Quando l'amore arriva

di iced_swan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** 9 ***
Capitolo 11: *** 10 ***
Capitolo 12: *** 11 ***
Capitolo 13: *** 12 ***
Capitolo 14: *** 13 ***
Capitolo 15: *** 14 ***
Capitolo 16: *** 15 ***
Capitolo 17: *** 16 ***
Capitolo 18: *** 17 ***
Capitolo 19: *** 18 ***
Capitolo 20: *** 19 ***
Capitolo 21: *** 20 ***
Capitolo 22: *** 21 ***
Capitolo 23: *** 22 ***
Capitolo 24: *** 23 ***
Capitolo 25: *** 24 ***
Capitolo 26: *** 25 ***
Capitolo 27: *** 26 ***
Capitolo 28: *** 27 ***
Capitolo 29: *** 28 ***
Capitolo 30: *** 29 ***
Capitolo 31: *** 30 ***
Capitolo 32: *** 31 ***
Capitolo 33: *** 32 ***
Capitolo 34: *** 33 ***
Capitolo 35: *** 34 ***
Capitolo 36: *** Non è un capitolo ( Non ancora ) ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO

POV ANASTASIA
 

Controllo l’ora guardandomi il polso. Devo iniziare a lavorare tra mezz’ora e se non esco di casa entro dieci minuti non ce la farò mani. Soprattutto oggi che è il primo giorno con un nuovo cliente. A quanto ho capito sono stata raccomandata da qualche mio vecchio datore di lavoro.

Odio arrivare in ritardo, soprattutto quando lavori per persone importanti.

La puntualità è la prima cosa.

Amo il mio lavoro, volare mi dà una sensazione di libertà magnifica.

“ Marco tesoro fai presto ” alzo la voce per farmi sentire “ devo arrivare in aeroporto alle nove ”

Non sentendo risposta, mi avvicino alla scalinata “ tesoro tutto bene? ” un forte trambusto mi allarma. Mi scivola dalle mani la borsa che avevo già preparato e corro su per scale fino ad arrivare alla porta spalancata.

La scena che mi appare davanti mi fa scappare un sorriso.

Al centro della camera c’è un cumolo di roba a terra che si muove leggermente “ mamma aiutami ” mi arriva attutita la vocina di mio figlio.

Sorridendo mi inginocchio e alzando un pantaloncino, mi scontro con due occhioni azzurri come i miei che mi guardano dispiaciuti.

“ cosa volevi fare amore? ” lo prendo in braccio e mi tiro su.

“ volevo aiutare ” lo sento sussurrare contro la mia spalla con una vocina triste. Gli bacio la testa ricoperta da folti capelli castani “ grazie del pensiero tesoro ma la mamma deve andare, se no fa tardi ” alle mie parole alza il faccino e scuote energicamente il capo.

“ tardi no mamma ” gli si riempiono gli occhi di lacrime “ se no sgridano ”

Dolcemente gli sorrido e gli asciugo le guance “ tranquillo amore, la mamma non è in ritardo ”

Con il mio bambino in braccio esco dalla stanza e scendo le scale, raggiungendo la porta “ andiamo? ”domando vedendo più tranquillo

Lui annuisce sorridente e recuperata la mia povera borsa usciamo di casa.

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Capitolo 2
*** 1 ***


CAPITOLO 1

POV ANASTASIA

 

Ho fatto giusto in tempo ad accompagnare Marco da mia madre, sono riuscita ad arrivare in perfetto orario.

Entro nell’aeroporto, salutando i dipendenti del bar in cui mi fermo sempre a bere il caffè.

“ buongiorno ” alzo la mano in direzione di Dominique

Lei da dietro il bancone mi risponde “ buongiorno a lei Capitano ”

Sorridendole mi dirigo velocemente verso la pista d’atterraggio dove so, di essere attesa.

Ripenso per un istante alla sera che ho ricevuto la proposta di lavoro…

 

INIZIO FLASHBACK

Sono appena riuscita a far addormentare il mio piccolino. Non ne voleva proprio sapere di addormentarsi stasera.

Guardo l’orologio a parete, sono le nove di sera. “ quella piccola peste ”

 Mi siedo sul divano appoggiando la testa allo schienale e mi massaggio gli occhi stanchi. Oggi ho lavorato, volando per quattro ore trasportando una scolaresca in gita.

Vedo sul tavolino una busta ancora sigillata.

Quando in casa hai un bambino di quattro anni è impossibile stare tranquilla, soprattutto se come me si è costretti a fare tutto da soli.

L’ho ricevuta a casa qualche ora fa e ancora non ho avuto il tempo di vedere cosa contiene. La prendo e strappo il sigillo.

Si tratta di un contratto di lavoro  “ strano… non ho mandato curriculum in giro ” mormoro

Sfoglio il report sul mio nuovo e possibile datore di lavoro e quando arrivo alla parte interessata…

Christian Grey.

Appena leggo il nome sgrano gli occhi.  Uno degli uomini più ricchi d’America!

Mi è già capitato di lavorare per persone facoltose, ma mai a questo livello “ ma cosa… ” sbalordita continuo a leggere.

Avrei dovuto dare la mia disponibilità sette giorni su sette, con la reale possibilità di dover effettuare lunghi viaggi. Per un attimo mi fermo a pensare… come posso lavorare ipoteticamente tutta la settimana, con un bambino piccolo?

Forse mi può aiutare mamma in caso di bisogno…  < no Marco è troppo piccolo > dico a me stessa

Però quando l’occhio mi cade sul compenso rischio un attacco di cuore.

20.000 dollari al mese!

Rimango ferma a guardare quella cifra incredibile per dieci minuti buoni, poi salto dal divano per telefonare a mia madre.

Quando risponde, le spiego prima i termini del contratto. Appena inizio a parlare è contraria per via di Marco ma appena le dico quanto mi avrebbero pagata, ha piantato un urlo che credo abbia svegliato tutto il condominio.

Mi ha subito rassicurata che mi avrebbe aiutata lei.

Avrei risolto molti dei miei problemi con quei soldi. Rimango d’accordo con lei che ci avrei pensato seriamente e le avrei fatto sapere.

Quando chiudo la chiamata, guardo il contratto che ho in mano “ cavolo… ” arrivo alla fine e poggio delicatamente i fogli sul tavolino “ ma scherziamo ”

L’occhio mi cade sul fondo e allora vedo una scritta in piccolo < Jason Taylor – 333.8678544  >

Sospiro profondamente e prendo il cellulare.

FINE FLASHBACK

 

Se ripenso a quella serata ancora rido. La persona che mi ha risposto, Jason Taylor, mi ha spiegato in breve che il pilota di fiducia di Mr. Grey andrà presto in pensione e stanno cercando un abile sostituto.

Jason Taylor ( un ex marine che lavora da molti anni nella sicurezza privata ) è un conoscente del mio vecchio comandate.

Sarà bello avere a che fare con un marine… mi ricorderà dei bei vecchi tempi.

Nel mentre arrivo alla pista 3N.

Noto subito il jet privato, ha già il portellone aperto e ad attendermi c’è una ragazza magrolina che credo sia l’assistente di volo. Mi avvicino lentamente ammirando l’aereo, per essere un jet è leggermente più lungo del normale e ha sulla fiancata la scritta “ GREY ”

Stanno ultimando i controlli sulla pista. Sorridendo mi avvicino “ buongiorno Sam ” saluto cordialmente un addetto

“ Buongiorno Capitano ” mi sorride alzando lo sguardo dalla cartella “ pronta a pilotare questo splendore? ” ammicca verso il velivolo strizzandomi l’occhio

Rido e annuisco togliendomi la giacca “ certo Sam, sono sempre pronta a nuove sfide lo sai bene! ” mi inizio ad incamminare verso la scaletta facendogli un sorrisino

La ragazza bruna che mi aspettava mi porge la mano che stringo prontamente “ è davvero un piacere fare la sua conoscenza Capitano Steele, io sono Hannah e sono l’assistente di volo ” mi sorride cordialmente indicandomi la scala “ se vuole seguirmi le mostro l’abitacolo ”

Le sorrido di rimando “ il piacere è mio Hannah ” lasciandole la mano aggiungo “ chiamami Anastasia per favore ”

 

POV CHRISTIAN

In macchina rispondo alle varie e-mail di lavoro. Guardo l’orologio al mio polso “ Taylor fra quanto arriviamo? ”

“ dieci minuti Signore ”

“ il nuovo pilota è stato informato della rotta di oggi? ” lo guardo attraverso lo specchietto retrovisore “ certo Mr. Grey ”

“ bene Taylor ” la suoneria del mio telefono mi distrae

“ Grey ”

 

 

 

 


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Capitolo 3
*** 2 ***


CAPITOLO 2

POV ANASTASIA

 

“ prego Anastasia da questa parte ” Hannah varca il portellone e mi invita a fare lo stesso

Entro e subito mi raggiunge un buon profumo.

È tutto rigorosamente marrone e bianco, mi basta una semplice occhiata per notare il lusso da cui sono circondata. C’è addirittura un televisore!

“ come può notare, appena entrati ci troviamo in un salone perfettamente attrezzato per ogni tipo di esigenze  ” mi indica lo spazio davanti a noi “ in fondo, il jet è provvisto di una comoda camera matrimoniale per i viaggi più lunghi, con annesso un bagno ” si sposta alla mia destra per indicarmi una conca a muro chiusa da una elegante scrigno di vetro nero temperato “ qui dietro c’è tutto l’apparato elettronico del jet, compresi sistema di aerazione e di sicurezza ”

Annuisco concentrata per carpire tutte le informazioni utili “ Mr. Grey fa spesso viaggi lunghi Hannah? ” domando continuando a guardarmi intorno

“ all’incirca una o due volte al mese Anastasia ”

Bene… non dovrei avere grandi problemi con Marco.

Se è così la situazione, posso gestirla bene e mamma può benissimo aiutarmi “ bene grazie per l’informazione ” le sorrido positiva “ adesso può mostrarmi la cabina di pilotaggio? ”

Sorride anche lei “ ma certo, adesso gliela mostro subito ” mi indica la porta metallizzata alla mia sinistra “ per di qua ” e così dicendo mi apre davanti un mondo meraviglioso.

La cabina di pilotaggio che mi trovo davanti è sicuramente il sogno di qualunque pilota, è dotata di tutte le attrezzate e strumenti all’avanguardia.

Due poltrone rigorosamente marroni fanno da protagoniste all’intera cabina… dietro di esse c’è l’intero pannello di controllo “ che meraviglia ” sospiro estasiata

“ la capisco perfettamente ” a distrarmi dalla mia osservazione minuziosa è una voce femminile proveniente dalla mia destra. Mi giro e mi trovo davanti una bella donna.

Una ragazza alta e bionda mi porge una mano “ è un piacere fare la sua conoscenza Capitano Steele, io sono Beighley Stewart ” le stringo prontamente la mano “ il piacere è mio Beighley e mi chiami semplicemente Anastasia ”

Hannah dietro di noi interviene “ Beighley è il secondo pilota Anastasia ”

“ sarà un piacere lavorare con te Beighley ” mi sorride annuendo

“ è già stata informata della destinazione di questa mattina? ” mi chiede avvicinandosi alle poltrone

“ sì sono stata aggiornata sul programma di oggi ”

Mi sorride calorosamente e mi indica il mio posto “ dovevo iniziare adesso i controlli pre volo ”

“ dia a me la giacca Anastasia ” Hannah me la prende dalle mani e l’appende dietro di me

“ grazie Hannah ” mi accomodo imitata da Beighley

“ dovere ”

Metto l’archetto e prendo la cartella posta sotto il sedile “ controllo carburante ” inizio a depennare dalla lista

“ il serbatoio contiene 800 litri di carburante ”  calma e professionale Beighley legge il valore riportato sugli strumenti

“ 800 litri di carburante ” ripeto

“ altimetro verificato 3023 ”

“ 3023 ”

 

POV CHRISTIAN

 

“ si Ros sono appena arrivato all’aereo ” guardo fuori dal finestrino della macchina e davanti a me svetta il jet della mia compagnia

“ bene Christian appena arrivi a San Francisco ci risentiamo  ”

“ va bene Ros ” chiudo la chiamata e ripongo l’iPhone nella tasca interna della giacca “ Taylor è tutto pronto per la partenza voglio sperare ”

“ certo Mr. Grey ”

“ bene meglio così… detesto essere in ritardo ” scendo dalla macchina, subito seguito da Taylor che mi chiude la portiera

Hannah è già pronta ad accogliermi sorridente all’inizio della scaletta “ buongiorno Mr. Grey e ben arrivato ”

“ grazie Hannah ” salgo le scale ed entro nel jet.

Ad aspettarmi c’è il secondo pilota Beighley e un’altra donna, bruna, che presumo sia Anastasia Steele.

Mi aspettavo una persona più adulta dal report di Taylor.

“ ben arrivato Mr. Grey ” la prima a rivolgermi la parola è il secondo pilota “ buongiorno Beighley ”

“ Mr. Grey è un vero piacere fare la sua conoscenza… io sono Anastasia Steele ” mi porge la mano che stringo.

La sua è una stretta decisa, mi piace.

In un pilota la determinazione e la sicurezza sono caratteristiche importanti, a mio parere.

“ ho sentito parlare molto bene di lei Capitano Steele ” lascio la presa per aprire i bottoni della mia giacca “ tutti i suoi precedenti datori di lavoro tessono lodi su lei ”

“ ne sono lieta Signore ” non si scompone alle lusinghe rimanendo professionale. Un altro punto a favore.

“ Mr. Grey ” sopraggiunge Taylor con la mia valigetta, che mi porge “ grazie Taylor ”

“ Signore ”

“ quando vuole siamo pronti a partire Mr. Grey ” dice professionale il Capitano Steele

“ è prevista qualche turbolenza durante il viaggio? ” chiedo sfilando la giacca

A rispondere è il secondo pilota “ no Signore è previsto bel tempo tutto il giorno ”

“ perfetto grazie ” mi giro e mi accomodo su una poltrona aprendo la valigetta estraendo il portatile.

I piloti rientrano in cabina e mi raggiunge l’assistente di volo.

“ gradisce qualcosa Mr. Grey? ”

“ un bicchiere di vino Hannah ” nel frattempo anche Taylor si siede “ arriva subito ” le sorrido portando gli occhi sullo schermo del Mac.

“ non mi avevi detto che era così giovane ” alzo lo sguardo e lo guardo

“ Signore? ”

“ niente niente ”

 

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Capitolo 4
*** 3 ***


CAPITOLO 3

POV ANASTASIA

 

Siamo quasi arrivati a Seattle, il volo d'andata è stato da manuale.

Nessun problema di alcun tipo. Clima perfetto, per il primo giorno di lavoro.

Il cielo era talmente limpido che è stato proprio un piacere volare, siamo arrivati in perfetto orario, il che è ancora meglio.

Mr. Grey è stato fuori per 3 ore circa ed è ritornato al jet intorno alle 15.30.

Nel mentre aspettavamo il ritorno di Mr. Grey, ho pranzato con Hannah e Beighley e naturalmente ho sentito a mia madre.

 

INIZIO FLASHBACK

Abbiamo appena finito di pranzare quando mi squilla il cellulare " scusate devo rispondere " dico rivolta alle due donne

" naturalmente fai pure Anastasia " sorrido a Beighley e accetto la chiamata

" Mammaaa "

L'urlo di Marco è talmente forte che lo sentono anche Hannah e Beighley che mi fissano incredule. Sorridendo ad entrambe rispondo al mio bambino " amore mio… stai facendo il bravo con la nonna? "

" si mamma " la sua vocina dolce mi fa come sempre commuovere " io bravo "

" ma certo tesoro, tu sei il mio piccolo ometto " me lo immagino tutto gongolante che arrossisce

" quando vieni? "

" presto amore " gli prometto guardando l'orologio " va bene mamma "

" puoi passare il telefono alla nonna? "

" ok... " sento in sottofondo il rumore dei suoi passetti " Nonnaaa " rido immaginando mia madre che alza gli occhi al cielo

Ridono anche le mie compagne sentendo la squillante voce di mio figlio " eccomi eccomi "

" Anastasia qui va tutto bene " mi anticipa lei

" ok mamma, io credo di essere a casa per le 18.00 " in sottofondo sento l'urlo di Marco che mi saluta

Chiudo la chiamata sorridendo e guardo le due donne davanti a me " hai un figlio? " dice Hannah

" quanti anni ha? " Beighley incalza curiosa facendosi avanti

FINE FLASHBACK

 

Abbiamo parlato della mia piccola peste fin quando non è tornato Mr. Grey.

" Torre di controllo di Seattle a volo 411 " una voce maschile mi giunge nelle orecchie attraverso le cuffie

" si torre di controllo, qui volo 411 " parlo all'archetto tenendo gli occhi fissi sull'aeroporto di fronte a noi " chiediamo permesso per atterraggio "

" attendere volo 411 "

Mentre attendo risposta, mi guardo in giro come sempre quando sono in volo. Per me il cielo ha sempre avuto un qualcosa di affascinante e allo stesso tempo misterioso.

Guardo l'orizzonte e penso al primo incontro con il mio nuovo datore di lavoro.

Christian Grey…

Ha una stretta di mano decisa.

E' un uomo interessante, sicuramente molto caparbio per realizzare da così giovane un impero finanziario come il suo.

" complimenti Anastasia " la voce di Beighley mi distoglie dai miei pensieri " ho lavorato tre anni con il Capitano Stefan e non credevo che esistessero piloti più abili di lui "

" grazie Beighley " le sorrido genuinamente " anche tu sei un bravo pilota "

“ pista 4 libera e pronta per voi ” la voce del controllore ci interrompe e riporta l'attenzione all'atterraggio imminente

" ricevuto torre di controllo "

Guardo la donna al mio fianco e le ammicco " portiamo a terra questo aereo " lei ride e mi risponde " con piacere Comandante Steele "

" inizio discesa, diminuire velocità " inizio la manovra di atterraggio aggiustando l'angolo di inclinazione

" diminuire velocità " Beighley mi viene dietro e lavora abilmente " flaps estesi "

" flaps estesi " ripeto

Ci abbassiamo di quota lentamente e quando siamo a qualche metro della pista riduco l'inclinazione della traiettoria tirando verso di me la cloche fino a portare l'aereo in parallelo alla pista " fuori il carrello "

" carrello fuori " Beighley esegue prontamente tirando la leva in mezzo a noi

Atterriamo delicatamente sull'asfalto della pista e attendo un paio di secondi prima di attivare i freni.

Il jet si ferma lentamente e senza alcun problema " grande atterraggio Anastasia "

" grazie " iniziamo a spegnere i motori e fare un controllo generale.

 

POV CHRISTIAN

 

L'incontro a San Francisco ha dato i suoi frutti. Sono riuscito ad ottenere un accordo vantaggioso per la mia compagnia e quindi mi sento tranquillo.

Siamo appena atterrati a Seattle.

Sono piacevolmente colpito dal nuovo primo pilota. Anastasia Steele.

Quando siamo arrivati a San Francisco non ho avvertito nulla, ne turbolenze e ne scossoni dovuti all'atterraggio.

Anche adesso che siamo a terra fermi, posso dire di non aver sentito niente. Tutto da manuale, perfetto.

E a me le cose perfette e precise piacciono.

" cosa ha in programma adesso Signore? " Taylor professionale come sempre si alza dalla sua poltrona e si aggiusta la giacca.

Guardo l'orologio al mio polso. Sono le quattro e mezzo di pomeriggio.

Mi abbottono la giacca alzandomi " andrò in ufficio "

" si Signore "

Prendo la valigetta e mi avvio al portellone " fatto buon volo Mr. Grey? " compare Hannah con su un po' sorriso professionale

" ottimo grazie "

La porta metallica si apre rivelando il pilota e il secondo ufficiale " ottimo atterraggio " mi congratulo con entrambe

" grazie Mr. Grey " rispondono insieme facendo un lieve inchino

" è stato un piacere Capitano Steele " le porgo la mano che subito stringe " piacere mio Signore "

Ha dei bellissimi capelli marroni lunghi e occhi di un azzurro cielo.

E' indubbiamente una bella donna. Forte e sicura delle sue capacità… mi piace.

" Signore la macchina è già pronta " Taylor mi richiama alla realtà e mi rendo conto che le sto ancora stringendo la mano.

Sciolgo la presa e la saluto con un cenno.

Esco dal jet e percorro le scale seguito da Taylor che mi supera per aprirmi la portiera della macchina.

Prima di salire a bordo, mi giro a guardare il jet.

Ho conosciuto una persona interessante.

Anastasia Steele.

 

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Capitolo 5
*** 4 ***


CAPITOLO 4

POV CHRISTIAN

 

Sono in piedi e guardo fuori la grande vetrata che circonda la sala da pranzo a casa dei miei genitori. Ho sempre amato ammirare la natura e qui è sempre stata molto presente!

Mi ricordo che da bambino, mi incantavo a guardare per ore come il vento muoveva i rami delle piante.

I miei genitori hanno creato un giardino pieno di alberi imponenti e fiori di qualunque tipo. È davvero un posto rilassante…

" Ecco tesoro " la voce di mia madre mi distoglie dai miei pensieri

Mi viene incontro con in mano il mio piatto di carne che subito prendo e poggio sul tavolo.

" grazie mamma "

Mi sorride emozionata come sempre quando la chiamo mamma “ prego tesoro ”

Mi rendo conto come sempre, che le mie piccole manifestazioni di affetto la commuovono ancora come le prime volte. A differenza dei miei fratelli sono stato un bambino molto chiuso ed introverso.

Solo negli anni ho iniziato pian piano ad aprirmi un po’ di più, ma sempre meno espansivo di Elliot e Mia. Volevo giocare e ridere come facevano loro ma non ci riuscivo, sono stato davvero una sfida per i miei genitori.

Carrick Grey e Grace Trevelyan-Grey.

Non sono stato un bambino facile da gestire… Devo a loro la vita.

Non oso pensare dove sarei se non mi avessero adottato... sicuramente non sarei l’uomo che sono oggi. Mi hanno preso con loro quando avevo all'incirca 4 anni, ero stato appena affidato ad una famiglia che aveva già altri bambini. Quando sono arrivati loro.

Sono a casa loro per il pranzo domenicale di famiglia, non vengo spesso ma oggi Elliot ha detto che dovevo esserci assolutamente.

" ehi fratello tutto bene? " Elliot mi risveglia dai miei pensieri guardandomi fisso negli occhi

" certo Elliot tutto bene " mi guarda ancora un po', non particolarmente convinto per poi riportate la sua attenzione alla fidanzata, Katherine Kavanagh.

Dall'altro lato del tavolo, c'è mia sorella Mia con il fidanzato Ethan Kavanagh, fratello di Katherine.

" allora come è andato quell'incontro di affari che avevi a San Francisco, Christian? " mi chiede mio padre Carrick seduto a capotavola

Nel mentre ritorna anche Grace con il piatto per lui e gli si siede a fianco " è andato tutto bene papà " taglio un pezzetto di carne e lo porto alla bocca.

Assaporo con cura il gusto della carne “ ottimo come sempre mamma ” ringrazia iniziando anche lei a mangiare.

Nelle occasioni, quando mangiamo in famiglia, Grace ama cucinare per noi.

Hanno una cuoca che durante la settimana l'aiuta ma quando veniamo noi, pretende di fare tutto da sola.

Secondo me, il suo è un modo per prendersi cura di noi, come quando eravamo bambini.

Riporto la mia attenzione su papà e continuo il discorso " sono riuscito ad ottenere un vantaggioso profitto dalla mia trasferta a San Francisco "

" bene Christian " annuisce compiaciuto iniziando a mangiare

Continuiamo a pranzare parlando del più e del meno fino al dolce.

A questo punto è Ethan a rivolgermi una domanda " Christian ho saputo che il tuo pilota è andato in pensione, hai già trovato un sostituto valido? "

L'attenzione dell'intero tavolo è rivolta su di me " Stefan è in pensione? " mio padre mi chiede stupito

“ si ” finito di bere poggio il bicchiere sul tavolo “ da 1 mese circa ”

" davvero tesoro? " mia madre interviene nella conversione " ti sei trovato così bene con lui e io ero sempre tranquilla sapendo che era così bravo "

" è dispiaciuto a tutti che se ne andasse mamma " sospiro poggiando la schiena alla sedia

" hai già un sostituto? " ribadisce Ethan

" avevo dato l'incarico a Taylor " preciso subito

" a Taylor? " la squillante voce di Mia mi fa girare verso di lei

" sì Mia… a Taylor "

" allora avrà senz'altro fatto, quell'uomo è una macchina Christian " sorrido divertito alla sua risposta " una macchina? "

Si intromette anche Elliot " non venirci a dire che non lo pensi anche tu fratello " alla sua risposta ridono tutti.

All’improvviso diventa serio lasciami spiazzato. Sta per succedere qualcosa…

Poi lo vedo guardare un secondo Katherine che gli sorride arrossendo. Lo guardo corrugando la fronte, annuisce prima di prendere un respiro profondo ‘ ci siamo ‘ penso trattenendo il fiato.

“ famiglia vorrei un minuto di attenzione ” si schiarisce la voce e quando tutti sono in silenzio continua “ io e Katherine vorremmo fare un annuncio ” le sorride mentre lei si alza e lo raggiunge.

Sento intorno a me che tutti trattengono il respiro, aspettando la notizia. Guardo un istante Grace che si sta portando le mani tremanti alle labbra, mentre gli occhi le diventano lucidi. Sorrido riportando la mia attenzione a Elliot che adesso stringe a sé una Katherine sempre più rossa in viso “ il prossimo natale non prendete impegni perché… ” lascia in sospeso la frase sorridendo

“ insomma Elliot ” sbuffa Mia

Ridiamo tutti stemperando la tensione del momento

“ sono incinta ” prende parola Katherine lasciando tutti senza parole.

La prima a riprendersi è stata proprio la mia sorellina che urlando di gioia ha raggiunto i due abbracciandoli.

Dopo di che è stato un susseguirsi di festeggiamenti!

 

***

 

 

Sto tornando a casa e sono seduto in macchina nel sedile posteriore. Taylor è alla guida.

Dopo i festeggiamenti e i brindisi al futuro piccolo/a Grey, siamo tornati a parlare di lavoro e a scherzare. È stato un bel pranzo di famiglia, rilassante e divertente, ma soprattutto Elliot non ha fatto battute sulla mia ( secondo lui ) inesistente vita sessuale.

È stato davvero divertente, quando hanno scoperto che il mio nuovo pilota è una lei.

 

INIZIO FLASHBACK

Quando la situazione è diventata di nuovo seria, ho spiegato che Taylor aveva effettivamente trovato un nuovo pilota.

" lo hai già incontrato figliolo? " mi chiede Carrick e gli annuisco " certo papà, è stato in occasione del viaggio a San Francisco "

" è affidabile tesoro? Sai che sono sempre in ansia quando volate " Grace si porta una mano sul petto, mentre aspetta la mia risposta.

" tranquilla mamma, ha ottime credenziali e tutti i suoi precedenti datori di lavoro ne parlano bene "

Sospira sollevata e mormora " ok se mi dici così sono più tranquilla Christian " le sorrido mentre Mia mi domanda " è carino Christian? "

La guardo incredulo, scuotendo la testa. È sempre la solita Mia.

" non è molto carino chiedere una cosa del genere, quando hai il tuo fidanzato di fianco sorellina " Elliot scherza ammiccando ad Ethan che rassegnato ride scuotendo anche lui il capo.

" tesoro gli occhi sono fatti per guardare " la difende Katherine " giusto Mia? "

" puoi contarci Katherine " le due ragazze si danno il cinque ridendo

Mi schiarisco la voce per attirare l'attenzione su di me " mi dispiace deludere le signore, ma il mio nuovo pilota è una lei "

FINE FLASHBACK

 

Quando ho parlato di Anastasia è successo il finimondo. Tutti mi hanno chiesto se è carina, quanti anni ha e cose così...

Non sapevo più come fare per calmarli. È stato incredibile, ma soprattutto ho avuto in mente il viso di Anastasia per tutto il tempo. Non sono riuscito a levarmela dalla mente.

Quegli occhi azzurro cielo...

" Signore siamo arrivati " Taylor mi richiama alla realtà, costringendomi a spostare la mia attenzione su quello che mi attende a casa.

" perfetto Taylor " scendo dalla macchina e mi incammino verso l'ascensore. Sono quasi arrivato quando mi giro verso di lui " hai il pomeriggio libero " lo guardo fisso in modo che capisca.

Lui mi restituisce lo sguardo e subito acconsente " certo Mr. Grey " si gira e si incammina per le scale.

Una volta dentro l'ascensore, digito il mio codice di sicurezza e inizio la salita. Mi sbottono la giacca e me l'ha tolgo, arrotolo le maniche della camicia fino al gomito e aspetto di arrivare al mio piano.

Il Plin dell'ascensore mi apre le porte sul mio openspace, esco e davanti all'ingresso del salone arredato in stile moderno, vedo Leila.

Abbiamo un contatto da due anni ormai, ed è sempre attenta alle mie richieste e ai miei ordini, è la sottomessa perfetta.

Noto con piacere che è inginocchiata con lo sguardo basso. Ha le ginocchia leggermente divaricate, con le mani poggiate su di esse e aspetta un mio ordine.

" brava Leila " le arrivo davanti e mi abbasso lievemente " ti meriti un premio per la tua obbedienza "

So che sta sorridendo compiaciuta di sé stessa " grazie Signore " mormora sempre con lo sguardo piantato a terra.

Mi alzo e con la punta delle dita, le alzo il mento per guardarla negli occhi " stanza dei giochi, subito "

Arrossisce e si alza lentamente mormorando " si Signore "

Ci sarà da divertirsi.

 

POV ANASTASIA

" mamma chiamiamo papà? " la domanda di Marco mi fa irrigidire, ma come sempre cerco di apparire serena

" certo amore mio " prendo il cellulare e digito il numero " ecco tesoro "

Lui sorridente si porta all'orecchio il telefonino e aspetta

" papà ciao "

 

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Capitolo 6
*** 5 ***


CAPITOLO 5

POV ANASTASIA

 

“ no mamma tranquilla ” con il telefono tra spalla e orecchio, sto cercando di mettere in forno una teglia di lasagne “ non hanno detto nulla che ha turbato Marco ”

< meglio per loro Anastasia > borbotta lei dall’altro capo del telefono < se fanno qualcosa che fa stare male il mio tesoro… > lascia in sospeso la frase con un tono minaccioso che mi fa sospirare

“ mamma ”

< non iniziare tesoro >

“ abbiamo avuto questa conversazione molte volte e ti ho ampiamente rassicurata mamma ” metto giù il cellulare e attivo il vivavoce, intuendo che la telefonata sarà lunga “ Jack sa bene che non gli conviene fare niente di stupido ”

< secondo me sei stata anche troppo buona con quel buono a nulla e con quella sgualdrina >

“ mamma potrebbe sentirti Marco! ” esclamo sporgendomi oltre la cucina per guardarlo. Per fortuna è concentrato sui cartoni “ sai bene che sono sempre attenta a quello che dico ”

< scusami Anastasia non sapevo potesse sentirmi >

Sospiro rumorosamente e lei aggiunge sottovoce < è stato comunque un farabutto tesoro >

Sospiro nuovamente alzando gli occhi al cielo “ è comunque il padre di Marco ” imposto il timer al forno e riprendo il telefono in mano disattivando il vivace  “ e poi non voglio che in futuro potrà dire che non ha avuto un rapporto con il figlio per causa mia ”

< sarebbe solo da ricordagli quello che ha combinato tesoro >

“ lo so mamma… lo so bene ”

 

INIZIO FLASHBACK

Scendo dal Taxi davanti al condomino dove vivo con mio marito e mio figlio.

Pago l’autista che gentilmente mi aiuta a scaricare la sacca e il borsone militare “ ben tornata a casa Tenente ”

“ grazie ” sorrido e raccolgo la roba avviandomi verso il portone.

Quando arrivo al terzo piano prendo le chiavi e apro lentamente “ ecco qua ” sussurro posando il borsone e la sacca sul pavimento.

Respiro a pieni polmoni il profumo di casa.

Sono mancata 6 mesi per la mia seconda missione e non ne potevo più di stare lontano dalla mia famiglia, spesso ho litigato con Jack e fatto piangere Marco che mi voleva a casa con lui.

Nell’ultimo mese all’improvviso la situazione è migliorata, le sue discussioni erano sparite e tutto è stato più tranquillo. Abbiamo parlato di un mio possibile congedo per poter vivere pienamente la nostra famiglia senza l’ansia di una possibile chiamata da oltre oceano. Ho fatto la mia parte, ho servito il mio paese. Posso tornare a casa fiera di me stessa!

Sono contenta di aver preso la decisione definitiva di chiedere il congedo… che ho ottenuto! È stata una sorpresa, non credevo che avrei avuto la risposta così velocemente.

Così si sistemerà tutto! Per fortuna ho potuto contare su mia sorella. Veniva ad aiutare Jack con il bambino e per i lavori domestici.

Non so come avremmo fatto senza il suo aiuto…

In salotto ci sono i giocattoli del mio bambino… raccolgo il coniglietto preferito di Marco e lo porto al petto stringendolo “ finalmente ”

Salgo con attenzione le scale che portano al piano superiore, facendo piano, non voglio rovinare la sorpresa che ho faticosamente messo su.

Non ho avvertito Jack che sarei tornata oggi dall’Afghanistan, mi aspetta la settimana prossima. Voglio sorprenderlo… domani è il compleanno di mio figlio, compirà 2 anni!

Arrivo davanti alla cameretta e spingo piano la porta socchiusa.

Nella penombra della stanza intravedo una piccola figura sotto le lenzuola. Con le lacrime agli occhi mi avvicino al suo lettino e gli bacio i capelli profumati “ amore della mamma ”

Respiro il suo profumo che mi era mancato come l’aria e resto incantata a guardarlo.

Quanto è cresciuto…

“ la mamma non se ne andrà più amore ” sussurro dolcemente accarezzando la sua guanciotta morbida. Gli poggio il coniglietto vicino e lui nel sonno lo abbraccia sorridendo.

Resto a guardarlo ancora un po’ e poi lentamente mi rialzo, raggiungo la porta e la supero guardando in dietro un’altra volta.

Socchiudo nuovamente la cameretta e raggiungo la nostra stanza.

La camera da letto è completamente avvolta nel buio. Mi avvicino piano fino a trovarmi il letto matrimoniale di fianco…

Sul comodino di Jack c’è come sempre una bottiglia d’acqua senza il tappo… quante discussioni inutili che abbiamo avuto.

È sdraiato sulla schiena con la mano destra sul petto e il lenzuolo intorno alla vita. Immersa nel buio più totale mi sporgo per baciarlo…

È allora che noto qualcosa.

Sulla sua faccia ci sono dei capelli biondi…

Sgrano gli occhi e con il cuore che mi batte all’impazzata mi tiro su. Con mani tremanti accendo la lampada e quello che vedo mi frantuma il cuore in mille pezzi.

Mio marito nudo a letto con mia sorella.

Li fisso incredula, incapace di muovermi!

Teresa si muove tra le lenzuola e forse infastidita dalla luce improvvisa si sveglia. Vedendomi ha un sussulto talmente forte che sveglia anche lui.

“ tesoro cosa c’è? ” il  suo mugugno rivolto a mia sorella mi fa venire il volta stomaco. Lei è immobile e visibilmente impallidita, lui ancora ignaro della mia presenza si stiracchia.

Non ricevendo risposta si gira verso di lei “ tesoro? ”          

Teresa si siede di scatto tirando il lenzuolo con lei e mi indica.

Jack si irrigidisce vistosamente e lentamente si gira verso la luce.

E mi vede…

FINE FLASHBACK

 

Non so sicuramente come ho fatto a mantenere la calma. Dopo averli guardati ancora per un po’, mi sono schiarita la voce roca per le lacrime trattenute e ho detto ‘ scusate per il disturbo ‘  poi con calma mi sono girata, ho raggiunto la cameretta di mio figlio e ho chiuso la porta a chiave.

Ricordo chiaramente di essermi asciugata le lacrime che mi inondavano il viso e di aver preso con mani tremanti il cellulare. Dopo la chiamata a mia madre che mi ha rassicurata sul fatto che sarebbe arrivata presto, ho iniziato a prendere un po’ di vestiti per Marco. Nel frattempo, fuori dalla stanza si era creata confusione, sentivo porte che sbattevano e singulti strozzati. Quando avevo racimolato un po’ di raba per i giorni a seguire ho preso in braccio Marco, ancora avvolto nella copertina con il coniglietto e ho raggiunto la porta aprendola.

Erano tutti e due lì ad aspettare…

Con le lacrime agli occhi ho guardato Jack e ricordo di avergli detto ‘ ci vediamo in tribunale ‘. Dopo di che ho tirato dritto ignorando le patetiche scuse di entrambi e sono uscita.

< tesoro tutto bene? > la voce di mia madre mi riporta al presente. Con un respiro profondo mi passo la mano libera tra i capelli “ si mamma tutto bene ” mi appoggio alla penisola della cucina “ per un attimo ho ricordato ”

A denti stretti dice < per me non dovrebbe avere permesso di fare nulla quello > stizzita aggiunge < e anche quella sottospecie di sorellastra che hai… è tutta colpa di tuo padre che ha avuto quella relazione con Jolie >

“ non importa quello che vogliamo noi mamma ” mi scosto e inizio a camminare “ conta solo ciò che è meglio per Marco… il giudice ha deciso che Jack può sentire e vedere il bambino e io rispetto la legge ”

< lo so lo so… ora hai parlato proprio come un militare Anastasia > dice fiera

Sorrido e abbasso ancora il tono “ per quanto riguarda Teresa ” mi fermo e poggio la spalla allo stipite della porta “ non voglio parlare di lei e né sentirla ”

< sono d’accordo con te >

“ bene mamma ” sposto il cellulare nell’altra mano “ di cosa vuoi parlarmi adesso? ”

< potresti parlarmi di quanto è attraente il tuo nuovo datore di lavoro! > ride sapendo perfettamente che detesto affrontare questi discorsi

“ non iniziare ti prego ”

< tesoro non capisco cosa vuoi insinuare > ride ancora di più

Alzando gli occhi al cielo, scuoto la testa esasperata.

È da 2 anni che tira fuori questo argomento ‘ sei giovane tesoro… devi rifarti una vita ‘. So che vuole il mio bene ma non sono ancora pronta per fidarmi di un uomo.

La sento che vuole partire alla carica come suo solito e allora l’accontento.

“ è sicuramente un uomo attraente ” me la immagino che sogghigna contenta “ e questo è tutto mamma ”

< ohh è attraente tesoro? >

“ come se non sapessi che sei andata subito a cercarlo su internet mamma ” esasperata scuoto la testa “ vuoi solo sentirti dire una cosa tipo ‘mi sono innamorata follemente ‘ ” sussurro con voce stridula “ non capiterà… quindi rassegnati per favore ”

< vedremo cara vedremo > ridacchiando continua < solo il tempo ci dirà chi ha ragione >

Sbuffo rumorosamente facendola ridere ancora più forte. Proprio quando la sento calmarsi per tornare alla carica “ mamma ” la vocina di Marco mi salva dall’attacco di mia madre che sentendolo dice < sei salva per oggi Anastasia >

“ certo certo ” borbotto

Chiudiamo la telefonata che lei ride ancora.

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Capitolo 7
*** 6 ***


CAPITOLO 6

POV CHRISTIAN

 

“ Signore io ho finito ”

Distolgo lo sguardo dal panorama che ho davanti e mi giro “ perfetto Leila ” la guardo per un attimo con attenzione “ va tutto bene? Hai qualche dolore? ” domando perché in questo weekend mi sono lasciato andare particolarmente.

Scuote leggermente la testa mentre arrossisce “ tutto perfetto Signore ” mormora con lo sguardo rivolto in basso.

“ bene ci vediamo la prossima settimana ” la congedo con un cenno del capo

“ sì Signore ” mi sorride ancora rossa sulle gote “ le auguro una buona settimana ” e così dicendo  raccoglie la borsa dal divano e si incammina verso l’ascensore.

Quando vedo le porte chiudersi mi giro nuovamente ad ammirare il sole del tardo pomeriggio pensando al tempo che passa. Forse è tempo di terminare il mio contratto con Leila…

 

INIZIO FLASHBACK

“ Signore ” il gemito di Leila mi fa socchiudere gli occhi “ Leila ” la sculaccio forte sulla natica sinistra.

“ non hai il permesso di parlare ” la colpisco nuovamente facendola gemere “ intesi? ”

“ sì Signore ”

Le divarico le gambe esponendola completamente ai miei occhi. È immobile adesso e attende la mia prossima mossa.

Le prendo i polpacci con le mani la trascino al bordo del materasso “ ora ferma e silenzio ”

 

***

 

Scendo dal letto della stanza rossa. Guardo l’orologio sulla piccola mensola e sospiro. È mattina presto ormai… recupero i miei jeans e li indosso lasciandoli aperti. Faccio il giro delle colonne per sciogliere la corda a cui è legata Leila “ ecco qua ” inizio dalla mano sinistra continuando ai quattro angoli delle colonne.

Quando è libera la alzo lentamente dal letto e le avvolgo la vestaglia addosso. Lei mi avvolge le braccia intorno al collo sospirando ed esco dalla stanza.

Arrivo davanti la sua camera e apro la porta con la spalla. Quando sono davanti al letto l’appoggio con cautela “ tutto bene Leila? ”

“ sì grazie Signore ” con occhi socchiusi arrossisce sorridendo

Annuisco ed esco dalla sua stanza, incamminandomi verso la mia.

FINE FLASHBACK

 

Sono già 2 anni che è la mia sottomessa… forse è arrivato il tempo di cambiare… ritorno a concentrarmi sul panorama.

Ho comprato questo attico proprio per la vista che offre, mi piace ammirare i grattacieli sotto e intorno a me.

Guardando il cielo azzurro penso a quanti anni sono passati da quando vivo all’Escala, avevo 25 anni mentre ora ne ho 39.

In questo ultimo periodo mi sta venendo voglia di prendere una casa in mezzo alla natura, forse dovrei chiedere a Elliot... magari una bella villa fuori città!

Mi piacerebbe svegliarmi ammirando la natura.

Nel guardare il cielo mi vengono in mente gli occhi del mio nuovo pilota. Sono di azzurro stupefacente, tanto chiari da sembrare quasi trasparenti.

Mi ritrovo a pensare a lei più volte di quante voglia ammettere.

Anastasia Steele…

Devo ammettere che quando Taylor ha iniziato a cercare un sostituto per Stefan, ero preoccupato, non mi piace cambiare le persone che lavorano con me.

Poi è iniziato a saltare fuori sempre più spesso il nome di Anastasia Steele.

Allora ci siamo concentrati su di lei.

Ha fatto tutto Taylor, naturalmente.

Ha contattato i suoi precedenti datori di lavoro e tutti ne parlavano bene, scoprendo poi che è un ex pilota militare, ha chiesto informazioni dettagliate a un suo vecchio amico.

Inutile dire cosa ha scoperto… ho subito fatto preparare un contratto a cui nessuno poteva dire di no.

E così è stato!

Durante il primo volo sono rimasto impressionato.

Pensavo di aver trovato il meglio con Stefan, ma mi sono dovuto ricredere. Non ho sentito niente, né turbolenze né scossoni. È stato un volo perfetto!

L’ultima occasione si è presentata venerdì pomeriggio. All’improvviso dovevo essere a Los Angeles per una riunione dell’ultimo minuto.

Con 02 ore 25 minuti di volo, ho deciso di non prendere Charlie Tango ma di usufruire del jet.

 

 INIZIO FLASHBACK

“ fai preparare il jet Taylor ” raccolgo dal tavolo riunioni i fogli “ devo raggiungere Los Angeles entro le 14:00 ” annuisce e sfreccia fuori.

Mentre usciva avevo già il cellulare all’orecchio, pronto per informare Ros dei cambiamenti di giornata.

Mentre avvio la chiamata, guardo Jason fuori dalla porta che parla al telefono. Credo stia avvertendo i piloti.

Quindi lei… Anastasia Steele.

Sarà la seconda volta che la incontrerò.

< pronto? > la voce dall’altra parte del cellulare mi riporta al presente e alla mia telefonata.

“ Ros devo partire per Los Angeles, non potrò esserci alla riunione oggi ” dico senza tanti giri di parole.

< come mai così all’improvviso Christian? Non doveva essere la prossima settimana l’incontro con il vicepresidente? > riporto lo sguardo sui fogli che ho in mano e li ripongo nella valigetta.

“ infatti non era previsto nessun incontro prima dell’acquisizione ” esclamo alterato “ a quanto pare il dirigente sta avendo problemi e vuole anticipare la vendita ”

< non ci voleva proprio oggi >

“ lo so Ros ” spengo il portatile e lo infilo nella borsa “ so che la riunione di oggi è importante ma ho già firmato il contratto… è solo da definire gli ultimi particolari e puoi farcela da sola ”

< va bene Christian > sospira rumorosamente

“ ci aggiorniamo più tardi Ros ”

Quando chiudo la chiamata, raccolgo le ultime cose ed esco trovando Taylor che mi aspetta sulla soglia “ il jet è pronto Mr. Grey ”

“ perfetto ”

 

***

 

è stato un piacere Mr. Grey ” stringo la mano all’ex vicepresidente dell’azienda che ho appena acquistato “ piacere mio Signor Scott, adesso si goda la pensione ”

“ sicuramente Mr. Grey ”

Dopo averlo salutato mi dirigo con Taylor agli ascensori < È andata bene > mi dico, per fortuna che ci siamo accordati su tutto. Mi avrebbe dato fastidio venire fino a Los Angeles e non ottenere quello che volevo… sarebbe stata una bella seccatura!

Anche se ho potuto incontrare nuovamente Anastasia.  < Professionale come sempre… bella come sempre… >

Appena realizzo quello che ho appena pensato, mi irrigidisco. Non è possibile… cosa…

Il suono dell’ascensore mi distrae un secondo ed entro. Quando siamo dentro mi sbottono la giacca sospirando “ tutto bene Signore? ” la voce di Taylor mi fa girare il viso per guardarlo e lo trovo che mi osserva “ si tutto bene Taylor ”

Annuisce e torna a guardare le porte dell’ascensore che si aprono proprio in quel momento.

Non posso credere a quello che ho pensato… scuoto la testa e esco.

 

***

 

“ desidera qualcosa Mr. Grey? ” Hannah ci ha appena accolto e fatti accomodare “ un bicchiere di vino bianco, grazie ”

Sorridendo si gira verso l’angolo bar per prendere il vino. Mi passo una mano tra i capelli respirando profondamente < cavolo > dico a me stesso

Devo smettere di pensare a lei… non posso assolutamente permettere a me stesso di farmi coinvolgere da Anastasia Steele!

“ ecco Mr. Grey ” mi appare davanti il bicchiere che subito prendo “ grazie Hannah ” lo porto alla bocca iniziando a sorseggiare il vino.

Guardo fuori dal finestrino del jet ancora fermo sulla pista quando sento all’altoparlante la sua voce < allacciare le cinture, pronti per il decollo >

Respiro profondamente mentre poggio la testa sul sedile…

FINE FLASHBACK

 

Non so come fare per non pensare a lei. Mi ritrovo ad immaginarla legata al mio letto… devo assolutamente trovare una soluzione prima che la situazione mi sfugga di mano.

 

POV ANASTASIA

 

“ allora dove vuoi andare amore? ” sorrido guardando il mio piccolo tutto contento per questo pomeriggio.

“ parco ” esclama agitando le piccole braccia e iniziando a saltellare sul posto “ parco parco parco ”

Ridendo lo prendo in braccio “ e parco sia ”e recuperata la borsa abbandonata sul tavolo usciamo.

 

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Capitolo 8
*** 7 ***


CAPITOLO 7

POV ANASTASIA

 

“ tesoro attento ” lo richiamo quando lo vedo che corre verso lo scivolo piccolo “ si mamma ” ride tornando subito a giocare. Siamo in bel parco in mezzo al verde circondati da bambini che scappano da tutte le parti.

Sorrido vedendo il mio piccolino che gioca con una bambina più piccola “ buongiorno ” una voce mi distrae un attimo da Marco. Davanti a me mi trovo una bellissima ragazza sulla trentina, dai capelli biondi e gli occhi dolci “ buongiorno ” le sorrido tornando a guardare la mia piccola peste.

Sorridendo mi indica la panchina su cui sono seduta “ posso? ”

Mi sposto leggermente sorridendole di rimando “ ma certo ”

“ è nuova di qui vero? ” mi chiede sedendosi di fianco a me

Annuisco con un sorriso “ si mi sono trasferita con mio figlio da poche settimane ”  le indico con una mano Marco e lei seguendo con lo sguardo la direzione che ho indicato lo nota. La vedo guardare con tenerezza mio figlio “ oh quanto è bello ” esclama sospirando

Sorrido “ grazie ” la guardo un istante e vedo che si accarezza il ventre sovrappensiero. Intenerita chiedo “ di quanto è? ”

Alla mia domanda sussulta “ cosa? Come fa a saperlo? ”

Le sorrido indicandole la sua mano “ anche io quando ero incinta mi accarezzavo il ventre ” si guarda e sorride anche lei “ è un gesto inconsapevole che facciamo tutte ” aggiungo sospirando teneramente

“ già ” mi dà ragione “ ho appena finito il terzo mese comunque ” le sto per rispondere quando mi sento chiamare da Marco “ mamma ” è fermo sulla giostrina e blocca gli altri bambini.

“ scusami un attimo ” le dico alzandomi dalla panchina e mi dirigo da lui.

Raggiunto lo scivolo, trovo il mio piccolino che si tiene stretto ai bordi “ amore vieni giù dalla mamma ” scuote la testa con gli occhietti pieni di lacrime “ paura mamma ” mormora

“ oh tesoro no ” mi avvicino alla scaletta e raggiunti i maniglioni che mi arrivano al seno sorrido al mio bambino “ forza ti aiuta la mamma ” gli prendo una manina e lo aiuto a scivolare facendolo atterrare sull’erbetta fresca.

Mi guarda felice alzando le braccia verso di me “ visto tesoro non era niente ” lo prendo in braccio e mi dirigo nuovamente alla panchina su cui mi sta aspettando la ragazza “ ora stai un po’ con la mamma tesoro? ” gli accarezzo la guancia sinistra

Lui mi sorride e mi circonda con le gambe i fianchi e con le braccia il collo “ si mamma ” lo abbraccio stretto anche io baciandoli la testolina. Sorrido alzando lo sguardo e vedo la ragazza che ci aspetta con il sorriso sulle labbra.

“ eccoci qui ” mi siedo e mi giro leggermente “ questo piccolo koala si chiama Marco ”

“ ciao Marco ” lo guarda con tenerezza e noto che fa fatica a trattenere le lacrime. Forse nota che l’ho guardata perché inizia a ridere “ scusami ti sembrerò matta, ma in questo periodo appena vedo i bambini inizio a piangere ” sempre ridendo si asciuga una lacrima sulla guancia.

Rido anche io “ tranquilla capitava anche a me di piangere per cose che sembravano stupide ” la tranquillizzo “ e comunque tesoro, questa bella signorina ti ha salutato ” lo sprono accarezzandoli la testa “ non vorrai fare brutte figure, vero? ” gli sorrido facendolo staccare un po’ da me.

Scuote la testolina e mi sorride “ no mamma ” mormora per poi girare il viso e guardare la ragazza “ ciao ” e torna ad abbracciarsi a me.

“ che amore ” sospira portando nuovamente la mano al ventre e iniziando a lacrimare “ che imbarazzo… non so cosa fare ”

“ tranquilla sono gli ormoni ” le sorrido allungando una mano verso di lei “ a proposito sono Anastasia ” allunga subito la sua stringendo la presa “ io sono Katherine ”

 

***

 

Siamo rimaste a chiacchierare per un po’ e con il passare dei minuti Marco si è sciolto prendendo confidenza con Katherine.

Le ho raccontato in breve la mia esperienza e l’ho rassicurata su alcune cose. Non ha amiche o cugine che hanno figli quindi era molto spaventata… mi ha ricordato la me stessa di 4 anni fa! Ero appena tornata dalla prima missione in Afghanistan, ci eravamo sposati poco prima della mia partenza quando sono rimasta incinta.

Non avevo nessuno con cui confrontarmi, tutte le mie amiche erano single e a parte mia madre, non avevo nessun altro. Per fortuna ad una visita di controllo incontrai una ragazza che aspettava il suo terzo figlio. Mi ha aiutato molto parlare con una donna della mia età che avesse al contempo  esperienza.

Non la dimenticherò mai… a me era servito avere un conforto in quel momento e quindi mi è venuto spontaneo fare lo stesso con Katherine. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e ci incontreremo nuovamente domani al parco.

Appena l’ho vista mi ha trasmesso tanta dolcezza, sarebbe bello avere un’amica qui! Chissà forse era destino che dovevo incontrarla.

“ mamma fame ” Marco mi risveglia dai miei pensieri e me lo trovo davanti che mi guarda con gli occhietti “ fame ”

Sorrido prendendolo in braccio “ ma certo amore mio ” lo bacio sulla fronte facendolo sorridere a sua volta “ ora la mamma ti fa mangiare una cosa buona buona ” gli faccio l’occhiolino

“ buona ” ripete contento

 

POV CHRISTIAN

 

È lunedì pomeriggio, è iniziata una nuova settimana di lavoro… è appena terminata la riunione con Ros che doveva avere luogo la scorsa settimana. Anche se avevamo già stipulato il contratto,  l’intermediario pretendeva la mia presenza.

Così con tutta la calma di cui sono dotato, ho presenziato all’incontro facendo parlare però solo Ros. In questo modo abbiamo accontentato il cliente e allo stesso tempo gli ho fatto capire che poteva fidarsi della mia collaboratrice. Per fortuna è andata!

Adesso sono in macchina con Jason.

Devo attraversare la città per raggiungere mio padre nel suo ufficio. Mi ha telefonato ieri sera, pregandomi di raggiungerlo insieme ad Elliot, perché vuole organizzare una sorpresa a Grace per il loro anniversario di matrimonio. Mia è con mamma a fare non so cosa e noi due incontriamo papà…

Quest’anno vogliono rinnovare le promesse e ho già in mente il regalo perfetto da fargli.

“ Taylor quanto manca all’arrivo? ” chiedo guardando l’orologio al polso “ 15 minuti Signore ” risponde concentrato sulla guida.

“ perfetto ” sospiro poggiando la testa al sedile rilassandomi un secondo con gli occhi chiusi.

Ieri dopo la telefonata con mio padre, ho continuato a pensare al mio contratto con Leila. Dovrei farla finita prima che la situazione si complichi, perché anche se è senza ombra di dubbio la sottomessa perfetta, dopo tanto tempo si inizia a creare un’intimità diversa e sto iniziando a notare dei piccoli cambiamenti in lei.

È accaduto lo stesso con Susan…

Iniziano con piccole cose, che poi diventano qualcosa che vorrei evitare. Tipo la speranza che il contatto muti in una vera relazione,  e allora sono stato costretto a tagliare i contatti.

‘ di la verità… vorresti Anastasia Steele ‘

Appena questo pensiero mi attraversa la mente, spalanco gli occhi sorpreso di me stesso! Non è possibile che ho pensato ad Anastasia in questo momento e in questi termini… devo finirla assolutamente!

Guardo fuori dal finestrino per distrarre la mente e noto che siamo fermi nel traffico vicino ad un parco pieno di bambini.

Bambini, che corrono liberi e felici come è giusto che sia.

Grace una volta circa 3 anni fa, mi ha chiesto cosa pensassi sull’avere dei figli… all’epoca non ho saputo darle una risposta certa, ricordo di essermi irrigidito e di aver fatto scena muta per un paio di minuti.

Poi le ho risposto con calma e delicatezza, che non sapevo se avrei mai avuto figli.

Adesso invece che ho raggiunto quasi i 40 anni, sto rivalutando le mie ambizioni. Soprattutto dopo che Elliot ha annunciato che lui e Katherine avrebbero avuto un bambino, mi sono ritrovato a pensare un paio di volte a come sarei come padre.

È stato un pensiero strano…

In tutta la mia vita è la prima volta che penso alla remota possibilità di formare una famiglia. Mi ha fatto sentire molto a disagio, cosa potrei mai offrire io ad un bambino?

All’improvviso scorgo Katherine… sta parlando con una donna mora, sono sedute su di una panchina e ridono.

Sorrido ripensando al fatto che tra un po’ di mesi, ci sarà un bambino in famiglia. Tante novità per tutti!

Sempre guardando Katherine rifletto su quanti cambiamenti ci saranno adesso. Cambiamenti positivi certo!

La macchina riparte, quando la donna mora si gira…

È Anastasia Steele…

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Capitolo 9
*** 8 ***


CAPITOLO 8

POV CHRISTIAN

 

Abbiamo superato il parco e procediamo verso l’ufficio di mio padre…

Nel riflesso del finestrino vedo la mia espressione ancora stupefatta. Sono ancora girato come quando ho visto Katherine e Anastasia sedute a parlare. Come si sono conosciute? Quando è successo?

Non ci posso credere che si siano incontrate per caso, è incredibile! Chissà di che cosa parlavano per ridere in quel modo. Cosa avranno in comune?

Chiederò ad Elliot… sicuramente saprà qualcosa!

Mi raddrizzo sedendomi meglio e torno ad appoggiare la testa sul sedile.

‘ devo calmarmi ‘ mi dico richiudendo gli occhi ‘ smetti di pensare a lei ‘ faccio un sospiro profondo cercando di tranquillizzarmi. Non è possibile che appena la vedo mi agito in questa maniera, non mi era mai capitato prima.

E devo ammettere a me stesso, che con Anastasia ho scambiato solo poche parole e sempre e solo saluti molto professionali. Forse è proprio quel suo modo a tratti serio \ freddo che mi stuzzica! È la prima volta che incontro una donna come lei…

In ogni caso, è una mia dipendente e quindi ‘ datti una calmata ‘ mi ammonisco da solo.

Basta!

Mi strofino gli occhi e gli apro per guardare nuovamente fuori dal finestrino e mi perdo tra i miei pensieri… devo trovare una soluzione per quanto riguarda il mio contratto con Leila.

Deciderò il da farsi in questa settimana.

“ Mr. Grey siamo arrivati ” la voce di Jason mi richiama al presente e mi rendo conto che la macchina è ferma davanti al grattacielo che ospita l’ufficio di mio padre Carrick.

“ grazie Taylor ” esco, subito imitato da lui che mi chiude la portiera. Abbottono la giacca e mi avvio verso le porte scorrevoli.

 

***

 

“ grazie per essere venuti ” Carrick riordina in fretta dei fogli sulla scrivania e ci fa segno di accomodarci sulle poltrone sistemate in un angolo della stanza. Allento il nodo della cravatta e mi siedo, subito imitato da Elliot che si toglie anche il capospalla.

“ tranquillo papà ” accavallo una gamba “ fai con calma, non abbiamo fretta… vero Elliot? ” mio fratello ridacchiando mi dà ragione “ ha ragione Christian papà… non siamo di corsa ”

Sorridendo finisce di sistemare il caos che regnava sul tavolo e infine ci raggiunge sulle poltroncine. C’è solo un attimo di silenzio che viene subito interrotto…

“ allora esponici la tua idea papà ” prende parola mio fratello esortando Carrick a parlare. Iniziamo a ridere della sua impazienza “ certo figliolo ora vi dirò tutto, tranquillo ” dice divertito

Sbuffando incrocia le braccia al petto “ quando avete finito avvisatemi ” il modo in cui lo dice mi fa ridere ancora di più “ ma insomma smettetela! ” gonfia anche le guance risultando ancora più divertente.

“ scusa Elliot ” respiro profondamente cercando di calmarmi “ non è colpa mia se sembravi un bambino ” ridacchio ancora facendolo sbuffare di nuovo. Mi diverto sempre a prenderlo un po’ in giro…  forse perché quando eravamo bambini ero sempre sulle mie, a tratti freddo nei suoi confronti e so molto bene di aver fatto soffrire tutta la mia famiglia.

L’unica, con cui sono stato un po’ più aperto è stata Mia. Forse perché quando è stata adottata era solo una neonata! Nel corso degli anni crescendo, sono riuscito a instaurare un bel rapporto con i miei genitori e con mio fratello.

E adesso scherziamo tranquillamente… anche se delle volte, scherza un po’ troppo sulla mia ( secondo lui ) inesistente vita sessuale. Sono sempre rimasto al gioco… facendogli credere che avesse ragione, però in alcune occasioni, è stato difficile resistere alla tentazione di rispondergli a tono. Per fortuna ho un ottimo autocontrollo!

Nostro padre si schiarisce la voce, visto che stava ridendo anche lui “ dai su Christian, basta ” vedo chiaramente che Elliot fa finta di rimanere stupito “ non ci credo… il figlio prediletto non ha ragione ” porta in maniera teatrale una mano sul cuore “ sta per arrivare l’apocalisse ” esclama facendo un verso stridulo con la gola.

Essendomi calmato del tutto, scuoto il capo alzando gli occhi al cielo “ non ci credo che diventerai padre… sono molto preoccupato sappilo! ” dico scherzosamente e noto immediatamente che appena nomino il futuro\a piccolo\a Grey, assume un’espressione dolce “ non ti preoccupare fratello, sarò un padre modello! ” ci scambiamo un sorriso complice e poi lui si rivolge a Carrick “ d’altro canto non può che essere così visto il padre fantastico che abbiamo ” continua facendo un occhiolino a nostro padre “ non sei d’accordo con me? ”

Sorrido vedendo la commozione che a stento trattiene papà “ certo che sono d’accordo ” alla mia risposta, lo vedo ancora più in difficoltà “ volete farmi piangere oggi? ” si schiarisce la voce e continua “ perché siete sulla via buona ” 

Sia io che Elliot ridacchiamo per stemperare la situazione e Carrick ci sorride “ bene tornando al motivo per cui vi ho fatto venire qui ” si raddrizza sulla poltroncina “ vorrei organizzare qualcosa di speciale per vostra madre ”

 

***

 

Abbiamo parlato a lungo e alla fine siamo riusciti insieme, a trovare un’idea che piacesse a papà. Lui sapeva solo che voleva regalare a Grace un’esperienza unica, e noi lo abbiamo aiutato a trovare qualcosa di speciale.

Inizialmente Elliot, aveva proposto una crociera e a me, piaceva anche come idea però è stata subito scartata da nostro padre, perché ci ha detto che è stato il loro viaggio di nozze. Dopo varie idee tutte molto valide ma scartate dal diretto interessato, mi ha attraversato la mente un ricordo.

All’improvviso come un fulmine a ciel sereno, mi sono ricordato di una conversazione avuta qualche anno prima in occasione di un mio viaggio in Europa.

Stavamo parlando telepaticamente, io ero a Berlino per un possibile contratto ( che non ha avuto luogo ) e Grace mi stava chiedendo come stavo…

 

INIZIO FLASHBACK

Guardo fuori dal balcone della mia suite e ammiro la Porta di Brandeburgo. Che meraviglia!

Sono venuto a Berlino per un potenziale affare, ero positivo e certo di avere il contratto già in mano… però non è andata come previsto.

Sospiro voltando le spalle al monumento e vedo sul letto matrimoniale la mia valigia, ancora aperta. Sono quasi pronto per la partenza, ho il volo di rientro tra un paio d’ore. Sarebbe stato un grande affare per la Grey Enterprises… avrei potuto ricavarne un buon profitto.

Sospiro nuovamente strofinandomi gli occhi… è inutile rimuginarci ancora!

Lo squillo del mio IPhone mi distrae, momentaneamente, dal fallimento di questa trasferta oltreoceano… lo prendo e vedo lampeggiare il nome di Grace.

Sorridendo accetto la chiamata ed apro la conversazione “ pronto mamma ” porto il cellulare all’orecchio e mi avvicino alla valigia che aspetta di essere completata.

“ ciao Christian ” sento in sottofondo dei rumori di stoviglie e sorrido immaginandomela impegnata a cucinare mentre parla con me in vivace “ ciao anche a te mamma ”

“ come è andato l’incontro tesoro? ” chiede con un tono di voce preoccupato

Metto il cellulare tra la spalla e l’orecchio “ purtroppo non bene mamma ” dico prendendo in mano una camicia già piegata e riponendola nella valigia “ è stato un viaggio inutile ” sospiro pesantemente

“ oh Christian mi dispiace tanto ” i rumori cessano “ sapevo quanto ci tenevi ”

“ non fa nulla ” infilo l’ultima maglia e chiudo la cerniera “ almeno ci ho provato mamma ” tolgo la valigia dal letto e riprendo l’IPhone in mano “ tra un paio d’ore ho il volo ”

“ non potresti approfittare e visitare un po’ l’Europa? ” domanda con voce all’improvviso entusiasta.

Scuoto la testa “ no mamma… non posso ” guardo l’orologio al polso e conto mentalmente tra quante ore sarò a Seattle

“ che opportunità sprecata tesoro ” e continua con sempre più entusiasmo “ il mio sogno è sempre stato… ”

FINE FLASHBACK

 

Non appena ho ricordato quella telefonata, l’ho riferita subito ai miei due interlocutori. E quando ho iniziato a raccontare, a nostro padre gli si sono illuminati gli occhi.

Ha poi detto che si era completamente dimenticato il sogno di Grace di visitare l’Italia, fino a quanto non ho accennato al mio viaggio, e si sentiva abbastanza stupido a non averci pensato subito.

Così abbiamo deciso che, per la cerimonia del rinnovo andremo tutti insieme ad Aspen con il mio jet e successivamente loro partiranno per una seconda luna di miele in Italia.

Adesso io ed Elliot stiamo uscendo dal grattacielo “ è andata bene… no? ” la sua domanda mi riporta al presente “ già è andata bene fratello ” gli faccio un sorriso a cui lui prontamente mi risponde con un occhiolino.

Lo vedo guardare l’orario dal telefono e poi sorridere “ beh vista l’ora io andrei a casa dalla mia bella fidanzata ” al suo accenno a Katherine, mi torna alla mente Anastasia e l’avvenimento del pomeriggio.

Non volendo sembrare interessato provo ad apparire indifferente e prendo il discorso da lontano “ come sta Katherine? ” ricevo come risposta un grande sorriso “ benissimo Christian… grazie ”

Annuisco cercando una domanda che non lo faccia insospettire ‘ non posso certo chiedergli, se la sua fidanzata ha conosciuto il mio nuovo pilota! ‘ penso tra me e me.

Sto per domandargli come passa le sue giornate, ora che è in maternità, quando mi anticipa fornendomi esattamente l’informazione che cercavo “ è da ieri che è entusiasta perché ha conosciuto una ragazza molto dolce ”

Ecco… ci siamo!

 

POV ANASTASIA

“ non ci posso credere ” rido con le lacrime agli occhi ascoltando il racconto di Katherine “ ti dico la verità Anastasia ” esclama ridendo con me.

Cerco di calmarmi quanto basta per parlare “ cioè fammi capire bene ” prendo un bel respiro e continuo “ quando hai annunciato al tuo fidanzato che eri in attesa… lui prima è svenuto, collassando sul pavimento e poi quando si è ripreso, è scappato fuori ad urlare? ”

Solo a dirlo inizio a ridere ancora più forte “ scusami ti prego ” farfuglio tra una risata e l’altra “ ma non ci credo ”

Ridendo anche lei risponde “ è la verità Anastasia ” si asciuga le lacrime sulle guance “ è uscito fuori casa gridando ” fa una pausa “ c’è l’ho fatta

Scoppio nuovamente a ridere alla sua imitazione del fidanzato, subito seguita da lei “ il mio Elliot è fatto così… che ci posso fare ” e poi aggiunge dolcemente “ ma lo amo anche per questo suo modo di essere ”

La sua ultima frase mi ha commosso, facendomi passare la ridarella “ ohh Katherine ” sospiro guardandola arrossire.

Si porta le mani ancora bagnate di lacrime sulle guance accaldate “ lo amo da morire ” sussurra imbarazzata “ oh mamma mia ”

Sorrido di cuore, felice per lei “ è bellissimo quello che hai appena detto… non hai motivo di esserne imbarazzata, credimi ” le prendo le mani stringendogliele forte “ l’amore è un sentimento meraviglioso… di cui non si può essere imbarazzati! ”

Alle mie parole le si riempiono gli occhi di lacrime “ hai ragione ” mormora con voce roca.

Le sorrido continuando a tenerle le mani tra le mie. Quando si calma, la lascio e mi siedo di nuovo dritta dando un’occhiata alla mia piccola peste, che in questo momento sta giocando con un bambino, a due metri da noi.

Anche Katherine lo guarda per un paio di secondi per poi dirmi “ è davvero un bambino incredibilmente tenero Anastasia ”

“ grazie ” le rivolgo un sorriso sincero prima di guardare nuovamente Marco.

Stiamo in silenzio per un po’ quando, mi domanda “ non hai pensato di provare ad uscire con qualcuno? ” mi giro di scatto impietrita “ non dico ora certo! ” aggiunge alzando le mani in segno di pace.

Sospiro, non trovando le parole giuste per farle capire i miei sentimenti “ non so Katherine… sinceramente non so! ”

“ il tuo ex marito è stato proprio uno stronzo! Non ci sono dubbi su questo… mi hai raccontato a grandi linee quello che ha fatto ” fa una piccola pausa per poi aggiungere “ ma gli uomini non sono tutti come lui ”

“ mi sembra di sentir parlare mia madre ” mi scappa una mezza risata “ forse dovresti darle ascolto allora! ” alla sua risposta rido “ te la farò conoscere… così mi potrete tormentare insieme, ti piacerà ” annuisce compiaciuta “ volentieri ”

Resto in silenzio un po’ prima di dire “ per il momento voglio dedicarmi a lui ” e le indico il mio bambino che ride “ poi si vedrà ”

“ vedremo… comunque, ti vedrei benissimo con mio cognato ” e inizia a ridere

“ Katherine ” esclamo arrossendo.

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Capitolo 10
*** 9 ***


CAPITOLO 9

POV ANASTASIA

 

“ mamma… e Kate? ” mi chiede Marco a bassa voce

Sorrido intenerita dalla sua domanda “ è a casa sua tesoro ” gli accarezzo la testa teneramente mentre mi guarda “ no qui? ” sussurra a voce bassa “ tu sei con la mamma vero? ” quando annuisce contento continuo “ beh tesoro… anche lei è a casa con la sua famiglia ” alla mia risposta gli si inumidiscono gli occhietti.

Ha davvero legato tanto con Katherine… la conosciamo da due settimane e appena sono a casa da lavoro, ci vediamo. Una volta è anche venuta qui, ed appena è entrata, l’ha presa per mano e le ha fatto vedere la sua cameretta.

La risposta del mio bambino mi fa sciogliere il cuore “ e pelché? Non vuole bene a Malco? ” dice con vocina tremante  “ oh amore ” lo prendo subito in braccio e lui si aggrappa a me “ Katherine ti vuole bene ” lo bacio sui capelli sentendolo singhiozzare.

Raggiungo il divano e mi sdraio continuando a stringerlo forte a me “ tesoro guardami un secondino ” sussurro dolcemente, ma lui si rifugia contro il mio seno “ non vuoi guardare la tua mamma? ” scuote la testolina mora con decisione.

Sospiro teatralmente “ va bene allora devo ricorrere alla mia arma segreta ” fingo con dispiacere aspettando la sua reazione, che non tarda ad arrivare.

Alza di poco la testa dal mio petto “ alma segleta? ” sussurra guardandomi con ancora gli occhietti lucidi “ sì sì ” annuisco soddisfatta di aver richiamato la sua attenzione “ e sai qual è tesoro? ” scuote la testa facendosi andare alcuni ciuffetti di capelli davanti agli occhi. Sorridendo glieli scosto, specchiandomi in due occhioni azzurro cielo “ come non lo sai? Cosa ti fa la mamma quando sei triste? ” domando ottenendo come ricompensa il più bel sorriso del mondo.

“ COCOLE ” urla contento sganciando le braccine da me per agitarle in aria.

Ridendo lo abbraccio nuovamente “ si amore mio ” lo bacio dappertutto facendolo ridere “ tante coccole per Marco ”

 

***

 

Quando la crisi è stata scongiurata, ho subito chiamato Katherine e lei come era prevedibile, si è commossa, facendo preoccupare il suo fidanzato. Dopo che si è calmata e soprattutto, ha tranquillizzato Elliot, abbiamo parlato tanto e come sempre, ad un certo punto della conservazione ha tirato fuori l’argomento da me tanto odiato… gli uomini.

In queste settimane le ho fatto conoscere mia madre e come da me predetto, si sono subito coalizzate contro di me. Prima solo tramite telefono ma da quando si sono incontrate, è una cosa impossibile!

Appena le ho fatte conoscere, mi sono pentita di quello che avevo fatto… però ormai il danno è fatto! Non posso fare nulla, tranne che maledirmi per la mia decisione presa troppo alla leggera.

Cercano ormai in tutti i modi di convincermi ad andare avanti con la mia vita, e Katherine continua a sostenere che sarei perfetta per suo cognato. Il suo fantastico cognato… di cui però non vuole rivelare il nome! Dice che, se mai mi deciderò ad incontrarlo, avrò una piacevole sorpresa!

Non la capisco proprio delle volte… ma sono giunta alla conclusione ( dopo queste settimane di conoscenza ) che infondo, il bello di Katherine, è anche questo suo modo di fare!

Alla fine dopo tante volte in cui le ho risposto di no, pare essersi un attimo rassegnata, ma non mi illudo… tornerà presto alla carica!

Durante la telefonata di ieri pomeriggio, dopo la nostra ennesima ‘ discussione ‘, Katherine mi ha invitata per un caffè a casa sua… vuole presentarmi il famoso Elliot!

Quindi è per questo che sono davanti allo specchio… mi guardo da ogni angolazione, mi giro prima verso destra e poi a sinistra, per decidere se devo cambiarmi, oppure no.

“ bella mamma ” la vocina di Marco mi giunge dalle mie spalle. Lo vedo riflesso che mi sta guardando felice... dobbiamo andare da Katherine infondo!

È seduto sul bordo del mio letto e muove le gambine avanti e indietro tutto contento “ la mamma è bella tesoro? ” mi giro a guardarlo “ allora, non mi cambio? ” annuisce di nuovo con entusiasmo “ va bene tesoro ”

Mi guardo nuovamente allo specchio…

Ho indosso un abitino regalatomi da mia madre per un mio compleanno… mai messo! Avevo voglia di vedermi carina oggi ed allora mi sono detta, perché no!

Infilo i sandali e sono pronta. Mi siedo di fianco al mio bambino e lo vedo che mi sorride “ sei contento Marco? ” domando già sapendo la sua risposta “ sì… Kate ” infatti… non avevo dubbi!

Lo abbraccio forte, poi lo prendo in braccio pronta ad andare. Recuperata la borsa, preparata in precedenza, apro la porta ed esco di casa.

 

POV CHRISTIAN

 

Sono passate un paio di settimane da quel lunedì pomeriggio, durante le quali, ho evitato volontariamente di usufruire del jet e quindi di conseguenza, vedere Anastasia.

Dopo la breve chiacchierata con Elliot sono tornato direttamente a casa. Dovevo pensare attentamente a quello che avevo appena scoperto, ma soprattutto dovevo decidere come comportarmi…

 

INIZIO FLASHBACK

Sorrido soddisfatto “ davvero? ” ho ottenuto quello che volevo, senza doverglielo chiedere direttamente.

“ sì è da ieri pomeriggio che non parla d’altro ” esclama divertito scuotendo la testa “ Anastasia di qui, Anastasia di là ” inizia a ridere contagiando anche me.

“ beh Elliot… Katherine è sempre stata una ragazza esuberante ” annuisce alla mia risposta e aggiunge “ certo, lo so bene ” dopo aver detto ciò diventa un attimo serio.

“ è davvero contenta di aver trovato una donna della sua età, che può consigliarla, essendoci già passata lei stessa ” questa ultima frase mi disorienta quel tanto che basta da farmi guardare in modo strano da Elliot “ tutto bene Christian? ”

Mi riscuoto schiarendomi la gola “ certo, va tutto bene ” cerco di apparire calmo e tranquillo come al solito “ beh fratello… salutami Katherine ”

Ancora guardandomi non particolarmente convinto, mi saluta e si dirige verso la sua macchina. Io, invece resto immobile per un paio di secondi prima di vedere Taylor, fermo anche lui che mi aspetta.

Allora mi dico che ci penserò dopo e vado verso la macchina, seguito da Taylor.

 

***

 

Appena arrivo a casa, mi spoglio in tempi record e mi butto sotto la doccia fredda. Non faccio che ripensare alla conversazione avuta con mio fratello e ripercorro in mente le poche frasi scambiate… 

All’improvviso mi torna alla memoria un flash!

Quando ho assunto Anastasia, ho prestato attenzione solo al suo curriculum e non alle informazioni personali. Cosa che faccio sempre, ma per qualche motivo, non ho fatto!

Come un razzo esco da sotto l’acqua gelata e avvolgendomi un telo intorno ai fianchi, mi precipito nel mio studio.

Arrivo grondante d’acqua, allo schedario dove ripongo tutti i dossier dei miei dipendenti e cerco con agitazione il suo…

Anastasia Steele.

Lo tiro fuori e lo apro subito. Salto la parte della sua carriera militare e cerco all’istante le informazioni personali. Eccole...

Stato Civile : DIVORZIATA

 1 FIGLIO

FINE FLASHBACK

 

Ricordo di aver chiuso il fascicolo, e di averlo riposto nello schedario, come un robot.

Successivamente, mi sono accorto che intorno ai miei piedi si stava formando una piccola pozzanghera, allora sono tornato con calma in bagno.

Ho passato tutta la serata e la notte a ragionare… dovevo assolutamente prendere una decisione. E cioè, o sforzarmi di non pensare più a lei, oppure, accettare la cosa e agire di conseguenza.

Consapevole del fatto che, avendo Anastasia un bambino, la mia ‘ possibile ‘ esperienza con lei, non sarebbe stata di certo una relazione come quelle a cui sono abituato! Certo è anche vero che, negli ultimi tempi, ho pensato a come sarebbe avere una famiglia tutta mia, ma non pensavo di cominciare così presto.

 

Poi ho realizzato una cosa… mi stavo facendo tanti problemi, per una situazione ipotetica, che al momento non esisteva minimamente. I miei rapporti con lei sono sempre e solo professionali, quindi stavo decisamente correndo troppo!

In quel momento, mi sono calmato e ho iniziato a ragionare con la mente più lucida…

Ho deciso di vedere come evolvono le cose e di non fare nulla di affrettato… comunque, avrei fatto fare un controllo accurato da parte di Welch, per saperne di più!

Il mattino seguente, e cioè martedì, ho ricevuto una chiamata di Elliot. Si era accorto che qualcosa mi aveva impensierito, ma non sapeva cosa fosse effettivamente successo. Dopo una breve telefonata, in cui l’ho rassicurato che stavo bene, ho riagganciato più tranquillo.

Al contrario di Anastasia, le cose con Leila, non potevano essere protratte oltre…

 

INIZIO FLASHBACK

È sabato mattina.

Sto organizzando tutto quello che mi servirà oggi pomeriggio, quando arriverà Leila. Dopo averci pensato ancora un po’ su, sono giunto, alla conclusione che è davvero arrivato il tempo per me, di mettere la parola fine al mio rapporto con Leila. È questo equivale, a terminare il contratto tra di noi. Ho fatto svuotare da Gail, la camera che ha usato in questi anni e ho fatto mettere tutto in tre valigie.  

Non è mai semplice dire ad una donna che è finita. Susan in questo, è stata la peggiore esperienza mai avuta. Appena ha capito cosa stesse accadendo, mi ha abbracciato forte pregandomi di non recidere il contratto.

A quel tempo, avevo ancora difficoltà a farmi toccare e quindi mi ero irrigidito immediatamente. Lei continuava a stringersi a me, non accortasi della mia reazione e io dopo lo shock iniziale, mi sono ripreso, staccandomela con forza di dosso.

È stato al quanto spiacevole e vorrei davvero evitare una simile situazione un’altra volta! Ma sono quasi certo che con Leila andrà meglio, o almeno lo spero!

 

***

 

‘ Dovrebbe arrivare a minuti ‘ penso guardando l’orario.

Mi trovo in salone e se solitamente, aspetto le mie sottomesse in piedi di fianco alla scalinata, adesso sono seduto sul divano. Sicuramente già vedermi in una posizione differente, la metterà in allarme.

Il rumore delle porte dell’ascensore, mi distraggono dalle mie riflessioni.

Quando entra è tranquilla come sempre, ma non appena mi vede, cambia completamente espressione.

“ Leila ” la saluto invitandola con un gesto della mano a raggiungermi. Lei tentenna un secondo, ma poi con un respiro profondo si avvicina lentamente “ Signore ” alla sua riposta mi sento un attimo a disagio. Faccio un respiro per calmarmi…

La guardo mentre mi si avvicina. È indubbiamente, una bellissima ragazza ma, è come se non provassi più quell’attrazione sessuale che mi scatenava prima “ niente Signore, Leila… chiamami Mr. Grey ” si blocca un istante arrossendo, per poi sedersi composta di fronte a me.

A questo punto, inizio il mio discorso “ Leila, sono ormai 2 anni che abbiamo il nostro accordo ” alle mie parole annuisce lentamente “ si Mr. Grey ” asserisce con attenzione.

Prendo un respiro profondo e continuo “ sono stati 2 anni molto proficui e soddisfacenti ” mi fermo un secondo “ credo anche per te, o sbaglio Leila? ”

Alla mia domanda arrossisce ancora di più, forse, ricordandosi i nostri incontri “ niente a fatto, Mr. Grey  ”

Annuisco per poi continuare “ come ben sai, anche le cose piacevoli ad un certo punto devono avere una fine ” e la ragazza che sino ad un secondo fa era arrossita ricordando il passato, scompare, lasciando posto ad una donna pallida ed esterrefatta “ S-ign-ore ” balbetta con gli occhi lucidi.

Non volendo prolungare ulteriormente l’agonia di questa situazione, concludo in fretta “ e quindi penso, sia tempo di dividere le nostre strade e di conseguenza, concludere il nostro contratto ” termino lasciandole il tempo di assimilare le mie parole.

Lacrime silenziose iniziano a scorrerle sulle gote “ io-pensavo ” balbetta in preda al pianto “ che-lei ” non finisce la frase, ma comprendo benissimo quello che voleva dire.

Avrà pensato, erroneamente, che volessi trasformare la natura della nostra relazione “ sono spiacente Leila ” lei alle mie parole, scuote la testa bruna e cerca senza molti risultati di frenare il pianto.

Le lascio il suo tempo.

Dopo un po’, riesce a fatica a calmarsi quel tanto che basta per porgermi una domanda “ Mr. Grey… per caso ho fatto qualcosa che l’ha infastidita? ” nego subito con convinzione “ assolutamente no, Leila ”

“ va bene ” asserisce con rassegnazione.

FINE FLASHBACK

 

Dopo la nostra conversazione, che si è protratta ancora un po’, le ho fatto firmare un accordo di non divulgazione…

Ho imparato la lezione con la mia prima sottomessa. Quando è terminato il nostro contratto, sempre per decisione mia, ha cercato di vendicarsi. Aveva prima, cercato di parlare con la stampa e non riuscendoci, ha ripiegato sulla mia famiglia.

Per fortuna, la mia squadra di legali ha subito arginato il problema, e posto la parola fine a quella situazione potenzialmente disastrosa. Da allora, quando mi separo da una sottomessa, le faccio firmare un ulteriore accordo di riservatezza.

E se per caso, una di loro, avesse la felice idea di parlare di me con chiunque, scatterebbe una denuncia di diffamazione! Non posso lasciare niente al caso… ho imparato la lezione!

Il suono del mio Iphone che squilla, mi richiama al presente…

Sullo schermo lampeggia il nome di mia madre “ pronto mamma ” porto il dispositivo all’orecchio “ tesoro buongiorno ” la dolce voce di Grace mi fa nascere un sorriso sulle labbra, come sempre del resto “ buongiorno anche a te ”

“ ti ho chiamato per inviarti a pranzo domenica ” al suo invito guardo il calendario, oggi è già giovedì “ certo mamma… ci sarò sicuramente ” in fondo, penso, ora non ho più i miei incontri con Leila, e quindi, ho molto più tempo a disposizione da dedicare alla mia famiglia “ perfetto tesoro, non sai quanto mi hai resa felice… allora ci vediamo domenica ” conclude con tono esultante.

“ sono contento anche io mamma ”

Concludiamo la telefonata, che ho ancora il sorriso in volto. Ripongo l’IPhone sul tavolo e penso al pranzo in famiglia che mi aspetta!

Sicuramente ci saranno anche Elliot e Katherine… forse se sono fortunato, parleranno di Anastasia.

Suona nuovamente il telefono…

“ finalmente ” sospiro accettando la chiamata.

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Capitolo 11
*** 10 ***


CAPITOLO 10

POV CHRISTIAN

 

“ dimmi tutto Welch ” esordisco con impazienza appena accetto la chiamata. Sono giorni che aspetto con una certa agitazione questa telefonata.

“ ho il rapporto che mi aveva richiesto Mr. Grey ” sorrido soddisfatto del mio tecnico della sicurezza. Posso sempre contare su di lui… quando ho bisogno di trovare informazioni, è il numero uno!

 L’ho incaricato, di trovare tutto il possibile sull’ex marito di Anastasia. Finalmente saprò tutto “ ero certo che ci saresti riuscito Welch! ” esclamo attivando il vivace per avere le mani libere “ grazie Signore ” mi avvicino alla scrivania e appoggio l’IPhone “ dimmi ”

“ il suo nome è Jack Hyde, 43 anni ” inizia a parlare mentre io mi siedo sulla poltrona “ lavora per SIP, ed è uno dei direttori editoriali ” sento in sottofondo i rumori dalla tastiera del computer di Welch

“ Jack Hyde ” ripeto a bassa voce, tra me e me…  adesso ho il suo nome e so dove lavora!

“ divorziato da Anastasia Steele… padre di Marco Steele Hyde ” il figlio di Anastasia.

Mentre continua a parlare, accendo il mio portatile.

Sicuramente mi avrà inviato il suo rapporto tramite e-mail. Accedo velocemente alla posta elettronica e come immaginavo, trovo subito l’e-mail di Welch!

Appena aperta, come prima immagine mi trovo davanti la foto di Jack Hyde. La fisso un secondo per poi andare avanti e li mi blocco…

Sento in sottofondo che Welch sta continuando a parlare, snocciolando informazioni su informazioni, ma io sono paralizzato… ho davanti a me, la prova tangibile che Anastasia è effettivamente una madre.

Guardo con il cuore in fibrillazione la foto di Anastasia, che abbraccia con amore un bambino dai capelli scuri e gli occhi azzurro cielo proprio come i suoi! Sapevo da un paio di settimane ormai, che ha un figlio, però vederlo con i miei stessi occhi è diverso.

Hanno gli stessi capelli e gli stessi occhi…che meraviglia!

“ Mr. Grey tutto bene? ” la domanda di Welch mi fa riprendere momentaneamente dai miei pensieri. Mi schiarisco la gola distogliendo con una certa difficoltà, lo sguardo dalla foto di Anastasia con il figlio “ perfettamente Welch ” passo oltre le immagini e continuo a leggere il rapporto “ continua pure ”

“ certo Signore… stavo arrivando alla causa del divorzio ” le sue parole attirano immediatamente la mia attenzione “ dimmi tutto ”

 

***

 

È ormai sera inoltrata.

Ho passato tutta la mattinata, a studiare minuziosamente il rapporto di Welch. Volevo conoscere, nei minimi particolari le cause della separazione tra Anastasia e Jack Hyde!

Dopo aver letto ed ascoltato, il resoconto da parte del mio addetto alla sicurezza, mi è venuta una voglia incredibile di prendere a pugni quell’uomo. Deve essere stata dura per lei, tornare a casa e trovare il marito con un’altra donna… la sorella oltretutto!

Sono convinto che Anastasia, sia estremamente restia a conoscere un altro uomo. Dopo quello che le ha combinato l’ex marito…

Sarà dura avvicinarmi a lei, dovrò dosare accuratamente le mie mosse… per non parlare del bambino, non so se mi sento pronto per una cosa del genere. Già solo pensare ad una relazione, è tanto per me!

‘ con calma Christian… con calma ‘ mi dico con le mani tra i capelli.

Poggio la testa sulla poltrona su cui mi sono seduto e penso “ prima di fare qualunque cosa, dovrei accertarmi di cosa sente Anastasia ”

Il suono del telefono, mi distrae dai miei pensieri…

Guardo lo schermo dell’IPhone e aggrotto le sopracciglia “ Mia? ” accetto subito la telefonata e porto il cellulare all’orecchio “ Mia tutto bene? ”

Come risposta ricevo un singhiozzo, che mi fa letteralmente saltare dalla poltrona e scattare in piedi “ Mia? Cosa è successo? ” singhiozza ancora “ Chr-istian ”

“ cosa? Mia? ” mi dirigo velocemente verso l’ufficio di Jason. Appena mi vede, scatta dalla sedia dietro la scrivania e mi raggiunge “ Signore? ” devo avere un viso stravolto, vista la sua reazione. Gli faccio cenno con il mento verso l’ascensore e lui subito capisce “ certo ” recupera dal tavolo il telefono ed esce velocemente dalla stanza seguito a ruota da me.

“ Mia dove sei? ” appena entro nel cubicolo dell’ascensore, Jason preme il tasto del parcheggio “ a ca-sa ” singhiozza in risposta lei.

“ perfetto… dimmi cosa succede ” guardo con impazienza i numerini che scorrono troppo lentamente sul display “ sono so-la perché Ethan è fuori cit-tà ” annuisco con agitazione, aspettando che continui a parlare “ quando h-o ins-erito la chiave nel-la porta di cas-a, mi sono acc-orta che era ape-rta ” mormora con difficoltà.

Respiro profondamente per calmarmi. Mi impongo di mantenere la calma ‘ se mi sta chiamando vuol dire che sta bene ‘ penso. Per fortuna nel frattempo siamo arrivati al parcheggio sotterraneo “ ok Mia ” usciamo di corsa dall’ascensore dirigendoci verso il suv “ hai chiamato la polizia, vero? Sei ancora in casa? ”

La sento prendere un respiro profondo “ si ho già chi-amato la pol-izia ” si ferma un istante per riprendere fiato e poi continua “ appena en-trata ho visto tut-ti i mo-bili a terra Chr-istian ” piange di nuovo “ è tut-to sott-osopra… sono su-bito usci-ta, ho chia-mato la poliz-ia e poi a te! Non so che f-are!  ” sentirla piangere mi stringe il cuore.

“ calma Mia… sto arrivando da te ” Jason parte velocemente e siamo presto in strada “ hai fatto bene a chiamarmi… me ne occupo io ” la tranquillizzo mentre dico sottovoce a Jason “ Taylor, avvisa tu mio fratello ” annuisce mettendosi l’auricolare.

“ tranquilla risolveremo tutto Mia ” le dico e ricevo in risposta un ‘ ok ’ singhiozzante.

 

POV ANASTASIA

 

Controllo nuovamente il messaggio di Katherine “ Via Bell’Ur, 89 ” leggo a bassa voce l’indirizzo, ‘ è corretto ‘ penso tra me e  me “ sono nel posto giusto ” mormoro alzando lo sguardo sulla villa davanti a noi… però che casa! Riposto il cellulare nella borsa, avanzo con il mio bambino al seguito sino al cancello.

Siamo davanti ad un cancello imponente e con la manina di Marco nella mia, cerco di capire come farmi aprire. Ho provato a premere un paio di bottoni, ma non è successo nulla!

“ mamma e Kate? ”

Abbasso lo sguardo e trovo Marco che mi fissa con gli occhietti spalancati. È impaziente di raggiungere Katherine, per tutto il viaggio non ha fatto che cantare!

Sorridendo gli scompiglio i capelli con la mano “ adesso mamma la chiama tesoro ” annuisce contento, tornando a guardarsi intorno. Sospiro sconsolata prendendo nuovamente il telefono in mano.

Trovo subito il suo numero e faccio partire la chiamata. Per fortuna risponde dopo neanche uno squillo “ Anastasia qualche problema? ” il suo tono di voce esuberante è talmente alto che lo avverte persino Marco.

E immediatamente inizia a chiamarla ad alta voce “ KATE KATE KATE ” saltella sul posto lasciandomi andare la mano “ CIAO ”

“ oh tesoro ” inizia a ridere contagiando anche me.

Ridendo, lo riacciuffo e lo faccio fermare “ Katherine siamo fuori dal tuo cancello ” mi guardo per un attimo in torno prima di continuare “ non riesco a trovare il bottone del citofono ” aggiungo velocemente tornando a guardare il tastierino nero pieno di pulsanti.

Ancora ridacchiando mi risponde “ lo so… succede a tutti, la prima volta che vengono qua ” sento dei rumori di passi prima che continui “ vi apro immediatamente ” chiudo la chiamata e ripongo il cellulare a posto.

Nel giro di qualche secondo, l’imponente cancello si apre.

Appena varchiamo la proprietà, noto subito che Katherine è in piedi sulle scale della villa insieme ad un’altra persona.

Nell’esatto momento in cui mio figlio vede la sua nuova amica, mi lascia andare la mano e inizia a correre verso di lei “ Marco piano ” esclamo cercando di prenderlo “ stai attento ” ma lui continua la sua corsa. Da lontano, lo vedo arrivare come un fulmine su Katherine che ridendo lo prende in braccio per poi stringerlo a sé.

Sorridendo mi avvicino e quando sono in prossimità di Marco e Katherine, noto che la persona che era con lei, è una ragazza minuta dai capelli neri e dall’aria sbarazzina. Una volta che ho raggiunto le scale mi presento alla ragazza sconosciuta “ piacere di conoscerti ” allungo una mano verso di lei “ sono Anastasia e questo è mio figlio Marco ” e così dicendo indico i due ancora abbracciati.

Mi stringe immediatamente la mano “ il piacere è tutto mio Anastasia… io sono Mia Grey, la cognata di Katherine ” ‘ Grey? Lo stesso cognome del mio datore di lavoro? ‘ penso tra me e me per un secondo, prima di notare che se all’inizio mi sorrideva amichevolmente, adesso mi fissava mettendomi un po’ a disagio.

Vengo salvata dalla mia amica che ci raggiunge con ancora il bambino in braccio “ vi siete già presentate vedo ” mi saluta con un bacio sulla guancia riconsegnandomi Marco, che subito si stringe a me.

Sposto la borsa per reggere meglio il peso del mio bambino e annuisco sorridente cercando di apparire rilassata “ si ” lei mi guarda stranita, per poi rivolgere uno sguardo interrogativo alla cognata “ tutto bene Anastasia? ” volge nuovamente la sua attenzione a me “ è successo qualcosa? ”

A prendere parola, è Mia “ va tutto bene Katherine ” mi sorride facendomi rilassare un po’.  Sentendo una voce estranea, Marco si gira nel mio abbraccio per poi appoggiarsi alla mia spalla sinistra “ temo sia colpa mia ” si ferma un secondo prima di continuare ridacchiando “ e che mi hai parlato talmente tanto di lei, che appena l’ho vista ho iniziato a fissarla! ” conclude iniziando a ridere.

Katherine, al mio fianco mi guarda scuotendo leggermente la testa “ scusala Anastasia ” le sorrido di rimando baciando la guancia di Marco “ tranquilla ” dopo di che entriamo in casa.

Entrando rimango sbalordita dalla bellezza dell’arredamento “ wow Katherine ” mi fermo per far scendere il bambino “ complimenti per la casa, è davvero bellissima ” mi ringrazia con un sorriso prima di farci strada verso il salone.

Quando mi sono accomodata con Marco sulle mie ginocchia, mi concedo un’occhiata più approfondita. Tutto l’arredamento è sui toni caldi e vivaci, ci sono qua e là spruzzi di rosso e arancione. Tutto rispecchia senza ombra di dubbio, la personalità spumeggiante della padrona di casa!

Siamo sedute tutte e tre, su un grande divano color panna e stiamo iniziando a chiacchierare quando…

“ che bello mamma ”

La vocina tutta eccitata del mio piccolino, ci distrae dalle nostre chiacchiere “ cosa tesoro? ” lui tutto elettrizzato mi indica qualcosa alle mie spalle. Mi giro insieme alle due donne, per vedere cosa ha attirato la sua attenzione e vedo subito un modellino di una macchina rossa.

“ ti piace vero, tesoro? ” è Katherine ad avvicinarsi per prenderlo nuovamente in braccio. Lui annuisce con enfasi facendosi andare alcuni capelli davanti agli occhietti. Lei glieli scosta con dolcezza “ lo dirò ad Elliot stasera, va bene? ” gli sorride guardarlo “ sarà molto contento di sapere che ti è piaciuta la sua macchinina preferita ” a quelle parole l’abbraccia forte “ va bene Kate ”

“ oh che amore ” sospira Mia guardandoli prima di rivolgere a me la sua attenzione “ mi dispiace per prima… non volevo farti innervosire ”

“ tranquilla è tutto a posto ” mi tolgo la borsa e l’appoggio di fianco ai miei piedi “ mi è parso di capire che Elliot non è in casa ” alla mia constatazione Katherine smette di coccolare il bambino e mi guarda dispiaciuta “ no… purtroppo è fuori per un ‘ problema ‘ ” lancia un’occhiata alla cognata che si è irrigidita vistosamente, diventando seria all’improvviso.

Mia deglutisce rumorosamente prima di mormorare “ Elliot è insieme all’altro mio fratello ” rabbrividisce fermandosi di parlare “ ieri sera ho avuto una spiacevole disavventura rientrando a casa mia ” capisco all’istante a cosa si riferisce.

Lancio un’occhiata a Marco, ma non sembra prestare attenzione alle nostre parole, troppo occupato a giocare con la collana della sua amica “ ti capisco benissimo ” dico attirando lo sguardo di Katherine su di me “ a me sono entrati mentre eravamo a letto ” sussurro per non farmi sentire da lui.

Scioccate mi rivolgono uno sguardo allarmato “ eravate da soli? ” sussurra di rimando Mia e al mio cenno affermativo sussultano entrambe “ lui si è spaventato Anastasia? ” mormora a voce bassa Katherine, facendo scendere Marco dalle sue gambe e dandogli un foglio con dei colori. Inizia immediatamente a colorare tutto contento e non posso che ripensare, per un secondo al panico e al terrore che ho provato in quei momenti.

Annuisco guardando il mio bellissimo bambino che gioca tranquillamente “ naturalmente non ha capito cosa è successo ”

“ è normale… è così piccolo ” risponde Mia

“ già… comunque, si è accorto che qualcosa mi ha scosso e quindi è ancora molto spaventato ” cerco di sorridere prima di concludere “ per fortuna, avevo la mia arma d’ordinanza ancora in casa ”

Al mio riferimento alle armi da fuoco, Mia fa una strana espressione “ cosa c’è? ” domando e subito interviene Katherine “ nulla Anastasia… solo che, nella loro famiglia sono contrari alla detenzione delle armi ” lancio uno sguardo a Mia, che annuisce convinta delle parole dette dalla cognata.

Sospiro profondamente prima di dire, con assoluta sicurezza “ capisco e rispetto il pensiero altrui ” al cenno di Mia, mi blocco un secondo con lo sguardo su Marco, facendo ritornare la sua  attenzione sul bambino “ ma per difendere mio figlio, farei qualsiasi cosa! ”

Alla mia esclamazione Mia mi fissa un attimo prima di dire “ anche se sono contraria… comprendo benissimo e hai tutta la mia ammirazione Anastasia ” le sorrido, felice che abbia capito quello che intendevo.

Dopo un po’ di silenzio nel quale guardiamo Marco giocare spensierato, Katherine si alza dal divano ed esclama “ comunque, siamo qui per parlare di cose piacevoli Signore mie! ” sogghigna soddisfatta.

Lei e Mia si guardano prima di sorridere “ hai proprio ragione cognata! ” mi fissano entrambe con un ghigno in volto “ parliamo di cose più belle ”

Ed io, inizio ad avere il sentore di essere appena caduta in una trappola…

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Capitolo 12
*** 11 ***


CAPITOLO 11

POV ANASTASIA

 

“ cosa? ” chiedo iniziando a preoccuparmi “ di cosa dobbiamo parlare? ” non mi rispondono, si limitano a guardarmi sogghignanti “ nulla di spiacevole te lo assicuro, Anastasia ” ridacchia Mia.

Incrocio le braccia al petto “ forse per voi… ho come la sensazione, di essere finita in una trappola ben congegnata ” le guardo entrambe con sospetto e vedo Mia, guardare la cognata di sottecchi.

“ ma no Anastasia ” Katherine si accarezza il ventre sovrapensiero, facendomi sorridere “ ma come ti viene in mente? ”

La guardo scoccandole un’occhiata inequivocabile “ sarà ” sospiro e aspetto pazientemente che inizino a parlare. Dopo un altro paio di secondi in cui mi guardavano…

“ Anastasia, vorrei approfittare della presenza di Mia per parlarti di una cosa ” Katherine si avvicina a me e mi prende la mano “ di cosa? ” domando iniziando a capire dove vogliono andare a parare. La sua occhiata di rimando mi toglie ogni dubbio “ Katherine… avevi detto che capivi e rispettavi la mia decisione ”

Guarda di sfuggita Mia, che ascolta con pazienza “ ma certo che ho capito! ” rafforza la stretta sulla mia mano “ ho solo da dirti alcune cose e ti chiedo solo di ascoltarci, ok? ” esasperata alzo gli occhi al cielo “ va bene Katherine ” le due si guardarono trionfanti ma, prima che festeggino continuo “ vi ascolterò come volete, ma non è detto che sarò d’accordo, oppure acconsenta a fare qualcosa ”

Sbuffando in sincronia poi, mi sorridono entrambe “ da come mi aveva preparata Katherine, già che hai acconsentito ad ascoltarci è tanto ” a parlare per prima è Mia “ non vogliamo di certo convincerti a fare qualcosa che non vuoi… è solo… ” si ferma per scambiarsi un’occhiata con la mia amica “ vorremmo davvero aiutarti a sbloccarti e magari… ”

A finire la frase è Katherine “ a costruirti una nuova vita ” le fisso per un po’ in silenzio, prima di distogliere lo sguardo e spostarlo sul mio bambino che colora, ignaro di quello che sta succedendo.

Marco è stato ed è tutt’ora, la mia unica ragione di vita… non so se sono pronta, a mettermi nuovamente in gioco ‘ non voglio soffrire di nuovo per un uomo! ‘ penso tra me e me.

Respiro profondamente abbassando lo sguardo sulle mie mani intrecciate in quelle di Katherine “ e se finisce come l’altra volta? ” sussurro a bassa voce “ non posso ripiombare in quella situazione… non di nuovo ” ammetto ad alta voce.

Sento subito intorno a me le braccia di Katherine “ oh Anastasia… purtroppo non posso darti la certezza assoluta ma, ti posso assicurare, che là fuori ci sono anche degli uomini stupendi che non aspettano altro che amarti come meriti! ” le sue parole mi fanno riempire gli occhi di  lacrime. La stringo forte a me, cercando di trattenermi, ma senza grandi risultati.

“ non era nostra intenzione farti piangere Anastasia ” mi si avvicina anche Mia e mi accarezza una spalla “ i nostri piani erano ben altri ” scherza cercando di alleggerire l’atmosfera “ volevamo avere una conversazione leggera e scherzosa ”

Mi scosto dall’abbraccio di Katherine e mi asciugo le lacrime sulle guance “ tranquille ” prendo un bel respiro profondo “ va meglio ora ” sorrido ad entrambe per tranquillizzarle e guardo nuovamente Marco.

Non capisco perché mi ha colpita tanto… infondo sono anni, che mia madre mi continua ad assillare sull’argomento uomini!

Forse però, le stesse cose che mi ha sempre detto lei, dette invece da Katherine, che ha la mia stessa età mi hanno fatto male, al punto di piangere!

“ hai sofferto già abbastanza, per quello che ti ha fatto quell’uomo ” mi sussurra Mia alle mie spalle “ è tempo di riacquistare fiducia in te stessa e negli uomini Anastasia ” completa per lei Katherine. Respiro profondamente chiudendo un attimo gli occhi e rifletto attentamente…

Non so proprio cosa fare… ho paura di affidare nuovamente il mio cuore nelle mani di qualcuno e soprattutto c’è Marco. Lui è quello che ha sofferto di più… è passato dalla gioia del mio ritorno dall’Afghanistan, al perdere il padre e so molto bene che sente la mancanza di una figura maschile in casa!

Certo vede Jack il più possibile, però non è la stessa cosa…

Devo ammettere, almeno con me stessa, che sono sempre stata reticente sull’incontrare uomini, anche per timore di una possibile ritorsione da parte di Jack. Anche se so bene che qualsiasi giudice darebbe ragione a me, però…

Forse è tempo di ‘ provare ‘ ad andare avanti…

Alzo nuovamente le palpebre e mi concentro sulle due donne vicine a me… noto, che sono davvero dispiaciute per la piega che ha preso la conversazione e capisco che non volevano farmi rattristire.

Mi schiarisco la voce asciugandomi le ultime lacrime residue e sorrido “ dai, adesso ditemi quello che avevate in mente quando avete architettato tutto questo ” ridono entrambe guardandomi per poi farsi l’occhiolino tra di loro.

“ bene cara mia… ci hai autorizzate tu, ricordalo ” dicono con entusiasmo ‘ ci siamo ’ penso.

 

***

 

Alla fine, abbiamo parlato tanto.

E non è stato, tanto temibile come pensavo… io ho esposto a cuore aperto i miei timori e loro mi hanno rassicurata meglio che potevano.

Ad un certo punto, Katherine ha nominato nuovamente il misterioso cognato e Mia si è illuminata. Ha inviato a descrivermi tutte le quantità del fratello maggiore e ad elogiarlo… a detta loro, è un gran lavoratore, intelligente e carismatico, senza contare che a loro dire, è anche bellissimo. Mi hanno praticamente descritto l’uomo ideale!

A quel punto, incuriosita ho domandato il suo nome… ma nessuna delle due ha voluto rivelarmelo! E questo, insieme alla loro descrizione, devo ammettere che ha stuzzicato il mio interesse.

Certamente non uscirò subito con un uomo, però credo di poter affermare che, già solo il fatto di aver iniziato a prendere in considerazione l’idea di provarci, è già un bel passo in avanti!

Ad un certo punto durante la nostra conversazione, il mio bambino si è stancato…

 

INIZIO FLASHBACK

“ dovresti proprio vederlo Anastasia… è un uomo brillante e soprattutto molto bello ” Mia continua ad elogiare suo fratello da almeno mezz’ora, e non sembra affatto intenzionata a smettere.

Guardo esasperata Katherine e lei mi sorride di rimando, facendomi anche l’occhiolino ‘ bene era questo il loro piano… elencarmi tutte le qualità del fratello\cognato, per incuriosirmi e stuzzicare il mio interesse ’ penso scuotendo la testa.

‘ devo ammettere però che, se è tutto vero quello che mi hanno raccontato, non sarebbe male quantomeno incontrarlo ’ rimango sbalordita dal mio stesso pensiero e smetto di ascoltare un secondo la voce di Mia.

‘ è possibile, che ho cambiato idea tanto velocemente? ‘ mi chiedo sovrapensiero ‘ fino a due ore fa, avevo un pensiero diametralmente opposto! Oh, mamma mia… ’

Per fortuna il mio bambino, mi salva dalle mie riflessioni e blocca Mia “ mamma mi sono stacato di cololare ” Marco alza lo sguardo dal foglio, ormai pieno e mi guarda con gli occhietti annoiati “ davvero tesoro? ” annuisce svelto alla mia domanda e allora gli faccio segno di raggiungermi.

Viene verso di me con in mano il foglio e i colori “ sei stato davvero bravo amore ” gli dico abbracciandolo forte e baciandogli la testa.

“ io blavo ” mi stringe a sé con le sue braccine “ sì tanto bravo tesoro ” alzo lo sguardo e noto che le ragazze ci guardano con il sorriso in volto.

“ è proprio un amore, Anastasia ” dice Mia facendo annuire Katherine che le risponde soddisfatta “ te l’avevo detto Mia ” le due iniziano a fare i complimenti a Marco tra di loro ed io, sorridente abbasso lo sguardo proprio su di lui.

È tutto accoccolato sul mio petto a giocare con il merletto del mio vestito ‘ sono davvero fortunata ad avere un bambino tanto dolce ‘ penso ribaciandogli la testolina mora.

Con la coda dell’occhio noto che ai miei piedi, c’è la mia borsa abbandonata sul pavimento. E in quel momento, mi torna alla mente il pensierino che abbiamo preso a Katherine…

Raggiungo con la bocca il suo piccolo orecchio e mormoro a bassa voce “ amore, non dovevamo dare qualcosa a Katherine? ”

Al mio sussurro, scatta a sedere come una molla e mi guarda con i suoi occhioni azzurri sgranati “ legalo a Kate ” urla contento attirando l’attenzione delle due che, stavano ancora parlando di lui “ che regalo? ” chiede la diretta interessata.

Marco si gira verso di lei di scatto, prima di guardarmi nuovamente “ no sopplesa? ” domanda dispiaciuto.

Ridacchiando gli accarezzo teneramente una guancia “ tesoro, sono sicura che Katherine sarà contenta anche, se adesso sa del regalo! ” gli sorrido prima di alzare lo sguardo sulle due e vedere che entrambe guardano il piccolo con tenerezza “ non è vero, Katherine? ” domando facendole l’occhiolino.

Complice mi sorride e quando il mio bambino si gira a guardarla risponde “ ma certo Marco… sono felicissima che mi hai fatto un regalo ” alla sua risposta, mio figlio mi guarda di nuovo contento.  

“ hai visto? ” lo stringo forte a me per un secondo, prima di allungarmi verso il basso per afferrare la borsa “ ecco tesoro ” dico porgendogli il pacchetto regalo. Lo afferra subito dalle mie mani e sceso dalle mie ginocchia, scatta verso di lei  “ quetto è pel te Kate ” le mormora porgendole il regalo.

Katherine lo abbraccia un attimo, prima di prendere dalle sue manine il pacchetto “ grazie mille Marco ” lui tutto gongolante, le regala il suo migliore sorriso e svelto le bacia una guancia prima di correre da me “ bravo tesoro ” gli accarezzo la testa mentre si stringe nuovamente a me.

“ ma che amore ” sussurra Mia che ha seguito tutta la scena “ mi sa proprio che Elliot, ha un rivale in amore ” ridacchia guardando Katherine, che è ancora ferma a guardare Marco “ dovrà fare molta attenzione ” conclude ridendo ancora più forte.

Rido anche io, contagiando pure la diretta interessata “ mi sa proprio che hai ragione ” e così dicendo inizia ad aprire il nostro pensierino.

FINE FLASHBACK

 

È stata davvero una giornata piacevole.

Arrivato l’orario di pranzo, dovevamo andare via ma, l’invito per un caffè si è trasformato velocemente in un invito a mangiare insieme. Inutile specificare, che Marco ne è stato felicissimo!

Ha velocemente conquistato anche Mia, ed è stato praticamente tutto il pranzo ad intrattenerla con i suoi discorsi. Sono davvero contenta di aver conosciuto Katherine, che a sua volta mi ha presentato Mia.

Adesso, siamo appena tornati a casa.

