Crystal Time

di Nanina_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Start ***
Capitolo 2: *** Mai giudicare ***
Capitolo 3: *** Facciamo conoscenza! ***
Capitolo 4: *** Buone notizie! ***
Capitolo 5: *** Tutti a bordo. ***



Capitolo 1
*** Start ***


HEY, HEY, HEY. Sono tornata di nuovo da voi miei cari. Questa volta non è uno yaoi, ma una bella storiella romantica e pucciosa. Con i suoi alti e bassi ovviamente. Cose da dire? Nessuna in particolare, quindi vi lascio a questo primo capitolo, sperando che possa piacervi e perchè no portarvi a lasciare un commentino. Ma ora basta chiacchiere e vi lascio a conoscere i nuovi protagonisti di questa storia. Come sempre ci saranno vari POV. spero di non incasinarvi troppo.


(POV Emma)

“Emma ricorda, per essere una brava attrice, devi saper provare empatia per il tuo personaggio. Solo così potrai far arrivare i suoi sentimenti al cuore del pubblico.” È la frase che mio padre mi ripete da quando ero piccola, forse per questo mi sono appassionata alla recitazione, o forse perché mi piace essere qualcuno diverso da me. Questo, mi ha portata a frequentare il college per giovani attori o aspiranti. È appena suonata la campanella che mi sento chiamare.
-Emma, eccomi!- Mi volto sorridendo nel vedere la mia migliore amica che mi corre incontro abbracciandomi.
-Complimenti Linda, anche oggi sei riuscita ad arrivare giusto in tempo per l’inizio delle lezioni. Tieni, ecco i tuoi libri.- Riesco a dire appena si stacca dal mio collo.
-Grazie, sei un tesoro. Visto che serviva la copia delle chiavi del mio armadietto.- Sorride prendendo i libri, mentre ci dirigiamo a passo svelto alla nostra classe.
-Giusto, perché avevi già previsto che saresti stata una ritardataria cronica.- La richiamo con voce severa.
-Signorinella, con me non funziona il personaggio severo, mi adori troppo per arrabbiarti.- Mi tira per il braccio ridendo. Ha ragione, io e Linda ci siamo conosciute al primo anno di college, e da allora siamo diventate inseparabili. Le prime ore passano, e finalmente suona la campanella che segna l’inizio della pausa pranzo.

(POV Linda)

La prima mezza giornata abbiamo i corsi in comune quindi appena suona la campanella andiamo insieme alla mensa e ne approfitto per chiedere di suo padre.
-Dimmi un po’, come procedono le riprese per il nuovo film di tuo padre?- Chiedo mentre ci incamminiamo.
-L’ho sentito ieri sera, dice che Londra è stupenda, e che lui e Sophie stanno lavorando duramente dal primo giorno.- Risponde piena d’orgoglio.
-E la convivenza con il tuo adorato e bellissimo fratellastro?- Rido urtandola col gomito.
-Ridi, ridi. Per tua sfortuna io e Kyle, ci incrociamo poco per casa, abbiamo vite, orari e compagnie differenti.- Sospira sedendosi al tavolo.
-Insomma, non capisco perché non lo sopporti, infondo non ti ha fatto nulla di male quel ragazzo.- Mi lamento. “Ma dico, come si fa ad odiarlo è così…” I miei pensieri s’interrompono quando noto qualcuno di familiare.
-Non è vero che non…- Prova a ribattere, ma la interrompo.
-A proposito di bei ragazzi, c’è Ken seduto al tavolo vicino alla finestra.- Le faccio segno. Si volta automaticamente.

*

-Smettila di chiamare Brandon così.- “Mamma mia anche oggi è stupendo.”
-E tu smettila di fissarlo.- Sorride divertita.
-Non lo fisso, anche perché non voglio problemi con Corinne.- Torno a guardare il mio piatto.
-Parli del diavolo, ed ecco che entra in scena la regina degli inferi.- Scoppiamo a ridere. Parliamo ancora per un po’ finché non sentiamo delle urla nella mensa e vediamo che due ragazzi stanno litigando mentre i loro amici cercano di dividerli.
-Scommetti che ancora una volta si tratta di Ryan. Quel ragazzo attacca briga con tutti.- Sussurra Linda.
-Probabile, ma sanno tutti che il preside non lo caccerà mai dal college, il padre è uno dei registi più importanti del paese, nonché il suo miglior benefattore.- Rispondo con tono basso.
-Il classico tipo, bello e dannato.- Sospira finendo il succo.
-Ma tu non avevi un debole per Kyle?- La punzecchio.
-Lui è decisamente in cima alla lista, ma credo che sia irraggiungibile per me.- Appoggia il mento sulle mani.
-E lo sarà ancora di più se non passi il semestre. Sarai anche la migliore del tuo corso, ma in quello regolare sei negata. Oggi passiamo in biblioteca.-
-Sei crudele Emma.- Fa finta di piangere.
-Anche se, ti prometto di andare a fare shopping dopo lo studio?- Le sorrido dolce. Scatta dalla sedia prendendo il suo vassoio in tutta fretta.
-Scusa, ma stai ancora qui seduta, forza sta per suonare la campanella.- Scoppio a ridere. Dopo le ultime ore di lezione e 4 ore abbondanti di studio, Linda mi guarda supplichevole.
-Ok, ti sei meritata uno shopping sfrenato.- Rido chiudendo i libri. In tutta risposta lei esulta. Passiamo altrettante ore in giro per negozi, e lei non perde occasione di comprare sia per sé, che per me. Alla fine ci fermiamo da Starbucks esauste.
-Ora mi sento decisamente meglio.- Si stiracchia per poi sorseggiare la sua bibita.
-Direi che ce lo siamo meritate.- Esclamo prendendo un sorso a mia volta. Parliamo di vari argomenti quando la sua espressione cambia improvvisamente.
-Che succede?- Le chiedo preoccupata.
-Barbie in arrivo!- Capisco immediatamente che si riferisce a Corinne. Per un momento il mio cuore perde un battito nella speranza che ci possa essere anche Brandon, ma mi riprendo subito.
-Non ci pensare, ignorala.- Neanche il tempo di finire la frase che Corinne si ferma davanti al nostro tavolo, con le amiche e boyfriends.
-Ma guarda chi abbiamo qui, la quattrocchi e il brutto anatroccolo.- Ci sorride altezzosa, mentre il resto del suo gruppetto se la ride.
-Vedo che anche oggi hai fatto scorta di acido.- Ribatte Linda. Le faccio segno di evitare di punzecchiarla.
-Corinne, come mai qui?- Le chiedo con tono calmo, cercando di evitare lo scontro. -anche se è estremamente difficile, per quanto è odiosa-
-Dovreste sapere che questo è il nostro posto.- Risponde in modo irritante.
-Mi sembra che ci siano altri posti, il locale è abbastanza grande, non vedo perché devi venire proprio qui.- Continuo infastidita. Mi si avvicina a poca distanza dal viso.
-Forse non ci siamo capite, questo è il mio posto, e voi dovete alzarvi e andarvene.- Prova ad intimidirmi, ma tengo lo sguardo fermo nel suo non mostrando segni di cedimento. A quanto pare la cosa la irritata parecchio, così finge di urtare il mio bicchiere versandomene il contenuto dritto sul maglioncino.
-Ops, sono desolata, non era mia intenzione.- Sorride beffarda.

*

-E chi ci crede, lo sanno tutti che sei un’arpia.- Perdo le staffe alzandomi in piedi. “Non dovevi metterti contro di me.” Penso ora stanca di farmi sempre da parte. Afferro le buste dei nostri vestiti e mi avvicino a Emma prendendola per il braccio.
-Ma che ti prende?- Mi chiede mentre me la tiro dietro verso il bagno.
-Vieni con me un momento.- Rispondo solo.
-Ecco brave, andate.- Ride trionfante Corinne, seguita dalla sua cerchia. Appena in bagno sbotto incazzata.
-Quella stronza, gliela faremo vedere, oh non ha idea con chi ha a che fare. Vuole la guerra, e guerra sia!- Entriamo in uno dei cubicoli iniziando a controllare il contenuto delle buste.
-Posso sapere che hai intenzione di fare?- Mi chiede confusa Emma.
-Spogliati!- Esclamo perentoria.
-Ma non serve, basta passare un po’ d’acqua e si toglie.- Cerca di dire.
-Forse non hai capito tesoro, ora le faremo vedere di che pasta siamo fatte. Adesso ti togli quella divisa e indossi questo bellissimo completo. Poi ci penso io al resto.- Esclamo non ammettendo repliche, e sembra capirlo perché fa come le ho detto. Appena vestita le sistemo trucco e capelli. Poi la guardo annuendo soddisfatta.
-Non per niente, sono la migliore del mio corso. E tu sei da mozzare il fiato! Ora…ascoltami bene, fai come se fosse una recita. Sei una ragazza sicura di te, un po’ come Corinne, ma meno stronza. Usciamo da questo bagno con passo sicuro. Sei uno schianto e lei si mangerà le mani.- Annuisce avendo capito finalmente cosa voglio fare. Le concedo qualche secondo per entrare nella parte. Quando riapre gli occhi, le sorrido compiaciuta.
-Andiamo tesoro, si va in scena.- Esco dal bagno prima di lei.
-Ehi, barbie!- Attiro l’attenzione di Corinne, la quale mi guarda perplessa e infastidita. Mi avvicino al loro tavolo.
-Sono sicura che tu conosca la storia del brutto anatroccolo. Sai alla fine diventava il più bello dei cigni.- Sorrido nel vedere la sua espressione confusa.

*

In quel momento esco dal bagno avvicinandomi con passo sicuro a Linda. Non posso non notare la sua espressione incredula, come anche quella di Brandon seduto accanto. “Ricorda, sicura di te.”
-Ora va molto meglio, che dici vogliamo andare, stare qui mi ha stancata.- Mi rivolgo a Linda.
-Certo, solo un momento. Sai Corinne, devo ringraziarti, le hai dato l’occasione di sfoggiare quest’outfit da paura, la divisa non le rende onore.- La salutiamo con la mano e usciamo entrambe ridendo tra noi. Torniamo ognuna a casa propria soddisfatte. Apro la porta ancora sorridente, ricordando il volto sorpreso di Brandon al vedermi.
-Sono tornata!- Esclamo, ma mi rendo conto che la casa è vuota. “Beh, non è una novità, anche stasera sola.” Sospiro andando verso la mia stanza. “Vada per una doccia veloce e poi cerco di studiare.” Dopo la doccia scendo in cucina per preparare qualcosa ma vengo interrotta dal telefono.
-Pronto?
“Ehi tesoro, disturbo?” La voce allegra di mio padre mi fa sorridere.
-Certo che no papà. Che si dice, come procedono le riprese?.- Mi siedo sullo sgabello.
“Bene, se non fosse per il mal tempo di oggi che non ci ha permesso di registrare.”
-E Sophie che dice?-
“Diciamo che l’ha presa con filosofia, abbiamo approfittato per fare un giro tra i negozi di Piccadilly Circus.” Sorride.
“…sì cara, è Emma! Piccola, te la passo, prima che mi stacchi un braccio a furia di tirare.” Ride divertito, facendo ridere anche me.
“Emma, non stare a sentire a tuo padre, allora che mi racconti di bello? So che a lezione ti hanno dato una parte da imparare come compito a casa.”
-Si, la prof di teatro ha deciso di assegnarci delle parti per vedere cosa sappiamo fare, quindi ora mi tocca imparare la mia in soli 3 giorni.- Sospiro pensando a ciò che mi aspetta.
“Suvvia tesoro, sono sicura che sarai all’altezza, e svolgerai questo compito a pieni voti, ne hai la capacità.”
-Ti ringrazio per la fiducia Sophie.-
“Un’ultima cosa prima di lasciarti andare a studiare, quel teppistello di mio figlio spero non ti stia dando problemi.”
-A dir la verità, ci incrociamo poco per casa, “per non dire mai.” Abbiamo orari diversi, e poi è molto impegnato col lavoro. So che deve partecipare a dei programmi per pubblicizzare il suo prossimo film, che uscirà a breve. Anche se, mi pare che oggi dovrebbe tornare.-
“Ho capito, mi raccomando badate a voi e cercate di non litigare. Ricorda, sia io che tuo padre, siamo molto orgogliosi di voi due.”
-Lo so, riferirò il messaggio anche a Kyle, mi raccomando rendete un successo questo film, e tornate presto a casa.- La saluto e chiudo la chiamata, pronta per entrare nella mia parte.
-Dunque vediamo un po’ che mi ha dato la Myers, devo interpretare…una dichiarazione d’amore.- Guardo il foglio con cipiglio.
-Eh adesso…chi diavolo mai si è dichiarato.- Sbuffo gettando il foglio sul bancone della cucina. Lascio tutto lì per prepararmi qualcosa da mangiare, decido all’ultimo momento di cucinare un po’ in più, nel caso Kyle dovesse tornare prima a casa. Alla fine a stomaco pieno, vado nella mia stanza iniziando a camminare avanti e indietro con la musica ad alto volume nelle orecchie, pensando al da farsi per il compito.

