A normal ace & his favourite editor

di Mahlerlucia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritratto di Bokuto Kōtarō ***
Capitolo 2: *** Il bambino che sognava l'amore ***
Capitolo 3: *** Le attitudini dei Gufi ***
Capitolo 4: *** #FreeBokuto ***
Capitolo 5: *** A scanso di equivoci ***
Capitolo 6: *** Una spettacolare levataccia ***
Capitolo 7: *** Sono qui che ti aspetto ***
Capitolo 8: *** Le chiavi d'emergenza ***
Capitolo 9: *** World star ***
Capitolo 10: *** Love is all around ***



Capitolo 1
*** Il ritratto di Bokuto Kōtarō ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
30 luglio: Artist!AU




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: verde
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: AU
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 499



 
 
 
1. Il ritratto di Bokuto Kōtarō
 

 
Per Akaashi Keiji prendere parte alle attività del club di arte era divenuta una piacevole routine settimanale.
Ma quel pomeriggio di metà settembre non sarebbe stato come tutti gli altri: difatti, non capitava poi così spesso di ritrarre un corpo maschile senza veli... o quasi!

Pochi minuti più tardi l’insegnante responsabile entrò accompagnata dal modello che si era prestato alla causa. Un ragazzo dalla bizzarra pettinatura bicolore con indosso solamente un’ampia t-shirt a ricoprire un fisico decisamente tonico.
Akaashi non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Quando l’altro se ne rese conto, gli sorrise e lo apostrofò con un occhiolino.

“Bene ragazzi. Per l’attività odierna ci darà una mano il capitano del club di pallavolo, Bokuto Kōtarō. Accomodati pure.”

Udendo le ultime parole della donna, Akaashi notò quanto il pallavolista ne fosse contrariato. Capì all’istante che dietro la sua partecipazione alla lezione non vi era di certo stata volontarietà.

“Ehm, salve! Spero di essere un buon modello per tutti voi! ”

Si sistemò sullo sgabello dopo essersi sfilato la maglietta con un’inconsueta lentezza: non aveva mandato giù l’idea di essersi intrufolato in quel mondo che non gli apparteneva. Bofonchiò qualcosa d’incomprensibile, prima di cercare nuovamente le incredibili iridi di quel ragazzo dall’aria timida; lo ritrovò intento a sistemare il proprio materiale da disegno, totalmente assorto in un mondo a lui sconosciuto.

Secondo me quello lì disegna proprio bene!

 
***
 

Akaashi era rimasto in aula sino a tardi in vista del suo turno di riordino.
Una parte di lui non poteva smettere di fissare quel ritratto che tanto aveva faticato a terminare. Questo non per mero vanto personale; semplicemente trovava meraviglioso il suo punto focale.

“Scusate, ho dimenticato qui la mia felpa?”

Nell’attimo in cui Keiji realizzò che Bokuto era riapparso nel suo campo visivo in maniera tanto repentina, non riuscì ad evitare di sobbalzare, arrivando a nascondere il proprio lavoro per un riflesso dovuto all’imbarazzo.

Ah! Se non ricordo male quando sei entrato, ecco... indossavi solamente la maglietta.”

“Eh?! Ma tu sei il pittore dagli occhi stupendi! Hey! Cos’abbiamo qua? Posso vedere?”

“No! Cioè, sì...”

“Oh, non ti preoccupare per come è venuto. A volte mia sorella realizza certi meme con la mia faccia che più brutti non si può e... oh!”

Nonostante la sua prolissità, Kōtarō non aveva esitato a togliere il panno con cui il giovane artista aveva cercato di celare la propria tela.

“Ma sono davvero io questo?! Ma sono un figo!”

Keiji chinò il capo e si scombinò i capelli all’altezza della nuca. Non poteva tollerare che l’ace lo vedesse rosso in viso com’era in quel frangente. Non che pensasse che se ne potesse intendere di pittura, ma sapere che la sua opera lo aveva colpito a quel modo gli aveva riempito il cuore di gioia.

“Sono contento che ti piaccia, Bokuto-san!”

“Scherzi? È bellissimo, proprio come te! Se mi dici che classe frequenti domani passo a trovarti!”

Il cuore del più giovane cominciò a rimbalzare nel petto: finalmente riuscì a concedergli un meritato sorriso.










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni. Spero che possano piacervi! :)

Prima flash: Il ritratto di Bokuto Kōtarō.
Sì, da leggere a mo’ de “il ritratto di Dorian Gray”, anche se Bokuto è tutt’altro elemento. In questo caso il contesto potrebbe essere interpretato come una AU o meno, a seconda dell’interpretazione. Qui comunque Akaashi non gioca a pallavolo e si dedica a ben altri interessi (l’arte, appunto). Per cui non è il setter del suo ace del cuore. Per cui Bokuto non può essere lo stesso del canon (senza il suo ‘Kaashi non ce la potrebbe fare!).
In questa flashina l’infatuazione (?) a prima vista è reciproca tre i due ragazzi, per quanto Koutarou si faccia molte meno pare mentali rispetto a Keiji nel palesare i propri pensieri e i nuovi sentimenti. E noi li amiamo proprio così! **
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating è verde, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia
 





 

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Capitolo 2
*** Il bambino che sognava l'amore ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
31 luglio: Kid




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: verde
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Kid!fic, Missing moment, Tematiche delicate
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
2. Il bambino che sognava l'amore 

 

Keiji non passava più le serate a pregare gli dèi affinché gli donassero degli amici stando chino ai piedi del suo lettino.
Keiji non tornava più da scuola con l’espressione mogia nonostante gli ottimi risultati ottenuti nei compiti in classe.
E soprattutto, Keiji era felice di alzarsi ogni mattina – ancor prima dei propri genitori – per prepararsi a una nuova giornata che solo a livello d’agenda poteva risultare identica a tutte le altre.

Ayame aveva immediatamente notato questo cambiamento umorale nel suo unico bambino e non poteva che esserne estasiata. Restava però da scoprire cosa si celasse davvero dietro la spontaneità delle sue guanciotte rosse.
Un giorno d’inizio luglio, a ridosso delle vacanze estive, decise di farsi coraggio per chiedere al diretto interessato come andasse a scuola e se ci fossero delle novità.
Realizzò di non aver scelto propriamente la giornata migliore quando constatò che il piccolo era più pensieroso del solito.