Marco è quasi del tutto addormentato… è davvero distrutto! Si è divertito tantissimo nel pomeriggio, a correre avanti e indietro nel grande giardino di Katherine ed ora come prevedibile, è poggiato sulla mia spalla che mormora qualche parolina distorta.

Con delicatezza lo sdraio sul suo lettino e inizio a cambiarlo “ mamma ” la sua vocina mi blocca quando stavo per mettergli la maglietta.

Apre con una certa difficoltà un occhietto “ dimmi tesoro ” dico infilandogli un braccino nella manica.

“ Kate e Mia? ” mi scappa un sorrisino alla sua domanda “ anche loro devono fare la nanna amore mio… proprio come te! ”

“ a ene… ” chiude nuovamente l’occhio e torna a dormire con il sorriso in volto. Io rimango un secondo a contemplare il mio meraviglioso bambino e dopo averlo baciato teneramente su una guanciotta, lo finisco di cambiare.

 

POV KATHERINE

 

È da quando è andata via Anastasia, che non faccio che pensare alla giornata appena trascorsa… è andata anche meglio di quello che avevo preventivato! 

“ te l’avevo detto Mia ” fisso compiaciuta mia cognata “ è assolutamente perfetta per tuo fratello ” le faccio un occhiolino prima di guardare nuovamente il regalo che mi hanno portato Anastasia e il suo piccolino.

È un piccolo set di body e calzini da neonato… quando l’ho visto mi sono commossa facendo preoccupare Marco che è subito tornato da me chiedendomi cosa fosse successo ‘ quel bambino è davvero un amore ‘ penso tra me e me.

Sono assolutamente certa, che Anastasia sia perfetta per Christian! Sarebbero una coppia perfetta… me lo sento!

Appena l’ho conosciuta mi ha trasmesso subito, la stessa sensazione di sicurezza e calma che provo quando mi trovo in presenza di Christian. Man mano che le settimane passavano, cresceva in me la certezza che dovevo farli incontrare.

Non ho ancora voluto rivelarle il nome, perché ho la sensazione che scapperebbe a gambe levate… 

No… devo prima farla incuriosire, devo stuzzicare il suo interesse e poi organizzare un incontro al buio...

La voce squillante di Mia, mi richiama alla conversazione “ si Katherine, avevi davvero ragione su di lei… adesso però, dobbiamo fare qualcosa ” mi rivolge un sorrisino “ li vedo già insieme con il piccolino ” esclama sognate facendomi scuotere la testa “ devo dirlo assolutamente a mamma! ”

“ tutto a suo tempo Mia! ” la guardo con serietà “ dobbiamo essere caute ed organizzare tutto nei minimi dettagli, ma soprattutto, non dobbiamo agire in fretta oppure Anastasia scapperà ”

 

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Capitolo 13
*** 12 ***


CAPITOLO 12

POV CHRISTIAN

 

“ Mr. Grey ” la voce di Jason mi distrae momentaneamente, dai fogli che occupano tutta la mia scrivania “ dimmi Taylor ” alzo lo sguardo e aspetto con impazienza una risposta.

È fermo sull’uscio del mio ufficio all’Escala “ suo fratello è arrivato, ed è in salotto che l’aspetta Signore ” dice guardandomi e aspettando sicuramente il mio prossimo ordine. Mi riaddrizzo lentamente  sospirando “ perfetto Taylor ” prendo ll’IPhone abbandonato sul tavolo da ormai 2 ore ed esco dalla stanza seguito da Jason.

In corridoio incontriamo Gail intenta, come sempre a riordinare la casa. La osservo per un secondo… è indubbiamente una bella donna ( non il mio genere, s’intende ). Di media altezza, capelli biondi e sempre un sorriso cordiale in volto. In tutti questi anni di lavoro, mi è diventata quasi indispensabile… non mi stupisco che Jason sia pazzo di lei!

“ Mrs. Jones, potresti preparare un caffè per me e mio fratello? ” le domando facendola fermare e girare verso di me “ ma certo Mr. Grey ” mi sorride in maniera professionale prima di dire “ lo servo in salotto Signore? ” annuisco alla sua domanda prima di proseguire per raggiungere Elliot. Ma non prima di notare con la coda dell’occhio, Gail e Jason che si parlano teneramente a bassa voce.

Si sono conosciuti qui… quando Jason ha iniziato a lavorare per me, Gail era già qui da un paio d’anni. I primi mesi non avevo notato nulla di strano ma, ad un certo punto mi sono reso conto, che il mio capo della sicurezza era sempre nervoso, quando era in presenza di Mrs. Jones.

Ricordo di essermi abbastanza divertito, ad osservare l’avvicinamento tra i due… in principio, Jason era molto rigido poi piano piano ha iniziato ad approcciarla di più. Io, anche se avevo notato tutto, non ho voluto mettermi in mezzo.

Una sera, dopo circa un annetto che era qui, Jason è arrivato nel mio ufficio tutto determinato affermando che doveva parlarmi di una cosa urgente. Io, avendo già capito dove voleva andare a parare, ho fatto finta di non avere tempo…

Lui per la prima e unica volta, mi ha chiamato con il mio nome per farmi capire, che era davvero importante per lui. Cercando di non far saltare la mia copertura, ricordo chiaramente di averlo fissato, fingendomi arrabbiato.

Dopo le sue prime scuse balbettanti, non ce la feci più…

Ho riso così tanto da richiamare persino Gail dalla cucina! A quel punto, avendoli entrambi di fronte a me, dissi semplicemente, che non era assolutamente un problema per me se volevano frequentarsi… un paio di mesi dopo, erano già fidanzati!

Sono sposati ormai da 5 anni… ma quando è in servizio Gail, vuole essere chiamata con il suo vecchio cognome. Le donne… chi le capisce è bravo!

Lasciandomi alle spalle i due, giungo in salotto e vedo subito Elliot seduto su uno dei divani, che mi aspetta con in mano il suo cellulare.

“ Elliot eccomi ” lo chiamo arrivando davanti a lui “ mi aspetti da molto? ” mette via il telefono infilandolo in una tasca del giubbino e chiude la cerniera “ no no… tranquillo Christian ” scosta l’indumento con il sorriso in volto “ sono appena arrivato ” annuisco prima di accomodarmi di fianco a lui.

“ come mai quel sorriso? È successo qualcosa? ” domando vedendo la sua espressione. In risposta ridacchia divertito “ va tutto bene fratello… ho appena ricevuto un messaggio da parte di Katherine ”

Sorrido immaginando che abbia a che fare con nostra sorella “ che ha combinato Mia? ” alla mia risposta ride ancora di più “ la conosciamo bene, vero? ” rido di rimando anche io “ eh sì, la conosciamo ”

“ a quanto pare è da questa mattina, che è su di giri perché deve conoscere la nuova amica di Katherine ” continua smettendo di ridere “ e dopo la serata di ieri, ben venga la sua solita allegria! ” annuisco alle sue parole, completamente d’accordo con lui “ hai ragione Elliot… abbiamo fatto bene ad insistere affinché venisse a stare con voi fino a quando non torna Ethan ” concludo facendolo annuire.

Un rumore di passi interrompe la nostra conversazione e vediamo sopraggiungere Gail, con il vassoio in mano “ mi scusi Mr. Grey, ecco i vostri caffè ” dice poggiandolo sul tavolino.

Mi allungo per afferrare le tazzine. Prima quella di Elliot, che mi ringrazia e dopo la mia “ grazie Mrs. Jones ” dice mio fratello iniziando a sorseggiare il suo caffè caldo “ grazie Gail ” le dico anche io, bevendo il mio “ non c’è di che, Signore ” e così dicendo torna verso la cucina.

Finiamo il caffè e riponiamo le tazzine vuote sul vassoio “ ci voleva proprio ” mormora Elliot trovandomi d’accordo. Stiamo un attimo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e come un fulmine, mi torna in mente quello che ha detto prima e realizzo, che ha parlato di presentare a Mia un’amica di Katherine!

Un’amica di Katherine… Anastasia!

‘ deve trattarsi di lei ‘ penso guardando mio fratello. Cercando di non apparire troppo interessato esordisco dicendo “ sono contento che Mia sia allegra come al solito… è anche una buona occasione per conoscere persone nuove! ” per poi chiedere ancora “ è la stessa persona di cui mi avevi già parlato? ”

Annuisce confermando i miei dubbi ‘ lo sapevo ‘ penso compiaciuto. “ si è lei ” decido di proseguire e cercare di ottenere più informazioni possibili “ allora si sentono ancora? ” mi rendo subito conto del mio errore vedendo l’occhiata che mi rivolge “ si Christian si sentono ancora ” asserisce prima di guardarmi stranito.

‘ cavolo! Mi sono mostrato più interessato del necessario ‘

“ te ne avevo solamente accennato settimane fa Christian! Come hai fatto a ricollegare quella conversazione, a quello che ho detto oggi? ” mi fissa sospettoso prima di continuare “ per caso devi dirmi qualcosa? Mi sembra strano che mi chiedi queste cose! Tu solitamente non ti interessi a certe questioni ” si ferma un secondo di troppo per i miei gusti, e poi continua “ non dirmi che sei… ” non conclude volutamente la frase, rimanendo però con un sorrisetto malizioso in volto.

Mi irrigidisco un attimo prima di schiarirmi la voce “ Elliot non cercare cose che non esistono ” esclamo mettendomi sulla difensiva, cosa che lo fa sogghignare “ ne sei proprio certo fratello? Perché mi sembravi particolarmente interessato ”

Il suo ghigno mi fa innervosire ancora di più “ Elliot ” esasperato alzo gli occhi al cielo “ per favore non iniziare ” ‘ lo sapevo che finiva così ’

Dopo aver recuperato un minimo di serietà mi dice, con sempre il  suo sorrisino in volto “ dai non prendertela Christian… sono solo contento per te! È la prima volta che ti vedo così… ”

Aggrotto le sopracciglia fissandolo scettico “ così come scusa? ” assume un’espressione come intenerita “ così come, fratello? Sei chiaramente interessato da questa ragazza! ” alla sua risposta sbuffo, facendolo sorridere divertito “ ma che tesoro! Il mio fratellino è nervoso ”

Innervosito, principalmente con me stesso per essermi fatto scoprire, esclamo “ basta parlare di cose inesistenti… abbiamo questioni molto più importanti di cui occuparci, mi sembra! ”

Scuote la testa soghignando “ per ora lascio correre, ma, prima o poi ti farò vuotare il sacco, vedrai! ”

“ come dici tu Elliot… come dici tu! ” dico sospirando profondamente prima di ritrovare la serietà necessaria “ ora dobbiamo parlare di ieri sera ” anche lui mi imita smettendo di sorridere e diventando serio “ allora come procediamo oggi? ” mi chiede accavallando una gamba “ cosa hai scoperto da ieri sera? ” sospiro strofinandomi gli occhi “ ho appena finito di ricontrollare tutto, ma purtroppo non ho trovato nulla di nuovo! ”

Ieri sera è stata davvero una serata incredibile! Mia era spaventata a morte… l’appartamento completamente sotto sopra e come se non bastasse, ho trovato una cosa. Di cui non ho fatto parola con nessuno all’infuori di Taylor.

Appena Jason ha parcheggiato l’auto, sono sceso di corsa per raggiungere Mia…

 

INIZIO FLASHBACK

“ Mr. Grey aspetti! ” la voce di Jason mi giunge dalle mie spalle, ma io continuo la mia corsa verso l’ascensore più vicino. Voglio solo raggiungere Mia e vedere con i miei occhi che sta bene…

Quando entro, premo immediatamente il bottone del piano e le porte iniziano a chiudersi, troppo lentamente “ eccomi Signore ” Jason infila una mano tra le porte ed entra. Solo in quell’istante mi rendo conto di non averlo aspettato…

“ mi dispiace Taylor ” mormoro a bassa voce tenendo d’occhio i numeri che cambiano man mano che saliamo “ non si preoccupi Mr. Grey ” anche lui inizia ad aspettare che l’ascensore arrivi a destinazione.

Finalmente, il Plin dell’ascensore segna che siamo arrivati e le porte si schiudono. Esco come un fulmine, trovandomi direttamente sul pianerottolo di mia sorella. La individuo immediatamente rannicchiata su di uno scalino, di fianco ad un poliziotto “ Mia ” esclamo, chiamandola facendola girare verso di me.

La sua espressione credo che non la dimenticherò mai!

Il volto terrorizzato, bagnato di lacrime ancora fresche ed il trucco tutto sbavato sulle guance “ Christian! ” si alza all’istante correndo verso di me. Mi raggiunge stringendomi forte “ sei arriv-ato ” singhiazza affondando il viso nel mio petto.

Ricambio subito la stretta abbracciandola “ certo… sono qui sorellina ” dico baciandole la testa per poi continuare “ sta arrivando anche Elliot ” la rassicuro continuando a stringerla.

Annuisce, con ancora il volto sepolto nella mia maglietta “ o-k ” sussurra piangendo “ gr-azie ” la stringo ancora di più cercando di tranquillizzarla “ tranquilla Mia… adesso c’è ne occuperemo noi, vedrai che andrà tutto bene ” le mormoro in un orecchio prima di rialzare lo sguardo.

Noto immediatamente Jason. È in un angolo che parla con il poliziotto che era vicino mia sorella. Li guardo attentamente, cercando di captare quello che si dicono, ma siamo distanti e soprattutto parlano a bassa voce.

‘ devo sapere tutto ’ penso frustrato!

Mi scosto lentamente da Mia, che si è calmata quel tanto che basta per smettere di piangere e le asciugo le guance “ va un po’ meglio? ” mi annuisce di risposta cercando di farmi anche un sorriso “ si grazie Christian ” sussurra con voce roca “ ora sono più tranquilla ” le sorrido prima di sciogliere il nostro abbraccio ed avvicinarmi ai due che continuano a conversare.

Il primo a notarmi è Jason, che immediatamente si rivolge verso di me “ Mr. Grey, questo è il detective Clark ” mi indica il poliziotto che si avvicina a noi tendendomi una mano “ è un piacere conoscerla Mr. Grey ” ricambio la stretta ma, quando faccio per rispondere, le porte dell’ascensore si aprono. Ne escono di corsa un Elliot ed una Katherine preoccupati che appena individuano Mia, corrono da noi.

La prima a raggiungerla, è nostra cognata che la abbraccia con talmente tanto slancio, che rischiano di finire a terra entrambe. Per fortuna Mia era ancora di fianco a me e sono riuscito ad evitare la caduta delle due “ amore, attenta per favore ” esclama Elliot raggiungendoci.

Ci scambiamo un cenno prima che anche lui, si unisca all’abbraccio in corso “ Mia ” sospira stringendole a sé.

 Quando si separano, Mia e Katherine hanno gli occhi pieni di lacrime “ hai parlato con Ethan? ” domanda mia cognata ricevendo solo un cenno negativo come risposta “ non sono riuscita a parlarci… era sempre occupato ” dice Mia asciugandosi alcune lacrime scappate al suo controllo.

“ allora vieni con me tesoro e proviamo nuovamente ” e così dicendo se la trascina dietro, lasciandomi con Elliot, Jason e il detective Clark.

Porgo nuovamente la mano al detective “ piacere detective Clark ” mi stringe la mano per poi afferrare quella di mio fratello “ Elliot Grey ”

“ Detective Clark ” si lasciano le mani e io riprendo la conversazione “ cosa abbiamo allora detective? ”

E lui inizia a spiegarci minuziosamente, tutto quello che sa…

 

***

 

Abbiamo parlato a lungo con il detective Clark… ad ogni cosa che diceva, io ed Elliot chiedevamo ulteriori chiarimenti. In casa al momento, stanno catalogando le eventuali prove.

Io, insieme ai miei fratelli e a Katherine, stiamo aspettando il via libera per entrare in casa. Mia deve pretendere alcune cose e soprattutto ( anche se io sono contrario ), vuole vedere le condizioni della casa.

“ Mr. Grey venga a vedere ” la voce di Jason mi distrae dalla mia conversazione con Elliot. Mi giro per guardarlo e noto immediatamente l’espressione seria che ha in volto “ arrivo subito Taylor… un attimo Elliot  ” annuisce in risposta andando dalla fidanzata che sta stringendo Mia.

Raggiungo velocemente Jason e quando gli sono di fianco, mi dice sottovoce “ Signore guardi in quel sacchetto ” e mi indica con attenzione una busta sigillata di plastica. Mi chino cercando di non attirare troppo l’attenzione ed osservo quello che Jason mi ha indicato.

Appena metto a fuoco l’oggetto contenuto, mi irrigidisco e con una calma che al momento non ho, mi raddrizzo guardando fisso Jason “ chiama immediatamente Welch e Barney, voglio tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso e anche quelle esterne… e di a Barney, di controllare chi sai tu, Taylor! ” con già il telefono in mano, annuisce e fa quello che ho detto.

Respiro profondamente guardando di nuovo l’oggetto…

È una corda robusta ma allo stesso tempo morbida, spessa con dei filamenti rossastri all’interno! Ideale per appendere pesi e per resistere a delle trazioni. Per chiunque altro, questa è semplicemente un pezzo di corda ma per me non è così!

È esattamente lo stesso tipo di fune che utilizzo nella stanza dei giochi! È altamente improbabile che sia solo una mera coincidenza!

‘ possibile che dopo tutti questi anni cerchi vendetta ‘ rifletto preoccupato.

“ tutto bene fratello? ” Elliot mi distrae dai miei pensieri quel tanto che basta a riportarmi al presente “ perfettamente Elliot ” gli batto una mano sulla spalla e insieme raggiungiamo le due donne.

Raggiunte, prendo subito parola rivolgendomi a mia sorella “Mia appena finiscono in casa, prendi un po’ di roba e andiamo ” esordisco facendole aggrottare le sopracciglia “ dove Christian? ” stupito dalla sua risposta guardo Elliot e Katherine, che come me sono sorpresi “ Mia tesoro, non puoi certo stare qui stanotte ” esclama Katherine.

FINE FLASHBACK

 

Mia è stata difficile da convincere, non ne voleva sapere di venire o da me oppure da Elliot… per fortuna Katherine, ha saputo tranquillizzarla ed infine è riuscita a convincerla ( usando la preoccupazione di mamma e di Ethan ), a stare qualche giorno con loro, almeno fino a quando non tornerà il fidanzato.

Nel frattempo, ho dato a Barney l’incarico di progettare un sistema di sicurezza all’avanguardia per quando Mia ed Ethan torneranno a vivere qui. Se qualcuno che ce l’ha con me, ha preso di mira la mia famiglia, non posso lasciare nulla al caso!

Dopo la scoperta della corda in casa di Mia, ho iniziato a pensare a tante cose… chi può essere? Sarà davvero quella persona? Ho dei sospetti, ma, per muovermi come vorrei ho bisogno di prove certe!

“ ancora nessuna novità dal detective? ” la domanda di Elliot mi riscuote dai ricordi di ieri sera e riporta la mia attenzione sulla conversazione che stavamo facendo “ purtroppo no… ed anche il mio tecnico informatico ancora non mi aggiorna ”

Mi sorride fiducioso “ troveranno senz’altro qualcosa Christian ” sospiro prima di annuire. Vorrei poter essere positivo quanto lui, ma io so bene che c’è qualcos’altro dietro “ allora vogliamo andare? ” domando alzandomi dal divano “ non potremo fare nulla di utile, se rimaniamo qui a parlare ”

Si alza anche lui prendendo la giacca “ hai ragione, andiamo ” e così dicendo si incammina verso l’ascensore. Io rimango un secondo indietro e vengo immediatamente affiancato da Jason.

“ grazie Taylor ” dico prendendo la giacca che mi porge e iniziando ad infilare un braccio “ di nulla Signore ” mi risponde mentre ci avviamo anche noi all’uscita.

 

POV ANASTASIA

È sabato mattina ed io canticchio contenta a bassa voce per non svegliare il mio piccolino.

‘ ieri è stata davvero una bella giornata ‘ penso tra me e me. È stato piacevole trascorrere del tempo in compagnia di due ragazze della mia età. ‘ anche se, mi rendo conto che era una trappola ben organizzata ‘ ridacchio da sola.

Comunque, alla fine mi ha fatto bene confidarmi con qualcuno di estraneo alla faccenda. Quando ne parlo con mamma, finiamo sempre per discutere inutilmente. Sospiro scuotendo la testa ‘ con calma le cose cambieranno ‘.

Sto preparando la colazione per Marco, quando suona il mio cellulare. E la suoneria, mi dice che è per lavoro.

Poggio immediatamente la tazza piena di latte sul ripiano della cucina e rispondo “ pronto ” dall’altro lato del telefono mi risponde una voce femminile “  pronto sono Andrea, la segretaria di Mr. Grey ” si interrompe un istante e sento in sottofondo il rumore dei tasti di un computer “ mi è stato ordinato di riferire al Capitano Steele, che Mr. Grey deve recarsi a Los Angeles nel primo pomeriggio ” scandisce bene le parole aspettando una mia risposta.

Elettrizzata al pensiero di volare dopo un paio di settimane, dico velocemente “ certo ho capito, Andrea ” chiude all’istante la telefonata lasciandomi esterrefatta ‘ che modi ’ penso ripoggiando il cellulare e finendo di preparare la colazione a Marco.

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Capitolo 14
*** 13 ***


CAPITOLO 13

POV ANASTASIA

 

“ allora mamma, ti ho messo tutto quello che può esserti utile in borsa, ok? ” dico concentrata mentre finisco di infilare l’ultima cosa e chiudo la cerniera “ dovrei essere di ritorno in serata sul tardi ” alzo lo sguardo dal borsone ormai pronto e mi ritrovo mia madre che mi fissa.

“ che c’è mamma? ” le domando avvicinandomi e mettendole una mano su di una spalla. Lei mi guarda ancora un po’ in silenzio, prima di sospirare pesantemente “ tesoro mio, so bene quanto ami profondamente il tuo lavoro… vedo che adesso sei impaziente di andare ” dice per poi fermarsi.

“ mamma ” sussurro abbracciandola “ cosa c’è? ”  le domando e lei mi stringe a sé, poggiando la testa sulla mia spalla “ non lo so Anastasia ” la voce mi giunge ovattata e tremolante “ e che ieri sera, ho sentito quella brutta notizia in tv ed ora sono solo un po’ spaventata… credo ” alla sua risposta intensifico l’abbraccio.

Ieri nel tardo pomeriggio, si è verificato un tragico incidente. Un piccolo jet aziendale, ha avuto problemi nella fase di atterraggio. Purtroppo, il pilota non ce l’ha fatta a far atterrare l’aereo e ci sono state delle vittime.

Sospiro profondamente ricambiando la sua stretta e le sussurro all’orecchio “ so bene che hai paura mamma, ma sai anche, che sono sempre molto scrupolosa quando volo… faccio attenzione a tutto lo sai! ” annuisce contro il mio collo, dandomi ragione “ so che stai attenta tesoro, ma può accadere un evento che è fuori dal tuo controllo ” si scosta da me per guardarmi negli occhi “ ma perché proprio l’aereo dovevi amare? Ci sono così tanti modi di viaggiare e tu hai scelto, proprio l’unico che non è sulla terra ferma! ” esclama infine facendomi sorridere in risposta.

“ è proprio perché è in aria che lo adoro ” le faccio un occhiolino facendole alzare gli occhi al cielo “ è tutta colpa di tuo padre ” sbuffa, come sempre quando si parla di lui “ ma come gli è venuto in mente di portarti a quello spettacolo aereo da bambina! ” io le sorrido in risposta staccandomi del tutto da lei “ io gli sono grata per avermici portata ” rispondo e lei sbuffa ancora.

Ho ereditato, la devozione per il corpo dei marines proprio da lui… Ray Steele!

Papà è un ex militare, ora in pensione che ama andare a pescare.

Quando avevo 5 anni, i miei genitori si sono separati. Mamma dice sempre che, anche se si voltavano ancora molto bene, la passione era ormai scemata e che non lo vedeva più come suo marito, ma più come una persona a cui aveva voluto molto bene.

Lui ne ha sofferto molto e mentre mamma andava avanti con la sua vita, papà ha invece faticato non poco. Quando io avevo 7 anni, mia madre ha incontrato Bob. Un uomo meraviglioso, che la rende ancora felice e a cui voglio molto bene.

Nello stesso periodo, papà ha conosciuto un’altra donna, Jolie, da cui è nata la mia sorellastra Teresa. Dopo un paio d’anni si sono però lasciati, perché lei lo aveva tradito con un altro uomo, lasciandolo solo con una bambina piccola. È stato un periodo difficile per lui, ma piano piano ha ingranato e si è rimesso in piedi.

Ho avuto, tutto sommato una bella infanzia. Anche se separati, i miei genitori sono stati entrambi presenti. Avevo un bel rapporto anche con Teresa, passavamo le ferie insieme ed essendo io più grande, me la portavo anche in giro. Siamo sempre state molto affiatate, almeno fino a quel fatidico giorno. Quando nostro padre ha saputo quello che aveva fatto, si è arrabbiato molto. So che hanno avuto un’accesa discussione, ma io, ho subito messo in chiaro che non volevo saperne nulla.

D’allora non la vedo… ha cercato di contattarmi tre settimane fa, appena avevo iniziato a lavorare per Mr. Grey ma non ho risposto. Jack al contrario, sono costretta ad incontrarlo quando vede Marco, ma se potessi farne a meno, lo farei.

“ sono comunque dell’idea, che è tutta colpa sua ” esclama all’improvviso, distraendomi dai miei pensieri “ se non ti avesse portato con sé a quello stupido spettacolo, adesso potresti fare qualcos’altro ” conclude convinta delle sue parole “ va bene, come vuoi tu mamma! Eppure, so che ti sei sempre vantata di avere una figlia nell’esercito… ne vai fiera! ” dico allontanandomi da lei.

Sono certa, che anche senza l’incentivo di papà avrei scelto la carriera militare. Sin da bambina ho sempre guardato con una certa venerazione le persone in divisa, mi ha affascinata da subito.

“ ma certo che sono fiera di te e della tua scelta di vita Anastasia! ” mi viene dietro mentre raccolgo la borsa e prendo in mano le chiavi della macchina “ ma permetti, che una madre si preoccupi per la sua unica figlia? ” mi chiede facendomi girare verso di lei.

Le sorrido, poggiando nuovamente borsa e chiavi sul tavolo, prima di stringerla nuovamente a me “ certo che capisco, mamma ” respira profondamente per poi di sussurrarmi “ promettimi che starai attenta ti prego… è da ieri sera che tremo al solo pensiero di saperti la su! ”.

Sento che trema mentre parla. Allora mi scosto e le incornicio il volto tra le mie mani “ ti prometto che sarò ancora più scrupolosa del solito… credimi mamma! ” la guardo fisso, vedendo nei suoi occhi che le mie parole l’hanno raggiunta forte e chiaro. Annuisce lentamente mettendomi le sue mani sulle mie “ va bene ” sussurra chiudendo gli occhi per un secondo “ stai tranquilla per favore, mamma ” le faccio l’occhiolino facendola sorridere.

Le tolgo le mani dalle guance prima di voltarmi nuovamente e vedere il mio bellissimo bambino, che gioca completamente ignaro di quello che è appena avvenuto.

“ Marco tesoro, vieni qui a salutare la mamma? ” lo chiamo guardandolo con il sorriso sulle labbra. Lui alza di scatto la testa e corre verso di me urlando “ MAMMA ” mi arriva vicino come un piccolo razzo e si aggrappa alle mie gambe.

Ridendo, mi inginocchio per stringerlo forte a me “ amore mio ” mormoro respirando profondamente il profumo dei suoi capelli. Inizio a fargli un po’ di solletico suscitando la sua risata e si divincola nella mia presa ridendo “ BATTA BATTA  ” esclama cercando di sfuggirmi.

Ridiamo anche io e mamma, che osservava la scena in disparte. Quando vedo che non ce la fa più a ridere, diminuisco un po' il movimento delle mie dita e dico “ se vuoi che la smetto, mi devi dare un bel bacione ” e così dicendo, aspetto la sua reazione che so bene arriverà subito.

Infatti, mi getta le sue braccine intorno al collo e mi scocca un grande bacio sulla guancia destra. Poi si ritrae con un sorrisone soddisfatto e mi dice “ bacio ”.

Sorrido teneramente, baciandolo a mia volta “ grazie amore ” lo abbraccio di nuovo per un attimo prima di lasciarlo ed alzarmi in piedi “ farai il bravo bambino con la nonna e Bob, vero? ” gli scompiglio i capelli mori facendolo annuire “ Macco blavo ”

Lo guardo amorevolmente, accarezzandogli ancora la testa per poi abbassarmi a baciarlo “ ma certo che sei bravo, tesoro ” mi raddrizzo per guardare mamma che mi sorride “ ci vediamo stasera va bene? ” mi annuisce con energia in risposta.

“ tranquilla Anastasia… noi staremo bene. Andremo con Bob allo zoo e ci divertiremo tanto ” si avvicina a noi e mette una mano sulla piccola spalla di Marco “ tu pensa solo a tornare a casa ” le sorrido prima di recuperare le cose abbandonate sul tavolo ed incamminandomi alla porta.

“ allora vado ” mi salutano entrambi dall’uscio e Marco agita la manina saltellando “ CIAO MAMMA ”

 

***

 

Entro nel parcheggio dell’Aeroporto Internazionale di Seattle – Tacoma. Parcheggio la macchina nel posto riservato ai piloti e spengo il motore. Sospiro guardando l’orologio, sono le undici in punto.

Sono in perfetto orario, per fortuna.

Mr. Grey deve partire intorno a mezzogiorno, quindi ho tutto il tempo di fare i controlli prevolo insieme a Beighley. A pensarci bene… è la prima volta da quando volo, che passo tanto tempo lontana da un aereo.

È stato bello però, stare a casa con Marco. Portarlo al parco tutti i giorni e soprattutto godermi le piccole scoperte che conquista giorno per giorno. Tra un paio di mesi inizierà la scuola materna e non sarà sempre a casa come ora… ‘ sta diventando grande ‘ penso tra me e me con un po’ di malinconia.

Alzo nuovamente lo sguardo sull’orario e mi rendo conto, che sono ferma in macchina da cinque minuti buoni. Prendo in fretta e furia la borsa, ed esco dal veicolo incamminandomi verso il Terminal.

 

Trovo Hannah, che mi aspettava davanti al jet proprio come il primo giorno di lavoro.

Elegante come sempre, mi accoglie con un sorriso “ ben arrivata Anastasia ” le sorrido di rimando avvicinandomi a lei “ grazie Hannah ” saliamo le scalette insieme, chiaccherando del più e del meno.

Ad accogliermi, c’è il solito arredamento bianco e marrone lussuoso. Ammiro, come la prima volta tutti i mobili e i colori perfettamente in armonia “ non importa quante volte vedo questa meraviglia, non mi ci abituerò mai! ” esclamo facendo ridere Hannah “ ti capisco benissimo Anastasia ” sentendola ridere, mi contagia.

La porta metallizzata della cabina di pilotaggio è spalancata. E da essa, emerge Beighley che ci guarda perplessa “ come mai ridete? È successo qualcosa? ” nego con il capo calmandomi “ nulla di che Beighley, stavamo commentando l’arredamento del jet ”

Stranita ci fissa prima di scuotere la testa “ capito… vogliamo iniziare Anastasia? ” alla sua domanda la ridarella mi passa e torno calma e professionale “ certo Beighley… andiamo ” e così dicendo entro nel mio paradiso personale.

La vista della cabina di pilotaggio mi fa sospirare come la prima volta “ è sempre una meraviglia per gli occhi ” commento facendo sorridere le due donne che sono con me.

Porgo la giacca ad Hannah, che subito me la prende dalle mani “ grazie Hannah ” mi avvicino ai comandi del primo pilota e giro la poltrona marrone per sedermi. Vengo imitata da Beighley, che tira fuori la sua cartellina per i controlli prevolo.

Da sotto il mio sedile prendo anche la mia e messo l’archetto, iniziamo…

“ controllo carburante ” inizio a depennare dalla lista.

“ il serbatoio contiene 950 litri di carburante ” Beighley legge il valore riportato sugli strumenti, con voce calma e precisa.

“ 950 litri di carburante ” ripeto e depenno.

“ altimetro verificato, 3023 ”

“ 3023 ”

E così via fino a quando, non abbiamo controllato e verificato tutto. Hannah, arriva proprio quando stiamo sistemando la strumentazione “ la macchina è arrivata ” annuncia per poi uscire velocemente, subito imitata da me e Beighley.

Arrivo all’ingresso del jet proprio quando Mr. Grey, sta per varcare la soglia “ Buongiorno Mr. Grey ” diciamo all’unisono io e le altre. Appare insieme ad una donna, vestita con un elegante tailleur verde smeraldo.

“ buongiorno ” dice prima di bloccarsi un istante. Mi guarda fisso, mi studia attentamente prima di farmi un cenno ed entrare. Rimango sbalordita… è la prima volta in assoluto, che incontro davvero il suo sguardo… che occhi magnetici, di un grigio chiarissimo…

‘ Anastasia Steele, contegno… è il tuo capo! ‘ mi ammonisco scuotendo impercettibilmente la testa “ quando vuole possiamo partire, Signore ” dico cercando di apparire professionale come al solito.

Alla mia frase mi rivolge nuovamente la sua attenzione, guardandomi concentrato “ perfetto Comandante Steele ” mi risponde, per poi fare cenno alla donna e si accomodano, raggiunti immediatamente da Hannah.

 

***

 

Stiamo aspettando che Mr. Grey torni dal suo incontro di lavoro. Oggi con lui c’era una donna… è la prima volta che lo vedo in compagnia femminile, solitamente c’è solo la sua guardia del corpo.

Quando siamo atterrati a Los Angeles intorno alle due e mezzo, Mr. Grey e la sua accompagnatrice, sono scesi dal jet insieme allo stoico Taylor. Appena siamo rimaste sole, Beighley e Hannah mi hanno spiegato che la donna che avevo appena conosciuto si chiama Ros, ed è il braccio destro di Mr. Grey.

Una donna come secondo… lo rispetto ancora di più!

Devo ammettere che è davvero un uomo affascinante… pieno di carisma e molto attraente! ‘ ma cosa sto pensando? È tutta colpa dei discorsi di Katherine e Mia ‘ scuoto la testa esasperata.

Siamo sedute in cabina, mangiamo e ci raccontiamo quello che abbiamo fatto in queste ultime settimane.

“ io ne ho approfittato per fare dei corsi di aggiornamento ” la prima a parlare è Hannah “ non avendo mai tempo, ho cercato di sfruttare al massimo tutte le giornate. La mattina seguivo un corso e di pomeriggio ero dall’altra parte della città ” conclude ridendo contagiando anche noi.

“ complimenti per l’impegno Hannah, io non c’è la avrei mai fatta! ” esordisce Beighley, posando il suo panino per bere “ io invece… ho letto tanti libri ” sospira sognante congiungendo le mani al petto in modo melodrammatico “ che sogno ” sussurra con enfasi facendo sgranare gli occhi ad Hannah. Rimane in posa per qualche secondo per fare scena, prima di iniziare a ridere.

“ sei terribile Beighley ” Hannah incrocia le braccia al petto e guarda il mio secondo pilota che continua a divertirsi “ scusa, ma hai fatto una faccia troppo divertente ” singhiozza tra le risate.

Io le guardo con il sorriso in volto, mentre finisco di mangiare “ ma insomma, alla fine cosa hai fatto? ” domando appena poggio il bicchiere dell’acqua. Beighley, si calma quel tanto che le basta per rispondermi “ naturalmente ho passato tutto il tempo possibile con il mio fidanzato… e tu Anastasia? ”

Io le sorrido, pensando alle giornate meravigliose che ho trascorso con Marco “ io… io sono stata sempre, con l'essere di sesso maschile che amo di più al mondo ” faccio l’occhiolino ad entrambe e loro, mi capiscono all’istante “ il tuo bambino ” esclamano all’unisono facendomi ridere di cuore “ indovinato ” si battono il cinque esultando.

Io le guardo divertita, pensando a quanto sono stata fortunata a incontrarle…

Dopo un attimo “ Derek stamattina aveva paura a farmi uscire di casa ” all’improvviso Beighley cambia drasticamente argomento, facendoci impensierire a tutte e tre.

“ ti capisco ” sussurro ripensando a qualche ora prima “ quando ho lasciato Marco con mia madre, anche lei era davvero preoccupata ” rimaniamo zitte ognuna persa nei propri pensieri, sin quando Hannah mormora con voce esitante “ pensate… sia stato un incidente dovuto alla sfortuna oppure… ” non conclude la frase ma sia io, che Beighley capiamo benissimo.

“ ma certo che è stato solo un incidente! Vero Anastasia? ” interviene il mio secondo cercando in me un appoggio per tranquillizzare l’amica. Le studio un istante in silenzio, poi sospiro dicendo “ sono convinta, che si sia trattato solo di incidente sfortunato Hannah… tranquilla ” dopo un minuto, annuisce non particolarmente convinta dalla mia rassicurazione.

Un piccolo jet che perde l’aderenza… è davvero molto strano.

Dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, Beighley esordisce dicendo “ è stato davvero strano l’atteggiamento di Mr. Grey oggi ” ci guardiamo un attimo tra noi prima di sorridere. Ha voluto alleggerire la conversazione.

Annuisco d’accordo con lei ed anche Hannah dice “ è la prima volta da quando lavoro per  lui, che si comporta così ” ritorno per un secondo ad oggi…

Quando è entrato nel jet, sull’uscio del portellone mi ha guardato in un modo strano. Nelle altre occasioni in cui l’ho incontrato, si era limitato ad un educato cenno della testa.

‘ però hai avuto l’occasione di guardare bene quegli occhi grigi ‘ rimango immobile appena realizzo, quello che ho pensato.

‘ basta Steele ‘

Mi schiarisco la voce e dico alzandomi “ non so… forse avrà avuto la mente altrove, capita a tutti delle volte ” butto via la carta e il bicchiere, girandomi verso le due che mi guardano “ vogliamo iniziare le procedure per il decollo? Dovrebbero essere di ritorno a breve! ” esclamo guardando il mio orgoglio.

Per fortuna il mio piano per cambiare discorso funziona, perché ci mettiamo all’opera dimenticando l’argomento Mr. Grey.

 

***

 

“ inizio discesa, diminuire velocità ” inizio la manovra di atterraggio aggiustando l'angolo di inclinazione.

Siamo davanti alla pista d’atterraggio numero 5, dell’Aeroporto Internazionale di Seattle – Tacoma. Volo tranquillo come l’andata, tranne qualche turbolenza.

“ diminuire velocità ” Beighley mi viene dietro e lavora abilmente come sempre e dice “ flaps estesi ”

“ flaps estesi ” ripeto concentrata al massimo su quello che sto facendo.

Ci abbassiamo lentamente di quota e quando siamo a qualche metro della pista 5, riduco l'inclinazione della traiettoria tirando verso di me la cloche, fino a portare il jet in parallelo alla pista " fuori il carrello "

“ carrello fuori ” Beighley esegue prontamente tirando la leva in mezzo a noi due.

Atterriamo delicatamente sull'asfalto della pista e attendo un paio di secondi prima di attivare i freni.

Il jet si ferma lentamente e senza alcun problema “ come al solito, gran bel atterraggio Anastasia ” mi dice Beighley, girandosi verso di me con la mano alzata, pronta per ricevere il mio cinque.

L’accontento volentieri “ grazie ”  e così dicendo, iniziamo a spegnere i motori e fare un controllo generale. Quando abbiamo finito, ci alziamo dalle poltrone e ci avviamo alla porta ancora chiusa della cabina.

La spalanco con delicatezza e faccio passare prima Beighley “ prego ” e le indico l’uscita “ grazie Anastasia ” quando la raggiungo, Taylor, Ros e Mr. Grey si stanno alzando dalle loro poltrone.

È la donna, Ros, la prima a rivolgerci la sua attenzione e a venire verso di me “ volo fantastico, Comandante Steele ” e mi porge la mano che prontamente afferro “ grazie per il suo complimento, ma è un lavoro di squadra Signora ”

Mi sorride per poi, stringere anche a Beighley la mano ed avviarsi alla scaletta. Ci sorpassa anche Taylor, che mi fa un solo cenno con il capo, a cui rispondo.

A questo punto, rimane solo Mr. Grey, che si abbottona lentamente la giacca e ci raggiunge… saluta Hannah e Beighley con un ‘ buona giornata e grazie ‘. Poi arriva a me…

Mi allunga una mano e aspetta che gliele la stringo, prima di dire “ ottimo volo Comandante ” la sua stretta, è forte e decisa come la prima volta ma, mi sembra allo stesso tempo diversa. Mi guarda fissa, continuando a stringermi la mano.

Il suo sguardo, mi mette all’improvviso una certa agitazione che non riesco a spiegarmi “ grazie Signore ” sussurro abbassando lo sguardo distogliendo il mio dal suo, non riuscendo più a reggerlo.

Mi lascia andare, con una certa lentezza la mano e poco prima di uscire dal jet, non facendosi vedere dalle mie due colleghe, mi rivolge un sorriso.

Un sorriso che mi spiazza totalmente, lasciandomi destabilizzata al punto che, arrivata a casa con Marco ( recuperato da mia madre ), e messo a letto il mio piccolino, mi stendo pure io e proprio quando chiudo le palpebre…

Mi tornano alla mente quegli occhi grigi magnetici…

 

POV CHRISTIAN

 

Sospiro profondamente, guardando fuori dalla finestra del mio studio all’Escala. Il viaggio di lavoro è andato bene, per fortuna. Dopo la giornata di ieri, che è stato un fiasco totale, non avevo la forza per affrontare un altro fallimento.

Ieri con mia somma delusione, è stato un gigantesco buco nell’acqua! Non abbiamo scoperto nulla di nuovo, niente di rilevante…

Devo assolutamente scoprire chi ce l’ha con me, prima che decida di colpire nuovamente le persone che amo. Può essere solo lei…

Ha i mezzi, la motivazione e una buona dose di rabbia contro di me!! Chiudo gli occhi, un solo istante e mi attraversa la mente un Flash…

I suoi capelli biondi sciolti, che scivolano fuori dall’elaborata acconciatura. E il suo sguardo di ghiaccio che trafigge…

Riapro di scatto le palpebre, scuotendo la testa “ non è possibile che si tratti di lei dopo tutti questi anni ” sussurro a me stesso, cercando di autoconvincermi, che la sensazione che sento nel profondo sia errata.

Purtroppo, sbaglio di rado su queste cose… ‘ non serve a nulla fasciarsi la testa prima di rompersela ‘ penso tra me e me.

Prendo un bel respiro profondo e ripenso alla stretta di mano con Anastasia… non volevo più lasciarla andare! Quando sono entrato nel jet e l’ho rivista, ho capito che ho fatto bene a prendermi un po’ di tempo per capire se volessi davvero andare avanti. Appena ho scoperto che Anastasia ha un bambino, mi sono detto, che dovevo ragionare bene su quello che intendevo fare.

Un bambino complica le cose… devo stare attento e fare le cose con la dovuta calma. Non posso affrettare le mie azioni.

Ho deciso oggi, nello stesso momento in cui l’ho rivista nel jet, che Anastasia Steele sarebbe stata mia.

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Capitolo 15
*** 14 ***


Avverto ai lettori:

Nella prima parte del capitolo c’è una scena un po’ calda! Ahhh! Chi non vuole leggere questa parte, può saltarla. La contrassegnerò con un *.

 

CAPITOLO 14

POV ANASTASIA


 (*) Sospiro profondamente voltando la testa di lato, per agevolare la lenta discesa della sua lingua. Ad occhi chiusi, mi lascio trasportare inesorabilmente verso il piacere dei sensi.

Ad alternarsi sono mani esperte e labbra e lingua sapienti, che mi stanno regalando un piacere sublime che non sperimentavo da anni ormai.

“ oh sì ” gemo rumorosamente quando mi lecca e bacia il seno destro, per poi dedicarsi anche al sinistro prima di scendere lentamente verso il basso. Affondo la testa all’indietro, mentre cerco invano di controllarmi “ shh ” un sussurro mi giunge dal basso invitandomi al silenzio. Quando mi mordicchia i fianchi, mi inarco un istante sospirando di beatitudine.

Serro le labbra cercando di fare come mi ha detto lui, ma non ci riesco quando arriva a leccarmi l’interno coscia “ ohh ” gemo nuovamente leccandomi le labbra. Porto le braccia in alto e sempre con gli occhi serrati, afferro la testata del letto a baldacchino.

shhh ” mi sussurra di nuovo “ silenzio ” mormora con voce roca, prima salire lentamente verso la mia intimità già umida e pronta per lui. Il suo tono mi ricorda qualcuno e mi rendo conto all’improvviso, che non so chi sia l’uomo che è su di me ma… così come è venuto, il pensiero scompare dalla mia mente troppo presa dalla passione.

Cerco davvero di accontentarlo, ma non ce la faccio proprio a resistere e infatti...

“ oddio ” mi inarco con la schiena stringendo la presa sulla testata, quando inizia a soffiarmi delicatamente sulla pelle già sensibile della mia intimità “ oh ti prego… ” lo supplico a bassa voce volendo di più. E lui, dopo ancora un paio di secondi di quella dolce tortura, mi accontenta dandomi esattamente quello che bramavo di più.

Accosta le sue labbra al mio clitoride, per poi iniziare a leccare e succhiare con calma ed estrema dolcezza. Mi blocca con le mani le anche, che erano sfuggite al mio controllo inarcandosi, e me le preme verso il basso. Respiro con la bocca spalancata gemendo sottovoce, cercando di calmare il mio povero cuore che sembra volermi uscire dal petto.

Si stacca un secondo dalla mia intimità in fiamme, lasciandomi baci infuocati sul monte di venere. Toglie le mani dai miei fianchi per aiutarsi a farmi aprire ancora di più le gambe, e posiziona le dita all’apertura delle piccole labbra. Respira profondamente il mio odore, provocandomi brividi in tutto il corpo, a partire dalla punta dei piedi alla testa.

Dopo avermi cosparsa di baci languidi le grandi labbra, sussurra ad un millimetro dalla mia pelle ipersensibile “ che delizia ” prima di lanciarsi in un assalto spietato che mi toglie il poco fiato rimasto. In quel momento presa dalla frenesia, lascio andare la presa sulla testata del letto per affondarle nei suoi capelli morbidi.

Gli stringo leggermente alcune ciocche tra le dita facendolo gemere “ oh sì ” mi inarco seguendo i suoi movimenti, contorcendo i fianchi.

Tenendo ferma la sua testa sulla mia intimità, mi muovo andando incontro alla sua lingua che nel frattempo, mi sta deliziando con i suoi movimenti sublimi “ sì… così ” lo incito ad aumentare il ritmo e vengo subito accontenta.

Mi stimola il clitoride con la lingua, succhiando e leccando facendomi andare fuori di testa… contemporaneamente le sue dita iniziano a penetrarmi, stimolandomi sempre di più e sempre più affondo. Ansimo pesantemente, sempre più vicina a raggiungere il culmine “ di più… di più ”. Inizio a non poter controllare il movimento delle mie anche che ormai seguono il suo ritmo frenetico.

“ sì sì sì ” urlo inarcando la schiena e al contempo, stringendogli le ginocchia intorno alla testa, che continuo a tenere premuta contro di me.

“ SIII ” infine esplodo nel più intenso orgasmo mai provato in vita mia, urlando a squarcia gola rilassando un istante la schiena.

Continuo a tremare e a fremere di piacere sentendolo inghiottire con ingordigia il mio nettare, mentre continua a penetrarmi lentamente e inesorabilmente. Stringo gli occhi e la presa sui suoi capelli, vedendo sotto le palpebre tanti puntini bianchi. Respiro a bocca spalancata cercando di incamerare quanta più aria possibile…

Mentre sono ancora pervasa dagli spasmi, finisce di deglutire il mio piacere e mi lascia teneri baci su tutta l’area sensibile “ meravigliosa ” sussurra con le labbra a contatto con il mio monte di venere, continuando a muovere le sue dita in me. Mille brividi mi scuotono il corpo mentre, risale lentamente ed arriva al mio ventre piatto iniziando a disseminare baci anche li.

‘ incredibile… assolutamente sensazionale ‘ penso districando le dita dalle sue ciocche e scendendo ad accarezzargli il collo e le spalle muscolose “ mhmm ” mormoro in apprezzamento avvertendo i suoi muscoli guizzare sotto le mie mani.

Nel frattempo, è risalito a baciarmi il seno, facendo allo stesso tempo versi di apprezzamento “ che sapore paradisiaco ” mormora prendendomi in bocca il capezzolo per poi iniziare a succhiarlo, tirando via molto lentamente le dita, fuori dalla mia intimità passandole sul clitoride ancora gonfio, prima di proseguire sul mio ventre dove poggia la mano a palmo aperto.

Dischiude le labbra e avverto un brivido di freddo sulla pelle umida della sua saliva “ bellissima ” dice lasciandoci un bacio sopra prima di passare all’altro. Quando inizia a tirarmi i capezzoli con i denti, un fuoco dirompente divampa nuovamente nel mio basso ventre e involontariamente inarco la schiena facendo combaciare per la prima volta i nostri bacini.

Sentendo la durezza della sua erezione premermi sul ventre, gemo languidamente “ mhmm ”. Inarco il bacino strusciandomi sul suo membro suscitando la sua reazione “ si ”  mormora venendo incontro al mio movimento, creando ancora più attrito tra i nostri sessi. Io mi lascio andare completamente a queste sensazioni meravigliose accarezzandogli le spalle e scendendo sulle braccia.

Apro di scatto gli occhi, quando mi lascia un leggero morsetto sul seno destro e vedo tutto nero. Mi blocco un istante, prima di rendermi conto di essere bendata.

Tolgo le mani dalla sua pelle di marmo e porto le dita alla benda che mi impedisce di vederlo in viso. Sciolto il nodo, la prima cosa che vedo è un soffitto rosso scuro.

La stanza è illuminata da tante candele disseminate sul mobilio. Non riesco a vedere niente tranne il letto su cui sono stesa, che occupa quasi tutta la stanza. Un altro leggero morso mi ricorda perché ho tolto la benda dal viso… voglio scoprire il viso di chi mi ha regalato il migliore orgasmo della mia vita!

Così abbasso lentamente lo sguardo ed incontro una testa mora. Mi sta ancora leccando il capezzolo regalandomi piacere quando, gli metto un dito sotto il mento per fargli alzare la faccia. Facendo una leggera pressione, lui si stacca dal mio seno e alza il volto…

Incontro un paio di occhi grigi magnetici… che mi sorridono mentre si accosta a me per baciarmi. (*)

 

Mi sveglio di soprassalto col cuore che batte all’impazzata. Palpitante, mi guardo intorno e vedo nel buio che mi circonda, l’armadio a muro della mia camera da letto. Allungo la mano verso il comodino alla mia destra ed accendo la lampada. Quando la camera riacquista le proprie forme, sospiro profondamente cercando di calmare le palpitazioni del mio povero cuore e mi strofino la faccia. Quando poggio le mani sulle guance, mi rendo conto di averle accaldate. Ma cosa…

Ho la sensazione di aver appena fatto un sogno strano, ma non ricordo…

Mi sento molto strana e confusa. Cerco di rimembrare il suddetto sogno, ma per quanto mi sforzi non riesco a farmelo tornare alla mente.

Sono stranamente accaldata e sudaticcia ed avverto uno strano formicolio al basso ventre. Resto immobile per un paio di minuti, cercando di capire cosa ce che non va… “ ma che cavolo stavo sognando? ” inizio ad agitarmi sentendomi sudata. Mi giro a guardare la sveglia sul comodino e sono solo le 4 del mattino.

‘ non è importante ‘ penso tra me e me decidendo di smetterla. Stiracchio le braccia verso l’alto sbadigliando “ è ancora presto per alzarmi ” mi dico respirando profondamente, prima di girarmi sul fianco. Sto per spegnere la luce, quando sento Marco chiamarmi.

Mi alzo velocemente scostando le lenzuola aggrovigliate ed esco dalla mia camera. Svolto l’angolo raggiungendo la cameretta, e trovo il mio bambino seduto nel suo lettino con il coniglietto in mano “ amore cosa c’è? ” dico entrando e sedendomi con lui.

“ butto sonno ” risponde con gli occhietti lucidi. Gli sorrido teneramente, abbracciandolo immediatamente “ no tesoro ” gli bacio la testolina mora per calmarlo. Quando sento il suo corpicino rilassarsi, gli dico “sai adesso che cosa facciamo? ” nega con la testa premuta contro il mio seno.

Mi chino per avvicinarmi al suo orecchio e sussurro “ ce ne andiamo nel mio lettone a fare la nanna insieme ” alza subito la testolina con un bel sorriso in volto “ letone ” mi risponde contento facendomi sorridere.

Ricambio il suo sorriso dicendogli  “ allora andiamo piccolo della mamma ” e così dicendo lo prendo in braccio uscendo dalla stanza. Tornata in camera da letto, lo infilo sotto le coperte e lo raggiungo stringendolo nuovamente a me.

“ ora dormi amore mio ” gli sussurro accarezzandogli le piccole braccia che si stringono forte a me “ fai bei sogni ” ed inizio a cantargli una ninna nanna facendolo rilassare.

Nel giro di un minuto sta dormendo profondamente, praticamente accocolato sul mio petto. Continuo a cantare a bassa voce e man mano che mi rilasso, iniziano a chiudersi anche a me gli occhi. Mi sistemo meglio e spostando il braccio, spengo la lampada pronta a dormire. Abbasso le palpebre ormai pesanti prendendo un bel respiro profondo e…

Come un flash, mi appaiono alla mente le immagini del sogno. Scene che mi tolgono il fiato e mi rendono nuovamente accaldata, facendomi tornare il fremito al basso ventre.

Baci roventi, strusciate e soprattutto, la sensazione meravigliosa di quell’orgasmo. Ma su tutto, mi ritornano in mente quegli occhi grigi. Un paio di occhi grigi magnetici mi sorridevano…

“ ma cosa… ” sussurro sconcertata riaprendo di scatto gli occhi. Cercando di non muovermi bruscamente per non disturbare Marco, mi passo lentamente una mano fra i capelli.

‘ ok Anastasia… stai calma ‘ mi dico mentre mi tornano tutti i particolari del sogno che ho fatto. “ oh mamma mia ” gemo sottovoce mentre sconvolta, mi rendo conto di aver fatto un sogno erotico sul mio capo…

Quegli occhi grigi, quelle mani, quella bocca…

‘ mio Dio Steele, datti una calmata ’ mi dico imponendomi di smetterla di pensarci ‘ infondo è stato solo un innocuo sogno ’

Ma chi voglio prendere in giro… ho sognato Christian Grey e mi è piaciuto!!

 

POV CHRISTIAN

 

“ quindi non ci sono ancora novità figliolo? ” mi chiede Carrick rigirandosi tra le mani il bicchierino di liquore. Sospiro pesantemente scuotendo la testa “ purtroppo no papà ” mi porto alle labbra il mio bicchiere sorseggiando il brandy, prima di continuare “ il detective Clark mi ha telefonato poco prima di uscire di casa e non aveva novità rilevanti ” mi interrompo prendendo un altro piccolo sorso “ il mio tecnico informatico, è riuscito a ricavare le immagini della videosorveglianza e sappiamo per certo, che un paio d’ore prima che Mia è rientrata a casa scoprendo la cosa, un uomo vestito di nero incappucciato si aggirava nel palazzo ”

Man mano che parlo, Carrick si irrigidisce stringendo la presa sul suo bicchiere “ non si riesce a vedere il volto? ” domanda con tono di voce gelido guardandomi. Scuoto nuovamente il capo esasperato io stesso da questa vicenda “ no papà, ma ho messo all’opera i miei migliori collaboratori, vedrai che presto troveranno senz’altro qualcosa di utile ” sentenzio convinto delle mie parole.

“ Christian, normalmente non sarei d’accordo con lo scavalcare le indagini ufficiali delle forze dell’ordine e da avvocato sono assolutamente contrario ad intromissioni esterne nelle indagini ” inizia il discorso fissandomi dritto negli occhi “ ma qui si tratta della nostra famiglia, di mia figlia… ” s’interruppe per dare enfasi alle sue parole.

“ lo so papà…  ” gli restituisco lo sguardo fissandolo a mia volta “ ti posso assicurare che i miei uomini sono molto abili e attenti ” annuisce alla mia risposta prima di dire solo “ stai solo attento a non fare nulla che possa in qualunque modo, invalidare un possibile processo ” afferma prima di bere. Annuisco alla sua velata raccomandazione e lo imito bevendo il poco liquore rimasto.

Poggio il mio bicchiere ormai vuoto, sul tavolino dei liquori e mi giro a guardare la mamma che sta apparecchiando con estrema cura la tavola “ è molto scossa, vero? ” chiedo a mio padre indicandole Grace.

Lui si gira a guardarla e sospira annuendo “ quando abbiamo saputo la notizia a quell’ora della mattina, ho temuto seriamente che le sarebbe venuto qualcosa ” mi sussurra per non farsi sentire “ dopo la tua telefonata in cui ci esortavi a non precipitarci da Elliot, ho faticato non poco a convincerla a non fare nulla ”.

Annuisco alla sua risposta continuando ad ammirare la cura con cui sistema tutto.

Quando quella sera, siamo tutti venuti via dalla casa di Mia ed Ethan, abbiamo ritenuto meglio non chiamare a quell’ora i nostri genitori. Avevamo stabilito che l’indomani mattina e cioè venerdì, li avrei avvisato io. E quindi appena alzato, ho fatto la telefonata.

È stata dura farla e la voce arrabbiata di mia madre mi rimbomba ancora nelle orecchie. Per fortuna poi sono riuscito a tranquillizzarli, dicendo loro che Mia era a casa di Elliot e Katherine e soprattutto stava bene.

“ immagino papà… immagino ” proprio mentre parlo vediamo Grace scattare verso la porta. Mi giro giusto in tempo per vedere Mia entrare, seguita da mio fratello e la fidanzata. Mamma subito, le butta le braccia intorno alle spalle e la stringe forte. Anche papà al mio fianco, posa il bicchiere e corre da loro unendosi alla stretta.

Mi dirigo lentamente anche io all’entrata e saluto con affetto i due nuovi arrivati “ Elliot, Katherine ” bacio le guance a mia cognata, che mi sorride dolcemente e do una pacca sulla spalla a mio fratello.

Mi giro poi a guardare con il sorriso sulle labbra Mia, che viene abbracciata da mamma e papà. La stanno inglobando tra di loro, proprio come quando era bambina.

 

“ sono davvero grata di avere tutta la famiglia riunita oggi ” esordisce Grace quando siamo tutti seduti a tavola. Dopo i vari saluti, ci siamo tutti spostati in salotto fino a quando il pranzo è stato servito.

Le sorrido scambiandomi un’occhiata con gli altri “ è sempre bello essere riuniti, mamma ” alla mia frase, Grace si commuove “ hai proprio ragione tesoro… e se solo penso a quello che poteva succedere ” esclama asciugandosi le lacrime sulle guance. Mia, seduta al suo fianco la stringe brevemente mormorandole “ sto benissimo mamma, calmati ora ok? ”.

Sorrido al suo tentativo di calmare nostra madre e quando incontra il mio sguardo, le faccio l’occhiolino. Mi ammicca in risposta “ su mamma… adesso mangiamo va bene? ” le chiede facendola annuire.

Si scostano dalla stretta, mamma si tampona con un tovagliolo le lacrime residue ed iniziamo a mangiare, parlando di cose più leggere.

 

***

 

Abbiamo appena finito di mangiare il dolce e stiamo aspettando il caffè.

Mamma, Mia e Katherine hanno sparecchiato la tavola e ci siamo spostati in salotto a chiacchierare del più e del meno. All’improvviso, mentre Elliot ci stava raccontando di un lavoro su una villa fuori città a cui potrei interessarmi, Katherine sussulta… ha il cellulare in mano e lo fissa con un sorrisone in volto “ ohh… che amore ” esclama rivolta a Mia che si sporge per vedere e quando lo fa, ride fissando lo schermo.

“ è un furbetto Katherine! ” dice sedendosi nuovamente composta “ è davvero adorabile… oh mamma dovresti vederlo, sicuramente saresti d’accordo con me! ” dalle sue parole credo di aver capito di cosa si tratti però, per non dare adito a mio fratello di farmi altre domande, sto in silenzio, anche se sono davvero curioso.

La diretta interessata si gira verso Mia e le domanda “ di cosa parli tesoro? Non capisco ” alla sua risposta noto l’occhiata che si scambiano le due ragazze ghignanti. Io, che mi trovo proprio di fronte a loro vedo chiaramente che stanno confabulando qualcosa.

‘ Cosa sta succedendo? ’ mi chiedo girando lo sguardo e incontrando quello di Elliot. Mi restituisce un sorrisetto che mi fa presagire il peggio… mi guarda un istante, prima di rivolgere l’attenzione a Grace che intanto sta ancora aspettando una risposta da Mia.

“ mamma… stanno parlando sicuramente della nuova amica di Katherine ” mentre parla mi lancia un’occhiata studiandiandomi “ è da venerdì sera, che a casa nostra non si parla d’altro ” conclude melodrammaticamente facendo ridere la fidanzata.

“ non sarai mica geloso, fratellone? ” lo stuzzica Mia ridendo “ simpatica sorellina… sei davvero simpatica ” risponde sbuffando lui, scatenando l’ilarità generale. Sorrido guardandoli scherzare tra loro e nel mentre, interviene mamma “ parli della ragazza che hai incontrato venerdì mattina? ”

Mia mi guarda di sfuggita prima di rispondere a nostra madre “ si mamma, è proprio lei ” e così dicendo sposta lo sguardo su Katherine, che intanto mi studia attentamente.

‘ stanno organizzando qualcosa ’ penso accavallando una gamba ‘ devo fare molta attenzione ’ cerco di apparire indifferente all’argomento, ma vedo chiaramente che le due e mio fratello, mi guardano con una strana espressione in volto.

Per fortuna prima che possano dire qualcosa, si intromette Carrick “ ci fate partecipare anche a noi? Non sappiamo di cosa parlate! ” si zittiscono tutti per guardare papà e la prima a rispondere è mamma “ venerdì sera quando mi sono sentita con Mia, era davvero entusiasta di aver conosciuto la nuova amica di Katherine ” spiega con calma e pacatezza, facendo annuire con vigore Mia “ sì infatti… papà senz’altro piacerebbe anche a voi. È una ragazza di una dolcezza unica e poi, ha il bambino più tenero del mondo ”

Sorrido sentendola parlare con così tanto entusiasmo di Anastasia e del figlio. Sono contento che siano amiche, in questo modo potrei avere delle alleate se ci dovesse essere bisogno... sempre che non mi giochino qualche scherzo!

“ ha un figlio piccolo? ” la domanda di mio padre mi riporta l’attenzione alla discussione in atto giusto in tempo per vedere Katherine, allungarsi con il suo cellulare per farci vedere lo schermo. Già da lontano, vedo nitidamente l’immagine del bambino di Anastasia. Mi allungo in contemporanea a mio padre, per cogliere meglio la foto e quello che vedo mi fa sorridere.

L’immagine raffigura il bambino, Marco, su quello che credo sia un letto. È sdraiato intento a mandare un bacio al telefono. “ ma che amore ” sussurra Grace mentre io rimango incantato a fissare lo schermo del telefono. Resto abbagliato dall’espressione tenera e gli occhioni azzurro cielo uguali ad Anastasia, fino a quando non mi viene sottratto da sotto gli occhi. Sbatto le palpebre rimettendomi seduto dritto e alzo lo sguardo sulla mia famiglia.

Mamma e papà, stanno commentando tra di loro la foto appena vista, mentre mio fratello, mia sorella e Katherine mi fissano con un ghigno soddisfatto in viso.

‘ ho l’impressione di aver fatto il loro gioco ’ ammetto a me stesso, vedendo il sorrisetto impertinente sul volto di Elliot. Scuoto la testa, facendolo divertire ancora di più.

“ sei fregato! ” mi sillaba facendomi l’occhiolino.

Sbuffo esasperato suscitando un gridolino da parte delle due, che richiama l’attenzione dei nostri genitori. Stringo gli occhi a fessura fulminandoli…

“ che c’è? ” chiede mamma seguita da papà “ cosa è successo? ” ci guardano entrambi straniti, visto che Mia saltella sul divano e gli altri e due hanno un sorriso ghignanti in volto. Scongiurando il peggio, intervengo tempestivamente nella discussione cercando di mettere a tacere i miei fratelli “ nulla papà… non è successo nulla ” scandisco bene le mie parole, calcando specialmente sul ‘nulla’.

“ ma… ” inizia Mia però subito bloccata da Elliot e Katherine. Mio fratello guarda Mia scuotendo la testa, facendola sbuffare. Alzo gli occhi al cielo esasperato… sono terribili!

Si schiariscono tutti e tre la voce ed è Elliot a prendere parola “ ha ragione Christian papà… non è successo niente, tranquilli! ” gli sorride tranquillamente per poi lanciarmi un’occhiata significativa ‘ mi hanno scoperto ’.

Stiamo un paio di minuti in silenzio quando Mia, parla nuovamente questa volta con un tono di voce molto più serio “ venerdì, quando ho incontrato l’amica di Katherine, ero ancora un po’ provata da quello che era successo la sera prima ” inizia a raccontare attirando l’attenzione di tutti.

Anche io presto la massima cura alle sue parole. Mamma, si irrigidisce al suo fianco e allora papà le prende una mano stringendogliela “ parlarne con lei mi ha aiutato molto a calmarmi, perché ha vissuto la stessa esperienza non molto tempo fa! ” la sua frase mi fa irrigidire lasciandomi stupefatto.

Ancor prima di aver digerito le sue ultime parole, s’inserisce Katherine che continua il racconto “ ci ha raccontato che era da sola in casa con il figlio quando sono entrati. Per fortuna, ha avuto sangue freddo di non reagire anche se aveva un’arma in casa, e tutto è finito bene! ” al solo sentire la parola ‘ armi ’, i miei genitori si raddrizzano sul divano “ arma da fuoco? ” domanda Carrick guardando a turno tutti prima di tornare a guardare mia cognata “ sai bene che noi… ” e indica se stesso, Grace e noi figli “ siamo contrari al porto d’armi ”.

Il suo tono di voce non mi piace per niente, specialmente se usato quando si sta parlando di Anastasia… non posso negare, che appena ho sentito nella medesima frase Anastasia e arma, mi è venuto un colpo. Cerco di tranquillizzarmi pensando, che sia lei che il piccolo stanno bene ma non è facile… il mio primo istinto mi suggerisce di andare da loro e stringerli forte a me. Rimango allibito da quello che mi suggerisce il mio istinto… in fondo non ho ancora conosciuto il bambino!

E lì, mi rendo conto che sono molto più coinvolto di quanto pensassi. Certo, ho deciso che voglio conquistare Anastasia ma è stata anche la prima volta che ho pensato concretamente di stringere il piccolo.

Scuoto il capo ‘ non è tempo di pensare a queste cose Christian! ’ mi ammonisco respirando profondamente. Sto per intervenire fregandome di espormi, quando…

“ Carrick ti posso assicurare che Anastasia è una donna rispettabile e molto attenta al suo bambino! ” esclama facendomi sospirare lievemente “ non esporrebbe mai suo figlio al pericolo e soprattutto… ” s’interrompe un istante prima di continuare “ come ex marines è assolutamente adeguata ad essere in possesso di una pistola! ”

Nel salotto, aleggia un silenzio carico di tensione per un paio di minuti…

Poi è mamma a prendere parola “ Katherine sono certa che Carrick, non intendesse in alcun modo parlare male della tua amica… non è vero, caro? ” dice rivolta verso di lui, che immediatamente si riprende dallo shock “ assolutamente Katherine, non era mia intenzione. Forse ho usato un tono eccessivamente duro nel dirlo ma credimi, non volevo intendere nulla ”.

Elliot si avvicina alla fidanzata prendendola per mano “ amore… papà non ha detto niente contro Anastasia, calmati! ” le sorride accarezzandole una spalla con la mano libera.

Katherine, dal canto suo prende un respiro profondo per poi guardare rossa in viso mamma e papà “ scusatemi… ” dice abbassando lo sguardo “ non intendevo parlarti in quel modo Carrick, mi dispiace tanto ” mormora singhiozzando improvvisamente portandosi la mano libera sul viso rosso.

Mamma si alza dal divano e la raggiunge facendo scostare Elliot.

L’abbraccia forte accarezzandole la schiena “ oh tesoro, su calmati… non è successo niente di grave. Al bambino non fa bene tutta quest’agitazione ” la rassicura teneramente. Katherine dal canto suo annuisce, prima di scostarsi per guardare mamma e papà “ mi dispiace molto per il tono che ho usato ” si asciuga le lacrime sulle guance dicendo “ ma… il solo pensiero di quello che poteva accadere al piccolino e alla mia amica… ” non conclude la frase ma non ce n’è bisogno, abbiamo capito tutti quello che voleva dire.

Il pensare che Anastasia e suo figlio, hanno rischiato così tanto mi fa ribollire il sangue nelle vene… Dio…

Proprio in quel momento, arriva Gretchen con i nostri caffè e la conversazione si placa, facendo calmare tutti per poi passare ad argomenti più leggeri.

 

***

 

Sto tornando a casa.

Sono in macchina con Jason e stiamo viaggiando a velocità moderata verso l’Escala. È stato un pranzo piacevole, a parte quel piccolo inconveniente. Dopo il caffè abbiamo tutti cercato di tenere la conversazione su argomenti più leggeri… si è parlato per lo più di lavoro e cose futili.

Non è più stato toccato l’argomento e poco prima di andare via, Katherine si è scusata nuovamente per la sua reazione spropositata. L’abbiamo tutti rassicurata, dicendole che è assolutamente normale voler difendere i propri amici.

Ho ancora un po’ di agitazione addosso al pensiero di cosa è successo. Avrei la tentazione di dire a Jason di andare a casa di Anastasia, ma poi mi ripeto che non è ancora possibile. Prima devo conquistarla, poi potrò fare tutto quello che è in mio potere per sapergli al sicuro. Anche dall’ex marito, se è necessario.

La voce di Jason mi risveglia dai miei ragionamenti “ siamo arrivati Mr. Grey ” mi dice spegnendo il motore della macchina. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere nel parcheggio sotterraneo dell’Escala.

Sospiro chiudendo un secondo gli occhi ‘ sei davvero fuori Grey ’ penso rialzando le palpebre e prendendo la giacca abbandonata sul sedile di fianco a me “ perfetto Taylor ” e così dicendo apro la portiera della macchina.

Appena siamo entrambi fuori, Jason inserisce l’allarme e ci incamminiamo verso gli ascensori.

 

La prima cosa che mi mette in allerta è la spia lampeggiante quando arriviamo all’attico. Jason al mio fianco si irrigidisce, mettendosi davanti a me “ stia indietro Mr. Grey ” mi dice estraendo la pistola dalla fondina e bloccando l’apertura delle porte.

Io inizio a guardandomi intorno mentre mi posiziono alle sue spalle… anche questa ora! Che arrivasse anche qui è incredibile.

Tempo fa su insistenza di Jason, ho fatto installare un doppio allarme da Welch, che consiste in una chiusura totale di tutta la casa e della camera blindata, azionando un complesso sistema di blocco che può essere sbloccato solo da me oppure da Jason.

“ qual è la situazione Luke? ” sussurra a bassa voce nel suo auricolare.

Non potendo sentire la risposta, continuo ad aspettare pazientemente pensando al contempo a chi può essere… continuo a sperare che non sia lei, dopotutto sono passati tanti anni.

All’improvviso Jason si sposta dicendo “ è tutto a posto Signore, possiamo uscire ed entrare in casa ” immette il codice di sicurezza seguito dalla sua impronta digitale e pian piano si inizia a sbloccare tutto. Appena l’ascensore si apre, scatto dentro casa immediatamente seguito da Jason. Corriamo verso la camera di sicurezza, arrivando proprio quando la porta blindata lentamente si apre e ne viene fuori Mrs. Jones.

“ Gail ” esclama Jason raggiungendola di corsa per stringerla a sé “ Jason ” mormora ricambiando l’abbraccio. Io preoccupato mi avvicino lentamente ai due “ va tutto bene, vero Mrs. Taylor? ” domando usando il suo cognome da sposata.

Alla mia domanda si distaccano e mi guardano entrambi rossi in volto “ Mr. Grey scus… ” non lo faccio finire di parlare scuotendo la mano, rivolgendomi nuovamente alla mia governante “ non vi preoccupate… sta bene? ” mi rivolgono entrambi un sorriso ed è lei, ancora un po’ rossa in volto a rispondermi “ tutto bene Mr. Grey… appena è scattato l’allarme sono corsa qui come mi avevate detto di fare ” annuisco alle sue parole dicendo “ perfetto Mrs. Taylor, perfetto ” detto ciò, mi giro e vado nell’ufficio di Jason a controllare le telecamere.

Sono subito raggiunto da lui che si mette immediatamente all’opera. Controlliamo tutte le immagini e se all’inizio non noto nulla di strano, all’improvviso sugli schermi compare nitidamente l’immagine di un uomo incappucciato. Mi avvicino allo schermo nella speranza di vedere il suo volto, ma nulla. Guardo scrupolosamente la scena… mi pare di aver già visto queste immagini…

All’improvviso ho un flash… “ è lo stesso uomo che si vede nelle riprese a casa di mia sorella ” affermo sicuro di quanto ho detto. Vedo Jason fissare anche lui attentamente gli schemi per poi annuire “ si Mr. Grey è probabilmente lo stesso uomo… dobbiamo informare Welch ”

“ cosa fa adesso? ” chiedo vedendo l’uomo avvicinarsi ad una fessura delle scale per infilare qualcosa.

Scatto come un fulmine verso la porta blindata delle scale antincendio “ aspetti Mr. Grey ” dice Jason ma non lo ascolto, arrivando all’accesso prima ancora che finisca di parlare.

Apro la porta, inserendo il codice di sicurezza proprio quando vengo raggiunto da Jason che mi guarda contrariato “ Signore faccia andare avanti me e Sawyer ” mi dice passandomi avanti. Sopraggiunge anche Luke, che segue Taylor attento a qualsiasi avvenimento possa accadere. Dopo un paio di secondi, riemergono con in mano un foglietto piegato.

Mi arrivano davanti e Luke, dopo un cenno da parte di Jason va via mentre, quest’ultimo mi porge il foglio. Lo prendo lentamente in mano e con altrettanta calma, lo dispiego… quello che leggo mi fa irrigidire vistosamente tanto che anche Jason si tende.

 

Ti avevo detto di stare all’erta piccolo Christian!

Adesso pagherai per quello che mi hai sottratto…

 

È proprio lei allora… Elena!

 

POV ELLIOT

 

“ avevi davvero ragione Elliot ” dice Mia saltellando sulla sedia della cucina. Mi scambio un’occhiata con Katherine sorridendo “ lo so che avevo ragione Mia ” dico ghignando soddisfatto di me stesso.

In queste ultime settimane, mi era sorto il sospetto che Christian potesse essere interessato alla nuova amica di Katherine. In principio è stato davvero bravo a fingersi indifferente, ma venerdì mattina ha fatto alcune domande strane… tipo: < ma quindi si sentono ancora? > oppure < è la stessa persona di cui mi avevi già parlato? >

È la prima volta in assoluto che lo vedo intessato ad una donna… iniziavo a pensare che non fosse intessato al gentil sesso.

“ vederlo in questo modo è davvero strano… uno strano bello ” asserisce Mia prima di chiedere “ quindi adesso come procediamo Katherine? ” quest’ultima nel mentre ha iniziato ad accarezzarsi il ventre che inizia a notarsi. Sorrido avvicinandomi a lei, per abbracciarla dolcemente ed accarezzarle la pancia dove sta crescendo nostro/a figlio/a .

“ dovremmo fare con calma ” inizia a dire sorridendomi, mettendo le sue mani sulle mie ferme su nostro figlio “ se agiamo troppo in fretta, corriamo il rischio di far scappare Anastasia e credo che valga la stessa cosa per Christian ” annuisco completamente d’accordo con lei.

“ sì, hai ragione amore… avete visto anche voi come reagisce quando si nomina Anastasia! Cerca di apparire indifferente ma non ci riesce ”

“ quindi, dobbiamo trovare il modo di fargli incontrare quasi per ‘caso’ ” dice Mia pensierosa poggiando i gomiti sul top della penisola “ dovrebbe essere un modo che sembri casuale ”

Rimaniamo in silenzio per un paio di minuti quando Katherine, si stacca da me girandosi verso di noi con un sorriso in volto “ ho trovato ” esulta baciandomi con passione.

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Capitolo 16
*** 15 ***


CAPITOLO 15

POV CHRISTIAN

 

‘ Elena è tornata ‘ penso portandomi le mani alla testa. Dopo tutti questi anni, è tornata per cercare vendetta…

È tutto iniziato il quando ero piccolo, all’incirca sui 16 anni. Ero scontroso, pieno di rabbia repressa e cercavo sempre una scusa buona per scatenare una rissa. A quel tempo, non sopportavo anche solo l’idea di essere sfiorato dalla mia famiglia e vedendo, quanto questo li facesse soffrire, mi arrabbiavo ancora di più!

Non sapendo che altro fare, ho cercato un modo per riuscire a sopportare che qualcuno mi toccasse. È stato un periodo difficile per tutti… finivo nei guai tutti i giorni e anche la scuola, iniziava a risentirne! Un pomeriggio dopo l’ennesima rissa, mia madre non sapendo cosa altro fare per aiutarmi, mi ha trovato un lavoretto per tenermi lontano dai ragazzi che frequentavo. Era perfetto per lei, perché si trattava di fare dei lavori in giardino a casa di una sua cara amica.

In principio, non mi entusiasmava l’idea di dover strappare erbacce ma pian piano, ho notato che i lavori manuali mi aiutavano a tenere sotto controllo la rabbia costante che covavo dentro di me. Avevo tre ore occupate che mi permettevano di avere il tempo per studiare senza sentirmi nervoso e irrascibile, insomma stavo iniziando a darmi una calmata. Le prime volte che andai, ero completamente solo. Mi lasciavano gli strumenti in giardino e basta… dopo un paio di settimane, incontrai per la prima volta lei! Si sedeva sotto il porticato e mi fissava lavorare. Indossava sempre completi molto scollati e occhiali da sole neri…

Era un pomeriggio come tanti, stavo tagliando l’erba del prato nella parte posteriore della casa quando successe qualcosa… qualcosa che cambiò per sempre la mia vita.

Elena mi attirò con una scusa in casa. Era già capitato altre volte, quindi non ci trovai nulla di strano anzi… nelle occasioni in cui ero entrato magari per bere un bicchiere di acqua, Elena aveva iniziato quasi per caso a sfiorarmi. Prima una spalla, poi una mano… via via fino a quel pomeriggio. Entrato notai qualcosa di strano, le tende erano tutte tirate e c’erano alcune candele accese sul camino.

Ricordo che quando mi girai per guardarla, Elena mi si avvicinò e prendendomi rudemente il mento tra le mani, mi baciò violentemente. Sulle prime rimasi immobile, completamente paralizzato. Poi dopo uno strattone da parte sua, iniziai a ricambiare il bacio… ero pur sempre un ragazzo di 16 anni che non tollerava il contatto fisico ma con gli ormoni impazziti!

Da quel pomeriggio iniziò la mia ‘ relazione ’ con Elena… ci siamo visti per quasi 8 anni! Mi ha preso sotto la sua ala, insegnandomi tutto quello che sapeva. Mi ha insegnato a tollerare in qualche modo il contatto fisico e soprattutto ad incanalare la rabbia che covavo dentro di me in qualcos’altro, che non fosse distruggermi la vita. Durante quegli anni ho finito il liceo, mi sono iscritto/disi scritto dall’università e soprattutto ho fondato la mia società, diventando l’uomo che sono oggi.

Dopo quel periodo, ho iniziato a non essere più a mio agio nelle vesti del sottomesso e quindi ho preso la decisione di diventare a mia volta un dominatore. Per tanti anni ( anche troppi ), sono stato convinto di essere in qualche modo in debito con lei. Ma poi…        

Scuoto la testa tornando al presente, mi passo le dita tra i capelli ragionando.

Mi stendo sulla poltrona, poggiando il capo all’indietro. Devo fare molta attenzione, so bene di cosa è capace Elena… non esisterà a fare del male alla mia famiglia, pur di vedermi soffrire!

Adesso che ho la certezza assoluta che si tratta veramente di lei, dovrò provvedere ad aumentare la sicurezza… forse estenderla anche agli altri, non sarebbe affatto una cattiva idea! Devo trovare il modo di farlo, senza allarme troppo la mia famiglia. Abbasso le mani passandomele sulla faccia per strofinarmi gli occhi.

Mamma mia… non ci voleva proprio!

Ma come mai solo adesso? Sono passati quasi 10 anni da quando ho chiuso definitivamente ogni tipo di rapporto con lei! Non c’è più nulla che ci lega, non so più niente di quello che fa… avevo deciso di darci un taglio netto e così ho fatto.

Ma soprattutto, chi la sta aiutando…

Quando ho visto quel pezzo di corda in casa di Mia, sono andato in panico! Ho subito pensato a lei perché, quel tipo specifico di corda, l’ho usata solo durante le mie prime ‘ relazioni ‘. Era stata proprio lei a consigliarmela!

Ho sperato fino all’ultimo che non fosse implicata, per non dover riaprire quel capitolo della mia vita. Abbasso le mani poggiandole sui braccioli della poltrona, respirando profondamente mi dico “ mettiamoci all’opera ” e allora mi alzo per avvicinarmi al tavolo pieno di carte.

Ieri sera è stata una serata dura da digerire. Ho passato tutta la nottata sveglio, a tirare fuori le carte della vendita delle mie quote dell’Esclava. Meno male che conservo tutto!

Prendo in mano il foglio della cessazione della mia parte dell’Esclava e rileggo tutto quello che c’è scritto, fino ad arrivare alla mia firma. Quel giorno ero talmente arrabbiato, furioso e soprattutto deluso da Elena, che non ho pensato razionalmente. Non ho ragionato… volevo solo cancellare dalla mia vita la sua presenza, non pensando alla sua possibile reazione.

“ se solo quel giorno avessi agito diversamente ” sbotto dando un pugno sulla superficie perdendo del tutto la calma. Con il respiro corto, resto chinato con i pugni ancora serrati. Ad occhi chiusi, cerco di regolarizzare la respirazione e allo stesso tempo, di ragionare lucidamente.

Dopo un paio di secondi di completa immobilità, mi rialzo molto lentamente pensando ‘ calma Christian ’ prendo un bel respiro profondo ‘ facendo così, stai facendo esattamente quello che vuole lei ’.

Si… conoscendola avrà studiato tutte le sue mosse, ma soprattutto le mie possibili reazioni alle sue provocazioni. È una donna scaltra… senz’altro avrà atteso tutti questi anni, per farmi abbassare la guardia ma anche per trovare il modo migliore di farmela pagare.

L’ultima volta che l’ho vista, ha giurato che si sarebbe vendicata. Però essendo trascorsi tanti anni, ho pensato ( erroneamente ) che avesse deciso di non fare nulla.

Anche se pensandoci bene, proprio perché la conosco bene so di cosa è capace!

Ama manipolare la gente a suo piacimento e non si fa nessuno scrupolo a ferire, pur di raggiungere i suoi obbiettivi. Persino io, non mi sono minimamente reso conto che mi stava usando a suo piacimento.

Avevo appena chiuso il mio contratto con la mia seconda sottomessa. Ero alla ricerca di una nuova partner ed è allora, che ho scoperto di chi mi fossi fidato per tutto quel tempo. Quando ho aperto gli occhi su chi fosse davvero la donna che mi era ‘ amica ’ da tanti anni, ho deciso di non averci più nulla a che fare. Le ho intimato anche di non avvicinarsi più a Grace, non volendola vicino alla mia famiglia.

Se ripenso a quel giorno, mi viene ancora voglia di urlare per quanto sono stato stupido!

 

INIZIO FLASHBACK

“ vedrai che troverai presto una nuova sottomessa ” mi rassicura Elena, bevendo il suo liquore accavallando le lunghe gambe “ pazienza Christian… devi portare pazienza, ricordati quello che ti ho insegnato ”

La guardo fisso, apprezzandone la bellezza “ si hai ragione Elena ” e così dicendo porto anche io il bicchiere alle labbra. Dopo aver preso una lunga sorsata, poso sul tavolino di fronte a me il bicchiere ormai quasi vuoto “ come procedono gli affari? ” le domando ricevendo immediatamente un grande sorriso soddisfatto “ oh caro, grazie per la domanda ” si affretta a poggiare il suo bicchiere sul mobiletto “ gli affari procedono davvero bene… ma è anche grazie a te Christian ”

Scuoto la testa esasperato dalla sua risposta “ Elena… abbiamo avuto questa discussione molte volte e ti ho già detto e ripetuto che io non faccio nulla! Sei solo tu a mandare avanti l’Esclava ” affermo convinto delle mie parole “ io sono soltanto un socio ”

Alza gli occhi al cielo guardandomi fisso “ un socio e basta dici? ” scuote il capo di scavallando la gamba “ so bene quello che fai per me Christian ” alle sue parole agito una mano come per dire ‘ sciocchezze ’.

Sbuffa contrariata “ non mi farai certo cambiare idea sappilo ” decreta in fine prima di cambiare argomento “ comunque… se vuoi ti posso presentare io una ragazza ” dice attirando la mia attenzione…

 

***

 

Arrivo davanti all’Esclava.

Guardo l’orologio, constatando che sono in perfetto orario “ bene ” mi dico girando la chiave per spegnere il motore. Sospiro guardandomi un secondo attorno… ci sono solamente due macchine nel parcheggio.

Una deve essere di Elena, mentre l’altra… mi attraversa un brivido d’eccitazione… la mia nuova sottomessa!

Fino ad ora, tutte le mie ‘ possibili sottomesse ’ me le ha sempre presentare Elena. Dice che è da più tempo in questo ambiente e quindi mi vuole aiutare… evitandomi eventuali fregature!

‘ ok, ci siamo ’ scendo dall’auto premendo il tasto di blocco e mi avvio verso il salone.

Quando giungo in prossimità della porta, faccio per prendere il telefono ed avvertire Elena del mio arrivo, ma mi blocco notando un fascio di luce che filtra dall’uscio.

‘ è socchiusa ’ penso avvicinandomi ‘ strano… di solito è sempre chiusa a chiave ’ provo a spingere lentamente, trovandola effettivamente aperta. È anomalo… solitamente Elena serra sempre la porta quando vanno via i dipendenti, e sa che quando arrivo, l’avverto per farmi aprire!

Prendo il mio Iphone in mano.

Nulla… non ho nessuna chiamata persa! Spaventato dal pensiero che qualcuno possa essersi introdotto all’interno del salone, guardo nuovamente la porta socchiusa e decido di entrare. Entro facendo meno rumore possibile e mi introduco all’interno stando all’erta.

Quando mi trovo in prossimità dell’ufficio personale di Elena, inizio ad avvertire due voci femminili. Riconoscendo una delle due persone, tiro interiormente un sospiro di sollievo… ‘ avrà semplicemente dimenticato di chiudere la porta ’ mi dico arrivando davanti alla stanza chiusa. Metto la mano sulla maniglia della porta con l’intento di palesarmi, quando capto alcune parole che mi bloccano sul posto…

< devi riferirmi tutto, capito? >

Rimango congelato sul posto ed inevitabilmente ascolto il resto… < sì Signora > - < appena sarai sola in casa sua, dovrai trovare il suo studio e mi dovrai chiamare > - < cosa devo cercare Signora? E se mi scopre? > - < la ragazza prima di te aveva capito come fare… saprai farlo anche tu e non ti preoccupare, sarai presto sola >

Molto lentamente, tolgo la mano della maniglia e quasi guidato dal mio solo istinto, attivo il registratore. Sotto shock resto ad ascoltare incredulo, le parole che pronuncia la persona che credevo essermi amica…

‘ ecco perché voleva a tutti i costi presentarmi lei le ragazze ’

< ma Signora perché devo farlo? Mr. Grey non è suo amico? > a quella domanda presto maggiormente attenzione e quello che sento, mi devasta completamente < amico? > esclama ridendo < Christian Grey non era che un ragazzetto indisciplinato, quando l’ho incontrato! È solo merito mio se ora è uno degli uomini più ricchi d’America > - < davvero Signora? > - < ma certamente! Era un caso disperato, scontroso ed irrascibile. Gli ho insegnato tutto io… il controllo, la disciplina ferrea… devo ammettere che è stato molto piacevole addestrarlo e piegarlo al mio volere > s’interrompe un secondo per poi continuare < fa tutto quello che gli dico io, io suggerisco una cosa? Lui immediatamente la fa! > conclude ridendo sguaiatamente, compiaciuta dalle sue parole ricolme di arroganza.

Le parole dette da Elena hanno il potere di scuotermi nel profondo, aprendomi gli occhi su chi sia in realtà! E all’improvviso tutte le cose che ho fatto con lei quando ero solo un ragazzo, mi danno repulsione, facendomi vergognare di me stesso.

‘ mio Dio, cosa ho fatto ’ ma non ho il tempo per digerire le sue affermazioni che continua spietata < non mi pare sia così strano che voglia per me una parte dell’immensa fortuna che ha! Infondo è solo merito mio, se è quel che è! Gli ho anche prestato i soldi quando non aveva nulla… >.

‘ che putt… ’ penso, iniziando a sentir crescere dentro di me una furia e un disgusto incontrollabile. Abbasso lo sguardo per accertarmi che il cellulare stia ancora registrando. All’improvviso un fulmine… ‘ devo allontanarla da Grace ’ mi viene in mente, questa serpe è amica di mia madre!

Respiro profondamente… ‘ calma Grey. Devi ragionare con freddezza ’ mi dico imponendomi di non entrare a razzo in quell’ufficio. ‘ devo aspettare ( anche se inizia ad essere difficile ), per avere quante più prove possibili ’.

Ed infatti sono accontetato…  < quando arriva stai in silenzio, devo essere io a presentarti a lui > inizia a parlare ma io, mi estraneo un istante pensando al modo migliore di agire…

 

Sono passati cinque minuti, durante i quali ho continuato a registrare tutto quello che si dicevano. Più ascolto e più mi vergogno di me stesso!!

Quando Elena inizia a chiedersi dove fossi finito, decido di agire preparandomi per la messinscena ‘ ci siamo ’. Torno indietro, prestando attenzione a non fare rumori d’alcun tipo.  Quando giungo in prossimità dell’entrata, mi faccio volutamente sentire.

Smettono all’istante di parlare ed Elena si affaccia dall’ufficio, trovandomi fermo vicino alla porta “ Christian caro ” mi dice avvicinandosi ancheggiando sensualmente sui tacchi alti “ come sei entrato? Aspettavo con impazienza la tua chiamata ” conclude raggiungendomi e aspettando una mia risposta che non arriva subito.

Mi prendo un istante per calmarmi.

Appena l’ho vista, mi è montata dentro una collera incredibile… quindi respiro profondamente ed inizio la mia sceneggiata “ scusa il ritardo Elena… c’era molto traffico stasera ” dico cercando di apparire il più normale possibile “ per quanto riguarda la porta, era aperta e quindi sono entrato preoccupato che fosse successo qualcosa ” mentre parlo la guardo fisso, non perdendomi nessuna sua espressione.

Fa un risolino, che se fino a mezz’ora fa avrei trovato attraente, adesso mi dà la nausea “ hai fatto bene caro… vogliamo andare? Ti devo presentare qualcuno se non sbaglio ” dice facendomi segno di proseguire con il mento. Annuisco incamminandomi verso l’ufficio, subito seguito da lei e quando sopraggiungo sull’uscio adocchio una ragazza mora.

È seduta con il capo basso, mani poggiate sulle gambe. La perfetta posa da sottomessa… “ eccoci qua ” esordisce Elena entrando nella stanza “ Christian… questa è Koko ” me la presenta indicandomela “ Koko, questo è il tuo nuovo dominatore ” la sottomessa alza lo sguardo e mi specchio in un paio d’occhi verdi. È una bella ragazza… peccato!

 “ è un piacere Signore ” sussurra flebilmente abbassando nuovamente lo sguardo. Respiro profondamente, pensando che mi sarebbe piaciuto ‘ approfondire la conoscenza ’ con questa ragazza. Annuisco, prima di voltare un istante gli occhi sulla espressione di Elena.

E quello che vedo mi dà sui nervi! Ha in volto un ghigno subdolo, sicuramente sta già pregustando le informazioni che riuscirà a ricevere… scuoto impercettibilmente la testa sconvolto dalla mia cecità.

‘ ma come è possibile che non mi sono accorto di nulla? ’ mi dico studiandola ancora per qualche secondo ‘ non ce la faccio a far finta di nulla ’ penso decidendo di agire.

Mi giro a guardarla, ignorando volutamente la giovane che aspetta ancora una mia reazione. Elena mi guarda con stupore, fissandomi stupefatta “ Christian? Cosa succ… ” la interrompo con un gesto della mano “ silenzio Elena ” dico facendole assumere un’espressione accigliata.

Mi giro verso la ragazza e noto che si è raddrizzata, guardandomi stranita. Sicuramente non è quello che si aspettava da questo incontro, soprattutto dopo quello che le ha detto Elena.

Mi impongo di parlare con calma e con voce chiara. Dopo aver preso un respiro profondo, inizio il mio discorso “ mi dispiace deluderti, ma non ci sarà nessun accordo fra noi ” sento alle mie spalle Elena sussultare.

“ cosa ” inizia a parlare ma la ignoro totalmente, continuando a rivolgermi alla ragazza “ tutto quello che hai saputo da lei ” e indico dietro di me “ non puoi rivelarlo a nessuno. Se per puro caso, dovessi anche solo sentire che hai parlato o anche solamente accennato qualcosa… ” mi fermo, scandendo bene ogni parola che pronuncio, per farle capire bene quello che dico “ sarai immediatamente denunciata per calunnie e portata d’avanti ad un giudice. E ti posso assicurare… che ho molti avvocati pronti a difendermi ” alle mie parole impallidisce tremante.

Nella stanza è sceso un silenzio assordante. Koko trema vistosamente ed Elena, dopo l’iniziale shock avanza sorpassandomi “ Christian! ” urla fuori di sé dalla rabbia “ come ti permetti di rivolgerti in questo modo ad una ragazza che avevo selezionato appositamente per te!  ” la guardo per un attimo sentendo rimontarmi dentro la rabbia di poco prima “ selezionata appositamente per me? Dovresti dire ‘ scelta per farsi fottere e farti la spia ’! Non credi che suoni molto meglio… Elena? ” dico scandendo il suo nome con enfasi, con tono alterato “ ma non ti preoccupare che adesso chiariremo tutto! ”.

Impallisce un istante prima di diventare rossa in volto, segno inconfondibile della sua collera. Distolgo l’attenzione da lei per rivolgermi alla ragazza tremante “ adesso sei pregata di andartene e non fare parola con ‘ nessuno ‘ di quello che è accaduto oggi ” alle mie parole dure, raccoglie velocemente la giacca e la borsa per poi scappare a gambe levate, lasciandomi da solo con Elena.

Stiamo entrambi in silenzio, fissandoci seri.

È lei la prima ad esplodere… “ cosa è appena successo Christian? Ma che fesserie ti sei inventato all’improvviso? ” urla gesticolando. Io la guardo rabbioso estraendo il cellulare dalla tasca “ devi spiegarmi molte cose cara Elena ” e così dicendo faccio partire la registrazione.

Man mano che le voci si disperdono nell’aria, la sua faccia passa dal rosso accesso al bianco cadaverico. Mi godo con soddisfazione ogni espressione che le attraversa il volto, anche se sentendola nuovamente, mi arrabbio ancora di più!

Quando la registrazione cessa, mi rimetto lentamente il cellulare in tasca e riporto la mia attenzione a lei “ e così… io faccio tutto quello che dici tu? Mi hai reso tu l’uomo che sono? ” inizio a dire avvicinandomi a lei lateralmente “ hai tutto il diritto ad avere parte del mio denaro perché è solo grazie a te, se ho successo? Ma soprattutto… è grazie a te se ho potuto fondare la ‘ MIA ‘ società? ” esclamo ormai fuori di me, girandole intorno.

Non ricevendo risposta mi altero ancora di più “ mi hai infilato in casa delle fottute spie! ” urlo adirato fermandomi vicino alla scrivania, di fianco a lei “ ma cosa volevi di più di quello che già ti davo? Ti ho aiutato a comprare questo posto e non ho mai chiesto nulla in cambio ”

Lei è ancora immobile, sconvolta per essere stata scoperta. Quando non da segno di volermi rispondere, le arrivo davanti guardandola serio. È bianca in volto con gli occhi sgranati, le labbra dipinte di rosso sono strette tra loro. Non si aspettava tutto questo…

‘ è inutile cercare delle risposte da lei… non ricaverò nulla ’

Amareggiato e arrabbiato con lei, deluso da me stesso per la mia cecità, sospiro rumorosamente prima di parlare con tono duro e diretto “ da questo momento, non voglio più avere a che fare con te. Non avvicinarti mai più a me o alla mia famiglia ” dico per poi girarmi verso la porta. Ma prima di raggiungerla mi giro a guardarla nuovamente “ e per la cronaca, ti ho restituito i soldi che mi avevi prestato… anche con gli interessi! ” mi fissa davvero per la prima volta da quando ho iniziato a parlare, restituendomi uno sguardo di fuoco.

Le restituisco per la prima volta in tutti questi anni lo stesso sguardo, fulminandola “ ho smesso di essere il buon caro Christian, Elena ” in risposta serra le labbra guardandomi con odio.

Soddisfatto di me, faccio per uscire definitivamente dalla stanza quando mi viene in mente la questione fondamentale. Allora la guardo nuovamente, questa volta divertito “ ah quasi dimenticavo… aspettati una visita del mio avvocato domani mattina ”

Apre immediatamente la bocca serrata ed inizia a boccheggiare… “ avvocato? ” farfuglia irrigidendosi. Le sorrido ghignante rispondendole “ per la vendita di questo immobile ” e mi giro uscendo, non voltandomi indietro.

Quando raggiungo l’entrata, sento le sue urla. Mi grida che me l’avrebbe fatta pagare.

FINE FLASHBACK

 

Torno al presente scuotendo la testa…

Quando ho venduto le mie quote dell’Esclava, Elena ha dovuto trovare un nuovo acquirente per poter mantenere aperta l’attività… e non credo proprio che abbia mantenuto gli stessi vantaggi che aveva con me!

Quando ho capito che persona fosse, ho chiuso qualsiasi contatto con lei… sia di ‘ amicizia ’ che di lavoro. Fu poco dopo che, mi avvicinai nuovamente alla mia famiglia e finalmente, sono riuscito ad abbracciare mia madre come avevo sempre voluto fare! 

Riporto lo sguardo sul tavolo ricoperto di carte e sospiro pesantemente “ è tutta colpa mia… dovevo gestire meglio la situazione ” mormoro assente per poi spostare lo sguardo sul soffitto. Mi prendo la testa fra le mani esasperato “ ma che cazzo! ” esclamo arrabbiato con me stesso.

Abbasso le braccia posando i palmi sulla superficie “ devi stare calmo ” mi dico da solo… proprio mentre mi sto convincendo a calmarmi, irrompe nello studio un Jason ansante con il fiatone. Al solo vederlo mi si chiude lo stomaco.

“ cosa… ” sussurro in fil di un voce.

Lui mi si avvicina velocemente tenendomi d’occhio. Quando è ormai ad un passo da me mi dice tetro “ Mr. Grey, qualcuno si è introdotto in casa dei suoi genitori ” e il mondo mi crolla addosso…

 

POV ANASTASIA

 

“ sì mamma va tutto bene ” attivo il vivavoce posando il cellulare sul ripiano della cucina. Infilo il guanto ed apro il forno prendendo la teglia in mano, mi giro poggiandola di fianco al telefono.

< sicura tesoro? Perché ieri, quando ci siamo incontrate mi sei sembrata strana > alzo gli occhi al cielo a sentire la sua risposta “ mamma per favore ” dico sbuffando.

‘ però è vero ’ ammetto tra me e me imbarazzata. Durante tutta la giornata di ieri, ho continuamente rivissuto il sogno a luci rosse con Mr. Grey! Ma non posso di certo rivelarlo a mia madre!!

< Anastasia Steele non sbuffare con me > esclama alzando la voce per costringermi a dirle quello che vuole sapere. La alza talmente tanto, da farsi sentire dal mio bambino che stava giocando in salotto. Alza la testolina guardandomi “ mamma ” mi chiama preoccupato con ancora il peluche alzato sul tavolino.

Gli sorrido prima di sfilare velocemente il guanto da forno “ amore va tutto bene ” dico riprendendo in mano il cellulare e disattivando immediatamente il vivavoce “ la nonna non è arrabbiata ” mi affretto a rassicurarlo “ torna pure a giocare amore ”

“ ok ” mormora abbassando nuovamente la testolina e tornando a parlottare con il suo coniglietto. Sorrido guardandolo ancora un istante, prima di voltarmi di spalle a lui e portarmi il cellulare all’orecchio < Anastasia… Anastasia > esclama preoccupata mia madre dall’altro capo del telefono.

“ eccomi mamma ” mormoro rigirandomi a controllare Marco, ma sta tranquillamente giocando per i fatti sui < è stato il piccolino? >

“ sì mamma ” mi poggio con il fianco al bancone della cucina “ ti ha sentita un po’ alterata e si è preoccupato ” spiego a bassa voce lanciandogli delle occhiate fugaci.

< mi dispiace Anastasia > dice dispiaciuta restando muta un secondo, prima di riprendere il discorso interrotto < comunque non me la racconti giusta tesoro… ti conosco e tu ieri eri con la testa altrove >

Al menzionare nuovamente la giornata di ieri, mi torna alla mente per un secondo il sogno erotico che ho fatto. Sento il viso diventarmi caldo e sono certa che se mamma fosse qua, capirebbe ogni cosa e allora sarebbe davvero la fine per me!

Mi specchio nel rifletto degli armadietti ed effettivamente sono arrossita… mi volto infastidita dalla mia reazione sciocca e rispondo “ mamma va tutto bene ” la tranquillizzo di nuovo “ non è successo niente… te lo assicuro ” inconsciamente incrocio le dita mentre parlo… quando me ne rendo conto arrossisco ancora di più!

‘ oh, mamma mia… che imbarazzo ’ penso nel mentre mia madre continua a parlare non sapendo che ci ha davvero preso questa volta ‘ che sia un segno? ’ mi domando tra me e me. Resto sbalordita dal mio stesso pensiero e allora decido che devo terminare la telefonata quanto prima…

“ mamma devo chiudere adesso ” la interrompo all’improvviso facendola zittire. Dopo un paio di secondi di silenzio esordisce dicendo < va bene Anastasia, per adesso farò finta di nulla > ridacchia entusiasta “ si si mamma… ci sentiamo ”

Quando sto per concludere la telefonata, se ne esce con un < ma prima o poi mi devi raccontarmi tutto > e chiude, facendomi restare con il cellulare all’orecchio, che mi squilla a vuoto. Scuoto la testa premendo la cornetta rossa “ è incredibile ” mormoro sovrapensiero posando il cellulare sul ripiano.

Prendo un bel respiro profondo per calmarmi.

Quando sto per prendere i piatti dal mobiletto, mi attraversa la mente un pensiero ‘ forse quel sogno, era davvero un segnale della mia mente che mi vuole dire di andare avanti ’ con in mano le stoviglie per la cena, mi ritrovo a sorridere pensando che forse è ora di provare ad uscire con qualcuno.

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Capitolo 17
*** 16 ***


CAPITOLO 16

POV CHRISTIAN

 

La macchina inchioda davanti alla scalinata della villa dei miei genitori. Prima ancora che Jason spenga il motore, io sono schizzato fuori dal veicolo.

Salgo velocemente i gradini e finalmente arrivo alla porta. La spalanco forse, con eccessiva forza perché sbatte violentemente contro il muro. Il rumore assordante richiama l’attenzione di alcuni agenti di polizia che accorrono.

È uno di questi che si avvicina a me “ ma cosa… ” inizia a dire per poi interrompersi quando mi guarda in faccia. Con il fiatone mi appoggio alla maniglia “ dove sono i miei genitori? ” domando bruscamente. L’uomo di fronte a me rimane in silenzio, cosa che mi fa innervosire e preoccupare ancora di più “ ma mi risponde? ” esclamo fuori di me sentendo sopraggiungere Jason.

“ Signore ” mi richiama distogliendo la mia attenzione dal poliziotto ancora immobile. Mi giro per domandargli spiegazioni ma mi anticipa, indicandomi un punto più in là. Quando seguo la sua indicazione, il cuore mi sprofonda nel petto.

Aggiro con passo svelto il malcapitato uomo in divisa, per raggiungere quanto prima il salotto… appena entro nella stanza, metto bene a fuoco l’ambiente che mi circonda. In un angolo, ci sono mio padre insieme a mio fratello che discutono animatamente con un poliziotto di spalle. Capto distrattamente la voce di Elliot che impreca ed esclama ‘ non è possibile ’, ma io sono più concentrato sulla figura di mia madre. È seduta sul grande divano che domina su tutto l’arredamento… sta parlando a bassa voce con Mia e Katherine, mentre la prima, le strofina teneramente una mano sulla schiena.

È proprio Grace, a notarmi per prima. Alza lo sguardo sulla porta ed incontra il mio viso, contratto dalla rabbia ceca… il bellissimo volto di mia madre è deturpato da un livido che le parte dalla mandibola sino al naso. Resto senza fiato… la fisso sbalordito con le lacrime agli occhi, arrabbiato con me stesso e furioso con Elena… come ha osato toccare mia madre!

Prima ancora che possa muovere un muscolo, è lei a scattare verso di me facendo voltare tutti nella mia direzione. A metà strada, mi riprendo e la raggiungo stringendomela forte contro il petto. Quando sento il calore del suo corpo contro il mio, mi lascio andare a quel sentimento di angoscia che avverto crescermi dentro “ oh mamma ” sussurro con voce rotta stringendola maggiormente.

Le lacrime, che fino a quel momento sono riuscito a trattenere, mi scorrono liberamente sulle guance, bagnando anche Grace che ricambia il mio abbraccio spasmodico “ tesoro ” mormora piangendo anche lei.

Nella stanza è calato il silenzio, interrotto solamente da qualche singhiozzo, credo di Mia e Katherine. Dopo un minuto circa, durante i quali resto abbracciato a mia madre stringendomela contro, avverto un peso sulle spalle. Anche Carrick ci ha raggiunti, unendosi all’abbraccio mio e di mamma.

Qualche minuto dopo papà si scosta, restando comunque di fianco a me. Mi schiarisco la gola secca e mi distacco lentamente da lei, prendendole delicatamente il viso tra le mani. Appena poggio il palmo sulla parte destra del volto, ha un sussulto che mi fa irrigidire di rabbia.

‘ me la pagherai molto cara Elena ’

Studio con delicatezza l’ematoma che le deturpa la guancia, sentendomi in colpa. Infondo è colpa mia, se Elena sta coinvolgendo la mia famiglia in questa situazione.  

“ stai bene mamma? ” domando a bassa voce con il timore di spaventarla. In risposta ricevo un sorriso incerto “ sto bene tesoro ” mi risponde portando le sue mani ad asciugare le lacrime residue sulle mie gote.

Sposto le dita catturando le lacrime che le illuminano ancora il viso, per poi abbassarle portandomele ai fianchi. Le sorrido anche io, avvicinandomi a baciarle la fronte “ ti voglio bene mamma ” sussurro a contatto con la sua pelle. Quando abbasso lo sguardo, ha nuovamente gli occhi lucidi… ma questa volta sono lacrime d’amore “ ti voglio bene anche io Christian ” mi bacia su di una guancia alzandosi sulle punte dei piedi per arrivarci.

Ci sorridiamo a vicenda ancora un istante, prima che rivolga la mia attenzione a papà, che era ancora immobile al nostro fianco... ci osservava anche lui con le lacrime agli occhi.

“ cosa è successo? ” domando spostando per un secondo lo sguardo sui miei fratelli e mia cognata. Elliot si è avvicinato alle due donne, che si tamponano le guance con i fazzoletti. Con un breve cenno del capo, saluto i tre e torno ad aspettare la risposta di papà…

Grace dopo avermi rivolto un sorriso, si porta vicino a lui e gli stringe una mano “ non è colpa tua Carrick ” gli regala un sorriso pieno d’amore dicendo “ non si poteva prevedere e tutto sommato sto bene” conclude il suo breve discorso, che voleva essere per papà ma che in realtà arriva forte e chiaro anche a me.

‘ Se solo mi fossi mosso prima ‘ penso guardando ancora una volta il livido sulla guancia di Grace. Stringo i pugni e serro le mandibole ‘ devo trovarla prima che tenti qualcos’altro ’

I miei nel frattempo, ignorando il tumulto interiore che mi sta devastando, si guardano a lungo ed infine mia madre abbraccia teneramente Carrick. Lui se la stringe a se, respirando il suo profumo prima di iniziare a raccontare “ ero appena tornato a casa, quando… ” s’interrompe bruscamente prendendo un lungo respiro per poi continuare “ quando sono entrato… Grace era seduta su di una sedia, con braccia e gambe bloccate da una corda spessa ”  alle affermazioni di papà, mamma diventa sempre più pallida in volto.

Serro maggiormente i pugni alle sue parole… immaginandomela spaventata ed impotente nelle mani di quella pazza squilibrata di Elena.

‘ oh… quando ti avrò tra le mie mani, te la farò pagare con gli interessi ’ penso già pregustando la scena… è il tono esitante di Grace a richiamarmi al presente “ non mi sono accorta di nulla fino a quando non me lo sono trovato dietro ” rimango in silenzio con gli altri, ad ascoltare le sue parole ma, è alla frase < me lo sono trovato > che resto sbalordito “ trovato… mamma? ” le chiedo fissandola concentrato “ era un uomo? Ne sei certa? ”

Annuisce convinta alla mia domanda “ si Christian… era indubbiamente un uomo ” alla sua risposta incontro lo sguardo di Jason che, fermo sulla soglia della stanza mi restituisce uno sguardo incredulo… ero convinto che si sarebbe fatta avanti lei in persona! Soprattutto per mia madre…

Anche se a pensarci bene, mamma avrebbe potuto riconosce la sua voce, essendo state amiche per tanti anni ‘ sta giocando bene le sue carte ’ penso prendendo un bel respiro profondo per calmarmi ‘ ma non sa ancora contro chi si è messa ’.

Torno a guardare Grace, che nel frattempo sta parlando con Elliot, che ci ha raggiunto “ poi cosa è successo? ” chiedo richiamando la sua attenzione “ ti ha detto qualcosa mamma? ”

 Scuote la testa dicendo “ quando mi ha preso alle spalle, mi deve aver iniettato qualcosa perché non ricordo bene… ” si ferma strofinandosi il collo, facendo irrigidire tutti quanti prima di proseguire il suo racconto a bassa voce “ so solo che mi sono trovata legata ad una sedia, impossibilitata a muovermi e quell’uomo era davanti a me con in mano una pistola ” rabbrividisce nell’abbraccio di papà fermandosi un secondo “ credo volesse del denaro… quando gli ho detto dove poteva trovare tutto quello che avevamo in casa, ci si è precipitato. Ma tornato si è arrabbiato perché era poco, lamentandosi che lo avevano fregato ed allora mi ha… ” s’interrompe portando una mano sulla guancia gonfia.

