Pure.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Spedizione. ***
Capitolo 2: *** L'Amazzonia. ***
Capitolo 3: *** Selvaggia. ***
Capitolo 4: *** Back. ***
Capitolo 5: *** Goodbye. ***
Capitolo 6: *** Triste Malinconia. ***
Capitolo 7: *** Back Together. ***
Capitolo 8: *** Casa. ***
Capitolo 9: *** Spese. ***
Capitolo 10: *** Protect. ***
Capitolo 11: *** I Want... ***
Capitolo 12: *** Perfect For The Work. ***
Capitolo 13: *** Sempre. ***



Capitolo 1
*** La Spedizione. ***


Era una bellissima giornata a LA e, nella famosa università della Città degli Angeli, alcuni ricercatori stavano organizzando una spedizione in Amazzonia.

Assieme alla prof di Biologia Susanne Bowen, sarebbero partiti i suoi studenti migliori, che erano appena entrati nel suo ufficio in università.

Isobel Castille, Lena Luthor, Alex Danvers, Carol Danvers, Diana Prince e Amaya Jiwe.

"Siete pronti? Due taxi verranno a prenderci tra dieci minuti."

"Si prof!" Risposero assieme le studentesse.

Ognuna, infatti, era già arrivata a scuola con uno zaino da campeggio, nel quale vi era un cambio di calzoncini, maglia e calzini, libri, una coperta, qualche snack, tre bottiglie di acqua, un blocco ed una penna e oggetti personali.

I taxi arrivarono puntuali, visto che il gruppetto aveva il volo alle undici precise e poi tre ore davanti prima di arrivare a destinazione, ove due guide le avrebbero aspettate all'aeroporto di Manaus, per poi accompagnarle in jeep nel posto in cui sarebbe sorto il loro campo.

Il tragitto fu più lungo del previsto a causa di alcuni lavori stradali che rallentavano il traffico e, arrivate in aeroporto, corsero tutte dentro, zaino in spalla.

Si avvicinarono allo sportello e diedero alla ragazza dietro il vetro il rispettivo biglietto aereo, passaporto e carta d'imbarco, misero i bagagli sul nastro e li ritirarono poi, salendo sull'aereo.

Potevano tenere gli zaini perché non erano trolley o valige e potevano stare nel vano sopra le loro teste, così presero posto in turistica.

Prima di decollare, una delle hostess annunciò le misure di sicurezza da adottare e, fintanto che l'aereo non era ancora decollato, le ragazze ne approfittarono per le ultime chiamate o messaggi.

Isobel chiamò i suoi genitori, sempre molto premurosi ed apprensivi con la loro unica figlia, Amaya e Carol erano orfane, Diana chiamò sua madre, Lena aveva una famiglia menefreghista ed Alex aveva diverse persone da sentire.

Scrisse ai suoi genitori, che le risposero, poi chiamò Andrea Rojas, la sua fidanzata "Amore! Si, sono sull'aereo, volevo sapere come stai... Oh, non è piacevole... Beh, allora ti faccio i miei migliori auguri! Distruggerai quell'esame di Economia... Si, anch'io ti amo! Ciao."

"Come sei mielosa..." La beccó Carol, seduta dietro di lei.

"Piantala... Adesso devo chiamare la nota dolente..."

"E sarebbe?"

"Kara!" Rispose la rossa e Lena arrossí a sentire il nome della bionda e bellissima Alpha.

"Kara è simpatica..." Disse Isobel, in accordo con Amaya e la rossa Alpha, la sola del gruppetto, le guardò come se fossero aliene.

Alex selezionó il numero della sorella e avviò la chiamata "Kara! Allora? Sei pronta per il test di Chimica?" Chiese, allontanando poi il telefono perché, probabilmente, la sorella stava gridando o cosa "Tranquilla... Vedrai che andrà tutto bene!"

"Se prendi più di otto esco con te!" Se ne uscì Lena, colpendo la prof e le compagne di corso.

"Kara ha riattaccato... L'hai motivata!" Disse con un piccolo sorriso Alex, ed un filo di malizia nella voce, mentre la mora Omega si mise seduta ed allacció di nuovo la cintura, cercando di nascondere tutto l'imbarazzo.

Poi il volo, finalmente, decolló ed il gruppetto non vedeva l'ora di essere a destinazione, immerse nella natura più selvaggia, sperando di scoprire qualcosa in più sulle diverse specie animali che vivevano laggiù, per non parlare di piante e fiori, spesso rari in paesi e città.

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Capitolo 2
*** L'Amazzonia. ***


Passate le ore necessarie, il volo atterró all'aeroporto di Manaus e dopo aver ritirato il rispettivo zaino, il gruppetto uscì dal terminal e videro la jeep con le due guide.

"Salve! Siete le nostre guide?" Chiese la prof Bowen.

"Io sono Kanu, lui è Alan. Prego, salite sulla jeep... Ci vorranno due ore!" Rispose l'uomo, dopo che ebbero fatto conoscenza con le ragazze.

Allora tutte salirono nel cassone della jeep e i due misero in moto, dirigendosi verso il Polmone Verde ed ognuna sapeva che il tragitto sarebbe stato movimentato e molto scomodo.

Infatti la strada era piuttosto sconnessa e le ragazze, oltre alla prof, venivano molto sballottate e spesso si trovavano l'una addosso all'altra ma, finalmente, dopo una buona mezz'ora, arrivarono a destinazione.

"Questo è il posto!" Disse Alan, dopo aver fermato la jeep, aiutando il gruppetto a scendere.

"Possiamo metterci all'opera... Coraggio, montiamo la tenda base!" Se ne uscì la prof e le ragazze iniziarono, anche perché poi ognuna avrebbe dormito nel rispettivo sacco a pelo.

"Noi prendiamo legna per il fuoco..."

"Cerchiamo di non appiccare un incendio qui!"

I due annuirono e le ragazze, invece, quando ebbero finito di aiutare la prof con la tenda e le attrezzature che si era portata, vi entrarono per mettere qualcosa di più consono per un tale ambiente.

E qualcuno, ben nascosto dalle fronde degli alberi, era arrivato ad osservarle, con interesse.

"Cosa facciamo ora?" Chiese Carol.

"Le due Danvers e Diana prenderanno i vasetti per raccogliere campioni di acqua dal fiume... Voialtre scattate foto a piante, fiori e animali." Disse la Bowen "C'è molto da scoprire, qui!"

