La mia vita è importante per te?

di marimarufourever99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Le feste di fidanzamento ***
Capitolo 3: *** Un incontro premuritore ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 una bella bugia oppure una brutta verità? ***
Capitolo 5: *** Ritorno a casa, rifugio e viaggio verso la città confinante ***
Capitolo 6: *** Annulla il matrimonio madre o me ne andò via per sempre ***
Capitolo 7: *** Che cosa ci fai qui? Cosa mi è successo? ***
Capitolo 8: *** Il sogno ***
Capitolo 9: *** Sacerdotessa del nord ***
Capitolo 10: *** Legame ***
Capitolo 11: *** Presentazioni ***
Capitolo 12: *** La storia ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO
Kagome é una ragazza aristocratica, nata dalla più nobile stirpe della città, infatti per questo motivo era la più rispettata e amata dalla popolazione. La ragazza aveva appena compiuto 16 anni, viveva in una villa enorme e da quando era piccola suo padre non la faceva mai uscire di casa fino a quando non conobbe Inuyasha, anche lui figlio del potente e ricco generale della città, infatti grazie a lui avevano vinto molte battaglie contro la città vicina, la quale si chiama Sengoku e l'altra città dove viveva Kgome si chiama Fiore. Queste 2 città un tempo andavano d'accordo e vivevano pacificamente, invece con il passare del tempo e con l'avversità che si era creata tra il generale Taisho e la nobile Yuri_inu che entrarono in avversità quando Taisho decise di lasciare la nobile Yuri_inu, perché si era innamorato di una stupida umana invece di lei, visto che lei e Taisho erano demoni e quando il generale si sposò con Izuyoi e ebbero un figlio non diventò né come il padre né come la madre,ma divenne un mezzo-demone(cioè un mezzo umano e mazzo demone)e per questo era sempre allontanato e prendendolo in giro per la sua natura, ma anche se sua madre gli diceva che non doveva preoccuparsi di quello che dicevano gli altri e nemmeno ascoltarli. Ma quando Inuyasha ebbe compiuto 6 anni sua madre morì a causa di una malattia che l'aveva colpita 4 mesi prima del compleanno del figlio. Inuyasha si sentì distrutto quando morì sua madre, perché era l'unica che si preoccupava per lui e vedendola morire davanti hai suoi occhi fu una cosa traumatica,e neanche suo padre riusciva a farlo sorridere.Ora aveva 17 anni e il padre di Kagome lo voleva come suo genero. Invece nel Sengoku la nobile Yuri_inu dopo l'abbandono del marito Taisho ebbe un figlio con i suoi stessi capelli. Ora Sesshomaru aveva 18 anni, lui era un demone ma sopratutto era corteggiato da moltissime ragazze e sua madre non vedeva l'ora di farlo sposare, ma l'unica cosa che voleva ora non era sposarsi, ma era di farla pagare a suo padre per l'abbandono e per aver sposato una stupida umana ed averci fatto anche un figlio.

Madre di Sesshomaru

Madre inuyasha con lui quando era piccolo

Padre di Kagome

Padre di Inuyasha e Sesshomaru

 

Angolo autrice
allora cosa ne penste di questo cappy?vi è piaciuto?
Spero di si non vedo lora di leggere le vostre recensioni alla prossima bellissimi con affetto mary99/haru

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Capitolo 2
*** Le feste di fidanzamento ***


Kagome stava facendo un bellissimo sogno, dove c’era un ragazzo con dei capelli lunghi argentati proprio dello stesso colore della luna, e gli occhi incredibilmente belli del color ambra, e delle fantastiche strisce rosse sulle guance e sulle mani. Improvvisamente il sogno che stava facendo iniziava a farsi sempre più sfocato nel preciso momento in cui si sentì chiamare della sua cameriera personale, che entrò nella camera di Kagome, e aprì tutte le tende per far entrare la fievole luce del sole nella stanza, che aveva iniziato ad accarezzare la faccia di Kagome facendola svegliare definitivamente. Così si alzò dal letto recandosi verso il catino dell'acqua per darsi una rinfrescata al viso e dopo esserselo asciugato si diresse verso il pareo, intanto la cameriera aveva tirato fuori dall'armadio un lungo vestito blu con le maniche lunghe che sarebbero ricadute delicatamente sulle spalle nivee di Kagome. La cameriera una volta chiuso l'armadio si recò con il vestito verso il pareo aiutando la sua padroncina a vestirsi in modo adeguato per la festa per il suo compleanno anche se quest'ultima non sospettava nulla di ciò che il padre aveva in mente per quel giorno speciale. Una volta finito di sistemarle il vestito, iniziò a sistemarle i capelli facendoglieli delicati boccoli che gli ricadevano delicati sulla schiena, e per impedire che gli cadessero davanti alla faccia depositò amorevolmente un piccolo fermaglio sulla sua frangetta. Finita di sistemarsi grazie alla sua cameriera andò al piano di sotto e vide suo padre indaffarato nel sistemare alcune pratiche che riguardavano la città di Fiore. Bankotsu quando vide sua figlia gli fece cenno di accomodarsi a tavola accanto a lui, e solo quando finì di sistemare le pratiche con un sorriso enorme stampato in faccia gli disse:“Oggi ci sarà la tua festa di compleanno, e la cosa più bella è che ci sarà anche la tua festa di fidanzamento.” Kagome che aveva iniziato da poco a fare colazione con pane e marmellata iniziò a tossire sentendo le parole del padre e con voce arrabbiata gli rispose sbattendo le mani sul tavolo:“MA COME PUOI DIRE UNA COSA COSI'....COSI' SENZA NEANCHE CONSULTARMI?MI DISPIACE MA IO NON MI FIDANZERO' MAI CON NESSUNO A MENO CHE NON LO AMO VERAMENTE. E POI LO SAI CHE SONO CONTRARIA A QUESTE COSE. ED ORA SE MI PERMETTI VADO IN CAMERA MIA.” Ma nonostante avesse detto quelle parole si alzò e senza aspettare il consenso del padre uscì dalla sala da pranzo per ritornare ò nella sua camera. Una volta arrivata davanti alla porta della sua camera entrò e dopo essersi richiusa la porta alle spalle, andò verso il suo letto e cominciò a piangere in quanto riusciva a capire, perché suo padre si comportava così nei suoi confronti sapendo perfettamente che odiava i matrimoni combinati senza amore, e mentre stava pensando a ciò iniziò a sentire le palpebre farsi sempre più pesanti fin quando non si addormentò definitivamente.

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Da SESSHOMARU
Intanto nella città di Sengoku la madre di Sesshomaru (Yuri_inu) decise di andare a svegliare suo figlio, perché doveva dirgli una cosa molto importante anche se già immaginava la reazione di suo figlio per la decisione che aveva preso per lui senza nemmeno consultarlo. Quando arrivò alla porta di Sesshomaru entrò senza bussare e rimase sorpresa nel vedere suo figlio ancora dormire pacificamente tra le bracci di Morfeo e per giunta con il sorriso sulle labbra, una cosa assai rara da vedere in Sesshomaru in quanto non sorrideva più da quando suo padre li aveva abbandonati per un altra donna. Yuri_inu rimase ancora più colpita quando senti suo figlio parlare nel sonno e diceva con voce preoccupata:“Per favore non te ne andare. Sei la cosa più bella che mi è mai capita quindi......” Sfortunatamente non riuscì a finire di parlare, perché sua madre stanca di vederlo ancora dormire e preoccupata per quello che stava dicendo lo iniziò a chiamare moltissime volte fino a quando non lo svegliò. Sesshomaru essendo stato appena svegliato dal bellissimo sogno che stava facendo con il suo solito tono di voce sgarbato gli chiese:“CHE VUOI” sua madre sentendo quelle parole non si arrabbiò e ne anche ci rimase male, perché oramai sapeva che quello era il suo carattere e non ci poteva fare nulla, così gli disse con un sorriso sulle labbra:“Sai oggi ci sarà il tuo compleanno finalmente avrai 19 anni non sei contento? Inoltre è ora che ti trovi una compagna e visto il tuo pessimo carattere ho deciso che oggi insieme alla festa per il tuo compleanno ci sarà anche la tua festa di fidanzamento con Kagura, una bellissima ragazza a mio parere ed è l'unica degna di stare al tuo fianco”. Sesshomaru sentendo quelle parole gli rispose con la voce alterata iniziando quasi ad urlare:“NON CI PENSO NEMMENO DI SPOSARMI O DI FIDANZARMI CON QUELLA KAGURA O CHI CHE SIA. LO DOVRESTI SAPER BENE CHE IL MIO UNICO SCOPO NELLA VITA E' QUELLO DI UCCIDERE MIO PADRE PER QUELLO CHE MI HA FATTO.” La madre rimase ha bocca aperta non si aspettava una risposta del genere cioè si aspettava che avrebbe reagito male, ma non pensava che avrebbe di nuovo tirato fuori la questione di suo padre e così gli disse con fare autoritario:“NON MI IMPORTA NIENTE. TE TI FIDANZI E POI QUANDO PARLAVI NEL SONNO STAVI IMMAGINO PARLANDO CON UNA RAGAZZA. E CREDO CHE ERA KAGURA.” Sesshomaru era sempre più alterato e gli chiese:“MA TI IMPORTA SEMPRE DI KAGURA A TE? SE LO VUOI PROPRIO SAPERE NON ERA KAGURA, MA UN'ALTRA RAGAZZA, MA NON MI IMPORTA NEMMONO DI CONOSCELA. E POI IO NON MI FIDANZERO' MAI CON KAGURA, QUINDI ADESSO CANCELLERAI IL FIDNZAMENTO. E ORA VATTENE.” Quando la madre se ne andò Sesshomaru si rimise lungo sul letto e disse tra se e se:“Chi sei? E perché mi sei comparsa in sogno?” Ma mentre stava pensando a questo decise di alzarsi e di andare a fare una passeggiata, per calmare la frustrazione che aveva contro sua madre e schiarirsi le idee.

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Nel frattempo nella città di Fiore Kagome si alzò dal letto e decise ci non andare alla festa pur sapendo che suo padre si sarebbe arrabbiato moltissimo con lei, ma era l'unico modo che gli era venuto in mente anche perché non si voleva fidanzare con Inuyasha, in quanto lo considerava solo un amico e nient'altro. Ma pensando che suo padre se la sarebbe presa con le cameriere e che in più avrebbe fatto una brutta figura con gli invitati decise anche se contro voglia di andare alla sua festa. Dunque si sistemò il vestito che si era leggermente stropicciato dal momento che ci si era addormentata e si ridiede una leggera sistemata ai capelli leggermente spettinati, per ultimo decise di truccarsi leggermente gli occhi e di mettersi un rossetto tendente al rosa. In poco tempo arrivarono tutti gli invitati e così accompagnata da suo padre scese le scale per recarsi al piano inferiore. Il suo compleanno stava procedendo a gonfie vele per lo meno fin quando non sentì suo padre dire a gran voce:“Oggi voglio annunciare che Inuyasha, il figlio del mio miglior amico non che il generale Inu no Taisho che ci ha aiutato a viscere la battaglia contro la città Sengoku, chiederà a mia figlia la sua mano.” Kagome non riusciva a credere alle sue orecchie suo padre voleva che si sposasse così giovane pur sapendo perfettamente che lei non era d'accordo con tutto questo. Inuyasha sentendo quelle parole si avvicinò a Kagome e sotto lo sguardo attento di tutti gli invitati gli disse:“Mi farebbe molto piacere se ci fidanziamo e magari con il passare del tempo se ti va ci potremmo sposare e creare insieme una famiglia.” Kagome anche se titubante decise di rispondere a Inuyasha e gli disse con voce dispiaciuta:“Mi dispiace ma ancora non sono pronta per avere un fidanzato, anche perché io ti considero solo un amico e nient'altro. Scusami Inuyasha, ma non mi piace illudere le persone e questo lo dovresti saper bene” Suo padre sentendo quelle parole si arrabbiò moltissimo, tanto è vero che si vicino a sua figlia e solo quando gli fu abbastanza vicino gli diede uno schiaffo senza tener conto delle persone li presenti. Kagome sentendosi però in imbarazzo se ne andò via correndo senza sapere dove stava andando, lasciando tutti i presenti sorpresi per il comportamento poco gentile di Bankotsu nei confronti di sua figlia . Kagome continuò a correre fin quando non si ritrovò all'interno del bosco,che segnava il confine tra le due città. Ma improvvisamente i suoi pensieri furono interrotti quando sentì uno strano rumore e............

 

-Vestito per la festa di compleanno/appuntamento-

-Vestito di compleanno-

-Kagome nel suo letto-

-Sesshomaru che pensa alla ragazza misteriosa-

-Angolo autrice-

Allora che ne pensate spero che vi piaccia questo capitolo. Non vedo lora di ricevere le vostre recensioni a presto e mi raccomando continuate a seguirmi

 

con affetto mary99/haru
bye bye a presto
vi amoooooo!!!!!!!!!!! alla prossima 

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Capitolo 3
*** Un incontro premuritore ***