“Va tutto bene, kā-san. Ho un nuovo amico.”

Gli occhi grigi della giovane madre iniziarono a brillare assieme a quelli ben più chiari del bimbo, entrambi sul filo della commozione. In passato non era di certo stato facile dover affrontare le sue problematiche legate all’insicurezza con l’aiuto di uno specialista. Sperava che con l’avvento della scuola primaria le cose sarebbero potute migliorare... e così era stato!

“Ma questo è meraviglioso! E come si chiama? Frequenta la tua stessa classe?”

“Si chiama Bokuto Kōtarō ed è un senpai del secondo anno.”

Ayame avrebbe di certo preferito che l’amico in questione fosse un vicino di banco o qualcosa di simile, ma ciò che le premeva maggiormente era sapere che suo figlio non fosse più tanto solitario e inquieto.

“Kōtarō-san mi ha detto che alla fine di questo mese andrà al mare con tutta la sua famiglia...”

La donna comprese per quale motivo il proprio pargolo fosse così malinconico: nel momento in cui aveva finalmente trovato la sua ‘stella cometa’ all’interno della scuola, doveva irrimediabilmente separarsene a causa di futilità come le vacanze estive.

“Tesoro, ma si tratterà solo di qualche settimana. Anche noi andremo in Hokkaidō a trovare i miei genitori. Vedrai che ti divertirai come gli altri anni.”

Keiji si limitò ad annuire, mostrando un sorriso nostalgico con il quale lasciò intendere – almeno per un attimo – che il focus dei suoi pensieri fosse ritornato alla calda atmosfera che regnava intorno al nōka di campagna dei nonni. Lo adorava da sempre.

“A settembre tornerete a vedervi tutti i giorni e, se lo desideri, potrai invitarlo a casa per la merenda qualche volta.”

“Il venti di settembre! Sì, lo inviterò qui proprio il giorno del suo compleanno! Mamma, mi devi aiutare a trovare un regalo bellissimo solo per lui.”

Ayame rispose con un sorriso, fiera di vedere il suo bambino talmente contento di questa sua nuova esperienza sociale da non accorgersi di aver reso il concetto di ‘bellezza’ al pari di quello di ‘grandezza’, muovendo le sue piccole braccia a semicerchio a più riprese.
D’altronde, non poteva desiderare nulla più di questo
.









 

 Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni. Spero che possano piacervi! :)

Seconda flash: Il bambino che sognava l’amore.
Adoro scrivere del piccolo Keiji e di questa mamma tanto premurosa che non si lascia sfuggire nessun dettaglio che lo riguardi! Ayame (nome che ho da sempre attribuito all’ipotetica Mrs. Akaashi) è la mamma speciale che ogni bimbo vorrebbe e che, sotto sotto, non vede l’ora di poter incontrare a sua volta questo amico tanto speciale che ha fatto breccia direttamente nel suore triste del suo unico pargoletto.
Per questa flashina mi sono ispirata ad una storia che io stessa avevo scritto lo scorso anno sempre per la #BokuAkaWeek e che vedeva protagonisti sempre i nostri due eroi alle prese con i primi anni delle scuole elementari (per chi volesse leggerla: si tratta di “Amico mio”, la prima one-shot della raccolta “Una stella e il suo Mondo”).
Penso che tornerò ancora a dedicarmi alla famiglia Akaashi per uno dei prossimi prompt della week!
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating è verde, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia

 
 
 
 


 

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Capitolo 3
*** Le attitudini dei Gufi ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
1° agosto: Aptitudes




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: verde
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Missing moment, Spoiler!
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
3. Le attitudini dei Gufi
 
 

Bokuto Kōtarō non era un tipo particolarmente paziente, di quelli capaci di mantenere il proprio posto in una fila interminabile creatasi per avere l’autografo dal proprio atleta preferito. Piuttosto, si sarebbe intrufolato direttamente nella stanza d’albergo dell’interessato assieme all’inseparabile Kuroo (e con chi altrimenti?!).

Bokuto Kōtarō non avrebbe mai accettato che il Fukurōdani potesse giocare una partita in un palazzetto con una capienza inferiore a quella della Sendai Arena. Piuttosto... si sarebbe inesorabilmente messo a frignare compromettendo la sua concentrazione e il risultato dell’intero match (sempre cari furono i calci nel popò dati dal buon Konoha!).

Bokuto Kōtarō non era un ace tra i più “ordinari”, per quanto continuasse a sostenere il contrario. Dal travolgente ingresso in campo, sino agli spettacolari stop di petto – che nemmeno calciatori europei del calibro di Cristiano Ronaldo erano in grado di eguagliare! –, l’ace non passava di certo inosservato tra i propri tifosi, così come tra quelli delle squadre avversarie (persino Ushijima e Kageyama sotto sotto avevano apprezzato).

Bokuto Kōtarō non avrebbe mai potuto proseguire la propria esistenza in assenza del suo “mondo”, ovvero dell’unica persona che da sempre era stata in grado di comprenderlo. Dal primo giorno in cui il suo ‘Kaashi aveva messo piede nella palestra in cui si allenava quando altro non era che una semplice matricola liceale, i suoi incredibili occhi verdi non si erano mai discostati dai suoi pensieri. E per quanto ci fosse rimasto male per la scelta di non proseguire dopo il diploma, in cuor suo aveva stabilito che nessun altro alzatore sarebbe mai stato alla sua altezza (ma non ditelo a Miya Atsumu, mi raccomando!).
 

***
 

Akaashi Keiji non aveva compreso quanto la pallavolo potesse essere divertente fino al giorno in cui iniziò ad allenarsi al fianco di un tale Bokuto-san. Era bastata la visione di un’unica azione dell’asso per far sì che la sua idea di gioco cambiasse totalmente: quella schiacciata sotto rete si trasformò in una “scia stellare” capace d’intromettersi tra le sue ossessioni e le sue convinzioni più radicate, senza mai più essere in grado di estraniarsene.

Akaashi Keiji non aveva mai trascurato lo studio per il club o per altre questioni di secondaria importanza. Voleva continuare a essere un punto di riferimento per il ben più svogliato Bokuto-san, il quale richiedeva spessissimo il suo aiuto nonostante fosse un anno avanti. Mentre Konoha e gli altri senpai non mostravano la minima pazienza nei confronti del capitano, Keiji andava ben oltre: riordinava i suoi (sporadici) appunti predisponendo ordinatissimi schemi riassuntivi... e il tutto in piena notte!