Allora le giovani presero il necessario e si inoltrarono nella foresta, mentre Kanu accese il fuoco e Alan scortava le addette alle foto, mettendole in guardia sulla presenza di animali letali, come le anaconde.

Ma Isobel, nel camminare, scivoló e cadde nel fiume "Isy!!" La chiamò a gran voce Amaya, correndo lungo la riva, ma la corrente era troppo forte.

L'Omega di colore, allora, decise di tornare al campo e avvisare la prof "Jiwe, che ti succede??"

"Isobel è scivolata e caduta nel fiume! La corrente l'ha trascinata verso la cascata!"

La donna, Alex, Carol e Diana erano scioccate e la prof era letteralmente disperata "Spero che abbia trovato un appiglio e che si salvi... Chiediamo alle guide di portarci a valle!" Se ne uscì e le ragazze annuirono.

Ma Alan e Kanu, purtroppo, con l'avvento della sera, non le avrebbero mai accompagnate, perché gli animali più pericolosi uscivano proprio all'imbrunire.

Però Amaya non aveva visto che qualcuno si era tuffato, riuscendo a raggiungere Isobel e la tenne stretta a sé, senza mai lasciarla, anche quando caddero nella cascata.

Anche se la persona che aveva salvato Isobel riuscì a compiere un prodigioso balzo dopo essersi aggrappata ad uno scoglio e salita su di esso, atterrando perfettamente a terra.

La persona che aveva salvato Isobel si inoltró nella foresta, tenendo la mora Omega tra le braccia ed entrò in una grotta e depose la ragazza su alcune pelli, le scostó una ciocca di capelli dal viso e poi la lasciò lì.

C'erano cose importanti da fare, perché quella bellissima ragazza sopravvivesse.

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Capitolo 3
*** Selvaggia. ***


Isobel riprese i sensi e, quando fu abbastanza lucida, si guardò attorno e capí di essere in una grotta, stesa su alcune pelli.

E si mise seduta di scatto, vedendo una persona di spalle, una ragazza, che aveva acceso il fuoco, perché si stava davvero bene lì.

"Tu sveglia."

Isobel rimase immobile e, quando l'altra si voltò, l'Omega arrossí molti, perché anche con il solo fuoco ad illuminare la grotta, poteva vedere quanto bella fosse l'altra.

Ed era un'Alpha, in più sembrava davvero forte.

"I-Io sono Isobel Castille." Tentò allora la dottoranda in Biologia, deglutendo "Dove siamo qui?"

"Tu caduta fiume e poi cascata. Io tuffa e aiutato te... Poi portata qui e acceso fuoco."

Isobel realizzó le parole dell'altra "Ti sei tuffata in una cascata??"

"Fiume. E poi giù da cascata, preso te e saltata su grande sasso."

"Io ti ringrazio... Se non fosse stato per te... Io sarei morta... Quindi grazie!"

L'altra sorrise un poco "No problema."

Anche Isobel sorrise "Come ti chiami? Hai un nome? Sei nata qui?"

"Io Maggie... Io cresciuta qui." Disse, avvicinandosi ad Isobel e tendendole le mani per farla alzare.

L'Omega seguí l'altra ed Isobel vide poi due lapidi "I tuoi genitori... Sono sepolti qui?"

"No... Loro mangiati coccodrillo. Io cresciuta sola... Io mangiato frutta e imparato uccidere."

Isobel la guardava, mentre tornavano a sedersi "Mi dispiace."

Maggie si limitò a sorriderle un poco "Io bene... Io forte..."

Anche la mora sorrise "Io devo tornare dalle mie anche e dalla mia insegnante..."

"Pioggia... No uscire..." Disse Maggie ed Isobel notó una forte pioggia battente "Tu fame? Io preso frutta..."

"Sei stata davvero gentile! Grazie."

"Io brava Alpha, io prende cura di te."

Maggie mostrò ad Isobel tutta la frutta che aveva raccolto mentre lei era svenuta e le fece cenno di prendere ciò che voleva "Hai preso tutto mentre ero svenuta?"

"Si. E io anche carne..." Disse, mostrandole un serpente che aveva ucciso e messo in un angolo.

"Ma... Ma è un boa constrictor! È una specie rara... Non devi ucciderlo!"

"Lui cattivo! Uccide pappagallini... E io ucciso lui!"

"Capisco, ma non si fa!"

"Carne buona... Io faccio sentire te." Rispose la castana, iniziando a spellare il rettile e prese poi un machete che aveva legato alla caviglia destra ed iniziò a tagliarlo a pezzi, infilzandolo su due bastoncini e piantandoli a terra.

Dopo diversi minuti, diede quello con più carne ad Isobel "Spiedini di serpente... Come dice mio padre, c'è una prima volta per tutto!"

La mora deglutí, prima di strappare un pezzo e assaggiarlo, mentre Maggie la guardava "Piace?"

"Si... È buono e davvero saporito!"

Anche l'Alpha mangiò, poi Isobel notó che c'erano per terra le tre bottigliette d'acqua che aveva in tasca e ne prese una, dandone un'altra a Maggie e facendole vedere come bere.

Mangiarono tutto ed avanzarono l'acqua poi, passati diversi minuti, le due si stesero sulle pelli "Tu nanna... Io sorveglia e protegge te!"

"Grazie, ma anche tu dovresti dormire..."

"Io nanna qui..."

"C'è una pelle in più? Ho freddo..."

Allora Maggie si stese alle sue spalle e la strinse a se "Io scalda... No paura, io brava. Non tocca te se tu no vuole.."

Isobel sorrise un poco "Bene... Mi fido di te! Buonanotte."

"Dorme bene, io qui."

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Capitolo 4
*** Back. ***


La pioggia battente duró per quattro giorni, durante i quali Maggie non aveva mai smesso di occuparsi di Isobel e provvedere a lei, uscendo a cercare cibo.

Ed Isobel aveva apprezzato moltissimo il sacrificio della castana ed il suo coraggio.

Finalmente, all'alba del quinto giorno, i raggi del sole fecero capolino dall'entrata della grotta e Maggie fiutó l'aria "Si... Più acqua. Adesso sole."

"Riesci a capire il tempo fiutando l'aria??"

"No difficile. Io imparato o io morta."

Isobel la guardò con occhi tristi e le sfioró il viso con una dolce carezza "Mi dispiace... Però senti, perché non vieni con me a LA?"