Kagome ormai non sapeva dov'era finita visto che non era mai uscita dal castello per cui non aveva mai visto la città, e questo perché secondo il padre l'unica cosa che doveva fare era stare a casa e svolgere le mansioni domestiche, ma se proprio vogliamo dirla tutta neanche quello poteva fare visto che ci pensavano le domestiche. Per cui l'unica cosa che poteva fare“nella sua prigione”era stare chiusa nella sua camera o vedere dal giardini il leggiadro volo degli uccelli della voliera del loro castello. I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì uno strano rumore provenire dalla fitta boscaglia, si girò e andò lentamente verso la fonte del rumore fin quando non si ritrovò improvvisamente distesa a terra con un enorme peso che le schiacciava il corpo a terra, così quando riaprì gli occhi si ritrovò faccia a faccia con un ragazzo a lei sconosciuto, Quando finalmente riuscì a trovare la forza di parlare cominciò a urlare e gli chiese:“p-p-per f-f-f-favore t-ti p-p-potresti t-togliere?” il ragazzo ancora sopra il corpo di Kagome si tolse e gli disse:“ma chi ti credi di essere stupida ragazza”. Kagome sentendo quelle parole si infuriò e così gli rispose alterata:“MA COME TI PERMETTI NEANCHE MI CONOSCI, PERCHE' MI TRATTI COSI'?”, ma non appena i loro occhi si incatenarono l'uno con l'altro riuscirono a riconoscersi, ma decisero di non dire niente, perché nessuno dei due aveva intensione di farsi deridere dall'altro, e perché volevano tenersi dentro le emozioni provate nel sogno. Improvvisamente il ragazzo cominciò a parlare e gli disse con un tono di voce più pacato:“Come mai stai in un posto del genere tutta sola? Non che mi importi ma qui ci sono molti farabutti e non è bello per una ragazza come te stare sola soletta, ti potresti fare male.” Kagome sentendo quelle parole si innervosì moltissimo, non capiva chi si credeva di essere, non era mica suo padre o per giunta sua madre. Però aveva anche capito che quel ragazzo in qualche modo la voleva avvertire e proteggere anche se la mano sul fuoco non ce l'avrebbe messa, per paura di scottarsi. Sesshomaru e Kagome continuarono a palare fino a quando quest'ultima non gli chiese:“posso sapere come ti chiami?” il ragazzo facendo un grugnito trattenuto tra le labbra le rispose:“se ci tieni tanto il mio nome è Sesshomaru”, ma improvvisamente il silenzio tra i due iniziò a farsi sempre più pesante fin quando non gli chiese incuriosita“potrei sapere anche come si chiamano i tuoi genitori?” Sesshomaru sentendo quella domanda si arrabbiò moltissimo e gli disse con voce glaciale:“MA CHI TI CREDI DI ESSERE PER FAMI QUESTE DOMANDE? E COMUQUE NON SONO AFFRI TUOI. IO NON VI HO MICA CHIESTO COME SI CHIAMANO I VOSTRI GENITORI? E INOLTRE NON MI PIACE L'IDEA DI DIRE A UNA SCIOCCA PRINCIPESSINA DI CUI NON CONOSCO NEMMENO IL NOME, LE MIE COSE PERSONALI.” Kagome sentendo quelle parole ci rimase malissimo in quanto non si aspettava una risposta del genere da parte del ragazzo, ma d'altronde doveva immaginare che certe cose si potevano chiedere solo alle persone conoscenti, ma non gli importava niente in quel momento delle buone maniere, questo perché si sentiva legata a lui e voleva conoscere tutto di lui, per cui pur sapendo che si sarebbe arrabbiato moltissimo gli rispose determinata:“Beh voi non me lo avete chiesto. Se me lo chiedevate io ve lo avrei detto. Comunque sia il mio nome è Kagome e dovete sapere che io ho solo mio padre che si chiama Bankotsu, in quanto mia madre è morta quando ero molto ma molto piccola, quindi ho solo lui e vuole a tutti i costi che sposi il figlio del suo migliore amico, ma lo considero solo un amico e quando gliel'ho detto mi ha dato uno schiaffo davanti a tutti gli invitati e imbarazzata me ne sono andata il più velocemente da li. Ecco perché sono qui” Sesshomaru sentendo quelle parole si sentì uno stronzo a causa di quello che gli aveva detto poco prima, ma dal momento che non voleva far vedere suoi sentimenti che stava provando gli disse:“A me non mi importa niente di ciò che ti è successo e tanto meno chi è tuo padre, ma se vuoi proprio sapere chi sono i miei genitori te lo dirò, anche se non ne sono fiero. Mio padre si chiama Taisho ed è uno dei più grandi demoni cane e non che un grande generale che però mi ha abbandonato per una stupida umana con cui ha avuto un figlio di nome Inuyasha. Invece mia madre si chiama Yuri_inu e vuole ha tutti i costi farmi sposare con Kagura, ma visto che il mio unico obbiettivo è uccidere mio padre ho deciso di non presentarmi alla mia festa di compleanno.” Kagome sentendo che era il suo compleanno tirò fuori dal suo vestito un piccolo regalo di poco conto, un piccolo ciondolo con un rosario e anche se titubante glielo diede e gli disse sorridendogli:“Auguri Sesshomaru lo so che non ti piacerà questo ciondolo, ma ho voluto dartelo non per compassione e neanche perché voglio sembrare dolce hai tuoi occhi, ma perché mi piaceva darti qualcosa di mio. E poi ti devo dire una cosa importantissima........... io lo conosco Taisho è il migliore amico di mio padre Bankotsu e quindi se ti serve qualcosa me lo puoi chiedere” Sesshomaru sentendo quelle parole gli chiese:“abita ancora con quella stupida umana?” Ma Kagome gli fece di no con la testa allora lui prosegui:“come mai?” allora Kagome gli rispose con voce triste:“è morta a causa di una malattia.” Sesshomaru a quel punto disse alzandosi in piedi:“è tardi forse è ora di tornare ha casa che ne dici, andiamo?” Kagome fece di si poi aggiunse:“ma mi accompagni?” lui fece di si con la testa, tanto che durante il tragitto verso il castello dove abitava Kagome tra i due calò il silenzio e nessuno dei due aveva intenzione di romperlo. Una volta arrivati Kagome ringraziò con un leggero inchino Sesshomaru e prima di salutarlo definitivamente gli diede un veloce bacio sulla guancia e si avviò versò l'ingresso del castello, e solo quando la vide entrare Sesshomaru ritorno a casa. Una volta tornati ognuno nelle proprie rispettive casa e senza rivolgere la parola ai loro genitori andarono a dormire.

-Bacio di Kagome a Sesshomaru per ringraziarlo-

 
 
-Kagome saluta Sesshomaru-

-Angolo autrice-
Spero che questo cappy vi piaccia alla prossima con affetto mary99/haru
ps scusate per il ritardo :)

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 una bella bugia oppure una brutta verità? ***


Kagome ormai non voleva più parlare con suo padre non perché lo odia, ma perché si vergogna per quello che aveva fatto alla festa. Non voleva che suo padre venisse deriso, ma neanche che la costringesse a sposare una persona che non ama e tanto meno sposarsi con un suo amico a causa di uno stupido un capriccio di suo padre, solo perché voleva più potere e più rispetto da parte dalle famiglie più rispettate non che agiate, senza comunque tralasciare tutti le altre famiglie. Kagome voleva soltanto che suo padre stesse con lei e che passasse un po' più tempo con lei, invece che con tutte quelle persone importanti. Da quando era successo quel fatto lei e suo padre non si erano più parlati e la cosa che gli dava più fastidio era che suo padre la stava evitando a tutti in tutti i modi possibili e inimmaginabili, ma dall'altro canto Kagome era sempre più determinata a scoprire, perché suo padre si comportasse in quella maniera, tanto che era sicura quasi al 99,99% che gli stava nascondendo qualcosa e lo voleva scoprire a tutti i costi. Quel giorno suo padre come ogni giovedì andò a fare una passeggiata a cavallo, così Kagome approfittò della sua assenza per andare nel suo studio. Una volta entrata iniziò a cercare le prova che suo padre le stesse nascondendo qualcosa, ma nonostante avesse cercato ovunque non riuscì a trovare nulla tanto che inizio a pensare che si era immaginata ogni cosa. Improvviso sentì dei passi che si stavano avvicinando allo studiò , cosi non sapendo cosa fare decise di nascondersi all'interno del grande armadio presente nello studio dove suo padre ci teneva i mantelli non che tutti i trattati di pace con gli altri paesi. Fece appena in tempo a nascondersi nell'armadio, che vide entrare nello studio un servo che osservando tutta quella confusione nello studio decise di mettere tutto in ordine prima dell'arrivo del suo padrone. Intanto Kagome rimase immobile all'interno dell'armadio sperando che il domestico non la scoprisse, e solo quando il maggiordomo del padre aveva finito di pulire, uscì dall'armadio e decise di andare nella sua camera da letto, anche se ripensandoci decise di cercare le prove che gli stava nascondendo qualcosa nell'ultimo posto in cui era certa di trovarle e cioè nella camera da letto di suo padre dal momento che rientrato solo dopo il tramonto. Così ci si recò, ma anche li cercò ovunque ma non trovò nulla, fin quando il suo sguardo non cadde sulla libreria dove vide un libro fuori posto e quando lo prese tra le mani vide dietro di esso una cassaforte, sulla quale era ancora inserito il codice. Velocemente Kagome prese un pezzo di carta dalla scrivania del padre e ci scrisse il codice che era:09131970, una volta ricopiato aprì la cassaforte e al suo interno trovò un diario dove sopra di esso c'era scritto il nome di suo padre. Non capiva per quale motivo c'era scritto il suo nome così cominciò a leggere molto attentamente il contenuto del libro.

INIZIO LETTURA

Caro Diario, è da un po' di giorni che cerco di capire quali siano i miei veri sentimenti per colei che viene considerata la compagna di Naraku, è la persona di cui mi sono innamorato, ma sfortunatamente lei neanche mi guarda. Ma in qualche modo riuscirò a mettermi con lei,anche se dovessi uccidere quel verme di Naraku.

[16/12/1998]
Caro Diario, oggi ho visto Kisaki che si stava baciando con Naraku proprio davanti a me, non so come spiegarmi ma sentivo dentro di me una forte sensazione di odio nei loro confronti, tanto che avevo voglia di ucciderlo, perché nessuno a parte me poteva toccare la mia donna. Avevo già in mente un piano per riprendermela.

[17/12/1998]
Caro Diario il piano che avevo in mente non ha funzionato, anzi ha portato Kisaki nelle sue braccia e a quanto pare quei 2 passeranno la notte insieme e non voglio che ciò accada assolutamente. Forse se mi invento qualcosa di brutto loro due si lasceranno e lei sarà tutta mia.

[18/12/1998]
Caro Diario, oggi Kisaki mi ha raccontato dal momento che per lei sono il suo migliore amico, che ha passato la notte con Naraku, dopo che gli ha chiesto di sposarla e lei ha accettato. Io non so più che inventarmi, quando me lo ha detto una parte di me ha provato talmente tanta odio che era come se avessi il potere di distruggere il mondo. L'avevo persa veramente e non ci potevo credere.[…............]

[24/12/1998]
Caro Diario, Kisaki è incinta e quando ce lo ha detto (cioè a lui e Naraku) Naraku era al settimo cielo e io ero rimasto scioccato era veramente la fine, non mi sarei mai potuto mettere con lei neanche se passassero 10000 anni.

[25/12/1998]
Caro Diario, oggi l'unica persona che abbia mai amato si è sposata con Naraku e da oggi in poi vivranno come una vera e propria famiglia. Pensando e costruendo la stanza per il/la loro bambino/a. Mi hanno detto come vogliono chiamare il bambino se è femmina, Kagome e se era un maschio lo averebbero chiamato Kaname. Io non lo posso proprio accettare.

[24/06/1999]
Caro Diario, ho fatto una cosa orribile oggi ho ucciso la madre di Kagome solo perché dopo averla baciata lei mi ha respinto e per la frustrazione e la rabbia che mi accecava senza pensarci due volte l'ho uccisa. Purtroppo però in casa non c'era Naraku ed ora mi sono portato con me la piccolina e la crescerò come mia figlia, non rivelandogli mai la verità dei fatti. Spero soltanto che non venga mai a scoprire la verità, perché non lo potrei sopportare, da oggi è l'ultima volta che scrivo su questo diario. Grazie per avermi ascoltato fino adesso arrivederci.

FINE LETTURA

Le lacrime iniziavano a scendergli copiose dagli occhi percorrendogli tutto il viso per poi ricadere al suolo. Non riusciva a credere a quello che aveva letto, non riusciva a capacitarsi che il padre che aveva sempre creduto essere tale non lo era,era disgustata da ciò che aveva fatto a sua madre, tanto che non lo voleva più vedere e per questo era decisa di andarsene da quella casa. Così uscì molto velocemente dalla stanza da letto di suo padre e correndo verso la sua stanza iniziò a fare la propria valigia, ma prima di andarsene gli scrisse soltanto una piccola lettera nella quale c'era scritto:“Mi hai mentito abbastanza, sei solo una persona meschina. Come hai potuto uccidere mia madre, dovevo capire che non sei mio padre, ma sono stata folgorata dalla tua finta gentilezza nei miei confronti, e a quanto pare ho avuto sempre una considerazione sbagliata di te. Addio e non venirmi a cercare.”
Rilesse velocemente la lettera e la deposito sul suo comodino mettendola ben in mostra, dopo aver fatto ciò usci velocemente dalla sua camera e iniziò a corre velocemente lungo le scale per non farsi vedere dai maggiordomi, dalle sue dame di compagnia e dai camerieri, così finalmente quando arrivò alla porta prima di aprirla si guardò intorno e solo quando non vide nessuno aprì la porta cercando sempre di non farsi sentire. Una volta uscita guardò il castello per l'ultima volta dicendo soltanto con voce triste:“ Addio per sempre mia dolce e cara casa” e mentre disse quelle parole iniziò gli occhi pizzicarli e sentirli inumidirli e ritorno nel bosco dove il giorno prima aveva incontrato Sesshomaru, decisa di andare alla città vicina sapendo che il suo falso padre non sarebbe mai andata a cercarla li o per lo meno così credeva.

-Kagome che piange per l'accaduto-

-Kisaki(madre di Kagome) primo mese di gravidanza-

-ANGOLO AUTRICE-

scusate per il ritardo ma a causa della scuola non riesco ad aggiornare assiduamente ma mi farò perdonare durante le vacanze di natale.
Comunque passando alla storia che ne dite? Vi piace?
spero di si alla prossima con affetto la vostra

Mary99/haru bye bye

 

 

 

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Capitolo 5
*** Ritorno a casa, rifugio e viaggio verso la città confinante ***


Poco dopo che Kagome se ne era andata, Bankotsu era rientrato al castello dopo una lunga passeggiata con il suo fedele destriero Apollo, un bellissimo cavallo bianco anglo-arabo di 15 anni. Una volta rimesso il suo cavallo nelle stalle, entrò in casa dove c'era ad aspettarlo il suo maggiordomo personale, che nel momento che lo vide gli disse facendo un lieve inchino:“ ben tornato padrone, mi dia la sua giacca.” Bankotsu gli lanciò direttamente la giacca in faccia e con tono autoritario gli disse:“preparami un bagno caldo e quando avrò finito di farlo chiama Kagome le voglio parlare.” vedendo che il maggiordomo era ancora il gli urlò contro dicendogli:“ ANCORA SEI QUI MI SEMBRA DI AVERTI DATO UN ORDINE DATTI UNA MOSSA O TI LICENZIO. CERTO CHE OGGI GIORNO I SERVI NON SONO PIU' QUELLI DI UNA VOLTA.” dicendo ciò lasciò il maggiordomo e si recò nella sua camera. Solo quando si avvicinò alla libreria si accorse che il libro che nascondeva la cassaforte era stato rimesso apposto in un modo diverso da come lo aveva messo lui, così spaventato lo allontano permettendogli così di vedere completamente la cassaforte, ma vedendola senza combinazione si sentì sollevato così rimise il libro da dove l'aveva preso per nascondere di nuovo la cassaforte e recarsi in bagno dove lo stava attendendo il suo maggiordomo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Intanto da Sesshomaru