Akaashi Keiji comprese presto che la pallavolo non poteva essere la sua strada. Quell’ultimo anno senza Bokuto-san fu tra i più terribili della sua giovane vita e la pressione accumulata da capitano si fece sentire già dall’esclusione diretta alle eliminatorie. Ma questo non gl’impedì di sostenere l’unica persona che aveva ridato splendore alle sue giornate: qualunque decisione potesse mai prendere Kōtarō, lui sarebbe rimasto al suo fianco, nella buona e nella cattiva sorte (finché centoventi anni non li separeranno!).
 








 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Terza flash: Le attitudini dei Gufi.
Questo prompt mi ha ricordato un po’ il classico “le 5 volte in cui...”, tanto che ho cercato di strutturare questa flashina allo stesso modo. Chiaramente le attitudini sono meno di 5 a testa per ovvi motivi di limitazione nel numero delle parole, ma mi sono divertita a tirar fuori un po’ di questioni che caratterizzano a pieno i nostri due gufi prediletti del Fukurōdani. Che non possono fare a meno l’uno dell’altro mi sembra la cosa più evidente e importante... e noi li amiamo anche per questo, non è vero?!
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating è verde, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,


Mahlerlucia
 
 

 

 

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Capitolo 4
*** #FreeBokuto ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
2 agosto: Yakuza!AU




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: AU
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
4. #FreeBokuto
 
 

Da quando il boss aveva deciso di far affiancare il giovane Akaashi a un sempre più irrequieto Bokuto, le cose erano tornate a girare per il verso giusto. La ribellione che stava confondendo le idee del sempre più testardo Kōtarō sembrava essersi assopita di fronte agli ordini impartiti dal ben più diretto Keiji, per quanto quest’ultimo non si fosse mai permesso di contraddire il suo waka-chu in maniera perentoria. La sua indole – fatta principalmente di sguardi magnetici, poche e inconfutabili parole e una minuziosa attenzione al più piccolo dettaglio – aveva reso ogni spostamento decisamente più agile e sicuro. Da poliziotto in incognito qual era, era perfettamente in grado di evitare le situazioni più anguste con astuzia.

Bokuto sapeva di poter fare affidamento sul suo nuovo jun kosei-in, tanto da averlo delegato all’utilizzo delle armi da fuoco più sofisticate che la Yakuza gli aveva messo a disposizione; il ché era un bene, dato che l’ultima volta che aveva tentato d’impugnarne una aveva rischiato seriamente di colpire le proprie gambe!

Akaashi aveva una missione: proteggere Bokuto ad ogni costo.
Da ciò che aveva potuto apprendere, la madre e le sorelle maggiori del ragazzo avevano sporto denuncia innumerevoli volte. Ma sino ad allora i loro appelli non erano andati a buon fine, tanto da dover dare vita a quel piano come ultima risorsa disponibile.
 
 
***
 
 
“Akaashi, che ore sono?”

“Le cinque.”

“Oh! Ho fame!”

I due ragazzi erano appostati all’interno della berlina scura da almeno mezzora. Il maggiore non era minimamente interessato all’arrivo dei membri della Inagawa-kai per lo scambio di stupefacenti programmato dai piani alti. Ogni tanto lanciava uno sguardo all’orologio e sbuffava, pensando che in un’altra epoca, a quell’ora, sua madre era solita preparargli la sua merenda preferita.

“Abbiamo una missione da compiere.”

“Ma ‘Kaashi... mi scappa anche la pipì!”

Keiji comprese di non potersi trattenere oltre e decise di procedere: doveva riportare il target da coloro che erano ancora in pena per la sua assenza prolungata.
Dopo aver inviato la posizione a chi di dovere, ripartì alla volta di casa Bokuto, dove ogni esigenza nutritiva e igienica si sarebbe potuta risolvere al più presto.

“Eh?! Dove andiamo? Non dobbiamo aspettare... non-mi-ricordo-chi?”

“Non importa. Ora dobbiamo prendere parte a una reunion ben più importante.”

“Davvero?”

“Certo! Ti fidi di me?”

“Assolutamente sì! Anche perché non so guidare, non so sparare e non ho capito cosa dobbiamo fare.”

“Perfetto.”
 
 
***
 

Un quarto d’ora più tardi Kōtarō cominciò a riconoscere il quartiere in cui era cresciuto e indicò a colui che credeva essere un suo sottoposto il suo spaccio di onigiri preferito. Non fu facile per il più giovane dover resistere a quella succulenta tentazione, dato che si trattava del suo piatto preferito.
Akaashi rallentò a ridosso di una villetta a schiera dalla quale comparvero le sagome di tre donne dai capelli sale e pepe.

“Kō-chan!”

“Wow! Ragazze! Il bagno è libero, vero?”

Mentre Bokuto spariva all’interno della propria abitazione, non rimaneva che inviare un ultimo messaggio al distretto della zona.

‘Missione #FreeBokuto: un successo!’










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Quarta flash: #FreeBokuto.
Mentirei se scrivessi che tutta la questione #FreeBritney non abbia minimamente influenzato il titolo e una parte di fondo della trama di questa flashina! Tralasciando che qui non ci sono di mezzo padri-padroni e precedenti problemi psichiatrici, abbiamo un Bokuto-san ostaggio dei caporioni della Yakuza, la principale organizzazione criminale di stampo mafioso del Giappone. La cosa diventa paradossale per il fatto che lui non se n’è mai reso davvero conto e che Akaashi abbia scelto di inserirsi tra le cosche solamente per avvicinarsi a lui allo scopo di portarlo in salvo. Chiaro, un epilogo del genere nella realtà sarebbe alquanto irrealistico, ma dovete leggere il tutto in chiave ironica, a mo’ di strip alla “Whats’ Michael” (se non avete mai letto questo manga che vede protagonisti dei simpatici gatti provvedete subito al suo recupero: il vostro umore vi ringrazierà).
Insomma, alla fine Akaashi riuscirà nel suo intento e Bokuto farà felicemente merenda a casa sua.
I termini usati nel testo fanno riferimento ad alcuni dei ruoli e ai nomi delle cosche della Yakuza (qui trovate tutte le informazioni).
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Viste le tematiche trattate, mi sembra corretto alzare di un pelino il rating. Dal verde si passa momentaneamente al giallo, poi si vedrà. ;)