"Questa mia casa... Io grazie te, ma io qui." Sorrise timidamente la castana, prendendo la mano di Isobel e le baciò piano le nocche.

"Come preferisci... Però io devo tornare dalle mie amiche e dalla mia insegnante... Saranno preoccupate..."

"Io porta." Offrì Maggie, dandole le spalle, facendo intendere ad Isobel che doveva salire.

L'Omega annuì e saltò in spalla all'Alpha che, uscirà dalla grotta, iniziò a correre e saltare di ramo in ramo come se fosse sola, come se non avesse Isobel in spalla.

E l'Alpha scelse un percorso particolare, indicando alla mora di guardarsi attorno.

Isobel non credette ai suoi occhi innanzi a quello spettacolo di colori rappresentato dai numerosi pappagallini e dagli ara, che volavano tra le fronde degli alberi.

Maggie emetteva versi identici ai loro, come se comunicassero e questo fece sorridere Isobel.

L'Alpha le piaceva moltissimo.

Ma presto, purtroppo, la magia finí, visto che Maggie atterró tra i cespugli "Perché sei scesa?"

"Tu deve andare..." Disse la castana, abbastanza triste "Andare... E tu bene. Io contenta conosciuto te."

"Anch'io sono felice di averti conosciuta!" Sorrise Isobel, con le lacrime agli occhi "Non ti dimenticherò mai..."

"Io no scorda." Se ne uscì Maggie, stringendo a sé la mora che, passata la sorpresa, prese e abbracciò l'altra a sua volta.

Si scambiarono un ultimo sguardo, poi presero direzioni differenti.

Isobel camminó ed arrivò al campo "Ehi... Ragazze! Prof!"

L'attenzione fu tutta per lei e, in men che non si dicesse, le ragazze si lanciarono addosso ad Isobel "S-Sei viva..." Disse Amaya.

"Lo sono!"

"Fortuna che non sono riuscita a contattare i tuoi genitori..." Se ne uscì la prof "Ma dimmi, come hai fatto a sopravvivere?"

Isobel addolcí subito lo sguardo e raccontò loro tutto, senza tralasciare niente.

E tutte rimasero incredule.

"Quindi... Ti ha salvata una sexy Tarzan??" Chiese Alex.

"Più o meno... Maggie è stata molto coraggiosa. Ed è di gran lunga meglio di molti Alpha che conosco."

"Se ti riferisci a quelli e quelle che ci sono nella nostra Università non ci vuole molto..." Se ne uscì Diana, incrociando le braccia "La maggior parte sono degli idioti!"

Qualcuna sorrise divertita, poi la prof le rimise al lavoro, visto che sarebbero partite in due giorni e c'era ancora molto da fare.

Isobel, di tanto in tanto, guardava verso la fitta boscaglia, sperano di vedere Maggie, ma ciò non accadde.

Sperava però di poterla rivedere quando le sarebbe capitato di dover andare nella boscaglia per cercare qualcosa o scattare foto.

La castana aveva lasciato una traccia profonda e indelebile in lei e sapeva che mai sarebbe riuscita a dimenticarla.

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Capitolo 5
*** Goodbye. ***


Il giorno dopo, le ragazze e la prof prepararono i loro zaini, smontando le attrezzature, visto che avevano il volo per tornare a casa e le due guide erano pronte per accompagnarle in aeroporto.

Ad Isobel mancava molto Maggie e non era più riuscita a vederla.

Salite poi sul retro della jeep dopo aver caricato i bagagli, le due guide misero in moto e si diressero verso l'aeroporto di Manaus, arrivandovi in una mezz'ora buona.

Scaricarono i bagagli e ringraziarono i due uomini che, dopo i saluti, se ne andarono, con la prof che andò a mostrare i passaporti ed i biglietti.

"Ti manca?" Chiese Diana, avendo notato che Isobel continuava a guardare indietro, come faceva quando era in macchina.

"Ma... Ma stai piangendo..." Notó Amaya, abbracciando l'amica "Isy... Tu... Tu sei innamorata..."

La mora abbracciò l'amica e liberò le lacrime, sapendo che Amaya aveva ragione.

Lei si era innamorata di Maggie ed ora, il sapere di dover partire, la faceva stare male.

"Su, andiamo." Disse la prof, notando poi Isobel "Coraggio... So che è difficile, ma non possiamo farci nulla."

L'Omega annuì, perché lo sapeva e, preso il suo zaino dal nastro trasportatore, varcó il gate assieme ad insegnante e amiche, salendo quindi sull'aereo, sistemando i bagagli nel vano sopra le loro teste.

Isobel si sedette accanto al finestrino, preda dei suoi pensieri, finché non sentí un tocco sulla spalla "Ehi... Posso?" Chiese Lena.

"Certo."

"Io, in un certo senso, ti capisco... Se non potessi più vedere Kara..."

"Ti piace mia sorella??" Se ne uscì Alex, seduta dietro di loro, accanto a Diana, balzando in piedi.

"Io..."

"Ti prego, diglielo! Ne va della mia sanità mentale."

Lena arrossí molto "Ci proverò... Ma adesso voglio stare accanto a lei."

Isobel sorrise un poco "Grazie..."

"Si avvisano i signori passeggeri che stiamo per decollare. Siete perciò invitati ad allacciare le cinture di sicurezza e rimanere seduti." Disse una delle hostess all'altoparlante, ripetendolo anche in Portoghese.

Pochi minuti e l'aereo decolló, con Isobel che si avvicinò subito al finestrino, poggiando le mani e guardando il paesaggio, che iniziava ad allontanarsi.

E, quando l'aereo passò su una roccia, prima di lasciare l'Amazzonia, Isobel vide uno stormo di ara e di pappagallini "Sono bellissimi..." Disse Diana che, come tutte, guardava fuori dai finestrini.

Isobel pianse, soprattutto quando vide Maggie in piedi sulla roccia "Maggie!!" Gridò la mora, battendo le mani sul finestrino, attirando l'attenzione di qualche passeggero.

"Signorina, la prego... Si calmi..." Tentò una hostess.

Ma l'Omega non l'ascoltó e, in lacrime, poggió la fronte al finestrino e Lena le carezzó le spalle per consolarla "È stato un saluto bellissimo..."

"Vero." Disse Amaya "Credo che anche tu le mancherai molto!"

Isobel era inconsolabile, nonostante i tentativi di Lena, Alex e Amaya, finché proprio la mora non chiamò una hostess "Mi dica..."

"Mi porterebbe un sonnifero?"

