Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tre anni dopo ***
Capitolo 2: *** Masaru e Agumon ***
Capitolo 3: *** Il ritorno di Agunimon ***
Capitolo 4: *** Una strana sistemazione ***
Capitolo 5: *** I fratelli della Luce e dell'Ombra ***
Capitolo 6: *** Tohma ritorna in Giappone, Parte 1 ***
Capitolo 7: *** Tohma ritorna in Giappone, Parte 2 ***
Capitolo 8: *** Una difficile partnership ***
Capitolo 9: *** Nel Mondo Digitale ***
Capitolo 10: *** Collaborazione ***
Capitolo 11: *** Il burattinaio ***
Capitolo 12: *** Un amico in difficoltà ***
Capitolo 13: *** Buon compleanno, Chika! ***
Capitolo 14: *** Una vecchia conoscenza di Yoshino ***
Capitolo 15: *** L'invasione dei Numemon, Parte 1 ***
Capitolo 16: *** L'invasione dei Numemon, Parte 2 ***
Capitolo 17: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 18: *** L'attacco di WarDevidramon ***
Capitolo 19: *** Per cosa combatti? ***
Capitolo 20: *** Frammenti di verità ***
Capitolo 21: *** In viaggio per DigiWorld ***
Capitolo 22: *** Il ritorno di Mercurymon ***
Capitolo 23: *** Il primo giorno come agente ***
Capitolo 24: *** Il Digi-Spirit dell'Acqua ***
Capitolo 25: *** Primo intervento ***
Capitolo 26: *** Momenti pericolosi, Parte 1 ***
Capitolo 27: *** Momenti pericolosi, Parte 2 ***
Capitolo 28: *** Verso l'abisso ***
Capitolo 29: *** L'ululato di MachGaogamon ***
Capitolo 30: *** Una battaglia disperata? ***
Capitolo 31: *** La canzone di Yoshino e Lilamon ***
Capitolo 32: *** Nella morsa del ghiaccio ***
Capitolo 33: *** Di ritorno nel Mondo Reale ***
Capitolo 34: *** La grande battaglia di Tokyo! ***
Capitolo 35: *** Il nuovo attacco di SaberLeomon ***
Capitolo 36: *** Meteormon all'atttacco ***
Capitolo 37: *** La tragedia di DigiWorld ***
Capitolo 38: *** Gizumon, macchina di morte ***
Capitolo 39: *** La trappola di Kurata ***
Capitolo 40: *** Ricordi preziosi ***
Capitolo 41: *** Battaglia tra i due mondi ***
Capitolo 42: *** L'ira dell'Olimpo ***
Capitolo 43: *** Il misterioso BanchouLeomon ***
Capitolo 44: *** Ritrovo a DigiWorld ***
Capitolo 45: *** Su due fronti ***
Capitolo 46: *** La lotta dei Leggendari Guerrieri ***
Capitolo 47: *** Leggendari Guerrieri al contrattacco ***
Capitolo 48: *** La nuova forza della DATS ***
Capitolo 49: *** Verso ElDoradimon ***
Capitolo 50: *** ElDoradimon, la città della speranza ***
Capitolo 51: *** Il viaggio verso ElDoradimon ***
Capitolo 52: *** Ritrovo nella Città Sacra ***
Capitolo 53: *** Preludio alla nuova battaglia ***
Capitolo 54: *** Masaru il salvatore? ***
Capitolo 55: *** In difesa di ElDoradimon ***
Capitolo 56: *** Ad ognuno la sua prova ***



Capitolo 1
*** Tre anni dopo ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Digimon Savers scritta da: Justice Gundam

Uff... ora che gli script sono stati vietati, fare la presentazione è diventato molto più noioso! E va bene, adeguiamoci... allora cominciamo pure! Eh-hm... a tutti i fan di Digimon italiani, do il benvenuto alla mia nuova fanfiction, dedicata alle mie due serie di Digimon preferite, Frontier e Savers! Sono passati un pò di anni per i Leggendari Guerrieri, e le avventure a DigiWorld ora sembrano solo un bel ricordo del passato... ma, come avrete modo di scoprire, la grande battaglia contro Lucemon non era che l'inizio!

Infatti, la breve emersione del Satan Mode di Lucemon nel Mondo Reale non ha lasciato indifferenti certe persone... ed ora, tre anni dopo l'avventura, Takuya e i suoi amici si trovano invischiati in un nuovo intrigo, che questa volta coinvolge entrambi i mondi. Ma adesso non è il caso di fare eccessivi spoiler: lasceremo che tutto si sveli, man mano che la storia andrà avanti!

Una cosa però vi posso dire: questa storia, primo caso tra tutte quelle scritte da me, sarà un crossover tra due serie di Digimon... Frontier, e l'ultima ancora inedita sia negli Stati Uniti che in Italia: Digimon Savers! Quindi, in attesa che questa serie arrivi finalmente nel nostro paese, noi tutti fan italiani di Digimon avremo la possibilità di conoscere Masaru, Tohma, Yoshino, Ikuto... e tutti gli altri personaggi che popolano quest'ultima, bellissima serie! Questo significa, in effetti, che ci saranno spoiler per la serie Savers, ma solo fino ad un certo punto... infatti, questa fanfiction è anche un'AU, e gli eventi di Savers si svolgeranno in maniera diversa dalla serie ufficiale! Quindi non preoccupatevi, se non conoscete la trama di Savers! Non sarà necessario ai fini della comprensione di questa fanfic!

Come al solito, i personaggi utilizzati non appartengono a me, ma alla Toei, e li sto usando senza permesso e senza scopo di lucro! Credo inoltre che sia giusto avvertire i lettori di un paio di cose. Come immagino saprete già, io uso i nomi originali per i personaggi umani di Digimon. Quindi, per far orientare meglio chi è abituato ai nomi italiani / americani... Izumi è conosciuta in Italia come come Zoe, Junpei come J.P. e Tomoki come Tommy. Gli altri nomi non hanno subito modifiche nella traduzione.

Introdurrò qualche personaggio originale di mia creazione nel corso di questa storia, personaggi che avranno un ruolo di una certa rilevanza. Di chi si tratterà, lo scopriremo più avanti. E ancora una volta, come ho fatto per la storia appena pubblicata di Digimon Tamers, informero alla fine di questo prologo dei pairings che userò Se non vi dispiace di rovinarvi la sorpresa, c'è una piccola sezione a fine capitolo. Per favore, indipendentemente da quali siano le vostre preferenze, non cercate di farmi cambiare idea!

Per finire, vorrei ringraziare la mia amica Fabiana, alias Driger, per avermi permesso di usare e sviluppare una sua idea che aveva utilizzato nella fanfiction 'Neo Digimon Adventure'. Mi auguro che il modo in cui questa idea è stata impiegata sia di tuo gradimento! A questo punto, non resta che lasciarvi al resto della fanfiction, e augurarvi buona lettura. Aspetto recensioni!

Si parte, ragazzi! BURN UP AND GO!

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Capitolo 1 - Tre anni dopo

Stava correndo.

Continuava a correre ormai da molto tempo, nonostante la stanchezza e il fiato corto, destreggiandosi in qualche modo tra le larghe foglie degli arbusti che costellavano il sottobosco nel quale si muoveva. Attorno a lui, solo il rumore frusciante delle foglie spostate, mentre persisteva nel suo disperato tentativo di sfuggire a ciò che lo stava inseguendo... come del resto era stata sua abitudine fin da quando la sua vita era iniziata, appena qualche mese fa. Non era stato nella tranquillità e nella sicurezza di un Primary Village... magari tra le ali affettuose di una Swanmon, circondato da tanti altri cuccioli... i suoi primi ricordi erano stati soltanto i frammenti di un Digi-Tama violetto infranto, e le fredde gocce di pioggia che battevano senza pietà sul suo piccolo corpo, trasmettendogli un gelo desolante. E da allora, la sua vita era stata un'unica, immensa fuga da Digimon di vario tipo, che sembravano volerlo cancellare per chissà quale motivo...

Lui aveva provato a chiederlo, qualche volta... cosa avevano tutti quei Digimon contro di lui? Perchè lo odiavano senza averlo neanche mai visto? Lui... non ricordava di aver mai fatto niente di male... eppure, ad ogni sua domanda, gli altri Digimon reagivano con rabbia e aggressività, come se la sua ignoranza fosse stata una colpa. Ed ogni volta, proprio quando sembrava che per lui fosse la fine... tutto improvvisamente scompariva in un turbinio di luci e rumori che soffocavano i suoi sensi e la sua coscienza per un periodo di tempo che a lui sembrava interminabile. E quando finalmente tutto tornava a scorrere, lui si ritrovava ancora in vita, in un luogo di DigiWorld completamente diverso da quello in cui ricordava di trovarsi... e del nemico, nessuna traccia. Era sempre stato come... se l'attacco, la paura, la rabbia che aveva provato per l'odio ingiustificato nei suoi confronti... fossero soltanto un sogno... e tuttavia, li sentiva ancora bruciare nel suo cuore e nella sua anima.

Per il resto, nulla rimaneva mai nella sua memoria... e questo mistero lo aveva assillato al punto che Dorimon ormai si rifiutava anche soltanto di chiedersene il perchè. Ormai si era rassegnato a quello che, molto probabilmente, era il suo destino - trascorrere un'esistenza solitaria, in fuga da Digimon che volevano distruggerlo senza che lui avesse mai fatto niente, fino all'inevitabile giorno in cui non sarebbe più potuto fuggire, e avrebbe incontrato la sua fine. Tuttavia, la sua disperata volontà di vivere continuava a sostenerlo... non si sarebbe arreso tanto facilmente! Il fatto che sapesse quale era il suo destino non gli avrebbe impedito di opporvisi con tutte le sue forze!

Muovendosi con circospezione, Dorimon scivolò silenziosamente dietro un cespuglio, e si guardò attentamente attorno, alla ricerca di eventuali minacce. Per sua fortuna, sembrava non esserci nessuno in vista, e tutto quello che vide fu un vasto spiazzo dal terreno ricoperto di muschio, popolato unicamente da qualche lucciola che danzava a poche decine di centimetri dal suolo. Dopo aver dato un'altra occhiata per prudenza, il piccolo Digimon, che era simile ad un tozzo cagnolino con le zampe cortissime, il pelo blu-violetto con una "stellina" bianca sul muso arrotondato, grandi occhi gialli dalla pupilla nera, e le orecchie triangolari, mosse qualche passo esitante sul muschio. Attorno a lui, soltanto la penombra spezzata qua e là da qualche raggio di sole, e il tranquillizzante verde della foresta... Dorimon stava quasi per tirare un sospiro di sollievo, credendosi al sicuro...

...quando un'ombra minacciosa apparve all'improvviso sopra di lui, facendolo sobbalzare per la sorpresa! Con uno scatto, Dorimon alzò lo sguardo e vide una figura in parte umanoide e in parte bestiale scendere in picchiata su di lui, brandendo una mazza. Che errore che aveva fatto! Preoccupandosi troppo per i pericoli che avrebbero potuto nascondersi nella vegetazione della macchia, non aveva prestato attenzione ai rami sopra di lui! Soltanto i riflessi pronti di Dorimon lo salvarono, una volta di più, da una brutta fine: riuscì a saltare via dalla sua posizione proprio un secondo prima che la mazza del Digimon lo colpisse, ma l'impatto fu comunque sufficiente a fargli perdere l'equilibrio e farlo rotolare per terra. Si rialzò una frazione di secondo dopo e si acquattò sul terreno umido, squadrando il Digimon che aveva cercato di piombargli addosso: si trattava di una scimmia muscolosa ma longilinea, alta un pò più di un essere umano e ricoperta da una pelliccia gialla che diventava più folta attorno al collo e alla testa, formando una specie di criniera. Le sole parti del corpo non coperte erano il muso ringhiante, simile a quello di un babbuino, le orecchie a punta, i pettorali, le mani e i piedi, ricoperti invece da una spessa pelle grigia simile a cuoio. Portava un bracciale verde attorno al braccio destro, un pò sopra il gomito, e un anello dorato all'anulare della mano sinistra. Qualche segno rosso decorava il muso, gli avambracci, le ginocchia, e alcuni ciuffi di pelo giallo più scuro che si dipartivano da braccia e gambe del feroce primate, e tra le mani soppesava con apparente indifferenza una grossa mazza di legno, resa ulteriormente letale da chiodi di metallo. Un Apemon, riflettè tra sè Dorimon. Un Digimon scimmia che di solito non era così aggressivo...

Ma con quello che stava accadendo di recente nel Mondo Digitale, non c'era da stupirsi che anche il Digimon più pacifico diventasse pericoloso e aggressivo...

Emettendo una serie di ringhii che potevano suonare come una risata, Apemon si erse in tutta la sua statura e cominciò ad avanzare minaccioso verso Dorimon, sollevando ancora una volta la sua mazza. Non serviva un genio per capire che era ben deciso a porre fine alla breve vita del Digimon più piccolo...

"Finalmente ti ho trovato..." mormorò con ferocia, squadrando la sua preda con soddisfazione. "E ora, piccoletto, è il momento di cancellarti. Nulla di personale, davvero! E' solo che ho degli ordini a cui devo obbedire!"

Dorimon indietreggiò, stringendo i denti. Allora la sua fine era giunta? Proprio quando credeva di essersi salvato almeno temporaneamente? No, non poteva lasciare che andasse così! Non sarebbe stato cancellato in questo modo, avrebbe lottato fino allo stremo delle sue esigue forze per sopravvivere. Come avrebbe fatto lui, un piccolo In-Training, a sfuggire alle grinfie di un Champion, non lo sapeva... ma qualcosa doveva tentare!

"Io..." rispose Dorimon. "Io... non mi lascerò uccidere così... prima voglio sapere... perchè ce l'avete tutti con me? Che cosa vi ho fatto io di male per meritarmi questo? Non ricordo di aver mai offeso, insultato o aggredito nessuno!"

Il sogghigno di Apemon si trasformò in una smorfia di disprezzo. "La tua stessa ESISTENZA è un insulto alla razza dei Digimon, piccoletto! Tu sei una cosa che non avrebbe mai dovuto esistere, oltre che un ostacolo al nostro grande progetto, e tutti i miei fratelli e i miei superiori vogliono correggere questo errore distruggendoti!" rispose, continuando ad avvicinarsi. Dorimon fece un altro passo indietro, preparandosi allo scontro inevitabile... e sentendo crescere in sè quella familiare rabbia nei confronti di tutti coloro che lo avevano condannato fin dalla sua nascita, senza che lui avesse mai fatto niente...

La rabbia... il desiderio di vendetta... la disperazione... tutti sentimenti che lui conosceva bene, e ai quali tuttavia non si sarebbe mai abituato... Dorimon continuò a squadrare Apemon con odio, mentre quest'ultimo sollevava la mazza e si apprestava a colpire...

All'improvviso, successe qualcosa: la vista di Dorimon si annebbiò... i contorni degli oggetti sfumarono... e tutti i colori iniziarono gradualmente a svanire, sostituiti da un pericoloso rosso sangue che ben presto coprì l'intera visuale del piccolo Digimon...

Poi, tutto divenne nero...

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Ma mentre il Mondo Digitale, solo tre anni dopo la sconfitta del tiranno Lucemon da parte dei Leggendari Guerrieri e di Susanoomon, era nuovamente in subbuglio, la vita sulla Terra proseguiva secondo i suoi ritmi. A Tokyo, nel quartiere di Shibuya, un pomeriggio d'autunno come tanti altri aveva appena visto la fine delle lezioni per gli studenti del primo anno di un liceo del quartiere alla moda, annunciata da quattro rintocchi di campana. Gli studenti di una delle aule al piano terreno si alzarono quasi subito dai loro banchi, felici di potersi finalmente godere il weekend in santa pace, e cominciarono a raccogliere le loro cose ed infilarle negli zaini con ordine, ma al tempo stesso non vedendo l'ora di uscire di lì.

"Sigh... e va bene, ragazzi, le lezioni per questa settimana sono finite!" sospirò il professore, interrotto proprio durante la spiegazione di un teorema a suo parere molto interessante. "In questo weekend, cercate di ripassarvi quello che abbiamo fatto oggi... e quanti di voi abbiano il compito di recupero, si ricordino di guardarsi bene tutti gli argomenti, se vogliono rimediare!"

"Va bene, sensei!" risposero all'unisono gli studenti, mettendosi sull'attenti e facendo un inchino quasi ad angolo retto, che l'insegnante ricambiò con uno meno profondo prima di uscire dalla porta. Per quanto queste fossero le parole degli studenti, era fin troppo chiaro che per molti di loro non corrispondevano alle loro reali intenzioni, in particolare per un certo quattordicenne castano di nostra conoscenza...

"Aaaah, finalmente è arrivato il weekend! Questa settimana è stata davvero una barba!" esclamò Takuya Kanbara, quattordici anni da poco compiuti, stiracchiandosi, mentre attorno a lui gli altri alunni raccoglievano i loro zaini e si dirigevano verso l'uscita. "Finalmente, una giornata in cui rilassarsi e non pensare a compiti, teoremi, e altri problemi scolastici!". Con queste parole, il ragazzino rimise a posto il suo banco e controllò la cartella per assicurarsi di non aver dimenticato niente.

Takuya Kanbara non era cambiato moltissimo come aspetto fisico negli ultimi tre anni: certo, ora era più alto, ma i suoi scompigliati capelli castani scuri, accompagnati da occhi dello stesso colore, la sua aria allegra e il suo modo di vestire un pò stravagante (almeno fuori dall'ambiente scolastico, visto che in quel momento indossava la divisa rosso-violetta con scarpe da interno del suo istituto...) erano rimasti gli stessi, e dava ancora l'impressione di un ragazzino vivace e determinato, come del resto era... ma comunque, uguale a mille altri ragazzi della sua età. Certo, nessuno avrebbe mai immaginato, guardandolo così, che Takuya fosse stato protagonista di una grande, straordinaria avventura in un mondo infinitamente vicino e infinitamente lontano, e di una lotta disperata contro le forze del Male...

Ebbene sì, era proprio così! Tre anni prima, Takuya aveva ricevuto un misterioso messaggio sul suo telefonino, proprio mentre si apprestava a festeggiare il compleanno del suo pestifero fratellino Shinya, che gli chiedeva se voleva 'iniziare il gioco'. Annoiato, e per certi versi curioso di sapere di cosa si trattasse, il ragazzino aveva risposto di sì, e aveva ricevuto istruzioni di recarsi alla stazione dei treni di Shibuya. Una volta arrivato lì, era riuscito appena in tempo a salire su uno strano treno che partiva da un binario segreto sotterraneo, assieme ad altri tre ragazzi che avevano ricevuto lo stesso messaggio: la bionda ed energica Izumi Orimoto, il piccolo Tomoki Himi e il simpatico (anche se all'inizio non troppo socievole) Junpei Shibayama. Quello strano treno, che in seguito si era rivelato essere una strana creatura chiamata Trailmon, li aveva portati in un fantastico mondo, che Takuya non aveva visto neanche nei suoi sogni: DigiWorld!

Lì, i ragazzi avevano conosciuto quelle che sarebbero diventate le loro guide ed inseparabili amici: il saggio, anche se un pò brontolone, Bokomon e lo svampito Neemon, due Digimon che li avevano messi al corrente della loro missione: loro, assieme a numerosi altri ragazzi della loro età, erano stati chiamati a DigiWorld per diventare i Leggendari Guerrieri e sconfiggere i Digimon malvagi che minacciavano di distruggere quel meraviglioso mondo. Grazie ai Digi-Spirits, ognuno di loro avrebbe acquisito l'abilità di trasformarsi in un Digimon e combattere... e Takuya aveva ricevuto lo Human Spirit Agunimon, e più avanti il Beast Spirit BurningGreymon, e lo Hybrid Spirit Aldamon!

Nel corso del loro viaggio per DigiWorld, Takuya e i suoi compagni avevano avuto modo di fare nuove conoscenze, accogliere altri Leggendari Guerrieri nel loro gruppo, e incontrare altri due preziosi compagni di viaggio: il solitario Kouji Minamoto, il Digiprescelto possessore degli Spirits della Luce, e il suo tranquillo fratello gemello Kouichi Kimura, detentore degli Spirits delle Tenebre. Certo, l'incontro con quest'ultimo era stato... rocambolesco, per usare un termine riduttivo... ma alla fine, il gruppo dei sei ragazzi era riuscito ad affrontare numerosi nemici terribili, e ne era sempre uscito più forte e più determinato: dai quattro (anzi, cinque, se contiamo anche Duskmon...) Leggendari Guerrieri corrotti, al demone Murmuxmon e ad Ornismon, a Kerpymon... per finire con il vero burattinaio che tirava i fili di tutti - Lucemon, il capo dei sette Grandi Signori dei Demoni, un angelo caduto dotato di poteri incommensurabili che voleva distruggere DigiWorld e il Mondo Reale per ricrearli a suo piacimento e dare vita ad un tirannico nuovo ordine! Non era stato facile affrontare lui e i suoi Cavalieri Reali, il violento Dynasmon ed il perfido Crusadermon... ma alla fine, grazie all'eroico sacrificio di Kouichi / Loweemon, e all'apparizione di Susanoomon, il potentissimo Digimon nato dall'unione di tutti gli Spirits, le forze del Male erano state sconfitte proprio mentre già assaporavano la loro vittoria finale, e DigiWorld era stato ripristinato! Era stato un lieto fine per tutti... e ognuno era tornato a casa portandosi nel cuore preziosi insegnamenti di vita.

Sì, Takuya poteva a buon diritto dire che il tempo passato a DigiWorld gli aveva fatto capire molte cose, e lo aveva aiutato a maturare come persona: era riuscito a temperare il suo carattere impulsivo, e fargli capire l'importanza dell'amicizia, del gioco di squadra, e a non arrendersi mai davanti alle avversità!

"Beh, adesso vediamo che cosa fare di questi due giorni... intanto, ora devo tornare a casa a sbrigare due faccende..." mormorò Takuya, sgranchendosi un braccio e volgendo lo sguardo verso uno dei suoi compagni che era rimasto in classe con lui. "Hey, Masaru, di solito sei il primo ad uscire! Hai qualche programma per il weekend?"

L'altro ragazzo, che era rimasto seduto al suo banco a riguardarsi alcuni appunti con espressione irritata, alzò lo sguardo verso Takuya e sospirò. "Sì, purtroppo... i prof me l'hanno organizzato per bene, il weekend!" ribattè acido, tamburellando con un dito sul banco mentre si sorreggeva la testa con il pugno chiuso dell'altra mano. "Ho preso un'insufficienza nel compito di fisica, e questo significa che tra una settimana dovrò fare il compito di recupero! E proprio il giorno del compleanno di mia sorella, maledizione!"

Brontolando per l'irritazione, Masaru Daimon si alzò e infilò un pò di cose alla rinfusa nello zaino, mentre Takuya lo guardava con aria un pò dispiaciuta. L'amico di Takuya era un ragazzo della sua stessa età, piuttosto alto e slanciato, con i capelli castano-rossicci un pò lunghi, legati in una piccola coda dietro la nuca, e gli occhi di un castano così chiaro da sembrare quasi dorato. Come Takuya, indossava in quel momento l'uniforme scolastica rosso-violetta della scuola, completa delle scarpe da interno. Era conosciuto nell'ambiente scolastico, e non solo in quello, come un teppistello allegro e determinato, anche se spesso era un testardo con cui era difficile discutere senza fare a pugni. Inoltre, aveva una strana passione per le risse e i combattimenti, oltre che per il cibo... e grazie alla sua abilità nella lotta da strada, si era guadagnato una certa fama tra i ragazzi della sua età e anche più grandi. Lui e Takuya erano diventati amici quella primavera, appena dopo l'inizio del nuovo anno scolastico, e spesso si ritrovavano per fare i compiti assieme o per gironzolare un pò per Shibuya, alla ricerca di qualche divertente passatempo. Da quello che Takuya sapeva di lui, Masaru viveva in una piccola casa appena fuori Shibuya assieme a sua madre Sayuri e a sua sorella minore Chika ("se assomiglia anche solo un pò a Shinya, amico mio..." aveva commentato scherzosamente Takuya la prima volta che Masaru gliene aveva parlato. "...non ti invidio!"). Di suo padre, invece, non si sapeva più niente da tre anni. Susumu Daimon, informatico, ricercatore ed esperto di arti marziali, era scomparso durante una misteriosa 'spedizione', e sembrava essere letteralmente svanito dalla faccia della Terra... ma Masaru nutriva ancora speranze di rivederlo, un giorno o l'altro, e continuava la sua vita senza farsi scoraggiare.

Inutile dirlo, Masaru non era esattamente il ragazzo più brillante nello studio che Takuya avesse conosciuto... e di solito non gli sarebbe importato nulla di un brutto voto in fisica. Il problema era che il compito di recupero cadeva proprio il giorno del compleanno di Chika, una ricorrenza a cui Masaru teneva particolarmente. Nonostante la sua fama di teppistello, era molto affezionato alla sua famiglia.

"Cavolo... mi dispiace che ora tu sia costretto a ristudiare... e a perderti il compleanno di Chika-chan!" disse Takuya, sinceramente dispiaciuto per il suo amico. Masaru, comunque, alzò le spalle, rendendosi conto che la cosa più intelligente da fare era prenderla con filosofia. Del resto, anche se odiava ammetterlo, non poteva molto semplicemente mandare al diavolo il compito di recupero...

"Bah, inutile recriminare! Mi rimetterò a studiare e vedrò di fare bene quest'accidente di compito di recupero! Per Chika... cercherò una soluzione, anche se mi dispiace per lei..." tagliò corto Masaru, alzandosi dal suo posto e prendendo la cartella. "Senti, Takuya, io vado a fare un salto al parco e vedo se c'è qualcosa di interessante da fare! Tu che dici? Facciamo la strada assieme?"

Takuya diede una rapida occhiata al suo orologio. "Mi piacerebbe... ma ho promesso a mia mamma che le avrei fatto delle commissioni dopo la scuola... facciamo così, tu vai avanti, io in caso ti raggiungo... e faccio uno squillo anche ai miei amici, vediamo se vengono anche loro! Okay? Tanto è presto, sono appena le tre..."

"Perfetto! Allora, che aspettiamo? Togliamoci questa cavolo di uniforme e usciamo di qui, che il parco di Shibuya ci aspetta!" concluse allegramente Masaru.

I due ragazzi non persero altro tempo, e si diressero verso gli spogliatoi, dove si cambiarono nei loro abiti civili. Poi uscirono, prendendo ognuno la sua strada e salutandosi mentre si allontanavano sotto il cielo limpido e il caldo sole di fine settembre.

"Allora, a dopo, Masaru! Ci si vede!"

"D'accordo!"

Dopo essere rimasto ad accompagnare con lo sguardo l'amico che si allontanava, Takuya partì nella direzione opposta, gettandosi lo zaino in spalla e controllando che il suo telefono cellulare fosse carico. Per qualche motivo, guardarne lo schermo a cristalli liquidi, in quel momento, gli fece tornare alla mente un mare di ricordi... in fondo, era da lì che era iniziata la più grande avventura che lui avesse mai vissuto. Il suo pensiero andò ai suoi compagni di viaggio, a Junpei, Izumi, Tomoki, Kouji e Kouichi, con i quali era sempre rimasto in contatto fin da quel giorno fatidico, e con i quali si vedeva ogni volta che ne avevano la possibilità.

"Chissà cosa stanno facendo i ragazzi in questo momento..." si chiese ad alta voce, iniziando la strada verso casa.

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La risposta alla sua domanda la si sarebbe potuta trovare andando un pò in cerca per i quartieri e gli edifici di Shibuya. E partiamo da una biblioteca vicino ad un altro liceo...

"Cavoli..." brontolò il ragazzone con gli occhiali seduto ad un tavolo vicino alla finestra che dava sulla strada principale. "Il trimestre autunnale è appena iniziato, e già i prof ci danno questi terrificanti problemi... non c'è più giustizia a questo mondo, mi chiedo io?". Si trattava di un ragazzone di circa quindici anni, più alto della media della sua età, ma la cui altezza era leggermente offuscata dal fatto che era un pò sovrappeso. Aveva i capelli castani chiari, corti e pettinati 'a spazzola' sopra la testa, con occhi dello stesso colore nei quali, dietro le sottili lenti degli occhiali da vista che portava, brillavano intelligenza e bontà d'animo, anche se mescolata ad un pò di ingenuità, e indossava una maglietta nera a maniche corte con disegnato sulla schiena il simbolo colorato di qualche gruppo di J-Pop, blue-jeans chiari e scarpe marroni su calzini bianchi. La sua cartella, nera e ben lucidata, era apppoggiata alla gamba della sedia, e sul tavolo davanti a lui stavano un libro e un quaderno aperti, con penne, matite, righelli e altro 'equipaggiamento' scolastico. In quel momento, stava nervosamente giocherellando con una penna, scansionando con lo sguardo tutte quelle formule matematiche, disegni, seni, coseni e simboli che lo guardavano dal foglio del suo libro di esercizi, quasi volessero prendersi gioco di lui...

Ebbene sì, si trattava proprio di Junpei Shibayama, il Digiprescelto che aveva custodito gli Spirits del Tuono, Beetlemon e MetalKabuterimon! Ormai tre anni erano passati dal giorno del suo ritorno da DigiWorld, tre anni in cui il ragazzo aveva fatto tesoro degli insegnamenti appresi durante quello straordinario viaggio, e aveva imparato ad essere più socievole e disponibile. In tre anni era riuscito a farsi più amici veri di quanti amici interessati non gli avessero fruttato la cioccolata e i suoi trucchetti di magia, e di questo doveva ringraziare la compagnia di Takuya, Kouji e di tutti gli altri. Inoltre, aveva capito per quello che veramente era quella cotta per Izumi che si era preso a DigiWorld - un sentimento di grande affetto e stima per la prima ragazza che lo avesse apprezzato per quello che era davvero! Col tempo, e col crescere del suo giro di amicizia, quella cotta si era andata un pò raffreddando, fino a solidificarsi in una fidata amicizia! Sì, Junpei poteva dire con orgoglio di essere diventato una persona nuova... senza mai perdere di vista sè stesso, la sua indole e le sue passioni!

Riportandosi alla realtà, Junpei scosse la testa e si concesse un breve sorriso. La matematica e la geometria erano le sue materie preferite, e fare i calcoli gli veniva naturale... ma quegli esercizi sembravano più degli strumenti di tortura che altro!

"Oh, beh... inutile starsene qua a guardarli, questi esercizi non si risolveranno da soli! Allora, vediamo un pò... questo è un esercizio sui triangoli rettangoli..." iniziò, scorrendo ancora una volta il testo del primo esercizio. Aveva fatto giusto in tempo a prendersi i dati e a ricopiarseli sul quaderno, quando sentì qualcuno avvicinarsi, a passi brevi e un pò incerti. Una voce femminile, intrisa di timidezza, si schiarì la gola e gli rivolse una domanda.

"Ehm... scusa... Shibayama-san..." mormorò, e Junpei alzò gli occhi dai suoi esercizi per vedere al suo fianco un'esile ragazzina dai capelli azzurrini-verdemare a caschetto, che indossava un'uniforme alla marinaretta bianca con un grande fiocco rosso sul petto, e il colletto e la gonna di uno splendente blu scuro, con scarpette marroni e calzini bianchi tirati su fino al ginocchio. Come Junpei, portava un paio di occhiali da vista, anche se i suoi erano più grandi e avevano le lenti più spesse, e teneva in mano una cartella nera. Di carnagione piuttosto pallida, dava l'impressione di una tipa dolce, ma timida e insicura; impressione rafforzata ulteriormente dal tono sommesso della sua voce, oltre che dallo sguardo dei suoi grandi occhioni verdi che tradiva il suo nervosismo. Junpei la riconobbe subito - si trattava di una sua compagna di classe, Kaoru Umino, che era stata accolta nella classe all'inizio del trimestre primaverile, e sembrava avere difficoltà a socializzare con gli altri. Un pò come succedeva a lui, quando aveva dodici anni... forse era per questo che Junpei cercava sempre di mostrarsi gentile verso di lei, e incoraggiava i suoi compagni di classe a fare lo stesso.

"Ah, ciao, Umino-san..." la salutò Junpei, aggiustandosi un pò gli occhiali. "Dimmi pure, c'è qualche problema?"

Kaoru mosse nervosamente le dita. "Ehm... ecco... il fatto è... che avrei qualche problemino con gli esercizi di geometria che ci hanno dato..." mormorò, cercando le parole. "E mi stavo chiedendo... sì, insomma... se non fosse troppo un disturbo..."

Junpei le sorrise per tranquillizzarla, e scostò una sedia dal tavolo, facendole cenno di accomodarsi. "Volevi chiedermi se potevamo farli assieme? Certo, siediti pure!" le rispose. Ma la timida ragazzina dai capelli color del mare fece un involontario passo indietro, imbarazzata dall'offerta del suo compagno.

"Ah... ehm... no, grazie, Shibayama-san, sei davvero troppo gentile..." si scusò. "Io... volevo solo chiederti, se li avevi già fatti... ecco... come avevi fatto, con che modalità li avevi svolti..."

"Hehehee... e non avresti avuto fortuna, dal momento che mi sono messo ora anch'io..." rispose Junpei, sfregandosi la nuca con una mano. "Comunque, non ti fare tanti problemi, Umino-san! Se vuoi farli con me, io non ho problemi! Del resto, due teste pensano meglio di una..."

La ragazzina si fermò, e rimase ad osservare la sedia che Junpei le stava offrendo con espressione perplessa. Poi, vinto il suo momento di esitazione, rivolse al ragazzone un dolce sorriso e appoggiò la sua cartella sul tavolo. "Beh... visto che insisti, Shibayama-san... io... sarò molto lieta di accettare!"

"Oh, non c'è bisogno di essere così formali!" la rassicurò Junpei, mantenendo il suo tono allegro. "Puoi chiamarmi Junpei e basta! Allora, tira fuori le tue cose, e vediamo un pò questo problema 1..."

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"Così ti ha detto? Non ci credo!"

Da un'altra parte di Shibuya, un'allegra risata provenne da un gruppo di quattro ragazze adolescenti riunito di fronte ad un negozio di souvenir e chincagliere di vario tipo. Tutte loro erano vestite all'ultima moda, con abiti colorati, stivali o sandali con le zeppe, fermagli ai capelli, spille di svariate forme e colori appuntate ai vestiti e altre cose di questo tipo... e tra esse svettava una snella ragazza dai lunghi capelli di uno stupendo biondo naturale, non contaminato da trucchi o tinture varie, che ondeggiavano liberi con ogni movimento che lei faceva, accompagnati da un paio di splendenti occhi del colore dello smeraldo. Era chiaro, dai suoi lineamenti, che non era giapponese, e aveva in sè tutta la grazia e la bellezza che normalmente si associa ad una persona di etnia mista... accompagnate però, questo lo si poteva leggere nel suo viso fiero, da grinta e femminilità mescolate assieme al punto giusto. Indossava un top color lavanda disseminato di lustrini, con una minigonna dello stesso colore e stivali con le zeppe alti fino al ginocchio, che mettevano bene in mostra le sue gambe.

"Sì, te lo giuro, Chiaki-chan!" esclamò ridendo Izumi Orimoto, la Digiprescelta mezza-italiana che aveva detenuto tre anni prima il potere degli Spirits del Vento Kazemon e Zephyrmon. "Quando le ho chiesto se aveva voglia di andare a vedere i Maneki Neko del nuovo negozio, lei mi ha risposto che era allergica al pelo dei gatti! Credevo anch'io che stesse scherzando!"

"Oh, mamma mia... in che razza di mondo viviamo, dico io..." rispose la ragazza mora con le treccine di nome Chiaki, mentre le altre due si sganaciavano dalle risate. "Al che tu hai lasciato perdere, vero?"

"In realtà non credevo fosse una bella cosa lasciare indietro Nodoka soltanto perchè non sapeva cosa fosse un Maneki Neko..." rispose la ragazzina bionda, alzando gli occhi al cielo. "Quindi ho provato a convincerla, ma lei ha cominciato ad addurre chissà quante scuse... e allora ho capito che non le interessava venire con noi!"

"Se non le interessava, bastava che lo dicesse, no?" commentò una delle altre due ragazze. "Vabbè, se non è voluta venire, lei ha solo da perderci! Forza, ragazze, vediamo cos'ha da offrire di kawaii questo negozio!"

"Arriviamo!" rispose Chiaki, seguendo le altre due. A chiudere la fila c'era Izumi, che osservava con gioia ed orgoglio il suo gruppetto di amiche. Sorrise quando le vide fermarsi appena dentro il negozio e aspettarla, facendole cenno di entrare. Che differenza rispetto a tre anni prima, quando Izumi veniva messa da parte dalle sue compagne per il semplice fatto che la vedevano come una 'straniera'... l'avventura a DigiWorld che lei aveva vissuto, e di cui di lì a poco sarebbe caduto l'anniversario, le aveva fatto capire tante cose su di sè, e sugli amici... Ora non era più Izumi l'esclusa, Izumi la straniera, Izumi la 'gaijin'. Era una ragazza piena di amici e con molti interessi, che poteva vantare anche una rispettabile, anche se non stratosferica, carriera scolastica!

"Allora, forza, Izumi-chan, non restare indietro!" la chiamò Chiaki dall'ingresso del negozio, tenendo aperta la porta per lei, e Izumi non potè impedirsi di lasciar vagare un'altra volta i suoi ricordi verso il viaggio a DigiWorld. Anche Chiaki, con i suoi capelli neri e il suo visetto pulito, era stata una parte importante di quell'avventura: anche lei, assieme ai suoi tre amici, aveva fatto un viaggio a DigiWorld, anche se non lungo ed avventuroso come quello di Izumi e compagni... e aveva rischiato grosso quando i crudeli Cavalieri Reali di Lucemon l'avevano rapita... ma, per fortuna, era finito tutto bene, e dopo un pò di disavventure Chiaki e i suoi compagni avevano potuto tornare a casa, appena in tempo per evitare di assistere alla distruzione di DigiWorld...

"E a proposito di DigiWorld..." riflettè tra sè la bionda mezza-italiana. "Ora che è stato ripristinato, chissà come se la staranno cavando Bokomon, Neemon e gli altri... confesso che non mi dispiacerebbe rivederli, a volte sento la loro mancanza. Ma immagino che, ora che i nostri D-Tector sono ridiventati semplici telefonini cellulari, sia impossibile..." A questo pensiero, Izumi rivolse uno sguardo un pò malinconico al cellulare che teneva nella tasca della sua scintillante minigonna, ma si ricompose subito e corse verso il negozio nel quale le sue amiche erano già impegnate a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa di carino...

"Ti sei incantata, Izumi-chan? Guarda che noi non aspettiamo!" la chiamò nuovamente Chiaki, senza perdere quel tono allegro. Proprio allora, Izumi la raggiunse e fece un occhiolino amichevole.

"No, Chiaki-chan, non mi sono incantata!" replicò, varcando la porta del negozio. "Commesse, tremate! Arrivano Izumi Orimoto e le sue amiche in shopping selvaggio!"

Il gruppetto di amiche di Izumi fece un'altra risata gioviale, prima che il negozio diventasse il loro terreno di esplorazione...

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"E adesso che ho counterizzato il tuo Signore dell'Abisso e tu non hai più Mana, tappo il Wurm Squamato e ti attacco! Mi sa tanto che ho vinto io..."

Così si era concluso un appassionante duello di Magic The Gathering in casa Himi, tra il secondogenito della famiglia, un simpatico ragazzino dodicenne di nome Tomoki Himi, e uno dei suoi migliori amici, il biondo Katsuharu, di un paio di anni più grande. Il mazzo misto verde e rosso del piccolo Tomoki aveva avuto ragione del pur formidabile mazzo nero monocolore del ragazzo più grande, che si passò una mano dietro la testa per l'imbarazzo.

"Allora, i punti vita sono... 3 per Tomoki, 0 per Katsuharu. Questo duello l'ha visto Tomoki!" sentenziò imparziale l'arbitro, un ragazzo occhialuto di nome Teppei, della stessa età di Katsuharu e suo amico per la pelle.

Comunque, nonostante avesse perso, Katsuharu si comportò sportivamente, tendendo la mano al suo avversario più giovane e stringendogliela. "Beh... le mie congratulazioni, piccolo, non è facile battermi in un qualunque gioco di carte!" si congratulò. "Sei migliorato parecchio dall'ultima volta!"

Tomoki, un ragazzino con scompigliati capelli castani scuri che assomigliava abbastanza ad una versione più giovane di Takuya, ed ex-possessore degli Spirts del Ghiaccio Kumamon e Korikkakumon, accettò la stretta di mano con un largo sorriso che quasi gli tagliava la faccia in due. Nei tre anni che avevano fatto seguito al viaggio a DigiWorld (nel quale, tra l'altro, anche Katsuharu e Teppei, assieme ad un altro loro amico, erano stati coinvolti...), Tomoki era cresciuto parecchio, e non solo fisicamente... anche se, con tutto quello che aveva guadagnato in altezza, ora era conosciuto come uno dei più alti della sua classe! Era diventato molto più indipendente, e aveva preso a cuore gli insegnamenti di suo fratello maggiore, che aveva sempre cercato di fargli capire, anche se a volte con parole un pò brusche, che non doveva aspettarsi che la gente fosse sempre a sua disposizione. Era riuscito anche lui ad uscire dal suo guscio, e farsi apprezzare dai suoi coetanei per come era davvero... e la prova era lì davanti a lui, in quel momento! In effetti, prima del viaggio che avrebbe cambiato per sempre la sua vita, Tomoki non era stato in buoni rapporti con i due ragazzi che ora trattava come vecchi amici - Katsuharu e Teppei si comportavano da prepotenti con lui, ed anzi erano stati loro a costringerlo a salire sul Trailmon... ma dopo un incontro chiarificatore a DigiWorld, e dopo aver visto il coraggio che quel 'marmocchio' aveva saputo sfoderare davanti all'attacco di un branco di Centarumon inferociti, i due avevano iniziato a riconsiderare le loro opinioni... e questo, quando Tomoki fu tornato a casa, aveva portato alla nascita di una solida amicizia che continuava ancora!

"Beh, ho semplicemente cercato di elaborare nuove strategie..." rispose Tomoki con modestia. In quel momento, indossava una leggera t-shirt gialla, ampi pantaloncini color cachi e calzini bianchi. Pareva aver perso l'abitudine di indossare quel gigantesco cappello arancione che a DigiWorld era diventato il suo marchio di fabbrica... "E poi, sei stato molto bravo anche tu, Katsu-kun... per un attimo ho creduto che mi avresti battuto di nuovo, ho avuto fortuna a pescare quel Potere della Vita e metterlo in gioco..."

"Beh, bravo lo stesso..." concluse Teppei, volendo dire la sua. Mentre i tre amici si scambiavano opinioni sulla partita, vennero raggiunti dalla signora Himi, la mamma di Tomoki e di suo fratello maggiore Yutaka, che portava con sè un ampio vassoio sul quale stavano tre bicchieri di succo di frutta, completi di cannucce.

"Salve, ragazzi!" esordì gentilmente la signora Himi. "Ho pensato che, con tutta la vostra attività, vi fosse venuta un pò di sete, quindi vi ho portato dei succhi di frutta. Se volete servirvi, sono qui!"

"Ah, ciao, mamma..." ricambiò il saluto Tomoki. "Grazie del pensiero, avevamo giusto un pò sete..."

Katsuharu e Teppei, a loro volta, ringraziarono facendo un breve inchino. "Grazie mille, signora Himi..." esclamarono in coro.

"Oh, di niente..." si schermì la giovane madre. "Vorrei solo chiedervi se poteste abbassare un pò il volume della voce. Sapete, Yutaka è di sopra che sta studiando, e quindi è meglio se cercate di non disturbarlo..."

Tomoki si diede una finta botta in testa, rimproverandosi la sbadataggine. "Oops, giusto... me n'ero dimenticato..."

"Allora, Tomoki, che ne dici se, dopo che abbiamo finito qui, andiamo a fare un giro con i roller?" propose Katsuharu, che era sempre stato un pò il leader del terzetto, mentre sorseggiava il suo bicchiere di succo. "Conosco un posto, qui vicino, in cui si può andare a tutta birra senza timore di andare addosso a qualcuno!"

Tomoki deglutì il suo sorso, e alzò gli occhi, interessato alla proposta. "Davvero? Beh, sì, sarei interessato a vederlo! Affare fatto!"

La signora Himi, mentre si allontanava, gettò un breve sguardo, nel quale si percepiva un certo orgoglio, verso il terzetto di ragazzi. Era molto fiera di come Tomoki fosse cresciuto, in quegli ultimi tempi...

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Lo stridio di un gabbiano raggiunse le orecchie di Kouji Minamoto che, appoggiato con le braccia ad una ringhiera, guardava assorto verso l'orizzonte e verso le azzurre acque della baia di Tokyo. Le famiglie Minamoto e Kimura avevano scelto quel giorno per uscire e passare un pò di tempo insieme, e in quel momento gli adulti (il padre, la madre e la matrigna di Kouji) erano rimasti un pò indietro, a riposarsi su una panchina lì vicino dopo la lunga camminata. Chiudendo gli occhi ed inspirando profondamente, Kouji si riempì le narici dell'aria profumata di salsedine, godendosi quel momento di tranquillità familiare. Con il lavoro stressante che i suoi genitori e la seconda moglie di suo padre svolgevano, era passato un pò di tempo dall'ultima volta che le due famiglie avevano potuto trascorrere una giornata insieme, ma per fortuna il signor Minamoto, la ex-moglie e la seconda moglie erano riusciti a tenersi libero quel pomeriggio. Cosa per cui Kouji era loro molto grato, apprezzando molto quelle occasioni...

"Hey, fratellino!" lo chiamò la voce del fratello gemello Kouichi Kimura, che gli arrivò a fianco silenziosamente e gli appoggiò una mano sulla spalla, distreandolo dalle sue riflessioni. "Come mai così silenzioso? C'è qualche problema?"

Kouji si voltò verso il gemello, abbozzando uno di quei suoi sorrisi appena accennati. L'ex-possessore dei Digi-Spirits della Luce (Lobomon e KendoGarurumon) era un ragazzo di corporatura slanciata, innegabilmente affascinante, con un'aria da bello e misterioso (qualcuno avrebbe, ironicamente, potuto dire 'tenebrosa') che negli ultimi mesi gli era valsa gli interessi di diverse sue compagne di scuola, per quanto lui si mostrasse neutrale a certe cose... Aveva i capelli neri come il petrolio, con qualche riflesso blu oltremare, che gli scendevano lungo la schiena in una coda ben pettinata, e profondi occhi dello stesso colore, che molte ragazze trovavano magnetici ed irresistibili. Il suo abbigliamento all'ultima moda non faceva altro che accentuare il suo aspetto attraente, visto che indossava una t-shirt nera, con un drago cinese tratteggiato in bianco sul davanti, che aderiva abbastanza al suo corpo e non lasciava moltissimo all'immaginazione per quanto riguardava il suo fisico longilineo, un paio di blue-jeans e scarpe da ginnastica bianche con decorazioni blu simili a quelle che indossava a DigiWorld. Sopra alla t-shirt, portava una giacchetta in jeans senza maniche. Sembrava invece aver smesso di mettere il suo accessorio distintivo, l'ormai famosa bandana blu e gialla che amava portare legata sulla testa quand'era più giovane, lasciando così liberi i suoi lunghi capelli.

"No, nessun problema, Koichi." rispose il ragazzo, tenendo le mani sulla ringhiera. "Pensavo soltanto... che sono contento che ora abbiamo la possibilità di vederci."

Il fratello gemello annuì, comprendendo in pieno i sentimenti di Kouji, e il suo sorriso si intristì leggermente. Ovviamente, Kouichi assomigliava molto a Kouji, ma c'erano delle differenze che anche un osservatore distratto avrebbe notato subito, prime tra tutte i capelli più corti, l'espressione meno introversa e un modo di vestire un pò più conservativo, con una semplice maglietta blu a maniche corte, pantaloni arancioni lunghi ma leggeri, un paio di scarpe nere con il simbolo della Nike disegnato in bianco sui talloni, e un berrettino da baseball bianco con il frontino girato al contrario, in modo che ciuffetti dei suoi capelli bluetti ricadessero sulla fronte dall'apertura sul 'retro'. Nel Mondo Digitale, Kouichi era stato il detentore degli Spirits delle Tenebre, Loweemon e KaiserLeomon... ma prima che si unisse al gruppo di Takuya, la sua avventura a DigiWorld era stata quantomeno travagliata...

Dei due gemelli, era stato Kouji il primo ad incontrare Takuya e gli altri, con risultanti non esattamente entusiasmanti. Il giovane Digiprescelto inizialmente non ne voleva sapere di unirsi al gruppo e collaborare, guardandoli un pò dall'alto in basso e rifiutandosi di fare amicizia con loro... un atteggiamento dovuto all'amarezza che lui provava per i suoi problemi in famiglia, e per la mancanza della madre, che suo padre aveva, a suo dire, 'cercato di sostituire' con un'altra donna. Col tempo, e grazie alle insistenze degli altri e alle circostanze, Kouji aveva imparato a non allontanare coloro che volevano soltanto essere suoi amici, e aveva smesso di scegliere volontariamente la solitudine soltanto per risparmiarsi la delusione della fine di un'amicizia. Aveva imparato a fidarsi degli altri, e a capire i sentimenti di suo padre e della seconda moglie di quest'ultimo...

E per quanto riguarda Kouichi... beh, lui era stato probabilmente la più grande incognita del gruppo dei Digiprescelti, fin dal suo arrivo a DigiWorld. Pochi giorni prima del grande viaggio, Kouichi aveva saputo, dalla nonna morente, di avere un fratello gemello... appunto Kouji... e aveva cercato di prendere il fatidico Trailmon dalla stazione di Shibuya soltanto per poterlo finalmente incontrare. Ma le circostanze, e il caso, non erano stati dalla sua parte, e dopo una terribile caduta da una rampa di scale della stazione si era ritrovato a DigiWorld, immerso nelle tenebre scaturite dalla sua angoscia. Kerpymon, l'angelo corrotto da Lucemon, lo aveva manipolato e lo aveva costretto ad accettare come suo Digi-Spirit il feroce Duskmon, un falso Digi-Spirit delle Tenebre, per poi farlo combattere contro gli altri Leggendari Guerrieri. Solo dopo una terribile battaglia con Aldamon e BeoWolfmon, Kouichi era stato liberato, aveva finalmente ritrovato suo fratello, e si era unito alla squadra... ma nonostante il legame rinnovato, il fatto che gli altri ragazzi lo avessero perdonato, e i rapporti che stava stringendo con tutti, c'era ancora qualcosa che non andava...

Giunto il momento dello scontro finale con Lucemon, era venuta a galla la verità: il Kouichi che era arrivato a DigiWorld era soltanto uno spirito, mentre il suo corpo si trovava ancora nel Mondo Reale, e ad un passo dalla morte. Subito dopo aver compreso questa verità, Loweemon si era sacrificato per difendere gli altri da un devastante attacco di Lucemon, e grazie a questo suo dono, il gruppo era riuscito ad eseguire l'ultima Digievoluzione, Susanoomon, e a distruggere una volta per tutte l'angelo senza cuore. Al ritorno nel Mondo Reale, i ragazzi poterono constatare, con somma gioia di tutti loro e soprattutto di Kouji, che Kouichi si era salvato e si sarebbe ripreso completamente!

Da quel giorno, i rapporti di Kouji con i suoi genitori e con la matrigna erano migliorati a vista d'occhio, e il ragazzo non potè essere più felice di essersi finalmente liberato di quella rabbia che si portava dentro e di poter finalmente aprire il proprio cuore alle persone che gli volevano bene, primo tra tutti il ritrovato fratello gemello. Ora, pur mantenendo quel suo carattere riflessivo, silenzioso e un pò solitario, Kouji aveva smesso di sospettare di tutti, e di pensare di essere solo. Dal canto suo, Kouichi fu entusiasta di avere di nuovo una famiglia completa... e di aver conosciuto tante persone pronte a volergli bene. Per i due, come per gli altri ragazzi, era stato l'inizio di una nuova vita...

"Sì, hai ragione, Kouji... è incredibile come momenti come questo, che passiamo così naturalmente con le nostre famiglie, una volta non immaginassimo neanche di poter vivere." assentì Kouichi, fissando a sua volta l'orizzonte. Quasi per caso, il suo sguardo si posò su un edificio dalla forma strana che sorgeva su un'isoletta artificiale nel bel mezzo della baia di Tokyo, connesso alla città tramite un lungo ponte sul quale, già da quella distanza, si vedevano transitare delle automobili che andavano avanti ed indietro senza interruzione. Si trattava di una grande costruzione che ai due gemelli dava l'impressione di una sorta di quartier generale, o di complesso di uffici, e la sua insolita architettura ne denunciava immediatamente la modernità. In effetti, Koichi ricordò, non era passato neanche un anno dal loro ritorno da DigiWorld quando quell'edificio venne ultimato ed entrò in attività... ma per qualche motivo, non si era mai saputo che cosa accadesse là dentro. Era una domanda che più volte aveva sfiorato le menti di Kouji, Kouichi e di molte altre persone...

"A proposito, Kouji..." chiese Kouichi, cercando di cambiare discorso. "Domani tu hai le prove con il gruppo, mi sembra... ti dispiacerebbe se venissi ad assistere?"

"Per niente..." rispose il gemello. "Anzi, lo sai che mi fa sempre piacere.". Tempo prima, Kouji si era messo a studiare chitarra, e l'aveva trovato un hobby interessante. Tutti dicevano che aveva talento per la musica e che la sua personalità riflessiva e calma lo rendesse particolarmente adatto a quella forma d'arte, e Kouji stesso, una volta affinita un pò la sua abilità, aveva voluto provare a mettere su un piccolo gruppo musicale. Idea che per il momento si era rivelata vincente, visto che molti ragazzi della loro età trovavano belle le loro canzoni. Non avevano ancora avuto la possibilità di farsi vedere ufficialmente, per esempio in un concerto, ma tutto lasciava credere che presto sarebbe venuto il loro momento...

Kouichi, invece, aveva sviluppato un certo interesse per la programmazione, e nel corso dell'ultimo anno aveva frequentato alcuni corsi (gratuitamente offerti dalla sua scuola, visto che la sua famiglia, pur non essendo più in ristrettezze, non era comunque ricchissima). Ora poteva vantare di conoscere abbastanza bene i computer, e trovava affascinante l'analisi e la risoluzione di problemi informatici. Aveva anche cominciato a scrivere qualche semplice programmino, e si stava facendo conoscere tra i suoi amici come 'l'esperto di computer'...

"Kouji! Kouichi! Venite, che riprendiamo il giro!" li chiamò la voce del padre. Voltandosi verso i loro genitori (naturali e acquisiti), i due gemelli li videro alzarsi dalle panchine e fare loro cenno di venire. Dopo essersi scambiati un cordiale sguardo di intesa, e un cenno affermativo della testa, Kouji e Kouichi si affrettarono verso la loro famiglia, ben decisi a godersi ogni momento di quella giornata speciale...

Certo, nessuno dei due immaginava cosa stesse accadendo davvero nel grande edificio sulla baia che si erano lasciati alle spalle. Nè sotto terra proprio sotto i loro piedi, se era per quello...

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"Non voglio tornare là... non mi ci porterete!"

Gli unici suoni che accompagnavano la disperata corsa di Agumon nel tunnel oscurato erano il suo respiro affannoso e il clangore dei suoi piedi artigliati sul pavimento di freddo acciaio. Il Digimon era stanco e frustrato, e cominciava a temere che quella galleria nella quale si era infilato non dovesse finire mai... ma per quanto fosse umida, buia, fredda e scomoda, il piccolo dinosauro la preferiva di gran lunga alla cella di contenimento nella quale quegli strani esseri umani in uniforme lo avevano rinchiuso in attesa di ridurlo ad un Digi-Tama... un laboratorio così sterile... con quell'odore innaturale che ad Agumon dava il voltastomaco... era tutto così grande, così brutto, così minaccioso... e poi lui aveva fame, e doveva procurarsi qualcosa da mangiare alla svelta! E se avesse aspettato che quegli strani esseri umani gli portasseo qualcosa, avrebbe fatto in tempo a morire di fame!

Così, Agumon continuava a correre senza sosta, ignorando le dolorose proteste delle sue corte zampe e delle sue esauste giunture...

La sua pazienza, alla fine, fu premiata: in lontananza, il piccolo dinosauro riuscì a vedere una piccola luce bianca, dalla quale proveniva un profumo di brezza di primavera che riattivò i suoi sensi e gli diede la carica necessaria a sopportare ancora un altro sforzo... nonostante la stanchezza, Agumon prese a correre ancora più velocemente... e con ogni passo che faceva, la luce del giorno si avvicinava sempre di più... la libertà si faceva sempre più vicina...

...finchè Agumon, con un sospiro pieno di gioia, non uscì dal tunnel, ritrovandosi in mezzo alla folta vegetazione di un angolo nascosto del parco di Shibuya!

Finalmente libero! O almeno, di questo era convinto...

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Masaru Daimon poteva dire con tutta tranquillità di aver avuto giorni migliori. Era approdato al parco di Shibuya, in una zona in quel momento praticamente deserta, dopo una infruttuosa ricerca di qualcosa di interessante per il quartiere, ed ora stava passeggiando lungo una passerella del parco, dalla quale si godeva una spettacolare vista di Tokyo e della baia. Si era cambiato dopo la scuola, e in quel momento indossava una leggera t-shirt bianca con sopra una giacchetta rossa a maniche lunghe, entrambe tenute fuori dai suoi ampi pantaloni blu e penzolanti verso terra in maniera abbastanza trasandata. Portava inoltre un paio di comuni scarpe rosse, un pò consunte dall'uso assiduo, e al collo indossava una catenina alla quale era attaccata una medaglietta argentata rettangolare. I suoi capelli rosso-castani erano pettinati in modo da ricadere in due frange laterali sulla sua fronte, e la coda dietro la sua nuca era stata sistemata in modo da ondeggiare più liberamente.

La giornata di inizio autunno era bella, con un clima mite e un sole splendente, ma questo faceva ben poco per alleviare la sua noia... che senso aveva, si chiedeva, una giornata così bella se non c'era niente di interessante da fare? Sì, va bene la passeggiata, va bene il classico giro in sala giochi... ma poi? Per una volta, non aveva neanche incontrato l'ormai classica banda di teppistelli che voleva farsi un nome sconfiggendolo in uno street fight... sì, certo, come no, riflettè Masaru facendo un sorrisetto un pò arrogante. Come se la cosa fosse così facile! Molti avevano cercato di sfidare Masaru o di coinvolgerlo in una rissa credendo di avere gioco facile su di lui, ma il ragazzo li aveva sempre smentiti con piacere, e davanti alla sua abilità nelle arti marziali, tutti gli sfidanti fino a quel momento si erano dovuti arrendere. Probabilmente era per questo che di sfide ne riceveva sempre meno... ormai, la sua fama si stava diffondendo, e questo scoraggiava chiunque dal provare a misurarsi con lui...

Il problema, dal punto di vista di uno che amava combattere come Masaru, era che senza una bella rissa di tanto in tanto, la routine giornaliera si faceva così noiosa... A volte Masaru desiderava che succedesse qualcosa di eccitante, qualcosa che gli facesse scorrere un pò l'adrenalina nel sangue e soddisfacesse la sua sete di avventure... qualcosa di NUOVO, tanto per intenderci, e in quel periodo la città di Tokyo sembrava non avere nulla da offrire! Mentre camminava lentamente lungo la passerella, le mani congiunte pigramente dietro la nuca e con il sole che gli batteva sul viso, Masaru scosse la testa e decise di non pensare più a queste cose... tra non molto, magari, Takuya lo avrebbe chiamato per dirgli che aveva organizzato un pomeriggio con la sua gang, e che per quel giorno la giornata era organizzata. Beh, se non altro il gruppo degli amici di Takuya era simpatico, e Masaru ci stava volentieri assieme...

FRUSH!

Un improvviso rumore di foglie smosse fece rizzare le orecchie a Masaru, e il ragazzo si guardò attorno con improvviso interesse, la noia di un attimo prima archiviata in un lampo. Il rumore venne seguito da altri due fruscii, e da un secco schiocco di rami che si spezzavano, e questa volta Masaru riuscì chiaramente a vederne la fonte: c'era un cespuglio, a pochi metri dalla passerella sulla quale si trovava lui, le cui fronde si muovevano in maniera strana... c'era qualcosa nascosto dentro di esso, ma non poteva essere un umano adulto... quel cespuglio era troppo piccolo per fare da nascondiglio, a meno che chi ci fosse nascosto non fosse davvero di taglia ridotta... incuriosito, Masaru si avvicinò, e gli strani movimenti del cespuglio ripresero, dando una vaga idea di cosa poteva esserci nascosto, ma nulla di preciso... il ragazzo intravide, con sua grande sorpresa, qualche lembo di pelle arancione. Di cosa diavolo si trattava? Sicuramente non un essere umano...

"Hey!" esclamò, allungando una mano verso il cespuglio per frugarci dentro. "Tu chi, o che cosa, diavolo sei? E che ci fai nascosto là dentro? Vieni un pò fuori, che voglio vederti più da vicino!"

La sua richiesta fu subito accolta: una zampa artigliata attorno alla quale erano legate delle cinghie rosse scattò fuori dal cespuglio e colpì la mano di Masaru con un manrovescio, costringendolo a ritrarre il braccio con un breve grugnito; poi, la cosa che era nascosta là dentro si fece strada tra le fronde e apparve davanti al ragazzo, che indietreggiò a distanza di sicurezza alzando la guardia con i pugni chiusi e sollevati davanti al proprio viso. Gli occhi castano-dorati di Masaru si strinsero leggermente mentre osservava lo strano essere che gli si parava davanti in atteggiamento aggressivo: era, senza ombra di dubbio, la creatura più strana sulla quale il ragazzo avesse mai posato lo sguardo! Alta come un bambino di dieci anni, assomigliava ad Tyrannosaurus Rex in miniatura e con la pelle simile a cuoio, ricoperta da sottili squame arancioni. Era di corporatura abbastanza robusta nonostante la pancetta da impiegato che sfoggiava, e la sua testa, anzichè essere affusolata come ci si sarebbe potuti aspettare da un rettile predatore, era piuttosto tozza, con un naso esageratamente largo, e grandi occhi verdi che scintillavano di decisione. La sua bocca era piena di piccole zanne triangolari, e delle cinghie rosse erano avvolte attorno alle sue larghe zampe anteriori, in modo da assomigliare ad una sorta di guantoni da pugilato greco. Sia le zampe anteriori che quelle posteriori avevano tre dita ciascuna, con larghi artigli bianchi come l'avorio, e la sua coda era corta e tozza, e si muoveva lentamente dietro di lui. Sembrava che la creatura stesse prendendo la misura prima di lanciarsi all'attacco...

"Eeeeh?" esclamò Masaru, accigliandosi vistosamente. "E tu... tu che cosa diavolo... chi sei tu, sottospecie di ranocchio venuto male?"

Il piccolo dinosauro grugnì, e mosse un paio di passi attorno al ragazzo, scrutandolo minacciosamente. Masaru, da parte sua, non abbandonava la posizione di guardia, e si teneva pronto a respingere qualunque attacco lo strano essere volesse tentare. Poi, finalmente, la creaturina parlò, con astio palpabile, e la sua voce era acuta e un pò stridente. "Tu... tu sei venuto per riportarmi là, non è vero?"

"Là dove?" chiese Masaru, non capendo quello che volesse dire il piccolo tirannosauro. "Non so di cosa tu stia parlando!"

"Non fare il finto tonto con me!" esclamò l'esserino di rimando, sollevando gli artigli e mettendosi in una posizione di guardia che sembrava il riflesso speculare di quella di Masaru. "Tanto lo so che ti hanno mandato quelli lì! Tu vuoi catturarmi e rimettermi in una di quelle strane cose di vetro, non è vero? Ma io... non mi farò catturare senza aver combattuto! Fatti sotto!"

Masaru continuava a non capire cosa volesse dire quella strana... cosa... di qualunque cosa si trattasse... che diavolo voleva dire con 'quelli lì'? Era inseguito da qualcuno? E che cosa volevano fargli? Ad ogni modo, questi interrogativi vennero rapidamente messi da parte quando il piccolo dinosauro ebbe pronunciato l'ultima parte della sua frase... quel 'fatti sotto' era probabilmente la cosa che Masaru più voleva sentire in quel momento!

L'espressione perplessa del ragazzo si trasformò in un ghigno sicuro. "Non ho ancora idea di che diavolo tu voglia dire, specie di lucertolone..." disse con tono di sfida. Poi, puntò i piedi a terra e scivolò in una comoda posa di combattimento, come era ormai abituato a fare!

"Ma se è un combattimento che vuoi... allora io, il grande Masaru Daimon-sama, sarò lieto di accontentarti!"

Il piccolo dinosauro sogghignò a sua volta. Quel ragazzo parlava la sua stessa lingua...

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Nel frattempo, ad appena qualche centinaio di metri dal parco di Shibuya... una misteriosa ragazza con i capelli rossi a caschetto e con addosso un'elegante uniforme dello stesso colore e stivali bianchi alti fino al ginocchio, seduta in una piccola automobile, rispose ad una chiamata che era appena arrivata sul suo cercapersone.

"Sì, qui agente Yoshino Fujieda!" rispose, avvicinandosi l'apparecchio al viso e premendo il pulsante di accettazione chiamata. "Dite pure!"

"Agente Fujieda, qui quartier generale!" le giunse una voce maschile, distorta dalla trasmissione. "Il soggetto Raptor One è stato localizzato nell'area del parco di Shibuya, settore nord-occidentale, nei pressi di un punto panoramico. Tu sei l'agente più prossimo a quella zona. Individua il Raptor One e neutralizzalo prima che scateni il panico tra i civili. Se possibile catturalo senza fargli del male. Ma se dovesse rendersi pericoloso per l'altrui sicurezza, sei autorizzata ad eliminarlo."

"Ricevuto. Mi reco subito in zona. Passo e chiudo." rispose Yoshino, attendendo poi che si sentisse il segnale di statico prima di interrompere a sua volta la comunicazione. Immediatamente, la ragazza infilò una mano nella tasca della sua uniforme, tirandone fuori un piccolo congegno elettronico, e voltò la testa verso i sedili posteriori, chiamando qualcuno che vi stava seduto...

"Raramon, c'è un'emergenza! Abbiamo del lavoro da fare!"

CONTINUA...

Note dell'autore: E così si apre la fanfic dedicata alle mie due serie di Digimon preferite! Allora, che ve ne pare come inizio? Mi sembra che di carne al fuoco ce ne sia parecchia, più che nelle storie dedicate alle altre serie! State sicuri che questa sarà la mia fanfic più lunga!

E così, avete avuto un primo assaggio dei personaggi di Digimon Savers, per quando la serie approderà in Italia! E non solo, ma abbiamo anche rivisto i Digiprescelti di Frontier! Cosa spingerà queste due generazioni di eroi ad unirsi? Da dove viene quell'Agumon che Masaru sta per affrontare? Chi è Yoshino, e per chi lavora? E quel suo Digimon, Raramon, perchè sta con lei e la accompagna? E che dire poi di quel misterioso Dorimon?

Un pò di pazienza, amici lettori! Questi interrogativi avranno presto una risposta, e rivedremo presto i Leggendari Guerrieri in azione, a cominciare da Agunimon! Non perdetevi il prossimo, entusiasmante capitolo di Record of Digital Wars!

Lasciatemi una recensione!

Justice Gundam

ATTENZIONE SPOILER! Se non volete rovinarvi la sorpresa, NON LEGGETE OLTRE!

Per questa fanfiction, userò quella che senza ombra di dubbio è la mia coppia preferita in TUTTE le serie di Digimon... ovvero Takuya / Izumi! E assieme ad essa, non escludo di usare anche Junpei / Personaggio originale... anche solo per il semplice fatto che Junpei è il mio personaggio preferito!

Tutto qui, davvero! Non prevedo coppie per i personaggi di Savers, perchè Savers non è una serie di Digimon che si presta molto al romanticismo...

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Capitolo 2
*** Masaru e Agumon ***


Record of Digital Wars-02

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Digimon Savers scritta da: Justice Gundam

 

Ciao, ragazzi! Finalmente un momento di stanca nei miei esami! Ora avrò più tempo per questa fanfiction e il resto delle mie storie. E anche per sviluppare qualche ideuzza che mi è venuta di recente... ma per queste ultime vi rimando a qualche mese, quando avrò pubblicato un altro pò di capitoli di 'Sonic X', 'Super Robot Wars' e 'MegaMan Battle Network'! Per adesso, mi accontento di presentarvi il secondo capitolo del mio crossover Frontier-Savers!

Beh, sì, lo ammetto... di tutte le mie storie di Digimon, è quella che mi entusiasma di più scrivere, anche perchè tratta delle mie due serie preferite! E devo dire che mettere assieme l'allegra banda di Frontier con i baldi giovani di Savers, e cercare di immaginare come interagirebbero, è davvero interessante!

Rispondo subito alle recensioni che mi avete lasciato!

 

KillKenny: Un bel voto per iniziare con i migliori auspici! Grazie mille!

Kari 89: Mi fa piacere risentirti! Sai, in realtà l'idea originale era quella di scrivere una fanfiction solo di Frontier, ma dopo aver visto Savers, ed essermi reso conto che usava molte delle idee che io avevo in mente, ho deciso per il crossover!

TopoMouse: Piacere di risentirti! Sì, Digimon Savers merita davvero! E' più matura delle altre serie, con l'eccezione di Tamers, oltre ad una bella storia e un cast di personaggi favoloso! Guardatela sottotitolata su YouTube quando hai la possibilità!

 

Okay, e con questo possiamo iniziare il Capitolo 2, nel quale inizieranno i guai con i Digimon! Chi saranno gli invasori che si nascondono nell'ombra? Cosa sta succedendo a DigiWorld, proprio ora che la pace sembrava tornata? E poi... cos'è la DATS e cosa c'entra con tutto questo? Se volete saperne di più...

...non vi resta che leggere! Buon divertimento!

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Capitolo 2 - Masaru e Agumon

 

Lo strano edificio che gia' da due anni sorgeva su un'isola artificiale nel bel mezzo della baia di Tokyo, collegato allla terraferma da un lungo ponte di ferro e cemento, era stato da molto tempo l'oggetto della curiosita' non soltanto di Kouji e Kouichi, appena mezz'ora prima, ma anche di molti abitanti della capitale del Giappone. Fin da quando la sua costruzione era stata ultimata, e anzi anche da prima, erano circolate voci contrastanti riguardo la sua funzione e le attivita' che in esso si sarebbero svolte... voci alimentate ulteriormente dal fatto che le autorita' non erano mai state molto precise a riguardo. Si erano limitate a dire che quello strano edificio sarebbe stato un 'centro ricerca' per lo sviluppo di nuove tecnologie informatiche, ma non era mai stato detto niente di preciso... e tutti coloro (giornalisti, agenti governativi, ecc.) che avevano cercato di sapere qualcosa di piu', erano tornati confermando questa versione ma senza aggiungere nulla a quello che si sapeva gia'. Tutto quello che si poteva dire, era che ogni giorno si vedeva un certo traffico andare e venire dal 'centro ricerche', consistente perlopiu' in furgoni e automobili. Probabilmente, i veicoli usati dall'istituto per scambiare materiali con i suoi clienti...

Ma la verita' che si celava dietro le attivita' di sviluppo di tecnologie informatiche era abbbastanza sorprendente (e potenzialmente terrificante) da giustificare il segreto di Stato: quel giorno, in una grande sala nei meandri di quello che tutti consideravano un istituto di ricerca, numerosi operatori erano febbrilmente, per quanto ordinatamente, al lavoro su computer e console di controllo, intenti a leggere grafici, esaminare mappe della citta' di Tokyo, e misurare strani rilevamenti che ben poco avevano a che fare con sismografia, onde radio, o qualsiasi altra cosa potesse passare per la mente di una persona comune...

Infatti, quell'edificio altro non era che il quartier generale della Digital Accident Tactics Squad, o DATS per usare il suo nome abbreviato, un'organizzazione governativa segreta che era stata istituita per difendere l'umanita' da una nuova minaccia potenziale, che aveva mostrato al mondo il proprio volto nell'autunno di tre anni prima: le misteriose e potenti creature conosciute come Digimon!

In quell'occasione, si erano verificati improvvisi ed inspiegabili black-out in numerose citta' del mondo, tutti simultaneamente, e sullo schermo di computer ed apparecchi elettronici era apparso un inquietante messaggio a tutti gli esseri umani, che imponeva loro di 'sottomettersi o essere distrutti'! Nessun antivirus in commercio si era rivelato efficace nell'arginare quello strano fenomeno, e la situazione gia' di per se' tesa aveva minacciato di precipitare quando, nel bel mezzo del quartiere di Shibuya, aveva cominciato ad emergere, da un abisso apparso dal nulla, un drago gigantesco e spaventosamente potente, talmente orribile da essere degno del peggiore degli incubi! Chiaramente, questa mostruosa apparizione, vista in mondovisione sugli schermi di tutti gli apparati elettronici, aveva scatenato un'ondata di panico mai vista prima... che pero', rapidamente come era venuta, si placo' nell'istante in cui l'orribile mostro venne nuovamente trascinato - da chi, non si era mai saputo - negli abissi da cui era saltato fuori, per non essere mai piu' rivisto. Come se non fosse mai successo nulla, tutti gli apparecchi elettronici ripresero a funzionare normalmente, i black-out cessarono, e il minaccioso messaggio apparso su tutti quegli schermi svani', lasciando di se' soltanto un terribile ricordo, talmente fugace che molti non lo considerarono piu' nemmeno reale...

...ma mentre la maggior parte delle persone era sembrata dimenticarsi di quel terrificante evento, forse attribuendolo a qualche incredibile allucinazione collettiva (e chi poteva dire che non fosse così? Era durato un batter di ciglia...), altri erano stati invece allertati da esso. A certe persone, l'apparizione di Lucemon Satan Mode nel Mondo Reale era sembrata la conferma che, in un'altra dimensione, esistessero creature potenti, misteriose e potenzialmente pericolose, e che non fosse il caso di restare fermi con le mani in mano, ad aspettare un altro tentativo di invasione... dopotutto, se uno di loro era riuscito ad arrivare sulla Terra, chi poteva dire che altri non fossero in grado di farlo? Così, un gruppo di agenti del governo, rappresentanti delle forze dell'ordine e ricercatori si era riunito, sotto assoluto riserbo e la protezione delle alte sfere governative, aveva deciso di mettere assieme le loro conoscenze, e fondare un organismo dedicato unicamente alla sorveglianza di questa nuova dimensione... il Mondo Digitale... e alla protezione dell'umanità. Da lì alla fondazione della DATS, il passo era stato breve, e a due anni da quell'avvenimento, l'organizzazione stava lavorando a pieni ritmi...

E in effetti, anche quel giorno nella sede centrale della branca giapponese della DATS, situata in quell'edificio in mezzo alla baia, si lavorava con impegno: numerosi operatori umani in uniforme blu, e anche qualche Digimon, sedevano alle loro postazioni davanti alle console o andavano su e giù per sbrigare i loro compiti, in un traffico frenetico ma al tempo stesso ordinato. A supervisionare tutto il lavoro, seduto dietro una scrivania dall'aspetto moderno e dotata di una postazione computerizzata, stava un uomo sulla tarda trentina, alto, robusto e dall'aria misteriosa, che aveva proprio in quel momento terminato una chiamata ad uno dei suoi agenti tramite un cercapersone e stava riponendo il congegno elettronico al proprio fianco. L'espressione sul suo volto era quella di un serio professionista, intelligente ed agile di pensiero ma al tempo stesso calmo e controllato, e indossava un'elegante uniforme che sembrava piu' un impermeabile, di colore blu che diventava azzurro chiaro sul retro e sulla parte delle maniche piu' vicina al corpo, con l'interno rosso bordeaux che i risvolti dei polsini e del colletto rendevano chiaramente visibile. Una penna argentata, in quel momento chiusa, spuntava da un taschino all'altezza del cuore. L'uomo portava inoltre un paio di scarpe nere, un paio di occhiali dalle spesse lenti sfumate di blu che nascondeva i suoi occhi, contribuendo a dargli quell'aspetto da uomo del mistero, e i suoi capelli neri con i riflessi blu erano ordinatamente pettinati verso avanti, senza lasciare nulla al disordine o alla stravaganza. Nonostannte l'ordine fosse l'elemento distintivo del suo aspetto, quel misterioso individuo aveva comunque abbastanza carisma (e fascino, avrebbe detto qualche donna) da non passare inosservato in una folla.

C'era pero' qualcosa che sembrava fuori posto, in quel suo modo di vestire e di comportarsi cosi' serio... infatti, accoccolata vicino al colletto della sua uniforme, stava una strana creaturina simile ad un incrocio tra un ermellino e una volpe, lunga non molto piu' della mano di un uomo adulto, e dal corpo incredibilmente snello, ricoperto di una soffice pelliccetta bianca con strane decorazioni dorate a forma di rombo o di anello, e indossava un collare dorato, decorato con alcune rune dal significato oscuro, vicino al collo. Le sue zampe erano corte, e terminavano con tre dita dalle tozze unghiette rosse, e la sua folta coda si muoveva lentamente e con eleganza dietro il suo piccolo corpo. La testa era a cuneo, affusolata come quella di una volpe, e aveva un piccolo naso nero a punta e un paio di grandi occhi dorati con le pupille nere sotto due lunghe orecchie bianche dalle punte nere. Aveva un'aria seria e tranquilla come quella del misterioso individuo, e a parte il lieve movimento della sua coda, se ne stava immobile al punto tale che ad un occhiata distratta sarebbe facilmente potuto passare per una stola di animale. Ciò nonostante, i suoi occhi vispi che saettavano con attenzione da un punto all'altro della grande sala brillavano di una grande intelligenza.

Il capitano Rentaro Satsuma, ex-investigatore privato e direttore esecutivo della branca giapponese della DATS, controllò ancora una volta lo schermo davanti a sè, poi si rivolse ad una postazione di lavoro alla propria destra, dove un'operatrice dai lunghi capelli blu-neri, con addosso una versione femminile dell'uniforme da lavoro (blu e bianca, con la minigonna blu, un fiocco viola attorno al collo, scarpe nere col tacco alto e calze bianche fino al ginocchio) aveva appena finito di premere una serie di pulsanti sulla sua console.

"Kurosaki." disse Satsuma, chiamando l'operatrice. "Com'è la situazione al parco di Shibuya? La zona in cui è apparso il soggetto Raptor One è stata dichiarata off limits?"

"Affermativo, capitano Satsuma!" rispose la giovane donna, controllando lo schermo davanti a sè. "Le forze dell'ordine sono già state allertate, e stanno mantenendo i civili lontani dalla zona." In quel momento, un piccolo Digimon nero simile ad un pedone degli scacchi con corte braccia e gambe, l'elmetto dal cimiero dorato, un piccolo scudo circolare sulla schiena e una piccola lancia metallica nella mano destra si voltò verso la scrivania del capitano, come se volesse rispondere anche lui alla chiamata.

Un'altra operatrice, vestita allo stesso modo ma con il fiocco rosso, e con i capelli biondi, corti e leggermente mossi (in effetti, sembrava una versione speculare della sua collega...), alzò la testa dalla propria postazione. Vicino a lei, stava un Digimon uguale come aspetto a quello della sua collega, ma di colore bianco immacolato anzichè nero.

"Il Raptor One è rimasto fermo nella posizione in cui l'abbiamo rintracciato. Non sembra essere in procinto di muoversi." aggiunse la ragazza bionda, tenendo sempre d'occhio il suo schermo. "In questo momento, l'agente Fujieda si sta recando sul posto. Ci penserà lei a neutralizzarlo."

"Ottimo." riprese il capitano. "Mantenetelo monitorato, e cercate di stabilire contatto visivo con il Raptor One non appena possibile. Non possiamo permetterci di lasciarlo fuggire."

"Ricevuto!" risposero le due operatrici, tornando disciplinatamente al loro lavoro sotto lo sguardo illeggibile di Satsuma e del suo Digimon. Nonostante la situazione di emergenza, gli addetti della DATS conducevano ogni operazione con calma e professionalità, ed era chiaro che situazioni simili, per loro, erano ormai di routine...

Ma, quando si trattava di Digimon, anche la situazione in apparenza più ordinaria poteva riservare delle sorprese... e la sede centrale della DATS giapponese stava per riceverne più di una nello stesso giorno!

 

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La giovane agente della DATS Yoshino Fujieda, correndo con passo spedito, aveva raggiunto nel giro di pochi minuti la zona del parco di Shibuya che le era stata indicata, e dove un gruppo di poliziotti era occupato a tenere dei passanti curiosi, soprattutto donne e bambini, fuori da una zona transennata e a rispondere alle domande di coloro che chiedevano una spiegazione. Yoshino, che era abbastanza familiare con il quartiere di Shinjuku, riconobbe immediatamente la zona del terrazzo panoramico, che si trovava a pochi metri da lì, una volta scesa una rampa di scale poco oltre le linee di demarcazione.

"Ma cosa sta succedendo qui? Come mai quest'area è preclusa?" chiese una giovane madre, tenendo per mano il suo bambino che cercava di gettare uno sguardo oltre i nastri e le transenne di delimitazione. A questa domanda seguì un coro di altre richieste di spiegazioni, alcune formulate con tono di protesta, da parte degli altri civili, e le forze dell'ordine stavano avendo il loro bel da fare a cercare di rispondere a tutti.

"Siamo spiacenti, signori, ma ci è pervenuta una segnalazione secondo cui una carica esplosiva a basso potenziale sarebbe stata nascosta da qualche parte in questa zona..." spiegò uno degli agenti. "I nostri artificieri stanno intervenendo per disinnescarla, ma ci vorrà un pò di tempo..."

"Di nuovo?" si sentì la voce di un uomo, nella quale si riusciva a sentire una certa esasperazione. "Come mai in quest'ultimo periodo sono saltate fuori così tante bombe, e sempre in luoghi affollati? Ci sono per caso terroristi, o che altro?"

"Sentite, signori..." riprese un altro poliziotto, gentile ma deciso. "Purtroppo, i nostri investigatori non sanno ancora bene di cosa si tratti... crediamo che sia qualche mitomane che si diverte a provocare allarmi, ma stiamo ancora vagliando tutte le possibilità... per il momento, però, vogliate avere la cortesia di abbandonare la zona e lasciar lavorare i nostri agenti."

Yoshino alzò gli occhi al cielo, condividendo il disagio di quei poliziotti: con tutte le emergenze legate ai Digimon che si erano verificate negli ultimi tempi, era inevitabile che le forze dell'ordine e la DATS dovessero inventarsi qualche storiella plausibile per giustificare le numerose evacuazioni che erano stati costretti ad eseguire... e anche quelle, com'era del resto naturale, non convincevano del tutto certe persone. A volte, nonostante tutte le precauzioni che erano state adottate per non rendere la notizia di pubblico dominio, si chiedeva se davvero l'esistenza dei Digimon sarebbe potuta rimanere segreta a lungo...

La giovane agente era una ragazza sui diciotto anni molto carina, non molto più alta della media, con i capelli rossi a caschetto ordinatamente pettinati e gli occhi castani, ed era vestita di un'uniforme rossa e bianca a maniche corte, con una minigonna bianca e stivali dello stesso colore alti fino quasi al ginocchio. Il cercapersone era appeso al suo fianco, e in un taschino dell'uniforme teneva lo stesso piccolo congegno elettronico che aveva raccolto quando era uscita dalla sua auto: assomigliava ad una piccolo cellulare, rosa con i bordi grigi, e aveva un piccolo schermo situato in cima alla parte frontale, sotto il quale spiccava il simbolo della DATS, un cerchio perfetto con tre piccoli segmenti verticali che lo intersecavano in cima.

Con calma, Yoshino si fece strada tra la folla, chiedendo educatamente il permesso alle persone che si erano raccolte attorno alle transennature, e inizio' a cercare con la mano in una tasca della sua giacca. Un poliziotto si fece avanti per impedirle il passaggio.

"Mi scusi, signorina, ma questa zona e' off-limits..." inizio' a dire l'agente, ma si interruppe quando la giovane gli mostro' una carta d'identita', con una foto presa di recente, e un distintivo argentato che recava un simbolo circolare con tre grosse linee verticali in cima.

"Agente Yoshino Fujieda, della DATS." si presento', ormai abituata a quelle formalita'. "Sono qui per investigare sull'incidente."

Il poliziotto mosse una mano davanti a se' in tono apologetico e scosto' una delle transenne in modo da permettere a Yoshino di passare. "In tal caso, prego. Passi pure."

"La ringrazio." rispose Yoshino in tono formale, dando un cenno di assenso con la testa prima di oltrepassare le barriere. Ignorando alcuni mormorii della gente, che si chiedeva come mai una civile fosse stata ammessa in una zona interdetta, Yoshino estrasse quel piccolo strumento simile ad un telefonino e si diresse a passo spedito verso le scale che portavano alla terrazza panoramica, rivolgendo qualche parola alla buffa figura in rosa che faceva capolino sullo schermo.

"Ci siamo, Raramon. Il Raptor One e' proprio in questa zona, e non dobbiamo fare altro che..."

La frase di Yoshino rimase in sospeso quando la ragazza, ormai scesa la rampa di scala e giunta nel punto panoramico, vide qualcosa che prima, dal livello superiore, non aveva potuto vedere: a pochi metri da lei, proprio vicino ai cannocchiali a monete della terrazza, si trovavano il Raptor One... anche conosciuto come Agumon... e un ragazzo di qualche anno meno di lei, con i capelli bruno-rossicci un po' lunghi e legati in una coda dietro la nuca, che gli stava davanti con espressione molto determinata e le braccia alzate in una posizione di guardia! Dal modo in cui il ragazzo e il Digimon si squadravano, era chiaro che stavano per affrontarsi in combattimento! Cosa impossibile! Un Digimon, anche di livello Rookie, aveva delle capacita' combattive molto superiori rispetto a quelle di un comune essere umano! E quel ragazzo sperava di poterlo affrontare? E la cosa piu' incredibile, almeno dal punto di vista di Yoshino, era il fatto che il ragazzo non sembrava minimamente intimorito da Agumon, e anzi lo sfidava con lo sguardo!

"Allora, lucertolone?" esclamo' il ragazzo, muovendo cautamente un passo verso Agumon che continuava a restare la' con le zampe anteriori leggermente protese in avanti. "Non avevi detto che volevi combattere con me? Io ti sto aspettando!"

"Tsk... sembri molto sicuro di te, umano!" rispose Agumon, con la classica voce un po' gracchiante che era comunemente associata a quella razza di Digimon. "Spero per te che tu sappia far seguire i fatti alle parole!"

"Perche' non provi a vederlo da te?" rispose Masaru con un ghigno un po' arrogante. Yoshino, ancora in piedi al termine della scalinata, osservava incredula lo scambio di battute tra i due rivali... poi, capendo che doveva intervenire alla svelta, afferro' il suo cercapersone e compose il numero della sede centrale, rimanendo in attesa di una risposta che pregava arrivasse il prima possibile.

"Sede centrale?" disse, non appena le arrivo' il segnale di ricezione chiamata. "Qui agente Fujieda. Si e' verificato un imprevisto. Un civile e' rimasto nella zona in cui il segnale del Raptor One e' stato individuato, e sembra intenzionato a sfidare il soggetto in combattimento! Avete una visuale della zona?"

"Si', agente Fujieda." rispose la voce baritoneale del capitano Satsuma. "Le operatrici Kurosaki e Shirokawa mi stanno in questo momento inviando le riprese delle nostre telecamere nascoste. Tu prosegui secondo le direttive. Al resto ci pensiamo noi."

"Ricevuto." rispose Yoshino, rimettendo il cercapersone al suo posto non appena la chiamata si fu interrotta. Poi, avanzo' di qualche passo verso i due contendenti, che per fortuna non avevano ancora dato inizio alle ostilita', e alzo' una mano per farsi notare dal ragazzo. "Hey, tu! Aspetta un momento! Non devi combattere contro quella creatura!" esclamò rivolta al ragazzo.

L'espressione determinata che troneggiava sul viso di Masaru venne sostituita per un istante da una di sorpresa sgradita quando quella voce femminile raggiunse le sue orecchie, facendo scemare tutta la sua concentrazione. Infastidito, il giovane street fighter alzo' lo sguardo verso la ragazza e le rispose a tono.

"Cosa?" esclamo' dopo un attimo di sorpresa, quasi offeso dal fatto che Yoshino si fosse permessa di interferire. "Hey, rossa, non e' una questione in cui una ragazza si puo' intromettere! Qui si sta per combattere, e non abbiamo il tempo per fare i pacifisti e i sentimentali!"

Yoshino alzo' mentalmente gli occhi al cielo. Quel ragazzo non aveva capito nulla di quello che lei voleva dire... "Non hai capito, guarda che lo dico per il tuo bene! Quella creatura e' un Digimon, e tu non puoi mica affrontarlo! Verresti sconfitto di sicuro!" lo avverti', sicura che fare appello al suo buon senso l'avrebbe convinto a farsi da parte e lasciarle fare il suo lavoro...

"Stupida!" le rispose Masaru, distogliendo lo sguardo da lei e riportandolo verso Agumon. "Sei tu che non hai capito! Non e' questione di vincere o perdere! Quando una sfida e' stata lanciata, non ci si puo' tirare indietro! Un vero uomo non si tira indietro! E non me ne frega niente di chi o che cosa sia il mio sfidante! Avanti, lucertolone, fammi vedere di che pasta sei fatto! Yaaaah!"

"Con immenso piacere! Aaaaah!" rispose Agumon. Obbedendo al loro istinto combattivo, il ragazzo e il Digimon si scagliarono l'uno contro l'altro prima che l'allarmata Yoshino potesse fare qualsiasi cosa per fermarli!

Tutto sembro' scorrere al rallentatore (anche se in realta' era passata solo una frazione di secondo) mentre i due contendenti si avvicinavano, tirando indietro il braccio sinistro per prepararsi al pugno...

...e, in un istante di pura emozione, colpirono!

 

SMAAAAACK!

 

Il pugno di Masaru colpi' Agumon un po' sopra l'occhio destro proprio mentre la zampa artigliata del Digimon, stretta anch'essa a pugno, raggiungeva il ragazzo allo zigomo destro con uno schianto impressionante! Le espressioni di entrambi i contendenti si contorsero in una leggera smorfia di dolore, ed essi rimasero in piedi per una frazione di secondo, mentre delle strane lucette arancioni apparivano attorno al pugno chiuso del ragazzo, prima che entrambi fossero scagliati indietro dalla potenza del colpo preso, atterrando di schiena sul legno della terrazza panoramica sotto gli occhi increduli di Yoshino! Un essere umano che riusciva a prendere a pugni un Digimon! Inaudito!

"Y... Yoshino..." mormoro' una vocetta acuta proveniente da quel piccolo apparecchio rosa che aveva in mano. "Ho... ho avuto un'allucinazione, o quel ragazzo ha... ha..."

"Se hai avuto un'allucinazione, Raramon... allora l'abbiamo avuta in due..." rispose lei, con lo sguardo ancora fisso sui due contendenti che si stavano rialzando...

 

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Sede centrale della DATS giapponese...

"COSA? Ma come ha fatto?" esclamò la voce incredula di un operatore che stava guardando il maxischermo. A sua insaputa, quella sua domanda sbalordita rispecchiava i sentimenti di tutti i suoi colleghi... e anche dei suoi superiori!

Il capitano Rentaro Satsuma non era un uomo che poteva essere colto di sorpresa tanto facilmente: tra il suo precedente lavoro di investigatore privato, e quello attuale di direttore esecutivo della DATS giapponese, aveva visto talmente tante cose strane e aveva fatto cosi' tanta esperienza, che era difficile che gli si presentasse davanti qualcosa di davvero stupefacente. Eppure, quanto aveva visto sullo schermo della sua postazione e sul maxischermo della sala principale, e cioe' i colpi che Masaru ed Agumon si erano scambiati, era stato piu' che sufficiente a fargli cadere leggermente la mascella, e a fargli aprire gli occhi per la sorpresa... e gli occhiali sfumati di blu che indossava non riuscivano a nascondere il suo stato d'animo.

In quel momento, davanti ai suoi occhi, si era verificata una cosa che aveva avuto soltanto un precedente registrato - un essere umano che riusciva a prendere a pugni un Digimon!

Del resto, come già spiegato, Satsuma non era solo nel suo sbalordimento: tutto il personale riunito in quel momento nella stanza, agenti umani e Digimon, era rimasto senza fiato davanti alla dimostrazione di forza di Masaru, e dalle facce che facevano era palese che si stavano chiedendo come questo fosse possibile!

"Avete... avete visto?" mormoro' Kurosaki, l'operatrice dai capelli corvini, quasi facendo per alzarsi dalla sua posizione. "Quel ragazzo e'... e' riuscito a..."

"E... non e' soltanto questo, Kurosaki-san!" rispose Shirokawa, la biondina dai capelli mossi, osservando incredula alcuni dati sul suo terminal di lavoro. "Stando ai dati che sto registrando... rilevo da quel ragazzo l'emanazione di una Digi-Soul! Per quanto questo possa sembrare impossibile..."

Alle sue parole segui' un confuso mormorio da parte degli altri operatori, che avevano gia' iniziato a discutere tra loro di quell'evento straordinario. Satsuma, rimessosi rapidamente dalla sua sorpresa, diede un'occhiata al suo computer, ai dati che l'operatrice bionda gli aveva inviato, e a giudicare da come aveva corrugato la fronte, si poteva capire che aveva verificato la veridicita' di quanto aveva sentito...

"Quello che dice Shirokawa e' vero..." mormoro' tra se'. "Quel ragazzo possiede davvero una Digi-Soul, che si e' manifestata quando ha colpito quell'Agumon. Che io sappia, si e' verificato soltanto una volta prima di oggi."

"E' davvero una sorpresa, Satsuma..." disse il Digimon simile ad una donnola che gli stava al collo. Aveva una voce calma, ma al tempo stesso decisa, e il suo musetto affusolato esprimeva grande interesse quanto stava accadendo. "Quel ragazzo non e' uno qualsiasi... anzi, comincio a credere che sia collegato a lui... non lo credi possibile?"

Il capitano della DATS annui'. "Non e' da escludere che sia cosi', Kudamon. Sembrerebbe una coincidenza incredibile, ma ora che lo vedo non me la sento di escluderlo."

 

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Masaru e Agumon restarono per un istante supini a terra, storditi dal colpo preso, poi si rialzarono lentamente e si passarono un pollice sul labbro inferiore. Il dolore del colpo preso si era rapidamente smorzato fino a diventare un semplice bruciore che entrambi trovarono... quasi stimolante! Rimettendosi in guardia, i due contendenti si scambiarono un ghigno che voleva essere un gesto di apprezzamento della reciproca abilità.

"Complimenti, ragazzo..." ringhiò Agumon, sempre con quella vocetta stridula. "Complimenti davvero. Sei riuscito a tirarmi un pugno, niente male... non credevo che un essere umano sarebbe stato capace di tanto..."

"Sei forte anche tu, lucertolone..." ribattè Masaru. "Mi piace quando il mio avversario è forte... mi stimola a dare del mio meglio!"

Un piccolo grugnito di derisione uscì dalle narici di Agumon. "Tsk... ora non alzare troppo la cresta, ragazzo! Non mi aspettavo che tu fossi così in gamba, è vero, ma il fatto che tu mi abbia colpito una volta non significa che puoi battermi! Mi sono distratto per un attimo, e non mi sono aspettato il tuo colpo, ma non ripeterò lo stesso errore! YAAAAH!" esclamò, prendendo un'altra volta lo slancio e scagliandosi contro il suo avversario con il pugno teso in avanti...

...ma ancora una volta, l'attacco arrivò da una direzione che Agumon non si aspettava!

SLAM!

Non appena il piccolo dinosauro si fu avvicinato, e si apprestava a colpire Masaru con un altro pugno, il ragazzo alzò la gamba destra con la velocità e la sicurezza di un esperto di arti marziali, e il suo ginocchio andò a collidere in pieno con la mascella inferiore di Agumon, sollevandolo da terra e facendolo cadere supino un pò più in là con un lieve grugnito di dolore. Ammirando i risultati della sua abilità e prontezza di riflessi, Masaru sogghignò nuovamente e abbassò la guardia a sua volta per un istante...

"E allora? Non dirmi che non ti aspettavi nemmeno questo!" lo prese in giro Masaru.

...e Agumon non si fece scappare quell'occasione! Scattato in piedi quasi all'istate, dimostrando una velocità di recupero impressionante, il piccolo dinosauro combattente si lanciò nuovamente all'attacco e abbassò la testa, sferrando una potente testata nello stomaco a Masaru e forzando l'aria fuori dai suoi polmoni. Il ragazzo dai capelli rossicci strinse i denti e barcollò indietro di un paio di passi, mentre Agumon gli atterrava davanti, sfoderando a sua volta un sorrisetto borioso.

"Heh. Anche tu ti sei lasciato cogliere alla sprovvista!" esclamò con spocchia. Il suo avversario, che si era piegato in due per il dolore e si era portato le mani all'addome, alzò di scatto la testa, e il piccolo dinosauro fu sicuro di vedere una fiamma di sfida ardere nelle pupille di quegli occhi castani-dorati...

"Ugh... quello era un colpo scorretto, lucertolone!" ringhiò rabbiosamente Masaru, rimessosi in guardia. Un attimo dopo, ripreso fiato e raccolte le forze, si lanciò di nuovo all'attacco, e stavolta il suo pugno intercettò quello di Agumon a metà strada, creando una situazione di stallo che si sbloccò solo quando Masaru alzò la gamba destra e la abbassò di colpo, cercando di calarla sulla testa del Digimon. Quest'ultimo, però, fu più rapido e riuscì a balzare indietro appena in tempo per evitare il calcio, che finì per mordere il pavimento di legno levigato della terrazza panoramica sulla quale i due contendenti si trovavano. Poi, il piccolo dinosauro si lanciò verso il ragazzo, cercando di sferrare un colpo alle caviglie, ma Masaru riuscì con un balzo ad evitare un fendente sferrato dai suoi artigli, poi si mise in guardia e parò un altro pugno al torace... ma non riuscì ad evitarne un altro, sferrato quasi in contemporanea, che lo colpì di striscio al fianco, lasciandogli un graffio sulla pelle. Ancora una volta, il lieve dolore sembrò stimolare Masaru, che reagì tirando un potente cazzotto sul largo naso di Agumon. Il cucciolo di tirannosauro grugnì di nuovo e si massaggiò il punto colpito, ma si rimise in guardia appena in tempo per schivare una rapida scarica di pugni... e in breve tempo sia lui che Masaru si ritrovarono impegnati in un furioso corpo a corpo, con pugni e calci scambiati ad una rapidità che Yoshino, che faceva la spettatrice in fondo alla scalinata, trovava incredibile. E ancora più incredibile, dal punto di vista della ragazza dai capelli rossi, era la testardaggine che ognuno di quei due stava dimostrando...

"Ma... chi sono questi due?" si chiese, continuando ad assistere sbalordita allo scambio di colpi, con in sottofondo un costante rumore di nocche...

 

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A casa Kanbara, quasi nello stesso momento, Takuya e la sua famiglia erano appena tornati da una 'spedizione' al supermercato, e stavano portando dentro sacchi pieni di alimenti, accessori per la casa e altri prodotti... tra i quali era compreso un piccolo set di bicchieri che l'unica donna di famiglia, la signora Yuriko Kanbara, aveva affidato alle 'mani esperte' del figlio maggiore. Takuya, prestando la massima attenzione, aveva portato in casa il contenitore con i bicchieri e una pesante borsa piena di cibo in scatola, e subito dietro di lui c'erano gli altri membri della sua famiglia, ciascuno carico allo stesso modo... tranne Shinya, che se l'era cavata con un piccolo cestino con la scusa che era il più piccolo...

"Okay, mamma, ho finito!" esclamò Takuya, appoggiando delicatamente sul tavolo un contenitore di cartone, con tanto di avvertimento 'FRAGILE'. "Ci sono altre cose con cui ti devo aiutare?"

"No, Takuya, abbiamo praticamente finito!" rispose la giovane madre. "Con tutto il resto, ci possiamo arrangiare noi, quindi se vuoi andare per conto tuo sei libero di farlo!"

"Grazie!" rispose Takuya, per poi avviarsi verso l'uscita e infilarsi la mano in tasca in cerca del suo cellulare. Prima di poter fare un altro passo, comunque, venne interrotto dalla voce del fratellino, Shinya, un ragazzino di due o tre anni più giovane che sembrava la versione miniaturizzata di Takuya, con tanto di ribelli capelli castani ed espressione vivace.

"Questa volta vengo anch'io con te, fratellone Takuya!" esclamò il più giovane membro della famiglia Kanbara, appoggiato per terra il cestino della spesa che stava portando. "Voglio uscire anch'io con il tuo gruppo! Non mi ci porti mai!"

Takuya sospirò tra sè. Ogni volta era così, quando voleva passare un pomeriggio con i suoi amici di DigiWorld, Shinya chiedeva sempre di venire, e in qualche occasione Takuya gliene aveva anche dato il permesso - o, meglio dire, Shinya aveva insistito tanto che Takuya era stato costretto a capitolare per sfinimento. "Ma insomma, Shinya-chan... ogni volta devi chiedere di venire con me? Non hai il tuo giro di amici?" gli chiese, mantenendo un tono di bonario rimprovero.

"Certo che ce l'ho, ma uscire con i tuoi amici è molto più divertente, uffa! Gli altri della mia età sono così noiosi!" si lamentò Shinya. Per meglio convincere il fratello maggiore, assunse quell'espressione da cucciolo indifeso che quasi sempre gli valeva la vittoria in tutti i loro bisticci tra fratelli, e fece luccicare comicamente gli occhioni.

Takuya strinse i denti, e un gocciolone di sudore gli scese dalla nuca. "Ugh... no, gli occhioni no! Quando li fa, nè io nè la mamma riusciamo a resistergli..."

Per fortuna del fratello maggiore, e con grande irritazione del più piccolo, questa volta le moine non ebbero il risultato sperato.

"Su, Shinya-chan, non essere così insistente..." lo pregò gentilmente la signora Kanbara. "Takuya non può sempre portarti con sè, lo capisci? Devi anche lasciarlo andare per conto suo, qualche volta... e poi, scusa, non ti ha già portato lo scorso weekend a fare quel giretto a Shinjuku con Minamoto-kun e gli altri? Ti puoi accontentare per un pò..."

"Uffa... e va bene, ma la prossima volta vengo!" rispose Shinya, mentre Takuya ringraziava tra sè la madre per il 'salvataggio tempestivo'. Non per niente, ma a volte la presenza di Shinya diventava troppo soffocante... Per qualche motivo, sembrava sentirsi a suo agio tra ragazzi più grandi di lui, e questo lo rendeva ancora più vivace di quanto non fosse già di suo. Non che ai suoi amici la cosa desse fastidio, anzi Izumi e Junpei trovavano Shinya molto simpatico, ed era un grande amico di Tomoki... ma Takuya quel giorno non se la sentiva proprio di stargli costantemente dietro!

Dopo aver salutato un'ultima volta i suoi genitori e suo fratello, e aver ricevuto dal padre la raccomandazione di non tornare tardi - come il ragazzo aveva l'abitudine di fare -, Takuya andò in garage a prendere la sua bicicletta e iniziò a pedalare di buona lena verso il parco di Shibuya, dove sapeva che Masaru si era diretto. Si fermò per un attimo vicino all'incrocio a T poco distante da casa sua e restò ad osservare qualche macchina che passava lentamente. Quel giorno, passare di là gli aveva risvegliato un mare di ricordi... era lì che aveva rischiato di farsi investire da un camion, nella sua fretta di arrivare alla stazione di Shibuya e prendere il treno per DigiWorld! Ed era sempre lì che, nel suo breve ritorno nel Mondo Reale nei panni di Flamon, aveva cercato di impedire a sè stesso di raggiungere il Trailmon...

Scosse la testa con un sospiro. Quello era stato uno dei momenti più bui del suo viaggio, quello in cui aveva rischiato di perdere tutta la fiducia in sè stesso dopo una schiacciante sconfitta per mano di Duskmon... ma, per fortuna, era riuscito a recuperarla dopo essersi reso conto della responsabilità che aveva nei confronti di DigiWorld e degli altri Leggendari Guerrieri, ed era tornato nel Mondo Digitale appena in tempo per salvare gli altri dalle grinfie di Mercurymon e Ranamon.

Decidendo di non perdersi nei ricordi del passato, Takuya appoggiò un piede a terra in modo da mantenere l'equilibrio e tirò fuori dalla tasca il suo cellulare, deciso a fare un giro di chiamate ai suoi amici e mettersi d'accordo per incontrarsi al parco di Shibuya, nel caso fossero stati disponibili. Con movimenti automatici, Takuya iniziò a premere i pulsanti che richiamavano i numeri memorizzati...

...ma si fermò quasi subito, corrugando la fronte per la sorpresa quando, invece del solito bip acuto, il suo telefonino emise uno strano suono cupo. Takuya, un pò spaesato, diede un'occhiata allo schermo, e ci vide apparire, con sua notevole sorpresa, il segnale di batteria scarica.

"Come sarebbe a dire batteria scarica?" si chiese, ragionando ad alta voce. "Eppure... stamattina quando sono uscito di casa, ero sicuro di averlo caricato! Non ci sarà qualche guasto?". Iniziò ad armeggiare con qualche pulsante, ma lo schermo continuava a restituirgli, quasi volesse prenderlo in giro, quello stupidissimo segnale di avvertimento. Pareva che il suo cellulare si fosse incantato lì...

"Accidenti a questi aggeggi..." brontolò Takuya, e premette un pulsante con maggior decisione. "Proprio adesso che dovevo chiamare Kouji-kun e gli altri... ma si può sapere cos'ha, una volta per tutte?"

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"Allora, com'è la situazione?"

"Condizione verde, signore. Il nostro Digital Gate, come quegli stupidi esseri umani lo chiamano, sarà pronto per l'apertura tra non più di un'ora! Se vuole possiamo già selezionare qualche soggetto da trasferire."

"Hmmm... perfetto, ottimo lavoro! Non servirà, ho già deciso chi dei nostri combattenti andrà a fare una visitina al Mondo Reale! Sethmon e Cockatorimon sono già pronti per il trasferimento?"

"Sì, signore. Entrambi ci hanno dato il segnale di conferma. Quali sono i suoi ordini?"

"Niente di speciale... devono solo provocare un pò di buon vecchio caos e testare le difese degli esseri umani, in preparazione alla nostra venuta!"

"Ricevuto. Termino i preparativi, trasmetto i suoi ordini, e invio Sethmon e Cockatorimon nel Mondo Reale!"

"Ottimo... tra non molto, quelle ridicole scimmie si renderanno conto di quanto noi Digimon siamo superiori a loro!"

 

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Masaru ed Agumon indietreggiarono dopo un altro scontro violento, e ripresero fiato. La loro rissa stava andando avanti già da diversi minuti, sotto lo sguardo meravigliato di Yoshino, e nessuno dei due era riuscito a sopraffare l'altro nonostante ognuno di loro avesse già ricevuto un bel pò di colpi. Entrambi, tuttavia, cominciavano a dare i primi segni di cedimento, ed erano piuttosto stanchi... ma non per questo la loro voglia di combattere era venuta meno, anzi sembravano quasi divertirsi!

Masaru si passò un pollice sul labbro inferiore e si asciugò una piccola macchia di sangue uscita da una spaccatura. "Heh... ma tu guarda..." mormorò, la bocca incurvata in un ghigno. "I miei complimenti, lucertolone, mi stai costringendo ad impegnarmi seriamente! Sei più forte di quanto pensassi..."

"Anche tu, ragazzo..." replicò il piccolo tirannosauro. "Ma ci siamo già fatti abbastanza complimenti! Preparati, perchè questo sarà l'ultimo colpo!"

"Mi hai tolto le parole di bocca! Yaaaaah!"

Per l'ennesima volta, i due contendenti si scagliarono l'uno contro l'altro... e sferrarono il loro attacco contemporaneamente, mettendo tutta la loro energia in quell'ultimo colpo decisivo! Per un attimo, i loro occhi si incrociarono, verde vivido in castano dorato, e si scambiarono una luce che voleva esprimere tutta la loro decisione...

...e una frazione di secondo dopo, entrambi colpirono!

Il pugno di Masaru centrò Agumon proprio sul suo largo naso, nel momento stesso in cui il pugno del Digimon affondava nel suo stomaco indifeso e gli strappava un ringhio di dolore! Masaru sentì di nuovo l'aria uscirgli dai polmoni, e i suoi muscoli si irrigidirono per un istante, facendolo restare in piedi nonostante tutto... poi, ancora una volta in contemporanea come se ci fosse stata una sorta di intesa silenziosa tra i due, il ragazzo e il Digimon si afflosciarono a terra e rimasero supini, con le braccia allargate e il respiro affannoso. Il combattimento era finito... e nessuno dei due pareva aver vinto!

"Accidenti. Un doppio knock-out..." mormorò la vocetta acuta proveniente dallo strano congegno elettronico che Yoshino si portava dietro. La ragazza dai capelli rossi, non avendo nulla da aggiungere, scosse la testa desolata e fece per avvicinarsi ai due contendenti per recuperare Agumon. Beh, se non altro, quel ragazzo le aveva risparmiato la fatica di dover mettere il freno a quello scatenato Digimon...

"Hanf... hanf... he... hehehee..."

"Huhuhuhuuu..."

Tuttavia, proprio quando Yoshino aveva iniziato a muoversi verso il Digimon che le era stato ordinato di recuperare, sentì di nuovo le voci sua e di Masaru, e rimase un'altra volta interdetta. Se non per altro, per il semplice fatto che i due contendenti, non appena avevano ripreso abbastanza forze da parlare, non si erano realmente scambiati delle parole...

...avevano iniziato a ridere!

"HAAAAHAHAHAHAHAHA!"

Sì, era proprio così! Quasi completamente incuranti del fatto che fino a qualche secondo prima se le stavano suonando di santa ragione, Masaru ed Agumon avevano iniziato con una risatina a denti stretti, che rapidamente era cresciuta di intensità fino a diventare una fragorosa risata, del tipo che ci si scambia tra amici di vecchia data! Com'era possibile? Dopo tutti quei cazzotti che si erano scambiati, Yoshino si aspettava che non riuscissero neanche ad alzarsi in piedi! E poi... con quella noncuranza! Più li guardava, più ci rimaneva di sasso...

"Hahahahahaaa... hey, lucertolina, bel combattimento..." mormorò Masaru, muovendo gli occhi per incrociare lo sguardo del suo avversario. "Sei in gamba, lo sai? Era da parecchio tempo che non incontravo un avversario così forte... mi sono divertito!"

"Heheheee... anch'io, ragazzo... anch'io..." rispose Agumon. "Per essere un umano, ci sai fare... e sarei onorato di poter diventare il tuo seguace! Allora, che ne dici? Ti va l'idea di essere... il mio capo?" Detto questo, il piccolo dinosauro alzò una zampina artigliata verso il cielo, in segno di cameratismo.

"A proposito... Il mio nome è Agumon! Piacere di conoscerti, capo!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Agumon

Tipo: Rettile

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Pepper Breath

Assieme a Veemon, Agumon è ormai il Digimon archetipico! E' un vivace cucciolo di dinosauro che fa da forma base di numerosissime altre evoluzioni, e combatte con aggressività e determinazione, sparando palle di fuoco dalle fauci.

 

Masaru voltò la testa verso il suo 'avversario'. "Hmm? Vorresti essere... il mio seguace?" ripetè, come se stesse riflettendo sulla proposta. Certo, era un pò strano avere come seguace un cucciolo di tirannosauro dal naso grosso... però doveva ammettere che l'idea lo solleticava! "Heh... perchè no! Capo Masaru Daimon... suona bene! D'accordo, Agumon! L'idea mi piace, anche se sei un tipo un pò strambo! La tua proposta è accettata!" Il ragazzo sollevò il braccio e afferrò la zampina artigliata del Digimon, una stretta di mano che simboleggiava la loro nuova intesa!

"Grazie, capo..." rispose Agumon, voltandosi a sua volta verso il ragazzo e sorridendogli amichevolmente. Ancora per un pò, i due nuovi amici rimasero distesi sul legno levigato della terrazza panoramica, poi, con un rapido colpo di reni si rialzarono e si misero seduti, gli sguardi ancora fissi negli occhi dell'altro.

"Okay, Agumon..." iniziò Masaru, rimettendosi in piedi e spazzandosi la polvere dai pantaloni con un rapido gesto della mano. "Allora, per la nostra prima giornata da capo e seguace..."

"Hey, aspetta un momento!" gli arrivò la voce di Yoshino. "Prima che tu cominci a giocare a fare il capo, non credi che anch'io debba fare quello per cui sono venuta?" Masaru alzò gli occhi al cielo quando la ragazza dai capelli rossi gli giunse al fianco e produsse quello strano aggeggio rosa simile ad un telefonino, il cui schermo a cristalli liquidi, sul quale brillava una strana figura rosa, stava brillando in maniera strana.

"Raramon, Realize!" esclamò Yoshino, tenendo il congegno dritto davanti a sè. Lo schermo si accese di bianco, e con enorme stupore di Masaru, dei quadratini di luce rosa uscirono da esso, addensandosi fino a formare una forma sferica sospesa in aria a circa un metro e mezzo da terra! Un altro lampo di luce abbagliò il ragazzo, poi la creatura contenuta nello strano congegno si materializzò davanti a Yoshino: era uno strano Digimon vegetale delle dimensioni di un pallone da calcio, simile ad un fiorellino rosa con quattro petali e un corto e grosso gambo semisferico dal quale si dipartivano corte braccia e gambe. Il suo volto era composto da niente più che tre buchetti neri che facevano da occhi e bocca, dandogli un'espressione un pò inquietante, e dalla sommità del capo spuntava un corto picciolo con una fogliolina verde. Restava sospeso in aria senza l'ausilio di ali o altri organi di volo, sorretto unicamente dalle correnti e dalla leggerezza del suo corpo.

"COSA?" esclamò Masaru, sbalordito dalla vista di questa nuova creatura. "E... e tu chi saresti?"

"Lei è la mia partner, Raramon." rispose Yoshino al posto del nuovo Digimon. "Ed ora, consegnami il Raptor One senza fare storie!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Raramon

Tipo: Vegetale

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Nuts Shoot

Digimon vegetale molto tranquillo e pacifico, che ama lasciarsi trasportare dalle correnti d'aria. Attacca sparando raffiche di semi sugli avversari.

"Capo!" ringhiò Agumon, mettendosi di nuovo in guardia. "Sono loro! Sono quelli che mi vogliono rimettere in gabbia! E poi, quando mi avranno ripreso, si sbarazzeranno di me!"

Masaru rivolse lo sguardo al suo 'seguace'. "Cosa? Allora era questo che volevi dire quando mi parlavi..." esclamò, ricordando quello che Agumon gli aveva detto poco prima che loro due si battessero.

"Per favore, non complicare ulteriormente la situazione." chiese Yoshino, calma ma ferma. "Consegnami il Raptor One, e non ci saranno problemi. Quella contro cui hai combattuto è una creatura potenzialmente pericolosa, la cui presenza nel Mondo Reale dovrebbe essere costantemente monitorata."

Gli occhi castano-dorati di Masaru si strinsero fino a trasformarsi in due fessure. Chi era quella lì, per dirgli cosa doveva o non doveva fare? E soprattutto, con quale diritto gli chiedeva di consegnarle un suo seguace? Quella ragazza aveva bisogno che qualcuno le spiegasse come andavano le cose...

"Ah, davvero? Beh, mi spiace tanto deluderti, ma per tua informazione, Agumon mi ha appena riconosciuto come suo capo, e un vero capo difende i suoi seguaci! Quindi, rossa, la tua richiesta è rifiutata!" esclamò Masaru. Con uno scatto improvviso, il ragazzo si chinò verso Agumon e se lo mise sulle spalle come se non pesasse nulla. "Andiamocene, Agumon! Qui non abbiamo più niente da fare!" Detto questo, Masaru fece per correre via, ma venne intercettato da Raramon.

"Nuts Shoot!" esclamò il fiorellino fluttuante, e sparò dalla bocca una pioggia di semini neri che esplosero sul terreno davanti al ragazzo. Con un'imprecazione soffocata, Masaru fu costretto a fermarsi, ma Agumon non aveva intenzione di rimanere fermo, e rispose subito con un suo attacco! Il piccolo dinosauro alzò la testa verso Yoshino e Raramon, prese fiato e...

"Pepper Breath!" ringhiò, spalancando le sue piccole fauci e sparando una piccola sfera infuocata che costrinse la giovane agente e la sua Digimon ad indietreggiare allarmante. La minuscola meteora esplose sull'asfalto davanti a loro, e una densa nube di fumo grigio si levò dal terreno, penetrando loro negli occhi e accecandole temporaneamente.

"Hey! E questo cosa..." protestò Yoshino, mentre cercava vanamente di ripararsi gli occhi con le braccia. "Cough... Cough... accidenti, non vedo più nulla..."

"Y-Yoshino!" esclamò Raramon, con una vocetta acuta e melodiosa. "Ci stanno per scappare..."

In effetti, Masaru e il suo 'seguace' appena acquisito non erano tipi da farsi sfuggire una simile occasione, ed erano già partiti ad altissima velocità nella direzione opposta! Il ragazzo alzò lo sguardo verso il suo partner, ora al sicuro sulle sue spalle, e gli rivolse uno dei suoi classici sogghigni sicuri, facendo un segno dell'okay con la mano libera. "Hey, Agumon! Ottima strategia di distrazione! Davvero degna di un mio seguace!"

"Hehehee... cerco di fare del mio meglio, capo..." rispose il piccolo dinosauro, lusingato. "Ma adesso... dove andiamo? Sai per caso dove potremmo nasconderci?"

Masaru rivolse nuovamente lo sguardo alla strada davanti a sè e riprese la corsa con ancora più convinzione. "Su questo puoi scommetterci! Stai tranquillo, conosco questi quartieri meglio delle mie tasche! Non ci beccheranno mai!" gli rispose.

"Sei il migliore, capo!"

Mentre il ragazzo e il suo Digimon si allontanavano di gran carriera, il fumo sollevato dal Pepper Breath di Agumon si era finalmente diradato, permettendo a Yoshino e a Raramon di vedere il loro obiettivo che si allontanava all'orizzonte sulle spalle di quel misterioso - ed esaltato! - teppistello... oltre che il minuscolo buco che Agumon aveva aperto nell'asfalto con la sua palla di fuoco! Yoshino tossì un paio d volte, usando la mano libera per diradare il fumo, e rivolse lo sguardo alle due figure che si allontanavano. Niente da fare, erano troppo lontane per provare ad inseguirle. La ragazza schioccò le dita per il disappunto e strinse i denti.

"Tsk... Peggio che mai..." dichiarò Yoshino. "Mi dispiace, Raramon, ma ce li siamo lasciati sfuggire!"

Il Digimon fiore, spazzandosi di dosso le macchie di fumo, fluttuò vicino alla sua partner umana. "Beh, non è un grosso danno, Yoshino... Dopotutto, non possono sfuggire ai rilevatori del quartier generale. Non possono nascondersi da nessuna parte." commentò con tutta calma.

"Sì, anche questo è vero..." rispose la ragazza dai capelli rossi, rimettendo lo strano oggetto simile ad un telefonino nella tasca frontale della sua uniforme rossa. "E tuttavia, con un Digimon senza controllo in libertà, non si sa mai quello che potrebbe accadere..."

BRRRRRRING!

Il cercapersone di Yoshino emise un acuto suono di allarme, e la ragazza non perse tempo a rispondere. Ovviamente, un'altra chiamata dal quartier generale... e il capitano non sarebbe stato molto contento di sapere che aveva fallito l'operazione di recupero...

"Sì, qui agente Yoshino Fujieda..." rispose, attivando la comunicazione. Come immaginava, la voce del capitano Satsuma le rispose all'istante... eppure, non aveva il tono severo che la giovane agente della DATS si era aspettata...

"Agente Fujieda, abbiamo monitorato gli eventi, e abbiamo assistito al combattimento tra quel civile e il Raptor One..." rispose il capitano. "E abbiamo appurato qualcosa di molto interessante: la prima volta che quel ragazzo ha colpito il soggetto da recuperare, i nostri strumenti hanno rilevato in lui la reazione tipica di una Digi-Soul."

Gli occhi di Yoshino si spalancarono visibilmente. "Che cosa? Capitano Satsuma, davvero quel ragazzo avrebbe in sè una Digi-Soul? Mi sembra... incredibile!" esclamò, a voce un pò più alta di quanto volesse. Al suo fianco, anche Raramon sobbalzò incredula.

Le sembrò quasi di percepire il cenno di assenso che il suo superiore fece dall'altra parte del comunicatore. "So che può sembrare incredibile, agente Fujieda, ma queste sono le rilevazioni, e la percentuale di errore è pressochè nulla. Quel ragazzo possiede una Digi-Soul, non c'è ombra di dubbio."

"Accidenti..." commentò la ragazza, intuendo dove voleva arrivare il capitano. "Questo cambia molte cose..."

"Precisamente. Quel ragazzo potrebbe rivelarsi un ottimo acquisto per la nostra organizzazione." fu la risposta di Satsuma. "Quindi, anche gli ordini sono cambiati. Fujieda, adesso noi cercheremo di risalire all'identità di quel ragazzo, cosa per cui prevedo ci vorrà non più di un'ora... dopodichè, ti forniremo le sue generalità, e tu avrai il compito di parlargli e cercare di convincerlo ad arruolarsi nella DATS. Gli spostamenti del Raptor One sono costantemente monitorati, per cui non c'è la possibilità che quei due ci sfuggano."

"Sì, capitano. Ricevuto." concluse Yoshino. "Cercherò di parlare al ragazzo e convincerlo... anche se mi sembra un tipo un pò turbolento. Non so se avrà davvero voglia di collaborare."

"In ogni caso, adesso è implicato nella vicenda Digimon." rispose il capitano. "Capirai quindi che non possiamo sorvolare, e che alla fine dovrà fare una scelta, che gli piaccia o no. Fujieda, ti richiameremo non appena sapremo qualcosa di più su di lui. Passo e chiudo."

"Ricevuto, capitano Satsuma!"

Dopo che Yoshino ebbe pronunciato quest'ultima frase, la chiamata si interruppe, e il cercapersone riprese ad emettere un fastidioso segnale di statico. La giovane agente disattivò il cercapersone e se lo rimise in tasca, mentre Raramon si avvicinava a lei.

"Allora, Yoshino..." iniziò il piccolo Digimon fiore. "Gli ordini adesso sono cambiati, vero?"

La ragazza fece un cenno affermativo con la testa. "Sì, Raramon... Satsuma-san è convinto che quel tipo possa diventare un ottimo agente della DATS, e finora non si è mai sbagliato su questo argomento. Certo però che mi aspettavo un'operazione di routine... e invece adesso la faccenda si è un pò complicata!"

La giovane agente non poteva certo immaginare che enorme impatto avrebbe avuto quel piccolo imprevisto sugli eventi a venire. Quella che era iniziata come una qualsiasi giornata, col tempo si sarebbe rivelata essere qualcosa di più... molto di più...

 

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Quartiere di Shibuya, ore 17:00...

"Accidenti... e andiamo, stupido cellulare! Smettila di fare le bizze e mettiti a funzionare!"

Da un'altra parte del quartiere di Shibuya, del tutto ignaro degli eventi di appena un'ora prima, Takuya Kanbara stava disperatamente cercando di capire cosa non andasse con il suo telefonino, sul cui schermo continuava a lampeggiare l'indicazione di batteria scarica. Come se non bastasse, quando Takuya aveva provato a chiamare i suoi amici senza curarsi di quel segnale, aveva scoperto che tutte le funzioni sembravano essere state disattivate, cosa che normalmente, anche in caso di bassa carica, non sarebbe dovuto accadere. Perciò, Takuya non aveva potuto chiamare nè Masaru nè gli altri Digiprescelti per mettersi d'accordo con loro... e il fatto di stare perdendo un'occasione di passare il pomeriggio con i suoi amici lo irritava non poco!

Con un sospiro e un lento movimento della testa in segno di esasperazione, Takuya appoggiò la sua bicicletta al muro di un cantiere edile vicino al quale stava passando, e si appoggiò con la schiena ad un lampione, per esaminare con tutta calma la situazione: non sembrava esserci nulla di insolito nel suo telefonino, a parte quella insolita reazione e il fatto che la tastiera fosse bloccata. Il ragazzo premette il tasto di spegnimento, ma anche quello non ebbe nessun effetto, e riuscì soltanto ad irritare ancora di più l'ex-guerriero del fuoco.

"Accidenti a questi marchingegni... non appena scade la garanzia, ti mollano! Accidenti, se almeno avessi qui il libretto di istruzioni..." mormorò tra sè. L'ultima volta che il suo telefonino aveva fatto questi 'capricci' era stato tre anni fa, quando aveva ricevuto il messaggio che aveva cambiato per sempre la sua vita... e anche in quel caso, il cellulare non era bloccato...

Un momento! Tre anni fa era stata l'ultima volta che...

Questo pensiero, che sorse spontaneo alla mente del ragazzo castano, lo fece sobbalzare: quando lui e i suoi amici si erano separati dai loro Digi-Spirits, da Bokomon e da Neemon, dopo aver distrutto il Satan Mode di Lucemon, si erano sentiti dire che forse un giorno si sarebbero rivisti... e allora... che quello che stava accadendo al suo cellulare altro non fosse che...

Il cuore di Takuya accelerò leggermente per l'emozione. I Digi-Spirits del Fuoco (Agunimon, BurningGreymon ed Aldamon) erano stati i suoi fidati compagni in tutto il suo viaggio a DigiWorld... e l'idea di poterli finalmente rivedere lo riempiva di gioia, ma al tempo stesso lo preoccupava: se davvero i Digiprescelti erano di nuovo richiesti a DigiWorld, allora questo voleva dire che erano sorti nuovi problemi... e certo non problemi di poco conto!

Ma no, disse tra sè Takuya, rimproverandosi un'immaginazione troppo fervida... perchè mai, si stava chiedendo, era andato subito a pensare a quell'ipotesi? Non era detto che fosse quella la verità...

...e tuttavia, gli rispose un'altra voce interiore, che altro avrebbe potuto essere? Non aveva mai sentito di cellulari che si comportavano in quel modo, bloccandosi senza motivo apparente... era sicuro di aver caricato il suo telefonino... e allora questo non lasciava che una possibilità, quella che Takuya allo stesso tempo sperava e temeva...

Nel frattempo, all'interno del cantiere edile, a pochi metri da Takuya e dai suoi interrogativi, il lavoro degli operai andava ordinatamente avanti, tra materiali che venivano trasportati da un punto all'altro e carrucole che venivano sollevate: erano in corso dei lavori di restauro della fiancata di un palazzetto di pochi piani, al cui piano terreno si trovavano negozi di alimentari e di cancelleria, e che per il resto era un complesso residenziale. Gli operai stavano lavorando a pieno regime, desiderosi di portare avanti quanto più possibile le opere di ricostruzione prima che la giornata di lavoro finisse.

"Uff... accidenti, ragazzi, oggi è stata davvero una giornata piena!" commentò un operaio, sbattendo a terra senza tante cerimonie il sacco di cemento che aveva trasportato. "Persino la pausa pranzo è stata più breve del solito, e non avremmo neanche finito! Manca ancora un'ora alla fine del turno!"

"Di cosa ti lamenti, Tanaka?" gli rispose un collega, che stava portando una carriola piena di utensili da lavoro vicino ad una scavatrice. "Dopotutto, non possiamo far aspettare i residenti! Prima finiamo i lavori, meglio è per tutti!"

"Già, già... non dirlo a me, Yamada!" rispose quello di cognome Tanaka. "Tuttavia, non mi dispiacerebbe se ci dessero dei turni di lavoro un pò meno massacranti..."

"Personalmente, non è la fatica che mi disturba..." fu la risposta dell'altro operaio, che appoggiò la sua carriola e si asciugò un rivoletto di sudore che gli colava lungo la tempia. "Quello che un pò mi dà fastidio, invece, è che questo lavoro, in fondo, rimane sempre lo stesso ogni giorno... il solito tran-tran, porta qua, cementa là, vai su, vai giù... un pò monotono, se posso dire la mia! Sai, Tanaka, a volte vorrei che succedesse qualcosa di inconsueto... qualcosa di nuovo ed eccezionale, mi spiego?"

"Hey, voi due sognatori! Vedete di darvi una mossa con quei materiali, altrimenti l'unica cosa inconsueta sarà la strigliata che ci darà il capocantiere!" li richiamò, con tono amichevole, un altro operaio più robusto. "Vediamo di concludere i lavori della fiancata Est prima di sera, okay?"

Gli altri due sospirarono. "Va bene, va bene... accidenti, Suzuki, ma tu non ti prendi mai un attimo di paura? Sembri instancabile!" si lamentò, altrettanto scherzosamente, Yamada. "D'accordo, adesso vediamo cosa si può fare..."

Prima che l'operaio più giovane potesse terminare la frase, un suono basso, simile a quello di una sirena della polizia ma meno penetrante e più tenue, raggiunse le orecchie dei tre e dei loro colleghi, facendoli fermare lì dov'erano. Tutti gli operai abbandonarono quello che stavano facendo e si voltarono verso la sorgente di quello strano suono, che loro non riconoscevano nè come la sirena della fine del turno, nè come un segnale d'allarme, e che stava salendo e scendendo di intensità come l'emissione di una radio disturbata da interferenze. Proveniva da uno spiazzo isolato del cantiere, dove erano ammassate pile di mattoni...

"Cosa?" chiese uno degli operai. "Ma che... razza di rumore è? Cosa sta... succedendo?"

Quello che successe dopo gli fece desiderare di non aver mai posto la domanda: appena davanti alla catasta di mattoni, si aprì dal nulla un grande anello di luce bianco-azzurrina, del diametro pari all'altezza di un uomo normale e posto verticalmente, il cui interno sembrava un corridoio dalle pareti in wireframe verde smeraldino, percorso in tutta la sua lunghezza da una luminosa linea viola che contribuiva al suo aspetto innaturale, e che si perdeva in lontananza nell'oscurità più nera. Con un urlo di sorpresa e di paura, molti degli uomini si ritirarono di un passo quando il misterioso tunnel si espanse, fino quasi a toccare in altezza il piano di mezzo del piccolo palazzo, e un ruggito che poco aveva di umano provenne dai suoi oscuri meandri...

"R-ragazzi..." balbettò un operaio. "Questo... questo è... uno Stargate o cosa?"

Prima che chiunque potesse proferire parola, la terra iniziò a tremare sotto una raffica di passi pesanti, e due diabolici occhi rossi, gli occhi di una belva infuriata che guardavano gli umani con voracità, si accesero nelle profondità del 'cancello dimensionale'! Il loro proprietario, l'ombra di un mostruoso animale corazzato più grande di un elefante, si profilò contro le pareti della galleria, le zane puntate contro i piccoli uomini che lo osservavano terrorizzati...

"Accidenti a te, Yamada! Di questo do la colpa a te... e alle tue maledette manie di 'qualcosa di insolito'! Scappiamo, ragazzi!" urlò a squarciagola Tanaka, lasciando cadere per terra tutto ciò che aveva tra le mani e voltandosi rapidamente verso l'uscita del cantiere per poi infilarla a gambe levate! Per loro fortuna, tutti i suoi colleghi furono abbastanza assennati da non restarsene lì impalati ad ammirare lo 'strano fenomeno' e seguirono il suo esempio, in una marmaglia urlante che aveva ben poco a che spartire con l'ordine di poco prima!

La confusione che era scoppiata all'interno del cantiere era stata sentita anche dai passanti occasionali, che si erano messi ad osservare da distanza di sicurezza, formando una piccola folla vicino all'ingresso... e tra questi, c'era un Takuya Kanbara insolitamente allarmato, che cercava in qualche modo di farsi strada e vedere cosa stava succedendo! Aveva lo strano presentimento che fosse in qualche modo collegato alle disfunzioni del suo cellulare...

"Scusate... scusate, permesso!" esclamò il ragazzo castano, mentre cercava di sgusciare tra uno spettatore e l'altro. Superati la calca e gli spintoni, Takuya arrivò di fronte alla folla appena in tempo per vedere gli ultimi operai che scappavano terrorizzati, tra grida e invocazioni di aiuto.

"Un mostro! Un mostro! Scappate tutti!" urlò uno dei fuggiaschi.

Mentre tutti attorno a lui iniziavano a vociare (chi parlando di allucinazione collettiva, chi temendo che dicessero la verità, e chi attribuendo il tutto a qualche bicchiere in più di sakè bevuto durante la pausa pranzo...), e a ritirarsi lentamente, il sempre più sospettoso Takuya si avvicinò all'ingresso del cantiere, il fiato trattenuto nei polmoni per la tensione. Quella che era iniziata come la prima giornata di un tranquillo week-end si stava trasformando in qualcosa di più, e Takuya non sarebbe stato tranquillo finchè non fosse andato a fondo di quella faccenda!

"Prima il mio cellulare, ed ora questo operai che parlano di mostri... ma che sta succedendo qui?" pensò, del tutto indifferente alle voci di qualche passante che, prima di mettersi al sicuro, lo chiamava avvertendolo di allontanarsi da lì al più presto. Seguendo la sua curiosità, Takuya si appiattì contro il muro di delimitazione del cantiere... proprio quando uno spaventoso ruggito, simile a quello di un leone ma amplificato di diverse decine di volte, assalì i suoi timpani, facendogli stringere i denti per l'improvviso dolore! Un pò rintronato, Takuya si massaggiò la tempia con una mano e si arrischiò a sporgere gli occhi oltre la staccionata...

...e quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene!

Un nero varco dimensionale, da cui stava uscendo una forma terrificante.

Una creatura mostruosa...

Un Digimon!

 

----------

 

Nel frattempo, Masaru e Agumon si erano rifugiati in un punto panoramico di un palazzo di Shibuya, dalle cui ampie finestre si poteva godere di una interessante vista panoramica sul quartiere. Sicuri di essere ora lontani da occhi indiscreti e da seccatori che lavoravano per chissà quale misteriosa organizzazione, i due nuovi amici stavano approfittando del momento di riposo.

"Okay... qui, almeno per un pò, non dovrebbero trovarci!" disse Masaru, mentre gettava un'occhiata alla città sotto di sè. "Allora, Agumon? Che te ne pare del Mondo Reale? Come prima visita non mi sembra male, eh?"

Il piccolo dinosauro, comprensibilmente eccitato, teneva il viso appiccicato al vetro della finestra, e i suoi grandi occhi schizzavano da una parte all'altra, ora ammirando le automobili che percorrevano la strada sotto di loro, ora soffermandosi sulle persone e sui negozi... Per lui era un'esperienza completamente nuova, e l'emozione era incredibile! "Io... sono stupefatto! Dico davvero, capo, in tutta la mia vita non ho mai visto niente di simile! Da... da quando sono entrato nel tuo mondo... ricordo che sono sempre stato rinchiuso in una cella vuota, nel posto da cui poi sono scappato! Non credevo... che il tuo mondo fosse così vasto... e così bello!"

"E non hai ancora visto niente!" rispose Masaru, per poi porre una domanda spinto dalla curiosità. "Ma... prima che proseguiamo il nostro giro di Shibuya, vorrei chiederti... questo 'Mondo Digitale' di cui parli, com'è fatto? Mi pare di capire che è molto diverso..."

Agumon si staccò dalla parete di vetro e rivolse uno sguardo improvvisamente serio al giovane street fighter.Esitò un attimo prima di parlare, come se quella domanda gli avesse fatto venire un pò di malinconia. "Ehm... sì, in effetti il Mondo Digitale... o DigiWorld, come vuoi chiamarlo... è un luogo molto diverso... e talmente grande che non credo che nessun Digimon potrebbe mai vederlo tutto, anche con le lunghe vite che abbiamo... io stesso, se devo dire la verità, ho pochi ricordi: temo quindi che non ti potrò raccontare molto... ti posso solo dire che un giorno, mentre facevo la mia vita come tutti gli altri Digimon, sono stato risucchiato da una specie di grande buco che mi si è aperto davanti all'improvviso... e sono finito qui! Altro non ricordo, purtroppo, a parte il fatto che negli ultimi tempi c'è stato un pò di caos, a DigiWorld..."

"Davvero? Beh, non importa se non ricordi..." rispose Masaru. "Adesso, quello che dobbiamo fare è cercarti una sistemazione, non possiamo mica lasciare che qualcuno ti veda mentre..."

GRRRRRROOOOOOWWWWWWL!!!

La frase di Masaru venne interrotta da un sordo, e inconfondibile, brontolio proveniente dallo stomaco di Agumon, che iniziò a vacillare comicamente e i cui occhi si trasformarono in spirali! "C... capo..." mormorò, tenendo la bocca semiaperta e lasciando colare da essa un filo di bava. "Io... dopo quel combattimento... e tutto quel correre... mi è venuta... una fame... da... lupi..."

Colto di sorpresa, Masaru sbattè gli occhi. Accidenti, ecco una cosa a cui non aveva pensato! Ma non ebbe il tempo di rifletterci su , visto che Agumon, come in trance, si stava avvicinando a lui tenendo la bocca pericolosamente spalancata...

"A-Agumon?" esclamò. "Che... che stai facendo...?"

"Ho fame, capo... ho fame..." ripetè il Digimon, avvicinandosi sempre di più al suo amico umano... sempre di più...

...e ancora...

...e poi ancora...

...

*KA-POW!*

Il rumore del pugno di Masaru che incontra la testa di Agumon.

"CHE CAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE?" strepitò il ragazzo, con il viso distorto in una comica smorfia di indignazione e una venuzza pulsante sulla fronte, mentre davanti a lui Agumon si massaggiava un grosso bernoccolo che gli spuntava sulla testa. "Cosa stavi cercando di fare, di mangiarmi?"

"Owww..." si lamentò Agumon, rinsavito di colpo. "Scusami, capo... non volevo, ma non ci vedevo più dalla fame!"

Masaru sospirò e si arrese all'evidenza della situazione. Doveva trovare qualcosa da far mettere sotto i denti ad Agumon, prima di pensare a trovare un nascondiglio... "Uff... e va bene, ho capito... allora, Agumon, adesso scendo giù in strada e vado a comprarti qualcosa da mangiare. Tu però non muoverti di qui, ci siamo intesi?" esclamò mentre iniziava a dirigersi verso l'ascensore e puntava l'indice verso il terreno, in modo da dare più forza alle proprie parole. Quando Agumon gli rispose con un saluto militare accompagnato da un cenno affermativo, Masaru sorrise e ricambiò il cenno di intesa. "Molto bene! Tornerò tra un attimo..."

"Eh-hm... prima che tu vada, vorrei avvertirti che i Digimon non mangiano il cibo terrestre. Solo noi della DATS possiamo darti il cibo che serve all'alimentazione corretta del Raptor One." esclamò una conosciuta voce femminile nel momento in cui le porte dell'ascensore si aprirono con un leggero fruscio. Masaru, dopo un iniziale attimo di sorpresa, alzò gli occhi al cielo quando dall'ascensore scese la stessa ragazza dai capelli rossi che aveva visto poco prima al parco, che si portava dietro quella specie di fiorellino volante (al momento assente), e che gli aveva imposto di consegnarle Agumon... ma come aveva fatto a ritrovarli così facilmente, accidenti a lei?

"Ugh, sei ancora tu... Mi spieghi come diavolo hai fatto a trovarci?" brontolò Masaru, mentre Agumon, scattato sull'attenti, si metteva in guardia. Dal canto suo, Yoshino uscì dalla cabina dell'ascensore con tutta la tranquillità di questo mondo, come se fosse venuta soltanto per scambiare chiacchiere amichevoli con i due.

"Tutto molto semplice, in realtà..." rispose la ragazza. "Vedi, un Digimon che si trova nel Mondo Reale emana un segnale inconfondibile, una 'reazione digitale', per così dire, che le nostre tecnologie possono individuare e localizzare con precisione millimetrica. Scappare non vi è servito a molto."

"Tsk..." grugnì irritato il ragazzo. "Beh, neanche seguirci è stata una grande idea, rossa! Ti ho già detto che io non vi riconsegno Agumon, e questo è quanto! Ora, vorresti gentilmente toglierti dai piedi?"

Yoshino accolse con tutta calma la risposta brusca del suo interlocutore. Del resto, era quello che si aspettava da lui... "Con calma, Masaru Daimon-kun. Innanzitutto, devo comunicarti che i miei ordini sono cambiati, e non sono qui per catturare quel Digimon... bensì per fare sia a te che a lui una proposta che sono convinta vi interesserà."

Masaru corrugò la fronte, senza abbandonare i suoi sospetti. "Una ... proposta? Hey, aspetta un momento, tu! Come fai a sapere il mio nome? Chi sei tu?"

"Sono venuta a sapere diverse cose su di te in quest'ultima ora..." rispose Yoshino, sorridendo con un certo orgoglio. "Masaru Daimon, 14 anni, gruppo sanguigno B. Studente di scuola superiore, esperto di arti marziali, conosciuto per piccoli atti di teppismo di poco conto. Vivi con tua madre, Sayuri Daimon, e tua sorella minore Chika in una piccola casa al limite estremo est di Shibuya. Tuo padre, il professor Suguru Daimon, informatico e anche lui esperto di arti marziali, è scomparso tre anni fa in circostanze misteriose, poche settimane dopo il black-out generale che ha colpito Tokyo."

Mentre la ragazza proseguiva la sua requisitoria, Masaru restava ad ascoltare sempre più meravigliato, e sul suo viso si stava dipingendo un'espressione di grande fastidio. Come faceva un'estranea a sapere così tante cose di lui? C'era qualcuno che lo teneva monitorato o cosa? In ogni caso, Masaru voleva delle risposte, e in fretta, anche! Il giovane street fighter non era esattamente conosciuto per la sua pazienza...

"Okay, signorina... adesso mi spieghi per filo e per segno come fai a sapere tante cose di me!" ingiunse.

L'espressione di Yoshino si fece nuovamente seria, mentre produceva un documento che assomigliava molto ad un tesserino delle forze dell'ordine, con una sua fototessera attaccata e decorato da un simbolo simile ad un cerchio con tre segmenti verticali che ne intersecavano la parte superiore. "Il mio nome è Yoshino Fujieda, ho 18 anni e lavoro per la DATS, abbreviativo di Digital Accidents Tactics Squad. Siamo un'organizzazione tacitamente riconosciuta dal governo che si occupa della gestione e del controllo dei Digimon che appaiono nel Mondo Reale, e si assicura che non provochino danni a cose o persone." spiegò, sempre con quel tono professonale che la accompagnava sempre. "Noi della DATS abbiamo accesso ai registri anagrafici e a diversi dati personali di numerosi cittadini del Giappone, per meglio espletare le nostre funzioni... ma questi sono dettagli in più. Quello che ti interessa sapere è appunto questo, che noi ci occupiamo di fermare i Digimon sconfinanti nel Mondo Reale e rimandarli a DigiWorld, da dove sono venuti."

"Cosa?" chiese Masaru, ancora un pò perplesso. "Aspetta un momento! Questo vorrebbe dire... che prima di Agumon e del tuo fiorellino volante... sono venuti altri Digimon qui da noi?"

"Hey, amico! Guarda che io ce l'ho un nome, mi chiamo Raramon!"

La vocetta acuta della partner di Yoshino, proveniente dallo strano aggeggio simile ad un telefonino cellulare che la ragazza teneva in una tasca frontale dell'uniforme, raggiunse le orecchie del ragazzo e di Agumon. Masaru sbattè gli occhi incredulo, mentre Yoshino faceva un sorrisetto ed estraeva di tasca il congegno elettronico, mostrandone lo schermo ai suoi interlocutori... su di esso, con sua grande sorpresa, Masaru vide proprio quella strana creatura simile ad un fiore volante che accompagnava Yoshino la prima volta che lui l'aveva incontrata... e che era sembrata materializzarsi dal nulla proprio da quello strano 'cellulare'! L'unica differenza era che la sua faccetta, prima poco espressiva, era ora segnata da un sospetto di indignazione, e le sue piccole braccia erano incrociate davanti a sè...

"Hehee... Non te la prendere troppo, Raramon, sono sicura che Masaru-kun non aveva intenzione di mancarti di rispetto!" le disse la ragazza, prima di rivolgersi di nuovo a Masaru. "Esatto... non ne avete mai sentito parlare perchè noi della DATS abbiamo fatto in modo che le notizie non circolassero, ma già da tempo diversi Digimon stanno entrando nel Mondo Reale, per motivi che a tutt'oggi ci sfuggono, e stanno cercando di provocare il caos. Per mantenere l'armonia e la pace in entrambi i mondi, è stata istituita quest'organizzazione, la DATS appunto, nella quale esseri umani e Digimon lavorano assieme per questo fine. Io, come agente attivo, ho Raramon come partner, e tramite questo congegno, che noi chiamiamo Digivice-Ic, sono in grado di portarla dove voglio senza farla notare da nessuno, per farla materializzare solo al momento opportuno... come ho fatto poco fa al parco!"

Masaru ed Agumon osservarono incuriositi lo strano oggetto. Certo, sembrava una bella idea quella di poter portare con sè il proprio Digimon senza che nessuno lo vedesse... ma non era un pò stretto quell'aggeggio? In ogni caso, ora la domanda era un'altra.

"Okay, signorina..." riprese Masaru, dopo aver fatto un altro sospiro. "Tutto quello che ci hai raccontato è sicuramente molto interessante e profondo, ma adesso veniamo al sodo. Se non sei qui per catturare Agumon, allora cosa sei venuta a fare?"

Yoshino prese un respiro un pò più profondo. Era il momento di fare la domanda fatidica...

"Sono qui per proporti di unirti alla DATS, Masaru Daimon-kun."

Masaru tirò indietro la testa, colto alla sprovvista, e la sua fronte si corrugò. "Eeeeeh? Cosa... A-aspetta un momento! Come sarebbe a dire unirmi a voi? Io e Agumon... dovremmo diventare vostri agenti?"

"Beh, non è che vi stiamo obbligando..." spiegò Yoshino. "Tuttavia, vi sto ponendo di fronte ad una scelta: se voi che il tuo Agumon rimanga con te, la tua unica scelta è diventare un membro della DATS, e credimi, hai tutte le carte in regola per farlo! Se non volessi farlo, la scelta è tua... però, in questo caso, dovresti consegnarci il tuo Digimon in modo che noi possiamo rimandarlo nel Mondo Digitale da cui proviene. Allora, Masaru Daimon, qual è la tua scelta?"

Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo, scambiandosi solo un'occhiata con Agumon come se volesse chiedergli un suo parere. Il suo umore era appena peggiorato in maniera palpabile: si trovava davanti a due possibilità di scelta, nessuna delle quali gli sembrava molto allettante. Non era certo interessato a diventare uno sbirro al servizio di qualche organo governativo... ma l'alternativa era quella di perdere Agumon, al quale, doveva ammetterlo, si stava già affezionando nonostante quel maldestro tentativo del Digimon di assaggiarlo, poco prima. E poi, ora Masaru era il suo capo... il suo aniki... e un capo non poteva certo abbandonare il suo seguace quando voleva!

Tuttavia, al ragazzo fu negata la possibilità di riflettere ulteriormente sulla proposta: mentre si accingeva ad aprire bocca, un sordo rumore come un rombo di tuono fece vibrare pericolosamente i vetri, e il terreno sotto i loro piedi venne scosso da una scarica di terremoto, mentre un sinistro bagliore rosso accendeva parte del cielo, accompagnato da una fiammata. Masaru, con un grugnito di fastidio, si appoggiò al muro più vicino per non farsi proiettare a terra, Agumon si afferrò saldamente alla gamba dei suoi pantaloni, e Yoshino lanciò un breve urlo e ruotò le braccia in aria per riprendere l'equilibrio perduto, mentre dall'esterno giungevano alcune urla di gente terrorizzata che scappava dal luogo dell'incidente!

"Ugh... e adesso che accidenti succede?" ringhiò Masaru. Non appena la scossa sismica si fu calmata, si staccò dal muro e andò a guardare fuori dalla finestra, seguito a ruota da Agumon e da Yoshino... e quello che vide gli fece sgranare gli occhi!

Da un varco nero e dalle luminose pareti multicolore che si era aperto dal nulla, assolutamente uguale a quello che, quasi contemporaneamente, era apparso al cantiere edile presso il quale si trovava Takuya, stava emergendo la creatura più grande e minacciosa che il ragazzo avesse mai visto: un Digimon simile ad un gigantesco e muscoloso gallo la cui testa toccava il terzo o anche il quarto piano dei grattacieli circostanti, stava avanzando a passi pesanti, lanciando delle acute strida di rabbia e calpestando senza quasi accorgersene tutto ciò che gli capitava sotto le zampe, soprattutto macchine! Coperto da un folto piumaggio bianco sporco che diventava più spesso sul torace, aveva un becco minaccioso i cui bordi erano armati di piccoli denti triangolari, grandi occhi sanguigni dalle pupille ellittiche, e sulla testa una cresta di piume nere che andavano verso avanti. Le sue piccole ali, del tutto inadatte al volo, non reggevano il confronto con una spettacolare coda a ruota di pavone, le cui piume affilate erano stoccate di rosso sulle punte, e con le sue robuste zampe da corridore, armate ciascuna di quattro corti artigli neri.

"E così... quello è uno dei Digimon invasori di cui parlavi?" chiese Masaru, rivolto a Yoshino, che annuì cupamente.

"Sì, purtroppo... e si presenta anche nel momento peggiore! Quello è un Cockatorimon!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Cockatorimon

Tipo: Uccello

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Petra Fire, Feather Sword

Digimon uccello inetto al volo, aggressivo e feroce, particolarmente temuto per la sua capacità di tramutare le vittime in pietra con lo sguardo! Di solito non supera l'altezza di uno struzzo, ma questo è un esemplare di dimensioni eccezionali...

 

"Non c'è tempo da perdere!" esclamò Yoshino, riprendendo quasi subito il discorso. "Tu e Agumon aspettate qui, io e Raramon andiamo a..."

La frase della ragazza venne interrotta, un'altra volta, dallo squillo del suo cercapersone. Yoshino fece cenno a Masaru di attendere, poi afferrò il suo comunicatore e rispose. "Sì, qui agente Fujieda. Quartier generale, so già che è in atto un'emersione di Digimon non autorizzata, nel settore 211."

"Purtroppo, agente Fujieda, la devo rettificare." rispose il capitano Satsuma dall'altro capo del comunicatore. "I nostri strumenti hanno rilevato non una, ma due reazioni digitali contemporanee, una nel settore in cui si trova lei, e una nel settore 300. L'ho chiamata per chiederle a quale dei due settori era più vicina, in modo da farla intervenire lì e mandare una squadra nell'altra zona."

Yoshino spalancò gli occhi incredula. Due accessi illegali al Mondo Reale contemporaneamente? Questo non era mai successo prima, e voleva dire che l'attacco di Cockatorimon non era qualcosa di isolato e a sè stante... faceva parte di una strategia pianificata! "Cosa? Capitano Satsuma, ho capito bene? Due reazioni nello stesso momento?"

"Esattamente... e capisco che la cosa sia molto preoccupante." rispose il capitano, che era giunto alle stesse intuizioni della sua sottoposta. "Non è stata una coincidenza. Comunque, la priorità è fermare questi due attacchi prima che rimangano coinvolti dei civili. Si occupi del Digimon nel settore in cui lei si trova, ma stia attenta. I nostri strumenti ci hanno confermato che è un Cockatorimon, una specie molto pericolosa."

Yoshino annuì, senza mai staccare gli occhi dal gigantesco Digimon gallo, che aveva appena sparato un raggio di energia verde dai suoi occhi e aveva colpito un albero poco distante. L'albero venne immediatamente trasformato in dura, grigia pietra friabile, e Yoshino represse un brivido di ansia. "Sì, capitano Satsuma... è nel mio campo visivo in questo momento. Comunque, io e Raramon possiamo occuparci di lui. Masaru Daimon e il soggetto Raptor One sono al momento..."

Quando la giovane agente si voltò al proprio fianco, non vide più nè Agumon nè Masaru, e la cosa la fece sobbalzare e le mozzò la risposta a metà! Invece che nel luogo dove dovevano essere, i due erano appena entrati nell'ascensore, e si stavano accingendo a scendere al piano terreno, un'espressione terribilmente determinata e sicura sui loro volti! Non ci voleva molto a capire cosa volessero fare...

"Hey! Aspettate un momento, voi due! Che state pensando di fare?" esclamò Yoshino, interrompendo per un istante la sua chiamata per rivolgersi ai due attaccabrighe.

Masaru si voltò verso di lei e le rivolse un segno dell'okay con la mano destra. "E' semplice, no? Hai detto che Agumon può restare nel Mondo Reale solo se collaboro... e allora andiamo giù a sistemare quel polletto troppo cresciuto!

"Tu aspettaci, che noi torniamo subito!" gracchiò Agumon, appena in tempo prima che Masaru premesse il pulsante del piano terra e le porte dell'ascensore si chiudessero davanti a lui e al suo amico umano, separandoli definitivamente dall'esterrefatta Yoshino!

"Ma... ma... cosa vi salta in mente di... non avete neanche un Digivice, aspettate!" cercò di richiamarli, ma ormai era troppo tardi. Quando si vide davanti le porte dell'ascensore, Yoshino sospirò e si mise una mano sulla fronte.

"Ugh... peggio che mai! Quelli non ascoltano nulla!" mormorò esasperata.

"Agente Fujieda... Agente Fujieda, tutto bene?"

"Ehm... Capitano Satsuma, mi dispiace dirle che devo interrompere la chiamata... stanno sorgendo delle complicazioni! Passo e chiudo!" rispose Yoshino, per poi premere il pulsante di fine comunicazione ed estrarre il Digivice-Ic per richiamare Raramon. Il Digimon fiore si materializzò nell'aria appena davanti alla sua partner e si guardò attorno allarmato.

"Yoshino, che succede? Non dirmi che quei due sono andati ad affrontare quel Cockatorimon da soli!" esclamò, non vedendo Masaru ed Agumon da nessuna parte. Suo malgrado, Yoshino si trovò a dover dire di sì con la testa.

"Purtroppo sì, Raramon... dicono di voler affrontare quel Cockatorimon gigante per far guadagnare al Raptor One il diritto di restare nel Mondo Reale!"

Il fiorellino sospirò e disse di no con la testa. "Con tutte le possibili nuove reclute che ci sono in giro, a noi sono capitate proprio le due più testarde..."

 

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Con gli occhi sbarrati, Takuya restò ad osservare incredulo l'enorme forma che stava uscendo a passi pesanti dal varco dimensionale... era un Digimon, non c'era ombra di dubbio! Un terrificante animale, più grande e più muscoloso di un elefante, che sembrava anche molto più aggressivo, che camminava su quattro zampe grosse come tronchi d'albero e dotate di artigli d'avorio bianco su ciascuna delle loro tre dita! Ricordava per certi versi, soprattutto come forma, una versione terrestre di uno squalo, e il suo corpo affusolato di forma quasi cuneiforme, dal ventre azzurro fosforescente, era ricoperto di una spessa pellaccia rossa tappezzata di grossi segni gialli simili a cicatrici, ed ulteriormente protetto da un elmetto bianco molto spesso, con la parte frontale uncinata come il becco di un rapace nella quale si aprivano due fessure dalle quali un paio di occhi sanguigni scrutavano con rabbia il mondo circostante. L'elmo si estendeva anche sulla schiena, coprendo parte della sua spina dorsale. Il suo aspetto mostruoso era reso ancora più imponente da un paio di lame frastagliate a forma di falce che spuntavano dai lati del suo elmo, da un segno rosso a forma di cuore che spiccava, quasi beffardo, in mezzo agli occhi e dalle sue zanne, e da un paio di zanne dallo stesso colore azzurro intenso dello stomaco, simili a quelle di un elefante ma di forma zigzagante anzichè arcuata. La sua coda era composta da un groviglio di robusti peli verdi acuminati come aghi, che proseguivano lungo la spina dorsale della bestia fino a toccare la parte posteriore dell'elmo, e qualche sommesso ruggito si levava dalla sua gola, dando l'impressione di tuoni lontani. Quando la creatura fu uscita del tutto, si guardò attorno come se stesse cercando qualcosa da distruggere... poi gettò indietro la testa e proruppe in un mostruoso ululato che fece tremare la terra e mise in mostra le terrificanti file di denti triangolari che aveva in bocca!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Sethmon

Tipo: Animale Oscuro

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armour

Attacchi: Heat Storm, Tusk Buster

Questo vorace Digimon è considerato da molti un presagio di cattiva sorte, e questo è particolarmente vero per chi cade vittima dei suoi attacchi incandescenti, o delle sue mortali zanne! Pur essendo la Digievoluzione Armour di Veemon con il Digimental dell'Amore, c'è ben poco di amabile in questa bestiaccia!

 

Takuya, nascostosi di nuovo dietro la staccionata, si coprì le orecchie con le mani per non restare assordato, e strinse i denti quando Sethmon iniziò ad attaccare tutto quello che gli stava attorno come un elefante impazzito! Un primo colpo, sferrato con un movimento della testa e un fendente delle sue zanne, fece volare in aria una carriola piena di mattoni e strumenti da muratore come se fosse stata un fragile guscio di noce... poi Sethmon rivolse tutta la sua ira contro una scavatrice parcheggiata vicino a lui, infilò le zanne sotto di essa e la rovesciò con un secco movimento accompagnato da un altro muggito furibondo! Era uno spettacolo terrificante, soprattutto perchè era evidente che il Digimon oscuro non stava facendo il benchè minimo sforzo per mandare all'aria tutto quanto! Se qualcuno non lo avesse fermato, di quel cantiere e di quella palazzina sarebbe rimasto soltanto l'indirizzo!

Ma la domanda era... come? Chi avrebbe potuto fermare quella mostruosità? Queste erano le domande che attraversavano la mente di Takuya in quel momento. Se solo avesse avuto ancora il suo Digivice, avrebbe potuto fare appello agli Spirits del Fuoco e affrontare Sethmon personalmente... ma senza di essi, lui non era niente di più di un comune ragazzo umano, un pò più atletico della media! Non poteva fare nulla contro quel mostro...

Un momento! Cosa aveva detto Bokomon tre anni prima riguardo la possibilità che un Digimon arrivasse nel Mondo Reale? Questa domanda, sorta spontaneamente alla mente dell'ex-possessore degli Spirits del Fuoco, gli fece saltare il cuore in gola, soprattutto quando se ne ricordò la risposta: Bokomon aveva detto che, se un Digimon fosse mai arrivato nel Mondo Reale, avrebbe provocato caos e distruzione! Per questo non era stato mai concesso ad uno di loro di accadere al mondo degli esseri umani! Ma adesso che quella regola era stata infranta... quali sarebbero state le conseguenze? Perchè come era arrivato Sethmon, sarebbe potuto arrivare qualunque altro Digimon, anche molto più forte... e chi avrebbe fermato un invasione di Digimon? Gli esseri umani... avevano forse la possibilità di opporsi a delle creature tanto più forti di loro? Takuya ne dubitava fortemente...

Sempre con nelle orecchie il rimbombo dei ruggiti furenti di Sethmon, Takuya si ritirò di qualche passo, sotto gli occhi dei pochi spettatori rimasti... e sentì un altro suono, questa volta proveniente dal suo telefonino. La paura che lo aveva temporaneamente preso rimpiazzata da una vaga curiosità, il ragazzo si portò a distanza di sicurezza dal cantiere proprio mentre una devastante carica di Sethmon faceva traballare pericolosamente la palazzina... poi, estrasse il cellulare di tasca e diede un'occhiata allo schermo...

...e quello che vide lo lasciò completamente di sasso! Il segnale di batteria esaurita era scomparso, e sullo schermo illuminato era apparso un messaggio che aveva del familiare...

TAKUYA KANBARA. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO?

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, inizia l'azione! Allora, che ve ne è parso di questo capitolo? E così, i fan di Digimon italiani che non hanno accesso ai fansub cominciano a fare la conoscenza di Masaru Daimon e Yoshino Fujieda, oltre che dei loro partner! Ma non c'è stato molto tempo per le presentazioni, dal momento che i Digimon invasori hanno iniziato ad attaccare il Mondo Reale! Sia gli agenti della DATS che i Leggendari Guerrieri dovranno prendere le armi contro questa minaccia...

I primi capitoli forse saranno un pò noiosi, ma diciamo che faranno da reintroduzione dei ragazzi di Frontier e presentazione di quelli di Savers. Oh, e prima che me ne dimentichi, vi dico che introdurrò anche alcuni personaggi nuovi, che diventeranno i custodi dei Digi-Spirits della Terra, dell'Acqua, del Legno e del Metallo! Spero che l'idea vi piaccia... dopotutto, Mercurymon e compagni mi sono simpatici, e ho pensato che sarebbe stata una buona idea riportarli in scena!

Inutile spigolatura: in Giappone, i cognomi Suzuki, Yamada e Tanaka sono i cognomi più banali che si possano avere. Come i nostri Rossi, Bianchi e Verdi... okay, ho capito, non importava a nessuno! -_- U

Beh, con questo ho finito, almeno per adesso! Nel prossimo capitolo, assisteremo al momento che tutti i lettori di questa fanfiction aspettavano... il ritorno in scena di Agunimon, e il primo vero combattimento di Masaru e Agumon! Alla prossima, amici lettori, e lasciatemi una recensione... sennò mi sento solo! ^_^

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 3
*** Il ritorno di Agunimon ***


Record of Digital Wars-03

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Digimon Savers scritta da: Justice Gundam

Ora che gli esami sono finiti, e sono arrivate le vacanze di Pasqua, finalmente posso dedicare tutto il tempo che voglio alla mia attività preferita - scrivere! E allora, perchè non cominciare dalla mia fanfiction crossover, che sembra avere un discreto successo tra i cultori di Digimon? Ci eravamo lasciati, nello scorso capitolo, in un momento decisamente concitato: due Digimon, un Sethmon e un Cockatorimon, sono apparsi nel Mondo Reale... ma ora, si trovano davanti Takuya, che sta per ricevere di nuovo il potere dei Leggendari Guerrieri, e il dinamico duo Masaru & Agumon, pronti a fermarli! Reggetevi forte, perchè ci aspetta un capitolo di pura azione!

Ah, Digimon Savers... forse la migliore serie di Digimon che sia mai venuta fuori dagli studi della Toei... Sicuramente, è riuscita a piazzarsi a pari merito con Frontier nella graduatoria delle mie preferite! Ho sentito dire che il doppiaggio americano starebbe per incominciare, il che da un lato mi fa ben sperare per un eventuale arrivo di Savers in Italia, ma dall'altro... ugh, gli americani non dovrebbero doppiare nulla! Non avete idea di che voce orribile si sia ritrovato il povero Crusadermon nel doppiaggio americano di Frontier! ^_^

Oh, beh... ma ora abbiamo una storia da portare avanti, no? E allora, spazio alle recensioni e alle dovute risposte!

 

KillKenny: Ebbene sì, il gioco ricomincia! Magari ci vorrà un pò di tempo perchè tutti i giocatori ritornino in scena, ma una volta che questo accadrà... hehehee... ti dico soltanto che se prevedi grane prevedi giusto!

Kari 89: La rissa tra Masaru e Agumon è stata presa quasi pari pari dal primo episodio della serie Savers, con qualche aggiunta personale... Beh, ecco l'aggiornamento che aspettavi! Ora si comincia a combattere sul serio!

Driger: Benvenuta a Record of Digital Wars! (Titolo che ho preso dal più famoso Record of Lodoss Wars, ma lasciamo perdere...) Rispondo ad entrambe le tue recensioni, e ti dico che mi fa piacere che anche i pairings siano di tuo gradimento! Hmmm... in realtà quella della divisa e del cognome è stata un pò una coincidenza: per la divisa ho usato semplicemente il primo 'modello' che mi veniva in mente, e per il cognome... posso dire soltanto che è un pò un cognome parlante, e non è stato scelto a caso! Ebbene sì, Takuya tornerà ad essere un Leggendario Guerriero a partire da... questo capitolo! Gli altri verranno più avanti... per adesso, goditi il ritorno di scena di Agunimon!

TopoMouse: Ci vorrà un pochino di tempo perchè la storia decolli, e il nemico si riveli... ad ogni modo, sarà una fanfiction piena di azione, questo te lo posso garantire! Mi fa piacere che, dopo un inizio un pò incerto, adesso ti abbia preso, anche perchè è la storia che conto di fare meglio!

 

Grazie infinite delle vostre recensioni! E adesso, rituffiamoci nel mondo di Digimon! Buona lettura!

 

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Capitolo 3 - Il ritorno di Agunimon

 

TAKUYA KANBARA. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

La scarica di emozione che percorse la spina dorsale del quattordicenne castano alla vista di quel messaggio fu tale da fargli temere che la forza abbandonasse i suoi muscoli e le sue mani facessero cadere il cellulare. Se aveva ancora dei dubbi, ormai questi si erano completamente dissipati: a DigiWorld stava succedendo qualcosa di davvero grosso, di cui quel Digimon appena emerso (che, nel frattempo, stava continuando a buttare all'aria il cantiere edile) non era altro che un sintomo!

"Allora era proprio vero..." riflettè Takuya, lo sguardo fisso sullo schermo del suo cellulare. "Non era una mia impressione... i Leggendari Guerrieri servono ancora... e le disfunzioni al mio telefonino erano perchè... beh, per questo! Accidenti, e chi se l'aspettava...?"

Takuya diede un'altra occhiata di sfuggita oltre la staccionata, verso il luogo di lavoro ormai devastato dalla furia di Sethmon: il gigantesco Digimon corazzato aveva stritolato un'altra carriola sotto le sue enormi zampe, i suoi muggiti furiosi riecheggiavano tutt'attorno per decine di metri, con una tale violenza da far tremare i vetri delle macchine parcheggiate lì vicino. Ormai, praticamente tutti quelli che si erano fermati a vedere avevano cambiato idea e si erano messi allontanati a distanza di sicurezza, terrorizzati dall'apparizione della bestia corazzata... ma Takuya sapeva bene che non sarebbe passato molto tempo prima che arrivasse la polizia, o altre forze dell'ordine, e Sethmon iniziasse a sfogare la sua ira su di loro! Come aveva già pensato in precedenza, non c'era possibilità che dei comuni esseri umani fermassero un Digimon, soprattutto uno dotato della forza e della furia di Sethmon. C'era un solo modo di risolvere la situazione limitando i danni al minimo...

"E va bene..." riflettè tra sè il ragazzo castano, gli angoli della bocca incurvati in un lieve sorriso. "E' il momento di tornare a fare il mio dovere... come Leggendario Guerriero del Fuoco!"

Senza porre ulteriori indugi, Takuya corse verso la strada e si infilò in un vicolo, andandosi poi a nascondere in un angolo della stradina. Prese un bel respiro e, dopo essersi guardato attorno ed essersi assicurato che nessuno potesse vederlo, rivolse di nuovo lo sguardo allo schermo, e il suo pollice si mosse quasi automaticamente verso la risposta che aveva scelto...

SI

Nell'istante in cui il ragazzo diede la conferma, un alone di luce che risplendeva di tutti i colori dell'iride avvolse il suo cellulare e illuminò anche il suo viso vivace. Takuya osservò incantato il piccolo congegno che cambiava lentamente di forma e assumeva quel colore rosso fiammeggiante che gli era tanto mancato. Lo schermo del cellulare rimpicciolì e si spostò verso l'angolo... e l'antenna si ridusse di dimensioni fino a diventare poco più che una sporgenza sul lato superiore. In meno di cinque secondi, il cellulare di Takuya si era trasformato nuovamente nel D-Tector che lui usava tre anni prima, durante la sua avventura a DigiWorld, per chiamare a sè il potere dei Digi-Spirits! Il piccolo schermo iniziò a luccicare, e il cuore di Takuya mancò di un battito per la nostalgia quando in esso apparve quel familiare volto dagli occhi azzurri, protetto da un elmo scarlatto con tanto di corna, e incorniciato da quei lunghi, selvaggi capelli biondi...

No, non stava sognando: il volto di Agunimon, Human Spirit del Fuoco, era lì, sullo schermo del suo ritrovato D-Tector, e sembrava quasi gli stesse sorridendo per dargli il bentornato nella loro avventura!

"Bentornato anche a te, amico mio..." disse Takuya, e ricambiò il sorriso dello spirito del fuoco. "Ne abbiamo passate tante insieme, e adesso... beh, ho come l'impressione che ne passeremo ancora!"

Detto questo, Takuya alzò un braccio e aprì la mano come era stato abituato a fare in passato... e attorno al suo palmo apparve un anello splendente di codice digitale bianco, che il ragazzo castano non perse tempo a far entrare in contatto con il D-Tector! Un'abbagliante luce bianca scaturì dal congegno elettronico e avvolse il giovane Digiprescelto, mentre una familiare energia riprendeva a scorrergli nelle vene...

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

Takuya finì di inserire il Digi-Code nel suo Digivice, e la luce del Digivice lo avvolse completamente, trasformando il suo corpo in dati! I suoi vestiti scomparvero, e a coprire il suo corpo apparve una tuta completamente nera che lasciava scoperta solo la sua testa... poi, i dati fuoriusciti dal suo D-Tector si condensarono attorno alla sua testa, al busto e agli arti... e si solidificarono in una scintillante armatura rossa dalle bordature dorate e frastagliate, che in numerosi punti ricordavano molto delle fiamme! Il torace era protetto da un solido corpetto rosso con una parte bianca sullo sterno, e completo di due spalliere rotonde da cui fuoriuscivano dei grossi spuntoni neri. Gli avambracci erano protetti da manicotti di acciaio cremisi con delle lastre bianche sul polso e sul dorso delle mani, dai cui tre fori uscivano sibilando delle fiamme rosse, mentre sulle gambe portava schinieri e scarpe di metallo anch'essi rossi, con un paio di artigli bianchi sui piedi. L'elmo copriva quasi tutta la testa, tranne gli occhi azzurro cielo e la bocca, ed era ornato da un paio di corna ricurve bianche con delle linee rosse sulla base, mentre i suoi capelli biondi e spettinati scendevano lungo la schiena, accrescendo ulteriormente il suo aspetto da guerriero!

Finalmente, completata la trasformazione, il Leggendario Guerriero del Fuoco atterrò, si mise su un ginocchio per poi rialzarsi subito, e sferrando un pugno nell'aria scagliò una fiammata rossa davanti a sè, prima di declamare il proprio nome!

"AGUNIMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Agunimon

Tipo: Guerriero

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Pyro Darts, Pyro Punch, Pyro Tornado

Lo Human Spirit creato da AncientGreymon del Fuoco! Forte e agile, a suo agio in qualsiasi ambiente, può attaccare i suoi nemici con dardi di fuoco scarlatto proiettati dalle mani, o con un vortice di fiamme emanato dal suo corpo. E' stato il primo Digi-Spirit a rivelarsi al gruppo di Takuya.

 

Quando la traformazione fu ultimata, Takuya, ora trasformato nuovamente nello Human Spirit del Fuoco, restò fermo un momento ad ammirare l'armatura che gli proteggeva le braccia, e sentì le proprie labbra incurvarsi in un sorriso come se si stessero muovendo da sole. Si sentiva nuovamente pervaso da una forza incredibile... come una fiamma che gli scorreva nelle vene e premeva per uscire! L'energia gli faceva formicolare le punte delle dita, attorno alle quali danzava qualche scintilla scarlatta... era una sensazione così familiare, e allo stesso tempo gli era mancata così tanto...

Ma ora... ora la leggenda era tornata! Agunimon, il Digi-Spirit leggendario appartenente al Fuoco, era tornato a combattere! Takuya si sentiva forte... più forte di quanto non fosse mai stato in vita sua! Non ricordava che la trasformazione fosse un momento così emozionante... Quella forza... quel potere... sì, Takuya era pronto ad usarli di nuovo, per il bene dell'umanità e del Mondo Digitale!

Ma l'urgenza del problema lo distrasse immediatamente dalle sue riflessioni - non poteva starsene là a ripensare al passato e a quanto fosse bello trasformarsi in un Leggendario Guerriero, aveva un Digimon senza controllo da fermare, prima che scatenasse la sua ira su tutta Shibuya! Così, dopo aver annuito tra sè, Agunimon strinse il pugno destro davanti a sè, e dalle nocche della sua mano scaturirono delle lingue di fuoco rossastre... poi, con un unico, enorme balzo, salì sul tetto di una delle palazzine tra le quali si trovava e fece scorrere rapidamente il suo sguardo tutt'attorno, alla ricerca del luogo da dove l'allarme Digimon era partito. Non gli fu difficile ritrovarlo, grazie alla confusione che il feroce Sethmon stava facendo, e in men che non si dice Agunimon iniziò a balzare da un tetto all'altro con un'agilità impensabile per un essere umano, con il vento nei biondi capelli. In pochi secondi, raggiunse il tetto del palazzetto in costruzione e atterrò con lo stile e l'eleganza di un vero ninja sul tetto, sul quale erano sparsi mattoni ed attrezzi da cantiere... poi guardò giù per sincerarsi dei danni che il colosso aveva già fatto, e vide che molti veicoli ed utensili erano già stati fatti a pezzi dalla sua furia! Sentì il ruggito fragoroso della bestia mentre questa calpestava una malcapitata carriola fino a trasformarla in un ammasso di metallo accartocciato... poi Sethmon, ancora inconsapevole della presenza di Agunimon sul tetto, rivolse la sua attenzione all'edificio in costruzione, e il Guerriero del Fuoco fu sicuro di aver visto una luce omicida brillare nei suoi occhi seminascosti dall'armatura! Doveva bloccarlo adesso, prima che i danni aumentassero ulteriormente!

Sethmon gettò indietro la testa e lanciò un altro, pauroso muggito, abbastanza potente da far tremare il terreno! Poi, sempre emettendo una sequela senza fine di ringhii, la terrificante bestia abbassò il capo, la cui corazza luccicò per un istante al sole di primavera... e caricò a tutta velocità contro la palazzina in costruzione, con l'impeto di un rinoceronte infuriato! Ormai soltanto qualche metro separava il mostruoso Digimon dal suo bersaglio...

"Pyro Darts!"

Improvvisamente, il terreno davanti a Sethmon venne colpito da una raffica velocissima di shuriken rossi fatti di fuoco puro, che esplosero a pochi passi dal suo muso e lo inondarono di calore e fango smosso! Colto di sorpresa, l'enorme mostro ruggì ancora una volta e frenò la sua folle corsa, le zampe che scivolavano sul terreno instabile mentre cercava di recuperare l'equilibrio. Per sua sfortuna, non riuscì nell'impresa, e finì con il muso nel fango davanti alla costruzione, sollevando due 'baffi' di terra umida mentre si fermava. Si rialzò rapidamente, scrollandosi di dosso il fango, e alzò i suoi occhi ferini verso il tetto della palazzina, da dove era provenuto l'attacco che lo aveva fermato... Ad incontrare il suo sguardo, fu una figura che il predatore corazzato non si aspettava certo di vedere...

Con il pugno ancora esteso verso il suo avversario, Agunimon si stagliava contro il giallo sole d'autunno, sul bordo del tetto dell'edificio in costruzione. Per un istante, il guerriero e il mostro corazzato restarono a guardarsi negli occhi in un gesto di silenziosa sfida... poi, Agunimon balzò giù dal tetto e atterò senza problemi a pochi metri dal feroce Digimon, mettendosi su un ginocchio e appoggiando una mano a terra in perfetto stile da supereroe!

"Okay, bestione..." dichiarò Agunimon mentre si rialzava lentamente e con compostezza. Alzò entrambe le braccia e fece scontrare le nocche dei pugni chiusi davanti a sè, un bagliore di fierezza nei suoi occhi azzurri!

"La ricreazione è finita!"

 

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"Capitano Satsuma! Nuovo rilevamento nel settore 300, presso il cantiere edile!" esclamò l'operatrice dai capelli nero-violetti, Kurosaki. "E come se non bastasse, si tratta di un Digimon la cui struttura non registra precedenti nelle emersioni finora avvenute!"

"Un nuovo rilevamento... e un nuovo tipo di Digimon?" chiese conferma il direttore della DATS giapponese, per poi inserire qualche comando sul terminale davanti a lui. In breve tempo, i dati apparvero sullo schermo, e Satsuma annuì con una a malapena percettibile preoccupazione dopo che i suoi occhi acuti li ebbero esaminati a dovere... in effetti quello che diceva Kurosaki era vero, i dati raccolti dalle loro telecamere nascoste non corrispondevano a quelli di nessun Digimon presente negli archivi computerizzati della DATS... era un tipo Anti-Virus, ma il livello non era stato determinato... e dopo una breve ricerca in memoria, il computer aveva comunicato di non avere il nome del Digimon appena apparso! E come se non bastasse, gli strumenti avevano rilevato che il nuovo Digimon era apparso dal nulla, anzichè usare un Digital Gate come tutti gli altri. C'era di che preoccuparsi? Molto probabilmente sì, ma prudente com'era, Satsuma non voleva rischiare di esprimere un giudizio senza avere tutti gli elementi necessari... notò comunque che l'espressione di Kudamon, il piccolo Digimon donnola che gli stava accoccolato sulla spalla, si era fatta più attenta, come se sapesse qualcosa di più degli altri sull'apparizione di questo nuovo Digimon.

"Satsuma, credo di avere qualche idea di cosa possa trattarsi." affermò infatti, senza mai staccare lo sguardo dal terminale del suo partner. "Un'idea che spiegherebbe anche come mai questo Digimon non ha avuto bisogno di un Digital Gate per emergere."

"Un'idea?" ripetè il capitano, incuriosito dalle parole del suo Digimon, ma sempre con quel tono serio e professionale. "E quindi, di che tipo di Digimon si tratterebbe?"

Kudamon strinse gli occhi. "Di nient'altri che di coloro che hanno fermato quel Digimon simile ad un drago, Lucemon Satan Mode, tre anni fa. Sto parlando dei Leggendari Guerrieri."

Alcuni operatori della DATS che si trovavano nelle vicinanze rimasero in stupefatto silenzio a quella rivelazione: nientemeno che i Leggendari Guerrieri? Quei dieci Digimon corrispondenti agli elementi della natura di cui avevano sentito parlare? Era una notizia incredibile... e anche un pò preoccupante, considerando che di essi poco si sapeva. La DATS avrebbe dovuto vedersela anche con loro? Sarebbero stati ostili come quasi tutti i Digimon emersi fino a quel momento?

Satsuma, tuttavia, non era un uomo che si lasciava spaventare facilmente, e non appena sentì che alcuni lavoratori cominciavano a vociare tra loro, battè le mani un paio di volte per richiamare alla calma.

"Controllatevi, signori!" esclamò. "Farci prendere dal panico è proprio l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento! Tornando al discorso di prima, Kudamon, quello che dici è interessante, ma come spiega il fatto che si sono manifestati senza l'ausilio di un Digital Gate?"

"Ci stavo appunto arrivando. I Leggendari Guerrieri non sono Digimon come tutti gli altri..." spiegò il Digimon ermellino. "Innanzitutto, non rientrano in nessuna categoria di classificazione a noi conosciuta, nè hanno gli stessi livelli evolutivi dei Digimon comuni. Inoltre, essi esistono soltanto come essenze spirituali, prive di corpo, e sono in grado di manifestarsi soltanto tramite un Digimon o un essere umano che faccia da tramite temporaneo, e a cui viene concesso di usare il loro enorme potere per un intervallo di tempo limitato. Nell'ultimo caso, se a fare da tramite è un essere umano, la fusione tra il Leggendario Guerriero e il suo detentore avviene tramite uno strumento chiamato D-Tector, che il soggetto attiva per evocare lo Spirit. Per questo, i Leggendari Guerrieri non hanno bisogno di usare un Digital Gate per emergere. Si trovano già all'interno del D-Tector, e possono essere richiamati in ogni momento."

"Capisco..." rispose Satsuma, annuendo lentamente. Tutte informazioni molto utili, e se davvero si trattava dei Leggendari Guerrieri, forse non avevano di che temere da loro... in fondo erano pure coloro che avevano sconfitto Lucemon. Ad ogni modo, era sempre meglio tenerli d'occhio...

"Shirokawa, Kurosaki!" esclamò Satsuma, rivolto alle due operatrici. "Riuscite a stabilire un contatto visivo con il settore 300?"

"Affermativo, capitano Satsuma! Stiamo già procedendo alla connessione... ecco, ci siamo!" rispose Shirokawa, la ragazza bionda dall'aspetto più vivace. Immediatamente, sullo schermo che dominava la sala principale del quartier generale giapponese della DATS apparve un'inquadratura del cantiere edile dove Sethmon era apparso... e tutti i presenti poterono vedere la piccola figura, alta come un uomo normale, dai lunghi capelli biondi e coperta da un'armatura rossa fiammeggiante, che si parava coraggiosamente davanti a Sethmon!

"Contatto stabilito. I due Digimon emersi sono sullo schermo... e sembrano reciprocamente ostili!" fece rapporto Kurosaki non appena le immagini cominciarono a scorrere sullo schermo. Sethmon ed Agunimon stavano camminando in circolo l'uno attorno all'altro, squadrandosi ferocemente. Il Digimon più grande, di tanto in tanto, faceva qualche finta con le zampe anteriori e le zanne, nel tentativo di intimidire il Guerriero del Fuoco...

Kudamon serrò gli occhi. "Quel Digimon con l'armatura rossa... è quello non presente nei nostri registri! Sì, non ci sono dubbi! Satsuma, quello è proprio uno dei Leggendari Guerrieri. E' Agunimon, lo Human Spirit del Fuoco." disse, sempre con quella voce pacata che strideva leggermente con il suo corpo snello e scattante.

Satsuma annuì. "Molto bene. Cercate di mantenere monitorati entrambi i settori, ed inviate una squadra di inibitori mnemonici al settore 300. Molte persone avranno visto quei Digimon, e non possiamo permettere che la notizia si diffonda. Le reazioni di panico della popolazione potrebbero provocare ingenti danni a cose e persone."

"Ricevuto." rispose Shirokawa, tornata a premere pulsanti sulla sua console. "La squadra di inibitori numero 8 è già in movimento verso il settore 300, e dovrebbero arrivare lì in non più di dieci minuti."

"Ottimo lavoro." rispose il capitano, per poi tornare al computer al quale stava lavorando e aprire i database di conservazione dei file sui Digimon per aggiornarli come era prassi regolare. Pur non dandolo a vedere, il comandante della DATS era rimasto piuttosto sorpreso dalla raffica di eventi straordinari che si erano succeduti nell'arco di una sola giornata. La fuga del Raptor One, quel ragazzo di nome Masaru Daimon che riusciva a combattere con i Digimon, poi un doppio attacco di Digimon selvatici, e ora l'apparizione di uno dei Leggendari Guerrieri...

Satsuma era un tipo razionale, che non credeva alle sensazioni... e se non lo fosse stato sarebbe già morto almeno una dozzina di volte... ma in quel frangente non riusciva a togliersi dalla testa il presentimento che stava per accadere qualcosa di molto serio. E in qualche modo, sentiva che anche il suo piccolo amico Kudamon provava una sensazione molto simile...

"I Leggendari Guerrieri..." pensò Kudamon. "...appaiono soltanto in caso di gravissimo pericolo per entrambi i mondi. Temo che ci stiamo avviando verso un periodo di crisi quale non abbiamo mai visto finora..."

 

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Nello stesso momento, nell'altro settore sotto attacco, un ascensore aveva raggiunto il piano terreno di una palazzina, e le porte si erano aperte facendo un dinamico duo di nuovi amici - un ragazzo dai lunghi capelli castano-rossicci e un piccolo tirannosauro dalle squame arancioni, impazienti di iniziare la battaglia con il gigantesco Digimon che aveva attaccato il quartiere. Appena fuori dall'edificio si sentiva il rumore assordante delle strida di Cockatorimon, talmente acute da far tremare i vetri...

"Heh. Questo Digimon ama le entrate in scena in grande stile, vedo..." scherzò Masaru mentre varcava la porta scorrevole che dava sulla strada. Lui ed Agumon si voltarono verso Cockatorimon che, in piedi in mezzo alla strada, teneva le ali aperte e la coda sollevata e aperta a ventaglio in una sorta di posa trionfante. Si era lasciato dietro una scia di distruzione non indifferente, tra auto capovolte e alberi sradicati... ma, chiamatelo coraggio o stupidità, quella dimostrazione di potenza non aveva in alcun modo intimorito i due nuovi amici, che si fecero avanti per affrontare il Digimon dallo sguardo pietrificante!

"Okay, Agumon... allora stasera si mangia un bel piatto di Kentucky Fried Chicken, cotto al punto giusto! Ti va l'idea?" chiese il giovane street fighter facendo rumore con le nocche. Al suo fianco, Agumon sfoderò un ghigno sicuro che rispecchiava quello dipinto sul volto del ragazzo...

"Se me lo permetti, capo, vorrei farla io la prima mossa! Pepper Breath!" esclamò Agumon. Si riempì d'aria le narici, poi alzò la testa verso quella di Cockatorimon e sputò una palla di fuoco grande come un pallone da basket, che andò a colpire il gigantesco gallo proprio sotto l'occhio! Cockatorimon stridette per l'improvviso dolore e arretrò di un passo, poi abbassò lo sguardo verso il luogo da cui era provenuto l'attacco per trovarsi di fronte Masaru ed Agumon, già in posizione di guardia! I suoi occhi feroci si strinsero minacciosamente, mentre osservava quelle che dal suo punto di vista erano delle ridicole bestioline indegne della sua attenzione...

"Notizia flash, galletto! Questo è il nostro quartiere, e se vuoi venire qui per fare casino, prima dovrai risponderne al grande Masaru Daimon-sama e al suo seguace Agumon! Yaaaaah!" esclamò Masaru, per poi scattare a tutta velocità verso il gigantesco Digimon piumato, il pugno sollevato e pronto a colpire, ed Agumon che lo seguiva a ruota! Come un sol uomo, il ragazzo e il piccolo Digimon si scagliarono contro il Digimon invasore, che a sua volta prese la mira e sparò un raggio di luce bianca dai suoi occhi contro i due. Per loro fortuna, Masaru e Agumon si aspettavano la risposta di Cockatorimon e balzarono di lato, uno da una parte uno dall'altra, e riuscirono a schivare il raggio pietrificante, che colpì l'asfalto sul quale si trovavano fino a una frazione di secondo prima. Poi, Masaru accelerò la sua corsa e balzò addosso al gallo gigantesco, afferrandosi saldamente al folto piumaggio che copriva il suo petto! Con uno strillo indignato, Cockatorimon iniziò a contorcersi nel tentativo di scrollarsi di dosso quell'irritante essere umano, ma Agumon, dal quale il Digimon più grande si era distratto, lo bersagliò con una raffica di Pepper Breath scagliati con rapidità e precisione, e gli impedì di farlo!

"Grande, Agumon! Grazie dell'aiuto! Ed ora, pollastro, veniamo a noi!" esclamò Masaru. Afferrate strette le piume di Cockatorimon, il ragazzo iniziò ad arrampicarsi letteralmente sul suo corpo, guadagnando un metro dopo l'altro con ampi movimenti delle braccia. Per quanto il colossale Digimon cercasse di toglierselo di dosso, il ragazzo non mollava... anzi, proseguiva con ancora maggiore decisione! In men che non si dica, era salito sulla schiena di Cockatorimon e ne aveva raggiunto la nuca, dove iniziò a colpire con dei poderosi pugni che fecero barcollare il feroce uccellaccio! Arrabbiata, la bestia stridette di nuovo, un suono penetrante che fece provare una fitta di dolore alle orecchie di Masaru e lo costrinse ad interrompere l'attacco... poi scosse la testa con ancora più violenza, e per un attimo Masaru temette di essere sbalzato giù dal dorso della bestia verso un poco piacevole atterraggio sull'asfalto. Stringendo i denti, fece ancora più forza nel tentativo di reggersi alla sua poco collaborativa cavalcatura. In quel momento, si sentiva come un cowboy ad un rodeo...

"Capo! Resisti, ci penso io!" gracchiò Agumon vedendo il ragazzo in difficoltà. Il piccolo dinosauro prese un respiro ancora più profondo... e questa volta, quando aprì la bocca, da essa uscirono non una, ma ben quattro palle di fuoco!

"Pepper Flame!"

L'attacco di Agumon, sferrato con una potenza che difficilmente un Digimon di livello Rookie avrebbe potuto avere, centrò Cockatorimon al torace e al collo, dove apparvero delle dolorose bruciature nere. Cockatorimon barcollò, e in questo modo diede a Masaru un momento di respiro per mettersi in una posizione più stabile... ma il gallo gigante si rimise quasi subito, assetato di vendetta verso quell'irritante creaturina che gli stava dando tanto fastidio! Si abbassò leggermente sul terreno, e la sua grande coda si aprì a ventaglio in maniera spettacolare e minacciosa al tempo stesso... Masaru sussultò, riconoscendo il preludio ad un altro attacco!

"Attento, Agumon! Sta per attaccare!" cercò di avvertire il suo amico digitale...

Troppo tardi! L'avvertimento non aveva fatto neanche in tempo ad uscire dalla bocca di Masaru, che la coda di Cockatorimon si illuminò della stessa abbagliante luce bianca che il ragazzo aveva visto poco prima nei suoi occhi! Poi, l'enorme gallo aprì il becco... e da esso scaturì un enorme raggio di energia luminosa che colpì la strada e fece volare in aria dei grossi pezzi di asfalto semisciolto! Agumon sussultò allarmato, ma non ebbe il tempo di mettersi al riparo, in quanto, con un rapido movimento laterale della testa, Cockatorimon spazzò il terreno davanti a sè con il raggio emesso dalla bocca e lo colpì in pieno! Il piccolo Digimon dinosauro lanciò un acuto strillo di dolore e venne brutalmente sollevato in aria dalla potenza del colpo... poi, sotto gli occhi di Masaru, atterrò pesantemente sulla strada. Esausto, Agumon cercò di tirarsi su con le esigue forze che gli erano rimaste... ma non ce la fece, e scivolò al suolo, quasi privo di sensi.

"AGUMON!" esclamò Masaru. Con un ringhio infuriato, il ragazzo si staccò da Cockatorimon, non prima di aver stordito il gallo gigantesco con un pugno dietro la nuca, e scese agilmente giù, piegandosi su un ginocchio quando toccò l'asfalto. Corse da Agumon, nel tentativo di sincerarsi delle sue condizioni, gli mise una mano dietro la nuca, e lo scosse per vedere se rispondeva.

"Agumon! Hey, Agumon, tutto bene? Come ti senti?" esclamò il giovane street fighter mentre continuava a fare animo al suo amico digitale. Il piccolo corpo di Agumon era segnato da alcune bruciature nere e da diversi lividi, e il suo respiro era affannoso. Aveva chiaramente subito un duro colpo, ma riuscì ad alzare la testa e a rispondere alla domanda.

"Ugh..." gemette, con un colpo di tosse. "S-scusami... capo... N-non sono stato... abbastanza forte..."

Poi, reclinò la testa da un lato e perse i sensi...

"Agumon!" esclamò di nuovo Masaru. A malapena si accorse che le porte automatiche della palazzina da cui erano usciti prima si erano aperte di nuovo, e ne erano finalmente uscite le trafelate Yoshino e Raramon. La ragazza dai capelli rossi teneva in mano il suo Digivice-Ic, pronta al combattimento... ma si fermò di botto e trattenne il fiato quando vide Agumon a terra!

"No! Siamo arrivate troppo tardi..." esclamò Raramon.

Per diversi secondi che a lui sembrarono interminabili, Masaru rimase là in mezzo alla strada, ad osservare il corpo privo di conoscenza di Agumon che giaceva tra le sue braccia, il torace che si alzava e si abbassava a dare un debole segno che era ancora vivo. Poi, il giovane street fighter serrò i denti, sentendosi pervadere da una bruciante sensazione di rabbia. Dopo aver adagiato Agumon sull'asfalto, cercando di sistemarlo come meglio poteva, il ragazzo si alzò lentamente in piedi e si girò verso Cockatorimon... e quando si fu completamente voltato, l'espressione di rabbia determinata che si vedeva sul suo volto fece fare un passo indietro a Yoshino! Quello... quello era il volto di una persona che, una volta che aveva deciso di fare qualcosa, sarebbe stata in grado di smuovere anche le montagne pur di riuscire!

"Come hai osato..." sibilò furiosamente, gli occhi ambrati che risplendevano di una luce terribile a vedersi. "Come hai osato fare del male al mio seguace, pennuto bastardo? Questa ME LA PAGHERAI! YAAAAAAH!"

Senza pensare oltre, senza badare neanche per un istante alla propria incolumità, Masaru scattò di nuovo verso Cockatorimon, che sembrò rimanere a sua volta allibito dinnanzi a quella dimostrazione di spericolatezza! Yoshino, allarmata, cercò di fermare Masaru alzando un braccio e chiamandolo, per ricordargli che senza il suo Digimon non poteva fare niente contro quell'invasore... ma nel tempo che ci mise per aprire la bocca, Masaru aveva già coperto metà della distanza che lo separava da Cockatorimon, con delle lunghe falcate che facevano bene intuire la sua abilità atletica. Con un altro stridio di rabbia, Cockatorimon cercò di tenerlo a distanza sparando contro di lui altri raggi pietrificanti dai suoi occhi da rapace, ma aveva a che fare con un bersaglio troppo piccolo e sfuggente. Senza mai rallentare la sua corsa, Masaru schivò tre colpi prima di trovarsi a ridosso del gallo gigante... poi, sotto gli occhi di Yoshino e Raramon, troppo stupite per intervenire, il ragazzo piegò le gambe... e spiccò un salto altissimo che lo portò proprio davanti al muso feroce di Cockatorimon! Il Digimon spalancò le fauci, incredulo... poi venne raggiunto proprio in mezzo agli occhi da un poderoso destro che l'infuriato Masaru aveva sferrato incanalandoci tutta la sua rabbia! Ancora una volta, Cockatorimon stridette di dolore, poi arretrò rapidamente e le sue zampe artigliate cedettero, mandandolo a sedersi sull'asfalto, mentre Masaru rimbalzava via da lui e atterrava sull'asfalto guardandolo con un ghigno quasi feroce. Senza farsi prendere la mano dal vantaggio che si era preso, Masaru alzò di nuovo la guardia, deciso ad attaccare di nuovo quando Cockatorimon si fosse rialzato...

...e fu solo in quel momento che il ragazzo si accorse degli strani quadratini di luce arancione che danzavano attorno al suo pugno destro, creando degli irreali giochi di luce sulla sua pelle. Dimentico per un istante della sua rabbia, Masaru abbassò lo sguardo verso il suo pugno serrato ed osservò incuriosito lo strano fenomeno. Di che cosa si trattava? Cos'erano quelle lucette? Nel corso dell'anno si era ficcato in diverse risse, ma non si ricordava che gli fosse mai accaduta una cosa del genere...

"Cosa? E... e questo che diavolo..." si chiese, fissando lo strano spettacolo.

"Il capitano Satsuma aveva ragione... Quella è la reazione della Digi-Soul!" esclamò Yoshino, ormai familiare con quel fenomeno. "Daimon-kun! Tramite la tua Digi-Soul, sei in grado di far evolvere Agumon e fargli raggiungere un livello evolutivo superiore... o meglio, lo saresti, se solo tu avessi un Digivice-Ic..." aggiunse poi, storcendo il naso. Decisamente, quell'attacco di Cockatorimon non sarebbe potuto avvenire in un momento peggiore... neanche il tempo di dare a Masaru un Digivice-Ic!

Masaru serrò i denti. Che razza di bufala era quella? Aveva il potere di salvare Agumon e non poteva usarlo? Stava per aprire bocca e protestare, quando una terza voce, appartenente ad una persona un pò in là con gli anni e proveniente dalle sue spalle, si intromise, proprio nel momento in cui il gigantesco Cockatorimon si riprendeva dallo stordimento...

"Ragazzo, vuoi veramente usare quella Digi-Soul per salvare il tuo Digimon?"

Gli sguardi di Masaru, Yoshino e Raramon puntarono immediatamente verso il luogo da cui era provenuta la voce... e là, a pochi metri dal giovane street fihter, videro uno strano vecchietto dall'aria simpatica, con addosso dei vestiti da pescatore un pò consunti, consistenti di una camicia verde chiaro, una giacca senza maniche con diverse tasche, un paio di pantaloni lunghi scuri, e un paio di sandali, che portava in testa un cappello di paglia e portava una canna da pesca a tracolla. I suoi occhi grigi, ancora vispi nonostante l'età avanzata, erano fissi su Masaru e lo osservavano da dietro le lenti dei suoi occhiali da vista con vivo interesse, e i baffetti anch'essi grigi accennavano al sorriso appena abbozzato che nascondevano. Per finire, il vecchietto aveva i capelli grigio piombo, un pò lunghi e disordinati... ma nonostante ciò non dava assolutamente l'impressione di un tipo trasandato, anzi, quella tranquilla aria da nonno che irradiava dalla sua figura lo rendeva rassicurante, e comunicava a tutti che era un tipo metodico, di cui ci si poteva fidare.

Tuttavia, quello che attirò subito l'attenzione di Masaru, Yoshino e Raramon fu il fatto che, un attimo dopo, il vecchietto misterioso infilò la mano libera in una delle tante tasche della sua giacca... e ne estrasse lo stesso piccolo marchingegno simile ad un telefonino che Masaru aveva visto in mano a Yoshino! Con l'unica differenza che questo era di colore arancione... per il resto era assolutamente identico, con schermo a cristalli liquidi e simbolo della DATS stampato sotto di esso! Con un gesto sicuro del braccio, il vecchio pescatore lanciò il Digivice-Ic a Masaru che, pur ancora un pò stupito, lo afferrò al volo.

Yoshino serrò gli occhi. Per qualche motivo, le sembrava di averlo già visto, quello strano vecchietto... ma dove?

"Questo Digivice-Ic ti permetterà di usare la tua Digi-Soul, cioè l'energia che tu stai emanando in questo momento, per far evolvere il tuo Digimon e permettergli di combattere ad armi pari con quel Cockatorimon." spiegò il vecchietto, sempre con quell'espressione serena. "Ti consiglierei di usarlo adesso, se vuoi salvare Agumon..."

Lo sguardo di Masaru si spostò dal nuovo arrivato al Digivice-Ic che aveva appena ricevuto. Sentì, per un attimo, il suo cuore che accelerava... quel piccolo strumento elettronico, davvero era capace di fare una cosa del genere? Ma si riscosse dai suoi pensieri, rendendosi conto che non c'era tempo per stare tanto a rimuginare... Cockatorimon aveva ripreso ad avanzare, e minacciava di calpestare il povero Agumon, che era ancora disteso a terra privo di sensi!

"Usare la mia Digi-Soul, eh?" disse tra sè Masaru. Annuendo energicamente, il ragazzo strinse il pugno destro, ancora brillante di energia, e fece un passo in avanti verso Cockatorimon, pronto a fare quello che doveva per salvare il suo seguace!

"E va bene... vediamo un pò come te la cavi contro questo, gallinaccio troppo cresciuto!"

 

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Sethmon ed Agunimon continuavano a girare in cerchio l'uno attorno all'altro, ognuno non aspettando altro che l'avversario abbassasse la guardia per una frazione di secondo... il predatore corazzato continuava a sferrare delle finte con le sue zanne seghettate, e produceva di quando in quando un ringhio sommesso, simile a quello di un leone. Al di là della sua portata, Agunimon aspettava, fremente di iniziare la battaglia ma deciso a non lasciare a Sethmon il vantaggio di colpirlo mentre si era scoperto...

Finalmente, il Guerriero del Fuoco percepì che la bestia non si aspettava un attacco... e i suoi paramano d'acciaio emisero delle lunghe fiammate scarlatte allorchè Agunimon si lanciava in avanti per attaccare! Colto di sorpresa, Sethmon fece due passi indietro ed agitò le sue letali zanne nel tentativo di tenere a bada il suo agile avversario... ma Agunimon, veloce come una donnola, evitò il fendente saltando di lato e, approfittando dell'istante in cui la guardia di Sethmon era venuta meno, balzò in aria e si mise a girare su sè stesso, creando un turbine di fiamme rosse e gialle che volò a tutta velocità contro il fianco del Digimon Armour!

"Pyro Tornado!" gridò Agunimon, e giunto a ridosso di Sethmon riapparve dal turbine di fuoco in cui si era avvolto, e sferrò un poderoso calcio circolare in un punto scoperto del fianco dell'avversario, la gamba circondata da una rossa aura infuocata! Si sentì uno schianto quasi assordante quando il colpo andò a segno, e la bocca di Sethmon si aprì e fece uscire dalla gola un lungo ruggito mentre la bestia si accasciava nel fango per l'impeto del colpo subito! Agunimon balzò via, fece una spettacolare capriola a mezz'aria e atterrò elegantemente a qualche metro di distanza dall'avversario atterrato, il corpo ancora circondato da qualche guizzo di fiamme cremisi.

L'attacco andato a segno portò un sorrisetto sulle labbra di Agunimon, che constatò con piacere che, nonostante tre anni di inattività, la sua abilità in combattimento non si era in alcun modo deteriorata! La sua forza... la sua agilità... la sua quasi inumana prontezza di pensiero... e soprattutto quel sentimento inspiegabile e allo stesso tempo così forte... il ragazzo trasformato in Digimon sentiva, PERCEPIVA, la natura attorno a sè... la potenza del suo elemento... come accadeva a DigiWorld! Era una sensazione strana, difficile da rendere a parole... ma riempiva il giovane guerriero di fiducia!

Ringhiando ancora più crudelmente, Sethmon si rialzò in piedi, fango e brandelli di terra che schizzavano in tutte le direzioni mentre lui si dibatteva, e fronteggiò nuovamente Agunimon, che era atterrato dalla sua mossa e aveva alzato di nuovo i pugni per mettersi in guardia e prendere le misure del colossale animale. Gli occhi azzurri, puri come il cielo, del Guerriero del Fuoco osservavano anche il più piccolo movimento che la bestia faceva, e Sethmon a sua volta si teneva lontano dalla sua portata, cercando un'altra occasione per impalarlo sulle zanne... di nuovo, i due combattenti si erano bloccati in una guerra di nervi che avrebbe dato la vittoria al più paziente e al più acuto...

Uno sparuto raggio di sole colpì le terribili armi naturali del mostro e le fece luccicare sinistramente... e Agunimon strinse i denti al pensiero che quelle punte non attendevano altro che trapassare la sua armatura. Doveva evitarle a tutti i costi, o sarebbero stati dolori... Sethmon si accucciò, con i denti che digrignavano mentre pregustava la sua vittima, e il Guerriero del Fuoco indietreggiò di un passo, pronto a riceverlo quando avesse attaccato...

Ma Sethmon reagì in un modo che il giovane non si aspettava: anzichè caricare a testa bassa, il Digimon corazzato aprì le fauci, tra le quali apparve una sfera energetica rossa che sprigionava lampi scarlatti in ogni direzione... poi, senza alcun preavviso, la scagliò verso l'alto! Spiazzato, Agunimon restò ad osservare la sfera che si allontanava dal campo di battaglia, fino a raggiungere un'altezza di qualche metro da terra... e poi, di punto in bianco, si scindeva in una miriade di altre sfere più piccole che ripiombarono addosso a lui, in un feroce bombardamento a tappeto! Il Guerriero del Fuoco, grazie ai suoi riflessi pronti, riuscì a schivare una prima bordata, ma i colpi erano troppo piccoli e veloci, e cadevano troppo fittamente sul terreno perchè fosse possibile evitarli tutti! Alla fine, Agunimon venne raggiunto al petto, alle spalle e alle braccia da una scarica di proiettili energetici, e fu scagliato violentemente a terra con un breve gemito. Il suo corpo percorse qualche metro, finendo poi con la schiena addosso al muro del palazzo in costruzione, ma il giovane guerriero riuscì a rialzarsi in poco tempo... anche se questa volta aveva il fiato un pò corto. Si rimise in piedi e alzò ancora una volta la guardia, mentre Sethmon si accucciava per terra come se si stesse preparando al balzo finale. Dalla gola del Digimon Armour si levò una secca scarica di ruggiti a mezza voce, che suonavano quasi come una roca risata...

Agunimon gettò qualche rapido sguardo attorno a sè, senza al contempo perdere di vista l'avversario che non aspettava altro che una sua disattenzione. Dall'esterno del cantiere sentì provenire delle voci concitate che si stavano intensificando. Sapeva che molto presto sarebbero arrivate le forze dell'ordine, e ci sarebbero state delle inopportune complicazioni... inoltre, sapeva che il gioco del gatto col topo che stava giocando con Sethmon, e nel quale le parti si erano invertite rapidamente nel giro di pochi minuti, non poteva durare per sempre - uno dei due prima o poi si sarebbe stancato e avrebbe ceduto, e Agunimon aveva intenzione di fare sì che quel qualcuno fosse Sethmon!

Il Digimon animalesco, in parte spazientito dalla durata del combattimento, in parte esaltato per il colpo andato a segno poco prima, stava girando attorno ad Agunimon, e sferrava di tanto in tanto qualche colpetto con le zampe anteriori. Agunimon si staccò dal muro addosso al quale era finito, ed eseguì una rapida serie di finte che raggiunsero lo scopo di far allontanare Sethmon di qualche passo. Il Digimon ringhiò e riprese ad osservare attentamente il suo bersaglio, per cercare quella falla nelle sue difese che sicuramente avrebbe trovato, se Agunimon non si fosse sbrigato a sferrare l'attacco decisivo... ma gli attacchi a distanza non sarebbero stati sufficienti, decise il Guerriero del Fuoco. Doveva sferrare un colpo possente in un punto particolarmente vulnerabile della bestia...

"D'accordo... adesso vediamo quanto sei furbo, bestione..." mormorò tra sè Agunimon. Un istante dopo, alzò la guardia, tirò indietro il pugno sinistro, e caricò con un urlo da guerra! Sethmon, che evidentemente non si aspettava un attacco diretto, indietreggiò ancora... ma improvvisamente Agunimon incespicò e, con un ringhio di dolore, si accasciò a terra afferrandosi la gamba destra e contorcendo il volto in una smorfia. Poi, iniziò a strisciare indietro, fingendo di essere ferito...

Sethmon abbassò la testa, e i suoi occhi inumani brillarono crudelmente, mentre la mostruosa bocca si sollevava in un maniacale ghigno di trionfo. Per quanto il predatore corazzato fosse molto più intelligente di un animale comune, non vedeva motivo per non credere che la sua preda fosse davvero ferita, e credette alla recita del Leggendario Guerriero. Ruggì di nuovo, poi iniziò ad avanzare verso di lui sempre più rapidamente, nel tentativo di impalarlo sulle sue zanne...

Agunimon continuò la sua sceneggiata e saltellò indietro sulla gamba sinistra, mentre Sethmon si avvicinava sempre di più. Ormai, quello che era iniziato come un prudente approccio si era trasformato in una carica sfrenata che scuoteva il terreno sotto i piedi di Agunimon, e il rimbombo dei passi del mostro riecheggiava tutt'attorno come un tuono lontano...

Il Guerriero del Fuoco rimase ad attendere ancora un pò... mentre Sethmon si avvicinava con rapidità sempre più allarmante... ormai soltanto pochi metri separavano le sue zanne dal cuore di Agunimon, e la corazza non sarebbe certo stata sufficiente a proteggere l'organo vitale... sembrava che il destino del Guerriero del Fuoco fosse ormai segnato...

...quando improvvisamente Agunimon abbandonò ogni parvenza di essere in difficoltà e si gettò a terra di scatto, la caduta appena attutita dal sottile strato di fango che ricopriva il punto in cui si era gettato! La bestia non riuscì a frenare il suo furioso impeto, e le sue zanne sibilarono a pochi centimetri dalla testa di Agunimon, che si ritrovò così in mezzo alle sue zampe, e con davanti agli occhi il ventre dell'animale feroce, completamente scoperto!

Tutto accadde in una frazione di secondo. Una fiammata rossa avvolse il pugno destro di Agunimon, che sferrò un potente colpo davanti a sè, indirizzato proprio allo stomaco di Sethmon!

"Pyro Punch!" ringhiò Agunimon, e il pugno fiammeggiante colpì in pieno il ventre della bestia, con una forza spaventosa che costrinse Sethmon ad espellere l'aria dai polmoni! Gli occhi del Digimon corazzato si spalancarono per l'improvviso, lancinante dolore, e la sua bocca si aprì in un mostruoso ruggito che sembrava non avere mai fine, mentre il colpo di Agunimon faceva rientrare i muscoli del suo addome! Dopo qualche istante, Agunimon spezzò il contatto e rotolò sul proprio fianco, togliendosi da sotto il corpo di Sethmon un istante prima che le zampe della bestia cedessero, e questa crollasse prona esattamente sul punto in cui il suo avversario si trovava un istante prima! Poi, Agunimon si rialzò con un agile colpo di reni e si voltò verso Sethmon, sperando di avergli sferrato un colpo decisivo...

E proprio in quel momento, il corpo di Sethmon perse colore, diventando di un cupo grigio piombo intervallato da alcune zone nere, e uno scintillante anello di codice digitale bianco uscì dal Digimon e cominciò ad orbitargli attorno, segno inconfondibile che il mostro era stato sconfitto! Ricordando bene quello che faceva a DigiWorld, Agunimon estrasse il suo D-Tector e lo tenne davanti a sè, puntandone lo schermo verso Sethmon.

"Sarai assorbito, spirito malvagio! Il fuoco ti purificherà!" esclamò Agunimon. "DIGI-CODE SCAN!"

Il Guerriero del Fuoco tracciò un arco in aria con il suo Digivice, e il Digi-Code di Sethmon volò via dal corpo della bestia, ed entrò nel piccolo congegno, mentre il Digimon corazzato spariva lasciando al proprio posto soltanto un uovo rosso con qualche striatura gialla. Un istante dopo, Agunimon guardò con soddisfazione l'immagine di Sethmon apparsa sul display del suo D-Tector, mentre attorno a lui i rumori della battaglia si quietavano e immergevano la scena del combattimento in un silenzio quasi inquietante...

...silenzio che comunque durò appena il tempo di fargli tirare un sospiro di sollievo, in quanto le inconfondibili sirene delle auto della polizia - o almeno, questo sembravano ad Agunimon - provvidero a spezzarlo un istante dopo. Rendendosi conto di non potersi attardare ulteriormente, il padrone del fuoco si appese il D-Tector alla cintura e si allontanò spiccando un balzo di diversi metri d'altezza che lo portò oltre la recinzione del cantiere edile e sul tetto di una delle costruzioni più basse che si trovavano nei paraggi. Da lì, sotto lo sguardo incredulo di alcuni passanti che vedevano soltanto una scia rossa e dorata talmente veloce da sembrare niente più che un fugace effetto di luce, Agunimon si dileguò saltando da un tetto all'altro, proprio mentre le automobili della 'polizia' si fermavano vicino alla folla riunita attorno al cantiere. Agunimon diede un'occhiata dietro di sè per assicurarsi di non aver tralasciato nulla...

E si sbattè un pugno sulla mano quando si ricordò di un particolare importante che nella foga del momento aveva dimenticato!

"Oh, no! Maledizione, mi sono scordato il Digi-Tama!" esclamò. Abituato com'era al fatto che i Digi-Tama dei Digimon che sconfiggeva tornassero ad un Primary Village, non si era preso la briga di andarlo a raccogliere. Ora chissà che polverone sarebbe saltato fuori, quando le autorità lo avessero esaminato...

"Hmph... Al diavolo, ora non posso andare a recuperarlo!" brontolò tra sè, prima di riprendere la sua fuga per i tetti. "Se tutta quella gente mi vedesse, si scatenerebbe un polverone ancora peggiore... E poi, al momento, ci sono cose più importanti a cui devo pensare!"

Mentre continuava a saltare sui tetti delle abitazioni, dirigendosi verso zone meno popolose dove avrebbe potuto scogliere la trasformazione senza attirare sguardi indiscreti, Takuya si ripromise di contattare Kouji e gli altri il prima possibile. Forse anche a loro era successa la stessa cosa... forse anche loro avevano di nuovo ricevuto i Digi-Spirits... in ogni caso, c'erano dei grossi problemi all'orizzonte, ed era loro dovere venirne a capo il prima possibile!

Finalmente, il Guerriero del Fuoco raggiunse il fiume che attraversava Shibuya e, dopo aver trovato un'area isolata, sciolse la trasformazione. Delle matasse di codice digitale apparvero attorno al suo corpo e scintillarono per qualche breve istante prima di essere riassorbite nel D-Tector, lasciando al proprio posto il semplice ragazzino di quattordici anni che deteneva gli Spirits del Fuoco. A sua volta, il D-Tector cambiò forma e si trasformò nuovamente in un telefono cellulare perfettamente funzionante, con la batteria completamente carica. Davanti allo sguardo perplesso di Takuya, apparve un messaggio che spiegava questa improvvisa metamorfosi, e il ragazzino iniziò a farlo scorrere, leggendolo attentamente.

NUOVA FUNZIONE: IL D-TECTOR PER L'EVOCAZIONE DEI DIGI-SPIRIT PUO' ORA ESSERE RICHIAMATO IN QUALSIASI MOMENTO. IN CONDIZIONI NORMALI, ASSUMERA' DI NUOVO L'ASPETTO DI UN CELLULARE.

"Oh, beh... se non altro è una cosa in meno da nascondere..." commentò Takuya tirando il fiato. "Uff... e questa è fatta, ma ora devo chiamare i ragazzi e avvertirli di cosa è successo. Dobbiamo incontrarci il prima possibile e cercare di capire qual è il problema. Accidenti, ma ora cosa starà succedendo a DigiWorld?"

Il ragazzino alzò gli occhi verso il sole che cominciava a scendere verso l'orizzonte, e scosse la testa. Di qualunque cosa si trattasse, gli aveva organizzato qualcosa di più del fine settimana...

"Una cosa è certa: si ritorna al lavoro..."

 

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Dalle 'auto della polizia' ferme davanti al cantiere uscirono con ordine e celerità al tempo stesso alcuni agenti che indossavano uniformi blu con stivali bianchi, e portavano con sè dei piccoli oggetti simili a penne grigie con una lucetta montata ad un capo. Il caposquadra, costretto a scendere tra una compatta e rumoreggiante folla di operai e semplici passanti, alzò le mani per invitare tutti alla calma, visto che qualcuno stava già dando segno di panico.

"Per favore, state calmi!" esclamò, mostrando un distintivo che recava inciso l'inconfondibile simbolo della DATS. "Siamo il reparto speciale della polizia di Shibuya! Che sta succedendo qui?"

"Un... un mostro è saltato fuori dal nulla! Lì, proprio in mezzo al cantiere!" rispose un operaio terrorizzato, mentre indicava l'ingresso del luogo con un dito tremante. "E'... ci è apparso davanti! Stava per sbranarci! Adesso è ancora lì, e starà buttando tutto all'aria... Huh? Un momento... com'è che tutto è diventato così calmo?" aggiunse poi, notando che dal luogo di lavoro non si levava più alcun ruggito, e il frastuono si era arrestato con la stessa rapidità con cui era iniziato...

"Okay... okay, state calmi, tutti quanti! Una pattuglia vada a controllare il cantiere!" esclamò il caposquadra, e subito quattro o cinque agenti, con degli aggeggi simili a cellulari tra le mani, si diressero verso il punto che gli era stato indicato. "Tutti gli altri restino qui e si preparino a fare da rinforzo nel caso ci siano problemi!"

"Ma le giuriamo che si tratta della verità!" esclamò un altro operaio, non meno sconvolto del precedente. "So che lei non ci crede... e in effetti è una storia pazzesca... ma il mostro c'era davvero! Lo abbiamo visto tutti! Era... era gigantesco! Sconfinato! Una montagna! Con delle zanne da elefante e delle lame sulla corazza che avrebbero potuto tagliarci in due! Agente, glielo giuriamo! Era una cosa mostruosa, stava per sbranarci tutti!"

Il caposquadra iniziò a spazientirsi. "Ma... ma guardi che noi vi crediamo! State... state tranquilli, adesso i miei uomini stanno... oh, ecco, qualcuno sta già tornando!" rispose, guardando verso l'uscita del cantiere, dove era apparso un agente con tra le mani l'uovo rosso e giallo che Sethmon si era lasciato dietro dopo essere stato sconfitto da Agunimon. Appena oltre l'entrata, gli altri agenti stavano eseguendo dei rilevamenti...

Proprio in quel momento, il comandante fece un cenno agli agenti della DATS rimasti con lui, e tutti premettero un pulsante situato sui lati di quelle strane penne grigie che si portavano dietro. Poi, rapidamente, puntarono le penne verso la folla... e gli strani oggetti emisero un rapido, accecante flash che colpì gli occhi degli operai e del resto della folla - in tutto, non più di una trentina di persone - e li lasciò abbacinati per un istante. Un attimo dopo, si erano già ripresi... ma il panico e l'ansia di qualche istante prima erano svaniti nel nulla, assieme a qualcos'altro...

"Huh? Ma... ma che sta succedendo?" chiese un lavoratore. "Come mai sono qui? Non dovremmo essere al lavoro, ragazzi?"

Una giovane donna con un cagnolino al guinzaglio si guardò attorno spaesata. "Hmmm? Ma... io cosa ci faccio qui? Dovevo andare ad unappuntamento, e invece mi sono fermata qui... per cosa?" si chiese perplessa.

Il comandante della DATS sorrise tra sè. Quegli inibitori mnemonici erano davvero utili - opportunamente tarati, riuscivano a cancellare i ricordi dei Digimon dalla mente delle persone senza intaccare il resto della memoria. Non si poteva chiedere di meglio, per tenere segreta l'esistenza dei Digimon, soprattutto considerando che potevano avere effetto su più persone contemporaneamente, nel caso un'emersione fosse avvenuta in una zona affollata... Nel frattempo, gli agenti che erano entrati nel cantiere stavano tornando, e portavano con sè il Digi-Tama che, fino a qualche minuto prima, era stato Sethmon.

"Va tutto bene. Niente paura, tutto sotto controllo!" il caposquadra rassicurò i presenti. "Stiamo eseguendo i rilevamenti, ma posso già dirvi che si è trattato di un falso allarme! Voi state pure tranquilli, e tornate al vostro lavoro, non ci sono rischi!"

 

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Nell'altro settore sotto attacco, Masaru si era avvicinato ad Agumon, che stava dando qualche cenno di ripresa ed era riuscito a sollevarsi sui gomiti. Il ragazzo teneva saldo in una mano il Digivice-Ic che il misterioso vecchio pescatore gli aveva consegnato, e teneva sollevata la mano destra, attorno alla quale continuava a brillare la reazione della Digi-Soul. Una volta giunto vicino al suo amico digitale, il ragazzo si chinò verso di lui per accertarsi che stesse bene.