(POV Kyle)

Finalmente si torna a casa, oddio quel branco di matti non mi volava far più andare via. Ma al momento sento l’urgenza di parlare con Emma, per sapere se le serve aiuto con quella stronzetta.
-Sono a casa!- Esclamo entrando. Mi guardo attorno non ricevendo risposta. “Strano, credevo fosse tornata prima, devo essermi sbagliato.” Mi dirigo in cucina sperando di trovarla lì. Ma non c’è. Sul forno trovo un post-it. “Ti ho preparato qualcosa da mangiare in caso avessi fame.”
-Ma che gentile la mia sorellina, ha cucinato anche per me.- Sorrido felice del pensiero. “In effetti ho un certo languorino.” Appena finisco di mangiare e mi accingo a pulire il mio piatto la sento scendere e venire in cucina. Sussulta appena mi vede.
-Oddio sei tu. Non ti ho sentito, quando sei tornato?- Domanda dopo essersi ripresa dallo spavento. Mi scappa una piccola risata.
-Ciao anche a te. Comunque sono rientrato da poco. Grazie per la cena.- Sorrido indicandole il piatto lavato.
-Di nulla.- Prende il bicchiere dalla credenza per poi versarsi l’acqua.
-Allora io torno su.- Fa per andarsene. A quanto pare non è ancora abituata alla mia presenza, ma vorrei riuscire ad instaurare un legame dopotutto ora facciamo parte della stessa famiglia. “Anzi io di mio già la considero mia sorella.”
-Sai, ti ho vista oggi!- Esclamo sperando di farla restare e magari parlare.
-Intendo al centro commerciale, da Starbucks!- Continuo per farle capire a cosa mi riferisco.
-Parli di quella patetica scena con Corinne. E poi che ci facevi lì, non stavi a lavoro?- Sospira appoggiandosi alla parete.
-Ho finito prima e mi sono concesso uno svago prima di tornare a casa. Però non capisco come mai non le rispondi a tono subito.- La guardo preoccupato.
-Semplice, perché non voglio problemi. Se ti metti contro di lei apertamente dopo non ti darà tregua.- Sospira di nuovo.
-Ok, ma poi lo avete fatto, anzi non mi aspettavo proprio quella trasformazione.- Esclamo davvero sorpreso al ricordo di come è cambiata uscendo dal bagno.
-Non mi ci far pensare, mi sono lasciata condizionare da Linda, non ho idea di cosa porterà quel gesto.- Risponde portandosi la mano sulla fronte. “Ah brava Linda! Oltre che bella hai anche un bel caratterino.” Penso.
-Innanzitutto, l’avete freddata sul posto. E poi devo ammettere che quel cambio mi ha stupito, hai talento, sono sicuro che diventerai una grande attrice.- Mi complimento.
-Ti ringrazio.- Risponde arrossendo leggermente.
-Ora è meglio che vada su, ho un po’ di cose da studiare.- Sorride.
-Va bene, non ti disturbo, ma se vuoi una mano, non esitare a chiedere.- Sorrido di rimando.

*

“È la prima volta che parliamo così tanto, e che mi fa anche un complimento.” Penso sorpresa. Stavo per voltarmi poi mi fermo pensando. “Forse, posso approfittare di questo momento per chiedergli un consiglio.”
-Kyle, posso chiederti una cosa?- Domando un po’ titubante.
-Certo, mi sembra di avertelo appena detto.- Mi guarda in attesa.
-Ecco, tu hai girato molti film…tra cui anche molte scene romantiche…- Mi fermo non sapendo come continuare, fino ad ora non mi ero mai azzardata a chiedergli niente.
-Beh si, vuoi sapere qualcosa in particolare?- “Meglio buttar fuori subito la domanda, prima che ci ripensi.”
-Si, quando devi fare una dichiarazione d’amore, come fai a farla sembrare vera?- Chiedo arrossendo. Fa per pensare grattandosi dietro la nuca.
-L’unico consiglio che saprei darti e pensare alla persona che ti piace. Pensa che gli stai dichiarando il tuo amore, dovrebbe essere più semplice.- Risponde sorridendomi.
-Credo sia più facile a dirsi che a farsi.- Rispondo sconfortata.
-Perché c’è qualcuno che ti piace…o perché non c’è?- Chiede dubbioso. Arrossisco nuovamente pensando di essere stata beccata.
-No, non c’è!- Esclamo agitata facendolo ridere.
-Ok, come non detto. Comunque, mi dispiace non esserti ulteriormente d’aiuto.- Mi guarda dispiaciuto.
-Tranquillo, ti ringrazio del consiglio, chissà che non potrà essermi d’aiuto in un futuro. Ora però salgo che vedo un po’ come districarmi.- Lo saluto con la mano ed esco dalla cucina. Torno in camera decisamente sorpresa da questa piacevole, ma alquanto strana chiacchierata. Noto nuovamente il foglio sul letto e mi ritorna in mente il compito.
-Per stasera preferisco non pensarci, domani dirò alla Myers di cambiarmi il ruolo.- Decido di andare a dormire, per evitare ulteriori pensieri.


Angolo autrice

E il primo capitolo è andato. Da qui ci sono i primi 3 protagonisti, nel prossimo entrerà in scena anche il quarto...per ora che ve ne pare? Curiosi di sapere come procederà? Spero di si...e con ciò un grazie a chi è arrivato a leggere fin qui. Ci risentiamo al prossimo capitolo.
Baci, baci.
Nanina. <3

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Capitolo 2
*** Mai giudicare ***


HEY, HEY, HEY. Ben ritrovati miei cari con questo nuovo capitolo. Spero abbiate trascorso o stiate trascorrendo delle buone vacanze. Ma non vi disturbo oltre con le chiacchiere e vi lascio alla lettura. Spero vi stia piacendo e incuriosendo. In caso lasciate un commentino.


(POV Emma)

La mattina dopo arrivo a scuola con l’intenzione di parlare con la prof, ma con mio disappunto vengo a sapere che oggi è assente. “E ti pareva la mia solita fortuna.” Penso rassegnata mentre mi dirigo all’armadietto per prendere i libri. “Uffa, ora come me la sbrigo con quel maledetto compito…”
-Hei…Emma!- Sussulto sentendo questa voce. Mi volto incredula. “Oddio…non ci credo! Conosce il mio nome…”
-Si, ehm…c-ciao.- Balbetto imbarazzata.
-Ciao, piacere Brandon!- Esclama sorridendo porgendomi la mano, che stringo molto volentieri.
-Lo so…cioè intendo che a scuola ti conoscono tutti…ehm, come posso aiutarti?- “Oddio sotterratemi! Che figura che sto facendo…”
-Nulla di particolare a dir la verità, volevo solo scusarmi per il comportamento di Corinne di ieri.- Esclama grattandosi nervosamente dietro la nuca. “Ah ecco…” Penso infastidita.
-Figurati, anzi non vedo perché ti stai scusando tu al posto suo.- Rispondo mentre mi volto a chiudere l’armadietto.
-Perché…ecco credo che abbia un po' esagerato e poi…- Lascia la frase in sospeso, così mi giro per capire perché.
-Poi?- Chiedo per incitarlo a continuare.
-E poi, wow è la prima volta che qualcuno le tiene testa. È stato uno spasso.- Ride elettrizzato.
-Macché, anzi credo che così mi sono creata più problemi che altro.-
-Non ti preoccupare. Ah accidenti devo scappare, ci becchiamo in giro.- Esclama salutandomi con la mano mentre corre via. Resto ancora ferma lì incredula da ciò che è appena successo, quando sento una voce alle mie spalle, fin troppo vicina.
-Non sapevo facessi parte del giro di amicizie di Anderson.- Esclama lo sconosciuto facendomi sussultare. Mi volto trovandolo decisamente troppo vicino al mio viso. Appena riconosco il volto di Ryan, sgrano gli occhi allontanandomi di poco e nel movimento brusco, mi cadono alcuni dei libri che avevo tra le mani. Lo guardo male riflettendo sulla sua frase.
-Non vedo cosa può interessarti con chi me la faccio.- Esclamo brusca.

(POV Ryan)

Dopo lo sguardo glaciale che mi rivolge, la vedo prendere i libri che le sono caduti.
-Ehy, calma piccola.- Esclamo alzando le mani. Faccio per abbassarmi per darle una mano coi libri, ma come ne prendo uno, me lo strappa di mano.
-Non credo di averti mai dato il permesso di chiamarmi piccola. E poi si può sapere che vuoi?- Sbuffa irritata. “Accidenti che caratterino.”
-Ci avevo visto giusto, ieri in caffetteria. C’è una tigre sotto quella facciata da gattina.- Esclamo sorridendo.
-Di cosa stai parlando?- Chiede confusa.
-Mi riferisco agli artigli che hai tirato fuori dopo la rovinosa caduta di quel caffelatte…- Rispondo vago, ma continuando ad osservarla.
-Oh bene, oltre ad essere un attaccabrighe, sei anche uno stalker?- Chiede retorica.
-Nulla di più sbagliato! Passavo di là e ho visto una scena interessante. Mi sono solo fermato per vedere cosa sarebbe successo. Complimenti per la scelta di ruolo.- Le faccio l’occhiolino, mentre in risposta la vedo alzare gli occhi al cielo.
-Tu sei fuori di testa! Bene ora che ho avuto la tua approvazione, posso andare beatamente per la mia strada e gradirei non mi importunassi oltre.- Si volta per andarsene ma la seguo. “Eh no, non ti lascio scappare.”
-Non fare così…mi ferisci!- Metto su l’espressione più triste possibile.
-Oddio poverino…ma mi sa che me ne farò una ragione.- Continua a rispondere con astio. “Insomma è un osso duro! E va bene per ora ti lascio tranquilla…ma solo per ora.” Penso, decidendo di lasciarle un momento di respiro.
-Peccato, ora purtroppo devo andare…- Esclamo guardando l’orologio.
-Finalmente!- Sorrido sentendo la sua esclamazione. La tiro per il braccio avvicinandomi al suo orecchio.
-Tranquilla piccola, ci rivedremo molto presto.- Sussurro per poi sorridere notando le sue guance arrossire.
-Spero davvero di no…a mai più!- Esclama liberandosi dalla mia presa per poi scappare in classe.

*

La prima ora passa tranquilla, nonostante le occhiatacce di Corinne. “Forse ancora deve digerire la mia performance di ieri.” Sorrido tra me e me. Poi la mente mi riporta all’incontro di poco prima con Ryan. “Chissà che voleva…forse solo divertirsi. Eppure oddio ho temuto che il cuore mi scoppiasse nel petto quando l’ho visto così vicino…” Il suono della campanella mi fa destare dai miei pensieri, e prima che Corinne mi venga vicino esco di corsa dall’aula.
-Emma, eccomi!- Esclama la mia amica, appena metto piede fuori dalla classe.
-Forza filiamo, che Barbie vuole ucciderci!- Esclamo prendendola sottobraccio.
-Come sempre in pratica.- Scoppia a ridere, mentre andiamo verso l’aula successiva per l’ora di storia in comune.
-Si tu ridi…intanto non immagini chi mi ha fermata questa mattina, Brandon!- Esclamo euforica.
-Cosa…oddio che voleva? Scommetto che si è perdutamente innamorato di te dopo averti vista ieri!- Chiede su di giri.
-Si come no, voleva scusarsi per il comportamento della vipera.- Sbuffo.
-Ma che cavaliere.- Mi prede in giro. “Ah sì…vediamo se ora ridi ancora.”
-E non è stato l’unico ad assistere ieri.- La vedo farsi curiosa.
-Avanti non farti tirare le parole con la pinza, parla!- Esclama esasperata dal mio prolungato silenzio.
-Da Starbucks, c’era anche Kyle!- Sgrana gli occhi bloccandosi.
-Aspetta, aspetta, cosa? Perché non me l’hai detto ieri?-
-Perché a me l’ha detto lui ieri sera, quando era rientrato a casa.- Rispondo con un’alzata di spalle.
-Uffa, ho sprecato la mia occasione, e quando mi ricapita.- Piagnucola
-Vuoi sapere anche un’altra chicca?- Torna a guardarmi.
-Ancora, ma siamo sicuri che sia passata solo una notte.- Rido, so quanto adora le novità.
-Fatico a crederci anche io…a quanto pare il mondo intero ieri era nei pressi di Starbucks! Comunque…appena è andato via Brandon, indovina un po' chi mi è venuto vicino…Ryan!-
-Ryan…Ryan Prescott? Il bello e dannato, quel Ryan?- Annuisco solo, vedendo la sua faccia diventare mille colori.
-Che io sappia, in questa scuola ce ne solo uno che si chiama così…- Rispondo minimizzando la cosa.
-Ma cosa…non capisco perché?- Si lascia cadere sulla sedia del suo banco mentre io la seguo a ruota sedendomi accanto.
-Non ne ho idea, a quanto pare anche lui ha assistito allo spettacolo di ieri. Non so cosa voglia, ma cavolo che nervi stamattina.- Rispondo stizzita.
-Esagerata, che ti avrà mai fatto di male quel ragazzo.- Mette il broncio iniziando a sistemare i libri e quaderni sul banco.
-È un presuntuoso e aggiungerei anche narcisista…e sai quanto non sopporti i tipi così.-
-Wow…c’è amore nell’aria.- Ride divertita.
-No, per niente! E ora zitta che sta entrando la prof.- La rimprovero, sospirando rassegnata, già so che qualcosa le starà frullando in quella testolina.
-Va bene, forza che devo passare il semestre per avvicinarmi al mio Kyle.- Mi scappa da ridere. “Non c’è niente da fare, è innamorata persa di lui.”