La ragazza la fissò, tuttavia andò a prendere una compressa ed un bicchiere d'acqua, che Isobel prese, dopo aver ringraziato.

Le amiche l'avrebbero svegliata al loro arrivo a LA ed ognuna era più che decisa a stare accanto alla loro amica dal cuore ferito.

Ma anche Maggie, in piedi sulla roccia a guardare l'aereo sparire all'orizzonte, piangeva, perché anche lei si era innamorata di Isobel ed ora la bellissima Omega era lontana.

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Capitolo 6
*** Triste Malinconia. ***


Era passata una settimana dal ritorno a LA di Isobel e delle altre ragazze, ma costei era sempre triste e malinconica, talvolta persa nei suoi pensieri.

"Ehi... Ti manca Maggie?"

Isobel venne distratta dall'arrivo di Kara Danvers e Clara Seger "Si... Mi manca molto. Non riesco a pensare a lei in quell'ambiente così pericoloso..."

"Quella ormai è la sua casa. È abituata a vivere laggiù..."

Arrivò poi Amaya "Reportiamo assieme le specie animali e vegetali che abbiamo trovato in Amazzonia?"

"Si... D'accordo..."

Allora Amaya si sedette alla scrivania con Isobel, con Kara e Clara ed anche Alex si uní loro.

Insieme le ragazze si misero al lavoro, perché vi erano molte piante ed animali da catalogare e campioni di acqua e terreno raccolti da analizzare.

Nessuna parlò di Maggie, finché non videro la foto che Isobel stessa le aveva scattato di nascosto e proprio l'Omega la prese, con gli occhi che le si riempirono di lacrime.

"Ehi..." Tentò Kara, circondando con un braccio le spalle della mora, carezzandole la schiena "Starà bene, vedrai..."

"Io... I-Io... Io le voglio bene! Mi manca tanto..."

Le altre non sapevano come consolarla, ma vennero interrotte da Jeremiah Danvers, padre naturale di Alex e adottivo di Kara, che entrò tutto trafelato nel laboratorio in cui stavano le ragazze.

"Papà!" Disse Alex "Come mai qui?"

L'uomo, professore di Chimica e Fisica nella stessa Università, prese il telecomando e accese la tv "Per farvi vedere questo! Credo che possa interessarvi..."

E, appena l'uomo ebbe selezionato il canale, le giovani lessero subito il titolo in basso "Oddio... È divampato un incendio in Amazzonia!" Se ne uscì Clara, guardando subito Isobel.

Proprio l'Omega scattó in piedi "Noi... Noi dobbiamo andare laggiù! Dobbiamo vedere se Maggie sta bene, salvarla e... E..."

"Calmati!" Le disse Clara, prendendola per le spalle, cercando invano di calmarla, perché sembrava andata quasi nel panico "Troveremo il modo per andare laggiù."

"Posso portarvi io... Ho il brevetto."

"E possiamo chiedere a Lena se ci presta il suo jet..."

"Su, Latin Lover! Scrivi alla tua ragazza." Disse Alex.

"Non è la mia ragazza! Non siamo nemmeno uscite insieme..."

Alex fece spallucce e Kara prese il cellulare, così da scrivere a Lena e costei le rispose "Ha accettato?" Domandò allora Clara.

"Si!" Sorrise Kara "E verrà con noi..."

"Io chiamo la mamma... È una dottoressa, potrebbe essere utile!" Se ne uscì Alex.

Quando tutte furono pronte, parlarono con la loro insegnante di Biologia e poi presero l'autobus che le avrebbe portate al palazzo ove Lena, di pomeriggio, lavorava, essendo di proprietà della sua famiglia e quindi suo, perché lo aveva, ereditato.

La mora le stava aspettando e, quando arrivò Eliza Danvers, suo marito Jeremiah si mise ai comandi e le ragazze presero posto, allacciando le cinture di sicurezza.

Lena premette un tasto e la cupola sul tetto della L-Corp si aprí e Jeremiah, acceso il jet, lo fece decollare.

"Speriamo di arrivare in tempo..."

"Si che arriveremo in tempo!" Se ne uscì Kara.

Proprio costei fissò Isobel, che tremava e sembrava tesa, ma ci pensò Eliza a lei, facendole dolci carezze "Lei starà bene, vedrai! Devi avere fiducia."

"Io... Io si. Ci proverò!"

"Bene... Ci siamo tutte noi, con te!"

Ed Isobel trovò la forza negli sguardi delle amiche, ma non riusciva a smettere di pensare a Maggie e sperava che stesse bene.

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Capitolo 7
*** Back Together. ***


Il jet di Lena e pilotato da Jeremiah, atterró dopo qualche ora all'aeroporto di Manaus, dopo che l'uomo ebbe contattato la torre di controllo, che gli diede il permesso di atterrare.

Presero una jeep a noleggio e Jeremiah si mise al volante, dirigendosi verso la foresta e, in lontananza, si vedevano piccole colonne di fumo. "Mio Dio..." Disse Amaya.

L'incendio era divampato nel cuore della foresta e, nonostante l'impiego di tre canadair per provare a domare le fiamme, oltre a due squadre di vigili del fuoco, l'impresa era lontana dalla conclusione.

Jeremiah fermò la jeep in uno spiazzo pianeggiante e tutti scesero dal mezzo, notando subito diversi animali, soprattutto uccelli, cercare di sfuggire alle fiamme.

"Maggie!!" Chiamò subito Isobel, entrando nella foresta.

"Torna qui!" La chiamò Alex.

"Ci penso io." Disse Kara, seguendo l'amica assieme a Clara.

Isobel, nel fitto della boscaglia, tossiva per il fumo, ma non smetteva di chiamare Maggie.

"Attenta!!" Gridò Clara, notando un ramo che si era staccato e stava per colpirla.

Ma non accadde. Infatti qualcuno la spinse via e le evitó una morte sicura.

"Tu bene?"

Isobel, finita a pancia in giù, si voltò ed incontrò gli occhi gentili di Maggie ed il suo dolce sorriso "M-Maggie... Maggie!" Disse l'Omega, mettendosi seduta ed abbracciandola, in lacrime.

Anche l'Alpha la strinse a sé "Perché qui? Pericolo, no bene."

"Ho sentito di questo incendio e sono partita subito con le mie amiche... Ero preoccupata e mi mancavi tantissimo!"

"Anche tu manca me!"

"Vieni a casa con me... Non riesco a saperti lontana."