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,


Mahlerlucia
 
  
 
 
 

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Capitolo 5
*** A scanso di equivoci ***




Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
3 agosto: Incorrect BokuAka (feat. Kuroo)*




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Missing moments
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
5. A scanso di equivoci
 


Quella sera Kuroo aveva invitato Bokuto ad un allenamento extra al quale avrebbero partecipato anche alcuni membri del Karasuno. Tsukishima e Hinata erano in pole position.
Kōtarō non aveva potuto evitare di portare con sé l’inseparabile e fidatissimo Akaashi, il quale non aveva pensato neanche per un instante di sottrarsi alla richiesta (‘E se in mia assenza accadesse qualcosa a Bokuto-san? No, non mi posso di certo fidare a lasciarlo assieme a quel sale da ferita di Kuroo...’).

Come accadeva nel novantanove percento dei casi, Kenma non ne aveva voluto affatto sapere di aggregarsi alla combriccola. Anche per questo, il capitano del Nekoma aveva iniziato a importunare uno Tsukki sempre più infastidito, aizzando qualunque volontà assopita del suo adorato ‘Bro affinché lo seguisse nei suoi loschi e tedianti intenti.

Dopo una serie di palleggi e respinte rigorosamente sotto rete, Kōtarō si era allontanato per dissetarsi, invitando a sua volta Testurō a osservare un particolare che oramai non riusciva più a tenere per sé.

“’Bro... guarda Akaashi! Wow, è così bello!”

“Ma non prenderla così, ‘Bro. Anche tu sei ‘bello’, seppur a modo tuo.”

L’ace si voltò in direzione dell’amico e lo guardò con fare perplesso. Una volta tanto, era lui a non comprendere cosa ci fosse di poco chiaro in ciò che stava cercando di rivelargli. E dall’espressione che mise in campo, capì che l’altro aveva completamente frainteso.

“Kuroo, posso dirti una cosa?”

“Eh?! Non ti saranno veramente partiti i complessi d’inferiorità estetica?”

“Ma no, gattaccio del malaugurio, non hai capito niente! Guarda che io non sono geloso, io sono gay!”

In quel momento Kōtarō non si era reso conto di aver alzato la voce al punto tale da aver attirato globalmente l’attenzione su di sé, compresa quella del suo adorato alzatore.

“Ah, però! Questa si che è una rivelazione coi fiocchi!”

Tsukishima sogghignò cercando di non voltarsi, allo scopo di godersi lo spettacolo dipinto sul volto del numero cinque del Fukurōni.
Per quanto riguardava Keiji, se qualcuno in quel momento gli avesse proposto di sparire negli inferi della Terra... non avrebbe esitato un solo istante.
Bokuto-san... cosa stai cercando di dire con tanta disinvoltura?

“Oh ragazzi, quante storie! Cosa cambia dall’innamorarsi di una femmina o di un maschio? L’importante è essere felici... un po’ come quando gioco a pallavolo! E a pallavolo gioco sempre con Akaashi!”

Keiji non aveva avuto modo di ascoltare la prima parte di quella strampalata conversazione intercorsa tra i due capitani, il ché rese la realizzazione delle sue ultime parole ancora più impetuosa di quanto gli altri presenti potessero pensare.

“Bokuto-san, cosa stai dicendo?”

Il diretto interessato si alzò e si diresse verso la persona che lo aveva chiamato in causa. Gli girò intorno per ben due volte, osservandolo quasi fosse improvvisamente divenuto la cavia di uno studio scientifico. Annuì con decisione per poi voltarsi nuovamente in direzione di Kuroo, richiamandolo a gran voce.

’Bro, è proprio come ti dicevo: Akaashi è il più bello del mondo e io un giorno lo sposerò!”

“Congratulazioni,‘Bro!”

Bokuto-san!






 
*Original “Incorrect BokuAka” prompt
 
 
Bokuto, looking at Akaashi: Wow, he’s so pretty!
Kuroo: Don’t feel like that. You’re pretty too... in your own way.
Bokuto:
Bokuto: I’m not jealous, I’m gay.









 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Quinta flash: A scanso di equivoci.
Bokuto non può fare a meno di guardare il suo dolce ‘Kaashi con il cuore in mano e sente l’esigenza di rivelare a qualcuno quello che vede attraverso i propri occhi innamorati. Kuroo forse non sembra la persona più adatta, ma in realtà sappiamo tutti bene che diventerà il loro primo supporter!
Mi rendo conto che qui il capitano del Nekoma è stato un po’ bistrattato (‘quel sale da ferita di Kuroo’ mi è uscito talmente spontaneo che non ho potuto fare a meno di riportarlo, sorry-not-sorry), ma rientra comunque tra i miei personaggi preferiti in assoluto per cui, don’t worry! :)
Per chi non conoscesse la pagina TwitterIncorrect BokuAka” e per capire il senso di questo prompt (che ho riportato per intero solo alla fine per evitare eccessivo spoiler) lascio qui il link.
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating rimane giallo, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,


Mahlerlucia





 

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Capitolo 6
*** Una spettacolare levataccia ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
4 agosto: Sunrise




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Missing moments
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
6. Una spettacolare levataccia
 


Bokuto ce l’aveva fatta: aveva convinto Akaashi a partecipare a una delle sue sessioni di footing mattutino. Chiaramente per ‘mattutino’ non s’intendeva un orario propriamente umano, bensì... le cinque!
O meglio, il ritrovo al parco giochi del quartiere era programmato per le cinque, il ché prevedeva di lasciare il mondo dei sogni almeno mezzora prima.

L’alzatore arrivò al punto in cui l’asso stava facendo stretching, senza riuscire a contenere i propri sbadigli e dimenticandosi persino di dare una sistemata ai capelli arruffati (in realtà ci aveva pensato, ma temeva di deludere Kōtarō presentandosi in ritardo). Strabuzzò gli occhi quando, di contro, realizzò che i crini dell’altro erano stati perfettamente raddrizzati dal gel in un’acconciatura che sfidava qualsiasi legge gravitazionale.