*

Le ore successive filano lisce, fino all’ora di pranzo.
-Sono esausta!- Esclamo mentre prendiamo posto ad uno dei tavoli della mensa dopo aver preso il nostro pranzo.
-Suvvia Linda, non essere esagerata. Le lezioni non possono essere così stancanti.- Mi prende in giro.
-Certo, parli tu che sei un genio…- La indico con la forchetta. Poi il mio sguardo cade sulla figura alle sue spalle che viene nella nostra direzione e notando che l’ho visto mi fa segno di stare zitta.
-Ehi, tutto bene? Perché mi fissi, ho qualcosa sul viso?- Mi chiede Emma passandosi la mano sul viso.
-Nulla, sei stupenda come sempre.- Rispondo scuotendo la testa sorridendo per poi tornare a guardare il mio piatto.
-Posso unirmi a voi bellezze?- Alzo la testa appena in tempo per notare lo sguardo di Emma mutare in meno di mezzo secondo. “Scusa tesoro, ma voglio vedere che succede.” Penso divertita. Fa per rispondere, ma l’anticipo.
-Certo che puoi.- Esclamo ricevendo un’occhiataccia dalla mia amica.
-Che cosa vuoi ancora?- Chiede scostandosi quando Ryan le si siede accanto.
-Dai, non fare così. Ero venuto apposta per scusarmi per la maleducazione di questa mattina.- Risponde imbronciandosi.
-Quindi è colpa tua se era così nervosa oggi, sentiamo che hai combinato?- Chiedo con un leggero sorriso.
-Ero così piacevolmente preso dalla nostra conversazione, che come uno stupido, ho dimenticato di presentarmi. Quindi sono venuto per rimediare, piacere sono Ryan!- Esclama sorridendo. Ha un sorriso stupendo, uno di quelli che potrebbe fare a gara con quelli di Kyle. -anche se Kyle resta sempre il migliore per me- Emma lo ignora, prendendo a mangiare il suo pranzo.
-Molto piacere, io sono Linda.- Rispondo porgendogli la mano.
-E questa piccola scontrosa è Emma.- La indico con il capo.

*

Stringo la mano a Linda. “Menomale almeno lei sembra mi stia dando un aiuto.”
-Bene, ora che hai fatto le presentazioni, puoi anche andartene.- Sbuffa infastidita. Quasi come se avessimo un muto accordo io la sua amica, ignoriamo la sua lamentela.
-Dunque sei tu la fata turchina di ieri!- Esclamo contento.
-Beh, modestia a parte, sono la migliore del mio corso.-
-Nulla da dire in contrario.- Scoppiamo a ridere.
-Allora che dici, Emma, mi perdoni per questa mattina?- Chiedo poggiando una mano sul suo avambraccio.
-Se serve per farti smettere e andare via, ok ti perdono.- Sospira spostando la mia mano.
-E ora me lo fai un sorriso?- Provo ancora con calma. Alza lo sguardo scioccata, mentre Linda si copre la bocca per nascondere la sua risata.
-C-come scusa? Per quale motivo dovrei sorriderti?- Chiede mettendosi sulla difensiva.
-Dai, da quando abbiamo parlato stamattina, non mi hai sorriso nemmeno una volta. Non capisco perché mi rispondi con ostilità, che ti ho fatto?- Chiedo sinceramente dispiaciuto, cercando il suo sguardo.

*

“Forse non ha tutti i torti…perché me la prendo con lui a priori, senza nemmeno conoscerlo. Magari un piccolo sorriso posso anche farglielo…” Penso osservando il piatto davanti a me. Sento le guance riscaldarsi leggermente quando alzo lo sguardo su di lui, sorridendogli. A quanto pare non se l’aspettava, perché mi guarda sorpreso, prima di sorridermi a sua volta. Ed è in quel momento che i nostri sguardi si trovano e ci “guardiamo” per la prima volta. Mi sento attratta verso quegli occhi, quasi come se in questo preciso momento ci fossimo solo noi due, e nessuno più. Un colpo di tosse mi riporta alla realtà. Arrossisco imbarazzata rendendomi conto di quanto forte stia battendo il mio cuore.
-Mi dispiace interrompervi, ma dovremmo finire di mangiare, ti ricordo che dobbiamo andare in biblioteca, mi devi aiutare con matematica.- Esclama la mia amica.
-H-hai ragione, per studiare quella roba è meglio avere lo stomaco pieno.- Risponde Ryan, facendoci ridere. Alla fine passiamo la pausa pranzo insieme, ridendo e scherzando, fino al momento in cui dobbiamo salutarci, avendo impegni differenti.
-Dunque…direi conversazione piacevole…- Inizia a dire Linda appena prendiamo posto in biblioteca.
-Mhmm…- Rispondo solo, mentre sistemo i vari quaderni.
-Dai ammettilo che ti sei ricreduta su di lui!- Continua con insistenza. Mi ostino a non rispondere.
-Allora? Guarda che attendo una risposta!-
-Ok, avevi ragione, mi sono sbagliata sul suo conto.- Esplodo, sapendo che non posso vincere contro di lei.
-Finalmente! Era così difficile ammetterlo…e poi mi spieghi dove lo tenevi nascosto quel sorrisino, per non parlare del gioco di sguardi…- Inizia a parlare a raffica, finché non la interrompo.
-Ok, basta chiacchiere.- Le stringo piano il naso tra l’indice e il pollice ridendo.
-Forza ora tocca studiare!- Continuo imbarazzata, al ricordo di come mi sono sentita quando i nostri sguardi si sono incrociati.
-Va bene, ma non finisce qui.-
Passiamo alcune ore a studiare, -seriamente- quando sento il mio cellulare vibrare.

Papà:
Ciao tesoro, potresti non prendere impegni dopo scuola e andare a casa. Appena mi libero devo parlarti.
Io:
Va bene…ma è successo qualcosa?
Papà:
Scusa, ma ne parliamo più tardi, ora ci chiamano sul set.

-Hey, è successo qualcosa?- Chiede la mia amica.
-Non lo so, era mio padre. Ha detto che dopo scuola devo andare a casa che deve parlarmi.- Dico preoccupata.
-Dai tranquilla, vedrai che non è niente di grave.- Risponde allungando la mano per stringere la mia.
-Spero che tu abbia ragione.- Le sorrido. Nonostante la sua rassicurazione non riesco a smettere di essere preoccupata. Una volta fuori dalla biblioteca ci avviamo vicino alla fermata, quando sentiamo chiamarci.
-Emma, Linda.- Ci voltiamo trovando Kyle nella Jeep, che ci fa segno di avvicinarci.

*

Noto da subito le loro espressioni sorprese quando mi vedono.
-Ciao, che ci fai da queste parti?- Chiede Emma.
-Avevo un appuntamento di lavoro qui vicino, ho finito da poco e stavo tornando a casa. Dai salite vi do un passaggio.- Sorrido gettando uno sguardo a Linda.
-V-voi andate, non vi preoccupate io aspetto il pullman.- Risponde arrossendo. “Ma quanto può essere carina.”
-Macché, scema non ci costa nulla darti un passaggio a casa, dico bene?- Esclama Emma guardandomi con un sorrisino. “Mica mi ha beccato?”
-Mi sembra ovvio, dai dobbiamo andare nella stessa direzione, forza salite.- Esclamo approfittando che loro salgano in auto per calmare i battiti. Dopo un primo momento di silenzio, è Emma a parlare.
-Kyle, per caso sai se è successo qualcosa a mio padre?- Chiede con tono preoccupato.
-Perché me lo chiedi?- Rispondo gettandole un veloce sguardo.
-Perché mi ha detto che stasera deve parlarmi di una questione importante. E sono un po’ preoccupata.-
-Dai tesoro, te l’ho già detto che devi stare tranquilla.- Interviene Linda appoggiandole una mano sulla spalla.
-Linda ha ragione, e poi non credo sia solo Rupert, anche mia madre mi ha detto la stessa cosa.- Le dico
-Quindi vedi che la cosa è seria!- Esclama ancora più preoccupata. Mi fermo al semaforo, e ne approfitto per calmarla.
-Basta preoccuparti, tra poco sapremo cosa vogliono dirci.- Le dico dandole un leggero pizzicotto sulla guancia, prima di ripartire.

*

Arriviamo davanti alla casa di Linda.
-Grazie del passaggio. Hey mi raccomando fammi sapere.- Dice sorridendomi. Annuisco sorridendo a mia volta. Arriviamo a casa nostra in meno di 5 minuti.
-Ho bisogno di una doccia.- Esclama Kyle stiracchiandosi mentre entra in casa. Mi scappa un sorriso, entrando a mia volta e chiudendo la porta alle mie spalle.
-Finalmente un sorriso. Tranquilla, vedrai che ti stai allarmando per nulla.- Mi appoggia una mano sulla testa gentilmente. Resto un momento immobile. “Ma che gli prende, prima in auto e ora questo…non è mai stato così dolce.” Poi mi si accende la lampadina “Ma quanto sono stupida! Deve essere preoccupato anche lui.” Gli sorrido di rimando.
-Mentre fai la doccia, preparo qualcosa da mettere sotto i denti.- Annuisce sparendo su per le scale. Vado in cucina sentendomi un po’ più tranquilla, sapendo che lui è accanto a me. “Per un momento sembravamo davvero…fratelli.” Mi trovo a pensare mentre preparo uno spuntino. Poco dopo lo vedo scendere con il pc tra le mani.
-A che serve?- Domando perplessa.
-Mia madre ha detto di connetterci tramite Skype, ci chiameranno tra una decina di minuti, stavano rientrando in albergo.- Risponde mentre collega il pc alla presa e lo accende. Mi avvicino portando i panini che ho preparato, cercando di capire intanto cosa vogliano dirci i nostri genitori. Il trillo della videochiamata ci fa sussultare entrambi.
“Ragazzi riuscite a vederci e sentirci bene?” Chiede subito mio padre appena rispondiamo.
-Certo papà! Come state? Tutto bene...- Inizio a chiedere tutto d’un fiato. Vengo interrotta dalla mano di Kyle che mi tappa la bocca facendo ridere sia mio padre che Sophie.
“Certo tesoro tutto bene, stai tranquilla.” Mi risponde quest’ultima. Così tiro un sospiro di sollievo e Kyle lascia la presa.
-Allora si può sapere il perché di questa chiamata così urgente?- Chiede poi incalzandoli a parlare finalmente. Li vediamo scambiarsi uno sguardo prima di iniziare a parlare.
“E-ecco, non saprei d-da dove iniziare. Anche perché dirlo così tramite video…” Inizia a balbettare mio padre visibilmente in difficoltà.
-Dai papà, parla.- Gli chiedo mostrandomi calma. “Lo sapevo è successo qualcosa di veramente grave.” Penso preoccupata. Fa un profondo respiro, ma riprende Sophie al posto suo.
“Dunque, voi sapete quanto io e Rupert ci amiamo…” Annuiamo entrambi.
“…e sapete anche quanto teniamo al vostro giudizio, in quanto siete le persone più importanti della nostra vita, e non vorremmo deludervi per nessuna ragione al mondo…” Continua lei.
-Certo mamma che lo sappiamo, dunque?- Chiede Kyle. Avverto la sua agitazione dal leggero tremore delle sue mani. Istintivamente gli prendo una mano stringendola nella mia. Sussulta appena, voltandosi a guardarmi. Gli sorrido annuendo e lo sento calmarsi stringendo la presa a sua volta.
“Quello che tua madre vuole dire…è che…” Le prende le mani. “…le ho chiesto di sposarmi!” Esclama papà arrossendo. Per un momento sia io che Kyle restiamo ammutoliti guardando lo schermo sorpresi. Mi riprendo sentendo la sonora risata di Kyle.
-Oddio, era solo questo…- Continua a ridere portandosi la mano libera sulla fronte, mentre con l’altra continua a stringere la mia. Mi guarda un momento per poi tornare a guardare i nostri genitori.
“Ma come solo questo?” Domanda sua madre, sorpresa dalla nostra reazione.
-Ha ragione, ci avete fatto prendere un colpo con quei messaggi! Che cavolo ci voleva a dire che era una bella notizia.- Rispondo finalmente ripresa dalla notizia. Ho sempre voluto che mio padre trovasse la persona giusta per lui, dopo l’abbandono della mamma.
“Quindi, per voi non è un problema?” Chiede papà quasi in lacrime.
-Per me nessuno, anzi avete la mia assoluta benedizione. Per te ci sono problemi?- Chiedo rivolgendomi a Kyle.
-Nemmeno uno, quindi avete anche la mia assoluta benedizione! Sono sicuro che Rupert sia l’uomo giusto per te mamma, sa esattamente come renderti felice.- Sorride alla madre.
“Grazie.” Riescono solo a dire tra le lacrime.
-Ah, basta lacrime!- Li rimprovero. -Ora credo sia meglio che andiate, immagino vi stiano aspettando.- Annuiscono. Dopo i saluti stacchiamo restando ancora un momento a fissare lo schermo del pc spento.
-Allora…tra poco saremo una vera e propria famiglia.- Esclama Kyle guardandomi continuando a stringere la mia mano.
-Direi che era anche ora!- Rispondo poco prima che mi tiri a sé per abbracciarmi felice scoppiando a ridere. “Saremo finalmente una vera famiglia!”