Maggie la fissò e le carezzó il viso, sorridendole dolcemente "Io viene, perché tu manca me."

Nuovamente Isobel l'abbracció e Maggie fece lo stesso, prendendola in braccio "Loro sono le mie amiche... Kara e Clara."

Le due la salutarono, poi tutte e quattro fecero per tornare alla jeep, ma Maggie si fermò e mise giù Isobel "Aspetta... Io torna!" Disse solo, correndo nel fitto della boscaglia.

"È pericoloso, torna indietro!" Gridò Kara, ma fu tutto inutile.

Furono sollevate, però, di vederla tornare diversi minuti dopo con un grande nido in mano "Piccoli ara, amici! Io porta?"

Isobel sorrise, come le altre due Alpha, innanzi ai sei piccoli pappagallini nati forse da tre o quattro giorni "Certo che puoi portarli!"

"Andiamo, veloci!" Esortó Clara e, nuovamente, le quattro corsero via.

Arrivate alla jeep, Jeremiah, Eliza, Alex, Lena ed Amaya furono davvero felici di vedere che avevano trovato Maggie, che fece una rapida conoscenza con tutti.

Jeremiah mise in moto, dirigendosi a tutta velocità verso l'aeroporto e, una volta lì, riconsegnarono la jeep e salirono sul jet.

L'uomo mise nuovamente in moto e Maggie si spaventó un poco "Tranquilla... È il motore. Va tutto bene, ok?" Chiese dolce Isobel.

La castana annuì e allora prese la foglia di banano che c'era nel nido, l'aprí e tutte scoprirono che c'erano dei lombrichi.

"Non vorrai mangiarli, vero?" Chiese Lena, avvicinandosi a Kara, un filo disgustata dai vermi.

"No buoni. Questi pappa per piccoli ara... Io cercati per dare loro pappa." Rispose la castana e le ragazze sorrisero, nel vedere gli uccellini mangiare avidamente due vermi a testa, poi Maggie richiuse la foglia.

"Ragazze, guardate voi gli ara..." Disee Eliza, sorridendo poi a Maggie "Io sono una dottoressa... Senti male da qualche parte?"

"Io qui male." Rispose Maggie, mostrandole un taglio sul braccio sinistro.

"Allora lo disinfettiamo."

E Maggie guardava attentamente tutto ciò che la donna faceva ed Isobel ora era felice di avere con sé la castana.

Adesso bisognava aiutarla ad ambientarsi in una realtà totalmente diversa dalla sua.

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Capitolo 8
*** Casa. ***


Dopo che Eliza ebbe medicato il taglio sul braccio di Maggie, costei si avvicinò ad Isobel e si distese, addormentandosi con la testa poggiata alle sue gambe.

"È come se fosse un gatto..."

"Dopo il golden retriever, un gatto!" Scherzó Alex, fissando Kara.

"Ehi!" La beccó la bionda, mettendo il broncio e fingendosi offesa, facendo sorridere tutte.

"Sta di fatto che sei adorabile..." Se me uscì Lena, arrossendo e allontanandosi quando gli sguardi di tutti furono per lei.

Jeremiah atterrò nell'hangar della L-Corp, lo stesso dal quale era uscito diverse ore prima e scesero dal velivolo, con Maggie che, ovviamente, era piuttosto titubante.

"Vieni, scendi... Non avere paura. Ci sono io." Disse Isobel, tendendo la mano a Maggie, che la strinse.

Anche Eliza era accanto alla giovane che, tenendo in mano il nido degli ara, si guardava attorno con stupore e timore "È un po' spaventoso, vero? È tutto nuovo, per te..."

"Nuovo... Io no conosce qui." Disse Maggie "Io pappa ara!"

"Certo... Vieni, dobbiamo salire in auto e verrai a stare alla mia tenuta." Se ne uscì Eliza e la castana le sorrise appena.

Maggie venne fatta salire sull'auto di Jeremiah e, quando le ragazze, a parte Lena che doveva lavorare, furono a bordo, l'uomo mise in moto e partí verso casa sua.

Durante il tragitto, Maggie diede qualche verme ai piccoli ara e poi si guardava attorno, vedendo dapprima grandi strutture e poi più nulla, solo molta natura.

Jeremiah fermò l'auto diversi minuti dopo fuori da un cancello ed ognuno scese "Vieni." Disse Isobel e Maggie la seguì, guardandosi attorno.

Due cani, ancora cuccioli, andarono loro incontro, facendo le feste a chiunque e Maggie sorrise "Belli!"

"Si chiamano Cody e Lilly!"

Maggie passò il nido a Kara e si chinò per fare loro delle carezze, molto apprezzate, poi Eliza aprí la porta e fece entrare Maggie e le altre ragazze.

Eliza mostrò la casa a Maggie, spiegandole le funzioni di ciascuna stanza e la castana era davvero rapita, da quel posto, tanto lontano e diverso dalla sua casa.

"Qui profumo tuo!"

"Perché questa è la mia stanza!" Sorrise Isobel che, nonostante avesse i genitori, abitava coi Danvers assieme alle altre amiche e compagne di studi.

"Io qui?"

"Vuoi restare qui con me?"

"Si... Se tu vuole."

"Certo che voglio!" Sorrise la mora Omega e Maggie, nonostante il taglio, la prese in braccio, tutta felice.

Ovviamente anche Isobel lo era, con Maggie che le fece le fusa e poi Eliza le mostrò il giardino, nel quale vi era una grande piscina con dei lettini da sole, un orto e un gazebo.

"Piace!"

"Ne sono felice!" Rispose la donna, carezzando le spalle della castana "E lì costruiremo una grande voliera, così i tuoi ara avranno una casa."

"Casa!"

"Esatto!"

"Io qui... Casa! Con Isy. Cuore casa Isy."

La mora arrossí mentre gli sguardi erano tutti per lei "Credo che le piacerà sicuramente!" Sorrise Jeremiah.

"Maggie, andiamo a mettere gli ara nella stanza!" Offrí Kara.

"Loro vermi... No tanti ancora."

"Non preoccuparti, poi ti aiuti io a cercarli!"

Maggie sorrise all'altra Alpha, sfiorando con la punta delle dita gli uccellini addormentati, in parte riscaldati dal bel sole di LA.

"Adesso dobbiamo solo comprarle qualcosa da indossare..."

"Chissà se troverà un lavoro..."