Sesshomaru dal giorno che era ritornato dalla foresta non faceva altro che pensare maledicendosi a quella fragile umana che aveva incontrato, tanto che ogni volta che sua madre gli parlava del matrimonio con Kagura si alterava e per evitare di litigarci se ne andava lasciandola inconsiderata. Di fatto da quando era ritornato dalla foresta aveva si e no parlato con sua madre due o tre volte, la quale non perdeva mai occasione per ricordare a suo figlio che doveva sposare Kagura per avere in questo modo una prole di demoni pura e non inutili mezzi-demoni come quel cane rognoso di Inuyasha.
Come ogni mattina Yuri_inu si recò nella camera di suo figlio per informarlo che aveva deciso che tra meno di due settimane si sarebbe sposato con Kagura volente o nolente. Così lo svegliò poco aggraziatamente e una volta che Sesshomaru si svegliò gli disse con voce autoritaria:“tra due settimane ti sposerai con Kagura, è stato tutto già fissato vedi di non scappare o te la vedrai con me.” Sesshomaru sentendo quelle parole pur essendo ancora stordito dal sonno iniziò a urlargli contro e le disse:“MA SEI IMPAZZITA TI HO GIA' DETTO CHE NON MI SPOSERO' MAI E CHE L'UNICO MIO OBBIETTIVO E' DI UCCIDERE MIO PADRE. IN PIU' QUELLA LI NON LA SOPPORTO PRORPIO MI URTA IL SISTEMA NERVOSO, COME STAI FACENDO TE MADRE IN QUESTO MOMENTO. PER CUI VEDI DI ANNULLARE IL MATRIMONIO O SARO' COSTRETTOA USARE LE MANIERE FORTI. VEDI DI OCCUPARTI TU DELLA SITUAZIONE.” dicendo ciò si alzo dal letto e vedendo che sua madre non se ne era ancora andata dalla sua camera aggiunse irritato:“ VOGLIO CHE QUESTA STUPIDA FACCENDA DEL MATRIMONIO SIA ANNULLATA QUANDO RITORNERO' A CASA. ORA SE NON TI DIAPIACE MADRE VOGLIO CAMBIARMI. QUINDI USCITE DALLA MIA STANZA.” Sentendo ciò Yuri_inu uscì dalla stanza del figlio arrabbiata per il comportamento di Sesshomaru nei suoi confronti e soprattutto perché non voleva sposare la sua adorata Kagura, ma sapeva che prima o poi suo figlio avrebbe cambiato idea, per cui per il momento non aveva intenzione di annullare il matrimonio, anzi prese la palla in balzo e decise di invitare Kagura per cena così che potesse sedurre suo figlio e fargli cambiare idea, così con il sorriso sulle labbra si diresse verso il suo studio e scrisse velocemente una lettera che diede alla sua dama di fiducia affinché la recapitasse alla sua legittima proprietaria.

Intanto Sesshomaru aveva finito di prepararsi e senza dire una parola a sua madre, andando nelle stalle per prendere il suo purosangue, così da dirigersi nella sua residenza estiva dove si poteva rilassare in santa pace senza che sua madre lo potesse ancora assillare con la questione del matrimonio.

Il tragitto per arrivare alla sua residenza fu più breve di quanto si ricordasse e una volta arrivato, smontò da cavallo e lo lasciò libero di correre in quella lunga distesa d'erba. Mentre il suo cavallo correva spensierato salendo e scendendo dalle colline circondanti la villa, Sesshomaru entrò e trovo il suo servitore Jaken intento ad accende il fuoco per riscaldare un po' la tenuta e solo quando senti chiudere la porta si rese conto che era tornato il suo padrone, cosi con un leggero inchino chiese cordialmente:“ben tornato padron Sesshomaru, vuole che le porti qualcosa di caldo?” Sesshomaru lo guardo e con il suo fare freddo e distaccato gli disse:“Sta zitto Jaken voglio riposare e basta. Evita di far rumore o ti ammazzo.” dicendo ciò iniziò a salire le scale lasciandosi dietro di se un Jaken sconvolto e allo stesso tempo terrorizzato dalle parole del suo padrone.

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Bankotsu aveva da poco finito di lavarsi, nel frattempo il suo maggiordomo si era recato verso la camera di Kagome e dopo aver bussato diverse volte senza sentire nessuna risposta al suo interno decise di entrare. Una volta al suo interno si stupì nel trovare la stanza vuota, perché non l'avevano vista uscire dalla residenza, così mentre stava per richiudersi la porta alle spalle vide con la coda dell'occhio una lettera appoggiata sul comodino. Senza sprecare altro tempo l'andò a prendere e vedendo che il destinatario era il signor Bankotsu si affretto a portargliela, non curandosi minimamente di chiudersi alle spalle la porta della camera della signorina Kagome.
Si diresse a passo spedito verso la stanza del suo signore arrivando nel preciso istante in cui Bankotsu stava uscendo, così con voce affannata dalla leggera corsa che aveva fatto gli disse:“s...signore anf....anf questa l'ho trovata nella camera della signorina Kagome, sop.... sopra anf anf è riportato il vostro nome.” Bankotsu vedendo la scritta riconobbe subito la calligrafia di sua figlia cosi gli strappò la lettera dalle mani iniziando a leggerla velocemente comprendendo immediatamente a cosa si stava riferendo sua figlia e come scosso da un brivido di freddo tornò correndo come una furia in camera. Apri la cassaforte vedendola vuota privata di quel diario che in tutti quegli anni aveva mantenuto il segreto del suo orribile segreto e senza neanche pensarci iniziò a urlare come impazzito contro il suo maggiordomo:“DOVETE TROVARE IMMEDIATAMENTE KAGOME E QUANDO L'AVRETE RIPORTATA QUI, SI SPOSERA' SUBITO CON INUYASHA. NON PUO' ROVINARE TUTTI I MIEI PIANTI QUELLA STUPIDA RAGAZZINA, VA A CERCARLA E FATTI AIUTARE DALLE GUARDIE. MUOVITI.” dicendo ciò il maggiordomo usci immediatamente dalla camere dicendo tutto alle guardie, che partirono immediatamente per ricercare la signorina Kagome.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Intanto da Kagome

Da quando se ne era andata dal castello Kagome aveva continuato a camminare senza sosta, in quanto aveva paura che suo padre l'avrebbe trovata e riportata a casa, ed è per questo motivo che non vedeva l'ora di superare il confine tra le due città, in quanto era più che sicura che li suo padre non l'avrebbe mai cercata a causa della rivalità che c'è tra i due regni. Così continuò a camminare senza ascoltare la stanchezza che stava provando in quel momento, camminando sempre più velocemente e solo dopo aver percorso tutta la foresta raggiunse finalmente il confine tanto che quando lo oltrepassò decise di rallentare il passo e riprendere fiato.
Proprio nel momento in cui si stava per mettere a sedere su un masso senti delle gocce di acqua cadergli addosso e in poco tempo iniziò un fortissimo temporale con tuoni e fulmini, così Kagome dovette ricominciare a correre per riuscire a trovare un riparo per la notte, ma proprio quando si stava per arrendere alla stanchezza vide in lontananza una villa dalla quale usciva del fumo, così con le ultime forze che aveva in corpo raggiunse la residenza vista in lontananza e quando bussò alla porta vide un piccolo demone verde somigliante a un kappa aprirla. Quando il demone vide Kagome disse con voce arrogante:“Vattene via da qui ragazzina il mio padrone sta dormendo e non vuole essere disturbato soprattutto da un umana come te.” Kagome lo stava guardando con dolcezza e gli chiese gentilmente:“ la prego signor demone ho bisogno di un posto dove potermi riparare non vi darò fastidio e mi scuserò domani stesso con il vostro padrone quando si sveglierà. Vi prego fatemi entrare.” dicendo ciò fece un leggero inchino, ma il piccolo demone verde disse alzando troppo la voce:“FORSE NONO SONO STATO CHIARO STUPIDA RAGAZZINA, TE NE DEVI ANDARE E NON FARE Più RITORNO O SARO' COSTRETTO A USARE LE MANIERE FORTI. SONO STATO ABBASTANZA CHIARO.” dicendo ciò rientro e proprio quando stava per chiudere la porta in faccia a Kagome, si paralizzò all'istante perché sentì la voce di Sesshomaru alle spalle dirgli:“ Che cosa stai facendo Jaken ti avevo detto di non fare rumore, guarda che ti ammazzo.” detto ciò Jaken tremante si girò verso il suo padrone e gli rispose:“c'è una stupida umana qui fuori che vuole entrare, ma l'ho cacciata.” Sesshomaru sentendo dire da Jaken che c'era un'umana fuori dalla villa, si mosse involontariamente dirigendosi verso la porta con l'intendo di aprirla e solo quando l'apri si ritrovò di fronte Kagome completamente bagnata e tremante, tanto che l'unica cosa che riuscì a dirgli fu:“Cosa ti è succeso?”, ma non ricevette nessuna risposta, perché Kagome ormai sfinita cadde e prima che toccasse terra Sesshomaru la prese tra le sue braccia accorgendosi che quella fragile umana stava continuando a tremare come una foglia, nonostante fosse svenuta.....

 

-Bankotsu arrabbiato-

 

Sesshomaru arrabbiatocon sua madre

 

 

Jaken

 

-Angolo dell'autrice-
Scusatemi per il mio enorme ritardo nel pubblicare questa storia, ma finalmente ho deciso di rimettere le mani su questa storia con l'intento di terminarla spero che il capitolo sia di vostro gradimento. E spero che vi piaccia?

Alla prossima con affetto la vostra

Mary99/haru bye bye

 

 

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Capitolo 6
*** Annulla il matrimonio madre o me ne andò via per sempre ***


Pov' Sesshomaru

Portai Kagome all'interno della mia villa seguito naturalmente a ruota da Jaken, che seppur ancora sconvolto per il mio comportamento nei confronti di quell'umana, decise di parlare anche se titubante:“Padron Sesshomaru, perché ha fatto entrare quest'insulsa umana nella sua villa, non capisco.”lo guardai, ma non gli risposi, perché innanzitutto non gli dovevo dare nessuna spiegazione per ciò che facevo, e soprattutto perché non lo sapevo neanche io come mai mi stavo comportando in questo modo nei confronti di quest'umana. Così iniziai a salire le scale che conducevano al piano superiore, entrando in una delle numerose camere degli ospiti presenti nella villa e solo dopo aver spostato le coperte l'adagiai sul letto, per poi coprirla immediatamente per evitare che sentisse troppo freddo dal momento che già stava tremando. Dopo aver fatto ciò mi girai verso Jaken e gli dissi con voce calma:“Jaken occupati dell'umana. Io devo ritornare a casa. Appena potrò ritornerò qui, per ora l'affido a te.” Con tale affermazione vidi ancora una volta il mio servo stupito, ma si riprese molto velocemente e mi rispose con voce rassegnata:“come desidera, padron Sesshomaru.” Detto ciò mi diressi verso l'uscita della stanza, ma prima di uscire guardai un ultima volta il viso arrossato di Kagome ancora tremante, per poi recarmi al piano inferiore. Una volta uscito dalla villa chiamai il mio fedele destriero che arrivò immediatamente, anche se era ancora bagnato a causa della pioggia. Così prima di salirci, gli accarezzai la criniera presi dalle stalle una coperta cercando di asciugarlo al meglio. Una volta finito di asciugarlo saltai sulla sua groppa per poi ritornare al castello, dove mi aspettava mia madre per cenare insieme. Partì a tutto galoppo così da raggiungere il palazzo prima dell'ora di cena, per diminuire di fatto il tempo d'arrivo e non far spazientire in questo modo mia madre, attraversai un piccolo bosco che presentava poche alberi, ma una fitta rete di cespugli che mi permisero di raggiungere velocemente il castello. Questo perché il bosco di se per se non era molto lungo ci voleva poco per percorrerlo. Quando arrivai all'ingresso del palazzo mi stavano attendendo il vecchio Totosai insieme alla piccola Rin che vedendomi mi dissero in coro con voce calma:“ben tornato padron Sesshomaru. Se vuole lasciare il cavallo a noi.” dicendo ciò i due allungarono la mano verso il cavallo, così scesi da li e senza dire una sola parola mi diressi verso l'entrata del palazzo dove vidi mia madre attendermi. Quando mi vide comparve sulle sue labbra un enorme sorriso e non appena mi avvicinai abbastanza a lei mi disse:“Ben tornato figlio mio. Abbiamo una visita speciale, vai a cambiarti e raggiungici in sala da pranzo.” Capendo che mi stava nascondendo qualcosa guardai mia madre per cercare di capire di cosa si trattasse, ma non riuscendo a vedere nessun tipo di esitazione nel suo sguardo mi diressi nella mia camera, per prendere dei vestiti e recarmi in bagno. Dove mi feci una doccia veloce così da togliermi di dosso sudore e soprattutto per rinfrescarmi un po'. Una volta finito di lavarmi uscì dalla doccia mettendomi intorno alla vita un asciugamano. Nel frattempo che aspettavo che il mio corpo si asciugasse, iniziai a pettinarmi per poi tamponarli leggermente con un asciugamano i capelli così da poterli asciugare velocemente. Appena finito di asciugarmi il corpo, mi misi il mio solito kimono che è per la maggior parte bianco, con un favo rosso ed una corona di fiori sul colletto e sulle maniche e indossai un Sashinuki Hakama che allacciai alle caviglie, per produrre in questo modo il famoso effetto "pallone". Una volta finito di prepararmi mi diressi verso la sala da pranzo e proprio nel momento in cui apri la grande porta di legno di Castagno(un legno duro dalla fibratura elicoidale. Particolarmente resistente all’umidità e caratteristico per la sua longevità)vidi al suo interno mi madre e Kagura parlare e ridere tra di loro, ma si azzittirono nel momento che mi videro, questo perché Kagura vedendomi iniziò a corrermi incontro per abbracciarmi. Proprio quando mi stava per raggiungere con il suo solito sorriso stupido stampato in faccia, la superai e mi avvicinai con passo veloce a mia madre per avere una spiegazione di ciò che stava combinando, così con voce alterata gli dissi:“MADRE MA SIETE IMPAZZIATA CHE COSA CI STA FACENDO QUI, QUESTA STUPIDA. MI SEMBRAVA DI ESSERE STATO CHIARO, VOGLIO L'ANNULLAMENTO DI QUESTO STUPIDO E INDESIDERATO MATRIMONIO O NON MI SONO SPIEGATO.” mia madre mi guardò e sorridendomi mi rispose:“ma figlio caro, come puoi annullare il matrimonio non vedi che Kagura è innamorata di te, almeno provateci ad andare d'accordo così da vedere come vanno le cose per poi decidere non credi?” dicendo ciò cercò di toccare la mia spalla, ma non ci riuscì perché mi allontanai da lei, iniziando di fatto a incamminarmi verso l'uscita della sala da pranzo così da non ascoltare più quelle stupidaggini sul matrimonio. Ma venni bloccato da Kagura che prendendomi per un braccio facendolo scontrare contro il suo seno mi disse guardandomi con malizia:“Dai Sesshomaru sono sicura che riuscirò a soddisfare tutti tuoi desideri rendendoti il demone più potente del mondo e non solo.” Dopo aver detto quelle parole iniziò a toccarmi il petto con l'altra mano cercando di introdurla nel mio kimono per riuscire in questo modo a toccare la mia pelle senza curandosi della presenza di mia madre che ci stava guardando sorridente come non mai, anzi aveva iniziato ad incamminarsi verso l'uscita così da lasciarci soli.