Mi si stringe la gola, ascoltando il racconto di mamma… girando lo sguardo, incontro quello di Elliot. Mi restituisce la stessa furia che mi rode dentro e capisco, che dovrò stare attento a non fargli capire nulla per non coinvolgerlo ulteriormente…

 

***

 

Sto facendo del mio meglio per apparire ‘ relativamente ’ calmo, per non destare sospetti. Durante tutto il racconto di mamma, fremevo dalla voglia di scappare fuori ed andare a scovare personalmente Elena… mi sono trattenuto solo, per non allarmare ulteriormente la mia famiglia! Mi ribolle il sangue al solo pensiero che abbia osato coinvolgere Grace.

‘ lo hanno fregato ’ penso concentrato… mamma ha riferito che l’uomo ha urlato questa frase. È astuta… ha assoldato un uomo per inscenare una rapina! Non credo assolutamente che si tratti di una mera coincidenza… ce lei dietro tutto questo, ne sono certo!

In questo momento, sto dialogando con Mia di cose più leggere quando, dalle spalle mi giunge una voce conosciuta… “ quando ho letto il cognome, avevo ipotizzato che potesse essere ricollegato a lei Mr. Grey ” mi giro e lo riconosco immediatamente… è il detective Clark. Mi viene incontro tendendomi una mano “ Mr. Grey… ci rivediamo in circostanze spiacevoli, temo ” afferro la mano tesa e gliela stringo “ detective Clark ” mi lascia e saluta anche Mia “ Miss Grey sono lieto di trovarla meglio oggi ” mia sorella annuisce con un piccolo sorriso “ si grazie, detective Clark ” alle mie spalle sopraggiunge Jason, che lo saluta formalmente.

Mia dopo aver salutato nuovamente il detective, si allontana, raggiungendo nostra madre. Quando è ormai lontana, mi rivolgo a lui per avere informazioni “ come procederà adesso detective? ” gli domando e lui infilando le mani in tasca, ne tira fuori un taccuino con una penna “ innanzitutto confronteremo i rilevamenti tra le due scene del crimine ” quando inizia a parlare apre il taccuino ed inizia a scrivere qualcosa con fare concentrato “ dovrò necessariamente prendere le varie deposizioni e solo allora, inizierò a farmi un idea più precisa, Mr. Grey ” conclude di annotare qualunque cosa sia e chiudendo il taccuino, riporta il suo sguardo su di me.

Mi studia per qualche istante, prima di dire “ lei ha forse qualcosa da riportare Mr. Grey? ” la sua domanda inaspettata mi prende in contropiede, tanto da farmi irrigidire “ può essere più specifico detective Clark? ” chiedo con tono duro, facendolo sorridere “ Mr. Grey… ” mi si avvicina ancora di più, facendo tendere Jason alle mie spalle “ trovo molto strano che nel giro di neanche una settimana, sia sua sorella, che i suoi genitori siano stati vittime di una rapina ” asserisce convinto per poi continuare “ nella mia lunga carriera, ho imparato che quasi mai esistono le coincidenze. E francamente, non penso proprio che sia questo il caso ” quando conclude, Jason mi aggira posizionandosi di fronte a me, proprio di fianco al poliziotto che nel frattempo aspetta la mia risposta.

Lo studio serio per qualche secondo, prima di respirare profondamente “ cosa glielo fa credere detective? ”

Apre nuovamente il suo taccuino e iniziare ad elencare “ innanzitutto c’è il fattore della famiglia. È sospetto che siano state colpite due persone appartenenti allo stesso nucleo familiare… poi ce la scelta della corda ” a quest’ultima parola, mi scambio un’occhiata significativa con Jason che si fa attento e prende il suo cellulare in mano.

Mi schiarisco la gola e chiedo innocentemente “ la corda? ”

Annuisce leggendo “ si Mr. Grey… si tratta di una fune molto particolare a quanto ho potuto capito. È stata trovata sia in casa di sua sorella e ora è stata utilizzata per legare la Signora Grey ” dice per poi proseguire “ ma soprattutto, c’è una cosa che accomuna tutto questo Signore… ed è lei! ” mi irrigidisco vistosamente facendo sorridere l’uomo di fronte a me “ non so ancora molte cose su questo caso Mr. Grey, devo capire tanto ma, su una questione sono assolutamente certo… ” s’interrompe, riponendo la penna e il blocchetto in tasca “ lei Mr. Grey, è in qualche modo coinvolto… un uomo della sua importanza avrà certamente molti nemici, che non si farebbero scrupoli a colpirle la famiglia pur di rovinarla. Non so ancora perché non me ne ha parlato, ma sono altroché certo che lo farà presto… ” e così dicendo si allontana per parlare con i miei genitori.

Rimango immobile, sbalordito da quanto appena accaduto. Sono piacevolmente sorpreso dall’intuito del detective Clark. Anche se, in questo frangente non è una cosa buona “ Signore dovrebbe vedere una cosa… ” mi chiama Jason attirando la mia attenzione. Mi giro a guardarlo, trovandomelo di fianco scuro in volto “ Taylor cosa… ” inizio a dire ma vengo anticipato da lui, che mi allunga con mano ferma un fogliettino ripiegato con cura “ cos’è? ” domando incerto mentre allungo la mano prendendolo “ l’ho trovato in una fessura della cucina Signore… era stato nascosto con molta cura ” sentendo le sue parole, apro il foglio facendo attenzione a non farmi vedere dal detective.

Quello che leggo, mi fa accapponare la pelle:

Se ti ho spaventato, sappi che questo è solo l’inizio…

Con una certa difficoltà, distolgo lo sguardo dal biglietto ed alzando gli occhi, incontro quelli di Jason che aspettano impazienti. Con i nervi a fior di pelle e guardandolo fisso, gli sibilo con tono gelido “ Taylor… voglio che Elena venga rintracciata ” mi interrompo respirando profondamente “ non mi interessa quali mezzi serviranno… bisogna trovarla. Voglio che ogni membro della mia famiglia sia protetto 24 ore al giorno, non deve più avvicinarsi a loro! ” annuisce pronto ad eseguire il suo ordine ma lo fermo, poggiandogli una mano sulla spalla “ e metti immediatamente, Barney e Welch sulle tracce del quel pezzo di merda che ha osato toccare mia madre ” lo lascio andare lentamente facendo un passo indietro e lui, a razzo esce dalla stanza già con il cellulare pronto. Infilo velocemente in tasca il foglio e respiro profondamente…

Quando Jason è ormai fuori, vengo raggiunto dai miei fratelli e Katherine “ tutto bene Christian? ” mi chiede Mia abbracciandomi stretto “ mi sembri turbato ” nego con la testa alla sua affermazione, per poi staccarla quel tanto che basta per poterla guardare “ va tutto bene sorellina ” e così dicendo le bacio la fronte ed insieme ci avviamo verso i nostri genitori…

 

***

 

Sono passati ormai due giorni… ancora nessuna novità!

Elena sembra diventata un fantasma, è sparita senza lasciare traccia. L’ho fatta cercare ovunque senza risultati… che nervoso!!

È mattina e sono in ufficio. Dovrei concludere una nuova acquisizione, ma non riesco a concentrarmi. Esasperato mi strofino il volto, poggiando il gomito sul tavolo per poi posare la guancia contro la mano. Resto in questa posa per qualche minuto, prima che la suoneria del mio IPhone mi distragga dalla mia esasperazione.

Mi raddrizzo recuperando il telefono e vedo lampeggiare sullo schermo, il nome di mio fratello… accetto la chiamata, portandomi all’orecchio l’IPhone “ pronto Elliot… ” 

 

POV ANASTASIA

 

“ mamma quaddo alliviamo da Kate? ” la domanda di Marco mi distrae per un secondo dal navigatore satellitare. È legato al seggiolino, nel sedile posteriore e mi guarda impaziente di rivedere Katherine… gli sorrido dallo specchietto retrovisore “ tra poco arriviamo tesoro ” mi sorride in risposta tornando a guardare il panorama fuori dal finestrino, iniziando a cantare a modo suo…

Scuoto la testa, guardando nuovamente il navigatore < SVOLTARE A DESTRA ALLA ROTONDA, PRIMA USCITA > eseguo la manovra trovandomi ad un incrocio.

< ALL’INCROCIO SVOLTARE A SINISTRA… POI ARRIVO >

Trovo un parcheggio davanti all’elegante palazzo e spengo il motore. Sospiro di sollievo girandomi verso il mio bambino e dico “ siamo arrivati amore ” si gira immediatamente e mi guarda, con i suoi occhioni azzurri spalancati “ allivati? ” gli faccio l’occhiolino in risposta “ da Katherine tesoro ” e come finisco di parlare, inizia a gridare “ KATE KATE KATE ”

Rido scendendo dalla macchina per fare il giro e tirarlo fuori dal seggiolino. Ieri mattina durante una telefonata con Katherine e Mia, sono stata invitata (naturalmente con Marco) a conoscere casa di Mia e del fidanzato, che nel mentre è tornato... e finalmente dovrei conoscere il famoso Elliot…

Apro lo sportello ed inizio a slegare Marco, slacciando le varie cinture di sicurezza. Quando ho finito, lo prendo in braccio raccogliendo la borsa e lo zainetto del mio piccolino “ bene tesoro… andiamo ” e con in spalla lui e le borse, mi incammino verso il portone. Arrivata al citofono cerco il cognome della mia amica e del fidanzato.

Grey \ Kavanagh… eccolo!

Premo il bottone ed aspetto pazientemente che ci aprano. Dopo un minuto, mi risponde una voce maschile < Chi è? >

“ sono Anastasia… un’amica di Mia ” dico aggiustando il peso di Marco sul braccio < certo apro subito. 4° piano > il portone si apre e davanti a me si estende un bellissimo ambiente elegante. Raggiungo gli ascensori nella parte laterale del piano e premo velocemente il pulsante di chiamata “ mamma… Kate? ” mi sussurra in un orecchio, tenendo la testolina poggiata sulla mia spalla.

Baciandogli la fronte gli rispondo sorridendo “ adesso la incontri, la tua Kate ” soddisfatto dalla mia risposta, mi bacia la guancia per poi tornare ad appoggiarsi a me. In quel momento arriva l’ascensore e facendo attenzione entro, premendo il numero del piano. La salita è lenta ma accompagnata da una piacevole musichetta in sottofondo, che fa ridere Marco che esclama contento “ musica ” inizio a ridere anche io della sua allegria quando, finalmente le porte si dischiudono su di un elegante pianerottolo.

Esco dall’ascensore guardandomi intorno, proprio nel momento in cui si apre una porta e compare Mia, accompagnata da un uomo bruno che le cinge i fianchi. Mi avvicino lentamente, quanto mi permette il mio piccolino ed arrivo vicino a loro.

Mia si allontana dalla stretta del ragazzo e mi abbraccia calorosamente “ ben arrivata Anastasia… e ben arrivato anche a te, Marco ” dice tirandosi indietro e facendo una carezza al bambino che si gira quel tanto che basta per guardarla “ ciao Mia… grazie per l’invito ” saluto con affetto prima di rivolgermi a mio figlio “ e tu amore, non devi dire nulla? ”

Lui, si gira a guardarmi perplesso in principio, prima di girarsi verso Mia e dire con la sua vocina squillante “ Ciao e glazie ” la padrona di casa, scoppia a ridere seguita dal ragazzo e anche da me. Ancora ridacchiando, fa un cenno all’uomo ancora fermo sull’uscio della porta di raggiungerla “ Anastasia, questo è il mio fidanzato Ethan ” me lo presenta con orgoglio ed amore. Tendo la mano libera, tendendola verso di lui “ è un piacere conoscerti Ethan ” dico sorridente ricevendo in risposta la sua stretta “ piacere mio Anastasia, ciao Marco… ho sentito molte cose su di te in questi ultimi giorni,  ma prego accomodati ” esclama facendo ridere tutti ed invitandomi in casa…

“ spero cose belle! ” rispondo ridendo, seguendoli dentro. Ad aspettarci ci sono Katherine, seduta insieme ad un ragazzo ( che presumo sia Elliot ) su di un grande divano beige. Appena Marco vede la sua amica, inizia a muoversi freneticamente tra le mie braccia per scendere e raggiungerla “ KATE KATE ” urla scatenando le risate generali. In equilibrio precario, avendo anche la mia borsa e il suo zaino addosso, lo accontento mettendolo a terra.

Appena tocca il pavimento, scatta come un fulmine verso il divano e raggiunge Katherine, saltandole addosso “ ciao tesoro ” sussurra coccolandolo. Al suo fianco Elliot, guarda la scena con un dolcissimo sorriso in volto. Scuotendo la testa, dico al mio bambino “ tesoro attento a Katherine ” mi avvicino al divano tendendo la mano “ è un piacere conoscerti… tu devi essere Elliot ” lui distoglie l’attenzione dalla tenera scena ancora in atto, e si alza venendomi in contro “ si sono Elliot ” mi stringe la mano studiandiandomi attentamente per qualche istante. Il modo in cui mi osserva, mi mette un po’ a disagio… stacco la presa e mi stringo nelle spalle.

“ finiscila Elliot ” esclama Mia vedendo in mio soccorso “ stai mettendo a disagio Anastasia ” dice guardando trucemente il fratello. Il suddetto fratello, ride alzando le braccia all’aria “ non volevo, credimi… è solo che mi avete parlato così tanto di lei, che mi sembra di incontrare una persona di famiglia, anziché una sconosciuta ” conclude ancora ridendo.

Alla sua risposta mi rilasso, sorridendo “ non è successo nulla ” dico in direzione dei due fratelli quando capto una frase detta da Elliot, che mi stupisce “ una sconosciuta che potrebbe diventare una di famiglia ”.

‘ ancora con questa storia ’ penso tra me e me. A quanto pare hanno coinvolto anche lui, in questa idea assurda di farmi mettere insieme al fratello! Scuoto la testa… decidendo di fare finta di niente. Ritorno a guardare Katherine e Marco, che intanto si sono separati e adesso sono uno di fianco all’altro, che si sorridono.

Mi avvicino a loro e mi abbasso per salutare la mia amica “ ciao Katherine… come stai oggi? ” chiedo sorridendole, ricevendo in risposta un ampio sorriso “ sto benissimo Anastasia, grazie ” parla con sguardo luminoso, accarezzandosi il ventre. È il fidanzato a parlare sedendosi di fianco a lei “ amore, ma non mi avevi detto di avere un ammiratore così appassionato ” mi fa l’occhiolino prima di rivolgersi al bambino “ è un piacere di conoscerti, ammiratore della mia fidanzata ” riceve un ‘ Ciao ‘ come risposta, scatenando l’ilarità generale…

 

***

 

Stiamo bevendo un caffè sul divano a chiacchierare tranquillamente quando, Elliot si alza dicendo di dover fare una chiamata urgente. Non mi è sfuggita l’occhiata che si sono scambiati tutti e quattro prima che uscisse… ‘ ok… sta succedendo qualcosa ’ penso lanciando uno sguardo a Marco, ma lui gioca indisturbato.

Subito dopo, anche Ethan lascia la stanza con una scusa, facendomi insospettire “ cosa sta succedendo? ” incrocio le braccia al petto alternando lo sguardo tra le due cognate, che mi sorridono angeliche “ ma nulla Anastasia ” nega Mia subito supportata da Katherine, che dice tranquillamente “ volevamo solo parlarti di una cosa e abbiamo pensato, che fosse meglio essere tra sole donne! ” sbuffo esasperata da questi giochetti “ ah sì! Beh, sentiamo… di cosa volete parlarmi? ” domando fissandole entrambe.

Sospirano in sincrono, guardandosi tra loro. Si fanno un cenno prima di voltarsi verso di me, pronte a parlarmi di chissà cosa! ‘ ho un brutto presentimento ’ penso guardandole… la prima a prendere parola, è Katherine “ Anastasia… quando mi hai raccontato brevemente di quel sogno, diciamo ‘ movimentato ‘ ” e fa virgolette con le dita. Quando sento nominare il sogno erotico con Mr. Grey, mi sento il viso in fiamme. Prendo un respiro profondo per calmarmi e chiudo un secondo le palpebre.

‘ oh, che imbarazzo ’ riapro gli occhi, trovando le mie amiche di fronte a me che mi guardano con un sorriso complice in volto. Mi schiarisco la gola, diventata improvvisamente secca e Katherine riprende il suo discorso “ mi hai confidato, di averlo interpretato come un segno della tua mente… o sbaglio? ” mi domanda dolcemente aspettando una mia risposta.

Lancio uno sguardo a Marco, per accertarmi che sia distratto e quindi, nego con il capo dicendo “ no hai ragione Katherine. Ma non capisco cosa c’entri il mio sogno con tutto questo ” espongo le mie perplessità alle due donne. Questa volta è Mia, a rispondermi dolcemente “ quando Katherine mi ha riferito che avevi, lasciami dire, finalmente deciso di provare ad andare avanti… a me è venuta in mente una cosa che secondo noi… ” e indica sé stessa e la cognata “ potrebbe fare al caso tuo! ”

Alle loro parole mi irrigidisco come prima reazione “ e quale sarebbe questa idea, che secondo voi andrà bene? ” domando sulla difensiva, facendole sogghignare soddisfatte. Alla mia domanda, si guardano un secondo prima di voltarsi verso di me ed esclamare in sincrono:

un sito di incontri

Ed io penso ‘ oh mio Dio… ’

 

***

 

Alla fine, sono riuscite a convincermi a fare come volevano loro… mi hanno persuasa con la frase < in questo modo potrai riabituarti a flirtare per gradi e chissà che non trovi qualcuno d’intessente! >.

Così mi hanno aiutata ad iscrivermi, a scegliere la foto giusta e ad inserire le informazioni necessarie. Non so se ho fatto bene a seguire i loro suggerimenti, non ho mai fatto una cosa simile…

 ‘ ma infondo è vero, prima devo riabituarmi a flirtare, ed infondo posso smettere quando e come voglio ’ mi convinco da sola…

“ quaddo alliva mamma? ” la voce di Marco mi riporta al presente, ricordandomi quello che sto per fare. Cercando di non rispondere con un tono duro, mi giro a guardarlo “ amore… vedrai che tra un pochino arriva ” dico scatenando la sua gioia infantile.

Sono ferma in macchina da quasi cinque minuti ad aspettarlo… sospirando guardo il cellulare, nessuna chiamata. È un classico, non è mai stato puntuale… mai!! Subito dopo aver lasciato casa di Mia, ho guidato fino a questo bellissimo parco. Doveva essere già qui da un bel pezzo ormai…

“ PAPÀ ” l’urlo di Marco mi fa girare indietro, in tempo per vederlo avanzare verso di noi. Con quella sua camminata ‘ da so tutto io ‘ che un tempo mi piaceva, giunge davanti allo sportello del bambino che non aspetta altro che essere abbracciato. Respirando profondamente, per cercare di non insultarlo esco dal mezzo, nello stesso istante in cui lo prende in braccio “ ciao piccolo… mi sei mancato ” mormora contro la sua testolina lasciandoci tanti baci.

Alzo gli occhi al cielo, incrociando le braccia al seno. Li guardo, dispiaciuta per mio figlio… vedendo con quanto amore Marco lo stringe nelle sue piccole braccia ‘ mancato un corno… non ti fai sentire mai! ’ distolgo lo sguardo, rivolgendolo a terra.

‘ sono sempre io a chiamarlo perché il bambino, giustamente, vuole vedere il padre ’ stringo i pugni dal nervoso, consapevole di non poter fare nulla. Cerco di trovare sempre scuse con Marco quando mi chiede, come mai il suo papà non viene mai a trovarlo. Ma è un bambino intelligente… prima o poi capirà, purtroppo!

E già temo quel momento… riporto lo sguardo su di loro e mi trovo a specchiarmi in due occhi blu “ ti trovo bene, Anastasia ” mi saluta con un sorrisetto strafottente, sapendo benissimo che non farei mai e poi mai, una scenata davanti a nostro figlio.

Gli restituisco il saluto con tono duro “ ciao Jack ”

 

POV CHRISTIAN

 

Mi sono lasciato convincere come uno stupido ad iscrivermi su questo sito di incontri… non so neanche come mi abbiano abbindolato. Ero in vivavoce con lui ed Ethan… hanno iniziato a parlarmi di questo sito d’incontri e non so bene come è successo, ma adesso sono iscritto grazie a loro. Hanno voluto che lo facessi in diretta… non si fidano di me!

‘ sono io, a non potermi fidare di loro. Stanno tramando qualcosa ’ penso guardando sconvolto il mio nuovo profilo.

Io… Christian Grey, uno degli uomini più ricchi e di successo degli Stati Uniti, con più di 30 Miliardi di patrimonio valutati, in segreto dominatore… ora sono iscritto ad una chat di incontri!

‘ mamma mia che casino ’ penso passandomi una mano tra i capelli… naturalmente non ho inserito il mio nome vero e né una mia foto! Ho scelto il nome Alessandro… in memoria del grande Alessandro Magno. Mentre facevo l’iscrizione, Elliot ed Ethan sono scoppiati a ridere, prendendomi in giro. Dicendo che proprio non riesco a non mettermi in mostra!

Ho risposto loro che già è tanto che li stavo a sentire… mentre come immagine, ho scelto una foto di un mio occhio. Nella sezione informazioni, ho inserito tutti i miei veri interessi, come il pianoforte e la lettura. Naturalmente, non ho menzionato la mia società.

Sono certo, che avranno uno scopo ben preciso per farmi iscrivere a questo sito e sinceramente, avevo bisogno di staccare un attimo l’attenzione dal caso ‘ Elena ’!

Curiosando nel sito, scorro le foto dal pc senza prestare particolare attenzione. All’improvviso mi torna in mente una cosa e spinto dall’entusiasmo, decido di chiamare Elliot… risponde dopo un paio di squilli con voce prudente < Pronto Christian? > dal tono, immagino che pensi di star per ascoltare delle lamentele. Sorridendo penso, che non può essere invece, più lontano dalla realtà “ ciao Elliot scusa se ti disturbo ma, vorrei qualche informazione su quella villa che stai costruendo in periferia ” dico continuando a guardare lo schermo del computer.

Lo sento trattenere il respiro per qualche secondo, prima di inspirare rumorosamente e dire a bassa voce “ davvero Christian? Vuoi lasciare l’Escala? ”

“ non subito certo… però si Elliot! È già un po’ di tempo che ci sto pensando seriamente e domenica, hai accennato qualcosa su quella proprietà che ha stuzzicato il mio interesse ” dico semplicemente lasciandolo spiazzato < beh fratello… allora, con piacere uno di questi giorni ci possiamo vedere e te ne parlo nel dettaglio, facendoti visionare la piantina e tutte le carte >

Sorrido soddisfatto dal suo entusiasmo “ è perfetto Elliot… allora rimaniamo che ci mettiamo d’accordo per uno di questi giorni ”

< perfetto fratello… non te ne pentirai >

“ ne sono certo fratello ” e così dicendo chiudo la telefonata, poggiando l’IPhone sul tavolo e continuando a guardare svogliatamente le varie foto. Quando, mi arriva un suggerimento per conoscere una persona. È da parte di una ragazza…

Studio un attimo il profilo della suddetta ragazza e scoppio a ridere. Sempre con lo sguardo fisso sullo schermo, esclamo “ non ci posso credere ” scuoto la testa stupefatto da loro. È stata Mia, a mandarmi ‘ il suggerimento ’!

Hanno cercato, senza troppo successo a camuffarla ma non riuscendoci per nulla. Ridendo apro il messaggio, trovando…

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Capitolo 18
*** 17 ***


CAPITOLO 17

POV CHRISTIAN

 

Mi immobilizzo sconvolto e fisso, con tanto di bocca spalancata la foto del profilo.

È Anastasia!

Mi ritrovo a specchiarmi nello schermo del PC, incredulo e stupefatto! Non ci posso credere… hanno organizzato tutta questa messa in scena, per farci ‘ incontrare’ casualmente su questo sito. Ancora disorientato clicco sulle informazioni personali e leggo avidamente…

  • Donna Single;
  • 34 anni;
  • Sono una donna indipendente. Non ho bisogno di un uomo che mi mantenga ma, sarebbe ‘ piacevole ‘ trovare qualcuno che possa accompagnarmi lungo il cammino…

…e continua dilungandosi sulla sua personalità…

Scoppio a ridere di cuore… ho il vago sentore che ci sia sotto, lo zampino di Mia e di Katherine! Non credo proprio che Anastasia, avrebbe scritto queste cose… per quel poco che la conosco, so quasi per certo, che non avrebbe mai descritto sé stessa in questo modo. È una donna fiera…

“ mi sa proprio che dovrò ringraziarli ” mormoro a bassa voce, continuando ad ammirare la bellissima foto in primo piano. Era certamente rilassata, quando le hanno scattato la foto… ha un sorriso così luminoso!

Non ho ancora avuto modo di vederlo dal vivo ma conto, di rimediare quanto prima a questa mia mancanza. Non sapendo usare ancora molto bene il sito, fatico non poco a trovare il riquadro della richiesta per iniziare a parlare.

Quando lo trovo, emetto un sospiro rumoroso e tentenno per qualche secondo, prima di premere il tasto con il mouse… ‘ adesso, devo solo aspettare pazientemente che mi risponda ’ penso già impaziente “ sarà un’attesa dura ” mi dico sottovoce, per poi passarmi una mano tra i capelli ed appoggiandomi con entrambi i gomiti sulla scrivania.

Resto immobile a fissare lo schermo del Pc, per alcuni minuti.

Stufo di aspettare così, mi risiedo dritto ed inizio a curiosare sulla pagina web per perdere un po’ di tempo. E facendo ciò, mi rendo conto, che il sito è fatto molto bene. C’è una privacy assoluta… tutto si svolge in anonimato ed è tutto controllato scrupolosamente “ hanno scelto bene… non c’è che dire! ” sussurro concentrato. Dopo un altro quarto d’ora, decido di alzarmi e prepararmi un bel caffè forte.

Esco dallo studio e mi incammino verso la cucina. Appena entrato, mi giunge all’olfatto un delizioso profumino di funghi… Gail è ai fornelli, intenta a cucinare. Quando sente il rumore dei miei passi, si ferma un attimo ed alza lo sguardo “ Mr. Grey ” le rispondo con un sorriso, avvicinandomi alla macchinetta del caffè “ che buon odore Mrs. Jones ”

“ grazie Signore… le ho preparato per cena dei funghi gratinati in crosta di pane, accompagnati da una bella insalata ricca ” dice tornando a dedicarsi alle padelle. Io prendo una capsula e la inserisco nella macchinetta premendo il tasto di accensione “ mi vizi troppo con la tua cucina… Mrs. Taylor ” rispondo, sapendo bene che sul lavoro, preferisce essere chiamata con il suo vecchio cognome. Mi guarda per un secondo sorridendo “ è il mio lavoro Mr. Grey ” mormora in risposta alla mia battuta, mentre pacificamente smuove la padella sul gas “ mi piace pensare, che la aiuto a mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata. Mi appaga profondamente lavorare qui ” conclude sovrapensiero continuando a cucinare.

Io la guardo con un tenero sorriso in volto… sono ormai, tanti anni che Gail è qui! Anche prima che arrivasse, cercavo di mantenere un corretto stile alimentare ma da quando se ne occupa lei, sto molto meglio. Le piace davvero occuparsi di me ed io glielo concedo volentieri… aggrotto le sopracciglia, continuando a guardarla in silenzio.

So bene, che in tutti questi anni, non ha mai approvato il mio stile di vita… anche se non ha mai osato dire niente! Ogni volta che andava via una sottomessa la vedevo più rilassata, per poi diventare taciturna, quando compariva la seguente. Si comporta come una mamma ansiosa… però, senza essere invadente come una vera madre!

“ ed io, le sono grato per quanto fa per me… Gail ” le sorrido chiamandola per nome. È inusuale che mi rivolga ai miei dipendenti con i loro nomi… infatti Gail, alza la testa di scatto per guardarmi. Mi fissa stupita per qualche istante, prima di riacquisire la sua professionalità e dirmi cordialmente “ il piacere è mio… Christian ” e con un leggero sorriso, si rimette a lavoro.

Io a questo punto, recuperato il mio caffè mi dirigo nuovamente nel mio studio. Mi accomodo alla scrivania e sorseggio dalla tazzina il liquido bollente. Bevendo, lancio un’occhiata alla schermata del computer… ancora nulla!

Sbuffo “ niente ” gemo sconsolato, poggiando la tazza quasi vuota sul tavolo.

 

***

 

Alla fine ieri, non ci sono state novità! In principio ne sono rimasto deluso… ma poi, ho ragionato… Anastasia, ha un bambino piccolo di cui occuparsi e che quindi i momenti di ‘ calma ’ per rispondermi, sono quelli in cui il figlio dorme. A quel punto, ho deciso di accantonare momentaneamente il discorso Anastasia ( anche se con qualche difficoltà ), per dedicarmi al lavoro.

Per fortuna, sono riuscito a concentrarmi e tirare fino a cena. Dopo aver mangiato, rimasto solo in cucina ( avendo congedato Gail e Jason ), ho installato l’applicazione degli incontri sul mio Iphone e sono rimasto lì per un altro quarto d’ora, nella speranza che Anastasia accettasse la mia richiesta… ma nulla!! Sconsolato mi sono alzato da tavola e con passo ciondolante sono tornato nello studio a lavorare, fino a tarda notte.

Ed eccomi qua… in ufficio, alle nove di giovedì mattina intento a guardare, con ansia crescente lo schermo del mio cellulare.

‘ basta Grey… risponderà prima o poi! ’ penso, dopo aver controllato nuovamente il dispositivo.

Poso il telefono sul tavolo e accendo il computer dell’ufficio, con l’intenzione di iniziare a rispondere alle e-mail quando mi suona l’IPhone… rispondo senza controllare “ Grey ” 

< fratello, buongiorno > la squillante voce di Elliot mi distrare dal lavoro.

“ buongiorno anche a te Elliot ” esclamo poggiandomi all’indietro sulla poltrona “ cosa posso fare per te questa mattina? ” gli domando divertito e lui, spontaneamente inizia a ridere della mia domanda < oltre a voler parlare con il mio fratellino e chiedergli, come è andata ieri sera… > alzo gli occhi al cielo “ non iniziare Elliot ” lo interrompo, facendolo divertire ancora di più. Sbuffo esasperato già pronto per continuare quando, si calma diventando improvvisamente professionale < …volevo chiederti quando sei disposto ad incontrarci, per la questione della villa di cui abbiamo parlato ieri >

“ quando vuoi Elliot ” controllo al volo gli impegni della giornata “ non ho in programma niente di importante ed improrogabile! ” sorrido spegnendo il Pc, già pronto per uscire < benissimo Christian… possiamo incontrarci anche tra un po’ allora… >

 

Una ventina di minuti dopo, sono seduto nel suo ufficio a sentirlo decantare, la proprietà in questione. Con sincero interesse, visiono la piantina della villa, la mappatura della proprietà e soprattutto lo ascolto con attenzione mentre mi racconta, le innovazioni inedite e i lavori che ancora deve fare.

“ ho in programma, di renderla il più autonoma ed eco sostenibile possibile ” mi indica un punto esatto nella mappatura e continua “ qui vorrei installare panelli fotovoltaici, più in là una elica per l’energia… ” sposta velocemente i fogli e mi indica la piantina “ …per ridurre il consumo di energia elettrica, voglio installare grandi vetrate che faranno entrare molta luce naturale ”

Annuisco elettrizzato dal progetto “ mi pare davvero fantastico Elliot… è esattamente quello che volevo e mi aspettavo da te ” mi arriva una notifica sul telefono. Prendo l’IPhone dalla tasca, mentre continuo a parlare con lui “ sono davvero interessato a questo progetto… tienimi aggiornato sui lavori, mi raccomando ” annuisce soddisfatto e mi tende una mano, che afferro prontamente “ sarà fatto Christian… ci puoi contare ” gli sorrido, sciogliendo la stretta tra le nostre mani ed abbassando lo sguardo sullo schermo, noto immediatamente la notifica…

È lei… finalmente mi ha risposto Anastasia!!

Trattenendo il respiro ci clicco sopra e mi compare il suo messaggio – Ciao Alessandro, grazie per avermi contattata. Io sono Anastasia, è un piacere conoscerti – resto immobile a fissare quelle semplici parole, sentendomi il cuore battermi all’impazzata nel petto. Alzo un istante lo sguardo, ed incontro quello di Elliot. Mi fissa ghignante, appoggiato con un fianco alla scrivania ancora invasa dalle carte “ wow fratellino… non ti avevo mai visto così! Dovesti vedere la faccia che hai fatto… è forse successo qualcosa di bello? ” conclude ridacchiando facendomi alzare gli occhi al cielo “ come se non sapessi quello che succede Elliot… e comunque fatti i caz… tuoi… fratello ” concludo con tanto di dito medio alzato, prendendo la giacca abbandonata su di una poltrona ed uscendo dal suo ufficio seguito dalle sue risate. Raggiungo velocemente il piano terra, arrivato alla porta scorrevole, scendo di corsa i pochi scalini e Jason è immediatamente al mio fianco, ad aprirmi lo sportello della macchina “ dove è diretto Signore? ”

“ in ufficio Taylor ” dico montando in auto e rilassandomi contro il sedile un paio di secondi. Respiro profondamente ad occhi chiusi ‘ bene ci siamo ’. Rialzo le palpebre, riattivo lo schermo dell’IPhone e fisso ancora incredulo quelle poche righe…

‘ non ci credo… ho davvero l’opportunità di conoscere Anastasia ’ penso scuotendo impercettibilmente la testa ‘ voglio che conosca il vero Christian… e non solo l’immagine del miliardario che hanno tutti ’

Con mani tentennanti inizio a scrivere – Ciao Anastasia… -

 

1 Mese Dopo

 

È ormai passato 1 mese, da quel primo messaggio… è 1 mese che parlo con Anastasia. In principio, è stato strano non poterla guardare mentre ci raccontavamo le nostre vite, ma poi pian piano è diventato quasi normale ed anzi liberatorio. È stato altresì difficile, vederla a lavoro senza poterle dire niente… tramite telefono, ci stavamo raccontando le nostre vite ma dal vivo, dovevo essere professionale e far finta di nulla.

È davvero frustante non poterla approcciare come vorrei… ma ogni volta che mi sale questa sensazione, mi dico, che è per far sì che Anastasia conosca il vero Christian Grey, e che a tempo debito, potrò abbracciarla quanto voglio!

Le ho raccontato a cuore aperto la mia infanzia travagliata, spiegandole come Grace e Carrick mi avessero salvato la vita. Le ho parlato degli anni difficili della mia adolescenza e le ho anche raccontato superficialmente, quello che è successo con Elena. Naturalmente, non ho fatto riferimenti alle pratiche sadomaso… le ho detto solamente, che una donna in quel periodo così delicato, si è approfittata della mia fragilità per farmi accettare alcune ‘ cose ’ di cui ora mi pento amaramente… sono riuscito a parlarle di cose private, che solo la mia famiglia e il mio psicologo sanno!

Lei dal canto suo, mi ha raccontato la sua storia. L’infanzia con i genitori separati, la nascita della sorellastra… il matrimonio con quell’uomo ignobile, l’esercito e le missioni in Afghanistan… e soprattutto la nascita di suo figlio! Aspettavo con impazienza di sapere qualcosa sull’ex marito… ma non ho mai domandato nulla sulla causa della loro separazione ( anche se sapevo già tutto ), volevo guadagnarmi la sua fiducia in maniera graduale, in modo che mi raccontasse lei spontaneamente quanto accaduto.

La mia pazienza è stata ricompensata una sera. Il piccolino era già a letto e noi stavamo parlando del più e del meno quando…    

 

INIZIO FLASHBACK

Seduto sul divano con il cellulare in mano, sorseggio del buon vino bianco.

Tornato dall’ufficio mi sono fatto una rapida doccia, ho cenato gustando un ottimo branzino al sale accompagnato da un contorno di patate al forno e subito dopo, mi sono messo in salotto ad aspettare pazientemente che Anastasia mi contattasse.

Ci siamo scambiati i rispettivi numeri di telefono qualche giorno fa. Per ora parliamo ancora tramite messaggi e per me va più che bene…

Ho timore che Anastasia possa riconoscere la mia voce! Guardo con aspettativa l’orario ed è quasi l’ora giusta… normalmente ci sentiamo intorno alle nove. Sorseggiando il mio vino aspetto e ripenso, a quanto è facile parlare con lei! Mi ritrovo a volerle raccontare tutta la mia vita, senza tralasciare nulla… è la prima volta che mi capita di trovarmi così bene con qualcuno che non sia della mia famiglia.

Riporto lo sguardo sull’orario e constato che sono le nove e mezzo… strano, solitamente è molto puntuale!

Poso il calice di vino sul tavolino ed aspetto… la mia attesa termina, qualche minuto dopo con l’arrivo del suo primo messaggio – Ciao Alessandro, scusa per il ritardo – sorrido, pronto per iniziare questa nuova conversazione – Tranquilla Anastasia… temevo solo volessi darmi buca… Ahhhahhh! – finisco di scrivere ed invio il messaggio, riprendendo il bicchiere dal tavolino per bere l’ultima goccia di vino. La sua risposta non si fa attendere – Darti buca? E perché dovrei? Parlare con te Alessandro, è diventata quasi una necessità ormai – leggo con piacere queste righe sentendomi lusingato.

Ripongo nuovamente il calice, ormai vuoto sul mobiletto difronte a me e mi affretto a risponderle - Mi fa piacere Anastasia… perché anche per me, il tempo che passiamo a parlare sta diventando importante ed essenziale

- Non è strano che ci sentiamo così a nostro agio a parlare? È quasi come se ci conoscessimo già di persona! – mentre leggo il messaggio di Anastasia, sento nascere in me un pizzico di senso di colpa… perché in fondo è vero che ci conosciamo già!

“ è per una buona causa! Così sta conoscendo il vero Christian Grey ” mi dico a bassa voce, per convincermi che non la sto prendendo in giro. Se avessi messo in chiaro dal principio chi ero, sicuramente non sarei riuscito ad avvicinarmi così tanto a lei “ appena mi avrà conosciuto meglio, mi farò avanti per incontrarla di persona ” dico, sempre a me stesso.

Più calmo e sicuro di me, rispondo – Secondo me non c’è nulla di strano Anastasia! E poi chissà… magari ci siamo già incontrati e ci siamo anche parlati! – invio, per poi fermarmi un secondo. Prendo un bel respiro profondo ‘ ci siamo ’ penso, prima di digitare – magari, ci siamo trovati vicini e i nostri occhi si sono già incontrati senza sapere

Aspetto la sua risposta, sperando di non aver osato troppo. Resto in attesa per qualche istante prima che veda che sta scrivendo – Sarebbe bello Alessandro… ma se fosse così, avrei la sensazione di aver perso qualcosa di importante – espiro rumorosamente leggendo le sue parole.

Non mi sono accorto di aver trattenuto il fiato aspettando la sua risposta, contento ed elettrizzato scrivo – Si può sempre rimediare, no? – premo invio e prego…

- Si può rimediare, Alessandro… dobbiamo rimediare – esulto come un bambino alla sua risposta e in un impeto di euforia, scatto in piedi facendo un salto, con tanto di pugno rivolto al cielo “ siiii ” esclamo fuori di me dalla gioia.

Dopo essermi calmato, mi siedo nuovamente sul divano e le domando – Sono contento di sentirlo Anastasia… rimedieremo senz’altro. Come è andata la tua giornata?

- La mia giornata è stata tranquilla… ho solo avuto un piccolo diverbio con il mio ex marito. Ma è tutto risolto adesso! – man mano che leggo, mi cresce dentro la rabbia. Cosa ha combinato questa volta?

Tenendo sotto controllo la rabbia, le rispondo - Tutto bene quindi? È successo qualcosa?

- No, va tutto bene Alessandro… le solite cose, Marco voleva vederlo ma non è riuscito a  ‘ trovare il tempo ’ per vedere suo figlio – mi scrive di getto. Mi sento io, indignato per loro… ma come è possibile che un padre, non ‘ trovi il tempo ’ per andare dal proprio figlio! – Io vedo mio figlio rimanerci male ed allora lo chiamo arrabbiata… ma non risolvo nulla, è sempre stato così – si ferma per un secondo prima di scrivermi – Mi dispiace Alessandro! Non voglio annoiarti con gli aneddoti della mia vita da madre single

Sorrido scuotendo la testa e mi affretto a risponderle – Non mi annoi assolutamente Anastasia! Voglio conoscerti e sapere tutto della tua vita. Non solo le cose piacevoli e divertenti, ma anche quelle cose che ti fanno soffrire… cerca di condividere i tuoi dolori Anastasia, ti farà bene parlarne con qualcuno – ed invio… aspetto per qualche minuto ma niente!

Non ricevendo risposta, le scrivo – Mi dispiace Anastasia… non volevo offenderti o peggio, spingerti a fare qualcosa per cui non sei pronta! Non voglio sforzati a raccontare nulla – premo il tasto di invio, sperando di non aver compromesso tutti i piccoli passi in avanti fatti.

Quando vedo sullo schermo che mi sta rispondendo, incrocio le dita. Appena compare il messaggio, mi fiondo a leggerlo – Alessandro… non mi hai assolutamente offesa o quant’altro! È solo che, sono da sempre abituata ad affrontare i miei problemi da sola. Senza fare affidamento su qualcos’altro. Mi fa piacere che tu voglia sapere tutto della mia vita! Anche io desidero lo stesso… - sorrido fermandomi un secondo di leggere, per poi tornare a concentrarmi sul messaggio - …certamente quando ci incontreremo di persona, sapremo conoscerci molto meglio… ma fino ad allora, hai piacere di conoscere quanto è successo?

Io, che non aspettavo altro, le rispondo immediatamente in modo affermativo ed allora Anastasia, inizia a raccontarmi la sua storia con Jack Hyde…

FINE FLASHBACK

 

Se ripenso a quanto accaduto ad Anastasia, mi viene ancora voglia di andare a prenderlo a pugni in faccia! Durante il suo racconto, mi è tornato in mente qualcosa che avevo già letto di sfuggita nel fascicolo di Anastasia…

Jack Hyde, è uno dei direttori editoriali della SIP… una delle case editrici più importanti di Seattle. Quando visionavo il fascicolo di Anastasia, ero concentrato sul carpire quante più informazioni su di lei e quindi non ho prestato particolare attenzione all’ex marito. Ho solo letto il suo nome, ho guardato una foto e solamente di sfuggita ho dato un’occhiata alle sue informazioni personali…

‘ forse devo rimediare a questa mia mancanza ’ penso già con l’IPhone in mano.

In questo momento, sono a casa. È primo pomeriggio, ma ho preferito andare via subito dopo pranzo, perché ho avuto un incontro con il detective Clark e mio padre… naturalmente nessuna novità! Elena si è nascosta bene, non ce che dire…

Frustrato da tutta questa situazione, accendo il computer del mio studio all’Escala mentre cerco nel telefono, il numero che mi serve. Faccio partire la chiamata attivando il vivavoce…

< Mr. Grey, mi dica >

Sorrido della sua solita rapidità nel chiedermi di cosa ho bisogno “ Barney, voglio sapere tutto su un certo Jack Hyde ” gli dico aprendo il motore di ricerca ed iniziando a digitare. Sento in sottofondo, il rumore dei tasti della tastiera di Barney ‘ ha già iniziato ’ penso soddisfatto dal mio tecnico informatico, mentre con lo sguardo resto fisso sullo schermo del Pc “ voglio informazioni circa la sua vita, situazione economica, sociale e persino sentimentale… tutto Barney! ”

< ricevuto Mr. Grey… mi metto immediatamente all’opera Signore >

“ perfetto Barney ” e così dicendo chiudo la chiamata, concentrandomi unicamente sulla mia nuova missione. Dopo aver raccolto tutto quello che potevo da Internet, prendo nuovamente il telefono.

Mi rispondono al terzo squillo < ufficio di Mr. Grey, parla Andrea > non perdo tempo a dirle chi sono e le dico solamente “ Andrea, prepara immediatamente tutto quello che occorre per una nuova aquistizione ”

< subito Mr. Grey > non attendo oltre e chiudo la chiamata, rimanendo seduto sulla mia poltrona a guardare soddisfatto il computer. Sullo schermo è ancora presente la schermata di ricerca… ‘ ora vedremo un po’ cosa nascondi Hyde ’ ghignante guardo la scritta in alto nella pagina web…

SIP

 

POV ANASTASIA

 

“ tesoro, non sai quanto sono fiera di te per il coraggio che stai dimostrando ” mi dice mia madre abbracciandomi stretta. Ridacchio ricambiando l’abbraccio “ non torno mica al fronte mamma! ” esclamo facendo ridere anche Bob e Katherine, che sono con noi.

Lei, tirandosi indietro dal nostro abbraccio, ancora le mani sui fianchi. Mi rivolge un’occhiataccia dicendomi “ Tenente Steele, non si prenda gioco di sua madre ”

Scatto sull’attenti, facendole il saluto militare “ Si Signore ” rispondo restando immobile, ancora ferma nella consueta posa del saluto. Mamma, mi guarda seria per un secondo prima di scoppiare a ridere, seguita da tutti noi.

Bob si avvicina alla moglie abbracciandola e baciandole teneramente la fronte. Mamma reagisce come sempre, stringendolo a sé “ meno male che ho te, amore mio ” sussurra dolcemente, facendomi commuovere.

Desidero anche io un uomo, che dopo più di vent’anni mi ami come Bob ama mia madre!

‘ forse sei stata fortunata adesso! ’ mi attraversa la mente questo pensiero che mi fa sorridere. Ho conosciuto quest’uomo con cui mi sto trovando molto bene… Alessandro!! È una persona gentile, sempre pronto ad ascoltarmi… mi piacerebbe incontrarlo di persona e conoscerlo davvero! Ma forse è ancora presto!!

Gli ho raccontato, quasi tutta la mia vita e lui la sua!

Appena ho ricevuto la sua richiesta, ero indecisa sul da farsi. È successo molto velocemente… ho chiesto consiglio a Mia e Katherine e loro mi hanno incoraggiata ad accettare… cosa che ho fatto! Man mano che i giorni passavano, mi sono aperta sempre di più, arrivando ad aspettare con impazienza le nove di sera, così che potessi sentirlo!

È Katherine a riportarmi al presente con la sua voce “ certo che non riesco proprio ad immaginarmi Anastasia in uniforme che va in guerra!  È sempre così dolce ,che davvero non ce la vedo con un arma in mano ” esclama massaggiandosi il suo pancino ormai evidente. Le sorrido avvicinandomi a lei “ beh Katherine… sono una donna piena di sorprese! ” rispondo facendole l’occhiolino.

È mamma a prendere parola “ oh Katherine, dovevi vederla… la mia Anastasia era davvero affascinante in uniforme ” inizia a dire, subito seguita da Bob che aggiunge “ è vero cara… siamo stati molto fieri di lei quando ha deciso di arruolarsi! ” le parole del marito, fanno annuire mamma che prosegue “ anche se io avrei preferito di no, lei è andata avanti per la sua strada… è tutta colpa di suo padre ”

Sbuffo esasperata, alzando gli occhi al cielo “ mamma per favore non ricominciare con questa storia! ” dico appoggiandomi contro la credenza “ sai benissimo anche tu, che non è stato decisivo l’intervento di papà ”

Alle mie parole, agita la mano davanti a sé come a dire ‘ sciocchezze ’. Katherine si intromette nella discussione, facendo bloccare mamma che mi stava per rispondere “ io trovo che Anastasia, abbia fatto una scelta lodevole e bisogna essere grati, che ci siano persone come lei ” si ferma un attimo per poi aggiungere “ è stata davvero coraggiosa ad andare in Afghanistan per ben due volte… io non credo avrei avuto il suo coraggio ” quando finisce di parlare mi fa l’occhiolino ed io dico “ Katherine ti posso assicurare che non si tratta di aver coraggio o meno… si tratta di una vocazione! Come le persone di fede, sentono la chiamata di Dio, io sentivo il bisogno di servire il mio paese. Non ho fatto nulla di straordinario o fuori dal comune! ” quando mi zittisco, Katherine e mamma hanno gli occhi lucidi.

“ oh amore… lo sai che sono sempre stata fiera ed orgogliosa della tua scelta! Però mentre ti trovavi li, avevo il costante terrore di perderti ” a questo punto inizia a piangere, facendo commuovere Bob e Katherine.

Sospirando, la raggiungo abbracciandola forte “ lo so mamma, lo so… ma adesso è tutto finito, sono qui e sto bene ” alle mie parole mi stringe a sé con forza, annuendo sulla mia spalla “ si hai ragione tesoro ” mormora con voce roca.

Schiarendomi la gola secca, cerco di alleggerire l’atmosfera dicendo “ mi pare, che dovessimo parlare di cose ben più allegre oggi! ” il mio tentativo va a buon fine, perché inizia a ridere mentre è ancora abbracciata a me.

Si distacca, asciugandosi le lacrime dalle guance accaldate “ hai fatto centro tesoro ” si raccoglie le ultime gocce residue e continua “ dobbiamo davvero parlare di questo fantomatico Alessandro ”

Scoppio a ridere seguita dagli altri due, mentre mamma aggiunge maliziosa “ questo misterioso Alessandro, è sexy come il tuo nuovo fantastico capo? ”

Sgrano gli occhi esclamando “ mamma ” cosa che la fa ghignare ancora di più “ non fare finta di nulla Anastasia Steele… quello sì, che è un gran bel vedere! ”

Scuoto la testa, esasperata dalla sua lingua lunga. Infatti, la mia amica incuriosita s’intromette tra di noi “ il capo di Anastasia è un bell’uomo? Come mai non me ne hai parlato? Che amica ingrata!! ”

“ oh mamma mia ” esclamo mettendomi le dita tra i capelli “ lo sapevo che non dovevo farvi incontrare! ” ridono divertite della mia esasperazione, battendosi il cinque “ siamo una bella squadra Katherine ” dice mamma, facendo annuire la mia amica.

Ad intromettersi è anche Bob, che venendo vicino a me dice “ Anastasia, sai bene che di solito resto in disparte tra te e Carla ma… ” si ferma, guardandomi come a volermi già chiedere scusa “ …devo ammettere che è davvero un uomo affascinante! ” resto a bocca aperta per le sue parole “ anche tu Bob? ” gli chiedo, facendogli fare spallucce.

Sospirando profondamente ammetto “ sì ok… è un uomo bellissimo ma è tutto qui ” mi giro verso mamma e aggiungo “ va bene mamma? ” lei, con aria compiaciuta dice “ già il fatto che lo ammetti, mi rende felice Anastasia ”

Katherine, che fino a questo momento non è più intervenuta, domanda curiosa “ ma si può sapere, chi è questo fantomatico capo? ” cerco di far zittire mamma “ No, mam… ” ma non riesco neanche a finire la frase, che lei ( come se non aspettasse altro ) esplode “ è Christian Grey! ”

 

3 giorni dopo

 

Sono arrivata nel parcheggio dell’Aeroporto Internazionale di Seattle – Tacoma. Fermo la mia vettura nel posto riservato ai piloti e spengo il motore. In queste ultime settimane, Mr. Grey sta viaggiando molto spesso… non che mi lamenti, io amo volare!

Velocemente, raccolte le mie cose ed esco dalla macchina inserendo l’allarme. Incamminandomi verso il Terminal, ripenso allo strano comportamento di Katherine. Dopo che mamma, le ha rivelato il nome di Mr. Grey, è diventata improvvisamente bianca.

Ci siamo allarmati tutti e tre, sapendola incinta. L’abbiamo fatta sedere lentamente su di una sedia e le ho messo in mano, un bicchiere di acqua fresca con dentro un po’ di zucchero. Bevendo, pian piano aveva riacquistato un colorito sano e ci tranquillizzò!

‘ mamma mia che colpo ’ penso rivedendomi davanti agli occhi, la sua espressione. È come rimasta sorpresa, incredula e scioccata dalle parole di mamma… strano!!

Persa nei miei ragionamenti, non mi sono accorta di essere arrivata alla pista 5, dove è parcheggiato il jet. Ad attendermi, vicino alla scaletta c’è come al solito, un Hannah impeccabile.

Mi avvicino e lei, mi accoglie con un sorriso “ ben arrivata Anastasia ” le sorrido di rimando rispondendole “ grazie Hannah ” insieme saliamo le scale, entrando nel jet. Trovo subito  Beighley all’ingresso “ Anastasia ” mi saluta con un cenno “ Beighley buongiorno ”

Insieme entriamo nella cabina di pilotaggio. Hannah mi prende la giacca e la appende, uscendo per tornare nella parte del ‘ salotto ’ del velivolo. Beighley si siede alla sua poltrona e tira fuori la cartellina. La imito immediatamente… metto l’archetto all’orecchio e tirato fuori la mia cartella, iniziamo velocemente i controlli prevolo.

“ controllo carburante ” inizio ad elencare la prima voce della lista.

“ il serbatoio contiene 1000 litri di carburante ” la voce calma e precisa di Beighley, mi riporta il valore segnato sugli strumenti.

“ 1000 litri di carburante ” ripeto concentrata e depenno.

“ altimetro verificato, 3023 ”

“ 3023 ” e così via fino a quando, non abbiamo controllato e verificato tutto.

C’è qualcosa che mi disturba… ho i sensi in allerta, come quando sai che hai dimenticato il gas acceso in cucina e devi trovare subito a casa per spegnerlo! Inspiro con calma e cerco di capire la ragione della mia inquietudine…

‘ ho eseguito tutti i controlli con Beighley ’ penso tra me e me, facendo il resoconto delle mie azioni da quando sono salita sul jet ‘ cosa c’è? ’ mi chiedo spaventata da questa sensazione strana. Hannah, mi interrompe con la sua voce gentile ed annuncia che la macchina è arrivata.

Io ancora inquieta, esco insieme a Beighley fuori dalla cabina di pilotaggio per salutare Mr. Grey. Ferma, con le mie due colleghe di lavoro, mi appresto ad accogliere il mio capo… distrattamente faccio insieme a Beighley e Hannah, il consueto mezzo inchino.

Non sono tranquilla! C’è qualcosa che non mi torna… alzo lo sguardo, incontrando quello grigio di Mr. Grey. Mi scruta, forse ha intuito qualcosa “ Comandate Steele? ” mi chiede avvicinandosi per poi bloccarsi sul posto.

Scuoto impercettibilmente la testa pensando ‘ calma Anastasia… sii razionale. Capirai presto cosa ti turba così tanto ’ mi schiarisco la voce ed annuncio “ quando vuole possiamo partire, Signore ”

Lui, ancora scettico annuisce e dice “ perfetto ” sembra trattenuto dal dire altro. Respirando rumorosamente, cambia idea e con un cenno ed uno sguardo ( che non riesco a decifrare ), si incammina verso le poltrone immediatamente seguito, dalla sua guardia del corpo. Hannah si dirige da loro e nel mentre, io e Beighley ritorniamo ai comandi, la sento chiedere se vogliono qualcosa da bere.

Beighley, chiude alle nostre spalle la porta metalizzata e ci sediamo nuovamente sulle poltrone marroni. Respiro profondamente mentre indosso l’archetto ed allaccio le cinture di sicurezza. Quando sono operativa, facciamo partire i motori e apro la linea con la Torre di Controllo…

“ Torre di Controllo, qui volo 411 ” parlo nell'archetto tenendo gli occhi fissi sulla pista numero 5.

“ Torre di Controllo a volo 411, parlate ” nelle orecchie mi giunge una voce femminile.

“ volo 411 chiede permesso per decollo dalla pista numero 5 ” quando finisco di parlare ed attendo una risposta, mi giro alla mia destra per guardare Beighley.

È tranquilla come al solito… forse mi sto facendo prendere dall’ansia inutilmente! Faccio un bel respiro profondo calmandomi.

“ Torre di Controllo a volo 411, permesso accordato. Pista 5 libera e sgombra per l’utilizzo ”

“ ricevuto Torre di Controllo ” e così dicendo chiudo la comunicazione.

Afferro la cloche con entrambe le mani e mi rivolgo a Beighley “ angolazione a 70 gradi… pronti per il decollo ” esclamo già pronta.

Beighley mi viene dietro, ripetendo “ angolazione a 70 gradi e pronti per il decollo ”

Cambia prima l’angolazione sugli strumenti di bordo e poi, mette la mano sinistra sui i comandi della potenza, situati tra di noi.

Inizia lentamente a dare potenza al jet e quando è pronta mi riferisce “ angolazione corretta e potenza al massimo ”

“ ricevuto… potenza al massimo ” lascio la presa sulla cloche con la mano destra, per metterla sui comandi di fianco a me “ accelerazione ”

“ accellerazione ” ripete Beighley.

Ma è proprio in quel momento, che mi scatta qualcosa nella mente! Un senso di pericolo che mi riporta indietro negli anni, lasciandomi raggelata. Scorgo con la coda dell’occhio, una lucina rossa lampeggiante… eccola…

Stiamo percorrendo la pista a velocità sempre più elevata… devo agire in fretta!! Tolgo svelta la mano dall’accelerazione del jet, per attivare i freni d’emergenza. Il jet da uno scossone improvviso e si inclina verso sinistra “ i freni Beighley ” le ordino duramente e lei, dopo un secondo di esitazione attiva i freni dal suo lato.

Percorriamo ancora molti metri, prima di fermarci con una frenata assordante. Ignoro completamente Beighley che cerca spiegazioni. Ormai sono in modalità operativa… mi slaccio velocemente le cinture e mi abbasso sotto il panello dei miei comandi.

Dalla porta alle nostre spalle, iniziano ad arrivare colpi assordanti “ aprite la porta ” tuona la voce di Taylor. Sento distintamente Beighley alzarsi per aprire, ma la blocco urlando “ STAI IMMOBILE BEIGHLEY ” e proprio in quell’istante la vedo… la ragione della mia inquietudine…

Un ordigno… collegato direttamente ai miei comandi “ merda ” sussurro raggelata.

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Capitolo 19
*** 18 ***


CAPITOLO 18

POV ANASTASIA

 

Fissando quella lucina rossa lampeggiante, mi ritrovo risucchiata nel passato… un passato fatto di sangue e morte! Ritorno in Afghanistan… durante la mia prima missione…

 

INIZIO FLASHBACK

Sorvolo un accampamento iracheno tenendo d’occhio le dune di sabbia… cerchiamo un soldato disperso in azione da 2 giorni. Volto lo sguardo verso destra… verso sinistra, ma ancora nulla.

Sono ormai molte ore che siamo fuori, e tra non meno di mezz’ora dovrò necessariamente tornare alla base… guardo il mio copilota, il Sottotenente Marshall, trovandolo come me contrariato, dalla non riuscita della nostra missione.

“ che caldo infernale! ” nelle cuffie rimbomba il solito lamento del Luogotenente Swan, che seduto nel sedile proprio dietro di me mi fa capire, che è quasi arrivato al suo limite “ ma dove caspita si è andato a ficcare ”

Mi scambio una rapida occhiata con Marshall che fa spallucce. Respiro profondamente tornando a concentrarmi sul paesaggio sottostante. Il Luogotenente Swan è sempre stato irruente ed impulsivo… quando dobbiamo sorvolare qualche territorio per delle ricerche, scalpita come un matto per entrare in azione.

“ Swan… calmati ” lo rimette in riga il Capitano Smith, tuonando con tono duro attraverso le cuffie “ stai nuovamente facendo il piantagrane! ”

Mi scappa un sorrisino… volto gli occhi su Marshall ed anche lui, si sta trattenendo dallo scoppiare a ridere. Dietro di noi, Swan inizia a bisticciare con il Capitano Smith. È davvero incredibile… certo, delle volte ti verrebbe voglia di strangolarlo per le sue uscite infelici ma, in alcune occasioni è il giullare della squadra.

Ci aiuta a rimanere allegri e su di morale… scuoto la testa, tornando con lo sguardo sul deserto sotto di noi.

“ Steele dobbiamo rientrare ” l’ordine del Capitano mi fa digrignare i denti… avrei voglia di rispondere ‘ è ancora presto ’ – ‘ non possiamo mollare così ’… ma ingoio la voce e dico semplicemente “ ricevuto Capitano Smith ”

Sto per fare quanto ordinato, quando colgo con la coda dell’occhio un bagliore sospetto.

“ Marshall, a ore tre ” alle mie parole si fanno tutti attenti. Viro con agilità e ci troviamo sopra la zona sospetta… “ cosa hai visto Tenente? ” mi domanda il Capitano sporgendosi verso di me e il Sottotenente. Io tenendo lo sguardo fisso in basso, rispondo “ ho visto qualcosa Signore ” mi abbasso di quota, quasi al limite consentito ed allora lo vedo veramente…

Sotto una macchia di vegetazione, spuntano le gambe di un uomo. Muove uno specchietto così da fare un segnale di luce “ trovato ” esclama Marshall al mio fianco. Una mano pesante, mi batte su di una spalla e la voce del Capitano Smith mi arriva attraverso le cuffie “ ottimo lavoro Tenente Steele… ottimo lavoro! ” sposta la mano e continua “ adesso portaci sulla superficie e recuperiamo il soldato ”

“ sì Signore ” ed inizio insieme a Marshall, la discesa.

 

***

 

Seduta in camerata, sto aspettando il mio turno per chiamare casa. C’è solo un Sergente davanti a me, che sta parlando con la moglie, cerco di non ascoltare ma è difficile…

Un tonfo al mio fianco mi avverte del suo arrivo… Anthony Swan si è seduto vicino a me.

Alzo gli occhi al cielo, già pronta per la sua nuova battutina “ allora… chi chiami Steele? ” ed eccolo qua! Sospiro rumorosamente “ non sono affari tuoi… Swan ” alla mia risposta scoppia a ridere, attirando l’attenzione del Sergente che stava ancora parlando al telefono.

Faccio un sorriso di scuse, a cui, mi dà risposta con un cenno del capo. Stringendo lo sguardo, mi giro verso l’uomo seduto di fianco a me che continua a divertirsi a mie spese “ puoi andare a dare fastidio a qualcun’altro Luogotenente Swan? ”

Ancora ridacchiando, scatta in piedi nel saluto militare “ si Tenente Steele ” mi fa l’occhiolino, a cui rispondo con un alzata d’occhi al cielo. Cosa che lo diverte…

Finalmente, il Sergente chiude la chiamata ed io mi alzo, avvicinandomi alla corretta… mentre sto per comporre il numero di Jack, mi si avvicina di soppiatto e mi sussurra in un orecchio “ è inutile che fai tanto la dura Tenente Steele… ” appoggia le mani sulle mie spalle tese e continua “ … tanto lo so, che sei segretamente innamorata di me ” faccio per divincolarmi dalla sua presa, quando mi scocca un bacio sulla guancia destra.

Indignata, mi giro di scatto per colpirlo ma lui, corre via ridendo ed esclama “ Io la amo Anastasia Steele ” tutti i soldati presenti in camerata, gli applaudono e fischiano ad incoraggiamento del fuggitivo… scuoto la testa esasperata ‘ incredibile ’ penso tra me e me guardandomi per un secondo intorno “ imbecilli ” mormoro sottovoce per poi girarmi nuovamente verso il telefono e fare la mia chiamata.

 

Il pomeriggio seguente sono nell’elicottero, pronta per il decollo. Il Sottotenente Marshall è al mio fianco che controlla le strumentazioni… sale a bordo il Capitano Smith insieme al Luogotenente Swan, trasportando alcune casse pesanti.

“ siamo pronti quando vuole, Capitano ” affermo con decisione, ottenendo un cenno affermativo da lui “ perfetto Tenente ” dice allacciandosi le cinture “ possiamo andare ”

Attivo i motori e le eliche iniziano a girare ad alta velocità “ decollo Marshall ” dico ricevendo subito risposta “ decollo ” ci alziamo in aria ed indirizzo l’elicottero verso sud.

 

Siamo in volo da alcune ore, dopo una lunga sosta in un piccolo centro abitato. Abbiamo consegnato le casse ( contenenti rifornimenti ) alla popolazione e ci siamo rimessi in volo. Quando sono ad un miglio dal campo base, scorgo improvvisamente una luce lampeggiante…

Cerco di sporgermi sotto i miei comandi e quello che scorgo, mi gela il sangue nelle vene. Respiro profondamente per calmarmi e poi con tono sicuro, comunico la notizia “ Capitano Smith… ho appena localizzato quello che sembra un ordigno sotto i miei comandi ”  affermo facendo calare il silenzio nell’abitacolo.

Dopo un paio di secondi di assoluto silenzio, è il Capitano a prendere parola “ ne sei proprio certa Steele? ” mi domanda serio. Guardo Marshall, che silenzioso aspetta una mia risposta “ assumi tu il controllo ” dico semplicemente facendolo annuire.

Essendo specializzata in esplosivi, non mi faccio prendere dal panino “ controllo meglio Capitano Smith ” esclamo nelle cuffie prima di calarmi leggermente per avere una visione migliore. Appena sporgo la testa, vedo chiaramente che si tratta di un ordigno.

“ Signore ho davanti ai miei occhi una bomba ” quando parlo, mi giungono nelle orecchie le imprecazioni di Swan. Le ignoro continuando ad analizzare l’esplosivo… non ha timer… lampeggia ad intermittenza ed ha una fascetta agganciata alla cloche dei comandi…

Respiro profondamente rialzandomi… “ si tratta di un ordigno con sensore di movimentato ” annuncio tetra sentendo i miei compagni imprecare simultaneamente “ trovo strano che non sia ancora esploso… solitamente, esplodono subito dopo il decollo ”

“ ehi… accidenti non portare sfiga Steele! ” esclama Anthony arrabbiato prima di continuare inferocito “ quando fai così, sei davvero l’uccello del malaugurio ”

“ dici che riusciremo ad atterrare in sicurezza, senza farla detonare? ” mi domanda il Capitano, non tenendo conto delle parole di Swan… calcolo le variabili in gioco e penso velocemente prima di rispondere “ non credo Signore… se provo ad atterrare, temo esploderà ”

“ come vuoi procedere? Cosa puoi fare in questo stato? ” mi incalza Smith “ proverò a disinnescare l’ordigno… Marshall piloterà l’elicottero ”

FINE FLASHBACK

 

Scuoto la testa per tornare al presente… ‘ calma Steele ’ mi dico da sola ‘ puoi farcela ’. Per un secondo, sono tornata su quell’elicottero. L’adrenalina che mi scorreva dentro, ha fatto in modo che non perdessi la testa! Se chiudo gli occhi, mi ritrovo lì su quell’elicottoro… con la vita dei miei compagni tra le mani.   

‘ in qualche modo c’è lo fatta quella volta ’ penso per poi, dirmi da sola ‘ almeno questa volta sono riuscita ad accorgermi in tempo di cosa c’era in gioco e non sono in aria! ’. Studio attentamente i cavi, la forma, la fascetta agganciata alla cloche dei comandi, l’assenza di un timer e la luce lampeggiante… “ oh merda ”.

Alzo lo sguardo, distogliendolo dall’ordigno… è un ordigno dotato di sensori del movimento. La bomba ha un sensore collegato ai comandi generali del jet… se provo ad aprire il portellone, esploderà, se giunge una improvvisa sollecitudine, esploderà!

Respiro profondamente ‘ non perdere la testa Steele ’ in mente mi rimbomba la voce del mio istruttore ‘ se la perdi, la tua unità è morta ’

“ aprite la porta ” è la voce decisa di Mr. Grey a riscuotermi dal torpore. Mi rialzo molto lentamente da sotto il panello e mi giro verso Beighley, che mi fissa ancora impietrita dal mio urlo di prima. Dall’esterno continuano a giungere tremendi colpi, che mi deconcentrano da quello che devo fare ‘ concentrazione Tenente Steele ’ mi impongo pensando che devo farli smettere immediatamente… se continuano così, a provocare tutte queste vibrazioni… l’ordigno esploderà!

Vedo Beighley muovere le labbra, ma non presto molta attenzione a quello che mi domanda. Adesso, sono pronta ad entrare in azione… ma vengo nuovamente distratta da un altro forte colpo alla porta, che mi fa accaponare la pelle.

Beighley quasi salta sul posto… ‘ devo avvisarli del pericolo e farli restare calmi ’ penso afferrando la cornetta di comunicazione interna. Premo la linea 2 e tempo un secondo mi risponde Hannah con tono teso < Anastasia cosa succede? >

“ Hannah ascoltami attentamente… devi far smettere qualsiasi movimento brusco. State fermi, seduti e cercate di non muovervi Hannah ” ed attacco la cornetta, non avendo tempo da perdere. Dopo pochi istinti, cessano tutti i rumori…

Mi preparo, prendendo un respiro profondo per poi dire con tono di comando “ Beighley resta calma… muoviti molto lentamente ed avvisa la Torre di Controllo che abbiamo un codice NERO ” quando finisco di parlare, il viso le diventa improvvisamente pallido “ n-er-o… vuo-l di-re boomm-baa” balbetta sbiascicando l’ultima parola.

Muovendomi con attenzione, faccio il giro della mia poltrona arrivando dietro di lei “ sì Beighley… quindi ho bisogno che avvisi la Torre di Controllo ” mi interrompo per darle il tempo di assimilare bene le mie parole “ quando avrai fatto ciò… resterai il più immobile possibile sulla poltrona ” le parlo con calma, quasi scandendo ogni sillaba che pronuncio “ e farai quello che ti dirò di fare… niente movimenti bruschi o colpi di testa ” sussulta ad ogni parola per poi annuire tremante “ o-kk ” mormora premendo il pulsante di comunicazione.

“ Tor-re di C-ontr-ollo, q-ui vo-lo 4-1-1 ” balbetta esitante per poi tacere, aspettando risposta.

Io nel frattempo mi preparo. Recupero la borsa abbandonata nel cassetto e la apro cercando qualcosa di utile. Estraggo con soddisfazione un kit da manicure… lo apro, trovando all’interno un paio di pinzette, una forbicina ed una lima… ‘ può andare ’ lo richiudo prendendo il mio cellulare.

La voce di Beighley mi fa girare verso di lei “ v-olo 41-1 ha a bor-do un co-dice Ner-o ” è giustamente nervosa ed in panico.

Vedendola in difficoltà, intervengo io prendendo in mano la situazione “ Torre di Controllo, qui volo 411… parla il Comandante Steele. Ho riscontrato personalmente un Codice Nero… ripeto, un Codice Nero ” mentre aspetto la loro risposta, guardo davvero Beighley.

È bianca cadaverica, sudata in volto e con il respiro affannoso… “ Beighley… devi respirare con calma ” le dico riavvicinandomi a lei, facendole segno di seguire il mio respiro regolare. Quando noto che è un po’ più tranquilla, continuo “ se resterai seduta e quanto più ferma possibile, andrà tutto bene ”

Annuisce esitante, continuando a respirare lentamente… le stringo una spalla con forza e proprio in quel momento mi arriva attraverso la cuffia, una voce maschile nelle orecchie “ Torre di Controllo a volo 411, evacuate immediatamente il veivolo. Una squadra di artificieri è già nei pressi della pista 5 ”

Mi giro lentamente verso destra e vedo, una macchina nera parcheggiare sgommando proprio davanti il muso del jet. Svelta mi affretto ad afferrare la cornetta delle comunicazioni interne.

< parla Taylor >

“ Taylor non fate movimenti bruschi e non aprite il portellone del jet ” comunico brevemente e allo stesso momento, con ancora la linea interna aperta, dico nell’archetto “ Torre di Controllo, qui volo 411. Non fate avvicinare nessuno al veivolo ” guardo fuori, notando gli artificieri correre verso di noi “ l’ordigno presenta un meccanismo di rilevazione di movimento… non possono esserci variazioni nell’abitacolo ” cessano tutti i rumori, sia nella cuffia che nel jet.

Volto lo sguardo a sinistra… Beighley respira nuovamente in modo affannoso. All’improvviso mi giunge alle orecchie la voce di Mr. Grey < Comandate… vuole dirmi che c’è una bomba sul mio jet? >

“ sì Signore ” alla mia risposta affermativa, avverto un ansito di sorpresa. Per non scatenare una possibile reazione avventata, mi affretto ad aggiungere “ andrà tutto bene Mr. Grey… restate quanto più fermi possibile e tutto finirà presto! ” non sento la sua risposta perché vengo chiamata da Beighley, che mi indica un punto preciso della cabina di pilotaggio.

Poggio la cornetta, lasciandola aperta e guardo quello che mi sta indicando il mio secondo pilota. Ripiegato con estrema cura, c’è un foglietto infilato in mezzo alle strumentazioni. Faccio per afferrarlo quando attraverso le cuffie, mi giunge una voce familiare “ ci rincontriamo sempre così… Tenente Steele ” 

Per un secondo ritorno in Afghanistan… mi scappa un sorriso, che fa strabuzzare gli occhi a Beighley “ si Maggiore Adam… temo sia destino ” mentre parlo, passo alla donna il mio cellulare e mi inchino sotto la mia parte dei comandi “ cosa abbiamo Tenente? ”

“ ordigno posizionato sotto la cloche, assicurato da una fascetta che lo circonda uniformemente, nessun timer, forma esagonale… ” mi fermo per avvicinarmi ancora di più… mi infilo proprio sotto i comandi, per avere una visuale migliore “ fascette in ottone, calotta estraibile e vedo chiaramente spuntare da un lato, un cavo nero e giallo intrecciati ” finisco la mia analisi ed aspetto il responso ( anche se già lo conosco ) del Maggiore.

Intanto mi porto avanti… apro il mio kit improvvisato ed inizio a tirare fuori i piccoli attrezzi. Quando sono ormai pronta all’azione, il Maggiore mi conferma quello che purtroppo, già sapevo “ hai ragione Steele… se cerchiamo di aprire il portellone, può saltare in aria ” alle mie spalle, Beighley geme terrorizzata.

Esco fuori con la testa e guardandola fisso, le dico “ andrà tutto bene Beighley ” al suo cenno esitante, torno al mio posto e mi preparo “ Maggiore, inizio ad aprire la calotta ”

“ ricevuto Tenente… dimmi cosa vedi ” annuisco, anche se consapevole che non può vedermi. Posiziono le dita ai bordi dell’ordigno, applicando una leggera pressione… c’è uno scatto improvviso che fa urlare Beighley…

“ AHH ” al suo urlo, mi giungono alle orecchie molte voci agitate…

Isolata dal mondo esterno, resto concentrata sul movimento delle mie mani. Con il sudore che mi cola sulla fronte, alzo il coperchio della bomba e poggiandolo di fianco a me esclamo “ calotta estratta ” non ascolto nessuna risposta e continuo “ l’interno è un tripudio di cavi intrecciati tra loro ” prendo con attenzione la pinzetta ed alzo con estrema cautela i fili.

“ cosa vedi? ” mi chiede il Maggiore… studio con molta calma l’interno dell’ordigno, e non facendomi prendere dalla foga del momento, inizio a scansare quelli non importanti.

“ sotto i cavi, vedo una cassetta in ottone ” rispondo posando la pinzetta e prendendo questa volta, la lima. Respiro profondamente, prima di dire con tono serio “ mi appresto ad aprire la scatola di comando Maggiore ”

“ ricevuto Tenente Steele… buona fortuna ” mi risponde con altrettanta serietà, ordinando di allontanarsi dal jet.

‘ ok ci sei Anastasia… mano ferma e mente lucida ’ penso tra me e me, pronta con la lima in mano…

“ cosa vuol dire, buona fortuna? ” sussurra Beighley, proprio mentre appoggio la punta dello strumento sulla cassetta interna dell’ordigno… mi blocco trattenendo il respiro… con tono flebile le rispondo “ Beighley… in questo momento sto per esporre i possibili cavi principali della bomba. È uno dei movimenti più pericolosi… quindi ho bisogno di assoluta concentrazione ” alla mia risposta produce un singulto e mormora “ okkkk ”

Scuoto la testa, per riacquistare la dovuta concentrazione… respiro con calma ad occhi chiusi. Resto un secondo immobile e solo quando sono di nuovo concentrata, riapro le palpebre “ ok ci sono ” e così dicendo con un gesto deciso della mano, infilo la lima in una fessura e il piccolo coperchio si alza esponendo ai miei occhi il detonatore vero e proprio.

Vedo all’istante i fili principali…

Sono tre. Rosso, nero e blu… ‘ classico ’ rimugino districandoli. Mi fermo un attimo per ragionare con lucidità “ rosso nero e blu ” sussurro sottovoce. Recupero la forbicina e chiudo gli occhi… mi tornano alla mente tutti gli ordigni che ho disinnescato. Tutti i libri con le varianti di bombe rudimentali.

Ripercorro nei ricordi, tutti i momenti cruciali in cui mi sono trovata in una situazione simile. Rialzo le palpebre e decido di agire. Mentre sto per tagliare… mi invade la mente il sorriso smagliante del mio bambino.

Oh Marco… amore della mamma!

‘ non avere dubbi Steele ’ e con decisione taglio il cavo nero e giallo. Si attiva il timer di un minuto e Beighley, alle mie spalle geme terrorizzata.

Senza perdere tempo prezioso, intreccio con le mani sudate i fili tra di loro e solo a questo punto, taglio finalmente quello rosso! Il timer si blocca a venticinque secondi, smettendo di lampeggiare…

“ oh mio Dio ” respiro rumorosamente… mi asciugo il sudore dalla fronte e mi allontano dalla bomba ormai disinnescata.

“ è andata Anastasia? ” mi chiede singhiozzando Beighley “ è finita? ”

Alzandomi, mi stiro la schiena indolenzita e le sorrido teneramente “ è finita Beighley ” non finisco neanche di parlare che mi ritrovo stretta nel suo abbraccio. Singhiazza senza controllo, lasciando uscire l’adrenalina accumulata durante questa mezz’ora. Ricambio la stretta “ va tutto bene Beighley ” le sussurro ottenendo un cenno del capo.

Lei si stringe al mio seno sussurrandomi continuamente “ Grazie Grazie Grazie ”

Alzo lo sguardo e vedo la cornetta ancora aperta… ‘ ho lasciato le comunicazioni aperte ’ penso tra me e me. Con ancora le braccia occupate, mi ricordo di avvisare tutti gli altri.

“ Maggiore, ordigno disinnescato ”

Mi districo dall’abbraccio di Beighley con un sorriso e in volto. Ci tolgo gli archetti dalle orecchie, la prendo per mano e me la trascino dietro. Una volta recuperata la nostra roba ( giacche e borse ), arrivo davanti la porta metalizzata.

“ Anastasia il tuo telefono ” mi dice Beighley porgendomi il mio cellulare. Lo afferro con un sorriso e sblocco la porta…

 

POV CHRISTIAN

 

Seduto nell’ufficio della sicurezza dell’Aereoporto, aspetto con impazienza il via libera per andare via. Sono stati minuti di panico, accompagnati da rabbia feroce… una rabbia sempre maggiore rivolta unicamente verso di lei… Elena!

È arrivata ad attentare alla mia vita… ma soprattutto, non si è fatta scrupoli a coinvolgere persone innocenti. Ha coinvolto Anastasia!

Stringo i pugni ripercorrendo quegli attimi di terrore, in cui potevo solo stare seduto ad ascoltare quello che succedeva in cabina di pilotaggio… è stata assolutamente fenomenale! Ha saputo mantenere sangue freddo e lucidità.

Quando finalmente si è aperta la porta, volevo alzarmi ed abbracciarla forte a me. Avevo l’esigenza primordiale, di reclamare quella donna e saperla al sicuro… stavo quasi per farlo, mandando all’aria tutto quello che avevo fatto sino a quel momento, quando…

Il portellone si è spalancato e nel jet non si è capito più nulla… Jason, mi ha spinto violentemente verso l’uscita e dopo di che sono stato raggiunto dalla sicurezza dell’Aereoporto. Ed eccomi qua… Anastasia è stata portata prima in una stanza, per poi essere lasciata libera di andare… è venuta verso di me ed io in quel momento, ho lottato contro me stesso per non stringerla a me. Mi sono limitato ad una occhiata colma di tutti i miei sentimenti e ad una stretta di mano, in cui ho riversato tutto. Quando mi ha lasciato andare la mano, mi ha guardato negli occhi e con un sorriso ha preso congedo. 

Se ripenso al pericolo che abbiamo corso mi si rivolta lo stomaco…

Livido di rabbia, mi giro a guardare Jason… è dietro di me, in piedi contro il muro.  

“ Taylor, metti immediatamente a lavoro Barney e Welch… ” mi fermo per respirare profondamente “ devono trovarmi Elena. Non mi interessa cosa dovranno fare, trovatela ” sentenzio funesto. Lui annuisce teso e lascia la stanza, proprio quando entra sfrecciando mia madre seguita da tutta la famiglia.

Faccio appena in tempo ad alzarmi, che Grace mi piomba tra le braccia “ oh Christian ” mi abbraccia singhiozzando disperata… “ mamma ” mormoro stringendola contro il mio petto. Restiamo immobili per qualche secondo prima di sentire altre braccia stringersi intorno a me e a mamma. In men che non si dica, mi ritrovo avvolto in un bozzolo protettivo fatto interamente da tutti i miei familiari.

Mi godo appieno questa sensazione meravigliosa per qualche minuto… che pace!

Piano piano le braccia della mia famiglia mi abbandonano… lasciandomi comunque circondato dal loro amore. A turno mi abbracciano uno alla volta… nuovamente mamma, papà, Mia ed Ethan… Elliot mi stringe per un lungo minuto, singhiozzando e quando arriva il turno di Katherine, mi abbraccia forte con il suo pancino evidente.

Poco prima di staccarsi da me, mi sussurra “ Anastasia sta bene, vero? ” resto senza fiato alla sua domanda. Mi stacco per guardarla e nel suo sguardo, colgo paura e terrore, oltre che per me anche per la sua amica.

Sorridendo, le strofino le mani sulle braccia e le rispondo semplicemente “ sta benissimo Katherine ” lei ricambia il mio sorriso e mi abbraccia nuovamente.

Mamma che era di fianco a noi, ci guarda interrogativa…

“ ma cosa è successo figliolo? ” mi domanda Carrick, venendo vicino a me. Io gli rispondo continuando a stringere mia cognata “ una bomba papà ”

Mia si porta una mano alle labbra tremanti e si avvicina “ ma chi farebbe una cosa simile Christian? ” chiede asciugandosi le lacrime. Scuoto la testa, fingendo incredulità “ non lo so sorellina… non lo so proprio! ”

Mi sento in colpa a mentire alla mia famiglia. Ma è necessario…

Ethan abbraccia la fidanzata “ l’importante è che sta bene amore. Sono sicuro che, chiunque ci sia dietro verrà preso quanto prima ”

“ hai ragione Ethan ” dice mamma “ anche se vorrei già tra le mani il colpevole, la cosa importante è che Christian sta bene ” annuiscono tutti trovatisi d’accordo con le sue parole. Dopo alcuni secondi di silenzio, è Elliot a porre una domanda “ ma come hanno fatto gli artificieri a disinnescare la bomba? ”

Mi irrigidisco attirando l’attenzione di Katherine, ancora ancorata al mio braccio.

Aspettando una risposta, la mia famiglia mi guarda attentamente. Con in mente l’impotenza di quegli attimi, guardo di sottecchi Katherine prima di rispondere “ non sono stati gli artificieri Elliot… è stato il mio pilota a disinnescare la bomba ”

Alla mia risposta Katherine sussulta portandosi le mani tremanti alla bocca “ Anastasia ” balbetta a bassa voce. La stringo nuovamente, capendo perfettamente quello che sta provando.

È Mia a parlare per prima “ dobbiamo davvero ringraziarla ”

“ sì Mia hai ragione… voglio incontrare il tuo nuovo pilota tesoro ” rincara mamma subito supportata da papà.

Annuisco non sapendo che altro fare…

Ad interrompere il momento, è il detective Clark. Entra in stanza e richiama la mia attenzione schiarendosi la gola “ Mr. Grey mi rincresce incontrarci nuovamente in una situazione simile ” dice venendomi vicino con la mano tesa.

Mi separo da mia cognata e gliela stringo immediatamente salutandolo “ Detective Clark ”

Questa volta, è papà a farsi avanti per parlare “ detective… non è possibile che sia una mera coincidenza. Nel giro di un mese, quasi tutta la mia famiglia è stata vittima di un crimine ” faccio per intervenire, non volendo far scoprire tutto ma ci pensa il detective, a scoperchiare il cosiddetto ‘ vaso di pandora ’.

Mi studia un istante prima di aprire bocca e spiattellare tutto “ Signor Grey, sono assolutamente d’accordo con lei quando afferma che non si tratta di una coincidenza, infatti devo… ”

Nella stanza cala un silenzio carico di inquietudine…

“ detective non dica altro ” esclamo facendo un passo avanti. Proprio in quell’istante succedono molte cose…

I miei familiari trattengono il respiro, capendo che sono a conoscenza di qualcosa che loro non sanno… il detective, difronte a me ghigna soddisfatto… Jason rientra con un’espressione tesa in volto ed io…

…Io capisco di essere caduto nella trappola di questo poliziotto. Lo guardo attentamente studiandolo “ me l’ha fatta detective Clark ” gli dico sospirando, ricevendo in risposta un’alzata di spalle “ Mr. Grey… ho sospettato qualcosa dall’aggressione a vostra madre. Non avevo indizi che la collegassero direttamente ma adesso… ” non termina la frase perché non c’è né bisogno. La bomba sul mio jet, è quello che gli serviva per capire che qualcuno ha preso di mira me.

“ Mr. Grey, abbiamo ritrovato questo foglietto in cabina di pilotaggio ” parlando mi mostra un foglio bianco in una bustina trasparente “ ho idea che dovremmo parlare approfonditamente adesso ”

Le parole scritte su quel pezzo di carta, sono inequivocabili…

Chi la fa l’aspetti Christian…

Distolgo con grande sforzo lo sguardo da quelle parole ed incontro brevemente quello di Jason… è teso e livido di rabbia. Lo sapeva già… gli faccio un cenno del capo ad indicargli ‘ ne parliamo dopo ’ e mi appresto ad affrontare la mia famiglia.

Mi giro lentamente… volendo ritardare il più possibile questa convenzione ma è mamma, ad anticiparmi sul tempo. Mi viene incontro e mi afferra il viso tra le mani… mi scruta con occhi pieni di lacrime per qualche secondo, poi mi lascia andare ed afferrandomi per mano mi trascina verso una sedia.

Quando sono seduto, si mette le mani sui fianchi e guardandomi fisso esclama “ ora Christian Grey, tu ci dirai tutto ” tutta la mia famiglia annuisce, aspettando pazientemente che vuoti il sacco.

 

Un paio d’ore dopo, sono finalmente nel mio studio all’Escala.

Dopo che hanno capito che nascondevo qualcosa, mi hanno tartassato di domande. Ho cercato di deviare il discorso quanto possibile, ma alla fine quando il detective Clark, ha mostrato loro il bigliettino ho dovuto ammettere che qualcuno ce l’aveva con me!

Naturalmente non ho menzionato Elena. Ma temo che presto o tardi verrà tutto a galla. Mi poggio all’indietro sulla poltrona “ che giornata ” esclamo passandomi le dita tra i capelli…

Ripensando a quanto successo, mi torna alla mente quello che ha detto Katherine… quindi sa che Anastasia lavora per me. ‘ mi stupisce, che ancora non l’abbia spifferato ai suoi complici ’ ridacchio da solo immaginandomi le loro espressioni quando lo scopriranno!

Anastasia Steele… ‘ cosa mi hai fatto! ’ penso divertito. Se qualche mese fa mi avessero detto, che mi sarei interessato davvero ad una donna, gli sarei scoppiato a ridere in faccia!

‘ me la rivedo ancora davanti agli occhi, emergere da quella cabina come un eroina… sentire quello che stava affrontando da sola, per salvare la vita di tutti noi… me l’ha fa amare ancora di più ’

Resto pietrificato, quando realizzo quello che ho appena pensato… ‘ ho seriamente pensato amore? ’ mi domando sconvolto da me stesso ‘ eh sì… ho proprio detto amore! ’

Sono esterrefatto… certo sapevo che mi interessava! Ne sono attratto sessualmente e tutto il resto, ma la parola ‘ amore ’, non mi aveva mai attraversato la mente! Quindi sono innamorato…..

“ amo Anastasia Steele ” mormoro ancora incredulo…

All’improvviso mi sento euforico “ sono davvero innamorato ” esclamo balzando in piedi con un improvviso scatto d’energia! “ SIII ” urlo al massimo della contentezza quando, un tossicchiare discreto mi fa accorgere che non sono solo….

Mi giro e trovo Jason e Barney che mi guardano. Il primo, cerca di restare impassibile come al solito, ma lo vedo compiaciuto mentre, il secondo… mi fissa ghignante. Non curandosi minimamente di camuffare il suo divertimento, mi domanda “ chi è la fortunata, capo? ”

Riacquistata la mia compostezza, lo fulmino con gli occhi dicendo solamente “ fatti gli affari tuoi Barney… e non una parola ” gli intimo, conoscendo la sua indole da vecchia pettegola. Lui mi guarda indignato “ vorrebbe insinuare, che io vado in giro a parlare dei fatti altrui? ”

Sia io che Jason, lo guardiamo con sguardo inequivocabile… lui sbruffa rumorosamente dicendo “ non siete affatto simpatici sappiatelo! ” posa il suo Pc sulla mia scrivania ed incrocia le braccia al petto “ vedrete che non ne saprà nulla nessuno… ” mi promette solenne prima di ritrovare il ghigno e dirmi “ …e comunque, non mi ha detto di chi si tratta! ”

“ BARNEY ” esasperato alzo gli occhi al cielo, facendolo divertire ancora. Sbuffo scambiandomi un’occhiata con Jason, che fa spallucce rassegnato. Mi schiarisco la gola per richiamare la sua attenzione “ Barney non sei venuto qui per questo o mi sbaglio? ”  

Alla mia domanda, riaquista la serietà “ no Mr. Grey… purtroppo no ” dice serio facendomi segno di accomodarmi alla scrivania. Quando sono seduto, fa il giro del tavolo ed accende il suo portatile. Dopo pochi secondi, ho davanti a me lo schermo del Pc di Barney che riproduce il video della sorveglianza dell’Aereoporto.

“ cosa… ” inizio a dire ma vengo interrotto da Jason “ aspetti Mr. Grey ”

Tempo qualche istante e davanti a me, ho la ripresa di due persone vestite in nero, che si avvicinano furtivamente al mio jet. Seguo con interesse tutta la scena… arrivano davanti il velivolo, aprono il portellone e sale a bordo solo una persona… l’altro rimane fermo ad aspettare il complice, che riemerge dal jet cinque minuti dopo. Nella sequenza successiva corrono via…

“ sono due quindi… ” mormoro ricevendo assensi “ si Mr. Grey ” Barney fa partire nuovamente il video e mi indica di guardare “ io credo che solo uno dei due, sia ricollegato agli altri episodi ” alle sue parole mi giro e chiedo spiegazioni.

Lui dopo aver riavviato il video mi risponde “ guardi Signore… ” e mi indica solo uno dei due soggetti “ … questo corrisponde esattamente alla persona, che era presente nei video di sorveglianza della Signorina Grey e dei vostri genitori ”

Mi avvicino per guardare meglio ma non riesco a cogliere nulla di che… solo due persone che corrono… frustrato ritorno a guardare Barney “ ne sei certo? ”

Annuisce, fissandomi convinto “ sono assolutamente certo che quello, sia direttamente collegato agli altri casi Mr. Grey. Ho passato ore ed ore a comparare le immagini, il modo di camminare, quello che ha di correre e… ” si ferma lasciandomi sospeso “ e… cosa, Barney? ”

Il diretto interessato si scambia uno sguardo torvo con Jason e alla fine… “ sono quasi certo che si tratti di una giovane ragazza ”

 

POV ELENA

 

Butto il giornale per terra “ non è possibile ” esclamo fuori di me…

Mi accingo ad accedere la Tv e appena accesa…

- SVENTATO ATTENTATO AL MILIARDARIO CHRISTIAN GREY

È recente la notizia che avrebbero sventato un attentato a Christian Grey. Nella mattinata di oggi, durante il decollo del suo jet privato, hanno riscontrato un ordigno esplosivo nella cabina dei piloti.

Ci è stato riferito che è solo merito del Comandate che…..

Spengo la Tv ancora più inferocita di prima. Che fortuna sfacciata Christian…

Ero sicura che sarebbe filato tutto liscio. Infondo prima del grande evento di oggi, avevo provato altre due volte e in tutti e due i casi, non si sono accorti di niente fino a che non è stato troppo tardi.

Mi mordicchio un unghia ragionando… ‘ non è stata solo fortuna la sua… ’ realizzo improvvisamente, che hanno parlato del primo pilota…

Ridendo alzo il telefono e compongo il numero < Dimmi tutto >

“ Dobbiamo scoprire tutto sul suo Primo Pilota… ”

‘ me la pagherai cara Christian Grey! ’

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Capitolo 20
*** 19 ***


Mi scuso se il capitolo risulterà più corto dei precedenti… ma si tratta di un capitolo di passaggio!!

 

CAPITOLO 19

POV CHRISTIAN

 

Tre giorni sono trascorsi senza sapere nulla di nuovo. Ormai vivo in perenne stato d’allerta… sono convinto che non sia finita qua! Tenterà altro dopo aver fallito nel farmi fuori e tremo al solo pensiero di quello che potrebbe fare.

Barney e Welch ancora non sono riusciti a trovarla… ‘ dove si è andata a rintanare ’ penso sbuffando contrariato. Ho fatto controllare ogni posto di cui ero a conoscenza, ma è stato un buco nell’acqua!

Guardo l’orologio… sono solamente le otto del mattino.

Riporto la mia attenzione sullo schermo del portatile, che sulla scrivania del mio ufficio dell’Escala, riproduce in loop il video del sabotaggio.

E così mi ritrovo a studiare per l’ennesima volta, il video di sorveglianza dell’Aereoporto. Guardo attentamente le due figure misteriose, che agevolate dall’oscurità si avvicinano al jet.

Quando Barney ha detto che secondo il suo parere si tratta di una giovane donna, sono andato un po’ in confusione. Certo, sospettavo che Elena avesse assoldato qualcuno… perché conoscendola, so con assoluta certezza che lei tira solo i fili… le mani sporche di sangue non sono le sue!

È subdola ed astuta… devo valutare bene le mie prossime mosse. Devo assolutamente passare in vantaggio in questo squallido gioco che sta facendo.

Mamma mia… sprofondo nella poltrona.

Mi strofino gli occhi stanchi e ripenso alla rabbia della mia famiglia. Vederli così agitati mi ha destabilizzato… sospiro profondamente ricordando le loro parole, le loro angosce “ maledetto detective ” mormoro a voce bassa “ non si doveva impicciare ”

Da quando hanno saputo che ‘ qualcuno ’ ce l’ha con me, mi stanno con il fiato sul collo… mi chiamano varie volte durante il giorno, per sapere le novità. Soprattutto mamma e papà… sono diventati apprensivi!

‘ è proprio quello che cercavo di evitare… maledetto detective Clark ’

Non doveva affrontarmi quando era presente la mia famiglia “ adesso dovrò fare ancora più attenzione ” sussurro spegnendo il computer. Prendo in mano il mio Iphone e rileggo con un sorriso stampato in faccia, l’ultimo messaggio di Anastasia.

- vorrei solo poterti guardare negli occhi e vedere il tuo sorriso

Mi sono trattenuto dal chiamarla e dirle la verità… qualcosa è cambiato dalla sera di tre giorni fa! Sia da parte mia, che da parte sua… io, dopo aver rischiato la morte per quella bomba… dopo aver rischiato di perderla ancora prima di averla potuta avere, ma soprattutto dopo aver ammesso a me stesso di amarla, sento l’infrenabile impulso di stringerla e proteggerla da tutto e tutti.

Lei d’altro canto, è diventata più disinibita… mi dice spesso che vuole vedermi, che vuole potermi guardare negli occhi…

Sento che sta per arrivare il momento di incontrarla, non posso più far finta di nulla. È diventato sempre più difficile fingermi qualcun altro… i ‘ panni di Alessandro ’ iniziano ad andarmi stretti. In fin dei conti, ho celato la mia vera identità per farmi conoscere intimamente da Anastasia e credo di essere riuscito nel mio intento. Oramai, mi conosce e sa cose molto intime di me…

‘ spero solo che non si arrabbi troppo, per averle celato chi sono ’

Proprio quando sto per poggiare l’IPhone, questo inizia a suonare. Sullo schermo lampeggia il nome del mio braccio destro… premo immediatamente la cornetta verde, portandomi il telefono all’orecchio “ pronto Ros ”

< ciao Christian > sento nella cornetta il rumore che produce girando dei fogli < ti ho chiamato per avvertirti che i documenti riguardanti l’acquisizione della SIP, sono pronti… e naturalmente hanno accettato di buon grado l’offerta ricevuta >

Sorrido udendo le sue parole “ finalmente una buona notizia Ros ” dico già in piedi prima di continuare “ appena arrivo in ufficio voglio un resoconto dettagliato, dopo di che, ci recheremo li per concludere l’affare ” concludo già fuori dal mio ufficio.

Ride del mio entusiasmo e mi risponde < ricevuto capo >

Chiusa la telefonata, recupero la giacca e mi avvio all’ascensore. Nell’istante in cui metto piede nell’atrio, vedo sopraggiungere Jason “ Mr. Grey ”  mi dice già pronto per uscire. Gli faccio cenno con il capo e premo il tasto di chiamata.

“ arrivato in ufficio, dopo circa una mezz’ora usciremo con Ros verso il centro di Seattle ” mi risponde prontamente “ certo Signore ” entriamo nella cabina dell’ascensore e nel frattempo mi abbottono la giacca.

 

***

 

Seduto alla scrivania del mio ufficio, situato all’ultimo piano della Grey Enterprises Holdings, studio con molta attenzione i documenti relativi alla SIP. I bilanci annuali sono buoni tutto sommato, migliorerà senz’altro dora in poi…

Ho difronte a me Ros, vestita impeccabile come al solito, che sta aspettando pazientemente il mio verdetto. Mi concentro nuovamente sulle carte e passo vari minuti a leggere tutti i particolari dell'acquisizione.

Quando finisco il mio controllo, sposto la mia attenzione sulla mia collaboratrice… è seduta con le ginocchia accavallate ed aspetta. Incrocio le mani davanti a me e le dico semplicemente “ mi sembra tutto in ordine Ros, bel lavoro ”    

Al mio benestare, sorride soddisfatta “ grazie Christian ” scavalla la gamba e si liscia il pantalone del tailleur antracite “ ho inserito come sempre un piccolo ricavo extra ” afferma facendomi l’occhiolino. Scoppio a ridere divertito “ ben fatto Ros ”

Sorride alzandosi in piedi “ beh… grande capo ” recupera il cappotto scuro poggiato sulla poltrona e continua “ andiamo a concludere questo affare? ”

 

Jason parcheggia davanti al palazzo che ospita la casa editrice. Ros seduta al mio fianco, si sporge per avere una visuale migliore.

“ beh l’aspetto è senz’altro da migliorare ” esclama tornando al suo posto. Alzo lo sguardo sull’insegna ben tenuta, ma vecchia e sospiro profondamente “ sono d’accordo con te Ros ” mi sorride ed apre la portiera prima che Jason possa farlo.

Esce dalla macchina sistemandosi il cappotto e i capelli… quando è pronta, si gira a guardarmi con il suo cipiglio impaziente “ vogliamo andare? ” domanda impugnando la valigetta come se fosse un’arma. 

Jason mi apre il mio sportello, con in volto un’espressione di scuse. Gli faccio spallucce apprestandomi a seguire Ros. La guardo scuotendo la testa ‘ è sempre così impulsiva ’ penso poggiando un piede sul marciapiede ‘ ma la nostra cooperazione funziona anche per questo motivo. Io sono quello analitico, mentre lei è più impulsiva ’ esco dalla macchina abbottonando la giacca e faccio il giro della vettura, raggiungendo la mia collaboratrice “ bene andiamo ”  

Insieme ci avviciniamo alla porta scorrevole. Quando giungiamo davanti ad essa, faccio passare prima Ros… mi ringrazia con un sorriso ed entra. La seguo immediatamente trovandomi in un ambiente accogliente e rilassato.

Appena siamo dentro, noto un uomo biondo di spalle che poggiato al bancone della reception, chiacchiera con l’addetta al ricevimento. Ros al mio fianco digrigna i denti e la sento mormorare “ iniziamo proprio male ”

È lei quella che in azienda odia i chiacchiericci… io mi limito ad occhiate significative che zittiscono tutti, mentre lei… sospiro rassegnato “ calma Ros… non fanno ancora parte della mia azienda ” le dico bloccandola. Infatti, stava già per partire in quarta con una delle sue ramanzine.

In ufficio tra la mia serietà e la sua esuberanza nel reagire, sono tutti in fila come soldatini… Ros in risposta, mi fissa contrariata. Poi inspira profondamente e dice “ agli ordini capo… ” scuoto la testa e mi avvicino ai due, che continuano a parlare non essendosi accorti del nostro arrivo.

Quando sono dietro l’uomo, la receptionist mi nota.

Sgrana gli occhi, avendomi riconosciuto e mi rivolge la sua completa attenzione “ Buongiorno e benvenuti alla SIP ” parla con tono professionale “ il mio nome è Claire, come posso esserle utile Signore? ”

Alle sue parole, l’uomo con cui era impegnata a conversare si gira ed è lì, che incontro per la prima volta Jack Hyde. Appena lo metto a fuoco, sento nascere in me il bisogno di tirargli un bel pugno in faccia… ma per fortuna, prevale il mio buon senso ed il mio controllo, che mi fanno rimanere stoico.

‘ arriverà il tuo momento Jack Hyde ’ penso guardandolo storto ancora un secondo, prima di distogliere con un certo sforzo la mia attenzione da lui. Lui non sapendo il motivo della mia occhiata, mi fissa stupito

Mi volto verso la  ragazza, che ancora aspetta una risposta… mi schiarisco la gola e con tono gelido dico semplicemente “ sono Christian Grey, ho un incontro con Jerry Roach ”

I due si scambiano un’occhiata che non passa inosservata né a me, né tantomeno alla mia vice che esclama furibonda “ non abbiamo tutto il giorno, grazie ”

Lei, sobbalzando recupera professionalmente il telefono ed avvisa, chi di dovere del mio arrivo. Lui invece, con un buongiorno sussurrato si precipita all’ascensore.

‘ e quello è l’ex marito di Anastasia? ’ penso confuso ‘ era sposato con un marines… l’ha tradita ed ora solo per una occhiata gelida, è scappato come un coniglio? ’

Mah….

“ il Signor Roach la riceverà subito Mr. Grey ” è la voce della segretaria a distrarmi dai miei pensieri su quell’uomo “ perfetto ” e così dicendo mi dirigo agli ascensori seguito da Ros e Jason.

 

L’incontro con il presidente Roach e il vicepresidente Kay Bestie, è stato abbastanza veloce. In realtà credo che questa, sia stata la vendita più facile della mia carriera. Soprattutto Jerry Roach, mi è sembrato quasi impaziente di firmare l’atto di cessazione.

Mentre eravamo impegnati nella trattativa, ho scorto con la coda dell’occhio Hyde aggirarsi nei pressi dell’ufficio. Ros stava esponendo tutti i particolari ed io, seguivo con lo sguardo quell’uomo. Mi è sembrato alquanto strano il suo comportamento… sembrava particolarmente interessato a quanto stava accadendo.

Dopo aver posto la firma, aver stretto la mano al vecchio presidente ed al precedente vicepresidente, sono uscito senza rivolgere la parola a nessuno. Arrivato in macchina, ho esposto a Ros i miei dubbi… ed anche lei aveva notato qualcosa di strano.

Ora che sono diventato a tutti gli effetti il proprietario della casa editrice, ho pieno accesso a tutte le informazioni. Comodamente seduto nel mio ufficio della GEH, ho davanti a me tutti gli incartamenti della SIP.

Sembra tutto in ordine… ma allora perché erano così ben propensi a vendere? Mi domando sfogliando le carte… sto controllando i profitti dello scorso anno quando mi accorgo di una cosa anomala. Tre mesi fa hanno iniziato ad avere problemi finanziari…

“ ma cosa… ” mormoro ritornando alla pagina precedente. I ricavi del 2017 sono stati circa 500 Mila Dollari… il 2018 è iniziato bene come il precedente, ma poi pian piano hanno avuto un calo drastico dei profitti.

“ ed ecco spiegato il motivo ” sospiro pesantemente, allentando il nodo della cravatta. Stavano avendo problemi e la mia proposta, gli deve essere sembrata una manna dal cielo. Recupero velocemente l’IPhone dalla scrivania e chiamo Barney. Mi risponde immediatamente < capo, di cosa ha bisogno? >

Chiudo gli incartamenti ed accendo il portatile “ Barney devi fare un controllo approfondito sulle finanze della SIP. Hai pieno accesso a tutto il database della società ”

< ohh… nuovo acquisto capo? > ridacchia divertito. Alzo gli occhi al cielo esasperato dalle sue battutine. È indubbiamente il migliore nel suo campo, però la sua personalità mi destabilizza a volte “ si Barney… quindi ho bisogno di conoscere la causa del brusco calo dei profitti ”

Sento in sottofondo il rumore inconfondibile dei tasti del Pc mentre mi risponde < consideralo già fatto capo! >

Chiudo la telefonata, pronto per iniziare a lavorare quando il cellulare mi squilla in mano… è Carrick. Credendo che si tratti della solita chiamata apprensiva, non mi affretto a rispondere. Prima mi raddrizzo e dopo un paio di squilli, rispondo “ ciao papà ”  

< Christian > al solo udire il tono della sua voce, mi si gela il sangue nelle vene. Scatto in piedi e recupero la giacca “ cosa è successo? ” domando già sull’uscio della porta.

Jason scatta come una molla, aspettando istruzioni. Lo guardo restando in ascolto delle prossime parole di mio padre < va tutto bene figliolo. Mi hanno appena chiamato dalla centrale > inarco un sopracciglio “ la centrale? ” chiedo un po’ più calmo “ cosa volevano? ”

 Lo sento ispirare profondamente prima di rispondermi < hanno arrestato l’uomo che si è introdotto in casa nostra Christian. Noi stiamo andando ora in centrale > mio padre non finisce neanche di parlare che inizio a correre verso l’ascensore, non curandomi se Jason mi segue oppure no “ arrivo papà ” esclamo schiacciando il pulsante di chiamata < va bene figliolo > e così dicendo chiude la telefonata.

Proprio in quell’istante arriva l’ascensore… mi precipito all’interno seguito da Jason. Aspetto con impazienza la discesa fino al garage e solo quando sono seduto in macchina, mi chiede dove sono diretto.

“ andiamo alla centrale di polizia Taylor ” 

 

POV ANASTASIA

 

“ Dove posso trovare un pediatra? ”

Il pianto disperato di Marco, non mi consente di sentire le indicazioni dell’infermiere. Gli faccio un sorriso di scuse e domando nuovamente “ mi scusi, non ho capito dove devo andare ”

Lui gentilmente rivolge uno sguardo al bambino tra le mie braccia e dice “ deve seguire quel corridoio in fondo, dopo di che giri a destra ”

Lo ringrazio e velocemente seguo le sue indicazioni. Camminando cerco di calmare Marco che si contorce dal dolore. È da ieri sera che lamenta un leggero fastidio all’orecchio… ho chiamato subito la sua dottoressa, che mi ha consigliato di tenerlo al caldo e di dargli un antipiretico. Stava meglio, tanto che ha riposato tutta la notte e questa mattina si è svegliato tranquillo.

Poi verso le otto e mezzo, ha iniziato a lamentarsi nuovamente. Il dottore non mi rispondeva ed allora mi sono messa in macchina… ho coperto bene il mio bambino e ho guidato fino all’ospedale.   

“ su amore ” gli bacio la testolina, mentre raggiungo un corridoio pieno di animaletti sulle pareti ‘ sono arrivata ’ penso sedendomi su di una sedia. Cerco di farlo girare verso di me ma sfugge ai miei tentativi di aiutarlo. Con una certa difficoltà, riesco nel mio intento trovandomi davanti il suo faccino arrossato… mi si stringe il cuore a vederlo in questo stato “ amore ” sussurro abbracciandolo forte “ shhhh… adesso starai meglio amore mio ” gli bacio delicatamente le guanciotte accaldate “ MAMMA MALE ” singhiazza lamentandosi disperato.

Gli occhi mi diventano lucidi… cercando di controllarmi, gli scosto i capelli dalla fronte sudata e gli bacio teneramente il nasino “ lo so amore… lo so che ti fa tanto male. Ma adesso starai meglio, la mamma te lo promette ” dico sentendomi scendere alcune lacrime sulle gote. Le asciugo velocemente e proprio in quel momento una porta si è aperta, facendone capolino una donna bellissima sulla cinquantina “ cara, cosa è successo? ”

 

Guardo con sollievo Marco, dormire rilassato sul lettino dello studio. Appena è spuntata la dottoressa, mi sono alzata dalla sedia e mi sono precipitata da lei in lacrime. Dopo un po’ di moine, sono riuscita a farlo calmare quel tanto che basta per essere visitato.

La gentile dottoressa ( di cui non so il nome, perché quando si è presentata c’era Marco che strillava ), lo ha visitato riscontrando una bella infezione all’orecchio destro. Gli ha subito somministrato l’antibiotico e piano piano il mio piccolino si è calmato, addormentandosi.   

“ non so davvero come ringraziarla Dottoressa ” le dico porgendole una mano che prontamente afferra “ dovere Signo… ” si interruppe al suono del suo cellulare “ mi scusi ” mi dice scusandosi per poi prendere l’apparecchio e portarlo all’orecchio “ amore sono a lavoro… ” inizia a dire prima di bloccarsi e diventare pallida in volto “ ok… arrivo subito ” e chiude velocemente la chiamata.

Sposto altrettanto velocemente lo sguardo e torno, a guardare Marco che dorme beato finalmente. La dottoressa si avvicina nuovamente a me e prendendo in mano una confezione di medicinali, mi dice “ mi dispiace per l’interruzione… allora il bambino adesso è calmo, questa sera gli dia un’altra compressa di antibiotico ” mi allunga la medicina e continua “ domani mattina, dopo colazione un’altra dose…continui la terapia per cinque giorni, nel giro di una settimana massimo questo giovanotto starà benissimo ” conclude sorridendo.

Afferro il medicinale, sospirando di sollievo “ la ringrazio veramente tanto ” mi risponde con un sorriso prima di dire “ non vorrei sembrarle maleducata, ma purtroppo devo scappare adesso. Se ci sono problemi torni pure mi raccomando ” mi dice allontanandosi da me, ma non prima di fare una dolce carezza al mio bellissimo bambino “ ciao piccolino ” gli sussurra dolcemente per poi salutarmi ed affrettarsi fuori dalla stanza.

‘ che persona squisita ’ penso infilando la scatola in borsa e prendendo delicatamente Marco in braccio.

 

***

 

Seduta sul divano, aspetto pazientemente che Alessandro sia online. È stata davvero una giornata faticosa… vedere mio figlio soffrire è sempre un colpo al cuore! Dopo cena sono riuscita a fargli prendere l’antibiotico e adesso sta dormendo beatamente nel mio lettone.

Dopo essere tornata a casa dall’ospedale, ho telefonato a mamma. Appena ha risposto era guardinga, credendo che avessi chiamato perché dovevo andare al lavoro. Ha reagito come immaginavo… era spaventata, furiosa ed impaurita.

Quando sono entrata in casa, quel pomeriggio, mi ha assalito con un abbraccio stritolatore. Piangendo, mi stringeva a lei… dopo un po’ con l’aiuto di Bob, sono riuscita a farla calmare.