Hey, hey, hey! Buongiorno, ‘Kaashee!”

Keiji controllò istintivamente che non ci fosse nessuno nei paraggi: Bokuto aveva posto la tacca del volume della voce a un livello inaccettabile per chi desiderava riposare ancora qualche ora prima di attaccare nuovamente con la routine quotidiana.

“Buongiorno, Bokuto-san! Sei qui da molto?”

Si pentì di aver formulato quella domanda, dato che il compagno sarebbe tornato alla carica; oltretutto, temeva inspiegabilmente la sua risposta.

“Dieci minuti, più o meno. Prima ho fatto una corsetta fino alla nostra stazione... e poi sono arrivato qui.”

Keiji soppesò il suo sguardo spostandolo dalle falene che volteggiavano attorno alla luce del lampione più prossimo e la punta delle sue scarpe. Perso ovunque, pur di non sostenere quegli occhi pieni di vita ancor prima dell’alba.

E, per l’ennesima volta, si sentì in colpa.
 
 
***
 

Nessuno avrebbe mai resistito un’ora e mezza tra corsa ed esercizi di vario genere senza sosta, ma Akaashi non aveva intenzione di mostrarsi debole o tedioso al cospetto della persona che maggiormente ammirava a livello sportivo. Aspettò che fosse lui a decretare l’agognata pausa, sperando che potesse farlo quanto prima.

“’Kaashee? Mi sono un po’ stancato.”

Keiji ripensò alla famosa scena in cui Forrest Gump, dopo aver corso per oltre tre anni senza mai fermarsi, comunicò ai suoi numerosi seguaci di sentirsi ‘un po’ stanchino’.

“Ok. Torniamo a riposar-”

“Ti va di venire in un posto... con me?”

Un posto?!
 
 
***
 

Nei pressi della sua abitazione troneggiava una vecchia fabbrica abbandonata da almeno una decina d’anni. Saltuariamente Kōtarō vi entrava per salire sul tetto, allo scopo di ammirare l’inizio del nuovo giorno.
Aveva pensato più volte di portare con sé il suo amico fidato, ma temeva che potesse mandarlo a quel paese per via dell’orario. Saperlo lì, accanto a lui nonostante tutto, aveva riempito il suo cuore di gioia.
Non si era fatto scrupoli a caricarselo sulle spalle per evitare che su quelle luride scale – prive di corrimano – potesse ferirsi.

Una volta arrivati, fecero capolino o primi raggi di sole.
Keiji si avvicinò alla balaustra arrugginita, con il naso all’insù e la bocca dischiusa a mo’ di ‘sofficino’.

“Bokuto-san, l’alba da quassù è spettacolare!”

“No, ‘Kaashee. Tu sei spettacolare!”

Gli strinse la mano e gli schioccò un tenero bacio sulla guancia, facendolo arrossire sino alla punta delle orecchie.










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò (o cercherò di farlo) a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Sesta flash: Una spettacolare levataccia.
Ma che ‘cuori di panna’ i nostri due eroi! Bokuto non si smentisce mai: ruvido quanto volete, ma con un cuore grande come l’intero Giappone! Alla fin fine il suo è tutto un piano per portare il fidatissimo Keiji ad ammirare l’alba sul tetto di una vecchia ditta, a pochi passi da casa.
Akaashi, dal canto suo, non può di certo mostrarsi sempre reticente nei riguardi delle pressioni di Kōtarō circa gli allenamenti mattutini. In fondo, è anche lui parte integrante del Fukurōdani e come tale deve seguire il buon esempio del suo capitano. Se il finale è anche più sorprendente del previsto... meglio ancora! :)
Vi lascio qui il link YT della famosa scena di Forrest Gump che ho citato nella flash.
Stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating rimane giallo, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia


 

 

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Capitolo 7
*** Sono qui che ti aspetto ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
5 agosto: Different sport!AU




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: AU
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
7. Sono qui che ti aspetto
 
 

La squadra di atletica leggera del liceo Fukurōdani si era qualificata con un sorprendente terzo tempo alla fase finale del Chiba Ekiden.
Bokuto Kōtarō aveva condotto i suoi compagni verso quell’obiettivo che qualunque pronostico giornalistico avrebbe decretato come impossibile, considerando che erano passati ben quattordici anni dall’ultima volta in cui i ‘Gufi’ erano riusciti a compiere l’ardua impresa. Ma lui non si era mai arreso, invitando i compagni ad unirsi ai suoi rigorosi ed estenuanti allenamenti sin dalle prime luci dell’alba.

Nel corso dell’anno scolastico era subentrato un nuovo ragazzo iscritto al secondo anno. Quest’ultimo, fino a pochi mesi prima, si era dedicato solo ed esclusivamente al salto in alto. Dopo una serie d’infortuni aveva deciso di troncare la sua ancora acerba carriera agonistica; fortunatamente il suo allenatore era riuscito nell’intento di fargli cambiare idea, indirizzandolo verso un’altra disciplina potenzialmente meno ‘pericolosa’.
Il suo nome era Akaashi Keiji e nel giro di poche settimane riuscì a cambiare radicalmente la propria visione pignola e asettica del mondo dello sport. Niente più mera rivalità condensata di sacrificio: l’esercizio fisico poteva rivelarsi anche divertimento condiviso allo stato puro!
 
 
***
 
 
Chiba, Febbraio 2013

Keiji era fermo al blocco di partenza in attesa dell’arrivo di Sarukui per lo scambio del testimone. Avrebbe dato il via al nono turno, il penultimo prima del rush finale che avrebbe visto come protagonista indiscusso Bokuto.
Il più giovane scattò in avanti non appena riuscì ad afferrare il piccolo bastone colorato, con l’unico intento di non perdere ulteriore terreno rispetto agli avversari.
La quinta posizione non poteva minimamente garantire loro una medaglia.

‘Non focalizzarti sugli avversari, pensa che stai correndo semplicemente per sentirti libero.’

Ripensava alle parole dettate dal buon cuore del suo mentore, ovvero l’unica persona capace di evitare il suo forfait definitivo dal mondo delle competizioni.

‘Hey! Se lo sport dovesse perdere un punto di riferimento come te... beh, tutto diventerebbe più noioso, ‘Kaashee.’