"Io ho un'idea!" Sorrise Clara "Non c'è posto più appropriato, per lei, pensandoci."

"E sarebbe?"

"Beh, lo zoo! Barry lavora lì nel fine settimana... Possiamo chiedere a lui!"

"Ottima idea!"

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Capitolo 9
*** Spese. ***


Eliza salì nella stanza di Isobel, che sarebbe stata anche di Maggie, ove costei e Kara avevano portato il nido degli ara.

"Tesoro, pensavo di andare a fare spese e comprarti qualcosa da mettere..."

Maggie si guardò "Io questo... Mio vestito."

"Certo, ma per la città non va bene. Devi mettere altri vestiti..."

"Ok."

"Guardo io i tuoi ara, tranquilla." Offrì Jeremiah "E Kara cercherà i vermi!"

La bionda mostrò i muscoli a Maggie, prima di andare a prendere un sacchetto ed una paletta per iniziare il suo compito.

"Non scavare per niente... Vai all'università! Là ce ne sono parecchi, di vermi..." Disse Amaya.

"Hai ragione! Vado subito."

"Vengo con te... Ho io la combinazione del contenitore."

Le due se ne andarono, poi Eliza prese alcuni vestiti di Jeremiah e li portó in bagno, chiamando Maggie "Vieni... Perché non fai una bella doccia?"

"Doccia?"

"Si! Vai sotto l'acqua e ti lavi, usando lo shampoo per i capelli ed il bagnoschiuma per il corpo." Spiegò la donna, mostrandole quali fossero.

La ragazza, allora, prese e si spoglió, facendo come le diceva Eliza, s'infiló sotto il caldo getto d'acqua e, preso il bagnoschiuma, ne mise un po' sulle mani ed iniziò a lavarsi, mentre la donna le lavava la schiena.

Pochi minuti ed Eliza, senza guardare, passò l'asciugamano alla castana, spiegando come usarlo, poi le passò i boxer, maglietta e pantaloni, aiutandola a indossarli, poi le asciugò i capelli, li pettinó ben bene e le fece la coda.

"Grazie... Tu aiutato." Disse la castana, abbracciandola e facendole le fusa "Ti come mamma... Io chiama te così."

"Mi farebbe piacere... Molto piacere!" Sorrise la donna, abbracciandola a sua volta.

Mancavano le scarpe ed Eliza me prese in prestito un paio da Jeremiah, poi tornarono di sotto dalle altre, che rimasero a fissare la castana con interesse, specialmente Isobel.

Salirono poi sull'auto della donna, che guidó verso la città, fermandosi fuori dai grandi magazzini e parcheggió poi, quindi entrarono tutte insieme.

"Mano?" Chiese Maggie ed Isobel sorrise, prendendola per mano.

"I negozi sportivi e comodi sono al secondo piano..." Disse Clara, quindi presero le scale mobili e salirono, trovandosi davanti i negozi.

Entrarono in uno di vestiti comodi e guardarono tra gli espositori, trovando cose per Maggie e mandandola nei camerini ogni volta a provare ciò che trovavano e misero nel cestino tre magliette ed altrettanti calzoncini, oltre a due camice, che donavano alla castana.

Presero poi tre reggiseni sportivi e due paia di boxer, calzini corti e quattro canottiere, oltre a due paia di jeans corti e altrettanti lunghi.

A pochi minuti dal mezzogiorno, il gruppetto andò alla pizzeria del pianterreno per mangiare "Adesso proverai la pizza..." Disse Clara.

"Ordino io. E la dividiamo, così vedi se ti piace... Che ne dici?"

"Ok!" Sorrise Maggie.

Arrivò il cameriere e prese i loro ordini poi, quando vennero servite, Maggie guardò attentamente Isobel armeggiare con quelle che lei chiamava posate e prese la fetta che le aveva passato, dando un morso.

"Ti piace?" Chiese Eliza.

"Si... Piace! Buona." Rispose la castana, fissando Isobel "Ma anche tu mangia..."

"Certo che si!"

"Io Alpha, io prende cura te!" Ammise, in tono dolce.

"Ne sono certa!" Sorrise la mora, dandole un bacio sulla guancia.

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Capitolo 10
*** Protect. ***


Alla pizzeria, mentre mangiavano, le ragazze videro un ragazzo, che si avvicinò loro e sorrise ad Isobel.

"Ciao, splendore!" Iniziò, con fare spaccone "Come mai qui?"

"Non lo vedi, Paco? Sto mangiando con la mia famiglia..."

"E perché non sono stato invitato?"

"Non ne fai parte! Quindi vattene e lasciami in pace..."

Lui scattò verso di lei così da prenderla per il polso, ma Maggie lo anticipò e si parò tra lui ed Isobel.

"E tu chi sei? Che vuoi? Levati!"

"Lei mia!" Ribadì, ringhiando appena e mostrando un poco le zanne.

Lui sgranò gli occhi e deglutì, dandosela a gambe, così la castana tornò a sedersi.

"Sei stata grande!" Disse Mae.

"Lei mia... A me Isy piace!" Sorrise la castana, fissando l'Omega, che la guardava con dolcezza.

"Anche a me piaci tanto!" Ammise la mora, dandole un bacio sulla guancia e Maggie le fece le fusa.

Le ragazze ed Eliza videro che Isobel era felice come non mai ed il merito era tutto di Maggie.

"Vorrei ben vedere che non ti piaccia!" Se la rise Zari "Non hai mai smesso di pensare a lei e, quando hai sentito al telegiornale degli incendi in Amazzonia, hai subito cercato un modo per andare laggiù e vedere se stava bene!"

"Certo! Non potevo lasciarla morire..."

Isobel venne interrotta da una tenera carezza da parte di Maggie, che le sorrise "Anche tu piace me! E io pensato tanto te... Io volevo te salva, te bene. E mio cuore sempre con te e tu qui!"

"Se non fossi già innamorata, la bacerei solo per ciò che ha detto!" Se ne uscì Mae, smettendo di giocherellare con la cannuccia, fatta roteare con la lingua, così da mandare segnali a Clara.

E costei capì. Eccome se capì.

Clara si limitò a sorridere all'Omega e le fece l'occhiolino, ma gli occhi di tutte erano per Isobel che, incredula e con gli occhi lucidi, fissava Maggie.

"Io... Io ti bacerei, se non ci fossero tutte queste persone!"

Maggie le sorrise "Tu bacia... Nessuno vede. Se persone guarda, io protegge te!"