Non accettando più il comportamento sia di mia madre che di Kagura allontanai bruscamente il mio braccio dal suo seno, una volta fatto ciò allontanai la sua mano da sotto il mio kimono e con voce arrabbiata e gelida gli dissi:“FORSE NON MI SONO SPIEGATO VATTENE IMMMEDIATAMENTE DA QUESTA VILLA, NON SEI PIU' LA BEN ACCETTA QUI., INVECE VOI MADRE SE NON ANNULLATE IMMEDIATAMENRTE IL MATRIMONIO ME NE ANDRO' DA QUI E NON MI VEDRETE MAI PIU'. ANZI ME NE VADO IMMEDIATAMENTE E SPERO CHE AL MIO RITORNO KAGURA SE NE SIA ANDATA.” dicendo ciò iniziai ad incamminarsi verso l'uscita, ma prima che me ne potessi andare mia madre iniziò ad urlarmi contro dicendomi:“ SESSHOMARU SE TE NE VAI ORA NON RITORNARE MAI PIU' QUI, SONO STATA CHIARA?” Mi girai verso mia madre e con un sorriso sulle labbra aggiunsi:“ se non mi dai altra scelta madre è quello che farò” dicendo ciò, uscì dalla sala da pranza sapendo che non potevo più tornare indietro, dopo ciò che avevo detto.

 

-Kagura-

Kagura - Inuyasha by ConstrutoresCLS on DeviantArt

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Capitolo 7
*** Che cosa ci fai qui? Cosa mi è successo? ***


POV' Sesshomaru

Dopo aver lasciato la sala da pranzo consapevole di non poter ritornare indietro dalla decisione presa di non sposare Kagura, salì al piano superiore per andare a prendere i miei vestiti e porli all'interno di una borsa. Aprì l'armadio e ne estrassi la mia armatura e le mie due spade Tenseiga e Bakusaiga che mi accompagnavano sempre in tutto ciò che facevo. Finito di prendere tutto uscì dalla stanza richiudendomi dietro la porta, per poi riscendere al piano inferiore e recarmi verso la porta di ingresso del castello.

Una volta uscito andai alle stalle e li vidi Rin e Totosai intenti a strigliare e a pulire i box dei cavalli, così avvicinandomi a loro gli dissi con la mia solita voce distaccata:“ Verrete con me nella mia residenza estiva. Prendete dei cavalli e sellateli, vi do 10 minuti prima di partire.” Dicendo questo tirai fuori il mio purosangue un mustang baio e gli misi la sella, aspettando che anche Rin e Totosai finissero con i loro. Una volta finito partimmo tutti e tre verso la mia residenza estiva.

Durante il viaggio verso la residenza non abbiamo avuto nessun tipo di intoppo o per lo meno fu così, fin quando non siamo arrivati a destinazione, perché li il cavallo di Rin cercò di disarcionarla. Vedendo tale scena scesi velocemente dal cavallo e cercai di tranquillizzare quello della piccola umana, ma l'unica cosa che riuscì a ottenere fu un calcio contro il mio stomaco e proprio quando Rin stava per cadere a terra, seppure sentendo un dolore acuto allo stomaco, mi mossi velocemente prendendola così prima che cadesse a terra.

Quando l'umana aprì gli occhi mi disse con voce tremante:“ grazie mille padron Sesshomaru” io non l'ascoltai molto sia perché non mi interessava, ma soprattutto sia perché in quel momento stavo provando dolore, così la feci scendere dalle mie braccia e senza degnarla di una parola iniziai a recarmi all'interno della residenza. Una volta entrato salì al piano superiore dove speravo di trovare Jaken e quando entrai nella stanza degli ospiti dove si trovava Kagome non lo trovai lì, ma al contrario trovai la fanciulla sveglia, anche se ancora aveva le gote arrossate e il battito cardiaco accelerato. Prima che potessi dirle qualcosa la testa cominciò a girarmi, tanto che iniziai a vedere tutto intorno a me nero e l'unica cosa che riuscì a sentire prima di svenire fu la voce di Kagome che continuava a chiamarmi.

Aprì gli occhi di scatto. Portai la mano alla nuca a causa del gran mal di testa che stavo provando. Cosa diavolo è successo? Provai ad alzarmi, ma un forte giramento di testa mi fece ricadere su …. su un letto? Quando ci sono arrivato? Non mi era mai capitato di trovarmi in questo stato e soprattutto in queste condizioni fisiche. Cerco di mettere a fuoco l'ambiente circostante e riuscì a capire che mi trovavo nella mia camera da letto, grazie alla presenza di una grande armadio accanto al quale vidi un altra delle mie spade Tokijin, che può emettere potenti scariche di pura energia maligna ma, poiché è carica della malignità di Goshinki, solo io posso brandirla senza essere controllato da essa.. Tōkijin può essere usata per colpire o ferire un nemico con una potente aura rosa-violetto, generata dalla manifestazione di puro odio. Può anche essere usata per colpire un nemico sia direttamente, sia con il suo potere. Mi tocco l'addome sentendo un grande dolore all'altezza dello stomaco, riuscendo a sentire grazie ai polpastrelli delle mie mani sotto la veste una fasciatura troppo stretta per i miei gusti.

Cercai nuovamente di alzarmi, ma stavolta sentì delle mani posarsi sopra alle mie spalle così quando girai lo sguardo vidi Kagome che mi stava guardando preoccupata.
Dannazione! Quella maledetta ragazza umana. Chiudo così gli occhi appoggio la testa sul cuscino e prendo una sua mano tra le mie stringendola. 

La sua immagine si stava impossessando della mia mente, tanto che iniziai a maledirmi, in quanto in tutti questi anni nessuno era riuscito a entrare nei miei pensieri in così poco tempo.
Le donne non mi sono mai interessate, perché erano soltanto una distrazione, per il compimento della mia missione. In lei però c'è qualcosa di diverso... ha uno spirito combattivo, molto più forte di un qualsiasi demone ed è proprio questo suo lato che credo mi abbia incuriosito. 

Quando riaprì gli occhi chiesi a bassa voce:“ Perché sei qui?” Kagome mi guardò e con un espressione triste in faccia e con gli occhi inumiditi di lacrime mi rispose:“ mio padre mi ha sempre mentito”. Non capendo a cosa si riferisce gli feci cenno di continuare così Kagome guardandomi continuò:“ non sono sua figlia, ha ucciso mia madre, perché lo ha rifiutato per stare insieme a Naraku il mio vero padre. Non volevo stare più li, in un luogo e con persone che non fanno altro che dire menzogne. Quindi l'unica cosa che mi è venuta in mente è stata di andarmene. Ma proprio mentre ero riuscita a superare il confine e avevo deciso di riposarmi su un masso ha iniziato a piovere. Così invece di riposarmi sono dovuta ripartire immediatamente e proprio quando mi stavo per arrendere sia a causa della stanchezza che a causa dei vestiti bagnati, ho visto in lontananza del fumo che usciva da un camino così ho deciso di continuare a camminare e quando sono arrivata davanti alla villa ho bussato alla porta, ma Jaken non mi ha fatta entrare. E' solo merito tuo Sesshomaru se ora sto al caldo” dicendo queste ultime parole vidi sul viso di Kagome comparire un sorriso, ma nonostante ciò ero sconvolto da ciò che mi aveva detto non per via del comportamento di Jaken lo sapevo che si comportava sempre così, ma perché è la figlia di Naraku uno dei demoni più forti al mondo.
 

Sfortunatamente di lui ormai non si avevano notizie da anni, questo perché dopo la scomparsa prematura di sua moglie e di sua figlia se ne era andato non lasciando più tracce di se. Ora finalmente capivo come mai Naraku se ne fosse andato. Per un demone perdere la persona che si ama è la cosa più brutta che possa succedere ti uccide dentro soprattutto se non sei stato in grado di proteggerla, ed è proprio per questo che non volevo aver nessun legame soprattutto con una donna. Così seppur ancora sconvolto per ciò che mi ha detto aggiunsi:“Kagome, non si hanno notizie di Naraku da molti anni” l'umana mi guardò negli occhi e sorridendomi mi rispose:“ non importa voglio solo stare lontano da Bankotsu, Non lo voglio più vedere per il resto della mia vita. Ti prego Sesshomaru fammi restare qui, mi renderò utile non ti darò fastidio, ma ti prego non farmi ritornare in quel posto.”

La guardai e con il mio solito comportamento freddo gli risposi:“ Fa come vuoi, basta che non mi starai tra i piedi e non ti devi mai intromettere nelle decisione che prendo altrimenti la tua permanenza qui sarà molto breve.” non sentendo nessuna risposta da Kagome alzai lo sguardo e vidi che aveva abbassato la testa e con esso era sparito anche il suo sorriso. Credo di aver esagerato un po' dopotutto aveva appena scoperto che suo padre non era il suo vero padre, ma questo è ciò che sono e se lei vuole continuare a stare qui lo deve accettare. Nonostante tutto non capì come mai dalle mie labbra uscì la frase:“ Quando ti sei risvegliata?” forse il mio subconscio voleva allentare la tensione che si era creata o forse volevo essere gentile nei suoi confronti, sinceramente non lo so. L'unica cosa che so è che Kagome mi stava di nuovo guardando e sorridendomi iniziò a raccontarmi tutto per filo e per segno.

-Inizio Flashback-
POV' Kagome

Non sapevo dove mi trovavo, ma sentivo delle piccole manine mettermi sulla fronte un panno umido come nell'intendo di abbassarmi la temperatura corporea e solo quando sentì qualcosa cadere cercai con tutte le mie forze di svegliarmi. Quando ci riuscì vidi il piccolo demone verde intento a ripulire l'acqua che gli era appena caduta a terra. Cercai di alzarmi per aiutarlo, ma non appena mi vide con la coda dell'occhio mi disse con voce arrabbiata:“STUPIDA UMANA NON PROVARE AD ALZARTI, TI DEVI RIPOSARE E TI DEVI RIPRENDERE. IL PADRON SESSHOMARU MI HA CHIESTO DI PRENDERMI CURA DI TE QUINDI STA FERMA E NON TI MUOVERE.” dopo aver detto questo, fini di ripulire il pavimento così colsi l'occasione e gli chiesi sorridendo:“ Grazie per esserti preso cura di me. Posso sapere come ti chiami?” il piccolo demone verde mi guardò e girandosi dall'altra parte mi rispose con voce distaccata:“ Ringrazia il padron Sesshomaru, perché se fosse stato per me saresti rimasta fuori, degli insulsi umani non devono aver nulla a che fare con il mio padrone. In più non sono tenuto a dirti il mio nome stupida umana, ma se ci tieni tanto te lo dirò il mio nome è Jaken e sono il servo più fedele del padron Sesshomaru. Ora vedi di restare a riposo, io devo andare nelle stalle a dare da mangiare ai cavalli.”

Dicendo ciò Jaken se ne andò lasciandomi in questa stanza tutta da sola, non avevo voglia di riposare ne tanto meno di restare a letto, ma dovevo fare quello che mi aveva appena detto Jaken e ringraziarli così per l'ospitalità che mi stavano dando. Così anche se con difficoltà decisi di mettermi lunga sul letto nell'intento di dormire e rimettermi in sesto, ma quando sentì la porta aprirsi mi rimisi seduta sul letto. Quando capì che il demone che stava entrando nella mia stanza non era Jacken ma Sesshomaru arrossi involontariamente non capendone il motivo, forse perché mi ero presentata a casa sua senza appuntamento, o forse perché non mi volevo far vedere in quello stato. I miei pensieri furono però interrotti quando lo vidi svenire, tanto che in quel momento non mi importava ciò che mi aveva detto Jaken sul riposarmi, mi alzai velocemente dal letto continuando a ripetere il suo nome, con la speranza che mi rispondesse ma senza successo. Così corsi all'esterno della camera iniziando a scendere le scale e quando la porta d'ingresso si aprì entrò Jaken seguito a ruota da un anziano signore e da una bambina. Quando il demone verde mi vide mi disse arrabbiato:“STUPIDA UMANA CHE COSA CI FAI IN PIEDI MI SEMBRAVA DI AVERTI DETTO DI RESTARE A LETTO, SE PADRON SESSHOMARU TI VEDE ….” non lo feci continuare che iniziai a parlare preoccupata:“Jaken, Sesshomaru è svenuto era venuto nella camera dove mi trovavo io, ma poi improvvisamente è caduto a terra e nonostante continuassi a chiamarlo non mi ha risposto, non so che cosa fare.” Jaken senza rispondermi seguito dall'anziano iniziarono a correre al piano superiore e una volta entrati nella stanza, sollevarono Sesshomaru e lo condussero nella sua stanza. Una volta li chiesi gentilmente ai presenti:“vorrei prendermi io cura del vostro padrone, se per voi non è un problema, per ringraziarlo dell'ospitalità che mi ha dato.” Jaken mi guardò e urlandomi contro mi disse:“SEI FORSE IMPAZZITA NON LO AFFIDERO' MAI ALLE TUE LURIDE MANI.” delusa e arrabbiata dal tono di voce usato da Jaken stavo per uscire dalla stanza, quando venni trattenuta per il vestito dalla bambina che avevo visto entrare nella villa poco prima, che sorridendomi iniziò a parlare:“io credo che il padron Sesshomaru non avrebbe nulla da ridire non credi Jaken, altrimenti non l'avrebbe fatta restare o mi sbaglio?” Jaken anche se titubante sul da farsi annui, dopo di che si allontanarono tutti e io decisa di occuparmi al meglio di Sesshomaru andai a prendere una bacinella di acqua fredda e un panno, per poi ritornare nella stanza e iniziare così a occuparmi di lui.

-Fine Flashback-

Pov' Sesshomaru

Dopo aver sentito tutto guardai Kagome e gli disse con voce calma:“ grazie Kagome, ora è meglio che ti riposi anche te ne hai bisogno, dopo tutto invece di riposarti, ti sei presa cura di me.” sentendo quelle parole si avviò verso l'uscita della stanza, ma quando se ne stava per andare senza rendermene conto gli dissi:“Puoi restare tutto il tempo che vuoi, qui non ti verrà a cercare nessuno, Fa come se fossi a casa tua,”Kagome si girò verso di me e dopo avermi ringraziato di nuovo se ne andò lasciandomi li da solo sconvolto dalle parole che mi erano uscite dalla bocca.