Angolo autrice

E anche questo capitolo è finito, non parlo molto per l'ora, ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi raccomando lasciate un commentino.
Baci, baci.
Nanina <3

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Capitolo 3
*** Facciamo conoscenza! ***


HEY, HEY, HEY. Sono ancora viva! Vi sono mancata? Probabilmente no...ma spero di si. E dopo questo momento di affetto, finalmente sono tornata con un nuovo capitolo di Crystal. Volete sapere come procede? Allora non vi resta che leggere, e mi raccomando lasciate un commentino per farmi sapere che ne pensate. Baci, baci.


(POV Emma)

La mattina seguente arrivo a scuola pimpante, aspettando l’arrivo di Linda per darle la bella notizia nei dettagli, siccome la sera prima le ho solo accennato qualcosa per non farla stare in pensiero. Il tempo di aprire l’armadietto che la sento urlare.
-EMMA!- Mi volto e la vedo corrermi incontro.
-Visto, alla fine erano belle notizie. Auguri.- Sorride saltandomi al collo.
-Grazie, li riferirò. Comunque si avevi ragione.- Mi lascia per prendere le cose dal suo armadietto.
-Perché avevi dubbi?- Esclama scoppiando a ridere.
-Vi vedo allegre oggi.- Una voce aspra ci giunge alle spalle. Ci voltiamo in sincro per vedere Corinne con le sue “amiche” che ci guardano male.
-Scusa Corinne, ma oggi non mi lascerò rovinare la giornata da te.- Le dico per poi tornare ad ignorarla.
-Vedi di abbassare la cresta, brutto anatroccolo.- Mi sibilla sotto voce. Mio malgrado mi trovo ad incrociare il suo sguardo.
-Corinne, eccomi.- Una voce fin troppo familiare interrompe la nostra sfida visiva. L’interpellata si volta verso quello che è il suo ragazzo, con fare civettuolo.
-Amore, finalmente sei arrivato!- Gli si attacca al braccio, per poi allontanarsi insieme. Per qualche strana ragione, non provo il solito fastidio nel vederli insieme.
-Giuro che uno di questi giorni la uccido, e il mondo me ne sarà infinitamente grato!- Ribatte Linda facendomi ridere.
-Forza andiamo in classe che mi oggi mi tocca la Myers, e quella stupida prova di recitazione. Per fortuna sono le uniche 4 ore di lezione oggi.- Sbuffo.
-Hey, poi voglio aggiornamenti su come è andata.- Esclama andando poi verso la sua classe. Mi siedo al mio posto ma non posso non notare le sedie in più presenti nell’aula.
-Ehi, Sara, che succede?- In tutta risposta scuote la testa. In quel momento entra la Myers insieme al professore di un’altra sezione.
-Ragazzi, buongiorno!- Saluta la prof, seguita a sua volta dall’altro insegnate. Rispondiamo tutti insieme al saluto.
-Dunque, come potete vedere oggi avremo compagnia, per la prova di recitazione che vi ho assegnato l’altro giorno.- Riprende la Myers. “Ci mancava solo fare la prova con altri.”
-Avanti ragazzi, entrate pure.- Il professore richiama i suoi alunni per farli entrare. In quel momento mi accorgo di una presenza familiare tra loro. Ed infatti un Ryan sorridente mi saluta appena mi nota.
-Prego sedetevi pure dove volete.- La Myers gli fa segno di dividersi tra i vari banchi, e Ryan viene a sedersi proprio accanto a me.

*

-Ci incontriamo anche oggi, piccola.- Dico appena mi siedo. In risposta alza gli occhi al cielo, prima di sorridere. “Mi piace quando sorride.”
-Smettila di chiamarmi piccola. Piuttosto non mi avevi detto che seguivi il corso di recitazione.- Chiede calma, ormai dopo la chiacchierata a pranzo del giorno prima, posso dire che siamo diventati “amici”.
-Si, mi piace recitare, e credo di essere anche abbastanza bravo. Non hai visto le varie pubblicità che ho fatto?- Domando speranzoso. Ma prima che possa rispondere la loro insegnante ci interrompe.
-Allora ragazzi, per questa prova io e il professor Martin, abbiamo pensato di farvi lavorare insieme, così da poter imparare gli uni dagli altri. Dico bene professore?-
-Ma certo, per questo motivo, per ogni prova che necessita di almeno due persone potreste essere chiamati in causa per aiutare l’altro nella propria rappresentazione. Detto questo da chi vogliamo iniziare?- Sorride verso la Myers. La professoressa ci guarda e notando la biondina, Corinne, alzare la mano.
-Signorina Miller, vuole iniziare lei?- Le fa cenno di avvicinarsi.
-La solita esibizionista.- Sussurra appena, ma la sento e ghigno divertito facendola sorridere. Guardiamo la prova di Corinne, deve interpretare una donna della malavita, fredda e calcolatrice ma che nonostante tutto riesce a mostrare il suo lato romantico solo alla persona che ama, e devo ammettere però che è brava. Alla fine della sua rappresentazione, sorride soddisfatta e ritorna al suo posto.
-La biondina è brava.- Esclamo verso Emma.
-Eh sì, sono rimasta sorpresa anche io.- Sussurra in risposta. Vedo il professor Martin guardare la classe per chiamare il prossimo.
-Lars, che dici vuoi provare tu?- Gli fa segno di avvicinarsi.
-La tua prova?- Gli chiede il prof.
-Ecco…devo rappresentare un amore possessivo-ossessivo.- Risponde il mio compagno di classe.
-Quindi ti servirebbe una compagna.- La Myers si guarda un momento attorno e la vedo soffermarsi su Emma, facendole un segno sorridendo.
-Price, vuoi provare tu?- Annuisce alzandosi.
-In bocca al lupo.- Le dico sottovoce.
-Viva il lupo.- Risponde appoggiando una mano sulla mia spalla allontanandosi verso il palchetto dove stava la cattedra.

*

Lars sta fermo con gli occhi chiusi per immedesimarsi nella sua parte, mentre io mi fermo appoggiata alla cattedra osservandolo. “In quanto la rappresentazione è sua, meglio vedere come si muove e agire di conseguenza.” Mi sposto dalla cattedra passandomi una mano dietro al collo sospirando. Guardo Lars giusto un secondo, prima che quest’ultimo apra gli occhi e mi afferri con forza il polso.

-Che ci facevi a parlare con quel tipo a scuola?- Mi sibila furioso bloccandomi il polso. Cerco di arretrare giusto un passo e di liberarmi dalla presa, ma niente. Lo guardo preoccupata.
-N-non capisco di cosa parli…- Esclamo in risposta, mostrandomi leggermente intimidita.
-Ah sì, vuoi dirmi dunque che non gli stavi appiccicata a parlare di chissà cosa. Hai dimenticato che sono io il tuo ragazzo!- Continua incazzato.
-Certo che no! La professoressa ci ha affidato un compito da fare in coppia, e stavamo parlando solo di quello. Lo sai che non ti tradirei mai!-
-Non me ne frega, tu appartieni a me!- Lascia il polso per stringermi ai lati delle braccia. “A chi dovrei appartenere…” Penso infastidita. Lo guardo un momento seria, ma cerco di tenere la calma.
-Ricordatelo sempre, tu sei mia! Non devi permettere a nessuno di avvicinarsi come hai lasciato fare a quel tipo oggi. Chiaro!- Continua a scuotermi per le braccia. “Ora mi sta facendo incazzare.” Gli scosto le braccia con uno strattone. Poi riprendo lasciando il tono dolce e comprensivo da parte.
-Ascoltami bene, vedi di calmarti. Anzi, sai che c’è di nuovo…mi sono stancata di tutte ste pretese. Sono una persona, e non appartengo a nessuno se non a me stessa! Se vuoi una ragazza che se ne stia buona e che ti assecondi ad ogni tuo capriccio, beh, comprati una bambola. Me ne vado!- Faccio per allontanarmi ma mi blocca di nuovo per il polso con una presa ancora più salda, facendomi male. “Il cretino è entrato fin troppo nella parte.”
-Mi stai facendo male!- Sibilo irritata. Mentre continua a strattonarmi e aumentare la presa.
-Dove vorresti andare, di nuovo da quel tipo, vero? Sei solo una…-


Non finisce la frase, che nel silenzio della classe rimbomba solo il rumore di un sonore schiaffo sul suo viso. Si volta a guardami, e se possibile lo sento quasi squittire dalla paura incrociando il mio sguardo. Se potesse uccidere, probabilmente ora lui sarebbe solo un mucchietto di cenere. In quel momento sento la mano gentile della professoressa sulla mia spalla. Chiudo gli occhi facendo un profondo respiro per poi riaprirli tornando ad essere quella di sempre.
-Mi hai dato uno schiaffo! Ma sei pazza?!- Si riprende Lars. Lo guardo infastidita passandomi la mano sul polso dolorante.
-Dovevo pur farti uscire dal personaggio. Mi stavi facendo male.- Esclamo mostrando il polso, dove c’erano i segni rossi della stretta. Quest’ultimo abbassa lo sguardo dispiaciuto.
-Scusa, io…non mi sono reso conto.- Sospiro posando la mano ancora formicolante su quella della Myers per tranquillizzarla.
-Come ti pare.- Gli dico iniziando a tornare verso il mio posto.

*

La vedo tornare verso di me mentre si massaggia il polso. Non sono sorpreso di aver notato l’intera classe rapita dalla loro rappresentazione, è stata davvero intensa. Persino io per un momento stavo per alzarmi ed intervenire. “Per fortuna c’è stato quello schiaffo o come minimo gli avrei spezzato la mano.” Appena Emma torna al suo posto accanto a me, le prendo delicatamente il polso, sentendola sussultare.
-Ti fa male?- Chiedo accarezzando lentamente.
-Un pochino, accidenti ha una presa davvero forte, per un attimo mi sono spaventata veramente.-
-Forse sarebbe meglio mettere un po' di ghiaccio.- Dico osservando i segni rossi.
-Tranquillo, non serve, tra poco si toglieranno. Spero solo prima di tornare a casa, non vorrei far preoccupare mio fratello.-
-Mi sentirà dopo quel coglione!- Ringhio in risposta.
-Dai non ci pensare…forza è meglio continuare a vedere che fanno.- Risponde sorridendo per poi tornare a guardare avanti. Con mia sorpresa, -direi anche gioia- non scosta la mano, lasciandomi così continuare ad accarezzarle il polso. Dopo aver passato qualche altra rappresentazione mi viene la curiosità di conoscere il contenuto della sua prova.
-Comunque non mi hai ancora detto che tema devi affrontare.- Chiedo approfittando della rappresentazione appena conclusa.
-Oddio non mi ci far pensare, mi tocca una dichiarazione…- Esclama sospirando passandosi una mano sulla fronte.
-Ma va…beh se può esserti d’aiuto, è il mio stesso tema…quindi…se ti va potremmo collaborare, almeno sei sicura di non beccare tipi strani.- Le dico sottovoce facendola ridere.
-Direi che messa così, mi conviene accettare il tuo aiuto…ma ti avviso, sono una frana in queste cose.-
-Sono certo che sarai all’altezza della situazione.- Dico continuando a tenerle delicatamente il polso.