La risata, divertita e contagiosa, di Isobel si fece largo sul suo viso e regalò una carezza a Maggie "Non serve che mi proteggi... Le persone si guardano, è una cosa normale. C'è chi fa finta di nulla e chi guarda tutti..."

"Capito!" Sorrise anche la castana.

Le due ragazze continuavano a guardarsi e sorridersi "Ok!" Se ne uscì all'improvviso Zari "Ci sono troppe vibrazioni amorose... Direi che è meglio tornare a fare compere!"

Tutte furono d'accordo con lei, così Eliza, finito il suo caffè, andò a pagare e poi, dopo aver preso i loro sacchetti, le ragazze erano pronte per fare la spesa.

"Vado a portare i sacchetti con gli acquisti in auto..." Offrì Clara.

"Ti aiuto!" Disse subito Mae.

Le due si allontanarono, coi sacchetti di tutte in mano e si sarebbero ritrovate in biblioteca, ove Eliza sperava di trovare libri illustrati, o comunque, per bambini, affinché Maggie potesse imparare a leggere e parlare bene.

E Maggie, nonostante rammentasse ciò che Isobel le aveva spiegato sulle persone, non smetteva di pararsi davanti alla mora Omega ad ogni occasione, sempre decisa a volerla proteggere.

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Capitolo 11
*** I Want... ***


Eliza e le ragazze girarono i negozi con gli abiti comodi, comprando cose per sé stesse e per Maggie, soprattutto alcune magliette, che le avrebbero messo in risalto i muscoli.

"Ciao!"

Il gruppetto videro due ragazzi, maschio e femmina, avvicinarsi, tenendosi per mano.

"Barry... Caitlin..." Disse Zari "Come mai qui?"

"Li ho chiamati io." Ammise Clara "Ricordate quando parlavamo di un lavoro per Maggie?"

"Si... Avevi pensato allo zoo!"

"Infatti cerchiamo personale." Rispose Barry, sorridendo a Maggie e tendendole la mano "Ciao! Io sono Barry Allen, lei è la mia compagna Caitlin Snow... Sei tu Maggie?"

"Io Maggie!" Se ne uscì la castana, stringendo la mano del ragazzo.

"Che ne dici di lavorare con me allo zoo? Ci sono molti animali e mi hanno detto che sei molto brava, con loro..."

"Io ama animali!"

"Bene allora... Accetti?"

"Si!" Rispose la castana, fissando poi Isobel "Così io cura te!"

"Che dolce sei..." Sorrise Isobel "Vuoi prenderti cura di me?"

Maggie prese la mano di Isobel e le baciò le nocche "Si! Perché tu piace..."

"Anche tu mi piaci tanto!" Rispose sicura la mora.

Le due ragazze rimasero a fissarsi, finché Zari e Mae non spinsero via Maggie "Su, andiamo a fare la spesa!" Disse la prima "Altrimenti rischiamo una denuncia per atti osceni in luogo pubblico!"

Barry e Caitlin si unirono loro, mentre Maggie prese per mano Isobel, che la strinse e le sorrise dolcemente.

Entrambe erano molto prese l'una dall'altra.

Mentre facevano la spesa, notarono che vi erano dei banchetti di degustazione, così le ragazze presero e fecero assaggiare a Maggie spiedini, pezzi di formaggio o di frutta e dolcetti vari, senza scordarsi di bere l'acqua, gentilmente offerta da un altro banchetto.

La castana apprezzava il tutto e guardava incuriosita tutti quegli scaffali pieni di cose da mangiare ma, quando provò a prendere una mela, Clara la fermò "Non farlo... Potrebbero dire che stai rubando." Disse, in tono gentile, spiegandole cosa volesse dire rubare.

"Capito." Si limitò a dire la castana.

"Brava."

Clara le sorrise e ripresero a fare la spesa poi, una volta alla cassa, Maggie cercava di capire da che parte arrivasse il bip continuo che sentiva.

E fu Isobel, a spiegarle il tutto, facendola sorridere, anche se la sua attenzione fu tutta per dei tocchi sulle sue gambe e, guardando in basso, vide un bambino aggrappato a lei.

"Cucciolo!" Disse, chinandosi per prenderlo in braccio, facendolo sorridere.

"Danny!"

Il gruppetto vide una donna avanzare verso di loro "Lei è sua madre?" Chiese Eliza.

"Si... Danny non vuole proprio saperne di fare il bravo!" Rispose la donna, riprendendo poi il figlio, ringraziando Maggie per averlo tenuto.

"Ti piacciono i bambini?" Le chiese Caitlin, gentile.

"Piacciono!" Sorrise Maggie "Io vuole cuccioli!"

"Sentito?" Chiese piano Mae, mentre riempiva il suo sacchetto, dando un colpetto leggero ad Isobel "Vuole dei cuccioli..."

"Ho sentito." Rispose la mora, sorridendo poi.

Messi i sacchetti nel carrello, il gruppetto se ne andò e congedarono Barry e Caitlin, i quali avrebbero aspettato Maggie allo zoo Lunedì, per iniziare a lavorare.

Ma, prima di salire sul pullmino, Maggie fermò Isobel "Io e te... Un giorno... Cuccioli?"

Isobel arrossì molto, ma si ritrovò a sorridere "Si... Si! Mi piacerebbe molto avere dei cuccioli!" Ammise, facendo sorridere anche Maggie.

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Capitolo 12
*** Perfect For The Work. ***


Le ragazze, dopo aver fatto shopping, salirono sul pullmino ed Eliza guidò verso casa, con Maggie che teneva la mano di Isobel ed a costei non dispiaceva affatto.

Le piaceva molto avere intorno la castana e per lei provava sentimenti molto forti.

Arrivate a casa, le ragazze scaricarono gli acquisti fatti e poi Maggie andò subito nella sua stanza per controllare i piccoli ara e vide Kara che, armata di guanti in lattice, dava loro i vermi da mangiare.

"Ara!"

La bionda vide Maggie e le sorrise "Ciao... Sono stati molto bravi!"

"Io chiede loro." Sorrise la castana e Kara corrugò la fronte, guardando la castana fischiettare ed i pappagallini che facevano versi a loro volta.

"Ehm... Hanno approvato il mio lavoro?" Chiese la bionda, con ironia.

"Si! Loro piace, tu brava. E vermi buoni!"

Kara sorrise un poco "Bene, sono contenta!"

Arrivò poi Andrea, piuttosto trafelata "Ehm... C'è Maggie?"