‘ mamma mia ’ mi districo i capelli con le mani, stendendomi rilassata sul divano ‘ mi ha chiamata persino papà ’.

‘ non ci vediamo spesso quanto vorrei ’ rifletto tra me e me, guardando distrattamente il cellulare ‘ anche Marco sente la sua mancanza ’

Ray vive a Montréal con la nuova moglie… una deliziosa donna canadese, che ama davvero mio padre. Siamo troppo lontani…

All’improvviso il telefono vibra… col cuore in fibrillazione mi appresto a leggere – Buonasera Anastasia – sorrido e immediatamente digito – Ciao Alessandro… come è stata la tua giornata?

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Capitolo 21
*** 20 ***


CAPITOLO 20

POV CHRISTIAN

 

Quando Jason parcheggia davanti la centrale di polizia, prendo un respiro profondo prima di scendere dalla macchina.

‘ sei troppo agitato Grey ’ mi ammonisco tra me e me ‘ in questi casi è essenziale essere lucidi… devo agire con raziocinio, non lasciandomi trasportare dalla rabbia ’ nel frattempo Jason ha fatto il giro della vettura e mi ha aperto lo sportello.

Quando il respiro è diventato più controllato, metto un piede sul marciapiede. Con la giacca sottobraccio, esco completamente dal mezzo e Jason, chiude con uno scatto deciso la portiera. Mentre mi incammino verso l’entrata, da cui entrano ed escono una moltitudine di persone, dietro di me Jason inserisce l’allarme alla macchina ed immediatamente mi raggiunge.

Arrivato alla porta, è ormai alle mie spalle.

Appena entrati, dei poliziotti ci perquisiscono. Passo prima io sotto il metal detector… appena superato il controllo, un poliziotto mi perquisisce “ mi scusi ” sussurra concentrato nel suo lavoro. Io annuisco, alzando le braccia per facilitargli il compito “ si figuri ”

Tempo qualche secondo e sono libero di andare… dietro di me, nel frattempo Jason ha sfoderato l’arma dalla fondina e passa il metal detector senza troppi problemi. Anche lui subisce la perquisizione… il poliziotto addetto al metal detector, vedendo la pistola si acciglia e domanda spiegazioni al mio uomo “ motivo della detenzione dell’arma? ”

Jason, dopo aver superato agevolmente il controllo risponde semplicemente, dicendo “ guardia del corpo ” riprende la pistola, la infila nella fondina sotto l’ascella ed abbottona la giacca. Sogghigno all’espressione stupita del poliziotto… lo capisco bene… vedendolo palestrato, serio e tutto d’un pezzo, uno si immagina che faccia come minimo il mercenario!

Ritorno presto serio, quando Jason ha finito e mi raggiunge… mi fa un cenno d’assenso ed insieme ci inoltriamo dentro l’edificio, alla ricerca dei miei genitori.

 

Li individuo subito dopo aver svoltato un angolo…

Sono seduti in un lungo corridoio, circondati da alcuni poliziotti ed il detective Clark. Affretto il passo per raggiungerli, naturalmente tallonato da Jason e quando sono in loro prossimità, è proprio quest’ultimo a notarmi per primo.

“ Mr. Grey ” il suo saluto fa girare anche i miei, che si accorgono della mia presenza “ tesoro ” esclama Grace, alzandosi dalla sedia per venirmi incontro ed abbracciarmi. Mi stringe a sé, seppellendo il volto nel mio petto “ mamma ” dico ricambiando la sua stretta.

Alzo lo sguardo, salutando anche Carrick “ papà ” a cui mi risponde con un sorriso. Dopo di che, rivolgo la mia attenzione al detective “ detective Clark ”  

Mi scosto dall’abbraccio di mamma per avvicinarmi ai due… saluto papà con un rapido abbraccio e porgo la mano al poliziotto, che la stringe con vigore. Ed è proprio lui, a rompere gli indugi dicendo “ vogliamo accomodarci? ” ci fa segno ad una porta laterale, che sino a quel momento non avevo notato “ stavo giusto dicendo ai suoi genitori, che avremmo aspettato lei per iniziare l’interrogatorio ”

‘ ci siamo ’ penso sciogliendo la presa delle nostre mani ‘ è l’ora della verità ’ annuisco fermamente al detective “ certo… sono venuto proprio per questo ”

Alla mia risposta lui mi guarda soddisfatto, mentre Grace e Carrick mi si avvicinano per darmi il loro sostegno… gli ringrazio con un sorriso prima di dire “ andiamo ”

“ perfetto Mr. Grey… prego da questa parte ” esclama iniziando a dirigersi verso la porta indicata precedentemente… i miei dopo avermi guardato nuovamente, si avviano dietro di lui lasciandomi per un secondo da solo con Jason. 

Quando sono certo di non essere a portata d’orecchio, mi rivolgo proprio a quest’ultimo “ Taylor, quando saremo dentro cerca di registrare tutto quello che accade ” mi interrompo per guardarlo fisso negli occhi “ dobbiamo avere quante più informazioni possibili per trovarla ” non ho bisogno di specificare a chi mi riferisco…

Dopo un attimo di completa immobilità, mi annuisce sicuro affermando “ lo consideri già fatto Signore ”

Gli sorrido brevemente prima di tornare serio e dirigermi nella stanza.

 

***

 

Seduto su di una sedia, ammanettato al tavolo dell’interrogatorio, c’è un uomo di corporatura robusta ed imponente, con lo sguardo rivolto verso il basso.   

Lo guardo da dietro un vetro a specchio, con di fianco a me i miei genitori e Jason. Il detective Clark, dopo averci fatto entrare è uscito dalla stanza lasciandoci in compagnia di una poliziotta. Studio ancora un po’ l’uomo di fronte a noi, per poi girarmi in direzione di mia madre… ha lo sguardo fisso sul vetro, intenta a studiare attentamente il suo aggressore con la fronte aggrottata.

Sospiro silenziosamente, ritornando a guardare l’uomo… ‘ non lo conosco… mai visto prima d’ora ’ penso distogliendo l’attenzione, per rivolgermi alla polizziotta “ ora come si procede? ”

Lei, mi guarda cordialmente dicendo “ adesso inizierà l’interrogatorio… ” si blocca un secondo per guardare mia madre “ Mrs. Grey, le abbiamo lasciato un po’ di tempo per osservare attentamente quell’uomo ” ed indica la persona ammanettata oltre il vetro “ riconosce in lui, l’aggressore che si è introdotto in casa sua? ”

Alla sua domanda logica, inizio a comprendere come mai ci hanno fatto entrare prima che iniziasse l’interrogatorio. Vogliono, come prima cosa che Grace lo identifichi… mi scambio un’occhiata d’intesa con Carrick… ‘ lo aveva senz’altro capito dal principio ’ ammetto a me stesso ‘ è un avvocato dopotutto! ’. Mi rivolge un cenno d’assenso, tornando a guardare la moglie.

È la voce incrinata di mamma a risuonare forte e chiara “ si è lui ” sentenzia senza distogliere lo sguardo “ ne sono assolutamente certa! ”

Stringo i pugni travolto da un’improvvisa rabbia crescente… ‘ è davvero lui ’ penso pentito di non averlo trovato prima io! Ahh… come mi sarei divertito…… mi faccio più vicino a Grace e le accarezzo una spalla.

Mamma, mi poggia una mano sulla mia, fermandola e me la stringe forte!

“ perfetto Mrs. Grey ” dice la polizziotta, per poi prendere il suo telefono e digitare un messaggio. Nel giro di qualche secondo, nella stanza dell’uomo entra il detective Clark con sottobraccio una cartellina marrone. Mamma abbassa la mano, liberando la mia e stringe i pugni facendosi attenta.

Anche io seguo il suo esempio, seguendo con molta attenzione i movimenti del poliziotto.   

Arriva proprio difronte al vetro… guarda come nel vuoto, ma sa bene che noi vediamo tutto! Dal nulla, fa un solo cenno con il capo ed immediatamente, la polizziotta di fianco a noi preme un interruttore, che fa accendere una spia rossa.

‘ hanno iniziato a registrare l’interrogatorio ’

A questo punto, poggia il fascicolo sul tavolo e si accomoda sull’altra sedia presente nella stanza. Si aggiusta molto lentamente, apre la cartellina ed inizia a tirare fuori molti fogli. In tutto questo, l’uomo ammanettato non ha mai alzato lo sguardo.

Mi giro leggermente in direzione di Jason e colgo la sua espressione concentrata, mentre registra di nascosto la scena che si sta svolgendo al di là del vetro a specchio. La voce dura del detective mi riporta al presente “ allora, Signor Kinect… vedo che è stato molto impegnato in tutti questi anni ” esordisce indicando uno ad uno i fogli dispiegati difronte a lui.

Alla provocazione del poliziotto, l’uomo alza per la prima volta la testa… mostrando un’espressione beffarda. Al suo silenzio, il detective continua “ qui leggo… resistenza a pubblico ufficiale, furto con scasso, rapina a mano armata, rapimento a fini d’estorsione… non c’è che dire Signor Kinect, ha un curriculum niente male

Kinect con un sorrisetto, gli risponde a tono “ la ringrazio per il complimento ” inizia a dire acquisendo sicurezza “ effettivamente mi sono impegnato molto in questi ultimi anni di libertà ” conclude divertito accavallando una gamba ed incrociando le dita, per quanto possibile dalle manette.

Il detective non si scompone, continuando a tirare fuori fogli su fogli… ‘ mamma mia ’ penso, guardando sgomento dall’atteggiamento spavaldo di quest’uomo. Scuoto la testa, girandomi a guardare i miei genitori… mamma è pallida in volto, mentre papà ha chiaramente le mascelle serrate.  

sono felice per lei Signor Kinect… ma ora vorrei che mi parlasse di quanto accaduto un mese fa, quando si è introdotto nella residenza della famiglia Grey

Kinect diventa stranamente serio “ beh cosa c’è di tanto speciale? È stato un lavoro come un altro ” risponde teso, scavallando la gamba “ non è stato nulla di particolare

“ ha cambiato atteggiamento ” è papà a rompere il silenzio venutosi a creare nella stanza “ se al principio era quasi strafottente, adesso è chiaramente sulla difensiva  ”. Mi giro verso di lui e noto immediatamente la sua espressione… ha in volto, la tipica faccia da avvocato che sta per dare scacco matto.

Annuisco alla sua osservazione e gli dico “ l’ho notato anche io papà ”. Guardandomi serio, mi risponde con un cenno prima di dire “ adesso il detective può usare questa situazione a suo vantaggio ”

Ed infatti Clark lo incalza “ nulla di speciale? Un lavoro come un altro? ” si alza in piedi abbandonando gli incartamenti “ suvvia Kinect… non prendiamoci in giro! ” gli arriva di fianco continuando a parlare “ sapevi benissimo cosa c’era in palio… ” si interrompe per qualche secondo per creare suspance “ …dopotutto si tratta dei genitori di Christian Grey

Kinect, diventa sempre più nervoso e prova a salvarsi esclamando “ non ne so nulla di questa storia! Non potete ricollegarmi a questo reato!

Clark riprende a camminare in circolo per la stanza “ abbiamo le immagini di video sorveglianza dei Grey e la testimonianza della Signora ” a queste parole mi giro di scatto verso mio padre, ma lui nega con il capo sussurrandomi “ è una tattica di depistaggio ”

Capisco dalla sua spiegazione cosa sta facendo il detective… ‘ vuole spingerlo a confessare ’ penso tra me e me, tornando a concentrarmi sull’interrogatorio giusto in tempo per assistere alla stoccata finale.

Clark arriva alle spalle di Kinect, si china verso di lui e gli dice “ dovevi essere davvero arrabbiato con il Signor Grey… ” si ferma ed appoggia i palmi aperti delle mani sul tavolo, ai lati dell’uomo “ …arrivare a mettere a soqquadro la casa della sorella… introdurti in casa dei suoi genitori… ” Kinect tenta di parlare dicendo “ ma cosa… ” ma Clark lo interrompe bruscamente “ …e per finire, attentare alla sua vita! Mettendo un ordigno sul suo jet… eri davvero furioso, non è forse vero Kinect?

Kinect resta immobile… occhi spalancati… bianco cadaverico in volto. Quando il detective si raddrizza da dietro di lui e gli torna di fronte, lui sembra genuinamente incredulo ma di che diavolo sta parlando?

Mi acciglio vedendo la reazione dell’uomo… guardo papà ed anche lui, ha un’espressione diffidente “ qualcosa ci sfugge! ” dice all’improvviso facendo voltare mamma, che subito gli domanda spiegazioni “ solitamente quando un pregiudicato viene smascherato, si mette maggiormente sulla difensiva! Qui abbiamo un uomo che sembra non comprendere… ” si passa una mano sul viso prima di concludere “ …o abbiamo un perfetto attore, oppure… ” non completa la frase e si gira verso di me, per guardarmi fisso. Mamma al nostro fianco, si porta le mani alle labbra “ Carrick… ” mormora con voce tremante.

Ma papà, continua a fissarmi in modo significativo… non serve che concluda… Elena, ha usato quest’uomo di proposito per depistare le indaggini della polizia. Nel caso di Mia, ha fatto agire una ‘ persona ’ incappucciata… stessa cosa per la manomissione del jet, ma non per i miei genitori… ‘ Perché? Cosa vuole ottenere? ’ mi domando tra me e me… ha usato chiaramente la stessa persona per le ‘ prime cose ’ ma non per l’ultima!

‘ pensa Grey… ragiona lucidamente ’… le prime occasioni che ho elencato, erano < lavori più semplici >.

Mia… ha aspettato che la casa fosse vuota, per poi metterla a soquadro e lasciarmi il primo indizio… il tentativo d’irruzione a casa mia e il bigliettino…

Il jet… era buio, si è trattato di entrare nell’aeroporto e piazzare la bomba… lavori relativamente facili, senza bisogno di un grande sforzo fisico. Mentre quando ha puntato i miei genitori, si è servita di un’altra persona… ‘ Cosa c’è di diverso? Mi sfugge qualcosa di importante… rifletti Grey! ’ mi esorto concentrato, non curante di quanto accade intorno a me!

Mentre Grace e Carrick discutono con la polizziotta, io riporto lo sguardo nell’altra stanza… Clark continua a tartassare il detenuto di domande, a cui risponde negando. Ma è guardando Kinect, che mi giunge alla mente una folgorazione… Elena, ha avuto bisogno di un uomo!

‘ Ma perché? ’ mi chiedo studiandolo. Resto per qualche secondo concentrato al massimo, ripetendomi a mente tutti i dettegli di cui sono a conoscenza…  

Ed ecco che trovo la risposta alle mie perplessità… mentre nelle altre ‘ occasioni ’ non c’era il rischio di un contatto diretto con delle persone, nel caso dell’effrazione dai miei genitori, invece c’era il serio pericolo di trovare in casa o mia madre, oppure mio padre! 

E nel caso in cui avesse trovato papà in casa, avrebbe avuto bisogno di una forza fisica in grado di confrontarsi con un uomo!

Un uomo, penso… ‘ quindi è davvero plausibile la teoria di Barney ’ rifletto infine ‘ si è servita di una ragazza per le < questioni > con basso rischio, mentre quando si è trattato di entrare in pieno giorno a casa dei miei, ha optato per un uomo! ’

Respiro profondamente per placare l’ira che mi pervade le viscere… è astuta come al solito! Mi volto verso Jason che sta continuando a registrare quanto accade, vedendogli in volto un’espressione contrariata. A questo punto torno a concentrarmi sull’interrogatorio.

Il detective è nuovamente seduto di fronte a Kinect… “ quindi vorresti farmi credere di non sapere nulla degli altri episodi? Vorresti prendermi per il culo, Kinect? ” adirato sbatte i palmi sul tavolo, producendo un rumore sordo.

Il diretto interessato sobbalza contorcendo le mani ammanettate “ giuro su Dio che non ne so nulla ” esclama convinto delle sue parole “ posso anche ammettere di essermi introdotto in quella casa… ” inizia a dire guadagnandosi un’occhiata da parte del poliziotto “ ok, ok confesso l’effrazione e ‘ l’aggressione alla Signora ’, ma le altre accuse non ci penso proprio a prendermele!

“ sembra convincente ” mormora mamma guardando mio padre… lui distoglie l’attenzione dalla scena a cui stiamo assistendo e la guarda “ purtroppo anche a me, sembra molto sincero ” sospira sconsolato “ a quanto pare siamo arrivati solo alla punta dell’iceberg… non abbiamo trovato il vero colpevole ”

Intervengo anche io nella loro discussione “ sono d’accordo con te papà… il ‘ mandante ’ è ancora a piede libero ” dico facendoli girare verso di me “ ma state tranquilli… il colpevole verrà preso prima o poi ” aggiungo già pregustando il momento in cui metterò le mani su quella ‘ donna ’.

Non presto molta attenzione all’occhiata che si scambiano i miei genitori e torno ad ascoltare l’interrogatorio, che prosegue “ quindi confessi di esserti introdotto dai Signori Grey e di aver aggredito la Signora… giusto? ” gli chiede con tono scandito.

Kinect annuisce immediatamente “ assolutamente… non avevo idea di chi fossero, altrimenti non sarei mai entrato in quella casa! Non sono mica uno stupido!! ” risponde facendo rimane perplessi tutti quanti. Il detective da voce ai pensieri collettivi, domandandogli “ non sapevi chi erano? Cosa vuol dire?

Kinect, resta in silenzio per qualche minuto… stringe e si morde le labbra.

non mi rispondi? ” lo incalza Clark sporgendosi verso di lui sul tavolo “ guarda che non mi è difficile accusarti di tutti i reati citati prima Kinect… e all’effrazione con aggressione, si aggiungerebbe tentato omicidio! ” continua per poi aggiungere “ vuoi rischiare di andare davanti al giudice con tutte queste accuse, Kinect?

Non ricevendo risposta, il detective sospira profondamente e si raddrizza… per poi, alzarsi in piedi. Inizia a raccogliere tutta la documentazione sparsa sul tavolo e quando ha finito, si mette sottobraccio il fascicolo e si incammina verso la porta. A questo punto Kinect, seguendo con lo sguardo i movimenti del poliziotto si raddrizza ed esclama “ aspetti!

Clark si blocca a pochi passi dall’entrata e girando solo il capo, chiede “ hai deciso di parlare quindi?

Lui si morde nuovamente il labbro ed annuisce esitante… allora il detective, torna lentamente sui suoi passi e ripoggiando la cartella sulla superficie, si accomoda “ bene Kinect… sono tutto orecchi

Kinect prende un respiro profondo e si siede dritto… guardando fisso negli occhi il suo interlocutore inizia a raccontare “ ero seduto ad un bar, era pieno pomeriggio…

Al di là del vetro ci facciamo attenti… io velocemente mi giro a guardare Jason. Gli mando un’occhiata significativa a cui, mi risponde in maniera affermativa… a questo punto mi volto e aspetto pazientemente le mie risposte ‘ ci siamo! ’ penso incrociando le braccia al petto.

stavo per i fatti miei a ridere e a scherzare quando, sono stato avvicinato da una persona incappucciata di nero… si è messo davanti a me e mi ha passato un foglietto ripiegato. Non ho avuto neanche il tempo di chiedere spiegazioni, che è uscito di corsa… ” si interrompe un istante per prendere fiato e Clark gli domanda “ potresti riconoscere quella persona? Sai dirmi se si trattava di una donna, oppure di un uomo?

Questo scuote la testa e continua spedito “ no, non so dire granché su chi fosse… era tutto coperto. Comunque… a quel punto ho preso in mano il foglietto e l’ho aperto. Le posso garantire che sono rimasto sconvolto da quanto ho letto… ” scuote il capo con un’espressione sbalordita “ mi era già capitato di essere ‘ assoldato ’ in questo modo, ma l’importo del compenso, era troppo allentante per rifiutare. Mi sarei sistemato ed avrei smesso di fare queste cose! ” appoggia la fronte sulle mani ammanettate e sussurra “ sapevo che c’era una fregatura! Cacchio… ” sbotta strattonando le braccia ed alzando la testa “ era troppo bello e facile, per essere vero!

Clark gli schiocca le dita davanti al viso e dice “ non perderti Kinect… stavi andando bene. Prosegui…

Lui sospira ed annuisce sul foglio c’era un numero di telefono, che ho immediatamente chiamato… la voce che ha risposto era strana, come artefatta! Mi veniva richiesto di introdurmi in una casa, di piazzare un bigliettino in un punto sicuro e poi, potevo prendere e fare quello che ritenevo più giusto ” alla menzione del piccolo regalino di Elena, mi irrigidisco.

che bigliettino? Non abbiamo trovato nulla… ” interviene il detective facendo fermare Kinect, che sgrana gli occhi “ un giorno prima del colpo, è comparsa nuovamente la persona incappucciata e mi ha passato un biglietto. Ed io, seguendo le istruzioni l’ho nascosto in cucina… in una fessura del mobile, ne sono certo!

chiederò ai proprietari… continua pure!

‘ dannata Elena! ’ penso stringendo i pugni… Kinect riprende il suo racconto “ ho fatto quanto mi è stato detto, ma all’improvviso  mi sono trovato quella donna davanti… l’ho aggredita e legata ad una sedia. Quando non ha voluto dirmi dove trovare il denaro, l’ho colpita… ” a queste parole, Grace ha un sussulto che fa scattare me e papà.

“ va tutto bene tesoro ” gli mormora teneramente abbracciandola… io le sorrido accarezzandole una spalla “ stai bene mamma, è tutto passato ” lei mi risponde con un sorriso forzato “ si ”

Intanto l’uomo continua a parlare è stato quando la donna era ormai fuori gioco, che ho visto una foto di famiglia ed ho capito in che casa mi trovavo… a quel punto, ho abbandonato tutto e sono scappato come un razzo! Il giorno dopo in Tv, non si parlava d’altro ed io ho deciso di scappare. Credevo di essere al sicuro ed invece… ” conclude alzando un po’ le mani immobilizzate.

come è stato pagato? Ha una ricevuta con un mittente? ” gli chiede Clark incalzandolo per poi continuare “ e come mai, quando ha realizzato chi erano è fuggito spaventato?

Kinect alza gli occhi al cielo “ mi crede un’imbecille, per caso? Tutti conoscono Christian Grey… ma soprattutto, so che ha dalla sua i migliori avvocati dello stato! Non volevo averci a che fare… ” sospira pesantemente dicendo “ anche se mi sa proprio, che ora non sarò tanto fortunato!

“ ci puoi scommettere stronzo! ” dico arrabbiato. Carrick mi poggia una mano sulla spalla e mi esorta a calmarmi.

per quanto riguarda il pagamento… sono stato pagato con un bonifico bancario anonimo, non rintracciabile, se lo sta per chiedere ” esclama con tono sicuro, prima di concludere ma soprattutto… non ho idea chi mi abbia assoldato.

 

***

 

Seduto sul divano, sorseggio un buon calice di vino rosso. Dopo un pomeriggio del genere, me lo merito proprio!

Subito all’uscita dalla centrale di polizia, ho dato a Jason l’ordine di inviare tutto il video dell’interrogatorio a Barney, perché lo analizzasse. Inutile dire, quante raccomandazioni mi sono arrivate dai miei genitori… sono spaventati, pensavano che il colpevole fosse stato arrestato ma purtroppo, io so bene che non era quel Kinect!

Si tratta mio malgrado, di una persona molto più scaltra e pericolosa di un ‘ semplice ’ galeotto! Devo assolutamente scoprire l’identità del suo complice… anzi della sua complice!!

Sto pensando a varie possibilità, ma prima di incolpare una persona, devo avere prove concrete in mano e purtroppo non ho ancora niente… ‘ Che rabbia. Ho la certezza, che si tratta di Elena ma non so dove si nasconde! Mi sembra di essere tornato quell’adolescente smarrito… ’ penso facendo ruotare il vino nel calice ‘ e sono altresì consapevole, che è proprio questo lo scopo di quella psicopatica! ’

Poggio il bicchiere sul tavolino di fronte a me, per prendere in mano il mio Iphone. È finalmente arrivato il momento della giornata, che attendo con maggiore trepidazione… la chiacchierata con Anastasia!!

Controllo l’ora e vedendo che è arrivato il giusto orario, le invio immediatamente il primo messaggio della serata…

Buonasera Anastasia

 

Sono ormai due orette che conversiamo, raccontandoci reciprocamente le nostre giornate. Io non avendole ancora rivelato la mia identità, ho sorvolato su quanto è successo in mattinata ( il contratto di acquisizione della SIP ). Le ho raccontato brevemente il mio pomeriggio… dicendole di essere stato convocato in centrale per un ‘ piccolo problema ’.

Lei invece, mi ha detto che il piccolino ha una brutta infezione all’orecchio e lo ha dovuto portare in ospedale… da sola! Quando le ho domandato, come mai il suo ex marito non è andato con lei, mi ha semplicemente risposto che non le ha neanche risposto al telefono!

‘ Ma che uomo è, un padre che ignora il proprio figlio? ’

‘ Certo, era troppo impegnato a fare il cascamorto con la receptionist della SIP, per rispondere alla chiamata della sua ex moglie! ’

Mentre mi raccontava tutto questo, mi è salita la voglia dirompente di stringerla forte a me e di dirle che d’ora in avanti, avrei pensato a tutto io! Così spinto dal momento, mi sono buttato ed ho digitato – Anastasia, voglio incontrarti! Credo fermamente, che sia arrivato il momento giusto per compiere questo passo importante. La vita è troppo breve, per sprecare ancora del tempo parlando in questo modo, quando potremo vederci e guardarci negli occhi… Sei con me, Anastasia? – e non riflettendoci su, ho inviato, incrociando le dita!  

Mentre aspettavo impaziente la sua risposta, ho scolato tutto d’un fiato il vino rimasto nel calice ed ho iniziato, ad immaginarmi i possibili scenari del nostro incontro.

In uno… lei, dopo un attimo di stupore e sorpresa, mi sorride…

In un altro… dopo un iniziale fraintendimento, ci sediamo e trascorriamo una piacevole serata…

Ed infine il più tragico… appena mi vede, se ne va!

‘ Spero ardentemente, di avere il tempo per farle capire le motivazioni che mi hanno spinto a celarle chi sono! ’ mi auguro tenendo gli occhi fissi sullo schermo.

Quando inizia a scrivere, il cuore mi balza in gola ed aspetto trepidante di leggere. Tempo qualche secondo e compare il testo… mi affretto a leggerlo, trattenendo il respiro…

- Alessandro… anche secondo me, è giunto finalmente il momento adatto per incontrarci di persona. Sento ormai, li bisogno di rendere tangibile questo sentimento che sento crescere dentro di me, giorno dopo giorno… hai ragione nel dire, che la vita è troppo breve per sprecarla in questo modo. Adesso mi sento finalmente pronta a vivere! Sono assolutamente con te, Alessandro!

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Capitolo 22
*** 21 ***


CAPITOLO 21

POV ANASTASIA

 

È una settimana che aspetto questo momento… l’appuntamento con Alessandro!

L’attesa è stata lunga certo, ma finalmente è arrivato. Sono stata occupata principalmente a far guarire Marco, per fortuna il medicinale datomi da quella dottoressa ha funzionato… nel giro di qualche giorno è stato molto meglio.

‘ non so neanche il suo nome ’ penso distrattamente.

Fisso nello specchio il mio riflesso… mi giro prima da un lato per studiare bene la mia figura, poi nell’altro verso. Aggrotto le sopracciglia ed increspo le labbra “ non so… non mi convince ” dico esponendo le mie perplessità.

Studio attentamente, l’immagine che mi si riflette difronte. Indosso un abito nero molto bello… il davanti è semplice, quasi monacale con maniche lunghe e scollo a barca, ma è il dietro che è bellissimo… la schiena è interamente ricoperta di pizzo semitrasparente. È davvero sexy… però “ non so ” sussurro abbassando lo sguardo sulle gambe troppo scoperte… l’abito mi arriva appena a metà coscia.

Guardo l’altro vestito abbandonato su di una sedia… viola smanicato, scollo più provocante ma anche più lungo… infatti quest’ultimo, mi arriva poco sopra le ginocchia. Ero certa che non avrebbe raccolto consensi… infatti quando l’ho provato, mi sono arrivati commenti tipo…

‘ troppo formale

‘ poco accattivante ’

Oppure ‘ più adatto per un colloquio di lavoro ’

Sospiro pesantemente e continuo la mia osservazione quando, uno sbuffo mi fa girare alla mia sinistra… sedute sul mio letto ci sono mia madre, Katherine ( intenta ad accarezzarsi la pancia, ormai bella tonda ) e Mia, che con inbraccio Marco, mi stanno ‘ aiutando a scegliere l’abbigliamento ideale ’ per un primo appuntamento. 

Questa settimana in cui non ho lavorato, Mia è venuta a trovarmi e le ho presentato mamma. Inutile dire che è stato amore a prima vista, proprio come con Katherine!

Nel riflesso noto Marco, che gioca distrattamente con la catenina di Mia. Ed è proprio la voce di quest’ultima a riportarmi al presente.

“ secondo me stai benissimo invece, Anastasia… molto meglio dell’altro ” esordisce facendo annuire anche le altre due. Mi giro a guardarmi nuovamente e mi tiro un po’ giù la stoffa del microvestito che indosso “ il vestito è bello ” inizio a dire stendendomi l’abito sull’addome “ però non penso sia adatto per quest’occasione! ”

“ Anastasia… stai davvero bene ” mi rassicura Katherine con le mani ferme sulla parte alta della pancia “ se avessi un fisico come il tuo, io azzarderei anche di più! ”

‘ vorrei vedere… con tutto l’allenamento fatto nell’esercito e gli esercizi che seguo! ’ penso tra me e me, prima di tornare a concentrarmi sulla conversazione.

Mi giro verso di loro, guardandole esterrefatta “ ancora più di questo? ” domando indicandomi dubbiosa. Lei mi risponde con un’occhiata significativa ed esclama “ dovevi vedermi quando sono andata al mio primo appuntamento con Elliot ” ghigna guardando Mia al suo fianco che se la ride “ minigonna in pelle nera, camicetta scollata e il tutto accompagnato da stivali in vernice… ah l’espressione di Elliot è stata impagabile… ” racconta persa nei ricordi.

‘ andiamo bene… ’ sbuffo lanciando uno sguardo a mamma… sta seguendo tutta la scena, con stampato sul viso un sorriso a trentadue denti.

Mi restituisce lo sguardo e si alza in piedi “ tesoro sei bellissima ” mi raggiunge stringendomi un braccio “ devi essere fiera di te e questo vestito ti valorizza… e hanno ragione loro, l’altro non è abbastanza per un primo appuntamento ” conclude sorridendomi.

Sospiro rumorosamente, facendo ridere le tre donne e torno a guardarmi. Mamma ritorna sul letto in compagnia delle mie amiche ad aspettare il mio responso… liscio le pieghette impercettibili sulle braccia ed infine ammetto “ okk… ammetto che questo, è meglio di quello viola. È bello e mi sta bene… ”

Alle mie parole, odo un “ finalmente ” collettivo che mi fa quasi sorridere, facendomi per un secondo dimenticare quello che volevo dire “…ma non voglio sembrare… ” mi interrompo per guardare mio figlio, sincerandomi che non presti attenzione a quello che dico.

Quando sono certa che sia ancora concentrato sulla collana di Mia, continuo “ …disposta ad andare oltre, già dal primo appuntamento! ” sussurro incontrando lo sguardo di mamma e delle mie amiche. La prima, mi guarda con compressione… sapendo bene il mio vissuto!

Ho avuto un solo uomo in vita mia… e sinceramente sono un po’ in ansia, al pensiero di dover condividere l’intimità con un’altra persona.

Le mie amiche invece, alzano gli occhi al cielo ed è Katherine, per prima a prendere parola “ e anche se fosse? Non ci sarebbe nulla di male… ” Mia, d’accordo con l’idea della cognata rincara la dose sussurrandomi “ al mio primo appuntamento con Ethan, ho subito centrato l’obbiettivo… non so se hai capito cosa intendo! ”

Scoppio a ridere alla sua ‘ non troppo velata allusione ’, scuoto la testa continuando a guardarmi allo specchio ‘ voglio fare bella impressione su Alessandro ’ penso, ammettendo a me stessa il vero problema ‘ voglio che sia tutto perfetto stasera! ’

Mi sfugge un sospiro carico di ansia e preoccupazione, che viene colto dalle altre.

“ qual è il vero problema tesoro? ” mi domanda mia madre, dando sicuramente voce allo stesso interrogativo che frulla nella mente delle mie amiche “ non è il vestito, vero? ” 

Poggio le mani sui fianchi e sospiro nuovamente “ sono un po’ nervosa ” ammetto finalmente a bassa voce “ ho come la sensazione, di trovarmi sull’orlo di un precipizio ” continuo suscitando il loro assenso.

“ ma è normale, Anastasia ” dice Mia, facendo annuire mamma e Katherine “ hai parlato con questo ‘ misterioso Alessandro ’ per quasi due mesi… è assolutamente comprensibile se adesso, che è arrivato il momento di incontrarlo sei un po’ in ansia! ” conclude evidenziando il nome di Alessandro.

Si scambia un’occhiata con la cognata, ma sono troppo tesa per prestarci attenzione… annuisco meccanicamente, mentre tiro ancora un po’ più in basso l’orlo del vestito. 

Ad intervenire questa volta è Katherine “ Anastasia… noi ti possiamo consigliare certo, ma alla fine, sei tu che ti devi sentire a tuo agio! ”

“ grazie Katherine ” dico girandomi un secondo per sorriderle.

“ pensa a come ti fa sentire quel vestito… ” continua convinta “ l’importante, è che tu, ti senta bellissima! ”

Mi emoziono, sentendo le sue parole… è tutta la vita, che aspettavo delle amiche come loro!

Ancora incerta, torno a guardarmi… ed è in quel momento, che incontro lo sguardo limpido e sincero del mio bambino. Ha smesso di giocherellare con la collana di Mia ed è sceso dalle sue ginocchia… è seduto sul bordo del lettone e dondola spensierato le gambette.

‘ mi sono dimenticata di chiedere il parere della persona più importante ’ penso sorridendo.

Allora, mi giro nuovamente e rivolgo un sorriso alle tre, che seguendo ogni mia mossa comprendono quello che sto per fare… mi fanno l’occhiolino ed aspettano.

“ quello che conta è la sua opinione… ” dico sincera avvicinandomi a loro “ …è lui, l’uomo della mia vita infondo ” concludo inginocchiandomi difronte a Marco.

Mi specchio per un paio di secondi nei suoi occhietti azzurro cielo… e mi ci perdo completamente! È proprio vero, che i bambini sono gli esseri più puri al mondo!!

Mi riprendo e sussurro a voce bassa, come se si trattasse di un segreto tra noi “ tesoro ” gli accarezzo una guanciotta e ricevo in risposta, il più bel sorriso del mondo intero… mi sporgo verso di lui e gli scocco un tenero bacino sulle labbra, che lo fa ridere spensierato.

È un gemito d’emozione, a distrarmi… mia madre, fissa la scena quasi divertita e mi mima la parola < ormoni >. Io scuoto la testa e guardo le due di fianco a noi… c’è Mia, che non sa se consolare la cognata oppure ridere… mentre Katherine, è sull’orlo di una crisi di pianto.

“ ma che amore ” singhiazza quest’ultima, massaggiandosi il ventre.

“ ehi Katherine… calma ” provo a dirle ma ormai è andata… piange copiosamente a singhiozzi.

Le sorrido teneramente, tornando a concentrarmi sul mio bellissimo bambino che mi guarda con amore. Lo abbraccio forte, stringendomelo al petto e mi alzo in piedi.

Lui si stringe forte a me… ancorando le braccine intorno al mio collo ed appoggiando una guanciotta nell’incavo della mia spalla… gli bacio teneramente la testolina mora e respiro a pieni polmoni il suo profumo.

Improvvisamente, tutta la tensione ed il nervosismo che mi attraversavano il corpo, scompaiono… lasciandomi calma e rilassata. Sorridendo a mamma e alle mie amiche ( con una Katherine, intenta ad asciugarsi ancora le lacrime dalle guance ) che mi guardano, dico al mio ometto “ amore… la mamma ha bisogno del tuo aiuto per una cosa molto importante ”

Incuriosito alza la testolina e mi guarda con gli occhioni azzurri spalancati “ impottante? ” dice contento. Gli sorrido teneramente e accarezzandogli le guanciotte piene, gli rispondo “ proprio così… devi aiutarmi a decidere cosa è meglio che mi metto ” mi scappa una risatina a vedere la sua espressione compiaciuta.

‘ è sempre fiero ed orgoglioso, quando gli chiedo un parere! ’ penso sorridente.

Lo faccio scendere e lo metto proprio di fianco allo specchio “ adesso tesoro decidi tu… ” mentre parlo, recupero il vestito viola e me lo appoggio addosso, coprendo interamente quello che indosso “ mi metto questo… ” mi fermo per fargli guardare bene l’abito e dopo qualche istante, riabbasso l’altro e mi mostro “ …oppure questo? ” 

Lui resta concentrato per un po’… assumendo un’espressione molto buffa.

“ ci sta pensando seriamente… ” mormora mamma sottovoce, facendo ridacchiare me e le altre.

“ è di una tenerezza unica ” sospira Mia.

“spero che il mio piccolino sia tenero come lui ” singhiazza ancora Katherine.

Non ho il tempo di rassicurarla, dicendole che certamente il suo bambino sarà bellissimo, che Marco esclama con la sua vocina eccitata “ QUETTO MAMMA ” e indica l’abito nero che indosso.

“ bravissimo cucciolo ” urla Mia, balzando in piedi e venendo verso di noi, per prendere in braccio mio figlio. Con Marco tra le braccia, inizia a saltellare facendolo divertire “ Bravo bravo bravo ” cantilena continuando a saltare.

Mamma si alza e mi abbraccia forte, mentre insieme guardiamo Marco che ride. Sposto lo sguardo su Katherine, che mi fa un occhiolino prima di alzarsi lentamente dal letto e sottrarre mio figlio, dalla presa della cognata “ attenzione Mia ”

Il mio piccolo furfante, si abarica tra le sue braccia e si strofina, sulla spalla della mia amica come un gattino.

“ è davvero pazzo di Katherine ” commenta mamma, notando la felicità sul viso del bambino “ si hai ragione ” dico contenta.

All’improvviso Mia, esordisce con un “ ma noi dobbiamo andare adesso ” e si scambia una strana occhiata con l’altra e Katherine, riappoggiato Marco a terra, si avvicina a me “ si Mia ha ragione… devo assolutamente fare un servizio urgente tra poco e non posso rimandare ”

‘ mi puzza un po’ questa faccenda ’ penso guardando entrambe “ dovete dirmi qualcosa? ” domando incrociando le braccia al petto.

Scuotono simultaneamente la testa, negando ma non mi convincono del tutto… Mia si sporge per abbracciarmi e mi sussurra “ divertiti Anastasia ”

Ricambio la stretta ringraziandola per l’aiuto ed i consigli… poi è il turno di Katherine. Cerca di stringermi, ma la pancia le è un po’ di impedimento… allora, l’abbraccio io di lato e le mormoro nell’orecchio “ grazie per tutto ”.

La lascio andare e vedo che ha gli occhi lucidi… mi prende le mani tra le sue e guardandomi fisso, pronuncia a bassa voce, una frase che mi destabilizza “ mi raccomando Anastasia… non essere affrettata nel giudicare ” e così dicendo esce dalla stanza, senza darmi il tempo di chiedere spiegazioni.

 

 

Respiro profondamente cercando di calmarmi.

Apro la pochette ed estraggo lo specchietto… controllo che il trucco sia apposto e lo ripongo immediatamente. Alessandro dovrebbe essere qui a momenti… sono arrivata volutamente cinque minuti prima, odio far aspettare la gente.

‘ mamma mia che ansia ’ penso portandomi una mano sul petto ‘ devi calmarti Steele ’ mi dico da sola, sentendo il cuore battermi all’impazzata.

Ma proprio in quell’istante, sento dietro di me una presenza… con un sorriso sulle labbra, mi preparo ad accogliere Alessandro quando, una voce molto conosciuta mi fa gelare sul posto…

Ciao Anastasia

 

***

 

‘ che delusione ’ ripenso all’incontro di ieri con < Alessandro >… serro i pugni travolta nuovamente da una rabbia ceca.

Mi sono sentita umiliata e ferita nell’orgoglio… in un primo momento, sono rimasta sbalordita nel trovarmi difronte Christian Grey. Poi quando ho compreso la situazione, è subentrata la rabbia per essere stata presa in giro. Mi sono semplicemente alzata, ho recuperato la pochette e sono uscita senza dargli modo di parlare.

L’ho ignorato, mentre mi chiedeva di lasciarlo spiegare… ho continuato a camminare, rifiutando di farmi vedere provata da quanto stava accadendo ed arrivata alla macchina, con mani tremanti ho sbloccato l’antifurto.

Ricordo chiaramente, di averlo sentito dire “ ti prego lasciami spiegare Anastasia ”.

Al che l’ho guardato e con tono, volutamente professionale, gli ho detto “ mi dispiace Mr. Grey, non è possibile ”

Solo una volta che sono arrivata a casa, trovandola completamente vuota ed al sicuro, mi sono lasciata andare ad un pianto liberatorio. Mi sono seduta sul divano ed ho iniziato a spogliarmi con rabbia, ripensando a tutta l’emozione, che avevo provato nel prepararmi per quell’incontro.

Nel corso della serata ho ricevuto varie chiamate… Alessandro \ Christian… Mia… Katherine! Ho deliberatamente ignorato tutto e mi sono concentrata su me stessa.

Quando poi questa mattina, sono andata a recuperare Marco a casa di mia madre e Bob, mi ero ormai scaricata totalmente e ho salutato mio figlio con un mega abbraccio. Al coltempo, ho eluso le domande curiose di Carla ed ho dedicato, tutta la mia attenzione unicamente alla gioia di mio figlio.  

Ed è proprio lui, a riportarmi al presente con il suo entusiasmo contagioso “ che bello mamma ”  esclama e mi fa sorridere davvero per la prima volta da ieri sera.   

“ sì tesoro, è davvero bello ” commento guardandomi attorno. Ci sono un mucchio di bambini che corrono da tutte le parti… genitori che come me, aspettano all’entrata ed insegnanti che si presentano.

È arrivato il primo giorno di scuola di Marco!

L’urlo del mio bambino mi distrae nuovamente “ papà ”

Mi giro e vedo Marco correre verso Jack, che lo prende in braccio facendolo ridere. Mi raggiungono, mentre si stringono tra loro ed a me si stringe il cuore, vedendo la gioia sul volto di mio figlio.

 “ Anastasia ” 

“ Jack ” rispondo al suo saluto cercando di apparire serena.

Poggia nostro figlio a terra e mi studia per un secondo, prima di domandarmi preoccupato “ va tutto bene Anastasia? ” 

Resto un attimo congelata… sembra sinceramente interessato a come mi sento. Mi sembra quasi di essere tornata in dietro nel tempo a quando, eravamo sposati e c’era ancora amore tra noi! Ma l’illusione dura solo qualche secondo, perché lo vedo guardare in modo lascivo una giovanissima madre, che sta passando di fianco a noi…

‘ e figurati… uomini… tutti uguali! Mentono e manipolano, per ottenere quello che vogliano! ’

Alzo gli occhi al cielo e rispondo dura “ va tutto bene Jack ”

Per fortuna in quel momento, una maestra chiama i bambini e non c’è modo che Jack mi risponda!

 

POV CHRISTIAN

 

Mi abbottono la giacca e prendo, il telefono in mano per infilarlo in tasca. Controllo nuovamente l’orario… manca mezz’ora all’appuntamento con Anastasia.

‘ spero vada bene ’ penso incamminandomi verso l’ascensore. Quando giungo in prossimità delle porte, mi affianca Jason già pronto per uscire… premo il pulsante di chiamata ed aspetto impaziente che arrivi.

“ oggi non avrò bisogno di te Taylor ” gli comunico finendo di aggiustarmi le maniche della giacca. Colgo con la coda dell’occhio il suo sussulto visibilmente stupito “ Signore? ” mi domanda guardandomi.

“ hai la serata libera… trascorrila con Gail, Jason ” e finisco facendogli l’occhiolino a cui risponde con un raro sorriso “ ne è certo Signore? ”

Quando annuisco convinto, mi ringrazia e tutto contento ritorna nei loro alloggi. Sorridendo lo guardo camminare e penso tra me e me ‘ almeno uno dei due è certo che avrà una bella serata… nel caso in cui vada male, non voglio pubblico ’

Il suono che segnala l’arrivo dell’ascensore, mi risveglia dai miei pensieri pessimisti e mi fa fare un passo avanti, ma resto sorpreso nel trovarmi davanti Katherine. Mi guarda sorridente, come se sapesse già di trovarmi pronto per uscire.

Resto impietrito… non aspettavo di certo una sua visita oggi!

Dopotutto, sa bene che sto per andare ad incontrare Anastasia ed infatti “ Christian, ero certa di trovarti pronto ad andare ” mi dice facendomi riscuotere dal torpore.

Mi schiarisco la gola e guardandola per un secondo le rispondo “ come hai detto tu Katherine, sono pronto per uscire… cosa posso fare per te? ”

Lei prima di rispondere, mi rivolge uno sguardo indecifrabile per poi dirmi semplicemente “ volevo solo dirti, che lei è bellissima… ” s’interrompe, rivolgendomi un’occhiata significativa prima di continuare “ …e volevo avvisarti, di una strana sensazione che ho avuto oggi pomeriggio con lei! ”

Con queste parole, cattura davvero la mia attenzione “ cosa significa Katherine? ”

Lei dopo aver preso un bel respiro profondo ad occhi chiusi, rialza le palpebre e guardandomi fisso mi risponde “ ho come il sentore, che oggi non sarà facile per te farti ascoltare da lei… ” la interrompo chiedendo spiegazioni “ come lo sai? Ti ha detto qualcosa? ”

Scuote la testa e continua “ no niente del genere Christian… ma vedendo il suo comportamento, temo non la prenderà bene di primo acchito ” si massaggia il ventre rigonfio mentre mi espone le sue preoccupazioni “ è davvero molto presa da ‘ te \ Alessandro ’ e quindi conoscendola un po’ ormai, ti dico che secondo me oggi potrebbe non andare bene… ”

Non mi da tempo di rispondere che continua “ …quindi non ti dovrai abbattere e dovrai insistere affinché ti ascolti ”

 

***

 

Sono appena arrivato al ristorante prefissato per l’incontro. Spengo il motore e resto un secondo immobile, ripensando alle parole di mia cognata.

Le cose che mi ha detto, mi hanno lasciato frastornato… non me l’aspettavo… ma riconosco che sono molto realistiche.

Prendendo un bel respiro, scendo dalla macchina e mi incammino verso la porta del locale.

‘ Anastasia è una donna coraggiosa, ma soprattutto è un ex marines… ed ho imparato da Jason, che gli ex militari sanno essere molto orgogliosi ’ mi dico entrando nel locale e notandola subito.

È seduta di spalle rispetto a me e quindi, ancora non mi ha visto. Resto per un secondo fermo dove sono e mi imprimo, a fuoco nella mente la linea delicata della sua schiena.

Anche da questa distanza, noto la trama del vestito… c’è un eccitante gioco di vedo non vedo, che mi fa trattenere il respiro! Sarei tentato di sopraggiungerle alle spalle e di accarezzare la sua pelle d’avorio…

‘ frena gli ormoni Grey! ’ mi ammonisco tornando a respirare normalmente ‘ devo innanzitutto pregare, che appena capirà di essere in presenza di < Alessandro >, mi dia il tempo di spiegarle perché non mi sono rivelato ’

Mi avvicino lentamente al ‘ nostro ’ tavolo e nel mentre, penso a quante buone possibilità ho… sono ormai giunto alle sue spalle, quando capta la mia presenza. Prima che si possa girare, la saluto…   

Ciao Anastasia

Si immobilizza, sicuramente riconoscendo la mia voce. Faccio il giro del tavolo e me la ritrovo che mi guarda scioccata.

“ Mr. Gr-ey ” balbetta disorientata.

“ Buonasera Anastasia ” e così dicendo mi accomodo al mio posto… se da dietro mi era sembrata eccitante, ora che la posso ammirare in tutta la sua bellezza, ne rimango folgorato.

‘ è bellissima ’ penso restando in silenzio, dandole modo di capire la situazione…

Mi accorgo immediatamente, dell’istante in cui comprende che sono io Alessandro… perché se in principio mi osservava con sorpresa, adesso è visibilmente sulla difensiva e mi fissa con un’espressione di ghiaccio.  

‘ non va bene ’ ammetto a me stesso ‘ devo assolutamente spiegare la situazione ’

“ Anastasia devo… ” ma proprio quando faccio per iniziare il mio discorso, Anastasia recupera la pochette dal tavolo e velocemente si alza.

Si dirige a testa alta verso l’uscita, senza darmi il tempo di pronunciare una sillaba…

‘ ed ecco, il famigerato orgoglio dei marines! ’

Mi precipito dietro di lei, rincorrendola fuori dal locale e la trovo che lotta contro le sue stesse mani, che tremano vistosamente mentre cerca di recuperare le chiavi della macchina.

“ Anastasia ti prego… ” cerco di dire vedendola scossa e tremante. Ma lei imperterrita continua la sua ricerca, fino a quando trova le chiavi e sblocca la vettura…

Quando si abbassa per entrare, per un solo istante vengo distratto dalla vista delle sue gambe nude… all’improvviso il sangue mi si concentra nel basso ventre, rendendomi muto a causa dell’eccitazione ‘ oh mamma mia… cosa le farei! ’  

Ma riacquisto subito il controllo di me stesso, e cerco nuovamente di parlarle “ ti prego lasciami spiegare Anastasia ” dico con tono supplichevole.

È ormai seduta al posto di guida, quando finalmente mi guarda in volto. Resta in silenzio un secondo prima di dirmi, con un tono professionale “ mi dispiace Mr. Grey, non è possibile ” e così dicendo chiude lo sportello, facendomi fare un passo indietro.

Mette in moto e parte, lasciandomi inchiodato sul marciapiede fuori dal ristorante…

‘ l’ho ferita più di quanto immaginassi ’ penso tra me e me, vedendola andare via ‘ ma di certo non mi arrenderò! Farò in modo da farmi ascoltare e perdonare ’

Torno verso l’automobile e quando sono alla guida penso…

‘ Anastasia Steele sarai mia! ’

 

POV ELENA

 

“ la prossima volta non fallirò… te lo prometto ”

< sarà molto meglio per te, Elena… sarà meglio per te! > deglutisco nervosamente lisciandomi la stoffa della gonna.  

< Elena devi agire con maggiore decisione > rincara la dose < non voglio più sentire parlare di un fallimento >

“ ok ”

La telefonata si interrompe all’improvviso, lasciandomi con l’amaro in bocca.

‘ Maledetto Christian Grey… è tutto a causa tua! ’

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Capitolo 23
*** 22 ***


Ciao a tutti! Innanzitutto, scusate per il mancato aggiornamento della settimana scorsa. Spero gradirete il nuovo capitolo… vi avverto che d’ora in poi, gli aggiornamenti saranno di giovedì!

Buona lettura…

 

CAPITOLO 22

POV CHRISTIAN

 

Poggiando la fronte contro il vetro delle vetrate del salone, guardo l’orizzonte sconfinato della città di Seattle e mi torna in mente l’espressione ferita di Anastasia.

L’ho veramente delusa più di quanto potessi immaginare. Non volevo farla sentire così… certo, avevo ipotizzato una reazione dura ma di sicuro, non come questa!

Sapevo in cuor mio, che non sarebbe stato facile ma così… no!

‘ come posso spiegarle le ragioni che mi hanno spinto a celarle la mia identità, se non ho neanche l’opportunità di parlarle… ’ penso raddrizzandomi ed andando verso la cucina.

È passata una settimana dal nostro appuntamento.

In questi sette giorni, ho tentato più volte di contattarla ma senza alcun risultato. Sia tramite messaggi, che telefonicamente… quella sera stessa, una volta tornato a casa ho subito cercato un contatto, ma non mi ha risposto… ho ritentato la mattina seguente, ma è stato un buco nell’acqua!  

Sono persino arrivato ad andare sotto casa sua…

Ho parcheggiato la macchina e sono rimasto fermo lì, per quasi mezz’ora. Ero fortemente tentato di scendere dalla mia vettura, arrivare al portone e suonare al suo citofono.

Stavo quasi per cedere e fare quanto avevo pensato quando…

È arrivata lei in macchina.

Ha posteggiato, ha spento il motore ed è uscita facendo velocemente il giro del mezzo. In quegli attimi, mi sono ritrovato ad ammirarla… il viso sereno, le lunghe gambe fasciate da jeans attillati, la vita stretta evidenziata da un giubbetto in pelle e per finire… i suoi lunghi capelli castani, che venivano spostati dal vento.

‘ mi è sembrata un’apparizione celestiale! ’

Ma è stato in quel momento, che ho notato un movimento dal sedile posteriore… l’ho guardata, come ipnotizzato mentre aiutava a scendere il suo bambino.

Vederlo per la prima volta più da vicino, è stato un colpo al cuore!

Lo avevo solo intravisto da lontano, quel giorno nel parco… ma vedere dal vivo la profonda connessione tra i due, mi ha lasciato senza fiato. Ho potuto vedere per la prima volta l’Anastasia mamma!

È ne sono rimasto folgorato!

Ammirare, anche se solo da lontano ( per ora ), la dolcezza e l’amore che intercorreva tra madre e figlio mi ha commosso. Il piccolo tra le braccia di Anastasia… quell’abbandono incondizionato, dovuto alla completa fiducia… me ne sono innamorato!

Ero quasi tentato di scendere e raggiungerli… ma poi è prevalsa la ragione. Non potevo presentarmi così all’improvviso, soprattutto dopo il nostro ultimo ( disastroso ) incontro.

Così, mi sono imposto di restare al mio posto… li ho guardati camminare verso il portone, registrando nella mia mente tutte le loro espressioni… ripromettendomi, di far sì che quanto prima, rivolgessero anche a me tutto quell’amore!

Quando sono entrati, ho messo in moto il motore e sono ritornato a casa. Ho aspettato la solita ora ed allora, ho ritentato di mettermi in contatto con Anastasia.

‘ inutile dire quale sia stato il risultato! ’ penso amareggiato, mentre raggiungo il mobile della cucina.

So che anche Mia e Katherine, stanno riscontrando lo stesso problema di comunicazione con lei. A quanto mi hanno raccontato, hanno avuto una singola telefonata con lei e durante questa, Anastasia ha detto loro di non volerle vedere e sentire.

Sospiro ed inserisco la capsula del caffè nella macchinetta ed aspetto, che fuoriesca il liquido bollente. Guardando scendere il caffè nella tazzina, penso a quello che potrei fare per migliorare il tutto.

Odio questa situazione di impasse in cui mi trovo…

Prendo in mano la tazzina piena e sospiro nuovamente ‘ è solo colpa tua Grey… ’ rimugino tra me e me, bevendo il caffè bollente ‘ dovevo dirle la verità prima di incontrarla! ’… avrei dovuto agire diversamente. Forse a quest’ora Anastasia sarebbe stata qui con me!

‘ oggi comunque, la rivedrò ’ penso mentre mi gusto il caffè ‘ spero di riuscire a parlarle! ’

Sono così perso tra i miei pensieri, che non mi rendo conto dell’entrata di Jason e Gail. È il mio fidato collaboratore a riportarmi al presente, schiarendosi la gola.

“ Mr. Grey ”

Mi giro di scatto, trovandomi davanti i due che mi guardano con un’espressione preoccupata in volto. È Gail a prendere parola, facendosi avanti “ tutto bene Signore? ” mi domanda con tono di voce angosciato. Poggio la tazzina ormai vuota sul bancone della penisola e le rispondo con un sorriso “ Mrs. Jones è tutto a posto… stia tranquilla ”

Non pare molto convinta, ma annuisce e dopo aver dato al marito una carezza appena accennata, si gira ed esce dalla cucina. Jason… stoico come sempre, segue con lo sguardo la moglie fino a quando non è fuori dalla sua portata. Dopo di che, torna a concentrarsi su di me… resta fermo, in attesa dei miei ordini.

Gli faccio un cenno con la testa e mi segue fuori, fino al mio studio “ quando arriveremo in ufficio, voglio vedere come prima cosa Barney. Voglio tutte le ultime novità! ” annuisce alle mie parole e mi osserva, mentre recupero dalla scrivania tutto quello che mi occorre. Nel momento in cui prendo in mano i documenti relativi alla vendita di oggi, mi attraversa la mente un pensiero…

‘ con me oggi dovrà venire anche Ros… ’

Stringo gli occhi e ripongo nella valigetta tutti gli incartamenti necessari all’acquisizione. Una volta finito, rialzo lo sguardo su Jason e dico “ per quanto riguarda il volo di oggi… ” mi interrompo per prendere un respiro “ …avvisa Ros che oggi non potrà venire con me ”

Lo guardo fisso negli occhi e noto, il momento in cui pare cogliere la vera ragione della mia decisione. Mi restituisce lo sguardo e seriamente risponde “ sarà fatto Mr. Grey ” e così dicendo esce dallo studio.

Quando sono solo, mi appoggio con entrambe le mani alla scrivania. Chino la testa verso il basso e respiro profondamente.

‘ meglio non avere nessuno oggi… non voglio pubblico! ’

 

POV ANASTASIA

 

Il suono del mio cellulare, mi distrae per l’ennesima volta nel giro di pochi minuti, dal preparare la colazione. Non lo prendo neanche, tanto so bene chi mi sta chiamando… ogni giorno alla stessa ora Katherine e Mia, mi provano a chiamare.

‘ non voglio saperne nulla… sono già stata presa in giro abbastanza! ’ penso tra me e me riportando la mia attenzione alla tazza piena di latte del mio bambino. Tanto se fosse una chiamata di lavoro, il telefono avrebbe emesso un suono diverso.

Ormai è passata una settimana da quella sera… durante questa, ho ricevuto numerose chiamate e messaggi da parte ‘ Sua ’, da Katherine e Mia.

Non ho voluto vedere cosa mi ha scritto… mi rifiuto di leggere altre bugie che potrebbero intenerirmi e peggio ancora, farmi dubitare della mia decisione.

Dopo l’appartamento con ‘ Alessandro ’, ho pensato molto a quanto è successo.

Il giorno successivo alla grande rivelazione, ripercorrendo tutti gli avvenimenti, sono giunta alla spiacevole conclusione di essere stata presa in giro da tutti! Solo a mente lucida, ho finalmente ricollegato le cose… il cognato tanto decantato da Katherine… l’amato fratello di Mia, altro non era che il mio capo… Christian Grey!!

Mi sono sentita doppiamente stupida e presa in giro, per non aver collegato Elliot e Mia a Mr. Grey… ma soprattutto, sono molto ferita dal fatto che hanno agito alle mie spalle. Quando quella sera, sono rientrata distrutta e provata dalla scoperta, ho volutamente ignorato il mio cellulare.

Poi il giorno seguente, dopo aver lasciato Marco a scuola ed aver volentieri salutato Jack, non volendo ho accettato una telefonata… erano loro due, che mi domandavano come fosse andata la serata.

In principio sono rimasta in silenzio… quando poi ho iniziato a raccontare brevemente quanto successo, Katherine si è lasciata sfuggire una frase… sicuramente presa dal momento, non si è neanche resa conto di averla pronunciata, ma per me è stata essenziale…

Ha detto < lo avevo avvertito che poteva accadere >

Di primo acchito non ho reagito, presa alla sprovvista… loro hanno continuato a parlare ma ad un certo punto, è stata Mia a riportarmi alla conversazione dicendo < non volevamo creare questa situazione Anastasia… magari se gli lasciassi modo di spiegarsi… >

Ricordo chiaramente di aver sentito un altro colpo al cuore, realizzando finalmente che tutti loro sapevano… a quel punto ho raddrizzato la schiena e con lo stesso tono riservato la sera prima al mio ‘ capo ’ ho semplicemente detto…

“ no Mia… mi dispiace, ma non gli darò altro modo di rigirarmi come desidera ” e prendendo un respiro profondo ho continuato, non dando loro tempo di rispondermi “ e da questo momento, vi pregherei di non chiamarmi più! ” e così dicendo ho riattaccato il telefono.

Con mani tremanti l’ho riposto in borsa e con il cuore in gola, ho continuato la mia mattinata ignorando i loro tentativi di parlarmi.

‘ Mi mancano tanto… ’ ammetto a me stessa mentre prendo dalla credenza i biscotti preferiti del mio piccolino. In meno di due mesi, sono diventate davvero delle amiche essenziali… mi aiutava confrontarmi con loro, riuscivano a farmi vedere le cose da un’altra prospettiva.

All’improvviso, in mente mi rimbomba la voce di mia madre…

“ Parla con loro… Tesoro, sono assolutamente convinta che l’hanno fatto con le migliori intenzioni! Volvevano vederti felice ed hanno cercato un modo per farti incontrare quello, che secondo il loro parere, è l’uomo giusto per te! Ammetto, che hanno sbagliato a non dirti la verità ma in fin dei conti, tu hai parlato a cuore aperto con una persona che ti capiva e a cui, hai iniziato a voler bene. Non buttare tutto all’aria a causa dell’orgoglio! ”

Scuoto la testa ed alzo gli occhi al cielo… due giorni dopo l’accaduto, vista la sua insistenza ho ceduto ed ho raccontato a mamma dell’appuntamento e successivamente l’inganno dei Grey. In principio mi ha dato ragione, reagendo con delusione e rabbia, ma poi… mi ha esortata a chiamare le mie amiche!

‘ non penso volessero ingannarmi… ’ sospiro sconfitta posando sul tavolo tutto quello che serve per la colazione ‘ …però adesso non so se riuscirò nuovamente a fidarmi! ’

Sbuffo arrabbiata con me stessa, con loro, ma soprattutto con ‘ Lui ’… per fortuna in questa settimana non l’ho dovuto vedere, ma oggi dovrò andare a lavorare e necessariamente lo incontrerò!

‘ dovrò avere molta calma e pazienza ’ rimugino mettendo a scaldare la tazza con il latte nel microonde “ tesoro è pronto! ” lo chiamo girandomi per riempire anche la mia.

‘ beh, mi basterà fare il mio lavoro ed essere il più professionale possibile! ’

Sorrido sentendo il suono dei suoi passetti veloci… arriva correndo in cucina, con ancora le manine che sgocciolano acqua “ Allivato! ” esclama sorridente.

“ bravo tesoro ” gli sorrido aiutandolo a sedersi sulla sedia “ ma come mai hai le mani bagnate? Non le hai asciugate? ” lui in risposta mi guarda con un’espressione furbetta e mi sorride dolcemente “ ho fame ” dice prendendo il suo cucchiaio.

Scuoto la testa e recuperato uno strofinaccio di fianco ai fornelli, mi accingo ad asciugargli le manine e la posata, essendo ormai bagnata “ la prossima volta, ricorda di asciugarti le mani… va bene amore? ” annuisce contento e ripreso il suo cucchiaio, aspetta il latte.

Gli avvicino i biscotti, mettendone alcuni in un piattino e tiro fuori dal microonde, la sua tazza ed in contemporanea inserisco la mia. Gliela poggio davanti… mi guarda con i suoi occhioni azzurri e mi regala il suo migliore sorriso “ glazie mamma ” dice iniziando a mangiare… inzuppa i biscotti e se li porta tutto soddisfatto alla bocca.

“ prego tesoro ” gli sorrido accarezzandogli la testolina… quando è pronta anche la mia colazione, mi siedo di fianco a lui. Mangio alcuni biscotti bagnandoli nel latte e contemporaneamente studio il mio bambino.

È tutto sorridente… è davvero un bimbo felice!

Lo guardo, mentre tutto concentrato fa colazione e non posso che pensare, a quanto sono fortunata ad averlo!

‘ avrò per sempre qualcuno che mi amerà sinceramente! ’ penso tra me e me poggiando un gomito sul tavolo. Mi porto una mano sul viso e rimango incantata ‘ quanto lo amo… farei qualsiasi cosa per lui! ’

Mi scappa un risolino, quando gli sfugge un biscotto dalla manina e resta imbronciato a guardare dentro la tazza. È davvero il bambino più dolce del mondo!

“ ti voglio bene amore mio! ” gli dico ancora divertita dalla sua tenera espressione imbronciata. Lui si gira a guardarmi con ancora il cucchiaio alzato… ha la boccuccia piena di briciole e alcuni schizzi di latte sul visino. Mi regala il più bel sorriso del mondo e mi risponde semplicemente…

“ acche io mamma ”

 

***

 

Sospiro rumorosamente, attirando l’attenzione di Hannah e Beighley.

Siamo ferme all’Aeroporto di Los Angeles ad aspettare che ‘ Lui ’ ritorni da chissà quale incontro d’affari. Quando sono entrata nel terminal, mi sono ripromessa di lasciare fuori dal jet i miei problemi personali… ma non credo di esserci riuscita. Fatti i controlli prevolo insieme a Beighley, sono andata ad ‘ accoglierlo ’ come al solito, ma non sono riuscita a guardare in faccia il mio capo!

La cosa, non è certamente passata innosservata e siamo tutti rimasti frizzati sul posto, fino a quando non ho detto freddamente “ quando vuole siamo pronti ‘ Mr. Grey ’! ” calcando volutamente il suo nome.

Lui mi ha guardata per tutto il tempo… mi sono sentita il suo sguardo addosso. Ma non c’è lo fatta ad incontrare quegli occhi grigi magnetici. So che se fosse accaduto, non sarei riuscita a restare indifferente.

Sono troppo coinvolta… ferita ed amareggiata!

Alzo lo sguardo dal panino che sto mangiando in compagnia delle mie colleghe di lavoro e noto che sia Hannah, che Beighley, mi studiano con attenzione. 

È proprio quest’ultima a chiedermi cautamente “ va tutto bene Anastasia? ” si scambia un’occhiata con l’altra donna e continua “ sei strana… sospiri di continuo… sei silenziosa e tesa… insomma, non sei la solita Anastasia! ” conclude facendo annuire decisa Hannah.

Sentendo le sue parole, mi adombro ancora di più… non è possibile che questa faccenda, stia incidendo sul mio lavoro!

Non ci posso credere… è la prima volta che mi capita di essere scostante mentre volo. Scuoto la testa un attimo e cerco di rilassarmi… ‘ non puoi farti condizionare Steele! ’  

“ va tutto bene Beighley… ” dico, ma vedendole non particolarmente convinte aggiungo “ ho solo qualche pensiero per la testa, ma vi posso assicurare che non è nulla di grave! ”

Mi continuano a fissare, studiandiandomi… cercando di carpire informazioni dalla mia espressione. Per tranquillizzarle un po,’ sorrido… cercando di apparire il più naturale possibile…

“ va tutto bene… davvero, credetemi! Scusate se vi ho fatto stare in pensiero! ” e così dicendo dò un generoso morso al mio panino ancora a metà.

Hannah guarda furtivamente il mio secondo pilota… dopo di che mi restituisce il sorriso “ va bene Anastasia… ma se mai avessi dei problemi, non esitare a parlarcene ” dice facendomi l’occhiolino. Beighley di fronte a me, mi sorride ed annuisce “ certo Anastasia, puoi contare su di noi! ”

Mi emoziono percependo la veridicità delle loro parole. E per un solo secondo, sono veramente tentata di confidarmi con le mie colleghe… ma come mi è venuta, immediatamente l’idea di parlare con loro, mi passa.

Non posso coinvolgerle in questa storia ‘ in fondo Mr. Grey è anche il loro capo! ’… mastico il boccone che avevo in bocca e mi affretto a declutire per rispondere “ grazie mille ragazze, lo apprezzo molto ”

E così, finiamo la pausa pranzo…

 

***

 

“ Torre di controllo di Seattle, a volo 411 ” mi giunge nelle orecchie, attraverso le cuffie la voce del controllore di volo. Siamo arrivati a Seattle e stiamo per atterrare.

Il ‘ Suo ’ ritorno, è avvenuto dopo circa una mezz’ora da quando avevamo finito di pranzare. Quando è entrato nel jet, ho cercato di guardarlo come al solito… con professionalità e distacco, ma non credo di esserci riuscita tanto bene! 

“ sì torre di controllo, qui volo 411 ” parlo all'archetto tenendo gli occhi fissi sull'Aeroporto di fronte a noi " chiediamo il permesso per effettuare l’atterraggio "

“ attendere volo 411 ”

Mentre attendo risposta, mi guardo come sempre in giro quando sono in volo… ‘ devo decidere cosa fare ’ guardo l'orizzonte e penso ‘ non posso lavorare così… devo provare rispetto per il mio datore di lavoro! ’.

Sia quando è arrivato, che prima quando è ritornato, sembrava intenzionato a parlarmi… ma io, non gli ho dato modo di farlo… sospiro rumorosamente, attirando l’attenzione di Beighley.

“ pista 4 libera e pronta per voi ” la voce del controllore riempie il silenzio della cabina e mi salva dalla curiosità del mio secondo pilota, riportando al centro della scena l'atterraggio imminente.

“ ricevuto torre di controllo ”

Guardo la donna al mio fianco e le domando “ pronti per l’atterraggio? ” lei prontamente mi risponde “ certo Comandante Steele ”

“ inizio discesa, diminuire velocità ” inizio la manovra di atterraggio, aggiustando l'angolo di inclinazione.

“ diminuire velocità ” Beighley immediatamente mi risponde e lavora abilmente “ flaps estesi ”

“ flaps estesi ” ripeto.

Ci abbassiamo di quota lentamente e quando siamo a qualche metro della pista, riduco l'inclinazione della traiettoria, tirando verso di me la cloche fino a portare il velivolo in parallelo alla pista “ fuori il carrello ”

“ carrello fuori ” Beighley esegue prontamente tirando la leva in mezzo a noi.

Atterriamo delicatamente sull'asfalto della pista e attendo un paio di secondi prima di attivare i freni.

Il jet si ferma lentamente, senza alcun problema.

Spengo i motori e mi giro verso Beighley, la quale mi guardava già “ atterraggio come sempre perfetto Anastasia! ” si complimenta sorridendomi. Le rispondo altrettanto felice “ grazie Beighley… ottimo lavoro anche a te! ” e così dicendo, inizio con lei i vari controlli post volo.

Una volta terminato, mi alzo dalla mia poltrona e mi avvio con Beighley alla porta metalizzata, che ci separa dal resto dell’abitacolo. La apro e davanti mi si parano Hannah, il Signor Taylor ed infine ‘ Lui ’.

È proprio quest’ultimo a parlare “ ottimo atterraggio ” si congratula con entrambe, facendoci un sorriso. A quella vista, mi si ferma per un secondo il cuore… ‘ non farti abbindolare Steele ’ mi impongo categoricamente.

Respiro profondamente prima di dire insieme al mio secondo “ grazie Mr. Grey ” insieme facciamo un lieve inchino per ringraziamento.

Passa qualche minuto, durante i quali lui e Taylor recuperano le giacche e tutto il resto. Quando sono pronti ad uscire, ‘ Lui ’ mi si para dinanzi “ è stato come sempre un piacere, Comandante Steele ” e mi porge una mano, che stringo dopo un attimo di esitazione “ piacere mio Mr. Grey ”

La sua stretta è forte… e mentre ho la mano stretta alla sua, mi attraversano in tutto il corpo, una serie di brividi… da capo a piedi! Resto incatenata al suo sguardo magnetico, che sembra volermi dire tante di quelle cose… 

‘ mamma mia… che sensazione strana! ’ penso distratta tra me e me ‘ il corpo mi è diventato bollente! ’.

Ho il braccio pervaso da formicolii… il cuore ha accelerato i suoi battiti e sento il viso diventarmi sempre più caldo. Vedo nei suoi occhi, le stesse emozioni che sto provando anche io e questo mi fa risvegliare dal mio momentaneo attimo di debolezza.

Mi scosto di scatto, lasciando la sua mano.

Con gli occhi, segue ogni mia mossa e questo mi fa arrossire ancora di più… mi arrabbio con me stessa, perché mi ero ripromessa di non cascarci!

Mi schiarisco la gola, girando lo sguardo sulle altre persone presenti… ma sembrano non essersi accorti di nulla… ‘ meglio così ’ penso, ancora frastornata dalle sensazioni provate. 

Dopo i vari convenevoli, lui e Taylor si apprestano a scendere dal veivolo. Io sono ancora ferma vicino alla porta, quando mi passano di fianco… esce prima la sua guardia del corpo, che mi saluta con un cenno del capo.

‘ Lui ’ è subito dietro e quando mi è di fronte, mi sussurra a bassa voce “ non mi arrenderò Anastasia ” e così dicendo, mi fissa per un secondo… prima di sorridermi dolcemente e scendere dal jet, lasciandomi frastornata, con il cuore che batte all’impazzata.

 

***

 

Sono sotto casa di mamma, pronta a scendere quando mi arriva un messaggio.

Distrattamente recupero il cellulare dalla borsa e con ancora la testa fra le nuvole, apro l’app di WhatsApp .

- Ciao Anastasia… so che sei arrabbiata con me. Non ho scusanti per quanto ho fatto, ma credimi Anastasia, non era mia intenzione ferirti! Volevo farti conoscere il vero Christian… il vero me. Puoi essere furiosa perché ti ho celato la mia identità, ma ti assicuro, che tutto quello che ‘ Alessandro ’ ti ha raccontato, è vero! Non ti ho mentito su quanto mi è accaduto durante l’infanzia, né tantomeno, ho mentito su quello che provavo… e provo per te! Io sono qui Anastasia… non mi arrenderò!! -

Sento scendermi sulle guance delle lacrime… non ci posso credere!

Emozionata mi asciugo le gote e per la prima volta da una settimana, sento nascere in me una flebile speranza. 

‘ con delle semplici parole, mi ha in parte rassicurata su una cosa! ’ ripongo il cellulare nella borsa e lentamente scendo dalla macchina. Infondo, io voglio credere che tutto quello che stava avvenendo tra noi, fosse reale.

‘ Ho paura di essere ferita! ’ ammetto a me stessa, inserendo l’allarme ed incamminandomi verso il portone ‘ voglio solo qualcuno che ami ’ penso sentendo nuovamente gli occhi lucidi.

Scuoto la testa continuando a camminare ‘ non prendere decisioni affrettate! Pensa e ragiona con lucidità… ’ rimugino giunta davanti al tastierino del citofono. Respiro, per calmarmi un po’ prima di premere il pulsante di chiamata < chi è? > mi risponde Bob.

“ sono io Bob ”

Il portone si apre ed io entro trovando l’ascensore già aperto nell’atrio… mi ci infilo dentro e mi asciugo le lacrime residue.

Quando giungo al piano, esco sul pianerottolo e suono il campanello. Da dentro casa, sento distintamente il rumore dei passetti del mio bambino. Sorrido intenerita e mi preparo a ricevere la sua accoglienza.

La porta si apre ed è proprio lui ad accogliermi… stagliandosi in tutta la sua dolcezza sull’uscio di casa “ MAMMA ” urla aggrappandosi alle mie gambe.

Ridendo mi abbasso e districandomi dalla sua amorevole presa, lo prendo in braccio e gli bacio la testolina “ ciao amore mio ” mormoro chiudendo la porta alle mie spalle ed entrando in casa.

Arrivata in salotto mi blocco sul posto. Vedo come prima cosa Katherine, che seduta con mamma e Bob appena mi vede, le si riempono gli occhi di lacrime ed inizia a piangere “ An-ast-asia sc-usam-i ” singhiazza con le mani sulle labbra.

Passato lo shock dell’essermela trovata davanti, sorrido e lentamente poggio Marco a terra… mi abbasso a guardarlo e prendendoli il faccino tra le mani, gli mormoro “ amore… puoi andare un attimo con i nonni, mentre la mamma parla di alcune cose da grandi con Katherine? ”

Mi guarda serio per poi sorridermi dolcemente “ OKKK ”

Lancio uno sguardo a mamma e a Bob, che mi sorridono. Si alzano lasciandomi sola con Katherine, che continua a piangere… mia madre, viene verso di e si abbassa per prendere Marco, che volentieri le cinge il collo. Resto per un secondo occhi negli occhi con lei… le sorrido ed allora lei, mi fa l’occhiolino sussurrandomi “ è sinceramente dispiaciuta tesoro ”

Annuisco leggermente, guardandola alzarsi con il mio bambino tra le braccia “ beh tesoro mio… adesso con nonno Bob faremo un bellissimo gioco ” esclama facendo ridere divertito il piccolino.

Gli guardo uscire dalla stanza… rimasta sola, sospiro e mi rialzo andando verso il divano su cui è seduta Katherine.  

Quando la raggiungo, mi butta letteralmente le braccia al collo e continua a singhiozzare “ mi dis-piace c-osì ta-nto A-nasta-sia ”

Ricambio l’abbraccio, stringendomela forte contro “ va tutto bene Katherine ” sussurro sentendomi pizzicare gli occhi “ va tutto bene adesso ”

 

***

 

Con il cellulare in mano, rileggo per la millesima volta il messaggio di ‘ Christian ’.

Mi fa ancora strano pensare che il mio Alessandro, è in realtà Christian Grey! Sorrido, rileggendo l’ultima riga che mi ha scritto - Io sono qui Anastasia… non mi arrenderò

Voglio credere con tutto il cuore, alle bellissime parole che mi ha dedicato… lo desidero davvero! La chiacchierata con Katherine mi ha aiutata… mi ha detto che crede fermamente, che dovrei dargli l’opportunità di spiegarsi!

Mi ha raccontato di aver appreso del legame lavorativo tra me e il cognato, solo quando ormai la cosa era già iniziata ed avviata.

“ quando credevi che fosse un perfetto estraneo, avevi iniziato ad affezionarti a lui… adesso sai per certo che si tratta di una brava persona Anastasia. Ti prego… ti scongiuro… incontralo nuovamente e dagli l’opportunità di spiegare! ”

Le sue parole mi hanno lasciata scossa… è vero che mentre stavo conoscendo ‘ Alessandro ’, qualche volta, mi ha attraversato la mente il pensiero che infondo non sapevo davvero nulla di questa persona! Mentre adesso sono consapevole di aver parlato con Christian Grey… un uomo che conosco in carne ed ossa…

Secondo Katherine, dovrei quantomeno incontrarlo per parlarci a voce! Guardo nuovamente lo schermo del cellulare e rileggo, un passaggio del messaggio - Puoi essere furiosa perché ti ho celato la mia identità, ma ti assicuro, che tutto quello che ‘ Alessandro ’ ti ha raccontato, è vero! Non ti ho mentito su quanto mi è accaduto durante l’infanzia, né tantomeno, ho mentito su quello che provavo… e provo per te! -

Sospiro e mi decido – Buonasera Christian, se sei d’accordo io sarei disposta ad incontrarti per parlare chiaramente di quanto è successo. Mi ha fatto piacere leggere, che tutto quello che mi hai raccontato fosse vero… perché anche da parte mia, è stato reale! – non ci penso troppo ed invio.

“ non ci credo, l’ho fatto davvero ” sussurro a bassa voce, poggiando la testa all’indietro sul divano. Il suono di un messaggio, mi fa scattare seduta e mi affretto a visualizzare…  la risposta è stata quasi istantanea – Ciao Anastasia… non sai quanto mi faccia piacere, che tu voglia darmi la possibilità di spiegare tutto. Ti prometto che non te ne farò pentire… -

Sorridendo mi stendo nuovamente, portando il cellulare al petto “ Dio……. ” sospiro con il cuore in gola.

 

POV SCONOSCIUTO

 

Giro con rabbia le foto e guardo disgustato, Grey intento a sorridere.

“ sorridi ora Grey… perché presto, ti pentirai di tutti i tuoi errori! ”

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Capitolo 24
*** 23 ***


CAPITOLO 23

POV ANASTASIA

 

“ oh mamma… ” sospiro portandomi una mano sul petto “ …calmati Anastasia ” mi ammonisco da sola. Sono troppo nervosa… chiudo gli occhi e mi concentro, per calmare la folle corsa del mio povero cuore.

‘ ispira… espira… ispira… espira… ’ penso cercando di calmarmi.

Quando sono ‘ relativamente ’ più tranquilla, rialzo le palpebre ed abbasso nuovamente la mano dallo sterno. I battiti, che fino a pochi secondi fa erano forsennati, ora sono quasi sotto controllo!

‘ non ero così nervosa, quando pensavo di dover incontrare Alessandro! ’ rimugino tra me e me guardandomi per un secondo intorno ‘ non so spiegarmi tutta questa agitazione ’.

Sono seduta in un angolo appartato di un locale molto carino… non sono voluta ritornare in quel ristorante ed anche Mr. Grey, si è detto d’accordo con me.

Mr. Grey… mi fa ancora strano pensare, di aver parlato della mia vita privata con il mio datore di lavoro!

Gli ho raccontato cose, che neanche mia madre sa!

A questo pensiero, per un millesimo di secondo ho la tentazione di alzarmi ed andare via… sprofondo maggiormente nella seduta ed incasso le spalle, ripercorrendo nella mente tutte le confidenze che gli ho fatto!

‘ oh, mamma mia… che imbarazzo ’

Forse, è proprio il fatto che so bene con chi mi sto per incontrare, che mi mette così tanta ansia… non so cosa aspettarmi da questo incontro… in cuor mio, spero che vada tutto bene e che ‘ Christian ’ mi dia delle motivazioni ragionevoli.

Ci spero davvero tanto!

Adesso sono qui seduta ad aspettarlo… da quel breve scambio di messaggi, sono passate poco più di ventiquattro ore. Ieri sera, siamo rimasti d’accordo sul doverci incontrare il prima possibile… entrambi, non volevamo rimandare oltre!

Vengo distratta momentaneamente dai miei pensieri, da una bambina dolcissima… è seduta ad un tavolino, posizionato esattamente al centro della saletta e saltella sulla sedia, richiedendo le attenzioni dei genitori. Mi scappa un sorriso a quella vista e come per magia, mi sento più calma e tranquilla.

Sempre rivolgendo uno sguardo alla bimba, mi torna in mente Marco…

Quando ha saputo che stasera sarei dovuta uscire, si era messo in testa che doveva venire con me a tutti i costi! È stata una dura lotta, convincerlo a restare con la nonna… alla fine, si è fatto promettere ‘ solennemente ’, che la prossima volta verrà anche lui!

Sospiro e guardo l’orologio al mio polso… a momenti dovrebbe arrivare.

La calma, che mi aveva appena investita… scompare come era arrivata, lasciandomi nuovamente in allerta! Abbasso lo sguardo verso il basso e mi guardo per un secondo… indosso un jeans nero attillato, un maglioncino beige corto e stivali con tacco alto neri.

Non mi sono messa in tiro come la scorsa settimana… ‘ non volevo sembrare nuovamente pronta per una cena romantica… sono venuta qui, per avere delle risposte! ’

Dalla mia posizione, vedo chiaramente l’entrata del locale e quindi, quando entrerà lo vedrò immediatamente!

Un gridolino divertito, mi fa girare nuovamente verso la bambina… ora, è seduta in braccio al padre e gli circonda il collo con le sue piccole braccine. Mi poggio con un gomito sul tavolino davanti a me ed osservo, la gioia e l’amore che intercorre tra i genitori della piccolina.

Ed ammirandone la felicità, che palpabile si percepisce, inevitabilmente faccio un paragone con me e la mia situazione con il padre di mio figlio. Mi rattrista enormemente il pensiero che Marco, non ha dei momenti come quelli di quella bambina… sospiro profondamente e mi raddrizzo, ritornando dritta sulla sedia. Mentre torno a guardare la porta, rifletto su tutto quello che ho appena pensato…

Ho amato veramente molto Jack… avrei fatto di tutto per lui… ho persino deciso di lasciare permanentemente l’esercito, per suo volere! Certo… sono tornata prima dalla mia seconda missione, per Marco… però è stato per Jack, che mi sono congedata dal corpo dei marines!    

Ogni telefonata, quando ero d’istanza in Afghanistan, era un litigio continuo… si lamentava, perché non ci vedevamo per lunghi periodi di tempo… altre volte, perché si sentiva molto solo… quando poi c’era il bambino, aveva da ridire che nostro figlio, non aveva la madre vicino.

Proprio sulla questione di Marco… mi ha fatto sentire così in colpa, che un pomeriggio, dopo l’ennesima discussione, mi sono sentita male! Ricordo solamente, che dopo aver chiuso il telefono mi sono risvegliata in infermiera…

Dopo quell’avvenimento, ho iniziato seriamente a prendere in considerazione di lasciare tutto e tornare, ad essere una ‘ normale ’ civile… stringo i pugni, in un impeto di collera rivolta unicamente verso il mio ex marito.

‘ si sentiva talmente solo e disperato, che poverino… ha avuto bisogno di consolazione! ’ penso arrabbiata con lui, ma soprattutto con ‘ Lei ’.

Quanto sono stata ceca… ripensandoci adesso, avevo sotto il naso tutti gli indirizzi possibili… quando chiamavo, era sempre presente… Marco, una volta aveva farfugliato la parola ‘ Mamma ’, rivolta verso di lei.

Quella volta mi sono fatta rigirare da loro, che per giustificare il fatto, mi hanno detto:

< È solo perché vede spesso me in casa, Anastasia…  tranquilla, è normale! >

‘ Si… normale… ma fatemi il piacere! Mio figlio, vedeva Sua Zia, costantemente con il padre… è normale si, che avesse associato Teresa, alla figura di sua madre! ’

Dopo che sono tornata, è stato un po’ difficile per Marco… però con il tempo, è tutto tornato al suo posto. Per quanto riguarda lei, non ne so più nulla… non voglio sapere niente.

Papà ogni tanto, ci prova a parlarmene… lo capisco benissimo… siamo le sue figlie e il non poterci vedere insieme, è per lui un grande dolore.

Ma proprio non riesco a perdonarla… se con Jack, sono obbligata a vederlo per via di nostro figlio, con Teresa non ce la faccio!

La amavo alla follia… era la mia sorellina! Il suo, è stato un tradimento ancora più crudele di quello di mio marito… è mia sorella, per amor del cielo!

Mentre sono seduta a rimuginare sugli ‘ sbagli ’ della mia vita… entra lui, Christian Grey!

Si guarda intorno per una manciata di secondi ed io, usufruisco di questi attimi, per ammirare da lontano la sua figura. Ha optato come me, per un abbigliamento casual… jeans scuro e maglioncino grigio, con al di sopra un cappottino scuro.

‘ ok ci siamo Anastasia… devi mantenere la mente lucida ed aperta a tutte le opzioni ’ mi dico.

Ma è quando mi individua ed incontro quegli occhi grigi magnetici, che mi torna alla mente quel sogno ‘ hot ’ di un mese fa… lui, mi sorride da lontano e s’incammina verso di me! Nervosa ed in imbarazzo, mi agito un attimo sulla sedia, sentendomi all’improvviso pervadere dai dolci fremiti di quel ricordo onirico.

Il volto mi diventa bollente…

‘ calmati immediatamente Anastasia ’ mi impartisco nella mente, proprio quando mi raggiunge e con tono suadente mi dice “ Buonasera Anastasia ”      

Con ancora il viso in fiamme, mi raddrizzo ulteriormente e gli rispondo, cercando di recuperare la compostezza “ Buonasera Mr. Grey ”

“ chiamami Christian, per favore ” mi dice, facendomi annuire frastornata.

Con un sorriso si toglie il cappotto e lo appende all’attaccapanni di fianco a noi… dopo di che, si accomoda sulla sedia posta difronte a me. Appena seduto, intreccia le mani sul tavolo tra di noi ed il sorriso che gli delineava il volto da quando entrato, scompare… innalzando tra me e lui, un’atmosfera tesa.

Io cogliendo il netto cambiamento nella sua espressione, deglutisco rumorosamente e sospiro, preparandomi a quanto avrà da dirmi. Tutto questo, sempre non distogliendo lo sguardo dall’uomo seduto all’altro lato del tavolo.

Lui dal suo canto, è molto concentrato… evidentemente, sta cercando le parole giuste da pronunciare! Resto in attesa, in silenzio… cercando al coltempo di prepararmi a qualsiasi cosa pronuncerà!

Colgo all’istante l’attimo in cui decide di iniziare a parlare… scioglie l’intreccio delle mani e raddrizzandosi ulteriormente, prende un profondo respiro “ Anastasia, innanzitutto grazie per aver accettato questo incontro… ti sono profondamente grato per avermi dato una seconda possibilità... ” s’interrompe quando giunge al nostro tavolo, la cameriera. Ci prende le ordinazioni e si allontana silenziosa…

Sempre con gli occhi incatenati tra loro, riprende il suo discorso “ …il nostro precedente incontro, non è andato molto bene… ” lo interrompo io questa volta, mormorando con una smorfia in viso “ non è andato bene… è un eufemismo direi! ”

Alle mie parole, annuisce mogio “ ti devo dare effettivamente ragione… non poteva andare peggio di così! ” assento a quanto dice e per un secondo, ritorno a quella sera… la rabbia cocente, l’umiliazione ed il dispiacere che ho provato, ritornano a galla come uno tsunami.

Sento un bruciore intenso agli occhi, la gola si stringe in un attimo ed io non riesco a trattenere una lacrima, che sfugge al mio controllo. Mi affretto ad asciugarla e distolgo lo sguardo dal suo, che mi guarda con una profonda tristezza.

“ non era assolutamente mia intenzione ferirti Anastasia ” mi sussurra a bassa voce “ volevo che tu Anastasia, imparassi a conoscere il vero Christian ” a queste sue parole, mi giro nuovamente verso di lui “ desideravo ardentemente che conoscessi le mie ansie, le mie inquietudini, le mie speranze, la mia gioia di vivere… ” si allunga lentamente verso di me ( dandomi tutto il tempo di ritrarmi, se volessi ), ed arriva a stringermi forte la mano “ …volevo solamente, che imparassi a conoscermi per quello che sono realmente e non per come appaio al mondo! ”

Il cuore mi palpita ad una velocità assurda, mentre colgo la veridicità delle sue parole… la sua stretta è forte e dolce allo stesso tempo. Abbasso lo sguardo sulle nostre mani e mi perdo ad osservarle… la sua, più grande ingloba interamente la mia, regalandomi le stesse sensazioni che ho provato ieri… adrenalina, calore e brividi mi pervadono, dalla mano a tutto il corpo!  

‘ è veramente sincero ’ ammetto a me stessa ‘ quindi è questa la ragione, che lo ha spinto a celarmi la sua identità! Voleva farsi conoscere ed amare per quello che è realmente… ’

Rialzo lo sguardo ed incontro i suoi meravigliandosi occhi grigi… ricambio la sua stretta e lui,  preso in contropiede sussulta vistosamente a questa mia iniziativa. Gli sorrido dolcemente, prendo un bel respiro profondo prima di iniziare “ Christian… ” sussurro facendolo tendere “ …non ti posso negare che quella sera, mi hai ferita oltre ogni immaginazione. Mi hai fatta sentire umiliata e delusa… mi ero fatta così castelli in aria… riponevo veramente grandi speranze in quella persona che con pazienza ed amore, era riuscita a farmi sbloccare… ” m’interrompo per fargli cogliere appieno le mie parole.

Il ritorno della cameriera con le nostre ordinazioni, ci distrae un secondo. Svelta mi ritraggo ed inevitabilmente, le nostre mani si separano… la ringraziamo e lei si dirige verso un altro tavolo.

Torno a guardarlo e quasi in contemporanea, ci allunghiamo verso l’altro per cercare un contatto… è lui a riprendere il discorso… “ so bene che ti ho fatto soffrire Anastasia… ” mormora abbassando lo sguardo sulle nostre mani nuovamente intrecciate “ …ma se mi darai un’occasione, vedrai che ti saprò dimostrare, che tutto quello che ti ho raccontato è la verità assoluta! ”

Gli sorrido nuovamente ‘ oh mamma mia… ’ penso con dolcezza… gli voglio davvero dare questa possibilità? Mi chiedo per un secondo guardandolo… ‘ vuole davvero dimostrarmi che tutto quello che mi ha detto quando si fingeva Alessandro, è vero! ’ ammetto a me stessa, continuando a restare in silenzio.

Christian vedendo che non parlo, riporta la sua attenzione su di me… ed è quando incrocio i suoi occhi sinceri e carichi di aspettativa, che i miei dubbi residui si sciolgono come neve sotto il sole.

Prendo un respiro profondo ed apro le labbra, pronta a comunicarli la mia decisione.

 

***

 

Varie Settimane Dopo

 

Quelle appena trascorse sono in assoluto le settimane più serene della mia vita!

Con Christian va tutto benissimo… meglio di così non può andare! Mi sta veramente corteggiando con pazienza, rispetto e tanto amore. La mattina dopo il nostro chiarimento\primo appuntamento, è venuto sotto casa mia…

Avevo appena accompagnato Marco a scuola ed avevo parcheggiato la macchina. Stavo per dirigermi verso il portone, quando l’ho visto appoggiato ad un’automobile… aveva tra le braccia un mazzo di rose rosse.

Inutile dire, che mi sono sciolta completamente ed anche commossa… era solamente passato per augurarmi una buona giornata e per invitarmi a cena! Naturalmente ho accettato l’invito, così pure i fiori.

Nessuno mi ha mai corteggiata… con Jack è stato tutto molto veloce. Eravamo già amici e quindi, è stato quasi automatico fare quel passo in più e diventare una coppia.

Adesso col senso del poi, mi dico che tutto sommato anche se ho sofferto tanto, alla fin fine ho Marco!

Invece Christian, mi fa sentire desiderata ed amata!

Sto ripetutamente ringraziando tutti gli dèi possibili ed immaginabili, per avermi messo sulla strada di Christian Grey… è certamente un uomo complicato, a tratti quasi scostante… ma è anche, tanto altro! È generoso, disponibile e facile da amare.

Ricordo benissimo il nostro secondo appuntamento… mi ha portata in un ristorante carinissimo. Piccolo, ma carico di un’atmosfera magica. Ed è stato durante quella serata incantevole che mi ha aperto definitivamente il suo cuore, raccontandomi, quello che aveva omesso durante le conversazioni antecedenti.

Sentire la sua storia… percepire, tutto il dolore subito quando era solo un bambino, che avrebbe dovuto ricevere unicamente amore incondizionato, mi ha talmente provata che sono scoppiata in lacrime!

Povero Christian, a quel punto non sapeva come consolarmi… era totalmente in panico, mi ha rassicurata dicendomi che poi, ha trovato dei genitori fantastici che lo hanno amato come ogni bambino dovrebbe.

Elogiandoli con parole cariche d’affetto… spiegandomi con un po’ di imbarazzo, che non è stato un bambino facile d’accudire. Non sopportava il contatto fisico… avendone addirittura paura! Mi ha sconcertata ascoltare la sua struggente storia… come si può fare del male ad un bambino innocente?

Se qualcuno, si azzarderebbe anche solo a sfiorare Marco… non oso immaginare una mia possibile reazione!

Ma è stato in seguito, più in là durante la serata che mi sono infuriata.

Mi aveva solamente accennato che durante l’adolescenza, aveva avuto una relazione che lo aveva segnato e ferito tanto. Non aveva il coraggio di parlarmene… se ne vergognava profondamente!

Dopo varie rassicurazioni ( tra cui, quella che non sarei scappata ), l’ho convinto a raccontarmi tutto…

 

 INIZIO FLASHBACK

Abbiamo appena finito di mangiare un ottimo dolce, quando Christian inizia finalmente a parlare…

“ Dovevo avere all’incirca 16 anni e stavo facendo dei lavoretti nel giardino di un’amica di mia madre… ” s’interrompe guardandomi “ oh mamma… non ci credo che sto per raccontartelo… ” si nasconde il viso con le mani e resta immobile per qualche secondo.

“ puoi dirmi tutto Christian… non scappo ” lo rassicuro facendogli abbassare le mani “ sono qui e non mi muovo ”  gli sorrido dolcemente, lasciandoli tutto il tempo.

Lui, dopo aver preso un profondo respiro, incatena i nostri sguardi ed inizia spedito “ andava tutto alla grande… avevo trovato un modo per scaricare la rabbia accumulata. Iniziavo persino a scherzare un po’ con i miei fratelli, quando è cambiato tutto… era un pomeriggio come un altro, stavo falciando il prato sul retro della villa. Elena, ultimamente mi invitava ad entrare per bere una limonata o altro e quindi, non mi sono fatto problemi a seguirla dentro casa. Solo che quella volta era tutto buio… le tende erano tirate, c’era nell’aria un’atmosfera strana... ” si ferma e vedendo forse la mia espressione disgustata, fa una smorfia e conclude “ …ti risparmio i dettegli scabrosi, tanto avrai capito… ma da quel pomeriggio, ho intrattenuto una relazione sadomaso con lei! ”

‘ che putt…. ’ è il mio primo pensiero, appena finisce di parlare. Poi sopraggiunge la ragione ed inizio a rimuginare su quanto ascoltato… e ripeto nella mia mente tutto… relazione sadomaso…

Mi schiarisco la voce e con tono flebile sussurro “ è questo che cerchi da me? ” gli domando terrorizzata da una sua possibile risposta affermativa. Durante gli anni di servizio, ho sentito certe di quelle cose… rabbrividisco al solo ricordo…

Per fortuna, Christian nega fermamente “ assolutamente no Anastasia! ” esclama alzando un po’ troppo la voce… ridacchio e mi tranquillizzo in parte “ nella vita, ho sempre avuto solo quel tipo di storie… ma da quando ti conosco, non so dirti cosa è successo… ma adesso voglio costruire qualcosa di solido e duraturo ” conclude, parlandomi con il cuore in mano.

Annuisco rincuorata… ma d’un tratto, mi attraversa come un fulmine un pensiero agghiacciante… ha menzionato un’età adolescenziale… amica di sua madre… ‘ che fine ha fatto quella stronza? ’

Guardandolo dritta negli occhi, gli pongo la domanda che mi sta lacerando “ ma lei… non dirmi che la senti ancora? ”                                                   

Fa una smorfia e prima di rispondermi, prende un bel respiro profondo “ non ho intenzione di mentirti Anastasia… ” mentalmente mi preparo a qualsiasi retroscena “ …il mio rapporto con Elena è durato molti anni… ” alle sue parole mi porto incredula, una mano sulle labbra.

“ come… ” sussurro sconcertata dal fatto che abbia frequentato per così tanto tempo, la donna che aveva abusato di lui… mi guarda, con uno sguardo quasi colpevole ed ammette a testa bassa “ non so come sia possibile, ma mi sentivo quasi in debito con lei… ” scuote la testa e rialza il capo per guardarmi “ …ma è tutto finito Anastasia… credimi ho capito di recente, grazie a te, che genere di donna voglio al mio fianco e di certo, non è una come lei… ”

Faccio per chiedere altro, ma lui m’interrompe con un sospiro stanco “ ti prometto, che un giorno ti racconterò ogni cosa Anastasia… ” lo guardo scettica, ma colgo in lui il desiderio di non parlarne adesso ‘ lo ha ferito molto… ’ penso tra me e me.  

Allora, annuisco ed abbasso un attimo le palpebre, per riflettere… tralasciando momentaneamente l’argomento ‘ vecchia putt… ’ ha detto, che ha avuto solo quel genere di relazione, e se… riapro gli occhi, trovandolo teso come una corda di violino… ‘ forse, ha paura che ora andrò via… ’ mi attraversa la mente questo pensiero.

Prendo un bel respiro ed esterno le mie paure “ e se un domani… ” mi interrompe con decisione “ mai e poi mai butterò quello che stiamo costruendo insieme, per qualcosa che già conosco e so essere vuoto e freddo. Credimi Anastasia! ” si sporge e mi afferra le mani, portandosele alle labbra per baciarle dolcemente “ credimi Anastasia… ” mormora a contatto con la mia pelle.

Frastornata da quel bellissimo momento, annuisco ipnotizzata.

 

***

 

In macchina regna un silenzio calmo e sereno… dopo il suo racconto, Christian ha iniziato a farmi tante domande su di me. Gli ho raccontato, le poche cose omesse nella nostra conoscenza telefonica.

Tra cui… più nello specifico, il mio rapporto con Jack e quello con Teresa.

Raccontare e ricordare il loro tradimento, aveva reso nuovamente l’atmosfera tesa e triste… troppo per un secondo appuntamento! E così mi ha domandato di Marco… siamo rimasti a parlare del mio bambino, per tutto quel che restava della serata.

Adesso mi sta riaccompagnando a casa.

Guardando fuori dal finestrino, noto che siamo già arrivati…

Christian da vero gentleman, fa il giro della macchina e mi apre la portiera. Mi porge una mano per uscire e sempre così, mi accompagna al portone.

Quando giungiamo a destinazione, mi giro verso di lui “ grazie mille, per la bellissima serata Christian ” gli sorrido impacciata… così resto lì ferma, non sapendo che fare.

Per fortuna è lui a togliermi dall’imbarazzo “ il piacere è stato tutto mio Anastasia ” dice sorridente, prima di mormorare “ oh al diavolo ” per poi prendermi alla sprovvista ed attirarmi a sé, in un impeto di passione, coinvolgendomi in un bacio.

Un bacio che mi lascia senza respiro, tanto è passionale ed esigente. Mi cinge interamente la vita con un braccio, mentre l’altro mi tiene dolcemente il mento.

Dopo un attimo di incertezza, mi lascio trasportare da lui e porto le braccia intorno al suo collo. Le nostre labbra, si studiano… si muovono lentamente, con tutta la voglia di conoscersi finalmente e poi, è lui a prendere nuovamente l’iniziativa… mordermi dolcemente il labbro.

Ad occhi chiusi, mi lascio sfuggire un gemito di piacere che viene immediatamente, seguito da un suo verso di apprezzamento. Mi stringo maggiormente contro il suo petto e decido di lasciarmi andare totalmente, ricambiando profondamente il bacio… 

FINE FLASHBACK

 

Scuoto la testa per tornare al presente… mi porto le dita alle labbra e con il polpastrello ne disegno i contorni. Chiudo gli occhi e mi ritrovo nuovamente tra le sue braccia… che mi stringevano a sé con ardore.

Quel bacio, mi ha riscossa dal torpore che mi aveva avvolta negli ultimi anni.

Quella passione, quella voglia di toccarsi… mi vengono ancora i brividi se ci ripenso. È stato un primo bacio perfetto… aveva in sé, tante emozioni che sono esplose tutte insieme… lasciandomi senza fiato.

Quando ci siamo separati, Christian mi ha accarezzato ancora una volta la bocca con la sua e poi poggiando la fronte contro la mia, ad occhi chiusi ha sussurrato “ morivo dalla voglia di farlo da così tanto tempo, che non sono più riuscito a trattenermi ”

“ Anastasia sei pronta? ” la voce di mia madre, mi risveglia dai miei pensieri. È ferma sull’uscio della mia camera da letto e mi guarda divertita “ a che stavi pensando per avere quell’espressione? ” mi domanda ridendo, per poi aggiungere “ …comunque sappi che voglio conoscerlo, questo fantastico Christian Grey! ”

“ Mamma ” la riprendo, mentre lei ride del mio imbarazzo ed esce dalla stanza. Alzando gli occhi al cielo, la seguo…

È venuta lei a prendere Marco, perché io mi vedrò con Christian qui sotto. Andrò per la prima volta a casa sua… vuole farmi vedere una cosa, ha detto!

Raggiungo in salotto, dove mi aspetta mamma con il mio bambino, che imbronciato mi guarda dal divano. Mi avvicino, sedendomi di fianco a lui… ha le braccine incrociate ed ha le labbra strette tra loro, in una maniera adorabile. In piedi di fronte a noi, c’è mamma che si gode la scena divertita.

Mi fa un occhiolino e si allontana leggermente…

È da quando ha saputo della mia uscita, che è offeso… piccolo della mamma!

Sorrido ed abbasso lo sguardo sul mio piccolino “ tesoro? ” lo chiamo accarezzandogli la testolina mora. Lui non mi risponde, gira solo leggermente il volto verso di me, ed alza un po’ la faccia per guardarmi.

Lo guardo teneramente “ amore… non puoi venire con me oggi ” mormoro abbassandomi verso di lui… in risposta, alza maggiormente il visino e mi domanda “ pecchè no? ” con gli occhioni azzurri indagatori.

Passo una mano tra i suoi capelli e continuo “ perché la mamma, deve fare una cosa da grandi stasera ” dico, facendo ridere leggermente mamma.

La guardo, facendole segno di andare di là e lei alzando le braccia al cielo, esce ridacchiando dal salotto… mentre è quasi fuori, la sento dire “ so io, le cose da grandi che deve fare! ”

Udendo le sue parole, arrossisco leggermente… ‘ oh mamma mia… stasera andrò a casa sua! ’ penso, sentendomi all’improvviso nervosa… sospiro profondamente scuotendo la testa, prima di tornare a concentrarmi sul mio bambino… mi continua a guardare offeso ed infine, abbassa le piccole spalle e si rannicchia contro di me.

Sospirando lo prendo in braccio, stringendomelo forte al petto… mi uccide vederlo triste a causa mia… e mi devasta il cuore non poterlo accontentare, ma è ancora troppo presto per fargli incontrare Christian. Anche lui è d’accordo con me, su questo punto… non vuole affrontare le cose.

‘ il mio piccolino ’ penso baciandogli i capelli e respirando il suo odore “ tesoro mio… sai che la mamma ti ama, vero? ” gli chiedo sottovoce facendolo annuire “ acche io ” dice, con la vocina ovattata dalla mia maglia.

Sorrido continuando a baciargli la testa… abbassandomi leggermente, raggiungo le sue guanciotte ed inizio a tempestarlo di continui baci, facendolo ridere. Inizia a divincolarsi e ridendo esclama “ BATTA ”

Ridendo a mia volta lo accontento ed alzandomi in piedi, raggiungo mamma. Quando sono con lei, mi abbasso ed abbraccio nuovamente Marco “ farai il bravo bambino con la nonna e il nonno Bob, vero tesoro? ” gli chiedo usando un tono più serio.

Lui in risposta annuisce orgoglioso e mi abbraccia con tutta la sua forza “ io blavo ” dice staccandosi da me, per darmi un grande bacio sulla bocca.

“ ma certo, che il mio bambino è bravo ” mi alzo e recuperata la borsa, mi avvio tallonata da mamma e Marco, alla porta. Sto per mettere la mano sulla maniglia, quando mi giro verso mia madre e la guardo… la mia espressione impaurita deve essere molto eloquente, perché lei mi anticipa sussurrando “ non pensare a cosa può succedere Anastasia… prendi al volo qualsiasi occasione ti si presenti e segui il tuo cuore! ”

Senza dirle nulla, la ringrazio con un sorriso ed apro con decisione la porta.

 

POV CHRISTIAN

 

Aspetto con impazienza che Anastasia, esca dal portone.

Oggi le farò conoscere per la prima volta casa mia. Queste ultime settimane sono state veramente le più felici della mia vita… non so cosa ho fatto di buono nella vita, per meritarmi una felicità simile.

Ogni contatto, ogni sfioramento, ogni bacio… è quanto di più eccitante, abbia mai provato in vita mia. In tutti questi anni, ho conosciuto il sesso… un atto puramente carnale, che soddisfaceva lì per lì i miei bisogni ma che infondo, non colmava quel vuoto che sentivo!

Ogni uscita che c’è stata, è stata una scoperta stupefacente! Sto scoprendo una donna fantastica… forte e determinata, ma anche amorevole e bisognosa d’affetto.

Ma adesso ho un bel problema di fronte a me… sono in difficoltà, nel doverla immaginare ancora come una mia dipendente… dovrò iniziare a pensare a qualcosa. Per fortuna, questo è stato un periodo calmo per quanto riguarda i viaggi… non ho dovuto ricorrere al jet, mi sono potuto arrangiare con Charlie Tango!

‘ devo pensare ad una soluzione… non posso avere la mia donna, che lavora per me! ’ penso vedendo comparire Anastasia. Viene verso di me con un dolce sorriso sulle labbra…

‘ che meraviglia ’

Sono davvero felice per la prima volta… Anastasia, mi sta regalando senza saperlo, qualcosa che inconsciamente ricercavo. Ho finalmente trovato, il mio porto sicuro nel mondo… e farò quanto è in mio potere, per non perderlo!

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Capitolo 25
*** 24 ***


Ciao a tutti! Mi scuso per il madornale ritardo! Spero apprezziate il nuovo capitolo…

Approfitto di questo spazio, per augurare a tutti Voi un sereno Natale!

Buona lettura…

 

CAPITOLO 24

POV CHRISTIAN

 

Tenendo Anastasia per mano, varco l’uscio dell’ascensore per accedere alla casa.

Quando usciamo dalla cabina, sento subito nell’aria un piacevole odore di pulito… sorridendo, do una furtiva occhiata al salone. È tutto tirato a lucido… soghigno, ripensando a quanto successo ieri sera…

 

INIZIO FLASHBACK

Seduto al bancone della cucina, finisco di gustarmi la mia cena a base di pesce.

Poggio forchetta e coltello nel piatto ormai vuoto… prendo il calice di vino e bevo, quel poco rimasto nel bicchiere. Soddisfatto dalla cena, mi appresto a portare le stoviglie nel lavandino quando compare Gail.

Mi libera immediatamente le mani e si dirige al lavabo “ lasci fare a me Mr. Grey ” e così dicendo, apre il rubinetto ed inizia a lavare le cose.

“ grazie Mrs. Jones ” le dico tornando al bancone e prendendo in mano la bottiglia di vino bianco.

“ dovere Signore ” mi risponde con un sorriso, tornando alle sue mansioni.

Guardandola, penso a quanto sono fortunato ad avere lei e Jason… scuoto leggermente la testa e mi verso ancora un po’ di vino nel calice, prima di ritapparlo e mettere la bottiglia in frigorifero. Mi siedo nuovamente e riprendendo il bicchiere, sorseggio il vino.

Mentre bevo e guardo distrattamente Gail muoversi in cucina, mi torna alla mente una cosa che avrei dovuto dirle.

Poggio il calice quasi vuoto sul ripiano e la chiamo “ Gail ” a sentire il suo nome, si blocca stupita e si gira verso di me “ Mr. Grey ”

Sorridendole affettuosamente le dico “ ti volevo solamente ringraziare, per tutto l’aiuto che mi hai dato in questa ultima settimana ” mi blocco e ripenso a quanti cambiamenti ci sono stati in questi giorni “ non so se ce la avrei fatta da solo… quindi Gail… ” le sorrido nuovamente e concludo “ ti sono davvero grato ”

Commossa, mi restituisce il sorriso e mi risponde “ ho fatto solo il mio lavoro… non credo di averla aiuta come crede lei! ” faccio per dissentire, ma continua decisa “ ho semplicemente fatto il mio lavoro Mr. Grey… è stato lei, a svolgere il compito più importante… ” si ferma un secondo per rivolgermi un’occhiata orgogliosa, prima di terminare “ io, l’ho solamente aiutata a riarredare l’ambiente! ”

Sospiro profondamente, sapendo bene che non potrò convincerla del contrario… le sorrido, tornando a guardarla terminare le faccende… riprendo il calice e sorseggio il vino.

La mente mi porta altrove…

In queste ultime settimane, ero alla ricerca, di un modo per dimostrate ad Anastasia che non avrei mai avuto dei ripensamenti sul mio vecchio stile di vita. Non sapevo come fare…

Durante gli appuntamenti, scorgevo sempre un piccolo timore da parte sua in un mio possibile pentimento… l’ho più volte rassicurata, dicendole che non mi sarebbe mai mancato quel ‘ tipo di rapporto ’ ma notavo sempre quel pizzico di incertezza in lei.