"Hey, Agumon! Come va?" gli chiese. "Ce la fai ad alzarti?"

Il piccolo dinosauro alzò debolmente la testa e, nonostante fosse chiaramente indebolito, riuscì ad annuire. "Ugh... non... non ti preoccupare, capo! Uff... uff... io sono sempre pronto... fai quello che devi!" ansimò.

Masaru annuì, deciso. "E va bene... non preoccuparti, adesso ci penso io a ricaricarti!" esclamò, per poi tenere il Digivice-Ic dritto davanti a sè... e piazzarci sopra la mano destra scintillante! Lo schermo del Digivice si accese, e su di esso apparve inequivocabile la scritta: EVOLUTION!

"DIGI-SOUL CHARGE!" esclamò Masaru, per poi puntare il congegno elettronico verso Agumon... e inviare verso di lui un impulso di energia dallo schermo a cristalli liquidi! Yoshino e Raramon, che assistevano dal marciapiede a tutta la scena, spalancarono gli occhi quando l'energia venne assorbita dal piccolo corpo di Agumon, che iniziò ad aumentare di dimensioni...

"Chi l'avrebbe mai immaginato? Quel ragazzo... sta facendo evolvere il Raptor One!" esclamò Yoshino, mentre Agumon iniziava la sua Digievoluzione...

"Agumon shinka..."

Il corpo di Agumon si trasformò in energia e continuò a crescere e a cambiare forma, fino a raggiungere un'altezza di almeno sei metri, mentre lampi di luce arancione schizzavano da tutte le parti e illuminavano una vasta area attorno alla zona dello scontro. Cockatorimon stridette, e fece un altro paio di passi indietro, mentre Masaru, lui stesso incredulo di quanto stava accadendo, alzava lo sguardo verso la testa del suo compagno, che ora lo sovrastava di diversi metri.

"Questa... questa sarebbe una Digievoluzione?" mormorò tra sè. "Pazzesco... se non lo vedessi non ci crederei!"

Quando la luce che aveva consumato il corpo di Agumon si diradò, la sua nuova forma apparve in tutta la sua maestà: era un tirannosauro corazzato, tutto coperto di squame arancioni e con un elmetto dotato di tre corna a proteggergli la testa, la cui struttura corporea ricordava parecchio quella di un Greymon... ma anche un osservatore distratto si sarebbe accorto delle differenze: a parte il fatto che il suo corpo, pur essendo più piccolo, era più snello e muscoloso, e non aveva la classica 'pancetta da impiegato' che caratterizzava la sua usuale forma Champion, erano visibili, sulle sporgenze ossee del suo 'casco', sulle corna e sugli occhi, delle decorazioni rosse che rendevano più feroce il suo aspetto; inoltre, dalla mascella inferiore e dalle spalle fuoriuscivano un paio di spuntoni acuminati. Per il resto, la forma Champion dell'Agumon di Masaru era assolutamente uguale ad un Greymon comune, comprese le strisce azzurre che decoravano collo, zampe e coda... e le mani e i piedi a tre dita artigliate. Il 'nuovo Greymon' ruggì fragorosamente, e un getto di fiamme arancioni proruppe dalle sue fauci spalancate!

"...GEOGREYMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: GeoGreymon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Mega Burst, Horn Impulse

Una nuova forma evolutiva di Agumon, scoperta solo di recente. Di conseguenza, si sa molto poco di essa. E' comunque considerata più forte di un Greymon normale, e le fiamme che emette sono abbastanza roventi da fondere la pietra.

 

Per qualche istante, tutti i presenti restarono a guardare senza fiato il gigantesco Digimon che, terminata la Digievoluzione, si parò di fronte a Cockatorimon e grugnì in tono di sfida. Una delle sue possenti zampe posteriori si abbattè sull'asfalto, aprendovi delle crepe. Con un fremito eccitato, provando una sensazione di forza e potenza mai sentite fino ad allora, GeoGreymon si guardò un artiglio e lo flesse... poi rivolse lo sguardo a Masaru, e gli angoli della sua bocca si sollevarono in un ghigno di intesa, lasciando intravedere le sue affilate zanne!

"Ce l'hai fatta, capo... mi hai fatto Digievolvere!" ruggì GeoGreymon. "Lo dicevo io che eri tu il migliore!"

Masaru ricambiò il sorriso, serrando gli occhi con aria un pò sfacciata, e gli fece il segno dell'okay. "Così... questa sarebbe una Digievoluzione, eh? Niente male, se posso dire la mia!" commentò.

"Hey, voi due!" cinguettò la vocetta acuta di Raramon dal marciapiede. La Digimon simile ad un fiorellino galleggiante stava indicando con una delle sue corte braccia Cockatorimon, che aveva ripreso ad avanzare verso le sue vittime, per niente intimorito da quella inaspettata evoluzione. "Non vorrei rovinare il vostro scambio di convenevoli, ma avete un Digimon a cui pensare!"

L'espressione convinta di Masaru non sbiadì. "Heh. Guarda che ce ne ricordavamo! Non vi preoccupate, questa sarà una passeggiata! GeoGreymon, fagliela vedere! Mostra a quel polletto di che pasta siamo fatti!" esclamò.

"Con piacere, capo! YAAAAAH!" Con un ruggito fragoroso, che fece quasi tremare la terra, GeoGreymon abbassò la testa e si scagliò con tutta la sua furia contro Cockatorimon, che non ebbe il tempo di fare nulla per difendersi! Il colpo di testa del dinosauro lo colpì in pieno petto e lo fece nuovamente cadere a terra con uno stridio infuriato... poi, GeoGreymon lo mantenne sotto pressione con una raffica di colpi sferrati con le zampe anteriori e gli impedì di alzarsi! Cockatorimon, sempre più arrabbiato, cercò di difendersi sbattendo le corte ali davanti a sè, usandole per frustare il viso dell'avversario, e riuscì a distrarlo il tempo sufficiente a rimettersi in piedi e a spiegare nuovamente la coda...

GeoGreymon riconobbe immediatamente il preludio dell'attacco che lo aveva messo KO quando era nello stadio evolutivo precedente, e subito si chiuse in difesa quando il gallo gigante aprì il becco. Le sue precauzioni s rivelarono fondate, in quanto un istante dopo si vide arrivare addosso lo stesso raggio di distruttiva energia bianca di pochi minuti prima! Questa volta, però, il colpo non ebbe lo stesso effetto devastante, in quanto GeoGreymon sollevò le zampe anteriori davanti a sè e parò l'attacco energetico, puntando i piedi a terra e flettendo ogni muscolo del corpo per meglio rimanere ancorato al terreno. Anche così, la pressione dell'attacco si rivelò tremenda, e il dinosauro dovette iniziare a spingere con le zampe posteriori per resistere. Per qualche secondo, i due rimasero in posizione di stallo davanti agli occhi ansiosi di Yoshino e Raramon, e quelli incoraggianti di Masaru... poi, GeoGreymon iniziò a retrocedere di qualche centimetro, e gli artigli dei suoi piedi affondarono nell'asfalto e vi scavarono delle piccole trincee mentre il loro proprietario veniva spinto...

Ma proprio quando sembrava che GeoGreymon dovesse cedere, la forza di volontà del dinosauro corazzato si fece sentire di nuovo, spronandolo a resistere! Il suo capo aveva fiducia in lui, e lui era tutto ciò che si interponeva tra Masaru e Cockatorimon! Doveva resistere... ne aveva il DOVERE nei confronti del suo capo, che pure lo aveva aiutato già più volte nel corso di quella giornata!

"No... tu... non mi batterai, Cockatorimon! Non mi batterai, hai capito?" ringhiò GeoGreymon. Dalla sua bocca cominciarono a scaturire dei raggi di energia arancione, provenienti da una piccola sfera luminosa che si stava formando tra le sue fauci...

Con un grugnito, GeoGreymon fece un passo in avanti, opponendosi alla tremenda pressione dell'attacco di Cockatorimon... e iniziò a respingerlo!

"Sì, perfetto!" esclamò Masaru, vedendo il suo compagno che iniziava a prendersi il vantaggio. "Forza, GeoGreymon! E' il momento giusto, colpisci!"

Ancora per qualche istante, il contrasto tra GeoGreymon e Cockatorimon andò avanti, e il dinosauro riuscì a muovere ancora qualche passo verso il suo avversario, che spalancò gli occhi incredulo... finalmente, dopo aver accumulato abbastanza energia, GeoGreymon alzò la testa e spalancò le fauci, liberando una enorme scarica di energia arancione!

"Mega Burst!" ringhiò GeoGreymon. Con un boato simile ad un colpo di cannone, l'energia esplose verso Cockatorimon sotto forma di un violento raggio di luce arancione che penetrò l'attacco di Cockatorimon e ne disperse l'energia come fumo al vento! Il gallo gigante stridente ancora, questa volta per la paura, mentre la calda luce dell'attacco avvolgeva lui e i suoi dintorni... e il raggio sparato da GeoGreymon lo colpì in pieno e lo inghiottì in un'esplosione impressionante! Masaru, Yoshino e Raramon si schermarono gli occhi finchè il bagliore obnubilante non si fu calmato... e quando li riaprirono, videro Cockatorimon paralizzato in un'espressione di panico e dolore, il corpo privo di colore, e un anello di codice digitale sospeso attorno al suo corpo. GeoGreymon, appena davanti a lui, riprendeva fiato, osservando con orgoglio il risultato della sua vittoria.

Con un ghigno, Masaru strinse un pugno davanti a sè. Avevano vinto! Erano riusciti a sconfiggere un Digimon della forza di Cockatorimon... alla loro prima battaglia!

"Ce... ce l'ho fatta! Hai visto, capo? Hanf... Hanf... Ce l'ho fatta!" ringhiò il dinosauro. "Ora tocca a te! Devi prendere il codice di quel Digimon per trasformarlo di nuovo in un Digi-Tama!"

"Subito!" esclamò Masaru con tono convinto, e produsse di nuovo il suo Digivice-Ic...

...solo per ricordarsi che non aveva la più pallida idea di come si faceva a prendere il codice di un Digimon!

"Ehm... a questo proposito..." iniziò, mentre scuoteva il marchingegno arancione davanti a sè come se questo dovesse farlo funzionare. "Qualcuno mi spiega come diavolo si fa? Non hanno un libretto di istruzioni, questi cosi?"

"Devi puntarlo verso il Digimon, e dire: 'Digi-Code Scan!'. Così, gli sottrarrai il codice e lo trasformerai di nuovo in un Digi-Tama che potremo rispedire a DigiWorld!" venne in suo soccorso Yoshino. Masaru accolse la spiegazione con un cenno affermativo della testa, poi puntò lo schermo del Digivice-Ic verso il corpo inerte di Cockatorimon, ripetendo esattamente le stesse parole.

"E va bene... allora... DIGI-CODE SCAN!"

Proprio come aveva detto la giovane dai capelli rossi, lo scintillante Digi-Code di Cockatorimon volò via dal suo corpo e verso il Digivice-Ic di Masaru, per poi venire assorbito dallo schermo a cristalli liquidi, dove scomparve con un fugace pulsare di luce bianca. In breve tempo, tutto quello che rimase di Cockatorimon fu un Digi-Tama grande come un pallone da basket che cadde impotente sull'asfalto, seguito solo da un istante di silenzio che suonava come un sospiro di sollievo dopo tutta quella concitazione.

L'emergenza era rientrata. Masaru e GeoGreymon erano riusciti a sconfiggere Cockatorimon.

Il giovane street fighter, inorgoglito dalla vittoria sua e del suo compagno, guardò con soddisfazione lo schermo del suo Digivice-Ic, sul quale era apparsa l'immagine del volto di Cockatorimon, poi alzò lo sguardo verso GeoGreymon, e si congratulò con lui.

"Uff... e questa è fatta! Sei stato grande, GeoGreymon! Un lavoro fantastico!" commentò, strappando un sogghigno al suo compagno prima di voltarsi alle proprie spalle. "Oh, e ovviamente grazie anche a te, vecchietto! Sei stato..."

Ma quando Masaru e gli altri si voltarono per dargli il giusto riconoscimento, videro con grande sorpresa che il vecchio pescatore era sparito senza lasciare traccia. Stupefatto, Masaru sbattè gli occhi un paio di volte, mentre Yoshino e Raramon scendevano dal marciapiede e si dirigevano lentamente verso il Digi-Tama di Cockatorimon, gettando anche loro delle occhiate verso il punto dove si trovava il misterioso vecchietto.

"Yoshino... hai idea di chi potesse essere quello strano signore?" chiese Raramon dopo qualche istante. "Sembrava sapere molto dei Digimon, e dei Digivice in dotazione a noi della DATS..."

La ragazza scosse la testa, mentre si chinava a raccogliere il Digi-Tama caduto. "Sono sicura di averlo già visto, Raramon, ma non riuscirei a dirti dove neanche se ne dipendesse la mia vita..."

 

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"Signore! Il segnale di Sethmon è scomparso... oh, e anche quello di Cockatorimon!"

"Cosa? Ne siete sicuri? Controllate meglio quegli strumenti!"

"Abbiamo... abbiamo già fatto tutti i dovuti controlli, signore, e non ci sono errori! Questo può voler dire soltanto che i nostri guerrieri sono stati sconfitti!"

"Hmmm... e così gli esseri umani sono dotati di armi così potenti da respingere i nostri guerrieri? Pensavo non ne avessero più, dopo la storia di tre anni fa..."

"Dobbiamo mandare degli altri Digimon nel Mondo Reale, signore?"

"No, lasciate perdere... per adesso! Questa spedizione serviva soltanto a prendere le misure dei nostri avversari, in modo da essere preparati quando fosse venuto il momento giusto per invadere il loro mondo! Salvate tutti i dati e inviateli al nostro signore! Credo che li troverà molto interessanti!"

"Abbiamo sentito e obbediamo!"

"Ottimo..." tuonò la voce rombante di un gigantesco Digimon, la cui sagoma ricordava quella di un drago demoniaco il cui corpo era stato modificato con impianti cibernetici. "Quando avete finito, passate in rassegna tutti i salvataggi. C'è la possibilità che abbiamo a che fare con i Leggendari Guerrieri, e in questo caso dovremo prendere le necessarie contromisure."

"Certamente. Sarà fatto." risposero quasi all'unisono i Digimon operatori, dei grossi insetti meccanici simili a scarabei dalle lunghe antenne...

 

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Di ritorno dalla loro passeggiata, le famiglie Minamoto e Kimura si stavano dando gli ultimi saluti, ferme all'angolo di un incrocio della periferia di Shibuya. Mentre i signori Minamoto e la signora Kimura discutevano ancora un pò prima di salutarsi, i due gemelli ne avevano approfittato per appartarsi un pò e parlare dei loro progetti per il weekend. Non era tutti i giorni che avevano la possibilità di stare assieme così a lungo, complici gli impegni di entrambi e delle loro famiglie, e volevano sfruttare il più possibile il tempo a loro disposizione...

"Allora, Kouichi, se vuoi venire ad assistere alle prove del mio gruppo... noi suoneremo domani nel pomeriggio, verso le tre, e credo che i ragazzi non avranno nulla da obiettare se ci sarà un pò di pubblico. Che ne dici?" stava chiedendo Kouji al gemello.

L'ex-detentore degli Spirits delle Tenebre fece un deciso gesto di assenso, e rispose con il suo sorriso pacato. "Sì, mi farebbe molto piacere venirti a vedere. Per curiosità, che cosa suonerete?"

"Si tratta di un pezzo che ho scritto da poco. Si intitola..." iniziò a rispondere Kouji...

BEEEP! BEEEP! BEEEP!

Il ragazzo dai capelli lunghi venne interrotto dal suono del suo cellulare che, nella tasca dei suoi pantaloni, si mise a vibrare furiosamente quasi volesse attirare la sua attenzione. Con sorpresa, i due gemelli abbassarono lo sguardo verso il telefonino, che poi Kouji ripescò dalla tasca e al quale rispose dopo aver fatto cenno ai suoi genitori (che, avendo sentito anche loro il suono, si erano voltati incuriositi verso di lui) che tutto andava bene. Kouji diede uno sguardo allo schermo del cellulare per vedere di che numero si trattava, e vide che la chiamata veniva dal cellulare di Takuya...

"Ah, è solo Takuya..." commentò Kouji, premendo il tasto di risposta. "Magari vorrà organizzare un'uscita tra amici... Sì? Takuya-kun, sei tu? Sì... ciao anche a te... dimmi, che cosa... hm, hm... ... ..."

Dopo qualche secondo di silenzio da parte di Kouji, Kouichi notò che qualcosa era cambiato nell'espressione del fratello gemello. Non un gran cambiamento, certo, anche perchè il Prescelto degli Spirits della Luce non era tipo da palesare i propri sentimenti con facilità... eppure, Kouichi fu sicuro di aver visto una strana luce accendersi in quegli occhi color del petrolio. E ormai, conosceva il fratello gemello troppo bene per non rendersi conto di ciò che provava... sapeva bene che, quando Kouji aveva quella strana luce appena percettibile nello sguardo, voleva dire che c'era qualcosa che non andava... Takuya gli aveva dato una notizia che lo inquietava, ne era sicuro...

E ciò che Kouji rispose subito dopo non fece che avvalorare questo suo sentore.

"Come?" mormorò il ragazzo dai capelli lunghi, non riuscendo a nascondere una punta di apprensione. "E... dove è successo?... Hmmm... sì... sì, certamente! Kouichi è qui con me, e ora pensiamo noi ad avvertire gli altri! Sì... sì, certo, stai tranquillo. Ci si sente."

Finalmente la chiamata si interruppe, e Kouji premette il pulsante di fine per poi infilarsi di nuovo il cellulare in tasca. Prese un profondo respiro, e poi esalò l'aria quasi con rabbia. Il suo umore aveva appena fatto una caduta verticale, e quella che era iniziata come una innocente passeggiata per Tokyo con la famiglia si era trasformata forse nel preludio di qualche grosso problema... di qualche problema MOLTO grosso...

"K-Kouji?" chiese timidamente Kouichi. "C'è... qualche problema, vero?"

Inutile cercare di nascondere la cosa... Kouji annuì lentamente, e le parole che uscirono dalla sua bocca fecero scorrere un brivido lungo la schiena di Kouichi.

"Domani mattina, Kouichi. Riunione al parco. Un Digimon è apparso nel Mondo Reale!"

 

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"E quindi, se moltiplico i valori dei due lati per il coseno dell'angolo opposto, ottengo la misura del lato che mi manca!" disse Kaoru con un certo entusiasmo, mentre indicava il testo dell'ultimo esercizio che lei e il suo tutore per quel giorno, Junpei Shibayama, avevano risolto. "Grandioso! Ora sì che ho capito! Grazie mille, Shibayama-san, sei stato un ottimo insegnante!"

"Oh, beh, non è stato niente di che..." rispose Junpei con modestia, dopo aver fatto un'allegra risata. "Dopotutto, la matematica è sempre stata una materia in cui sono andato bene... comunque, sono contento di esserti stato d'aiuto! Pensi di aver capito ora, queste operazioni sui triangoli?"

Kaoru annuì, poi diede un'occhiata al suo orologio. "Sì, penso di sì, Shibayama-san... comunque, ora temo di doverti lasciare. Vedi, i miei genitori vogliono che torni a casa presto... e sono già quasi le sei..."

Junpei ebbe come la sensazione che il tono della ragazza dai capelli bluetti si fosse leggermente incupito nel pronunciare l'ultima parte, ma pensò che si fosse trattato solo di una sua sensazione, e non ci fece caso. "Hmm. Capisco. Beh, visto che abiti non troppo lontano da casa mia, ti va di fare un pò di strada assieme? Così, giusto per tenerci un pò compagnia..."

Kaoru sembrò innervosirsi per un istante... poi il suo viso si rasserenò, e gli sorrise, apprezzando la premura. "Beh... a me farebbe molto piacere, certo... però... ne sei sicuro, Shibayama-san? Non vorrei darti disturbo." rispose, giocherellando un pò con gli indici delle mani.

"Heheheheee... non ti preoccupare, fare un giro un pò lungo mi aiuterà a calare un pochino!" rispose il ragazzo, scherzando sul suo sovrappeso. "E poi, mi fa sempre piacere stare in compagnia!"

La ragazzina si mise una mano davanti alla bocca. "In tal caso... sì, mi piacerebbe molto! Grazie ancora..."

Un deciso bip bip proveniente dal cellulare di Junpei attirò l'attenzione di entrambi, oltre che di alri studenti presenti nella biblioteca, che rivolsero uno sguardo di disapprovazione verso il duo. Junpei fece una smorfia, rimproverandosi di essersi dimenticato di spegnere il suo telefonino, poi lo tolse di tasca e fece un inchino di scuse, prima di disattivare l'audio e dare un'occhiata allo schermo a cristalli liquidi.

"Ehm... chiedo scusa, Umino-san, ma mi è arrivato un messaggio..." spiegò Junpei notando l'espressione incuriosita di Kaoru. "Ci dò un'occhiata e sono subito da te..."

Kaoru annuì e tornò al tavolo al quale avevano studiato per raccogliere le sue cose, mentre Junpei iniziava a leggere il messaggio. Dal numero, vide che veniva da parte di Kouji. Cosa un pò insolita, riflettè tra sè. Kouji non era tipo da inviare messaggini, a meno che non ci fosse un motivo serio... Di qualunque cosa si trattasse, molto probabilmente era il caso di darci un'occhiata immediatamente...

"Hmmm... vediamo un pò cosa ci dice l'amico Kouji..." riflettè, prima di premere il pulsante di visualizzazione... e rimanere congelato!

 

DOMANI MATTINA. ORE 9:30, PARCO DI SHIBUYA. DIGIMON NEL MONDO REALE. TAKUYA HA RICEVUTO DI NUOVO AGUNIMON. DOBBIAMO DISCUTERE DELLA SITUAZIONE. NON MANCARE.

 

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Ad un bar di Shibuya, il gruppo di Izumi Orimoto, finito il pomeriggio di 'shopping selvaggio', si era seduto ad un grande tavolo circolare per mangiare un gelato in compagnia... e proprio in quel momento, la Digiprescelta dai lunghi capelli biondi sentì vibrare il suo cellulare. Dopo aver fatto cenno a Chiaki e alle altre sue amiche di scusarla un istante, e aver ricevuto i loro assensi, Izumi attivò il suo cellulare e se lo portò all'orecchio, non prima di aver notato che il numero che l'aveva chiamata era quello di Kouichi.

"Pronto?" rispose Izumi, con il suo classico tono gioviale e un pò frivolo. "Sì, sei tu, Kouichi-san? Ciao! A che devo il piacere di questa chiamata?"

Le altre ragazze sentirono un mormorio indistinto provenire dall'altro capo del cellulare, e videro la loro amica bionda annuire lentamente... poi, la frase successiva la lasciò di sasso, facendole spalancare gli occhi e cascare leggermente la mascella. Chiaki, che era la più vicina, fu sicura di leggere un sospetto di paura negli occhi fieri della mezza-italiana, e di vederla impallidire leggermente... e la cosa la fece preoccupare non poco!

"C-Come?" mormorò Izumi, poi scosse la testa e recuperò la compostezza. "Okay, allora ci sarò! Sì, contate pure su di me! Ciao... ci vediamo domani! Grazie, anche a te!"

Izumi sospirò, quasi a voler buttare fuori la tensione, quando la chiamata finì e il telefonino le restituì il segnale di chiamata interrotta... la notizia che aveva ricevuto aveva dell'incredibile, e avrebbe sicuramente voluto dire guai per tutti...

"I-... Izumi-chan?" chiese Chiaki, arrischiandosi a farle una domanda dopo aver visto la sua faccia sconvolta e le espressioni preoccupate delle altre ragazze. "Tutto... tutto bene? Hai una faccia... che si direbbe quasi che sia successo qualcosa di grave? C'è... stato qualche problema?"

La mezza-italiana si schiarì la voce, cercando di apparire il più tranquilla possibile mentre metteva via il cellulare e rispondeva alle sue amiche. "Ehm... no, no, nessun problema... scusate, ma mi è arrivata una notizia un pò sorprendente..." rispose, muovendo una mano davanti a sè. "Ma non è nulla, sul serio! E' stato solo... una piccola sorpresa, tutto qui! Niente di che!"

Izumi, mentre diceva tutto questo, non potè impedirsi di sentire uno sgradevole brivido lungo la spina dorsale. Altro che piccola sorpresa! Lì c'era in ballo il futuro della Terra e di DigiWorld... per non parlare delle reazioni che ci sarebbero state alla notizia dell'esistenza dei Digimon!

"Accidenti..." pensò tra sè la ragazza bionda. "Questa... questa proprio non ci voleva! Ho come idea che, se davvero ci sarà bisogno di nuovo dei Leggendari Guerrieri, il nostro compito questa volta sarà molto più duro!"

 

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Al parco di Shibuya, nel frattempo, il piccolo Tomoki aveva a sua volta ricevuto una telefonata da parte di Takuya, e aveva interrotto la pattinata che stava facendo con Katsuharu e Teppei per rispondere. Dopo essersi appoggiato alla ringhiera della pista di roller-blading, il ragazzino dai capelli castani attivò il cellulare e rispose alla chiamata, salutando il suo amico con gioia.

"Ehilà, Takuya-san! Non mi aspettavo di sentirti adesso!" esclamò Tomoki. "Ero qui al parco con Katsu e Teppei che facevo un giro in pattini... Allora, come vanno le cose dalle tue parti? Tutto okay? ... Hmm, hmm... Certo, ma... perchè me lo chiedi? Vuoi... che ci incontriamo domani mattina qui al parco? Beh, a me fa piacere, ma... dimmi, Takuya-san, c'è qualche problema?"

Tomoki annuì mentre Takuya iniziava a dare la sua risposta... poi, quando sentì cosa era successo al leader del suo gruppetto, anche l'ex-possessore degli Spirits del Ghiaccio trasalì e rimase senza parole!

"D-Digimon?" mormorò il ragazzino, tenendo la voce più bassa possibile per non farsi sentire da chi si trovava lì vicino. "Qui? Nel Mondo Reale? Stai... stai scherzando, vero? Vuoi dire che... hai ricevuto di nuovo gli Spirits e... okay... okay, ho capito, ci sarò senz'altro! Ciao, Takuya, a domani! Ciao!"

Con queste parole, Tomoki interruppe la chiamata, e restò qualche secondo a guardare lo schermo del telefonino, quasi non volendo credere a quello che aveva appena sentito dalla bocca del suo amico. Digimon nel Mondo Reale... era un fatto sconvolgente, e sicuramente domani sarebbe stato su tutti i giornali! E poi... e poi cosa sarebbe successo? Ci sarebbero state altre apparizioni? Cosa avrebbe fatto la gente? Si sarebbe fatta prendere dal panico? Avrebbe cercato di raggiungere DigiWorld?

Tomoki scosse la testa, mentre osservava Katsuharu e Teppei che si avvicinavano a bordo pista e rallentavano per controllarsi i roller-blades. C'erano troppe domande nella sua testa, e non poteva certo sperare di avere delle risposte senza alcun elemento su cui ragionare...

 

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Nel frattempo, nel settore che era stato attaccato da Cockatorimon, Yoshino e Raramon avevano appena recuperato il Digi-Tama nel quale il gallo gigantesco si era trasformato dopo essere stato sconfitto da GeoGreymon. Masaru e l'appena de-evoluto Agumon, poco più in là, osservavano con interesse l'operazione. Tutto attorno a loro, si vedevano grosse crepe nell'asfalto, causate dalla foga del combattimento appena concluso, alcuni alberelli erano stati abbattuti o trasformati in pietra, e diverse automobili erano state stritolate... tuttavia, si rendevano conto i presenti, il danno avrebbe potuto essere molto peggiore, ed era stata una fortuna che Masaru e il suo nuovo amico fossero intervenuti al momento giusto...

"Oookay, signorina..." chiese ad un certo punto Masaru, riavviandosi i capelli con un gesto noncurante della mano. "Adesso che il galletto è stato trasformato in quello strano uovo... voi che cosa ne farete? E' un pò grandicello per essere nascosto..."

Yoshino si rialzò, tenendo l'uovo di Digimon tra le braccia, e rispose alla domanda. "E' tutto molto semplice, in realtà... Ora che è in stato di Digi-Tama, questo Digimon verrà inviato nuovamente nel Mondo Digitale tramite i macchinari a disposizione della DATS. Una volta lì... beh, non so i dettagli per filo e per segno, ma so per certo che potrà dischiudersi e far nascere un nuovo Digimon... sperabilmente meno aggressivo del precedente!" spiegò. "Comunque, vi devo fare le mie congratulazioni! Siete stati fantastici contro quel Cockatorimon, dico davvero! Non è da tutti riuscire a far reagire la propria Digi-Soul e far evolvere un Digimon così presto dopo averlo incontrato, dico sul serio!"

"Aaaah, non è stato poi questo granchè!" rispose Masaru con un ghigno, alzando la cresta quel tanto che bastava. "E' stata un'impresa facile! E poi, i complimenti vanno ad Agumon! E' stato lui a combattere, dopotutto!". Il piccolo Digimon dinosauro sorrise, e si mise entrambe le zampette artigliate dietro la nuca.

"Ad ogni modo, siete stati davvero molto bravi..." proseguì Raramon. "E sono convinta che come nuovi agenti della DATS, voi due farete un ottimo lavoro. Avete dimostrato di possedere molte delle qualità necessarie, anche se ovviamente vi manca un pò di esperienza..."

Yoshino alzò gli occhi al cielo, ridendo tra sè. Aveva capito che Raramon cercava di essere diplomatica, per certi versi... "E anche un pò di disciplina, se è per quello..." riflettè la giovane dai capelli rossi.

Masaru storse il naso, senza mai abbandonare quel ghigno sicuro, e rispose a tono. "Eh? Hey, hey, un momento! Chi ha mai detto che abbiamo accettato di unirci alla vostra organizzazione, sindacato, o qualunque altra cosa sia?" chiese retoricamente.

Colta di sorpresa, Yoshino sobbalzò e sbattè gli occhi un paio di volte. "Huh? Un... un momento... come sarebbe a dire che non volete arruolarvi nella DATS? Non... non avete combattuto contro Cockatorimon proprio per..."

"Noi abbiamo combattuto quel Cockatorimon... o comunque si chiamasse... perchè ci sembrava un avversario forte contro cui valeva la pena di misurarsi, e perchè così Agumon sarebbe potuto rimanere nel Mondo Reale! Mica abbiamo detto che volevamo diventare delle specie di sbirri!" spiegò Masaru, come se niente fosse.

Agumon sembrava perfettamente d'accordo, ed espresse questa sua opinione con un deciso cenno della testa. "Giusto! Io e il mio capo non stiamo agli ordini di nessuno! Facciamo quello che ci pare quando ci pare, e nessuno può darci delle regole! Ho ragione, capo?"

Masaru ghignò e gli fece il segno dell'okay. "Io stesso non l'avrei saputo dire meglio, Agumon! Sono orgoglioso del mio seguace!" esclamò. Poi, davanti agli occhi sbalorditi di Yoshino e Raramon, il giovane street fighter e il Digimon fecero scontrare i loro pugni come due vecchi amici, in segno di intesa... e iniziarono ad allontanarsi baldanzosamente, ignorando del tutto le due agenti!

Raramon sbattè gli occhi, ancora stupefatta... e Yoshino sorrise nervosamente, si mise una mano sulla fronte, e commentò la paradossale situazione con la sua frase preferita.

"Peggio che mai..."

 

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Un silenzio innaturale era caduto su quella che, fino a pochi minuti prima, era stata una radura nel bel mezzo di una lussureggiante giungla di DigiWorld, e della quale ora rimaneva poco più che una distesa fumante di erba bruciata, intervallata da alcuni alberi abbattuti, che si estendeva per diversi metri quadrati. Un pestilenziale odore di legno ed erba carbonizzati si levava dal terreno, circondando due cose che, a prima vista, sarebbero potute sembrare fuori posto in quel panorama di distruzione. Al centro della macchia carbonizzata, infatti, svettavano un puntino giallo e uno violetto, il secondo dei quali respirava affannosamente per la fatica. Un bastone d'osso, violentemente spezzato in due, giaceva a terra vicino all'oggetto giallo...

"Ce... ce l'ho fatta...? Sono... sopravvissuto... di ... nuovo...?" mormorò Dorimon con le ultime forze rimaste nel suo piccolo corpo esausto, gli occhi puntati sul Digi-Tama giallo che fino a pochi istanti prima era stato il suo avversario, Apemon. "Perchè... non ricordo... più... sono così... stanco... uuuunngh..."

La stanchezza ebbe il sopravvento sui sensi del piccolo Digimon, che si inclinò su un lato e si accasciò al suolo privo di conoscenza. Nel momento in cui Dorimon svenne, il silenzio più cupo e spettrale scese sulla zona dove si era svolto il combattimento tra lui ed Apemon, e un soffio di vento gelido soffiò desolato, spazzando via alcune nuvole residue di denso, puzzolente fumo nero. Non un altro suono. Non un altro cenno di vita. Molto probabilmente, tutti i Digimon che si trovavano nei paraggi avevano deciso di allontanarsi per non rimanere coinvolti nella lotta...

...ed ora, il piccolo Dorimon giaceva abbandonato nel bel mezzo del cratere, apparentemente dimenticato dal resto di DigiWorld...

Alcuni minuti passarono, senza che Dorimon desse più segno di vita.

E altri.

E altri ancora...

Improvvisamente, un leggero sibilo annunciò l'arrivo di due piccole figure, che scivolarono con la furtività di un paio di ninja accanto al Digimon privo di sensi, apparendo quasi dal nulla. Due misteriose figure, una delle quali era sicuramente un Digimon dalla forma di un piccolo rapace dalle corte ali...

Ma l'altra... l'altra avrebbe lasciato perplesso chiunque l'avesse vista in quel momento. Avvolta in un vestito simile a quello di un nativo americano, con i capelli arruffati e un grosso boomerang a falce di luna ben stretto in una mano, dava tutta l'impressione di un bambino umano, di non più di dieci o undici anni. Le due figure rimasero per qualche secondo ad osservare Dorimon, come se si stessero chiedendo che cosa avrebbero dovuto farne.

Poi, il Digimon simile ad un falchetto parlò, con una vocetta acuta, quasi melodiosa.

"Allora era vero... quella confusione che abbiamo visto era stata provocata proprio da lui..." commentò pensieroso. "Senti, Ikuto... che cosa pensi sia meglio fare di questo Digimon?"

Il bambino di nome Ikuto non si mosse per qualche istante... poi, lentamente, si chinò e prese in braccio Dorimon, stando bene attento a non svegliarlo. Quando rispose al Digimon uccello, la sua voce suonava chiara e decisa, anche se parlava in maniera un pò sgrammaticata.

"Noi portare questo Digimon a Mercurimon-sama. Lui sapere cosa fare." rispose, ricevendo un cenno d'assenso dal suo amico digitale...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E allora? Piaciuto? Due combattimenti al prezzo di un solo capitolo! Devo ammettere che mi è piaciuto molto scrivere il primo combattimento di Agunimon in questa storia, e reinterpretare lo scontro tra Masaru e Cockatorimon a cui si assiste nel primo episodio di Savers! E poi, ci sono già un pò di misteri che hanno fatto capolino all'orizzonte... chi era il misterioso vechietto che ha consegnato il Digivice-Ic a Masaru? E cosa ci fa un bambino a DigiWorld, visto che in teoria i due mondi avrebbero dovuto restare scollegati? Questa è solo la punta dell'iceberg... prevedo che tra tutte le mie storie - tranne il crossover finale - questa sarà la più sconvolgente, in fatto di segreti svelati e colpi di scena!

I modificatori mnemonici non sono una mia invenzione. La DATS li usa davvero, in Digimon Savers, per non far circolare la notizia dell'esistenza dei Digimon. In pratica, essi cancellano dalla mente delle persone ogni ricordo collegato ai Digimon. Comodi, non vi sembra?

A proposito, questa è la prima fanfiction della mia saga in cui i personaggi useranno, di quando in quando, delle parole volgari. Non che mi piaccia usarle, ma nell'anime Masaru parla così, in maniera slang e piuttosto sboccata... usarle è un pò una necessità per mantenermi fedele al personaggio!

Oh, un'ultima notizia bomba: pare che la serie di Digimon Savers stia per essere tradotta in inglese negli Stati Uniti d'America, con il nome di 'Digimon Data SQuad'! Sapete cosa significa questo? Esatto, che forse ci sarà la possibilità di vederla anche in Italia! WOW! Non ne siete entusiasti? Una delle migliori serie di Digimon mai viste... sui nostri schermi tv! Purtroppo, questo significa anche che sarà tagliata e censurata, visto che è più adulta delle altre serie...

Comunque, per questo capitolo è tutto! Restate in attesa del prossimo chappy di 'Invasion', sul quale inizierò a lavorare già domani sera! Grazie, ragazzi, arrivederci!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 4
*** Una strana sistemazione ***


Record of Digital Wars-04

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati! E per l'ennesima volta, vi do il benvenuto ad un nuovo capitolo della mia lunga ed ambiziosa saga di Digimon! Ora, il mio lavoro all'università si è fatto più intenso, e sono reduce da una settimana lunga e piuttosto difficile... ma non importa! Ho sempre le mie fanfiction per scaricarmi e rilassarmi quando la giornata è finita! Oltre a quelle di Digimon, sto andando avanti con Sonic X e MegaMan NT Warriors... e spero di riuscire presto a continuare con la mia storia di Super Robot Taisen!

Allora, nello scorso capitolo abbiamo assistito al ritorno del primo dei Digi-Spirit, e alla prima battaglia di Masaru e Agumon. Per il momento, i nostri sono riusciti a respingere l'attacco dei Digimon invasori... ma potrà durare? E poi, ci sono altri misteri da svelare... chi è quel bambino di nome Ikuto che abbiamo visto alla fine del capitolo precedente? Chi è quel Mercurimon di cui ha parlato? E chi sta dietro il piano di invasione del Mondo Reale? Tutti interrogativi per i quali ci vorrà un pò di tempo...

Oh, a proposito, c'è una cosa che mi sono dimenticato di dirvi nelle note alla fine del capitolo 3: è possibile - anzi probabile - che qualcuno abbia fatto confusione tra Mercurimon e Mercurymon... anche perchè l'unica differenza tra i due nomi è una 'y' piuttosto che una 'i'... Comunque, chiarisco subito che questi due nomi non si riferiscono allo stesso Digimon: Mercurymon (con la 'y') è il Leggendario Guerriero del Metallo, che comandava i Guerrieri corrotti ai tempi di Kerpymon, mentre Mercurimon... è un altro Digimon che avrete modo di conoscere più avanti...

Come sempre, rispondo alle recensioni che mi avete lasciato... e wow, sono tantine! Bene, più sono, più mi piace rispondere!

 

KillKenny: Come sempre, KK è il primo a lasciarmi un commento... ti ringrazio dei complimenti, e mi fa piacere che tu abbi trovato buone le scene di combattimento! Non le trovo sempre facilissime... Per il resto, beh, visto che nell'anime Masaru parlava in maniera un pò volgare... la mia scelta è stata dettata dalla necessità di restare in-character. Presto avrai modo di conoscere meglio i nuovi personaggi, e conoscerne altri ancora!

Kari 89: E' sempre un piacere sentirti! Come ho detto, non sempre mi riesce facile descrivere le scene d'azione, quindi sentirmi dire che mi sono venute bene mi fa molto piacere! Cockatorimon e Sethmon sono stati soltanto i primi sintomi del male che si sta risvegliando a DigiWorld... ma ci vorrà ancora un pò prima di vederlo in faccia!

TopoMouse: Hehehehee... sì, sono d'accordo, Yoshino non avrà vita facile a stare dietro a quei due! Per i Digi-Spirit, ti posso solo dire che questo capitolo chiarirà un pò di cose. Il vecchietto, una versione locale di Gennai? Ti sei avvicinato abbastanza...

Driger: E bentornata anche a te! Beh, devo dire che Masaru, almeno per me, è abbastanza facile da mantenere in-character. Sarà che il personaggio mi piace, ho sempre avuto una certa predilezione per i protagonisti impulsivi e non troppo intelligenti che non perdono tempo in tanti giri di parole... ^_^

Il capitolo 4 è qui... e mi chiedo fino a dove arriverò prima che Digimon Savers arrivi in Italia!

Vivi: Ehm... uso l'abbreviativo che mi hai indicato nella tua e-mail, visto che il tuo nick è un pò lunghetto... Anche tu segui Savers, eh? Bellissima serie! Sai, anche per me Frontier è la serie preferita... sarà la trama non troppo convoluta, sarà che trovavo simpatici i personaggi - anche se all'inizio Kouji non mi era simpatico... -, sarà perchè trovavo la Spirit Evolution un concetto nuovo ed originale... Gli altri Leggendari Guerrieri torneranno presto in scena, non preoccuparti!

Okay, ragazzi, si ricomincia! Buona lettura!

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Capitolo 4 - Una strana sistemazione

 

Ore 18:00, quartiere di Shibuya...

"Aaaah... fantastico, capo! Era tutto buonissimo!" esclamò Agumon, sollevando la testa dal quarto pacchetto di patatine che aveva svuotato nella sua bocca senza fondo! Attorno a lui era sparso ciò che rimaneva di numerose merendine, snack e amenità commestibili varie, e il pavimento della camera di Masaru - con grande scorno del proprietario - era letteralmente tappezzato di briciole e cartacce!

Era una fine pomeriggio come tante altre in casa Daimon, una piccola abitazione alla periferia del quartiere di Shibuya... beh, ovviamente si doveva escludere il vorace Digimon simile ad un piccolo tirannosauro che, dopo essere apparso di fronte a Masaru durante la sua annoiata camminata al parco, lo aveva sfidato in combattimento, lo aveva messo nei guai con una specie di organizzazione di polizia e quella agente dai capelli rossi, era evoluto in un dinosauro ancora più grande e più forte, e aveva trasformato in un Digi-Tama un galletto troppo cresciuto che era saltato fuori da una specie di Stargate nel bel mezzo di Shibuya!

Okay, forse quella fine pomeriggio non era poi tanto simile alle altre... e Masaru si trovava a dover gestire una situazione decisamente imprevista! Seduto sul suo letto, un gomito appoggiato su un ginocchio e la testa sorretta dalla mano corrispondente, il ragazzo faceva svogliatamente passare il suo sguardo dal suo amico digitale al suo Digivice-Ic appena acquisito, e rifletteva sull'inusuale condizione in cui si era trovto tutt'a un tratto...

"Eh. E meno male che quella tipa aveva detto che i Digimon non mangiano cibo terrestre..." commentò Masaru, seduto sul suo letto con aria leggermente infastidita, mentre davanti a lui Agumon finiva di spazzolare il resto delle merendine. "Bella roba. Questo qui è un aspirapolvere... beh, se non altro ho risolto il problema del cibo, ma ora se ne presenta un altro... Hey, Agumon, senti, c'è una cosa di cui ti debbo per forza parlare."

Il Digimon dalle squame arancioni sollevò lo sguardo dal sacchetto di patatine ormai esaurito, che venne gettato sulla moquette senza tanti complimenti e gettò in giro un altro pò di briciole, che si andarono ad aggiungere a quelle già sparse in giro. "Sì, capo? Dimmi, sono tutto orecchie!" esclamò.

Masaru, approvando tra sè che il Digimon non avesse intenzione di dargli problemi, assunse il suo tono più autoritario e cominciò il suo discorso. "Allora, Agumon, visto che sono il tuo capo, devi ascoltare con attenzione quello che sto per dirti: ci sono un pò di regole da chiarire!" iniziò. "Prima di tutto, devi sapere che..."

Il suo discorso, prima ancora di poter iniziare, venne interrotto dal suono della porta di casa che si apriva, e da una ben conosciuta voce femminile dal tono pacato che tuttvia, in quel momento, era proprio l'ultima cosa che Masaru avrebbe voluto sentire!

"Yuhuuu! Masaru, Chika-chaaaan! Sono tornata, ci siete?" esclamò la voce della donna appena entrata. Per l'improvviso allarme, Masaru quasi si morse la lingua e scattò in piedi come se lo avessero punto con un ago!

"ARGH! Questo non ci voleva!" esclamò il ragazzo, facendo una buffa smorfia di disappunto. "Agumon, presto! Devi nasconderti da qualche parte... Diavolo, e dove? Non c'è un dannato posto in cui nascondere un Digimon, qua in giro?". Mentre Agumon lo guardava sbattendo gli occhi, senza capire come mai il suo 'aniki' fosse partito come un razzo, Masaru adocchiò un armadio per i vestiti che si trovava ai piedi del suo letto. Senza neanche dare una risposta, il giovane street fighter aprì lo sportello... e vene quasi travolto da una valanga di vestiti sporchi rimasti lì chissà da quanto, che avevano impregnato il guardaroba del loro poco simpatico odore! Senza fermarsi a pensare tanto a certe questioni di igiene, Masaru prese Agumon per la collottola, lo sollevò di peso e cercò di infilarlo senza tanti complimenti nell'armadio!

"GAH!" esclamò il piccolo dinosauro, e si dibattè per qualche istante per la sorpresa, spingendo nela direzione opposta a quella in cui Masaru lo stava infilando. "Capo, ma che stai facendo? Ugh... perchè mi infili... argh... là dentro?"

Il ragazzo strinse i denti e spinse ancora più forte, cercando di far stare nel guardaroba l'ingombrante Digimon mangione... era una sua impressione, o Agumon si era fatto più pesante negli ultimi cinque minuti? Con tutto quello che si era ficcato nello stomaco...

"E nasconditi, Agumon! Ugh... Mia mamma e mia sorella non devono vederti qui!" esclamò il ragazzo esasperato, riuscendo finalmente a far stare il suo amico digitale in quello scomodo posticino. Prima che Agumon potesse fare un altro tentativo di liberarsi, Masaru riuscì a chiuderlo dentro, proprio quando sua madre iniziava a salire rapidamente le scale, allarmata dal rumore.

"Masaru! Masaru, che succede? Sento degli strani rumori..."

Il ragazzo fece appena in tempo a mettersi con le spalle all'armadio prima che la madre aprisse la porta di camera sua, con ancora in mano le borse della spesa, e vi guardasse dentro preoccupata. La prima cosa che si trovò davanti fu il figlio maggiore, piazzato strategicamente davanti all'armadio della sua camera con le mani nascoste dietro la schiena e un inusuale sorrisino commerciale dipinto sul volto...

"Ah... ehm... Heheheheee! Ciao, mamma! Bentornata!" la salutò Masaru, facendo la sua migliore faccia da innocentino. "Sono... ehm... sono appena rientrato anch'io, guarda caso! Va... va tutto bene?"

La signora Sayuri Daimon si guardò in giro, stupita. Quell'atteggiamento non era proprio tipico di Masaru... perchè se ne stava lì davanti all'armadio come se volesse proteggere una specie di segreto di stato? E che cos'era quello strano sorrisetto... tipico di qualcuno che voleva nascondere qualcosa? C'era qualcosa che non andava...

"Masaru... sei sicuro che vada tutto bene? Mi sembrava... di sentire degli strani suoni provenire dalla tua camera..." rispose la signora Daimon. Era una donna che si stava avvicinando ai quarant'anni, ma aveva ancora un aspetto decisamente giovanile, con un viso dolce e innocente dai grandi occhi blu, incorniciato da lunghi capelli castano-rossicci di una tinta un pò più chiara rispetto a quelli del figlio. Indossava un vestito viola chiaro a maniche corte con una gonna bianca che le arriva appena sotto le ginocchia, e pantofole da casa bianche.

Masaru si guardò goffamente attorno, come se volesse assicurarsi che tutto fosse in ordine. "Beh... sì, tutto bene, perchè me lo chiedi? Qui... qui è tutto perfetto! Nulla di strano, davvero!" esclamò il ragazzo... per poi accorgersi della non indifferente pila di scarti di merendine che si era accumulata sul pavimento! Accidenti, di quella non era possibile non accorgersi...

Infatti, Sayuri guardò a sua volta gli scarti, e storse il naso contrariata. "E come mai c'è tutta quella roba per terra? Masaru, te lo dico sempre che dovresti tenerla pulita, la tua camera..." disse con un leggero tono di rimprovero. Masaru strinse i denti e si mise una mano dietro la nuca, emettendo un'altra risatina nervosa.

"Ehm... heheheee... sì, in effetti hai ragione... è un pò di tempo che non lo faccio... ma adesso ci penso io a ripulire tutto! Sul serio!" rispose, sperando che sua madre decidesse di lasciar cadere il resto del rimprovero... Agumon continuava a battere con gli artigli sulla porta dell'armadio, implorando di essere lasciato uscire. In risposta, Masaru fece ulteriore pressione sull'armadio per tenere buono il Digimon... proprio mentre Sayuri gli si avvicinava con sguardo indagatore!

"Hmmm..." mormorò Sayuri, mentre squadrava l'espressione sospetta del figlio. "Davvero non stai nascondendo nulla, là dietro? Sicuri, sicuri?"

Masaru indietreggiò ancora un pò... quello che poteva, visto che ormai aveva le spalle appiccicate alle porte del suo armadio... e fece un'altra risatina. "Ehm... hehee... ma... ma certo, mamma, puoi stare tranquilla! Non... non sto tramando niente!" esclamò. Il ragazzo incrociò mentalmente le dita mentre la madre continuava a guardarlo, quasi volesse fargli una scansione a raggi X... e infine, con suo grande sollievo, Sayuri alzò le spalle e gli rivolse un sorriso dolce ed innocente che ben poco aveva a che spartire con l'espressione indagatrice di poco prima!

"Okay, tesoro, se lo dici tu che va tutto bene..." rispose Sayuri, per poi dirigersi verso la porta con i sacchi della spesa ben stretti tra le mani. Prima di andarsene, fece un occhiolino a Masaru e indicò le cartacce sul pavimento con un cenno della testa. "Però non credere che questo ti esima dal fare i tuoi lavoretti! Ora prendi su tutti quegli scarti, okay? Meglio che tu lo faccia adesso, così poi non te lo dimentichi!"

"Stai... stai tranquilla, mamma!" rispose prontamente Masaru, provando un gran senso di sollevazione per lo scampato pericolo. Per fortuna, Agumon picchiava troppo piano perchè lei fosse riuscita a sentire i colpi... "Adesso... hehee... adesso ci penso io! Tu... vai pure a mettere giù la spesa, che qui mettiamo a posto noi... ehm, volevo dire, metto a posto io!"

"Va bene..." concluse Sayuri, e finalmente uscì dalla camera per andare in cucina, facendo tirare un sospiro di sollievo a Masaru. Il ragazzo si spostò dalla sua posizione... e le ante dell'armadio davanti al quale si trovava si spalancarono di colpo, facendo cadere Agumon sul pavimento! Il piccolo dinosauro sbattè il suo grosso naso sulla moquette, e si rialzò lamentandosi e massaggiando il punto dolorante!

"Ahioooo..." mormorò Agumon, mentre rialzava lo sguardo verso il suo partner umano. "Ma capo, scusa, perchè mi hai fatto entrare là dentro? Era tutto buio, e c'era un odore tremendo... insomma, si può sapere che ho fatto di male?"

Reprimendo un leggero moto di irritazione a sentire quell'apprezzamento poco lusinghiero - per quanto involontario - sulla sua igiene personale, Masaru sospirò e riprese il discorso interrotto poco prima. "Allora, mio caro Agumon, come stavo dicendo prima di questa interruzione... devi sapere che qui, nel Mondo Reale, i Digimon non sappiamo nemmeno cosa sono!" disse severamente. "Quindi, se qualcuno a parte me ti vedesse, si scatenerebbe un putiferio, e verrebbero altri sbirri a portarti via! E questo non lo vogliamo nè tu nè io, dico bene?"

Agumon annuì obbediente. "Certo... certo che no, capo! Non vorrei mai tornare là proprio adesso!"

"Appunto..." riprese Masaru. "Quindi ricordati, che da questo momento in poi, non devi mai farti vedere da..."

"Fratellino Masaru! Che succede?"

Una vocetta femminile interruppe all'improvviso il discorso del ragazzo, che fece un salto in aria per la sorpresa quando la porta di camera sua si aprì di nuovo... e ne entrò, senza nulla sospettare, una graziosa bambina di circa dieci anni dai vispi occhioni castani e capelli rossicci un pò lunghi, tenuti legati in due buffe codine ai lati della nuca! Indossava un vestitino rosa a maniche corte con una corta gonna azzurra, e un paio di ciabattine, e sul viso aveva un'espressione molto incuriosita... che, Masaru sapeva bene, in quella situazione avrebbe voluto dire guai seri sia per lui che per Agumon!

"Fratellino, ho sentito che parlottavi con qualcuno, che cosa... sta... ugh... e... questo... qui... chi..." iniziò Chika davanti allo sguardo sbalordito sia del fratello maggiore che di Agumon! Il piccolo dinosauro si voltò lentamente, e incrociò gli occhi spalancati della bambina, restando poi là impappinato a guardarla in faccia senza sapere cosa dire o cosa fare, mentre appena dietro Masaru era impegnato a parlare una strana lingua che aveva appena inventato!

Ancora per qualche istante, Chika ed Agumon restarono là a guardarsi increduli, con le mascelle che gli cascavano per lo stupore...

...poi, contemporaneamente, gettarono indietro la testa e fecero quello che avrebbe fatto chiunque altro al loro posto!

"KYAAAAAAAAAAAAAH!"

"AAAAAAAAARGH!"

Le due urla combinate fecero quasi tremare i muri di casa Daimon e giunsero come missili alle orecchie di Sayuri, che fece un salto per la paura e, mollate là le borse della spesa, corse verso la camera del figlio maggiore per vedere cosa fosse successo!

"Masaru! Chika-chan!" esclamò con apprensione, facendo per entrare. "Mamma mia, ma che cosa sta..."

"MAMMAAAAAAA!" strillò Chika, correndo fuori dalla stanza del fratello maggiore e fiondandosi come un razzo dietro la signora Daimon proprio mentre questa si accingeva ad entrare. La bambina si aggrappò alla gonna della madre e indicò l'interno della stanza, verso Agumon, con espressione incredula e sconvolta! "Mamma! Gu... gu... guarda là! Qu... quello... è un d-dino... M-Masaru si... si è portato qua un..."

Sayuri sbattè gli occhi un paio di volte, stupefatta... poi alzò lo sguardo verso il figlio maggiore, che se ne stava là come pietrificato...

...e vide anche lei Agumon, che cercava inutilmente di nascondersi dietro il suo 'capo'!

Gli occhi di Sayuri si spalancarono ulteriormente, e per qualche istante anche lei rimase là senza parole... anche se la sua espressione rimase comunque molto più calma di quella di Chika. Incredula, Sayuri si avvicinò guardinga al piccolo dinosauro, che continuava a restare appiccicato alla gamba dei pantaloni di Masaru e a guardare con timore la giovane donna. Il tutto, mentre Masaru restava fermo sul posto come impalato, e sudava come in una sauna!

"Ah... ehm... ecco..." iniziò finalmente a dire il giovane street fighter. "Beh... vedete... posso... spiegarvi tutto con comodo... ehm... non... non è come pensate voi..."

Tuttavia, Sayuri e Chika erano troppo concentrate sul cucciolo di dinosauro per prestare attenzione alle parole di Masaru. La giovane madre si inginocchiò vicino al Digimon ed estese un braccio verso il suo grosso naso, toccandone la punta con l'indice e il medio. Agumon fu tentato per un istante di ritrarsi... ma dopo un istante, sembrò tranquillizzarsi, vedendo lo sguardo dolce della giovane donna, che iniziò a guardarlo da una parte e dall'altra come se gli stesse facendo un esame. Lentamente, anche Chika, vedendo che quello strano essere non sembrava avere intenzioni ostili, superò la sua titubanza iniziale e iniziò a squadrare Agumon dalla testa ai piedi... e a breve, anche Agumon si staccò dalla gamba del sorpreso Masaru e cominciò ad avvicinarsi alla signora Daimon e alla figlia minore...

"Ehm... mamma? Chika? Tutto... tutto okay?" chiese con esitazione Masaru.

Finalmente, quando il ragazzo cominciava a sospettare che la madre e la sorella non si sarebbero più svegliate dallo stupore, Sayuri si rialzò di scatto e congiunse le mani, la sorpresa sul suo volto sostituita da un'espressione di felicità e beatitudine!

"Ma... ma sei carinissimo, lo sai?" esclamò Sayuri, mentre Chika continuava ad esaminare guardinga il simpatico dinosauro. "Che cosa sei, piccolo? Sei un extraterrestre... o magari un sopravvissuto dell'era glaciale? Masaru, tesoro, dove hai trovato un amico così straordinario?"

"In effetti, sembra venuto direttamente dall'età della pietra... e, a modo suo, è anche carino..." commentò la ragazzina più piccola. "Fratellino Masaru, dov'è che l'hai trovato?"

Masaru ridacchiò nervosamente ancora una volta, mentre cercava di pensare ad una risposta convincente da dare... cavolo, quella era una situazione che non aveva previsto... o almeno, non così presto! E adesso, cosa doveva dire? Che gli era sbucato davanti all'improvviso e lo aveva sfidato ad uno street fight? Che poi, assieme, avevano sconfitto un gallo gigantesco e lo avevano trasformato in un uovo? Per sua fortuna - o sfortuna, a seconda dei punti di vista - Agumon lo trasse fuori dall'imbarazzo, rispondendo per lui alla domanda della madre.

"Ehm... a dire la verità non sono nè un extra... qualcosa... nè un... come avete detto? Sopravvissuto all'età della roccia..." rispose, pur con ancora un pò di diffidenza. "Io... mi chiamo Agumon! Provengo da DigiWorld, e sono un Digimon!"

Masaru vide l'espressione felice della madre incupirsi leggermente al suono di quella parola... ma durò per un periodo di tempo così breve, prima che Sayuri tornasse a sorridere, che il ragazzo pensò che fosse soltanto un'impressione...

Chika si mise le mani sulle ginocchia e inclinò la testa da un lato come un passerotto curioso. "Un Digimon? E che cosa sono, non ne ho mai sentito parlare..."

Prima che Agumon o Masaru potessero rispondere, la discussione venne interrotta dal vivace squillo del campanello di casa, che attirò l'attenzione della famigliola e del loro insolito nuovo acquisto. Per qualche motivo, il ragazzo ebbe uno strano presentimento riguardo la situazione, e dopo essersi scusato, dicendo che avrebbe spiegato lui, per filo e per segno, cosa fosse un Digimon e come mai gli fosse capitato per le mani, corse ad aprire...

"Uff... e adesso chi è che rompe? Proprio in un momento così delicato..." mormorò tra sè con evidente fastidio, prima di spalancare la porta di casa con un unico gesto... e farsi cascare la mascella alla vista di chi aveva suonato!

"Buonasera. Spero di non disturbare." disse la voce della ragazza dai capelli rossi a caschetto che si era presentata davanti alla porta di casa! Yoshino, ora vestita di una maglietta rosa senza maniche, pantaloni leggeri azzurri che le arrivavano a metà polpaccio, legati in vita da una cinturina rossa, e scarpe a stivaletto bianche con le suole e i lacci rossi, aveva seguito Masaru ed Agumon fino a casa loro, con estremo scorno del ragazzo! Prima che Masaru avesse il tempo di rispondere, comunque, anche Sayuri e Chika arrivarono a dare il benvenuto alla giovane agente della DATS.

"Oh, che giornata di sorprese, oggi." commentò la giovane madre, arrivando alla porta di casa ed osservando stupita la nuova arrivata. "Masaru, conosci questa signorina?"

Masaru strinse i denti, imbarazzato dalla situazione... poi si schiarì la gola e cercò di chiarire la situazione, che si stava facendo sempre più contorta ad ogni istante che passava. "Ehm... come stavo dicendo, mamma..." spiegò il ragazzo. "Ehm... tutto si ricollega ad oggi, quando ho incontrato Agumon... ehm... com'è che posso spiegare, è un pò complicato..."

"Accidenti, ci voleva proprio... un imprevisto dopo l'altro, oggi, altro che sorprese!" pensò rabbiosamente.

Yoshino si rivolse alla signora Daimon, riprendendo il suo classico tono formale. "Lei è la signora Daimon Sayuri, immagino..." disse, e quando la giovane donna rispose con un cenno affermativo, fece un elegante inchino di presentazioni. "In tal caso... onorata di conoscerla! Il mio nome è Yoshino Fujieda, e faccio parte della DATS. La mia organizzazione si occupa del monitoraggio e del controllo di creature chiamate Digimon... e le posso spiegare tutto su quella creatura che vostro figlio ha portato in casa."

La signora Daimon guardò perplessa Agumon, che era rimasto dietro allo stralunato Masaru in una sorta di posizione di guardia... poi aprì la porta alla giovane agente e le fece cenno di entrare. "Oh... ehm... beh, in questo caso... entra pure, cara!" le rispose, tornando a sfoderare quel sorriso gentile che ormai era diventato il suo marchio di fabbrica. "Prego, fai pure come se fossi a casa tua!"

Yoshino cercò di schermirsi. "Non vorrei essere di troppo, signora Daimon. Le posso spiegare tutto restando qui, sulla porta..."

"Ma in casa si discute meglio, no? Su, non fare complimenti... anzi, guardava, visto che ormai mi stavo mettendo a preparare la cena, perchè non ti unisci a noi?" rispose gentilmente Sayuri.

Masaru strinse i denti e sobbalzò per il disappunto al sentire l'invito della madre. "C-Come... come sarebbe a dire, mamma? Vorresti... vorresti davvero invitare a cena questa tipa?" esclamò incredulo.

"Perchè no?" rispose Sayuri, serafica come sempre. "Si è disturbata a venire fin qui soltanto per spiegarci da dove viene il tuo amico Agumon... quindi il minimo che possiamo fare per lei è ringraziarla così, non trovi?"

"Ma..." cercò di protestare Masaru, prima di scuotere la testa e rinunciare a difendere la sua posizione. "Sigh... okay, mi arrendo... ma a condizione che non cerchi di portare via Agumon, ci siamo spiegati?"

"Di questo non dovrai preoccuparti, Masaru Daimon-kun... Ho i miei nuovi ordini, e non comprendono riportare il tuo Agumon nel Mondo Digitale..." rispose la diretta interessata, facendo tirare un sospiro di sollievo al piccolo Digimon. Masaru, tuttavia, rimase poco convinto, ed osservò la giovane agente con cipiglio minaccioso mentre questa tornava a rispondere a sua madre. "Beh... se proprio insiste, signora Daimon, e se non do troppo disturbo, sarò lieta di accettare..."

"Prego, accomodati!" Sayuri le reiterò l'invito spalancandole la porta e facendole cenno di entrare. "E raccontaci un pò dove quello scapestrato di mio figlio ha trovato un amico così strano..."

Gli occhi di Masaru si spalancarono fino a raggiungere le dimensioni di piattini da tè. "Heeeeh? C-come sarebbe a dire scapestrato?"

"E' la verità, fratellino Masaru, e non cercare di negarlo..." gli rispose Chika, con aria quasi annoiata.

"Capo, scusa, che vuol dire scapestrato?" chiese Agumon.

Masaru Daimon strinse i denti e sospirò dolorosamente. Aveva appena conosciuto Agumon, e già la situazione si faceva appiccicosa...

 

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"Ti... ti ringrazio molto, Shibayama-kun, per avermi accompagnato fino a casa..." ringraziò Kaoru con un breve inchino quando lei e il suo compagno di classe furono giunti davanti alla porta di casa Umino, una casa a due piani come tante nei pressi del quartiere di Shibuya. "E ti ringrazio molto anche per avermi aiutato con quegli esercizi!"

"Beh... di niente, è stato un piacere!" rispose il ragazzone con gli occhiali, nascondendo come meglio poteva quel leggero nervosismo che sentiva fin da quando aveva ricevuto il messaggio di Kouji, poco tempo prima. "A-allora... ehm... ci vediamo lunedì a scuola, okay? Ti auguro un buon fine settimana!"

"Grazie... anche a te..." rispose lei, non mancando di notare quel pò di tremore nella voce di Junpei, ma ritenendo che non fosse giusto andare a ficcare il naso nelle faccende altrui. "Buon fine settimana, Shibayama-kun!"

Junpei le rivolse uno dei suoi classici sorrisoni mentre iniziava ad allontanarsi, e agitò una mano paffuta verso di lei come gesto di saluto. "Ci vediamo, Umino-san! E se hai ancora problemi con la geometria, ricordati che puoi sempre chiedere a me!"

Kaoru, una volta tanto, ridacchiò con una mano davanti alla bocca. "Hehe... va bene, me ne ricorderò! Ciao!" esclamò, restando poi a guardare mentre il gentile ragazzo dal fisico non troppo felice si allontanava all'orizzonte, mandandole di tanto in tanto ancora qualche cenno con la mano. Quando, dopo una decina di secondi, Junpei si fu dileguato definitivamente, Kaoru sospirò e frugò nella sua cartella per estrarne le chiavi di casa, andò alla porta di casa e la aprì.

"Buonasera, mamma... buonasera, papà... sono tornata." Kaoru chiamò i suoi genitori mentre si toglieva le scarpe ed entrava, accolta da qualche rumore proveniente dalla cucina, e dalle voci delle televisione accesa. Si trattava di una casetta senza tante pretese, con un soggiorno di discrete dimensioni e una cucina attigua, verso la quale la ragazzina dai capelli azzurrini si diresse, con un'espressione che si poteva definire persino un pò intimorita. Vide suo padre, il signor Teruo Umino, un signore sui quarantacinque anni, dal volto un pò rugoso e dall'espressione tranquilla e al tempo stesso un pò malinconica, ancora vestito con la camicia azzurra e i pantaloni marroni lunghi che portava al suo posto di lavoro, come segretario di un'azienda per la produzione di etichettatrici a radiofrequenza. Appariva visibilmente stanco, mentre si destreggiava tra i fornelli per preparare qualcosa per la cena, ed era talmente concentrato che sembrava non essersi accorto dell'arrivo della figlia. Ma soprattutto, Kaoru notò, sua madre non era ancora rientrata...

Finalmente, alzando la testa dai fornelli e voltandosi verso la porta d'ingresso, il signor Umino notò la figlia che stava arrivando, e immediatamente, con un breve sorriso ad illuminare il suo volto ansioso, andò ad accoglierla con un tenero abbraccio, che Kaoru ricambiò con affetto. Da quei semplici, e al tempo stesso profondi gesti si poteva facilmente capire che il legame tra la ragazzina e il padre era molto saldo... ma c'era anche un pò di tristezza in quell'abbraccio.

"Kaoru-chan!" disse Teruo, con una voce un pò flebile che dava anch'essa l'idea di un uomo mite... forse anche troppo mite. "Finalmente sei tornata... mi dispiace, tesoro, ma la mamma ha chiamato ancora una volta e ha detto che anche stasera si ferma fuori... il professor Kurata ha ancora bisogno del suo aiuto per delle ricerche..."

"Sì, capisco... quindi anche stasera mangiamo da soli..." rispose lei, alzando un pò la testa dall'abbraccio del padre e guardandolo con espressione un pò malinconica. Sentì un lieve dolore al cuore quando il signor Umino annuì... era già da fin troppo tempo che la madre di Kaoru, la signora Chiharu Umino, assistente universitaria di qualche anno più giovane del marito, era impegnata con un lavoro straordinario che a volte la teneva occupata anche la sera... un professore della facoltà in cui la signora Umino lavorava, tale professor Akihiro Kurata, di cui Chiharu era stata anche allieva, aveva richiesto la sua assistenza per un progetto di sviluppo di intelligenza artificiale, o almeno così le era stato detto... e la signora Umino aveva accettato di buon grado, visto che si trattava, a quanto pareva, di qualcosa di molto importante. Con questa scusa, restava spesso via tutto il giorno, e non era inusuale che Kaoru la vedesse soltanto la mattina, quando si alzava per andare a scuola. Come se non bastasse, i rapporti con lei si erano un pò incrinati di recente... anche quelle rare volte che la vedeva, Kaoru capiva che sua madre era stressata e ansiosa, e a malapena riusciva a fare un pò di conversazione con lei...

Cercando di tirare un pò su di morale la figlia, il signor Umino le diede una pacchetta amichevole sulla spalla. "Sì, figliola, capisco quello che provi. E anche a me dispiace che debbano andare così, le cose... ma vedrai che non durerà a lungo!" le disse. "Quando questo progetto sarà completato, vedrai che le cose torneranno ad essere come prima! Ora forza, mettiamo su un pò di tavola e cominciamo a mangiare. E quando la mamma tornerà a casa, le faremo trovare qualcosa di pronto, sei d'accordo?"

La ragazzina dai capelli del colore del mare annuì, e un sorriso allegro le apparve sul volto, cancellando un pò di quella tristezza che lei si portava dietro.

"D'accordo, papà! Sono sicuro che la mamma apprezzerà il pensiero..." rispose, per poi rimboccarsi le maniche e mettersi all'opera.

 

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"Ma ditemi... io come ci sono finito, in 'sto casino?" borbottò Masaru, seduto con aria stanca alla tavola della cucina di casa sua, a fianco di due ospiti imprevisti...

Alla sua immediata destra, Agumon stava facendo sparire quantità industriali di uova fritte nella sua insaziabile bocca, con un'espressione beata dipinta sul volto... e a destra ancora, all'altro lato della tavola, era seduta Yoshino, che stava mangiando dei bastoncini di kushikatsu, una pietanza composta da pezzi di carne di pollo mista a verdure impanati e fritti. Al contrario del suo vorace amico digitale, l'agente dai capelli rossi manteneva un contegno molto formale, anche se era evidente che apprezzava molto la cucina di casa Daimon.

E, sedute davanti a loro, c'erano Sayuri e Chika, che avevano ascoltato con crescente interesse il racconto fatto da Yoshino.

"Signora Daimon, le devo fare i miei complimenti per la cena. Questi sono i migliori kushikatsu che io abbia mai assaggiato!" commentò la ragazza dai capelli rossi, ricevendo in cambio un sorriso di gratitudine da parte della signora Daimon.

"Grazie, cara, sei davvero molto gentile... E così... Agu-chan sarebbe una creatura proveniente da un mondo fatto di dati, un Digimon?" chiese Sayuri, sempre con quell'espressione serena. "E lui e Masaru si sono incontrati al parco e si sono messi a fare a botte? Hehee, questo è tipico di Masaru..."

"Huh? Agu-chan?" chiese Masaru, esterrefatto da quel diminutivo.

"E' un nome carino!" protestò Chika, continuando ad osservare con fascino quasi trasognato il vorace Digimon che si abbuffava. Al che Masaru scosse la testa e decise di non parlarne più... di tutti gli avversari che aveva affrontato nella sua carriera di street fighter, sua madre e sua sorella erano senza dubbio le più temibili!

Agumon ingurgitò di colpo un'altra manciata di uova fritte, poi si massaggiò la pancia e rispose. "Sì... io e il mio capo abbiamo combattuto, e ci siamo anche divertiti molto! Lui è stato il primo a riconoscere il mio valore!" disse, con quella vocetta stridula e allegra che aveva l'effetto di risvegliare gli istinti materni di Sayuri.

Yoshino fece un cenno affermativo, poi continuò la spiegazione. "Sì, le cose stanno proprio così... noi della DATS reclutiamo persone dotate di una Digi-Soul, ovvero di un particolare tipo di energia che consente ai Digimon di evolvere e trasformarsi in forme più potenti, e assegniamo loro un Digimon che si offre volontario come loro partner; il tutto allo scopo di sorvegliare l'arrivo non autorizzato di Digimon nel Mondo Reale, fermare questi intrusi, e riportarli nel Mondo Digitale. Suo figlio, signora Daimon, è dotato di una Digi-Soul particolarmente potente, e già oggi mi ha aiutato a respingere un Digimon pericoloso... quindi, il nostro comandante, il capitano Rentaro Satsuma, ha pensato che sarebbe stato un buon acquisto per la nostra organizzazione. Inoltre, ho l'ulteriore compito di sorvegliare i movimenti di Agumon, dal momento che si tratta pur sempre di un Digimon emerso senza autorizzazione. Questo, ovviamente, a meno che suo figlio ed Agumon non decidano di unirsi alla nostra organizzazione..."

Questa volta, Masaru non potè più trattenersi, e si alzò di scatto dal suo posto sbattendo una mano sul tavolo. "Hey, rossa, mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro!" esclamò, facendo fare un salto ad Agumon ed attirando su di sè gli sguardi di Yoshino, Chika e Sayuri. "Ho già detto che non sono interessato ad unirmi alla vostra organizzazione, e questa è la mia ultima parola!"

Yoshino alzò le spalle, per niente turbata. "Come ho già detto in precedenza, non sei obbligato a farlo. Ma in questo caso, spero capirai che ho l'ordine di tenere d'occhio te e il tuo Agumon, ed assicurarmi che non causiate problemi. Se tutto dipendesse da me, sarei già tornata alle mie mansioni normali, ma non posso contravvenire agli ordini del capitano. Signora Daimon, mi rendo conto che la storia che le ho raccontato è un pò difficile da credere... ma le posso garantire che le cose stanno proprio così!"

Masaru, disarmato da quella risposta così semplice e razionale, strinse i denti con irritazione e si sedette di nuovo, borbottando qualcosa tra i denti... mentre Agumon, imperturbabile, terminava con gusto i suoi esercizi gastronomici!

In effetti, bisognava riconoscerlo, dopo una spiegazione del genere, una persona normale sarebbe rimasta incredula, o quanto meno scettica... insomma, chi poteva pensare che esistesse un mondo parallelo in cui vivevano creature fantasiose come quell'Agumon, e che il proprio figlio fosse diventato amico di una di esse dopo averci combattuto? Totalmente assurdo! Era da pazzi anche solo ipotizzarlo... e nonostante ciò la signora Daimon non sembrava minimamente turbata da quanto la ragazza dai capelli rossi le stava dicendo, e manteneva quel contegno dolce e affettuoso che metteva il figlio maggiore un pò in imbarazzo...

"Ho capito... è una storia molto interessante, Yoshino-san!" replicò. "E visto che il tuo compito è tenere d'occhio Agu-chan, noi faremo quanto possiamo per aiutarti! Anzi, visto che così puoi svolgere meglio il tuo lavoro... che ne dici, ti piacerebbe restare a dormire qui? Possiamo preparare un letto in più, e... voi cosa ne dite, ragazzi? Siete d'accordo?"

Chika si mise un indice sotto il mento e storse il naso, come se stesse riflettendo. "Hmm... mah, perchè no... Va bene, io non ho problemi, sempre che Masaru non tenti nulla di strano..."

Sia Masaru, che Agumon, che Yoshino spalancarono gli occhi. Avevano sentito quello che Sayuri aveva detto?

"Ehm..." iniziò la ragazza dai capelli rossi, decisamente imbarazzata. "Guardi, io... sono lusingata, ma non vorrei davvero essere di troppo! Già invitarmi a cena è stato enormemente gentile da parte vostra..."

"Ma ti pare, cara, per noi è un piacere! Masaru-chan, tu cosa ne pensi?" chiese la giovane madre all'esterrefatto figlio maggiore.

"A... Aspetta un momento, mamma... non dirai sul serio, vero...?"

 

(Due ore dopo)

 

"Sigh... diceva sul serio..." borbottò Masaru, disteso sul suo letto accanto ai futon che Sayuri aveva disposto per Agumon e (al lato opposto della sua camera) per Yoshino. Sulle prime, avere due ospiti in camera gli era sembrata semplicemente una delle idee un pò balzane della madre per essere gentile con il Digimon e l'agente della DATS... e anzi, nel caso di Agumon, il giovane street fighter era ben lieto di condividere, mentre per la ragazza... beh, non era del tutto d'accordo, ma Sayuri era semplicemente troppo dolce e gentile per poterle dire di no...

Il problema si era presentato subito dopo lo spegnimento delle luci, allorchè Yoshino e Agumon erano piombati nel mondo dei sogni... e si era scoperto che lei russava, e il Digimon parlava nel sonno!

"Hmmm... zzzzz... capo... non ce la faccio più a mangiare... sono pieno..." mormorò Agumon, mentre Yoshino riempiva l'aria con il caratteristico suono del suo respiro. Con un grugnito irritato, Masaru si rintanò la testa sotto le coperte, sperando in qualche modo di smorzare quell'irritante rumore...

"Ma cosa ho fatto per meritarmi questo?" brontolò.

 

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La mattinata del giorno dopo era cominciata come tante altre per la popolazione di Shibuya, e il quartiere aveva ripreso la sua solita, frenetica routine, tra giovani e meno giovani che si dirigevano al lavoro, gente che voleva passare la giornata libera a passeggio per negozi, o rintanata tra il verde del parco... e mezzi pubblici che andavano e venivano per le strade trafficate, stracolmi di gente. Proprio nel parco di Shibuya, vicino al luogo dove il giorno prima Masaru ed Agumon si erano incontrati in quella maniera rocambolesca, un gruppo di giovanissimi si era dato appuntamento per discutere di un problema molto importante... un problema che riguardava il ritorno in scena dei Digi-Spirits!

I primi a giungere sul posto dove l'appuntamento era stato fissato erano stati i due gemelli Kouji Minamoto e Kouichi Kimura. Vestiti leggeri per il caldo di quella giornata di inizio autunno, si erano seduti su una panchina all'ombra di un albero di gingko e si erano messi ad aspettare. In breve tempo, si erano presentati anche gli altri ex-detentori dei Digi-Spirits, tutti accolti con calore, e all'appello ne mancava ancora uno soltanto... proprio quello da cui erano partiti gli inviti!

"C'era da aspettarselo... Takuya-kun si fa sempre aspettare un pò, quando abbiamo un appuntamento..." commentò Kouji con un'alzata di spalle, mentre lui e gli altri ragazzi tenevano gli occhi sulla stradina di terra battuta che li aveva condotti al luogo del ritrovo. Attorno a loro, seduti su delle tovaglie distese sull'erba verde, o seduti sulle altre panchine, abbondavano le famigliole, i fidanzatini, o in ogni caso gli altri esempi di umanità che popolavano il famoso quartiere di Tokyo, e l'aria ancora mite risuonava del loro allegro vociare. Era con un pizzico di invidia che il gruppetto dei Leggendari Guerrieri osservava questo susseguirsi di scene di vita quotidiana... sapevano bene che il pericolo che quelle scene diventassero un malinconico ricordo del passato non era da escludere. Per il momento, soltanto Takuya aveva ricevuto di nuovo i Digi-Spirits, ma era quasi al di fuori di ogni dubbio che ben presto sarebbe toccato anche a loro... e chissà quale pericolo si stava profilando all'orizzonte per il Mondo Reale e per quello Digitale...

Il pensiero del mondo in cui avevano vissuto l'avventura più importante della loro vita (fino a quel momento...) fece tornare la loro mente a quei giorni intensi, fatti di battaglie, scoperte, cose nuove da imparare ogni giorno. Era stato un periodo molto speciale, senza dubbio... e in quei momenti, quando si ritrovavano tutti assieme, i ragazzi non potevano fare a meno di pensare a certi loro amici che erano rimasti là, in particolare a due il cui ricordo non aveva mai lasciato i loro cuori... i simpatici Bokomon e Neemon, i due imbranati Digimon che avevano fatto loro da guide.

"Chissà cosa sta succedendo a DigiWorld in questo momento... se hanno inviato di nuovo Agunimon a Takuya-san, vuol dire che qualcosa di brutto è successo." riflettè ad alta voce Tomoki, facendo vagare il suo sguardo verso le nuvole bianche che percorrevano il cielo azzurro lente e maestose. "Mi chiedo se Bokomon e Neemon stanno bene..."

"Non ti preoccupare, Tomoki-chan, loro due sono gente che se la sa cavare... almeno, Bokomon sì, poi per Neemon non posso garantire!" rispose Junpei con una mano dietro la nuca. L'affermazione strappò una breve risata ad Izumi, Tomoki e Kouichi, e anche il serioso Kouji abbozzò un sorriso. Certo, come dargli torto? Dei due buffi Digimon, era sempre stato Bokomon quello che più si sapeva muovere, e che conosceva sempre tutto di ogni posto che visitavano, anche grazie al suo onnipresente libro... mentre Neemon riusciva sempre a ficcarsi in qualche situazione spinosa, ridicola o imbarazzante, e a farsi tirare l'elastico dei pantaloni da Bokomon quando diceva qualcosa di stupido (cioè, spesso...)! Certo, erano un'accoppiata un pò strana, ma senza di loro, i ragazzi erano sicuri che il loro viaggio a DigiWorld sarebbe stato molto più noioso!

Izumi guardò a sua volta verso le nuvole, seguendo i loro movimenti con espressione un pò trasognata. In fondo, lei era la ex-detentrice degli Spirits del Vento, e vedere le nuvole che venivano trasportate nel cielo dalle correnti d'aria... la faceva sentire in qualche modo serena, soprattutto in vista della possibile crisi che stavano per affrontare. "Sì, Junpei-kun ha ragione... ma in ogni caso, mi chiedo in che stato sia DigiWorld. Ormai, sono passati tre anni da quando abbiamo battuto Lucemon, e da allora non abbiamo più avuto notizie di quello che è accaduto lì... nè di Patamon, Lopmon o Salamon... chissà in che stato è DigiWorld adesso..." commentò la ragazzina bionda, mentre con un elegante gesto della mano si scostava dal viso una ciocca dei suoi lunghi capelli del colore del grano maturo.

Kouichi aguzzò la vista e indicò un punto della stradina alla sua destra, dove era apparso di gran fretta un familiare volto dai capelli castani... che a giudicare dall'affanno doveva aver corso parecchio per arrivare fin lì! Inutile dire di chi si trattava...

"Beh, credo che a tutte queste domande dovremo trovare risposta noi. Intanto, il ritardatario è qui..." commentò l'ex-possessore degli Spirits delle Tenebre, mentre Takuya Kanbara, vestito della sua maglietta rossa a mezze maniche, dei suoi larghi calzoncini color cachi, e di un paio di leggere scarpe grigie dalla suola gialla su calzini bianchi, copriva di corsa l'ultimo tratto della distanza che lo separava dai suoi amici e si fermava a riprendere fiato con le mani appoggiate sulle ginocchia. In testa, portava il berrettino girato al contrario che aveva sempre indossato anche a DigiWorld, con tanto di occhialoni da pilota... in effetti, nonostante fossero passati gli anni e lui fosse maturato, dava ancora l'idea del tipo entusiasta, pieno di voglia di avventure e desideroso di fare nuove scoperte.

Il leader del gruppetto tirò il fiato un paio di volte per riempirsi i polmoni di aria, davanti agli sguardi un pò accigliati, un pò rassegnati di alcuni dei suoi amici... poi, non appena ebbe recuperato dalla corsa che aveva fatto, alzò la testa e salutò. "Uff... uff... ciao, ragazzi, scusate il ritardo... mia mamma mi ha trattenuto con certe sue raccomandazioni per la giornata, e ho cercato di venire il prima possibile..." ansimò Takuya. "Phew... diavolo, ho fatto una corsa..."

"Non importa, tanto noi teniamo sempre conto del fatto che tu arrivi sempre con un pò di ritardo..." ironizzò Kouji, ormai consapevole del fatto che il suo migliore amico non brillasse per puntualità. "Ad ogni modo, come puoi vedere, ci siamo tutti, quindi... bentrovato anche a te, Takuya!"

Takuya si scambiò un cinque con ciascuno di loro, saluto che ormai era diventato ufficiale nel loro gruppetto, prima di iniziare a parlare del problema per cui li aveva convocati. "Hehee... beh, scusate ancora se vi ho fatto aspettare, e buongiorno a tutti voi! Allora, immagino sappiate tutti del perchè ho voluto che ci incontrassimo con la massima urgenza..."

Qualche cenno affermativo, eseguito con espressioni cupe contrastanti con l'allegria di un attimo prima, accolsero la dichiarazione di Takuya. "Sì, abbiamo sentito tutto per telefono..." rispose serio il piccolo Tomoki. "Ieri sera, un Digimon di nome Sethmon è apparso nel bel mezzo di un cantiere edile, e ha cominciato a mandare tutto all'aria... finchè tu non hai ricevuto di nuovo Agunimon e non ti sei trasformato per fermarlo."

"In realtà, quando poi sono tornato a casa, ho dato una controllata al mio cellulare..." riprese Takuya, estraendo dalla tasca il piccolo strumento e mostrandolo ai suoi amici, che si radunarono tutt'attorno per osservare. "E ho scoperto che non ho ricevuto soltanto Agunimon, ma anche BurningGreymon! Entrambi i Digi-Spirit, sia lo Human che il Beast Spirit, ora sono tornati nel mio cellulare!"

A testimonianza delle parole del giovane leader, sullo schermo a cristalli liquidi del telefonino apparvero di sfuggita prima l'immagine ormai consueta di Agunimon... poi quella di un altro Digimon, più corpulento e dall'aspetto più animalesco, che i ragazzi riconobbero subito come BurningGreymon, il difficilmente controllabile Beast Spirit del Fuoco che aveva rischiato di far loro del male quando Takuya lo aveva usato per la prima volta... ma che poi si era rivelato determinante nella sconfitta di Gigasmon, il Beast Spirit della Terra.

Il primo a rispondere fu Junpei, che annuì lentamente dopo aver dato una buona occhiata all'immagine del Digimon drago sullo schermo del cellulare. "Hmmm... vediamo, vediamo... questo forse significa che potrai trasformarti anche in Aldamon, se ce ne fosse la necessità."

Kouichi storse il naso. "Sì... ma quello che ci chiediamo tutti è... come mai hai ricevuto di nuovo i tuoi Digi-Spirits?" chiese.

Takuya abbassò lo sguardo e fissò pensieroso lo schermo del suo cellulare, quasi stesse cercando una risposta negli occhi di Agunimon o di BurningGreymon. Poi, sospirò e scosse la testa, non trovando nulla da dire. "Questo proprio non lo so, e mi piacerebbe tanto saperlo." rispose infine, dopo averci riflettuto su qualche secondo. "La mia teoria è che in qualche modo Ophanimon abbia sentito che c'era una minaccia al nostro mondo, e mi ha inviato di nuovo i Digi-Spirits per farvi fronte."

"Sì, può essere, ma allora... perchè noi non abbiamo ancora ricevuto i nostri, di Digi-Spirits?" chiese una perplessa Izumi Orimoto. "Se davvero c'è questa minaccia, non ha senso che Ophanimon non ci abbia restituito i nostri..."

"Mi spiace, Izumi-san, ma non ho la più pallida idea del motivo... E' successo, punto e basta, così come quel bestione corazzato è apparso nel bel mezzo di Shibuya e ha iniziato a fare casino!" rispose il Guerrero del Fuoco con un'alzata di spalle. "Ma in ogni caso... quello che mi chiedo è come mai i giornali non ne abbiano ancora dato notizia... voglio dire, ero convinto che stamattina avrei visto i quotidiani titolare a tutta pagina che era apparso un mostro a Shibuya e invece... non ne hanno neppure fatto menzione! Come se all'improvviso tutti se ne fossero dimenticati! E sì che mi ero pure dimenticato il Digi-Tama di quel Sethmon nel cantiere!"

"Evidentemente, c'è qualcuno che ha interesse a nascondere al pubblico l'esistenza dei Digimon e del Mondo Digitale, e non posso dire che la cosa non mi trovi d'accordo. Sai la confusione che salterebbe fuori se si sapesse che creature provenienti da un'altra dimensione stanno attaccando la Terra, anche se non ho idea di come abbiano fatto a tenere segreta una notizia così eclatante." spiegò Kouichi. "Ad ogni modo, Takuya-san, tu hai ricevuto i tuoi Digi-Spirits, e quindi immagino che prima o poi toccherà anche a noi... per adesso, comunque, credo che non sia il caso di saltare a conclusioni affrettate. Aspettiamo di vedere cosa succede, se emerge qualche altro Digimon, e se ci torna in mano qualche altro Digi-Spirit, poi forse potremo farci un'idea più accurata della situazione, e magari fare anche un salto a DigiWorld..."

"Nella speranza che il binario di partenza dei Trailmon esista ancora..." concluse Junpei, riferendosi a quel piano sotterraneo della stazione di Shibuya dal quale era partito il Digimon treno che li aveva portati a DigiWorld.

All'affermazione di Junpei seguirono diversi secondi di silenzio, che i Digiprescelti stavano usando per riflettere sulla situazione in cui improvvisamente si erano ritrovati... inutile nasconderlo, tutti loro condividevano una certa ansia, e non sapevano cosa fare o come muoversi senza ulteriori indizi...

Alla fine, fu proprio Takuya, da inguaribile ottimista che era, a far loro accantonare le preoccupazioni, almeno per il momento. "Beh, per adesso non è che ci possiamo fare molto, non vi pare? Quindi non ha senso stare in agitazione... che dite, approfittiamo per passare la giornata assieme?"

"Heheheee... certo che tu non perdi mai la tua verve, vero, Takuya-kun? Ma è proprio per questo, in fondo, che sei il nostro leader!" chiese Izumi, inviando a Takuya uno dei suoi sorrisi radiosi che fecero salire un leggerissimo rossore al volto del Guerriero del Fuoco. Inutile nasconderlo, c'erano momenti in cui la bionda, frizzante Digiprescelta mezza-italiana riusciva ad innervosirlo e a togliergli le parole di bocca... e pensare che quando si erano conosciuti litigavano come cane e gatto, probabilmente anche per il fatto che come carattere erano simili... entrambi testardi allo stesso modo! Poi, col tempo, avevano sviluppato un certo rispetto reciproco ed erano diventati molto amici. Però, da qualche mese a questa parte, continuando a frequentarla, sentiva che quel legame stava diventando qualcosa di diverso... non riusciva esattamente a spiegarsi cosa, ma con l'arrivo dell'adolescenza qualcosa cominciava a cambiare...

Takuya diede un colpetto di tosse, per impedirsi di indugiare troppo su quella linea di pensiero. "Ehm... beh, che devo dire, io sono fatto così! Ma, ad ogni modo... allora, che mi dite? L'idea che ho proposto... vi convince?"

Gli altri ragazzi rifletterono un pò sulla proposta del loro leader. Era proprio tipico di Takuya, cercare di tirare su il morale di tutti anche quando la situazione pareva brutta... forse poteva sembrare un atteggiamento da incoscienti, e del resto non molti avrebbero pensato a passare una giornata con gli amici dopo aver visto un Digimon emergere nel bel mezzo di Shibuya. Ma era stato proprio con quel suo modo di fare che Takuya aveva motivato i suoi compagni durante il viaggio a DigiWorld, e con esso avevano superato ogni difficoltà...

E poi, bisognava ammetterlo, non erano in una condizione di pericolo così immediato da non potersi permettere nessuna distrazione, quindi...

Tomoki, che aveva sempre avuto una grande ammirazione per il suo 'fratellone' Takuya, fu il primo a dire di sì. "Hmmm... va bene, io ci sto! E voi, ragazzi?" chiese poi, rivolto ad Izumi, Junpei e ai due fratelli, che risposero con un cenno affermativo della testa.

"Perchè no, magari ci schiarirà un pò le idee!" rispose Kouichi con una strizzatina d'occhio al fratello gemello. "Anzi, Kouji, che ne diresti di... beh, tu sai cosa!"

"Sì, Kouichi, lo so benissimo..." rispose Kouji con un'ironica alzata di occhi al cielo, per poi rivolgersi al resto del gruppo. "Sentite, ragazzi, io oggi pomeriggio ho delle prove con la mia band. Proviamo una nuova canzone che ho scritto un mese fa..."

"Non ci avevi detto che scrivevi anche i testi delle tue canzoni, Kouji-kun!" disse Junpei, un pò sorpreso da quella rivelazione. "E... di che canzone si tratta?"

"Davvero? Bah, mi sarò scordato di dirvelo..." rispose l'ex-possessore degli Spirits della Luce. "Ad ogni modo... sì, alcune delle nostre canzoni le ho scritte io, anche con l'aiuto di mio fratello... e questa canzone che proviamo oggi si intitola 'Going! Going! My Soul!'. E' un pezzo a cui ho lavorato per parecchio tempo, e non nascondo che ci terrei a farvelo sentire. Vi va di passare in auditorium, oggi pomeriggio attorno alle tre?"

"Certo che ci va!" rispose Takuya con entusiasmo. "Magari ci fermiamo a pranzare da qualche parte, e poi... sì, a me va bene così! Voi, ragazzi, avete qualche altro programma?"

"Hmm... No, nessuno..." rispose Izumi, dopo averci pensato un pò su. "E tu, Tomoki-chan? Junpei-san?"

"Anch'io sono libero, per oggi... i compiti li avevo già fatti ieri sera!" rispose il più giovane del gruppo.

Anche il ragazzo più grande si disse d'accordo. "Va bene... allora oggi avremo una dimostrazione dell'abilità come cantante del grande Kouji Minamoto, astro nascente della musica J-Pop!" esclamò ironicamente, guadagnandosi qualche risata da parte degli altri. (tranne Kouji, che alzò brevemente gli occhi al cielo chiedendosi come aveva fatto a capitare in una tale banda di sgangherati...) Poi, uno alla volta, i ragazzi si alzarono dai loro posti a sedere, e si incamminarono, ridendo e scherzando, verso l'uscita del parco, tra la gente che, tutto attorno, continuava la sua vita senza sapere a cosa stavano andando incontro...

E certo, neanche i Leggendari Guerrieri immaginavano in quale caotica situazione si stavano per mettere, nè quale evento sorprendente sarebbe avvenuto quel pomeriggio...

 

CONTINUA...

 

Okay, ragazzi, un capitolo scarsino... più per fissare la situazione che per altro... ma intanto, abbiamo assistito alla riunione dei Guerrieri Leggendari, e potete stare sicuri che nel prossimo ci sarà un altro pò di azione, e rivedremo non una, ma ben DUE Digievoluzioni Spirit! Di chi si tratterà? Il titolo, a suo tempo, vi spiegherà ogni cosa... 

Comunque, abbiamo visto la curiosa famiglia di Masaru, ci sono stati i primissimi, timidi accenni di Takuya-Izumi (e ce ne saranno di più frequenti man mano che andremo avanti...) e Yoshino si è (un pò rocambolescamente) fatta accettare come ospite in casa Daimon. Oh, e poi abbiamo visto qualcosa anche di Kaoru, l'amica di Junpei... che ruolo avrà nella storia? Pazienza, amici lettori, pazienza...

Oh, e state attenti a quel nome, Akihiro Kurata... potrebbe essere più importante di quanto non sembri da questo capitolo...

Ad ogni modo, spero che nonostante non pensi che questo capitolo sia venuto molto bene, a voi possa bastare per adesso... nel prossimo ci sarà molta più azione, lo prometto!

Per adesso, lasciatemi una recensione, okay? Ci sentiamo!

 

Justice Gundam

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Capitolo 5
*** I fratelli della Luce e dell'Ombra ***


Record of Digital Wars-05

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Aaaaaah! E finalmente ritorno con la mia storia cross-over! Chiedo scusa per l'immenso ritardo con cui la aggiorno, ma ci sono state diverse priorità! D'ora in poi cercherò di aggiornarla più costantemente!

Molto bene, la storia si sta avviando... ai Digiprescelti è tornato uno dei Digi-Spirit (o meglio, due, visto che Takuya ha di nuovo anche il suo Beast Spirit), mentre Masaru e Agumon sono costantemente tampinati da Yoshino, l'agente della DATS che hanno incontrato. Nel frattempo, però, gli ingressi di Digimon nel Mondo Reale riprendono, i misteri si fanno più fitti... e ben presto, i nostri eroi avranno bisogno di un pò di aiuto!

Già in questo capitolo, rivedremo in azione... ebbene sì, ragazzi, i Digi-Spirit della Luce e delle Tenebre, Lobomon e Loweemon! Preparatevi, gemellini, perchè è il vostro momento! Fateci vedere che non siete arrugginiti dopo tre anni di inattivita! Oh... e non dimentichiamo che in questo capitolo, gli agenti della DATS e i Guerrieri Leggendari interagiranno per la prima volta! E Masaru prenderà un'importante decisione...

Allora... prima che voi leggiate il prossimo capitolo di questa storia, io leggo le vostre recensioni e rispondo...

 

KillKenny: Heheheee... la famiglia Daimon è un pò particolare, in effetti! Anche nella versione originale, la signora Daimon non si è scomposta più di tanto davanti al nuovo inquilino, e Masaru se l'è ritrovato al tavolo della cena come niente fosse! Quanto alla prossima battaglia... hai indovinato! Anche se devo dire di non essermi molto impegnato con la fantasia, per trovare un avversario su cui Lobomon e Loweemon potessero riscaldarsi...

TopoMouse: Davvero ti è piaciuta l'entrata in scena di Sayuri? In effetti, è un personaggio molto divertente... è sempre così pacata, anche nelle situazioni più inusuali... mi ricorda tanto Kasumi Tendo (di Ranma 1/2) o Mutsumi Otohime (di Love Hina)! E... sì, Izumi, se non ricordo male, dovrebbe essere mezza-italiana. Anche se la serie non ha mai dato informazioni ufficiali sulla sua famiglia... E 'Going! Going! My Soul!', in effetti, è la prima sigla di apertura di Digimon Savers! E' una delle mie opening preferite!

Kari 89: Grazie per la recensione! Ammetto anch'io che, in effetti, mi è piaciuto parecchio scrivere la scena della rivelazione di Agumon a Chika e alla signora Daimon! E, sì, due Spirit Evolutions in questo capitolo! Il titolo dovrebbe averti detto già tutto...

Vivi: Perdona il ritardo con cui ho aggiornato... prometto che sarò più assiduo con questa storia! Addirittura, la mia versione sarebbe meglio dell'originale? Wow! Meglio di Digimon Savers, è difficile fare... quindi per me è un onore sentirmelo dire! Come hai visto, la tua supposizione su quali sarebbero stati i Digi-Spirits rientrati in campo era corretta... e come ho detto a TopoMouse, 'Going! Going! My Soul!' è il titolo della prima opening di Savers!

La trama dovrebbe cominciare a cambiare binari abbastanza presto, e già in questo capitolo, gli agenti della DATS conosceranno Agunimon, Lobomon e Loweemon! Ma ci vorrà ancora un pò prima che Takuya e gli altri decidano se unirsi o meno alla DATS... non dimentichiamo che loro non sanno assolutamente niente di questa organizzazione, e vorranno vederci più chiaro! Beh, il capitolo 5 è finalmente qui, dopo lunga attesa... quindi, spero che te lo godrai! ^_^

Okay, ragazzi, si ricomincia! Buona lettura!

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Capitolo 5 - I fratelli della Luce e dell'Ombra

 

 

Qualche ora dopo...

Una mattina fuori casa, a passeggio per le vie di Shibuya in cerca di qualcosa da fare, o magari anche soltanto di qualche bulletto con cui menare le mani, era la normalità per Masaru Daimon, in un weekend di inizio autunno come quello... ma il giovane street-fighter doveva ammettere che quel giorno non era esattamente la stessa cosa. Certo non con un piccolo dinosauro dalle squame arancioni al seguito, da tenere nascosto a chiunque passasse, e con una tenace agente della DATS dai capelli rossi che gli stava costantemente alle calcagna per tenere d'occhio lui e il suo amico digitale... Quest'ultimo particolare, più di ogni altro, disturbava la fragile pazienza di Masaru, che più di una volta fu tentato di ordinare a Yoshino di sloggiare e lasciarli in pace. Ma, conoscendola, Yoshino avrebbe tirato fuori quel suo disarmante tono formale e gli avrebbe detto che la cosa non dipendeva da lei, e che stava soltanto eseguendo gli ordini del capitano Satsuma...

"Dopotutto, non posso certo disobbedire all'ordine di un mio superiore... e devo stare attenta che un Digimon in libertà non causi problemi alla popolazione di Tokyo!" aveva spiegato la giovane agente quella mattina, quando Masaru ed Agumon avevano chiesto delle spiegazioni. Inutile dirlo, nè Sayuri nè Chika avevano opposto resistenza, e anzi la più piccola dei fratelli Daimon si era raccomandata con Yoshino di tenere sempre d'occhio il suo fratellone.

"A volte Masaru si comporta proprio come un bambino..." aveva detto la piccola sfacciata, con quel suo tono distaccato che usava sempre quando voleva criticare qualcosa. "Mi sentirò più sicura sapendo che c'è qualcuno a tenerlo un pò al guinzaglio..."

"Sì, certo, come un bambino, dice lei... Ma se è più piccola di me di quattro anni! Bah, non le capirò mai, le ragazze, vengono da un altro pianeta..." brontolò Masaru, seduto vicino alla finestra di un piccolo bar in cui lui e Yoshino si erano fermati per mangiare qualcosa. Vicino al suo posto, si trovava un grosso scatolone di cartone, alto quasi quanto il ragazzo stesso, sul cui lato era stata ricavata una fessura che gli dava un'aria sospetta e aveva già fatto voltare un pò di gente nella sua direzione. E in effetti, questa prima impressione si sarebbe rivelata accurata, se qualcuno avesse avvicinato lo sguardo alla feritoia e avesse visto quel paio di occhi azzurri che sbirciavano nervosamente da essa... o anche se avesse sentito quella vocetta soffocata e un pò stridula che di tanto in tanto si levava dal contenitore...

"Ma... scusa, capo, se proprio dovevi tenermi nascosto, non potevi inventarti qualcosa di più comodo? Così mi sembra di stare in uno scafandro!" si lagnò sottovoce il piccolo dinosauro, dando qualche colpetto a quell'ingombrante scatolone.

Masaru rispose tirando una gomitata all'improvvisato nascondiglio. "E stai un pò buono, Agumon! Vuoi che qualcuno ti veda? Scusa tanto se non avevo nulla di meno appariscente!"

Yoshino, seduta al lato opposto del tavolo a sorseggiare con tutta calma il suo caffè, guardò con una certa disapprovazione il duo di litiganti che cercava in qualche modo di appianare le proprie differenze senza farsi vedere da nessuno. Già due o tre volte era stata costretta a scusarsi con gli altri clienti e i gestori del bar per il comportamento insolito di Masaru, nonchè dare la spiegazione più plausibile che le veniva in mente per il suo strano carico. ("Ehm... consegne di materiale meccanico che dobbiamo fare per un'azienda... siamo spiacenti, ma non potevamo mica lasciarle là in mezzo alla strada!" aveva spiegato, sperando che il gocciolone di sudore che le stava scendendo dalla nuca non si notasse.)

Se c'erano ancora dei dubbi, lo stravagante spettacolo a cui stava assistendo in quel momento li aveva completamente sfatati - quella che era iniziata come una missione di routine si era trasformata in qualcosa di decisamente insolito - fare da balia ad una coppia di attaccabrighe!

"Lo sai, Daimon-kun, ti risparmieresti un bel pò di problemi se nascondessi Agumon nel tuo Digivice, come io faccio con la mia Raramon..." provò a proporre Yoshino. Sperava che almeno questo dilemma di tenere nascosto il Digimon appena arrivato potesse essere risolto alla svelta, visto che l'altro - cioè se Masaru si sarebbe o meno unito alla DATS - non appariva così immediato: Masaru si rifiutava ostinatamente di acconsentire, e al tempo stesso non voleva riconsegnare Agumon...

Distogliendo la sua attenzione da Agumon, che finalmente si era deciso a restarsene buono e fermo, Masaru tirò fuori il Digivice-Ic arancione che quello strano vecchietto gli aveva consegnato il giorno prima e ne guardò interrogativamente lo schermo. "Come sarebbe a dire, nel Digivice, rossa? Vorresti dire... che in questo piccolo aggeggio ci starebbe anche Agumon, come ci sta il tuo fiorellino svolazzante?" chiese.

Raramon, dalla sua finestra di dialogo sul Digivice-Ic di Yoshino, sospirò desolatamente al sentire di nuovo quel nomignolo che ormai Masaru pareva averle affibbiato, ma non disse nulla, e si limitò ad osservare la sua partner umana che annuiva in risposta.

"Esattamente..." rispose Yoshino. "Essendo composti di dati, i Digimon possono stare in qualsiasi strumento elettronico funzioni come un computer, proprio come il Digivice-Ic. In questo modo, puoi portare il tuo partner con te in qualsiasi momento, e nessuno se ne può accorgere!"

Masaru osservò il suo Digivice-Ic con espressione non troppo convinta. "Hmm... non è un pò strettino, come posto? Io non credo che mi piacerebbe tanto starmene in un luogo angusto come quello... e neanche ad Agumon piacerebbe!"

Nascosto nel suo scatolone, Agumon si fece scappare un sospiro di sollievo. Neanche a lui piaceva tanto l'idea di restarsene chiuso in quell'assurda sottospecie di computerino portatile.

Raramon fu di diverso avviso. "Non è mica tanto male, una volta che ci fai l'abitudine..."

"Sigh... temo proprio che questo sarà un lungo pomeriggio..." commentò Yoshino con un lieve scossone della testa. Non avrebbe mai creduto che fare la guardia 24 ore su 24 a due potenziali nuove reclute e convincerle ad arruolarsi sarebbe stato così difficoltoso...

"In un momento come questo, non mi dispiacerebbe un'emergenza Digimon... almeno darebbe ai quei due scalmanati qualcosa con cui passare il tempo!"

 

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Alle tre del pomeriggio, il gruppo di Takuya aveva fatto il suo ingresso nella sala dell'auditorium che Kouji e la sua band avevano prenotato. Mentre l'ex-possessore degli Spirits della Luce andava a salutare i membri della sua band (un gruppetto di ragazzi della sua età vestiti all'ultima moda, che avevano già preso posto alla chitarra elettrica, alla batteria e alla pianola), Takuya e gli altri presero posto nelle prime file, scegliendo accuratamente i posti che permettessero loro una migliore visuale ed acustica. Non c'era molta gente, a parte loro, ad assistere alle prove, e doveva trattarsi principalmente di parenti o amici dei musicisti... ciò nonostante, sembravano tutti molto ansiosi che le prove iniziassero.

"Per essere agli esordi, la band di Kouji-kun ha già una certa popolarità, mi sembra di capire..." commentò Junpei, mentre gettava un'occhiata in giro. Kouichi stava per dare un cenno affermativo con la testa e rispondere, quando il ragazzo più grande, guardando verso un angolino isolato degli spalti, ebbe un improvviso sussulto di sorpresa, che allarmò leggermente i suoi compagni. "Huh? Hey, ma quella... accidenti, non posso crederci, che coincidenza!"

"Coincidenza?" chiese Kouichi a nome anche degli altri incuriositi Digiprescelti. "Junpei-san, di cosa stai parlando?"

Con un cenno della testa, il ragazzone indicò il luogo dove aveva visto quello che lo aveva sorpreso così tanto. "Ehm... vedete quella ragazza? Quella seduta all'angolo, là in cima agli spalti?" Gli occhi di tutti si girarono quel tanto che bastava, e alla vista di Takuya, Izumi, Tomoki e Kouichi apparvero i capelli azzurrini e la figura timida e un pò smagrita di una ragazzina sui quindici anni, vestita di una maglietta gialla senza maniche e un'elegante gonna arancione con il bordo decorato da una striscia bianca, con calzini bianchi e delle graziose scarpette rosse dai lacci rosa. Era seduta proprio all'ultimo posto dell'ultima fila, come se stesse cercando di evitare il contatto con gli altri, e il suo sguardo era fisso sui musicisti che si stavano scambiando i convenevoli di rito e stavano allestando tutto ciò che serviva per le loro prove. Era evidente che anche lei stava aspettando con ansia che la musica iniziasse...

Anche se i suoi vestiti erano diversi da quelli che era abituato a vederle addosso, Junpei non poteva certo non riconoscere Kaoru Umino, la sua compagna di classe con la quale aveva fatto i compiti di geometria il giorno prima...

"Quella ragazza seduta all'angolo, dicevi?" chiese Takuya. "Chi è, la conosci?"

"E' una mia compagna di classe, di nome Kaoru..." rispose il ragazzo più grande. "Non è che la conosco troppo bene, però ieri ho fatto un pò di compiti assieme a lei e... beh, ci vediamo praticamente ogni giorno a scuola! Solo, non immaginavo che anche lei fosse interessata alla musica popolare. Magari è amica o parente di qualcuno dei musicisti, chissà..."

Tomoki gettò un'altra occhiata alla ragazzina dai capelli del colore del mare, che continuava a tenere lo sguardo fisso sulla band di Kouji (i cui preparativi erano ormai quasi ultimati...). Per qualche motivo, il più piccolo dei Digiprescelti percepiva che c'era qualcosa che metteva Kaoru a disagio... forse era il fatto di trovarsi in mezzo a tanta gente in un luogo così ampio, e del resto si era scelta il posto nell'angolo... ma c'era qualcosa d'altro che il ragazzino non riusciva bene a definire... quella ragazza emanava un sentimento quasi palpabile di malinconia, come se pensasse continuamente a qualcosa che la rendeva triste. In quella ragazzina timida ed impacciata, gli sembrava quasi di rivedere il lui stesso di tre anni prima...

"Come mai si sarà seduta in quell'angolo, lontana da tutti?" bisbigliò Izumi, che più di ogni altra cosa trovava insopportabili l'isolamento e la solitudine, e quindi non si spiegava come mai qualcuno volesse sceglierli volontariamente. "Sembra così... chiusa in sè stessa che mi dispiace per lei..."

"Beh... dovete sapere che è sempre stata un pò così... ha difficoltà a farsi degli amici, come le avevamo noi prima di andare a DigiWorld..." rispose Junpei aggiustandosi gli occhiali. Izumi, Tomoki e Kouichi annuirono, ricordando bene come fossero la loro vita prima del grande viaggio, e anche Takuya provò una certa empatia per la timida amica di Junpei.

"Beh, senti, Junpei-kun..." propose il brunetto. "Pensi che potrebbe essere interessata a fare conoscenza di qualcuno? Magari entrare a far parte del nostro gruppo?" Quando il ragazzone sovrappeso assentì, Takuya proseguì. "Allora... beh, magari potresti presentarcela quando le prove sono finite. Per adesso... mi sembra che la musica stia per iniziare, quindi godiamocela!"

"Certamente!" rispose Junpei, ritrovando il suo tono allegro mentre le prime note musicali iniziavano a risuonare nella sala. Il batterista percosse i piatti un paio di volte, e il pianista iniziò a suonare il motivo della canzone...

Poi, Kouji si schiarì la gola e, mentre le luci si abbassavano e creavano l'atmosfera, la sua voce chiara e stentorea risuonò nell'auditorium!

 

Tsuredashite ageru kara

 

Le prime parole della canzone fecero da preludio ad una rapida cascata di note dalla chitarra elettrica, accompagnato dal suono della pianola... poi, dopo due colpi di batteria, Kouji riprese fiato e iniziò a cantare una canzone dal ritmo rapido ed incalzante che metteva l'argento vivo addosso!

 

Saa ikou! Kibun wa saikou! Sou seikou wo DASSHU shi te DASSHU!
OK! OK! Waku tobikoeru wakuwaku kan atsuku kanjiro

Tsuppashire! Hade ni yare! Kamawazu LET'S GO!
PAWAA wa zetsudai sorya mugendai zenkai sa MY SOUL!

 

"Accidenti, è appena iniziata e già mi piace!" pensò tra sè Tomoki, che stava già, quasi incosciamente, battendo i piedi sul pavimento a ritmo con la musica che si faceva sempre più incalzante. Concedendosi mezzo secondo per riprendare fiato, Kouji fece un cenno al batterista, che rispose annuendo e iniziando a picchiare sul suo strumento con ancora maggiore energia, mentre il chitarrista intonava una breve ma rapida combinazione di note che facevano da introduzione al ritornello...

Mayowazuni kaketeku itami wo yuuki ni shite
mirai wa tsukamitoru kanarazu kono te de
Dokomademo kaketeku shinjiteru zettai ni yumemiru tamashii no tsuyosa
tsuredashite ageru kara

Quando Kouji ebbe finito di cantare il ritornello, anche la musica degli strumenti cessò in pochi secondi, e l'esibizione venne accolta con un fragoroso applauso da parte del pubblico entusiasta. Anche Takuya, Izumi, Junpei, Tomoki e Kouichi si alzarono dai loro posti e batterono le mani con entusiasmo, mentre i musicisti si rilassavano e il cantante appoggiava il microfono e riprendeva fiato. Un lieve sorriso si dipinse sul suo volto quando vide la reazione positiva che il pubblico aveva avuto, e il Digiprescelto dai lunghi capelli neri si voltò verso i suoi compagni di band.

"Hey, ragazzi, bel lavoro! Avete suonato alla grande, come sempre." commentò l'ex Guerriero della Luce, mentre i suoi compagni gli facevano il segno dell'okay o altri cenni affermativi con le mani. Il pianista si sgranchì le spalle e si scambiò un cinque con il vocalista, per poi prendere in mano il microfono e ringraziare il pubblico per la calorosa accoglienza riservata alla loro nuova opera.

"Ehm..." iniziò il ragazzo, un tipo dai capelli neri tinti di castano ramato, piuttosto magro con la t-shirt bianca con la scritta 'CHEMICAL' e uno strano simbolo composto da quattro quadrati di colore diverso sul davanti, giacca di pelle nera senza maniche, blue-jeans un pò stracciati e scarpe da ginnastica con la suola gonfiabile. "Grazie a tutti voi, gentile pubblico! Ci fa piacere che la nostra canzone vi sia piaciuta così tanto, ma ho il piacere di annunciarvi che quello che avete sentito era soltanto un assaggio! Di questa canzone, che noi abbiamo intitolato 'Going! Going! My Soul!', avete infatti sentito soltanto la parte iniziale, e saremo lieti, se avrete la pazienza di aspettare, di farvi sentire la versione integrale!"

Il pubblico iniziò a parlottare, e la band di Kouji, dalla sua posizione, vide che alcuni si scambiavano dei cenni di assenso che fecero ben sperare i giovanissimi musicisti. Quando tutti coloro che si erano alzati si sedettero di nuovo, Kouji annuì tra sè e si piazzò di nuovo davanti al microfono, dopo aver fatto cenno al pianista di ritornare al suo posto.

"Siamo lieti di sentire i vostri incoraggiamenti." commentò il bel tenebroso dai capelli neri. "Molto bene, allora adesso ascolterete 'Going! Going! My Soul!' in versione integrale. Ragazzi, tenete d'occhio gli accordi... e questa volta vediamo di eseguire il ritornello più velocemente, così daremo più l'idea dell'azione rapida e frenetica."

"Ricevuto, Kouji!" esclamò il chitarrista. "Conta pure su di noi!"

Il vocalista fece un cenno affermativo. "Bene. In tal caso, direi che possiamo..."

Improvvisamente, Kouji venne interrotto da un lieve bip-bip proveniente dalla tasca dei suoi pantaloni, e il suo sguardo sorpreso si abbassò di scatto verso la sorgente del suono d'allarme. Riconosceva bene quel suono... era il suo cellulare che lo avvertiva che gli era arrivato un messaggio, ma ora c'era qualcosa di diverso: il segnale si ripeteva molto rapidamente, e soprattutto, Kouji era sicuro al cento per cento di aver spento il suo cellulare prima che le prove iniziassero! Quando notò le espressioni un pò stranite dei suoi compagni di band, il ragazzo dai capelli neri alzò le spalle per dire che non ne sapeva nulla.

"Scusate, ragazzi, ma avevo spento il cellulare priva che le prove iniziassero... avevo anche controllato per esserne sicuro. Non so perchè adesso... sentite, io esco per un attimo a controllare, voi intanto fate un pò di pratica per la versione integrale, okay?"

"D'accordo, Kouji, ma cerca di essere rapido..." rispose il batterista. Ad insaputa della piccola band, in quello stesso momento, sugli spalti era successa una cosa simile a Kouichi, che aveva abbassato lo sguardo verso la tasca dei pantaloni attirato dal suono di allarme. A loro volta, anche Takuya, Izumi, Junpei e Tomoki rivolsero lo sguardo al cellulare del loro compagno... e chi avesse osservato con una certa attenzione avrebbe potuto vedere un certo allarme sul volto di Takuya...

"Cosa?" esclamò il gemello di Kouji, ignorando gli sguardi di qualche spettatore curioso e irritato. "E... e questo cosa...? Ero sicuro di averlo spento, il cellulare!"

"Kouichi... è successa la stessa cosa a me quando i Digi-Spirits sono tornati a me!" spiegò Takuya a bassa voce, suscitando qualche reazione di sorpresa nei suoi compagni. "E, a quanto vedo, anche a tuo fratello sta succedendo la stessa cosa! Credo che i Digi-Spirits stiano per tornare anche a voi!" Con queste parole, Takuya indicò con un cenno della testa Kouji, che dopo essersi scusato con i musicisti e con il pubblico si stava dirigendo verso l'uscita dell'auditorium, lo sguardo fisso sullo schermo del suo cellulare...

"Cosa? Dici sul serio?" rispose Tomoki. "Allora... questo significa che potrebbe esserci un Digimon ostile nelle vicinanze?"

Takuya assentì cupamente, mentre Kouichi tirava fuori il cellulare che ancora rumoreggiava e dava un'occhiata allo schermo. Come sospettava, sullo schermo illuminato era impressa a caratteri che dal suo punto di vista sembravano cubitali, una domanda molto familiare...

KOUICHI KIMURA. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

"Purtroppo temo che sia proprio così, Tomoki-chan..." disse seriamente Kouichi. "Takuya-kun, se è così dobbiamo andare anche noi. Mio fratello potrebbe avere bisogno del nostro aiuto."

"Veniamo anche noi." decise Izumi, mentre si alzava assieme a Junpei e a Tomoki. "Se per caso dovessero tornare anche i nostri Spirits, potremmo darvi una mano a nostra volta!"

Takuya annuì. "D'accordo. Andiamo, ragazzi!"

In fila indiana, ordinatamente, i ragazzi si alzarono dai loro posti e seguirono Kouji fuori dall'auditorium, attorniati dalle voci dei presenti che discutevano di questa inaspettata interruzione... e seguiti, a loro insaputa, dallo sguardo incuriosito della stessa ragazzina dai capelli colore del mare che avevano visto in precedenza seduta all'angolo della tribuna.

"Hmm? Ma... ma quello non è Shibayama-san?" si chiese Kaoru, riconoscendo tra il gruppo la figura del ragazzo in carne che l'aveva aiutata a fare i compiti il giorno prima. "Come mai lui e i suoi amici stanno andando tutti dietro al cantante? Lo conoscono, per caso?"

Mentre Takuya e i suoi compsgni uscivano uno ad uno per stare dietro a Kouji, Kaoru si fermò a riflettere un pò. Seguirli le sembrava piuttosto indelicato, ma al tempo stesso era curiosa di sapere come mai Junpei fosse là... e, perchè no, con un pò di fortuna... magari fare anche conoscenza dei suoi amici. Sembravano un bel gruppo, dopotutto, e Kaoru avrebbe desiderato molto conoscere qualche amico...

Alla fine, la curiosità ebbe la meglio sulla prudenza, e Kaoru si alzò dal suo posto con una decisione che raramente ricordava di aver mai provato. Poi, vinto il suo primo istante di esitazione, iniziò a scendere le scale della tribuna e a seguire i ragazzi da una certa distanza...

 

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L'attenzione di Masaru e Yoshino, che stavano camminando lungo una strada del centro portandosi sempre dietro la scatola di cartone nel quale era nascosto Agumon, venne calamitata dal repentino squillo del cercapersone della ragazza. Sapendo che poteva trattarsi soltanto di una chiamata di emergenza da parte della sede centrale, Yoshino fece cenno a Masaru di fermarsi prima di rispondere.

"Sì, qui agente Fujieda! Quartier generale, c'è qualche problema?" chiese non appena la chiamata fu iniziata. Come si aspettava, a risponderle fu l'ormai ben conosciuta voce del capitano Satsuma.

"Fujieda, le nostre apparecchiature hanno individuato delle reazioni nel settore 220, molto vicino a dove ti trovi in questo momento. Per il momento sono sette, ma possono emergerne altre." spiegò il suo superiore. Quando Masaru notò che l'espressione di Yoshino si era fatta decisamente più determinata e concentrata, anche lui portò un orecchio alla conversazione... a quanto sembrava, almeno ci sarebbe stata un pò d'azione ad infrangere la noia di quel pomeriggio...

Yoshino annuì. "Ho capito. Si trovano in una zona popolata?"

"Abbastanza, ma non è ancora detto che l'emersione di questi Digimon sia stata notata." rispose Satsuma. "Stando alle rilevazioni, lo sconfinamento è avvenuto in un cortile, nei pressi di un auditorium, e potrebbe non essere ancora stato notato da nessuno. In ogni caso, le nostre squadre di inibitori mnemonici sono pronte ad intervenire, se si rendesse necessario. Dal momento che sei tu la più vicina al luogo dell'emersione, affido a te il compito di fermare l'emersione clandestina. Si tratta di Digimon di livello Champion, e la loro forza non dovrebbe essere troppo elevata. Ad ogni modo, se pensi che siano troppo per te, non esitare a chiamare rinforzi."

"Ricevuto, capitano Satsuma." rispose lei. "E con Daimon e il Raptor One, cosa devo fare?"

"Convincili a venire con te. Nel caso la situazione dovesse farsi difficile, potrebbero darti una mano anche loro." fu la risposta del suo superiore. Yoshino annuì, e gettò un'occhiata a Masaru e ad Agumon per assicurarsi che non se la fossero svignata mentre lei parlava, poi parlò di nuovo al capitano della DATS.

"Va bene. Interverrò subito. Passo e chiudo." rispose la giovane agente dai capelli rossi. Interruppe la comunicazione e rimise a posto il suo cercapersone, poi estrasse il suo Digivice-Ic e si rivolse a Raramon. "Okay, Raramon, abbiamo un'emergenza, e ci sarà bisogno del tuo aiuto. Sette Digimon di livello Champion. Pensi che tu e Agumon potrete tenerli a bada?"

"Sarà un pò difficile, ma ce la possiamo fare!" rispose il piccolo Digimon-fiore. "Forza, Yoshino! Andiamo a fermare quei Digimon!"

Yoshino sorrise, e fece un cenno affermativo alla sua partner. "Subito, Raramon! Allora, Daimon-kun, Agumon, voi avete intenzione di..."

La ragazza si fermò di colpo, e i suoi occhi assunsero le proporzioni di capocchie di chiodi per il disappunto quando vide la scatola di cartone nella quale era nascosto Agumon rimbalzare a terra senza forza, e soprattutto senza niente dentro! Yoshino non aveva neanche finito di porre la domanda che i due attaccabrighe, eccitati all'idea di fare una bella rissa con qualche altro Digimon, si erano liberati dell'ingombrante nascondiglio di Agumon, e si stavano dirigendo a passo spedito nella direzione dove sapevano trovarsi l'auditorium più vicino! A quanto sembrava, Masaru conosceva bene la zona... forse più che altro per il fatto che aveva dato diversi appuntamenti ad altri teppistelli come lui, magari per una rissa o qualche altra ragazzata... e come se non bastasse, i due non sembravano neanche preoccupati del fatto che gli sguardi di qualche passante sbalordito si erano voltati verso il piccolo dinosauro!

"Huh? Ma... Daimon-kun! Che diavolo state facendo, voi due? Non potete mica andare in giro come niente fosse!" esclamò Yoshino, cercando in qualche modo di richiamare all'ordine i due, che nondimeno proseguivano imperterriti per la loro strada!

"Andiamo, capo! Sembra che ci sarà da divertirsi!"

"Puoi dirlo forte, Agumon! Vedrai come li sistemiamo, tutti quei Digimon!" rispose Masaru facendo rumore con le nocche. Mentre i due si allontanavano, inseguiti a ruota da Yoshino che cercava di mantenere una parvenza di ordine in quel caos, una giovane donna che passeggiava lungo il marciapiede opposto scosse la testa, cercando di convincersi che quel piccolo dinosauro arancione che aveva visto era frutto di una specie di auto-suggestione, e un impiegato di mezza età tirò fuori una lattina di birra da uno zaino e la gettò nel più vicino cassonetto dei rifiuti.

"Okay, ho deciso... d'ora in poi, basta con l'alcol!"

 

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Kouji, fermatosi vicino ad una porta che dava su un cortile interno, si guardò rapdamente attorno, per assicurarsi che non ci fosse nessuno, poi tirò fuori il suo cellulare che ancora squillava e diede un'occhiata allo schermo. I suoi occhi si strinsero, quasi minacciosamente, quando lesse sullo schermo esattamente la stessa domanda che, tre anni prima, aveva cambiato la sua vita.

KOUJI MINAMOTO. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

"Allora è proprio vero..." disse tra sè, quasi senza cambiare espressione. Con aria guardinga, si avvicinò ad una finestra e guardò fuori, nel cortile, dove si era aperto dal nulla un grande varco dimensionale, assolutamente identico a quello che Cockatorimon e Sethmon avevano usato per raggiungere il Mondo Reale. Da esso, stava uscendo un gruppetto di muscolosi Digimon simili ad orchi, alti quasi il doppio di un uomo, dalla pelle verde e con una lunga chioma di aggrovigliati capelli bianchi che fluiva lungo la schiena, dipartendosi da una testa ornata da lunghe corna ricurve. Avevano tutti delle facce mostruose, perennemente contorte in ghigni che mettevano bene in mostra i loro denti storti, e le loro orecchie erano a punta, con degli orecchini di acciaio nero a trapassarle. Tutti, inoltre, avevano degli spuntoni d'osso uncinati che fuoriuscivano dalle spalle, ed indossavano soltanto dei pantaloni neri consunti, con una rozza cintura che li teneva fermi in vita, fasce rosse attorno alle caviglie e ad un polso, e un bracciale di ferro annerito ricoperto di spuntoni sul polso destro, la cui mano stringeva energicamente una grossa clava ricavata da un osso. Corti artigli bianchi ornavano le mani e i piedi di quelle mostruose creature, sette in tutto, che uscirono dal portale sghignazzando maleficamente, e si disposero tutti in circolo come se volessero discutere di cosa combinare ora che erano nel Mondo Reale...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Ogremon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Pummel Whack, Bone Cudgel

 

Un Digimon selvaggio e violento, considerato rivale di Leomon. Un Ogremon, nel Mondo Digitale dell'Est, è stato prima nemico, poi alleato dei Digiprescelti. La sua grande forza fisica e la sua potente clava d’osso lo rendono un avversario pericoloso.

 

"Beh, finchè glielo impedirò io, quelli non faranno proprio niente..." disse tra sè Kouji, pensando a voce alta. Con aria sicura, il Digiprescelto degli Spirits della Luce si nascose come meglio poteva dietro alla porta, si guardò in giro un'altra volta alla ricerca di qualche eventuale sguardo indiscreto... e vide che Takuya e gli altri del gruppetto, Kouichi compreso, stavano marciando verso di lui a passo sostenuto. In particolare, Kouji notò con una certa sorpresa che il gemello teneva sollevato il suo cellulare, sul quale era apparso lo stesso messaggio che sul suo...

"Hey, Kouji! Sempre a fare le cose per conto tuo, eh?" scherzò Takuya, anche lui con il cellulare, ora trasformato di nuovo in D-Tector, tra le mani. "Cos'è, pensavi di prenderti tutto il divertimento per te?"

Kouji alzò leggermente gli occhi al cielo, e decise di ignorare la domanda. "Sì, certo, come no... Kouichi, anche tu hai ricevuto di nuovo i tuoi Spirits, vedo..."

"Certamente..." rispose il più aperto dei due fratelli, mostrando a Kouji la schermata del suo cellulare. "Per qualche motivo, come sono arrivati a te, sono arrivati anche a me. Che dici, Kouji? Interveniamo? Credo che faremo meglio a sbrigarci prima che quegli Ogremon facciano troppi danni..."

Senza dire una parola, Kouji annuì, poi si rivolse agli altri membri del gruppo. "Izumi. Junpei. Tomoki. Voi rimanete qui e assicuratevi che non arrivi nessuno. Takuya, io, te e Kouichi affronteremo quegli Ogremon."

"Sì, mi va bene." rispose Takuya, mentre già si apprestava ad attivare il suo D-Tector. Al suo fianco, anche i tre ragazzi che non avevano ancora ricevuto gli Spirits annuirono, e si fecero da parte per lasciare campo libero ai loro compagni. "D'accordo... Kouji, Kouichi, per riavere i vostri Spirits dovete selezionare il sì, e i vostri cellulari si trasformeranno di nuovo nei D-Tector! Poi... beh, sapete come fare! E' come andare in bicicletta!"

"Già... una volta che hai imparato non lo scordi più!" commentò Kouichi con una breve risata, che contribuì a scacciare un pò della tensione del momento. Poi, i due gemelli si scambiarono un cenno di intesa, come a volersi augurare buona fortuna senza dire una parola... e premettero il tasto di conferma dei loro cellulari, il cui cursore era posto sulla risposta SI.

Gli effetti non tardarono a manifestarsi. Un caldo bagliore bianco avvolse i congegni elettronici, illuminando i volti dei due gemelli mentre i telefonini cambiavano forma nelle loro mani... Kouji e Kouichi sentirono una scarica elettrica percorrere le mani con le quali tenevano i cellulari, e sentirono una familiare sensazione di potere diffondersi nei loro corpi... una sensazione allo stesso tempo di calma e di incontenibile forza! In pochi secondi, al posto dei telefonini si trovavano i loro D-Tector!

"Non so perchè i Guerrieri Leggendari debbano tornare in scena adesso..." disse tra sè Kouji. "Ma sono grato del fatto che anche io e mio fratello potremo dare una mano! Ophanimon, grazie di tutto!"

Poi, ad una sola voce, Takuya e i due gemelli crearono delle sfere di codice digitale nelle loro mani... e le inserirono dei Digivice, dando il via all'evoluzione sotto gli sguardi incoraggianti di Junpei, Tomoki ed Izumi!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamò Takuya, trasformandosi nel suo Human Spirit, che apparve in un vortice di fiamme scarlatte! "AGUNIMON!"

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamo' Kouji mentre finiva di inserire il codice digitale nel suo D-Tector. Immediatamente, il Guerriero della Luce venne percorso da una scarica di energia bianca e si senti' pervadere da una forza incredibile... la stessa che aveva sentito tante volte, a DigiWorld, quando si trasformava nella sua controparte digitale... una forza che lo faceva sentire capace di affrontare qualsiasi avversario... accompagnata da quel senso di pace e serenita' tipico della

Spirit Evolution... Un istante dopo, il suo corpo venne avvolto dalla luminescenza emanata dal Digivice e trasformato in dati, che si riconfigurarono quasi subito nella figura di un guerriero in tuta intera bianca che indossava un'armatura argentata sul torace, le spalle, gli avambracci e le ginocchia, e un paio di stivali la cui forma ricordava molto le zampe artigliate di un lupo. Sulla testa, gli apparve un elmo a forma di testa di lupo che copriva quasi tutto il volto, lasciando scoperta solo la bocca. Una cascata di lunghi capelli biondi, piu' corti di quelli di Agunimon ma altrettanto ribelli, fluiva dietro la nuca del guerriero-lupo, e nella mano destra teneva una lunga spada laser bianca in stile Star Wars, mentre sul braccio sinistro era montato un piccolo cannone laser. Il Guerriero della Luce si mise su un ginocchio ed esegui' una rapida serie di fendenti, tagliando l'aria davanti a se' e producendo delle spettacolari scie, prima di alzarsi, sparare un colpo con il laser, e declamare il suo nome!

"LOBOMON!"

Allo stesso tempo, anche Kouichi stava attivando la sua evoluzione...

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamo' il ragazzo. Anche lui, come il fratello, venne avvolto da un'aura di luce, e il suo corpo fu percorso da una estasiante scarica di energia prima di essere trasformato in dati. Il gioco di luci duro' per qualche istante... poi, al posto di Kouichi, apparve un maestoso uomo-leone tutto coperto da un'armatura nera come le tenebre, il cui pettorale e spalliere erano a forma di testa di leone, con occhi rossi, intensi e luccicanti che sembravano scrutare

ininterrottamente davanti a sè. La testa di leone sul pettorale teneva la bocca chiusa, mentre quelle sulle spalle avevano ciascuna una gemma sferica rossa in mezzo alle fauci. I capelli del Guerriero delle Tenebre erano dorati, e circondavano la sua testa come una criniera, mentre tra le mani, protette da un paio di manopole nere con decorazioni dorate, teneva una grande lancia. Anche le ginocchiere erano a forma di testa di leone, e gli schinieri presentavano una riga dorata che andava dalla caviglia al ginocchio, mentre i pedi erano armati di corti artigli dorati. Il Guerriero Leggendario delle Tenebre fece volteggiare abilmente la lancia sopra la testa e la puntò davanti a sè mentre declamava il proprio nome!

"LOWEEMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Lobomon

Anche chiamato: Wolfmon

Tipo: Guerriero

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Lobo Kendo, Howling Laser

Lo Human Spirit del Guerriero Leggendario della Luce, secondo Spirit trovato dai Digiprescelti di Ophanimon. E' estremamente agile, e i suoi attacchi rapidi e precisi possono superare ogni difesa! E' inoltre un ottimo spadaccino, la cui spada laser può intercettare persino attacchi energetici.

 

Nome: Loweemon

Tipo: Demone

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Shadow Lance, Eldritch Meteor

Human Spirit del Guerriero Leggendario delle Tenebre, Loweemon è un Digimon saggio che segue le vie del bene nonostante l'aria sinistra. Combatte con la sua potente lancia, e può evocare il potere dell'oscurità per scagliare sfere di energia contro i nemici di DigiWorld!

 

A trasformazione ultimata, i tre Guerrieri Leggendari appena risorti si osservarono a vicenda con espressioni compiaciute, mentre i loro compagni che non avevano ancora recuperato quel potere restavano indietro ad osservare con orgoglio (ma anche una punta di invidia...) la trasformazione di Takuya e dei due fratelli.

"Hey, devo dire che per essere la prima volta dopo tanto tempo, siete in formissima!" si complimentò Agunimon.

Lobomon gli rispose con un leggero sorriso, ma da fuori cominciavano già ad arrivare le risate stridule degli Ogremon, che andavano in cerca di qualche guaio da combinare o qualche essere umano da terrorizzare. "Grazie, ma i complimenti li rimandiamo a dopo. Ora dobbiamo fermare quei Digimon, prima che sia troppo tardi." commentò laconicamente. In perfetto accordo con lui, Agunimon e Loweemon fecero un breve cenno d'assenso, e il Guerriero del Fuoco si rivolse ai tre che erano rimasti indietro.

"Okay, ragazzi, allora voi tornate nell'auditorium!" si raccomandò. "Dite ai musicisti che Kouji-kun tornerà subito, e assicuratevi che nessuno vada nel cortile posteriore prima che noi abbiamo finito. Ci metteremo qualche minuto al massimo!"

"Ricevuto!" rispose Junpei con un pollice in alto. "Conta pure su di noi!"

"Faremo quanto è possibile... ma voi tre state attenti!" si raccomandò Izumi.

Loweemon accolse le loro parole con uno sguardo di intesa, e dopo che i loro tre amici si furono nuovamente diretti verso l'auditorium, i tre Guerrieri Leggendari si appostarono dietro la porta per cogliere di sorpresa gli Ogremon. Attraverso il legno del pesante portone, si riuscivano già a sentire le voci roche dei Digimon orchi che confabulavano tra loro...

"Allora che ne dite, ragazzi? Iniziamo da qui?"

"Oh, sì, sarà perfetta come base operativa!"

"I nostri comandanti ne saranno molto contenti! Ci premieranno di sicuro!"

"Comandanti?" disse tra sè Agunimon, incuriosito da quanto quell'Ogremon aveva involontariamente rivelato. "Allora non si tratta di Digimon isolati, purtroppo... c'è qualcuno che manovra da dietro le quinte, e sta organizzando qualcosa di losco..."

"Già, un problema in più da risolvere..." ringhiò Lobomon, la spada laser già sfoderata, pericolosamente vicina al pavimento e pronta a colpire. "Ma per adesso, dobbiamo occuparci di questi tipi, prima che diventino un pericolo."

"Al mio tre, ragazzi!" bisbigliò Loweemon. Quando Agunimon e Lobomon annuirono, il guerriero-leone delle Tenebre puntò di nuovo lo sguardo verso la porta ed iniziò a contare. "Tutti pronti? Allora uno, due, tre... ADESSO!"

Come un sol uomo, i tre Leggendari Guerrieri del Fuoco, della Luce e delle Tenebre si fiondarono contro il pesante portone, spalancandolo con il loro impeto e fiondandosi sul gruppetto di Ogremon che si era riunito a pochi metri da esso! I feroci Digimon verdi ebbero appena il tempo di rendersi conto che c'era qualcosa che non andava, prima che un tremendo pugno da parte di Agunimon colpisse l'Ogremon più vicino, facendogli fare un volo pazzesco e scagliandolo contro il muro di recinzione del cortile, dove andò a sbattere per poi scivolare a terra lasciando un'ammaccatura nel punto d'impatto!

Anche Lobomon e Loweemon non persero tempo e si lanciarono all'attacco: il Guerriero della Luce sferrò un poderoso fendente che falciò di netto una ciocca di capelli di due Ogremon, mentre gli orchi rimanenti furono costretti ad arretrare davanti ad una rapidissima serie di affondi della lancia di Loweemon, talmente veloci che gli Ogremon riuscivano soltanto a vederne le immagini residue. Più di uno degli invasori venne colpito e gettato a terra, mentre il caos si impadroniva dei loro ranghi!

Faticosamente, gli Ogremon riuscirono a portarsi a distanza dai Guerrieri Leggendari e a riorganizzarsi in qualche modo. Quelli che erano stati atterrati si rialzarono, un pò malfermi per i colpi presi, e si misero in guardia, squadrando rabbiosamente i tre Digimon ibridi che li avevano attaccati.

"Temo che i vostri piani dovranno subire una piccola modifica, facce da schiaffi!" esclamò Agunimon, alzando un pugno avvolto di fiamme scarlatte. "Voi non farete un bel niente nè a questo edificio, nè alla nostra città, nè al nostro mondo! Non finchè ci saremo noi ad impedirvelo!". Al suo fianco, Lobomon si era messo di nuovo in guardia, il laser montato sul braccio sinistro puntato contro i Digimon verdi, mentre Loweemon brandiva la sua micidiale lancia e la trascinava sul terreno erboso, facendole tracciare una linea orizzontale...

"Hey! E voi... voi chi siete? Cosa siete venuti a fare qui? Siete servitori di Mercurimon, per caso?" ringhiò l'Ogremon più grande, evidentemente il leader del gruppo, indicando Agunimon e compagni con un ampio gesto della sua clava d'osso. Gli altri Ogremon si erano messi a ringhiare come cani rabbiosi, non vedendo l'ora di saltare addosso ai Guerrieri Leggendari e dare loro una lezione con i fiocchi per aver interferito.

Certo, se avessero saputo che erano di fronte agli eroi che tre anni prima avevano battuto Lucemon, sarebbero stati molto meno baldanzosi...

Quel nome, Mercurimon, fece corrugare la fronte ai tre Digimon ibridi. Non era la prima volta che lo sentivano... o almeno, questo era quello che credevano... ma non capivano come mai quell'invasore si riferisse a LORO come servitori del Guerriero Leggendario del Metallo... che a suo tempo era stato corrotto da Kerpymon, poi sconfitto da Aldamon e ritornato in vita in occasione dello scontro finale, per sferrare il colpo decisivo al Larva Mode di Lucemon. I servitori di Mercurymon erano stati Ranamon, Grumblemon ed Arbormon, giusto?

"Non sappiamo di cosa tu stia parlando!" rispose infine Lobomon, senza mai abbassare la spada. "Ora, vi diamo la possibilità di scegliere: tornarvene nel vostro mondo senza tante storie, o restare e combattere con noi! Allora, cosa scegliete?"

Lo Ogremon più grande serrò minacciosamente gli occhi... e ad un suo cenno, gli altri Ogremon alzarono le clave, e si avvicinarono con degli sghignazzi che non promettevano nulla di buono...

"Hanno scelto la seconda, oserei dire..." proseguì Agunimon. "D'accordo, ragazzi, visto che è questo il linguaggio che parlano, perchè non spiegarci a dovere?"

"Siamo perfettamente d'accordo!" rispose Lobomon, la spada sguainata e pronta a colpire. "Fatevi sotto, bestioni!"

Con un collettivo urlo animalesco, gli Ogremon si lanciarono come uno solo contro i Guerrieri Leggendari! Uno dei più grossi attaccò direttamente Agunimon, che si difese alzando la guardia e facendo schiantare la clava d'osso dell'orco verde contro la protezione del suo avambraccio, poi rispose con un rapido e preciso pugno al volto che fece cadere l'avversario! Un altro Ogremon cercò di attaccarlo ai fianchi con la sua clava, ma il Guerriero del Fuoco evitò agilmente l'attacco e afferrò un braccio del suo attaccante... per poi scagliarlo di peso contro il primo che si era appena rialzato, mandandoli entrambi al tappeto!

Lobomon, nel frattempo, era impegnato ad affrontare un paio di orchi che cercavano senza eccessivo successo di tenerlo occupato da due lati. Il guerriero-lupo agitava la sua scintillante spada laser come se fosse parte integrante del suo corpo, e nessuno dei colpi dei suoi nemici riusciva ad oltrepassare la barriera lucente che gli scintillava attorno. Ringhiando per la rabbia, gli orchi moltiplicarono i loro sforzi, e i loro colpi di clava si fecero più rapidi e feroci... ma la situazione non cambiò per niente, e Lobomon continuava a tenerli a bada con facilità irrisoria. Poi, quando uno dei Digimon malvagi sollevò la clava con entrambe le mani, cercando di assestare un colpo più potente, il Guerriero della Luce colse il destro, si liberò dell'altro attaccante con un calcio nello stomaco e, rapido come un fulmine, arrivò a ridosso dell'Ogremon e sferrò un velocissimo colpo di spada!

"Lobo Kendo!" esclamò Lobomon. Per una frazione di secondo, un bagliore accecante accompagnò il fendente e illuminò in confuso il campo di battaglia... poi, il guerriero-lupo riapparve, in posizione di affondo, appena dietro il sorpreso Ogremon, che teneva ancora la clava sollevata sopra la testa, le mani strette come tenaglie attorno al manico! Un istante dopo, Lobomon si alzò in piedi e sferrò un paio di eleganti fendenti davanti a sè prima di tenere la spada dritta davanti al volto, mentre il corpo dello Ogremon scuriva, e il Digi-Code usciva dal suo corpo quasi con un sospiro rassegnato.

"Sarai assorbito, spirito malvagio. La Luce ti purificherà." declamò con tutta calma Lobomon, tirando fuori il suo D-Tector. "Digi-Code Scan!"

Con un ampio gesto del braccio che reggeva il Digivice, Lobomon assorbì il codice luminoso che orbitava attorno all'avversario battuto, il cui corpo svanì subito dopo, lasciandosi dietro un Digi-Tama verde chiaro. Con un cenno di soddisfazione, lo H-Spirit della Luce osservò l'immagine dell'Ogremon apparsa sullo schermo del congegno elettronico... poi, alzò di nuovo la spada per difendersi dal colpo di clava dell'altro Ogremon, che lo stava attaccando nel tentativo di vendicare il compagno.

Dall'altro lato del cortile, Loweemon si stava rivelando un avversario altrettanto difficile per la coppia di Ogremon rimanente. Il guerriero dell'oscurità aveva appena buttato a terra uno degli orchi con un rapido, preciso calcio circolare alla testa, e non appena l'altro cercò di colpirlo con la sua clava, si spostò rapidamente e lo centrò allo stomaco con il manico della sua lancia! L'orco si piegò in due per il dolore, e il respiro gli uscì dai polmoni con un rantolo strozzato mentre barcollava all'indietro... ma nel frattempo, il primo Ogremon si era rialzato, e aveva scagliato contro di lui una sfera di energia grigia dal pugno serrato!

"Pummel Whack!" ringhiò il Digimon orco, indirizzando il proiettile energetico contro l'uomo-leone dall'armatura nera... il quale non fece una piega e rimase fermo ad aspettare l'attacco! Prima che il suo avversario avesse il tempo di chiedersi cosa avesse in mente di fare, Loweemon spalancò le fauci della testa di leone che aveva sul torace, e tra i denti acuminati si formò una sfera di energia nera che sprigionava raggi di oscurità in tutte le direzioni! Lo Ogremon, colto di sorpresa, spalancò gli occhi atterrito...

Poi, la bocca del leone si spalancò del tutto, e il proiettile nero partì a tutta velocità verso il suo bersaglio!

"Eldritch Meteor!" esclamò Loweemon. La sfera di oscurità fendette l'aria a velocità folle, e non appena incontrò il Pummel Whack dell'avversario, lo dissolse in una cascata di scintille grigie e proseguì la sua strada, rallentando soltanto di un pò! Il Digimon orco ebbe appena il tempo di muovere qualche passo indietro, prima che la Eldritch Meteor lo colpisse in pieno petto, facendolo irrigidire e strappandogli un grido di dolore, mentre scariche di fredda energia oscura attraversavano il suo corpo muscoloso! La clava d'osso cadde a terra e rimbalzò un paio di volte... poi, il suo proprietario cadde in ginocchio, le braccia abbandonate lungo i fianchi e la testa inclinata di lato. Il Digi-Code uscì dal corpo dell'Ogremon una frazione di secondo dopo, e Loweemon si apprestò ad assorbirlo.

"Sarai assorbito, spirito malvagio... le Tenebre ti purificheranno! Digi-Code Scan!" esclamò il Guerriero dell'Oscurità... col risultato che dove un istante prima si trovava un Digimon aggressivo e furioso, ora non c'era altro che un Digi-Tama verde, come quello dell'invasore che Lobomon aveva scansionato un attimo prima! Ora, il numero di aggressori si era ridotto a sole cinque unità, e i Guerrieri Leggendari non accennavano nemmeno a stancarsi!

Dopo aver messo a terra un Ogremon con un'abile presa di judo, Agunimon si rivolse ai suoi compagni, che stavano egregiamente tenendo a bada i loro avversari, e fece un segno dell'okay rivolto verso di loro. "Ottimo lavoro, ragazzi! Vedo che non avete perso la mano neanche voi!" si complimentò.

"Possiamo dire... lo stesso di te, Agunimon!" rispose Lobomon, mentre spingeva via con la spada un Ogremon che aveva cercato di colpirlo con un poco ponderato attacco frontale. "Credo che per questi bruti non avremo neanche bisogno del Beast Spirit!"

Loweemon annuì... poi tornò a puntare la sua lancia contro gli Ogremon, tenendoli a debita distanza. "Sì, con questi Ogremon non dovremmo avere problemi... ma non abbassate la guardia! Potrebbero esserci altri clienti scomodi, qua attorno!"

"Ricevuto!" concluse Agunimon, i cui pugni vennero circondati da ruggenti fiamme scarlatte. "Allora, gorilloni, non siete più tanto baldanzosi? Avanti, fatevi sotto... a meno che non abbiate paura!"

 

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"Ci siamo! Il posto è questo!" esclamò Yoshino non appena lei, Masaru e i loro Digimon si avvicinarono al muro di recinzione, da oltre il quale provenivano i rumori della battaglia fra i tre Guerrieri Leggendari e gli Ogremon. L'agente della DATS e la sua 'recluta' erano arrivati di corsa sul posto, appena in tempo per l'inizio della battaglia.

Raramon, ora uscita dal suo Digivice-Ic, alzò lo sguardo verso il muro. "Strano, però... adesso percepisco la presenza di altri Digimon, anche se non so esattamente di cosa si tratti! Devono essere emersi mentre noi ci dirigevamo qui..." commentò.

Tuttavia, Masaru Daimon non era mai stato tipo da farsi impressionare da simili imprevisti... "Heh. E così ci sono altri ospiti alla festa, eh? Meglio, ci sarà più da divertirsi! Pronto, Agumon? E' il momento di fare scintille!" esclamò, sbattendo un pugno sulla mano opposta.

Il piccolo dinosauro arancione alzò con entusiasmo una zampetta artigliata. "Agli ordini, capo!"

"Hey, voi due, aspettate un momento! Non potete mica gettarvi a capofitto, non sappiamo neanche che Digimon siano questi che sono appena arrivati e..." iniziò a dire Yoshino, prima di essere interrotta da uno squillo del suo cercapersone. Immediatamente, la ragazza dai capelli rossi estrasse il congegno di comunicazione dal taschino della sua uniforme e lo attivò. "Sì, qui agente Yoshino Fujieda. Parlate pure."

"Fujieda, qui quartier generale." rispose la voce ormai ben nota del capitano Satsuma. "Ascolta, i nostri strumenti hanno rilevato appena adesso la presenza di altri tre Digimon, e la scomparsa di due degli incursori originali. Abbiamo appurato che si tratta di Agunimon, il Digimon misterioso comparso ieri nella zona di Shibuya, e di altri due Digimon i cui dati non sono nei nostri database. Per quanto la cosa possa sembrare incredibile, riteniamo che si possa trattare di altri due Guerrieri Leggendari."

La ragazza dai capelli rossi spalancò gli occhi: il capitano le aveva parlato, anche se un pò per sommi capi, dei Guerrieri Leggendari, e soprattutto di quell'Agunimon che aveva fermato un Sethmon il giorno prima, ma non immaginava che avrebbe avuto modo di incontrarli così presto! Mentre la comunicazione tra lei e il suo superiore andava avanti, Masaru e Agumon si avvicinavano a lei nel tentativo di sentire cosa stesse dicendo il comandante della DATS giapponese, con espressioni piuttosto sospettose sui loro volti. Un pò infastidita dalla loro inopportuna curiosità, la ragazza si tirò indietro e coprì il cercapersone con la mano libera prima di rispondere. "Altri due... Questo complica le cose! Come ci regoliamo io e Raramon?"

"Procedete come da istruzioni, ma non attaccate i Guerrieri Leggendari." rispose prontamente il capitano. "Cercate invece di comunicare con loro, se possibile, e di scoprire quanto più potete sul loro conto. Dal momento che finora hanno attaccato solo i Digimon invasori, pensiamo che si potrebbe instaurare una collaborazione tra loro e la nostra organizzazione."

Yoshino annuì. "Ricevuto, capitano Satsuma. Passo e chiudo." affermò, prima che la comunicazione si interrompesse. Dopo aver disattivato il cercapersone e averlo rimesso a posto, la ragazza si rivolse a Masaru e ad Agumon con espressione decisa. "Daimon-kun, Agumon, ascoltatemi bene! Si è verificato un imprevisto, e tra i Digimon che ci troveremo di fronte ci sono anche tre Guerrieri Leggendari... ovvero, Digimon di origine sconosciuta che sfidano le nostre categorie di classificazione, e che sono collegati alla formazione della stessa DATS!"

Masaru e il suo amico digitale corrugarono la fronte, perplessi. "Che diavolo...? Guerrieri Leggendari? Digimon di origine sconosciuta? Di che accidenti stai parlando?" domandò il ragazzo dai capelli rossicci.

"Sì, si... capisco che questo vi giunga nuovo, ma più tardi vi darò tutte le dovute spiegazioni." rispose Yoshino, quasi in un sospiro. "Quello che adesso dovete sapere, è che molto probabilmente i Guerrieri Leggendari sono dalla nostra stessa parte... quindi non attaccateli per primi per nessun motivo, mi sono spiegata? Gli altri Digimon presenti sono degli Ogremon, e quelli sono il nostro obiettivo."

"Va bene, va bene..." rispose Masaru, un pò seccato dal fatto di non poter combattere contro questi misteriosi Digimon che davano l'impressione di essere avversari molto interessanti. "Allora, sbrighiamoci! Quei Digimon non staranno qua ad aspettare noi mentre chiacchieriamo!"

Raramon portò le mani in avanti, cercando di indurre l'impulsivo street fighter alla calma. "Per favore, non agitarti!" cinguettò il fiorellino fluttuante. "Prima di tutto, dobbiamo fare il giro ed entrare nel cortile... HEY! Ma dove state andando voi due?" L'ultima esclamazione fu dovuta al fatto che, senza aspettare le loro due compagne, Masaru ed Agumon erano schizzati di corsa verso un bidone della spazzatura posto vicinissimo al muro e ci erano saliti sopra, in modo da scavalcare la recinzione!

"Perchè prendere la via più lunga? Così si fa prima!" rispose Masaru, con la sua migliore faccia tosta, mentre aiutava Agumon a salire oltre la recinzione. Non appena il piccolo tirannosauro fu salito, fece il segno dell'okay al suo 'capo', che spiccò un breve balzo e si afferrò a sua volta al bordo del muro, per poi sollevarsi con la sola forza delle braccia! Poi, davanti agli occhi sbalorditi di Yoshino e Raramon, i due attaccabrighe scesero giù nel cortile con un balzo, pronti a, per usare un loro termine, dare inizio alla festa!

Yoshino sospirò e scosse la testa, tenendo pronto nel contempo il suo Digivice-Ic. "Sigh... a questo punto, inutile stare qua a recriminare... allora, Raramon, sei pronta? Questa volta non sarà uno scontro facile!" affermò. La Digimon simile ad un fiore, più che mai decisa, diede un cenno di assenso alla sua partner, che attivò la sua Digi-Soul, facendo comparire una nube di lucette purpuree attorno alla mano destra protesa.

"Digi-Soul Charge!" esclamò Yoshino, piazzando la mano luccicante sopra il suo Digivice-Ic. Una luce bianca scaturì dal piccolo schermo e avvolse Raramon, i cui dati vennero rapidamente riconfigurati nella sua forma Champion!

"Raramon shinka..."

Quando la trasformazione fu conclusa, la Digimon si era trasformata in una sorta di gigantesco girasole umanizzato: il suo grosso gambo verde come l'erba di primavera, alto circa due metri e mezzo, presentava due lunghe braccia che terminavano con tozze mani a quattro dita, mentre le gambe erano più snelle, e i piedi terminavano a punta, con due spine smeraldine al posto delle dita. Aveva inoltre una corta coda, la cui parte finale era ornata di piccoli rovi ricurvi, che si muoveva lentamente dietro di lei. Due grandi foglie, anch'esse di colore verde smeraldo, ornavano la parte posteriore del collo del Digimon vegetale, quasi si trattasse di una sorta di papillon naturale, e la testa tonda, con un volto dall'espressione ingenua composto da un paio di occhi color caffè e una piccola bocca dalla quale spuntava appena un canino inferiore, era tutta gialla, con solo una decorazione rossa a forma di cuneo sulla fronte a spezzare l'uniformità del colore. Una corona di petali dorati ornava la testa del nuovo Digimon, che fluttuò gentilmente in posizione eretta prima di esclamare il proprio nome con voce melodiosa.

"...SUNFLOWERMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: SunFlowermon

Anche chiamato: SunFlowmon

Tipo: Vegetale

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Sunshine Beam, Cactus Tail

La particolare conformazione fisica di questo Digimon gli consente di assorbire energia solare e usarla per vari scopi. Per questo motivo, è più potente durante le giornate di bel tempo. Le grandi foglie sulla sua schiena fanno da ali, e le consentono una certa agilità.

 

Il gigantesco girasole, dopo essersi abbassato fino a toccare terra, fece salire Yoshino nel cavo delle mani, poi riprese il volo fino a portarsi sopra il muro che Masaru e Agumon avevano appena scavalcato. Con un cenno di ringraziamento, la ragazza dai capelli rossi si rimise il Digivice-Ic nel taschino e si preparò alla battaglia... e ad incontrare i famosi Guerrieri Leggendari!

 

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La vista di un ragazzo dai capelli rossicci e di un Agumon che balzavano giù dal muro attorno al cortile dell'auditorium era qualcosa che Agunimon, Lobomon e Loweemon non si aspettavano certo, e lo stesso si poteva dire dei cinque Ogremon rimasti. Numerose paia di occhi sbalorditi si voltarono verso Masaru mentre, con un grido di battaglia, si scagliava contro l'Ogremon più vicino... e il più sorpreso di tutti era proprio Agunimon, che aveva riconosciuto il suo compagno di scuola!

"Che cosa? Quello... quello è Masaru-kun... ed è accompagnato da un Digimon? Ma che significa?" pensò esterrefatto. La sua sorpresa divenne totale quando il suo amico amante delle risse, dopo aver evitato agilmente il colpo di clava che l'Ogremon aveva sferrato contro di lui nel tentativo di difendersi, sferrò un poderoso montante che raggiunse l'orco verde sotto la mascella! Con un grugnito di dolore e gli occhi che quasi strabuzzavano fuori dalle orbite, il Digimon invasore venne sollevato da terra e, dopo aver volato per un breve tratto, vi ritornò fragorosamente sbattendovi la schiena, mentre numerosi pixel arancioni accendevano di luce la mano del ragazzo. Ricordando bene cosa c'era da fare, Masaru estrasse il Digivice-Ic che il vecchietto misterioso del giorno prima gli aveva dato, vi piazzò la mano sopra, ed esclamò la frase di attivazione!

"Forza, Agumon, diamo inizio alla festa! Digi-Soul Charge!". Non appena ebbe pronunciato queste parole, il congegno elettronico sprigionò una grande luce bianca che fece indietreggiare di un passo i sorpresi Guerrieri Leggendari, e il piccolo dinosauro, già in posizione di guardia, ne ricevette l'energia!

"Eccomi, capo! Agumon shinka... GEOGREYMON!"

In pochi istanti, Agumon si era trasformato nel colossale dinosauro sputafuoco che aveva sconfitto Cockatorimon il giorno prima, proprio mentre l'Ogremon che Masaru aveva steso si rialzava lentamente massaggiandosi la mascella illividita, e il SunFlowermon di Yoshino, con la giovane agente tra le mani, atterrava delicatamente sul rado tappeto erboso.

"Che... che cosa?" esclamò Agunimon, primo del terzetto di Guerrieri Leggendari a recuperare abbastanza presenza di spirito da parlare dopo la scena incredibile a cui avevano assistito! "Tu... tu sei Mas... ehm, volevo dire... voi... voi siete esseri umani... e avete dei Digimon? Ma... ma che significa? E... e poi... un essere umano che prendere a pugni dei Digimon? Come... come è possibile?" Le domande suonavano rivolte a sè stesso o ad un interlocutore invisibile tanto quanto a Masaru e a Yoshino.

"Dovrei mordermi la lingua prima di farmi scappare di bocca certe cose... a momenti rischiavo di farci scoprire tutti quanti!" pensò stizzito, all'idea di aver quasi pronunciato il nome di Masaru. Anche così, agli acuti guerrieri della Luce e delle Tenebre non era sfuggito che il lampo di sorpresa sul volto del loro compagno mostrava anche che Agunimon aveva riconosciuto quello strano ragazzo dai capelli lunghi...

"Cosa? E chi è quel ragazzo? Takuya-kun sembra conoscerlo bene..." pensò tra sè Lobomon, prima di rivolgersi ai due nuovi arrivati. "E voi due chi siete, e cosa siete venuti a fare qui? Non ho mai visto esseri umani portarsi dietro un Digimon, prima d'ora!"

Fu Yoshino, la più adatta come portavoce, a fare a Masaru ed Agumon cenno di attendere. Scese giù dalle mani di SunFlowermon, che riprese un pò di quota e fluttuò davanti agli Ogremon ora intimoriti, e si avvicinò al terzetto di Guerrieri Leggendari con le mani leggermente alzate, in modo che vedessero che non aveva intenzioni ostili. "Posso spiegarvi tutto io... il mio nome è Yoshino Fujieda, e il mio... impulsivo collega qui presente..." gettò un breve sguardo di disapprovazione a Masaru, che rispose storcendo il naso. " ...è Masaru Daimon. Siamo agenti di un'organizzazione ufficiale, la DATS, abbreviazione di Digital Accidents Tactics Squad, che si occupa della sorveglianza e del controllo dei Digimon sconfinati nel Mondo Reale, tramite la collaborazione tra agenti scelti e Digimon autorizzati a permanere nel Mondo Reale. Voi dovete essere i Guerrieri Leggendari, da quanto mi è stato comunicato dal quartier generale."

I sospetti e la sorpresa di Agunimon, Lobomon e Loweemon non diminuirono, e anzi il Guerriero delle Tenebre fece un passo in avanti, pur senza mostrare ostilità, e proseguì la requisitoria. "Un'organizzazione... che controlla i Digimon? Noi non ne avevamo mai sentito parlare... E come fai a sapere così tanto di noi? Pensavamo che l'esistenza dei Digimon, in particolare la nostra, fosse un segreto!" chiese.

Yoshino sospirò in tono apologetico. "Purtroppo, non ho la libertà di rendervi note queste informazioni. Tuttavia, so che uno di voi, appena ieri, ha fermato un Digimon invasore, un Sethmon per l'esattezza, e questo porta me e i miei superiori a pensare che, forse, potremmo unire le nostre forze per fermare l'ondata di emersioni di Digimon e scoprire cosa ci sia dietro. In fondo, i nostri obiettivi sembrano essere gli stessi." spiegò, professionale come sempre.

La fronte di Agunimon si corrugò. Qualcuno lo aveva osservato mentre combatteva contro quel Sethmon? Questo, assieme all'esistenza di quell'organizzazione, spiegava molte cose... e voleva dire che questa DATS, qualunque cosa essa fosse, sapeva svolgere il suo lavoro di osservazione in maniera egregia! Quante telecamere nascoste avranno avuto, disseminate per Tokyo, e nessuno se ne era accorto? Comunque, ripensando alle parole di Yoshino, il Guerriero Leggendario del Fuoco si rese conto che, in effetti, corrispondevano alla verità... in fondo, per quale motivo aveva accettato di tornare a trasformarsi in un Digimon, se non per impedire a qualche Digimon fuori controllo di fare danni? E poi, forse quell'organizzazione poteva rispondere a qualche sua domanda... Agunimon gettò uno sguardo di intesa ai suoi compagni, e Lobomon annuì silenziosamente, anche lui d'accordo con quello che Yoshino aveva detto.

"Quella ragazza ha ragione. Per adesso, va bene così..." rispose Loweemon. "Il nostro scopo è lo stesso, quindi ci conviene fare fronte comune. Più avanti, cercheremo di sapere di più su questa DATS, e magari ci uniremo a loro..."

Agunimon annuì. "E va bene... allora, Yoshino Fujieda e Masaru Daimon, combatteremo al vostro fianco! Mostrateci cosa sanno fare i vostri Digimon!"

Un ghigno sicuro apparve sul volto di Masaru. "Basta chiederlo, biondino! Vai, GeoGreymon! Diamo una bella lezione a quei bestioni!" esclamò, puntando l'indice contro gli Ogremon che, vista la mala parata, cercavano di ritirarsi pur senza avere alcun posto dove nascondersi... Era abbastanza chiaro che, contro tali e tanti avversari, i Digimon invasori avevano ben poche speranze, se non nessuna.

Il sopracciglio sinistro di Agunimon guizzò verso l'alto come in un tic. "B... Biondino?" si chiese esterrefatto.

GeoGreymon gettò indietro la testa e lanciò un ruggito di battaglia... poi dalle sue fauci uscì una enorme fiammata rossa! "Certamente, capo! Mega Burst!" ringhiò ferocemente, prima di scagliare il suo proiettile infuocato, che colpì in pieno un Ogremon! L'umanoide dalla pelle verde emise un lieve gemito, prima che il suo Digi-Code uscisse dal suo corpo ormai privo di colore.

"Evvai! Uno di meno!" esclamò GeoGreymon, appena prima di essere costretto a difendersi da un Pummel Whack scagliato da uno dei quattro superstiti. Il dinosauro riuscì ad alzare la guardia, e il proiettile energetico si infranse sul suo corpo corazzato senza fare danni, prima che SunFlowermon attaccasse a sua volta, allontanando l'aggressore da GeoGreymon.

"Tocca a noi, SunFlowermon!" esclamò Yoshino, Digivice-Ic ben stretto in mano. "Sai cosa devi fare!"

Il Digimon girasole colpì due Ogremon con la sua coda piena di spine... poi, mentre questi si ritiravano uggiolando e massaggiandosi le parti lese, alzò la testa verso il cielo limpido e iniziò ad assorbire i raggi del sole, mentre i suoi grandi petali dorati si illuminavano leggermente...

"Sunshine Beam!" esclamò SunFlowermon. Un raggio di luce dorata si dipartì dalla corolla del suo fiore e irradiò uno dei due Ogremon, facendogli fare la stessa fine dei tre prima di lui. Ora, sul campo di battaglia, rimanevano soltanto due Digi-Tama verdi, due Ogremon con il Digi-Code esposto, e tre Ogremon ancora più o meno intatti, che però erano molto più desiderosi di fuggire che non di continuare la battaglia. Senza pensarci su due volte, infatti, i Digimon invasori fecero dietro front e scapparono, tentando disperatamente di uscire dal cortile e dileguarsi.

"Attenti, stanno scappando!" esclamò Agunimon. "Dobbiamo fermarli, prima che scatenino il panico, e poi facciano perdere le loro tracce!"

"Di questo non hai di che preoccuparti!" gli rispose Masaru, salendo sulla mano che GeoGreymon gli stava porgendo. "Hey, rossa! Tu occupati del Digi-coso di quei bestioni, che agli altri ci pensiamo io e il mio seguace!"

Yoshino alzò leggermente gli occhi al cielo, mentre prepara il suo Digivice-Ic a raccogliere il Digi-Code dei due Ogremon caduti. Masaru si relazionava agli altri in maniera un pò troppo informale per i suoi gusti... ma visto che, tecnicamente, non era un membro della DATS, non poteva dire nulla!

"Adesso li riprendo io, capo! Tu reggiti forte!" concluse il tirannosauro, prima di iniziare l'inseguimento a tutta velocità. Prima che gli Ogremon coprissero anche soltanto la metà della distanza che li separava dall'uscita, GeoGreymon aveva già raggiunto, in due sole falcate, quello più indietro e aveva abbassato la testa corazzata e armata di corna... per poi sferrargli una testata micidiale che fece volare l'orco verde contro il muro del cortile, dove si schiantò con un breve grugnito lasciando un'ammaccatura con la stessa forma del suo corpo, prima di rilasciare il proprio Digi-Code. Per quanto riguarda gli ultimi due Ogremon, erano già nel mirino di Lobomon e Loweemon, che si erano gettati all'inseguimento appena dietro GeoGreymon e, mentre quest'ultimo sistemava il suo bersaglio, avevano tagliato loro la strada. I bestioni verdi ebbero appena il tempo di lanciare un acuto grido di terrore quando le maestose figure dei due Human Spirits apparvero, praticamente dal nulla, davanti a loro!

"Mi dispiace, ma non potete andare da nessuna parte!" esclamò Lobomon, il fucile laser sul braccio già puntato contro uno di loro. "Howling Laser!"

Una frazione di secondo dopo, l'arma esplose un colpo rapidissimo che colpì in pieno petto il Digimon malvagio, che strabuzzò gli occhi in preda al panico vedendo il fascio di luce bianco-azzurrina trapassargli il petto... poi, anche lui, perse colore ed espulse il suo Digi-Code, rimanendo pietrificato nella posizione di sorpresa spaventata in cui era stato colto. Nello stesso momento, con due rapidi colpi della sua lancia, Loweemon sistemava allo stesso modo l'ultimo Digimon invasore, che fece una fine identica.

"Heh... però vedo che ci sapete fare, voi Guerrieri Leggendari... qualunque cosa siate!" commentò Masaru, mentre scendeva agilmente dalle mani di GeoGreymon e usava il suo Digivice-Ic per prendere il codice all'Ogremon che aveva sconfitto. "Digi-Code Scan!"

Non appena i Guerrieri Leggendari della Luce e delle Tenebre ebbero concluso il loro lavoro, si misero ad osservare con curiosità ammirata l'amico di Takuya che, con un gesto del braccio molto simile a quello che loro erano soliti fare, estraeva il Digi-Code dal corpo dell'Ogremon sconfitto, lasciando al suo posto soltanto un altro Digi-Tama verde. "Anche voi della DATS mi sembrate ben preparati..." commentò Loweemon, intanto che Lobomon procedeva a trasformare in altrettanti Digi-Tama gli ultimi due avversari. "Avete anche tutti gli strumenti necessari per prendere il codice di un Digimon sconfitto... ma tutte queste cose, ora che possiamo fare qualche domanda, come fate a saperle?"

Yoshino, che aveva appena finito di prelevare i codici dei due Ogremon di prima e di trasformarli a loro volta in Digi-Tama, diede la risposta alla domanda di Loweemon. "Le spiegazioni sono dovute, credo. Ma sia chiaro che sono informazioni strettamente confidenziali, che non dovrete rivelare a nessuno." Quando i tre Guerrieri Leggendari fecero un cenno affermativo, la ragazza dai capelli rossi proseguì. "Allora, dovete sapere che quando, tre anni fa, il Digimon malvagio conosciuto come Lucemon Satan Mode ha cercato di entrare nel Mondo Reale, alcuni membri del governo e dell'esercito di difesa giapponese si sono accorti del potenziale pericolo che il Mondo Digitale poteva essere, e hanno creato appositamente questa organizzazione di controllo, il cui scopo è sorvegliare sulle attività dei Digimon, ed eventualmente, nel caso dovessero sconfinare sulla Terra, trasformarli nuovamente in Digi-Tama ed inviarli nuovamente nel mondo da dove sono venuti."

Agunimon annuì. Allora, erano stati proprio degli agenti della DATS a rimuovere l'uovo di Sethmon, il giorno prima...

"La DATS è diventata operativa soltanto da un anno, ma già poche settimane dopo la fallita emersione di Lucemon Satan Mode, i suoi fondatori hanno avuto il primo contatto con DigiWorld, e tramite le loro ricerche hanno acquisito tutte le informazioni che gli servivano..." Yoshino si interruppe per un attimo. "Anche se, purtroppo, non hanno trovato quello per cui erano andati... e alcuni non sono nemmeno tornati... Ma questo è un altro discorso." pensò tra sè, un pò mestamente, poi proseguì. "In tempi recenti, si sono verificate più emersioni di quante non fossero mai state registrate dalla fondazione della DATS, e temiamo che nel Mondo Digitale stiano avendo luogo dei gravi disordini. Stiamo cercando di limitare i danni che questi Digimon fuori controllo potrebbero provocare, e al tempo stesso cerchiamo, nel limite delle nostre possibilità, di capire cosa sta succedendo. E... prima che me lo chiediate, il motivo per cui fino ad ora non avete mai sentito notizie di Digimon sconfiati nel Mondo Reale sta nel fatto che noi della DATS, per evitare la diffusione impropria di notizie che potrebbero causare il panico a livello internazionale, ci serviamo di apposite squadre di inibitori mnemonici, dotati di particolari congegni che possono, con un semplice scatto, cancellare ogni ricodo dell'esistenza dei Digimon dalla mente di chi li ha visti. Li utilizziamo quasi sempre, dopo ogni sconfinamento. Mi rendo conto che come metodo potrebbe sembrare un pò coercitivo, ma è una soluzione dettata dalla gravità del problema attuale."

"Più che giusto..." rispose Agunimon, quasi riflettendo tra sè. Dopotutto, la giovane agente aveva ragione... quale sarebbe stata la reazione del mondo se si fosse saputo dell'esistenza dei Digimon, e del fatto che potevano passare da un mondo all'altro senza problemi? Era una domanda a cui Takuya preferiva non darsi una risposta...

Da quanto mi ha comunicato il mio superiore, il capitano Rentaro Satsuma, leader della branca giapponese della DATS, voi e altre tre persone siete coloro che hanno fermato Lucemon, prima ancora che venissero fuori i primi sospetti dell'esistenza di DigiWorld... le informazioni che ho avuto sono corrette?"

Non ci fu molto che Agunimon e i suoi amici potessero fare, se non annuire.

"Molto bene..." rispose la ragazza. "Quello che vi vorremmo proporre, sempre nel caso voi foste d'accordo, è di unirvi a noi della DATS nella nostra ricerca. La vostra esperienza con i Digimon darà sicuramente una mano alle indagini, e la vostra collaborazione potrebbe rivelarsi importante per il mantenimento della pace in entrambi i mondi. Non c'è bisogno che voi rispondiate subito, ovviamente, se volete pensarci su siete liberissimi di farlo. Ma... noi tutti della DATS saremmo molto onorati se decideste di accettare questa proposta."

Mentre Yoshino parlava, e SunFlowermon e GeoGreymon ritornavano al loro stadio Rookie, ponendosi a fianco dei rispettivi partner, Masaru si era accorto che il guerriero in armatura rossa continuava, di tanto in tanto, a gettare uno sguardo a metà tra il sospettoso e il precauzionale verso di lui... e, doveva essere sincero, la cosa non gli piaceva più di tanto. Gli sembrava quasi che quel guerriero fiammeggiante sapesse qualcosa che non voleva rivelare...

Comunque, prima che Masaru potesse pensare di fare qualcosa di impulsivo, Lobomon rispose alla domanda di Yoshino. "Comprendiamo bene le vostre intenzioni, agente Fujieda, e non escludiamo che la nostra risposta possa essere affermativa... ma prima di accettare questa richiesta, dovremmo discuterne anche con gli altri. Non spetta a noi decidere al loro posto." disse, con calmo raziocinio.

"In ogni caso," proseguì Agunimon. "questo non sarà il nostro ultimo incontro. Ora che sappiamo per certo che sta accadendo qualcosa a DigiWorld, questo problema è anche nostra responsabilità. Quindi, per adesso vi salutiamo, ma contate di rivederci presto. Addio!"

Detto questo, Agunimon, Lobomon e Loweemon spiccarono un ampio balzo e raggiunsero il tetto dell'auditorium, scomparendo poi dietro di esso come un gruppo di ninja sotto gli occhi ansiosi di Yoshino e Raramon, e quelli indagatori di Masaru ed Agumon, che continuavano a chiedersi chi fossero in realtà quegli individui, e perchè Agunimon continuava a fissarlo come se fosse una vecchia conoscenza a cui voleva mandare un avvertimento...

"Beh, è andata meglio del previsto..." sospirò la ragazza, guardandosi attorno e ammirando la marea di Digi-Tama verdi che giacevano sparsi sull'erba, unica traccia della battaglia assieme alla crepa che GeoGreymon aveva aperto nel muro sbattendoci contro un Ogremon. "Per adesso, quello che ci resta da fare è raccogliere tutti questi Digi-Tama e spedirli di nuovo nel Mondo Digitale... oltre che, ovviamente, fare rapporto al capitano Satsuma di quello che è successo..."

Masaru e Agumon stavano ascoltando con un orecchio solo. I loro pensieri andavano ancora ai tre Guerrieri Leggendari che si erano appena rivelati loro, e ai misteri che essi celavano... più ci pensavano, più si rendevano conto che, questa volta, si erano immischiati in qualcosa di davvero grosso... ma anzichè esserne intimoriti, la cosa li spingeva ad andare fino in fondo! Non fosse mai detto che Masaru Daimon e il suo seguace lasciavano un lavoro a metà, dopo che l'avevano intrapreso!

E poi, riflettè Masaru, forse diventare agenti della DATS poteva essere una possibilità di incontrare Digimon più forti, e misurarsi con loro...

Così, dopo un attimo di silenzio e una silenziosa conferma, che si scambiarono semplicemente guardandosi negli occhi e annuendo l'uno rivolto all'altro, Masaru alzò lo sguardo verso Yoshino.

"Hey, rossa!" esclamò, con tono serio e deciso. "Per caso... è ancora valida la tua proposta di unirci alla tua combriccola?"

Yoshino e Raramon, che si erano chinate verso il terreno per recuperare i Digi-Tama, rimasero per un attimo ferme, sorprese dalla domanda a bruciapelo del giovane street fighter. Masaru e il suo Digimon avevano fatto marcia indietro sulla loro decisione prima ancora di quanto si aspettassero... e le due agenti della DATS non se ne sarebbero certo lamentate!

Dopo un istante di esitazione, Yoshino fece un sorriso. "La nostra non è proprio una 'combriccola', Masaru Daimon-kun... comunque, se vuoi diventare un membro della DATS, non hai che da chiederlo!"

 

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Quando Agunimon, Lobomon e Loweemon furono giunti in un luogo in cui non potevano essere visti da nessuno, sciolsero la trasformazione, e il Digi-Code bianco si levò dai loro corpi e ritornò all'interno dei D-Tector lasciando al loro posti i tre comunissimi quattordicenni che erano stati scelti come depositari del potere dei Digi-Spirits. Con un sospiro sollevato, Takuya vide il suo Digivice, così come quello dei suoi amici, trasformarsi di nuovo in un cellulare... poi alzò lo sguardo verso i due gemelli, che avevano rivolto a lui uno sguardo interrogativo.

"E così, esiste un'organizzazione che da più di un anno controlla l'ingresso dei Digimon nel Mondo Reale... questo spiega molte cose!" commentò Kouji. "Ma a parte questo... Takuya-kun, mi sembrava quasi che tu lo conoscessi, quel tizio coi capelli lunghi accompagnato da quell'Agumon. Non è che potresti darci qualche spiegazione in più?"

Il ragazzo castano annuì. "Beh... certo che sì! Vedete, il fatto è che lo conosco molto bene, quel ragazzo... si chiama Masaru Daimon, ed è in classe con me!"

"Davvero?" chiese Kouichi, piuttosto sorpreso. "Quando si dice la combinazione... beh, in ogni caso è parecchio forte, se riesce a prendere a pugni dei Digimon! Non credevo che un comune essere umano potesse combattere con loro..."

"Neanch'io, fino a pochi minuti fa..." fu la risposta pensierosa di Takuya. "Comunque, sapete, Masaru-kun mi ha raccontato che suo padre era un esperto di arti marziali, e quindi immagino che abbia imparato da lui..."

L'espressione di Kouji e Kouichi si fece dubbiosa... forse anche addolorata. "Era?" chiese il gemello possessore degli Spirits della Luce.

"Purtroppo sì, ho detto 'era'..." confermò Takuya, annuendo lentamente. "Il padre di Masaru, il signor Suguru Daimon, è scomparso tre anni fa, in circostanze misteriose... la polizia ha indagato, ma non hanno mai trovato nemmeno una pista! Come se fosse svanito nel nulla..."

I due gemelli, che avevano anche loro una certa esperienza in fatto di problemi di famiglia, ricambiarono il cenno di assenso... ma, allo stesso tempo, come se avessero avuto poteri telepatici, nella mente di entrambi passò un pensiero molto simile. Tre anni prima... esattamente l'anno del loro fatidico viaggio a DigiWorld... era un pò strano, e i due gemelli stavano pensando che forse poteva non essere una semplice coincidenza. Tuttavia, non avevano le prove per affermarlo... e poi, in quel momento c'era altro a cui pensare!

"Uff... sentite, ragazzi, per adesso, senza sapere che cosa ci sia dietro, non possiamo giungere a delle conclusioni sicure..." disse Kouichi, mentre si rimetteva il cellulare in tasca. "Adesso, ci sono i nostri amici, là dentro l'auditorium, che ci stanno aspettando... credo che sia meglio tornare dentro e vedere com'è la situazione. Poi, più avanti, parleremo anche a Izumi-san, Junpei-san e Tomoki-chan di questa organizzazione... e se si diranno d'accordo, magari vedremo di rintracciare di nuovo quegli agenti!"

"Hai ragione, Kouichi, meglio sentire anche il loro parere..." rispose Kouji. Dopo essersi rimessi a posto i vestiti, e aver fatto del loro meglio per non far sembrare che avevano appena sostenuto uno scontro con sette Digimon grossi come armadi e armati di clave e corna, i tre ragazzi si incamminarono di fretta verso un'altra entrata e si diressero verso la sala prove...

Non avevano fatto neanche quattro passi all'interno dell'edificio, che alle loro orecchie giunsero le voci disordinate e confuse dell'uditorio che, fino a qualche minuto prima, stava assistendo alle prove di Kouji e della sua band. Tra gli schiamazzi, i tre amici sentirono distintamente le voci di qualcuno che chiedeva dove fosse finito il cantante, e quelle di Izumi, Junpei, Tomoki... e un'altra voce femminile che cercavano in qualche modo di calmare gli animi.

"Ma dove è finito Minamoto-san? E cos'erano tutti quei rumori che venivano dal cortile?"

"Un... un pò di pazienza, ragazzi, adesso Kouji-kun dovrebbe tornare!"

"L'avete già detto cinque minuti fa! Che significa questa interruzione?"

"Con calma, gente! Con calma!"

Takuya e i gemelli, capendo che era il caso di fermare subito la gazzarra prima che sconfinasse nel caos più totale, affrettarono il passo e svoltarono nel corridoio da cui proveniva il vociare. Davanti ai loro occhi, si parò immediatamente lo spettacolo di un corposo assembramento di ragazzi in protesta davanti alla porta della sala prove, con Izumi, Junpei, Tomoki e una tipetta dai capelli azzurrini (che i tre riconobbero subito come Kaoru Umino, la solitaria ragazzina di cui Junpei gli aveva parlato un attimo prima) a cercare di trattenere gli ardori della folla. I quali, comunque, alla vista del ritorno del cantante e dei suoi due amici, si placarono quasi subito.

"Uff... meno male che sono di ritorno, temevo che non saremmo più riusciti a tenerli..." mormorò tra sè Junpei.

"Scusate l'interruzione!" esclamò Kouji Minamoto, alzando la mano verso il pubblico. "Ci sono stati dei problemi tecnici, ma ora possiamo riprendere..."

"Il fatto è che... ehm..." proseguì Takuya, inventandosi la prima scusa che gli veniva in mente per giustificare quell'imprevisto. "Ecco... Una ditta di traslochi aveva sbagliato indirizzo, e stava scaricando un pò di arredamento e paccottiglia varia nel cortile... ma è tutto a posto, non preoccupatevi! Abbiamo chiarito il malinteso, e ora sono andati via! Tutto regolare! Heheheheheee... potete tornare pure ai vostri posti, tra un attimo si ricomincia!"

"Un'azienda di traslochi aveva sbagliato indirizzo?" chiese una voce incredula dalla folla. "Diavolo, dovevano proprio avere la testa su un altro pianeta!"

Kouihi ridacchiò nervosamente. Tipico di Takuya, tirare fuori la prima storiella che gli passava per la testa... non era mai stato bravo a dire le bugie! "Ehm... sì, è... è proprio così, per quanto possa sembrarvi assurdo! Ma adesso la situazione è chiarita, davvero!"

"Riaccomodatevi pure, che tra un pò le prove riprendono." concluse Kouji. "Per scusarmi di questo imprevisto, farò il bis della versione integrale di 'Going! Going! My Soul!', siamo d'accordo?"

Le ultime voci di protesta vennero zittite da quella allettante prospettiva, e i ragazzi, con animo molto più tranquillo, tornarono lentamente e con ordine ai loro posti, lasciando i sei amici e Kaoru da soli, vicino all'ingresso della sala prove. Con un sospiro di sollievo, Izumi rivolse lo sguardo a Takuya e ai due gemelli. "Meno male che siete tornati in tempo, ragazzi... allora, tutto bene là fuori?" chiese, evitando accuratamente di parlare di Digimon, Mondo Digitale o altro che fosse correlato di fronte ad un'estranea.

Takuya annuì, prima di rivolgere la sua attenzione alla nuova arrivata, che abbassò lo sguardo un pò imbarazzata. "Sì, sì... tutto bene, più o meno... ma i dettagli ve li raccontiamo dopo. Piuttosto... Junpei-kun, è questa la tua amica di cui ci parlavi, vero? Kaoru Umino-san, se non ricordo male..."

Il ragazzone sovrappeso annuì, e fece cenno alla sua amica come per darle coraggio. "Sì, Takuya-kun, proprio lei... l'abbiamo incontrata adesso, mentre tornavamo... ehm... dal cortile... e ne ho approfittato per scambiare due chiacchiere con lei e farle conoscere Izumi e Tomoki!"

"E'... è la verità..." rispose Kaoru un pò timidamente, aggiustandosi gli occhiali. "Vedete... so che questo potrà sembrarvi indelicato, ma quando vi ho visti allontanarvi... ecco... la cosa mi ha incuriosito e vi ho voluti seguire, giusto per vedere dove... ehm... andavate. E, mentre stavo andando verso il cortile, ho incontrato Shibayama-san, Orimoto-san e il piccolo Tomoki-chan... Shibayama-san è stato molto contento di vedermi, e ne ha approfittato per presentarmi anche i suoi compagni... spero che la cosa non vi disturbi..."

"Ma ti pare! Nessun problema!" rispose vivacemente Izumi, appoggiando una mano sulla spalla della timida ragazzina dai capelli celesti. Kaoru si ritrasse leggermente, non abituata a quel tipo di confidenza. "Anzi, mi ha fatto piacere conoscere un'altra ragazza! Sai com'è, io sono l'unica donna di questo gruppetto di scalmanati, e ci voleva proprio qualche presenza femminile in più!"

"Ah... ehm... ti... ti ringrazio, Orimoto-san..." ringraziò di cuore Kaoru, un pò imbarazzata dal tono confidenziale della mezza-italiana, ma in cuor suo felice di stare conoscendo dei nuovi amici.

"Abbiamo scambiato anche noi qualche parola con Kaoru-san..." riprese Tomoki, rivolto ai suoi amici più grandi. "E' una persona in gamba, potete credermi... e saremmo molto felici, sia noi che lei, se voleste anche voi fare amicizia..."

Con un sorriso amichevole, Takuya annuì rivolto al suo piccolo amico, poi si mise davanti a Kaoru e le fece un inchino. "Chiunque sia amico di Junpei-kun è anche nostro amico... piacere di conoscerti, Kaoru Umino-san, il mio nome è Takuya Kanbara, e questi dietro di me... beh, credo che tu li conosca già, visto che sei qui... sono i gemelli Kouji Minamoto e Kouichi Kimura!" A queste parole, il ragazzo castano fece un gesto rivolto ai due gemelli, ognuno dei quali rispose inchinandosi a sua volta. "Siamo tutti molto onorati!"

"Piacere!" rispose energicamente Kouichi alzando la mano per salutare la nuova arrivata, mentre Kouji si limitava ad un cenno con la testa.

Un sorriso un pò nervoso graziò le labbra della ragazzina con gli occhiali mentre ricambiava elegantemente il saluto. "Il... il piacere è tutto mio, Kanbara-san... Minamoto-san... Kimura-san..." mormorò emozionata. "Sono... molto felice di fare la vostra conoscenza! E vi ringrazio infinitamente!"

"Hehehehee... ma figurati, per così poco!" rispose Junpei, con una mano dietro la testa. "Ora, se vogliamo tornare dentro, tu puoi sederti con noi! Sempre se ti fa piacere..."

Kaoru disse di sì con la testa, con l'entusiasmo dipinto sul suo bel viso. "Certo che mi fa piacere, Shibayama-san! Andiamo!"

Takuya, Izumi e Kouji, rimasti dietro, restarono ad osservare i loro amici e Kaoru che ritornavano nella sala prove, in cerca di posti a sedere. Erano contenti di aver conosciuto una nuova amica, ma avevano già notato che Kaoru sembrava essere molto timida ed impacciata... sembrava nervosa mentre si presentava, e indirizzava tutti, anche Junpei che conosceva da molto più tempo, con l'onorifico '-san'. Quanto era diversa dalla solare ed espansiva Izumi... e comunque aveva tutta l'aria di essere una brava ragazza, e ai tre Digiprescelti non dispiaceva l'idea di accogliere anche lei nel loro gruppo... ma questo, in quella particolare situazione, avrebbe potuto voler dire esporla al rischio di altri attacchi di Digimon...

A questo proposito...

"Allora... Takuya-kun, Kouji-kun... noi qui siamo riusciti a trattenere la gente con una scusa, ma... potrei sapere di cosa si trattava, esattamente? Erano... erano altri Digimon senza controllo, vero?" chiese la Digiprescelta bionda, abbassando la voce mentre avvicinava il viso a quello dei suoi amici.

Senza dire una parola, Kouji le mostrò il cellulare ancora attivo, e annuì cupamente. "Sì, purtroppo... io e Kouichi abbiamo ricevuto i nostri Digi-Spirit e li abbiamo sconfitti, ma... c'è un'altra novità, di cui dovremmo discutere assieme più avanti."

Izumi sbattè gli occhi. "Un'altra... novità? E... di che si tratta esattamente?"

"Ora dobbiamo continuare le prove, e non abbiamo il tempo di parlartene per filo e per segno..." rispose Kouji, rimettendosi in tasca il telefonino con la sua solita nonchalance. "Ma... ti basti sapere che non siamo più i soli ad essere a parte dell'esistenza dei Digimon."

Alla sua amica bionda, che già aveva spalancato i suoi occhioni verde smeraldo per la sorpresa sgradita, Takuya rispose con un lieve spostamento della testa. "Purtroppo sì, Izumi-san... c'è un'organizzazione governativa che li sta tenendo d'occhio già da tre anni, da quando abbiamo battuto Lucemon... e noi abbiamo incontrato due loro agenti, tra i quali c'è un mio compagno di scuola..."

"Un'... un'organizzazione...?" domandò Izumi, mentre lei e i suoi due amici iniziavano a rientrare nell'auditorium. "Questa... questa no che non me l'aspettavo...."

 

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Quella sera stessa, nella sede centrale della DATS giapponese...

"Ugh... non mi sento molto a mio agio, con questa cavolo di uniforme..." borbottò Masaru, mentre cercava di rimettersi a posto la spalla della giacca blu che costituiva la sua divisa da agente DATS. "Devo proprio indossarla, quando svolgo il mio lavoro?". Il ragazzo, in occasione della sua qualifica ufficiale come membro della Digital Accidents Tactics Squad, aveva dovuto mettersi la versione maschile della corrispondente uniforme, composta da una giacca blu a maniche corte con i risvolti bianchi, pantaloni lunghi dello stesso colore, e stivali simili a quelli di Yoshino... e, doveva ammetterlo, non si sentiva molto a suo agio in quegli abiti! Forse perchè gli ricordavano una specie di uniforme scolastica...

"E' il tuo riconoscimento, assieme alla tessera e al numero di matricola..." rispose Yoshino. "Quindi... direi di sì, che finchè stai svolgendo i tuoi compiti di agente, dovrai indossare questa uniforme, a meno che tu non ti stia muovendo in incognito."

"A dire la verità, capo, trovo che questa uniforme ti stia molto bene! Farai un figurone!" commentò Agumon, entusiasta. Il piccolo dinosauro e Raramon affiancavano i rispettivi partner, e il fiorellino volante stava scrutando con attenzione la nuova recluta, quasi volesse controllare personalmente se davvero avesse i numeri per essere un agente della loro organizzazione.

Con uno sbuffo un pò infastidito, evidentemente insofferente di tutte quelle formalità, Masaru si mise una mano dietro la testa e si riavviò i lunghi capelli rosso-castani per sembrare più presentabile. "Oooookay... e va bene, Yoshino, andiamo a vedere questo... capitano Satsuma, e sentiamo lui!"

Yoshino annuì, e i quattro si incamminarono lungo il corridoio dagli sterili muri di acciaio, illuminato soltanto da qualche lampada al neon e percorso dai pochi agenti rimasti a quell'ora tarda. Un breve tragitto li portò davanti ad un grande portone scorrevole automatico sormontato da una telecamera, che si aprì con un sibilo non appena registrò i due ragazzi e i loro compagni Digimon, e permise loro l'ingresso in una grande sala piena di computer e altri oggetti altamente tecnologici, in cui operatori e Digimon si avvicendavano ininterrottamente agli strumenti. I volti di Shirokawa e Kurosaki, rispettivamente l'operatrice bionda e quella dai capelli violetti e lunghi, si voltarono immediatamente verso l'ingresso, e le due si alzarono in piedi per salutare con un inchino l'aspirante recluta.

"Onorate di conoscerla, Masaru Daimon-kun... Agumon-chan... Siamo state informate del vostro imminente arrivo, e siamo qui per darvi il benvenuto." disse Shirokawa, che era affiancata da un piccolo Digimon, alto la metà di un essere umano normale e che ricordava molto un pedone degli scacchi bianco, dal corpo di plastica a forma di clessidra con corte, esili braccia e gambe, e armato di uno scudo rotondo e di una piccola lancia, mentre il suo elmo aveva una visiera dorata e, in cima, una punta simile a quella di una picca.

"Ci auguriamo che troverete gratificante il lavoro che svolgerete. Benvenuti alla DATS." riprese Kurosaki, imitando l'inchino della sua compagna. Masaru notò che era affiancata da un Digimon uguale a quello della biondina, ma di colore nero, quasi che anche i loro partner volessero sottolineare la diversità fisica delle due giovani donne... e Yoshino non mancò di notare la curiosità dei due nuovi arrivati della DATS.

"Loro sono le nostre migliori operatrici, Miki Kurosaki e Megumi Shirokawa." spiegò la ragazza dai capelli rossi. "E quelli che vedi sono i loro Digimon, i PawnChessmon."

"PawnChessmon?" ripetè Agumon, guardando con curiosità i due Digimon ispirati agli scacchi. "Non ricordo di aver mai visto Digimon del genere, quando ero nel Mondo Digitale..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: PawnChessmon

Tipo: Pupazzo

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Pawn Spear, Pawn Buckler

In effetti, questo tipo di Digimon è stato catalogato solo di recente. Usano le lance e i loro piccoli scudi per combattere, e a seconda del loro colore, hanno forme evolutive diverse.

 

Masaru e Agumon ricambiarono il saluto, prima di seguire Yoshino e Raramon verso il fondo della sala principale, e verso una pedana elevata che dominava quasi tutta la stanza, e la postazione computerizzata alla quale era seduto il famoso capitano Satsuma. Mentre si avvicinavano alla postazione, i due amici continuavano a gettare occhiate incuriosite tutt'attorno, verso gli addetti ai lavori... e notando il piccolo Digimon simile ad una tartaruga bipede con un casco blu sulla testa che passeggiava qua e là per le postazioni, recando con sè un vassoio con dei bicchieri di fumante tè verde. Il suo corpo era di unverde brillante, che diventava più scuro sul guscio, mentre il ventre era arancione pallido, e recava una strana apertura simile ad un oblò con il vetro giallo al centro. Mani e piedi terminavano con tre piccoli artigli bianchi, e la coda era lunga e stretta, simile ad un frustino.

"E quel Digimon?" chiese Masaru, indicando con lo sguardo la tartaruga che stava porgendo il tè ad un lavoratore. "Non ha un partner, lui?"

Raramon guardò nella direzione che Masaru stava puntando. "Ehm... no, quello no. E' con noi come Digimon indipendente, almeno a quanto ne so, e si occupa di questi lavoretti di minore importanza... il suo nome è Kamemon."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kamemon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Rookie

Attacchi: Pointer Arrow

Un Digimon robotico dalle origini misteriose, che vanta una notevole protezione grazie alla sua armatura naturale. Per qualche strano motivo, il suo elmetto non può essere rimosso...

 

Proseguendo con un'alzata di spalle, Masaru e Agumon si avvicinarono alla postazione in fondo alla sala principale, dove il capitano Rentaro Satsuma e Kudamon li attendevano. Quando le due nuove reclute salirono sul primo gradino del rialzo, il direttore della DATS si alzò elegantemente dal suo posto per accoglierle.

"Capitano Satsuma." esclamò Yoshino, mettendosi sull'attenti non appena lei, Masaru e i due Digimon furono giunti nei pressi della postazione. "Le presento Masaru Daimon, aspirante agente della DATS e partner del soggetto Raptor One... o, dal momento che non è più ricercato, Agumon!"

"Molto bene. Ottimo lavoro, agente Fujieda." rispose il capitano, con la sua classica espressione seria e imperturbabile, dopo aver dato un cenno di approvazione... poi, lui e Kudamon rivolsero la loro attenzione alla coppia di reclute che gli stava davanti. "Così, tu sei Masaru Daimon-kun. Io sono il capitano Rentaro Satsuma, direttore della divisione giapponese della DATS. E lui è il mio partner, Kudamon." Accompagnò quest'ultima frase con una grattatina sulla testa del Digimon simile ad una donnola. "E siamo onorati di darvi il benvenuto alla Digital Accidents Tactics Squad."

Masaru, un pò a suo disagio di fronte alla severa formalità dei suoi interlocutori, si grattò la tempia con un indice prima di rispondere. "Hm... ooookay, piacere mio!" rispose semplicemente. "Allora, io e Agumon siamo qui per unirvi alla vostra organizzazione... anche se non avevamo una gran voglia inizialmente, credo che ormai in questa storia ci siamo dentro fino al collo, che noi lo vogliamo o no. In pratica, io e Agumon dovremmo tenere sotto controllo i Digimon che emergono illegalmente nel Mondo Reale... e già che ci siamo, scoprire qualcosa in più su questi... 'Guerrieri Leggendari' che abbiamo visto oggi! Giusto?"

"Un pò di pazienza, giovani reclute." rispose con calma Kudamon, spostandosi leggermente sulla spalla del capitano. "Prima di tutto, dobbiamo sottoporvi ad un tirocinio, per verificare le vostre potenzialità."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kudamon

Tipo: Animale Sacro

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Bullet Whirlwind

Agile e sfuggente, questo misterioso Digimon nasconde poteri misteriosi, che sembrano essere collegati al suo orecchino. Nonostante le piccole dimensioni, può colpire con l'impeto di una pallottola.

 

Agumon sbattè gli occhi, un pò spaesato, e inclinò la testa da un lato come un passero incuriosito. "Un... tiroche? E'... è una cosa che si mangia, per caso?" chiese.

"Beh... non esattamente, Agumon..." rispose Raramon, ancora sospesa in aria vicino alla spalla di Yoshino. "Quello che il capitano Satsuma e Kudamon-san volevano dire, è che prima di accettarvi come membri della DATS a tutti gli effetti, dobbiamo verificare le vostre capacità. Per un periodo di tempo abbastanza breve, ma è una cosa necessaria."

Satsuma annuì. "Esattamente. A questo scopo, sarete affiancati da un sempai, che vi assisterà nei vostri primi giorni di lavoro, e che vi farà da compagno di squadra. Abbiamo già selezionato l'agente a cui affideremo questo compito, e che vi presenteremo già domani mattina, alle ore 11. Ci aspettiamo che voi due vi presentiate qui a quell'ora, per fare la sua conoscenza. Ci sono domande?"

Yoshino alzò la mano. "In effetti sì, capitano Satsuma... per curiosità, potrei sapere il nome dell'agente che verrà affiancato a Daimon-kun nel suo apprendistato?" chiese educatamente.

Un sorriso appena percettibile apparve sul volto serio del capitano. "Una domanda legittima, agente Fujieda. Sono sicuro che conosce anche lei l'agente che intendo affiancare a Daimon-kun... uno dei nostri migliori investigatori, Tohma Norstein-kun, che proprio domani mattina dovrebbe tornare dalla Germania, dove è stato per delle ricerche. Mi auguro che saprete collaborare, Daimon-kun, e sono sicuro che voi due potrete formare un team molto efficace."

"Hm..." riflettè Masaru ad alta voce, anche se non sembrava troppo convinto. "E va bene, aspetterò di vedere questo tizio..."

Per qualche motivo, anche Yoshino era rimasta un pò perplessa davanti alla risposta del suo superiore. Certo che aveva già sentito dell'agente Tohma Norstein... quale membro della DATS non aveva mai sentito parlare di quel ragazzo talmente geniale da essersi laureato all'Università di Vienna ad appena tredici anni? Era uno degli agenti migliori non solo della DATS giapponese, ma anche dell'intera organizzazione! E tuttavia... forse affiancarlo a Masaru non era proprio una buona idea, considerando quanto diversi fossero i due...

 

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Qualche ora dopo...

Su un volo di linea da Francoforte a Tokyo, un quattordicenne dai corti capelli biondi, con addosso un'uniforme della DATS identica a quella di Masaru, guardava assorto fuori dalla finestra, verso le dense nuvole che correvano lente e maestose sotto il cielo azzurro... azzurro come i suoi occhi, incastonati in un volto dai lineamenti finemente cesellati, decisi e morbidi al tempo stesso, nei quali si poteva vedere un che di aristocratico. Era, in effetti, un ragazzo decisamente attraente, che esibiva lo stesso fascino dell'etnia mista per il quale era conosciuta anche Izumi... ma, un pò in contrasto con il suo aspetto da divo del cinema, sembrava perso in chissà quali pensieri, mentre continuava a far vagare il suo sguardo nella grande distesa celeste.

"Finalmente, dopo tanto tempo, ritorno nella mia terra natale... il Giappone..." riflettè Tohma Norstein. "Dopo tutto questo tempo, mi fa tornare in mente un mare di ricordi... ma non è questo il momento di disperdersi in tante nostalgie. Il capitano Satsuma, per telefono, mi ha informato di un nuovo acquisto della nostra organizzazione, e mi ha proposto di fargli da tutore. Bene, speriamo che sia un individuo valido. Con le recenti apparizioni di Digimon in tutto il mondo, abbiamo proprio bisogno di agenti ben preparati."

"Signore..." Una vocetta dal tono educato, quasi signorile, lo chiamò dallo schermo del Digivice-Ic azzurro che teneva nella tasca anteriore della giacca. Immediatamente, il ragazzo biondo distolse il suo sguardo dal finestrino, ed estrasse il piccolo congegno elettronico dalla tasca, portandoselo poi davanti al viso.

"Sì, Gaomon. Dimmi pure." rispose pacatamente, rivolto al Digimon che si trovava là dentro.

"Perdoni il disturbo, signore... le volevo solo dire che il nostro arrivo all'aeroporto di Narita è previsto non prima di sei ore, e il nostro appuntamento con il capitano Satsuma e il nuovo agente è fissato per le 11 della mattina di domani." rispose la creatura di nome Gaomon. "Se posso, le suggerirei di riposarsi un pò qui, in aereo, prima del nostro arrivo."

"Hm. Credo che tu abbia ragione..." rispose Tohma, senza per un attimo abbandonare la sua espressione seria. "Grazie per l'interessamento, Gaomon. Proverò a dormire un pò..."

 

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"A tutti i Digimon! A tutti i Digimon! Ci sono grandi novità!"

Una vocina squillante e acuta risvegliò un rugoso Tortomon, un Digimon dall'aspetto di una testuggine gigante dal guscio giallo ricoperto di punte, che si stava appisolando su un tappeto di muschio, vicino alla giungla sulla quale dominava l'enorme catena montuosa conosciuta come Infinite Ice Ridge, una delle più grandi e maestose del nuovo DigiWorld. Con un grugnito, il Digimon scosse la testa nel tentativo di svegliarsi, poi alzò pigramente lo sguardo verso la fonte della voce... un veloce Piximon, un folletto rotondo e coperto da una corta pelliccetta rosa, con grandi occhioni neri e corte braccia e gambe, che teneva una minucola lancia tra le mani. La minuscola creatura stava svolazzando qua e là, annunciando una notizia che aveva del sensazionale...

"Hmmm? E adesso cosa...?" brontolò il Tortomon, ma la sua lamentela venne immediatamente messa a tacere da ciò che sentì per bocca del Piximon.

"Il supremo Gallantmon-sama... parlerà direttamente a noi suoi seguaci! Domani pomeriggio, dagli spalti del suo castello!" esclamò entusiasta la piccola creatura rosa, agitando la lancia per enfatizzare l'importanza della notizia. "Venite numerosi! Sta per sorgere una nuova era per DigiWorld! Gallantmon-sama ne renderà testimoni tutti voi!"

"Hai sentito?" ringhiò un Tuskmon, un enorme Digimon simile ad un tirannosauro dalle squame verdi con due minacciose 'zanne' a righe nere e rosse, simili a quelle di un elefante, che gli spuntavano dalla schiena e un piccolo corno bianco sulla punta del naso. "Gallantmon-sama in persona ci parlerà! Io non mancherò di certo, e tu?"

"E me lo chiedi, anche?" rispose lo Unimon, il bianco cavallo dalle ali nere, la criniera dorata e l'elmetto rosso con visore sulla testa che lo accompagnava. "Certo che verrò! Gallantmon-sama è la migliore guida che noi Digimon potessimo avere! E non è un indeciso, al contrario di Mercurimon!"

"Verremo anche noi!" esclamò il leader di un gruppetto di Gizamon, apparsi proprio in quel momento da uno specchio d'acqua. "Anche noi aiuteremo Gallantmon-sama... e vogliamo sapere come vanno le cose per il Mondo Reale!"

Mentre il Piximon continuava a diffondere la notizia, altri Digimon accorrevano ad unirsi al giubilo. Inconsapevoli che qualcuno stesse assistendo preoccupato all'intera scena...

 

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In una grande stanza del trono scavata nelle profondità dello Infinite Ice Ridge, un gigante il cui aspetto regale non era per nulla sminuito dal fatto che l'oscurità lo nascondeva scosse la testa, dopo aver assistito alla 'chiamata alle armi' del Piximon. La pozza di acqua cristallina sulla cui superficie erano apparse le immagini che lo avevano preoccupato fino a quel punto ritornò normale, la superficie increspata solo leggermente da qualche piccola onda concentrica... e il maestoso titano rivolse lo sguardo sotto di lui, verso cinque figurine che apparivano minuscole al suo confronto, tutte in piedi vicino al suo seggio. Una di esse era armata di boomerang e avvolta in una consunta mantella di stoffa.

"A-allora..." mormorò con voce timida una delle cinque figure, le cui mani stringevano nervosamente un grosso libro. "La... la situazione è davvero critica..."

Il gigante nascosto dall'ombra sospirò. "E' peggio di quanto pensassi, mio fedele amico. Non immaginavo che la sconfitta di Lucemon sarebbe stato il preludio ad un simile caos. Se va avanti così, DigiWorld verrà distrutto di nuovo..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Dite la verità, non ne potevate più di aspettare che io aggiornassi questa storia! Beh, per farmi perdonare, vi ho presentato un capitolo bello lungo, e spero anche interessante! Due Digievoluzioni Spirit, e Yoshino ha dato prova di sè in battaglia per la prima volta (facendo, se mi è concesso dirlo, una figura migliore che nella serie... com'è che nelle serie di Digimon più recenti, alle ragazze fanno sempre perdere la loro prima battaglia?). Nel prossimo, vedremo arrivare il terzo protagonista di Digimon Savers, il geniale Tohma Norstein, e il suo fedele Digimon Gaomon... oltre a rivedere una nuova Digievoluzione Spirit! Prometto che già dopodomani mi rimetterò a lavorare a questa storia... e intanto, andrò un pò avanti anche con le altre! Per un pò, dopo gli esami, sarò libero... e conto di aggiornare un pò di storie per inizio settembre!

A proposito, prima di finire sul banco degli imputati, dico che la canzone 'Going! Going! My Soul!' non mi appartiene... è di proprietà di chi l'ha scritta, e gli faccio i complimenti! Per quanto riguarda il perchè l'abbia fatta cantare a Kouji... beh, mi sembrava una cosa simpatica vedere il 'lupo solitario' dei Digiprescelti cantare una canzone così movimentata e dal ritmo incalzante! ^_^

Non ho altro da dire, quindi... aspettate con pazienza un aggiornamento, e magari lasciatemi una recensione!

Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 6
*** Tohma ritorna in Giappone, Parte 1 ***


Record of Digital Wars-06

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier / Savers scritta da: Justice Gundam

 

Salve a tutti, amici vicini e lontani, e bentornati a Record of Digital Wars! E' passato un pochino di tempo, lo ammetto, da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo, ma credo che con questi due mi farò perdonare!

Ebbene sì, signore e signori, in questo capitolo e nel prossimo vedremo entrare in scena il terzo membro della squadra della DATS, il geniale Tohma Norstein, e il suo Digimon, il fedele Gaomon! Non solo, ma assisteremo al ritorno in scena di non uno, ma DUE Guerrieri Leggendari! Come dite? Perchè due? Beh, perchè nulla mi impone di farli rientrare in scena uno alla volta! Oltre al fatto che mi riesce più comodo far riapparire due guerrieri, e che sono sicuro che molti di voi apprezzeranno la scelta che ho fatto... A proposito, nel caso vi chiediate perchè ho deciso di fare due capitoli anzichè uno solo, vi rispondo che un capitolo unico mi veniva troppo grande... ma non preoccupatevi, perchè la seconda parte sarà pronta prima che inizi Ottobre!

Comunque, ho anche qualche altra notizia interessante: molto presto, Digimon Savers comincerà ad essere trasmesso negli Stati Uniti e in Canada con il nome di 'Digimon Data Squad', il che significa che tra non molto, forse, lo vedremo anche noi in Italia! Devo dire, comunque, che la scelta del nomi americani dei personaggi mi ha lasciato abbastanza perplesso (Masaru è stato chiamato Marcus! Marcus! Ma vi rendete conto? Che razza di nome è? Mi va ancora bene Thomas per Tohma, o Yoshi per Yoshino... ma Marcus? E Chika si chiamerà Christy, fate un pò vuoi...). E, ovviamente, gli americani non mancheranno di rimaneggiare e tagliare come è loro solito... Dubito che faranno peggio che con Yu-Gi-Oh o Transformers Galaxy Force (quello che noi conosciamo come Cybertron...), ma non si può mai porre limite all'inventiva di chi è riuscito a censurare persino Winx Club...

Beh, bando ai discorsi, e passiamo alle vostre recensioni. Che, a quanto vedo, sono sempre positive! Grazie a tutti, e vi prometto che farò del mio meglio perchè anche questo capitolo e tutti gli altri siano all'altezza!

 

Kari 89: Grazie dei complimenti! Hehehee... l'idea di far cantare la prima opening di Savers a Kouji mi è venuta dal fatto che di solito, nelle fanfiction, Kouji viene visto come il ragazzo che ha un futuro nella musica! Sarà per il fatto che assomiglia tanto a Yamato? Takuya deve ancora imparare a controllare la lingua, è proprio da lui rivelare per errore qualcosa che non dovrebbe! Tohma arriverà in questo capitolo, e la tua curiosità su chi riavrà i Digi-Spirits verrà soddisfatta molto presto!

TopoMouse: Hehehee... sì, in effetti Masaru è un tipo un pò difficile, ma è anche per questo che tanti fan di Savers lo adorano! Per quanto riguarda l'altra domanda... beh, mi sembra che il libro sia un indizio MOLTO rivelante!

Vivi: Mah, ti dirò, è un pò il mio modo di scrivere, mi piace andare nei particolari, scavare nei sentimenti dei personaggi... Yoshino non sarà la sola ad essere vendicata della sua deludente prima battaglia, come vedrai in questo capitolo, e il vecchietto... beh, anche lui lo si rivedrà presto (ma non avrà un gran ruolo fino a noi-sappiamo-quando... ^_^ ). Molte delle tue richieste, come avrai modo di leggere saranno soddisfatte da questo capitolo, compresa l'entrata in scena di Gaomon... e per quanto riguarda la scena del sempai, beh... non volevo proprio fare una copia carbone della serie originale, quindi... Oh, a proposito... sì, forse ho fatto Gaomon un attimo più loquace, ma avrai modo di vedere che è soltanto un pò... Oh, e ho tradotto 'master' con 'signore' perchè, sinceramente, mi sembrava una traduzione più logica di, ad esempio, 'padrone' o 'maestro'. Un pò come ho tradotto il mitico 'This is the worst!' di Yoshino con un 'Peggio che mai!'

Driger: E grazie ancora delle tue recensioni! Come ho detto, ce lo vedevo molto Kouji a cantare... tanto più che ha lo stesso nome del cantautore di molte opening di Digimon, Kouji Wada! Mi fa piacere che tu abbia trovato simpatici questi capitoli, e che l'azione ti abbia soddisfatto... Spero quindi che anche questi due capitoli siano all'altezza delle tue aspettative!

 

Hmm, un pò strano che non ci sia la recensione di KillKenny, di solito è il primo a commentare... vabbè, proseguiamo con la nostra storia! Un nuovo agente della DATS aspetta di fare la nostra conoscenza, e due Guerrieri Leggendari fremono dalla voglia di tornare in campo!

 

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Capitolo 6 - Tohma ritorna in Giappone, Parte 1

"Aaaaah!" esclamò la bionda occupante di una graziosa camera da letto al primo piano di una casa di Shibuya. "Oggi è proprio una stupenda giornata!"

Izumi Orimoto, la vivace Digiprescelta che aveva custodito gli Spirits del Vento, già vestita del top e della minigonna coi lustrini che indossava qualche giorno prima quando era uscita con le sue amiche, e con ai piedi le pantofole da casa, si affacciò alla finestra, godendosi la sensazione del sole di inizio autunno sulla pelle e del fresco vento che le accarezzava i lunghi capelli del colore del grano maturo. La domenica era arrivata, e con essa una giornata di svago e di rilassamento da passare con i suoi amici... e la Digiprescelta mezza-italiana ne era più che contenta, ma sapeva anche che quella non sarebbe stata esattamente una comune uscita tra amici...

"Allora, vediamo un pò... l'appuntamento con i ragazzi è alle dieci, quindi ho tutto il tempo di prepararmi." disse tra sè Izumi, dando un'occhiata all'orologio digitale posto sul comodino accanto al suo letto, e vedendo che erano le otto e mezza. La camera della ragazzina bionda aveva l'aspetto che ci si poteva attendere dalla stanza di una moderna ragazza giapponese di quattordici anni, con un morbido pavimento di moquette bianca, una scrivania con tanto di PC, un letto dalle coperte blu decorate da stelle e cerchietti dorati, un armadio abbastanza capiente dove tenere i suoi vestiti, con gli sportelli corredati da alti specchi rettangolari... e, abbastanza ovviamente, tutti i vari accessori che ornano di solito la stanza di una teenager, come poster di attori o cantanti, e graziosi animaletti di peluche.

Dopo essersi data una controllata allo specchio per verificare che tutto fosse al proprio posto, Izumi annuì tra sè e fece l'occhiolino alla sua immagine riflessa, poi uscì dalla sua camera e scese le scale verso il piano terreno, salutando ancora una volta i propri genitori mentre raggiungeva la porta d'uscita.

"Va bene, mamma, papà... io esco con Takuya-kun e gli altri, e credo che non sarò di ritorno per pranzo." affermò la ragazzina bionda, ricevendo i saluti affettuosi di suo padre, seduto al tavolo della cucina a leggere il giornale, e di sua madre, che stava spolverando qualche mobile. "Comunque non preoccupatevi, tornerò prima di sera!"

La signora Anna Orimoto, una piacente signora bionda sulla quarantina d'anni, dai chiari lineamenti europei e vestita di una leggera tuta rossa da casa completa di ciabatte e grembiule, raggiunse la figlia mentre questa si stava togliendo le pantofole e infilando gli stivali, e le fece una carezza sulla testa, che la ragazzina accettò con un pò di imbarazzo. "E va bene, tesoro... sicura di avere tutto? Soldi, cellulare per avvertirci se fai tardi..." le chiese.

Izumi annuì energicamente, e fece una breve risatina divertita. "Certamente, mamma! Non preoccuparti, ormai so già cosa portarmi dietro quando esco... non sono più una bambina, dopotutto!" rispose.

"Soprattutto per quanto riguarda il cellulare..." pensò tra sè, proseguendo mentalmente la risposta. "Ora che i Digi-Spirit ci stanno tornando uno ad uno, sarebbe da pazzi non portarselo dietro..."

Quel pensiero fece scemare leggermente l'allegria di Izumi. In fondo, era questo il motivo principale per cui lei e i ragazzi si sarebbero incontrati, quella mattina, non certo per divertirsi assieme... La sera prima, Takuya, Kouji e Kouichi avevano parlato sia a lei che a Junpei e Tomoki dell'imprevisto incontro con gli agenti della DATS, uno dei quali era tra l'altro amico del Digiprescelto detentore degli Spirits del Fuoco, e la 'riunione' indetta per quella giornata era allo scopo di discutere la prospettiva di unirsi anche loro a quell'organizzazione, come l'agente dai capelli rossi di nome Yoshino aveva proposto. Inoltre, c'era anche da dare un'occhiata ad un posto a loro molto familiare (anche se non c'erano mai stati in tutti quei tre anni...), che si trovava proprio alla stazione di Shibuya. O, meglio dire, sotto di essa... Chissà, magari da lì sarebbero potute venire delle risposte...

Il signor Isao Orimoto, un signore della stessa età di sua moglie ma portata anche meglio, corti capelli neri e modi educati, vestito di una camicia bianca a righe verticali blu, pantaloni lunghi e pantofole su calze nere, ripose il giornale e si alzò dal suo posto per fare le dovute raccomandazioni alla figlia. "Hehee... sì, tesoro, lo sappiamo che ormai hai i tuoi quattordici anni. Ma non fa mai male essere prudenti, no?"

Izumi rivolse al padre uno dei suoi radiosi sorrisi. "Hai ragione, papà, me ne ricorderò! Allora... ci vediamo oggi pomeriggio sul tardi! Vi auguro buona giornata!" rispose, mentre si apprestava a varcare la soglia di casa.

"Buona giornata anche a te, Izumi!" rispose il signor Orimoto. "Vai con i tuoi amici, con quei ragazzi che hai conosciuto tre anni fa, giusto? Allora salutali tanto anche da parte nostra!"

"Specialmente quel castano... aspetta, come si chiama, non me lo ricordo mai... ah, sì, Takuya!" proseguì la madre. "E' un così bravo ragazzo... senti, a proposito, tesoro, non è che per caso voi due... hehehee...". Con espressione di chi se ne intende, congiunse tra loro gli indici... e fece salire un pò di rosso alle guance della figlia, che aveva capito subito dove la sua mamma voleva andare a parare.

"M-Mamma!" esclamò imbarazzata la ragazzina bionda, dopo essersi infilata la borsa a tracolla. "Ma... ma come ti vengono in mente certe cose, io e Takuya-kun siamo soltanto amici! D'accordo, guarda caso lui è anche un ragazzo... ma non è mica il mio ragazzo!"

I signori Orimoto fecero una breve risata. "Heheheee... scusa, Izumi, non volevamo metterti in imbarazzo! E' solo che, beh, voi due vi frequentate spesso, e sai come vanno queste cose... hehehee..." rispose la signora Orimoto. "Comunque, scusa, Izumi, non era prenderti in giro! Allora, buona giornata, e divertiti con i ragazzi! Ciao! A stasera!"

"Ciao, mamma... ciao, papà... a stasera, allora..." rispose la ragazzina bionda, guardando verso terra per non far vedere il colore del suo. I suoi genitori le fecero un ultimo saluto, agitando la mano, che lei ricambiò prima di incamminarsi verso la stazione.

"Accidenti, ma perchè i genitori devono sempre mettersi in testa queste strane idee?" si chiese Izumi, mentre si sistemava la borsa. "Io e Takuya-kun assieme... mah... certo, non posso negare che Takuya-kun sia un bravo ragazzo, anche se a volte si comporta da vero idiota e finiamo per litigare per le cose più impensabili... e non posso neanche negare che sia carino... sì, insomma, a modo suo... Argh! Ma che diavolo sto andando a pensare! Datti una regolata, Izumi-chan, e ricordati che abbiamo una missione da compiere... concentrati su quella e rimanda a dopo i discorsi sui ragazzi!"