In diverse occasioni i suoi discorsi erano incappati nelle più disparate considerazioni personali, ma questo non voleva di certo stare a significare che avessero perso quel denso significato che originariamente avrebbe voluto attribuire loro. E questo il suo kōhai lo aveva compreso talmente bene da essersi commosso di fronte all’intera squadra.
Mediante il ricordo di quelle lacrime ripensò alle paure, alle rese, agli infortuni... e a tutte le volte che la sua – già carente – autostima era andata a farsi benedire. Mettendo assieme i lati più oscuri del suo passato sportivo riuscì a farsi forza accelerando il passo: superò l’atleta del liceo Itachiyama, fino a quel frangente ben saldo nella sua quarta posizione.

A poche centinaia di metri lo attendeva Kōtarō.
Con le gambe che oramai lo reggevano a fatica e una necessità di dissetarsi che quasi gl’impediva di concentrarsi a dovere, lo vide scuotere il braccio destro mentre chiamava ripetutamente il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo.

“Forza, Keiji! Sono qui che ti aspetto!”

Arrivo, Bokuto-san!

Il capitano non deluse le aspettative: il Fukurōdani ottenne un terzo posto che valeva oro!









 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Settima flash: Sono qui che ti aspetto.
Due cose hanno fortemente influenzato questa flashina: le olimpiadi attualmente in corso a Tokyo e quel pezzo da novanta di uno spokon incentrato sul mondo dell’atletica leggera maschile che è ‘Run with the wind’ (titolo originale in giapponese: ‘Kaze ga Tsuyoku Fuiteiru’). Se non avete avuto ancora modo di recuperarlo e vi piacciono le storie cariche si sentimento e significato, questo è l’anime che fa per voi! **
Tornando ai nostri eroi, come non potersi immaginare ancora una volta Bokuto in qualità di capitano e trascinatore di tutta la combriccola?! Impossibile! Così come sarebbe stato impossibile un mancato coinvolgimento di Akaashi nel team, dopo la resa con il salto in alto (Tamberi ti vogliamo bene *cuore*).
E così via di corsa insieme, dall’alba sulla linea di partenza, con una nuova visione dello sport sempre a portata di mano. E come si fa a non amarli immaginandoli in pantaloncini e canotta?! :D
Stay Tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating rimane giallo, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia
 






 

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Capitolo 8
*** Le chiavi d'emergenza ***




Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
6 agosto: Incorrect BokuAka (Keys)*




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Missing moments, Spoiler!
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 500



 
 
 
8. Le chiavi d'emergenza
 


Dover accettare la lontananza non era stato affatto facile per Akaashi; ancor peggio per Bokuto.
Il giovane editore si era trasferito a Shibuya, a una decina di chilometri dai suoi genitori. La superstar dei Black Jackals, invece, si era dovuta per forza di cose spostare a Ōsaka.
I due giovani riuscivano a vedersi solamente una volta ogni quindici giorni, accontentandosi di un fin troppo tranquillo giorno feriale per non intaccare l’inesorabile calendario imposto dalla V. League.
 
 
***

 
Una sera come tante altre, Keiji era tornato da lavoro piuttosto provato. Quel pomeriggio si era presentato nell’ufficio del direttore assieme a Udai per la consegna del bozzetto definitivo del nuovo lavoro dedicato alla pallavolo. In seguito ad una prima crisi di nervi mista a pianto, l’ex Piccolo Gigante del Karasuno aveva ribadito – un’infinità di volte! – di non sentirsi pronto ad affrontare un passo tanto importante nel mondo dello sport in formato manga, ancor più se questo lo costringeva a fare i conti con un passato che ancora lo tormentava.

Dopo essersi servito un paio di polpette di riso comprate direttamente al nuovo punto vendita ‘Miya Onigiri’, estrasse la sua copia di ‘Volley!!’ dallo zaino e si soffermò a studiarne la copertina. Nakamura, il protagonista assoluto del nuovo spokon, era stato rappresentato dal talentuoso Tenma come una sorta di via di mezzo tra Hinata e Kageyama, seppur avesse i capelli di un biondo naturale che poteva facilmente ricondurre ai fratelli Tsukishima.

Nel momento in cui aveva iniziato a sfogliarne le sottili pagine con l’intento di osservare il tutto dal punto di vista di un lettore nuovo al genere – com’era solito fare in conclusione delle sue analisi editoriali –, avvertì un rumore che gli parve sin da subito piuttosto familiare.
Qualcuno stava cercando di aprire la porta d’ingresso dall’esterno.

Non riesco a crederci...

Hey, hey, hey! Dov’è il mio scrittore preferito?”

Scrittore?! Magari!

“Bokuto-san! Che ci fai qui?”

“Ho la chiave... quindi questa è anche un po’ casa mia!”

Il battito del cuore del più giovane accelerò d’impeto a causa delle parole sentenziate dal compagno. D’altronde, non aveva mai negato a sé stesso quanto desiderasse andare a convivere con Bokuto al più presto.
Ad ogni modo, cercò di mantenere contegno e dignità a fronte di quel vulcano umano che si era appena – e inaspettatamente – presentato al suo cospetto.

“Ti ho dato una copia delle chiavi del mio appartamento solamente per le emergenze!”

“Ma, ‘Kaashee! Questa è un’emergenza tra le più gravi!”

“Cosa vuoi dire?”

“Oh, senti... mi mancavi da morire! Ecco l’ho detto... è così!”

Keiji arrossì di colpo, tentando di coprirsi la bocca per eludere le proprie emozioni.
Erano anni che ci provava, senza mai riuscirci davvero. Capire l’animo di Kōtarō era sempre stata l’impresa più ardua che il fato gli avesse riservato, così come il semplice fatto di averlo accanto potesse considerarsi come la sua fortuna più immensa.
Gli andò incontro cingendogli le braccia al collo, incapace di fermare le proprie lacrime di gioia.
La gioia più bella di tutte: lui!

“Grazie, Bokuto-san!”