*

“Oddio dovrò recitare con Ryan…” Penso arrossendo quando avverto i miei battiti aumentare.
-Ma sta zitto, scemo…- Esclamo ridendo, per coprire l’imbarazzo. Alla fine restiamo gli ultimi a doverci esibire, così quando il professor Martin gli fa cenno di andare si alza porgendomi la mano per seguirlo.
-Forza, tocca a noi.- Annuisco prendendogli la mano.
-Bene, hai già deciso chi deve aiutarti.- Esclama il professore appena ci avviciniamo.
-Abbiamo un compito simile e di conseguenza abbiamo deciso di farli coincidere.- Gli spiega Ryan.
-Eh già, entrambi con una dichiarazione.- Rispondo io.
-Molto bene! Ti fa ancora male il polso?- Mi chiede la Myers sottovoce. Scuoto la testa sorridendole.
-Tutto bene, rossore a parte non fa più così male.- Annuisce più tranquilla per poi allontanarsi dal palchetto.
-Forza concentrati.- Ryan mi dà un leggero colpetto sulla spalla sorridendo. Chiudo gli occhi cercando di capire come meglio posso agire. “Meglio seguire qualche esempio da serie tv o seguire il consiglio di Kyle e pensare alla persona che mi piace…” Mentre cerco di capire come muovermi sento la voce di Ryan.

-Allora, il galateo mi impone di darti la precedenza…dunque di cosa volevi parlarmi?- Apro gli occhi di scatto fissandolo. Sta appoggiato alla cattedra con le mani nelle tasche e mi guarda con il suo solito sorriso dolce. “Quindi dovrei fare io il primo passo.” Inspiegabilmente arrossisco non essendo pronta.
-Ecco io…- Mi guardo un momento le mani agitata. “È più difficile di quanto pensassi.”
-È così seria questa cosa?- Si sposta dalla cattedra mettendosi davanti a me. Alzo la testa però evitando di guardarlo negli occhi.
-No, cioè sì ma…non particolarmente.- “Cos’è sta timidezza. Ti decidi ad aprire bocca.” Mi rimprovero da sola.
-Allora avanti, sono tutto orecchie.- Faccio un profondo respiro.
-Mi piaci!- Esclamo tutto d’un fiato per poi arrossire ancora di più.
-Scusa credo di non aver capito bene.- Mi volto a guardarlo per la prima volta dall’inizio della recita. Lo vedo sorridere divertito.
-Mi piaci...sono due parole, c’è poco da capire.- Ripeto mettendo il broncio.
-Beh sì, ma almeno ora me l’hai detto guardandomi negli occhi.- Arrossisco al suo sguardo tra il dolce e il malizioso.
-Immagino di non essere né la prima né l’ultima. Però ecco…volevo che lo sapessi.- Esclamo.
-Te l’hanno mai detto che sei carina quando arrossisci?- Scuoto la testa sviando lo sguardo. “Questo ragazzo è pericoloso!”
-Comunque si, ammetto che non mi mancano di queste situazioni. Anzi ti dirò che è diventata anche abbastanza fastidiosa come cosa…- Sospira. “Si passa alla fase triste. È ora di sfoggiare le lacrime.”
-Va bene, allora non ti infastidisco oltre. Ti ringrazio per avermi ascoltata.- Gli sorrido, un sorriso triste e sento gli occhi pizzicarmi. Faccio per voltarmi ma vengo fermata.
-…però, finalmente è arrivata la ragazza giusta a farla.- Lo guardo scioccata, mentre una lacrima ribelle sfugge al controllo. Lui sorride e mi prende il viso tra le mani per far in modo che lo guardi negli occhi.
-Mi hai fatto aspettare un bel po’!- Asciuga la lacrima con il pollice. Sento il cuore iniziare a battere più forte.
-Con questo…cosa vuoi dire?- Chiedo confusa.
-Con questo, voglio dire che mi piaci anche tu! E che per farti perdonare per l’attesa, oggi passerai tutto il pomeriggio con me.- Mi appoggia l’indice sulla punta del naso.
-Mi stai chiedendo un appuntamento?- Gli chiedo sorridendo finalmente.
-Si, il primo di tanti.- Restiamo a guardarci negli occhi e come la volta precedente ci dimentichiamo completamente del mondo che ci circonda.


*

A rompere la bolla in cui ci trovavamo ci pensa il suono della campanella, seguito da un applauso da parte degli altri.
-Non c’è che dire, un’interpretazione davvero intensa.- Si complimenta il professor Martin. Le sorrido e la vedo arrossire.
-Bravi ragazzi! E con quest’ultima, siete liberi di tornare a casa.- Esclama la professoressa. Torniamo ai nostri posti per prendere le nostre cose.
-Finalmente è finita!- Esclama più tranquilla.
-Sei stata brava, per essere la tua prima dichiarazione.- Mi complimento.
-Stavo morendo dalla vergogna, ma tu non mi hai reso il compito più semplice. Capisco la galanteria, ma far iniziare me…- Mette lo zaino in spalla.
-Allora per farmi perdonare, ti lascio scegliere dove andare.- Mi guarda confusa.
-In che senso?-
-Te l’ho detto, oggi passerai con me il resto del pomeriggio.-
-Non faceva parte della prova?- Inizio ad incamminarmi accanto a lei
-Quello no. Dai prometto che ti divertirai.- Sospira alzando gli occhi al cielo.
-Va bene, però dato che l’invito è tuo, scegli tu dove portarmi.-
-Affare fatto!- Esclamo contento. Usciti dall’aula ci viene incontro Linda.
-Ehi, che piacere vedervi insieme. Beati voi che avete finito per oggi.- Si lamenta.
-Dai smettila di lamentarti. Ancora un po' e finisci anche tu.- Le risponde Emma. In risposta scoppia a ridere.
-Piuttosto tesoro, programmi per oggi?- Chiede poi curiosa.
-Ecco…mi dai 2 minuti Ryan.- Mi chiede. Annuisco.
-Ti aspetto all’uscita. Ciao Linda ci vediamo domani.- Saluto anche lei andando verso l’uscita.

*

Appena si allontana Linda mi guarda maliziosa.
-Che succede?- Chiede entusiasta.
-Per fartela breve, hai presente la prova? Ecco, era presente anche la sua classe, e abbiamo fatto la prova insieme. Poi nel mentre mi ha chiesto di uscire con lui.- Cerco di dire con più calma possibile.
-Eh bravo, ha sfruttato l’occasione per chiedere un appuntamento. Spero tu abbia detto di sì.- Incrocia le braccia al petto.
-Alla fine ho accettato.- Arrossisco.
-E che ci fai ancora qui, forza muoviti! Lascia a me i libri te li poso io. Ah e ricorda, poi voglio tutti i dettagli.- Mi abbraccia per poi spintonarmi per farmene andare. Una volta fuori vedo Ryan appoggiato al muretto ad aspettarmi.
-Eccomi, scusa se ti ho fatto aspettare. Allora dove mi porti?- Gli chiedo una volta vicina.
-Tranquilla non hai motivo di scusarti. Comunque conosco un posticino carino dove mangiare qualcosa. Ti va?- Mi sorride.
-Quindi hai deciso di prendermi per la gola?- Esclamo ridendo, mentre iniziamo a camminare.
-Mi hai beccato…ma devo pur iniziare da qualche parte per scoprire qualcosina su di te.- Risponde ridendo a sua volta. Arriviamo in poco tempo ad un fast food.
-Non è un ristorante a 5 stelle, ma è uno dei miei posti preferiti. È tranquillo e si mangia bene.- Mi dice indicando il locale.
-Menomale, altrimenti me ne sarei andata all’istante.- Rido divertita. Entriamo e dopo aver preso posto e ordinato, Ryan riprende a parlare.
-Dunque non sei tipa da ristoranti di lusso.- Chiede giusto per iniziare una conversazione.
-Decisamente no. E non capisco perché tutti pensino che essere figli di persone famose, implichi che deve per forza di cose piacerti il lusso. Credimi, io preferisco di gran lunga posti come questo.- Rispondo guardandomi attorno.
-Allora sono felice di condividerlo con te.- Sorride facendomi arrossire. Come ha detto Ryan il locale è molto tranquillo, e questo ci permette di poter parlare facilmente. -per non parlare del cibo che è ottimo-
-Allora, cosa c’è da sapere sul bello e dannato della nostra scuola?- Gli chiedo ad un tratto curiosa, sorseggiando la mia bevanda.
-E chi mi avrebbe messo questo soprannome?- Scoppia in una risata divertita.
-Ovviamente Linda!- Rido a mia volta.
-Non c’è molto da sapere. Vediamo, mio padre beh inutile dire chi è, invece mia madre non ha nulla a che fare con lo spettacolo. Poi vediamo…oltre recitare, mi piace anche fare sport, calcio principalmente. Sono figlio unico. Oltre questo non saprei che altro dirti.-
-Hai detto che già hai lavorato in tv, allora come mai frequenti il college?- Continuo a chiedere.
-Più che altro perché mio padre vuole che sia istruito a dovere. E poi preferisco ricevere meriti perché me li sono guadagnati, e non perché porto il cognome Prescott. Quindi per ora sono piccole parti o pubblicità.- Risponde con calma. “È molto più maturo di quanto sembri.” Penso felicemente sorpresa.
-Che dici ti va di continuare la nostra chiacchierata fuori?- Chiede sorridendo. Annuisco e subito dopo lo vedo alzarsi.
-Allora aspetta un attimo qui.- Dice. Lo vedo andare verso il bancone e capisco che è andato a pagare il conto.
-Allora possiamo andare?- Esclama appena torna da me.
-Va bene ma non c’era bisogno di pagare per entrambi.- Rispondo arrossendo.
-Che uomo sarei se ti facessi pagare…soprattutto dopo averti invitata. Dai andiamo.-

*

Una volta fuori passeggiamo per un po' fino ad arrivare ad un parchetto. Decido che è il mio momento di conoscere qualche altra cosa su di lei.
-Dunque ora tocca a me scoprire. Allora cosa mi dici su di te?- Chiedo curioso.
-Oltre a quello che già hanno detto i giornali?- Chiede con un leggero sorriso.
-Perché cosa dicono?- Chiedo non sapendo realmente di cosa parla.
-Se ti dico che mio padre è Rupert Price, questo ti dice nulla?- Domanda sorpresa.
-Oh ecco da chi hai preso la tua bravura! Ammetto che lo ammiro molto come attore. Per quanto riguarda i gossip…mi dispiace ma non leggo i giornali scandalistici.- Esclamo grattandomi dietro la nuca.
-Beh…quando ero piccola, mia madre decise di lasciare me e mio padre per un attore più giovane. All’epoca ci rimasi male, ma col tempo ho imparato ad accettarlo, anche per essere un punto di riferimento per papà.-
-Mi dispiace, non lo sapevo.- Dico onestamente dispiaciuto.
-Tranquillo, anche perché pochi anni fa durante le riprese di un film, papà ha conosciuto una donna che gli ha rubato il cuore, Sophie. Anche lei è stata lasciata dal marito. Forse per questo si capiscono. Con lei, mi sono ritrovata ad avere un fratello, Kyle. Pensa che ieri sera ci hanno dato la notizia che hanno intenzione di sposarsi. Quindi sembra che almeno dal punto di vista familiare le cose inizino a girare nel verso giusto.- Sorride guardando il laghetto che avevamo vicino. Le faccio cenno di sederci in modo da poter parlare con calma.
-E su di te?- Chiedo continuando a guardarla con ammirazione per la forza che ha avuto.
-Su di me…oltre alla passione della recitazione, trasmessami da papà…mi piace leggere, odio il lusso, come hai potuto notare…mi piacciono le cose semplici. Ah, adoro gli animali.- Si volta e arrossisce notando che la osservavo.
-Posso chiederti una cosa?- Dico ad un tratto.
-Dai chiedi, dai sfogo alla tua curiosità.- Esclama ridendo.
-Perché inizialmente mi tenevi a distanza?- Domando senza interrompere il contatto visivo.
-A dir la verità, non c’era un vero motivo. Da quello che vedevo o sentivo su di te, pensavo fossi un tipo arrogante e narcisista. E quando mi hai fermata nel corridoio quella mattina, mi sono messa sulla difensiva.- Porta la testa all’indietro guardando verso il cielo. Noto che si passa una mano sul polso. “Forse le fa ancora male.” Penso scostandole la mano e accarezzando delicatamente la parte lesa.