 

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Capitolo 8
*** Il sogno ***


POV' Sesshomaru
 

Dopo che Kagome se ne è andata dalla mia stanza ho cercato di addormentarmi, ma il suo odore si era propagato nella stanza tanto che mi stava solleticando le narici. Così maledicendomi mi alzai dal letto e aprì la finestra per riuscire in questo modo a far cambiare l'aria, dopo di che mi rimisi sul letto con l'intendo di addormentarmi, fortunatamente ci riusci, anche se ancora l'odore di quell'umana continuava a persistere con meno intensità nella stanza.

Mi trovavo in una radura ricca di grandi alberi secolari che si innalzavano sopra di me, quando alzai lo sguardo vidi che il cielo era limpido non presentava nessuna nuvola, il sole risplendeva in cielo intento a illuminare tutto ciò che mi circondava.
Non mi accorsi che mi stessero chiamando, così quando sentì quella voce iniziai ad inoltrarmi nel bosco e più mi camminavo nel bosco più sentivo quella voce diventare sempre più udibile. Fin quando non trovai.... Kagome?Che cosa ci faceva di nuovo nei miei sogni?.... Perché la stavo di nuovo sognando? Nonostante stessi pensando a questo, quando la vidi a terra indifesa che si lamentava per il forte dolore alla pancia non potei fare a mano di avvicinarmi a lei, nonostante ancora non capissi come mai fosse nel mio sogno. In quel momento però non mi importava, perché aveva bisogno di essere aiutata così la presi tra le mie braccia e cercai un posto sicuro dove la potessi portare. Mentre stavo cercando il luogo idoneo senti Kagome sussultare e mi disse con voce bassa, ma calma:“Sesshomaru ti prego fai passare il dolore che sto provando” non la guardai, ma anche provavo il desiderio di fargli diminuire il dolore, ma non sapevo come fare. La guardai dopo essermi fermata per un secondo e le dissi con voce calma:“cercherò di fare tutto quello che posso, ma ti ricordo che sono un demone e non so nulla del dolore che può provare un umana. Quindi credo che avremo bisogno di qualcuno se la cosa non migliora.” Kagome annuì e dopo che ripresi a camminare la vidi appoggiare la sua testa contro il mio petto. Continuai a camminare per non so quanto tempo, ma finalmente trovai una grotta dove avrei potuto far riposare Kagome, così mi concentrai per percepire nelle vicinanze aure demoniache, ma non senti nulla così entrai al suo interno. La grotta era più profonda di quanto pensassi così una volta al suo interno, appoggiai contro una parete Kagome e quando stavo per andarmene mi sentì tirare per la manica del mio kimono e girandomi vidi l'umana che fino a quel momento stringevo tra le braccia guardarmi e con voce flebile mi disse:“Non te ne andare ti prego.” io la guardai e gli risposi con voce calma:“non ti preoccupare, tornerò velocemente.” dicendo ciò usci dalla grotta per andare a prendere della legna per accendere un fuoco, nell'intento di stemperasse la temperatura fredda presente in quella grotta. Una volta uscito dalla grotta andai a cercare la legna che mi serviva per accendere il fuoco, proprio mentre la stavo cercando sentì una grande aura demoniaca comparire poco lontano da li che apparteneva a un Amanojaku, un demone in grado di vedere i desideri più oscuri di una persona e provocarlo a usare quei desideri contro di lui. L'Amanojaku o Amanjaku è considerato un piccolo demone ed è solitamente rappresentato come una roccia. Gli piace incitare le persone a realizzare i loro desideri più oscuri e proibiti.
Mi precipitai verso il punto in cui sentivo la presenza demoniaca poco più lontano dal punto in cui avevo lasciato Kagome. Così mi precipitai li con la massima velocità e quando lo vidi rimasi sorpreso nel vederlo non era un piccolo demone a forma di sasso, era come se fosse stato ipnotizzato, perché era molto più grande rispetto a quello che in realtà doveva essere. Quando mi vide iniziò a parlarmi in modo autoritario:“togliti dai piedi Sesshomaru o sarò costretto a ucciderti.” mi avvicinai a lui e ridendo gli dissi:“di questo non ne sarei tanto sicuro stupido demone.” L'Amanojaku iniziò avvicinarsi ancora di più a me e mi disse arrabbiato:“Dove sta quell'umana che ti porti appresso, la vuole il mio padrone.” io lo guardai e con un sorriso malefico gli risposi:“non te lo dirò mai.” il demone guardandomi aggiunse:“Se non me lo dirai con le buone riuscirò a farti sputare il rospo con le cattive” dicendo ciò prese la sua spada pronto ad attaccarmi, ma non mi feci trovare impreparato, perché anche io presi Tōkijin pronto ad affrontarlo e di vincere lo scontro, ma proprio quando stavo per combattere tutto intorno a me iniziò a farsi sempre più scuro e meno limpido.

Quando mi svegliai spaesato iniziai a guardarmi intorno vedendo che non mi trovavo più lungo sul mio letto, anzi mi ritrovai lungo a terra con in mano la mia spada. Preso dal panico mi alzai accorgendomi che ancora nonostante fosse a terra mi trovavo nella mia stanza. Mi diressi dopo il sogno appena fatto verso la camera dove riposava Kagome trovandola vuota. Tanto che iniziai a domandarmi dove fosse finita quella stupida umana, ma i miei pensieri furono interrotti quando senti il suo odore comparire dietro di me. Così vedendola gli chiese spazientito:“NON ti avevo detto di andare a riposare? SI può sapere dove cavolo sei andata?” lei mi guardò spaesata tanto che aggiunse con voce mortificata:“mi dispiace Sesshomaru ma ti giuro era andata a riposare, mi ricordo di essermi addormentata, ma quando mi sono svegliata mi sono ritrovata in bagno. Non so neanche come ci sono arrivata.”
Dicendo ciò senza degnarla di un altra parola uscì da li per informare Jacken che sarei partito per cercare qualcuno che mi spiegasse cosa mi stesse succedendo e perché nei miei sogno è sempre presente quell'umana.

POV' Kagome
Dopo essere uscita dalla camera di Sesshomaru mi recai nella stanza degli ospiti, per poter riposare come mi aveva consigliato il padrone della villa.
Una volta entrata nella stanza, andai un attimo in bagno per rinfrescarmi velocemente la faccia, per poi ritornare nella stanza da letto.
Mi avvicinai lentamente al letto, allontanai le coperte e mi rimisi lunga, ma nonostante fossi molto stanca non riuscì ad addormentarmi subito. Stavo pensando troppo a ciò che era successo a Sesshomaru, ma più che altro non riuscivo a togliermi dalla mente il suo buonissimo odore, né tanto meno il suo bellissimo volto contornato da quei simboli viola che definivano meglio il suo essere un demone maggiore per non dimenticare quella bellissima luna presente sulla sua fronte.
Con tutti questi pensieri non riuscì ad addormentarmi subito, infatti dovetti andare ad aprire la finestra sperando che l'aria fredda mi avrebbe aiutata e così fu.

Mi svegliai in una radura ricca di grandi alberi secolari che mi stavano circondando, quando alzai lo sguardo vidi che il cielo era limpido, non presentava nessuna nuvola. Il sole risplendeva in cielo intento a illuminare tutto ciò che circondava la raduna. Abbassando lo sguardo invece vidi che mi trovavo lunga a terra con del sangue che mi stava uscendo dalla pancia, cercai di alzarmi per cercare delle foglie abbastanza grandi per coprirmi la ferita.
Dopo essere finalmente riuscita ad alzarmi, iniziai a camminare seppur con molta fatica trovando poco più lontano da dove mi trovavo le foglie che stavo cercando le presi e mi rimisi seduta a terra.
Una volta seduta a terra mi tirai su la maglia così da poter tamponare la ferita con le foglie es evitare che questo continui ad uscire, di fatto dopo aver legato le foglie trovate intorno al mio addome, mi abbassai la maglia.
Sfortunatamente il dolore che stavo sentendo non cessava nonostante tutto così iniziarono a uscire dalla mia bocca gemiti di dolore, tanto che inconsciamente avevo iniziato a chiamare Sesshomaru come se fosse li.
Lo continuai a chiamare sempre più frequentemente, fin quando alzando lo sguardo non vidi difronte a me.... Sesshomaru?Che cosa ci faceva di nuovo nel mio sogno... Perché lo stavo di nuovo sognando? Nonostante stessi pensando a questo, quando lo vidi li ne fui felice perché speravo che mi potesse dare una mano a star meglio, ma per non far vedere la ferita che avevo me la coprì con le braccia.
Come se non potesse sentire l'odore del sangue.
Fortunatamente non si accorse di nulla anzi aveva iniziato ad avvicinarsi a me, per aiutarmi. Di fatto mi prese tra le sue braccia e senza accorgermene gli dissi a bassa voce:“Sesshomaru ti prego fai passare il dolore che sto provando” non mi stava guardando, ma sembrava che stesse pensando a un modo per farmi diminuire il dolore.
Lo guardai di nuovo in volto dopo che si fermò per un paio di secondi, come se voleva riposarsi un pochino e mi disse con voce calma:“cercherò di fare tutto quello che posso, ma ti ricordo che sono un demone e non so nulla del dolore che può provare un umana. Quindi credo che avremo bisogno di qualcuno, se la cosa non migliora, soprattutto se il sangue non si ferma” mi stupì perché pensavo di essere riuscito a camuffare il tutto e invece mi sbagliavo di grosso. Così annuì e dopo che riprese a camminare appoggiai la mia testa contro il suo petto con l'intento di sentire il suo battito cardiaco, per riuscire a calmarmi e distrarmi dal dolore che stavo provando.
Continuò a camminare per non so quanto tempo, ma finalmente trovò una grotta dove ci saremo sistemati per riposare e per passare la notte.
La grotta era molto profonda ed era molto fredda, cercai un maggior riparo contro il petto di Sesshomaru, ma il contatto non durò molto perché mi appoggiò contro una parete e quando lo vidi che stava per andarsene gli tirai la manica del suo kimono. Quando lo vidi girarsi verso di me con sguardo preoccupato e gli dissi con voce flebile:“Non te ne andare ti prego.” mi guardò, sorprendendomi per il tono di voce che usò, perché non usò il suo solito tono di voce gelido, ma usò una voce calma dicendomi:“non ti preoccupare, tornerò velocemente.” dicendo ciò usci dalla grotta.
Io rimasi li per non so quanto tempo e ben presto a causa della stanchezza mi addormentai. Non so a che ora mi svegliai, ma so soltanto che quando mi svegliai non trovai Sesshomaru da nessuna parte, così mi alzai con fatica nonostante sentissi meno dolore e mi incamminai verso l'uscita della grotta.
Una volta arrivata all'uscita mi ritrovai davanti una ragazza che mi guardava sorridendomi tanto che mi disse:“Kagome-chan finalmente ti ho trovata. Vieni con me.” dicendo ciò mi prese per un braccio e mi trascinò via con lei.
Ancora spaesata per ciò che stava succedendo gli chiesi gentilmente:“ma lei chi è?” la ragazza demone si fermò e guardandomi per un attimo negli occhi mi ripose gentilmente:“io sono una sacerdotessa e sono venuta qui per proteggerti Kagome-chan” io la guardai non capendo più nulla di ciò che stava succedendo, sapevo soltanto che mi stavo allontanando dalla grotta e che avrei fatto preoccupare Sesshomaru o per lo meno lo credevo.
Quando riprese a camminare tirandomi sentì le forze mancarmi sempre di più e riuscì a vedere prima che la mia vista diventasse nera la ragazza piegarsi verso di me come a sorreggermi e mi disse preoccupata:“Kagome-chan stai tranquilla, ti troveremo e ti salveremo. Ora respira lentamente e ti sveglierai....”

Mi risvegliai nel bagno della villa e anche se ancora dolorante a causa della posizione in cui mi trovavo, mi alzai e uscì da li, per recarmi in camera da letto, ancora pensierosa per quello che avevo appena sognato, non riuscivo a capire come mai nei miei sogni compariva sempre Sesshomaru e non capivo chi era quella ragazza con in fronte il simbolo della luna piena.
Tornai in camera dopo che mi ero persa diverse volte in quell'immensa villa così quando entrai nella stanza da letto e mi vide Sesshomaru mi chiese spazientito:“NON ti avevo detto di andare a riposare? SI può sapere dove cavolo sei andata?” io lo guardai spaesata dal suo atteggiamento, tanto che gli risposi con voce mortificata:“mi dispiace Sesshomaru, ma ti giuro era andata a riposare, mi ricordo di essermi addormentata, ma quando mi sono svegliata mi sono ritrovata in bagno. Non so neanche come ci sono arrivata.” Dopo aver detto ciò lo vidi andarsene dalla stanza velocemente senza degnarmi di una risposta.
Pensavo di aver fatto qualcosa che gli avesse dato fastidio e pur pensando che mi avesse maltrattata se gli fossi andata dietro non mi importava, di fatto iniziai a corrergli dietro non sapendo neanche dove stesse andando.

-Angolo autore-
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, scusate per l'enorme ritardo nella pubblicazione ma sono stata via con le mie cugine e quindi ho potuto pubblicare solo ora.
A presto e scusatemi ancora.

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Capitolo 9
*** Sacerdotessa del nord ***


POV'S KAGOME

Quando lo vidi andarsene dalla stanza velocemente senza degnarmi di una risposta, iniziai a pensare

di aver fatto qualcosa che gli avesse dato fastidio, nonostante ciò lo seguì pur sapendo che molto probabilmente mi avrebbe maltrattata se gli fossi andata dietro, ma non mi importava perché l'unica cosa importante per me in quel momento era sapere come mai si stava comportando in quella maniera.

Quando finalmente lo raggiunsi lo vidi fermarsi davanti alla porta d'uscita della villa e proprio quando stavo per parlare, lo sentì dire:“resta qui umana, prenditi cura di Rin. Non so quando tornerò quindi vedi di non uscire mai da questa villa se non vuoi rischiare la vita. E non stressare troppo Jacken.” dicendo ciò fece per uscire, ma senza rendermene conto lo fermai per una manica del suo kimono e senza dargli tempo di girarsi gli dissi:“Ti prego stai attento Sesshomaru. Torna presto, noi staremo qui ad aspettarti.” e prima che mi rispondesse lo abbracciai.

Proprio quando mi stavo rendendo conto di ciò che avevo fatto, sentì la mio viso andare a fuoco tanto che cercai di allontanarmi, ma proprio quando pensai di esserci riuscita sentì la sua mano tenermi per il polso e senza avere il tempo di accorgermi di cosa stava successo mi ritrovai di nuovo tra le sue braccia.

Quando realizzai che cosa era successo, iniziai a ricambiare seppur in imbarazzo quell'abbraccio che mi stava trasmettendo tutte quelle emozioni che non avevo mai provato in tutta la mia vita, o per lo meno fin quando non avevo incontrato Sesshomaru per la prima volta in quel bosco dove mi ero rifugiata dopo essere scappata da quell'orrenda festa di fidanzamento organizzata dal mio “finto” padre.