Dopo aver storto il naso irritata, Izumi riprese a passo più veloce il cammino verso la stazione di Shibuya, i lunghi capelli biondi che ondeggiavano liberi dietro la sua testa, quasi volessero esprimere anch'essi il suo carattere indipendente. La Digiprescelta mezza-italiana sfoderò un mezzo sorriso, pieno di sicurezza, mentre proseguiva il suo cammino lungo il marciapiedi e la strada trafficata, pronta ad affrontare qualsiasi cosa le dovesse capitare.

La nuova emergenza Digimon richiedeva anche il suo aiuto. E lei, Izumi Orimoto, non si sarebbe tirata indietro.

Guai a qualunque Digimon invasore.

 

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Allo stesso tempo, in un'altra casa di Shibuya, il dodicenne Tomoki Himi aveva appena finito di risistemare il suo letto, e stava salutando i suoi genitori e suo fratello Yutaka mentre si dirigeva verso il cortile e la sua mountain bike rossa, parcheggiata con catena e lucchetto vicino all'ingresso.

"Okay, allora io parto... Oh, a proposito, mamma, ci ho già pensato io alla mia camera!" esclamò. "Non c'è bisogno che tu rifai il letto, ho già rimesso tutto in ordine!"

"Davvero? Beh... grazie, Tomoki-chan, sei stato molto carino!" rispose la signora Himi, andando a salutare il figlio minore. "Comunque non era necessario, sai, avrei fatto io senza problemi!"

Tomoki scosse leggermente la testa. "No, no, ho preferito fare io... dopotutto, se non faccio anch'io la mia parte in casa..." Poi, sentendo una breve risata da parte di Yutaka, si voltò perplesso verso il fratello maggiore. "Beh? Che c'è tanto da ridere, fratellone?"

"Hehee... scusa, fratellino, ma ancora non mi sono del tutto abituato all'idea che fai la tua parte di lavori di casa!" rispose Yutaka, arruffando i capelli a Tomoki con una carezza. "Se non ricordo male, eri tu quello che chiedeva aiuto per tutto, no? E adesso, invece, sei diventato così indipendente... che mi sembra quasi assurdo!"

Il minore dei due fratelli fece una risatina sarcastica. "Ha, ha, ha... sei davvero uno spasso, Yutaka, lo sai? Che ci devo fare, se da un giorno all'altro mi sono reso conto che mi comportavo da ragazzino viziato, e ho deciso di cambiare?" chiese Tomoki.

"Dai, Tomoki... stavo scherzando!" disse il fratello maggiore, per poi cambiare discorso. "Comunque... oggi ti incontri con quei tuoi amici più grandi, immagino. Cosa andate a fare di bello?"

"Mah, in realtà non ci abbiamo ancora pensato..." rispose Tomoki. "Sai, a Shibuya, anche di domenica c'è sempre così tanto da fare... vedremo cosa c'è in giro, e decideremo sul momento!"

"D'accordo..." parlò il papà di Tomoki. "Allora, figliolo, non c'è bisogno che io ti faccia tante raccomadazioni. Ricorda di tenere il cellulare acceso, avverti se sei in ritardo, e soprattutto... divertiti!"

Mentre prendeva su il suo zainetto e controllava di avere tutto quello che gli serviva per la giornata, Tomoki si voltò verso la sua famiglia e fece il segno dell'okay. "Senz'altro! Allora, ci vediamo stasera!" esclamò, in piedi vicino alla porta di casa. "Ciao, buona giornata!"

"Buona giornata anche a te, Tomoki!" lo salutò la madre, mentre Yutaka e il signor Himi agitavano la mano. L'ex-possessore dei Digi-Spirit del Ghiaccio li salutò con la mano per l'ultima volta prima di aprire la porta, uscire con aria determinata e dirigersi verso la sua bicicletta, per poi aprirne la catena e montarci in sella con un agile balzo. Dopo essersi assicurato che il suo zaino e le sue tasche fossero a posto, il ragazzino castano uscì dal cortile di casa e iniziò a pedalare di buona lena verso la stazione di Shibuya, dove la sua avventura a DigiWorld era iniziata! Quasi distrattamente, diede un'occhiata al suo orologio e vide che era perfettamente in orario. Poteva permettersi di andare a velocità moderata.

La mattinata era stupenda, per essere autunno iniziato, e mentre pedalava Tomoki si prese un pochino di tempo per guardarsi attorno, ammirando i colori con cui la stagione iniziava a colorare il mondo attorno a lui, e riflettendo su quello che gli aveva appena detto suo fratello. In effetti, era vero... anche se quella volta era rimasto a DigiWorld per più di un mese, era tornato a Tokyo appena qualche minuto dopo la sua partenza, e quindi era ovvio che il suo cambiamento fosse sembrato repentino ai suoi genitori e ai suoi amici. Tuttavia, ora il più giovane dei Digiprescelti si sentiva molto più tranquillo e sicuro di sè... certo, non era stata una lezione facile da imparare, come aveva dimostrato il suo duello con Asuramon nella Sfera del Fuoco di Sephirotmon (a suo parere, uno dei momenti per lui più significativi del viaggio), ma ne era valsa la pena. E adesso che ce n'era bisogno, Tomoki si sentiva più preparato che mai ad affrontare qualsiasi invasore potesse arrivare da DigiWorld...

"Già, gli invasori..." riflettè tra sè, dando uno sguardo quasi distratto ad un'automobile solitaria che gli passava al fianco, e il cui rombo era una delle poche cose che interrompevano la tranquillità di quella mattinata. "Takuya-san mi ha parlato di quella organizzazione, la DATS, che sta indagando su questo problema, e vorrebbe sentire anche me, Izumi-san e Junpei-san in proposito. Ha detto che gli agenti della DATS vorrebbero che noi Guerrieri Leggendari ci unissimo a loro, e io sarei anche disposto a dare loro fiducia... tanto più che uno di loro è amico di Takuya-san... ma il problema è che non abbiamo ancora riacquistato tutti i Digi-Spirits, e non sappiamo quando e se li riacquisteremo tutti. Bah, speriamo che questo giro alla stazione di Shibuya ci chiarisca un pò di cose... magari il binario dei Trailmon è ancora lì, e possiamo fare un salto a DigiWorld, e vedere cosa sta succedendo... Mi auguro che non sia niente di grave..."

Tomoki scosse la testa, distogliendosi da quella linea di pensiero. "No... perchè stare in ansia prima ancora di sapere cosa c'è dietro? Non è da me essere pessimista, devo pensare che riusciremo a capire cosa ci sia dietro, e sistemeremo le cose! Tutto qui! Aspettatemi, ragazzi, sto arrivando!" si disse, accelerando un pò la pedalata quando giunse su una pista ciclabile ai lati della strada.

Il più giovane dei Guerrieri Leggendari proseguì la sua corsa, preparandosi mentalmente a qualunque sfida lo aspettasse... ma senza sapere che ce ne sarebbe stata una proprio a poca distanza, nel luogo dove lui e i suoi amici si stavano riunendo!

 

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E, in un'altra abitazione come tante altre nei pressi di Shibuya, qualcun altro si era alzato da poco e si preparava al suo primo giorno di lavoro... un certo street fighter dai lunghi capelli rossicci, che in quel momento si trovava a dover sopportare le attenzioni di sua madre e di sua sorella, impegnate a controllare che la divisa della DATS gli andasse bene!

"Mamma..." cercò di protestare Masaru, mentre la signora Sayuri Daimon, con quella sua espressione serafica a cui era impossibile dire di no, continuava a mettere a posto spalliere, maniche e lembi della divisa blu. "Guarda che non sto mica andando ad una cena di gala... vado semplicemente alla DATS per il mio primo giorno come agente!"

Dopo aver dato una sistemata al colletto della divisa, la signora Daimon rispose con il tono più beato che si potesse immaginare. "Appunto perchè è il tuo primo giorno di lavoro, tesoro... fare una buona impressione ai tuoi superiori è fondamentale!" replicò. "Inoltre, oggi conosci l'altro agente che ti verrà affiancato nel tuo tirocinio, e quindi devi presentarti bene anche a lui!"

"Ugh... D'accordo, d'accordo..." replicò Masaru rassegnato, sperando solo che questa tortura cessasse il prima possibile. Diede una rapida occhiata al suo Digivice-Ic, giusto per assicurarsi che il suo partner se la stesse cavando un pò meglio di lui...

...e le sue speranze vennero deluse quando vide il povero Agumon che spingeva con tutte le sue forze contro le pareti dello schermo, come se stesse cercando di allargarle!

"Ugh... C-capo... non... non è che mi potresti far uscire? Qui... si sta strettissimi!" mormorò Agumon, sentendosi costretto in quell'angusto spazio rettangolare. Masaru aveva sempre avuto l'impressione che quell'affare fosse un pò troppo stretto, e ora, con suo grande scorno, ne stava avendo la conferma! D'altro canto, non è che potesse andarsene in giro con un Digimon che gli trotterellava allegramente a fianco, quindi alla fine era stato costretto a fare un compromesso e a far entrare Agumon nel Digivice ogni volta che usciva...

"Un pò di pazienza, Agu-chan... So che è un pò stretto, ma cerca di sopportare..." lo rassicurò Sayuri, guardando verso lo schermo del piccolo congegno elettronico. "Quando sarete arrivati, Masaru ti farà subito uscire da lì, okay? Beh... credo che sia tutto a posto! Allora, tesoro, mi raccomando, cerca di fare buona impressione... e per il resto, fai del tuo meglio! Sono sicura che andrai molto bene!"

Masaru sospirò, lieto che finalmente sua madre avesse considerato accettabile lo stato della sua divisa e che quelle lungaggini fossero finite! Dopo essersi messo il Digivice-Ic nel taschino della giacca, il ragazzo rivolse un ultimo sguardo verso sua mamma e verso Chika, che era seduta sul divano del soggiorno a guardare la televisione. "Ooookay... allora, ci vediamo stasera! Ciao, mamma... e mi raccomando, Chika-chan, fai la brava!"

"Okay, fratellino!" rispose la bambina in maglietta rosa, salutando con una mano il fratello maggiore. "Ma ti faccio la stessa raccomandazione anch'io, non si sa mai che fai uno dei tuoi soliti colpi di testa! E anche tu, Agu-chan, comportati bene!"

"Ah, ah, ah. Sei davvero uno spasso, sorellina." commentò seccamente Masaru, mentre Agumon rispondeva alle raccomandazioni di Chika con un largo sorriso e una zampina alzata. "Okay, allora... buona giornata a tutte e due... e attendete il nostro ritorno come agenti ufficiali della DATS! Ci si vede!"

"Ciao, fratellino! Ciao, Agu-chan!"

"Ciao, Sayuri! A stasera!"

"Ciao!" salutò allegramente Sayuri, continuando a sorridere dolcemente finchè il figlio maggiore non fu scomparso dietro la porta di casa. Fu solo allora che la sua espressione dolce e serafica si incupì, e la giovane madre sussurrò, con voce talmente sottile che quasi lei stessa non riusciva a sentirla, una frase che, col senno di poi, l'avrebbe detta lunga...

"Stai attento, Masaru... non voglio perderti... come ho perso papà..."

 

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Uscito di casa, con il Digivice-Ic ben infilato nel taschino anteriore, Masaru stava marciando a passo spedito verso il luogo dell'appuntamento, chiedendosi come sarebbe stato il sempai che gli avrebbero assegnato. Aveva sentito dire che era uno dei migliori agenti della DATS, nonostante avesse più o meno la sua stessa età... ma il giovane street fighter non era tipo da dare tanto credito alle voci sentite così, per caso. Voleva vedere con i suoi occhi di cosa era capace quel tipo!

Aveva fatto soltanto qualche decina di metri fuori da casa, e stava per raggiungere la stazione della metropolitana, quando sentì squillare il suo cellulare. Chiedendosi chi potesse essere, il ragazzo estrasse il telefonino dalla tasca dei pantaloni e rispose, sentendosi arrivare all'orecchio la voce di una delle operatrici della DATS, che aveva visto la sera prima al quartier generale.

"Pronto? Parlo con l'agente in prova Daimon Masaru?" disse una voce calma, che il ragazzo identificò come quella di Kurosaki.

Masaru annuì tra sè. "Sì, sono io... Che succede?"

"Daimon-kun, abbiamo rilevato una reazione digitale esattamente nella zona in cui ti trovi." rispose la donna dai capelli scuri. "Visto che tu sei il più vicino al luogo dell'emersione, abbiamo pensato di rivolgerci a te per questo lavoro. Non è un Digimon troppo forte, ma è bene che venga ugualmente controllato. Puoi occupartene tu?"

Un ghigno di soddisfazione apparve sul viso del ragazzo. Un Digimon già di prima mattina, e un'occasione per mostrare alla DATS di cosa era capace... La giornata stava iniziando meglio di quanto lui potesse immaginare! "Heh... contate su di noi, adesso io e Agumon interveniamo e lo sistemiamo per benino!" esclamò. "Dove si trova, che andiamo a prenderlo?"

"Un secondo solo..." rispose l'operatrice, e Masaru sentì il ticchettìo dei pulsanti dall'altra parte del telefono. "Okay, si trova a circa cento metri da voi, nei pressi della stazione della metropolitana! I nostri strumenti lo hanno identificato come un Thundermon, quindi non sottovalutatelo. Buona fortuna."

"Non avremo bisogno della fortuna..." mormorò il ragazzo mentre la chiamata si interrompeva. Dopo aver messo via il suo telefonino, Masaru si tirò fuori il Digivice-Ic dal taschino della giacca e si rivolse al suo compagno, che già teneva il muso appiccicato allo schermo a cristalli liquidi dietro il quale era confinato, eccitato dall'idea di combattere contro qualche Digimon!

"Capo, era una chiamata dal quartier generale, vero?" esclamò il piccolo dinosauro. "C'è un Digimon, qui attorno, che dobbiamo fermare?"

Masaru strinse il pugno destro, le cui dita già gli prudevano per la voglia di combattere, e fece il segno dell'okay al suo compagno. "Certamente, Agumon! E quando gli porteremo il Digi-Tama, sono sicuro che quel bellimbusto che ci daranno come partner resterà impressionato!"

 

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"Yaaaawn! Ragazzi, che noia! Non accade mai niente di nuovo, in questo cavolo di quartiere!" esclamò annoiato un ragazzo di strada rivolto ai suoi due compagni. "Sempre la solita routine, ogni giorno... mi sono un pò rotto, se posso dire la mia!"

Un terzetto di teppistelli più o meno dell'età di Takuya e Masaru stava pigramente camminando lungo un marciapiede, alla ricerca di qualcosa di interessante con cui occupare il tempo in quella lenta domenica di inizio autunno... e, a quanto pareva, non stavano avendo una gran fortuna. "Tsk... anche se è ormai la quarantesima volta che lo dici, Ito, sono perfettamente d'accordo con te..." rispose un suo compagno più alto, che ascoltava musica da un I-Pod Nano, togliendo una cuffia da un orecchio. "Tutti i negozi che potrebbero interessarci sono chiusi, e mai una volta che accada qualcosa di interessante! Non so, mi andrebbe bene anche un..."

In quel momento, la musica dai toni vivaci proveniente dall'apparecchio digitale si trasformò improvvisamente in un cacofonico stridio, che assalì dolorosamente le sue orecchie e gli fece lanciare un breve urlo di dolore! I suoi compagni saltarono per la sorpresa quando lo videro mollare l'I-Pod, strapparsi le cuffie, e coprirsi le orecchie formicolanti con entrambe le mani, nel disperato tentativo di smorzare quel terrificante suono che gli perforava il cervello!

"Heh? Hey, Sonoda, che ti prende? Cosa è successo?" chiese il terzo, che non aveva parlato fino a quel momento. "Ti senti bene?"

"Ugh..." mormorò il diretto interessato, ancora stordito dal rumore. "Secondo te? Prova tu a farti sparare qualche centinaio di decibel nelle orecchie, e vedi un pò se ti senti in forma! Che diavolo ha preso al mio I-Pod?" Dalle cuffie del piccolo strumento, in effetti, continuavano a provenire suoni sgradevoli, stridii metallici e inascoltabili stonature che i tre individui riuscivano a sentire anche da quella distanza.

"Non... non ne ho la più pallida idea!" esclamò quello di nome Ito. "Non ho mai visto uno di questi cosi fare... fare... Ugh... e... quel... coso... che accidenti... è?"

Proprio mentre si chinava verso l'I-Pod caduto per terra, il ragazzo aveva infatti posato lo sguardo su una stranissima creatura metallica che fluttuava a circa due metri di terra proprio vicino a loro: era un esserino dall'aspetto inoffensivo, anche se questo non ne diminuiva in alcun modo la stranezza, con un corpo sferico di metallo blu-grigio grande come un pallone da basket dal quale spuntavano esili braccia e gambe che sembravano composte da fili elettrici bianchi e rosa intrecciati tra loro, e un paio di grandi occhi dalle iridi rosse che scrutavano con curiosità il mondo circostante, tra i quali era posto un simbolo dorato a forma di fulmine. Indossava un paio di guanti bianchi, le cui nocche erano rafforzate con delle batterie dorate recanti il segno della sottrazione, e un paio di stivaletti rossi dalle punte bianche, decorati con batterie caricate positivamente - a giudicare dai segni di addizione disegnati su di essi. Una piccola bocca senza labbra, posta un pò sotto gli occhi, era leggermente incurvata in un sorriso inespressivo che pareva rivolto ai tre umani come a nessuno in particolare, e dal suo minuscolo corpo partiva, di tanto in tanto, una scintilla elettrica dorata che scoppiettava per un istante prima di esaurirsi.

Increduli, i ragazzi indietreggiarono di qualche passo, dimenticando del tutto il loro I-Pod rimasto per terra. "Ugh... e tu... ti lamentavi... che non accadeva mai niente di nuovo, vero?" chiese uno. "Ma... che accidenti è quella roba?"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Thundermon

Anche chiamato: ThunderBallmon

Tipo: Mutante

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Thunder Volt, Thunder Bomber

Questo piccolo Digimon, in effetti niente più che un magnete volante caricato ad altissima tensione, è il più veloce in assoluto dei Digimon di livello Champion. Può generare tensioni molto elevate, diventando pericoloso per le apparecchiature elettriche e digitali.

 

La bizzarra creaturina si fermò per un istante ad osservare le reazioni sbigottite dei tre ragazzi poi, come se avesse deciso che non costituivano dei bersagli interessanti, voltò loro le spalle e fece per fluttuare via... quando una piccola palla di fuoco arancione gli sfrecciò a pochi centimetri dalla faccia!

"Baby Flame!" si sentì la vocetta gracchiante di Agumon, mentre Thundermon si spostava di scatto per evitare la fiammata. Puntualmente, il piccolo dinosauro arancione e il suo partner umano si presentarono di corsa sul posto, ansiosi di dare inizio alla sfida! Anche se Masaru, date le piccole dimensioni del Digimon invasore, restò un pochino deluso...

"Tsk... come aveva detto Kurosaki, non dà proprio l'aria di essere un Digimon molto forte!" commentò il giovane street fighter. "Forza, Agumon, sbrighiamo questa faccenda e andiamo alla DATS! Tanto, sarà un gioco da ragazzi!"

"Consideralo già fatto, capo! Baby Flame!" esclamò Agumon, poi riprese fiato e sparò un'altra palla di fuoco contro il Digimon simile ad una batteria, che restò là come stupito ad osservare... poi, ad una tale velocità e con uno scatto così improvviso che se Masaru avesse sbattuto gli occhi se lo sarebbe perso, si spostò rapidamente di lato, evitando l'attacco di Agumon! Alcune scintille elettriche si separarono dal suo corpo sferico e si dispersero in aria, ma il Digimon elettrico non aveva subito il benchè minimo danno!

"Ah? Non l'ho colpito!" esclamò incredulo Agumon. "Capo, ho bisogno di quel trucchetto che fai con il pugno scintillante!"

"Vuoi dire, la Digi-Soul? Non c'è problema!" rispose prontamente Masaru mentre scivolava nella sua usuale posizione di guardia, non perdendo mai di vista il Thundermon che si abbassava minaccioso verso terra. Vedendola come la sua migliore opportunità di colpire il piccolo invasore, Masaru si lanciò alla carica e, una volta giunto a ridosso di Thundermon, sferrò un micidiale destro... che però venne evitato allo stesso modo dal velocissimo Digimon batteria, e non colpì altro che l'aria! Gli occhi di Masaru si spalancarono per la sorpresa quando vide altre scintille scaturire dal rivestimento esterno e disperdersi senza effetto nell'aria, ma non si perse d'animo e cercò di sferrare un altro pugno, questa volta di sinistro e dal basso verso l'alto... ma anche questo non ebbe miglior fortuna, e Thundermon lo schivò con la stessa, irritante facilità con cui aveva evitato gli altri colpi!

Masaru grugnì irritato, mentre cercava senza successo di colpire la strana creatura con una rapida raffica di colpi, tutti andati a vuoto. Con ogni attacco fallito, Thundermon rilasciava un'altra scarica elettrica e si ritirava di un altro pò, svolazzando in una traiettoria imprevedibile che dava sui nervi al suo avversario!

"Pezzo di codardo! Resta fermo dove sei e combatti da vero uomo!" ringhiò il giovane street fighter, non certo conosciuto per la sua pazienza, dopo l'ennesimo diretto andato a vuoto. Approfittando di un calo di attenzione del suo avversario, durato non più di una frazione di secondo, Thundermon riuscì ad allontanarsi e prendere il volo, inseguito a breve distanza da Agumon e Masaru... entrambi piuttosto irritati dal fatto che quella che doveva essere una semplice operazione di recupero e un'occasione per dare mostra della propria abilità si fosse rivelata molto più difficile del previsto!

"Sta scappando, capo! Non possiamo lasciarlo fuggire!" esclamò Agumon, cercando inutilmente di bersagliare il Digimon batteria con le sue palle di fuoco.

"L'ho visto, l'ho visto! Ma ora lo becchiamo! Eh, se lo becchiamo! Vieni qui, stronzetto digitale!"

Mentre il dinamico duo, accompagnato dalle colorite esclamazioni dell'infastidito Masaru, si allontanava all'inseguimento dello sfuggente Thundermon... il gruppo di ragazzi che, dal bordo del marciapiede, aveva assistito a tutta la surreale scena li seguiva con sguardo incredulo, completamente dimentico dell'I-Pod Nano dimenticato al suolo (e che, finalmente, aveva smesso di emettere quei rumoracci...) e senza nemmeno prestare attenzione all'elegante limousine nera che, proveniente dalla strada davanti a loro, si era fermata a pochi metri di distanza!

"O... Okay... ritiro quello che ho detto prima circa il fatto che non succede mai niente di nuovo..." mormorò uno dei ragazzi.

"Un... uno sgorbietto sferico che fa impazzire gli I-Pod... e una lucertolina arancione che sputa fuoco..." mormorò incredulo uno dei suoi compagni, gli occhi ancora fissi verso il punto all'orizzonte dove Thundermon, Agumon e Masaru si stavano dirigendo mentre l'inseguimento proseguiva. "Ma... ma che razza di robe sono?"

Proprio in quel momento, quasi volesse rispondere alla sua domanda, una delle portiere posteriori della limousine si aprì, facendone uscire un ragazzo biondo e di bell'aspetto, evidentemente di etnia mista, con capelli corti ordinatamente pettinati e occhi azzurri che decoravano un volto dell'espressione seria e decisa. Pur non potendo avere più di quattordici anni, il suo contegno maturo e posato, quasi aristocratico, gliene faceva dimostrare di più, e questa impressione era ulteriormente accentuata dall'uniforme della DATS che indossava, molto simile a quella di Masaru, con solo qualche particolare di colore diverso, ma impeccabilmente lavata e stirata. In poche parole, già ad una prima occhiata ci si sarebbe accorti che quel tipo era l'esatto contrario di Masaru! In una mano, il giovane teneva uno strano aggeggio elettronico, che qualcuno avrebbe potuto riconoscere come i dispositivi di modifica della memoria in dotazione alla DATS.

Senza perdere tempo, il ragazzo biondo si parò davanti allo stupito terzetto di giovani e tenne il modificatore mnemonico proprio davanti ai loro volti. "Si chiamano Digimon." spiegò, senza tanti giri di parole. "E voi, avete visto più che abbastanza."

*FLAAAASH!*

Con una semplice pressione di un pulsante, il biondo attivò lo strano dispositivo, che sparò un barbaglio di luce bianca negli occhi del terzetto di teppisti, abbacinandoli per un istante... e poi lasciandoli confusi e storditi a chiedersi cosa stessero là a fare, in piedi come tre idioti in mezzo al marciapiede! Capendo dalle loro espressioni smarrite che avevano già dimenticato tutto dei Digimon, il ragazzo annuì tra sè, poi si girò di nuovo verso la limousine nera da cui era sceso, e chiamò un altro passeggero che sedeva con lui sul retro. "Okay, Gaomon... adesso tocca a noi!"

"Sì, signore." rispose la voce profonda e pacata di un Digimon simile ad un lupacchiotto bipede dalla pelliccia azzurra, che in quel momento si apprestava a scendere dall'elegante automobile...

 

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Per una volta, Takuya Kanbara era in perfetto orario per l'appuntamento. Fischiettando un motivetto tra sè, il leader dei Digiprescelti se ne stava appoggiato ad un muro della stazione di Shibuya, vicino ad una piantina ferroviaria, ed osservava l'infinito movimento di gente che, come al solito, caratterizzava uno dei punti nevralgici di Tokyo. Tra negozietti, rivenditrici automatiche di biglietti, e treni che andavano e venivano, era un continuo viavai, come lo era il giorno in cui lui aveva preso il Trailmon assieme a quelli che sarebbero diventati i suoi più cari amici.

Con un sospiro, Takuya guardò il suo cellulare, acceso e con la batteria carica. Era per quello che erano lì, in fondo, no? Per andare al binario dei Trailmon, ammesso che ci fosse ancora, e controllare cosa stesse succedendo a DigiWorld. E magari, chissà, scoprire cosa spingeva i Digimon ad emergere nel Mondo Reale e venire a sapere qualcosa di più sulla DATS, che fino a quel momento era rimasta avvolta nel mistero. Chissà cosa li avrebbe aspettati. Dentro di sè, sperava che tutto potesse tornare a posto senza troppe complicazioni... ma per qualche motivo dubitava che sarebbe stato così semplice...

Le sue riflessioni furono interrotte quando vide Junpei avvicinarsi, la bocca incurvata in un gran sorrisone e la mano destra alzata in segno di saluto. "Ehilà, Takuya-kun! Che sorpresa, anche tu riesci ad arrivare in anticipo una volta tanto, eh?" chiese il ragazzo più in carne, raggiungendo Takuya e battendogli una mano sulla spalla. "Pensa che mancano ancora dieci minuti all'appuntamento!"

"Hehehee... ma senti chi parla, una volta eri tu ad arrivare sempre in ritardo!" rise il ragazzo castano. "Ciao, Junpei-kun... come vanno le cose?"

Junpei alzò le spalle. "Più o meno come andavano l'altra sera, che vuoi che ti dica... mamma e papà che fanno le loro raccomandazioni, e qualche domanda in più su questa misteriosa organizzazione. A proposito, Takuya-kun, avevi detto che uno dei loro agenti è un tuo amico, giusto?"

Takuya annuì. "Sì... è un mio compagno di classe, di nome Masaru Daimon. Un giorno ve lo dovrò far conoscere... è un tipo in gamba, anche se è un pò impulsivo e spericolato..."

"Heh... un pò come lo eri tu a DigiWorld, no?" si sentì arrivare da lato una voce sarcastica, che il giovane lader sapeva benissimo appartenere al suo vecchio amico e rivale, Kouji Minamoto. Alzando un pò gli occhi al cielo, Takuya si girò per accogliere il detentore dei Digi-Spirits della Luce e il fratello gemello, vestiti dei loro abiti civili, che gli si avvicinavano cordialmente.

"Eri tu quello che proponeva sempre qualche piano strampalato che poteva andare bene per i tuoi videogiochi, no?" chiese conferma Kouji, con una gomitata appena accennata al suo migliore amico. "E finiva quasi sempre per metterci nei guai!"

"Sì, certo... perchè tu, li sapevi fare, i piani?" scherzò Takuya. "Te ne stavi sempre là imbronciato, con la tua faccia da bel tenebroso... hehehee, adesso non te la prendere perchè ci ho azzecato, eh? Ben arrivati, ragazzi!"

"Buongiorno anche a voi... Takuya-san, Junpei-san... ora mancano soltanto Izumi-san e Tomoki-chan, e poi possiamo dirigerci al binario che va a DigiWorld..." rispose Kouichi, dando un'occhiata al suo orologio. Mancavano ancora dieci minuti all'orario stabilito per l'incontro, quindi Izumi e Tomoki avevano tutto il tempo di presentarsi...

Il possessore dei Digi-Spirit delle Tenebre si diede un'occhiata attorno, ammirando le insegne e i tabelloni che punteggiavano l'affollata stazione. Non poteva nascondere che avvertiva una certa emozione... lui, del resto, la stazione dei Trailmon non l'aveva mai vista, per motivi di forza maggiore, e si chiese che effetto gli avrebbe fatto prendere l'ascensore assieme a suo fratello e ai suoi amici... e se anche a loro aveva dato la stessa impressione quando lo avevano preso per la prima volta...

Tuttavia, il quartetto di ragazzi non ebbe bisogno di aspettare a lungo l'arrivo dei loro ultimi due compagni. Non erano passati neanche due minuti dall'arrivo dei gemelli, e i ragazzi stavano già iniziando a discutere di cosa fare una volta giunti al binario dei Trailmon, che l'attenzione dei quattro venne richiamata da una vivace biondina e da un dodicenne castano che gli si erano avvicinati con espressione altera, salutando vivacemente. "Ehilà, ragazzi! Si stava parlando di noi, per caso?" salutò Izumi, mentre Tomoki faceva un occhiolino ai suoi amici più grandi. "Come vedete, eccoci arrivati! Direi che il gruppo dei Digiprescelti è di nuovo al completo!"

"Tranne per i Digi-Spirits... ma immagino che per quello non sarà che questione di tempo!" proseguì Tomoki, dopo essersi scambiato un saluto con tutti gli altri. "Allora, ragazzi, qual è il piano?"

"E' tutto molto semplice, in realtà..." spiegò Takuya, cominciando a far vagare il suo sguardo per la stazione. "Voi ricordate dov'è l'ascensore che ci ha portato alla stazione dei Trailmon, giusto? Bene, è lì che andremo... magari, se riusciamo a prenderne uno e recarci a DigiWorld, possiamo sapere di più sui recenti arrivi di Digimon nel Mondo Reale..."

"Sì, capisco... DigiWorld..." sospirò il piccolo Tomoki, con una punta di malinconia. Nella sua mente, come in quella degli altri, era ancora impresso il toccante addio che si erano scambiati con Bokomon e Neemon, mentre DigiWorld si stava riformando dopo la morte di Lucemon. "E dire che quasi non speravo più di rivedere quel bellissimo mondo..."

"Sì, ti capisco, Tomoki-chan..." rispose Junpei, la luce nostalgica dei suoi occhi che si confondeva con quella delle lenti dei suoi occhiali. "Noi... pensavamo che, dopo tanto tempo, non ci sarebbe più stato bisogno dei Guerrieri Leggendari, e DigiWorld avrebbe trovato la pace. Ma a quanto pare, ci sbagliavamo..."

"Beh, verificheremo subito come stanno le cose..." concluse Takuya, iniziando ad incamminarsi verso il luogo fatidico mentre faceva cenno ai suoi compagni di seguirlo. "Okay, ragazzi, tutti dietro di me! Qualcosa mi dice che questa sarà una rimpatriata coi fiocchi!"

Detto questo, il ragazzino castano fece per incamminarsi... e, nella sua distrazione, andò prontamente a sbattere contro uno dei tanti passanti!

"Ow!" esclamò Takuya, mentre sia lui che il malcapitato passante facevano un passo indietro per la sorpresa. Il resto dei Digiprescelti fissò con una certa sorpresa la goffa scenetta, e Izumi e Tomoki furono costretti a reprimere una risatina dopo aver visto il loro intrepido leader che, dopo essere partito così convinto, si era andato a fermare contro qualcosa di così banale! Un istante dopo, volsero la loro attenzione al passante misterioso: era un vecchietto dall'aspetto simpatico, quasi da nonno, con capelli e baffi grigi, occhiali da vista dalle lenti piccole e tonde, vestito di una camicia verde con sopra una giacca da pescatore senza maniche, pantaloni lunghi e sandali infradito, e sembrava in effetti un pò fuori posto tra la gioventù vestita alla moda di Shibuya, che in quella stazione indubbiamente abbondava...

"Oh... scusa, ragazzo, ero un pò assorto..." si scusò il vecchietto, rivolto a Takuya. "Non ti ho visto e quindi... spero non ti sia fatto male."

Takuya, dopo aver scosso la testa, alzò lo sguardo verso gli occhi grigi e paterni del vecchio pescatore. "Ow... chiedo scusa io, signore, ero così preso dalle mie cose che non mi sono accorto di lei, e le sono andato addosso! Le chiedo scusa..."

"Non si è fatto male, vero?" chiese Kouji, affiancandosi al suo migliore amico. Il vecchietto rispose con una risata bonaria, e si spolvero la camicia con un gesto della mano.

"Hohohohooo... non vi preoccupate, ragazzi miei, solo perchè sono un pò avanti con gli anni non significa che mi basti urtare qualcuno per farmi male! Ne ha ancora, di energia, questa vecchia quercia!" rispose scherzosamente, scacciando le preoccupazioni dei Digiprescelti. "Piuttosto... vedo che siete un bel gruppetto! Stavate programmando un'uscita, per questa domenica?"

Izumi rispose per i suoi amici, sentendosi in qualche modo rinfrancata dalla presenza di quell'anziano signore dal volto saggio. Dava proprio l'aria di un uomo dall'animo buono, di cui ci si poteva fidare ciecamente. "Beh... sì, possiamo dire di sì. Io e i miei amici... che lei vede qui..." rispose facendo un cenno verso Takuya, Kouji, Kouichi, Tomoki e Junpei. "...abbiamo deciso di sfruttare questo weekend per tornare in un posto a noi molto caro! Così, giusto per ricordare i vecchi tempi..."

Il vecchietto annuì. "Hm. Capisco... bene, in questo caso, vi auguro buon viaggio, e buona domenica! Spero che vi divertiate assieme! Scusate se non mi trattengo molto, ma... sapete com'è, ho degli impegni piuttosto importanti... ciao, ragazzi, e auguri ancora!"

"Arrivederci, signore!"

"Ciao! Buona giornata!"

"Si riguardi, mi raccomando!"

L'anziano signore fece uno dei suoi bonari sorrisi, le labbra seminascoste dai folti baffi, e agitò la mano verso i Digiprescelti prima di iniziare a dirigersi verso l'uscita della stazione e confondersi tra la folla, seguito fin dove era possibile dagli sguardi incuriositi dei sei ragazzi.

"Un tipo un pò strano... però era simpatico." commentò Junpei, aggiustandosi gli occhiali non appena il vecchio pescatore fu uscito dal suo campo visivo. "Non mi dispiacerebbe incontrarlo di nuovo..."

"Neanche a me, devo dire la verità..." proseguì Takuya. Poi, dopo qualche istante di silenzio, scosse la testa e si richiamò alla realtà. "Hmm... vabbè, avremo tutto il tempo di pensarci più avanti... forza, ragazzi, al binario dei Trailmon! Abbiamo un pò di risposte da cercare... e dei Digi-Spirits da trovare!"

"Andiamo!" esclamò entusiasta Tomoki, stringendo i pugni davanti a sè mentre seguiva l'allegra brigata lungo il corridoio che portava al famoso ascensore. Dentro di sè, come tutti gli altri, sperava che quel binario ci fosse ancora...

Nessuno dei ragazzi potè notare, mentre scendeva una rampa di scale verso l'ormai famoso ascensore, che il vecchietto che loro credevano di aver perso di vista aveva voltato leggermente lo sguardo verso di loro, e li aveva tenuti d'occhio mentre si allontanavano. Non sapeva bene il perchè, ma sentiva che quei sei ragazzi avrebbero avuto un ruolo molto importante, nelle settimane a venire...

 

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"Porca vacca..." imprecò Masaru, seduto con aria irritata ad una postazione vuota, nella sala operativa del quartier generale della DATS. "E dire che quel Digimon ce l'avevamo quasi... Ancora un pò e lo prendevamo..."

"Già..." acconsentì Agumon. "E invece, dovevano arrivare quei due a rovinare tutto, uffa!"

Yoshino, che in quel momento stava passando vicino a loro, tenendo tra le mani un grosso Digi-Tama grigio acciaio con degli zig-zag gialli disegnati sopra, alzò gli occhi al cielo in un gesto di finta esasperazione. "Beh, sì, abbiamo visto come ve la stavate cavando con quel Thundermon..." disse scherzosamente. "Ad ogni modo, questo Digimon è stato catturato e trasformato in un Digi-Tama, quindi verrà debitamente rispedito nel Mondo Digitale... in fondo è questo quello che conta, no?"

"See, see..." ribattè un deluso Masaru Daimon. Non che gli interessasse molto questa storia dei Digi-Tama e del rispedirli a DigiWorld... ma gli seccava non poco non essere stato lui a battere quell'antipatico e sfuggente Digimon batteria... del resto, Masaru Daimon non era mai stato un tipo a cui piaceva lasciare la gloria a qualcun altro!

Con un sospiro irritato, il ragazzo appoggiò il mento sullo schienale della postazione. "Hmph... vabbè, a parte questo... allora, dov'è il tizio che doveva farmi da sempai? Non è ancora arrivato?"

Yoshino sorrise leggermente tra sè. "Oh, di lui non devi preoccuparti... vedi, Masaru-kun, il fatto è che il tuo collega è arrivato proprio assieme a te!" rispose, facendo corrugare la fronte sia al ragazzo che al suo Agumon. I due alzarono lo sguardo verso la loro collega dai capelli rossi e Raramon, che fluttuava in aria accanto a lei... e proprio in quel momento, la porta scorrevole che si trovava a loro più vicina si aprì, e fece entrare esattamente le due persone che avevano sottratto a Masaru e ad Agumon il piacere di catturare quel Thundermon - il ragazzo alto, dai corti capelli biondi e dagli occhi azzurro cielo, vestito di una divisa della DATS di colore blu e bianco, che era uscito dalla limousine nera di poco prima...

...e il suo partner, un Digimon dall'aspetto tenero, ma dall'espressione seria e composta quanto quella del suo partner umano, che sembrava un misto tra un lupacchiotto e un orso, ricoperto da una corta pelliccia azzurra che diventava bianca sul petto, sul muso, e sulle punte della coda e delle zampe posteriori; indossava un paio di grossi guantoni da pugilato rossi, all'apparenza troppo pesanti per potergli stare addosso, e una striscia di stoffa rossa legata sulla fronte a mò di bandana, sopra la quale svettavano un paio di orecchie triangolari piegate verso avanti. Il naso era piccolo e nero, e ricordava molto quello di un lupo, come anche i suoi scintillanti occhi dalle iridi dorate, ma la forma della testa era più da orso, e vicino al collo, il simpatico Digimon aveva un ciuffetto di pelliccia più folto. Le zampe posteriori, sulle quali si reggeva, terminavano in piedi a tre dita, che presentavano corti artigli neri che facevano un lieve ticchettìo ogni volta che toccavano il pavimento di lineoleum della sala principale. Non molto impressionati da questi nuovi arrivati (e anzi, ancora piuttosto piccati per essersi fatto soffiare l'avversario...), Agumon e Masaru li guardarono indifferenti, mentre Shirokawa e Kurosaki, che fino a quel momento erano rimaste calme e tranquille alle loro console, si alzarono di scatto e, emettendo qualche urletto di ammirazione, si avvicinarono a passo spedito al ragazzo biondo... il quale, da parte sua, si limitò a fare loro un cenno di saluto con la testa prima che lui e il suo Digimon proseguissero verso la scrivania del capitano Satsuma.

"Bah. Che cosa ci trovino, quelle due, in quel bellimbusto, non lo capirò mai..." sbottò Masaru, senza preoccuparsi di abbassare la voce. E in effetti Shirokawa, che era la più vicina delle due operatrici, riuscì a sentirlo chiaramente e si voltò verso di lui con un'espressione irritata su quel viso normalmente tranquillo e dolce.

"Agente Daimon, per rispondere alla sua domanda, mi basti dire che quello che lei definisce un 'bellimbusto', è in realtà uno dei più importanti membri della nostra organizzazione!" esclamò l'operatrice bionda. "Lui è Tohma Norstein-sama, laureato all'età di soli tredici anni all'università di Stoccolma, ed esperto studioso dei Digimon e della loro natura, oltre che di medicina e informatica!"

"Oltretutto, discende da una famiglia austriaca di antica nobiltà!" proseguì Kurosaki, il cui viso esibiva un livello di eccitazione che strideva con la sua usuale compostezza. "I Norstein erano già importanti ai tempi dell'Impero Austro-Ungarico, e sono sopravvissuti a due guerre mondiali, e agli sconvolgimenti successivi ad esse, mantenendo quasi del tutto il loro prestigio! Si potrebbe dire che Tohma-sama è una specie di principe!"

"Già..." esclamò sognante Shirokawa, con le mani premute sulle guance. "Tohma-sama è sempre il migliore! Qualunque cosa faccia, è impeccabile!"

Le due operatrici si abbandonarono ad un lungo sospiro sognante... ma questa rivelazione fece drizzare le orecchie al ragazzo e al suo partner. "Eeeeh? Come... come sarebbe a dire... volete dire che lui e quella palletta di pelo coi guantoni che gli sta accanto faranno squadra con noi?" domandò in tono quasi offeso. Conosceva quella specie di principino viziato da appena mezz'ora, e già stava antipatico sia a lui che ad Agumon... l'idea di dover fare squadra con lui non gli sorrideva per niente!

Ignorando del tutto ciò che avveniva dietro di loro, Tohma e il suo Digimon avevano raggiunto la scrivania del capitano Satsuma e di Kudamon, e il comandante della DATS giapponese si era subito alzato per accoglierlo secondo la forma. Il ragazzo e il Digimon dalla pelliccia azzurra, fermatisi a pochi metri dalla scrivania e tenendo il busto ben eretto, scambiarono un saluto militare con il loro superiore.

"Agente Tohma Norstein e Gaomon, di ritorno dalla branca europea occidentale della DATS, a rapporto, capitano Satsuma." disse il ragazzo con voce chiara. In tutto ciò che lui faceva, si poteva ravvisare controllo e professionalità... e il suo Digimon, a guardarlo così, non era per nulla diverso.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gaomon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Gao Rush, Double Backhand

Piccolo ma fisicamente molto forte, questo Digimon combatte con una micidiale combinazione di agilità e strategia che coglie di sorpresa anche avversari molto più grandi di lui. Si dice che i suoi pugni possano sfrecciare a velocità tali da risultare invisibili all'occhio umano.

 

Satsuma, sempre con l'immancabile Kudamon sulla spalla, annuì mentre ricambiava il saluto. "Riposo, agente Norstein. Confido che la trasferta alla branca europea della DATS sia stata fruttuosa, e le abbia fatto trovare nuovi indizi sull'attuale condizione di DigiWorld." disse, semplicemente.

Tohma abbassò il braccio con cui stava salutando, ma rimase comunque ben eretto e mantenne un tono di formale rispetto. "Affermativo, capitano Satsuma. I file contenenti tutte le annotazioni che ho preso in questo ultimo periodo dovrebbero pervenirvi a breve." rispose.

"Molto bene. Sapevamo di poter contare sulla sua professionalità." fu il commento di Kudamon. "Per quanto riguarda l'altra questione di cui vorremmo discutere con lei..."

Il momento, nella sua solennità, venne interrotto bruscamente da Masaru e da Agumon; i due litigiosi compagni, stufi di essere ignorati in favore di quel 'damerino da strapazzo' e di quel 'peluche ambulante', si erano avvicinati alla scrivania del comandante e si erano posizionati, quasi minacciosamente, presso i due nuovi arrivati, guardandoli con tanto di cipiglio Masaru, e con sincera curiosità Agumon. Ancora una volta, tuttavia, la reazione di Tohma e Gaomon andò dal minimo all'inesistente... il ragazzo biondo si limitò a spostare gli occhi e lanciare un'occhiata gelida all'importuno disturbatore, mentre il Digimon azzurro sembrò non notare neppure Agumon... Gaomon, in effetti, sembrava una statua, tanto restava fermo!

"Aspettate un momento! Time out!" esclamò Masaru mentre faceva il segno della T con le mani. "Hey, bellimbusto ossigenato, cos'è questa storia? Voi due sareste i nostri sempai, che dovrebbero seguire me e Agumon nel nostro tirocinio?"

Con grande rabbia del giovane street fighter, Tohma si limitò a restare in disapprovante silenzio per qualche istante... e poi, senza degnarlo di una parola, proseguì il suo discorso. "Abbiamo già ricevuto le specifiche, capitano Satsuma." rispose. "Io e Gaomon saremo gli ispettori di una coppia di nuove reclute che si è unita appena ieri alla DATS..."

"Hey, stronzetto! Quando uno ti parla, a casa mia si risponde!" ringhiò Masaru, afferrando il nuovo arrivato per una spalla e costringendolo a voltarsi verso di lui. "Ti ho chiesto se siete voi gli ispettori che ci hanno affibbiato, e gradirei che tu rispondessi!"

Per qualche secondo, Masaru e Agumon si vedero restituire un'occhiata gelida sia dal biondo mezzo-tedesco che dal suo Digimon... poi, come niente fosse, Tohma gli rispose con quel suo tono formale che, alle orecchie di Masaru, conteneva spocchia a tonnellate. "Prima di tutto, io ho un nome, Tohma Norstein... sei pregato di usare quello, quando ti rivolgi a me." rispose, per poi fare a Satsuma e a Kudamon la domanda che gli era sorta spontanea. "Capitano Satsuma... Kudamon... sono questi i nuovi arrivati dei quali io e Gaomon dovremmo verificare i progressi?"

"Corretto." rispose l'alto capitano con gli occhiali da sole. "Agente Norstein, Gaomon... questi sono i nuovi agenti in forza alla DATS giapponese, Masaru Daimon e il suo partner Agumon. La nostra agente Yoshino Fujieda li ha scoperti quasi per caso, un paio di giorni fa."

"Hmph! E adesso che hai da dire di me e del mio capo... eh, damerino?" lo sfidò Agumon, gettando già che c'era anche uno sguardo di sfida a Gaomon, che rimase impassibile come sempre e non diede mostra di aver raccolto la provocazione.

Per qualche secondo, Tohma studiò attentamente il rissoso ragazzo dai lunghi capelli rossicci che gli stava davanti... poi, con somma irritazione di quest'ultimo, non rispose alla provocazione, ed espose il suo giudizio al leader della DATS. "Capitano Satsuma, con tutto il dovuto rispetto... credo che una persona del genere non potrà essere utile alla DATS in alcun modo. Chiedo dunque che venga estromesso dall'organizzazione." sentenziò.

Se già prima Masaru si sentiva prudere le mani, in quel momento ardeva dal desiderio di tirare un cazzotto come si doveva a quel biondino presuntuoso! "CHE COSA? Hey, e tu chi ti credi di essere per sputare sentenze? Perchè non provi a dirmi in faccia quello che pensi, eh?" gli domandò furiosamente, un indice puntato verso di lui.

Tohma scosse la testa e si voltò lentamente verso Masaru. "Visto che me lo chiedi, lo farò. Per una persona come te, non c'è posto nella DATS. Non ci servi, punto e basta. C'è altro che devo spiegare? Mi sembra abbastanza chiaro."

"Hey, tu! Come ti permetti di parlare così al mio capo?" ringhiò Agumon.

"Tsk, ma sentitelo... ha parlato il signor so-tutto-io!" grugnì Masaru. "Beh, non crederti chissà chi solo perchè hai una laurea e vieni da una famiglia di ricconi, biondino! Ti posso dimostrare, qui e adesso, quanto ti sbagli! Perchè non ce la vediamo con un match da uomo a uomo? E ti garantisco che alla fine ti pentirai di avermi sottovalutato!"

Raramon scosse la testa. Yoshino si sbattè una mano sulla fronte, ripetendo tra sè un ormai archetipico 'Peggio che mai...'; mentre le due operatrici si bisbigliavano qualcosa nelle orecchie circa la stupidaggine che Masaru aveva fatto nello sfidare Tohma. Invece, Kudamon e Satsuma non mostravano alcuna reazione, e sembravano decisi a lasciare che quella lite si risolvesse da sola...

Tohma, dal canto suo, accolse con una certa indifferenza la sfida di Masaru. "Hm. D'accordo, visto che sei così desideroso di sostenere le tue spacconate con i fatti... seguimi in palestra. Vedremo subito chi di noi due si sbaglia." rispose. "Con il suo permesso, capitano Satsuma..."

"Va bene. Permesso accordato." rispose il misterioso leader della DATS, senza mai cambiare la sua espressione seria...

Masaru fece rumore con le nocche delle mani e sogghignò, già pregustandosi la sfida e il brivido di far rimangiare a Tohma le parole di prima. "Heh. Vedo che su almeno una cosa ci intendiamo..."

 

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"Hey, Daimon-kun... sei sicuro di volerlo fare?" chiese Yoshino, guardando dubbiosa i due coetanei che si squadravano dai rispettivi bordi del ring. Sia Masaru che Tohma si erano messi le tenute da pugili, con canottiera bianca, pantaloni corti, stivali e guantoni imbottiti, e non aspettavano altro che il segnale per dare inizio alla battaglia. "Mi sento in dovere di avvertirti che Tohma ha battuto anche dei professionisti... non so quanto tu possa resistere contro di lui."

"E questo che differenza fa?" le rispose bruscamente Masaru, senza mai staccare gli occhi dal suo avversario. "Non me ne faccio niente delle parole, voglio vedere di persona di che pasta è fatto questo tipo!"

Yoshino sospirò e scosse la testa. Aveva già capito che Masaru era un testardo, ma fino a questo punto? "Sigh... Peggio che mai... oh, beh, visto che sei deciso, non sono affari miei! Entrambi ai vostri angoli, si comincia tra qualche secondo." disse, voltandosi poi verso i tre Digimon che, da un banco posto vicino al quadrato, assistevano all'imminente incontro. Ovviamente, Agumon si stava sbracciando a fare il tifo per il suo 'capo', mentre Gaomon restava in silenzio e imperturbabile, e Raramon, con in mano un martelletto dorato, si apprestava a suonare il gong. Dall'altra parte del quadrato, anche Shirokawa e Kurosaki attendevano con impazienza che la battaglia iniziasse... per quanto l'oggetto del loro tifo fosse tutt'altro rispetto ad Agumon!

"Tohma-sama, siamo con lei!" esclamò l'operatrice bionda. Il geniale ragazzo mezzo-austriaco non fece una piega, e rimase fermo al suo posto, la guardia leggermente alzata e pronto a ricevere l'attacco di Masaru che, ne era sicuro, non sarebbe tardato ad arrivare non appena Raramon avesse dato inizio al match...

E, in effetti, non appena il piccolo Digimon fiore colpì il gong con il martelletto, Masaru scattò in avanti con l'impeto di un animale inferocito e tirò indietro il pugno destro, pronto ad assestare un formidabile diretto a Tohma! Ma il biondo si era aspettato quella mossa, e quando il suo irruento avversario accorciò le distanze e fece partire il colpo, riuscì senza problemi a scansarsi e a fargli colpire soltanto l'aria! Masaru, avendo inaspettatamente mancato un bersaglio che riteneva ormai suo, spalancò gli occhi incredulo... ma non si perse d'animo e fece partire l'altro pugno in una traiettoria arcuata dal basso verso l'alto. Tuttavia, questo tentativo non ebbe miglior fortuna del precedente, in quanto Tohma riuscì a scansarsi all'ultimo momento, con una nonchalance che Masaru cominciava già a trovare irritante. Imprecando, Masaru cercò di attaccare con una raffica di pugni, ma nessuno di essi riuscì a superare la guardia di Tohma. Sembrava che il ragazzo biondo sapesse esattamente come muoversi per schivare tutti gli attacchi, con precisione millimetrica che la diceva lunga sulla sua esperienza come combattente.

"Urgh... e smettila di schivare! Combatti da uomo!" ringhiò Masaru.

Per nulla impressionato, Tohma deviò un diretto di sinistro. "Come immaginavo... ti affidi soltanto alla forza fisica. Non hai tattica, nè strategia. Cerchi soltanto di colpire il più forte possibile." commentò con tono freddamente analitico.

"Hmph... e a te che ti frega di come faccio io?" gli rispose prontamente Masaru, accorciando di nuovo le distanze nel tentativo di sferrare un altro colpo... ma, prima ancora che si rendesse conto di cosa stava accadendo, Tohma colse quell'istante in cui l'avversario teneva la guardia abbassata, e sferrò un rapidissimo gancio destro che raggiunse Masaru allo zigomo! Si sentì un lieve, ma deciso, tonfo quando il pugno guantato raggiunse il suo bersaglio, e con un grugnito di dolore e di sorpresa, il ragazzo dai capelli rossicci perse l'equilibrio e cadde sul quadrato, mentre Shirokawa e Kurosaki applaudivano, e Yoshino scuoteva la testa come per dire che si aspettava quel risultato...

"Capo!" esclamò Agumon. "Rialzati, forza! Non dargliela vinta, a quello sbruffone!"

"Ugh... non... non preoccuparti, Agumon, ci vuole ben altro... per buttarmi giù!" ringhiò Masaru, iniziando subito a rimettersi in piedi. In meno di cinque secondi, il giovane street fighter fu di nuovo in piedi e in guardia, pronto a sferrare un altro attacco! "Hey, bellimbusto! Non credevi davvero di potermi buttare giù con quella carezzina, vero?"

Ancora una volta, Tohma mantenne la sua espressione seria e concentrata. "Masaru Daimon, giusto? Rispondi a questa mia domanda... per quale motivo vorresti unirti alla DATS?" gli chiese.

Masaru fece un passo in avanti e attaccò con un sinistro, che venne prontamente deviato dal suo più riflessivo avversario. "Tsk... ma che domande fai, biondino?" gli rispose di rimando. "Mi sembra ovvio! Io sono qui perchè voglio combattere e vincere contro avversari sempre più forti!" Un altro pugno, questa volta di destro, che Tohma riuscì ad evitare solo a malapena piegandosi di lato. "E affrontare i Digimon che emergono mi sembra un ottimo modo per incontrare avversari degni! E' per questo che voglio unirmi alla vostra organizzazione! Può bastarti, come risposta? HAAAA!"

Con un grido di battaglia, Masaru raccolse tutte le sue forze e fece per sferrare un tremendo pugno al volto di Tohma... ma nella foga di attaccare, aveva trascurato di concentrarsi sulla difesa, e il suo avversario riuscì, ancora una volta, a cogliere un'apertura...

E Tohma Norstein non era tipo da non cogliere l'occasione.

Con la perizia e l'agilità di un pugile esperto, il ragazzo biondo si scansò di lato giusto quel tanto che bastava per evitare il colpo di Masaru, e sentì il violento colpo d'aria provocato dal fendente percuotergli l'orecchio... poi, talmente veloce che quasi non si riuscì a vederlo, alzò il pugno sinistro e lo guidò dritto nella bocca dello stomaco di Masaru!

Con un'imprecazione soffocata, Masaru si piegò in due, mentre il sudore gli imperlava la fronte e un tremendo dolore gli invadeva il sistema nervoso, togliendogli le forze. Dopo aver inutilmente cercato di resistere, il giovane street fighter cadde in ginocchio ansimante, mentre le due operatrici applaudivano l'abilità del suo avversario... e Tohma rimaneva là in piedi, calmo e tranquillo, senza mostrare alcun orgoglio per la vittoria.

"Non essere ridicolo." disse Tohma nel momento in cui Masaru alzava lievemente lo sguardo per fissarlo rabbiosamente. "Combattere contro avversari sempre più forti? Mi sembra che tu non abbia idea dell'importanza della missione della DATS... i Digimon che emergono nel Mondo Reale possono costituire un grave pericolo per cose e persone, e il nostro compito è controllarli! Non è un gioco, Masaru Daimon... e se non hai presente questa realtà, non farai altro che costituire un pericolo per te stesso e per gli altri." Con indifferenza, Tohma voltò le spalle all'avversario e cominciò a dirigersi verso il suo angolo del ring. "Non abbiamo bisogno di un individuo volgare che non si rende conto dell'importanza di ciò che sta facendo. La ripresa è finita. Puoi anche tornartene a casa."

Ribollendo di rabbia, Masaru restò a guardare Tohma che si allontanava lentamente, senza neanche degnarlo di uno sguardo. Il dolore allo stomaco era ancora presente, e sentiva che le membra non rispondevano bene ai comandi del suo cervello... ma in quel momento, la rabbia che provava per quell'umiliazione era più che sufficiente a dargli la determinazione necessaria per andare avanti e combattere! Tohma era quasi arrivo al suo angolo... quando, con un pò di sforzo, Masaru riuscì ad appoggiare il pugno guantato sul quadrato... e si rialzò lentamente. Questa volta, un pò di sorpresa si dipinse sul volto serio di Tohma, che non si aspettava tanta resilienza da parte del suo avversario...

"Ripresa? Tsk... cos'è, una gara di ballo?" sibilò Masaru, passandosi una mano sul labbro inferiore. "In un vero combattimento, non ci si ferma finchè l'avversario non è allo stremo! Quindi fatti sotto, biondino, la nostra sfida è appena iniziata! HYAAAAAA!"

Con un improvviso scatto, Masaru si lanciò contro Tohma... e questa volta, il ragazzo biondo non fu sufficientemente veloce, e un tremendo diretto di sinistro lo raggiunse al volto, facendolo vacillare e finire alle corde con un grugnito appena percettibile! Questa volta, fu Agumon ad esultare, mentre Kurosaki e Shirokawa spalancavano gli occhi sorprese! Pochissimi avrebbero potuto vantarsi di riuscire a dare un pugno a Tohma Norstein... e Masaru era appena entrato in quella ristretta cerchia!

Ghignando, Maaru fece un paio di passi indietro e si rimise in guardia, spronando Tohma, che in quel momento si stava rimettendo in piedi, a farsi avanti di nuovo. Ancora una volta, l'espressione del volto del mezzo-austriaco non era cambiata minimamente... ma il suo avversario percepiva chiaramente che provava una certa rabbia, e si complimentò tra sè per essere riuscito a provocare quel 'ghiacciolo ambulante'...

"Questo non è stato un colpo molto corretto, Daimon-kun..." disse freddamente Tohma mentre si ripuliva il labbro inferiore. "Sembra che tu non abbia ancora capito la lezione, quindi mi vedo costretto ad impartirtene un'altra."

Masaru alzò di nuovo la guardia e gli rispose a tono. "Non aspetto altro! Forza, fatti sotto, damerino! Adesso vedrai di che pasta è fatto il sottoscritto!"

I due avversari, seguiti dagli sguardi ora più che mai interessati delle due operatrici, di Yoshino e dei Digimon, si misero l'uno di fronte all'altro, a pochi metri di distanza... e iniziarono a studiarsi attentamente, facendo qualche finta di tanto in tanto per prendere le misure. Tohma attendeva che Masaru si scagliasse di nuovo contro di lui per approfittare delle enormi falle che avrebbe così lasciato nella propria difesa... mentre Masaru cercava di tenere Tohma sulla difensiva, per poi sferrare un attacco quando lui meno se l'aspettava...

L'impressionante danza di attacco e difesa tra i due pugili proseguì ancora per qualche secondo, con gli occhi dorati di Masaru fissi in quelli azzurri e scintillanti del suo rivale...

Finchè l'atmosfera non venne rovinata da una sirena di allarme che risuonò improvvisa dagli altoparlanti, facendo fare un balzo per la sorpresa a un pò tutti i presenti, che si voltarono nella direzione del rumore. "Attenzione. Rilevata massiccia presenza di Digimon in varie zone di Tokyo. Identificati come Thundermon. Agli agenti Tohma Norstein e Yoshino Fujieda è richiesto intervento immediato." risuonò la voce baritoneale del capitano Satsuma.

"Cosa? Dei Thundermon?" chiese Masaru, sbalordito. "Ma... ma com'è possibile? Mi era stato detto che ce n'era uno solo!"

Le due operatrici, ora di nuovo completamente concentrate sul loro lavoro, erano corse ad una console poco distante e stavano osservando la situazione sulle mappe di Tokyo apparse sugli schermi... e Shirokawa non riuscì a trattenere un moto di sgomento quando vide un gran numero di reazioni digitali apparire in vari quartieri! "Infatti... ce n'ERA uno solo!" replicò Kurosaki. "Il problema è che, quando hanno accumulato abbastanza carica, i Thundermon emettono delle scariche elettriche che, se non neutralizzate alla svelta, possono condensarsi tra loro e dare vita ad altri Thundermon! In questo modo, questi Digimon possono infestare un'intera città!"

"Non c'è tempo da perdere." sentenziò Tohma, togliendosi i guantoni e dirigendosi a bordo ring. "Gaomon, interveniamo!"

Il lupacchiotto bipede, sempre pronto ad ogni emergenza, annuì e saltò giù dal tavolo. "Sì, signore."

Alle parole di Kurosaki, Masaru era rimasto in piedi al centro del ring, come scioccato. Si era ricordato che, durante il suo combattimento con Thundermon, il Digimon batteria emetteva delle strane scariche... ma non ci aveva dato molto peso! Ed ora, si rendeva conto di quanto si era sbagliato... e soprattutto, provava una gran rabbia al pensiero che quella situazione fosse colpa sua! Ma non era il momento si restare là a pensarci... lui era il responsabile di quella situazione, e lui doveva rimediare!

"E va bene, allora!" esclamò improvvisamente, gettando via i suoi guantoni. "Agumon, andiamo anche noi!"

Il piccolo dinosauro annuì determinato, e si apprestò a seguire il suo partner umano mentre questo balzava giù dal ring... quando la voce di Shirokawa lo richiamò, con un'autorità che il ragazzo non avrebbe a prima vista riconosciuto alla ragazza bionda. "Agente Daimon, è pregato di rimanere alla base. E' stato richiesto l'intervento soltanto di Norstein e Fujieda." disse Shirokawa, calma e tranquilla, ma al tempo stesso senza ammettere alcuna contraddizione.

Tuttavia, Masaru non era certo tipo da starsene zitto dopo un simile rifiuto. Represso un iniziale moto di sorpresa, lui e Agumon si voltarono verso le due operatrici, visibilmente irritati. "Cosa? Hey, ma che razza di ordine è questo? Se siamo in tanti, riusciamo a fermarli tutti prima, no?"

Una porta scorrevole dietro le due operatrici si aprì con un sibilo, e da dietro essa apparve il capitano Satsuma, con Kudamon sulla spalla, e seguito a breve distanza da Kamemon. "Questo è un ordine, agente Daimon! Allo stato attuale delle cose, non saresti in grado di gestire la situazione." spiegò. "Inoltre, credo sia una buona occasione per vedere in azione l'agente Norstein, e imparare qualcosa da lui. Fujieda, Norstein, affido a voi questa missione. Fate tutto il possibile per arginare l'invasione."

"Sissignore!" esclamarono in contemporanea i due agenti, facendo un saluto militare e poi correndo verso l'uscita seguiti dai rispettivi Digimon, mentre dietro di loro Masaru ed Agumon ribollivano dalla rabbia...

 

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Takuya Kanbara prese un profondo respiro con il naso, mentre l'ascensore della stazione di Shibuya si inabissava verso il binario dei Trailmon... poi espirò, nel tentativo di calmare i battiti furiosi del suo cuore. Attorno a lui, le espressioni ansiose di Izumi, Kouji, e di tutti gli altri comunicavano chiaramente che quello che lui provava era condiviso da tutti gli altri Guerrieri Leggendari... e del resto, considerato il mare di ricordi che quell'ascensore aveva risvegliato in tutti loro, la cosa era più che comprensibile! Dopo tre anni in cui non avevano più nemmeno sentito parlare di DigiWorld, se non nei discorsi che facevano tra loro, finalmente i ragazzi si stavano ritrovando nel luogo da cui tutto aveva avuto inizio... da cui la loro amicizia aveva avuto inizio... Non una parola si sentiva provenire dal gruppo normalmente così allegro e loquace, segno sicuro che il momento che stavano per vivere era solenne, e nessuna parola avrebbe saputo esprimere a dovere quello che loro provavano...

E proprio l'intraprendente Takuya era quello che si sentiva più nervoso. "Ci siamo. Finalmente, dopo tanto tempo, rivediamo il binario dei Trailmon... accidenti, mi sento così emozionato che mi viene da tremare..." pensò tra sè, stringendo ansiosamente il pugno al proprio fianco. "Che cosa ci aspetterà una volta varcata quella porta, mi chiedo io? Spero almeno che riusciremo a scoprire cosa accade a DigiWorld... okay, ci siamo! Takuya Kanbara... bentornato nel più grande gioco della tua vita! Un gioco in cui si rischia più che in ogni altro..."

Con un cupo suono, l'elevatore continuò imperterrito la sua discesa... per poi rallentare gradualmente e fermarsi piano piano, accompagnato soltanto dal lieve bip dell'indicatore! Lentamente, le porte scorrevoli si aprirono... e, in un momento di pura emozione, il binario segreto dei Trailmon riapparve davanti ai cinque adolescenti e al dodicenne, in tutta la sua gloria passata! Prendendo di nuovo fiato, Takuya fece un lieve sorriso ai suoi compagni di squadra e li invitò a scendere con un cenno della testa.

"Siamo tornati." disse, semplicemente, mentre muoveva un passo fuori dalla cabina dell'ascensore.

In effetti, il binario dei Trailmon era abbastanza simile a come se lo ricordavano. Avvolto in un tenue blu notte ed illuminato da soffuse luci alogene che davano un tocco malinconico alla scena (o forse era soltanto la nostalgia dei ragazzi...), il binario di DigiWorld era tornato come i ragazzi lo avevano visto alla loro partenza, dopo che il Satan Mode di Lucemon lo aveva demolito tre anni prima. Tuttavia, i ragazzi notarono subito una sostanziale differenza rispetto all'ultima volta, una differenza che faceva sembrare ancora più solitaria la stazione...

"Beh, eccoci qui, questo è il famoso binario..." commentò Tomoki, guardandosi attorno. L'eccitazione di un attimo prima era in gran parte evaporata, e aveva lasciato il posto ad una certa delusione quando i Digiprescelti videro che il binario era completamente deserto, senza neanche la benchè minima traccia di persone, e questo era comprensibile... e di Trailmon!

Ebbene sì, era proprio così... i simpatici Digimon treno che avevano aiutato i bambini prescelti a spostarsi nelle varie zone di DigiWorld erano scomparsi, lasciando i binari deserti e desolati, e la stazione immersa in un silenzio di tomba interrotto soltanto dai passi dei sei ragazzi, che si stavano muovendo con circospezione lungo i bordi di una passerella, seguendo con lo sguardo la strada ferrata come in cerca di risposte che non sarebbero mai arrivate. Un freddo vento spirava dalle aperture sui muri, provocando una sinistra eco. Decisamente, il binario dei Trailmon era ben lontano dal luogo affollato e intriso della promessa di eccitanti avventure che era una volta... ora, rimaneva soltanto un'alienante sensazione di vuoto.

"Non ci sono Trailmon... non c'è assolutamente niente!" mormorò Junpei, dando un calcio ad una cartaccia che era rotolata ai suoi piedi. "Accidenti, e noi che speravamo di trovare qualcosa! Invece, siamo rimasti con un pugno di mosche!"

"Non è detto." replicò Kouji, tranquillo e razionale come lo era di solito. "Il fatto che non si veda niente non significa necessariamente che non ci sia niente. Perchè non proviamo a dare un'occhiata in giro e a passare questo binario come si deve? Forse scopriamo qualcosa..."

"Kouji ha ragione, non si può mai dire..." proseguì Kouichi, per poi fare uno scatto allarmato. "Huh? E questo che cos'è?"

Improvvisamente, un fruscio sinistro raggiunse le sue orecchie, allertando al tempo stesso tutti gli altri Digiprescelti, che si voltarono di nuovo verso l'ascensore. Con loro sommo disappunto, i ragazzi videro due grandi ombre nere, una delle quali aveva un aspetto familiare ad alcuni di loro, che erano apparse davanti all'unica via d'uscita, apparentemente dal nulla! Non avevano certo un aspetto umano, e chiaramente erano due Digimon... due Digimon ostili e pericolosi!

"Huhuhuhuhuuu... ma guarda, Fangmon, avevi proprio ragione tu... abbiamo aspettato, e quei mocciosi si sono fatti vedere!" grugnì il Digimon più grande, avanzando verso il gruppo dei Digiprescelti a passi pesanti e legnosi. In effetti, quando il Digimon si espose alla luce delle lampade alogene, i ragazzi lo riconobbero subito come un avversario del quale alcuni di loro, Izumi in particolare, non avevano bei ricordi: era un Woodmon, un Digimon simile ad un grosso ceppo rinsecchito, alto circa quattro metri e dalla corteccia marrone scuro, che si muoveva utilizzando le sue nodose radici come gambe, con due piccole lucette gialle che splendevano minacciose nei suoi occhi scavati nel legno, corte braccia terminanti in pugni frastagliati e cosparsi di schegge taglienti... e una bocca esageratamente grande che quasi lo tagliava in due, le cui fauci erano ricoperte da denti anch'essi di legno, affilati e lunghi come coltelli! Izumi strinse i denti irritata. Un Woodmon era stato il primo avversario contro cui aveva lottato nei panni di Kazemon, la Guerriera del Vento... e quell'ammasso di legno marcio senza cervello l'aveva battuta con un colpo scorretto! Vederselo riapparire davanti risvegliava dei pessimi ricordi...

Tuttavia, l'altro Digimon, Fangmon, era di un tipo che non avevano mai visto: simile ad un coyote enorme ma esageratamente magro e con le mascelle ipersviluppate, era tutto coperto da una fulgida pelliccia rosso sangue che diventava bianca sul ventre e attorno alle sue orrende fauci piene di spaventosi denti metallici e triangolari, che trasformavano la sua bocca sbavante in una specie di tagliola vivente! Un paio di occhi a mandorla gialli e senza pupille fissavano con avidità i sei ragazzi da quel muso bestiale, e le orecchie di forma romboidale, poste in cima ad un cranio circondato da una corta e ispida criniera, si muovevano a scatti per cogliere ogni minimo suono. Le zampe della creatura, talmente magre da sembrare non essere in grado di reggere il peso del corpo, erano avvolte di cinghie nere che passavano anche attorno alle spalle e alle anche, lasciando però liberi i 'piedi' armati di artigli neri mortalmente affilati. La sua coda, in contrasto col resto di quel corpo macilento, era folta e vaporosa, e si muoveva con subdola grazia dietro il mostruoso Digimon canide, che rispose al suo 'collega' con voce ringhiante, come se fosse perennemente arrabbiato. "Huhuhuhuu... te l'avevo detto, Woodmon, che la mia idea era quella giusta! Ed ora... bambini prescelti, bentornati alla stazione dei Trailmon, che sarà anche il vostro ultimo capolinea!"

I ragazzi indietreggiarono di un passo di fronte alla minacciosa coppia, ma Takuya, Kouji e Kouichi presero in mano la situazione e si pararono di fronte ai due mostri, brandendo i loro D-Tector. "Ah, davvero? Questo è ancora tutto da vedere!" li sfidò Takuya. "Abbiamo battuto Digimon ben più solidi di voi!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Woodmon

Tipo: Vegetale

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Branch Drill, Woody Smash

Una possibile forma evoluta di Mushroomon. I Woodmon hanno una personalità feroce, e amano attaccare gli altri Digimon dopo essersi fatti passare per vecchi alberi. La loro corteccia li protegge da molti attacchi, ma li rende anche particolarmente sensibili al fuoco.

 

Nome: Fangmon

Tipo: Bestia Demoniaca

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Blast Coffin, Snipe Steal

Digimon demoniaco da poco apparso nel Mondo Digitale, usato da Digimon malvagi più potenti come segugio. Data la sua recente scoperta, si sa poco di lui, tranne il fatto che ama cacciare in branchi ed è in grado di perforare anche l'acciaio con le sue robuste mandibole.

 

La reazione di Takuya e dei gemelli non causò che un breve scoppio di risa da parte di Fangmon, le cui zanne triangolari scintillarono pericolosamente nella penombra della stazione. "Kukukukuku... e così abbiamo tre ragazzini che fanno la voce grossa... molto bene, sarà più divertente!" ringhiò, prima che la sua lunga lingua sbavante saettasse disgustosamente tra le sue fauci e tracciasse una scia circolare attorno alle sue labbra. Per nulla intimoriti all'idea di confrontarsi con i Guerrieri Leggendari, i due Digimon malvagi avanzarono sicuri, la passerella desolata che tremava sotto i passi di Woodmon... ormai soltanto pochi metri separavano la coppia dal terzetto di amici, che estrassero i loro cellulari e li trasformarono nei loro D-Tector. Stavano per evocare i loro Digi-Spirit e trasformarsi...

...quando un paio di acuti segnali provennero dalle loro spalle, cogliendo di sorpresa anche i loro due avversari!

Takuya si voltò verso i Digiprescelti che non avevano ancora riottenuto i loro Spirits... e vide Izumi e Tomoki che abbassavano sorpresi lo sguardo verso le loro tasche, e Junpei che guardava stupefatto in quella stessa direzione. Dai cellulari della ragazza bionda e del ragazzino castano proveniva una inequivocabile luce... e quando i due se li estrassero di tasca, ebbero la conferma di quanto avevano sperato!

 

IZUMI ORIMOTO. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

TOMOKI HIMI. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

 

"I... I nostri Digi-Spirit... sono tornati proprio adesso!" esclamò eccitato Tomoki. "Proprio quando ci servivano di più!"

Un sorrisetto danzò sulle labbra di Izumi, rimpiazzando la sua espressione meravigliata. "Heh... Perfetto! Mi stavo giusto chiedendo quando sarebbe toccato a noi!" disse la biondina. Con un gesto altero della mano, si riavviò i lunghi capelli color del grano e chiuse gli occhi, avanzando di un passo verso Woodmon e Fangmon. "Se permettete, ragazzi... io e Tomoki-chan ci occuperemo di questa coppia di seccatori! Anche noi abbiamo il diritto di controllare se la nostra abilità è rimasta quella di un tempo, no?"

Takuya sorrise loro di rimando e fece un passo laterale, consentendo ai suoi due amici di guardare direttamente in faccia i due sbalorditi Digimon malvagi. "Se è così... avete mille ragioni. Izumi-san, Tomoki-chan... prego, questi due sono tutti vostri!" commentò.

Tomoki fece il segno dell'okay al ragazzo più grande. "Grazie, fratellone Takuya! Vedrai che non ti deluderemo!"

"Forza, Tomoki-chan! Vai, Izumi-chan! Fategli vedere chi siete!" li stava esortando Junpei, mentre Kouji e Kouichi, più posati, si limitarono a fare loro un augurio di buona fortuna con lo sguardo. Tuttavia, nonostante fosse enusiasta per il fatto che altri due suoi amici avevano recuperato i loro Digi-Spirit, il ragazzo più grande del gruppo non poteva fare a meno di sentire un pò di invidia. D'accordo, sapeva che era molto probabilmente una stupidaggine... ma il fatto di essere l'unico del gruppo a cui il Digi-Spirit non fosse ancora stato restituito lo faceva sentire inutile... Anche quando erano andati a DigiWorld, lui era stato l'ultimo a ricevere Beetlemon... Oh, beh, si disse, inutile stare a rimuginarci adesso. Quando fosse venuto il suo turno, e sperando che non venisse troppo tardi, anche lui avrebbe avuto l'occasione di rendersi utile...

E certo il ragazzone sovrappeso non immaginava la maniera rocambolesca in cui questo sarebbe avvenuto...

Nel frattempo, Izumi e Tomoki si erano schierati di fronte, rispettivamente, a Woodmon e a Fangmon, che si erano riavuti dalla loro sorpresa iniziale e fissavano i due Digiprescelti con espressione divertita. Woodmon, in particolare, sembrava sicuro che quei due 'ridicoli esseri umani', come lui li vedeva, non sarebbero stati un problema per lui...

"Hah! Ma guarda un pò... in fondo è giusto che prima del piatto principale, ci vengano serviti gli antipasti!" commentò il ceppo rinsecchito ambulante. "Siete ben appaiati, lo sapete? Una sciacquettina bionda e un mocciosetto frignone... e questi sarebbero i famosi Guerrieri Leggendari? Bah!"

"Fossi in te non sarei tanto sicura di vincere, brutto muso tarlato!" gli rispose Izumi, alzando il suo D-Tector davanti a sè. "Hey, Tomoki-chan... se permetti, vorrei sistemarlo io quel Woodmon. Sai com'è, ho dei conti da regolare!"

Tomoki annuì, capendo bene a cosa si riferiva la sua amica. "Per me è lo stesso, Izumi-san. Vorrà dire che io penserò a Fangmon!" rispose, per poi guardare negli occhi il suo avversario. "Che ne dici, eh? Tu contro di me! Vediamo un pò se sai davvero fare quello di cui ti vanti!"

Fangmon si leccò di nuovo le labbra. "Ooooh, sì! Sarà un vero piacere sgranocchiarti!"

"E' esattamente quello che non accadrà, miei cari!" esclamò Izumi. "Andiamo, Tomoki-chan!"

"Ricevuto!"

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

I due ragazzi crearono delle sfere di codice digitale nelle loro mani e le passarono nei D-Tector, poi vennero avvolti da una grande luce che trasformò i loro corpi in dati prima di riconfigurarli in una nuova forma! I lunghi capelli di Izumi divennero color lavanda e si allungarono sulla fronte in due lunghe ciocche, e un paio di grandi, stupende ali da farfalla bianche e reticolate spuntarono dalla sua schiena, mentre un visore futuristico copriva i suoi occhi nascondendoli del tutto. Allo stesso tempo, i suoi vestiti si dissolsero, e al loro posto apparve una tenuta da combattimento color lilla decisamente rivelante e ridotta all'essenziale, corredata da un paio di guanti d'acciaio con delle gemme rosse incastonate sui polsi, e un paio di alti stivali anch'essi di colore viola pallido, con ginocchiere rinforzate e un paio di piccole ali da farfalla sui talloni. Un paio di minuscole spalliere completava la tenuta della Digimon simile ad una fata, che eseguì uno spettacolare giro su sè stessa, sferrando un calcio rotatorio in aria, prima di atterrare fieramente, appoggiarsi un pugno sul fianco e declamare il proprio nome.

"KAZEMON!"

Allo stesso tempo, anche Tomoki aveva finito la trasformazione... e dove un attimo prima si trovava lui, ora stava un tenerissimo orsacchiotto bianco fatto di neve, che indossava un corpetto protettivo verde con un esagono azzurro disegnato al centro del torace e un paio di grosse spalliere di metallo grigio, ad una delle quali era attaccato quello che pareva essere un lanciamissili giocattolo. La sua testa, relativamente grande rispetto al corpo e sormontata da un paio di corte orecchie arrotondate, era ulteriormente protetta da un caschetto verde sulla cui parte frontale era disegnato il viso di un orsacchiotto, il suo viso aveva un'espressione giocosa, e al tempo stesso determinata, accentuata dai segni rossi obliqui sulle guance e dal nasino nero e a punta... e ai piedi portava un paio di scarponi da neve verdi e rossi, fissati ad una grande tavola da snowboard! Il Leggendario Guerriero del Ghiaccio atterrò a sua volta, trasformandosi in un buffo cumulo di neve fusa con un paio di grandi occhioni tondi... poi, con un balzo, si rimise in piedi e fece il segno di vittoria, spalancando la bocca in un sorrisone a denti scoperti!

"KUMAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kazemon

Anche chiamata: Fairymon

Tipo: Fata

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Hurricane Wave, Tempest Twist

Lo Human Spirit lasciato dalla Leggendaria Guerriera del Vento, AncientIrismon, è una regina dell'aria, dotata di eccellente manovrabilità e agilità. La sua specialità sono i calci, che sferra ad una tale velocità da rendere invisibili le proprie gambe!

 

Nome: Kumamon

Anche chiamato: Chakkmon

Tipo: Animale

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Crystal Freeze, Blizzard Blaster, Tundra Freeze

Questo è lo Human Spirit del Ghiaccio, in grado di muoversi su qualsiasi superficie scivolosa come sulla terraferma. Il suo soffio congelante rende il terreno difficile per i suoi nemici, che non possono più sfuggire alle raffiche di palle di neve scagliate dal suo lanciamissili!

 

"Fantastico!" mormorò tra sè Takuya, osservando i suoi due amici che finivano la trasformazione. "Altri due di noi... sono tornati in squadra!"

Terminata la trasformazione, Kazemon rimirò le proprie ali spiegate e si librò in aria, abbandonandosi per un istante alla fantastica sensazione di energia che pervadeva il suo corpo, mentre Kumamon, dopo essersi guardato a sua volta, sorrise tra sè e imbracciò il lanciamissili, rivolgendo a Fangmon con aria di sfida. "Molto bene, Fangmon... se proprio vuoi mangiarmi, perchè non vieni qui a prendermi? Io sono pronto ad accoglierti!" esclamò l'orsetto polare, la sua arma già puntata contro il mostruoso coyote, dalla cui gola si levò una risata gutturale.

"Huhuhuhuu... sei piccolo, ma hai fegato, moccioso... mi piace la lotta!" ringhiò.

Nel frattempo, Kazemon si era librata in volo sopra Woodmon. "E tu che mi dici, eh, grosso pezzo di legna da ardere? Io e te! E ti assicuro che non andrà come la volta scorsa!" lo sfidò. Certo, sapeva bene che questo non era il Woodmon che aveva affrontato la prima volta che si era trasformata... ma questo non toglieva che questo tipo di Digimon le fosse antipatico!

Woodmon flesse le sue braccia legnose e diede mostra dei bordi affilati delle sue mani. "Tsk... non so di cosa tu stia parlando, mocciosa... ma se sono i guai che cerchi, ti posso dire che li hai trovati in abbondanza!" ribattè, attirandosi dietro soltanto un sorrisetto da parte della guerriera alata. Mentre i due Leggendari Guerrieri appena tornati in scena si schieravano davanti ai loro avversari, Takuya, Junpei e i gemelli Minamoto si allontanarono di qualche passo, per permettere loro di combattere senza coinvolgerli.

"Okay, ragazzi... fatevi valere! So che ce la potete fare!" mormorò Takuya tra sè...

 

 

CONTINUA...

 

 

Non c'è molto da dire per questa fine capitolo... nel prossimo, vedremo i nuovi elementi in azione, e Tohma ci darà prova del perchè lui è considerato uno dei migliori agenti della DATS... ma non senza che il nostro Masaru dica la sua! Inoltre, vedremo come se la caveranno Izumi e Tomoki nel loro primo combattimento di questa fanfic. Potete scommetterci, meglio che nella serie animata! (Ah, Izumi Orimoto... c'è mai stata Digiprescelta più maltrattata di te? Seriamente, ragazzi, a lei e a Tomoki hanno fatto fare davvero poco nell'anime... a parte sconfiggere Calmaramon e salvare il Digi-Tama di Seraphimon, Izumi è sempre stata solo un personaggio di supporto, e lo stesso dicasi di Tomoki... Bah, in fondo, le fanfiction esistono anche per rimediare ad errori del genere, no?

 

Non ho altro da dire se non... per chi fosse interessato alla mia fanfic di MegaMan NT Warrior / RockMan.EXE, prestate attenzione alla sezione Videogiochi -> Altro... prevedo di aggiornarla entro domani sera! Alla prossima, amici lettori!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 7
*** Tohma ritorna in Giappone, Parte 2 ***


Record of Digital Wars-07

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Savers scritta da: Justice Gundam

 

Uff... eccomi finalmente di ritorno, con il mio crossover preferito... so che avevo detto che la pubblicazione sarebbe stata più rapida, ma purtroppo, ancora una volta, mi sono trovato a dover giostrare più impegni... ed ecco il risultato!

Comunque, spero che questo capitolo sia abbastanza buono da farmi perdonare il ritardo! Oggi rivedremo in azione Kazemon e Kumamon... nella speranza che facciano una figura migliore che nell'anime, dove sono stati quasi sempre soltanto dei personaggi di contorno! E poi... assisteremo alla lotta dei giovani agenti della DATS contro i Thundermon invasori! Riusciranno Masaru, Tohma e Yoshino a dare prova di sè, una volta di più?

Per saperlo, non dovete fare altro che leggere questo capitolo... dopo che, ovviamente, avrò risposto alle vostre recensioni!

 

Kari 89: L'episodio dell'arrivo di Tohma è uno dei miei preferiti di Savers, e ho voluto mantenere il mio capitolo quanto più fedele all'originale possibile! Anch'io non vedo l'ora che Savers arrivi in Italia... cavolo, negli Stati Uniti se lo stanno già godendo! Bah, comunque... sì, ora mancano soltanto Junpei e Beetlemon / MetalKabuterimon per completare il gruppo dei Digiprescelti e dei Digi-Spirit! E nel prossimo capitolo... vedrò di far fare bella figura anche a loro!

KillKenny: La rissa è servita! E non ti preoccupare per non aver commentato... la mia era solo una constatazione, visto che di solito sei tra i primi... ;p

Comunque, il pestaggio di Woodmon e Fangmon ci sarà... devi solo scorrere un pò, e te lo potrai godere! Spero che sia un buon antipasto, in vista di cose migliori...

TopoMouse: Che devo dire? Junpei è uno dei miei personaggi preferiti (forse IL mio preferito di Frontier), quindi si può dire che sto tenendo per lui la parte migliore! Per il resto, beh... Masaru ha subito incontrato anche le mie simpatie! E Tohma ha i suoi motivi per essere così... senza fare spoiler, posso dire che Tohma è uno dei personaggi più profondi che io abbia mai visto in QUALUNQUE serie di Digimon!

Oh, a proposito... non voglio cambiare la tua opinione su di lui, ma è una cosa che vorrei specificare... nella versione giapponese, Daisuke è molto meno stupido di quanto lo è nella versione americana! Sono stati i "traduttori" americani a renderlo così... giuro, gli americani non dovrebbero tradurre un bel niente! Guarda come hanno stuprato MegaMan NT Warrior, Yu-Gi-Oh e persino Winx Club!

Vivi: La risataccia di Fangmon e di Kururu non è proprio una novità... in giapponese, questo tipo di risata sinistra è la classica risata che faanno fare ai cattivi! Anche Orochimaru (di Naruto) ride allo stesso modo, quindi... diciamo che la mia è stata una scelta! Rivedrai Dorimon molto presto, e potrebbe riservarti diverse sorprese in futuro... e grazie ancora per i complimenti! Spero di fare ancora meglio in futuro.

L'avrò già detto qualche migliaio di volte, ma ripeterlo non guasta mai... Oh, Vivi, a proposito... ti è arrivata quella mail di risposta che ti ho spedito?

 

Grazie a tutti per le recensioni... e nessun ringraziamento agli idioti che mi danno del fesso soltanto perchè mi piacciono certi anime piuttosto che altri! Diavolo, la fandom di Gundam sa essere spaventosa, in certi casi! Dì che ti piacciono Gundam SEED e ZZ Gundam, e non ti piace Victory Gundam, e ti saltano alla gola!

Basta con le mie farneticazioni. Godetevi la mia storia!

 

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Capitolo 7 - Tohma ritorna in Giappone, Parte 2

 

Non ci volle molto all'auto pattuglia guidata da Yoshino per arrivare in uno dei luoghi segnalati dagli strumenti del quartier generale, una zona industriale nella quale convergevano molte linee di alimentazione, e una volta scesi, Yoshino, Tohma, Raramon e Gaomon si trovarono subito davanti agli occhi un nutrito sciame di Thundermon che assaliva le linee elettriche, probabilmente cercando di assorbirne l'energia. Almeno una dozzina delle piccole batterie viventi svolazzava qua e là indisturbata... almeno finchè una di esse non scorse l'automobile dei due agenti e non richiamò l'attenzione delle sue compagne su di essa.

"Siamo arrivati appena in tempo... se li lasciassimo fare, potrebbero assorbire abbastanza energia da causale un black-out nell'intera contea di Tokyo..." commentò Yoshino. Con un piccolo sforzo di volontà, la ragazza dai capelli rossi richiamò la propria Digi-Soul. "Raramon! Tu ed io dobbiamo fare da supporto a Tohma-san. Sei pronta?"

"Quando vuoi, Yoshino!" replicò la Digimon, paratasi di fronte ad un gruppetto di Thundermon minacciosi. Il grosso delle creaturine elettriche stava dirigendo verso Tohma e Gaomon, forse identificandoli come la minaccia principale, ma alcuni, i più vicini, stavano cercando di circondare lei e Yoshino.

Per niente spaventata, l'investigatrice della DATS appoggiò la mano aperta sul suo Digivice-Ic. "Adesso! DIGI-SOUL CHARGE!" esclamò, per poi inviare l'energia alla sua Digimon e farla evolvere.

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON!"

In breve tempo, il gigantesco girasole aveva sostituito il fiorellino fluttuante e aveva iniziato a lanciare il suo Sunshine Beam contro i Thundermon, che si dispersero nel tentativo di evitarlo... ma uno di essi non fu abbastanza veloce e venne investito in pieno, rilasciando il suo Digi-Code che venne prontamente scansionato dal Digivice di Yoshino! Poi, SunFlowermon si ritirò di qualche passo per evitare le scariche lanciate dai piccoli mostri elettrici, e attaccò con le sue grandi mani, disperdendo lo sciame...

Un pò più in là, Tohma rivolse per una frazione di secondo lo sguardo alla sua collega... poi, dopo aver appurato che lei e SunFlowermon se la stavano cavando bene senza il loro aiuto, ritornò al gruppo principale dei Thundermon, che si avvicinava minaccioso. I Digimon batteria stavano avanzando in una formazione compatta, senza però mai andare troppo vicini gli uni agli altri, e l'aria era piena dell'odore di ozono e dello sfrigiolìo snervante della corrente elettrica che alcuni di loro stavano accumulando tra le mani... ma tutto questo sembrava non dare il minimo fastidio all'agente biondo e al suo taciturno Digimon, che rimasero fermi al loro posto e attesero che alcune delle bestioline elettriche iniziassero l'attacco...

"Finiremo in tre minuti, Gaomon. Strategia di difesa B, tienti pronto." esclamò Tohma quando vide che l'energia raccolta dai Thundermon stava per raggiungere il culmine. Gaomon, ormai abituato a simili situazioni, sapeva già come comportarsi quando il suo partner gli dava quell'istruzione, e assunse una posizione di guardia da pugile esperto, preparandosi all'imminente attacco...

Improvvisamente, i Thundermon ruppero gli indugi e lanciarono tutti assieme il loro attacco Thunder Volt, creando delle piccole sfere elettriche che sciamarono verso il lupacchiotto bipede... ma quest'ultimo aveva anticipato la loro mossa e si lanciò contro di esse iniziando a roteare su sè stesso come una trottola!

"Double Backhand!" esclamò Gaomon, portando in fuori i pugni guantati. Trasformato in un vortice, il Digimon dalla pelliccia azzurra intercettò con i suoi pugni rotanti ogni sfera elettrica che i Thundermon gli stavano indirizzando contro, facendole scomparire nel nulla prima di atterrare elegantemente sull'asfalto.

Fu allora che Tohma richiamò la sua Digi-Soul, e la sua mano venne circondata da alcuni pixel azzurri. "Ed ora, Gaomon... strategia di attacco B! DIGI-SOUL... CHARGE!" esclamò, tirando fuori il suo Digivice-Ic e appoggiandovi sopra la mano. Lo schermo del piccolo strumento si accese, e ne uscì una brillante luce bianca che raggiunse il piccolo corpo di Gaomon, trasmettendogli energia e facendolo evolvere allo stadio successivo!

"Gaomon shinka..."

Il lupacchiotto si acquattò su quattro zampe e cominciò ad aumentare di dimensioni, mentre la pelliccia azzurra e bianca si faceva più folta, corredata da una sorta di maestosa criniera bianca attorno al collo e alle spalle. Il suo muso si allungò, diventando più affusolato, e le sue orecchie si appuntirono, mentre lucidi canini gli spuntavano dal labbro superiore. Sulle zampe anteriori apparvero, al posto dei guantoni da pugilato, dei paramano rossi con delle cinghie nere legate sopra i polsini, e tre artigli neri e ricurvi ne spuntarono fuori. Le zampe posteriori erano invece coperte da delle fasce bianche, ma a parte questo avevano lo stesso aspetto di quelle anteriori. La coda, prima a malapena accennata, divenne lunga e vaporosa come quella di un lupo autentico... ma il particolare più notevole fu l'apparizione di una lunga sciarpa rossa dai bordi leggermente sfrangiati attorno al collo del nuovo Digimon, immersa nella sua morbida criniera, le cui estremità fluttuavano come spinte da un vento invisibile. Con un fiero movimento della testa, il Digimon lanciò un breve ululato, poi si mise in guardia, pronto ad affrontare i Thundermon!

"...GAOGAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gaogamon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Spiral Blow, Dash Double Claw

 

Un Digimon mammifero veloce e molto combattivo. Le sue armi preferite sono i lembi della sua sciarpa, che usa come dei veri e propri artigli, e un soffio di aria turbinante emesso dalla sua bocca. Pur essendo quadrupede, può anche alzarsi sulle zampe posteriori per combattere con maggiore efficacia se ce n'è bisogno. 

L'atteggiamento aggressivo dei Thundermon svanì immediatamente alla vista dell'enorme lupo che gli si era parato davanti, e alcuni di loro accennarono una riluttante ritirata... ma Gaogamon, eseguendo ciò che aveva imparato nei suoi lunghi addestramenti con rapida, spietata efficienza, attaccò prima che potessero farlo!

"Spiral Blow!" esclamò il lupo gigante dopo aver preso fiato... e dalle sue potenti fauci uscì un turbine ululante di vento, che sfrecciò verso i Thundermon e li risucchiò tutti nel proprio centro, sballottandoli freneticamente per diversi secondi! Quando il vento cessò, e il polverone che si era levati attorno ai Digimon batteria si fu diradato a sufficienza, tutti poterono vedere il gruppetto di Thundermon paralizzati a mezz'aria, con delle espressioni incredule sui loro volti, i corpi scoloriti, e circondati da un anello di scintillante codice digitale! Gaogamon annuì tra sè e fece un passo laterale per permettere al suo partner di prendere il codice delle piccole creature, cosa che Tohma fece all'istante attivando di nuovo il suo Digivice-Ic e puntandolo verso gli avversari sconfitti.

"Digi-Code Scan!" esclamò il ragazzo mezzo-austriaco, muovendo il piccolo strumento in un arco davanti a sè. Il codice digitale fluì all'interno dello schermo illuminato, mentre i corpi inerti dei Thundermon svanivano nel nulla e si trasformavano in Digi-Tama grigi acciaio con dei disegni gialli zigzaganti, che piovvero al suolo inerti mentre Tohma controllava il suo orologio da polso e faceva un cenno di approvazione.

"Hm. Due minuti e trentasei secondi. Un nuovo record." commentò il ragazzo biondo, per poi dare un'occhiata alla battaglia di Yoshino e SunFlowermon. La ragazza dai capelli rossi e il Digimon girasole avevano appena finito la loro battaglia, e in quel momento SunFlowermon aveva appena irradiato l'ultimo Thundermon rimasto con un potente Sunshine Beam dopo essere riuscito a girargli attorno in volo, e aveva fatto uscire il Digi-Code dal suo corpo perchè Yoshino lo assorbisse nel suo Digivice-Ic.

"Ottimo lavoro anche a lei e alla sua partner, Fujieda-sempai." si complimentò Tohma, senza mai perdere la sua espressione seria e concentrata, quando l'ultimo Digi-Tama cadde a terra. Terminato il breve combattimento, Gaogamon e SunFlowermon si rilassarono e, con un breve gioco di luci, rimpicciolirono fino a tornare alle loro forme Rookie, poi sia loro che i due agenti iniziarono a raccogliere i Digi-Tama e a metterli nel bagagliaio dell'auto di servizio.

"La ringrazio, Norstein-kun..." ringraziò la giovane agente, per poi attivare il suo walkie-talkie e comunicare con la sede centrale. "Qui agente Fujieda a quartier generale. Zona 430 in sicurezza, Thundermon neutralizzati. Attendiamo istruzioni."

"Altri Thundermon stanno attaccando un complesso industriale a poca distanza da dove vi trovate voi." rispose la voce del capitano Satsuma, mentre Tohma, Gaomon e Raramon caricavano l'ultimo Digi-Tama. "I nostri strumenti hanno rilevato circa una quindicina di segnali nel settore 432. Cercate di intervenire il prima possibile."

"Ricevuto, capitano Satsuma. Ci dirigiamo immediatamente sul posto." rispose Yoshino prima che la chiamata si interrompesse. La giovane agente rimise a posto il comunicatore, fece a Raramon segno di entrare in auto e si rimise immediatamente al volante, con Tohma e Gaomon che avevano già preso posto ed erano già pronti ad un'altra missione. Pochi secondi dopo, l'auto di servizio della DATS si avviò e, a velocità sostenuta, si diresse verso la zona del successivo intervento...

 

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All'interno del quartier generale della DATS, le immagini del breve combattimento di Gaogamon con i Thundermon invasori era stato mostrato in tempo reale sullo schermo principale, e la maggior parte degli operatori, compresi Shirokawa e Kurosaki, il capitano Satsuma e Kudamon, e Masaru ed Agumon si era fermato ad assistervi interessata. Le reazioni davanti all'abilità che il geniale agente dai capelli biondi e il suo partner avevano dimostrato erano abbastanza variegate: mentre le due operatrici, affiancate dai loro PawnChessmon, guardavano ammirate i loro beniamini che finivano di ripulire la zona, il capitano Satsuma e il suo piccolo e agile partner restarono imperturbabili - il comandante della DATS si era permesso soltanto un lieve cenno di assenso nell'attimo in cui il segnale dell'ultimo Thundermon era scomparso dai radar.

"Grandioso! Questo è il nostro Touma-sama!" esclamò Kurosaki.

La sua collega bionda rivolse uno sguardo adorante allo schermo. "Le sue tecniche sono così veloci e perfette..."

"Molto bene... E' come se non fossero stati mai assenti." pensò tra sè il capitano Satsuma. "L'agente Norstein e Gaomon sono decisamente migliorati, dall'ultima volta che li ho visti. Sono una coppia molto affiatata, e vedo che i loro metodi di allenamento hanno dato dei risultati notevoli."

Anche il silenzioso Kamemon si era preso un attimo di pausa dalla sua usuale attività di servire il tè agli operatori, e si era fermato a guardare le immagini del maxischermo... per quanto, ovviamente, l'elmetto che gli scendeva sugli occhi gli consentisse di farlo! A non essere particolarmente contenti nel vedere Tohma e Gaomon sistemare tutti quei Digimon con tale facilità, erano proprio Masaru ed Agumon che, in piedi vicino alla postazione del capitano, avevano assistito allo scontro senza perdersene neanche un istante. Inutile cercare di nasconderlo, sapevano fin troppo bene che al loro posto, molto probabilmente non sarebbero riusciti a fermare gli sfuggenti ed agili Digimon batteria. Se uno solo di quelli era riuscito a metterli in difficoltà, allora che possibilità avevano contro un intero squadrone? E tuttavia, questa consapevolezza non faceva altro che aumentare la rabbia di Masaru... il giovane street fighter sentiva una fiamma furiosa bruciare dentro di sè, in un misto di invidia e di rimprovero per la sua debolezza. Se solo avessero potuto, lui e Agumon, essere là fuori a dare una mano, molto probabilmente la consapevolezza di fare qualcosa per rimediare alla confusione che avevano involontariamente provocato avrebbe un pò attutito la loro rabbia...

Tuttavia, non ebbero il tempo di soffermarsi a pensare a lungo, prima che la voce insieme pacata e decisa di Kudamon li richiamasse. Il piccolo Digimon donnola, spostatosi leggermente sul colletto dell'uniforme del suo partner umano, indicò lo schermo con la punta del muso. "Spero che voi due abbiate prestato attenzione a quello che avete appena visto... e che vi siate resi conto della differenza di esperienza che c'è tra voi e l'agente Norstein." affermò seriamente, per nulla infastidito dall'espressione di rabbia impotente che troneggiava sul volto del ragazzo. "Avete molto da imparare da loro."

Masaru ed Agumon ascoltarono senza dire nulla, ribollendo di rabbia, queste semplici parole, dette in tono così distaccato... che però, per loro, erano più umilianti di qualsiasi sconfitta. Per la prima volta da quando erano entrati nella DATS, erano stati surclassati... da quel damerino presuntuoso e da quel peluche azzurro con l'espressività di un ghiacciolo! E al loro primo vero e proprio giorno di lavoro, per giunta! Si sentivano come dei bambini rimproverati dalla mamma per il loro primo brutto voto a scuola...

Dopo qualche secondo di silenzio, Masaru strinse rabbiosamente i denti... poi, senza dire una parola e senza neanche aspettare che gli fosse dato il permesso, infilò la porta scorrevole che gli stava vicino e corse nel corridoio, sentendosi umiliato e deriso. Era così preso dalla rabbia, che a malapena sentì il suo partner, Agumon, che lo richiamava da dentro la stanza... e poi, il rumore della porta scorrevole che si apriva di nuovo per far passare il piccolo dinosauro, che iniziò subito a corrergli dietro.

"Capo! Dove vai? Aspettami! Non correre così tanto!"

Masaru non si voltò nemmeno, e anzi accelerò il passo, sfogando il suo nervoso in quella corsa a rotta di collo lungo il corridoio semibuio...

All'interno della sala principale, Satsuma e Kudamon avevano assistito alla scena senza dire nulla... e quando la porta scorrevole si richiuse, rimasero qualche secondo in silenzio prima che il Digimon donnola parlasse.

"Non hai intenzione di richiamarlo, Satsuma?" chiese Kudamon, con la sua solita calma quasi innaturale.

Il capitano mantenne lo sguardo fisso sulla porta ora chiusa. "Lasciamo stare." rispose. "Dopotutto, ci sono delle cose che vanno sperimentate di persona, per poterle capire."

Rendendosi conto della veridicità di quello che diceva il suo partner, Kudamon fece un cenno affermativo con la testa. "Anche questo è vero."

 

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"Bene, bene... allora, mocciosi, vogliamo cominciare?" tuonò minaccioso Woodmon, guardando sprezzante Kazemon che gli fluttuava a pochi metri dal viso, le braccia alzate in una posizione di guardia. "Non vedo l'ora di tornare a DigiWorld e comunicare al mio signore che i Guerrieri Leggendari sono caduti per mano mia!"

La Digimon simile ad una fata soppresse una risatina. Lei e i suoi amici avevano sconfitto Digimon talmente potenti da superare l'umana immaginazione, Lucemon e i suoi due Cavalieri Reali su tutti... e quell'ammasso di legno marcio e quel cagnaccio pensavano davvero di poterli battere? Avevano davvero bisogno che qualcuno gli desse una svegliata...

"Sai, temo proprio che non potrete dare nessuna notizia al vostro signore, chiunque egli sia..." ribattè Kazemon. "Prima dovreste sconfiggere noi, e vi posso garantire che non sarà così facile!"

"Hah!" ringhiò Fangmon, digrignando le sue orribili fauci a tagliola. "Abbiamo ricevuto dal nostro signore un addestramento apposito! Potremmo battervi tutti anche se ci attaccaste assieme!"

"Potete anche provarci, se volete..." Kumamon replicò, alzando la sua arma e puntandola contro il mostruoso Digimon coyote. "Noi siamo pronti ad accogliervi, quindi fate pure del vostro peggio!"

Il volto rugoso di Woodmon si contorse, deformato da un ghigno malefico. "Parole coraggiose, ragazzini... Yaaaah!"

Senza preavviso, il Digimon vegetale fece scattare in avanti uno dei suoi arti legnosi e cercò di colpire Kazemon con un pugno, ma la guerriera del vento, memore degli errori che aveva commesso nel suo primo incontro con un Digimon di quel tipo, prese quota e salì verso il soffitto, facendo andare a vuoto l'attacco. L'espressione strafottente di Woodmon lasciò immediatamente il posto ad una maschera di incredulità quando Kazemon, più veloce di quanto lui avesse previsto, cambiò improvvisamente direzione e si gettò in picchiata contro di lui, assestandogli un poderoso calcio in mezzo agli occhi, talmente potente da lasciare l'impronta dei suoi stivali! Con un ringhio, Woodmon barcollò e fece alcuni passi all'indietro prima che le sue radici semoventi si ancorassero al pavimento, impedendogli di cadere... infuriato, il ceppo malefico attaccò con entrambe le braccia, cercando di colpire Kazemon col pugno sinistro mentre lei schivava il destro, ma ancora una volta non aveva fatto i conti con l'agilità superiore della sua avversaria, che riuscì a scansare il primo attacco... poi, quando ormai sembrava certo che l'altro pugno sarebbe andato a segno, la fata eseguì una cabrata e riprese quota, e ancora una volta, il frustrato Woodmon non colpì altro che l'aria!

"Aaaargh!" ringhiò il Digimon malvagio, alzando lo sguardo per vedere la sua avversaria in sospensione a diversi metri dal suolo, un sorrisetto di superiorità stampato su quel grazioso viso. "E stai un pò ferma, maledetta!"

Kazemon scosse la testa, e alzò le mani davanti a sè, creando dei piccoli vortici attorno alle punte delle dita. "Non credo proprio che lo farò... anzi, sai che ti dico? Che ho un regalino da consegnarti! Hurricane Wave!" esclamò, per poi spazzare verso il basso con entrambe le braccia e scatenare una poderosa folata di vento contro il Digimon invasore, che tentò inutilmente di difendersi alzando le braccia nodose davanti a sè. Il vento creato da Kazemon roteò vorticosamente attorno al suo corpo, con forza sempre maggiore ad ogni istante, fino a trasformarsi in un vero e proprio uragano, che strappò letteralmente Woodmon dal terreno, vincendo anche la notevole forza delle sue radici... e lo sballottò violentemente in aria tra ruggiti di rabbia e paura, per poi scagliarlo contro un muro della stazione! Si sentì un tremendo colpo quando il corpo legnoso di Woodmon affondò nel cemento e vi lasciò una profonda ammaccatura... e un istante dopo, il Digimon scivolò sulla passerella con aria intontita, accompagnato dalla caduta di qualche calcinaccio. Un applauso da parte di Takuya e Junpei fece voltare Kazemon verso i suoi amici, e la fata rispose con un segno di vittoria.

"Brava, Izumi-chan! Così si trattano i presuntuosi!" esclamò il ragazzone sovrappeso.

Nel frattempo, Kumamon e Fangmon erano rimasti al loro posto, scrutandosi e prendendo le misure l'uno dell'altro... tuttavia, era chiaro che questa guerra di nervi sarebbe presto giunta alla fine, e si sarebbe risolta a favore dell'orsacchiotto di neve. Fangmon era troppo impaziente per essere prudente, e già da quella distanza Kumamon riusciva a vedere le zampe del mostruoso coyote che fremevano per il desiderio di lanciarsi sull'avversario e serrare le mascelle attorno alla sua testa... no, il Digimon nemico non sarebbe riuscito a controllare ancora a lungo la sua impulsività...

E infatti, un secondo e un lungo ululato dopo, Fangmon prese lo slancio e corse al galoppo sfrenato contro Kumamon, che sussultò per la rapidità dell'attacco, ma reagì prontamente, e in una maniera che il Digimon nemico non si aspettava: non appena si vide arrivare addosso la figura scarlatta ed impellicciata di Fangmon, il piccolo guerriero del ghiaccio prese fiato... poi espirò con tutta la potenza dei suoi polmoni e soffiò una raffica di neve e di vento gelido sul pavimento della passerella, proprio sulla strada del suo avversario! "Crystal Freeze!"

Il soffio congelante di Kumamon flagellò il terreno, formando all'istante una grossa pozzanghera gelata! Spalancando gli occhi per la sorpresa, Fangmon cercò di frenare, ma ormai era troppo lanciato, e non riuscì ad evitare di camminare sopra la lastra di ghiaccio con tutta la sua velocità e il suo peso! Il risultato fu immediato, e il Digimon canide ululò di nuovo, questa volta per il disappunto, e scivolò a terra, strisciando il terreno per diversi metri in direzione di Kumamon. Senza scomporsi, l'orsacchiotto fece un salto sopra il coyote demoniaco nell'istante in cui il suo corpo fuori controllo stava per raggiungerlo, e lasciò che esso gli passasse sotto, proseguendo ancora per qualche metro prima di andare a sbattere dolorosamente contro una colonna di sostegno!

"Ahio..." mormorò Takuya, stringendo i denti. "Poveraccio, non lo invidio... è decisamente il cane più inadatto al ghiaccio che io abbia mai visto!"

Tuttavia, il coyote scarlatto non rimase a terra più di qualche secondo... e con un rapido colpo di reni si rimise in piedi, scuotendo la testa indolenzita, per poi tornare a puntare il piccolo Kumamon. "Urrrrgh... questa... questa non me la dovevi fare, marmocchio... mi hai fatto arrabbiare, lo sai?"

Con tutta calma, il piccolo Guerriero Leggendario del Ghiaccio si voltò verso il mostruoso canide, e rispose alla sua rabbia schiumante con un'espressione di calma sicurezza in sè stesso. Ormai, era chiaro che quel Digimon incompetente non era un avversario davvero pericoloso... "Nonostante ti vantassi tanto di poterci distruggere, non mi sembra che tu stia facendo dei gran progressi... sei caduto nella trappola più banale che potesse venirmi in mente..." fece notare, mentre indicava con lo sguardo la lastra di ghiaccio che lo aveva fatto scivolare. Prevedibilmente, questo ebbe l'effetto di far ulteriormente infuriare il Digimon, che spalancò le fauci e lanciò un acuto grido simile al verso di una iena inferocita!

"RAAAAARGH! Tu... tu, piccoletto, osi prendermi in giro? Questa te la farò pagare, te lo giuro!" ringhiò, fuori di sè dall'indignazione. Senza pensare nemmeno per un istante alla strategia, Fangmon si scagliò di nuovo contro Kumamon... ma questa volta, i suoi artigli anteriori si allungarono improvvisamente e sfrecciarono verso di lui, fendendo l'aria con il loro luccichio metallico! "Snipe Steal!"

Gli occhi di Kumamon si spalancarono davanti a quella mossa imprevista, e per un attimo il piccolo guerriero temette davvero di essere impalato... ma riuscì a fare appello ai suoi rapidi riflessi e si spostò di lato eseguendo una spettacolare curva con il suo snowboard. Sentì il sibilo delle lame metalliche che fendevano l'aria mentre scivolava a fianco di esse... e alle sue orecchie giunse il suono di pietra sgretolata quando gli artigli di Fangmon colpirono il punto in cui lui si trovava un istante prima, scavando una piccola trincea nel cemento! Con un breve sospiro di sollievo, l'orsacchiotto scivolò ancora per un breve tratto... poi, quando giudicò di aver preso uno slancio sufficiente, piegò le gambe e spiccò un balzo enorme verso l'avversario ancora sospeso in aria, che ritirò gli artigli e cercò in qualche modo di rimettersi in posizione...

Troppo tardi, ormai Kumamon era lanciato... e Fangmon non aveva alcuna possibilità di fermarlo, nella posizione in cui si trovava! Come un proiettile, il simpatico Digimon orsacchiotto volò verso il cane demoniaco e lo centrò in pieno stomaco con una testata, facendogli espellere l'aria dai polmoni! Fangmon strabuzzò gli occhi per il dolore e la sorpresa... ma un attimo dopo, sogghignò di nuovo e richiuse le zampe, intrappolando il sorpreso Kumamon sotto il proprio corpo! Nonostante l'attacco di Kumamon gli avesse fatto male, il Digimon invasore era riuscito comunque a mantenersi in aria... ed ora era pronto a prendersi la sua rivincita per l'umiliazione! Inutilmente, Kumamon cercò di dibattersi e sfuggire a quella presa... le zampe di Fangmon, nonostante l'aspetto fragile, erano in realtà robustissime, e lo serravano come morse d'acciaio!

"Huhuhuhuuu... e adesso, chi è nei guai, eh? Moccioso?" ringhiò il coyote dal mantello sanguigno. Con un feroce ululato, Fangmon precipitò a tutta velocità contro il pavimento, aggiungendo il proprio peso all'effetto della forza di gravità... e una frazione di secondo più tardi, Kumamon gridò di dolore quando andò a sbattere con la schiena contro la passerella! La forza del colpo fu tale che Kumamon affondò leggermente nel terreno, e una breve scossa tellurica raggiunse persino Takuya, Junpei e i gemelli, facendo loro stringere i denti per l'apprensione, e costringendoli ad un breve balletto per non perdere l'equilibrio!

"Argh! Attento, Kumamon!" si raccomandò Takuya, in ansia per la sorte del suo piccolo amico. Aveva acconsentito a lasciar combattere Kazemon e Kumamon da soli per dare anche a loro la possibilità di rendersi utili, ma in quel momento la sua mano si avvicinò di nuovo al suo D-Tector, pronta ad attivarlo nel caso i suoi amici avessero problemi...

Anche Kazemon aveva, sia pure per un istante, distratto la sua attenzione da Woodmon, non appena aveva visto Kumamon in difficoltà. "Oh, no, Kumamon! Stai attento, non lasciarti... Argh!" gridò, scostandosi per un pelo quando il pugno legnoso del suo avversario, ripresosi dall'attacco di prima, minacciò di centrarla in pieno. La fata spiegò le ali, e mise un pò di distanza tra sè stessa e Woodmon, e il Digimon simile ad un ceppo rugoso sghignazzò con futile senso di superiorità alla vista della guerriera del vento in ritirata.

"Heheheee... non ti conviene distrarti, fatina, visto che il tuo avversario sono ancora io!" la prese in giro. Poi, con un movimento rotatorio del braccio, scagliò conro di lei una raffica di acuminate punte di legno, che Kazemon riuscì ad evitare soltanto grazie alla sua agilità superiore. Woodmon rise e si preparò ad attaccarla di nuovo allo stesso modo... ma questa volta, Kazemon fu più veloce di lui e gli venne incontro in picchiata, pronta ad assestargli un altro calcio!

Sogghignando, Woodmon alzò l'altro braccio e si preparò a colpirla al volo con un pugno quando fosse arrivata a tiro...

Ma Kazemon, non appena giunta entro la portata dell'avversario, cambiò improvvisamente direzione con uno spettacolare avvitamento aereo, che la avvicinò pericolosamente al terreno, mentre il pesante braccio di Woodmon le passava vicino senza farle alcun danno! L'espressione del Digimon nemico passò repentinamente dalla spocchia alla sorpresa sgradita quando il suo colpo fendette innocuamente l'aria... ma ben presto, preso dall'irritazione, Woodmon si voltò di scatto per seguire i rapidi movimenti della fata...

Sfortunatamente per lui, non aveva nessuna speranza di competere con Kazemon in velocità e astuzia. Nel tempo in cui Woodmon si voltava, Kazemon era scesa di quota fino a volare raso terra, e aveva allungato un braccio fino a toccare il pavimento. In un lampo, la Guerriera Leggendaria del Vento cambiò direzione e si diresse a tutta velocità contro il suo impreparato avversario, con un lieve sorriso di orgoglio che le increspava le labbra. Disperatamente, Woodmon cercò di colpirla di nuovo, ma non fece nemmeno in tempo ad alzare le braccia prima che Kazemon gli arrivasse vicino, appoggiasse la mano a terra e, mettendosi a testa in giù, usasse il braccio per darsi lo slancio e raggiungere la faccia sconvolta dallo shock dell'avversario! Per un attimo, Woodmon fece in tempo a vedere l'esile ed elegante figura prodursi in una spettacolare acrobazia aerea... poi, lo spettacolo divenne incubo quando Kazemon, sempre capovolta, portò fuori le gambe e iniziò a girare su sè stessa come il propellente di un elicottero, tempestandogli la faccia di calci rotanti in perfetto stile Capoeira!

"Tempest Twist!" esclamò Kazemon, continuando a martellare l'odiato Digimon legnoso con le sue micidiali gambe. Dal punto di vista di Woodmon, il mondo si ridusse ad un turbinio indistinto e doloroso per diversi secondi... e quando la raffica di calci terminò, fu soltanto per lasciare il posto ad un ultimo, portentoso colpo che la guerriera del vento sferrò con entrambe le gambe, centrando Woodmon proprio in mezzo ai suoi occhi luccicanti e scagliandolo indietro per diversi metri, prima di mandarlo a sbattere con violenza contro il muro della stazione! Eseguendo un'altra evoluzione a mezz'aria, Kazemon atterrò e si piegò su un ginocchio, la mano appoggiata per terra... appena in tempo per vedere l'avversario che, dopo aver alzato un braccio in un inutile tentativo di rimettersi in piedi, emise un rantolo rassegnato e perse colore! Il suo Digi-Code uscì dal suo corpo e si mise ad orbitare attorno ad esso, pronto ad essere raccolto da Kazemon... la quale, dal canto suo, sembrava non aspettare altro che quell'occasione!

"Questa la considererò la mia rivincita!" commentò Kazemon con un sorrisetto di superiorità. "Tanti saluti, testa di legno! Digi-Code Scan!"

Con un sentimento di rivalsa, la fata del vento eseguì il Digi-Scan, togliendo il Digi-Code dal corpo di Woodmon e trasformandolo di nuovo in un Digi-Tama verde smeraldo decorato a foglie, che svolazzò rapidamente via e volò lungo i binari, scomparendo nel tunnel senza fine che portava al Mondo Digitale superando i confini dimensionali. Un applauso da parte di Takuya, Junpei e dei gemelli portò un sorrisetto vanitoso sulle morbide labbra di Kazemon, che si voltò verso i suoi compagni e fece un segno di vittoria con le dita!

"Brava, Kazemon!" esclamò Kumamon rivolto alla sua compagna, mentre schivava agilmente un morso vorace di Fangmon.

Da parte sua, il Digimon coyote dal pelo sanguigno strabuzzò i suoi occhi giallastri davanti alla sconfitta del suo compagno. "Che... che cosa? Woodmon... è stato battuto?" boccheggiò, la voce ridotta ad un misto tra un gemito e un ringhio. Poi, le sue labbra si sollevarono fino a scoprire le gengive cremisi, e un rivoletto di schiuma apparve all'angolo della sua bocca. "Grrrr... godetevi il vostro momento di gloria, mocciosi, perchè non durerà a lungo! Adesso vi faccio a pezzi... Tu per primo, orsacchiotto!" ringhiò, prima di lanciarsi di nuovo all'assalto, le fauci spalancate e pronte a chiudersi su Kumamon!

Il Guerriero del Ghiaccio evitò con agilità il fendente, che tagliò l'aria accanto a lui... e strinse i denti quando il frastuono metallico delle mascelle raggiunse i suoi timpani. Approfittò dell'istante di squilibrio del cane demoniaco per sferrargli un pugno al fianco, e Fangmon incespicò, dando a Kumamon il tempo di allontanarsi e mettersi in una posizione migliore. Ormai talmente arrabbiato da buttare al vento ogni cautela, Fangmon si voltò rapidamente, e ancora una volta spalancò le sue fauci da coccodrillo... solo che questa volta, restò fermo sul posto, ancorandosi a terra con tutte e quattro le sue zampe artigliate, e creò una sfera di energia oscura tra le mascelle, che si espanse rapidamente fino a diventare delle dimensioni di un pallone da calcio...

Kumamon corrugò la fronte, rendendosi subito conto che il Digimon coyote stava per sfrerrare un attacco molto potente... ma, al contrario di quello che si aspettava Fangmon, non cercò di schivare e anzi, cavalcando il suo snowboard con l'abilità di un maestro di sci, scattò verso di lui, il suo lanciamissili sollevato e appoggiato sulla spalla. Le bocche sparaneve erano puntate dritte contro le fauci spalancate dell'invasore, e Kumamon sembrava pronto ad aprire il fuoco da un momento all'altro...

"Avanti, ancora un pò, Fangmon..." mormorò tra sè mentre le distanze si accorciavano. "Apri un pò di più quel forno..."

Il suo desiderio venne esaudito all'istante.

"Per te è finita, moccioso!" ringhiò Fangmon, aprendo ancora un pò di più la bocca e scagliando la sua sfera di energia oscura con un boato assordante, e un lampo nero che inghiottì per una frazione di secondo la tenue luce della stazione. "Prendi questo! Blast Coffin!"

Ma Kumamon non stava aspettando che quel momento. Nell'istante stesso in cui la sfera di oscurità iniziò a lasciare le fauci di Fangmon, il Guerriero Leggendario del Ghiaccio abbassò il dito sul grilletto del suo lanciamissili, e sparò contro di lui una raffica di palle di neve che sfrecciavano a velocità pazzesca contro il feroce Digimon! "Ci sei cascato! Non aspettavo altro che tu facessi questo! Blizzard Blaster!" esclamò, mentre scatenava uno dei suoi migliori attacchi contro l'avversario.

Gli effetti furono tanto immediati quanto spettacolari.

Il Blast Coffin non aveva neppure superato la punta del muso di Fangmon, che la potente raffica di palle di neve lo intercettò a mezz'aria, ricacciandogliela brutalmente all'interno della gola! Il Digimon malvagio emise un uggiolìo sommesso, che ben presto si trasformò in un ringhio furioso, mezzo soffocato dall'enorme quantità di neve ed energia oscura che Kumamon gli stava ficcando nelle fauci, e la potenza del colpo lo sollevò da terra e lo fece volare per un breve tratto, fino a farlo schiantare su una colonna di sostegno, scheggiandola e facendo cadere pezzetti di intonaco! Kumamon cessò il fuoco, e proprio in quel momento le ultime palle di neve finirono di martellare la bocca del predatore... poi, sollevando il suo lanciamissili in modo che le sue bocche fossero rivolte verso il soffitto, l'orsacchiotto di neve frenò e si fermò ad osservare il risultato del suo attacco. Addossato alla colonna di sostegno, Fangmon si agitò ancora per qualche secondo, il corpo percorso dalla stessa energia nera che aveva intenzione di scagliare contro Kumamon... e infine, si afflosciò al suolo con la lingua penzolante in mezzo ai suoi orribili denti, la sua pelliccia perse il suo colorito scarlatto per diventare grigia come il piombo... e il Digi-Code uscì dal suo corpo, segnalando la sua sconfitta!

Un altro applauso si levò dagli spettatori, e Kumamon si concesse un breve sorriso inorgoglito prima di estrarre il suo D-Tector. "La partita è finita, Fangmon! Il Ghiaccio ti purificherà! Digi-Code Scan!" esclamò, eseguendo un movimento arcuato con il suo corto braccio. Com'era ormai prassi abituale, il codice digitale volò via dal corpo di Fangmon, che scomparve lasciandosi dietro un Digi-Tama rosso, e fluì nel Digivice di Tomoki, facendo apparire un'immagine del Digimon coyote appena sconfitto sullo schermo. Un attimo dopo, i giochi di luce terminarono, e il D-Tector dell'orsacchiotto di neve si disattivò immergendo di nuovo la stazione dei Trailmon nella statica calma piatta che regnava in precedenza. Con un sibilo sommesso, il Digi-Tama rosso in cui Fangmon si era trasformato si levò in volo, e seguì quello di Woodmon all'interno della deserta galleria dei Trailmon, accompagnato dai piccoli occhi neri di Kumamon, che tirò un sospiro di sollievo e si rilassò dopo quella breve, ma intensa, battaglia.

"Uff... bene, il combattimento è finito, e noi abbiamo vinto." commentò Kazemon, atterrando su una passerella per poi sciogliere la trasformazione e ritornare ad essere la familiare biondina mezza-italiana vestita alla moda. Takuya, Kouji, Kouichi e Junpei raggiunsero i loro amici mentre anche Kumamon ritornava ad essere il piccolo Tomoki, e dava un'occhiata al suo D-Tector, contenente i Digi-Spirits che aveva appena ritrovato. "E, ciliegina sulla torta, io e Tomoki-chan abbiamo ricevuto di nuovo i nostri Spirits, e abbiamo sconfitto due scagnozzi del cattivone di turno... chiunque egli sia..."

"Già... e avete davvero fatto un ottimo lavoro voi due! Siamo contenti di riavervi in squadra!" commentò Takuya, mentre inviava un paio di sguardi orgogliosi alla biondina e al più piccolo del gruppo. Agilmente, Tomoki scese giù dalla passerella su cui si trovava e attraversò di corsa la strada ferrata, per poi issarsi sull'altro binario dove stavano i suoi amici.

"Grazie, fratellone Takuya..." ringraziò Tomoki con un sorriso entusiasta... poi, però, la preoccupazione ebbe il sopravvento, e il piccolo Digiprescelto storse il naso mentre guardava verso il punto in cui i binari si perdevano nel vuoto tra i due mondi. "Tuttavia... per quanto riguarda i chiarimenti che cercavamo, non siamo stati altrettanto fortunati, temo... qui non c'è nessun Trailmon!"

Takuya annuì contrariato. Decisamente, non era questo quello a cui sperava di approdare con questa rimpatriata alla stazione di Shibuya... "E come se non bastasse, non abbiamo trovato nessuna pista che ci permetta di capire cosa stia succedendo nel Mondo Digitale... accidenti, siamo al punto di partenza! E adesso... com'è che ci orientiamo?" si chiese, cercando di pensare ad una soluzione a quel difficile problema.

"Io... non credo che a questo punto abbiamo molte possibilità di scelta, non trovate?" chiese retoricamente Kouichi, tirando fuori il suo telefono cellulare. "A questo punto, gli unici che, forse, hanno un'idea più chiara di noi di cosa stia succedendo a DigiWorld sono proprio quelli della DATS..."

Kouji aveva intuito dove il fratello gemello voleva arrivare prima ancora che lui aprisse bocca. "Hmm... infatti..." rispose. "Ancora non sappiamo quasi nulla di quella organizzazione, ma a questo punto, una traccia qualsiasi è meglio che nessuna. Sempre che siano ancora intenzionati ad accettare la nostra collaborazione."

"E anche se io non ho ancora recuperato il mio Digi-Spirit..." mormorò sconsolato Junpei, gettando un sguardo torvo al suo cellulare ancora inutilizzabile come Digivice. "Sigh... bah, a questo punto, tanto vale tentare... Accidenti, ragazzi, certo che le cose erano un attimino più semplici quando viaggiavamo per DigiWorld... almeno lì, anche se dovevamo affrontare gente come Mercurymon e i suoi scagnozzi, o i Cavalieri Reali, sapevamo più o meno cosa stava bollendo in pentola..."

Gli altri ragazzi non poterono che dare ragione al più grande del gruppo. Affrontare qualcosa di ignoto, come stavano facendo loro in quel momento, era più difficile... almeno, per quanto potenti fossero i loro nemici precedenti, c'era una piccola misura di conforto nel sapere che non si trovavano di fronte ad una minaccia nebulosa, senza nome e senza volto. Ora invece... chissà a cosa andavano incontro, e chissà cosa stavano tramando coloro che stavano mandando i Digimon nel Mondo Reale... e soprattutto, chi erano questi 'loro'?

"Uff... ragazzi, più ci penso, e più la cosa diventa logorante..." mormorò Takuya, incrociando le braccia sul petto e scuotendo la testa. "Sentite, facciamo così. A questo punto, non è che possiamo farci qualcosa, no? Quindi, per oggi, pensiamo semplicemente a passare il resto della giornata in compagnia. Se non altro servirà a distrarci un pò... e poi, da domani, cercheremo di contattare gli agenti della DATS e gli diremo che accettiamo la loro proposta di unirci a loro. Vi va bene così?"

Non c'erano molte alternative, in effetti, e perciò non ci volle molto prima che anche lo scettico Kouji, che preferiva vagliare ogni possibilità prima di prendere una decisione, si dicesse d'accordo. "E va bene..." rispose l'ex-lupo solitario dai capelli nerissimi. "Allora, domani vedremo di parlare con qualcuno di quegli agenti, magari con quel tuo amico di cui ci parlavi, e speriamo in bene... Mi auguro soltanto, Takuya-kun, che tu sappia quello che stai facendo..."

"Cosa stai insinuando, Kouji-kun?" si inalberò il ragazzo castano, rivolgendo all'amico uno sguardo poco convinto. "Per tua informazione, Masaru-kun è uno di cui mi fiderei anche se ne andasse di mezzo la mia vita, e non si sarebbe mai unito alla DATS se avesse sospettato che avessero fini poco simpatici!"

"D'accordo, d'accordo..." rispose Kouji. "Non te la prendere per così poco, la mia voleva essere solo una constatazione..."

Takuya storse un pò il naso, ma non disse altro, e decise di lasciar cadere la cosa.

"E va bene..." sospirò Izumi, gli occhi smeraldini che gettavano rapidi sguardi tutt'attorno nell'eventualità che Woodmon e Fangmon avessero avuto qualche compagno, o che all'improvviso succedesse qualcosa di inaspettato come l'arrivo di un Trailmon. "A questo punto, direi che non abbiamo più niente da fare qui... torniamo su e riprendiamo le nostre vite da ragazzi comuni, okay? Al problema DigiWorld, penseremo quando avremo più elementi con cui decidere..."

Gli altri Digiprescelti annuirono, e iniziarono lentamente a dirigersi verso l'ascensore, sempre accompagnati dal cupo silenzio in cui la stazione dei Trailmon era immersa. Per qualche motivo, Takuya rimase indietro, lo sguardo cupamente rivolto verso il pavimento ricoperto di polvere, e gli altri non mancarono di notare questa stranezza... di solito, il Digiprescelto con gli occhialoni era sempre in testa al gruppo, da bravo leader!

"Mi sembra che Takuya-kun sia parecchio preoccupato per questa storia..." commentò Junpei, aggiustandosi gli occhiali mentre volgeva la coda dell'occhio verso il brunetto. "Non è da lui... di solito lui è sempre così allegro e ottimista... o almeno, quando eravamo a DigiWorld, era sempre lui quello che dava morale al gruppo e si mostrava ottimista..."

Kouichi annuì, in accordo con l'ex-Guerriero del Fulmine. "Hmm... sì, in effetti... però adesso, che abbiamo a che fare con eventi di cui non sappiamo nulla, non mi stupisce che sia in ansia."

"Hai ragione, Kouichi-kun... però, vederlo giù di corda fa un certo efetto lo stesso... Sentite, provo a parlarci io... voi state tranquilli, che sono sicura che è solo un momento!" rispose Izumi, facendo un occhiolino ai suoi amici prima di affiancarsi a Takuya, che alzò lo sguardo per accoglierla. Junpei seguì per un pò con lo sguardo la ragazza per la quale aveva una cotta, e sospirò un pò tristemente prima di fermarsi ad aspettare assieme agli altri...

Intanto, la biondina aveva raggiunto il suo compagno castano, che aveva alzato lo sguardo verso di lei e aveva incrociato i suoi grandi, splendenti occhi smeraldini con i suoi, castani e profondi. "Hey, Takuya-kun!" lo salutò Izumi. "Dì, cos'è quel muso lungo? Credevo che fossi contento del fatto che io e Tomoki-chan avessimo recuperato i nostri Digi-Spirit!"

Takuya non potè trattenere un breve sorriso. Una delle qualità che più ammirava in Izumi era la sua capacità di vedere sempre il lato positivo di ogni situazione, e in quel caso, era un aspetto del suo carattere che lo aiutava a vedere le cose da una prospettiva più positiva. "Oh, Izumi-san... beh, sì, per quello mi fa piacere che tu e Tomoki-chan... e ve la siete anche cavata bene, potrei aggiungere! Avete battuto quei Digimon senza bisogno di aiuto!"

La biondina mezza-italiana flettè scherzosamente un bicipite. "Mai sottovalutare la rabbia di una ragazza in cerca di rivincita! Quel Woodmon lo ha imparato troppo tardi!" disse con una breve risatina. Takuya sghignazzò della battuta, poi si schiarì la gola e riprese la sua risposta.

"E' solo che... sì, insomma... non vedere nessun Trailmon qui, non poter avere delle risposte alle nostre domande... mentre altri Digimon come quei due continuano ad apparire nel Mondo Reale per chissà quale motivo... io, sinceramente, ho paura che stia per accadere qualcosa di molto brutto, che coinvolgerà entrambi i mondi. E in tutto questo, non abbiamo fatto un solo passo avanti nella risoluzione del mistero..."

"Anche questo è vero..." replicò Izumi, incupendosi leggermente. "Tuttavia, vediamo la situazione da questo punto di vista... orra che anche io e Tomoki-chan abbiamo i Digi-Spirit, non ci vorrà molto prima che anche Junpei-san abbia nuovamente il suo, no? E quando saremo finalmente tutti e sei a riaverli, ci presentiamo a quell'organizzazione di cui fa parte quel tuo amico, e chiediamo di unirci a loro! Non è la stessa cosa che avevi proposto tu?"

"Heheheee... sì, in effetti..." rispose Takuya, sfregandosi la nuca con una mano mentre raggiungevano gli altri vicino all'ascensore. "E' solo che... beh, non so che cosa sappia la DATS di tutto questo. Potrebbero anche essere all'oscuro di tutto come noi... e ho paura che se non troviamo il bandolo della matassa in fretta, avremo di che pentircene! Sono convinto che gli attacchi dei Digimon si faranno più pericolosi, col passare del tempo. Comunque, hai ragione, non è il caso di pensare negativo! Occupiamoci dei problemi nell'ordine in cui si presentano, e intanto continuiamo a fare il nostro dovere di Guerrieri Leggendari!".

Un piccolo tuffo al cuore e un rossore appena accennato lo colsero di sorpresa quando Izumi, sorridendo allegramente, gli mise una graziosa mano sulla spalla. "E bravo il nostro Takuya-kun! Ora sì che ti riconosco, non è da te essere pensieroso e preoccupato! Soprattutto se si considera che a DigiWorld era proprio il fatto che tu pensassi così poco a metterci nei guai, di solito!" rise la biondina con tono di bonaria presa in giro

Takuya storse il naso comicamente. "Hmph... e chi è che ve ne tirava fuori, poi? Le mie strategie hanno sempre funzionato, per tua norma e regola!"

"Sì, certo... strategie... ti limitavi a caricare a testa bassa e abbrustolire chi cercava di farci fuori, non lo negare!"

"Non è vero!"

"E' vero!"

"Non è vero!"

"E' vero!"

"Non è vero!"

"E' vero!"

Davanti all'ascensore, gli altri quattro ragazzi alzarono gli occhi al cielo in un'espressione di falsa esasperazione allorchè l'ennesimo battibecco tra Takuya Kanbara e Izumi Orimoto iniziava a vivacizzare la giornata.

"Non c'è niente da fare. Per quanto tempo passi, certe cose non cambieranno mai..." mormorò Junpei, trattenendo una risata. "E tra queste, c'è il fatto che quei due non possono fare a meno di litigare..."

 

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Nel frattempo, nella galleria che portava all'uscita della sede centrale della DATS, un arrabbiato ed umiliato Masaru Daimon stava correndo furiosamente, tallonato a malapena dal suo Agumon che desiderava sapere il perchè di quella reazione. Certo, poteva immaginare che il suo partner umano si sentisse giù di morale per il modo in cui era stato surclassato da Touma e Gaomon, ma anche così...

"Hey, capo! Aspetta! Dove stai correndo?" lo chiamò. "Aspetta, non riesco a starti dietro!"

Masaru non sembrava voler ascoltare il suo Digimon, e continuava a correre, i denti stretti e le gambe che si muovevano quasi da sole, mentre i suoi stivaletti percuotevano l'asfalto della strada man mano che l'uscita si avvicinava. Raramente ricordava di essersi sentito così infuriato... non soltanto doveva avere a che fare con quel galletto biondo tutto perfettino, e con quel suo Digimon che aveva l'espressività di una trota marinata... ma doveva anche riconoscere che erano più bravi di lui e di Agumon! Tale era la sua rabbia, che Masaru non si accorse di un cavo che strisciava perpendicolarmente all'asfalto, e nel quale la sua caviglia destra andò ad infilarsi... per un attimo, il ragazzo si sentì mancare il terreno sotto i piedi... poi, con un grugnito di rabbia, piombò sulla strada, portando avanti le braccia per attutire il colpo.

"Capo!" esclamò Agumon, andando ad assistere Masaru per assicurarsi che non si fosse fatto male. Dopo aver visto, con suo grande sollievo, che Masaru si stava rialzando senza problemi, il piccolo dinosauro proseguì il discorso che stava facendo. "A... Ascolta, capo, non lo dico per mancarti di rispetto, ma... non credi di stare un pò esagerando? Voglio dire..." si fermò per un attimo, cercando le parole. "Insomma, sì, neanche a me piacciono molto Touma e Gaomon, però... la verità è che sono molto bravi! Non pensi che..."

"E' colpa mia."

Questa frase, pronunciata da Masaru con disarmante semplicità, interruppe il discorso di Agumon, che sgranò gli occhi e osservò il suo partner umano mentre si rialzava. Sulle labbra del ragazzo era dipinto un sorriso amaro, e i suoi occhi guardavano verso il Digivice-Ic che giaceva nella sua mano, come se da esso avesse voluto ricevere delle risposte. "C... Capo, che cosa vuoi dire?"

"Molto semplice." rispose Masaru. "Ho sopravvalutato le mie capacità, e questo è un grave errore. Mi sono dimenticato che ci sarà sempre qualcuno più forte di te, e ne ho pagato le conseguenze. Come dici tu, per quanto mi roda ammetterlo, Touma e Gaomon sono a tutt'altro livello rispetto a noi..."

Agumon sospirò. "Ehm... sì, purtroppo è vero, me ne sono reso conto anch'io... ma allora, capo, noi cosa possiamo fare in questo momento?"

"Eh. Mi piacerebbe saperlo, maledizione! In questo momento, non possiamo niente contro quegli stupidi ammassi di latta che stanno invadendo la città! Dobbiamo lasciare tutto a quei due saccenti e alla signorina 'Peggio che mai'!" borbottò il ragazzo, mentre lui ed Agumon uscivano dal tunnel e alla luce del sole che illuminava il ponte di collegamento tra la sede centrale della DATS e la terraferma. I raggi dorati del sole di inizio autunno creavano un'atmosfera di gioia e vitalità che contrastava pesantemente con la frustrazione dei due amici. Per calmare un pò i suoi nervi, Masaru prese una boccata d'aria salina... ma la cosa non sembrò giovare molto al suo carattere impaziente. Stava per dirigersi lungo la fiancata dell'edificio in preda ai suoi pensieri, quando qualcosa di insolito e familiare al tempo stesso si presentò nel suo campo visivo.

"Huh?" mormorò Agumon, guardando nella stessa direzione. "Hey, capo, guarda là! Quel vecchio signore con la canna da pesca! Cosa ci fa qui?"

In effetti, con grande sorpresa di Masaru, la figura era proprio il misterioso ed arzillo vecchietto dai baffi grigi, vestito da pescatore, che aveva consegnato a Masaru il Digivice-Ic ancora qualche giorno prima. In quel momento, se ne stava in piedi, come niente fosse, vicino al bordo del ponte, con la canna da pesca assicurata ad un sostegno e il galleggiante in acqua... e stava mangiando con le bacchette da una ciotola di riso in bianco, senza dare l'impressione di aver notato Masaru ed Agumon. Incuriositi, i due amici si avvicinarono e lo chiamarono.

"Hm? Sì, chi è che..." iniziò a dire l'anziano signore. "Oh, ma che sorpresa! Voi siete quel ragazzo e quel Digimon dell'altra volta! Quelli a cui ho dato il Digivice-Ic..."

"Sì, sì, proprio noi..." disse il ragazzo, con tono un pò dubbioso. Il fatto che quel signore sapesse dei Digimon, dei Digivice, e di tutto il resto continuava ad apparirgli strano, ma decise che per il momento non era necessario fare simili domande. "Come mai da queste parti, vecchietto? Cosa stai facendo?"

Il misterioso vecchietto chiuse gli occhi brevemente e fece un sorrisetto al giovane street fighter. "Beh, mi sembra ovvio, no? Stavo pescando, e ho deciso di prendermi una pausa e mangiare qualcosina... certo che prendere questi chicchi di riso non è molto facile. Se cerco di prenderne uno alla volta, mi scivolano tra le bacchette..." commentò mentre immergeva di nuovo le bacchette nel riso. Un pò confusi, Masaru ed Agumon guardarono quello che stava facendo... e non si raccapezzarono quando videro che il vecchietto stava cercando, senza successo, di prendere un chicco alla volta. Ogni volta che ci provava, il granello di riso scivolava via e atterrava nuovamente nella ciotola...

Ma era soprattutto il modo in cui il vecchietto stava facendo questo che lasciava perplessi Masaru ed Agumon. Sembrava che non lo stesse facendo così, per caso, ma come se volesse dimostrare loro qualcosa...

"Ehm..." disse Agumon, grattandosi il mento. "Sì, beh... questo mi sembra ovvio, ma..."

Apparentemente ignorando la domanda che Agumon gli stava facendo, il vecchio pescatore afferrò con maggior convinzione le bacchette e le immerse di nuovo nel riso, questa volta stringendole attorno ad una pallina ottenuta premendo i chicchi di riso tra loro. Questa volta, i granelli di cereale bianco rimasero sulle bacchette senza problemi, e il vecchietto riuscì ad alzare il boccone e a tenerlo sollevato, in modo da farlo vedere ai suoi giovani interlocutori. "Tuttavia..." proseguì con il discorso lasciato in sospeso. "Se faccio in modo che i granelli esercitino un pò di pressione l'uno sull'altro, allora aderiscono, e posso prenderli con le bacchette senza problemi. Sono una cosa molto interessante queste leggi della fisica, non trovate? Abbiamo a che fare con esse in ogni momento della nostra vita, e non ce ne accorgiamo nemmeno..."

Masaru corrugò leggermente la fronte, un pò perplesso, mentre i suoi occhi ambrati fissavano la pallina di riso che il suo anziano interlocutore stava tenendo sollevata. C'era qualcosa che gli sfuggiva, nel discorso di quel vecchietto, lo sentiva...

E improvvisamente, vedendo i chicchi di riso premuti l'uno sull'altro, gli si accese una lampadina in testa!

"Cosa?" pensò tra sè. "Esercitare pressione l'uno sull'altro... Ma certo! Che stupido, come ho fatto a non pensarci prima! Era QUESTA la chiave per la risoluzione del problema..."

Il Digivice-Ic di Masaru si accese all'improvviso, e il suo rapido bip bip interruppe i suoi pensieri, attirando l'attenzione sua e di Agumon... e il ragazzo fu rapido a prendere sia il piccolo congegno elettronico che il comunicatore, attivandoli e sentendo quasi subito la ormai familiare voce del capitano Satsuma, che avvisava la coppia di agenti in pattuglia di una minaccia improvvisa. Allo stesso tempo, il Digivice si accendeva, segnalando la presenza di un'entità digitale non troppo distante da lì...

"Attenzione! Agenti Norstein e Fujieda, qui sede centrale! Norstein, Fujieda, mi ricevete?" chiese Satsuma.

Fu Touma a rispondere, con il suo classico tono serio e professionale. "Sì, agente Norstein in ascolto. Sede centrale, di cosa si tratta?"

"Si è verificata un'emergenza imprevista. I nostri strumenti hanno rilevato la presenza di altri Thundermon nella zona 311, in corrispondenza di una centrale elettrica. La loro concentrazione è inferiore che nelle altre zone, ma rappresentano un pericolo più immediato." rispose il comandante della DATS, e Masaru potè giurare di aver percepito Touma, dall'altra parte della comunicazione, che stringeva i denti.

"Zona 311? Io e l'agente Fujieda siamo dalla parte opposta del quartiere... ci metteremo circa quindici minuti ad arrivare in zona, ma tenteremo di fare prima!" rispose il ragazzo biondo, senza riuscire a nascondere un sospetto di preoccupazione.

Masaru alzò lo sguardo e lo puntò verso la costa che si estendeva oltre il ponte. Il suo Digivice-Ic aveva segnalato la presenza di Digimon nelle vicinanze, e si ricordava che, nella zona industriale vicina al ponte stradale, c'era una centrale elettrica... non ci voleva molto a fare i conti!

Il ragazzo fece un rapido calcolo. Da lì, con una piccola corsa, poteva... Al diavolo i calcoli, era una situazione di emergenza! Quei Thundermon avrebbero potuto causare un black-out se non fossero stati fermati, e poi era il modo migliore per rimediare ai problemi che lui aveva provocato!

"Capitano Satsuma! Qui agente Daimon! Io da qui ci metto massimo cinque minuti! Ci occuperemo io e Agumon, di questa situazione!" esclamò, inserendosi nella conversazione.

"Cosa?" esclamò Touma in risposta. "Non essere ridicolo, Daimon-kun. Allo stato attuale delle cose, non sei in grado di gestire questa emergenza!"

"Agente Daimon, le ricordo che lei non è stato autorizzato ad intervenire in questo frangente!" gli ricordò Satsuma, dal capo opposto della comunicazione. Ma questo particolare non sembrò smuovere il giovane street fighter dalla sua decisione.

"Io sono l'unico che in questo momento è in grado di intervenire in tempo! Quindi, tanto spiacente, ma l'autorizzazione dovrà mettersi in fila!" tagliò corto Masaru, per poi interrompere la comunicazione e iniziare a correre lungo il ponte stradale, verso la centrale elettrica, seguito a ruota da Agumon. "Andiamo, Agumon! Dobbiamo raggiungere la centrale prima che quei piccoletti causino un corto circuito!"

"Certamente, capo!" rispose il piccolo dinosauro, razionando il fiato mentre correva a fianco di Masaru. "Ma... hai già un'idea di come fare? L'ultima volta quel Thundermon ci è sfuggito..."

Masaru ghignò con sicurezza. "No problem, Agumon! Questa volta non andrà come prima! Hey, vecchietto! Grazie di tutto, ci sei stato molto utile!" esclamò, rivolgendosi poi al misterioso pescatore, che appoggiò le sue bacchette sulla ciotola e salutò il ragazzo e il suo Digimon con una mano.

"Di niente! Per me è stato un piacere..." rispose, osservando con espressione paterna i due che si allontanavano di corsa. Poi, quando i due furono scomparsi dal suo campo visivo, aggiunse qualcosa tra sè prima di riprendere in mano la canna da pesca...

"E vi auguro buona fortuna, ragazzi. Presto sarà un periodo di crisi... e temo che ne avrete bisogno..."

 

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Con un verso di fastidio che infranse per una frazione di secondo la sua calma razionale, Touma si staccò il comunicatore dall'orecchio non appena Masaru interruppe la chiamata. "Hmph... quello sciocco si è messo in testa di farsi vedere, proprio durante una situazione di emergenza! Adesso sta andando alla centrale elettrica per fermare i Thundermon..." disse, chiaramente infastidito da quella situazione.

Yoshino, che stava guidando seduta al suo fianco, gettò uno sguardo preoccupato al collega dai capelli biondi. "Credi davvero che possa gestire questo problema, Norstein-kun?" chiese, tenendo un occhio sul ragazzo e uno sulla strada.

Il ragazzo biondo sospirò. "Se combatterà come ha fatto con me poco fa, temo di no..." rispose. "Sinceramente... spero proprio di sbagliarmi."

 

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Appena tre minuti di corsa dopo, Masaru ed Agumon erano arrivati alla centrale elettrica... e si erano trovati davanti lo spettacolo dei Thundermon che sfrecciavano da un punto all'altro, mettendo le loro mani su qualsiasi generatore o emettitore elettrico capitasse loro a tiro e assorbendone l'energia! Non c'era un solo membro del personale, in giro, e i veicoli di servizio erano rimasti abbandonati qua e là nella concitazione del momento. Il ragazzo e il suo Digimon sapevano che bisognava fare in fretta, prima che venisse a mancare troppa energia... e prima che i Thundermon si moltiplicassero ancora! Masaru contò sei degli sfuggenti Digimon elettrici, che uno alla volta si voltarono verso di lui e il suo compagno e, sentendosi minacciati, iniziarono a fluttuare minacciosi verso di loro...

Masaru si mise in guardia e tenne stretto nella mano sinistra il suo Digivice-Ic. "Okay, Agumon... questo è il piano! Usa il tuo attacco e fai in modo che quei piccoletti si avvicinino il più possibile tra loro!" esclamò, senza mai staccare gli occhi dai Thundermon in discesa. Ormai, non più di dieci metri separavano il ragazzo dai Digimon invasori, e una sgradevole puzza di ozono e metallo pervadeva l'aria attorno a lui...

Agumon si voltò verso il suo partner umano e sbattè gli occhi confuso. "Eh? Cercare di farli... capo, sei sicuro di quello che fai?" chiese.

"Non ti preoccupare, Agumon! E' tutto calcolato, fidati di me!" rispose Masaru. "Adesso vai!"

Agumon continuava a non capire cosa avesse in mente il giovane street fighter dai capelli rossicci... ma si trattava pur sempre del suo capo, e lui si fidava del suo giudizio! Se gli stava chiedendo di fare una cosa, era perchè c'era un motivo ben preciso... e con questo pensiero, il piccolo dinosauro alzò nuovamente lo sguardo verso i Thundermon, che continuavano inesorabili la loro discesa, sempre però tenendosi ad una certa distanza l'uno dall'altro...

Un'intuizione attraversò la mente di Agumon. Forse era proprio il fatto che quei Digimon restavano ben distanti a suggerire al suo capo come sconfiggerli... Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima! Questo spiegava tutto... e dava anche loro un modo sicuro per sconfiggerli! Con rinnovata decisione, Agumon prese un bel respiro... e le sue fauci si spalancarono, emettendo una scarica di palle di fuoco scarlatte che sciamarono attorno alla formazione di Thundermon e passarono loro pericolosamente vicino!

"Baby Flame!" esclamò Agumon mentre scatenava il suo attacco principale contro i Digimon nemici! Colti di sorpresa, i Thundermon emanarono degli acuti stridii, simili ai trilli di una sveglia, e si spostarono di lato per evitare il colpo... ma così facendo, ridussero la distanza tra loro e, spinti unicamente dalle forze di attrazione magnetica, si incollarono letteralmente l'uno all'altro con dei lievi clangori metallici, una scarica di scintille dorate... e delle espressioni di assoluto smarrimento dipinte sui loro volti normalmente inespressivi! Immediatamente, iniziarono a tirarsi e a spingersi l'un l'altro per liberarsi dal groviglio di acciaio magnetizzato in cui si erano trovati intrappolati... ma le forze magnetiche, almeno per il momento, si rivelarono più forti, e i Digimon non poterono fare altro che ondeggiare qua e là a mezz'aria, formando un goffo ammasso metallico che svolazzava maldestramente ed emetteva gridolini di rabbia!

Un ghigno apparve sul volto di Masaru quando la sua intuizione si rivelò fondata! "Grande! Era proprio questo su cui contavo... visto che i Thundermon sono dei magneti, se avvicinati troppo finiscono per attirarsi a vicenda! Hehehee... e adesso dove scappate, giocattolini di latta?" esclamò... poi, piegò leggermente le gambe e si diede lo slancio verso i Thundermon, che cercarono in qualche modo di evitare l'attacco. Ma ora che erano così incastrati, la cosa si rivelò molto più difficile, e il pugno destro di Masaru si abbattè sull'ammasso di metallo urlante e lo colpì in pieno, attivando la Digi-Soul e materializzandola sotto forma degli ormai soliti quadratini colorati attorno alla mano del ragazzo!

Mentre i Thundermon ancora incollati tra loro indietreggiavano, e riprendevano i loro maldestri tentativi di liberarsi, Masaru atterrò sull'asfalto e tenne il Digivice-Ic dritto davanti a sè, ed Agumon si acquattò leggermente e si preparò al combattimento! "Ce l'ho fatta, Agumon! Li ho colpiti! Ora tocca a te... Digi-Soul Charge!" esclamò, piazzando la mano sopra il congegno elettronico... per poi voltarsi verso il suo compagno e rivolgere la luce bianca dello schermo su di lui! Il piccolo dinosauro sogghignò a sua volta e, dopo essersi preso una frazione di secondo per godersi la sensazione dell'energia che cominciava a circolare in lui, iniziò la Digievoluzione!

"Agumon shinka... GEOGREYMON!"

Il passo del dinosauro corazzato fece tremare il terreno e aprì delle fenditure nel cemento armato, mentre GeoGreymon gettava indietro la testa e prorompeva in un ruggito che spaventò i Thundermon e li costrinse ad indietreggiare cautamente... ma ancora una volta, il fatto che tirassero da parti opposte fu loro d'ostacolo, e la massa di calamite viventi non fece altro che ondeggiare nel vuoto a destra e a sinistra. In un disperato tentativo di difendersi, i Thundermon si caricarono di energia, sfruttando quella che avevano appena preso alla centrale elettrica... e, con un inquietante ronzio, la scaricarono addosso a GeoGreymon sotto forma di uno sciame di fulmini globulari, ma il dinosauro si difese assumendo una posizione di guardia, e facendo sì che le scariche si infrangessero sulla sua pelle corazzata. Poi, senza lasciare alle batterie viventi il tempo di organizzare un altro attacco, GeoGreymon prese fiato, spalancò le fauci, e soffiò contro di loro un'enorme fiammata rossa e arancione! "Mega Burst!"

Nella situazione in cui si trovavano, i piccoli Digimon invasori non avevano nessuna possibilità di schivare il colpo, che infatti andò a schiantarsi su di loro e scatenò una portentosa deflagrazione! Le acute grida dei Thundermon che venivano travolti dalla fiammata sovrastarono per un attimo il frastuono dell'esplosione... poi, quando il lampo rosso che li aveva avvolti si dissolse, Masaru e il suo partner poterono chiaramente vedere la massa di Thundermon immobile a mezz'aria, priva di colore e circondata da un anello di bianco codice digitale! Le facce dei piccoli Digimon elettrici erano rimaste congelate in un'espressione di incredula paura, mentre GeoGreymon indietreggiava di un passo e lasciava campo libero al suo partner umano.

"Ora la situazione è sotto controllo! Forza, capo, ora tocca a te!" esclamò il Digimon dinosauro... e Masaru non aveva certo bisogno di farselo dire due volte!

Con il suo classico ghigno sicuro sul viso, il ragazzo dai capelli rossicci tirò fuori il suo Digivice-Ic e lo attivò, muovendolo in un arco di fronte ai Thundermon sconfitti! "Con immenso piacere, GeoGreymon! DIGI-CODE SCAN!"

Il Digi-Code si separò dai corpi dei Thundermon, che immediatamente si trasformarono in Digi-Tama grigi decorati con degli zig-zag dorati prima di cadere inoffensivi al suolo, e venne assorbito dal Digivice di Masaru, imprimendo sul piccolo schermo a cristalli liquidi un'immagine del tipo di Digimon appena sconfitto. Con un sorrisetto soddisfatto, Masaru fece il segno dell'okay al suo compagno, che ricambiò il ghigno prima di de-evolvere nuovamente ad Agumon e alzare una zampetta artigliata in segno di vittoria!

"Evviva! Bel colpo, capo! Una volta che abbiamo capito come fare, è stato semplicissimo!" esclamò il piccolo dinosauro.

"Heheheee... già, e non mi dispiace neanche aver fatto vedere a quel biondino sbruffone che non è lui l'unico che ci sa fare!" rispose Masaru. "Comunque... devo dire che questa vittoria la dobbiamo a quel vecchietto! E' stato lui, in fondo, che ci ha dato il suggerimento giusto... anche se è rimasto un pò sul vago!"

Agumon annuì. "Sì... si direbbe quasi che sapesse molto più di quanto non desse a vedere! Mi piacerebbe capire che legame ha con i Digimon..."

"Anche a me..." rispose Masaru, mettendo via il suo Digivice-Ic, anch'esso dono di quello strano signore. "Bah, comunque, per adesso l'importante è che abbiamo fermato quelle batterie troppo cresciute! Adesso, vediamo di raccattare tutte queste uova..."

Lo scricchiolìo di alcuni pneumatici sulla strada lo avvisò dell'arrivo del veicolo di emergenza della DATS, e il suono delle portiere che si aprivano, seguito da quello di rapidi passi sull'asfalto, gli fece capire che erano arrivati anche Tohma e Yoshino, accompagnati dai rispettivi partner. Con espressione allegramente noncurante, il ragazzo ed Agumon si voltarono verso i loro compagni... e come previsto, si trovarono davanti il ragazzo biondo e la rossa, con Gaomon e Raramon al seguito. Non resistendo alla tentazione di vantarsi un pò, Masaru si spazzò i pantaloni con una mano e si rivolse a loro con la sua migliore faccia di bronzo!

"Ehilà! Siamo un pochino in ritardo, questa volta..." li prese in giro. "Stavolta sono stato io il primo ad intervenire!"

Come aveva immaginato, Tohma non era per niente contento del fatto che Masaru avesse preso una decisione di testa sua, e pur mantenendo la sua espressione neutrale e distaccatamente professionale, si poteva avvertire un certo fastidio nella voce del geniale ragazzo biondo. "Daimon-kun, lo sai bene che non hai ricevuto l'autorizzazione ad intervenire in questo frangente! Le tue azioni avrebbero potuto provocare dei gravi danni a..."

Tohma si bloccò, spalancando leggermente gli occhi per la sorpresa, quando Masaru fece un passo di lato, senza mai perdere il suo sorrisetto canzonatorio, e fece apparire agli occhi suoi e di Yoshino i Digi-Tama che fino ad un attimo prima erano i pericolosi e sfuggenti Digimon elettrici che avevano rischiato di mandare in corto circuito la centrale! Il ragazzo mezzo-austriaco non riusciva a credere ai suoi occhi... eppure, non ci poteva essere altra spiegazione! Proprio lui, quel novellino impulsivo a cui Tohma aveva rimproverato di non riflettere abbastanza durante un combattimento... era riuscito a fermare l'attacco dei Thundermon da solo? Anche Yoshino e Raramon erano rimaste visibilmente sbalordite, e persino Gaomon si era permesso di abbandonare momentaneamente la sua aria impassibile e aveva lasciato cadere appena un pò la sua mascella...

"Se stavate cercando Digimon, temo che non ce ne siano più..." si vantò Masaru, mostrando i Digi-Tama con un gesto del braccio. "Tuttavia, se vi accontentate di un pò di uova... prego, accomodatevi pure!"

"Roba da matti..." mormorò Yoshino, con un grosso gocciolone di sudore che le scendeva dalla fronte. "Ce l'ha fatta sul serio..."

 

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Qualche minuto dopo, i Digi-Tama erano stati tutti caricati sull'auto di servizio della DATS, e Yoshino e Raramon avevano dato un'ultima controllata al loro 'carico' per verificare che ci fossero tutti. Dopo aver confermato che, in effetti, tutti i Thundermon erano stati fermati, la ragazza dai capelli rossi si rivolse nuovamente agli altri due agenti e fece un cenno affermativo con la testa, poi aprì una comunicazione con il quartier generale. "Quartier generale? Qui è l'agente Yoshino Fujieda. Confermo la totale neutralizzazione dei Digimon invasori. Quartier generale, ci sono ulteriori emergenze?"

"Nessuna ulteriore reazione digitale rilevata." rispose la voce allegra di Shirakawa dall'altro capo del comunicatore. "Invasione arginata con successo. Avete il permesso di rientrare alla base."

"Ricevuto. Passo e chiudo." rispose Yoshino, interrompendo poi la chiamata.

"Heh. Dì la verità, biondino, ti abbiamo sorpreso, io e il mio seguace!" si stava intanto vantando Masaru, appoggiando una mano sulla portiera aperta mentre lui e Tohma si apprestavano a salire in macchina. "Non credevi davvero che saremmo riusciti a fermare quei giocattolini a pile, eh? E invece..."

"E invece, a modo nostro, ce l'abbiamo fatta!" concluse Agumon, passandosi una zampina artigliata sotto il suo largo naso. "E ora cosa avete da dire voi due, eh? Pensate ancora che io e il mio capo non siamo adatti per la DATS?"

Tohma sospirò, leggermente esasperato. Non che gli dispiacesse che Masaru e il suo compagno fossero riusciti a fermare i Digimon da soli, ma cominciavano ad alzare un pò troppo la cresta. Comunque, come sempre, non si sbilanciò e rispose con il suo classico tono calmo e tranquillo. "In effetti, devo riconoscere che forse il mio giudizio iniziale è stato affrettato." affermò, senza mostrare grande partecipazione. "Voglio ricordarti, comunque, che non devi montarti la testa per una sola vittoria. E comunque, una delle mie opinioni iniziali rimane immutata... e cioè, il fatto che tu non pensi abbastanza alla strategia quando combatti."

Masaru accolse il giudizio di Tohma con un'alzata di spalle. "See, see... lo dici perchè ti rode che siamo stati noi invece che te a risolvere questa emergenza, scommetto! Ammettilo, che è così!" sghignazzò in tono canzonatorio. In ogni caso, neanche questo riuscì ad incrinare il contegno serio e professionale del giovane mezzo-austriaco, che non diede risposta e si rimise al posto di guida, seguito subito dopo dal servizievole Gaomon che prendeva posto sul sedile posteriore.

"Bene, direi che come prima giornata non è andata poi tanto male..." riflettè tra sè Masaru, mentre si scambiava un cenno di intesa con Agumon. "Abbiamo risolto il nostro primo caso come agenti ufficiali, e abbiamo sbattuto la verità in faccia a quella coppia di perfettini! Sì, possiamo definirci soddisfatti, per oggi... e devo ringraziare Agumon e quel vecchietto dell'aiuto che mi hanno dato!"

Yoshino e Raramon, in disparte, erano rimaste ad osservare i due ragazzi, non sapendo bene cosa pensare. Da un lato, c'era la loro impressione iniziale, che aveva poi trovato una certa conferma nello scontro che quei due avevano avuto al momento del loro incontro... quei due, a loro dire, erano semplicemente troppo diversi per andare d'accordo... d'altro canto, però, il fatto che Masaru fosse riuscito a fermare i Thundermon invasori da solo forse avrebbe deposto a suo favore...

La ragazza dai capelli rossi sospirò e scosse la testa, senza impedire ad un lieve sorriso di formarsi sul suo grazioso volto. Nonostante la mancanza di tatto e l'inesperienza di Masaru, il suo arrivo alla DATS si stava rivelando un evento molto più interessante di quanto lei avrebbe mai potuto prevedere...

"E va bene..." disse tra se. "Ora aspettiamo il prossimo atto della commedia. Che ne dici, Raramon-chan? Non sembra anche a te che sarà interessante vedere come andranno le cose?"

Il fiorellino fluttuante annuì, e il suo volto normalmente inespressivo fece trasparire a sua volta un certo interesse. "Decisamente, Yoshino..."

 

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All'interno del quartier generale della DATS, l'allarme era rientrato, e la situazione era rapidamente tornata alla normalità dopo quegli attimi concitati. Ogni membro del personale era tornato alle proprie posizioni, o vi stava tornando in quel momento, mentre Shirokawa e Kurosaki facevano un rapido rapporto dei danni... per fortuna molto limitati, e consistenti in poco più che qualche temporaneo black-out in abitazioni private. Grazie all'intervento tempestivo di Yoshino e Tohma... e a quello, non autorizzato ma provvidenziale, di Masaru... la crisi era stata risolta prima che potesse degenerare in qualcosa di ingestibile.

"Molto bene, capitano Satsuma." disse l'operatrice dai lunghi capelli viola, osservando il suo schermo affiancata dal suo PawnChessmon nero. "Non rilevo più alcuna reazione digitale nell'intera zona di Tokyo. I Digimon invasori sono stati neutralizzati."

Satsuma, ancora seduto al suo posto, annuì lentamente, accettando una tazza di tè verde fumante che Kamemon gli stava portando in quel momento. Dopo aver ringraziato con un cenno il piccolo Digimon tartaruga, il capitano diede le ultime direttive. "Ottimo. Kurosaki, Shirokawa, potete ritirare l'allarme. Tutti gli operatori che non lo hanno già fatto, tornino alle loro normali mansioni, e si tengano in stand-by per eventuali nuove emergenze. Per adesso è tutto."

Con calma, ogni dipendente della DATS obbedì all'ordine, e ben presto tutto ciò che si sentì nella grande sala principale fu soltanto il rapido ticchettìo dei pulsanti che venivano premuti, e qualche voce sommessa che discuteva degli ultimi sviluppi. Permettendosi un istante di rilassamento, Satsuma si portò alla bocca il bicchiere di tè, e ne prese un piccolo sorso, quel tanto che bastava a sentirne il sapore (pareva quasi che, anche in quei rarissimi momenti in cui si rilassava, il capitano della DATS mantenesse sempre il suo leggendario autocontrollo...), prima di riportare la sua mente al presente, e ascoltare una domanda educata che il suo partner, l'agile Digimon ermellino conosciuto come Kudamon, gli stava rivolgendo.

"Allora,, Satsuma, dimmi..." disse la donnola, con quella sua voce profonda e tranquilla. "Cosa hai intenzione di fare, con il neo-agente Daimon? Dopotutto, ha disobbedito agli ordini, ed è intervenuto senza permesso."

"Questo è vero." rispose l'uomo, aggiustandosi gli occhiali scuri. "Tuttavia, alla luce della situazione, e del fatto che il suo intervento ha evitato danni ben più gravi senza causarne nessuno, credo che per questa volta potremo limitarci ad una semplice ammonizione."

Kudamon annuì. "Sì, mi sembra più che giusto. E per quanto riguarda la sua partnership con l'agente Norstein? Sei sempre dello stesso avviso che quei due potrebbero diventare un'ottima squadra?"

"Ora più che mai, Kudamon." rispose Satsuma, senza esitazione ma sempre con estrema pacatezza. "Certo, non nego che quei due avranno i loro contrasti, dato il loro diverso approccio al problema Digimon. Ma sono convinto che, lasciando loro il tempo necessario, potranno fare molto bene."

Il Digimon non ebbe nulla da dire in proposito, e in effetti riusciva a capire il perchè il suo partner la pensasse in quel modo. Certo, l'arrivo di Masaru Daimon alla DATS aveva portato un pò di scompiglio, grazie ai modi diretti e spicci del giovane street fighter... e tuttavia, forse era stato anche per quello, oltre che per l'innegabile potenza della sua Digi-Soul, che risultava così efficace. Non era questione di quale fosse il metodo vincente, tra quello di Daimon e quello di Norstein... semplicemente, i due si complementavano a vicenda, e sicuramente avrebbero potuto essere molto efficaci, se avessero imparato a fare gioco di squadra.

Ovviamente, era tutta una questione di se... ma Kudamon era a sua volta sicuro che il tempo e l'esperienza avrebbero provveduto!

E comunque, riflettè il capitano Satsuma, dando di nuovo un'occhiata al suo schermo, c'erano anche altri problemi a cui pensare, non ultimo quello dei Guerrieri Leggendari... in quell'occasione, i loro strumenti non avevano rilevato la loro presenza, e non c'era stato modo di contattarli. Sperò che, nell'occasione successiva, questa chance ci sarebbe stata... con i Guerrieri Leggendari dalla loro parte, la DATS avrebbe avuto un indubbio vantaggio contro le misteriose forze di invasione...

 

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"Oooookay..." sospirò Takuya Kanbara stiracchiandosi dopo essere uscito dalla stazione, seguito a ruota dai suoi amici. "Mi sa tanto che siamo tornati dritti filati alla prima base, gente... dobbiamo cercare da qualche altra parte se vogliamo qualche risposta."

"Intanto, abbiamo altri due Digi-Spirit, quindi non è stata una perdita totale..." commentò Kouji, dando un'occhiata al suo cellulare. "Izumi, Tomoki, avete controllato se per caso vi sono stati restituiti anche i Beast Spirit?"

La ragazzina bionda annuì. "Sì, abbiamo anche Zephyrmon e Korikkakumon... in caso di necessità, potremo usare anche quelli! Beh, e adesso che la gita a DigiWorld è posposta a data da destinarsi... che cosa possiamo fare, tanto per passare un pò la giornata?"

"Bella domanda..." rispose Junpei, sfregandosi il mento. "In effetti, non ho proprio idea..."

"Hmm..." Takuya ci pensò su, mentre i sei ragazzi si avviavano lungo il marciapiede e nelle strade trafficate di Shibuya, passando vicino alla famosa statua del cane Hachiko. Dopo aver dato un'occhiata al suo orologio, si accorse che ormai era passato da un pò mezzogiorno, e forse era il caso di cercare un posto dove andare a mangiare. "Beh, se volete, ragazzi, c'è questo nuovo karaoke bar di cui ho sentito parlare, che ha aperto di recente, vicino al negozio di computer... se volete, possiamo fermarci a mangiare lì, per pranzo, e poi, magari, ci fermiamo là a cantare due canzoncine... che ne dite, vi va? Così, giusto per non stare troppo a pensare a questi problemi e distrarci un pò..."

"Beh, in effetti non mi dispiace, come idea..." riflettè Tomoki, per poi voltarsi verso gli altri ragazzi. Izumi, Junpei e i gemelli erano rimasti a pensare un pò alla proposta del loro leader non ufficiale, e in quel momento si stavano scambiando dei cenni di assenso, evidentemente anche loro d'accordo. "Va bene, fratellone Takuya, allora se puoi farci strada... ow!"

"Attento, Tomoki-chan!" si raccomandò Kouichi quando una snella figura femminile dai capelli del colore dell'acqua marina, evidentemente sopra pensiero, andò a sbattere contro il più giovane dei Digiprescelti, facendogli fare un paio di passi indietro e costringendo Takuya ad afferrarlo per non farlo cadere. Tomoki si rimise in equilibrio e, dopo aver scosso la testa, alzò lo sguardo verso la ragazza che lo aveva urtato.

"Owww..." mormorò Tomoki, sfregandosi il naso. "Chiedo scusa, signorina, non stavo guardando!"

La ragazza agitò una mano davanti a sè, in tono apologetico. "Colpa mia... colpa mia, non stavo guardando, e vi chiedo... Hmm? Ma... ma voi siete..."

Fu in quel momento che i ragazzi videro chiaramente la nuova arrivata, e ne ricevettero una gradita sorpresa! "Hey, ma guarda che coincidenza!" esclamò Takuya. "Tu sei Umino-san, non è vero? Ci siamo incontrati ieri, alle prove della band di Kouji-kun!"

"E... e voi siete... Shibayama-san e i suoi amici!" rispose Kaoru, meravigliata. "Non... non avrei mai immaginato di trovarvi qui, in questo posto... se non sono indiscreta, posso chiedere cosa... beh... eravate venuti a fare?"

"No problem... ma se vuoi puoi chiamarmi soltanto Junpei! Siamo tra amici, no? Quindi non c'è bisogno di tante formalità!" rispose il ragazzone con gli occhiali, facendo uno dei suoi allegri sorrisi a cinquantaquattro denti alla sua compagna di classe. Kaoru era vestita in maniera abbastanza simile a tante ragazze che si potevano incontrare per strada e, in linea con il suo carattere schivo, il suo vestiario non presentava coloro troppo sgargianti od orpelli alla moda che andavano tanto tra la gioventù di Shibuya: con il suo vestito verde a maniche corte e colletto bianco, gonna rosso-arancione che le arrivava fin sopra il ginocchio, e scarpe marroni su collant semitrasparenti, sarebbe stato possibilissimo passarle vicino e non accorgersi quasi di lei. L'unica concessione ad un pò di stravaganza erano un paio di orecchini di forma triangolare, con dei lustrini blu incastonati.

"Per rispondere alla tua domanda, Kaoru-san..." riprese il discorso Junpei, con il suo tono più ciarliero. "Beh... io e i miei compagni avevamo pensato di fare un giretto in treno, e magari visitare un pò le campagne attorno a Tokyo, ma... poi abbiamo cambiato idea, e abbiamo deciso di scorrazzare un pò per Shibuya! E' questo il guaio della domenica, non sai mai cosa fare! Hehehee..."

Kaoru, pur un pò imbarazzata, si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò. "Hehehee... sì, in effetti... anch'io ho finito i miei compiti ieri sera, e oggi non so esattamente cosa fare per passare il tempo... a dire la verità, sarei anche rimasta a casa, ma papà mi ha consigliato di uscire un pò a fare due passi, e quindi... beh, ho seguito il suo consiglio!"

"Oh, beh... In tal caso, potresti unirti a noi, sempre se ti va..." iniziò Takuya, per poi voltarsi rapidamente verso i suoi compagni e chiedere il loro parere. "Che ne dite, ragazzi? Ci sta pure qualche altro ospite, no?"

"Assolutamente sì!" esclamò Izumi, coprendo con due rapidi passi la distanza che la separava da Kaoru e appoggiando una mano sulla spalla della ragazza più grande, in segno di amicizia. "Se vuoi, Kaoru-san, puoi venire con noi a spasso per locali! C'è sempre molto da vedere, qui in giro... e sono sicura che ti divertirai!"

La ragazza dai capelli azzurrini guardò con imbarazzo la più estroversa biondina, un pò spiazzata da questa sua disponibilità a fare subito amicizia con lei. Di solito Kaoru era quella che non si faceva notare da nessuno... "Ehm... siete... siete molto gentili... Orimoto-san, vero? Però... ecco... non... non vorrei mai essere di troppo... voglio dire, vi eravate già organizzati per andare tutti assieme, e io... beh..."

"Stai tranquilla! Più si è, più ci si diverte, no? E poi, abbiamo bisogno di una ragazza in più nel nostro gruppo!" rise Izumi. "E smettila con queste formalità, con noi non ce n'è bisogno! Chiamami semplicemente Izumi... o anche Izumi-chan, che mi fa più piacere! Vero, ragazzi? Kaoru-chan non è in più, vero?"

"Assolutamente no!" rispose allegramente Tomoki. "Ci fa piacere avere un'amica in più! Vero... Kouji-san, Kouichi-san, Junpei-san?" Concluse la domanda voltandosi verso gli altri tre suoi compagni.

Kouichi annuì. "Certamente. Quindi, Umino-san, se ti fa piacere... puoi unirti a noi! In fondo un'amica di Junpei-kun è anche una nostra amica!"

"Anche a me va bene. Nulla da eccepire." rispose Kouji, mantenendo il suo classico tono neutrale e tranquillo, ma comunque rivolgendo uno sguardo gentile a Kaoru. Anche il più solitario dei Digiprescelti aveva imparato l'importanza di avere degli amici, e adesso non vedeva di mal occhio il fatto che il loro gruppo potesse allargarsi... sempre che il loro segreto non trapelasse!

"Anch'io sono d'accordo." concluse Junpei. "Perciò, Kaoru-san... è con grande piacere che ti do il benvenuto nel nostro gruppo! Spero che passeremo una buona giornata!"

Kaoru diventò rossa in viso per l'imbarazzo, un acceso colorito fragora che creava un forte contrasto con i suoi capelli del colore del mare e la sua graziosa maglietta verde con il colletto bianco. "Se... se proprio non vi da disturbo, allora... sì, sarò lieta di passare la giornata con voi! A... Allora... che cosa... beh... che cosa pensavate di fare?"

Takuya, da bravo leader che era, prese il comando del gruppo e, con il suo classico sorriso allegro, indicò la strada principale di Shibuya, facendo cenno ai suoi amici e alla nuova arrivata di seguirlo. "Come stavo dicendo a Junpei e agli altri... stavamo andando a mangiare ad un karaoke bar! Che ne dici, Kaoru-san? Ti va di provare qualche canzoncina, dopo aver messo qualcosa sotto i denti?" chiese il ragazzo dai capelli castani.

Questa volta, sul grazioso viso di Kaoru apparve un radioso sorriso, un'espressione di gioia che raramente le si vedeva. Era felice di aver trovato dei nuovi amici... che già tenevano a lei al punto da offrirle di passare la giornata con loro!

"Per me..." rispose Kaoru, guardando negli occhi Izumi, che le rispose con un cenno affermativo e un segno di vittoria. "Per me, possiamo andare!"

"Ottimo, Kaoru-san!" esclamò Junpei, piazzandole una mano sulla spalla e dandole una pacchetta amichevole. "Vedrai che non te ne pentirai!"

"Shibuya, aspettaci! Stiamo arrivando!" concluse scherzosamente Tomoki, prima che i sei ragazzi iniziassero a seguire Takuya verso il locale di cui parlava...

 

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Nel Mondo Digitale, in un luogo conosciuto e temuto da quasi tutti i Digimon conosciuto come Infinite Ice Ridge, un labirinto di gole ghiacciate e rupi a strapiombo che avrebbero fatto paura anche al più stagionato avventuriero, si trovava la reggia di uno dei Digimon che, dopo la caduta di Lucemon, aveva contribuito maggiormente a riportare il Mondo Digitale al suo splendore originale... e che ora, temeva che tutto questo lavoro e questa fatica venisse mandato all'aria da tutti quei Digimon facinorosi, guidati dal misterioso Gallantmon, che premevano per una guerra contro gli esseri umani...

Tuttavia, al momento, nella grande reggia scavata nel ghiaccio eterno regnava una certa tranquillità, come i due Digimon che in quel momento stavano facendo la guardia a quell'inusuale ospite conosciuto come Dorimon avrebbero potuto confermare. In ogni caso, era chiaro anche al più alto dei due, che non era conosciuto esattamente per la sua intelligenza, che era soltanto una tranquillità di facciata, e che in realtà DigiWorld era diventato una polveriera pronta ad esplodere. Gli attacchi da parte dei ribelli, le loro emersioni nel Mondo Reale... tutte queste cose stavano aumentando di giorno in giorno, e il leader dell'opposizione raccoglieva sempre più proseliti, evidentemente più attratti dalla politica aggressiva di Gallantmon che non dalla linea di non-aggressione che invece Mercurimon-sama continuava a propugnare, affermando che una nuova guerra contro gli esseri umani avrebbe soltanto provocato più vittime...

Bokomon, il Custode del Libro, sospirò tristemente, mentre i suoi occhi neri simili a chicchi di caffè si posavano sulla piccola figura di Dorimon, ancora addormentato nel bel mezzo della baluginante gabbia di forza in cui era stato rinchiuso per sicurezza fin dal suo arrivo. Fin da quando Ikuto e Falcomon lo avevano portato lì, era subito parso chiaro che quel piccolo, apparentemente innocuo Digimon aveva invece qualcosa di strano... qualcosa che era il motivo per cui tanti Digimon gli stavano dando la caccia e stavano cercando di cancellarlo. Lui stesso percepiva che c'era qualcosa che non andava in Dorimon, ma non sarebbe stato in grado di dire che cosa neanche se ne fosse dipesa la sua vita... sapeva soltanto questo, quel Digimon sconosciuto che ora dormiva beatamente, inconsapevole della situazione di caos che regnava nel Mondo Digitale... era più di quanto non sembrasse...

Già, il caos a DigiWorld... Bokomon si chiedeva come si fosse giunti a tanto... e soprattutto, si chiedeva come era possibile che a guidare la ribellione e ad ordinare gli attacchi al Mondo Reale fosse proprio Gallantmon! Stando al suo libro, tantissimo tempo fa, Gallantmon era stato uno dei più devoti difensori della giustizia a DigiWorld, e uno dei sei Cavalieri Reali che si erano opposti a Lucemon quando quest'ultimo era diventato un dittatore... anzi, il libro diceva anche che Gallantmon aveva perso la vita in uno scontro con Daftmon, un Cavaliere Reale della fazione dei Digimon animali che, come Crusadermon e Dynasmon, si era invece schierato dalla parte dell'angelo caduto...

E ora che era tornato in vita, Gallantmon improvvisamente rinnegava tutti i suoi princìpi e si metteva ad attaccare gente inerme? Proprio non capiva...

"Hey, Bokomon!" sentì improvvisamente una vocetta acuta che lo chiamava, e qualcuno che tirava la sua panciera... e, con un'espressione leggermente esasperata, si voltò verso il Digimon più alto, simile ad uno strano coniglio bipede dalla pelliccietta gialla con addosso i pantaloni di una calzamaglia rossa, che gli stava al fianco. "Bokomon, guarda! Guarda là!"

"Neemon, che succede?" borbottò il Custode del Libro. "Non dirmi che devi andare in bagno di nuovo! Ci sei andato due minuti fa per la decima volta!"

Il Custode dei Pantaloni scosse la testa e indicò la gabbia di forza nella quale riposava Dorimon. "No, no, Bokomon, non è questo! Guarda là! Ora... si sta svegliando!" esclamò, con quella sua ormai familiare vocetta acuta, un pò da tontolone.

Quest'affermazione fece immediatamente drizzare le orecchie a Bokomon, che si voltò di scatto verso il punto indicato dal suo compagno...

E, come volevasi dimostrare, vide Dorimon alzarsi, un pò traballante, e aprire la bocca in un ampio sbadiglio per poi aprire gli occhi con esitazione e guardarsi attorno...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, si conclude il capitolo 7 del mio crossover! Spero che sia stato soddisfacente... e così, i Guerrieri Leggendari hanno recuperato altri Digi-Spirit, hanno sistemato due invasori (e Izumi si è presa una ben meritata rivincita!), e stanno dando il benvenuto nel loro gruppo alla loro nuova amica, Kaoru! Mentre Masaru ed Agumon hanno ricevuto una piccola lezione di umiltà, e hanno poi dato una piccola prova di sè a Tohma e a Gaomon! Ma... il nostro giovane street fighter e il genio dai capelli biondi impareranno a collaborare? E riusciranno infine i Guerrieri Leggendari a completare la loro squadra? Ce ne sono di misteri e di domande qua attorno, eh?

Cercherò di mettermi a lavorare sul capitolo 8 il prima possibile... ma intanto devo prepararmi per un piccolo esame a fine settimana! Quindi, per adesso, mi concentrerò unicamente sulla mia storia di MegaMan NT Warrior / Battle Network, e spero di pubblicare presto il nuovo capitolo! Poi toccherà a Digimon Tamers Reload e a Digimon Zero... accidenti, non vedo l'ora di avere un attimo più di tempo!

Oltretutto, sto caldamente valutando l'ipotesi di scrivere qualche one-shot entro Natale... e magari iniziare anche una storia a più capitoli su Mai HiME! Ragazzi, quell'anime mi sta prendendo troppo... è praticamente una versione modernizzata di 'La Rivoluzione di Utena'!

Prima di partire per la tangente come al mio solito... mi interrompo e vi mando i miei migliori saluti! Sappiatemi dire come avete trovato questo capitolo, okay? ;)

Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 8
*** Una difficile partnership ***


Record of Digital Wars-08

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover di Digimon Frontier e Savers scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Ancora una volta, la Justice Gundam Productions, ditta che si è già fatta una certa fama nell'ambito delle fanfiction anime, ritorna con un nuovo capitolo di Record of Digital Wars, a quasi tre mesi di distanza dall'ultimo! Mi dispiace, cercherò di essere più costante... ma non vi preoccupate, perchè come ho detto, ho tutta l'intenzione di finirla, questa fanfic! A qualunque costo!

In questo capitolo, vedremo l'ultimo dei Guerrieri Leggendari tornare finalmente in scena... e assisteremo ai primi passi del gioco di squadra di Masaru e Tohma! Che, vi dico subito, saranno un pò incerti...

Molto meno incerti, a giudicare dalle vostre review, sono stati i passi di questa mia storia! Vediamo un pò cosa mi scrivete!

 

Kari 89: Ciao! E grazie per la recensione! Non mi è mai andato molto giù il fatto che l'anime abbia fatto sembrare Izumi / Zoe la più debole del gruppo, e ho intenzione di ridarle un pò di lustro in questa storia! La sua rivincita contro Woodmon è stata solo il primo passo... ^_^

Sì, certo, in questo capitolo Junpei torna in azione! Inoltre, vedremo come proseguirà la partnership tra Masaru e Tohma... credo proprio che ne vedremo delle belle! Continua a seguire, mi raccomando! ^_^

KillKenny: Masaru e Tohma impareranno a collaborare, stai tranquillo... in un modo o nell'altro... E' quello che accadrà prima che mi preoccupa! Riusciranno i nostri a svolgere il loro compito senza causare troppi guai? Hehehee...

TopoMouse: Sì, gli americani sono riusciti a censurare persino Winx Club! Un vero record, no? E MegaMan NT Warrior è stato storpiato al punto da essere quasi irriconoscibile! Anche Yu-Gi-Oh ha fatto questa fine... l'originale è completamente diverso da quello che abbiamo visto noi! E per quanto riguarda Daisuke... ho sentito dire che i traduttori americani erano fan di Takari, e per questo hanno storpiato il personaggio di Daisuke... -_- U

Il vecchietto farà spesso da guida al nostro eroe... quale sarà il suo segreto? Un altro dei tanti misteri di questa serie... e sta per aggiungersene un altro, alla fine di questo capitolo!

SpaceQueen13: Scusa il ritardo... e benvenuta a questa storia! Purtroppo, i miei impegni quotidiani mi hanno reso schiavo per un bel pò... -_-

Spero comunque di farmi perdonare con questo capitolo! Grazie ancora, e alla prossima!

Driger: Rispondo alle tue due recensioni... beh, sì, Masaru ha ancora molto da imparare, come dimostrerà anche in questo capitolo... in ogni caso, molto presto ci sarà l'incontro vero e proprio tra i Guerrieri Leggendari e la DATS, e prevedo che le scintille inizieranno a volare per davvero!

 

Bene, ci siamo! Dopo tre mesi di attesa, finalmente questa storia riprende! Grazie ancora del vostro supporto, e buona lettura!

 

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Capitolo 8 - Una difficile partnership

 

Il mondo attorno a lui ricominciò, lentamente, ad assumere contorni più definiti, dopo essere rimasto nebuloso a causa di tutto il tempo che aveva passato privo di sensi, e i suoi arti rimasti insensibili per chissà quanto tempo gli pizzicarono leggermente, accarezzati da uno spiffero di aria gelata e dal ghiaccio cristallizzato che copriva il terreno roccioso sul quale era rimasto steso. Ancora Dorimon non capiva molto bene cosa gli era successo, e dove si trovava in quel momento... e questa per lui non era una novità, visto che gli era successo già altre volte nei suoi pochi giorni di vita... però, per il momento, quello che gli importava era di essere ancora vivo dopo l'attacco di quell'Apemon. Ora che sapeva di essere al sicuro, poteva pensare alla sua prossima mossa, e soprattutto pensare ad un luogo dove rifugiarsi...

Un'ombra di tristezza attraversò il suo volto da cagnolino. Certo, rifugiarsi... che altra scelta aveva, riflettè mentre si rialzava sulle zampe non ancora del tutto ferme, cercando di mettere a fuoco il paesaggio attorno a sè. Quella era l'unica cosa che aveva fatto da quando era nato... salvarsi da coloro che lo volevano morto... tentare di mettersi al riparo da tutti quei Digimon che lo aggredivano per chissà quale motivo. La sua era sempre stata una corsa contro l'odio di tutto il Mondo Digitale, senza che lui avesse mai fatto niente di male...

Bah... inutile rimuginarci tanto... ormai, Dorimon era rassegnato al fatto che avrebbe vissuto la sua vita da solo, e sempre in fuga, fino al giorno in cui i suoi inseguitori non avessero avuto la meglio su di lui. Chissà, forse avrebbe accolto con gioia quel giorno... ma per il momento, il suo istinto di autoconservazione rimaneva più forte della sua disperazione, e il piccolo Digimon scosse la testa, mettendo finalmente a fuoco il paesaggio che lo circondava... una enorme caverna dalle pareti di ghiaccio, dal cui soffitto penzolavano stalattiti cristalline affilate come coltelli, e sulle cui pareti si aprivano caverne che sembravano fauci spalancate sul buio senza fine! Ma il paesaggio cupo non distolse Dorimon dal suo proposito... lui sarebbe sopravvissuto, ce l'avrebbe messa tutta per farlo! Non si sarebbe arreso finchè non fosse stato tutto perduto, anche soltanto per sputare in faccia a coloro che lo odiavano senza motivo! Ripresa del tutto conoscenza, il piccolo Digimon mosse un primo, esitante passo in avanti, testando la compattezza del suolo congelato... poi un altro... e un altro ancora...

*TONK!*

"Ahiooooo!" strillò Dorimon, incespicando all'indietro dopo aver preso un inaspettato colpo in testa da qualcosa che, chissà come, gli si era parato davanti. Il Digimon misterioso si scrollò di nuovo e alzò lo sguardo, desideroso di capire cosa gli aveva impedito di uscire...

E davanti ai suoi occhi, ad appena qualche metro di distanza, trovò un paio di strani Digimon non più alti di una sessantina di centimetri, che pur separati da lui da niente più che un baluginante campo di energia blu-verde (evidentemente il misterioso oggetto sul quale lui aveva sbattuto...) lo guardavano con espressioni incuriosite e - poteva osare dirlo? - preoccupate. Non appena si rese conto che Dorimon si era ripreso, il più piccolo del gruppo, un Digimon tozzo e di colore bianco sporco con una panciera rosa e un grosso libro sotto il braccio, si avvicinò, senza mostrare paura, e sul suo viso si dipinse un gentile sorriso sollevato. Per riflesso, abituato all'ostilità che tutti i Digimon manifestavano verso di lui, Dorimon si rialzò si scatto, fece un balzo all'indietro, e si acquattò sulle zampe posteriori, pronto a balzare nel caso lo sconosciuto Digimon con il libro avesse cercato di attaccarlo. Non sembrava molto combattivo, è vero, ma Dorimon non si fidava delle apparenze...

Bokomon alzò la mano libera davanti a sè, per far vedere che non aveva cattive intenzioni, e parlò. "Oh... ah, scusa! Ti ho spaventato? Non preoccuparti, non vogliamo farti del male..." disse, cercando di calmare il piccolo Digimon simile ad un cagnolino, e riuscendoci almeno in parte. La posa di Dorimon si fece meno tesa, e i suoi muscoli si rilassarono. "Due nostri amici... ti hanno trovato privo di sensi, là fuori, e hanno pensato di portarti qui, per farti stare al sicuro! Non temere, qui non ti farà del male nessuno! Mercurimon-sama ha promesso di tenerti al sicuro, almeno per adesso, e non permetterà a nessuno di aggredirti!"

Dorimon rimase per un attimo fermo ad osservare Bokomon, e il suo compagno più alto, tutto giallo, con gli occhi perennemente chiusi, le orecchie lunghe, l'espressione svagata e quei ridicoli pantaloni rossi da calzamaglia che portava, e che minacciavano di cascargli da un momento all'altro. Non riusciva a nascondere un certo stupore... per la prima volta, aveva a che fare con dei Digimon che non stavano cercando di ucciderlo... e anzi, avevano dimostrato compassione nei suoi confronti! Il nome di Mercurimon che Bokomon aveva messo davanti, poi, era un pò una garanzia di per sè stesso... tutti, a DigiWorld, sapevano che sovrano illuminato era quel Digimon, membro di un gruppo chiamato Le Dodici Divinità Olimpie, che sembrava avere contatti diretti con alcune delle più alte potenze del Bene... Quindi, questo voleva dire che forse poteva stare tranquillo, almeno per il momento...

E tuttavia, questo non spiegava una cosa...

"Hmmm?" chiese il Digimon più alto, inclinando la testa da un lato come un uccello. "C'è... qualche problema? Stai tranquillo, puoi fidarti di noi! Io sono Neemon, e questo è il mio amico Bokomon! Piacere di conoscerti... tu ti chiami Dorimon, vero?"

"Sei nuovo di queste parti, immagino!" riprese Bokomon, assumendo un tono tranquillo per non mettere ansia al suo imprevisto ospite. "Beh, non importa... qui sei comunque il benvenuto! Mercurimon-sama non volterebbe mai le spalle a nessun Digimon!"

Dorimon calpestò con la zampina alcuni cristalli di ghiaccio, che emisero un lieve rumore scricchiolante... e continuò per un attimo a tenere lo sguardo fisso sui due confusi Digimon. Poi, con la sua vocetta squillante, fece loro un'unica, semplice domanda.

"Perchè mi state tenendo qui?"

"Hmmm?" chiese Neemon con la sua classica aria lenta a capire. "Beh, noi ti stiamo tenendo qui perchè... beh, il nostro amico Ikuto ti aveva trovato là fuori, privo di sensi, e ha pensato che qui avresti potuto riprenderti più velocemente..."

"Non intendeva dire questo, Neemon!" lo rimproverò Bokomon, con voce un pò irritata. Certo che a volte la miopia di Neemon era esasperante... "Immagino... che tu volessi dire perchè ti stiamo tenendo dietro quel campo di forza, non è vero?" chiese poi, rivolto al piccolo Digimon viola.

Dorimon annuì energicamente. "Sì... voglio dire, mi fa piacere aver trovato dei Digimon che non vogliono distruggermi, una volta tanto..." disse, e la sua voce si fece più malinconica verso la fine ricordando le innumerevoli persecuzioni che aveva già subito nella sua breve vita a causa di quel qualcosa di cui lui stesso non aveva la benchè minima idea. "Ma... è ovvio che non vi fidate di me, altrimenti non mi avreste isolato qua dentro! Che cosa volete da me, eh? Cosa volete farmi? Io non vi ho fatto niente, e allora perchè tutti voi mi odiate? Perchè, voglio saperlo!"

La veemenza con cui le ultime parole erano state pronunciate, la disperazione e la rabbia che si sentivano dietro di esse, e soprattutto il modo quasi feroce, del tutto estraneo ad un normale Digimon di livello In-Training, con cui Dorimon lo guardava, fecero fare un passo indietro a Bokomon. In effetti, la domanda era più che sensata... gli stavano parlando così amichevolmente, e al tempo stesso lo tenevano confinato entro i limiti di quel campo di forza... non era un pò una contraddizione?

"Beh..." iniziò a rispondere Bokomon, cercando attentamente le parole per non rischiare di ferire Dorimon. Era una cosa piuttosto delicata, e il Custode del Libro sperava che quel tonto di Neemon non si mettesse in testa di spifferare tutto...

Le ultime parole famose.

"Ecco, Mercurimon-sama ha detto che c'è qualcosa di strano dentro di te, e pensa di tenerti qui finchè non avrà capito di cosa si tratta..." disse Neemon, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "E a noi e ad Ikuto-kun ha detto di sorvegliarti per vedere se... YEOOOOOOW!"

Gli occhi a fessura di Neemon si spalancarono e divennero delle dimensioni di piattini da tè allorchè l'irritato Bokomon afferrò l'elastico dei suoi pantaloni, lo tirò verso di sè, e poi lo lasciò andare, mollando una secca frustata nel fondoschiena del Digimon dalle lunghe orecchie!

"Dovevi proprio dirglielo in faccia, Bakamon?" lo rimproverò Bokomon. "Lo avevamo portato qui perchè stesse al sicuro, e tu invece fai del tuo meglio per metterlo a disagio... io non so, a volte, come faccio a sopportarti!"

"Ooooow..." si lamentò Neemon, massaggiandosi la parte colpita. "Scusa, Bokomon, è che lui ci ha chiesto il perchè, e io volevo... dirgli la verità..."

Il Custode del Libro, la sua irritazione leggermente sbollita, sospirò. "Sigh... non posso neanche darti torto, Neemon, però c'erano modi un pò più gentili di dirlo..."

Prima, però, che Bokomon potesse riprendere il discorso lasciato a metà e spiegare a Dorimon il motivo del campo di forza che lo circondava, il piccolo Digimon si lanciò furiosamente contro la prigione di energia che lo teneva segregato là, picchiando furiosamente le minuscole zampette contro il muro. "Io lo sapevo!" strillò, con una voce talmente acuta che sembrava in grado di attraversare la barriera e perforare i timpani dei due amici. "Lo sapevo! Anche voi siete come tutti gli altri! Anche voi mi odiate per qualcosa che non so nemmeno io che cos'è! Voi fate finta di essermi amici, ma in realtà siete come tutti quelli che ho incontrato finora! Vi odio! Vi odio! Fatemi uscire di qui! Io non ho fatto niente! Perchè merito questo? Perchè volete farmi soffrire? Eh? Rispondetemi... che cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?"

Bokomon fece un passo indietro, quasi spaventato dalla foga con la quale il piccolo Digimon si stava scagliando contro di lui. "Ah... As... aspetta! Aspetta un momento! Hai... hai frainteso! Non è vero che ti odiamo! Noi... lo stiamo facendo per aiutarti! Noi e Mercurimon-sama vogliamo capire cosa possiamo fare per aiutarti... per liberarti da questa 'cosa' che hai dentro di te! Non sappiamo neanche noi di cosa si tratti, ma per qualche motivo, fa in modo che i Digimon siano ostili nei tuoi confronti... Mercurimon-sama tiene ai suoi sudditi, e vuole che possano vivere tutti tranquilli... e questo include anche te!"

Ma le parole di Bokomon non ebbero nessun effetto sull'umore nero di Dorimon, che continuò a picchiare contro il campo di forza nel tentativo di riconquistare la libertà. "Non vi credo! Perchè dovrei credermi! Nessuno ha mai voluto essere mio amico, finora! Perchè voi dovreste essere diversi, eh? Volete soltanto studiarmi, e poi cancellarmi, non è vero? Voglio uscire! Fatemi uscire di qui! FATEMI USCIRE!"

"C-calma! Calma, Dorimon-chan! Così ti farai male..." tentò di dissuaderlo Neemon.

Ma era come parlare ad un muro. Senza badare minimamente alle parole del Digimon in calzamaglia, Dorimon prese di nuovo lo slancio, e caricò con tutta la sua forza le pareti della sua prigione energetica, riuscendo soltanto a cozzarci contro con un tonfo sordo, e a scivolare al suolo con un grugnito. Tantò ancora di rialzarsi, ma la fatica dei tanti giorni passati all'addiaccio, e il fatto che si era svegliato da poco, ebbero infine la meglio su di lui, e dopo aver mormorato con voce lamentosa qualcosa che Bokomon e Neemon non riuscirono a sentire - ma che capivano benissimo essere un'invocazione di aiuto -, Dorimon perse definitivamente i sensi, e si afflosciò sul freddo pavimento della grotta.

Passò qualche lungo secondo di silenzio, prima che Bokomon tirasse un altro sospiro, e il suo sguardo compassionevole si fermò per diverso tempo su Dorimon. Le sue parole continuavano a riecheggiargli nella mente, dure e fredde come i punteruoli di ghiaccio che pendevano minacciosi dal soffitto dell'immensa spelonca. Quel Digimon doveva aver sofferto molto nella sua vita, e Bokomon e Neemon non se la sentivano di biasimarlo per il modo in cui si era rivolto a loro... evidentemente, non aveva mai trovato nessuno di cui fidarsi...

Una cosa era certa: era quel misterioso elemento che si nascondeva dentro di lui la causa di tutto. Bokomon stesso, in quel momento, percepiva uno strano senso di oppressione e minaccia tanto più a lungo osservava il piccolo In-Training ora dormiente. Era una strana sensazione, come se le costole gli stessero premendo contro i polmoni leggermente, ma oppressivamente, facendogli venire il fiato corto. E questo sconforto lo provava soltanto quando guardava per molto tempo Dorimon... non c'era da stupirsi che Digimon più violenti e bellicosi avessero cercato di risolvere il problema distruggendolo... In ogni caso, di qualunque cosa si trattasse, poteva rappresentare un pericolo, non c'era dubbio... nonostante il suo aspetto innocuo, quel Digimon nascondeva un segreto che forse avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza di DigiWorld... come se ci fosse bisogno di ulteriori problemi! Era stato saggio, Mercurimon-sama, ad ordinare di tenerlo sorvegliato finchè non si fosse capito di cosa si trattava, e non si fosse trovata una soluzione...

"Allora, voi due? Avete finito di fare le belle statuine vicino a quel botolo?" giunse improvvisamente la vocetta acuta e fastidiosa di qualcuno che era entrato nella spelonca senza che Bokomon e Neemon, persi nei loro pensieri, se ne accorgessero. Con irritazione, il Custode del Libro si voltò verso le due figure che si profilavano all'ingresso, e che stavano avanzando verso di loro con palpabile spocchia, come se volessero far capire ai due amici di essere meglio di loro: uno di loro era un Gotsumon particolarmente grande (dove, per grande, si intende delle dimensioni di un bambino umano...), che Bokomon e Neemon avevano conosciuto al momento di diventare gli attendenti di Mercurimon. L'ometto di roccia grigia non era mai piaciuto a nessuna delle due guide dei Guerrieri Leggendari: per nulla rispettoso delle esperienze che i due avevano vissuto, continuava a farsi gioco dei loro racconti... e l'odio quasi fanatico che provava nei confronti degli esseri umani, definendoli 'parassiti' e 'mostri', gli aveva alienato per sempre le loro simpatie. Era addirittura arrivato al punto di credere che la storia dei Guerrieri Leggendari non fosse altro che una favoletta priva di fondamento, visto che - a suo dire - nessuno dei Digi-Spirit si sarebbe mai abbassato al punto di farsi usare da un 'indegno' essere umano, e che se ciò fosse davvero accaduto, il Mondo Digitale della Frontiera sarebbe già stato distrutto da un pezzo...

Il Digimon che accompagnava Gotsumon era un piccolo mammifero alato che assomigliava in maniera quasi sputata a Patamon, la forma evolutiva inferiore di Seraphimon, uno dei tre Grandi Angeli. Tuttavia, le differenze sarebbero state subito evidenti anche ad un osservatore distratto, in quanto le parti del corpo che in Patamon erano arancioni, in questo Digimon erano viola, un viola brillante che spiccava tra i sommessi colori azzurri, bianchi e grigi della caverna. Le sue grandi orecchie-ali sbattevano ritmicamente, creando un lento e quasi fastidioso suono di aria spostata mentre seguiva Gotsumon. Si trattava di Tsukaimon, un piccolo Digimon che faceva da messaggero a Mercurimon... e che, purtroppo, simpatizzava palesemente con il punto di vista estremistico del piccolo Digimon di roccia. Inutile dirlo, neanche lui era simpatico a Bokomon e Neemon...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Tsukaimon

Tipo: Mammifero

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Bad Message, Purple Fog

Questo Digimon simile a Patamon lavora come messaggero, ed è un pò il 'piccione viaggiatore' dei Mondi Digitali. In combattimento, è abbastanza abile, e usa il suo corpo per colpire gli avversari, oppure soffia nebbia velenosa.

 

Il duo di antipatici (così li aveva battezzati Bokomon) si avvicinò lentamente, con una certa spocchia, alle due ex-guide di DigiWorld, e per primo Gotsumon si fece avanti, tenendo le braccia incrociate sul petto. "Se permettete, il grande Mercurimon-sama ha stabilito dei turni per fare la guardia a quel... coso, no?" disse, gettando uno sguardo di disprezzo al piccolo Digimon che se ne stava chiuso nel campo di forza. "Ed ora tocca a noi due, quindi se voleste fare il favore di spostarvi..."

Bokomon storse il naso, e Neemon aggrottò la fronte. Per quanto non provassero che rispetto per Mercurimon, il tono da leccapiedi con cui Gotsumon ne aveva parlato, quasi Mercurimon stesso fosse stato presente e lui avesse voluto ingraziarselo, dava loro parecchio fastidio...

"Sappiamo benissimo quali sono i nostri compiti, Gotsumon..." disse Bokomon, guardando storto il piccolo Digimon di roccia e reprimendo la tentazione di dargli una rispostaccia. "Quindi, adesso vi cediamo il posto. Ma non posso fare a meno di chiedermi se davvero avete intenzione di eseguire il compito che Mercurimon-sama vi ha affidato... o se volete arrogarvi qualche compito in più."

Tsukaimon sghignazzò, una risatina breve, secca e priva di humour. "Heheh... sempre il solito che si preoccupa di tutto, vero, Bokomon? Come eri tu ad occuparti di avvisare i... Guerrieri Leggendari dei vari pericoli durante la tua... grande avventura a DigiWorld, eh?" disse il simil-Patamon, con una vocetta stridente nella quale si poteva chiaramente sentire più di un indizio di presa in giro. Era veramente irritante, trovava Bokomon, dover sopportare quel pallone gonfiato... e anche il tollerante Neemon doveva eseritare un pò la pazienza quando quei due erano in giro...

"Heheheheee... non vi preoccupate tanto, voi due... sappiamo bene che, tanto, siete voi i preferiti di Mercurimon-sama e fareste la spia all'istante se scopriste che stiamo sgarrando!" proseguì Gotsumon, acidamente ironico. "Tuttavia... mi chiedo quanto a lungo durerà il vostro status di privilegiati! In fondo, siete voi quelli che sono in comunella con gli esseri umani, no?"

Bokomon sbuffò con aria irritata, gonfiando le guance come un pesce palla. Mai una volta che quel presuntuoso non tirasse fuori quel discorso...

"Tu hai sempre ragionato per pregiudizi, vero, Gotsumon?" gli rispose, non risparmiandosi un'occhiataccia all'indirizzo dei due compari. "Non nego che ALCUNI esseri umani - notare che ho detto ALCUNI, non tutti - hanno fatto delle cose terribili a DigiWorld... ma almeno noi non siamo così stupidi da pensare che siano tutti uguali. Tu, invece, soltanto perchè la tua limitata esperienza con gli esseri umani è stata negativa, generalizzi e dici che sono tutti cattivi..."

"Lo dico perchè è la verità!" rispose l'ometto di roccia, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Anzi, mi chiedo come abbiate fatto voi due a non convincervene, visto quello che è successo tre anni fa... subito dopo che i tuoi PREZIOSI Guerrieri Leggendari se ne sono andati, abbandonandoci al nostro destino!"

"A-Andiamo, Bokomon... non farti trascinare per i capelli... a parte il fatto che capelli non ne hai..." suggerì Neemon, cercando di fare da paciere della situazione.

Con un grugnito irritato, Bokomon decise che, per una volta, il suo distratto compagno aveva ragione. Non aveva senso attaccare briga con quei due, quindi il Custode del Libro decise di abbassare l'ascia di guerra, e uscì con passo di marcia dalla spelonca, seguito a ruota da Neemon. Purtroppo, pur odiando il modo di pensare di Gotsumon, Bokomon non poteva dire di non comprenderlo, almeno in parte... era stato dopo la sconfitta di Lucemon, e il ritorno a casa dei Guerrieri Leggendari, che era successa quella grande tragedia che aveva scosso il Mondo Digitale ancora convalescente...

Senza dire una parola, soddisfatti per la loro temporanea vittoria, Gotsumon e Tsukaimon si andarono a sedere vicino alla gabbia energetica di Dorimon, reprimendo quella nausea istintiva che li prendeva ogni volta che si avvicinavano al misterioso Digimon, e cominciarono il loro turno di guardia. Tra sè, rimpiangevano il fatto che Mercurimon-sama avesse dato loro soltanto il compito di tenere d'occhio il misterioso ospite, quando loro avrebbero facilmente potuto cancellarlo mentre era indifeso, e risparmiare a tutti un sacco di problemi... E del resto, qui si stava parlando di Mercurimon... il governatore di quella zona di Digiworld, che loro avevano sempre accusato sottovoce di non essere abbastanza deciso nell'estirpare i problemi. Tutt'altra cosa era Gallantmon... lui sì che aveva polso e sapeva trattare con gli esseri umani come meritavano!

"Certo che non capisco..." si lamentò Tsukaimon, agitando lentamente le piccole ali mentre continuava a fissare disgustato il piccolo Digimon simile ad un cagnolino. "Perchè Mercurimon-sama non ci ha detto di distruggere questo rifiuto di un Digimon, punto e basta? Sarebbe molto più rapido e più facile..."

Gotsumon alzò le spalle. "Cosa vuoi che ti dica, Tsukaimon... Mercurimon-sama è così, in questi tempi si è fatto fin troppo tollerante... e questo suo atteggiamento arrendevole gli costerà caro, un giorno di questi... mah, per adesso, non è cosa che ci riguardi! Quando gli esseri umani verranno ad invaderci, cambierà sicuramente idea! E sbatterà fuori a calci quel moccioso che ha scioccamente deciso di accogliere!"

Si fermò per un attimo, e un ghigno poco rassicurante increspò le sue labbra pietrose. "Questo, ovviamente, sempre che non ci pensi Gallantmon-sama a fare quello che lui avrebbe dovuto fare fin dall'inizio..."

 

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Un altro giorno, un'altra emergenza per la nuova squadra speciale della DATS, composta dalla nuova recluta Masaru Daimon, e dai più esperti Tohma Norstein e Yoshino Fujieda. Questa volta, l'emergenza era sorta in un deposito, e i sensori ad alta precisione della sede centrale avevano identificato il Digimon come un Numemon, un livello Champion decisamente debole che non avrebbe dovuto creare troppi problemi al gruppo. Tutto quello che si doveva fare, in teoria, era individuare l'intruso... e poi, trasformarlo in un Digi-Tama e rispedirlo nel Mondo Digitale sarebbe stata una cosa piuttosto semplice...

Certo, a giudicare dalle disgustose scie di bava verde che il Digimon lumaca si era lasciato dietro, e dagli oggetti sparsi qua e là che i tre ragazzi videro non appena entrati nell'edificio disastrato, non lo si sarebbe detto...

"Diavolo, certo che questo Digimon si è divertito un bel pò, prima che noi arrivassimo..." commentò Masaru, le mani chiuse a pugno e appoggiate sui fianchi. Diverse sedie erano state ribaltate, ed erano cosparse di disgustosa materia viscida, fogli di carta giacevano mangiucchiati qua e là, e dell'ordine che molto probabilmente regnava in quella stanza non era rimasto che il ricordo... "Se non altro, con tutta questa porcheria che si è lasciato dietro, non sarà difficile stargli dietro..."

"So che ai Numemon piacciono i luoghi umidi..." commentò Agumon.

Tohma, accompagnato dal fedele Gaomon, seguì con lo sguardo la traccia lasciata dal Numemon, finchè non la vide immettersi in una porta laterale, oltre la quale si vedevano le scale che portavano allo scantinato. Con fare esperto, il ragazzo mezzo-austriaco digitò qualcosa sul portatitle che teneva con sè, e sullo schermo apparve la mappa dell'edificio. "Hm. Si è rifugiato nei sotterranei, ma ci sono molti posti dove potrebbe essere nascosto, e diverse uscite che potrebbe prendere per fuggire. Agente Daimon, agente Fujieda, voi piazzatevi alle uscite B3 e B1, e attendete ordini. Sono i punti ideali per prevenirne la fuga. Gaomon, tu e io prenderemo posizione nella zona C, nei sotterranei, e cercheremo di spingere il Digimon verso le uscite, oppure di catturarlo. E' tutto chiaro?"

"Certo, signore." rispose Gaomon, come sempre concentrato sul suo lavoro.

Anche Yoshino e Raramon non ebbero niente da dire. "Ricevuto, agente Norstein. Io e Raramon sorveglieremo l'ingresso B3 e ci terremo pronte. Daimon-kun, tu ti posizionerai... huh?"

La ragazza dai capelli rossi sgranò gli occhi quando vide che Masaru non era più al suo posto... lui e Agumon si erano, molto semplicemente, fatti un baffo delle raccomandazioni di Tohma, e stavano già inseguendo con ardore la traccia di ributtante materia organica che scendeva verso i sotterranei del deposito!

"Seee, come no! Intanto che voi state qua a fare strategie, quello ce la fa sotto il naso!" commentò l'irriverente street fighter. "Non vi preoccupate, lo inseguiamo noi! Voi statevene qui tranquilli, che io e il mio seguace torniamo col Digi-Tama!"

L'espressione seria e professionale di Tohma fece spazio ad una faccia incredula e quasi oltraggiata. Una recluta che disobbediva alle direttive di un agente più esperto? Ma da quando in qua? "A... Aspetta un momento, agente Daimon! Nessuno ti ha autorizzato..."

Troppo tardi. Il poco disciplinato Masaru e l'altrettanto esuberante Agumon avevano già inforcato le scale, e si stavano dirigendo dietro al Numemon! Con un verso di disappunto, Tohma richiuse il computer portatile, ed elaborò rapidamente una strategia di ripiego. "Tsk, quello stupido... non importa! Gaomon, cambio di programma! Tu ed io ci addentreremo nei sotterranei dall'ingresso B1. Agente Fujieda, per te la strategia rimane quella! Resta in B3 e attendi ordini. Se sentite che il bersaglio è vicino, tu e Raramon siete autorizzate ad intervenire."

"Sigh... va bene, Norstein-kun, ricevuto..." sospirò la più grande del gruppo, sperando tra sè che la poco ponderata iniziativa di Masaru non complicasse la situazione. Era già successo una volta con i Thundermon, anche se Masaru era poi riuscito a risolvere una difficile situazione con un inaspettato colpo di genio...

Davvero, la giovane agente e il suo Digimon non sapevano cosa pensare, di quel novellino... Non capivano bene se era uno sciocco spavaldo, o uno che ci sapeva fare...

Beh, questo non aveva importanza, almeno per il momento. Avevano un Digimon da catturare, e dovevano farlo in fretta, per evitare che diventasse un problema in seguito. Perciò, dopo aver osservato Tohma e Gaomon imboccare l'ingresso contrassegnato come B1 dal ragazzo mezzo-austriaco, lei e Raramon si piazzarono vicino all'altro ingresso da sorvegliare, posto al lato opposto della stanza, e si misero ad aspettare pazientemente.

"Ed ora, speriamo che Daimon-kun non causi troppi problemi..." mormorò la ragazza, alzando gli occhi al cielo e incrociando quelli neri della sua partner, che scosse la testa con aria desolata.

"Non lo so, Yoshino... per qualche motivo, ho idea che combinerà qualcosa anche stavolta... chissà se è stata davvero una buona idea metterli in squadra assieme..." disse la Digimon, e Yoshino non potè fare altro che annuire in segno di assenso. Con tutto il dovuto rispetto al capitano Satsuma, Daimon e Norstein continuavano a sembrarle due elementi incompatibili...

 

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Masaru ghignò tra sè e fece rumore con le nocche quando si accorse che la scia lasciata dal Numemon che stavano inseguendo cominciava a farsi più densa, segno sicuro che la preda si stava avvicinando. Questa volta avrebbero risolto il caso loro due da soli, e non avrebbero certo avuto bisogno di quel biondino snob per riuscirci!

"Okay, Agumon, preparati... tra non molto avremo in pugno quel sacco di bava ambulante!" consigliò, e il piccolo dinosauro, emettendo un piccolo grugnito che voleva significare accordo, si acquattò sul pavimento e cominciò a fiutare, non senza un leggero disgusto, la linea viscida accanto alla quale i due stavano camminando. Sapendo di essere vicini al loro obiettivo, rallentarono il passo e si misero a guardare in tutte le direzioni, tra i tubi arrugginiti, e gli angolini ricoperti di muffa dello scantinato. C'era un'umidità tale che sembrava quasi impregnare i vestiti e penetrare nelle ossa... il posto ideale per un Numemon...

"Eccolo là, capo! Riesco a vederlo!" esclamò infine Agumon, corrugando la fronte e indicando davanti a sè. Il suo piccolo dito artigliato era puntato verso qualcosa di verde e viscido, non più grande di un cagnolino, che si spostava lentamente su un cuscino della propria nauseante saliva, arrancando verso chissà dove... I suoi occhi apatici, dall'espressione priva di intelligenza, erano posti in cima a due lunghe antenne, la sua enorme bocca perennemente spalancata lasciava penzolare in fuori una grossa lingua bavosa, e chiazze di verde più scuro punteggiavano la sua pelle melmosa. Sì, non c'era dubbio... era proprio il Digimon che avevano visto sugli schermi della sede centrale! Non aveva certo un'aria da duro... questo sì che sarebbe stato un lavoretto facile!

"Perfetto, Agumon!" mormorò Masaru, facendo schioccare le nocche delle mani con espressione soddisfatta. "Lo sistemiamo e lo riportiamo alla base! Ci basta solo avvicinarci un altro pò..."

Sogghignando lievemente, Agumon scivolò con tutta la furtività di cui era capace verso il Numemon, che continuava ad arrancare nella direzione in cui stava andando senza rendersi conto di essere sotto tiro. Ormai, poco meno di mezzo metro separava il piccolo dinosauro dal disgustoso Digimon lumaca, e Agumon alzò gli artigli per assestargli un colpo micidiale...

"Sei mio!" esclamò Agumon, scagliandosi all'attacco...

Ma il destino aveva altri piani.

"Double Backhand!" esclamò improvvisamente la voce di Gaomon, proveniendo da un corridoio appena davanti al Numemon... e il Digimon azzurro di Tohma apparve roteando su sè stesso come una trottola e tenendo i pugni in fuori, diretto verso il lumacone verde! Allarmato, il Numemon spalancò i suoi occhi sferici... e, con un'agilità che contrastava in maniera quasi innaturale con il suo aspetto goffo, balzò di lato proprio mentre il vortice di pelo e guantoni stava per abbattersi su di lui! Agumon mancò il bersaglio, che riteneva ormai suo, e si ritrovò improvvisamente sulla traiettoria del Double Backhand di Gaomon, col risultato che venne colpito in pieno naso e spedito in aria con un breve grugnito di dolore!

"Agumon!" esclamò Masaru... per poi stringere rabbiosamente i denti quando vide un Tohma chiaramente seccato sbucare fuori da dietro l'angolo! "Hey, tu! Cosa ti sei messo in testa di fare? Se non avessi interferito, quel Digimon sarebbe stato nostro!" affermò come un dato di fatto, mentre andava ad aiutare Agumon.

Tohma si piazzò davanti al suo meno disciplinato collega. "Se la memoria non mi inganna..." iniziò a dire, mentre Gaomon smetteva di ruotare e si fermava in una posizione di guardia proprio davanti al Numemon. "...sei stato tu il primo a disobbedire alle direttive, e a costringermi ad interferire..."

Non ebbe il tempo di concludere l'affermazione, visto che i due ragazzi vennero improvvisamente accolti da una raffica di schifosa materia verde, densa e appiccicosa, che il Numemon scagliava loro contro con le sue braccia vestigiali, staccandole dalla sua cute bavosa! I due ragazzi si ritirarono schifati, e i loro Digimon cercarono in qualche modo di proteggersi da quella sostanza ripugnante che schizzava da tutte le parti, senza che il loro attaccante accennasse in alcun modo a fermarsi...

"Dann..." mormorò Masaru, alla vista di uno schizzo i quella porcheria che si spiaccicava sulla sua divisa. "Qualcuno fermi quel coso!"

Per fortuna di entrambi, il team era composto da tre persone e tre Digimon... e il loro aiuto arrivò nei panni di Yoshino e Raramon, che in quel momento stavano scendendo le scale attirate dal chiasso della battaglia, protrattosi per più tempo del previsto. Non appena vide i suoi compagni in pericolo, a Raramon non servì che un piccolo cenno della testa da parte di Yoshino per spiccare il volo e correre in aiuto.