E così mi sono messo alla disperata ricerca di una soluzione!

Stavo quasi per arrendermi, quando una mattina… mi stavo recando in salotto ed è lì, che ho avuto l’illuminazione.

Ero appena uscito dalla mia camera da letto, quando mi è caduto l’occhio su una porta nera, chiusa a chiave. Come un lampo, mi si è illuminato il volto… stupito per non averci pensato prima, mi sono avvicinato lentamente ad essa e con un sorriso, ho poggiato la mano sulla maniglia chiusa. Era talmente tanto tempo che non pensavo più a questa stanza, che mi ero quasi dimenticato della sua esistenza!

Dopo un secondo di completa immobilità, mi sono girato su me stesso e ho corso giù per le scale alla ricerca di una persona, che sapevo sarebbe stata certamente felice di aiutarmi!

Scuoto la testa e ritorno al presente, proprio quando Gail finisce di asciugare tutte le stoviglie. Abbasso lo sguardo sul calice tra le mie mani e mi rendo conto di aver terminato il vino. Sorridendo, mi alzo e mi avvicino al lavandino per mettere via il bicchiere…

Gail come sempre, anticipa le mie mosse e mi toglie dalle mani il calice, lavandolo immediatamente “ grazie ” le dico e dopo aver ricevuto in risposta un cenno professionale, mi giro per uscire dalla cucina.

Sono quasi sull’uscio della porta, quando mi viene in mente una cosa che dovevo assolutamente dirle… mi fermo e mi giro verso di lei.

È ancora affaccendata al lavandino, quando richiamo la sua attenzione “ Mrs. Jones ”

“ Signore ”

Le sorrido prima di dirle “ domani sera, avrò un Ospite Speciale ” mi guarda stupita, dal fatto che la sto rendendo partecipe “ Speciale, Signore? ” chiede.

Io ripensando al volto meraviglioso di Anastasia, le sorrido smagliante. Alla mia reazione, le si illumina il viso… si porta le mani sul petto ed esclama entusiasta “ ho capito Mr. Grey! ” si raddrizza ulteriormente e prosegue “ lasci fare a me ” e così dicendo, esce dalla stanza confabulando tra sé e sé, non lasciandomi il tempo di rispondere.

Mentre mi passa accanto, la sento mormorare “ devo lucidare i vetri, le scale… ”

FINE FLASHBACK

 

Mi riscuoto dai ricordi, quando la sento trattenere il respiro. Rimane un istante immobile al mio fianco, mentre entra in casa mia… mi giro a guardarla e la vedo intenta a guardarsi intorno stupita. Le lascio qualche secondo, prima di domandarle cosa ne pensa “ cosa mi dici? ” chiedo sulle spine.

Lei si volta verso di me “ è fenomenale Christian… ” inizia a dire tornando a guardare davanti a sé “ …non mi sembra quasi vera ” continua sussurrando… mi lascia delicatamente la mano ed avanza lentamente, con passo incerto nel mio salotto “ sembra una di quelle case che si trovano nei cataloghi di arredamento! ”

Approfittando di avere le mani libere, mi tolgo svelto la mia giacca per poi andare verso la mia donna per aiutarla a fare altrettanto. Mi ringrazia con un sorriso amorevole, prima di tornare a guardarsi attorno.

Mi giro per poggiare i nostri coprispalle su di una poltrona, dopo di che, torno ad ammirarla. Mi sembra ancora strano il fatto che Anastasia sia qui… in casa mia! È un sogno che per un po,’ avevo creduto irrealizzabile…

Ha raggiunto l’estremità del salone… è ferma davanti alla grande vetrata ed ammira la vista sottostante. Mi faccio avanti per raggiungerla… mi avvicino lentamente… non volendomi perdere neanche il più piccolo dettaglio della sua figura longilinea.

Ha un corpo atletico, tonico ed asciutto, segno che non ha mai smesso di fare attività fisica. Quando sono dietro di lei, nel riflesso del vetro, incontro il suo sguardo incantatore. I suoi occhi mi sorridono, facendomi istintivamente fare lo stesso.

Distolgo per un istante lo sguardo dal suo, per abbassarlo sul suo corpo… mi accosto ulteriormente a lei e quando sono ad un millimetro dalla sua attraente figura, mi abbasso leggermente, per respirare a pieni polmoni il suo profumo.

Rabbrividisce, facendomi tendere il basso ventre…

Con un bisogno quasi spasmodico di toccarla, incastono il volto tra il suo collo e la sua spalla e le inizio, a lasciare una lunga serie di baci quasi impercettibili sulla pelle.

“ mhmmm… ” geme sottovoce, inarcando il collo… la sua reazione mi fa fremere ulteriormente il basso ventre.

‘ calma tu… stai buono ancora un po’ ’ mi ammonisco da solo, cercando di rilassarmi. Una volta più ‘ calmo ’ torno a concentrarmi su Anastasia.

Sorridendo continuo la mia opera di rilassamento, continuando a disseminare la sua pelle di lievi baci e sfioramenti. Quando rabbrividisce nuovamente, alzo la testa e nel riflesso della vetrata, vedo la sua espressione.

È ad occhi chiusi, completamente rilassata… e sul volto, ha disegnato un sorriso che mi fa venire voglia di prenderla in braccio e di portarla in camera da letto.

‘ ancora un po’ di pazienza Grey ’ penso tra me e me, mentre respiro profondamente ‘ quando le avrai mostrato la tua sincerità, potrai finalmente dare sfogo alla tua passione! ’   

Prendo un bel respiro profondo e mi accontento ( per il momento ) di abbracciarla… le passo le mani sulle braccia e le bacio la testa.

“ Anastasia ” le sussurro in un orecchio, mentre le cingo con le braccia la vita, stringendomela forte contro il petto “ va tutto bene? ” le domando sottovoce, guardandola attraverso il riflesso.

Nell’attesa di udire la sua risposta, porto le mani sul suo ventre piatto ed inizio lentamente, a muovermi su e giù sulla stoffa della sua maglietta. Mi guarda sorridente, seguendo con lo sguardo il movimento delle mie mani “ va tutto benissimo Christian ” mormora girando lievemente il viso, per lasciarmi un dolce bacio a fior di labbra.

Mi posiziona le sue mani sulle mie e restiamo così… fermi, intenti a contemplare le magnifiche luci della città.

Improvvisamente vedo ( sempre nel riflesso ), che è diventa triste… quasi malinconica. La stringo maggiormente e le chiedo “ cosa succede Anastasia? ”

Sospirando pesantemente, ricambia il mio abbraccio… stringendosi a me e rafforzando la presa. Incontra il mio sguardo e dopo aver preso un respiro, mi risponde sottovoce “ stavo pensando a Marco ”

Inarco le sopracciglia, perplesso ed incuriosito “ c’è qualche problema? ” le domando girandola tra le mie braccia “ è successo qualcosa? ”

Mi sorride scuotendo la testa “ no no… non è successo niente, tranquillo Christian ” mi mette una mano sulla guancia ed aggiunge “ è che ultimamente… quando esco con te, Marco sta facendo un po’ di capricci! ”

Sospiro sollevato “ mi ero preoccupato per un secondo ” in risposta, mi bacia a fior di labbra e mi sorride con gli occhi lucidi “ grazie per preoccuparti così tanto ” mormora posando la fronte sul mio petto “ sei davvero un tesoro ”

Intenerito, la stringo e le bacio la testa… con la bocca a contatto con lei, le chiedo “ come mai sta facendo così, secondo te? ”

Sospira e si stringe a me “ può essere, che inizi a percepire in me, un cambiamento ” parla con la voce attutita dalla mia maglia “ è sempre stato un bambino sensibile, forse avverte qualcosa. Non voglio che si senta escluso… non so! ” alza la testa e mi guarda sofferente “ pensavo che fosse prematuro farvi incontrare, ma ora… ” le muore la voce in gola e dagli occhi le scendono alcune lacrime.

Dispiaciuto da questa situazione, le prendo il volto tra le mani e le asciugo le gote ‘ cosa posso fare? ’ penso tra me e me, vedendo nello sguardo di Anastasia, tutta la sua sofferenza.

‘ avevamo pensato di non affrettare le cose… ’ sospiro ‘ …ma credo che non sia più fattibile! ’ ammetto a me stesso baciandole la fronte.

Con la bocca a contatto con la sua pelle, le sussurro “ Anastasia, stai tranquilla! In qualche modo risolveremo… la cosa più importante è la serenità di Marco ” annuisce impercettibilmente in risposta e sospira “ hai ragione tu… forse… possiamo organizzare un primo incontro e vedere come va! ” dice alzando la testa, facendomi staccare da lei.

Le sorrido annuendo “ certo faremo così, andrà tutto bene Anastasia… faremo le cose gradualmente, con tutta l’attenzione necessaria ” e così dicendo le bacio nuovamente la fronte, dopo di che scendo con le labbra a baciarle le guance… prima un occhio, poi l’altro ed infine approdo sulla sua bocca morbida.

Le accarezzo le labbra con le mie… gentilmente, amorevolmente, senza alcuna fretta.

 

***

 

Salendo la scalinata che conduce al piano superiore, tengo nuovamente Anastasia per mano.

Dopo aver deciso, che alla prossima uscita avrei conosciuto il bambino, siamo rimasti un po’ di tempo persi nel nostro angolo perfetto, abbracciati l’uno all’altro. 

Dopo di che, ho accompagnato la ‘ mia donna ’ alla scoperta del primo piano della casa. Le ho mostrato la cucina ( che ha particolarmente apprezzato ), il bagno di servizio, il mio studio, il salottino, dove è collocato il tavolo da bigliardo ed anche l’ala adibita al mio staff.

Tutto il primo piano della casa, le è piaciuto davvero tanto!

Quando abbiamo terminato il tour, ho avvertito dentro di me un peso dissolversi… ‘ non avevo mai sentito questa sensazione di ansia, mista all’impazienza… ’ sospiro ‘ …spero le piacerà anche il resto ’ penso, mentre metto piede nel lungo corridoio su cui si affaccia la zona notte. Giro lo sguardo verso Anastasia e la trovo intenta a guardarsi intorno.

‘ Spero che il mio gesto, le faccia capire fino in fondo quanto davvero, desidero iniziare una nuova vita con lei e il piccolo ’ rimugino, restando incantato dalla sua bellezza.

Mentre io sono perso nei miei ragionamenti, lei dopo un breve istante, incrocia il suo sguardo con il mio e mi sorride teneramente… nervoso ed elettrizzato per quanto sto per fare, prendo un respiro profondo prima di parlare “ su questo piano… ” mi interrompo per indicarle il lungo corridoio “ si trova tutta la zona notte della casa… ” alle mie parole, segue con gli occhi il movimento del mio braccio.

Sorridendo, cerco di mascherare il mio nervosismo “ in fondo a destra… ” indico la grande porta scura a due ante “ … si trova la camera padronale… cioè la mia ” guarda nella direzione indicatale, ma distoglie presto lo sguardo.

Arrossisce, facendomi dimenticare per un secondo il vero motivo che mi ha spinto ad invitarla… vedendo quel bellissimo rossore che le colora le gote, mi si stringe lo stomaco ed anche qualcos’altro!

‘ controllo Grey ’ mi ammonisco severamente ‘ non dimenticare quello che devi mostrarle! ’

Mi schiarisco la voce e lei, torna a guardarmi imbarazzata… prendendo un profondo respiro, le sorrido continuando a parlare “ dopo la mia stanza, c’è un’attrezzata mini palestra… ” man mano che parlo, prendo coraggio e cammino avvicinandomi alle stanze “ dopo di che… puoi trovare due comode camere per gli ospiti ” le spiego indicando le varie porte.

Ad ogni stanza, avanziamo nel corridoio ed Anastasia, aspetta con pazienza di sapere cosa contengono.

Quando rimane l’ultima porta infondo, tentenno… indeciso, su come spiegare cosa era per me quella stanza e quale significato aveva. Ma soprattutto… perché, ho deciso di fare quello che ho fatto!

‘ spero di eliminare definitivamente tutti i suoi dubbi ’

In silenzio, cerco le giuste parole per non ferirla… per spiegarle con lucidità, cosa accadeva là dentro… ma anche, per toglierle qualsiasi dubbio o paura che può ancora avere.

Mentre sono in cerca del modo giusto per affrontare il discorso, è lei ad aiutarmi…

 

POV ANASTASIA

 

Regna uno strano silenzio tra noi.

Mentre avanzavamo lungo il corridoio, ho ascoltato con vivo interesse le sue parole. La casa è meravigliosa… mi sembra quasi di essere finita in uno di quei cataloghi di riviste lussuose!

La cucina, è il sogno di qualunque donna… è davvero uno spettacolo!

Quando poi, siamo saliti al piano di sopra, ho avuto un attimo d’imbarazzo nel momento in cui mi ha indicato la sua camera da letto. Mentirei se dicessi di non aver pensato a ‘ quello ’… sarebbe una bugia bella e buona!

‘ In fondo sono una donna adulta ’ mi dico.

Mentre eravamo abbracciati e mi accarezzava, ho iniziato a lasciarmi andare… quando poi mi ha baciata sul collo… un brivido di piacere mi attraversa il corpo. Mille brividi mi hanno attraversata, dalla punta dei piedi a quella delle mani… fino a concentrarsi nel basso ventre… al ricordo di quelle fantastiche sensazioni, mi mordo il labbro per contrastare i dolci ricordi.

Ma insieme all’eccitazione, si sono risvegliati anche i miei dubbi e le mie paure.

In vita mia, ho avuto un solo partener… mentre Christian, beh… sicuramente sa cosa gli piace e cosa lo eccita!

Oh, mamma mia… se solo mi fermo a riflettere sullo stile di vita che ha condotto fino a poco tempo fa, mi assalgono mille paure! Durante i nostri appuntamenti, molto spesso mi coglievano all’improvviso dei pensieri tipo:

‘ e se poi ha dei ripensamenti? ’

‘ se capisce che una relazione normale, non fa per lui? ’

Oppure ancora ‘ se non riesco a soddisfarlo? ’

Scuoto impercettibilmente la testa, per scacciare le mie paure… non posso permettere che questi dubbi mi precludano la possibilità di vivere. All’improvviso in mente, mi rimbombano le ultime parole di mamma… “ non pensare a cosa può succedere Anastasia… prendi al volo qualsiasi occasione ti si presenti e segui il tuo cuore! ”

Sorrido e torno a rivolgere la mia attenzione, all’uomo meraviglioso che mi tiene per mano.

Siamo vicini ad una porta, quasi alla fine del corridoio. Vedo chiaramente che sta cercando di dirmi qualcosa, ma non sa come farlo… allora, decido di prendere in mano la situazione.

Mi volto verso di lui… sfilo la mano dalla sua, facendolo sussultare. Ma non gli do modo di agitarsi… gli prendo entrambe le mani tra le mie e con in voso, il mio sorriso più sincero ed amorevole gli sussurro “ qualsiasi cosa mi dirai, io sono qui Christian ”

Le mie parole affondano in lui… e colgo all’istante il momento in cui decide di parlare, perché mi risponde nel modo più bello possibile… e cioè, con un dolcissimo sorriso!

“ grazie Anastasia ” mi dice, alzando le nostre mani intrecciate per lasciarci un bacio delicato “ …mi hai aiutato ancora una volta a sbloccarmi ed ad affrontare una cosa, che non credevo possibile! ”

Gli sorrido e basta, non volendo interrompere il momento…

Gli lascio tutto il tempo necessario… dopo poco, lo vedo prendere un respiro profondo prima di indicarmi l’ultima porta. A questo punto, mi assale una leggera ansia al pensiero di quanto vedrò tra poco.

“ questa ” inizia con voce chiara “ è senza alcun dubbio, la vera ragione per cui ti ho invitata qui stasera ” mi tendo a sentire le sue parole ed attendo, con un certo timore che continui. Mi lascia andare lentamente una mano e con l’altra, mi tira delicatamente a sé verso la misteriosa porta.

Quando siamo ormai ad un soffio da essa, Christian si gira verso di me e mi sussurra dolcemente “ con questo, spero di chiarire una volta per tutte, tutti i tuoi dubbi e le tue insicurezze ” e così dicendo, apre la porta e mi fa attraversare con sé l’uscio.

L’ambiente che ci accoglie è molto luminoso, anche se la stanza è priva di finestre. Mi scosto dalla sua presa ed avanzo esitante all’interno… guardandomi intorno non noto nulla che sembra giustificare l’agitazione di Christian.

Le pareti sono chiare… ma a differenza del resto della casa, che ha colori neutri, qui è presente uno sgargiante ed allegro giallo paglierino. Il mobilio è essenziale, ma molto elegante e curato nei minimi dettagli… ci sono quadri raffiguranti fiori e paesaggi, una raffinata scaffalatura che contiene vari oggetti d’arredamento e per finire, un divano due posti molto carino… in poche parole… è una stanza curata, che mette calma e serenità!

Confusa, mi giro verso di lui.

È fermo ancora sull’uscio della porta… mi guarda con un’espressione dolce ma concentrata allo stesso tempo. Non capendo il motivo dell’ansia precedentemente mostrata, lancio un’altra rapida occhiata in giro, per cercare qualunque dettaglio che può essermi sfuggito… ma non noto nulla fuori posto.

Allora, torno a rivolgere tutta la mia attenzione a Christian.

“ cosa volevi farmi vedere? ” gli domando avvicinandomi nuovamente a lui “ prima eri molto nervoso, ma… ” m’interrompo per dare un’altra rapida occhiata dietro di me “…è un’ambiente molto bello Christian, non capisco ” esponendo i miei dubbi, gli prendo una mano e gli sorrido rassicurante.

Lui, dopo un altro attimo di silenzio, pare sciogliersi quel tanto che basta per restituirmi il sorriso e rispondermi “ hai ragione Anastasia, è una stanza che può sembrare quasi banale per chiunque la guardi, ma per me… ” mi stringe forte la mano e prendendo un altro respiro profondo, continua “ …questa, è per me, un segno di rinascita interiore. Volevo fare qualcosa, per darti un forte segnale del mio profondo impegno… ed ho deciso di partire da qui Anastasia! ” con un’espressione orgogliosa, si guarda intorno per la prima volta.

Mentre studia rapidamente la stanza, lo vedo quasi gonfiare il petto ‘ è molto orgoglioso per qualcosa ’ penso, riflettendo un istante su quanto ha detto… sono colpita dalle sue parole, anche se, ammetto di non comprendere pienamente quello che mi vuole dire. Come può questa stanza, essere un suo modo di dimostrarmi qualcosa?

Sto per domandarglielo quando, riprende a parlare “ potrà effettivamente non sembrarti nulla di speciale Anastasia, ma questo… ” ed indica l’ambiente circostante “ …è il modo migliore che ho trovato per farti comprendere i miei sentimenti ” faccio per dire qualcosa, ma mi posa un dito sulle labbra e sorridendo nervosamente, mi tira per mano verso la scaffalatura.

Mi lascia andare per un secondo e si dirige verso di essa… recupera qualcosa, credo una foto e torna da me.

Quando mi è nuovamente difronte, deglutisce rumorosamente e prendendo un bel respiro, dice “ questa stanza… fino a poche settimane fa era molto diversa ” inarco un sopracciglio confusa.

“ diversa? ”

Annuisce, allungandomi lentamente la fotografia “ ho deciso di cambiarla totalmente per dimostrarti davvero il mio impegno nei tuoi confronti. Volevo darti una prova tangibile, che potesse estirpare definitivamente tutti i tuoi dubbi e le tue insicurezze ” sentendolo parlare, mi si stringe lo stomaco per l’intensità con cui mi sta parlando.

Leggermente spaventata da quanto potrei vedere, afferro la foto ed esitante la giro.

Quello che vedo, mi fa tremare le ginocchia… portandomi una mano alle labbra, alzo fulminea lo sguardo su di lui.

Mi guarda nervoso, i suoi meravigliosi occhi grigi sono carichi di tensione… ma anche di speranza!

Con esitazione, abbasso la mano e torno a guardare la fotografia.

Staffe appese alle pareti e al soffitto… ambiente scuro, quasi tetro… un grande letto a baldacchino nero, con lenzuola anch’esse scure… appesi in giro, tanti attrezzi strani a me completamente estranei…

La mia mente, ha elaborato di cosa si tratta ma per sicurezza, ritorno con lo sguardo su Christian… che ancora in religioso silenzio, aspetta una mia reazione.

Mi inumidisco le labbra, improvvisamente diventate secche ed aride “ è pr-opr-io… ” balbetto non sapendo come definirla, ma mi viene in aiuto dicendo “ si Anastasia… era la mia stanza dedicata interamente al sadomaso ”

Annuisco, ancora sconcertata per il cambiamento radicale della stanza e riporto lo sguardo sulla foto, poi mi giro a guardare l’ambiente. È davvero la stessa?

Mentre ne studio scettica, le enormi differenze mi tornano alla mente le sue parole precedenti “ ho deciso di cambiarla totalmente per dimostrarti davvero, il mio impegno nei tuoi confronti. Volevo darti una prova tangibile, che potesse estirpare definitivamente tutti i tuoi dubbi e le tue insicurezze ”

Improvvisamente, tutte le mie paure ed i miei dubbi covati in questo periodo, mi riempiono la testa.

‘ come lo sapeva? ’ mi domando sconvolta ‘ non ho mai fatto parola di questi sentimenti con lui ’

Con il cuore che batte all’impazzata, sussurro “ hai davvero fatto questo per… ” la voce flebile mi muore tra le labbra. Gli occhi, mi iniziano a bruciare ed inizio a sentirmi sopraffatta. La gola inizia velocemente a stringersi per l’emozione…

‘ non ci posso credere ’ penso nell’esatto momento in cui, mi sorride dolcemente e mi si avvicina ‘ come… ’ non finisco il pensiero che dice “ l’ho fatto in primis per dimostrarti che ho chiuso definitivamente con quel tipo di relazioni ” parlando, indica la fotografia ancora tra le mie mani “ so bene che dentro di te, avevi sempre il terrore che potessi tirarmi indietro e con questo… ” s’interrompe per prendermi dalle dita tremanti l’immagine “ …spero di esserci riuscito ”

Appena conclude la frase, inizia a strappare davanti a me quella foto, che rappresenta tutti i miei dubbi sul nostro futuro. E mentre lui, fa a pezzi minuscoli l’immagine… dentro di me, esplode una bomba!

“ ecco e ora… ” non lo faccio finire, che gli salto tra le braccia e prendendogli il volto tra le mani, lo coinvolgo in un bacio.

Preso forse alla sprovvista, in un primo momento rimare immobile, ma ben presto mi passa le braccia intorno ai fianchi e muove con bisogno le sue labbra contro le mie, ricambiando il mio bacio.

Un bacio, in cui riverso tutti i miei sentimenti. Mi lascio andare definitivamente… non penso più a nulla, tranne che, a quanto è bello stare tra le sue braccia. 

Con questo suo gesto, ha dissipato qualunque reticenza ancora esistente. Mi ha fatto capire senza ombra di dubbio, che vuole veramente costruire qualcosa con me. Il disfare quella stanza… un luogo, che usava per incontrare le sue partener sessuali… è la migliore dimostrazione che potessi mai chiedere.

Mentre le nostre bocche si assaggiano, gli mordo un labbro facendolo gemere “ oh Anastasia ”

Sorrido lievemente, ma non ho il tempo di esultare che mi assale… facendo diventare il bacio molto più profondo e carnale. Mi fa scivolare le mani sul sedere e rudemente lo afferra, facendomi sussultare.

“ ohh ” gemo staccandomi per respirare a pieni polmoni.

Lo guardo con amore… il cuore batte come un martello pneumatico e sognante, lo fisso negli occhi “ grazie Christian ” sussurro avvicinandomi alle sue labbra.

Mi bacia nuovamente e tra uno sfioramento e l’altro, mi dice “ non devi ringraziarmi Anastasia… l’ho fatto con il cuore ” gli sorrido perdendomi tra le sue braccia.

 

***

 

Mano nella mano scendiamo la scalinata, per tornare giù.

Sorridendo ripenso a quanto è successo. Quando mettiamo piede nel salone, volto la testa verso Christian. Oggi mi ha davvero stupita… non pensavo avesse capito le mie paure.

‘ è davvero un uomo meraviglioso ’ penso mentre seguendolo, arriviamo ai divani. Ci sediamo di fianco l’uno all’altro e tirandomi a sé, mi abbraccia stretta “ mi sembra un sogno averti qui a casa mia Anastasia ” mi sussurra tra i capelli.

Io, ricambiando la stretta gli rispondo “ anche a me non sembra ancora vero ”

Dopo qualche minuto di piacevole silenzio, Christian esordisce con una frase che mi fa sia preoccupare, che indispettire “ non voglio rovinare la piacevole atmosfera creata… ma ti vorrei parlare della nostra situazione lavorativa ”

Aggrotto le sopracciglia ed attendo che continui… non ricevendo risposta da parte mia, prosegue “ sto vagliando l’ipotesi di cercare un nuovo pilota ” a queste parole, lentamente mi scosto dall’abbraccio e guardandolo fisso, dico “ perché vorresti farlo? Solo perché ora usciamo insieme, non vuol dire che non posso lavorare per te! ” metto un po’ di distanza tra noi ed incrocio le braccia al petto “ ti avviso fin d’ora, che non sono una di quelle donne che si fanno mantenere! Io sono un pilota… e i piloti volano! ” puntualizzo orgogliosa.

Capendo l’antifona, alza le braccia al cielo “ immaginavo che non avresti accettato facilmente ” scherza facendomi l’occhiolino “ ne riparleremo più avanti ”

Sbuffo contrariata… è impensabile l’idea che io non debba volare! “ se se ” mugugno arrabbiata, facendolo ridere in risposta.

Sentirlo divertirsi, fa sciogliere anche me ed allora, sciolgo le braccia dal petto e mi lancio contro di lui “ non l’avrai vinta… sappilo ” lo avverto stringendomi tra le sue braccia.

Mi bacia la testa “ vedremo Anastasia… vedremo ” sospiro profondamente respirando il suo profumo, rilassandomi nuovamente. Dopo qualche istante di pace, deglutisce rumorosamente e i battiti del suo cuore aumentano a dismisura.  

Mi scosto per guardarlo in volto e quello che trovo mi preoccupa. È pallido… ha il viso incredibilmente serio… la spensieratezza di pochi momenti fa, è sparita nel nulla “ Christian tutto bene? ”

Lui annuisce prima di prendere un bel respiro profondo e dirmi “ ti devo parlare di una cosa… ”

 

***

 

“ grazie mille Mrs. Jones ” dico entrando in cucina per portare i piatti nel lavabo “ era tutto buonissimo ”

“ mi fa piacere Signora ” mi risponde con voce allegra, mentre girata verso il forno finisce di pulire. Ma la sua felicità svanisce appena mi vede con le stoviglie tra le mani “ Signora ” esclama venendo verso di me sconvolta “ non deve… la prego ” mi toglie velocemente le cose ed altrettanto celermente si affretta a pulire.

Scuoto la testa… Christian mi aveva avvisata, quando mi sono alzata da tavola. Guardandola le dico semplicemente “ non sono abituata ad essere servita così e poi, ho piacere ad aiutarla ” lei scuote la testa, prima di dire nuovamente raggiante “ può non essere mai stata abituata Signora, ma credo proprio che d’ora in poi le cose saranno diverse… non crede? ”

Arrossisco, leggendo tra le sue parole l’implicazione futura.

Certo… stando con Christian la mia vita cambierà, ma non ho intenzione di diventare come quelle odiose protagoniste dei telefilm, che solo perché hanno un compagno ricco, diventano snob! Persa nei miei pensieri, non mi sono resa conto che Mrs. Jones ha terminato.

“ prego Signora, raggiunga Mr. Grey… tra pochi minuti vi porterò il caffè ”

Decido di non insistere per oggi e così, acconsento… mi giro e ritorno da Christian. Appena entro nella stanza, mi vede e sorride “ allora come è andata? ” mi chiede divertito.

Sbuffando lo raggiungo e mi accomodo sulla sedia posta di fianco a lui. Mi guarda attendendo la mia risposta e sottovoce dico “ avevi ragione tu… va bene? ” sentendomi, ride facendomi sorridere.

È davvero bello vederlo così… se ripenso a tutto quello che mi ha raccontato. Oh… cosa darei per avere sotto le mani quella donna!

È incredibile pensare che sia arrivata a tanto! ‘ va assolutamente fermata prima che tenti di fare altro ’ rimugino ammirando il bellissimo sorriso dell’uomo che amo.

Amo… ‘ oh mamma… non pensavo che avrei nuovamente provato questo sentimento… ’ sorrido ed arrossisco ‘ …ed è tutto merito suo! ’

“ come mai sei arrossita? ” la sua voce mi richiama al presente e me lo ritrovo proprio ad un centimetro di distanza, che mi guarda sorridente “ a cosa stavi pensando? ” mi chiede furbo, avvicinandomi a sé con la sedia. Ridendo, cerco di distaccarmi ma quando, mi cattura le labbra in un dolcissimo bacio… la forza del sentimento che provo, viene a galla con la forza di uno tsunami e mi ritrovo a mormorare “ ti amo ” travolta dalle emozioni.

Alla mia rivelazione, lo sento trattenere il respiro…

Dato un prolungato silenzio, chiudo gli occhi e mi allontano leggermente… ‘ oh mamma mia… che cosa ho combinato ’ penso dandomi della stupida. Rialzo le palpebre e tenendo lo sguardo basso, arrossisco e dico imbarazzata “ scusami, non volevo dirlo così ” presa dal timore di aver affrettato i tempi, faccio per scostarmi del tutto dalla sua presa, ma lui non è d’accordo.

Ancora imbarazzata, incrocio i suoi occhi e quello che vedo mi scioglie il cuore.

Christian mi guarda incredulo… ma è un’incredulità positiva! Ha gli occhi pieni di lacrime e sul viso, ha il più dolce sorriso che gli ho mai visto. Stringendomi a sé con impeto, mi fa sbilanciare in avanti e così mi ritrovo ad un palmo di naso dalle sue labbra.

Rossa in volto, mi scosto una ciocca di capelli che mi era finita davanti agli occhi ed allora che accade l’impensabile.

Christian Grey, confessa di amarmi. 

“ Ti amo anche io, Anastasia ”

 

POV CHRISTIAN

 

Incespichiamo per le scale, mentre baciandoci cerchiamo di raggiungere la mia camera da letto.

Dopo la mia confessione, Anastasia mi è letteralmente volata tra le braccia. Mentre eravamo sulla mia sedia intenti a baciarci, un rumore sordo ci ha spaventati.

Era Gail con i nostri caffè!

Io ed Anastasia dopo un secondo di incredulità siamo scoppiati a ridere… Gail poverina, non sapeva più come scusarsi per averci interrotti. Ma sotto sotto… so bene che è felicissima per me! Appena ha conosciuto Anastasia, ha iniziato a sorridere come non mai.

Un morso sul labbro inferiore, mi riporta a quello che sta per accadere.

Siamo appoggiati contro le ante della mia porta ed Anastasia, inarcandosi contro di me mi infila una mano sotto la maglia… toccando per la prima volta la mia pelle nuda.

Un sospiro di piacere mi sfugge dalle labbra ‘ che sensazione meravigliosa ’ penso, aprendo con la spalla la porta e chiudendo il mondo fuori da questa stanza.

Quando entriamo, la accompagno verso il mio letto… la faccio stendere e mettendomi su di lei, le mormoro “ Ora sei mia Anastasia Steele ” in risposta, mi circonda la vita con le sue cosce e mi sussurra di rimando “ E tu sei mio Christian Grey ”

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Capitolo 26
*** 25 ***


Mi prendo questo spazio per dirvi 2 cose…

in questo capitolo c’è la prima scena d’amore tra i due! Chi non vuole leggere questa parte, può saltarla. La contrassegnerò con un ( * )

ma soprattutto, Auguro a Tutti Buon Anno! Speriamo che questo 2021, sia migliore di quello che abbiamo appena passato! Ancora Auguri!!!

 

CAPITOLO 25

POV ANASTASIA

 

Un raggio di sole mi colpisce proprio sul viso, disturbando il meraviglioso sogno che stavo facendo.

Sbuffo, contrariata con la natura… come osa il sole, distogliermi dal più bel sogno che abbia mai fatto! Mi muovo leggermente sotto le fresche lenzuola, sentendomi stranamente un peso sul corpo… ignoro questa strana sensazione e cerco di richiamare a me, quel fantastico sogno.

Con ancora gli occhi serrati, mi preparo a rituffarmi nel mondo onirico quando… uno sbuffo mi colpisce proprio dietro il collo!

Mi irrigidisco, presa alla sprovvista… ‘ ma cosa… ’ penso tesa, cercando di captare qualsiasi movimento vicino a me. Inizio pian piano, a rendermi conto di sentirmi stranamente troppo a contatto con le lenzuola… mi concentro un po’ di più e mi rendo conto di una cosa…

Sono nuda!

‘ cosa sta succedendo? ’ mi domando confusa ‘ stavo sognando di fare l’amore con Christian ’

Alzo lentamente prima una palpebra e sbircio l’ambiente circostante.

Mi trovo in una stanza ampia sconosciuta… dalla mia posizione, scorgo solamente una poltrona beige posizionata nell’angolo. Un secondo sospiro mi distrae dalla mia ‘ perlustrazione ’ e contemporaneamente, mi sento stringere la vita da un braccio pesante.

Cercando di restare quanto più calma possibile, scavo nella mia memoria alla ricerca di una risposta. Cosa ho fatto ieri sera? Perché mi trovo nuda a letto con qualcuno?

Mentre sono ancora nel buio più totale, mi giunge all’orecchio un dolce mormorio che mi fa sciogliere il cuore…

“ Anastasia… mhmm… ”

All’improvviso come uno tsunami, la mia mente viene invasa da meravigliose immagini… immagini, che mi fanno salire al viso una vampata di calore.

Mani audaci, che toccano parti del mio corpo che da anni, non venivano sfiorate… baci passionali, capaci di risvegliare la donna audace sopita dentro di me.

‘ oh mamma mia… ’ rimugino tra me e me ‘ ho davvero fatto l’amore con Christian… non era solo un sogno! ’

Imbarazzata per i ricordi che stanno affiorando, mi decido a girarmi delicatamente in quell’abbraccio, che ho finalmente capito essere di Christian. Facendo il più piano possibile, mi giro tra le sue braccia e mi ritrovo d’avanti agli occhi, la più bella visione della mia vita ( naturalmente, seconda solo al visino del mio piccolino ).

Christian sta ancora dormendo… mi stringe forte tra le sue braccia, come se avesse paura che scappi via!

Sorridendo, lo guardo amorevolmente e gli passo leggera le dita sugli zigomi… ieri notte, è stato tutto perfetto. Per la prima volta in assoluto, mi sono sentita veramente amata e desiderata!

Guardandolo, mi tornano alla mente quei momenti…

 

(*) INIZIO FLASHBACK

Le mani di Christian, mi accarezzano le braccia nude.

Le rispettive maglie, sono ormai sparite… lanciate chissà dove, in un momento di frenesia. Mentre mi aiuta a liberarmi della canottiera, un improvviso imbarazzo mi coglie.

Lo fermo, poggiando le mie mani sulle sue che nel frattempo, erano già pronte ad aprirmi il reggiseno… lo guardo fisso negli occhi e vedo il suo smarrimento “ tutto bene Anastasia? ” mi domanda sussurrando, mentre si abbassa verso di me per baciarmi a fior di labbra.

Annuisco meccanicamente, facendolo sorridere. Si libera le mani e sempre tenendo gli occhi fissi nei miei, mi accarezza una guancia “ vuoi che ci fermiamo? ” mi chiede lasciandomi piena scelta.

La sua domanda, mi commuove profondamente… è disposto a fermarsi, perché ho un attimo di incertezza!

Quanto lo amo!!

Prendendo un profondo respiro, scuoto con decisione la testa e vedo chiaramente il sollievo che lo assale. Mi scappa un sorriso… e questo lo fa fermare nuovamente “ ah, adesso ridi? ” mi guarda fingendosi arrabbiato. La sua voce mi fa sorridere ancora di più “ ah… e così allora? Te lo faccio vedere io adesso ” e così dicendo, divertito inizia a farmi il solletico sui fianchi nudi.

“ AHHAHHHH! ” mi dimeno nella sua morsa, nel vano tentativo di sfuggire alla sua presa… ma nulla “ BAS-TA BA-ST-A ” ridendo lo supplico di smettere e lui lentamente, sostituisce il solletico, con carezze di ben altro tipo.

Sorridendo, si abbassa nuovamente su di me e mi sussurra “ sentirti ridere è bellissimo Anastasia… ma… ” mi lascia una scia di baci dalla bocca al mento “ …adesso voglio sentire altri tipi di suoni ”

Deglutisco rumorosamente, sentendo immediatamente una vampata di calore infiammarmi il basso ventre “ siiii ” gemo lasciandomi andare al piacere.

Succhiandomi la pelle, inizia a scendere sul collo e poi verso le clavicole. Giunto li, mi fa sussultare quando, mi morde appassionatamente.

Poi, sempre succhiando, si allunga sopra di me, infilandosi tra le mie gambe. Accolgo tutto il suo peso con un sospiro strozzato.

Con le labbra, scende nella scollatura del mio reggiseno. Fa scorrere il naso nello spiazzo tra i miei seni e respira a pieni polmoni “ mhmm ” geme facendomi contorce e fremere.

Gli afferro i capelli e stringendogli, lo faccio alzare per baciarlo appassionatamente. Gli cingo i fianchi con le cosce e lo porto maggiormente a contatto con il mio corpo.

Ed a quel punto, lo sentii perfettamente… lungo… grosso… duro.

‘ oh mio… ’

Mi distacco dal contatto delle nostre bocche, per prendere una boccata d’aria. Gli libero i capelli dalla mia stretta, scendendo ad accarezzargli le spalle nude e toniche “ Christian ” gli sussurro su di giri.

Mi zittì con la sua bocca. Quelle labbra meravigliose sigillarono le mie, obblique, umide, ricoprendo interamente le mie. La sua lingua guizzò vogliosa contro le mia, vogliosa ed affamata. Nel frattempo, le sue dita iniziarono lentamente a farmi scendere le spalline del reggiseno.

Quando, completata l’opera si apprestò a sganciare i ferretti della chiusura, si scostò quel tanto da potermi guardare negli occhi… nel suo sguardo affamato, una sola domanda affiorava…

< posso? >

Libera di pensare ma ancora un po’ in imbarazzo, fisso il mio sguardo nel suo… ‘ sono davvero pronta, a condividere l’intimità con un altro uomo? ’ la risposta alla mia domanda, mi giunge proprio da lui.

Sta aspettando una mia risposta. Mi guarda senza farmi alcun tipo di pressione… è davvero disposto ad aspettarmi!

‘ cosa posso volere di più? ’

Con un sorriso, alzo la testa e lo bacio “ ti amo Christian ” gli mormoro in risposta alla sua muta domanda. A quel punto apre i gancetti ed il mio reggiseno vola via!

Tengo gli occhi fissi nei suoi…

Molto lentamente, distoglie lo sguardo dal mio per abbassarlo sul mio seno esposto. Lotto contro la tentazione di coprirmi, tenendo le mani ancorate alle sue spalle. Gli conficco le unghie nella pelle, quando in uno scatto si abbassa su un seno e lo bacia.

Rendendomi conto di quanto fatto, farfuglio imbarazzata “ mi dispiace Christian… non so… ” ma non mi fa completare la frase, che mi blocca con le sue labbra che con passione, mi coinvolgono in un bacio capace di farmi sciogliere completamente.

“ sei bellissima Anastasia ” mi sussurra infine “ non hai motivo di vergognarti ”

Con il cuore a mille, lo abbraccio… facendo entrare in contatto per la prima volta i nostri petti nudi. Quando succede, i miei seni entrano in contatto con il solido muro del suo petto ed allora, non posso che inarcarmi contro di lui.

Facendo questo, si creò un piacevole sfregamento tra le nostre intimità, che ci portò a gemere simultaneamente “ ohhh Dio! ”

Christian scostò il viso ed iniziò a scendere verso il basso, passando prima dalla gola… che morse giocosamente, per poi approdare sul mio petto.

Mi stuzzica i seni con la lingua, prima di scendere molto lentamente verso il basso. Arrivato al bottone dei jeans, alza la testa e tenendo ancorati i nostri sguardi, apre la chiusura… ed altrettanto lentamente, gli sfila… lasciandomi teneri baci sulle gambe nude, man mano che il tessuto mi abbandona.

Deglutendo e con solo indosso le mie mutandine, lo guardo alzarsi dal letto, ed agilmente apre i suoi pantaloni e li tira giù insieme ai boxer.

E… caz…

Mio D…

Santo cielo!

Ancora intontita da quello che vedo, lentamente si avvicina nuovamente al letto… arrivato al bordo, con agilità sale sul materasso e mi raggiunge. Ad un centimetro da me, mi scorre sul corpo fino a salire a baciarmi le labbra “ ti amo Anastasia ” sussurra guardandomi, mentre con le mani, accompagna verso il basso l’ultimo indumento che mi copriva ancora.

Ormai completamente nuda, con il fiato corto e il cuore che scalpita nel petto, gli mormoro in risposta “ ti amo anche io, Christian ”

Con dolcezza e delicatezza, iniziò a disseminarmi di baci il petto.

“ oddio ” mi inarco con la schiena stringendo la presa sulla sua testa, incitandolo a continuare… “ oh sì ” gemo rumorosamente quando mi lecca e bacia il capezzolo destro, per poi dedicarsi al sinistro, prima di scendere lentamente verso il basso.

“ mhmm ” mormora prima di baciarmi i fianchi e la sommità delle cosce. Fremendo, continuo a tenergli le mani tra i capelli spronandolo a continuare.

Quando arriva a baciarmi nel mio punto più delicato, risucchiando con le labbra il mio clitoride, venni soffocando un urlo… quando mi calmai si tirò su e si allungò ancora una volta sopra di me.

Gli cingo i fianchi con le gambe e, quando il calore del mio corpo entrò in contatto con la sua erezione tesa, sia io che Christian, gememmo sonoramente.

A quel punto, come se fossimo sempre stati insieme, ci uniam in una cosa sola…

FINE FLASHBACK (*)

 

Con il viso bollente per l’imbarazzo, ritorno al presente.

‘ è stato tutto perfetto ’ penso tra me e me, continuando ad ammirare il volto di Christian.

Mi accorgo che inizia a svegliarsi dai leggeri movimenti del suo viso. Gli si formano delle rughette intorno agli occhi ed il volto, che sino a qualche secondo prima era completamente disteso, ora inizia a contrarsi.

Attendo in silenzio che apra gli occhi… mi gusto voracemente, tutte le micro-espressioni che fa prima di dischiudere le palpebre. E quando lo fa… mi specchio nei suoi meravigliosi occhi grigi!

“ Buongiorno Anastasia ” mormora con la voce ancora impastata dal sonno.

Allorché mi avvicino ulteriormente a lui e, baciandolo dolcemente gli sussurro “ Buongiorno a te, Christian ”

 

***

 

Due giorni dopo

 

Questi due giorni sono stati meravigliosi!

La mattina dopo la nostra prima notte insieme, siamo rimasti a letto per qualche altra ora a farci le ‘ coccole ’. Io ero tranquilla per Marco, perché avevo già preventivato con mamma che sarei andata a riprendere il piccolo verso ora di pranzo!

Ma alla fine, è stata una telefonata a farci alzare… era suo fratello che voleva organizzare una serata tutti insieme… naturalmente il tutto, con la complicità delle mie amiche!

Una volta alzati, abbiamo fatto colazione e poi con calma e dopo un’infinità di baci, mi ha riaccompagnata a casa mia. Durante il viaggio in macchina, siamo rimasti d’accordo che dopo un paio di giorni, ci saremmo incontrati per fargli conoscere Marco.

Ed è quello che faremo oggi!

In questo momento sono quasi giunta al luogo dell’incontro. Cammino per strada, tenendo Marco per la mano. Ho suggerito di fargli incontrare in un bel parco, così il piccolo si può anche divertire con qualche amichetto… e naturalmente Christian, ha immediatamente accettato.

Mentre siamo quasi arrivati, in mente mi sopraggiunge la reazione di mamma quando sono andata a riprendermi Marco.

 

INIZIO FLASHBACK

Inserisco le chiavi nella serratura ed apro la porta.

Dalla cucina provengono rumori inconfondibili, accompagnati dalle amorevoli risate del mio bambino e di mia madre. Sorrido ed entro in casa, posando la borsa all’entrata.

Prima di varcare la soglia della cucina, mi libero della giacca e l’appoggio su una sedia. Appena varco la porta, scoppio a ridere.

Marco e mia madre, sono ricoperti interamente di farina… mamma è in piedi, vicina al ripiano della cucina mentre Marco, è in piedi su di una sedia e tiene tra le sue manine, uno sbattitore elettronico in funzione.

È proprio il mio piccolino a vedermi per primo “ MAMMA ” urla lasciando di colpo l’elettrodomestico, che sbatte sulla penisola sollevando una nuvola di farina.

Scende velocemente dalla sedia e mi viene incontro abbracciandomi le ginocchia. Mamma per lo spavento, fa cadere una confezione di uova ed io, non posso che restare immobile a guardare la catastrofe.

 

“ la prossima volta, avvisami prima di lasciare di colpo un elettrodomestico acceso! ” dice mamma mentre guarda fintamente arrabbiata il mio bambino, che seduto sulle mie ginocchia, ascolta le parole della nonna a testa bassa.

Vedendo la sua reazione, mamma si inginocchia di fronte a me e dopo avermi fatto l’occhiolino, si rivolge a Marco “ tesoro… la nonna non è arrabbiata con te ” alle sue parole, il mio bambino alza la testolina e guarda mia madre “ devi stare solo attento perché può essere pericoloso… ok? ”

Lui annuisce prima di sporgersi verso di lei per farsi prendere in braccio. Quando è tra le sue braccia, le bacia una guancia e le sussurra “ cusa nonna ”

Sorrido, vedendo mia madre andare in brodo di giuggiole stringendo il nipote!

Ma il mio divertiremo dura pochissimo… perché appena Marco, lascia la stanza per andare dal nonno Bob, mia madre mi guarda con un ghigno che mi fa accapponare la pelle.

“ mamma… no! ” la ammonisco, alzandomi dal divano per andare dal mio bambino.

Ma lei velocemente, mi afferra per un braccio e mi costringe a sedermi nuovamente “ adesso tu… mi racconti tutto Anastasia ”

Alzando gli occhi al cielo, sbuffo sapendo perfettamente che non riuscirò a farla desistere.

FINE FLASHBACK

 

“ mamma quando arriviamo? ”

È la vocina di Marco a farmi tornare al presente… mi giro per guardarlo e lo trovo intento a fissarmi, con i suoi occhietti azzurri spalancati.

Gli sorrido prima di rispondergli “ tra pochi minuti tesoro ” alle mie parole, mi sorride di rimando e torna a guardarsi intorno.

Io invece, sospiro cercando di restare calma.

Quando siamo a pochi metri dall’entrata, mi fermo un secondo… abbasso nuovamente lo sguardo sulla testolina mora di mio figlio ed estivamente sorrido. Si guarda attorno tutto contento, non vede l’ora di giocare!

Sono un po’ in ansia, se penso ad una possibile reazione negativa di Marco… cerco di stare tranquilla… di pensare positivo… ma non è facile!

In questi giorni ho provato a prepararlo… gli ho detto che, dobbiamo incontrare una persona, che mi farebbe piacere fargli conoscere… un mio amico ‘ speciale ’.

In un primo momento, ha reagito con cautela… mi ha chiesto perché, deve incontrare questa persona. Ho sorriso sentendolo parlare… mi è sembrato quasi un marito geloso!

Da quando ho divorziato da Jack, Marco ha sviluppato un forte senso di possesso nei miei confronti. Non avendo un uomo in casa, è come se gli è venuto spontaneo, associare la figura maschile ad un pericolo per lui.

Ecco perché, non ero molto propensa a fargli conoscere Christian così presto!

Ma nei miei ultimi appuntamenti, ha iniziato a fare i capricci ogni volta che dovevo uscire. Mamma mi ha rassicurata, dicendomi che anche io quando ho conosciuto Bob, ero diffidente… ma che poi tutto è andato per il meglio.

Forse, percepisce il fatto che non ho mai avuto un compagno dopo Jack, come un voler ‘ preservare ’ la sua figura.

Però, dopo quell’attimo di differenza è prevalsa la sua curiosità! È pur sempre un bambino di 4 anni… ha cominciato a domandarmi chi fosse… come si chiama… quanti anni ha.

Quando mettiamo piede nel parco, siamo immediatamente circondati da alberi pieni di foglie… bambini corrono in giro, rincorrendosi l’un l’altro. Marco, appena vede tutti quei bimbi freme per raggiungerli ed io, lo devo stringere a me per fermarlo.

Alza svelto la testolina verso di me e mi guarda implorante “ Mamma voio giocale ”

Sorridendogli, mi accovaccio di fronte a lui “ lo so tesoro… ” gli accarezzo i capelli mori e guardandolo nei suoi occhioni azzurri, continuo “ …potrai giocare dopo, te lo prometto ” dico rialzandomi in piedi “ andiamo verso la fontana amore… ti ricordi che ti devo presentare qualcuno? ”

‘ è da quando abbiamo stabilito l’incontro, che Christian è un po’ in ansia! ’ penso mentre guardo mio figlio ‘ vuole fare bella figura con lui… ’

All’inizio mi guarda stralunato… non capendo chi deve incontrare… poi, si illumina tutto e sorride “ l’amio seciale di mamma! ” esclama, facendomi tirare un sospiro di sollievo “ si tesoro… proprio lui! ”

E con una piccola vena di positività, ci inoltriamo nel parco alla ricerca di Christian…

 

POV CHRISTIAN

 

Aspetto con impazienza e un pizzico di ansia, l’arrivo imminente di Anastasia e Marco.

Seduto su una panchina di fianco alla fontana, guardo i bambini correre qua e là… le mamme e papà, che vigilano i figli da lontano. Sospiro pensando che fino a poco tempo fa, non avrei mai pensato di volere una famiglia… credevo fermamente, che le relazioni sadomaso fossero l’unica strada per me, ed invece…

La notte passata con Anastasia, mi ha aperto ad un mondo completamente nuovo… è stata l’esperienza più bella della mia vita! Ho finalmente compreso, cosa significa fare l’amore con una persona… e paragonando le due cose, ho capito fino in fondo che tutto il sesso che ho fatto sino ad ora, è solamente una manifestazione fisica dei bisogni carnali.

Quella mattina non volevo assolutamente abbandonare il letto… avrei volentieri continuato a baciarla e ad accarezzarla, ma… ci ha pensato Elliot con la sua chiamata a distruggere i miei progetti!

Fino ad ora, non ho mai conosciuto il vero piacere… non sapevo cosa vuol dire, stare a letto con una donna ed apprezzare davvero quel momento perfetto… prima di Anastasia, era tutto vuoto e privo di calore… era disgustoso, come è disgustosa la donna che me lo ha insegnato!

Invece da quando conosco Anastasia, mi si è risvegliato dentro, un istinto che non sapevo di avere. Sospiro guardandomi attorno… sono tutti così felici… ‘ voglio anche io questa felicità ’ ammetto a me stesso… ‘ desidero avere una famiglia tutta mia ’.

Spero che oggi vada tutto bene… voglio piacere al piccolo!

Era già un po’ che pensavo ad incontrare il bambino… ma avevamo concordato insieme, che fosse meglio aspettare ancora un po’ di tempo. Ma dopo aver visto e percepito l’angoscia di Anastasia, abbiamo rivalutato la nostra decisione ed abbiamo deciso di anticipare l’incontro!

In questi ultimi due giorni, ho pensato molto a come approcciarmi a Marco! Ho pensato alle mie opzioni con assoluta calma… posso essere una figura di riferimento maschile… oppure un amico… o ancora, una presenza silenziosa nella sua vita. Ero completamente in panico… con Anastasia ho cercato di mantenere una ‘ facciata ’ ma, non credo di esserci riuscito molto.

Quello che mi preoccupa davvero, è che sono consapevole che da questo incontro, si deciderà il mio futuro con Anastasia! Perché so bene, che la felicità di Marco è essenziale per Anastasia… riflettendo su tutto questo, mi sono chiesto…

‘ e se non gli piaccio? ’

‘ e se sentisse la mia presenza come una minaccia? ’

Non so proprio come comportarmi…

Ieri sera poi, ho toccato il fondo…

Durante una telefonata con mamma, mi sono lasciato sfuggire il nome di Anastasia… e naturalmente Grace, come qualsiasi altra madre, ha voluto che le raccontassi tutto! Quando ho iniziato a raccontare, ha cominciato ad emettere gridolini eccitati…

Sorrido ripensando alla sua reazione, quando ha appreso dell’esistenza di una donna nella mia vita…  “ ohh Christian… come sono felice… non sai che regalo meraviglioso mi hai appena fatto ”

Dopo di che, le ho confidato i miei timori su Marco e lei mi rassicurato dicendomi semplicemente “ tesoro… i bambini hanno il fantastico potere di percepire le emozioni altrui… se tu Christian, ami sua madre e il piccolo lo sente, ti posso garantire che buona metà dell’opera è fatta ” per poi aggiungere  “ sì semplicemente te stesso tesoro… magari compragli un giocattolino  ”

E così ho fatto… stamattina prima di precipitarmi qui, mi sono fermato nel migliore negozio di giocattoli di Seattle ed ho acquistato per la prima volta in vita mia, un gioco per un bambino.

E prima di chiudere la chiamata, ha aggiunto “ ah e Christian… naturalmente la voglio conoscere! ” e in sottofondo, l’ho sentita dire  “ appena torna Carrick, glielo devo assolutamente dire! ”

Scuoto la testa e volgendo lo sguardo verso la stradina principale del parco, li vedo.

Anastasia e Marco… mano nella mano…

Il mio povero cuore, da uno sprint impressionante… accelera le pulsazioni all’improvviso, lasciandomi senza fiato… tremante, recupero il sacchetto regalo di fianco a me e mi alzo dalla panchina, aspettando pazientemente che mi raggiungano.

Man mano che si avvicinano, inizio ad ammirare la bellezza abbagliante della scena che ho davanti a me… il piccolino, si guarda intorno entusiasta mentre Anastasia, mi sorride amorevolmente… anche se, con un’ombra nello sguardo.

‘ è preoccupata anche lei ’ rimugino tra me e me…

Sospirando mi raddrizzo ulteriormente e dopo averle sorriso anche io, mi dico da solo ‘ questo non è il momento di essere codardi Grey… ami sua madre e di conseguenza, ami anche lui! ’

Quando sono ormai a pochi passi da me, mi faccio avanti e li raggiungo.

“ ciao Anastasia… ” la saluto cordialmente, anche se in me freme il desiderio di stringerla forte tra le mie braccia e baciarla “ …e tu, devi essere Marco ” dico, abbassandomi sulle ginocchia per essere alla sua altezza “ io mi chiamo Christian… la tua mamma mi ha parlato così tanto di te, che non vedevo l’ora di conoscerti ” mentre parlo, mi specchio nei suoi meravigliosi occhi azzurro cielo.

Lo stesso sguardo azzurro, che mi emoziona e mi ha fatto innamorare perdutamente… 

“ avvero? ” mi domanda guardandomi con curiosità.

Anastasia ridacchia smorzando la tensione e seguendo il mio esempio, si inginocchia anche lei davanti il figlio “ ma certo che si, amore mio ” gli accarezza una guanciotta “ io parlo solo di te con le persone… e sai perché? ” la testolina nega, facendomi sorridere intenerito da quanto amore intercorre tra i due “ ma perché tu Marco, sei la cosa più bella che ho e naturalmente, io da brava mamma, voglio dire a tutti quanti che ho il bambino più dolce e bello del mondo ” alle parole della madre, sul visino del piccolo si apre il più bel sorriso di tutti… ed io, mi innamoro ancora di più di loro.

Vedere dal vivo, per la prima volta, l’amore tra loro mi lascia senza respiro e ancora di più, adesso, desidero far parte della loro vita!

Schiarendomi la gola silenziosamente, mi rendo conto che entrambi mi stanno guardando…

Preso dal panico, restituisco uno sguardo allarmato ad Anastasia che forse intuendo la mia paura, mi viene in soccorso “ tesoro ” richiama l’attenzione del figlio “ Christian ti ha salutato prima… cosa si dice ad una persona appena conosciuta? ” gli domanda facendogli l’occhiolino.

Il piccolo ridacchia piano, prima di girarsi verso di me ed esclamare “ Io ono Malco Hyd, iacere di cooscelti ”

 

***

 

Seduti sulla panchina, guardiamo insieme giocare il bambino. Appena finite le presentazioni, gli ho dato il mio regalo.

Anastasia mi ha specificato che non era necessario, ma io le ho semplicemente risposto, che mi andava di farlo e basta… in tutto questo, Marco aveva già scartato il suo regalo e direi che ha apprezzato.

Gli ho preso un paio di macchinine… non so perché, ma appena le ho viste, mi sono immaginato il piccolo Marco, che ci giocava seduto nella mia cucina! Così senza rifletterci oltre, le ho prese e pagate.

E adesso il suddetto bambino, è seduto su un tronchetto e gioca proprio con le due macchinine…

“ possiamo dire che è andata bene ” la voce di Anastasia, mi distrae dal piccolo e mi fa girare verso di lei. Mi guarda felice e rilassata “ si Anastasia… è andata bene ” le rispondo prendendole amorevolmente la mano.

Mi restituisce la stretta ed insieme, torniamo ad ammirare il piccolino “ è veramente un bambino eccezionale ”

“ grazie Christian ” sospira profondamente, attirando la mia attenzione “ vorrei solamente che suo padre fosse più presente… ” mormora tenendo lo sguardo fisso davanti a sé “ …avvolte mi domando se è colpa mia, la sua poca presenza nella vita di nostro figlio ” ammette in fil di voce.

Sorpreso dalle sue parole, le lascio momentaneamente la mano, per farla girare verso di me “ Anastasia… ascoltami attentamente ” le prendo il mento tra le dita per farmi guardare “ tu sei la madre migliore che quel bambino potesse desiderare… ” le indico Marco con il mento, mentre la lascio andare per stringerle entrambe le mani nelle mie “ …e se suo padre è tanto stupido da perdersi qualcosa di così bello… dolce e puro… non è certamente colpa tua ”

I suoi occhi mi parlano… si riempiono di lacrime emozionate e mi trasmettono con il silenzio, tutti i suoi sentimenti.

Con voce tremula mi sussurra “ grazie Christian ” una goccia di rugiada le scivola sulla guancia mentre aggiunge “ ti amo ”

Sorridente, le asciugo la gota e le mormoro in risposta “ ti amo anche io ”

E lì, facciamo un piccolo errore… presi dai nostri sentimenti, ci baciamo a fior di labbra.

 

POV ANASTASIA

 

Il pianto di Marco, mi fa ricordare dove sono!

Mi scosto di scatto da Christian, che altrettanto allarmato si gira come me nella direzione del pianto del mio bambino. Marco è immobile… ci guarda con i suoi occhioni spalancati.

Sia io, che Christian non sappiamo che fare…

Deglutisco e mi inumidisco le labbra secche. Faccio per alzarmi dalla panchina, ma è Marco a precedermi… scatta in piedi sulle sue gambette e si precipita da me.

Si abbarrica alle mie gambe, infilandosi in mezzo a noi due.

Con le gambe, fa spostare Christian, che subito si fa più in là. Preoccupata, alzo lo sguardo sul mio uomo e vedo, che guarda Marco non sapendo bene cosa fare. Con ancora mio figlio stretto alle mie gambe, cerco di tranquillizzare Christian con lo sguardo.

Tento di trasmetterli un po’ di calma, ma prima che possa fare altro, è ancora una volta Marco, a prendere in ‘ mano la situazione ’… slaccia le braccia dalle mie ginocchia e velocemente, mi sale in braccio.

Posiziona la testolina sotto il mio mento… le mani, aggrappate alla mia giacca… e, il volto rivolto verso Christian. Non posso vedere l’espressione con cui lo sta guardando, ma immagino che non sia un sorriso perché, Christian ha disegnata sul viso un’espressione ‘ impaurita ’.

“ la mamma è mia ” esordisce con la sua vocina arrabbiata.

Se non mi troverei in una situazione tragica, sarei scoppiata a ridere… e posso immaginare, che sia lo stesso per Christian. Lancio uno sguardo al diretto interessato dell’affermazione di mio figlio, e gli sorrido per tranquillizzarlo…  ho capito perché sta reagendo così!

‘ è la prima volta che mi vede baciare qualcuno… è lui quello che bacio solitamente ’ sorrido interiormente, cercando le giuste parole ‘ in fin dei conti, quando mi sono separata da Jack aveva appena 2 anni… senza contare, che prima sono stata molti mesi in missione ’

Lo abbraccio e gli bacio i capelli “ tesoro ” parlo a bassa voce, tenendo le labbra contro la sua testolina “ certo che la mamma è tua ” lo scosto quel tanto che basta per incontrare i suoi occhioni azzurri “ non devi mai avere paura che qualcuno mi possa portare via da te! ”

Mi guarda un secondo, prima di sussurrare “ ma ui, ti ha basiata ui ” e mi mette un ditino sulle labbra.

Sorridendo, gli bacio teneramente le dita e gli rispondo “ si è vero tesoro… mi ha baciata sulla bocca ” mi sporgo verso di lui e lo bacio sulla sua boccuccia. Al mio gesto sorride e mi bacia di rimando anche lui… dopo di che, mi abbraccia stretta stretta.

Sospirando, lo stringo a me ed incrocio lo sguardo, con gli occhi di Christian… ci fissa più sereno, quasi commosso direi. Restiamo immobili così, per qualche minuto…

Questa volta è Christian a parlare… si avvicina lentamente a noi e cerca il mio sguardo, per avere il via libera… gli sorrido, annuendo impercettibilmente e gli mimo “ ti amo ”

Anche lui, mi risponde mimando un tenero “ ti amo ” e quando è affiancato a noi, tocca lievemente un braccino di mio figlio.

Quest’ultimo gira la faccia e quando si accorge che è Christian, si stringe ancora di più a me e dice un sonoro “ nooo è mia mamma ” e così dicendo strofina il viso nel mio petto.

Sorridendo, Christian non demorde e ci prova nuovamente… ottenendo lo stesso risultato, si china su di noi e dopo avermi fatto un occhiolino, si avvicina al piccolo orecchio di Marco.

“ Marco ” lo chiama dolcemente, con un tono di voce talmente dolce e tenero, da farmi emozionare. Il piccolo sussulta e si stringe ulteriormente contro di me… ma Christian continua “ non voglio portarti via la tua mamma ” inizia a dire sussurrandogli nell’orecchio “ so bene che è la tua mamma e ti giuro, che sarà per sempre tua ”

Sentendolo così convinto, Marco allenta la sua stretta ed alza leggermente il volto… lo gira verso Christian “ avvelo? ”

Sorrido alla sua domanda piena di speranza… anche Christian, sorride “ davvero Marco ”

Restiamo tutti e due in silenzio… in attesa, della sua prossima ‘ mossa ’… ed ecco…si scosta da me e di conseguenza, anche Christian si raddrizza.

“ alola pelche hai basiata? ” chiede con tono indagatore.

“ mhmm ” Christian rimane interdetto dalla domanda e non sapendo che dire, rimane in silenzio.

Intervengo io per salvare la situazione “ amore ” Marco si gira svelto verso di me “ sai che la mamma è grande, vero? ” inizio il mio discorso, in modo da fargli comprendere bene. Lui annuisce felice ed allora continuo “ quando si diventa grandi, ci si bacia per dire ti voglio bene… ed è quello che abbiamo fatto io e Christian! ”

Distolgo lo sguardo da mio figlio, per incontrare quello di Christian… mi guarda sorridente. Riporto velocemente lo sguardo su Marco “ ti avevo detto che lui è un mio amico speciale… e gli voglio tanto bene amore! ”

Resta in silenzio per qualche secondo… ‘ chissà a cosa sta pensando? ’ mi chiedo… all’improvviso si gira verso di Christian “ e tu, ene mamma? ”

Il diretto interessato, si fa più vicino e con uno scatto, prende in braccio il bambino… gli sorride nuovamente “ si Marco… voglio tanto bene alla tua mamma ” gli solletica la punta del nasino, cosa che fa ridere mio figlio.

Facendosi serio un istante, Christian si avvicina a lui e gli sussurra “ ti prometto che non ti porterò via la tua mamma… vorrei solo avere ,un pezzetto del suo immenso e meraviglioso cuore! Me lo permetti, piccolino? ” gli chiede dolcemente.

Mio figlio in risposta, resta zitto qualche minuto… poi all’improvviso, si abbarrica al suo petto ed esclama “ a ene ”

Mi porto le mani sul petto emozionata… e guardando i due uomini più importanti della mia vita, mi commuovo profondamente.

‘ è davvero arrivato il mio momento ’

 

***

 

Tre giorni dopo

  

Seduti in macchina, stiamo andando da Ray!

Ieri mattina, mi ha chiamato papà e mi ha chiesto se gli posso portare il bambino. Così ci siamo messi d’accordo per oggi pomeriggio.

In questi giorni, Marco non ha fatto altro che parlare di Christian… quando poi ha saputo che quest’ultimo, è il cognato di Katherine… ohh mamma mia!

Ha iniziato ad urlare per la contentezza…

Decisamente, è andata bene!

Il suono del mio cellulare, mi distoglie un secondo dalla strada. Lo ignoro, perché non posso rispondere… e dopo pochi squilli, la suoneria cessa.

Ma dopo pochi secondi, riprende a suonare… allora, accosto la macchina e prendo il cellulare.

Jack.

Sarei tentata di ignorarlo, ma poi penso… già non chiama mai e non si fa vivo, se non gli rispondo neanche quelle rare volte, in cui si ricorda di avere un figlio…

Sospirando, mi giro verso i sedili posteriori “ amore… è papà ”

Immediatamente si illumina in volto e si protende per afferrare il cellulare… risponde svelto e grida “ PAPÀ ”

Vedendo quanta felicità lo anima, sorrido e mi giro per rimettere in moto il mezzo. Marco, intanto racconta tutto quello che vuole a Jack.

Sto guidando, ma tendo l’orecchio per seguire la conversazione… rido, quando gli dice che stiamo andando da Ray. Mi diverte sempre il modo in cui chiama il nonno!

Improvvisamente… non so cosa gli avrà domandato Jack… ma Marco…

“ papà, mamma mi ha fato conocele il uo amio speciale e si basiano sula boca ”

Istintivamente mi irrigidisco… immaginandomi la sua faccia in questo momento.

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Capitolo 27
*** 26 ***


Toc Toc… c’è nessuno?

Entra in punta di piedi, esitante… mi dispiace essere sparita per un mese intero, ma ho avuto alcuni problemi! Adesso dovrebbe essere tutto risolto e sono pronta a ricominciare! Spero che ci sia ancora qualcuno e vi ringrazio in anticipo, per chiunque leggerà il capitolo! Vi avverto, che il capitolo sarà particolarmente incentrato su Flashback… spero apprezzerete comunque!

Buona lettura!!

 

CAPITOLO 26

POV CHRISTIAN

 

Seduto in macchina, guardo con divertimento Marco giocare. Al mio fianco Anastasia, controlla diligentemente il piccolo… stando attenta a tutto quello che fa.

È un po’ in ansia per la giornata che dovremmo affrontare. Stiamo per partire alla volta di Aspen… è arrivato finalmente, il momento del rinnovo dei voti cognugali dei miei genitori e di conseguenza, Anastasia e Marco, incontreranno per la prima volta Grace e Carrick!

Avevo già in mente di invitarla, ma ero un po’ frenato da una sua possibile risposta negativa… ma poi, sono stati proprio i miei genitori, a premere affinché venisse anche lei e naturalmente Marco!

Quando l’ho invitata, Anastasia, contro ogni mio timore, ha immediatamente accettato di buon grado… solo in seguito, ha iniziato a mostrare un certo nervosismo all’idea dell’incontro.

Ho cercato di rassicurarla in tutti i modi… ma sono arrivato alla conclusione, che qualsiasi parola o rassicurazione possa fornirle, si tranquillizzerà solamente quando li incontrerà e capirà che tutta questa agitazione, era inutile!

‘ la ameranno certamente… ’ penso tra me e me ‘ …ed impazziranno per la tenerezza di Marco ’ sorrido guardandoli entrambi.

È ormai 1 mese che usciamo insieme…

In queste settimane, abbiamo iniziato a costruirci una sorta di nostra quotidianità. Quando non avevo bisogno di lei a lavoro, passavo la mattinata ed il pomeriggio in ufficio, come al solito… poi appena finivo, o ci vedevamo da me oppure, uscivamo a cena fuori. Un paio di volte, Anastasia ha portato anche il bambino…

Con lui, è tutto una continua scoperta. Le sue espressioni genuine, la sua curiosità ed allegria mi hanno conquistato ancora di più al punto, da sentire la sua mancanza quando non l’ho visto per un paio di sere.

Per fargli avere a casa mia, un posto solo per lui, ho rivoluzionato completamente la stanza in cui facevo alloggiare le mie sottomesse e, l’ho fatta trasformare interamente. Gail si è offerta spontaneamente di occuparsene ed ha fatto un ottimo lavoro… si è sbarazzata del letto matrimoniale e dell’armadio, ha ritinteggiato le pareti di un azzurrino tenue e per finire, ha arredato la camera con tutto quello che un bambino potrebbe desiderare.

Quando Anastasia l’ha vista, è scoppiata in un pianto emozionato. Dopo qualche secondo, mi è volata tra le braccia e mi ha ringraziato con tutta sé stessa!

La mattina, svegliarmi nel letto con lei e poi fare colazione tutti e tre insieme, è quanto di più bello ci possa essere!

Marco ha persino iniziato a chiamarmi ‘ Cliasian ’!

Tutti i momenti passati con loro, sono stati indubbiamente, i migliori della mia vita! Non so cosa ho fatto per meritarmi tutta questa felicità e devo ammettere a me stesso, che in alcuni momenti, ho una paura tremenda che tutto questo, possa evaporare in un istante.

Quando siamo a letto insieme, mi sveglio sempre attaccato a lei… me la stringo forte a me, quasi a volerla inglobare dentro il mio corpo.

Vivo costantemente con i sensi allerta… già prima, ero guardingo su ogni possibile mossa di Elena, ma adesso… da quando nella mia vita sono entrati Anastasia e Marco, ho come il presentimento che stia per accadere qualcosa!

Cerco di non lasciarmi sopraffare da tutta quest’ansia… ma è difficile, sapendo che Elena potrebbe colpire loro per ferirmi!

‘ non permetterò a quella squilibrata di torcere loro un capello ’ mi dico mentre li guardo.

Il piccolino, gioca tranquillamente con le macchinine che gli ho regalato quando ci siamo conosciuti, mentre Anastasia, sposta nervosamente lo sguardo dal bambino alle sue mani, che tiene in grembo e tortura in modo spasmodico.

Sorrido, trovando tenera la sua agitazione. Allungo una mano per prenderne una delle sue e gliela stringo tra le mie, facendola voltare verso di me “ andrà tutto bene Anastasia! ” le dico, nel tentativo di tranquillizzarla “ vedrai che i miei genitori adoreranno Marco… ” mi interrompo per avvicinarmi al suo orecchio e sussurrarle “ …e naturalmente, ameranno la donna che ha fatto innamorare perdutamente il figlio! ” concludo lasciandole un tenero bacio a fior di labbra.

Mi scosto da lei quel tanto da poterla guardare e noto, che è arrossita… mi sorride amorevolmente e si allunga verso le mie labbra, per restituirmi il tenero bacio. Con le palpebre abbassate ( per godermi al massimo il momento ), le nostre bocche ad un centimetro di distanza, mi mormora dolcemente “ ti amo anche io, Christian ”

Distaccandomi, le sorrido e torno a guardarla negli occhi “ non hai nulla di cui preoccuparti tesoro… ” le accarezzo teneramente una guancia “ …ti fidi di me? ” chiedo in un sussurro.

Ricevo in risposta, il suo amorevole sorriso che mi scioglie il cuore “ certo Christian ” annuisco contento, per poi aggiungere “ ed allora rilassati e goditi semplicemente il momento ” mi si avvicina per baciarmi a fior di labbra “  va bene ” sussurra accostandosi a me ed appoggiandosi al mio corpo.

E mentre siamo avvolti in questo piacevole silenzio, guardiamo insieme, il piccolino giocare. Sospiro beato e stringo maggiormente contro di me, il corpo caldo di Anastasia… ‘ sono davvero fortunato ad averla incontrata ’ penso sospirando.

Ed è in questo momento di assoluta pace, che mi torna alla mente, il mio primo incontro con sua madre e suo marito Bob. È stato tutto così veloce… non era assolutamente in programma. Ero andato a prendere Anastasia a casa sua, perché ci dovevamo incontrare con i miei fratelli e partener…

 

INIZIO FLASHBACK

Suono il citofono ed attendo pazientemente che Anastasia mi risponda.

Passano i minuti, ma nulla… scosto la manica del giubbotto per guardare l’orologio. Sono in perfetto orario… faccio per premere nuovamente il campanello, quando una voce maschile mi destabilizza < chi è? >

Resto per un secondo immobile, prima di riscuotermi e dire “ sono Christian… sto aspettando Anastasia ” dall’altro lato, tutto tace… faccio per guardare meglio il nome sul pulsante, temendo di aver sbagliato a citofonare, quando vengo interrotto da un gridolino che mi fa sobbalzare, e questa volta, a rispondermi è chiaramente una donna < ciao Christian… Anastasia non è ancora pronta > sto per rispondere che l’aspetto giù, quando la stessa voce aggiunge < sali ed aspettala sopra >

Il citofono viene abbassato ed io, resto ancora una volta immobile e confuso da quanto è appena accaduto. Il portone viene aperto ed il suono metallico, mi riscuote dallo stupore.

Ancora leggermente incredulo, apro la porta e varco l’entrata, preparandomi all’imminente incontro con quella, che presumo sia la madre di Anastasia.

 

***

 

Sorrido ripensando a quello che ho vissuto…

Quando sono entrato in ascensore, improvvisamente mi sono reso conto di quello che stava per accadere. Era la prima volta che incontravo i genitori della mia compagna… mi sono ritrovato improvvisamente nervoso e sudato, con il cuore che sembrava volermi uscire dal petto.

‘ calmati Grey ’ mi sono imposto, mentre le porte si aprivano su di un grazioso pianerottolo.

Sospirando profondamente, ho varcato l’uscita dell’ascensore. Volgendo lo sguardo intorno a me, cercavo di calmarmi quel tanto da apparire ‘ normale e controllato ’.

Mentre ero ancora intento a respirare profondamente, una vocina mi fece girare di scatto verso destra “ CLISIAN ”

Feci appena intempo ad abbassarmi, che mi ritrovai con Marco tra le braccia che mi chiamava, tutto contento di vedermi.

Dopo di che, alzatomi mi sono ritrovato difronte la madre di Anastasia, che con un sorriso a trentadue denti, mi porgeva la mano dicendo “ è un piacere fare finalmente la tua conoscenza Christian ”

 

Sorridendo, scuoto impercettibilmente la testa e torno al presente.

Sono rimasto piacevolmente colpito da Carla e da suo marito Bob. Dopo le presentazioni, mi hanno fatto accomodare in salotto e li, ho potuto ammirare e contemplare, la bellezza delle fotografie di Anastasia e Marco. Certo, non immaginavo di incontrarli oggi… anche perché, se no mi sarei premunito come minimo di un bel mazzo di fiori!

Con sempre il piccolino in braccio, ho chiacchierato con loro del più e del meno, fino all’entrata in scena di Anastasia che non aspettandosi di trovarmi nel suo salotto, rimase immobile con uno sguardo smarrito.

“ mi dispiace Christian ” ed è proprio lei, che adesso seduta di fianco a me in macchina, mi distrae dai miei pensieri.

Volto leggermente lo sguardo, per incontrare i suoi occhi azzurri cielo che mi guardano dispiaciuti “ non preoccuparti tesoro… non c’è motivo per scusarsi ” quando non mi risponde, sospiro profondamente ed accosto un secondo la macchina sul ciglio della strada.

Non spegnendo il motore, mi giro per quanto possibile verso di lei e le prendo le mani tra le mie. Fisso il mio sguardo nel suo e le domando “ perché sei così turbata? ”

Mi stringe le dita, intrecciandole con le mie… “ non sono turbata Christian… ” s’interrompe per prendere un bel respiro profondo “ …e che come sempre, mia madre si è intromessa in questioni che non la riguardavano ”

Non capendo dove sorga il problema per il mio incontro con sua madre, le dico “ non è successo nulla Anastasia. Io sono contento di averla conosciuta oggi… o forse… non volevi presentarmela? ” chiedo improvvisamente preoccupato, vista la sua reazione.

Lei scuote la testa, negando fermamente “ ma certo che volevo fartela conoscere Christian… è solo che… ” inizia decisa per poi mugugnare a bassa voce, non facendomi capire.

“ Anastasia? ” domando confuso.

Alza gli occhi al cielo e sospira rumorosamente. Aggrotto le sopracciglia, non capendo “ tesoro, proprio non riesco a capire ” ammetto stringendole le mani  “ se già era in programma che ci conoscessimo, non vedo dove è il problema! ”

Alle mie parole, sbuffa e mi guarda contrariata “ Christian… ” inizia finalmente a spiegarmi l’arcano motivo del suo turbamento “ …per colpa dell’intromissione di mia madre, mi è sfumata un’idea che stavo organizzando con cura ”

Sgrano gli occhi, colpito dalle sue parole… finalmente, inizio ad intuire la causa del suo comportamento. Restando in silenzio, aspetto che continui “ stavo preparando una cosa, per fare in modo di farvi conoscere durante una bella cena ” mormora a voce bassa, abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate strette “ ma come al solito, mia madre ha mandato all’aria i miei piani ”

Sorridendo felice, la guardo mentre con tono dispiaciuto, farfuglia altri dettagli dell’incontro che voleva organizzare. Ha ancora la testa calata… guardando i suoi meravigliosi capelli mori, decido di agire. Sfilo velocemente le mani dalla nostra stretta e con altrettanta velocità, cingo il suo volto.

Al mio movimento, smette di parlare ed alza lo sguardo su di me “ ascoltami Anastasia ” le sussurro avvicinandomi ancora, per quanto possibile “ capisco, che volevi organizzare qualcosa di speciale per farmi conoscere tua madre… ” parlo lentamente, in modo da farle capire bene quello che sto per dirle “ …e comprendo, la tua frustrazione nel non poter realizzare quello che forse, era un tuo grande desiderio… ma, cerca di immaginare che sicuramente, tua madre era impaziente di conoscere la persona che sta facendo innamorare sua figlia ed oggi, quando le si è presentata l’occasione, l’ha colta al balzo ” prendo un respiro profondo prima di concludere il mio discorso “ ma Anastasia… anche se, sarebbe stato certamente bellissimo fare la sua conoscenza come da programma… è stato ugualmente fantastico conoscere la persona che ha messo al mondo la donna che amo! ”

Quando termino, ha gli occhi lucidi e si morde il labbro inferiore… le lascio tutto il tempo, per riflettere sulle mie parole… dopo qualche secondo, noto che i suoi meravigliosi occhi azzurri, anche se ancora lucidi per le mie parole finali, arrivavano a comprendere appieno il mio ragionamento… mi sorride dolcemente e mi sussurra con voce rauca “ hai ragione Christian… ti amo tanto ”

Tiro delicatamente il suo volto verso di me e la bacio, con tutto il sentimento che provo. Sigillo le mie labbra umide, ricoprendo interamente le sue e la coinvolgo, in un bacio affamato. La sua lingua guizza verso la mia e ci ritroviamo coinvolti, in una meravigliosa lotta di passione.

 

***

 

Appena entrati nel localino dove abbiamo fissato l’incontro, individuo immediatamente i miei fratelli seduti con i rispettivi compagni ad un tavolo appartato.

Tenendo Anastasia per mano, mi incammino verso di loro. Siamo ormai giunti ad una spanna da loro, quando Ethan alza lo sguardo e ci nota.

“ sono arrivati ”

Alle sue parole, si girarono tutti verso di noi e veniamo accolti da tanti sorrisi, qualche gridolino ( Mia )  e un finalmente…

“ ECCOLI… ECCOLI! ” esclama Mia, alzandosi ed abbracciando Anastasia “ ora posso davvero chiamarti cognata! ” dice esuberante, facendo ridere tutti ma soprattutto la diretta interessata che ricambia l’abbraccio “ ed anche io, ti posso chiamare cognata Mia! ” mia sorella alla risposta di Anastasia, si fa scappare un altro urletto.

“ tesoro calma ” dice Ethan divertito.

“ Mia… non ce la spaventare subito ” si intromette Elliot “ se no, scappa a gambe levate ” conclude facendomi un occhiolino e raggiungendomi. Mi abbraccia velocemente e mi sussurra in un orecchio “ sono contento per te fratello ”

Ricambio la stretta, prima di scostarmi “ grazie Elliot ”

Mentre io saluto anche Ethan, Anastasia riesce a liberarsi dalla stretta di Mia e si gira verso mio fratello e mio cognato.

“ ehi… qualcuno può aiutarmi ad alzarmi, che vorrei salutare anche io! ” è la voce di Katherine, ancora seduta al tavolo, a farmi girare. Ci fissa tutti quanti con un cipiglio alterato “ ma no… non vi preoccupate… lasciamo sola una povera donna incinta con gli ormoni in subbuglio! ” conclude con gli occhi lucidi.

Immediatamente Elliot si precipita dalla fidanzata, aiutandola ad alzarsi lentamente dalla sedia. Appena è in piedi, non posso che ammirarne la radiosità… e nella mia mente, prende forma un pensiero…

‘ Anastasia sarebbe meravigliosa con il pancione ’

Appena mi rendo conto di quello che ho pensato, scuoto la testa ‘ calma Grey… è ancora troppo presto! ’ rivolgo un sorriso smagliante a Katherine e mi avvicino per stringerla.

L’abbraccio delicatamente, avendo il timore di ferire lei e il bambino\a ed ammirandone lo splendore “ sei bellissima come sempre Katherine ” mi sorride radiosa “ grazie Christian ” dice portando una mano sul pancione ormai prominente.

Le sorrido nuovamente e mi faccio da parte, per far passare Anastasia, che immediatamente, si catapulta su mia cognata ed inizia a domandarle della gravidanza. Sorridendo, lascio le due donne ai loro discorsi e raggiungo finalmente la mia sorellina “ Mia ” sussurro abbracciandola forte contro di me “ va tutto bene? ” le domando, scostandomi da lei per poterla guardare.

Lei mi sorride annuendo “ va tutto alla grande Christian… ” lancia una breve occhiata ad Anastasia, che in questo momento è intenta ad accarezzare il pancione di Katherine “ …e tu cosa mi racconti fratellone? ” ghigna maliziosa.

Sbircio alle nostre spalle e voltandomi sorrido “ sono davvero felice Mia ”

 

***

 

“ ah ci voleva proprio questa uscita ”

È Katherine, ad interrompere il silenzio momentaneo creatosi a tavola. Mi scambio una breve occhiata con Anastasia, seduta di fianco a me “ si Katherine… hai proprio ragione ” le dà man forte Mia.

Si guardano un istante negli occhi, prima che mia cognata dica maliziosa “ da quando escono insieme… ” si interrompe, per lanciare un sorrisetto alla mia compagna che, quasi sapesse già dove andranno a parare, sospira pesantemente “ …diciamo, che hanno avuto mooolto da fare! ” ghigna facendo virgolette sul ‘ molto ’, cosa che fa ridere tutti ed arrossire Anastasia.

“ eh si… erano talmente ‘ impegnati ’ che la cara Anastasia, si è dimenticata di noi! ” rincara la dose mia sorella, portandosi teatralmente le mani sul petto.

“ ohh mamma ” mormora la diretta interessata tutta rossa in viso “ per favore, basta ” esclama nascondendo la faccia contro la mia spalla. Divertito, la circondo con le braccia e ridendo, le bacio i capelli.

“ Basta? ” esclama Katherine, lanciandosi un’occhiata divertita con Mia “ adesso cara mia, ci alziamo e ci accomodiamo al bar… e ci racconterai tutto ” conclude fiera di sé, enfatizzando l’ultima parola.

Anastasia, ancora stretta a me, geme disperata “ Christian, aiutami tu! ”

Ridendo alzo lo sguardo sugli altri… Ethan ed Elliot, mi guardano rassegnati. Mi fanno spallucce mentre quest’ultimo, aiuta la sua donna ad alzarsi… le due invece, mi sorridono minacciose… quasi a volermi sfidare ad intromettermi.

Faccio una smorfia terrorizzata e con in sottofondo i risolini dei due vigliacchi, alzo gli occhi al cielo. Mi abbasso su Anastasia e sospiro rumorosamente… non invidiandola per quello che dovrà affrontare, le mormoro contro la folta chioma “ mi dispiace tesoro ”

Alza il volto dal suo rifugio temporaneo e mi sussurra “ traditore ” di lato a noi, Mia, ormai in piedi con Katherine, si schiarisce la voce per incitarla a muoversi… a questo punto, respirando profondamente si alza, ma, non prima di baciarmi e mormorare “ me la pagherai Grey ”

Deglutisco, visibilmente spaventato e la guardo andare via in compagnia delle due donne.

Mentre valuto le possibili ritorsioni di Anastasia, la risata di Elliot, mi fa girare “ oh fratello… ti ha proprio preso all’amo ” dice ridendo sguaiatamente, coinvolgendo anche nostro cognato.

“ Elliot ” lo ammonisco, non particolarmente divertito dalla ‘ non tanto velata minaccia ’ di Anastasia.

Vedendo che non mi univo al divertiremo, Ethan, smette di ridere e cerca di calmare entrambi “ Christian… cerca di capirci… ” lo guardo, sentendo ancora ridacchiare Elliot in sottofondo “ …è la prima volta che ti vediamo così con una donna e quindi, siamo davvero felici per te ” si ferma per rivolgere un sorriso a mio fratello “ conosci Elliot, è fatto in questo modo… ma ti garantisco che è contento! ”

“ Ehi ” esclama il diretto interessato “ non rovinarmi la reputazione ”

“ ma dai, finiscila… quale reputazione? ” controbatte Ethan.

Divertito, seguo la loro ‘ disputa ’. Dopo qualche altro battibecco Elliot, si zittisce, fingendosi arrabbiato… incrocia le braccia al petto e per qualche secondo, resta in religioso silenzio. Io e nostro cognato, ci scambiamo un’occhiata divertita fino a quando sbotta “ Non sapete proprio stare allo scherzo, Uffa!! ”

Poco dopo, stiamo ridendo tutti e tre.

‘ ah cosa farei senza di loro ’

Quando la ridarella ci è finalmente passata, mi rivolgo serio a mio fratello e gli domando “ Elliot, a che punto sono i lavori alla villa? ”

“ che villa? ” chiede curioso Ethan.

A precedermi è Elliot, che gli spiega brevemente il mio desiderio di acquistare una proprietà fuori la città, immersa nella natura.

“ i lavori sono praticamente ultimati Christian ” espone con entusiasmo, sporgendosi sul tavolo verso di me “ abbiamo ultimato tutti i lavori per l’ecosostenibilità della casa e secondo me, in un paio di settimane sarà fatta! ”

Sorridendo, annuisco “ perfetto Elliot ”

 FINE FLASHBACK

 

“ Signore siamo arrivati ” la voce sussurrata di Jason, mi riporta al presente. Non mi ero reso conto, di essermi estraniato da tutto… mi giro verso Anastasia, e la trovo tutta accocolata sulla mia spalla che dorme con inbraccio Marco.

Sorrido, riempiendomi gli occhi dallo spettacolo meraviglioso che mi si para davanti.

Volto lo sguardo su Jason, che nel frattempo ha spento il motore ed attende un mio ordine. Annuisco nella sua direzione “ perfetto Taylor… puoi iniziare ” mormoro a bassa voce… lui, svelto scende dalla macchina ed inizia, velocemente a scaricare i bagagli.

Sorridendo, riporto la mia attenzione sui miei due angeli… bacio la mia Anastasia sulla testa ed abbassandomi, le sussurro dolcemente in un orecchio “ Amore… siamo arrivati ”

 

POV ANASTASIA

 

Il dolce mormorio di Christian, mi ridesta dal sonno.

Mi guardo intorno e mi rendo conto, che siamo davvero arrivati a destinazione. Ci troviamo sulla pista d’atterraggio dove sosta il jet privato di Christian.

Quando mi ha invitata alla cerimonia dei suoi genitori, ho dovuto insistere non poco per poter pilotare io!

Durante questo mese, nelle due occasioni che Christian ha dovuto usufruire del jet, abbiamo avuto un’accesa discussione… si ostina ancora a dire che, visto che adesso stiamo insieme, vuole cercare un nuovo pilota.

Io naturalmente, mi oppongo ogni qual volta viene fuori l’argomento!

Mi rifiuto categoricamente, di diventare come quelle donne che una volta ‘ sistemate ’, si fanno mantenere dal compagno facoltoso. Non diventerò mai così!!

E naturalmente, ho dovuto informare le mie colleghe, che ho intrapreso una relazione con il nostro capo! Le loro reazioni sono state molto diverse…

Beighley, ha esclamato “ che cosa? ” per poi aggiungere “ voglio sapere tutto! ”

Hannah invece, mi ha semplicemente fatto le sue sincere congratulazioni “ ti auguro tanta felicità Anastasia ”

Un leggero mormorio mi spinge a guardare il mio pulcino, che ancora accocolato contro di me, si inizia a strofinare gli occhietti assonnati.

Mi chino in avanti fino ad arrivare alla sua fronte “ amore ” lo bacio teneramente, sentendo Christian al mio fianco, farsi avanti “ ma ben svegliato piccolo ” dice, accarezzandogli i capelli mori.

Marco, ci guarda un attimo spaesato… forse non capendo dove siamo.

Ma dopo pochi istanti, gli si illumina il volto ed esclama “ CLISIAN, ALEO ” sia io, che Christian, scoppiamo a ridere per la sua felicità contagiosa “ si amore ” lo bacio nuovamente “ oggi andiamo sull’aereo ”

Tutto sorridente si divincola dalla mia stretta e si mette a gridare contento, quando scorge il jet.

Durante queste settimane, ho guardato con crescente amore, il rapporto tra Christian e Marco evolversi. Dopo il loro primo incontro, ho aspettato un paio di giorni prima di coinvolgere nuovamente mio figlio in un nostro appuntamento.

Non volevo affrettare le cose, per timore che Marco si ingelosisse. Ma poi, è stato proprio lui a darmi lo sprint necessario…

Ero seduta in salotto con lui… stavamo guardando la televisione, durante la pubblicità del film animato, hanno trasmesso uno sketch di un profumo femminile. I due figurati, si rincorrevano per poi baciarsi… Marco, dopo qualche istante si è girato verso di me e mi ha domandato “ il uo amio? ”

E così, la sera seguente abbiamo passato la prima ( di una lunga serie ) serata tutti e tre assieme!

‘ non so davvero cosa ho fatto di buono, per meritarmi di incontrare un uomo meraviglioso come lui! ’ quando mi ha mostrato la camera, che ha fatto riarredare completamente per Marco, mi si è fermato per un secondo il cuore! ‘ sta davvero rivoluzionando la sua vita per me ’ penso emozionata, guardandolo mentre cerca di contenere mio figlio.

Ed è proprio lui, a spezzare il mio momento di riflessione “ MAMMA MAMMA ” urla non vedendo l’ora di scendere.

La sua irruenza, fa ridere sia me che Christian. Ci guardiamo sorridenti, prima di rivolgere tutta la nostra attenzione al mio piccolino “ si amore ” gli accarezzo teneramente la testolina “ adesso andiamo ” e così dicendo, recuperate la borsa e i giubbotti, scendiamo dalla macchina. Vedo Taylor, finire di scaricare i nostri bagagli… e proprio in quell’istante, sulla pista giungono altre e tre vetture. Aspetto con una certa ansia che scendano tutti… forse intuendo il mio stato d’animo, Christian mi viene vicino e mi cinge le spalle “ andrà tutto bene ” e così dicendo mi stringe brevemente a sé, per poi lasciarmi andare, perché Marco si stava allontanando da noi.

I primi a comparire sono, Elliot e Katherine… naturalmente appena mio figlio scorge la mia amica, scalpita dalla presa di Christian per raggiungerla “ KATE ” urla con la sua vocina, facendo ridere tutti, compresi Ethan e Mia appena sopraggiunti sulla pista.

Mentre si avvicinano a noi e Christian, cerca di impedire al piccolino di buttarsi su Katherine, scivolano fuori dall’ultima vettura, due persone.

Il cuore, mi inizia a battere all’impazzata… non mi accorgo quasi del momento in cui mio figlio, abbraccia la mia amica e, non presto molta attenzione ad una battuta di Elliot, circa il fatto che oggi, avrebbe volato molto più sicuro perché ero io il pilota.

Sono interamente concentrata sulle due figure in avvicinamento.

Piano piano, le chiacchere si spengono… i miei nuovi amici si fanno leggermente da parte e Christian, recuperato Marco da Katherine, si sposta di fianco a me “ ti amo ” mi sussurra teneramente.

Sorridendogli tesa, mi volto e gli mormoro in risposta “ ti amo anche io ”

Siamo ormai a pochi metri dai genitori di Christian, quando riconosco in sua madre, la gentile dottoressa che aveva curato Marco.

“ ohhh ”

 

POV GRACE

 

Scendo dalla macchina con Carrick ed insieme, ci incamminiamo verso i nostri figli e i loro compagni. Scorgo immediatamente Katherine con il suo bel pancione, Mia, Elliot ed Ethan.

Man mano che ci avviciniamo, vedo anche Christian con inbraccio un bambino moro ed una donna, che deve essere Anastasia… e questa scena, mi fa scoppiare il cuore dall’emozione.

Camminando di fianco a Carrick, lo sento trattenere il respiro emozionato. Mi stringe la mano e si gira per una frazione di secondo verso di me… ha gli occhi lucidi, come lo saranno i miei e ha in volto, il suo sorriso più raggiante.

Ricambio la stretta ed il sorriso, continuando ad avvicinarci.

Siamo ormai a pochi metri quando Christian, si china dolcemente su di lei per sussurrarle qualcosa a cui Anastasia, risponde facendo nascere sul viso di mio figlio, il sorriso più smagliante che gli abbia mai visto fare  “ oh Carrick ” sospiro emozionata.

“ su Grace, andiamo ” si schiarisce a fatica la gola.

Percorriamo gli ultimi metri che ci separano ed è allora, che metto bene a fuoco il volto di Anastasia.

È la mamma del bambino con l’infezione all’orecchio, che ho curato in ospedale, il giorno che siamo stati chiamati in centrale di polizia.

“ ohhh ” esclama stupefatta, facendo stranire tutti apparte me.

Le sorrido teneramente “ è un piacere rincontrarci in una situazione più piacevole… ” dico arrivando difronte a lei “ …ed è bello, rivedere anche te piccolino ” faccio un grande sorriso al bambino, che mi guarda con curiosità.

Dopo qualche secondo di stupore, Anastasia si affretta a rispondermi “ è un vero piacere rivederla anche per me… ” sposta lo sguardo su Christian, che al suo fianco, è ancora in silenzio “ …ho sempre voluto ringraziarla per la sua gentilezza di quel giorno ”

Smuovo la mano in aria “ non c’è nessun motivo per il quale devi darmi del lei… dammi del tu Anastasia… va bene cara? ”

Mi sorride dolcemente, arrossendo leggermente “ va bene ”

Finalmente Carrick e Christian, si riscuotono dal torpore e dicono simultaneamente “ ma cosa è successo? ”

 

***

 

Seduta nel sedile del jet, rido ancora per la scena di poco prima.

Quando abbiamo spiegato, che ci eravamo già incontrate, c’è stato un secondo di sconcerto. Alla fine Christian, ha fatto le dovute presentazioni e posso affermare con assoluta sicurezza, che sia io, che Carrick, ci siamo innamorati perdutamente del piccolo Marco.

La sua dolcezza nei confronti della mamma e di nostro figlio, ci ha letteralmente conquistati!

Ed ora sono qui, seduta con la mia famiglia ( tranne Anastasia, che pilota il jet ) pronta per un bel viaggio.

Difronte a noi, è seduto Christian con inbraccio il bambino. Stringo forte la mano di Carrick, mentre insieme ammiriamo con quanta dolcezza, nostro figlio spiega a Marco perché la sua mamma non è con lui.

Con il cuore stracolmo d’amore, incrocio lo sguardo emozionato di mio marito ed insieme sorridiamo.

‘ grazie Anastasia ’

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Capitolo 28
*** 27 ***


CAPITOLO 27

POV ANASTASIA

 

Ritrovarmi davanti la dottoressa che aveva curato Marco, è stato davvero surreale!

La vita è veramente imprevedibile… quando meno te lo aspetti, fai degli incontri destinati a cambiarti la vita. Chi poteva immaginare che quel giorno, in quell’ospedale, stavo facendo la conoscenza della madre di Christian!

Mi aveva già catturata al nostro primo incontro, quando ero solo cosciente, di aver incontrato una dottoressa davvero capace e generosa… ma adesso, sapere che è la donna, che con amore e tanta dedizione, ha offerto a Christian un futuro migliore, me la fa guardare con ancora più stima.

‘ è veramente surreale ’ penso con un sorriso, mentre guardo la vastità sconfinata del cielo.

Dopo un attimo di sconcerto, Christian si è ripreso ed insieme al padre, ci hanno domandato come era possibile che già ci conoscessimo. Mi emoziono nuovamente, se ripenso allo sguardo colmo di gratitudine che ha rivolto alla madre, quando ha saputo la circostanza che ci ha portate ad incontrarci.

E non sono stata l’unica a commuoversi!

Suo padre, che sino a quell’istante era ancora in un silenzio sconcertato, si è schiarito la gola ed allungandomi una mano, ha detto “ A quanto pare, sono l’unico a non conoscere te e questo piccolino! ”

Con una risata divertita, gli ho afferrato la mano presentandomi. A quel punto, Christian, ha ripreso il controllo e mi ha presentato ufficialmente ai suoi genitori.

Immediatamente dopo, mi sono catapultata nel jet ed ho velocemente iniziato i controlli prevolo, lasciando Marco nelle sicure mani di Christian e Katherine.

Devo ammettere che tutta la tensione per l’incontro, si è dissolta come una nuvola spazzata via dal vento. E credo proprio, che sarebbe accaduto anche se non ci fosse stata la sorpresa di aver già incontrato sua madre, Grace, come mi ha detto di chiamarla… sono persone alla mano, tranquille ed amorevoli.

Quando sono saliti sul jet ed io ero al mio solito posto, mi hanno rivolto il più bel sorriso mai visto… mi si è sciolto il cuore, avvertendo con quanto amore, hanno accolto me e mio figlio, nella loro bella famiglia.

A differenza loro, quando ho incontrato per la prima volta la madre ed il padre di Jack, non ho avvertito la stessa sensazione di apertura ed accettazione totale… anzi, mi ricordo che non è stato un bel primo incontro.

Sono sempre stati freddi ed assenti… quando è nato Marco, lo hanno guardato e basta! Sono immediatamente usciti dalla stanza d’ospedale, non facendosi sentire per settimane!

E questo loro comportamento, è stato motivo di furiosi litigi con Jack… da quando abbiamo divorziato, avranno visto il nipote un paio di volte in tutto! In principio, mi arrabbiavo nel vedere con quanta indifferenza trattavano mio figlio… ma poi, col tempo ho compreso che l’affetto non si può pretendere.

E poi, vedendo con quanto ‘ interesse ’ Jack cerca il proprio figlio, sono giunta all’amara conclusione, che deve trattarsi di una cosa di famiglia.

‘ per fortuna Marco non è come loro ’ ragiono, guardando le strumentazioni e notando che mancano poche miglia all’aeroporto ‘ siamo quasi arrivati ad Aspen ’.

“ allora hai conosciuto i suoceri… eh Anastasia? ” la domanda maliziosa di Beighley, mi distrae dai miei pensieri e mi spinge a voltarmi verso destra, per incontrare il suo sguardo.

Riconoscendo nel suo tono, una vena pettegola, sospiro alzando gli occhi al cielo… eccola che comincia “ sì Beighley ” al mio tono seccato, ridacchia divertita “ ma come siamo permalose, Comandante Steele ” sghignazza.

Respiro rumorosamente, facendola ridere ancora di più.

È da quando ha saputo di me e Christian, che si diverte come una matta a farmi innervosire, oppure, ancora meglio, imbarazzare.

“ per favore Beighley, non iniziare ” la scongiuro, quasi disperata… non ho tempo per stare dietro alle sue battutine, che devo ammettere, sono anche divertenti “ oggi non ho la pazienza necessaria… è tutto il giorno che sono in ansia ” torno a guardare davanti a me, mentre inizio a scorgere in lontananza l’aeroporto di Aspen.

Dopo qualche secondo di silenzio, la sento sospirare prima di mormorare “ va bene Anastasia… ma lo faccio solamente perché hai il bambino più tenero del mondo ” si interrompe, facendomi sorridere.

Quando sono saliti abbordo, Christian aveva ancora tra le braccia Marco. E non appena le mie colleghe, hanno visto mio figlio, le ho sentite trattenere il respiro. Certo, avevano visto le sue fotografie… però dal vivo, è tutta un’altra storia.

‘ il mio piccolino è fantastico ’ penso orgogliosa “ grazie Beighley ” le dico girandomi per farle un occhiolino, prima di concentrarmi sull’imminente atterraggio.

Stiamo praticamente sorvolando le piste delineate dalle luci segnaletiche, quando nelle orecchie, mi giunge la voce del controllore di volo.

“ Torre di controllo di Aspen, a volo 411 ”

“ sì torre di controllo, qui volo 411 ” parlo all'archetto, tenendo gli occhi fissi sulle piste sotto a noi " chiediamo il permesso per effettuare l’atterraggio "

“ attendere volo 411 ”

Sia io che Beighley, aspettiamo in silenzio la risposta… e come accade sempre quando mi trovo qua su, tra le nuvole, penso a quanto sono fortunata, ad aver fatto della mia passione, il mio lavoro.

“ pista 4 libera e pronta per voi ” la voce del controllore riempie il silenzio della cabina.

“ ricevuto torre di controllo ”

Guardo Beighley al mio fianco e le domando “ pronta? ” lei prontamente mi risponde “ certamente Comandante Steele ”

“ inizio discesa… angolatura a 80 gradi… diminuire velocità ” inizio la manovra di atterraggio, aggiustando l'angolo di inclinazione.

“ angolatura a 80 gradi… diminuire velocità ” Beighley immediatamente mi risponde e lavora abilmente “ flaps estesi ”

“ flaps estesi ” ripeto.

Ci abbassiamo di quota lentamente e quando siamo a qualche metro della pista, riduco l'inclinazione della traiettoria, tirando verso di me la cloche fino a portare il velivolo in parallelo alla pista “ fuori il carrello ”

“ carrello fuori ” Beighley esegue prontamente tirando la leva in mezzo a noi.

Atterriamo delicatamente sull'asfalto della pista e attendo un paio di secondi prima di attivare i freni.

Il jet si ferma dolcemente, senza alcun scossone.

Spengo i motori e mi giro verso Beighley, la quale già mi guardava “ atterraggio come sempre perfetto Anastasia! ” si complimenta sorridendomi. Le rispondo altrettanto felice “ grazie Beighley… ottimo lavoro anche a te! ” e così dicendo, inizio con lei i vari controlli post volo.

Una volta terminato, mi alzo dalla mia poltrona e mi avvio con Beighley alla porta metalizzata, che ci separa dal resto dell’abitacolo. La apro ed immediatamente mi ritrovo con Marco, che attaccato alle mie gambe, urla felice.

“ ottimo atterraggio Anastasia ” si congratula Elliot “ Christian, ci aveva detto che sei brava… ” aiuta Katherine ad alzarsi “ …ma non credevo così tanto ”

Gli sorrido ringraziandolo, prima di abbassarmi per tirare su il piccolino.

 

***

 

Rimango a bocca aperta davanti alla casa di Christian.

Quando mi ha detto, che avremmo alloggiato alla sua baita di Aspen, mi ero immaginata una cosa più piccola e semplice. Invece, quando sono scesa dal pulmino, affittato per trasportare tutti insieme, mi si è presentata dinanzi una meravigliosa villa circondata da imponenti alberi.

Mi giro verso di lui e me lo ritrovo di fianco a me, con inbraccio Marco, che nel frattempo si è addormentato, in attesa del mio responso… ancora stupita dalla vista ed intenerita dal modo protettivo con cui tiene mio figlio, gli chiedo semplicemente “ e questa tu, la chiami baia? ” sussurro per non svegliare il piccolino.

In risposta, aggrotta le sopracciglia e si gira per guardare ‘ la sua baita ’… la guarda perplesso, non capendo la mia domanda, prima di voltarsi nuovamente verso di me “ perché? Non ti piace? È troppo piccola, secondo te? ” mormora piano, facendo ridere me e tutti gli altri, che stavano aspettando che il padrone di casa li precedesse… divertita dal suo smarrimento, scuoto la testa, facendolo diventare ancora più confuso.

“ Anastasia? ”

Ridacchio, guardando ‘ la baita ’ e meravigliandomi del suo non rendersi conto che definire questa villa ‘ baita ’, è un insulto terribile. Non trovando in me una risposta, si gira all’indietro verso i suoi familiari “ qualcuno mi spiega? ” sussurra scatenando un’altra risata collettiva.

Sbuffa contrariato, voltandosi verso la villa.

“ non capisco ” farfuglia piano, per non disturbare Marco che incurante di tutto, continua a riposare tra le sue braccia. Mi immobilizzo ad ammirarli… quanto ho sognato ed aspettato, per vedere una scena simile?

Sospiro intenerita e sempre più innamorata… per caso, incrocio lo sguardo con quello di Grace. Mi restituisce lo sguardo e mi sorride, mimandomi con le labbra un ‘ grazie ’. Le sorrido di rimando emozionata e ritorno a prestare attenzione a quello che accade… nel frattempo, si sono avvicinati a noi tutti gli altri e Christian, cerca chiarimenti nel fratello.

Ed è proprio Elliot, che gli svela ‘ l’arcano motivo del nostro divertiremo ’.

“ fratello… solo tu, puoi definire questa… ” ed indica la villa, difronte a noi “ …una baita! ”

Divertita, noto lo scetticismo negli occhi di Christian ‘ non si rende davvero conto ’… a questo punto si intromette Ethan, che sorridendo dice “ credo di capire in parte lo sconcerto di Christian… ” si volta in direzione della villa ed aggiunge “ dopo aver sentito del fantastico progetto per la nuova casa, non mi stupisco che pensi a ‘ questa ’, come una baita! ”

Nuova casa?

Guardo Christian stupita… ‘ sta cambiando casa? ’

“ beh in effetti… ” ammette Elliot, suscitandomi ancora più curiosità  “ …non hai tutti i torti ”

Guardandomi intorno, mi rendo conto di non essere l’unica ad essere stupita da questa notizia... anche suo padre e sua madre, si fanno avanti curiosi “ stai per cambiare casa Christian? ” chiede il primo.

Il diretto interessato, si schiarisce la voce e sussurra “ si papà… è una cosa che avevo in mente da tanto tempo ”

“ come mai, non hai mai detto nulla? ” chiede Grace facendosi più vicina a noi.

Christian sospira  “ perché era solamente una vaga idea mamma ” sposta leggermente il braccio che stringe Marco, per avere una presa migliore “ un po’ di tempo fa, durante un pranzo di famiglia, è venuto fuori il discorso con Elliot e lui parlando di lavoro, mi ha detto di questa villa che stava ristrutturando… ” si scambia un’occhiata con il fratello “ …e così, mi sono ritrovato ad interessarmi al progetto ”

Resto in silenzio, chiedendomi come mai non me ne abbia mai accennato. Ma poi mi dico che in fin dei conti, è veramente pochissimo che stiamo insieme ed è normale, che non mi abbia resa partecipe della cosa.

‘ come mai allora, sento il cuore congelarmi il petto? ’

Mi riscuoto e mi accorgo, che mi sta fissando preoccupato… fa per dirmi qualcosa, ma viene interrotto dalla sorella “ dov’è la villa? ” domanda entusiasta Mia “ è finita? Quando ce la farai vedere? ”

“ Mia… calmati… ” le accarezza un braccio Katherine.

Sorrido, scuotendo la testa… ‘ Mia è davvero un vulcano d’energia ’ penso, prima di rivolgermi a Christian, che nel frattempo mi continua a guardare “ sono certa che sarà bellissima ” cerco di apparire tranquilla, anche se dentro di me, sento crescere in modo esponenziale un magone che minaccia di togliermi il respiro “ hai già qualche idea su come apparirà? ”

Non credo di essere riuscita nel mio intento, perché Christian mi guarda teso.

‘ non hai motivo di sentirti male… è poco che state insieme ’ mi dico, sentendomi stupida per la mia reazione. Ma anche se razionalmente mi dico di smetterla, il mio cuore non ne vuole sapere di tranquillizzarsi ‘ ora basta Steele… non rovinare tutto con le tue insicurezze ’

A spezzare il silenzio creatosi, è Katherine “ neanche tu, ne sapevi nulla Anastasia? ” scuoto la testa, negando  “ no… è stata una sorpresa anche per me ” sorrido cercando di sembrare serena.

Su di noi, cala un silenzio imbarazzato… per sfuggire alla tensione, volto lo sguardo sulla villa, ammirandone lo splendore ‘ sono sicurissima che la casa nuova sarà magnifica ’ penso tra me e me, quando un tossichiare di Christian, mi spinge a guardarlo. 

Mi si rivolge con un tono prudente ma dolce “ Anastasia, mi dispiace non avertene parlato prima… avevo intenzione di farlo, appena fosse tutto ultimato… ” faccio per dire qualcosa, ma mi posa un dito sulle labbra “…e poi, volevo che fosse una sorpresa… ” mi guarda arrossendo leggermente, sussurrandomi “ …per un momento molto speciale ”

Il cuore aumenta le sue pulsazioni, minacciando di uscirmi dal petto… il viso mi diventa bollente e sento nascere sulle labbra, il più ridicolo dei sorrisi.

‘ Oh mio Dio… ’

‘ se non avesse mio figlio inbraccio, gli sarei già saltata addosso! ’

In sottofondo sento un coro di ohhhh, che mi fa imbarazzare ed arrossire ancora di più. Mi porto le mani al petto “ Christian… ” balbetto emozionata dalle sue parole.

Mi sorride dolcemente, prima di sporgersi su di me e baciarmi a fior di labbra “ non dire nulla adesso… avremo tempo per parlarne ” mi sussurra “ va bene? ”

Annuendo, lo guardo negli occhi e gli mormoro in risposta un ‘ ok ’… intorno a noi, i suoi familiari sono silenziosi ma avverto distintamente, un singhiozzo soffocato. Gli sorrido, prima di voltarmi…

Carrick e Grace, si tengono per mano e ci guardano emozionati… Elliot, Ethan e Mia, sogghignanti… mentre Katherine, singhiozza disperata.

Guardo per un secondo Christian, prima di ridere.