Stare li tra le braccia di Sesshomaru mi dava la sensazione di essere in un posto sicuro dove nessuno mi avrebbe mai fatto del male, e il posto dove finalmente iniziavo a sentirmi a casa.

Non mi sarei mai voluta allontanare da quella fonte di calore e protezione, ma sentì Sesshomaru iniziare ad allontanarsi e così anche se a malincuore iniziai ad allontanarmi anche io da lui, ma solo lo stretto necessario che mi avrebbe consentito di guardarlo in volto.

 

Quando i nostri sguardi si incontrarono, dentro di me avevo come la sensazione che non sarei mai riuscita a stare senza di lui, era come se ci fosse un legame tra di noi.

Sesshomaru per richiamare la mia attenzione mi disse con voce calma:“ non ti preoccupare non mi succederà nulla. Però te mi devi promettere che resterai qui, senza mai uscire dalla villa.” io annui anche se non ne ero del tutto sicura, perché avevo paura che durante il suo viaggio gli potesse succedere qualcosa.

Era una sensazione che si stava facendo spazio dentro di me, provocandomi un senso di inquietudine e di paura così forti che non riuscivo a spiegarmene il motivo, per questo non volevo che se ne andasse, ma sapevo anche che essendo un demone maggiore non avrebbe avuto nessuna difficoltà a sconfiggere i possibili nemici che avrebbe incontrato durante il viaggio. Nonostante ciò comunque continuavo ad avere paura così seppur controvoglia gli sorrisi cercando di mostrare un sorriso il meno possibile falso e cercando di non far trapelare dalla mia faccia la preoccupazione che si stava facendo strada dentro di me e gli risposi con la voce più calma possibile:“ehm.... va bene, ma solo ecco.... si ecco s..stai attento, vorrei che ritornassi.... sano e salvo da noi.”

Nonostante sentivo la mia faccia andare a fuoco gli dissi quelle parole per stare un po' più tranquilla, ma quando mi resi realmente conto di ciò che avevo detto mi allontanai velocemente da li e proprio mentre stavo risalendo le scale senti Sesshomaru dirmi:“tsk.. non ti preoccupare umana non mi succederà nulla e poi non sono un debole umano come voi.” nonostante sentì quelle parole non mi irritai, perché sapeva che le aveva dette per smorzare la tensione che si era creata così sorridendo lo salutai con un cenno della mana e salì al pino superiore per poi rintanarmi nella mia camera.

 

POV'S SHESSHOMARU

Quando la vidi salire al piano superiore fui grato ai kami che non mi avesse guardato negli occhi perché se avesse provato a dirmi ancora qualcosa non so se sarei riuscito a lasciarla andare, avrei finito per chiedergli di venire con me, non dando importanza a tutti i pericoli che avrebbe potuto affrontare durante il viaggio verso la grande sacerdotessa cane del nord.

Così grato per ciò che era appena successo, uscì dalla villa e proprio quando presi il mio cavallo vidi Jacken comparirmi accanto così gli dissi:“prenditi cura dell'umana mi raccomando Jaken, non farla uscire mai dalla villa qualsiasi cosa ssucceda. Prenditi cura anche di Rin durante la mia assenza.”

Dicendo ciò me ne andai lasciandomi dietro un Jacken sconvolto per quello che avevo detto, ma non mi importa perché volevo solo che quell'umana stesse al sicuro durante la mia assenza.

Iniziai ad avviarmi verso il regno della sacerdotessa del nord confinante sia con Fiore che con la città di Sengoku, ignaro di ciò che avrei incontrato una volta arrivato li.

 

Sapevo che il viaggio sarebbe stato lungo, così per diminuire i tempi feci aumentare l'andatura del mio cavallo e solo dopo aver passato la foresta dove avevo incontrato Kagome per la prima volta scesi dal mio cavallo per farlo riposare leggermente e riprendere subito dopo il viaggio .

Mentre stavo raccogliendo delle bacche per me e per il mio destriero senti l'odore di alcuni uomini recarsi verso il punto in cui si trovava il mio cavallo, così abbandonai la ricerca delle bacche e mi recai immediatamente da lui.

Una volta arrivato gli diedi un piccolo colpo per farlo ritornare alla villa dove sapevo che sarebbe stato al sicuro e perché così facendo potevo sorprendere i miei nemici senza essere scoperto.

Salì su un albero e quando vidi l'esercito capì immediatamente che era stato Bankotsu a mandarli sicuramente con l'intento di trovare sua figlia, naturalmente ogni mio venne cancellato nel momento in cui un soldato disse stressato:“ma vi sembra normale il fatto che Bankotsu continui a farci cercare Kagome? Non ne posso più stiamo continuando le ricerche da quando è scomparsa e non l'abbiamo trovata da nessuna parte. In più non possiamo neanche varcare il confine o si scatenerà una guerra tra le due città. Quindi ora voglio capire perché Bankotsu insiste nel dirci nel varcare il confine”

Il comandante o per lo meno così mi sembrava si avvicinò al soldato che aveva appena parlato e gli disse rassicurandolo:“Continua a farcela cercare, perché è la figlia della donna che ha amato mi sembra una cosa più che plausibile e in più perché non vuole che rincontri il suo vero padre, per questo il nostro compito è quella di trovarla. E si hai ragione sul fatto che non possiamo varcare il confine, ma ecco possiamo evitare di attraversare il confine, perché se Kagome lo ha fatto a quest'ora sarà già morta o sarà la loro prigioniera, e per evitare di far scatenare una guerra sarebbe più opportuno evitare di attraversarlo e di dire a Bankotsu di mandare un messaggero nella città di Sengoku così da scoprire se hanno visto una una ragazza varcare il confine o se comunque hanno visto una ragazza nuova nelle vie della loro città. Per cui andiamo ragazzi torniamo da Bankotsu.”

Dicendo ciò i soldati dopo essersi riposati un po' risalirono sui loro cavalli e se ne andarono da li così anche io scesi dall'albero in cui ero salito e ripresi il mio cammino verso il regno della sacerdotessa del nord.

Per velocizzarmi mi alzai in volo e cercai di raggiungere il più velocemente il regno della sacerdotessa così da capire come mai io e quell'umana facevamo sempre dei sogni collegati e sopratutto perché speravo mi dicesse come mai nonostante fosse un umana io mi sentivo attratto da lei tanto da volerla proteggere da Bankotsu ed evitare che fosse costretta a ritornare nella sua vecchia casa, mi piaceva averla li nella mia villa.

Continuai il mio viaggio aumentando la mia velocità di volo e infatti nel giro di poco tempo mi ritrovai d'avanti al tempio della sacerdotessa del nord, ma quello che vidi mi fece ribollire il sangue dalla rabbia.

Quello che vidi d'avanti a me, mi fece arrabbiare se così si poteva dire, le sacerdotesse che si trovavano in quel tempio erano state tutte brutalmente uccise, alcune furono dilaniato da morsi di lupi o per lo meno così mi sembrava.

Nel preciso istante in cui atterrai iniziai a sentire un battito cardiaco, anche se questo era molto deboli così mi precipitai all'interno del tempo, pur non avendo il permesso e li riuscì a vedere la sacerdotessa che stavo cercando, a terra sporca dal suo stesso sangue che continuava a uscire dal suo corpo ricadendo a terra formando una pozza di sangue che la circondava completamente.

La raggiunsi e la presi tra le mie braccia per cercare di fermare l'emorragia, proprio mentre appoggiai la mia mano sul suo ventre squarciato da degli artigli, la sentì sussultare e con voce calma mi disse:“Sesshomaru vattene da qui, Bankotsu per ritrovare sua figlia si è alleato con un clan di lupi dell'ovest, il loro capo clan si chiama Daisuke e con lui ci sono anche Amanojaku,che come gia sai di solito sono dei piccoli demoni ai quali piace incitare le persone a realizzare i loro desideri più oscuri e proibiti, ma questi sono enormi credo che siano sotto qualche...... qualche maleficio.” Sesshomaru vedendola diventare sempre più bianca le disse gentilmente:“ora dovresti riposare, fortunatamente essendo un demone stai guarendo, per cui è meglio che stai calma e tranquilla qui. Io invece andrò a riportare in vita le altre sacerdotesse con Tenseiga. Dove è un posto sicuro dove posso metterti?” La sacerdotessa annui e gli indicò un altare, alzandosi Sesshomaru si recò li con la sacerdotessa e quest'ultima gli disse con voce bassa:“poi lasciarmi anche qui, c'è una stanza segreta qui sotto l'altare quindi non ti preoccupare per me, stai attento Sesshomaru mi raccomando.” Dopo aver sentito ciò l'adagiai a terra e mi recai di nuovo fuori dal tempio con l'intento di riportar in vita le sacerdotesse morte a causa dei lupi.

Nel momento in cui sfoderai Tenseiga avevo un brutto presentimento come la sensazione che tra poco sarebbe successo qualcosa li al tempio, ma non dando molto perso a questa sensazione iniziai a riportare in vita le sacerdotesse dicendogli a man mano che si svegliavano gli dicevo che dovevano raggiungere la sacerdotessa all'interno del tempio.

Proprio quando l'ultima sacerdotessa entrò nel tempio, mi si parò d'avanti ai miei occhi Amanojaku che vedendomi mi disse arrabbiato:“demone cane dimmi dove si trova la figlia di Bankotsu e non mentirmi sento il suo odore su di te e non mi mentire.” Quando senti quelle parole mi innervosì talmente tanto che presi sguainai Tokijin e gli risposi alterato:“Tu osi rivolgerti a me con questo tono di voce io sono il figlio del grande demone cane Toga e devi portarmi rispetto inutile demone inferiore. Per quanto riguarda la figlia di Bankotsu non so dove sia o e se anche se sapessi di certo non lo direi a te.” dicendo quelle parole mi lanciai contro quell'inutile demone inferiore e cominciammo così una battaglia.

Sfortunatamente non era debole come credevo in quanto con gli Amanojaku in condizioni normali basterebbe solo un dei miei colpi per metterlo fuori gioco o mandarli all'altro mondo, questo qui invece aveva un potere demoniaco più forte e riusciva nonostante tutto a sopravvivere ai miei attacchi e inoltre risultava avere anche un resistenza e velocità superiore al normale.

Di fatto proprio mentre stavo capendo quale fosse il suo punto debole, cercò di colpirmi fortunatamente con la mia grande agilità riuscì a schivarlo e lo contrattaccai generando dalle miei dita una frusta di luce di color giallo-verde che avvolse l'intero corpo dello Amanojaku, ma proprio nello stesso momento che la mia frusta lo avvolse una luce bianca avvolse il suo corpo con l'intento di proteggerlo dal mio colpo.

E quando lo vidi ancora li in piedi iniziai a pensare che non ce l'avrei mai fatta a sconfiggerlo a causa di quella stupida barriera che proteggeva sempre il suo corpo, o per lo meno era quello che pensavo fin quando non vidi il suo braccio destro essere stato fatto a pezzi dalla mia frusta di luce riuscendo al contempo anche ad avvelenarlo.

Inizialmente non riuscivo a capire come era stato possibile e solo mentre schivavo i suoi colpi riuscì a capire come mai avesse perso solo il braccio destro però volevo avere un ulteriore conferma della mia intuizione così lo colpi questa volta con i miei artigli velenosi non curandomi del fatto che se lo scudo che lo proteggeva si fosse attivato mi avrebbe scaraventato via provocandomi con molta probabilità ferite e fratture.

Così non curante di ciò che mi sarebbe potuto accadere lo attaccai al petto con i miei artigli velenosi riuscendo al contempo stesso a schivare tutte i suoi attacchi, nel momento stesso in cui lo cercai di ferire si attivò la scudo che mi fece sbalzare via.

L'onda d'urto tra il mio attacco e la sua barriera fu più debole di quanto mi ero immaginato e ciò mi fece capire che il veleno che era filtrato nel suo corpo attraverso la ferita che gli avevo causato al braccio stava facendo effetto, e capì anche che lo scudo si attivava ogni qual volta che gli lanciavo un attacco mortale in modo da proteggere il suo cuore e continuare a lottare anche in assenza di uno o due arti così da competere la sua missione.

Di fatto nonostante fosse avvelenato e avesse perso il suo braccio continuava ad avere un ottima agilità e proprio mentre cercavo di schivare il suo ennesimo colpo andato a vuoto vidi, grazie al veleno che la mia frusta di luce gli aveva iniettato nel copro, il suo cuore che stava iniziando a brillare di una luce giallo-verde, la stella luce della mia frusta di luce, e riuscivo perfettamente a vedere che il suo cuore non era posizionato come tutti a sinistra, ma a destra.

Riuscivo inoltre anche a vedere oltre che a sentire che il suo cuore iniziava a battere sempre più lentamente provocando di conseguenza una minore agilità del demone e ciò comprometteva anche una ridotta capacità di proteggersi dagli attacchi.

Sfruttando quel momento decisi di attaccarlo con tutta la forza che avevo con l'intento di ucciderlo definitivamente, di fatto utilizzai la mia tecnica mokomoko in quanto potevo sfruttare il fatto che la mia pelliccia si potesse allungare con l'intento di legare o strangolare altri demoni, questo volta il mio intento si basava fondamentalmente sul legarlo e bloccargli i movimenti così che con la mia Bakusaiga potessi infliggere il colpo di grazia.

Mentre stava morendo Amanojaku disse con voce arrabbiata:“ Non pensare che questo fermerà Bankotsu dal trovare sua figlia. Non puoi neanche immaginare che cosa è disposto a fare per riaverla con lui. Questo è solo l'inizio” dicendo ciò il suo corpo si decompose e finalmente rinfilai la mia spada nella suo fodero e ritornai nel tempio per dire alle sacerdotesse che potevano uscire da quel nascondiglio.

Una volta che diedi il via libero, la sacerdotessa del nord uscì dal nascondiglio,seguita dalle altre sacerdotesse e proprio quando una di queste stava parlando, la sacerdotessa non la fece parlare dicendole con voce calma:“ragazze andate a sistemare il disastro che quel demone ha creato nel cortile del tempio, io vi raggiungerò quando avrò finito di parlare con Sesshomaru.” tutte le sacerdotesse annuirono e lasciarono e ci lasciarono da solo così prima che potesse dire qualcos'altro gli chiesi:“Sono venuto qui per chiedervi una cosa sull'umana che quel demone stava cercando per conto di Bankotsu.” la sacerdotessa non appena sentì che cosa avevo detto mi disse sorridendomi:“so per quale motivo sei qui Sesshomaru, ma la vera domande è se te sei disposto a sentire realmente che cosa vi lega a quell'umana.”

Non sapevo esattamente se ero disposto a sentire che cosa aveva da dirmi la sacerdotessa, ma nonostante tutto volevo sapere per quale motivo io e quell'umana facevamo sempre gli stessi sogni così.....