*

Sussulto per il contatto improvviso, ma non mi tiro la mano. Mi rendo conto che è piacevole il suo tocco.
-E cosa ti ha fatto cambiare idea?- Chiede pacato.
-Credo…il modo in cui mi hai chiesto di farti un sorriso quello stesso pomeriggio.- Sorrido imbarazzata.
-Allora dovrò ringraziare Linda per non avermi smascherato mentre mi avvicinavo a voi.- Sorride.
-Lo sapevo! Quella piccola traditrice.- Esclamo divertita.
-Non te la prendere, le ho fatto segno di non dire nulla. Per mia fortuna mi ha assecondato, altrimenti non ci saremmo trovati qui, ora.-
-Mi sa che non posso darti torto, ho avuto modo di ricredermi. Anzi, approfitto per scusarmi per averti giudicato male.- Abbasso la testa fissando la sua mano che accarezza ancora il mio polso.
-Figurati! A proposito ti fa ancora male?- Chiede con tono preoccupato.
-Un pochino.-
-Quello stronzo, lasciare dei segni su una pelle così delicata.-
-Vedrai che domani non si vedrà più niente.- Dico sicura. Parliamo ancora, scherzando e divertendoci, e senza accorgercene si fa ora per me di tornare.
-Credo si sia fatta ora per me di tornare.- Gli dico rendendomi conto dell’ora.
-Vieni, dai ti accompagno a casa.- Si alza porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi e riprendiamo a camminare continuando le nostre chiacchiere.

*

“Credo non si sia accorta che le tengo ancora la mano.” Penso
-Spero non ti dispiaccia.- Chiedo interrompendo quel breve attimo di silenzio.
-Cosa?- Mi guarda confusa.
-Che ti sto ancora tenendo per mano, sciocchina.- Indico le nostre mani. Arrossisce, rendendosi conto solo ora che stavamo camminando in quel modo. Faccio per lasciarle la mano, non volendo metterla a disagio, ma la sento stringere la presa.
-N-non fa niente…- Risponde imbarazzata. Sorrido e stringo nuovamente la presa. Decido di parlare di argomenti più leggeri per rompere l’imbarazzo che si era creato. Finché non giungiamo davanti alla porta di casa sua.
-Allora che mi dici, è valsa la pena concedermi questo appuntamento?- Chiedo divertito.
-Ok, hai vinto. Ho passato una bella giornata.- Risponde ridendo a sua volta, appena mi vede esultare.
-Questo vuol dire, che me ne concederai altri, dico bene?-
-Vacci piano. Staremo a vedere.- Ride ancora quando metto il broncio. “Che bel sorriso. Mi piace farla ridere.” Penso osservandola, mentre inizia ad aprire la porta di casa.
-Va bene, per stasera non insito. È stata una bella giornata anche per me.-
-Allora…ci vediamo domani a scuola…- Esclama arrossendo leggermente.
-Certo, a domani.- Faccio per voltarmi quando mi richiama.
-Ryan…- Mi volto e la vedo appoggiare una mano sulla mia spalla per poi darmi un bacio sulla guancia.
-…buonanotte…- Esclama subito dopo per poi chiudersi in casa. Resto per un momento a fissare la porta chiusa davanti a me. Quando realizzo ciò che ha fatto, un sorriso mi nasce spontaneo sulle labbra.
-Buonanotte…- Sussurro per poi voltarmi e tornarmene a casa felice.

*

Una volta in casa mi appoggio alla porta. “Oddio che ho fatto!” Penso arrossendo e portandomi le mani sulle guance.
-Meglio bere un sorso d’acqua…- Susurro sperando che nel mentre si calmino i battiti del cuore. Mi dirigo in cucina e noto subito il foglietto sul frigo. Leggo il biglietto. -Scusa Emma, ma stasera non rientro per cena. Sono stato invitato da alcuni colleghi per discutere di questioni di lavoro. A domani. Kyle.-
-Un po’ ci sono abituata. Vorrà dire che faccio una doccia e poi chiamo Linda, sono sicura che vorrà sapere fino all’ultimo dettaglio.- Rido immaginando già le sue probabili reazioni.


Angolo autrice

E finalmente questo capitolo è andato. Che ne dite di questa coppietta particolare?? Spero ci daranno tante soddisfazioni... Per ora vi saluto e cercherò di tornare presto col prossimo capitolo. Lasciate un commentino e grazie a chi arriva fino a qui a leggere questa piccola pazzia.
Baci, baci.
Nanina <3

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Capitolo 4
*** Buone notizie! ***


HEY, HEY, HEY. Salve miei adorati, sono di nuovo qui! Finalmente la mia testolina bakata ha deciso di voler collaborare e farmi andare avanti con questa storia. Non sto a parlare molto data l'ora...ma voglio solo dire grazie a chi legge questa pazzia. Spero stia piacendo, in caso lasciate un commentino per farmi spere che ne pensate. baci.


(POV Kyle)

Speravo di rientrare più presto ieri sera per poter stare almeno un po' con Emma, ma a quanto pare i miei colleghi non erano d’accordo e quindi mi sono trovato a rientrare a casa in piena notte e la mia sorellina era già addormentata. Nonostante l’ora improbabile in cui sono rientrato, questa mattina ho deciso di alzarmi presto per poter fare colazione con lei.
-Buongiorno!- Esclama appena ci incrociamo nel corridoio.
-…’giorno!- Rispondo sbadigliando, andandole vicino.
-Accidenti, sei uno straccio, hai fatto tardi ieri? Non ti ho sentito rientrare.- Dice sorridendo. “In effetti mi sento uno straccio…ma devo farmi perdonare per ieri.”
-Si, non volevano saperne di lasciarmi tornare. Ma che ci posso fare è lavoro.- Esclamo con un’alzata di spalle mentre prendo posto a tavola, e lei ai fornelli. Osservandola mi rendo conto che mi piace quest’aria di familiarità che si è creata. “Se penso che fino a pochi giorni fa ci limitavamo ai saluti di circostanza, direi che preferisco di gran lunga mantenere questi momenti.”
-Allora, anche oggi hai da lavorare?- Chiede ad un tratto, senza staccare gli occhi dalla padella.
-Fortunatamente no, oggi me ne sto a casa a rilassarmi.- Rispondo stiracchiandomi.
-Ma scusa, te ne restavi a dormire ancora, perché ti sei alzato?- Esclama fissandomi un momento, prima di riprendere a controllare le uova e il bacon che cuocevano.
-Volevo farti compagnia almeno per la colazione, già ieri non ci sono stato.- Rispondo come se fosse la cosa più naturale del mondo. La vedo impiattare il tutto e venire verso di me.
-Non ti preoccupare, era una questione di lavoro. E poi non è mica la prima volta che ceno da sola.- Dice poggiando i piatti.
-Ok, ma ora che i nostri genitori sono fuori per le riprese, e io per ora ho finito col lavoro, se posso non mi va di lasciarti a casa da sola.- Esclamo portandomi la forchetta alla bocca.
-Se prima l’ho solo pensato, ora te lo chiedo. Chi sei? E dove hai nascosto Kyle?- Chiede divertita da questa conversazione, tanto che scoppia a ridere e io la seguo a ruota.
-Questa è bella! Comunque cambiando discorso, come è andata la prova poi?- Riprendo a mangiare.
-Bene, la professoressa sembrava soddisfatta.- Risponde dopo aver ingoiato l’ultimo boccone.
-Non avevo dubbi.- Le sorrido. Allunga il braccio per prendere la bottiglia col succo. L’occhio mi cade sul polso dove noto degli strani segni rossastri. Preoccupato scatto in piedi.
-Che hai fatto?- Chiedo nel mentre vedendo il suo sguardo confuso dal mio brusco scatto. Le prendo la mano per vedere i segni e capisco che qualcuno l’ha stretta.
-Chi è stato?- Sibilo incazzato. “Chi cazzo ha osato mettere le mani addosso a mia sorella!”
-Calmati, non è come pensi!- Mi rassicura poggiando una mano sul mio polso, per poi spiegarmi con calma di come quel coglione le abbia fatto male.
-Si ma…i professori non hanno detto nulla?- Chiedo ancora infastidito.
-Non ne hanno avuto il tempo…credo abbia ancora l’impronta della mia mano sulla faccia…- Esclama ridendo.
-Aah, devo muovermi altrimenti rischio di fare tardi a scuola.- Esclama poi guardando l’orologio.
-Finisci di mangiare, e poi torna a riposare. Lascia tutto nel lavello, ci penso io appena ritorno. Magari poi ti racconto del suo sguardo terrorizzato dopo lo schiaffo.- Ride prendendo lo zaino e le altre sue cose.
-Va bene, divertiti…e sta attenta.- Le dico lasciandola poi uscire di casa.

*

Arrivo a scuola puntuale per mia fortuna. Vado agli armadietti per raccogliere i miei libri e quelli di Linda, ma la trovo già lì vicino che mi aspetta con un sorriso smagliante.
-Ma guarda chi è stata buttata giù dal letto.- Rido andandole vicino.
-Ridi, ridi. Sono talmente emozionata per te, che stamattina mi sono svegliata prestissimo e non riuscivo più a dormire.- Mi porge i libri che già aveva preso.
-Non esagerare, era solo un’uscita…- Rispondo leggermente imbarazzata. La vedo sventolarmi l’indice davanti al volto.
-Eh no cara, era un appuntamento, c’è differenza.- Ghigna, mente io arrossisco.
-Smettila, dai muoviti prima che suona la campanella.- La spingo mentre lei continua a ridere.
-Buongiorno ragazze.- Sussulto impercettibilmente. Ci voltiamo entrambe per salutare un Ryan ancora assonnato.
-Qualcuno qui ha fatto le ore piccole.- Ride ancora Linda.
-Si ho finito tardi un compito, me ne sono ricordato solo ieri sera che dovevo consegnarlo oggi.- Sbadiglia e mi viene spontaneo sorridere.
-Forse era meglio se ieri restavi a studiare.- Gli dico giusto per punzecchiarlo un po'.
-Scherzi, e perdermi l’occasione di passare del tempo con te.-
-Ha ragione! Vuoi mettere a confronto un pomeriggio a studiare con uno da passare in ottima compagnia.- Gli fa coro Linda. “Questi due sono pericolosi se si alleano.”
-Basta chiacchiere, forza ognuno in classe propria!- Sbotto completamente rossa, mentre loro se la ridono. Per fortuna in mio aiuto viene la campanella che suona, facendoci così andare ognuno nella propria aula. A metà della prima ora vedo la bidella entrare in aula e dire qualcosa alla prof. Quest’ultima annuisce e poi si volta verso la classe.
-Miller, Price, dovete andare in presidenza, il preside vuole parlarvi.- Confuse ci alziamo e usciamo dalla classe. Una volta fuori Corinne mi guarda inviperita.
-Che diavolo hai detto?- Sibila furente. La guardo non capendo di cosa parlasse.
-Cosa dovrei aver detto?- Le rispondo di rimando.
-Allora come mi spieghi che ci ha chiamate entrambe.-
-Che vuoi che ne sappia io. E poi, non vedo cosa ci guadagno ad andare a dire in giro i nostri contrasti, a chi vuoi che importi. Quindi smettila, ne so quanto te di questo richiamo.- Rispondo calma. Lei non aggiunge altro mentre ci dirigiamo verso l’ufficio del preside. Quando siamo a pochi passi dall’ufficio vedo venirci vicino anche Ryan.
-Ehi, non dirmi che anche tu sei stato richiamato.- Gli chiedo una volta vicino.
-Si, spero solo che non voglia rompere per qualcosa. Però se anche voi siete qui per parlare col vecchio, allora non so proprio cosa voglia.- Risponde scocciato.
-Lo scopriremo presto.- Rispondo avvicinandomi alla porta per poi bussare. La voce del preside all’interno ci dice di entrare. Una volta dentro troviamo anche il professor Martin insieme al preside. Salutiamo tutti e tre educatamente.
-Come mai ci ha fatto chiamare signor preside?- Chiede Corinne.
-Prego sedetevi pure.- Ci fa cenno con la mano a prendere posto. Una volta seduti passiamo lo sguardo da lui al professore, non riuscendo a capire il perché di questo colloquio.
-Dunque, per rispondere alla sua domanda di poc’anzi signorina Miller, vi ho fatto chiamare, per potervi consegnare una cosa. Professor Martin, può passarmi gentilmente quelle cartelline dallo schedario.- Il professore le prende e gliele porge. A quel punto il preside si alza e ci viene davanti porgendo ad ognuno una cartelletta col proprio nome sopra.
-Potete aprirle, non scoppiano mica.- Ride divertito dalle nostre facce. Apro la cartellina e con mani tremanti tiro fuori il contenuto. Subito mi rendo conto di cosa si tratta e guardo sorpresa il preside che ci sorride ancora.
-È…ciò che credo sia?-
-Beh sì, è esattamente ciò che pensa signorina Price. Siete stati scelti da un grande regista, per essere i tre protagonisti principali della nuova serie a cui sta lavorando.- Torno a guardare il copione che ho tra le mani. Sopra c’è il titolo della serie “Crystal time”. “Oddio, non ci credo, reciterò in una serie tv, e non come comparsa ma come protagonista.” La voce di Ryan mi fa tornare al presente.
-Ma in base a cosa siamo stati scelti? Cioè come ha fatto il signor Jeong a reclutarci per questi ruoli?- Chiede Ryan un po' più tranquillo di noi due.
-Semplice.- Interviene il professore. -Avete presente le prove che avete fatto l’altro giorno? Ecco, erano registrate e a me era stato affidato il compito di riportargli le registrazioni. Le ha visionate ed è rimasto molto colpito dal vostro modo di recitare, tanto da volervi nella sua serie tv, come protagonisti.-
-Ovviamente avete un po' di tempo per pensarci, ma credo che nessuno di voi 3 voglia farsi sfuggire quest’occasione.- Il preside ci fa l’occhiolino sorridendo soddisfatto. Detto ciò ci fa segno che possiamo anche tornare alle nostre lezioni. Una volta fuori io e Corinne esultiamo, mentre Ryan ci guarda divertito.
-Almeno in questo noto che la reazione è uguale.- Esclama ridendo. Ci guardiamo per un attimo. “Ma chi se ne importa, entrambe protagoniste.”
-Bene, sarò conteso tra due bellissime ragazze.- Continua a prenderci in giro.
-Che intendi dire?- Chiede Corinne.
-Mentre il vecchio parlava, ho dato un’occhiata alla trama. A quanto pare, io sarò il fortunato conteso tra una bellissima principessa…- Indica Corinne, -…e una bellissima strega.- Indica me. Non posso fare a meno di sorridere.
-Ma dai, rivali anche lì.- Le dico con un leggero sorriso sulle labbra. A quanto pare la pensa come me perché sorride anche lei.
-Ora è meglio tornare in classe. Ci vediamo dopo Ryan!- Ci salutiamo per poi tornare ognuno alle rispettive classi.