"Nuts Shoot!" esclamò il fiorellino fluttuante, mitragliando il lumacone verde con una furiosa scarica di semini neri dalla sua bocca e centrandolo in pieno! Il disgustoso Digimon si contorse furiosamente per qualche istante, e dalle sue fauci prive di denti si levarono incoerenti gorgolii e mugugni, prima che il suo corpo scolorisse, e ne uscisse il codice digitale, che Yoshino provvide personalmente a raccogliere nel suo Digivice-Ic. Non appena la scia bianca fu scomparsa, al posto del Numemon era rimasto soltanto un Digi-Tama verde a striature viola, non più grande di un pallone da basket, che Yoshino andò a raccogliere dopo aver fatto un cenno di ringraziamento alla sua Digimon.

"Bel lavoro, Raramon..." disse la ragazza dai capelli rossi, tenendo tra le braccia l'uovo digitale che fino a pochi istanti prima era stato un ripugnante mollusco parassita. Poi, il suo tono si indurì, e si rivolse con severità alla persona che aveva scatenato quel putiferio... ovvero quel ragazzino scapestrato che aveva scelto di ignorare le direttive del loro stratega e di gettarsi a testa bassa senza sapere qual era la situazione. "Insomma, Daimon-kun! Cosa ti è saltato in mente di gettarti nella mischia senza riflettere? Per una volta, non puoi evitare di causarci problemi?"

"Problemi?" esclamò oltraggiato il giovane street fighter, puntando l'indice contro Tohma. "Non ci sarebbe stato nessun problema, se il signorino qui presente non avesse interferito! L'avrei preso, quel Digimon!"

"Sono intervenuto perchè mi ci hai costretto tu!" replicò Tohma, cominciando a sentirsi non poco irritato. "Non sarebbe successo nulla se tu avessi ascoltato le mie strategie!"

Masaru storse il naso. "Seee, come no! E perdere tutto il pomeriggio ad ascoltare le tue strategie? Così intanto quel Digimon ci sfuggiva... Tonma!"

Il sopracciglio destro di Tohma guizzò verso l'alto, e Yoshino strinse visibilmente i denti. Masaru stava camminando su un terreno minato...

"Il mio nome è Tohma Norstein." disse il ragazzo mezzo-austriaco, glaciale. "Cerca almeno di ricordarti il mio nome!"

"Oooh, ma certo che me lo ricordo, il tuo nome... Tonma Norstein!"

"Mi stai insultando, Daimon?"

"E se così fosse? Tu cosa faresti?"

Mentre i due ragazzi continuavano a battibeccare e a guardarsi in cagnesco, i loro Digimon rimasero là fermi ad assistere con stupore, in mezzo ai grumi di viscida materia verde che imbrattavano muri e pavimento... e Yoshino e Raramon scossero la testa incredule.

"Oh, santi numi..." mormorò la ragazza. "Cosa stava pensando il capitano Satsuma quando li ha fatti mettere in squadra assieme?"

 

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Mentre tutto questo stava avendo luogo in un magazzino abbandonato, la vita stava proseguendo secondo i ritmi giornalieri per tutti gli abitanti di Shibuya... e non facevano eccezione un paio di studenti delle superiori che in quel momento tornavano a casa dopo un pomeriggio passato in bibioteca a studiare: un ragazzone ben pasciuto con gli occhiali da vista e corti capelli castani a punte, e una sua compagna in marinaretta, dal fisico esile e dai capelli acquamarina, che in quel momento stavano percorrendo una delle vie principali della periferia di Shibuya, parlando tra loro e facendo conversazione come due normali scolari... anche se, bisognava dirlo, era più il ragazzo a sostenere la conversazione e a cercare di far partecipare la sua amica...

"Beh..." mormorò Kaoru Umino dopo un attimo di silenzio un pò imbarazzato, appoggiandosi la punta del medio e dell'indice sul labbro inferiore. "Che posso dire... ti... ti devo ringraziare, Shibayama-kun... non c'era bisogno che tu mi accompagnassi a casa, dico davvero! Sei... davvero molto gentile!"

Junpei alzò le spalle, sorridendo allegramente. "Heheee... e dai, Umino-san, lo sai che per me non è un problema! Sai, mi piace parlare con te... sei una ragazza intelligente, e sai un sacco di cose... anche se, in effetti, non parli moltissimo, quando cerchi di stare in compagnia ci riesci benissimo! Anche l'altro giorno, quando siamo andati in centro con Takuya-kun e gli altri... beh, mi hanno detto che è stato bello stare con te!"

"Oh... davvero?" rispose lei, piuttosto imbarazzata. "Mi... mi fa piacere che tu lo pensi! Sai... l'altro giorno, mentre guardavo i tuoi amici... insomma, mi ero un pò fatta l'idea che tu avresti senz'altro preferito stare con loro piuttosto che con me! Loro sembrano così sicuri di sè, e io invece sono un pò... imbranata, nei miei rapporti con gli altri...". Kaoru sorrise, ma Junpei si accorse che in quella sua espressione c'era una punta di tristezza, anche se non reputò educato stare là a indagare...

"Beh... sai com'è, ognuno di loro, a modo suo, ha avuto le sue insicurezze, e un pò le hanno ancora..." rispose Junpei, facendo un pò più serio. "Vedi... io, per esempio, facevo fatica a socializzare con i ragazzi della mia età: dal momento che sono... beh, diciamo un pò in carne... gli altri ragazzi mi evitavano, e io, per darmi almeno l'illusione che qualcuno volesse stare con me, facevo dei trucchetti da prestigiatore davanti a loro, oppure regalavo loro dolci e cioccolata. Izumi-san, invece, si sentiva esclusa perchè è di etnia mista... uno dei suoi genitori è italiano... e le sue compagne di classe la vedevano come una snob; invece Tomoki-chan ha avuto delle brutte esperienze con dei ragazzi che facevano i prepotenti con lui, e Kouji-kun... beh, hai visto anche tu che Kouji-kun non è esattamente il più ciarliero di noi! Heheheee..."

"Già, anche questo è vero..." rispose la ragazzina, ridacchiando a sua volta. "A volte, Kouji-san sembra così misterioso, sembra sempre che stia riflettendo molto, e non mostra tanto facilmente i suoi sentimenti... però si vede che, alla fine, è un ragazzo molto buono. E anche il suo gemello, Kouichi-san... se non sbaglio, c'è un legame molto forte, tra loro, vero?"

Junpei si sfregò la nuca con una mano. "Heh... Sì, sono davvero molto legati... anche considerando che per buona parte della loro vita non si sono mai visti, nè hanno mai saputo dell'esistenza dell'altro... ma è una storia un pò lunga e difficile, quindi... non credo che dovrei essere io a raccontartela." Verso la fine, l'ex-possessore dei Digi-Spirits del Fulmine si incupì leggermente, ricordando alcuni dei momenti più difficili che avevano vissuto a DigiWorld. Probabilmente la storia di Kouji e Kouichi era la più delicata tra quelle dei Digiprescelti, e Junpei non voleva offendere la sensibilità dei due fratelli raccontando qualcosa che non gli pertineva.

"Hmmm... sì, capisco..." mormorò Kaoru, guardando verso il marciapiedi. Lei stessa aveva un membro della famiglia che sembrava sempre più distante da lei, quindi poteva capire che l'argomento fosse di non facile discussione per il taciturno possessore degli Spirits della Luce, e anche per il suo più estroverso gemello... comunque, prima che la ragazzina potesse pensare a qualcos'altro da dire, si accorse di essere arrivata vicino a casa. "Beh... grazie di avermi accompagnata, Shibayama-kun! Davvero, non c'era bisogno che ti disturbassi tanto per me..."

"Ma figurati, Umino-san! E' stato un piacere!" rispose il ragazzone occhialuto, fermandosi in mezzo al marciapiede per scambiarsi gli ultimi convenevoli con la sua amica. "Okay... allora, adesso devo proprio andare... i miei genitori mi stanno aspettando tra una mezz'oretta circa... ci vediamo a scuola, okay? Buona serata!"

"Certo, Shibayama-kun! Buona serata!"

Junpei fece un ultimo cenno di saluto con la mano, sorridendo allegramente alla sua timida compagna di classe, e cominciò ad incamminarsi nella direzione opposta sotto lo sguardo di Kaoru, che continuò ad accompagnarlo finchè Junpei non fu scomparso oltre l'angolo di un vicoletto laterale. La ragazzina sospirò leggermente, passandosi la cartella scolastica da una mano all'altra, e sul suo volto un pò pallido apparve un lieve sorriso di felicità. Certo, Junpei Shibayama poteva non essere il ragazzo più bello o più popolare della scuola... però era stato uno dei pochi che non l'avevano messa da parte per la sua insicurezza, e aveva anzi cercato il più possibile di starle vicino e di esserle amico, anche facendole conoscere gli altri ragazzi del suo gruppo.

E, doveva ammetterlo, anche Takuya e gli altri erano gente con cui era piacevole stare. In particolare il piccolo Tomoki, che le dava proprio l'impressione del fratellino minore che lei avrebbe tanto voluto... e Izumi, che era tutto quello che lei non era: vivace, estroversa, una che non si faceva problemi a dire quello che pensava... forse la sua esuberanza metteva Kaoru un pò in imbarazzo, di tanto in tanto, ma questo non toglieva che la ragazzina aveva, forse per la prima volta nella sua vita, un forte desiderio di fare gruppo. Chissà, magari con il tempo sarebbe riuscita ad uscire da quel guscio che si era costruita attorno, e che la teneva sempre a distanza dai suoi coetanei...

Con un altro sospiro, Kaoru si scostò i capelli dalla fronte, socchiudendo gli occhi sotto gli ancora intensi raggi del sole di inizio autunno, e incominciò a salire le scale che portavano alla porta di casa sua. Si accinse a tirare fuori le chiavi dalla cartella e aprire, ma venne colta un pò di sorpresa quando la porta d'ingresso si aprì da sola con un lieve clac, e una figura femminile alta e snella, dai lunghi capelli bruni e con addosso dei piccoli occhiali da vista, venne ad accoglierla.

"Sorpresa!" esclamò la donna sulla quarantina, ancora in abiti da lavoro, che era apparsa dietro la porta di casa davanti ad una Kaoru assolutamente sbalordita. "Ciao, Kaoru-chan! Com'è andata la scuola, oggi?"

La ragazzina rimase talmente stupita che fece un passo indietro e sgranò ulteriormente gli occhi... per poi sfregarseli come se volesse essere sicura di non aver avuto un'allucinazione... e invece no, la donna era ancora lì, davanti a lei, e la stava salutando affettuosamente... una vista che Kaoru voleva vedere da tanto tempo che quasi non osava più sperarci!

"Mamma!" esclamò la ragazzina, lasciando cadere la cartella per andare ad abbracciare la madre. "Sei... sei tornata a casa, stasera? Che bello! Questa sì che una sorpresa! Di solito rimani chiusa in quel laboratorio all'università fino a sera tarda!"

La signora Umino rimase spiazzata per un momento di fronte a quella improvvisa e spontanea dimostrazione di affetto da parte della figlia, ma ricambiò l'abbraccio un attimo dopo. "Heh... sì, tesoro, lo so... purtroppo, in questo periodo, Kurata-hakase ha bisogno del mio aiuto, lì all'università... Sai, sta portando avanti un progetto di comunicazioni digitali molto interessante... ti ho parlato, quella volta, di un sistema di intelligenza artificiale che aveva progettato..."

"Hmmm... si, mi ricordo... più o meno..." rispose Kaoru, storcendo il naso. I termini tecnici dell'elettronica e dell'informatica non erano mai stati il suo forte...

La signora Umino, staccandosi un pò dall'abbraccio della figlia, ma sempre tenendole una mano sulla spalla, proseguì il discorso. "Sembra che Kurata-hakase abbia ideato un sistema di filtraggio particolare, che ridurrà il rumore presente nelle comunicazioni a seconda dell'intensità... un sistema di AI autoregolante che modifica il fattore di attenuazione a seconda dei valori misurati!" spiegò, cercando di rendere la cosa il più semplice possibile per un profano. "Anzi... devo chiedere scusa,. sia a te che a papà per essere stata così fredda e distante, in questi giorni... il fatto è che c'era un problema che io e Kurata-hakase non riuscivamo a risolvere, e... forse io l'ho presa un pò troppo sul serio! Oggi siamo riusciti a venirne a capo, e il professore mi ha lasciato tornare a casa prima! Spero che mi scuserai, tesoro..."

"Non fa niente..." rispose la ragazzina dai capelli color acquamarina, il suo sorriso diventato molto più vivace dopo quella gradita sorpresa. "So che tu tieni molto al tuo lavoro di ricercatrice, e che cerchi sempre di andare a fondo, ai problemi! Sono contenta che tu per stasera possa stare con noi!"

Chiharu Umino strizzò un occhio. "Bene... allora, tesoro, che ne dici se ci mettiamo a preparare la cena per quando papà torna dal lavoro? Tu e papà lo avete fatto tante volte per me... e ora è giusto che io ricambi!"

Kaoru fece il gesto di tirarsi su le maniche. "E me lo chiedi, anche, mamma? Dico che mi va benissimo! Forza, mettiamoci all'opera!" esclamò, dirigendosi di corsa verso la cucina. La madre la osservò raggiungere il lavello e mettersi al lavoro facendo un sorriso... ma in un angolo non tanto remoto della sua anima, Chiharu si sentiva molto in colpa, non soltanto per come si era comportata ultimamente con la sua famiglia, non soltanto per la distanza che aveva messo tra sè e i suoi cari... ma per il fatto, a suo parere molto più grave, di aver dovuto mentire loro... di aver parlato di quei progetti di intelligenza artificiale quando questa non era assolutamente la natura del progetto a cui lavoravano lei e il suo professore... e del resto, che alternative aveva? Se gliene avesse parlato, Kaoru non le avrebbe creduto, dicendo che si trattava di una scusa ridicola... o si sarebbe spaventata per l'enormità del pericolo che incombeva sul mondo intero!

"Kaoru, tesoro..." pensò tra sè Chiharu, mentre osservava intenerita la figlia che si metteva alacremente al lavoro. "Mi dispiace di doverti raccontare queste bugie, ma per il momento è necessario... finchè quegli orribili mostri non avranno smesso di minacciare la nostra città... anzi, no, l'intera razza umana... non potrò stare tranquilla. E' una questione vitale... non posso far sapere nulla in giro, o si scatenerebbe il panico... e la DATS, odio dirlo, non è adeguata a combattere contro di loro. Non ancora..."

"Mamma!" esclamò Kaoru, alzando la testa dai piatti che stava dispondendo sul tavolo. "Su, dai, vieni! Io ho già iniziato!"

Chiharu scosse la testa e si appoggiò una mano sulla tempia, riportandosi alla realtà più immediata. "Oh... ehm... già, scusa, Kaoru-chan! Mi sono fermata a guardarti mentre preparavi... e ho notato quanto entusiasmo ci stai mettendo!"

Kaoru ridacchiò con una mano davanti alla bocca. "Heheheee... hai ragione, sono partita in quarta! Il fatto è che mi ha fatto molto piacere vederti, e allora..."

"Anche a me di essere qui..." rispose Chiharu, raggiungendo la figlia vicino ai fornelli. "Bene, Kaoru-chan, vediamo un pò... cosa si potrebbe preparare stasera...?"

 

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Poco più tardi, vicino a casa Daimon, una limousine nera aveva fatto scendere Masaru ed Agumon dopo che i rapporti dell'operazione condotta erano stati consegnati al capitano Satsuma... e dopo che si era almeno un pò sbollentato il dissapore tra Masaru e Tohma per il modo francamente discutibile di condurre l'azione di quel pomeriggio! La divisa da agente di Masaru e le squame di Agumon erano ancora sporche di quella disgustosa sostanza molliccia che il Numemon aveva lanciato in giro, come ricordo di quel poco simpatico incontro...

Dopo essere sceso ed essersi rimesso un pò a posto la divisa, Masaru si avvicinò al finestrino oscurato corrispondente al sedile passeggeri frontale e, con un sospiro che esprimeva la sua irritazione nel dover fare una cosa del genere, bussò un paio di volte. Il vetro sfumato di nero si abbassò subito, rivelando il volto serio e i capelli biondi di Tohma, il cui sguardo era fisso davanti a lui. Era abbastanza chiaro che stava volutamente ignorando Masaru, e la cosa dava notevole fastidio al giovane street fighter... ma per una volta, Masaru strinse i denti e ringraziò.

"Senti, Norstein, non mi sei simpatico, questo è chiaro..." disse, storcendo il naso. "Ma visto che ti sei preso la briga di riaccompagnarmi a casa, immagino che per questa volta sia giusto che io ti ringrazi."

"Grazie anche da parte mia..." fece eco Agumon, senza però risparmiare uno sguardo infastidito al ragazzo mezzo-austriaco, che dal canto suo non cambiò nemmeno espressione, e rispose con freddezza, sempre guardando davanti.

"Non ringraziatemi." disse semplicemente. "Ho semplicemente seguito le istruzioni che mi ha dato il capitano Satsuma... Immagino che l'abbia fatto per cercare di instaurare un rapporto di amicizia tra noi due, anche se, con rispetto parlando, a mio parere è un tentativo destinato al fallimento."

Masaru incrociò le braccia sul petto, ritirando tra sè ogni pensiero vagamente amichevole avrebbe potuto avere nei confronti del biondo agente della DATS. "Tsk... certo, come no, me lo dovevo aspettare... tu fai tutto perchè il capitano ti dice di farlo, vero? Bah, in ogni caso, almeno su una cosa ci intendiamo..."

"Infatti." rispose Tohma. "Ora, con il tuo permesso..."

"Fratellino? Agu-chan? Tutto okay? Chi è questo signore con questa macchina?"

Gli sguardi di Masaru e Tohma si spostarono verso l'ingresso di casa Daimon, dove era apparsa Chika, la sorellina di Masaru, vestita del suo completino da casa e di un paio di sandali, e accompagnata da mamma Sayuri. La bambina stava guardando incuriosita la grande limousine nera del giovane agente di etnia mista, chiaramente affascinata da una cosa che credeva avrebbe visto soltanto nei film.

"Chika-chan!" esclamò Masaru un pò imbarazzato, mentre la sua famiglia lo raggiungeva. "Mamma! Non c'era mica bisogno di venirmi a prendere all'ingresso! Così mi fate sembrare un marmocchio! Comunque... questo tipo è il mio collega della DATS, Tohma Norstein. Ha voluto riaccompagnarmi qui, anche se non gliel'avevo chiesto, e beh... questo è tutto quello che devo dire in proposito!"

Il giovane street fighter non si era accorto che, nel momento stesso in cui Chika e Sayuri erano venute ad accoglierlo, anche Tohma si era voltato nella loro direzione... e nei suoi occhi azzurri e puri, pur un attimo, era brillato un lampo di nostalgia e malinconia, quasi che vedere gli altri membri della famiglia Daimon avesse risvegliato qualche ricordo prezioso in lui. Cercò di ricomporsi, volgendo lo sguardo verso il cruscotto della sua vettura, ma non riuscì a scrollarsi di dosso quella sensazione, dolce e dolorosa al tempo stesso, dalla quale si sentiva pervadere... Inutile negarlo, vedere una famiglia gli faceva sempre questo effetto...

Sayuri raggiunse la limousine, e il ragazzo biondo voltò lo sguardo verso di lei, osservandola con discrezione e cercando di non lasciar trasparire i suoi pensieri. A guardarla così, sembrava una donna molto buona e gentile... e il sorriso materno che lei gli rivolse, accompagnato dall'inchino lento ed educato in cui si era prodotta, non facevano che rafforzare la sua iniziale convinzione.

"Quindi, lei è l'agente che lavora assieme a mio figlio... Tohma Norstein-san, se non ho capito male." disse pacatamente mentre si piegava quasi a novanta gradi. "Quand'è così... beh... il mio nome è Sayuri Daimon, e sono la mamma di Masaru... la devo ringraziare per aver badato a quello scapestrato di mio figlio... è un bravissimo ragazzo, la prego di credermi, ma a volte agisce prima di pensare!"

Masaru strabuzzò gli occhi e strinse i denti con imbarazzo, mentre una comica espressione di fastidio gli appariva in faccia. "M-Mamma! Ti... ti sembra il caso di..."

Senza badare troppo al fratello maggiore, Chika si avvicinò a sua volta al finestrino a cui il sorpreso Tohma era affacciato, e fece a sua volta un inchino, un pò meno elegante ma altrettanto sentito. "Grazie anche da parte mia, Tohma-san! Io sono Chika, la sorella di Masaru! Piacere!"

"Um... sono... anch'io molto onorato di conoscervi..." rispose Tohma, con un insolito, pur appena percettibile, tono di imbarazzo davanti alla semplice spontaneità della giovana madre e della bambina. Avevano entrambe dei modi così aggraziati e gentili, che si faceva fatica a pensare che fossero imparentate con un attaccabrighe come Masaru... "La... ringrazio sentitamente, signora Daimon, ma non c'è davvero bisogno di ringraziarmi così. Io... ho fatto semplicemente il mio dovere, visto che suo figlio mi è stato assegnato come compagno di squadra."

"In ogni caso, le sono grata!" rispose Sayuri, alzandosi dall'inchino. "E vorrei sdebitarmi in qualche modo... Per caso, non vorrebbe fermarsi a cena da noi, per stasera?"

Agumon strabuzzò gli occhi alla proposta di Sayuri. Nè al piccolo dinosauro nè al suo partner umano era simpatico quel biondino pallone gonfiato... e ora se lo dovevano sopportare anche a cena? Questo mai! "C-come? Fermarsi a cena...?"

"Ma... mamma!" protestò debolmente Masaru. "Guarda che non c'è bisogno di ringraziarlo fino a questo punto!"

"Su, su, Masaru, non essere scortese..." lo pregò gentilmente Sayuri, usando quel tono davanti al quale il giovane street fighter si scopriva improvvisamente privo di ogni risposta. "Norstein-san è stato così gentile, e sarebbe brutto non ringraziare in qualche modo... Se vuole, Norstein-san, per noi non ci sono problemi!"

Quella proposta era giunta come un fulmine a ciel sereno nel mondo organizzato e ordinato del giovane mezzo-austriaco, che per qualche istante rimase stupito a contemplare le parole della giovane madre... poi, fece una cosa che, fin dal momento del loro primo incontro, Masaru non gli aveva mai visto fare.

Sorrise. Tohma Norstein, il serio e rigoroso Tohma Norstein, che pensava sempre al suo lavoro e organizzava tutto per filo e per segno, quasi fosse un computer... si rilassò per un istante e fece un sorriso a Sayuri e a Chika. Un sorriso che durò solo qualche secondo, ma dal quale trasparivano una gentilezza e un calore umano che il primogenito della famiglia Daimon non avrebbe mai sospettato esserci in lui. Per un istante, Tohma gli era sembrato quasi un altra persona...

"Le sono molto grato, signora Daimon, ma non vorrei proprio esserle di disturbo." ringraziò Tohma con un educato cenno della testa.

Sayuri si mise una mano vicino alla bocca, ridendo educatamente. "Oh... non preoccuparti per questo, per me non è un problema cucinare per qualcun altro! Quando vuoi, sappi che siamo disponibili!" rispose, ben impressionata dai modi fini del ragazzo biondo.

Tohma annuì. "Troppo gentile, davvero... per stasera, tuttavia, non posso proprio, ma se ci sarà occasione... beh, ci penserò." rispose. "Grazie ancora, sigora Daimon... Chika... e buona serata."

"Ciao, Tohma-san! Ci vediamo!" esclamò allegramente Chika, salutandolo con la mano mentre il finestrino della sua limousine si alzava nuovamente. Tohma fece in tempo a vedere Masaru ed Agumon che, pur mostrando di essere ancora un pò risentiti verso di lui, stavano tuttavia salutando a loro volta... e non gli sembrava affatto una cosa fatta soltanto per educazione. In quel momento, i due nuovi acquisti della DATS sembravano spontanei come lo erano stati quel pomeriggio quando avevano litigato con lui... e certamente, Masaru non era uno che dissimulava quello che pensava!

"Ciao." disse Masaru, semplicemente, prima che il finestrino della limousine di Tohma si chiudesse del tutto. Seduto al lato opposto della macchina, l'autista attese il cenno di assenso del ragazzo biondo prima di rimettere in moto e ripartire lentamente lungo la strada, seguito con lo sguardo dalla famiglia Daimon al completo...

"Il tuo amico è davvero un ragazzo molto gentile, Masaru, lo sai?" commentò Sayuri quando la limousine nera di Tohma fu scomparsa all'orizzonte. Chiaramente, il commento fece drizzare le orecchie allo street fighter, che respinse immediatamente qualsiasi pensiero remotamente positivo gli fosse venuto in mente sul suo collega biondo, e rispose a tono.

"G-gentile?" esclamò. "Mah, sinceramente, non capisco come tu possa trovare gentile quel pallone gonfiato... ma vabbè, se lo dici tu... allora com'è andato il pomeriggio? Non ci sono state novità?"

"Nessuna..." rispose Sayuri, scuotendo la testa... per poi notare le macchie di materia verde che erano ancora appiccicate alla sua divisa. "Tu, piuttosto, sembri aver incontrato un Digimon che non aveva molto riguardo per l'igiene..."

"Il che significa, fratellino, che prima di cena tu e Agu-chan vi farete un bel bagno sbiancante!" concluse Chika, puntando un indice accusatore contro il fratello. "Lo sai che in casa nostra non sono ammesse persone sudicie!"

"Ugh... andiamo, Chika, non si può mangiare prima, e poi fare il bagno?" si lamentò Agumon. "Con quello che è successo oggi, mi è venuta una fame tremenda..."

Nonostante la tenerezza che faceva alle due donne di casa Daimon, il piccolo dinosauro si vide opporre un netto, per quanto gentile, rifiuto. "Eeeeh, ho paura di no, Agu-chan. Sai com'è, in casa nostra ci sono delle regole precise circa la pulizia..."

Masaru sospirò, sollevando un lembo della sua giacca insozzata. "Sigh... in altre parole, Agumon, abbiamo a che fare con due maniache della pulizia! Oh, beh... forza, Agumon, prima ci laviamo, prima si mangia!" commentò il ragazzo, facendo cenno al suo Digimon di seguirlo in casa, accompagnati dalla gentile risata di Sayuri e dal sospiro falsamente irritato di Chika.

"Ora capisco cosa volevi dire, capo..." mormorò sconsolato Agumon. "Quando dicevi che Sayuri e Chika sono gli unici avversari contro cui non vincerai mai..."

Masaru si mise una mano dietro la nuca e sghignazzò. "Dura, eh?"

 

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Sul sedile passeggeri della sua limousine, Tohma stava guardando distrattamente oltre il parabrezza, lasciando che i suoi occhi azzurri si perdessero nel cielo tinto dell'arancione del tramonto, per poi rivolgersi al suo Digivice-Ic, e alla figura di Gaomon che lo guardava silenzioso dallo schermo. Per diverso tempo, i due compagni restarono a guardarsi negli occhi, senza dirsi una parola... in qualche modo, il legame che correva tra loro due era più che sufficiente a fare in modo che si capissero a vicenda, e il Digimon lupacchiotto conosceva il suo partner abbastanza bene da immaginare cosa stesse pensando in quel momento. L'unico rumore di sottofondo era il suono delle ruote della limousine, che scivolavano silenziose sull'asfalto.

Con il cenno affermativo che seguì pochi istanti dopo, Tohma sembrò voler dire al suo partner che andava tutto bene, e Gaomon accettò quella spiegazione senza fare commenti, rispettoso della privacy del suo 'signore'. Si limitò a fare un breve inchino, mentre Tohma riprendeva a guardare il cielo, i suoi pensieri rivolti a Masaru, a Sayuri e a Chika...

"Una famiglia..." mormorò tra sè. Un pò gli seccava ammetterlo... ma invidiava un pò quel ragazzo rozzo e spaccone.

Lo invidiava parecchio.

 

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Stando alle statistiche, Tokyo era una delle metropoli con il tasso di criminalità più basso del mondo, e per questo motivo, girare per strada di notte era considerato sicuro. Dopotutto, c'erano sempre delle pattuglie della polizia in giro, come c'erano spesso degli agenti addetti alla sorveglianza a controllare a turni le strade. Tuttavia, il fatto che il tasso di criminalità fosse molto basso non voleva affatto dire che fosse zero... e nei pressi di una banca del centro di Shibuya, due loschi individui incappucciati, uno più alto e uno più basso, entrambi armati di coltelli, stavano appunto cercando di guadagnare un bel pò di soldi in maniera tutt'altro che pulita!

"Hmmm... hey, Gan, sei sicuro che non corriamo rischi, vero?" chiese il criminale più alto, mentre osservava il suo compagno armeggiare con il pannello di ingresso del magazzino della banca. "No, perchè... se suona l'allarme siamo belli e fregati, e tu lo sai!"

Il ladro più in carne alzò gli occhi al cielo, chiaramente esasperato dalle lamentele del suo collega. "Uuuuh... e smettila una benedetta volta, Kosuke! Giuro, tu riusciresti a preoccuparti di morire di freddo nel deserto del Sahara! Ti ho detto che so quello che faccio con queste robe, quindi dammi tempo!" borbottò antipaticamente, per poi tornare a rivolgere la sua attenzione al pannello sul quale stava inserendo la combinazione per aprire le porte controllate elettronicamente. "Vedrai che anche questa volta ce la caviamo! Quelli che hanno montato questo sistema di bloccaggio credevano di essere furbi, ma non è poi tanto difficile interferirci e disattivarlo! Ora, se solo riesco a scoprire quest'ultimo numero... hmmm... vediamo un pò... il 6... no, non è quello... forse il 7? Hmmm... sì! Bingo! Ce l'abbiamo fatta, amico! Te l'avevo detto che non sarebbe bastato un semplice codice a fermarmi!"

Il ladro di nome Kosuke tirò un sospiro di sollievo, e si fregò allegramente le mani, anticipando il bottino che avrebbero trovato all'interno. "Heh... diavolo, Gan, per un attimo credevo che avresti fatto scattare l'allarme... per fortuna che con questi aggeggi informatici ci sai fare!" commentò, mentre le porte scivolavano di lato e davano loro accesso al caveau.

Gan sogghignò compiaciuto e mostrò un telefono cellulare evidentemente manomesso. "E tutto grazie a questo! Heh, incredibile che un sistema d'allarme di ultima generazione così sofisticato possa essere disturbato semplicemente dalle microonde di un cellulare, appositamente modificate ed intensificate? Ma adesso bando alle chiacchiere, prendiamo quello che possiamo e filiamocela, prima che arrivino gli sbirri!"

I due ladri si introdussero con rapidità e prudenza all'interno della sala oscura, stando bene attenti a non incappare in eventuali allarmi, e accesero un paio di torce elettriche per guardarsi attorno, proiettando i loro raggi luminosi sul pavimento e sui muri. L'ambiente sembrava vuoto, con i suoi muri sterilmente spogli e immersi nelle tenebre, e il solo suono che si sentiva era il leggerissimo scricchiolìo delle loro pesanti scarpe di cuoio sul pavimento. L'atmosfera era tesa, nonostante il loro successo nell'introdursi furtivamente... entrambi i criminali percepivano che stava per accedere qualcosa, anche se non immaginavano certo cosa li aspettava di lì a pochi secondi...

Gan, il ladro più grande, si acquattò contro il muro, e finalmente i suoi occhi distinsero, in mezzo al buio più nero, le linee luminose rosse, spesse a malapena un capello, che segnalavano la presenza di un sistema d'allarme, e che si intersecavano l'una con l'altra sul pavimento e a mezz'aria, formando una sorta di inquietante struttura a ragnatela. Entrambi sapevano bene che il minimo contato con quelle scie luminose avrebbe fatto scattare l'allarme, e iniziarono a cercare un modo di evitarle e raggiungere la cassaforte...

Improvvisamente, Kosuke si rese conto di un particolare insolito: proprio davanti a quello che doveva essere il loro obiettivo, e che brillava debolmente nell'oscurità illuminato da qualche sparuto raggio di luna, si trovava qualcosa di grosso e massiccio, che dalla loro posizione non si riusciva a vedere molto bene... era una montagna di muscoli coperta da una pelliccia violetta, che si muoveva lentamente, con lo stesso fare apparentemente goffo ed impacciato di un orso che però nascondeva una forza e un'agilità formidabili! Inutile dirlo, i due criminali si trovarono spiazzati e spaventati davanti a quella... quella... strana cosa in movimento, i cui artigli scricchiolavano sul pavimento di linoleum mentre si muoveva, e uno di loro allungò la mano tremante verso il coltello che teneva al proprio fianco.

"G-Gan... che... che diavolo... che diavolo è quella roba?" mormorò Kosuke, la voce che si spezzava per la paura. "Come... come ha fatto ad entrare... qua dentro?"

Le dita di Gan si strinsero sull'impugnatura del suo coltello... ma per la paura, non riuscirono a fare presa, e l'arma gli scivolò e cadde a terra con un suono secco, che allertò immediatamente la misteriosa creatura della presenza dei due individui! Questa volta, Gane Kosuke quasi si fecero prendere dal panico quando l'ammasso di muscoli e pelliccia si voltò verso di loro... e le torce illuminarono una gigantesca, minacciosa trivella che gli spuntava dal muso, ancora incrostata di terriccio e puntata verso di loro! Un muso da talpa, con grandi occhi neri e una bocca larga e piena di corti denti triangolari, incorniciava la micidiale arma, e gli artigli della creatura, che spuntavano da un sottopancia ricoperto di pelliccia bianca più lunga erano a loro volta trivelle più piccole... in pratica, sembrava che quella specie di mostro alieno fosse stato fatto appositamente per scavare nel terreno!

"C-credo... credo che ora lo sappiamo..." mormorò nervosamente Gan, notando il largo buco nel terreno che la creatura aveva rivelato spostandosi dalla sua posizione originale. "Ma... ma non capisco... come accidenti ha fatto a non far scattare l'allarme! Guarda che roba, i raggi lo attraversano, e non succede niente!"

"In effetti..." ammise Kouke, notando che nonostante l'imponente bestia stesse passando attraverso decine di sensori, essi non rilevavano la sua presenza in alcun modo. "Diavolo, magari sapessimo noi come farlo..."

"Preoccupati dopo di queste cose, stupido!" ringhiò Gan, che tentava di darsi un tono malgrado la paura. "Intanto pensiamo a scappare! Non mi va di finire la carriera trasformato in uno spiedino!"

Il ladro più smunto non aveva certo bisogno di farselo dire due volte! La creatura con il naso a trivella si stava avvicinando minacciosa, squadrandoli con i suoi grandi occhi neri, che decisamente smentivano il luogo comune secondo cui le talpe erano cieche... questa sembrava vederci anche troppo bene! Ormai i due erano pronti a scappare...

Quando accadde qualcosa di imprevisto: la talpa gigante dal mantello color lavanda si fermò a pochi metri da loro, la trivella ancora disattivata... e cominciò a guardarli incuriosita, girando la testa da una parte all'altra mentre esaminava attentamente ogni particolare di quei due 'curiosi esseri'. Non sembrava per niente ostile... anzi, ricordava più un cucciolotto che cercava di prendere confidenza con due nuovi padroni!

"Ehm... G-Gan... è... è una mia impressione... o questo sacco di pelo sta cercando di fare amicizia con noi?" chiese Kosuke, non sapendo più che pesci pigliare. Davanti a quella inaspettata dimostrazione di confidenza, i due criminali abbassarono un pò le difese, azzardandosi a compiere qualche prudente mossa di avvicinamento...

Gan deglutì. "Sembrerebbe... proprio di sì... Hey... talpa... trivella vagante... qualunque cosa tu sia, insomma..." mormorò, facendo qualche passo verso il mostro impellicciato, ma sempre restando al di fuori della portata della trivella. "Tu... ehm... cosa... cosa sei venuto a fare... qui?"

La strana creatura, sempre più incuriosita, si avvicinò ancora ai due ladri intimoriti, stando bene attenta a dove puntava la trivella, e li annusò attentamente, prima l'uno poi l'altro, con tutta l'aria di voler fare amicizia con loro! I due criminali erano sempre più sbalorditi... non soltanto avevano trovato, chiuso nella banca, un mostro di origine sconosciuta, ma sembrava addirittura amichevole! Ogni parvenza minacciosa che avrebbe potuto avere era scomparsa, e la talpa gigante sembrava ormai niente più che un fedele animale da compagnia!

"Gan... io ci capisco sempre meno..." mormorò il ladro più magro. "Come... come ha fatto questa cosa ad entrare qui... senza neanche far scattare gli allarmi? E poi, cosa accidenti ci fa qui? Da dove è sbucata fuori? Non sarà un alieno, per caso?"

Il suo collega alzò gli occhi al cielo. "Ma è ovvio che si tratta di un alieno, idiota! Dimmi, tu ne hai viste molte, in vita tua, di bestiacce ricoperte di pelliccia con una perforatrice sul muso? E per quanto riguarda da dove viene... sinceramente non potrebbe importarmene di meno, ma visto che ci è capitata questa occasione, dobbiamo sfruttarla al meglio... non ti pare? Visto che gli allarmi non lo vedono, e può scavare con una facilità tremenda, immagina quanto ci potrebbe essere utile questo coso!"

Kosuke sbattè gli occhi. "E... come pensi di farlo?"

Gan fece un gesto con la mano e mosse la testa in su e in giù come per dire 'Sta a vedere...' prima di allungare l'altra mano verso la talpa gigante e accarezzarla come chiunque avrebbe fatto con il proprio cane, cercando di stabilire un contatto con lei e farsi credere suo amico.

"Buono, cucciolone..." lo esortò, dandogli una carezza con il dorso della mano. "Buono... sì, ecco, bravo, così si fa... tranquillo, hai incontrato degli amici! Sei qui per cercare amici, no? Beh, li hai trovati! Io sono Gan, e lui è il mio amico Kosuke... piacere di conoscerti... ehm... hai un nome? Sai parlare per caso?"

Kosuke alzò gli occhi al cielo. Quella che era cominciata come una 'semplice' impresa ladresca nel caveau della banca si era trasformato in qualcosa di completamente diverso... adesso si mettevano a parlare con una specie di arma vagante!

Ma quello che lo lasciò di sasso e con la bocca aperta fu il fatto che, dopo qualche istante di silenzio in cui non si capiva bene se la creatura volesse fare amicizia o fare uno spuntino con loro due, accadde qualcosa che Gan stesso non si aspettava...

"Ciao..." disse la talpa gigante con un sorriso gioviale. "Certo che so parlare, come puoi sentire! Il mio nome è Drimogemon, e sono un Digimon! Vengo dal Mondo Digitale, e sono qui per esplorare un pò il mondo di voi esseri umani! E' molto bello, sapete? Ci sono tante cose che a DigiWorld non avrei mai visto!"

Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la fronte dei due banditi, che rimasero impalati sul posto per qualche istante prima di realizzare che l'essere aveva loro parlato nella loro lingua, e aveva dimostrato di capire perfettamente quello che dicevano! Tuttavia, Gan sembrava abbastanza opportunista da non starsene là a riflettere tanto, e cogliere al volo l'occasione...

"Dri... Drimogemon, eh? Bel nome... bel nome davvero! Ti si addice, lo sai?" disse il bandito. "A... Allora... anche noi, sai, stiamo cercando amici... stavamo cercando proprio un... Digimon, giusto?... come te, e abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo proprio qui! Quando si dice la combinazione!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Drimogemon

Tipo: Mammifero

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Drill Spin, Crusher Bone

Digimon mammifero simile ad una talpa, dotato di una potente trivella che usa sia per scavare che come arma difensiva. A dispetto dell'animale da cui deriva, ha una buona vista, ma le sue percezioni sensoriali si basano soprattutto sull'olfatto e sulla ricezione delle vibrazioni del terreno.

 

Il Digimon di nome Drimogemon, entusiasta, mosse la testa su e giù come per dire di sì, e le sue zampe sbatterono frenetiche sul pavimento, producendo un rumore ovattato. "Evviva! Ho trovato degli amici tra gli esseri umani, proprio come volevo!" esclamò con trasporto. "Sono sicuro che ci divertiremo un sacco, assieme!"

Mentre Kosuke lo guardava con la mascella che quasi gli cascava per terra, chiedendosi se davvero il suo collega sapeva quello che stava facendo, Gan sghignazzò tra sè, e proseguì il suo discorso. "Oh, certo, sono sicuro che diventeremo grandi amici... e visto che gli amici si aiutano a vicenda, non è che per caso ci faresti un grosso, grosso favore, eh? In nome dell'amicizia appena sbocciata!"

Drimogemon smise di saltellare e drizzò le orecchie, interessato. "Ehm... certo, certo! Per gli amici, io faccio qualsiasi cosa! Ditemi soltanto che cosa, e io..."

"Bravo, Drimogemon, sapevamo di poter contare su di te..." mormorò Gan, fregandosi le mani per la contentezza per poi indicare la cassaforte che stava accanto al buco che il Digimon aveva usato per emergere dal terreno. "Allora, vedi quella grande porta blindata dietro di te? Lì, ci sono delle cose che ci servono con molta urgenza... e per noi non è tanto facile aprire quella enorme porta di ferro! Tu, però, con quel tuo naso... senza offesa... potresti facilmente scavare un buco e portare via tutto..."

Drimogemon sorrise di nuovo e strizzò un occhio. "Ho capito! Vado subito, prendo e torno qui! Aspettatemi, ci metto un secondo!"

Detto questo, il Digimon talpa attivò nuovamente la sua fresa, si girò verso la porta della cassaforte, e avvicinò la punta della sua arma ai cardini, iniziando a demolirli con una facilità allucinante, al punto che anche Gan, per un attimo, si chiese se non stava avendo le allucinazioni. Ma la sua sorpresa durò soltanto un attimo, e sia lui che il suo compagno iniziarono a sghignazzae, consapevoli di avere per le mani un'arma terribilmente utile...

 

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Junpei Shibayama sospirò, scaricando un pò la tensione, e appoggiò un gomito alla superficie della sua scrivania, picchiettando nervosamente con la matita che teneva nella mano destra. Il Digiprescelto ex-custode degli Spirits del Tuono aveva da un pò di tempo preso l'hobby del disegno, e in quel momento, per rilassarsi dopo una giornata di studio, si era messo a fare qualche sketch senza troppe pretese, giusto per dare un pò di sfogo alla sua vena creativa. Tuttavia, per qualche motivo, quella sera non riusciva proprio a fare nulla che gli sembrasse decente... aveva tentato di fare qualche disegno di bambini che giocavano, ma per qualche motivo, forse un qualche tipo di interferenza da parte del suo inconscio, il disegno si era trasormato nella raffigurazione di due Digimon. Uno più piccolo e tozzo, con la panciera, e un altro alto e magro, con le orecchie lunghe, gli occhi perennemente chiusi, e la calzamaglia...

"Diavolo, è da quando Kouji-kun mi ha fatto quella chiamata che ci penso continuamente..." mormorò il ragazzo, rimuovendosi gli occhiali il tempo strettamente necessario per sfregarsi gli occhi e liberarseli da quell'antipatica sensazione di bruciore. "Sigh... inutile negarlo, mi chiedo in continuazione cosa starà succedendo nel Mondo Digitale, per aver bisogno dei Guerrieri Leggendari ancora una volta... pensavo che una volta dato il benservito a Lucemon, tutto sarebbe tornato a posto, ma a quanto vedo sono stato troppo ottimista. E cos'è poi quella specie di polizia dei Digimon... la DATS, aveva detto Takuya-kun... di cui quel suo amico fa parte? Mah, ci sono un pò troppi punti oscuri per i miei gusti..."

Il suo sguardo passò dallo schizzo di Bokomon e Neemon, al suo cellulare ancora attivo, appoggiato su un angolo della scrivania in mezzo ad un pò di cartacce e fogli scarabocchiati. Inutile negarlo, Junpei non era esattamente un maniaco dell'ordine...

L'orologio segnava le undici di sera, ma in quel momento il ragazzone non aveva una gran voglia di dormire. I pensieri che gli frullavano in testa lo tenevano sveglio, e gli impedivano di distrarre la sua attenzione dal telefonino... l'unico, fino a quel momento, del suo gruppo di amici a non avere ancora ricevuto il Digi-Spirit che aveva contenuto tre anni prima. Era una cosa molto irritante, e che lo faceva sentire inutile. Anche durante il suo viaggio a DigiWorld, lui era stato l'ultimo a ricevere i suoi Spirits... all'inizio non gli era importato granchè, considerando che non stava esattamente prendendo molto sul serio la loro avventura nel Mondo Digitale. Ma il Junpei di adesso non la pensava più allo stesso modo...

"Chissà poi cosa sta accadendo, lì a DigiWorld..." disse tra sè. "Se neanche i Trailmon arrivano più alla stazione sotto Shibuya, l'unica strada per capirci qualcosa è di contattare direttamente la DATS, ma ancora non sappiamo abbastanza di loro... e io non ho ancora i miei Spirits, accidenti..."

Un proverbio, vecchio ma sempre valido, dice che se si parla del diavolo, ne spuntano le corna...

E, come da programma, lo schermo del cellulare di Junpei si illuminò di colpo, facendo fare un salto sulla sedia al ragazzone sovrappeso, e proiettando una luce bianca su tutta la scrivania! Stupito, Junpei spalancò gli occhi e cercò istintivamente di coprire il suo telefonino con la sua grande mano, temendo forse che qualcuno potesse vederlo o essere disturbato dalla luce. Dopo essere rimasto qualche secondo così, ad attendere eventuali reazioni, il ragazzo tirò un breve sospiro di sollievo e scostò leggermente la mano dallo schermo del cellulare, divorando con gli occhi il messaggio che compariva sullo schermo, e confermando a sè stesso che si trattava proprio di quello che aveva voluto leggere fin da quando quella storia era iniziata...

 

JUNPEI SHIBAYAMA. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

 

Esterrefatto, Junpei rimase ancora per qualche secondo ad ammirare la scritta che aveva invaso il suo display, e che gli riportava alla memoria la fatidica domanda che si era sentito rivolgere da Ophanimon prima della sua partenza per Digiworld. Un miscuglio di sensazioni, un misto di entusiasmo, confusione e un pizzico di apprensione si agitava nella sua mente - ogni volta che ai suoi compagni erano stati restituiti gli Spirits, era perchè c'era un pericolo urgente da affrontare, come con Sethmon, gli Ogremon, o i due Digimon nel binario dei Trailmon... invece adesso, in quel momento, lui non vedeva nulla di pericoloso attorno a sè. Voleva forse dire che c'era un pericolo da qualche altra parte, che stava incombendo sul quartiere?

Dopo un iniziale momento di confusione, Junpei decise che c'era un solo modo di saperlo. Si diede di nuovo un'occhiata attorno, assicurandosi che i suoi genitori non potessero scoprirlo... e dopo aver dato una sbirciata nel corridoio, ed essersi assicurato che entrambi stessero dormendo, scivolò silenziosamente verso la finestra di camera sua e la aprì lentamente, rabbrividendo quando l'aria gelida della notte gli diede una sferzata in faccia. Per fortuna, la camera del ragazzo era al piano terreno, e scivolare fuori da lì non sarebbe stato difficile... se non fosse stato per quei chiletti in più che lo impacciavano, e che rischiarono di farlo rotolare clamorosamente per terra!

"Ugh... cavolo..." borbottò Junpei, trascinando una gamba oltre la cornice della finestra. "Dovrei proprio decidermi a farmi calare la pancia... ma per adesso, pensiamo a quest'emergenza... allora, se le mie osservazioni non sono errate, ci deve essere un Digimon qui in giro... già, ma dove? Se solo questo aggeggio potesse darmi una mano... intanto, non ho dubbi sulla risposta che devo dare! La mia risposta è... Sì!"

Con sicurezza, Junpei premette il tasto di risposta affermativa... e immediatamente dopo, il suo cellulare venne completamente avvolto dall'aura di luce bianca, e cominciò a cambiare forma nella sua mano, fino a trasformarsi nuovamente nel suo D-Tector blu! Junpei non ebbe nemmeno il tempo di rallegrarsi per il ritrovamento dei suoi Spirits, che il suo braccio sembrò muoversi da solo, spinto dal Digivice che tirava in direzione della strada... e per istinto, Junpei capì che il suo congegno gli stava indicando il luogo dove si trovava il Digimon clandestino emerso!

"Punta... in direzione della banca?" disse tra sè. "Accidenti, di tutti quelli del gruppo, io sono quello che abita più vicino... okay, allora intervengo io! Allacciatevi le cinture di sicurezza tutti quanti, Beetlemon è tornato in scena... e farà il suo ingresso... proprio... adesso!"

Junpei alzò la mano davanti a sè, e un anello di codice digitale apparve attorno al suo palmo. Il ragazzo guardò con soddisfazione lo spettacolo di luci, contento di poter finalmente dare una mano anche lui... e, rapido e deciso, inserì il codice nel suo D-Tector, attivando la Digievoluzione!

"EXECUTE!" esclamò Junpei, mentre il suo corpo cominciava a trasformarsi in dati. "SPIRIT EVOLUTION!"

Il corpo del ragazzo si dissolse in uno spettacolare gioco di luci, e venne riconfigurato un attimo dopo, sotto forma di un robusto insetto umanoide alto non meno di due metri, e coperto da una spessa e robusta corazza completa di metallo blu cobalto, che diventava dorata sul pettorale, sul bordo delle spalliere e delle protezioni per gli avambracci, sulle ginocchia e sulle punte dei piedi. Il suo elmo copriva quasi tutta la testa, lasciando scoperti soltanto gli occhi, in mezzo ai quali spuntava un minaccioso corno, simile a quello di uno scarabeo rinoceronte, e una riga dorata ornava la calotta cranica... mentre le spalliere erano grandi, robuste, e ulteriormente armate con un paio di spuntoni lunghi come mani umane! Sull'addome e sulla parte superiore delle gambe, la corazza faceva intravedere la tuta intera arancione che copriva tutto il corpo, e il simbolo del Tuono, uno strano geroglifico che ricordava la stilizzazione di un fiore, era inciso sull'armatura che proteggeva le cosce. Per concludere, un paio di pesanti ali di metallo blu spuntava dalla schiena del Guerriero Leggendario del Tuono, che atterrò con un pesante rimbombo e fece sfrigolare una intensa scarica di energia elettrica tra i suoi pugni chiusi, prima di sollevare il pugno in aria e proclamare ad alta voce il proprio nome!

"BEETLEMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Beetlemon

Anche chiamato: Blitzmon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Thunder Fist, Lightning Blitz

Beetlemon è il Guerriero Leggendario del Tuono, ed è considerato lo Human Spirit fisicamente più forte dopo Grumblemon. Usa l'elettricità, che controlla con incredibile naturalezza, per potenziare i suoi pugni, o per scaricare addosso ai nemici una scarica di energia ad altissima velocità e pressione, mentre la sua corazza lo protegge da ogni attacco.

 

Completata la trasformazione, l'insetto umanoide restò ancora per qualche secondo fermo sul posto, godendosi la straordinaria, inebriante sensazione dell'energia che tornava a scorrere nel suo corpo. Era passato del tempo dall'ultima volta che aveva provato quel brivido di potenza, e doveva fare di nuovo l'abitudine... ma era comunque una sensazione esaltante, quella di poter volare, combattere, ed essere un tutt'uno con la natura che lo circondava! Beetlemon prese un bel respiro, e spalancò le ali, librandosi silenziosamente nel cielo notturno, e dirigendosi poi verso la banca, pronto ad affrontare qualunque Digimon fosse emerso...

"Ora i Guerrieri Leggendari sono di nuovo al completo! Bene, Junpei Shibayama... ora mostra di cosa sei capace dopo tre anni!" disse tra sè, gli occhi che scrutavano attentamente davanti a sè alla ricerca del Digimon invasore.

Certo non immaginava che la situazione avrebbe preso una piega molto particolare...

 

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"Eccomi qua! Allora, qual è l'emergenza?" esclamò baldanzoso Masaru Daimon, entrando a passi lunghi e decisi nella sala principale della sede giapponese della DATS, dove ad attendere lui ed Agumon c'erano già Tohma e Gaomon, e Yoshino e Raramon. Nell'aria si percepiva un certo fermento, e la cosa non avrebbe dovuto stupire, considerando che un nuovo Digimon selvatico era emerso nel Mondo Reale, ed era stato individuato mentre collaborava con individui di pochi scrupoli...

Fu Tohma ad accogliere il giovane street fighter e il suo Digimon, in maniera non troppo garbata. "Vi avevamo contattato già da un pò. Si può sapere come mai vi presentate soltanto ora?" chiese, piuttosto seccato... e la risposta di Masaru fu uno sguardo disapprovante.

"Hey, biondino, guarda che non possiamo mica uscircene di casa e andarcene a spasso così, noi due!" lo rimbeccò.

"Io e il capo ci abbiamo messo un bel pò per tranquillizzare mamma Sayuri e Chika!" proseguì Agumon. "Non sai quanto si sono raccomandate di non ficcarci nei guai!"

Tohma scosse la testa. Un'altra prova che quei due non prendevano il loro lavoro come agenti della DATS con abbastanza serietà... ma quello era un argomento che poteva tranquillamente essere rimandato a dopo. Per il momento, era più importante fermare il Digimon emerso... "E va bene, ne discuteremo dopo. Per adesso, concentriamoci sul problema. Shirokawa, puoi ripetere qual è l'identificazione del Digimon emerso?"

"Certamente, agente Norstein!" rispose la ragazza bionda, affiancata come sempre dal suo PawnChessmon bianco. "Allora... il Digimon individuato è un Drimogemon, un Digimon mammifero di tipo Dati in grado di scavare ad alte velocità grazie alla trivella che reca sulla punta del muso. Attualmente, un Drimogemon è emerso nella filiale della Banca Nazionale Hirohito, in pieno quartiere di Shibuya, e sta aiutando due ricercati a compiere una rapina. Ho allocato la loro posizione sulla pianta, e adesso la passo allo schermo principale."

La ragazza bionda premette un bottone, mostrando sullo schermo più grande una mappa di Shibuya, sulla qual un puntino rosso lampeggiante indicava la posizione del luogo del crimine, e Masaru corrugò la fronte. Era da tutt'altra parte rispetto a dove vivevano lui e Agumon...

"Agenti Daimon e Norstein." esclamò il capitano Satsuma dal suo posto. "Voi due dovete dirigervi immediatamente in quel settore e catturare quel Digimon, prima che i due sospetti possano usarlo per ulteriori crimini. Posso contare sulla vostra collaborazione?"

Tohma e Gaomon fecero un saluto militare. "Eseguiremo questo compito al meglio delle nostre capacità, capitano Satsuma." rispose il biondo mezzo-austriaco. "E contiamo che anche l'agente Daimon e agumon offrano il loro contributo."

Agumon si sbattè un pugno sul palmo della mano. "Allora, cosa stiamo aspettando? Andiamo a prendere quel Digimon!"

Tohma sospirò tra sè. Poteva soltanto sperare che quei due non mandassero tutto all'aria con la loro impulsività...

 

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"Hahahahaaa! Non riesco a credere alla nostra fortuna!" esclamò Gan, le mani piene di banconote, mentre lui, il suo complice e Drimogemon uscivano dalla banca. "Ci siamo riempiti le tasche senza problemi, abbiamo evitato gli allarmi, e abbiamo trovato questo stupido bestione che da adesso in poi aprirà le casseforti per noi! Se questa non è fortuna, non so che cosa sia!"

Il ladro di nome Kosuke, barcollando sotto una pesante catasta di banconote che teneva tra le mani, sghignazzò nervosamente, seguito a breve distanza da un Drimogemon un pò troppo allegro per i suoi gusti. "Heheheee... tutto... tutto questo è molto interessante, Gan, ma io ci vedo un piccolo problema..." mormorò, gettando qualche occhiata poco tranquilla alla talpa gigante che gli trotterellava allegramente al fianco. "Cosa... cosa succederà se un giorno questo simpaticone dovesse stufarsi di noi... e decidesse, che so, di mangiarci? Ci... ci hai pensato, per caso? E... e poi, come facciamo a nascondere questo cucciolone alle forze dell'ordine o ai curiosi?"

Gan grugnì infastidito, voltandosi rabbiosamente verso il suo 'collega'. "Ooooh... senti un pò, tu, mi stai veramente rompendo con queste tue idee da paranoico! Finchè saremo suoi amici, questo cucciolone farà tutto quello che gli diciamo noi! E per quanto riguarda nasconderlo... Ci penseremo, cosa vuoi che ti dica? Intanto, abbiamo trovato un'occasione troppo ghiotta per non approfittarne... e se stessi sempre ad ascoltare te, non faremmo mai un colpo di quelli come si deve!" esclamò.

Kosuke abbassò lentamente la testa, cercando un modo di rispondere... e improvvisamente, i suoi occhi si spalancarono alla vista di una grossa ombra a forma di scarabeo che si protendeva minacciosa sull'asfalto, dal tetto della banca che avevano appena svaligiato! Allarmato, il criminale si voltò di scatto, seguito dal suo collega più autoritario... e le banconote caddero loro per terra quando videro il Digimon umanoide in corazza blu che si stagliava contro la luna quasi piena, lo sguardo puntato su di loro e sul Digimon che portavano con sè! Drimogemon si acquattò sull'asfalto, ringhiando minacciosamente...

"Temo di dovervi dare una brutta notizia, malfattori!" esclamò Beetlemon, spiegando le sue ali da insetto per poi saltare giù dal tetto e planare dolcemente sull'asfalto, le braccia tenute conserte sul petto. "Voi non userete quel Digimon per i vostri scopi malefici! Il suo posto è a DigiWorld, dove sarà riportato... che voi lo vogliate o no!"

"Cosa?" ringhiò Gan, tirando fuori il suo coltello e avvicinandosi minaccioso al Guerriero Leggendario del Tuono, senza badare troppo alla differenza di stazza! "E tu chi saresti, buffone? E come pensi di fermarci?"

I due criminali poterono percepire il ghigno che si formò sullafaccia di Beetlemon, dietro la maschera. "Chi sono io? E' presto detto..." rispose, prima di prodursi in una spettacolare quanto teatrale serie di posa in perfetto stile Kamen Rider, con un pugno stretto al proprio fianco, e un braccio esteso verso il cielo!

"Io sono colui che non lascia scampo al crimine!" esclamò, ora puntando il pugno serrato davanti a sè. "Io sono il fulmine che cala nella notte per punire i malfattori! Io sono..."

Beetlemon creò un piccolo fulmine globulare nel palmo della sua mano aperta, e lo fece crepitare per qualche secondo... prima di estinguerlo, alzare di nuovo lo sguardo verso i due criminali, e finire la presentazione esclamando il proprio nome con voce stentorea! "...Beetlemon!"

Qualche secondo di silenzio, interrotto soltanto dal frinire dei grilli. Gan e Kosuke osservarono increduli lo Human Spirit del Tuono che si era messo in posa plastica davanti a loro, guardandoli con aria di sfida... poi Gan, irritato dall'intrusione di quel 'curioso', sfoderò il suo coltello e lo bilanciò tra le mani. "Tsk! I tuoi sono soltanto trucchetti da circo! Pensi forse di farci paura con un paio di lucette artificiali? Vai al diavolo, buffone!" esclamò, afferrando poi il coltello per la lama con il pollice e l'indice, e lanciandolo contro il Guerriero Leggendario, che scosse la testa con fare rassegnato...

...e, con tutta calma, estese il braccio destro in avanti, afferrò al volo, tra due dita, la lama che sfrecciava verso di lui senza farsi niente, e con minimo sforzo visibile, la spezzò in due facendo forza con il pollice, davanti agli occhi sbalorditi dei due ladri! I pezzi del coltello caddero tintinnando sull'asfalto, e Beetlemon flettè le dita per poi richiuderle a pugno, con aria di assoluta nonchalance. "Per onestà personale, vorrei informarvi che quella era la mia mano più debole." li informò, come se stesse parlando delle condizioni atmosferiche!

Il volto di Kosuke, davanti a quella dimostrazione di forza, aveva assunto un colorito che Junpei / Beetlemon non reputava possibile in un essere umano. Era sicuramente, senza alcun dubbio, una sfumatura di verde! "G... G... Gan... qui... qui ci conviene... fare come dice lui..." balbettò, cercando inutilmente di impedire alle sue ginocchia di ballare. "Questo... questo tizio non scherza... ci... ci farà a pezzi se..."

Ma nonostante anche lui fosse stato spaventato dalla forza dimostrata dallo H-Spirit del Tuono, Gan si rifiutava di lasciarsi convincere. "Ugh... Non... non dire... cretinate, tu! D-Dimentichi... che abbiamo Drimogemon..." mormorò, cercando di sembrare più sicuro di quanto in realtà non fosse, e fallendo miseramente. "Hey... Drimogemon... quel buffone... vuole fare del male ai tuoi amici... p-perchè... non gli dai una lezione? P-Per te... dovrebbe essere uno scherzo, no?"

Beetlemon corrugò la fronte, e si mise in posizione di guardia, mentre la talpa gigante lanciava un altro ruggito, e puntava contro di lui la sua trivella. Questo combattimento sarebbe stato molto più impegnativo di quei due idioti, ed era il momento di verificare quanto fosse ancora in forma come Guerriero Leggendario...

Ma proprio mentre Beetlemon si preparava a sostenere l'assalto di Drimogemon, i due Digimon vennero distratti da un rumore stridente, appartenente ad una macchina che aveva appena frenato e si era parcheggiata lì vicino... una macchina blu e bianca dalla quale uscirono in tutta fretta due teenagers, uno biondo e uno dai capelli rossicci, vestiti di un'uniforme blu... e con al seguito un paio di Digimon! Un Agumon, e un lupacchiotto bipede dalla corta pelliccia azzurra che Junpei non ricordava di aver mai visto... I due ladri si guardarono attorno sgomenti, mentre i due giovani agenti della DATS scendevano rapidamente dal loro veicolo...

"Eccolo lì, il Digimon... hey, ce n'è un'altro!" esclamò il ragazzo dai capelli più scuri, che Beetlemon riconobbe immediatamente come Masaru, il compagno di classe di Takuya di cui il Guerriero del Fuoco gli aveva accennato. "Non era stato rilevato, quando noi siamo partiti dal quartier generale!"

Il ragazzo biondo, che teneva tra le mani un computer portatile, diede una rapida occhiata allo schermo. "Un Drimogemon... e un Digimon non identificato... dev'essere uno dei Guerrieri Leggendari di cui il capitano Satsuma mi ha accennato..." riflettè tra sè, prima di rivolgere la parola a Beetlemon, che li stava guardando incuriosito. "Siamo agenti della DATS... e tu devi essere uno dei famosi Guerrieri Leggendari, giusto? Non abbiamo intenzioni ostili nei tuoi riguardi, ma dobbiamo chiederti se eri venuto qui per fermare quel Digimon!"

Mentre il Drimogemon indietreggiava, indeciso sul da farsi, e Kosuke cercava disperatamente un luogo dietro cui ripararsi, Beetlemon scrutò attentamente il ragazzo biondo, come a voler decidere se meritasse la sua fiducia oppure no. Ancora i Guerrieri Leggendari sapevano poco di questa DATS... tuttavia, come avevano detto Takuya e Kouji, la misteriosa organizzazione di 'polizia digitale' era la loro strada migliore per giungere al nocciolo della questione, e forse l'unica che avevano... quindi, dopo averci pensato un attimo su, decise che forse era meglio offrire la propria collaborazione. "Voi... siete i membri di quell'organizzazione di cui i miei compagni mi hanno parlato, vero? Sì, il mio nome è Beetlemon, Guerriero del Tuono... ero venuto qui proprio perchè c'era un Digimon pericoloso in circolazione e volevo fermarlo. Poi siete arrivati voi..." rispose, un pò incerto.

Tohma annuì. "Capisco. In tal caso, vorrei chiederti di collaborare alla cattura di quel Digimon." proseguì. "So che una mia sempai aveva già proposto ai tuoi compagni di collaborare con noi, visto che i nostri obiettivi sembrano essere gli stessi."

"Questo non lo so per certo..." rispose Beetlemon in maniera un pò sibillina. "Ma la vostra organizzazione sembra sapere più di noi cosa sta accadendo a DigiWorld, e noi abbiamo bisogno di risposte. Quindi, penso che siamo d'accordo... per adesso, sono disposto a collaborare!"

"Hey, vi siete dimenticati di noi?" ringhiò inferocito Gan, che ancora non era fuggito, preferendo continuare testardamente a difendere una posizione che appariva sempre più indifendibile! "Questo... Digimon, o come diavolo lo chiamate è mio! Io l'ho trovato per primo, e io me lo tengo! Non ve lo cederò mai!"

"Ah, no? Beh, non posso dire di essere deluso dalla tua risposta, carogna..." iniziò a dire Masaru, avanzando minaccioso verso il criminale... prima che Tohma lo fermasse alzando un braccio. "Cos...? Hey, biondino, non ti intromettere! Questo tizio ha bisogno di una lezione!"

Ignorando le rimostranze del suo collega, Tohma si rivolse al criminale. "Lo stiamo dicendo anche per il suo bene. I Digimon selvatici non dovrebbero restare a lungo nel Mondo Reale, corrono il rischio di perdere il controllo e diventare un pericolo per sè e per gli altri. Quindi, nel suo interesse, consegni subito quel Digimon. La sua posizione è già abbastanza compromessa, considerando la rapina con scasso."

"Hah!" esclamò il malvivente. "La mia posizione sarebbe compromessa? Vediamo un pò la vostra, allora! Vai, Drimogemon! Infilza questi buffoni come spiedini, cominciando da quella specie di Super Sentai!"

Drimogemon gettò indietro la testa e ruggì, per poi scagliarsi all'attacco contro Beetlemon, che gli rivolse immediatamente tutta la sua attenzione, e si mise in guardia, attendendo che la talpa gigante arrivasse alla giusta distanza, per poi serrare una mano a pugno, e creare una crepitante aura di energia elettrica azzurra attorno ad essa! Un penetrante odore di ozono pervase l'aria attorno al guerriero insettoide, mentre il suo pugno serrato emetteva lampi di ogni direzione... e non appena Drimogemon fu a tiro, Beetlemon scattò di lato, evitando la micidiale trivella, e colpì la talpa gigante al viso!

"Thunder Fist!" esclamò Beetlemon. Con un tonfo potente, il suo pugno elettrificato andò a segno, spezzando la carica del Digimon scavatore e spedendolo indietro sotto gli occhi sbalorditi di Gan, proprio a tiro degli agenti della DATS! Anche Masaru e Agumon erano rimasti sbalorditi dalla potenza dimostrata dal Guerriero Leggendario del Tuono, e Tohma e Gaomon stessi non potevano che ammettere di essere impressionati da quello che il misterioso Digimon insettoide sapeva fare...

"Hai visto, capo, che forza? Quel Beetlemon ci sa fare... ma noi non saremo da meno! Andiamo!" esclamò Agumon scagliandosi contro il Drimogemon che si stava rialzando. Con un ghigno di approvazione, Masaru seguì il suo partner digitale e tirò indietro il pugno, proprio mentre Tohma metteva giù il suo computer portatile ed estraeva il Digivice-Ic.

"Gaomon, è il momento di mettere in pratica gli allenamenti sugli attacchi laterali e dall'alto." diede istruzioni il ragazzo biondo. "Un Drimogemon è pericoloso se attaccato frontalmente. Tieniti pronto."

"Sì, signore!" rispose l'obbediente Digimon lupetto, mettendosi in guardia mentre il suo partner umano preparava la sua Digi-Soul...

 

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Per Kaede Suzushiro, una ragazza di diciotto anni dai lunghi capelli fucsia e grandi occhi verdi, vestita di una graziosa maglietta verde senza maniche, con gonna blu lunga fino al ginocchio, calzini bianchi e scarpe leggere dello stesso colore, quella era stata una serata come tutte le altre... o almeno, lo era sembrata, finchè non si era presentato il piccolo problema che non c'era più latte per la colazione dell'indomani mattina. Un problema, in effetti, di facile soluzione, dal momento che in tutta Shibuya, come del resto in tutta Tokyo, è facilissimo trovare dei minimarket aperti 24 ore che vendono generi alimentari... e Kaede si era offerta volontaria di fare un salto lì, a prendere quello che serviva, prima di andare a letto. Così, inforcata la sua bicicletta, la ragazza si era diretta con pedalata spedita verso il minimarket, passando vicino alla banca lungo il tragitto.

Fin qui, nulla di veramente eclatante. Una serata un pò diversa dalle altre, ma nulla di più.

Quello che però avrebbe fatto sì che Kaede ricordasse questa serata per tutta la vita... erano stati i rumori strani e sospetti che la giovane adolescente aveva sentito provenire da dietro la banca, in corrispondenza dei caveau. Suoni stridenti che ricordavano una fresa in movimento, imprecazioni, rumori di battaglia... un frastuono che si sentiva chiaramente, anche nel sempre presente rumore di una metropoli come Tokyo, e che l'aveva insospettita non poco. Prudentemente, dopo aver parcheggiato la bici nei pressi di un cartello stradale, Kaede si era avvicinata al luogo da cui proveniva tutta la confusione, tenendosi appiattita contro il muro in modo da restare nascosta il più possibile nell'ombra...

E quello che aveva visto le aveva fatto venire dei seri dubbi sulla sua sanità mentale!

Davanti a lei, nello spiazzo vicino al caveau, si trovavano un paio di ragazzi più giovani di lei in uniforme blu, uno dei quali aveva appena sferrato un potente pugno ad un grosso mostro simile ad una talpa gigante con una gigantesca trivella al posto del naso... e che portavano con sè due mostriciattoli più piccoli, una specie di tirannosauro in miniatura, e un lupetto dalla pelliccia azzurra che restava in piedi sulle zampe posteriori, armato di guantoni da pugilato rossi! Poco più in là, a dar loro man forte, si trovava un grosso coleottero umanoide dalla corazza azzurra, circondato da scariche elettriche... e più lontano, due individui dall'aspetto di malviventi si erano nascosti dietro un'auto nera, guardando con terrore la battaglia che stava per iniziare!

Terrificata, la ragazzina si ritirò di qualche passo, tenendo gli occhi sulla scena come ipnotizzata...

 

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Non appena il suo pugno fu andato a segno, Masaru ritirò la mano, attorno alla quale era apparsa la Digi-Soul, e in perfetta sincronia con Tohma, attivò il suo Digivice-Ic, e con esso la Digievoluzione!

"Si comincia! DIGI-SOUL... CHARGE!" esclamò il giovane street fighter, piazzando la mano sullo strumento elettronico. Il suo compagno fece la stessa cosa, e i loro Digimon evolvettero immediatamente alle loro forme Champion, davanti agli occhi stupiti di Beetlemon.

"Digi-Soul?" si chiese il coleottero gigante. "Quindi, è così che fanno per controllare le evoluzioni dei loro Digimon..."

"Agumon shinka... GEOGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

Mentre Drimogemon si rialzava, ringhiando furiosamente e con il corpo circondato da una strana aura rossa che non prometteva nulla di buono, GeoGreymon e Gaogamon si piazzarono davanti a lui, effettivamente chiudendolo tra loro e Beetlemon. Tuttavia, Tohma sapeva bene che il semplice vantaggio numerico non era abbastanza in un caso del genere, e cercò immediatamente di pensare ad un modo di catturare quel Digimon, tenendo presente quali fossero le sue peculiarità.

"Questo Digimon è in grado di scavare nel terreno ad alte velocità, e se riesce a sotterrarsi, per noi sarà impossibile catturarlo finchè non riemergerà." riflettè tra sè. Quasi subito, il suo sguardo cadde su un canale artificiale che scorreva a circa una decina di metri da loro, e la risposta gli apparve subito evidente. "Gaogamon! Cerca di spingerlo in acqua! Lì non potrà scavare da nessuna parte, e inoltre, considerando le capacità conduttive dell'acqua, sarà più vulnerabile agli attacchi di Beetlemon. Beetlemon, cerca di aiutare Gaogamon... GeoGreymon, invece, dovrà tenerlo distratto il tempo necessario per permettere agli altri due di implementare questa strategia!"

Impressionato dall'acume strategico del ragazzo biondo, Beetlemon annuì tra sè. "Ricevuto! Conta su di me!"

"Anche su di noi..." mormorò Masaru, piuttosto insoddisfatto. Adesso era ridotto a fare da spalla per quel biondino? Uno come lui non si sarebbe certo accontentato di una parte di supporto...

Ma improvvisamente, l'imprevisto intervenne a sfavore dei due agenti della DATS: la misteriosa aura rossa che si era accesa attorno a Drimogemon si espanse all'improvviso, e anche negli occhi del Digimon, prima neri, lampeggiò per un istante una pericolosa sfumatura cremisi! Prima che i presenti potessero chiedersi cosa stesse accadendo, Drimogemon aumentò improvvisamente di dimensioni con un ruggito assordante, e i suoi muscoli crebbero a dismisura sotto la pelle coperta di folto pelo violetto! Beetlemon arretrò di un passo, incredulo, e osservò la talpa gigante che si espandeva fino alle dimensioni di un autotreno, per poi ergersi sulle zampe posteriori e sfoderare i suoi terribili artigli d'acciaio!

"COSA?" esclamò il Guerriero Leggendario, sgranando gli occhi di fronte a quello spettacolo mai visto prima. "Ma... ma che significa questo? Il... Il Digimon è diventato enorme! E la sua forza è cresciuta moltissimo!"

Tohma strinse i denti. "Come temevo, stare troppo a lungo nel Mondo Reale è deleterio per i Digimon... corrode la loro salute mentale! Un motivo in più per catturarlo subito! Gaogamon, esegui! Beetlemon, GeoGreymon, voi fate da supporto!" esclamò.

"Non serve che tu ce lo venga a dire!" rispose prontamente Masaru. "GeoGreymon! Sai cosa devi fare!"

Il dinosauro annuì, grugnendo un verso affermativo, e si scagliò contro il gigantesco Drimogemon, schiaffeggiandolo in faccia con la sua lunga coda e spostandolo di un pò verso il canale. Con un ringhio, Drimogemon si spostò lateralmente, coprendo ancora un pò di distanza, ma così facendo lasciò il fianco scoperto e si espose agli attacchi di Beetlemon, che caricò il suo corno e scagliò contro di lui un enorme scarica elettrica azzurrina, centrando il suo possente torace!

"Lightning Blitz!" esclamò il Guerriero del Tuono, spingendo il Digimon nemico ancora un pò verso il canale. Rendendosi conto di essere nei guai, Drimogemon si allontanò dai suoi nemici e puntò il suo muso a trivella contro il terreno, cercando di fuggire sottoterra, ma Gaogamon fu più veloce di lui, e lo bloccò con un potente e preciso vortice di aria gelida scagliato dalla bocca, che raggiunse il muso della talpa gigante come un diretto!

"Gaoga Tornado!" esclamò il lupo gigantesco, per poi continuare l'assalto e spingere il Digimon impazzito sempre più in là, verso il terreno dove sarebbe stato spacciato. I due ladri, nascosti dietro la loro macchina nera, erano così terrorizzati che non riuscivano neanche ad alzarsi e scappare, e Drimogemon sembrava ormai avere i secondi contati...

Quando, ancora una volta, Masaru lasciò che il suo orgoglio soffocasse il suo pensiero razionale. Deciso a fare sì che fossero lui e GeoGreymon a portare a termine il combattimento, il ragazzo fece un cenno al suo Digimon... e quest'ultimo, con un sogghigno sicuro, scattò di corsa contro Drimogemon e gli si parò di fronte, impedendogli di muoversi ulteriormente verso il canale! Tohma sussultò per la sorpresa... e per un pizzico di indignazione. Cosa aveva in mente, quello sconsiderato?

La risposta arrivò un istante dopo, quando GeoGreymon spalancò le fauci e sparò una fiammata enorme contro l'avversario! "Mega Burst!" ruggì il dinosauro, e il proiettile energetico centrò Drimogemon in pieno, dandogli appena il tempo di assumere una posizione di guardia, e spingendo indietro... questa volta però lungo il canale, in modo che Drimogemon avesse ancora sotto le zampe terra in cui scavare!

"Cosa?" esclamò Beetlemon. "Ma che sta combinando, quell'imbecille? Così se lo farà scappare!"

"Daimon! GeoGreymon! Cosa state facendo? Avevo detto di spingerlo in acqua, in modo che non potesse scavare!" esclamò Tohma, sperando che il suo impulsivo compagno di squadra e il suo partner ascoltassero la ragione. Sfortunatamente, era una speranza vana... Masaru e il suo Digimon sembravano fissati con il concludere lo scontro a modo loro!

"Non rompere, tu!" gli rispose Masaru. "Non importa dove si svolge il combattimento di un vero uomo!"

"Finchè ci sono scintille che volano, a noi va bene!" proseguì GeoGreymon, scagliandosi di nuovo contro Drimogemon, e colpendolo con una poderosa testata nello stomaco che fece barcollare la talpa gigante!

Beetlemon represse il desiderio impellente di far vedere la ragione a quei due con un rapido elettroshock, e corse verso di loro, senza mai perdere d'occhio i due malfattori rimasti ancora nascosti dietro la loro auto. Rivolse loro un'occhiata minacciosa che intimava loro di restare al loro posto, prima di rivolgersi a Masaru e al suo Digimon, cercando di farli ragionare. "Possibile che non lo capiate, voi due?" esclamò. "Se lo lasciate combattere sulla terraferma, quello può scavare e scapparci! O pensavate che la sua trivella fosse soltanto per fare scena?"

Queste parole fecero fare un sobbalzo a Masaru, che solo in quel momento si rese conto del suo errore...

Ma era troppo tardi. Drimogemon era riuscito a trovare un momento di pausa negli attacchi dei suoi nemici, ed era riuscito ad infilare nell'asfalto il suo naso a trivella, iniziando a scavare una profonda galleria nella quale era già sprofondato per metà!

"COSA?" esclamò Masaru. "Quel... vigliacco! Non posso crederci! Prende armi e bagagli e se ne va!"

GeoGreymon grugnì. "Deve aver visto che siamo forti... ma non importa, adesso lo fermo! Mega Burst!"

Tohma, nello stesso preciso momento, decise che era il momento di agire rapidamente e in maniera efficace. Dovevano fermare quel Digimon prima che sfuggisse loro!

"Gaogamon! Cerca di fermare Drimogemon! Sai già come fare!" esclamò... e prima ancora che potesse finire la frase, Gaogamon stava già mirando il suo prossimo attacco!

"Sì, signore!" rispose il lupo dai denti a sciabola. "Gaoga Tornado!"

"Lightning Blitz!" proseguì Beetlemon, e un altro fulmine partì verso Drimogemon. I tre attacchi solcarono l'aria, tutti diretti verso lo stesso bersaglio, e sembrava ormai sicuro che lo avrebbero raggiunto e sconfitto...

Ma ancora una volta, la fortuna non fu dalla loro parte! Non appena il Mega Burst, il Lightning Blitz e il Gaoga Tornado si avvicinarono l'uno all'altro, persero rapidamente vigore, affievolendosi sempre di più... fino a cancellarsi l'un l'altro a pochi metri dal bersaglio in fuga, dissolvendosi nel nulla in una spettacolare serie di crepitii ed esplosioni simili a fuochi d'artificio in miniatura... ma completamente inefficaci contro la talpa gigante, che continuò a scavare finchè non fu completamente fuori vista! Increduli, i controllori di Digimon fecero un passo indietro.

"I... I nostri attacchi si annullano a vicenda?" esclamò Tohma. "Questo... non l'avevo calcolato!"

Un istante dopo, un altro lampo, ancora più abbagliante, spezzò il contrasto fra i tre elementi... e GeoGreymon, Gaogamon e Beetlemon vennero scagliati indietro dal rinculo, atterrando più in là con un rombo che scosse quasi la terra, mentre Drimogemon terminava la sua immersione e scompariva, accompagnato da un flash verdognolo. Quando Tohma e Masaru corsero a controllare la buca, scoprirono con loro grande disappunto che il Digimon selvatico si era infilato in uno scintillante Digital Gate apparso alla fine del breve tunnel da lui scavato. Anche i Digivice-Ic non segnalavano più la sua presenza... il che voleva dire che era tornato nel Mondo Digitale!

"Niente da fare..." mormorò irritato Tohma. "Lo abbiamo perso. Dev'essere tornato nel Mondo Digitale, e in quelle condizioni... non si può dire che cosa potrebbe causare!"

"Tsk..." ringhiò Masaru. "Se voi non vi foste intromessi, GeoGreymon avrebbe colpito in pieno quella palla di pelo, e non saremmo in questa situazione! Bel lavoretto davvero, genio!"

Tohma si piazzò una mano sulla fronte, e la sua facciata di calma venne infranta per una frazione di secondo da un moto di rabbia. "E chi è stato il primo a voler fare di testa sua, eh? Io avevo detto esplicitamente di spingerlo in acqua, e se così aveste fatto, ora lo avremmo già catturato!"

Masaru strinse i denti. Come si permetteva quel damerino di dirgli cosa doveva o non doveva fare? "Oh, ma sentitelo! Ha parlato il maestro! Beh, ho una notizia flash per te, biondino! I calcoli e la strategia non sono mica tutto! E se avessi lasciato fare a me, come ho detto, lo avremmo preso, quel Digimon! Prova a dire che non è così!"

Tohma scosse la testa. "Siamo in team da appena un giorno, e già comincio a non poterne più..."

Più indietro, mentre gli storditi GeoGreymon e Gaogamon si rialzavano lentamente e scuotendo la testa, Beetlemon si rimise in piedi a sua volta, e si spazzò via della polvere dalla corazza, assistendo con aria esasperata al battibecco tra i due agenti. Per essere un team di controllo dei Digimon, non avevano fatto un gran bel lavoro, in quell'occasione... e dire che Takuya e gli altri avevano detto che ci sapevano fare...

"Beetlemon! Beetlemon!"

Il suo nome, esclamato da una voce familiare, fece voltare Beetlemon verso il lato opposto della strada... dove vide arrivare di corsa gli altri cinque Guerrieri Leggendari, tutti in Human Spirit!

"Agunimon! Ragazzi!" esclamò sorpreso il Guerriero del Tuono, mentre Agunimon, Kazemon, Lobomon, Kumamon e Loweemon arrivavano di corsa. "Non credevo sareste venuti anche voi! Avete... ricevuto un allarme?"

"Sì, dai nostri cellulari..." rispose Agunimon, raggiungendo il compagno. "Dicevano che c'era in giro un Digimon molto pericoloso, e siamo venuti il prima possibile... ma adesso dov'è? Qui in giro non lo vedo da nessuna parte..."

Beetlemon sospirò e scosse la testa. "Mi spiace, Takuya-kun... era un Drimogemon, ma ce lo siamo lasciati scappare! Avevo incontrato due agenti della DATS, tra cui anche il tuo amico, e lo abbiamo combattuto assieme... ma poi, ci è sfuggito ed è tornato a DigiWorld! Il che non è un buon segno, visto che si era inferocito durante lo scontro..." spiegò, indicando con un cenno del capo i due agenti della DATS, che avevano interrotto il loro battibecco e stavano guardando incuriositi verso i sei Guerrieri Leggendari, dopo essere andati a prendere i ladri di poco prima. Se non altro, quei due non erano scappati alle maglie della legge...

"Hey, ma tu sei il tizio in armatura di quel giorno... e quelli sarebbero i tuoi amici?" chiese Masaru, spintonando davanti a sè il ladro più robusto.

Tohma, che teneva fermo il più collaborativo - e frignone - Kosuke, guardò con attenzione il sestetto di Guerrieri Leggendari, studiandone ogni membro con sguardo rapido e preciso mentre richiamava a sè Gaogamon, ora tornato ad essere Gaomon. "Quindi... quelli sono i famosi Guerrieri Leggendari..."

A loro volta, i sei eroi di DigiWorld si erano voltati verso i due agenti della DATS e i loro partner. In particolare, Kazemon notò immediatamente il ragazzo dai capelli rossicci con l'Agumon al fianco, e le parve di riconoscerlo.

"Hey, Agunimon..." mormorò la fata del vento, facendo un cenno al suo compagno. "E' quello... quel Masaru Daimon di cui dicevi? Quel tuo compagno di classe?"

La risposta di Agunimon fu un cenno affermativo. "Sì... sì, è proprio lui... ma quel ragazzo biondo con quel lupacchiotto non ricordo di averlo mai visto..."

"Non è un Digimon che abbiamo visto nel nostro viaggio, di questo sono sicuro..." commentò Kumamon, lo sguardo fisso sull'impassibile Gaomon...

"Ci incontriamo di nuovo, agenti della DATS..." esordì Lobomon. "Io, Loweemon e Agunimon abbiamo parlato ai nostri compagni dell'offerta che ci è stata fatta dalla vostra organizzazione..."

 

----------

 

"Oh... mio... dio... q-quelli... quelli... che cosa sono?"

Ben nascosta nel vicolo vicino, una sconvolta Kaede Suzushiro indietreggiò tremante, spaventata dalla terribile battaglia a cui aveva appena assistito, e rischiando di inciampare in una sporgenza del terreno nella sua fretta. Non soltanto quei mostriciattoli più piccoli si erano all'improvviso trasformati in colossi più grandi e terribili... salvo poi tornare normali una volta che lo scontro era finito... ma erano arrivati altri cinque di quelle specie di Sentai, anche se troppo tardi per contribuire allo scontro! E poi, tutti quei colpi energetici, quei ruggiti, quella violenza... sembrava di essere in un film di Godzilla! Chiunque al suo posto sarebbe rimasto quantomeno sconvolto... ma mai quanto lo rimase lei quando una strana voce maschile rispose alla sua domanda.

"Ooooh, la curiosità uccise il gatto, bambina, non lo sai? Comunque, per rispondere alla tua domanda, quelli sono Digimon."

Kaede scattò, il fiato mozzato in gola per lo spavento. Era la voce di un uomo adulto, che sembrava gentile e amichevole... ma in qualche modo, la ragazzina dai capelli fucsia percepì che era tutta un'ipocrisia, e che il possessore di quella voce nascondeva pensieri malvagi...

"C-cosa? E tu chi... Ugh...!"

La domanda di Kaede, che si era voltata dietro di lei per vedere di chi si trattava, venne interrotta da un deciso pugno allo stomaco che le fece uscire l'aria dai polmoni, e mandò un tremendo impulso di dolore lungo i suoi arti, fino alla testa! Boccheggiando, la ragazzina si accasciò a terra, riuscendo a vedere, pur velatamente, il volto dai capelli biondi e dai gelidi occhi blu scintillanti di un ragazzo più o meno della sua età, vestito di una tuta blu, con un piercing al labbro inferiore, che in quel momento era incurvato in un ghigno malvagio... Non poteva essere stato lui a parlare... la voce era quella di un individuo sulla cinquantina d'anni almeno...

"Chi sono non ha importanza..." proseguì la voce, ormai sempre più distante alle orecchie di Kaede mentre lei giaceva sul freddo asfalto. "Quello che conta... è che tu, ragazza mia... parteciperai ad un progetto... che farà la storia..."

Poi, la notte si chiuse su di lei.

 

CONTINUA...

 

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Note dell'autore: E così, l'ultimo dei Guerrieri Leggendari riacquista i suoi Spirits! Mi sono concentrato un pò su Junpei, in questo capitolo, visto che lui è il mio personaggio preferito di Digimon Frontier! Spero di averlo reso bene!

E finalmente, rivediamo anche Bokomon e Neemon! Assieme a due individui che non saranno simpatici a molti, credo di poter anticipare...

La partnership tra Tohma e Masaru non sta proseguendo molto bene... quand'è che Masaru imparerà che non tutti i problemi possono essere risolti a pugni, e Tohma che non è lui l'unico a saper fare le cose? ^_^

Nel prossimo capitolo, credo proprio che potremo assistere al ritorno dei nostri eroi nel Mondo Digitale, anche se solo per un breve periodo! Riusciranno a scoprire qualcosa di più su quanto sta accadendo, e magari a recuperare quel Drimogemon? Si saprà qualcosina in più su Dorimon? E chi erano i tizi dell'ultima scena, e cosa avrà a che fare Kaede con le vicende narrate? Lo scoprirete più avanti...

A proposito, Kaede Suzushiro è un mio personaggio, e il concetto appartiene a me. Chi la volesse usare in una sua storia può farlo, ma specificando che l'ideatore del personaggio sono io! Se la cosa può interessarvi, Kaede è un mio piccolo omaggio al breve, violento ma bellissimo anime chiamato Elfen Lied - non solo assomiglia molto a Lucy, la protagonista... ma il suo nome è lo stesso che, nel manga di Elfen Lied, viene rivelato essere il vero nome della feroce Diclonius! ^_^

Questo è tutto! Sappiatemi dire come è venuto, e alla prossima!

Ora tocca a Digimon Zero...

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 9
*** Nel Mondo Digitale ***


Record of Digital Wars-09

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Savers scritta da: Justice Gundam

 

Holà, ragazzi! Eccomi di nuovo al lavoro, nel tempo che mi è possibile risparmiare... e sto di nuovo lavorando alla mia fanfiction preferita, il mio crossover Frontier / Savers! Ora che tutti e sei i Guerrieri Leggendari sono tornati in campo, la storia può finalmente darsi una smossa... e comincerà a farlo proprio con una capatina nel Mondo Digitale, per recuperare il Drimogemon che Masaru si è stupidamente lasciato sfuggire nello scorso episodio! Riuscirà il nostro eroe a rimediare al suo errore? E riuscirà una buona volta a mettersi d'accordo con Tohma? E soprattutto, i Guerrieri Leggendari accetteranno finalmente di unirsi alla DATS?

Oh, e non basta, abbiamo anche un sacco di altre cose da svelare... nello scorso episodio, alla fine, è entrata in scena un personaggio di mia creazione, Kaede Suzushiro, che è stata prontamente rapida da dei misteriosi individui. La domanda è, cosa c'entrano quei tizi con la recente mergenza Digimon, e cosa vogliono fare a Kaoru? Hmmm... ma credo che queste domande dovranno aspettare un pò più a lungo per avere una risposta...

Per adesso, seguiamo Masaru, Tohma, Agumon, Gaomon, Takuya e Kouji nel loro primo viaggio nel nuovo Mondo Digitale. Devono recuperare un Drimogemon fuggito, prima che faccia danni... e lo devono fare esplorando un territorio sconosciuto, e con le poche risorse a loro disposizione! Per chi conoscesse già Digimon Savers, e ne avesse già visto l'episodio 5, vedrete che mi sono preso un pò di licenze, e la storia non segue esattamente i binari della serie canonica... ma è stato fatto tutto per rendere la storia più scorrevole! E poi, sarebbe un pò noioso se le cose seguissero unicamente i binari già tracciati, no?

Molto bene, vediamo un pò le recensioni...

 

Kari 89: Grazie della tua recensione! Anche stavolta sei stata la prima! Come ben sai, Masaru e Tohma hanno approcci diversi al loro lavoro, e vengono anche da background diversi, quindi è anche ovvio che tra loro ci siano delle differenze! Ma vedrai che col tempo le cose miglioreranno tra loro! Sì, finalmente i Guerrieri Leggendari sono tornati in scena... e ho lasciato il mio preferito per ultimo! Adesso è anche sensato che si uniscano alla DATS, visto che i loro scopi sono gli stessi... anche se significherà rivelare la loro vera identità! Oh, e Dorimon... beh, sei molto informata sul mondo di Digimon, vedo! Sì, è proprio il personaggio di quel film! Che ruolo avrà in questa storia... aspetta e vedrai!

TopoMouse: Masaru è un pò sventato, in effetti... ma del resto, non lo erano anche Taichi, Daisuke e Takuya? Takato un pò meno, visto che cercava di non combattere quando possibile... Per quanto riguarda il discorso Kaede, e la sua somiglianza con la protagonista di Elfen Lied... non ti preoccupare, le somiglianze sono soltanto nell'aspetto! E comunque, vedrai che i suoi rapitori non meritano tanta considerazione...

 

E' tutto? Ci siamo tutti? Bene, allora direi che possiamo anche iniziare! Godetevi il capitolo 8!

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Capitolo 8 - Nel Mondo Digitale

 

Quella notte, chiunque si trovasse nella sede centrale della DATS avrebbe concordato che la situazione era abbastanza concitata. Diversi operatori e Digimon collaboratori, tra cui l'onnipresente distributore di tè Kamemon, erano in attività, con un fervore ancora maggiore di quello usuale, impegnati a trasmettere informazioni e a fare preparativi, mentre altri, prime tra tutte Shirokawa e Kurosaki, lavoravano ai terminali nel tentativo di ritrovare le tracce del Digimon che era sfuggito alla squadra della DATS, in modo da arginare i danni che avrebbe potuto causare. Del resto, tutta questa attività sarebbe risultata ben comprensibile vedendo le sei colorate figure che, con passo lento e misurato, guardandosi attorno meravigliate e ricevendo in cambio le espressioni stupefatte degli agenti, avanzavano nella sala principale.

Agunimon, Lobomon, Beetlemon, Kazemon, Kumamon e Loweemon si trovavano davvero senza parole. Non riuscivano a credere che, all'insaputa di praticamente tutto il Giappone, avesse potuto nascere un'organizzazione così attiva ed organizzata, specializzata nella lotta contro i Digimon invasori... erano sempre stati convinti, almeno prima che Sethmon non 'inaugurasse', per così dire, i ripetuti attacchi dei Digimon selvatici al Mondo Reale, che l'esistenza di DigiWorld sarebbe sempre rimasta un mistero agli occhi del genere umano... e invece, eccoli lì, ad ammirare con la meraviglia dei bambini, lo spettacolo di quelle stazioni ipertecnologiche, e di quell'organizzazione perfetta in ogni dettaglio... che certo non avevano potuto nascere cos, da un giorno all'altro! Sicuramente, erano in attività già da molto, molto tempo...

Il Guerriero del Fuoco si fermò in mezzo alla sala, rivolgendo lo sguardo alla ragazza dai capelli rossi e al piccolo Digimon rosa simile ad un fiore che gli si avvicinavano con calma, e che lo salutarono non appena arrivate a distanza di cortesia. Yoshino Fujieda e Raramon fecero un inchino ai Guerrieri Leggendari prima di presentarsi nuovamente. "I Guerrieri Leggendari al completo, immagino. Benvenuti alla sede centrale della branca giapponese della DATS. Il mio nome è Yoshino Fujieda... i vostri compagni qui davanti a me mi hanno già conosciuto, qualche giorno fa..." disse, riferendosi alla battaglia contro gli Ogremon che Agunimon, Lobomon e Loweemon avevano sostenuto al fianco suo e di Masaru. "E quella che vedete al mio fianco è la mia Digimon, Raramon."

"Piacere." salutò educatamente la Digimon fluttuante.

Agunimon e i suoi compagni, dopo aver osservato per un attimo la loro interlocutrice come se volessero rendersi conto in pieno delle sue intenzioni, decisero che non era il caso di restare sulla difensiva, e si presentarono a loro volta. "Sì, signorina Yoshino, ci ricordiamo di lei da quella volta... sì, noi siamo Agunimon, Lobomon e Loweemon." disse il leader dei Guerrieri Leggendari. "Ma non mi risulta che lei abbia ancora incontrato i nostri compagni, che non erano ancora riapparsi in quel momento. Quindi... lascio a loro le presentazioni!"

"Grazie, Agunimon..." ringraziò Beetlemon, facendosi avanti e chinandosi a Yoshino, Raramon e tutti gli agenti che guardavano stupiti loro e i loro compagni. "Allora, io sono Beetlemon, Guerriero Leggendario del Tuono. Questa notte è la mia prima giornata di attività dopo il periodo di ferie che mi sono preso... circa tre anni fa!" Si mise la mano dietro alla nuca e rise della battuta, facendo fare una breve risatina nasale anche a Yoshino e a Raramon.

A farsi avanti per seconda fu Izumi, nei panni di Kazemon. "Io sono Kazemon, la Guerriera Leggendaria del Vento! Al vostro servizio... e aggiungo che mi fa piacere vedere una ragazza Digiprescelta oltre a me!" esclamò, chiaramente inorgoglita al pensiero di avere finalmente una compagna di avventure del suo stesso sesso. Le tese la mano e strizzò un occhio dietro il suo visore, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli lilla. "Sono sicura che io e te andremo d'accordo... sorellina Yoshino!"

La reazione della formale Yoshino davanti ad una ragazza così estroversa e dinamica fu di leggero spaesamento: la rossa sbattè gli occhi, e la sua bocca si contorse appena in un'espressione di dubbio. "Hmm? Sorellina? Una... Digiprescelta? Scusa se te lo chiedo, ma potresti essere un pò più chiara?" chiese.

Agunimon alzò gli occhi al cielo. "Ehm... non ci badi, agente Fujieda... è quello che succede quando si è l'unica ragazza in un gruppo." rispose, gettando uno sguardo di sfuggita al proprio lato, e vedendo Kazemon che lo osservava con espressione falsamente imbronciata. "E poi, Kazemon è sempre stata uno dei più estroversi membri del nostro gruppo..."

L'ultimo a presentarsi fu Kumamon: l'orsacchiotto di neve si avvicinò alla giovane agente della DATS e alzò una mano per salutarla. "E infine... ci sono io! Piacere, signorina Yoshino-san, Raramon-san... il mio nome è Kumamon, e sono il Guerriero Leggendario del Ghiaccio! Per me è un onore conoscerla, e spero che potremo collaborare!" esclamò vivacemente.

Davanti all'aspetto carino ed inoffensivo del Guerriero del Ghiaccio, Yoshino non potè trattenersi, e gli fece una carezza sulla testa. "Ah, lo spero anch'io! Sei davvero carino, sai?" disse, per poi rivolgersi ad Agunimon. "Bene, Guerrieri Leggendari... immagino che voi abbiate già un'idea della situazione attuale. Di recente, numerosi Digimon hanno cominciato ad emergere nel nostro mondo, oltre ogni limite mai registrato in precedenza. Questo improvviso incremento nelle emersioni non può che voler dire che c'è una crisi in atto nel Mondo Digitale, e che purtroppo, molto probabilmente, dovremo prepararci ad un attacco su larga scala in un futuro non troppo lontano. Il nostro scopo, come organizzazione ufficiale nata per tenere i Digimon sotto controllo, consiste appunto nell'arginareuesto fenomeno e, possibilmente, giungere alla radice del problema, per estirparlo prima che possa risultare in un disastro."

Raramon annuì, poi proseguì il discorso della sua partner umana. "Sfortunatamente, i mezzi attualmente a nostra disposizione non ci consentono una conoscenza abbastanza approfondita di DigiWorld da poter risalire con assoluta certezza all'origine del problema." spiegò la piccola Digimon vegetale. "Siamo in grado di combattere quelli che emergono, ma senza poter mettere la parola fine, una volta per tutte, alla causa di queste emersioni, non possiamo fare altro che difenderci in caso di attacco. Capirete quindi che poter contare su un aiuto esterno è per noi una manna dal cielo, soprattutto se questo aiuto viene da qualcuno che, come voi, ha già una certa esperienza in fatto di Digimon."

"Certo." rispose Lobomon. "E, dal momento che la questione riguarda direttamente anche noi, saremo lieti di darvi il nostro appoggio. Ne avevamo già discusso in precedenza tra noi, e ci eravamo tutti detti d'accordo sull'unirci alla vostra organizzazione, dato che potremo darci una mano a vicenda. Tuttavia, credo che dovremo parlare con il vostro comandante, per formalizzare il tutto. Sa per caso dove possiamo trovarlo, Yoshino-san?"

La ragazza dai capelli rossi indicò dietro di sè con lo sguardo, e i Guerrieri Leggendari seguirono la sua indicazione per vedere il capitano Rentaro Satsuma, con l'inseparabile Kudamon sulla spalla, entrare da una porta scorrevole e avanzare con passo lento e cadenzato verso i sei umani-Digimon, seguito a breve distanza da Masaru e Tohma, entrambi i quali sembravano tutto meno che contenti di essere in quella situazione. Tutti gli operatori della DATS si misero in piedi in segno di saluto al loro superiore, che subito dopo fece loro segno di mettersi pure comodi, mentre i Guerrieri Leggendari studiavano quell'individuo dall'aria misteriosa che pareva soppesarli attentamente da dietro le lenti dei suoi occhiali scuri.

Agunimon e i suoi compagni restarono fermi, in attesa, mentre l'uomo accompagnato da Masaru e Tohma si avvicinava a loro, i passi che risuonavano solenni nella sala principale. Giunto a pochi metri da loro, Satsuma si fermò, fece a Yoshino, che stava già facendo il saluto, segno di mettersi pure comoda, e cominciò ad osservare attentamente i sei guerrieri che gli stavano davanti. La sua espressione sembrava seria ed imperturbabile, ma si poteva percepire in lui un notevole interesse verso quei sei che, pur senza rendersene conto, avevano svolto una parte cruciale nella creazione della DATS. A loro volta, i Guerreri Leggendari restituirono lo sguardo, non del tutto sicuri di cosa dire o fare...

Finalmente, il capitano Satsuma ruppe gli indugi, e iniziò a parlare ai Guerrieri Leggendari, aggiustandosi gli occhiali scuri con un gesto della mano. "E' molto interessante, devo dire." iniziò, senza tradire eccessiva emozione. "Che coloro che hanno protetto entrambi i mondi, i famosi Guerrieri Leggendari, siano ora qui davanti a me, che rappresento un'organizzazione di mantenimento dell'ordine. Il mio nome è Rentarou Satsuma, e sono il direttore esecutivo della DATS giapponese. Mentre il mio partner, che vedete qui con me..." indicò con lo sguardo il Digimon simile ad una donnola che gli stava attorno al collo. "...è Kudamon. E' per noi un grande onore conoscervi."

"Altrettanto, capitano Satsuma." rispose Agunimon, ora un pò più sicuro di quello che doveva dire. Nonostante quel suo modo di fare un pò freddo e distante, che comunque si addiceva ad un professionista come lui, il capitano Satsuma aveva un modo tutto suo di far sentire i suoi interlocutori a proprio agio, e dava l'idea di una persona ragionevole... quindi, Agunimon decise che molto probabilmente era il caso di fidarsi di lui. "Siamo lieti di vedere che non siamo i soli a cercare di opporci all'invasione dei Digimon, e abbiamo avuto modo di constatare da noi le notevoli prestazioni dei vostri agenti. Quindi, abbiamo deciso di comune accordo di accettare la vostra offerta, e di unirci alla vostra organizzazione. Ci aiuterà a rispondere alle domande che ci assillano."

Il Guerriero Leggendario del Fuoco fece un inchino, e tutti gli altri lo imitarono, presentandosi uno ad uno al comandante della DATS e ai suoi agenti. Uno per uno, essi pronunciarono i loro nomi, rendendo nota la loro identità di Digimon ai membri della DATS là presenti. "Il mio nome è Agunimon, guerriero del Fuoco. Sono un pò il leader del gruppo..."

"Lobomon, guerriero della Luce." si presentò l'uomo-lupo, freddamente calmo come lo era di solito.

"Io sono Kumamon, guerriero del Ghiaccio. Piacere!" disse l'orsacchiotto di neve, che già era seguito dallo sguardo adorante di Miki e Megumi.

"Kazemon, la stupenda Guerriera del Vento, e unica ragazza del gruppo! Molto lieta!" esclamò la fata.

"Il mio nome è Beetlemon, e il mio potere viene dal Tuono." proseguì il coleottero in armatura blu. "I vostri due agenti mi hanno incontrato adesso, mentre cercavamo di fermare quel Drimogemon..."

"E per finire ci sono io." concluse seriamente Loweemon. "Il mio nome è Loweemon, e sono il Guerriero Leggendario dell'Oscurità. Sono stato l'ultimo ad unirmi al gruppo... ed è stato in circostanze decisamente inusuali, potrei dire..."

"Comunque, siamo tutti onorati di conoscere il personale della DATS." disse Agunimon, prima che Kouichi potesse rivangare troppo un passato di cui non andava fiero. "E forniremo a questa organizzazione tutto l'appoggio possibile per venire a capo di questo mistero."

Ancora per un pò, Satsuma e Kudamon rimasero ad osservare i Guerrieri Leggendari, come se volessero loro fare un esame ai raggi X con lo sguardo. Mentre Yoshino e Tohma rimanevano fermi al loro posto, attendendo con pazienza che il loro superiore desse il suo responso, Masaru sospirò in maniera piuttosto sgarbata, e strusciò un piede a terra, evidentemente infastidito da tutte quelle formalità. Avevano un Digimon da recuperare, e certo lui non poteva starsene con le mani in mano quando c'era da risolvere un problema che lui aveva provocato. In ogni caso, sapeva che non era il caso di insistere troppo, e quindi scelse saggiamente di tacere.

Finalmente, la voce profonda di Kudamon ruppe il silenzio. "Hm. Molto bene. Mentre mi trovavo a DigiWorld ho sentito parlare molto di voi, Guerrieri Leggendari; le voci sul vostro valore si sono diffuse rapidamente, anche se... beh, non importa. Quello che conta, è che ci avete aiutato in maniera sostanziale in questi ultimi giorni, e che tre anni fa avete sconfitto il potente Lucemon, salvando l'umanità intera dalla sua tirannia." rispose. "In virtù di questo, riteniamo che la vostra collaborazione con la DATS darà degli ottimi risultati."

"Esatto, Kudamon. Era proprio questo il nostro pensiero." riprese Satsuma, aggiustandosi gli occhiali da sole. "So che avete già conosciuto i nostri agenti... la qui presente Yoshino Fujieda, il nostro stratega Tohma Norstein, e il cadetto Masaru Daimon."

Agunimon annuì, guardando con particolare interesse il ragazzo dai capelli rossicci, che a sua volta gli rispose con un'espressione incuriosita e vagamente irritata, come se si stesse chiedendo come mai il Guerriero del Fuoco fosse così concentrato su di lui. Un lieve sorriso apparve sul volto del guerriero in armatura fiammante, che si chiese, non senza un certo divertimento, che faccia avrebbe fatto Masaru se avesse scoperto la sua vera identità. Cosa che, in effetti, sarebbe probabilmente accaduta presto...

"Sì, come ho detto, capitano Satsuma..." rispose Agunimon. "Abbiamo visto la loro abilità, e dobbiamo dire che siamo impressionati. Dal cadetto Daimon, in particolare... non ho mai visto un essere umano che riesce a prendere a pugni i Digimon!"

"In effetti, la cosa ha sorpreso anche noi." rispose Satsuma, tenendo per sè le conclusioni che lui e Kudamon avevano tratto vedendo il primo combattimento tra Masaru ed Agumon. Non era ancora il caso di rivelare certi elementi... almeno, non prima che la situazione lo rendesse necessario. "Comunque, come sapete, adesso la nostra situazione è questa. Un Digimon, un Drimogemon per l'esattezza, è riuscito a sfuggirci, ed è tornato nel Mondo Digitale. Sfortunatamente, sappiamo già che non ci resterà a lungo. Ormai, è stato, per così dire, 'corrotto' dal desiderio di tornare nel Mondo Reale, e si ripresenterà qui, presto o tardi, pronto a causare ulteriore distruzione."

"Non è una bella situazione..." rispose Kazemon, chiedendosi, tra sè e sè, cosa potesse spingere i Digimon ad azioni tanto estreme.

"Infatti." disse Kudamon. "In condizioni normali, aspetteremmo che il Digimon in questione riemerga, visto che conosciamo ancora troppo poco del Mondo Digitale per rischiare di inviare lì i nostri agenti. Tuttavia, se potessimo contare sull'appoggio di qualcuno di voi, vi chiederemmo, come parte della nostra collaborazione, di accompagnare gli agenti Daimon e Norstein in esplorazione nella zona in cui Drimogemon si è rifugiato, in modo da prendere il suo codice e trasformarlo nuovamente in un Digi-Tama. Possiamo contare sul vostro aiuto?"

Mentre Agunimon si consultava rapidamente con i suoi compagni, e infine dava un segno affermativo al capitano e al suo Digimon, Masaru si ritrovò a corrugare la fronte con sospetto. Gli faceva piacere sapere che il capitano gli dava ancora fiducia nonostante l'errore che lui ed Agumon avevano commesso, e apprezzava il fatto che gli fosse data la possibilità di rimediare al suo errore... ma allo stesso tempo, l'idea di dover fare ancora coppia con quel biondino presuntuoso non gli piaceva. Gli urtava terribilmente i nervi... bah, se non altro, ci sarebbero stati i Guerrieri Leggendari a fare da spartiacque...

A giudicare dalle successive parole di Tohma, il ragazzo biondo la pensava più o meno come lui. "Capitano Satsuma, se permette... accetto di buon grado l'incarico, ma avrei una richiesta da farle." disse, senza mai perdere quell'aria formale e professionale... ma con la voce tinta da una appena percettibile antipatia nei confronti di Masaru...

Satsuma rimase un pò stupito, dal momento che di solito Tohma eseguiva gli ordini con efficienza e senza fare alcuna discussione, ma non lo diede a vedere, e si voltò verso il giovane agente biondo per ascoltarlo. "Certamente. Prego, agente Norstein, esponga pure la sua richiesta."

"La ringrazio." rispose il ragazzo mezzo-austriaco. "Chiedo che l'agente Daimon sia esonerato da questa missione di recupero, e che al suo posto venga mandato un altro agente. Il suo individualismo e la sua impulsività si sono rivelati un grave ostacolo allo svolgimento delle nostre operazioni, e hanno portato alla fuga di quel Drimogemon."

Kumamon si voltò verso Beetlemon, sbattendo gli occhi un pò confuso. "Come sarebbe? E'... è stato proprio Masaru-san a far scappare quel Drimogemon di cui dicevi, Beetlemon?"

Lo scarabeo in armatura si grattò una tempia con espressione un pò melensa, e una gocciolona di sudore che gli colava lungo la nuca. "Ehm... In effetti è proprio così! Stavamo per spingere quella talpa troppo cresciuta in acqua, dove non avrebbe potuto scavare... e invece Masaru-kun e il suo Agumon hanno voluto combatterci a tutti i costi... e questi sono i risultati!"

"Hey! Guarda che ti ho sentito, cosa credi?" borbottò Masaru con espressione comicamente offesa, rivolto al Guerriero del Tuono. "Se proprio devi sparlare di me, assicurati almeno di farlo a voce abbastanza bassa, la prossima volta!"

"Oops... come non detto..." mormorò Beetlemon.

Agunimon soffocò una breve risata e alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa in un modo che stava a metà tra il divertito e l'esasperato. Era abituato a certe uscite del suo compagno di classe... "Heh... il solito vecchio Masaru-kun... sempre il tipo che prima tira i cazzotti e poi, forse, si mette a pensare!" disse sottovoce, rivolto a Kazemon e Lobomon.

La fatina del vento non resistette alla tentazione. "Un pò come eri tu all'inizio..." lo stuzzicò, con un sorrisetto saccente.

"Già, non facevo altro che... HEY!" esclamò il guerriero di fuoco, rivolgendo alla sua compagna di squadra (che si limitò a guardarsi in giro con aria innocente...) uno sguardo contrariato...

"E comunque, signorino, guarda che quel Digimon non mi sarebbe scappato, se non ti fosse venuta in mente la brillante idea di attaccarlo quando io ed Agumon potevamo fermarlo!" proseguì Masaru, ora rivolto all'impassibile Tohma. "Ammetto che mi sono lasciato prendere la mano prima, ma questo non ti dà il diritto di assumere quel tuo tono arrogante!"

Il capitano Satsuma decise che era venuto il momento di mettere fine a quelle dispute controproducenti, e battè le mani tra loro un paio di volte per reclamare ordine. "Mi dispiace, agenti Daimon e Norstein. Non posso acconsentire a questa richiesta. L'unica agente attualmente in grado di accompagnare l'agente Norstein in questa missione sarebbe Fujieda, che però avrà il compito di monitorare i vostri spostamenti a DigiWorld, in modo da consentirvi il ritorno a missione conclusa." spiegò, con calma ma senza dare spazio a contraddizioni. "Quindi, questa decisione è finale. Gli agenti Daimon e Norstein, assieme ai Guerrieri Leggendari Agunimon e Lobomon, si occuperanno di questa operazione di recupero."

Mentre Masaru grugniva per il disappunto, e Tohma scuoteva la testa con un lungo sospiro nasale, Loweemon alzò la mano per fare una domanda. "Mi scusi, capitano Satsuma... come mai soltanto due di noi?"

"Non possiamo sottovalutare l'ipotesi che si verifichino altre emersioni nel corso della missione." spiegò Kudamon. "Se ciò dovesse accadere, sarebbe molto utile avere qualcuno di voi a poter intervenire nel Mondo Reale."

"Ricevuto." rispose Kumamon facendo una specie di saluto militare. Quando Kazemon e Beetlemon lo guardarono confusi, l'orsacchiotto di neve non fece altro che sorridere e rispondere: "Hey, entriamo pur sempre a far parte di un'organizzazione governativa, no? Tanto vale iniziare subito a comportarsi in maniera consona!"

"Okay..." ribattè la Guerriera del Vento, non del tutto convinta...

Satsuma annuì, con un sorriso appena appena visibile sul suo volto severo... poi rivolse la parola a Yoshino. "Agente Fujieda, sai già qual è il tuo incarico. Monitorare gli spostamenti degli agenti Daimon e Norstein sul Digital Radar, e fare in modo che il Digital Dive avvenga con successo." spiegò. "Ti ricordo che è un'operazione estremamente delicata, quindi devi essere sicura di sapere quello che fai. Il Digital Dive è stato tentato soltanto tre volte finora, ed è sempre stato un evento molto complesso."

"Certamente, capitano Satsuma." rispose Yoshino. "Stia tranquillo, farò quanto devo per assicurare il successo di questa operazione."

"Molto bene." concluse il leader della DATS. "In tal caso... a tutti gli operatori, iniziare subito i preparativi per il Digital Dive. Orario previsto di inizio, ore 2 e 00. Tra circa mezz'ora. Gli agenti Daimon e Norstein e gli agenti temporanei Agunimon e Lobomon si tengano pronti ai loro posti."

"D'accordo!" risposero all'unisono Agunimon e Lobomon... prima che il Guerriero del Fuoco si rivolgesse a Raramon, chiedendo una spiegazione. "Un... Digital Dive?"

"Significa mandare un essere umano nel Mondo Digitale." rispose la Digimon rosa. "E' un'operazione pericolosa, e il fatto che abbiamo deciso di usarla dovrebbe farvi capire la gravità della situazione."

Lobomon corrugò la fronte, meravigliato. "Non immaginavo che la fuga di un singolo Digimon potesse avere conseguenze così terribili..." rispose. "Ma del resto, ci era stato detto che ai Digimon non era concesso di stare nel Mondo Reale."

"Già... e che le conseguenze di ciò sarebbero state disastrose!" concluse Agunimon.

"Ricevuto..." risposero Masaru e Tohma. Mentre il ragazzo biondo, nonostante l'ordine gli desse fastidio, mantenne comunque un tono impeccabile, Masaru non si fece problemi ad esprimere la sua irritazione con un saluto decisamente trasandato, e un'occhiata di traverso al giovane genio di etnia mista, che a sua volta si accorse di questo, e ricambiò con un'espressione gelida.

"E' un ordine del capitano Satsuma, e non posso certo oppormi..." commentò Tohma. "Ma questo non significa che mi attiri l'idea di lavorare con uno sventato come te. Cerca almeno di non starmi tra i piedi, in questa missione."

Masaru grugnì antipaticamente, e il suo volto assunse una buffa espressione irritata. "Ma guarda, biondino, mi hai tolto le parole di bocca... non sarai telepatico, per caso?"

Il capitano Satsuma si schiarì la gola, richiamando immediatamente all'ordine i due litiganti, che si misero sull'attenti, e mormorarono delle scuse non proprio convinte, mentre Yoshino e Raramon scuotevano la testa desolate. "Sigh... quei due non impareranno mai a lavorare assieme... Agunimon-san, Lobomon-san... spero soltanto che riusciate a fare da pacieri tra loro due, altrimenti la vedo brutta!" commentò la ragazza dai capelli rossi, rivolta ai due Guerrieri Leggendari che avrebbero accompagnato i due giovani agenti.

Tuttavia, nessuno dei due sembrava eccessivamente preoccupato del contrasto che c'era tra i loro compagni, e Agunimon si limitò a sorridere tra sè, ricordando quello che accadeva nel loro gruppo ai tempi del viaggio a DigiWorld. "Non credo ci sia tanto di cui preoccuparsi, Yoshino-san..." spiegò. "Vede... anche io e Lobomon, tre anni fa, abbiamo avuto problemi simili! Io e Beetlemon... io e Kazemon... ma soprattutto, io e Lobomon! Non riuscivamo proprio ad andare d'accordo, inizialmente! E pensavo che la cosa fosse destinata a durare!"

"E' vero. All'inizio, non avevo nessuna voglia di unirmi al loro gruppo, e pensavo che sarebbe stata soltanto una perdita di tempo. Poi, però... col tempo e con pazienza... abbiamo imparato a collaborare." proseguì Lobomon. "E soprattutto, io ho imparato a fidarmi di loro, e a fare gioco di squadra come tutti. Siamo diventati amici anche se io, all'inizio, non lo volevo."

"Io penso..." proseguì Loweemon, intromettendosi nella discussione. "...che il capitano Satsuma abbia messo quei due in squadra perchè ha visto che tra loro può nascere un rapporto che va oltre il dovere come colleghi!"

Yoshino sbattè gli occhi, un pò meravigliata... poi guardò verso i suoi due compagni, che si tenevano a debita distanza l'uno dall'altro, ed evitavano testardamente di guardarsi negli occhi. L'inimicizia tra i due era quasi palpabile, e le riusciva difficile immaginare che le cose, tra loro, sarebbero potute un giorno andare diversamente... tuttavia, Agunimon, Lobomon e Loweemon parlavano con grande sicurezza, ed era chiaro che sapevano bene quello che stavano dicendo...

"Beh, se lo dite voi... forse può accadere!" concluse la ragazza dai capelli rossi con un sospiro. "Solo, non mi aspetto che accada molto presto. Tohma-kun non lo ammetterebbe mai, ma quando si mette, sa essere testardo quanto Masaru-kun..."

 

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Mezz'ora dopo, Masaru e Agumon avevano preso il loro posto in un grande cilindro di vetro trasparente che ricordava un pò la cabina di un ascensore, posto sulla parete di una grande sala di controllo alle cui interfacce lavoravano con zelo numerosi operatori della DATS, tra cui le sempre presenti Miki e Megumi, e Yoshino, che stava supervisionando le operazioni. Il giovane street fighter stava muovendo nervosamente i piedi calzati di stivali bianchi sul pavimento della camera di Digital Dive, volgendo di tanto in tanto lo sguardo ora alle apparecchiature che costellavano la stanza, ora ai suoi compagni di viaggio, che si trovavano in altre tre camere adiacenti alla sua. Immediatamente alla sua destra, Tohma e Gaomon attendevano compostamente l'inizio della procedura, con espressioni impassibili... e un pò più in là, si trovavano anche Agunimon e Lobomon, mentre tutt'attorno a lui e al suo partner risuonavano le voci dei tecnici che parlavano di cose che il giovane street fighter si rifiutava per principio di capire...

"Flusso di dati completato al 38%. Armonizzatore stabile. Dispositivi in condizione gialla, e in attesa di caricamento." commentò Miki, l'operatrice dai capelli violetti con il PawnChessmon nero al seguito. "Megumi, qual è la situazione da te?"

L'operatrice bionda e dai capelli corti, affiancata da un PawnChessmon bianco, diede un'occhiata ai suoi strumenti, e alzò la testa verso la sua compagna. "Bilanciatore in funzione. Armonizzatore attivato. Coordinate memorizzate, e locazione di emersione visualizzata. A tutti i partecipanti a questa missione, vorrei ricordare che il recupero potrà avvenire soltanto nella stessa zona di atterraggio, e avverrà alle ore 3 e 00. E' soltanto un'ora, lo so, ma non possiamo rischiare un tempo più elevato con le scarse conoscenze che abbiamo del Digital Dive fino a questo momento." Disse l'ultima parte alzandosi dal suo posto, e guardando negli occhi Masaru, Tohma e i due Guerrieri Leggendari. "Se non doveste riuscire a individuare e mettere in sicurezza quel Drimogemon entro lo scadere di questa ora, tornate subito indietro, o potremmo non essere in grado di recuperarvi."

"Ricordatevi inoltre che non potremo aiutarvi, una volta che sarete arrivati nel Mondo Digitale." ricordò loro Yoshino, voltandosi verso le camere di trasferimento. "Sarete da soli, e dovrete cercare di cavarvela con le vostre forze. Non possiamo mandare altri agenti."

"Ricevuto." rispose Tohma, e Gaomon fece un cenno di assenso.

Agunimon sospirò. "Diavolo, è come il coprifuoco di mia mamma..." mormorò tra sè.

Agumon non sembrava essere troppo convinto, e alzò la testa verso il suo 'capo', che pure non dava l'aria di essere spaventato da quel salto in un mondo ignoto, e restava fermo al suo posto con aria quasi impaziente di iniziare. "Hey, capo... ma sei sicuro che andrà tutto bene? Non... non chiedermi perchè, ma questo sistema di trasferimento non mi convince..."

"Non ti metterai ad avere paura proprio adesso, vero?" chiese retoricamente Masaru. "Tanto, ora ci siamo dentro, e non possiamo più tirarci indietro! Vediamo almeno di completare questa missione il prima possibile, e tornare a casa."

Agumon sospirò, e guardò il terreno di freddo linoleum nero della cabina di trasferimento, picchiettando gli artigli delle zampe posteriori contro di esso. "Sigh... anche questo è vero, capo, ma... insomma, siamo sicuri che andrà tutto bene?"

"E io come diavolo faccio a saperlo?" rispose Masaru, come per dire che la risposta non poteva che essere ovvia. "Yoshino e le altre sono le esperte in queste diavolerie tecniche... fidiamoci di loro!"

Agumon capì che ogni ulteriore discussione sarebbe stata inutile. Masaru sapeva quanto lui del Mondo Digitale e del Digital Dive, e trarsene là a discutere non sarebbe stato altro che una perdita di tempo. "Okay..." sospirò il piccolo dinosauro. "Speriamo solo che non succeda nulla di strano..."

Masaru doveva ammetterlo, anche lui non si sentiva completamente sicuro... ma non era da lui mostrare paura o indecisione, quindi si limitò a guardarsi attorno, verificando se i suoi compagni erano allo stesso modo preparati e determinati. Non si sorprese di vedere Tohma e Gaomon sempre con quella loro espressione seria, illeggibile... sembrava che nulla potesse far loro perdere la loro fredda sicurezza professionale. Storcendo il naso, il giovane street fighter si voltò verso i due Guerrieri Leggendari che attendevano a loro volta nelle capsule di trasferimento. Sia Agunimon che, seppur in misura minore, Lobomon, gli davano l'impressione di essere emozionati, e anche se nulla traspariva dai loro volti, il ragazzo colse subito l'impazienza che avevano di rivedere quello che, in effetti, era il loro mondo...

Una luce azzurra illuminò il soffitto del cilindro nel quale Masaru e Agumon si trovavano, e un rumore basso e vibrante segnò l'attivazione del meccanismo di trasferimento. In un istante di sorpresa, Masaru lasciò che il suo atteggiamento sicuro vacillasse, anche soltanto per un attimo, e fece un passo indietro, andando a toccare con la schiena il vetro che stava alle sue spalle... ma si ricompose subito e prese un respiro profondo, mentre la luce invadeva la camera di Digital Dive, e le voci che provenivano dall'esterno si facevano sempre più distanti, confuse... ad esse si sovrapponeva il suono delle macchine ora operative, che ronzava nelle orecchie dei due amici.

"Procedura di conversione e trasferimento... iniziata! Condizione verde, sistemi operativi alla piena efficienza."

"Digital Dive iniziato..."

"Ci siamo, Agumon..." disse Masaru. "Nervi saldi, e vedrai che ce la caveremo. Siamo o non siamo una coppia inossidabile?"

Agumon corrugò la fronte... poi strinse un pugno davanti a sè, deciso. "Io mi fido di te, capo... non posso dire di non avere paura, ma... d'accordo! Diamoci dentro!"

Mentre i loro corpi venivano sommersi dalla luce, e trasformati in dati, i due amici riuscirono ancora a cogliere Tohma e Gaomon che si guardavano negli occhi un'ultima volta, scambiandosi un segno di assenso, prima di scomparire, e di Agunimon e Lobomon che annuivano l'uno rivolto verso l'altro... poi, la luce azzurra si fece abbagliante, e coprì completamente la loro visuale, sentirono il pavimento svanire sotto i loro piedi, e si ritrovarono immersi in un abbacinante vuoto...

Il loro primo viaggio nel Mondo Digitale era iniziato. Con la speranza che non fosse anche l'ultimo...

 

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Gli operatori presenti nella sala di controllo, tra cui Yoshino, rimasero a guardare con malcelata trepidazione le camere di trasferimento che continuavano a brillare per diversi secondi, e nelle loro orecchie continuarono a risuonare i rumori delle macchine in attività... finchè la luce non svanì completamente, rivelando l'interno dei cilindri completamente vuoto, senza neanche una traccia o un'impronta a testimoniare il fatto che fino ad un attimo prima c'erano delle persone... e dei Digimon... al loro interno.

Kurosaki si spostò sulla sua sedia, e tirò un sospiro mezzo di sollievo, mezzo di ansia, mentre si voltava verso Yoshino. "Digital Dive effettuato con successo. Il trasferimento dei dati è stato completato al 100%, e ora stiamo attendendo che il loro segnale ci pervenga. Da quel momento, potremo iniziare a seguire i loro spostamenti."

"Ottimo..." commentò la rossa, senza eccessiva convinzione. Yoshino sperava soltanto che i suoi colleghi tornassero sani e salvi, e il fatto che il Digital Dive fosse stato effettuato così poche volte non le permetteva di essere completamente fiduciosa nella riuscita dell'operazione. Ora, poteva soltanto tenere le dita incrociate e sperare che tutto andasse come doveva...

La porta d'ingresso scivolò di lato, e fecero il loro ingresso nella stanza Kazemon, Loweemon, Beetlemon e Kumamon, accompagnati dal silenzioso e servizievole Kamemon. Immediatamente, gli operatori si rivolsero a loro, rispondendo anticipatamente alla domanda che stavano per fare.

"Il Digital Dive è riuscito, signori." disse Shirokawa, tenendo sempre un occhio sugli strumenti anche mentre parlava con loro. "Adesso, i nostri agenti e i vostri compagni si trovano nel Mondo Digitale. Seguiremo i loro progressi passo-passo, e saremo aggiornati in tempo reale sul loro status. Purtroppo, per adesso, più di così non è possibile fare."

Beetlemon mosse verso il basso il suo lungo corno-cannone, e incrociò le braccia sul petto. Sperava che l'operatrice potesse essere più specifica, ma evidentemente le tecnologie di trasferimento non erano ancora avanzate fino al punto che avrebbe voluto lui. Certo, sarebbe stato tutto molto più semplice se avessero potuto contare sui Trailmon... "Hmm... ho capito..." rispose il Guerriero Leggendario dalle sembianze di scarabeo. "Beh, grazie comunque per la vostra collaborazione... senza di voi, ora saremmo ad un punto morto nelle nostre indagini!"

"Lo stesso si può dire di noi..." rispose Raramon, fluttuando sopra la spalla di Yoshino. "E' stata una fortuna che ci siamo incontrati ora che il problema delle emersioni comincia ad inasprirsi... dico davvero, ci state aiutando più di quanto non crediate!"

"Figuratevi, non è un problema..." rispose Loweemon, mentre Kazemon e Kumamon mandavano segni di accordo alle operatrici.

Mentre Shirokawa e Kurosaki tornavano ai loro strumenti, in attesa che le coordinate digitali dei loro colleghi e dei due Guerrieri Leggendari apparissero sugli schermi, il guerriero-leone in armatura nera si avvicinò alle capsule che, fino ad un attimo prima, contenevano Masaru, Tohma e i suoi compagni, e rimase ad osservarle per un attimo, inviando un augurio silenzioso di buona fortuna.

"Takuya-kun... Kouji-kun... ritornate sani e salvi, tutti quanti..." mormorò Kazemon, al suo fianco.

 

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La prima cosa che Masaru Daimon vide, una volta che la luce del Digital Dive ebbe finito di occupare il suo campo visivo, fu un tranquillo panorama, non troppo dissimile da quello del Giappone rurale, con ampie distese di prati verdi sormontate da un cielo azzurro pieno di innocue nubi bianche, verso il quale si protendevano maestose delle larghe montagne dalle cime innevate. Un caldo sole inviava i suoi raggi su tutto il paesaggio, e riscaldava la sua pelle e i suoi muscoli... e tuttavia, nonostante le apparenze tranquille, Masaru notò subito che c'era qualcosa che non andava...

"Ow... ma guarda un pò che strano... qui è tutto capovolto!" commentò il giovane agente della DATS.

In effetti, questo era stato il primo particolare che il ragazzo aveva notato, subito dopo il suo turbolento arrivo a DigiWorld... dove doveva esserci il cielo, c'erano i prati verdi, e viceversa, e le montagne, anzichè salire, scendevano, dando l'impressione di immense stalattiti dalle punte spruzzate di ghiaccio. A rinforzare ulteriormente questa strana impressione iniziale, ci pensò il fatto che Agumon, che in quel momento si stava avvicinando al suo partner umano, senza dare l'impressione di essere particolarmente scosso dal turbolento viaggio d'arrivo, era a sua volta capovolto...

"Ehm, capo..." commentò Agumon. "Non per dire, ma sei tu ad essere a testa in giù."

Masaru sbattè gli occhi un paio di volte, meravigliato... e solo in quel momento la coscienza tornò del tutto, e il ragazzo si rese conto dei suoi compagni di viaggio che gli stavano attorno, e lo guardavano con curiosità (mista, nel caso, di Tohma e di Lobomon, ad un non troppo celato paternalismo...). Solo in quel momento, Masaru tornò a sentire il proprio corpo, e si rese conto che, al momento dell'atterraggio a DigiWorld, era capitombolato per un certo tratto, ed era atterrato sulle spalle, con la testa per terra e le gambe all'aria, in una posizione ben poco elegante!

"Ehm... giusto, Agumon... hai ragione..." commentò Masaru, sentendosi piuttosto stupido. Tohma sospirò e scosse la testa, e un gocciolotto di sudore apparve sulla tempia di Agunimon, che mormorò tra sè un 'Cominciamo bene...'

Comunque, Masaru non perse tempo a districarsi da quella imbarazzante situazione... e, con un agile colpo di reni, si rimise in piedi e si spazzò la polvere dai vestiti. Attese per un istante che il sangue che gli era andato alla testa riprendesse il suo normale fluire, poi si guardò attorno, ammirando per la prima volta il Mondo Digitale.

In effetti, la sua impressione iniziale non era molto lontana dalla realtà. A prima vista, DigiWorld sembrava molto simile al Mondo Reale, e anzi, per certi versi ancora meglio, con i suoi cieli limpidi, l'aria fresca mossa da qualche profumata brezza di primavera, e i prati di un verde rigoglioso, punteggiati di fiori di diversi colori. Vicino al luogo dove erano arrivati, un ruscello mormorava districandosi agilmente tra le rocce e le rive sabbiose... e in qualche modo, i colori, i suoni e l'atmosfera stessa parevano più vibranti, più ricchi di vita. L'unica cosa che faceva subito capire che non si trattava del Mondo Reale erano le strane creature... esserini che Masaru, prima di allora, non avrebbe mai neanche ipotizzato esistere... che volavano, rimbalzavano, nuotavano o scorrazzavano qua e là... Digimon grandi e piccoli, di ogni forma, colore e dimensione, che davano un tocco di vitalità al paesaggio già di per sè variopinto. Nel cielo, volavano maestosi e silenziosi alcuni Airdramon... e un pò più in là, un gruppetto di Gazimon grigi si accompagnavano ad alcuni graziosi Yokomon rosa la cui testa era decorata da uno stupendo giglio viola. Era uno spettacolo quasi ipnotico per uno come Masaru... e anche Tohma e Gaomon, nonostante la loro professionalità, non potevano non ammettere di trovare la scena molto suggestiva. Il loro primo impatto con DigiWorld era stato più spettacolare di quanto non avrebbero ammesso anche a sè stessi...

Anche Agumon, meravigliato, si guardava attorno con l'espressione felice e quasi confusa di un bambino che vede Disneyland per la prima volta... ma Agunimon e Lobomon, qualche metro più in là, non sembravano condividere la meraviglia dei loro compagni. Sotto un certo punto di vista, la cosa era anche comprensibile, dal momento che non era questa la loro prima volta nel Mondo Digitale... ma Masaru sentiva che c'era qualcos'altro. Entrambi parevano sospettosi, e nel loro sguardo si notava subito una punta di delusione, come se si fossero resi conto che c'era qualcosa di diverso, rispetto alla prima volta... e questa impressione non fu che rafforzata quando Agunimon si voltò verso il suo compagno, dicendogli qualcosa a bassa voce, e quest'ultimo gli rispose scuotendo lentamente il capo.

"Ehm... e così... questo è DigiWorld!" disse Masaru, cercando di iniziare un pò di conversazione con i due Guerrieri Leggendari... e per magari cercare anche di capire cosa li stesse turbando così tanto. "E' un pò... diverso da come me lo aspettavo!"

La risposta che lui, Tohma e i loro Digimon ricevettero non era esattamente quello che si aspettavano. Il Guerriero della Luce volse lo sguardo verso le montagne più alte, che svettavano all'orizzonte come le torri di un castello medievale, e la sua sciarpa svolazzò per un istante dietro la sua testa, spinta dai gentili venti che spazzavano la prateria.

"Sfortunatamente, è anche diverso da come lo ricordavamo noi..." commentò il guerriero-lupo, il cui sguardo passava lentamente dalle montagne ai prati, al ruscello che passava loro accanto, agli alberi rigogliosi che punteggiavano il terreno. Più lui ed Agunimon si guardavano attorno, più si rendevano conto che DigiWorld era molto cambiato dall'ultima volta che l'avevano visto... la riconfigurazione che aveva subito dopo essere stato distrutto da Lucemon e in seguito ripristinato aveva cambiato parecchie cose... per esempio, giusto per citare la più evidente, dove erano finite le rotaie dei Trailmon, che loro avevano percorso chissà quante volte per viaggiare da un luogo all'altro? Per come lo ricordavano loro, DigiWorld era più... bizzarro!

"In che senso, diverso?" chiese Tohma. "Volete dire che tre anni fa, quando lo avete visitato voi, DigiWorld aveva un'altra configurazione?"

Agunimon annuì lentamente. "Precisamente, Norstein-kun..." rispose. "E forse abbiamo già anche una spiegazione al fatto che ora si presenti così diverso. Vedete... prima che noi riuscissimo a sconfiggerlo, Lucemon, il Digimon malvagio che aveva reso necessario il nostro intervento, era riuscito ad assorbire in sè tutti i dati di questo mondo... e, quando poi lo abbiamo sconfitto, DigiWorld è stato ripristinato. Ma, a quanto vedo, i dati non sono stati configurati esattamente nello stesso modo, e per questo motivo, ora ci troviamo davanti un Mondo Digitale molto diverso da quello che ci eravamo lasciati dietro."

"Il che significa, che la nostra esperienza passata non servirà a farci da guida, in questo frangente." concluse Lobomon, non senza un pò di disappunto.

Masaru strinse i denti. Quella sì che era una fregatura... non poter contare su quelle che, nelle intenzioni, dovevano invece essere delle guide preziose. Certo, non era colpa loro, ma il ragazzo dai capelli color mattone si sentiva comunque un pò stizzito... E ora, come avrebbero fatto a...

"Poco importa. Per adesso, tutto quello che dobbiamo fare è recuperare Drimogemon." disse Tohma, semplicemente, mentre apriva il computer portatile che si portava sempre dietro e digitava un paio di stringhe. "Secondo i dati che abbiamo, il Digimon dovrebbe trovarsi vicino a questa zona... non abbiamo individuato la sua posizione esatta, ma abbiamo un'idea di dove potrebbe trovarsi."

Non senza un accenno di irritazione, Masaru si voltò verso il ragazzo biondo, passandosi una mano dietro la testa. "Hmm... e va bene, signor genio, allora sentiamo un pò... abbiamo qualche pista da seguire, per trovare quella specie di talpa troppo cresciuta?" chiese.

Tohma e Gaomon ignorarono volutamente l'accento polemico di Masaru. "I Drimogemon preferiscono i luoghi dove hanno a disposizione più terra solida in cui scavare." spiegò l'agente mezzo-austriaco. "Questa informazione, assieme alle indicazioni che abbiamo ricevuto dal quartier generale riguardo i suoi spostamenti, mi porta a pensare che il Digimon che cerchiamo si sia rifugiato lì, su quei picchi che ci stanno davanti."

Masaru, Agumon, e i due Guerrieri Leggendari seguirono con lo sguardo l'indicazione che Tohma stava dando con l'indice: l'abile stratega della DATS si stava riferendo ad una grande montagna di roccia granitica a diverse centinaia di metri di distanza da loro, nelle cui fiancate sembravano essere state infilate da una mano misteriosa delle schede elettroniche, una delle tante bizzarrie che Takuya e Kouji ricordavano del loro viaggio a DigiWorld. Un fugace sentimento di nostalgia attraversò le menti dei due Guerrieri Leggendari, ma non durò a lungo - in quel momento, c'erano cose di importanza più immediata da fare che abbandonarsi ai ricordi...

"Hmm... questo però non migliora molto le cose." commentò scettico Lobomon. "Se anche il Digimon che stiamo cercando si trovasse lì, trovarlo non sarà facile. Avrà sicuramente scavato altre gallerie."

"E questo significa che dovremo esplorarle tutte per scovarlo..." riprese Agumon. "Tohma, hai per caso idea di come fare?"

Il ragazzo biondo chiuse il laptop e si alzò da terra, facendo cenno a Gaomon di seguirlo. "Una cosa alla volta. Io sono dell'idea che i problemi vanno affrontati nell'ordine in cui si presentano, e comunque ho già qualche idea di come fare." disse, per poi rivolgersi ai Guerrieri Leggendari. "Ad ogni modo, anche se il paesaggio è cambiato molto dall'ultima volta che ci siete stati, voi siete più esperti nel muovervi in questo ambiente. Quindi... noi vi seguiremo. Voi, se siete d'accordo, potete farci strada."

Favorevolmente impressionato dalla mente logica del ragazzo biondo, anche se un pò guardingo davanti alla sua freddezza, Agunimon annuì, in completo accordo, e dopo essersi disposti in una formazione ordinata, i membri della spedizione iniziarono il loro cammino verso la montagna di granito nella quale Tohma ipotizzava che Drimogemon si fosse rifugiato. Mentre proseguivano verso la loro destinazione, i due Guerrieri Leggendari continuavano a guardarsi attorno, per cercare di rendersi conto di quanto fosse cambiato in quei tre anni in cui erano stati assenti. A parte il fatto che le rotaie dei Trailmon erano scomparse, non si vedevano più le numerose piccole città di Digimon che erano state tanto comuni all'epoca... e anche se si vedevano comunque in giro un sacco di Digimon, il nuovo DigiWorld dava comunque un'impressione di minore vivacità, minore organizzazione... assieme ad una strana sensazione che ci fosse qualcosa di indefinibilmente fuori posto. Nostalgia e una strana sensazione di confusione e smarrimento si mischiavano nelle menti dei due ragazzi, e il loro desiderio di sapere cosa stesse succedendo nel mondo che era stato la loro seconda casa si acuiva ad ogni passo che facevano.

Non era questo, chiaramente, lo stato d'animo di Masaru, Agumon e, per quanto questi ultimi due fossero molto bravi a non darlo a vedere, Tohma e Gaomon. Immersi per la prima volta in un mondo nuovo, che rispondeva a regole completamente diverse da quelle a cui erano abituati, gli agenti della DATS e i loro compagni continuavano ad ammirare le cose bizzarre che li circondavano. Ora che si erano avvicinati di più al ruscello, Masaru ed Agumon avevano notato che non era composto da acqua normale, ma da un flusso infinito di pixel blu scuro che di tanto in tanto davano l'impressione di stare guardando lo schermo di un televisore, crepitando e sfumando gli uni negli altri. Oltre una collinetta sulla quale i membri della spedizione erano saliti per abbreviare il percorso, Tohma e Gaomon videro una sorta di mausoleo fatto di ghiaccio scolpito che se ne stava nel bel mezzo della grande pianura, indifferente ai raggi del sole che, in condizioni normali, lo avrebbero già sciolto da un pezzo. L'erba terminava all'improvviso a pochi metri dalla scultura congelata, per lasciare posto ad un tappeto di neve solida. Per quanto contraddittorio, era uno spettacolo suggestivo, e Tohma si ritrovò ad ammirarlo per un istante prima che il suo senso del dovere lo richiamasse all'ordine. Scuotendo la testa quasi volesse rimproverarsi la frivolezza, il ragazzo biondo si rimise in marcia, seguendo a ruota Agunimon e Lobomon...

"Il Mondo Digitale è davvero un posto fantastico!" esclamò Agumon, raggiungendo Agunimon e correndogli al fianco. "Un pò vi invidio... voi e i vostri amici siete già stati in un poso così favoloso! Dev'essere stata una grande avventura!"

Il Guerriero del Fuoco guardò per qualche istante il dinosauro arancione che gli marciava a fianco, restituendogli un'occhiata paterna. Quello spirito avventuroso che Agumon mostrava gli ricordava tanto il Takuya di tre anni fa, entusiasta come lo era oggi, amante dell'avventura ed impulsivo... al punto da iniziare un battibecco con una certa testa bionda per una questione di compleanni! "Beh, in effetti... non posso dire che non mi sia piaciuto viaggiare a DigiWorld! Ma dimmi, Agumon... davvero non hai mai visto il Mondo Digitale? Eppure sei un Digimon..."

"Tutti i Digimon nascono qui..." rispose lui. "Ma io non ci sono rimasto a lungo, e quindi ho pochissimi ricordi... Ma, quindi, quando ci siete venuti voi... il Mondo Digitale era molto diverso?"

"Per certi versi." rispose Lobomon, evitando i giri di parole. Kouji era cambiato molto dal lupo solitario che era, ma una cosa che era rimasta la stessa era che non usava mai due parole quando poteva usarne una sola. "Per esempio, mi ricordo che i Digimon erano maggiormente organizzati in comunità."

"Tutte queste differenze che vediamo, come abbiamo detto, devono per forza essere dovute al fatto che DigiWorld è stato riconfigurato dopo la sconfitta di Lucemon." proseguì Agunimon, continuando a guardarsi attorno per vedere se c'erano pericoli, o se Masaru, Tohma e i loro compagni riuscivano a tenere il passo. Il giovane street fighterascoltava con vivo interesse la conversazione del suo compagno con i Guerrieri Leggendari, mentre Tohma e Gaomon, apparentemente indifferenti e concentrati sulla loro missione, mantenevano l'attenzione fissa sul picco di roccia che si stava avvicinando, stando attenti, di tanto in tanto, a gettarsi un'occhiata ai lati... "Solo che non pensavamo che quest'operazione avesse un impatto così drammatico..."

Agunimon si interruppe quando il gruppo ebbe finalmente raggiunto, dopo una camminata che era durata meno del previsto, la località che doveva ispezionare: davanti a loro si trovava un'imponente caverna alle pareti di roccia scheggiata, dalle quali fuoriuscivano altri angolini di quelle strane schede che i ragazzi avevano visto infisse nella montagna, uno di quei particolari 'fuori posto' che ricordavano ad Agunimon e Lobomon il vecchio Digiworld. Con circospezione, i due agenti, i loro due partner e i Guerrieri Leggendari si avvicinarono all'ingresso della caverna, e Masaru fu il primo a muovere un passo al suo interno, impaziente di portare a termine il lavoro e regolare i conti con quella talpa gigante che gli aveva fatto fare brutta figura poche ore prima...

"Beh, Agunimon... la storia è molto interessante, ma credo che per adesso possa anche attendere!" commentò il giovanotto, sgranchendosi con entusiasmo le nocche delle mani. "Se è qui che si trova quel roditore troppo cresciuto, non vedo l'ora di incontrarlo di nuovo!"

Gaomon scosse la testa davanti all'impulsività dei suoi compagni di squadra. Non c'era bisogno di essere chissà che geni per capire come mai al suo partner non andava a genio lavorare con due individui come quelli... il loro modo di gestire le situazioni era diverso come il giorno e la notte.

"Un momento, agente Daimon! Agumon!" li chiamò Lobomon, involontariamente rubando le parole di bocca a Tohma. "Non vi consiglierei di entrare là dentro così, allo sbaraglio. Non possiamo sapere cosa ci sia là dentro."

Con un grugnito irritato, Masaru ed Agumon frenarono non appena messo piede oltre l'entrata, e si voltarono verso il guerriero-lupo... ma qualsiasi obiezione loro avessero venne messa immediatamente a tacere, tanto per cambiare, da Tohma. "Lobomon ha ragione, non si può mai essere abbastanza prudenti in questo mondo. Disponiamoci nuovamente a quadrato, in modo da offrire sempre la medesima resistenza ad un'eventuale opposizione, da qualunque direzione essa provenga... e proseguiamo così. Niente azioni da cacciatore di gloria come al tuo solito, Daimon-kun. Se ti fossi attenuto alle mie disposizioni, nello scontro di prima, ora non saremmo in questa situazione."

"Hey, biondino, solo perchè ho sbagliato quella volta, non credere di essere autorizzato a sventolarmi in faccia i miei errori ad ogni occasione che ti si presenta!" sbottò Masaru. Agunimon e Lobomon si guardarono incerti, riconoscendo, dalle differenze che c'erano state tra loro nel primo viaggio, le avvisaglie di un diverbio.

"Io sto solo dicendo le cose come stanno." ribattè Tohma. "E ribadisco che, per quanto il tuo potenziale come controllore di Digimon sia innegabile, la tua attitudine è completamente incompatibile con la nostra linea di lavoro. Ho accettato di fare squadra con te perchè era un ordine del capitano Satsuma, ma francamente parlando, non credo che ci possa essere collaborazione tra noi. I nostri approcci sono troppo diversi."

"Tsk!" replicò Agumon, che evidentemente aveva appreso la lezione dal suo partner. "Ma sentitelo, parla come se lui sapesse tutto! Beh, notizia flash, amico, non sei tu l'unico ad avere ragione, da queste parti!"

Prima che la discussione potesse escalare ulteriormente, Agunimon battè le mani un paio di volte, richiamando a sè l'attenzione, e immediatamente Masaru, Tohma e i loro Digimon interruppero il diverbio e si voltarono verso di lui, con un certo imbarazzo. "Okay, okay! Adesso basta, voi! Non dimenticate che siamo qui per una missione importante! Dobbiamo fermare quel Drimogemon prima che faccia troppi danni, e tornare alla base il prima possibile! Qualsiasi discussione ci sia tra voi, dovrà attendere quando saremo tornati indietro! Essere disuniti adesso sarebbe estremamente pericoloso!"

Masaru grugnì e abbassò l'ascia di guerra. Non che gli dispiacesse che quei due si fossero uniti alla spedizione, ma si augurava che non si mettessero in testa di comandarlo a bacchetta solo perchè loro erano più esperti. "Va bene, va bene... per adesso, lascio perdere!"

"Anch'io." rispose Tohma, alzando le spalle. "Litigare con te, in questo momento, sarebbe un inutile spreco di tempo ed energie che potrebbero invece essere impiegate per cercare quel Drimogemon. Proseguiamo pure, ma con circospezione. Gaomon, tu coprici le spalle."

"Sì, signore." rispose il lupacchiotto blu, senza esitazione. Mentre il gruppo si ridisponeva in formazione regolare, con Agunimon e Lobomon in testa, Gaomon si piazzò dietro, senza comunque allontanarsi troppo dal suo partner umano, e alzò i pugni coperti dai guantoni, assumendo una posizione di guardia nel caso e tenendosi pronto ad un attacco da qualsiasi direzione questo fosse venuto. Una volta di più, i Guerrieri Leggendari, Masaru ed Agumon notarono che il lupacchiotto pugile dalle poche parole condivideva l'ossessione per l'efficienza del ragazzo mezzo-austriaco...

Pochi secondi dopo, la squadra della DATS era di nuovo in formazione e stava avanzando a passo cauto lungo il corridoio di roccia che si addentrava nel cuore della montagna, rischiarato solamente da qualche raggio di sole proveniente dall'esterno. In completo silenzio, per cogliere qualsiasi rumore potesse far pensare ad un attacco, i ragazzi continuavano la loro avanzata, l'atmosfera di malcelata ostilità tra Masaru e Tohma che creava una pesante cappa di inquietudine.

Agunimon, un pò a disagio per la mancanza di dialogo che improvvisamente era scesa sul gruppo, si avvicinò al suo compagno, sussurrandogli nell'orecchio mentre continuava a gettare occhiate attente qua e là, sperando di trovare, in uno dei muri, un buco scavato dalla trivella del Digimon che stavano cercando. "Hey, Lobomon... non ti sembra che questa situazione sia un pò familiare? L'abbiamo già vissuta una volta, ai nostri tempi..." commentò a bassa voce, riferendosi ovviamente ai diverbi che inizialmente c'erano tra lui e il solitario Guerriero Leggendario della Luce.

Voltandosi appena un pò verso il suo compagno, Lobomon abbassò il suo muso da lupo in un cenno affermativo. "Hmm. Effettivamente è vero." rispose, senza sbilanciarsi. Forse stava per dire qualcosa di più, ma proprio allora, improvvisamente, il corridoio sfociò in una grande sala naturale dai muri di roccia granitica e dal 'tetto' a forma di cupola, più ampia di qualsiasi sala i ragazzi avessero mai visto, con l'unica eccezione degli interni della Rose Morning Star dove Takuya e Kouji, nei panni di KaiserGreymon e MagnaGarurumon, avevano affrontato Kerpymon. Era una sala enorme, imponente, desolatamente vuota dai muri pieni di crepe, sui quali crescevano a macchie delle felci fluorescenti che le davano un minimo di luce, e anche il terreno era spoglio in maniera quasi inquietante. C'era un tale silenzio che si sarebbe potuto sentire il suono di uno spillo che cadeva a terra, se non fosse stato per il lento, cauto respiro dei ragazzi e dei Digimon, e per il suono dei loro passi mentre si dirigevano verso il centro della caverna. Tutti loro si aspettavano che succedesse qualcosa da un momento all'altro, e il fatto che invece tutto restasse tranquillo non faceva altro che far crescere la tensione...

"Non mi piace. Troppo tranquillo." commentò Gaomon, dando per una volta voce alla propria opinione. "Signore, faremmo meglio a restare uniti."

Tohma, la cui apprensione si capiva soltanto dal fatto che teneva il suo Digivice-Ic più stretto del solito, ridusse appena un pò la distanza che lo separava dal resto del gruppo, e i suoi occhi celesti scandagliarono rapidamente ogni muro e ogni angolo della grande stanza naturale, sperando di intercettare un qualsiasi pericolo prima che potesse colpire. Lobomon attivò la sua spada laser e si mise in guardia, sollevando la lama lucente davanti al viso in una posizione di guardia degna di un cavaliere Jedi, mentre Agunimon sollevava le braccia davanti a sè e stringeva i pugni, dalle cui nocche uscirono delle fiammelle scarlatte. Anche Masaru e Agumon fecero la stessa cosa, e trattennero il respiro in attesa di vedere come si sviluppava quella tesa situazione.

Per diversi secondi, nessuno mosse un dito, e quella poco confortante coltre di silenzio riprese a coprire ogni cosa...

...un suono!

I sensi acuti di Masaru e le orecchie di Gaomon lo colsero per primi. Uno strano, impercettibile rumore di pietra che grattava sulla pietra, e il terreno sotto i loro piedi che si muoveva, dando loro l'impressione di perdere l'equilibrio. Come un terremoto in miniatura, troppo debole per causare danni, ma abbastanza forte da scuotere la loro sicurezza. Un segno inconfondibile che qualcosastava arrivando da sotto di loro, e che forse la loro ricerca era giunta alla fine...

"Forse si tratta di quel Drimogemon..." sussurrò Agunimon, preparandosi a scattare al momento giusto.

"Occhi aperti e massima attenzione... non possiamo sapere da dove emergerà." disse Tohma, concentrato al massimo nel tentativo di capire da dove potesse arrivare la nuova minaccia. "Potrebbe anche cercare di emergere da sotto i nostri piedi, per coglierci di sorpresa..."

Masaru strinse i denti irritato. "Tsk... che venga pure, quel vigliacco! Sono qui che lo aspetto..."

La terra riprese a muoversi. Non più una lieve scossa di assestamento, ma un potente tremore che riempì la grande sala dell'eco della roccia spostata, e il terreno che cominciava a fratturarsi sotto i loro occhi. Non c'era quasi più alcun dubbio... era più che probabile che stessero avendo a che fare con il Drimogemon che era loro sfuggito nel Mondo Reale! Lobomon, Gaomon, Agumon e Agunimon alzarono tutti la guardia, e i due agenti della DATS puntarono i piedi contro il terreno, tenendosi pronti a scattare in caso il pericolo venisse dal basso...

Sentivano il suono farsi sempre più assordante... i muri che tremavano sempre di più, facendo cadere polvere di granito prima, e interi pezzi di roccia poi... e percepivano la grande massa di Drimogemon, tutta muscoli e pelliccia, scavare nella solida pietra sotto i loro piedi con il suo micidiale naso-trivella... ancora qualche secondo...

E finalmente, la situazione si smosse, nella maniera più esplosiva! Una sezione del pavimento, posta a circa dieci metri di distanza da loro, esplose letteralmente sotto l'impeto del gigantesco corpo impellicciato, e grossi pezzi di roccia volarono per ogni dove, assieme alla polvere sollevata dall'impatto! Agunimon si coprì gli occhi con una mano, e gli aguzzi frammenti di granito rimbalzarono sulla sua armatura, mentre un enorme corpo dalla pelliccia violetta emergeva dall'enorme cratere che si era aperto, la trivella sul muso che roteava con un fastidioso stridìo mentre la talpa gigante usciva ringhiando dal suo tunnel. I suoi grandi occhi neri erano accesi dalla rabbia, mentre li puntava verso il gruppo di agenti della DATS e Guerrieri Leggendari, e riconosceva tra essi i due che avevano cercato di fermarlo nel Mondo Reale...

"Direi che lo abbiamo proprio trovato..." commentò Masaru, con un ghigno appena accennato. "E ci è voluto anche meno tempo del previsto!"

Agunimon, più esperto di lui in questioni di Digimon, non si fece prendere la mano. "Non cantare vittoria troppo presto, Daimon! Qui stiamo affrontando Drimogemon nell'ambiente a lui più favorevole!"

"Agunimon ha ragione." spiegò Tohma. "Qui Drimogemon può scavare sia nel pavimento che nei muri, e non sarà facile prevedere dove emergerà. Dobbiamo stare doppiamente attenti."

Agunimon annuì, poi si voltò di nuovo verso Drimogemon mentre questo cercava di strisciare fuori dal suo tunnel per attaccarli. "E va bene... se permettete, cominciò io!" disse, creando dei dardi infuocati nella sua mano per poi indirizzarli tutti verso Drimogemon. "Pyro Darts!"

I bolidi infuocati sfrecciarono verso la talpa gigante, tracciando numerose e spettacolari scie scarlatte nella sala senza luce mentre coprivano la distanza che li separava dal loro ingombrante berasaglio. Ma, con sorpresa di Agunimon, Drimogemon dimostrò una notevole prontezza di riflessi e tornò rapidamente sui suoi passi, guizzando di nuovo all'interno del suo tunnel prima che i dardi fiammeggianti potessero raggiungerlo. I Pyro Darts sfrecciarono oltre la voragine e si schiantarono inutilmente contro il muro in granito, sbocciando in una serie di boccioli fiammeggianti che durarono per un istante prima di svanire. Il Guerriero del Fuoco spalancò gli occhi per il disappunto e si ritirò di un passo, mentre la terra sotto i suoi piedi ricominciava a tremare...

"Maledizione, ma quanto è veloce questa cosa?" si chiese rabbiosamente. Il suo sguardo, così come quello di Lobomon, si spostò verso sinistra, per seguire le appena visibili scosse telluriche che segnavano lo spostamento del Digimon impazzito sotto la superficie...

"Maledetto, cerca di coglierci di sorpresa scavando sotto di noi..." ringhiò Agumon, preparandosi ad attaccare non appena Drimogemon fosse emerso di nuovo. Il piccolo tirannosauro arancione piegò le ginocchia, e attese che la talpa gigante riemergesse...

E un istante dopo, accadde proprio questo! Di nuovo, uno schianto potente fece vacillare il pavimento di roccia della sala, e il Digimon scavatore sbucò fuori dalla sua tana sotterranea, sparando detriti ovunque! Deciso a non lasciargli la prima mossa, Agumon prese rapidamente fiato e sparò una Baby Flame contro di lui, costringendolo a chiudersi in difesa per non rimanere scottato. Con un grugnito, Drimogemon alzò la sua enorme zampa davanti al viso e parò l'attacco... per poi scomparire di nuovo sottoterra prima che Agumon o qualche altro membro della spedizione potesse reagire.

"Sto cominciando a stancarmi di questo nascondino..." commentò un infastidito Agunimon, che a sua volta cercava di seguire con lo sguardo gli spostamenti del loro avversario. Il rombo che Drimogemon provocava con la sua trivella mentre penetrava nel granito gli rendeva difficile sentire le sue stesse parole... e sembrava quasi che il Digimon talpa si stesse divertendo a stuzzicarli, a cercare di infastidirli al punto da spingerli ad attaccare senza criterio... per poi colpire quando loro fossero più vulnerabili!

"Sembra quasi di giocare a quello stupido giochetto in cui si prendono le talpe a martellate..." fu l'opinione irritata di Masaru. "Se riemerge troppo lontano, non posso raggiungerlo e tirargli un pugno prima che si ritiri sottoterra... devo pensare ad un altro modo di colpirlo..."

"Concentratevi, e non fatevi distrarre!" esclamò Lobomon. "Credo stia per riemergere ancora!"

Un'altra esplosione fece tremare la stanza, e ancora una volta Drimogemon apparve con impeto furioso dal sottosuolo... ancora una volta cercò di attaccare i suoi avversari con il suo naso a trivella... e ancora una volta fu costretto a ritirarsi, questa volta sotto il fuoco del laser di Lobomon! Il guerriero-lupo aveva rapidamente puntato il suo raggio contro la talpa gigante nel momento in cui era riemersa, e aveva esploso alcuni colpi contro di lei!

"Lupine Laser!" esclamò Lobomon. Ma ancora una volta, Drimogemon era scomparso sottoterra, sfruttando la sua insospettabile velocità, e i proiettili di luce non riuscirono a colpire altro che il muro, aprendo ulteriori squarci nella parete della già provata spelonca. La talpa gigante riprese ancora una volta a scavare, disegnando un cerchio immaginario attorno a loro mentre tornava nel punto da cui era partita...

...e fu allora che, con uno scatto di orrore, Tohma si rese conto di cosa stava davvero cercando di fare Drimogemon! Non voleva tormentarli con attacchi mordi e fuggi... l'idea era tutt'altra!

"Daimon! Agunimon! Lobomon!" esclamò improvvisamente. "Dobbiamo allontanarci di qui! Questo posto, tra poco, non sarà più sicuro!"

"Che cosa?" chiese Masaru, mezzo assordato dal rombo della pietra contro la pietra. "Che vuoi dire? Cosa vuol fare quel... Ugh!"

"Attenti! Il terreno sta... sta cedendo!" esclamò Agunimon, gli occhi spalancati davanti alle crepe che si stavano aprendo a velocità allarmante sotto i loro piedi. Pezzi di terreno si staccavano gli uni dagli altri e collassavano, facendo perdere l'equilibrio ai ragazzi e ai loro compagni!

"C-Capo!" esclamò Agumon. "Cosa... cosa sta succedendo?"

Masaru trattenne a stento un'imprecazione. "Maledizione... allora era questo che voleva fare, quel bestione! Voleva frci franare il terreno sotto i piedi! Dobbiamo levare le tende, e... Argh!"

Non appena Masaru mosse un passo, la parte di terreno sulla quale si trovavano lui e i suoi compagni non riuscì più a reggere il loro peso combinato! Con un tremendo rumore di roccia sgretolata, il pavimento sotto i loro piedi franò, e immediatamente Masaru, Tohma e i Digimon che li accompagnavano sentirono lo stomaco salire loro in gola, e la terrificante sensazione del terreno solido che veniva loro a mancare, mentre frammenti di roccia e polvere li colpivano da tutte le parti, e il mondo si riduceva ad un turbinio indistinto...

"AAAAAAARGH!"

Con un urlo di paura e disappunto, coperto a malapena dal ruggito trionfante di Drimogemon, il gruppo precipitò negli oscuri abissi della montagna, in un infernale tripudio di roccia frantumata, e le tenebre si chiusero su di loro...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Cliffhanger! La situazione è rimasta in sospeso, e di brutto, anche! Ora come faranno i nostri eroi a sopravvivere? Davvero la loro avventura a DigiWorld finirà in maniera così deludente? Beh, chiunque mi conosca sa bene che così non può essere... ci sono ancora troppe cose da scoprire, e troppi misteri da svelare! No, non finirà così... e il prossimo capitolo ve ne darà la prova!

E' un capitolo più breve degli altri, ma ho voluto mantenerlo corto intenzionalmente, anche perchè, sinceramente, non mi pare sia stato troppo eccitante. Serviva più che altro ad introdurre i Guerrieri Leggendari alla DATS, e a far dare ai nostri un primo scorcio di come è diventato DigiWorld! E potete stare certi che, ora che degli esseri umani sono tornati a camminare su DigiWorld, le menti che stanno dietro le emersioni di Digimon nel Mondo Reale non se ne staranno zitte! Vedrete cosa ho in mente... molto presto!

Con questo, non credo di avere molto altro da dire...

O forse sì! Sto accarezzando l'idea di scrivere una mini-saga di due storie (massimo una quindicina di capitoli in tutto), completamente slegata dalla saga che sto adesso portando avanti, dedicata alla mia coppia di Digimon preferita in assoluto... ovviamente Takuya e Izumi! Non posso ancora dirvi quando inizierò a scriverla, dato che sto cercando di portare avanti altri progetti... ma indicativamente, potrei iniziare già quest'estate! Spero che la notizia faccia piacere ai fan della coppia!

Bene, questo è tutto. Ci vediamo al prossimo aggiornamento, e mi raccomando... attendo i vostri commenti!

 

Justice Gundam

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Capitolo 10
*** Collaborazione ***


Record of Digital Wars-10

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier & Savers scritta da: Justice Gundam

 

Ehilà! Sono tornato, ancora una volta! E giusto in tempo per presentarvi un nuovo capitolo della mia fanfiction di Digimon Frontier e Savers, il capitolo in cui finalmente vedremo la fine dello scontro tra il team di Masaru e Takuya, e quel Drimogemon che sta dando loro così tanto filo da torcere! Questo evento cementerà una buona volta la collaborazione tra la DATS e i Guerrieri Leggendari, e soprattutto farà sì che Masaru e Tohma comprendano il valore del gioco di squadra? Per adesso, sono bloccati sottoterra, in balia di quella talpa troppo cresciuta... e il team degli operatori della DATS è all'oscuro di quanto sta accadendo! Non esattamente la situazione ideale, vero?

Sì, non ho fatto un'introduzione molto lunga... ma in fondo, non avevo neanche molto da dire!

Per scoprire se troveranno un modo di uscirne, e magari catturare quel Drimogemon, non vi resta che seguire il nuovo capitolo, ovviamente dopo che avrò dato una risposta a tutte le recensioni che mi avete lasciato! Grazie ancora a tutti per il supporto!

 

KillKenny: E bentornato anche a te! Come vedi, ho continuato la storia non appena mi è stato possibile... e se prevedi che si verranno a scoprire molti altarini e segreti nascosti, beh... ti dico che hai perfettamente ragione! Già si vedrà qualcosina tra questo capitolo e il prossimo, quando riveleremo finalmente chi sta dietro a diversi degli eventi... Ma anche allora... heheheheheee...

Kari 89: Vero che ci assomigliano? E' praticamente un obbligo che nelle varie serie di Digimon ci siano questi personaggi dal carattere diametralmente opposto che litigano spesso, ma che poi finiscono per diventare amici! E per quanto riguarda recuperare Drimogemon... resta sintonizzata e vedrai come e se ce la faranno!

La scrittrice: Nickname un pò generico, ma... benvenuta alla mia saga di Digimon Frontier e Savers! Spero di non aver aggiornato troppo tardi per i tuoi gusti, il fatto è che sto mandando avanti più fanfiction allo stesso tempo, e quindi devo dividere un pò la mia attenzione! A questo aggiungi che sto per completare la mia fanfiction di Digimon Adventure 02, e sto premendo un pò l'acceleratore su quella, e avrai un pò il quadro della situazione...

In ogni caso, stai sicura che qualcosa tra quei due accadrà! Forse ci vorrà un pochino...

TopoMouse: Credo che la tua curiosità sarà soddisfatta quanto prima! E conoscendo i due, hai ragione a dire che la scena sarà quantomeno singolare! Per quanto riguarda Takuya e Kouji... beh, sì, in effetti non hanno fatto una gran figura con Drimogemon. Ma, del resto, è un pò anche comprensibile, visto che sono tre anni che non combattono più... diciamo che sono un pò arrugginiti, ma si riprenderanno!

 

Okay, ragazzi, il Mondo Digitale ci aspetta... e con esso, anche una prima occhiata all'avversario che la DATS si troverà ad affrontare!

 

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Capitolo 10 - Collaborazione

 

Beep... beep... beep...

Yoshino trattenne il respiro in un rantolo strozzato quando una segnalazione di allarme sulla sua plancia di controllo si accese, gettando un'intermittente lice scarlatta sul suo bel viso, e facendo fare un piccolo salto anche a Raramon e a Kazemon, che si trovavano nelle vicinanze! Nello stesso momento, il monitor davanti al quale era seduta iniziò a mostrare degli strani segnali di fluttuazione, che nel giro di qualche frazione di secondo aumentarono di intensità... fino a che il diagramma non scomparve del tutto, e sullo schermo campeggiò un'unica scritta dal significato tanto inquietante quanto inequivocabile...

LOST.

I segnali di Masaru, Tohma, e dei due Guerrieri Leggendari erano andati perduti... il che non poteva significare nulla di buono!

La giovane agente dai capelli rossi strinse i denti, mentre Kazemon si chinava leggermente verso il monitor, guardando con allarme la scritta che lo occupava... e gli altri tecnici, vociferando in maniera sommessa ma al tempo stesso caotica, si mettevano a lavorare con ancora maggiore alacrità, nel tentativo di ristabilire il contatto!

"Peggio che mai... Questa proprio non ci voleva!" mormorò Yoshino, allarmando ulteriormente la Guerriera del Vento e gli altri Leggendari Guerrieri. "Abbiamo perso i loro segnali! Non riusciamo più ad individuare la loro posizione su DigiWorld!"

Gli occhi della fata del vento si spalancarono dietro il visore oculare che indossava, e anche Kumamon, Loweemon e Beetlemon raggiunsero allarmati la postazione di Yoshino, pregando che non fosse successo qualcosa di brutto ai loro compagni. Masaru e Tohma parevano tipi in gamba, nonostante la scarsa fiducia reciproca, e sapevano bene che Takuya e Kouji non si sarebbero lasciati prendere alla sprovvista... ma chi poteva dirlo, l'imprevisto era sempre in agguato! E poi, ora che il Mondo Digitale era in preda al caos - o almeno così pareva -, chissà cosa si sarebbero trovati ad affrontare!

"C... Come? In che senso non riuscite più... a ritrovarli?" chiese con timore Kumamon, alzandosi sulle punte dei piedi per vedere cosa diceva il monitor... e trovandosi davanti la stessa, desolante risposta che era stata data alla ragazza dai capelli rossi. "Avete... semplicemente perso il segnale, oppure... ehm... peggio?"

Un nodo di paura salì alla gola di Kazemon e Loweemon, e Beetlemon deglutì a vuoto... ma per fortuna Raramon tranquillizzò almeno in parte gli animi.

"Beh... significa soltanto che non riusciamo più a rintracciare il segnale dei loro Digivice, e quindi non siamo in grado di aggiornarvi sul loro status..." spiegò il fiorellino fluttuante, cercando di creare meno allarme possibile... cosa un pò difficile, considerati tutti gli operatori che si indaffaravano febbrilmente attorno ai computer, prime tra tutti Kurosaki, Shirokawa e i loro PawnChessmon. "Ma, di per sè, non vuol dire che sia successo loro qualcosa! O almeno, questo è quello che speriamo..."

"Adesso, l'importante è non perdere la calma!" commentò Yoshino, iniziando a digitare alcuni comandi sulla sua console. "Dobbiamo regolare i nostri strumenti in modo che possano captare nuovamente il segnale dei Digivice di Daimon-kun, Norstein-kun e dei vostri amici. Accidenti, certo però che non sarà facile, con tutto questo rumore... comunque, vi posso assicurare che faremo quanto possibile per ristabilire il contatto!"

Loweemon esalò un sospiro di sollievo. "Vi... vi ringrazio, agente Fujieda..." mormorò, pregando tra sè che suo fratello e il suo migliore amico, i due che avevano fatto riemergere la sua umanità, stessero bene, e rivolgendo il suo pensiero anche ai due agenti che li accompagnavano. "Per favore, fate del vostro meglio... vi aiuteremmo anche noi, se solo ci capissimo qualcosa di questi strumenti..."

Nonostante la gravità della situazione, Yoshino riuscì a ridacchiare per un breve istante, alleviando leggermente la tensione. "Heh... non vi preoccupate, stiamo già facendo tutto il possibile... e non ci fermeremo finchè non avremo ritrovato i nostri agenti, e i vostri due amici!"

"Grazie, signorina..." ringraziò Beetlemon. "Agunimon, Lobomon... Masaru, Tohma... mi raccomando, tornate interi!"

 

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"Uuuugh..."

Qualcosa di freddo e bagnato fu la prima sensazione che Masaru Daimon provò non appena la sua mente tornò a funzionare correttamente dopo la caduta... e la seconda furono dei fastidiosi, insistenti dolori alle ossa che lo lasciarono stordito per qualche istante. E non appena la coscienza fu tornata del tutto, arrivò anche la terza sensazione... qualcosa di caldo e squamoso che stava appoggiato sulla sua testa, ronfando della grossa e perdendo goccioline di saliva dalla bocca rimasta spalancata!

Con un pò di esitazione, il giovane street fighter aprì gli occhi, e in quel momento si rese conto di essere disteso in qualche modo sopra una scomodissima pila di rocce sgretolate, la cui polvere gli entrava fastidiosamente nelle narici. Con un grugnito, Masaru spostò la testa e fece svegliare Agumon, che su di essa si era addormentato (o meglio, aveva perso i sensi)... e il piccolo dinosauro si agitò per un momento e poi aprì gli occhi a sua volta, sfregandoseli con aria intontita.

"Uuuuuh... C-capo..." balbettò il piccolo tirannosauro arancione, osservando Masaru che si metteva seduto e si sgranchiva le ossa indolenzite. "che cosa... cosa è successo qui? Stavamo... combattendo Drimogemon, e..."

"E poi, il dannato ci ha scavato una valanga di gallerie sotto il culo, e ha fatto franare il pavimento con noi sopra..." ringhiò Masaru, sfregandosi la fronte, e accorgendosi di avere un piccolo taglio sopra l'occhio destro... un taglio di poco conto, che però sanguinava abbastanza. Con noncuranza, Masaru si leccò la punta dell'indice e del medio della mano destra, e spalmò la saliva sulla ferita, facendosela pizzicare per un istante prima che il gocciolamento di sangue si fermasse. "Ma tu, stai bene, Agumon? Non ti sei fatto male, vero?"

Agumon sbattè gli occhi, per poi darsi una controllata. A parte qualche chiazza di polvere qua e là sulle squame, non vide nulla che potesse davvero farlo preoccupare, quindi si rivolse nuovamente al suo 'capo' e annuì. "No, capo, sto bene... ma gli altri, che fine hanno fatto? Sono caduti assieme a noi, no? E allora dove..."

Masaru si alzò, un pò a fatica, dal cumulo di rocce. "Sicuramente, non lontano da qui. Adesso prendiamo su e andiamo a... Hey, guarda un pò! Non abbiamo neanche bisogno di andare tanto in giro!"

In effetti, appoggiato schiena al muro a pochi metri da lui e da Agumon, stava Tohma Norstein con la sua solita espressione stoicamente razionale, e poco più in là c'erano anche Agunimon e Lobomon, che sembravano essersi anche loro appena ripresi dalla caduta. Il Guerriero del Fuoco aveva teso una mano al suo compagno, che pur con un pò di riluttanza l'aveva accettata e si era messo a ripulirsi l'armatura dalla polvere che vi si era depositata.

"Ah, vedo che ti sei ripreso anche tu, Masaru..." disse Agunimon, notando il giovane street fighter che si rialzava e si sgranchiva un pò le ossa. "Eravamo un pò in pensiero."

"Preoccupatevi dei vostri lividi, piuttosto..." sbottò il ragazzo con una risatina ironica mentre si rimetteva in piedi... e notava che Gaomon, il servizievole e silenzioso partner di Tohma, non era con il gruppo. In quel momento, il lupacchiotto azzurro si trovava diversi metri più in là, intento a spaccare con i pugni armati di guantone una atasta di rocce che lo spostamento di materiale aveva fatto cadere davanti all'unica via d'uscita disponibile. "Okay, ma seriamente... dove diavolo siamo, in questo momento?"

"Siamo nella tana sotterranea di Drimogemon, a diverse decine di metri sotto il livello precedente." puntualizzò Tohma, rivolgendo lo sguardo verso Masaru. "Purtroppo, non conosciamo il punto preciso in cui siamo finiti, e come se non bastasse abbiamo perso il contatto con il quartier generale. Effettivamente, siamo tagliati fuori da ogni comunicazione."

Masaru grugnì infastidito. Mai una cosa che andasse bene quando doveva! "Tsk... fantastico! E adesso che si fa?" chiese con impazienza, mentre si spazzava un pò di polvere dalla divisa.

"Per adesso, l'unica cosa sensata da fare è cercare di riguadagnare la superficie... per quanto mi secchi dirlo." spiegò Agunimon con tono sensibilmente cupo. Chiaramente, ancora non gli era andata molto giù l'idea di essersi lasciato battere da un Digimon di livello Champion, e stava ancora maledicendo la sua mancanza di allenamento. "E una volta usciti, ci rimetteremo in contatto con il quartier generale, e chiederemo di farci riportare indietro. Ormai, cercare quel Drimogemon qui, in questo labirinto, è da escludersi."

Questa affermazione fece scattare Masaru. Ma come, erano andati tutti assieme a DigiWorld, in quel mondo sconosciuto - e, Masaru doveva ammetterlo, affascinante - con il solo scopo di fermare quel Drimogemon prima che potesse causare problemi... per poi fare cosa? Ritirarsi con la coda in mezzo alle gambe? Eh, no, ragazzi, lui non ci stava... ma per una volta, decise di stare zitto, ben sapendo che era stata la sua impulsività e il suo desiderio di combattere a cacciarli in quella situazione, e che se fosse successo qualcosa a qualcuno di loro... come avrebbe già potuto essere... la responsabilità sarebbe stata sua! Quindi, pur di malavoglia, decise di ingoiare le sue obiezioni, e di fare come avevano suggerito i suoi compagni. "Ufff... e va bene, immagino che non abbiamo molta scelta..." borbottò, con le braccia incrociate sul petto. "Beh, allora... per raggiungere la superficie, abbiamo idea di dove andare?"

"Teoricamente sì, ma dal momento che ci troviamo nel labirinto di gallerie sotterranee che Drimogemon ha scavato, la situazione potrebbe non essere tanto lineare." spiegò Lobomon. "Per adesso, Gaomon sta cercando di demolire quelle rocce che ci sbarrano la strada... Hey, Gaomon! Serve una mano, per caso?"

Il lupacchiotto azzurro sferrò un potente colpo con il pugno guantato e riuscì a sbriciolare altre rocce, poi rispose a Lobomon. "Ringrazio dell'offerta, ma non sarà necessario. Gao Rush!" disse con tono tranquillo, per poi sferrare una rapidissima raffica di pugni davanti a sè, talmente veloce che tutto ciò che Agunimon e Lobomon furono in grado di vedere fu un fulmineo andare a venire di ombre rosse davanti a Gaomon, e piccole pietre che saltavano qua e là ogni volta che un pugno andava a segno. In breve tempo, il muro di rocce che si era venuto a creare venne completamente demolito, e la luce iniziò a filtrare nella spelonca dalla galleria che si era aperta davanti a lui.

Agunimon fischiettò impressionato. "Wow... certo che per essere solo a livello Rookie, ci sa fare... quel Digimon è davvero molto ben allenato!" commentò a bassa voce.

Gaomon ammirò i risultati del suo lavoro, senza nascondere a sè stesso un pò di orgoglio e soddisfazione per un lavoro fatto bene. "Molto bene, signori. La via è libera." annunciò poi, rivolto ai suoi compagni di squadra.

Tohma rivolse al suo compagno un sorriso appena accennato. "Ottimo lavoro come sempre, Gaomon. Ora usciamo di qui prima che... Ugh!"

Fatto soltanto un passo, il ragazzo biondo di origini austriache fece una smorfia di dolore e cadde su un ginocchio, portandosi una mano alla gamba sinistra, e facendo allarmare Masaru, i Digimon e i due Guerrieri Leggendari. Il giovane street fighter e Gaomon furono i primi a raggiungere il loro compagno... e notarono che sulla gamba sinistra dei pantaloni di Tohma, un pò sopra il ginocchio, c'era una macchia di liquido scarlatto che altro non poteva essere se non sangue!

"Hey, ma tu sanguini!" notò Agunimon, avvicinandosi a sua volta al giovane genio. "E a giudicare da questa macchia, è una ferita abbastanza profonda... forse è meglio che non ti sforzi troppo! Restiamo qui per un attimo e vediamo di medicarti per quanto possibile..."

Tuttavia, Tohma era il tipo di persona che poneva i bisogni della squadra e del gruppo al di sopra di quelli del singolo... quindi, rifiutò gentilmente ma fermamente e si rialzò, cercando di non far vedere quanto in realtà la ferita gli facesse male. "No, non sarà necessario." rispose Tohma, pur a denti stretti. Agunimon aveva ragione, era un taglio abbastanza importante... "Non preoccupatevi per me, la priorità è uscire di qui... eh?"

"Andiamo, smettila di fare l'eroe e fatti dare una mano!"

A pronunciare queste parole, interrompendo la frase di Tohma, fu proprio Masaru, che si era alzato dal punto in cui era caduto e, senza mezzi termini, si era messo a sorreggere quel collega con cui pure non andava d'accordo, facendogli da stampella in modo tale che non appoggiasse a terra la gamba ferita. Questo gesto meravigliò un pò Agumon, Gaomon, e lo stesso Tohma... erano convinti che Masaru non lo sopportasse! Invece, Agunimon e Lobomon, riconoscendo dalla loro esperienza personale i primi segni di collaborazione, si scambiarono un'occhiata che sembrava voler dire 'Te l'avevo detto, io...'

Era quasiinutile dire che, di tutti, il più imbarazzato era proprio Tohma. "Daimon-kun... ho appena detto che non c'è bisogno che vi disturbiate per me!" disse, in tono un attimo più autoritario. "Finirei per rallentare il gruppo!"

"Ah, sì? Beh, allora ascoltami bene!" esclamò Masaru, alzando la testa, e incrociando le iridi celesti degli occhi di Tohma con lo sguardo diretto e puro delle sue pupille castano-dorate. Uno sguardo che esprimeva franchezza e decisione, e davanti al quale anche Tohma, così sicuro di sè nella sua razionalità, si ritrovò stupito e senza parole.

"Per un vero uomo, ci sono cose più importanti della testardaggine!" proseguì Masaru, deciso e lapidario. Una frase diretta che valeva più di qualsiasi altro discorso, che fece annuire per l'approvazione sia Agunimon che Lobomon...

...e che fece venire le lacrime di commozione ad Agumon, che tirò fuori dal nulla un fazzoletto per soffiarsi il naso e si asciugò i fiumiciattoli di lacrime che scorrevano comicamente dai suoi occhi esageratamente grandi! "Sigh... sniff... capo... questa è stata la cosa più bella che tu abbia mai detto!" mormorò, passandosi sugli zigomi le zampette artigliate.

Masaru sospirò con fare esasperato, e alzò gli occhi al cielo... o meglio, all'impenetrabile volta di rocce che incombeva minacciosa sopra le loro teste, facendo cadere di tanto in tanto qualche sassolino minaccioso. "See, see... ora non perdiamo altro tempo ed usciamo di qui! Forza, gente, in marcia!" disse, e il gruppo imboccò la via d'uscita che Gaomon aveva aperto, con Agunimon e Lobomon a fare da apripista. La via d'uscita, in effetti, era poco più che un gigantesco tunnel circolare che si ergeva per almeno quattro metri sopra le loro teste, fiocamente illuminato dalla sparuta luce che, proveniendo dall'esterno, ancora riusciva a filtrare tra le pareti rocciose. I Guerrieri del Fuoco e della Luce rimediarono comunque subito alla mancanza di visuale, creando rispettivamente una piccola sfera di fuoco e una lucetta globulare nel palmo delle proprie mani, luminose quel tanto che bastava per permettere a tutti di vedere, e allo stesso tempo per non consentire ad eventuali Digimon ostili di individuarli a distanza.

Mentre il gruppo iniziava a percorrere l'ampio corridoio, Tohma, che caminava appoggiando solo la gamba destra per terra e facendosi sorreggere da Masaru, si ritrovò a ripensare con un certo sbalordimento all'opinione che si era fatto di Masaru. Proprio quando si era ormai quasi convinto di avere a che fare con uno sbruffone corto di cervello, che voleva soltanto mettersi in mostra... Masaru aveva dimostrato spirito di squadra, aiutandolo anche se non gli era simpatico.

Tohma sospirò, e si permise un mezzo sorriso, dimentico del dolore alla gamba sinistra. Decisamente, Masaru Daimon era l'individuo più difficilmente inquadrabile con cui mai gli fosse capitato di lavorare...

E nello stesso momento, anche i pensieri dei due Guerrieri Leggendari che li accompagnavano viaggiavano più o meno su questi binari...

"Stanno imparando a trovare un punto d'incontro..." commentò Agunimon, dando un'occhiata dietro di sè con un sorrisetto sulle labbra. "E' già un buon inizio."

 

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Diversi minuti dopo...

Con un altro grugnito di rabbia, Masaru si fermò davanti ad un bivio, appena dietro ad Agunimon e Lobomon, che si guardavano attorno senza eccessivo entusiasmo. Accidenti, se soltanto tutte queste gallerie non si assomigliassero così tanto! La sensazione era quella di girare a vuoto in un labirinto senza fine, e non c'era modo di distinguere un passaggio dall'altro! Se non altro avevano le fonti di luce che Agunimon e Lobomon fornivano loro, altrimenti chissà dove sarebbero stati in quel momento!

"Ma che cacchio, non c'è modo di uscire di qui?" esclamò Masaru, che ancora stava aiutando Tohma a camminare. "Saranno ore che vaghiamo in tondo per questa accidenti di tana di una stupidissima talpa ipersviluppata, e ancora non troviamo una via d'uscita? Non sarebbe più semplice se facessi evolvere il tuo Digimon e ci scavassimo una via d'uscita?". L'ultima domanda era rivolta a Tohma, che però scosse la testa con disapprovazione.

"Se fosse stato possibile, credi che non lo avremmo già fatto?" gli chiese retoricamente. "Pensa un pò, prima di uscirtene fuori con delle idee assurde... qui ci troviamo nella tana di Drimogemon, che come ho detto è un complesso labirinto di tunnel scavati nel terreno. Gaomon, dagli una dimostrazione di cosa voglio dire."

"Sì, signore." rispose il lupacchiotto pugile, avvicinandosi ad un muro per poi colpire la parete con un pugno, con tutta la forza di cui era capace. I risultati furono immediati, e un terremoto in miniatura scosse le pareti della galleria nella quale si trovavano, facendo cadere dal soffitto dei frammenti di roccia che davano l'idea dell'instabilità del luogo. Per qualche secondo, Masaru, Agumon e i Guerrieri Leggendari si trovarono a dover mantenere l'equilibrio... ma il terremoto cessò con la stessa velocità con cui era iniziato, lasciando il tunnel pressochè intatto.

Intanto, comunque, quello che Tohma si era prefisso di dimostrare era apparso abbastanza chiaro...

"Questo posto è estremamente instabile." spiegò Lobomon. "E' per questo motivo che anche io ed Agunimon non abbiamo fatto uso dei nostri poteri per aprirci un varco nella terra. Se avessimo tentato di farlo, avremmo provocato sicuramente un crollo, e allora no che non saremmo più potuti uscire di qui... Se un semplice pugno da parte di un Digimon di livello Rookie è stato in grado di scuotere questo posto, immagina cosa sarebbe stato in grado di fare un nostro attacco!"

Masaru si grattò la nuca con la mano libera, sentendosi molto stupido per aver fatto una simile proposta. "Sgrunt... okay, come non detto... vorrà dire che dovremmo risalire alla vecchia maniera. Allora, quale di queste due vie prendiamo? A me sembrano tutte e due uguali..."

Agunimon guardò verso il pavimento, e i suoi occhi notarono qualcosa di piccolo, scintillante ed argentato che giaceva, apparentemente dimenticato, all'imboccatura della galleria di sinistra. "Hmmm... no, non sono proprio uguali. Si va a destra, agente Daimon... a sinistra ci perderemmo e basta!" disse, puntando l'indice verso la galleria opposta.

Masaru corrugò leggermente la fronte. "Hm? E tu come fai... ad essere così sicuro?"

"Non siamo certo come te, che prendi le decisioni sull'impulso del momento." spiegò Tohma, senza però quel tono di superiorità che aveva mantenuto nel corso del loro incontro di pugilato. Quando Masaru gli rivolse uno sguardo infastidito, il ragazzo biondo indicò il punto in cui Agunimon aveva visto l'oggettino scintillante. "Guarda là. Lo vedi quello?"

"Ehm..." Aguzzando un pò la vista, lo street fighter riuscì a distinguere l'oggetto luminoso per quello che era, ovvero una monetina da cento yen, e ne rimase per un attimo sorpreso. Come c'era finita lì? A meno che, ovviamente... "Hey, aspetta un momento! Quella monetina ce l'hai lasciata tu, non è vero? Quindi qui ci siamo già stati..."

"Esatto." spiegò Tohma, mentre si massaggiava la gamba ferita, che ora riusciva a muovere un pò meglio. "Sapevo che avremmo finito per girare in tondo, quindi ho pensato che sarebbe stata una buona idea lasciarmi dietro qualche moneta, in modo che potessimo subito riconoscere i punti nei quali siamo già stati, eventualmente vi fossimo capitati di nuovo."

"Accidenti, una buona idea!" esclamò Agumon.

Masaru fece un fischio, sinceramente ammirato per la pensata del suo collega e lo spirito di osservazione dei due Human Spirits. "Puoi dirlo forte... cavolo, sei davvero intelligente! Mi sa che dovrò un pò rivedere l'opinione che mi ero fatto di te..."

Tohma alzò leggermente gli occhi al cielo. "Come ho già detto... non prendiamo le decisioni sull'impulso del momento come fai tu."

L'espressione ammirata lasciò immediatamente spazio, sul volto di Masaru, ad una comicamente infastidita. "Sgrunt... perchè mi aspettavo che l'avresti detto? Bah, inutile recriminare... se dite che questa è la strada giusta, fidiamoci!"

"E speriamo che sia la volta buona..." aggiunse Agunimon, entrando per primo nella galleria con la mano destra alzata davanti a sè, a reggere una fiammella che faceva da torcia. Subito dietro di lui, seguirono Masaru, Tohma, Agumon e Gaomon, mentre Lobomon chiudeva la fila tenendo in mano la sua spada laser a fare da sorgente di luce. Il Guerriero della Luce si era tenuto sulle retrovie, in modo da poter accogliere eventuali nemici che cercassero di attaccare il gruppo alle spalle... ma in ogni caso sperava che non si dovesse arrivare a questo, visto che combattere in quello spazio claustrofobico non lo metteva per niente a suo agio...

Il corridoio scavato nella terra continuò per diverse centinaia di metri, e i membri del gruppo ebbero modo di notare, man mano che avanzavano, che il dislivello el pavimento aumentava leggermente, e la strada che cominciava a salire. Ora i passi si facevano più faticosi per il gruppo già di per sè affaticato... ma al tempo stesso, questo era un segno che forse l'uscita si stava avvicinando, e diede ai Guerrieri Leggendari, ai due agenti della DATS e ai loro Digimon una maggiore determinazione!

"Benissimo, ragazzi, forse ci siamo..." commentò Agunimon. "Questo tunnel sta finendo, e forse ci stiamo avvicinando alla superficie. Ancora un pò, e potremo ricontattare il quartier generale e farci prelevare... Accidenti, certo che non mi aspettavo che il nostro ritorno a DigiWorld sarebbe stato così... ci dispiace di non aver potuto essere più utili, ma come abbiamo detto, il Mondo Digitale è cambiato molto dall'ultima volta che lo abbiamo visto..."

"Non scusatevi, non è certo colpa vostra." rispose Tohma, staccandosi finalmente da Masaru e facendogli cenno che ora riusciva a camminare abbastanza bene da solo. Il ragazzo biondo zoppicò un paio di volte, ancora non del tutto stabile, ma riuscì a riprendere la posizione eretta quasi subito, e a stare al passo con i suoi compagni. "Intanto, esserci resi conto delle condizioni di DigiWorld è un punto di partenza. Da qui riusciremo ad elaborare strategie migliori per contrastare i Digimon clandestini, e magari ad elaborare una soluzione definitiva..."

"Spero che sia così." tagliò corto il Guerriero della Luce. Finalmente, dopo tanto camminare, il corridoio stava sfociando in una grande spelonca rocciosa, grande quasi quanto quella in cui avevano affrontato Drimogemon poco prima, e nella quale riecheggiava la stessa desolante eco... ma nella quale penetrava sostanzialmente più luce di quanta non riuscisse ad entrare nei corridoi scavati dalla feroce talpa gigante, ad ulteriore conferma del fatto che la tanto agognata superficie si stava avvicinando.

Con un sospiro, Agunimon uscì per primo dall'angusto corridoio. Va bene, non era la superficie... ma almeno lo scenario non dava più l'impressione di essere sul punto di crollare sulle loro teste da un momento all'altro, e sembrava anche che l'aria fosse un attimo più respirabile. Tra l'altro, se qualcosa li avesse attaccati qui, avrebbero potuto combattere senza più doversi preoccupare di farsi cadere quintali di roccia sulla testa...

Qualche passo, il tempo di far uscire anche i suoi compagni dalla galleria... e il Guerriero del Fuoco si bloccò con un mormorìo di disappunto. Ora che aveva una visuale più ampia della grande sala naturale, era riuscito a vedere qualcosa che non andava nel terreno. Il pavimento roccioso ed irregolare era pieno di gallerie dalla forma perfettamente circolare, attorno ai cui bordi erano raccolti pezzi di roccia frantumati. Sembrava quasi di camminare su un pezzo di groviera gigante... e non ci voleva una grande immaginazione per capire chi avrebbe potuto fare un lavoro del genere...

"Diavolo..." grugnì Masaru, mettendosi in guardia. "Quella dannata talpa ci ha fatti finire dritti nel suo parco giochi privato..."

Quello che successe una frazione di secondo dopo confermò la sua conclusione: un'altra scossa tellurica, molto più forte delle precedenti, fece muovere il terreno sotto i loro piedi, accompagnato dall'inequivocabile rumore di una trivella che frantumava la roccia... e da un ruggito furioso che riecheggiò tra le mura della spelonca non appena un enorme ammasso di pelliccia, artigli e furia, con una enorme perforatrice di metallo al posto del naso, sbucò fuori all'improvviso da uno dei crateri più vicini! La talpa gigante aveva individuato di nuovo la sua preda... e questa volta, ben sapendo di giocare in casa, aveva intenzione di chiudere la partita!

Masaru sollevò i pugni davanti al viso, mettendosi in posizione di guardia mentre Drimogemon iniziava a sollevarsi dalla galleria che aveva scavato... ma, sfortunatamente, non si allontanava mai quel tanto che sarebbe bastato a lui e ai suoi compagni per sferrargli un attacco senza paura che il velocissimo scavatore si rifugiasse sotto i loro piedi. Con riluttanza, Masaru fu costretto ad ammettere che si trattava di un avversario più sveglio di quanto non potesse sembrare inizialmente... un attacco diretto non sarebbe stato utile. Doveva elaborare una strategia più accorta...

Ma Agunimon e Lobomon sembravano avere tutta l'intenzione di prendere l'iniziativa. I due Guerrieri Leggendari fecero cenno a Masaru, Tohma, Agumon e Gaomon di restare indietro e si misero davanti al gruppo, sfidando con lo sguardo la talpa gigante, che ora si era fermata e li guardava minacciosamente, quasi cercasse di prendere le misure dei suoi avversari. Lobomon alzò la sua spada laser e la alzò al livello della stridente perforatrice di Drimogemon, mentre il suo compagno strinse i pugni, che emisero delle lingue di fuoco scarlatto... e si mise in guardia.

"Hey, un momento!" protestò Agumon, rubando le parole di bocca al suo 'capo'. "Cosa avete intenzione di fare? Non vorrete prendervi voi tutto il divertimento..."

Masaru stava per aggiungere qualcosa di suo, ma si interruppe prima di aprire bocca. Da come Agunimon e Lobomon si avvicinavano al loro avversario, gli dava l'impressione che sapessero quello che stavano facendo, e avessero anzi in mente una strategia per cogliere di sorpresa il Digimon scavatore. L'espressione decisa sul volto dei due Human Spirit gli era ben conosciuta... era un'espressione che lui stesso aveva esibito parecchie volte, davanti ad un avversario che era sicuro di sconfiggere! E l'istinto gli diceva che Agunimon e Lobomon avevano quella stessa sensazione, in quel momento...

"Aspetta, Agumon..." consigliò il giovane street fighter, trattenendo il suo partner per una spalla. "Vediamo prima di tutto cosa hanno in mente di fare. Se ci saranno problemi, interverremo noi!"

"Capo..." mormorò Agumon, un pò confuso. Normalmente, Masaru non avrebbe visto di buon occhio il fatto che qualcuno gli rubasse la scena... Tohma invece annuì, segretamente soddisfatto che il suo impulsivo collega avesse deciso di tenere a freno la sua smania di combattere.

"Anche se adesso il rischio di crollo dovrebbe essere minore... meglio lasciare la prima mossa ad Agunimon e Lobomon." commentò il biondino. "E poi, è l'occasione migliore per vedere cosa sono capaci di fare..."

Distraendosi soltanto per unistante dal loro avversario, che già stava cominciando a ritirarsi nella galleria che aveva scavato, Agunimon annuì verso i suoi compagni di squadra... mentre Lobomon, sempre concentrato, si avvicinava a Drimogemon con la spada sollevata, pronto a colpirlo! La talpa ringhiò rabbiosamente, e la sua perforatrice scattò un paio di volte prima di fermarsi ad una velocità stabile, emettendo uno stridìo tagliente che penetrava fastidiosamente nelle orecchie dei presenti... la tensione era altissima, ed era ovvio che una delle due parti avrebbe colpito molto presto...

Ancora qualche secondo...

...e Lobomon, cogliendo tutti di sorpresa, fece la prima mossa! Con un fluido movimento delle braccia, il lupo umanoide abbassò la spada e al tempo stesso sollevò il laser montato sul braccio opposto, esplodendo un laser bianco e scintillante contro Drimogemon!

"Howling Laser!" esclamò il guerriero della Luce. Il Digimon talpa, che si era aspettato una carica a testa bassa con la spada, venne colto di sorpresa dall'inaspettato cambio di strategia, e non riuscì ad indietreggiare in tempo, venendo centrato in pieno dal raggio di luce! Con un ringhio di dolore, la talpa gigante barcollò, ma fu rapida ad ancorarsi al pavimento roccioso con le robuste zampe, e riuscì a restare in piedi, seppur un pò a fatica. Ma intanto, Lobomon aveva raggiunto l'obiettivo di scuoterla un pò...

Infuriato, Drimogemon indietreggiò rapidamente e si infilò ancora una volta nella propria galleria, riprendendo così a scavare nella roccia sotto i loro piedi, e cercando di confonderli in questo modo, come aveva fatto prima. Il terreno riprese a vibrare, scosso dall'immane stazza del Digimon talpa... ma questa volta, Agunimon e Lobomon avevano imparato la lezione e non si fecero confondere!

"Stessi trucchi di prima, eh, sorcio troppo cresciuto?" esclamò Agunimon, iniziando a correre in maniera apparentemente folle verso il centro della caverna naturale. Nello stesso momento, Lobomon scattò verso un'altra direzione, apparentemente a caso, e alzò di nuovo la spada laser, tenendola al proprio fianco pronta a colpire! Alcuni pezzi di roccia, già provati dall'usura a cui il residente della montagna li aveva sottoposti, cedettero e precipitarono verso di lui, ma lo Human Spirit della Luce diede due rapidi e precisi colpi di spada, e li distrusse senza che questi potessero fargli nulla!

"Combattono con molta maggiore sicurezza rispetto a prima..." commentò Tohma a bassa voce dalle retrovie, mentre cercava di avvolgersi un fazzoletto bianco attorno alla ferita. "Ma quello che non capisco è se hanno una strategia, o se stanno andando a casaccio... Un momento! Ma certo, forse... forse è questo che hanno intenzione di fare! In effetti, pensandoci così, la cosa è anche facile da intuire..."

"Hey, ma di che stai parlando, genietto?" sbottò Masaru. "Che... strategia avrebbero ideato, quei due? Non mi sembra che combattano in maniera tanto diversa dalla mia!"

"Allora osserva e vedrai." rispose Tohma, con tutta calma. "Credo che resterai sorpreso."

Agunimon aveva ormai raggiunto il centro della stanza, usando i suoi pugni fiammeggianti per distruggere le rocce cadenti che gli si avvicinavano troppo. Dopo aver preso posizione, ed essersi assicurato della stabilità del punto in cui si era fermato, lo Human Spirit del Fuoco piegò leggermente le gambe, per poi distenderle e spicccare un salto altissimo, arrivando quasi a toccare il soffitto! Rapidamente, i suoi occhi azzurri scandagliarono il terreno martoriato di buche sotto di lui, quasi cercasse di individuare Drimogemon mentre scavava sotto terra...

...e non appena Lobomon alzò lo sguardo verso di lui e alzò la spada, il guerriero fiammeggiante agì!

"Pyro Darts!". Sull'armatura che proteggeva gli avambracci si materializzarono delle piccole sfere turbinanti di fuoco scarlatto, che Agunimon scagliò una alla volta con precisone millimetrica, facendo in modo che ognuna di esse si infilasse in un buco diverso! Rapidamente, Agunimon chiuse gli occhi e sembrò concentrarsi restando sospeso in aria...

Prima ancora che Masaru e Tohma potessero anche soltanto pensare a cosa i due Guerrieri Leggendari stessero facendo, si sentì una sequela di esplosioni provenienti da un punto pericolosamente vicino a Lobomon, e il Guerriero della Luce si ritirò sotto una pioggia di pezzi di roccia incandescenti e lapilli rossi! Una frazione di secondo dopo, Drimogemon stesso emerse dal punto colpito, ringhiando in preda alla rabbia e al dolore, e con la pelliccia ora segnata da numerosi segni neri e volute di fumo grigio! Ci volle soltanto un istante a Masaru, Tohma e ai loro Digimon per fare due più due!

"Ora capisco!" esclamò Agumon. "Era questo che volevano fare! Volevano proprio fare in modo che Drimogemon si ritirasse nella sua galleria, per ritorcergli contro il suo vantaggio!"

Agunimon eseguì un'elegante capriola a mezz'aria, e atterrò in piedi vicino al punto da cui era partito in corsa, per poi rialzarsi con agilità e rimettersi di nuovo in guardia davanti al Digimon nemico ora infuriato! "Esattamente!" commentò Agunimon. "Il punto debole della talpa... è il fatto che tutte le gallerie sono collegate! Ho pensato quindi che se avessi avuto un'idea di dove si trovava, avrei potuto usare i miei Pyro Darts per stanare Drimogemon facendoli entrare nel tunnel da lui scavato!"

"Ed è per questo che io ho cercato di seguire Drimogemon prestando attenzione alle vibrazioni del terreno." fu Lobomon a proseguire la spiegazione. "In modo che Agunimon avesse un'idea di dove scagliare il suo attacco. E come vedete, l'idea ha funzionato..."

In effetti, ora che la sua strategia per confonderli gli si era rivoltata contro, Drimogemon aveva perso la calma, e aveva preso ad attaccare senza più alcun criterio! Con un lungo ruggito, la talpa gigante si sollevò sulle zampe posteriori e attivò nuovamente la sua trivella, per poi atterrare di nuovo e caricare a testa bassa contro il guerriero-lupo! Da parte sua, Lobomon rimase calmo e tranquillo anche davanti a quel colosso tutto pelliccia, muscoli e furia che minacciava di travolgerlo... e nom appena percepì che era il momento giusto, eseguì un elegante scarto laterale che gli permise di schivare la trivella e lo portò a fianco del Digimon nemico!

"Lobo Kendo!" esclamò il Guerriero della Luce, sferrando un elegante fendente con la sua spada laser, e tracciando un profondo taglio sulla spalla sinistra della bestia, che grugnì di nuovo ed incespicò in avanti, quasi piantando la trivella per terra. Con la fluidità di movimenti di un ninja, Lobomon si allontanò dal corpo imponente della creatura, che senza badare a Masaru, Agumon, Tohma e Gaomon, si voltò di nuovo verso i due Guerrieri Leggendari ora schierati fianco a fianco davanti a lui! Un paio di grugniti inferociti si levarono dalla sua gola, mentre la talpa gigante raspava il terreno con una zampa artigliata, come un toro pronto a caricare!

Ora molto più sicuri di prima, Agunimon e Lobomon si mossero in modo da cercare una posizione più stabile, e si tennero pronti a ricevere la carica ormai imminente del Digimon nemico, che ormai aveva gettato al vento ogni acume tattico e non pensava ad altro che ad annientare quei fastidiosi avversari...

Ma, ancora una volta, l'imprevisto intervenne a scombinare i piani della talpa gigante!

"Hmmm. Sì, devo ammetterlo, sono stati accorti..." riconobbe Masaru, la fronte corrugata appena un pò. "Hanno avuto un'ottima idea nell'attaccarlo così... Tuttavia..."

Tohma, un pò perplesso, rivolse lo sguardo al suo collega. "Tuttavia? Ti sta venendo qualche... idea, per caso?" chiese retoricamente, l'ultima parte della sua frase tinta di una punta di sarcasmo. Ignorando quella che poteva suonare come una provocazione, Masaru sfoderò il suo ghigno sicuro e si sgranchì le nocche delle mani, segno sicuro che era pronto a tentare un altro dei suoi colpi di testa!

"Hey, Agumon!" esclamò, rivolto al suo 'seguace'. "Che ne dici? Questa è un'occasione unica... ti va un pò di rodeo?"

Con uno sghignazzo a mezza bocca, che faceva capire che il piccolo dinosauro aveva colto quello che il suo 'capo' voleva dire, Agumon si acquattò leggermente sul pavimento e puntò la massiccia schiena di Drimogemon, pronto a scattare al segnale di Masaru. "Heheheee... credo anch'io di aver capito cosa vuoi fare, capo! E va bene... quando vuoi, io sono pronto!"

"Perfetto..." fu la risposta, un pò sibillina, di Masaru, che a sua volta si tenne pronto a scattare... e, al tempo stesso, afferrò con una mano il polso di Tohma, cogliendo di sorpresa l'agente della DATS mezzo-austriaco. "Okay, biondino... ora consiglio a te e al tuo Digimon di allacciarvi le cinture di sicurezza! Questo viaggetto sarà piuttosto turbolento, e non si servono arachidi a bordo!"

"Cosa?" chiese Tohma, sbalordito. "Ma che hai intenzione di..."

Mentre Tohma cercava di porre la domanda, Masaru continuava a tenere d'occhio Drimogemon, annotandosi ogni minimo movimento delle zampe... stando attento a come alzava o abbassava la trivella... e quando fu sicuro che la talpa gigante non prestava più alcuna attenzione a loro, il ragazzo dai capelli rossi fece un cenno ad Agumon, e i due scattarono in contemporanea verso il Digimon scavatore, trascinandosi dietro anche lo sbalordito Tohma! Gaomon spalancò gli occhi, allarmato, e corse a sua volta verso la talpa gigate, seguendo il suo partner umano e i suoi due colleghi che se lo portavano dietro!

"Urgh... ma... ma cosa...?" esclamò Tohma, riuscendo a malapena a tenere il passo del compagno. "Che stai cercando di fare? Non vorrai dirmi che vuoi metterti a cavalcare quel Digimon!"

"E se fosse, tu cosa faresti?" rispose Masaru, senza perdere il suo sorriso sicuro. "Non blaterare e salta! Adesso vedete un pò cosa vi combiniamo noi! YAAAAAH!"

Quasi in contemporanea, Masaru, Agumon, Tohma e Gaomon spiccarono un salto non appena giunti a distanza sufficiente... e sia i Guerrieri Leggendari che Drimogemon non poterono fare altro che girarsi verso di loro ed osservare, increduli, gli agenti della DATS che atterravano sulla schiena del Digimon talpa, l'urto attutito dal folto pelo violetto della creatura... e Masaru che si aggrappava tenacemente alla pelliccia della bestia e si arrampicava verso la testa, resistendo a tutti i tentativi dell'avversario di scrollarselo di dosso!

"Hey! Ma che stai facendo, agente Daimon?" esclamò Agunimon. "E' pericoloso! Scendete di lì!"

Masaru aveva ormai raggiunto il tozzo collo di Drimogemon... e, con un grugnito di fatica e determinazione al tempo stesso, afferrò due ampi pugni della pelliccia del Digimon e tirò verso di sè, costringendo la talpa gigante ad impennarsi sulle zampe posteriori come un cavallo a cui fosse stato tirato il morso troppo bruscamente! Drimogemon ruggì di nuovo, un boato pieno di frustrazione, ma il giovane cadetto della DATS non mollò la presa, e anzi si avvinghiò ancora più strettamente al vello, per evitare di essere disarcionato! Sul retro dell'animale, Agumon, Gaomon e Tohma stavano facendo la stessa cosa, aggrappandosi alla pelliccia con tutta la loro forza!

"Non vi preoccupate voi due! So quello che faccio!" li rassicurò Masaru. "Voi due, piuttosto, salite a bordo! Questo cucciolotto ci porterà dove vogliamo noi! Yaaaah!"

Il giovane street fighter diede un altro colpo alle 'redini' improvvisate con cui teneva Drimogemon, e la talpa gigante lanciò un altro ringhio infuriato prima di ricadere sul terreno con un pesante tonfo delle sue enormi zampe; poi, la bestia si lanciò nuovamente alla carica, puntando di nuovo contro Agunimon e Lobomon, che rimasero tranquilli ad attenderla, seppure un pò sbalorditi dalla frase di Masaru. Non appena la distanza che li separava dalla talpa gigante si fu ridotta abbastanza, i due Guerrieri Leggendari spiccarono un balzo enorme, volando sopra la testa del Digimon scavatore e atterrando con un elegante volteggio sulla sua schiena, per poi tenersi stretti alla sua morbida pelliccia mentre Drimogemon proseguiva la sua carica, puntando contro il muro!

Si sentì uno schianto assordante, e tutti i 'passeggeri' si sentirono sballottare per una frazione di secondo quando la trivella di Drimogemon penetrò nella roccia e iniziò a scavarci attraverso, spedendo frammenti in ogni direzione, e inondando Digimon e agenti della DATS di finissima polvere bianca. Masaru strinse i denti quando un pò di quel materiale abrasivo gli entrò negli occhi, ma non si arrese e afferrò ancora più stretto il pelo del mastodontico animale, tirandolo verso l'alto!

"Perfetto!" esclamò il ragazzo. "Ed ora, talpa, in superficie!"

Drimogemon ruggì di nuovo e graffiò la roccia con i suoi artigli di metallo, ma la posizione in cui si trovava rendeva difficile opporsi all'importuno timoniere, e il Digimon, strattonato verso l'alto, non ebbe altra scelta che alzare il collo, deviando così la propria traiettoria verso l'alto! Reggendosi saldamente, Masaru continuò a tirare il pelo della creatura, tenendo la testa chinata per proteggersi dai frammenti di roccia che gli arrivavano addosso... mentre gli altri membri del gruppetto, ben saldi sull'ampia schiena del loro 'taxi', rimasero ammirati davanti a quell'impresa allo stesso tempo brillante e temeraria.

"Ora capisco cosa voleva fare... voleva usare Drimogemon stesso per farci arrivare in superficie più velocemente!" pensò tra sè uno stupito Tohma Norstein. "Non so se definirla l'idea più originale che io abbia mai visto... o la più assurda."

Tutto il campo sensoriale dei membri della spedizione si ridusse ad interminabili pareti di roccia che sfrecciavano attorno a loro a velocità spaventose, al sordo rumore di escavazione, e alla morbida sensazione del pelo di Drimogemon nelle loro mani, mentre ognuno di loro usava tutte le sue forze per evitare di essere sbalzato giù dalla groppa del Digimon. Impresa non facile, visti i continui sobbalzi che minacciavano di far perdere loro l'equilibrio, e la velocità pazzesca con cui Drimogemon penetrava la roccia... ma proprio quando il viaggio nel buio sembrava diventare infinito, improvvisamente si sentì un altro schianto, e prima che chiunque se ne potesse rendere conto, Drimogemon e i suoi passeggeri si ritrovarono all'aperto, sbucando fuori da un fianco della montagna nella quale erano entrati, e godendosi, per una frazione di secondo, uno stupefacente panorama di quella piccola regione di DigiWorld. Per un attimo, i Guerrieri Leggendari e i membri della DATS riuscirono a vedere le distese di verde prateria, i corsi d'acqua e i piccoli villaggi di Digimon vicino ai quali erano passati al momento di emergere nel Mondo Digitale...

Tuttavia, Masaru stava cercando qualcosa d'altro, e scandagliava attentamente il paesaggio nella segreta speranza di individuarlo...

"Ah, ah! Eccolo lì!" pensò tra sè con feroce soddisfazione, quando i suoi occhi colsero quella che sembrava essere una costruzione di ghiaccio, magicamente eretta in mezzo ai prati illuminati dal sole! Masaru riconobbe la strana costruzione che aveva visto di sfuggita durante il viaggio di andata, e che gli era rimasta particolarmente impressa... ma ebbe solo una frazione di secondo per fissarsi il paesaggio in mente, prima che Drimogemon piombasse al suolo e riprendesse la sua folle corsa, ora infastidito dalla luce del sole oltre che dagli intrusi che si trovava addosso.

Visto che ormai non erano più nel tunnel, Agunimon alzò la testa, e si ritrovò una folata di vento tiepido a schiaffeggiargli il volto mentre cercava di riadattarsi all'ambiente esterno. "Ugh... hey, Masaru-kun, ottima pensata!" esclamò rivolto al giovane combattente, che restava fermo al suo posto sulla groppa di Drimogemon, guidandolo come una Kawasaki. "Mi hai davvero stupito!"

"E non è finita qui!" esclamò il ragazzo dai capelli rossi, facendo sterzare verso destra il Digimon scavatore. "Se tutto va bene, riusciamo anche ad ingabbiare questo trapano gigante! Continuate a reggervi forte!"

"Cos'hai intenzione di fare?" si sentì chiedere da Tohma, che ancora non aveva del tutto chiaro quale fosse il piano di Masaru.

Le labbra di Masaru si incresparono leggermente verso l'alto. "L'hai detto anche tu, no? Lo portiamo in un luogo dove non abbia nessun vantaggio tattico! Forza, talpa, al galoppo!"

Grugnendo e sbuffando, ma ancora incapace di scrollarsi di dosso il 'guidatore', Drimogemon scartò verso la propria sinistra, coprendo di corsa il tratto che lo separava dall'ingresso del mausoleo di 'ghiaccio', una larga fessura ampia più che a sufficienza da permettere il passaggio all'enorme creatura. Cominciando a capire cosa voleva fare Masaru, il resto del gruppo si acquattò nuovamente sulla groppa del Digimon, e Tohma, dopo essersi scambiato uno sguardo di intesa con Gaomon, mise mano al suo Digivice-Ic...

 

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"Contatto affermativo!" esclamò Megumi, l'operatrice bionda, alzandosi di scatto dalla sua postazione nella sala di controllo del Digital Dive. La biondina era passata in un attimo dall'apprensione, al cauto ottimismo, alla gioia vedendo quello che era apparso sui suoi strumenti! "Sono riuscita a rintracciare la loro posizione!"

La notizia fece correre un fremito di eccitazione e sollievo al tempo stesso tra il personale della DATS. "Cosa? Li... li avete ritrovati? E come stanno? Sono tutti..." chiese Kumamon, la cui speranza era condivisa dagli altri Guerrieri Leggendari, avvicinandosi di corsa alla ragazza bionda.

Megumi sorrise al buffo orsacchiotto bianco. "Sì... per fortuna sono tutti vivi! Gli agenti Daimon e Norstein... e i vostri amici! La sonda digitale ha confermato le loro reazioni vitali!" rispose, con somma gioia di tutti i presenti. Miki, la sua collega dai capelli violetti e lunghi, si permise un breve sorriso prima di riprendere la sua espressione seria e professionale e tornare agli strumenti nel tentativo di definire meglio la situazione in cui si trovavano i loro agenti, sia ufficiali che onorari... mentre Yoshino si appoggiava allo schienale della sua postazione e si girava verso le sue colleghe, con un espressione che diceva molto di quanto era sollevata...

"Questi uomini... riescono sempre a farci preoccupare, in un modo o nell'altro!" scherzò la ragazza dai capelli rossi, rivolgendo uno sguardo referente a Raramon... che rispose socchiudendo gli occhi e facendo l'equivalente di un sorriso!

Loweemon tirò a sua volta un sospiro di sollievo, imitato a breve distanza da Kazemon e Beetlemon. "Phew... confesso che per un pò ho avuto paura..." commentò il Guerriero Leggendario dell'Oscurità. "Quindi adesso... possono essere recuperati, giusto?"

"Sì, ma ancora non hanno avanzato richiesta." rispose Miki. "Inoltre, al momento gli strumenti rilevano la presenza di un'entità digitale che si muove assieme a loro. Posso azzardarmi di dire che si tratta del Drimogemon che stavamo cercando... i tracciati digitali corrispondono perfettamente, come anche i diagrammi d'onda e l'impronta WAV!"

Kazemon decise di lasciar perdere quei termini tecnici che le facevano girare la testa... e si accontentò di annuire e fare finta di aver capito tutto. "Ehm... beh, è una buona notizia! Allora, adesso non devono fare altro che purificare quel Drimogemon, e siamo a posto, giusto?"

"Così dovrebbe essere..." rispose Raramon, avvicinandosi al gruppetto assieme a Yoshino. "Ma quando si tratta di Digimon selvatici, non si può mai essere troppo sicuri di nulla..."

 

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Drimogemon entrò a testa bassa, a rotta di collo, all'interno del mausoleo, assieme ai suoi passeggeri, che rimasero stupiti quando, passando vicini alle pareti affilate come coltelli, non avvertirono la minima sensazione di freddo! In effetti, il motivo apparve loro subito chiaro: lo strano edificio non era fatto di ghiaccio, ma di un cristallo bianco-azzurrino che ci assomigliava in maniera impressionante, e che addirittura, dall'esterno, aveva dato loro l'impressione che si fosse depositata della neve attorno alla base della costruzione! E ora che si trovavano all'interno, in una immensa sala di cristallo verdognolo dominata da un grande piedistallo sul lato opposto rispetto all'entrata e per il resto completamente spoglia, questa realtà appariva ancora più evidente: strani giochi di luce si rifrangevano sulle pareti e sul soffitto, creando dei mosaici di luce solare sulle volte incurvate e sulle sporgenze dei muri, il tutto dando all'interno dell'edificio un aspetto quasi psichedelico. Anche il pavimento era fatto di cristallo... un cristallo che, pur nella sua apparenza fragile, era in realtà molto più spesso e resistente della roccia della montagna da cui erano appena fuggiti! Masaru annuì tra sè. Non era esattamente quello che si aspettava, ma andava bene lo stesso...

"Okay, siamo arrivati al capolinea!" esclamò Masaru, staccando un pugno dalla pelliccia di Drimogemon... e poi abbattendolo con tutta la sua forza sulla testa della talpa gigante! "E anche tu, bestione! Prendi questo!"

Il pugno del ragazzo colpì la calotta cranica di Drimogemon proprio nell'istante in cui Tohma, Gaomon, Agumon, Agunimon e Lobomon balzavano giù dalla sua schiena e atterravano sul duro pavimento di cristallo smeraldino. Immediatamente, le lucette arancioni che segnalavano l'attivazione della Digi-Soul apparvero attorno al pugno di Masaru, e Drimogemon si sollevò sulle zampe posteriori con un grugnito di dolore! Nello stesso istante, Masaru mollò la presa e si lasciò cadere a terra, dove gli altri membri del gruppo si erano già schierati!

"Ora capisco..." affermò Tohma, pestando leggermente per terra in modo da controllare la consistenza del terreno. "Questo cristallo è estremamente resistente, e Drimogemon non è in grado di scavare attraverso di esso! Hai avuto un'ottima pensata, Daimon-kun... di questo ti dobbiamo rendere merito."

Masaru alzò le spalle in un misto di lusinga e indifferenza. "Beh, non era esattamente quello che avevo in mente, ma... ci si avvicina abbastanza! Ed ora forza, biondino, passiamo alla mia parte preferita... cioè l'azione!"

Un leggero sorriso increspò il volto serio di Tohma. "Certamente." rispose, attivando la propria Digi-Soul...

"DIGI-SOUL CHARGE!" esclamarono all'unisono i due agenti della DATS, ripetendo la procedura di evoluzione...

"Agumon shinka... GEOGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

Le forme Champion dei loro Digimon si materializzarono immediatamente davanti ai rispettivi partner umani, mentre Agunimon e Lobomon si mettevano un'altra volta in posizione di combattimento, e si preparavano a ricevere l'attacco di Drimogemon...

Ma, con loro sorpresa, la talpa gigante tardò ad attaccare. Fin da quando Masaru l'aveva colpito, Drimogemon era semplicemente rimasto in piedi, in equilibrio precario sulle zampe posteriori, e con gli occhi sbarrati che fissavano nel vuoto, quasi avessero visto qualcosa di assolutamente terrificante! Spiazzati, i due Guerrieri Leggendari si avvicinarono di un passo per verificare la sua reazione, ma non ottennero nessun risultato...