 

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Capitolo 10
*** Legame ***


POV'S SESSHOMARU

Non sapevo esattamente se ero disposto a sentire che cosa aveva da dirmi la sacerdotessa, ma nonostante tutto volevo sapere per quale motivo io e quell'umana facevamo sempre gli stessi sogni così senza rendermene conto dissi:“va bene basta che sia una cosa sbrigativa che devo ritornare alla villa.” detto ciò mi incamminai verso l'uscita del tempio, ma non feci in tempo neanche di fare due passi che quella sacerdotessa mi disse con voce calma:“Beh se sei proprio sicuro di voler uscire Sesshomaru vorrà dire che verrà fuori anche io, ma credo che non ti farà piacere far sentire quello che sto per dirti alle altre sacerdotesse, per giunta se può sentirci qualsiasi demone che ha mandato Bankotsu per cercare sua figlia non credi? E poi sono sicura che non vorresti mettere in pericolo quell'umana che proteggi tanto da non renderti nemmeno conto di ciò che vi lega.”

La guardai arrabbiato per il modo in cui aveva osato rivolgersi a me in questo modo, se volevo fare qualcosa non dovevo certo chiedere il permesso a lei e per di più non mi importa nulla di quell'umano non voglio che venga rapita nelle mie terre perché poi sarebbe mio compito salvarla e non ne ho minimamente voglia. Così preso dal nervosissimo portai una mano dietro la nuca e inizia a passarla velocemente sui capelli e le risposi:“ tsk come se mi importasse qualcosa di quell'umana. Comunque se ha tutto questo fiato invece di dirmi cosa devo o non devo fare perché non inizi a dirmi come mai e quell'umana abbiamo i sogni collegati?” dicendo ciò mi misi a sedere aspettando che quella sacerdotessa parlasse e per mia grande gioia non dovetti aspettare molto prima di ricevere una risposta.

Infatti la sacerdotessa si mise a sedere difronte a me e mi disse con una tranquillità quasi irritante:“ innanzitutto io non ti ho detto cosa fare e cosa non fare, ti ho solo detto che sapendo come sei se avessi detto quello che sto per dirti fuori ti saresti arrabbiato con me e cercato di uccidere tutte le sacerdotesse e i demoni che avevano ascoltato ciò che ti sto per dire e in più questo tempio ha una barriera protettiva che non permette alle persone che sono al di fuori di qui di sentire che cosa ci stiamo dicendo, per cui lo consideravo un ottimo posto dove poter parlare. Fatta questa premessa devi sapere che te e quella fanciulla siete più legati di ciò che credi, per prima cosa sai che è la figlia di Naraku il più forte tra i demoni mai visti, anche se ad essere onesti ha provocato non pochi danni tra cui la morte di numerosi umani tra cui la morte della sacerdotessa Kikyo la guardiana della sfera dei quattro spiriti...” non la feci continuare con ciò che mi stava spiegando che gli dissi alterato:“certo certo, ma mi vuoi spiegare che cosa centra questo con quello che ti ho detto di spiegarmi. Non mi far spazientire e va dritto al punto.”

La sacerdotessa mi guardo e scosse il capo come se si fosse finalmente rassegnata a spiegarmi direttamente ciò che mi interessava. Ma mi sbagliavo di grosso perché puntò i suoi occhi rosso fuoco nei miei ambra e riprese a parlare dicendomi con voce risoluta:“ Ti devo raccontare tutto dall'inizio altrimenti non capirai che cosa ti lega a questa ragazza non credi? Bene allora dove ero rimasta..... a si stavo dicendo che Naraku uccise molti umani e per di più uccise anche una sacerdotessa tutto questo solo per avere più potere ed assicurarsi così la fedeltà di tutti i demoni che vedendolo invincibile non avrebbero mai osato attaccarlo o per lo meno fu così fin quando non incontrò Kisaki, la madre di Kagome, da quel preciso momento le cose sono cambiate o per lo meno Naraku era cambiato, perché l'unica cosa che desiderava ardentemente nello stesso momento in cui i suoi occhi rossi incontrarono quelli blu della giovane donna era di poterla proteggere da tutti quelli che avrebbero cercato di farle del male. Naturalmente ci volle un po' prima che Naraku riuscisse ad avvicinarsi a Kisaki anche perché non si fidava molto di quel demone a causa di tutte quelle voci che giravano sul suo conto, così un giorno per decidere definitivamente come comportarsi con Naraku decise di andare dalla sua migliore amica che altro non era che tua madre Sesshomaru.... ora so che starai per dirmi che tua madre non ti ha mai raccontato nulla, ma lasciami finire... ebbene arrivo al castello di tua madre che nell'esatto momento in cui la vide varcare il cancello d'ingresso del castello iniziò a correrle incontro per poterla riabbracciare finalmente dopo molti mesi che non la vedeva dal momento che l'ultima volta che l'aveva vista era stato durante il suo matrimonio con Inu no Taisho e saprai anche che tendenzialmente la luna di miele dei demoni dura molto tempo e che fin quando questa non è finita non è permesso a nessuno di disturbare i novelli sposi. Quindi tua madre quando vide Kisaki l'abbraccio e solo dopo essersi separate e averla guardata attentamente in viso capì che qualcosa stava turbano la sua migliore amica così l'accompagnò in biblioteca sapendo che li nessuno li avrebbe disturbate e le chiese di raccontarle tutto nei minimi dettagli ed è stato merito sui se Kisaki finalmente riuscì a parlare con Naraku senza dare importanza a quelle voci, questo perché tua madre le aveva detto che nonostante tutto è sempre possibile vedere le persone cambiare e che non siamo noi a dover giudicare le scelte di vita degli altri e i loro comportamenti. Cosi grazie a lei Kisaki si avvicino moltissimo a Naraku contro il volere naturalmente del suo migliore amico Bankotsu innamorato di lei da quando erano bambini e quando venne a scoprire che i due si erano innamorati perdutamente l'uno dell'altro andò su tutte le furie senza però farlo vedere alla diretta interessata per paura di perderla. Quando si sposarono Kisaki era già incinta di Kagome e te eri già nato Sesshomaru avevi più o meno 5 anni( consideriamo l'età umana anche perché altrimenti Sesshomaru avrebbe circa 400 anni) e quando tua madre venne a sapere che la sua migliore amica era incinta di Kagome le propose di farvi sposare creando una sorta di accordo, anche se effettivamente non c'è mai stato nulla di scritto. Comunque quando Kisaki diede alla luce la sua bellissima bambina erano tutti presenti al castello di Naraku l'unico a mancare se così si può dire era Bankotsu che stava già programmando un piano per avere Kisaki per se, ebbene quando Kagome nacque tu chiesi a tua madre di poter entrare nella stanza per poterla conoscere ed è stato in quel momento che avete avuto l'imprinting tanto che i vostri corpi furono circondati da un filo rosso, lo stesso filo del destino aveva deciso che voi due sareste stati insieme per la vita. Ma se lo vogliamo spiegare più semplicemente nel momento in cui sei entrato in quella stanza il tuo cane interiore ha riconosciuto in Kagome la sua anima gemella e vi siete legati per la vita anche se non marchiati, ed è stata una delle cose più inaspettate in assoluto dal momento che non si vedeva una cosa del genere da più di 1000 anni. E' per questo che i vostri sogni sono collegati perché i vostri io interiore vi vogliono mettere al corrente di ciò che sta per succedere all'altro al fine di evitarlo, nell'intento inoltre di creare quello che è un legame ancora più forte indissolubile che nessuno possa contrastare. Naturalmente però con la morte di Kisaki, la scomparsa della bambina, di Naraku e l'arrivo del tuo fratellastro tua madre si è sempre più chiusa in se stessa arrivando anche a costringerti un muro intorno, ed è anche per questo se è arrivata a organizzarti un matrimonio con Kagura. Quindi se non la vuoi sposare ti chiedo di farle conoscere al più presto Kagome, perché da quanto ne so io è uguale a sua madre e rivedendola si sentirà un po' sollevata e riuscirà così a uscire anche da quella oscurità di cui si era circondata. E in più cancellerà realmente il matrimonio e ti perdonerà per come ti sei comportato quella volta con lei e Kagura” dicendo ciò si alzò in piedi e fece per uscire dal tempio non prima però di dirmi con voce gentile:“ora lo so che tutta questa storia può sembrare strana, ma è quello che è successo, ma se non vuoi credermi sei libero di non farlo, ma domandati come mai ogni volta che sei con lei la tua corazza di ghiaccio scende e lascia il posto al vero Sesshomaru? Solo quando saprai darti una risposta vorrà dire che finalmente hai accettato tutto quello che ti ho detto e soprattutto il legame che hai con Kagome. Ora però credo che devi proprio andartene almeno che non vuoi far preoccupare quella stupida umana come la chiami te anche se....” la guardai esterrefatto e con voce alterata gli dissi:“ anche se cosa continua la frase invece di interromperti.”

Vidi la sacerdotessa girarsi verso di me e dirmi sorridenti:“Beh lo scoprirai da solo ahaha ora devo andare ad aiutare le miei sacerdotesse, a presto Sesshomaru” dicendo ciò la vidi uscire dal tempio e così decisi anche io di ritornare alla mia villa, prima che quella stupida umana pensasse che mi fosse successo qualcosa dal momento che avevo rimandato il mio cavallo alla villa. Cosi usci velocemente dal tempio e dopo aver dato un ultimo sguardo alla sacerdotessa e averle fatto un piccolo cenno del capo per ringraziarla presi il volo per recarmi così velocemente alla villa e da quella stupida umana, nonostante stessi ancora pensando alle parole che mi aveva detto la sacerdotessa sul far conoscere Kagome a mia madre, sperando che non le avrebbe fatto del male.

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Capitolo 11
*** Presentazioni ***


Pov's Kagome

Non sapevo quanto tempo sarebbe stato lontano Sesshomaru, ma già mi sentivo agitata e al contempo stesso ero preoccupata, sopratutto perché il suo cavallo era ritornato, ma di lui non cera traccia da nessuna parte.

Iniziai veramente a preoccuparmi così chiesi a Jacken agitata:“ io esco voglio vedere se trovo Sesshomaru, forse è in pericolo o è ferito.” Jacken mi guardò arrabbiato dicendomi:“ non ti azzardare umana. Padron Sesshomaru mi ha ordinato di non farti uscire dalla villa e così farò. Ora tornatene in camera.” Sentendo quelle parole indignata mi girai e iniziai a risalire velocemente le scale per poi sbattere la porta della camera.

Naturalmente continuavo a pensare che dovevo uscire e andare a vedere se Sesshomaru stesse bene, così aprì leggermente la porta, in modo da poter sentire se magari Jacken uscisse da li. Ma non sentì nulla, così decisi di uscire leggermente dalla camera per vedere cosa stesse facendo e lo vidi dirigersi verso la stanza di Rin e dell'anziano Totosai arrivati alla villa da pochi giorni.

Così colsi l'occasione per scendere velocemente le scale, con il minimo rumore possibile e uscire dalla porta d'ingresso per poi chiudermela alle spalle.

Presa dall'ansia di aver fatto troppo rumore iniziai a correre dirigendomi verso il bosco, ma non ci riuscì perché fui immediatamente fermata per un braccio, preoccupata mi girai lentamente il viso e quando incontrai lo sguardo di Sesshomaru arrabbiato, abbassai immediatamente il capo dicendogli:“ S...Sesshomaru s...se...sei arrabbiato?”

Lo sentì afferrare con più forza il mio braccio e lo sentì dire con voce gelida:“ te che pensi, stupida umana. Mi sembrava di essere stato chiaro quando ti ho detto che non dovevi uscire dalla villa. Quando entreremo nella villa, darò una severa lezione a Jacken.” dopo aver detto ciò lo sentì tirarmi e ricondurmi verso la villa.

Una volta entrati lo guardai di sottecchi per capire se voleva punire non solo Jacken, ma anche me e finalmente quando mi ero convinta a parlargli non ci riuscì, perché mi precedette dicendomi con fare autoritario:“ vattene in camera e non scendere fin quando non te lo dirò io” dicendo ciò mi lasciò il polso per poi spingermi leggermente, come a farmi capire di andarmene velocemente da li.

Nonostante non accettassi il suo modo di fare sempre scontroso e autoritario, decisi però di assecondare il suo se così si può dire consigli, per evitare che si arrabbiasse di più. Una volta entrata mi richiusi la porta alle spalle, allungandomi subito dopo sul futon e stavo cercando di rilassarmi o quello era l'intento, fin quando non senti un urlo disumano provenire dal piano inferiore.

 

POV'S SESSHOMARU

dopo che quell'umana se ne era andata in camera, chiamai immediatamente Jacken che vedendomi mi disse felice:“ben tornato Padron Sesshomaru. Come è andato il viaggio?” sentendo quelle parole mi innervosì ancora di più e gli dissi arrabbiato:“SECONDO TE? E POI TI AVEVO DETTO DI NON FAR USCIRE QUELL'UMANA DALLA VILLA E INVECE LA TROVO FUORI DA QUI. ORA DIMMI NON SONO STATO CHIARO QUANDO TI HO DETTO QUELLO CHE DOVEVI FARE?”.

Lo vidi sbiancare e dire con voce voce tremante:“m...ma p..padron S...S...Sesshomaru i..io ho f..f..fatto ciò che mi ha d..de...detto di fare. Q..quando vo..voleva uscire gli h..ho de..detto di a..andare nella sua c...camera.” Sentendo quelle parole gli risposi ancora alterato:“ LA PROSSIMA VOLTA TI AMMAZZO”

Dicendo ciò me ne andai da lì per recarmi verso quella che era la camera di Totosai gli chiesi:“ potresti prepararmi dei cavalli andremo tutti da mia madre. Gli farò conoscere quell'umana e spero che non si comporti come sempre.” Totosai sentendo quello che avevo appena detto mi disse sorridendomi:“ sai io sono esperto nella produzione nelle armi contro i demoni, e dalla fine delle guerre sua madre e suo padre mi ospitarono nella loro villa come loro consigliere. Dopo che suo padre se ne è andato mi sono ritirato da quel ruolo e ho deciso di occuparmi dei vostri cavalli. Sono stato con loro per molti anni e so per certo che se sua madre si comporta così con lei, non è per farvi del male, ma perché ha paura che soffriate come ha sofferto lei per l'abbandono di vostro padre. Credo che se gli parlerete con calma, capirà che tenete a quell'umana più di quello che fate vedere.” Sentendo quelle ultime parole iniziai ad alterarmi, ma cercai di trattenermi per poi dirgli:“ tsk.... ma chi tiene a quell'umana, non mi interessa per nulla. Mi sono preoccupato per lei perché se si venisse a sapere in giro che è morta sulla mia terra passerei dei casini.”