*

Appena finiscono le lezioni mi fiondo fuori in attesa di Emma. Quando la vedo uscire non ho il tempo di chiamarla che subito mi viene vicino e mi prende sotto braccio.
-Tu oggi vieni a casa con me!- Esclama non dandomi nemmeno il tempo di aprire bocca.
-È successo qualcosa?- Le chiedo confusa, notando però il suo sorrisetto.
-Qualcosa di bello però, a giudicare dal sorriso.- Esclamo ora decisamente curiosa. Mentre arriviamo all’armadietto incontriamo anche Ryan.
-Ehi, andate di fretta, già raccontata la novità?- Ghigna. “Oh insomma la sa anche lui.”
-Ancora no, aspetto di andare a casa. Voglio farla sapere anche a mio fratello.- A sentire la sua frase la mia attenzione si sposta su altro.
-Ci sarà anche Kyle a casa?- Domando arrossendo.
-Si, oggi era di festa. Non fare quella faccia, ho delle cose importanti da dirvi e dovete esserci entrambi!- A questo punto smetto di obiettare e dopo aver salutato Ryan andiamo verso casa sua. “Dai calma…è solo Kyle…oddio ma quale è solo…aah vedrò Kyle…” Penso cercando di calmarmi. Appena entriamo in casa ci raggiunge un buon profumino. Emma mi si avvicina.
-A quanto pare è già ai fornelli. Sei fortunata avrai modo di assaggiare la sua cucina.- Sussurra ridendo.
-Kyle, sono tornata!- Esclama poi per farsi sentire.
-Vieni sono in cucina.- Risponde lui di rimando. Entriamo in cucina.
-Scusa, ma non è ancora pronto.- Dice di spalle.
-Tranquillo, comunque abbiamo ospiti c’è anche Linda.- Sussulta per poi voltarsi verso di noi.
-Oh ehm…ciao Linda, tutto bene?- Chiede sorridendomi. “Oddio ma quanto può essere figo ai fornelli.”
-Bene grazie. Non ti facevo tipo da stare ai fornelli.- Esclamo sperando che non si noti il rossore.
-Oggi ero di festa, e quando posso cerco di cucinare, in modo da rendermi utile.- Guardo Emma leggermente perplessa.
“Te l’avevo detto che è strano.” Mi mima con la bocca.
-Comunque Kyle, puoi lasciare un momento i fornelli, avrei una cosa importante da dirvi.- Dice poi rivolgendosi al fratello.
-Certo, dammi solo un minuto…- Risponde spostando la padella dal fuoco, spegnendolo. Ci spostiamo in salotto, e dopo aver preso posto aspettiamo che Emma ci dica qualcosa. La vediamo andare vicino allo zaino e prendere qualcosa dal suo interno.

*

-Dunque, oggi è arrivata una bella notizia…ed è…questa!- Tiro fuori la cartelletta per mostrargliela.
-Ok, e cosa contiene?- Chiede Linda. Gliela porgo e attendo la loro reazione. Appena Linda l’apre e ne tira fuori il contenuto li vedo entrambi spalancare la bocca dalla sorpresa.
-Oddio ma è…un copione!- Esclama Kyle.
-Si sono stata scelta come protagonista per una serie tv.- Esclamo euforica. Entrambi scattano dal divano abbracciandomi.
-Non immagini quanto sia contenta per te.- Esclama Linda.
-Concordo, e aggiungo anche orgogliosi. Oddio immagina quando lo sapranno i nostri genitori.- Continua Kyle.
-Ma come…cioè quando?- Prova a chiedermi la mia amica.
-La prova che ci hanno dato, era per poter selezionare qualcuno e al regista siamo piaciuti io, Corinne e Ryan.-
-Oddio anche la regina delle nevi.- Esclama Linda.
-Eh sì, ci contenderemo l’amore del povero Ryan.- Rispondo ridendo.
-Direi che è il caso di festeggiare!- Esclama mio fratello.
-Allora, mentre tu continui il tuo lavoro ai fornelli, io chiamo papà così da poter dare la bella notizia anche a lui e Sophie.-
-Mentre tu parli con loro io…-
-Tu che dici se mi dai una mano in cucina?- Le viene incontro Kyle. “Oddio ditemi se non sono adorabili insieme!” Penso guardandoli.
-Mi sembra un’ottima idea. Dai andate io intanto faccio il mio dovere.- Li lascio uscire per poi contattare mio padre. Risponde alla videochiamata dopo pochi squilli.
“Hey tesoro, è successo qualcosa?” Chiede subito preoccupato.
-Ciao anche a te papà!- Rispondo ridendo.
“Hai ragione scusa. Allora tesoro come va?” Chiede con un dolce sorriso.
-Bene…anzi benissimo! Senti Sophie è vicino a te?- Domando scalpitando dalla voglia di dirgli la novità.
“Tesoro arrivo subito!” La sento urlare da lontano facendo ridere entrambi.
“Eccomi piccola, volevi qualcosa?” Chiede appena è vicina al telefono.
-Se avete qualche minuto, volevo darvi una bella notizia!- Dico iniziando a prendere il copione tra le mani.
“Ma certo che sì, abbiamo un paio d’ore prima delle prossime riprese e siamo da poco rientrati in camera. Allora questa bella notizia?” Domanda Sophie sedendosi sulle gambe di papà in modo che potessi vederli entrambi nell’inquadratura.
-Ta-dan!!- Esclamo mostrando il copione.
“Oddio…è un copione quello, giusto!” Esclama Sophie portandosi le mani davanti alla bocca.
-Esatto! Sono stata selezionata come una delle protagoniste della nuova serie a cui sta lavorando il signor Jeong.-
“La mia bambina…sono…” Inizia a parlare papà.
“…siamo…” Lo rimprovera Sophie.
“Hai ragione amore! Siamo davvero orgogliosi di te! Sono certo che sarai all’altezza di questa sfida.” Finisce di parlare quasi in lacrime, tanto quanto me.
-Grazie, non immaginate quanto è importante avere anche il vostro supporto!- Dico sorridendo, cercando di non piangere.
-Tranquilli per ora ci pensiamo noi alla futura attrice!- Esclama Kyle ad un tratto alle mie spalle, facendomi sussultare.
“Ora si che sono più tranquillo.” Risponde papà.
-In onore di ciò, ve la rubiamo che è pronto a tavola.- Continua la mia amica.
-Mi sa che non ho scelta, ci risentiamo con più calma. Ciao!-
“Andate pure, divertitevi e riguardatevi.” Ci saluta Sophie prima di staccare la chiamata.
-Direi che l’hanno presa bene.- Dice Kyle ridendo.
-Scherzi papà stava per piangere!- Rispondo ridendo a mia volta.
-È ovvio, la sua bambina sta spiccare il volo.- Mi prende in giro Linda.
-Aah basta voi due! Forza andiamo a mangiare.- Esclamo arrossendo imbarazzata, ma al settimo cielo. Li prendo entrambi sotto braccio e ridendo andiamo in cucina per dare inizio ai festeggiamenti.


Angolo Autrice

E anche questo è finito. Beh a me piace come sta procedendo...a voi?? Premetto che adoro come tutti si divertano a stuzzicare la nostra piccola Emma... Chissà ora come procederà...chi leggerà saprà. E ora vi lascio, mi raccomando lasciate un commentino.
Baci, baci.
Nanina <3

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Capitolo 5
*** Tutti a bordo. ***


HEY, HEY, HEY. Si sono tornata miei cari...(non so più dopo quanto tempo) con questa storia. Sarà la volta buona in cui finalmente mi decido a portarla avanti e completarla. Prometto che m'impegnerò! Ma non sto a parlare molto e vi lascio alla lettura...con la speranza che vi piaccia e vi porti a commentare e dirmi che ve ne pare. Buona lettura.


(EMMA)

La mattina dopo arrivo a scuola con Linda -che si è piacevolmente fermata a dormire a casa.
«Allora tesoro, vuoi che ti aspetto mentre vai dal preside?» Chiede dopo aver preso i libri dal suo armadietto.
«No tranquilla, meglio che vai in classe, non vorrei farti fare tardi…per una volta che sei in anticipo…» La prendo in giro. È stato divertente assistere a come stamattina si è preparata in fretta, per fare bella figura con Kyle.
«Uffa, smettila di prendermi in giro!» Esclama dandomi un colpetto sul braccio.
«Va bene, per ora ti lascio tranquilla, riprenderò durante la pausa…» Rispondo ridendo. Mi diverto troppo a punzecchiarla.
«Allora vorrà dire che oggi pranzerai da sola.» Esclama facendomi una linguaccia per poi scoppiare a ridere, mentre mi saluta con la mano. Decido di avviarmi verso la presidenza, quando avverto una mano sulla spalla.
«Ehi, buongiorno piccola.» Esclama la voce calda di Ryan vicino al mio orecchio facendomi sussultare e arrossire.
«Buongiorno a te.» Rispondo sorridendogli.
«Stai andando dal preside?» Chiede affiancandomi.
«Esatto, ho deciso di non lasciarmi sfuggire quest’occasione.»
«Ben detto. Allora ne approfitto e vengo con te.» Esclama sorridendo. Non ci credo reciterò in una serie, ed in più lo farò accanto a Ryan. Penso esaltata e agitata all’idea.

(RYAN)

Arriviamo davanti all’ufficio e proprio mentre sto per bussare ci viene vicino anche Corinne.
«A quanto pare abbiamo deciso tutti di aderire.» Esclama avvicinandosi altezzosa.
«Buongiorno anche a te…» Risponde Emma alzando gli occhi al cielo. Chissà se prima o poi andranno d’accordo? Mi chiedo divertito. Notando come Corinne la ignora, facendola sbuffare.
«Meglio entrare.» Decido di intervenire, bussando alla porta. Attendiamo che il preside ci dia il permesso prima di entrare.
«Buongiorno signor preside.» Lo salutiamo con un leggero inchino.
«Salve ragazzi. Qualcosa mi dice che la vostra presenza qui porta buone notizie.» Esclama alzandosi dal suo posto.
«In effetti si, a quanto pare abbiamo deciso tutti e tre di accettare l’offerta.» Risponde Emma.
«Sono davvero felice di sentirvelo dire, anche se non avevo dubbi. In questo caso…» Lo vediamo scrivere qualcosa su un post-it. «…qui è dove dovete recarvi domani alle 18:00, troverete chi di dovere per firmare il contratto. Sono davvero orgoglioso di voi.» Esclama soddisfatto porgendoci il promemoria.
«Grazie mille signor preside.» Esclamiamo insieme.
«Ora però è meglio se andate in classe.» Ci lascia uscire con un sorriso soddisfatto.

(EMMA)

Dopo esserci salutati io e Corinne entriamo in classe, spiegando alla prof che eravamo dal preside. Alla fine della prima ora, sento le amiche di Corinne andarle vicino, complimentandosi. Poi come sempre iniziano a sparlare di me.
«Non posso crederci che reciterai col brutto anatroccolo.» Sento dire ad una delle oche.
«Che vuoi farci…sarà un’occasione in più per dimostrare la mia bravura.» Risponde con un ghigno altezzoso. Oddio spero non sarà così per tutto il tempo delle riprese, oppure commetterò un omicidio. Penso alzando gli occhi al cielo. Per fortuna il resto della giornata passa tranquilla, così come la mattinata dopo.
Sto tornando a casa dopo le lezioni per potermi cambiare quando il cellulare vibra.