“ sì si… ridete pure ” mormora la poverina, asciugandosi le guance “ prendete in giro una povera donna incinta ”

Elliot la consola, cercando di restare serio.

Ed è proprio in quel momento, che colgo un movimento nel mio bambino, che abbarricato addosso a Christian, gira leggermente la testolina iniziando a strofinarsi gli occhietti. Anche Christian, si rende conto della cosa e si volta nella mia direzione. Sorridendo, mi avvicino ai miei tesori… finito di stiracchiarsi tra le braccia del mio uomo, Marco mi cerca con lo sguardo e quando mi vede, mi fa quel suo meraviglioso sorriso “ mamma ” sbiascica con la vocina ancora impastata dal sonno.

Christian si sporge per passarmi il piccolo, che con gioia, accetta volentieri il cambio. Una volta stretto a me, mi cinge il collo con le sue braccine ed io, mi abbasso a baciargli la testolina mora “ ma ben svegliato amore! ”

Ridacchia, strofinando il visino nell’incavo del mio collo… sorrido al suo gesto e lo ricambio con una marea di baci. Ride tra le mie braccia e sento, dietro di me, Christian cingermi la vita.

“ ohh ” sighiozza nuovamente Katherine.

Ridiamo tutti, facendola sbuffare “ Odio questi maledetti ormoni ” dice prima di ricominciare a piangere.

“ Beh, che ne dite di entrare finalmente? ” esclama Christian stretto ancora a me.

 

***

 

Sistemo Marco nel lettone e mi giro verso Christian.

È seduto su di una poltrona, posizionata di fianco al camino della nostra camera. Mi avvicino a lui e penso… ‘ abbiamo passato una meravigliosa serata con la sua famiglia ’

Siamo stati un bel po’ di tempo, a parlare della cerimonia di domani… ho potuto conoscere i suoi genitori e loro, hanno conosciuto me! Ho raccontato senza remore la mia vita… l’esercito, la mia famiglia e il mio primo matrimonio.

Ho trovato in Grace, una magnifica ascoltatrice… ed in Carrick, un pratico aiuto.

Quest’ultimo, ha lodato il modo in cui ho gestito la questione divorzio. Mi ha raccontato di alcuni casi, in cui i genitori arrivano in tribunale agguerriti per la custodia dei figli.

“ ehi ” mormora Christian, quando mi siedo sulle sue gambe “ ehi ” sussurro baciandolo.

Mi scosto, per accarezzargli una guancia “ grazie per averci invitati… ” gli sorrido, guardandolo fisso nei suoi incredibili occhi grigi “ …e grazie per avermi aperto il tuo cuore ” gli poggio un palmo della mano sul torace, proprio in corrispondenza dell’organo pulsante “ ti prometto di custodirlo per sempre ”

Sotto le dita, avverto i suoi battiti accelerati “ oh Anastasia ” mi cattura le labbra con le sue, mordendomi il labbro inferiore “ sono io che ti devo ringraziare… ” mi prende la mano, che tenevo appoggiata al suo petto “ …tu mi hai fatto desiderare qualcosa che non pensavo di meritare ” si porta le mie dita alla bocca, per baciarle dolcemente “ non sapevo, cosa volesse dire amare ed essere amati da qualcuno… ” gli occhi, mi diventano lucidi per l’emozione e sento la gola, stringersi per le lacrime trattenute “ …mi hai salvato Anastasia Steele, ed io, farò tutto ciò che è in mio potere, per essere l’uomo che meriti! ”

Le lacrime, che cercavo di trattenere mi scorrono sulle gote… scuoto la testa, prima di balbettare “ Io ti amo Christian Grey ” sfilo le mani dalla sua presa, per circondargli il volto ed accostarlo al mio “ …per sempre ”

Alle mie parole, mi circonda la vita con le braccia e mi stringe contro il suo petto “ Per sempre Anastasia Steele ” e poi ci perdiamo in un bacio carico d’amore e passione… fatto di sfioramenti, di contatti e di morsi…

Il nostro momento, viene bruscamente interrotto dalla suoneria del mio telefonino.

Sobbalzo e mi affretto a rispondere, per non svegliare Marco… con un sorriso di scuse rivolto a Christian, prendo velocemente in mano il cellulare.

Jack… oh mamma mia!

“ pronto? ” sussurro, avvicinandomi nuovamente al camino. Christian, mi guarda curioso… gli mimo il nome del mio ex marito e lui, sospira pesantemente ‘ non gli è molto a genio Jack ’ penso divertita.

< pronto Anastasia >

“ ciao Jack ” mi appoggio alla poltrona con un fianco e poso una mano sulla spalla di Christian, muovendola lentamente “ come mai a quest’ora? ” domando “ è successo qualcosa? ”

< va tutto bene Anastasia > risponde calmo, prima di pronunciare una frase che mi fa aggrottare le sopracciglia… non tanto per il contenuto, quanto per il tono saccente che utilizza < volevo solamente parlare con mio figlio >

Prendo un bel respiro profondo, prima di rispondergli sussurrando con voce seria “ Jack… sai benissimo che a quest’ora Marco dorme ” sotto la mia mano, sento la spalla di Christian irrigidirsi.

Si volta a guardarmi, chiedendomi con lo sguardo se volessi essere lasciata da sola.

Gli sorrido, scuotendo la testa… lui mi annuisce e rimane in ascolto.

< non fare la saccente con me, Anastasia > inizia a dire, facendomi innervosire ancora di più. Odiavo quel suo tono da sposati, figurarsi adesso… gli sto per rispondere per le rime, quando continua < voglio vedere mio figlio domani >

Respiro profondamente, per calmarmi “ Jack ” colgo lo sguardo preoccupato di Christian su di me “ non siamo a Seattle, torneremo dopodomani ”

< che cosa? Hai portato via mio figlio dalla città, senza dirmi nulla > urla completamente fuori di sé, costringendomi ad allontanare il telefono dall’orecchio < sei con quel tipo, vero? > conclude con tono disgustato.

Mi scosto da Christian e mi allontano dal letto, sapendo perfettamente che mi arrabbierò… gli faccio un altro sorriso di scuse, prima di dirigermi in bagno. Una volta sola e con la porta chiusa alle mie spalle, respiro profondamente prima di rispondere a Jack “ Punto primo… ti avevo chiaramente avvertito del nostro viaggio ” si intromette nel mio discorso urlando < Quando me lo avresti detto Anastasia? >

Mi guardo nel riflesso dello specchio… ho uno sguardo furibondo, sto stringendo il cellulare con talmente tanta forza, che le mie nocche sono diventate bianche. Mi avvicino al lavandino e mi ci appoggio.

Abbasso lo sguardo sulla mano che stringe il lavabo “ Se quando ti parlo, mi staresti a sentire Jack, forse e dico forse, non staremmo facendo questa telefonata assurda ” fa per rispondermi, ma lo incalzo “ Punto secondo, quello che faccio della mia vita privata e personale, non è più affar tuo da quando mi hai tradita con mia Sorella! ” dico alzando definitivamente la voce.

Dall’altro lato, scende il silenzio per qualche istante. Respiro profondamente… ‘ spero che Marco, non mi abbia sentita ’ penso turbata.

Sto per salutarlo, quando dice velenoso < è affar mio Anastasia, dal momento che quell’uomo sta con mio figlio >

Conto fino a dieci, prima di rispondergli “ senti Jack… ” rialzo lo sguardo sul mio riflesso e mi guardo “ …francamente non ho voglia di stare qui a discutere con te adesso. Il mio compagno è un uomo meraviglioso e ricopre, ‘ nostro figlio ’ di attenzioni ” calco su nostro figlio, proprio come ha fatto lui, per tutti questi minuti.

Lo sento boccheggiare irritato “ quando torniamo a Seattle, ci sentiamo per farti vedere ‘ nostro figlio ’ ” e non dandogli tempo per rispondere, chiudo la telefonata.

Poso il telefono e stringo entrambe le mani al bordo del lavabo… piego la testa all’indietro e cerco di smaltire il nervosismo, facendo dei respiri profondi.

Sono talmente concentrata, che non sento la porta aprirsi… mi accorgo della presenza di Christian, quando è ormai alle mie spalle e mi sta stringendo a sé.

Con un sospiro di sollievo, mi lascio andare contro il suo petto “ mi dispiace Christian ” sussurro chiudendo le palpebre.

Mi bacia la tempia sinistra e mi stringe “ shhhh ” mormora contro la mia pelle “ Ti Amo ”

Sorrido, incrociando le braccia sulle sue avvolte intorno a me “ Ti Amo anche io ”

 

POV CHRISTIAN

 

In piedi vicino il letto, guardo insieme a Marco, Anastasia mettersi il rossetto.

Sospiro, ritornando per un secondo a ieri sera… avevamo trascorso una serata meravigliosa con la mia famiglia e ci stavamo ‘ coccolando ’, quando ha chiamato il suo ex marito, Jack Hyde.

Man mano che parlava con lui, sentivo e vedevo la sua tensione aumentare… quando poi, si è rinchiusa in bagno, ho cercato di non prestare attenzione alle sue parole ma quando ad un certo punto, ha alzato la voce, mi sono avvicinato alla porta per ascoltare.

Jack Hyde è un essere viscido.

Ha avuto la fortuna di avere Anastasia come moglie… ma non ha apprezzato quello che aveva ed ha rovinato la sua famiglia, per una storia senza futuro con la sorellastra della moglie.

Scuoto la testa, guardandola finire di aggiustarsi… ‘ farò tesoro del suo cuore ’ prometto solennemente a me stesso ‘ l’amerò per il resto della mia vita ’

Quando è pronta, le arrivo alle spalle e la faccio girare verso di me “ Sei bellissima Anastasia ” le dico facendole fare una giravolta.

Ride entusiasta, facendo svolazzare l’abito lungo che indossa… 1 settimana fa, l’ho accompagnata a comprare il vestito per la cerimonia di oggi.

Non è stato facile trovare l’abito giusto… ogni volta che ne provava uno, trovava sempre un difetto. Uno, era troppo corto… uno, troppo lungo per la sua altezza… e gli altri, troppo cari!

Dopo almeno una decina di vestiti scartati, mi sono messo io alla ricerca dell’abito perfetto per lei. Girando tra le varie corsie strabordanti di stoffe di ogni colore e tessuto, mi sono imbattuto in un angolo quasi appartato del negozio.

Richiamato dal colore vivo, mi sono avvicinato… ed eccolo lì, avevo appena trovato il vestito perfetto per Anastasia.

Di un blu petrolio favoloso… la siluette dell’abito era semplice ma d’effetto… scollo a barca con spalline sottilissime laterali… ho immediatamente chiamato la commessa, che quasi imbarazzata, ha balbettato che quel vestito era invenduto da tanto tempo, per il prezzo troppo elevato.

L’ho rassicurata, dicendole che il prezzo non sarebbe stato un problema e di farlo provare alla mia accompagnatrice. Inutile dire, che appena Anastasia l’ha visto, le si sono illuminati gli occhi… mentre lo provava, ho avvicinato il proprietario e gli ho specificato, che qualsiasi cosa avesse scelto Anastasia, avrebbe dovuto riferire unicamente a me i prezzi.

“ Grazie Christian ” mi sorride radiosa, prima di farmi l’occhiolino e voltarsi verso il letto dove Marco, ci guardava sorridente agitando le gambette.

“ allora tesoro… ” dice inginocchiandosi davanti a lui “ …la mamma sta bene? ” gli accarezza una guanciotta morbida, facendolo sorridere felice “ Mamma Ella! ”

“ grazie amore ” gli bacia la punta del nasino, suscitando la sua risata.

“ eh sì Marco ” mi avvicino anche io a loro ed imito Anastasia, inginocchiandomi davanti al piccolino. Mi faccio ancora più vicino a lui e quasi come, se si trattasse di un segreto, gli sussurro in un orecchio “ La tua mamma è la più bella di tutte! ”

In risposta, mi butta le braccia al collo e mi urla vicino all’orecchio “ SIIII ”

Scoppio a ridere e stringendo il suo corpicino a me, mi rialzo in piedi… spostando il peso del bambino su un solo braccio, porgo una mano ad Anastasia, per aiutarla ad alzarsi. Accetta il mio aiuto con un dolce sorriso… una volta in piedi, si stringe a noi “ ah, i miei uomini meravigliosi ” mormora contro il mio petto.

Li stringo entrambi tra le mie braccia e non posso che pensare, a quanto sono fortunato.

 

***

 

In piedi al fianco di mio padre, lo guardo aspettare con impazienza l’arrivo della sposa.

Sorrido, notando la sua agitazione… ‘ dopo tutti questi anni, si amano ancora come il primo giorno… ’ penso contento, voltando lo sguardo sulla piccola chiesetta che ci ospita.

Siamo in una piccola chiesa, posizionata sulla cima di una collina.

Quando si sono sposati ‘ la prima volta ’, hanno avuto una grande festa con tantissimi invitati… e così questa volta, hanno voluto una cerimonia privata, solo per noi della famiglia. Ci hanno raggiunto solamente, i miei nonni ed i genitori di Ethan e Katherine.

Dalla mia posizione, ho una perfetta visuale della chiesa… nelle prime file, sono seduti da una parte, nonno Theo con nonna… dall’altra, i genitori dei miei cognati.

Dietro quest’ultimi, ci sono Ethan con al suo fianco Katherine, che si accarezza dolcemente il pancione prominente. Dietro i miei nonni, invece, ci sono Anastasia e Marco.

Appena si sono conosciuti, hanno immediatamente preso in simpatia la mia compagna e il piccolino. E proprio in questo momento, nonno Theo sta giocando con Marco mentre nonna, chiacchiera amabilmente con Anastasia.

Con il cuore che batte come un tamburo, li guardo emozionato… ‘ quanto amo questa donna ’ penso con il sorriso sulle labbra.

“ sei proprio preso da lei, vero? ” la voce di mio padre, mi fa distogliere lo sguardo da Anastasia.

Mi fissa contento ed emozionato… gli rispondo sorridendo “ si papà… la amo ”

Annuisce e mi dice “ sono davvero contento… e soprattutto sono fiero di te, Christian ”

Lo abbraccio, cogliendolo di sorpresa “ grazie papà ” lo stringo per un istante… poi mi scosto e lo guardo negli occhi “ se sono l’uomo che sono oggi, lo devo unicamente a te e alla mamma ” gli occhi, gli diventano lucidi “ so bene, che non è sempre stato semplice con me… ” fa per dissentire, ma continuo convinto “ …e vi ringrazio per aver avuto pazienza. Mi avete mostrato che l’amore esisteva veramente ” mi interrompo per schiarirmi la gola, improvvisamente secca “ e vi sarò per sempre grato, per quanto avete fatto per me ”

Una lacrima sfugge al suo controllo e gli scivola su una guancia… l’asciuga con un sorriso “ oh figliolo ”

“ non volevo farti commuovere proprio adesso ” scherzo, per alleggerire la commozione “ mi dispiace papà ”

Scuote la testa, stringendomi forte il braccio destro, prima di dirmi in un sussurro “ non c’è alcun motivo per cui ti devi scusare Christian… ” mi lascia andare e mi sorride affettuosamente “ …anzi, mi hai appena fatto un bellissimo regalo, in un giorno altrettanto speciale ” alle sue parole, sento nascere in me un’emozione forte ed incontrollabile.

Lo guardo con le lacrime agli occhi “ papà… ” non mi lascia continuare “ non dire nulla figliolo… ” mi prende per mano “ …ti posso assicurare che con le tue parole, mi hai regalato la cosa più bella e preziosa che potevo desiderare! ”

Vedendolo commosso, mi sforzo di annuire “ va bene ” mormoro cogliendo all’improvviso, un movimento all’entrata. Mi volto leggermente e vedo Mia, farmi il segnale.

Mi giro verso papà e fisso il mio sguardo nel suo… è ancora concentrato su di me, e mi tiene per mano.

Gli faccio cenno, indicandogli l’entrata… immediatamente si gira.

Lo vedo deglutire e respirare profondamente. Gli stringo forte la mano, richiamando la sua attenzione. Gli faccio un occhiolino e sogghignando gli dico semplicemente…

“ Su… arriva la sposa ”

Nervosamente, annuisce e mi lascia andare le mani. Si aggiusta la giacca e si raddrizza… sorrido intenerito, seguo l’esempio di papà e mi giro verso la navata.

Entra prima Mia, che marcia raggiante verso l’altare, con un piccolo bouquet di fiori tra le dita… quando passa di fianco al fidanzato, gli fa un occhiolino malizioso.

Scuoto la testa divertito… raggiunge papà e lo bacia su una guancia “ è bellissima ” gli sussurra, mettendosi al suo posto… ed ecco, che parte la marcia nuziale.

Si alzano tutti in piedi ed incrocio per un secondo lo sguardo con quello di Anastasia. È favolosa nel suo abito… ha tra le braccia il suo piccolo Marco e mi sta guardando con un’espressione dolcissima.

Le sorrido, cercando di trasmetterle tutto il mio amore, prima di volgere lo sguardo sull’entrata. Compaiono come una visione… mio fratello sale lo scalino, aiutando mamma a fare altrettanto. Sento papà trattenere il respiro… sorrido, ammirando la bellezza raffinata di Grace.

Guardandola incedere verso il marito, non posso che invidiare il loro amore.

Gli occhi di mia madre, sono limpidi e stracolmi di tutto l’amore che prova per mio padre. Quando sono a pochi passi da noi, Carrick scende lo scalino dell’altare e va loro incontro.

Elliot, bacia mamma sulla guancia prima di stringere la mano a papà, ed andare a sedersi vicino Katherine. Fa un cenno verso di me, a cui rispondo lievemente tornando a guardare i miei genitori, che nel frattempo, sono saliti sull’altare e si guardano con occhi innamorati.

In sottofondo, sento la voce del sacerdote “ fratelli e sorelle, siamo qui riuniti per… ” ma non gli presto molta attenzione. Tutta la mia concentrazione, verte su un paio di occhi azzurri che mi guardano con amore.

‘ Desidero anche io un rapporto come il loro, e lo voglio con lei! ’

 

***

 

Porto la forchetta alle labbra e mi gusto l’ultima cucchiaiata di torta.

Sbircio di fianco a me e noto che Anastasia, è leggermente in difficoltà… Marco, cerca in tutti i modi di rubare la torta della madre, anche se ha già mangiato la sua. Non sono l’unico ad averlo notato perché, al tavolo stanno tutti quanti guardando la scena.

Divertito da quanto impegno, ci mette quel piccolo furfante a sgraffignare il dolce, mi scappa una risatina. Dopo qualche istante, mi allungo per andarle in soccorso “ aspetta tesoro… ti aiuto io ”

Mi ringrazia con un sorriso “ grazie ” mormora in difficoltà.

Prendo il piccolino, che però non è molto contento del mio intervento nel suo diabolico piano di sgraffignare il dolce della mamma “ noooo ” si lamenta, facendo ridere tutti quanti.

“ shhhhh ” lo abbraccio coccolandolo “ hai già mangiato la torta, piccolino ”

Si dibatte in segno di protesta “ nooo Clisiannnn ” esclama contrariato. Intorno a noi, mi guardano tutti divertiti “ certo che non avrei mai pensato di vederti alle prese con un bambino, fratello ” dice Elliot, ricevendo assensi da Mia e gli altri “ è un tuo lato inedito… Christian ” aggiunge Ethan, prima che intervenga Mia ridendo “ e non te la stai cavando molto bene… ”

Tutti e 4 si divertono alle mie spalle, mentre io cerco di far calmare Marco “ simpatici… ”

“ smettetela tutti e 4… Christian si sta comportando egregiamente ” esclama Grace.

Per fortuna, proprio in quel momento Anastasia, finisce di mangiare ed interviene per rimette in riga il figlio “ Marco Hyde… ” scandisce lentamente il suo nome “ …non ricordo di averti educato in questa maniera! ” il piccolo si immobilizza tra le mie braccia e si volta a guardare sua madre “ Scusati subito con tutti quanti e specialmente con Christian, che ti ha preso in braccio per aiutare la tua mamma ”

Guardano tutti Anastasia, con un’espressione sbalordita… fino ad ora, non avevano mai visto questo suo lato. Ghigno sotto i baffi… durante le serate passate insieme, ho potuto osservare la Anastasia amorevole ed affettuosa, ma anche quella severa e rigida sulla disciplina.

“ ed ecco fuoriuscire il militare che c’è in lei ” bisbiglia Katherine, facendo annuire tutti.

“ era un militare? ” domanda nonno Theo.

Ma io non ascolto più nessuno… perché Marco, si gira lentamente nel mio abbraccio e mi abbraccia forte con le sue braccine… sprofonda il visino nel mio torace e sussurra dolcemente “ ccusa Clisian ”

Tramortito da tanta dolcezza, alzo lo sguardo sulla mia compagna.

Mi guarda con amore… sul tavolo, è calato nuovamente il silenzio, interrotto solo da Katherine che singhiazza commossa.

Sorrido alla mia bellissima compagna, prima di abbassarmi per stringere il piccolo corpicino di Marco… lo prendo da sotto le ascelle e lo abbraccio. Gli bacio teneramente la testolina mora ed alzo lo sguardo per incontrare il suo.

Ed è in questo momento, in cui sono circondato da tutta la mia famiglia, che mi attraversa la mente un pensiero…

‘ Voglio una famiglia con Anastasia e Marco ’

 

***

La sera stessa

 

Stretti l’uno all’altro, siamo sotto la doccia della nostra stanza.

Dopo quel tenero siparietto con il piccolino, ci siamo separati… mamma e papà sono subito partiti per la loro seconda luna di miele, i genitori di Ethan e Katherine sono dovuti ripartire immediatamente, mentre i nonni, stanchi si sono ritirati in albergo.

Noi invece, abbiamo trascorso un paio d’ore in compagnia degli altri.

Adesso noi siamo qui e il bambino, dorme beatamente nel nostro lettone.

Un morsetto sulla spalla, mi fa sobbalzare leggermente… abbasso gli occhi ed incontro quelli divertiti di Anastasia “ streghetta ” mormoro restituendole il favore, mordendole giocosamente il naso.

“ non eri con me… ” sussurra alzandosi in punta di piedi per arrivare alla mia altezza “ …ed io ti voglio bello presente amore ” mi passa le unghie sul basso ventre, facendomi gemere. Catturandole la bocca con la mia, la coinvolgo in una lotta di sfioramenti e tocchi infuocati.

“ mhmm ” un suo gemito sommesso, riecheggia nel bagno.

Mordo con ardore il labbro inferiore di Anastasia, prima di iniziare a succhiarlo. Le sue mani mi accarezzano le spalle nude, scendendo sul petto bagnato.

Mi scosto dalle sue labbra, per scendere sul suo seno… quando giungo finalmente, a succhiarle teneramente un capezzolo, Anastasia si inarca tra le mie braccia “ oh Christian ” geme cingendomi con ardore il volto tra le mani, per riportarmi alla sua bocca.

“ baciami ” mi ordina con tono disperato.

La accontento molto volentieri, ricoprendo le sue labbra con le mie, che bramose l’assalgono, mordendo e succhiandole la lingua.

Mi strofino contro di lei, accrescendo ulteriormente la nostra passione… sto per alzarla tra le mie braccia per unirmi a lei, quando…

“ oh mio Dio, no ” geme disperata, sentendo il suono del mio Iphone.

Poggio la fronte sulla sua, guardarla negli occhi… occhi, che mi scongiurano d’ignorare la distrazione che sta interrompendo il nostro momento. Le sorrido e la bacio, scegliendo lei al posto del telefono “ ti amo ” dico contro la sua bocca.

La suoneria cessa… Anastasia, mi guarda adorante prima di dirmi “ ti amo anche io ”

La sollevo e lei, mi circonda la vita con le gambe… faccio per scivolare nel suo corpo, quando il suono del mio Iphone irrompe nuovamente nella stanza “ ma è una congiura, allora ” si lamenta fissandomi frustrata.

“ se insistono, vuol dire che è urgente ” mi scuso facendola scendere dalle mie braccia, per uscire dalla cabina. Recupero al volo un asciugamano e me lo avvolgo attorno alla vita.

Prendo il telefono “ pronto? ”

< Signore mi dispiace disturbarla, ma ho importanti novità sulla SIP >

“ non preoccuparti Barney ” guardo Anastasia che uscita dalla doccia, si avvolge nell’accappatoio “ dimmi pure ” appoggio l’IPhone sul ripiano del bagno, attivando il vivavoce.

< stavano rubando fondi in maniera quasi casuale > alle prime parole di Barney, Anastasia mi guarda stupita < se lei, non si fosse insospettito a causa dei bilanci annuali, non ce ne saremmo mai accorti! >

Mi strofino il viso frustrato “ sei riuscito a risalire al colpevole? ” domando sempre più arrabbiato < certo Signore >

“ chi è, Barney? ”Anastasia mi si avvicina e mi abbraccia… le accarezzo le spalle per calmare i nervi, proprio quando Barney sgancia il nome < Jack Hyde >

Il volto di Anastasia, si alza di scatto…

“ Jack Hyde ” sussurro guardandola, stupito ma anche incazzato nero.

 

POV ELENA  

 

Accedo alla mia e-mail, per vedere le ultime novità.

“ maledetto Grey ” mormoro portandomi alla bocca il calice di vino.

Appena entro, trovo subito quello che cercavo… clicco sul mittente e mi compaiono molte immagini.

“ ti detesto… ” dico scorrendo… Christian, con i genitori… Christian, con i fratelli e cognati… odio vedere la sua faccia sorridente… deve soffrire!

Scorro le fotografie, rodendo sempre di più, fino alle ultime… ed è proprio lì, che la fortuna inizia a girare a mio favore… Christian Grey, ha una donna!

Guardo con rinnovato interesse, le fotografie che lo ritraggono in compagnia di una ragazza mora ed un bambino piccolo “ bene bene… ” ghigno scorrendo fino alla fine.

Riporto il calice alle labbra e bevo un abbondante sorso di vino… sorrido vittoriosa “ finalmente Christian… ” ingrandisco l’ultima immagine, che lo ritrae baciare la donna che ha tra le braccia il bambino “ …finalmente, pagherai per quello che mi hai fatto! ”

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Capitolo 29
*** 28 ***


CAPITOLO 28

POV CHRISTIAN

 

Seduto in macchina, guardo con apprensione fuori dal finestrino mentre penso a quello che sto per fare.

‘ Quel verme di Hyde ’ assottiglio lo sguardo, ripensando alla rabbia che mi è montata in corpo appena ho appreso la spiacevole notizia. Pensare che c’è lui dietro i problemi finanziari della SIP, mi ha fatto corrodere il sangue.

Sono passati 2 giorni dalla cerimonia dei miei genitori ed altrettanto tempo, anche dalla telefonata di Barney.

 

INIZIO FLASHBACK

Chiudo la chiamata e riappoggio ll’IPhone sul ripiano del bagno.

Prendo un bel respiro profondo, prima di fissare il mio sguardo in quello di Anastasia, che in tutto questo, è rimasta a guardarmi assente.

‘ è sconvolta… ’ penso con dispiacere ed apprensione “ …è comprensibile… è pur sempre il padre di Marco! ”

E con questo pensiero in mente, mi avvicino lentamente a lei “ Tesoro… ” le poggio le mani sulle spalle “ …ehi ” la scuoto debolmente.

Non ricevo risposta… è come svuotata!

Con gli occhi fissi nei suoi, riprovo a richiamare la sua attenzione “ Anastasia… ” sussurro, strofinandole le braccia coperte dall’accappatoio “ …amore ”.

Richiamata forse dal mio movimento, mi mette a fuoco balbettando “ Christian… ” le iridi azzurre cielo, le diventano due laghi luminosi “ …oh Christian ” mi butta le braccia al collo gemendo addolorata.

‘ Maledetto… ’ rimugino con disprezzo, mentre la stringo forte a me.

Stretta tra le mie braccia, con il volto seppellito nel mio petto nudo, la sento mormorare “ non è possibile… non è possibile ”.

Sospiro distrutto, vedendola in questo stato “ Anastasia, non fare così… ” le strofino la schiena “ non è successo nulla di grave… si sistemerà tutto, vedrai! ” la rassicuro, convinto che la causa del suo ‘ malessere ’, sia dovuto alla preoccupazione per il suo ex marito “ Andrà tutto bene… ”

All’improvviso si scosta da me e mi guarda sconcertata “ Nulla di grave, Christian? ” esclama improvvisamente adirata. Cerco di tranquillizzarla, ma mi rifila un’occhiataccia ammonitrice… alzo le mani al cielo e le sorrido debolmente, non volendo incombere nella sua rabbia.

Respira rumorosamente, distanziandosi da me ed incominciando a camminare per la stanza “ Ma come si permette? ” inizia a dire, facendomi aggrottare le sopracciglia “ Quello str*** ingranato… oh ma lascia che gli metta le mani addosso e poi vede che fine farà… ” e continua a sparlare adirata.

Ed è in quell’istante che comprendo… Anastasia, è arrabbiata con Hyde tanto quanto lo sono io… e oserei dire anche di più!

In silenzio seguo con lo sguardo Anastasia, che continua ad inveire contro l’ex marito. Quando passa ormai agli insulti fini a se stessi, mi schiarisco la voce per richiamare la sua attenzione.

“ Si, Christian… cosa c’è? ”

Le sorrido avvicinandomi “ Avevo frainteso il tuo sfogo iniziale… ” le accarezzo una guancia e lei ci si appoggia con un sospiro “ …pensavo fossi ‘ preoccupata ’ per lui! ”

Alle mie parole, si raddrizza… sgrana gli occhi azzurri e mi fissa stupita “ Io, preoccupata per Jack? ” domanda scioccata e quasi divertita.

Alzo le spalle, per giustificare la mia intuizione errata “ Beh Anastasia, è comunque il padre di Marco ” specifico il motivo del mio equivoco.

In risposta sbuffa contrariata “ Si è vero Christian… ” scandisce bene le sue parole “ …è solo per questo motivo, gli ho sempre dato il beneficio del dubbio ” si interrompe e mi si fa più vicina, fino a trovarsi attaccata a me “ ma dopo questa sua bravata, non è più possibile ”

La abbraccio, passandole le braccia attorno alla vita… ‘ Avendo scoperto la sua truffa, il minimo da fare è buttarlo fuori dalla SIP… ma, e se questo causerà danni anche a lei?’ ragiono, mentre mi godo il contatto fisico con il corpo seminudo di Anastasia.

Dopo pochi secondi di un silenzio piacevole, decido di dar voce a questo mio dilemma “ Non vorrei in qualche modo crearti dei problemi ” mormoro contro i suoi capelli “ e se lui… ” ma non mi fa finire di parlare.

Scuote la testa, sfregando il viso sul mio petto “ Non lo dire neanche per scherzo! ” si scosta quel tanto per guardarmi negli occhi “ Non ti preoccupare di queste cose… ” mi sorride amorevolmente, prima di alzarsi in punta di piedi e baciarmi a fior di labbra “ …fai quello che devi fare Christian ”

E a queste parole, non posso che stringerla e baciarla appassionatamente.

FINE FLASHBACK

 

“ Signore, siamo arrivati ” la voce di Jason, mi riporta al presente e mi giro a guardarlo.

È voltato verso di me ed aspetta pazientemente una mia risposta. Sbatto le palpebre, voltandomi un istante a guardare fuori… siamo difronte alla SIP.

‘ Ci siamo, dunque… Anastasia mi ha rassicurato dicendomi di fare tutto il necessario ’ penso riportando la mia attenzione al mio collaboratore.

Annuisco, schiarendomi la gola “ Perfetto Taylor ” alle mie parole, spegne il motore della macchina e si affretta ad uscire. Nel frattempo io, recupero la valigetta dal sedile di fianco a me ed apro la portiera.

Neanche il tempo di mettere un piede sul marciapiede, che Jason è al mio fianco.

Uscito, mi stiro la giacca con le mani ed alzo lo sguardo sul palazzo di fronte a me “ Bene… andiamo ” e così dicendo, mi incammino verso le porte scorrevoli.

Jason inserisce l’allarme alla vettura ed è subito dietro di me.

‘ A noi due, Jack Hyde! ’ penso varcando l’entrata.

 

***

 

Seduto nell’ufficio di Jerry Roach ( presidente della SIP ), aspetto con quest’ultimo l’arrivo di Kay Bestie ( vicepresidente ).

Guardo con finto interesse il mio Iphone mentre in realtà, studio la reazione di Roach alla mia presenza. Si muove impercettibilmente sulla sua poltrona e guarda con ansia in direzione della porta, per poi volgere lo sguardo su di me.

‘ è agitato… ’ penso tra me e me, mettendo via il telefono e sedendomi diritto ‘ …beh è la prima volta che torno qui, da quando ho acquistato la società! ’ accavallo una gamba ed inizio a studiare l’ambiente che mi circonda.

Roach, si schiarisce la voce “ Signore… ” dice attirando la mia attenzione su di sé “ …a cosa devo la sua visita? ”

Lo guardo serio ed impassibile per qualche secondo… restiamo entrambi in silenzio, fino a quando gli dico semplicemente “ Sono venuto a conoscenza di un grave problema, che richiede la mia immediata presenza… ” m’interrompo, vedendolo impallidire vistosamente.

Deglutisce rumorosamente “ Quale… ” prova a domandare nervoso, ma lo blocco scuotendo la testa “ Preferisco che sia presente anche il vicepresidente ” sentenzio con tono serio, facendolo annuire “ Certamente ”

 

Pochi attimi dopo, un leggero bussare alla porta richiama la nostra attenzione.

Ed ecco entrare Kay Bestie… porta sottobraccio un laptop e dei libri. Arriva davanti a me “ Mr. Grey ” mi saluta cortesemente, prima di fare un cenno del capo a Roach “ Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto alcuni problemi ”.

Aspetto che si sieda di fronte a me, prima di iniziare ad esporre la ragione della mia presenza “ Grazie ad entrambi per aver colto il mio ‘ invito ’ a questa riunione… ” sottolineo la parola invito, ghignando seriamente “ …alcuni giorni fa, sono venuto a conoscenza della ragione dietro i problemi finanziari della SIP…  ” colgo l’irrigidimento in Roach, che abbassa lo sguardo imbarazzato.

‘ Credeva veramente che non me ne sarei reso conto? ’ mi domando incredulo ‘ Sapeva che la prima cosa che avrei controllato, sarebbero stati i bilanci ’.

Non ricevendo domande, continuo imperterrito “ Avevate un truffatore all’interno della vostra azienda, che pian piano vi avrebbe condotti alla bancarotta… costringendovi a vendere la SIP, per molto meno del suo reale valore di mercato ”.

Il silenzio diventa assordante… li studio entrambi, Bestie impallisce portandosi una mano alle labbra… mentre Roach, rialza di scatto la testa.

‘ E ancora non ho rivelato, quello che ha scoperto Barney dal Pc di Hyde ’ penso, scuotendo impercettibilmente la testa. Ieri ho ordinato a Barney, di scavare nei documenti di quel verme… volevo conoscere, il vero motivo che lo ha spinto a derubare la SIP, ed ha trovato, proprio quello che mi serve per sbatterlo fuori!

Roach, fa per intervenire ma lo interrompo nuovamente “ Normalmente, avrei agito in prima persona ed avrei licenziato in tronco il dipendente responsabile… ma poi, mi sono reso conto che qui… ” ed indico l’ambiente circostante “ …abbiamo un ‘ consiglio aziendale ’, formato da me e da voi. ”  

“ Il suddetto dipendente, aveva in mente un audace piano per far sì che la SIP, diminuisse drasticamente il suo valore di mercato, in modo tale da svalutarla per poi comprarla lui a poco prezzo… ” alle ultime rivelazioni, sento un ansito di sorpresa nell’aria, che mi fa digrignare ancora una volta i denti, preso dalla stessa rabbia che ho provato ieri appena ricevuto il rapporto dettagliato di Barney.

‘ Maledetto… Infame… ’

A distrarmi dai miei pensieri, ci pensa Bestie…

“ Ch… ” mormora sotto schok.

Sospiro e cerco di ritrovare la calma, rallentando i battiti del mio cuore.

Mi alzo in piedi, arrivando alla finestra da cui vedo discretamente la strada sottostante “ Chi è, mi chiedete? ” domando girandomi verso di loro… annuiscono entrambi. Sospiro teatralmente prima di dire semplicemente “ Jack Hyde ”

 

***

 

Seduto nuovamente in macchina, guardo distrattamente il paesaggio fuori dal finestrino e ripenso all’incontro appena terminato.

 

INIZIO FLASHBACK

Aspetto l’arrivo di Hyde, seduto in una sala riunione bella spaziosa.

Roach e Bestie sono al centro della scena, mentre io, ho deciso di stare leggermente defilato su un lato della sala… mi sono accomodato su questa sedia, perché da qui, ho una perfetta visuale di tutto l’ambiente.

I due parlano tra di loro, ancora scioccati ed arrabbiati per non essersi resi conto di quello che stava accadendo.

Quando ho ‘ sganciato ’ il nome, la prima reazione è stata d’incredulità… dopo tutto, Hyde è un capo redattore apprezzato e stimato. Visto il loro scetticismo, ho tirato fuori i miei documenti… alle prove lampanti dell’imbroglio del loro collaboratore, Roach ha digrignato furiosamente i denti… mentre Bestie, è impallidita ulteriormente e si è zittita.

Ed ora sono qui, ad aspettare l’entrata in scena del verme.

Un deciso bussare alla porta, mi fa volgere lo sguardo sui due che sono con me… Roach, cerca nella mia direzione un cenno affermativo. Annuisco lievemente e mi preparo…

“ Avanti ”

Jack Hyde, entra nella sala riunioni con fare arrogante… ‘ si sente importante ’ stringo i pugni, cercando di mantenere la calma necessaria. Arriva di fronte ai ‘ suoi superiori ’ e li saluta con un sorriso smagliante in volto “ Buongiorno Jerry… Buongiorno Kay! ”

Fremo di rabbia, vedendolo così spavaldo e sicuro di sé ‘ Non ha pensato a nulla… neanche a suo figlio, prima di truffare la sua azienda! ’ penso vedendomi comparire davanti agli occhi, il visino sorridente di Marco ‘ Non ha riflettuto su quello che poteva significare per il piccolo! ’

La voce tagliente di Roach, gli fa perdere leggermente quell’aria soddisfatta “ Ci devi molte spiegazioni Jack… ” esclama duro facendolo sussultare vistosamente.

“ Cosa… ” farfuglia, subito interrotto da Bestie “ Abbiamo scoperto tutto Jack ”.

Vedo dalla sua espressione, che sta cercando di capire se è stato veramente smascherato oppure no… sta cercando un modo per evitare tutto questo e salvarsi.

‘ E no bello mio… hai fatto il passo più lungo della gamba ’ rimugino mentre cerca invano di parlare “ Non capis… ” ma viene nuovamente fermato bruscamente “ Non cercare scuse inutili Jack e forse, ti conceremo di uscire da questo edificio in una maniera dignitosa… ma non prima di denunciarti per frode e riciclaggio di denaro! ” tuona Roach.

Dalla mia posizione, noto tutta la sua preoccupazione e mi godo piacevolmente la scena ‘ E questo è nulla in confronto a quello che hai fatto ad Anastasia! ’

“ Confessa i tuoi misfatti ” lo incalza Bestie.

Vedendosi alle strette, stringe i pugni e si prepara a recitare la sua recita  “ Non so davvero di che cosa state parlando! Non ho nulla da confessare… ” dice ingenuamente, facendomi arrabbiare ancora di più.

È veramente un attore nato!

Questa volta mi intrometto io, palesando la mia presenza, per la prima volta da quando è entrato “ Mr. Hyde ”

Si volta di scatto nella mia direzione e quando mi riconosce, sussulta facendo un passo all’indietro. Mi guarda stupito dalla mia presenza e si gira brevemente verso quello, che credeva essere il suo capo.

Richiamo la sua attenzione schiarendomi la voce “ Abbiamo le prove che lei, Mr. Hyde, ha derubato la SIP. Ha cercato di svalutarne il valore di mercato, per poterla comprare ad un prezzo vantaggioso. ” mentre parlo mi alzo dal mio posto appartato “ Ha preso molti soldi dai fondi aziendali, con il preciso scopo di indebolirla. Ma, derubando questa società… ” mi fermo per creare enfasi in quello che sto per dire “ …sta derubando me! ” calco con forza l’ultima parola.

Ansima esterrefatto, quando comprende quello che ho detto.

Adesso sa… si è reso finalmente conto del guaio in cui si è andato a cacciare.

“ No no no ” si porta le mani nei capelli e mi guarda, mentre raggiungo Roach e Bestie “ Non è possibile… ” farfuglia a bassa voce, abbassando lo sguardo per terra.

Credevo avrei provato soddisfazione vedendolo così… invece, provo solamente un grande dispiacere per Marco! Penso che il suo papà, non è proprio il massimo, come modello maschile di riferimento.

Ed all’improvviso mi attraversa la mente un pensiero… un pensiero, che mi fa quasi gonfiare il petto per l’orgoglio.

‘ Cercherò di essere io, un esempio per Lui! ’

Mentre ero perso nei miei pensieri, Roach e Bestie continuano ad accusare Hyde con crescente rabbia. Ed è proprio allora che Jerry Roach, pronuncia la fatidica frase…

“ Sei licenziato Jack… e ti consiglio vivamente, di trovare un buon avvocato! ”

FINE FLASHBACK

 

Dopo essere stato liquidato, Hyde è rimasto a fissarci stralunato per qualche minuto.

Se la sua espressione in un primo momento, era di incredulità… l’attimo seguente, era indignata ed arrabbiata. È uscito sbattendo la porta…

‘ Che uomo meschino… ’ scuoto la testa ‘ Se non altro, lo abbiamo fermato prima che causasse altri problemi! ’

Sospiro, in parte sollevato… anche se da quando so della sua esistenza, non mi è mai stato particolarmente simpatico, è comunque il padre di Marco!

Al solo pensiero del suo faccino innocente, mi nasce sul volto un sorriso… è davvero un amore di bambino! Guardo la strada che stiamo percorrendo e mi rendo conto, che siamo quasi arrivati a destinazione.

‘ Spero che Anastasia apprezzi il mio gesto! ’ sospiro profondamente, passandomi una mano sul viso.

Oggi, ho deciso di portare Anastasia e Marco alla villa.

So che quando Ethan ed Elliot, hanno menzionato la mia intenzione di trasferirmi, lei ci è rimasta male. Lo so, perché ho visto alternarsi sul suo volto una moltitudine di emozioni… in principio, c’è stata la sorpresa… poi, il dubbio… ed infine, la paura.

Posso immaginare, che pensieri le si sono alternati nella mente. Si sarà domandata, come mai non le avevo detto nulla… se non ero pienamente convinto di noi…

Mi scappa un sospiro pensieroso… ‘ Oggi la convincerò definitivamente che sono pronto per iniziare una nuova vita con loro. ’ mi dico guardandomi nel riflesso del finestrino ‘ Si, oggi è il giorno! ’.

Fiducioso in me stesso, sposto lo sguardo verso Jason.

Guida sicuro e silenzioso… sorrido, mentre penso al suo compiacimento, quando mi vede insieme ad Anastasia. Forse, crede che non mi sia accorto del modo in cui ci guarda… ha proprio uno sguardo soddisfatto. Sono consapevole che lui, come anche Gail, non era entusiasta del mio precedente stile di vita!

Sapevo bene, della loro avversione alle mie attività… non hanno mai detto nulla certo, ma me ne rendevo conto dai loro comportamenti. Erano entrambi convinti che stessi sbagliando… ma io, ero talmente convinto di non meritare l’amore, che non vedevo altre soluzioni.

E poi… è arrivata Anastasia!

Ha portato la luce nel mio mondo… con il suo iniziale atteggiamento professionale, mi ha incuriosito pian piano fino a portarmi verso di lei.

Con stampato sul volto un sorriso smagliante, volgo nuovamente il mio sguardo al di fuori della macchina e noto, che ci stiamo avvicinando a destinazione. Abbiamo concordato, di vederci sotto casa loro e poi andremo con la vettura di Anastasia alla villa.

Voglio sorprenderla e stupirla! Ma soprattutto, voglio sapere la sua opinione al riguardo…

Non sa cosa ho in programma per oggi… ‘ E non è l’unica ’ penso guardando per un secondo Jason. Svoltiamo ad una curva, superiamo il piccolo parco attiguo, ed eccoli lì… Anastasia e Marco… i miei tesori! 

“ Allora Taylor… ” mi rivolgo al mio fidato collaboratore, ottenendo la sua completa attenzione. Mi guarda attraverso lo specchietto retrovisore “ Signore? ” domanda aspettando le mie istruzioni.

“ Quando sarò con Anastasia ed il piccolino, voglio che torni all’Escala ” fa per dissentire, contrario all'idea di lasciarmi senza protezione, ma alzo una mano fermandolo  “ Taylor… ” dico quando parcheggia poco distante dai due “ …torna a casa e riposati un po’! ”

Vedo Anastasia, mano nella mano con Marco che si avvicinano.

Faccio per aprire la portiera, per scendere “ Signore… ” mi ferma Jason… volto lo sguardo su di lui “ …non posso stare tranqui… ”

Scuoto la testa, interrompendolo con un sorriso. Apro la portiera ed esco dalla macchina.

Faccio il giro e mi chino verso il suo finestrino abbassato. Poggio una mano sul tettuccio e sussurro “ Jason… ” sussulta sentendosi chiamare per nome “ …non intento restare nascosto e dare ad Elena, la soddisfazione di vedermi spaventato. ” batto il palmo sulla macchina e mi raddrizzo “ Quindi adesso… tu vai a casa e fai una bella sorpresa a Gail ” concludo facendogli un occhiolino.

Per un secondo resta immobile a guardarmi… vedo l’incredulità sul suo volto.

‘ L’ho stupito ’ penso soddisfatto “ Capito? ” domando, ricevendo in risposta un cenno del capo. Faccio per aggiungere altro, quando alle orecchie mi giunge l’urlo di Marco…

“ CLISIANNNN ”

Mi giro e vedo il piccolino corrermi incontro. Mi abbasso giusto in tempo per prenderlo tra le mie braccia “ Ciao cucciolo ” gli bacio la testolina e respiro il suo profumo… un profumo, che insieme a quello della sua mamma, mi fa venire in mente una sola parola…

Casa!

 

POV ANASTASIA

 

Rido contenta insieme a Christian, sentendo il mio bambino cantare dal sedile posteriore.

Volgo lo sguardo nello specchietto retrovisore e vedo, che guarda felice fuori dal finestrino. Con un sorriso, allungo una mano su quella di Christian posata sul cambio e gliela stringo.

Si gira a guardarmi… gli sorrido di cuore “ Ti amo ” mormoro semplicemente, ricevendo in risposta il suo più bel sorriso. Prende velocemente la mia mano e se la porta alle labbra… la bacia dolcemente  “ Ti amo anche io ”.

Riporta le nostre mani sul cambio, tornando a concentrarsi sulla strada.

Non so dove ci sta portando… non ha voluto dirmelo. Sospiro contenta e torno a guardare davanti a me.

Vedendo l’asfalto correre sotto di noi, penso a quanto la vita sia imprevedibile. Se qualche mese fa, mi avessero detto che mi sarei innamorata perdutamente di un uomo, avrei dato a tutti dei pazzi!

Non pensavo fosse possibile per me, innamorarmi nuovamente… avevo perso completamente la fiducia negli uomini a causa di Jack.

‘ Jack… ’ penso lanciando un’occhiata a Christian ‘ …non ho ancora chiesto come è andata oggi! ’

Appena ho sentito le parole del collaboratore di Christian, mi è crollato il mondo addosso. Non tanto per Jack in sé… quanto per Marco!

Ma come gli è venuto per la testa di derubare la sua azienda? Non ha pensato alle possibili conseguenze?

‘ Stupido ’

Quella sera, vedendo la mia reazione, Christian ha pensato che fossi preoccupata per Jack! Per lui… non ce nulla di più lontano dalla realtà!

Ero molto più in pensiero per Marco!

‘ Il mio bambino ’ penso dispiaciuta.

Scuoto leggermente il capo e prendo un respiro profondo, prima di voltare gli occhi sul mio uomo “ Christian? ” sussurro a bassa voce, per non farmi sentire da mio figlio.

Lui notando il mio tono basso, mi guarda di sfuggita “ Si? ” domanda imitando il mio modo di parlare “ Cosa c’è amore? ”

Sorrido non volendo, sentendomi chiamare così… gli stringo la mano prima di porgergli la fatidica domanda “ Cosa è successo oggi con ‘ tu sai chi ‘ ? ”

Al mio quesito posto a bassa voce, sospira pesantemente.

Deglutisco, preparandomi al peggio… mi concentro per sentire bene quello che dice “ Anastasia, purtroppo Jack… ” s’interrompe per lanciare uno sguardo al bambino seduto dietro. Faccio altrettanto, ma mi tranquillizzo, vedendo che si è appisolato.

Ritorno a guardare davanti e per un istante, incrocio gli occhi grigi di Christian. Mi guardano quasi timorosi… lo vedo ritornare a concentrarsi sulla strada.

Gli sorrido amorevolmente ed altrettanto dolcemente, gli dico “ Ehi… ” mormoro meno preoccupata che mio figlio mi senta “ …se le cercata lui con le sue azioni ”.

Annuisce schiarendosi la voce “ Mi sono incontrato con il presidente ed il vicepresidente… ” inizia a raccontarmi, prendendo la mia mano e portandosela sulla coscia “ …e dopo averli informati dei fatti, abbiamo convento di convocarlo ed allora… ”

 

***

 

“ Eccoci qua! ” esclama con tono teso Christian, facendo strillare contento Marco.

‘ Come mai è nervoso? ’

Mi guardo intorno, ma vedo solo alberi altissimi e tanto verde. Ci siamo allontanati dalla città ed abbiamo ‘ viaggiato ’ per una ventina di minuti.

‘ Non capisco… ’ sbircio alla mia destra, ma non vedo niente che possa innervosire Christian.

Faccio per domandargli il motivo della sua tenzione, ma mi posa un dito sulle labbra “ Shhhh ” si sporge tra i nostri sedili e mi cattura la bocca, con un bacio breve ma passionale.

Sono senza fiato, quando si scosta da me “ Non dire nulla adesso… ” mormora a fior di labbra… mi sorride prima di domandarmi  “ …ti fidi di me? ”

“ Certo Christian ”

Annuisce contento, prima di deglutire “ Bene… allora andiamo ” e così dicendo esce dalla macchina ed altrettanto velocemente, apre la portiera di Marco che fremente, urla la sua allegria.

Seppur più lentamente, seguo il suo esempio e li raggiungo proprio in tempo, per vederlo litigare con le cinture del seggiolino.   

Ridacchiando lo affianco e poggio una mano sulle sue “ Lascia, faccio io ” ed agilmente libero Marco, che immediatamente tende le braccia “ Mamma ”.

“ Ma come hai fatto? ”

“ Anni ed anni di allenamento, caro mio ” scherzo facendogli l’occhiolino. Prendo il mio piccolino e me lo stringo addosso, iniziando a sbaciucchiandomelo tutto.

“ AHHH… NOOOO…. MAMMA ” si dimena tra le mie braccia, cercando di sfuggire al mio dolce assalto. Non riuscendo a sfuggirmi, chiede aiuto a Christian che nel frattempo, aveva recuperato la mia borsa e chiuso l’auto “ CLISSIANNNN ”.

Rido insieme a lui e dopo un ultimo bacione, lo libero poggiandolo a terra.

Appena poggia i suoi piedini sul terreno, scappa dalla mia presa, allontanandosi velocemente da noi “ Marco, vieni qua! ”. Per fortuna Christian, riesce a riacchiapparlo subito e così possiamo proseguire.

Man mano che proseguiamo, Christian diventa sempre più teso e nervoso.

Sto per chiedere il motivo del suo comportamento, quando mi ricordo le sue parole di poco prima “ Ti fidi di me? ”… sospiro e decido di aspettare.

Ma poco più in là, dopo aver superato un grande albero di mandorlo in fiore, il cuore mi inizia a galoppare nel petto. Davanti a me, si staglia la villa più bella che abbia mai visto in vita mia.

La sola visione della ‘ casa ’, aggiunta al nervosismo di Christian, mi fa capire che mi ha portato alla sua futura dimora. Mi porto le mani davanti alle labbra ed emozionata, lascio andare definitivamente, le paure inconsce che avevo da quando ho saputo di questo posto.

E come una nuvola sospinta dal vento, tutte le mie incognite sfumano via… lasciandomi traboccante d’amore. ‘ Mi ha portata qui, per dimostrarmi ancora una volta il suo amore! ’

Non mi rendo conto che Christian, si è fermato pochi passi dietro di me… no, io proseguo a bocca aperta. Stupita ed incredula, non posso che ammirare la bellezza di quanto vedono i miei occhi.

Ed è in questo momento che le parole di Ethan, acquistano il giusto senso… certo che la villa ad Aspen è nulla, se paragonata a questa!

La villa in questione, si armonizza perfettamente con il paesaggio.

Uno spazioso giardino, ricco di fiori colorati… un imponente portone in stile mediterraneo… una scalinata meravigliosa che conduce all’entrata… mattoni a vista. Dovunque sposto lo sguardo, resto senza parole.

‘ È tutto meraviglioso ’.

“ Allora… cosa ne pensi? ” la voce esitante di Christian mi riporta alla realtà. Mi giro per cercarlo, e lo trovo con Marco stretto a sé, qualche passo indietro… mi osserva ed aspetta con trepidazione il mio verdetto.

Gli sorrido, cercando di trasmettergli la mia meraviglia “ È bellissima Christian ”.

Alle mie parole, lo vedo tirare un sospiro di sollievo “ Ero preoccupato che potesse non piacerti… che pensassi… ” ma lo interrompo con un cenno della mano.

Col cuore stracolmo d’amore, torno sui miei passi, raggiungendo i miei uomini. Quando sono ad un centimetro da loro, li abbraccio forte “ Ti amo Christian e grazie per avermi dimostrato ancora una volta, che ho riposto il mio cuore in mani sicure ” mormoro contro la sua spalla.

Con il braccio libero, ricambia la mia stretta “ Anche io ti amo Anastasia, e non hai motivo di ringraziarmi… ” mi bacia la testa “ …perché come tu, hai affidato il tuo cuore a me… ” porta un dito sotto il mio mento, per farmi alzare il viso “ …io ho posto il mio, nelle tue amorevoli mani ”.

Gli sorrido con gli occhi lucidi… abbassa la sua fronte fino a poggiarla sulla mia.

E restiamo così… a guardarci negli occhi, mentre stringiamo in mezzo in noi il corpicino caldo del mio bambino.

‘ Ho davvero trovato il porto sicuro ’.

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Capitolo 30
*** 29 ***


Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto un po’ di problemi a scrivere questo capitolo. Spero Vi piaccia… Buona lettura!

 

CAPITOLO 29

POV CHRISTIAN

 

“ Mio Dio Christian… ” esclama stupefatta Anastasia “ …è spettacolare! ”.

Le sorrido, guardandola ammirare la moderna cucina che si staglia davanti a lei… fa giri su sé stessa, per cogliere tutti i particolari. Ho fatto bene a parlare ad Elliot, della mia idea di avere una casa moderna e funzionale!

Anche se non è ancora mia legalmente, già mi immagino fare colazione in questo spazio, con Marco e la mia bella donna… ‘ Sarebbe un sogno! ’ penso tra me e me, continuando a tenere lo sguardo su Anastasia che sta ancora ammirando la cucina.

La invito, con un cenno divertito ad esplorare la stanza mentre io, tengo d’occhio il piccolino, che esaltato dagli spazi aperti ed ancora spogli, corre in giro come una piccola trottolina.

‘ Si sta divertendo ’ ridacchio, ripensando alla sua espressione quando ha visto tutto lo spazio all’ingresso ‘ Voglio che si senta a suo agio qui… ’ lo vedo sfrecciare tra le gambe della madre, per poi ripartire a razzo ‘ …dopotutto, voglio costruire un futuro con loro! ’ mi passa accanto ridendo contento.

Eh sì… desidero ardentemente che Anastasia e Marco, facciano parte del mio IMMEDIATO futuro!

Lo adocchio, mentre attraversa il salotto ( vuoto ) attiguo e sorridendo, lo acchiappo quando mi sfreccia nuovamente di fianco.

“ Nooooo ” si lamenta, dimenandosi nella mia presa  “ Clisssiannnn… giùùùù ” si dibatte per sfuggire alla stretta. Rido, mentre invece, lo stringo maggiormente a contatto con il mio torace… gli passo le braccia attorno alla vita, ritrovandomi, la sua piccola schiena premuta contro il petto “ Ahh no no… ” mi sporgo e gli bacio una guancia, ottenendo in risposta un altro strattone giocoso “ …sei mio prigioniero adesso e ti mangio tutto! ” e così dicendo, inizio a far finta di mordergli le guanciotte morbide, suscitando la sua bellissima risatina infantile.

“ NOOOOOO ” ride a squarciagola richiamando l’attenzione di Anastasia, che si gira divertita verso di noi, abbandonando l’esplorazione della penisola centrale rivestita in granito. Ci viene vicino, trovandosi difronte il volto arrossato di Marco… alzo per un istante gli occhi, cogliendo nel suo sguardo, un profondo amore che mi fa stringere la gola e pizzicare gli occhi.

Cogliendo la presenza della madre, il piccolino cerca il suo aiuto gridando “ MAMMAAAA ” sporge leggermente le braccine, che si contorcono, verso il genitore “ AUOTOOO ”.

Inghiottendo l’emozione, mi scambio un’occhiata divertita con la mia donna e le faccio l’occhiolino… interrompo la mia ‘ tortura ’ e mi rigiro il corpicino di Marco tra le braccia, per avere i suoi meravigliosi occhioni azzurri, nei miei grigi “ Non vale chiedere l’aiuto della tua mamma ” gli dico fintamente offeso “ Non si fa così! ” continuo a fingere.

Anastasia, difronte a me si porta una mano sulle labbra, per nascondere il suo divertimento… il piccolo, al contrario nostro, mi guarda confuso “ Clissian? ” domanda, stupito dal mio veloce cambiamento di tono.

‘ Oh, mamma… quanto è tenero! ’ penso stringendolo lievemente tra le mie braccia… mi schiarisco teatralmente la gola, cogliendo l’occhiata divertita di Anastasia “ Non è giusto correre dalla mamma Marco… ” inclina la testolina di lato, strappandomi per poco un sorriso.

Fingendomi ancora offeso, continuo “ …non si fa ” restiamo tutti e tre fermi a guardarci fino a quando Marco, gira leggermente il viso per cercare la madre.  

Appena Marco, distoglie l’attenzione da me, sorrido divertito ‘ È veramente il bambino più tenero del mondo! ’.

“ Tesoro… ” sussurra Anastasia seriamente in difficoltà, mentre cerca di restare seria. Ma è alla vocina confusa del piccolino, che mi si scioglie il cuore “ Pecchè Clissian, allabbiato? ”.

Difronte a tanta innocenza, il cuore mi si gonfia nel petto… sistemo meglio il peso del bambino, per avere un braccio più libero. Prima che Anastasia possa dire qualsiasi cosa, mi schiarisco la voce, facendole alzare lo sguardo su di me.

Le sorrido amorevolmente, venendo ricambiato con altrettanto affetto, prima di prendere delicatamente con le dita di una mano, il piccolo mento di Marco e voltarlo.

Avvicino il volto al suo e cogliendolo di sorpresa, gli faccio una pernacchia su di una guanciotta… ridacchia contento, per poi asciugarsi la guancia con una manina. Rido anche io, immediatamente seguito da Anastasia, che ci viene di fianco per abbracciarci.

“ Ahhh… i miei meravigliosi uomini! ” sospira beata, baciando il figlio, per poi baciare me sulle labbra “ Come sono felice ”.

Sorridendo, abbasso lo sguardo su di loro… due teste more, vicine, adagiate contro il mio petto.

Con il cuore in gola per l’emozione, passo il braccio libero intorno al corpo di Anastasia e la stringo maggiormente. Bacio i suoi capelli e resto così, in pace con me stesso e con il mondo.

 

***

 

Dopo aver fatto vedere tutta la proprietà ad Anastasia, ci siamo spostati nel meraviglioso giardino della villa.

Seduti sui gradini che portano fuori, guardiamo insieme Marco, che corre divertito da tutte le parti… annusando i fiori, scalciando sassolini oppure girando attorno alle aiuole.

“ Tesoro attento! ” esclama Anastasia al mio fianco… e neanche il tempo di finire la frase, che il bambino inciampa in un sassolino.

“ Marco ” mormoro preoccupato, con il fiato corto… sto per scattare in piedi e raggiungerlo, quando Anastasia mi ferma, prendendomi una mano “ Aspetta Christian ” mi rivolge un sorriso, prima di guardare suo figlio.

Sto per domandarle come mai mi ha fermato, quando vedo Marco rialzarsi con facilità… si pulisce le manine sporche e torna a divertirsi. In men che non si dica, corre esattamente come prima.

“ Ecco… ” mi stringe la mano richiamando la mia attenzione “ …è tutto a posto Christian ” mi sorride dolcemente “ I bambini cadono di continuo amore… noi, dobbiamo solo vigilare e stare attenti che quando questo accade, non sia nulla di grave! ”.

Sospiro profondamente… ‘ Calmo Grey… se Anastasia, è tranquilla vuol dire che non è nulla! ’ mi dico da solo, ricambiando il suo sorriso “ Mi sono un po’ spaventato ” ammetto, facendola ridacchiare.

Mi tira leggermente verso di sé, con le nostre mani ancora unite ed appoggia la fronte sulla mia spalla “ Ho visto che ti sei ‘ spaventato ’ ” mi prende in giro. Mi chino su di lei “ E che, è tutto così nuovo per me… ” sospiro baciandole la testa, ed a bassa voce, ammetto la mia più grande paura “ …vivo con il costante terrore che accada qualcosa e che io, non possa essere lì per aiutarvi! ”.

Alle mie parole, alza il viso.

“ Non ci accadrà niente Christian ” faccio per dire qualcosa, ma mi zittisce baciandomi. Con un sospiro, mi lascio andare completamente. Ci baciamo con passione, sfiorandoci e lambendoci con lingua e denti… mordendo il suo labbro inferiore, le faccio scappare un ansito che mi provoca un incendio nei pantaloni.  

Mi scoto con il fiato corto… poggio la fronte sulla sua e la bacio a fior di labbra “ Meglio smettere adesso ” sussurro con tono affannato, ricevendo in risposta un mormorio d’assenso.

Con un sospiro, mi raddrizzo e guardandola, noto una ciocca di capelli lambirle il viso arrossato…  allungo una mano e glieli riporto dietro l’orecchio “ Grazie ” sussurra imbarazzata, mentre arrivo ad accarezzarle una guancia… con gli occhi fissi nei suoi, le passo il pollice sul labbro inferiore ancora turgido dal nostro bacio “ Ti amo Anastasia ”.

Sotto il mio dito, le sue labbra si schiudono in un sorriso “ Ti amo anche io Christian ”

 

***

 

Seduto nel mio studio dell’Escala, aspetto con impazienza che Elliot mi risponda.

Una volta tornato a casa, ho cenato e poi mi sono catapultato qui. Con il vivavoce attivato, l’IPhone poggiato di fianco al computer, navigo un po’ in rete alla ricerca delle ultime novità.

< Pronto? > la voce affannata di mio fratello, mi distoglie dallo schermo del portatile.

Stavo leggendo gli indici della borsa… prendo in mano il telefono “ Elliot, sono io Christian ”.

< Oh Christian, scusami non avevo letto il tuo nome > geme sofferente, facendomi aggrottare le sopracciglia “ Va tutto bene, fratello? ” domando guardando lo schermo dell’IPhone “ C’è qualche problema? Katherine e il bambino? ”.

< No no Christian… va tutto bene tranquillo > sospiro di sollievo, profondamente grato che vada tutto bene “ Come mai allora quel lamento? ”.

Lo sento sospirare rumorosamente attraverso il telefono < Beh fratello… questi ultimi mesi mi stanno davvero mettendo alla prova. Non fraintendermi, amo Katherine e il bambino… > s’interrompe facendomi tendere “ Cosa, Elliot? Qual è il problema? ”.

Dopo qualche secondo di silenzio, durante i quali ho sentito il rumore dei suoi passi, si decide a ‘ svelarmi ’ l’arcano.

< …questi ormoni mi faranno letteralmente impazzire! >

Alla sua ‘ rivelazione ’, scoppio a ridere senza contegno… in sottofondo alla mia risata liberatoria, lo sento mugugnare risentito < Si si fratello, ridi pure dei miei problemi… vedremo come ti comporterai tu, quando ti ritroverai comandato a bacchetta da una donna che non sa letteralmente, cosa vuole mangiare! >.

Smetto di ridere, immaginandomi già la scena… la mia Anastasia incinta, con un pancione prominente, intenta a sorridermi dolcemente…

Scuoto la testa, per togliermi dalla mente quella immagine meravigliosa… mi schiarisco la voce, prima di mormorare “ Già, vedremo ” torno a guardare lo schermo del computer, ritornando al motivo della mia telefonata “ Comunque, ti avevo chiamato per parlati di un’altra cosa Elliot ”.

< Cosa, fratello? >

“ Voglio acquistare la villa ”

 

Chiudo la chiamata con mio fratello, contento e soddisfatto di me stesso.

Adesso la villa è veramente mia… non vedo l’ora di arredarla assieme ad Anastasia. Andare in cerca dei fornitori migliori, scegliere insieme i mobili e tutti gli accessori… sospiro, rilassandomi sulla poltrona ‘ Non vedo l’ora ’ penso tra me e me.

Il suono di una notifica mi fa raddrizzare… è una e-mail che mi riguarda. Barney, ha impostato la mia posta, in modo che ogni qual volta esca un articolo che mi riguarda, mi venga invitata una notifica.  

Apro la mia posta certificata e clicco sulla nuova e-mail… ed appena vedo di cosa si tratta, mi irrigidisco. Guardo con stupore ed orrore, il titolo di un articolo di gossip che a caratteri cubitali cita:

La Nuova Fiamma di Christian Grey.

Con il cuore in gola, fisso le immagini che ritraggono me, Anastasia e Marco. Mi strofino la faccia esterrefatto ed incaz**** nero.  

‘ Hanno osato mettere il volto di Marco, in prima pagina e non blerato! ’

Recupero al volo il mio Iphone ed avvio la chiamata.

< Signore >.

“ Welch, contatta immediatamente Barney e mettetevi a lavoro per bloccare quell’articolo ” dico duramente, ancora fissando la suddetta pagina “ Non mi importa di cosa dovrete fare… ma fatelo subito! ”.

< Agli ordini Signore >.

Non attendo oltre ed attacco, per far partire contemporaneamente un’altra telefonata. Fremente di rabbia, aspetto impaziente che mi rispondano… al loro ‘ Pronto? ’, parto immediatamente in quarta.

“ Tim, Christian Grey. Devi fare all’istante una querela ad un giornale! ”.

 

POV ANASTASIA

 

Il suono incessante del mio cellulare, mi fa digrignare i denti.

Sposto lo sguardo dallo schermo del televisore e guardo per un attimo, l’apparecchio che suona e vibra sul tavolino. È da questa mattina che ricevo telefonate, e sono le sei del pomeriggio… è veramente snervante.

Quando cessa, sospiro di sollievo… hanno iniziato, con telefonate anonime… poi, sono passati a delle vere e proprie interviste telefoniche!

‘ Mi domando come hanno avuto il mio numero di telefono ’ rimugino tra me e me, rilassandomi sul divano.

Quando ieri sera, sono stata avvisata da un Christian dispiaciuto ed arrabbiato, non immaginavo tutto questo clamore! Appena ho sentito le sue parole, mi sono precipitata al computer per vedere con i miei occhi le fotografie.

E quando, mi sono ritrovata in prima pagina su di una rivista scandalistica, ho avvertito un colpo al cuore. Come possono fare queste cose? È davvero essenziale, spiattellare la vita privata di qualcuno in prima pagina, solo perché si tratta di Christian Grey?

Ma quello che mi ha inorridita maggiormente, è stato vedere il dolce visino del mio bambino, alla merce di tutti. Mentre visionavo in silenzio la pagina web, Christian dall’altro lato della cornetta, si scusava disperato per l’accaduto e si premuniva di dirmi, che aveva già sguinzagliato i suoi avvocati per querelare tutti quelli coinvolti.

Dopo aver preso atto dell’accaduto, ho tratto un respiro profondo ed ho passato una mezz’ora buona, a rassicurare Christian. Quando sono riuscita a tranquillizzarlo sul mio non essere arrabbiata con lui, abbiamo chiuso la chiamata.

Dopo di che, sono andata prima a controllare il mio pulcino… e vedendolo dormire serenamente, ho raggiunto la mia camera e mi sono infilata sotto le coperte.

Questa mattina, sono uscita per andare ad accompagnare Marco a scuola ed sulla via del ritorno, mi sono fermata per fare un po’ di spesa. Ero in fila per prendere delle mozzarelle quando mi sono sentita chiamare e girandomi, mi sono ritrovata una macchina fotografica puntata contro!

È stato davvero surreale… mi ci è voluto tutto il mio autocontrollo, per non reagire in alcun modo. Ho semplicemente voltato lo sguardo e con un sorriso di scuse, ho preso quello che dovevo e sono andata a pagare. Dopo di che sono uscita, il tutto con quella persona alle calcagna, e sono tornata a casa.

Ero appena entrata dalla porta, che hanno iniziato a chiamare!

Durante la giornata, mi sono sentita con Christian, Katherine, Mia e mamma… il primo, scusandosi nuovamente per tutta questa situazione e le altre, a cercare di confortarmi.

“ Mamma, o fame! ” la vocina del mio bambino, mi distrae dai miei pensieri sulla giornata. Mi tiro su e me lo ritrovo di fianco, ad aspettare pazientemente una mia risposta.

Gli sorrido e gli accarezzo una guanciotta “ Il mio piccolino ha fame? ” domando ironicamente facendolo annuire vigorosamente “ Tata tanta ” dice allargando le sue braccine il più possibile.

Ridendo mi alzo e lo prendo tra le mie braccia, suscitando la sua risata “ E allora, andiamo a mangiare! ” esclamo facendolo esultare contento “ Siiiii… ” mi allaccia le braccia al collo e continua esuberante “ …andamo a mangiale ”.

Gli bacio la testolina e mi incammino verso la cucina, quando… all’ennesimo squillo del telefono, alzo gli occhi al cielo.

Torno sui miei passi per sbirciare lo schermo del cellulare, ancora abbandonato sul tavolino, ed il nome che vedo, mi fa contorcere lo stomaco…

Teresa.

 

Dopo essere rimasta impalata a fissare quel nome lampeggiare, mi sono riscossa e con un’ultima occhiata al dispositivo, che continuava a squillare, mi sono girata nuovamente.

E lasciandomi alle spalle tutte le domande ( Come mai proprio ora? Cosa vuole adesso? ), ho preparato la cena per il mio pulcino. Ho cercato di essere il più normale possibile, per non mostrare a Marco la mia inquietudine… e credo di esserci riuscita!

‘ Meno male che lui, non capisce quello che sta succedendo ’

Ed ora, eccomi qua… sospiro sollevata, mentre lo guardo giocare spensierato sul pavimento di fianco il divano. Sta usando ancora le macchinine datogli da Christian…

Sono veramente grata per come Marco, ha immediatamente accettato Christian… beh, tranne quel primo istante di gelosia mista a paura, che qualcuno ( Christian ), mi potesse portare via da lui! Non so come avrei fatto e reagito, se mio figlio non lo avesse accettato.

Scuoto la testa… ‘ Per fortuna non mi devo preoccupare di questo! ’ penso sollevata, tornando a concentrarmi sul mio piccolino.

Ero talmente persa a pensare e ragionare, che non mi rendo conto che Marco, ha smesso di giocare e ha preso il mio cellulare tra le sue manine.

Scatto dal divano per recuperarlo, ma non faccio intempo ad impedire al bambino di premere la cornetta “ Marco! ” esclamo togliendogli l’apparecchio dalle manine.

Giro velocemente il cellulare, per controllare chi c’è dall’altra parte e faccio una smorfia… Jack!

Di mala voglia, mi porto all’orecchio il telefono “ Jack, un secondo solo ” dico prima di tornare a guardare Marco.

< Non dovresti permettergli di rispondere al cellulare Anastasia! > dice saccente, facendomi già saltare i nervi.

Decido di ignorare la sua ‘ opinione ’ e poggiando momentaneamente il cellulare, mi rivolgo direttamente al bambino, che capito l’errore, mi guarda colpevole con il visino abbassato. Sospiro profondamente, accovacciandomi davanti a lui “ Tesoro ” gli alzo il faccino “ Sai che la mamma, non vuole che rispondi tu ai telefoni ”.

Annuisce, guardandomi dispiaciuto “ Pesavo che ela Clissian ” mormora a bassa voce, strappandomi un sorriso intenerito. Lo abbraccio forte, stringendomelo al petto e gli sussurro in un orecchio “ Lo chiamiamo dopo, ok? ”.

Mi abbraccia forte forte ed annuisce contento “ Siiii ”.

Dopo un’ultima strizzatina, lo lascio andare a giocare ed io, recupero di malavoglia il telefono.

“ Eccomi Jack ” annuncio rialzandomi in piedi e sedendomi nuovamente < Anastasia >.

“ Va tutto bene? ” domando, memore di quanto accaduto il giorno precedente. Anche se lo detesto, per quello che mi\ci ha fatto ed essendo consapevole, dell’errore madornale da lui commesso, è comunque il padre di mio figlio.

< Sì Anastasia, va tutto bene > risponde sprezzante e con tono velenoso, prima di aggiungere incattivito < Non dovresti dirmi qualcosa? >.

Il suo tono di voce e le sue parole, mi fanno irrigidire.

‘ Ecco… ci siamo ’ penso tra me e me, mentre rispondo altrettanto duramente “ Cosa ti dovrei dire Jack? ”.

La mia domanda, lo fa respirare così affannosamente, che lo sento benissimo anche attraverso il cellulare. Sapendo benissimo di stare per ricevere una reazione non propriamente tranquilla, mi alzo ed esco dalla stanza, per non far sentire nulla al bambino.

< Maledizione Anastasia! > urla fuori di sé, costringendomi ad allontanare il telefono dall’orecchio. Non facendomi innervosire dalla sua sfuriata, gli rispondo gelidamente “ Prima di tutto, non urlarmi nelle orecchie Ja… ” ma non mi fa finire, che continua imperterrito aggredendomi < Non provare a dirmi quello che posso o non posso dire Anastasia >.

 “ Ti parlo come penso sia meglio Jack… ” riprendo a dire parlando a bassa voce, ma sempre con tono glaciale “ Non vedo alcun motivo per questa tua aggressione verbale ”.

< Ah no? >

“ No, Jack ”

Dopo qualche istante di silenzio < Non mi hai avvertito che il tuo nuovo ‘ accompagnatore ’ è Christian Grey! > sputa il nome del mio uomo come se fosse un insulto.

“ Christian è un uomo meraviglioso… e poi Jack, non vedo perché dovevo dirti il suo nome! ”

<  Non me ne frega un caz** se tu dici che è una persona meravigliosa Anastasia! Non lo voglio vicino a mio figlio! > sbraita sempre più adirato.

‘ Centra la sua perdita del lavoro! ’ formulo questo pensiero, mentre sto cercando di contenermi per non allarmare il bambino, che continua a giocare nella stanza a fianco.

Sto per rispondere, ma prende un altro respiro rumoroso e continua velenoso < Ma non credere che me ne starò con le mani in mano, mentre tu, porti mio figlio vicino a quell’individuo… no no, te la farò vedere io Anastasia >.

Allibita dalle sue parole e dalle sue minacce, mi appoggio ad un mobile della cucina “ Ma che cosa stai dicendo Ja… ” ma ancora una volta, mi interrompe < Non c’è che dire Anastasia, hai puntato davvero in alto… come una qualsiasi altra donna… put****! Ma non avrò alcuno scrupolo a prendermi il bambino >.

Mi riaggancia il telefono in faccia, lasciandomi addosso una sensazione sgradevole, di ansia e paura!

Mio Dio…

 

***

 

Mi rigiro lentamente tra le coperte e cerco invano di prendere sonno.

Sono a letto da un paio d’ore ma nulla… guardo il mio bambino dormire spensierato, e non posso che essere felice, nel vederlo tranquillo e sereno.

Questa notte, ho proprio sentito l’esigenza di averlo difianco a me… facendo felice lui, e lasciandomi leggermente più tranquilla.

Sospiro, chiudendo le palpebre e tento di scivolare tra le braccia di morfeo… resto immobile, regolarizzo il respiro e cerco di lasciarmi andare al dolce obblio.

 

Apro prima un occhio… sbircio la sveglia.

Sono passati appena due minuti. Rialzo anche l’altra palpebra, ormai rassegnata a passare una nottata in bianco.

Ho troppi pensieri per la testa!

Giro il volto verso il faccino addormentato di Marco e non posso che sorridere, ripensando alla sua impazienza nel sentire Christian.

Dopo la telefonata di Jack, mi sono presa qualche minuto per calmarmi.

Veramente, ho impiegato un po’ più di ‘ qualche minuto ’ per riprendermi! Non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che Jack, avrebbe fatto qualcosa di brutto.

Tremante ho telefonato a Christian, raccontandogli per filo e per segno, ogni parola proferita da Jack. Dopo avermi fatta parlare, Christian, mi ha tranquillizzata… rassicurandomi che qualunque cosa fosse accaduta, l’avremmo affrontata assieme, come una squadra!

E sentirgli dire quelle parole, mi ha alleggerita di un macigno che mi si era posato sul petto.

Voleva anche raggiungerci e dormire a casa mia… ho dovuto tranquillizzarlo un bel po’, prima che accettasse la mia opposizione! ‘ Ah… ma cosa ho fatto di buono per aver avuto la fortuna di incontrarlo? ’ penso sorridente.

Sposto una mano, facendo il più lentamente possibile e mi avvicino ulteriormente al corpicino addormentato di fianco a me. Arrivo a scostargli delicatamente una ciocca di capelli dalla fronte… ‘ Ah, il mio bambino! ’ mi sporgo per baciargli una guanciotta morbida.

Sorrido, tirandomi lentamente indietro e ridacchio silenziosamente, vedendolo stropicciarsi un occhio con un pugnetto.

Con il sorriso sulle labbra, mi alzo su un gomito e porto la mano libera, verso di lui, rimboccandogli le coperte.

Quando mi sono sentita, abbastanza serena da tornare in salotto dal mio bellissimo bambino, che ignorando tutto quello che era appena accaduto, giocava tranquillamente con le macchine. Appena mi ha vista tornare da lui, mi ha subito guardato con aspettativa… ed in quel momento, mi sono ricordata della mia promessa fattagli prima. Così, mi sono abbassata per essere alla sua altezza e gli ho passato il mio cellulare.

Appena ha udito la voce di Christian, ha piantato un urlo giocoso ed entusiasta.

Mi sono seduta nuovamente sul divano e commossa, ho guardato ed ascoltato, il mio piccolino raccontare tutta la sua giornata al mio compagno. Ed è stato proprio in quel fraggente, che mi sono resa conto di una cosa a cui non avevo dato alcun peso sul momento…

Marco, non ha voluto parlare con il padre!

Questa consapevolezza, mi ha lasciata tramortita. È stata la prima volta, che Marco non ha esultato sentendo la voce di Jack!

‘ Non so che fare ’ ammetto a me stessa. Anche se non ho una ‘ grande  simpatia ’ per il mio ex marito, è pur sempre il padre di nostro figlio.

Sospiro profondamente… accarezzo la fronte del piccolo. Mi sporgo per baciarlo… quando capto un rumore.

Mi raddrizzo e giro il busto verso la porta chiusa. Tendo l’udito, cercando la fonte del rumore e per un minuto buono, non avverto nulla.

Mi sto per convincere di aver sentito male, quando nuovamente… rumori di passi silenziosi su per le scale.

Mi irrigidisco, colta dalla paura… ‘ L’altra volta, si sono mantenuti al piano inferiore! ’ mi dico, sentendo la porta della cameretta aprirsi lentamente ‘ Adesso sono molto vicini… pensa Steele, pensa alla svelta ’

Lancio una rapida occhiata al corpicino di Marco.

È questione di attimi… decido di agire. Mi muovo il più lentamente possibile ed esco dal caldo riparo del letto. Mi inginocchio silenziosamente sotto il letto ed alzo una tavola del pavimento… la porta della cameretta si richiude.

‘ Svelta e Silenziosa, Tenente Steele ’ in mente mi rimbomba la voce del mio capo istruttore. Gli scricchiolii si fanno sempre più vicini… infilo velocemente la mano destra sotto l’asse ed altrettanto lesta, recupero l’arma da fuoco ‘ Per fortuna, l’ho conservata carica! ’ rimugino alzandomi ed avvicinandomi all’entrata della stanza.

Ormai sono proprio qui… aprono la porta del bagno, ma la richiudono subito.

Mi muovo furtiva… raggiungo la parete opposta all’apertura della porta, e tendo l’orecchio al fine di captare qualunque rumore.

Rallento la respirazione e resto concentrata.

Ma per un breve istante, lancio un’occhiata al letto ‘ Il mio bambino… cosa devo fare? ’ il cuore mi sale in gola, sentendomi pervadere dalla paura.

Ma altrettanto velocemente, scuoto la testa… ‘ Non farti distrarre Steele… cerca di capire quanti sono… rumori strani… movimenti ’ chiudo gli occhi, ritrovando la concentrazione necessaria.

Sospiro furtivamente… aguzzo l’udito ed avverto distintamente, un solo movimento davanti alla mia porta. Dovrebbe trattarsi di una sola persona!

La maniglia viene girata molto lentamente… stringo la presa sulla pistola e mi preparo mentalmente a quello che sta per accadere. Mi appiattisco alla parete, mimetizzandomi nell’oscurità della stanza.

Dall’ombra, spunta una sagoma scura. Si guarda velocemente attorno e quando individua il mio letto matrimoniale, lo sento respirare affannosamente. Resto immobile… anche se l’istinto mi spingerebbe a lanciarmi su questo essere, aspetto e resto in ascolto.

‘ Devo esser certa che si tratti veramente di una sola persona ’.

Quando non mi giungono altri rumori, mi preparo ad allontanarlo dal mio bambino.

Appena fa per entrare nella stanza dove riposa mio figlio, avanzo furtivamente e mi porto alle sue spalle. Gli premo la canna dell’arma alla testa “ Fermo, se non vuoi finire male ” dico funestamente, togliendo la sicura.

La mia minaccia sussurrata, lo fa immobilizzare sul posto.

Mi avvicino ulteriormente e spingo ancora di più, la canna della pistola contro il suo cranio “ Mani in alto stronzo, dove possa vederle ” fa come gli ho detto, portando le braccia in alto, con mani aperte ed esposte.

“ Ti p-re-go ” balbetta.

Lo faccio girare lentamente… ha sul viso un cappellino scuro e mi guarda, con gli occhi fuori dalle orbite “ T-i pr-e… ” lo interrompo, spingendolo fuori dalla mia camera ed ordinandogli di camminare verso le scale.

 

***

 

Stringo tra le braccia, il corpicino tremante di Marco.

È stato svegliato, dal trambusto che si è generato dall’arrivo della polizia. Appena ho assicurato il malvivente, legandolo ad una sedia della cucina, ho immediatamente chiamato il 911.

Appena ho finito di spiegare l’accaduto all’operatore, ho riagganciato ed ho avvertito il bisogno di avere Christian al mio fianco.

Chiamarlo, raccontare brevemente quello che era accaduto, mi ha lasciata addosso una sensazione di terrore agghiacciante. È come se, solo nel momento in cui ne ho parlato con Christian, ho davvero realizzato il rischio corso… il rischio corso da Marco!

Mio Dio…

Appena ho smesso di parlare, con voce preoccupata, mi ha detto ‘ Arrivo ’ ed ha riagganciato!

Dondolo lentamente, cercando di calmare il mio pulcino spaventato “ Ma-mm-a ” singhiazza, strofinando il faccino sul mio collo. Lo bacio teneramente, sussurrandogli “ Shhhh ” gli strofino la schiena con le mani “ Amore, è tutto finito adesso… ” si abbarrica maggiormente al mio petto “ Shhhhh ”.

Intorno a noi, i poliziotti fanno i loro rilevamenti. Mi si avvicinava un detective… alzo lo sguardo e vedo che mi sta tenendo una mano. Gliela stringo brevemente, prima di tornare ad abbracciare Marco “ Signora Steele, mi presento, sono il Detective Clark… ” inizia a parlare, tirando fuori dall’impermeabile un taccuino “ …mi dispiace, ma devo farle alcune domande ”.

Annuisco “ Va bene Detective ”.

Prende una penna ed inizia “ Innanzitutto, mi congratulo con lei per il suo sangue freddo. Non in molti, reagiscono in questo modo calmo e razionale. ” accetto il suo ‘ complimento ’, con solamente un cenno del capo. Al che continua, ponendomi la domanda principale, quando è coinvolta un’arma da fuoco “ Devo domandarle, se ha un regolare porto d’armi e come mai, ha in casa una pistola ”.

Sorrido, sapendo perfettamente che me lo avrebbero chiesto “ Non si preoccupi Detective Clark… ” mi allungo un istante alla mia sinistra e recupero i documenti, porgendoglieli “ …qui ci sono tutti i permessi che le occorrono ”.

Li prende ed inizia ad annotare sul suo taccuino, i vari codici… quando giunge verso la fine, alza la testa e mi guarda con uno sguardo d’ammirazione “ Tenente Anastasia Steele… ecco perc… ” ma la voce del detective si ferma bruscamente a causa di un forte trambusto fuori dalla porta “ Mi scusi ” dice andando a controllare.

Io non ci faccio molto caso, concentrandomi nuovamente sul mio bambino.

Mi chino verso di lui e respiro a pieni polmoni il suo meraviglioso profumo. Non voglio neanche pensare a quello che sarebbe potuto accadere… non ci voglio pensare!

Sono talmente concentrata su Marco, che quasi non mi rendo conto di chi è appena entrato nel mio salotto.

“ Anastasia… Marco ”.

La sua voce mi riscuote, facendomi alzare di scatto la testa.

Dalla porta, la figura di Christian mi appare come un miraggio mentre si precipita da noi. Ed appena le sue braccia ci circondano, mi sento finalmente al sicuro.

Marco alza il faccino “ Clissian ” singhiozza sporgendosi verso di lui.

Immediatamente Christian lo prende tra le sue braccia e contemporaneamente, prende anche me, facendoci ritrovare tutti e due stretti insieme contro il suo torace ampio.

Affondo il viso nell’incavo del suo collo, sistemandomi a fianco al faccino umido di lacrime di Marco “ Christian ” mormoro con voce spezzata.

Lui ci stringe maggiormente “ Va tutto bene Anastasia… ” ci bacia le teste “ …ci sono io adesso amore mio! ”

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Capitolo 31
*** 30 ***


Inizio con lo scusarmi per il ritardo! Non lo faccio apposta ma questi capitoli, si stanno rivelando più ostici del previsto! Spero apprezzerete… Buona lettura!!

 

CAPITOLO 30

POV CHRISTIAN

 

Prendo in braccio il corpicino addormentato di Marco e scendo dalla macchina.

Sposto il peso del bambino su una spalla e mi giro per incamminarmi “ Aspetta Christian… ” la voce di Anastasia, mi spinge a fermarmi “ …ti aiuto ” parla a bassa voce, sporgendo le braccia per prendere lei il piccolino.

Nego con un sorriso “ Non preoccuparti amore… faccio io! ”.

Mi sorride stanca, facendosi più vicina e poggiando la sua fronte sulla spalla libera… resta immobile per qualche secondo, e poi mi sussurra dolcemente “ Grazie… per tutto ”.

Difronte alle sue parole inattese, rimango di primo acchito, senza fiato. Perché mi sta ringraziando? Non ho fatto nulla per meritarmi la sua gratitudine!

‘ Anzi… ho come il vago presentimento, che tutto questo, sia accaduto a causa mia! ’ rimugino tra me e me, sentendomi colpevole ‘ Ho il fondato timore, di aver attirato su di loro, le sgradite attenzioni di quella pazza! ’.

Scuoto la testa.

‘ È inutile starci a pensare adesso… ’ sospiro profondamente ‘ …devo portarli al sicuro! ’ penso guardandomi intorno, nel parcheggio sotterraneo dell’Escala.

Incrocio per un secondo, lo sguardo di Jason che ci aspetta più in là, leggermente distaccato da noi. Si guarda attorno vigile… li faccio un cenno del capo, a cui prontamente risponde, per poi riprendere ad ispezionare l’area circostante.

Non è stato facile neanche per lui!

Quando all’una del mattino, mi è squillato l’IPhone, mi è balzato il cuore in gola. Sentire quelle parole da parte di Anastasia, mi ha scavato un cratere nella cassa toracica. Il cuore, mi si è stretto in una morsa incontrollabile.

Avvertire la sua paura, la finta calma, con cui mi ha parlato al telefono… mi ha perforato i timpani, facendomi risuonare le sue parole nelle orecchie! La sensazione che ho avvertito, appena ho compreso quello che era accaduto, mi ha letteralmente fatto fermato il cuore!  

Ricordo di aver chiuso la telefonata e di essere saltato fuori dal letto… ho recuperato al volo un pantalone ed una maglia, per poi volare fuori dalla camera da letto.

‘ Per fortuna che ero appena andato a dormire! ’.

Giunto in salotto, già pronto ad uscire, mi è comparso di fianco Jason.

‘ Non so come abbia fatto, ma gli sono davvero grato! ’ penso guardandolo ancora per un istante, prima di riportare la mia attenzione alla mia donna.

Sposto delicatamente il peso del corpo di Marco su un solo braccio, per avere maggiore libertà di movimento. Con la mano libera, la faccio spostare per averla difronte a me “ Non ho fatto nulla di speciale credimi… ” mormoro accarezzandole una guancia.

Fa per dissentire, ma l’anticipo dicendo “ …sono semplicemente venuto da voi, amore ”.

“ Non è vero Chris… ” la interrompo poggiandole un dito sulle labbra “ Shhhh… ” le sorrido dolcemente, accarezzarle una guancia “ …basta parlare adesso. Lasciami fare tutto quello che posso per voi due, ok? ” domando, facendole segno verso gli ascensori.

Gira brevemente gli occhi, guardando nella direzione indicatale… quando torna a guardarmi, mi perdo nel suo meraviglioso sguardo azzurro cielo. Incateniamo i nostri sguardi… il mondo si ferma… tutto sembra perfetto adesso!

‘ Ma cosa mi ha fatto questa donna? ’.

Un attimo dopo, sbatto le palpebre e tutto torna alla normalità.

“ Me lo permetti amore mio? ”.

Con un sorriso, dovuto alle mie parole, annuisce “ Va bene Christian ”.

Scosto le dite dal suo viso ed abbasso il braccio, per prenderle la mano “ Andiamo Anastasia ” e così dicendole, mi incammino verso gli ascensori, con Marco tra le braccia e la mia coraggiosa fidanzata al fianco.

 

 

Appena metto piede fuori dal cubicolo, noto immediatamente la figura di Gail.

‘ È ancora sveglia? ’ penso considerando che saranno le tre del mattino.

È ferma vicino le scale e non appena ci vede, ha un sussulto… si avvicina lentamente, tenendo le mani incrociate sul petto “ Mr. Grey… Signora ” guarda con apprensione il bambino tra le mie braccia “ Cosa posso… ” inizia a dire con tono basso e preoccupato.

Anastasia, che al mio fianco la guarda con un dolce sorriso sul volto, si fa avanti per arrivare vicino alla mia governante.

“ Mrs. Jones… grazie ” sussurra semplicemente, facendo commuovere la povera Gail, che in difficoltà, mi guarda non sapendo cosa dire. Stringendo maggiormente la presa sul corpicino di Marco, mi porto al fianco della mia fidanzata.

Con in volto un sorriso grato, mi accodo ad Anastasia “ Gail… grazie per tutto quanto! ” alle mie parole, si porta una mano alle labbra e le si riempiono gli occhi di lacrime “ Signore… ” balbetta emozionata.

Come un lampo le compare difianco Jason, che vedendola scossa, si preoccupa “ Gail? Che succede? Stai male? ” domanda frenetico, poggiandole un palmo sul ventre coperto dalle maglie.

Lei, dal canto suo, si asciuga una lacrima sfuggitale dagli occhi “ Va tutto bene Jason… ” mormora per tranquillizzare il marito “ …tranquillo ” con un sorriso, porta una sua mano su quella di Jason, ancora sul suo ventre, e l’accarezza dolcemente con la sua.

Restano a guardarsi in silenzio, completamente estraniati dall’ambiente circostante.

‘ Cosa succede? Come mai Jason è così preoccupato? ’ mi domando, guardando con curiosità crescente la scena svoltasi davanti a me.

Al mio fianco, Anastasia, ha un lieve sussulto.

Quando mi giro a guardarla, la vedo ammirare Gail e Jason con le lacrime agli occhi. Si porta una mano alle labbra e li osserva con un sorriso emozionato.

‘ Ha captato quello che a me sfugge! ’ rimugino tra me e me, riportando fugacemente l’attenzione sui due. E guardandoli nuovamente, questa volta con maggiore attenzione, noto il modo con il quale Jason, accarezza il ventre della moglie…

E come un fulmine al ciel sereno, arrivo anche io, a capire il motivo del loro comportamento!

‘ Aspettano un bambino! ’ con rinnovato stupore, ritorno a guardare la mia bellissima Anastasia. E vedendo con quanta gioia li osserva, non posso che augurarmi di vivere anche io, questa magnifica esperienza.

Forse sentendosi osservata, si volta verso di me.

E nell’esatto momento in cui mi specchio nelle sue iridi azzurre, dimentico per un secondo dove mi trovo e cosa è successo stasera. Mi immergo completamente nel suo sguardo cristallino e resto senza fiato, ammirandone la bellezza limpida.

‘ Quanto amo questa donna! ’ sospiro, immensamente grato all’universo, per avermela fatta incontrare.

Ma, il nostro piccolo momento di tranquillità si spezza all’improvviso.

Ed a riportarci a quello che ci circonda, ci pensa il piccolino, che con la sua vocina ancora spaventata, mormora il mio nome nel sonno.

Lo sguardo di Anastasia, che sino a questo momento è stato pervaso dalla gioia, si concentra sul figlio, perdendo quell’aria emozionata. La vedo diventare nuovamente angosciata e spaventata…  e nel vedere la sua angoscia, mi sale da dentro una rabbia incontrollabile.

‘ Non doveva succedere… ’ penso, guardandola distrutto dai sensi di colpa ‘ …se davvero, come sospetto, è stata Elena ad ordire tutto questo… gliela farò pagare molto cara! ’ mi riprometto fermamente, tenendo lo sguardo fisso su di lei.

Mi riscuoto dai miei pensieri di vendetta, cercando di calmarmi quel tanto che basta per tranquillizzare lei “ Ehi… ” le sussurro dolcemente, per richiamare la sua attenzione e quando, alza gli occhi carichi d’angoscia su di me, continuo “ …vogliamo andare di sopra? ”.

Restiamo immobili a guardarci per qualche secondo.

Non ho idea di cosa veda nel mio sguardo… forse, la tenzione accumulata da quella maledetta telefonata… oppure, la rabbia rivolta verso me stesso, per averli esposti al pericolo… ma dopo un altro un istante, annuisce accennando un debole sorriso “ Andiamo Christian ”.

Superiamo in silenzio Jason e Gail ( che nel frattempo si stanno abbracciando ), iniziando a salire le scale che conducono alla zona notte.

Mentre saliamo, butto ‘ casualmente ’ un’altra occhiata ai miei fidati collaboratori e li scorgo in procinto di baciarsi teneramente. Distolgo alla svelta lo sguardo, tornando a guardare la scalinata, con una nuova consapevolezza.

‘ La vera felicità esiste… ed io, farò tutto ciò che posso, per non perdere quello che ho conquistato! ’

 

 

Scendo rapidamente le scale, per raggiungere l’ufficio di Jason.

Ho lasciato Anastasia e Marco in camera da letto. Il piccolino, continua a dormire distrutto… la sua mamma, invece, è seduta su una poltrona a struggersi per il pericolo corso.

Mi si strazia il cuore a vederla così!

‘ Farei di tutto per prendere su di me le sue preoccupazioni ’ penso nell’esatto momento, in cui metto piede nella stanza dedita al monitoraggio della casa ‘ Farò tutto ciò che è in mio potere per difenderli! ’.

Jason appena mi vede, scatta dalla poltrona  “ Mr. Grey, tutto bene? ”.

Gli sorrido riconoscente, avvicinandomi “ Si, tutto bene Taylor… ” dico fermandomi proprio difronte a lui, avendo il tavolo a dividerci “ …ed innanzitutto, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto stasera ”.

“ Non deve ringraziarmi per aver fatto semplicemente il mio lavoro! ” asserisce convinto, facendomi scuotere la testa “ Taylor… sai bene che non fai ‘ semplicemente il tuo lavoro ’. Ogni volta, sei sempre lì pronto a supportarmi… delle volte, come stasera, anticipi le mie richieste, facendomi rimanere stupefatto ”.

“ Mi creda Mr. Grey, faccio veramente solo il mio dovere. E per quanto riguarda stasera… ero ancora qui, quando l’ho sentita accorrere! ”.

Sorrido facendogli segno di tacere un attimo “ Io so bene che quello che fai va ben oltre i tuoi compiti! Quindi, permettimi di ringraziarti… ”.

Resta immobile a guardarmi, in un silenzio carico di stupore.

Quando fa per dire qualcosa, lo anticipo continuando “ Per la tua fedeltà… per la tua prontezza ed il tuo muto consiglio… ” mi interrompo improvvisamente emozionato. Abbasso per un secondo lo sguardo… ‘ C’è la puoi fare Grey! ’ mi schiarisco la voce, rialzando gli occhi su quelli stupiti di Jason “ …apprezzo veramente tanto l’aiuto che tu, e Gail mi date. Non lo dico quasi mai, ma grazie davvero Jason! ”.

Al termine del mio discorso, anche lui, ha gli occhi lucidi.

Sorrido affettuosamente… e ripensando all’improvviso alla scena vista prima, decido di alleggerire l’atmosfera, aggiungendo maliziosamente “ Ed a quanto pare, devo farti anche le congratulazioni… non è vero? ”.

Alle mie parole inaspettate, inizia a muoversi freneticamente sul posto ed il viso, sempre controllato del mio fidato Jason, diventa rosso! Lo guardo ghignando, divertito dal suo imbarazzo… dopo qualche secondo, si apre in un sorriso soddisfatto, mormorando “ Sì Signore… le sue congratulazioni sono ben accette… grazie! ”.

Mi sporgo in avanti con la mano protesa verso di lui, e con il cuore gonfio d’emozione per loro, dico semplicemente “ Auguri Jason! ”.

Lui, si protende di rimando e mi stringe con fervore la presa “ Grazie… ” sorride con tanta di quella gioia, da farmi quasi invidia, ed aggiunge emozionato “ …Christian! ”.

Stringo maggiormente la stretta e dopo un altro paio di secondi, ci separiamo, tornando io dritto e lui, accomodandosi nuovamente sulla poltrona.

‘ Bene… adesso occupiamoci di ben altre questioni ’ penso gustandomi ancora un secondo il cameratismo creatosi tra noi.

Schiarendomi la gola, decido di riportare la dovuta attenzione a quanto successo “ Taylor… ” al mio cambio di tono, anche lui riaquista la serietà e si fa attento “ Mi dica Signore ”.

Guardandolo, non posso che essere soddisfatto dalla sua professionalità.

“ Voglio che contatti il Detective Clark e ti fai dire tutto quello che sanno… ” inizia già a prendere il cellulare “ …ogni dettaglio, anche quello più irrilevante… tutto Taylor… tutto! ”.

Annuisce digitando già il numero… faccio per uscire e raggiungere nuovamente Anastasia, quando mi fermo e mi giro verso di lui “ Ah, Taylor… ” m’interrompo per avere la sua completa attenzione. Alza lo sguardo per incontrare il mio serio “ Signore? ”.

“ Voglio sapere quando ci sarà l’interrogatorio ”.

Mi guarda in silenzio, ed altrettanto seriamente mi risponde “ Sarà fatto Mr. Grey! ”.

Annuendo mi volto nuovamente ed esco dall’ufficio, imboccando le scale. Ripensando alla conversazione avuta con Jason, giungo difronte alla mia camera da letto.

Apro lentamente la porta accostata ed entro, chiudendo fuori dalla stanza, il mondo intero… il mio unico pensiero ora è la serenità di Anastasia! Guardo in direzione della poltrona, sulla quale avevo lasciato la mia donna… ma la trovo vuota.

Giro lo sguardo verso il letto e la vedo immediatamente… è seduta sul bordo del letto matrimoniale, di fianco al piccolino che dorme e gli accarezza gentilmente la fronte.

Respirando profondamente, mi avvicino a loro, facendo il più piano possibile. Anastasia, è talmente concentrata che non mi sente giungere al suo fianco… e così, resto immobile a guardarla. E solo vedere con quanta apprensione osserva il bambino, mi si stringe il cuore.

Deglutendo silenziosamente, mi inginocchio per poter essere alla sua altezza.

Quando mi trovo accovacciato al suo fianco, prendo un respiro profondo e poso con dolcezza una mano sul suo ginocchio. Al mio contatto sussulta, alzando di scatto la faccia verso di me… ed appena mi mette a fuoco, le si riempiono gli occhi di lacrime.

Con altrettanta tenerezza, alzo l’altra mano e gliela poggio su di una guancia, catturando una lacrima con il polpastrello.

“ Christian… ” geme con dolore, inclinando il viso contro il mio palmo “ …ho avuto tanta paura! ” mormora sottovoce, facendomi stringere la gola. Teneramente muovo le dita sulla sua pelle di pesca, accarezzandole la gota “ Amore mio… ” parlo imitando il suo tono “ …anche io ho avuto tanta paura! ” ammetto togliendo la mano dalla sua gamba, per prenderle con delicatezza quella con cui accarezzava suo figlio.

Altre lacrime mi bagnano le dita, solcandole le guance arrossate.

“ Il mio solo pensiero coerente, era che dovevo portare quell’uomo lontano da Marco… ” singhiozza disperata, lanciando un’occhiata veloce al corpicino avvolto nelle coperte “ …appena mi sono resa conto di quello che stava accadendo… ” s’interrompe per prendere fiato, lasciandosi sfuggire un lamento che mi strazia l’anima “ …mi è scattato qualcosa dentro. Dovevo salvare il mio bambino ”.

Annuisco, ascoltando le sue parole… non oso immaginare quello che ha provato in quei momenti!

Maledetta serpe!

Intreccio le nostre dita e la faccio ruotare, in modo da poterla guardare bene “ Quando mi hai chiamato, raccontandomi quello che era appena avvenuto… ” mi muore la voce in gola, al solo pensiero del grande pericolo che hanno corso. Incapace di continuare a parlare, la guardo terrorizzato, specchiandomi nelle sue iridi lucide.

Con il labbro inferiore tremante, porta una mano sulla mia, ancora a contatto con la sua guancia, e ci si aggrappa, inclinandosi maggiormente verso il mio palmo. Chiude gli occhi e respira a pieni polmoni… poi dopo qualche istante di impasse, mi prende la mano e se la porta alle labbra.

Sentendo il dolce contatto con le sue labbra turgide a causa del pianto, mi si sbloccano le parole che mi erano morte in gola, facendomi continuare, il discorso disperato interrotto prima.

“ …in quell’istante, mi è crollato il mondo addosso Anastasia! Se solo ripenso a quello che poteva succedere… ” colto dal panico, affondo il volto nel suo grembo, aggrappandomi alla sua vita con le braccia “ …Dio… non voglio neanche pensarci! Quando vi ho visti lì… seduti, circondati da poliziotti… oh Dio… Anastasia! ” mormoro, gemendo contro di lei, affondando ancora di più con il viso “ Siete tutta la mia vita ormai… se vi capitasse qualcosa, ne morirei!”.  

Si china su di me, abbracciandomi con le braccia… il suo corpo, scosso dagli spasmi, mi trasmette tutte le parole non dette.

La paura…

La disperazione…

La rabbia...

In uno scatto, alzo la faccia e la abbraccio, stringendomela contro il petto in modo disperato. Mi restituisce la stretta con altrettanto sentimento, infilando il volto nell’incavo del mio collo. La imito, posandole la bocca sul collo, iniziando a lasciarle una scia di baci sulla pelle.

“ Ti amo così tanto Anastasia! ” sussurro contro il suo orecchio.

“ Anche io ti amo Christian! ”.

 

 

Sdraiato, con un braccio piegarlo a sorreggermi il capo, guardo le persone più importanti della mia vita, dormire di fianco a me!

Sorrido intenerito, scostando una ciocca di capelli dal naso di Anastasia… lo arriccia per il fastidio e sussurra il mio nome, con un dolce sorriso sulle labbra. Sospiro beato, dalla visione che mi si para davanti.

Dopo qualche bacio ed abbraccio, sono riuscito a farla rilassare abbastanza da convincerla a mettersi a letto. Ed appena si è stesa di fianco al bambino, si è addormentata subito.

‘ Sono bellissimi insieme! ’ penso abbracciandogli con lo sguardo… Marco nel sonno, si è girato verso il corpo della madre, cercando istintivamente il suo calore e la sua protezione ‘ Sono così orgoglioso di lei! ’.

Con gli occhi stanchi, ma che si rifiutano di chiudersi, li guardo dormire tranquilli. Mi tormenta il pensiero di quello che poteva succedere e mi detesto, perché temo di sapere chi sia il mandante!

Quella serpe!

Sospiro stancamente… voglio che siano al sicuro e protetti!

‘ Amo averli qua con me! ’ rimugino tra me e me, pensando a quanta gioia portano nella mia vita e nelle mie giornate ‘ Forse… ’ ma il telefono, mi distrae per un secondo dai miei pensieri.

Volto lo sguardo verso il mio comodino e mi allungo leggermente verso di esso, facendo attenzione a non disturbare il loro sonno. Lo prendo in mano e sullo schermo mi compare la notifica di un messaggio di Jason:

< Signore, il Detective Clark dice che domani, nel tardo pomeriggio si svolgerà l’interrogatorio della persona arrestata a casa della Signora >

Sorridendo per l’efficienza del mio collaborare, ripongo nuovamente l’IPhone sul comodino. Mi sdraio sul fianco e riporto il mio sguardo su di loro. Respiro un po’ più calmo, preparandomi a scivolare tra le braccia di Morfeo.

Accosto il corpo al loro e poso con delicatezza il braccio sulla vita di Anastasia, circondando in un colpo solo entrambi.

E chiudendo le palpebre, mi affiora alla mente un pensiero che mi fa sospirare di felicità… 

‘ Non sarebbe male, vivere insieme! ’.

 

 

POV ANASTASIA

 

La luce del sole mi colpisce dritto negli occhi e mi disturba il sonno.

“ Mhmmm ” ancora con le palpebre abbassate, gemo stiracchiando un braccio. Cerco di scivolare nuovamente nell’oblio, ma sento delle voci in lontananza che richiamano la mia attenzione.

Ormai ‘ sveglia ’, prendo atto di avere al mio fianco, il dolce tepore dato dal corpicino di Marco. Con un sospiro felice, allungo la mano e lo accarezzo.

Apro lentamente gli occhi ed alla vista, del mobilio della camera di Christian, aggrotto le sopracciglia “ Perché siamo qui? ” mi domando sottovoce. Tento di rammentare cosa ci ha portati qua, ma è tutto annebbiato… non riesco a ricordare!

‘ Cosa è successo? ’ penso riabbassando le palpebre. Mi sforzo di ritornare alla serata passata, ma più tento di rammentare, più tutto diventa confuso.

Ok Steele… ragiona…

‘ Sono certa che eravamo a casa mia… ’ mi passo una mano sulla fronte e mi pizzico la punta del naso ‘ …ho avuto quella spiacevole telefonata con Jack… abbiamo mangiato e poi sono andata a dormire con il mio pulcino ’.

Un movimento difianco a me, mi fa aprire gli occhi.

Sorrido divertita, vedendo il mio piccolino girarsi di pancia sotto. È sempre stato una piccola anguilla nel letto… neanche quando dorme, riesce a stare fermo!

Gli accarezzo una guanciotta morbida, godendomi questo attimo di felicità… ma mentre compio, il gesto più naturale per una madre, mi ritrovo a boccheggiare inorridita. Nella mente, mi scorrono all’improvviso, le immagini di quanto accaduto.

Mio Dio…

Mi porto le mani alle labbra, divenute improvvisamente fredde ed abbasso le palpebre, stringendole forte. Qualcuno si è introdotto in casa mia! Poteva far del male a Marco!

‘ Come ho potuto dimenticarmene? ’ mi chiedo.

Di scatto riapro gli occhi serrati e mi affretto a stringermi il mio bambino contro il seno. Lo bacio delicatamente sul capo e respiro a pieni polmoni, il suo buonissimo profumo.

Ecco perché siamo da Christian! Appena l’ho chiamato, è corso da noi portandoci via.

‘ Non so come avrei reagito se non fosse venuto! ’ ma neanche il tempo di completare il pensiero, che dalla porta accostata entra proprio lui.

Col cuore che batte all’impazzata, lo seguo con lo sguardo camminare in punta di piedi, per non disturbarci… viene verso il letto, tenendo tra le mani il suo telefono. Appena nota che ho gli occhi aperti, mi sorride venendo a sedersi dal mio lato del letto.

“ Buongiorno Anastasia ”.

Scosto delicatamente il corpicino di Marco, mettendolo steso sul materasso e mi allungo verso di lui “ Buongiorno Christian ” mormoro baciandolo a fior di labbra.

Mi sorride, accarezzandomi una guancia “ Come ti senti? ”.

Sospiro pesantemente, poggiandomi contro il suo palmo “ Potrebbe andare meglio… ” alzo una mano per poggiarla sulla sua “ …ma sono anche grata, che tutto sia andato bene ”.

Annuisce guardandomi con orgoglio “ Sei stata fantastica amore mio! ” si allunga e mi bacia con tanta di quella dolcezza, da farmi commuovere  “ Sono così fiero di te… hai salvato te stessa e Marco! ”.

Alle sue parole, lo abbraccio forte, godendomi la pace e la tranquillità che mi assale quando sono tra le sue braccia. Gioendo, gli poggio il mento sulla spalla, sentendo con quanto trasporto mi stringe a sé.

“ Ti amo Christian ”.

 

 

“ Buuooonooo ” l’esclamazione entusiasta del mio bambino, ci fa sorridere tutti.

Sono in cucina, a fare colazione ( una tarda colazione, essendo le 10.30 di mattina ) con Christian e c’è anche Gail insieme al marito. Quando mi sono svegliata, ci ho messo qualche minuto a ricordare quello che era avvenuto! E solo avvolta nella stretta di Christian, mi sono calmata…

‘ Le braccia di Christian per me sono un porto sicuro… dove so, di poter essere me stessa! ’

Alla fine, la voce che mi ha impedito di riaddormentarmi, era proprio la sua!

A quanto mi ha raccontato, stava parlando con la polizia… hanno fissato l’interrogatorio del malintenzionato che si è introdotto da me, e ho dovuto faticare non poco per ‘ convincerlo ’ a farmi presenziare!