Un momento!

Gli occhi acuti dei due amici colsero qualcosa di semitrasparente che serpeggiava attorno al corpo di Drimogemon, avvolgendolo come le spire di un anaconda... per poi avvolgerlo in un bozzolo di luce bianca che emanava un'inconfondibile aura di potere! Davanti ai loro occhi, il corpo di Drimogemon iniziò a mutare, diventando più agile e potente, e al tempo stesso meglio corazzato... sia Agunimon che Lobomon percepivano che il loro avversario, reagendo spontaneamente al fatto di essere stato messo all'angolo, stava eseguendo a sua volta una Digievoluzione!

"Cosa?" esclamò GeoGreymon, corrugando la fronte. "Com'è possibile? Sta... Digievolvendo anche lui...?"

"Questa non ci voleva..." commentò Tohma, senza riuscire a trattenere un verso di disappunto. "In qualunque forma evolva, il suo potere sta aumentando molto... non so se i nostri Digimon saranno abbastanza forti da fermarlo."

Masaru strinse i denti, ma non mostrò segni di paura. "Beh, non lo sapremo se prima non ci proviamo! Allora, talpa, finito con i giochetti di luce? Abbiamo dei conti in sospeso con te!" esclamò, mentre i fasci di Digi-Code scivolavano via e penetravano nel corpo della forma evoluta di Drimogemon...

Forma che colse un pò tutti di sorpresa. Dove un attimo prima si trovava la talpa gigante, ora c'era uno strano insetto bipede delle stesse dimensioni, vagamente simile ad un bizzarro incrocio tra una locusta e una talpa, il cui corpo era quasi interamente coperto da una corazza giallo-dorata con delle complesse rune blu scuro disegnate sulla schiena, sulla fronte e sugli avambracci, e da un pettorale blu scuro. L'unica parte visibile del suo corpo erano gli occhi, di colore verde smeraldo, e un paio di piccole ali da vespa, vestigiali e atrofizzate, che spuntavano dalla corazza sul dorso. Il muso della creatura ricordava molto quello di una locusta, con un paio di corte e dritte antenne frastagliate sopra gli occhi, ma al posto della bocca, il nuovo Digimon aveva una trivella assolutamente identica a quella di Drimogemon, e anche le mani erano state sostituite da due di quei micidiali strumenti di escavazione, mentre le gambe erano piuttosto tozze, ma comunque robuste, e terminavano con piedi da insetto a due dita. Con agilità, il Digimon appena evoluto appoggiò le zampe a terra, poi spiccò un salto all'indietro e atterrò proprio sulla zona sopraelevata che si trovava sul lato opposto della caverna di cristallo, in modo da concedersi il vantaggio della posizione più elevata! Agunimon e Lobomon avevano già visto quel tipo di Digimon, anche se solo di sfuggita... ma in ogni caso, non ne sapevano abbastanza da poter dire quanto pericoloso fosse!

Fu Tohma a dare loro le informazioni necessarie. "Non mi aspettavo che evolvesse così... Quello è un Digmon! Consiglio massima prudenza."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Digmon

Tipo: Insettoide

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armour

Attacchi: Rock Cracking, Gold Rush

Digimon scavatore estremamente ben protetto e resistente agli attacchi fisici. Le sue trivelle sono armi formidabili, che usa sia per scavare che per difendersi dagli avversari. E' l'evoluzione Armour di Armadillomon quando usa il Digimental della Conoscenza.

 

Digmon non perse tempo, e decise di mostrare subito ai suoi avversari il motivo per cui il ragazzo mezzo-austriaco aveva avvisato di stare in guardia! Con un ringhio sommesso, l'insetto corazzato alzò le sue braccia in aria e sparò le sue trivelle come missili, facendole viaggiare in una traiettoria arcuata, e bombardando i Digimon nemici con esse! Per loro fortuna, Agunimon e Lobomon erano troppo veloci per farsi cogliere impreparati da un attacco così lineare, e riuscirono a schivare facilmente i proiettili perforanti, che esplosero senza conseguenze sul terreno di impenetrabile cristallo verdino. Allo stesso modo, Gaogamon fu in grado di evitare gli attacchi che volavano contro di lui, mentre il più lento GeoGreymon si limitò a spalancare la bocca e a sparare un raggio infuocato che intercettò le trivelle a lui destinate a mezz'aria, facendole sparire nel nulla!

"Mega Burst!". L'enorme fiammata proseguì la sua corsa e centrò in pieno Digmon, esplodendo in un tripudio di luci scarlatte, e strappando un ghigno di soddisfazione a Masaru... ghigno che però si trasformò in una smorfia di disappunto quando, diradato il fumo, potè vedere che l'effetto si limitava a qualche segno nero sulla corazza dell'insetto corazzato, che per il resto non si era fatto nulla e aveva anzi già rigenerato le sue mani-trivella, pronto per un altro attacco!

Ma i velocissimi Agunimon e Lobomon non avevano intenzione di lasciargli di nuovo l'iniziativa! Mentre il Guerriero della Luce scagliava una raffica di raggi laser bianchi contro il Digimon nemico, distogliendo la sua attenzione da GeoGreymon, Agunimon si avvicinò di corsa al piedistallo da cui Digmon tentava di bersagliarli e, chiamando a sè tutta la potenza di cui era capace, iniziò a volteggiare su sè stesso, avvolto in una enorme fiammata rossa... per poi colpire il supporto di Digmon con un tremendo calcio circolare!

"Pyro Tornado!" esclamò Agunimon. La forza del colpo fu tale che la sezione colpita si infranse come se fosse stata di vetro, e l'intero piedistallo venne scosso, facendo perdere l'equilibrio a Digmon e facendolo cadere in avanti, sul terreno! Con un ringhio furibondo, il Digimon Armour si rialzò e attivò nuovamente le sue trivelle, ma ora si ritrovava circondato dai quattro combattenti della DATS, che stavano accuratamente prendendo le misure per colpirlo in un punto debole che non appariva subito evidente...

Gaogamon, in particolare, sembrava deciso a sfruttare quei preziosi attimi di confusione da parte del nemico, e dopo aver preso un pò di fiato, scagliò contro di lui un potente tornado sparato dalla bocca spalancata! "Gaoga Tornado!"

Troppo veloce per essere schivato, il potente vortice sfrecciò contro Digmon, che però fu quasi altrettanto rapido e si difese con efficacia, incrociando davanti a sè le sue zampe corazzate, e riparandosi così dal grosso del colpo. Poi, non appena la folata di vento si fu calmata, rispose con un altro attacco Gold Rush, scagliando le sue trivelle in un ampio raggio d'azione contro i suoi avversari, e questa volta riuscendo a colpire un paio di volte GeoGreymon e Gaogamon, che grugnirono di dolore e si accasciarono al suolo, ma cercarono immediatamente di tirarsi su.

"Lobomon!" esclamò Agunimon, dopo essere riuscito a schivare una trivella che minacciava di piombargli addosso. "Questo tizio è troppo forte! Con i soli Human Spirit non riusciamo a tenergli testa!"

"Sì, l'ho notato..." rispose Lobomon, seccato dal fatto di essere, nonostante tutto, ancora un pò arrugginito in combattimento. "Se mi chiedi se sono d'accordo nell'usare la Slide-Evolution... ti rispondo che a questo punto credo sia la cosa migliore!"

"Heh. Avremo anche perso un pò la mano... ma vedo che per intenderci, ci riusciamo perfettamente!" rispose Agunimon, compiaciuto. Prima che Digmon avesse la possibilità di attaccare di nuovo, i due Guerrieri Leggendari misero mano ai loro D-Tector e, concentrandosi per un breve istante, invocarono il potere dei Beast Spirits del Fuoco e della Luce per la prima volta dopo tanto tempo! Un bozzolo di Digi-Code avvolse i loro corpi, che iniziarono a mutare forma... i due ragazzi si sentirono, per un breve istante, come fluttuare in un tunnel di luce, e un potere familiare e di cui sentivano un pò di nostalgia fluiva attraverso di loro!

"Agunimon... slide evolution..."

Quando la Slide-Evolution terminò, davanti ai sorpresi Masaru, GeoGreymon, Tohma, Gaogamon e Digmon apparve un enorme e maestoso drago umanoide che ricordava vagamente Agunimon... ma che era evidentemente diverso da lui per l'armatura molto più robusta, le placche dorate che rinforzavano ulteriormente le protezioni degli avambracci, e soprattutto la lunga, possente coda rossa a frusta che agitava dietro di sè, e le ali piumate arancioni che ora si erano spiegate dietro la sua schiena! L'armatura stessa aveva un aspetto più bestiale rispetto all'umanoide Agunimon, con un colore più acceso, quasi sanguigno... e l'elmo di colore bianco, con qualche stoccatura rossa, aveva ora la forma della testa di un grosso rettile, ed era completa di piccole corna ricurve sulla punta del muso e sulle tempie. Per finire, le dita di mani e piedi erano diventate lunghi artigli di metallo, rendendo il Digimon draconico ancora più minaccioso! Con un ruggito, il nuovo arrivato atterrò, facendo tremare il terreno con la sua immane stazza!

"BURNINGGREYMON!"

"Lobomon... slide evolution..."

Il Guerriero della Luce, invece, aveva un aspetto completamente diverso rispetto alla sua forma Human: Kouji era diventato un gigantesco lupo che ricordava parecchio una versione ridotta di un MetalGarurumon, con un corpo interamente protetto da una corazza bianca con decorazioni e motivi azzurri disegnati un pò dappertutto, soprattutto sulle zampe, e corti artigli dorati che luccicavano ferocemente alla luce della caverna! Se qualcuno avesse potuto vedere un pò più da vicino, avrebbe inoltre sicuramente notato le ruote che stavano sotto le zampe del Beast Spirit della Luce, a mò di rollerblades. La sua corta coda era tenuta eretta, in atteggiamento di minaccia, e sembrava quasi un coltello a serramanico che il Digimon usava per intimorire ulteriormente l'avversario. Dalla mascella inferiore, coperta da una piastra di armatura azzurra, sporgevano leggermente alcune zanne, e la corazza che proteggeva la schiena era ulteriormente rafforzata da alcune giunture dorate che collegavano tra loro le piastre, e da un paio di corte ali di metallo dorato che si ripiegavano elegantemente sulla schiena. Un raggio di luce bianca si alzò da dietro le spalle del lupo corazzato, che gettò indietro la testa, ululò una volta, e declamò il proprio nome!

"KENDOGARURUMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BurningGreymon

Anche chiamato: Vritramon

Tipo: Demone

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Pyro Barrage, Wildfire Tsunami, Fire Below

BurningGreymon è il Beast Spirit del Fuoco, il secondo dei Digi-Spirits lasciati dall'antico Digimon AncientGreymon. Nato dalla lava e dal fuoco dei più grandi vulcani di DigiWorld, è equipaggiato con un paio di micidiali armi chiamata 'Rudri Tarpana', con le quali scatena tempeste di fuoco sugli avversari!

 

Nome: KendoGarurumon

Anche chiamato: Garmmon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Lupine Laser, Howling Star

Il Beast Spirit della Luce, capace di muoversi attraverso le reti di cavi a fibra ottica a velocità supersonica! Grazie alla sua incredibile rapidità, può confondere anche i nemici più tenaci, per poi farli a pezzi con le Wing Blades montate sulla sua schiena e i laser sparati dalla bocca!

 

I due Beast Spirits si materializzarono a mezz'aria, con enorme stupore di tutti coloro che stavano assistendo... e atterrarono con un potente rimbombo, facendo tremare le pareti cristalline e scatenando una breve ma spettacolare scarica di luci rosse e bianche attorno a sè, prima di rimettersi in posizione di guardia, e sfidare con lo sguardo il furibondo Digmon!

"Che... cosa diavolo..." mormorò Masaru, puntando un indice contro BurningGreymon e KendoGarurumon. "Non... non ci avevate mai detto che sapevate fare una cosa del genere! Che diavolo sono queste, delle nuove Digievoluzioni?"

"Da non credere. Davvero da non credere." commentò tra sè Tohma. "Questo tipo di Digievoluzione non era mai stato visto prima d'ora..."

BurningGreymon alzò la testa e restituì a Masaru uno sguardo di complicità. "In effetti, è vero... avremmo potuto usare questo potere anche molto prima, ma dal momento che è da poco che abbiamo ripreso a combattere, volevamo essere sicuri di padroneggiare alla perfezione la nostra forma Human, prima di provare con la Beast... il Beast Spirit non è molto facile da controllare, dopotutto..." spiegò il Digimon draconico, ricordando con rammarico del suo primo utilizzo del B-Spirit contro Grumblemon e Golemon... in quell'occasione, non era riuscito a controllarne l'enorme potere, e aveva finito per costituire una minaccia per sè stesso e i suoi amici. "E poi, come ha detto Tohma-san, non potevamo evolvere all'interno dei tunnel, avremmo rischiato di far crollare tutto!"

"A dopo le spiegazioni, comunque!" tagliò corto KendoGarurumon, puntando il Digmon che si era rimesso in guardia e sembrava pronto ad usare di nuovo la sua Gold Rush. "Abbiamo un Digimon fuori controllo da toglierci di torno... poi vi diremo come stanno le cose! Howling Star!"

Senza preavviso, il lupo corazzato schizzò verso Digmon, che non fece in tempo neanche a tentare una difesa prima che la ragguardevole mole del Digimon della Luce gli arrivasse addosso, e le sue Wing Blades estese lo colpissero, scatenando una pioggia di scintille e aprendo uno squarcio nella sua corazza! Il grillo-talpa grugnì per l'irritazione e cercò di colpire KendoGarurumon con le sue mani-perforatrice, ma il B-Spirit della Luce era troppo veloce per lui, e le sue armi micidiali fendettero l'aria a pochi centimetri dal suo torace, impattando poi sul pavimento di cristallo e facendo volare in giro una raffica di schegge smeraldine! Un altro colpo di Wing Blade lo fece sobbalzare, e lo lasciò stordito quel tanto che bastò a BurningGreymon per sferrare il suo attacco!

"Pyro Barrage!" esclamò il B-Spirit del Fuoco. Le sue braccia scattarono in avanti, e le decorazioni dorate che aveva sugli avambracci puntarono dritte contro Digmon, e gli scatenarono contro una raffica fittissima di strali infuocati, che esplosero a contatto, e costrinsero l'insetto corazzato a ritirarsi, tenendo le braccia incrociate davanti a sè. Quando la tempesta di fuoco cessò, e BurningGreymon abbassò le braccia, Digmon apparve dopo qualche secondo in mezzo a dense volute di fumo grigio, la sua armatura segnata ed annerita... ma ancora in piedi, infuriato e capace di combattere.

"Hm. Certo che questa cavalletta è un bel pò resistente..." commentò BurningGreymon, mentre KendoGarurumon tornava indietro, le ruote sotto le zampe che tiravano su scintille smeraldine, e si disponeva nuovamente al suo fianco. "Dobbiamo usare una strategia più accorta, se vogliamo chiudere questa storia..."

In quell'istante, una lampadina si accese nella testa di Tohma, e il ragazzo biondo alzò una mano per evitare che i due Digimon ibridi si scagliassero contro il loro avversario. "Aspettate un momento! Forse ci sono! BurningGreymon, KendoGarurumon, voi cercate di tenerlo occupato! Gaogamon e GeoGreymon penseranno al resto!" affermò con sicurezza.

BurningGreymon corrugò la fronte per un attimo... ma immaginava che Tohma non stesse proponendo una strategia a caso, e quindi decise di fidarsi. "Hmmm... va bene, agente Norstein! Allora, affidiamo il resto a voi! Andiamo, KendoGarurumon!"

"Ricevuto! Spero solo che sappiano quello che stanno facendo..." commentò il lupo cibernetico, prendendo poi lo slancio, e scagliandosi contro Digmon nello stesso momento in cui BurningGreymon spiegava le sue magnifiche ali fiammeggianti e si sollevava in volo, puntando dritto contro l'insetto scavatore! Digmon stridette furioso e alzò le trivelle per difendersi, ma i fendenti che sferrò vennero intercettati dalle corazze dei due Beast Spirits, che iniziarono a premere contro di lui per costringerlo ad indietreggiare. Digmon ringhiò nuovamente, e si difese prendendo a calci BurningGreymon, ma il Guerriero del Fuoco era abbituato a ben altro, e resistette senza poblemi a quel debole attacco...

Tuttavia, per quanto sembrasse in difficoltà, Digmon non cedeva, e si batteva con l'ardore quasi di un fanatico religioso. Senza nessuna apparente cura per la propria incolumità, il grillotalpa sferrò un'altra raffica di colpi con i suoi artigli perforanti, e questa vota riuscì a fare un'ammaccatura sulla corazza di KendoGarurumon, che grugnì di dolore e rispose mordendo il ginocchio di Digmon...

"Allora, biondino, qual è il piano?" chiese Masaru. "Dobbiamo fare in fretta, se vogliamo dare una mano a quei due..."

Tohma, calmo e tranquillo come lo era il suo Digimon dall'aspetto di lupo, tenne lo sguardo fisso sulla battaglia, che sembrava giunta ad una posizione di stallo. "Ricordi quando abbiamo cercato di fermare Drimogemon nel Mondo Reale, quando è venuto Beetlemon a darci una mano?" chiese retoricamente il ragazzo biondo. "Allora, nel tentativo di impedire al Digimon di fuggire, i nostri Digimon hanno usato i loro attacchi in contemporanea, ma i colpi si sono scontrati, e hanno finito per cancellarsi a vicenda. Quello che mi chiedo è... se li usassero nello stesso momento, puntandoli nella stessa direzione, che risultato potremmo ottenere?"

Masaru tirò un pò indietro la testa, intuendo dove voleva arrivare Tohma... e GeoGreymon diede voce per lui alla sua conclusione! "Vuoi... vuoi dire che se io e Gaogamon usassimo i nostri attacchi speciali in questo modo... potremmo ottenere un attacco più potente?" chiese il dinosauro, con un pizzico di incredulità.

"E' solo una teoria, ma credo valga la pena di tentare..." rispose Tohma. "Che ne dici, Daimon-kun? GeoGreymon, Gaogamon? Ve la sentite di provare?"

Masaru guardò verso i due B-Spirit, che stavano facendo del loro meglio per trattenere Digmon. Nessuno degli attacchi dell'insetto scavatore sembrava avere molto effetto su di loro, ma al tempo stesso anche loro non riuscivano ad infliggere una gran quantità di danni. Le corazze dell'una e dell'altra parte erano troppo resistenti, e il duello si stava protraendo un pò troppo a lungo... sì, valeva la pena di tentare!

"GeoGreymon!" esclamò, alzando lo sguardo verso il tuo Digimon. "Ora ci sarà bisogno di tutta la tua abilità! Devi sincronizzarti alla perfezione con Gaogamon, e sferrare il tuo attacco nel momento stesso in cui lo fa lui! E' la nostra migliore speranza di battere quel Digmon!"

"Va bene, capo! Conta pure su di me, ce la farò!" ringhiò GeoGreymon, mettendosi in posizione. Nello stesso momento, Gaogamon puntò le zampe a terra in modo da avere un migliore appoggio, e si preparò ad attaccare, mentre davanti a loro continuava la lotta tra i Beast Spirits e Digmon...

"Non la deluderò, signore." rispose Gaogamon.

"Molto bene, allora..." disse tra sè Tohma, tnendo d'occhio il contrasto tra Digmon e i loro alleati, e aspettando il momento in cui l'insetto scavatore fosse stato abbastanza lontano da loro. "Attendete il momento giusto... non ancora..."

BurningGreymon, mentre tratteneva il braccio di Digmon con una mano, riuscì a voltare la coda dell'occhio verso Masaru, Tohma e i loro Digimon... e quando li vide schierati, concentrati e pronti all'azione, capì che era il momento di sferrare il colpo decisivo! Con rinnovata determinazione, i due Guerrieri Leggendari ripresero a spintonare Digmon con tutte le loro forze, e l'insetto gigante, non essendosi aspettato una tale veemenza, incespicò all'indietro, scoprendo il pettorale sul quale le affilate ali di KendoGarurumon avevano lasciato il segno!

"E' il momento!" esclamò BurningGreymon. Il suo pugno destro si staccò dal braccio perforante di Digmon e si strinse a pugno al suo fianco, per poi scattare con letale rapidità e precisione verso il punto danneggiato della corazza di Digmon! Si sentì un tremendo rumore di acciaio frantumato quando il diretto del B-Spirit del Fuoco infranse l'armatura e riuscì a sferrare un doloroso colpo all'insetto corazzato, che si piegò in avanti spalancand gli occhi... ed esponendosi ad un altro, feroce diretto che BurningGreymon sferrò subito dopo, colpendolo sotto il mento!

"Prendi questo, Digmon!" esclamò il B-Spirit non appena il suo pugno entrò in contatto con la mascella dell'avversario! Il colpo fu tremendo, al punto che Digmon venne sollevato dal pavimento e spedito in aria con un ringhio di dolore, arrivando quasi al soffitto! Con un'acrobazia aerea apparentemente impossibile da eseguire, Digmon riuscì a riprendere la posizione eretta e si accinse a scendere giù con le trivelle puntate verso i suoi avversari... ma proprio allora, Tohma e Masaru colsero il momento adatto per colpire!

"ADESSO!" tuonarono contemporaneamente le loro voci... e sia GeoGreymon che Gaogamon si caricarono e scagliarono i loro attacchi più potenti in perfetta sincronia, quasi si fossero già messi d'accordo prima sull'istante preciso!

"Mega Burst!"

"Spiral Blow!"

L'enorme fiammata e il vortice distruttivo si sollevarono in aria e, come Tohma aveva sperato, anzichè respingersi a vicenda si fusero assieme, creando un letale turbine infuocato che illuminò di scarlatto tutta la grotta e sfrecciò inesorabile contro l'esterrefatto Digmon, che fece appena in tempo a spalancare gli occhi incredulo prima di essere investito in pieno dal tremendo attacco combinato! Il ruggito delle fiamme coprì il suo stridio di rabbia e disperazione, e il suo corpo corazzato venne inghiottito dalla tempesta incandescente e martellato senza scampo dall'energia sprigionata! Una luce abbagliante avvolse tutto per un istante... poi si smorzò assieme alla potenza dell'attacco combinato, che si dissolse come un fulmineo quanto devastante tornado, per rivelare finalmente Digmon sospeso a mezz'aria, congelato in un'espressione incredula, scolorito e con il Digi-Code che orbitava attorno al suo corpo! Finalmente, lo sfuggente Digimon scavatore era stato sconfitto!

"Ben fatto." commentò seccamente KendoGarurumon.

Tohma non perse tempo ad ammirare il risultato, e tirò fuori il suo Digivice-Ic, puntandolo contro l'avversario battuto, e ripetendo la procedura a cui ormai era abituato. "Digi-Code Scan!" esclamò il biondino, e il codice digitale volò via dal corpo di Digmon, che si trasformò in un Digi-Tama giallo a striature verdi prontamente preso al volo da BurningGreymon, e venne assorbito dallo schermo del piccolo strumento digitale.

Pochi istanti dopo, la battaglia era finita del tutto, e nella caverna di cristallo ornò a regnare la tranquillità, interrotta soltanto dal sospiro di sollievo di GeoGreymon. "Uff... Accidenti, capo, questa sì che è stata dura..." mormorò il dinosauro sputafuoco. "Ma alla fine ce l'abbiamo fatta..."

"Già... è stato un ottimo lavoro di squadra, devo dire... ognuno ha fattola sua parte." commentò Tohma, osservando BurningGreymon che appoggiava gentilmente a terra il Digi-Tama di Digmon. "E a questo proposito, Daimon-kun..."

"Sì?" chiese Masaru, voltandosi verso il biondino con espressione leggermente sospettosa.

Rimase di sasso quando Tohma, senza il minimo segno di ipocrisia, gli tese una mano, evidente segno di amicizia. "In particolare, volevo congratularmi con te. Se siamo riusciti in questa missione, lo dobbiamo anche al fatto che hai avuto l'idea giusta al momento giusto. Congratulazioni, davvero degno di un agente della DATS!"

Sulle prime un pò sorpreso, Masaru sorrise giovialmente e accettò la stretta di mano. "Heh... diciamo che ho preso lezioni da qualcuno... comunque, anche tu hai fatto la tua, biondino. E devo ammettere che mi sono anch'io ricreduto sul tuo conto. Allora... possiamo sperare di andare un pò più d'accordo, da adesso in poi?"

La proposta non dispiacque al ragazzo biondo, che ricambiò il gesto di amicizia. "Sicuramente, possiamo dire di aver trovato un punto d'incontro."

Dopo che Agumon e Gaomon furono tornati alle loro forme Rookie, il piccolo tirannosauro guardò il suo 'collega' con aria complice e gli fece un sorriso... che il serio lupacchiotto azzurro ricambiò increspando le labbra in maniera appena percettibile. E più in là, anche BurningGreymon e KendoGarurumon si guardavano con aria di intesa, esprimendo la loro soddisfazione per la raggiunta comprensione tra i loro nuovi colleghi!

"Beh, per esperienza personale, eravamo sicuri che sarebbe andata così, prima o poi!" commentò BurningGreymon. "Ed è accaduto anche prima di quanto osassi sperare!"

KendoGarurumon annuì. "Meglio così... Beh, ora credo che possiamo contattare il quartier generale e chiedere di prelevarci... tu non credi?"

 

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"Signore! Abbiamo perso il segnale di Drimogemon!"

"Sgrunt... un altro Digimon perduto? Per colpa di quei dannati umani? Siete sicuri che gli strumenti siano tarati in maniera corretta?"

La figura insettoide davanti allo schermo più vicino si ritrasse leggermente, e la sua voce priva di emozioni si incrinò leggermente per la paura quando l'enorme sagoma draconica, deformata dagli impianti cibernetici che coprivano buona parte del suo corpo avvolto dall'oscurità, gli si avvicinò minacciosa, emettendo un paio di nubi di vapore grigio, puzzolente di gas di scarico, dalle narici. "Noi... noi siamo sicuri che non ci siano errori, signore... Drimogemon era evoluto in un Digmon, e la sua forza era aumentata sensibilmente... ma poi, i due Guerrieri Leggendari hanno eseguito la Slide-Evolution... e quei due Digimon degli esseri umani hanno dato loro una mano! Digmon ha combattuto con tenacia, ma alla fine... alla fine... il risultato è stato questo!"

L'insetto trattenne il fiato, sotto lo spietato sguardo del cyborg draconico... che poi, con estremo sollievo del suo sottoposto, grugnì, spiegò le ali con aria altezzosa, e iniziò a dirigersi verso la grande arcata immersa nell'oscurità che portava alle altre sale della base segreta. "I Guerrieri Leggendari e quei maledetti umani stanno diventando una spina nel fianco. Dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi, se vogliamo uscire vincitori da questa guerra, e questo significa rintracciare quel Digimon anomalo, e cercare di controllarne il potere, oppure distruggerlo! Searchmon! Voi salvate tutti i dati che avete raccolto, e aggiornate il database, poi mandate tutti i risultati al nostro signore! Io proseguirò le ricerche... e state pur certi che non mi fermerò finchè ogni singolo essere umano non si sarà inchinato al nostro volere o non sarà stato annientato!"

Con un ruggito inferocito, il drago cibernetico voltò le spalle ai suoi attendenti e se ne andò, lasciandosi dietro una schiera di terrorizzati Digimon che ringraziavano tutti gli dei che conoscevano di non essere rimasti vittima della sua irritazione...

 

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Il gioco di luci psichedeliche che aveva accompagnato i Digiprescelti e gli agenti della DATS nel loro viaggio di andata si ripetè, creando davanti agli occhi dei diretti interessati un suggestivo mosaico di immagini multicolore... prima che tutto si dissolvesse, e i sei viaggiatori terminassero il loro Digital Dive nelle camere di trasferimento della DATS di Tokyo, davanti agli sguardi ammirati di numerosi operatori e degli altri quattro Guerrieri Leggendari! Uno scrosciante applauso li accolse quando i vetri delle camere di trasferimento si sollevarono, e i sei eroi poterono scendere dal macchinario per essere accolti come meritavano. Avevano eseguito il loro primo Digital Dive in una situazione così pericolosa, e ne erano usciti vivi, in buona salute, e dopo aver completato la loro missione! Un avvenimento storico, e un segno che la battaglia della DATS contro i Digimon invasori non era poi così disperata... oltre al fatto che aveva suggellato l'inizio di una nuova partnership tra Masaru e Tohma!

"I miei complimenti! Siete stati fantastici!" commentò Yoshino, avvicinandosi ai suoi kohai accompagnata dall'immancabile Raramon e dagli altri Guerrieri Leggendari. "Qui alla sede centrale abbiamo monitorato i vostri spostamenti, e devo ammettere che un pò ci siamo spaventati quando abbiamo perso il contatto con voi... però, ho visto che siete riusciti a cavarvela egregiamente anche in quelle condizioni!"

"Già... che cosa è successo, poi?" chiese Kazemon, a metà tra il giocoso e il sinceramente preoccupato. "Non ditemi che vi siete persi in qualche labirinto mentre cercavate quella talpa troppo cresciuta! Abbiamo davvero avuto paura per voi, sapete?"

La Guerriera del Vento lanciò uno sguardo referente, e piuttosto incisivo, sia a Lobomon... che, soprattutto, ad Agunimon, che ridacchiò nervosamente, pregando tra sè che la sua amica non se la fosse presa troppo... in parte perchè gli dispiaceva far preoccupare i suoi compagni, e in parte perchè era nel suo interesse non vedersela con una Izumi arrabbiata!

"In effetti, si è verificato un imprevisto. Siamo rimasti intrappolati nella tana sotterranea di quel Drimogemon, dove il segnale di nostri Digivice non arrivava ai computer del quartier generale." spiegò Tohma. "In ogni caso, grazie ad un ottimo lavoro di squadra, siamo riusciti ad uscire da quella situazione, e a questo proposito vorrei segnalare l'apporto prezioso fornito dall'agente Daimon, dal suo Agumon, e dagli agenti onorari Agunimon e Lobomon. Senza il loro contributo, sarebbe stata un'impresa impossibile." Con un cenno del capo, Tohma indicò il giovane street fighter e il suo Digimon partner, che sfoderarono un sogghigno soddisfatto all'idea di essere riusciti a dimostrare il loro valore... e poi, volse lo sguardo ad Agunimon e Lobomon, tornati alle loro forme Human dopo il combattimento.

"Beh..." iniziò il Guerriero del Fuoco, guardando le espressioni sollevate di Beetlemon, Kumamon e Loweemon. "Effettivamente, ognuno ha fatto la sua parte, e sono contento che tutto si sia risolto nel migliore dei modi! Certo, è stato un pò più difficile di quanto mi fossi aspettato..."

"Ma è andato tutto bene, e avete compiuto la vostra missione. Questo è quello che conta, alla fine."

Una porta scorrevole sul lato opposto della sala scivolò di lato, e la familiare figura del capitano Satsuma entrò, un'espressione di cauto ottimismo e soddisfazione sul suo volto normalmente illeggibile, e Kudamon appollaiato sulla spalla. Immediatamente, tutto il personale della DATS, compresi Masaru e Tohma, e i Guerrieri Leggendari si misero sull'attenti, mentre il comandante entrava a passi calmi e misurati.

"Riposo." concesse Satsuma, per poi fermarsi davanti al gruppo che aveva tentato con successo il rischioso Digital Dive, e osservarli attentamente per qualche istante prima di annuire soddisfatto. "Bene. Devo dire che avete fatto un ottimo lavoro, tutti quanti. E in particolare, abbiamo apprezzato la collaborazione che avete dimostrato nei frangenti più concitati di questo evento. Agenti Daimon e Norstein... Agumon e Gaomon... complimenti a tutti voi. Ho visto che state imparando a lavorare in coppia."

Tohma fece un saluto, portandosi la mano destra alla fronte, e Gaomon si mise sull'attenti. "La ringraziamo, capitano Satsuma."

"Beh... Non è stata una cosa proprio immediata... ma, sì, alla fine la cosa ci è entrata in testa! Non è vero... Tonma?" chiese retoricamente Masaru, sogghignando con espressione acuta, al suo compagno, e usando quello stesso nomignolo che gli aveva affibbiato tempo prima.

Questa volta, il ragazzo biondo non si offese... e anzi, arrivò persino a fare un mezzo sorrisetto sardonico. "E' quello che potrei dire io di te, stupido..." rispose, senza il minimo tono accusatorio.

Soddisfatto di come si erano sviluppate le cose tra i suoi due agenti più promettenti, Satsuma annuì... poi, si rivolse ad Agunimon e agli altri Guerrieri Leggendari, che avevano appena finito di scambiarsi le ultime novità. "I ringraziamenti vanno anche a voi, Guerrieri Leggendari. Il vostro supporto e la vostra guida si sono rivelati molto utili, e ringrazio Agunimon e Lobomon di avere accettato di accompagnare i nostri agenti."

Anche Agunimon e i suoi compagni fecero il saluto militare. "Faceva anche questo parte del nostro dovere, capitano Satsuma. Possiamo dire che ci siamo dati una mano a vicenda." spiegò il Guerriero del Fuoco.

"Ottimo." rispose il capitano, con un cenno della testa. "Ora, però, è un'altra la domanda che vi devo fare. E cioè, accettereste di unirvi alla nostra organizzazione e aiutarci a capire cosa sta succedendo nel Mondo Digitale? Il vostro supporto potrebbe essere critico alla difesa del Mondo Reale dagli invasori. Ovviamente, però, voglio lasciare a voi la scelta."

Agunimon storse il naso, riflettendo sul quesito che il comandante della DATS gli aveva posto. In effetti, non era una questione da poco... e lui, da parte sua era già orientato verso una risposta affermativa... ma ancora mancava qualcosa prima di poter dare conferma. Alzando la testa, il guerriero in armatura fiammante guardò negli occhi i suoi compagni, che uno alla volta risposero con un cenno affermativo alla sua domanda silenziosa... poi, sospirando tra sè, si rivolse nuovamente al leader della DATS.

"Questa è anche la nostra intenzione, capitano Satsuma..." rispose, soddisfacendo le speranze mute degli altri operatori presenti nella sala, Miki e Megumi comprese. "Tuttavia, prima di darle la conferma definitiva... avremmo un favore da chiederle. Nel caso decidessimo di accettare, questo significherebbe dover rivelare la nostra identità di esseri umani, giusto? Altrimenti, non sareste in grado di contattarci in un momento di pericolo..."

Kudamon, il Digimon donnola di Satsuma, assentì. "Esattamente."

Come Agunimon immaginava. Lo H-Spirit del Fuoco si passò un dito sul mento, apparentemente riflettendo, poi inoltrò la propria richiesta, sperando tra sè che fosse fattibile. "In questo caso... capitano Satsuma, Kudamon, ci potete assicurare che le nostre identità rimarrano conosciute soltanto ai membri di questa organizzazione, che si impegneranno a non divulgarle in giro? Se si sapesse chi siamo come esseri umani..."

"Sì, comprensibile." rispose Kudamon. "Per voi sarebbe un problema, e vi potrebbe esporre agli attacchi di Digimon senza controllo... Di questo, comunque, non vi preoccupate. Tutto quello che rivelerete qui, in questo momento è protetto dal segreto di Stato, e non una parola oltrepasserà queste mura."

"In tal caso..." proseguì Agunimon, prima di voltarsi verso i suoi amici con espressione solenne. "Ragazzi... da questo momento in poi, siamo anche noi agenti della DATS. Sciogliete la trasformazione. Oh, e tu, Masaru-kun... ti prego, non stupirti troppo di quello che vedrai."

Masaru corrugò la fronte, e Agumon inclinò la testa da un lato, chiedendosi cosa volesse dire il Digimon leggendario. "Hm? In che senso, scusa? Perchè ilmio capo dovrebbe stupirsi di..."

Proprio allora, dei bozzoli di lucenti Digi-Code avvolsero i sei Guerrieri Leggendari e scomparvero nei loro D-Tector un istante dopo... lasciando al loro posto sei adolescenti vestiti alla moda, cinque ragazzi e una ragazza, di cui uno molto conosciuto al giovane street fighter, che spalancò gli occhi incredulo!

"Che... che cosa?" esclamò, guardando il ragazzo dai capelli castani che lo salutava con aria da innocentino, in piedi sul punto dove stava Agunimon poco prima. "Tu... tu sei..."

"Masaru-kun! Conosci questo ragazzo?" chiese Yoshino, anche lei rimasta piuttosto sorpresa - come tutti, del resto - nel vedere che i sei Digimon che avevano fermato Lucemon tre anni prima, in realtà non erano altro che sei ragazzini umani con qualche anno meno di lei!

Senza badare troppo alla domanda della rossa, Masaru si avvicinò di un passo a Takuya, indicandolo con una mano. "Tu... sei tu, Takuya-kun!? Ma che diavolo... tu... tu saresti uno dei... Guerrieri Leggendari?" esclamò, facendo fatica a trovare le parole per lo stupore... e, in parte, anche per il fastidio; non gli piaceva molto il fatto che il suo amico di scuola gli avesse tenuto nascosto un fatto così importante, anche se in effetti ne capiva bene il motivo...

Takuya sospirò, e si sfregò la nuca con una mano. "Beh... dopotutto, Masaru-kun, non penso mi avresti creduto, se un bel mattino fossi venuto lì da te, e ti avessi detto: 'Hey, guarda, ho nel mio cellulare gli spiriti di un antico guerriero del Mondo Digitale, e quando voglio mi posso trasformare in un guerriero infuocato, o in un drago sputafuoco'. Non trovi?" disse, con una disarmante semplicità che fece morire in gola a Masaru qualsiasi risposta potesse venirgli.

"Sgrunt... In effetti..." borbottò il giovane street fighter.

Takuya alzò le spalle, e proseguì con le presentazioni. "In ogni caso... ecco, noi siamo i detentori dei Digi-Spirits! Il mio nome è Takuya Kanbara, ho 14 anni... e a me sono stati affidati i Digi-Spirits del Fuoco, Agunimon e BurningGreymon."

"Kouji Minamoto, 14 anni." rispose il ragazzo dai capelli neri e dall'aria solitaria che si era materializzato al posto di Lobomon. "I miei Digi-Spirits sono Lobomon e KendoGarurumon, della Luce."

Subito dopo Kouichi, quasi una fotocopia del fratello gemello a parte l'espressione un attimo più vivace, si mise a fianco di Kouji, mostrando il suo D-Tector ai membri della DATS. "Il mio nome è Kouichi Kimura, e sono il fratello gemello di Kouji... anche se i nostri cognomi sono diversi... e possiedo i Digi-Spirits delle Tenebre, Loweemon e KaiserLeomon." affermò.

Raramon corrugò leggermente la fronte. "Tenebre?" cinguettò poco convinta, ritenendo strano che dei guerrieri della giustizia come quei sei usassero un potere che sembrava così sinistro.

Kouichi rassicurò subito lei, e tutti gli altri, con uno dei suoi caldi sorrisi. "Dipende dall'uso che si fa del proprio potere... il potere delle Tenebre può essere usato per scopi nobili, mentre il potere della Luce, beh... può essere corrotto e volto al Male." spiegò, ripensando ovviamente a Lucemon, quel Digimon che doveva rappresentare il Bene assoluto, e che invece si era trasformato nel più crudele dei demoni...

"Andando avanti, il mio nome è Tomoki Himi..." iniziò timidamente il più piccolo del gruppo. "Sono il più giovane dei Guerrieri Leggendari, visto che ho 12 anni... e possiedo i Digi-Spirits del Ghiaccio, Kumamon e Korikkakumon!"

Izumi, vivace come sempre, strizzò un occhio e fece un segno di vittoria... apparentemente dimentica di essere davanti a delle autorità ufficiali! "Io sono la rappresentante del girl power del gruppo, Izumi Orimoto!" annunciò. "Anch'io ho 14 anni, e i miei Digi-Spirits, Kazemon e Zephyrmon, rappresentano il Vento!"

"E ultimo, ma non certo per importanza, ci sono io..." annunciò Junpei mostrando il pollice alzato. "Junpei Shibayama, 15 anni, detentore dei Digi-Spirits del Fulmine, Beetlemon e MetalKabuterimon! Anche se, in realtà, ho paura dei tuoni... hehehee..."

Un impressionato Agumon annuì tra sè, mentre gli altri operatori della DATS facevano dei commenti a voce contenuta sui sei Guerrieri Leggendari. A sua volta, Masaru si mise una mano sul fianco, facendo una faccia come se volesse rimproverarsi di non essersi reso conto subito della vera identità del suo amico... ma, dentro di sè, era contento di poter contare sul suo appoggio in quell'avventura in cui lui e Agumon si erano andati ad infilare... purchè, ovviamente, non gli rubassero troppo la scena!

"E questo è quanto, capitano Satsuma... Kudamon... accettiamo dunque di buon grado la vostra offerta di unirci alla DATS e di aiutarvi ad arginare l'invasione di Digimon." annunciò Takuya, facendo da portavoce a tutto il gruppo. "Ovviamente, riconoscendo la sua autorità."

"La cosa non può che farmi piacere." rispose il capitano, aggiustando gli occhiali scuri con un gesto contenuto del braccio. "Sappiate comunque che questa decisione cambierà profondamente la vostra vita. Avrete delle grandi responsabilità nei confronti del Mondo Reale, e potrete essere chiamati a difenderlo in qualsiasi momento. Di questo dovete essere consapevoli, in ogni momento."

"E lo siamo, Satsuma-san." rispose Izumi. "Da quando abbiamo ricevuto i Digi-Spirits, tre anni fa... abbiamo capito che la nostra vita non sarebbe più stata la stessa, e che avevamo dei doveri nei confronti sia dei Digimon che degli esseri umani. Questa volta, non credo che sarà molto diverso..."

Yoshino annuì tra sè, senza dire una parola. Quella ragazzina bionda, nonostante la sua apparente frivolezza, era decisamente più matura di quanto la sua età indicasse...

Finalmente, Satsuma fece un altro mezzo sorriso, e salutò militarmente, imitato da tutto il resto del personale. "Molto bene. Se questa è la vostra risposta definitiva, io, il capitano Rentaro Satsuma, non posso fare altro che darvi il benvenuto nella DATS, con l'augurio che la nostra collaborazione sia fruttuosa."

"Benvenuti anche da parte nostra." affermò Tohma. "La missione appena conclusa mi fa nutrire buone speranze sul successo della nostra alleanza."

Masaru alzò le spalle e sogghignò. "E anche per quanto riguarda me e Agumon... benvenuti! Faremo vedere a quei Digimon con chi hanno a che fare!"

"Guerrieri Leggendari, siamo tutti con voi!" concluse Agumon.

Dopo aver osservato con soddisfazione, e un pizzico di orgoglio personale per essere stati riconosciuti ufficialmente, il personale della DATS che dava loro il benvenuto, i ragazzi risposero con un saluto militare loro, e Takuya strizzò un occhio verso il suo rissaiolo compagno di scuola... un gesto di intesa e di amicizia il cui significato non sfuggì al ragazzo!

"Mille grazie a tutti! Sapremo essere degni della vostra fiducia!"

 

----------

 

Nel Mondo Digitale, su un altopiano dominato da un enorme e maestoso castello di alabastro, con grandi gemme e glifi dorati incastonati nelle mura, e dominato da alte guglie decorate con mezzelune dorate, che sembrava quasi brillare di luce propria sotto i raggi del sole mattutino, stava per avere inizio un discorso che il dominatore dello stupendo maniero si accingeva a fare ad una vociante folla di Digimon di tutti i tipi, che i suoi messaggeri avevano radunato da ogni angolo del Mondo Digitale. Un discorso che, nelle loro speranze, avrebbe finalmente dato il via alla loro campagna per liberarsi per sempre del nemico di sempre... gli esseri umani che avevano sempre cercato di distruggere DigiWorld! Una luce di speranza che il loro salvatore offriva loro in quel momento di tensione ed incertezza, per rispondere alle atrocità perpetrate dal genere umano... un nuovo inizio per un Mondo Digitale dilaniato dalle continue guerre!

Sotto le mura del castello, in trepidante attesa, stava una folla tanto sterminata quanto eterogenea, un miscuglio caotico di forme, colori e lingue che teneva migliaia di paia di occhi sollevate verso il terrazzo più grande del castello di Gallantmon, il Cavaliere Reale che aveva sacrificato la sua vita per salvare il loro mondo da Lucemon, ancora ai tempi dell'antica guerra tra umanoidi e animali... e che ora, con grande gioia di tutti, era rinato e si apprestava a compiere, ancora una volta, la sua missione!

"Avete sentito?" chiese un Tortomon rugoso ad un Halsemon che gli si era posato a fianco. "Sembra che Gallantmon-sama in persona parlerà a tutti noi... del suo grande progetto! Pare che finalmente si sia deciso a muovere guerra agli esseri umani!"

Il Digimon simile ad un grifone sospirò, quasi mestamente. "Già... in realtà, prima di passare alle maniere forti, voleva tentare la via pacifica... so che aveva inviato dei messaggeri di pace nel Mondo Reale, allo scopo di discutere diplomaticamente con gli esseri umani... ma nessuno di loro è tornato, tutti sono stati cancellati da quei barbari senza onore!" gracchiò.

"D'altronde..." proseguì un Kabuterimon. "Cosa ci si può aspettare dagli esseri umani? Sono tutti dei mostri e degli assassini privi di sentimenti, che non meritano alcuna pietà... ricordate tutti, immagino, cosa hanno fatto ai nostri fratelli tre anni fa, quando DigiWorld si stava ancora riprendendo dalla seconda guerra contro Lucemon!"

Tortomon storse il muso. "Già... li hanno cancellati senza pensarci su due volte, con quei loro abominii... e ora, nessuno dei nostri amici morti tornerà mai più... ma saranno vendicati, statene certi! Quelli che quel debole di Mercurimon non ha avuto mai il fegato di fare... lo farà Gallantmon-sama, il nostro paladino!"

La testuggine gigante sentì improvvisamente le voci attorno a sè smorzarsi, e vide Halsemon fargli un cenno di silenzio con la zampa. "Ssssh! Non così forte, Tortomon! Penso... penso che il discorso di Gallantmon-sama stia per iniziare!"

"Cosa? Accidenti, allora sì che sto zitto!" esclamò il Digimon corazzato, sedendosi sulle zampe posteriori e guardando con ansia verso la terrazza del castello, dove una coppia di Knightmon in armatura grigia si era affacciata per fare l'annuncio che tutti stavano aspettando. Un silenzio carico di attesa era calato sull'altopiano, sottolineando l'attesa spasmodica, e dilatandola fino quasi all'ossessione..."

Poi, la voce di un Knightmon si levò, chiara e stentorea...

"Fratelli Digimon! Il nostro signore, Gallantmon-sama... è qui per farvi l'annuncio che voi tutti stavate aspettando!"

...e, tra le esclamazioni di gioia della moltitudine, un cavaliere in armatura bianca si fece avanti sul palco, il suo mantello rosso che svolazzava gloriosamente nel vento!

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, arriviamo al momento cruciale! Masaru e Tohma hanno imparato a collaborare, e stanno anche iniziando a diventare amici... e inoltre, grazie al lavoro di squadra, loro e i Guerrieri Leggendari hanno sconfitto Drimogemon / Digmon, e hanno scoperto qualcosa in più sul Mondo Digitale e su come si è riconfigurato! Non solo, ma Takuya e i suoi amici ora fanno ufficialmente parte della DATS, e adesso sì che ci sarà da divertirsi!

Tuttavia, questo significa anche che le cose si complicheranno... soprattutto adesso che Gallantmon si è rivelato! E' lui la mente dietro alle apparizioni di Digimon nel Mondo Reale? Sta tenendo nascosto qualcosa ai suoi fedeli? E soprattutto, cosa ha in mente? Vuole aizzarli contro Mercurimon e il Mondo Reale? Accidenti, ce ne sono di domande, eh?

Nel prossimo capitolo, saranno rivelate un pò di cose... e mi metterò a scriverlo il prima possibile, così che la vostra curiosità possa essere soddisfatta! Oh, a proposito... vi ricordo che Mercurimon (scritto con la i) e Mercurymon (scritto con la y) sono due Digimon diversi, indicando rispettivamente il misterioso Digimon che ha preso Bokomon e Neemon sotto la sua ala protettrice... e il macchiavellico Digi-Spirit del Metallo! So che ve l'ho già detto, ma lo ripeto giusto per scrupolo...

Okay, ragazzi, questo è quanto! Restate sintonizzati, perchè tra non molto dovrebbe arrivare il nuovo capitolo di Invasion, e comincerò a scrivere il nuovo capitolo di Tamers Reaload!

Spero che vi sia piaciuto il capitolo... e alla prossima!

 

Justice Gundam

 

 

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Capitolo 11
*** Il burattinaio ***


Record of Digital Wars-11

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Digimon Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati! Vi ho fatto aspettare meno del previsto, eh? Beh, meglio... così potrete assistere a degli importanti sviluppi nella trama di questa fanfiction, e vedere un pò di retroscena che spiegheranno QUALCOSA (ma non tutto...) della situazione a DigiWorld. Gallantmon (?) sta per fare il suo discorso, e la sua politica circa i rapporti con il Mondo Reale non è molto rassicurante... per tacere di altre cose che non si addicono esattamente ad un Cavaliere Reale come lui... ma poi, quale sarà la verità?

Non prevedo un capitolo molto lungo... serve soltanto ad approfondire un pò le cose, e a darvi un piccolo assaggio di cosa i Leggendari Guerrieri e la DATS si troveranno ad affrontare. Dal prossimo capitolo, torneremo a concentrarci sulle vicende del Mondo Reale, e rivedremo in azione Masaru, Tohma, Yoshino e i detentori dei Digi-Spirits! Prevedo in tutto tre episodi di approfondimento, ciascuno dedicato ad un diverso agente.

Ma per adesso, concentriamoci sulle recensioni, che come al solito non mancano...

 

Kari 89: Ciao! Anche stavolta sei la prima! Bene, come puoi vedere... ora le squadre si sono unite, Masaru e Tohma hanno iniziato a collaborare, ma ci sono delle brutte notizie in arrivo! E lascio a te vedere QUANTO brutte!

La Scrittrice: Spero che questa attesa non sia stata troppo pesante per te... e goditi il capitolo 11, assieme a un bel pò di succose rivelazioni! Se il precedente ti è piaciuto, credo che anche questo ti soddisferà, anche se ci sarà meno azione del solito...

In ogni caso, cercherò di essere più veloce ad aggiornare, impegni universitari permettendo...

KillKenny: Vero, eh? Quei due si assomigliano in maniera inquietante! E Masaru non ha certo finito di stupirci... avrai modo di assistere ad altre sue fenomenali uscite più avanti, nella storia...

TopoMouse: Come dico sempre, basta lasciare che si scaldino un pò... e poi godersi lo spettacolo! Tra l'altro, in questa storia entreranno in scena molte delle evoluzioni che non si sono viste nella serie! Per quanto riguarda quel commento sulla faccia di Masaru quando Takuya gli si è rivelato... non faccio fatica a crederlo! ^_^

 

Okay, ragazzi, spostiamoci nel Mondo Digitale della Frontiera... e vediamo un pò che cosa sta succedendo!

 

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Capitolo 11 - Il burattinaio

 

Con un ampio, fiero movimento del suo mantello, Gallantmon si sporse dalla terrazza del suo castello, osservando l'immensa folla di Digimon che, venuta a sentire il suo discorso, ora lo acclamava fragorosamente, con grida di incoraggiamento, applausi e giuramenti di eterna fedeltà che sconfinavano quasi nel fanatismo. La sua armatura bianca, il cui colore puro e candido era inframezzato dal rosso scarlatto del cimiero del suo elmo e dal suo ampio mantello svolazzante dello stesso colore, oltre che dai puntini di rosso e oro che segnavano giunture e decorazioni della sua meravigliosa armatura in stile medioevale. Un paio di occhi azzurro cielo guardavano fieramente i suoi fedeli, che inneggiavano al ritorno del Cavaliere Reale che per lungo tempo li aveva protetti, prima ancora che i dieci Guerrieri Leggendari esistessero, prima ancora che Lucemon discendesse a portare pace e ordine su un Mondo Digitale sconvolto dalla guerra.

Sì, era proprio così! Gallantmon, un Cavaliere Reale tra i più forti e nobili, era finalmente tornato, e sotto la sua guida, i Digimon avrebbero goduto di una nuova età dell'oro! O almeno, questo era il sentimento generale...

I festeggiamenti per l'arrivo di Gallantmon proseguirono ancora per qualche minuto, e il guerriero in armatura bianca non fece nulla per farli stare zitti. Dopotutto, c'era da aspettarsi che i Digimon avrebbero reagito con così grande entusiasmo alla vista di un loro eroe. Semplicemente, attese che il tripudio generale si calmasse un pò prima di alzare la mano sinistra in segno di benevola accoglienza verso gli abitanti del Mondo Digitale. Rispettosamente, i Knightmon che gli facevano da attendenti indietreggiarono, lasciandolo così iniziare il suo discorso.

"Digimon. Fratelli miei. Vedere che siete intervenuti così numerosi riempie il mio cuore di gioia, e mi dà nuove speranze." esclamò, la sua voce forte, stentorea, degna di un paladino senza macchia e senza paura, che quasi riecheggiava nel cielo limpido. "Molto tempo è passato da quando io e i miei compagni, i Cavalieri Reali, abbiamo preso i nostri posti a fianco di Lucemon, colui che credevamo essere il nostro salvatore, e che invece ha minacciato di distruggerci tutti, arrivando persino a corrompere alcuni dei miei stimati colleghi. So che tre anni fa, nel periodo del suo ritorno al potere, Lucemon aveva resuscitato Dynasmon e Crusadermon, affinchè essi eseguissero il suo crudele volere... oltre a corrompere Lord Cherubimon e a renderlo una mera estensione della sua volontà."

Qualche mormorìo si levò dalla numerosa folla di Digimon, sia terrestri che alati, che stava ascoltando il discorso di Gallantmon. Molti dei presenti ricordavano fin troppo bene come i due spietati Cavalieri Reali avevano man mano distrutto ogni cosa che capitava loro sotto tiro, trasferendo poi il Digi-Code prelevato al loro signore.

"In quel periodo buio, sei dei Guerrieri Leggendari sono venuti in questo mondo per opporsi alla tirannia di Lucemon e dei suoi seguaci, e dopo innumerevoli battaglie, dopo numerosi rovesci di fortuna, e dopo che il nostro mondo era stato ormai quasi del tutto annientato dalla furia di Lucemon... i Guerrieri Leggendari hanno ribaltato la situazione e hanno vinto, annientando Lucemon sperabilmente per l'eternità." continuò Gallantmon. "Dopo la fine di questo incubo, noi Digimon abbiamo subito cercato di ricostruire ciò che era andato perduto, e abbiamo cercato di riprendere la nostra vita normale come meglio potevamo... ma le sofferenze, per la nostra razza, erano soltanto iniziate! Non credo che io abbia bisogno di dirvi cosa è successo pochi mesi dopo la sconfitta di Lucemon, non è vero? Quando gli esseri umani hanno scoperto il nostro mondo, e hanno massacrato senza pietà migliaia di nostri amici e compagni? Non è stata quella una dimostrazione che tra esseri umani e Digimon non ci potrà mai essere pace? Non avete dimenticato, spero, l'orribile sorte dei nostri compagni, a cui non è stato nemmeno concesso di ritornare ad essere dei Digi-Tama! Sono stati perduti per sempre, vi rendete conto? Per sempre! Non sono più nulla, neanche fantasmi! Vivono solo nei nostri ricordi, ed è stata negata loro persino la pace della morte! L'enormità di questo crimine... di questo insulto alla natura stessa di DigiWorld... grida vendetta contro i malvagi esseri umani!"

Il discorso aveva infervorato abbastanza la folla, che proruppe in una nuova selva di urla, questa volta minacce, maledizioni e auguri di morte all'umanità intera! Ogni volta che questo argomento tornava a galla, era questa la reazione che ci si poteva aspettare dai Digimon...

"Tuttavia, ho voluto dare agli esseri umani un'altra possibilità." proseguì Gallantmon quando la confusione si fu placata. "Ho mandato alcuni dei nostri fratelli Digimon nel Mondo Reale, per cercare di discutere diplomaticamente con loro; nella speranza che con la razza umana ci potesse ancora essere pacifica convivenza! Sethmon, Fangmon, Woodmon, Drimogemon... tutti loro si sono offerti volontari per cercare di trattare la pace con gli esseri umani, per cercare di aprire uno spiraglio di reciproca convivenza!"

Il cavaliere bianco si azzittò per un breve istante, scrutando la folla con intensità per assicurarsi che il suo discorso avesse fatto effetto... poi, improvvisamente, battè un pugno guantato di metallo contro lo scrittoio che stava davanti a lui, in segno di rabbia e indignazione. "E qual è stato il risultato, fratelli Digimon? Qual è stato? Ve lo dico io... tutti loro, senza eccezione e senza pietà... sono stati spazzati via! Uccisi dai malvagi esseri umani come i nostri compagni nella strage di tre anni fa! E' ormai chiaro che tra noi e gli esseri umani non ci può essere pace, e non possiamo nemmeno sperare che i Guerrieri Leggendari vengano a darci una mano! No, neanche di loro possiamo più fidarci... e lo sapete perchè, miei fedeli compagni? Beh, la risposta è semplice... la realtà è che anche i Guerrieri Leggendari che noi stimavamo tanto, coloro che ci hanno salvato dal crudele Lucemon... anche loro, in realtà, sono ESSERI UMANI!"

Un collettivo mormorio di orrore si levò dalla folla, che evidentemente aveva sentito parlare dei Guerrieri Leggendari soltanto per vie indirette. Questa notizia era più che sufficiente a scuotere tutti loro, e a far cadere ogni speranza loro potessero avere nei leggendari salvatori di DigiWorld! Un brivido di disgusto passò, quasi percettibile, attraverso ognuno dei Digimon lì riuniti, e il vociare prima sommesso si fece più alto ed insistente...

"Sì, fratelli miei, avete capito benissimo..." proseguì Gallantmon, l'indignazione trattenuta dalla calma regale con cui si rapportava al suo pubblico. "Proprio coloro di cui ci fidavamo tanto... coloro che avevamo acclamato come gli eroi responsabili della caduta di Lucemon... in realtà non erano altro che disgustosi esseri umani, e il motivo per cui sono venuti qui, a DigiWorld, tre anni fa, non era per aiutarci a liberarci dalla tirannide, ma per preparare l'invasione di DigiWorld da parte della razza umana, ed eliminare uno scomodo concorrente! Prova ne sia... che solo pochi mesi dopo è giunta un'altra spedizione dal Mondo Reale, e in seguito ad essa, è avvenuta la tragedia che tutti noi conosciamo fin troppo bene! Ed ora... proprio i Guerrieri Leggendari stanno collaborando con la DATS, la malvagia organizzazione che complotta l'invasione di DigiWorld, e vuole ripetere il massacro! Il Mondo Digitale si sta ancora riprendendo da quei giorni infausti, e la colpa... la colpa è solo degli esseri umani! Sono loro che ci vogliono sterminare! Per questo, fratelli Digimon, ho deciso che nonostante la mia magnanimità, ci deve essere un limite alla pazienza! D'ora in poi, il nostro compito sarà di fare la guerra al Mondo Reale... di farla con ogni mezzo, di adoperarci con tutte le nostre forze per la distruzione della razza umana! Ormai il tempo delle mezze misure è finito... non ci potrà mai essere pace tra noi e l'umanità, perchè gli esseri umani sono dei mostri spregevoli, e degli assassini senza anima! Sterminarli non è che un atto di giustizia! E allora io dico... faccimo quello che è giusto! Estirpiamo una volta per tutte questa gramigna, e impediamo loro di conquistarci! Dobbiamo lottare per la nostra libertà e la nostra sopravvivenza... e io, Gallantmon, come difensore della giustizia, porterò avanti questa battaglia con tutte le mie forze, finchè in me scorrerà una scintilla di vita!"

La folla esplose in applausi e grida di gioia nel momento in cui Gallantmon terminò il suo discorso, e l'aria sembrò quasi vibrare per le ovazioni e gli incoraggiamenti che ogni Digimon rivolgeva al Cavaliere Reale in armatura bianca. Il suo discorso aveva sortito l'effetto desiderato. L'odio per gli esseri umani si era riacceso, più devastante che mai, e ognuno di quei Digimon sarebbe stato pronto a sacrificare anche la sua stessa vita in nome dei terribili progetti che Gallantmon aveva appena esposto!

"Siamo con lei, Gallantmon-sama!"

"Lunga vita al nostro salvatore!"

"Morte agli esseri umani!"

"Vendichiamo i nostri fratelli!"

Mentre i Digimon riuniti sull'altopiano, o che volavano sopra di esso, esclamavano tutta la loro collera e desiderio di vendetta, Gallantmon abbassò leggermente la testa, e da dietro il cimiero del suo elmo apparvero per un istante i suoi occhi. Se qualcuno fosse stato abbastanza vicino da vederlo, avrebbe forse, per la più breve frazione di secondo, notato che gli occhi del Cavaliere Reale scintillavano di qualcosa che avrebbe fatto ribrezzo anche ai più fanatici tra loro... non era lo sguardo puro del nobile guerriero che loro conoscevano, ma l'espressione di un predatore che ha condotto la sua vittima nel posto giusto, e ora si divertiva ad osservarla mentre nulla sospettava...

"Tsk... quanto è facile manipolare questo branco di pecoroni..." pensò tra sè, osservando con impercettibile disprezzo la folla festante...

 

----------

 

Il discorso era stato un vero successo, e come Gallantmon aveva previsto, tutti i Digimon avevano rinnovato il loro voto di deducarsi anima e corpo alla conquista del Mondo Reale e alla vendetta che si sarebbero presi sull'umanità per i soprusi da essa ricevuti. Ora, soddisfatto dei risultati ottenuti, il Cavaliere Reale si era ritirato nelle camere più interne del suo castello, per studiare la prossima mossa, sempre accompagnato da quella coppia di Knightmon che gli era stata al fianco durante la sua arringa. Dopo aver percorso una serie corridoi apparentemente infiniti, ornati di marmo splendente, alabastro e decorazioni in stile medievale, Gallantmon e le sue guardie del corpo avevano finalmente raggiunto una grande porta di ottone che dava accesso alla parte più interna della sua fortezza... e il Cavaliere Reale dall'armatura bianca aveva fatto cenno ai due Knightmon di fermarsi lì e attendere nuovi ordini.

"Mi ritiro nelle mie stanze private." disse Gallantmon. "Se qualcuno volesse conferire con me, che si faccia prima annunciare. Non desidero essere disturbato per questioni futili."

I due obbedienti cavalieri in armatura si disposero ai lati della porta, come due perfette statue decorative, dopo aver pronunciato un affermativo, e Gallantmon aprì lentamente le grandi porte, che si separarono con un cigolìo sinistro, permettendogli di entrare in una grande sala in apparenza completamente vuota, le cui pareti erano di uno strano colore bluastro debolmente luminescente, in spiccato contrasto con il resto del castello, che creava un'atmosfera piuttosto tetra...

Gallantmon superò l'uscio e permise alle porte di richiudersi con uno schianto improvviso, per poi avanzare a passi lenti e cadenzati verso la parete spoglia sul lato opposto. Il clangore metallico dei suoi stivali sul pavimento non faceva altro che aumentare il senso di mistero e di paura che permeava la stanza... ma durò molto poco, il tempo necessario al Cavaliere Reale per disporsi con la faccia a poche decine di centimetri dal muro, guardandolo come se sperasse di leggere nelle mattonelle luminose una risposta. Pareva quasi che il tempo si fosse fermato, mentre Gallantmon continuava a restare fermo dov'era...

Improvvisamente, gli occhi di Gallantmon si accesero, brillando di una strana luce cremisi...

...e una sezione di muro un pò più grande di lui scomparve letteralmente da dove si trovava, come se non fosse mai esistita, e rivelando dietro di sè un corridoio segreto dalle pareti dello stesso colore azzurro fosforescente della 'stanza privata', in fondo al quale brillava una strana luce rossa! Con gli occhi ancora accesi, il Cavaliere Reale imboccò il corridoio, il quale venne immediatamente occultato da un altro muro illusorio che comparve magicamente alle sue spalle, e si immerse nella semioscurità che lo pervadeva, riprendendo la sua marcia inesorabile verso le viscere del suo castello... e man mano che avanzava, qualcosa del suo corpo e della sua armatura si andava modificando, mutando gradualmente man mano che 'Gallantmon' si lasciava alle spalle una sezione sempre più ampia di corridoio! Il suo mantello perse il suo vibrante colore rosso, che venne sostituito da un altrettanto spettacolare blu notte, e il pennacchio del suo elmo, così come il suo cimiero, si tinse di uno spento grigio-azzurro. La sua armatura bianca come la neve cominciò a farsi più opaca, come se stesse assorbendo le tenebre del corridoio segreto, passando prima ad un lattiginoso grigio nebbia, che ben presto divenne grigio piombo... e infine nero, un nero talmente brillante ed intenso che sembrava quasi che le piastre della sua armatura facessero vedere il vuoto senza stelle dello spazio più profondo! Degli strani riflessi rossi e bluastri iniziarono a brillare sull'armatura di colui che fino ad un attimo prima sembrava essere Gallantmon, rendendo la sua figura difficile da mettere a fuoco, e sul suo pettorale apparve, al posto del simbolo di contaminazione nucleare, un gioiello azzurro di forma circolare, simile ad una grande perla di cristallo. Per finire, i suoi occhi purpurei, la cui luce minacciosa si era fatta sempre più intensa man mano che il Digimon impostore si avvicinava alla sorgente della luce rossa, e nei quali brillavano intenti malvagi e una feroce determinazione, distruggevano qualsiasi speranza che quello fosse un Digimon buono!

L'impostore, ancora assolutamente identico a Gallantmon se non fosse stato per il colore diverso e qualche differenza cosmetica di poco conto, uscì finalmente dal corridoio, emergendo alle spalle di un grande trono posto su una piattaforma sopraelevata, dalla quale dominava un'immensa sala dalle mura di basalto e bronzo, alle cui pareti erano appese delle torce scarlatte che parevano non estinguersi mai... una sala che comunicava, piuttosto che mistero, tirannia e pericolo, ulteriormente accentuati dalla gigantesca fossa infuocata che separava la piattaforma del trono dal resto della stanza, a cui era collegato tramite una lunga scalinata fiancheggiata da impressionanti statue in stile gotico! Il Digimon impostore prese un bel respiro, riempiendosi i polmoni di aria puzzolente di fumo, e parlò, con una voce tonante che poco aveva di quella chiara di Gallantmon!

"Aaaaah... finalmente! Ero stufo di restare con addosso quel ridicolo travestimento!" tuonò l'imitatore di Gallantmon, il mantello che svolazzava maestoso dietro la sua schiena!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: ChaosGallantmon

Anche chiamato: ChaosDukemon

Tipo: Guerriero Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Judecca's Prison, Demon's Disaster

La versione oscura di Gallantmon è uno dei Digimon malvagi più potenti che siano mai esistiti. Il cavaliere nero per eccellenza, si dice che sia nato da un risultato imprevisto dell'evoluzione di un Guilmon, che ha risvegliato l'indole maligna insita nei Digimon Virus. Comunque stiano le cose, è un micidiale cospiratore, che ora complotta per dominare entrambi i mondi!

 

Il cavaliere oscuro si avvicinò lentamente al suo trono, squadrando dalla sua posizione di vantaggio tutta la tetra sala, il cui soffitto era sorretto da gigantesche colonnedi pietra nera sulle quali la luce scarlatta delle fonti di illuminazione poste sul muro sembrava riflettersi in maniera quantomeno singolare. Qualche istante dopo, alcune figure emersero dalle ombre sul lato opposto della sala del trono, e si avvicinarono lentamente, con timoroso rispetto, al trono sul quale ChaosGallantmon si era seduto: un paio di figure umanoidi, una delle quali chiaramente femminile e alta come un essere umano normale, e l'altra enorme al punto da sfiorare il soffitto con la sua testa, erano di fronte al gruppo di Digimon oscuri, e per primi emersero dall'oscurità...

La terra tremò sotto i passi della figura più grande, un gigantesco robot umanoide alto non meno di quindici metri, che ricordava parecchio un cane umanoide dal muso lunghissimo, tutto coperto da una spessissima, lucida corazza nera che sembrava abbastanza robusta da reggere all'impatto diretto con un missile! Le braccia erano stranamente esili rispetto al resto del suo corpo smisurato, e l'armatura che le proteggeva era di un chiarissimo grigio acciaio, quasi bianco, con dei bracciali smisurati simili ad ingranaggi sui polsi. Sulle spalle, erano montati un paio di missili anch'essi neri, sulla cui testata rossa era disegnato un volto inespressivo e carino al tempo stesso che ricordava molto quello di un orsacchiotto di peluche. Sulla schiena, erano montati un paio di propulsori, per consentire al gigante corazzato di volare, e uno strano simbolo, che ricordava molto un simbolo sacro azteco, era disegnato sulla parte frontale dell'armatura che proteggeva l'inguine. Anche le gambe sembravano troppo magre rispetto al corpo, e anch'esse erano coperte da una corazza grigia, ma erano altresì infilate in un pao di stivali che terminavano come le zampe di un cane, con corte dita artigliate sulla punta. Per dirla in breve, era una vera e propria corazzata vivente, apparentemente inattaccabile da ogni direzione! Per quanto in quel momento il gigantesco Digimon potesse essere visto e sentito fin troppo chiaramente... fino ad un attimo prima che arrivasse ChaosGallantmon era rimasto perfettamente fermo nell'oscurità, rendendosi a tutti gli effetti invisibile! C'era qualcosa di agghiacciante nel fatto che una simile macchina da guerra riuscisse con tanta facilità a non farsi notare...

La sua compagna, decisamente più piccola e rassicurante, era una donna-volpe vestita di una tuta intera nera sopra la quale indossava un'armatura blu-viola dai bordi dorati fiocamente risplendenti, completa di guanti e stivali dello stesso colore, e sulle cui spalliere era disegnato il simbolo dello Yin-Yang. Indossava inoltre un elmetto viola a forma di testa di volpe che occultava la parte superiore del suo volto, lasciando scoperta la bocca fermamente bloccata in un cipiglio gelido, e i suoi capelli neri, che diventavano prima grigi verso la fine, e poi bianchi sulle punte, erano legati in un paio di code simili a quella di una volpe, che fluivano dietro la sua schiena. Teneva con sè un'arma piuttosto strana che più che altro ricordava un oggetto sacro, simile ad un lungo bastone da combattimento con un anello di ferro grigio montato ad un'estremità, attorno al quale erano assicurati degli anelli più piccoli che provocavano un certo clangore con ogni movimento della creatura. La Digimon dava l'impressione di una guerriera truce e risoluta, anche da come si portava, con dignità e al tempo stesso fierezza, mentre si avvicinava al trono del suo signore, tenendo il passo con il gigante in armatura nera.

ChaosGallantmon guardò i suoi due uomini più fidati raggiungere la scalinata che portava al suo trono, e fare un rispettoso inchino... poi, implacabile, iniziò la requisitoria.

"BlackMegaGargomon. Kuzuhamon. Rapporto della situazione." tuonò ferocemente, i suoi occhi scarlatti che puntavano dritti in quelli azzurri della sua subordinata...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BlackMegaGargomon

Anche chiamato: BlackSaintGargomon

Tipo: Macchina

Attributo: Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Giant Missile, Burst Shot

Una vera e propria fortezza mobile! La forma Mega corrotta di Terriermon è un esperto di assedi, e si dice che i suoi missili possano coprire distanze di centinaia di chilometri, prima di colpire il bersaglio con precisione millimetrica! E' lento, ma con il volumedi fuoco che si ritrova, questo non è affatto uno svantaggio...

 

Nome: Kuzuhamon

Tipo: Sciamano

Attributo: Dati

Livello: Mega

Attacchi: Womb Mandala, Reversal Spirit Strike

Si dice che questa Digimon, la versione corrotta della forma Mega di Renamon, discenda da sciamani onmyouji la cui identità e natura permane avvolta nel mistero. E' una invocatrice di potenza straordinaria, e gli spiriti-volpe che scaglia contro i suoi nemici posson radere al suolo anche le fortezze meglio protette!

 

La donna-volpe, Kuzuhamon, fu la prima ad alzare lo sguardo per rispondere a ChaosGallantmon, mentre BlackMegaGargomon rimase ancora un pò chinato, forse a voler esprimere il fatto che era di rango inferiore rispetto ai primi due. "ChaosGallantmon-sama... posso dire con sicurezza che il nostro obiettivo è sempre più a portata di mano. Nuove regioni di DigiWorld hanno mandato altri Digimon ad aggiungersi al nostro esercito, e sempre più governatori ci hanno assicurato il loro appoggio per l'invasione del Mondo Reale. Abbiamo ragione di credere che, di questo passo, entro poche settimane avremo la potenza bellica che ci serve per attaccare la Terra e prenderci quello che ci spetta di diritto!" spiegò Kuzuhamon, tranquilla ma al tempo stesso con tono sagace e tagliente.

ChaosGallantmon parve soddisfatto della risposta della sua attendente, e annuì in segno di approvazione, per poi rivolgersi a BlackMegaGargomon. "E tu, che mi dici, BlackMegaGargomon? Come proseguono le ricerche del Digimon chiamato Dorimon, avete ulteriori notizie?"

Il robot gigante emise quello che sembrava essere un ringhio di disappunto prima di rispondere. "Sfortunatamente, ChaosGallantmon-sama, non siamo in grado di dirle nulla in proposito. Abbiamo setacciato numerose zone di DigiWorld, e non abbiamo trovato niente... nessuna traccia del passaggio di Dorimon da quando abbiamo perso quell'Apemon esploratore. Riteniamo che si sia rifugiato nell'Infinite Ice Ridge, ma ci sembra strano che Mercurimon offra rifugio a quel Digimon... a meno che, ovviamente, non lo veda come un modo per controllarlo!" disse, la voce metallica, rude e roboante, con un timbro innaturale che la rendeva ancora più minacciosa

ChaosGallantmon grattò un paio di volte il bracciale del suo trono. In effetti, quello che diceva BlackMegaGargomon era un pò preoccupante... quel piccolo Digimon poteva essere un fattore importante nella riuscita o nel fallimento della loro campagna di invasione del Mondo Reale, e se lo aveva 'preso in custodia' Mercurimon, sarebbe stato inutile cercare di accordarsi con lui. Era risaputo, in tutto DigiWorld, che Mercurimon non si fidava di 'Gallantmon', e ChaosGallantmon era quindi sicuro che non sarebbe mai riuscito ad ingannarlo come aveva fatto con tanti altri Digimon...

Kuzuhamon riprese il discorso, gli occhi puntati sul pavimento di marmo scuro. "Comunque, WarDevidramon potrebbe avere delle notizie in proposito che contraddicono le nostre... stiamo facendo tutto il possibile, date le circostanze."

"Beh, a quanto pare, il nostro meglio non è ancora abbastanza!" si intromise una voce roca, ringhiante, che provenne dalle tenebre dietro di loro. Rapidamente, Kuzuhamon e BlackMegaGargomon si voltarono verso l'enorme creatura che si stava facendo strada verso di loro, e davanti alla quale tutte le altre sagome nascoste dall'oscurità si scansavano rispettosamente - un mostruoso e colossale rettile che ricordava parecchio un incrocio tra un WarGreymon, e un Devidramon di dimensioni esagerate! La maggior parte del suo corpo, che superava senza problemi i venti metri, riportava ad un Devidramon, ma la testa sembrava in qualche modo più affusolata, ed era coperta da un elmetto semisferico dai cui lati spuntavano un paio di corna, e sotto il quale brillavano un paio di occhi rossi senza pupille, e minacciose file di denti bianchissimi e affilati come spade! Sulle braccia, erano montati due guanti di metallo con dei lunghi artigli che scavavano letteralmente nel marmo del pavimento con ogni passo che la creatura faceva, ed erano collegati tramite dei tubi flessibili alla corazza di Chrome-Digizoid nero e grigio che proteggeva il corpo della bestia draconica. Due grandi ali nere dall'affilatissimo bordo metallico, che ricordavano le vele di una nave fantasma, erano tenute spiegate ai lati del corpo, e su ciascuna di esse erano montati due missili e un paio di cannoni, mentre la schiena presentava un paio di propulsori dai quali usciva di tanto in tanto una fiammata azzurra. Anche la lunga, flessuosa coda era completamente metallica, e terminava con una trivella ornata di spuntoni minacciosi, apparentemente in grado di scavare attraverso la roccia come se fosse stata burro. Buona parte del corpo della bestia era coperto da impianti cibernetici che deformavano in maniera inquietante la sua struttura corporea, pur conservando il suo aspetto agile e feroce, e sui quali lampeggiavano varie luci e spie luminose, e sull'addome era stato posto quello che sembrava essere il compartimento di un altro missile! Mastodontico, spaventoso, con un contegno terribilmente sicuro di sè, il drago cibernetico avanzò, portandosi esattamente in mezzo a BlackMegaGargomon e Kuzuhamon, e abbassò la testa umilmente davanti al suo signore, le ali che si ripiegavano appena un pò contro il corpo mentre uno sbuffo di fumo nero puzzolente di olio gli usciva dalle narici.

"WarDevidramon a rapporto, ChaosGallantmon-sama. Sono venuto ad aggiornarla, i miei Searchmon hanno scoperto delle cose molto importanti, e stanno provvedendo ad inviarle i dati... ma sono voluto venire personalmente ad informarla dei recenti sviluppi! Posso dire con certezza che i Leggendari Guerrieri e la DATS stanno collaborando!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: WarDevidramon

Tipo: Drago Macchina

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Crimson War Claw, Atomic Eye, Destructo Missile

Una parola: terribile! Forma Mega di Devidramon, questo micidiale Digimon vive per combattere, e può rapidamente devastare tutto ciò che gli si para davanti grazie all'arsenale che tiene nascosto nella sua corazza! Il suo Destructo Missile è la sua arma più potente, in grado di cambiare la geografia di un'intera regione! Pregate di non incrociarlo mai!

(Nota dell'autore: Ringrazio l'autore NinetalesUK, di fanfiction.net, per avermi concesso di usare questo Digimon da lui creato nella mia saga)

 

Gli occhi di ChaosGallantmon si spalancarono visibilmente dietro il cimiero del suo elmo, e per un attimo, il dragone cibernetico riuscì a vederne lo scarlatto intenso prima che il suo signore riassumesse la sua espressione di calma composta. Anche BlackMegaGargomon e Kuzuhamon sembravano stupiti del fatto che un loro sottoposto, per quanto abile e ben addestrato, fosse riuscito a scoprire informazioni così importanti su coloro che sarebbero ben presto diventati i loro avversari principali.

"I Leggendari Guerrieri, e la DATS, hai detto?" tuonò ChaosGallantmon, alzando un pochino dal suo seggio. Come tutti i Digimon, anche lui conosceva fin troppo bene la fama dei sei Digimon leggendari che avevano salvato il Mondo Digitale, e non aveva nessuna voglia di correre rischi con loro. Meglio sapere fin da subito che erano coinvolti a loro volta in quella storia... "Questo complica un pò le cose. Dobbiamo muoverci più velocemente del previsto, se vogliamo ottenere dei risultati. Il nostro esercito non è ancora abbastanza grande da marciare sul Mondo Reale, e non abbiamo ancora abbastanza supporto dai Digimon di questo mondo. Se vogliamo che il nostro piano riesca, dobbiamo portare quanta più opinione possibile dalla nostra parte!"

"SaberLeomon è già riuscito a raggruppare un bel pò di disertori che non sono soddisfatti della politica di non aggressione di Mercurimon, ma adesso sembra che il suo lavoro stia andando a rilento. Allora... cosa consiglia di fare, ChaosGallantmon-sama?" chiese Kuzuhamon, incuriosita. Il cavaliere nero non rispose subito, e si limitò a sedersi di nuovo sul suo trono con espressione pensierosa. Poi, alzò la testa di scatto, e fissò le altre figure che si nascondevano nelle ombre, facendo loro cenno di venire avanti.

Obbedienti, i servitori di ChaosGallantmon avanzarono verso il loro leader, inchinandosi umilmente al suo cospetto. Ancora non era possibile vederli bene, a causa dell'oscurità in cui erano semi-immersi, ma già così si riusciva a distinguere qualcosa del loro aspetto fisico: uno di essi era un grosso mostro sferico che fluttuava a mezz'aria, senza arti ma con numerosi tentacoli, ciascuno terminante in un occhio, sulla parte superiore del corpo. Un altro, alto come quattro uomini, era un cyborg il cui volto era un teschio dorato, e al posto di una mano aveva una falce uncinata. Subito dietro, una figura umanoide vestita elegantemente, con lunghi capelli argentei e una sciarpa avvolta attorno alle spalle, giocherellava freddamente con un coltello... e al suo fianco, una gigantesca chiocciola nera con una strana corona grigia a cinque punte al posto del guscio, strisciava pigramente verso il trono di ChaosGallantmon, mentre un altro essere umanoide dalla forma strana, con dei piccoli cespugli di foglie verdi che gli uscivano dalle spalle, se ne stava in disparte, ascoltando con attenzione quello che ChaosGallantmon aveva da dire. Alcuni movimenti appena percettibili fecero capire che non erano gli unici esseri presenti nella sala oltre a ChaosGallantmon e ai suoi diretti servitori, ma ulteriori servitori del cavaliere nero non si fecero avanti abbastanza da poter essere descritti anche solo sommariamente.

Dopo essersi assicurato che tutti i suoi servitori gli stessero prestando attenzione, ChaosGallantmon annuì, e battè un paio di volte sul bracciale del suo trono con il dito coperto di ferro. "Miei fedeli seguaci. Avete sentito tutti, immagino, le notizie che WarDevidramon ci ha portato. Questo significa che il nostro operato deve procedere più rapidamente. Sapete tutti quello che dovete fare. Dobbiamo portare dalla nostra parte tutti i Digimon che ci è possibile, e a questo scopo dovete cercare di diffondere notizia del nostro movimento anche nei luoghi dove non siamo arrivati finora! Non abbiamo più tutto il tempo che credevamo, e per questo dovrete muovervi rapidamente! Inoltre, dobbiamo continuare a monitorare il Mondo Reale: non credo neanche per un istante che i Leggendari Guerrieri e i membri della DATS abbiano mostrato tutto ciò di cui sono capaci... e voglio essere sicuro che, quando li affronteremo, non ci capiteranno sorprese! Per cui, continuate a mandare i nostri guerrieri nel Mondo Reale, possibilmente in incognito, e fate in modo che raccolgano più dati possibile! Non escludo che potremmo anche tentare un attacco su piccola scala." diede istruzioni, lo sguardo che spaziava da un lato all'altro della grande sala.

"RICEVUTO, CHAOSGALLANTMON-SAMA!" esclamarono ad una sola voce i membri della strana 'assemblea' che si era radunata in quella lugubre sala. Con lievi, sibilanti suoni, le figure si ritirarono non appena il cavaliere nero fece loro cenno che potevano congedarsi, e ben presto, nella sala rimasero soltanto lui e i suoi tre servitori più potenti. Ancora una volta, la grande sala del trono venne avvolta dal silenzio, mentre WarDevidramon, BlackMegaGargomon e Kuzuhamon restavano in attesa dei successivi ordini del loro signore...

"Molto bene..." tuonò ChaosGallantmon, con un tono che sembrava voler dire l'esatto contrario. "Per quanto riguarda quel Digimon di cui abbiamo parlato... è un elemento che non possiamo trascurare! Dobbiamo, in qualche modo, convincere Mercurimon che tenerlo con sè non è nel suo interesse... sempre ammesso che ci sia davvero arrivato, alla Infinite Ice Ridge!"

"Di questo potrei occuparmi io, mio signore..." affermò Kuzuhamon. "Come portavoce del gruppo, nei panni di Sakuyamon, credo di essere la più adatta a parlamentare con Mercurimon. Anche se i rapporti tra la nostra fazione e la sua sono tutt'altro che buoni, non credo oserà attaccarmi... i nostri poteri si equivalgono, più o meno, e Mercurimon è troppo prudente per rischiare una guerra aperta!"

BlackMegaGargomon e WarDevidramon non dissero nulla, evidentemente d'accordo con la loro compagna... e anche il guerriero in armatura nera non ebbe nulla da ridire. Al momento, cercare di sbrogliare la matassa in maniera diplomatica era la soluzione più indicata, e ChaosGallantmon espresse il proprio assenso con un cenno della testa. "Hm. Bene, Kuzuhamon. Affido a te questo compito. WarDevidramon e BlackMegaGargomon torneranno alle loro mansioni, e cercheranno di ottenere maggiori dati sugli avversari che ci aspettano nel Mondo Reale. Tutto chiaro?"

"Certamente, grande ChaosGallantmon!" ripeterono in coro i due Digimon più grandi, inchinandosi rispettosamente, anche se con una certa goffaggine, al cavaliere nero, che si appoggiò poi allo schienale del suo trono, e si permise un sospiro di sollievo. Sembrava che la situazione stesse volgendo a suo favore, dopotutto... buona parte dell'opinione pubblica era dalla sua parte, e il suo esercito si stava ingrossando con ogni aggiunta di volontari che gli si aggregavano da ogni angolo di DigiWorld. Come se non bastasse, tra questi c'erano molti dei Digimon più potenti che lui conoscesse, alcuni dei quali forti abbastanza da dare di che pensare ai leggendari Cavalieri Reali che avevano servito Lucemon - ed erano stati da lui distrutti - durante la crisi di tre anni prima... ma questo non voleva dire che poteva rilassarsi! Anche gli esseri umani avevano sicuramente sviluppato delle nuove armi durante questo periodo, e gli agenti della DATS e i Leggendari Guerrieri non avevano certo fatto vedere tutto quello di cui erano capaci. Se poi era vero che avevano unito le forze, allora la prudenza non era davvero troppa! Chissà di cosa sarebbero stati capaci messi assieme.

Mentre i suoi tre scagnozzi prendevano il volo e uscivano dalla stanza, accompagnati dal cupo sbattere d'ali di WarDevidramon, e dal suono dei propulsori di BlackMegaGargomon, ChaosGallantmon restò a guardarli con espressione vagamente sospettosa, prima di grattare un altro paio di volte sul bracciolo del suo impressionante trono. Un guizzo di fiamme proveniente dall'abisso sotto di lui creò dei riverberi arancioni sulla sua armatura, quasi a voler riflettere i pensieri rabbiosi e assieme dubbiosi che si agitavano in lui...

"Ora vedremo..." concluse tra sè.

 

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Qualche ora dopo, nella Infinite Ice Ridge, in un'altra sala del trono scolpita nel ghiaccio più puro, il piccolo Tsukaimon svolazzò attraverso l'arcata d'ingresso con il fiato corto, con grande sorpresa di coloro che erano presenti: ovvero, Gotsumon, Bokomon, Neemon, una piccola figura armata di boomerang e avvolta in una mantellina consunta, e un Digimon simile ad un piccolo falco che si trovavano ai piedi di un grande seggio di ghiaccio, riuniti là attorno per ascoltare quello che il gigante su di esso seduto stava per comunicare loro. Non appena il piccolo Digimon alato si fu avvicinato abbastanza, si appoggiò sul pavimento e ripiegò le ali contro il corpo, riprendendo fiato per un paio di istanti prima di comunicare quello per cui era venuto.

"Hm? Che succede, Tsukaimon? Come mai arrivi così di fretta?" chiese Bokomon. Per quanto il Digimon simile ad un Patamon non gli fosse mai stato granchè simpatico, questo non voleva dire che non potesse sentire almeno un pò di cameratismo per il suo compagno...

Tsukaimon, non appena fu in grado di parlare, guardò con disdegno il Custode del Libro, come a volergli dire che la sua compassione non era cosa gradita... e alzò la testa verso l'enorme Digimon che si era chinato verso di lui, guardandolo con espressione preoccupata: era un Digimon dall'aspetto selvaggio ma nobile, un gigante umanoide di non meno di dodici metri d'altezza, vestito di pelli, con un copricapo simile alla testa di un gigantesco lupo dalla pelliccia verde-azzurra, con lunghi, spettinati capelli verdi chiaro che gli scendevano lungo la schiena. All'interno delle fauci che gli nascondevano per metà il volto, e sopra le quali luccicavano un paio di iridi bianche nelle orbite della testa di lupo, si riusciva a vedere un viso abbastanza giovanile, ma in ogni caso indurito dalle intemperie e dagli allenamenti. A testimoniare la sua forza già ad una prima occhiata, pensavano i potenti muscoli del torace, a malapena nascosti dalle pelli che indossava, e quelli ancora più impressionanti di braccia e gambe, che i guantoni da combattimento, completi di borchie di ferro, e gli stivali a forma di zampa di lupo con tanto di artigli color porpora non riuscivano a nascondere del tutto. Le orecchie della pelle di lupo che indossava erano stranamente lunghe e quasi serpentine, e si agitavano rapidamente, come se il titano fosse stato in continuo movimento, mentre strani gioielli in stile inca o azteco pendevano dalla collana che portava al collo. In una mano, teneva un coltello da combattimento dalla lama luccicante e dall'impugnatura d'osso, e la sua espressione, mentre guardava verso Tsukaimon, era un misto di stoicismo e intensità magnetica, e irradiava carisma da ogni lato del corpo. Non c'era da stupirsi del fatto che quello fosse uno dei Digimon più amati e rispettati del Mondo Digitale... Mercurimon, colui che per tutto quel tempo aveva governato quella zona di DigiWorld, e aveva impedito che tanti altri Digimon perdessero la vita dopo i tragici fatti di tre anni prima...

"Che succede, Tsukaimon? Qual è il problema?" chiese Mercurimon al piccolo Digimon che si era fermato vicino al suo trono. Nonostante l'enorme differenza di dimensioni e potenza, Mercurimon aveva parlato al Digimon più piccolo con un tono estremamente rassicurante, quasi da mentore... e quando il messaggero digitale riuscì a parlare, non riuscì a non provare un pò di gratitudine per il suo signore, per quanto non fosse d'accordo con certe sue idee...

"Gallantmon ha mandato un suo messaggero, mio signore Mercurimon..." spiegò, corrugando leggermente la fronte. Come immaginava, la notizia provocò subito un certo scalpore tra gli altri Digimon (e non-Digimon...) presenti, ed essi iniziarono subito a bisbigliare qualcosa tra loro. "Sakuyamon, una dei suoi comandanti più potenti, viene qui a chiederle udienza, per parlare di una questione molto importante riguardante il Digimon chiamato Dorimon..."

Anche Mercurimon non potè fare a meno di provare un certo sospetto. Lui e Gallantmon (o almeno, quello che tutti credevano essere Gallantmon...) erano sempre stati reciprocamente ostili... come mai adesso una dei suoi luogotenenti si rivolgeva a lui in termini pacifici? C'era qualcosa sotto... ma Mercurimon non era tipo da esprimere giudizi senza avere prima sott'occhio tutti gli elementi necessari...

"Hmmm... va bene. Che entri pure." tuonò, dopo un istante di riflessione.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Mercurimon

Anche chiamato: Merukimon

Tipo: Sciamano

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Thousand Fists, Spiritual Enchant, Mirage Image

Un Digimon forte e nobile, facente parte delle Dodici Divinità Olimpie. Di questo gruppo, è il più veloce in assoluto, e si muove con tale rapidità da lasciare immagini illusorie dietro di sè. Con un solo gesto della mano, può scatenare tempeste di vento, e gli attacchi energetici che è in grado di sparare, evocando gli spiriti della natura, sono inarrestabili!

Tsukaimon annuì, e svolazzò fuori dalla sala del trono dopo aver fatto un inchino, solo per tornare qualche secondo dopo con al seguito una Digimon femminile che assomigliava terribilmente a Kuzuhamon, con l'unica differenza che la sua armatura era dorata... e si portava con un contegno più nobile. Una serie di suoni pesanti accompagnava i suoi piedi calzati di stivale mentre si avvicinava rispettosamente al trono di Mercurimon, il quale a sua volta si alzò per accogliere la Digimon ospite. Il titano si comportava con impeccabile educazione, e tuttavia era percepibile una certa freddezza nel suo modo di fare. Si trattava chiaramente di niente più che una educazione di facciata, e in realtà Mercurimon non provava nessuna simpatia per l'attendente di Gallantmon...

Anche le figure ai piedi del trono sembrarono quantomeno disturbate dalla presenza di Sakuyamon... in particolare, la piccola figura umanoide vestita di mantellina beige e armata di boomerang, e il Digimon simile ad un falchetto che la accompagnava: nel momento in cui la sciamana dalla maschera di volpe si avvicinò, entrambe si fecero avanti come a voler proteggere il loro signore, tanto più grande di loro, da qualsiasi attacco l'ambasciatrice di Gallantmon potesse avere in mente.

"Ikuto... Falcomon... vi consiglierei di stare attenti..." si raccomandò Bokomon, tenendo stretto il suo libro sotto un braccio.

La figura ammantata, in quel momento, si rivelò per quello che davvero era: non un Digimon, bensì un essere umano, un essere umano in carne ed ossa... e più precisamente, un bambino di non più di undici anni, vestito in una maniera che ricordava molto quella degli indiani d'America! Sotto la sua cappa incolore, consunta dall'uso e dalle intemperie, indossava una giacchetta gialla con le maniche rosse, pantaloni corti anch'essi rossi, e delle scarpe di cuoio rozzamente costruite, con degli scaldagambe bianchi sulla metà inferiore delle gambe. Una cintura marrone era allacciata attorno alle sue anche, e appeso ad essa c'era un Digivice-Ic uguale a quello che portavano con sè Masaru, Tohma e Yoshino! I suoi capelli erano di un peculiare colore blu di Prussia, e scompigliati fatta eccezione per una treccia che gli scendeva lungo la tempia destra e quasi gli toccava la spalla, mentre il suo volto dalla carnagione insolitamente scura per un giapponese (perchè di altra nazionalità non poteva essere) e dagli occhi ambrati, era decorato con dei triangolini di pittura tribale azzurra sulle guance. Portava inoltre una collana alla quale erano attaccate delle grandi piume bianche dalla punta rossa, e teneva in una mano un grosso boomerang di legno, finemente intagliato in forma di una falce di luna. Certo, un essere umano di aspetto un pò inusuale... ma comunque un essere umano! Cosa inaudita a DigiWorld, dato l'odio per gli abitanti del Mondo Reale che in quel periodo furoreggiava senza controllo!

L'esserino che lo accompagnava era invece un Digimon... un strano essere simile ad un incrocio tra un falchetto ed un gufo, con le piume nere molto corte, che però diventavano rosse e folte attorno agli occhi e sulla coda a ventaglio, e che, sulla fronte, formavano due lunghe 'sopracciglia' nere dalla punta blu. Le sue ali erano trasformate in corte, robuste braccia che terminavano in quattro lunghi artigli, e indossava una sorta di corpetto da ninja viola, con il colletto rialzato e i disegni di un paio di shuriken dorati all'altezza dei muscoli pettorali. Gli artigli delle sue corte zampe erano affilati, e strisciavano in maniera piuttosto rumorosa sul pavimento ghiacciato, mentre il suo becco giallo e uncinato era in quel momento contorto in un'espressione di rabbia e sospetto, quasi stesse cercando di interrogare con lo sguardo la nuova arrivata, che gli rispose con un silenzio disarmante e un'espressione gelida come il clima che si respirava...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Falcomon

Tipo: Uccello

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Scratch Smash, Ninja Blade

Questa è una variazione del Falcomon normale, che vanta notevoli capacità di volo e di furtività sacrificando la velocità a terra per cui la specie precedente è conosciuta. La sua linea evolutiva differisce sostanzialmente da quella del predecessore. Le sue armi principali sono gli shuriken che scaglia dalle sue ali, ed è inoltre in grado di attaccare con bombe di fumo, confondendo gli avversari.

 

Senza lasciarsi intimorire dal freddo benvenuto che Mercurimon e la sua 'corte' le stavano riservando (tranne Gotsumon, che aveva chinato il capo roccioso in segno di deferenza), Sakuyamon avanzò e si piegò su un ginocchio, tenendosi appoggiata al suo bastone da miko. "I miei omaggi, Mercurimon-sama... vengo in pace, a nome del mio signore Gallantmon-sama, per discutere dell'attuale situazione, e per proporle un vantaggioso scambio, che siamo certi apprezzerà." disse, con voce melodica che però non riusciva a nascondere del tutto - almeno, non a Mercurimon - i doppi fini della sua proprietaria...

E non riuscì a nasconderli nemmeno al bambino vestito da pellerossa e a Falcomon: il primo dei due, anzi, si fece coraggiosamente avanzo e alzò il suo boomerang, puntandolo contro la sciamana inginocchiata. "E perchè Mercurimon-sama dovere credere voi?" esclamò, tralasciando di coniugare i verbi per qualche motivo noto solo a lui. "Tu e Gallantmon non essere mai stati amici... voi volere guerra!"

"E' vero! Come mai adesso vi presentate qui e fate finta di volerci essere amici?" esclamò Falcomon, schierandosi a fianco del misterioso ragazzino. "Che cosa c'è sotto? Cosa sperate di guadagnarci?"

Sakuyamon non disse una parola, limitandosi a guardare con sufficienza i due importuni... che si zittirono però soltanto quando Mercurimon, con un gesto gentile ma convinto della mano, fece capire loro che non c'era bisogno di intervenire. "Ikuto... Falcomon... posso comprendere la vostra preoccupazione per la mia incolumità, ma non avete nulla da temere. Lady Sakuyamon non oserà attaccarmi, qui, in questo nostro santuario... non credo che Lord Gallantmon voglia improvvisamente inimicarsi tutta l'opinione pubblica, giusto?" chiese, fissando la donna-volpe come a voler mischiare la domanda retorica con una sottile minaccia. Sakuyamon, capendo che era questa l'intenzione, non rispose, mantenendo un'espressione neutrale finchè Mercurimon non le fece cenno di alzarsi. "Bene dunque, Lady Sakuyamon. Esponga pure."

"La ringrazio della fiducia, Mercurimon-sama..." replicò la Digimon, alzandosi con compostezza. "Molto bene... quand'è così, credo di poter mettere da parte i preamboli, e passare al problema attuale. Ci è dato di sapere, che un msterioso Digimon di nome Dorimon è stato recentemente avvistato in una zona abbastanza vicina alla Infinite Ice Ridge, prima di scomparire senza lasciare traccia. Un Digimon che presenta delle grosse anomalie strutturali rispetto agli altri... e che per questo è stato considerato come un pericolo. La nostra domanda è... lei, Mercurimon-sama, è al corrente dell'esistenza di questo Digimon?"

Mercurimon strinse gli occhi, che si ridussero a due sottili lame di luce bianco-verde. Aveva più o meno intuito fin dall'inizio che era quello il discorso su cui la servitrice di Gallantmon sarebbe andata a parare... e le sue parole non avevano fatto altro che dargliene la conferma. "Ne sono al corrente, Lady Sakuyamon. Tale Digimon è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza in una delle sale più interne del mio santuario." rispose con tutta calma.

Sakuyamon si evitò per poco di sogghignare. Ora veniva la parte più interessante. "Immaginavo che la risposta fosse questa, Mercurimon-sama... dunque, lei conviene con il mio signore che quel Digimon è un errore che non dovrebbe essere lasciato a piede libero a DigiWorld. Il mio signore, Gallantmon-sama, le chiede quindi di consegnarci quel Digimon, a meno che lei non abbia in seguito intenzione di cancellarlo. La sua eliminazione non porterebbe altro che effetti benefici a DigiWorld, e potrebbe risparmiarci un sacco di problemi in futuro... il che, lei converrà, è un obiettivo comune di entrambe le parti."

Neemon inclinò la testa da un lato e guardò con aria confusa Sakuyamon, grattandosi il mento con un indice. "Hmmm? Che strano che vengano a chiederci questo... Gallantmon non era contro Mercurimon-sama? Perchè adesso ci chiede di collaborare?"

"E' evidente che hanno qualcosa in mente, stupido..." mormorò Bokomon stizzito. "Vogliono convincere Mercurimon-sama a consegnare loro Dorimon-chan... per motivi che solo loro sanno, e di cui non mi fido!"

"Dunque, Mercurimon-sama, la mia domanda è questa..." riprese Sakuyamon, ignorando le frasi bisbigliate dei due amici. "E' disposto a consegnarci il Digimon chiamato Dorimon, attualmente in sua custodia?"

Mercurimon strinse gli occhi, mentre l'umano e i Digimon di livello più basso che stavano schierati ai piedi del suo trono, si fecero più tesi, in attesa di una risposta secca e decisa che non tardò ad arrivare. "La vostra richiesta è respinta." disse il gigante dalla testa di lupo, in un modo quasi brutale che non lasciava adito a polemiche o rimostranze.

Sakuyamon alzò leggermente la testa, mantenendo un'espressione neutrale e distaccata... ma le sue labbra erano piegate in maniera appena percettibile, quasi fossero in procinto di inviare al Digimon divino un ghigno di presa in giro. "Respinta? Ne è... proprio sicuro, Mercurimon-sama?"

"Assolutamente." rispose la Divinità Olimpia, senza battere ciglio. "E' chiaro che voi volete distruggere quel Digimon senza neanche tentare di dargli una possibilità. E se non è così, volete usarlo per i vostri scopi. Sfruttare i suoi misteriosi poteri per portare avanti la vostra campagna contro gli esseri umani. Ho già detto che non collaborerò ad una riapertura delle ostilità con il Mondo Reale, e questa è la mia decisione finale."

"Neanche se questo impedisse agli esseri umani di tornare, e distruggere altri dei nostri fratelli Digimon?" chiese Sakuyamon, la sua calma rimasta imperturbabile.

"Mi sembrava di essere stato chiaro in proposito." tuonò Mercurimon per tutta risposta, reprimendo un breve istante di rabbia che attraversò il suo corpo muscoloso. "Noi Digimon non dovremmo impegnarci in rappresaglie contro il Mondo Reale, non dovremmo sacrificare altre migliaia di vite in un inutile tentativo di vendetta... cosa che invece Gallantmon sembra intenzionato a fare. Alla fine, i vostri metodi non sono migliori di quelli usati dagli esseri umani."

Bokomon sorrise tra sè. "Ben detto, Mercurimon-sama..." mormorò, notando con la coda dell'occhio che Gotsumon e Tsukaimon stavano facendo delle facce disgustate.

Sakuyamon sbattè gli occhi, facendo finta di essere stupita di quanto aveva detto il gigante. "Non sarebbero migliori, lei pensa? Gli esseri umani stanno cercando di distruggere DigiWorld. Gallantmon-sama e noi suoi seguaci stiamo agendo in modo da impedire loro di fare altre vittime."

Ma, ancora una volta, Mercurimon non si fece ingannare dalla parlantina della donna-volpe, e le rispose per le rime. "Questo non ha importanza. Le vostre azioni stanno provocando disordini e squilibri in tutto DigiWorld, e ne stanno dividendo la popolazione in due fazioni, che si stanno avviando verso la guerra civile. Se gli esseri umani dovessero tornare a minacciarci con le loro invenzioni, io e i Digimon a me fedeli combatteremo contro di loro... ma fino ad allora, ci manterremo sulla nostra politica di non aggressione. Inoltre, come credo di aver già detto, mi sembra evidente che a voi non interessa nulla del benessere di quel piccolo Digimon. Se non riusciste a sfruttarlo per i vostri scopi, sono convinto che lo uccidereste, prima ancora che lui abbia avuto la possibilità di fare qualcosa di sbagliato. Io, invece, voglio riservare la cancellazione di quel Digimon come risorsa estrema, da usare solo in caso di vita o di morte... e per il momento, voglio tenerlo in osservazione, in modo da capire come neutralizzare questo suo ipotetico potere senza distruggerlo. Anche lui, come noi, è un essere libero e pensante che ha diritto alla vita."

Sakuyamon scosse la testa. Tipico di Mercurimon, dare tanto valore ad una vita sola... Oh, beh, a questo punto, era inutile insistere. Quello stupido aveva reso ben chiaro che non avrebbe collaborato. "Sigh... e va bene, Mercurimon-sama, come lei preferisce. Comunque, lei si rende conto che questo significa l'apertura delle ostilità tra noi... e molti Digimon potrebbero vedere come un atto di codardia il non voler muovere guerra al Mondo Reale. Dopotutto, non credo di dover ricordare quanto ancora sia forte l'odio per gli esseri umani..."

Scuotendo la testa, la sciamana si alzò e fece un inchino che suonava quasi canzonatorio, date le circostanze. "Per adesso, comunque, la riverisco, Mercurimon-sama... Le do soltanto un giusto avviso. Lei ha appena scelto di opporsi a Gallantmon-sama, uno dei più potenti tra i dodici Cavalieri Reali. Non si aspetti che i tempi che verranno siano facili." disse mentre si rialzava, per poi fulminare il gigantesco guerriero con un risolino malefico... e andarsene con tutta calma, quasi volesse sfidarlo a colpirla alle spalle mentre si allontanava.

Cosa che non avvenne. Mercurimon rimase a guardare la figura in allontanamento della portavoce di 'Gallantmon' con rabbia contenuta, finchè essa non fu niente di più che un puntino dorato che scompariva tra le pareti di ghiaccio e l'oscurità del corridoio. Solo quando tutti furono sicuri che la shugenja se ne fosse ormai andata, iniziarono i commenti da parte dei sottoposti di Mercurimon.

"Tsk!" grugnì Ikuto, colpendo il terreno con il suo boomerang. "Scagnozzi di Gallantmon venire qui e pretendere che noi aiutare loro! Essere veramente sfacciati! Mercurimon-sama non aiutare gente simile!"

"Sono d'accordo con Mercurimon-sama, Ikuto..." commentò il piccolo Falcomon. "Ma allo stesso tempo ho paura di quello in cui ci stiamo andando a mettere. Stiamo andando di nuovo verso la guerra... come se DigiWorld non fosse già in equilibrio precario dopo il ritorno di Lucemon e l'attacco degli esseri umani,tre anni fa..."

"La tensione è sempre stata alta, dopo quell'evento..." commentò Bokomon, con un sospiro. "E Gallantmon e i suoi uomini stanno approfittando di tutto questo per portare avanti la loro guerra... comunque, sono convinto che Mercurimon-sama abbia fatto bene a non farsi coinvolgere! DigiWorld non ha bisogno di essere ulteriormente danneggiato, dopo tutto questo. Anche se..." E qui il Custode del Libro si interruppe e abbassò la testa, perso nei suoi pensieri. Davanti ai suoi occhi, si avvicendarono per un istante i volti di Takuya, Kouji, Izumi... e di tutti i Digiprescelti e Digimon che avevano contribuito a proteggere quel mondo fantastico dal ritorno di Lucemon, a volte anche sacrificando le loro vite. "Anche se... in questi momenti vorrei tanto che i Leggendari Guerrieri potessero tornare a darci una mano. Loro riuscirebbero senz'altro a tenere testa a Gallantmon e al suo esercito..."

"Già... chissà adesso dove sono, i nostri amici..." proseguì Neemon, le braccia incrociate sul petto.

Tuttavia, Mercurimon non sembrò gradire particolarmente il commento fatto da Bokomon e dal suo compagno, e rivolse loro uno sguardo severo. "Sapete già come la penso da questo punto di vista... potrò anche non volere una guerra con il Mondo Reale, ma non mi fido ugualmente degli esseri umani... e fino a prova contraria, i Digiprescelti che sono venuti qui per combattere Lucemon lo erano. Quando poi c'è stato ancora bisogno di aiuto, loro ci hanno voltato le spalle e non sono più tornati. Quindi, hanno dimostrato di non essere degni di fiducia. Noi Digimon dobbiamo cavarcela da soli, in questo frangente come in ogni altro." disse mentre si sedeva nuovamente, appoggiando le braccia muscolose ai braccioli dell'immenso trono di ghiaccio blu.

Anche Ikuto accolse con leggero disgusto il commento del Digimon custode, e le sue labbra si storsero in un'espressione di rabbia e odio. "Esseri umani nemici di DigiWorld." sentenziò. Il suo linguaggio corporeo faceva capire che quello che provava non era solo dovuto ad indottrinamento... c'era una punta di dolore, nella sua espressione, che faceva capire che era accaduto qualcosa nel suo passato. "Loro... non potere fidarci di loro! Tutti imbroglioni!"

Bokomon abbassò ancora di più la testa. Faceva male sentire parlare così dei suoi amici umani, e lui era convinto che le cose non stavano come aveva detto il suo signore, e che ci doveva essere un motivo per cui Takuya e gli altri non erano tornati a dare una mano in quell'occasione... ma sapeva altresì che Mercurimon, per quanto di solito fosse di mentalità aperta, aveva dei preconcetti molto radicati circa gli esseri umani, e non sarebbero state le sue parole a fargli cambiare idea. Quindi, pur a malincuore, decise di ingoiare ogni obiezione. "Sì... Mercurimon-sama... perdoni se ho tirato fuori di nuovo questo discorso..."

Il titano alzò una mano per dire che non c'era bisogno di scusarsi... poi, si rivolse ai silenziosi Gotsumon e Tsukaimon. "Ci occuperemo di Gallantmon quando verrà il momento... per il momento, cercheremo di capire qualcosa in più su quel misterioso Dorimon... Gotsumon, Tsukaimon, ora è il vostro turno. Andate a vedere se ci sono sviluppi, e se le analisi hanno dato altri risultati." disse, rivolto all'ometto di roccia e al simil-Patamon, che fecero un rispettoso saluto ed acconsentirono in modo quasi ossequioso... e tuttavia, non del molto convinto.

"Certamente, Mercurimon-sama..." rispose Gotsumon. "Le faremo pervenire tutte le novità il prima possibile..."

Detto questo, sia lui che Tsukaimon voltarono le spalle ai loro compagni e, dopo aver salutato di nuovo il loro signore, si avviarono verso la sala dove il piccolo Digimon era tenuto sotto osservazione. Dei pensieri poco edificanti attraversavano le loro menti... e se Mercurimon ne fosse stato al corrente, non avrebbe esitato a prendere i dovuti provvedimenti.

"Mercurimon-sama si sta davvero facendo troppo tollerante nei confronti degli esseri umani..." pensò stizzito l'ometto di roccia. "Allearci con Gallantmon-sama sarebbe la mossa più brillante che noi possiamo fare, ma lui insiste sulla neutralità. Temo che questo atteggiamento gli costerà caro, a lungo andare..."

 

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Nel frattempo, nella sala in cui era confinato all'interno di una gabbia di forza, Dorimon sembrava aver rinunciato, almeno per il momento, ai suoi propositi di liberarsi, e si era accontentato di rimanere seduto sul freddo terreno, in attesa di qualunque destino Mercurimon e i suoi fedeli avessero in serbo per lui. La rabbia irrazionale di tempo prima si era smorzata, lasciando spazio ad un immenso vuoto e ad una cupa sensazione di tristezza ed inutilità... dovuta soprattutto al fatto che non aveva ancora capito come mai tutti quei Digimon ce l'avessero con lui... perchè dicevano che lui era una minaccia a DigiWorld, e non meritava di esistere... Se non sapeva nemmeno lui il motivo per cui era nato, unico della sua specie in tutto il Mondo Digitale! Come faceva a capire perchè tutti lo odiavano così tanto...

Dorimon si interruppe, impedendosi di proseguire su quel flusso di pensieri. No, forse non era del tutto esatto quello che stava postulando... dopotutto, quei due Digimon che si era trovato davanti quando si era svegliato... Bokomon e Neemon, gli sembrava di ricordare i loro nomi... sembravano gentili, disponibili... addirittura, si sentiva di dire che stavano cercando di essere suoi amici! Certo è che i due che erano venuti dopo, Gotsumon e Tsukaimon, non erano altrettanto simpatici. Se ne stavano là in silenzio, dall'altro capo della gabbia di forza in cui era racchiuso, a guardarlo con evidente disprezzo... ed era evidente che solo il fatto che avessero ricevuto ordine di non toccarlo impediva loro di intraprendere azioni violente contro l'indifeso Dorimon. L'ostilità, comune a tutti gli altri Digimon che aveva incontrato, che balenava nel loro sguardo era impossibile da fraintendere...

Sospirando, il Digimon dalla corta pelliccia violetta si accasciò sul fondo della sua invisibile prigione, sentendo d'un tratto incredibilmente stanco. La vita, in quel momento, gli sembrava spaventosamente, mostruosamente priva di senso... qual era il suo scopo, se uno scopo c'era? Per cosa era nato? Che ruolo aveva, in quel mondo in cui si sentiva straniero a casa propria dovunque andasse?

Tante domande e nessuna risposta... a quel punto, l'unica cosa in cui Dorimon sperava, era almeno una delucidazione da parte di Mercurimon, prima di essere consegnato all'oblìo...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Come prevedevo, nulla di particolarmente lungo... ma i retroscena che sono venuti fuori sono interessanti, eh? Prima la storia di ChaosGallantmon e dei suoi uomini, poi un essere umano a DigiWorld... risolti un pò di problemi, se ne presentano degli altri! Mi sa tanto... che la DATS e i Leggendari Guerrieri avranno un bel pò di gatte da pelare!

Ebbene sì... le tre versioni oscure delle forme Mega dei Digimon di Takato, Jenrya e Ruki! Nessuna delle quali inventata da me...

Okay, i prossimi capitoli saranno un pò un riscaldamento per i nostri eroi, in vista di un main event che avverrà subito dopo! La città di Tokyo ancora non lo sa, ma ben presto sarà al centro di una spaventosa battaglia tra due mondi reciprocamente ostili! Un conflitto genocida, tanto per farvi rendere conto di cosa stiamo parlando! Beh, che novità... in ogni anime che si rispetti, la città di Tokyo va quantomeno a fuoco! E' una tradizione mutuata dai film di kaijuu!

Comunque, ve ne renderete conto da soli più avanti! Per adesso, vi saluto, e vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento!

Accidenti, ho pure fatto rima! XD

Justice Gundam

 

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Capitolo 12
*** Un amico in difficoltà ***


Record of Digital Wars-12

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Savers) scritta da: Justice Gundam

E bentornati al consueto appuntamento con Record of Digital Wars! Ancora una volta, sembra che il mio nuovo capitolo abbia avuto successo... considerato che era un capitolo esplicativo, che mirava a far vedere cosa fosse accaduto nel Mondo Digitale in assenza dei Guerrieri Leggendari, non era previsto che contenesse molta azione, quindi è un bene che abbia comunque riscosso i favori dei miei lettori! Intanto, ci siamo tolti lo sfizio di dare un'occhiatina ad alcuni (attenzione, soltanto alcuni!) dei cattivi principali di questa mia storia. Se state già fiutando guai, avete perfettamente ragione! Ma non sapete ancora cosa ho in mente per i Guerrieri Leggendari e i ragazzi della DATS...

A proposito dei nostri eroi, adesso fanno ufficialmente parte della stessa organizzazione, il che vuol dire che molto presto... ovvero, in questo capitolo... inizieranno le loro missioni in collaborazione! Per adesso, vedremo Agumon, Masaru e Takuya impegnati a risolvre un caso riguardante un loro compagno di classe... e i capitoli successivi saranno dedicati prima a Tohma e Kouji, e poi a Yoshino e Izumi. Non vi preoccupate, anche Kouichi, Tomoki e Junpei avranno il loro momento di gloria!

Okay, allora... prima di proseguire, rispondo alle recensioni che mi avete mandato!

 

KillKenny: Grazie dei complimenti! Ebbene sì, sono proprio le versioni dark dei Digimon dei Tamers! Per qualche motivo, mi è venuta l'insana idea di usare loro come nemici della DATS e dei Leggendari Guerrieri. Sicuramente, non si potrà dire che non saranno una sfida adeguata, eh? Per quanto riguarda la tua idea folle... heheheee... prima ancora che me la proponessi, avevo una mezza idea di implementarla... dopotutto, esiste (anche se finora è apparso solo nel Trading Card Game e nei videogiochi per Nintendo DS) un Digimon ispirato ad un famoso kaiju! Quindi... non scarterei la tua ipotesi!

Kari 89: Puntuale come al solito con la tua recensione, eh? Bene, bene... sì, le versioni cattive di Gallantmon, MegaGargomon e Sakuyamon! Saranno dei clienti pericolosi... e anche Dorimon avrà la sua parte, in tutto questo! Comunque, bisognerà aspettare un pò di episodi per capire quale sarà il suo ruolo. Ho dei bei progettini anche per lui!

La Scrittrice: Di niente, figurati! Piuttosto, mi scuso io per il ritardo con cui metto su questo capitolo, ma sono stato molto occupato con l'università e le altre mie fanfiction. Tra l'altro, proprio in questo periodo mi stanno venendo un sacco di nuove idee... di cui parlerò a fine capitolo!

Comunque sia, grazie per il commento! Ho proprio voluto adottare un punto di vista diverso per far capire che la situazione a DigiWorld è parecchio compromessa, e i nostri eroi dovranno vedersela con un mondo che, grazie alla propaganda di ChaosGallantmon, non li vede affatto come eroi! Da questo capitolo, tornerò al mio modo di scrivere tradizionale... spero che ti piacerà anche questo chappy! ^_^

 

Credo che ci siamo tutti... bene, allora, riprendiamo la nostra avventura nel mio crossover di Digimon!

 

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Capitolo 12 - Un amico in difficoltà

 

Se c'era una cosa sicura che si poteva dire della sede centrale della DATS giapponese, era che non la si sarebbe mai potuta considerare un posto noioso! Nei giorni in cui Takuya e il suo gruppetto di amici si erano diretti alla sede centrale per sbrigare le ultime formalità, avevano potuto accorgersi che ogni volta c'era qualcosa di interessante e speciale da vedere. Oggi l'aggiornamento dei database, e l'aggiunta di nuovi Digimon (tra cui, motivo di sottile orgoglio per i ragazzi, anche le loro forme evolute), domani la riorganizzazione delle squadre di intervento e di modificatori mnemonici... quell'organizzazione nascondeva molte più sorprese di quante i Leggendari Guerrieri e Masaru non sospettassero all'inizio, e bisognava ammettere che era molto interessante partecipare alla loro attività.

E finalmente, dopo un pò di giornate a regolare la loro posizione e ad imparare tutto quello che c'era dasapere sulla DATS, i sei eroi di DigiWorld erano entrati ufficialmente a far parte dell'organizzazione! E le due estroverse operatrici, la bionda e vivace Shirokawa e la mora e affascinante Kurosaki, avevano già organizzato qualcosina per festeggiare l'evento. Il pomeriggio di quel mercoledì, avevano fatto radunare il gruppo di Takuya nella sala di controllo, e avevano presentato loro un'intera scatola di dolcetti, al cospetto di tutti gli altri membri della DATS!

"Consideratelo un piccolo augurio da parte nostra e di tutta l'organizzazione!" aveva detto Shirokawa, mostrando con un gesto un pò teatrale la sua collega che portava una scatoletta rettangolare di cartone verde chiaro. "Per celebrare il vostro ingresso nella DATS, abbiamo pensato di ordinare un'intera confezione dei famosi dolcetti di Kyoto! I famosissimi Suzaku Manju!"

"Oh, ooooh!" esclamò Izumi, gli occhi che luccicavano al pensiero di uno squisito spuntino fuori programma. "I famosi dolcetti con la marmellata di fagioli di Kyoto! Sono una prelibatezza conosciuta in tutto il Giappone! Ma dove avete trovato quella meraviglia?"

Altri membri del gruppo di Takuya trattennero una risatina ironica. Una cosa piuttosto strana del loro team era che proprio la graziosa e snella Izumi era la più grande mangiatrice dei sei, per quanto si sarebbe potuta avere l'impressione che tale onore andasse al sovrappeso Junpei. Era una cosa che, a distanza di tre anni, continuava a stupire tutti loro...

"C'è un negozio che conosciamo, che fa i migliori dolci di tutto il Giappone..." spiegò Kurosaki. "E questi, in tutta Tokyo, si trovano soltanto lì! Quindi... spero che vi piaceranno! A voi signori, e buon appetito!"

Con un tranquillo gesto della mano, l'operatrice dai capelli blu-violetti alzò il coperchio della scatola... e subito dopo, agli occhi inizialmente speranzosi di Masaru, Tohma, Yoshino e dei sei Leggendari Guerrieri si presentò il desolante spettacolo di una confezione completamente vuota, con dentro soltanto un beffardo scontrino fiscale e le briciole dei dolcetti divorati da qualche mano ignota!

"Eh?" esclamò Shirokawa, sgranando gli occhi. "Ma... ma com'è possibile? E'... è vuota?"

"Huh? Accidenti, forse non avranno un gran gusto, ma se dovessi mai essere costretto a fare una dieta, saprei dove andare qualora avessi voglia di dolci!" commentò Takuya, non resistendo alla tentazione di fare una battuta. Tentativo di umorismo che cadde in un disapprovante silenzio, e il giovanotto dai capelli castani si ricompose subito, mettendosi una mano davanti alla bocca e tossicchiando per scacciare l'imbarazzo. "Okay, okay, battuta stupida..."

"Ah, già, dimenticavo di dirvelo..." si sentì la voce dell'Agumon di Masaru, al quale si rivolsero subito gli sguardi delle due operatrici. "Quelli li avevo già mangiati io..." proseguì, con la migliore faccia di bronzo che un Digimon avrebbe mai potuto fare!

Inutile dirlo, dopo aver fatto un bel pò di su e giù per la città a caccia di dolcetti tipici di Kyoto, Kurosaki e Shirokawa non furono troppo entusiaste di sapere che ciò che avevano comprato era finito nelle fauci di un Digimon che era più che altro un pozzo senza fondo! La biondina, in particolare, si voltò di scatto verso il piccolo dinosauro, fulminandolo con uno sguardo adirato!

"Ehm..." proseguì Agumon, beatamente ignaro del rischio che stava correndo. "Erano buoni, peccato che fossero troppo piccoli... ed erano anche troppo pochi, potrei aggiungere..."

Un grosso gocciolone di sudore percorse la fronte di Yoshino e Raramon, Tohma scosse la testa, e Gaomon rivolse lo sguardo ad un altro lato della stanza, facendo finta di non essere interessato a quanto stava accadendo... mentre Junpei sospirava desolatamente e si appoggiava una mano sulla fronte. "Sigh... non ci posso credere... quella piccola canaglia si è mangiato tutti quei dolcetti! Ma cos'ha al posto dello stomaco, un buco nero?" si chiese con tono desolato.

Masaru, Takuya, Izumi e Tomoki non avevano preso la cosa con altrettanta filosofia... e infatti, mentre era impegnato a parlare di come aveva trovato delizioso il maltolto, Agumon si vide improvvisamente sovrastare da alcune poco rassicuranti figure umane, ognuna delle quali presentava un'inequivocabile venuzza pulsante sulla fronte! Immediatamente, il piccolo dinosauro si fermò, e guardò con timore i minacciosi individui che lo stavano circondando con l'intento di fargliela pagare!

"Questo... disgraziato..." mormorò Takuya, facendo rumore con le nocche e sfoderando un ghigno comicamente feroce. "Quei dolcetti erano di tutti... e lui se li è spolverati come un aspirapolvere!"

"Ora come pensi di chiedere scusa, eh?" chiese retoricamente Izumi, tenendo le mani sui fianchi. Davanti a quel muro umano che avanzava minaccioso, Agumon alzò le zampette anteriori davanti a sè, e cercò di pensare ad un modo di sfuggire alla punizione divina!

"Ehm..." iniziò nervosamente... poi, il piccolo opportunista ebbe un'idea per salvarsi le squame! "Beh... che posso dire... quello che fa un seguace... è responsabilità del suo capo, no? Quindi, il capo si prenderà la responsabilità per questo!" esclamò, puntando un indice artigliato verso Masaru. Il quale, inutile dirlo, non fu molto contento di essere il bersaglio di uno scarica barile tra lui e il suo indisciplinato Digimon!

"Cosa, cosa, cosa?" esclamò il giovane street fighter, sul quale gli sguardi di Takuya e dei suoi compagni si erano già fissati. "Da quando in qua? Adesso, mi spiegate cosa c'entro io con quello che fa Agumon, eh?"

Tohma sospirò e alzò le spalle, mantenendo quella sua espressione razionale e stoica anche in un momento di leggerezza. "Beh, quello che dice, una sua logica ce l'ha..." rispose tranquillo. "Visto che tu sei il partner di quel Digimon, era tuo compito sorvegliarlo."

"Hmph! Giustissimo!" protestò Izumi, dimenticando di punto in bianco la sua animosità verso Agumon per trasferirla al partner umano. "Dovevi stare attento che Agumon non se ne andasse in giro a rubare i dolcetti altrui! Ora come pensi di rimediare, eh, Daimon-kun?"

Il giovane street fighter si trovò improvvisamente bersagliato dagli sguardi accusatori di buona parte del personale, e girò il capo da una parte e dall'altra alla ricerca di un modo di cavarsi da quell'impiccio. Poi, deciso a far vedere che nessuna sfida era oltre le sue possibilità, si fece risoluto e strinse un pugno davanti a sè! "E... E va bene, allora! In fondo, si tratta solo di trovare qualche dolcetto! Vedrete che entro stasera ve ne procurerò quanti ne vorrete? Avete mai sentito parlare del negozio di Shiratori?"

"Il negozio di..." esclamò Kouichi. "Certamente! E' molto famoso... anche se, di recente, gli affari non vanno proprio stupendamente!"

"Fa dei manjuu davvero deliziosi!" esclamò Shirokawa, tornata di buon umore.

Masaru, soddisfatto alzò il pollice. "Beh, che ci crediate o no... un compagno di scuola mio e di Takuya è il figlio del proprietario! Andrò là e vi comprerò una bella scorta di manjuu, siamo d'accordo?"

"Bella pensata, Daimon-kun!"

"Hai fatto centro!"

"Siamo d'accordo, allora!"

Mentre il resto degli invitati alla celebrazione si prodigava in complimenti ed affermazioni entusiaste, Yoshino alzò le spalle e rivolse a Masaru un sorrisetto ironico. "Hehehee... questa volta ti sei proprio salvato in corner, ammettilo!" lo schernì giocosamente.

Il ragazzo dal pugno facile alzò gli occhi al cielo. "Per favore, non ti ci mettere anche tu..."

 

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Il negozio di Shiratori era, in effetti, un localino abbastanza modesto, visto dall'esterno. In mezzo al grande panorama di negozi di Shinjuku, non era proprio facilissimo accorgersi di quel piccolo locale in stile tradizionale, completo di insegne scritte in kanji e porte scorrevoli in carta di riso. Probabilmente, riflettè Takuya, che in quel momento stava accompagnando Masaru, sarebbe stato più facile trovarlo se ci fosse stata un pò di cosa all'ingresso. A detta di Masaru, infatti, di solito il negozio era più affollato la mattina... cosa che sembrava dare credito all'affermazione precedente di Kouichi, secondo cui il negozio stava attraversando un periodo di crisi economica. In ogni caso, entrambi i ragazzi sapevano che quel negozio era la loro migliore possibilità di trovare dei manjuu che non costassero troppo... anche grazie al fatto che conoscevano Koichiro Shiratori, il figlio del proprietario!

"Hey, capo, sei sicuro che troveremo quello che cerchi?" chiese Agumon dal suo Digivice-Ic, non del tutto convinto. "Voglio dire, anche le ragazze hanno detto che quei dolci non sono tanto facili da trovare..."

"Fidati, fidati!" replicò il giovane street fighter, rivolgendo per un attimo lo sguardo al dispositivo elettronico. "Io e Koichiro ci conosciamo fin da quando eravamo bambini... se sono io, il proprietario riesce sempre a trovare una buona quantità di quelle delizie! Ecco, Takuya, ormai dovremmo esserci... quello lì davanti a noi è il... huh? E lì che sta succedendo?"

Takuya e Masaru si fermarono di colpo, vedendo qualcosa di strano davanti all'ingresso del negozio. Era vero che non c'era la fila di clienti che Masaru si aspettava di trovare, ma qualcuno c'era comunque... sfortunatamente, però, non sembrava essere lì tanto per comprare quanto per pretendere qualcosa!

"Allora, mio caro signor Shiratori..." disse, con aria crudelmente soddisfatta, un ometto basso, occhialuto, dai capelli neri e dall'aria viscida accentuata dagli occhi perennemente chiusi e dal sorrisetto sprezzante, vestito in maniera elegante, mentre osservava un bruto grande e grosso prendere per il bavero della camicia quello che era, evidentemente, il proprietario del negozio. "Per quanto riguarda quel pagamento, per quando vogliamo fare? Ha intenzione di ritardare ancora? Glielo chiedo perchè, se fosse così, le conseguenze potrebbero essere molto dannose, sia per me che per lei..."

Magro, dai capelli grigi e dall'aspetto nervoso, vestito in maniera ben poco appariscente, il signor Shiratori doveva aggirarsi sulla cinquantina d'anni, ma il suo aspetto trasandato ne lasciava intendere qualcuno in più... forse anche a causa del terrore che si leggeva nei suoi occhi mentre era nelle mani di quel colosso tanto più grande di lui! "I-io... io... non... mi dispiace, signor Tsuchida, ma non ho ancora i soldi per... ma le giuro... le giuro che entro una settimana... anzi, no... entro tre giorni glieli farò avere! Ripagherò il debito che ho contratto con lei, glielo giuro! Ma adesso la prego, mi lasci andare!" balbettò con evidente terrore.

Il bestione che accompagnava l'usuraio non accolse bene quella risposta, e scosse il poveretto con violenza, facendogli girare la testa. "Hey, tu! Per chi ci hai preso, per gente che fa la carità? Noi vogliamo quei soldi ADESSO, vecchio pidocchioso, mi sono spiegato? I termini sono già scaduti da un pezzo!" abbaiò ferocemente.

Il poveretto cominciò a tremare incontrollabilmente. "M-ma... ma vi giuro che... che al momento non mi è... possibile... purtroppo... gli... gli affari non... non sono andati bene come..."

"Oh,. questo è un problema suo, Shiratori-san..." proseguì lo spregevole strozzino, ghignando con aria di superiorità. "Noi le avevamo dato un ampio avvertimento, ma visto che lei non vuole rispettare i patti... beh, la colpa di quanto sta per accadere è soltanto sua!"

Shiratori osservò con terrore il gorilla del prestasoldi alzare un pugno e prepararsi ad abbassarlo su di lui... e proprio quando ormai si era rassegnato e si preparava al dolore, una mano giovanile afferrò il polso muscoloso del bruto, bloccandogli il colpo a mezz'aria prima che partisse!

Immediatamente, sia il proprietario del negozio di dolci che i due malviventi si voltarono verso il proprietario di tale mano... un ragazzo dai lunghi capelli castano-rossicci che sorrideva in modo niente affatto amichevole, affiancato da un suo coetaneo castano in t-shirt rossa e pantaloncini! Oltraggiato, l'ammasso di muscoli mollò la sua vittima, che incespicò al contatto con l'asfalto e finì con la schiena contro il muro, e prese a minacciare i due importuni. "Huh? Hey, e voi due chi siete? Non intromettetevi in affari che non vi riguardano, mocciosi!" ringhiò, tirando verso di sè per liberarsi il polso dalla presa di Masaru. Rimase stupefatto quando scoprì che la presa del giovane era molto più solida del previsto, e non riusciva a divincolarsi tanto facilmente!

"Siamo soltanto un paio di clienti che sono qui per comprare qualche manjuu..." spiegò Masaru, sempre con quel sorrisetto pericolosamente calmo. "E non ci fa piacere vedere due come voi qui, a far perdere il gusto ai nostri dolcetti preferiti. Perciò ora cambiate aria, o ve le suono. Chiaro il concetto?"

"Cosa?" ringhiò il bruto, alzando l'altra mano e chiudendola a pugno. "Senti, marmocchio, con chi credi di parlare?"

"Dai una lezioncina anche a loro, Eikichi..." ordinò Tsuchiya, continuando a mostrare quel sorrisetto maligno. "Giusto per fargli vedere cosa capita a chi non si fa gli affari suoi!"

"Con piacere! Yaaaaah!"

Eikichi fece scattare il pugno verso Masaru, sicuro di avere davanti una preda facile... ma il ragazzo, con rapidità disarmante, evitò il pugno con un movimento quasi incurante della testa, mollò il polso del malvivente... e un istante dopo, sferrò un tremendo diretto che colpì il gorilla proprio sulla bocca, strappandogli un'esclamazione soffocata e facendogli partire un paio di denti! Eikichi si abbattè al suolo come un sacco di patate... e in quel preciso momento, l'espressione spocchiosa sulla faccia dell'usuraio si trasformò in una maschera di terrore, al punto che non riuscì nemmeno a chinarsi per raccogliere gli occhiali quando questi gli caddero e si schiantarono per terra!

Masaru guardò con orgoglio il suo pugno, poi si rivolse allo strozzino. "E' chiaro il concetto, lecchino? Prendi il tuo gorilla e porta il tuo sedere il più lontano possibile da questo negozio, altrimenti... beh, ti lascio immaginare le conseguenze!"

Terrorizzato, il prestasoldi a usura fece un paio di passi indietro, poi si voltò di scatto e tentò di scappare... solo per poi inciampare in una gamba che Takuya aveva 'provvidenzialmente' esteso, e finire faccia a terra con un'esclamazione di panico! Il ragazzo castano sghignazzò tra sè, mentre l'ometto si rialza il più velocemente possibile, con il naso schiacciato e un occhio nero, e cominciava a scappare come se avesse il diavolo alle calcagna!

"AAAiutooooooooo!!! Qualcuno mi salviiiiii!!!" urlò come un bambino isterico, dileguandosi all'orizzonte tra due nuvolette di polvere! Il suo scagnozzo si alzò a sua volta, tenendosi una mano sulla bocca, e lo seguì a razzo!

"Afpehhhami, hahoooo! Vemho anhh'ioooo!" bofonchiò, la voce soffocata dalla mano con cui si teneva la bocca! I due ragazzi, dopo essersi scambiati un cinque a mani aperte, restarono ad osservare soddisfatti i due criminali che scappavano, sperabilmente per non farsi mai più rivedere!

"Babbei inutili..." commentò Takuya, per poi rivolgersi al signor Shiratori. "Buongiorno, Shiratori-san... va tutto bene? Quei due zoticoni non le avranno fatto del male, vero?"

Shiratori, sulle prime, non seppe cosa rispondere. Gli sembrava quasi un miracolo che fossero arrivati quei due salvatori a tirarlo fuori dai guai quando ormai era rassegnato all'idea che i suoi aguzzini lo riducessero come uno straccio e gli buttassero all'aria il negozio. "N... no, ragazzi... va... va tutto bene, anzi... grazie per averli fatti... scappare... non so davvero come ringraziarvi..."

Takuya stava per dire che non era necessario, quando vide di sfuggita un ragazzo castano della sua stessa età, con un paio di occhiali, che avrebbe potuto tranquillamente confondersi all'interno di qualsiasi folla, correre verso di loro, con espressione apprensiva. "Papà! Papà, cos'è successo?" chiese, senza quasi accorgersi dei due visitatori che lo osservavano incuriositi.

"Oh, Koichiro..." rispose il signor Shiratori, ora decisamente più calmo dopo quella scarica di adrenalina. "Non... non è successo nulla, stai tranquillo. Il... signor Tsuchiya era venuto qui per richiedere gli interessi su quel prestito, ma... questi ragazzi lo hanno mandato via. Credo... che tu li conosca!"

Koichiro si voltò verso i due nuovi arrivati. "Huh? Ah, Masaru-kun! Takuya-kun! Siete... siete proprio voi! Era... da un pò che non ci si vedeva!"

Con il suo tipico fare spigliato, Takuya salutò il suo compagno, subito imitato da Masaru, che alzò una mano e la agitò in aria. "Ehilà, Koichiro-kun! Sì, è vero, e ci sono state anche un pò di novità in questi ultimi giorni... comunque, io e Masaru-kun eravamo venuti per fare un'ordinazione..."

 

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"Cosa? Come sarebbe a dire che non li fate più?" esclamò stupito Masaru.

Koichiro, Masaru e Takuya si erano seduti su una panchina vicino al negozio per discutere un pò, e per permettere ai due nuovi agenti della DATS di esporre con tutta calma la loro ordinazione. Ma la risposta del figlio del proprietario del negozio non era stata quello che i suoi due amici speravano. "Ma come è possibile? L'ultima volta che sono venuto, gli affari andavano bene! Diavolo, vi ho visti anche in televisione! C'era un casino di gente, lì, davanti all'entrata!"

Koichiro sospirò, le mani sulle ginocchia, al ricordo del periodo di maggiore prosperità del loro negozio. "Sì, questo era vero... una volta. Quando i media hanno cominciato a fare un'ottima pubblicità al nostro negozio, i clienti sono giunti in gran quantità." rispose, permettendosi di sorridere malinconicamente alla fine. "Solo che poi, il boom si è esaurito così come è iniziato. La mamm si è ammalata, e abbiamo dovuto chiudere per un mese. Dopodichè... anche quando abbiamo riaperto, i clienti non sono più venuti in tanti come una volta. Papà ha perso la sua determinazione, e non fa più gli Shiratori-manjuu per cui era famoso. Purtroppo, per quanto abbia cercato di convincerlo a riprendere, non c'è stato niente da fare. Anche quei due tizi che avete mandato via... erano venuti qui perchè papà aveva preso dei soldi in prestito da loro. Prestito ad usura, ovviamente..." spiegò, come se l'ultimo particolare non fosse già stato abbastanza ovvio.

"Capisco..." rispose Masaru, chiaramente dispiaciuto delle brutte notizie. "Ma una volta, mi sembrava che a tuo padre piacesse il suo lavoro, e cucinare quei dolcetti..."

Agumon scelse proprio quel momento per parlare dal suo Digivice-Ic. "Non possiamo tornare indietro senza i migliori dolcetti manjuu del Giappone, capo!" La sua vocetta gracchiante attirò subito l'attenzione di Koichiro che, stupito, alzò lo sguardo per cercare di capire da dove venisse. Immediatamente, Takuya strabuzzò gli occhi e si interpose tra Masaru e Koichiro, ridacchiando come se niente fosse e cercando di spostare l'attenzione su altro.

"Ah! Ehm... Hahahahahahaaa! Non ci fare caso, Koichiro-kun! Ero... ero io che stavo ragionando ad alta voce!" esclamò il detentore dei Digi-Spirits del Fuoco, ridacchiando imbarazzato e sperando che il ragazzo con gli occhiali non si fosse accorto del Digivice-Ic di Masaru. "Comunque... ehm... penso proprio che dovremmo fare qualcosa per convincerlo a tornare al lavoro! Non può mica arrendersi così, eh no!"

"Siete... siete sicuri che sia una buona idea?" chiese Koichiro, alzandosi dalla panchina con fare non troppo sicuro. "Voglio dire... papà sa essere molto testardo, in certi casi..."

Dettagli insignificanti per un certo teppistello dai capelli color mattone, che sfoderò nuovamente il suo ghigno sicuro, e mosse la mano come per dire che non c'era bisogno di preoccuparsi. "Tranquillo, tranquillo... qui la situazione è sotto controllo! Lascia fare al grande Masaru Daimon-sama e al qui presente Takuya Kanbara, e vedrai se le cose non tornano a posto!"

Il Guerriero del Fuoco si sfregò la nuca con una mano e ridacchiò nervosamente. "Non so quando ho detto che avrei collaborato ad uno qualsiasi dei tuoi strampalati progetti... ma a questo punto, immagino di non potermi più tirare indietro, no?" chiese retoricamente.

 

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E tuttavia, la premura di Masaru per il padre del suo amico non era certo ingiustificata... infatti, in quel momento, il signor Shiratori, anzichè essere al bancone del suo negozio ad aspettare gli eventuali clienti che si fossero fatti vedere, era impegnato a rovistare furiosamente in un magazzino umido e semioscurato, alla disperata ricerca di qualcosa che si potesse vendere.

"Maledizione! Maledizione!" esclamò l'uomo, ribaltando un bauletto alla ricerca di qualcosa che non fossero i vecchi stracci e i libri polverosi che ne uscirono. "Eppure ci deve essere qualcosa di prezioso da queste parti! Ho bisogno di soldi! Soldi! Non c'è qualche disegno su pergamena? Una cosa qualsiasi, mi basta che si possa vendere!"

Mentre il signor Shiratori era febbrilmente impegnato nella sua folle opera di ricerca, non si accorse di una vecchissima ed ingombrante radio stipata su uno degli scaffali immersi nell'oscurità. Come se avesse sentito le sue disperate richieste di denaro, il congegno emise un lieve, sgradevole e quasi impercettibile rumore di disturbo, prima di illuminarsi per una frazione di secondo che fu comunque più che sufficiente, nel buio del locale, ad attirare l'attenzione dell'uomo verso lo strano fenomeno. La luce gialla che pulsò per un istante attorno alla radio lo mise in allarme, e Shiratori scattò all'indietro, finendo con la schiena addosso ad un muro. Prima che potesse chiedersi cosa stesse accadendo, si sentì un altro suono, questa volta cupo e vibrante... e davanti ai suoi occhi sbalorditi, un varco nero dal quale provenivano innaturali luci gialle e rosse, si aprì nel pavimento. Qualcosa iniziò a scalare le pareti della fossa che si era spalancata nel pavimento... e l'uomo si sentì la gola chiudere per il terrore quando fece capolino da essa una bizzarra, orrenda creatura che sembrava un demone in miniatura: un disgustoso esserino dalle ali da pipistrello coperto di una fine pelliccetta nera, con occhi allucinati e crudeli, e una bocca perennemente spalancata in un ghigno di perfidia, corredato da canini lunghi un dito che parevano sproporzionati su qualcosa che superava appena il mezzo metro d'altezza! A rendere ancora più selvaggio il suo aspetto, provvedeva la cresta di crine arancione che spuntava in mezzo ai suoi grandi occhi rossi, circondandone le palpebre, e scendeva lungo la schiena ingobbita, oltre che le piccole zampe dotate di piccoli, affilati artigli grigi. Pareva, in effetti, un misto delle parti peggiori di una scimmia e un pipistrello, e ad inquietare ancora di più che il modo in cui la sue labbra non si muovevano neanche mentre usciva dal buco e ripeteva, come uno zombie, quello che Shiratori aveva detto.

"Bisogno... di soldi..." sibilò, con voce sepolcrale.

Ad accompagnarlo, svolazzando attorno a lui in un cerchio, come avvoltoi in attesa che la preda muoia, orbitavano tre piccoli Digimon non più grandi di un pallone da basket, che ricordavano dei pipistrelli tondi dall'aria buffa e al tempo stesso malvagia. Il loro corpo consisteva in niente più che una sfera di un cupo colore blu rattoppata in più punti, con ali da pipistrello dello stesso colore, e un teschio stilizzato disegnato in mezzo ai loro occhi neri dalle pupille gialle ed ellittiche. Due antenne contorte, sottili e simili a fruste spuntavano dalla sommità dei loro crani, e le loro zampette artigliate, unici strumenti di manipolazione loro disponibili, spuntavano appena sotto ad una bocca dai canini aguzzi e dal ghigno sornione, simile a quello di un gatto che si avvicina alla preda. Volavano in maniera sgraziata ma agile, sghignazzando senza sosta e rendendo l'atmosfera ancora più inquietante!

Shiratori toccò il muro, come se volesse cercare un'uscita che lui sapeva benissimo non esserci... poi, terrorizzato, si rivolse allo strano essere che era appena uscito dal buco, sperando con tutto sè stesso che almeno capisse il linguaggio umano!

"Voi... voi... chi siete?" boccheggiò lo sconvolto negoziante.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Vilemon

Anche chiamato: Evilmon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Nightmare Shocker, Scratch Beat

Digimon malvagio comunemente utilizzato dai Grandi Signori dei Demoni, o altri Digimon simili (come i Dark Masters...), come soldati semplici. Di solito sono poco pericolosi singolarmente... ma in gruppo, possono sciamare addosso ad avversari anche molto più grandi di loro! Il loro attacco speciale, Nightmare Shocker, mostra all'avversario incubi spaventosi!

 

Nome: DemiDevimon

Anche chiamato: PicoDevimon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Demi Darts

Un piccolo demone con il vizio degli scherzi crudeli, DemiDevimon è un mentitore consumato, e può ingannare chiunque con la sua voce mielata. Le siringhe che spara con il suo attacco speciale Demi Darts contengono una tossina pericolosa. Un DemiDevimon era l'attendente di Myotismon nel Mondo Digitale dell'Est.

 

Il demonietto nero non fece caso alla domanda e continuò ad avanzare ancora un pò, i piedi artigliati che grattavano rocamente contro il pavimento di legno scuro. Giunto di fronte, al terrorizzato signor Shiratori, Vilemon spalancò i suoi enormi occhi, che brillarono di una innaturale luce purpurea. Sconvolto, l'uomo restò congelato sul posto, fissando la luce ipnotica che lo stava avvolgendo...

 

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Kouji sospirò, piazzandosi le mani dietro la nuca con fare noncurante, e appoggiando la schiena al muro dietro di sè. "C'era da immaginarselo che quei due avrebbero fatto tardi..." commentò quasi distrattamente. "Scommetto che Daimon si sarà fatto coinvolgere in qualche rissa."

"Sigh... quei due sono incorreggibili!" borbottò stizzita Izumi. "Ah, ma quando tornano gliene dico io quattro! E' mai possibile che per dei dolcetti manjuu si debba aspettare così tanto?"

"Abbi un pò di pazienza, Izumi-neechan... magari hanno avuto qualche problema più serio, e hanno dovuto ritardare..." azzardò il più tranquillo Tomoki, cercando di calmare un pò le acque. Stava per aggiungere qualcosa, quando si accorse di una leggera reazione di sbalordimento da parte di Kurosaki, che si era sporta appena un pò sul monitor davanti al quale si trovava. "Hm? Che succede, signorina Kurosaki? C'è... qualche problema?"

La donna dai capelli violetti corrugò la fronte, attendendo un secondo prima di rispondere a Tomoki. "No... nessun problema, Tomoki-chan. Però, un attimo fa, gli strumenti hanno rilevato una debole reazione digitale nel settore 310. E' scomparsa quasi subito."

"Nel settore 310?" chiese Yoshino, raggiungendo la compagna vicino al suo posto. "Non è quello il settore in cui l'agente Daimon e l'agente onorario Kanbara si sono recati?"

"Precisamente." rispose Kurosaki. "Quindi, potrebbe essersi trattato semplicemente di rumore, o di un Digimon che i nostri agenti hanno già messo in sicurezza."

La ragazza dai capelli rossi annuì, sorridendo leggermente. "Hm. Va bene... allora, se permettete, vado a dare un'occhiata nel settore 310, tanto per essere sicura. Se trovo Daimon e Kanbara, li riporto qui, okay?"

Kurosaki sospirò, anche lei come Izumi innervosita dal fatto di essersi persa un pò di deliziosi manjuu. "D'accordo, agente Fujieda... si assicuri che non ci siano state altre emersioni non autorizzate. Per il momento, siamo in stato di attenzione, e riteniamo che possa verificarsi qualche emergenza, quindi... che il resto degli agenti si tengano pronti ad intervenire in caso di bisogno."

"Ricevuto." rispose il sempre ligio al dovere Tohma, mentre il resto dei Guerrieri Leggendari annuiva energicamente...

 

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"Aspetta, papà! Non puoi farlo!" esclamò Koichiro, cercando, davannti agli spiazzati Masaru e Takuya, di fermare suo padre - che stava marciando con feroce decisione verso l'uscita del negozio, un rotolo di banconote in una mano e un'espressione quasi fanatica nello sguardo. "Quei soldi... quei soldi servono per pagare i conti di questo mese!"

Ma le sue preghiere rimasero inascoltate. Il signor Shiratori prese suo figlio per una spalla e lo scostò bruscamente. "Non mi infastidire!" ringhiò l'uomo, con un tono di voce molto diverso da quello che i due neo-agenti della DATS avevano sentito poco prima quando lo avevano salvato dai suoi 'creditori'. "Questi soldi serviranno a toglierci dai guai! 5-8-7... 5-8-7..."

Takuya stava per aprire bocca e cercare di convincere l'uomo a scendere a più miti consigli... ma proprio in quel momento, qualcosa di nero, indistinto e vaporoso apparve di sfuggita dietro la testa di Shiratori, allarmando non poco il possessore dei Digi-Spirits del Fuoco. Per un'istante, il ragazzo castano sentì una strana sensazione all'interno della sua testa, come una minuscola scarica elettrica che gli fece drizzare un pò i capelli... ma passò subito, e la strana nube nera scomparve con altrettanta rapidità... non senza però aver fatto venire a Takuya un pò di dubbi e di domande.

"Che... che cos'era quella cosa? Non ricordo di aver mai provato una sensazione del genere prima d'ora..."

Ripetendo tra sè quella strana terna di numeri che aveva mormorato in precedenza (5, 8 e 7), Shiratori salì sul furgoncino del suo negozio, lo mise in moto, e guidò via a velocità sostenuta. A guardarlo comportarsi così, in maniera così incurante di suo figlio e così spaventosamente determinata, si sarebbe quasi detto che fosse mosso da una volontà esterna... ma prima che gli stupefatti Takuya e Masaru potessero interrogarsi sul problema, il furgone si era già dileguato oltre l'orizzonte, lasciandosi dietro due 'baffi' di polvere.

Ci volle un pò di tempo prima che Masaru decidesse di porre una domanda. Dopo essersi schiarito la voce, il giovane street fighter fece un passo in avanti. "Hey, Koichiro... ma cosa significa...?"

Il ragazzino occhialuto scosse la testa e incrociò le braccia sul petto, chiaramente addolorato. "Questo è uno dei motivi per cui papà si è indebitato così tanto. Per fare soldi rapidamente, e cercare di non far chiudere il negozio, ha iniziato a giocare d'azzardo... alle corse dei cavalli, per l'esattezza... ed è riuscito soltanto a peggiorare la situazione!"

Takuya annuì pensierosamente. "Sì, certo, posso capire... il gioco d'azzardo non è mai il metodo giusto per fare soldi... però, non era proprio a quello che stavo pensando..." commentò, attirandosi addosso gli sguardi interrogativi dei suoi due compagni. "Vedete, c'era qualcosa di un pò strano nel modo in cui..."

Takuya si interruppe quando una macchina bianca e blu parcheggiò vicino al negozio, e dalla portiera del posto del guidatore uscì una Yoshino Fujieda che aveva tutta l'aria di volere delle spiegazioni. Un pò sorpreso di vederla lì in quel momento, il ragazzo cercò di farle una domanda, ma l'intraprendente agente della DATS lo precedette. "Beh, cosa ci fate qui, voi due? Non eravate venuti soltanto a prendere un pacchetto di dolcetti?" chiese. "Non ditemi che vi siete andati a ficcare di nuovo in qualche rissa..."

Koichiro rimase un pò interdetto di fronte alla bella ragazza dai capelli rossi, e chiese sottovoce a Masaru se era una loro conoscente (al che Masaru aveva sospirato con espressione seccata, e aveva detto che avrebbe spiegato tutto in seguito...), mentre Takuya sfoderò di nuovo quel sorriso spavaldo per il quale era conosciuto - e, per certi versi, temuto! - tra i suoi colleghi Leggendari Guerrieri e, ignorando la domanda, rispose alla rossa agente alzando la mano e facendole un cenno di saluto. "Ehilà, Yoshino-san! Capiti proprio a proposito! No, non abbiamo ancora preso i manjuu di cui parlavamo, ma... credo che potresti darci una mano a risolvere un caso!"

L'aria interrogativa scomparve all'istante dal volto di Yoshino, che sbattè gli occhi con fare interrogativo. Di cosa stava parlando? Non si trovava ad avere a che fare con un'altra strampalata idea in stile Masaru, sperabilmente...

"Ecco... avremmo bisogno di controllare una cosa all'ippodromo!" spiegò il Guerriero Leggendario del Fuoco, gettando uno sguardo di intesa ai suoi due amici, che capirono all'istante. "Forse, se riusciamo a convincere qualcuno ad abbandonare certe abitudini deleterie, potremo comprare tutti i dolcetti manjuu che vorremo!"

"Aaah... ho capito quello che vuoi dire, Takuya-kun!" disse Masaru. "Tu aspettaci qui, Koichiro-kun! Dobbiamo controllare un paio di cose e torniamo! Okay, Yoshino, è il momento di mettersi in moto! Segui quel furgone che è appena partito!"

Un pò stupita, Yoshino si rimise al posto di guida, mentre Takuya e Masaru salutavano il loro compagno di classe occhialuto e prendevano posto nei sedili passeggeri del veicolo d'intervento della DATS. "Un furgone? Che volete dire? E poi, cos'è questa storia dell'ippodromo? Spero per voi che sappiate quello che state dicendo, perchè questa non è esattamente una macchina con cui si può andare in giro così, a divertirsi!" esclamò, abbastanza contrariata.

"Non ti preoccupare, Yoshino-san, ti spiegheremo tutto dopo!" la tranquillizzò Takuya, mettendosi sul sedile posteriore. "Intanto, fidati di noi, e dirigiti all'ippodromo! C'è una cosa che vorrei verificare..."

"Hmm... va bene, va bene..." rispose lei, ancora poco convinta. "Ma vi avverto che se è una perdita di tempo, io non vi copro con il capitano Satsuma! Ve la vedete voi... e credetemi, non volete avere a che fare con lui quando si arrabbia!"

"Tranquilla, tranquilla! Sappiamo quello che stiamo facendo!" concluse Masaru mentre chiudeva la portiera, per poi voltarsi verso il suo amico. "Tu resta pure tranquillo dove sei, Koichiro! Pensiamo noi a far ragionare un pò il tuo vecchio, è una promessa! A presto!"

"A-Aspetta un momento, Masaru-kun... Takuya-kun... cosa volete..." iniziò a chiedere il ragazzo occhialuto, interrompendosi quando il veicolo di intervento della DATS prese velocità e si allontanò, con un lieve rombo di motore, nella stessa direzione verso la quale si era diretto il furgone del padre, lasciandolo là in piedi, in mezzo alla strada e con una domanda senza risposta.

Con un sospiro, Koichiro si appoggiò le mani sui fianchi e scosse la testa. "Sigh... probabilmente me lo sarei dovuto aspettare! Quel Masaru fa sempre un pò come gli pare. Oh, beh... almeno speriamo che non ne combinino qualcuna delle loro..."

 

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"Allora, mi dite cosa siamo venuti qui a fare?" chiese Yoshino, abbastanza spazientita, mentre lei, Takuya e Masaru salivano le scale che portavano alla platea dell'ippodromo. La ragazza dai capelli rossi era costretta ad alzare la voce, dal momento che l'infernale chiacchierìo degli avventori, tra urla, imprecazioni ed affermazioni a voce troppo alta per essere considerata educata. Quel posto chiassoso non era affatto il luogo che più andava a genio ad una ragazza discreta come lei, e sperava che non ci dovessero passare molto tempo...

"Si tratta di quel nostro amico che hai visto al negozio..." rispose Takuya, indicando con la testa l'apertura che dava sugli spalti, da dove proveniva, quasi abbagliante, la luce del sole di quella giornata di inizio autunno. "Siamo qui per cercare suo padre... e anche per verificare una cosa che ho percepito un attimo fa."

"Non so cosa possa essere questa... percezione... di cui parli, Takuya, ma immagino che ci spiegherai tutto più avanti." tagliò corto Masaru, mentre il terzetto saliva l'ultimo gradino e arrivava agli spalti. "Per adesso, Yoshino, dacci una mano, e cerca un tizio sulla cinquantina, con i capelli un pò ingrigiti. Dovrebbe essere qui attorno..."

Per un istante, Yoshino rimase a guardare interdetta i suoi due compagni che iniziavano di buona lena a scandagliare il pubblico con lo sguardo, alla ricerca del signor Shiratori. "Un... tizio sulla cinquantina, con i capelli ingrigiti? Certo che mi avete dato proprio una descrizione particolareggiata..." mormorò con sarcasmo. "Con tutta questa dovizia di dettagli, lo scoverò in un attimo... Sigh... e va bene, ma vi ripeto che non mi assumo nessuna responsabilità. Questa è stata una vostra idea!"

"D'accordo, d'accordo..." concluse Takuya, a sua volta con gli occhi incollati sull'ala sinistra della platea. Già si stava rendendo conto che quanto aveva detto Yoshino non era poi così insensato... cercare in mezzo a quell'esercito di scommettitori qualcuno che potesse assomigliare a Shiratori, che avrebbe potuto mimetizzarsi in mezzo a qualsiasi folla, era un'impresa molto più facile a dirsi che a farsi...

Uno sparo squarciò l'aria, sovrastando il vociare degli spettatori, e venne seguito da uno scalpitare di zoccoli, nel momento in cui i cavalli uscirono dalle loro postazioni di partenza e iniziavano a galoppare alla loro massima velocità possibile lungo l'ovale della pista. Il tifo del pubblico, che si era calmato per una frazione di secondo, tornò a farsi sentire ancora più deciso, e le esortazioni di ogni scommettitore, che incitava i destrieri sui quali aveva puntato, si confondevano in una sgradevole cacofonia.

"Corri, Goya-chan! Ho puntato su di te!"

"Forza, Uma-chan! Fammi vincere!"

"Più veloce, più veloce! Vai che sei primo!"

"5-8-7... 5-8-7..." continuava a ripetere Shiratori, seduto in un posto in prima fila, come un ossessionante ritornello, stringendo in una mano i biglietti che certificavano la sua scommessa come se da quelli dovesse dipendere la sua vita. Se qualche vicino non fosse stato troppo preso dalla corsa, già entrata nel vivo, per prestare attenzione a lui, avrebbe potuto notare lo scintillìo fanatico dei suoi occhi...

I cavalli coprivano lunghe distanze sulla pista con una velocità tale, che Masaru, Takuya e Yoshino quasi non se ne accorsero, se non quando il commentatore non disse esplicitamente che i fantini erano entrati nell'ultimo giro, quello che avrebbe determinato il vincitore. Fino a quel momento, il numero 3, che era il cavallo dato come favorito, era riuscito a mantenere la propria posizione in testa al gruppo, e non dava segno di voler cedere il passo. La gioia di coloro che avevano scommesso su di lui risuonò vibrante nelle voci che si mescolavano, assieme alla rabbia e al disappunto di chi, in cerca di un guadagno migliore ma meno sicuro, non aveva avuto la stessa idea...

Takuya scosse la testa, maledicendo tra sè quel chiasso infernale che lo distraeva dal suo proposito. Per diversi minuti, lui e i due agenti della DATS erano andati in cerca del padre del loro compagno, senza alcun risultato positivo. Stava iniziando a pensare che era il caso di lasciar perdere quell'idea, quando la stessa, peculiare e sfuggevole sensazione che aveva avuto prima al negozio, quando il padre del suo compagno gli era passato davanti, tornò bruscamente a farsi sentire... questa volta più intensa e più chiara, come una piccola scarica di corrente statica che gli penetrava nel cervello e gli faceva rizzare i peli delle braccia. Come se un qualche sesto senso volesse avvertirlo di qualcosa di inusuale...

In quello stesso momento, anche Raramon, dal suo Digivice-Ic, ebbe la stessa sensazione, e i suoi buffi occhi simili a piccoli buchi si spalancarono per un istante, attirando l'attenzione della sua partner umana, che si portò il congegno elettronico davanti al viso, dopo essersi assicurata che nessuno facesse caso a lei. Per fortuna, la gara stava monopolizzando l'attenzione di tutti, e qualcosa di simile ad un I-Pod non avrebbe certo attratto molti curiosi...

"Raramon! C'è qualche problema?" chiese la ragazza... al che la Digimon rosa simile ad un fiorellino annuì energicamente e indicò la parte di cielo sopra l'ippodromo.

"Sì, Yoshino... ho percepito la presenza di Digimon!" spiegò Raramon. "Sono deboli, ma li sento chiaramente! Sopra i cavalli!"

"Anch'io ho percepito dei Digimon, capo!" esclamò Agumon dal suo Digivice. "E' come dice Raramon, sono in volo sopra il campo... ma non ho idea di cosa vogliano fare, e non so se voi potete vederli!"

"Purtroppo no, maledizione..." brontolò Masaru, mentre lui e i suoi compagni si radunavano vicino ad una ringhiera. Agli occhi suoi e di Yoshino, il cielo appariva assolutamente normale, limpido e sereno come era di solito. "Scommetto che quei piccoli furfanti hanno usato qualcuno dei loro trucchi per rendersi invisibili..."

Takuya, con un verso di disappunto, cercò di concentrarsi, la sensazione di prima che ancora una volta tornava a farsi sentire, ma anche lui non riuscì a vedere nulla di più rispetto a quello che aveva visto in precedenza...

Un momento!

Il possessore degli Spirits del Fuoco corrugò la fronte quando tre piccole forme nere e nebulose apparvero, indistinte, sullo sfondo azzurro del cielo e cominciarono lentamente a farsi più chiare, nel momento stesso in cui i cavalli superavano l'ultima curva e scattavano verso il traguardo... ancora una volta, il numero 3 era in testa, mentre poco dietro arrancavano il 5, l'8 e il 7...

Le tre forme nere divennero man mano sempre più nitide, nel giro di poche frazioni di secondo... finchè Takuya non riuscì, per un tempo altrettanto breve, a vedere tre mostriciattoli neri e alati che seguivano in maniera quasi ossessiva i cavalli 5, 8 e 7... come se volessero prenderli di mira per qualche motivo... Il ragazzino strinse un pugno. Allora... quella di prima non era la sua immaginazione! Stava davvero percependo la presenza di qualche Digimon! Ma da dove veniva questa sua nuova capacità? Non ricordava di averla mai avuta, quando lui e i suoi compagni erano a DigiWorld...

Comunque, decise che non era il caso di pensarci tanto su, e che avvisare i suoi compagni aveva la priorità. "Masaru-kun... Yoshino-san... Agumon, Raramon... non so come, ma anch'io ho percepito alcuni Digimon... un trio di DemiDevimon che segue alcuni cavalli! Solo che adesso non li sento più, accidenti!" esclamò, stringendo i denti con disappunto alla fine della frase. Ora i DemiDevimon erano scomparsi dalla sua vista, e non riusciva a vederne più nemmeno le sagome sfumate, per quanto il suo sesto senso continuasse ad urlargli della loro presenza...

"Cosa? Dici davvero?" chiese Yoshino, abbastanza incredula. "Questa poi mi giunge completamente nuova... c'è qualcosa di strano qui attorno, e dovremo fare un pò di ricerche..."

Mentre i ragazzi discutevano, i tre DemiDevimon invisibili si scambiarono dei cenni affermativi e, ritenendo che quello fosse il momento giusto di entrare in azione, ripiegarono le ali contro i loro corpi rotondi...

"Demi Darts!"

...e le spalancarono di colpo, scagliando alcune siringhe contro i quarti posteriori dei cavalli da loro presi di mira! Immediatamente, i numeri 5, 8 e 7 nitrirono per l'improvviso dolore quando gli aghi entrarono nelle loro carni per poi dissolversi un istante dopo... diedero uno scossone violento che minacciò di far cadere i rispettivi fantini, e scattarono in avanti con una velocità che poco aveva a che vedere con l'andamento tenuto fino a quel momento! Proprio sull'ultima parte di pista, i tre corridori superarono il favorito e, in un impeto di adrenalina, tagliarono il traguardo per primi, esattamente nell'ordine 5, 8 e 7! Un istante dopo, i risultati del photofinish apparvero sul tabellone elettronico al centro della pista, confermando il risultato... e il signor Shiratori quasi spiccò il volo dalla gioia, alzandosi di scatto dal posto in cui era seduto!

"CE L'HO FATTA!" esclamò a pieni polmoni, sovrastando il boato tutt'attorno. "Quasi non ci credo... HO VINTO! Ho vinto sul serio! Finalmente... FINALMENTE! Hahahahahaaaa! Quel piccolo idolo mi ha salvato! Salvato! La fortuna comincia a girare dalla mia!"

"Accidenti..." borbottò Masaru con espressione amareggiata, le mani che gli coprivano le orecchie a causa dell'intenso rumore. "In mezzo a tutto questo casino, e ne siamo usciti con un pugno di mosche... e come se non bastasse, c'è anche qualche Digimon pazzoide che se ne va allegramente in giro! Hey, Takuya, poi cos'è questa storia che percepisci i Digimon come fanno Agumon e Raramon? Li senti ancora, quei Digimon di cui dicevi?"

"Sì... riesco ancora a sentirne la presenza... posso dirvi che sono dei DemiDevimon, ma è tutto qui! Non posso essere più preciso di... Ah, diavolo, adesso non li percepisco più! Li ho persi!" rispose il Digiprescelto, emettendo un verso di disappunto.

Anche Agumon cercò di concentrarsi per un istante, nel tentativo di individuare ancora la presenza dei piccoli mostri alati... ma fu costretto ad arrendersi e a scuotere la testa. Anche i suoi sensi sviluppati non erano serviti a molto, in quella situazione... "Mi dispiace, capo, li ho persi anch'io!" esclamò. "Sono andati chissà dove..."

Raramon riflettè un pò sulla situazione, e sulle percezioni che Takuya aveva avuto. Lei ed Agumon erano in grado di fare la stessa cosa, e sapeva che Takuya e i suoi compagni erano in grado di trasformarsi in Digimon perchè erano uniti agli spiriti dei Leggendari Guerrieri... la spiegazione più immediata era che avessero acquisito alcune caratteristiche tipiche dei Digimon, e adesso, man mano, stessero diventando anche loro capaci di individuarne la reazione digitale, entro un breve raggio. In ogni caso, questo era un elemento il cui studio poteva essere rimandato a dopo... "Yoshino, credo che faremmo meglio a tornare al quartier generale." affermò la Digimon rosa. "Ci sono dei Digimon non controllati a piede libero, e questo può essere un serio pericolo per tutti."

"Certamente." rispose la ragazza. "Kanbara-kun, Daimon-kun, tornate anche voi alla sede centrale?"

Takuya si disse d'accordo, ma Masaru rifiutò con un gesto della mano. "No, io non vengo... voi andate pure e fate quello che dovete fare, ma io ho promesso a Koichiro che avrei parlato con suo padre e che lo avrei convinto a riprendere la sua attività." spiegò il ragazzo dai capelli rossicci.

"Va bene... allora noi ti aspettiamo al quartier generale." rispose Takuya. "Se ci sono problemi, non esitare a contattarci."

"Come vuoi tu, Daimon-kun... ma non vorrai mica dirmi che sei ancora deciso a trovare quello Shiratori in mezzo a questa ressa?" chiese Yoshino, gettando una breve occhiata di disapprovazione al chiassoso pubblico, che si era suddiviso nella parte festante per le scommesse vinte, e in quella che rimuginava cupamente sulla sua cattiva sorte. Ora che la corsa era finita, il viavai di gente rendeva il posto quasi claustrofobico...

"Sì, so cosa vuoi dire..." spiegò Masaru, con un tono insolitamente serio. "Ma un vero uomo deve sempre mantenere le promesse che fa."

"Così si parla, capo!" esclamò Agumon dal suo Digivice. Perdendo immediatamente la sua aria seria, Masaru ghignò tra sè e si mise una mano sul fianco, mettendosi in una posa 'cool' che probabilmente si era studiato in precedenza! Al che Takuya non potè fare altro che scuotere la testa rassegnato.

"Credo che i tuoi denti stiano brillando, Masaru-kun..." commentò con un certo sarcasmo.

Yoshino ormai aveva abbastanza esperienza con Masaru per capire che, quando il ragazzo tirava fuori quella carta, era inutile cercare di convincerlo a fare altrimenti, quindi non fece obiezioni. "Sigh... d'accordo, fai un pò come vuoi..." mormorò, iniziando ad allontanarsi. "Comunque, se ci sono problemi, sai chi contattare. Vedi di non metterti nei guai, okay?"

"E smettila di darti tante preoccupazioni, rossa!" rispose lo street fighter, agitando una mano davanti a sè. Yoshino storse un pò il naso davanti a quel poco formale appellativo, ma non disse nulla in proposito. "Guarda che il sottoscritto Masaru Daimon-sama sa il fatto suo!"

"Sì, certo, come no... okay, Kanbara-kun, torniamo al quartier generale e facciamo rapporto." concluse Yoshino. "Probabilmente gli altri agenti hanno qualche rilevazione che può esserci utile..."

Nel frattempo, invisibili agli occhi delle persone comuni, i tre DemiDevimon che avevano manipolato il risultato della corsa si scambiarono dei sorrisetti di congratulazioni, prima di svolazzare di nuovo verso la loro base...

 

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Poco tempo dopo, alla sede della DATS...

Tohma scosse garbatamente la testa davanti alla domanda della sua collega. "No, non abbiamo avuto nessun altra rilevazione. Tranne quella breve segnalazione nel settore 310, che è scomparsa quasi subito e potrebbe anche essere attribuibile a rumore statico, non c'è stato nulla di degno di nota. Anche se stiamo comunque tenendo d'occhio quel settore." rispose, gettando di tanto in tanto un'occhiata allo schermo della sua postazione di lavoro. Vicino a lui, Yoshino, Raramon e i sei ragazzi del gruppo di Takuya ascoltavano con attenzione, per poi annuire con tono neutrale.

"Capisco..." rispose il Leggendario Guerriero del Fuoco. "Però, è comunque una cosa strana... sia io, che Raramon e Agumon abbiamo percepito chiaramente la presenza di Digimon, e io sono anche riuscito a vederne qualcuno, di sfuggita... erano dei DemiDevimon che seguivano i cavalli, ma non ho visto poi cosa abbiano fatto esattamente. E poi, c'è anche questo fatto di cui volevo discutere..."

"E' vero..." affermò Junpei. "Quando siamo andati a DigiWorld per la prima volta, non eravamo in grado di sentire la presenza dei Digimon, come invece hai fatto appena adesso. E anche questa... è la prima volta, immagino!". Non ci fu molto che Takuya potè rispondere se non un cenno affermativo della testa.

Il capitano Satsuma e Kudamon, seduti alla loro scrivania, rifletterono un pò su quanto avevano sentito. "Hm. In effetti questo è un evento senza precedenti, e al momento, temo che non sappiamo ancora abbastanza dei vostri Digi-Spirits da poter fare un'ipotesi sensata. Tuttavia, è plausibile che l'agente onorario Kanbara abbia acquisito alcune caratteristiche tipiche dei Digimon a causa del suo prolungato contatto con l'entità. Il che potrebbe voler dire che anche voi potreste sviluppare capacità simili, in futuro." disse l'uomo, rivolto agli altri cinque Guerrieri Leggendari.

"Ho capito..." rispose Kouichi, senza nascondere un pò di preoccupazione. L'idea di assumere in maniera definitiva alcune delle caratteristiche di un Digimon, anche se finora era sembrata abbastanza remota, stava assumendo un che di inquietante... "Devo ammettere che la cosa mi preoccupa... in futuro, potrebbe crearci dei problemi."

Non aveva tutti i torti, e il resto dei suoi compagni lo sapeva bene... un silenzio piuttosto opprimente calò sulla sala di controllo, prima che Kouji si sfregasse il mento con una mano e dicesse la sua. "In effetti, Kouichi-niisan, è una possibilità da non scartare... Non abbiamo idea di quali effetti potrebbero avere questi cambiamenti sul fisico umano, e dovremmo tenerli sotto controllo... in ogni caso, credo che questo aspetto lo affronteremo al momento giusto. Per adesso, credo che dovremmo concentrarci sull'attuale problema dei Digimon..." spiegò il ragazzo con la bandana. I suoi compagni si dissero d'accordo, anche se la rivelazione li aveva un pò inquietati...

"Molto bene." concluse Kudamon. "Continuate a tenere d'occhio i settori 310 e 311, e riportate ogni eventuale rilevazione. Agenti onorari Kanbara, Minamoto, Shimabara, Himi, Orimoto e Kimura, cercheremo di organizzare un check-up medico per voi il prima possibile, per verificare il vostro stato di salute."

"D'accordo..." rispose Takuya, come leader del gruppetto. "Ringraziamo per la vostra premura. Ora, credo che sia il caso di tornare al lavoro su questo problema..."

 

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Quella notte, nello stesso magazzino in cui Vilemon e i suoi servitori DemiDevimon erano emersi, il signor Shiratori era inginocchiato, impegnato in una fervente preghiera, davanti ad un rudimentale altarino che l'uomo aveva costruito sul momento attorno al Digimon emerso illegalmente. Il suo volto era tirato in un sogghigno quasi folle, i suoi occhi spalancati febbrilmente, come quelli di un fanatico religioso, mentre guardava con bramosia i mazzi di banconote appoggiati davanti a lui, frutto della sua vincita alle corse dei cavalli.

"Io... io la ringrazio... Grande dio della fortuna, lei mi ha permesso di pagare i miei debiti!" mormorò, la voce ridotta ad un sibilo. Sopra il piccolo altare, si trovava una statuetta di pietra alta non più di mezzo metro, che un conoscitore di Digimon abbastanza esperto avrebbe potuto immediatamente identificare come Vilemon, trasformato in una sorta di idolo pagano e attorniato da decorazioni religiose come campanellini a vento, incenso e altre reliquie shintoiste. Shiratori sembravas pensare che il piccolo mostriciattolo fosse una sorta di protettore benevolo, che gli aveva concesso il dono della fortuna al gioco... e purtroppo, una volta che si contrae la febbre del gioco d'azzardo, è molto difficile guarirne, che si vinca o si perda!

E infatti, Shiratori non aveva nessuna intenzione di fermarsi lì. Visto che aveva qualcuno che gli permetteva di vincere sempre, perchè non approfittarne?

"Ora... venerabile dio della fortuna... se lei potesse concedermi, ancora una volta, i suoi favori... le prometto che la ringrazierò come lei merita!" chiese, in un impeto di audacia. "La prego, mi faccia diventare ricco... Non voglio più mandare avanti questo stupido negozio, e faticare ogni giorno per portare soldi a casa!"

Un suono vibrante rimbombò per le pareti del magazzino, e l'aria si fece improvvisamente più fredda, mentre i giganteschi occhi di Vilemon perdevano, per un istante, la loro consistenza rocciosa e si spalancavano, brillanti di una luce violacea innaturale! Ghignando, Shiratori guardò dritto in quelle sfere di luce rovente, smanioso di avere la rivelazione che gli avrebbe cambiato la vita per sempre... e altri numeri riecheggiarono nel suo cervello, dandogli la risposta che voleva...

 

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L'indomani mattina, Takuya e Masaru, nuovamente assegnati al controllo del settore 310, erano passati nuovamente davanti al negozio di Shiratori, desiderosi di vederci più chiaro su quella faccenda... ma anche questa volta non avevano avuto una gran fortuna: il negozio era desolato, con un cartellino con scritto un poco convincente 'CHIUSO PER FERIE' affisso sulla porta d'ingresso, e un Koichiro Shiratori abbastanza depresso che se ne stava in piedi vicino alla porta, con la schiena appoggiata al muro e lo sguardo perso sul terreno asfaltato. Per Takuya e Masaru, quella fu la conferma che stava accadendo qualcosa di serio... non soltanto il padre del loro amico aveva vinto una ingente somma con la corsa del giorno precedente, cosa che Masaru era riuscito a scoprire chiedendo in giro all'ippodromo, anche se non aveva potuto incontrare Shiratori di persona...

...ma ora, se ne usciva durante l'orario di lavoro, probabilmente per giocare ancora d'azzardo. Si era messo su una brutta strada, e stava del tutto trascurando sia il negozio che suo figlio...

"Hey, Koichiro..." salutò Masaru, al che il ragazzo occhialuto si voltò verso di lui, salutandolo stancamente con un gesto della mano. "Che succede, qui? Il tuo vecchio è andato ancora a puntare sulle corse dei cavalli?"

"Ciao, Masaru-kun, Takuya-kun... Già... ormai si rifiuta anche di aprire il negozio... Di questo passo, finiremo per chiudere il negozio anche se siamo riusciti a pagare tutti i debiti..." mormorò Koichiro, facendo passare i suoi occhi dalla strada all'interno del negozio. Il modo in cui il ragazzo parlava, e la sensazione di desolazione e di tristezza che dava con quel suo gesto nostalgico facevano capire molto bene che Koichiro teneva moltissimo a quel negozio, e che per lui esso aveva anche un valore affettivo. E questa impressione fu confermata da come, dopo aver sospirato tristemente, il compagno di classe dei due agenti della DATS rispose alla muta domanda dei suoi amici. "Sapete... è sempre stato il mio sogno gestire questo negozio... imparare da mio padre a fare i dolci, e continuare quello che lui aveva iniziato. Ma, visto come vanno ultimamente le cose, credo di fare meglio a rinunciare a questo sogno... anzi, sapete che vi dico... a questo punto, ci ho già rinunciato."

Koichiro terminò la sua spiegazione con un sorrisetto rassegnato... che però non valse a far demordere i due amici. Masaru Daimon e Takuya Kanbara avevano superato ostacoli ben più importanti di un vecchio ostinato! "Davvero? Beh, in tal caso, mi dispiace dirlo, ma io non ho ancora rinunciato." affermò risoluto il giovane street fighter. "Non ho intenzione di mollare finchè non avrò visto chiaro in questa storia, e non mi sarò fatto dare quei manjuu!"

Il suo amico occhialuto scosse la testa. "Anche se andaste a dirlo direttamente a lui, non credo proprio che vi ascolterebbe... ormai si è fissato sul gioco d'azzardo, e non credo che smetterà facilmente."

Non aveva fatto i conti con il leader dei Guerrieri Leggendari, per il quale le parole 'rassegnazione' e 'resa' non avevano alcun significato! Con un cipiglio quasi minaccioso, bruciante di indignazione per il comportamento irresponsabile di Shiratori e per quello arrendevole del figlio, Takuya Kanbara si parò davanti al ragazzo occhialuto, afferrandogli una spalla e facendolo sobbalzare per la sorpresa! "Forse è così... ma io sono dell'idea che è finita soltanto quando ci si arrende!" replicò Takuya, stringendo un pugno davanti a sè. Stava per aggiungere altro, quando uno stridio di pneumatici sull'asfalto annunciò l'arrivo, ad appena un metro da loro, di una stupenda macchina sportiva rossa fiammante, dal tetto decappottabile e dall'aria di costare molto più di quanto il proprietario di un negozio di dolci avrebbe mai potuto permettersi, al cui posto di guida si trovava il signor Shiratori, la faccia occupata da un ghigno di trionfo, e le tasche dei pantaloni gravide di banconote di vario taglio!

"Ehilà, Koichiro!" esclamò l'uomo, ignorando quasi del tutto i due agenti della DATS. "Come va la vita? Come vedi, qui va stupendamente! Ho vinto una fortuna giocando alle corse!"

Dietro le lenti dei suoi occhiali, gli occhi di Koichiro si spalancarono per la meraviglia e l'incredulità. Quella macchina era così lucida, dinamica e lussuosa da fargli quasi mancare le parole! "M-ma... papà... quella... quella macchina... è un ultimo modello! Non... non mi dirai che tutti i soldi che ci volevano per acquistarla..."

"Esatto! Li ho vinti giocando alle corse dei cavalli!" esclamò Shiratori di rimando. "Potete considerarla un regalo del dio della fortuna! Anzi, ragazzi, sapete che vi dico? Ecco, prendete anche voi un pò di soldi! Andate pure a mangiare dove volete, per festeggiare la nostra nuova vita!" Detto questo, l'uomo si immerse una mano in una tasca dei pantaloni, e ne estrasse una manciata di banconote da cinquemila e diecimila yen, porgendole al figlio e ai suoi due amici.

Che, tuttavia, non sembrarono troppo entusiasti dell'offerta. "Insomma, papà, non credi che adesso possa bastare?" chiese Koichiro. "Hai vinto una fortuna, perchè non accontentarti?"

"Ha ragione. C'è un sacco di gente a cui mancano i suoi dolcetti manjuu." proseguì Masaru. "E poi, mi ricordo che a lei piaceva così tanto, il suo lavoro..."

L'uomo scoppiò a ridere, gettando la testa indietro. "Hahahahahaaaa! State scherzando, vero? Giocare d'azzardo è molto più divertente che cucinare quegli stupidi dolcetti... soprattutto quando vinco! Adios, ragazzi, e statemi bene!" esclamò, per poi pigiare il pedale di accelerazione, e dileguarsi lungo la strada, in cerca di qualcos'altro per cui spendere la fortuna che aveva accumulato. Masaru, Takuya e Koichiro non poterono fare altro che guardarlo andarsene, pervasi da una sorda rabbia per il suo comportamento.

"Papà... perchè non cerchi di capire anche tu...?" si chiese Koichiro, a denti stretti.

Per diverso tempo, i tre ragazzi restarono a fissare la strada, anche quando l'automobile non fu più visibile. Poi, Takuya si avvicinò a Koichiro e gli mise una mano sulla spalla, intuendo come potesse sentirsi in quel momento il suo amico. "Mi dispiace, Koichiro... per quello che può valere, sappi che noi siamo dalla tua parte, e non abbiamo ancora rinunciato a far ragionare tuo padre." affermò sommessamente. L'espressione rabbiosa sul viso del ragazzo occhialuto si allentò un pò al sentire quelle parole, e Koichiro sospirò per sfogare almeno in parte la tensione.

"Va tutto bene, Takuya-kun..." mormorò, la voce che si faceva leggermente più fioca, in tono di resa. "Del resto, immagino che non sarebbe potuta andare, in ogni caso..."

"Che intendi dire, scusa?" chiese Masaru. "Non vorrai mica uscirtene fuori di nuovo con quella storia che ti sei già rassegnato, vero?"

Il ragazzo con gli occhiali mosse la testa in un segno di negazione. "E che altro dovrei fare, scusa? Del resto, ho provato anche a farli da solo, quei dolcetti di cui parlavate, ma non sono mai riuscito a farli venire fuori decentemente..." rispose. "Anche con quelle formine che usava sempre papà... quelli che ti avevo fatto vedere, ricordi?" Pronunciò la domanda con voce un pò più decisa, riscoprendo il proprio entusiasmo nel parlare di una cosa che gli dava gioia e che ormai si era quasi convinto di doversi togliere dalla testa.

"Ah, sì! Quelli a forma di uccello!" esclamò Masaru di rimando, riassumendo il suo contegno allegro. "Si fanno riversando l'impasto in quelle forme, e poi lasciandolo cuocere, giusto? E bisogna stare molto attenti a non far uscire l'impasto dalle formine, altrimenti diventa un casino! Mi hai parlato tante volte, di come si fanno..." In realtà ricordava benissimo tutte le volte che Koichiro gli aveva parlato del suo negozio, del lavoro di suo padre, e del suo sogno di continuare la sua attività una volta che lui fosse andato in pensione. Solo, voleva continuare a parlarne per tirargli un pò su il morale in quel momento difficile.

"Sì, certamente!" rispose il suo amico, il volto ora illuminato da un sorriso mentre parlava del suo sogno. "In effetti, è abbastanza difficile da fare, anche se non sembra... Eppure, papà riusciva a farlo sembrare facile. Era davvero molto bravo, ed era bello vederlo lavorare. Adesso, mi pento di non aver imparato prima, a fare quei dolci..."

Masaru annuì, e il suo sorriso si fece in qualche modo più sommesso. Parlare del padre del suo amico, e del lavoro che faceva, gli aveva fatto tornare in mente il suo, di padre... quel padre che era scomparso tre anni prima, in quella spedizione scientifica...

 

[FLASHBACK]

"E ricordati, Masaru... che adesso, qualunque cosa mi succeda, sei tu l'uomo di casa..." aveva detto Suguru Daimon a suo figlio, allora undicenne, prendendolo da parte il giorno prima della partenza. Quel giorno, padre e figlio avevano trascorso l'intero pomeriggio assieme, ridendo e giocando come fanno tutti i papà con i loro figli. Suguru sapeva bene che, se le cose fossero andate male, quel giorno sarebbe stato l'ultima occasione che avrebbero avuto di stare assieme per molto, molto tempo... forse anche l'ultima in assoluto. "Ricordati che un vero uomo deve sempre mantenere le sue promesse, e proteggere la sua famiglia... Finchè io non ci sarò, devi fare in modo che la mamma e Chika-chan non si perdano d'animo, e continuino a fare la loro vita senza mai abbandonare la speranza. E anche tu, Masaru, ricordati che qualunque cosa accada, io sarò sempre con te! Quindi, non lasciarti mai abbattere, d'accordo?"

"Certo, papà!" aveva risposto il piccolo Masaru, guardandolo con quella fierezza che avrebbe conservato anche da adolescente, per quanto nei suoi occhi marrone-dorati ci fosse un pò di tristezza. "Ma tu... prometti che tornerai, un giorno? Ci mancherai, lo sai, vero?"

"Tornerò, Masaru, stai tranquillo... hai la mia parola che, qualunque cosa accada, un giorno ci rivedremo!" rispose l'uomo, offrendo il mignolo della mano destra al figlio per suggellare la promessa. Masaru ricambiò il gesto, guardando dritto negli occhi il volto sorridente di suo padre...

[FINE FLASHBACK]

 

Masaru sospirò, cercando di non ripensare a quel giorno. Anche se erano passati tre anni da quella volta, il ragazzo non aveva mai smesso di sperare che suo padre tornasse. Dalla spedizione a cui apparteneva era giunta la notizia che non era potuto tornare per motivi non dipendenti dalla sua volontà... ma questo, agli occhi del giovane street fighter, voleva dire che era vivo e che stava solo aspettando che non ci fossero più quei problemi che ne impedivano il ritorno. Takuya, a sua volta, supportava moralmente i suoi due amici. Vivendo in una famiglia normalissima, il leader dei Guerrieri Leggendari non poteva dire di comprendere in pieno quello che i suoi compagni stavano passando... ma questo non gli impediva di sentirsi comunque coinvolto.

"E così... questo è quanto!" concluse Koichiro, riportando tutti al presente. "Dal momento che io i manjuu non li so fare... mi dispiace tano, Masaru-kun, Takuya-kun, ma temo che dovrete rassegnarvi."

"Te l'ho già detto, Koichiro, io non mi arrendo tanto facilmente." replicò Masaru, corrugando le palpebre appena un pò. "E poi, cos'è questa storia del 'dio della fortuna' di cui ha parlato il tuo vecchio? Com'è che all'improvviso si è messo a vincere quella barca di soldi?"

Koichiro assunse un'espressione confusa. "Ehm... a dire la verità, non ne sono molto sicuro nemmeno io. Però, sia l'altro giorno che stanotte, credo sia rimasto alzato a pregare in uno dei magazzini, tutto solo nel buio... "

"Solo nel buio, eh?" chiese retoricamente Takuya. Lui e Masaru si voltarono l'uno verso l'altro e si guardarono negli occhi, ognuno leggendo nell'espressione dell'altro ciò che stavano pensando. "Hey, Masaru-kun... hai anche tu la mia stessa impressione? Prima quei DemiDevimon alle corse, e ora questa storia del 'dio della fortuna'..."

"Già... se non c'è nessuna correlazione tra le due cose, io sono un autobus!" replicò il teppistello, che poi si girò di scatto verso Koichiro, fissandolo con determinazione quasi feroce. "Hey, Koichiro! Ci puoi fare un favore? Stanotte, a una certa ora, puoi portarci nel magazzino di cui ci parlavi? Forse abbiamo capito dove sta il problema..."

"Ehm... beh, se volete, si può fare..." affermò Koichiro. "Ma... a che vi servirà? Volete sapere di più di questo 'dio della fortuna', ma..."

"Fidati. Sappiamo quello che stiamo facendo." replicò Takuya. "E' ora che tuo padre si dia una svegliata... se è come pensiamo io e Masaru, allora sta giocando con qualcosa al di fuori del suo controllo."

 

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La notte era da poco calata sul tranquillo quartiere quando Takuya, Masaru e Koichiro si avvicinarono con circospezione al magazzino che il figlio del proprietario del negozio aveva indicato loro come il luogo in cui suo padre si ritirava per pregare il cosiddetto 'dio della fortuna'. Takuya aveva il D-Tector appeso al fianco, mentre Masaru rigirava il suo Digivice-Ic tra le mani, ed entrambi gli agenti della DATS erano pronti ad attivarli nel caso si fosse reso necessario. "Allora, è questo il posto?" chiese il Guerriero del Fuoco al suo amico occhialuto, indicando con uno sguardo l'interno del magazzino. Questa era la domanda, ma la vaga sensazione come di elettricità statica che si stava facendo sentire all'interno della sua testa gli comunicava che molto probabilmente era proprio così...

"Sì... anche se non so quanto sia prudente entrare..." mormorò Koichiro, spalancando lentamente la porta e facendo entrare i suoi amici. "E poi, se papà scopre che siamo entrati, ci metteremmo nei guai! Ha proibito a tutti di entrare là dentro..."

"Oh, non ti preoccupare! Vedrai che faremo in un attimo!" rispose Masaru, mentre per primo entrava. "E così... questa cosa sarebbe il 'dio della fortuna', eh? Più che altro, mi sembra uno sgorbio..."

In effetti, a guardare l'altarino con sopra la versione pietrificata di Vilemon, attorniato da tre DemiDevimon altrettanto immobili, non lo si sarebbe potuto prendere per nient'altro che un feticcio di cattivo gusto, circondato da candele e simboli sacri shintoisti. Anche così, però, c'era qualcosa che chiaramente non andava in quella strana cosa... Masaru non sapeva esattamente cosa, ma c'era qualcosa di innaturale, di minaccioso, in quella specie di idolo pagano... e la pila di banconote di grosso taglio che si era accumulata ai suoi piedi non rendeva certo il tutto meno minaccioso...

E anche Agumon sembrava pensarla allo stesso modo, tant'è che, all'interno del suo Digivice, il piccolo dinosauro corrugò la fronte. "Hey, capo! Adesso lo sento anch'io! C'è un Digimon da queste parti! La reazione è molto debole, ma riesco a sentirla..." affermò. "E proviene proprio da quell'altare! Quella statua mostruosa, in realtà è un Digimon camuffato!"

"Sì, percepisco anch'io la presenza di un Digimon. Poco, ma la sento..." mormorò Takuya, avvicinandosi a sua volta. "Forse è per questo che Tohma-san, Yoshino-san e le ragazze non hanno rilevato nulla in questo settore... la reazione digitale di questo... ehm... mi sembra che sia un Vilemon... è molto debole, e gli strumenti del quartier generale non riescono ad individuarlo..."

"Sì, è probabile..." rispose Masaru, per poi far scrocchiare sonoramente le nocche delle mani. Adesso veniva la parte del lavoro che gli piaceva di più... "Beh, ora che siamo di fronte alla prova concreta, non ci resta che suonare questo Digimon come si deve, e riportarlo alla base..."

"Hey, voi! Cosa diavolo state facendo qui?"

Masaru e Takuya vennero colti di sorpresa quando sentirono la porta aprirsi di nuovo, e la voce furiosa di Shiratori alle loro spalle. Prima di avere la possibilità di spegare quello che stavano facendo, i due ragazzi si ritrovarono spintonati via per una spalla, e l'uomo si posizionò protettivamente tra loro e l'altare del 'dio della fortuna', pronto a difenderlo col suo corpo, se necessario! L'ira che dardeggiava nei suoi occhi spiritati, resi ancora più furenti dalla mancanza di sonno in due giorni consecutivi, era più che sufficiente a far capire che Shiratori non avrebbe ascoltato ragioni!

"Papà!" esclamò Koichiro, correndo nel magazzino dietro a suo padre. "Papà, ascolta! Masaru e Takuya non sono qui per..."

"Volete rubarmi la fortuna, vero? Nessuno deve avvicinarsi al dio della fortuna! Nessuno, avete capito?" sibilò Shiratori. "Lui è mio! Non lo dividerò con nessuno! Finchè avrò il dio della fortuna, potrò guadagnare tutti i soldi che vorrò! Nessuno può averlo! Nessuno, avete capito? Lotterò fino alla morte per difenderlo!" La sua voce salì improvvisamente di tono, riecheggiando tra i muri del magazzino e riempiendo l'atmosfera del suo tono inferocito.

Capendo di avere a che fare con qualcuno non in pieno possesso delle sue facoltà mentali, Masaru e Takuya decisero per la diplomazia. "Ehm... guardi, signor Shiratori, che noi non abbiamo bisogno di quella strana statua..." cercò di spiegarsi Masaru. "Volevamo solo darci un'occhiata, visto che avevamo dei sospetti..."

"Papà, ti prego, ascoltami..." cercò di farlo ragionare Koichiro. "Perchè hai smesso di fare dolci? Non era la cosa che ti piaceva di più al mondo?"

Un ghigno folle apparve sulle labbra tese dell'uomo, il cui sguardo si perse nel vuoto. "Chi se ne frega dei dolci, ora che ho il denaro! Non ho più bisogno di lavorare e fare fatica! Con i soldi che ho guadagnato grazie al dio della fortuna, posso fare quello che voglio tutto il giorno! Posso avere tutto quello che voglio! Con i soldi si può fare tutto! Si può comprare qualsiasi cosa! Chi ha detto che i soldi non fanno la felicità... doveva essere un povero minorato mentale! Heheheheee..." Le sue farneticazioni si persero in una sommessa risatina che lasciò suo figlio agghiacciato...

"ADESSO BASTA!"

Shiratori si irrigidì e strinse i denti quando Masaru, abbandonata ogni pretesa di moderazione, fece un passo in avanti, guardandolo con espressione inferocita. Sia lui che Takuya, davanti a un così sfacciato disprezzo di tutto ciò in cui credevano, non potevano certo restarsene zitti e buoni!

"Ma che cazzo sta dicendo? Si è ascoltato, mentre parla?" ringhiò Masaru. "Lei dice che non c'è nulla che non possa essere comprato col denaro... ma la speranza non può essere comprata col denaro! I sogni di un ragazzo non possono essere comprati col denaro! Per quanto lei diventi ricco con il suo trucco del 'dio della fortuna', lei non potrà mai permettersi tutto questo!"

"C-Cosa?" balbettò l'uomo, incredulo ed indignato. Come osavano quei due mocciosi fargli il predicozzo? Poteva essere loro padre... e loro credevano di saperne più di lui?

"Koichiro ha sempre sognato di seguire le sue orme e preparare dolci..." spiegò Takuya, facendosi avanti a sua volta. "Ma lei, in questo momento, sta distruggendo il suo sogno! Se ne rende conto, o no?"

"Non si dice che i ragazzi crescono guardando la schiena dei loro genitori?" proseguì Masaru, un pò più calmo ma altrettanto deciso. "E' per questo che i genitori non possono voltare le spalle ai sogni dei loro figli, come lei sta facendo in questo momento!"

"ADESSO BASTA!" esclamò Shiratori, al colmo dell'ira. La sua voce suonava alterata in maniera innaturale, più profonda, più baritoneale... ed esprimeva una cattiveria che nessuno dei tre ragazzi ricordava in quell'uomo normalmente tranquillo. Nello stesso momento, l'altare del 'dio della fortuna' sprigionò un alone di luce violacea che illuminò l'intero magazzino e filtrò all'esterno, creando un effetto inquietante!

"Chi se ne importa dei sogni? Il denaro è più importante!" esclamò Shiratori, completamente ignaro di tutto quello che gli accadeva attorno. "Per quanto mi riguarda, questo dannato negozio può anche crollare! Per me sarebbe una liberazione!"

E quelle furono le parole fatali. Si sentì uno spaventoso CRAC! quando la scorza di dura roccia grigia che incastonava Vilemon si infranse, e il demonietto nero sfoderò gli artigli, gli occhi accesi come due fari malvagi! Koichiro sentì il sangue gelarsi nelle vene alla vista di quello spettacolo innaturale, e anche Masaru e Takuya fecero un passo indietro quando i tre DemiDevimon che il Guerriero Leggendario del Fuoco aveva visto all'ippodromo si materializzarono attorno al falso idolo! Soltanto allora, Shiratori si rese conto che qualcosa non andava e, con un sussulto spaventato, girò la testa... in tempo per vedere il suo 'benefattore' che aumentava vertiginosamente di dimensioni, fino a toccare il soffitto! La crescita rapida del Vilemon distrusse l'altare sul quale lui si trovava, che si sbriciolò come un castello di sabbia sotto il suo peso, e una delle candele si rovesciò sulle banconote ammucchiate davanti ad esso, dando loro fuoco!

"No! No! Il mio denaro! I miei soldi! Nooooo!" urlò Shiratori, protendendo disperatamente le mani verso quelli che ormai non erano niente più che foglietti di carta carbonizzata. Soltanto Koichiro e Masaru, ognuno dei quali teneva un braccio all'uomo, gli impedirono di gettarsi tra le fiamme per salvare il suo denaro. "Grande dio della fortuna, la prego! Non lo faccia! Li perdoni... loro... non sanno quello che dicono! Non mi tolga i suoi favori!"

Troppo tardi. Vilemon aveva raggiunto il soffitto, e la sua mole immensa aveva letteralmente scoperchiato la struttura, costringendo tutti a scappare all'esterno... e a trascinare con sè Shiratori, che continuare pateticamente a pregare. Takuya sentì una scarica elettrica ancora più forte, che questa volta non svanì rapidamente come nei casi precedenti, ma scosse la testa, cercando di concentrarsi sul combattimento che indubbiamente sarebbe iniziato a breve... "Si svegli, Shiratori-san! Quello non è un 'dio della fortuna'! E' un Digimon!" esclamò, al colmo dell'ira.

"Un... un Digimon?" esclamò Koichiro, gli occhi che rimanevano fissi sulla mostruosità nera. "Di... di che cosa state parlando? Quel mostro sarebbe..."

"Ti spieghiamo tutto dopo! Adesso, è ora di combattere!" tagliò corto Masaru. "Agumon, Realize!"

Il piccolo dinosauro apparve dallo schermo del Digivice-Ic in una spettacolare danza di luci rosse e arancioni. "Sono pronto, capo!" esclamò, gli artigli già sfoderati.

"EXECUTE!" esclamò Takuya, estraendo il suo D-Tector per poi creare una grossa sfera di codice digitale e inserirla nel suo strumento. "BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Il codice digitale avvolse il ragazzo castano, che riemerse dalla sua crisalide luminosa pochi istanti dopo, trasformato del guerriero draconico che aveva aiutato Masaru e Tohma a combattere contro Digmon nel Mondo Digitale! "BURNINGGREYMON!" ruggì trionfante, spalancando le sue maestose ali scarlatte e sprigionando fiammate in ogni direzione. Il Beast Spirit del Fuoco, Masaru e Agumon si misero fianco a fianco, impedendo al Vilemon gigante e ai suoi DemiDevimon di avvicinarsi agli sconvolti padre e figlio, che si ritirarono il più lontano possibile in modo da assistere allo scontro senza rischi.

"Ma... ma chi sono questi due?" mormorò Shiratori, il cui momento di pazzia sembrava aver ceduto il passo al pensiero razionale, mentre suo figlio gli teneva le spalle e osservava con muto stupore la battaglia...

 

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Nello stesso momento, nella sede centrale della DATS...

"Trovato un pattern corrispondente! Si tratta di un Vilemon e di alcuni DemiDevimon!" esclamò Shirokawa, indicando lo schermo del suo terminale, sul quale erano apparse le figure dei due Digimon coinvolti nella lotta. "Sono nella zona 310... ma il rilevatore non li aveva individuati fino a questo momento!"

"Dovevano essere in stato di quiescenza..." riflettè ad alta voce il capitano Satsuma. "Ora si sono rivelati, e sono inferociti. I nostri agenti in zona sono Daimon e l'agente onorario Kanbara, giusto?"

"Affermativo, capitano Satsuma!" esclamò Junpei, dando un'occhiata ad altri strumenti. "In questo momento, stanno combattendo contro i Digimon emersi illegalmente! Dei nostri agenti, Fujieda-san è la più vicina alla zona!"

"Avvertite l'agente Fujieda di tenersi pronta ad intervenire in caso di bisogno!" avvertì Kudamon. "Sono convinto che Daimon e Kanbara riusciranno a gestire il problema da soli, ma non si può mai essere troppo prudenti."

"Ricevuto." rispose Kurosaki, rimettendosi alla tastiera.

 

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Vilemon fece un passo in avanti, scrollandosi di dosso ciò che rimaneva del magazzino e facendo tremare il terreno con la sua enorme mole, mentre i DemiDevimon lo circondavano sghignazzando malvagiamente, ognuno di loro più preoccupato a distruggere quel poco rimasto in piedi che non a combattere contro Masaru, Agumon e BurningGreymon. Sembrava quasi che non volessero attaccare i loro nemici, ma il negozio, per qualche motivo che agli agenti della DATS sfuggiva!

"No! Fermi! Non potete distruggere il negozio!" esclamò Koichiro, vedendo un DemiDevimon che artigliava una tegola e cercava di lanciarla contro una finestra. Prima che il demonietto potesse compiere il suo proposio, per fortuna, il B-Spirit del Fuoco si mise in mezzo e lo colpì con un pugno, spedendolo a terra!

"Li fermiamo noi! Pepper Breath!" esclamò Agumon, sputando una palla di fuoco contro il mostruoso volto di Vilemon. Il Digimon malvagio si protesse con una delle sue grandi mani artigliate, ma il calore della fiamma fu comuque tale da strappargli un grugnito di dolore.

"Ugh! Maledetti... siete davvero dei mocciosi egoisti, lo sapete?" ringhiò il Digimon nero, con voce rozza. "Noi non stiamo facendo altro che fare quello che ci è stato detto!"

"Esatto!" sghignazzò un altro DemiDevimon. "Lui vuole che il negozio sia distrutto, e noi esaudiamo il suo desiderio! Nulla di male, no? Anche quando lui ha desiderato soldi, noi glieli abbiamo dati! Ma voi esseri umani siete così egoisti!"

"Ma non fatemi ridere! Dei DemiDevimon che accusano gli esseri umani di egoismo? Hah! Mai sentito del bue che dà del cornuto all'asino?" esclamò BurningGreymon, mentre il demonietto che aveva colpito si rialzava, spiccando faticosamente il volo. Vilemon riprese ad avanzare, e i suoi letali artigli scintillarono pericolosamente alla luce della luna...

Masaru, ormai lo conosciamo, non era tipo da farsi impressionare da così poco! "Okay, Takuya... allora, ti spiace se questo bestione me lo faccio io? Ho ancora una promessa da mantenere nei confronti di Koichiro... distruggerò questo dannato idolo che ha corrotto suo padre!"

"Come preferisci..." rispose BurningGreymon con un ghigno di intesa, spiegando le sue magnifiche ali. "Vorrà dire che io farò un pò di pratica su quei pipistrellacci! Fatevi sotto, sgorbi!"

Il B-Spirit del Fuoco spiccò il volo, nell'istante stesso in cui i DemiDevimon creavano altre siringhe tra le loro ali e gliele scagliavano contro! Ma il guerriero draconico, senza neanche degnarsi di pararli, spazzò via gli aghi acuminati con un potente gesto del braccio, per poi creare una enorme palla di fuoco tra le mani... e tenerla ferma al proprio fianco, puntando dritto contro i piccoli demoni! I quali, vedendo il loro attacco migliore spazzato via così facilmente, cominciarono a capire che non avevano di fronte un avversario con il quale potessero competere, e iniziarono ad indietreggiare. L'intenzione era, ovviamente, quella di darsela a gambe levate non appena possibile...

Ma BurningGreymon fu di diverso avviso. "Voi non andate da nessuna parte, piccoli sgorbi alati! Wildfire Tsunami!" esclamò, scagliando la palla di fuoco contro i DemiDevimon, che urlarono in preda all'orrore quando il proiettile di fuoco si espanse, diventando una immensa fiammata che li avvolse completamente! In meno di un secondo, i loro codici digitali vennero esposti, e BurningGreymon tirò fuori il suo D-Tector un'altra volta e lo usò per purificarli!

"DIGI-CODE SCAN!" esclamò il drago guerriero. Il codice luminoso sparì all'interno del Digivice, e tre Digi-Tama azzurri caddero al suolo, ormai inoffensivi. BurningGreymon si rilassò, sbattendo le ali in modo da restare sospeso in aria, e si concesse un piccolo ghigno di superiorità.

"Questi piccoletti non arrivano neanche ad essere definiti 'bersagli'..." commentò tra sè. "Hey, Masaru! Però la prossima volta, la parte più divertente è per me!"

"Beh, lo vedremo..." rispose Masaru con altrettanta nonchalance, evitando agilmente il piede con cui il Vilemon gigante stava cercando di schiacciarlo. Agumon scagliò un altro Pepper Breath, colpendo il demone sotto la zampa e facendolo barcollare per il dolore... il che diede a Masaru quell'attimo di distrazione necessario per attaccare! Con un balzo, il ragazzo salì su una cassa vicina, e da lì prese lo slancio e centrò Vilemon in faccia con il suo famoso destro, gettando a terra il Digimon malvagio e attivando il potere della sua Digi-Soul!

"Heh... ora sì che la festa comincia sul serio!" commentò, atterrando con agilità vicino al punto da cui era partito. "Andiamo, Agumon! DIGI-SOUL CHARGE!"

"Non aspettavo altro, capo!" esclamò Agumon, prima di dissolversi in una pioggia di pixel e riapparire, con un ruggito di battaglia, nella sua forma Champion! "Agumon shinka... GEOGREYMON!"

Il dinosauro, ora delle stesse dimensioni di Vilemon, scosse il terreno con un passo pesante e guardò il demone dritto negli occhi, in un silenzioso gesto di sfida che spinse anche BurningGreymon a battere le mani in segno di congratulazioni. "Perfetto, Masaru! Agumon! Fategli vedere di che pasta siete fatti!"

Vilemon, per nulla impressionato dall'evoluzione e dalla fine dei suoi scagnozzi, si mise in guardia. "Tsk... vedi che sei digievoluto! Beh, non importa! Sarai anche grande come me, ma questo non vuol dire che io non possa schiacciarti lo stesso!" ringhiò.

"I giochi sono finiti, Vilemon! Consegnati senza fare storie!" ingiunse GeoGreymon. La sua bocca armata di zanne si aprì di una fessura, e alcune fiamme scarlatre spuntarono dalle sue labbra, un silenzioso gesto di minaccia che rendeva chiaro ciò che sarebbe successo se il demone non avesse obbedito.

"Hah!" gracchiò Vilemon. "E se non mi consegno, tu cosa mi fai? Nightmare Shocker!"

Il demone spalancò la bocca, e una sfera di pura oscurità apparve tra le sue fauci spalancate, per poi sfrecciare verso GeoGreymon e colpirlo in pieno! Il dinosauro grugnì di dolore mentre veniva spinto indietro dalla potenza dell'attacco, e l'oscurità si espanse sul suo corpo fino ad avvolgerlo in un bozzolo di un cupo colore viola-nero che gli aderì addosso! Immediatamente, GeoGreymon si portò le mani alle tempie e cadde su un ginocchio, iniziando a mormorare come se fosse preda di allucinazioni... ma l'istante dopo, Vilemon rimase agghiacciato quando l'energia oscura che aveva avvolto il suo avversario si infranse come se fosse stata di vetro, riducendosi in tante minuscole particelle di luce nera! Recuperato il suo vigore, GeoGreymon si rimise in piedi e fronteggiò nuovamente il suo avversario impaurito!

"Che... che COSA?" esclamò Vilemon, ormai terrorizzato. "Perchè... perchè i miei incubi non ti hanno...?"

"Mi dispiace, amico... ma su di me i tuoi trucchetti da quattro soldi non hanno effetto!" esclamò GeoGreymon di rimando. "Mega Burst!"

GeoGreymon spalancò la bocca a sua volta, e indirizzò un potente getto di fiamme scarlatte contro Vilemon, che fece appena in tempo a lanciare un ultimo grido di orrore prima di essere travolto dal potente attacco e avvolto dalle fiamme. Non appena GeoGreymon cessò l'attacco, tutti poterono vedere che il corpo di Vilemon aveva perso colore, e un anello di codice digitale gli fluttuava attorno, lasciando a Masaru il compito di completare la cattura.

"Grande, GeoGreymon! Il resto lo so da me!" disse il ragazzo, attivando il suo Digivice-Ic e usandolo per prendere il Digi-Code dell'avversario battuto. "DIGI-CODE SCAN!"

Come era successo con i DemiDevimon, anche il codice di Vilemon venne assorbito dal Digivice di Masaru, e il 'dio della fortuna' scomparve, lasciando al proprio posto un Digi-Tama verde a pallini azzurri, grande come un pallone da basket, che Masaru raccolse all'istante con espressione soddisfatta. BurningGreymon, con un ultimo battito d'ali, atterrò vicino al suo compagno... e proprio in quel momento, i due amici videro arrivare di corsa Yoshino e Raramon, che evidentemente erano state mandate dal quartier generale per dare una mano.

"Daimon-kun! Kanbara-kun!" esclamò la ragazza dai capelli rossi, raggiungendo i suoi colleghi. "Sono stata avvertita dal quartier generale, è stato chiesto a me e a Raramon di farvi da supporto... ma a quanto vedo, non è più necessario! Siete riusciti a sconfiggere quel Vilemon e i suoi scagnozzi da soli, quindi... complimenti! Come agenti della DATS, state facendo un ottimo lavoro!"

"Heheheee... modestamente!" sghignazzò Masaru, diventando poi più serio mentre si guardava attorno e vedeva i pezzi smembrati del magazzino. "Anche se... bisogna dire che hanno fatto un bel pò di casino qua attorno! A proposito, Koichiro e suo padre...?"

Takuya sobbalzò sorpreso. "Ugh... è vero, accidenti! Nella confusione della battaglia ce ne siamo quasi dimenticati! Come stanno?"

Gli agenti della DATS e Agumon, ora tornato alla sua forma Rookie, si voltarono verso i due civili coinvolti, vedendo con grande sollievo che sia Koichiro che suo padre stavano bene... e che in quel momento si stavano parlando, intenti a fare un discorso molto significativo.

"Non posso crederci..." mormorò Shiratori, guardando sconsolato le rovine del suo magazzino. Per quanto non avesse più l'aria da folle di poco prima, era chiaramente depresso per aver perso la fonte della sua fortuna. "Non posso crederci... tutto il denaro che avevo guadagnato... sparito così... ora... non mi rimane più niente..."

Vedendo suo padre così depresso, Koichiro sospirò e gli mise una mano sulla spalla, facendo fare un lieve sobbalzo al proprietario del negozio di dolci. Immediatamente, quest'ultimo alzò lo sguardo, incrociando quello di suo figlio con aria interrogativa. "No, papà... non è vero che abbiamo perso tutto. Abbiamo ancora il negozio, no? Possiamo tornare a fare il lavoro che facevamo ogni giorno... e poi, ora che non abbiamo più debiti, sarà più facile portare avanti l'attività!" spiegò, con un sorriso gentile.

"K-Koichiro..." mormorò Shiratori, meravigliato. In quel momento, si stava rendendo conto di quanto fosse stato crudele nei confronti di suo figlio, e di come invece quest'ultimo avesse sofferto per le sue decisioni poco ponderate. Il pensiero lo riempiva di vergogna, ma allo stesso tempo era rassicurante l'idea che Koichiro gli stesse dando un'altra possibilità...

"Ascoltami, papà..." riprese il ragazzo con gli occhiali. "Il mio sogno è sempre stato quello di continuare la tua attività, e imparare a preparare i dolci come fai tu... Io voglio imparare da te, papà, perchè tu sei la persona che ammiro di più al mondo, e ho scoperto che mi piace un sacco cucinare... anche se non sono ancora molto bravo..." Si interruppe, giusto il tempo di mettersi una mano dietro la nuca e ridacchiare ironicamente. "Heheheee... e quindi... sarei molto felice se tu mi insegnassi... davvero!"

Per un attimo, padre e figlio rimasero là a guardarsi negli occhi, senza dire una parola... per poi fare il passo finale di riconciliazione e stringersi in un caldo abbraccio!

"Mi dispiace, Koichiro..." mormorò Shiratori, sinceramente pentito. "Sono stato uno sciocco, ho pensato solo a fare soldi, e ti ho fatto del male... mi potrai mai perdonare?"

"Va tutto bene, papà... sei già perdonato!" lo rassicurò suo figlio.

In disparte, Masaru, Takuya, Agumon, Yoshino e Raramon guardavano con soddisfazione la scena. Nello spazio di una notte, erano riusciti a fermare dei pericolosi Digimon invasori e aiutare una famiglia a riconciliarsi... non male, per una sola giornata di lavoro!

"Beh... tutto è bene quello che finisce bene, direi!" commentò Takuya. "Il negozio è salvo, e anche il rapporto tra padre e figlio!"

"Già..." rispose Agumon. "E poi, così, Shiratori tornerà a fare i suoi squisiti dolcetti! Non vedo l'ora di assaggiarli di nuovo..."

Masaru alzò gli occhi al cielo. "Sigh... Agumon, pensi mai a qualcosa che non sia riempirti lo stomaco?"

"Soprattutto considerando che non abbiamo ancora dimenticato il fatto che ieri te li sei mangiati tutti tu!" cinguettò Raramon di rimando. Il piccolo dinosauro strinse i denti, poi ridacchiò con aria da innocentino. "Heheheee... vabbè, adesso non stiamo tanto a pensarci su..."

"Sigh... uno peggio dell'altro..." sospirò ironicamente Yoshino, prima di attivare il suo comunicatore e fare rapporto della missione riuscita. "Sede centrale? Qui agente Yoshino. I Digimon emersi sono stati messi in sicurezza dagli agenti Daimon e Kanbara. Missione compiuta."

 

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"Ricevuto, agente Fujieda." rispose Satsuma dall'altro lato della comunicazione, di fronte agli altri agenti - ufficiali e onorari - che gli facevano segno che la reazione digitale di Vilemon e dei suoi scagnozzi era scomparsa. "Abbiamo già provveduto a mandare un gruppo di inibitori mnemonici sul posto. Voi assicuratevi che tutto proceda normalmente, poi tornate alla base."

"Ricevuto, capitano Satsuma. Passo e chiudo." si sentì vagamente la voce di Yoshino, prima che il leader della DATS interrompesse la chiamata e si rivolgesse al resto degli operatori. "Ottimo. Quali sono le rilevazioni nelle zone 310 e limitrofe?"

"Condizione verde, capitano Satsuma." rispose Tohma. "Nessuna reazione individuata. Direi che, almeno per adesso, possiamo far rientrare lo stato di allerta... anche se, se posso esprimere la mia opinione, diversi elementi di questo caso mi inquietano."

Izumi si disse d'accordo con il biondo genio mezzo-austriaco. "Sì, Tohma-san ha ragione. Nessuno dei nostri strumenti è riuscito a individuare quei Digimon finchè non si sono rivelati, e sono quasi riusciti a coglierci di sorpresa. Mi sa tanto che ci aspettano delle battaglie molto più dure, da adesso in poi..." commentò la ragazzina bionda.

"Purtroppo, temo che sia un'ipotesi altamente probabile, agente onorario Orimoto." si disse d'accordo Satsuma. "Sappiamo ancora troppo poco di questo tipo di Digimon, e le loro modalità operative ci sono completamente sconosciute. Temo che ci aspettino tempi difficili."

L'intera sala ascoltò in silenzio, preoccupata dalla prospettiva che il capitano aveva appena esposto, mentre Tohma rifletteva su quanto era accaduto in quell'occasione. Forse aveva un'ipotesi che poteva essere un valido punto di partenza... ma prima, doveva fare un pò di domande a Masaru e Takuya, nel momento in cui fossero tornati...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: In ritardo, a causa dei miei esami universitari, ma... beh, il capitolo 12 è arrivato, e tra l'altro, ho la buona notizia che i miei esami sono andati bene, quindi quest'estate avrò MOLTO più tempo per scrivere! Aspettatevi quindi che le mie storie vengano aggiornate più presto!

Non ho molto da dire su questo capitolo, se non che serviva a mostrare Masaru in azione e approfondirlo un pò. Nel prossimo capitolo, questo onore toccherà a Tohma, che sarà impegnato in un compito che metterà il suo genio di fronte ad un problema un pò diverso da quelli che è abituato ad affrontare. Mentre le cose cominciano a farsi più serie, e il cattivo di turno continua a complottare...

Per ora è tutto! Mi auguro che vi siate goduti questo capitolo... e attendete la prossima pubblicazione di Invasion!

 

Justice Gundam

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Capitolo 13
*** Buon compleanno, Chika! ***


Record of Digital Wars-13

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Digimon Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! La mia fanfiction di Digimon Frontier e Savers è tornata, con un nuovo capitolo!

Innanzitutto, ho una buona notizia da darvi: i miei esami sono finiti, e ora non ho più da studiare! Il che significa che ho un bel pò di mesi liberi per lavorare alle mie storie, e iniziare a stendere nuove idee! Sarà un'estate emozionante, per me e spero anche per voi, che avrete la possibilità di leggere molto di più! Non escludo, poi, che andrò in vacanza qualche giorno, e quindi non potrò scrivere per un pò... ma il fatto che avrò poi molto più tempo ogni giorno per portare avanti le mie storie compensa ampiamente, no?

Per quanto riguarda questa storia...

Okay, abbiamo visto il capitolo che faceva da approfondimento per Masaru, e adesso... beh, adesso è il momento di parlare un pò del nostro genietto biondo preferito, Tohma H. Norstein, uno dei miei geni precoci preferiti nella storia degli anime (assieme a Ruri Hoshino di Nadesico, Honoka Yukishiro di Pretty Cure e Kant Kestner di Brain Powerd). In questo capitolo, lo vedremo alle prese con una situazione a cui lui non è abituato... e che gli darà occasione di conoscere meglio la famiglia di Masaru e di mostrare che dietro quella sua apparenza fredda, logica e calcolatrice, si nasconde un grande cuore, come per tutti gli altri Digiprescelti!

Inoltre, alla festa si uniranno anche Kaoru, l'amica di Junpei, e il pestifero Shinya, il fratellino di Takuya, per una giornata indimenticabile! Ovviamente, se qualche Digimon pazzoide non deciderà di rompere le scatole...

A proposito, noterete che, in questa storia, ho assegnato a Tohma il nome intero Tohma Herbert Norstein. Il suo nome completo non è mai stato dato nel corso della serie, ma questo elemento l'ho inventato io per dare un attimo più di spessore al personaggio di Tohma, e richiamare le sue origini miste, giapponesi e austriache.

Bene, dopo tutte queste chiacchiere, passiamo alle recensioni:

 

KillKenny: Ebbene sì, la tua richiesta è stata accettata. Ma ci vorrà un pò prima di vedere il suddetto Digimon kaiju in azione, e sarà una sorpresa vedere chi è in realtà! Comunque, grazie ancora per il voto... e spero che questi filler non siano troppo noiosi!