Totosai sorrise e gli rispose:“ certo come dice lei signore, ma si ricordi potrà ripeterselo quanto vuole che non gli interessa l'umana, ma non è quello che pensa il suo cuore.” Non ascoltai oltre e me ne andai da lì, per poi recarmi da Rin che vedendomi mi corse incontro sorridendomi e dicendo:“ Padron Sesshomaru è ritornato. Come è andato il viaggio?” vedendola così felice non potei far a meno di accarezzargli la testa per poi dirgli:“il viaggio è andato bene. Ora vorresti venire con me da Kagome?” lei annuì, così ci recammo al piano superiore per arrivare nella sua camera.

Bussai alla sua porta, ma non ricevendo nessuna risposta, iniziai a pensare che fosse uscita di nuovo, così per accertarmene aprì la porta ma prima di entrare sentì Rin dirmi preoccupata:“ ma padron Sesshomaru non dovrebbe entrare nella stanza di una ragazza senza permesso.” io la guardai e gli risposi facendo un leggero ghigno:“ in effetti dovrebbe essere così, ma quando si è preoccupati si può fare.” ripensando a quello che avevo appena detto mi pietrificai sul posto, non potevo credere alle mie parole quell'umana mi farà uscire di testa. Nonostante ciò entrai comunque nella sua stanza e la vidi dormire, così ci avvicinammo lentamente per evitare di farla spaventare ma in quel momento arrivò Totosai che mi disse:“ padron Sesshomaru i cavalli sono pronti, quando vuole possiamo partire.” dicendo ciò se ne andò, così mi avvicinai ancora di più all'umana e toccandogli leggermente una guancia cercai di svegliarla e fortunatamente ci riuscì senza troppa fatica per poi dirgli:

 

POV'S Kagome

Dopo aver sentito una leggera pressione sulla guancia mi svegliai e la prima cosa che vidi non appena sveglia Sesshomaru che nel momento esatto che vide che ero sveglia mi disse con voce calma:“ tra poco partiamo ti aspettiamo al piano inferiore.” dicendo ciò fece per uscire, ma prima di andarsene aggiunse:“ Rin se vuoi puoi restare insieme all'umana” e senza dire altro uscì.

Inizialmente ancora mezza addormentata non mi accorsi che nella stanza oltre che a Sesshomaru c'era la bambina che aveva portato alla villa da pochi giorni, così sorridendole le dissi:“ ti va se da oggi in poi passiamo del tempo insieme. Conoscendo Sesshomaru non mi farà uscire da qui e in più mi piacerebbe stare insieme a un altra ragazza e parlare di cose che ci piacciono. Che ne dici?”

La vidi guardarmi per poi sorridermi emozionata e allo stesso tempo imbarazzata:“ Certo mi piacerebbe molto, anche perché anche io avvolte mi annoio e non voglio dar fastidio sempre a Totosai”

Non riuscì più a trattenermi quando la vidi arrossite tanto che l'abbracciai di impulso per dirgli emozionata:“ Ma no Rin non dai nessun fastidio a Totosai e poi sei troppo carina nessuno riuscirebbe a resisterti. Ora andiamo prima che Sesshomaru si arrabbi, altrimenti passeremo un brutto momento”.

Dicendo ciò ci separammo dall'abbraccio e prendendola per mano ci recammo al piano inferiore, per uscire poi dalla villa e raggiungere così Sesshomaru. Una volta lì ci disse con voce stranamente calma:“ dai sbrighiamo, altrimenti arriveremo quando il sole sarà calato.” dicendo ciò ci aiutò a salire sui cavalli e prima di salire anche lui disse a Jacken:“ Jacken questa volta ti perdono, ma la prossima volta non sarò così magnanimo. Dai vieni sbrigati e vieni anche tu.” E così dopo aver detto ciò anche Sesshomaru salì sul suo purosangue, per poi iniziare a incamminarci verso una meta a me sconosciuta, seguiti a piedi da un povero Jacken.

 

POV'S SESSHOMARU

Eravamo appena partiti e se ci saremo sbrigati saremo arrivati nel giro di mezzora o al massimo un ora. E nonostante tenevamo un passo moderato avevo la sensazione che Jacken sarebbe realmente morto, così scesi dal mio cavallo e prendendolo per il suo kimono lo misi sul letto e risalì anche io, per poi ripartire.

Durante il tragitto fortunatamente ci furono inutili chiacchiere e dal momento che Jacken si trovava sul mio cavallo iniziammo ad aumentare il passo e fu anche per questo che arrivammo velocemente alla villa di mia madre.

Una volta arrivati scesi dal mio cavallo e aiutai sia Rin che quell'umana che per ringraziarmi mi fece un enorme sorriso e mi voltai immediatamente verso l'ingresso come per fargli capire che non mi interessava, anche se non era esattamente così.

Feci per entrare non prima, ma decisi di aspettare che Totosai mettesse i cavalli nelle stalle della villa di mia madre e una volta che lo vidi tornare iniziai ad avviarmi verso l'ingresso.

Quando aprì finalmente la porta, mi ritrovai davanti mia madre che mi disse arrabbiata:“AH... SEI RITORNATO QUI STRISCIANDO SESSHOMARU” io la guardai e senza rendermene conto gli dissi con voce gelida:“ tsk... non sono venuto qui strisciando.. sono qui per presentarti una persona e voglio delle spiegazioni.” dicendo ciò mi girai verso l'umana e gli feci segno di avvicinarsi con gli occhi e lei non tardò ad avvicinarsi.

Non appena Kagome mi fu vicino, vidi mia madre sbiancare e dire con voce bassa:“Kisaki”, Kagome sentendosi chiamare con il nome sbagliato le rispose cordialmente:“ il mio nome non è Kisaki, ma Kagome” Yuri_inu ovvero la madre di Sesshomaru sbiancò in volto e rispose:“ a....accomodatevi.... pure. Finalmente ti rivedo Kagome”.....

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Capitolo 12
*** La storia ***


Non appena Kagome mi fu vicino, vidi mia madre sbiancare e dire con voce bassa:“Kisaki”, Kagome sentendosi chiamare con il nome sbagliato le rispose cordialmente:“ il mio nome non è Kisaki, ma Kagome” Yuri_inu ovvero la madre di Sesshomaru sbiancò in volto e rispose:“ a....accomodatevi.... pure. Finalmente ti rivedo Kagome” sentendo quelle parole Kagome guardò Sesshomaru come se si aspettasse da lui una qualche spiegazione, che però non arrivò in quanto il diretto interessato era già entrato nella villa lasciandola indietro.

Così se pur non capendo come mai la madre di Sesshomaru le disse che era un piacere rivederla, decise che era intenzionata a sapere cosa ci fosse sotto e senza aspettare oltre entrò anche lei seguendo Sesshomaru, che la condusse nella biblioteca della villa.

La biblioteca conta più di 150.000 volumi, da quello che poté osservare Kagome dopo il suo ingresso. Questa era caratterizzata da librerie di legno di Abete bianco, tipicamente usato per la loro colorazione molto chiara ed è stato usato per la fabbricazione delle librerie della biblioteca perché tende ad essere un legno molto resistente al carico del gran numero di libri. Naturalmente è possibile riuscire ad arrivare anche ai ripiani più alti delle librerie grazie non solo a una scala a chiocciola che portava al piano superiore della libreria, ma grazie anche a delle scale. Oltre alla grande quantità di librerie presenti nella stanza c'erano delle grandi finestre che davano sul giardino della villa e che erano caratterizzati dalla presenza di tende color rosso rubino legate con un elegante cordino color oro o per lo meno questo è quello che pensava Kagome, anche se vedendo quella stanza non era da scartare l'idea che quel cordino fosse in realtà d'oro. Ma non poteva essere giusto?

Oltre a questo la cosa che la sorprendeva maggiormente erano i larghi d'avanzali delle finestre che permettevano a chi leggeva di mettercisi sopra e allungarsi lì, per godersi non sola la lettura ma anche l'ambiente circostante. Questi d'avanzali delle finestre erano caratterizzati da dei cuscini avorio e panna con l'intento di richiamare il colore delle librerie della biblioteca.

Infine il pavimento era caratterizzato da parquet in modo da generare una sorta di contrasto con colore della libreria ed in mezzo alla biblioteca erano presenti dei divanetti.

Sesshomaru si mise a sedere su uno dei divanetti, proprio come fece sua madre e Kagome non tardò a mettersi seduta in uno di questi divanetti dopo essersi ripresa dallo stupore della stanza. Totosai, Rin e Jacken invece si misero a sedere sul davanzale della finestra con l'intento di non disturbare la conversazione che da li a pochi minuti sarebbe iniziata.

 

POV'S YURI_INU

Non appena mio figlio e la figlia di Kisaki si misero seduti sui divanetti presenti al centro della biblioteca della villa dissi con voce calma:“ io sono Yuri_inu la mamma di Sesshomaru, ma questo lo hai capito. La cosa che non sai è che io ero la migliore amica di tua mamma Kagome, per questo quando ti ho visto ti ho chiamato Kisaki. Sai le assomigli molto.” Vidi Kagome guardarmi e non appena nominai il nome di sua madre vidi i suoi occhi brillare dalla felicita, come se volesse che continuassi a raccontargli ciò che sapevo.

Il mio intuito risultò corretto nel momento in cui Kagome mi chiese cordialmente:“ Può raccontarmi qualcosa su mia madre? Bankotsu non mi ha raccontato mai nulla su di lei e vorrei sapere come era.”

Sentendo il nome di Bankotsu mi sentì mancare, sapevo che il responsabile della morte della mia migliore amica era lui, ma non volevo aggravare più del dovuto la situazione, così le rivolsi un sorriso con l'intento di essere il più credibile possibile e le risposi:“ Beh per quanto riguarda l'aspetto fisico te sei identica a tua mamma, non assomigli molto a Naraku ma forse perché ancora non ti sei risvegliata completamente come mezzo demone. Comunque tua mamma era sempre gentile con tutti e aiutava sempre le persone in difficoltà senza farsi scrupoli sul fatto che fossero o no dei demoni. Devi sapere che nonostante tutti quanti cercassero di non avere contatti con Naraku visto la pessima reputazione che aveva, tua madre ha voluto dargli un altra opportunità non ascoltando ciò che dicevano gli altri. Questo fatto ha cambiato profondamente Naraku, diciamo che da quel momento ha rimesso apposto la testa e non ha più mirato al potere anzi cercava solo di far felice tua madre. Sai la vita di Kisaki non fu molto facile dopo che si mise con Naraku, i suoi genitori l'allontanarono definitivamente e molti umani iniziarono a parlare male di lei dal momento che un umana si era unita con un demone che voleva solo la loro morte. Fortunatamente dopo molti sforzi da parte di Naraku, che non poteva più vedere la donna che amava star male per come la trattavano, riuscì a farsi accettare da loro e a fargli capire che non aveva più intenzione di far loro del male. Da quel momento tua mamma era sempre felice, anche se gli mancavano i suoi genitori, ma grazie a Naraku stava vivendo una migliore vita con l'uomo che amava. Ecco sai quando tua mamma scoprì di essere incinta di te fu talmente felice che lo disse immediatamente a tuo padre, il quale decise di organizzare immediatamente una festa a cui parteciparono non solo alcuni umani, ma anche molti demoni. Naturalmente in quella circostanza c'era anche Bankotsu, che era ancora ignaro del fatto che Kisaki era incinta come me.

Io ero arrivata al castello di Naraku dalla mattina, perché Kisaki mi aveva fatta chiamare da uno dei domestici e sono andata direttamente nella camera da letto, naturalmente dopo aver visto Naraku intento ad organizzare la festa anche perché non avevo intenzione di vederli mentre facevano le loro cose.” sentendo quelle parole vidi Kagome ridere per poi chiedermi sorridente:“ che cosa è successo poi Yuri_inu” sentendo quelle parole le sorrisi e aggiunsi:“ beh quando sono arrivata nella camera da letto, vidi Kisaki intenta a pettinarsi e quando mi vide mi sorrise e alzandosi in piedi mi venne ad abbracciare. Inizialmente non mi stupì del suo comportamento, perché fondamentalmente ogni volta che ci vedevamo ci abbracciavamo o passavamo insieme un intera giornata. Iniziai a sospettare qualcosa quando mentre parlavamo del più e del meno, la vidi accarezzarsi il ventre con occhi sognanti e non riuscì a fare a meno nel dirgli se fosse incinta. Quando sentì quelle parole la vidi arrossire e annuire. Sai quando la tua migliore amica ti dice che è incinta, la prima cosa che feci fu saltarle letteralmente addosso, ero molto contenta per lei. Sai tua mamma amava l'idea di farsi una famiglia con l'uomo che amava. I tuoi genitori ti amavano con tutto il loto cuore a già prima che nascesti. Per quanto riguarda la festa, tutto andò bene, tranne per il fatto che Bankotsu quando sentì che Kisaki era incinta, se ne andò via senza dire una parola. Per quanto riguarda la tua nascita devi sapere che Naraku per quanto era nervose iniziò a passeggiare per tutto il castello, ma ogni qual volta sentiva Kisaki urlare sbiancava aveva paura che qualcosa andasse storto. Fortunatamente le sue paure furono infondate e non appena entro in stanza non riuscì più ad uscirne, era peggio di un cane da guardia pensa che non voleva far avvicinare nessuno nemmeno Sesshomaru ahaha.” Kagome incuriosita disse:“ ma quindi Sesshomaru mi conosceva.” io la guardai e distogliendo leggermente lo sguardo verso mio figlio, per poi ritornare a guardare Kagome le risposi sorridente:“ Beh si ecco come posso dirlo... diciamo che con tua mamma stavamo dicendo per scherzo che avremmo organizzato, quando sareste stati abbastanza grandi il vostro matrimonio combinato.” Vidi Kagome distogliere lo sguardo imbarazzata e così le dissi sorridendo:“ ma stai tranquilla noi stavamo scherzando. Certo mi farebbe piacere che qualcuno si mettesse con quell'insopportabile di mio figlio, ma non voglio costringerti in nessun modo. Io avevo già scelto la sua promessa, ma lui ha voluto annullare il fidanzamento... cosa devo fare con lui.” sentì gli occhi di Sesshomaru puntati addosso, così girai il mio capo verso di lui e lo vidi infuriato, ne rimasi sorpresa perché lui non mostra mai le sue emozioni e non capivo come mai mi stava guardando in quel modo. Che ci sia qualcosa sotto? Oppure mio figlio non voleva che dicessi a Kagome che gli avevo organizzato un matrimonio combinato? Se è così allora vuol dire che tiene a questa ragazza.

Ma proprio quando stavo per chiedergli come mai mi stava guardando in quella maniera, lo vidi prendere per un braccio Kagome, che anche se stava protestando per restare alla fine decise di seguirlo e di uscire dalla biblioteca con lui.

Dovrò tenerli d'occhio quel farabutto di mio figlio non me la racconta giusta.

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