Kyle:
Mi dispiace non poterti accompagnare, ci tenevo. Mi raccomando tienimi aggiornato.
Io:
Tranquillo, devo solo andare a firmare un contratto, pensa al lavoro che devi fare. Ci sentiamo dopo.

Non ricevo risposta, quindi significa che è stato richiamato al lavoro. Ammetto che mi fa ancora uno strano effetto il rapporto che si è creato con Kyle. Se penso che fino a poco tempo fa a stento parlavamo. Invece ora sembriamo davvero fratello e sorella. Non avrei mai detto che fosse un tipo così affettuoso. Penso mentre mi avvio alla fermata del bus -il quale stava appena arrivando. Arrivata a casa mi preparo in fretta, e appena esco dalla doccia sento di nuovo il cellulare suonare.
«Insomma Kyle ti ho già detto di pensare al lavo…» Mi blocco leggendo il nome del mittente.

Ryan:
Tra 20 minuti sto fuori casa tua.

Resto imbambolata a guardare lo schermo. Mi viene a prendere lui? Penso arrossendo. Cerco di rispondergli andando nella mia stanza per vestirmi.

(RYAN)

Mentre attendo una sua risposta inizio ad avviarmi alla macchina. Prima di mettere in moto, il telefono squilla. Sorrido leggendo il messaggio, immaginando il suo viso imbarazzato.

Emma:
Non ricordavo ci fossimo accordati così.
Io:
No infatti. Ma ho deciso di venirti a prendere…anzi sono già in macchina, quindi preparati piccola, a tra poco.

È troppo divertente stuzzicarla. Penso mettendo in moto. Arrivo davanti a casa e decido di chiamarla. Risponde dopo pochi squilli.
«Hey piccola sono appena arrivato.» Esclamo non dandole il tempo di parlare.
“Ok arrivo.” Risponde staccando poi la chiamata. Dopo pochi minuti la vedo uscire. Wow… Penso solo guardandola.
«Su chi vuoi far colpo?» Esclamo quando entra in auto.
«S-su nessuno perché?» Risponde arrossendo.
«Beh perché sei uno schianto.»
«Ma va…ho messo semplicemente qualcosa di meno giornaliero. Ora andiamo o faremo tardi.» Esclama sistemandosi meglio sul sedile, visibilmente imbarazzata. Decido di alleggerire un po' l’atmosfera parlando del più e del meno facendola rilassare e ridere, così il tragitto fino alla sede della “Dynasty Corporation” passa in un baleno. Il tempo di parcheggiare e avvicinarci alla porta che vediamo arrivare anche Corinne accompagnata da Brandon.
«Ciao…» Emma prova a salutarla per educazione, ma viene ignorata dalla bionda.
«Ciao ad entrambi. Allora Corinne ti aspetto qui.» Le dice il ragazzo salutandoci.
«Certo amore, ti avviso quando sto per scendere.» Risponde con tono civettuolo. Noto Emma alzare gli occhi al cielo come ogni volta. Oddio spero di avere la forza di tenerle a bada.
«Allora vogliamo entrare? Anderson, ci si vede.» Domando aprendo la porta per poi farle passare e salutando il fidanzato di Corinne.
«Ammetto di essere sorpresa…non immaginavo che avresti passato l’audizione.» Esclama Corinne con astio una volta in ascensore.
«Ma sentila…ora parla!» Risponde Emma incrociando le braccia.
«Andiamo ragazze, non litigate.» Provo a calmarle.
«Che vorresti dire?» Ringhia.
«Che insieme all’acido hai dimenticato di fare scorta di buone maniere per pranzo.» Risponde avvicinandosi, mentre si guardano in cagnesco. È il caso di intervenire.
«Ok ragazze…» Mi posiziono tra le due. «…che ne dite di fare una tregua?! Dopotutto dovrete lavorare insieme per i prossimi mesi.» Cerco di farle ragionare.
«Non dipende da me…io provo ad essere cordiale ma…!» Risponde Emma indicandola stizzita. Non ho modo di dire nulla che vengo salvato dall’apertura delle porte. Ci avviciniamo alla reception e, da ragazze mature quali sono, hanno messo da parte le loro divergenze -almeno in pubblico.

(EMMA)

«Salve, abbiamo appuntamento con l’avvocato Morris.» Esclama Ryan rivolgendosi alla segretaria. La donna alza gli occhi verso di noi. E dopo aver rivolto appena uno sguardo a me e Corinne, la sua attenzione torna completamente su di lui.
«Ma certo, provvedo subito ad informarlo del vostro arrivo. A che nome devo annunciarvi?» Esclama con un tono civettuolo. Ma da dove salta fuori questa? Penso indispettita.
«Ditegli semplicemente che veniamo da parte del preside Mcguire.» Le risponde. Dopo aver annuito, con unghie laccate compone il numero dell’ufficio e si porta la cornetta all’orecchio.
«Signor Morris, è arrivato l’appuntamento delle 18:00. Posso farli passare?» Domanda continuando a lanciare sorrisetti verso Ryan. Dopo aver posato la cornetta si alza dalla sua postazione per venirci vicino. Da subito il rumore del ticchettio dei suoi tacchi mi irrita.
«Prego seguitemi.» Esclama portandosi avanti, premurandosi di mettere ben in mostra il fondoschiena fasciato in una gonna a tubino. Assurdo è persino più fastidiosa di Barbie.
«Quanto è fastidiosa. Ma chi si crede di essere!» Sento borbottare Corinne accanto a me.
«Spero non ti dispiaccia se sono d’accordo con te.» Le dico sapendo che tanto non riceverò risposta.
«No. Cioè ti pare normale ignorarmi così?» Risponde sorprendendomi. A dir la verità ha ignorato entrambe…ma vabbè non voglio discutere.
«So come ci si sente.» Le dico solo, tentando di ignorare quel dannato ticchettio.
«Senti per prima…ecco…» Prova a dire Corinne distraendomi dal suono. Credo di capire cosa voglia dirmi, e del perché della difficoltà, perciò le vado incontro.
«Fa nulla. Anche io ho un po' esagerato. Ma Ryan ha ragione, dovremmo lavorare a stretto contatto per i prossimi mesi, e non porterà a nulla di buono se continuiamo a scannarci appena ci incrociamo. Quindi che ne dici, tregua?» Provo a chiedere.
«Va bene…vada per la tregua.» Risponde sviando lo sguardo.
La nostra breve conversazione finisce appena in tempo che ci troviamo davanti all’ufficio del signor Morris. Dopo aver bussato e aperto la porta, la segretaria si sposta per farci passare.
«Benvenuti.» Esclama un uomo seduto dietro la scrivania.
«Salve.» Rispondiamo addentrandoci nell’immenso ufficio. Il signor Morris si alza per venirci vicino.
«Tu immagino sia Ryan…» Esclama stringendogli saldamente la mano.
«Esatto.»
«Mentre voi siete…Emma e Corinne.» Continua porgendo la mano anche a noi.
«Ma prego sedetevi, che vi confesso un piccolo segreto.» Aspetta che prendiamo posto e si sporge verso di noi.
«Il signor Jeong non lo ammeterà fino alla fine delle riprese, ma è rimasto talmente affascinato dalle vostre prove, che non ci ha pensato più di una volta per affidarvi il ruoli di protagonisti…ma shh non ditelo in giro…»
«Oh…stia tranquillo, dalle nostre bocche non uscirà nemmeno una parola!» Risponde Ryan con un sorrisetto complice.

(RYAN)

«Molto bene. E dopo questo piccolo scoop…posso porgervi con piacere questi.» Esclama l’avvocato, tirando fuori da un cassetto tre contratti, che ci porge.
«Ovviamente non dovete firmarli necessariamente ora, potete andare a casa e visionarli con cura. Per qualsiasi informazione questo è il mio numero…» Esclama indicando il numero di cellulare presente in alto sulla pagina inziale.
«Potete chiamarmi se avete dubbi. L’importante è che me li riconsegnate firmati entro questo sabato, in quanto lunedì c’è già un primo incontro con tutto il cast.» Continua a parlare entusiasta.
«Questo significa che sono già stati decisi tutti i ruoli?!» Domanda Corinne curiosa.
«Esatto signorina Miller. Il cast è al completo, mancavate solo voi, i protagonisti della storia.»
«Molto bene, allora il tempo di dare uno sguardo al contratto e per domani penso avrà notizie, voi che dite ragazze?» Chiedo.
«Concordo, per domani avrà una risposta anche da parte mia. Corinne?» Domanda Emma.
«Ovviamente sì. Non mi sembra il caso di far aspettare più del necessario. Quindi per domani avrà anche mie notizie.» Sta per venire la fine del mondo…non è possibile che solo pochi minuti fa volevano scannarsi a vicenda, invece ora si rivolgono addirittura la parola. Penso osservandole sorpreso.
«Sono davvero felice di sentirlo, così come sono sicuro che la risposta sarà affermativa, ma è giusto che abbiate modo di leggere i vari punti del contratto, le clausole, diritti, doveri e tutto il resto…»
«Grazie per la disponibilità.» Esclama Emma.
«Suvvia signorina Price, ho solo fatto il mio lavoro. Dunque con questo direi posso lasciarvi andare e attendo vostre notizie domani.» Esclama alzandosi.
«È stato un vero piacere fare la vostra conoscenza!» Dice porgendoci la mano.
«Il piacere è tutto nostro.» Risponde Corinne stringendogli la mano.
«Grazie ancora, e porti i nostri saluti al signor Jeong.» Continua Emma salutandolo a sua volta.
«Sarà fatto. Signor Prescott, giovanotto fortunato. Sono sicuro che sarà davvero invidiato per essere conteso tra due ragazze così belle.» Mi dice facendomi l’occhiolino e stringendomi la mano.
«Non posso negarlo…ho delle coprotagoniste favolose.» Rispondo con un’alzata di spalle sorridendo.

(EMMA)

Dopo il leggero scambio di battute, il signor Morris ci accompagna alla porta.
«Iole, puoi accompagnare i signori. Allora ci sentiamo domani.» Ci saluta mentre ci viene vicino la segretaria.
«Prego seguitemi.» Esclama la finta bionda, mentre cerca di attirare l’attenzione di Ryan sfruttando il decolté in bella mostra. Le mostro un sorriso forzato per poi serrare la mascella appena si volta. Non la sopporto. Attenta o ti si straccerà la gonna se indossi due taglie in meno. Penso nervosa.
«Hey guarda che si capisce che vorresti sbranarla se continui a guardarla così.» Mi sussurra Corinne in modo che possa sentirla solo io.
«I-io non…» Provo a negare colta in fallo.
«Tranquilla non sei l’unica, anche se per motivi diversi. Però ti capisco, anche io darei di matto se una gallina ci stesse provando spudoratamente con il mio ragazzo.» Continua facendomi arrossire.
«Non è il mio ragazzo…» Borbotto imbarazzata.
«Non ancora…volevi dire.» Esclama sorridendo maliziosa. Ehm…da quando mi parla come se fossimo amiche. Calma, non lasciarti fregare, aspetta di vedere come si comporta in circostanze normali.
«Vi auguro una buona giornata. Spero di rivedervi presto…» Esclama la tizia con tono mieloso.
«Grazie, da qui possiamo proseguire da soli, sei libera di tornare al tuo lavoro.» Interviene Corinne prendendola in contropiede.
«Beh direi che è andata bene.» Esclama Ryan appena restiamo da soli in ascensore.
«Più che bene. Appena arrivo a casa inizio a leggerlo, ma penso che alla fine firmeremo tutti e tre.» Rispondo stringendo il contratto tra le braccia.
«Immagino di sì…ci servirà giusto per sapere le varie clausole etc.» Conferma Corinne. Appena nella hall Corinne avvisa Brendon che già si fa trovare con la macchina davanti all’ingresso.
«Io vado ci vediamo domani a scuola.» Ci saluta salendo in auto.
«A domani.» La saluto a mia volta, mentre Ryan saluta Brendon.
«Hai intenzione di raccontarmi cosa è successo? Perché ammettilo che vedervi parlare pacificamente è un miracolo.»
«Credimi vorrei capirlo anche io…ma vediamo domani a scuola che succede e ne riparliamo.» Rispondo ridendo mentre ci incamminiamo verso la macchina per tornare a casa.


Angolo Autrice.

Ancora non ci credo di aver completato il quinto capitolo. Cosa ne pensate? Dite che le due rivali andranno finalmente d'accordo...o era solo un momento? E tra Ryan e Emma? Chissà che novità ci saranno...Non vi resta che aspettare e scoprirlo. Grazie a chi è arrivato fino a qui. Spero lasciate un commentino, e ci risentiamo al prossimo capitolo.
Baci, baci.
Nanina <3

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