 
*Original “Incorrect BokuAka” prompt
 

Akaashi: I gave you the key to my house for emergencies only!
Bokuto: This is an emergency!
Akaashi: What?
Bokuto: I missed you…
Akaashi:










 



Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Parteciperò a pieno ritmo all’annuale #BokuAkaWeek2021 indetta dal fandom di Haikyuu. Creerò una raccolta di dieci flashfiction dedicata ciascuna a uno dei diversi prompt proposti per i diversi giorni.
Spero che possano piacervi! :)

Ottava flash: Le chiavi d’emergenza.
Ed eccoci proiettati nel futuro dei nostri due beniamini. Bokuto si dà da fare con la pallavolo di spicco mentre Akaashi procede a piccoli passi nel mondo dell’editoria. Dover stare dietro ad un’altra anima in pena come Udai Tenma non è per nulla semplice, ma l’ex palleggiatore non può di certo negare a sé stesso di essersi persino affezionato. Come si deduce tra le righe, ormai è diventato il suo ‘spronatore’ di fiducia, oltre che editore. E tutto ciò sempre in attesa di potersi dedicare alla scrittura personale, come lui vorrebbe... e come Bokuto sente che accadrà. ;)
Il tema della storia sono le chiavi dell’appartamento di Shibuya lasciate al ‘Gufo’ in caso d’emergenza; ma noi sappiamo bene che per uno come lui, ogni piccola cosa può diventare un’emergenza grande quanto un palazzo! Fortuna che Akaashi comprende e sotto sotto – ma neanche troppo – approva!
P.S.: Nakamura è un nome che ho preso dalla copertina di un manga che ho a casa (‘Fatti forza Nakamura!’ per intenderci) per identificare il protagonista del nuovo spokon scritto e disegnato da Udai, mentre ‘Volley!!’ corrisponde al titolo generale dell’opera.
Stay Tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Per ora il rating rimane giallo, ma potrebbe variare in base a quello che scriverò per i prossimi prompt.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia





 

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Capitolo 9
*** World star ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
7 agosto: World (& Star)




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Introspettivo, Missing moments, Spoiler!
Tipo di coppia: Shonen-ai
Numero di parole: 499



 
 
 
9. World star
 


Andare a scuola non mi è mai piaciuto.
Frequentavo le elementari solo perché mamma e papà mi obbligavano e per vedere gli amici.
Alle scuole medie avevo deciso di iscrivermi al club di pallavolo dopo aver assistito – un po’ in tv e un po’ dal vivo al Gymnasium – ai mondiali di pallavolo.
La nostra nazionale non era riuscita ad arrivare nemmeno sul podio, ma poco importava.
Mi sono esaltato un sacco!

Alcuni miei compagni mi sono da subito sembrati simpatici e disponibili, anche se si stancavano troppo facilmente. Dopo solo un’ora di allenamento quotidiano non vedevano l’ora di tornare a casa per riposarsi o perdere tempo dietro a serie tv e videogiochi.
Che noia!
Però ricorderò sempre una cosa bellissima detta dal coach in quel periodo: ‘Non pensare a ciò che è ‘facile’, pensa a quello che è più divertente’.
Da allora questo insegnamento è diventato un mantra per me.
Ma... un attimo! Si dice ‘mantra’, non è vero, ‘Kaashi?!

Ero riuscito a entrare al liceo Fukurōdani grazie a una borsa di studio sportiva, altrimenti mi sarei dovuto accontentare della scuola pubblica che a mia mamma non piaceva. Le mie sorelle sono sempre state due secchione stratosferiche e io rischiavo di diventare la pecora nera della famiglia.
Però a me interessava di più il club di pallavolo e così mi ci sono iscritto ancora prima di conoscere il professore di matematica.
Sono diventato super-amico di tutte le matricole che avevo trovato in squadra.
C’era un certo Konoha – troppo biondo per essere tutto giapponese – che aveva l’abitudine di menarmi per gioco tutte le volte che dicevo qualcosa di troppo.
Siamo andati avanti così per tre anni.
 
 
***
 

Un giorno mi stavo allenando alla schiacciata quando ho visto entrare un gruppo di ragazzini delle medie.
Notai subito che uno di loro era particolarmente... particolare! In realtà lo è ancora adesso, forse ancora di più!
Guardava col  nasino all’insù la mia elevazione e... posso giurare ancora oggi di non aver mai visto due occhietti tanto rapiti da qualcosa.
E io non mi sono mai sentito tanto importante in vita mia, nemmeno quando ho indossato per la prima volta la maglia rossa della nazionale!

Da quel giorno io e quel ragazzino stupendo di nome Akaashi siamo diventati una cosa sola.
Per due anni è stato il mio alzatore, il mio sostegno.
Poi purtroppo mi sono dovuto diplomare.
Mamma era contenta, a me dispiaceva vederlo piangere.

Ma il colpo di grazia arrivò un anno più tardi, quando mi disse di non voler più continuare con la pallavolo.
Tutte le mie speranze andarono in fumo e mi dovetti accontentare di altri compagni.
Però sapevo che lui sarebbe stato sempre con me. Sugli spalti o dietro a uno schermo, non era importante.

Stiamo insieme e siamo uniti più che mai anche senza un pallone da dover schiacciare verso la metà campo avversaria.
Siamo inseparabili perché lui dice che io sono la sua stella, mentre lui per me rappresenta tutto il mondo.

Un mondo che amo da impazzire!










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

Anche se la #BokuAkaWeek2021 sta volgendo al suo naturale termine, spero che questa raccolta di flashine possa continuare a piacervi! :)

Nona flash: World star.
Il titolo di questa flashina è da intendere come “sono la stella del mondo” dove la stella è Bokuto per come lo vede Akaashi mentre il mondo rappresenta l’opposto. Per cui Bokuto si sente la stella del suo mondo, ovvero di Akaashi. Se poi l’avete inteso in senso più “egocentrico” ci sta, dato che stiamo parlando del Capo-Gufo! XD
Questa storia brevissima è una ricostruzione introspettiva di Bokuto (per questo il linguaggio è semplice e colloquiale) dai tempi delle elementari sino al proseguimento della sua carriera agonistica e, soprattutto, della sua storia con Akaashi nel post timeskip.
Diversamente dalle precedenti flash della raccolta, è scritta in prima persona proprio dal punto di vista dell’ace.
Vi lascio qui il link per farvi un’idea dei campionati mondiali di pallavolo maschile che si sono disputati in Giappone proprio nel 2006, anno in cui teoricamente Bokuto compiva il passaggio dalle scuole elementari alle medie, o comunque era già in prima media (Kōtarō è nato nel ’94 e le scuole medie in Giappone iniziano un anno più tardi rispetto all’Italia).
Stay Tuned! ;)

Il testo è scritto in prima persona dal p.o.v. di Bokuto e al tempo sia passato che presente.
Per ora il rating rimane giallo, ma potrebbe variare con la prossima flash.