Pretendeva che IO, dovessi rimanere a casa con il piccolino… mentre lui, no!

‘ Ohh… ma gli ho reso bene l’idea di quello che sarebbe accaduto! ’ soghigno, ripensando alla sua reazione di fronte alle mie parole dure e contrattaccabili.

 

INIZIO FLASHBACK

Lo osservo, sperando di non aver sentito bene… non può avermi appena ‘ detto ’, di restare a casa mentre lui, va all’interrogatorio dell’essere che si è introdotto in ‘ casa mia ’.

“ Christian… ” mi siedo sul materasso per essere più comoda, e tenendo la voce bassa per non svegliare Marco, continuo “ …non credo di aver sentito bene… hai per caso detto < tu resti a casa con il bambino > ? ” assottiglio lo sguardo, per rendere più chiaro il mio dissenso.

Lui mi restituisce uno sguardo determinato, e risponde pacatamente “ Hai sentito benissimo Anastasia… ” alle sue parole, mi attanaglia una voglia matta di urlare dalla frustrazione… ma la situazione, non migliora quando completa la frase…

“ …è meglio se non sei presente… non si può sapere co… ” ma non lo faccio finire, che gli riservo un’occhiataccia. Si blocca deglutendo rumorosamente.

Respiro profondamente e gli faccio segno di scostarsi da me, per farmi alzare. Una volta in piedi, lo prendo per mano e lo trascino fuori dalla stanza.

Quando sono certa che Marco, non possa sentirci, lo fronteggio. Ma ritrovarmi davanti agli occhi, la sua espressione preoccupata ed ansiosa, mi calma quel tanto che basta, da modulare il tono della voce.

“ Christian Grey… io, non sono una di quelle donnette che si vanno a nascondere dai pericoli! Tu mio caro… ” fa per parlare, ma non glielo permetto… ammorbidisco la voce, accarezzandogli una guancia “ …ti sei innamorato di un marines, e noi soldati, non ci tiriamo indietro quando c’è da proteggere qualcuno che amiamo! ”.

Gli sorrido, vedendo nelle sue iridi grigie, tutta la frustrazione che sta provando ‘ Mi vuole solo proteggere! ’ sospiro interiormente, mentre continuo a tenere gli occhi nei suoi.

Dopo pochi istanti, lo vedo cogliere appieno le mie parole. E sorridendomi rassegnato, mi dice semplicemente questo:

“ Mi sa proprio che me la sono cercata io… vero? ”.

E in uno sprint di felicità, lo abbraccio di slancio. Ricambia con forza la stretta… ancoro le braccia al suo collo ed avvicinandomi all’orecchio, gli sussurro “ Non ti farò mai pentire della tua scelta! ”.

FINE FLASHBACK

 

“ Grazie piccolino… sono contenta che ti piacciono! ” la voce di Mrs. Jones mi riporta al presente.

Torno a prestare attenzione all’ambiente che mi circonda e noto con un sorriso, che Taylor e la moglie sono in disparte, nell’angolo della cucina intenti a parlare.

Ho già fatto i miei migliori auguri alla coppia e lei, mi ha ringraziata emozionata, chiedendomi curiosa come l’ho intuito. Al che io, sempre sorridendo, le ho semplicemente risposto < Intuito femminile >.

Ancora sorridente, giro lo sguardo verso Marco, che nel frattempo, si è spazzolato tutto il primo muffin, preparati dalla governante di Christian, e si sta allungando per prendere un altro.

Acchiappo la sua manina, prima che riesca nel suo intento, guadagnandomi uno sguardo supplichevole da parte del mio bambino “ Tesoro, ne basta uno! È tardi… e dopo dobbiamo mangiare ” gli lascio andare la manina, già sapendo che avrebbe tentato di convincermi.

“ Mamma ” piagnucola infatti, cercando di intenerirmi… scuoto la testa, facendolo sbuffare contrariato. Allora, tenta di corrompere Christian, che seduto difianco a lui, assisteva a tutta la scena divertito “ Clissiannnnn ”.

Ed in quell’istante, incontro lo sguardo di Christian e mi scambio con lui, un sorriso complice.

Dopo avermi fatto l’occhiolino, si rivolge a mio figlio “ Marco… la mamma ha ragione, non posso aiutarti! ” gli scompiglia i capelli divertito, provocando un altro sbuffo da parte del piccolo.

Sorrido interita, guardandoli interagire tra loro e cercando di non farmi scoprire, prendo di nascosto il cellulare, ed immortalo questo momento. Incantata, ammiro la dolcezza che traspare dall’immagine.

Ho appena scattato la foto, quando il suono del mio telefono mi distrae.

Lampeggia sullo schermo, il nome di mia ‘ sorella ’… ancora lei? Ma cosa vuole adesso?

Con stizza, poggio nuovamente il cellulare ( a schermo in giù ) sul top dell’isola della cucina e ritorno a bearmi della vista di mio figlio, in compagnia dell’uomo che amo.

Sospiro stanca… e non volendo, il mio pensiero torna lì!

Perché ora? Dopo tutto questo tempo?

Essendo assorta nei miei pensieri, non mi accorgo che Christian, con in braccio Marco, mi sono difianco e mi guardano entrambi preoccupati. Cerco di distendere la mia espressione ( che mi rendo conto essere corrugata ), e tento senza molto successo, di sorridere spensierata.

“ Mamma? ” domanda il mio bambino… mentre, il mio uomo mi chiede ansioso “ Cosa c’è Anastasia? Cosa è successo? ”.

Difronte alla loro preoccupazione, le supposizioni sul comportamento di Teresa, evaporano dalla mia mente, come una nuvola passeggera scacciata via da un dolce vento primaverile.

Alzandomi, li colgo di sorpresa, abbracciandoli entrambi “ Va tutto bene, amori miei… ” sussurro baciando prima la boccuccia del mio piccolino, per poi baciare Christian “ …è tutto perfetto ”.

 

***

 

“ Non riesco ancora a credere a quello che è accaduto! ” ancora una volta Mia, esprime tutto il suo sconcerto per l’accaduto.

Annuisco, abbracciando il corpicino del mio bambino, che addormentato mi dorme tra le braccia ‘ Il mio tesoro ’ penso stringendomelo al petto… è crollato dalla stanchezza, appena dopo colazione.

“ Lo so Mia… lo so ” mormoro baciandogli delicatamente la testolina.

Seduta nell’enorme salotto di Christian, insieme a tutta la sua famiglia, guardo la figura della mia amica, che mi fissa arrabbiata e sconvolta. Ho difronte a me, le mie amiche accompagnate dai rispettivi fidanzati… alla mia destra, Grace… ed infine, difianco sulla sinistra, Christian.

Carrick è impegnato in tribunale… ma Grace, si è premunita di dirmi che verrà appena possibile!

Sono arrivati, subito dopo che avevamo finito di fare colazione. A quanto pare, mentre ero ancora a letto, era al telefono anche con loro!

Appena li ho visti entrare tutti preoccupati, mi sono improvvisamente resa conto, di non aver avvertito nessuno! Ho subito recuperato il mio cellulare ed ho chiamato prima mamma e Bob, e naturalmente, anche mio padre. Mia madre si è messa ad urlarmi nelle orecchie, chiedendomi dove fossi e se stavamo bene.

Inutile dire che sta venendo qui, a casa di Christian!

Mentre Ray, dopo un primo momento di silenzio, ha esordito dicendo:

< Domani vengo a Seattle >

La mano di Grace sulla spalla, mi fa sussultare e girare di scatto verso la mia destra “ La cosa importante, è che sia tu, che Marco, stiate bene ” dice guardando angosciata il mio bambino abbandonato tra le mie braccia.

“ Sì Grace… la cosa essenziale è questa! ” asserisco completamente d’accordo con lei “ Se penso a quello che sarebbe potuto succedere… ” mormoro scuotendo la testa.

“ Non pensare a queste cose, cara… ” mi accarezza dolcemente la spalla “ …siete qui e state bene! ” annuisco alle sue parole, facendola sorridere.

Christian, ci circonda con un braccio e mi bacia la testa “ La mia guerriera ”.

Mi accoccolo un po’ di più contro il suo corpo caldo, stringendo delicatamente la presa sul corpicino del mio bellissimo bambino.

“ Dov’è adesso quell’uomo? ” domanda Katherine, tenendo una mano sul pancione prominente.

A rispondere, è Christian “ È stato trasportato in carcere… più tardi verrà trasferito alla centrale per l’interrogatorio ”

“ Spero ci marcisca in carcere! ”.

Sospiro alla frase di Mia… ‘ Non vedo l’ora che finisca questa giornata ’ pensando a quello che dovrò fare oggi pomeriggio. Sono ancora convinta che è necessaria la mia presenza durante l’interrogatorio… voglio sapere tutto quello che dirà, conoscere le sue intenzioni.

Nella sala, scende un silenzio carico di tensione… fino a quando, il fratello di Christian esordisce con entusiasmo “ Certo, che sei stata veramente grande Anastasia! ” mi guarda con rispetto e continua “ Sono certo che quell’uomo, non si aspettava di certo di trovarsi difronte una donna armata! ”.

“ Beh, è un marines Elliot… cosa ti aspettavi? ” interviene Ethan, con tono orgoglioso.

Sorrido, ringraziando entrambi per le loro parole.

“ Anastasia…” dice Grace, richiamando la mia attenzione “ … noi in famiglia, solitamente siamo contrari alle armi da fuoco ” mi scosto dal tepore del corpo di Christian, per guardare in volto sua madre “ Lo so Grace, Christian me ne ha parlato e rispetto profondamente la vostra opinione in merito ”.

Mi sorride con gratitudine, prima di continuare “ Ma questa, è davvero la prima volta in vita mia, che sono profondamente grata che tu ne sei in possesso e che soprattutto, le sappia usare! ” conclude avvicinandosi di più a noi, per stringermi forte una mano sul braccio.

Sto per ringraziarla, quando nella stanza fa la sua comparsa Taylor.

“ Mr. Grey, sta salendo la Signora Adams insieme al marito ”.

A quelle parole, mi scosto delicatamente dalla presa di Grace e mi alzo in piedi. Christian, segue immediatamente il mio esempio “ Grazie Taylor ” dice, prima di rivolgersi a me “ Anastasia, dammi Marco… ” mi prende dalle braccia il bambino e continua “ …in questo modo potrai abbracciarla ”.

“ Bravo figliolo! Sicuramente la mamma di Anastasia, la vorrà stringere a sé ” dice Grace, alzandosi anche lei dal divano ed avvicinandosi al figlio.

Lo ringrazio per la sua premura e mi avvio verso l’entrata.

I pochi secondi che occorrono all’ascensore per giungere all’attico, mi sembrano interminabili… e non appena la scorgo dalle porte, mi ritrovo stretta nell’abbraccio di mia madre ‘ Grazie amore mio! ’ penso godendomi appieno le sue braccia “ Ohh Anastasia ” sussurra contro il mio orecchio  “ La mia bambina ”.

“ Mamma ”.

 

***

 

Dopo avermi stretta a sé ancora per qualche secondo, mamma mi ha preso il volto tra le mani e mi ha guardata fisso negli occhi, mettendomi soggezione. Stava per dirmi qualcosa, ma poi mi ha  lasciata andare con reticenza, permettendo anche a Bob, di salutarmi. Subito dopo ha raggiunto Christian e lo ha salutato, per poi prendere il piccolo tra le braccia e baciarselo tutto.

Inutile dire che si è svegliato, tutto contento di vedere i nonni!

Ed ora, eccoci qui… nel salone di Christian, con le nostre famiglie quasi al completo. Le nostre madri, si sono immediatamente prese in simpatia, iniziando a raccontarsi le loro vite!

Hanno Marco seduto tra loro, e se lo coccolano entrambe “ Ahh, il mio ometto coraggioso! ” esclama mamma, facendo ridere mio figlio che contento ripete “ Colagioso ”.

“ Eh sì Marco, sei veramente tanto coraggioso ” gli dà man forte Grace, suscitando la sua felicità.

Le vedo parlare e ridere, ma Carla è strana… volto lo sguardo su Bob, seduto vicino ad Ethan ed Elliot, e noto che lancia un’occhiata furtiva alla moglie, per poi tornare a concentrarsi sui suoi interlocutori.

‘ È successo qualcosa ’ rimugino tra me e me, studiando il loro comportamento… si guardano, si scambiano delle occhiate significative e dopo, fanno finta di nulla.

Li ho anche sorpresi a guardarmi tesi… respiro profondamente ‘ Devono dirmi qualcosa e non sanno come fare! ’ arrivo a questa spiacevole conclusione, e mentalmente mi preparo.

Seduta dall’altro lato della sala, li guardo con i nervi a fior di pelle, mentre sono poggiata al solido petto del mio amore. Mi abbraccia teneramente, accarezzandomi le braccia con le punte delle dita “ Sono felice che si siano conosciute ” il sussurro di Christian, mi distrae dalle mie congetture.

Giro il viso ed incontro il suo sguardo limpido “ Anche io sono contenta… ” gli accarezzo una guancia, soffermando i polpastrelli sulle rughette d’espressione vicino agli occhi “ …avrei solo preferito, che fosse in un’altra occasione ”.

Chiude le palpebre e sospira profondamente “ Concordo pienamente ”.

Vedendolo così rilassato, mi dispiace quasi dirgli i miei timori, ma non ce la faccio da sola… sto per scoppiare!

Mi schiarisco la gola per richiamare la sua attenzione ed infatti, rialza immediatamente le palpebre e mi guarda. E deve vedere qualcosa, perché mi domanda preoccupato “ Tutto bene? ” in risposta, lancio un’altra occhiata a mamma e per puro caso, incrocio i suoi occhi.

Ed il modo in cui sfugge al mio sguardo, mi dà la conferma definitiva che cercavo. Ritorno a guardare Christian e fissandolo, gli sussurro a bassa voce “ È successo qualcosa e mia madre non sa come affrontare il discorso ”.

Sentendo le mie parole, i suoi occhi grigi si sgranano… si gira di scatto a guardarla.

Dopo qualche secondo, torna a rivolgere su di me la sua attenzione “ Ne sei certa? ” mi domanda preoccupato.

Annuendo, gli prendo le mani nelle mie stringendogliele “ Purtroppo si ” mi restituisce la presa, e guardandomi serio, mi domanda “ Come vuoi procedere? ”.

Ci penso su un istante… se ancora non hanno detto niente, vuol dire che non vogliono parlarne davanti a tutti!

“ Potrei parlarle in cucina? ”.

Annuisce, d’accordo con me “ Si è… ” ma non riesce a completare la frase, che la voce di suo fratello lo interrompe “ Anastasia, tua madre è esattamente come me la aveva descritta Katherine ” ridacchia Elliot, guardando Grace e mamma parlare. Io sorrido tesa e scambiandomi un’occhiata con Christian, mi preparo.

 

 

Poggiata al ripiano della cucina, vedo mia madre, evitare il mio sguardo.

Sono riuscita ad attirarla lontano dagli altri con una scusa ed adesso, non mi guarda neanche! Spazientita e spaventata dal suo comportamento, decido che è arrivato il momento.

“ Mamma… guardarmi ”.

Con riluttanza fa quello che le chiedo e quando questo accade, mi scontro con i suoi occhi lucidi, carichi di preoccupazione. Abbandonando immediatamente tutti i pensieri avuti fin ora, mi avvicino a lei e le prendo le mani, stringendogliele forte “ Mamma, che c’è? Cosa è successo? ”.

Restituisce con disperazione la stretta “ Non so come dirtelo Anastasia… ” inizio a sentire gli occhi lucidi e la gola mi si stringe “ …non voglio aggiungere altro stress a questa giornata già difficile ” s’interrompe, per guardarmi dispiaciuta.

Non riuscendo a controllare la voce, grido quasi disperata “ Cosa è successo mamma? ” alla mia domanda, non risponde subito... mi guarda per un paio di secondi, che a me sembrano ore, per poi lasciarmi andare con difficoltà le mani e prendere con indecisione la sua borsa.

‘ Come mai si è portata la borsa? ’.

Il mio tono alto richiama l’attenzione di tutti, perché in cucina accorrono Christian e Bob. Il primo, mi compare al fianco ed il secondo, si posiziona vicino a mamma, mettendole una mano sulla spalla facendole coraggio.

 “ Anastasia, tutto bene? ” la voce di Christian mi parla dolcemente, ma non gli rispondo… sono troppo concentrata a studiare i movimenti delle mani di mia madre.

E quando dalla borsa, tira fuori una busta di uno studio legale, inizio a sudare freddo.

Cosa è?

Oddio…

“ Non avendoti trovata a casa, per ovvie ragioni, sono venuti da noi… ” mormora Bob, prendendo parola “ …non sapevamo come fare ”.

Incrocio lo sguardo di mamma e mi basta quello, per iniziare a tremare. Mi sento afferrare saldamente per le braccia da Christian, mentre mamma mi allunga a fatica la busta. E man mano che la guardo meglio, inizio a capire…

Quel figlio di pu…..

È sicuramente Jack!

Tremante prendo dalle mani di mamma la busta e lentamente la apro. Quando vedo l’intestazione dello studio legale, fremo di rabbia e terrore.

Al mio fianco, Christian esclama “ Figlio di put****! ”.

.

 

POV ELENA

 

Non dovevo affidarmi a certa gente!

Maledetto!

La suoneria del mio telefono mi fa irrigidire. Tremante lo prendo in mano e faccio partire la chiamata “ Pronto? ”.

< Elena > la sua voce arrabbiata mi fa tendere < Un altro fallimento >.

“ Non è stata colpa mi… ”.

< Ti avevo detto che non avrei tollerato un altro errore! > s’interrompe per prendere fiato prima di continuare < Non farmi diventare cattivo >.

E così dicendo, mi chiude il telefono in faccia “ Cazzooooo ” urlo fuori di me, scaraventando il telefono contro il muro, riducendolo in mille pezzi.

Respirando con il fiatone, fisso arrabbiata le foto appese al muro. Immagini di Christian, della sua famiglia, di quella puttanella!

Presa da un raptus di rabbia incontrollabile, prendo un coltello e lo lancio verso le foto.

Respiro a pieni polmoni ‘ Non farti sopraffare dalla rabbia… la rabbia offusca la ragione ’ sospiro, pensando lucidamente ‘ Ed io sono una professionista nel mantenere il controllo! ’.

Elegantemente mi ricompongo, sistemando i capelli sfuggiti dall’acconciatura e mi avvicino al muro.

Recupero il coltello e guardo con una certa soddisfazione, l’enorme buco creatosi proprio sulla faccia di Christian e della put****.

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Capitolo 32
*** 31 ***


Comincio con lo scusarmi ( nuovamente ) per il ritardo! Non è assolutamente voluto… spero con tutto il cuore che apprezzerete il nuovo capitolo. Ne approfitto inoltre, per fare i miei Auguri di una Santa Pasqua a Tutti Voi… un bacione!!

 

CAPITOLO 31

POV CHRISTIAN

 

Guidando con prudenza, percorro gli ultimi isolati che ci separano dalla centrale di polizia. Lancio uno sguardo alla mia dolce compagna, trovandola concentrata a guardare gli edifici che ci sfrecciano difianco, costeggiando le corsie della strada. Mi è seduta di fianco sul sedile della macchina, con un gomito contro la portiera, tenendosi il mento con una mano.

Riporto gli occhi sulla strada… stringo con forza le labbra tra loro e continuo a guidare, fermandomi ad un semaforo rosso, quando ormai siamo nelle vicinanze della nostra destinazione. Sospiro frustrato, cogliendo nello specchietto retrovisore, la vettura con abbordo Jason e Ryan, che ci seguono ad un’auto di distanza.

Ho voluto portare io Anastasia, credendo che avere un po’ di praivacy durante il tragitto, l’avrebbe fatta sentire più a suo agio. Ma non credo, adesso, che fosse necessario!

Guardando ossessivamente la luce rossa, mi maledico per non essere riuscito a convincerla a restare con Marco! Ho tentato inutilmente di parlarle, ma nulla… è determinata ad assistere all’interrogatorio.

‘ Detesto profondamente, il solo pensiero di averla a pochi passi da quell’essere! ’.

Avevo ‘ accettato ’ l’idea di averla presente, capendo il suo bisogno di avere risposte… ma è stato prima di tutto quello che è successo con l’arrivo dei nostri familiari!

‘ Mamma mia, che casino ’ penso, proprio quando lo scatto del verde mi porta a ripartire ‘ Beh… andiamo a levarci questo pensiero! ’ rimugino tra me e me, svoltando nella via della centrale di polizia.

Un sospiro rumoroso, mi fa volgere lo sguardo alla mia destra.

Con un sorriso triste, la guardo, distogliendo per una manciata di secondi la mia attenzione dalla strada. Si è raddrizzata e guarda con nervosismo la via difronte a noi, identificando con lo sguardo l’edificio che dobbiamo raggiungere.

Stringendo i pugni sul volante, ritorno velocemente a concentrarmi e guidando agilmente, percorro gli ultimi metri. Una volta parcheggiata l’auto in un posto libero e spento il motore, mi volto verso Anastasia.

Ha lo sguardo fisso sulla porta dell’edificio, da cui escono ed entrano poliziotti e personale civile. Guarda attentamente tutta l’aria circostante con attenzione, ma sembrando al coltempo assente!

È silenziosa ed agitata al tempo stesso… e tutto per causa di quelle carte! Con una smorfia sofferente in volto, mi sporgo tra lo spazio dei sedili e le poggio una mano su di un ginocchio.

Al contatto improvviso, sussulta vistosamente, girando di scatto il viso a guardarmi e quando i nostri occhi si incrociano, cerca di sorridermi, ma è un sorriso che non arriva a coinvolgere le sue meravigliose iridi azzurre… fa invece trasparire tutta la sua preoccupazione.

‘ Detesto vederla così! ’.

È da quando abbiamo letto quei maledetti fogli, che attestano l’intenzione di Hyde di richiedere l’affidamento esclusivo del piccolo Marco, che Anastasia è diventata sofferente.

La sua prima reazione è stata caratterizzata da una rabbia incontrollabile… appena ha iniziato a leggere le parole contenute in quell’ordinanza, si è scostata da me con una furia che mi ha lasciato sbalordito.

Tenendo saldamente incatenati i nostri sguardi, rammento il bellissimo volto della mia Anastasia, distorto dalla rabbia.

 

INIZIO FLASHBACK

Sono immobile… e come tutti, guardo in silenzio Anastasia respirare in maniera affannata, mentre stringe tra le dita i fogli dello studio legale. ‘ Cosa faccio? ’ mi domando restando fermo dove sono, con il timore di fare qualcosa che la possa irritare ancora di più.

“ Tesoro? ”.

Al richiamo di sua madre, si gira lentamente a guardarla “ Ti prego Anastasia… di qualcosa! ” dice disperata, facendo accorrere il marito, che le si fa più vicino. Io, conoscendola un po’ e sapendo benissimo che sta per scoppiare, mi porto più verso di lei.

Ed infatti, tempo qualche secondo, sbotta alzando un po’ troppo il tono di voce “ Quel viscido verme! Dopo tutti i miei sforzi… ” s’interrompe per respirare “ …fatti unicamente per mantenere un rapporto civile per il bene di nostro figlio… adesso osa farmi questo? ”.

Con il cuore straziato, restiamo tutti gelati sul posto, lasciandola ansante con le gote in fiamme. Serro i pugni, sentendomi male per lei… detesto il pensiero di quello che accadrà. Anche se, certamente Hyde, non ha alcuna possibilità di vincere questa ‘ richiesta assurda ’, sta comunque facendo soffrire la mia donna!

“ Va tutto bene? ”.

La domanda giunta dalla porta, ci fa girare tutti verso di essa. Mio fratello, guarda prima Anastasia e vedendola provata, dirige lo sguardo su di me “ Christian? ”. Io, prendendo un bel respiro profondo, annuisco, facendogli segno di raggiungere il salone.

In risposta, mi lascia uno sguardo carico di interrogativi, a cui cerco di rispondere con un’occhiata significativa. Tempo qualche istante, sembra capire che sta succedendo qualcosa di grosso ed annuendo, lancia un’altra occhiata a tutti e quattro, per poi sparisce oltre lo stipide della porta.

Prendo un respiro profondo e torno a concentrarmi su Anastasia.

Ha il volto abbassato, coperto da una cascata di capelli che le ricadono davanti, impedendomi di vedere la sua espressione.

La prima a riscuotersi dallo schok, fu ancora una volta sua madre, che cercando di tranquillizzarla le si avvicina, ottenendo però l’effetto contrario. Infatti, forse sentendo i suoi passi, rialza di scatto il viso ed tirando le mani davanti a sé, le sussurra con voce arricchita dalla collera di fermarsi.  

“ Ferma mamma ”.

Improvvisamente getta a terra i fogli ormai accartocciati ed allontanandosi da tutti, si dirige correndo verso le scale. Dopo un primo momento di stupore, mi riscuoto e la rincorro… facendo segno a Carla di lasciar fare a me.

Quando arrivo al piano di sopra, sento immediatamente i suoi lamenti.

Corro veloce verso la mia camera e sradico quasi la porta appannata, tanta è la mia irruenza. Appena entrato, individuo subito la sua figura accartocciata sul letto.

Mi avvicino celere e raggiunto il materasso, prendo il suo corpo tra le braccia e me la stringo forte contro il torace. I suoi singhiozzi disperati riempiono la stanza, trapassandomi il cuore. Avvolgendola maggiormente, abbasso la faccia per baciarle la testa “ Amore mio ” sussurro dolcemente.

“ Ch-ri-sti-an ”.

Il suo pianto diventa più forte, ed artigliando tra le dita la mia maglia, si aggrappa al mio corpo. La sua disperazione mi trafigge il cuore e mi fa stringere la gola, lasciandomi impotente e devastato… posso solamente abbracciarla stretta e cercare, di trasmetterle la mia vicinanza ed il mio supporto incondizionato.

Nel vano tentativo di poterla calmare, inizio a dondolare su me stesso, sentendo un improvviso fuoco salirmi dal torace al volto. Tento di tenere a bada la mia commozione… sapendo che ora Anastasia ha bisogno di un appiglio forte!

Quando la situazione non migliora, ma anzi, inizia ad avere difficoltà nel respirare, mi incomincio seriamente a preoccupare. Rafforzando ulteriormente la mia presa sul suo corpo, le mormoro spaventato “ Shhhh… ” la bacio disperato sul capo “ …amore calmati… ti prego ”.  

Con il petto squassato dai continui singhiozzi, scosta il viso inondato di lacrime e mi guarda addolorata, trafiggendomi con i suoi occhi sofferenti “ C-om-e h-a p-otu-to f-ar-e q-ues-to? ” geme, facendomi trattenere il respiro “ M-a ch-e pa-dre, f-are-bb-e una co-sa s-im-ile? ”.

Svelto, le circondo il volto tra le mani e dolcemente, le asciugo con le dita le lacrime che imperterrite continuano a scorrerle sulle guance accaldate. Risponde alle mie attenzioni, chiudendo gli occhi ed inclinando il viso, per appoggiarsi completamente.

Addolorato e partecipe della sua pena, sospiro mentre le guardo il viso distorto dal dolore. Anche se ha le palpebre abbassate, so bene cosa cela dietro di esse.

Schiarendomi la gola infiammata dalle lacrime trattenute, la chiamo “ Anastasia… ” dico per farle riaprire gli occhi.

Quando lo fa, incastono i nostri sguardi facendo legare i miei grigi, nei suoi azzurri e continuo a parlare “ …purtroppo, non ti so dire cosa abbia spinto Jack ad agire così ” m’interrompo addolorato.

‘ Spero non sia a causa mia! ’ rimugino interiormente, ripensando alle parole scritte su quelle maledette carte… ‘ Anche se temo proprio che sia questo il caso! ’.

Paura per il minore…

Compagnia inadeguata…

Comportamento del genitore responsabile della custodia, incongruente con la vita di un minore.

‘ Tutte cazzate! ’ penso arrabbiato, continuando a tenere gli occhi fissi nei suoi ‘ Non potendo colpire direttamente me, ha ripiegato su Anastasia! ’.

Nel mentre sono perso a pensare a quel miserabile, la mia coraggiosa compagna si è calmata abbastanza per annuire alle mie parole e tirando su col naso, mormora“ Lo s-o Chr-isti-an ”.

Sorridendole teneramente, abbasso lentamente le mani dal suo volto, per prenderle le sue tra le mie. Gliele stringo con forza e decisione, e con voce bassa ma decisa, affermo “ Posso non conoscere le sue motivazioni, ma amore mio… ” scandisco bene le mie parole per tranquillizzarla “ …ma puoi stare certa, che farò quanto è in mio potere per far sì che Marco resti con noi! ”.

Non finisco neanche di parlare che Anastasia si lancia tra le mie braccia, facendo scontrare il suo seno tremante con il mio torace.

Ricambio immediatamente la stretta, baciandola ovunque riesca ad arrivare. Infila la faccia tra il mio collo e la spalla, mettendo le labbra vicine all’orecchio “ Ti amo con tutto il cuore Christian Grey! ”.

FINE FLASHBACK

 

Mi riscuoto dal ricordo avvenuto questa mattina, quando la gamba di Anastasia sotto la mia mano, incomincia a tremare dal nervosismo. Ha distolto lo sguardo dal mio, per volgere nuovamente la sua attenzione all’entrata della centrale.

‘ Maledetto Hyde… ha colpito dove sa di fare più male! ’ digrigno i denti, preso da un’improvisa voglia di tirare un bel pugno su quella faccia di bronzo che si ritrova ‘ Che rabbia! ’ sospiro interiormente, cercando di calmarmi ‘ Adesso devo stare tranquillo… devo essere un punto di riferimento per Anastasia… controllati Grey! ’ mi ammonisco da solo, vedendo quanto dolore e preoccupazione, celano i tratti del suo viso.

Sorridendo, levo la mano dalla sua gamba, per prendere le sue “ Amore ” sussurro dolcemente, facendola voltare verso di me “ Ci sono io qui con te! Affronteremo tutto assieme, ok? ”.

Alla mia rassicurazione, mi sorride amorevolmente per poi annuire “ Non so cosa farei senza di te! ”.

“ Per tua fortuna non dovrai mai scoprirlo! ” rispondo, facendola sporgere in avanti per far incontrare le nostre labbra.

Mi bacia, trasmettendomi tutte le sue emozioni… la paura, il terrore di perdere Marco… ma anche la gratitudine. Quando si scosta, mi sorride e rafforzando la stretta delle nostre mani, mi mormora determinata “ Andiamo ”.

 

 

Seduto su di una sedia, ammanettato al tavolo dell’interrogatorio, c’è l’uomo che si è introdotto in casa di Anastasia. Con uno sguardo spavaldo, puntato verso il vetro che divide la stanza, si guarda attorno quasi annoiato.

Lo studio con circospezione… ‘ E così eccolo qui… l’essere abbietto che questa notte, ha sconvolto tutti! ’ penso studiandolo attentamente. È di corporatura media, quasi troppo esile per un rapinatore… e dal modo di fare, questa non deve essere la prima volta che viene arrestato! Stringo i pugni, travolto da un’improvvisa rabbia crescente… ‘ Vorrei averlo tra le mani in questo momento! Ahh… cosa gli farei! ’.

Lo guardo da dietro il vetro a specchio, con di fianco a me Anastasia e Carrick.

Appena siamo entrati nell’edificio, ce lo siamo trovati difronte. Entrambi senza parole, non abbiamo reagito alla sua presenza, fino a quando non è stato proprio mio padre a cogliermi di sorpresa. È venuto verso di noi ed ha abbracciati entrambi.

Sospiro silenziosamente, ritornando a guardare l’uomo… il detective Clark, dopo averci accolti con rispetto ( rivolto soprattutto ad Anastasia ), ci ha fatti accomodare qui dentro per poi uscire subito, lasciandoci in compagnia di un altro poliziotto.

Studio ancora un po’ l’uomo ammanettato di fronte a noi, per poi girarmi in direzione della mia Anastasia. Ha lo sguardo fisso al di là del vetro, intenta a studiare con la fronte aggrottata e con un’espressione preoccupata, l’uomo entratole in casa.

“ Tutto bene amore? ” le domando insicuro… è per questo che non volevo che venisse! Con tutto quello che è accaduto oggi, non voglio turbarla ulteriormente. Mi faccio più vicino e sussurro a bassa voce, per farmi sentire solo da lei “ Vuoi andare via? ”.

Volge lo sguardo verso di me e scuote energicamente il capo, tornando subito dopo a studiare quell’uomo “ Va tutto bene Christian… ” mormora, incrociando il mio sguardo nel riflesso del vetro “ …è solo che credevo che fosse più alto e muscoloso ”.

L’entrata del Detective Clark nella stanza, mi fa riportare l’attenzione all’uomo ammanettato. Come nell’interrogatorio dell’aggressore di mamma, Clark ha con sé una voluminosa cartellina sottobraccio. Si avvicina al tavolo ed appoggia con un tonfo la suddetta cartella.

“ Adesso come si procede? ” la voce di Anastasia, mi distoglie dal mio studio dei movimenti del poliziotto. 

‘ Ci siamo… speriamo che anche questa volta abbia successo! ’ penso distogliendo l’attenzione, per volgere lo sguardo su mio padre. 

“ Adesso inizierà l’interrogatorio… ” sussurra a bassa voce, seguendo la scena con gli occhi “ …il Detective tenterà di fargli confessare tutto, per sapere quanto più possibile per giungere alla verità Anastasia ”.

“ Ok ” mormora in risposta, seguendo l’esempio di Carrick, riportando lo sguardo al di là dello specchio. Lo faccio anche io, ma non prima di averle stretto una mano.

Clark, arriva proprio difronte al vetro… guarda nel riflesso, sapendo bene che ci siamo noi dall’altra parte. All’improvviso, fa un cenno del capo ed il poliziotto, seduto dietro di noi preme un interruttore che fa accendere una spia rossa.

‘ Hanno iniziato a registrare ’.

A questo punto, raggiunge nuovamente il tavolo e si accomoda sull’altra sedia presente nella stanza. Si aggiusta molto lentamente, apre la cartellina ed inizia a tirare un plico fogli. In tutto questo, l’uomo ammanettato ha ancora quello sguardo spavaldo.

Allora, Signor Smith… vedo che si è molto impegnato in questi anni! ” esordisce indicando uno ad uno i fogli dispiegati difronte a lui. Smith, gli rivolge un sorrisetto beffardo “ Grazie per il complimento Detective… inefetti mi sono dato davvero da fare! ”.

Alla sua risposta, stringo i pugni, serrando la presa sulla mano di Anastasia “ Maledetto bas… ”. Le dita della mia compagna hanno uno spasmo, per poi artigliarsi alle mie. Incontro nel riflesso i suoi occhi seri puntati su Smith.

‘ Non saresti così spavaldo se fossi qui… a pochi centimetri da me! ’.

Qui leggo… furto con scasso all’età di 14 anni, rapina a mano armata a 16, violazione di domicilio a 19, tentato stupro a 23… però Signor Smith, ha un curriculum niente male ”.

L’uomo gli fa un occhiolino e lo sbeffeggia “ Sì, ne vado fiero Detective! ” esclama divertito, accavallando una gamba ed incrociando le dita, per quanto possibile dalle manette.

Clark non si scompone, e continua a tirare fuori fogli su fogli… ‘ Mamma mia ’ penso, guardando sgomento l’atteggiamento spavaldo di quest’uomo. Scuoto la testa, girandomi a guardare Anastasia e Carrick… la prima è pallida in volto, mentre papà è sconcertato quanto me.  

‘ Se penso a quello che ha appena elencato Clark… ’ rabbrividisco, afferrando tra le mie braccia Anastasia. Dopo qualche secondo di immobilità, si stringe a me, passando le braccia sulle mie. Cosciente del grande pericolo corso, la bacio e rafforzo la stretta.

“ Mio Dio… ” sussurra lei, facendo voltare papà verso di noi. Ci viene difianco e dà a me, una pacca sulla spalla, mentre ad Anastasia, le poggia una mano sul braccio “ Calma tesoro ” dice tranquillo, facendola sospirare ed annuire “ Ok ”.

Il suono della mano di Clark che sbatte sul tavolo, ci fa voltare tutti e tre verso la scena “ Sono felice che lei Signor Smith, sia orgoglioso di sé stesso… ma ora, vorrei che mi parlasse di quanto accaduto questa notte. Quando si è introdotto in casa della Signora Steele! ” conclude duramente, facendo perdere per qualche istante la spavalderia al detenuto.

Beh… cosa c’è da dire? È stato un lavoro come un altro… ” risponde teso, cercando di riaquisire la sicurezza e scavallando la gamba “ …non è stato nulla di particolare, mi sono introdotto in quella casa ma quella put**** mi ha fregato! ”.

All’insulto verso la mia donna, mi irrigidisco “ Che cosa ha app… ” inizio a dire, ma vengo interrotto da papà che mi ammonisce con un “ Christian ”.  

Respiro profondamente, sentendomi ribollire il sangue. Vorrei mettergli le mani addosso! Come osa definirla in quel modo?

“ Ehi… ” un leggero sussurro mi distoglie dai miei pensieri e mi spinge ad abbassare lo sguardo su Anastasia. Appena lo faccio, i suoi occhi azzurro cielo, mi tranquillizzano quel tanto da calmare il respiro “ …stai calmo amore ”.

Annuisco, dandomi interiormente dell’idiota ‘ E meno male che sono sempre calmo e controllato! Complimenti Grey… gran bella figura ’.

“ Quando Clark, ha menzionato quello che ha fatto questa notte, Smith ha perso un po’ di sicurezza… ” è papà a rompere il breve silenzio e ad intervenire “ …se prima era strafottente, adesso è sulla difensiva  ”. Mi giro verso di lui e noto la sua espressione… ha in volto, la tipica faccia di un avvocato che sta per fare scacco matto.

Non ricevendo risposta, mi guarda serio e continua “ Adesso il Detective può usare questa reazione a suo vantaggio ”.

Ed infatti Clark lo incalza “ Nulla di speciale? Un lavoro come un altro? ” si alza in piedi abbandonando gli incartamenti “ Dai, insomma Smith… non prendiamoci in giro! ” gli arriva di fianco continuando a parlare “ Ti sei introdotto nella casa di una bella donna, che vive da sola con un bambino piccolo… ” si interrompe per qualche secondo “ …con i tuoi precedenti è facile capire cosa volevi fare! E per di più… si tratta della fidanzata di Christian Grey ”.

Smith, all’udire il mio nome, perde del tutto la strafottenza e prova a salvarsi esclamando “ Non ne so nulla di questa storia! Non potete alludere a nulla! ”.

Clark prende a camminare in circolo per la stanza e gli dice “ Devi essere davvero molto arrabbiato con il Signor Grey… ” arriva alle spalle di Smith e si china su di lui, si ferma ed appoggia i palmi aperti delle mani sul tavolo, ai lati dell’uomo “ …arrivare a fare irruzione in casa della sorella… introdurti in casa dei suoi genitori… attentare alla sua vita, mettendo un ordigno sul suo jet… ” Kinect tenta di parlare dicendo “ Ma cosa… ” ma Clark lo interrompe bruscamente “ …e per finire questo… ti introduci nella casa della sua fidanzata! Per diana Smith… eri davvero furioso? ”.

All’arringa incalzante del Detective, Anastasia sussulta ed io mi volto verso stupito mio padre. Ma lui anticipa qualunque mia domanda, sussurrandomi semplicemente “ È tutta una tattica di depistaggio ”.

Carrick osserva l’operato del poliziotto con un soghigno.

Dall’altro lato del vetro a specchio, l’interrogatorio continua imperterrito, con Clark che incalza Smith affinché parli… ma l’uomo è come in stato catatonico. È immobile, con gli occhi spalancati e bianco cadaverico in volto. Quando il detective si raddrizza da dietro di lui e gli torna di fronte, sembra riprendersi quel tanto da dire Ma di che diavolo sta parlando? ”.

“ Ha abboccato… ” ci mormora papà, facendoci segno di guardare bene la faccia dell’ammanettato “ …adesso che ha perso quell’aria da saputello orgoglioso, lo può portare dove vuole lui ” sia io che Anastasia, annuiamo alla sua spiegazione.

Il detective è nuovamente seduto di fronte a Kinect… “ Quindi vorresti farmi credere di non sapere nulla degli altri episodi? Vorresti prendermi per il culo, Smith? ” adirato sbatte nuovamente il palmo sul tavolo, producendo un rumore sordo.

Il diretto interessato sobbalza contorcendo le mani ammanettate “ Giuro su Dio che non ne so nulla… ” esclama convinto delle sue parole “ …ammetto di essermi introdotto in quella casa questa notte per far… ” s’interrompe, improvvisamente nervoso, guadagnandosi un’occhiata da parte del poliziotto “ non importa cosa volessi fare, tanto sono stato fermato da quella put**** armata. Ma le altre accuse, col cavolo che me le prendo! ”.

“ Ancora? ” mormoro tra me e me… stringo maggiormente la presa intorno ad Anastasia e sospiro ‘ Trattieniti ’. Tra le mie braccia, Anastasia rabbrividisce… guardo nel riflesso e la trovo concentrata sull’uomo. Lo guarda con uno sguardo carico di rabbia “ Voglio sapere cosa intendeva farci! ”.  

“ Tesoro ” scuote con decisione la testa e gira un secondo il viso per dirmi “ Christian, ho bisogno di sapere tutto… mi serve conoscere ogni dettaglio. Devo sapere! ”. Dentro di me, inizia una dura lotta… c’è la parte, che capisce il suo bisogno di avere una visione completa dell’accaduto e la guarda fiero ed orgoglioso… e poi, c’è quell’altro lato, il lato opposto, che vuole solo prenderla e portarla via!

In seria difficoltà, giro leggermente la testa per guardare papà. Ed incontrando il suo sguardo, mi rendo conto che mi fissava già! Scorgendo nei miei occhi, la lotta interiore in atto, mi sorride comprensivo prima di annuire risoluto.

Sospiro e torno a guardare Anastasia. È ancora ferma sulla sua decisione… sorrido e le accarezzo una guancia “ Come vuoi Tesoro ” mormoro sconfitto. Poggia una mano sulla mia e mi restituisce la carezza “ Grazie Christian ” mi bacia a fior di labbra, per poi girarsi nel mio abbraccio e tornare a seguire l’interrogatorio.

Sospirando, seguo il suo esempio.

Clark si sporge verso Smith e ricomincia ad incalzarlo “ Bene… quindi non vuoi prenderti la colpa per dei reati che dici di non aver commesso! Ma hai appena ammesso, di esserti introdotto in casa della Signora Steele, e di aver avuto l’intenzione di fare loro del male… quindi, cosa mi dice questo Smith? Che se la Signora Steele, non fosse stata armata ed abbondantemente addestrata, tu cosa le avresti fatto? ” gli chiede, scandendo bene le sue parole.

Smith deglutisce e si muove freneticamente sulla sedia, facendo tintinnare le manette contro il tavolo “ Aspetti… addestrata? ”.

Il Detective, soghigna difronte allo sconcerto dell’uomo “ Sì Smith… addestrata! Questa volta ti sei imbattuto in un marines… ” volta con fare non curante il viso verso di noi, e fa un occhiolino rivolto al vetro “ …te la sei cercata bello e detto tra noi… ” - “ …secondo me, sei fortunato ad essere ancora vivo! ” dice tornando a rivolgere nuovamente la sua attenzione ad uno Smith pallido e boccheggiante.

Mio Dio… un soldato! ” geme abbassando la testa, fino a poggiarla sulle mani ammanettate al gancio “ Non avevo idea di chi fosse, altrimenti non sarei mai entrato in quella maledetta casa! Non sono mica uno stupido!! ” e poi continua mormorando a bassa voce, forse pensando di non essere sentito, facendo invece rimane perplessi tutti quanti “ Dio che stupido… mi sono fatto incastrare da quella stronza! ”.

Chi?

Anastasia si scosta dal mio abbraccio e si attacca praticamente al vetro “ C’è qualcuno dietro? Chi è? ” si domanda ad alta voce, dando voce ai pensieri collettivi.

Chi ti ha incastrato? È una persona che conosci? Se no, come ti ha avvicinato? ” alla raffica di domande del poliziotto, l’uomo rialza la faccia e guarda Clark terrorizzato.

Resta in silenzio per qualche minuto… poi stringe le labbra e scuote la testa “ Non posso… non posso ”.

Non puoi? ” lo incalza Clark, sporgendosi nuovamente verso di lui sul tavolo “ Guarda bello, che non mi affatto è difficile accusarti di tutti i reati che ho citata prima… e dall’effrazione con tentata aggressione, si aggiungerebbe l’accusa di tentato omicidio! ” continua spietato, cercando una reazione “ Vuoi rischiare di arrivare davanti ad un giudice con queste accuse, Smith? ”.

Ma non… ” ma non completa la frase, che il Detective lo interrompe “ Non hai, cosa? Non sei stato tu? Non me ne frega nulla… allora, sei pronto a parlare? ”.

Smith stringe gli occhi e china nuovamente il capo in avanti.

Non ricevendo altre risposte, il Detective sospira profondamente e si raddrizza. Dopo aver guardato ancora per un po’ il detenuto, si alza in piedi ed incomincia a raccogliere tutta la documentazione dalla superficie del tavolo. Quando ha fatto, si mette sottobraccio il fascicolo e si incammina lentamente verso l’uscita.

“ Perché se ne va? ” mormora contrariata Anastasia.

Mi scambio un’occhiata con Carrick e ricevendo in risposta un cenno tranquillo, mi avvicino alla mia donna. Le giungo alle spalle “ Tranquilla… fa tutto parte del piano del Detective! ” a dare manforte alle mie parole, ci pensa papà “ Aspetta e vedrai Anastasia ”.

E difatti Smith, sentendo il rumore della sedia e dei passi del poliziotto, si raddrizza ed esclama “ Aspetti! ”.

Clark si blocca a pochi passi dall’entrata e girando solo il capo, chiede “ Hai deciso di parlare quindi? ” il diretto interessato, si morde nuovamente il labbro ed annuisce esitante. Sospirando profondamente, poggio una mano sul braccio teso di Anastasia e guardo insieme a lei, il Detective tornare sui suoi passi e ripoggiata la cartella sulla superficie, si accomoda “ Bene Smith… sono tutto orecchi ”.

“ Però è davvero bravo ” commenta sottovoce mio padre.

Quando vedo Smith prendere un respiro profondo e sedersi dritto, mi preparo mentalmente a sentire quello che ha da confessare.

Guardando fisso negli occhi il suo interlocutore inizia a raccontare “ Ero alla fermata del bus intorno alle 10 del mattino, più o meno una settimana fa…

Da questa parte del vetro ci facciamo attenti… avverto il corpo di Anastasia diventare sempre più teso, come se fosse pronta a sfondare lo specchio e piombare su quell’essere. Le strofino le mani sulle braccia, dalle spalle contratte ai gomiti, nel tentativo di calmarla un po’.

“ Ehi ” le sussurro in un orecchio.

Piano piano, si rilassa ed appoggia la schiena sul mio torace… mentre la sento respirare profondamente, le dico dolcemente “ Sono qui con te Amore mio ” annuisce e torna a prestare attenzione alla scena difronte a noi.

Continuando a muovere le mani sulla sua pelle, la imito, pronto a scoprire la verità ‘ Ci siamo! ’.

Stavo per i fatti miei ad aspettare lì l’arrivo del bus, quando mi sono accorto di essere osservato. Mi sono voltato di scatto e proprio alle mie spalle, si è palesata una persona incappucciata… completamente coperta… sono riuscito a scorgere solo un ciuffo di capelli cascano ” s’interrompe un istante per prendere fiato e Clark gli domanda “ Saresti capace di dirmi qualcosa su questa persona? Per esempio, se si trattava di una donna, oppure di un uomo? Oppure la sua altezza? ”.

Questo scuote la testa e continua spedito “ No, non so dire se era un uomo oppure una donna… era tutto coperto… ” stringe le palpebre “ …so solo mi è sembrato esile, più o meno della mia altezza. Comunque, non mi ha fatto nessuna domanda… mi ha messo semplicemente un foglietto ripiegato tra le mani ed è scappato via ”.

Aggrotto le sopracciglia, sentendo lo stomaco contrarsi.

Volto brevemente lo sguardo su mio padre e vedo che anche lui, come me, ha il volto contratto. Non sono solo io allora… tutto quello che sta raccontando Smith, assomiglia tantissimo alle parole dell’uomo che ha aggredito Grace.

Stesso modo di avvicinare il complice e stesso modus operanti… sceglie la persona da assoldare e fa fare loro tutto il lavoro sporco!

‘ È davvero lei… maledetta Elena! ’ penso digrignando i denti.

Quando sono rimasto nuovamente solo, ho aperto il foglietto e l’ho letto. Non potevo credere ai miei occhi! Era spiegato nel dettaglio, tutto quello che avrei dovuto fare. Sembrava uno scherzo… era come se fosse stato un mio piano… calzava a pennello su di me, tanto era perfetto! ” scuote il capo con un’espressione strana in volto “ Stavo per buttare il biglietto, quando sono arrivato a leggere l’importo del compenso… roba da non credere! Era troppo allentante per rifiutare. Mi avrebbero pagato una montagna di bigliettoni, per fare un lavoro che avrei potuto fare anche gratis! ” esclama per poi aggiungere “ Dovevo rifiutare alla vista di quella minaccia… ” appoggia la fronte sulle mani ammanettate e sussurra “ …sapevo che c’era una fregatura! Cacchio… maledetto me! ”.

Clark sbatte un palmo sul tavolo, facendo sobbalzare Smith “ Che minaccia? ” non ricevendo risposta, percuote nuovamente la superficie adirato “ Parla Smith! ”.

L’uomo diventa ancora più pallido e si azzanna il labbro inferiore, fino a farlo sanguinare “ Non mi impietosisci, sappilo! ” punta il dito in direzione dell’uomo “ Ti sei introdotto in casa di una donna… con tutte le intenzioni di fare del male a lei ed al suo bambino… ” alle parole di Clark, Anastasia ha un sussulto violento “ …non avrai nessun riguardo da me… ” s’interrompe per scandire bene il continuo “ …e certamente non lo avrai da Mr. Grey. Quindi parla e dimmi tutto! ”.

‘ Bravo Clark! ’ soghigno interiormente, restando stoico al di fuori ‘ Ci puoi scommettere che pagherà per quello che ha fatto! ’ penso incontrando lo sguardo serio e risoluto di Carrick ‘ Sono più che certo, che se ne occuperà lui! ’.

Nel frattempo, Smith deglutisce rumorosamente ed annuisce debolmente Sul foglio c’era scritto che se avessi fallito o confessato… ” non serve che finisca la frase. Abbiamo compreso tutti cosa sarebbe accaduto “ …comunque, c’era un numero di telefono da contattare ed io l’ho fatto immediatamente… la voce che ha risposto era artefatta. Mi ha ripetuto tutto quello che era già scritto, ma aggiungendo dettagli più specifichi ”.

Quando non continua, il Detective sbatte rabbiosamente il palmo sul tavolo “ Non fermarti Smith! ”.

Dovevo entrare in casa e mettere in scena una rapina… ed è quello che ho fatto! Sapevo che la zona notte era al piano superiore, una volta lì… ” prende fiato per continuare e quello che esce dalla sua bocca, fa sussultare ed irrigidire me e Carrick “ …dovevo narcotizzare il bambino, per poterlo portare via… ” il corpo di Anastasia si tende “ Mio Dio ” mormora sconvolta portandosi le mani sulle labbra tremanti “ Il mio bambino ”.    

‘ Dannata Elena! ’ penso, stringendo così tanto i denti da farmi male. Mio padre si avvicina svelto  “ Va tutto bene Anastasia ” gli mormora teneramente per tranquillizzarla “ Marco è al sicuro adesso… cerca di mantenere il controllo ”.

Io lo guardo, ringraziandolo con gli occhi, mentre stringo il corpo tremante della mia compagna.

Intanto Smith, continua il suo macabro racconto “ …e quanto alla madre… beh, mi hanno dato il via libera. Potevo fare di lei, quello che più mi veniva al momento… ” non so onestamente, se sono stato io oppure Carrick, a gemere sconvolto… ma sono stato indubbiamente io a dire adirato e disgustato “ Bastardo, pezzo di merda! ”.

…ma quando mi sono trovato lì, non riuscivo a trovare il bambino. Una volta giunto all’ultima camera, mi sono preparato a mettere in atto il mio piano ma, non mi avevano avvertito che la donna era un marines! All’improvviso mi sono trovato una pistola puntata alla tempia e sono andato in panico ” a queste parole, stringo maggiormente Anastasia e la bacio sulla testa.

‘ Meno male che aveva quella pistola! ’ respiro a pieni polmoni il suo profumo per calmarmi.

Le sue mani, seguono il mio esempio e si abbarrica a me “ Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto succedere ” la sua voce mi fa drizzare i peli del corpo “ Non ci pensare amore mio ” dico semplicemente contro i suoi capelli “ State bene entrambi… questo è l’importante! ”.

La domanda del Detective, ci fa volgere nuovamente l’attenzione dall’altra parte del vetro.

Come sarebbe stato pagato? E a quanto ammontava la ricompensa? ” gli chiede Clark incalzandolo per poi continuare “ Ha ancora quel numero di telefono? ”.

Smith, gli risponde ormai rassegnato al suo destino “ Mi avrebbero fatto un bonifico sul mio conto personale… e per quanto riguarda la cifra… beh, era 300 Mila Dollari ” sospira pesantemente continuando “ Mi sa proprio che mi sono giocato male la mia chance, eh? ”.

“ Ci puoi scommettere stronzo! Mi assicurerò che marcirai in prigione! ” esclamo fuori di me.  

 

 

Tenendo per mano Anastasia e seguito da mio padre, esco dalla stanza e raggiungiamo il Detective nel corridoio.

Ci nota immediatamente, venendoci incontro “ Signori Grey… ” saluta con cenno del capo me e papà “ …Signora Steele ” ad Anastasia, la saluta con un rispetto che mi fa gonfiare il petto dall’orgoglio.

“ Detective Clark ” rispondiamo simultaneamente tutti e tre, facendolo sorridere.

“ Mi complimento con lei Detective, per l’interrogatorio svolto! ” papà gli fa i complimenti, facendosi più vicino a lui “ Dovere Mr. Grey… è un vero onore poter ‘ difendere ’ una persona che ha servito il nostro paese! ”.

“ La ringrazio Detective ” dice Anastasia, lasciandomi andare per porgergli una mano “ Ho apprezzato veramente tanto la tenacia con cui ha affrontato la questione… ” Clark, le afferra prontamente la mano ed Anastasia continua “ …vederla lì dentro, ad affrontare diligentemente il suo dovere, mi rende ancora più fiera della grandezza del nostro paese! ”.

‘ Ecco spuntare il soldato che è in lei ’ penso fiero, guardando abbastanza divertito Clark arrossire imbarazzato. Seguo l’esempio di Carrick e della mia bellissima Anastasia, avvicinandomi a loro e non appena, separano le mani, gliela sostituisco con la mia “ Hanno assolutamente ragione Detective… non potevo sperare in un uomo migliore ad indagare su questa faccenda ”.

“ Mr. Grey… ” serra la presa attorno alle mie dita “ …mi creda, è stato davvero un piacere ”.

Stringo ancora un secondo la presa, trasmettendogli tutta la mia gratitudine, per poi lasciarlo andare e fare un passo indietro “ Adesso come procederà? ” domando nuovamente concentrato sul problema.

Clark recupera il suo fidato taccuino dalla tasca ed inizia a fare un bel reso conto “ Beh, Signori miei… ora sappiamo per certo che tutti questi spiacevoli avvenimenti, sono collegati fra loro ed hanno una fonte in comune. Appurato questo, adesso dobbiamo necessariamente scoprire l’identità del misterioso burattinaio che muove i fili nell’ombra ”.

‘ Devo trovare Elena prima che ci arrivino loro ’ rimugino, già proiettato verso quella direzione.

Anastasia mi affianca, prende la mia mano ed intreccia le nostre dita “ E come farete? ” domanda preoccupata. A risponderle è papà “ Beh Anastasia, dovranno fare delle indagini… sentire nuovamente Smith per cercare possibili particolari sfuggiti al primo interrogatorio ed infine, trovare i collegamenti giusti per giungere al vero colpevole… cose di questo genere, non è vero Detective? ”.

“ Precisamente Mr. Grey! ” dice chiudendo il taccuino “ Inizierò immediatamente le indaggini. Mi farò sentire per le ultime novità…” e porgendo una mano alla mia donna, che Anastasia prontamente afferra, continua “ …è stato un onore conoscerla… Tenente! ” si stringono con rispetto le mani “ Piacere mio Detective… ed ancora grazie per la sua professionalità ”.

Dopo di che saluta anche me e Carrick, aggiungendo rivolto alla mia persona “ Se dovesse notare qualcosa, non esiti a chiamarmi ” e così dicendo, si volta e sparisce dietro la porta dalla quale era uscito.

Sospiro e volto lo sguardo su Anastasia.

Anche se cerca di apparire calma e tranquilla, io so che non è così! Ha il volto ancora girato nella direzione in cui abbiamo perso di vista Clark… vuole farmi credere che sta bene, ma riesco a scorgere le sue vere emozioni, schermate dietro la sua maschera.

È scossa ed arrabbiata dalle rivelazioni di Smith!

Quelle parole.

Le intenzioni di quel farabutto.

Mio Dio… divento matto al solo pensiero di cosa poteva accadere!

Quella pazza, ha deciso di puntare alle due persone che amo di più…  voleva rapire Marco e far fare del male alla mia Anastasia! ‘ Oh Elena… questa volta l’hai combinata veramente grossa! ’ stringo i molari tra loro per contenere la rabbia.

“ Figliolo ” una mano sventolata davanti agli occhi e la voce di mio padre, mi risvegliano dai miei pensieri “ Vogliamo andare? ” scuoto la testa, ritrovandomi osservato da entrambi “ Si si… ” esclamo passandomi la mano libera fra i capelli “ …andiamo via da qui! ”.

 

 

Una volta fuori dalla centrale di polizia,  noto che è calato li buio. Alzo la manica per controllare l’orologio… ‘ Cavolo, siamo stati qui per 2 ore! ’ penso tra me e me, mentre raggiungiamo le macchine con papà.

Scendendo lo scalino del marciapiede per attraversare la strada, scorgo Jason e Ryan già pronti e vigili, intenti a perlustrare l’area circostante con lo sguardo.

Siamo quasi nelle loro vicinanze, quando giro lo sguardo sulla donna che mi cammina difianco… ha ancora calata sul volto, quella maschera di finta tranquillità… ed essendo rimasti un po’ più indietro rispetto a Carrick, le mormoro “ Amore, dimmi la verità… come stai? ”.

Alla mia domanda, volge l’attenzione su di me.

Cerca di sorride, ma la blocco “ Non hai bisogno di mentire con me… ” dico fermandomi a qualche metro dagli altri “ …puoi dirmi tutto ” . Il suo viso, perde poco a poco quella calma apparente e si riempie di rughette d’espressione, lasciando trasparire finalmente le sue vere emozioni.

Si morde con violenza il labbro inferiore, stringendolo con forza tra i denti… delicatamente ci poggio sopra un dito “ Ti farai male così ” le accarezzo le labbra ed attendo in silenzio la sua riposta.

Dopo qualche secondo, rilascia il povero labbro martoriato e mormora a bassa voce “ Non so come sentirmi Christian… ho paura, sono arrabbiata e furiosa! ” sospira profondamente, guardandomi terrorizzata “ Sentire quelle parole… ” ma non finisce di parlare perché rabbrividisce violentemente, facendomi accostare al suo corpo.

Le passo amorevolmente un braccio attorno alle spalle, portandola a poggiarsi con la fronte sul mio torace “ Lo so amore mio. Quando ha detto quello che aveva in programma di fare… Dio Anastasia, ho sentito una crescente rabbia invadermi il corpo ” le bacio il capo stringendomela contro “ Volevo andare dall’altra parte del vetro e mettergli le mani al collo! ”.

Arpiona il mio giubbotto con le dita, sprofondando ulteriormente contro di me “ Anche io quando ha spiegato cosa avrebbe fatto a Marco, volevo sfondare quello specchio e completare il lavoro di questa notte! ” sospira, parlando con voce ovattata per poi aggiungere esitante “ E vorrei averlo fatto! ” aspetta qualche secondo prima di domandarmi “ Credi sia sbagliato, Christian? ”.

Mi prendo un minuto per pensare…

‘ Smith voleva rapire Marco e fare del male ad Anastasia… cosa avrei fatto, se sarebbe riuscito a mettere in atto i suoi piani? ’.

Non mi serve pensare ad altro. La scosto delicatamente da me e le prendo il volto tra le mani, accarezzandole con amore le guance “ Normalmente sono contrario all’uso della violenza Anastasia… ” con vergogna, distoglie lo sguardo sfuggendo al mio. Mettendole un dito sotto il mento, la costringo ad incontrare nuovamente i miei occhi “ Ma… sono anche consapevole, che se fosse riuscito a farvi qualcosa… che Dio lo salvi, non so cosa gli avrei fatto! ”.

“ Quindi no Anastasia… capisco e comprendo perfettamente, il tuo pensiero di vendetta ” mi restituisce uno sguardo di gratitudine, facendomi specchiare nei suoi occhioni azzurri luccicanti “ Grazie ” mormora alzando una mano per accarezzarmi la guancia destra.

Sorridendole, mi distacco a fatica dal suo corpo caldo… ed all’improvviso, mi ricordo che c’era anche mio padre con noi! Alzo lo sguardo per cercarlo e lo scorgo subito… è fermo vicino alla sua macchina e ci guarda con tenerezza.

Incontrando il mio sguardo dispiaciuto, mi fa segno di stare tranquillo… così gli sorrido grato, tornando a rivolgere la mia attenzione su Anastasia.

Lei seguendo il mio movimento, vede papà ed arrossisce teneramente “ Dio… mi sono scordata della sua presenza! ” la sua affermazione ovvia, mi fa ridere un attimo “ Tranquilla amore… ” la prendo per mano per spronarla a raggiungerlo “ …non sei la sola! ”.

Alla mia battuta, sorride divertita anche lei.

Ma tempo un secondo e siamo nuovamente seri… quando siamo davvero a pochi passi di distanza da lui, mi torna in mente la faccenda di Hyde.

Mi fermo facendo voltare Anastasia verso di me “ Amore… ” inizio a dire preoccupato… “ Cosa Christian? ” mi chiede curiosa inclinando la testa, facendosi scivolare davanti agli occhi una ciocca ribelle.

Mentre la osservo aggiustarsi i capelli e risistemarli all’indietro, penso ansioso ‘ non voglio impensierirla di più, però… papà è un ottimo avvocato! ’.

Scuoto la testa, sotto il suo sguardo perplesso e mi decido a completare la frase “ …so che oggi è stata una giornata lunga ed estenuante… ” annuisce alle mie parole, dandomi ragione “ …e non vorrei in alcun modo riparlare di qualcosa che ti fa soffrire… ma credo… ”.

Deglutisco, sotto il suo sguardo attento e dolce allo stesso tempo. Mi afferra la mano e mi esorta a completare la frase… allora, prendo un bel respiro profondo e mi butto “ Credo che dovremmo parlare con mio padre della questione di Jack.! ” la sento trattenere il respiro e quindi mi affretto ad aggiungere “ Non voglio che stai male amore, anche perché come ti ho già detto, non permetterò che quell’essere ti porti via il bambino… ma parlarne con mio pad… ” m’interrompe posandomi un dito sulle labbra.

“ Christian, tesoro… ” mi sorride dolce, abbassando la mano “ …è vero, che ho davvero tanto da digerire ed elaborare… ma è anche vero che dai problemi non si scappa! ”.

Girandosi verso Carrick, mi riafferra la mano e mi spinge a camminare, eliminando la poca distanza che ci separa  da lui “ Andiamo su! ”.

 

***

 

Sono oramai le undici di sera… mi passo una mano tra i capelli e ripenso a questa giornata incredibile.

Quando abbiamo raggiunto papà, ho esortato Anastasia a parlare lei… e dopo aver respirato profondamente, ha iniziato a spiegare nel dettaglio tutta la situazione con l’ex marito. Dall’inizio alla fine, non tralasciando nulla… aggiungendo anche quello che ha combinato alla SIP!

Man mano che sentiva tutta la storia, ho visto l’espressione di Carrick passare dallo stupito, allo scandalizzato! La prima cosa che ha detto è stata < Trovo assurdo che uno studio legale rispettabile come quello, abbia accettato un incarico perso in partenza come questo! >.

Al sentire la frase di mio padre, ho potuto vedere Anastasia tirare un sospiro di sollievo… e quando, con più speranza nello sguardo e nella voce, ha chiesto se secondo lui sarebbe andato tutto bene, papà con uno slancio l’abbracciata e le ha detto < Anastasia, il tuo piccolino non andrà da nessuna parte, te lo garantisco io! > per poi aggiungere fiero < Lascia fare a me! >.

Vedere la speranza, rifiorire negli occhi di Anastasia, è stato un veramente un dono!

Non avevo dubbi che Carrick avrebbe saputo rassicurarla e darle quella speranza, che le serviva per affrontare al meglio la situazione.

Sospiro stiracchiando la schiena… sono seduto allo sgabello della mia cucina ed attendo il ritorno di Anastasia… è andata a controllare il bambino. Poggiando un gomito sul ripiano difronte a me, ragiono sulle prossime mosse da fare.

La priorità, è trovare Elena ed impedirle di fare ancora del male alla mia famiglia! E poi…

Mamma mia!

Devo trovare il modo, per far venire a vivere con me i miei amori… ‘ Desidero ardentemente condividere le mie giornate con loro! ’

Scoraggiato, mi appoggio interamente alla penisola e penso ‘ Anastasia è una donna molto indipendente ed orgogliosa! ’ rimugino, già immaginandomela rifiutare la mia proposta ‘ Devo escogitare un piano… forse, facendole portare poco alla volta un po’ di roba da me, potrebbe arrivare da sola alla conclusione, che non è male dividere nuovamente una casa con un uomo! ’

Devo fare in modo che accada… avere Marco al piano di sopra che dorme nel suo lettino ed Anastasia in giro per casa, è sogno a cui non sono pronto a rinunciare!

Assolutamente!

“ Ehi… ” un dolce sussurro nell’orecchio, mi fa sussultare così vistosamente che la mia amorevole ‘ disturbatrice ’ scoppia a ridere.

Fa il giro della penisola, per essermi difianco ed al mio sguardo scioccato, ride ancora più forte “ O-dd-io ” sghignazza tenendosi la pancia “ Dov-resti ve-der-e la tua f-acc-ia ”.

Incrocio le braccia al petto, continuando a tenere su un’espressione corrugata… anche se dentro di me, sono contento di vederla spensierata. Quando siamo tornati a casa mia, ci hanno accolto i miei fratelli e cognati, insieme al piccolino.

Non appena Marco ha visto la sua mamma, si è lanciato tra le sue braccia spalancate urlando felice… Anastasia dal canto suo, si è inginocchiata all’istante accogliendo il corpicino del figlio. Sono rimasti stretti l’uno all’altra per alcuni minuti, completamente isolati da tutto e tutti!

Erano davvero una visione!

“ Daiiii… Christian… ” la voce divertita della mia donna, mi riscuote dal ricordo di poche ore fa e mi spinge involontariamente a sorridere sotto i baffi… mi scuote leggermente per una spalla, cercando di farmi allentare la stretta delle braccia.

“ Christiannnnn ”.

Aspetto qualche altro secondo prima di acciuffarla, cogliendola alla sprovvista “ Presa! ” esclamo facendola sbilanciare e cadere tra le mie braccia. Si aggrappa a me, finendomi seduta in braccio “ Imbroglione ” dice con tono offeso, per poi abbracciarmi stretta e poggiarsi interamente contro il mio petto, infilando la faccia tra il mio collo e la spalla.

“ Scusami ” mormoro baciandole la pelle scoperta “ …non ho resistito! ” maliziosa, rialza il viso per guardarmi.

Avvicina i nostri volti “ Mhmmm ” sospira languidamente, strofinando il naso contro il mio “ Sei perdonato… ma solo se mi baci ” sussurra raggiante. L’accontento volentieri, coprendo per intero le sue labbra di pesca.

Il bacio parte lento… fatto da teneri sfioramenti e morsetti giocosi.

Quando poi la punta della sua lingua, mi sfiora l’angolo esterno della bocca, intensifico il contatto fondendo le nostre entità. Ci divoriamo l’un l’altro con crescente passione… mordendo e lambendo con voraracità. Godendomi appieno questo momento di tranquillità, mi abbandono interamente a lei, offrendole tutto quello che sono in questo bacio.

Le dita di Anastasia salgono tra i miei capelli, afferrandoli con veemenza, facendomi gemere voglioso. Seguo il suo esempio e le arpiono alcune ciocche, facendola sospirare di piacere.

Lentamente separiamo le nostre bocche… i suoi occhi mi parlano, promettendomi altro piacere. Cosa posso aver fatto di buono nella vita, per meritarmi una fortuna simile? Sospiro felice, poggiando ad occhi chiusi la fronte contro la sua “ Mhmm ” mormora soddisfatta, prima di aggiungere con tono malizioso “ Vogliamo proseguire di sopra? ”.

Alzo le palpebre e mi specchio in due laghi luminosi… sorridendo mi allontano, ma solo per poterla baciare nuovamente “ Sai che non ti posso rifiutare nulla ” biascico già con la mente al piano di sopra.

Mi sorride compiaciuta “ Effettivamente, ne sono consapevole… ” mi prende per mano, esortandomi a seguirla “ …e mi piace da morire! ”.

Ridendo la seguo… e mentre saliamo le scale abbracciati, mi stringe un fianco “ Domani mattina vorresti venire con me ad incontrare mio padre? ”.

Alla sua domanda, mi fermo sull’ultimo scalino e mi volto per guardarla “ Vuoi davvero che venga con te? ” le chiedo felice ed allo stesso tempo terrorizzato… dopo tutto, suo padre era un marines come lei!

Mi restituisce uno sguardo sbalordito dalla mia domanda e mi risponde semplicemente “ Ma certo Amore! ”.

‘ Che codardo che sei Grey! Vergognati di te stesso! ’ mi dico, prima di riacquisire un po’ di amor proprio “ Vengo volentieri Tesoro ” ed il sorriso smagliante che ricevo come risposta, mi fa maledire per la mia codardia.

Riprendiamo a camminare… giunti davanti alla camera da letto, mi coglie un’illuminazione. Se domani dobbiamo incontrare suo padre, avrà bisogno di altri vestiti! Posso sfruttare a mio vantaggio la cosa…

Mi schiarisco la gola, facendola girare e dico con fare non curante, mentre apro la porta che ci separa dal letto “ Avrai necessità di un paio di cambi… dico bene? ”.

“ Mhmm… hai ragione ” sussurra, avvicinandosi languidamente a me “ Posso andare un attimo a casa mia domani ” fa per baciarmi, ma mi faccio lentamente indietro “ Perché invece, non ci andiamo insieme e prepariamo un po’ di roba da tenere qua? Così, quando vi fermate da me sarebbe molto più comodo! ”.

S’immobilizza, guardandomi stupita e sorpresa “ Vorresti davvero che lo facessi? ” mi domanda studiando la mia espressione “ Effettivamente, sarebbe molto comodo… ma non so se… ” le poggio un dito sulle labbra ancora gonfie dai miei baci e le sussurro “ Non pensare al dopo… pensa a come faciliterebbe le cose… ” e non aspettando una sua risposta, la coinvolgo in un bacio carico di tutta la voglia che ho di lei.

Quando sento che si è lasciata andare, la sospingo delicatamente verso il materasso.

La faccio stendere supina, salendole a cavalcioni sopra “ Christian… ” geme muovendo il bacino per farlo scontrare con il mio. Scivolo verso il basso e con le mani, le immobilizzo le anche, ordinandole dolcemente “ Ferma ”.

Annuisce sorridente, aspettando la mia prossima mossa.

‘ Mi sa che i miei piani, dovranno essere rimandati a domani! ’ soghigno, sfilando i pantaloni alla mia dolce Anastasia “ Ed ora… ” e mi tuffo su di lei.  

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Capitolo 33
*** 32 ***


La porta scricchiola e si apre lentamente.

Mi affaccio e sbircio attraverso la fessura… tot toc… c’è ancora qualcuno? Non voglio accampare scuse ma, ho avuto molte difficoltà con questo capitolo… non ne sono pienamente soddisfatta, ma se non lo pubblicavo adesso, avrei continuato a modificarlo… Spero vivamente che vi piaccia… ma non mi dilungo oltre, vi lascio alla lettura… visto quanto vi ho fatto aspettare!

 

CAPITOLO 32

POV ANASTASIA

 

Giro per l’ennesima volta lo schermo del cellulare… sbuffo, vedendo che sono passati solo pochi minuti dall’ultima volta che avevo guardato ‘ Ma perché siamo arrivati così tanto in anticipo? ’ mi domando, respirando profondamente ‘ Questa attesa mi sta uccidendo! ’.

Rialzo lo sguardo dall’apparecchio infernale ed incontro gli occhi di Christian, che mi guardano tesi… accantonando per un attimo la mia ansia, gli sorrido allungando verso di lui la mano libera ( a palmo aperto ) poggiata sul tavolino del bar in cui aspettiamo l’arrivo di mio padre. Con una smorfia appena accennata, accetta la mia offerta, stringendomela forte.  

Tenendo lo sguardo incatenato al suo, respiro profondamente e torno con la mente all’assurda giornata di ieri, rammentando al coltempo la telefonata avuta con papà. Dopo aver messo a dormire Marco ( nel suo lettino a casa di Christian ), ero ancora molto scossa e preoccupata per le parole di quell’uomo. Non riesco a capacitarmi della crudeltà umana… eppure sono stata in guerra, ho visto di cosa è capace l’essere umano… ma ascoltare quello che aveva in programma di farci, mi ha lasciata sconvolta e disgustata dalla società in cui viviamo!

Ho ancora la tentazione di prendere a pugni quell’individuo!

Non mi vergogno ad ammettere che mentre Smith parlava, mi ha attraversato la mente il pensiero che forse avrei fatto meglio a premerlo quel grilletto!

Per fortuna, è stata questione di una manciata di secondi… subito dopo, ho riaquistato la lucidità necessaria ed ho continuato ad ascoltare l’interrogatorio… ‘ È prevalso il mio senso del dovere ed il mio orgoglio! ’.

Scuoto impercettibilmente la testa, sentendomi risuonare nelle orecchie le dure parole di papà… ho provato a farlo desistere dalla sua idea, ma niente da fare… si è messo in testa di venire, ed a nulla sono valse le mie rassicurazioni sul fatto che sia io, che Marco stiamo bene.

“ Anastasia Steele, io domani mattina sarò a Seattle… farai meglio a farti viva! ” e dopo una piccola pausa ha aggiunto “ E porta quell’uomo con te, che voglio conoscerlo! ” e così dicendo, ha messo fine alle mie proteste.

Quindi, siamo rimasti d’accordo d’incontrarci in questo piccolo locale anonimo, in modo da poter parlare tranquillamente. Riacquistando per un secondo il buon umore, soghigno tra me e me, al ricordo dell’espressione di Christian quando gli ho proposto di accompagnarmi all’incontro. Era davvero spaventato!

‘ Quindi anche il grande Christian Grey è terrorizzato dall’incontrare il suocero! ’ rimugino divertita, guardandolo negli occhi. E notando i suoi continui sguardi all’entrata, m’intenerisco e penso ‘ Il mio uomo! ’.

E così, eccomi qua… seduta ad un tavolo appartato del locale, in compagnia del mio compagno che ha tra le braccia il mio bambino e di mia madre. Tutti intenti ad attendere l’arrivo di papà.

Seguendo l’esempio di Christian, lancio un’occhiata alla porta ed una al telefono. È quasi orario ormai… dovrebbe arrivare tra poco!

La risata di mia madre, mi fa alzare lo sguardo “ Oh Anastasia… dovresti vedere la tua faccia in questo momento ” soghigna divertita, per poi continuare un po’ più seria “ Tesoro devi calmati! ” si allunga sul tavolino che ci divide e prendendomi la mano che regge il telefono, mi dice “ So che sei tesa e nervosa, però cerca di stare più tranquilla… ” tento di fare come dice lei, ma mi sembra di avere una centrale elettrica al posto del cuore.

“ Lo so mamma… ma è più forte di me! ” dico, stringendo entrambe le mani che stringono le mie. Non riesco a calmarmi… ‘ Sto accumulando troppa tensione… fra Jack e quello che ho scoperto ieri pomeriggio, sto andando fuori di testa! ’.

Da parte di Christian, ricevo una stretta tenera ma decisa, che ricambio allo stesso modo. Mentre da lei…

“ Quando ho conosciuto io Christian, non eri così nervosa! ” esclama, tirandosi indietro e mettendo su un finto broncio. Incrocia teatralmente le braccia al petto e continua fintamente offesa “ Dovrei forse, ritenermi oltraggiata? ” conclude, facendomi un occhiolino scherzoso finale.

Grazie alle parole di mamma, riesco a sorridere divertita “ Mamma… ” inizio a dire incontrando lo sguardo di Christian “ …ti devo per caso ricordare il modo in cui vi siete conosciuti? ” strizzo l’occhio al mio uomo, facendogli scuotere la testa “ Era venuto a prendere me… ma tu, facendolo salire in casa, gli ti sei presentata… mandando all’aria tutti i miei piani per farvi incontrare! ”.

“ Pssss… ” si sventola la mano davanti “ …bazzecole Anastasia! ”.

Al mio fianco, anche Christian ridacchia… ed ad incrementare il divertimento collettivo, ci pensa Marco, che interviene divertito ed esclama “ Bazecoleeeee! ”.

Scoppiamo tutti e tre a ridere, sotto lo sguardo innocente del mio bellissimo bambino. Ci guarda spensierato, aspettando che continuiamo a parlare ‘ Ah… il mio amore! ’ penso intenerita, stringendo la presa intorno alle dita di Christian.

La prima a calmarsi abbastanza per potergli rispondere è mamma, che con fare fino altezzoso gli dice “ Sì tesoro… quelle che ha detto tua madre, sono tutteee bazzecoleee! ”.

“ Mamma… bazecole? ” domanda alternando lo sguardo da me, alla nonna “ Sì amore della nonna! È proprio come hai appena detto ” dice facendomi un occhiolino divertito.

In risposta, scuoto la testa divertita “ Come vuoi tu mamma! ”.

“ Certo che ho ragione io Anastasia… ” recupera il cellulare dalla borsa “ …ricorda che le mamme dicono sempre la verità! Non è vero Marco? ” domanda rigirandosi tra le dita il telefono.

Mio figlio dal canto suo, annuisce convinto e concorda entusiasta “ Si nonna… le mamme sono blave ”.

‘ Oh il mio bambino! ’.

Ogni volta che dice delle cose simili, mi si scioglie il cuore dall’emozione.

È inutile contradirla! Scuoto il capo… ‘ E poi, ha alleggerito un po’ l’atmosfera! ’ penso, incrociando gli occhi con quelli grigi e sorridenti di Christian… ‘ Sembra più rilassato adesso! ’ sorrido guardando con quanta tenerezza regge Marco.

Il telefono tra le sue mani inizia a suonare.

Lo guarda con un dolce sorriso sulle labbra e facendoci un cenno, si alza dalla sedia e risponde, portando il cellulare all’orecchio “ Amore dimmi! ” e così dicendo si allontana di qualche metro da noi.

Con un sospiro felice torno a concentrarmi su Christian. Faccio per parlare quando, proprio in quel momento anche il mio cellulare emette un bip, distraendomi momentaneamente dalla dolce visione che ho dinnanzi. Controllo febbrilmente lo schermo, ma con un grugnito lo riabbasso con uno scatto rabbioso… ancora lei!

Ma cosa cavolo vuole da me Teresa? Proprio ora, dopo più di 2 anni dall’ultima volta che ci siamo viste e sentite!

‘ Non ci voglio neanche pensare! ’ penso aggrottando le sopracciglia… non ho detto niente a nessuno dei suoi tentativi di contattarmi! Non voglio darle importanza… ma soprattutto, adesso ho ben altro a cui pensare!

Una forte stretta attorno alle dita, mi distrae dai miei pensieri e ritorno a guardare il bellissimo uomo seduto difianco a me, accantonando il capitolo ‘ Sorella Traditrice ’.

E quando incrocio i suoi occhi grigi, Christian mi appare nuovamente teso e preoccupato, mentre è intento a reggere con un braccio solo il corpicino di mio figlio, che scalpita impaziente all’idea di rivedere il nonno… si sporge da tutte le parti per cercarlo, e nel mentre continua a ripetere la nuova parola imparata grazie alla nonna “ Bazecole… bazecole ”.

Sorridendo, mi concentro unicamente su Christian.

Stupita dal suo repentino cambio d’emozioni, ricambio la presa e gli sussurro “ Ehi… ” in risposta ricevo un sorriso strano “ …cosa succede? Come mai sei così preoccupato? ”.

Lancia un’occhiata fugace a mia madre, e vedendola ancora intenta nella sua telefonata con Bob, si sporge leggermente verso di me “ E che… ” mi avvicino per ascoltare le sue parole, si schiarisce la gola prima di dirmi finalmente la ragione dietro la sua irrequietezza “ …lo so che viste le giornate che stiamo attraversando ti sembrerà stupido ma… ” faccio per dissentire, ma mi impedisce d’intervenire continuando “ …il pensiero che tuo padre era un marines, mi mette addosso un po’ di ansia! ”.

All’udire la causa della sua agitazione, mi scappa un tenero sorriso “ Prima di tutto, non è affatto stupido il fatto che sei in ansia per l’incontro con mio padre… e poi, cosa centra questo amore? Anche io lo ero e non mi sembra, che questo ti abbia impedito di conquistarmi! ” scherzo  cercando di alleggerire la sua tensione “ È diverso Anastasia! ”.

Gli stringo forte la mano e mormoro dolcemente “ Non è vero Christian! Non pensare a quello che faceva prima… alla sua carriera o cose simili… ” m’interrompo per sorridergli “ …pensa solamente, che avrai difronte un padre che è consapevole di quanto hai fatto per noi… ” e così dicendo indico Marco, che forse avvertendo la tensione del mio uomo, gli si è abbarricato addosso “ …che sa bene quanto io tenga a te, e quanto lui ti è affezionato ” alle mie parole mi lascia andare la mano, per stringersi forte contro il torace il corpo del piccolino “ Vi Amo anche io Anastasia ” sussurra chiudendo per un secondo gli occhi e baciargli la testolina.

Con il cuore gonfio d’amore, mi allungo verso di loro per accarezzargli una guancia “ Lo so Amore mio… ” rialza le palpebre e torna a guardarmi “ …concentrati solo su questo e vedrai che andrà tutto bene! ” sussurro decisa, ma vedendo nei suoi occhi ancora un po’ di incertezza, decido di cambiare strategia e mi rivolgo a mio figlio “ Tesoro? ”.

Sentendosi interpellato, il mio bellissimo bambino si scosta dal torace di Christian e mi guarda con i suoi occhioni innocenti, dandomi tutta la sua attenzione.

Sorridendo amorevolmente, gli domando “ Amore della mamma… visto che Christian tra un po’ conoscerà tuo nonno, gli vuoi raccontare un pochino del nonno Ray? ” non finisco neanche di parlare che alza le braccine all’aria ed esclama un entusiasta Sì!

“ Grazie amore ” dico accarezzandogli una guanciotta.

Il piccolino, tutto sorridente si gira tra le forti braccia del mio compagno ed inizia a raccontare “ Nonno Ley è blava e mi fa semple giocale come voiio io… ”.

Tirandomi indietro, li guardo interagire con gioia tra loro. Ogni tanto Christian lo fa fermare per chiedere qualcosa, e naturalmente il mio bambino risponde felice a tutte le sue domande, fiero di parlargli del nonno.

Sorridendo incrocio nuovamente lo sguardo con quello di Christian e il cuore mi si gonfia nel petto, nello scorgere finalmente il suo sorriso spensierato.

‘ Lo sapevo che la chiave per calmarlo era coinvolgere mio figlio! ’ mi poggio con un gomito al tavolino e li ammiro emozionata ma soprattutto, grata con la vita, per avermi messo sulla stessa strada di questo uomo meraviglioso.

 

 

Ed è così che mi trova mamma poco tempo dopo.

I miei due uomini hanno finito di parlare ed ora, con Marco girato nuovamente nell’abbraccio di Christian, stiamo parlando tranquillamente tra noi.  

Appena si siede e mette via il cellulare, le domando preoccupata “ Tutto bene? Sei stata un bel po’ di tempo al telefono! ”.

Annuendo, accavalla una gamba e dice “ Sì Anastasia, va tutto bene… ” alla mia occhiata risponde sbuffando “ Lo sai come è Bob quando c’è di mezzo tuo padre… ” alza gli occhi al cielo esasperata “ …l’ho dovuto rassicurare non so quante volte! Eppure, sa bene che amo lui e che Ray è felicemente sposato ” sorridendo mi raddrizzo “ Beh mamma… sai che Bob è sempre stato un po’ geloso di papà ”.

Annuisce, aggiustandosi una ciocca di capelli scivolatole davanti agli occhi “ Lo so, lo so ” sospira pesantemente e resta in silenzio per qualche istante.

Vedendola così giù di morale, mi scambio un’occhiata pensierosa con Christian… cosa posso fare?

Sto per dirle di stare tranquilla perché sa bene che Bob è fatto così, quando all’improvviso sembra riacquistare il buon umore… tanto da lanciarmi uno sguardo malizioso. Mi tendo, preparandomi alla sua prossima uscita. Non è mai una cosa buona quando ha quell’espressione, ed infatti…

Facendomi un occhiolino divertito, parte spedita “ Comunque tesoro… non puoi certamente negare che ti ho facilitato le cose, presentandomi a Christian senza il tuo intervento! ”.

‘ Non ci credo… ancora! ’ respiro profondamente e scambiandomi un’occhiata con il diretto interessato, mi appresto a risponderle per le rime “ Mamma, non iniziare a fare ques… ” ma non mi fa nemmeno terminare, che m’incalza e riprende la sua ‘ Arringa ’ “ E poi mia cara… se non mi davo da fare io, chissà quando me lo avresti presentato! ” contrattacca convinta, per poi rivolgersi a Christian “ Ho ragione io… non è vero caro? ”.

Alzo gli occhi al cielo esasperata… quando ci si mette è davvero impossibile!

Guardando proprio Christian, lo vedo che è in evidente difficoltà. Cerca il mio sguardo, lasciandomi una muta richiesta d’aiuto. Sa bene che volevo presentargliela, glielo ho anche detto subito dopo l’accaduto… ma adesso, non vuole contraddirla!

‘ È davvero teso oggi! ’ rimugino tra me e me, mentre lo vedo cercare disperatamente una risposta ‘ Conoscendolo, avrebbe risposto diplomaticamente… riuscendo ad uscire da questa situazione, in maniera impeccabile! ’.

Con un sospiro interiore, decido d’intervenire io per evitare che Christian, diventi nuovamente preoccupato… per tranquillizzarlo, gli faccio un occhiolino e contenendo la voglia di alzare nuovamente lo sguardo verso l’alto, rispondo “ Mamma per favore… puoi ben immaginare, che stavo cercando la giusta occasione per presentarvi ”.

Scavalla con nonchalance la gamba ed incrocia le braccia al petto. Mi guarda aggrottando le sopracciglia ed assumendo, una finta espressione dubbiosa ribatte “ Ah sì Anastasia, cercavi il momento perfetto? ”.

Annuisco esasperata ‘ Ma cos’ha oggi? ’.

Studio il suo viso, certa che sta per dirne un’altra delle sue… e come sospettavo, la vedo assumere un’espressione furba e maliziosa. ‘ No, adesso basta! ’ mi dico convinta, ma non faccio in tempo a stopparla che esclama divertita “ Prima o dopo, la nascita del mio nuovo nipotino? ”.

La fisso sconvolta a bocca aperta. Non può averlo detto! Non è possibile!

“ Mamma! ”.

In risposta inizia a ridere di gusto, non curante dello schok che è sceso sul tavolino. Preoccupata volto velocemente lo sguardo su Christian, ma non trovo quello che avevo preventivato! È intento a guardare il mio bambino, con un tenero sorriso in volto.

Incredula, osservo con quanto amore guarda Marco… come fosse rapito da un sogno ad occhi aperti.

‘ La frase di mamma, non lo ha sconvolto ’ penso stupefatta dalla sua reazione ‘ Vuole forse dire… che non è la prima volta che ci pensa? ’ appena questo pensiero nasce nella mia mente, inizio a sentirmi accaldata.

Il cuore incomincia a fare gli straordinari, accelerando in modo vertiginoso i suoi battiti. E non volendo, incomincio a fantasticare per la prima volta su come sarebbe rivivere una seconda gravidanza con Christian difianco a me.

E quello che mi sciocca più di tutto, è che riesco a vederlo chiaramente!

Così resto immobile… tanto frastornata da dimenticare tutto… la presenza di mia madre ( che certamente adesso sarà gasata a mille ), l’imminente arrivo di papà, la frustrazione per l’insistenza di Teresa… lascio fuori il mondo esterno e resto incantata ad osservare Christian, che stringe a sé mio figlio.

Resosi conto del silenzio tombale sceso su tutti noi, alza lo sguardo, rivelando un paio di occhi spalancati… quasi colpevoli che incontrano i miei, che stupefatti li fissano di rimando.

E sotto il mio sguardo ( e quello di mia madre ), le sue gote ( come le mie ) iniziano a colorarsi gradualmente… diventando man mano di un rosso accesso.

“ Ohhhh ” squittisce quasi Carla.

Al suono prodotto da mia madre, la bolla invisibile che mi avvolgeva esplode… lasciandomi imbarazzata, ma anche con una sensazione di meraviglia infondo allo stomaco.

‘ Ma cosa mi metto a pensare in un momento simile… è troppo presto Steele! ’ mi ammonisco da sola, tentando invano di dire qualcosa, ma non trovando le parole adatte.

Ed anche per lui deve essere la stessa cosa, perché restiamo entrambi bloccati … come se quella frase provocatoria di mamma, avesse puntato un faro su un qualcosa di già presente tra di noi. Quando, almeno per me è la prima volta che ci penso!

‘ Volontariamente forse… ma involontariamente? ’ mi parla la mia coscienza.

“ Beh ragazzi… ” esclama mamma battendo le mani entusiasta, cosa che fa sussultare sia me che Christian “ …mi sa tanto, che dovete parlare di qualcosa di molto importante. Non è vero? ” domanda infine, facendo l’occhiolino ad entrambi.

Guardandomi per un secondo attorno, ricordo all’improvviso il motivo della nostra presenza qui e questo, mi fa scuotere la testa con decisione “ Mamma, da un momento all’altro arriverà p… ” ma non mi lascia concludere e interviene molto più seria di pochi secondi fa “ Non pensare a questo adesso! ” parla alternando lo sguardo tra noi due “ Ammetto, che è stata ‘ colpa ’ mia… ho tirato in ballo un argomento delicato… ” si ferma su Christian, rivolgendogli uno sguardo di scuse sincere “ …mi dispiace sinceramente! ”.

Col cuore ancora in subbuglio, aspetto che risponda, non trovando la voce. Dal canto suo, il mio uomo si schiarisce abbondantemente la voce prima di dire brevemente “ Immagino che non fosse questa la tua intenzione Carla… tranquilla ” conclude con un sorriso appena accennato.

“ No caro… hai perfettamente ragione. Non volevo di certo creare tensione tra di voi ” dice portandosi le mani al petto. Poi si rivolge anche a me per scusarsi, e quando pure io, le rispondo che va tutto bene, sul viso le appare la sua consueta espressione di quando sa che mi arrabbierò.

“ Mamma non ci provare neanche ” le intimo con tono serio.

Data la mia frase, attiro su di me l’attenzione di Christian che continuando a stringere Marco,  con lo sguardo mi chiede una spiegazione. Respiro profondamente lanciando un’altra occhiata a mia madre, per poi girarmi verso i miei uomini “ Sono certa, che ne stava per combinare un’altra delle sue! ”.

In tutta risposta, la diretta interessata assume un’espressione angelica “ Malfidente di una figlia! ” sbuffa oltraggiata, per poi aggiungere con una punta di malizia “ Volevo solamente spronarvi a cogliere la palla al balzo ed ad affrontare la scomoda questione! ”.

Alzando gli occhi al cielo, la fisso incredula “ Non ci posso credere mamma! ” non curante inizia a ridacchiare, contagiando anche Marco, che non avendo capito le parole dette, va divertito dietro la nonna “ Hai visto Anastasia? Persino lui, capisce cosa sto dicendo… ” esclama, allungandosi verso Christian con le braccia tese “ …vieni con me tesoro della nonna… la mamma deve andare un attimo a parlare con Christian! ” e quando il piccolo l’accontenta felice, si protende velocemente in avanti, fino ad arrivare all’orecchio del mio compagno. E così, gli sussurra a voce non propriamente bassa “ Approfitta della situazione ” conclude con un occhiolino malizioso.

 

POV CHRISTIAN

 

Quando Carla si scosta da me, vedo nel suo sguardo tutto quello che non ha detto a voce alta!

Si è resa conto ( come credo anche Anastasia ), che quella frase buttata lì a mo di scherzo, mi ha destabilizzato molto. Appena ho udito quelle parole, la mia mente è stata letteralmente invasa da immagini meravigliose.

Anastasia con il pancione.

Io chino su di lei, con inbraccio Marco.

Un neonato circondato da fiori e palloncini.

Mi riscuoto da quelle fantastiche scene e fisso di rimando, quella che spero ardentemente diventi mia suocera. Quando mi fa quell’occhiolino finale, mi strappa un sorriso complice, che le fa nascere sul volto un ghigno malizioso “ Vai! ” mi esorta sottovoce, stringendosi contro il petto il corpicino di Marco.

‘ Basta stare in silenzio! ’ rimugino deciso ‘ Sono stato anche troppo mogio oggi! ’.

Annuisco rivolto a Carla, per poi accarezzare una guanciotta del piccolino e mormorargli “ Sarai bravo, mentre io parlo con tua madre? ”.

“ Siiii Clissiannn ” urla contento sbracciando le sue braccine cicciottelle “ Io blavo! ”.

Gli scompiglio i capelli, facendolo ridere e dopo un altro sorrisone rivolto a Marco, mi giro verso Anastasia. È ancora ferma, intenta a guardarci tutti e tre con un’espressione differente.

‘ Ok, andiamo! ’.

Con un respiro profondo, mi alzo dalla sedia e non appena in pieni, porgo una mano alla mia bella. Resto immobile ad aspettare che Anastasia colga il mio invito.

“ Amore… ” sussurro, allungando la mano sul suo viso per alzarle il volto, mettendole le dita sotto il mento “ …andiamo! ” e così dicendo, la afferro con impeto facendola alzare, stringendomela contro.

“ No Christian… ” dice spingendo contro il mio torace con le braccia, per guardandomi in faccia “ … mio padre può arrivare da un momento all’altro! ”.

“ Tranquilla Anastasia ” le risponde Carla con un sorriso “ Se arriva prima del vostro ritorno, gli facciamo compagnia noi… vero tesoro? ” dice accarezzando le braccine del piccolo che annuisce elettrizzato “ Siiii! Faciao noi ”.

“ Ma… ” prova a ribattere lei, ma la blocco trascinandola con me verso l’uscita.

 

 

Poggiati contro il muretto nel vicolo adiacente al locale, restiamo qualche minuto in silenzio.

Io, cerco di riordinare le idee e trovare le parole giuste per esprimere quello che sento. Lancio uno sguardo sulla donna al mio fianco… anche lei è pensierosa.

Torno a guardare davanti a me con un profondo sospiro interiore… chiudo un attimo gli occhi per pensare ‘ Sii uomo Grey! ’ mi esorto ad iniziare il discorso ‘ Non farlo fare a lei… Tira fuori gli attributi che negli anni hai dimostrato di avere! ’.

Più convinto, rialzo le palpebre e schiarendomi la gola, mi giro sul fianco per averla difronte. Anche lei dopo qualche secondo, segue il mio esempio afferrandomi di slancio le mani.

Stringendo la presa attorno alle sue dita inizio a parlare, provando ad esprimere quello che ho nel cuore “ Amore mio… ” inizio facendola arrossire… come se fosse la prima volta che mi rivolgo a lei usando queste parole. Intenerito e con il cuore in gola continuo “ …come avrai intuito dalla mia reazione alla frase di tua madre… ” m’interrompo, con la voce che mi muore in gola per l’emozione.

Lei con gli occhi lucidi, mi esorta a continuare rafforzando la stretta “ Christian ” balbetta con tono basso e strozzato. ‘ Ora o mai più! ’ facendomi forza, stringo i denti e vado avanti “ Stavo dicendo… ” mi fermo per mandare giù il groppo che mi si è formato in gola “ …che come avrai sicuramente intuito, questa non è la prima volta che mi ritrovo a fantasticare su di noi ”.

“ Qui-ndi a-vevi g-ià… ”.

Annuisco con fermezza, sempre tenendo saldamente legati i nostri sguardi “ Sì amore… ” alla mia affermazione, ha un ansito, che non so decifrare. Può essere, sia di sorpresa in senso positivo… che in senso negativo!

Non sapendo quale dei due è, mi affretto a proseguire per spiegarmi meglio “ …Anastasia, so bene che è troppo presto per pensare a figli e cose del genere, infatti… ” quando inizia a scuotere la testa, sono sopraffatto per un attimo di secondo dal panico.

Dio… cosa ho combinato!

Serro ulteriormente le dita attorno alle sue “ Non voglio assolutamente accelerare i tempi, devi credermi tesoro… ” la sua stretta diventa spasmodica, e lacrime, iniziano a scorrerle sulle gote arrossate “ …è solo che, in alcune occasioni mi sono ritrovato a fantasticarci su… tutto qua! ”.

Non ricevendo risposta, inizio seriamente a preoccuparmi.

È ancora immobile, aggrappata saldamente alla nostra stretta e con le guance rigate da lacrime che imperterrite continuano a scendere.

“ Amore ti prego… ” stringo le labbra, serrando i denti “ …ti scongiuro, dimmi qualcosa… qualunque cosa! ” esclamo disperato, facendola sussultare e singhiozzare.

Guardandola scuotere ancora il capo, mi assale uno sconforto mai provato prima… con la gola stretta in una morsa feroce, penso sconvolto ‘ Ho azzardato troppo… ’ chiudo gli occhi allentando di poco la presa sulle sue mani ‘ …ho rovinato tutto! ’.

Non dovevo dirlo.

Forse adesso si sente scombussolata e sotto pressione!

Ha già così tanto a cui pensare… tra il tentato rapimento del bambino… quel disgraziato di Hyde e l’imminente incontro con il padre… io cosa faccio?

La carico di ulteriore ansia! ‘ Bella mossa Grey… davvero una cazz***! ’.

Respiro profondamente, con la forte tentazione di darmi un pugno da solo ‘ No, non lo accetto! ’ rimugino, pronto a rimediare al mio strafalcione di pochi attimi fa ‘ Salviamo il salvabile! ’ penso determinato, mentre rialzo le palpebre.

Appena la guardo di nuovo, noto immediatamente che ha smesso di piangere, anche se ha ancora le iridi lucide. Si stringe il labbro inferiore tra i denti, come per trovare le parole giuste da dire ‘ Oh amore mio… cosa ho fatto! ’.

Scuotendo impercettibilmente la testa per darmi una svegliata, decido di agire… ma quando faccio per parlare, mi anticipa sul tempo.

Mi lascia entrambe le mani velocemente ( lasciandomi stranito ) ed altrettanto svelta, le sposta sulle mie guance fino ad incorniciarmi il volto “ Christian, amore mio… ” mormora con voce rauca, incatenando saldamente i nostri sguardi “ …posso solo immaginare quello che hai pensato, vista la mia reazione… ” scuote nuovamente il capo interrompendosi per prendere fiato, visto che ha pianto fino a pochi istanti fa “ …ma non pensare, mai e poi mai… ” continua con un tono più sicuro “ …che il fatto che tu… ” enfatizza sul ‘ tu ’ accarezzandomi la pelle con i polpastrelli “ …sogni un futuro con me, possa non farmi sentire la donna più fortunata del mondo! ” conclude con il più dolce sorriso mai visto sulle labbra.

A sentire le sue parole, il macigno che avevo sul petto si dissolve, lasciandomi finalmente libero di respirare in maniera più calma e rilassata.

Riuscendo ad alzare le braccia, le scosto con delicatezza le dita dalle mie gote, per stringergliele amorevolmente tra le mie “ Amore mio ” sussurro portandomi alle labbra le sue mani, iniziando a venerare con baci leggeri la sua pelle di velluto “ Avevo il terrore di aver rovinato tutto… e che tu pensas… ”.

Ma ancora una volta mi ferma, premendomi la punta dell’indice sulla bocca “ Shhhh… ” col polpastrello disegna il contorno del mio labbro superiore “ …non voglio sentirti dire una cosa del genere… mai più… hai capito Christian? ” al suo tono di voce duro ed inflessibile, non posso evitare di sorridere divertito ‘ Ed ecco fuoriuscire il Tenente dell’esercito che c’è in lei ’ penso guardandola con orgoglio “ Agli ordini Tenente Steele! ”.

La mia battuta la fa finalmente ridere di gusto ‘ Ecco la donna di cui sono perdutamente innamorato! ’ “ Ben detto Grey… ben detto ” farfuglia, mentre con uno slancio mi abbraccia forte, circondandomi la schiena con le braccia.

Stringendomela contro, respiro a pieni polmoni il suo profumo…  e per sentire ancora meglio la sua meravigliosa fragranza, incuneo il viso nell’incavo del suo collo.

E mentre sono qui, intento a ‘ respirare ’… la sento avvicinarsi al mio orecchio “ Ti devo dire una cosa… ” mormora con un tono strano ( che non riesco a decifrare ), catturando immediatamente la mia completa attenzione. Mi raddrizzo continuando a stringerla, posando il mento sulla sua testa e restando in attesa che continui “ Dimmi Anastasia ”.

“ …quando mia madre ha parlato di bambini… ” appena nomina Carla, mi faccio indietro per poterla guardare ma lei non me lo permette, tenendo lo sguardo rivolto verso il basso “ Anast… ” faccio per tranquillizzarla, dicendole di dimenticare tutto quando, mi anticipa, pronunciando delle parole che mi fanno fermare letteralmente il cuore “ …mi sono ritrovata a pensare a come sarebbe, vivere nuovamente l’esperienza della gravidanza con te al mio fianco… e quello che ho immaginato, mi è piaciuto tanto ” conclude alzando il viso e mostrandomi la sua espressione emozionata “ Veramente tanto! ”.

Mio Dio… non ci posso credere!

Chiudo gli occhi, preda di così tante emozioni diverse che non saprei da dove cominciare “ Oh, Anastasia ” balbetto emozionato sporgendomi alla ceca sulla sua bocca, per trasmetterle tutta la mia felicità “ Ti amo… ti amo ” dico tra un bacio e l’altro.

Rispondendo al mio assalto, mi getta le braccia al collo e sale con le mani a stringermi l’attaccatura dei capelli “ Mhmm ” gemo, inspirando la sua essenza e stringendola a me. Andiamo avanti con morsetti e sfioramenti, fino a quando la mia lingua guizza oltre le sue ed il suo corpo freme, facendomi eccitare all’inverosimile.

‘ Ok, meglio smettere ’ penso, separandomi con fatica dalle sue labbra e riaprendo le palpebre ‘ Siamo all’aperto! ’.

Con ancora gli occhi chiusi, scende con le mani ad accarezzarmi la schiena, mentre io le disegno il contorno della bocca con i polpastrelli, facendola sorridere e baciarmi le punte delle dita “ Ti amo da impazzire Anastasia ”.

Aprendo anche lei gli occhi, mi guarda emozionata “ Anche io ti amo Christian… ” sussurra baciandomi la mascella “ …e non vedo l’ora, di poter realizzare le nostre speranze di una famiglia assieme… ma, non ora però… va bene? ”.

Scostandomi per poterla guardare, le lascio un ultimo bacio a fior di labbra per poi sussurrarle “ Tutto quello che vuoi amore mio… tutto quello che vuoi! ”.

 

 

Mano nella mano ci apprestiamo a rientrare nel locale.

Giunti all’entrata, galantemente apro la porta per Anastasia e la faccio passare per prima. Seguendola all’interno, non posso fare a meno di sorridere contento al ricordo della nostra conversazione.

‘ È andata meglio di quanto potevo sperare! ’.

Ho finalmente espresso ad alta voce, un pensiero che mi frullava in testa da qualche tempo e contro ogni mia aspettativa, anche Anastasia ci ha fantasticato su grazie a Carla. Non posso che esserne felice!

Certo, è ancora un po’ presto ( come ha sottolineato lei )… però siamo sulla strada giusta!

All’improvviso come un fulmine al ciel sereno, mi appare in mente lo sguardo freddo di Elena.

‘ Prima di tutto, devo trovarla ed assicurarmi che non faccia del male alla mia famiglia! ’ preoccupato aggrotto le sopracciglia ‘ Welch deve trovare qualche indizio! Non può essere sparita nel nulla! ’.

La risata di Marco mi distrae dai miei pensieri e mi rendo conto che al tavolino ( che ora vedo perfettamente ), si è aggiunta un’altra persona.

‘ È arrivato ’ deglutisco rumorosamente facendomi sentire persino da Anastasia, che girandosi a guardarmi, mi sorride tranquilla. Prendendomi per mano, mi tira gentilmente verso la sua famiglia “ Andrà tutto bene ” mi dice per infondermi coraggio.

Annuendo un po’ rigido, mi lascio volentieri trascinare fino a raggiungerli.

Il primo che ci nota è il piccolino… e nell’istante in cui ci vede, si sbraccia sorridente per farsi raggiungere “ MAMMA… CLISSIAN ”.

Istintivamente mi apro in un sorriso, scordandomi della presenza del padre di Anastasia “ Che amore! ” commento sottovoce facendomi sentire dalla mia dolce compagna, che concorda con me sussurrando “ Lo so, sono davvero fortunata ”.

Sto per risponderle che è soprattutto merito suo se il bambino sta crescendo così bene, ma siamo ormai giunti difianco al tavolino.

All’esclamazione gioiosa di Marco, anche i due adulti seduti si voltano a guardarci… Carla, ci osserva con un’espressione curiosa e maliziosa allo stesso tempo… mentre Ray Steele, fissa la figlia osservandola scrupolosamente, ignorandomi completamente ( al momento ).

Tempo qualche istante ed il padre, si alza in piedi di scatto protendendosi verso di noi “ Papà ” esclama Anastasia, lasciandomi andare la mano ed abbracciandolo di slancio.

Guardandoli non posso che sorridere… ‘ Era certamente preoccupato per la figlia ed il nipote ’ penso scambiando un’occhiata con Carla. Vedendo l’emozione con cui si stringono, mi allontanano di qualche passo avvicinandomi al piccolino, che con movimenti inequivocabili delle braccine, mi sta chiedendo di prenderlo in braccio.

Appena gli sono difianco, si slancia facendosi prendere facilmente “ Piccolo ” mormoro abbracciandolo e baciandogli la testolina mora “ Clissian ” mi risponde accoccolandosi contro la mia spalla.

“ Avete risolto caro? ” domanda con tono innocente la donna al mio fianco, richiamando la mia attenzione. La guardo e la vedo restituirmi uno sguardo carico di ansia e malizia ‘ È veramente una volpe questa donna! ’ penso divertito mentre le rispondo semplicemente “ Si Carla, va tutto bene ”.

“ E? ” insiste facendomi scuotere la testa “ Tutto bene ” ribadisco divertito ed anche un po’ imbarazzato, facendola sbuffare ed incrociare le braccia al petto “ Non si fa così però… sono curiosa adesso! ”.

Sorridendo decido di darle un ‘ piccolo ’ indizio “ Dovrà aspettare un po’ di tempo, ma alla fine conoscerà la nostra decisione ” dico facendole un occhiolino finale, per poi aggiungere “ Ci abbiamo messo molto? È arrivato da tanto? ” chiedo vedendo con la coda dell’occhio i due separarsi e girarsi verso di noi.

Alla mia risposta si illumina entusiasta “ Oh, non vedo l’ora caro… ” si schiarisce la gola ed aggiunge ancora euforica “ …non è arrivato da molto, tranquillo! ”.

Neanche finisce di parlare che Anastasia dice “ Christian, questo è mio padre Ray Steele… ” mi indica la figura robusta e piazzata al suo fianco, dandomi modo per la prima volta di osservarlo da vicino… ‘ Urca, se si vede che era un marines! ’ constato, leggermente sopraffatto dalla sua statura. Anche se da quanto mi ha riferito Anastasia, sono già molti anni che si è ritirato, è certamente un uomo in eccellente forma fisica.

“ …e papà, questo è il mio compagno Christian Grey ” conclude le presentazioni indicandomi. Istintivamente, sistemo il bambino su un braccio solo ed allungo una mano in direzione dell’uomo difronte a me “ È un piacere fare la sua coscienza Signor Steele! ” dico cercando di apparire calmo e padrone della situazione.

‘ Certo che, ho incontrato alcune delle persone più influenti del mondo ed ero tranquillo… invece ora, sono nervoso! ’ rimugino tra me e me, ottenendo come risposta dalla mia coscienza ‘ Quelle persone non erano il padre di Anastasia! ’ proprio quando Ray Steele mi stringe forte la mano protesa “ Il piacere è tutto mio ragazzo… è davvero tutto mio ”.

 

 

Dopo un primo momento di imbarazzo generale, ci siamo nuovamente accomodati tutti al tavolino ed abbiamo iniziato a parlare del più e del meno.

All’inizio Ray mi ha studiato decisamente nel dettaglio… domandandomi generalmente tutta la mia vita. A nulla sono valse le proposte di Anastasia, suo padre l’ha ammonita con uno sguardo che mi ha fatto tremare.

Quando gli ho raccontato a grandi linee tutte le mie esperienze ( ad eccezione naturalmente, di quelle scabrose ), ha cominciato ad osservarmi con più fiducia e man mano, abbiamo incominciato a scherzare tutti assieme col piccolino.

Stava andando tutto bene… Marco rideva divertito con i nonni, coinvolgendo anche me ed Anastasia… fino a quando Carla, seduta con inbraccio il bambino, rivolta verso la porta non s’irrigidisce vistosamente ed esclama contrariata “ E lei, cosa ci fa qui? ”.

Ray, seduto difronte a me segue con lo sguardo l’esempio dell’ex moglie e si tende, girandosi di scatto a guardare la mia donna “ Tesoro credimi, non ne sapevo nulla… devi credermi! ”.

Alle loro reazioni, Anastasia ( seduta difianco a me ) diventa un pezzo di marmo e sembra quasi smettere di respirare. Preoccupato mi avvicino maggiormente a lei e provo a scuoterla leggermente “ Amore… che succede? Stai male? ”.

‘ Ma cosa cavolo… ’.

Ma non ricevendo alcuna risposta, mi volto direttamente verso ‘ la fonte del problema ’ ed intravedo entrare a grandi passi una ragazza, che da lontano mi ricorda vagamente Anastasia. Sempre più confuso, torno a rivolgermi agli altri ed è lì che tutto mi diventa chiaro, quando sento “ Come sapeva dell’incontro Ray? ”.