Kari 89: Grazie ancora per i tuoi complimenti! Mi sono sbarazzato di un pò di esami, e adesso posso sbizzarrirmi a scrivere quanto voglio, prima che i corsi ricomincino... ad ottobre! E farò del mio meglio per raccontare quante più storie possibile! Masaru e Agumon avranno moltissime occasioni per far vedere di cosa sono fatti, nel corso di questa storia... e quella che hai visto non era che una di esse! Hehehee... sì, Agumon non è stato molto carino, ma cosa ci vuoi fare... i Digimon hanno bisogno di un bel pò di calorie per combattere come si deve, e Digievolvere! Non ti preoccupare per le tue fanfiction, prendi le cose con calma, e vedrai che l'ispirazione verrà! Lo dico per esperienza personale...

La Scrittrice: Hehehee... mi dispiace di averti fatto aspettare tanto, e spero che la pubblicazione di questo capitolo rimedi un pò ai miei cronici ritardi! Adesso che non ho più esami da fare, mi concentro di più su questa storia... e ti dico subito che già in questo capitolo vedremo qualcosina tra i nostri due piccioncini digitali preferiti! Non potevo resistere nemmeno io, dovevo far capitare qualcosa tra loro due! ^_^

Per quanto riguarda l'avviso... di niente, ero convinto che avresti apprezzato, e quindi... Grazie ancora, e spero che questo capitolo ti piacerà ugualmente!

SmartGirl: E benvenuta anche a te nel crossover di cui vado tanto fiero! Sai, il fatto è che Digimon Frontier e Digimon Savers (oltre ad essere le mie due serie preferite di Digimon...), per qualche motivo si prestano molto bene ad essere 'cuciti' tra loro: nè Adventure, nè Tamers si prestavano allo stesso modo, per questioni di trama, e per il fatto che Frontier è quello che, delle prime quattro serie, più facilmente si presta ad un seguito! E hai ragione a dire che Savers è una gran bella serie, con uno sviluppo dei personaggi veramente fantastico, dei colpi di scena favolosi, e dei momenti altamente drammatici! Ad ogni modo, grazie ancora per i complimenti... cercherò di fare sì che questa storia sia all'altezza delle precedenti, e di dare a tutti i personaggi il giusto peso! (L'unica cosa che non mi è piaciuta di Frontier: Takuya e Kouji, verso la fine, sono stati gli unici in grado di fare qualcosa in combattimento. Poi, ovviamente, è arrivato Susanoomon, e anche gli altri ragazzi hanno recuperato la loro utilità, ma...).

Oh, e sono d'accordo. Poche cose sono peggio del doppiaggio americano. In Frontier, ha rovinato il povero Crusadermon!

 

Non ci sono altre recensioni, quindi... concludo questa introduzione con il mio classico 'buona lettura'... e spero che il giretto al luna park che faremo vi piaccia! Ci saranno un pò di fuochi artificiali, quindi vi consiglio di non perdervene un istante!

 

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Capitolo 13 - Buon compleanno, Chika!

 

"Uff... e così, alla fine, sembra che non ci sia nulla di cui preoccuparsi..." commentò un leggermente seccato Kouji Minamoto, mentre si allacciava in testa la sua immancabile bandana dopo essere uscito dall'infermeria della sede centrale della DATS, seguito da Takuya, Junpei, Tomoki e dal fratello gemello Kouichi. L'allarme che le nuove percezioni sperimentate da Takuya, ora anche lui in grado di percepire la presenza dei Digimon, avevano sollevato tra i Guerrieri Leggendari avevano convinto il capitano Satsuma e Kudamon a far fare ai ragazzi un check-up medico, in modo da controllare i loro parametri vitali ed essere sicuro che gli agenti onorari non corressero rischi per la loro salute... e il pomeriggio di quel venerdì, dopo la scuola, i ragazzi erano passati al quartier generale per sottoporsi a questi test. Alla fine, pareva che il tutto si fosse rivelato un falso allarme, in quanto non l'elettrocardiogramma, la misurazione della pressione sanguigna e i test respiratori avevano dato un buon esito... ma l'encefalogramma, che era la parte che più interessava alla DATS, aveva addirittura riscontrato un miglioramento nella trasmissione degli impulsi nervosi, evidentemente la causa della maggiore percettività di Takuya nei confronti della presenza di Digimon. Tuttavia, il motivo che stava dietro questo peculiare sintomo non era ancora chiaro, anche se Tohma aveva ipotizzato che c'entrasse in qualche modo la somiglianza tra gli impulsi nervosi (che, in effetti, altro non sono che lievissime scariche elettriche) e i dati rappresentati secondo l'alfabeto binario.

"Battito cardiaco, pressione e respirazione normali..." proseguì Takuya mentre si rimetteva gli immancabili occhialoni sulla fronte. "E percettibili miglioramenti nell'encefalogramma. Hanno detto che non abbiamo nulla da temere, e che il fatto di avere i Digi-Spirits vincolati ai nostri corpi ha anzi migliorato leggermente le nostre percezioni e capacità fisiche. E dire che ci eravamo anche un pò allarmati..."

"Beati voi... a voi, si sono limitati a dire questo, mentre a me... hanno consigliato di mettermi a dieta per migliorare la mia prestanza fisica!" brontolò Junpei, mentre si rimetteva gli occhiali. "Come dire, oltre alla perdita di tempo, la beffa!"

Kouichi e Tomoki sembravano aver preso la cosa con un pò più filosofia, e il gemello di Kouji cercò di guardare il lato positivo della situazione. "Beh, se non altro, adesso sappiamo che non è nulla di grave... e che se sentiamo la presenza di un Digimon non stiamo correndo il rischio di impazzire. A questo proposito, sapete se Izumi-san ha già finito il suo check-up?"

"Non so... Izumi-san ha fatto i suoi controlli in un'altra sala medica... per ovvie ragioni." rispose il piccolo Tomoki, mentre si rimetteva a posto i capelli con un gesto della mano. "Credo che tra poco, comunue, dovrebbe essere qui. Anzi, guardate, è già qui! Hey, Izumi-san! Allora, come sono andati i controlli?"

La ragazzina bionda si rimise a posto la minigonna cosparsa di lustrini, e salutò i suoi amici maschi con un gesto della mano, sfoderando uno dei suoi sorrisi allegri. "Ehilà, ragazzi! In realtà, non hanno scoperto niente di strano, se non che il mio encefalogramma rivela una migliore trasmissione degli impulsi nervosi." rispose, facendo poi un sospiro per metà di sollievo, e per metà di irritazione. "La stessa cosa anche per voi, immagino..."

"Esatto..." rispose Takuya, mostrando un mazzo di fogli sui quali erano stati messi nero su bianco i risultati delle analisi. "Comunque, come diceva Kouichi-kun, se non altro adesso sappiamo che è tutto a posto, e che non corriamo rischi. Ci hanno lo stesso detto di sottoporci ad altri controlli più avanti, tra qualche mese... ma hanno detto che se non abbiamo avvertito effetti collaterali fino a questo momento, non vedono perchè dovremmo sperimentarli in futuro."

Kouji alzò le spalle, con la sua ormai tipica espressione di indifferenza. "Vabbè... buono a sapersi. Adesso che abbiamo finito i controlli, passiamo un attimo nella hall principale, e chiediamo al capitano Satsuma se ci sono ordini?"

"Sì, penso che..." iniziò a rispondere Takuya, prima di vedere, con la coda dell'occhio, le figure di Tohma e Gaomon che entravano da un corridoio laterale in quello lungo il quale i sei Guerrieri Leggendari si stavano incamminando. "Oh, buongiorno, Tohma-san... Gaomon..."

"Buongiorno." rispose il ragazzo mezzo-austriaco, facendo un cenno con la testa appena accennato. "Vedo che avete appena finito i vostri controlli, e mi auguro che non siano emersi problemi."

"No, per fortuna..." rispose Junpei, mentre il gruppo si incamminava verso la sala principale. "I medici hanno detto che i nostri parametri vitali sono nella norma. Anche se non hanno ancora confermato il motivo per cui Takuya-kun è diventato capace di percepire la presenza dei Digimon. Stanno facendo delle analisi, ma non hanno molti dati a disposizione."

"Capisco..." rispose Tohma, avvicinandosi per primo alla porta scorrevole che portava alla loro destinazione. Avvicinò la mano ad un pannello posto sul lato dell'entrata e vi premette contro il pollice, in modo da far riconoscere la sua impronta digitale, e la porta si aprì con un sibilo, scivolando silenziosamente di lato. "In tal caso, verifichiamo che la situazione sia sotto controllo, e..."

Qualcosa di inaspettato apparve davanti agli occhi di Tohma, Gaomon e dei sei Guerrieri Leggendari nel momento in cui la porta si aprì del tutto: là, appena dietro di essa, si trovavano Masaru e Agumon... e fin qui, la cosa non sarebbe sembrata nulla di anomalo. Tuttavia, il loro atteggiamento aveva colto di sorpresa tutti quanti: il teppistello e il suo compagno digitale, infatti, erano in una elegante posizione eretta davanti all'entrata, come se fossero stati due camerieri che accoglievano i clienti di un albergo... e anzi, Agumon portava tra le zampine artigliate un vassoio con sopra un bicchiere di fumante tè verde, sotto lo sguardo confuso di Kamemon che, a qualche passo di distanza, se ne stava impalato e a mani vuote, vedendosi improvvisamente defraudato del suo compito!

"Benvenuto, Tohma-san!" lo accolse Masaru, con un tono formale ed educato che fece strabuzzare gli occhi a Takuya. Da quando lo aveva conosciuto, Masaru non aveva mai, e poi MAI, usato questo onorifico con nessuno della sua stessa età! "Se vuoi accomodarti, abbiamo preparato un bicchiere di ocha per te. Consigliamo di approfittarne, finchè è ancora caldo!"

Silenzio di tomba. I Guerrieri Leggendari, Tohma e Gaomon continuavano a guardare stupiti quello spettacolo incredibile, mentre gli altri agenti della DATS presenti nella sala di controllo, tra i quali Yoshino e le due operatrici, si voltavano tutti in direzione di Masaru. Persino i PawnChessmon di Kurosaki e Shirokawa sembravano abbastanza perplessi, pur non avendo nemmeno una faccia! Finalmente, Gaomon tra tutti decise di spezzare la coltre di silenzio, e cercare di capire cosa stava succedendo. "Scusate... si può sapere cosa significa?" chiese il lupacchiotto azzurro ad Agumon, ponendosi davanti a lui.

Il dinosauro non battè ciglio, e rispose con tutta naturalezza. "Ma è semplice, no? Stiamo facendo finta di essere camerieri!" affermò. Gli occhi di Gaomon si ridussero a due fessure, e un comico gocciolone di sudore gli scese lungo la fronte in segno di incredulità.

Izumi scosse la testa. "Daimon-kun che si comporta in maniera educata? E domani cosa accadrà, erutterà il Fujiyama?"

"Quello che il mio partner voleva dire..." proseguì Tohma, con un sorrisetto a metà tra l'imbarazzato e l'irritato, mentre avvicinava il viso a quello di Masaru. "E' cosa significa questa farsa? Non mi ricordo, Daimon-kun, che tu sia mai stato così educato nei miei confronti. Che cosa c'è sotto?"

Masaru, da attore che era, fece quella stessa faccia da innocentino con la quale era solito tentare di svicolarsi da ogni sospetto. "Heheheee... ma nooooo, Tohma-san, cosa ti viene in mente..." disse, suonando sempre meno convincente.

"Le consiglierei di stare attento, signore." disse Gaomon. "Sento puzza di bruciato..."

E, come da programma, Agumon buttò tutto all'aria! "Wow, sei riuscito a capire che c'era qualcosa dietro soltanto dall'odore? Sei davvero bravo, Gaomon!" esclamò come niente fosse! Un istante dopo, Masaru gli stava addosso, cercando in qualche modo di tappargli la bocca!

"Aaaargh! Stupido, che ti viene in mente di dire?"

Tohma sospirò, con il tono di qualcuno che sta covando un grosso mal di testa, e incrociò le braccia sul petto, guardando il suo turbolento compagno di squadra con l'aria di qualcuno che vuole risposte. "Okay, credo che la farsa sia durata abbastanza. Allora, Daimon, si può sapere cosa c'è sotto? Lo capirebbe anche un bambino che stai cercando di farti fare un favore, o qualcosa del genere..."

"Ah... ehm... diavolo, si capisce così tanto?" mormorò imbarazzato il giovane street fighter.

Takuya scosse la testa, passando vicino al suo compagno di scuola con un sorrisetto ironico sulle labbra. "Non sei mai stato un grande attore, Masaru-kun..." gli ricordò. "Quindi, lascia perdere e dì quello che devi..."

Il ragazzo, capendo ormai di essere stato battuto, grugnì e scosse la testa. "Sgrunt... e va bene, va bene... allora, il fatto è questo... vedi, domani è il compleanno di Chika, la mia sorella minore... te la ricordi, l'hai vista quella volta che mi hai riaccompagnato a casa..." iniziò a spiegare.

Takuya strinse un occhio, facendo un mezzo verso di disappunto. Ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsene? Non aveva neanche fatto gli auguri...

"Sì, mi ricordo. Mi era anche sembrata una ragazzina molto educata..." rispose Tohma, facendo poi cenno al suo nuovo collega di andare avanti.

Masaru si schiarì la gola. "Eh-hm. Comunque, di solito io e Chika passiamo assieme il giorno del suo compleanno, ma il problema è che domani ho un compito di recupero di fisica, a cui non posso assolutamente mancare. Quindi, quello che ti volevo chiedere era se potevi occuparti tu di Chika-chan, almeno finchè non avrò finito il test."

L'espressione neutra di Tohma non era cambiata di una virgola, mentre ascoltava la spiegazione di Masaru, ma ora si poteva percepire un accenno di curiosità negli occhi azzurri del ragazzo prodigio. "Tutto qui?" chiese. "Se era questo che volevi, potevi benissimo chiederlo anche a Yoshino-san, o agli agenti onorari..."

"Per me non ci sarebbero problemi..." acconsentì la ragazza dai capelli rossi, piegando il giornale che stava leggendo e appoggiandoselo sulle ginocchia. Al suo fianco, Raramon si sollevò leggermente in aria e cercò di fare il segno del denaro con una delle sue tozze braccia.

"Solo che ti costerà un pò..." cinguettò il buffo Digimon fiore, guadagnandosi un'occhiataccia dalla sua partner umana.

"Hey, Raramon, adesso non te ne approfittare..."

"Mi dispiace, Yoshino, ma..." proseguì Masaru, scuotendo la testa. "Non posso chiederlo nè a te, nè a Takuya e agli altri. Vedete, ci sarebbe bisogno di qualcuno che possa fare da papà... e dal momento che, di tutti quelli qui presenti, Chika-chan mi sembra essere più in confidenza con te... beh, ecco, questo è quanto! E' un favore che ti chiedo, Tohma, e so che forse non ne ho proprio il diritto, visto che non siamo andati granchè d'accordo, all'inizio... ma mi piacerebbe molto, se tut accettassi di essere parte della mia famiglia, almeno per un giorno!"

Il ragazzo biondo assunse un'espressione che tradiva un pizzico di curiosità... e forse, in fondo, anche di malinconia. "Una... famiglia?" mormorò, quasi impercettibile. Dopo qualche istante di riflessione, Tohma chiuse gli occhi, e fece un sorriso appena accennato. "Ancora non posso dire di essere convinto, Masaru-kun..."

"Quindi, domani è il compleanno della sorella del tuo amico?" chiese retoricamente Junpei, guardando verso Masaru e Tohma. "Questo non lo sapevo..."

Takuya rispose muovendo la testa su e giù. "Già... di solito lo festeggiano assieme, ma in questo caso Masaru ha un compito di recupero a cui non può mancare, e allora ha chiesto a Touma-san di fargli da sostituito... non so quante possibilità abbia che accetti, ma tant'è... A proposito, ragazzi... voi avete già deciso come passare il weekend, nel caso non ci siano emergenze Digimon o troppi compiti?"

A quella domanda, un sorrisetto astuto apparve sulle labbra rosate di Izumi, mentre la biondina si infilava una mano in una tasca della minigonna, e vi frugava brevemente all'interno. "allora, vediamo un pò se indovinate cosa sono questi... Ta-daaaaan!" esclamò allegramente, un mazzo di biglietti colorati di forma rettangolare stretto tra il pollice e l'indice della mano destra. "Che ve ne pare?"

I ragazzi spalancarono gli occhi, e anche l'impassibile Kouji non potè impedirsi di mostrare un pò di stupore. Quei biglietti gialli dalla punta rosa... erano dei biglietti di ingresso per il Senter Puroland, un parco di divertimenti che aveva da pochi mesi aperto in centro a Shibuya, e che più di uno della compgnia aveva desiderato vedere! "I-Izumi-neesan! Quelli... sono buoni ingresso per il Senter Puroland?" esclamò entusiasta il piccolo Tomoki. "Ditemi che non è un sogno! Allora... avevi pensato di andare là questo weekend?"

"Perchè no?" chiese Izumi, sventolandosi con i biglietti per darsi un pò di enfasi. "E' già da qualche settimana che risparmio i soldi della mia paghetta per un'occasione come questa... e già che c'ero, non potevo non condividerla con i miei migliori amici, no? Allora, ragazzi, che ne dite? Facciamo un salto lì?"

"La proposta non mi dispiace..." affermò Takuya. "Solo che... purtroppo temo che potrà essere solo il pomeriggio, visto che la mattina ho un pò di compiti da fare! A parte questo... va bene, siamo d'accordo! E voi, ragazzi?"

"Più o meno la stessa cosa..." replicò Kouichi. "Se ci organizziamo bene i compiti la mattina, credo proprio che il pomeriggio possiamo prendercelo! Va bene, Izumi-san! La tua proposta è approvata! E tu, Kouji-niisan? Non mi dirai che vuoi fare l'orso come al solito!"

"No, in questo caso, no... Niente da eccepire..." rispose Kouji, tranquillo, con un'alzata di spalle. "I luna park non sono esattamente la mia passione, ma immagino che per una volta posso fare lo sforzo."

Anche Junpei sfoderò un sorrisone da bambino contento alla notizia. "Conta pure su di me, Izumi-chan! Sono sicuro che ci divertiremo un bel pò!"

"That's great!" esclamò l'entusiasta ragazzina bionda, mischiando qualche parola in inglese alla lingua corrente, mentre avvicinava il carnet di biglietti agli occhi dei suoi amici. "Anche perchè... come potete vedere, i biglietti che ho preso sono un pò più di sei! Ne ho presi otto in tutto, in modo da poter invitare qualcun altro nel caso avessimo voluto! Anzi... Junpei-kun, che ne dici? Se magari puoi passare a casa di Kaoru-san e invitarla anche da parte nostra... tu sai dove abita, vero?"

Il ragazzone sovrappeso sbattè gli occhi meravigliato mentre riceveva uno dei biglietti dalle mani delicate della sua amica. "Uh... certo, Izumi-chan, e lo farò con piacere... ma... com'è che tutt'a un tratto...?"

"Hehehee... tu lo sai!" rispose Izumi, toccando appena il suo amico con il gomito sinistro. "Insomma, Kaoru-san è la nostra nuova amica, e non mi va certo di escluderla! E poi.. tu sei il più adatto a farle questo invito da parte di tutti noi! E tu sai bene anche il perchè!"

"Ugh... cosa... cosa vorresti... ehm... insinuare?" balbettò il possessore degli Spirits del Tuono, il cui volto aveva assunto un'interessante colorazione scarlatta. "Guarda... che io e Kaoru-san siamo semplicemente amici! Tutto qui! Ci siamo trovati insieme per fare i compiti... discutiamo di varie cose... ma è tutto qui, sul serio!"

Izumi ridacchiò divertita. "Heheheee... già, già, lo immagino! Comunque, mi farebbe piacere che venissa anche lei, quindi, se volessi pensarci tu... e a proposito, Yoshino-neesan, non è che vorresti venire anche tu?" chiese poi, rivolgendosi alla ragazza dai capelli rossi che li osservava con il giornale appoggiato sulle ginocchia.

Yoshino guardò la ragazzina bionda con espressione leggermente confusa. Non era abituata ad avere a che fare con ragazze estroverse come Izumi, e il modo piuttosto informale che lei aveva scelto per parlarle l'aveva un pò spiazzata. "Yoshino-neesan? Questo quando te lo sei inventata, Izumi-kun?" chiese, senza mostrarsi offesa.

"Hehehee... visto che sei la mia senpai, qui alla DATS, e che noi ragazze Digiprescelte dobbiamo fare un pò gruppo, ho scelto un appellativo che esprimesse familiarità!" rispose ridendo la bionda mezza-italiana. "Comunque, che ne dici? Vuoi fare un salto anche tu al parco?"

"Hmmm... grazie, ma i luna park non sono mai stati esattamente la mia passione." rispose Yoshino, rigirando il giornale e facendo vedere una pagina sulla quale era stampata la foto di una ragazza dai capelli di un brillante color magenta. "Io preferisco cose come la musica classica, leggere un libro... o semplicemente, starmene a casa a guardare la TV! Comunque, ringrazio del pensiero!"

"Non c'è di che..." rispose Takuya, il cui occhio cadde poi sulla foto stampata sul giornale della sua 'collega'. Era un volto che si vedeva da qualche giorno, nei telegiornali... una ragazza di nome Kaede Suzushiro, misteriosamente scomparsa proprio il giorno in cui lui e gli altri Guerrieri Leggendari si erano uniti alla DATS (particolare, questo, che suonava abbastanza inquietante a Takuya...). "Oh, a proposito, Yoshino-san... hanno scoperto qualcosa, poi, su quella ragazza scomparsa? Kaede Suzushiro?"

La rossa scosse la testa. "Purtroppo no... la sua scomparsa rimane ancora un grosso punto interrogativo. Anche la DATS sta conducendo delle indagini, visto che la ragazza è stata vista per l'ultima volta proprio la notte in cui vi siete uniti alla nostra organizzazione, ma non abbiamo piste..."

"Spero che la ritrovino presto..." affermò Kouji, sentendosi coinvolto. Dei sei membri del gruppo, lui e Kouichi erano stati quelli con i maggiori problemi in famiglia, e riusciva a capire come si potesse sentire la famiglia di quella ragazza. "E che, alla fine, non sia nulla di grave..."

Non immaginava certo in che modo quelle parole gli si sarebbero rivoltate contro...

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Quella sera, finito il turno di lavoro, Masaru e Agumon avevano convinto Tohma, non senza un pò di giri di parole, a fermarsi un pò a casa loro, in modo che il giovane genio dai capelli biondi potesse conoscere meglio la famiglia Daimon e, in particolare, la festeggiata del giorno dopo. Agumon aveva giustificato la cosa dicendo che Chika, a volte, era un pò difficile da trattare, e che quindi bisognava prima vedere se l'idea che il fratello maggiore aveva avuto le fosse andata a genio.

Tohma alzò le spalle di fronte a quella spiegazione, chiaramente ancora non troppo sicuro se accettare o meno. "Comunque, non affrettate troppo i tempi, voi due. Dopotutto, io non ho ancora detto nè sì nè no..."

"Comunque, adesso non farti tanti problemi." lo invitò Masaru, aprendo la porta di casa e facendogli cenno di entrare. "Prego, entra pure! Hey, mamma! Chika! Siamo tornati!"

"Bentornati a casa! E buonasera anche a lei, Tohma-san!" li accolse allegramente Chika, già seduta al tavolo semi-apparecchiato della cucina, vestita con il suo classico abitino rosato e gonna azzurra. Sayuri, in quel momento impegnata ai fornelli, distolse la sua attenzione per un attimo dalla cucina, e accolse il figlio, il Digimon di casa e l'ospite con un profondo inchino, e uno dei suoi dolci sorrisi.

"Bentornato, Masaru... Agu-chan... e lei è il signor Tohma Norstein-san, giusto? Il collega di mio figlio? La ringrazio ancora per quello che ha fatto per Masaru... prego, si accomodi! Non faccia complimenti!"

"Ehm... grazie, signora Daimon, ma non vorrei davvero essere di troppo..." cercò di schermirsi Tohma, avvicinandosi al tavolo, e chiedendosi tra sè e sè se per caso Masaru non avesse già organizzato tutto quanto con la sua famiglia per metterlo nel sacco e convincerlo ad accettare la sua proposta... Quando la giovane madre scosse la testa, per dire che per lei non era affatto un disturbo, si convinse e, pur con un pò di esitazione residua, spostò una sedia per accomodarsi su di essa, mentre Masaru si piazzava alle sue spalle, e strizzava un occhio in direzione della sorella minore.

"Indovina un pò, Chika!" esclamò subito dopo. "Dal momento che io, domani, ho quel compito, Tohma-kun si è offerto di accompagnarti! Festeggerai il tuo compleanno con lui! Che ne dici, sorellina? Ti piace l'idea?"

La risposta fu praticamente immediata: Chika, gli occhioni verdi che luccicavano per la gioia, si alzò di scatto dalla sua sedia e si sporse verso l'amico del fratello, con il sorriso di chi sta per mangiare un enorme gelato! "Cosa? Dici davvero, fratellino Masaru? Evviva! Sono così felice! Davvero, Tohma-san, mi fa così tanto piacere!"

Interdetto, Tohma ritirò la testa di qualche millimetro. Ora era sempre più convinto che Masaru avesse architettato tutto, e Chika e Sayuri gli stessero reggendo il sacco: il faccino sorridente dai grandi occhioni verdi di Chika era semplicemente troppo grazioso per poter dire di no senza sentirsi un verme! "Ehm... ma, a dire la verità, non ho ancora..." cercò di spiegare... prima che il suo sguardo incontrasse quello di Sayuri, che aveva raggiunto il tavolo, e si era sporta affettuosamente verso il ragazzo biondo, mettendolo ulteriormente in imbarazzo senza neanche volerlo!

"Ma per lei, Tohma-san, non deve essere un obbligo..." spiegò.

Quello, per Tohma, fu l'affondo finale! Il giovanotto mezzo-austriaco, laureato e stratega di primissimo livello, considerato uno dei migliori agenti che la DATS avesse mai avuto, arrossì leggermente, come uno scolaretto qualsiasi, davanti al volto dolce e materno di Sayuri, restando incantato a guardarla per qualche secondo...

...poi, di punto in bianco, Tohma scattò in piedi e strinse una mano a pugno, portandosela all'altezza del cuore e parlando con una decisione che normalmente si sarebbe associata al suo più impulsivo collega!

"Non deve preoccuparsi di questo, signora Daimon!" esclamò, con tale convinzione che Masaru ed Agumon poterono giurare di aver visto dei raggi di luce rossa e bianca provenire da chissà dove dietro le sue spalle! "Io, Tohma Herbert Norstein... metterò il mio cuore e la mia anima nel compito di rendere indimenticabile il compleanno di Chika-chan! Questa è una promessa!"

L'enunciazione terminò con un sorriso che mise in mostra appena un pò i denti bianchi di Tohma, e si sentì un cristallino TING nel momento in cui uno di essi emise un brillìo di convinzione... mentre Masaru ed Agumon, che osservavano tutta la scena dai loro posti a tavola, si lasciarono scivolare un gocciolone di sudore dalla fronte! "Ti stanno brillando i denti, Tohma..." affermò il piccolo dinosauro.

"Certo che non sei stato poi così difficile da convincere..." proseguì Masaru, con un sorrisetto a metà tra il sarcastico e l'imbarazzato. Rendendosi conto di essersi messo un pò troppo in mostra per i suoi standard, Tohma si ricompose all'istante, e si mise una mano davanti alla bocca, tossendo per darsi di nuovo un certo contegno. "Ehm... mi... mi scuso per l'inopportuno eccesso emotivo, signora Daimon... comunque, come stavo dicendo... va bene, accetto! Domani, mi occuperò io di accompagnare Chika-chan e di festeggiare il suo compleanno con lei."

"EVVIVAAAA!" esclamò Chika, alzandosi a sua volta e correndo incontro a Tohma per abbracciarlo (come poteva, visto che il ragazzo biondo era molto più alto di lei!). "Grazie, Tohma-san! Grazie, grazie! Sono contentissima! Ci divertiremo un mondo, ne sono sicura!"

L'ospite di casa Daimon rimase imbarazzato per diversi istanti, e fu Sayuri a convincere la vivace bambina a staccarsi dal suo vigoroso abbraccio. "Su, su, tesoro... adesso, capisco che tu sia contenta, ma non mettere in imbarazzo Tohma-san... è già stato tanto gentile ad offrirsi di accompagnarti!"

"Per... per quello non deve farsi problemi..." cercò di scusarla Tohma... ma l'obbediente Chika si staccò subito, e si mise una mano dietro la nuca, ridacchiando in tono apologetico, e con un fare che aveva qualcosa del fratello maggiore! "Heheheee... scusa, mamma, hai ragione! E scusi anche lei, Tohma-san, mi sono lasciata trasportare un pò troppo! E' che sapere di stare tutto domani con lei mi ha reso molto contenta! Grazie, sarà davvero un compleanno indimenticabile, come diceva lei!"

"Di niente, figurati... A proposito, Chika-chan, quanti anni compi, se posso chiedertelo?"

Il sorriso di Chika si fece orgoglioso, e la bambina mosse un indice come per dire no. "Tohma-san... lei dovrebbe saperlo che ad una signorina non si chiedono nè l'età, nè le misure e neanche i voti scolastici!" disse con fare scherzosamente saccente. "Ma visto che sono buona, ci passo sopra! Domani compio undici anni! Oh... ehm... a proposito, Tohma-san... anche lei ha un Digimon come Agu-chan, visto che fa parte della stessa organizzazione di Masaru?"

"Agu-chan? Ah, immagino che voi lo chiamiate così, Agumon..." rispose il biondo, guardando per un attimo verso il dinosauro arancione, che annuì in segno di conferma. "Comunque... sì, anch'io ho un mio Digimon partner, e se vuoi, te lo posso anche far vedere... Gaomon, Realize!"

Dopo aver estratto il suo Digivice-Ic blu, Tohma lo puntò davanti a sè, e lo schermo si illuminò, permettendo a Gaomon di uscire e materializzarsi. Il lupetto dalla pelliccia azzurra apparve già in posizione di guardia, convinto evidentemente di essere stato chiamato per fermare qualche Digimon fuori controllo. "Sì, signore. Mi dica." esordì, ligio al dovere come sempre...

E venne prontamente stretto in un abbraccio da un'estasiata Chika Daimon!

"Waaaah! E' così carino!" esclamò la bambina, accoccolandosi sul morbido Digimon dalla pelliccia azzurra, che la guardava stupito, mentre Sayuri, Masaru ed Agumon se la ridevano sotto i baffi. "E' un cane! Un cane parlante! Che bello, Tohma-kun! Il tuo Digimon è favoloso!"

"Heheheee... ti ha chiamato cane!" ridacchiò il Digimon dinosauro.

Tohma ridacchiò imbarazzato e si passo una mano sulla fronte, e Gaomon rimase spiazzato davanti al comportamento della piccola festeggiata, che nondimeno continuava ad abbracciarlo! "Oh... ehm... tu... devi essere Chika-chan, vero? Piacere... ehm... di conoscerti... ma... ci terrei a dire che non sono esattamente un cane..."

"Heheheee... sì, sì, Gao-chan, lo so che sei un Digimon..." rispose Chika, separandosi per un momento dal morbido cucciolo di Digimon (il quale era rimasto ulteriormente spiazzato davanti al nomignolo che la bambina gli aveva appena messo...). "Però un pò lo ricordi, un cane..."

"Okay, allora..." affermò la signora Daimon. "Io comincio a mettere i piatti in tavola, visto che tra non molto sarà pronto. Tohma-san, se lei volesse accomodarsi e unirsi a noi per la cena, a noi farebbe molto piacere!"

"Non vorrei essere di troppo, signora Daimon..." replicò il biondo con perfetta formalità. "E poi, io e Gaomon avremmo ancora dei lavori da sbrigare. La ringraziamo comunque per il pensiero..."

Non riuscì ad andare oltre, vedendo i randi occhi verdi di Sayuri che lo fissavano in quel modo così caldo e confortante, e un rossore imbarazzato gli salì alle guance mentre la giovane madre reiterava il suo invito. "Non faccia complimenti, Norstein-kun. Si sieda pure e mangi con noi. Sarà un buon modo per conoscerci meglio, anche in vista di domani." affermò.

Nessuna laurea al mondo poteva preparare Tohma Herbert Norstein per quella situazione... e osì, dopo un istante di silenzio imbarazzato, il geniale investigatore della DATS si arrese. "Troppo... troppo gentile, signora Daimon, davvero. Va bene, visto che insiste e che le fa tanto piacere... io e Gaomon ci fermeremo qui a cena. La ringraziamo ancora per la sua ospitalità."

"Grazie anche da parte mia." proseguì Gaomon con un inchino. Inutile dirlo, la notizia che il biondo si sarebbe fermato a casa loro mandò Chika al settimo cielo, e la piccolina di casa Daimon congiunse le mani davanti a sè in segno di gioia estrema, emettendo un gridolino di felicità!

"Yuhuuu! Che bello, vi fermate anche voi!" esclamò. "Beh... allora devo pensare a metterla un pò a posto, questa tavola! Se abbiamo degli ospiti, è meglio presentarsi bene!"

"Questa sera, ho intenzione di fare un pò di omelette..." spiegò Sayuri, tornando ai fornelli e lasciando i suoi figli ad occuparsi della tavola. "Speriamo che siano di vostro gradimento!"

Tohma e Gaomon non ebbero il tempo di rispondere, prima che Agumon alzasse una zampina artigliata verso il soffitto, anche lui estasiato dalla notizia! "Evviva! Le omelette di Sayuri sono le migliori che io abbia mai sentito! Ne voglio una porzione doppia, stasera!" esclamò, del tutto dimentico del fatto di essere in presenza di ospiti. Fatto di cui anche Masaru sembrò dimenticarsi all'improvviso, visto che agguantò subito il suo 'seguace', e iniziò a sfregargli il pugno chiuso sulla guancia!

"Hey, Agumon, un momento! Cos'è questa storia, vuoi accaparrarti tutte le omelette?" esclamò, con un comico ghigno di rabbia dipinto sulla faccia! "L'ultima volta te ne sei fatte scomparire una dozzina, in quel buco nero che hai al posto dello stomaco!"

"Owww! Piano, capo, mi fai male!" esclamò Agumon nel momento in cui Masaru gli prese la testa sotto il braccio.

"Ugh... e smettetela, voi due! Siamo di fronte ad un ospite, che diamine! Un pò di decoro!" li rimproverò Chika con un'aria decisamente adulta per una bambina così piccola... mentre Sayuri si limitava aridacchiare tra sè, la bocca nascosta dietro una mano, della buffa scenetta!

"Devo ammettere... che questa è una famiglia molto unita..." pensò tra sè Tohma, osservando il piccolo battibecco tra i due fratelli e Agumon. "Odio doverlo ammettere, ma... non sono molto abituato a questo genere di atmosfera. Almeno, non nella famiglia da cui provengo..."

Il ragazzo mezzo-austriaco alzò lo sguardo per un momento, distraendosi dai due fratelli litiganti... e in quel momento, appoggiata su una mensola vicina, vide una cornice nella quale era contenuta una foto a colori della famiglia Daimon: a fianco di mamma Sayuri, che teneva affettuosamente in braccio una Chika di non più di qualche mese, e del piccolo Masaru (il cui atteggiamento, già quando era piccolo, pareva essere indisciplinato come adesso, a giudicare dal suo ghigno altezzoso e dalla sua posa scomposta), si trovava un uomo alto e dall'aria seria, e al tempo stesso gentile, che Tohma capì subito essere nient'altri che il padre del suo collega. La realizzazione gli fece correre un brivido lungo la schiena. Non aveva mai incontrato Suguru Daimon... ma aveva sentito qualcosa di lui, e non si sarebbe stupito se la sua scomparsa fosse stata in qualche modo collegata all'inasprimento dei rapporti tra Mondo Reale e Mondo Digitale...

In ogni caso, quella foto di quella famiglia così cordiale e unita mise una certa malinconia addosso al ragazzo biondo. Davvero, quella famiglia era molto diversa dalla sua...

 

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Junpei Shibayama si avvicinò alla porta di casa Umino, schiarendosi la gola e preparandosi mentalmente il discorso da fare. In un modo o nell'altro, Izumi e gli altri erano riusciti a convincerlo ad andare ad invitare la sua amica al luna park per quel weekend, e il ragazzone sovrappeso si era così trovato a fare la strada opposta rispetto a casa sua, prendendo una deviazione verso l'abitazione della sua timida compagna di classe. Certo, non che la cosa gli desse fastidio, anzi... ma certe insinuazioni fatte da Izumi lo mettevano in imbarazzo! La bionda mezza-italiana sembrava pensare che ci fosse qualcosa di più dell'amicizia tra il Digiprescelto detentore degli Spirits del Tuono, e la sua compagna... ed era inutile cercare di protestare, visto che Izumi era convinta al cento per cento di avere un sesto senso infallibile per certe cose! Ironico, considerando che tempo prima, quando erano a DigiWorld, era proprio lei quella che meno pareva rendersi conto della sbandata pazzesca che Junpei si era preso per lei!

"Sigh... a volte Izumi-chan ha dei modi di fare che sfuggono alla mia comprensione..." pensò tra sè Junpei, mentre si avvicinava al campanello. "Bah, lasciamo perdere. Intanto, vediamo se a Kaoru piace l'idea di venire al luna park con noi. Ammetto che spero di sì..."

Dopo essersi sgranchito un pò la mano, Junpei ghignò goffamente e premette il campanello un paio di volte, provocando un leggero medley elettronico che si sentì abbastanza chiaramente anche fuori casa. Non dovette attendere a lungo prima che il volto pallido e timido di Kaoru facesse capolino dietro la porta, che si aprì con uno scatto di maniglia, e agitò una mano verso di lei per salutarla. "Ehilà, Kaoru! Come va la vita? Scusa se mi presento qui così, all'improvviso, ma... è stata una cosa decisa all'ultimo momento..." esordì, coprendo quel pò di imbarazzo che provava con una breve risatina. "Anzi, spero di non disturbarvi, magari stavate cenando..."

"Oh, Shibayama-san!" esclamò la ragazzina, aprendo del tutto la porta. "No, no, non ti preoccupare. Ehm... Noi... voglio dire, io e papà... eravamo in procinto di preparare la cena, e quindi... sì... comunque, prego, Shibayama-san, accomodati! Non... restare là fuori a prendere freddo!"

"Hehee... non ti preoccupare, non fa tanto freddo..." rispose Junpei con una strizzata d'occhio. In effetti, per essere una serata d'autunno, non c'era ancora il freddo rigido che ci sarebbe invece stato verso novembre, e il Digiprescelto detentore degli Spirits del Tuono si sentiva a suo agio con quella temperatura. "Piuttosto, ero venuto a chiederti una cosa, se ti va... Ecco, io e i miei amici ci siamo procurati dei biglietti per l'ingresso al Senter Puroland! E visto che ne abbiamo un bel pò, abbiamo pensato che magari... sì, ecco... potevi venire anche tu!" Terminò la frase mostrando a Kaoru il foglio di carta colorato, quasi a volerla assicurare che non era uno scherzo.

La timida ragazzina dai capelli del colore del mare spalancò gli occhi davanti a quella vista. Un biglietto per il nuovo luna park aperto a Shibuya? Era sicuramente un'occasione invitante, ma la sua timidezza di fondo non le permise di balzare a pesce su quell'opportunità, e Kaoru si ritrovò ad armeggiare nervosamente con il bordo della sua maglietta, in cerca di una risposta. "Oh... ehm... io... come dire... ehm..." balbettò, prima di organizzare il discorso e formare una frase di senso compiuto. "Non... non lo so, Shibayama-san... se devo dire la verità, sarei molto tentata di accettare... ma non so... sei sicuro che non disturbo?"

"Hmm? Che c'è, Kaoru-chan? Qualche problema?" si sentì la voce del signor Teruo Umino provenire da dietro la ragazzina, che si voltò verso il genitore, permettendo così anche a Junpei di vederlo. Non era molto diverso da come il ragazzone se l'era immaginato, un ometto nella media che non sarebbe risaltato in mezzo ad una folla, ma per qualche motivo aveva un'aria tranquilla, quasi passiva, che Junpei non avrebbe certo associato ad un essere umano di sesso maschile...

"Oh... buonasera!" si presentò educatamente Junpei. "Lei... è il signor Umino, giusto? Mi scusi se capito così, all'improvviso..."

"Di niente, figurati..." rispose il mite signore, andando alla porta e facendo cenno al ragazzone con gli occhiali di accomodarsi. "Piuttosto, se ti fa piacere, accomodati pure! Tu sei... un compagno di scuola di Kaoru, giusto?"

Junpei si sfregò la fronte con una mano. "Hehee... era ovvio, vero? Beh, sì, in effetti è così... il mio nome è Junpei Shibayama. Io e Kaoru ci siamo conosciuti un pò di tempo fa, e abbiamo fatto un pò di compiti assieme... Comunque, grazie... ero solo venuto a dare una cosa a Kaoru, e non vorrei disturbare..."

Il signor Umino annuì. Questo Junpei gli dava proprio l'impressione di un bravo ragazzo, anche se poteva apparire un pò informale ad una prima occhiata superficiale... "Figurati, non disturbi affatto... di che si tratta, a proposito?"

"Ecco..." iniziò Junpei, indicando il biglietto che aveva consegnato appena consegnato a Kaoru, e sperando che nella semioscurità della sera non si vedesse quel pò di rosso che gli colorava le guance. Hey, dopotutto si trattava di invitare fuori una ragazza! Kaoru, da parte sua, si tirò leggermente indietro, al tempo stesso confusa e stupita del fatto che il suo amico le stesse consegnando un biglietto di ingresso ad un parco di divertimenti!

"Takuya-kun e gli altri... i miei amici, che ho fatto conoscere a Kaoru l'altra volta..." proseguì Junpei, dopo essersi schiarito la gola. "...si sono procurati un pò di biglietti di ingresso al Senter Puroland. Il nuovo luna park che hanno aperto a Shibuya... Pensavamo di farci un salto, per questo weekend. Così, giusto per stare un pò in compagnia, e divertirci senza pensare alla scuola! Ovviamente, signor Umino, con il suo permesso..."

"Per quello... non c'è nessun problema!" rispose il signor Umino. "Mi basta che Kaoru sia a posto con i compiti per il giorno dopo, poi può fare quello che vuole!"

La ragazza dai capelli del colore del mare restò per un attimo ferma sul posto, guardando con incredulità il foglio di carta colorata che Junpei le aveva consegnato. Quasi non osava crederci... davvero qualcuno la invitava fuori, per un pomeriggio tra amici? Lei, Kaoru, che molti consideravano la ragazza meno interessante della sua classe? Kaoru si sfregò gli occhi, come se volesse essere sicura al cento per cento che quello non era solo un bel sogno...

"Shi-... Shibayama-kun..." mormorò, quasi senza fiato. "Vuoi dire che... sì, insomma... Kanbara-kun e gli altri vorrebbero che mi unissi anch'io a questa uscita di gruppo? Non... non sarò un peso?"

"Ma quando mai!" esclamò Junpei, a metà tra un tono allegro che voleva mantenere leggero il registro della conversazione, e uno di sincero stupore. Non aveva mai conosciuto una ragazza con così poca fiducia in sè stessa. "Takuya-kun e gli altri saranno felici se tu partecipassi! E poi... mi sembra una bella occasione per divertirci tutti assieme, non credi anche tu?"

"Beh..." Kaoru esitò per un isante... poi, il suo bel visetto venne illuminato da un grande sorriso di felicità che la faceva sembrare ancora più carina, forse anche per la rarità con cui questo evento si verificava. "In tal caso... certo che vengo, Shibayama-kun! Grazie mille dell'invito, mi ha fatto molto piacere!"

Teruo si avvicinò alla figlia e le mise una mano sulla spalla, e quando Kaoru si voltò verso di lui, vide che sul suo viso era disegnata una simpatica espressione di curiosità gradita. Evidentemente, era felice del fatto che sua figlia si fosse fatta degli amici, come dimostrarono le parole che in seguito pronunciò. "Non mi avevi detto che ti eri trovata una compagnia di amichetti, Kaoru... e mi fa piacere che tu l'abbia fatto! Ti ho sempre detto che devi cercare di uscire un pò dal tuo guscio, ed essere un pò più aperta con gli altri! Allora, come sono questi ragazzi di cui parla Shibayama-kun? Sono simpatici? Ti fanno inserire nel loro gruppo?"

Con un pò di imbarazzo, Kaoru si portò due dita al labbro inferiore. "Oh... sì, devo dire di sì! Shibayama-kun è il primo che ho conosciuto, e siamo diventati amici abbastanza velocemente... e poi Kanbara-kun è un pò il trascinatore del gruppo, e Orimoto-san, che è l'unica ragazza, è molto allegra e socievole... e anche gli altri sono di compagnia, davvero! E'... sì, un bel gruppetto! Ma non te ne ho parlato subito perchè credevo che non sarebbero stati interessati ad una come me!" spiegò. Ora parlava con maggiore sicurezza, e nei suoi occhi risplendeva una gioia che non si vedeva facilmente nella timida e studiosa ragazzina.

"Tu sei una ragazza che vale molto, Kaoru-chan..." le spiegò il padre, alzando un pò gli occhi al cielo. "Solo che non sai valorizzarti, te lo dico sempre! Sei intelligente, sei una persona interessante... e vedi che alla fine, qualcuno che ti apprezza per come sei lo trovi? Questi ragazzi... Shibayama-kun e gli altri... sono stati così gentili da ricordarsi di te per passare il fine settimana assieme... capisci che stanno cercando di farti inserire?"

"Sì... Sì, papà, lo capisco..." rispose Kaoru, un pò timorosa, prima di rivolgersi nuovamente al ragazzone sovrappeso. "Allora... va bene, Shibayama-kun... l'appuntamento è... domani, vero? Avete già un punto dove trovarvi?"

"Non ti preoccupare per quello, passo io a prenderti!" rispose Junpei. "Arriviamo al Senter Puroland all'una e mezza, in perfetto orario e ci incontriamo lì col resto della brigata! Garantisce la Shibayama Air, volo di prima classe!" La frase si concluse con una risata da parte sia del ragazzo che della sua compagna di scuola, che per quella volta non riuscì più a nascondersi dietro il suo modo di fare ritroso, e partecipò all'allegria della situazione.

"Heheheee... grazie, Shibayama-kun, sei davvero gentile... allora, se passi a prendermi alle... facciamo all'una, allora credo che arriviamo per tempo!" concluse Kaoru. "Grazie ancora, e a domani!"

"Figurati! A domani!" salutò Junpei, voltandosi per agitare la mano verso di lei mentre si allontanava. Kaoru rimase sulla soglia della sua porta di casa, a salutarlo mentre si allontanava, con il cuore che le batteva forte per l'emozione.

Finalmente, aveva trovato un gruppo di persone che poteva chiamare amici... che la accettavano per quello che era... forse suo papà, che in quel momento le stava al fianco, appoggiandole una mano sulla spalla, aveva ragione... era il momento di abbandonare quel guscio che si era costruita attorno, e di essere più convinta. Già sentiva di essere molto vicina a quei sei ragazzi che aveva conosciuto quasi fortuitamente...

Ma non immaginava quanto sarebbe cresciuta la vicinanza... già a partire dal giorno dopo!

 

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Il giorno dopo, una giornata insolitamente calda e soleggiata per essere autunno, una limousine nera e lucida si stava avvicinando a velocità contenuta a casa Daimon, portando con sè un Tohma Norstein elegantemente vestito di bianco, che stava dando l'ultima controllata alla tabella di marcia che si era fatto per quel giorno. Visto che doveva accompagnare la sorellina del suo amico per il giorno del suo compleanno, gli sembrava necessario organizzare bene ogni cosa, e fare sì che tutto andasse liscio.

"Molto bene, rivediamo un pò le tappe che faremo per oggi..." disse tra sè, dando un'altra occhiata al foglio che si era portato con sè. "Ore 10, incontro con la famiglia Daimon. Bene, e fin qui siamo in perfetto orario... Poi, alle ore 12... pranzo al piano superiore dell'Hotel Royal, e poi andare in cerca di un bel regalo per Chika al negozio dell'hotel. Dopodichè, faremo una passeggiata nel giardino tradizionale giapponese, e prenderemo il tè del pomeriggio. Alle ore 15, ci fermeremo al club di equitazione, e infine, alle ore 18, andremo a prendere Masaru e ceneremo al ristorante francese... Bene, direi che così è perfetto. Tutte le tappe della giornata sono state già organizzate. E' una buona cosa che mi sia fatto un piano della giornata. Mi auguro che Chika-chan gradirà. Oh, ecco... siamo arrivati!"

La limousine della famiglia Norstein rallentò delicatamente, fino a fermarsi davanti all'abitazione, dove la famiglia Daimon attendeva l'arrivo del biondo agente della DATS: Masaru, con addosso la sua uniforme scolastica e la cartella, pronto a sostenere il suo esame di recupero... e Sayuri e Chika, anche loro già agghindate per la giornata: la madre indossava un vestito azzurro senza maniche con la gonna violetta e le scarpe marroni scure, mentre la più piccola dei due fratelli Daimon si era messa un grazioso vestitino giallo che le arrivava fino alle ginocchia, corredato da un colletto verde-azzurro e scarpette bianche con un tacco appena accennato. Entrambe sorrisero gentilmente mentre l'autista scendeva e apriva la portiera a Tohma, permettendogli di scendere.

"Oh, eccoti qui, Tohma! In perfetto orario!" affermò Masaru, guardando il suo amico che scendeva dall'elegante automobile... e restando interdetto quando il biondo mezzo-austriaco si presentò con due mazzi di fiori dai colori sgargianti, finemente organizzati in due eleganti composizioni. Tohma fece un inchino, e si mise su un ginocchio vicino all'altrettanto sorpresa Chika, alla quale consegnò un grazioso mazzo di rose e crisantemi.

"Buon compleanno, Chika-chan." esordì il ragazzo biondo. "Sono sicuro che oggi sarà un giorno speciale, che non dimenticherai mai. Questi fiori sono un omaggio per te."

"Oooh... grazie, Tohma-san! Sei così gentile!" esclamò la bambina non appena la sorpresa le consentì di proferire parola. Non le era mai capitato, prima di allora, di ricevere dei fiori... e dei fiori così belli, poi... per il suo compleanno! "Grazie infinite! Sono sicura anch'io che mi piacerà molto!"

"Di niente..." affermò il ragazzo, per poi alzarsi e consegnare l'altro mazzo di fiori, composto da delle bellissime violette e da altri fiori arancioni e rossi, alla signora Daimon. "A proposito, signora Daimon... ho portato un mazzo di fiori anche per lei, per ringraziarla della cena di ieri sera. Mi auguro che vorrà farmi l'onore di accettarlo."

Sayuri ricevette di buon grado il regalo di Tohma. "Oh, anche per me? Non è neanche il mio compleanno... Sei davvero troppo gentile, Tohma-kun, grazie!" affermò, stringendo a sè i fiori e sentendone il profumo, con tutta la grazia di una donna tradizionale giapponese.

In tutto questo, Masaru era rimasto in disparte ad osservare, abbastanza interdetto ma, tutto sommato, soddisfatto che sua madre e sua sorella gradissero il regalo di Tohma. "Ehm... non sono proprio sicuro al cento per cento, ma... vedo che sei molto motivato, Tohma-kun..." affermò, dando un'occhiata di sfuggita al suo orologio per assicurarsi di non essere in ritardo per il suo esame di recupero.

Il ragazzo biondo si voltò verso il suo nuovo collega, guardandolo con sicurezza. "Io sono una persona che mantiene sempre la parola data..." commentò. "Ho detto che avrei fatto del mio meglio per rendere questo giorno speciale, e quindi..."

"Mah, se lo dici tu... Beh, a questo punto devo proprio scappare, altrimenti finirò per arrivare in ritardo al mio esame!" concluse Masaru, mettendosi la cartella in spalla e poi sollevando il pugno chiuso. "Va bene, Tohma-kun, affido il resto a te! Mi raccomando, ci conto!"

"Lascia fare a me." rispose Tohma, che a sua volta strinse un pugno. I due ragazzi fecero scontrare leggermente tra loro le nocche delle mani, in segno di intesa, prima che Masaru si incamminasse verso la scuola e l'esame che lo attendeva.

Dopo che Masaru ebbe salutato la sua famiglia e si fu allontanato abbastanza, Tohma si schiarì la gola, rivolgendosi alla piccola festeggiata. Era il momento di iniziare una lunga giornata... "Bene, Chika-chan, credo che possiamo iniziare a muoverci anche noi. Prima di tutto, ci fermeremo nella hall dell'hotel..."

"Ci sarebbe un posto dove vorrei fermarmi, Tohma-san!" disse Chika, guardando l'amico del fratello con quei suoi grandi, teneri occhioni verdi a cui sarebbe stato difficile dire di no! "Possiamo, per favore?"

Tohma sbattè gli occhi e corrugò la fronte. Un posto dove Chika voleva fermarsi? Questo... questo non l'aveva previsto. Era già partito con l'intenzione di portare Chika e Sayuri al ristorante dell'hotel che aveva scelto appositamente... e questo imprevisto scombinava un pò la sua tabella di marcia! Tuttavia, Chika era la festeggiata, quindi Tohma si riscosse rapidamente dalla sua sorpresa, e acconsentì. "Eh? Ma... ma certo che puoi, Chika-chan! Questo è il tuo compleanno, quindi..."

"EVVIVA!" rispose lei, facendo i salti di gioia. "Grazie, Tohma-san! Grazie mille! Non sa quanto sono entusiasta..."

"Accidenti, questo proprio non l'avevo previsto... la mia tabella di marcia andrà in briciole, se continua così..." pensò tra sè Tohma, nascondendo una piccola goccia di sudore che gli scendeva da una tempia. "Vediamo un pò, come posso fare per recuperare..."

"Tohma-kun? C'è... qualche problema, per caso?" chiese Sayuri, avvicinandosi al ragazzo. Per quanto Tohma avesse cercato di nascondere la sua sorpresa, Sayuri era brava a cogliere gli stati d'animo degli altri, e non le sfuggì l'espressione un pò stranita del biondo, che però si affrettò subito a fugare i suoi dubbi.

"Qualche... problema? Ehm... no, signora Daimon, per niente!" affermò. "Bene... allora, possiamo incominciare? Ci aspetta una bella giornata!"

 

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Mezz'ora dopo, Tohma e le donne di casa Daimon, lasciata la limousine ad un lato della strada, erano scesi di fronte ad una colorata sala giochi identificata da una grande icona rossa e gialla con scritto GAME STAR in katakana, dalla quale si sentivano provenire i suoni digitalizzati di innumerevoli macchinette, e le voci dei numerosi bambini in quel momento immersi nel gioco, e sui cui vetri erano affissi i manifesti pubblicitari di nuovi videogiochi (tra i quali spiccavano i titoli Arcana Heart e Melty Blood...) e di pachinko. Non era esattamente il luogo in cui Tohma aveva pensato di portare Chika nel giorno del suo compleanno, e non immaginava che ad una bambina potessero piacere queste cose... "Ehm... Chika-chan... era questo il posto che dicevi?"

"Certo! Forza, Tohma-kun, entriamo!" disse allegramente la piccola festeggiata, arrivando a portata deisensori dell'ingresso scorrevole, che si aprì fluidamente per far entrare lei e la signora Daimon. Tohma fece cenno alle due di precederlo, mentre tirava fuori un cellulare e componeva rapidamente un numero, per poi attendere risposta.

"Prego, voi andate avanti... vi raggiungo subito!" disse, cercando di nascondere quel pò di incertezza che si sentiva addosso. Non appena la porta scorrevole si fu richiusa dietro a Chika e a Sayuri, Tohma sentì dall'altro lato il rumore della chiamata che veniva ricevuta, e iniziò a parlare. "Ehm... pronto, parlo con l'Hotel Royal? Sono Tohma Norstein... senta, avevo prenotato un tavolo da tre per oggi a mezzogiorno, ma temo che per motivi non dipendenti dalla mia volontà sarò costretto a disdire... Hm... Sì... Va bene, la ringrazio... Certamente! Arrivederci, e mi scusi per l'incomodo..."

La chiamata si interruppe, e Tohma sospirò imbarazzato mentre entrava a sua volta nella sala giochi, osservando Chika che si era già messa a giocare con un argano, e stava cercando di catturare un tigrotto di peluche dall'aspetto aggressivo. Organizzato com'era, il ragazzo biondo aveva qualche problema quando si trovava davanti a qualche anomalia che gli si presentava davanti all'improvviso... e a quanto pareva, entrambi i fratelli Daimon erano esperti nel farlo trovare davanti all'imprevisto! Poteva solo sperare che il resto della sua tabella di marcia già scombinata non ne risentisse troppo...

"E io che credevo che sarebbe stato più facile accompagnare qualcuno per il giorno del suo compleanno..." mormorò Tohma.

 

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Da tutt'altra parte, seduto su un banco di scuola in una classe desolatamente vuota (escluso lui e il professore... di tutta la sua classe, era stato l'unico a dover rifare quell'esame!), Masaru si permise un'istante di distrazione dal suo compito per guardare fuori dalla finestra, verso il cielo azzurro che si vedeva dall'altra parte del muro. Per quanto si sforzasse di concentrarsi sul maledettissimo foglio che gli stava davanti, Masaru ritornava regolarmente col pensiero al suo compagno della DATS, e a come se la stava cavando. Gli aveva affidato un compito abbastanza delicato, in effetti... badare a Chika non era esattamente l'attività più rilassante del mondo...

E venne prontamente distolto dai suoi pensieri da un preciso lancio di gessetto in fronte da parte del professore. "Daimon! Non ti distrarre mentre fai il compito di recupero!" si sentì rimproverare... e con un grugnito di fastidio, si sfregò la fronte e riprese il suo compito. L'occhio gli cadde sul successivo problema da risolvere, e iniziò a leggerne i dati...

"Allora... vediamo un pò: Il fratello maggiore esce di casa per andare a scuola, che dista 2 chilometri... Dieci minuti dopo, la sorella minore gli viene dietro, percorrendo la stessa strada. Il fratello maggiore cammina ad una velocità di 80 metri al minuto, mentre la sorella minore corre ad una velocità di 200 metri al minuto. Usate le equazioni per determinare il tempo che impiegherà la sorella minore per raggiungere il fratello maggiore." lesse.

Masaru trattenne un sorrisetto divertito. Come mai i problemi dei compiti di recupero fossero tutti così stupidi, questo era un mistero del quale non avrebbe mai trovato la risposta...

"Il fratellino dovrebbe fermarsi e aspettare la sorellina, no?" mormorò tra sè.

 

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"Evviva! Ho vinto!" esclamò Chika, alzando un pugno in aria, mentre sullo schermo della macchinetta di Arcana Heart a cui era seduta, il suo personaggio (una graziosa scolaretta dai capelli rosa di nome Heart) metteva KO per la seconda volta di fila quello selezionato da Tohma (un'elegante ragazza dai lunghi capelli blu di nome Saki). Un breve applauso da parte di Sayuri accolse la vittoria della piccolina di casa Daimon.

"Complimenti, Chika-chan! Sei davvero brava ai videogiochi, lo sai?" si complimentò la signora Daimon, mentre Tohma guardava con incredulità il suo personaggio stramazzato al suolo, e la sua barra di energia completamente rossa! Non si sarebbe mai aspettato di essere surclassato così da una scolaretta delle elementari...

"A-Accidenti... me le ha suonate di santa ragione..." affermò Tohma con gli occhi sbarrati.

Dal Digivice-Ic che il biondo teneva appeso alla cintola, arrivò la voce pacata di Gaomon. "E' davvero molto forte, signore... è molto diversa da Masaru lo spaccabottoni, non le sembra?" chiese, stando bene attento a tenere la voce abbastanza bassa, in modo che solo il suo partner umano potesse sentirlo. Precauzione inutile, dal momento che la sala giochi era così rumorosa che difficilmente si sarebbe potuto sentire qualcosa...

Tohma si ricompose, rimettendosi a posto i capelli. "Il fatto è che riesce sempre a prendermi di sorpresa... fa delle mosse che nessuno dei miei calcoli riesce a prevedere... Sigh, che devo dire... è proprio la sorellina di Masaru!"

"Beh, adesso è quasi mezzogiorno..." affermò Sayuri dando un'occhiata al suo orologio, mentre Chika si alzava dal suo posto. "Che ne dite, ragazzi? Ci fermiamo da qualche parte a mangiare qualcosa?"

"In effetti, mamma, io comincerei ad avere un pò fame..." rispose la ragazzina. "Stamattina ero così emozionata, che non ho mangiato molto."

Tohma si alzò dal suo sedile e si avvicinò alla piccola festeggiata. Forse quella era l'occasione per rimettere la giornata sui binari giusti... "Beh, in tal caso... posso suggerire un posto molto elegante dove pranzare? C'è un ristorante francese, nella parte alta di Shinjuku, che raccomanderei..."

Ignorando completamente la suggestione di Tohma, Chika si drizzò in piedi come un soldatino, gli occhi verdi che brillavano per la decisione! "Conosco un posto dove potremmo fermarci! Quel ristorante di okonomiyaki che è qui vicino, mamma... te lo ricordi?"

"Ah, certo, tesoro... vuoi dire il ristorante Monjya? E' una buona scelta!" si disse d'accordo la signora Daimon...

E Tohma perse l'equilibrio per il disappunto! Ecco che un altro pò della sua tabella di marcia andava a farsi benedire...

 

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Il Monjya Okonomiyaki, un localino in stile tradizionale infilato in un vicoletto della periferia di Shibuya, era un ristorante di una certa fama... ma non era proprio il posto più elegante nel quale qualcuno si poteva fermare a mangiare, dato il brusìo che regnava sovrano al suo interno, l'atmosfera rustica da Giappone d'altri tempi accentuata dai muri in legno scuro e dalle porte scorrevoli, e dagli odori di cibo che permeavano ogni centimetro cubo della sua sala da pranzo! In ogni caso, niente di tutto questo pareva disturbare eccessivamente il quartetto di ragazzi che stava seduto ad un tavolo addossato al muro, confondendosi quasi alla perfezione con gli altri clienti del locale. Anche se, in quel momento, la ragazza del gruppo... una certa biondina dagli occhi di smeraldo... stava attirando un pò di attenzione su di sè grazie al fatto che aveva appena finito di divorare il suo quarto okonomiyaki al pollo, e si apprestava a prepararsene un altro, mischiando pezzetti di carne all'impasto fluido, e disponendo il miscuglio così ottenuto sulla piastra rovente davanti a sè!

"Ma... Izumi-san, dove la metti tutta la roba che mangi?" chiese uno sbalordito Takuya Kanbara, seduto di fronte alla ragazzina mezza-italiana. "Rimani sempre magra come un grissino..."

Con un sorrisetto da civettuola, la biondina spalmò per bene l'impasto sulla lastra di acciaio arroventato, guardandola mentre si rapprendeva. "Che domanda banale, Takuya-kun... va tutto a nutrire il cervello, è ovvio! Dovresti insegnare queste cose anche ai nostri piccoli amici qui presenti... che la sottoscritta Izumi Orimoto non mette mai su un filo di grasso!" affermò la biondina, voltandosi verso i due piccoli ospiti che si erano portati dietro: Tomoki, seduto accanto alla sua 'sorella adottiva', e... nientemeno che Shinya Kanbara, che si era praticamente autoinvitato non appena aveva saputo che Takuya e i suoi compagni andavano al luna park e avevano un biglietto di ingresso in più. Con discreto scorno da parte di Takuya, che era stato più o meno costretto ad accettare la presenza del suo fin troppo vivace fratellino...

"Certo che mi stupisce ogni volta quanto riesci a mettere nello stomaco, Izumi-san..." commentò Shinya. "Takuya-niisan mi ha raccontato che una volta hai addirittura vinto una gara a chi mangiava di più... e che uno dei concorrenti era Junpei-san!"

"Shinya!" esclamò Takuya con tono allarmato. "Ti avevo detto di non menzionare questo particolare..."

Troppo tardi. Distogliendo per un attimo la sua attenzione dall'appetitoso impasto che stava friggendo sulla piastra davanti a sè, Izumi incrociò le braccia sul petto e guardò il ragazzo castano con espressione falsamente arrabbiata, inarcando un pò le sopracciglia. "Oooh, ma guarda, adesso il signorino Takuya Kanbara si mette a raccontare agli altri quanto mangio? Non lo sai che di una ragazza non si deve dire nè l'età, nè le misure, nè i voti scolastici... e nemmeno la quantità di cibo che ingerisce?" gli chiese, guardandolo fisso.

"Per l'età e le misure siamo d'accordo, Izumi-neechan, ma questa dei voti e del cibo mi giunge nuova..." affermò con altrettanta ironia Tomoki, permettendosi un breve sghignazzo. "Te la sei inventata tu sul momento, confessa!"

"Hmm... e anche se fosse?" chiese retoricamente Izumi... al che Takuya scosse la testa con fare rassegnato. Cercare di averla vinta in una conversazione nella quale Izumi Orimoto era partita dal presupposto di aver ragione era tutto tempo sprecato!

"Okay, okay... siamo d'accordo, Izumi-san!" affermò il leader dei Leggendari Guerrieri, lasciando cadere il buffo alterco. "E concentriamoci invece sui nostri okonomiyaki! Ormai, vedo che sono quasi pronti, e..."

"Huh? Aspetta un momento, Takuya-niisan!" esclamò Tomoki, indicando con lo sguardo un tavolo dietro Takuya e Shinya. "E' una mia impressione... o quello seduto al tavolo dietro, assieme a quella donna e a quella bambina, è Tohma-san?"

Takuya corrugò la fronte, e Izumi si inclinò da un lato per vedere meglio. In effetti, proprio dietro al loro tavolo avevano preso posto tre persone, in quel momento impegnate a cucinare i loro okonomiyaki... e tra di esse, Tohma era immediatamente riconoscibile dai capelli biondi ordinatamente pettinati, e dagli occhi azzurri, anche se l'elegante completo bianco che indossava era molto diverso dalla sua usuale tenuta di agente della DATS. "Tohma...? Accidenti, e quelle sono... Hey, Tohma-kun! Signora Daimon, Chika-chan! Che sorpresa incontrarvi qui! Non ce lo aspettavamo proprio!"

Immediatamente, le tre paia di occhi dei clienti al tavolo appena dietro il suo si girarono nella sua direzione, guardandolo con stupore... e Tohma per primo riconobbe gli agenti onorari della DATS. "E'.. una sorpresa anche per noi trovarvi qui, Kanbara-kun... Orimoto-san e Himi-kun!" affermò, distogliendo la sua attenzione dal cibo in cottura. "Come mai da queste parti?"

"Oh, chi si vede! Ciao, Takuya-san!" esclamò Chika, voltandosi verso i tre Guerrieri Leggendari e il loro 'accompagnatore'.

"E' davvero una sorpresa gradita." affermò Sayuri. "Non immaginavamo che avremmo incontrato anche gli amici di mio figlio... il mondo è davvero piccolo!"

"Avevamo deciso di passare una giornata fuori casa, e ci siamo fermati qui a mangiare qualcosa, molto semplicemente..." rispose Izumi. "Ma... voi, piuttosto, che fate da queste parti? Non è esattamente il tipo di ristorante in cui mi aspetterei di trovare un raffinato come lei, Tohma-san!"

Il ragazzo biondo ridacchiò nervosamente, ammettendo la veridicità delle parole della mezza-italiana. "Ehm... beh, vedete... visto che oggi è il compleanno di Chika-chan, e Masaru non poteva accompagnarla a festeggiare perchè aveva un esame di recupero, mi sono offerto io. In effetti, fermarci a questo ristorante è stata una decisione presa all'ultimo momento, per così dire..."

"Ah, giusto! Il compleanno di Chika-chan!" si ricordò Takuya, con uno schiocco di dita. "Beh, allora... tanti auguri anche da parte nostra, Chika!"

"Hehee... grazie!" li ringraziò la bambina. "Tohma-san è stato così gentile da offrirsi di passare la giornata con me... e anche se mi dispiace che Masaru-niichan non ci possa essere, devo dire che mi sto divertendo molto!"

"Hehee... questo mi fa piacere saperlo..." mormorò Tohma tra sè. "Almeno, visto che il piano che mi ero fatto per la giornata ormai è praticamente da gettare nella spazzatura... se non altro Chika-chan si sta divertendo allo stesso modo! Accidenti, non immaginavo che accompagnarla per il suo compleanno sarebbe stata una tale incognita. Ci sono fin troppe variabili che non avevo previsto..."

"Oh, beh... visto che i nostri okonomiyaki sono pronti, e anche i vostri, a quanto vedo..." affermò Takuya. "Vi lasciamo al vostro pranzo! Vi auguriamo buon proseguimento di giornata... e buon appetito!"

"Grazie, Takuya-san! Altrettanto!" rispose Chika, rimuovendo con attenzione il suo okonomiyaki alle verdure dalla piastra e appoggiandoselo sul piatto. Poi, sotto lo sguardo interrogativo di Tohma, prese con una specie di spatolina un pezzo della 'frittata' e se lo mise in bocca, masticandolo con attenzione prima di mandarlo giù. Immediatamente, le guance della bambina si tinsero di un buffo colore rosso, e il suo sguardo si fece quasi estatico per la bontà! "Hmm, delizioso! Ci voleva proprio! Provalo anche tu, Tohma-san! Ti assicuro che ti piacerà!"

"Ehm... d'accordo..." affermò il biondo mezzo-austriaco, prendendo a sua volta un pezzo del suo okonomiyaki, di forma decisamente meno regolare rispetto a quelli di Sayuri e Chika. Si vedeva che Tohma non era per niente abituato a cibo del genere, e guardò la sua porzione con aria dubbiosa prima di prenderne un pezzo e assaggiarlo...

Ma, immediatamente, il suo volto si illuminò. "Buonissimo! Avevi ragione, Chika-chan!" affermò, tra le risate a mezza bocca di Chika, Sayuri e dei quattro amici seduti al tavolo vicino al loro...

 

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Il pranzo era andato molto bene, sia per il quartetto di amici che per Tohma e la famiglia Daimon... a parte un piccolo incidente verso la fine, al momento di pagare il conto: ingenuamente, Tohma aveva pensato che avrebbe potuto usare la sua carta di credito, soltanto per sentirsi rispondere, in maniera abbastanza brusca, dal proprietario del ristorante che si accettava soltanto pagamento in contanti... cosa che Tohma non si era portato dietro! Alla fine, il conto era stato pagato dalla provvidenziale Sayuri, ma l'imbarazzo per non essere stato all'altezza della situazione era rimasto, e in quel momento, mentre i sette amici uscivano, Tohma teneva la testa desolatamente bassa, con una comica espressione di imbarazzo sul viso!

"Sigh... sono mortificato, signora Daimon..." stava dicendo in quel momento. "Farle pagare il pranzo che avrei ovuto offrire io... Mi dispiace, sono stato imprevidente, e l'ho messa in imbrazzo..."

Sayuri scosse la testa, tranquilla come sempre. "Ma che dici, Tohma-kun, non lo sei stato per niente! Già il fatto che stai impegnando la tua giornata ad accompagnare me e Chika-chan è per me motivo di gratitudine nei tuoi confronti!"

Tra l'estrema gentilezza di Sayuri, e l'irresistibile dolcezza e vivacità di Chika, per non parlare dell'allegra quanto informale brigata dei Guerrieri Leggendari, Tohma si sentiva sempre più come un pesce fuor d'acqua... il loro modo di sdrammatizzare e ridere su qualsiasi imprevisto, che invece Tohma considerava una deplorevole mancanza di previdenza da parte sua, non faceva altro che acuire il suo imbarazzo, e il ragazzo biondo decise che, visto che il suo piano per il compleanno di Chika era ormai sconvolto, tanto valeva stracciarlo e fare qualcos'altro che alla festeggiata piacesse...

"Bene... adesso sono quasi le 13 e mezza..." esordì, dando un'occhiata al suo orologio da polso. "Dimmi, Chika-chan, c'è qualche altro posto che ti piacerebbe vedere?"

Il gruppetto si fermò in mezzo al marciapiede, dando il tempo alla festeggiata di riflettere sulla domanda... e in breve tempo, Chika diede risposta, alzando il dito indice verso l'alto! "Hmmm... Ah! Ma certo! I fuochi d'artificio! Ecco una cosa che mi piacerebbe molto vedere... Tohma-san, per caso tu sai di un posto dove potrebbero fare uno spettacolo pirotecnico?"

Prima che Tohma potesse iniziare a scervellarsi su un luogo dove portare la piccola festeggiata per farla assistere ad uno spettacolo degno di questo nome, Takuya si fece avanti e rispose al posto suo. "Beh, se volete vi possiamo dare una mano noi!" affermò, mostrando il suo biglietto d'ingresso al Senter Puroland. "Qui a Shibuya hanno da poco aperto un nuovo luna park, uno dei più grandi mai visti a Tokyo... e mi stupirei se la sera non facessero un bello spettacolo! Noi stavamo appunto andando ad incontrare i nostri amici all'ingresso... Che ne dite, potrebbe essere un'idea? Spero solo che ci siano ancora dei biglietti in vendita..."

Tohma corrugò un pò la fronte. Forse Takuya gli aveva offerto la soluzione che cercava, anche se all'inizio non aveva proprio pensato ad un luna park...

 

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Il risultato fu che, all'una e mezza precisa, Takuya, Izumi, Tomoki, Shinya e il gruppo addetto ai festeggiamenti per Chika si era ritrovato vicino all'ingresso del Senter Puroland, un grande e colorato parco divertimenti che svettava in maniera evidente anche nel colorato panorama di Shibuya, con la sua arcata colorata come un arcobaleno, e i suoi quattro ingressi, ad ognuno dei quali si era già raccolta una fila considerevole! Stupefatte dallo spettacolo, Sayuri e Chika erano rimaste come incantate a guardare l'ingresso, ipnotizzate dai colori e dalle voci festanti che provenivano dall'interno. Già il colpo d'occhio era qualcosa di spettacolare... e nè loro, nè Takuya e i suoi compagni vedevano l'ora di entrare a vedere com'era davvero!

"Forte..." commentò Chika, a bocca semiaperta. "Un parco divertimenti enorme..."

Izumi rise con una mano davanti alla bocca. "Hehehee... sì, e qui fanno spettacoli pirotecnici ogni weekend! A dire la verità, io non ne ho ancora visto nessuno, ma mi hanno detto che sono fantastici!" affermò la biondina. "Credo che qui troverete proprio quello che cercate!"

"Capisco..." rispose Tohma, con un cenno della testa. "Grazie dell'aiuto che ci avete dato, Orimoto-san... Bene, Chika-chan, che ne dici se entriamo e diamo un'occhiata alle altre attrazioni, in modo da far passare il pomeriggio? Ovviamente, Kanbara-san e gli altri sono a loro volta invitati, se la cosa fa loro piacere..."

"Voi andate pure avanti..." rispose Tomoki. "C'è un pò di fila, e vi conviene avvantaggiarvi un pò... noi intanto aspettiamo gli altri, che dovrebbero essere qui a momenti..."

"E, in effetti, due di loro ci sono già!" esclamò la voce di Kouichi. Lui e il fratello gemello stavano arrivando in quel momento, destreggiandosi tra la folla mentre Takuya e il gruppetto di Tohma si salutavano, e quest'ultimo andava a prendere posto nella fila apparentemente più corta. I due gemelli dai capelli scuri arivarono proprio in quel momento, accolti da un coro di saluti e auguri di buona giornata. "Buongiorno, Takuya... Izumi... Tomoki e Shinya, ci auguriamo di non essere in ritardo!"

Il ragazzo con la bandana alzò le spalle, incurvando un pò le labbra in un lieve sorriso divertito. Anche se era cambiato molto dal solitario che non mostrava mai le sue emozioni, Kouji era comunque rimasto un tipo calmo e forse ancora leggermente freddo. "Non credo che questo sia un problema, Kouichi... visto che sei stato praticamente tutto il tempo con gli occhi attaccati all'orologio per assicurarti di non tardare!" affermò con leggero sarcasmo.

"Hehee... anche Kouichi-san non vedeva l'ora di fare un giro al luna park, vero?" scherzò Shinya. "Ma... Junpei-san e l'altra ragazza dove sono? Arriveranno presto, vero? Vero? Non vedo l'ora di entrare!"

Non per la prima volta nella giornata, Takuya sospirò rassegnato. Doveva immaginarselo, che Shinya sarebbe diventato sempre più irrequieto man mano che si fosse avvicinata l'ora fatale... "Con calma, Shinya, con calma..." lo esortò pazientemente. "In fondo, l'una e mezza è appena arrivata, e non mi sembra il caso di mettere fretta ai nostri compagni... anche se, in effetti, Junpei-kun è conosciuto per essere un pò un ritardatario..."

"Il bue dà del cornuto all'asino, fratellone Takuya!" sghignazzò Shinya, grato per l'occasione di usare contro il fratello maggiore le sue stesse parole! Takuya, piccato, scelse saggiamente di tacere prima di farsi mettere ancora di più in imbarazzo davanti ai divertiti Izumi, Kouichi e Tomoki, e all'indifferente Kouji... poi si guardò attorno, alla ricerca di qualcuno che assomigliasse al Digiprescelto degli Spirits del Tuono e alla loro nuova amica.

Un minuto. Due minuti. Cinque minuti... e ancora non si vedeva traccia di Junpei e Kaoru. Con uno sbuffo, Takuya incrociò le braccia sul petto e alzò gli occhi, passeggiando nervosamente qua e là in ansiosa attesa. "Uff... e va bene, e va bene... stavo facendo la figura di quello che punta l'indice senza guardare a sè... ma, in effetti, Junpei-kun e Kaoru-san sono un pò in ritardo..." affermò, continuando a gettare l'occhio qua e là mentre gronzolava attorno ai suoi compagni, che stavano nascondendo più efficacemente la loro impazienza. "E dire che mi sembrava che anche Junpei-kun ci tenesse ad andare a..."

"ECCOCI QUIIIII!"

Le persone che si aggiravano là attorno si separarono di botto, sorprese, allorchè un trafelato Junpei Shibayama, e un'altrettanto priva di fiato Kaoru Umino fecero irruzione in mezzo ad esse, correndo a rotta di collo per raggiungere il resto del gruppo. Frenarono di botto non appena giunti a destinazione, sollevando due ali di polvere... e rimasero per un pò a riprendere fiato, cercando di respirare e parlare al tempo stesso!

"Hanf... hanf... scu... scusate... il ritardo... ragazzi..." ansimò, mostrando con aria desolata una ruota di bicicletta sgonfia. "Alla mia bici... è saltata... una gomma..."

"E abbiamo... uff... fatto tutta... la strada... a piedi!" mormorò Kaoru, a sua volta sfiancata dalla lunga corsa. "Abbiamo... fatto... il prima... possibile..."

Gli altri ragazzi del gruppo rimasero a guardarli straniti, mentre i loro due compagni più grandi si calmavano e riprendevano a respirare normalmente. Poi, Kouji sospirò e alzò gli occhi al cielo. "Guarda che potevi benissimo darci una chiamata col cellulare... li teniamo con noi per una certa ragione, dopotutto."

Ora più rilassato, Junpei ridacchiò con fare imbarazzato. Ecco, questo era l'elemento che proprio gli era sfuggito... "Hehehee... hai perfettamente ragione, Kouji-kun, ma sul momento... sai com'è... avevo talmente tanta fretta che non mi è venuto in mente!" affermò, con un sorriso un pò melenso. "Io e Kaoru-san... abbiamo pensato soltanto a correre e correre..."

"Un pò è anche colpa mia..." si scusò Kaoru, l'indice e il medio di una mano appoggiati sul labbro inferiore. "Non mi è venuto in mente di avvisare Junpei-san che potevamo avvertire con uno squillo..."

"Va bene, va bene..." tagliò corto Kouji. "Alla fine, l'importante è che siamo qui tutti, quindi... che dite, ci mettiamo in fila? Se aspettiamo ancora, le file diventeranno chilometriche..."

Kaoru annuì, facendo un breve sorriso di circostanza. Ancora non era del tutto a suo agio, in quella compagnia che pure la faceva sentire accettata e inserita... poi, prima che qualcuno si muovesse, Kaoru si bloccò, osservando con attenzione il suo nuovo gruppo di amici. "Hmmm... ma, è una mia impressione, o c'è qualcuno in più, qui?"

"No, non sbagli, Kaoru-san!" le rispose Takuya, appoggiando una mano sulla spalla di Shinya. "Infatti... anche se un pò a malincuore... oggi ho portato con me il mio fratellino! Bah, più che altro, diciamo che i miei mi hanno costretto a portarlo con me, ma... vabbè, te lo presento..."

Rimase sorpreso quando Shinya si svincolò dalla mano appoggiata sulla sua spalla, e si diresse verso Kaoru, con un atteggiamento decisamente più formale e galante di quanto il vivace fratellino di Takuya non fosse solito assumere! Tirandosi indietro i capelli con un gesto del braccio, in modo da apparire meglio pettinato, Shinya si fece avanti e si inchinò formalmente a Kaoru, cercando di apparire quanto più carino possibile! "Piacere di conoscerla, signorina Kaoru Umino-dono! Il mio nome è Shinya Kanbara, ho tredici anni, e sono il fratellino di Takuya... lo sa che lei è molto carina? Nonle andrebbe di... HEY! Fratellino Takuya, che stai facendo? Argh! Lasciami andare! Così mi fai male!"

Le ultime parole furono dovute al fatto che Takuya, deciso a calmare gli audaci spiriti di Shinya prima che quest'ultimo terrorizzasse la povera Kaoru, era andato da lui e gli aveva messo la testa sotto il braccio, strizzandogli un pugno chiuso contro la guancia! "Hey, hey, hey! Cos'è questa storia dei tredici anni, fratellino Shinya? Ne avevi dodici, l'ultima volta che ho controllato, e non mi risulta che da allora tu abbia festeggiato il tuo compleanno! Non è che vuoi fare il furbo, scimmietta?"

"Argh! E lasciami!" protestò Shinya, divincolandosi nella presa di Takuya. "Ognuno ha l'età che si sente, no?"

"Ma sentitelo, il signorino! Stavolta te la sei proprio inventata bella!"

Mentre i due fratelli Kanbara continuavano il loro giocoso litigio, senza esclusione di mosse di wrestling appena inventate e, nel caso di Shinya, morsi... gli occhi di Kaoru si ridussero a due puntini neri per lo sbalordimento, Junpei sospirò e scosse la testa, mormorando qualcosa circa il fatto che certe cose non cambiano mai... e Tomoki, Izumi e Kouichi risero amichevolmente davanti alla buffa scenetta. Kouji, per conto suo, soppresse a malapena un sorriso divertito e alzò gli occhi neri e misteriosi al cielo. Come al solito, si sentiva circondato da un gruppo di pagliacci da circo a cui fare da balia...

"Sigh... ma ditemi... io cosa ho fatto, per ritrovarmi come amici questo branco di pazzi?"

 

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Tempo dopo, all'interno del parco giochi...

"E va bene, Tomoki-kun! La sfida tra noi è aperta!" esclamò drammaticamente Shinya, puntando drammaticamente l'indice contro il suo coetaneo, in un gesto di sfida volutamente esagerato! "Vediamo chi di noi due è più bravo a colpire le talpe! L'ultima volta hai vinto tu, ma stavolta mi sono allenato meglio! E vincerò io!"

Tomoki guardò con una certa incertezza il martelletto piko-piko di gomma rossa che Shinya gli aveva praticamente ficcato nella mano senza tante cerimonie... poi, entrato nello spirito della competizione, ricambiò lo sguardo di sfida del fratellino di Takuya. "Acchiappa la talpa, eh? E va bene, Shinya-kun... vediamo chi di noi due è il più veloce! Io sono già pronto, dammi pure il via!"

L'occhio di Shinya luccicò melodrammaticamente. "Te l'ho detto... Stavolta non mi batterai! Pronti... partenza... VIA!"

I due pre-adolescenti non persero altro tempo, e iniziarono a calare colpi tremendi con i loro martelletti scricchiolanti sulle talpe che emergevano dai buchi delle macchinette davanti alle quali stavano giocando! Con l'unica differenz che, laddove Shinya ci metteva maggiore foga, e cercava di attaccare ovunque un bersaglio apparisse con il risultato di esaurire il fiato quasi subito, Tomoki manteneva un ritmo più ragionato, tenendo il martello alzato, e colpendo solo quando una talpa si esponeva per troppo tempo, in modo da restare abbastanza concentrato su tutto il campo di gioco! Il punteggio si era alzato rapidamente dalla parte del fratellino di Takuya, ma solo per poi rallentare drasticamente allorchè Shinya perdeva coordinazione, mentre il Guerriero del Ghiaccio procedeva più lentamente ma con maggiore regolarità...

E a godersi lo spettacolo, poco più in là, c'erano i due più grandi del gruppo, Junpei e Kaoru, che non potevano fare a meno di trovare divertenti le uscite dei due ragazzini. Il ragazzo sovrappeso sghignazzò tra sè quando una martellata bene (o male) assestata da parte di Shinya gli fece scappare l'arma di mano, lasciando a Tomoki campo libero per incrementare il suo punteggio senza paura che il suo 'rivale' recuperasse terreno!

"Hehehee... quei due... sono davvero una forza quando si mettono!" commentò Junpei. "Hey, Kaoru-san, spero che tu non ti sia offesa per quello che ha detto Shinya-chan poco fa... E' un bravissimo ragazzo, è solo che in certi casi è un pò vivace e curioso..."

"Figurati, Junpei-kun... non mi ha dato nessun fastidio!" rispose Kaoru. "Poso capire che i ragazzi, a quell'età... anche se mi sembra di capire che Tomoki-chan sia un pò più tranquillo..."

Junpei ricordò i giorni in cui viaggiavano per DigiWorld, e di come lui, in molti casi, si trovava ad essere (assieme a Takuya, era ovvio) una sorta di buffo fratello maggiore per Tomoki, e in cui aveva assistito alla sua crescita e maturazione... "Beh... sai com'è... quando ci siamo conosciuti, Tomoki-chan era un ragazzino timido e impacciato, che cercava sempre di farsi proteggere. Non aveva il coraggio che ha adesso di mettersi in gioco, di fare gruppo... Poi, pian piano, restando con noi, ha imparato ad aprirsi e a farsi amici. E adesso... heh... adesso, diciamo che è più tranquillo della media dei ragazzi della sua età, ma come puoi vedere... anche lui sa divertirsi e fare gruppo quando è in compagnia! Davvero, è molto cambiato rispetto a una volta..." commentò, pensando con piacere che la stessa cosa si poteva dire anche di lui, Kouji, Izumi e Kouichi. Il viaggio a DigiWorld aveva davvero fatto bene a tutti...

Kaoru annuì timidamente, riflettendo tra sè sul legame che teneva uniti i membri di quel gruppetto. Anche se lei era solo la nuova arrivata, riusciva benissimo a percepire la vicinanza che c'era tra di loro, e un pò ne era invidiosa, se doveva essere sincera. Quasi le dava l'impressione che lei non sarebbe riuscita mai a diventare davvero una di loro, come se nonostante i loro tentativi, li separasse una distanza incolmabile... E anche così, Kaoru sentiva di voler provare a superare questo ostacolo... soprattutto nei confronti di Junpei, il ragazzo che per primo la accettava per quello che era...

Chissà, riflettè Kaoru, forse un pò della magia di quel gruppo di amici sarebbe potuta 'passare' anche a lei, e aiutarla a superare le sue insicurezze...

Fattasi un pò di coraggio, la ragazzina dai capelli acquamarina si avvicinò al ragazzone occhialuto, e gli appoggiò una mano sulla spalla, arrossendo leggermente al momento del contatto fisico. Quando quest'ultimo si girò verso di lei, guardandola come per chiederle cosa volesse, Kaoru indicò uno stand di tiro al bersaglio con un cenno della testa.

"Che ne dici, Junpei-san?" chiese Kaoru, lottando con la sua timidezza. "Facciamo... anche noi... per così dire... una piccola gara?"

L'espressione interrogativa di Junpei si trasformò subito in un raggiante sorriso di sicurezza. "Ah! E così la dolce Kaoru-chan sfida il re del tiro a segno! Heheheee... e va bene, Kaoru-chan! Allora vinca il migliore!" esclamò. I due condivisero una breve risata, mentre si dirigevano verso il bancone...

 

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"I-Izumi..." mormorò Takuya, guardandosi nervosamente attorno mentre lui e la bionda mezza-italiana procedevano lungo il corridoio della casa stregata, in mezzo a luci soffuse che davano ancora più il senso di pericolo, e alle esclamazioni di paura e sorpresa dei visitatori. "Come mai... ehm... ti è venuta quest'idea di fare visita a... ecco... questo posto? Credo che non ti piacessero queste cose..."

La ragazzina bionda si avvicinò a Takuya, sorridendo nervosamente. In effetti, era vero che a lei non piacevano troppo attrazioni del genere, ma in questo caso c'erano due elementi che avevano contribuito a farle prendere questa decisione. Il primo era che entrare in un posto del genere era per lei un punto d'onore, visto che avrebbe mostrato ai suoi compagni maschi che una ragazza poteva essere tosta quanto loro... e il secondo era che... beh, questo era fin troppo chiaro! La possibilità di stare un pò da sola con Takuya era troppo ghiotta per farsela sfuggire, e nonostante l'ambiente poco romantico, Izumi se la stava godendo tutta!

"Non dire sciocchezze, Takuya-kun! Sarò anche una bella e delicata fanciulla, ma ci vuole ben altro che questi trucchetti da quattro soldi per spaventarmi! Non dimenticare che anch'io, per tua norma e regola, mi sono fatta una scarpinata a DigiWorld con voi!" rispose Izumi, dando sfoggio della sua leggera vanità e strizzando un occhio in segno metà di intesa e metà di innocente seduzione. Vedersi vicino il volto gentile, e al tempo stesso derisorio, della ragazzina bionda fece salire un lieve rossore alla faccia di Takuya, che soffocò un colpo di tosse e, cercando di nascondere la sua trepidazione, proseguì il cammino.

"Ehm... va bene, va bene, non discuto..." affermò. "Piuttosto, ora vediamo di sbrigarci, o finiremo per intralciare il cammino agli altri visitatori..."

Improvvisamente, una marionetta dall'aspetto inquietante, senza volto e con gli altri dinoccolati scese giù dal soffitto, rimbalzando un paio di volte a pochi passi da Izumi... che, con un gridolino che non dava esattamente l'impressione della persona spaventata, si afferrò al braccio di Takuya facendogli quasi perdere l'equilibrio! "Aaah! Ho paura, ho paura..." esclamò la biondina, senza suonare però troppo spaventata. L'intento, tuttavia, era quello di restare un pochino appiccicata a Takuya e nel contempo di far fare un piccolo salto al ragazzo... e a giudicare da come lui reagì, Izumi c'era riuscita in pieno! In entrambi i suoi intenti!

"Argh! Ma... Izumi-san, cos'è questo..." protestò Takuya, soltanto per trovarsi davanti il visetto di Izumi che gli cacciava fuori la lingua, prendendolo in giro amichevolmente!

"Ha, haa! Fregato!" rise la biondina. "Non dirmi che il coraggiosissimo Takuya Kanbara ha paura di un pupazzetto che gli scende addosso dal soffitto! Ti ricordavo un pò più audace, intrepido leader!"

Takuya alzò nuovamente gli occhi al cielo, chiedendosi come avesse fatto a racimolare tanta pazienza da sopportare le prese in giro di Izumi, anche durante il viaggio a DigiWorld. Dopo un secondo di imbarazzo, dovuto al fatto che la ragazzina gli stava ancora aggrappata alla spalla, - e, Takuya doveva ammetterlo, trovarsi tanto vicino a lei non era poi tanto male... - il leader dei Leggendari Guerrieri appoggiò a sua volta una mano sulla spalla dell'amica bionda (che immediatamente allargò il suo sorriso come per dire 'missione compiuta'!) e proseguì, rivolgendole a sua volta una delle sue battute.

"Spiritosa. Molto spiritosa, davvero." borbottò imbarazzato. "E comunque... sappi che non ho perso nulla del mio spirito avventuroso! Devono ancora inventare il trucco che mi farà paura, e questi scherzetti da quattro soldi non sono certo..."

E proprio allora, come se avesse aspettato quel momento, Sadako in persona, con la sua veste bianca spettrale, il viso nascosto dai lunghi capelli neri, e le mani protese in avanti, apparve sul lato destro di Takuya!

Gli occhi del Digiprescelto si dilatarono, e un brivido freddo gli corse lungo la spina dorsale, mentre delle righine blu di paura iniziavano a solcargli il viso! Un istante dopo, Takuya fece... o meglio, disse... quello che avrebbe fatto... o detto... chiunque al suo posto...

"AAAAAAAAARRRRGH!"

Il suo urlo di terrore riecheggiò sinistro per i meandri dell'attrazione...

 

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I più tranquilli Kouji e Kouichi, intanto, si erano presi un attimo di pausa, sedendosi su una panchina vicino ad un'aiuola in fiore, e osservando i numerosi esempi di umanità che passavano loro accanto. Ora una mamma e un papà che accompagnavano i loro bambini, ora due fidanzatini che approfittavano della bella giornata per stare assieme... tutti sembravano cercare di godersi appieno quel pomeriggio di divertimento, schizzando da un luogo all'altro, e provando tutto quello che potevano. I due gemelli, dal canto loro, non condividevano la loro fretta. Da quando il gruppo si era separato poche ore prima, dandosi appuntamento per fine giornata all'ingresso del parco, si erano presi il loro tempo per guardarsi attorno e parlare tra loro, senza schizzare da un posto all'altro come dei forsennati. Del resto, i due gemelli erano sempre stati i più calmi del gruppo, restii a farsi trascinare dagli eventi che accadevano attorno a loro, e spesso, assieme a Junpei, facevano da voci della ragione dei sei Leggendari Guerrieri. Inoltre, quella giornata era una buona occasione da trascorrere assieme, considerando che, anche se la verità sulle loro famiglie era stata rivelata ormai da molto tempo, Kouji e Kouichi vivevano comunque in due famiglie diverse, e non tutti i giorni avevano la possibilità di vedersi quanto avrebbero desiderato. Adesso, dovevano ammettere che per quanto allarmante fosse la recrudescenza di emersioni non autorizzate di Digimon nel Mondo Reale, se non altro aveva il vantaggio che si vedevano più spesso, tra una missione della DATS e l'altra... e inoltre, c'era il fatto della band di Kouji, anche quello un elemento che offriva al gruppo una buona scusa per ritrovarsi...

Kouichi sospirò dopo aver preso un sorso dalla fredda bottiglia d'acqua minerale che teneva in mano. Per quanto la giornata, fino a quel momento, fosse stata buona, non riusciva a togliersi dalla testa l'idea che la DATS aveva pur sempre lanciato l'allarme per le recenti emersioni, e che questa situazione avrebbe potuto degenerare da un momento all'altro. Finora, a sentire Takuya e Masaru, erano apparsi soltanto Digimon di poco conto, e quasi sempre isolati... ma se davvero c'era qualche mente criminale dietro a questi eventi, potevano soltanto aspettarsi un peggioramento della situazione... e la DATS, ancora, non aveva le risorse per investigare direttamente a DigiWorld. Se soltanto il binario dei Trailmon fosse stato ancora attivo, qualche risultato avrebbero potuto ottenerlo...

"Hey, Kouichi..." lo chiamò Kouji, voltandosi verso di lui, e passandosi una mano sulla fronte. Poteva anche essere autunno, ma quel giorno era particolarmente caldo e assolato "Cosa c'è? Mi sembri pensieroso."

Non volendo far preoccupare troppo il fratello gemello, Kouichi alzò la testa e cercò di tranquillizzarlo. "Va tutto bene, Kouji-niisan. E' solo che stavo ripensando un pò a tutto quello che è successo... da quando ho deciso di prendere quel Trailmon alla stazione di Shibuya, e poi... beh, sì... poi, è successo quello che è successo!" disse, non volendo rivangare troppo un momento doloroso del loro passato comune. "Mi veniva da pensare che, se non fosse stato per Cherubimon e, più indirettamente, per Lucemon... forse noi due non ci saremmo mai conosciuti. Certo, le circostanze non sono state delle più favorevoli... però, alla fine, nonostante i miei dubbi, abbiamo potuto conoscerci, capirci e riallacciare il rapporto che c'era tra noi..."

Il volto serio di Kouji mostrò un sorriso appena accennato. "Già... ricordo bene quando abbiamo dovuto combattere, e come poi, lentamente, ci siamo avvicinati l'uno all'altro. E' stata una cosa un pò traumatica all'inizio... però alla fine, sono stato contento di poterti conoscere, e di riallacciare i rapporti anche con il resto della mia famiglia. Mi ha... veramente dato una mano a superare certe mie paure!"

Kouichi annuì. "Poi... dopo che mi sono risvegliato, là all'ospedale... abbiamo cominciato la nostra nuova vita, credendo che ormai DigiWorld ce lo fossimo lasciato alle spalle. Ed ora... questa parte del nostro passato ritorna a farsi sentire, sotto forma di questi Digimon senza controllo che emergono nel Mondo Reale. E poi, scopriamo questa organizzazione che si occupa del loro controllo e, ciliegina sulla torta, ne diventiamo membri onorari. Mi sembra quasi di appartenere a una di quella associazioni di supereroi che si vedono nei fumetti americani... e non lo dico in senso positivo!"

"Questo fatto ha colto di sorpresa tutti noi." affermò Kouji. "Ma se non altro... ora sappiamo che questa crisi non la dovremo affrontare da soli. Daimon-kun, Norstein-kun, Fujieda-san... anche loro stanno facendo quanto è in loro potere per aiutarci."

Kouji emise una breve, controllata risata nasale. "Ironico, eh? Proprio io che all'inizio ero il più restio a fare gioco di squadra... adesso parlo della sua importanza! Ero convinto che sarei riuscito a fare tutto da solo, una volta arrivato a DigiWorld, come avevo sempre fatto da solo in tutta la mia vita... E invece, ho scoperto che da soli, si può arrivare solo fino a un certo punto, e di questo devo ringraziare Takuya e gli altri."

"Già..." rispose Kouichi, ora di umore migliore. "Abbiamo trovato un gruppo di veri amici, che hanno cercato di aiutarci in tutti i modi possibili, anche quando noi non lo volevamo... Anche per questo, sono contento di aver viaggiato a DigiWorld e aver vissuto tutte quelle incredibili avventure! Beh, ma adesso... credo che ci siamo fermati abbastanza a fare i filosofi! Che ne dici, Kouji-niisan, vediamo cos'altro c'è in giro?"

Con un sorrisetto e un'alzata di spalle, Kouji si alzò dalla panchina, subito seguito dal fratello. "Mah. Vediamo un pò cosa c'è in giro..."

 

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Era stata una giornata veramente piena per la famiglia Daimon e il loro accompagnatore... e ora che il cielo cominciava a tingersi dei poetici colori della notte, i tre si stavano rilassando in una cabina della ruota panoramica, ammirando le mille luci che cominciavano a punteggiare Tokyo, Chika, in particolare, ammirava quasi ipnotizzata lo stupendo panorama di luci multicolori, gli occhi verdi quasi attaccati al vetro e spalancati per la meraviglia.

"Woooow! E' stupendo!" esclamò la bambina, usando una mano per attirare l'attenzione di sua mamma, che comunque stava ammirando lo stesso, impressionante panorama. "Hey, mamma, guarda lì! Credi che la nostra casa sia laggiù?"

"Non lo so, tesoro..." rispose dolcemente Sayuri. "Proviamo a guardare meglio..."

Seduto dall'altra parte della cabina, posato come era sua consuetudine, Tohma assisteva con nostalgia e un pizzico di invidia a quello spettacolo di quotidianità tra madre e figlia, perdendosi quasi senza volerlo in immagini del suo passato...

 

[FLASHBACK]

...Nella sua mente, Tohma rivedeva sè stesso da bambino, in piedi su una collinetta coperta di erba verde, vicino alle rive di un placido lago. Ad accompagnarlo, una donna molto bella ed elegante ma dall'aria pensierosa... e in qualche modo triste, vestita di bianco, che portava con sè un parasole, e i cui lunghi capelli neri ondeggiavano con grazia nella leggera brezza che spirava.

Il Tohma bambino, con espressione trasognata per il bellissimo paesaggio che vedeva, alzò lo sguardo verso la giovane donna, che rispose con un sorriso dolce e sbiadito...

[FINE FLASHBACK]

 

"Tohma-kun?"

Il ragazzo biondo venne risvegliato dalla voce di Chika, e i suoi occhi azzurri si spalancarono per la sorpresa. Sia la piccola festeggiata che la signora Daimon, in quel momento, avevano rivolto lo sguardo verso di lui, dubbiose e un pò preoccupate... e subito Tohma si rimproverò tra sè per averle forse messe in imbarazzo. "Tohma-kun, c'è qualche problema? Non ti stai divertendo, per caso?" tornò a chiedere Chika, sbattendo gli occhi.

"Al contrario, Chika-chan... signora Daimon..." rispose Tohma, dopo essersi schiarito la voce. "Non ricordo di essermi mai divertito tanto in vita mia."

Stava probabilmente per aggiungere qualcosa, quando una insolita luce colorata illumiò per un istante, di sfuggita, il suo volto, filtrando attraverso il vetro della cabina rotante, e un botto lontano percosse i suoi timpani, facendogli provare una temporanea sensazione di fastidio. Perplesso dal fatto che lo spettacolo di fuochi artificiali iniziasse così presto, Tohma si voltò nella direzione da cui era provenuto lo scoppio... giusto in tempo per sentirne arrivare un altro! E un altro! E un altro ancora, tutti accompagnati dalla stessa luce rossa di prima! Per allora, anche Sayuri e Chika si erano accorte dell'anomalia, e guardavano confuse in quella direzione, chiedendosi cosa potesse essere.

"Che strano..." mormorò Chika. "Hanno già iniziato con i fuochi artificiali?"

Tohma ci mise un attimo a trarre le dovute conclusioni. "No, Chika-chan... questo è qualcosa di molto più pericoloso... un Digimon è apparso nel Mondo Reale!"

 

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Kouji e Kouichi, in quel momento i più vicini alla ruota panoramica, si fermarono di botto sui loro passi. Entrambi i gemelli, in particolare Kouji, avevano avuto in quel momento una strana sensazione... come una scarica elettrica che aveva colpito il loro cervello, diffondendosi lungo i nervi per tutto il corpo, e avevano avuto lo strano presentimento che ci fosse qualcosa che non andava in quella direzione, dalla quale avevano sentito provenire le esplosioni!

"Kouji-niisan!" esclamò Kouichi, allarmato. "lo... lo senti anche tu? Takuya-kun ci aveva detto che aveva sentito una cosa del genere, quando aveva percepito la presenza di quei DemiDevimon all'ippodromo!"

Il detentore degli Spirits della Luce annuì, e con la coda dell'occhio colse Tohma, Sayuri e Chika che scendevano dalla cabina, ora tornata a terra, della ruota panoramica, con il biondo agente che raccomandava a madre e figlia di mettersi al sicuro. Nello stesso momento, i due gemelli iniziarono a sentire le urla di paura delle persone che cominciavano a fuggire, e un gigantesco Digimon nero e sferico apparve in tutte le sue dimensioni, scagliando bombe per ogni dove! Ecco da dove venivano quelle luci e quei botti!

Il cellulare di Kouji squillò in quel preciso istante, e il ragazzo lo afferrò rapidamente e rispose. Come aveva previsto, si trattava di Takuya... "Pronto, Takuya-kun? Sì... sì, lo abbiamo sentito anche noi! E lo vediamo in questo momento! Hm... No, non conosco questo tipo di Digimon, ma... io e Kouichi siamo i più vicini, ce ne occupiamo noi... e Tohma-kun sta arrivando in questo momento! Voi, comunque, tenetevi pronti ad intervenire se ci saranno problemi... Hm... sì, ci pensiamo noi! Chiudo!"

Kouji premette il pulsante di fine chiamata, proprio nel momento in cui Tohma si avvicinava a loro. "E' una fortuna trovarvi qui, agenti Minamoto e Kimura..." commentò, estraendo il suo Digivice-Ic, e poi facendo comparire Gaomon. Il lupetto pugile si mise subito in guardia e fece cozzare i pugni tra loro, guardando fisso il massiccio Digimon nero che continuava imperterrito a seminare panico tra la folla. "Temo che dovrò chiedere il vostro appoggio per fermare questo Digimon. Siete disponibili a darmi una mano?"

Senza una parola, i due gemelli premettero un pulsante sui loro cellulari... che, in un istante, si trasformarono nei loro D-Tector! Ricevuta la risposta che sperava, Tohma annuì, e guidò il suo Digimon e i gemelli verso il luogo da cui veniva la minaccia...

 

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Minaccia che aveva assunto la forma di un enorme, sgradevole Digimon sferico del diametro di non meno di cinque metri, che rassomigliava ad una sorta di bomba sferica tutta nera, con corte gambe e braccia, e un volto bruttissimo dalle folte, appuntite sopracciglia arancioni che si intersecavano a V sopra il naso, un paio di occhi perennemente nascosti da un paio di occhiali rossi che ricordavano una visiera futuristica, e una bocca relativamente piccola dalle labbra grigie esageratamente larghe, quasi qualcuno le avesse spiaccicate contro un muro! Indossava soltanto un paio di guanti rossi e stivali dello stesso colore, e i suoi capelli, se così li si poteva definire, erano una corta criniera rossa ed ispida che coronava le tempie della creatura. La caratteristica più peculiare, tuttavia, era una miccia accesa che ardeva sopra la calotta cranica del Digimon, sprizzando scintille gialle senza tuttavia mai consumarsi. Le creatura stava scagliando bombe a destra e a sinistra, demolendo il parco giochi e facendo scappare tutti coloro che si trovavano nei dintorni... e la sua risata chioccia e trionfante faceva capire che era fiero della confusione che stava provocando!

"Hahahahaaa! Guardate e tremate, piccoli umani!" esclamò il Digimon, sollevando i pugni in aria. "Perchè io sono il grande BomberNanimon, e sono qui per darvi una lezione!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BomberNanimon

Anche chiamato: Citramon

Tipo: Invasore

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Freethrow Bomb

Digimon metallico il cui intero corpo è, in effetti, una bomba. Ama far esplodere tutto ciò che gli sta attorno. Si sa molto poco di lui, dal momento che è stato scoperto solo recentemente.

(Nota dell'analizzatore: in certi ambienti, è conosciuto come Citramon per problemi di censura...)

 

"Hohohohooo! Prendete questo! E questo! E quest'altro! Freethrow Bomb!" esclamò BomberNanimon, creando altre bombe nelle proprie mani, e scagliandole a tutto ciò che gli capitava sotto tiro, lasciando solo crateri e terra bruciata attorno a sè. Era talmente assorto nella sua opera di distruzione, che non si accorse di Tohma, Gaomon e dei due gemelli che stavano arrivando finchè questi non furono a pochi metri da lui... e solo allora, incuriosito, si voltò, fissandoli con ottusa ostilità. "E voi... voi chi siete? Sparite subito, o vi farete male, formiche!"

Nessuno dei quattro agenti della DATS gli diede confidenza. Tohma, in particolare, era troppo irritato dal fatto che quel Digimon stava rischiando di rovinare il compleanno di Chika, per farsi impressionare da delle vuote minacce. Fissando BomberNanimon con aria sprezzante, il ragazzo biondo attivò il suo comunicatore per parlare con il quartier generale e aggiornarli sulla situazione. "Quartier generale, mi ricevete? Qui agente Norstein, nell'area 308. Un Digimon senza controllo, identificato come BomberNanimon, è apparso in zona. Con me ci sono gli agenti onorari Minamoto e Kimura. Chiedo l'esclusione immediata dell'area al pubblico accesso."

"Sì, qui quartier generale." rispose subito la voce del capitano Satsuma. "Reazione digitale confermata. Il settore 308 sarà ora escluso all'accesso pubblico. Agenti Norstein, Minamoto e Kimura, rimanete in standby e attendete nuovi ordini."

Ma Tohma fece qualcosa che i gemelli e Gaomon non si aspettavano da lui. Senza mai perdere la sua espressione controllata, il genio biondo si avvicinò ulteriormente il comunicatore e rispose agli ordini. "Negativo, signore... mi dispiace, ma questo è un ordine a cui non posso obbedire." affermò freddamente. "Si tratta di una questione personale."

"Cosa?" chiese un perplesso Satsuma, all'altro capo della comunicazione. "Cosa vuole dire, agente Norstein?"

Tohma non rispose alla domanda, e interruppe seccamente la comunicazione, mentre Gaomon avanzava, con la guardia alzata, per affrontare BomberNanimon, che aveva già creato altre bombe e si preparava a scagliarle contro i tre umani impudenti che avevano osato sfidarlo. I due gemelli, da parte loro, erano rimasti sbalorditi dall'inusuale comportamento di Tohma... ma la decisione con cui quest'ultimo si predisponeva ad affrontare il Digimon invasore fece loro accantonare ogni possibile rimostranza, e Kouji e Kouichi si guardarono negli occhi, scambiandosi un rapido gesto affermativo prima di creare una sfera di Digi-Code nelle loro mani, e inserirla nel D-Tector!

"EXECUTE!" esclamarono contemporaneamente. "BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Non appena il Digi-Code fu completamente sparito all'interno del piccolo congegno elettronico, una luce bianca avvolse completamente i loro corpi, trasformandoli in dati e facendo loro cambiare forma e dimensioni! Quando emerse da quel gioco di luci, Kouji si era trasformato in KendoGarurumon, il gigantesco lupo dall'armatura lucente che Tohma aveva già visto nella battaglia con Digmon, qualche giorno prima... mentre Kouichi era stato sostituito da un Digimon meccanico del colore dell'ebano, simile ad un enorme leone robotico il cui corpo era punteggiato di piccoli cannoni laser, e decorato, in particolare sulle spalle e sulla criniera, da delle eleganti grazie dorate, che ricordavano molto ornamenti in stile medievale. Il muso era tozzo, con un paio di occhi rossi, e denti corti e seghettati che si intravedevano tra una mascella e l'altra, e la criniera, posta in risalti dai suoi contorni dorati, era composta da una schiera di lame luccicanti, e da una grossa piastra di armatura a forma di foglia, con un rubino circolare incastonato al centro, che offriva ancora maggiore protezione al Beast Spirit delle Tenebre! Le sue zampe erano robuste ma agili, e terminavano con tre dita armate di artigli dorati. Altri cannoni più piccoli erano montati sui quarti anteriori, e sulla punta dell'esile coda, e altri gioielli sferici rossi erano visibili sul petto e sui quarti posteriori. Con un balzo, il leone nero atterrò agilmente sul terreno davanti a BomberNanimon, ed esplose in un fragoroso ruggito di battaglia!

"KENDOGARURUMON!" esclamò il Beast Spirit della Luce.

"KAISERLEOMON!" ruggì il leone meccanico, attorniato da dei raggi di luce nera che si sprigionavano dalla sua criniera.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: KaiserLeomon

Anche chiamato: JaegerLoweemon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Ebony Blast, Dark Master

Il Beast Spirit dell'Oscurità, anche conosciuto come 'Il Leone delle Tenebre', creato dal saggio AncientSphinxmon come controparte di KendoGarurumon. Il suo corpo è estremamente resistente, essendo protetto da un materiale speciale conosciuto come Obsidian-Digizoid. Il suo attacco Dark Master penetra qualsiasi armatura!

 

Mentre i gemelli completavano la loro trasformazione, anche Tohma attivò il suo Digivice-Ic, tenendolo puntato su Gaomon. "Facciamo la nostra parte anche noi, Gaomon!" esclamò con decisione.

Il lupetto si voltò appena un pò verso di lui, facendo un cenno con la testa. "Sì, signore!" affermò, il Digi-Code che già cominciava ad avvolgere il suo corpo come preludio alla Digievoluzione. Con un ultimo gesto, Tohma fece illuminare il Digivice!

"Signora Sayuri, Chika-chan... io vi proteggerò!" giurò a bassa voce. "DIGI-SOUL CHARGE!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

Quando finalmente i due Beast Spirits e la forma Champion di Gaomon furono schierati, BomberNanimon indietreggiò di un passo, spiazzato... ma si riprese subito dalla sorpresa e creò altre bombe nelle sue mani, scagliandole contro i tre Digimon avversari! "Hahaaa! Tutto qui, piccoletti? Ci vuole ben altro che due cucciolotti e un gattino per fare paura al grande BomberNanimon! Prendete queste! Freethrow Bomb!"

Una raffica di sfere esplosive nere venne scagliata contro Gaogamon, KendoGarurumon e KaiserLeomon, che si mossero rapidamente ed evitarono l'attacco, lasciando che le bombe esplodessero sul marciapiede senza danneggiare nessuno! Il Beast Spirit delle Tenebre si vide arrivare addosso un'altra raffica di bombe, ma reagì con prontezza, acquattandosi sul terreno e sparando un enorme raggio di energia oscura da un cannone che gli uscì da un compartimento sulla schiena!

"Ebony Blast!" esclamò KaiserLeomon, e il raggio nero intercettò le bombe ancora in volo, facendole detonare senza danni per poi proseguire le sua corsa e centrare in pieno il gigantesco Digimon esplosivo! BomberNanimon grugnì e barcollò pericolosamente, abbassando la guardia, ed esponendosi così all'attacco combinato di KendoGarurumon e Gaogamon!

"Grazie, KaiserLeomon! Al resto pensiamo noi!" esclamò il lupo dalla corazza bianca, aprendo la bocca e sparando un laser bianco contro l'esplosivo invasore. "Ecco un fuoco d'artificio tutto per te, BomberNanimon! Lupine Laser!"

"Spiral Blow!" esclamò Gaogamon, soffiando un tornado contr BomberNanimon. I due attacchi si combinarono a mezz'aria, e investirono l'invasore con la potenza di un treno espresso lanciato a tutta velocità, facendo detonare le bombe ancora inesplose che teneva tra le mani, e scagliando BomberNanimon sul pavimento con un potente schianto! Il Digimon nemico emise un altro verso di dolore, e si accasciò a terra... ma non ebbe il tempo di rialzarsi, in quanto Gaogamon gli fu subito addosso, bloccandolo con le zampe anteriori artigliate! Erano così vicini, che BomberNanimon riusciva a vedere la tremenda affilatura dei canini sporgenti del lupo! Il nemico era praticamente in trappola!

"Ottimo! Un buon gioco di squadra!" affermò Tohma, lodando la rapidità di pensiero e di azione sia dei due fratelli che del suo Digimon. "Ed ora, Gaogamon, finiscilo!"

"Sì, signore!" Gaogamon ripetè quella che ormai era la sua frase tipica, prima di voltarsi verso il furente BomberNanimon e apprestarsi a dare il colpo finale che avrebbe esposto il suo Digi-Code... ma prima che si potesse organizzare, BomberNanimon lo colse di sorpresa, creando dal nulla una enorme quantità di bombe, che tenne saldamente tra le mani! Erano talmente tante, in effetti, che quasi non si vedeva più il volto di BomberNanimon! Colti di sorpresa, Gaogamon e i due B-Spirit indietreggiarono, consentendo al nemico di rialzarsi e di avanzare verso di loro con le bombe ardenti tra le mani! Se fossero esplose tutte assieme... sarebbe stato un disastro! Di quella zona del parco giochi, e di tutti coloro che non erano ancora fuggiti, sarebbe rimasta soltanto polvere!

"Vi porterò all'inferno con me, bastardi!" imprecò BomberNanimon. "Avanti, provate ad attaccarmi, se avete fegato! Che aspettate? Le mie bombe non sono così pazienti, lo sapete?"

Tohma strinse i denti per larabbia, mentre osservava il suo Digimon e i suoi colleghi indietreggiare sempre di più, alla disperata ricerca di un modo per attaccare BomberNanimon senza correre troppi rischi. Doveva pensare, e farlo in fretta, prima che tutte quelle cariche esplosive detonassero... ma come?

Il ragazzo biondo sobbalzò nel momento in cui un'idea poco ortodossa, ma forse efficace, prese forma nella sua mente! Ma certo! Poteva funzionare... con un pò di fortuna, avrebbe allontanato BomberNanimon a distanza di sicurezza dal parco giochi, e inoltre...

"Gaogamon!" chiamò Tohma... e non appena il lupo azzurro si voltò per ascoltare i suoi ordini, il ragazzo mezzo-austriaco levò un indice in alto e indicò il cielo ormai blu come il mare sopra di loro. "Scaglialo in aria con tutte quelle bombe!"

Gaogamon sorrise con fare astuto. Forse aveva capito cosa voleva fare il suo 'signore'... per una volta, data l'occasione, voleva unire l'utile al dilettevole! "Bene, signore! Lo consideri già fatto!" rispose... e i capi della sciarpa rossa che portava al collo scattarono verso i piedi calzati di stivali di BomberNanimon, avvolgendosi attorno alle caviglie! Il volto sgradevole del Digimon esplosivo si contorse per la rabbia... e BomberNanimon cercò di tirare verso di sè, opponendosi alla spinta di Gaogamon, che invece cercava di trascinarlo dalla parte opposta. Il contrasto durò per qualche secondo, senza che nessuno dei due guadagnasse vantaggio sull'altro... ma vene spezzato quando KendoGarurumon intervenne, aprendo le sue 'ali' metalliche e schizzando verso il distratto BomberNanimon ad altissima velocità!

"Howling Star!" esclamò il lupo corazzato, colpendo il nemico alla schiena con i bordi affilati delle sue ali! BomberNanimon ringhiò di dolore e perse la presa sul terreno, dando facilmente partita vinta a Gaogamon, che si girò rapidamente e trascinò con sè il nemico per poi scagliarlo in aria a decine di metri d'altezza, bombe e tutto!

"Adesso tocca a te, KaiserLeomon!" esclamò Gaogamon, rivolto al Leggendario Guerriero delle Tenebre, che non se lo fece dire due volte e, dopo aver preso un pò di slancio, si proiettò a tutta velocità contro il nemico sospeso in aria, con un lungo ruggito di battaglia! Un'ombra nera uscì dalle sue fauci e si avvolse attorno al suo corpo, trasformando il leone meccanico in un proiettile di pura oscurità mentre si dirigeva verso il suo bersaglio!

"Dark Master!" ruggì KaiserLeomon al momento dell'impatto! BomberNanimon si irrigidì mentre KaiserLeomon lo attraversava letteralmente, quasi fosse stato fatto di nebbia, e riappariva dall'altro lato dopo essergli riemerso dalla schiena! KaiserLeoon riprese subito solidità, e BomberNanimon rimase per un attimo sospeso in aria, come paralizzato, mentre mormorava le sue ultime parole.

"Ach... WarDevidramon-sama... ho... ho fallito... Aaaaaaargh!"

...

...

*KAAAAAA-BOOOOOOOOOOMMMM!!!!*

Le bombe che il Digimon invasore teneva tra le mani esplosero tutte contemporaneamente, sommergendo BomberNanimon con i loro effetti di luce e il loro polverone, e facendo partire una raffica di esplosioni secondarie tutt'attorno, a mò di fuochi d'artificio! Il cielo si colorò di un trionfo di sgargianti colori rossi e blu che si susseguirono per diversi secondi, e in mezzo ai quali apparve un trionfante ed illeso KaiserLeomon, il cui corpo si stava rapidamente trasformando in una forma più umanoide...

"KaiserLeomon... slide evolution... Loweemon!" esclamò, mentre passava alla sua meno potente ma più versatile forma umanoide e si fermava a mezz'aria, fluttuando in mezzo alle luci e ai colori che accompagnavano la fine di BomberNanimon. Da terra, anche Tohma, Gaogamon e KendoGarurumon ammiravano in silenzio lo spettacolo... e quando la confusione si fu diradata abbastanza, Loweemon potè vedere, non molto lontano da lui, la sagoma ombreggiata di BomberNanimon con il Digi-Code che orbitava attorno a lui. Senza perdere tempo, estrasse il suo D-Tector e si apprestò a purificare il Digimon malvagio, concludendo così il lavoro.

"Sarai assorbito, spirito malvagio! Le Tenebre ti purificheranno!" esclamò, muovendo il suo Digivice in una traiettoria orizzontale davanti a sè. "DIGI-CODE SCAN!"

Come al solito, il codice venne risucchiato nel Digivice del Leggendario Guerriero, e BomberNanimon si trasformò in un grosso uovo grigio decorato con dei cerchi rossi dal bordo frastagliato, che precipitò verso terra e giusto nelle mani del preparato Tohma Norstein, mentre Loweemon scendeva delicatamente verso terra e, una volta atterrato, scioglieva la trasformazione. L'imprevisto spettacolo di fuochi d'artificio, tuttavia, non si fermò lì, e continuò ancora, immergendo il cielo notturno in una festa di luci colorate che ipnotizzò letteralmente tutti coloro che potevano vederla nel raggio di centinaia di metri! Anche gli altri Leggendari Guerrieri, che in quel momento stavano accorrendo sul posto per dare una mano a Tohma e ai gemelli, si fermarono, ammirando lo spettacolo! E, fuori dal luna park, Kaoru e Shinya, usciti sotto la sorveglianza delle forze di polizia, riuscirono persino a dimenticare per un attimo la loro preoccupazione per i loro compagni, per osservare l'incredibile spettacolo!

Ma la loro gioia era nulla, paragonata a quella di Sayuri e Chika. La bambina castana, in particolare, ammirava quasi in estasi i giochi di luce, pensando che quello era stato davvero il più bel compleanno della sua vita!

 

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In un'aula di liceo, uno stremato Masaru Daimon si afflosciò sul banco, beatamente inconsapevole di quanto era appena successo.

"Finalmente... ho finito..." mormorò a fatica. "Diavolo... questo esame di recupero... è stato una tortura!"

 

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"Tohma-kun! Ragazzi! Siamo qui!" esclamò Chika, salutando con la mano Tohma e i Leggendari Guerrieri, tutti tornati in forma umana, che uscivano lentamente dal parco giochi, destreggiandosi tra le ali di folla tutt'attorno al Senter Puroland. Ora che l'allarme era rientrato, e gli inibitori mnemonici della DATS stavano facendo il loro lavoro di cancellare dalla mente di tutti i ricordi dei Digimon, la situazione era molto più calma... anche se questo non aveva sminuito l'ansia di Shinya e di Kaoru, che stavano vicino alla bambina e a sua madre, cercando di vedere i loro amici che uscivano dai cancelli del parco. Con loro grande sollievo, erano tutti presenti... e sembravano stare bene, nonostante la confusione appena risoltasi.

Mentre Takuya e i suoi compagni andavano da Shinya e Kaoru (e Takuya non perse tempo a dare un abbraccio al suo fratellino, per scusarsi di averl fatto stare in pensiero), Tohma si rivolse con fare apologetico a Sayuri e Chika. "Mi dispiace, signora Daimon... Chika-chan... temo proprio che, dopo questo incidente, non saremo in grado di vedere i fuochi d'artificio..." affermò, guardando stancamente verso l'alto.

Ma la gentile Sayuri fugò immediatamente i suoi timori, inclinando la testa e sorridendo mentre teneva gli occhi chiusi, con quel suo fare rassicurante. "Non credo che sarà un problema, Tohma-kun!" disse pacata. "In fondo... li avete lanciati tu e gli altri ragazzi, quei fuochi d'artificio che abbiamo appena visto, non è vero?"

"Ehm..." affermò Tohma, un pò imbarazzato. "Beh, a dire la verità..."

"Tohma-kun..." Prima che il giovane genio potesse schermirsi, sentì una piccola mano, appartenente alla festeggiata, aggrapparsi alla sua giacca per attirare la sua attenzione. Il biondo si inginocchiò, guardando negli occhi Chika, e stava per chiederle se andava tutto bene...

Quando la bambina lo precedette, dandogli un bacetto sulla guancia!

"I fuochi d'artificio erano davvero belli, Tohma-kun!" commentò, con un gran sorriso sul suo grazioso visetto, mentre le guance di Tohma si coloravano di rosso... e Izumi e Kaoru emettevano dei versetti di gioia per la tenerissima scena! "Grazie mille! E' stato il più bel compleanno della mia vita!"

Tohma si sfregò la guancia, in completo silenzio. Quel semplice, disinteressato gesto di affetto lo aveva completamente spiazzato... proprio lui, che conosceva a memoria formule matematiche che avrebbero lasciato perplessi uomini con il triplo dei suoi anni, e che aveva preso un dottorato all'Università di Stoccolma... era stato disarmato dal bacetto di una bambina! Era una sensazione strana... ma, doveva dirlo, molto dolce... una sensazione che non aveva più provato da quando la sua mamma se n'era andata...

"Dopo tutto questo viavai, mi è venuta un pò fame..." disse Chika, rivolgendosi a sua madre, mentre i Guerrieri Leggendari e i loro amici si radunavano lì attorno. "A te no, mamma?"

"Sì, in effetti..." affermò la signora Daimon. "Anzi, sapete che vi dico? Perchè voi ragazzi non vi fermate a casa nostra, per cena? Così stiamo ancora un pò assieme, e vi ringrazio della bella giornata con la mia cucina fatta in casa! Ovviamente, Tohma-kun... la cosa vale anche... e soprattutto... per te!"

Ancora un pò sbalordito per il bacetto di prima, Tohma ci mise qualche secondo per riconnettere... e quando lo fece, rispose alla giovane madre con un cenno di assenso, e un sorriso quasi radioso! "Se per lei non è un disturbo, signora Daimon... ne sarei molto onorato! Spero che la giornata sia stata di vostro gradimento, e... buon compleanno ancora, Chika-chan!"

"Buon compleanno!" proseguì Takuya, rivolgendo alla sorella del suo amico un segno dell'okay, e al suo seguirono subito gli auguri di tutti gli altri membri del gruppo.

"Tanti auguri, Chika-chan!" disse Kaoru, avvicinandosi a Junpei e mettendogli una mano sulla spalla dopo un istante di esitazione. "Oh, evedo che sta arrivando qualcun altro ad unirsi ai festeggiamenti..."

In effetti, quando gli altri si voltarono per vedere di cosa stava parlando Kaoru, ecco arrivare di corsa, ancora vestito della sua uniforme scolastica e con la cartella in mano, un esausto Masaru Daimon, che si fermò vicino a sua sorella a riprendere fiato. "Hanf... hanf... eccomi... finalmente sono arrivato! Buon... buon compleanno, sorellina! Allora... com'è andata la giornata?"

"Ciao, fratellone Masaru!" lo salutò Chika, andando da lui per dargli un abbraccio. "Finalmente sei arrivato! Ma quanto ti hanno tenuto con quell'esame? Hehehee... comunque, sì, è stata una giornata bellissima! Tohma-kun ha proprio pensato a tutto!"

"Hehehee... ma davvero?" chiese Masaru, rimettendosi a posto i capelli scompigliati dalla corsa. "Beh, in tal caso... ti devo ringraziare, Tohma! Non credevo avresti avuto così tanto successo!"

Tohma lo guardò, con espressione falsamente critica. "Te l'ho detto, no? Io sono un uomo che mantiene sempre le sue promesse!"

Un pò più in là, con un sospiro, Takuya abbandonò le braccia lungo i fianchi. "Aaaah... e anche questa giornata si è conclusa bene, nonostante qualche imprevisto! Mi sono davvero divertito... anche tu, Shinya?"

"Sì... davvero molto, fratellone Takuya!" rispose il più piccolo dei fratelli Kanbara, rivolgendo un sorrisone a cinquantaquattro denti al maggiore. "La tua amica Izumi-san ha avuto una grande idea... ci siamo divertiti tutti, oggi!"

Con le guance leggermente colorite, Izumi si avvicinò a Takuya e gli mise una mano sulla spalla... con il risultato di fare un pò emozionare il ragazzo castano. "Heheheee... modestamente, devo dire che quando mi ci metto, ho delle grandi idee!" affermò, falsamente modesta! "E comunque... anch'io mi sono divertita molto, oggi! E complimenti a Kouji-kun e Kouichi-kun per come hanno sistemato quel Digimon! Una vera... bomba!"

Kouji alzò le spalle con un sorriso ironico. "Normale amministrazione. Quel Digimon non era un degno avversario."

Izumi si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò, per poi rivolgersi nuovamente a Takuya. "Oh, già... e prima che mi dimentichi, Takuya-kun, devo ringraziarti anch'io per la bella giornata..." affermò. Prima che Takuya, che aveva fatto una faccia sbalordita, potesse chiederle cosa voleva dire, se la vide avvicinare audacemente... e, in un istante, la vide dargli un bacio sulla guancia!

L'effetto fu immediato, e il Guerriero del Fuoco si colorò immediatamente di un bel rosso gambero che gli donava moltissimo, mentre restava a bocca spalancata ad osservare la biondina che allontanava timidamente la faccia, sorridendo con le guance a loro volta leggermente imporporate! Da parte loro, gli amici di Takuya ebbero dellereazioni abbastanza diversificate: Kouji rimase indifferente, Kouichi sorrise, Kaoru guardò dall'altra parte, non volendo essere di troppo in quel momento tra i due; Shinya sghignazzò sotto i baffi, Tomoki sgranò leggermente gli occhi... e Junpei, che fino a due anni prima si sarebbe ingelosito, fischiettò con tono ammirato. "Accidenti, Takuya-kun... questa sì che è una bella prima base!" mormorò tra sè, stando bene attento a non farsi sentire.

"Questo... era per ringraziarti di essere stato con me!" disse Izumi, la voce appena segnata da un accenno di timidezza. Per quanto Izumi fosse una ragazza decisa e diretta, anche lei aveva i suoi momenti di insicurezza, quando aveva a che fare con i sentimenti. "E'... è stata davvero un bella giornata, Takuya-kun... e spero di passarne altre così!"

Anche Takuya, come Tohma prima di lui, non riuscì a dire nulla così, sul momento... e soltanto quando il suo battito cardiaco si fu calmato, riuscì a prendere un bel respiro e articolare di nuovo un discorso, sorridendo dolcemente alla ragazza bionda. Era da un pò di tempo che stare vicino alla sua amica gli faceva questo effetto... ma ancora non era sicuro di cosa fare o cosa dirle, quindi decise, per il momento, di lasciare le cose com'erano!

"E' stato un piacere, Izumi-chan... Davvero!"

 

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"Pronto?" chiese una donna sulla quarantina d'anni, ben nascosta tra il resto della folla che si allontanava dal parco giochi, mentre rispondeva al suo telefono cellulare. "Oh, sì... sì, professor Kurata, sono proprio io... hmm... sì... sì, professore, purtroppo è vero... un Digimon... in mezzo alla folla... hmm... sì, ho preso un pò di dati, e glieli invierò al più presto... certo... sì, e purtroppo anche la mia piccola Kaoru ha rischiato di essere coinvolta. La DATS lo ha fermato, ma... no, non sono adatti per questo compito... Non sono disposti a fare quello che deve essere fatto... è una cosa di cui dobbiamo farci carico noi... sì... sì, certo, non mancherò! Vedrà che andrà tutto bene! La ringrazio ancora e... arrivederci a domani!"

Chiharu Umino interruppe la chiamata, e si voltò a guardare il colorato ingresso del parco giochi in cui si era appena verificato l'incidente di BomberNanimon. I colori sgargianti, e lo spettacolo di fuochi d'artificio che c'era stato poco prima, avevano fatto ben poco per fugare le sue preoccupazioni...

"Kaoru-chan, questa volta hai rischiato grosso... non permetterò che quei mostri mettano in pericolo la tua vita! Quei maledetti Digimon... hanno fatto quello che hanno voluto già da troppo tempo!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Uff, dopo un'intera giornata passata a scrivere... sono riuscito a terminare anche questo capitolo! Accidenti, che impresa! Mi è venuto molto più lungo di quanto immaginassi... spero che sia stato anche interessante, ma temo di essermi reso noioso in alcuni punti. Purtroppo, mi sa di non avere uno stile di narrazione troppo fantasioso...

In ogni caso... tanti auguri, Chika! Oh, e ovviamente, tanti auguri anche al sottoscritto, che li ha compiti esattamente alle 21:25 del 21 Luglio! Heheee... vogliate perdonare un pò di auto-pubblicità...

Il videogioco a cui giocano Chika e Tohma verso metà capitolo è Arcana Heart, un picchiaduro 2D esclusivamente femminile a cui ho giocato mentre ero in Giappone! E' un gran bel gioco, anche se ha una curva di apprendimento molto ripida! Oh, e anche la scena nel ristorante di okonomiyaki è stata presa pari pari dalle mie esperienze nella terra del Sol Levante! Gli okonomiyaki sono una delle migliori invenzioni gastronomiche della storia dell'umanità... superati soltanto dal ramen! ^_^

Spero che ai romantici siano piaciuti gli accenni di Takuya/Izumi che ho inserito (La Scrittrice, questi sono per te!), e spero che rappresentino un'evoluzione abbastanza plausibile del loro rapporto nella serie Frontier! Più avanti ce ne saranno anche di più, quindi... oh, e ovviamente farò avvicinare un pò anche Junpei e Kaoru! Tra non molto, la nuova amica dei Leggendari Guerrieri avrà una bella sorpresa...

Il prossimo capitolo sarà dedicato a Yoshino e ad Izumi, come in questo ho approfondito un pò Tohma e Kouji, soprattutto il primo. Cosa accadrà? E quale segreto svelerà la nostra eroina dai capelli rossi? E nel frattempo... cosa stanno facendo ChaosGallantmon e i suoi leccapiedi?

Nel prossimo capitolo, un pò di risposte! Per adesso, vi saluto, e vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 14
*** Una vecchia conoscenza di Yoshino ***


Record of Digital Wars-14

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier & Savers scritta da: Justice Gundam

 

Oooh, ed eccoci di ritorno ancora una volta! La mia fanfiction crossover di Digimon si sta avviando... e assieme ad essa, Invasion sta avvicinandosi sempre più all'emozionante finale!

Allora, vediamo un pò dove eravamo rimasti l'ultima volta... ah, sì! Avevamo accompagnato Chika, la sorellina di Masaru, a festeggiare il suo undicesimo compleanno assieme a Tohma e alla sua mamma, mentre Masaru faceva un esame di riparazione. Tohma si era fatto tutto un progetto per passare la giornata... ma non è andata esattamente come immaginava, e ha finito col fare una cosa completamente diversa! Ciò nonostante, la giornata è andata molto bene, Chika si è divertita, e anche Tohma ha potuto godersi una giornata di relax... e anche l'arrivo inaspettato di BomberNanimon, verso la fine, non è riuscito a rovinare nulla! Anzi, graie allo spettacolo messo su da Tohma, Gaogamon e dai due gemelli, la serata si è conclusa in bellezza!

E nel frattempo, Junpei e Kaoru ne approfittano per avvicinarsi un pò... e anche Takuya e Izumi mi sembrano a buon punto...

In questo capitolo, invece, seguiremo un pò Yoshino, la più grande del terzetto dei nuovi eroi... e la vedremo alle prese con una parte del suo passato! E a darle una mano, anche per dovere di categoria, penserà una certa biondina dal caratterino pepato! Ebbene sì, ragazzi, questo episodio sarà dedicato quasi interamente alle mie ragazze di Digimon preferite, Yoshino Fujieda e Izumi Orimoto! Cosa combineranno queste due esponenti del girl power assieme? Lo scopriremo presto...

Per adesso, vediamo un pò le vostre recensioni...

 

KillKenny: Ehilà, eccoti qui! Come quasi sempre, sei il primo a farsi sentire... ebbene sì, dato che non ho nessun esame da dare a settembre, posso sbizzarrirmi quanto voglio, e scrivere finchè non mi casca la testa dal sonno! E farò del mio meglio per proseguire il più possibile! Per il resto... hehehee, anche nella serie di Savers, uno dei punti fondamentali che viene toccato, quando si parla di Tohma, è che il nostro genietto è impacciato in certi aspetti della vita di tutti i giorni! In ogni caso, mi fa piacere che anche questo capitolo ti sia piaciuto... e ti consiglio di restare sintonizzato, perchè tra non molto comincerà la VERA azione! A partire dal prossimo capitolo, per essere precisi...

Kari 89: Grazie anche a te per la recensione, e anche per gli auguri! Hehehee... puoi scommetterci che accadrà qualcosa tra Junpei e Kaoru, come anche tra Takuya e Izumi... basterà dare loro il tempo di conoscersi meglio, e di vivere un pò di avventure assieme, e a quel punto... Poi, come ho detto, il fatto che il progetto che Tohma si era fatto sia stato poi involontariamente vanificato da Chika si è rivelato più un bene che un male... dopotutto, entrambi loro, e anche Sayuri, hanno passato una bella giornata! Per le tue fanfiction, cercherò di leggerle il prima possibile! Tanto, ora ne ho, di tempo!

P.S.: L'hai poi ricevuto, il nuovo PM che ti ho mandato?

La Scrittrice: Ehilà! Mi fa piacere che tu abbia apprezzato quei piccoli accenni di Takuya/Izumi che ho inserito! Sai, non vedevo neanch'io l'ora di poter finalmente far procedere un pò le cose tra i due! E non credo dovrai neanche aspettare molto per vedere qualcosa di più! Non serve che mi ringrazi per la dedica... dopotutto, noi fan di Takuya/Izumi ci dobbiamo dare una mano a vicenda! ^_^

TopoMouse: Grazie anche a te degli auguri! Hehehee, l'episodio di Savers in cui Tohma accompagnava Chika a festeggiare il suo compleanno è uno dei più divertenti della prima parte... e per questo l'ho conservato nella sua interezza! Oh, e mi fa piacere sapere che in questo capitolo non c'era il problema della monotonia. Grazie per avermelo fatto presente, cercherò di variare un pò il mio stile! ^_^

 

Uhmmm... vediamo un pò, mi sembra che ci siano tutti. Bene, allora... si inizi con il capitolo di approfondimento per Yoshino e Izumi! La nostra agente dai capelli rossi se la vedrà con il suo passato... e la nostra biondina mezza-italiana riprenderà a risalire la china dal quasi totale inutilizzo di cui è stata vittima nella serie!

Quindi... godetevi la lettura!

 

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Capitolo 14 - Una vecchia conoscenza di Yoshino

 

Mezzogiorno. Ovvero, il momento della giornata in cui il sole è più alto nel cielo, tutte le attività rallentano fino a fermarsi, e la maggior parte delle persone si gode la meritata pausa pranzo e un pò di riposo, per poi riprendere a lavorare con maggior lena non appena i turni ricominciano. Non sorprenderà sapere che, in Giappone, i chioschetti e i ristoranti di ramen considerano questo il momento migliore della giornata, in quanto sono molti i lavoratori che si fermano da loro per mangiare un piatto completo, nutriente e a poco prezzo.

E in un piccolo ristorante di ramen ai lati di una strada principale di Shibuya, un certo teppistello membro della DATS stava, nel suo piccolo, contribuendo al successo di questa peculiare pietanza giapponese! Con un gesto sicuro, Masaru prese le bacchette di legno che gli erano state date con la sua ciotola di ramen all'uovo, e - quasi fosse un momento solenne! - le separò con un gesto calmo e controllato che aveva qualcosa della grazia degli antichi samurai. Si sentì uno schiocco di legno che si rompeva, e i due bastoncini vennero separati in maniera impeccabile, prima che Masaru li afferrasse con piglio da esperto...

...e si dedicasse con tutto sè stesso a divorare la prelibatezza che stava nella sua ciotola!

"Buon appetito!" esclamò, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro, prima di inserire le bacchette nel brodo, afferrare un pò di spaghetti di soia e risucchiarli nella propria bocca con un suono di aspirazione che avrebbe potuto essere considerato maleducazione se solo la scena non si fosse svolta in un ristorante giapponese! Il delizioso sapore del miscuglio di uovo, verdure e carne si diffuse nella sua bocca, assieme al calore della minestra calda, e il giovane street fighter non potè fare a meno di lodare ad alta voce il gusto di quella prelibatezza!

"Aaaaah! Delizioso!" esclamò, attirandosi dietro gli sguardi di un pò di avvetori incuriositi, per poi tornare ad assalire con grinta la pietanza. Un altro pugno di spaghetti alla soia scomparì nel suo esofago un istante dopo, e il ragazzo alzò la testa verso il televisore, attaccato ad un angolo del ristorante, per sentire cosa diceva il telegiornale.

"A quasi una settimana dalla scomparsa della diciottenne Kaede Suzushiro, le indagini sembrano essere giunte ad un punto morto." stava dicendo la giornalista in quel momento, dando purtroppo una notizia poco gradita. "La giovane, la cui scomparsa è stata denunciata una settimana fa, è stata vista per l'ultima volta dai suoi genitori la sera del giorno della sua scomparsa, e a detta della sua famiglia, non aveva alcun motivo plausibile per allontanarsi da casa. Ricordiamo che è disponibile una gratifica per chiunque fornisca informazioni che possano portare al suo ritrovamento, e che chiunque l'abbia vista, o abbia avuto contatti con lei, è invitato a mettersi al più presto in comunicazione con le autorità."

L'espressione di Masaru si fece più seria. Era già da una settimana che si parlava della scomparsa di quella ragazza, il cui volto gentile, incorniciato da lunghi capelli fucsia, veniva in quel momento mostrato sullo schermo televisivo... Un rapimento, forse, ma la cosa suonava strana al giovane agente della DATS. Dopotutto, Tokyo era conosciuta per essere una città molto sicura, anche di notte. Da quanto tempo era che non si sentiva parlare di rapimenti? Molto... sicuramente più di due anni, da quello che Masaru ricordava...

"Diavolo, ancora non si sa niente..." mormorò. "Spero che la ritrovino presto..."

L'annunciatrice riapparve sullo schermo, questa volta per dare una notizia più tranquillizzante. "Passando ora a più distese notizie di attualità... è giunta da poco una notizia sorprendente riguardante il noto cantante Neon Hanamura-san, che è stato di recente visto in compagnia di una giovane donna..."

Masaru ascoltò con un orecchio solo. Sì, aveva già sentito parlare di Neon Hanamura, un ragazzo di qualche anno più grande di lui che si stava facendo un nome nel competitivo panorama della musica J-Pop... ma era un ambiente che a lui non interessava granchè, quindi si dedicò nuovamente al suo pranzo, usando un mestolino per assaggiare il brodo scuro del suo ramen.

"Alcuni testimoni oculari confermano di aver visto Hanamura-san e la sua presunta compagna assieme, nel palazzo RPG dove vive la stella della musica popolare." proseguì la voce dell'annunciatrice, mentre sullo schermo appariva, per qualche istante, l'immagine di un alto grattacielo di Shinjuku coperto di scintillanti luci bianche che si stagliava contro il cielo notturno... e nell'inquadratura successiva, si vedevano due persone, inquadrate solamente dal petto in su, uscire dall'ingresso principale del palazzo, chiaramente a loro agio l'uno con l'altra. Uno era un ragazzo dai capelli biondi abbastanza lunghi, vestito di una camicia di un viola sgargiante... evidentemente, era quel Neon Hanamura di cui si parlava... mentre l'altra era una ragazza della stessa età, o un pochino più giovane, con addosso una maglietta arancione chiara a maniche corte, e con un berrettino bianco sulla testa. Nel momento in cui quest'ultima si voltò verso il ragazzo biondo, regalandogli uno sguardo che esprimeva quantomeno affetto e fiducia, Masaru vide che indossava degli occhiali dalle lenti sfumate di giallo, e alcuni ciuffi di capelli rossi spuntavano dalle falde del suo berretto...

Un momento! Capelli rossi?

Improvvisamente interessato al servizio, Masaru alzò di nuovo lo sguardo... e il brodo che stava per mandare giù gli andò di traverso, spargendosi sul bancone a cui era seduto in maniera abbastanza sconveniente! Dopo aver ripreso fiato, e aver mandato giù quello che gli rimaneva in gola, Masaru sbarrò comicamente gli occhi, guardando incredulo la giovane donna con gli occhiali. L'aveva riconosciuta, nonostante il travestimento...

"Y-Yoshino?" balbettò incredulo.

 

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Un altro pomeriggio di lavoro, per il personale della DATS... una giornata come tante, che probabilmente sarebbe passata tra i soliti controlli ai vari settori della città, con forse qualche falso allarme... e chissà, magari un'emersione non autorizzata che qualcuno degli agenti sarebbe dovuto andare ad arginare. In ogni caso, quel pomeriggio, mentre si incamminavano verso la sala di controllo principale del quartier generale della DATS, Yoshino e Raramon erano sicure che la maggior parte del tempo l'avrebbero passato ad esaminare i dati che la loro organizzazione aveva raccolto in precedenti occasioni, per tentare di ricostruire cosa stesse accadendo nel Mondo Digitale, e scoprire qualche informazione in più sul loro misterioso nemico.

Immaginatevi quindi la sorpresa delle due amiche quando, non appena la porta scorrevole si fu spalancata, si trovarono davanti le espressioni interrogative di praticamente tutti gli altri Digimon! Agumon, Gaomon, Kamemon... e persino i PawnChessmon di Miki e Megumi, nonostante fossero privi di volto, avevano l'aria di essere molto sorpresi e di volere che Yoshino togliesse loro una curiosità!

La ragazza dai capelli rosso sgranò gli occhi, bloccandosi sulla soglia... e fu allora che si accorse che anche alcuni degli agenti onorari, più esattamente Takuya, Izumi, Tomoki e Junpei, la stavano guardando in maniera strana, come se avessero visto chissà quale alieno! Gli usuali suoni sommessi che normalmente caratterizzavano le ore di lavoro della DATS parevano essersi fatti più sommessi, e Yoshino provò la poco simpatica sensazione che in quel momento tutto il mondo fosse concentrato unicamente su lei e Raramon!

Non capendo cosa stesse accadendo, la giovane agente cercò di richiamare i suoi compagni all'ordine, schiarendosi la gola e tentando di apparire il più decisa possibile. "Mbeh? E... e questo cosa significa? Che... che cosa volete da me? Se... permettete, io avrei da fare il mio lavoro, quindi... spostatevi, per favore, e lasciatemi passare!" esclamò, marciando in maniera quasi teatrale verso la sua postazione di lavoro...

"Yoshino!"

Tutto inutile. La ragazza dai capelli rossi non riuscì neanche a fare due passi, prima che Shirokawa e Kurosaki le puntassero letteralmente contro, inchiodandola con degli sguardi severi che sembravano urlare ai quattro venti 'Adesso ci devi una spiegazione!'. Incerta sul da farsi, Yoshino fece un passo indietro, e osservò le sue colleghe avvicinarsi, Shirokawa con i pugni sui fianchi, e Kurosaki con espressione fosca e le braccia incrociate davanti a sè.

"Allora, Yoshino-san, ci spieghi cos'è questa storia?" iniziò Shirokawa, il suo PawnChessmon bianco che le si avvicinava quasi volesse sottolineare la serietà della situazione.

Kurosaki incalzò spietata, senza lasciare a Yoshino il tempo di chiedersi cosa volesse dire la biondina. "Tu, un membro della DATS nella cui famiglia non c'è nemmeno un uomo... ci spieghi cosa ci facevi in compagnia di Neon Hanamura?" chiese, andando quasi in faccia alla rossa e costringendola a tirarsi indietro. "Adesso ce ne parli, per filo e per segno!"

"Vero! Non è mica una cosa su cui noi della DATS possiamo sorvolare!" si fece avanti Izumi, osservando Yoshino con affettata severità. "E poi, sorellina Yoshino, bisogna dire che hai una fortuna sfacciata, per uscire con una delle stelle emergenti del J-Pop! Un pò dovresti vergognarti, lo sai?"

Yoshino ridacchiò davanti al cipiglio falsamente minaccioso di Izumi... ma non potè fare a meno di rimanere perplessa davanti a quello strano nomignolo che Izumi le aveva affibbiato. "S-Sorellina... Yoshino? E questo appellativo, Orimoto-san... da dove viene?" chiese, segretamente contenta di spostare l'argomento della conversazione. Izumi strizzò un occhio con fare arguto e incrociò le braccia.

"Oh, nulla di speciale..." affermò. "Noi Digiprescelte dobbiamo fare gruppo, no? E' dura essere la sola ragazza in un team di soli uomini!" Si voltò verso gli straniti Takuya, Tomoki e Junpei, sfoderando un disarmante sorrisetto... poi riprese ad incalzare Yoshino! "Ma adesso non cerchiamo di cambiare discorso, e parliamo di Hanamura-san! Allora, che rapporti ci sono tra voi due?"

Colta in fallo. Con le mani nella marmellata. Ormai, negare era del tutto inutile, e anche cercare di cambiare discorso... ma la ragazza non sapeva cos'altro rispondere, e finì per guardarsi attorno spaesata mentre cercava una risposta... anche guardando Raramon negli occhi come se volesse farsi suggerire qualcosa! "Ehm... Ecco.. la realtà è che..."

Kouji e Kouichi, non particolarmente interessati a quello che consideravano puro e semplice gossip, si erano tenuti fuori dalla mischia, osservando l'uno con indifferenza, l'altro con un certo divertimento la scenetta che si svolgeva davanti a loro. "Perchè è così importante con chi esce Yoshino-san, poi? Sarà anche uno in vista, non lo metto in dubbio, ma... mi chiedo perchè farne una questione di così vitale importanza." commentò il gemello detentore degli Spirits delle Tenebre.

Masaru si avvicinò ai due gemelli, tenendo le mani dietro la nuca con atteggiamento annoiato. "Appunto... Yoshino può uscire con chi vuole, no? Non mi sembra che siano affari nostri... dopotutto, non è questo a complicare le missioni."

Kouji si disse in disaccordo, storcendo leggermente il naso. "Beh, Kouichi-niisan... Masaru... in un'altra situazione, vi darei pienamente ragione. Neanche a me interessa con chi esce Yoshino..." affermò distaccato. "Ma il fatto è che, in questo caso, la missione viene, in effetti, resa più complicata... Stando a quanto ho sentito, la sede centrale della DATS è stata subissata di telefonate fin da stamattina..."

"E non è tutto!" eclamò un'indignata Kurosaki. "Abbiamo anche ricevuto pacchi interi di lettere minatorie da parte delle fan di Hanamura-san!"

"Vogliono sapere chi si crede di essere questa... 'Yoshino Fujieda' che osa uscire con il loro idolo!" proseguì Shirokawa, facendo ritrarre Yoshino con la sua espressione ostile! L'agente guardò spaesata le sue compagne per un secondo... poi si drizzò in piedi, gli occhi spalancati per l'incredulità!

"COSAAAA?" esclamò. "Hey, hey! Aspettate un momento! Ma... ma come fanno asapere il mio nome? Se non l'hanno neanche detto in televisione!"

Si sentì il sospiro rassegnato di Tohma, che come sempre era impegnato a lavorare alla sua postazione. "Temo di doverti contraddire, Yoshino-san... potreanno non aver detto nulla in televisione, ma tutte le informazioni sono già state diffuse in rete..." informò il ragazzo mezzo-austriaco, cliccando un paio di volte su un link apparso sullo schermo del suo laptop. Quando il gruppo di umani e Digimon andò a vedere, la loro supposizione fu confermata dall'immagine che apparve sullo schermo: una foto di Yoshino vestita in maniera simile a come Masaru l'aveva vista il giorno prima al telegiornale, con l'unica differenza che mancavano il cappellino e gli occhiali sfumati di giallo... e per giunta, aveva anche un'espressione molto sorpresa, come se il fotografo l'avesse colta di sorpresa proprio mentre pensava di essere al sicuro dai paparazzi!

Mentre Yoshino sgranava ancora di più gli occhi, al punto che Izumi temette dovessero davvero schizzare fuori dalle orbite, Junpei sospirò e si aggiustò gli occhiali. "Temo di dover dire che... tutte le informazioni che ti riguardano sono già di pubblico dominio..." mormorò con tono dispiaciuto il ragazzone sovrappeso. "Nome, età, data di nascita, il tuo indirizzo di lavoro... e persino il gruppo sanguigno, anche se a me sembra una sciocca superstizione..."

Sopraffatta da quella rivelazione, Yoshino non potè fare altro che piazarsi una mano sulla fronte nel tentativo di calmare il mal di testa galoppante che stava covando... e declamare la sua frase-tormentone! "Sigh... peggio che mai!" gemette, per poi afflosciare la testa con espressione desolata.

"E non è venuta neanche tanto bene, la foto..." cinguettò Raramon, girando il coltello nella piaga.

La situazione era abbastanza surreale. La sede centrale della Digital Accidents Tactics Squad, un'organizzazione governativa super-segreta e allo stato dell'arte per quanto riguardava la struttura interna... era stata messa in crisi da alcuni fotografi a caccia di uno scoop scandalistico, al cui centro c'era la povera Yoshino! Per fortuna, qualcuno intervenne, appena in tempo, per sbloccare la situazione prima che diventasse ancora più imbarazzante per la giovane agente, e più strana per i suoi colleghi.

"Posso darvi tutte le dovute spiegazioni..." disse il capitano Satsuma, entrando nella sala principale e dirigendosi verso il piccolo assemblamento di persone. Immediatamente, tutti rivolsero a lui la loro attenzione, e si misero sull'attenti finchè l'ex-investigatore privato non diede loro segno di riposo. "Dovete sapere che questo è un caso di cui la DATS si occupa già da un certo tempo, e che per vari motivi non è ancora riuscita a portare a termine."

Kamemon, sempre servizievole, si avvicinò al comandante della DATS con il suo ormai immancabile vassoio, offrendogli un bicchiere di tè verde che Satsuma accettò con un cenno di ringraziamento. Dopo aver preso un sorso della bevanda fumante, il capitano riprese il discorso chestava facendo. "Circa un mese fa, noi della DATS abbiamo rilevato una reazione digitale proprio all'interno del palazzo RPG, dove vive Hanamura. Ulteriori analisi hanno confermato che tale Digimon è, in effetti, un Keramon, un Digimon di tipo Virus particolarmente aggressivo e pericoloso."

"Hmmm... sì, ho già avuto a che fare in passato con quel tipo di Digimon..." rispose Tohma. "E' un Digimon in grado di interagire con la rete e di controllare liberamente un certo numero di apparecchi meccanici, se non ricordo male."

Kudamon, accoccolato come sempre attorno al collo di Satsuma, annuì. "In realtà, un Keramon di per sè costituisce una minaccia di poco conto, avendo una scarsa potenza offensiva e un raggio d'azione limitato. Tuttavia, quello che ci preoccupa è la sua possibilità di evolvere. Un Keramon lasciato senza controllo può digievolvere in forme estremamente pericolose... tra le quali, viene annoverato il temibile Diaboromon." spiegò, notando un certo allarme nelle due operatrici e in Tohma e Yoshino al sentire quell'ultimo nome. "Sì, purtroppo è così. Non sappiamo con esattezza quali potrebbero essere gli effetti della presenza di un Diaboromon nel Mondo Reale, ma abbiamo abbastanza elementi per dire che potrebbe provocare una catastrofe su scala nazionale, se non mondiale. Sapendo bene le possibili conseguenze, la DATS ha condotto in segreto degli esami su quella zona."

"E il primo sospettato, come potete immaginare, si è rivelato essere proprio Neon Hanamura." concluse Satsuma, mostrando una foto del ragazzo biondo vestito di viola che Masaru aveva visto con Yoshino in quel servizio del telegiornale. Yoshino premette leggermente le labbra tra loro e giocherellò nervosamente con le dita delle mani. Come immaginava, adesso veniva la parte più sgradevole...

"E quindi, in pratica, Hanamura-san sta dando rifugio a quel Digimon, senza sapere con che cosa ha a che fare..." concluse Takuya. Con sua grande sorpresa, non fu il capitano Satsuma, nè Kudamon a rispondere, ma Yoshino stessa. "In realtà... non ne siamo ancora sicuri!" affermò la rossa agente.

Satsuma annuì di nuovo, rivolto alla ragazza, poi continuò la sua spiegazione. "Infatti. Proprio per dare una conferma a questi sospetti, ho fatto infiltrare l'agente Fujieda nel palazzo RPG." disse.

"Infiltrare?" chiese Agumon, che per la prima volta sentiva quella parola. "Capo, cosa significa infiltrare?"

"Significa, entrare di nascosto per scoprire delle cose..." spiegò Masaru al suo 'seguace'. "Però, capitano Satsuma... se abbiamo confermato che si tratta di un Digimon, non potremmo semplicemente andare là e arrestarlo come facciamo di solito?"

"Questo non è possibile." rispose prontamente Kudamon. "Il palazzo RPG vanta una tecnologia avanzatissima, ed è dotato dei più moderni tra i sistemi di sicurezza."

Tomoki annuì, passandosi un dito sul mento. "Sì, capisco... quindi, se cercassimo di entrare con la forza, verremmo subito sbattuti fuori." affermò. "Questo sì che è un problema..."

"Proprio per questo motivo, abbiamo preferito che fosse Yoshino ad occuparsi delle indagini." terminò Satsuma. "E prima che qualcuno mi faccia delle domande... vi informo che c'è un motivo ben preciso per cui l'ho assegnata a questo caso."

Takuya, Masaru, Agumon e un pò degli altri presenti assunsero un'espressione interrogativa... e, un sospiro dopo, Yoshino chiarì tutto con una rivelazione che colse molti di sorpresa.

"Neon è mio amico d'infanzia. Eravamo alle scuole elementari assieme..." rivelò Yoshino.

 

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Un paio di ore dopo, terminao quel turno di lavoro, Yoshino e Izumi si erano fermate presso la baia di Tokyo, vicino a dove sorgeva la sede dell'organizzazione di cui erano diventate agenti. Dal momento che, fino a quel momento, Izumi era l'unica ragazza in servizio alla DATS oltre a lei, Yoshino aveva pensato che parlare con lei, a tu per tu, del rapporto che c'era stato tra lei e Neon le sarebbe valso qualche consiglio utile... In fondo, si trattava di un caso in cui era coinvolta da un punto di vista anche emotivo, e riteneva che un'altra ragazza, anche se più giovane di lei, avrebbe potuto darle un consiglio da una migliore prospettiva.

Izumi si appoggiò con le mani alla ringhiera che separava la strada pedonale lungo la quale stavano camminando dal mare della baia, e chiuse gli occhi mentre la brezza faceva ondeggiare i suoi lunghi capelli del colore del grano... poi, con un sorriso appena accennato, si voltò verso Yoshino, guardandola con fare complice. "Capisco... hehee, certo che anche tu, sorellina Yoshino, non rivelarci un particolare così importante..." affermò. "Insomma, sapevi anche tu che questo fatto avrebbe inevitabilmente attirato un pò di attenzione sulla DATS!"

Yoshino sospirò, e guardò verso l'acqua limpida della baia, seguendo per un attimo con lo sguardo un gabbiano reale dalle splendide piume bianche che si avvicinava al pelo del mare. "Non so che dirti, Izumi-san..." rispose, troppo formale per dimenticare l'onorifico davanti al nome nonostante la Digiprescelta degli Spirits del Vento non fosse mai stata una fanatica di galateo. "Il fatto è... che quando l'ho rivisto, dopo tanto tempo, ho fatto fatica a riconoscerlo! Vedi, da piccolo era più basso di me, ed era anche grasso, e tutti i maschi della mia classe lo schivavano. Io ero, in pratica, l'unica con cui poteva parlare."

L'espressione di Izumi si fece più contrita. "Capisco..." affermò, ricordandosi che una cosa del genere accadeva anche al suo amico Junpei quando era all'ultimo anno delle elementari. "Sì, anche Junpei-kun ha avuto questi problemi, quindi... posso capire cosa si passa. Anch'io, quando sono venuta a vivere in Giappone, all'inizio non riuscivo a farmi amici. Mi vedevano come diversa, visto che uno dei miei genitori è italiano..."

"Davvero?" chiese Yoshino, un pò stupita. "Questo mi era sfuggito..."

"In ogni caso, il passato è passato!" tagliò corto Izumi con un'alzata di spalle. Tornando l'allegra civettuola di sempre, la biondina avvicinò il viso a quello della sua collega, guardandola con fare indagatore e con un sorrisone astuto sui lineamenti delicati. Stupita, Yoshino fece per tirarsi indietro, ma non riuscì a sfuggire alla requisitoria a cui Izumi aveva tutta l'intenzione di sottoporla fin dall'inizio! "Allora, sorellina Yoshino, adesso che rapporti ci sono tra voi due? Non è che per caso... heheheee... lo sai anche tu quello che voglio dire.. c'è del tenero tra voi?"

Il volto grazioso di Yoshino divenne rosso quasi quanto i suoi capelli, e una goccia di sudore le cadde dalla fronte allorchè la vivace mezza-italiana le si avvicinava col dito puntato contro. "C-che... che cosa?" balbettò incredula. "Ma... ma cosa ti viene in mente, Izumi-san! Io e Neon siamo soltanto amici! E... e poi, scusa, come mai questa domanda così all'improvviso?"

"Hahahaaa... considerala semplicemente curiosità femminile!" affermò Izumi. "In ogni caso... non c'è nulla di cui avere paura, sai! Anch'io, nel mio piccolo, ho una cotta per qualcuno... anche se, in effetti, non c'è ancora nulla di definitivo!"

Yoshino sbattè gli occhi, dimenticando per un attimo la conversazione di prima. "Ah, davvero? E... di chi si tratta? Di Minamoto-san, per caso?"

Izumi ridacchiò diverita. "Heheheee... no, no, non Kouji-kun! E' una cosa che pensano in molti, lo so... ma io e Kouji-kun siamo soltanto amici!" rispose. "No... il ragazzo che mi piace è Takuya-kun! Anche se all'inizio io e lui litigavamo come cane e gatto, e ancora oggi non resistiamo alla tentazione di darci un pò fastidio a vicenda... mentre viaggiavano a DigiWorld, abbiamo imparato a vedere le cose l'uno dal punto di vista dell'altro, e mi sono resa conto che era un ragazzo sensibile e altruista, dietro quella sua facciata di spaccone!"

Yoshino non potè trattenere una breve risata soffocata. "Hehee... sì, ho notato anch'io che Kanbara-kun è un tipo un pò così... come un certo teppistello con un Agumon che abbiamo conosciuto un pò di tempo fa, no? Quei due si assomigliano terribilmente!"

"E forse è per questo che Takuya-kun e Masaru-kun vanno così d'accordo..." proseguì Izumi, bloccandosi quando una lussuosa automobile rossa frenò, fermandosi al bordo della strada che costeggiava il viale pedonale. Incuriosite, le due ragazze si voltarono da quella parte, giusto in tempo per vedere Neon Hanamura che, alzatosi dal sedile di guida della sua decappottabile, stava agitando una mano in direzione di Yoshino, con un fare che ad Izumi suonava un pò troppo familiare. Per qualche motivo, guardandolo così, su quell'auto scintillante e con quei vestiti sgargianti, quel Neon le dava l'idea di uno che si dava tante arie solo perchè aveva più soldi degli altri...

A giudicare dal sorrisone che Yoshino sfoderò, la biondina era l'unica ad essere di questa opinione. "Hitoshi! Sto arrivando!" esclamò, per poi avviarsi con passo rapido verso la macchina, lasciandosi dietro un'interdetta Izumi Orimoto, i cui occhi si erano trasformati in due puntini neri per lo sbalordimento.

"Hitoshi?" ripetè Izumi, tenendo un dito alzato verso l'automobile. Yoshino, dopo essersi fermata solo un attimo a salutare la sua amica, aveva già raggiunto la macchina, venendo accolta dall'amico di infanzia.

"Insomma, Yoshino!" esclamò scherzosamente Neon, mentre si sedeva di nuovo al posto di guida. "Ti dico sempre di non chiamarmi con il mio vero nome..."

La ragazza dai capelli rossi si sporse un pò in avanti, guardando l'amico negli occhi e mantenendo la sua espressione divertita. "E che differenza fa? In fondo, il concetto è sempre quello, no?"

"Heheheee... non sei cambiata affatto, dico sul serio!" rise il ragazzo biondo, per poi riavviare la sua macchina. "Purtroppo, non posso fermarmi a lungo, quindi... ci vediamo stasera, okay? Ricordati, al solito posto, eh? Ciao, alla prossima!"

"Ciao, Hitoshi! Ci vediamo stasera!" concluse Yoshino, prima che la decappottabile rossa riprendesse velocità e si allontanasse, con Neon che continuò ad agitare la mano finchè non fu completamente fuori dal raggio visivo della sua amica. Con un sospiro, Yoshino riprese il suo contegno professionale, da agente provetta della DATS, e si voltò verso Izumi, che le si stava avvicinando con passo cauto e sguardo non eccessivamente convinto, volendole comunicare che era ancora preoccupata per lei. La bionda mezza-italiana si era resa conto che, interesse romantico o meno, questo caso portava una forte carica emotiva per la sua nuova amica, e sperava che Yoshino non dovesse rimanere delusa se si fosse scoperto qualcosa a carico di Hanamura...

"Izumi-san, Neon... Hitoshi... è un bravo ragazzo!" spiegò la rossa. "Non posso credere che abbia fatto qualcosa di riprovevole..."

Izumi guardò verso il terreno coperto di soffice erba verde. Per quanto potesse capire perfettamente il punto di vista di Yoshino, ciò nonostante si rendeva anche conto del fatto che avevano di fronte un sospettato, che forse teneva con sè un Digimon che era una vera bomba ad orologeria vagante! Se mai quel Keramon avesse perso il controllo...

"Sono sicura che è così, Yoshino-san..." affermò. "Ma... non vorrei che questa tua fiducia andasse delusa..."

 

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Quella sera, in un confortevole appartamento ad uno dei piani superiori del palazzo RPG di Shinjuku, Yoshino e Neon si stavano godendo una cena loro due da soli, seduti ad un tavolo vicino ad una porta-finestra che dava sullo spettacolo delle luci di Tokyo, accese e luccicanti nel pieno della notte. Come due amici d'infanzia qualsiasi, i due stavano chiacchierando amabilmente, ricordando i tempi passati e scambiandosi le ultime novità della loro vita...

"E poi, vedo che ora riesci a mangiare le carote!" esclamò allegramente Yoshino, guardando le carote lesse affettate che il suo amico si era messo nel piatto. "Quando eravamo bambini non le volevi mai mangiare, eri peggio di Kou Uraki! E le maestre si arrabbiavano sempre..."

Neon ridacchiò imbarazzato, cercando un modo di controbattere alla battuta dell'amica d'infanzia. "Heheee... e allora tu che mi dici? Quando davano a te il compito di distribuire i pranzi, me ne mettevi sempre una marea nel piatto!"

"Oh, questo era solo il mio libero esercizio di tutela parentale!" si giustificò Yoshino, imperterrita. "Volevo che tu le mangiassi e diventassi più alto e più forte!"

I due risero di gusto, rievocando i ricordi del loro passato... poi Yoshino, con un sorriso ora più dolce e tranquillo, riprese il discorso. "E mi ricordo che non riuscivi mai a fare nulla da solo... mi fa piacere vedere che sei diventato una persona forte ed indipendente!"

"Anche a me fa piacere esserlo diventato..." rispose Neon, alzandosi lentamente da tavola. "Ora scusa, Yoshino-kun, ma devo lasciarti per un attimo! Ho del lavoro da sbrigare..."

Yoshino corrugò la fronte in maniera quasi impercettibile. Questo era il momento giusto per cercare di venire a capo di quella matassa, e non aveva nessuna voglia di farselo scappare! "Beh, in questo caso... non è che mi faresti vedere che strumenti usi per incidere le tue canzoni? Così, per curiosità..."

Neon rimase calmo e tranquillo... ma per una frazione di secondo, Yoshino fu sicura di vedere un'ombra di inquietudine nei suoi occhi verdi, come se avesse paura di rivelare qualcosa che non doveva... "Scusa, Yoshino-kun, ma questo non posso proprio farlo!" rispose. "Vedi... io lavoro meglio quando sono da solo! Se ho delle persone attorno, mi distraggo... e finisco per non scrivere le parole che vorrei! Spero che tu non me ne voglia..."

"Hmm... va bene..." rispose Yoshino, non eccessivamente convinta. Stava cominciando a dare credito agli avvertimenti di Izumi... il fatto che Neon non avesse voluto farle vedere il suo modo di lavorare voleva forse dire che stava cercando di nascondere un Digimon? Anche se la cosa le dispiaceva, doveva essere obiettiva...

"Allora, ci vediamo dopo, okay?" concluse Neon, scomparendo dietro la porta della sala da pranzo dopo aver mandato un ultimo saluto all'amica d'infanzia. "Tu, intanto, accomodati! Fai un pò come fossi a casa tua!"

Yoshino lo guardò allontanarsi, appoggiando la porta dietro di sè... poi, con rinnovata decisione, andò a prendere il suo Digivice-Ic e ne guardò lo schermo, incrociando lo sguardo di Raramon.

"Yoshino, credo che dovremmo metterci anche noi al lavoro..." disse il fiorellino fluttuante, e la sua partner umana diede un cenno di assenso...

 

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Nello stesso momento, in casa Daimon, una estatica Chika che aveva da poco raggiunto l'undicesimo anno di età, e un meno entusiasta Masaru che guardava la situazione dal suo punto di vista di maschio umano di quattordici anni, stavano guardando un programma di celebrità... e più esattamente, un'intervista all'astro nascente della musica J-Pop, Neon Hanamura, la cui immagine a mezzo busto appariva sullo schermo, circondata da una selva di microfoni e telecamere!

"Ed ora, signore e signori... intervisteremo per voi il famoso Neon Hanamura-san, la cui ultima canzone ha battuto ogni suo precedente record di incasso!" stava dicendo l'intervistatrice. "Hanamura-san, le andrebbe di scambiare qualche parola con noi e i suoi fan?"

"Certamente! Per me è sempre un piacere!" rispose il giovane cantante di J-Pop, avvicinandosi al microfono...

"Allora, cominciamo con una domanda un pò... personale, per così dire! Abbiamo sentito che lei ha recentemente incontrato l'amore della sua vita... ci dica, quanto questa cosa corrisponde alla verità?"

L'espressione festante di Chika si rabbuiò leggermente - per quanto intelligente e matura fosse, la piccolina di casa Daimon era pur sempre una bambina di undici anni appena compiuti, e come tale sensibile al fascino di una star! -, mentre Agumon, vicino a lei, continuava a guardare le immagini sullo schermo, semi-interessato... e Masaru, al quale non poteva fregare di meno di cosa dicesse la TV, si prendeva un sorso da un bicchiere di latte, andando a piazzarsi senza volerlo proprio davanti alla sorellina! La quale, non gradendo che il fratello maggiore le ostruisse la visuale, rispose spintonantolo via in maniera comica!

"Masaru-niichan! Non vedo un tubo!" protestò la bambina, spingendo lo sbalordito fratello maggiore lontano dallo schermo televisivo!

"Beh, diciamo che non si tratta esattamente di una fidanzata..." stava intanto dicendo Neon. "Però, è una persona alla quale devo molto, e che è sempre una grande ispirazione per le mie canzoni. Tuttavia, dal momento che è una persona che non ama molto essere al centro dell'attenzione, vorrei pregarvi di non essere troppo invadenti con lei..."

"Ooooh, Hanamura-san è così dolce!" esclamò trasognata Chika. "Hai visto, Masaru-niichan, come si preoccupa per la ragazza che gli piace? Dovresti imparare un pò di cose da lui!"

Non esattamente impressionato, Masaru si prese un altro sorso di latte. "Mah, se lo dici tu..."

 

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"Aaaaah, era tutto buonissimo!" esclamò una trasognata Izumi Orimoto, mentre finiva di sparecchiare la tavola. "Ora sono davvero piena! Grazie, mamma, la pizza come la prepari tu... non la fa proprio nessuno!"

La signora Orimoto, in quel momento al lavandino a preparare i patti per la rigovernatura, ridacchiò gentilmente dei complimenti della figlia. Del resto, lei prima di chiunque altro sapeva che sua figlia era una buona forchetta... "Hehee... sì, sì, furbacchiona, lo so che la mia pizza è il modo migliore di prenderti per la gola... allora, tesoro, hai già qualche progetto, per stasera?" chiese poi, per pura curiosità.

Izumi si mise un pò a posto la maglietta, controllando che non ci fossero rimaste macchie o briciole. "In effetti, sì, mamma... avevo intenzione di fare una passeggiata a Shinjuku, giusto per vedere cosa c'è in giro... comunque non vi preoccupate, non starò via a lungo. Soltanto due ore... prima delle dieci sarò già di ritorno!"

"Va bene, figliola..." rispose il padre, mentre impacchettava la spazzatura. "So che qui a Tokyo è abbastanza sicuro andare in giro di sera, ma... stai attenta comunque, e tieni il cellulare acceso! Oh, e a proposito... già che vai fuori, non è che andresti a buttare via la spazzatura?"

"No problem!" rispose la biondina con un sorriso, prendendo il sacchetto di plastica sigillato che il padre le stava passando. "Comunque, non state in pensiero per me... so bene che non devo dare confidenza agli sconosciuti! E poi... in ogni caso tengo sempre il telefonino acceso, quindi quando volete potete chiamarmi! Okay, allora... mamma, papà, ci vediamo prima delle dieci! See you later!"

Entrambi i signori Orimoto salutarono la figlia con la mano mentre questa si dirigeva verso la porta di uscita, ricambiando il saluto. "Va bene, tesoro! Ci vediamo più tardi! Ciao, e stai attenta!"

"Ciao, mamma! Ciao, papà... e non vi preoccupate! Non succederà nulla!" concluse Izumi.

Una volta uscita, la ragazzina bionda si diresse al primo raccoglitore di immondizia e vi gettò dentro il sacco dei rifiuti... poi, diede una rapida occhiata al suo orologio per fissarsi un limite di orario. In quel momento erano le sette e mezza... il che voleva dire che aveva tempo fino alle nove e mezza per dirigersi a Shinjuku e vedere quello che doveva vedere. Beh, un tempo più che sufficiente. Tra prendere la metropolitana, scendere in centro, e fare la sua perlustrazione, sarebbe rimasta benissimo entro quei limiti di tempo.

"Okay, adesso andiamo a vedere qual è la situazione a Shinjuku..." affermò Izumi. "E soprattutto... attorno a quel palazzo RPG di cui diceva Satsuma-taichou! E' vero che non rientra nei miei ordini, ma... non credo che potranno considerarla una trasgressione se 'per caso' mi trovo lì vicino in caso di emergenza! E poi... voglio essere sicura che Yoshino-san se la cavi bene! Forse mi preoccupo un pò troppo, ma temo che sia un pò troppo coinvolta in questo caso..."

In effetti, Izumi non poteva negare che non era sicura al cento per cento che Yoshino stesse seguendo obiettivamente questo caso. Forse, il fatto che tra lei e Hitoshi - o Neon, comunque lo si volesse chiamare - c'era una vecchia amicizia avrebbe potuto interferire nelle sue indagini, anche se Izumi, in cuor suo, sperava davvero che fosse un ragazzo di cui era possibile fidarsi...

"E va bene... anche se non ci fosse nulla di cui preoccuparsi, una passeggiata a Shinjuku non ha mai fatto male a nessuno..." affermò Izumi, assumendo la sua espressione più vivace, e avviandosi poi verso la più vicina stazione della metropolitana, mentre intonava tra sè un gentile motivetto...

 

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"Bene... è ora di iniziare il lavoro!"

Entrato in una camera oscura, davanti a numerosi strumenti per la manipolazione elettronica dei suoni, Neon Hanamura diede un segnale con un gesto della mano... e subito, una forma mostruosa ed inquietante si levò dal pavimento, con una risatina stridula e un ghigno folle dipinti sul volto! Si trattava di uno strano Digimon simile ad una medusa aberrante, il cui corpo consisteva di niente più che una palla del diametro di un pallone da basket, tenuta sollevata dal pavimento grazie ad una serie di lunghi, esili tentacoli che si protendevano da sotto la parte inferiore, e due dei quali si sollevavano verso l'alto e terminavano in mani artigliate di dimensioni spropositate rispetto al resto del corpo! Il Digimon era di colore azzurro spento, anche se non era facile vederlo data la semioscurità della sala... e il suo volto consisteva di due grandi occhi neri perennemente spalancati, e un sorriso ampio, sardonico e crudele che ricordava molto quello del Joker di Batman, il tutto contribuendo a dare un aspetto demente ed inquietante a quell'essere. Due lunghe antenne a frusta scandagliavano l'aria attorno all'essere malefico, che iniziò a muovere le sue lunghe mani sulla tastiera degli strumenti, senza mai smettere di sghignazzare come un pazzo!

E non era il solo, visto che Neon, appena dietro di lui, aveva un'espressione altrettanto sadicamente divertita, resa visibile dai lampi di luce rossa che ora si levavano dagli strumenti...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Keramon

Tipo: (non identificato)

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Crazy Giggle

Misterioso Digimon apparso recentemente in rete. Si nutre di dati, accrescendo la propria forza e causando disfunzioni nei software. Di per sè, è un combattente scarso, ma se la sciato a sè stesso può evolvere in forme potentissime e spaventose! La più potente delle sue evoluzioni finora riconosciute è nientemeno che Diaboromon... e pare che non sia la sua forma finale!

 

Mentre Keramon muoveva le braccia tentacolari sugli strumenti, altre scariche di energia rossastre scaturivano dal tetto del palazzo RPG, sfrecciando nella notte come vene di luce sanguigna a malapena visibili... e pochi istanti dopo, le immagini su tutti gli schermi pubblici della città, dalle tavole elettroniche delle previsioni del tempo, ai cartelli pubblicitari, alle televisioni esposte nelle vetrine dei negozi... tutte le loro trasmissioni vennero interrotte, per essere sostituite da una trasmissione di Neon Hanamura che cantava il suo ultimo successo! Per la strada, molte persone si fermarono stupite, notando che anche sugli schermi dei loro videofonini venivano trasmesse le stesse identiche immagini!

"Cosa? E questo che cos'è?"

"Un... video di promozione di Neon Hanamura?"

"Ha... interrotto la trasmissione! Ma che diavolo sta succedendo?"

L'intrusione di Neon e del suo video promozionale nella Local Area Network cittadina stava provocando un bel pò di caos... e stava gettando nell'anarchia totale le trasmissioni telefoniche e altre operazioni di comunicazione, creando disagi notevoli in tutta la città! In breve tempo, diversi semafori si erano spenti, provocando file chilometriche agli incroci... trasmissioni televisive erano state interrotte, e anche le chiamate telefoniche urbane venivano gettate nella confusione più totale, i suoi normali sostituiti da un caotico marasma di rumori di disturbo!

In un attimo, Tokyo era caduta nel caos!

 

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"Huh? E... e questo che cavolo significa?" esclamò uno stupito Masaru, guardando le immagini del video promozionale che avevano improvvisamentesostituito quelle dell'intervista. Chika stessa, pur essendo una fan di Neon, rimase abbastanza interdetta e cercò di spegnere la TV... che però si riaccese spontaneamente un istante dopo, continuando a far vedere il giovane cantante!

"Non... non capisco, Masaru-niichan! La spegno, ma si riaccende da sola... Huh? Hey, Agu-chan! Che sta succedendo?" esclamò la bambina castana, mentre si voltava verso il Digimon del fratello maggiore. Agumon si stava agitando come se avesse avuto l'orticaria, e si grattava disperatamente per far passare il prurito, contorcendo il suo grazioso muso da rettile in un sacco di pose buffe!

"Huh? Hey, Agumon! Che succede? Ti senti bene?" chiese Masaru, voltandosi verso il suo 'seguace'.

"C-capo..." mormorò il piccolo dinosauro, sfregando disperatamente gli artigli sulla pelle squamosa. "C'è... qualcosa che non va! Mi... mi sento strano!"

Masaru restò per un attimo interdetto, guardando prima la TV, sullaquale Neon continuava a cantare... e poi la porta di casa, alla quale si diresse e che aprì di scatto per dare un'occhiata al cielo notturno! Giusto in tempo per vedere i lampi di luce rossa che attraversavano il cielo tinto di blu, come gli effetti speciali di un film horror!

"Cosa? Ma... ma che cacchio sta succedendo?" esclamò il ragazzo, mentre il suo partner usciva, ancora un pò infastidito dai disturbi elettrici. "Agumon! Sono pronto a scommettere che qui sotto c'è lo zampino di quel Keramon di cui ci parlava il capitano Satsuma! Te la senti di fare una corsa fin lì?"

Agumon si grattò ancora per qualche istante... poi, scrollò la testa e cercò di ignorare la fastidiosa sensazione di prurito che lo pervadeva, stringendo i pugni davanti a sè! "Sì, capo... mi dà ancora un pò fastidio, ma... posso farcela! Andiamo! Credo che Yoshino abbia bisogno del nostro aiuto!"

 

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Alla sede della DATS, le cose non andavano molto meglio... soprattutto considerando che tutti i grafi e le mappe raffigurate sugli schermi computerizzati erano stati sostituiti dal video promozionale del biondo cantante! Non che vedere il suo viso e sentire la sua musica dispiacesse alle due giovani operatrici... ma non era certo un buon segno, in quella particolare situazione! Anche gli stoici Satsuma e Kudamon parevano abbastanza contrariati da quanto stava accadendo, e non capivano come fosse potuta andare così...

"Capitano Satsuma!" esclamò Tohma dalla sua posizione. "Stiamo subendo un assalto informatico che si è diffuso all'intera città! In questo momento, ogni trasmissione viene disturbata e sovrascritta da questo video che stiamo vedendo! Inoltre, capto una debole reazione digitale dal quadrante 227... esattamente in corrispondenza del palazzo RPG! Il Digimon che stavamo cercando si è rivelato!"

"Molto bene..." affermò Satsuma. "Riusciamo a contattare alcuni nostri agenti in zona, o le interferenze sono troppo forti?"

Kurosaki scosse la testa. "Mi dispiace, capitano Satsuma... ci stiamo provando, ma non riusciamo a chiamare i nostri agenti. Le emissioni radio del palazzo RPG ci impediscono di chiamarli sui cercapersone." affermò la ragazza dai capelli scuri. "Yoshino è nelle vicinanze... per adesso, dobbiamo affidarci a lei e a Raramon."

Satsuma non ebbe alcuna reazione degna di nota. E tuttavia, non aveva nessuna intenzione di lasciare che un'agente della sua organizzazione, per quando abile quanto Yoshino, venisse lasciata da sola a gestire la delicata situazione. "Capisco... Agente Norstein, tu e Gaomon dirigetevi al quadrante 227 e preparatevi a fare da supporto a Yoshino!"

Il ragazzo biondo e il suo lupacchiotto blu si alzarono rapidamente dal loro posto. "Ricevuto, capitano Satsuma. Io e Gaomon partiamo immediatamente!" affermò Tohma, raccogliendo il suo Digivice-Ic dalla superficie del terminal dove lo aveva appoggiato...

 

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Lo spettacolo non poteva passare inosservato neanche al resto della DATS e agli altri Digiprescelti... e in particolare, ad Izumi Orimoto, che in quel momento si trovava proprio nei pressi di Shinjuku, a fare un giro di perlustrazione attorno al palazzo RPG! Non appena la biondina mezza-italiana si accorse dell'insolito fenomeno proveniente dal grattacielo illuminato... e soprattutto del fatto che, improvvisamente, tutti gli schermi attorno a lei avevano cominciato a trasmettere le immagini del ragazzo che lei aveva visto con la sua amica Yoshino quel pomeriggio... l'allarme era scattato nella sua testa, e lei aveva tirato fuori il suo cellulare per contattare i suoi amici. Rapidamente, fece il numero di Takuya e premette il pulsante di chiamata... ma quando si avvicinò il cellulare all'orecchio, non sentì altro che un fastidio rumore di disturbo, che grattava in maniera quasi dolorosa contro i suoi timpani!

"Ugh!" esclamò la biondina, destreggiandosi tra tutte le persone che si aggiravano confuse in strada alla ricerca di una spiegazione dello strano fenomeno. "Accidenti... questa sì che è una bella fortuna! Non soltanto siamo costretti a vedere la faccia di quel bel tipo, ma adesso ci sta pure impedendo di contattarci a vicenda! Tsk... e va bene, vorrà dire che ci penseremo io e Yoshino da sole a rimettere tutto a posto! Lo sapevo, io, che non c'era da fidarsi di quel dongiovanni da strapazzo... e Yoshino-san lo considera pure suo amico! Ma che razza di individuo..."

Borbottando qualcosa tra i denti contro Neon, Izumi guardò di nuovo verso il palazzo RPG, la cui sommità continuava ad emettere quegli strani 'fulmini' rossastri. Se non altro, riflettè la Prescelta degli Spirits del Vento, quello strano fenomeno atmosferico non sarebbe passato inosservato a lungo a Masaru, Tohma e agli altri Guerrieri Leggendari... quindi, in casi estremi, avrebbe potuto contare su un pò di rinforzi...

"Intanto, io e Yoshino-san dobbiamo... Ow!" disse tra sè... per poi interrompersi di colpo quando andò a sbattere contro il corpo di qualcuno che aveva girato un angolo in quel momento! L'impatto inaspettato fece barcollare i due, e Izumi alzò per prima lo sguardo, decisa a dirne quattro a chi le era andato addosso... "Hey, guarda un pò dove vai, la prossima volta... huh? Oh, Masaru-kun, sei tu?"

"Sei tu che stavi andando... Hey, tu sei l'amica di Takuya!" esclamò la persona con cui Izumi era appena andata a collidere... che, in effetti, era proprio il ragazzo dai capelli rosso mattone che lei aveva conosciuto pochi giorni prima alla sede centrale della DATS. "Come mai da queste parti?"

"Diciamo che... mi ero appostata qui in caso ci fosse stato bisogno di una mano!" rispose lei, mentre Agumon raggiungeva il suo partner umano. "Ma... a quanto vedo, anche voi avete fatto presto ad arrivare! Anche voi avete visto che c'è qualcosa di anomalo, eh?"

Masaru storse il naso. "Beh, era un pò difficile farselo sfuggire..." affermò, leggermente sarcastico, guardando verso uno schermo che, fino a poco prima, mostrava le previsioni meteorologiche per il giorno dopo. "Conta poi il fatto che il signorino là sopra sta mostrando il suo faccino a mezza Tokyo, che non si riesce a chiamare col telefono a cento metri di distanza, e che Agumon si è messo a grattarsi come se avesse avuto l'allergia al polline... ma adesso non perdiamo altro tempo, dobbiamo raggiungere il palazzo RPG e dare una mano a Yoshino! Agumon, sei sicuro che sia proprio da lì che viene il segnale?"

"Certamente, capo..." rispose il piccolo dinosauro, ora in apparenza liberatosi dell'irritante prurito che gli aveva dato fastidio per tutto quel tempo. "E' dal tetto di quel palazzo che proviene il segnale di disturbo, e sono sicuro al cento per cento che è un Digimon non autorizzato! Andiamo a dare una mano a Yoshino!"

Masaru ed Izumi si guardarono un'ultima volta negli occhi ed annuirono, prima di riprendere la loro corsa verso il palazzo da dove Neon stava provocando tutte quelle interferenze...

 

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"Allora, Raramon... sei proprio sicura che si tratti di un Digimon?" mormorò Yoshino, guardando freddamente la porta dietro la quale il suo amico d'infanzia si era asserragliato. Non appena Neon aveva distolto la sua attenzione da loro, la giovane agente e la sua partner lo avevano seguito a distanza, continuando a sperare con tutte le loro forze che quello cha avevano temuto altro non fosse che una loro impressione. Sfortunatamente, quello che stava succedendo fuori, e il fatto che Raramon avesse avvertito una reazione digitale proprio nella stanza dove si trovava il biondo cantante rendevano fondate le sue preoccupazioni... Hitoshi stava nascondendo un Digimon, e come agente della DATS era suo compito metterlo in sicurezza prima che perdesse il controllo!

"Sì... purtroppo, Yoshino, ho avvertito una reazione digitale oltre questa porta!" spiegò il fiorellino fluttuante, che galleggiava in aria vicino alla sua partner. "Non ci sono più dubbi a riguardo... prima non la sentivo, forse perchè questa sala è dotata di una protezione che impedisce ai dati dei Digimon di filtrare, ma adesso... è troppo pronunciata per ignorarla."

"Allora... immagino che la prossima cosa da fare sia chiara!" concluse Yoshino, storcendo il naso. Certo, non le faceva piacere sapere che il suo amico d'infanzia non soltanto stava tenendo un Digimon con sè illegalmente, ma lo stava anche usando per quello che, a tutti gli effetti, era un atto di pirateria informatica! Dopo essersi preparate a fare il loro dovere, Yoshino e Raramon si avvicinarono alla porta chiusa... e la rossa, dopo aver estratto il distintivo della DATS, allungò la mano e afferrò la maniglia, per poi spingere la porta in avanti con decisione! L'interno della camera le apparve buio per un istante, prima che la luce del corridoio investisse gli strumenti, la figura di Neon, che sobbalzò per la sorpresa... e il Keramon che stava 'lavorando' alle interfacce!

"Avevamo dei sospetti su di te, Hitoshi... e constato, con mio grande rammarico, che avevamo ragione." affermò Yoshino, cercando di mantenere un tono distaccato da competenze tutrice dell'ordine. "Stai dando rifugio illegalmente ad un Digimon. Un Keramon, per giunta... uno dei tipi più potenzialmente pericolosi."

Neon rimase fermo agli strumenti per un pò di tempo, come se l'improvviso arrivo di Yoshino lo avesse reso muto... poi, con estrema compostezza, sorrise (anche se, in effetti, sembrava più un ghigno...) e si voltò verso la sua amica, appoggiandosi all'interfaccia come se stesse facendo un pò di educata conversazione. Non stava assolutamente prendendo sul serio il fatto di essere a tu per tu con un membro delle forze dell'ordine che voleva delle spiegazioni esaustive!

"Yoshino... vedo che la tua organizzazione era davvero molto desiderosa di conoscere i miei segreti..." affermò con inquietante calma. "Quella sarebbe la tua Digimon, vero? Molto carina... ti si addice proprio, lo sai?"

Ignorando il complimento, Yoshino proseguì con la requisitoria. "Stai usando quel Digimon per inserirti nel network locale, e inviare le tue trasmissioni ovunque tu voglia, non è vero?" chiese retoricamente. "Quello che stai facendo è un reato, Hitoshi... punibile anche con l'arresto!"

"Immaginavo che quegli sbirri della DATS mi stessero tenendo d'occhio, in questi ultimi tempi..." proseguì Hitoshi, continuando a prendere le cose alla lontana. "Certo, non immaginavo che avrebbero mandato proprio te per tenermi d'occhio. Mi deludi, Yoshino, lo sai? Mi deludi profondamente... pensavo avessi più rispetto della nostra amicizia."

 

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Nel frattempo, dall'altra parte dell'ingresso dell'appartamento di Neon...

"Hey, voi due!" esclamò un poliziotto che stava di guardia davanti alla porta, armato di sfollagente, rivolto al ragazzo dai capelli rosso-castani e alla ragazzina bionda che si stavano avvicinando con decisione. "Che ci fate qui? Neon Hanamura-san sta ricevendo una sua ospite... e ha esplicitamente richiesto di non essere disturbato per nessun motivo! Quindi... andatevene di qua! Nessuno può entrare!"

"Ah, no? E che mi dici di questo, allora?" esclamò Masaru, mentre lui ed Izumi tiravano fuori il loro tesserino della DATS. "Noi siamo due agenti della Digital Accidents Tactics Squad, e dobbiamo intervenire con la massima priorità! Ci è stato segnalato un disturbo di tipo digitale in questo appartamento... ed è nostro compito intervenire!"

Il poliziotto, un uomo robusto anche se non troppo alto, con un paio di baffi beige e gli occhi grigio acciaio si parò davanti ai due ragazzi, sbattendosi minacciosamente l'arma sul palmo della mano. "Gli agenti della DATS per me sono nessuno. Allontanatevi subito, o sarò costretto ad incriminarvi per tentata violazione di proprietà privata." li informò. Vedendo che Masaru ed Izumi non si spostavano di un millimetro, l'agente fece un passo in avanti e afferrò per un polso il giovane street fighter...

Non fece in tempo a rimpiangere questo errore fatale, prima che Masaru gli afferrasse il braccio e lo facesse cadere a terra con un'impeccabile proiezione di judo! Il poliziotto emise un grugnito di dolore quando il suo corpo atterrò pesantemente sul pavimento, poi rimase a terra stordito, ed Agumon ne approfittò per uscire dall'angolo dietro il quale si era nascosto e raggiungere il resto del gruppo.

"Ugh... metodo un pò brutale, Masaru-kun... però, se non altro, è efficace!" commentò Izumi. La ragazzina bionda si chinò sul poliziotto inerte e gli infilò una mano nella tasca dell'uniforme, estraendone un passepartout. "Okay, adesso direi che possiamo entrare! Aspetta, Yoshino-san, stiamo arrivando..."

 

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"Credo che dovrei essere io a dire che sono delusa da te, Hitoshi." proseguì con rabbia Yoshino, mentre Neon le chiudeva la porta dietro le spalle. "Stai usando dei metodi illeciti... oltre che enormemente scorretti... per guadagnarti la tua popolarità. E come ho già detto, il Digimon a cui tu hai dato illegalmente rifugio è una delle specie più pericolose! Hai idea di quanti danni stia facendo la tua bravata... e di quanti potrebbe farne se non gli impedissimo di proseguire?"

Queste parole accesero la rabbia del ragazzo biondo, che si voltò verso la sua amica d'infanzia con un'espressione furiosa dipinta sul viso, in perfetto contrasto con la calma di poco prima. "Tu che cosa ne sai, eh, Yoshino Fujieda? Non sei tu quella che da piccola veniva sempre messa da parte! Non sei tu quella che aveva problemi di peso, e che veniva trattata come l'incapace della classe! Dopo quello che ho passato, credo di avere il diritto a prendermi la mia vendetta su quelli che mi hanno preso in giro così... e Keramon me ne ha dato l'occasione! Non ti do il diritto di dirmi quello che devo o non devo fare!"

Yoshino stava per aprire la bocca e rispondergli a tono (e, in effetti, aveva pronta una bella rampogna...), quando il rumore della porta che veniva spalancata di colpo li fece saltare entrambi... e sull'ingresso apparvero Masaru Daimon, Agumon e Izumi Orimoto, nessuno dei quali particolarmente contento di quello che stava facendo l'amico di Yoshino! Neon si voltò allarmato verso di loro, e retrocesse fino alla console, dove Keramon continuava a manipolare dati senza smettere per un istante di emettere il suo inquietante verso... una risatina acuta e demente!

"E noi..." iniziò Izumi, le iridi smeraldine puntate in quelle azzurre di Neon. "Noi... non ti diamo il diritto di darti tutte queste arie di superiorità con la persona che ti è stata accanto nei momenti di difficoltà! Ma cosa credi, che Yoshino si sia divertita a fare quello che ha fatto? Hai idea di quanto dev'essere stato difficile per lei indagare su un suo amico d'infanzia? L'ha fatto con grande abnegazione... e non soltanto per senso del dovere personale, ma anche perchè quel Digimon che stai tenendo con te è estremamente pericoloso! Perchè ti vuole bene! Ma questo per te è solo un particolare, vero, razza di pallone gonfiato?"

"Izumi-kun..." mormorò Yoshino, grata alla ragazzina bionda per il modo in cui aveva preso le sue parti.

"Izumi ha ragione!" esclamò Agumon, mettendosi in guardia nel momento in cui Keramon si distraeva dalla console e cominciava ad avanzare verso di loro, le braccia tentacolari che ondeggiavano nell'aria come quelle di uno spettro, senza mai smettere di emanare quel suo maledetto verso. "Se quel Digimon evolvesse, sarebbero guai per tutti! Non dirmi che non ti sei mai posto il problema!"

"Quindi adesso ti fai da parte e le lo consegni..." concluse Masaru senza mezzi termini. "O veniamo a prendercelo noi, in maniera meno simpatica!"

Neon, inizialmente stupito da quella improvvisa irruzione nella suasala di registrazione, si ricompose quasi subito ed osservò freddamente i due neo-agenti della DATS, e il piccolo dinosauro che stava in mezzo a loro. Sul suo volto, era tornato a campeggiare un irritante sorrisetto di superiorità, quasi volesse prendere in giro quella che dal suo punto di vista era la stupidità dei due 'cani da riporto' dell'organizzazione segreta.

"E così, Yoshino... questi sono i tuoi amichetti della DATS, eh?" chiese retoricamente. "Dovevo aspettarmelo, che non saresti venuta da sola... Heheheee... e così, voi dite che dovrei rinunciare a Keramon e consegnarvelo, vero? Che dovrei separarmi da questa geniale creatura che mi ha permesso di scalare le classifiche della J-Pop, non è così? Heheheee... neanche per sogno! Ora che ho trovato questo Digimon, non me ne separerò per nulla al mondo! Il mio Keramon è sorprendente! E' in grado di distribuire le mie canzoni in tutto il mondo, e può anche entrare nei database delle case produttrici e modificare le graduatorie, in modo che le mie opere restino sempre ai primi posti e facciano sempre più pubblicità! Grazie a lui, le mie opere saranno presto conosciute in tutto il mondo... e mi potrò vendicare di coloro che, da piccolo, mi ritenevano un buono a nulla che non sarebbe mai andato da nessuna parte! E ora, sapendo questo, credete davvero che mi separerò da lui? Dovrei essere pazzo o stupido anche soltanto per pensare una cosa del genere!"

Mentre Neon continuava con il suo discorso, Yoshino lo guardava con espressione delusa e disgustata. Il suo amico d'infanzia non avrebbe mai parlato in questo modo... E alla fine, quando Neon ebbe spiegato in cosa consisteva il suo piano di utilizzare Keramon, l'agente dai capelli rossi si fece avanti e disse la sua! "Quindi è questo il motivo per cui utilizzi Keramon, eh? Per crearti una falsa reputazione on-line... Dovrei essere io a dire di essere delusa dal tuo comportamento, Hitoshi-kun. Ti ricordavo una persona onesta. Goffa, ma onesta. E invece, come fanno tutte le persone mediocri, scegli la via più rapida e facile, anche ingannando i tuoi fan!" gli disse in faccia. Il sorrisetto di superiorità scomparve immediatamente dal viso del cantante biondo, sostituito da un'espressione infuriata ed offesa.

"Ti ho detto che non hai il dirito di giudicarmi!" reiterò. "Dopo quello che ho passato io, mi sembra giusto prendermi la mia rivincita! Ridere in faccia a quelli che pensavano non sarei mai diventato nessuno! Beh, si sbagliavano... si sbagliavano, e grazie a Keramon, posso dimostrarlo! Nessuno potrà mai più ridere di me! Io non sono più Hitoshi Hanamura... sono Neon, un cantante famoso in tutto il mondo!"

"PEZZO DI IMBECILLE!" tuonò Masaru. Senza riflettere oltre il giovane street fighter fece un passo in avanti, afferrò Neon per il bavero della sua camicia... e gli tirò un poderoso destro in faccia, facendolo volare sulle console con un grugnito di dolore! Izumi strizzò un occhio e strinse i denti davanti a quella scena violenta ed inaspettata... mentre Yoshino e Raramon spalancavano gli occhi in un istante di apprensione. Certo, Hitoshi si stava comportando male... ma questo non voleva dire che faceva loro piacere vedere il loro compagno mettergli le mani addosso!

Con un lamento, Neon si rimise in piedi, massaggiandosi la parte colpita. "Cosa sono queste stronzate, eh? Credi davvero di diventare famoso in questo modo?" incalzò un indignato Masaru. "Non è certo così che dimostri di essere capace... anzi, stai proprio dimostrando quello che i tuoi detrattori affermano! Hai bisogno di un Digimon per far vedere che vali! Se davvero vuoi cambiare il tuo modo di essere, devi farlo con le tue forze! Attraverso la tua musica!"

Izumi annuì con decisione. "E poi, quello che stai facendo, è un atto di pirateria informatica, pura e semplice! Si può anche andare in prigione per questo, tu lo sai, vero?" aggiunse.

Mentre i due parlavano, Neon restava fermo sul posto, una mano premuta sullo zigomo colpito, e osservava con crescente rabbia i due che osavano fargli il predicozzo senza sapere nulla di lui. E il fatto che Yoshino e Raramon non prendessero le sue difese... lo stava irritando al punto da fargli perdere la testa! Lei diceva di essere sua amica, e invece...

"Adesso basta..." mormorò infine, socchiudendo gli occhi e stringendo le mani a pugno. "Non ne posso più di essere preso in giro... Smettetela di prendermi in giro! Ne ho abbastanza di voi!"

E quello fu il momento fatale. Nell'istante in cui questa frase uscì dalle sue labbra, Keramon si appallottolò, ritraendo arti e tentacoli e formando una sorta di mostruosa sfera vivente... e un'aura nera come la notte iniziò a formarsi attorno al suo esile corpo, mentre l'onnipresente ghigno che aveva sulla faccia si trasformava in un cipiglio amareggiato. Immediatamente, Agumon e Raramon assunsero la posizione di guardia, e un'allarmata Izumi afferrò il suo D-Tector, mentre una strana sensazione, simile ad una scarica elettrica che le attraversava il cervello, la costringeva a corrugare la fronte.

"La... la reazione digitale..." mormorò la biondina, riconoscendo la natura di quella percezione per istinto e per come gliela avevano raccontata Takuya, Kouji e Kouichi. "Si sta facendo più potente... Keramon sta Digievolvendo!"

Richiamato alla realtà da quella reazione imprevista, e da quel termine che non conosceva, Neon fece un passo indietro, cercando di allontanarsi dalla creatura che fino a quel momento pensava di controllare completamente. Keramon stava aumentando di dimensioni, raggiungendo quasi il doppio della sua taglia originale... e la sua forma si faceva sempre più indistinta man mano che veniva avvolta da una luce bianca e accecante. Nella confusione, si riuscivano a sentire i circuiti che saltavano, e le console che venivano distrutte in una pioggia di detriti e scintille... e finalmente, il mostruoso Digimon sfondò il soffitto e raggiunse il tetto del palazzo RPG, trasformato in una mostruosità completamente diversa: ora ricordava molto la crisalide di un bruco, e aveva una forma a metà tra un ovoide e un prisma, con il corpo circondato da una spessa corazza grigio-azzurra dalle quale spuntavano numerosi aculei bianchi, in particolare da quelli che sembravano essere le spalle e il torace del mostro. Non aveva gambe, sembrava rimanere sospeso a pochi centimetri da terra, e le braccia erano sostituite da un groviglio di esili tentacoli a frusta, ognuno terminante con una lama bianca a forma di foglia che dava l'impressione di essere estremamente pericolosa! Per finire, la testa della creatura non presentava altro volto se non un paio di occhi bianchi fluttuanti in una larga orbita nera simile ad una profonda caverna, in mezzo ai quali spuntava un lungo corno rosso, leggermente incurvato verso l'alto! Con uno stridio che non si sapeva bene da dove venisse, l'essere mostruoso sollevò i tentacoli, e osservò, dalla sua posizione di superiorità, la città illuminata che lo circondava!

"Che... che cosa...?" balbettò Neon, rimasto senza fiato davanti a quella incredibile trasformazione, e terrorizzato per aver perso il controllo del Digimon. "E... e questo cosa diavolo... non... non capisco..."

"Sì, si è proprio digievoluto..." affermò Yoshino, avvicinandosi al suo amico per fargli da scudo. "E' diventato un Chrysalimon..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Chrysalimon

Tipo: (non identificato)

Attributo: (non identificato)

Livello: Champion

Attacchi: Data Crusher, Unconnect Buster

Forma evoluta di Keramon. Si nutre di dati, che assorbe tramite i suoi tentacoli, e può provocare gravi disfunzioni nei sistemi computerizzati. Possiede un corpo corazzato che rende difficile sferrare un attacco efficace. Attenzione! Il solo contatto con i suoi tentacoli può essere fatale.

 

Mentre l'orribile creatura si alzava in volo, i tentacoli che frustavano l'aria attorno a sè come quelli di un calamaro impazzito, il trio di agenti della DATS e i due Digimon che li accompagnavano si stavano preoccupando di portare in salvo l'abitante dell'appartamento, cercando di spingerlo là dove i detriti non potevano raggiungerlo. Il terrorizzato Neon, rendendosi conto solo adesso di che razza di mostruosità stava aiutando, tremava visibilmente... e anche con tutta la più buona volontà, non riusciva a proferire parola. L'apparizione di Chrysalimon lo aveva sconvolto fino a quel punto... e non potè fare altro che restare a guardare, a bocca aperta, mentre Yoshino e i suoi compagni lo facevano sedere là e gli raccomandavano di stare lì al sicuro.

"Beh, amico... ora hai visto a che razza di creatura stavi dando alloggio." spiegò Masaru. "Ora tu resta qui, e vedi di non fare altri casini, okay? Ci occupiamo noi di quella bestiaccia!"

"Aspetta, Masaru!" affermò Yoshino, continuando a tenere d'occhio Chrysalimon. Lei, Raramon ed Izumi erano già in posizione di guardia, e si preparavano alla lotta imminente. "So che questa richiesta può sembrarti un pò strana da parte mia, ma... lascia fare a me e ad Izumi-kun! Questo Digimon si è servito di Hitoshi per i suoi scopi... e dobbiamo fargliela pagare!"

Masaru ed Agumon corrugarono un pò la fronte, mentre si voltavano verso l'amica. "C-Come?" chiese Agumon, la testa inclinata da un lato. "Yoshino... Izumi... siete sicure di farcela da sole?"

"Tranquilli, assieme possiamo sconfiggere questo Digimon." affermò Raramon. "Piuttosto, Masaru-kun... tu ed Agumon restate con Neon, e assicuratevi che non gli succeda niente. Eventualmente, restate di scorta nel caso le cose vadano male!". Per un istante perplesso, Masaru si ricompose subito, e annuì. Forse era vero che si perdeva un bel combattimento... ma si rendeva conto che per Yoshino era una faccenda personale, e poi sarebe sempre servito avere qualcuno in riserva, in modo da proteggere Neon da eventuali pericoli.

"Ti do una mano io, Yoshino-san!" esclamò Izumi, con il D-Tector già pronto all'attivazione. La biondina mezza-italiana allungò una mano, e fece apparire una sfera di codice digitale attorno ad essa, per poi inserire i dati così ottenuti nel suo Digivice... e attivare la sua trasformazione più potente!

"EXECUTE!" esclamò Izumi. "BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Il codice digitale avvolse il corpo di Izumi, facendola aumentare di dimensioni e rendendo il suo aspetto più adulto, oltre che circondandola di un vortice di piume bianche che si agitavano incessantemente nel vento! Un paio di splendidi occhi azzurri, che fino ad un attimo prima erano stati verdi come lo smeraldo più puro, si spalancarono sul volto del B-Spirit del vento... una donna di grande forza e suprema bellezza che ricordava un pò un'arpia, dai lunghi capelli azzurro cielo pettinati in un paio di code laterali che ricordavano due ali da uccello, e con una maschera da ninja a coprire la parte inferiore del volto, in particolare la bocca. Le sue ali erano corte, dalle piume marroncine che schiarivano verso la punta, e indossava una strana corazza dalle sfumature rosate che copriva interamente la parte superiore del busto, le braccia e le gambe, lasciando scoperta la pancia. Le spalliere erano color argento, così come le ginocchiere e la corazza che copriva le braccia dal gomito in giù, e una sciarpa nera era avvolta attorno al collo, con una parte che fluiva dietro la schiena del B-Spirit femminile, fino quasi a toccare terra. I piedi erano a tre dita, con dei corti artigli da rapace, e armi simili adornavano le lunghe dita delle mani. La creatura spalancò le ali, e altre piume si staccarono da esse e fluttuarono maestosamente attorno alla Digimon, che alzò un pò le braccia e declamò il suo nome.

"ZEPHYRMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Zephyrmon

Anche chiamata: Shutumon

Tipo: Uccello

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Plasma Pods, Hurricane Gale

Zephyrmon è il Beast Spirit del Vento, creato dai poteri dell'antica Digimon AncientIrismon. La sua maestria aerea è quasi impareggiabile, e quando attacca può trasformare il vento in vere e proprie lame d'aria contro le quali non c'è difesa. Chiaramente, i suoi poteri diminuiscono in acqua o sulla terraferma...

 

Yoshino osservò ammirata la Guerriera del Vento che completava la sua trasformazione e, dopo averle fatto un cenno con la testa, spiegava le ali e si alzava in volo attraverso lo squarcio che Chrysalimon aveva aperto nel soffitto. Immediatamente, il mostruoso Digimon stridette e rivolse tutta la sua furia contro la guerriera alata, bersagliandola con i suoi tentacoli... ma Zephyrmon creò uno scudo fatto unicamente di aria davanti a sè, e le armi micidiali vennero deviate!

"Ora tocca a noi, Raramon! Sei pronta?" chiese Yoshino alla sua Digimon, mentre un vortice di pixel rosati avvolgeva la sua mano. Non appena il fiorellino fluttuante diede il suo cenno di assenso, la ragazza appoggiò delicatamente la mano luminosa sul D-Power, e attivò la funzione di Digievoluzione! "DIGI-SOUL CHARGE!"

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON!"

Per l'evoluzione in sè ci volle un attimo, e al posto di Raramon apparve il gigantesco girasole alato, che seguì Zephyrmon attraverso il buco nel soffitto... e mentre Chrysalimon era impegnato a cercare di tenere a bada la più piccola e sfuggente Zephyrmon, SunFlowermon fece illuminare i petali dorati che circondavano il suo volto, e aprì il fuoco, sparando un raggio di pura energia solare contro il mostro!

"Sunshine Beam!" esclamò il Digimon girasole. Il raggio di luce centrò il fianco sinistro di Chysalimon, annerendo la robusta corazza che proteggeva il suo corpo, e il Digimon invasore lanciò un altro, acutissimo strillo prima di dirigere parte dei suoi tentacoli contro il nuovo avversario. Mentre Zephyrmon respingeva con uncalcio volante uno spuntone che le si era avvicinato pericolosamente, altre di quelle fruste micidiali saettarono attorno a SunFlowermon e colpirono il pavimento, aprendovi altri buchi e proiettando in aria pezzi di cemento! Il Digimon di Yoshino eseguì uno sfrenato slalom e riuscì ad evitare la maggior parte dei colpi, ma un ultimo tentacolo, che SunFlowermon era riuscito a vedere solo all'ultimo momento, si abbattè su di lui colpendolo con il piatto della lama, e scagliandolo contro il tetto dell'edificio con un breve gemito. Immediatamente dopo, un altro arto tentacolare cercò di infilzare Zephyrmon, che respinse l'affondo soltanto per ritrovarsi con un altro tentacolo avvolto attorno alla caviglia! Immediatamente, la Guerriera del Vento iniziò a dibattersi per liberarsi da quella stretta, ma la presa di Chrysalimon era troppo solida, e Zephyrmon si ritrovò strattonata con forza e scagliata brutalmente verso la fiancata del palazzo RPG! Urlò brevemente per il disappunto, ma riuscì ad evitarsi un tremendo impatto sbattendo le corte ali e riprendendo stabilità a mezz'aria, per poi alzare entrambe le braccia in aria ed eseguire un movimento rotatorio con esse mentre ricorreva ad uno dei suoi colpi speciali!

"Vediamo se ti fa piacere un pò di fresco! Hurricane Gale!" esclamò. Il movimento delle sue braccia scatenò una bufera di vento dalla quale partirono delle lame d'aria che sfrecciarono verso Chrysalimon e riuscirono a tagliare due dei suoi tentacoli... ma per il resto, tutti gli attacchi rimbalzarono sulla corazza del mostruoso Digimon, che tra l'altro ci mise soltanto pochi secondi a farsi ricrescere le appendici amputate! Zephyrmon strinse i denti per il disappunto dietro la sua maschera. Quel Digimon era in grado di rigenerare i danni subiti... il che rendeva tutto più difficile! Dovevano cercare di eliminarlo con un'unica mossa...

"Zephyrmon! Così non andremo da nessuna parte! Quella corazza lo protegge troppo bene... e anche se riusciamo a colpirlo, non li sente a lungo, i nostri colpi!" affermò SunFlowermon mentre si rialzava. "Dobbiamo pensare ad un'altra strategia..."

"Già, attaccare a testa bassa non servirà a niente..." assentì Zephyrmon, osservando il corpo mostruoso di Chrysalimon per vedere se riusciva a trovare un punto debole di qualsiasi tipo. Sembrava tutto ben coperto dall'armatura, e anche le giunture tra una piastra e l'altra erano protette, il che voleva dire che anche un attacco in quei posti non avrebbe funzionato... tuttavia, la B-Spirit del Vento notò un possibile punto debole. "E se provassimo ad attaccare gli occhi? Quelli sono scoperti!"

SunFlowermon guardò attentamente Chrysalimon, che ora stava prendendo quota agitando i tentacoli come serpenti impazziti. Non era soltanto il suo aspetto mostruoso a fare paura, c'era qualcosa di profondamente alieno nel modo in cui si muoveva e si comportava. Quell'orrore non era un Digimon come tutti gli altri... tuttavia, per quanto strano fosse il suo corpo, SunFlowermon notò che almeno sembrava avere il punto debole che la sua compagna diceva...

"Gli occhi, eh? In effetti, non sono protetti quasi per niente..." affermò il girasole. "Okay, allora tentiamo! Dovremmo avvicinarci un pò, ed esporci ai suoi tentacoli... ma credo di avere un'idea per farlo! Tienti pronta!"

La maschera da ninja di Zephyrmon si piegò leggermente, segno che la guerriera alata stava sorridendo. "Io sono nata pronta!" affermò. "Fatti, sotto, Chrysalimon! Voglio proprio vedere di che pasta sei fatto!"

Quasi considerasse la sfida di Zephyrmon come un insulto personale, Chrysalimon stridette di nuovo e sollevò i suoi tentacoli, poi li allungò verso le sue vittime in modo da tentare un altro affondo! Le due Digimon della DATS, per fortuna, si aspettavano questo attacco, e si spostarono quel tanto che bastava per evitare i colpi, infilandosi agilmente tra una punta e l'altra dei tentacoli... per poi afferrare strette le pericolose appendici, deviando quelle che si facevano troppo vicine! Zephyrmon parò una lama con un poderoso calcio laterale, e SunFlowermon sparò un secondo Sunshine Beam che disintegrò a mezz'aria altri due tentacoli... prima che Chrysalimon ritraesse le sue fruste taglienti, portando con sè, senza volerlo, anche le sue avversarie! Entrambe loro sentirono il vento fischiare loro nelle orecchie mentre si avvicinavano sempre più al corpo corazzato di Chrysalimon... e quando furono giunte a distanza di sicurezza, si sganciarono e atterrarono su quel mostruoso ammasso di piastre corazzate! Chrysalimon, resosi conto troppo tardi di essere stato ingannato, iniziò ad agitarsi freneticamente per scrollarsi le due intruse di dosso... ma Zephyrmon si aggrappò saldamente e iniziò a sferrargli dei potenti pugni con la mano sinistra, costringendo il Digimon malvagio sulla difensiva!

"Hahaaa! Fregato!" esclamò la Guerriera del Vento. "E adesso che ti stiamo attaccate, cosa te ne fai dei tuoi bei tentacoli, eh?"

Chrysalimon emise un altro dei suoi agghiaccianti versi animaleschi, come se si rendesse conto, con sua grande rabbia, del fatto che Zephyrmon aveva ragione. Per quanto gli consentissero di colpire a grandi distanze, i suoi tentacoli erano del tutto inutili contro un nemico che gli restava addosso: non riusciva a piegarli così vicino a sè, e se avesse provato ad infilzare le sue avversarie con le punte, avrebbe rischiato di ferirsi da solo... quindi non gli restava che cercare di gettarle via con dei repentini movimenti del corpo. Ma le due Digimon della DATS, decise a non farsi sfuggire quell'occasione, piantarono le unghie in quel corpo deforme e iniziarono ad arrampicarsi, usando le sporgenze e gli spuntoni come appigli. Non ci misero molto a raggiungere la testa senza volto dell'essere malefico, e solo allora Zephyrmon si staccò dal suo corpo, senza comunque mai allontanarsi più di tanto. La B-Spirit del Vento aprì braccia e gambe, e fece apparire quattro sfere di pulsante energia rossa sulle mani e sui piedi, mentre SunFlowermon prendeva la mira verso l'orbita dell'orrore tentacolare, e i suoi petali splendevano di nuovo di pura energia solare! Ognuna delle due Digimon aveva preso di mira un occhio del Digimon invasore...

"Assieme, Zephyrmon! Sunshine Beam!" esclamò SunFlowermon, sparando un raggio di energia solare a bruciapelo.

"Plasma Pods!" esclamò Zephyrmon, eseguendo un rapido movimento con gli arti, e scagliando le sue sfere di energia contro l'altro occhio della creatura.

Il sincronismo fu quasi perfetto, ed entrambi gli attacchi centrarono in pieno gli occhi scoperti di Chrysalimon, esplodendo a contatto con il suo corpo! Uno stridio agghiacciante accompagnò l'impatto, e i tentacoli del mostro si agitarono spasmodicamente in un ultimo tentativo di colpire le sue avversarie... ma tutto durò soltanto qualche istante che Zephyrmon e SunFlowermon adoperarono per allontanarsi! Poi, i tentacoli si afflosciarono inerti, e il bagliore dell'esplosione si smorzò per mostrare un Chrysalimon completamente privo di colore, con il Digi-Code che gli orbitava attorno!

"Sì! Bel colpo, Sunflowermon! Lo abbiamo sconfitto!" esclamò Zephyrmon, girandosi un attimo verso la scala che arrivava sul tetto dal piano inferiore... e vedendo Yoshino, Masaru, Agumon e Neon che arrivavano di corsa. "Di qua, ragazzi! Abbiamo sistemato questa bestiaccia! Forza, sorellina Yoshino, a te l'onore!"

Mentre Neon, Masaru e Agumon si fermavano vicino alla scala, osservando il Chrysalimon inerte con stupore nel caso del cantante biondo e con approvazione in quello del dinamico duo, Yoshino storse un pò il naso davanti al nomignolo che Izumi le aveva affibbiato... poi, tenendo il suo Digivice-Ic davanti a sè, prese il codice del Digimon invasore. "Sigh... e va bene, visto che insisti non mi faccio pregare... Digi-Code Scan!"

Un istante dopo, tutto ciò che rimaneva di Chrysalimon era un Digi-Tama dal guscio grigio, ricoperto di macchie verdi simili ad occhi, che restò sospeso in aria per un istante prima di cadere verso il suolo... o, più precisamente, nelle mani di Masaru che si era messo sotto di lui ad attenderlo! Il ragazzo afferrò al volo il Digi-Tama, per poi fare il segno dell'okay a Yoshino e alle due Digimon. "Heheee, e ne abbiamo preso un altro! Ottimo lavoro, ragazze! Ci sapete fare!"

"Ne dubitavi, forse?" chiese Zephyrmon con una punta di orgoglio, prima di sciogliere la trasformazione e tornare ad essere Izumi. Anche SunFlowermon si rilassò e regredì allo stadio evolutivo inferiore, per poi tornare fluttuando verso Yoshino, che la accolse con affetto.