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia
 





 

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Capitolo 10
*** Love is all around ***



Questa raccolta di Flashfictions partecipa alla #BokuAkaWeek2021
 
8 agosto: Free day (Bed sharing)




Manga/Anime: Haikyū!!
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo
Rating: arancione
Personaggi: Bokuto Kōtarō, Akaashi Keiji
Pairing: #Bokuaka
Avvertimenti: Lime, Missing moments, Spoiler!
Tipo di coppia: Yaoi
Numero di parole: 500



 
 
 
10. Love is all around
 


Keiji aveva spostato il cuscino per poter sentire la frescura della brezza estiva direttamente sul suo viso mentre si trovava immerso nell’ultimo lavoro del suo autore preferito.
Attorno a lui tutto era quieto, salvo il brusio della tv proveniente dal salotto.
Kōtarō seguiva distrattamente una partita di football americano, decidendo di tifare per una squadra piuttosto che per un’altra solamente sulla base dei colori delle loro divise.

Il giovane editore entrò ancora una volta in quella fase di lettura per la quale arrivava a estraniarsi totalmente dalla realtà, dimenticando persino che l’indomani si sarebbe dovuto alzare presto per incontrare Udai.
I protagonisti del romanzo – due coetanei – stavano per dichiararsi reciprocamente il proprio amore quando qualcosa di piuttosto pesante gli cadde direttamente addosso, facendolo sobbalzare assieme al volume.

“Kōtarō!”

Non riuscì a dire altro, dato che la star indiscussa dei Black Jackals gli afferrò i polsi e lo inchiodò al materasso fissandolo con uno sguardo che non prometteva nulla di ‘ordinario’. Difatti, non si fece scrupoli a chinarsi su di lui alla ricerca di quelle labbra morbide e in parte già dischiuse.
Keiji non ebbe il tempo di reagire, tanto meno di realizzare. D’altronde, stavano insieme da sei anni, convivevano nei periodi in cui potevano permetterselo... ma ancora non riusciva ad abituarsi a quelle sue maniere rozze e costantemente imprevedibili.

Le mani di Bokuto si mossero lungo i fianchi, cercando di andare oltre il cotone del pigiama, rovistando tra i capezzoli turgidi.
I suoi gemiti lo sostennero negli intenti, tanto che arrivò a spogliarlo con non più di un paio di mosse, nonostante stesse tentando di stritolarlo con le gambe nel vano tentativo di liberarsi della sua morsa.
Ma non vi riuscì: l’asso lo fece desistere rilasciandogli un deciso succhiotto all’interno della coscia.

“Keiji, stasera non mi scappi!”

“Bokuto-san, domani-”

“Domani si vedrà! Adesso è... adesso! E ci siamo tu e io!”

Kōtarō sorvolò sul fatto che lo avesse chiamato nuovamente con tutte le onorificenze di un tempo. Era consapevole di essere il motivo del suo crescente nervosismo e quel richiamo formale ne era stata la prova.
Si tolse a sua volta la maglia aderente che indossava – e che tanto piaceva al compagno! – continuando a curiosare tra le sua gambe.
La fellatio che ne derivò portò Keiji all’orgasmo nel giro di pochi minuti, sino all’attimo in cui non riuscì a contenere quel grido liberatorio col quale arrivò ad avvinghiarsi alle spalle del suo unico eroe, il suo amore più grande.

Il sorriso che mostrò non appena fu in grado si riprendersi era un chiaro lasciapassare verso ben altre parti del suo corpo che ancora non erano state prese in considerazione.
Bokuto non aveva bisogno di altri segnali per comprendere appieno che cosa si aspettasse il più giovane da lui. Certi desideri andavano semplicemente soddisfatti!

Fecero l’amore per tutta la notte, senza più preoccuparsi di quello che sarebbe stato di loro la mattina seguente.
Fintantoché avevano la possibilità di amarsi a quel modo, il resto del mondo poteva attendere fuori dalla porta.
 
 
 
 
… You know I love you, I always will
My mind's made up by the way that I feel
There's no beginning, there'll be no end
'Cause on my love you can depend…










 


Angolo dell’autrice


Ringrazio tutti coloro che sono passati e passeranno a leggere questa mia raccolta di piccole flashine! :)

La #BokuAkaWeek2021 è arrivata al termine e io spero di tutto cuore di avervi allietato le giornate almeno un pochino!

Decima e ultima flash: Love is all around.
Il regolamento della #BokuAkaWeek2021 prevedeva la possibilità di andare a ripescare un prompt dello scorso anno per il Free day. Alla fine ho scelto “bed sharing” (uno dei prompt proposti per il Day 5 del 2020, guarda caso da me già sfruttato all’epoca XD), dato che è quello che più si addiceva all’idea che avevo già per la testa.
Bokuto e Akaashi convivono in quel di Tokyo, ma chiaramente possono stare insieme solamente quando l’ace non è impegnato con i ritiri dei Black Jackals (che si svolgono a Ōsaka). Ma anche in queste giornate Akaashi deve lavorare, per cui la mattina deve alzarsi presto e più volte è costretto a respingere le proposte erotiche del compagno. E passano una sera, due, tre... alla fine il nostro eroe non ne può più e decide di fare di testa propria. E sappiamo tutti che ad Akaashi non dispiace affatto, per quanto talvolta tende a ‘tsunderare’ più per dovere che per volere.
Niente, basta. Io li amo! Sono stupendi in tutte le loro forme! Fine della storia, fine della Week! *piange*
Ma tornerò presto a scrivere di loro... ve lo prometto, stay tuned! ;)

Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.
Al termine della flashfic ho inserito il ritornello della celebre canzone dei Wet wet wetLove is all around’, da cui ho preso ispirazione per il titolo.
Come promesso, il rating si è alzato di un punto ed è passato da giallo ad arancione! :)

Un ringraziamento speciale va agli ideatori di questa fantastica iniziativa. Grazie per aver permesso tutto questo! **

A presto,


Mahlerlucia
 
 
 
 


 

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