"È di sopra con Kara... È successo qualcosa?" Chiese Zari.

"Ecco... Mi è entrato un serpente in casa e sento ruspare nelle fondamenta... Non vorrei ci siano animali pure lì."

Allora Zari andò di sopra per chiamare Maggie, scendendo poi con lei e Andrea, dopo averla salutata, le spiegò la situazione "Va bene, io aiuta!"

"Grazie! Però Alex non c'è, è al lavoro... Ci metteremo un po', per arrivare a casa."

"No problema... Io porto te!"

Le due non dovevano andare a casa della coppia, accanto alla tenuta dei Danvers, ma nel vecchio appartamento di Andrea, che costei si era finalmente decisa a mettere in vendita.

Maggie voleva portarla in spalla in città ma, visto che Andrea era in auto, prese e salì, così l'Omega guidò verso la vecchia casa.

Una volta lì, prima Andrea condusse Maggie dal punto in cui si poteva accedere alle fondamenta "Noi siamo pronte coi sacchi!" Disse Clara, che era lì assieme ad Amaya e Mae.

Maggie sembrò fiutare l'aria e poi si intrufolò di sotto, passando a livello delle fondamenta, tra terra e casa, strisciando "Allora?"

"C'è procione!" Rispose la ragazza e Clara lanciò sotto uno dei sacchetti e Maggie, qualche minuto dopo, uscì, tenendo il sacchetto chiuso con un nodo "Dove portiamo lui e serpente?"

"Da Barry allo zoo!"

Maggie sorrise ed era davvero curiosa di vedere questo zoo e, a destarla dai suoi pensieri, ci pensò Andrea "Vieni... Il serpente l'ho visto qui!"

E, dietro un mobile, le ragazze videro una comune vipera e Maggie, senza paura, prese uno dei sacchetti di yuta da Clara e, con grande rapidità, lo mise sopra il rettile, catturandola.

"Adesso andiamo allo zoo!" Disse Zari e, lasciata casa di Andrea, che fu parecchio grata a Maggie, salirono in auto e si diressero verso lo zoo.

Mae fermò la macchina diversi minuti dopo, un po' fuori città, davanti ad una grande struttura, sia al chiuso che all'aperto e videro Barry, che le stava aspettando.

"Ciao!" Le salutò il ragazzo, facendo loro cenno di seguirlo.

Il giovane le condusse alla zona dei rettili e lì vuotò il sacchetto con la vipera nella sua teca, poi si diressero alla zona dei procioni per liberare quello catturato.

Maggie si guardava attorno.

Quel posto pieno di animali le piaceva tanto.

La ragazza si fermò ad accarezzare una giraffa prima e poi uno struzzo, che si erano avvicinati, dal rispettivo recinto e Maggie, che parlava loro, sembrava essere compresa.

E, sia Barry che le amiche, pensarono comunemente che Maggie era davvero perfetta per questo lavoro.

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Capitolo 13
*** Sempre. ***


Passò una settimana e Maggie aveva iniziato il suo lavoro, rivelandosi molto brava, con Barry che la seguiva, aiutava e le insegnava.

Ma ora la castana era a casa, visto che era appena entrata nel periodo del calore ed era chiusa in stanza.

"Maggie..."

Appena Isobel entrò sentì il chiaro odore chiuse la porta e, prima che potesse parlare o fare qualcosa, Maggie le fu vicina ed avvicinò il viso al suo, inspirando l'odore della mora.

"Tu buona, Isy..."

Istintivamente, la mora cinse con le braccia il collo della castana e mandò la testa all'indietro, miagolando.

Maggie la baciò sul collo e, quando i loro sguardi si incontrarono, le loro labbra si trovarono, dando vita ad un bacio molto dolce ed appassionato.

L'Alpha la prese in braccio, stendendola sul letto e, pian piano, si spogliarono, ammirandosi, ed Isobel scoprì il bel fisico di Maggie, scolpito e ben allenato.

"Non aspettavo altro..."

"Anche io vuole te... Tanto! Io sempre vuole te, da quando conosce."

Le loro labbra si trovarono nuovamente e presto Maggie prese la mora, che gemette, stringendosi a lei e la castana si mosse nell'Omega poi, quando raggiunsero l'apice del piacere, entrambe si marchiarono, diventando compagne per la vita.

Si baciarono nuovamente e nessuna delle due sembrava avere voglia di smettere di amarsi.

Facevano l'amore nel modo più puro e più bello, raggiungendo il culmine più volte. Isobel rimase poi distesa sopra alla castana, ansimando e baciandole il petto "Hai molta energia... Non ti stanchi mai..."

Maggie le carezzava i capelli e le faceva le fusa "Io forte! E poi io tanto ama te, Isy."

"Anch'io ti amo tanto!"

"Io vuole cuccioli con te!"

Isobel sorrise e si sollevò col busto, per fissare la castana "Ne avremo di sicuro, dopo tutto ciò che abbiamo fatto! E non è ancora finita..."

Anche Maggie sorrise e si baciarono ancora, restando poi abbracciate.

Dopo qualche minuto di coccole, Isobel lasciò la stanza per andare a prendere qualcosa da mangiare e bere.

Non si preoccupò di vestirsi, tanto le due erano a casa da sole, ma lasciò un biglietto per Eliza, Jeremiah e le amiche.

Isobel aveva tagliato a pezzetti o spicchi della frutta, mise tutto in un contenitore e prese due bottiglie d'acqua, poi tornò da Maggie.

La castana guardava la foto con gli ara, cresciuti e portati allo zoo da Barry, che Zari le aveva scattato un paio di giorni prima ed Isobel sorrise.

Maggie la baciò ancora e poi mangiarono, tra baci e coccole. Le due non smisero mai di amarsi.

Dopo un paio di mesi, Isobel rivelò a Maggie di essere in dolce attesa, così come lo erano Lena e Mae, con queste tre coppie che avevano deciso di sposarsi a Maggio, il mese delle rose.

E, manco fosse stato fatto apposta, sia Isobel che Lena e Mae partorirono tutte il giorno di Natale.

Lena diede alla luce due maschietti, Mae una bambina ed Isobel due gemelli, maschio e femmina, per la gioia della rispettiva Alpha.

Anche Zari ed Amaya stavano insieme ma, per il momento, non avevano figli.

Ma tutte le coppie sapevano che sarebbero rimaste sempre insieme, senza lasciarsi mai.

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