"E'... è stata un pò difficile, Yoshino..." affermò il fiorellino volante, mentre riprendeva fiato tra le braccia della sua partner, che le accarezzava la testa. "Ma come vedi... io e Zephyrmon ce l'abbiamo fatta!"

"Brava, Raramon! Tu e Izumi-san avete fatto un ottimo lavoro di squadra..." si congratulò. "A proposito... Hitoshi-kun, ti senti bene? Non sei rimasto ferito, vero?"

Ora che la scarica di adrenalina si era esaurita, il cantante biondo si sentì mancare le forze, e barcollò per un istante prima di appoggiarsi con la schiena contro il muro delle scale, senza riuscire a dire una parola. "Hitoshi-kun! Andiamo, Hitoshi-kun... va tutto bene?" ripetè Yoshino, raggiungendo l'amico assieme a Raramon.

"Hitoshi! Non farci preoccupare! Cosa succede?" esclamò Raramon, cercando di scuotere il ragazzo. Finalmente, con grande sollievo di entrambe, Hitoshi si riscosse e iniziò a riprendere fiato, pur tremando visibilmente per lo scampato pericolo. "Hanf... hanf... Y-Yoshino... non... non ti preoccupare, sto bene... più o meno... ce la siamo vista brutta, ma ora sto bene!" affermò. "Mi... mi dispiace... di averti fatto correre questi rischi... per la mia stupidità..."

La ragazza dai capelli rossi sorrise, sollevata al pensiero che il suo amico d'infanzia stesse bene. "Uff... meno male, Hitoshi-kun, ero davvero in pena per te..." rispose. "Per fortuna, quel Digimon non ti ha fatto niente..."

"Già... almeno fisicamente..." affermò il ragazzo, mentre il resto della squadra della DATS si radunava attorno a lui. "Però... se penso a quello che stavo per fare... avere quel Digimon, e poter sfruttare i suoi poteri mi ha fatto perdere la testa, e ho causato problemi a tutti quanti..."

Masaru alzò le spalle. "Vabbè, ora non stare tanto a pensarci su." affermò. "Quel che è fatto, è fatto, e non è successo nulla di davvero grave. L'importante è che tu abbia capito."

"Certamente, su questo potete scommetterci..." affermò il biondo, permettendosi di sorridere almeno un pò. "D'ora in poi, cercherò di non ricorrere più a trucchi del genere, e cercherò di avere successo con le mie sole forze."

"Sì, direi proprio che hai capito..." disse Izumi, con tono comprensivo ma fermo. "Quello che stavi facendo era un imbroglio... non credo che i tuoi fan ne sarebbero stati orgogliosi."

"Anche questo è vero..." ammise Hitoshi. Si tirò su e si spazzò la polvere dai pantaloni, per poi guardare di nuovo verso Yoshino. "A proposito, Yoshino-san... so che voi della DATS cancellate parte della memoria a quelli che sono entrati in contatto con i Digimon. Immagino... che dovrai fare lo stesso anche con me, vero?"

"Infatti." rispose semplicemente l'agente dai capelli rossi, intuendo dove voleva arrivare il suo amico. Cancellare i suoi ricordi dei Digimon avrebbe voluto dire cancellare anche il ricordo del loro incontro dopo tanto tempo... e anche a lei dispiaceva che le cose dovessero andare così.

Hitoshi sospirò, capendo che non c'era altra soluzione. "Sì, immaginavo che fosse così. E' un peccato... mi ha fatto piacere rivederti dopo così tanto tempo, e adesso ci dobbiamo lasciare di nuovo..." affermò.

Yoshino sorrise, un pò tristemente, mentre estraeva dalla sua uniforme uno dei piccoli dispositivi di inibizione mnemonica, simili a penne, in dotazione alla DATS. "E' vero... ma non ti preoccupare, Hitoshi-kun, vorrà dire che sarò io a ricordare per entrambi noi!"

Il suo amico annuì, in perfetto accordo, per poi prendere un bel respiro e prepararsi a ciò che doveva essere fatto. "Immagino... che possa andare bene anche così! E va bene, Yoshino... fai quello che devi!" concluse.

La ragazza sospirò... ma non ebbe esitazioni e, dopo aver alzato la 'penna' all'altezza degli occhi di Hitoshi, la attivò.

 

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"Sì, qui agente Norstein." disse Tohma, ancora al volante del mezzo di intervento della DATS parcheggiato vicino ad un marciapiede di Shinjuku, all'atto di rispondere ad una chiamata del quartier generale. "Capitano Satsuma, la situazione sembra tornata alla normalità. Gli agenti Fujieda e Daimon, e l'agente onoraria Orimoto hanno messo il Digimon in sicurezza. Risulta anche a voi che la sua reazione digitale sia svanita?"

"Confermato, agente Norstein." rispose Satsuma dal comunicatore. "L'emergenza è rientrata, e ci aspettiamo che i nostri agenti ritornino presto al quartier generale a fare rapporto. L'emergenza è rientrata, quindi se volete tornare alla base, potete farlo."

"D'accordo, capitano Satsuma. Io e Gaomon faremo un'ultima perlustrazione e ci assicureremo che non ci siano ulteriori problemi, poi torneremo al quartier generale." rispose il ragazzo prodigio, aspettando che la comunicazione si interrompesse prima di disattivare il suo apparecchio. Dopo aver annuito tra sè, Tohma si sporse dal finestrino, per dare un'occhiata alla situazione: gli schermi erano tornati normali, e la trasmissione dell'ultima canzone di Neon Hanamura aveva lasciato spazio alle trasmissioni normali. Il ragazzo biondo annuì, soddisfatto del lavoro svolto dai suoi colleghi.

"Hanno fatto un ottimo lavoro, signore, non pensa anche lei?" chiese educatamente Gaomon dal suo Digivice-Ic, quasi leggendo nel pensiero al suo partner.

Tohma fece un cenno affermativo con la testa. "Sì... e devo dire, che mi fa piacere che non abbiano avuto bisogno del mio intervento..."

 

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"E anche questa è fatta...." commentò Yoshino, uscendo dalla porta principale del palazzo RPG e chiudendo la fila composta da lei, Raramon, Izumi, Masaru e Agumon. C'era qualcosa di malinconico, adesso, nel farlo senza essere accompagnata da Hitoshi, e anche se sapeva che non c'era altra scelta, la cosa non mancava di farle venire dei rimpianti. Davvero un peccato, rifletteva la rossa, che la loro rimpatriata dovesse avvenire in queste circostanze. Se solo non fosse stato per quel Keramon, avrebbero potuto facilmente riallacciare i rapporti...

"Mi dispiace che sia dovuta andare così, Yoshino..." affermò Raramon, avvicinandosi alla sua partner mentre le porte del palazzo si chiudevano dietro di lei, lasciando di nuovo la squadra nelle trafficate strade di Shinjuku. "So quanto tieni a quel tuo amico. Non dev'essere stato facile, per te... anche se hai fatto quello che dovevi."

"D'altro canto, non potevo fare altrimenti..." rispose la ragazza dai capelli rossi, alzando le spalle e facendo un piccolo sorriso. "Non potevo lasciare che Hitoshi ricordasse qualcosa del suo incontro con i Digimon... è la regola, e non posso fare eccezioni basate sulla simpatia! Posso solo sperare che Hitoshi-kun abbia imparato la lezione..."

Izumi si avvicinò alla sua amica. "Sono sicura di sì... quel Digimon controllava le sue azioni, ma il tuo amico è comunque una brava persona. E anche se non ricorderà più il vostro incontro... sono sicura che si ricorderà di te come della persona che gli ha dato una mano nei suoi momenti più neri!" affermò.

"Heh... da come ne parli, sembra che tu sia molto esperta, in fatto di amicizia..." commentò Masaru, incrociando le mani dietro la nuca, e gettando uno sguardo complice alla bionda mezza-italiana... che, dal canto suo, fece una risatina con la mano davanti alla bocca.

"Huhuu... beh, in effetti... ho anch'io le mie storie da raccontare!" affermò scherzosamente. Poi, facendosi più seria, alzò gli occhi verso il cielo blu, ricordando il suo passato. "Sapete... anch'io ho passato momenti difficili quand'ero bambina... nulla di serio, per carità, ma non riuscivo a legare con le bambine della mia età.Tra il fatto che sono in parte italiana, e quindi ero vista un pò come una straniera... tra il fatto che i miei modi di fare erano diversi da quelli di una ragazza giapponese, mi consideravano un pò una snob, e mi mettevano in disparte. Poi... ho conosciuto Takuya-kun, Kouji-kun e gli altri... e dopo un periodo in cui non andavo proprio d'accordissimo con loro, ho capito che erano ragazzi che mi accettavano per quello che ero, e ho cominciato ad apprezzare di più sia me stessa, che le persone attorno a me! Quindi... sì, anch'io come Hitoshi-kun ho degli amici speciali per me! Per questo sono convinta che Hitoshi-kun non perderà mai il ricordo di quello che hai fatto per lui, Yoshino!"

I due agenti della DATS spalancarono leggermente gli occhi, impressionati dalle parole di Izumi. Poteva sembrare una modaiola vanitosa, ma era molto più saggia di quanto non apparisse. "Ho capito... beh, grazie infinite! Mi ha fatto piacere parlare con te!" disse Yoshino, ora di umore decisamente migliore!

La ragazzina bionda fece un segno di vittoria con le dita, poi diede un'occhiata al suo orologio. "Di niente... ora, però, devo proprio andare! Se non prendo la metro adesso, arrivo a casa in ritardo, e i miei ci tengono che rispetti il coprifuoco!" disse, accorgendosi che erano quasi le nove. "Okay, sorellina Yoshino... Raramon... Masaru-kun e Agumon... ci vediamo domani, credo... e buon proseguimento di serata! Ciao!"

"Okay, Izumi! Alla prossima, e grazie ancora!" rispose Masaru. Agumon e Raramon salutarono con la mano la ragazzina bionda che si allontanava, dando loro un ultimo saluto... prima che il suo cellulare suonasse, e lei rispondesse mentre camminava verso la stazione della metropolitana. Yoshino, invece, era rimasta stupita ancora una volta dal nome che Izumi si era inventata per lei, e non riuscì a fare altro che guardarla stupita mentre rispondeva al telefono.

"Pronto? Oh, Tomoki-chan, sei tu? Buonasera! Hmm... Sì... sì, certo c'è sta un'emergenza... no, no, non vi preoccupate, io e Yoshino-san abbiamo già sistemato tutto..."

"Sorellina Yoshino, eh?" scherzò Raramon, fluttuando vicino alla sua partner umana. "Ormai, Izumi ha deciso di chiamarti così..."

"Già... heheheee..." proseguì sghignazzando Masaru. "Mi sa tanto... che ci dovrai fare il callo!"

"Sigh... non me ne parlate, l'ho già capito..." sospirò comicamente la rossa, con un gocciolone di sudore sulla fronte. "Peggio che mai..."

 

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Mondo Digitale, la sala del trono di ChaosGallantmon. Il Digimon che si spacciava per il famoso Cavaliere Reale stava ascoltando l'ultimo rapporto di uno dei suoi sottoposti... e più precisamente, di Kuzuhamon, che gli stava riferendo quello che le era stato comunicato da altre divisioni solo pochi minuti fa.

"Queste sono le ultime notizie, ChaosGallantmon-sama..." affermò la donna-volpe dall'armatura viola. "WarDevidramon e i suoi Searchmon ci hanno comunicato che un Keramon che avevamo mandato in avanscoperta nel Mondo Reale si è evoluto in un Chrysalimon... ma poi, il suo segnale è andato perduto. La DATS e i Leggendari Guerrieri devono averlo sconfitto."

Con la testa appoggiata sulle nocche di una mano, il cavaliere nero annuì, senza tradire alcuna emozione, e diede alla sua servitrice il segnale di alzarsi in piedi. "Molto bene, Kuzuhamon... per adesso, può bastare così. Alzati pure." ordinò. Quando Kuzuhamon eseguì l'ordine, ChaosGallantmon la fece disporre al suo fianco, e si rivolse ad una forma indistinta che si nascondeva nel buio della sala, in mezzo alle colonne portanti, facendole cenno di farsi avanti.

"Ai suoi ordini, Lord ChaosGallantmon..." rispose una voce profonda, dal forte accento inglese, appartenente ad una delle creature dell'oscurità. Data la scarsità di luce, non si riusciva a vedere bene che cos'era... ma anche così, la sua sagoma ricordava molto un'enorme chioccola nera, con una corona a cinque punte al posto della conchiglia, occhi sulle antenne, e due baffetti neri e lisci sotto il naso! "E' il momento, dunque?"

ChaosGallantmon sogghignò dietro il cimiero del suo elmo. "E' l'ora. Li abbiamo lasciati vincere abbastanza."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E anche questo capitolo - quello dedicato a Yoshino e Izumi - è terminato! Più breve di quello dedicato a Tohma e ai gemelli Minamoto, ma spero altrettanto significativo! Ancora una volta, cerco di dare loro un ruolo più significativo di quello che avevano durante la serie... voglio dire, nell'episodio di Savers dedicato a Yoshino, lei e Raramon non combattono neanche! Sono Masaru, Tohma e i loro Digimon a far fuori Chrysalimon! Non mi sembra molto giusto, dovevano essere Yoshino e Raramon a fare la parte del leone... ma che ci volete fare, quella giapponese è una società ancora abbastanza maschilista...

Oh, beh. Se non altro, ho una scusa per far fare di più sia a lei che ad Izumi!

E così, abbiamo esaurito i capitoli introduttivi dei membri della DATS. Dal prossimo capitolo in poi, la battaglia contro le forze di ChaosGallantmon si farà molto più seria... e la trama comincerà per davvero ad uscire dai binari della serie televisiva! Uno dei generali di ChaosGallantmon tenterà un attacco in massa al Mondo Reale, e la squadra della DATS sarà tutto ciò che si frapporrà tra lui e la conquista di Tokyo! La situazione si sta facendo davvero critica...

Comunque, il prossimo capitolo dovrebbe introdurre anche qualche nuovo personaggio... e qualche piccola sorpresa, contenti? E anche Junpei e Tomoki riavranno le loro forme Beast! Il team dei Leggendari Guerrieri sarà al completo!

Ma non vi anticipo altro! Non appena tornerò dalle vacanze (cioè il 20 agosto) inizierò a scrivere il capitolo 15... e allora sì che se ne vedranno delle belle! Per adesso vi saluto, e vi auguro buon proseguimento di estate!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 15
*** L'invasione dei Numemon, Parte 1 ***


Record of Digital Wars-15

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

E anche questa storia torna ai suoi fasti!

E' vero, è vero, tra le vacanze e tutto, Record of Digital Wars è stata un pò messa in secondo piano. Tuttavia, come potete vedere, non è stata dimenticata... e anzi, la pausa di riflessione che mi sono preso con la recenti vacanze estive (aiutata anche dal fatto che non avevo nulla da studiare per gli esami di Settembre...), mi ha suggerito un altro bel pò di idee carine per mandare avanti il tutto! Okay, allora, facciamo un pò un riassunto della situazione...

Gli ultimi tre episodi sono stati di approfondimento per i tre giovani agenti della DATS, e nell'ultimo, sia Izumi che Yoshino hanno fatto un altro pò di strada verso la riconquista del titolo di 'Action Girls' che dovrebbe spettare loro (e che invece la Toei non ha loro concesso... mah, la società giapponese è ancora parecchio maschilista...). Ma queste vittorie, contro Vilemon, BomberNanimon e Chrysalimon, non sono certo passate inosservate al burattinaio che tira i fili nell'ombra... ovvero ChaosGallantmon, il cavaliere oscuro che sta cercando di scatenare una guerra tra il Mondo Digitale e quello Reale!

Ora, uno dei suoi scagnozzi ha ricevuto il nulla osta per iniziare uno dei suoi piani malefici... e i Leggendari Guerrieri e la DATS si apprestano ad affrontare uno scontro molto difficile contro un avversario che cercherà di tenere sotto scacco la città intera! E in tutto questo, Mercurimon e i suoi fedeli... tra cui anche Bokomon e Neemon... non potranno fare molto se non restare fermi a guardare. Oh, e per quanto riguarda il misterioso Dorumon? Beh, anche lui avrà la sua parte... anzi, stiamo per iniziare a vedere che ruolo avrà questo enigmatico e tormentato Digimon nelle vicende a seguire!

Bene, e con questo, la mia storia comincia veramente ad allontanarsi dai binari della serie Savers. Spero che gli appassionati di questa serie apprezzino le differenze che ho inserito, e il mio diverso modo di sviluppare gli eventi...

Comunque, prima ancora di passare alla storia vera e propria, dobbiamo parlare delle vostre recensioni...

 

Kari 89: Vero, eh? Yoshino non ha iniziato a rendersi 'indipendente' da Masaru e Tohma che verso l'episodio 20. Sembra quasi che la Toei abbia qualcosa contro le Digiprescelte, nelle serie più recenti. Ancora mi dà fastidio il fatto che Izumi avesse un ruolo così misero in Frontier... Mi fa piacere aver reso le cose più interessanti! Per il resto... Beh, credo che il mio MP ti abbia raggiunto, visto che mi hai anche risposto! La mia nuova storia crossover dovrebbe iniziare verso metà settembre, giusto il tempo di rivedermi per bene le serie coinvolte nella mischia...

KillKenny: E grazie mille anche a te per la recensione! Sì, in effetti ChaosGallantmon ha un pò allentato la guardia... ma non credere che sarà un avversario tanto facile! Già il suo primo scagnozzo, che vedremo in questo capitolo, darà un bel pò di filo da torcere ai nostri... e considera che ChaosGallantmon ha ancora un bel pò di risorse a sua disposizione, e che potrebbe non aver ancora mostrato tutte le sue carte! Ad ogni modo... sì, certi villains hanno molto da insegnare in fatto di pianificazione ed organizzazione. A quelli che hai detto tu, aggiungerei anche Scirocco di Zeta Gundam e l'arciduca Nagi di Mai-Otome (anime scarso, ma il villain era un capolavoro!)

TopoMouse: Heheheee... ovviamente, noi appassionati di Digimon sappiamo fin troppo bene quale è la VERA forma finale di Keramon! Neon ha fatto correre un serio rischio a tutti quanti... O_O. Comunque, non credo sarebbe stato necessario Susanoomon. Secondo me, neppure Armageddomon è ai livelli di Lucemon, come potenza... Non nego, tuttavia, che probabilmente avrebbero dovuto ricorrere a KaiserGreymon o MagnaGarurumon!

 

Okay, ci siamo tutti... inizia il capitolo 15 di Record of Digital Wars, e l'azione non mancherà! Buona lettura!

 

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Capitolo 15 - L'invasione dei Numemon, Parte 1

 

"E' l'ora. Li abbiamo lasciati vincere abbastanza."

A queste parole, la strana figura simile ad un lumacone gigante strisciò verso il trono di ChaosGallantmon, e si presentò agli occhi del cavaliere oscuro e della sciamana dalla maschera di volpe che lo affiancava, il suo aspetto finalmente rivelato alla scarsa luce delle fiaccole appese alle pareti. L'essere in questione ricordava, in effetti, una gigantesca chioccola dalle carni nere come il petrolio, che schiarivano fino a diventare di un flebile grigio piombo in prossimità della testa. Era lunga non meno di sette metri e alta in proporzione, con un corpo abbastanza tozzo e, stranamente, un paio di corti tentacoli nella zona toracica, come delle braccia rudimentali, che usava per trascinarsi in avanti più velocemente, e i suoi occhi tondi dalle pupille rosse erano posti in cima ad un paio di corte antenne che fuoriuscivano dalla parte superiore della testa. La sua bocca dalle labbra sottili era leggermente sollevata in quello che poteva sembrare un sorriso amichevole e divertito... e, cosa ancora più bizzarra, appena sopra di essa spuntavano un paio di baffetti neri leggermente incurvati verso l'alto, in perfetto stile D'Artagnan, che davano alla sua espressione un che di raffinato, e al tempo stesso sardonico. Il particolare più evidente, comunque, era che al posto di una conchiglia a spirale, sulla sua schiena c'era una grossa corona di metallo grigio a cinque punte, ornata con dei gioielli dorati sulla cima. La creatura si trascinava con lenta compostezza sul terreno, lasciandosi dietro una sottile scia di liquido viscoso e leggermente scintillante, e tenendo la sua corona in perfetto equilibrio sul dorso molle. Era costantemente accompagnato da una coltre di aria puzzolente di spazzatura, fiori marci e materia organica in putrefazione, e dietro di lui, strisciavano dei Digimon più piccoli: dei Numemon, lumaconi verdi lunghi un braccio con espressioni svanite e corpi viscidi, che formavano una sorta di macabro seguito per il mostruoso Digimon.

"Lasciate fare a me, ChaosGallantmon-sama." chiese con educazione il Numemon nero più grande, con voce morbida. "Io, BlackKingNumemon, riuscirò a sconfiggere la squadra della DATS, e vi spianerò la strada per la conquista del Mondo Reale. Ho già un piano d'attacco."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BlackKingNumemon

Tipo: Mollusco

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Poison Mucus, Dark Pupil

Conosciuto come "il re dell'immondizia", questo strano Digimon è stato scelto dai Numemon e dai loro affini come comandante supremo, ed essi obbedisco senza discutere ad ogni suo ordine. I suoi attacchi, oltre ad essere disgustosi, possiedono pericolosi effetti collaterali. Si consiglia prudenza.

 

ChaosGallantmon, comodamente seduto sul suo trono voltò leggermente la testa di lato, in modo da non essere costretto a respirare l'aria puzzolente che attorniava il suo servitore, ma continuò a parlare con nonchalance. "Mi fa piacere sentirtelo dire, BlackKingNumemon, e non mi aspettavo niente di meno da te." affermò. "Confido quindi che il tuo esercito di Numemon, ShellNumemon e Geremon sia pronto a muoversi. Non è forse così?"

"Infatti, grande ChaosGallantmon-sama." affermò BlackKingNumemon, facendo cenno ai suoi attendenti di fermarsi con un breve gesto delle sue braccia rudimentali. "Ci siamo già preparati un piano d'attacco, e sappiamo dove colpire e come muoverci a partire da quel punto. Una volta che ci saremo posizionati, la DATS non potrà fare più nulla contro di noi! Come si suol dire, anche la quantità fa parte della qualità... e poche specie di Digimon, in tutto il Mondo Digitale, sono più comuni dei Numemon! Li schiacceremo con la nostra superiorità numerica!"

Il cavaliere nero annuì, poi passò la parola a Kuzuhamon. "Ottimo lavoro, BlackKingNumemon... ma non dimenticare che assieme alla DATS ci sono anche i Leggendari Guerrieri. Sei sicuro di poterli affrontare?" chiese, volendo assicurarsi che il piano del suo sottoposto fosse sotto controllo. Il lumacone nero allargò il suo sorriso e annuì, i baffoni neri che ondeggiavano lievemente nell'aria puzzolente che lo circondava.

"Sì. Sappiamo già che i Guerrieri Leggendari hanno accesso alle loro trasformazioni più potenti solo quando sono tutti assieme, e questo è il loro principale punto debole." affermò. "Se i miei Numemon si disporranno in abbastanza zone, tutte abbastanza distanti tra loro, non dovremmo avere problemi a tenerli separati... e sono convinto di poterli sconfiggere, se presi separatamente."

L'idea trovò l'approvazione di ChaosGallantmon, che fece un cenno affermativo. "Ottimo. Una buona analisi dei dati che i nostri Searchmon ci hanno inviato. Molto presto, le operazioni per l'invasione cominceranno, quindi prendete posizione. Aspetterò buone notizie al tuo ritorno." concluse il cavaliere nero con un gesto accomodante. BlackKingNumemon piegò la testa in avanti, in quello che voleva essere l'equivalente di un inchino, e si voltò lentamente, iniziando a strisciare fuori dalla sala del trono assieme ai suoi attendenti, sempre seguito dalla scia di muco trasparente che trasudava dalla parte inferiore del suo corpo. Poco dopo, il terrificante odore che aveva permeato l'aria si indebolì... e Kuzuhamon, che aveva trattenuto il più possibile il fiato, si permise di respirare di nuovo, senza paura di essere stesa dal lezzo ammorbante.

"Tsk..." commentò la sciamana, agitandosi una mano davanti al viso. "Con tutto il dovuto rispetto, ChaosGallantmon-sama, avevamo proprio bisogno di reclutare un individuo rozzo e disgustoso come BlackKingNumemon nel nostro esercito? So che è molto fedele , e fa bene il suo lavoro, ma..."

ChaosGallantmon alzò le spalle, sistemandosi il mantello. "Questione di utilità, Kuzuhamon. Come ha detto BlackKingNumemon, i Numemon e le specie a loro affini sono Digimon estremamente comuni, e quello che perdono con le loro scarse capacità combattive, lo recuperano grazie ai loro numeri. La DATS non sarà in grado di affrontare un'invasione su così vasta scala, e avremo finalmente la possibilità di liberarci di quel branco di pagliacci, e dei Leggendari Guerrieri. Dopodichè, avremo campo libero per conquistare il Mondo Reale!" spiegò semplicemente. La donna-volpe si accontentò di quella spiegazione, e chinò il capo in segno di accordo.

"Certamente, ChaosGallantmon-sama..." affermò. "Sono convinta che BlackKingNumemon ci porterà buone notizie."

Il cavaliere nero annuì, grattando un bracciolo del suo trono. "Ottimo. Possiamo dire che questo problema è in via di risoluzione. Per quanto riguarda il resto... WarDevidramon e i suoi sottoposti hanno già mandato i risultati che gli avevano richiesto circa il Digimon di nome Dorimon?" chiese.

Kuzuhamon, con rammarico, scosse la testa per dire di no. "Sfortunatamente no, ChaosGallantmon-sama." ribattè. "Nessuna delle nostre spie è riuscita ad introdursi nella Infinite Ice Ridge, e a riportare informazioni riguardanti Dorimon. Mercurimon e i suoi fedeli devono aver intensificato la sorveglianza."

"Capisco." rispose ChaosGallantmon, senza sembrare troppo contrariato. "Beh, c'era da aspettarselo. Sa che siamo molto interessati a quel Digimon, e al suo misterioso potere. Comunque, per adesso non è lui la nostra priorità. Grazie alla nostra efficace campagna di sollevazione, Mercurimon è sempre più isolato ogni giorno che passa, e anche i Digimon che prima erano a lui fedeli stanno passando gradualmente dalla nostra parte. Molto presto, rimarrà da solo, e non potrà più impedirci di prendere Dorimon. Intanto, concentriamoci sull'eliminare la DATS e i Guerrieri Leggendari. Il resto verrà dopo."

"Certo, mio signore." concluse Kuzuhamon, facendo un secondo inchino. "Io stessa provvederò a fare i dovuti preparativi."

 

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Nella Infinite Ice Ridge, dimora di Mercurimon e di una manciata dei pochi Digimon (ed esseri umani, se contiamo anche il misterioso ragazzino di nome Ikuto...) a lui ancora devoti, un oggetto dei desideri dell'imitatore di Gallantmon sedeva sconsolato sul pavimento di fredda pietra azzurra, guardando i grandi muri di roccia frastagliata che lo circondavano, e che fino a quel momento, a partire dal giorno in cui Ikuto e Falcomon lo avevano trovato nel bel mezzo delle terre selvagge, erano state l'unico panorama che gli era concesso di vedere. Quella invisibile gabbia di forza nella quale Mercurimon lo aveva rinchiuso era stata la sua nuova casa...

Casa. Un termine inusuale per uno come lui, che era stato sempre abituato a vivere all'addiaccio, in mezzo alle intemperie, per sfuggire alla rabbia dei Digimon che, inspegabilmente, lo volevano morto. Spesso, nel corso delle sue scorribande, si era trovato a desiderare di avere una casa come tanti altri Digimon. Un tetto sopra la testa, un posto in cui tornare per sentire il calore di un luogo a cui si appartiene. Tutte queste cose gli erano state negate... e ora che si trovava ad averle, non era per sua volontà. Ventiquattro ore su ventiquattro, il piccolo Digimon era sorvegliato da qualche fedele di Mercurimon, ora quella buffa coppia di Digimon composta da quello spilungone giallo e quel tappetto basso e brontolone; ora Gotsumon e il suo compare Tsukaimon, come in quel momento... e ora quello strano bambino con il boomerang, dal volto terribilmente serio per un ragazzino di quell'età, e il suo amico Falcomon. Era davvero fastidioso essere costretti a vivere sotto scorta. Meglio che rischiare la cancellazione nel mondo esterno, certo, però...

A difesa dei suoi "carcerieri", Dorimon doveva ammettere che non lo stavano trattando così male. Gotsumon e Tsukaimon erano le uniche eccezioni, visto che non facevano mistero dell'odio che provavano nei suoi confronti, senza dire una parola, ma semplicemente con sguardi ed espressioni sprezzanti. Bokomon e Neemon erano decisamente più gentili, anche se la goffaggine del secondo metteva a dura prova la pazienza del primo, e costava a Neemon una tirata di pantaloni con tanto di colpo di elastico nei casi più eclatanti. Ikuto e Falcomon erano a loro volta abbastanza benevoli verso di lui... anche se il ragazzino vestito da nativo americano non si fidava al cento per cento di un Digimon sconosciuto, Falcomon lo convinceva che Dorimon non era davvero un pericolo. Pensandoci bene, era quando parlava con Falcomon che Ikuto si addolciva, abbandonando quel cipiglio arrabbiato che era un pò la sua espressione tipica.

E anche il cibo che gli veniva portato non era male. Non soffriva la fame nè la sete. E tuttavia... si sentiva oppresso. Sapeva bene che anche i servitori più benevoli di Mercurimon agivano sotto suo ordine, allo scopo di permettere alla Divinità Olimpia di capire di più sui suoi misteriosi poteri e sulle sue probabili origini. E sapeva anche che, se si fosse rivelato un pericolo per DigiWorld, Mercurimon lo avrebbe distrutto, con grande rammarico ma senza esitazione.

Doveva scappare se voleva vivere. Questo era poco ma sicuro. Doveva solo aspettare che le foze gli tornassero del tutto... e per questo, ormai, non ci voleva più molto... e approfittare di un'occasione in cui i suoi "carcerieri" abbassavano per pochi istanti la gabbia di forza che lo conteneva, per fuggire. Dove sarebbe andato, non lo sapeva... ma sperabilmente, in un posto migliore di quello. A questo punto, del resto, non è che avesse molto da perdere...

"Hey, tu! Mostriciattolo!" sentì improvvisamente la voce di Gotsumon che lo rimproverava, con quel tono di odiosa superiorità che gli era proprio. Dorimon alzò gli occhi al cielo e grugnì in segno di esasperazione, prima di voltarsi verso l'ometto di roccia e il simil-Patamon dal mantello viola, che si erano alzati dal punto in cui erano seduti, e lo stavano guardando con un tono che oscillava tra la presa in giro beffarda e la minaccia.

"Non starai pensando di scappare, vero?" squittì Tsukaimon, avvicinandosi alla gabbia invisibile. Da come il piccolo Digimon alato guardava Dorimon, era palese che il suo più grande desiderio, in quel momento, era di ricevere dal suo signore il permesso di cancellare il 'prigioniero'. "Mi auguro per te di no... perchè noi, al contrario di quei buoni a nulla di Bokomon e Neemon, facciamo buona guardia, e non ti permetteremmo di uscire vivo da qui! Potere segreto o no, resti sempre un In-Training."

Ecco un'altra costante di quei due. Non perdevano occasione per parlare male di Bokomon e Neemon. Il motivo gli sfuggiva, ma riteneva che fosse perchè erano gelosi del fatto che i due buffi Digimon si fossero guadagnati il posto che Gotsumon e Tsukaimon pensavano spettare a loro al fianco di Mercurimon. Inoltre, l'ometto di roccia e il suo scagnozzo non condividevano la tolleranza per gli esseri umani di Bokomon e Neemon, e questo non contribuiva certo a far scemare la tensione tra le due parti...

"Quindi, spero per te che sarai abbastanza saggio da evitare certi colpi di testa." proseguì Gotsumon, interrompendo i pensieri di Dorimon. "A noi non interessa molto chi tu sia o da dove tu venga, ma è chiaro che sei pericoloso. Se fosse per noi, ti avremmo già cancellato, ma... gli ordini di Mercurimon-sama vanno rispettato, anche se penso che di recente si sia un pò rammollito. Ah, non ha la risolutezza che ha invece Gallantmon. Lui sì che è un vero patriota, nella nostra lotta contro gli esseri umani!"

Quelle parole fecero riflettere ancora un pò Dorimon. Gallantmon, eh? Questo nome lo aveva già sentito, di sfuggita, durante i suoi vagabondaggi, ma non gli diceva nulla ora come ora. E per quanto riguarda gli esseri umani... beh, se quell'antipatico di Gotsumon ne parlava in quei termini, forse non erano poi così male come li si dipingeva... Forse, grazie all'involontario consiglio dell'ometto di roccia, aveva una mezza idea di dove andare una volta libero... Chissà, forse il mondo degli umani era un attimo meglio, e non sarebbe stato perseguitato per motivi a lui ignoti...

Gotsumon si schiarì la gola, riportando di nuovo Dorimon alla realtà. "Ah-ehm... comunque, spero di essermi spiegato." concluse, cercando di sembrare autorevole senza riuscirci. "Non c'è luogo in cui tu possa andare, quindi mettiti il cuore in pace. Tu sei una minaccia a DigiWorld e a tutti noi... e come tale sarai trattato! Non pensare di poterla fare franca!"

"Non ci pensare nemmeno!" gli fece eco, come un pecorone, Tsukaimon. Il simil-Patamon sembrava quasi voler leccare i piedi al suo compagno, cosa che invece non accadeva tra Bokomon e Neemon. Nonostante il secondo fosse un tontolone, e Bokomon si arrabbiasse spesso con lui, avevano un rapporto molto più paritario... "Resta lì dove sei, e non ti muovere!"

Dorimon, in perfetto silenzio, annuì, facendo finta di essere ancora debole. Soddisfatti, i due antipatici tornarono al loro posto, senza sospettare della scintilla di ribellione che stavano attizzando nel cuore del loro prigioniero, che li osservò con la coda nell'occhio quasi volesse augurare loro qualche calamità. Molto presto, le sue forze sarebbero tornate al massimo, e allora non sarebbero più riusciti a tenerlo rinchiuso là dentro...

Ora, la sua strada era chiara. Dorimon era pronto a rischiare il tutto per tutto. La sua ricompensa avrebbe potuto essere la libertà e una vita migliore nel Mondo Reale...

 

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Mondo Reale, Tokyo. Nello stesso momento, ignara di quanto si stava preparando nel Mondo Digitale, la capitale del Giappone stava continuando a vivere la sua vita di ogni giorno... e quel pomeriggio, nulla sembrava fuori posto, e nulla lasciava presagire il caos che si sarebbe scatenato...

Un gruppo di ragazzine di non più di undici o dodici anni, in cammino verso un ponte pedonale, esplose in una gioviale risata quando una di loro fece una battuta che le altre trovarono divertente. Un gruppo di ragazze come tante altre, che davano l'impressione delle classiche scolarette giapponesi con una divisa simil-marinara e i capelli neri e lucenti... tranne una, che spiccava tra le sue compagne per i lineamenti vagamente occidentali, che come quelli di Izumi o Tohma davano l'impressione di una persona di etnia mista, i suoi occhi verdi giada, e i capelli castani chiari a caschetto, lunghi fino alle spalle e tenuti fermi sulla fronte da un cerchietto rosa. La sua uniforme scolastica era uguale a quella delle amiche con cui in quel momento stava parlottando, ma era tenuta in maniera meno ordinata, ed era spiegazzata sui bordi, suggerendo che la ragazzina castana non la conservava esattamente con il massimo della cura. Dal viso, dava l'impressione di essere un tipo moderno e dal carattere allegro, e il fatto che in quel momento stesse ridendo di gusto di una battuta della sua compagna non faceva che rafforzare questa prima impressione.

"Accidenti, Sekai-chan... avrei pagato per vedere una scena del genere, bien sur!" disse dopo aver smesso di ridere e aver ripreso fiato. Parlava con uno strano accento francese, confermando ulteriormente che era di nazionalità mista. "Sicuramente, dopo una figuraccia del genere, ci penserà su due volte prima di provare di nuovo a fare karaoke in quel modo!"

"Già... che imbarazzo! Vi rendete conto? Come avrà fatto mio cugino, ad ubriacarsi con due bicchieri di birra arricchita con l'elio?" esclamò la ragazzina dai lunghi capelli neri che aveva appena raccontato l'incredibile e divertente storia alla mezza-francese e al resto delle sue compagne. "Sapevo che non regge l'alcol, ma fino a questo punto..."

La ragazzina castana sospirò, e si sfregò la nuca con una mano, contemporaneamente facendo dondolare la sua cartella con l'altra. "Già... che roba, non posso crederci!" commentò. "Comunque, parlando di altre cose... avete iniziato quella relazione sugli alberi che la sensei ci ha detto di consegnare entro..."

La ragazza mora di nome Sekai spalancò gli occhi e indicò un tratto di strada dietro la sua amica castana, allertando anche le loro compagne di qualcosa che si stava avvicinando a grande velocità. "Huh? Hey, ragazze, attente! Arriva quello lì, accidenti a lui!" esclamò con evidente fastidio. Con un movimento simultaneo, le scolarette si voltarono... appena in tempo per vedere un ragazzino castano della loro età, in maglietta gialla e pantaloncini blu scuro, sfrecciare velocemente al loro fianco su dei roller-blades... e allungare la mano quel tanto che bastava per far svolazzare leggermente le gonne delle loro uniformi scolastiche, mancandole di appena una ventina di centimetri! Le ragazze strillarono per la sorpresa e l'indignazione quando il suddetto ragazzino passò loro a quella distanza ravvicinata, e si allontanò di corsa, sghignazzando!

"Hahahaaaa! Ve l'ho fatta di nuovo!" esclamò con aria canzonatoria Shinya Kanbara, mentre si allontanava dalle ragazze indignate. "Allora? Vi ho fatto paura o no?"

La ragazzina castana era letteralmente livida in viso per la rabbia, con tanto di venuzze pulsanti sulle tempie e nuvolette di vapore nero che uscivano dalla testa! Con un grugnito di irritazione, si voltò nella direzione verso cui Shinya era fuggito, e iniziò a gridargli dietro con voce improvvisamente più alta di qualche decimo, e del tutto priva di quella grazuia tipicamente francese con la quale aveva parlato un attimo prima! "Grrrrr... SHINYA KANBARA, torna subito qui se hai il coraggio! Tu e i tuoi scherzetti idioti! Torna qui, che ti faccio vedere io come ci si comporta con una signorina, moccioso con la candela al naso!"

"Aaaargh! Calmati, Sophie-chan, calmati!" esclamò la sua amica di nome Sekai, cercando di trattenere la bambina mezza-francese prima che questa potesse lanciarsi all'attacco del suo irritante compagno di classe. "Lo... lo sappiamo che... ugh... che Kanbara-kun è proprio un moccioso, ma non risolverai niente correndogli dietro!"

"No, ma almeno mi potrò togliere la soddisfazione di FARGLI INGOIARE QUEI ROLLER!" strillò Sophie, cercando di liberarsi dalla presa della sua amica per inseguire l'importuno! Immediatamente, anche le altre due ragazze del gruppo si misero a trattenere la loro infuriata compagna di classe, cercando di indurla alla ragione. Finalmwnte, dopo qualche secondo di tira e molla, Sophie rinunciò all'inseguimento (anche perchè, ormai, Shinya si era mimetizzato alla perfezione tra la folla, facendo un abile slalom tra i passanti stupiti...), e si calmò, con un paio di respiri affannosi.

"Uff... Phew... che razza di piccolo insolente..." borbottò acida, lo sguardo che prometteva rivincita. "Proprio non capisco come faccia a divertirsi con questi scherzetti idioti!"

Sekai scosse la testa, finalmente mollando il braccio della sua compagna di classe, e tirò un sospiro esasperato. Quello che lei non riusciva a capire, invece, era come facesse la sua amica, normalmente così tranquilla e formale, ad avere una così pronunciata doppia personalità... "Sigh... lo so, lo so, Sophie-chan, ma non credi che dovresti imparare a controllarti un pò? Non so come tu faccia ad essere così tranquilla la maggior parte del tempo... e ad andare di matto così quando hai a che fare con Kanbara-kun!"

"E' un moccioso, ecco tutto! Mi dà un fastidio..." mormorò la bambina mezza-francese, rimettendosi un pò a posto il suo caschetto di capelli castani. Dopo aver preso un bel respiro per rimettere le redini al suo caratterino infiammabile, Sophie si lisciò i vestiti, e si apprestava a fare segno alle sue amiche di proseguire... quando un medley acuto e una piccola vibrazione proveniente dalla tasca della sua cartella attirò la sua attenzione. Si trattava del suo cellulare, e dopo aver fatto cenno alle sue compagne di aspettarla, Sophie tirò fuori il suo telefonino portatile e ne osservò lo schermo. Si trattava di un messaggio, come aveva immaginato... ma c'era qualcosa di strano, che le fece corrugare un pò la fronte per la perplessità. Non proveniva da nessun numero che lei conoscesse, e lei era sicura che nessun estraneo avrebbe mai potuto avere il suo numero di cellulare. I suoi genitori tenevano molto alla sua sicurezza, la avevano più volte ammonita di non dare mai il suo numero di cellulare a qualcuno che lei non conoscesse molto bene... e lei si era sempre attenuta ai loro consigli! Quindi, ora chi poteva essere...?

"Sophie-chan, chi è che ti chiama?" chiese una sua compagna, distinguibile dalle altre per il fatto che i suoi capelli erano legati in una lunga treccia che le scendeva su una spalla. "Non mi sembra di aver mai visto questo numero... anzi, oserei dire che è molto strano!"

"Ehm..." affermò Sophie, leggendo uno strano 1234567890 sullo schermo del suo telefonino. "Oui... in effetti, non so nemmeno io cosa possa essere. Aspetta un momento, Otome-chan, vedo un pò di cosa si tratta!"

Sophie premette un pulsante... e il messaggio che lei aveva ricevuto apparve. O meglio dire, l'insolita, misteriosa domanda che adesso la guardava in maniera quasi inquietante dallo schermo illuminato:

SOPHIE KAWANAGA. VUOI INIZIARE IL GIOCO? SI - NO

"Cominciare... il gioco?" chiese Sekai, mentre la mezza-francese sgranava gli occhi davanti a quella strana domanda. "Sophie-chan, non sapevo che ti interessassero questi giochetti per il cellulare!"

"Ehm... in effetti, è così... ne ho un pò, sul mio telefonino..." rispose la ragazzina castana, assolutamente perplessa. "Però... non ricordo di aver mai chiamato un numero come questo per ricevere un gioco... anzi, se devo dirla tutta, fino ad un attimo fa non credevo nemmeno che esistesse, questo numero..."

"In effetti, è molto strano..." affermò Otome. "Chissà poi cos'è questo gioco di cui parlano..."

Sophie ci pensò su. Doveva rispondere di sì? Chissà perchè, la cosa la incuriosiva. Il suo istinto le diceva che se avesse accettato, avrebbe fatto... la cosa giusta! Ecco, era questa la parola che cercava! La cosa giusta! Strano, perchè a parte le sue sfuriate all'indirizzo di Shinya, Sophie non era mai stata tipa da credere all'istinto. Comunque, a quel punto, tanto valeva fare una prova...

"Okay, allora..." disse tra sè la ragazzina, mentre premeva il tasto verde. "Vediamo un pò che cosa succede se dico di sì..."

La risposta fu immediata, e la domanda che era apparsa sullo schermo del cellulare venne sostituita da una frase altrettanto concisa e sibillina, che contribuì a confondere ulteriormente la ragazzina mezza-francese e le sue compagne.

SOPHIE KAWANAGA. IL TUO DESTINO E' STATO SCRITTO.

"Il tuo destino... è stato scritto? Mon Dieu, ma che razza di stupidaggine è questa? Una specie di scherzo telematico?" si chiese ad alta voce Sophie, osservando con crescente incredulità lo strano messaggio. Sospirò e richiuse il cellulare, infilandolo di nuovo nella cartella per poi rivolgersi alle sue amiche. "Bah, sarà un'altra delle tante fesserie che vanno di moda... andiamo, ragazze, temo che ci aspetti un pomeriggio di compiti..."

 

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Shinya Kanbara si guardò indietro, continuando a ridersela di gusto al pensiero delle facce che Sophie e le sue compagne avevano fatto. Non c'era niente da fare, si divertiva troppo a vedere le facce di quelle femminucce nel momento in cui lui passava loro pericolosamente vicino a tutta velocità! Ovviamente, alla loro sorpresa e alle loro grida seguivano le minacce e gli insulti di quella mezza-francese che era in classe con lui, e con la quale non perdeva occasione per litigare... ma il divertimento era tale che valeva la pena di rischiare le ripercussioni che Sophie puntualmente minacciava!

Ovviamente, Takuya non era altrettanto divertito. Il più grande dei fratelli Kanbara, che camminava un metro davanti al fratello più piccolo con una borsa di plastica in mano, alzò gli occhi al cielo con la classica espressione di chi ha visto scene come quella già qualche centinaio di volte, e non se n'è ancora abituato. "Insomma, Shinya... devi proprio andare a dare fastidio alle tue compagne di classe in questo modo? Credevo che ti fosse passato il vizio di fare questi giochetti da bambino!" brontolò stancamente.

Shinya rise sotto i baffi. "Heheheee... ma fratellone Takuya, è troppo divertente! E poi, scusa, ma io ho dodici anni! Tecnicamente, io sono ancora un bambino, quindi non puoi certo dare la colpa a me se mi diverto a farli! Heheheee... fregato, vero?" lo prese bonariamente in giro. Takuya sospirò di nuovo, bisbigliando tra se cosa mai avesse fatto di male in una vita precedente per doversi trascinare dietro un fratellino così invadente...

Shinya, dal canto suo, continuò a pattinare in circolo, spostandosi solo un pò, di tanto in tanto, per stare dietro a suo fratello... quando il suono improvviso del suo cellulare lo allertò, avvertendolo che aveva appena ricevuto un messaggio. Senza smettere di pattinare, il più giovane dei fratelli Kanbara estrasse il telefonino dalla tasca dei suoi short e diede un'occhiata allo schermo, dove era apparso un messaggio quantomeno singolare:

SHINYA KANBARA. VUOI INIZIARE IL GIOCO? SI NO

"Hm? Hey, Shinya? Non ti attardare, e soprattutto non metterti a fare altri strani scherzi come al tuo solito!" lo richiamò Takuya. "Lo sai che la mamma non vuole che facciamo tardi, oggi! Abbiamo un pò di lavoretti domestici da fare... e anche di compiti, purtroppo!"

Shinya sospirò. Ma perchè i fratelli maggiori avevano quella fissa di rovinare i momenti più interessanti, ricordando ai più piccoli che avevano degli impegni? "Sgrunt... hey, fratellino Takuya, guarda che io non stavo facendo nessuno scherzo! Ho solo ricevuto un messaggio da un mio amico sul cellulare, e adesso gli rispondo!" esclamò. Takuya si girò verso il fratello minore, per controllare che non si fosse allontanato troppo, poi alzò le spalle e fece cenno a Shinya di andare avanti.

"Okay, okay... ma cerca di non restare troppo indietro, okay?" lo avvisò. Shinya sorrise e annuì, per poi riportare la sua attenzione al messaggio sullo schermo del suo cellulare. Non ricordava di aver mai ricevuto un messaggio del genere prima di allora, ma parlava di un gioco... e il più piccolo dei fratelli Kanbara, essendo un patito di videogiochi, non poteva certo resistere ad una simile proposta!

"Perchè no, potrebbe essere divertente!" disse tra sè Shinya. "Okay, allora... accetto volentieri l'invito!"

Il ragazzino premette il pulsante verde, e subito dopo il messaggio sparì, e venne sostituito da un'altra scritta, che rimase a lampeggiare sullo schermo del telefonino ancora per qualche secondo prima di sparire e lasciare tutto come era prima.

SHINYA KANBARA. IL TUO DESTINO E' STATO SCRITTO.

"Hmmm? Il mio destino è stato... scritto?" mormorò retoricamente tra sè. "Che strano... e il gioco non sta neanche iniziando? Mah, sarà uno scherzo telefonico di qualcuno che non aveva niente di meglio da fare! Aspettami, fratellone Takuya, sto arrivando! Hey, non lasciarmi indietro!"

 

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Più tardi, quella sera, in una piccola casa alla periferia di Shibuya...

"Allora, mamma... anche questa sera resti fuori a fare la tua ricerca?" chiese Kaoru, mentre salutava sua madre, la signora Chiharu Umino, dalla porta semiaperta della loro casa, accompagnata dal signor Umino. Era una cosa a cui ormai padre e figlia erano abituati, però c'era sempre qualcosa di malinconico nel non poter passare tanto tempo con la madre e la moglie rispettivamente. In quel periodo, Chiharu era sempre così presa dal suo lavoro di assistenza...

Chiharu sospirò con tono rassegnato. Neanche a lei piaceva troppo quel tipo di vita, ma la priorità erano pur sempre priorità... "Sì, tesoro, mi dispiace... il professor Kurata ha estremo bisogno del mio aiuto per la sua ricerca. Pare che quando questo nuovo tipo di intelligenza artificiale che sta creando farà il suo debutto, l'intero mercato dei computer entrerà in una fase di completa rivoluzione, e cominceranno a svilupparsi modelli ancora più efficienti di quelli in voga oggi." spiegò. "Solo che... ha bisogno del mio aiuto per certi dati, e non posso proprio mancare. Mi dispiace."

"Non importa, tesoro... sappiamo bene che questo lavoro è molto importante per te, e ci tieni parecchio..." rispose il marito, infilandosi una mano in tasca. "Oh, a proposito, credo che tu ti sia dimenticata qualcosa... questa penna non contiene i dati che ti servono per la ricerca?"

Chiharu spalancò leggermente gli occhi mentre il marito si avvicinava e le dava in mano una penna da computer. "Cos...? Oh, cavolo, ma dove ho la testa? Hai ragione, tesoro, l'avevo completamente scordata! Grazie infinite!"

"Perchè lavori troppo, testona, e non riposi abbastanza!" la redarguì bonariamente il marito, mettendole una mano dietro la nuca, e avvicinandosi a lei in modo che le loro fronti si toccassero. Chiharu rispose con un sorriso, e guardò il marito negli occhi mentre questo continuava a parlare. "E' una cosa che ami molto, Chiharu, e non oserei mai chiederti di smettere. Non ho il diritto di farlo... però, se vedi che ti sta stancando troppo questa cosa, non esitare a chiedere un pò di pausa a Kurata-hakase. Sono sicuro che capirà... dopotutto, sei stata sua allieva all'università!"

"D'accordo, caro... se avrò dei problemi, magari chiederò se per uno o due giorni posso assentarmi." rispose lei. "Del resto, con i dati che abbiamo adesso, credo che Kurata-hakase possa mandare avanti un bel pò la sua ricerca... Beh, ora devo proprio andare. Sono quasi le sei e mezza, e Kurata-hakase mi aspetta tra mezz'ora per l'inizio della nostra sessione di ricerca."

"D'accordo, mamma... allora, ci vediamo... beh, stasera o domani!" rispose Kaoru un pò timidamente, riavviandosi i capelli del colore del mare. "Non ti preoccupare per papà, stasera cucino io! Farò in modo che non si ingozzi troppo!"

"Hey!" esclamò, facendo finta di essere offeso, Teruo Umino. "Io non mangio mica così tanto!"

Chiharu si mise la mano davanti alla bocca e ridacchiò, prima di salire sulla sua macchina e avviare il motore. "D'accordo, cari... allora, mi posso fidare di voi!" concluse. "Buona serata, e spero non vi sentiate troppo soli!"

"Non preoccuparti, cara! Buon lavoro!" salutò Teruo per l'ultima volta. Chiharu agitò una mano verso di lui e la figlia, poi chiuse il finestrino e si avviò lungo la strada, continuando a guardare la sua famiglia che la salutava attraverso lo specchietto retrovisore. Rimase a guardare finchè non furono più distinguibili, poi sospirò e fece correre il suo pensiero all'esperimento che lei e il suo insegnante dell'università si apprestavano a portare avanti.

"Chiharu, Teruo... mi dispiace avervi mentito, ma non potevo farvi sapere come stanno le cose in realtà..." disse tra sè, mentre osservava freddamente la strada asfaltata davanti a lei. "Kurata-hakase ed io stiamo portando avanti un tipo di ricerca ancora più importante, da cui dipenderà il destino dell'intera razza umana... ma quando verrà il momento ti racconterò la verità, in modo che tu ti renda conto di quale pericolo abbiamo corso tutti noi..."

Le sue mani strinsero con determinazione il volante, e i suoi pensieri si fecero più gelidi e crudeli. "E tutti quei Digimon... quei maledetti mostri che minacciano la nostra Terra... dovranno scordarsi i loro piani di conquista!"

 

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"Ufff... okay, vediamo di organizzare un pò la serata!" affermò Kaoru, dopo essere rimasta un pò a guardare l'automobile della sua mamma che si allontanava. Era una cosa a cui, a distanza di tempo, ancora non si era abituata. La signora Umino era sempre stata molto presa dal suo lavoro, e a volte poteva sembrare scostante, ma era una persona che voleva molto bene alla sua famiglia, e Kaoru lo sapeva bene. Tuttavia, da quando si era impegnata con quel progetto di intelligenza artificiale del professor Kurata, passava sempre meno tempo con la sua famiglia, e spesso faceva le ore piccole fuori casa; il risultato era che, in quel periodo, Kaoru - già di per sè una ragazza timida e schiva - finiva per sentirne ancora di più la mancanza. Ma non credeva neanche fosse giusto dirlo a sua madre, in quanto sapeva che il progetto a cui stavano lavorando era estremamente importante, e non voleva sottrarre neanche un'ora alla ricerca che avrebbe potuto portare ad una rivoluzione nel mondo dell'informatica...

"Allora, abbiamo detto che oggi tocca a me cucinare..." riprese Kaoru, rivolta al padre che la osservava affettuosamente dalla soglia di casa. "Dimmi, tu cosa preferiresti? Faccio un salto al 24 ore a prendere un pò di sushi, oppure preparo una omelette con le cipolle? Altrimenti, se vuoi, possiamo anche ordinare un pò di ramen, oppure..."

Un deciso bip bip interruppe la risposta che il signor Umino si accingeva a dare, e Kaoru si fermò vicino alla porta di casa, alzando gli occhi al cielo e andando a pescare il cellulare nella propria tasca. "Ah! Scusa, papà, mi ero dimenticata di spegnere il cellulare! Aspetta, adesso dò un'occhiata e vedo di cosa si tratta!"

"Fai, fai con comodo..." rispose il signor Umino. "Comunque, se vuoi la mia, ti consiglierei di preparare un'omelette, o magari un pò di teriyaki! Magari per quello ti dò una mano io..."

"D'accordo..." affermò la ragazzina dai capelli del colore del mare. Dopo aver preso il telefonino, se lo portò davanti al viso e premette il pulsante per la visualizzazione del messaggio, probabilmente aspettandosi una chiamata da parte del gruppo di Takuya... ma subito, qualcosa le sembrò non andare per il verso giusto. Più esattamente, lo strano numero che identificava il contatto, e che non corrispondeva a nulla che lei avesse mai visto...

"1234567890? Ma che razza di numero è mai questo?" si chiese tra sè. "E poi, cosa diavolo dice questo messaggio? Hmmm..."

 

KAORU UMINO. VUOI INIZIARE IL GIOCO? SI NO

 

"Iniziare il gioco? Ma di cosa stanno parlando? Io non ho mai scaricato nessun gioco, uso sempre il mio cellulare solo per chiamare!" pensò stupefatta, mentre rileggeva il messaggio per essere sicura che gli occhi non le stessero facendo brutti scherzi. La sua perplessità non sfuggì al padre, che si avvicinò con il viso e guardò lo schermo del cellulare, curioso di sapere cosa stesse accadendo.

"Hey, Kaoru, cosa c'è? C'è... qualche brutta notizia?" chiese, prima di dare una rapida occhiata al messaggio e restare sbalordito a sua volta. "Hmmm? Vuoi... iniziare il gioco? Kaoru, tesoro, di che gioco stanno parlando?"

"Non... non ne ho la più pallida idea, papà. E' anche un numero che non conosco, per giunta..." rispose la ragazzina, cercando di far tornare il cellulare come era prima premendo il tasto di deselezione. Quando questo non funzionò, Kaoru corrugò la fronte per l'irritazione, e spense il suo apparecchio, per poi rimetterselo in tasca. "Sgrunt... probabilmente era lo scherzo di qualcuno che non aveva niente di meglio da fare che dare fastidio al prossimo. Niente di veramente eclatante, papà, domani mattina me ne sarò già completamente scordata."

"Hmmm..." affermò Teruo, sfregandosi il mento sbarbato con la punta dell'indice. "Ti consiglierei di stare attenta, Kaoru, con quel cellulare. Sai, ho sentito dire che in questo periodo circolano addirittura delle truffe che ti vengono presentate tramite SMS... oppure dei virus simili a quelli informatici, ma che hanno effetto sui telefonini. Stai attenta, prima di rispondere ad un messaggio."

"Lo so, papà, stai tranquillo..." mormorò la ragazzina, mentre lei e il padre tornavano verso casa. "Allora, avevi detto omelette o teriyaki? Va bene, allora vada per questo, per stasera..."

Teruo Umino fece una carezza sulla testa alla figlia, che ridacchiò timidamente, prima di dirigersi verso i fornelli e iniziare a tirare fuori gli ingredienti. C'era comunque l'atmosfera un pò malinconica che viene dall'apprestarsi a mangiare da soli all'imbrunire, ma l'uomo sembrava contento per la figlia. Da quando aveva conosciuto quel nuovo gruppetto di amici, di cui faceva parte anche quel ragazzone con gli occhiali di nome Junpei Shibayama, stava diventando progressivamente più allegra e aperta. Evidentemente, quei sei suoi coetanei la stavano aiutando a lasciare da parte le sue insicurezze...

Certo, l'uomo non poteva sapere che incontrare Junpei e i suoi amici le sarebbe valso qualcosa di più che semplicemente allargare il proprio giro di conoscenze... e Kaoru non aveva idea che quel messaggio, che lei aveva considerato semplicemente lo scherzo di qualche "troll", sarebbe stato, in realtà, nient'altro che l'inizio di uno degli eventi più importanti della sua vita...

 

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"Uff... cavolo, quanto odio dover fare i compiti la sera..." si lamentò Katsuharu Nitta, ex-leader del quartetto di Digiprescelti che erano stati chiamati a DigiWorld e che, dopo che gli Spirits erano stati assegnati a Takuya e ai suoi compagni, avevano rifiutato di andarsene e si erano spinti in una pericolosa avventura in quello strano nuovo mondo, accompagnati dal loro amico Angemon, per poi essere salvati per un soffio quando i Cavalieri Reali avevano iniziato la loro opera di distruzione. Alla fine, erano tornati a casa sani e salvi, lasciando a Takuya e al resto del suo gruppo il compito di salvare il Mondo Digitale e impedire il ritorno di Lucemon... ma non prima aver imparato un pò di utili lezioni di vita, grazie anche al piccolo Tomoki, che pure Katsuharu e il suo amico Teppei avevano considerato un piagnucolone e un buono a nulla.

Certo, paragonati alle avventure che avevano vissuto a DigiWorld - per quanto pericolose esse fossero -, i compiti per casa dovevano sembrare al ragazzo una pizza e un mattone unici. E come dargli torto? A questo si aggiungeva il fatto non trascurabile che si stava avvicinando l'anniversario del giorno in cui avevano ricevuto quell'invito, e un pò di nostalgia si faceva sentire...

Katsuharu fece uno sbadiglio piuttosto sguaiato e si lasciò cadere sullo schienale della sua sedia, sgranchendosi un pò la spina dorsale, e sfregandosi gli occhi, che gli bruciavano un pò per la luce della lampada che pioveva sul suo libro di testo. Doveva ammetterlo, non gli sarebbe dispiaciuto tornare a DigiWorld, anche soltanto per un giorno, e vedere come andavano le cose, quanto era cambiato dal loro ritorno nel Mondo Reale, e se ancora c'erano quelle buffe, amichevoli creaturine che li avevano accolti a braccia aperte quando erano piccoli. Anche soltanto per un giorno...

Sospirò. Era bello sognare, ma la realtà era che molto probabilmente questo non sarebbe successo, nè ora nè mai più. DigiWorld sarebbe rimasto una semplice parentesi nella sua vita, un ricordo che avrebbe portato ora gioia, ora malinconia, e che a volte avrebbe risvegliato paure e brutti ricordi. Una parte del suo passato, non meno importante delle altre, e che avrebbe sempre occupato un posto speciale nel suo cuore...

BIP BIP!

Katsuharu saltò sulla sedia con un breve grido di sorpresa, e la sua reazione improvvisa quasi lo fece ribaltare dolorosamente. Prese un paio di respiri, giusto per far decelerare un pò il suo battito cardiaco... poi guardò verso il suo cellulare, trovandolo con lo schermo illuminato, e un segnale di messaggio ricevuto che lampeggiava sull'angolo in alto a destra. Strano. Non si aspettava messaggi, almeno non per quella sera. Probabilmente si trattava di Teppei che chiedeva una mano con i compiti, concluse poi il ragazzo, ricordandosi come il suo amico avesse sempre dei problemi con la matematica...

"Uff... e va bene, sentiamo su che problema si è impantanato..." disse tra sè Katsuharu, raccogliendo il suo cellulare con l'espressione di chi sapeva già cosa aspettarsi, e iniziò a leggere il messaggio. "Okay... Katsuharu Nitta, vuoi ricominciare il gioco? Sigh... insomma, le solite cose. Vediamo di rispondere il prima... possibile... er... ehm... un... un momento..."

Un'epifania trafisse il cervello del ragazzo mentre ripensava a quanto aveva letto. Scosse la testa, colto da un improvviso senso di stordimento, e rilesse il messaggio che, fino ad un attimo prima, credeva fosse il solito messaggino stupido del suo amico... e che invece, si rivelò qualcosa di un attimo più importante! Quasi gli schizzarono gli occhi fuori dalle orbite quando si accorse che era giusto come lo aveva letto prima!

KATSUHARU NITTA. VUOI RICOMINCIARE IL GIOCO? SI NO

Non poteva crederci. Non poteva assolutamente crederci! Come si suol dire, parli del diavolo e spuntano le corna! Katsuharu aveva già visto un messaggio come quello, pochi minuti prima di recarsi alla stazione di Shibuya (trascinandosi dietro anche Teppei e un poco entusiasta Tomoki...) e iniziare il suo viaggio a DigiWorld! E adesso... e adesso riceveva lo stesso identico messaggio, che lo invitava a riprendere quello che era iniziato tre anni prima! Una scarica di adrenalina e un'eccitazione che non ricordava di aver mai provato gli attraversò la spina dorsale mentre osservava il messaggio sullo schermo, i compiti e la penna che ora giacevano dimenticati sulla sua scrivania.

"Mi... mi stanno offrendo... di tornare a DigiWorld?" mormorò, facendo fatica a trovare il respiro per l'eccitazione. "Ma... ma questo... questo è favoloso! Incredibile! Non posso crederci! Finalmente... dopo tanto tempo, ho di nuovo la possibilità di tornare là! Accidenti, chissà quanto sarà cambiato da quando sono partito... devo parlarne anche a Tomoki-kun e gli altri, non appena li vedo... magari hanno ricevuto questo messaggio anche loro... oh, diavolo, sono talmente su di giri che non riesco neanche a dire frasi coerenti!"

Katsuharu, rendendosi conto che stava iniziando a vaneggiare, si impose di calmarsi, e prese un bel respiro che gli permise di recuperare il controllo delle proprie emozioni. Ciò nonostante, la prospettiva di poter diventare uno dei Leggendari Guerrieri, dopo quell'occasione mancata tre anni prima continuava a renderlo entusiasta. Mai si sarebbe aspettato che sarebbe accaduto...

Una realizzazione improvvisa, di un particolare che nell'eccitazione del momento gli era sfuggito nonostante la sua ovvia importanza, frenò gli ardenti spiriti del ragazzo.

"Hey, hey... aspetta un momento, ragioniamo con calma!" si disse, picchiettando sulla sua scrivania mentre scuoteva il cellulare con l'altra mano. "Per tre anni non succede nulla, e poi mi arriva di nuovo questo messaggio, che mi chiede se voglio ricominciare il gioco... ovvero, tornare nel Mondo Digitale! Ma questo... questo significa che DigiWorld è in pericolo di nuovo! Che c'è qualcosa che non va... qualche altro maniaco come Lucemon che vuole conquistare il mondo! Maledizione, come ho fatto a non pensarci subito? Qui la faccenda potrebbe farsi davvero pericolosa..."

Dopo averci ragionato su un pò, e aver ricordato i momenti di paura che aveva passato nel momento in cui si era reso conto che quello che stavano vivendo non era un divertente videogioco, ma una vera guerra in cui si poteva morire, Katsuharu scosse la testa. Aveva preso la sua decisione.

"No, meglio non rispondere subito... non voglio ritrovarmi impreparato come l'altra volta!" si disse, appoggiando infine il suo cellulare. "Meglio che domani ne parli con Tomoki, e magari contatti anche Takuya-kun e gli altri... magari a loro è arrivato lo stesso messaggio, e si trovano in una posizione simile..."

 

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Nel frattempo, alla sede centrale della DATS giapponese, l'atmosfera sembrava relativamente calma, per quanto ci fosse sempre e comunque una discreta attività. Tenere ben monitorati tutti i distretti di Tokyo e stare all'erta affinchè non si verificassero emersioni non autorizzate era senz'altro un lavoro a tempo pieno, e il capitano Rentaro Satsuma doveva ammettere di essere lieto di aver trovato una recluta promettente come Masaru Daimon, che nonostante una certa mancanza di disciplina (che, in ogni caso, non aveva causato grossi problemi fino a quel momento) mostrava entusiasmo e dedizione al suo lavoro. Anche soltanto per il fatto che gli permetteva di affrontare e prendere a cazzotti avversari degni...

Ovviamente, rifletteva tra sè Satsuma con un certo rimorso, considerando di chi era figlio, non c'era da stupirsi se Masaru aveva subito dimostrato tali abilità. Tuttavia, ancora non sembrava il caso di discutere di certi eventi del passato... per il momento, il comandante della DATS si era prefisso di controllare il progresso del giovane street fighter e del suo partner, in modo da vedere fino a che punto potessero giungere. Se Masaru avesse saputo troppo presto come stavano le cose, si sarebbe precipitato nel Mondo Digitale senza pensarci su due volte... e senza essere pronto per ciò che molto probabilmente lo attendeva...

Tale padre, tale figlio, concluse Satsuma con un pizzico di ironia amareggiata, mentre accettava un bicchiere di tè verde fumante che Kamemon gli offriva. Anche Suguru Daimon, pur più maturo, era sempre stato un tipo idealista e pronto a gettarsi nella mischia, o a correre qualsiasi rischio, per difendere i suoi amici... In ogni caso, per adesso, sembrava che Masaru stesse imparando bene i ferri del mestiere, anche grazie a Tohma, Gaomon, Yoshino e Raramon che gli facevano da mentori... E tra l'altro, aveva visto che, nonostante l'inizio incerto, Tohma e Masaru erano diventati molto amici.

Bene. Una cosa in meno di cui preoccuparsi.

L'essere riusciti a contattare i famosi Leggendari Guerrieri, e averli convinti ad unire le loro forze a quelle dell'organizzazione, era stato a sua volta un bel colpo di fortuna. Poter contare sull'aiuto di coloro che avevano sconfitto Lucemon tre anni prima dava maggiore sicurezza, soprattutto in quanto era ormai assodato che qualche entità nel Mondo Digitale - non si sapeva se un altro Digimon, o qualcosa di diverso - stava incitando i Digimon ad attaccare il Mondo Reale, e ormai sarebbe stata solo questione di tempo prima di dover respingere un attacco in forze. Per il momento, si trattava soltanto di Digimon isolati, di livello non tanto alto, ma chi poteva dire che, ben presto, gli attacchi non si sarebbero fatti più organizzati? Che i Digimon non sarebbero apparsi in numeri molto superiori? Ovviamente, quella era l'ipotesi più pessimistica, ma considerado il tipo di lavoro che facevano lui e i suoi sottoposti, era sempre meglio considerare il caso peggiore e prepararsi nel caso si fosse verificato.

E poi, c'era il caso della ragazza scomparsa, Kaede Suzushiro, di cui ancora non si avevano notizie. L'eco di quell'avvenimento infausto era diminuito, ma non si era ancora spento del tutto, e la polizia non sapeva più dove andare a cercare... sembrava che i rapitori non avessero lasciato nessuna traccia, e questo lo convinceva sempre di più che dietro quella sparizione ci fossero i Digimon, anche se non riusciva ad immaginare quale fosse il motivo che poteva spingerli a fare una cosa del genere...

In effetti, tuttora non riusciva a spiegarsi neanche quell'altra sparizione, tre anni prima...

"Ehm... Tutto a posto, Satsuma?" chiese il suo partner, Kudamon, come sempre disposto a mò di stola attorno al collo dell'ufficiale. "Stasera mi sembri particolarmente assorto."

Il capitano si schiarì la gola, prima di voltarsi verso il suo Digimon. "Sì, Kudamon. Stavo solo riflettendo sulla situazione. Ci sono molte cose che ancora non riesco a spiegarmi, e vari indizi che mi portano a pensare che la crisi attuale sia destinata ad aggravarsi." spiegò con tutta calma. Si fermò un attimo per osservare il viavai del personale della DATS, che provvedeva a fare gli ultimi controlli prima del cambio di turno. Tra di loro, si distinguevano bene Takuya, che cercava in qualche modo di capire come funzionasse qualche congegno computerizzato sui terminal dell'organizzazione, la bionda Izumi che chiacchierava di tanto in tanto con Yoshino, giusto per spezzare un pò la monotonia... e Masaru ed Agumon che se ne stavano un pò in disparte, a braccia incrociate; evidentemente, si stavano annoiando e desideravano che succedesse qualcosa di eccitante... "In ogni caso, mi sembra che per stasera non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Ormai sono quasi le sette di sera, quindi... credo che possiamo anche mandare a casa i nostri agenti, per oggi. Non si è verificato nessun allarme..."

Aveva parlato troppo presto.

"Capitano Satsuma!" esclamò improvvisamente Kurosaki, alzando gli occhi dalla console a cui stava lavorando, e facendo immediatamente voltare numerose teste verso di lei. "So che è incredibile, proprio adesso che il nostro turno sta per finire, ma... ho appena rilevato due emersioni non autorizzate, in due settori distinti della città! Sono avvenuti in contemporanea!"

L'atmosfera che regnava nella sede della DATS andò da rilassata ad allarmata nel giro di un secondo, e molti dei presenti si raccolsero attorno alla postazione dell'operatrice dai capelli viola. "Cosa? Due emersioni contemporaneamente?" chiese Junpei. "Sei sicura, Kurosaki-san? Proprio in contemporanea?"

"Sì... la reazione digitale è confermata, non ci possono essere errori!" rispose al suo posto Shirokawa. L'operatrice bionda dai capelli corti aveva immediatamente volto l'attenzione al proprio schermo, e stava avviando delle analisi sulle reazioni digitali individuate, in modo da rendersi conto di cosa esattamente si trovavano a dover affrontare. Diede un'altra occhiata al suo pannello di controllo, per vedere se c'erano già dei risultati... e il fiato le si mozzò in gola quando gli strumenti rilevarono non meno di altre due reazioni digitali, anch'esse molto lontane dalle prime due! "Ah! R-Rettifico... i rilevamenti di Kurosaki-san! Altre due reazioni individuate... nei settori 209 e 411! Identificati come Numemon, ShellNumemon e Geremon... numero ancora non confermato! Ma temo... che sia nell'ordine delle decine, e potrebbe anche superare il centinaio!"

"Numemon? Ne sei sicura?" strillò Agumon. Ricordava fin troppo bene i disgustosi problemi che quei Digimon, pur di basso rango, erano in grado di causare nelle zone che infestavano...

"Assolutamente." confermò Shirokawa. "Sono state individuati quattro ingressi non autorizzati, tutti in zone diverse e tutte abbastanza distanti tra loro... Oh, aspettate un momento! Rilevo un'altra emersione! E' isolata, ma la reazione digitale è più forte delle altre!"

Kurosaki premette un paio di pulsanti sulla sua console, e annuì. "Sì, confermo. E' un Digimon di livello Ultimate, probabilmente una forma evoluta di Numemon... ma non abbiamo dati in memoria!"

La notizia fece arricciare il naso ad Izumi. "Una forma evoluta di Numemon? Uuuugh... cavolo, non voglio nemmeno stare a pensarci... che schifo!"

"In ogni caso, la situazione non è buona." affermò Tohma, ben sapendo di constatare l'ovvio. "I Digimon hanno colpito in zone diverse, tutte molto lontane, e tutti contemporaneamente. Se c'erano ancora dei dubbi circa il fatto che ci fosse una mente a coordinare questi attacchi, credo che ora siano stati tutti affossati. Non può essere che un gruppo così vasto di Digimon abbia sferrato un attacco così ben coordinato senza essere guidati da qualcuno."

Il capitano Satsuma, pur colto di sorpresa dall'allarme inaspettato, mantenne il sangue freddo e si alzò dalla sua posizione con decisione, ma anche con compostezza, per istruire i suoi sottoposti circa le procedure da intraprendere. "In ogni caso la priorità è quella di arginare l'attacco, il che significa che dovremo dividere la squadra in vari gruppi, ognuno dei quali si occuperà di un settore." affermò, richiamando a sè l'attenzione. "Kurosaki! Shirokawa! So che di solito non partecipate alle operazioni, ma data la situazione di emergenza, anche il vostro contributo sarà indispensabile. Intervenite anche voi, con i vostri PawnChessmon."

"Sì, capitano Satsuma!" risposero all'unisono le due operatrici, alzandosi dalle loro postazioni e facendo un saluto. Il gruppo di Takuya, Masaru ed Agumon rimasero un pò stupiti dell'inusuale ordine, dal momento che non avevano mai visto Miki e Megumi all'opera. Il fatto, poi, che i loro Digimon fossero pedine degli scacchi alte la metà di un uomo, con iun buffo elmetto e una lancia che sembrava un giocattolo, non sembrava deporre a loro favore...

"Ehm... Capitano Satsuma, lungi da me mettere in dubbio la sua autorità..." disse Takuya, rivolgendosi al suo superiore. "Ma... le signorine Kurosaki e Shirokawa hanno un pò di esperienza sul campo?"

Immediatamente, la mora si voltò verso il leader dei Leggendari Guerrieri, mostrandogli un Digivice-Ic di colore nero e un sorrisetto che sembrava volergli rinfacciare quella domanda. "Hehee... hey, agente onorario Kanbara, le sottoscritte non sono entrate a far parte della DATS soltanto perchè sono carine! Questo Digivice-Ic ce l'abbiamo per usarlo, per sua norma e regola!"

Mentre Izumi si girava verso il ragazzo castano e lo fulminava con un sorrisetto saccente, Takuya tossì con imbarazzo, e Kouji si fece avanti per richiamare l'attenzione sull'attuale situazione. "Okay, okay... la collaborazione di Shirokawa-san e Kurosaki-san sarà molto apprezzata... comunque, cerchiamo di concentrarci sulle emersioni appena rilevate. Abbiamo detto che sono quattro, tutte in settori diversi, e che dovremo separarci per affrontarle. A questo proposito, come pensa che dovremmo dividerci, capitano Satsuma?"

"Prima di tutto, dobbiamo vedere qual è la zona in cui si è verificata la reazione digitale maggiore." rispose con tutta calma Kudamon. "Shirokawa, ha detto che una delle reazioni è sensibilmente più forte delle altre... in che zona si è verificata?"

"Settore 209, capitano Satsuma... cioè la zona dell'acquedotto! Un Digimon di livello Ultimate!" rispose prontamente la biondina. "Purtroppo, il tipo di reazione non è stato riconosciuto. Evidentemente, non è presente nei nostri database..."

"Non importa." replicò il capitano. "Kurosaki, puoi darci una visuale della zona di emersione?"

"Sì, capitano. Provvedo subito!" rispose l'operatrice dai capelli viola, mettendosi al suo posto. Iniziò a premere alcuni pulsanti con rapidità e perizia, cercando di ottenere una visuale della zona interessata...

 

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Nello stesso tempo, in una grande sala della torre dell'acquedotto, un Digiport aveva appena finito di far uscire un gruppo di disgustosi Digimon viscidi e melmosi, al seguito del loro leader, che stava osservando ciò che lo circondava come un conquistatore che si ambienta in una città che ha appena occupato. Era una sala immersa nella semioscurità della sera, dalle pareti percorse da una moltitudine di tubi e sulle quali si intravedevano dei contatori attualmente disattivati. Una forte umidità permeava l'intera stanza, un'umidità che sarebbe probabilmente risultata sgradita ad un essere umano normale... ma che, per il gruppo di Digimon lumache, era un autentico toccasana!

"Aaaah... e così, questo sarebbe il Mondo Reale, eh? Beh, non mi aspettavo una gran cosa, dopotutto..." affermò con una certa spocchia BlackKingNumemon, dopo che il portale si fu richiuso dietro di lui e la sua scorta con un lieve rumore vibrante. "In ogni caso, avremo tutto il tempo di contemplarlo una volta che avremo messo in ginocchio questa città. Com'è la situazione dalle altre parti? I nostri compagni sono già arrivati nelle destinazioni a loro assegnate?"

"Certamente, signore!" esclamò in risposta un Digimon assolutamente uguale ad un Numemon, con tanto di occhi a palla su lunghe antenne, ma con la differenza che la sua spessa pellaccia era gialla, con chiazze marroni sul dorso, e sembrava molto più resistente di quella di un normale Numemon. Altri esemplari di questa variazione di Numemon strisciavano dietro l'enorme corpo di BlackKingNumemon, assieme a dei comuni Numemon verdi, e a degli ShellNumemon, contraddistinti dalla conchiglia a spirale dalla quale puntavano i loro corpi privi di ossa. "Abbiamo già fatto i dovuti controlli, e possiamo garantirle che sono passati tutti i nostri compagni. La centrale elettrica, il palazzo del municipio di Tokyo e la Tokyo Tower sono tutti, al momento, sotto attacco."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Geremon

Tipo: Mollusco

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Dirty Puddle, Polka Dots

Digimon appartenente ad una sottofamiglia dei Numemon. Non molto più forte del ceppo originale, ma decisamente più resistente e violento, il suo principale metodo di attacco sfrutta il suo odore pestilenziale per paralizzare i nemici, rendendoli inermi. Letale in grandi numeri.

 

Nome: ShellNumemon

Anche chiamato: KaratsukiNumemon

Tipo: Crostaceo

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Shell Attack

Variazione di Numemon, incapace di passare in spazi ristretti, ma dotata di una miglior difesa grazie alla sua conchiglia. Si riuniscono in grossi gruppi per difendersi dai predatori. Come i Numemon e i Geremon, hanno scarse capacità combattive, ma appaiono spesso in grossi numeri.

 

"Oooh... ottimo, ottimo! Queste sono le notizie che mi piacciono!" affermò BlackKingNumemon, sfregandosi tra loro i tentacoli frontali che facevano da rudimentali braccia. "Immagino che la DATS non perderà tempo e manderà qui i suoi agenti... ma questa volta, dovranno dividere le loro forze, e toglierli di mezzo sarà molto più facile! Una volta eliminati loro, sarà senz'altro un gioco da ragazzi, per ChaosGallantmon-sama, impadronirsi del Mondo Reale! Molto bene... allora, preparatevi ad accogliere i Leggendari Guerrieri come si deve! Loro saranno senz'altro gli avversari più pericolosi, e non possiamo correre rischi!"

"Certamente, signore!" biascicò un Numemon, cercando di fare un saluto militare con una delle sue antenne. "Provvediamo subito a metterci in posizione! Quando arriveranno, noi saremo già pronti a combatterli!"

"Ben detto, soldato!" gongolò il 're delle lumache'. "Il mio signore, ChaosGallantmon-sama, sarà molto soddisfatto del mio lavoro..."

 

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"La centrale elettrica, eh? Questo dev'essere uno dei loro bersagli preferiti..." constatò Junpei mentre scendeva dall'auto di servizio della DATS, accompagnato dal piccolo Tomoki, dal biondo Tohma, e da Gaomon, che si mise immediatamente in guardia nel caso ci fosse stato qualche pericolo. A guardarla così, dall'esterno, la centrale non sembrava presentare chissà quali pericoli, ma non c'era da stare troppo tranquilli, con un intero branco di Numemon e specie affini in circolazione. "Masaru-kun mi ha detto che anche in un'altra occasione, alcuni invasori hanno attaccato questo posto..."

"In effetti, è proprio così. Erano dei Thundermon, attratti dalle alte concentrazioni di elettricità." rispose Tohma, osservando l'edificio davanti a loro. Immerso nella calma della notte com'era, completamente silenzioso e tranquillo, aveva un'aria quasi inquietante. "Bene... allora, innanzitutto suggerirei di dividerci, ed entrare ognuno da una direzione diversa. Himi-kun, Shibayama-kun, voi andrete agli ingressi sul lato est e sul retro, rispettivamente. Io e Gaomon ci infiltreremo da ovest."

"Tohma-san, come mai separarci e prendere tre ingressi?" chiese il piccolo Tomoki, un pò perplesso. "Non sarebbe meglio restare in gruppo?"

Il genio precoce scosse leggermente la testa. "No, Himi-kun, non credo sia una buona idea. Come ho detto, questo attacco è stato organizzato bene, e mi stupirei se i Numemon non avessero previsto il nostro intervento. Tuttavia, non conoscono questo edificio bene come noi, e non possono sapere quali sono le vie d'ingresso. Restando uniti, ed entrando da una sola direzione, potremmo cadere in un'imboscata... ma se ci separiamo e li prendiamo da direzioni diverse, abbiamo delle ottime possibilità di coglierli impreparati."

Junpei si sfregò il mento con una mano. In effetti, la strategia di Tohma aveva perfettamente senso... anche se comportava senz'altro dei rischi. "Hmmm... sì, in effetti, potrebbe essere una buona idea, Tohma-kun... ma uno di noi corre il rischio di finire in una trappola a sua volta!" affermò. "Non sappiamo bene come si siano disposti i Numemon, e non sappiamo esattamente in quanti siano..."

"E' un rischio, lo so, ma credo che valga la pena di correrlo." disse Tohma in risposta. "Purtroppo, dal momento che questa invasione è stata così ben coordinata, dobbiamo arrangiarci con quello che abbiamo. E sperare che gli altri se la cavino senza di noi. Bene, da questo momento inizia l'operazione. Gaomon, sei pronto?"

"Quando vuole lei, signore." rispose il lupacchiotto blu, con la sua tipica calma professionale.

Tomoki guardò per un attimo il suo Digivice, senza nascondere a sè stesso la sua preoccupazione. "E va bene... allora, seguiremo la sua strategia, Tohma-san, e speriamo che vada tutto bene... a questo proposito, Junpei-kun, credo che faremmo meglio ad usare anche noi le nostre forme Beast. Così potremo tenere testa ad un numero maggiore di avversari."

"Sì, è una buona idea..." ammise Junpei. "Ma stai attento comunque, e trasformati in Korikkakumon solo quando sei sicuro di avere abbastanza spazio. I corridoi della centrale non devono essere molto capienti.". Il ragazzino più piccolo rispose con un cenno della testa, e il trio si scambiò degli auguri di buona fortuna prima che ognuno di loro si incamminasse con passo spedito verso l'ingresso che gli era stato assegnato...

 

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Scesi dall'automobile di servizio della DATS, Kouichi, Miki e Megumi, accompagnati dai due PawnChessmon delle ragazze, si diressero di corsa verso l'entrata del vecchio palazzo del municipio, un impressionante grattacielo di più di cinquanta piani, famoso tra i turisti che visitavano Tokyo per l'impressionante panorama che si poteva godere dai piani più alti, una sorta di panoramica a volo d'uccello del quartiere di Ginza che consentiva di vedere enormi e moderni palazzi di acciaio, vetro e cemento al fianco di tempietti e pagode in stile tradizionale, strade ipertrafficate che scorrevano vicino a meravigliose aree verdi. Tuttavia, in quel momento, l'unico traffico che gli agenti della DATS si aspettavano di trovare era quello dei Numemon e delle specie a loro affini che avevano occupato il palazzo, in quel momento presidiato da un gruppo di poliziotti che, pur sapendo di essere completamente inadeguati a fronteggiare la minaccia posta dai mostri digitali, cercava comunque di tenere sotto controllo le loro mosse. Immediatamente, Kurosaki raggiunse due agenti che si trovavano di fronte all'ingresso principale, e mostrò loro il suo identificativo DATS.

"Agente Miki Kurosaki, della DATS." disse, in tono formale ma deciso. "L'agente Megumi Shirokawa e un agente onorario di cui non posso divulgare il nome sono con me, e richiediamo il permesso di intervenire."

"Permesso accordato." rispose l'agente, facendo cenno ai suoi compagni di spostarsi e lasciar passare il team della DATS. "Entrate, e buona fortuna. State attenti, cene sono molte, di quelle bestiacce."

Megumi e Kouji, accompagnati dai PawnChessmon delle due operatrici, oltrepassarono il cordone di uomini, e la biondina fece un sorriso e un inchino agli agenti, mentre Kouji si limitò ad un cenno della testa in segno di intesa. Il trio della DATS entrò dalla porta principale, accedendo ad un grande vestibolo le cui pareti erano sporche della melma disgustosa che i Numemon si lasciavano dietro durante la loro lenta locomozione. Tuttavia, non videro traccia dei Digimon lumaconi, le cui scie portavano ai due grandi ascensori sul lato opposto dell'ingresso.

"Sembra che siano andati ai piani superiori..." affermò Kouji, raggiungendo uno dei due ascensori e premendo il pulsante di chiamata. Si permise un'espressione vagamente disgustata quando il polpastrello del suo dito toccò un grumo di bava rimasto sul pannello di comando, e si pulì la mano sul muro. "Questo mi preoccupa, significa che stanno già imparando ad orientarsi nel Mondo Reale..."

L'ascensore giunse al piano terra, e si aprì con un bip e il leggero suono delle porte scorrevoli che si aprivano lateralmente. Il Digiprescelto detentore degli Spirits della Luce, le due operatrici della DATS, e i due PawnChessmon entrarono nella cabina, di solito impeccabilmente pulita, ma in quella situazione saturata dalla sporcizia che i Digimon lumaca si erano lasciati dietro, e la ragazza dai capelli viola, arricciando il naso per il disgusto, premette il pulsante più sporcato, quello corrispondente alla terrazza panoramica. Il motivo per cui un branco di Numemon invasori avesse deciso di stabilirsi lì le sfuggiva, ma non era l'argomento più importante in quella situazione.

"Non appena saremo arrivati... tenetevi tutti pronti con le Digievoluzioni!" affermò la ragazza mora, scrollandosi dalla mano la materia organica appiccicosa che vi era rimasta attaccata. "Se, come è altamente probabile che sia, c'è una mente dietro all'attacco dei Numemon, allora si saranno già preparati per accoglierci!"

Kouji e Megumi annuirono, cercando di rimanere il più indifferenti possibile al lezzo ammorbante mentre l'ascensore saliva verso la terrazza panoramica. Di solito, gli ascensori del palazzo del municipio erano conosciuti per la loro velocità... ma quando si era rinchiusi in una scatola di metallo riempita di viscida materia puzzolente, qualunque intervallo di tempo sarebbe sembrato troppo lungo!

Finalmente, l'ascensore si fermò, e le sue porte si aprirono lentamente... soltanto per presentare, agli occhi delle due agenti della DATS e del Guerriero Leggendario della Luce, una grande sala dalle enormi finestre in vetro rinforzato che davano sul panorama cittadino immerso nell'oscurità della notte, in quel momento infestata da un piccolo esercito di Numemon e Geremon, che si voltarono con aria minacciosa verso i tre intrusi. Senza perdere tempo, Kouji e le due operatrici uscirono dall'ascensore e prepararono i loro Digivice! Fu il Digiprescelto detentore degli Spirits della Luce ad agire per primo, creando una sfera di Digi-Code nella propria mano, e poi inserendola nel suo D-Tector!

"EXECUTE!" esclamò Kouji. Il suo corpo divenne digitale, e venne coperto da un'armatura grigia con l'elmetto a forma di testa di lupo, una sciarpa attorno al collo, e un paio di spade laser strette nelle mani. "SPIRIT EVOLUTION... LOBOMON!"

Il guerriero-lupo si materializzò al posto di Kouji, e si interpose tra le ragazze, che lo guardavano con una certa ammirazione, e il branco di Digimon lumaca che avanzava lentamente ma senza mai fermarsi, formando un tappetto mobile di corpi viscidi... "Ooooh... questa è la prima volta che assisto ad una Spirit Evolution dal vivo! Devo dire che è uno spettacolo impressionante!" commentò Shirokawa, mentre preparava il suo Digivice. Le due ragazze si piazzarono l'una a fianco dell'altra, e attesero che i loro PawnChessmon fossero in posizione... poi, con un elegante movimento, fecero apparire dei pixel colorati attorno alle loro mani libere, e le appoggiarono sui rispettivi Digivice-Ic!

"Bene, vediamo di non essere da meno!" esclamò Kurosaki, per poi pronunciare la frase di attivazione in contemporanea con la sua amica e collega. "DIGISOUL... CHARGE!"

Gli schermi dei Digivice si illuminarono, e i due Digimon simili a pedine degli scacchi vennero inondati di luce, scomposti nei loro dati di base, e ricombinati in una nuova forma, più grande e più potente: quando tutto fu finito, e la luce dei Digivice si smorzò, i PawnChessmon si erano trasformati in due eleganti Digimon che sembravano dei centauri, ricoperti da armature di colore diverso, una bianca e una nera, e armati di lunghe lance da cavaliere attaccate alle loro braccia destre. La corazza che li proteggeva aveva un aspetto simile al materiale di cui sono fatte le pedine degli scacchi, con diverse decorazioni dorate sul pettorale, sulle spalle, sui robusti avambracci dai pugni rinforzati in acciaio, e ai lati delle zampe anteriori, mentre in testa portavano un elmo che nascondeva completamente il volto, e che permetteva loro di vedere soltanto tramite uno schermo di vetro sfumato di rosso. Nonostante l'armatura sembrasse pesante, i due Digimon davano l'impressione di essere comunque molto agili e scattanti, anche grazie al modo in cui erano delineate le congiunture tra le parti della corazza, e alla forma dinamica che esse avevano. Per concludere, i due Digimon gemelli avevano una coda da cavallo dal crine dorato, che agitavano con decisione dietro di sè. In perfetta sincronia, i due Champion si impennarono, e puntarono le loro lance contro l'orda di Numemon e Geremon, che si fermarono con espressione dubbiosa...

"PawnChessmon shinka..." esclamarono i due Digimon con voce profonda. "...KNIGHTCHESSMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: KnightChessmon

Tipo: Marionetta

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Knight Lancer, Big Dart

Forma evoluta di PawnChessmon. Questo Digimon si muove con la velocità e l'agilità dei migliori cavalli da corsa, ma è molto più robusto e resistente agli attacchi, e i suoi movimenti sono molto più imprevedibili, rendendolo un ottimo incursore. Non c'è differenza di abilità tra i due colori.

 

Lobomon attivò le sue spade lasere si mise in guardia, dopo aver annuito con espressione approvante... mentre i due KnightChessmon, con la calma e la grazia di due veri cavalieri medievali, si disponevano ai suoi fianchi e si mettevano le lance in resta, pronti a caricare contro i Numemon invasori.

"Molto bene." affermò lo H-Spirit della Luce, venendo dritto al punto. "Ora vediamo di fare un pò di pulizia."

 

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"La situazione, qui alla Tokyo Tower, non è il massimo... mi chiedo quanti inibitori mnemonici dovremmo mettere in campo, per far dimenticare a tutta questa gente di aver visto dei Digimon!" affermò Yoshino, guardando verso il piano terreno dalla terrazza sulla quale lei, SunFlowermon e Loweemon stavano combattendo contro i Numemon, i Geremon e gli ShellNumemon invasori. La polizia, intervenuta prontamente, era riuscita ad isolare il settore e non soltanto ad impedire che altri curiosi arrivassero sulla scena, ma anche a fare sì che i civili già presenti (e, trattandosi della famosa Tokyo Tower, non era MAI del tutto deserta) rimanessero in zona, il che avrebbe facilitato il compito della DATS di cancellare i ricordi dalle loro menti... ma era comunque un bel pò di gente, e se l'invasione fosse avvenuta durante il pomeriggio, molto probabilmente non sarebbe stato possibile contenerli tutti. Non c'era dubbio, i Digimon sapevano dove e come colpire in modo da fare il massimo danno possibile... e, per fortuna della DATS, non sapevano esattamente quando!

"Peggio che mai... si stanno facendo sempre più pericolosi." affermò la ragazza dai capelli rossi, per poi riportare la sua attenzione al combattimento. I Numemon stavano facendo 'onore' alla loro fama di Digimon più ripugnanti del Mondo Digitale scagliando globi di viscida melma verde dai loro corpi contro SunFlowermon e Loweemon... ma mentre il girasole volante riusciva, grazie alla sua agilità, a schivare gli attacchi, il meno scattante Loweemon si trovava costretto a ripararsi dietro i tralicci d'acciaio e gli altri ostacoli 'naturali' presenti sul terrazzo della gigantesca torre di trasmissione. Un getto di melma acida colpì un traliccio di metallo, molto vicino a dove il guerriero-leone si era rifugiato, e l'acciaio si liquefece, emanando un acuto stridio e una nuvoletta di vapore bianco dall'odore sanguigno. Senza perdere tempo, Loweemon emerse dal suo nascondiglio e attaccò il gruppo di Numemon responsabili, colpendoli al volo con la sua lancia.

"Shadow Lance!" esclamò il Guerriero Leggendario delle Tenebre, schizzando attraverso la formazione, tirando una rapida serie di stoccate, e atterrando dietro i Digimon invasori, che subito si bloccarono e fecero uscire il loro Digi-Code, in modo da poter essere trasformati di nuovo in Digi-Tama da Loweemon. Yoshino fece un cenno di assenso, prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione alla battaglia che il suo SunFlowermon stava sostenendo... un paio di Geremon lo stava attaccando scagliando come proiettili le chiazze brune che avevano sul dorso, ma il Digimon girasole, fino a quel momento, era riuscito a schivare quasi tutti gli attacchi, incespicando per un momento solo quando uno dei proiettili improvvisati lo raggiunse di striscio al fianco destro. SunFlowermon storse il naso, ma rispose subito con il suo attacco speciale preferito, scagliando un raggio di pura energia solare contro i lumaconi gialli!

"Sunshine Beam!" esclamò il girasole. I Geremon vennero avvolti dalla luce, e gridarono di rabbia prima che anche il loro codice digitale venisse esposto, e catturato dal Digivice-Ic di Yoshino. L'agente dai capelli rossi constatò con sollievo che il gruppo di invasori era già calato parecchio, ma restava la preoccupazione per come se la sarebbero cavata i membri delle altre squadre...

"Ottimo lavoro, SunFlowermon! Continuiamo così!" esclamò. "Dobbiamo fare del nostro meglio per ripulire questa zona in fretta ed evitare ulteriori problemi... sperando che Masaru-kun, Takuya-kun e Izumi-kun riescano bene quanto noi... a loro è stato assegnato proprio il settore con l'emissione maggiore!"

 

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Torre dell'acquedotto, nello stesso momento. Una quarta automobile della DATS si era fermata vicino all'ingresso, e il conducente aveva fatto scendere i quattro passeggeri a cui era stata affidata la missione di sgombero di quella zona: i primi due che scesero dalla vettura dopo aver ringraziato l'agente che li aveva condotti lì, ovvero Masaru e il suo partner Agumon, sembravano particolarmente eccitati all'idea di affrontare così tanti Digimon - e forse anche un Digimon di livello Ultimate - in quella particolare situazione, e non facevano certo mistero di come si sentivano.

"Allora, Agumon, ti senti pronto?" esclamò il giovane street fighter, facendo rumore con le nocche. "Stavolta, si tratta di un piccolo esercito... condotto da un Digimon di livello superiore!"

Agumon ghignò con determinazione. "Sono elettrizzato, capo... e non vedo l'ora di incominciare!"

Gli altri due membri del drappello, invece, non sembravano condividere l'entusiasmo dei due scalmanati... e anzi, una di loro aveva accolto con un certo sarcasmo l'idea di trovarsi, ancora una volta, a dover lavorare con qualcuno verso il quale aveva un rapporto abbastanza altalenante...

"Sembra proprio che siamo legati dal nastro rosso del destino, eh?" chiese scherzosamente Izumi Orimoto, riavviandosi i lunghi capelli biondi e facendoli ondeggiare nella leggera brezza di quella serata autunnale. "Finiamo sempre per fare le cose assieme, quando si tratta di Digimon... prima cadiamo in quel buco, poi fare la ricerca nella libreria di Nefertimon... e adesso questo! Se non è una coincidenza incredibile, non so proprio cos'altro possa essere!"

"Sì, sì, scherza pure..." rispose Takuya, scuotendo la testa e trando fuori il suo D-Tector. "Ma adesso è il momento di concentrarci sulla missione. I Numemon si sono impadroniti della torre dell'acquedotto, e se non li fermiamo in fretta, potrebbero tagliare la fornitura d'acqua di interi quartieri. Se poi la usassero come base operativa per espandersi in altre zone di Tokyo, saremmo veramente nei guai. Dobbiamo fare del nostro meglio... soprattutto se pensiamo che c'è un Digimon di livello Ultimate a comandarli!"

In effetti, riflettè Takuya, non era un caso che in quel settore fossero stati mandati lui, il leader dei Guerrieri Leggendari, e l'agente della DATS che, pur essendo un novizio, dava le migliori promesse. Per quanto riguarda Izumi, beh... forse era proprio come diceva lei, pur scherzando, e c'era qualche assurdo gioco karmico che li teneva legati! Non che a Takuya la cosa dispiacesse, beninteso... gli piaceva trascorrere un pò di tempo con la ragazza per cui aveva una cotta, anche se non si era ancora deciso a dichiararsi. Ma il fatto che le circostanze imponessero loro di condurre una missione assieme, imppediva al Guerriero Leggendario del Fuoco di trovare in quell'occasione una ragione per godere della compagnia della sua compagna di mille avventure come gli sarebbe piaciuto...

Oh, beh, ci sarebbero state altre occasioni più avanti. Per il momento, l'importante era sistemare il Digimon che coordinava quell'invasione, e risolvere la crisi...

"Okay, ragazzi, siete tutti pronti? Masaru-kun, Agumon, Izumi-san, tutto a posto?" chiese Takuya, mentre i tre agenti si disponevano davanti all'ingresso della torre con i Digivice in mano. "Il comandante dei Numemon si trova in qualche stanza, là dentro... e dobbiamo fermarlo, se vogliamo impedire che i suoi sottoposti facciano ulteriori danni."

"Bene... allora, cosa stiamo aspettando? Io ed Agumon non vediamo l'ora di iniziare!" commentò Masaru. In totale spregio di quella che, in teoria, doveva essere l'autorità del leader dei Leggendari Guerrieri, lui ed Agumon mossero il primo passo e marciarono con baldanza verso l'interno della torre! Il ragazzo ne spalancò le porte con un deciso gesto del braccio, e in breve tempo, ignorando completamente Takuya e Izumi che cercavano di richiamarli, i due entrarono nel corridoio d'ingresso!

"Cos... Hey! Aspetta! Aspetta un momento, Masaru-kun! Che stai facendo, è chiaramente una trappola..." cercò di protestare Takuya, tendendo una mano verso il suo amico nella speranza che ascoltasse. Ma, come del resto il ragazzo castano aveva previsto, non ci fu risposta, se non una battuta ardimentosa da parte del piccolo dinosauro arancione!

"E allora? Se fosse una trappola?" chiese Agumon, con un sorrisone da gatto del Cheshire. "Tutto quello che dobbiamo fare è distruggerla, no? Andiamo, capo, non vedo l'ora di iniziare!"

Masaru e Agumon, con tutta la baldanza che era loro propria, scomparvero nel corridoio d'ingresso, e Takuya scosse la testa con un grugnito di rassegnazione. "Uuuugh... io non so come mai mi prendo la briga di richiamarli! Quelli non ascoltano nulla di ciò che dico!" si lamentò, schiaffandosi la mano sulla fronte. Questo commento fece fare una risatina alla pur sorpresa Izumi, e il ragazzo castano si voltò verso di lei con aria interrogativa. "Hm? Beh, e adesso che c'è tanto da ridere?"

"Hehehee... Da che pulpito viene la predica, Takuya-kun!" affermò la ragazzina bionda, le mani intracciate dietro la nuca e il nasino a punta alzato in aria. "Ora, sono passati quattro anni e forse la memoria mi inganna, ma mi sembra di ricordare che del nostro gruppo, eri tu il primo a ficcarti in qualche situazione pericolosa e a gettarti a testa bassa contro il pericolo come se fossimo in uno dei tuoi videogiochi! Ho ragione o no? Adesso... beh, è un pò ironico che tu raccomandi a Masaru-kun e ad Agumon di essere prudenti. Proprio tu che ogni volta gettavi la prudenza al vento!"

Takuya strinse i denti, e un'espressione imbarazzata apparve sul suo viso, mentre una vena pulsante affiorava sulla sua fronte. Beccato in pieno, anche se il suo orgoglio maschile non gli avrebbe mai permesso di ammetterlo... "Ugh... ehm... va... va bene, va bene, adesso non stiamo tanto a polemizzare, okay? Vediamo di sistemare il Digimon che comanda tutti i Numemon, e torniamo a casa! Le nostre famiglie saranno preoccupate per noi, a quest'ora..."

La biondina si fece più seria, e decise che per il momento era il caso di smetterla di punzecchiare. Il compito che era stato loro affidato era della massima importanza, e non potevano permettersi distrazioni... "Sì... hai ragione, Takuya-kun! Andiamo!"

Tenendo i Digivice pronti nel caso ci fosse bisogno di trasformarsi, i due ragazzi seguirono Masaru e Agumon nel corridoio, tenendo sempre gli occhi aperti alla ricerca di possibili minacce. Sul momento, pareva che non ci fosse nulla... ma le tracce di bava sul pavimento e sulle pareti confermavano che il posto non era deserto come poteva apparire a prima vista. Le tracce del passaggio dei Numemon erano ovunque...

"Uuugh... che schifo! E io che credevo di essermi abituato a questa merda!" imprecò la voce di Masaru, dopo che Takuya e Izumi ebbero sentito un deciso SPLAT proveniva dalla sala davanti a loro. Quando arrivarono, alla debole luce che proveniva dalle finestre, videro Agumon in piedi, con espressione alquanto stupita, accanto al suo sventato partner umano, che giaceva a terra vicino ad una pozznghera di muco, la faccia e la parte superiore del busto immerse per metà in quella materia ripugnante. Non ci voleva chissà cosa per capire, dalle tracce lasciate nel pavimento, che il neo-agente della DATS era scivolato in quella pozzanghera, prima ancora di avere modo di alzare un dito sui Digimon invasori! "Bleh! Giuro che come trovo quegli sgorbi che si sono lasciati dietro questa porcheria, gli faccio passare io la voglia di scherzare, razza di..."

Takuya, la tensione del momento scemata almeno temporaneamente, si sfregò la nuca con la mano libera, osservando il suo amico che si rialzava goffamente. Il leader dei Leggendari Guerrieri non si era accorto di un piccolo particolare che invece Masaru ed Agumon avevano notato prima di fare irruzione nella stanza, e lui e Izumi andarono avanti senza porsi tanti problemi...

"Heheheee... beh, lascia che te lo dica, Masaru... dopo esseri gasato tanto, il fatto che tu sia scivolato su una pozzanghera di muco non depone esattamente a favore della tua reputazione di grande eroe..." commentò ironicamente, mettendo il piede su una sezione del pavimento... e il terreno iniziò immediatamente a scricchiolare, mettendo in allarme lui e la sua amica!

Masaru, a sua volta, scattò su e cercò di avvertire Takuya del pericolo! Solo allora, il leader dei Guerrieri Leggendari si accorse che, a giudicare dalle impronte che aveva lasciato sul terreno ricoperto di fanghiglia organica, il suo amico aveva fatto un giro largo proprio per evitare quella sezione di pavimento! "Huh? Hey, Takuya-kun! Izumi! Attenti a quel pavimento, quei bastardelli devono averlo..."

CRAAAAAASH!

"Aaaaaah! Il pavimento...!" esclamò Izumi, guardando sotto di sè. Con un forte rumore di cemento sgretolato, la parte di pavimento dove Takuya e Izumi si trovavano in quel momento, probabilmente già corrosa in parte dagli acidi organici dei Numemon che si erano raccolti in quella zona, franò, lasciando i due ragazzi sospesi in aria a diversi metri di altezza... e sia Takuya che Izumi precipitarono nel vuoto, venendo inghiottiti dall'oscurità dei piani interrati dopo un lungo urlo di sorpresa e paura!

"Aaaaaaaargh!"

"Kyaaaaah!"

"Capo! I nostri compagni..." esclamò Agumon, correndo verso il buco che si era appena aperto nel terreno. Come a dimostrare l'ipotesi che erano stati i Numemon, in previsione dell'arrivo delle squadre della DATS, Masaru e Agumon videro che i tralicci d'acciaio che formavano le implacature, e i bordi della voragine che si era appena aperta, erano deformati e corrosi, come se fossero stati sciolti con l'acido solforico...

Masaru strinse i denti con fastidio, quando un tonfo sordo arrivò alle sue orecchie, segno che Takuya e Izumi avevano raggiunto il fondo. "Urgh... mi sembrava ovvio che i bastardelli ci avrebbero teso una trappola... Solo che non mi aspettavo questo, e nemmeno Takuya-kun! Meno male che mi hai avvisato per tempo, Agumon... Hey, Takuya! Izumi! Qual è la situazione? Tutto bene, laggiù?"

Il mugolio poco distinguibile che giunse in risposta non permise a Masaru di capire se Takuya voleva dire di sì o di no... e ben presto, i Numemon sarebbero sciamati su di loro in massa!

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Beh, direi che anche questo capitolo è sistemato! Ora il nemico si fa più organizzato e pericoloso... e la DATS ha già avuto modo di constatarlo! Oh, e non dimentichiamo il fatto che... abbiamo scoperto le identità di coloro che riceveranno i Digi-Spirit dei quattro ex-scagnozzi di Cherubimon! Dite la verità, vi aspettavate che Kaoru non fosse lì soltanto perchè io la facessi mettere con Junpei, vero? E la piccola Sophie... beh, lei segue la tradizione, che ormai vedo abbastanza radicata in Digimon, dei mezzi-sangue... Izumi è mezza-italiana, Tohma mezzo-austriaco... e lei è in parte francese. Beh, sì, in effetti viene un pò da chiedersi come farà a fare gruppo con Shinya...

ChaosGallantmon ha deciso di giocare le sue carte, e non credo che per i nostri sarà molto facile affrontare questa invasione di Numemon... e poi, non dimentichiamo che Takuya, Izumi, Masaru e Agumon dovranno vedersela con BlackKingNumemon, prima che l'incidente possa risolversi. Il lato positivo è che abbiamo visto Miki e Megumi in azione molto prima di quanto è accaduto nella serie di Savers!

Oh, e Dorimon ha qualcosa in mente per fuggire... come andrà a finire, e come la prenderanno Mercurimon e ChaosGallantmon? Da adesso in poi, aspettatevi che tutto ciò che (eventualmente) sapete di Savers venga sconvolto - la storia inizia a muoversi su altri binari!

Non credo di avere altro da dire, quindi... vi do appuntamento alla prossima volta, che spero sia il prima possibile! Ciao, a presto!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 16
*** L'invasione dei Numemon, Parte 2 ***


Record of Digital Wars-16

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Eccomi di ritorno! Wow, questa fanfiction sta procedendo a gonfie vele, mi sembra... l'estate è praticamente finita, l'autunno si avvicina, e tutti noi ci apprestiamo a tornare al nostro lavoro... anzi, mentre parlo, probabilmente molti di noi ci saranno già... ma non disperate, perchè io continuo a scrivere! E farò del mio meglio per rendere meno pesante il rientro, con le mie fanfiction! Certo, anche per me sta per ricominciare l'università, ma state tranquilli! Un pò di tempo per voi riuscirò sempre a ritagliarmelo!

Allora, dove eravamo rimasti la volta scorsa...? Ah, sì, giusto! Adesso abbiamo a che fare con una vera e propria invasione di Numemon e creature similari, sotto il comando di uno dei generali di rango inferiore di ChaosGallantmon! Il disgustoso BlackKingNumemon minaccia di trasformare Tokyo nel parco giochi privato di un esercito di lumaconi giganti, e tocca ai nostri eroi impedire che questo accada! Il problema è che sono state attaccate quattro parti diverse di Tokyo... costringendo i nostri eroi a dividersi e a gestire separatamente ogni settore! In particolare, a Masaru, Agumon, Takuya e Izumi è toccato vedersela con BlackKingNumemon in persona, venuto nel Mondo Reale per guidare le sue viscide truppe!

No, non si prospetta uno scontro facile. E poi, non dimentichiamo che, nel Mondo Digitale, le cose si stanno muovendo anche dalle parti di ChaosGallantmon e Mercurimon... e Dorimon sta per fare prepotentemente ingresso in scena, e diventare uno dei personaggi più importanti della mia saga!

Ma intanto, vediamo come i nostri eroi libereranno Tokyo dalla repellente avanzata dei Numemon, e vediamo anche cosa mi scrivono i miei lettori...

 

KillKenny: Aaaah... sì, sì, sì, il nostro Demon Overlord e la nostra Love Freak preferiti! Posso capire, tendono a fare questo effetto quando si mettono a flirtare... E come volevasi dimostrare, il Destino si accanisce sui nostri eroi. Mai tanto quanto si accanirà su di loro tra poco, in ogni caso... per adesso, ci sta anche andando piano!

Hai detto la parola giusta, sgomberare la città dai Numemon sarà uno sporco lavoro! Per fortuna, i Guerrieri Leggendari non resteranno soli a lungo... anche se si può discutere su quanto efficaci saranno i nuovi arrivati! Personalità alla Sakura Haruno, eh? Hehehee... in effetti, devo ammettere che non mi era venuto in mente questo particolare, quando ho creato Sophie... ci crederesti che l'ispirazione mi è venuta da un cartone animato francese (disegnato in stile simil-giapponese) che è andato in onda su Italia 1 non so quanti eoni fa? E per quanto riguarda la mamma di Kaoru... hmmm... non so, la tua opinione su di lei potrebbe cambiare, in seguito...

Kari 89: Ebbene sì... del resto, se volevo introdurre i Digi-Spirits che nella serie stavano dalla parte di Kerpymon, avevo bisogno di qualcuno che ne divenisse il detentore! Poter contare su Mercurymon, Grumblemon, Ranamon e Arbormon darà senz'altro un vantaggio vitale ai nostri, considerando cosa affronteranno più avanti... E Dorimon, come ho detto, sta per diventare un personaggio molto importante... credo che sarai sorpresa dal ruolo che avrà più avanti!

Inizierò a scrivere il mio crossover Pretty Cure - Nanoha - Arcana Heart non appena avrò finito di rivedere Pretty Cure Max Heart, che è la serie di cui ho i ricordi più sbiaditi. Preparati, perchè anche quella sarà un'avventura entusiasmante... o almeno, così spero! E contaci, ci sarà anche Hikari / Shiny Luminous!

SmartGirl: Wow, davvero pensi che la mia storia sia interessante come il Savers originale? Beh, questo è un gran bel complimento, considerando che Savers è già, di per sè, una serie fatta così bene! In effetti, avevo reso abbastanza chiaro che Kaoru avrebbe avuto un ruolo importante nella serie, oltre ad essere figlia di una ricercatrice che, a quanto sembra, ha qualcosina contro i Digimon... Per quanto riguarda Shinya, beh... sembra che sia destino dei fratellini Kanbara avere a che fare con ragazze di etnia mista dal caratterino pepato! Izumi non è esattamente la ragazza più tranquilla del mondo, e Sophie sembra essere abbastanza simile... Per quanto riguarda l'assegnazione degli Spirits rimanenti, ho già una mezza idea...

ChaosGallantmon non ha ancora svelato del tutto le sue carte, non ti preoccupare... e per quanto riguarda Kurata... heheheheeee... aspetta e vedrai!

TopoMouse: Beh, in tre anni, e dopo la lezioncina che ha imparato a DigiWorld, credo che Katsuharu dovrà pur essere diventato un attimo più assennato! Per quanto riguarda i Guerrieri Leggendari, beh... in effetti, l'idea era un pochino azzardata, ma ho letto una volta un'altra fanfiction che la utilizzava... e ho pensato che avrei potuto tentare di fare qualcosa di simile! I Numemon? Concordo. Schifo.

La Scrittrice: Bentornata! Non ti preoccupare, tutti noi abbiamo i nostri impegni... e tra non molto io sarò di nuovo sotto a studiare, sigh... perciò non mi offendo mica se non hai la possibilità di leggere quanto vorresti! Heheee, potevo forse lasciarti (e lasciarmi) senza qualche scenetta di quei due? Ancora non è ufficiale, però... ^_^

E vedo che anche a te non dispiace il fatto che siano entrati in scena gli altri Leggendari Guerrieri! Sono convinto che faranno faville! Grazie della recensione... e spero che ti godrai questo nuovo capitolo!

 

Okay, direi che ci siamo tutti! La battaglia riprende, e si spera che questa delicata situazione si risolva presto...

 

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Capitolo 16 - L'invasione dei Numemon, Parte 2

 

"Oooow... cavolo, che volo... Credo di essermi rotto anche le unghie dei piedi..." borbottò Takuya, cercando di scrollarsi di dosso lo stordimento per la caduta. Dopo che il pavimento aveva ceduto sotto i loro piedi, lui e Izumi erano finiti nei piani sotterranei dell'acquedotto, atterrando su un mucchio di vecchie e sudicie coperte che, pur non essendo esattamente il posto più gradevole del mondo, erano comunque servite allo scopo di attutire l'impatto e impedire che i due ragazzi si facessero male. Certo, questo non aveva impedito all'improvvisa decelerazione di stordirli a dovere... e la puzza di chiuso e di umido che permeava la stanza nella quale erano finiti non aiutava a prendere fiato, dopo che quest'ultimo era stato loro mozzato nei polmoni.

Certo che era un bel caso, pensò Takuya mentre la sua mente riprendeva a funzionare. Anche all'inizio della sua avventura a DigiWorld, aveva finito per cadere in una buca assieme ad Izumi... ancora ricordava tutti gli schiaffi che si era preso dalla turbolenta biondina al momento dell'atterraggio... e a proposito di biondine turbolente, gli venne in mente, dov'era finita Izumi? Non si era mica fatta male nella caduta...?

"Unnnngh..." si sentì mormorare Izumi da sotto il Digiprescelto degli Spirits del Fuoco. "Takuya-kun, se hai ancora la forza di lamentarti, ce l'hai anche per spostare il tuo dolce peso! Non so se te ne sei accorto, ma mi stai leggermente schiacciando!"

Takuya, allarmato e al tempo stesso sollevato, abbassò lo sguardo e si rese conto che, nella caduta, Izumi gli era finita esattamente sotto... e che in quel momento, lo stava fissando con espressione alquanto imbarazzata. Un imbarazzo che, in effetti, altalenava tra quello e una malcelata irritazione per la posizione un pò equivoca in cui si trovavano: la biondina era infatti distesa sulla schiena sull'ammasso di panni sporchi, leggermente inclinata verso il terreno... e il suo compagno era sopra di lei, inclinato a sua volta in quella che, ad un osservatore che capitasse lì per caso, poteva sembrare una posa da seduttore!

Per diverso tempo, i due continuarono a fissarsi, non sapendo bene cosa dire o cosa fare... e molto probabilmente, pensarono in contemporanea ignorando l'improvviso rossore che era apparso sulle loro guance, stavano pensando ad un modo per scusarsi con l'altro della strana posizione in cui erano finiti...

...quando Takuya, abbastanza spiazzato, cercò di spostarsi e permettere ad Izumi di alzarsi... e la ragazzina bionda, inaspettatamente, fece una faccia sconvolta e oltraggiata, per poi guardare Takuya con i denti serrati, una venuzza pulsante sulla fronte e lo sguardo che scintillava comicamente di quella che da molti è conosciuta come 'giusta ira femminile'! Una nuvoletta di fumo nero uscì dalla sua testa dai capelli biondi, facendo chiedere ad un allarmato Takuya Kanbara cosa le fosse preso...

"Ta-ku-ya Kan-ba-raaaaaa!" ringhiò lei, iniziando ad alzarsi in piedi... e solo allora Takuya si accorse che la sua mano sinistra, che fino a quel momento lui credeva appoggiata su un mucchio di stracci particolarmente morbido e denso, era in realtà finita sul corpo di Izumi... e più esattamente, su una sezione particolarmente sensibile dell'anatomia femminile, posta sul torace...

I lettori, molto probabilmente, non avranno bisogno di ulteriori spiegazioni, nè si stupiranno del fatto che Izumi si fosse così arrabbiata!

Realizzando il suo errore, Takuya lanciò un grido di allarme e ritirò la mano dal seno di Izumi, scuotendosela come se volesse cancellare ogni traccia del suo involontario gesto da pervertito, poi sollevò la mano destra davanti a sè, in modo da creare un muro immaginario tra sè e la biondina infuriata, che si stava alzando con la stessa carica minacciosa di un antico idolo destato dal suo sonno millenario. Una preoccupante aura rossa fiammeggiante circondava il suo corpo, e i suoi pugni, stretti ai suoi fianchi, tremavano per l'indignazione... per non parlare degli occhi, ora trasformati in fessure luccicanti!

"Aaaargh! Hey, hey! A-Aspetta un momento, Izumi-san!" esclamò Takuya, cercando senza eccessivo successo di rimediare al danno già fatto. "Posso... posso assicurarti che c'è un equivoco! Io... ecco... sì... non volevo... cioè... sì, in effetti non si può dire che... ma... non in quel senso, mi capisci? Non vorrei mai... argh! Aspetta un momento! Non c'è un modo per..."

Troppo tardi. Come se il mondo si stesse muovendo al rallentatore, il detentore degli Spirits del Fuoco vide la custode di quelli del vento avvicinarsi ancora un pò, sollevare il braccio destro, e...

...

...

*KA-POOOOOOOOW!*

*CRAAAAAAASH!*

Faccia di Takuya, ti presento il pugno di Izumi.

"AAAAARGH!". Il malcapitato Digiprescelto prese il volo, solcò l'aria della sala di storaggio, e andò a sbattere contro il muro dietro di lui, lasciando su di esso un'ammaccatura della forma del suo corpo prima di scivolare giù stordito e massaggiarsi la guancia dolorante! Izumi rimase ancora per qualche secondo nella posizione di sferrare il pugno... poi si rimise in piedi e, con le vene che le salivano in superficie dalla rabbia sia sulla fronte che sulle mani, strillò quello che pensava in faccia a Takuya!

"PERVERTITO!"

"Owwww... cavolo, Izumi, ti ho detto che è stato un errore! Non c'era bisogno di demolire il muro!" brontolò Takuya, alzando di nuovo lo sguardo verso la sua compagna, che si limitò ad incrociare le braccia sul petto, e a voltare lo sguardo dall'altra parte in indignato silenzio. "Hmph!"

"Hey, laggiu! Takuya! Orimoto! Si può sapere che diavolo state combinando?" si sentì arrivare dall'alto la voce di Masaru. I due Guerrieri Leggendari alzarono la testa, e si spostarono leggermente quando lo street fighter e il suo compagno digitale saltarono giù, nel buco che Takuya e Izumi avevano involontariamente aperto, e atterrarono con discreta agilità sulla pila di stracci posta giusto in fondo ad esso, mettendoci giusto un istante per recuperare l'equilibrio.

"Masaru, Agumon!" esclamò Takuya, alzandosi da terra. "Ugh... scusate, ma c'è stato qualche contrattempo... per via di una certa biondina che non sa tenere le mani a posto!"

"Oh, ma senti... adesso IO non so tenere le mani a posto? Sai come si dice, che il bue dà del cornuto all'asino?" ribattè prontamente Izumi, tenendo il nasino arricciato verso l'alto e facendo una buffa smorfia di indignazione. "Questo modo di dire ti si addice perfettamente, Takuya... e come ho già detto più di una volta, IO MI CHIAMO IZUMI ORIMOTO, NON BIONDA!"

Inutile dirlo, questo commento accese l'infiammabile carattere del leader dei Digiprescelti, che mosse un passo verso Izumi quasi volesse intimorirla. "Insomma, ti ho chiesto scusa, santo cielo! Quante volte ancora..."

"Okay, ORA PIANTETELA!" esclamò Masaru, piazzandosi in mezzo ai due con la faccia contorta in una comica espressione di esasperazione! "Mi avete rotto con i vostri litigi da innamorati! Qui ci sono un sacco di Digimon che vogliono trasformare la nostra città in un parco giochi privati, e le vostre rimostranze possono attendere!"

"Giusto, ora abbiamo qualcosa di più importante a cui pensare!" gracchiò Agumon, indicando il tunnel che, a partire dalla stanza in cui si trovavano, arrivava alle sale più interne dell'acquedotto. Un inequivocabile rumore di qualcosa di morbido e viscido che strisciava sul cemento proveniva dal corridoio, e non ci voleva molto per capire che un gruppo di Numemon e Digimon simili era in arrivo... "Prima pensiamo a sistemare quei Numemon e il loro capo, e dopo al resto! Okay?"

Takuya grugnì in tono irritato, e si sbattè una mano sulla fronte. "Sgrunt... e va bene, e va bene... come volete!" brontolò, tirando fuori il suo D-Tector. Izumi, pur contrariata, fece la stessa cosa e si preparò a trasformarsi...

...quando il senso di ciò che aveva detto Masaru apparve loro evidente!

"LITIGI DA INNAMORATI? TU STAI DANDO I NUMERI!" strillarono in contemporanea i due Guerrieri Leggendari, rivolti al malcapitato neo-agente, che reagì piazzandosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa con l'aria di chi non ne poteva già più!

"Oh, al diavolo..." ribattè Takuya, vedendo che le loro proteste erano destinate a rimanere inascoltate. "E va bene... allora diamoci da fare, e sistemiamo il capo di questi lumaconi! Izumi!"

La biondina sospirò rabbiosamente e preparò a sua volta il Digivice. "Sigh... su questo, almeno, siamo perfettamente d'accordo..."

Non dovettero attendere a lungo. Molto presto, un volto verdastro, dall'espressione svanita e dagli occhi a palla che sovrastavano un paio di lunghe antenne, fece capolino dal tunnel, seguito da un altro, e da un altro ancora... e poi, da un Geremon giallo e da un paio di ShellNumemon, la cui vista fece trasalire leggermente Takuya e Izumi. Ricordavano molto bene quei Digimon... erano stati ospiti, assieme a Kouji, Junpei e Tomoki, di un intero vilaggio di ShellNumemon, poco prima di incontrare Grumblemon...

Sfortunatamente, gli ShellNumemon non sembravano appartenere a quel gruppo, visto che non si fermarono neanche per un istante, e non riconobbero i due Digiprescelti. Il piccolo gruppo di Digimon invasori continuò ad avanzare...

"Pepper Breath!" esclamò Agumon, prendendo fiato e sparando una palla di fuoco contro il Numemon più vicino! Il lumacone verde, colto di sorpresa, spalancò gli occhi allarmato prima di essere raggiunto in pieno! Il proiettile infuocato gli esplose addosso, e fece uscire il suo Digi-Code, che venne rapidamente raccolto e assorbito dal Digivice-Ic di Masaru! Con uno scatto di rabbia, gli altri lumaconi cercarono di disperdersi, ma erano davvero troppo lenti per evitare il pugno di Masaru, che centrò in piena faccia il Geremon del gruppo, e attivò la sua Digi-Soul!

"Perfetto! Adesso possiamo cominciare la festa!" commentò il ragazzo. "Vai, Agumon! Digi-Soul Charge!"

Il piccolo dinosauro ghignò, e si mise in guardia, prima che la sua Digievoluzione iniziasse. "Ottimo, capo! Agumon shinka... GEOGREYMON!" esclamò, mentre scompariva in uno spettacolare gioco di luci, per poi essere sostuito dall'enorme tirannosauro corazzato che ormai Masaru era abituato a vedere durante i suoi combattimenti! GeoGreymon si erse in tutta la sua statura, fino quasi a toccare il soffitto, e ruggì, instillato ulteriore paura nei cuori dei Digimon invasori!

"Mega Burst!" ruggì GeoGreymon, soffiando una fiammata rossa contro i Numemon più vicini. Decisi a non essere da meno, Takuya e Izumi crearono due sfere di Digi-Code nelle loro mani, e li infilarono nei rispettivi D-Tector, dando inizio alla trasformazione!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

"AGUNIMON!"

"KAZEMON!"

In breve tempo, tutto il terzetto era pronto alla battaglia... e i Numemon si ritrovarono, da un secondo all'altro, sotto attacco da parte di una miriade di fiammate, colpi di vento violentissimi, e i pugni di Masaru, che ormai si era gettato nella mischia, e non aveva intenzione di uscirne senza essersi divertito a sazietà! Il ragazzo tirò un tremendo pugno ad un Numemon che si era avvicinato troppo, prima che il lumacone potesse scagliargli addosso la sua melma corrosiva... poi, con un sorrisetto di vittoria, Masaru si girò verso uno ShellNumemon e sferrò un potente gancio dall'alto verso il basso, che quasi piantò il Digimon chiocciola nel pavimento!

"Hehee... allora, non fate più tanto i duri, vero?" esclamò Masaru, affiancandosi a GeoGreymon e sferrando qualche pugno in aria. "Forza, ammassi di liquame! Fatevi sotto, se avete un pò di fegato!"

"E non dimenticatevi di noi! Pyro Darts!" esclamò Agunimon, scagliando un raffica di shiruken infuocati contro i nemici. I Digimon invasori cercarono di schivare l'attacco, ma inaspettatamente, a supportare Agunimon ci pensò Kazemon, che creò dei piccoli uragani sulla punta delle dita, e li scagliò dietro ai Pyro Darts del compagno. Il vento soffiò sul fuoco, intensificandone la potenza e facendo sì che i proiettili di Agunimon accelerassero all'improvviso. Grazie a questa combinazione inaspettata, i Numemon nemici furono colti di sorpresa e travolti dai Pyro Darts, che esplosero su di loro e fecero uscire il loro codice digitale!

Agunimon annuì, tirando un sospiro di sollievo, e si girò con un pò di perplessità verso Kazemon. C'era qualcosa che lo spiazzava nel modo in cui la Guerriera del Vento lo aveva aiutato così prontamente, nonostante avessero litigato solo qualche istante prima...

"Beh, che hai da guardare così?" gli chiese retoricamente, con aria da sfacciata, la fata dai capelli violetti, sfoderando un sorrisetto malizioso. "Questo era giusto per farti vedere che non ho intenzione di farmi surclassare da te! Forza, Agunimon, vediamo chi di noi due fa meglio! Tempest Twist!"

Detto questo, Kazemon si lanciò addosso ai pochi nemici rimasti, volteggiando su sè stessa come una ballerina di breakdance e sferrando colpi attorno a sè con le sue lunghe gambe! I Numemon e gli ShellNumemon vicini vennero travolti e sballottati qua e là, finendo addosso ai muri e anche al soffitto, mentre Agunimon guardava stupito... e poi scuoteva la testa desolato.

"Sigh... è inutile, io non le capirò mai, le ragazze... vivono su un altro pianeta..." commentò.

 

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Nel frattempo, alla centrale elettrica...

"Ugh... cavolo, io non ho paura dei corridoi vuoti di notte... il buio mi piace... ma peferisco la luce!" mormorò tra sè Tomoki Himi, mentre si intrufolava da uno degli ingressi secondari che Tohma aveva indicato loro prima che la spedizione iniziasse. Dall'esterno, la centrale elettrica isolata non aveva un aspetto molto rassicurante, ma l'interno, con tutte quelle ombre allungate dalla luce della luna e gli spigoli dei mobili che creavano degli strani contrasti nel buio, era senz'altro peggio! Se poi a questo si aggiungeva l'idea che il custode degli Spirits del Ghiaccio doveva cercare di non farsi cogliere impreparato da un intero esercito di lumaconi grossi, cattivi e disgustosi... beh, la situazione non appariva certo delle più rilassanti!

Tomoki represse un moto di orrore quando le suole delle sue scarpe affondarono con un deciso SPLAT in una pozza di viscida materia trasparente che i Numemon avevano lasciato sul pavimento strisciandoci sopra. "Uuuugh... spero solo che Junpei-san e Tohma-san se la cavino meglio... allora, vediamo un pò..." disse, tirando fuori il suo D-Tector per ogni evenienza. "Se non vado errato, la sala principale dovrebbe essere da questa parte... vediamo un pò se riesco a coglierli di sorpresa... Argh!"

Tomoki lanciò un'esclamazione di disappunto, e andò ad inciampare, grazie all'oscurità che gli ostruiva la visuale, su una piccola scatola di cartone che in qualche modo era caduta da un tavolo e sul passaggio che il Guerriero Leggendario del Ghiaccio stava in quel momento percorrendo. Il ragazzino strinse i denti quando il suo corpo toccò terra, facendo un rumore chew, nella silenziosa centrale, riecheggiò in modo da essere udibile a lunga distanza... e si rese conto che, con quell'errore, aveva probabilmente allertato i Numemon alla sua presenza!

"Oh, cavolo..." mormorò il ragazzino, sentendo già il rumore di qualcosa di viscido che gli si avvicinava lentamente. Da alcune fessure tra le porte e le finestre, Tomoki vide avvicinarsi una miriade di corpi mollicci e bavosi, che lo fissavano con espressione ebete e al tempo stesso ostile! Il detentore degli Spirits del Ghiaccio contò almeno otto nemici, sparsi un pò ovunque attorno a lui, e si allontanò rapidamente dalla pozzanghera di liquido viscido, cercando se non altro di raggiungere uno spazio un pò più aperto in cui affrontarli. Per sua fortuna, Tomoki capitò in una stanza adiacete, dal soffitto molto più alto... e dopo essersi dato un'occhiata attorno, ed essersi reso conto che lo spazio, nel luogo in cui si trovava, era più che sufficiente per utilizzare la sua trasformazione più potente!

"E va bene... non ho più molta familiarità con il mio Beast Spirit, ma credo che me la caverò... almeno spero!" affermò, tirando fuori il suo Digivice mentre i lumaconi verdi si avvicinavano dai due lati. Senza perdere tempo, il più giovane dei Leggendari Guerrieri creò una sfera di codice digitale attorno alla sua mano, e attivò la sua Digievoluzione Spirit!

"EXECUTE!" urlò Tomoki, mentre l'energia sprigionata incominciava già a convertire il suo corpo in dati. "BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Il codice avvolse completamente il corpo di Tomoki, che aumentò rapidamente di dimensioni, passando da quello di un comune ragazzino di dodici anni, a quello robusto e imponente di un enorme animale impellicciato, simile ad un gigantesco incrocio tra un orso e un bradipo gigante! Una corta pelliccia bianca coprì i muscoli possenti, e i capelli, divenuti anch'essi del colore della neve, si allungarono a dismisura e si intrecciarono, formando delle treccine simili a quelle di un guerriero nordico, ornate con elastici di colore neutro, che terminavano con delle affilate punte di freccia! Un muso marrone scuro con degli elementi dell'orso e altri del bue, dalle piccole orecchie triangolari e dalle corte corna ricurve, era decorato con dei segni marroni sulle guance, e sostenuto da un possente collo ricoperto di fasci di muscoli e di una lunga pelliccia che faceva da criniera. I muscoli del torace, le mani e i piedi erano le uniche parti del corpo non protette dalla folta peluria, e il loro colore marrone scuro spiccava parecchio sullo sfondo candido del resto del corpo. Corti artigli neri spuntavano dalle dita, e gli avambracci erano ulteriormente protetti da dei manicotti di stoffa fissati con delle cinghie nere. Un paio di spalliere marroni proteggeva le spalle del gigantesco animale, nelle cui mani stavano delle minacciose e scintillanti asce a due lame in stile vichingo, fatte di ferro crudo e rese ancora più fulgide da un contorno dorato attorno alla saldatura tra la lama e il manico! La creatura di ghiaccio, dimostrando un'agilità invidiabile per la sua mole, piroettò su sè stessa sferrando un paio di colpi con le sue lame ricurve, e i Numemon indietreggiarono intimoriti quando, dopo essere atterrata su un ginocchio, la bestia glaciale proclamò il suo nome!

"KORIKKAKUMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: KorIkkakumon

Anche chiamato: Blizzardmon

Tipo: Bestia

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Avalanche Axes, Frozen Arrowheads

KorIkkakumon è il Beast Spirit creato da AncientMegatheriumon, il Guerriero Leggendario del Ghiaccio. A dispetto della sua natura, è un Digimon che non esita a gettarsi nella mischia, brandendo le sue asce gemelle Oji ed Eji, e seppellendo i nemici sotto un fitto strato di neve e ghiaccio. La sua robustezza gli permette di ridurre l'effetto degli attacchi che lo raggiungono.

 

Con rinnovata sicurezza, il Beast Spirit del Ghiaccio soppesò le asce nelle proprie mani... e quando fu sicuro di avere ancora il controllo delle proprie azioni (a quanto pareva, controllare il proprio Beast Spirit era un pò come andare in bicicletta...), avanzò ferocemente contro i Numemon, molti dei quali sembravano congelati dalla paura prima ancora che il Digimon glaciale avesse fatto una sola mossa!

"Mi dispiace, Numemon, ma non posso permettervi di fare quello che volete nella nostra città!" esclamò KorIkkakumon. "E' mio compito fare sì che voi torniate a casa, con le buone o con le cattive, quindi... fatevi sotto! Avalanche Axes!"

Il Digimon impellicciato sollevò entrambe le braccia... e, con rapidità insospettabile, abbattè le sue asce sui Numemon più vicini, che non fecero neanche in tempo a prendere la mira e scagliare la loro melma corrosiva prima di essere raggiunti dalle lame ricurve, che fecero uscire il Digi-Code dai loro corpi! KorIkkakumon si permise un breve ghigno di sicurezza, mentre avanzava per attaccare il resto dei Digimon lumaca... ma subito dopo, fu costretto a difendersi, incrociando le asce davanti a sè, quando un attacco Polka Dots da parte di due Geremon gli piovve addosso da un lato.

"Accidenti, non ci si può distrarre un momento..." commentò mentre respingeva a colpi d'ascia i proiettili dei disgustosi lumaconi, e si apprestava a contrattaccare. Nonostante si fosse rivelato, pareva avere la situazione sotto controllo... e poi, se fosse andata come si aspettava, adesso tutti gli altri Numemon e Digimon similari si sarebbero diretti verso di lui, dando a Junpei e a Tohma la possibilità di penetrare indisturbati...

 

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Dall'altra parte della fabbrica, Junpei fece un sobbalzo quando sentì un sordo rumore di qualcosa che sbatteva sul pavimento, seguito da altri suoni bruschi che non potevano essere altro che rumori di battaglia! Rapidamente, il ragazzone sovrappeso tese le orecchie per capire da che direzione provenivano... e quasi subito, si rese conto che la direzione di provenienza era quella in cui si trovava Tomoki!

"Oh, cavolo, mi sa tanto che Tomoki-chan non è riuscito ad essere abbastanza furtivo..." commentò Junpei, sgattaiolando dietro un armadio in modo da assistere agli eventi da una posizione sicura. Come si aspettava, una miriade di Numemon e Geremon, accompagnati anche da qualche ShellNumemon, strisciò fuori dagli anfratti tra le scrivanie, i computer e i macchinari, e iniziò a strisciare nella direzione opposta a quella in cui lui si trovava in quel momento. Stando attento a tenere il volume basso, il ragazzone custode degli Spirits del Tuono deglutì, sentendo una certa paura all'idea che un così nutrito gruppo di Digimon fosse stato in grado di sfuggire alla sua vista, anche nella semioscurità della centrale...

"Incredibile! Non posso crederci... chiunque sia dietro a questi attacchi al Mondo Reale, hanno fatto proprio le cose in gran stile!" commentò a voce sussurrata il ragazzone con gli occhiali. "E se quello che hanno detto Takuya e Kouji sul Mondo Digitale è vero... e non c'è motivo per cui non dovrebbe esserlo... dall'altra parte la situazione è abbastanza compromessa! Chissà come se la cavano Bokomon e Neemon in questo momento..."

Scosse la testa. Non era il momento di disperdersi e pensare ai due Digimon guida, per quanto fosse preoccupato per loro e desideroso di rivederli. Adesso, c'erano dei pericolosi Numemon e specie affini in circolazione, che andavano tenuti sotto controllo...

Junpei sporse leggermente la testa dal suo nascondiglio e osservò il gruppo di viscidi molluschi che continuavano per la loro strada, imboccando un corridoio avvolto nell'oscurità e dirigendosi alla velocità massima di cui erano capaci verso l'ala opposta della centrale. Dove si trovava Tomoki, realizzò Junpei con una smorfia di disappunto...

...che subito dopo si trasormò in incredulità, allorchè si rese conto che uno degli ShellNumemon facenti parte del gruppo aveva un aspetto piuttosto familiare... certo, erano passati tre anni dal loro incontro, e la sua memoria forse non era il massimo... ma Junpei aveva come l'impressione di averlo già visto da qualche parte...

Ma certo! Il villaggio pensile degli ShellNumemon! Quella volta in cui il gruppo si era riunito con Kouji, e aveva fatto uno sgradito incontro con Grumblemon, che poi aveva ottenuto di nuovo il suo Beast Spirit ed era divenuto Gigasmon! Quello era stato il primo momento di vero, autentico pericolo che lui i suoi compagni avevano vissuto nel Mondo Digitale... e sicuramente, neanche i poveri ShellNumemon, che avevano rischiato di vedersi scomparire la casa sotto i loro gusci, lo avrebbero scordato tanto facilmente...

In ogni caso, a Junpei apparve subito chiaro che era un'occasione che doveva cercare di sfruttare. Se fosse riuscito a comunicare con quello ShellNumemon, forse avrebbe potuto convincerlo a parlare di ciò che stava accadendo a DigiWorld... e forse, avrebbe potuto essere una traccia per capire il perchè di quella invasione apparentemente insensata...

Cercando di restare il più in silenzio possibile, Junpei sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio, e iniziò a seguire i Numemon da distanza di sicurezza, cercando di andare al loro passo...

 

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"Signore! Credo che uno dei nostri compagni stia avendo dei problemi!" esclamò Gaomon, tendendo le orecchie. Grazie al suo udito particolarmente affinato, il lupacchiotto azzurro aveva sentito più chiaramente i rumori di battaglia che provenivano da un'altra parte della centrale elettrica... che comunque, anche Tohma era riuscito a percepire, seppure più smorzati.

"Sì... l'ho sentito, Gaomon!" rispose il geniale ragazzo mezzo-austriaco. "Proveniva dall'ala dalla quale si è introdotto l'agente onorario Himi, e molto probabilmente i Numemon staranno convergendo in quella direzione. Non è andata come mi ero aspettato, ma non importa... significa semplicemente che dovremo affrettare i tempi. Raggiungeremo l'agente Himi, e sperabilmente coglieremo impreparati gli invasori. Gaomon, tieniti pronto a Digievolvere." Con queste parole, Tohma estrasse il Digivice-Ic dalla tasca della sua uniforme, e lo tenne stretto nella mano mentre affrettava il passo lungo il corridoio, seguito a breve distanza dal suo Digimon.

"Ricevuto, signore." rispose Gaomon. "E per quanto riguarda l'agente onorario Shibayama?"

"Credo che a questo punto, anche lui stia facendo la stessa cosa..." rispose Tohma. "Ora affrettiamoci. Non credo che l'agente onorario Himi potrà tenere testa a tutti quei Numemon da solo."

Gaomon annuì, e alle sue orecchie arrivò, già da grande distanza, il lieve e nauseante suono dei corpi viscidi dei Numemon che strisciavano sul pavimento di linoleum...

 

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La battaglia alla Tokyo Tower, dal canto suo, era stata strenua, ma di breve durata. Una efficace combinazione delle abilità di Loweemon e SunFlowermon era riuscita a rimettere a posto la situazione in meno tempo del previsto, e ormai quasi tutti i Digimon invasori erano stati trasformati di nuovo in Digi-Tama. Gli unici che resistevano ancora erano due Geremon, che nonostante l'evidente superiorità degli agenti della DATS, cercavano ancora di resistere...

"Polka Dots!" esclamò uno dei lumaconi gialli. Le macchie sulla sua schiena si staccarono e volarono verso Loweemon e SunFlowermon come dei frisbee taglienti, ma il Leggendario Guerriero delle Tenebre non cercò nemmeno di parare quel debole attacco, e contrattaccò con una sfera di energia oscura sparata dal volto di leone scolpito sul pettorale della sua armatura.

"Eldritch Meteor!" esclamò. Il proiettile oscuro sfrecciò verso il Digimon invasore e travolse letteralmente i suoi proiettili, disperdendoli prima di proseguire dritto per la sua strada e colpire in pieno il Geremon attacante! Il viscido Digimon si irrigidì, e il suo volto si contorse per l'incredulità, prima che l'energia oscura lo attraversasse... e infine, scolorì, facendo uscire il proprio Digi-Code in un anello scintillante attorno a lui. Con celerità, Loweemon estrasse il suo D-Tector e scansionò l'avversario battuto, che si trasformò all'istante in un Digi-Tama giallastro a macchie marroni... e il Geremon rimanente, ormai convinto di non poter più fare nulla per salvarsi, fece un'inversione a U e strisciò via con tutta la velocità di cui era capace il suo corpo sgraziato. Sfortunatamente per lui, non ci fu nemmeno bisogno che SunFlowermon partisse all'inseguimento per bloccarlo: il Digimon girasole si sollevò in aria ancora di un pò, si caricò per qualche istante... e infine, sparò un raggio di energia solare concentrata contro l'ultimo degli invasori, investendolo in pieno!

"Sunshine Beam!" Nonostante fosse sera, e per questo gli attacchi solari di SunFlowermon non fossero al massimo della loro potenza, il colpo andò a segno e travolse l'ultimo Geremon, immergendolo in una vampata di calore che gli strappò un grido soffocato, e facendo uscire il suo Digi-Code, segnando così la sconfitta finale del contingente di invasori nel settore della Tokyo Tower. Il Digimon girasole cessò l'attacco, e quando fu possibile vederne il risultato - ovvero, il Geremon immobilizzato con il Digi-Code esposto e la faccia contorta in un'espressione incredula - SunFlowermon si girò verso Yoshino e diede il segno dell'okay con il braccio-foglia! La ragazza dai capelli rossi fece un breve sorriso, annuì e tirò fuori il suo Digivice-Ic, per poi raccogliere i dati dell'ultimo invasore come già aveva fatto tante volte in precedenti missioni.

"Perfetto, SunFlowermon! Ottimo lavoro, qui abbiamo finito! Digi-Code Scan!" esclamò Yoshino, passando il Digivice vicino al corpo immobile del Geremon. Il codice digitale si separò dal suo possessore, che si trasformò subito in un Digi-Tama dello stesso colore di quello del compagno, ed entrò nel dispositivo elettronico, che emise un paio di suoni acuti prima di tornare normale. Yoshino tirò un sospiro di sollievo, e anche Loweemon, vicino a lei, si passò una mano sulla fronte simulando la fatica, prima di permettersi di abbassare la guardia. "Uff... è stata una serata di duro lavoro, questa... se non altro, siamo riusciti a contenere l'invasione, almeno in questa zona... Kimura-kun, puoi contattare la sede centrale, e chiedere com'è la situazione nelle altre zone interessate?"

Kouichi sciolse la trasformazione, e ben presto, al posto del leone umanoide in armatura nera, si trovava il ragazzo di ogni giorno che dava l'impressione della classica persona che si sarebbe potuta incontrare ovunque in giro per la strada. Stanco, ma soddisfatto per la conclusione di quella battaglia, Kouichi prese un pò di fiato, e tirò fuori un comunicatore, dello stesso modello in dotazione per norma a qualsiasi agente della DATS, dalla tasca dei pantaloni. "Phew... certamente, Fujieda-san, lo sto facendo in questo momento!" affermò mentre componeva il numero. Avvicinò il comunicatore all'orecchio e attese che, sull'altro lato, la chiamata venisse ricevuta prima di iniziare a parlare. "Capitano Satsuma? Sede centrale, qui agente onorario Kouichi Kimura! Io e l'agente Fujieda abbiamo liberato la zona della Tokyo Tower. Ce ne può dare conferma?"

"Agene onorario Kimura, qui sede centrale." rispose la voce da baritono del comandante della DATS. "Sì, confermiamo che le reazioni digitali nella zona da voi coperta sono completamente sparite. L'invasione, in quella zona, è sotto controllo, e anche il palazzo del municipio è ormai quasi completamente sgombro. Le altre due zone sono ancora occupate, ma confidiamo che le altre due squadre riescano a rimuovere gli invasori entro un tempo ragionevole. Avete fatto un ottimo lavoro. Ora, cercate di mettere al sicuro i Digi-Tama, e tenetevi pronti per un eventuale ulteriore emergenza in altri settori."

"Ricevuto, capitano Satsuma!" affermò il ragazzo. "L'agente Fujieda, in questo momento, si sta occupando di radunare i Digi-Tama. La aggiorneremo subito se ci saranno ulteriori sviluppi!"

"Certamente, agente onorario Kimura. Passo e chiudo."

Il capitano interruppe il collegamento, e Kouichi annuì tra sè e si riappese alla cintola il comunicatore, per poi voltarsi verso le sue compagne e aiutarle a raccogliere i Digi-Tama dei Numemon e dei Geremon. Ne erano rimasti un bel pò per terra, e sgomberare completamente la zona avrebbe richiesto un certo tempo... per non contare il fatto che se ne sarebbe perso altro per far dimenticare ai civili rimasti in zona di aver visto dei Digimon... Non c'era che dire, questa volta i Digimon avevano scelto proprio uno dei posti che avrebbe creato le maggiori difficoltà...

"Allora, Kimura-kun, qual è la situazione?" chiese Yoshino, alzandosi da terra con due Digi-Tama verdi tra le mani. "Come se la stanno cavando i nostri compagni, nelle altre zone infestate?"

"Sembra che mio fratello e le signorine Kurosaki e Shirokawa abbiano la situazione sotto controllo, là al municipio..." rispose Kouichi, chinandosi per raccogliere a sua volta qualche uovo di Digimon. "Per quanto riguarda la centrale elettrica e la torre dell'acquedotto, temo che dovremo aspettare ulteriori aggiornamenti. Non abbiamo ancora notizie precise."

"Capisco." affermò la rossa, per poi gettare un'occhiata verso il terreno. Dalla sua posizione, la giovane agente vide che erano già arrivate alcune auto della DATS, da cui erano scesi gli addetti all'inibizione della memoria con i dispositivi appositi tra le mani. Una calca di persone che gridava e chiedeva spegazioni si era già formata attorno alle auto... chiaramente, i civili rimasti coinvolti non erano molto contenti di essere stati costretti a rimanere in quella zona per così tanto tempo, e volevano vederci più chiaro. "Beh, intanto pensiamo a togliere di mezzo queste uova... Poi, sarà un'impresa far perdere la memoria dei Digimon a tutta questa gente..."

"Temo proprio..." affermò Kouichi, guardando verso il basso assieme a SunFlowermon. "Che tenere nascosta l'esistenza dei Digimon diventerà sempre più difficile, col passare del tempo..."

Il girasole fluttuante non potè che dirsi d'accordo. "Già, purtroppo è vero... i loro attacchi si fanno sempre più eclatanti, assalgono luoghi pubblici con sempre maggiore frequenza, e come se non bastasse, si presentano in numero sempre maggiore! Non riusciremo a tenere segreta la loro esistenza a lungo, se continua così." affermò. "Hai ragione, Kouichi... mi sa tanto che ci aspettano dei momenti molto difficili, in futuro..."

Con un sospiro, Kouichi si chinò per terra e riprese a raccogliere i Digi-Tama...

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Un gruppo di Numemon si gettò contro Lobomon, gli occhi accesi di rabbia, nel tentativo di intrappolare il guerriero-lupo sotto il loro peso... ma quest'ultimo aveva troppa esperienza nel combattimento per farsi mettere in difficoltà da un trucco così approssimativo. Con calma, Lobomon attese che i Digimon lumaconi si avvicinassero abbastanza, le spade laser tenute al fianco... e, non appena furono a tiro, alzò il braccio e sferrò una rapidissima serie di fendenti!

"Lobo Kendo!" esclamò, mentre le sue spade gemelle tracciavano in aria un complesso e spettacolare ricamo luminoso, i cui fili splendenti attraversarono i corpi degli increduli Numemon, prima che la forza dei colpi li facesse finire a terra in disordine! Ognuno dei lumaconi si contorse per un attimo prima di afflosciarsi al suolo e far uscire il proprio Digi-Code... e, una volta completata la mossa, Lobomon rinfoderò le spade con un movimento rapido, sicuro e quasi invisibile che la diceva lunga sull'abilità dello spadaccino! Guardandosi attorno, e vedendo i suoi avversari a terra storditi, Lobomon tirò poi fuori il suo D-Tector, e provvide a purificarli, lasciando di loro soltanto i Digi-Tama.

"Sarete assorbiti, spiriti malvagi! La Luce vi purificherà!" proclamò il guerriero-lupo, muovendo il dispositivo elettronico davanti a sè, e facendo sì che il codice digitale dei Numemon sconfitti scomparisse al suo interno. "Digi-Code Scan!"

Nel frattempo, anche senza l'aiuto del Leggendario Guerriero della Luce, le due operatrici della DATS e i loro KnightChessmon se la stavano cavando egregiamente. I due Digimon simili a gigantesche pedine degli scacchi si muovevano con rapidità disarmante, e soprattutto in maniera imprevedibile... e i Numemon, molto più lenti e goffi, non riuscivano neanche ad avvicinarsi a loro, prima che i KnightChessmon eseguissero un altro dei loro 'salti ad L', imitando il tipo di movimento della pedina degli scacchi a cui erano ispirati, e si disponessero da tutt'altra parte! Poi, i due centauri alzarono le loro lance da cavaliere e caricarono, trafiggendo numerosi Digimon nemici sulle loro punte!

"Knight Lancer!" esclamarono all'unisono i KnightChessmon, galoppando con un rapido scatto attraverso il raffazzonato esercito di lumaconi. Il colpo fu più che sufficiente, e in breve tempo tutti gli invasori vennero spazzati via, e il loro Digi-Code venne esposto, pronto per essere preso dalle due operatrici della DATS, che estrassero i loro Digivice-Ic, e ripeterono le parole che i loro colleghi usavano ogni volta per chiamare a sè il codice. "Digi-Code Scan!"

Il risultato fu prevedibile. Pochi istanti dopo, il settore del palazzo del municipio era completamente sgombro, a parte le numerose uova di Digimon rimaste sparpagliate sul pavimento, e Shirokawa e Kurosaki si congratularono tra loro scambiandosi un cinque!

"Perfetto! Ottimo lavoro, questo settore è sgombro! Congratulazioni, KnightChessmon!" affermò l'operatrice dai capelli violetti. "Ottimo lavoro anche a lei, agente onorario Minamoto! Grazie al suo aiuto, abbiamo fatto molto prima!"

"Senza di voi, avremmo avuto chissà quanti problemi con questa invasione." aggiunse Shirokawa. La biondina si avvicinò al suo KnightChessmon e gli fece una carezza sulla testa, e mentre i KnightChessmon si inchinavano silenziosamente e in maniera elegantemente formale per i complimenti delle loro partner umane, Lobomon sciolse la trasformazione e ritornò ad essere Kouji, per poi fare un cenno affermativo rivolto alle due operatrici.

"Comunque, non è ancora detta l'ultima parola." affermò il Guerriero Leggendario della Luce, che come sempre si rifiutava di lasciarsi prendere troppo dall'entusiasmo. "Altri due settori, se non sbaglio, sono ancora sotto attacco, ed è probabile che i nostri agenti, in quelle zone, potrebbero aver bisogno del nostro aiuto."

"Infatti." assentì Shirokawa, osservando i due KnightChessmon che tornavano alle loro forme Rookie, i PawnChessmon, e si schieravano nuovamente a fianco delle loro partner. "Prima di tutto, raccogliamo questi Digi-Tama, e sgomberiamo questa zona... poi, teniamo d'occhio gli altri settori e restiamo in stand-by per chiamate di emergenza o rapporti dal quartier generale..."

 

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"Digi-Code Scan!" esclamò per l'ennesima volta Agunimon, prendendo il codice dell'ultimo gruppetto di ShellNumemon che si interponeva tra il suo team e la sala dalla quale proveniva la reazione digitale che Takuya, Izumi e GeoGreymon avevano iniziato a percepire non appena avevano iniziato a farsi strada nei corridoi. Era una sensazione chiara, come una scossa elettrica che penetrava loro nel cervello... ed era decisamente più forte e più chiara di quelle che avevano sentito fino a quel momento! In effetti, stando a quello che era stato loro comunicato durante il briefing, era probabile che si trattasse di un Digimon a livello Ultimate, un livello decisamente più alto di quello di qualsiasi Digimon finora affrontato dagli agenti della DATS. Un altro sintomo che il nemico, di chiunque si trattasse, stava alzando il tiro, e un elemento in più che faceva loro desiderare di trovare qualcuno che potesse spiegare come stavano le cose a DigiWorld...

"Uff... okay, questi erano gli ultimi!" affermò il Guerriero del Fuoco. "So che abbiamo lasciato indietro un bel pò di Digi-Tama, ma quelli penseremo dopo a raccoglierli... per adesso, pensiamo a sistemare la mente che sta dietro a questa invasione!"

"Heh... che immagino stia dietro a questo portone, giusto? Tipico, questo boss non hanno una gran fantasia!" chiese retoricamente Masaru, osservando la grande porta sovrastata da una luce alogena ormai andata in frantumi e ricoperta di melma chestava alla fine del corridoio, e che probabilmente portava ad una delle sale principali. "Molto bene... in questo caso, non dobbiamo fare altro che buttare giù la porta e iniziare la festa! Sei pronto, GeoGreymon?"

"Certamente, capo! Iniziamo subito!" rispose il dinosauro sputafuoco, caricando un grosso raggio di energia incandescente all'interno della bocca. "Mega Burst!"

Con un potente rumore di fiamme divampanti, il Mega Burst di GeoGreymon centrò in pieno il portone e lo fece saltare in aria, disperdendone i brandelli infuocati all'interno della sala. Senza perdere altro tempo, pur scuotendo la testa per l'impulsività del suo compagno, Agunimon fece irruzione nella sala attraverso la nube di polvere che si era sollevata e si mise in guardia, seguito a breve distanza da Kazemon e da GeoGreymon e il suo partner. Non appena dentro, una breve risata ironica, con l'accento di una persona distinta, li accolse, seguita dall'apparizione di un grosso Numemon nero con una corona sulla schiena e del suo seguito di sei Geremon...

"Uuugh... mamma mia, che schifo..." commentò Kazemon, storcendo il naso. La puzza di marcio, in quella sala, era particolarmente forte, e anche Agunimon e Masaru, nonostante la loro reputazione da duri, si ritrovarono a fare una smorfia di disgusto.

"Huhuhuhuuu... ma che modi villani! Non si usa più nemmeno bussare alla porta, ora?" chiese retoricamente il Digimon lumacone, mentre i Geremon si spostavano davanti a lui in modo da formare una sorta di scudo di carne viscida e tremolante davanti al loro comandante. "Voi dovete essere i cagnolini della DATS, se non vado errato! Molto bene, ero sicuro che presto o tardi sarebbero arrivati. E hanno avuto la cortesia di mandare due dei Leggendari Guerrieri, mi fanno sentire come un ospite d'onore!"

"Meno chiacchiere, amico!" tuonò GeoGreymon, ponendo fine alla discussione. "Tu sei il capo dei Numemon e degli altri Digimon che stanno invadendo la città, vero? Non ci vuole certo un genio per capirlo... arrenditi, non hai più scampo!"

"Consegnati senza fare storie, e fatti riportare a DigiWorld!" tuonò Agunimon, i pugni accesi di fiamme scarlatte. "Altrimenti saremo costretti a usare la forza e a trasformarti in un Digi-Tama!"

"E considerando che puzzi come una fogna, sinceramente preferiremmo evitarcelo anche noi!" commentò Kazemon, ancora disgustata.

BlackKingNumemon si grattò il mento con uno dei suoi corti tentacoli, come se stesse riflettendo sulla risposta da dare... ma era chiaro che era soltanto un modo per far vedere ai suoi avversari che non li stava prendendo sul serio! "Hmmm... ma che domanda difficile che mi state ponendo... Che cosa dovrei fare, eh? Dopo attente considerazioni, il sottoscritto BlackKingNumemon ha deciso di non dare ascolto alle vostre spacconate, e di darvi invece una piccola lezione per la vostra insolenza! E' giusto che impariate a comportarvi come si deve, davanti ad un sovrano, quindi... forza, miei servitori, attaccate! Date loro quello che si meritano!"

"Ai suoi ordini, grande BlackKingNumemon! Morte agli esseri umani!" esclamò uno dei Geremon, prima di distaccare le sue macchie dorsali e scagliarle come proiettili contro il gruppo di eroi! "Polka Dots!"

Gli altri Geremon imitarono il loro compagno, scatenando una vera grandinata di proiettili di colore bruno contro gli agenti della DATS e diffondendoli in un'area troppo ampia perchè loro potessero sperare di evitarli! Rapidamente, tutti assunsero le loro posizioni di guardia, ma anche così la gragnuola di colpi che li investì come una sassaiola fece indietreggiare tutti e quattro! Un colpo alla gamba sinistra fece barcollare Agunimon, e gli fece abbassare per un istante la difesa... poi, il Guerriero del Fuoco grugnì di dolore quando un altro dei proiettili dei Geremon lo raggiunse allo zigomo destro come un pugno, e un altro paio di colpi raggiungeva Kazemon allo stomaco scoperto, facendole piegare leggermente! GeoGreymon emise a sua volta un breve verso di disappunto quando la raffica di colpi lo raggiunse e rimbalzò sulla sua corazza, e anche Masaru venne colpito un paio di volte, facendosi qualche livido. Ciò nonostante, come era probabilmente da aspettarsi da lui, restava in pidi e continuava a fare lo spavaldo! "Tsk... e questo voi lo chiamate un attacco, lumaconi? Dalle mie parti, questi sono soltanto dei colpetti di riscaldamento!" commentò, deflettendo un altro dei proiettili dei Geremon con un abile pugno di sinistro e facendolo deviare contro il soffitto. "Ora vi faccio vedere io come si sferra un attacco! Yaaaaaah!"

Masaru partì all'attacco non appena l'attacco Polka Dots dei Geremon si fu esaurito, raggiunse in un paio di falcate la formazione di Digimon lumaca, e sotto lo sguardo interessato di BlackKingNumemon sferrò un poderoso destro che colpì in pieno il Digimon lumacone che stava davanti al gruppo! Il Geremon gemette e venne scagliato verso il suo comandante che, senza scomporsi, quasi fosse un fastidioso insetto da scacciare, gli sferrò un manrovescio con una delle sue braccia tentacolari e lo fece finire ruzzoloni sul pavimento lurido. Il geremon colpito si agitò per un breve istante, poi si immobilizzò con un brivido e il suo Digi-Code uscì, segnando che era definitivamente fuori gioco!

"Oh, ooooh, questa poi non l'avevo mai vista!" esclamò BlackKingNumemon, mentre Agunimon, Kazemon e GeoGreymon iniziavano a sistemare i restanti Geremon. "Un essere umano che riesce a prendere a pugni dei Digimon, questa sì che è una novità! Heheheee... o forse neanche tanto! Sai, ragazzo, prima di te, a DigiWorld, è venuto qualcun altro che sapeva fare la stessa cosa!"

Questa notizia colse di sorpresa sia Masaru che i due Leggendari Guerrieri. Come sarebbe a dire? Esisteva qualcun altro, oltre a Masaru, in grado di affrontare i Digimon ad armi pari? Che voleva dire? Cos'era questa novità? "Cosa?" esclamò incredulo il giovane street fighter, allentando un pochino la guardia nonostante la sua esperienza nelle risse da strada. "Di che stai parlando, sottospecie di lumacone troppo cresciuto? Un altro essere umano capace di combattere contro i Digimon?" Per qualche motivo, pur riservandosi il beneficio del dubbio riguardo quando BlackKingNumemon stava dicendo, aveva uno strano presentimento...

BlackKingNumemon, tuttavia, non volle spiegare ulteriormente. "Huhuhuhuuu... immagino che ti piacerebbe saperlo, vero?" rispose. "Beh, mi dispiace dirvelo... ma dovrete morire nell'ignoranza! POISON MUCUS!"

Il lumacone nero, visto che le sue guardie del corpo erano state ormai tutte sconfitte, prese un bel respiro e sputò un globo di repellente materia verdognola e molliccia, che colpì in pieno l'impreparata Kazemon e la fece finire contro il muro, incollandocela contro come un insetto sulla carta moschicida! La Guerriera Leggendaria del Vento emise un grido di disappunto e al tempo stesso di repulsione, e cercò immediatamente di liberarsi da quella sostanza puzzolente, che però sembrava gomma da masticare fusa per quanto era resistente ed elastica!

"Kazemon!" esclamò Agunimon, per poi voltarsi verso BlackKingNumemon e far scaturire un paio di fiammate rosse attorno ai suoi pugni serrati. "E va bene, ammasso di moccio! Se è la guerra che vuoi, l'avrai! Pyro Tornado!"

Il Guerriero del Fuoco spiccò un salto enorme e volteggiò rapidamente su sè stesso, avvolto da un vortice di fiamme turbinanti, e cercò di colpire BlackKingNumemon andandogli addosso e sferrandogli un calcio rotante durante il volo... ma al momento dell'impatto, il piede corazzato di Agunimon affondò letteralmente nel corpo molle della lumaca gigante, i cui muscoli rientrarono senza incontrare la resistenza di alcun osso! Agunimon vide il volto dall'aria distinta dell'enorme Numemon nero plasmarsi in un sorrisetto viscido, prima che il punto colpito ritornasse normale, e il Guerriero del Fuoco venisse sbalzato via! Con un'agile manovra a mezz'aria, Agunimon riuscì a rimettersi in posizione e ad atterrare in piedi, ma BlackKingNumemon anicipò la sua mossa, e aveva già fatto partire verso di lui le sue braccia rudimentali, che si allungarono come elastici e lo colpirono con un paio di pugni, facendolo cadere a terra proprio vicino a Kazemon! La fata del vento stava ancora cercando di liberarsi del liquido appiccicoso con cui il lumacone nero l'aveva intrappolta, e fino a quel momento era riuscita a liberare un braccio, ma ancora non era in grado di attaccare nè di muoversi.

"Agunimon!" esclamò Kazemon. Ad attaccare, subito dopo, pensò GeoGreymon, che non sembrava per niente intimorito dal fatto che il suo avversario fosse di livello superiore. Anzi, molto probabilmente Masaru era ansioso di misurarsi con un avversario di livello superiore, e senza dubbio in quel momento moriva dalla voglia di fargli sputare tutto ciò che sapeva su quel misterioso essere umano di cui aveva parlato in precedenza... anche a pugni, se necessario!

"Non sottovalutarci, BlackKingNumemon! Abbiamo anche noi due cosette da mostrarti! YAAAAAAH!" ringhiò il gigantesco dinosauro carnivoro, cercando di caricare il lumacone con una spallata e schiacciarlo contro il muro. Lo aveva quasi raggiunto, quando BlackKingNumemon, dimostrando un'agilità che nessunoavrebbe mai neanche ipotizzato in un Numemon gigante, saltò letteralmente via da dove sitrovava e atterrò alcuni metri più in là con un repellente rumore di qualcosa che si spiaccicava. Al suo posto, rimase soltanto una viscida pozzanghera di liquido trasparente che luccicava alla debole luce della sala, sulla quale il Digimon dinosauro finì per incollarsi con una zampa, non riuscendo a contenere l'impeto della sua carica!

"GeoGreymon!" esclamò Masaru. "Tsk... maledetto lumacone vigliacco, ti piace usare questi mezzi sleali, eh?"

BlackKingNumemon alzò le spalle. "Hey, questa si chiama strategia! Ognuno usa le armi con cui riesce meglio!" rispose. Un istante dopo, inalò di nuovo e ripetè la mossa di prima, sputando un grumo di materia molliccia contro GeoGreymon! "E guarda caso, questa è una di quelle che preferisco... POISON MUCUS!"

Con un breve verso di allarme, GeoGreymon cercò di difendersi con le braccia muscolose, ma contro un simile attacco, era ovvio che quel tentativo di difesa era del tutto inadeguato. La disgustosa materia, infatti, si spiaccicò sulle braccia incrociate del dinosauro, e le incollò saldamente tra loro, resistendo ad ogni tentativo del dinosauro di infrangerne la presa e separare di nuovo i suoi arti! GeoGreymon ruggì di disappunto... certo, non era stato completamente disarmato, ma muoversi senza poter fare uso delle braccia era un grosso svantaggio, in un combattimento simile! Kazemon, nel frattempo, era riuscita a liberare le braccia, e stava cercando di sparare una raffica di vento contro il suo avversario... anche se, data la scarsa mobilità che il Poison Mucus le concedeva, prendere bene la mira non era facile!

"Hurricane Wave!" esclamò la fata, puntando entrambe le braccia davanti a sè e facendo sollevare un potente colpo di vento che raggiunse BlackKingNumemon al fianco! Kazemon sorrise per la soddisfazione, ma questo senso di vittoria si trasformò presto in disappunto quando la H-Spirit del Vento si rese conto che la sua folata di vento aveva poco o nessun effetto sul disgustoso mollusco! Agunimon, da poco rialzatosi dopo i colpi presi, balzò in aria e cercò di attaccare in modo diverso, creando alcuni dardi infuocati sulle proprie braccia, e scagliandoli contro il lumacone nero con grande precisione...

"Pyro Darts!". Sfortunatamente, ancora una volta, BlackKingNumemon si rivelò un avversario molto più scaltro di quanto il suo aspetto non potesse far credere... e dopo aver alzato la testa sparò una raffica di proiettili di muco che intercettarono a mezz'aria gli shuriken di Agunimon! Ci fu una serie di esplosioni nel momento in cui i proiettili del Guerriero del Fuoco venivano intercettati, e un nauseante odore di materia organica bruciata pervase le narici dei presenti, aggiungendosi al già pestilenziale odore presente nella sala! Più il tempo passava, più sembrava che il lavoro dei Digiprescelti e degli agenti della DATS si facesse sporco... nel vero senso della parola!

Agunimon, comunque, non ebbe modo di riflettere sull'ironia della situazione, in quanto BlackKingNumemon lo colse impreparato scagliandosi contro di lui con tutto il suo peso, e sbattendolo con violenza contro la parete con un grido di dolore! Finalmente, Kazemon riuscì a liberarsi dal muco viscido che l'aveva intrappolata e a staccare le gambe e le ali dal muro... e, con un grido di rabbia, la Guerriera del Vento tentò l'attacco diretto, attaccando il re dei Numemon mentre questo scendeva! Con un calcio rotante, Kazemon centrò il lumacone al ventre... e questa volta, il lumacone nero si piegò leggermente ed emise un brevissimo gemito di dolore, segno che l'attacco aveva fatto effetto! Con un breve ghigno compiaciuto, Kazemon liberò la gamba dal ventre molliccio dell'avversario, poi sferrò un'altra raffica di calci che non sarebbero stati fuori luogo in un film di Bruce Lee o Chuck Norris! BlackKingNumemon, non potendo difendersi, fu costretto a subire l'attacco... almeno finchè Kazemon, forse un pò troppo esaltata dal fatto di essersi presa in vantaggio, non venne colpita da una delle sue braccia tentacolari al viso, e scagliata a terra con un gridolino di dolore, proprio mentre Agunimon si riprendeva, e GeoGreymon riusciva finalmente a staccare ilpiede da terra e a separare le braccia! Schizzi di repellente liquido verdastro vennero spruzzati ovunque, intaccando le pareti e le tubazioni che le percorrevano, e il dinosauro carnivoro si lanciò all'attacco puntando il capo corazzato contro BlackKingNumemon, mentre Agunimon scendeva con un calcio volante.

"Pensate davvero di potermi attaccare direttamente, poveri sciocchi?" li canzonò BlackKingNumemon, la cui voce era resa in qualche modo più irritante dall'accento inglese da snob. "Non avete proprio imparato niente dal vostro ultimo assalto? Il mio corpo è troppo elastico, e resisterà ai vostri attacchi senza alcun problema!"

"Davvero? E chi ti dice che colpiremo proprio le parti più resistenti del tuo corpo, sacco di moccio?" rispose Agunimon... per poi raggiungere la testa del mostro gasteropode e colpire con un calcio i suoi occhi peduncolati, che non godevano della stessa protezione del corpo! L'aria di trionfo di BlackKingNumemon si trasformò istantaneamente in una smorfia di dolore, e finalmente il lumacone venne sbalzato all'indietro e finì contro il muro con un forte rumore di fango schiacciato! Scivolò giù stordito, scrollandosi le antenne doloranti e lasciando dietro di sè una scia di quel rivoltante muco di cui era coperto... ma non fece in tempo ad organizzarsi prima che GeoGreymon si caricasse e...

"Mega Burst!" esclamò il dinosauro. Ancora una volta, un enorme raggio infuocato partì dalle fauci spalancate del dinosauro carnivoro... e questa volta BlackKingNumemon non riuscì a saltare via con l'agilità insospettabile che gli era propria, e venne colpito in pieno, inghiottito in una enorme esplosione che fece franare a terra interi pezzi di intonaco e danneggiò alcuni tubi, facendo schizzare acqua ovunque con un forte rumore di ingorgo! Masaru strinse il pugno davanti a sè, vedendo che finalmente riuscivano a sferrare qualche colpo all'ostinato lumacone nero...

"Perfetto! Questa volta ci siamo! Beccato in pieno, fesso!" esclamò il ragazzo, mentre Agunimon e Kazemon si affiancavano, annuivano l'uno rivolto all'altra e si rimettevano in guardia. Certo, non si aspettavano che un Ultimate come BlackKingNumemon cadesse così in fretta...

Tuttavia, quando il fumo si diradò, e i ragazzi si videro apparire davanti un BlackKingNumemon che, pur danneggiato, non sembrava essere troppo disturbato dai colpi presi. Irritato, senz'altro, e ovviamente umiliato, ma era chiaramente ancora una minaccia tangibile per il trio di eroi! "Hmm... sì, ragazzo, ammetto che tu e il tuo animaletto addomesticato non siete male. Ma il fesso dovresti cercarlo in uno specchio... io non sono diventato per caso uno degli uomini di fiducia di ChaosGallantmon-sama!" si vantò, rivelando accidentalmente il nome del suo comandante supremo...

"Ugh... niente da fare, questo colpo non gli ha fatto un granchè..." grugnì un irritato GeoGreymon. "Ma... aspetta un momento, hai detto ChaosGallantmon? Quindi è questo il nome del tuo capo, e di colui che sta organizzando questa invasione..."

Il sorrisetto altezzoso tornò sul volto del Digimon mollusco. "Heh... così, a quanto pare, vi ho fornito un pò di informazioni nella mia impulsività... bah, la cosa non è importante, visto che, anche se doveste sconfiggermi e arrivare a DigiWorld, non riuscireste mai a trovare il mio signore!" esclamò.

Agunimon serrò i pugni. Come gli dava fastidio quando qualche servitore del nemico principale cominciava a vantarsi del piano del suo signore e a parlare per indovinelli... "Con questo cosa vorresti dire?" gli chiese, mentre si preparava ad un altro attacco.

Questa volta, BlackKingNumemon non fu altrettanto collaborativo. "Heh... adesso non stiamo pretendendo un pò troppo? Non sarò certo io a svelarvi il suo piano... per quello, avrete modo di farne esperienza più avanti! Sempre se sopravviverete all'incontro con me, ovviamente! DARK PUPIL!" rispose. I suoi occhi brillarono per una frazione di secondo di luce nera, e poi da essi scaturì un raggio laser dello stesso colore che centrò il terreno ai piedi di Agunimon. Sapendo bene che sarebbe successo qualcosa di poco gradito, il guerriero in armatura rossa si allontanò dal punto colpito... e un istante dopo, una macchia nera come il petrolio si allargò sul pavimento, e da essa uscirono dei tentacoli fatti di pura oscurità che si allungarono minacciosi verso i due Guerrieri Leggendari, Masaru e GeoGreymon! Colti di sorpresa solo parzialmente, i ragazzi reagirono abbastanza in fretta da evitare di essere avvinghiati... ma le inquietanti appendici prensili, agitandosi come serpenti inferociti, raggiunsero comunque lo scopo di distrarre i ragazzi e impedire loro di attaccare BlackKingNumemon stesso!

"Ugh... giù le zampe, razza di pervertiti!" esclamò Kazemon, calciando via un tentacolo che aveva cercato di avvolgerla nella sua morsa letale. "Io non mi presto alle vostre porcherie! Kazemon slide evolution... ZEPHYRMON!"

La fata del vento eseguì la Slide-evoluzione un istante dopo, passando dalla sua forma Human a quella Beast di Zephyrmon, in modo da avere maggiore potenza di fuoco. Un istante dopo, la guerriera simile ad un'arpia evitò un altro tentacolo, ed eseguì un rapido, deciso movimento rotatorio con le braccia, creando delle lame di vento che colpirono l'appendice prensile fino a reciderla alla base! "Hurricane Gale! Questo è quello che vi meritate!"

Agunimon, a sua volta, riuscì ad evitare un paio di frustate, e respinse a pugni tutti gli attaccanti che gli si avvicinavano troppo... ma vide altre di quelle viscide fruste incombere su di lui dall'alto, e si ritrovò a dover eseguire un rapido zig-zag per evitare i colpi. Alla fine, uno dei tentacoli riuscì a superare la sua guardia, e il Guerriero del Fuoco se lo ritrovò avvinghiato addosso come un anaconda! Con un verso di disappunto, Agunimon cercò di liberarsi, ma il tentacolo strinse ancora di più e gli bloccò le braccia contro il corpo, impedendogli di usare i suoi attacchi e facendogli mancare l'aria!

"Agunimon!" esclamò Masaru, il cui partner era a sua volta sotto attacco da parte delle fruste di pura oscurità. "Tsk... maledizione, qui si sta mettendo male! GeoGreymon, cerca di liberarti! Agunimon e Zephyrmon hanno bisogno di una mano..."

Mentre cercava di liberarsi dai tentacoli che gli avvinghiavano le zampe posteriori e la coda, GeoGreymon ringhiò ferocemente e tentò di colpire i tentacoli con gli artigli anteriori... ma senza ottenere un grande successo. "Sto... sto facendo del mio meglio, capo! Ma questi cosi... ugh... non mollano!"

"In tal caso, lascia che ci pensi io!" esclamò Masaru, già pronto con la sua 'soluzione universale'. "Un pugno ben assestato dovrebbe sistemare tutto! Prendi questo!"

Il ragazzo mollò un destro micidiale al tentacolo che stava trattenendo il suo compagno... e, come risultato, l'appendice prensile si agitò convulsamente e allentò la presa, senza però farlo quanto bastava a levare GeoGreymon dall'impiccio! Un istante dopo, un altro tentacolo colpì Masaru al torace e lo fece volare a terra con un breve grugnito di dolore, solo per poi 'dare una mano', per così dire, all'altro tentacolo nel trattenere GeoGreymon! Il ragazzo finì a terra e tossì un paio di volte, il fiato mozzato da quell'attacco improvviso che gli aveva lasciato le orecchie rintronate, ma si rialzò quasi subito... anche se questo non migliorava granchè la situazione, visto che ora tutti i membri del terzetto erano alle prese con i tentacoli neri che BlackKingNumemon aveva creato, e il Digimon nemico se ne stava calmo al suo posto, godendosi lo spettacolo con il suo fare da aristocratico spocchioso...

"Tsk..." grugnì Masaru, portandosi una mano al torace per calmare il dolore. "Se solo non avessimo quei dannati tentacoli a rompere le palle, magari riusciremmo a strappargli quel sorrisetto dalla faccia, a quel maledetto mollusco..."

 

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Alla centrale elettrica, la battaglia stava andando avanti a ritmo serrato... e fino a quel momento, KorIkkakumon era stato in grado di tenere egregiamente a bada tutti i Numemon e Geremon che stavano cercando di fermarlo, facendosi strada verso il centro del fabbricato. Ancora in quel momento, stava usando le sue asce bipenni gemelle per deviare i proiettili viscidi con cui i Digimon lumaconi stavano cercando di sommergerlo, e contrattaccava con un'abile combinazione di fendenti, e usando le sue lunghe trecce come armi improvvisate per frustrare gli avversari!

"Frozen Arrowheads!" esclamò il gigantesco uomo delle nevi. Le sue trecce si allungarono magicamente e afferrarono il corpo viscido di un Geremon, che emise un gemito strozzato prima di essere sollevato in aria e scagliato con violenza contro alcuni Numemon! I lumaconi rovinarono a terra in un groviglio di corpi coperti di muco,e KorIkkakumon si voltò di scatto verso un altro gruppo di invasori che proveniva da un corridoio laterale...

Ed ecco che, puntualmente, un altro gruppo di Numemon e Geremon strisciò nel suo campo visivo, accompagnato questa volta anche da alcuni ShellNumemon dall'aria aggressiva. Un tuffo al cuore prese il più giovane dei Guerrieri Leggendari alla vista dei Digimon chioccola: ricordava molto bene il villaggio di ShellNumemon che aveva visitato assieme ai suoi compagni poco dopo l'arrivo a DigiWorld, e anche se c'era stato un altamente spiacevole malinteso con gli abitanti (visto che gli ShellNumemon, nel maldestro tentativo di salvare il loro villaggio, avevano consegnato lui e i suoi compagni a Grumblemon), ricordava con piacere il momento in cui finalmente tutti e cinque i Guerrieri Leggendari si erano riuniti, dopo che Kouji aveva, pur con riluttanza, accettato di unirsi a loro... chissà, forse tra quegli ShellNumemon ce n'era qualcuno di quel villaggio... ma non ci fu il tempo di rifletterci su, visto che i Numemon e i Geremon si lanciarono contro di lui con violenza! KorIkkakumon si difese rapidamente, evitando i primi schizzi di melma acida che i lumaconi gli lanciavano contro, e poi muovendo la sue asce con incredibile rapidità e precisione! Un Numemon e un Geremon vennero trafitti dalle lame ricurve, e il loro Digi-Code venne esposto, ma altri Geremon si fecero avanti bombardando l'uomo delle nevi con il loro Polka Dots...

"Accidenti..." imprecò KorIkkakumon, cercando di parare la gragnuola di proiettili come meglio poteva. Il numero preponderante dei suoi avversari stava cominciando a fargli perdere colpi... "Tohma-san, Junpei-san... spero che adesso ve la stiate cavando un pò meglio di me... devo cercare un modo di riequilibrare la situazione, o qui per me si mette male..."

Altri Numemon e ShellNumemon iniziarono ad avvicinarsi, lentamente ma aggressivamente, al B-Spirit del Ghiaccio... ma prima che avessero il tempo di prendere la mira e scagliare i loro attacchi, si sentì il rumore di qualcosa di affilato che sbatteva rapidamente sul pavimento di linoleum, ricordando i passi di corsa di un cane gigante... cosa che poi si rivelò essere, visto che un grosso Digimon simile ad un lupo, coperto da una folta pelliccia blu e con una sciarpa rossa legata attorno al collo, fece irruzione nella sala da un corridoio laterale, buttando a terra una scrivania nell'impeto della sua carica! I Numemon e KorIkkakumon, colti di sorpresa da quelll'intervento al volo, si voltarono di scatto, mentre Gaogamon, seguito a breve distanza da Tohma che teneva in mano il Digivice-Ic illuminato, prendeva fiato e scagliava uno dei suoi attacchi contro i lumaconi verdi!

"Spiral Blow!" esclamò il lupo gigante, per poi soffiare un potente vortice che travolse i Numemon nemici, e costrinse gli ShellNumemon a ritirarsi nella loro conchiglia per non fare la stessa fine! I Digimon molluschi vennero scagliati contro le pareti in disordine, e più di uno fu costretto a rilasciare il proprio Digi-Code... ma altri, più numerosi ed agguerriti, iniziarono a farsi strada verso i due agenti della DATS!

"Grazie dell'intervento, Tohma-san!" esclamò KorIkkakumon, annuendo con tono di gratitudine verso il biondo mezzo-austriaco. "Erano talmente tanti, questi Numemon, che se non fossi intervenuto tu, non so come me la sarei cavata..."

"Nessun problema." rispose Tohma. "Ma ora, Himi-kun, cerca di restare concentrato. Ci sono ancora molte reazioni digitali in questa zona, e il nostro lavoro è tutt'altro che finito! L'agente Fujieda mi ha ora informato che le zone del municipio e della Tokyo Tower sono state completamente sgomberate, ma questa zona e quella dell'acquedotto sono ancora sotto attacco..."

"Ricevuto!" rispose il Digimon dalla pelliccia bianca, mentre faceva uscire il Digi-Code di un Geremon con un altro colpo d'ascia ben assestato! Gaogamon stava tenendo a bada gli ShellNumemon, che erano riusciti a resistere alla sua tempesta di vento, e per il momento sembrava che stesse riuscendo egregiamente, nonostante la superiorità numerica del nemico. "Non sai per caso in che posizione è Junpei?"

"L'agente onorario Shibayama dovrebbe al momento essere in fase di avvicinamento, anche se non so con esattezza dove." replicò il ragazzo mezzo-austriaco. "Ricorda che quando sei stato attaccato dai Numemon, era lui a trovarsi più distante dalla tua posizione, quindi è naturale che ci metta più tempo ad arrivare.Per adesso, dobbiamo contenere questi Numemon da soli! Gaogamon!"

"Certamente, signore!" esclamò il lupo gigante. "Dash Double Claw!"

Le estremità zigzaganti della sciarpa che Gaogamon portava legata al collo si allungarono magicamente, e sferrarono un paio di colpi contro i Digimon chiocciola, disperdendoli e facendo uscire il Digi-Code di uno di essi. I rimanenti ShellNumemon, riparatisi nei loro gusci appena in tempo per attutire il colpo, riemersero un istante dopo... e in quel momento, mentre i molluschi si rimettevano in posizione, KorIkkakumon ebbe modo di vederne uno in faccia.

E si accorse, con sua immensa sorpresa e nostalgia, di un particolare che gli altri ShellNumemon non avevano: quel particolare Digimon chiocciola aveva un paio di strani baffi verdi che lo facevano sembrare più anziano degli altri! Anche se erano passati tre anni da quella volta, non era possibile per lui dimenticare l'anziano del villaggio di ShellNumemon, che li aveva accolti al meglio delle sue modeste possibilità prima di scoprire che i suoi ospiti erano in realtà i Leggendari Guerrieri! Gli occhi di KorIkkakumon si spalancarono, rivelando il loro splendente azzurro ghiaccio... e per un attimo, la sua presa sulle asce si allentò! A Tohma, acuto come sempre, non sfuggì questo particolare, e il ragazzo biondo si chiese come mai il B-Spirit del Ghiaccio sembrasse così meravigliato...

Da parte sua, l'anziano ShellNumemon non aveva riconosciuto il Leggendario Guerriero... anche perchè, in effetti, non aveva mai neanche visto la forma Beast del Guerriero del Ghiaccio... ma si rese subito conto che il Digimon che gli stava davanti aveva qualcosa di molto diverso dagli altri, e assunse un'espressione interrogativa mentre osservava il meravigliato uomo delle nevi...

"Aspettate! Aspettate un momento!" chiamò improvvisamente la voce di Junpei, da un corridoo vicino a quello dal quale erano arrivati i rinforzi dei Numemon. Immediatamente, l'avanzata dei Digimon invasori si fermò, e anche KorIkkakumon, Gaogamon e Tohma rimasero interdetti, voltando lo sguardo verso il passaggio da cui era venuta la chiamata... e dal quale uscì, agitando un braccio per farsi notare dai suoi compagni, Junpei, non ancora trasformato! Mentre KorIkkakumon e Tohma lo guardavano con un certo stupore, l'anziano ShellNumemon inclinò la testa da un lato, e osservò con attenzione il corpulento ragazzo con gli occhiali, il cui aspetto gli riusciva niente affatto nuovo...

"Junpei-san!" esclamò KorIkkakumon, spingendo da parte due Geremon e avvicinandosi al suo compagno. "Non... non ti eri ancora trasformato?"

"No... stavo per farlo, quando mi sono imbattuto in quel gruppo di ShellNumemon, ma poi ho notato qualcuno in mezzo a quel gruppo... te ne sei accorto anche tu, che tra quegli ShellNumemon c'è una nostra vecchia conoscenza di quando siamo stati a DigiWorld per la prima volta?"

"Una vecchia conoscenza?" chiese Gaogamon, distogliendo lo sguardo dai Numemon quel tanto che bastava a tenerli d'occhio e al tempo stesso a parlare con i suoi compagni di squadra. "Cosa volete dire?"

Dopo qualche istante di considerazione, lo ShellNumemon più anziano spalancò gli occhi per la meraviglia... e rispose al posto dei due Guerrieri Leggendari, non prima di aver chiamato a sè i Numemon, Geremon e ShellNumemon che stavano con lui, invitandoli a deporre le armi! "Ah! Fermi! Fermi, amici! Aspettate un momento!" esclamò con voce roca, molto diversa da quella bavosa e strascicata di un Numemon normale. "Questi ragazzi... non sono nostri nemici! Non attaccate ancora! Io... li conosco bene, non possono essere nostri nemici!"

Tutti i Numemon e specie affini rimasti sgranarono i loro occhi a palla, e si voltarono contemporaneamente verso l'anziano, mentre Junpei sorrideva leggermente, sollevato all'idea che un loro vecchio amico li avesse riconosciuti e stesse cercando di invitare gli altri alla calma! Da parte loro, Tohma e Gaogamon si guardarono con espressione interrogativa, chiedendosi probabilmente come facessero i loro compagni a conoscere quel particolare Digimon...

"Cosa? A-Anziano, che vuol dire?" chiese uno degli ShellNumemon più vicini. "Lei... conosce questi esseri umani? E... quando mai li avrebbe incontrati? Il nostro villaggio... non è mai stato visitato da..."

"No, non quella volta! Sto parlando di un'occasione ancora precedente!" rispose lo ShellNumemon più anziano, sopra il mormorìo del resto del raffazzonato esercito... il che provocò una reazione di dubbio in Tomoki / KorIkkakumon e Junpei. Avevano sentito bene quello che aveva detto l'anziano? Era una loro impressione o aveva detto che, dopo la loro missione a DigiWorld, c'era stato qualcun altro che era andato là all'insaputa di tutti? "Questi ragazzi... sono i Guerrieri Leggendari! Sono quelli che hanno salvato il nostro mondo da Lucemon! Come possono essere nostri nemici, se hanno protetto l'intero Mondo Digitale a rischio delle loro stesse vite?"

Questa rivelazione mandò un brivido di incredulità lungo le schiene dei Digimon molluschi, le cui reazioni furono tra le più svariate. Alcuni dei lumaconi digitali rimasero bloccati a terra per l'incredulità, e iniziarono a mormorare tra loro... ma altri, la maggior parte, rimasero inizialmente sorpresi, ma quasi subito tornarono all'ostilità di poco prima, e questa volta ripresero a strisciare non soltanto verso i Guerrieri Leggendari, ma anche verso i Numemon che sembravano in procinto di dare ascolto all'anziano e gettare a terra le armi! "Tsk... e questo, cosa dovrebbe voler dire?" chiese con tono aggressivo un Geremon particolarmente grosso, strisciando verso lo ShellNumemon più anziano e usando la sua stazza superiore per intimorirlo. "I Guerrieri Leggendari sono nostri nemici come tutti gli esseri umani, te lo sei scordato? O forse l'età avanzata ti impedisce di connettere? Non mi interessa cosa abbiano fatto per DigiWorld, visto che lo hanno fatto solo per poterlo distruggere personalmente, o per mandare i loro simili a distruggerlo!"

Più i Digimon parlavano, più KorIkkakumon e Junpei restavano interdetti, e si chiedevano freneticamente di cosa diamine stessero parlando. In particolare, quelle rivelazioni del Geremon più grande arrivarono come un fulmine a ciel sereno... okay, forse neanche tanto sereno, ma sicuramente senza che nulla facesse presagire che ci sarebbe stata una simile rivelazione! Ma di cosa stavano parlando? Adesso i Guerrieri Leggendari avrebbero salvato DigiWorld per farlo distruggere più avanti dagli altri esseri umani? Ma che razza di invenzione era quella? E soprattutto, da dove saltava fuori un'accusa tanto infamante ed ingiustificata? Chi gliel'aveva inculcata in testa?

"R-Ragazzi... aspettate un momento! Mi... mi avete frainteso, tutto qui!" esclamò lo ShellNumemon anziano, cercando di separare i Numemon e ShellNumemon più pacifici dal resto del gruppo, che si avvicinava sempre più sia a loro che ai confusi agenti della DATS. "Io... io e gli abitanti del mio villaggio... abbiamo conosciuto i Leggendari Guerrieri tre anni fa, quando sono stati a DigiWorld! Li abbiamo ospitati... e anche se c'è stato un malinteso, alla fine abbiamo capito che erano dalla nostra parte, e volevano davvero salvare DigiWorld dalla distruzione! Hanno aiutato noi e tanti altri Digimon a mettersi in salvo quando i Cavalieri Reali stavano raccogliendo il Digi-Code di ogni settore del Mondo Digitale! Come possono essere nostri nemici due ragazzi così, che hanno rischiato tutto per salvare noi Digimon?"

"Er..." balbettò un sempre più interdetto Junpei Shibayama. "Che... cosa sta succedendo qui? Qualcuno mi spiega? Mi sono perso qualche puntata, per caso?"

I Geremon non sembravano in vena di ascoltare la ragione. "Hah! Fino ad un attimo fa pensavo che tu fossi stupido o che la vecchiaia tiavesse annebbiato il cervello... ma ora è chiaro che tu sei qualcosa di ancora peggio di un vecchio stupido: sei un vecchio stupido traditore!" ringhiò il capogruppo. "E' chiaro che ti sei venduto agli esseri umani! Non so in cambio di cosa, e non mi interessa neanche, tu e i tuoi seguaci siete soltanto un branco di vili voltagabbana che vanno tolti di mezzo subito! Forza, ragazzi... quelli di voi che sono ancora fedeli alla nobile causa di noi Digimon, mi aiutino a fare a pezzi questi codardi voltafaccia!"

Con orrore di KorIkkakumon, Junpei, e anche di Tohma e Gaogamon, molti dei lumaconi gialli si apprestarono ad attaccare il gruppo di Numemon e ShellNumemon, mentre altri restavano all'esterno, in modo da formare un muro tra i loro compagni e le vittime designate!

"La situazione è poco chiara, Gaogamon..." affermò Tohma, spiazzato davanti alle informazioni contrastanti che stava ricevendo da una parte e dall'altra. "Ma è evidente che i Digimon invasori sono in completo disaccordo tra loro! Gaogamon! Cambio di direttive, dobbiamo difendere quelli che hanno proposto la soluzione pacifica!"

"Certo, signore! Ci pensiamo noi!" rispose il lupo azzurro, mentre lui e KorIkkakumon si preparavano ad intromettersi tra la fazione più moderata e quella più radicale. I Geremon rimasti all'esterno strinsero gli occhi, preparandosi ad attaccare non appena i due agenti della DATS avessero fatto un passo...

Junpei si sentì per un attimo girare la testa, mentre mille ipotesi poco chiare turbinavano nella sua mente... ma la vista dell'anziano ShellNumemon che cercava in qualche modo di spiegarsi e di indurre alla ragione i suoi compagni, e che in cambio di questo stava ricevendo le espressioni inferocite di un branco di Geremon male intenzionati, lo spinse a reagire e a correre in sua difesa! Prendendo la determinazione a due mani, il ragazzone con gli occhiali tirò fuori il suo D-Tector e si fece avanti. Prima che i Geremon potessero tentare di fermarlo, il Leggendario Guerriero del Tuono aveva già evocato una grossa sfera di codice digitale, e l'aveva inserita nel suo dispositivo, dando inizio alla trasformazione!

"Non ho ancora del tutto chiaro cosa stia accadendo..." affermò. "Ma non lascio che quei lumaconi facciano i prepotenti! Execute! BEAST SPIRIT EVOLUTION!"

Il corpo di Junpei si trasformò in dati e aumentò di dimensioni, mentre una splendente corazza blu elettrico dalle bordature dorate appariva tutt'attorno a lui. In breve tempo, al posto del corpulento ragazzo con li occhiali si era materializzati qualcosa di ben più minaccioso - un insetto umanoide le cui zampe posteriori erano state sostituite da cingoli dentati simili a quelli di un carro armato, e le cui braccia, coperte dalla stessa corazza blu che copriva la maggior parte del suo corpo, terminavano con un paio di mitragliatrici a tre canne! Una striscia dorata spiccava in mezzo al suo pettorale, rivelando prese d'aria e altri meccanismi dall'aspetto futuristico, mentre le spalle erano coperte da delle grandi spalliere nere e rotonde, con protuberanze simili a ciminiere in miniatura che ne fuoriuscivano. La testa era molto simile a quella di Beetlemon, compreso il corno-cannone sulla fronte... che però, nel caso del Beast Spirit, sembrava più grande e potente, e faceva vedere gli occhi soltanto a malapena, mentre la maschera sulla bocca era decisamente più spigolosa. Con un forte rumore di metallo che strisciava per terra, il B-Spirit del Tuono prese posizione, spaventando i meno coraggiosi tra i Geremon... e una scarica elettrica azzurra saettò per un istante tra le sue mani, prima che il potente Digimon completasse la trasformazione esclamando il proprio nome!

"METALKABUTERIMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MetalKabuterimon

Anche chiamato: Bolgmon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Bolo Thunder, Electron Cannon

Digimon cibernetico e Beast Spirit creato da AncientBeetlemon del Tuono, il suo corpo è talmente resistente agli attacchi che molto spesso usa sè stesso come scudo per proteggere i suoi compagni. In combattimento, può attaccare con scariche elettriche emesse dalle aperture della sua corazza, ma il suo punto debole è la scarsa mobilità... a cui rimedia con l'abilità nello sfruttare il terreno a suo vantaggio!

 

Sorpresi dall'apparizione di un Leggendario Guerriero, gli invasori rimasero per qualche istante interdetti... ma quasi subito, il Geremon più grande ghignò, e si leccò le labbra. "Heh... heheheee... e così... era proprio vero quello che si diceva... che i Leggendari Guerrieri erano in realtà esseri umani che avevano usurpato il potere dei nostri antenati!" sghignazzò a metà tra il divertimento e il disprezzo. "Dovevo immaginarlo, che era così... che autentica blasfemia, usare i poteri dei Digimon che una volta hanno salvato il nostro mondo... per portare caos e distruzione!"

MetalKabuterimon e KorIkkakumon fecero un passo indietro. "Hmmm? Cosa? Di che stai parlando?" esclamò il B-Spirit del Ghiaccio. "Noi abbiamo combattuto per salvare DigiWorld da Lucemon... e adesso, tutto quello che vogliamo fare è proteggere il nostro mondo! Voi, piuttosto... perchè ci state attaccando? Che cosa vi abbiamo fatto di male?"

Il Geremon digrignò i denti. "Avete anche il coraggio di chiedermelo, razza di... Polka Dots!" esclamò, e ancora una volta, una tempesta di puntini marroni si scatenò contro i Guerrieri Leggendari, e contro Gaogamon...

"Spiral Blow!"

Per fortuna, il lupo azzurro non era diventato il partner di Tohma per caso, e anzi aveva largamente anticipato la mossa del nemico. Dopo aver preso fiato per un istante, Gaogamon soffiò di nuovo il suo devastante colpo di vento, e disperdette tutti i Polka Dots che si stavano dirigendo sul suo gruppo, oltre che spazzare via alcuni dei lumaconi gialli. A sua volta, KorIkkakumon tirò indietro le braccia e scagliò le sue asce bipenni gemelle con letale precisione e potenza, facendo loro descrivere un arco scintillante d'acciaio a mezz'aria, ed esponendo il Digi-Code di tutti i Geremon che trafiggevano. Il resto dei lumaconi gialli, credendo di aver trovato un bersaglio più facile, si gettò in massa su MetalKabuterimon, sperando di sopraffarlo con la semplice forza dei numeri e della loro massa...

Ma avevano fatto male i loro calcoli. Nonostante l'aspetto potesse farlo sembrare goffo ed impacciato, MetalKabuterimon era comunque molto veloce negli spostamenti sulla terraferma, e con un rumore di cingoli che graffiavano il pavimento, mise la marcia indietro e si levò dalla posizione in cui si trovava, facendo sì che i Geremon si andassero ad ammucchiare l'uno sull'altro mentre lui si teneva a distanza di sicurezza! I lumaconi gialli gridarono in preda all'irritazione... e prima che potessero sciogliersi dal groviglio di corpi bavosi che si era venuto a formare, MetalKabuterimon alzò entrambe le braccia in aria e creò due fulmini globulari tra le mani, che vennero subito dopo collegati tra loro da un arco di elettricità scintillante, in modo che il proiettile, alla fine, ricordasse delle bolas a due pesi!

"Bolo Thunder!" esclamò il B-Spirit del Tuono, scagliando il proiettile così ottenuto contro la montagna di Digimon malvagi! Soltanto alcuni vennero raggiunti dal colpo, ma la scarica elettrica si propagò attraverso i loro corpi e li investì tutti, percuotendoli con una dolorosa scarica! I Geremon urlarono, e quello più grande fece in tempo a districarsi dal mucchio e a fissare Junpei con odio, maledicendo ad alta voce gli esseri umani, prima che il suo Digi-Code uscisse dal corpo.

"M-Maledetti... umani..." balbettò. "Non riuscirete... a distruggere... Digi... World..."

Poi, il suo corpo perse del tutto colore, e il codice prese ad orbitargli attorno, permettendo a Junpei di eseguire la Slide Evolution, tornare ad essere Beetlemon e usare il suo D-Tector per purificare i repellenti invasori. "Sarete assorbiti, spiriti malvagi... il Tuono vi purificherà! DIGI-CODE SCAN!" esclamò, passando il dispositivo davanti a sè, e catturando il codice, che svanì al suo interno lasciando dei suoi possessori nient'altro che una catasta di Digi-Tama gialli a puntini marroni. I rumori della battaglia cessarono all'istante, e sia Beetlemon che i Numemon e ShellNumemon superstiti tirarono un sospiro di sollievo, mentre Tomoki (anche lui ora tornato alla sua forma H-Spirit di Kumamon) e Tohma provvedevano a raccogliere il codice degli altri Digimon sconfitti.

"Uff... ecco fatto!" affermò Beetlemon, controllando il suo D-Tector per essere sicuro di aver preso tutto il codice... poi, il Guerriero del Tuono si rivolse ai Numemon e agli ShellNumemon che li avevano riconosciuti o che comunque avevano interrotto l'attacco. "Hey, ragazzi, tutto bene? Non vi hanno fatto del male, spero..."

Lo ShellNumemon con i baffi tirò un sospiro e si rilassò, tremando ancora un pò per lo scampato pericolo. "Phew... sì... sì, Leggendari Guerrieri... non... non so come potrei ringraziarvi! Ci avete salvato ancora una volta... ma ditemi, chi è questo ragazzo con quello strano Digimon che vi accompagna?"

"E' un pò lunga da spiegare..." affermò Beetlemon, sfregandosi la nuca. "Forse... forse è meglio che ricapitoliamo tutto dall'inizio. E poi, anche noi avremmo delle domande da fare a voi..."

"Domande? In che senso?" chiese lo ShellNumemon, inclinando la testa da un lato...

"Un ottimo lavoro, agente onorario Shibayama!" si complimentò Tohma, raccogliendo un altro pò di codice per poi avvicinarsi al Guerriero Leggendario del Tuono. "Sembra che siamo riusciti a risolvere la situazione prima del previsto... ma saremmo curiosi di sapere cosa è successo in passato, per farvi avere un rapporto di tale fiducia con questi ShellNumemon!". Concluse la frase indicando con lo sguardo l'anziano e gli altri Digimon molluschi che, lentamente e con un pò di esitazione, si staccavano dal cumulo che avevano formato per proteggersi dai loro più aggressivi cugini, e guardavano con un misto di spavento e gratitudine il gruppo che li aveva salvati. Dei Guerrieri Leggendari si fidavano, ma per quanto riguarda il ragazzo biondo e il Digimon lupino che li accompagnavano, il discorso era un attimo diverso... forse il suo comportamento nei loro confronti non sarebbe stato altrettanto accomodante...

"Questi Digimon... li abbiamo incontrati poco dopo il nostro arrivo a DigiWorld! Il giorno dopo, per l'esattezza!" spiegò Kumamon, dopo aver fatto un cenno al gruppo di molluschi per dire loro che non avevano nulla da temere. "Ci hanno ospitato nel loro villaggio, e... beh, poi sono successe un pò di cose, e restare qui a raccontare ci farebbe perdere troppo tempo! Basti sapere che alla fine... in qualche modo... siamo riusciti a capirci e a diventare amici!"

"Heheheee... anche se ci è voluto l'attacco di un Guerriero Leggendario impazzito per far loro capire che eravamo dalla loro parte..." aggiunse sottovoce Beetlemon, prima di rivolgersi allo ShellNumemon più anziano. Ora che era stato loro assicurato che non erano più in pericolo, i Numemon avevano perso sia la loro precedente aggressività che l'aria spaventata che avevano mentre erano sotto la minaccia dei Geremon. "Comunque, ragazzi... come stavamo dicendo, ci sono delle domande che da un pò di tempo ci assillano... e credo che soltanto voi possiate darci qualche risposta, per adesso! Quello a cui avete partecipato appena adesso, altro non è che l'ultimo e il più eclatante dei numerosi sconfinamenti di Digimon nel Mondo Reale... per qualche motivo che adesso ci sfugge, sembra che i Digimon stiano organizzando attacchi sempre più violenti, e temiamo che presto le cose possano uscire dal nostro controllo..."

"Quindi, vorreste sapere cosa è successo a DigiWorld, per fare sì che le cose precipitassero fino a questo punto..." affermò lo ShellNumemon più anziano, ricevendo in risposta il cenno affermativo di Gaogamon. "Sì, capisco... beh, in effetti, quella che vi dovremmo raccontare per farvi capire cosa è successo, è una storia piuttosto lunga e complessa..."

"Non importa. Un pò di tempo ce l'abbiamo." affermò Kumamon. "Quindi, se volete..."

"Bene, allora..." confermò il leader dei Numemon di quella zona. "Vedete... tutto è cominciato quando voi avete sconfitto Lucemon e siete tornati nel Mondo Reale..."

 

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Il momento era concitato. I tentacoli neri che BlackKingNumemon aveva evocato per combattere al posto suo stavano dando non poco mal di testa ai due Guerrieri
Leggendari. GeoGreymon era bloccato, e se la doveva vedere con numerosi tentacoli che gli impedivano di raggiungere l'avversario... ma erano Agunimon e Zephyrmon quelli più in difficoltà: per quanto la B-Spirit del Vento cercasse di liberare il suo compagno, l'abbraccio letale che lo stringeva era molto più solido di quanto lei non immaginasse, e non osava attaccare al massimo della potenza per timore di fare del male al Guerriero del Fuoco. Sfortunatamente, questo voleva dire che la battaglia era in una fase di stallo... e che BlackKingNumemon, intanto, aveva tutta la possibilità, giusto per rendere le cose più difficili, di bombardarli con il suo Poison Mucus, inondando le pareti della sala di liquame venefico e puzzolente che rendeva l'aria irrespirabile...

Con un grido di battaglia, Zephyrmon colpì con un calcio la base del tentacolo che tratteneva Agunimon... e questa volta, l'appendice prensile si agitò scompostamente e allentò la presa, facendo scivolare a terra un Agunimon stordito e senza fiato prima di ritirarsi e frustare con violenza e precsione la Digimon arpia. Con un breve strillo, Zephyrmon si abbattè al suolo, mentre il Guerriero Leggendario del Fuoco perdeva il controllo della sua forma e ritornava ad essere Takuya in un breve turbinio di Digi-Code. Con un gemito, il ragazzo dai capelli castani cadde in ginocchio e si sfregò una tempia, mentre Zephyrmon e GeoGreymon, ancora attivi, spalancavano gli occhi per l'allarme, e BlackKingNumemon sorrideva ancora più crudelmente.

"Takuya!" esclamò Masaru. "Tsk... maledetto lumacone bastardo..."

"Huhuhuhuuu... ma guarda un pò, allora era proprio vero..." affermò il re delle lumache, guardando Takuya con feroce compiacimento. "Era vero che i famosi Guerrieri Leggendari erano in realtà dei ragazzini umani... avevo sentito dire che era così, ma volevo vedere in prima persona se ciò che si diceva era vero! E a quanto pare... heheheee... gli Spirits dei nostri grandi guerrieri sono stati proprio affidati a dei mocciosi! Mi chiedo come abbiate fatto a sconfiggere Lucemon, ma in ogni caso il come non ha importanza! Quello che conta... è che da ora in poi, voi due non li userete più per distruggere i nostri fratelli e minacciare DigiWorld!"

"Minacciare... cough... DigiWorld?" tossicchiò Takuya, ancora senza fiato. "Non capisco di cosa tu stia parlando... il nostro compito come Leggendari Guerrieri è proteggere DigiWorld e il Mondo Reale, non certo metterli in pericolo! Si può sapere... chi ti ha ficcato in testa quest'idea?"

"E' la pura verità, e non saranno le vostre scuse a farmi cambiare idea!" ghignò BlackKingNumemon. "Voi siete venuti a DigiWorld... soltanto per spianare la strada agli esseri umani, in modo che per loro fosse più facile distruggere il nostro mondo! Quello che è accaduto tre anni fa ne è la prova! E ora, bando alle ciance! E' il momento di morire! POISON MUCUS!"

"Cosa? Che diavolo stai dicendo? Tre anni..." iniziò a dire Masaru, per poi bloccarsi di colpo quando BlackKingNumemon sparò un'altra raffica di muco corrosivo, questa volta in un'area molto più ampia rispetto alle volte precedenti! GeoGreymon cercò di mettersi in guardia, ma il liquido disgustoso gli piovve addosso a schizzi, e il dinosauro carnivoro grugnì di dolore quando alcuni getti gli fecero delle bruciature sulla pelle squamose. Masaru stesso provò un improvviso bruciore quando ricevette uno schizzo di liquido caustico sul braccio sinistro. Zephyrmon, dal canto suo, riuscì a proteggersi alzando un solido muro di vento davanti a sè con un deciso battito di ali, mentre Takuya, senza più i suoi poteri di Agunimon, cercò di schivare come meglio poteva rotolandosi per terra, e portandosi fuori dalla portata dell'acido. Si rialzò con un agile colpo di reni, e si voltò verso BlackKingNumemon, che continuava a guardarlo con aria di superiorità.

"Huhuhuhuuu... sembra proprio che senza i vostri vili trucchetti, voi esseri umani non siate nulla!" sghignazzò il lumacone. "E una razza così debole e scadente vorrebbe impadronirsi del potere dei Leggendari Guerrieri e dominare DigiWorld? Tsk! Questo non accadrà mai, se è tutto qui quello che sapete fare! Huhuhuhuuu..."

Takuya Kanbara decise di averne avuto abbastanza. Era stufo di quel buco puzzolente, stufo di dover tenere a bada una serie di tentacoli viscidi che cercavano di strizzarli come limoni, e stufo di Digimon che parlavano come se loro dovessero sapere tutto di tutto, e accusavano loro di cose assurde! Il Guerriero del Fuoco non era conosciuto come il più paziente dei Digiprescelti... e questa situazione era più che sufficiente per farlo andare fuori di sè! A denti stretti, il ragazzo castano si alzò in piedi, e osservò BlackKingNumemon come se volesse sfidarlo soltanto con gli occhi, la mano stretta sul suo D-Tector che aveva ripreso a brillare. Mentre si allontanava dai tentacoli che continuavano a brancolare verso di lei, e ne allontanava uno con un calcio, Zephyrmon guardò verso il suo compagno... e un sorrisetto increspò la sua maschera allorchè intuì come Takuya voleva fare. BlackKingNumemon non aveva ancora idea di cosa si trovava davanti...

"E va bene, lumacone troppo cresciuto!" affermò il ragazzo. "Adesso mi hai stufato con le tue accuse! Noi non abbiamo fatto niente nè a te, nè a DigiWorld... ma tu, accusi gli esseri umani senza fare distinzioni, e minacci la nostra città e i nostri cari... e questo io non te lo permetto, mi sono spiegato?"

Masaru guardò il suo amico con sospetto, chiedendosi cosa avesse in mente di fare. Probabilmente, si disse, voleva attivare il Beast Spirit... ma per qualche motivo, il suo istinto gli diceva che c'era qualcosa in più...

BlackKingNumemon, da parte sua, continuò a minimizzare la minaccia. "Ma bene... abbiamo un marmocchio che vuole fare il duro con un Digimon! Heheheee... sei davvero tanto ansioso di farti male, ragazzino? Se vuoi, io ti posso accontentare in un attimo..."

"No, grazie! Anzi, temo di doverti informare che sarai TU quello chesi farà più male tra noi! Lascia che ti mostri io un bel trucchetto!" esclamò Takuya, interrompendolo a metà frase. Senza lasciare a BlackKingNumemon il tempo di sparare un altro getto di muco acido, Takuya alzò una mano, e creò una sfera di Digi-Code nel proprio palmo... solo che questa volta, la sfera era decisamente più grande e luminosa, ed emanava una tale energia che anche BlackKingNumemon perse per un istante la sua espressione baldanzosa e spalancò gli occhi con preoccupazione. Con decisione, sotto lo sguardo incoraggiante di Zephyrmon e quello incuriosito di Masaru e GeoGreymon, Takuya inserì la sfera di Digi-Code nel suo Digivice... e l'energia esplose letteralmente, inondando il ragazzo castano di una luce splendente che lo inghiottì, e iniziò a trasformare il suo corpo in dati, ricomponendolo in una nuova forma!

"EXECUTE! DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!"

Quando la luce e gli effetti speciali cessarono, dopo diversi secondi pieni di attesa, al posto di Takuya era apparso un maestoso Digimon che sembrava fatto prendendo le parti migliori di Agunimon e di BurningGreymon, e fondendole assieme in un unico ideale che combinava potenza ed eleganza! La sua armatura aveva un aspetto dinamico, come quella di Agunimon, con piastre rosso cupo su una tuta intera nera, e decorazioni dorate sul pettorale, sull'inguine, ulle ginocchia e attorno alle protezioni delle braccia, che erano inoltre equipaggiate con i cannoni sputafuoco romboidali e dorati della forma Beast. Aveva le ali di BurningGreymon, piumate e arancioni, e l'elmetto era uguale invece a quello di Agunimon, con tanto di corno frontale e corni laterali, e una lunga criniera di capelli biondi che gli scendeva lungo la schiena passando in mezzo alle ali. Aveva inoltre la coda di BurningGreymon, protetta da una corazza ad anelli con intersezioni dorate, e schinieri rossi cupo simili a quelli di Agunimon, con stivali che ricordavano le zampe della forma Beast, con tre lunghe dita bianche e artigliate ciascuna! Ci fu uno sbuffo di piume fiammeggianti quando il Digimon nato dalla fusione dei Digi-Spirits apparve, e numerosi tentacoli si ritirarono quasi per istinto quando una potente aura fiammeggiante si accese attorno al nuovo Leggendario Guerriero del Fuoco, che aprì le braccia e pronunciò il suo nome ad alta voce!

"...ALDAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Aldamon

Tipo: Demone

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Advanced Spirit

Attacchi: Atomic Inferno, Solar Wind Destroyer

Nuovo Digimon di tipo ibrido, nato dalla fusione degli Spirits di Agunimon e BurningGreymon. E' il degno successore dei poteri di AncientGreymon, il Guerriero Leggendario del Fuoco, e possiede l'istinto di un animale predatore, e l'intelletto di un essere umano, cosa che lo rende un combattente formidabile! Le Rudri Trapanas usate da BurningGreymon sono state ereditate da questa forma.

 

Con uno strozzato gemito di sorpresa, BlackKingNumemon arretrò, agitando i tentacoli-braccia davanti a sè come a voler mettere un muro tra lui e il Guerriero Leggendario appena rinato... mentre Zephyrmon esultava tra sè, e Aldamon sbatteva le ali un paio di volte e si levava in aria, sbarazzandosi dei tentacoli che lo minacciavano con un semplice gesto della mano e una vampata di fuoco. Takuya sentì di nuovo quel familiare brivido che lo attraversava ogni volta che assumeva la sua forma di Digimon... ma questa volta era più profondo, più pronunciato e più corroborante! Si era dimenticato la sensazione di potenza e libertà che dava l'unione dei Digi-Spirits... e che per la prima volta aveva provato in occasione della sua terribile battaglia con Mercurymon, il Leggendario Guerriero del Metallo che aveva copiato i dati di Seraphimon!Si sentiva ancora più forte, più agile e più sicuro... e il modo in cui BlackKingNumemon lo guardava, e in cui i tentacoli neri indietreggiavano davanti a lui gli facevano capire che la sua non era solo un'impressione!

"C-Cosa?" balbettò il gigantesco Numemon nero. "Questo... questo non era previsto! Non sapevamo che i Leggendari Guerrieri... potessero addirittura combinare i loro Spirits! E... e la tua potenza è aumentata moltissimo! E' incredibile!"

Con un sorrisetto, Aldamon spiegò le ali e si mise in guardia. "Beh, questo non fa che dimostrare che il tuo capo, chiunque egli sia, non ha fatto abbastanza ricerca su di noi! Altrimenti ti avrebbe avvertito di questa nostra particolare abilità... di cui ora ti darò un assaggio! Yaaaaah!"

Con un grido di battaglia, il guerriero di fuoco si gettò su BlackKingNumemon, che lanciò un breve grido di terrore e cercò di proteggersi dietro due tentacoli emersi dal pavimento... i quali non durarono più di tre secondi, prima che un micidiale colpo, sferrato con il bordo tagliente delle ali di Aldamon, li recidesse quasi alla base e li facesse cadere a terra, facendoli contorcere ancora un pò prima che si dissolvessero nel nulla. In quei brevissimi istanti di tempo, Aldamon aveva già raggiunto BlackKingNumemon, e prima che il lumacone nero potesse tentare una difesa, lo aveva centrato con un tremendo uppercut sotto il mento, sollevando da terra il suo corpo viscido e facendolo volare contro il muro! Si sentì un forte rumore di melma schiacciata quando il corpo del Digimon oscuro colpì la parete, e nello stesso istante, GeoGreymon riuscì a liberarsi dei tentacoli che lo avvinghiavano, e ad indirizzare un potente Mega Burst contro quelli più vicini, disintegrandoli all'istante! Masaru, mai tipo da tirarsi indietro quando c'era una bella rissa, stava dando una mano ni limiti delle sue possibilità, prendendo a cazzotti i tentacoli che cercavano di aggredire GeoGreymon, e anche Zephyrmon si faceva largo a calci e pugni tra le letali appendici, abbattendole con estrema facilità ora che non doveva più stare attenta al suo compagno!

BlackKingNumemon si rialzò contorcendo il suo corpo in maniera disgustosa... e cercò di rimettersi in posizione, per poi sputare altro acido contro i ragazzi e GeoGreymon... ma Zephyrmon, rapida come il vento da cui traeva i poteri, si mise rapidamente davanti al gruppo, evitando gli ultimi tentacoli, e ripetè la sua mossa specialità, eseguendo un movimento rotatorio con le braccia che creò un vortice in miniatura! "Hurricane Gale!"

La potenza del vento fu tale che l'acido viscido venne disperso e spazzato via, e anche BlackKingNumemon fece fatica ad aderire al pavimento, sotto il bombardamento di lame d'aria che gli arrivava addosso! Con sua estrema rabbia, il lumacone gigante si era reso conto di non essere preparato al tipo di avversario che si sarebbe trovato contro... e che la mancanza di informazione gli sarebbe costata cara, e avrebbe gettato fango nei piani del suo signore!

"Hey, Takuya!" esclamò Masaru, voltandosi verso Aldamon mentre GeoGreymon prendeva fiato. "Che ne dici, sistemiamo questo sacco di bava in due?"

I cannoni dorati montati sulle braccia di Aldamon si attivarono, e dalle loro punte uscì una fiamma scarlatta che non prometteva nulla di buono per BlackKingNumemon... "Per me va bene così! Forza, Masaru, facciamogli vedere che nessun Digimon viene comandare in casa nostra! Rispediamo questo chiocciolone troppo cresciuto da dove è venuto!"

"Heh... non chiedevo risposta diversa!" ghignò Masaru. "GeoGreymon!"

"Subito, capo!" ringhiò il dinosauro. "Mega Burst!"

"E aggiungo qualcosa anch'io!" esclamò Aldamon mentre puntava entrambi i cannoni fiammeggianti contro BlackKingNumemon. "Atomic Inferno!"

La bocca di GeoGreymon si spalancò di nuovo, facendo uscire un violento getto di fiamme... e i cannoni di Aldamon fecero fuoco, nel vero senso della parola, scaricando addosso al leader dei Digimon invasori una scarica di strali infuocati ad altissima velocità, come una pioggia di lapilli incandescenti! BackKingNumemon non ebbe neppure il tempo di spalancare gli occhi per l'orrore prima di essere colpito in pieno da entrambi gli attacchi... e una gigantesca esplosione di fiamme scarlatte lo inghiottì, facendogli lanciare un ultimo grido lancinante e illuminando la stanza di un infernale bagliore scarlatto, oltre che inondandola di una vampata di calore insopportabile dalla quale Masaru si protesse nascondendo la faccia dietro le braccia e puntando i piedi a terra in modo da non essere buttato a terra! L'effetto dell'attacco combinato durò per alcuni secondi... poi, quando Aldamon cessò il fuoco, ripiegò i cannoni e iniziò a planare lentamente verso terra, lo spettacolo pirotecnico cessò, e i ragazzi ammirarono il risultato del loro lavoro di squadra: BlackKingNumemon congelato in un'espressione di dolore, con il corpo passato dal nero puro ad un grigio sbiadito, e l'inconfondibile anello di codice digitale che gli girava attorno.