“ Ieri pomeriggio, ci siamo sentiti per la nostra solita telefonata… e mi sono lasciato sfuggire quello che era capitato ad Anastasia, e che essendo preoccupato, sarei venuto a Seattle oggi! ”.

È la sorellastra!

Appena comprendo la complessità della situazione, mi rivolgo nuovamente a lei e dopo aver controllato che ‘ quella ’ non fosse ancora nelle vicinanze, domando sottovoce “ Tesoro tutto bene? ”.

Alla mia domanda restiamo tutti e tre in silenzio… quando la vedo tornare a respirare regolarmente e riacquistare un minimo di lucidità, mi tranquillizzo un po’ anche io. Ma non fa in tempo a rispondermi, che una mano si poggia prepotentemente sulla spalliera della mia sedia ed una voce stridula esclama “ Finalmente vi ho trovati! ”.

Trattenendo il respiro ( come Anastasia ), mi raddrizzo e mi volto. E quando lo faccio, mi ritrovo la stessa ragazza adocchiata prima, sistemata proprio dietro di me, tra la mia sedia e quella della mia bellissima Anastasia.

Rivolge prima un gran sorriso al padre salutandolo, per poi guardare la sorellastra.

Ma trovandola ancora immobile, sotto shock per la sorpresa non gradita, si volta nella mia direzione. Ed è lì, che incontro degli scuri occhi verdi, incorniciati da fluenti capelli castani.

Appena i nostri sguardi s’incrociano, mi fa prima un occhiolino e poi, mi lancia un'occhiata maliziosa che mi fa ribollire il sangue nelle vene.

‘ Ma come si permette questa zoc… ’.

Riconosco quello sguardo… e non mi piace per niente!

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Capitolo 34
*** 33 ***


Ormai non cerco neanche più di scusarmi… chiedo direttamente perdono per il ritardo! Avete acquistato Freed? Per farmi perdonare, vi consegno un capitolo bello lungo! Con la speranza che ci sia ancora qualcuno a leggere… Vi Auguro Buona Lettura!

 

CAPITOLO 33

POV ANASTASIA

 

Immobile con lo sguardo fisso sulle mie mani strette fra loro, mi rimbomba nella mente una sola frase ‘ Non è possibile… non è possibile… non è possibile ’. È solo un brutto sogno… adesso mi sveglierò al fianco di Christian, pronta ad affrontare la giornata e per fargli conoscere finalmente mio padre!

Aspetto e spero ardentemente che la mattinata si riavvolga, ricominciando dal principio, ma non cambia nulla… sono ancora seduta qui, in questo locale con alcune delle persone che più amo al mondo, e con la sgradita presenza di mia sorella.

Resto ferma, immobile, come pietrificata e sotto schok… risentire la sua voce, dopo tutto questo tempo, e quel suo ‘ Finalmente vi ho trovati! ’ detto come se fosse in programma la sua entrata in scena, mi ha mandato il cervello in stallo. Non riesco a fare niente, se non rimanere dove sono… intenta a sperare di non sentire la sua voce.

Appena mamma ha esclamato indignata < E lei, cosa ci fa qui? > mi si è annodato lo stomaco… solitamente non usa quel tono e quando lo fa, vuole dire solo una cosa… sta parlando o di Jack, oppure di Teresa!

Dandomi della pazza per la mia apprensione esagerata, mi sono detta da sola di calmarmi… infondo Teresa non sa più nulla della mia vita e certamente, non poteva essere a conoscenza del nostro incontro.

Ero quasi riuscita a tranquillizzarmi, quando mio padre ha mormorato con voce dispiaciuta quelle parole, facendomi entrare in questo stato di schok < Ieri pomeriggio, ci siamo sentiti per la nostra solita telefonata… e mi sono lasciato sfuggire quello che era capitato ad Anastasia, e che essendo preoccupato, sarei venuto a Seattle oggi! >.

Il mio amore ha anche cercato di aiutarmi, ma io non riesco a reagire. Sono tornata a quella notte… risentire la sua voce, mi ha rispedita per un attimo a quando l’ho sorpresa a letto con quello che era mio marito.

Cerco di tenere a bada i ricordi, perché non desidero affatto rivivere quelle sensazioni… ma so che non appena incontrerò nuovamente il suo sguardo, ripenserò all’ultima volta che l’ho guardata. E ne sono sicura, perché mi è già capitato con Jack!

Nella prima occasione in cui ci siamo rincontrati ( durante la prima udienza in tribunale per il divorzio ), guardarlo negli occhi mi ha fatto ritornare a quegli attimi incredibilmente dolorosi ed umilianti!

La sento alle mie spalle… deve aver poggiato le mani sulle spalliera delle nostre sedie, perché avverto la vicinanza del suo corpo ed il lieve contatto delle sue dita contro la mia spalla. Istintivamente mi scosto facendomi più avanti, arrivando quasi a scontrarmi con il bordo del tavolino.

Non voglio averla vicina… non ce la faccio!

Un forzato schiarirsi di gola, mi fa alzare di scatto il viso. E quando, come prima cosa incontro lo sguardo di mia madre, mi si stringe lo stomaco in una morsa dolorosa.

Detesto vederla così!

Mi guarda preoccupata e turbata allo stesso tempo, come se fosse, sia furiosa che scandalizzata. Si stringe il mio bambino contro il seno, mentre lancia continue occhiate ostili alla donna alle mie spalle.

Mi fissa e mi fa cenno verso Christian, cercando inutilmente di dirmi qualcosa… le restituisco uno sguardo perplesso, non capendo cosa voglia dirmi e rifiutandomi categoricamente di voltarmi verso di ‘ Lei ’. Vedendo che non colgo il messaggio, mi dà un calcetto non proprio delicato, da sotto il tavolino che ci divide.

Il mio sussulto attira l’attenzione di Ray, che mi guarda dispiaciuto. Cerco di tranquillizzarlo con lo sguardo, ma non credo di esserci riuscita, perché mi mima con le labbra un Mi dispiace.

‘ Adesso non posso pensare a questo! ’ penso tra me e me, rincontrando gli occhi di mamma che mi guardano allarmati. E specchiandomi nelle sue iridi, giungo finalmente a capire… ‘ Vuole che mi giro perché è preoccupata da qualcosa… ’ stringo con forza i molari ‘ …o per meglio dire, da qualcuno! ’.

Questo suo atteggiamento e le occhiate che mi continua a lanciare, mi crea una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Sento che sto per ‘ scoprire ’ qualcosa che mi farà molto male e davvero, non vorrei doverla affrontare, ma credo che sia necessario!

Prendo un respiro profondo per calmarmi ‘ Hai il completo sostegno di un uomo che ti ama veramente Steele… muoviti e girati! ’.

Mi sono quasi convinta da sola, quando al mio fianco sento il respiro Christian accelerare all’improvviso e la ‘ Sua ’ voce dire “ Tu devi essere Christian Grey… io sono Teresa Steele, la sorella di Anastasia ”.

Senza rifletterci oltre, mi volto di scatto.

E la scena che mi si para davanti, mi chiude definitivamente lo stomaco… il cuore accelera drasticamente i suoi battiti e le mani, fremono dalla smania di afferrare per capelli questa stronza.

Serro le dita tra loro… ‘ Osa guardare il mio uomo, come se fosse un cioccolatino da scartare e gustare! ’ penso con stizza, mentre con la coda dell’occhio noto chiaramente i muscoli delle braccia di Christian irrigidirsi e stringere con riluttanza la mano di Teresa, che protesa verso di lui, ricambia con un eccessivo entusiasmo la stretta “ So chi sei… ho sentito parlare di te ” gli risponde teso, facendola ridacchiare.

“ Immaginavo sapessi già di me! ” afferma con un tono ammiccante che mi fa ribollire il sangue nelle vene, il tutto sempre tenendo unite le loro mani. Tenendo d’occhio la loro stretta, prendo un respiro profondo ‘ Ecco cosa voleva che vedessi mamma… è veramente una cosa incredibile! ’ rimugino, alzandomi in piedi disgustata dal suo comportamento e pronta ad affrontarla ‘ Questa volta col cavolo che le permetterò di fare i caz** suoi! ’.

Mi porto al fianco del mio uomo e gli afferro, con una delicatezza decisa la mano destra, facendogli lasciare la presa con quella di Teresa.

Al mio intervento, sospira di sollievo intrecciando immediatamente le nostre dita ‘ L’ha messo a disagio… ’ rifletto sempre più nervosa, proprio mentre mi inizia ad accarezzare il palmo con il suo, infondendomi con questo gesto il coraggio necessario ‘ …e conoscendo lo stile di vita che conduceva prima, deve averlo guardato davvero in un modo inequivocabile! ’.

Prima di rivolgermi a Lei, mi volto brevemente verso Christian e gli sorrido teneramente. Solo dopo aver ricevuto in risposta un dolce cenno, sospiro e mi scontro con lo sguardo di mia Sorella.

“ Ciao Anastasia ” mi saluta come se niente fosse, esibendo anche un’espressione affranta e preoccupata, abbandonando quell’aria civettuola che aveva quando si è rivolta a Christian.

Ignoro momentaneamente il suo ‘ saluto ’ e come avevo preventivato, non appena mi specchio nelle sue iridi verdi mi ritrovo catapultata nel passato…

 

INIZIO FLASHBACK

Tento di ragionare freddamente mentre cammino nella cameretta di Marco.

‘ Quello che ho appena visto, non può essere reale! ’ penso appoggiandomi al davanzale ‘ Sì, deve trattarsi di un brutto incu… ’ ma non riesco nemmeno a finire il pensiero, che dalla porta chiusa a chiave mi giunge un debole colpo seguito dal mormorio disperato di Jack “ Anastasia parliamone, ti prego! ”.

‘ Dovevi pensarci prima… lurido verme! ’.

Ignoro completamente quello che avviene al di là della porta e ragiono sul da farsi ‘ Non posso rimanere qui dentro… ’ sposto lo sguardo sul lettino, nel quale il mio bambino riposa ignaro di tutto e sento crescermi dentro una rabbia incontrollabile.

Quei due maledetti giocavano alla famigliola felice, mentre io rischiavo la mia vita in guerra!

Presa da non so quale istinto, lo sguardo mi cade sul borsone abbandonato difianco alla porta sbarrata. E li resto come ipnotizzata… mentre nella mente, mi scorrono scene raccapriccianti.

Io, con in mano la mia pistola difianco al letto.

Sconvolta per quanto ho appena immaginato, mi porto le mani tra i capelli ‘ Mio Dio Steele… riprenditi e torna in te… sto impazzendo qui dentro! ’ prendo dei profondi respiri ‘ Calma e ragiona… ’ mi strofino la faccia e torno a guardare Marco ‘ …devo andare via da questa casa… ’ mi dico, già prendendo in mano il mio cellulare ‘ …ma soprattutto… voglio allontanare mio figlio da questi sciagurati! ’.

Maledicendomi per l’ora tarda, faccio partire la telefonata.

< Pronto? > la voce assonnata di mamma, mi fa realizzare ancora di più quanto accaduto “ Mamma, sono io… scusami per l’orario ” sussurro a bassa voce.

In sottofondo avverto chiaramente il rumore delle lenzuola < Non preoccuparti tesoro! > s’interrompe un secondo e forse resasi conto dell’orario della mia chiamata, mi domanda elettrizzata < Ma dove sei Anastasia? Di solito chiami durante il pomeriggio! >.

Non sapendo come spiegare l’accaduto, le dico semplicemente “ Sono tornata mamma! ”.

Alla mia risposta, caccia fuori un grido di gioia che mi fa riempire di lacrime gli occhi. Ecco la reazione che desideravo!

‘ Ed invece ho ricevuto una bella sorpresa ’ penso amaramente, asciugandomi una lacrima < Bob… Anastasia è in America! > esclama fuori di sé dalla gioia < Ma dove sei? Quando sei arrivata? Devo venire in Aeroporto? >.

Con una smorfia scuoto il capo “ No mamma… dovresti venire a prendermi a casa mia! O meglio, a prenderci… ” mormoro affranta.

< Cosa è successo tesoro? >.

 

Su consiglio di mamma, ho raccolto un po’ di roba per Marco e l’ho inserita con mani tremanti nel mio borsone.

Non ho avuto il coraggio di negarle una spiegazione dinanzi alle sue insistenti domande, ma non ce l’ho fatta ad ammettere che la donna con cui ho trovato mio marito, è proprio mia sorella! Ad un certo punto, l’ho solo scongiurata di venirci a prendere!

Finisco di infilare un pantalone nella sacca ed attendo lo squillo del telefonico.

Mi siedo sul bordo del letto e con labbra tremanti, accarezzo una guanciotta del mio piccolino… ‘ Il mio ritorno doveva essere fonte di gioia per tutta la famiglia… ’ mi asciugo le lacrime e penso ‘ …invece questa serata, ha sancito una spaccatura che mai si potrà sanare! ’.

Singhiozzo al pensiero del mio matrimonio finito… ma soprattutto per lui, che da domani non avrà più una famiglia unita ‘ Il mio angioletto! ’.

Al di là della porta c’è molta confusione… porte che sbattono e singulti strozzati. Un’improvisa rabbia, prevale sul dolore e l’umiliazione.

Loro due, nel mio letto nudi insieme.

La reazione di Lei appena mi ha vista.

Il suo ‘ Amore ’.

Mi fanno ribrezzo!

Il suono del mio cellulare mi distrae momentaneamente da quei due. Con stizza mi asciugo le guance e prendo un bel respiro profondo ‘ Ora devi essere forte Steele! ’ infilo il telefono in tasca e mi metto a tracolla il borsone militare ‘ Sì decisa e riga dritto! ’ annuisco da sola ai miei pensieri e mi accingo a prendere tra le braccia il mio angioletto.

Una volta preso, lo guardo con tenerezza… avvolto nella sua copertina, con il suo coniglietto preferito, dorme tranquillo e sereno. Con un sorriso raggiungo la porta ‘ Bene… ci siamo! ’ penso aprendola con decisione.

Appena metto il piede fuori dalla stanza, li vedo immediatamente. Sono ancora qui!

Li fisso entrambi per qualche secondo, prima di iniziare a camminare “ Anastasia, parliam… ” tenta di dire con tono affranto Jack, ma lo fulmino con un’occhiata risoluta “ Ci vediamo in tribunale! ” e così dicendo imbocco le scale “ Anastasia ”.

Ma lo ignoro ed inizio a scendere “ Dove vai a quest’ora? Dove porti il bambino? ”.

‘ Dovevi pensarci prima stronzo! ’ rimugino tra me e me quando arrivo al piano terra ‘ Pensa veramente che lascerei mio figlio con loro? ’. Sono quasi alla porta d’ingresso quando sento dietro di me, la voce di quella che credevo essere mia sorella “ Anastasia aspetta! ”.

La tentazione di voltarmi e prenderla a parole è tanta, ma vado dritta. Con forza apro l’entrata ed esco da quella che era casa mia. 

FINE FLASHBACK

 

Mi riscuoto da quel ricordo doloroso ed umiliante, e la fisso… è qui, difronte a me dopo 2 anni. Negli attimi in cui ero persa tra i miei ricordi, si sono alzati anche i miei genitori e facendo il giro del tavolino, si sono avvicinati leggermente a noi.

Lei totalmente a suo agio, guarda la mia mano avvolta in quella di Christian con uno sguardo che non riesco a decifrare… la sola cosa, di cui sono assolutamente certa è che non mi piace il modo con cui ha squadrato il mio compagno!

‘ Calma e razionale Steele ’ mi dico da sola, prima di parlarle per la prima volta dopo tanto tempo “ Teresa… ” inizio dura ed inflessibile, per poi continuare stoicamente “ …cosa sei venuta a farci qui? ”.

Si porta teatralmente una mano alle labbra e mormora ( fintamente ) disperata con tanto di voce tremolante “ Come puoi parlarmi così? ” si asciuga una lacrima ( inesistente ) e continua la sua recita “ Quando ieri ho saputo da papà di quanto avvenuto, mi sono spaventata molto… ” s’interrompe teatralmente, simulando ( ne sono convinta ) un singulto strozzato “ …non è normale, che mi sono preoccupata per mia sorella e mio nipote? ”.

Al mio fianco, sento distintamente il respiro trattenuto di Christian e riesco quasi a percepire il borbottio contrariato di mamma. Io da parte mia, alle sue parole sgrano gli occhi ‘ Non può essere seria! ’ penso esterrefatta e stupita ‘ Ma davvero pensa che ci posso credere? ’.

La presa di Christian si intensifica.

Ricambio la stretta ed inizio “ Guarda Teresa… ” dico, cercando di contenere lo sdegno “ …il tuo discorso potrebbe convincere qualcuno che non ti conosce bene… ” mi fermo ed indurisco il tono “ …ma certamente non impietosisce me! Non dopo quello che mi hai fatto! ”.

Alla mia risposta, assume un’espressione addolorata “ Lo so che ho sbagliato Anastasia… ” la guardo con sospetto mentre ‘ cerca ’ di sembrare veramente pentita “ …ma quello che ho fatto, non lo posso cancellare ed ora vorrei ricominciare ” conclude facendo un passo verso di noi, tentando di toccarmi una spalla.

Istintivamente faccio un passo indietro, portando anche Christian a fare lo stesso. Vista la mia reazione, torna al suo posto e con un sospiro mormora “ Possiamo andare a parlarne fuori? ”.

Resto in silenzio.

Mio Dio… ma cosa vuole adesso?

A rispondere ci pensa nostro padre “ Forse è meglio Anastasia. Questo… ” ed indica l’ambiente circostante “ …non è il luogo più adatto per questo genere di discorso ”.

Controvoglia mi dico d’accordo e dopo aver pagato il conto, lasciamo il locale ed andiamo nella stessa stradina laterale in cui ho parlato con Christian poco prima. Una volta giunti li, mi appoggio al muretto con sempre il mio uomo affianco ed aspetto ‘ E pensare che nemmeno 2 ore fa, proprio qui stavamo parlando della concreta possibilità di avere un figlio! ’ rimugino lanciandogli uno sguardo.

Nel frattempo papà e mamma mi affiancano, con quest’ultima che ha ancora tra le sue braccia Marco, adagiato contro una spalla. Si guarda attorno con curiosità… da quando è comparsa Teresa, è diventato stranamente silenzioso. Forse ha sentito che l’atmosfera era cambiata!

‘ È sempre stato un bambino sensibile ’.

Con un sorriso tendo le braccia e gli dico “ Amore vieni dalla mamma ” immediatamente si sporge e mi stringe le braccine attorno al collo. Appena il suo corpicino entra in contatto con il mio petto, una sensazione di tranquillità mi invade l’anima… ‘ Avevo davvero bisogno di stringerlo in questo momento! ’ penso finalmente serena.

Baciandogli la testolina e respirando il suo profumo, torno a concentrarmi su di lei.

È ferma in piedi difronte a me e ci guarda con finalmente un’espressione sincera in volto “ È davvero cresciuto tanto Anastasia ”.

“ Già ” mormoro, sentendo la mano di Christian cingermi il fianco ed abbracciarmi. Questo movimento non passa inosservato a Teresa, che abbandona la sincerità e riaquista velocemente la stessa espressione sfoggiata in precedenza “ Mi dispiace veramente per tutto quello è accaduto… ”.

“ Non so cosa avessi per la testa… ” dice, però lanciando un’occhiata maliziosa a Christian che proprio non mi piace. E anche lui la deve pensare come me, perché il braccio che mi circonda il fianco e la schiena si irrigidisce, facendomi digrignare i denti ‘ Ma è davvero scema allora? ’.

“ Che spudorata! ” sussurra mia madre.

Una parte di me, vorrebbe davvero credere alla sua buona fede ma… la conosco troppo bene ed il suo comportamento, unito agli sguardi che continua a mandare a Christian, mi inducono a pensare che sia tutta una messa in scena. Anche da bambina e da adolescente, quando commetteva un errore si scusava con enfasi… ma era solo una tecnica che usava per farsi perdonare!   

‘ È sempre stata una brava attrice! ’.

Ray non deve pensarla così, perché si avvicina a lei e l’abbraccia brevemente prima di rivolgersi a me “ Tesoro perché non le dai un’occasione per parlare veramente? ”.

La serpe ne approfitta immediatamente e sfodera i suoi occhioni supplichevoli “ Grazie papà… ” singhiazza ( con scarso successo a mio parere ) e rincara la dose “ …voglio davvero che le cose tornino come prima… ” quando nostro padre le accarezza un braccio con fare confortevole, continua la sua opera di convincimento “ …ho anche cercato di contattarla molte volte, ma non mi ha mai risposto! ”.

“ È vero Anastasia? ” domanda Ray guardandomi come se fossi io quella in torto.

Io senza parole, lo fisso scandalizzata… non può essersi fatto abbindolare così! Ce riuscita di nuovo e se lo è portato dalla sua parte!

“ Non è possibile ” sussurra Christian a bassa voce.

Per fortuna interviene mamma, che stringendomi una spalla esclama esterrefatta “ Ray non pensare neanche per un minuto di mettere alla gogna Anastasia! ” il suo tono fa girare Marco che si volta a guardarla, mentre continua “ Non dimenticare quello che ha combinato Teresa ”.

“ Lo so Carla… però esiste anche il perdono! ” risponde facendole scuotere con decisione la testa “ Certe cose non si possono perdonare Ray! ”.

Quest’ultima alle parole di mia madre digrigna vistosamente i denti, evidentemente contrariata dal suo intervento e rivelando per la prima volta da quando è arrivata, la sua vera faccia. Ha un’espressione di stizza in volto, oserei dire rabbiosa.

‘ Eccola qua la vera Teresa ’ penso guardando la scena che si sta svolgendo davanti a me.

“ Carla… so che non ti sono mai andata a genio, ma ades… ” ma non finisce di parlare che mamma la incalza “ Non ho mai avuto nulla contro di te Teresa… sei la sorella di mia figlia e ti ho anche voluto molto bene! ” mi si stringe il cuore al ricordo di tutti i pomeriggi passati insieme e delle risate con mamma.

‘ È stata lei a rovinare tutto! ’ rifletto ameraggiata.

“ Io non… ” balbetta in evidente difficoltà lanciando prima un’occhiata a nostro padre, e poi un altro sguardo malizioso al mio uomo “ …voglio che le cose ritornino come allora! ” spazientita da tutta questa sceneggiataa inutile, mi scosto leggermente da Christian per potergli passarre mio figlio, quando mi anticipa sul tempo, forse intuendo da solo quello che sto per fare.

Infatti, non faccio neanche in tempo a fargli segno di afferrare Marco, che si è già proteso con le braccia verso di me “ Piccolino, vuoi venire con me a vedere una bella cosa? ”.

“ SIII ” esclama entusiasta lanciandosi letteralmente contro il suo torace, ed una volta ancorato si sporge con le braccine verso il cielo “ Ove andiamo Clissian? ”.

Gli sorrido riconoscente, ricevendo un occhiolino in risposta “ Mah… adesso vediamo ” e così dicendo, fa un cenno anche a mamma e si allontana chiaccherando amorevolmente con il piccolino.

Restiamo tutti e quattro in silenzio fino a quando, i due sono fuori dalla stradina che costeggia il locale. Quando li vedo ridere contenti fra di loro, mi volto nuovamente verso Teresa ed  appena lo faccio, devo fare affidamento su tutto il mio autocontrollo per non metterle le mani addosso.

Sta fissando ancora una volta Christian, con un’espressione che non mi piace… ‘ Ok, basta così ’ mi dico stanca ed esasperata da tutta questa situazione assurda.

Con uno scatto mi sposto di lato, posizionandomi in modo da ostacolarle la visuale dei miei uomini e la fisso contrariata, incrociando le braccia sotto il seno “ Hai finito di squadrare il mio fidanzato? ” le domando spazientita.

Sbattendo le palpebre in maniera innocente, mi restituisce un falso sguardo sorpreso e portandosi una mano al petto risponde scandalizzata “ Non so di che cosa parli Anastasia! ”.

“ Ah no? ” alzo gli occhi al cielo “ Ma se è da quando sei arrivata, che fissi Christian come se fosse uno stramaledetto pezzo di cioccolata! ” sbotto non facendocela più a trattenermi “ Cosa vuoi adesso? Non ti è bastato rubarmi il marito, ora vuoi anche lui? Ma non ti vergogni neanche un po’? ” esclamo fuori di me, alzando la voce.

La diretta interessata resta in silenzio, lasciandomi sguardi infuocati… papà e mamma invece, hanno due reazioni diverse. Se il primo, si avvicina a Teresa… la seconda si accosta a me, mettendomi una mano sul braccio “ Anastasia calmati! ”.

Mi giro a guardarla ed incontro il suo sguardo vigile che sembra dirmi ‘ Non fare il suo gioco ’.

Respirando affannosamente, torno a voltarmi e cerco di fare come dice lei, ma non è facile… soprattutto quando, hai difronte una persona che ti ha ferito tanto e che nello sguardo, a dispetto delle parole dette, non ha il ben che minimo pentimento.

“ Tesoro, moderiamo i toni ” esordisce Ray, poggiandole mani sulle spalle “ Teresa non vuole fare niente… ” s’interrompe per abbassare lo sguardo su di lei “ …non è vero? Sei venuta perché eri preoccupata per tua sorella e tuo nipote? ”.

Ma dallo sguardo di Teresa, si vede che non è venuta mossa da buone intenzioni. Mi guarda con le labbra contratte e con occhi infuriati. Sta per scoppiare… ‘ Bene, finalmente uscirà la vera Teresa! ’.

“ Non credo proprio che sia stata spinta da quello… non ho forse ragione? ” è mamma a dar voce ai miei pensieri, facendo innervosire maggiormente la diretta interessata “ Avevi uno scopo ben preciso in mente, non è vero? ” la incalza strenuamente “ Ma cosa volevi ottenere oggi? Hai già distrutto il suo matrimonio… ” abbassa la mano dal mio braccio ed imita la mia posa, incrociando le braccia al petto “ …forse volevi…” ma viene interrotta brevemente.

“ Ma cosa avete voi due? ” s’intromette Ray “ Teresa ti ha sempre ammirata… quando facevi il militare, eravamo tutti orgogliosi di t… ” mentre papà parla, improvvisamente Teresa si scosta da lui e sbotta lasciandoci tutti e tre sbalorditi “ Anastasia, Anastasia, Anastasia… ma è mai possibile, che si parli sempre e solo di lei! ”.

Sbalordita e senza parole per la sua uscita, resto in silenzio.

Cosa vuol dire?

“ Co-sa? ” balbetta nostro padre, guardandola stranito.

Lei ci guarda tutti e tre, per poi sospirare pesantemente “ Ormai è fatta… ” mormora a bassa voce chinando la testa per un momento, prima di guardarmi con aria di sfida “ …è da quando sono piccola, che sento parlare di te tutti i giorni! ”.

Sotto schok per le sue parole, sciolgo l’intreccio delle braccia, lasciandole cadere verso il basso. Sposto velocemente lo sguardo su Ray, che la osserva a bocca aperta, stupefatto come me e credo anche mamma “ T-ere-sa c-osa… ”.

Si volta di scatto verso di lui e dice freddamente “ Non essere troppo stupito papà… durante tutta la mia infanzia, non facevi che elogiare Anastasia… Anastasia ha fatto questo, Anastasia è entrata in un ottimo college, Anastasia è entrata nell’esercito! ” gesticola animatamente mentre parla, facendo uscire tutta la rabbia accumulata durante questi anni “ Hai idea di cosa vuol dire, sentirsi ripetere all’infinito i successi di tua sorella maggiore e confrontarsi continuamente con questi? ”.

Basita l’ascolto, non credendo a quello che sto ascoltando!

‘ Quindi ha fatto tutto per vendetta? ’ mi domando tra me e me, mentre mia madre mi afferra per mano ‘ E quindi, mentre usciva con me quando eravamo più piccole, lei si sentiva in questo modo? ’.

Quando papà fa per accarezzarle il braccio, si tira indietro “ Teresa… ” mormora in difficoltà, cercando le parole giuste “ …io non ho mai voluto farti sentire così! ” quando lei inizia a scuotere la testa aggiunge “ Se parlavo di Anastasia, era perché ero felice e volevo farti sapere tutto quello che faceva tua sorella… ”.

Non ricevendo risposta, mi guarda forse per ricevere un aiuto… ma io non riesco a dire nulla. Sono troppo occupata a ripensare a tutti i momenti passati assieme, nel disperato tentativo di ricordare qualcosa che potrei aver trascurato. Ma più mi concentro e meno mi capacito delle sue esternazioni.

Ad interrompere le mie riflessioni ci pensa Teresa, che parlando dolcemente si rivolge a nostro padre “ Immagino che non fosse tua intenzione papà, ma è così che mi sono sentita! ” spiega brevemente, per poi voltarsi verso di me.

Ed abbandonando ogni gentilezza, mi dice delle cose che mi feriscono più di quanto vorrei “ È per questo, che ho fatto quello che ho fatto! ” la mano di mamma mi stritola la mia in una morsa terribile, mentre papà ci guarda scioccato poco più in là “ Volevo farti provare la stessa sensazione che ho provato io per tutta la vita ”.

Non ho il tempo materiale di digerire quanto avvenuto, che guardandomi con un ghigno, continua spietata “ Portarti via Jack è stato semplice… ” alle sue parole, la vecchia ferita dovuta a quell’episodio, ricomincia a sanguinare dolorosamente “ …tu eri via da tanto così tempo… ed io, ero sempre a casa vostra per aiutarlo con il bambino… ” al solo sentir nominare mio figlio, mi si contorce lo stomaco.

Mamma deve mantenermi ferma, afferrandomi saldamente per le spalle, perché presa da un impeto di rabbia do uno scatto in avanti “ Anastasia! ”.

‘ Putt***! ’.

Incurante di tutto, mi fa un occhiolino malizioso facendo spallucce, come se mi stesse raccontando cosa ha preparato per cena “ …non ci ho messo molto a infilarmi nel suo letto ”.

Dio… che schifo!

“ Signore! ” esclama mamma inorridita, mentre io cerco disperatamente di trovare la forza di non commettere un reato. Anche papà, finalmente pare rendersi conto di come è realmente, e tenta di intervenire dicendo “ Come hai pot… ” ma viene bloccato nuovamente da lei che incalza contro di me, annientandomi completamente “ Volevo farti soffrire Anastasia… ” ammette candidamente, come se fosse tutto normale “ …rovinarti il matrimonio è stato divertente. Jack è stato anche piacevole devo dire… mi sono anche goduta il grande momento ” inizia a camminare passando vicina a noi e quando ci ritroviamo difianco, mamma rafforza la sua presa su di me mentre ‘ quella ’ mi sussurra perfidamente “ È stato veramente fantastico vederti disperata Anastasia… ” il cuore mi sprofonda nello stomaco ed assestandomi il colpo di grazia, sussurra glacialmente “ …grazie! ”.

E così dicendo, riprende a camminare fino a raggiungere la strada principale e scomparire dalla nostra vista, lasciandomi ebra di rabbia ma soprattutto, distrutta nei sentimenti e nello spirito. E così rimango immobile, ancora girata nella direzione in cui è sparita Teresa.

‘ Ma come è possibile? Avevo ipotizzato la vendetta… ma questo… ’ penso con gli occhi improvvisamente lucidi e col cuore in gola “ Tesoro? ” la voce di mamma mi riscuote un attimo e mi giro a guardarla.

“ Stai bene? ” mi domanda esitante, continuando a stringermi le spalle “ Cosa? ” rispondo sconclusionata, quando mi ritrovo avvolta tra le sue braccia protettive “ Oh tesoro mio… mi dispiace tanto! ” mormora strofinandomi la schiena, facendomi incurvare su di lei alla disperata ricerca di calore.

Col respiro strozzato, tento inutilmente di respirare. Non riesco a capacitarmi delle parole appena pronunciate da mia sorella… mia sorella, per Dio!  

‘ Come può detestarmi al punto di tradirmi in questo modo? ’ mi chiedo stringendo forte le braccia attorno al busto di mia madre ‘ Come è riuscita ad ingannarmi per tutti quegli anni? E come ha potuto mettere in mezzo il mio angioletto? ’.

Quando sento la mano di papà sulla spalla e la sua voce spezzata mormorarmi “ Figliola, mi dispiace tantissimo ” all’improvviso, avverto un forte bruciore al centro del petto ed un calore anomalo, circondarmi tutta la parte superiore del corpo.

A questo punto, incomincio ad annaspare alla disperata ricerca di aria… con orrore, mi rendo conto di essere in preda ad una specie d’attacco di panico.

‘ Devi darti una calmata Anastasia! ’ mi impongo da sola tentando di calmarmi, ma più cerco di reprimere le mie emozioni e più non riesco a respirare ‘ Sto soffocando! ’ penso allarmata, iniziando a sentirmi debole e ad avere il campo visivo offuscato.

In soccorso giunge ancora una volta mia madre, che con una semplicissima frase riesce a sbloccarmi, facendomi esplodere in un pianto disperato “ Butta fuori tutto il dolore bambina mia… ” mi mormora in un orecchio “ …sfogati… ce qui la tua mamma! ”.

Ed a quelle parole scoppio… letteralmente!

 

2 Mesi Dopo

 

Svuoto la cesta dell’indumenti ed inizio a piagare meticolosamente i piccoli vestiti di Marco. Mentre prendo tra le mani una maglietta rossa, la mia mente ritorna inevitabilmente ad una delle ultime volte che l’ha indossata e cioè, a quella mattina di 2 mesi fa, in cui la mia vita è cambiata in maniera inequivocabile.

Alcune volte mi dico, che infondo non è cambiato nulla, perché non avevo più un rapporto con lei da un paio d’anni… ma, ascoltare e percepire tutto quel rancore rivolto verso di me da parte di mia sorella, mi ha sconvolto più di quanto potessi immaginare!

Dopo aver pianto per non so quanto tempo tra le rassicurazioni di mia madre e di mio padre, è ricomparso Christian. Inutile dire che faccia ha fatto non appena ha notato lo stato in cui versavo!

Mamma, dopo avermi sussurrato ancora una volta quanto mi volesse bene e che ci sarebbe sempre stata per me, ha lasciato spazio al mio uomo, che stranito riceveva un breve resoconto dell’accaduto da parte di un turbato Ray.

Non appena gli hanno tolto il bambino dalle braccia, mi ha stretta forte contro il suo corpo… quasi come se volesse assorbirmi dentro di lui e farsi carico di tutto il mio dolore! Loro due, assieme a Marco si sono allontanati silenziosamente, in modo da darci un po’ di praivacy… e così siamo rimasti abbracciati per interminabili minuti, con me che singhiozzavo tutta la mia disperazione.

Christian, ancora una volta mi ha dimostrato il suo amore… prima, mi ha lasciata sfogare liberamente e solo quando ho taciuto singhiozzante, mi ha consolata amorevolmente.

Non so cosa farei senza di lui!

‘ Non riesco ancora a capacitarmi di tutta questa situazione… ’ rimugino posando la maglietta e prendendone un’altra ‘ …ma ormai non c’è più nulla da fare ’ penso con tristezza, ma soprattutto dispiaciuta per papà.

Durante le nostre telefonate, percepisco tutto il suo rammarico.

È sicuramente lui, quello che ne è uscito più devastato… infondo io ho la mia vita adesso. Con un rapporto di coppia molto soddisfacente… i miei rapporti con Jack, sono già chiusi da tempo e sinceramente, ora ho cose ben più urgenti a cui pensare!

L’udienza per l’affidamento esclusivo di Marco è arrivata!

Christian e Carrick mi dicono di stare tranquilla, sostenendo che le probabilità che Jack vinca, sono praticamente nulle. Ma io seppur fidandomi ciecamente di loro, non ci riesco… ho continui incubi in cui mi portano via mio figlio.

Con gli occhi lucidi, mi stringo al petto un pantalone di Marco e prego tra me e me ‘ Oh Signore, fa che vada tutto bene! ’.

Con un magone in gola che non riesco a mandare giù, scuoto la testa e finisco di piegare con cura la roba, per poi conservarla nell’enorme armadio presente nella sua cameretta a casa di Christian.

Mi guardo un attimo attorno, ammirando ancora una volta la meravigliosa stanza che Christian ha fatto preparare appositamente per il mio bambino e penso, che ormai dormiamo più qui, che a casa mia!

Distratta dai pensieri relativi all’udienza, rifletto sul fatto che è avvenuto in una maniera così naturale, che non mi è sembrato strano, portare un po’ di roba in più di qualche semplice cambio giornaliero. Ho cominciato piano piano, dal giorno seguente l’irruzione in casa mia… in principio, era una questione di sentirmi più sicura riguardo la sicurezza mia, ma soprattutto di quella di mio figlio… poi qualcosa è lentamente cambiato.

Marco, si diverte un mondo con Christian ed anche a me, piace sapere che è con noi! Ed a proposito di divertimento, mi scappa un sorriso all’udire un gridolino di gioia del mio piccolino.

Divertita, esco dalla stanza e mi accingo a raggiungerli… e man mano che mi avvicino alla camera padronale, li sento ridere e gridare.

Quando sono dietro la porta socchiusa, mi sporgo lentamente facendo meno rumore possibile. E non appena sbircio in camera, il cuore mi si gonfia nel petto per l’emozione… sono sdraiati sul lettone e giocano assieme facendosi il solletico a vicenda.

O per meglio dire, Christian fa il solletico sul pancino di Marco… e quest’ultimo, ride a crepapelle mentre tenta in tutti i modi di sfuggirgli e di ricambiare il favore.

‘ Oh, quanto li amo! ’.

Adoro vederli uniti… Christian è diventato piano piano, una figura di riferimento per mio figlio e più passa il tempo, e più il piccolo si affeziona a lui. Si sta legando talmente tanto, che quasi non mi chiede più di Jack… e quando lo ha incontrato quell’unica volta in questi 2 mesi, non ha fatto che domandarmi a che ora arrivava Christian!

Mi si è stretto lo stomaco in una morsa dolorosa in quell’occasione, perché mi sono resa effettivamente conto, di quanto poco conti la presenza di suo padre nella vita di mio figlio. Per un istante mi sono sentita colpevole… chiedendomi se fosse a causa mia, che Marco non sentisse la mancanza del padre… ma poi, dopo un attimo di secondo, mi sono venute in mente tutte quelle occasioni in cui Jack ha mancato gli incontri, e lì mi sono rasserenata, dicendomi da sola, che io avevo fatto quanto era in mio potere per fargli rimanere in contatto.

La vocina di Marco mi riscuote dai miei pensieri “ Nooo… Chlissiannn ” si dimena spingendogli le manine sul torace nel tentativo di allontanarlo. Ma Christian ridendo, lo intrappola tra le sue braccia “ Non mi scappi piccola peste ” e così dicendo, gli fa delle pernacchie sulle guanciotte arrossate, scatenando la sua risata sommessa.

‘ Non sarebbe meglio rendere effettiva questa situazione? ’ mi chiedo ammirando la loro complicità ‘ Infondo, dormiamo già qui da un po’! ’. Non so cosa pensare… se da una parte sono reticente e spaventata dal rendere ufficiale il trasferimento, dall’altra non vedo l’ora!

‘ Ma… ’ Christian non mi ha mai accennato nulla.

Certo, noto come gli si illumina lo sguardo quando stiamo tutti e tre insieme, ma… scuoto la testa ridacchiando sottovoce, alla vista di Marco che ‘ riesce ’ a fare il solletico a Christian ‘ Sarebbe un padre fantastico! ’ mi ritrovo a pensare avvertendo un calore diffondersi in tutto il corpo.

Delle volte, mi ritrovo mio malgrado a fantasticare su come sarebbe avere un bambino insieme… da quella mattina di 2 mesi fa, non abbiamo più affrontato l’argomento e sinceramente, non so come intavolare il discorso.

So solo che mi ritrovo a pensarci molto spesso ‘ Forse è anche dovuto alla presenza di Mrs. Jones e di Katherine! ’ penso con un sospiro nostalgico… la prima, è ancora all’inizio mentre la mia amica, è ormai giunta al termine della gravidanza e potrebbe partorire da un momento all’altro.

Con divertiremo ripenso alle scenate isteriche di Elliot, quando un falso allarme 2 giorni fa, lo aveva mandato in tilt… neanche fosse lui a doverlo partorire quel bambino\a!

“ Ohhh Marco, guarda chi c’è! ”.

La frase sussurrata giocosamente da Christian, mi fa riportare l’attenzione sui miei due uomini “ È arrivata mamma! ” il piccolino gira la testolina sul torace marmoreo del suo compagno di giochi e non appena mi vede, si apre in un meraviglioso sorriso “ Mamma! ” esclama alzandosi con le braccia.

“ Facciamo venire mamma a giocare con noi? ” quando la testa di Marco si muove annuendo con entusiasmo, Christian allunga una mano verso di me “ Vieni Anastasia ” ed io, ipnotizzata da quel suo sguardo magnetico, non me lo faccio ripetere due volte.

Col cuore stracolmo d’amore li raggiungo, sdraiandomi difianco a loro ed abbracciandogli “ I miei tesori ” sospiro di felicità, ricevendo in risposta due bacioni.

 

POV CHRISTIAN

 

Tamburello ritmicamente le dita sulla scrivania del mio studio all’Escala, mentre aspetto la telefonata di Elliot.

Sospiro rumorosamente facendo rimbombare il rumore nella stanza ‘ Veramente dovrebbe chiamarmi anche Welch… ’ ormai è tanto che gli ho affidato questo incarico, ed ora ho bisogno di avere delle risposte.

Domani si terrà l’udienza per l’affidamento di Marco ed anche se sono cosciente, che le possibilità di vittoria da parte di Hyde sono pressoché nulle, vorrei avere ulteriori prove.

È tutto iniziato quel giorno di 2 mesi fa…

 

INIZIO FLASHBACK

Chiudo la porta del mio ufficio e raggiungo la scrivania, sedendomi sulla poltrona.

Sospiro ed appoggio la fronte sul legno, chiedendomi come fosse stato possibile che una bella giornata, si sia trasformata in un incubo. Stava andando tutto benissimo… ero più a mio agio con il padre di Anastasia e stavamo chiaccherando tranquillamente quando è comparsa lei.

Non appena ho incrociato il suo sguardo, ho subito capito che c’era qualcosa fuori posto!

Una sorella, che tradisce la fiducia dell’altra mettendosi in mezzo ad un matrimonio, nella prima occasione in cui si incontra nuovamente, non si comporta come ha fatto Teresa stamattina!

Non ha fatto altro che lanciarmi sguardi lascivi inequivocabili! Mi sono sentito a disagio e disgustato, e quando Anastasia se ne accorta, è successo l’inimmaginabile.

Io ho preferito allontanarmi con il piccolino, per non fargli assistere alla scena. E quando dopo una buona mezz’ora, sono tornato indietro ed ho visto Anastasia piangere tra le braccia di Carla, mi si è fermato il cuore.

Non riesco a capacitarmi, di come una sorella possa fare una cosa del genere.

Sentendo quanto accaduto, un orrendo presentimento si è fatto largo dentro di me. Ho trovato molto strano la ricomparsa della sorellastra di Anastasia, in concomitanza della richiesta di affidamento a carico di Hyde.

E così con ancora impressa nella mente la disperazione di Anastasia, rialzo la faccia ed afferro di slancio l’IPhone. Compongo velocemente il numero e resto in attesa…

< Pronto, Mr. Grey? >.

“ Welch, ho bisogno che fai un controllo per me… ”

FINE FLASHBACK

 

Non ho ancora saputo niente di sostanzioso… Welch è riuscito a scoprire solo, che si sono incontrati numerose volte e che si scambiati lunghe telefonate, ma nulla di più.

Spero veramente di sbagliarmi!

Ricontrollo ossessivamente lo schermo del mio Iphone, sperando di vedere comparire il suo nome. Guardo l’orologio… sono ancora le 16:30. Dannazione, detesto le attese!

Mi ha telefonato questa mattina, avvertendomi che a Katherine le si sono rotte le acque. Naturalmente ci siamo precipitati in ospedale, dove abbiamo atteso inutilmente fino ad un’ora fa, quando con Anastasia siamo andati via per prendere Marco a scuola.

Volevamo ritornare, ma il bambino era stanco e così eccomi qua, seduto in attesa di questa chiamata mentre Anastasia è di sopra a far dormire il piccolino.

Il mio cuore scalpita al pensiero della normalità della situazione in cui mi trovo… io sono seduto nel mio studio, mentre ‘ la mia famiglia ’ è al piano superiore.

‘ È da 2 mesi che Anastasia e Marco, dormono in pianta stabile da me! ’ penso con soddisfazione, felice di come stanno andando le cose. È avvenuto tutto così normalmente, che non mi è sembrato vero… ed io che stavo escogitando un modo per farle portare le loro cose!

Amo averli con me! E sapere che stanno bene, è la migliore ricompensa possibile.

‘ Credo che presto, potrò proporle di trasferirsi ufficialmente! ’ rimugino con un sorriso stampato in faccia, già pregustando la vita che desidero ardentemente.

Sorridendo ripenso ai giochi con Marco… si diverte tanto a giocare a nascondino, visto tutto lo spazio a disposizione in casa… oppure, a gare di solletico come ieri sera.

‘ Ride come un matto quando lo acchiappo ’.

E così è stato pure ieri… dopo aver giocato tutti e tre insieme ed averlo messo a letto, io ed Anastasia abbiamo trascorso un po’ di tempo a parlare al telefono con mio fratello e mia cognata. Elliot era apprensivo per ogni sospiro della compagna e Katherine, lo sgridava dicendogli di stare tranquillo.

Io non lo biasimo per essere stato così nervoso, perché sono consapevole che quando toccherà a me, farò anche di peggio! Desidero con tutto il cuore avere un figlio con Anastasia, e vedere il piccolo Marco alle prese con un fratellino.

‘ Sarà bellissimo! ’ penso già immaginandomi la scena… Anastasia, è sdraiata sul letto dell’ospedale con tra le braccia un neonato ed io, con inbraccio Marco mi sporgo su lei… ‘ Non vedo l’ora che accada ’.

Ma prima di poter rendere Marco un fratello maggiore, devo prima eliminare ogni pericolo!

Il telefono che mi squilla in mano, mi fa quasi saltare dalla poltrona. Freneticamente accetto la chiamata senza neanche controllare “ Elliot? ”.

< Mi dispiace Signore, sono io… >.

Dandomi dell’idiota per non aver controllato chi mi telefonava, rispondo dispiaciuto al mio collaboratore “ Mi dispiace Welch, è che aspetto una telefonata importante da parte della mia famiglia… ” mi strofino gli occhi “ …dimmi pure! ”.

< Non si preoccupi Signore… > si schiarisce la voce per cominciare il suo rapporto < …innanzitutto, le devo riportare un avvistamento nei pressi della sua abitazione! > credendo di sentire aggiornamenti sulla sorellastra di Anastasia e non essendo preparato a ricevere una notizia del genere, mi tendo “ Ne sei certo? E quando è successo? ”.

< Si Mr. Grey, sono quasi del tutto certo che si tratti della stessa persona… > ascolto col cuore in gola le sue parole < …era appostato vicino al cancello del garage e guardava all’interno >.

Non ricevendo risposta, continua il resoconto < È rimasto di guardia per oltre 2 ore, per poi dileguarsi come un’ombra > questa persona è stata a pochi passi da noi… serro i denti, facendo stridere i molari “ Quando? ” domando con il sangue alla testa < Ha fatto questo appostamento per 2 giorni consecutivi, una settimana fa >.

Respiro affannosamente ‘ Cosa vuole ottenere, facendo appostare sotto casa mia il suo scagnozzo? ’.

‘ Ragiona Christian, ragiona! ’.

Studia le mie abitudini e i miei spostamenti… ‘ Si sta per muovere! ’ penso inviando velocemente un messaggio a Jason – Rafforza le misure di sicurezza. Possibile nuovo contatto. – fatto questo, ritorno a prestare attenzione a Welch e gli domando “ Ottimo lavoro Welch… altro? ”.

< Sì Signore, per quanto riguarda l’indagine riguardante la sorellastra della Signora Steele e di Jack Hyde, le devo confermare i suoi sospetti… >

 

 

Con lo sguardo fisso sui miei pugni serrati, ripenso con rabbia alle novità riportate da Welch.

‘ Farabutti… ’ sbatto con forza un pugno sulla scrivania, facendomi anche male ‘ …non solo Elena… adesso ci si mettono pure loro? ’. Ma è mai possibile che debba capitare tutto insieme?

Avevo finalmente conosciuto una donna meravigliosa e sono iniziati i problemi con Elena… i vari attentati alla mia famiglia e a me… Hyde… il tentato rapimento di Marco… ed adesso questo… Signore mio… ma cosa sta succedendo?

Sono talmente perso nei miei pensieri, che non sento la porta dello studio aprirsi fino a quando una fluente chioma mora, non fa capolino dall’uscio “ Ehi amore, saputo nulla? ”.

Al suono della sua voce melodiosa, rialzo di scatto lo sguardo sulla bellissima donna ferma ad aspettare una mia risposta, e resto incantato dalla sua bellezza ammaliante. Sorride vedendomi incantato, aprendo del tutto la porta ed entrando nella stanza, lasciando il mondo esterno chiuso fuori.

Vedendola incidere verso di me tutta sorridente, mi piange il cuore al solo pensiero di doverle riferire le ultime novità!

La mia espressione deve essere stata eloquente, perché Anastasia perde rapidamente quell’aria spensierata ed accelera il passo, raggiungendomi quasi di corsa. Mi afferra entrambi i pugni ancora serrati e li stringe tra le sue mani “ Christian, cosa è successo? ”.

‘ Come posso infliggerle altro dolore? ’ mi chiedo disperato ed indeciso sul da farsi, sapendo però bene che ha tutto il diritto di sapere “ Anastasia, devo dirti una cosa e ti prego di mantenere la calma… ” inizio a dire, cercando al coltempo le parole giuste.

“ Mio Dio… ” mormora spalancando gli occhi azzurro cielo “ …non sarà mica successo qualcosa a Katherine, oppure al bambino? ” singhiozza quasi a mezza voce. Scuoto la testa, negando con decisione “ …no no Tesor… ” ma non finisco neanche di parlare, che l’IPhone abbandonato al nostro fianco dalla fine della telefonata con Welch, prima vibra per decine di messaggi e poi inizia a squillare come impazzito.

Allunghiamo in sincrono il collo per leggere chi mi sta chiamando “ Oh mamma… ” farfuglio improvvisamente elettrizzato, alzando lo sguardo su quello di Anastasia “ …è Elliot! ”.

Dimentica della tensione di pochi secondi fa, svelta mi lascia andare le mani esortandomi a rispondere “ Su su, Christian… rispondi! ”. Seguo le sue indicazioni e con mani tremanti, recupero il dispositivo accettando simultaneamente la chiamata… e non appena lo faccio, non serve che attivi il vivavoce, perchè l’urlo carico di gioia di mio fratello ci investe con una tale  ‘ violenza ’ da lasciarmi stordito < È nato! >.

La prima a riprendersi è Anastasia che esclama “ Congratulazioni Elliot! Katherine sta bene? Ed il piccolo? ” la risata piena d’amore del neopapà, parla da sola < Grazie Anastasia… Katherine sta bene, è solo stanca… ma ringraziando Dio, è andato tutto bene… e per quanto riguarda il bambino… > la voce gli diventa morbida e smielata, ed io sorrido guardando la mia bellissima donna che mi sorride emozionata < …la piccola Ava, non vede l’ora di conoscervi! >.

“ È una bambina? ” esplodo, sentendo le guance farmi male, tanto sto sorridendo “ Auguri fratello! ” aggiungo entusiasta, non vedendo l’ora di vederla “ Grazie Christian e sì… è una femminuccia! ”.

 

 

“ Ok… ora puoi riprendere il discorso di prima ”.

La frase di Anastasia, spegne completamente tutta l’euforia dettata dalla bellissima notizia, della nascita della mia prima nipotina… abbiamo commentato fino a pochi secondi fa la telefonata di Elliot e adesso devo rovinare l’atmosfera.

‘ Già è tesa per l’imminente udienza ed ora questo… ’ rimugino, sapendo benissimo quanto quello che le dirò la ferirà. Sospirando la guardo, preparandomi mentalmente a ripeterle le parole di Welch.

“ Allora? ” domanda guardinga ed impaziente “ Più tentenni e peggio è Christian! ”.

Sorridendo del suo spirito combattivo, le faccio segno di venirmi a fianco ‘ Ed ecco che riemerge il suo caratterino! ’ penso orgoglioso della donna che mi è difianco ‘ Se le devo dare questa notizia, voglio almeno stringerla ’.

Aggrottando le sopracciglia fa come le ho indicato e quando si ferma proprio vicino al bordo della scrivania, l’afferro di slancio facendomela cadere sulle gambe “ Ehi! ” esclama ridendo presa alla sprovvista, andando ad aggrapparsi ai miei bicipiti per restare dritta, mentre io l’abbraccio stretta attorno alla vita. Quando si è nuovamente stabilizzata, volta il viso verso di me e dice sorridente “ Almeno avvisa prima di farmi questi scherzetti! ”.

Ma vedendo che la mia espressione resta immutata, si fa seria e mi poggia una mano su di una guancia, per poi chiedermi preoccupata “ Cosa mi devi dire? ”.

Serrando maggiormente la presa, mi abbandono al dolce contatto con la sua pelle “ Non vorrei aggiungerti ulteriori preoccupazioni Anastasia… ” sospiro chiudendo gli occhi “ …ma poco prima della telefonata di Elliot, ho ricevuto un aggiornamento da parte di un mio collaboratore che mi ha riferito alcune novità… ”.

Le dita contro la guancia incominciano a muoversi lentamente “ Dimmi tutto amore… ” mormora spronandomi a rialzare le palpebre. E non appena rincontro le sue iridi luminose, mi sento davvero fortunato ad avere al mio fianco una donna così coraggiosa “ … insieme possiamo affrontare tutto! ”.

Sorridendo, sciolgo la stretta delle mie braccia e prendendole la mano dalla mia gota, gliela bacio sul dorso per poi stringermela forte contro il cuore… il tutto mentre tengo i nostri sguardi incatenati.

“ Ti amo Anastasia… lo sai vero? ” alla mia frase sussurrata, mi risponde con un dolce sorriso prima di avvicinare i nostri visi e lasciarmi un bacio a fior di labbra “ Certo amore mio… Ti amo anche io ”.

Dopo un altro cenno d’incoraggiamento, prendo un bel respiro profondo ed incomincio a raccontare “ Dopo quell’incontro avuto con tua sorella, mi sono insospettito a causa del perfetto tempismo nel rifarsi viva proprio adesso… ” appena la nomino, si scosta facendosi attenta “ Cosa vuoi dire? ”.

“ …ho trovato molto sospetto, il fatto che sia ricomparsa proprio quando il tuo ex marito ti cita in tribunale per ottenere l’affidamento di Marco ” tentenno, esponendo quello che era solo un orrendo dubbio “ Speravo veramente di essere in torto, quando ho chiesto al mio collaboratore di controllare…  ma purtroppo non è stato così! ”.

La vedo diventare una statua di marmo mentre ascolta attonita le mie rivelazioni.

‘ Detesto vederla così, ma… ’ dispiaciuto do voce ai miei pensieri “ Mi dispiace sovraccaricarti di dispiaceri, ma devi sapere tutto in vista di domani… ”

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Capitolo 35
*** 34 ***


Spero ci sia ancora qualcuno a leggere! Volevo tranquillizzarvi… nonostante i ritardi, la storia verrà assolutamente completata! Beh, che dire di più? Visto quanto vi faccio attendere, vi lascio al capitolo… augurandomi che sia di vostro gradimento. Buona lettura!

 

CAPITOLO 34

POV ANASTASIA

 

“ Mi dispiace sovraccaricarti di dispiaceri, ma devi sapere tutto in vista di domani… ”

Sconvolta, ascolto le terrificanti parole di Christian.

‘ Non può essere vero! ’ penso distrutta mentre serro con disperazione la presa sulla maglietta di Christian, avvertendo sotto il palmo il suo cuore battere all’impazzata. Mi rifiuto di pensare che Teresa, si metterebbe in combutta con Jack per portarmi via il bambino.

‘ Non dovresti sorprendenti poi molto… ’ la voce della mia coscienza, mi ricorda ancora una volta le dolorose parole dette da quella che credevo essere mia sorella ‘ …se è arrivata a tradire la tua fiducia in quel modo, chissà cosa altro potrebbe escogitare pur di vederti soffrire! ’.

Scuoto impercettibilmente la testa e riapro gli occhi ( che non mi ero resa conto di aver chiuso ), ritornando a prestare la mia completa attenzione a Christian. È fermo ed attende una mia risposta… mi guarda dispiaciuto.

‘ Forza Steele… ’ mi dico per darmi una smossa ‘ …non far stare così Christian! Coraggio e buttati… cosa potrà mai dirti di peggio, di quello che ha confessato Teresa? ’ così, schiarendomi la gola gli domando “ Cosa ha scoperto il tuo collaboratore? ”.

Alle mie parole, si lascia sfuggire un sospiro accompagnato da un sorriso orgoglioso “ Quanto ammiro il tuo coraggio Anastasia! ” mormora, portandosi nuovamente la mia mano libera alle labbra, per baciarmi dolcemente il dorso “ Credimi quando ti dico, che non so se sarei in grado di reagire come te, se un mio familiare mi avesse riservato lo stesso trattamento che hai ricevuto da tua sorella! ”.

Col cuore gonfio d’amore, stringo le dita attorno alle sue e gli rispondo semplicemente “ Sono certa che avresti affrontato la situazione con molta razionalità ”.

“ Non credo sarei riuscito a mantenere la calma… ” sussurra aggrottando le sopracciglia “ …però grazie per la fiducia! ” scherza sorridendo brevemente, facendo sorridere inevitabilmente anche me “ Io avrò sempre fiducia in te Christian… sarà per sempre così! ” dico, pienamente convinta delle mie parole.

Infondo, in questi mesi mi ha dimostrato che uomo è!

E così restiamo entrambi in silenzio, guardandoci negli occhi… accantonando momentaneamente tutto il resto, godendoci semplicemente la vicinanza dei nostri corpi. È piacevole stare così… persi nella beatitudine della nostra vicinanza, dimentichi di tutto tranne che di noi stessi ‘ Sono stata veramente fortuna ’ penso, ammirando il suo bellissimo volto.

E guardandolo nelle sue iridi magnetiche, che mi restituiscono uno sguardo sereno, mi torna alla mente l’espressione che aveva pochi istinti fa... a differenza di ora, prima era molto teso!

‘ Stava per dirmi qualcosa di importante… come ho fatto a dimenticarlo? ’ rimugino dandomi della stupida ‘ Quando lo guardi, smetti di pensare razionalmente! ’ mi rammenta nuovamente la mia coscienza ‘ E ne sei pienamente consapevole ’.

Sospiro interiormente… ‘ Beh, ma adesso basta fare finta di nulla! ’.

E così, sempre tenendo i nostri sguardi incatenati, mi dico che tergiversare è inutile… ‘ Far finta di niente, non elimina di certo i problemi… anzi li ingrandisce ancora di più, fino a fargli sembrare ( alcune volte ) ancora più grandi di quanto sono in realtà! ’.

Quando, sotto il palmo della mano ancora posato sul suo torace, avverto il suo battito cardiaco ritornare nella norma, mi dico che è il momento per affrontare la discussione. Così, mi schiarisco la gola e con una determinazione risoluta gli sussurro “ Christian, adesso dimmi tutto quello che hai saputo ”.

Alla mia uscita sospira pesantemente… ‘ Forse, era convinto che mi fossi distratta a tal punto da essermi dimenticata del motivo della sua tensione ’.

Prendendomi alla sprovvista, mi lascia andare la mano e serrandomi nuovamente le braccia attorno alla vita, mormora con tono incerto “ Ok Anastasia… però, devi promettimi che prima di reagire in qualunque modo, mi farai finire di parlare ” si affretta a precisare, restando in attesa di una mia risposta.

‘ Cavolo… ’ penso scorgendo nei suoi occhi tutta la sua preoccupazione ‘ …ho davvero il forte sentore, che le sue rivelazioni mi faranno stare male! ’.

Prendo un bel respiro profondo… ‘ Ci siamo! ’ mi dico, pronta ad ascoltare e solo dopo il mio cenno positivo, inizia veramente a parlare “ Ti ho già detto, che avevo trovato sospetto l’atteggiamento di tua sorella e che avevo incaricato il mio migliore informatico di indagare… ” annuisco attenta, quando si ferma un secondo “ Sì, hai sospettato che ci fosse una correlazione tra la ricomparsa di Teresa e la richiesta di Jack ” mormoro tentennante.

“ Proprio così Anastasia… ”.

Con il fiato sospeso ascolto le sue parole, non credendo alle mie orecchie “ …speravo veramente di essermi fatto abbagliare dalla situazione, ma purtroppo ci avevo visto giusto… ” prima di proseguire mi stringe maggiormente a sé “ …abbiamo innanzitutto scoperto che si sono incontrati spesso! ”.

Mi anticipa sul tempo, visto che stavo per domandargli cosa ci fosse di strano “ Effettivamente, non è strano che due persone con un trascorso in comune s’incontrino… ” parla scandendo bene le parole “ …ma il mio collaboratore ha controllato i loro movimenti antecedenti a tutto questo… ed ha scoperto che non si vedevano da molto tempo ”.

Ammutolita resto in silenzio, mentre inizio ad avvertire una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Non posso crederci! Non vorrei ascoltare oltre, perché già adesso che non ha ancora detto nulla di sostanziale, incomincio a sentirmi sopraffatta.

Ma non ho il tempo materiale di dire nulla, che ricomincia “ A quel punto, ha incominciato a scavare più affondo ed è arrivato a molti messaggi ed e-mail compromettenti… ” sulle ultime parole tentenna bloccandosi.

Vedendolo in difficoltà, mi dico da sola che non posso ficcare la testa sotto la sabbia e far finta di non aver udito. Improvvisamente decisa a voler sapere tutto, gli afferro con decisione le braccia che mi stringono a lui e lo esorto a continuare “ Christian vai avanti ”.

Vedendomi determinata, prende un respiro profondo “ Ok Anastasia… ” ed al mio cenno affermativo, finalmente tira fuori tutte le novità “ …era tutto organizzato in modo tale da incastrarci… dovevamo apparire come persone non responsabili ” trattengo il respiro, sentendomi morire dentro “ Com-e? ” farfuglio sconvolta e sconcertata.

Quando riprende il discorso, io chiudo gli occhi sopraffatta dalle loro macchinazioni “ Nella richiesta d’affidamento esclusivo mossa da parte di Jack, la ragione cardine, era che non voleva che suo figlio stesse a contatto con persone che a suo parere, non sono idonee a crescere un bambino… ” mormora tra i denti “ …quindi, per avvalorare la sua tesi aveva escogitato con la complicità di tua sorella, un modo per farmi apparire non idoneo a stare vicino a Marco ”.

Appena capto le sue ultime parole, vengo sopraffatta da un’improvisa rabbia che mi fa rialzare di scatto le palpebre “ Come? ” domando questa volta con tono fermo.

Con qualche tentennamento, mi svela finalmente il loro piano “ Avevano ingaggiato un fotografo che aveva il compito di cogliere al volo qualunque interazione ambigua tra me e tua sorella… ” sussurra con voce disgustata, interrompendosi un secondo per poi continuare “ …il loro piano, era fondamentalmente quello di screditarci per avvantaggiare Jack nell’udienza di domani ”.

Serrando i molari, mi impongo di mantenere la calma e di far finire Christian.

“ Abbiamo tantissime e-mail come prova della loro congiura e possiamo usarle contro di lui in tribun… ” ma mentre sono in ascolto delle sue parole, ho una folgorazione. Se avevano programmato di incastrare Christian… allora quel giorno, doveva trattarsi veramente di una trappola!

Ed all’improvviso, mi tornano alla mente le sue parole di poco prima - Era tutto organizzato in modo tale da incastrarci… -.

‘ Non ci credo! ’ penso nera di rabbia, mentre Christian continua a spiegarmi tutti i loro sotterfugi ‘ Quindi, le sue parole dette con quella cattiveria gratuita, erano delle provocazioni per farmi reagire ’.

Volendo sapere se le mie conclusioni sono giuste, lo interrompo poggiandogli un dito sulle labbra “ Adesso dob… ” rimane immobile, guardandomi sorpreso. Sentire sotto il polpastrello la morbidezza della sua meravigliosa bocca, mi distrae per un istante.

‘ Ah, il suo sapore! ’ sogno quasi ad occhi aperti, prima di riprendermi e scuotere la testa ‘ Non è proprio il momento Anastasia! ’ mi dico da sola schiarendomi la gola, per poi domandare decisa “ Quindi… credi che tutte le sue azioni di quel giorno, servissero ad innescare una nostra reazione? ”.

Alla mia domanda annuisce e sciogliendo leggermente la presa attorno alla mia vita, si toglie il mio dito dalle labbra, ma non prima di averci lasciato sopra un bacio delicato “ Purtroppo ho le prove che quel giorno volevano innescare una reazione… ” mi rivolge uno sguardo dispiaciuto prima di concludere “ …e quando, non è riuscita a ‘ catturare  il mio interesse ’… ” fa virgolette con la mano libera “ …ha spostato tutte le sue attenzioni su di te, mettendo in scena tutto quel teatrino che conosciamo bene! ”.

‘ Non posso crederci! È stato veramente intenzionale! ’.

Con la pressione sanguigna alle stelle e divorata da una voglia matta di prendere a schiaffi quei due disgraziati, mi concentro sulle iridi di Christian… e dopo aver preso un profondo respiro, gli pongo la fatidica domanda “ Quindi… Teresa voleva che io l’aggredissi, in modo da sembrare una persona violenta… non è vero? ”.

“ Mi dispiace Anastasia… ” quando alla mia supposizione, ricevo in risposta un suo cenno affermativo seguito da uno sguardo distrutto, tutta la rabbia covata dall’inizio delle sue rivelazioni mi abbandona, lasciandomi senza respiro e distrutta “ …so per certo che se tu avessi reagito in malo modo nei confronti di tua sorella, ora saremmo in tutt’altra situazione ”.

Sotto shock, chiudo gli occhi e mi appoggio a lui… abbandonandomi completamente contro il suo torace. Respirando il suo odore, mi dico che è stata proprio una fortuna, che quel giorno non ho reagito scagliandomi contro Teresa.

“ Mi dispiace amore… ” mi mormora in un orecchio, circondandomi nuovamente tra le sue braccia “ …non volevo sovraccaricarti di preoccupazioni ma… ” scuoto la testa, scostandomi quel tanto per poterlo guardare “ No Christian… ” nego con decisione “ …hai fatto benissimo a dirmi tutto. Devo avere una chiara visuale della situazione, in modo da poter reagire nel modo più giusto! ”.

E mentre dico queste parole, dentro di me si scatena una battaglia.

Da una parte, c’è la mia razionalità… che mi dice di agire con calma e di ponderare bene le mie azioni. Poi, c’è la mia parte più istintiva… che salirebbe in macchina ed andrebbe sotto casa loro, per dargli una bella lezione.

‘ Ma così passeresti dalla parte del torto! ’ mi rammenta la mia coscienza, facendomi schiarire un po’ la mente ‘ No, non posso agire spinta dalla rabbia… farei solamente loro un favore… ’ respiro profondamente cercando di ragionare il più lucidamente possibile ‘ …però, forse potrei almeno dirgliene quattro per telefono! ’.

Ci penso su qualche istante e mi dico che sì, posso quantomeno sfogarmi per telefono!

Sto per alzarmi dalle gambe di Christian per attuare il mio piano, quando vengo presa alla sprovvista dalla voce di Christian.

“ A cosa pensi? ”  sobbalzo lievemente e sbatto velocemente le palpebre.

Ed improvvisamente mi accorgo che ero talmente persa tra i miei pensieri, che mi ero completamente estraniata. Quando lo metto nuovamente a fuoco, mi rendo conto che abbiamo cambiato posizione… mi ha lasciato la vita ed ora mi tiene per le spalle... il tutto, mentre mi osserva preoccupato.

‘ Anastasia, ma che cavolo combini? ’ mi dico sconvolta ‘ Restando catatonica, lo faccio impensierire e basta! ’.

Così, cercando di sorridere gli dico semplicemente “ Stavo riflettendo sul da farsi ” sospiro appoggiandomi alle sue braccia, per farmi tenere da lui “ E a quale conclusione sei arrivata? ” mi domanda dolcemente, scendendo ad accarezzarmi la schiena. Faccio una smorfia e mormoro contrita “ Ammetto, che ho pensato di andare a dargli una bella lezione… ”.

Strofinandomi piacevolmente le scapole con le mani, mi dice “ Capisco, e posso comprendere il tuo ‘ bisogno ’ Anastasia… ma così facendo… ” ma, non gli faccio neanche finire la frase che sussurro “ …così farei solamente loro un favore… lo so! ”.

All’udire il mio tono, mi bacia amorevolmente la fronte “ Resisti fino a domani… ” mormora tenendo le labbra contro la mia pelle “ …dopo che avremo vinto in tribunale, potrai fare come più ti aggrada ” annuisco sorridendo lievemente e ridacchio, quando aggiunge fintamente preoccupato “ Naturalmente niente di illegale! ”.

Gli butto le braccia al collo e respiro il suo profumo, per poi sussurrare piena d’amore “ Ti amo Christian Grey… grazie per essere un uomo così straordinario! ” in risposta, mi stringe forte e mi risponde “ Anche io ti amo Anastasia e grazie a te, per essere entrata nella mia vita, permettendomi di comprendere il vero significato della mia esistenza! ”.

Con gli occhi pieni di lacrime, intensifico il nostro abbraccio e mi godo la vicinanza dei nostri corpi.

‘ Aspetta un solo giorno e poi vedrai… ’.

 

Il giorno seguente – Aula del Tribunale, 10.00 del mattino

 

Mi aggiusto il fiocco della camicetta con fare nervoso.

Respiro profondamente, nel tentativo di calmarmi… il padre di Christian, si gira verso di me alla mia destra e mi sorride rassicurante “ Andrà tutto bene Anastasia ” dice prima di tornare a sistemare gli incartamenti per l’udienza “ Vedrai che presto finirà tutto… e che questa mattina, potrai veramente mettere una pietra sopra a tutta questa situazione! ”.

Annuisco “ Grazie… ho piena fiducia in te e Christian! ”.

Dopo un altro sorriso, riprende a prepararsi ed io il secondo seguente, mi giro all’indietro per incontrare lo sguardo di Christian.

Io sono seduta in prima linea con difianco Carrick dalla parte della difesa, mentre Jack è con il suo avvocato. Non appena sono rivolta verso il mio compagno, noto l’entrata di mia madre e Bob… mi salutano con fare incoraggiante, prima di accomodarsi al fianco di Christian.

Una volta seduti, rivolgo la mia attenzione a lui e non appena lo guardo, mi sento meglio. I suoi occhi hanno il potere di calmarmi… riescono ad infondermi fiducia, ed in questo momento è essenziale che io appaia sicura di me! Dopo un suo cenno d’incoraggiamento, a cui rispondo a mia volta con un assenso, lancio uno sguardo furtivo alla controparte.

Anche il mio ex marito ha qualcuno ad accompagnarlo… i suoi genitori!

Quando sono entrata in compagnia di Christian e prima che potessimo raggiungere Carrick, si sono alzati tutti impettiti e ci hanno raggiunti…

 

INIZIO FLASHBACK

Li osservo sorpresa dalla loro presenza ‘ Che ci sono venuti a fare? Non chiamano mai per sapere di Marco! ’ mi chiedo studiando i loro sguardi… Mhmm… sono sul piede di guerra!

Decido di essere educata e quindi li saluto “ Jenny… Mark ”.

Loro due, mi scoccano delle occhiatacce di fuoco e quella che è stata mia suocera, mi apostrofa così “ Anastasia, vedo che hai puntato in alto questa volta… ” dice indicando la figura di Christian al mio fianco “ …ma non importa chi fai entrare nel tuo letto, oggi perderai e noi finalmente potremo vedere nostro nipote! ”.

Trattengo il respiro e resto pietrificata per un secondo, dando modo anche al marito di parlare “ Nostro figlio otterrà facilmente la custodia del bambino e stasera Marco sarà con noi! ”.

Al mio fianco, avverto l’irrigidimento di Christian… non ci posso credere!

Ma come si permettono?

Afferro la mano di Christian e lo tranquillizzo tramite la mia stretta… dopo di che, fronteggio i genitori di Jack “ Io ho provato ad essere educata, ma a quanto pare non è possibile con voi! ” esordisco dura per poi continuare “ Prima di tutto… se adesso sono felice, non devo dicerto rendervene conto a voi! Ricordiamoci che è stato vostro figlio a rovinare la nostra famiglia… ” man mano che parlo, le loro espressioni s’induriscono sempre di più “ …punto secondo, io non vi ho mai impedito di vedere Marco… siete voi, ad esservi completamente disinteressati di vostro nipote! ”.

Faccio un passo verso di loro e concludo “ E terzo… ” scandisco bene le mie parole “ …vostro figlio, non c’è la farà mai a portarmi via il mio bambino!”.

FINE FLASHBACK

 

“ Anastasia sta entrando il giudice! ” la voce di Carrick mi riporta al presente, strappandomi al ricordo di quelle brutte parole.

Distogliendo lo sguardo dalla loro parte mi giro appena in tempo, per vedere l’entrata in aula del giudice. Ci alziamo tutti in piedi, fino a quando non ci fa segno di accomodarci “ Allora… vediamo un po’… ”.

Tesa come una corda di violino, osservo il giudice studiare gli incartamenti dell’udienza. Sbircio l’espressione di Carrick e quando lo vedo sorridere, mi rilasso leggermente ‘ È un buon segno se sorride, no? ’.

La voce del giudice mi fa tornare a guardare davanti a me “ Richiesta d’affidamento esclusivo, da parte del padre del minore in questione… ” esordisce guardando per la prima volta dalla nostra parte, e partendo da Jack “ …lei Signor Hyde, attualmente disoccupato, attesta che suo figlio sta vivendo in un ambiente non idoneo ad un bambino e vorrebbe quindi la custodia del minore ” s’interrompe per un secondo, prima di domandare “ È corretto, avvocato Danton? ”.

L’uomo chiamato in causa, celere si alza in piedi e risponde “ Sì Vostro Onore… il mio assistito è fortemente preoccupato e vuole preservare la sicurezza del figlio. E questo, può farlo solo allontanandolo dall’ambiente nel quale sta vivendo, ed avendo la piena patria potestà! ”.

“ E come potrebbe mantenere il figlio da disoccupato? ” incalza il giudice, facendo tentennare per un secondo l’avvocato Danton, che però subito si appresta a dire “ Il mio assistito è alla ricerca di una nuova occupazione e per quanto riguarda la situazione finanziaria, i suoi genitori lo aiuteranno sino alla sua completa indipendenza… ” spiega indicando i miei ex suoceri, per poi aggiungere velocemente “ …ma quello che ci preme maggiormente, è il benessere del bambino e solo vivendo con il mio assistito può essere tale! ” serro i denti con rabbia ‘ Ma come si permette? Se non fosse stato per le mie insistenze, non avrebbe visto Marco se non 2 volte all’anno! ’.

Ma poi immediatamente mi dico di rilassarmi… ricordando bene il consiglio che mi ha dato Carrick poco prima che iniziasse il dibattimento…

<< Ascolta Anastasia, la nostra controparte cercherà sicuramente di istigare una tua reazione. Ma è essenziale che tu non ti faccia provare… il giudice studierà le vostre espressioni e valuterà tutte le vostre reazioni! Ricorda, il suo scopo è assicurarsi che Marco stia con il genitore più idoneo! >>

Prendo un respiro profondo e torno a concentrarmi, proprio quando il giudice dice “ Allontanarlo dal suo ambiente e preservare la sicurezza del minore, dice avvocato Danton? ” corruga le sopracciglia e riprende in mano le carte. Pochi secondi dopo, si rivolge a noi “ La Signora Steele invece, leggo qui… ” inizia a leggere con attenzione e continua “ …ex marines dell’esercito americano, lavoro fisso con uno stipendio più che sufficiente a prendersi cura di un bambino… e qui noto… che nella precedente causa di divorzio, l’affido è stato assegnato a lei Signora… ” alza lo sguardo dalle carte e si rivolge a Carrick “ …naturalmente la sua assistita rigetta la richiesta del Signor Hyde, dico bene avvocato Grey? ”.

Difianco a me Carrick si alza in piedi per prendere parola “ Assolutamente Vostro Onore… ” posa la penna che aveva tra le dita, poggiandola sui fogli davanti a sé “ …la mia assistita difende i suoi diritti di unico genitore con la patria potestà e diffida la controparte per calunnia… ” s’interrompe per scandire bene le prossime parole “ …la Signora Steele ha sempre provveduto più che egregiamente al mantenimento del figlio, non ricevendo nessun tipo di aiuto da parte dell’ex marito… ” un rumore lo interrompe, facendoci voltare tutti verso l’altra parte dell’aula.

È stato Jack, che in uno scatto di ira ha tirato un pugno sul tavolo “ Signor Hyde, la pregherei di non interrompere il dibattimento… ” dice tetro il giudice “ …continui pure avvocato Grey ”.

“ Grazie Vostro Onore… come stavo giustappunto dicendo, la Signora Steele ha sempre provveduto lei al mantenimento del bambino ed sempre stata lei, ad organizzare incontri tra il qui presente Signor Hyde ed il figlio… in modo da preservare il loro rapporto… ”.

Io resto in silenzio… a testa alta con lo sguardo fisso sul giudice, mentre ascolto ammirata l’abilità del mio futuro suocero “ …e per concludere… ”.

 

POV CHRISTIAN

 

“ …vorrei sottolineare, che tutto questo sembra più una ripicca del Signor Hyde nei confronti della mia assistita, che una genuina mossa dettata dalla preoccupazione per il proprio figlio! ”.

“ Obbiezione Vostro Onore, come può l’avvocato Grey supporre se le intenzioni del mio assistito siano oneste oppure no? ” interviene la controparte di mio padre.

‘ Oh Hyde… ti sei scavato la fossa da solo ’ penso ghignante, mentre dalla mia posizione vedo la sua postura tesa… forse incomincia a capire che ha sbagliato a citare in giudizio Anastasia ‘ Ma ormai è troppo tardi per fare marcia indietro verme! ’.

“ Accolta… ” dice il giudice prima di rivolgersi a papà “ …avvocato, sa bene che le supposizioni non reggono in questa aula ”.

“ Vostro Onore, le mie non sono affatto solo supposizioni… ho prove che attestano la veridicità delle mie parole! ”.

“ Obbiezione Vostro Onore… ” Danton tenta di obbiettare, ma Carrick lo incalza ed aggiunge velocemente “ Posso dimostrare facilmente, quello che ho appena affermato Vostro Onore! ”.

‘ È fenomenale ’ penso sentendomi orgoglioso di lui, mentre dalla mia destra mi giunge il sussurro di Carla “ Tuo padre è davvero bravo Christian! ” in risposta le sorrido a mo di ringraziamento, per poi rivolgere la mia totale attenzione sulla figura di Anastasia.

Quando siamo entrati in aula, siamo stati raggiunti dai suoi ex suoceri.

Sentire, con quanta cattiveria le hanno parlato e sapere che ignorano completamente l’esistenza di Marco, mi ha fatto serrare lo stomaco dalla rabbia. Come possono dei nonni, disinteressarsi così del proprio nipote?

“ Respinta… ” la voce del giudice mi risveglia dai miei pensieri “ …avvocato Grey, esponga allora queste prove ”.

“ Sì Vostro Onore… ” e così dicendo recupera dal tavolo dei documenti e si avvicina al banco centrale, dove risiede il giudice, allungandogli i fogli. Non appena ha le mani libere, torna verso di noi, posizionandosi difianco ad Anastasia “ …come può vedere, quelli sono solo alcuni dei tanti messaggi intercorsi tra i due… ” da un paio di secondi al giudice di visionare le riproduzioni delle conversazioni e poi continua “ …converrà con me, che è sempre stata la mia assistita a scongiurare l’ex marito di incontrare il figlio… ”.

“ Obiezione Vostro Onore! ”.

“ Respinta ” afferma battendo il martelletto, mentre gira un foglio e continua a leggere le conversazioni.

Anastasia si volta velocemente verso di me, in cerca di un mio segnale che arriva immediatamente, accompagnato anche da un sorriso fiducioso ‘ Andrà tutto bene! ’ le dico con lo sguardo. Lei annuisce, per poi tornare dritta.

Finalmente il giudice rialza gli occhi dai documenti “ Alla luce di quanto emerso… ” inizia a dire rivolgendosi a mio padre “ …la pregerei di argomentare la sua affermazione di poco prima! ”.

Sospiro di sollievo ed al coltempo soghigno, vedendo Hyde tendersi “ Vostro Onore… ” tenta di obbiettare il suo difensore, ma il giudice lo interrompe “ Respinta! ”.

“ Subito Vostro Onore… ” prende parola Carrick “ …come ho affermato poco prima… a noi pare trattarsi più di una ripicca nei confronti della Signora Steele, che di una reale preoccupazione genitoriale… e questo perché, proprio nella citazione in giudizio per l’affido esclusivo di Marco Hyde Steele si cita testualmente… che la nuova frequentazione della mia assistita, non sia una persona idonea a stare vicino ad un bambino ” la controparte interviene prendendo la palla al balzo “ Vostro Onore, è diritto del mio assistito preoccuparsi delle persone frequentate dal figlio! ”.

“ Accolta… ha ragione avvocato Grey, è un suo diritto in quanto genitore ”.

“ Certamente Vostro Onore… ” risponde fermamente Carrick, non scomponendosi minimamente “ …ma è altresì vero, che il Signor Hyde è stato licenziato proprio dal nuovo compagno della mia assistita… per appropriazione indebita di fondi aziendali e furto! ”.

Sobbalzo preso alla sprovvista ‘ L’ha tirato fuori adesso? ’ mi domando stupito, non credendo che volesse citarlo proprio oggi. Avevamo parlato di fargli causa in un secondo momento… chissà perché ha cambiato idea!

“ È vero Christian? ” mi giunge il mormorio di Bob, che sporgendosi su una Carla stupefatta, aspetta una mia risposta. Annuisco solamente, ricevendo come risposta un “ Non ci posso credere! ”.

Anche Anastasia si gira di scatto a guardare mio padre… poi si volta nella mia direzione, chiedendomi con lo sguardo come mai abbia deciso di tirare fuori adesso la questione del furto alla SIP. Non sapendo cosa abbia in mente papà, mi limito ad una alzata di spalle.

“ Ma che caz… ” impreca Hyde, facendo voltare tutti verso di lui “ Silenzio in aula ” impartisce il giudice mentre l’avvocato Danton si affretta a controbattere “ Obiezione Vostro Onore… l’avvocato della difesa non può diffamare così il mio assistito! ”.

Dalla mia posizione, avendo una perfetta visuale della controparte di Anastasia, vedo chiaramente che Hyde sta guardando il suo avvocato in una maniera strana… quasi spaventato. Soghigno, pregustando già quanto sta per accedere ‘ Non ha detto nulla sul piccolo problema che ha con me! ’.

“ Vostro Onore, ho qui tutte le prove necessarie per accertare che il Signor Jack Hyde ha derubato una società e che quindi… ” tratteniamo tutti quanti il respiro in attesa della sua conclusione “ …il vero ed unico motivo, che lo ha spinto a richiedere la custodia del figlio, è solo ed unicamente la vendetta. E rappresentando anche il Signor Grey, accusiamo Jack Hyde di tali reati! ”.

Appena finito di parlare, recupera celere altri documenti dal tavolo e li porta al giudice. Davanti a me, Anastasia segue attentamente tutti i movimenti di mio padre, non perdendolo di vista neanche quando si siede nuovamente al suo fianco.

Restiamo tutti ( o quasi ) in religioso silenzio, aspettando il giudice… Jack Hyde invece, infierisce a voce non propriamente bassa contro il suo avvocato, accusandolo di non saper fare il suo lavoro… ‘ Se Danton avesse saputo quello che ha combinato alla SIP, non credo avrebbe accettato il mandato ’ rimugino studiando la postura dell’avvocato ‘ Quando ha letto che ero implicato anche io nella causa, avrà pensato che poteva guadagnare un po’ di pubblicità, vincendo oggi… ’ sospiro sconvolto ‘ …ma purtroppo ha fatto male i conti… e papà non ha neanche tirato fuori tutta la questione Teresa! ’.

Sposto lo sguardo sui banchi subito dietro e noto immediatamente il cambiamento nell’atteggiamento dei suoi genitori… se fino a poco fa erano seduti tutti impettiti, ora si sono fatti silenziosi e hanno lo sguardo basso.

‘ Ben li sta… meritano di provare un po’ di vergogna per come hanno trattato Anastasia ’.

Il battere del martelletto, mi fa riportare l’attenzione sul giudice che avendo finito di visionare i vari documenti, adesso è pronto a dare il suo responso.

Vedendo mio padre alzarsi in piedi, seguiamo tutti il suo esempio “ Alla luce di quanto emerso… dichiaro nulla la richiesta di affido da parte del Signor Jack Hyde e dichiaro che la Signora Anastasia Steele, sarà l’unico genitore con la patria potestà! ” al mio fianco Carla e Bob, esultano elettrizzati per le parole del giudice… mentre io, col cuore in gola osservo la figura della mia Anastasia iniziare a tremare. Sto quasi per raggiungerla ed abbracciarla, quando il giudice continua “ Signor Hyde… lei è accusato di appropriazione indebita dei fondi aziendali e furto ai danni della SIP… ” sento dal mio posto che Hyde trattiene il fiato “ …le consiglio di iniziare a preparare la sua difesa… ” e lasciandolo sbalordito, batte nuovamente il martelletto e decreta “ …la seduta è tolta ” e così dicendo esce dall’aula di tribunale.

Guardiamo immobili, Jack abbandonare l’aula insieme alla sua famiglia… fino a quando Anastasia con uno slancio, abbraccia mio padre ringraziandolo con voce tremante “ Gr-azie Carr-ick ”. Le braccia di papà la circondano di rimando stringendola forte a sé “ Ti avevo detto che sarebbe andata bene tesoro ” le mormora rassicurante, alzando lo sguardo ad incontrare il mio.

Gli sorrido felice, prima di venire travolto dall’abbraccio di Carla.

 

***

 

“ Come stai tesoro? ” domando teneramente alla mia donna intenta a sbaciucchiarsi Marco. Alla mia domanda, alza lo sguardo su di me per un secondo e mi sorride “ Adesso sto bene Christian… non mi sembra ancora vero che è finita! ”.

Allungando un braccio sullo schienale del divano, le cingo una spalla, avvolgendo contemporaneamente anche il piccolino che si bea delle coccole della madre abbarricato addosso a lei “ Lo so Anastasia… ” le mormoro a bassa voce, per non rovinare l’atmosfera che ci avvolge “ …ma è davvero finita! ”.

‘ È finita… ’ mi dico soddisfatto ‘ …Jack Hyde, non sarà più un suo problema per un bel po’ di tempo! ’ e guardandoli stretti l’uno all’altro penso ‘ Adesso dovrà vedersela con me… e per lui non sarà affatto una passeggiata ’.

Quando papà ha messo alla luce le sue malefatte, non avevo compreso il motivo dietro le sue azioni…   

 

INIZIO FLASHBACK

Appena Anastasia scioglie l’abbraccio con Carrick, viene letteralmente assalita da sua madre e dal suo patrigno. Sorrido, vedendola ridere e piangere di gioia allo stesso tempo… ‘ Mi sa che dovrò aspettare un pochino per stringerla! ’.

E così, mi avvicino a mio padre che nel frattempo si è messo a riordinare i documenti “ Papà… ” lo chiamo facendolo girare “ …sei stato formidabile! ” e cogliendolo un po’ alla sprovvista lo abbraccio “ Grazie per quanto hai fatto… ” gli mormoro improvvisamente commosso “ …ha significato tantissimo per me ed Anastasia! ”.

Mi restituisce con vigore l’abbraccio e mi dice semplicemente “ Ormai Anastasia e Marco, fanno parte della nostra famiglia figliolo… ” le sue parole mi riempiono il cuore di gioia “ …e poi, vedendo quanto li ami come potevo fare finta di nulla! ”.

Emozionato mi scosto per poterlo guardare negli occhi e gli dico “ Grazie comunque papà ”.

Anche i suoi occhi diventano lucidi e così per stemperare l’emozione, mi batte una mano sulla spalla “ Non c’è di che figliolo ”. Dopo un cenno d’intesa si scosta del tutto da me e torna a sistemare i documenti dell’udienza.

Lancio uno sguardo dietro di me e vedendo che Anastasia, è ancora impegnata con la madre, decido di cogliere al volo l’occasione… mi accosto nuovamente a Carrick e gli faccio la domanda che mi assilla da prima “ Papà, perché hai nominato oggi la questione del furto alla SIP? ”.

Lui, si blocca e rialza lo sguardo su di me “ Ho semplicemente colto un’occasione quando mi si è presentata Christian… ” non capendo perché abbia cambiato schema d’attacco, gli chiedo “ Ok, ma avevamo concordato che fosse meglio dividere le due questioni ”.

“ Lo so, ma quando ho menzionato la ripicca personale di Hyde, ho colto nello sguardo del giudice un segnale che non potevo ignorare… ” mi spiega accorato “ …e poi, usando questa storia come aggravante nel prossimo processo, la sua condanna dovrebbe essere ancora più dura! ”.

‘ Cavolo è proprio fenomenale ’ annuisco alla mia lode silenziosa, facendo appena in tempo a dirgli “ Ho capito papà… ” che vengo travolto da dietro, dalla stretta entusiasta di Anastasia “ Oh Christian ” esclama fuori di sé dalla gioia.

Felice di poterla stringere, dimentico tutto quello che stavo dicendo e svelto mi volto nella sua stretta per abbracciarla a mia volta “ Amore mio… ” sussurro passandole le braccia attorno ed issandola un po’ su “ …te l’avevo detto che sarebbe andata bene no? ”.

In risposta annuisce con vigore “ Sì, è vero ” e così dicendo mi coinvolge in un bacio capace di trasmettermi tutte le sue sensazioni.

FINE FLASHBACK

 

Sbatto le palpebre, per tornare al presente e godermi la paradisiaca visione sotto i miei occhi. Non posso che gioire, nel vederli stretti intenti a farsi le coccole… le lacrime di felicità versate oggi da Anastasia sono una giusta conclusione di una brutta vicenda.

Ed a proposito di capitoli chiusi… appena siamo usciti dal tribunale ed aver lasciato i nostri familiari, Anastasia si è fermata in mezzo al marciapiede, a pochi passi da Jason che pazientemente ci attendeva e mi ha detto…

<< Christian… adesso ho bisogno di fare una cosa che rimando da ieri sera. Ed ora che la questione Jack è chiusa, sento la necessità di mettere veramente una pietra sopra a tutto >>

Inutile dire, che ho immediatamente compreso quello che intendeva… e così, prendendola per mano l’ho condotta verso la macchina facendola salire a bordo, facendo al coltempo segno a Jason di aspettare un attimo.

 

INIZIO FLASHBACK

Chiudo la portiera dietro di me e mi volto a guardare Anastasia.

È seduta con in volto uno sguardo serio, completamente diverso dall’espressione sollevata che aveva fino a pochi istanti fa. Scivolo sul sedile avvicinandomi maggiormente al suo corpo “ Amore sei sicura di volerlo fare adesso? ”.

In risposta, sospira profondamente ed alzando lo sguardo su di me, fa scontrare i miei occhi grigi nei suoi azzurro cielo “ Sì Christian… ” afferma convinta “ …voglio concludere questa faccenda una volta per tutte… con la consapevolezza, che quando riabbraccerò Marco oggi pomeriggio dopo che saremmo andati a prenderlo a scuola, saprò che è davvero finita! ”.

Vedendola così motivata, le sorrido orgoglioso “ Va bene Anastasia… ” e mentre recupera il suo cellulare dalla borsa, aggiungo “ …vuoi un po’ di praivacy? ”.

Nega con fermezza, afferrandomi una mano “ No Christian, stai qui con me ”. Alle sue parole, rafforzo la presa attorno alle sue dita ed annuisco semplicemente, mentre la osservo prendere un respiro profondo e comporre un numero.

Visto che siamo praticamente attaccati, sento chiaramente la voce di sua sorella quando risponde < A cosa devo il piacere della tua chiamata Anastasia? >. Al solo risentire il suo tono spregiudicato, mi si chiude lo stomaco… preoccupato, studio l’espressione della mia compagna trovandola sorprendentemente calma e composta ' Come cavolo fa? ' mi chiedo, ammirandone la stoicità.

“ Non è assolutamente un piacere risentirti Teresa! ” inizia a parlare tenendo lo sguardo puntato dinanzi a sé “ Avrei fatto volentieri a meno di questa telefonata, ma aimè… ” s’interrompe per scandire bene le sue prossime parole “ …sentivo una necessità quasi viscerale di chiamarti ”.

< Wow sorellona… ne sono lusingata! > scherza ridacchiando odiosamente.

La stretta s’intensifica “ Purtroppo per te, non è nulla di buono… ” continua tetra, cercando nel mio sguardo un supporto. Le restituisco con l’espressione tutto il coraggio possibile, mentre riprende “ …ti volevo avvertire che Jack ha perso… ” dall’altro lato del telefono cala il silenzio, facendo ghignare Anastasia “ …e dato quanto ti sei data da fare per aiutarlo, ho ritenuto opportuno avvertirti! ”.

< Non capi-sco di che p-arli! > balbetta finalmente conscia di quanto accaduto “ Ah no Teresa? ” domanda retorica “ Ma come? Ti sei impegnata così tanto per attirare l’attenzione di Christian e per farmi arrabbiare quel giorno? ”.

< No-n so d-i co-sa… > tenta inutilmente di dire, quando Anastasia la incalza finalmente adirata “ Senti bella… non ho né il tempo, né la voglia di stare qui a sentirti balbettare. Quindi adesso mi ascolterai bene… ” l’altra cerca di ribattere, ma la mia guerriera non glielo permette “ …da questo momento, non cercare mai più di metterti in contatto con me. Dimenticati di avere una sorella… ”.

La ascolto ammirandone la fermezza, scoprendo un altro lato del suo carattere. Infondo è la prima volta, che la vedo in un atteggiamento così duro… ‘ È magnifica! ’ gongolo, orgoglioso della sua forza.

“ …e se mai dovessi tentare di avvicinarti nuovamente alla mia famiglia, ti farò pentire di tutto quello che mi hai fatto! ” e così dicendo le sbatte il telefono in faccia, tornando a guardarmi.

“ Mi sento molto meglio ora! ”.

FINE FLASHBACK

 

Ascoltarla parlare con la sorella mi ha rattristito tanto… perché in quell’istante, ho pensato alla fortuna che ho io ad avere due fratelli leali ed amorevoli. Ma poi mi sono tornate alla mente le parole di mio padre… 

<< Ormai Anastasia e Marco, fanno parte della nostra famiglia figliolo >>

“ Amore mio ” il sussurro Anastasia, mi risveglia dalle mie riflessioni giusto in tempo per vedere Marco baciare la guancia della sua mamma.

Sorrido, accantonando qualunque altro pensiero e serrando la stretta su di loro, li guardo con il cuore colmo d’amore. È da quando siamo rientrati che non lo molla un secondo… appena abbiamo messo piede fuori dalla macchina, Marco che ci stava già aspettando fuori dalla scuola con una maestra, si è letteralmente lanciato tra le braccia spalancate della madre, facendosi quasi soffocare dai baci di Anastasia.

E così eccoci qua… ebri di felicità, seduti tutti e tre sul mio divano all’Escala, con Anastasia che si stringe tra le braccia il corpicino del figlio e respira a pieni polmoni il suo odore.

‘ Sono veramente molto fortunato ’ sospiro sollevato ed innamorato, attirando involontariamente l’attenzione della mia bellissima compagna “ Tutto bene? ”.

In risposta, sorrido teneramente ed accarezzo la testolina di Marco “ Stavo semplicemente pensando che sono davvero un uomo fortunato ”. Il sorriso che mi regala come risposta, mi fa aumentare i battiti “ Siamo noi ad essere fortunati… ” dice prima di rivolgersi al bambino “ …non è vero amore della mamma? ”.

Il piccolo, chiamato in causa rialza la testolina dal protetto riparo dato dal seno della madre ed annuisce entusiasta “ Sìììì mamma… ” la sua vocina squillante mi riscalda il cuore “ …Clistian è blavo! ”.

“ Grazie piccoletto ” dico scompigliandogli i capelli, sapendo bene che non gli piace… ed infatti si dimena ed urla “ Noooooo Clistiannnnnnn ” cercando di allontanarmi le mani dalla sua capigliatura. Io ed Anastasia scoppiamo a ridere, vedendo con quanta caparbietà cerca con le sue manine di afferrarmi le mie “ Mammaaaa ”.

Divertito mi tiro indietro ed alzo le braccia in aria “ Ok ok… ”.

Soddisfatto di aver ‘ vinto ’ mi fa una linguaccia, prima di cercare nuovamente riparo tra le braccia di una Anastasia divertita, che lo accoglie guardandomi innamorata. Sospiro ebro d’amore ‘ Ah, quello sguardo mi fa impazzire! Cosa le farei! ’.

Sentendo il cavallo dei pantaloni tendersi e diventare stretto, mi scrollo di dosso certi pensieri e focalizzandomi sul visino compiaciuto del piccolino riesco nel mio intento “ Sei davvero un monello ” dico fingendomi serio.

Anastasia mi sorride aspettando la reazione del figlio che non tarda ad arrivare.

Infatti, si gira a guardarmi e tutto impettito mi risponde “ Io blavo! ”. Cercando di controllare la mimica facciale, incrocio le braccia al petto “ Non è vero! ” dico, mentre lei tenta di controllarsi e non ridere “ Sììììì… io blavo! ”.

In difficoltà, distolgo lo sguardo e continuo la mia recita “ No ”.

“ Sììì ”.

“ No ”.

“ Sììì ”.

“ No ”.

A questo punto chiede l’aiuto di Anastasia “ Mammaaaa? ”.

Non reggendo più il gioco, li cingo entrambi tra le mie braccia “ Venite qua amori miei! ”. La mia mossa, fa gridare divertito il piccolino che di riflesso serra le manine attorno al mio braccio destro.

Anastasia invece, si limita a guardarci intenerita mentre noi due ci stuzzichiamo ancora un po’.

 

***

 

È ormai scesa la sera ed io guidando a velocità moderata, sto riportando la mia ‘ famiglia ’ a casa.

Stiamo tornando dall’ospedale, dopo aver passato un paio d’ore in visita alla piccola Ava. È stato bellissimo vedere Marco vicino ad un neonato… quando, appena entrati nella camera di Katherine, il piccolo ha adocchiato la culletta posizionata difianco al letto, gli si è immediatamente avvicinato.

Sporgendosi, cercava di guardare l’interno della culla ma senza riuscirci.

Così mi sono portato alle sue spalle e l’ho sollevato agilmente, permettendogli di vedere la neonata. La curiosità con cui ammirava la piccolina, mi ha fatto ben sperare per l’immediato futuro. Ora più che mai, anelo di costruire una famiglia con loro e non vedo l’ora di incominciare.

Mentre avevo tra le braccia il suo corpicino, mi si è accostata anche Anastasia per ammirare anche lei la meraviglia dormiente… e così siamo rimasti tutti e tre incantati, fino a quando Marco non ha detto di volere anche lui un bambino in casa.

Io mi sono quasi strozzato con la saliva, posando il piccolo a terra… invece Anastasia, è diventata di mille sfumature di rosso… il tutto naturalmente, sotto lo sguardo divertito di Elliot.

E così eccomi qua, in macchina a riflettere sulle parole dette da un bambino di 4 anni che amo come se fosse mio figlio. Forse per il bambino è ancora un po’ presto… però… sospiro profondamente e lancio un’occhiata ad Anastasia.

È persa tra i suoi pensieri.

‘ Coraggio Grey! ’ mi incito da solo per trovare il coraggio “ Ci ha davvero preso alla sprovvista con la frase sul bambino, eh? ” sussurro a bassa voce, tentando di intavolare il discorso. Lei sobbalza sul sedile del passeggero e si volta di scatto verso di me “ Come? ”.

Riformulo la frase, incrociando mentalmente le dita per portarmi fortuna “ Marco quando eravamo all’ospedale, ha detto quella frase sul bambino… ” porto brevemente lo sguardo su di lei, trovandola intenta a guardarmi tutta concentrata.

“ Si hai ragione… ” mormora guardando il sedile posteriore sul quale il piccolo dorme nel suo seggiolino “ …mi ha colto alla sprovvista. È la prima volta che manifesta questo desiderio… ” aggiunge in un soffio e mi sembra di scorgere un lieve rossore sulle sue gote nel buio dell’abitacolo.

Allora decido di calcare la mano “ Può essere… perché ci vede sempre insieme… e magari dico, vedendo Katherine ed Elliot, ha collegato le due cose ” la lancio li così, come se nulla fosse aspettando una sua reazione.

Resta per un secondo in silenzio… mentre io dentro di me, mi domando se non abbia esasperato un po’ troppo. Sto per dire qualcosa, quando mi sorprende dicendo “ Può essere Christian… ” trattengo il fiato ascoltandola “ …è sempre stato un bambino molto sensibile ”.

Mi schiarisco la voce ‘ Ok, adesso o mai più ’… con mani tremanti, accosto momentaneamente l’auto sul ciglio della strada e svelto mi volto verso di lei “ Anastasia… ”  le afferro con impeto le mani e me le porto alle labbra “ …so benissimo che avevamo detto più in là… ” parlo baciandole le nocche “ …e sono d’accordo con quanto avevamo preventivato ”.

“ Christian… ”.

“ Shhhh… ” soffio sulla sua pelle di seta “ …ma stavo pensando… ” ingoio la saliva e mi butto nel vuoto “ …che se è vero, che parlare di avere un figlio adesso è davvero prematuro… forse, non lo è per andare a vivere insieme… ” la mano a contatto la mia bocca inizia a tremarle e la sento trattenere il respiro.

Non ricevendo risposta e credendo di aver affrettato le cose, mi lancio in un discorso un po’ fuori di testa “ …sono consapevole, che si tratta di un grande passo per voi… e che soprattutto, ci sono da tenere in conto delle esigenze di Marco. Ma in questi ultimi mesi dormite per lo più da me ed io, adoro condividere i miei spazi con voi… ”.

“ Sì… ” esclama all’improvviso, interrompendo il mio sproloquio e stupendomi continua con voce incrinata “ …sì Christian… sì! Se devo dirti la verità… ” scosta la mano dalle mie labbra per afferrare con ardore le mie “ …non sapevo come tirare fuori il discorso, ma morivo dalla voglia di proportelo! ”.  

Alla sua frase, il fiato mi si blocca proprio in gola… non ci credo ha detto di sì!

 

***

 

Sdraiato nel mio letto, fisso con insistenza ed ancora incredulo il soffitto.

Non riesco ancora a capacitarmi di quanto è avvenuto meno di una mezz’ora fa. Dopo aver udito le sue parole, le sono praticamente ‘ saltato addosso ’… appropriandomi della sua bocca. E tra un bacio e l’altro, ci siamo sussurrati frasi d’amore.

‘ Come sono stato sciocco! ’ mi rimprovero maledicendomi per la mia esitazione. La mia titubanza nel proporle di trasferirsi in pianta stabile da me, le ha fatto nascere dei dubbi inutili che si potevano benissimo evitare.

Sospiro “ Grey, sei davvero un gran figlio di puttana fortunato… ” mi dico a bassa voce “ …dovevi tirare fuori gli attributi e non farla aspettare tanto! ”.

Beh, quello che è fatto è fatto… l’importante è che si trasferiscano da me!

‘ Non vedo l’ora ’ penso mentre attendo il suo ritorno. Non appena arrivati nel parcheggio sotterraneo dell’Escala, abbiamo recuperato Marco dal seggiolino e siamo saliti con l’ascensore. Volevo aiutarla con Marco, ma lentamente mi si è avvicinata e sussurrandomi in un orecchio, mi ha detto di aspettarla in camera da letto.

Rabbrividisco, sentendomi pervadere il corpo da brividi d’eccitazione.

‘ Mhmm, pregusto già tutto quello che accadrà tra poco! ’ penso eccitato, proprio mentre sento lo scricchiolare della porta. Mi tiro a sedere, usando i muscoli delle braccia e la visione che mi si para d’innanzi, mi secca la gola e mi fa tendere dolorosamente l’inguine.

È una Dea… la mia Dea!

Indossa una vestaglia semitrasparente nera, con al disotto un completino intimo nero di pizzo coordinato “ Signore… ” soffio sentendo la salivazione azzerarsi “ …sei una visione ”. All’udire il mio sussurro, mi sorride ammiccante “ Sono felice che ti piaccia amore! ” dice ancheggiando sensualmente verso di me.

Quando è ormai a pochi passi dal letto matrimoniale, mi sposto verso il bordo del materasso, non potendo resistere oltre alla tentazione di stringerla fra le mie braccia e toccarla… ma non appena poggio un piede sul pavimento freddo, mi blocca sul posto “ Fermo tesoro… ” il suo ordine ha il potere di immobilizzarmi “ …lascia fare a me stasera ”.

Con la bocca asciutta, mi limito ad annuire imbambolato stringendo con le mani il copriletto… sensualmente, divora il divario che ci separa e chinandosi su di me, appoggia le sue mani sulle mie spalle con l’intento di spingermi all’indietro.

Docilmente, mi lascio andare seguendo le sue istruzioni silenziose… godendomi il suo tocco, che mentre si rialza mi percorre il corpo “ Dio… ” gemo quando passa le unghie sugli addominali, arrivando al bordo dei miei boxer tesi “ Ma guarda chi si è svegliato! ” rabbrividisco nel momento in cui accarezza con i polpastrelli il mio inguine “ Anastasia… ti preg… ”.

Facendomi sospirare, scende a toccarmi l’interno coscia “ Shhh… ” sussurra non dandomi modo di parlare “ …sai Christian… ” mi dice accostando le sue gambe alle mie e risalendo con le dita sul bordo dei miei boxer “ …stavo pensando ad una cosa! ”.

Sospiro, cercando di concentrarmi sulle sue parole… ma è difficile se non impossibile, quando si mette a giocare con la stoffa tesa che mi copre le parti intime “ Mhmm ” gemo facendola sorridere “ Amo vederti così arrendevole tra le mie mani tesoro… ” mormora, baciandomi i muscoli tesi dello stomaco “ …sei in mio potere ” conclude mordicchiandomi la pelle già sensibile di suo.

Alzo leggermente la testa dal materasso per poterla guardare “ Sono completamente tuo Anastasia… ” mi sorride radiosa e riprende a giocare con la stoffa “ …interamente tuo! ”.

“ Come io sono tua Christian… completamente… ” mi faccio forza con le braccia per tirarmi leggermente su e poter ammirare la sua opera “ Felice di sentirtelo dire, amore mio! ” ammicca afferrando finalmente il bordo e trascinarlo verso il basso “ Oh sììì ” sospiro di sollievo sentendomi molto più libero.

Una volta che il mio intimo giace abbandonato sul pavimento, riprende il suo discorso “ Stavo dicendo… che ho pensato ad una cosa molto interessante, che credo proprio ti piacerà… ” poggia le ginocchia accanto le mie ed agilmente sale sulle mie gambe “ …anche se è vero, che è troppo presto per avere un bambino… ” inizia farsi scivolare dalle spalle la vestaglia, e quando rimane solamente con la biancheria, si appoggia proprio sulla mia virilità “ …possiamo sempre fare le prove generali… ” sussurra iniziando a strusciarsi vogliosamente, creando un attrito tra i nostri sessi che mi manda il sangue al cervello “ …non credi? ”.

“ Dio… ” butto per un secondo la testa all’indietro e chiudo gli occhi, godendomi appieno la frizione tra il mio sesso nudo e la sua intimità coperta da un misero pezzo di stoffa. Dopo pochi istanti, rialzo le palpebre e con impeto le afferro i fianchi, aumentando i nostri movimenti, così da mimare un amplesso “ Oh sììì… ” geme artigliandomi i pettorali “ …continua amore! ”

Facendomi forza sugli addominali, mi tiro a sedere… e con un movimento fulmineo, la giro di schiena schiacciandola sotto il mio corpo eccitato, privandola contemporaneamente delle mutandine di pizzo.

Le strappo anche il reggiseno, lasciandola interamente vulnerabile al mio sguardo affamato. Le catturo le labbra, mordendo e succhiando “ Mhmm… ” sussurra artigliandomi le spalle tese, facendomi sospirare di piacere.

Scostandomi leggermente le mormoro sensualmente “ Devo ammettere che il tuo programma mi interessa molto… ” alza il viso per venirmi in contro “ Christian… ” geme, pregandomi di avere di più.

E così l’accontento, entrandole dentro con forza “ …mi piace davvero tanto! ” concludo iniziando ad amarla con passione, abbandonandomi completamente alle sensazioni.

“ CHRISTIAN! ”.

 

POV ELENA  

 

Digrigno i denti e sbatto un pugno sul tavolo di vetro del salotto “ Maledetto Christian Grey! ”.

Respiro affannosamente e mi raddrizzo, riportando i capelli all’indietro. Serro nella mano le fotografie che lo ritraggono insieme a quella sgualdrina e lancio un urlo di rabbia.

“ Mia cara… ” il sussurro che mi giunge dalle spalle mi fa irrigidire “ …anche se ti arrabbi in questo modo, non risolverai nulla! ”.

Mi giro di scatto, ritrovandomelo proprio dietro “ Link… ”.

Mi passa un dito sulla guancia, facendomi rabbrividire “ Dobbiamo puntare dove possiamo fare più male… ” mi alza il mento “ …abbiamo capito che Grey è innamorato di quella puttana… ” ghigna lascivo “ …e lei ama suo figlio! Quindi… ” lascia in sospeso la frase, restando in attesa che concluda io “ …quindi, facendo del male al bambino… facciamo male alla madre e di conseguenza a lui! ”.

Annuisce maligno e sussurra tetro “ Bravissima tesoro… ” mi lascia andare il mento ed allontanandosi dice “ …visto quanto vi siete divertiti insieme alle mie spalle… ” s’interrompe, per fare una smorfia schifata “ …ora, non è forse giunto il momento che io abbia prenda un compenso? ”.

E così dicendo, si allontana ghignando “ Fallo Elena… e non deludermi di nuovo! ”.

Lo guardo voltare l’angolo e sparire dalla mia vista… ‘ Maledetto Christian! ’ ed imprecando silenziosamente, recupero il telefono e digito il numero.

< Signora >.

“ Dobbiamo agire con più determinazione questa volta… un altro errore non è contemplato! ”.

< Ricevuto Signora >.

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Capitolo 36
*** Non è un capitolo ( Non ancora ) ***


Avviso

 

Buonasera a tutti... non so neanche come iniziare e soprattutto, se ci sarà ancora qualcuno!

Inizio col dire subito, che la storia non rimarrà incompleta e che certamente la porterò a compimento!! Purtroppo ho avuto ed ho, problemi vari che mi hanno impedito di scrivere i capitoli e mi dispiace infinitamente, per questo ritardo mostruoso. Sto cercando di recuperare ma non è molto semplice... ce la sto mettendo tutta!

Con la speranza di tornare quanto prima, ne approfitto per Augurarvi un sereno Natale... e se non riuscissi ad aggiornare prima di fine mese, vi Auguro Buon Anno Nuovo!!

 

A presto, Elena.

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