"Uff... e con questo, abbiamo finito... almeno spero..." affermò Aldamon tirando il fiato, per poi rivolgersi a Masaru. "Hey, Masaru... a te l'onore!"

"Heh... Ben gentile!" ghignò il giovane street fighter. "Sei sistemato, BlackKingNumemon! Questo è quello che capita a chi vuole rompere le palle in casa d'altri! Digi-Code Scan!"

Il Digivice-Ic di Masaru eseguì l'ormai usuale movimento circolare, e il codice di BlackKingNumemon si separò definitivamente dal corpo del lumacone, che scomparve nel nulla lasciandosi dietro solo un grosso Digi-Tama nero a striature grigie, che cadde pesantemente a terra mentre il codice volava nel dispositivo del neo-agente della DATS, che tirò un sospiro quando, terminato quello sfibrante combattimento, il suo Digimon tornò ad essere Agumon.

"Uff... bravo, Agumon, ben fatto!" affermò Masaru, dando un pugnetto di intesa sulla spalla del suo partner. A loro volta, Aldamon e Zephyrmon atterrarono e si scambiarono dei cenni di intesa, prima che la Digimon arpia andasse a recuperare il Digi-Tama del comandante nemico. Numerosi altri Digi-Tama di vari colori erano disseminati per la torre, e sicuramente erano rimasti alcuni Numemon e specie affini nel resto dell'acquedotto... ma il grosso del lavoro era fatto, e gli invasori avevano perso il cervello dell'operazione.

Tuttavia, la cosa non riusciva a mettere troppo di buon umore Masaru, Agumon e i due Leggendari Guerrieri. Quello che avevano sentito da BlackKingNumemon era preoccupante... cosa voleva dire che tre anni prima erasuccesso qualcosa? E perchè il Digimon malvagio aveva parlato di qualcuno che aveva lo stesso potere della Digi-Soul di Masaru? Che per giunta era arrivato a DigiWorld tre anni prima? Non poteva certo essere Takuya o un altro dei sei Leggendari Guerrieri... ma allora, a cosa si riferiva BlackKingNumemon...?

"Qualcun altro... che riesce ad attivare un Digi-Soul prendendo a pugni i Digimon, eh?" si chiese Masaru, guardando fisso il suo Digivice e poi Agumon, che gli restituì uno sguardo dubbioso. "Ed è arrivato a DigiWorld... tre anni fa? Hmmm... ragazzi, non so voi, ma ho come l'impressione che si stia cominciando a vedere la trama di fondo..."

"Vero.. e poi, abbiamo confermato che c'è qualcuno che fomenta le ostilità, e fa sì che i Digimon si spingano ad attaccare il Mondo Reale." affermò Aldamon, avvicinandosi accompagnato da Zephyrmon. "E sappiamo anche, grazie alla lingua lunga di quell'idiota, che il capoccia di tutto questo è un certo ChaosGallantmon... ma la cosa non ci aiuta molto, sappiamo soltanto il nome..."

"Hmmm... forse andare a vedere negli archivi della DATS?" propose Agumon, grattandosi distrattamente la testa. "Hanno schedati un sacco di Digimon... forse, se proviamo a cercare là, qualcosa troviamo!"

Zephyrmon sospirò. Sì, forse il piccolo dinosauro aveva ragione... ma questo non toglieva il fatto che, almeno a quanto sembrava dalle ultime rivelazioni, la DATS stesse nascondendo qualcosa. E anche i suoi compagni ne erano coscienti... Insomma, qual era la verità? Cos'è che la DATS aveva tanta voglia di non far sapere?

C'erano altre domande a cui rispondere... e risposte che forse non sarebbero state gradite...

 

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"COSA? Hanno battuto BlackKingNumemon?" tuonò ChaosGallantmon, alzandosi di scatto dal suo trono. Anche Kuzuhamon e BlackMegaGargomon erano rimasti sbalorditi alla notizia che il campione che il loro signore aveva mandato all'attacco del Mondo Reale aveva fallito così miseramente... era una notizia grave, che confermava che avevano sbagliato i calcoli, o che in ogni caso i Leggendari Guerrieri e i membri della DATS avevano accresciuto la loro forza più del previsto! In ogni caso, questo era un colpo non indifferente alla sua strategia, e anche WarDevidramon, in quel momento inchinato davanti al trono, se ne rendeva conto.

"Purtroppo, ChaosGallantmon-sama, le devo confermare che è così..." rispose WarDevidramon, piegato su un ginocchio. "I miei Searchmon hanno perso ogni contatto con lui, e la sua reazione digitale è scomparsa non più di mezz'ora fa. L'unica possibilità è che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS lo abbiano comunque sconfitto, nonostante la sistemazione delle sue truppe."

Kuzuhamon fece un verso preoccupato. Gli esseri umani avevano reagito con maggiore prontezza e abilità di quanto lei stessa non si sarebbe aspettata... e questo voleva dire che c'era bisogno di un cambio di strategia. "Hm... in effetti, WarDevidramon, quanto dici è molto serio. ChaosGallantmon-sama... lei cosa consiglia di fare?"

Il cavaliere nero incrociò le braccia sul petto, e rimase per qualche secondo a ripensare alla situazione. Tuttavia, la sua indecisione non durò a lungo, e in breve tempo aveva già formulato un nuovo piano. "Per adesso, cesseremo gli attacchi. E' chiaro che abbiamo commesso una leggerezza, e che non ci siamo informati abbastanza sulle capacità del nemico." rispose. "In seguito, una volta che ci saremo meglio resi conto delle loro potenzialità, dovremo studiare un attacco più ragionato... per adesso, occupiamoci di rinsaldare le nostre posizioni qui, a DigiWorld... BlackMegaGargomon! Qual è la situazione sullo Infinite Ice Ridge? Mercurimon... è ancora arroccato lì e si rifiuta di scendere a patti?"

"E' proprio così, ChaosGallantmon-sama..." affermò il gigantesco robot. "Stiamo tenendo d'occhio soprattutto il misterioso Digimon... e riteniamo che ben presto, potremo cercare di catturarlo. La presenza di quel Digimon potrebbe voler dire molto per noi, o essere addirittura l'arma decisiva che ci serve per vincere."

ChaosGallantmon mosse la testa, come per dire sì. "Infatti. Intensificate la sorveglianza, e avvertitemi se ci sono cambiamenti..."

 

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La crisi era stata risolta, con quasi la stessa rapidità con cui era iniziata... e dopo che il gruppo si era riunito, si erano scambiati gli ultimi aggiornamenti sulla situazione, e avevano consegnato i Digi-Tama a Shirokawa e Kurosaki, in modo che venissero rispediti nel Mondo Digitale... e assieme ad essi, caso più unico che raro in quegli ultimi tempi, Junpei, Tomoki e Tohma avevano condotto da loro un gruppetto di Numemon e ShellNumemon, i Digimon che si erano arresi volontariamente e si erano consegnati di loro spontanea volontà alle forze dell'ordine per essere ritornati al mondo da cui venivano.

Nonostante la vittoria del gruppo, e il fatto che l'invasione dei Numemon fossestata fermata e il loro leader sconfitto, l'atmosfera non era esattamente delle più rilassate, non soltanto per il fatto che l'attacco dei Digimon invasori era stato molto meglio organizzato dei precedenti, ma anche per le strane rivelazioni che gli agenti della DATS avevano ricevuto... e in particolare, Junpei e Tomoki che osservavano con aria preoccupata il resto del gruppo, in quel momento riunito davanti a casa Daimon e accolto dalla signora Sayuri e da Chika.

"Allora, la situazione è questa." stava dicendo Tohma, anche lui con l'aria di non essere del tutto tranquillo riguardo ciò che era successo. "Abbiamo delle informazioni in più riguardo la mente dietro all'invasione... anche se si tratta soltanto di un nome, è già qualcosa. Questo ci conferma che c'è una mente dietro questi attacchi, e se riuscissimo a trovare questo burattinaio di nome ChaosGallantmon, potremmo tagliare tutti i fili... questo almeno in teoria."

"Cosa sarebbe a dire, in teoria?" chiese Agumon, un pò irritato. Lui era l'unico dei Digimon a non essere tornato nel Digivice-Ic, laddove Tohma e Yoshino avevano richiamato i loro una volta terminato il loro intervento. "Non potremmo andare direttamente nel Mondo Digitale, e sistemare questo tizio prima che faccia ulteriori danni...?"

Yoshino scosse la testa prima ancora che il ragazzo potesse andare avanti, e Chika sospirò annoiata, aspettandosi quella reazione da parte del fratello. "No, è fuori discussione." affermò la rossa agente. "Questo BlackKingNumemon non era altro che una pedina di questo ChaosGallantmon, giusto? Ed era soltanto un Ultimate... molto probabilmente, il nemico che ci apprestiamo ad affrontare è molto più potente e pericoloso di lui, e dispone di grandi risorse. Basti pensare a come ha convinto un sacco di Digimon a passare dalla sua parte, e come molti di loro siano stati pronti a gettarsi nel Mondo Reale senza alcun riguardo per le loro vite..."

"Sì, penso che Fujieda-san abbia ragione." confermò Tohma. "Siamo di fronte ad un avversario pericoloso, con molte risorse e che probabilmente raggiunge un livello di potenza superiore al nostro. Non solo, ma considerando che il Mondo Digitale è molto cambiato dall'ultima volta che l'agente onorario Kanbara e i suoi compagni vi si sono avventurati... neanche le loro esperienze precedenti possono esserci utili. Se andassimo a DigiWorld, finiremmo per giocare secondo le sue regole, sul suo campo di battaglia. Dobbiamo essere più prudenti."

"E va bene..." borbottò Masaru, tenendo le braccia incrociate sul petto. Non era troppo convinto, ma per una volta decise di dare ascolto a Tohma... e del resto, se neanche Takuya e gli altri Leggendari Guerrieri sapevano nulla di questo ChaosGallantmon o del nuovo Mondo Digitale venutosi a creare dopo la sconfitta di Lucemon, allora forse era il caso di non gettarvisi a capofitto...

"Comunque sia..." affermò Tohma, gettando un'occhiata rassicurante anche a Sayuri e Chika, che assistevano da poco distante. "Al momento non possiamo fare altro che cercare di difenderci, e cercare di sapere di più su ChaosGallantmon e sulle sue truppe. Non è un avversario da sottovalutare, ma sicuramente avrà anche lui dei punti deboli. Domani pomeriggio ci incontreremo alla sede centrale della DATS per discutere la situazione più nel dettaglio, e confrontare i nuovi sviluppi che siamo riusciti a scoprire. Vi va bene?"

"D'accordo, Tohma-san..." rispose Takuya, dopo aver dato un'occhiata ai suoi compagni e aver ricevuto i loro segni di assenso. "A quanto mi è parso di capire, abbiamo anche noi delle novità, non tutte buone... e domani avremo tutto il tempo di discuterne. Vi ringraziamo, in ogni caso, per la colaborazione, e speriamo di poter essere più utili alle indagini."

"Il vostro apporto è stato comunque valido." affermò Kurosaki, mentre si metteva alla guida della macchina di servizio. "Senza il vostro aiuto, arginare questa invasione sarebbe stato davvero difficile, e di questo vi siamo riconoscenti. Speriamo di poter scoprire qualcosa di più domani... Allora arrivederci, e buona serata!"

"Arrivederci, signori! E' stato un piacere!" salutò Sayuri, con i due figli e i sei Guerrieri Leggendari che la imitavano. Tohma, Yoshino e le due operatrici ricambiarono, prima che Kurosaki mettesse in moto, e la macchina si allontanasse lungo la stradina di Shibuya. Gli sguardi della famiglia Daimon, di Agumon e dei Guerrieri Leggendari rimasero fissi sulla macchina e sui suoi fari accesi finchè essa non scomparve all'orizzonte... e alla fine, un sospiro di Masaru annunciò la conclusione definitiva di quella temporanea situazione di crisi.

"Beh, questo è quanto..." affermò Kouji. "...ma quello che abbiamo scoperto ci lascia in acque peggiori di quanto immaginassimo. Junpei-kun, Tomoki-kun... voi due avete detto di aver incontrato l'anziano di quel villaggio di ShellNumemon che abbiamo visitato tempo fa... e vi ha detto qualcosa di preoccupante, mi pare di aver capito..."

Mentre Masaru, Agumon e Kouichi andavano a chiedere agli altri Leggendari Guerrieri di cosa stavano parlando, Junpei si schiarì la gola e spiegò quello che voleva dire, dopo aver rabbrividito un pò per il freddo di quella serata d'autunno. "Uff... in effetti, quando io e Tomoki-chan lo abbiamo riconosciuto, siamo rimasti abbastanza sorpresi..." spiegò il ragazzone con gli occhiali. "Quando abbiamo respinto il resto dei Digimon, e siamo andati a chiedere spiegazioni a lui su quanto stava accadendo a DigiWorld... beh, ci ha detto delle cose molto strane, e soprattutto molto inquietanti!"

"Infatti..." affermò Tomoki. "Ci ha raccontato che tre anni fa... poche settimane dopo il giorno del nostro viaggio a DigiWorld, tra l'altro... una spedizione è riuscita, non so come, a raggiungere il Mondo Digitale! Una spedizione di esseri umani, forse progettata proprio da qualche organo governativo... o almeno, questo è quello che mi viene da pensare!"

"Cosa? Quindi... ancora prima che la DATS venisse fondata, qualcuno era al corrente dell'esistenza di DigiWorld a parte noi?" chiese un incredulo Takuya, attirandosi dietro anche gli sguardi di Masaru ed Agumon.

Junpei annuì. "E non è tutto, purtroppo... l'anziano del villaggio di ShellNumemon ci ha raccontato qualcosa di ancora peggio... e cioè, che poco dopo il passaggio di quella spedizione, di cui ha detto di non sapere qual era lo scopo..."

Il ragazzone fece una pausa per aggiustarsi gli occhiali, riuscendo senza volerlo a far salire l'aspettativa tra gli spettatori...

"Beh... c'è stato un massacro di Digimon!"

Tutti gelarono, e anche il controllato Kouji corrugò la fronte per l'incredulità. Un massacro di Digimon? Quindi, era altamente probabile che qualche membro di quella spedizione avesse qualcosa a che fare sia con esso... che con la crisi attuale! E questo, poi, avrebbe spiegato l'attitudine negativa che i Digimon del nuovo Mondo Digitale avevano nei confronti del genere umano!

"Mio Dio... un massacro di Digimon?" balbettò un'agghiacciata Izumi Orimoto. "Ma... ma chi ha potuto fare una cosa del genere? E... e poi, scusate, ma i Digimon non dovrebbero rinascere in un Primary Village, una volta morti? Almeno, accadeva così quando ci siamo stati noi... com'è possibile, allora, che si parli di un vero e proprio massacro..."

Tomoki scosse la testa. "Stando a quando ci ha detto l'anziano... non appena un Digimon si trasformava in un Digi-Tama, quest'ultimo si infrangeva, e il Digimon veniva perso per sempre. Ma purtroppo, l'anziano non sa che cosa abbia provocato tutto questo, nè tantomeno come abbia atto..."

"E a questo vorrei aggiungere un'altra cosa che abbiamo scoperto noi, affrontando quel BlackKingNumemon!" intervenne Masaru. "Prima che lo riempissimo di botte, il vermone ci ha detto che, tre anni fa, nel Mondo Digitale è arrivato qualcuno che aveva il mio stesso potere... poteva attivare la sua Digi-Soul colpendo un Digimon con un pugno, come faccio io! E se volete la mia, non credo proprio che sia una coincidenza..."

"Masaru-kun, tu pensi che potrebbe essere..." mormorò Takuya, guardando verso il suo amico, che annuì seriamente.

"Hmmm..." riflettè Kouichi. "In pratica, questo potrebbe voler dire che la DATS sta giocando secondo regole poco chiare... o che in ogni caso, ci sta tenendo nascosto qualcosa. Ma non abbiamo ancora nulla di chiaro in mano, e non possiamo muovere delle accuse così, senza un fondamento. Potrebbero anche non avere nulla a che fare con quell'eccidio di cui ci avete raccontato..."

Kouji assentì. "Inoltre, al momento credo che questo ChaosGallantmon sia una minaccia molto più seria, e la DATS - di cui facciamo parte anche noi - è l'unica ad avere non solo i mezzi per contrastarlo, ma anche l'organizzazione adeguata per farlo con delle concrete possibilità di vittoria. Per adesso, credo che sia meglio limitarci ad indagare con discrezione... ed eventualmente, una volta neutralizzato ChaosGallantmon, vedremo cosa fare con la DATS."

"Hm. Mi sembra la cosa più sensata da fare." affermò Takuya, sentendo un'improvvisa stanchezza. Tutte quelle impreviste novità gli stavano facendo girare la testa... "Sigh... certo che già stasera non è stata granchè rilassante... non solo abbiamo dovuto vedercela con un'invasione di Numemon, ma anche con delle antipatiche novità..."

"E non solo..." affermò Izumi con un sorrisetto malizioso. La biondina mezza-italiana, decidendo che era il caso di allietare un pò l'atmosfera tesa, stava per tirare una delle sue frecciate a Takuya, e il Guerriero del Fuoco se ne rese conto dal tono della sua voce... "Ma salta anche fuori che il nostro Takuya ha la mano audace!"

"Hm? Con questo cosa vorresti dire...?" si inalberò Takuya, mentre Kouji e Kouichi assumevano un'espressione confusa... e Junpei e Tomoki si guardavano quasi sconvolti, iniziando ad intuire cosa voleva dire la loro compagna. Masaru, dal canto suo, si sbattè una mano sulla fronte e mormorò qualcosa di indistinto...

"Oh, tu lo sai cosa voglio dire..." rispose Izumi, puntandogli un indice contro con espressione divertita. Il pesciolino aveva abboccato... "Non dirmi che non ti è piaciuto, quando siamo caduti in quella fossa..."

L'effetto fu immediato, e Junpei si tolse di tasca un fazzoletto e lo usò per coprirsi l'emorragia nasale che stava covando. Tomoki diventò rosso come un pomodoro maturo, Kouji grugnì con irritazione, mormorando qualcosa come "Eccoli che ricominciano...", e Kouichi si mise una mano davanti alla bocca e rise silenziosamente. Takuya, dal canto suo, strinse i denti e grugnì infastidito. "Sgrunt... ancora con questa storia, Izumi-san? Non ci siamo spiegati già lì sotto, nella torre dell'acquedotto? E' stato tutto un errore!"

"Ah, puoi dirlo forte che è stato un errore..." affermò Izumi, a metà tra il divertito e l'irritato. "Infatti, credo di avertene lasciato un bel segno, no? Heheheee..."

"Grrrr..." Una nuvoletta nera si formò sopra la testa del ragazzo, al quale affiorò una venuzza pulsante sulla fronte. "Già, e di questo devo ringraziare il tuo bel caratterino! Mi ero anche scusato, bionda!"

"HEY! Ti ho detto che io ho un nome! Mi chiamo Izumi Orimoto, e sei pregato di usarlo!" si scaldò Izumi, mentre i loro compagni scuotevano la testa. Avevano già assistito a scene simili, più volte di quante riuscissero a tenere conto...

"Sigh... è inutile, se quei due non litigano, non riescono ad andare d'amore e d'accordo!" commentò Tomoki.

"Ve li siete dovuti sorbire per tre anni? Non vi invidio..." affermò Masaru, massaggiandosi la fronte.

E mentre Takuya ed Izumi continuavano il battibecco, ognuno cercando testardamente di farsi dare ragione dall'altro, Chika passò loro vicino, con le mani sulla nuca e l'espressione tra l'indifferente e l'irritato...

"Voi due litigate come una coppia di sposini..." commentò seccamente la bambina... al che i due si voltarono verso di lei e la fissarono con espressioni comicamente furenti, con tanto di occhi senza pupille e denti trasformati in zanne!

"NO, NON E' VERO!" esclamarono in contemporanea. Chika, tenendo gli occhi chiusi, alzò le spalle e non si degnò nemmeno di voltarsi...

 

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Dorimon drizzò le orecchie, risvegliandosi dalla dormiveglia in cui aveva fatto finta di essere caduto, quando sentì dei passi di qualcuno che si avvicinava alla sua gabbia di forza. Aprendo l'occhio quel tanto che bastava per vedere chi era facendosi credere ancora addormentato, il piccolo e misterioso Digimon dalla pelliccia viola vide di sfuggita le sagome di Bokomon e Neemon che si avvicinavano, con una ciotola fumante tra le mani del Digimon più basso e più intelligente. Quando il campo di forza che lo teneva prigioniero si aprì quel tanto che bastava per far entrare i due amici, il Digimon si sentì solleticare le narici da uno stimolante odore di brodo... ma ogni considerazione sul cibo venne accantonata quando Dorimon si rese conto che era quella l'occasione che aspettava da tanto tempo! Peccato dover rinunciare ad un buon pasto, e peccato dover scappare proprio di fronte a quei due, che sembravano essere, degli abitanti della Infinite Ice Ridge, quelli più gradevoli... ma la sua libertà e la sua salvezza dipendevano da quanto velocemente lui si fosse mosso in quella circostanza, e non poteva lasciarsi scappare questa occasione!

"Tutto okay, Dorimon?" chiese educatamente Bokomon. "Scusa se ti svegliamo, ma abbiamo preparato qualcosa da mangiare, e non vorremmo che tu lo mangiassi freddo..."

"Comunque, fai con comodo... e non sentirti obbligato se non vuoi..." riprese Neemon, mentre si avvicinavano al piccolo Digimon 'dormiente'. Il varco nella barriera di forza che lo separava dal mondo esterno era rimasto là, e se Dorimon si fosse sbrigato, forse... Con un profondo respiro, preso in silenzio, il piccolo Digimon si apprestò a tentare la sua fuga verso la libertà...

"Vi ringrazio di tutto, amici..." disse, con voce assonnata che fece per un attimo abbassare la guardia ai due... ma il più sveglio Bokomon si accorse quasi subito che c'era qualcosa che non andava, nel modo stranamente amichevole con cui si rivolgeva a loro. "E vi chiedo scusa per quello che... sto per fare!"

In mezzo secondo, Dorimon passò dall'apparente quiescenza ad uno scatto di velocità che lo rese quasi invisibile agli occhi dei due! Prima ancora che Bokomon potesse rendersi conto in pieno di cosa stava accadendo, Dorimon gli piombò addosso e gli fece cadere di mano la ciotola di brodo caldo, mandando il liquido a bagnare i pantaloni del malcapitato Neemon! Mentre il Digimon più alto e più sciocco gridava e si sventolava la parte colpita, con gli occhi che schizzavano comicamente fuori dalle orbite, Bokomon finì a terra con un grugnito allarmato... e Dorimon, cogliendo in pieno il momento favorevole, schizzò fuori dalla gabbia di forza che lo conteneva e corse via, infilando un corridoio e completamente indifferente ai richiami di Bokomon! Con la forza della disperazione, il piccolo Digimon corse attraverso i corridoi congelati, imboccando un'apertura dietro l'altra in un frenetico tentativo di far perdere le sue tracce... e alla fine, senza seguire un percorso preciso, raggiunse una grande sala al lato opposto della quale, sospeso in quello che sembrava essere un grande vuoto riempito di turbinii blu notte oltre l'orlo di un precipizio frastagliato, c'era quello che per istinto Dorimon riconobbe come un Digi-Port! Senza esitazione, Dorimon prese lo slancio e saltò, finendo direttamente all'interno del cancello dimensionale! Per un attimo, riuscì a cogliere la figura gigantesca di Mercurimon che allungava un braccio verso di lui, sorpreso e infuriato... ma tutto questo durò solo un istante, prima che il suo minuscolo corpo svanisse nel cancello dimensionale!

Una vampata di caldo, e poi un brivido gelido, attraversarono Dorimon... che però, nonostante lo sconforto, riuscì a sorridere. Finalmente, la possibilità di una vita migliore gli si presentava... forse, nel Mondo Reale, sarebbe stato più accettato che in quello Digitale...

 

CONTINUA

 

Note dell'autore: Et voilà! Ecco a voi il capitolo 16, che ha visto la sconfitta dei Numemon e la fuga di Dorimon dal Mondo Digitale! Sicuramente Gotsumon e Tsukaimon non mancheranno di farlo pesare a Bokomon e Neemon... e Mercurimon non starà zitto, ora che un Digimon potenzialmente pericoloso è sfuggito al suo controllo! Questo cosa comporterà per il Mondo Reale... considerando anche gli inquietanti indizi che i nostri eroi hanno scoperto di recente? La DATS ha davvero buone intenzioni? Sta nascondendo qualcosa? Un bel pò di nodi stanno per venire al pettine, ma altre domande si aggiungono a quelle già esistenti...

E poi, non dimentichiamoci dei quattro nuovi Leggendari Guerrieri... e degli immancabili battibecchi tra Takuya e Izumi! ^_^

Bene, credo che per questo capitolo sia tutto! Attendete l'aggiornamento delle altre mie storie entro mercoledì della prossima settimana! Sicuramente, conto di aggiornare almeno la mia storia di MegaMan per allora... con lo scontro decisivo!

Grazie ancora, e lasciatemi un commento!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 17
*** Un incontro inaspettato ***


Record of Digital Wars-17

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati!

Allora, come vanno le cose? Per me, l'università riprende, e con essa lo studio... però, devo dire che ormai manca poco e che questo semestre (ebbene sì, semestre anzichè trimestre) dovrebbe essere abbastanza rilassato, dopo queste belle giornate estive senza nulla da fare se non scrivere a tutto spiano! Devo ammettere che mi mancheranno i pomeriggi davanti alla tastiera ad immaginare le avventure dei miei personaggi preferiti, e le partite a Super Robot Taisen e giochi simili... ma ora che le lezioni sono ricominciate, ho come l'impressione che sarà un anno interessante!

Okay, bando ai preamboli... e passiamo alla continuazione della mia fanfiction Frontier-Savers! Con l'invasione dei Numemon dell'episodio scorso, la DATS e i Guerrieri Leggendari si sono resi conto di avere di fronte un nemico che non scherza... ma non solo, Takuya e i suoi compagni cominciano anche a nutrire dei sospetti circa l'organizzazione per cui stanno lavorando! Tra le rivelazioni dello ShellNumemon anziano che Junpei e Tomoki hanno rivisto dopo tanto tempo, e quelle fatte da BlackKingNumemon, i nostri eroi hanno in mano degli elementi piuttosto strani, e vogliono vederci chiaro!

Come vuole vederci chiaro anche Masaru, che ha saputo di qualcuno con il suo stesso potere della Digi-Soul che ha viaggiato a DigiWorld prima di lui! Il nostro amicp ha già un'idea di chi potrebbe essere... ma non ha ancora nulla di certo per le mani! Forse la soluzione consiste nel fare qualche indagine discreta... ma prima, bisogna pensare a riorganizzarsi, e a rinforzarsi in previsione dell'attacco di un nemico feroce e determinato come ChaosGallantmon. Per ora, il nostro cavaliere nero preferito si è ritirato, ma sicuramente si farà risentire presto...

Oh, e un momento! Non abbiamo neanche parlato del fatto che Dorimon si è liberato dalla 'prigione' in cui Mercurimon e i suoi attendenti lo tenevano! Adesso è arrivato nel Mondo Reale, e chi può dire cosa accadrà adesso? Per non parlare dei quattro nuovi arrivati che adesso stanno per assumere il gravoso compito di Guerrieri Leggendari: Shinya, Katsuharu, Kaoru e Sophie!

Ci sono un bel pò di misteri da svelare e problemi da risolvere, mi pare... e non sarà molto facile far tornare a galla la verità! Ma per adesso... vediamo cosa succederà quando Dorimon arriverà nel Mondo Reale! Sicuramente, provocherà un pò di scompiglio, anche perchè...

Beh, lo vedrete! Intanto, le vostre recensioni:

 

KillKenny: E' un segreto di molte ragazze degli anime. Quando qualcuno fa il pervertito con loro, accidentalmente o meno, la loro forza aumenta esponenzialmente... e in maniera spontanea! Questa spiegazione, in effetti, viene dal manhwa cinese Solar Lord, che ha giustificato la cosa buttandola sul comico! Comunque, grazie per la recensione... e sì, lascia fare un pò a Laharl! Far sfogare un pò un Demon Overlord non può che essere un bene per tutti! Tranne, ovviamente, per l'oggetto delle sue attenzioni...

Kari 89: Takuya e Izumi mi piacciono molto come coppia proprio per questo motivo... non sai mai se discuteranno civilmente, o se finiranno per gridarsi in faccia l'un l'altro! E poi, diciamoci la verità, quella scena nella libreria era troppo pucciosa! ^_^

Meno male che pensa Masaru a rimettere tutti in carreggiata! E così, tanti saluti BlackKingNumemon! Come ho detto nell'introduzione, in questo capitolo Dorimon arriva nel Mondo Reale, e si comincerà a vedere il suo ruolo nella trama! Ovviamente, non tutti i misteri sono svelati, però... Ah già, e ho anche letto la tua recensione alla mia storia crossover Pretty Cure - Nanoha - Arcana Heart! Adesso dovrebbe esserci già il secondo capitolo on-line...

TopoMouse: Vero, eh? Dare gli indizi un pò alla volta è una delle tecniche di narrazione più utilizzate, e a mio parere più efficaci! Già, adesso i Leggendari Guerrieri sanno che la DATS sta nascondendo qualcosa, ma non hanno idea di cosa, nè per quale motivo. A proposito... se parli delle forme Advanced Spirit di Izumi, Junpei, Tomoki e Kouichi, ci saranno anche quelle! Oltre a quelle dei Leggendari Guerrieri che facevano parte del seguito di Kerpymon...

La Scrittrice: Beh, sì, è vero... è stato un capitolo giocato molto sull'azione! Poi... beh, se ci pensi, è successo qualcosa tra Takuya e Izumi! Lo sai che quei due non possono andare d'accordo, se non litigano un pò! ^_^

Diciamo che hanno fatto un passo in avanti, a modo loro... e comunque, sai com'è, preferisco cercare di fare le cose a piccoli passi, per quanto riguarda le coppiette! E poi, come dici tu, sarebbe stato troppo facile se si fosse sistemato tutto così! Comunque, non ti preoccupare per il seguito... il prossimo capitolo è qui, ed è pronto per essere letto!

 

Bene, ci siamo tutti! Possiamo cominciare con il capitolo 17... e speriamo che il numero non porti sfortuna! Buona lettura!

 

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Capitolo 17 - Un incontro inaspettato

 

L'atmosfera non era delle più rilassate nelle Infinite Ice Ridge, dopo l'inaspettata fuga di Dorimon nel Mondo Reale, e in quel momento, tutti gli assistenti di Mercurimon erano riuniti nella sua sala del trono scolpita nel ghiaccio e nella roccia, davanti all'immenso seggio sul quale l'appartente alle Divinità Olimpie era seduto. La sua espressione era illeggibile, ma era chiaro che non era molto contento di quanto era successo, anche se non avanzava nessuna accusa.

I più mortificati, in tutto questo, erano proprio Neemon e Bokomon, a cui era stato affidato il compito di badare al misterioso piccolo Digimon per quel turno particolare, e che invece si erano lasciati ingannare e se l'erano fatto sfuggire sotto il naso. Il che voleva dire che la responsabilità di quella fuga ricadeva principalmente su di loro...

"Mercurimon-sama, siamo mortificati per quello che è successo..." si scusò Bokomon, tenendo il suo enorme libro sotto il braccio, e gli occhi puntati verso il terreno incrostato di brina. "Se... se fossimo stati un pò più attenti, forse si sarebbe potuto evitare tutto questo..."

C'era qualcuno, lì presente, che avrebbe potuto sollevare un'obiezione riguardo il fatto che quell'incidente fosse davvero un incidente... e infatti, come volevasi dimostrare, Gotsumon e Tsukaimon lanciarono una frecciatina alle due guide di DigiWorld. "Se foste stati un pò più attenti, eh?" chiese retoricamente l'ometto di roccia. "Mercurimon-sama, io credo che gli eventi recenti parlino chiaro! Bokomon e Neemon hanno volutamente fatto scappare quel Digimon, per sabotare i nostri sforzi! Loro parteggiano per gli esseri umani... e hanno liberato quel piccolo mostro proprio per danneggiarci! Magari per permettere agli esseri umani di raggiungere di nuovo DigiWorld, e rifare quello che hanno fatto a suo tempo!"

L'espressione contrita di Bokomon passò immediatamente ad una giusta indignazione per l'accusa infondata che gli veniva mossa... e Neemon stesso si risvegliò dalla sua usuale calma sonnolenta, e drizzò le orecchie con aria offesa! "Cosa? Hey, aspetta un momento, Gotsumon!" esclamò il custode del libro. "Quali prove hai per accusarci di tutto questo, eh? Stai dando i numeri? Per quale motivo dovremmo cercare di sabotare l'operato di Mercurimon-sama? Dopo che il Mondo Digitale è riapparso, lui è stato uno di quelli che più si sono adoperati per far riprendere ai Digimon di questo mondo una parvenza di vita normale!"

"La spiegazione è molto semplice, miei cari!" disse, quasi cantilenando, Tsukaimon. "Voi siete amici degli esseri umani, e i Guerrieri Leggendari... almeno, stando a quello che dite voi, sono esseri umani! Ragazzini, giusto? Avete tutti i motivi per voler danneggiare Mercurimon-sama! Favoritismo, puro e semplice! Credo che la vostra situazione parli da sola!"

"Oh, questa sì che è bella!" replicò Neemon. Bokomon stesso doveva ammettere che era strano vederlo arrabbiato... "Beh, non è così! Tu stai accusando senza avere le prove!"

"Niente prove?" ribattè Gotsumon. "Hah! Questa sì che è bella! Volete negare che siete stati amici di esseri umani? Mi sembra una prova più che sufficiente per..."

"Basta così."

L'ordine secco e deciso di Mercurimon riportò l'ordine nella sala del trono, e tutti i presenti, inclusi Ikuto e Falcomon che fino a quel momento non avevano preso parte alla discussione, scattarono sull'attenti come soldati ben disciplinati! Il boomerang del ragazzino simile ad un piccolo nativo americano toccò il terreno ghiacciato con uno scricchiolìo, e gli artigli del piccolo Falcomon grattarono nervosamente su di esso. Dal canto loro, Bokomon, Neemon, Gotsumon e Tsukaimon si irrigidirono come colonne di pietra, sperando di non aver scatenato l'ira del loro signore con le loro discussioni fin troppo animate.

"Il dibattito su chi sia la colpa, o se Bokomon e Neemon sono effettivamente amici degli esseri umani, è del tutto sterile." affermò la Divinità Olimpia, guardando i suoi sottoposti con occhi scintillanti, e al tempo stesso calmi, da dietro la sua maschera da lupo. "Inoltre, come già detto, Gotsumon e Tsukaimon non hanno le prove che ciò che dicono sia vero... e io non sono tipo da muovere accuse senza avere prove schiaccianti! Bokomon e Neemon hanno più volte dato prova della loro affidabilità, e quindi non vedo ragione per sospettare di loro."

Bokomon e Neemon tirarono un lieve sospiro di sollievo, mentre i loro detrattori borbottarono qualcosa tra i denti, ma scelsero di non contraddire il loro signore. "Tsk... d'accordo, Mercurimon-sama..." ribattè l'arrogante ometto di roccia. "Ci rimettiamo... alla sua decisione!"

La Divinità Olimpia dal volto di lupo annuì con espressione severa, come a ricordare a quei due quale fosse il loro posto... poi, riprese il discorso, spostando l'attenzione di tutti sul problema più urgente. "In ogni caso, questa questione è del tutto secondaria, almeno in questo momento. Quello che dobbiamo fare, in questo momento, è recuperare quel Digimon, prima che causi dei seri problemi. Il che significa andare nel Mondo Reale, recuperare Dorimon, e tornare indietro, possibilmente prima che gli esseri umani si accorgano della sua presenza! Se dovessero catturare quel Digimon... non oso pensare alle conseguenze! Il minimo che potrebbero fare sarebbe cancellarlo... ma alla peggio, potrebbero usarlo contro di noi! Non dimenticate che quel Dorimon è dotato di uno strano potere la cui comprensione sfugge anche a noi!" esclamò.

Ikuto e Falcomon non riuscirono a celare un certo stupore. "Mercurimon-sama... volere andare in Mondo Reale?" chiese il bambino vestito come un pellerossa. "Essere strano... lei non dire sempre... che noi non interferire con esseri umani?"

Mercurimon annuì, rivolgendosi al ragazzino in tono quasi paterno. "Normalmente, sconsiglierei di andare nel Mondo Reale... ma in questo caso, il recupero di Dorimon ha la priorità. Se potessi, andrei direttamente io, ma le attività di Gallantmon richiedono la mia presenza a DigiWorld, in modo da essere rapido ad intervenire in caso di emergenza... quindi, temo di dover chiedere a qualcuno di voi di andare nel Mondo Reale a recuperarlo." affermò.

Ikuto non ebbe dubbi, e lui e Falcomon si fecero avanti, portandosi di fronte al gruppetto di Digimon. "In tal caso, Mercurimon-sama... permetta a me e ad Ikuto di andare in sua vece!" esclamò il falchetto ninja. "Noi... abbiamo più esperienza in combattimento degli altri, e riusciremmo anche a passare inosservati! Sono convinto che possiamo recuperare Dorimon e tornare qui, senza che gli esseri umani si accorgano di noi!"

"Falcomon avere ragione... noi pregare, Mercurimon-sama, ci permetta andare!" proseguì Ikuto.

Era forse prevedibile che Gotsumon e Tsukaimon si sentissero oltraggiati da quella che, ai loro occhi, era una prevaricazione! "Hey, un momento, voi due! Da quando in qua le prendete voi, queste decisioni?" esclamò il simil-Patamon viola. "Mercurimon-sama, lei vuole permettere a questi due di andare nel Mondo Reale?"

"E se anche volessi? Cosa ci sarebbe di tanto strano, Tsukaimon?" lo redarguì Mercurimon, con un'altra occhiataccia severa. "Falcomon è abile nel passare inosservato agli occhi degli uomini, e assieme ad Ikuto ha già dato ampia prova della sua abilità. Credo che, di tutti voi, loro due siano i più indicati ad una missione così delicata." Poi, senza perdere quel suo cipiglio severo, il gigante si rivolse al ragazzino e al falchetto. "Molto bene, voi due... vi concedo il permesso. Cercate di portare a termine questo incarico e tornare il prima possibile. Inizierò subito a disporre i preparativi per il trasferimento dimensionale."

Questa volta, il volto serio di Ikuto mostrò un accenno di gioia, e la sua bocca si incurvò per far vedere un piccolo sorriso. "Grazie, Mercurimon-sama! Noi... tornare con quel Digimon!" affermò.

"Io e Ikuto faremo del nostro meglio!" cinguettò Falcomon, la vocetta divenuta ancora più acuta per la gratitudine. Mercurimon annuì, e regalò al ragazzino e al falchetto uno dei suoi rari sorrisi appena accennati, che lo facevano sembrare ancora di più un padre con i suoi figli... e a quella vista, per quanto Bokomon e Neemon si fossero rilassati, Gotsumon e il suo complice si sentirono la bile in gola dalla rabbia!

"Tsk... questa situazione è davvero assurda!" rimuginò tra sè Gotsumon. "Non solo Mercurimon-sama non punisce quei due idioti per il loro chiaro atto di tradimento, ma affida anche una missione così impotante... ad un essere umano e al Digimon che si trascina dietro! Sta proprio perdendo polso... Gallantmon è molto più deciso di lui! E va bene... per questa volta mi adatterò... ma se pensano davvero che resterò qui, a guardarli mentre si fanno mettere i piedi in testa dagli esseri umani... si sbagliano di grosso! Mercurimon e i suoi fedeli... si devono rendere conto di quanto sbagliano a non voler fare le cose fino in fondo!"

Nessuno di loro, sfortunatamente, si era accorto di alcuni occhi indagatori che osservavano il tutto da una postazione sicura. Una piccola creatura sferica, ben nascosta in una crepa della parete opposta al trono di Mercurimon, aveva visto ogni cosa... e tramite lui, qualcun altro aveva assistito a tutta la discussione e ricevuto le informazioni che servivano a lui e al suo padrone...

 

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Nella sala del trono di ChaosGallantmon, una orripilante bocca irta di denti aguzzi si aprì in un ghigno diabolico, facendo cadere sul pavimento alcune gocce di bava filamentosa. Una bocca appartenente ad una nauseante creatura dal corpo sferico completamente privo di arti, del diametro di un essere umano, coperto da fitte squame rosso sangue, che fluttuava nell'aria come un palloncino pieno... una bocca sopra la quale luccicava un unico, malefico occhio rossastro che prometteva intenti malvagi! Sghignazzando con voce roca, lo spaventoso essere si voltò verso il trono, sul quale una familiare figura in armatura nera attendeva un responso... e in quel momento, mentre emergeva dalle ombre della sala, apparve evidente un altro particolare disgustoso: sulla sommità del suo corpo sferico si agitavano numerosi tentacoli simili a serpenti, ognuno dei quali terminava con un altro occhio, in modo da consentire a quell'orrore una visuale a 360 gradi!

Vedendo l'orribile aberrazione muoversi fluttuando verso di lui, ChaosGallantmon alzò la testa, e dietro il cimiero del suo elmo, i suoi occhi rossi senza pupille brillarono per l'attesa. Anche Kuzuhamon, che come sempre attendeva al fianco del suo signore, alzò il volto mascherato per ricevere le ultime notizie. "Vedo che hai finito di raccogliere le notizie che ci interessavano, Watchmon..." disse il cavaliere oscuro, con voce tranquilla dietro la quale si percepiva comunque una forte tensione. "Allora? Mi sembra di capire dalla tua espressione che ci sono delle novità, lì alla Infinite Ice Ridge..."

L'orrore galleggiante di nome Watchmon si avvicinò al trono del suo signore e, sempre rimanendo sospeso in aria, fece quello che per lui poteva essere un inchino, inclinandosi un pò verso ChaosGallantmon... poi parlò, con una voce raschiante che ricordava le unghie che grattavano sulla ruggine! "Heheheee... delle novità molto importanti, grande ChaosGallantmon-sama!" rispose con evidente piacere. "I miei DemiWatchmon mi hanno appena 'comunicato'... che quel Digimon di cui stavamo cercando di impadronirci, Dorimon, è appena fuggito... ed è arrivato nel Mondo Reale, per colmo della fortuna! Se ci muoviamo in fretta... possiamo catturare quel Digimon e ottenere un vantaggio immenso su quei santarellini!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Watchmon

Tipo: Mutante

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Eye Beam Destroyer, Eye of Madness, Disruption Stare

Questo Digimon dai molti occhi è spietato e arrogante, e schiavizza le creature più deboli di lui. Tramite i suoi sottoposti, i DemiWatchmon, può vedere in tempo reale tutto quello che accade nei luoghi di suo dominio. La sua arma principale sono i numerosi raggi distruttivi che può scagliare dai suoi occhi, eseguendo un ubriacante fuoco incrociato in più direzioni! Attenzione, guardare troppo a lungo il suo occhio centrale può avere effetti imprevedibili...

 

ChaosGallantmon emise un verso che esprimeva cauto interesse, e si sfregò il mento con una mano, mentre Kuzuhamon annuiva, tenendo a freno il piacere che le dava quella notizia. "Hmmm... questa, in effetti, è una notizia interessante, Watchmon... ma dobbiamo procedere con cautela! Nel Mondo Reale, come abbiamo avuto modo di notare, gli esseri umani hanno il vantaggio su di noi... e la DATS dispone, oltre che dei Guerrieri Leggendari, di risorse delle quali non abbiamo ancora la misura! Dobbiamo essere sicuri di colpire rapidamente, e nella maniera più mirata ed efficace! Watchmon! Sai per caso anche in che punto preciso di Tokyo è finito Dorimon?" esclamò la sciamana.

L'espressione trionfante dell'essere alieno si smorzò leggermente, per lasciare spazio ad una certa moderazione. "Hmmm... questo, purtroppo, non lo so ancora, Lady Kuzuhamon. Dal discorso che Mercurimon ha fatto ai suoi attendenti, la cosa non è emersa... tuttavia, sta pensando di mandare il mocciosetto che ha adottato e quel Digimon piumato che gli sta sempre dietro nel Mondo Reale, a cercare il soggetto che ci interessa!" rispose.

ChaosGallantmon non potè trattenere un breve moto di disgusto. "Hmph... certo, so di cosa stai parlando... Ikuto e Falcomon, vero?" rispose, sentendo una repulsione viscerale soltanto al sentire il nome dell'essere umano in questione. "L'idea che un Digimon della levatura di Mercurimon dia asilo ad uno schifoso essere umano mi fa orrore... ma in questo caso, quei due potrebbero esserci utili! Kuzuhamon! Avverti WarDevidramon, e digli di tenersi pronto! Stiamo per organizzare una emersione nel Mondo Reale come mai prima d'ora ne abbiamo tentate!"

Gli occhi della donna-volpe si spalancarono dietro il suo elmetto allungato. "ChaosGallantmon-sama!" esclamò sorpresa. "Allora... lei vuol dire che ha intenzione di... far emergere WarDevidramon stesso nel Mondo Reale? Non abbiamo mai tentato prima una cosa del genere! Far emergere un Digimon di livello Mega!"

"In effetti, è una cosa che fino ad ora non abbiamo mai tentato..." ammise il cavaliere nero. "Ma considerata la situazione, credo che non abbiamo molta scelta... WarDevidramon è uno dei nostri sottoposti più devoti, e sono sicuro che eseguirà il suo compito con la massima efficienza! Per quanto riguarda il resto... inizieremo subito a disporre gli strumenti per l'emersione, e il luogo... il luogo ce lo diranno, loro malgrado, i Digimon che Mercurimon invierà nel Mondo Reale! Watchmon, hai detto che il nostro santarellino ha intenzione di inviare Ikuto e Falcomon?"

"Precisamente, mio signore!" ringhiò Watchmon con tono soddisfatto. "E tutto considerato, dovremmo essere in grado di far emergere WarDevidramon-sama nel Mondo Reale nel giro di 24 ore; tra il tempo che ci vorrà per aprire un portale sufficiente per un Mega, e accumulare l'energia necessaria a mantenerlo abbastanza a lungo... comunque, la avverto che dovrà essere un'operazione condotta con la massima rapidità e con precisione chirurgica, ChaosGallantmon-sama. Non possiamo correre il rischio di veder arrivare i Leggendari Guerrieri e la DATS nel Mondo Digitale... cosa che potrebbe accadere se tenessimo il Digi-Port aperto per troppo tempo."

"Non importa. So che sarà rischioso, ma penso che ne varrà la pena." concluse ChaosGallantmon. "Cominciate subito i preparativi! Io avvertirò WarDevidramon e gli affiderò la sua prossima missione... se avrà successo, il nostro vantaggio su Mercurimon e sugli eseri umani sarà indubbiamente sostanziale!"

"Certo, mio signore!" rispose Kuzuhamon con un inchino. "Ogni suo desiderio per me è un ordine."

 

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Il sabato era arrivato, e con esso la prospettiva di un rilassante week-end... ma per qualcuno, ora addetto a proteggere la sicurezza dei cittadini di Tokyo e di tutto il Giappone, non era mai giorno di ferie. Anche quel giorno, infatti, Masaru e Agumon erano stati chiamati alla sede centrale della DATS per le operazioni di routine... e questo voleva dire che le due donne di casa Daimon, Sayuri e Chika, non avevano altro da fare che i classici lavoretti di casa. Quale, ad esempio, quello che stavano facendo in quel momento, stendere i panni appena lavati. Dopotutto, per quanto l'autunno stesse avanzando, le giornate erano ancora abbastanza assolate, e i panni non ci mettevano molto ad essere pronti per la stiratura. Inoltre, a rendere il lavoro più leggero, ci pensava il tono quasi sempre allegro della signora Daimon, che dopo aver steso delle lenzuola e averle fissate con le mollette, si tolse un ciuffo di capelli dagli occhi e alzò lo sguardo verso il cielo.

"Aah! Questo sì che è il tempo perfetto per fare questo lavoro!" esclamò vivacemente. "Anche se con l'asciugatrice ci si mette di meno, nulla è meglio del profumo delle lenzuola stese al sole e al vento! Oh, Chika-chan, grazie mille! Non c'era bisogno che mi dessi una mano, tesoro..." aggiunse poi, notando che la figlia minore stava cercando di aiutarla come poteva.

"Perchè, mamma? Anch'io voglio rendermi utile..." replicò la bambina dai capelli castani, appoggiando un'ultima cesta di indumenti lavati e ancora umidi accanto alla madre. "Ora poi che il fratellino Masaru e Agu-chan sono impegnati con la loro organizzazione... e probabilmente ora sono in pattuglia con Tohma-san e Yoshino-san... ci sono soltanto io a darti una mano con le faccende domestiche!"

La signorina Daimon inclinò la testa da un lato e sorrise con gratitudine. "Grazie, Chika-chan, ma qui posso fare anche da sola!" affermò, accarezzando la testa alla ragazzina. "Tu non preoccuparti, e torna pure a fare i tuoi compiti!"

"Il guaio è che li ho finiti stamattina, mamma..." replicò lei, storcendo un pò il naso. "Sai che io sono una che ama prendersi avanti con la scuola... e il risultato, ora, è che non so più cosa fare se non guardare la tele o aiutarti in casa..."

"Oh, non lo sapevo..." rispose Sayuri, per poi sospirre. "Certo, immagino che ora che Masaru e Agu-chan non sono in casa, tutto sia molto più noioso... loro riescono sempre a vivacizzare l'atmosfera! Purtroppo, hanno anche i loro doveri..."

Chika si mise le mani dietro la nuca e sospirò a sua volta. Certo, sapeva bene cosa comportava essere un'agente della DATS per Masaru e Agumon... considerando che, soltanto il giorno prima, avevano dovuto fare tardi per arginare un'invasione di Numemon i cui effetti si erano sentiti in tutta la città (molti cittadni si erano lamentati del fatto che, a cavallo dell'orario dell'invasione, l'erogazione di acqua nel quartiere di Shibuya fosse stata interrotta)... e non poteva che ammirare quello che facevano, ma in più di un'occasione, di recente, ne aveva sentito la mancanza.

"Già, lo so..." rispose Chika, con tono un pò svogliato. "Però... sai, mamma, a volte penso che piacerebbe anche a me avere un Digimon come amico. Vedendo quanto vanno d'accordo Masaru e Agu-chan..."

Si dice, a volte, che bisogna stare attenti a quello che si desidera... perchè potrebbe avverarsi!

E, come se fosse stato evocato dalle parole della bambina, uno strano fruscio provenne dai cespugli che costeggiavano il giardino, allertando le fini orecchie di madre e figlia! Credendo che si trattasse di un riccio, o di qualche altro animale simile, Sayuri e Chika interruppero quello che stavano facendo, e si voltarono verso il luogo da cui era venuto lo strano suono...

"Hey, mamma, l'hai sentito anche tu?" esclamò la ragazzina, tendendo le orecchie quanto più poteva. Come da programma, le due sentirono un altro frusciare di foglie, più lieve ma comunque percettibile... e questa volta videro qualcosa che si muoveva tra le fronde, spezzando qualche rametto al suo passaggio: un'ombra nera, delle dimensioni di un cagnolino, che si muoveva con evidente nervosismo e restava celata in modo che fosse difficile distinguere i particolari del suo corpo...

Con prudenza, le due donne di casa Daimon si avvicinarono alla creatura che, a sua volta percepita la loro presenza e un possibile pericolo, si ritirò di qualche centimetro e puntò le zampe a terra. Un breve ringhio provenne dai cespugli, ma era talmente lieve che nessuna delle due si sentì seriamente minacciata. Dopo qualche istante, in cui nessuno era sicuro di cosa fare, Chika prese un bel respiro... e scostò le foglie con una mano!

Quello che vide la colse completamente di sorpresa.

Una piccola creatura simile ad un minuscolo cagnolino, ricoperta di una corta pelliccetta viola che diventava bianca sullo stomaco e sulla punta del muso, con le orecchie appuntite e un paio di grandi ed espressivi occhioni neri nei quali si leggevano curiosità e paura al tempo stesso, che restava acquattato al suolo, pronto ad attaccare o a fuggire non appena se ne fosse presentata la necessità! Era chiaramente impaurito, ma nel suo portamento si leggevano rabbia, determinazione... e un desiderio feroce di restare vivo!

Con muto stupore, Sayuri e sua figlia si avvicinarono ancora di più allo strano animaletto, che restò fermo al suo posto. Per qualche motivo, dopo aver incrociato lo sguardo della più piccola di casa Daimon, il Digimon sembrò rilassarsi, anche se solo di un pò... forse era il fatto che non percepiva intenzioni ostili nella bambina, ma l'essere vissuto per tanto tempo in mezzo a creature tanto più grandi e più forti di lui che volevano ucciderlo per un motivo sconosciuto l'aveva reso molto più guardingo...

"Tu... tu sei... un Digimon?" chiese Chika, vinto il primo istante di timore. Il Digimon violetto simile ad un volpino si ritirò di un passo, ma sembrò rilassarsi ancora un pò quando, dopo aver preso un bel respiro, Chika gli porse la mao e si inginocchiò, quasi volesse sembrare più bassa per non far sentire minacciato l'imprevisto ospite. "Su... non avere paura! Io e la mamma non vogliamo farti del male! Tu... vieni dal Mondo Digitale come Agu-chan, vero? Su, vieni fuori... facciamo amicizia!"

"Mondo... Digitale..." mormorò il Digimon, con la sua vocina squillante. Chika chiuse gli occhi e ridacchiò, tenendo la mano tesa verso di lui in segno di amicizia.

"Il mio nome è Chika Daimon... e lei è la mia mamma, Sayuri!" disse, indicando con lo sguardo la signora Daimon che, passato lo stupore iniziale, aveva sorriso e aveva fatto un inchino come se stesse dando il benvenuto ad un normale essere umano! "Tu.. come ti chiami?"

Dorimon - perchè di lui si trattava - non rispose subito. Continuando a guardare con attenzione la ragazzina castana, quasi non riuscisse a credere che qualcuno volesse fare amicizia con lui, uscì lentamente dal suo nascondiglio, rivelando il suo aspetto completo alle due. Ancora per un pò, il suo istinto naturale alla fuga o al combattimento continuò ad incitarlo a reagire in maniera violenta... ma poi, il desiderio di essere compreso e di fare amicizia con qualcuno ebbe la meglio, e il piccolo Digimon abbozzò quello che forse era il primo sorriso della sua vita!

"Il... il mio nome è Dorimon! Dorimon!" esclamò allegramente. "Piacere di conoscerti... Chika, giusto?"

La signora Daimon congiunse le mani sul grembo, e inclinò la testa da un lato. "Sì! Lei è la mia piccola Chika... e io sono la sua mamma, Sayuri! Benvenuto nel Mondo Reale, Dori-chan... ma dimmi, come mai sei venuto qui?"

Dorimon balzò agilmente tra le braccia di Chika, che iniziò ad accoccolarsi con lui con espressione beata. "Io... a dire la verità, sono arrivato qui per puro caso! Volevo... volevo fuggire dal Mondo Digitale, e vedere com'era il Mondo Reale, e quindi..."

Chika guardò il suo nuovo amico con espressione interrogativa. Voleva fuggire dal Mondo Digitale? E... per quale motivo? A giudicare dall'aria nervosa che aveva, doveva aver fatto qualche esperienza spaventosa... ma decise che non era il caso di indagare troppo, e che probabilmente lo stesso Dorimon non aveva una gran voglia di parlarne... era semplicemente felice di essere arrivato nel Mondo Reale, e lei non voleva rovinargli quel momento.

"Beh... non importa per quale motivo sei qui, Dori-chan!" rispose Chika, adottando subito il nomignolo che la sua mamma aveva usato per il piccolo Digimon. "Sei comunque il benvenuto! Se... se vuoi fermarti qui da noi, per tutto il tempo che vuoi... credimi, sarai il benvenuto!"

Questa volta, il sorriso timido e stentato di Dorimon divenne un grande, radioso sorriso che scoprì i denti piccoli e triangolari della creaturina. Era arrivato nel Mondo Reale da soli pochi minuti... e già aveva trovato qualcuno disposto a trattarlo meglio di quanto avesse mai fatto qualsiasi Digimon nel Mondo Digitale. Per quale motivo, poi, certi Digimon accusavano gli esseri umani di essere dei mostri? Queste due... erano la prova vivente che non era così, e sentiva già un forte attaccamento verso quella gentile bambina coi codini...

"Ve... ve ne sarò infinitamente grato!" esclamò Dorimon.

 

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Il piccolo Tomoki Himi scese dalla sua bicicletta e, dopo essersi sgranchito un pò le ossa, andò a fissarla con una catena al parcheggio più vicino, prima di cominciare ad incamminarsi verso il parco, dove lui e i suoi amici avevano fissato l'appuntamento per discutere dei recenti sviluppi. Era una giornata abbastanza assolata e calda, per essere l'inizio dell'autunno, quindi il più giovane dei Leggendari Guerrieri non era vestito troppo pesantemente, con una maglietta verde a maniche lunghe, blue-jeans e scarpe da ginnastica rosse che gli davano un aspetto vivace, assieme anche a quel pò di gel con cui i suoi capelli castani erano fissati. Tomoki si diede una riassettata, spolverandosi un pò i vestiti, prima di legare la sua bicicletta al parcheggio, e iniziare ad incamminarsi verso l'interno del parco...

Già, riflettè, sospirando tra sè. Discutere della situazione attuale. Era davvero una brutta gatta da pelare, considerando che proprio l'organizzazione per cui stavano lavorando, e che rappresentava la loro migliore possibilità di opporsi ai Digimon invasori che, da qualche giorno a quella parte, apparivano senza sosta nel Mondo Reale, sembrava avere degli scheletri nell'armadio, più importanti di quanto a prima vista non sarebbe potuto sembrare. Certo, non dubitava che Masaru, Tohma, Yoshino e i loro Digimon avessero buone intenzioni, e a ben pensarci neanche il capitano Satsuma e Kudamon davano l'idea di essere persone losche... ma si sa che non è il caso di giudicare dalle apparenze, e che anche la persona apparentemente più tranquilla e insospettabile può avere dei segreti che non è disposta a rivelare. Il fatto che tre anni prima si fosse verificato un eccidio di Digimon - con in più l'aggravante che i Digimon morti NON erano tornati in vita! - non alleggeriva certo il carico di sospetti che la DATS si portava dietro... e in più, a sentire Takuya e Masaru, BlackKingNumemon aveva loro rivelato che tre anni prima, una spedizione scientifica aveva raggiunto il Mondo Digitale, e di questa faceva parte un uomo che aveva un potere molto simile a quello di Masaru - far risvegliare la sua Digi-Soul colpendo un Digimon con un pugno!

E tre anni prima, il padre di Masaru, l'informatico ed esperto di arti marziali Suguru Daimon, era scomparso in circostanze mai del tutto chiarite...

Tomoki scosse la testa. C'erano davvero troppe coincidenze tutte in una volta sola... e soprattutto, troppi elementi che facevano chiaramente pensare che il massacro dei Digimon di cui aveva parlato lo ShellNumemon anziano potesse essere opera di qualcuno della DATS. In ogni caso, il ragazzino decise che non era il caso di stare troppo ad arrovellarsi da soli su certe questioni, e che con i suoi amici sarebbe forse stato più utile...

Uno squillo.

Il suo cellulare, Tomoki si rese conto con un sospiro di sollievo. Tutti gli imprevisti che si erano succeduti in quegli ultimi tempi lo avevano reso più nervoso di quanto non fosse normalmente. Con la speranza di poter finalmente parlare di qualcosa di più normale con una persona che non fosse coinvolta in quel marasma, il ragazzino si estrasse il cellulare di tasca e controllò il numero. Sorrise lievemente quando si rese conto che era Katsuharu... proprio il tipo di persona con cui gli avrebbe fatto piacere parlare in quel momento!

"Pronto, Katsu-kun?" rispose vivacemente Tomoki, attivando la comunicazione. "Ciao! Non mi aspettavo di sentirti! Allora, come vanno le cose?"

"Bene, per la maggior parte!" fu la risposta, diretta e semplice, del Digiprescelto mancato. "E tu, Tomoki-kun? Ho provato a chiamarti a casa, ma i tuoi mi hanno risposto che probabilmente eri al parco... tutto bene dalle tue parti?"

Il ragazzino mosse la testa su e giù. "Beh... sì, non mi posso lamentare! In questi giorni non abbiamo molto da fare a scuola... e quindi, mi posso permettere un pò di svago! Oggi sono andato al parco a vedermi con Takuya-kun e gli altri..."

"Ecco, a questo proposito..." interruppe Katsuharu, assumendo d'un tratto un tono più riflessivo. "Senti, Tomoki-kun... avrei una domandina da farti, se non ti dispiace. Ecco... in effetti, più che una domandina, è una cosa un pò delicata di cui avrei urgenza di parlarti... heheheee... spero che la cosa non ti disturbi..."

Tomoki corrugò la fronte confuso. Di cosa poteva trattarsi, perchè Katsuharu, notoriamente un ragazzo estroverso e in certe occasioni anche un pò spaccone, avesse tanto ritegno a chiederglielo? Decisamente c'era qualcosa di strano... "Beh... no, perchè dovrebbe, Katsu-kun?" rispose, incuriosito. "Dimmi... dimmi pure, e io vedrò cosa posso risponderti..."

"Heheheee... grazie, Tomoki-kun!" rispose Katsuharu con un imbarazzo che non era davvero caratteristico suo. "Allora... ecco... come te lo posso dire... sì, insomma... per caso, hai ricevuto anche tu un messaggio che ti chiedeva di ricominciare il gioco? Quello che abbiamo ricevuto prima di andare a DigiWorld, per intenderci?"

Tomoki fu sicuro di aver sentito il suo cuore fermarsi per una frazione di secondo. Anche Katsuharu... aveva ricevuto il messaggio che lo invitava a ricominciare il gioco? Che voleva dire? Anche i rimanenti quattro Digi-Spirits sarebbero stati ri-assegnati a qualcuno? Magari proprio al gruppo che era con Katsuharu quando i Cavalieri Reali spadroneggiavano a DigiWorld? Poteva voler dire che la situazione era ancora peggiore di come loro si aspettavano...

"Ehm..." disse Tomoki quando riuscì a parlare di nuovo. "In... in effetti... ma... ma scusa, vuoi dire che sul tuo cellulare è saltato fuori un messaggio..."

"Sì, certo!" esclamò il ragazzo più grande dall'altro lato della conversazione. "So che può sembrare assurdo, ma è così! Ho provato anche a sentire Teppei-kun e gli altri, ma mi hanno detto che loro non avevano ricevuto niente del genere!"

Più Tomoki ne veniva a sapere, più la situazione gli appariva complicata. Ma allora... se non erano i compagni di Katsuharu, chi poteva aver ricevuto gli altri appelli di Ophanimon? Se si trattava di Ophanimon, poi... perchè, con tutto quello che era accaduto di recente, non c'era proprio più nulla di sicuro...

"O... Okay, Katsu-kun... tra non molto mi vedo con Takuya-kun e gli altri... beh... per discutere di cosa sta succedendo..." mormorò, con evidente nervosismo. "Se... se mi dici come sono andate le cose, forse puoi darci una mano..."

 

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Per quanto l'impegno e la costanza con cui i membri della DATS lavoravano non fosse diminuito minimamente, sia Masaru che Agumon si rendevano conto che, dopo le rivelazioni fatte dallo ShellNumemon anziano e da BlackKingNumemon stesso verso la fine della battaglia del giorno precedente, non era esattamente la stessa cosa... la vivacità con cui i lavori venivano normalmente portati avanti era scomparsa, lasciando spazio ad una strana sensazione di alienazione... sembrava quasi che la giornata si trascinasse, invece di passare, e raramente si sentiva qualcuno parlare o fare commenti sulla situazione. Yoshino e Raramon, normalmente abbastanza vocali, erano chinate pensierosamente sui loro terminal, e impegnate ad analizzare i dati che gli strumenti avevano registrato in occasione dell'attacco dei Numemon. Per quanto riguardava Tohma e Gaomon, che già di per sè non erano eccessivamente loquaci, la differenza non si notava molto... ma uno come Masaru, percettivo dell'umore di chi gli stava attorno, sentiva che anche il ragazzo-genio e il suo Digimon avevano le loro preoccupazioni. E per quanto riguardava lui ed Agumon... beh, le parole di BlackKingNumemon avevano dato loro molto di che pensare, e non riuscivano a togliersele dalla testa...

Il clima non troppo sereno non poteva sfuggire a due individui acuti come Satsuma e Kudamon, che come sempre supervisionavano il lavoro di tutti. In pratica, l'unico membro della DATS che non sembrava sottotono era Kamemon, che continuava, come ogni giorno, a portare il suo famoso tè verde in bicchiere agli altri lavoratori...

E ovviamente, sia il capitano che il suo partner avevano già una mezza idea di cosa avrebbe potuto tormentare tanto i loro sottoposti.

"Oggi non c'è la solita vivacità... Immagino che l'abbia notato anche tu, vero, Satsuma?" chiese sottovoce Kudamon all'orecchio del suo partner. L'uomo con gli occhiali da sole annuì, senza cambiare la sua espressione stoica.

"E' vero... anche se continuano ad impegnarsi al massimo, vedo che gli agenti non ci mettono la solita carica." commentò. "C'è qualcosa che li disturba, e non credo sia solo la stanchezza per aver respinto l'attacco di ieri. C'è qualcosa in più... forse sospettano già che la DATS nasconda più di quanto voglia dare a vedere. E lo stesso si può dire degli agenti onorari."

"Questo potrebbe essere un problema." affermò il Digimon donnola. "Forse dovremmo iniziare a..."

Un lieve suono di allarme provenne dalla console di Shirokawa, e la biondina si chinò sullo schermo per vedere di cosa si trattava. "Capitano Satsuma! Gli strumenti rilevano una reazione digitale nel settore 101. E' piccola, ma non abbastanza da sfuggire ai nostri radar." affermò.

"Hm. Meglio mandare qualcuno a controllare, prima che possa diventare un problema." disse il capitano, per poi rivolgersi a Masaru e al suo gruppo. "Gli agenti Daimon, Norstein e Fujieda si rechino sul posto e mettano in sicurezza il Digimon! Prestate attenzione, potrebbe verificarsi qualche altra emersione nella zona."

Nonostante tutto, i sei furono rapidi ad eseguire l'ordine, e in pochi secondi l'intera squadra raccolse i suoi strumenti, rispose un collettivo "Agli ordini!", e si affrettò fuori dalla sala principale, salendo sulla prima automobile di servizio che trovarono nel garage...

 

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Con Yoshino alla guida, non ci vollero più di dieci minuti per arrivare sul posto... e Masaru ed Agumon, già smaniosi di dare prova di sè stessi, furono i primi a balzare giù dal veicolo non appena Yoshino diede loro il segnale che erano arrivati. Tuttavia, il loro entusiasmo si smorzò non poco quando, mosso il primo passo fuori dalla macchina, si resero conto di un particolare abbastanza preoccupante, quanto inaspettato...

Una familiare casa a due piani dai muri bianchi, con tanto di giardino interno...

"Huh? A-Aspettate un momento!" esclamò Masaru, rivolgendosi agli altrettanto stupiti Tohma e Yoshino. "Il... Il settore 101... è quello dove si trova casa nostra? E'... è da qui che proveniva quella reazione digitale?"

"Così sembra..." affermò Tohma, passando dalla sorpresa all'allarme per quello che il Digimon emerso poteva fare. Non era un segreto che il geniale mezzo-austriaco si fosse molto affezionato a Sayuri e a Chika. "E le probabilità che i nostri strumenti si sbaglino sono molto scarse, quindi..."

"Oh, no!" esclamò Masaru, mentre lui ed Agumon correvano verso la porta di casa con il cuore in gola. "Mamma! Chika! Resistete, stiamo arrivando!"

La porta di casa si aprì di botto sotto la vigorosa spinta di Masaru... e Chika fece un salto in aria per lo spavento!

La scena che si presentò davanti agli occhi degli agenti non fu esattamente quello che tutti si erano aspettati. Invece che vedere qualche mostro muscoloso e feroce che minacciava Chika e Sayuri, Masaru, Agumon e i loro compagni si trovarono davanti il quasi surreale spettacolo delle due donne di casa Daimon che, come niente fosse, stavano comodamente sedute sul divano! E come se non bastasse, Chika aveva in braccio un piccolo Digimon che sembrava una palla di pelo violetta con le orecchie a punta e la coda!

"Masaru-niichan! Agu-chan" esclamò Chika, abbastanza irritata. "Mi avete fatto prendere un colpo! Non si usa bussare prima di entrare in casa?"

L'espressione di Masaru e dei suoi compagni passò dallo stupore... allo sbalordimento più completo! Quella... palla di pelo era il problema per cui si erano tanto preoccupati? Il tutto era talmente anticlimatico da risultare persino ridicolo...

"Oh, ma che sorpresa! Tohma-san, Yoshino-san... e anche Gao-chan e Rara-chan!" esclamò Sayuri, alzandosi dalla poltrona con la sua immancabile espressione serafica. "Immagino che siate venuti per quel Digimon, vero? Dori-chan?"

"Ah... ehm..." balbettò Raramon, dopo aver recuperato abbastanza presenza di spirito da comporre frasi di senso compiuto. "Il... il fatto è che... ehm... gli strumenti, alla base, avevano rilevato un Digimon in questa zona e... ecco... credevamo che voi foste in pericolo, tutto qui!"

"Non ti preoccupare, Tohma-san! Nessun pericolo! Dorimon... o Dori-chan, come lo abbiamo chiamato io e la mamma... è un Digimon buono!" li rassicurò Chika, avvicinandosi con il cucciolo di Digimon tra le braccia. "Lo abbiamo trovato in giardino, ci ha detto che voleva andarsene dal Mondo Digitale... e allora lo abbiamo accolto noi!" Poi, notando che Dorimon cercava di ritrarsi davanti ai ragazzi più grandi, la bambina lo accarezzò sulla testa per rassicurarlo. "Su, su, stai tranquillo, Dori-chan! Masaru-niichan e Agu-chan non sono qui per farti del male..."

E mentre la ragazzina continuava come niente fosse ad accarezzare quello strano Digimon, che ormai stava praticamente facendo le fusa, il terzetto di agenti della DATS continuava a guardare senza riuscire a dire nulla... almeno finche Tohma non si schiarì la gola, e non intervenne.

"Ehm... questo non era esattamente quello che ci aspettavamo..." affermò, parlando a Masaru, Yoshino e ai Digimon. "Tuttavia, questo non cambia il fatto che dobbiamo in qualche modo tenere d'occhio i Digimon che emergono nel Mondo Reale. Quel Dorimon non era accomagnato da nessuno e non sembra essere pericoloso... ma non si può mai essere troppo prudenti, quando si tratta di Digimon."

"Soprattutto se consideriamo che Dorimon non è presente nei database della DATS." aggiunse Gaomon. Immediatamente, Agumon rivolse a lui la sua attenzione. "Come sarebbe a dire che non è presente? Non lo conoscete proprio?"

"Purtroppo no..." affermò Yoshino, scuotendo la testa. "E' un Digimon che vediamo adesso per la prima volta, e non sappiamo che poteri possa avere. E' vero che sembra inoffensivo, ma anche Keramon non sembrava un granchè, e invece... e invece può evolvere in un Diaboromon!"

"Cavolo..." borbottò Masaru. A giudicare dagli eventi di pochi secondi prima, sua sorella si era già affezionata molto a quel Digimon... come avrebbe preso l'idea che qualche membro del governo avrebbe dovuto esaminare il suo Digimon, e forse - per carità, sperando di no... - riportarlo nel Mondo Digitale dopo averlo trasformato in un Digi-Tama?

E le sue paure peggiori dovevano ancora concretizzarsi...

 

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Dieci minuti e una conversazione con Katsuharu che lo aveva lasciato ai limiti della sorpresa, Tomoki interruppe la chiamata e si diresse nel punto dove gli altri Leggendari Guerrieri gli avevano dato appuntamento, constatando che, per una volta, erano tutti in orario. L'imprevista gravità della situazione doveva aver fatto sì che anche i suoi compagni più predisposti al ritardo iniziassero invece a muoversi con sollecitudine... Tomoki venne accolto con dei saluti cordiali e affettuosi come sempre, ma nei quali mancava un pò della solita allegria. E gli altri ragazzi, a loro volta, si accorsero che il più giovane dei Guerrieri Leggendari non era esattamente al massimo della forma...

"Hey, Tomoki-chan..." lo salutò Takuya, facendo un sorriso che voleva sembrare spensierato, ma che invece risultava avere qualcosa di forzato, come se il Guerriero del Fuoco cercasse di mostrarsi allegro a tutti i costi. "Allora, come va? Scusa se te lo dico... ma oggi mi sembri un pò sottotono!"

"Più o meno la stessa cosa che sembriamo tutti..." commentò Kouji con un'alzata di spalle. Takuya lo guardò un pò storto, ma si tenne per sè qualunque commento.

Il Guerriero del Ghiaccio ridacchiò nervosamente. "Heheheee... immagino... immagino di sì, Takuya-niisan! Questa storia di DigiWorld ci sta preoccupando un pò tutti..." affermò, dando un'occhiata ai volti dei suoi compagni, dai quali traspariva un filo di ansietà. "E comunque... ho delle altre notizie che non credo facciano presagire nulla di buono! Avete presente Katsuharu, quel ragazzo che mi aveva costretto a salire sul Trailmon la prima volta, e che poi abbiamo incontrato assieme al suo amico e ad altri due ragazzi?"

"Certamente!" rispose Izumi con prontezza. "Del resto, ora lui e Teppei-kun sono diventati tuoi amici... e io stessa sono diventata molto amica di Chiaki-chan... ma perchè li citi proprio adesso, Tomoki-chan?"

Tomoki prese un bel respiro, e si preparò a dire quello che doveva. "Beh... per un motivo estremamente semplice, in realtà: vedete... mi ha appena chiamato, e mi ha detto... immagino senza sapere nulla della crisi attuale... che ha ricevuto di nuovo il messaggio di Ophanimon, che lo invitava a ricominciare il gioco! Come quello che abbiamo ricevuto noi di recente!"

La reazione di tutti fu di stupore... in particolare quella di Junpei, i cui occhi castani si fecero più grandi dietro le lenti dei suoi occhiali da vista! "Cosa? Anche lui ha... ricevuto quel messaggio?" esclamò, senza riuscire a trattenersi e prima che chiunque potesse rispondere. Tomoki si voltò verso di lui, abbastanza perplesso.

"Ehm... sì, ha ricevuto il messaggio, Junpei-san..." rispose. "Ma perchè dici 'anche' lui?"

"Beh... un'oretta fa, minuto più minuto meno, Umino-san mi ha chiamato al cellulare..." affermò il più grande dei Leggendari Guerrieri. "E... beh, così, su due piedi, mi ha detto che ha ricevuto un messaggio che le chiedeva se voleva iniziare il gioco! Io... beh... io che dovevo dirle? Le ho risposto, senza pensarci troppo, di rifletterci su e di non prendere la cosa alla leggera... e poi ho deciso di parlarne con voi! Tutto questo, se volete la mia, è preoccupante!"

"Vuol dire che Ophanimon... o chi per lei... sta chiamando in aiuto altri ragazzi, allo scopo probabilmente di affidare loro i Digi-Spirits rimanenti!" intuì giustamente Kouji, senza badare troppo alle espressioni incredule del resto del gruppo. "Questo, ovviamente, è sia una buona notizia che una cattiva notizia..."

Kouichi annuì. "E' vero... se da una parte significa che avremo qualche alleato in tutta questa confusione, significa anche che la situazione è abbastanza grave da richiedere l'aiuto di tutti e dieci i Leggendari Guerrieri!" commentò, esprimendo a voce alta quello che gli altri suoi compagni pensavano. "E quindi... Katsu-kun e Umino-san sono due dei nuovi Digiprescelti! Ma non sappiamo ancora chi potrebbero essere i due rimanenti..."

"Potrebbe essere chiunque, a questo punto..." affermò Takuya, scuotendo la testa. "Potrebbero essere due di cui non abbiamo mai neanche sentito parlare, oppure potrebbero essere talmente vicini a noi che ce li abbiamo sotto il naso e non lo sappiamo nemmeno!" aggiunse, senza poter immaginare che era proprio quella l'ironica realtà. "E come se non bastasse... non abbiamo nessun indizio che ci punti in qualche direzione! Come accidenti faremo a trovarli e ad unirci a loro quando verrà il momento?"

"Mah... io dico che forse non è il caso di preoccuparsi tanto." rispose Izumi. "Dopotutto, Takuya-kun, mi sembra evidente che Ophanimon è una che sa quello che fa... e non credo possa essere stato qualcun altro ad inviare i Digi-Spirits! Tomoki-chan, dimmi... per caso, Katsuharu-kun ti ha detto anche se ha accettato o rifiutato, e se gli sono apparsi altri messaggi subito dopo?"

Il ragazzino scosse la testa. "Ehm... in realtà, Izumi-san, mi sono scordato di chiederglielo nella sorpresa del momento... ma mi sembra di aver capito che ha accettato, e non ha detto di altri messaggi che gli sono venuti fuori..."

"Strano..." affermò Junpei. "Kaoru... ehm, volevo dire, Umino-san mi ha detto che non aveva nè accettato nè rifiutato, quindi non vi so dire di lei... ma Ophanimon, l'altra volta, ci ha detto subito che cosa dovevamo fare. Mi sembra un pò bizzarro, se posso dire la mia, che questa volta abbia tardato. A meno che, ovviamente, non sia stata lei a mandare i Digi-Spirits..."

"Già, ma questo risolve un problema per porne uno più grande. Se non è stata lei, chi altro avrebbe potuto?" chiese Takuya retoricamente. "Sigh... questo è davvero un gran casino, ragazzi! Proprio quando sembra che la situazione non possa diventare più complicata di quanto è già, ecco che sopraggiunge un altro imprevisto! Prima quella faccenda dei Digimon morti, poi salta fuori che un tizio dotato dello stesso potere di Masaru-kun ha fatto parte di una spedizione a DigiWorld tre anni fa... e tutto mi fa intuire che si tratti proprio del padre di Masaru-kun... e ora questo! Non bastava che la DATS ci avesse fatto insospettire con certe sue mezze verità e cose non dette..."

"E a proposito di quell'eccidio di Digimon... non sappiamo neanche se è stata opera di quella spedizione scientifica, o se - anche se sembra meno probabile - è stata un'azione indipendente!" affermò Kouji. "Non abbiamo nulla in mano per accusare la DATS... e non sappiamo a che Digimon potremmo rivolgerci per avere i particolari..."

"Se almeno sapessimo dove sono Bokomon e Neemon..." affermò Kouichi, strisciando la suola di una scarpa per terra.

Già, se solo avessero saputo dove si trovavano... peccato che, con la rinascita di DigiWorld, si fossero perse le tracce anche di quei due simpatici imbranati. A questo punto potevano essere da qualsiasi parte...

"Bah, per adesso, quello che possiamo fare è tenere d'occhio la DATS, e vedere di trovare i ragazzi che hanno ricevuto il messaggio di Ophanimon..." affermò Takuya. "Dopo, si deciderà sul da farsi... e comunque, come abbiamo già detto, la priorità va a ChaosGallantmon, è lui il pericolo maggiore per adesso!"

Annuendo cupamente, i ragazzi iniziarono ad incamminarsi lungo la stradina che si addentrava nelle zone più interne del parco, i cui colori rossi, gialli e verdi tipici dell'autunno contrastavano, nella loro vivacità, con il clima tetro che si cominciava a respirare nel gruppo...

 

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"Oooookay... e questo cosa sarebbe?" chiese un incredulo Masaru Daimon davanti all'enorme macchina piena di cavi, spie luminose, schermi, e altre amenità che in qualche modo gli inservienti di casa Norstein avevano - chissà come, poi! - montato nel soggiorno di casa Daimon due ore dopo il falso allarme Digimon. La stanza era quasi del tutto occupata dall'inquietante marchingegno, che Tohma guardava con orgoglio quasi paterno, e davanti al quale Yoshino e Raramon non avevano potuto fare altro che scuotere la testa!

"Questa che vedi, Daimon, è una mia invenzione..." spiegò Tohma, passando immediatamente alla modalità 'professore laureato all'Università di Stoccolma'. "Non è altro che una macchina per l'identificazione e la quarantena dei Digimon verso le emozioni umane! Abbiamo visto che i Digimon vengono influenzati dalle emozioni delle persone, giusto? Questa macchina serve a tenerne sotto controllo lo sviluppo, e per conseguenza le reazioni!"

"La mia domanda era un'altra, genio!" strepitò Masaru con aria comicamente infuriata, poco interessato alle spiegazioni tecniche. "Con quell'ammasso di viti e bulloni qua dentro, non c'è nemmeno posto per cenare!"

"Scommetto che avete già una mezza idea di cosa dirò, ma lo dico lo stesso..." borbottò Yoshino, per nulla impressionata... mentre al suo fianco Sayuri Daimon guardava la gigantesca e inquietante macchina con l'aria della persona che non fa una piega davanti a nulla! "Peggio. Che. Mai."

In disparte, Chika guardava quello che i ragazzi più grandi stavano facendo con espressione vagamente interessata, Agumon si stava sgranocchiando un pacchetto di patatine - indubbiamente trafugato dalla dispensa segreta di Masaru! -... e Dorimon, improvvisamente interessato al suono crepitante delle patatine fritte sotto i denti del dinosauro, lo guardava con occhioni da cucciolo ed espressione implorante! Per quanto fosse concentrato al massimo sul suo snack, Agumon non mancò lo sguardo interessato...

"Hm? Che c'è, Dorimon?" chiese Agumon, prima di notare che l'attenzione di Dorimon era concentrata sulle patatine. "Ah, ho capito, ne vuoi un pò? Nessun problema... ecco, prendine quante vuoi!". Con tutta tranquillità, il simpatico Digimon dinosauro si chinò verso il nuovo arrivato di casa Daimon, porgendogli il sacchetto...

Ma si dimenticò di chiudere la bocca, con il risultato che il volpino dalla pelliccia viola riuscì a vedere le sue corte e acuminate zanne ricurve...

...e si spaventò, correndo a nascondersi dietro una sorpresa Chika e restando dietro la sua gamba. Inizialmente, la ragazzina non capì cosa stava succedendo... poi, vedendo Agumon che si avvicinava, si mise le mani sui fianchi e rimbrottò il piccolo dinosauro con la sua espressione più severa!

"Agu-chan, insomma!" esclamò la ragazzina. "Dori-chan è un cucciolo, quindi non gli fare paura!"

Inizialmente stupito, poi costernato, Agumon sfregò gli artigli delle mani tra loro... "Ah... ehm... mi dispiace, io non volevo! Ma... hey! Aspetta un momento! Io non gli stavo facendo paura, volevo solo..."

Ma erano parole inutili. La piccolina di casa Daimon aveva già volto tutta la sua attenzione al tenero Dorimon, tenendolo in braccio e coccolandolo come un gattino, con grande gioia di Sayuri e sommo imbarazzo di Masaru, Yoshino e Raramon, ormai del tutto indifferenti alla gigantesca macchina analizza-emozioni di Tohma! Avevano visto poche volte un affiatamento così istantaneo tra un Digimon e un umano, e in effetti, ora che Yoshino ci pensava, le uniche volte erano state...

"Su, su, Dori-chan, non avere paura!" lo rassicurò Chika, sembrando sempre più una mamma con il suo piccolo. "Agu-chan è un pò geloso... ma vedrai che anche lui imparerà, e diventerete buoni amici! Okay, eh? Okay, Dori-chan?"

"Quei due vanno splendidamente d'accordo, non vi pare?" chiese Sayuri, come sempre impassibile e conquistata dalla tenerezza dello spettacolo! "Sono così dolci... Chika-chan sarebbe davvero una buona mamma..."

Masaru si lasciò scappare un gocciolone di sudore dalla fronte. "Lo vedo, lo vedo..."

"Non è giusto... perchè non sono più io la star della famiglia Daimon, uffaaaaa?" si lagnò Agumon, con dei comici fiumi di lacrime lungo le guance.

"Ehm... e in tutto questo, la mia macchina...?" cercò di ricordare Tohma... ma si arrese subito vedendo che l'attenzione dei suoi compagni e della famiglia Daimon era tutta a Chika e a Dorimon! Stupito, il geniale ragazzo mezzo-austriaco guardò Gaomon con espressione interrogativa, e il lupacchiotto azzurro non potè fare altro che scuotere la testa desolato!

"Sono mortificato, signore..." mormorò.

 

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"Mamma! Papà! Sono tornato!" esclamò stancamente Takuya Kanbara, aprendo la porta di casa e lasciando le scarpe all'entrata. Non ricevendo subito risposta, ma sentendo una familiare musichetta provenire dal soggiorno, il ragazzo dai capelli castani si diresse verso la fonte del suono... e trovò, come volevasi dimostrare, Shinya seduto per terra a gambe incrociate, intento a smanettare furiosamente con il joypad della loro Playstation 2, mentre il personaggio da lui selezionato prendeva a sciabolate un affare brutto e cattivo che (a giudicare dal nome scritto sulla sua barra di energia) rispondeva al nome di Abyss...

Il più giovane dei fratelli Kanbara premette il pulsante di pausa e alzò lo sguardo verso il maggiore, salutandolo con la mano. "Hey, fratellone Takuya! La mamma e il papà sono ancora fuori, hanno chiamato e mi hanno detto che tornano tardi stasera!" esclamò, con un certo compiacimento il cui motivo apparve chiaro quando proseguì! "Il che significa, tu lo sai già, che questa sera tocca a te cucinare!"

Takuya fece un verso divertito che suonava come un incrocio troncato tra uno sghignazzo e un grugnito. "Tsk... heh... immagino che a te faccia molto piacere, vero, piccolo furfante? Così puoi divertirti alle mie spalle... sigh... e va bene, va bene, vorrà dire che oggi cucino io! Contento?" disse sarcastico, guardando il fratello minore di sottecchi.

"Heheheee... sì, diciamo pure che sono molto soddisfatto!" affermò Shinya. Takuya stava per girarsi dall'altra parte e andare ad appoggiare la sua giacca, e Shinya stava per proseguire la demolizione del boss finale di Soul Calibur 3... quando il minore dei Kanbara fermò il fratello facendogli un cenno con la mano e chiamandolo per nome. "Oh, fratellone Takuya, a proposito... volevo dirti una cosa strana che mi è successa di recente!"

Con un sospiro, Takuya appese la giacca all'appendino più vicino, e tornò verso il fratello minore, non senza prima alzare un tanto gli occhi al cielo. Sta a vedere che si trattava di un altro dei suoi exploit davanti ai picchiaduro o agli RPG...

"Sigh... okay, Shinya... di cosa si tratta, adesso? Vuoi dirmi che hai battuto Nightmare in Double Perfect per la trentesima volta, oppure che sei riuscito ad ottenere tutti i personaggi in Suikoden 2?" chiese, non senza un pizzico di sarcasmo. Anche a Takuya piacevano i videogiochi, ma Shinya ne era un fanatico anche secondo i suoi canoni!

Shinya storse il naso. "Ha, ha. Davvero divertente, fratellone Takuya. Molto spiritoso." affermò, per poi scuotere la testa... e assumere un'espressione stranamente seria. "No, vedi... questa è un'altra cosa! Beh, insomma... hai presente quella mia compagna di scuola, quell'antipatica che si dà un sacco di arie solo perchè uno dei suoi genitori è francese? Quella coi capelli a caschetto, che quando non è a scuola gira con quell'orribile salopette blu?"

"Vuoi dire Sophie-chan?" mormorò Takuya, non stupendosi del fatto che Shinya l'avesse descritta in termini così poco lusinghieri. Il rapporto tra i due gli ricordava molto quello tra lui e Izumi all'inizio... e guarda caso, anche Sophie era di nazionalità mista, come Izumi e Tohma! "Heheheee... certo che la conosco, è la tua vittima preferita, no? A dire la verità, a giudicare dalle volte che l'ho vista quando è venuta da me a protestare per i tuoi scherzi, mi è sembrata una tipetta simpatica, anche se un pò... come dire, lunatica!"

"Sgrunt... quella va da tranquilla a furiosa nera in cinque secondi!" brontolò Shinya. Per qualche motivo, parlare della sua compagna di classe gli aveva fatto passare la voglia che aveva di sfogarsi sul malcapitato Abyss, e Shinya appoggiò il joypad sopra la console... "Comunque, fatto sta che oggi, mentre facevamo la pausa pranzo, Sophie mi si è avvicinata e mi ha detto, chiaro e netto, che in circostanze normali io sarei stato l'ultima persona a cui lei avrebbe chiesto consiglio... ma che non sapeva più a chi chiedere per un messaggio che le era arrivato sul cellulare!"

Takuya drizzò le orecchie. Un messaggio sul cellulare? Forse... forse aveva trovato la terza persona prescelta per diventare un nuovo Leggendario Guerriero. "Un... messaggio, hai detto, Shinya? Ti ha detto... di che messaggio si trattava?"

Shinya si grattò la guancia con un dito. "Hmmm... sì, era un messaggio che le chiedeva se voleva iniziare il gioco, o qualcosa del genere. Mi ha detto che aveva accettato, e che poi non era successo altro, se non che le era stato detto che il suo destino era stato deciso..." rispose, confermando le ipotesi del fratello maggiore. "Mi ha poi chiesto se avessi ricevuto lo stesso messaggio, e io ho risposto di sì, ma che non sapevo..."

"Aspetta un momento!" esclamò Takuya, ora allarmato, interrompendo il discorso di Shinya. "Aspetta, Shinya... vuoi dire... che anche tu hai ricevuto un messaggio come quello... e che anche tu hai risposto di sì? Perchè non me l'hai detto, accidenti? Non hai idea di cosa significhi, quel messaggio!"

Shinya corrugò la fronte, a metà tra il confuso e l'irritato per la reazione, a suo dire un pò isterica, del fratello maggiore. "Beh, sì... sì, ho accettato, credevo fosse una specie di videogioco... e poi non è più successo niente! Ma scusa, fratellone Takuya, non mi sembra il caso di essere così esagitati!" esclamò. "Non credevo fosse una cosa importante!"

Takuya si rese conto di essersi fatto prendere troppo dal suo nervosismo - la situazione di estrema incertezza che regnava a DigiWorld, i sospetti sulla DATS e l'intensificarsi continuo degli attacchi dei Digimon, culminato nell'assalto in massa dei Numemon, avevano messo a dura prova i nervi di tutti, e i suoi in particolare. "Tsk... okay, okay... hai ragione, Shinya, mi sono fatto prendere troppo..." rispose, scusandosi frettolosamente in una maniera che fece capire al fratellino che Takuya sapeva più di quanto desse a vedere. Le sue successive parole furono la conferma del sospetto di Shinya. "Il fatto... il fatto è che quei messaggi... tsk... come posso dire... senti, Shinya, so che quello che sto per raccontarti è incredibile, ma... adesso vedo di raccontarti tutto dall'inizio! Possiamo sederci un attimo sul divano, che così stiamo un attimo più comodi che seduti per terra?"

"E va bene..." affermò Shinya, storcendo un pò il naso. "Ma insomma, fratellone Takuya, vorrei sapere cosa ti preoccupa tanto, e cosa sai tu di quei messaggi così strani! Perchè io e Sophie li abbiamo ricevuti? E... per caso, ne hai ricevuto uno anche tu? Insomma, vorrei capire cosa significa tutto questo!"

Takuya e Shinya si sedettero sul divano, e il maggiore dei fratelli Kanbara prese un bel respiro e deglutì un pò di saliva, in modo da impiegare un attimo di tempo per prepararsi il discorso. "Allora, Shinya... tutto è cominciato tre anni fa, il giorno del tuo nono compleanno..."

 

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Quella notte, il team della DATS non era arrivato a nessun risultato, e la natura del misterioso Dorimon era rimasta oscura... l'opzione migliore, date le circostanze, era semplicemente quella di lasciare il piccolo Digimon con la bambina a cui si era così rapidamente affezionato. Yoshino e Raramon, finito il loro turno di lavoro, si stavano apprestando a tornare a casa, lasciando a Tohma, Masaru e ai loro Digimon il compito di proseguire le loro indagini...

E per quanto riguarda Chika, aveva ottenuto dalla mamma e dal fratello maggiore il permesso di far dormire Dorimon nel letto con lei, con grande gioia del piccolo Digimon, e con un certo scorno da parte di Agumon, che sempre più si sentiva messo da parte. In quel momento, la piccola era distesa sul suo morbido materasso, sotto le coperte e vestita del suo pigiama rosa, e stava scambiando qualche ultima parola con il suo nuovo ospite prima che i due si addormentassero.

"Hmmm..." mormorò Dorimon con la sua vocetta acuta, accoccolandosi vicino alla sua amica umana. "Sono davvero contento di averti conosciuto, Chika... lo sai, quando vivevo nel Mondo Digitale non ho mai incontrato nessuno che volesse essere mio amico, come hai fatto tu! Tu e la tua mamma siete le prime persone che conosco che non abbiano voluto evitarmi o farmi del male!"

Chika accarezzò la testa del suo Digimon con affetto, sentendosi all'improvviso triste per quel Digimon sconosciuto che sembrava aver fatto una vita molto difficile. "Dori-chan... allora, questo vuol dire, che per tutto il tempo in cui sei vissuto nel Mondo Digitale... sei sempre stato solo?" gli chiese ansiosamente.

L'espressione del Digimon impellicciato si rabbuiò nell'oscurità della cameretta. "Sì, purtroppo... e non so neanche il perchè... i Digimon che vivono lì non hanno mai avuto nessun gesto di amicizia verso di me, e molti di loro hanno cercato di farmi del male, senza mai spiegarmi il motivo. Sai... prima di conoscerti, ero convinto che sarebbe stato quello il mio destino!" rispose tristemente. "Che avrei dovuto vivere tutta la mia vita da solo, senza avere nessuno accanto, e dovendo lottare tutti i giorni anche soltanto per sopravvivere. Sai... era difficile vivere là, con tutti i Digimon più grandi e più forti di te alle calcagna..."

"Mi dispiace, Dori-chan, che tu abbia sofferto tanto..." mormorò Chika, proprio con il tono di una mamma che protegge il suo bambino nato da poco, e fece scorrere di nuovo il palmo della sua mano calda lungo la schiena di Dorimon. "Ma ora è tutto finito. Non ci saranno più Digimon cattivi a darti fastidio, e non dovrai più avere paura di essere solo. Ci sarò io con te, e saremo amici come mio fratello e Agumon! Sei d'accordo, vero?"

Dorimon chiuse gli occhi, rilassandosi nell'abbraccio della bambina mentre questa iniziava ad intonare una lenta ninna nanna...

*CRAAAAAASH!*

Qualcosa piombò improvvisamente addosso alla porta-finestra che dava sul terrazzo, spaccandone il vetro e provocando una pioggia di frammenti che si riversò con gran clangore nella cameretta, infrangendo l'atmosfera dolce e tranquilla! Dorimon sobbalzò, i suoi sensi acutissimi allertati al massimo, e la sorpresa quanto spaventata Chika saltò su e gridò di paura quando qualcosa di nero, con gli occhi luccicanti, piombò nella stanza, atterrando con l'agilità di un ninja senza che i cocci di vetro gli facessero nulla!

Al piano inferiore, il clangore e il grido di Chika colsero di sorpresa i presenti. Sayuri fece cadere la tazza di tè che stava preparando, e quest'ultima si riversò nel lavandino con uno sbuffo di vapore; Tohma e Gaomon, ancora al lavoro sulla loro ingombrante macchina, alzarono la testa allarmati... e sia Masaru che Agumon si drizzarono in piedi allarmati!

"Capo!" esclamò il piccolo dinosauro, mentre Tohma e Gaomon scattavano a loro volta in piedi, con il Digivice-Ic pronto al fianco del biondo genio austriaco. "Lì di sopra... sta succedendo qualcosa! Andiamo a vedere, presto!"

"Oh, no! Chika-chan! Dori-chan!" esclamò Sayuri, la sua calma serafica sopraffatta dall'ansia per la figlia minore. "Vengo anch'io, ragazzi!"

In fretta e furia, Masaru e Agumon salirono le scale e raggiunnsero per primi la camera di Chika, spalancandone la porta di colpo e accendendo la luce mentre entravano... e davanti ai loro occhi apparve lo spettacolo di Chika e Dorimon che, ancora seduti sul loro letto, si ritiravano impauriti verso la testiera... e della cosa che era entrata, uno strano piccolo Digimon uccello dal piumaggio nero, simile ad un incrocio tra un gufo e un falchetto, con addosso una sorta di giacchetta viola da ninja, due shuriken gialli disegnati all'altezza del torace! Corte piume rosse circondavano i suoi grandi occhi dorati, sormontati da piume violette più lunghe che facevano da sopracciglia, il becco giallo scuro era corto e ricurvo... e la sua corta coda consisteva di niente più che un mazzetto di piume scarlatte più lunghe. Non appena Masaru ed Agumon entrarono, il Digimon pennuto si voltò verso di loro, guardandoli come per dire loro di non intromettersi!

"M-Masaru-niichan!" esclamò Chika, tremante di paura.

"Chika! Dorimon! Tutto okay?" esclamò Masaru. Quando entrambi annuirono con un certo tremore, il ragazzo e il dinosauro rivolsero tutta la loro attenzione al misterioso intruso. "E tu... chi diavolo sei? E cosa vuoi da noi? Lascia in pace la mia sorellina!"

Falcomon non rispose subito. Continuò a guardare Masaru negli occhi, dorato splendente in dorato scuro... poi aprì il becco e parlò, con una vocetta acuta e vivace che però non riusciva a non essere minacciosa. "Consegnatemi quel Digimon." cinguettò, con tutta la fredda determinazione di un vero ninja. "E non succederà nulla."

"Puoi scordartelo, sacco di piume!" ringhiò il ragazzo, gettandosi a testa bassa contro il Digimon rapace e cercando di sferrargli un deciso pugno... che sarebbe andato a segno, se non fosse stato per il fatto che Falcomon scomparve dalla sua posizione e riapparve istantaneamente alle spalle del suo attaccante, lasciando che il suo pugno fendesse l'aria! Agumon scattò a sua volta in avanti e cercò di attaccare il Digimon piumato... ma ancora una volta, quest'ultimo si rivelò un avversario agile, e riuscì a deviare l'attacco e a far cadere il piccolo dinosauro con un abile mossa di judo... poi, senza lasciare ai due avversari il tempo di rialzarsi, si girò verso di loro e aprì le sue ali, scagliando una raffica di shuriken metallici a quattro punte contro di loro!

"Falco Rush!" esclamò Falcomon. Agumon e Masaru vennero circondati dalle mortali lame, che passarono loro vicinissimo e si piantarono nella giacca del ragazzo, costringendolo a terra e inchiodandocelo! In una sola mossa, il piccolo intruso aveva bloccato i suoi avversari... e si stava concentrando di nuovo sulla sua missione di recuperare Dorimon, salendo sul lettino per avviarsi verso Chika.

"Masaru-niichan! Agu-chan!" esclamò la bambina, vedendo il fratello e il Digimon suo amico bloccati a terra.

Masaru ed Agumon cercarono di dibattersi, ma gli shuriken li tenevano fermi al loro posto. "Ugh... Chika! Dorimon!" esclamò il ragazzo. "Lasciali stare, mostriciattolo pennuto, o te la vedrai con me!"

Falcomon lo ignorò completamente, e si fermò di fronte a Chika, che teneva tra le braccia l'impaurito Dorimon. "Ed ora che non ci sono più distrazioni, consegnami quel Digimon." le ordinò, sfoderando tre artigli affilati che facevano da dita dalla punta di un'ala. "Fallo e non vi darò più disturbo."

Nonostante la paura, Chika si rifiutò senza pensarci su due volte, e tenne stretto il suo amico digitale. "V-Vattene via!" esclamò. "Non vedi... che stai facendo paura a Dori-chan? Non te lo darò mai! Tu vuoi fargli del male!"

"Se non me lo consegnerai spontaneamente..." proseguì Falcomon. "Ti costringerò a farlo con la forza."

Quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso. Mentre Chika cominciava a tremare terrorizzata, ma continuava a rifiutare eroicamente di arrendersi, Dorimon si svincolò dal suo abbraccio, e atterrò davanti a lei, mettendosi in mezzo tra lei e Falcomon. La sua espressione era terribilmente determinata, e anche il falchetto ninja si fermò per un istante, capendo che la creaturina non aveva la minima intenzione di consegnarsi...

"Dori-chan! Attento!" esclamò Chika...

E proprio in quel momento, Masaru si liberò degli shuriken e si lanciò contro il falchetto, che riuscì solo per un pelo ad evitare il pugno che gli stava arrivando addosso. Con un agile balzo, Falcomon atterrò sul pavimento... ma proprio in quel momento, Gaomon fece irruzione dalla porta, incitato da Tohma a mettere in fuga l'intruso! Il lupacchiotto azzurro si scagliò contro Falcomon, attaccandolo con una scarica di pugni rapidissimi!

"Gao Rush!". Falcomon strinse i denti e cercò di evitare tutti gli attacchi... ma un poderoso diretto di destro lo raggiunse al mento, facendolo volare dalla finestra infranta con un breve stridìo di dolore. Mentre anche Tohma e Sayuri entravano nella camera e si sinceravano delle condizioni di Chika e Dorimon, il falchetto eseguì una capriola in aria, si rimise in piedi e volò via, capendo che ormai non c'era più nulla che potesse fare lì...

"Maledizione, non credevo avessero dei Digimon con loro..." disse tra sè mentre si allontanava nella notte. "Devo dirlo ad Ikuto... soltanto assieme potremo recuperare quel Digimon!"

"E' scappato..." mormorò Tohma mentre osservava la figura di Falcomon in fuga. "Non importa, quello che conta è che nessuno si sia fatto male... state tutti bene, là dietro?"

"S-sembrerebbe di sì..." mormorò Sayuri. "Però... non so cosa stia accadendo a Dori-chan..."

Tohma si voltò verso il piccolo Digimon, ancora sul letto di Chika e oggetto dell'attenzione di tutti gli accorsi. Il suo piccolo corpo stava brillando, e la sua espressione era tesa, ma al tempo stesso energica, mentre scariche di energia rosse e blu lo attraversavano. Stava succedendo qualcosa... e Agumon e Gaomon erano quelli che più lo avvertivano, visto che quello strano evento stava dando loro una strana sensazione di capogiro, cosa che non era mai accaduta in nessun altro caso...

"D-Dori-chan..." mormorò Chika. "Che... che stai facendo?"

Prima che potesse terminare la domanda, il corpo di Dorimon venne avvolto dalla luminescenza dorata e aumentò di dimensioni, fino a diventare grande quanto Agumon... e la sua coda si fece più folta, mentre il muso di allungava, le orecchie si appuntivano, e dei corti artigli crescevano sulle zampe. Quando lo strano evento si concluse, i presenti sgranarono gli occhi per la meraviglia, vedendo apparire, al posto di Dorimon, uno strano Digimon che sembrava un incrocio tra un piccolo dinosauro e un volpacchiotto, coperto di una corta e morbida pelliccia violetta che diventava bianca sullo stomaco, sulle zampe e sulla punta del naso e della folta coda a fiamma. Piccoli artigli blu-grigi, leggermente ricurvi, spuntavano dalla punta di ogni dito, e delle piccole ali da pipistrello rudimentali fuoriscivano dalla sua schiena, mentre le sue orecchie erano a punta, leggermente frastagliate, con delle striature nere che le percorrevano verticalmente. Una gemma triangolare, con la punta rivolta verso la bocca, era incastonata sulla fronte, e aveva gli occhi dorati e carichi di energia, una vivacità sottolineata dalle piccole zanne che fuoriuscivano dal labbro inferiore.

"Io... sono appena Digievoluto per proteggerti, Chika!" esclamò il nuovo Digimon, guardando la bambina in pigiama rosa che lo guardava con stupore. "Il mio nome è Dorumon, amica mia... grazie per il tuo affetto! E' stato il legame tra di noi che mi ha permesso di Digievolvere!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Dorumon

Tipo: Bestia

Attributo: Anti-Virus / Dati

Livello: Rookie

Attacchi: Metal Cannon, Dash Metal

Misterioso e sconosciuto Digimon dalle origini avvolte nella nebbia. Si dice che la forza vitale di un drago della leggenda sia custodita all'interno del suo corpo, e che abbia la possibilità di evolvere in forme sconosciute e molto potenti...

 

Chika spalancò gli occhi, mentre Sayuri si avvicinava con espressione alquanto perplessa... e tutti gli altri restavano esterrefatti davanti a quell'evoluzione inaspettata. In teoria, la cosa non sarebbe stata possibile... A meno che, ovviamente...

L'idea colpì Tohma come un fulmine, e il ragazzo mezzo-austriaco spalancò leggermente i suoi occhi azzurro cielo.

Non c'era altra spiegazione... Chika possedeva una Digi-Soul!

 

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Il mattino dopo, la situazione non si presentava niente affatto più tranquilla in casa Daimon... già quella mattina, appena svegliati, Masaru e la sua famiglia si erano trovati con degli strani individui in camice bianco che avevano bussato alla porta di casa e che, senza tanti giri di parole, avevano detto che dovevano fare degli esami a Chika! Ovviamente, la diretta interessata non era molto d'accordo... il che era dovuto principalmente al fatto che uno dei tizi in bianco aveva estratto una siringa da una valigetta nera che teneva in una mano!

"NO! Io mi rifiuto di farmi fare una puntura!" protestò inutilmente Chika, mentre uno dei due individui la teneva ferma per le spalle. La bambina si stava dibattendo per liberarsi... e l'altro uomo in camice bianco stava tenendo fermo Dorumon, che aveva tutta l'intenzione di lanciarsi in difesa della sua amica con le zanne sfoderate! "Ho detto che non lo faccio, punto e basta! Mi lasci andare!" strillò di nuovo la ragazzina, fissando l'agente della DATS, di tanto più alto di lei, con un'espressione quasi inferocita nei suoi occhi verdi smeraldo.

"Per favore, piccola, cerca di collaborare. Sono dei test che dobbiamo fare per forza." disse l'uomo, con clinico distacco. "Non ti preoccupare, ci metteremo poco tempo..."

"Ho detto che non mi fa male da nessuna parte!" protestò la bambina, mentre l'uomo la spingeva a forza in un'altra stanza. "Quindi mi lasci andare! Dorumon! Aiuto! No, aspettate! Non voglio..."

"Chikaaaaa!"

Toccare una bambina il cui fratello maggiore è conosciuto come un esperto street fighter dal temperamento alquanto focoso non è MAI stata una buona idea... e il malcapitato scienziato se ne accorse nel momento in cui Masaru lo raggiunse di corsa e gli sferrò un poderoso cazzotto sullo zigomo, spedendolo a terra! L'uomo rimbalzò una volta sul pavimento di legno per la forza del pugno, e la sua siringa cadde, infrangendosi e spargendo tutt'attorno una pozzanghera di uno strano liquido di cui nessuno dei due fratelli Daimon voleva chiedersi la funzione! Chika si aggrappò al fratello maggiore, che le si mise davanti con aria protettiva... e in quel momento anche Dorumon si liberò, tirò un pugno all'individuo che cercava di tenerlo fermo, e si mise a fianco di Masaru per proteggere la sua amica!

"Allora? Cos'è questa storia?" chiese Masaru, una domanda che aveva tutto il tono di un ordine. "Venite qui a casa nostra come niente fosse, fate quel cazzo che vi pare e piace, e cercate anche di iniettare qualche porcheria alla mia sorellina!"

"Ma... ma..." balbettò l'individuo ancora cosciente, che ora stava cominciando a balbettare incoerentemente davanti alla furia del giovane street fighter. "Noi... noi stavamo soltanto facendo qualche test... per confermare la presenza di una Digi-Soul! Dal... Dal momento che il suo Digimon è evoluto così rapidamente... abbiamo pensato che fosse per la presenza di una Digi-Soul, ed è per questo che..."

Masaru lo interruppe prima che potesse terminare. "Una Digi-Soul? Noi non abbiamo chiesto che Chika facesse un esame del genere, quindi levatevi dalle palle ora!" esclamò con crescente irritazione. E avrebbe aggiunto qualche altra minaccia, se la familiare voce di Yoshino non lo avesse chiamato dalla porta di ingresso...

"Mi dispiace, Daimon-kun, ma sono ordini del capitano Satsuma." affermò l'agente dai capelli rossi, apparendo sulla soglia affiancata da Raramon. Quando i fratelli Daimon e Dorumon si voltarono verso di loro, Yoshino fece un verso comprensivo con le labbra e alzò le spalle. "Guarda, Daimon-kun, so che molto probabilmente non sarai d'accordo... ma Dorumon, se vuole restare nel Mondo Reale, ha bisogno di un partner, e l'unica in grado di ricoprire questo ruolo... beh, è proprio Chika-chan. E' per questo che, come ha saputo di quello che è accaduto stanotte, il capitano Satsuma ha chiesto che a Chika-chan venisse fatto questo test..."

Chika e Dorumon ammutolirono increduli... e Masaru si sentì schizzare il sangue al cervello! Aveva già capito che la DATS non giocava a carte scoperte... ma adesso, si stava veramente passando il limite! "Che... CHE COSA?" strepitò. "In altre parole... volete che Chika diventi... un'agente della DATS?"

Raramon strinse i denti. Si era aspettata quel tipo di reazione, ma sperava che in quella situazione, tutto considerato, sarebbe stata un pò più contenuta. "Beh... credo, più o meno che sia questo che il capitano ha in mente..."

 

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I risultati furono prevedibili. Tempo mezz'ora, e l'intero team della DATS, compresi i sei Guerrieri Leggendari riuniti in fretta e furia, erano nella sala principale della sede, ad assistere ad uno scambio abbastanza drammatico tra il neo-agente e il membro più anziano dell'organizzazione. Yoshino, Tohma e i Digimon della DATS avevano aggiornato Takuya e i suoi compagni delle ultime novità... e l'incredulità del gruppo era stata pari a quella del resto degli agenti!

"Accidenti... quindi, anche Chika-chan avrebbe una Digi-Soul?" chiese Takuya, giusto per avere conferma del suo timore. Tohma annuì, seppur a malincuore - avrebbe preferito che la ragazzina non fosse coinvolta nella crisi attuale, ma a quanto pareva... il potere della Digi-Soul correva nella famiglia Daimon, e non lo si poteva ignorare... checchè ne dicessero Masaru ed Agumon! In quel momento, un deciso pugno sulla scrivania di Satsuma da parte dell'imbestialito ragazzo risuonò nella sala, ricordando a tutti quale fosse il problema in questione...

"Sono stufo dei suoi ordini che lei dà come e quando le conviene, mi sono spiegato?" strepitò Masaru, fissando negli occhi il comandante e Kudamon... che, dal canto loro, non perdevano la loro calma proverbiale, e si limitavano a restituire all'impulsivo ragazzo un'espressione quasi gelida.

"Agente Daimon, è pregato di calmarsi, e di moderare il tono." disse Satsuma, tranquillo ma fermo. "Innanzitutto, le vorrei ricordare che lei ha solo quattordici anni, ed è comunque un membro ufficiale di questa organizzazione. Anzi, l'agente onorario Tomoki Himi, anche conosciuto come Kumamon o KorIkkakumon, ha dodici anni, e si è offerto spontaneamente di aiutare la DATS nella sua missione." Indicò con un cenno della testa il più giovane dei Leggendari Guerrieri, che rispose mettendosi sull'attenti con espressione imbarazzata.

"Io sono nella DATS perchè voglio affrontare avversari forti!" replicò Masaru, un pò più calmo, ma senza perdere un briciolo di convinzione. "E Tomoki-kun possiede un Digi-Spirit, il che significa che può trasformarsi in un Digimon e combattere! Inoltre, ha già esperienza in queste faccende, visto che è uno dei Leggendari Guerrieri. Ma per Chika è diverso! Questa missione è troppo pericolosa per lei, e..."

"Masaru... basta così, tesoro, per favore."

Questa frase, che fece interrompere di colpo il ragazzo, non provenne da altri che da Sayuri Daimon, entrata in quel momento da una delle porte scorrevoli sul lato della grande sala. Con espressione meravigliata, il ragazzo si voltò verso la madre mentre questa, con il suo solito contegno dolce e pacato, si avvicinava lentamente alla scrivania di Satsuma... e faceva un breve inchino, facendo intuire che conosceva già il comandante supremo della DATS!

"Mamma..." mormorò Masaru, allontanandosi un pò dalla scrivania per farla discutere con Satsuma senza essere invadente. Anche gli agenti della DATS e i Guerrieri Leggendari osservavano, chiedendosi quale fosse il nesso.

"Quella è... la mamma di Masaru-kun?" si chiese Kouji tra sè e sè. "Conosceva già Satsuma? Ecco un altro pezzo del puzzle..."

Dopo che la signora Daimon e il capitano si furono scambiati i saluti di rito, la giovane madre continuò. "E' passato molto tempo dall'ultima volta che l'ho vista, Satsuma-san." esordì, senza fretta. "La trovo molto bene."

Il capitano annuì. "La ringrazio, Sayuri-dono. Posso dire altrettanto di lei." rispose, con un tono che, pur mantenendosi sempre formale e professionale, sembrava un attimo più disteso. "Ma immagino... che lei non sia qui per discutere di queste cose, quanto della situazione di sua figlia Chika. Sono nel giusto?"

"Infatti." rispose Sayuri, guardandosi le mani congiunte. "Nel caso di Masaru... beh, immagino che, ad un certo punto, fosse inevitabile che rimanesse coinvolto in questa storia. Dopotutto, lui è pur sempre il figlio di Suguru... e il fatto che sia stato reclutato nella DATS dev'essere stato un pò il corso naturale degli eventi. Però..."

La giovane madre restò in silenzio per un pò, sotto gli occhi increduli del figlio e degli altri agenti. Le sue parole stavano gettando un altro pò di luce sul mistero che avvolgeva DigiWorld, la DATS e gli eventi degli ultimi tempi... ma senza tuttavia riuscire a rendere il tutto chiaro come avrebbe dovuto essere! Finalmente, Sayuri alzò lo sguardo, guardando negli occhi del capitano con espressione quasi supplichevole... ma che al tempo stesso non perdeva nulla della sua dignità di madre.

"Però... Chika è soltanto una bambina..." proseguì Sayuri. "La prego, non lasci che venga coinvolta in questa storia! Io... le confesso che ho paura, capitano Satsuma... è come se tutte le persone a me care siano destinate ad essere portate via dai Digimon..."

Se il capitano non avesse avuto gli occhiali da sole, una persona molto acuta si sarebbe accorta di quell'appena percettibile espressione di comprensione nei suoi occhi. Il fatto che Rentaro Satsuma fosse un tipo che prendeva le decisioni il più possibile secondo logica non voleva dire che fosse privo di emozioni, e in quel momento si sentiva in colpa nei confronti di quella madre che temeva di perdere i suoi bambini. D'altro canto, che poteva fare? La regola era che senza un partner, un Digimondoveva essere riportato nel Mondo Digitale, o comunque tenuto in custodia lì alla DATS. La scelta sembrava essere tra separare Chika e Dorumon, e separare Sayuri da entrambi i suoi figli... nessuna delle quali gli sembrava un'alternativa simpatica.

 

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"D'altronde, le regole parlano chiaro..." affermò con una certa riluttanza Tohma, seduto ad una postazione computerizzata in una biblioteca immersa nella semioscurità. "Capisco le vostre preoccupazioni, e nemmeno io vorrei che Chika-chan rimanesse coinvolta. Ma... il problema è che molto probabilmente lei possiede una Digi-Soul, e come tale, lei è l'unica che conosciamo, al momento, che possa fare da partner a Dorumon. Se poi aggiungiamo il fatto che quel Digimon possiede delle caratteristiche particolari, mai riscontrate finora in alcun Digimon... abbiamo un quadro completo della situazione."

Masaru e i Guerrieri Leggendari, lì riuniti per avere il quadro completo della situazione, guardarono verso il pavimento, e restarono in silenzio per un istante prima che Masaru rispondesse. "Questo lo so... è per questo che mi sto consultando con te..." affermò, sperando in una risposta positiva, ma sapendo già che così non sarebbe stato. Le regole della DATS erano queste, dopotutto...

Anche Takuya e Junpei sospirarono, sentendosi vicini al giovane street fighter. Anche loro avevano appena scoperto che due persone a cui tenevano molto sarebbero presto state coinvolte nel caos che si stava scatenando.

"Capisco come tu ti senta, e che tu non voglia che rimanga coinvolta in qualche battaglia..." rispose Tohma, continuando a guardare il suo schermo con espressione insolitamente assente. "E credimi, nemmeno io lo vorrei. Ma... i Digimon che non sono sotto la tutela della DATS devono per forza essere riportati nel Mondo Digitale." Lentamente, il ragazzo biondo si voltò verso il suo compagno, guardandolo con espressione molto seria. "E dimmelo sinceramente: tu... te la sentiresti di dire a Chika-chan che dovrà abbandonare Dorumon, e non potrà rivederlo mai più? Potresti fare una cosa del genere?"

Una sorda rabbia si agitò nel cuore di Masaru. Perchè tutto questo stava accadendo proprio a lei? Perchè proprio a Chika, la ragazzina più dolce e innocente che lui avesse mai conosciuto... si presentava un simile dilemma? Combattere e rischiare la vita... o dire addio per sempre ad un Digimon a cui era affezionata come ad un fratellino minore? Non poteva capitare a qualcun altro? Tra tutte le decine di migliaia di persone che vivono a Tokyo... proprio la sua sorellina doveva andarne di mezzo?

Improvvisamnte, Masaru si staccò dallo scaffale a cui si era appoggiato, e marciò risolutamente verso l'uscita, con Agumon al seguito. Mentre Takuya si voltava stupito verso di lui, volendo evidentemente chiedergli quali fossero le sue intenzioni, il ragazzo rispose alla domanda prima ancora che questa venisse formulata. "E va bene, allora... se la situazione è questa, non c'è che una soluzione! Agumon! Vieni con me! Torniamo a casa adesso, e facciamo una prova!"

"Arrivo, capo!" rispose il piccolo dinosauro, affrettandosi dietro il suo partner umano, che uscì dalla porta ignorando i richiami di Takuya e di altri Leggendari Guerrieri!

"Hey, aspetta, Masaru-kun! Che vorresti..." iniziò a dire Takuya... ma ormai, Masaru ed Agumon erano già scomparsi, sbattendosi la porta dietro le spalle con un potente tonfo! Takuya strinse i denti per il rumore.

"Niente da fare..." spiegò Tohma agli agenti onorari, scuotendo la testa. "Se conosco l'agente Daimon come credo, non saranno le vostre parole a farlo desistere. Lui vuole evitare che Chika-chan soffra... e per fare questo, è pronto a fare qualsiasi cosa. Non gli farete cambiare idea in alcun modo."

"Già... di questo, più o meno, ci eravamo resi conto..." mormorò Kouji. Il Leggendario Guerriero della Luce strisciò un piede per terra, maledicendo tra sè il destino che sembrava starsi accanendo su di loro. Adesso, anche Chika rischiava di essere inghiottita dal caos dilagante...

"Il Mondo Digitale, i nuovi Digiprescelti, la DATS, e ora Chika-chan. Che casino..." mormorò Junpei.

 

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La situazione non era certo meno tesa in casa Daimon, dove Chika e Dorumon erano rimasti per sicurezza, e dove ora stavano seduti, schiena contro schiena, sul pavimento, al centro della cameretta della piccola. Un silenzio carico di ansia era sceso tra di loro, l'ansia che accompagnava un'attesa il cui risultato avrebbe potuto non piacere a nessuno dei due...

Ancora qualche secondo di silenzio, illuminato dai pallidi raggi del sole di fine pomeriggio che iniziavano ad essere velati da qualche nube grigia di passaggio. Alla fine, non potendo più sopportare tutta quella tensione, Chika decise di spezzare la staticità, allungando una mano verso la zampina artigliata di Dorumon, e stringendola come se avesse avuto paura che il suo Digimon scomparisse da un momento all'altro. Lo strano Digimon, simile ad un incrocio tra un dinosauro e un volpacchiotto, rispose con lo stesso gesto.

"Hey, Dorumon..." mormorò infine la bambina. "Tu... che cosa credi che ci succederà? Tu... pensi che potremo stare ancora insieme?"

Dorumon sospirò. Purtroppo, la cosa non sembrava dipendere esclusivamente da lui, e c'erano altri fattori da considerare... e tuttavia, l'idea di abbandonare la prima persona che avesse avuto verso di lui delle manifestazioni di affetto gli sembrava insopportabile. No, non l'avrebbe accettato! Non sarebbe tornato a fare la vita da cani che faceva a DigiWorld, ora che aveva trovato qualcosa di meglio! Aveva giurato di proteggere Chika e di restare al suo fianco, come suo Digimon... ed era quello che avrebbe fatto!

"Puoi scommetterci, Chika." affermò infine, con decisione. "Io... io sono il tuo partner, il tuo Digimon. Ho giurato a me stesso che sarei sempre rimasto al tuo fianco e ti avrei sempre difeso. E così sarà. Stai tranquilla, non lascerò che ci separino."

"Dorumon..." La bambina guardò dietro di sè, gli occhioni smeraldini spalancati in un sentimento forte e quasi disperato... poi, il suo visetto si addolcì, e Chika strinse in un forte abbraccio il suo Digimon, per quanto fosse più grande di lei!

"Grazie, Dorumon. Sei il miglior amico che si possa avere..."

"Dovere, Chika. Dovere." rispose il dinosauro, ricambiando il gesto di affetto.

L'atmosfera iddilliaca venne interrotta bruscamente, quando il suono della porta della sua camera che si apriva fece voltare Chika... e da dietro essa apparvero Masaru ed Agumon. Entrambi sembravano cupamente determinati... al punto che sia la bambina che Dorumon scattarono sulla difensiva.

"Masaru-niichan..." mormorò lei, mentre Dorumon accennava a mettersi in guardia.

Il giovane street fighter annuì, poi guardò verso Dorumon e gli fece un brusco cenno con la testa. "Dobbiamo uscire un attimo, Dorumon. Adesso. E' molto importante."

 

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"Allora... di cosa volevi parlare?"

Davanti ad un Masaru ancora freddamente deciso, in piedi sull'erba alta sulla riva del canale che attraversava Shibuya, Dorumon fece questa breve, concisa e decisa domanda al maggiore dei fratelli Daimon, mentre Chika ed Agumon osservavano preoccupati da una certa distanza.. Era fin troppo chiaro che stava per accadere qualcosa... e quasi a voler rafforzare questa impressione, il cielo sopra di loro si stava ricoprendo di nuvole grigie, quasi la natura stessa partecipasse a quei drammatici eventi.

Masaru attese che un colpo di vento freddo gli percuotesse la faccia... poi parlò, con la brezza che agitava i suoi capelli e la sua giacca in maniera quasi teatrale. "Molto bene. Verrò subito al punto. Torna nel Mondo Digitale." disse, senza mezzi termini.

A Chika balzò il cuore in gola, e per un attimo, si sentì come se stesse avendo un incubo. Aveva sentito bene? Suo fratello maggiore... sapeva dell'amicizia tra lei e Dorumon... e tuttavia voleva costringerlo a tornare nel Mondo Digitale? Ma... che razza di modo di fare era quello? Possibile che Masaru non si rendesse conto di cosa stava facendo? "C-che cosa? Masaru-niichan!"

"Capo..." mormorò Agumon. Sapeva qual era il modo di pensare del suo partner, ma non riusciva comunque ad impedirsi di provare un certo brivido alle sue parole...

Come se avesse sentito il mormorìo della sorella minore, Masaru voltò la coda dell'occhio verso di lei, guardandola severamente. "Chika! Questa è una questione tra due uomini!" esclamò. "Non ti intromettere!"

"Capisco..." affermò Dorumon, stringendo un pugno per la rabbia. "E se dicessi di no... tu che cosa faresti, eh? Sentiamo!"

Masaru non esitò neanche un istante. "Ti ci rispedirò con la forza."

"Io ho fatto una promessa a Chika. Ho detto che saremmo rimasti sempre assieme, e che l'avrei sempre protetta." replicò il misterioso Digimon, la cui coda frustò l'aria, come se si stesse riscaldando per lo scontro che appariva ormai inevitabile. "E io mantengo sempre le mie promesse."

Masaru annuì. Questo gli dava qualche punto, ma non era ancora abbastanza. "Davvero? Bene allora... mostrami che sai mantenerle con i fatti, oltre che non le parole. Dimostralo affrontandomi con i tuoi pugni. Qui e adesso."

"Non è un problema..." sibilò Dorumon, piegandosi sulle ginocchia e preparandosi all'attacco...

"NO! Adesso basta, smettetela!"

Chika, ignorando completamente l'ingiunzione che suo fratello le aveva fatto un attimo prima, iniziò ad incamminarsi verso il luogo della battaglia... prima che Agumon la afferrasse per un polso. "Agu-chan! Che stai facendo, lasciami andare!" protestò lei. "Perchè tu puoi rimanere qui e Dorumon no? Perchè quei due devono per forza combattere? Io non lo accetto!"

"Chika, ti prego... Ascolta un attimo..." la pregò il Digimon dinosauro.

"NO! Non voglio ascoltare!" esclamò Chika, quasi isterica. "Mio fratello è solo un grande egoista che pensa solo a menare le mani! Perchè Dorumon deve tornare a DigiWorld? Io e lui vogliamo stare assieme come fate tu e Masaru-niichan..."

"STUPIDA! Sei tu che ti comporti da egoista!" strillò Agumon, interrompendola. Chika fece un passo indietro per la sorpresa, con gli occhi che luccicavano di lacrime per lo shock... ed Agumon proseguì, indicando Masaru che si era messo in guardia.

"Tu forse non li vedi, ma... i pugni di tuo fratello stanno piangendo." disse Agumon. "Lui... non vuole combattere contro Dorumon. Ma lo sta facendo... e lo sai perchè? Perchè sa bene che è l'unico modo per proteggerti. Non vuole che tu rimanga coinvolta nelle battaglie, lo capisci? E affinchè Dorumon rimanga qui, tu dovresti per forza arruolarti nella DATS! Non pensi anche tu a quello che prova lui?"

Chika alzò gli occhi lacrimosi verso il fratello... e in quell'istante, si rese pienamente conto dell'ombra di tristezza che gli era calata sul volto. Masaru stava facendo tutto questo per proteggere Chika... stava facendo una cosa che odiava... per il solo motivo che non voleva che Chika rischiasse la vita. In quel momento, la bambina si vergognò di sè stessa per averlo accusato di egoismo... ma questo non voleva dire che le piacesse l'idea che lui e Dorumon si battessero!

"Masaru-niichan..." mormorò, passandosi una mano sul viso. "Però... Agu-chan... io non voglio che loro due combattano... io..."

"Voi non fare niente. Quel Digimon lo prendere noi."

Un'altra voce di bambino, chiara e decisa nonostante gli evidenti errori linguistici, interruppe il momento... e Masaru, Agumon, Chika e Dorumon si voltarono in direzione della strada sopraelevata. Là, sul ciglio del pendio che portava alla riva del canale, stavano Falcomon, il piccolo Digimon pennuto che aveva aggredito Dorimon quella notte, e un bambino dagli scompigliati capelli blu scuro vestito come un indiano d'America, con una mantellina scura sulle spalle e un grande boomerang di legno in una mano, in quel momento puntato contro il gruppo! Sembrava molto deciso, e lo sguardo con cui fissava soprattutto Masaru e Dorumon era quello di uno che non avrebbe accettato un no come risposta!

Agumon si mise in guardia, allarmato dalla vista di Falcomon. Chika si tirò indietro con un gemito di paura. Dorumon si acquattò sul terreno e ringhiò come un cane sul punto di attaccare... e Masaru, dimenticandosi completamente del combattimento che stava per iniziare, si voltò nella direzione dei due intrusi! "Hey! Tu sei il Digimon di stanotte! E tu, ragazzino, chi sei? Cosa sei venuto qui a fare?"

"Chi io essere, no importante!" rispose il ragazzino senza esitare. "Noi essere qui... per riportare quel Digimon a DigiWorld!"

 

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In una grande sala macchine, vicina alla stanza del trono di ChaosGallantmon, Watchmon sghignazzò ferocemente mentre osservava gli strumenti che segnalavano qualcosa di molto interessante... e con sudiata lentezza, si voltò verso WarDevidramon, che attendeva con una certa impazienza vicino ad una grande arcata di metallo collegata a dei complessi macchinari, nella quale si vedevano scorrere delle piccole scariche elettriche arancioni...

"Allora, Watchmon?" tuonò il drago cibernetico, grattando con impazienza un artiglio sul terreno di roccia. "E' pronto, il trasferimento? Io ho aspettato abbastanza a lungo, credo!"

L'osservatore annuì, rivolto al suo superiore. "Tutto è pronto, signore. Abbiamo localizzato Ikuto e Falcomon, e abbiamo confermato che il Digimon che stiamo cercando è con loro! Tra non molto, inizierà il trasferimento!"

L'espressione truce di WarDevidramon non cambiò. "Ottimo. Questo è un momento molto importante per tutti noi, quindi vediamo di non fare errori stupidi." affermò, per poi sfoderare un ghigno da predatore. "ChaosGallantmon-sama sarà molto soddisfatto quando gli porterò quel Digimon... alla faccia di Mercurimon!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Che altro dire? La situazione sta, lentamente ma inesorabilmente, precipitando verso il caos! L'arrivo di Dorimon, ora Dorumon, nel Mondo Reale non ha fatto altro che accelerare le cose, e le sorprese non sono certo finite qui... visto che molto presto, la DATS dovrà ai nostri eroi un pò di spiegazioni! E poi, cosa ne sarà di Dorumon? Come andranno le cose con Ikuto e Falcomon...? E soprattutto, i nostri dovranno affrontare WarDevidramon? Considerando che si tratta di un Mega molto potente, non credo che Masaru e i suoi compagni siano all'altezza.

E poi, non dimentichiamoci di Shinya e dei nuovi Digiprescelti... quale sarà il loro destino? Quale sarà il loro ruolo in questa nuova guerra? Altri misteri da svelare... ma per iniziare ad avere qualche accenno di risposta, dovrete aspettare ancora un pò! Mi raccomando, vi aspetto tutti al prossimo capitolo... reggetevi forte, perchè la storia, da qui in poi, sarà tutto un tirare dritto!

Grazie ancora, amici lettori, e buon proseguimento!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 18
*** L'attacco di WarDevidramon ***


Record of Digital Wars-18

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Savers) scritta da: Justice Gundam

Eccomi di ritorno!

Sicuramente, dopo il modo in cui vi ho lasciati in sospeso nello scorso capitolo della mia fanfiction, molti di voi non aspettavano altro che il momento in cui questa sarebbe ripresa per capire un pò di più di quanto sta accadendo... e non posso darvi torto, visto che anche i Leggendari Guerrieri e il personale della DATS vorrebbero avere le idee un pò più chiare! In questi ultimi due episodi, ci sono state tante di quelle rivelazioni e di quei colpi di scena, che non saprebbero più da che parte iniziare per elencarli!

Un nuovo, misterioso Digimon in casa Daimon, che sembrerebbe in procinto di diventare il partner della piccola Chika... anzi, non un Digimon qualsiasi, proprio Dorimon in persona, ora evoluto in Dorumon! Poi, le rivelazioni fatte da BlackKingNumemon e dall'anziano ShellNumemon durante l'attacco dei Numemon al servizio di ChaosGallantmon. Come se non bastasse, la scoperta da parte di Takuya e compagni dei ragazzi che saranno destinati a ricevere i restanti quattro Digi-Spirits, e che due di questi sono nientemeno che Shinya, il fratello minore di Takuya, e Kaoru, la compagna di classe di Junpei! Ed ora... ed ora Masaru, Chika, Agumon e Dorumon, proprio in un momento critico, si ritrovano davanti Ikuto e Falcomon, che rivogliono indietro il misterioso Digimon fuggitivo!

Oh, e come se tutto questo non fosse già più che troppo... ChaosGallantmon sta per colpire di nuovo, e i risultati non saranno per niente piacevoli a vedersi!

Sì, non dò torto ai miei amici lettori se vogliono sapere con ansia come andranno le cose! In effetti, nemmeno io vedevo l'ora di iniziare a scrivere questo capitolo... e vi prometto, ragazzi, che si cominceranno a vedere le risposte ad alcune domande! Alcuni dei segreti della DATS stanno per essere svelati, e la guerra tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale sta arrivando ad un punto di non ritorno! Il che significa, per tutti gli appassionati dell'azione, che ci sarà da menare le mani un bel pò!

Okay, allora... una volta che avrò risposto alle vostre review, potrete godervi tutta l'azione che volete! Accompagnata, si intende, da un pò di introspezione per quanto riguarda certi personaggi per adesso secondari. Pongo l'enfasi sul 'per adesso'. In ogni caso, se volete cominciare a vedere soddisfatta la vostra curiosità, non vedo perchè attardarci ulteriormente!

Ecco a voi le vostre opinioni... e le mie risposte!

 

KillKenny: E come sempre, sei tu il primo a rispondere! E' una fortuna che il Demon Overlord si sia un pò calmato, comunque... tienilo buono, perchè potrebbe essere utile, quando scoppierà il caos più totale! Il funghetto atomico che vedi all'orizzonte, infatti, non è che una piccola parte di quello che si sta addensando sulle teste dei nostri eroi... e Takuya e Masaru faranno bene a stare moooolto attenti, se vogliono tornare a casa con le ossa intatte! Ti ringrazio ancora per la listarella di cui abbiamo parlato a suo tempo... e fai con comodo! Tanto, non mi corre dietro nessuno, almeno per adesso! ^_^

Kari 89: Ebbene sì, anche Chika ha ottenuto il suo Digi-Soul... ma non ha ancora un Digivice-Ic con cui poterlo usare! Ovviamente, se in qualche modo lo ottenesse, le cose potrebbero farsi interessanti. Sì, sì, so che nella serie originale di Savers, Chika aveva Biyomon... ma ho voluto cambiare apposta le carte in tavola, in modo da non fare qualcosa di uguale! Come hai visto, ci sono già stati alcuni elementi di diversità... E, sì, ho visto anche la tua recensione al capitolo 2 del mio crossover! Grazie ancora! ^_^

TopoMouse: Sì, sì, una Mega per direttissima! Hai toccato uno dei problemi principali con cui mi trovo a che fare mentre scrivo questa fanfic... devo bilanciare i Guerrieri Leggendari e gli agenti della DATS, in modo da non rendere l'uno troppo importante rispetto all'altro! Oh, e per quanto riguarda questo Mega... beh, leggi questo capitolo e vedrai!

SmartGirl: Eccoti il continuo! Heheheee... ti ringrazio ancora per i tuoi apprezzamenti, e spero che questo capitolo ne sia all'altezza! Come puoi vedere, molti elementi si stanno sviluppando in modo diverso che nella serie, e il fatto che Chika abbia Dorumon invece che Biyomon è soltanto il primo! Altri retroscena si sveleranno man mano... e d'ora in poi, dovremo prepararci ad un treno in corsa di emozioni!

...

Hmm... okay, era una battutaccia in stile Izumi Maki, visto che uno degli elementi principali di Frontier sono i treni... comunque, il senso è chiaro! Già in questo capitolo i pezzi del puzzle inizieranno a rimettersi assieme, ma potrebbe essere un enigma molto più vasto di quanto sembri!

 

Se ci siete tutti, direi che possiamo anche continuare la nostra storia! Preparatevi... perchè la lunga lista di sorprese è appena cominciata, e non se ne vede ancora la fine!

Buona lettura!

 

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Capitolo 18 - L'attacco di WarDevidramon

 

"Uff... che giornata del cavolo! Sembrava tutta sole, e invece..."

La dodicenne Sophie Kawanaga non era esattamente una fan del tempo incerto, come il commento che si era lasciata sfuggire mentre stava seduta accanto alla finestra faceva ben intuire. Finiti i compiti, nulla le sarebbe piaciuto di più che fare un giretto in bicicletta lungo l'argine del canale che attraversava Shibuya, con la speranza di non incontrare certi bambocci che si divertivano a farle scherzi di cattivo gusto... ma il tempo minacciava di peggiorare da un secondo all'altro, e la bambina mezza-francese non amava certo inzupparsi più di quanto le piacessero le battutine di Shinya Kanbara.

Così, ora Sophie se ne stava seduta vicino ad una finestra, circondandosi le ginocchia con le braccia, vestita del suo abbigliamento da casa preferito - una magliettina a maniche corte verde, con bordi rosso fucsia sulle maniche e sul colletto, e una buffa salopette blu che la ricopriva quasi del tutto, agganciandosi attorno alle spalle per poi scendere giù fino alle caviglie. Ai piedi, portava un paio di calzini rosa con pantofole da casa azzurre, mentre i suoi capelli castani chiari a caschetto erano tenuti fermi da un cerchietto rosa ben posizionato dietro le orecchie. I suoi occhi azzurrini guardavano con espressione fiacca oltre il vetro della finestra e verso le strade del famoso quartiere alla moda di Tokyo, esprimendo la speranza che il tempo migliorasse all'improvviso...

Il suono della porta di camera sua che si apriva distolse la bambina mezza-francese dai suoi pensieri poco felici. Sophie alzò la testa, e vide entrare, dopo aver sentito una voce che le chiedeva permesso, una ragazza di due o tre anni più grande, anch'essa chiaramente di etnia mista europea e giapponese, ma vestita in maniera decisamente più femminile - una tuta intera da casa color rosa vivace, con le maniche e i pantaloni lunghi, delle righe bianche orizzontali sul petto e sulle braccia, e pantofole da casa - e con lunghi capelli biondi scuri legati in una coda dietro la schiena, che era tenuta ferma da un grazioso fiocco di nastro rosa. Con un sorrisetto a metà tra il gentile e l'ironico, la ragazza bionda si sporse oltre la porta e salutò Sophie, che si alzò di scatto e ricambiò.

"Bonsoir, Sophie-chan!" esclamò la nuova arrivata, mischiando in maniera elegante il giapponese e il francese, come anche Sophie aveva l'abitudine di fare. "Ti vedo un pò giù di corda, sorellina... che c'è, hai qualche problema con i compiti?"

Sophie si mise una mano dietro la testa e guardò di nuovo verso la finestra, storcendo il naso. "Bonsoir a te, Vivianne... no, non si tratta dei compiti, quelli li ho già finiti da un pò, almeno per oggi..." rispose. "E' solo che... accidenti, speravo di poter uscire a fare un giro in bicicletta, e invece guarda il tempo! Pare che voglia piovere da un momento all'altro..."

"Vedo, vedo..." rispose la sorella maggiore, il cui nome si era ora rivelato essere Vivianne. "Sì, in effetti non mi aspettavo che il tempo si guastasse così rapidamente... comunque, visto che adesso non esci più, non è che potresti fare un favore a me e alla mamma?"

Sophie grugnì tra sè. Come si aspettava, ogni volta che lei doveva restare a casa per qualche motivo, e non c'era niente da fare, veniva chiamata a dare una mano in casa o al negozio appena sotto... "Ugh... perchè mi aspettavo che mi avresti chiesto una cosa del genere? Okay, sorellona, dimmi... di cosa si tratta, questa volta?" chiese, senza preoccuparsi di nascondere un certo fastidio. La madre della famiglia Kawanaga aveva un negozio di piante e fiori, appena sotto l'appartamento nel quale viveva la famiglia di etnia mista, e questo voleva dire che, ogni tanto, anche le due figlie venivano chiamate a dare una mano con i lavoretti di ogni giorno. Mentre a Vivianne la cosa sembrava piacere, Sophie non condivideva questo suo entusiasmo...

Vivianne storse un pò il naso... poi diede la sua risposta. "Beh... ci sarebbero dei sacchi di terra da portare in magazzino, se non ti dà troppo fastidio. E poi, avremmo anche dei vasi di terracotta da riempire, per gettare i nuovi semi..." Era abbastanza evidente che anche Vivianne non aveva apprezzato molto il tono della sorella minore, ma del resto era abituata al fatto che lei e Sophie fossero diverse come il giorno e la notte...

Santo cielo. Lavorare con la terra. Proprio l'attività che Sophie odiava con tutta sè stessa. Sentire la terra infilarsi sotto le unghie, vederla macchiarle i vestiti... era proprio la cosa che la ragazzina mezza-francese odiava con tutte le sue forze! Con un sospiro esasperato, la ragazzina si ripulì la salopette con un gesto della mano, e seguì Vivianne mentre questa andava verso le scale che portavano al negozio, al piano inferiore. "Sigh... e va bene, sorellona, vi do una mano... anche se non posso dire che sia entusiasta di farlo!" mormorò.

Vivianne non sapeva se alzare gli occhi al cielo per l'esasperazione, o fare una risatina. Se davvero le dava tanto fastidio fare dei lavori con la terra, perchè non rispondere semplicemente no? Decisamente meglio dire le cose come stavano, che semplicemente stare là a brontolare e a far pesare il favore... Da parte sua, Sophie si tolse il cellulare di tasca, e diede un'occhiata svogliata allo schermo, chiedendosi che fine avessero fatto quelli che le avevano mandato quello strano messaggio soltanto pochi giorni prima... esattamente il giorno in cui, verso sera, la fornitura d'acqua del quartiere di Shibuya era venuta a mancare per un'ora...

"Mah. Forse ci sto pensando su un pò troppo... magari era soltanto uno scherzo di qualcuno che aveva troppo tempo da perdere..." riflettè la ragazzina, parlando tra sè e sè.

Non immaginava certo quanto i fatti le avrebbero dato torto di lì a poco...

 

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...come, in una zona di Shibuya non troppo distante, l'usuale oggetto del suo scorno non immaginava cosa lo attendeva, mentre se ne stava in piedi, con la schiena appoggiata al muro, vicino ad una finestra. Il dodicenne Shinya Kanbara giocherellava nervosamente con il suo cellulare, componendo qualche numero casuale e poi cancellandolo subito con la semplice pressione del pulsante di annullamento. Il più giovane dei fratelli Kanbara sembrava perso nel suo mondo, guardando distrattamente tutto ciò che lo circondava come se la realtà, all'improvviso, gli sembrasse uno strano, irreale e poco interessante film in bianco e nero che lui guardava da un posto a sedere in un cinema semideserto. I suoi occhi continuavano a fissare lo schermo, sul quale i numeri apparivano e scomparivano al ritmo dei pulsanti che premeva... e quasi si aspettava che, da un momento all'altro, gli arrivasse un altro messaggio come quello di pochi giorni fa...

Già, quel messaggio. Ora che ne aveva parlato con suo fratello maggiore, non sapeva più che cosa pensare... Sulle prime, lui lo aveva preso come un nuovo videogioco, una di quelle offerte che circolano sui telefonini, e aveva accettato senza pensarci su due volte. E ora, si trovava con Takuya che gli diceva che quello che aveva appena accettato era un invito in un altro mondo, una terra ai limiti dell'incredibile conosciuta come DigiWorld, abitata da strane creature chiamate Digimon... e non solo, veniva anche a sapere che suo fratello era stato in quella terra fantastica tre anni prima, il giorno del nono compleanno di Shinya, e assieme a quei cinque amici con cui usciva sempre! E Takuya sapeva per certo cosa significava quel messaggio... perchè quel giorno, ne aveva ricevuto uno identico, ed era stato invitato a recarsi alla stazione di Shibuya, per prendere uno strano treno che lo avrebbe portato fin lì!

All'inizio il racconto del fratello maggiore aveva entusiasmato Shinya, dopo che ovviamente il ragazzino aveva fatto giurare a Takuya che non era una storia inventata... certo, la cosa era anche naturale, a quale ragazzino di dodici anni appassionato di videogiochi non sarebbe piaciuto visitare un mondo che sembrava uscito dallo schermo di una console, con tutte le appassionanti avventure che questo comportava? Però, stando a quanto aveva detto Takuya, il viaggio non era certo stato tutto rose e fiori... tra il fatto che lui e i suoi compagni avevano dovuto ritrovare degli oggetti chiamati Digi-Spirits, dispersi chissà dove, e quello che avevano dovuto usarli per trasformarsi essi stessi in Digimon e combattere gli scagnozzi di supercattivoni del calibro di Kerpymon, i Cavalieri Reali e Lucemon, il viaggio a DigiWorld si era dimostrato molto più movimentato di quanto Shinya avrebbe mai potuto immaginare! Ovviamente, non era certo bastata la menzione del pericolo a spaventare un irrequieto come Shinya... ma il fatto che Takuya, quando Shinya aveva accennato a quanto doveva essere stato divertente fare un viaggio del genere, aveva risposto con una risatina nervosa, a mezza bocca, e un'affermazione del tipo: "Non ne hai idea...". Detta in modo tale che non era difficile capire che il fratello maggiore e i suoi compagni non avevano fatto quello che si dice un viaggio di piacere...

E quando Takuya Kanbara, l'impavido leader della piccola banda, diceva così... beh, allora veniva da sè che non era stata l'esperienza straordinaria ed eccitante che Shinya si era immaginato...

E come se non bastasse, adesso saltava fuori quest'organizzazione segreta di cui Takuya faceva segretamente parte... la DATS, se la memoria di Shinya funzionava ancora bene... e i Digimon che, da qualche giorno a quella parte, avevano cominciato ad apparire nel Mondo Reale! Il tutto accompagnato da una situazione di fondo davvero complicata: Takuya aveva fatto capire a Shinya, infatti, che il Mondo Digitale non era più il posto che lui ricordava, e che nulla era più come lui lo ricordava...

Con un sospiro, Shinya si rimise in tasca il cellulare, cercando di non pensare troppo a quella conversazione. Per il momento, non aveva ricevuto nessun altro messaggio che gli parlasse di profezie, leggende, guerrieri... o treni da prendere in qualche stazione, quindi non poteva dare tutto questo credito a quanto Takuya gli aveva detto. Per il momento, poteva solo aspettare, senza poter nascondere a sè stesso una certa trepidazione per quanto stava per accadere. Pensare che suo fratello era là fuori, sotto quella cappa di nuvole minacciose, mentre non si sapeva nemmeno dove e quando si sarebbe verificata la prossima emersione di Digimon... lo inquietava abbastanza, doveva ammetterlo!

"Fratellone Takuya..." mormorò tra sè, sentendo stranamente la mancanza dei loro battibecchi. "Che cosa sta per accadere a questa città? Tu... ne hai idea, per caso?"

 

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Sulle rive del canale che attraversava Shibuya, Masaru, Agumon, Chika e Dorumon erano rimasti a guardare, senza spiegarsi cosa stava succedendo, quello strano bambino vestito da pellerossa che si era presentato improvvisamente davanti a loro, accompagnato proprio dal Falcomon che aveva fatto irruzione nella stanza della piccolina di casa Daimon soltanto quella notte. Se il suo aspetto peculiare e la sua improvvisa comparsa sulla scena non erano sufficienti a sbalordire, sicuramente lo era il modo duro e deciso con cui parlava... un tono di sicurezza e aggressività che Masaru stesso non credeva che avrebbe mai sentito in un bambino dell'età di sua sorella! Ed ora... lui gli chiedeva di consegnargli quel Digimon? Per farne cosa? Cosa avevano in mente quei due? Da dove venivano, e chi erano, in realtà? Ma tutte le domande dovettero attendere, visto che il misterioso ragazzino si fece avanti e ripetè la sua richiesta, con ancora più decisione di prima.

"Io non ripetere!" esclamò subito dopo il misterioso bambino, continuando ad indicare Dorumon, davanti al quale Chika si era posizionata con aria protettiva. "Ora voi consegnare quel Digimon a me e Falcomon... oppure, noi prendere con la forza!"

"Hey, aspetta un momento, marmocchio!" esclamò Masaru, facendosi avanti. Chi si credeva di essere, quel moccioso, per andare là e comandare a bacchetta tutti quanti? "Non sappiamo neanche chi sei e da dove vieni... quindi perchè dovremmo fare tutto quello che ci dici di fare? Cosa volete farne di Dorumon?"

L'espressione di sfida sul volto del ragazzino non vacillò neanche per un istante. "Io avere detto... che questo non importare!" ribattè. "Noi essere qui per quel Digimon, non per rispondere a tue domande!"

"Ah, davvero? Beh, tanto spiacente, allora..." proseguì Agumon, mettendosi in guardia accanto al suo 'capo'. "Ma noi non abbiamo intenzione di consegnarvi questo Digimon! Per quello che ne sappiamo, potreste volere fargli del male o peggio!"

"Se lo volete, prima dovrete passare su di noi!" affermò Masaru... per poi voltarsi verso Chika e Dorumon e fare loro cenno di mettersi al sicuro, concedendo persino al piccolo Digimon, che lui temeva che avrebbe messo in pericolo la sorellina, un piccolo sorriso. "Dorumon... Chika... voi andate a mettervi al sicuro! Ci pensiamo noi a questi due... non riusciranno a toccarvi nemmeno con un dito!"

Lo sguardo di Chika, e anche quello di Dorumon, brillò per un attimo per la gratitudine. Ora più che mai Chika si pentiva di averlo accusato di egoismo... e Dorumon si sentiva rinfrancato dal fatto che, in questo mondo, ci fossero degli esseri umani che stavano dalla sua parte! "Grazie, fratellone Masaru... andiamo, Dorumon! Ora lasciamo che si occupino mio fratello e Agu-chan di quei due!" esclamò la bambina, prendendo per mano il dinosauro-volpacchiotto dalla pelliccia dorata, e iniziando a correre con lui lungo l'argine del canale, nella direzione opposta rispetto a Falcomon e al bambino che lo accompagnava.

Dorumon iniziò ad affrettare il passo per stare dietro alla sua compagna leggermente più alta e veloce... e per un istante, si voltò indietro a guardare. "Chika... siamo sicuri che ce la faranno? Tuo fratello e Agumon... possono sconfiggere quei due?"

Orgogliosamente, la bambina accennò con la testa al fratello maggiore e ad Agumon, che continuavano a guardare negli occhi lo strano bambino e Falcomon con un'espressione da veri guerrieri dipinta sul volto. "Non preoccuparti, Doru-chan... mio fratello e Agu-chan non perdono mai! Vedrai, faranno uno straccio di quei due prima che noi due ci allontaniamo..."

Sfortunatamente, nessuno di loro si era aspettato quello che il misterioso bambino avrebbe fatto subito dopo. Nè lui, nè Falcomon, si erano lasciati distrarre dal loro obiettivo, neanche dal modo in cui Masaru ed Agumon li avevano sfidati a muso duro... e, con i riflessi degni di un felino selvaggio, il ragazzino dalla faccia dipinta infilò una mano in una tasca interna del suo mantello sgualcito, e ne tirò fuori qualcosa di piccolo, rettangolare e violetto, con uno schermo a cristalli liquidi sulla parte superiore! Nel momento in cui quello che aveva in mano apparve visibile a tutti, Masaru ed Agumon fecero un passo indietro per lo stupore!

"Cosa?" esclamò Masaru. "Quello... quello è un Digivice-Ic! Dello stesso modello di quelli della DATS! Come diavolo fa ad averne uno?"

Il ragazzino non lo degnò di una risposta. Con il fare esperto che Masaru ricordava di aver visto soltanto in Tohma prima di allora, evocò un vortice di scintille e luci violette attorno alla propria mano, e ne appoggiò il palmo sopra il Digivice-Ic, che nel frattempo si era attivato, ed emanava una tenue luce verde smeraldo dallo schermo...

"DIGI-SOUL CHARGE!" esclamò il ragazzino... e poi, evidentemente sapendo a menadito la procedura di attivazione, puntò lo schermo pulsante di energia contro Falcomon, che venne avvolto dalla luminosità proveniente da esso, e iniziò a trasformarsi!

"Falcomon shinka..."

Il corpo del falchetto divenne più alto e più agile, fino ad arrivare a misurare almeno due metri... e quando il suo corpo si riformò, Masaru ed Agumon poterono vedere che Falcomon si era trasformato in un Digimon simile ad uno struzzo vestito da ninja, il cui mobido piumaggio giallo dorato era quasi del tutto celato da una divisa viola con sotto una tuta intera nera, entrambe appositamente intagliate per la forma particolare del suo corpo. Tutto il suo lungo collo era avvolto dal vestito nero, e portava una sorta di bandana viola legata attorno alla fronte, appena sotto il grande ciuffo di piume rossicce che gli faceva da capelli. Il suo volto aveva un'espressione particolarmente acuta e combattiva, che appariva un pò strana, considerando la stupidità dell'animale da cui quel Digimon derivava: gli occhi erano azzurri e particolarmente grandi, e il suo becco rosso era arrotondato, abbastanza corto rispetto al muso ma comunque affilato. Le sue zampe erano lunghe, e avvolte in cavigliere viola dalle quali fuoriuscivano le dita, terminanti con artigli rossi, mentre le ali dalle piume gialle che sporgevano dalla divisa da ninja erano troppo pesanti per consentirgli un volo agile. Per finire, la sua folta coda era composta da un selvaggio mucchio di piume che formava un pennacchio rosso-arancione, e attorno alla base del suo collo era legata una sciarpa gialla che ondeggiava nel vento! Il Digimon struzzo fece una breve corsa... poi si fermò, divaricando le zampe e pronunciando il suo nome!

"PECKMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Peckmon

Tipo: Uccello

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Feather Kunai, Spiral Claw

Questo Digimon, nonostante sia in grado di volare solo in maniera maldestra, è considerato il più veloce di tutti i Digimon di livello Champion del Mondo Digitale. Raggiunge velocità incredibili grazie alle sue potenti gambe, che usa anche in combattimento per sferrare calci micidiali!

 

Senza lasciare a Masaru e ad Agumon il tempo di fare domande, il ragazzino vestito da indiano balzò in sella al suo Digimon con un'agilità che un normale bambino di quell'età avrebbe potuto soltanto sognare... e poi, dopo essersi messo abbastanza comodo, fece un cenno a Peckmon, che annuì, abbassò il capo e iniziò a correre a tutta velocità nella direzione verso cui Chika e Dorumon si erano diretti! La bambina si sentì gelare il sangue nelle vene davanti alla velocità con cui Peckmon correva... in sole tre-quattro falcate, il Digimon struzzo aveva già più che dimezzato la distanza che lo separava dai suoi bersagli!

"CHIKA! DORUMON!" esclamò Masaru, riavendosi dalla sua sorpresa. Lui e Agumon, con la forza della determinazione, iniziarono a correre dietro a Peckmon, determinati a fermarlo prima che facesse del male ai suoi obiettivi...

Ma sfortunatamente, il piccolo pellerossa non sembrava aver bisogno di raggiungere fisicamente Dorumon. Come un cavallerizzo del Far West, si alzò, tenendosi abilmente in piedi sulla groppa della sua velocissima cavalcatura, che abbassò appena un pò il collo per permettergli una mira migliore... e finalmente, quando giudicò di aver accorciato le distanze quanto bastava, il ragazzino scagliò il suo grosso boomerang con precisione incredibile! La strana arma a falce di luna solcò l'aria, provocando uno strano suono turbinante mentre le sue estremità legnose incontravano il vento... e infine, raggiunse il suo obiettivo e colpì Dorumon alle caviglie, senza fargli davvero del male ma facendogli perdere l'equilibrio e facendolo cadere a faccia in giù sul terreno polveroso! Il misterioso Digimon emise un breve strillo di sorpresa, e cercò di rialzarsi, con Chika che frenava di colpo e andava ad assisterlo... ma in quel momento, Peckmon spiccò un balzo enorme e sfrecciò verso i suoi due bersagli, che si abbracciarono ammutolendo dalla paura.

Peckmon atterrò con grazia sorprendente per un Digimon che ricordava uno struzzo, toccando terra a pochi metri da Chika e Dorumon, mentre Masaru ed Agumon erano ancora parecchio staccati... e nello stesso momento, il ragazzino simile ad un pellerossa balzò giù dalla sella dello struzzo ninja e atterrò vicino alla ragazzina, fulminandola con quel suo sguardo quasi feroce!

Chika emise un mormorìo di paura... poi, cercando di contenere le sue emozioni, si abbracciò stretta a Dorumon, nel tentativo di proteggerlo anche con le sue piccole forze. "Che... che cosa vuoi da Dorumon, tu?" balbettò. "Vattene... vattene via! Non... non vedi... che lo stai spaventando?"

"Tu non avere paura. Io non volere fare del male a te." rispose lui. "Però tu spostarti, e consegnare me quel Digimon. Lui non dovere stare qui."

Chika rimase per un attimo come congelata dalla paura... poi, con acredine, strinse i denti, e si afferrò ancora più stretta a Dorumon, che scoprì i denti e ringhiò dietro al ragazzino misterioso. "No! Mai! Io e Dorumon siamo amici! Non lo abbandonerò mai! Non lo consegnerò mai a te!" gli gridò dietro, ormai talmente spaventata da diventare temeraria per parossismo. "Ora vattene! Tu e l tuo Digimon!"

Il ragazzino arretrò un pò davanti alla furia della ragazzina. Nemmeno lui si aspettava un rifiuto così netto e deciso, e tra l'altro urlato con una vocetta così acuta da farsi sentire come uno spillo nei timpani! Poi, però, la sua espressione ritornò seria, e scosse la testa con espressione quasi dispiaciuta. "Come tu volere... io avvertito te, ma tu non ascoltato! Peckmon!"

"Sì, Ikuto!" chiocciò il Digimon struzzo, con voce decisamente più profonda di quella infantile che aveva quando era in forma Rookie. Poi, iniziò ad avanzare con rabbia verso la ragazzina e Dorumon, che si strinsero ancora un pò l'uno all'altra...

"FERMO LI'!"

Con un grido di pura rabbia, Masaru si lanciò addosso a Peckmon e lo colpì in faccia con uno dei suoi famosi e micidiali ganci destri, scagliandolo a terra con un breve stridìo di dolore e attivando la sua Digi-Soul, mentre Agumon agguantava le gambe del ragazzino di nome Ikuto e lo trascinava a terra! Ikuto gridò di rabbia e si divincolò, rotolandosi a terra per allontanarsi quanto più possibile dal piccolo dinosauro, afferrò al volo il suo boomerang mentre si scansava, e si rialzò con un colpo di reni.

"Voi non interferire!" esclamò con rabbia... ma Masaru aveva già deciso che non sarebbe stato un mocciosetto saltato fuori da chissà dove a dettar legge, e attivò la sua Digi-Soul appoggiando la mano sul Digivice-Ic!

"Masaru-niichan! Agu-chan!" esclamò Chika, mentre lei e Dorumon cercavano di nuovo di allontanarsi.

Il giovane street fighter si voltò verso la sorellina e il suo Digimon. "Non preoccuparti, Chika-chan! Dorumon! Tu stai con mia sorella, e proteggila! Io mi occuperò di questo seccatore! Forza, Agumon! Digi-Soul Charge!"

"Subito, capo! Agumon shinka... GEOGREYMON!"

Quando la forma Champion di Agumon si materializzò davanti a loro, Ikuto e Peckmon strinsero i denti per il disappunto. La missione stava diventando molto più complicata di quanto non avessero immaginato... ma non potevano certo fermarsi lì, c'era troppo in gioco! In qualche modo, dovevano superare questo ostacolo imprevisto, e tornare da Mercurimon con Dorimon... o comunque, con la sua evoluzione!

 

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"Allora, Kurosaki-san? Qual è la situazione?" chiese Izumi con malcelato timore. "Hai detto... che è stata confermata la reazione di una Digi-Soul sconosciuta vicino al settore 101? Vicino alla casa di Masaru-kun?"

In quel momento, anche la base della DATS era decisamente in fermento... e sia i Leggendari Guerrieri che gli agenti regolari della DATS si stavano riunendo attorno alla postazione di Kurosaki, guardandone lo schermo con aria intenta. A scatenare questa reazione era stato, pochi minuti prima, l'annuncio da parte dell'operatrice dai capelli violetti che era stata individuata la reazione di una Digi-Soul sconosciuta, che non corrispondeva al pattern di Masaru e Agumon, e che sicuramente non poteva essere quella dei Digivice-Ic di Tohma e Yoshino! Questo era un bel mistero, dal momento che non erano conosciuti altri possessori di Digi-Soul in quella contea, Chika non aveva nessun Digivice-Ic, e se qualche agente della DATS straniero fosse stato trasferito lì, il capitano Satsuma ne avrebbe ricevuto notizia con largo anticipo, come responsabile della branca giapponese! Ma allora, si stavano chiedendo tutti... da dove saltava fuori? E chi poteva essere a possedere una Digi-Soul così potente? Anche Satsuma e Kudamon, per una volta, si trovavano senza una risposta...

"Affermativo..." rispose Kurosaki, mantenendo la calma. "Al momento, la reazione si sta spostando... no, un momento! Rettifico, adesso si è fermata! Credo che il Digimon stia combattendo con l'agente Daimon e Agumon, ma da qui non riesco a vedere ulteriori dettagli."

"Riesci a metterci in contatto visivo con quel settore, Kurosaki?" chiese Satsuma, alzandosi con calma dal suo posto. Nonostante la situazione concitata, l'espressione calma e razionale del suo volto non cambiava di una virgola, laddove le reazioni degli altri variavano dal leggero sbalordimento di Takuya e Kouji... fino all'ansia terribile che stava prendendo Sayuri al pensiero che i suoi due figli fossero là, a combattere contro qualche Digimon sconosciuto.

Kurosaki iniziò immediatamente ad armeggiare sulla sua console con mani rapide ed esperte, e nella sala si udì distintamente il tic-tac dei pulsanti che venivano premuti. "Lo sto facendo, capitano Satsuma! Contatto visivo previsto in cinque secondi..."

Mentre Kurosaki continuava imperterrita, pur sotto pressione, il suo lavoro, Takuya iniziò a contare mentalmente il tempo che rimaneva, evidentemente considerandolo un buon modo per scaricare il nervosismo prima che la situazione si chiarisse un pò. Il ragazzo contò a bassa voce, scandendo i numeri da cinque a zero in ordine decrescente... e finalmente, sullo schermo che dominava la sala principale, apparirono le prime immagini dello scontro, che sfarfallarono un pò, e infine si stabilizzarono! In quel momento, agli occhi di tutti apparve l'istante in cui Masaru centrava Peckmon con un pugno, attivando la propria Digi-Soul... e subito dopo, faceva evolvere il suo partner a GeoGreymon, e il dinamico duo si preparava ad affrontare sia il Digimon struzzo che il misterioso ragazzino armato di boomerang che lo accompagnava...

Un momento!

Un misterioso ragazzino... armato di boomerang? Il pensiero colpì il capitano Satsuma nell'istante stesso in cui le immagini sullo schermo si spostarono verso sinistra, e la figura ammantata e dal viso pitturato di azzurro entrò per la prima volta nel suo campo visivo. Il comandante della DATS giapponese e Kudamon corrugarono la fronte, riflettendo intensamente. Erano sicuri di aver già visto quello strano bambino, che in quel momento aveva lanciato il suo boomerang a Masaru soltanto per vederlo deviato dal pugno del ragazzo... ma in quel momento, per qualche motivo, gli sfuggiva dove e quando...

Kouji si accorse per primo del fatto che Satsuma era stato colto di sorpresa da quegli sviluppi... e le sopracciglie del Leggendario Guerriero della Luce si corrugarono con aria sospettosa, prima che il capitano, perdendo il suo proverbiale autocontrollo soltanto per un istante, emettesse un rantolo di sbalordimento!

"Satsuma..." mormorò Kudamon, altrettanto sorpreso. "Quel bambino... quel bambino è..."

Mentre Kouji continuava a guardare il suo superiore con la coda dell'occhio, il capitano della DATS iniziava a mettere ordine nei suoi ricordi di tre anni fa... e davanti ai suoi occhi, lampeggiarono le immagini del viso di un bambino dai capelli blu scuri e dagli occhi dello stesso colore di quello che stava combattendo sullo schermo. Ma certo... i pezzi del puzzle, dopo tanto tempo, iniziavano a combaciare... e dopo tre anni, finalmente il mistero cominciava a chiarirsi! Il tempo trascorso da quel giorno fatidico, poi... corrispondeva alla perfezione!

"C'è... qualcosa che non mi convince..." bisbigliò Kouichi, avvicinandosi al fratello gemello. "Hai visto anche tu il capitano Satsuma, vero? Non credo di averlo mai visto così sbalordito come ora che ha visto quello strano bambino..."

"E' vero... lui non è tipo da perdere la calma per così poco, di solito..." rispose il gemello più solitario, mentre le reazioni degli altri membri della DATS, onorari o meno, non andavano oltre la semplice confusione. "Se la vista di quel bambino gli ha provocato questo effetto, significa che dietro c'è qualcosa di davvero grosso... e sarei curioso di sapere che cosa!"

Rapidamente come era andato via, l'autocontrollo di Satsuma tornò, grazie alla ferrea disciplina che l'ex-investigatore privato si era autoimposto... e il comandante della DATS non perse tempo a dare le direttive necessarie agli ancora stupiti agenti ufficiali. "Agenti Norstein e Fujieda! Voi e i vostri Digimon, raggiungete immediatamente il settore 101, e cercate se possibile di trattenere quel bambino! Dobbiamo sapere il più possibile di lui, e il modo migliore per farlo è interrogarlo!" ordinò. "A tutti gli agenti onorari, tenetevi pronti ad intervenire! Non sappiamo cosa accadrà... ed è meglio essere pronti ad ogni evenienza!"

Nonostante la situazione fosse estremamente confusa, Tohma, Gaomon, Yoshino e Raramon erano agenti esperti, e non ci misero molto a riscuotersi dal loro stupore e fare il dovuto saluto militare. "Ricevuto, capitano Satsuma! Partiamo immediatamente!"

"Va... va bene, capitano!" rispose a sua volta Takuya, parlando anche per il resto della sua squadra, mentre i Leggendari Guerrieri si giravano di scatto verso la postazione del loro temporaneo superiore. "Io e i miei compagni siamo in stand-by e pronti ad intervenire in caso di bisogno!"

"Ma dopo che tutto questo sarà finito..." riflettè tra sè Kouji, mentre eseguiva il saluto militare come i suoi compagni. "Temo che dovremo farle qualche domanda, Rentaro Satsuma. E' chiaro che voi della DATS non giocate a carte scoperte... e anche se penso che la minaccia principale sia comunque ChaosGallantmon, senza chiarire un pò di misteri, qui non si va da nessuna parte..."

 

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Lungo il corso del canale, sotto gli occhi stupiti di Chika e Dorumon, era iniziata una spettacolare battaglia, che vedeva Masaru e GeoGreymon in opposizione al selvaggio ragazzino di nome Ikuto e allo struzzo ninja di nome Peckmon. Mentre il dinosauro carnivoro iniziava l'attacco, cercando di seguire l'impressionante velocità del Digimon avversario, Masaru si ritrovava sotto attacco da parte di Ikuto, che diede inizio alle ostilità lanciando di nuovo il suo boomerang, da poco recuperato, contro il nemico!

"Esseri umani... nemici di DigiWorld!" esclamò Ikuto mentre sollevava la sua arma e la scagliava con tutta la sua forza. "Io sconfiggere umani!"

Sfortunatamente per lui, questa volta non aveva a che fare con una ragazzina e un Digimon confuso e spaventato che non avevano altra scelta che fuggire, ma con un esperto lottatore che aveva vinto scontri ben più duri! Il ragazzo attese che il boomerang rotante giungesse abbastanza vicino... poi, in un controllato scatto di rabbia, si mosse verso di esso e lo colpì con un precisissimo pugno dall'alto verso il basso, che colpì l'arma di legno proprio nel punto più largo, fermandone il micidiale impeto! Il boomerang si arrestò e cadde a terra con un suono appena percettibile del legno lavorato sull'erba bassa, poi Masaru si lanciò contro Ikuto, che comunque sembrava essersi aspettato la reazione e scattò di lato con estrema velocità.

"Sconfiggere gli esseri umani?" esclamò retoricamente Masaru. "Ma non dire sciocchezze, moccioso! Sei un essere umano anche tu, no?"

Ikuto fece un balzo all'indietro e si produsse in una capriola a mezz'aria, dimostrando incredibile agilità per un bambino così piccolo. Atterrò senza problemi sull'erba bassa, e si piegò per afferrare una manciata di terriccio, mossa che a Masaru non passò inosservata. Aveva già affrontato quel vecchio trucco diverse volte, e non era così sprovveduto da abbassare la guardia...

"Sbagli! Io essere un Digimon!" esclamò Ikuto, aspettando che Masaru fosse a tiro per poi scagliare la terra verso i suoi occhi. Sfortunatamente per lui, Masaru aveva visto arrivare quell'attacco, e si protesse rapidamente gli occhi con un movimento del braccio destro, mentre nello stesso momento allungava il sinistro per afferrare il ragazzino... ma quest'ultimo, lesto come uno scoiattolo, reagì gettandosi a terra e sgusciando in mezzo alle gambe del ragazzo, che così si ritrovò a stringere l'aria con espressione irritata! Si voltò di scatto, ma intanto Ikuto era riuscito a mettere un pò di distanza tra sè e l'avversario con una capriola, e ne aveva approfittato per recuperare il suo boomerang. Con fastidio, Masaru rinunciò ad avanzare e ricominciò invece a girare attorno al misterioso ragazzo selvaggio, studiandolo per trovare un momento in cui si fosse distratto o avesse mostrato il fianco. Bisognava dire che, nonostante la giovane età, Ikuto se la cavava discretamente bene in combattimento... non era uno sprovveduto, e si muoveva con l'istinto di un abile cacciatore, il che suppliva alla sua mancanza di forza fisica...

Nel frattempo, GeoGreymon e Peckmon si stavano affrontando, e ognuno dei due cercava di usare il cervello meglio che poteva per sfruttare al massimo il vantaggio che aveva sull'altro. Peckmon sfruttava la sua maggiore velocità per saettare rapidamente attorno a GeoGreymon, e attaccarlo nel momento in cui gli sembrava di aver trovato un punto debole... mentre il dinosauro sputafuoco, ben sapendo di non poter stare dietro alla tremenda velocità dello struzzo ninja, restava fermo al suo posto e attendeva la mossa dell'avversario, evidentemente pensando di intercettarlo quando questi avesse attaccato. Era una vera e propria guerra di nervi, che sarebbe stata persa dal primo che avesse fatto una mossa...

Finalmente, GeoGreymon perse la pazienza e prese un bel respiro, per poi sparare un fiotto di fiamme arancioni contro lo struzzo ninja!

"Mega Burst!" ringhiò il dinosauro al momento di sparare il colpo... ma il volatile si era aspettato l'attacco e spiccò un salto enorme, volando oltre il pericoloso proiettile infuocato, e usando le sue corte ali per mantenere, almeno per qualche secondo, l'assetto di volo... poi, senza dare a GeoGreymon il tempo di contrattaccare, puntò la zampa verso di lui e scese giù in picchiata, avvitandosi su sè stesso come una trivella!

"Ed ora tocca a me!" esclamò mentre piombava sul suo avversario. "Spiral Claw!"

GeoGreymon interruppe di colpo il suo soffio e alzò lo sguardo verso il suo bersaglio... ma non riuscì a difendersi in tempo, e la zampa sinistra di Peckmon, estesa verso di lui, lo centrò al torace, muovendolo di qualche passo. Poi, lo struzzo balzò indietro ed eseguì una spettacolare capriola a mezz'aria per allontanarsi quanto più possibile dal suo avversario... ma venne colto di sorpresa quando GeoGreymon, che si era a sua volta aspettato una reazione simile, girò su sè stesso e lo frustò con un micidiale colpo di coda che lo gettò a terra, sull'erba rada che copriva la diga! Peckmon strillò per l'indignazione, ma si tirò su un istante dopo, e fece qualche altro salto all'indietro. Dopo essersi rimproverato per aver sottovalutato l'avversario, il Digimon volatile si scrollò, facendosi cadere di dosso qualche piuma gialla, e aprì le sue corte ali, sparando una raffica di kunai affilatissimi contro GeoGreymon.

"Feather Kunai!" esclamò Peckmon, indirizzando la pioggia di metallo tagliente contro il Digimon di Masaru. Questa volta, però, il suo attacco non ebbe il vantaggio della sorpresa, e GeoGreymon riuscì con anticipo relativamente ampio a mettersi in guardia, facendo sì che i kunai rimbalzassero sulla sua coriacea pelle squamosa! Mentre il Digimon struzzo grugniva per il disappunto e ricominciava a correre alla sua massima velocità, in modo da confondere il nemico... quest'ultimo riuscì a prevedere la traiettoria che avrebbe preso, e reagì tagliandogli la strada con un altro Mega Burst! Appena in tempo Peckmon, con un grido di sorpresa, fu in grado di saltare via ed evitare il grosso del colpo, sparando qualche altro kunai e che ferì il ginocchio destro di GeoGreymon e lo fece incespicare... ma anche così, Peckmon venne colpito dall'onda d'urto del Mega Burst, e finì ruzzoloni per terra, sollevando delle grosse nuvole di polvere. Si rialzò di nuovo e si rimise in guardia... ma l'intervento inaspettato di qualche terzo incomodo gli impedì di proseguire!

"Sunshine Beam!"

Un raggio di splendente energia solare, proveniente dalla strada sopraelevata, irradiò lo struzzo ninja cogliendolo di sorpresa... e ancora una volta, Peckmon venne scagliato di lato e mandato a terra! Immediatamente, Ikuto distolse la sua attenzione da Masaru, che a sua volta si fermò, e guardò con preoccupazione verso il suo Digimon!

"Hey, voi!" esclamò Masaru, voltandosi in direzione della voce di SunFlowermon. "Non c'era bisogno che arrivaste! Qui è tutto sotto controllo!"

"Peckmon! Tu stare bene?" chiese... poi strinse i denti vedendo arrivare, da una macchina di servizio della DATS parcheggiata al lato della strada, Tohma e Yoshino, accompagnati dai rispettivi Digimon già evoluti a livello Champion! Non appena avevano ricevuto l'ordine dal capitano Satsuma, i due compagni di Masaru si erano subito precipitati sul luogo... ed erano arrivati al momento giusto, a quanto sembrava!

"Ordini del capitano Satsuma, Daimon-kun." rispose Yoshino al giovane street fighter. "Non chiedermi i dettagli, ma ha riconosciuto quel ragazzino... e ha chiesto i ortare alla sede centrale lui e il suo Digimon!"

"Ancora umani..." borbottò con astio il piccolo selvaggio. "Voi... perchè interferire! Io essere qui solo per quel Digimon!" Indicò Dorumon, ancora tra le braccia di una meravigliata e spaventata Chika Daimon, con il suo boomerang.

Mentre Peckmon si rialzava, e Gaogamon e SunFlowermon raggiungevano il loro compagno rettile, Tohma si avvicinò al ragazzino selvaggio con espressione determinata, per nulla preoccupato dal grande boomerang di legno che Ikuto sembrava apprestarsi a tirargli contro. "Tu sarai anche venuto qui per i tuoi motivi dal Mondo Digitale... ma anche noi abbiamo dei precisi doveri!" affermò, rallentando il passo soltanto un pò nel caso ad Ikuto fosse venuto in mente di attaccare di punto in bianco. "Ora, cerca di restare calmo, e non accadrà nulla di male! Noi dobbiamo farti delle domande, e se tu volessi collaborare, renderai a tutti le cose più facili!"

"Io non rispondere a tue domande, umano!" esclamò Ikuto di rimando, raccogliendo tutta la sua forza e scagliando il suo boomerang con letale precisione. Per un pugile esperto come Tohma, tuttavia, non fu un problema evitare quell'attacco scostandosi di lato... mentre Yoshino, colta di sorpresa, emise un breve strillo e si gettò a terra, facendo in modo che la grossa arma di legno solcasse l'aria, percorresse una traiettoria ad arco, cominciasse a tornare indietro verso Ikuto... e infine, troppo pesante e mal bilanciata per tornare indietro del tutto, cadde pesantemente a terra.

Yoshino e SunFlowermon tirarono un sospiro di sollievo, e la ragazza coi capelli rossi si rialzò mentre Tohma continuava, con tutta la calma che gli era propria, ad avanzare verso Ikuto... che, dal canto suo, strinse i denti e ringhiò come un animale in trappola, evidentemente preparandosi a scattare contro il geniale biondino. Gaogamon intuì le intenzioni di Ikuto e si preparò ad intervenire...

"Ascoltami, piccolo." affermò Tohma. "Noi non vogliamo problemi, e sono sicuro che non ne vuoi neanche tu... ma resta il fatto che tu sei il partner di un Digimon, e non sappiamo come tu abbia fatto ad ottenere la tua Digi-Soul senza addestramento da parte della DATS. I nostri ordini sono di venire al fondo di questa faccenda."

"Io non aiutare voi, umani!" sibilò Ikuto... e Masaru, stando bene attento, percepì in quella frase un inconfondibile accento di odio e dolore, come se avesse qualcosa di personale contro gli abitanti della Terra. "Voi nemici di DigiWorld! Io non perdonare umani!"

"Ti sbagli! Questi esseri umani vogliono proteggere sia la Terra che DigiWorld." rispose Gaogamon, perplesso dalla strana risposta di Ikuto. "Ma non possiamo farlo, se prima non sappiamo come..."

Gaogamon si zittì di colpo. E in quel preciso momento, tutti i suoni della natura attorno a loro fecero la stessa cosa, immergendo la riva del canale in un silenzio di tomba. Persino il vento, quasi avesse paura di farsi sentire, smise di soffiare... e Masaru ed Ikuto, avvertendo contemporaneamente, per puro e semplice istinto, che c'era qualcosa che non andava...

"Hmm? E questo cosa... che significa? Cosa sta succedendo?" si chiese il giovane street fighter. L'atmosfera si faceva sempre più pesante, e l'aria difficilmente respirabile. Anche Dorumon, vicino alla riva del canale, si era improvvisamente drizzato in piedi, rizzando la pelliccia, e soffiava come un gatto arrabbiato, guardando verso un punto non ben precisato davanti a lui e alla sua amica umana...

"Doru-chan..." mormorò Chika. "Che... che ti prende? C'è... qualcosa che non va?"

"C'è... un Digimon... che si avvicina..." mormorò il Digimon misterioso. "E' potente... potentissimo... una cosa da non credere!"

La bambina dai capelli castano-rossicci trattenne il fiato, e deglutì, per poi cercare con lo sguardo un qualcosa, un qualsiasi segno che potesse annunciare l'arrivo di quel potente Digimon di cui il suo amico digitale parlava... ma mentre tutti erano là a guardarsi attorno allarmati, un varco dimensionale si aprì lungo le sponde del canale, con un rumore sinistro e vibrante! Un buco nero apparentemente senza fine si spalancò nell'aria, e i Digimon presenti si ritirarono tutti di un passo, apparentemente intimoriti. Tohma e Yoshino, non fidandosi a loro volta di quell'inquietante segno, si riavvicinarono alla macchina di servizio... Masaru si rimise in guardia, sollevando i pugni, e Ikuto serrò i denti come un lupo pronto ad aggredire. Anche Peckmon arruffò il piumaggio, cercando di farsi sembrare più grande...

Qualsiasi cosa stesse per uscire da quel passaggio dimensionale, era sicuramente potente! Potente, e molto pericolosa...

E pochi secondi dopo, un artiglio metallico fece capolino dall'oscurità, abbattendosi sul terreno vicino al fiume con gran fragore... ed Ikuto e Peckmon, che fino a quel momento erano sembrati così ferocemente determinati, si irrigidirono per un improvviso moto di paura! La voce che seguì, una voce ringhiosa e metallica che sprizzava minaccia, non servì certo a rassicurare gli agenti della DATS...

"Aaaaah... e così, questo sarebbe il Mondo Reale, eh?" tuonò la voce, mentre il corpo a cui apparteneva, un enorme corpo nero e muscoloso coperto di acciaio, si faceva strada nel passaggio dimensionale. "Non un granchè, devo ammetterlo... ma del resto, cosa mi posso aspettare dagli esseri umani?"

Si sentì un cigolìo di metallo su metallo... e finalmente, WarDevidramon entrò nel Mondo Reale, con tutta la sua inquietante mole corazzata!

 

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"Capitano Satsuma! Gli strumenti stanno rilevando una reazione digitale enorme! La più grande mai registrata!" esclamò Shirokawa nello stesso momento. L'operatrice della DATS, normalmente calma e disciplinata, era scattata in piedi all'improvviso non appena aveva visto le misure apparire sul suo schermo... e per riuscire a spaventare Shirokawa al punto tale da farle abbandonare, anche solo per un attimo, la sua posizione... ce ne voleva! Il fatto che si fosse lasciata prendere la mano, voleva dire brutte notizie!

"Cosa?" esclamò Junpei, correndo verso gli strumenti e dandoci un'occhiata. Non che ci capisse molto di quei grafici... ma tutto quel rosso che lampeggiava su di essi non era un buon segno neanche per un profano come lui! "Oh, cavolo, guarda che roba! Qui è tutto rosso... e... e questi calcoli che significano? Vedo una sinusoide che va su e giù..."

Shirokawa rispose quasi subito. "Quelle, Shibayama-san, sono le misurazioni della reazione digitale... fluttuano, perchè non è una cosa fissa e immutabile... ma in ogni caso, anche al livello minimo, questa particolare reazione supera di molto il quantitativo massimo misurato durante l'attacco dei Numemon!"

Satsuma, che fino a quel momento era rimasto al suo posto, si alzò di scatto e si rivolse ai Leggendari Guerrieri. "Non c'è dubbio... siamo di fronte ad un Digimon di livello Mega." affermò, e l'allarme nella sua voce era evidente malgrado riuscisse a mantenere mirabilmente la calma. "Il suo livello di energia è talmente alto che gli strumenti fanno fatica ad elaborare i dati... non ho mai visto un'emersione simile da quando la DATS è stata fondata..."

In un istante, il capitano Satsuma aprì una comunicazione con i membri della DATS che si trovavano sul posto. "Attenzione! Agli agenti Daimon, Norstein e Fujieda! Abbandonare immediatamente le operazioni, e tornare alla base in questo momento. Ripeto, abbandonare l'operazione e tornare alla base! Quello che avete davanti è un Digimon di livello Mega. Che gli agenti onorari si preparino ad intervenire, e si rechino nella zona 101, lungo il canale, con il mezzo più veloce!"

"Un Digimon di livello Mega..." mormorò Takuya tra sè, stringendo in una mano il suo D-Tector. Guardandosi attorno, vide che i suoi amici erano altrettanto ansiosi... per non parlare della stessa signora Daimon, che teneva le mani congiunte davanti a sè e pregava silenziosamente per la salvezza dei suoi ragazzi. Per un attimo, Takuya incrociò lo sguardo di Izumi... e lesse in quelle iridi verdi una terribile paura, a malapena tenuta a freno dall'orgoglio e dalla volontà ferrea della ragazzina bionda...

"Maledizione... vorrei poter dire che andrà tutto bene, ma... qui siamo di fronte a qualcosa di potenzialmente disastroso! Questo ChaosGallantmon... sta facendo sul serio!"

 

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Nel frattempo, nella zona d'intervento, gli agenti della DATS avevano ricevuto il messaggio del capitano... e Tohma e Yoshino non si erano fatti ripetere l'ordine, facendo il gesto di richiamare i loro Digimon mentre WarDevidramon avanzava imperterrito sull'argine, e guardava i membri della DATS, Ikuto, e Peckmon come un bambino guarda dei giocattolini sgraditi, apprestandosi a romperli! Gaogamon e SunFlowermon, a loro volta, si avvicinarono di nuovo ai loro partner, in obbedienza all'ordine...

Ma sfortunatamente, Masaru e GeoGreymon non sembravano dello stesso avviso.

Il giovane street fighter si passò un pollice sotto il naso, e un ghigno apparve sul suo volto alla prospettiva di una battaglia con un avversario così forte. La sua ossessione per i combattimenti con avversari degni, ancora una volta, aveva avuto la meglio sulla capacità di giudizio sua e del suo Digimon, e i due si schierarono davanti a WarDevidramon e a metà strada tra lui e Dorumon! Il demoniaco drago cibernetico si fermò, senza cambiare la sua espressione sardonica.

"Hmmm? Che succede? Un piccolo essere umano vorrebbe opporsi a me, WarDevidramon, uno dei generali di più alto grado del supremo ChaosGallantmon?" borbottò. "Heheheee... non credo di aver mai sentito niente di più ridicolo! E' così assurdo che non ho nemmeno voglia di arrabbiarmi!"

Ignorando le spacconate di WarDevidramon, Masaru rispose alla chiamata di Satsuma. "Heh... e secondo lei, il sottoscritto Masaru Daimon-sama, il migliore street fighter di questa contea, se ne va con la coda tra le gambe?" chiese retoricamente. "Beh, sbagliato! Non posso certo farmi scappare quest'occasione! Andiamo!"

Con queste parole, Masaru si lanciò contro WarDevidramon, che restò al suo posto con un'espressione da cui traspariva un misto di disprezzo e compatimento, con il pugno alzato e pronto a colpire! Allarmato, Tohma alzò un braccio verso Masaru e cercò di richiamarlo all'ordine, pur sapendo che molto probabilmente non sarebbe stato ascoltato...

"A... Aspetta, Daimon!" esclamò il piccolo genio. "Non attaccarlo! Non possiamo sconfiggere un Digimon di livello Mega al nostro livello..."

Troppo tardi. L'attacco era già stato lanciato... e WarDevidramon, senza scomporsi neanche per un attimo, reagì alzando uno dei suoi artigli metallici e muovendolo in un poderoso arco davanti a sè! Il semplice spostamento d'aria creò un vento furioso che sollevò Masaru da terra e lo sollevò con un grido di rabbia e sorpresa, per poi depositarlo a terra vicino all'argine del fiume con un tonfo sordo!

"Insetto irritante." commentò WarDevidramon.

"Masaru-niichan!" esclamò Chika, guardando con orrore il fratello che si accasciava a terra... e si rialzava poco dopo, tenendosi una spalla e stringendo i denti per la rabbia.

"E' troppo forte... contro quel Digimon non può farcela..." affermò Dorumon.

Vedere il suo capo trattato in quel modo aveva acceso i bollenti spiriti di GeoGreymon... e il dinosauro carnivoro spalancò gli occhi, per poi digrignare i denti verso WarDevidramon. "Capo! Maledetto... come osi trattare così il mio capo! Questa me la paghi! Mega Burst!"

Il Digimon dinosauro aprì la bocca appena un pò... poi, dopo essersi caricato per un istante, indirizzò contro WarDevidramon il più potente raggio infuocato che gli fosse possibile, illuminando l'intero argine del canale mentre la fiammata partiva ruggendo verso lo scagnozzo di ChaosGallantmon! Il drago demoniaco non si scansò, e non si degnò nemmeno di parare l'attacco, finendo così per essere centrato in pieno e inghiottito dal raggio di energia altamente distruttivo, che bruciò l'erba sull'argine del canale, e fece persino ribollire l'acqua vicina... ma quando fu possibile vedere di nuovo, GeoGreymon e Masaru si resero conto, con loro grande orrore, che WarDevidramon non era rimasto minimamente danneggiato dall'attacco, e se ne stava lì, completamente tranquillo, in mezzo alla trincea dai bordi anneriti che il Mega Burst aveva scavato! La sua corazza non era nemmeno segnata, a parte qualche macchietta di polvere che il Digimon malvagio si stava spazzando di dosso con aria di superiorità!

"Non posso crederci... persino la massima potenza non gli ha fatto nulla?" boccheggiò Masaru.

WarDevidramon rispose alla domanda con una secca risatina. "Huhuhuhuuu... sai che ti dico, hai dato una bella dimostrazione di potenza!" commentò con pungente ironia. "Ovviamente, sempre se non era tua intenzione... ora, però, lascia che sia io a farti vedere come si sferra un attacco! CRIMSON WAR CLAW!"

Il Digimon Mega si impennò, e gli agenti della DATS videro i suoi letali artigli anteriori scintillare minacciosi... prima che WarDevidramon muovesse entrambe le braccia davanti a sè, in un paio di archi incidenti che disegnarono una forma ad X nell'aria! Dai punti in cui gli artigli di WarDevidramon erano passati scaturirono degli archi di energia rossa e splendente, che partirono a tutta velocità contro GeoGreymon, e si schiantarono sul suo corpo muscoloso senza che lui avesse nemmeno la possibilità di mettersi in guardia! Il dinosauro lanciò un grido di dolore, e i suoi tentativi di opporre resistenza alla pressione risultarono del tutto vani: la forza del Crimson War Claw era tale che anche il suo enorme corpo venne sollevato da terra come una foglia secca nella tormenta, e mandato a sbattere con violenza inaudita contro un palo dell'alta tensione diversi metri dietro di lui! Gli agenti della DATS, Chika e Dorumon strinsero i denti quando sentirono l'insopportabile suono del metallo che si deformava e delle scariche elettriche che partivano dai circuiti mandati in corto, e il pilone si inclinò pericolosamente, minacciando di cadere a terra! GeoGreymon, letteralmente pressato contro l'impalcatura metallica, riuscì appena ad emettere un flebile gemito di dolore prima di essere inghiottito da una enorme nube di luce rossa e polvere... e poco dopo, ne uscì con un grugnito rassegnato, trasformato di nuovo nella sua forma Rookie!

"Agumon!" esclamò Masaru, correndo in aiuto del suo seguace. Non poteva credere ai suoi occhi... in un attimo, quel Digimon aveva dimostrato di essere molto, molto più forte di quanto lui e GeoGreymon avrebbero potuto immaginare, e aveva stracciato il Champion senza fare un minimo di fatica!

"Uuuugh..." mormorò il piccolo dinosauro, mentre il ragazzo si chinava verso di lui. "Mi... mi dispiace, capo... non sono... abbastanza forte..."

Tohma strinse i denti. Non si sarebbero trovati in quella difficile situazione, se Masaru, come al solito, non avesse voluto fare di testa sua... ma ormai, la frittata era fatta, e non potevano fare altro che cercare di limitare il danno! "Gaogamon! Devi impedire a quel Digimon di raggiungere Dorumon... cerca almeno di distrarlo, ma stai attento! Non farti colpire dai suoi attacchi!"

"Sì, signore!" esclamò il lupo azzurro, iniziando a galoppare verso la minaccia. Con studiata indifferenza, WarDevidramon si voltò verso di lui...

"Anche tu, SunFlowermon! Cerca di dargli una mano!" ordinò Yoshino alla sua partner. Gettando un'occhiata dietro di sè, la rossa agente della DATS aveva visto che Ikuto, che fino ad un attimo prima era sembrato spavaldo ed impavido, si era ora messo a tremare alla vista di WarDevidramon, pur cercando di mantenere un'espressione ferma... e che anche Peckmon non osava fare una mossa contro l'enorme drago corazzato, preferendo invece restare a fianco del suo partner dall'aspetto selvaggio, pronto a caricarselo in groppa e a scappare in caso di pericolo.

Il Digimon girasole si librò in volo, annuendo all'ordine di Yoshino... poi si voltò verso WarDevidramon e iniziò a caricarsi di energia solare, nello stesso momento in cui Gaogamon spalancava la bocca e scatenava un distruttivo vortice di vento contro il Digimon di livello Mega! Entrambi sapevano bene che, molto probabilmente, i loro attacchi non avrebbero fatto nemmeno il solletico al mostruoso drago... ma speravano almeno di distrarlo quel tanto che bastava a mettere in salvo Dorumon e Chika!

"Spiral Blow!"

"Sunshine Beam!"

Si rivelò, purtroppo, una speranza vana. Il vortice di Gaogamon andò a schiantarsi sulla corazza di WarDevidramon, facendogli lo stesso effetto di una fresca brezza di primavera. Al punto che WarDevidramon arrivò persino a tirare indietro la testa, chiudere gli occhi, ed emettere un sospiro di sollievo!

"Aaaah... mi ci voleva proprio un venticello rinfrescante! Quest'armatura tiene un caldo micidiale!" grugnì ironicamente, mentre il raggio di sole di SunFlowermon rimbalzava sulla sua maschera facciale senza fargli nulla se non dargli un pò di fastidio agli occhi. "Devo ammettere che il servizio di accoglienza non è male, per degli esseri umani e i loro stupidi schiavetti Digimon... ma per vostra sfortuna, io non sono qui per diletto!"

Gaogamon balzò indietro, emettendo un verso di disappunto. "Tsk... niente da fare, signore... la differenza tra noi e lui è troppo grande!"

"Okay, cambio di strategia..." ribattè Tohma, controllato come sempre nonostante la pessima situazione. "Yoshino-san, tu e SunFlowermon cercate di creare un diversivo, mentre Gaogamon va..."

"CRIMSON WAR CLAW!" ringhiò di nuovo WarDevidramon... e prima che Tohma potesse dare ulteriori istruzioni, il doppio arco energetico a forma di X colpì in pieno, con gran fragore, sia Gaogamon che SunFlowermon, trascinandoli dolorosamente per un lungo tratto prima di riportarli agli stadi Rookie e farli cadere a terra, doloranti e storditi. Tohma e Yoshino, pur spaventati dall'immane forza dimostrata dal Digimon drago, corsero in aiuto di Gaomon e Raramon... e mente si chinavano per prenderli in braccio, sentirono di nuovo la risata del Mega malvagio!

"Hahahahahaaaa! Tutto qui, agenti della DATS? Bah, dovevo aspettarmelo, in fondo... e tu, mocciosetto, non vuoi nemmeno tentare di attaccarmi?" ringhiò poi, rivolto ad Ikuto, che afferrò ancora più strettamente il suo boomerang, finchè le nocche delle mani non gli diventarono bianche! Peckmon si acquattò al suolo, preparandosi a prendere Ikuto sulla schiena e scappare... ma WarDevidramon distolse subito la sua attenzione da loro. "Bah, meglio così... se non altro, dimostri di essere un pò più sveglio di quel galletto presuntuoso lì! E comunque, vi devo ringraziare per avermi indicato il punto esatto dove andare a cercare! Ed ora, Digimon misterioso, veniamo a noi! ChaosGallantmon-sama mi ha mandato qui per catturarti... e io non amo tornare dal mio signore a mani vuote! Quindi, se sai cosa è meglio per te e per la tua amichetta, ti consegnerai subito a me!"

Masaru dimenticò immediatamente l'insulto che aveva appena ricevuto da WarDevidramon... e, mente aiutava Agumon a rialzarsi, si voltò di scatto verso Chika e Dorumon! "Cos... No! Fermo! Lascia stare la mia sorellina, brutto bastardo! Me ne sbatto che tu sia un Mega! Se le torci un capello, giuro che troverò un modo di ammazzarti!" gli gridò dietro... senza purtroppo riuscire a scuoterlo minimamente!

"Huhuhuhuuu... ma che commovente esempio di affetto fraterno!" sghignazzò WarDevidramon, senza nemmeno degnarsi di girare la testa verso Masaru. "Sfortunatamente, però, non sei esattamente nella posizione di minacciarmi... ed ora, caro il mio Digimon... ti consegni a me, o devo ricorrere alle maniere forti?"

Dorumon ebbe un brivido di orrore alla vista degli artigli luccicanti di WarDevidramon... e non aveva certo bidogno di un'altra dimostrazione per sapere che erano letali quanto e più di quanto il loro aspetto dava ad intendere! E sfortunatamente, il drago cibernetico aveva tutta l'aria di essere più che pronto a dare seguito alle sue minacce, anche su Chika stessa, se necessario! Quindi, pur con riluttanza, si preparò ad alzarsi e a consegnarsi al nemico...

Sennonchè, proprio in quel momento, Chika si alzò di scatto e - con suo grande orrore - si mise in mezzo tra lui e WarDevidramon, tenendo le braccia spalancate come se volesse intimare l'altolà al terribile mostro! Il sogghigno di WarDevidramon si allargò ulteriormente, alla vista di quella bambina, grande a malapena quanto la sua mano, che gli si parava davanti nonostante la paura che quasi la paralizzava! Non sapeva se mettersi a ridere, o sentirsi insultato...

"Chika!" esclamò Dorumon. "Chika, che stai facendo?"

"Chika-chan!" esclamarono Tohma e Yoshino.

Masaru sentì il suo cuore mancare di un battito. Sarebbe bastato un solo gesto del braccio, a WarDevidramon, per uccidere la bambina in maniera atroce... e quel Digimon sarebbe stato capacissimo di farlo! "CHIKA! Che stai facendo, stupida? Togliti di lì!"

"Chika... non lo fare..." mormorò Agumon.

"Lascia... Lascia in pace Dorumon, brutto mostro!" esclamò la bambina, che stava chiamando a raccolta tutto il coraggio di cui era capace. "Lui non ti ha fatto niente di male! Che cosa volete da lui, eh? Per quale motivo lo volete?"

WarDevidramon, sempre più divertito, inclinò la testa da un lato, con l'aria di voler guardare la ragazzina da ogni angolazione. Poi, uno sbuffo di fiato puzzolente uscì dalle sue narici, investendo Chika, che fece una smorfia di disgusto... ma si rifiutò di spostarsi. "Heheheee... sempre più divertente! Ho spazzato via il tuo fratellone e i suoi amichetti senza versare una goccia di sudore... e tu speri di potermi fermare? Sei patetica..." ringhiò, per poi sollevare i suoi terrificanti artigli. "Ed ora... morirai senza neanche sapere il perchè!"

"FERMOOOOOO!" urlò a squarciagola Masaru, in un impeto di rabbia e disperazione, scagliandosi contro WarDevidramon con il pugno alzato nel tentativo di difendere la sorella minore. Ma il drago nero non lo degnò nemmeno della sua attenzione, e lo colpì con un gesto quasi noncurante della sua coda, sbattendolo via come se Masaru non pesasse nulla! Il ragazzo grugnì di dolore prima di finire a terra vicino ad Agumon... poi, cercò di rialzarsi, ma nel frattempo, WarDevidramon aveva di nuovo rivolto la sua attenzione a Chika, e il suo terribile artiglio di metallo incombeva sul piccolo corpo della bambina, e su quello del terrorizzato Dorumon. Non c'era niente da fare. Erano completamente in balia dello scagnozzo di ChaosGallantmon.

"C-Chika..." mormorò Masaru, mentre Tohma andava a soccorrerlo. "Scappa... vai via di lì..."

Inutile. Dorumon era così terrorizzato da essere praticamente inchiodato a terra, e Chika non era intenzionata ad abbandonarlo. Nessuna di queste cose, comunque, ebbe il benchè minimo effetto su WarDevidramon...

"Hmph... ridicolo umano." commentò. "Ora, mocciosetta... dove eravamo rimasti? Ah, sì! Eravamo rimasti che stavo per ucciderti..."

"E noi eravamo rimasti che stavamo per uccidere te! Atomic Inferno!"

WarDevidramon scattò su quando sentì una chiara, indignata voce giovanile che lo chiamava... ma non ebbe il tempo di vedere cosa si trattava prima che una scarica furiosa di proiettili infuocati si abbattesse su di lui, colpendolo al torace e al muso, ed esplodendo in fulminea successione! Con un ruggito infuriato, WarDevidramon indietreggiò, cercando di sfuggire alla tempesta di fuoco... e Chika e Dorumon, pur colti di sorpresa, approfittarono del momento per allontanarsi il più possibile dal mostruoso drago cyborg. Finalmente, WarDevidramon riuscì a riorganizzarsi, e usò la zampa artigliata per deviare la pioggia di fuoco... e solo allora si accorse che essa proveniva dai cannoni dorati montati sulle braccia di un Aldamon particolarmente infuriato, che stava scendendo lentamente verso terra con le grandi ali spiegate, e uno sguardo che avrebbe fatto paura alle rocce! WarDevidramon stesso si trovò a fare qualche passo indietro davanti al muso duro con cui lo A-Spirit del Fuoco lo stava affrontando...

...e non era venuto da solo, tanto per complicargli le cose! Infatti, Beetlemon e Zephyrmon stavano atterrando dietro di lui, con il piccolo Kumamon in braccio al grande insetto dalla corazza blu... e, dal ciglio della strada, avevano fatto il loro ingresso in scena anche il nero KaiserLeomon, e un Digimon dall'aspetto fiero che sembrava essere stato fatto mettendo assieme le parti migliori di Lobomon e KendoGarurumon. La forma base era quella dello Human Spirit, come per Aldamon, ma mancavano le caratteristiche che davano a Lobomon l'aspetto agile che gli era proprio, come la sciarpa ondeggiante nel vento, e la spada laser in stile Star Wars. Al posto di essa, lo A-Spirit della Luce (perchè di quello si trattava) usava una grande spada dorata a doppia lama, incurvata verso la fine e fissata al manicotto che proteggeva l'avambraccio. La sua corazza, simile a quella di KendoGarurumon, era di un bianco argentato che andava sull'azzurrino, che diventava blu scura sulle spalle, sui gomiti, sulle ginocchiere e sulle caviglie... mentre sul pettorale si trovava una scintillante piastra dorata, dello stesso colore delle congiunzioni sul collo, sui gomiti e sulle cosce. Ogni mano e ogni piede aveva tre artigli, e l'elmetto era a forma di testa di lupo ricordava molto quello di Lobomon, con tanto di capelli biondi e arruffati che spuntavano dal bordo. Si trattava di Beowulfmon, la Digievoluzione ibrida di Kouji, che in quel momento si era schierato di fronte a WarDevidramon e aveva sollevato la sua micidiale spada per affrontarlo!

"Non ti permetteremo di fare del male a quella bambina e a quel Digimon. Prima dovrai vedertela con noi." affermò Beowulfmon, mentre Beetlemon, Zephyrmon e Kumamon atterravano... e i Guerrieri Leggendari del Fulmine e del Ghiaccio eseguivano la Slide Evolution e passavano alle loro forme Beast! Ora, un piccolo esercito di Digimon leggendari era schierato di fronte a WarDevidramon, che si mise in guardia e osservò rabbiosamente il gruppetto...

"I Guerrieri Leggendari... meno male che sono arrivati!" sospirò Yoshino, osservando Tohma che aiutava Masaru a rialzarsi. "Altrimenti qui finiva molto male..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Beowulfmon

Tipo: Guerriero

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Advanced Spirit

Attacchi: Frozen Hunter, Cleansing Light

Il Digimon nato dalla fusione degli Spirits della Luce, Beowulfmon combina l'agilità di Lobomon con la protezione e la potenza di fuoco di KendoGarurumon. E' considerato un cacciatore e un segugio impareggiabile, e il suo olfatto riesce a seguire le tracce di un Digimon anche a distanze temporali incredibili. La sua spada è talmente affilata da tagliare il diamante!

 

Nel frattempo, anche Peckmon ed Ikuto erano rimasti sbalorditi davanti all'apparizione dei Guerrieri Leggendari. Certo, aveva sentito parlare da Mercurimon, da Bokomon e da Neemon delle loro imprese... ma non immaginava che guardarli dal vivo fosse così spettacolare! Avevano un aspetto fiero e combattivo, e il modo in cui stavano affrontando il gigantesco drago cibernetico, pur immaginando quanto fosse potente, aveva in sè qualcosa di ammirevole e nobile...

"I Guerrieri... Leggendari..." mormorò Ikuto con evidente meraviglia... poi, la sua espressione si incupì di nuovo, ricordando altre cose che Mercurimon gli aveva raccontato. "Loro... perchè loro qui? Perchè loro... difendere esseri umani?"

"Sono esseri umani anche loro... o almeno, così si dice..." rispose un dubbioso Peckmon. "Mercurimon-sama... ci ha avvertito di stare attenti agli esseri umani... non possiamo fidarci nemmeno di loro!"

Da parte sua, WarDevidramon restava fermo al suo posto, grattando con le unghie metalliche sul terreno umido, e facendo saettare qua e là i suoi quattro occhi scarlatti e senza pupille. Riusciva ancora a vedere Chika e Dorumon nascosti dietro il muro che i Leggendari Guerrieri gli avevano formato davanti, ma per raggiungerli avrebbe dovuto cercare di farsi strada tra i sei Digimon leggendari che avevano sconfitto Kerpymon, Ornismon, due dei Cavalieri Reali, e Lucemmon stesso... per quanto in circostanze straordinarie. La situazione si era decisamente complicata... più di quanto il servitore di ChaosGallantmon potesse prevedere! Si aspettava di condurre un'operazione lampo... e poi, se i Guerrieri Leggendari fossero stati in uno o due, allora non aveva dubbi che li avrebbe sconfitti. Ma questa volta... questa volta erano tutti e sei! Nonostante la sua arroganza, WarDevidramon non era privo di senso del limite, e non era sicuro di poterli affrontare tutti quanti...

"Che cosa vuole fare, quel lucertolone?" si chiese MetalKabuterimon, continuando a tenere il cannone principale puntato contro il drago. "Sembra che adesso non sia più tanto sicuro..."

"Calma, ragazzi... non attaccate per primi!" si raccomandò KaiserLeomon. "Sento che questo Digimon è molto potente... davvero molto potente! Dobbiamo stare attenti, e non esporci ai suoi attacchi... quindi restate calmi, ed osservatelo con attenzione!"

Aldamon annuì. Il suo primo attacco era andato a segno perchè WarDevidramon era stato colto di sorpresa... ma anche lui e gli altri Digimon percepivano che il servitore di ChaosGallantmon era un avversario con cui non potevano permettersi di scherzare!

A sua volta, il drago cibernetico temporeggiava. A volte sembrava deciso a scagliarsi all'attacco... e poi, un istante dopo, si bloccava, come se ci avesse ripensato all'ultimo momento. Era combattuto tra il fatto che l'obiettivo della sua missione, lì davanti ai suoi occhi... e il fatto che si trovava di fronte sei avversari decisamente pericolosi, dei quali non conosceva le capacità. E in tutto questo, non riusciva a decidere quale fosse la mossa più saggia da fare. Il fatto, poi, che anche i Leggendari Guerrieri sembrassero stare sulla difensiva non lo aiutava di certo...

Era un momento critico. Gli agenti della DATS, i loro Digimon, Chika, Dorumon, Ikuto e Peckmon erano spettatori impotenti della guerra di nervi che si stava combattendo davanti a loro. Un singolo movimento avrebbe potuto scatenare l'inferno... e considerando la potenza dei Digimon in campo, le conseguenze per il quartiere avrebbero potuto essere devastanti!

Finalmente, un evento che nessuna delle due fazioni si aspettava sbloccò lo stallo, quando WarDevidramon sentì un richiamo telepatico da parte del suo signore.

"WarDevidramon." disse ChaosGallantmon telepaticamente. "Non abbiamo più tempo. Se non torni nel Mondo Digitale adesso, non avremo abbastanza energia per aprire un Digi-Port che ti consenta di tornare indietro. Il piano deve essere rimandato."

WarDevidramon aggrottò le sopracciglia dietro il suo elmetto metallico. "ChaosGallantmon-sama? Il... il nostro obiettivo è proprio qui, davanti a me! Se riuscissi a sconfiggere i Leggendari Guerrieri, potrei catturarlo e tornare indietro..."

"Non mi sono spiegato? Ho detto di tornare indietro ADESSO, o non potrai più farlo!" lo rimproverò aspramente il cavaliere nero. "Se affrontassi i Leggendari Guerrieri, poi, non è detto che vincerai... e sei un elemento troppo importante del mio esercito per correre il rischio di perderti così! Non lo ripeterò! Torna alla base!"

Il drago cibernetico fu abbastanza seccato... ma, alla fine, doveva ammettere che il suo signore aveva ragione. Era un rischio troppo grande affrontare i Leggendari Guerrieri sul loro stesso campo di battaglia, e lo scopo di quel rapido assalto al Mondo Reale si riduceva a catturare Dorumon e tornare indietro. Non era davvero il caso di perdere ulteriore tempo... quindi, WarDevidramon fece un cenno di assenso. "Sì, ha ragione... perdoni la mia irruenza, ChaosGallantmon-sama! Ritorno subito!"

Sentì, nella sua mente, un cenno di assenso del cavaliere oscuro... poi, accompagnato dallo stesso suono basso e vibrante di prima, un altro Digi-Port si aprì dietro di lui, e WarDevidramon si ritirò al suo interno, non prima aver guardato con rabbia prima i Guerrieri Leggendari, poi gli agenti della DATS... e infine, Ikuto, Peckmon, Chika e Dorumon.

"Tsk!" grugnì il servitore di ChaosGallantmon, mentre i contorni del suo corpo iniziavano a svanire nell'oscurità del passaggio dimensionale. "Per questa volta, diciamo che la nostra battaglia finisce in parità... ma la prossima volta, non crediate di cavarvela così a buon mercato, Guerrieri Leggendari! Il sottoscritto WarDevidramon ha una sola parola! La prossima volta, vi distruggerò!"

"Sta scappando!" esclamò Aldamon, quasi cedendo al suo primo impulso di scagliarsi contro WarDevidramon mentre quest'ultimo scompariva nel portale. Si fermò in tempo, ricordando le raccomandazioni di KaiserLeomon.

"Lascialo andare, Aldamon..." disse Beowulfmon, senza però abbassare la sua spada, almeno finchè non fu sicuro che WarDevidramon fosse a distanza di sicurezza. "E' meglio per noi, se per adesso si ritira..."

Pochi istanti dopo, il Digi-Port si richiuse, e gli occhi fiammeggianti di WarDevidramon scomparvero alla vista dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS, che rimasero ancora qualche istante a guardare il punto in cui lo scagnozzo di ChaosGallantmon era scomparso... poi, Tohma fece un sospiro di sollievo, mentre Masaru ed Agumon continuavano a rivollire di rabbia per l'umiliante sconfitta.

"Abbiamo rischiato molto, questa volta..." commentò il ragazzo biondo. Si girò verso Gaomon, che fece un cenno con la testa per dire che stava bene... poi, il ragazzo si voltò verso i Leggendari Guerrieri, ringraziandoli per il loro intervento. "Vi dobbiamo ringraziare, agenti onorari. Se non fosse stato per voi, non so come sarebbe andata a finire..."

"Aspettate un momento!" esclamò Yoshino, tenendo una Raramon mezza stordita tra le braccia. "Guardate là, quel bambino e il suo Digimon..."

"Huh? E' vero! Guardate, stanno scappando!" esclamò Chika, appena riavutasi dal terrore di affrontare WarDevidramon. Ikuto e Peckmon, visto che ormai non c'era più niente da fare, avevano pensato bene di tagliare la corda, e il ragazzino era salito in groppa al suo Digimon, dileguandosi lungo la strada. Zephyrmon, la più veloce del gruppo dei Guerrieri Leggendari, lo guardò stupita per un istante, prima di librarsi in volo e cercare di prenderlo... ma prima che la B-Spirit del Vento potesse coprire anche solo metà della strada che la separava da Ikuto e Peckmon, un Digi-Port più piccolo si spalancò davanti a loro, e i due vi corsero dentro, ritornando nel Mondo Digitale! Con disappunto, Zephyrmon si fermò e atterrò con grazia, mentre il varco dimensionale si richiudeva, precludendo agli agenti della DATS di inseguire il misterioso ragazzino.

Del resto, non che avessero intenzione di inseguire fin lì quello strano bambino. Non sapevano cosa potevano trovarsi davanti dall'altra parte...

"Tsk... mi dispiace, ragazzi, mi è scappato..." si scusò la Digimon dall'aspetto di arpia. "Ma... Yoshino-san, chi era quel ragazzino? Satsuma-san mi è sembrato abbastanza stupito, quando lo ha visto..."

"Non lo so, Zephyrmon... ma ho notato la stessa cosa!" rispose Yoshino. Ora, Raramon e gli altri Digimon si erano ripresi dai colpi subiti (e, per fortuna, WarDevidramon non stava combattendo al massimo della sua potenza), mentre i Guerrieri Leggendari avevano sciolto la trasformazione... e ora che la battaglia era finita, pur in modo anticlimatico, stavano cercando di pensare al da farsi. Junpei, Masaru ed Agumon erano andati a vedere se Chika e Dorumon stavano bene, mentre Takuya, Kouji, Tohma e Gaomon controllavano i danni che il combattimento aveva provocato. Per fortuna, a prima vista, sembravano abbastanza contenuti... se si escludeva il grosso colpo al morale che quello scontro aveva inflitto alla DATS...

"Chika... sorellina, stai bene? Anche tu, Dorumon?" chiese Masaru, chinandosi verso la sorella minore e il piccolo Digimon dalla pelliccia viola. Pur ancora un pò tremanti per lo scampato pericolo, la bambina e il suo amico digitale riuscirono ad annuire.

"S-sì..." balbettò Chika, stringendo forte i pantaloni del fratello maggiore, che si chinava su lei e Dorumon con aria protettiva. Ora che il pericolo era scampato, a Chika cominciavano a venire le lacrime agli occhi per la tremenda paura. "Però... sniff... ho... ho avuto paura... Masaru-niichan... tu... sniff... stai... stai bene? Ti... ti sei ferito... per proteggere me e Dorumon..."

Masaru si guardò il braccio e sollevò la manica della sua uniforme, storcendo il naso di fronte ad un taglio sanguinante che il colpo iniziale di WarDevidramon gli aveva inflitto poco sopra il gomito. Usò una mano per tamponarlo, e fece finta che non fosse nulla. "Tsk... non ti preoccupare per questo, Chika-chan, non è niente di che... piuttosto, voi due... avete avuto un bel coraggio a gettarvi di fronte a quel Digimon! Potevate restare uccisi, lo sapete?"

"Lo... lo so, fratellone..." mormorò Chika, asciugandosi gli occhi con le mani. "Però... sniff... non volevo... che Doru-chan si facesse male... non volevo... che quel Digimon lo portasse via... volevo... volevo che restasse con me, Masaru-niichan... è per questo che... sniff... non volevo... che voi combatteste! Non... non possiamo... io e Doru-chan... stare assieme, semplicemente? Non possiamo... lasciar perdere questa storia della DATS...?"

Dorumon, da parte sua, era ammirato. Evidentemente, aveva mal giudicato Masaru... un attimo prima, voleva che lui se ne tornasse a DigiWorld, ed era pronto a combattere contro di lui per costringerlo a farlo... e quando Ikuto e Peckmon prima, e WarDevidramon poi, erano entrati in scena, aveva rischiato l'osso del collo per proteggere lui e Chika. Forse non era proprio il ragazzo insensibile e violento che sembrava...

Tuttavia, Kouji riportò tutti alla realtà, ricordando a Masaru che c'era ancora un problema a cui non aveva pensato.

"In ogni caso..." affermò il padrone della Luce. "Non possiamo dimenticarci di un piccolo particolare, Daimon-kun... e cioè, che tu hai contravvenuto agli ordini!"

"Purtroppo, questo è vero..." continuò Junpei, dopo essersi assicurato che tutti stessero bene. "E questa volta, non credo che il capitano Satsuma sarà di manica larga, considerate le potenziali conseguenze..."

"Tsk..." mormorò il giovane street fighter, mentre Agumon storceva il naso. La situazione del suo 'capo' non si preannunciava buona...

 

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E, come volevasi dimostrare, appena un'ora dopo, il ragazzo e il suo Digimon si trovavano davanti alla postazione del capitano Satsuma, di fronte allo sguardo indagatore del comandante della DATS e del suo Digimon, Kudamon, e circondati dal resto degli agenti, onorari o meno, dell'organizzazione. Il silenzio che regnava, con in sottofondo i suoni modulati dei computer, era snervante, e sembrava quasi che il capitano stesse appositamente prolungando l'attesa per mettersi meno a loro agio...

Masaru si massaggiò il braccio ferito, sul quale, poco sopra il gomito, era legata una benda macchiata di sangue. Se non altro, il pronto soccorso aveva avuto la precedenza sulla lavata di capo... ma quanto era successo non avrebbe certo attenuato la sua posizione! Sayuri, Chika e Dorumon guardavano il ragazzo ed Agumon con espressione malinconica, desiderando fare qualcosa per aiutarli, ma sapendo di avere le mani legate. In fondo, se si trovavano in quella situazione, la colpa era stata di Masaru... e anche il fatto che Dorumon si fosse salvato faceva ben poco per rassicurare la bambina...

E allo stesso tempo, anche gli altri agenti della DATS e i Leggendari Guerrieri si rendevano conto di non poter fare altro che attendere la decisione del capitano... che finalmente, con espressione illeggibile, levò lo sguardo dai suoi monitor e fissò Masaru ed Agumon.

"Marca male... Adesso viene la grandine..." mormorò Junpei.

"Agente Daimon." esordì Satsuma. "Lei e i suoi colleghi eravate stati diffidati dall'ingaggiare battaglia con il Digimon di livello Mega emerso poco tempo fa nel settore 101. Eravate stati avvertiti che non potevate competere, nelle vostre attuali condizioni, con il suo livello di potenza, e vi era stato ordinato di tornare alla base senza apporre ulteriore ritardo. Tuttavia, lei ha ignorato consapevolmente l'ordine, ha voluto fare di testa sua, e ha attaccato quel Digimon."

"Così facendo, lei ha messo a repentaglio la vita sua e quella dei suoi colleghi qui presenti." proseguì Kudamon, con tono altrettanto freddo. "Si rende conto, spero, che se non fosse stato per l'intervento dell'agente onorario Kanbara e dei suoi amici, la situazione sarebbe presto degenerata, non è così? Avete rischiato la vita, tutti quanti."

Masaru restò fermo al suo posto, ribollendo di rabbia... poi, il suo carattere focoso gli impedì di tenere a freno la lingua, e il ragazzo esplose in un'irruenta risposta. "E con questo? Se non altro abbiamo tenuto a bada quel lucertolone quanto bastava per permettere a Takuya e agli altri di arrivare in tempo e fermarlo! E gli abbiamo impedito di catturare Dorumon! Se non lo avessi attaccato, ora ci troveremmo in una situazione ben peggiore!" esclamò con foga, al punto che Tohma scosse la testa e Yoshino si mise una mano davanti alla bocca. Non ricordavano che qualcuno avesse mai parlato a Satsuma con tanta sfacciataggine...

"Ma con chi crede di parlare, quello?" mormorò Kurosaki a Shirokawa. "Non sa tenerla a freno, quella lingua?"

Tuttavia, il capitano Satsuma non era tipo da farsi trascinare dalle offese o dalla mancanza di rispetto, e accolse la maleducazione di Masaru con atteggiamento indifferente... cosa che irritò ulteriormente il giovane street fighter. "Può essere, come può non essere. In ogni caso, rimane il fatto che lei ha disobbedito agli ordini, e questo si considera insubordiazione. E' una violazione molto grave, soprattutto date le circostanze. Mi sembra, agente Daimon, che lei non abbia ancora capito che, in questa linea di lavoro, chi commette una leggerezza non mette a rischio solo la sua vita, ma anche quelle dei suoi compagni e di decine di altre persone. Potenzialmente, della città intera. Questo non è un gioco, agente Daimon. Credo che l'agente Norstein stesso glielo abbia già detto, in una precedente occasione."

"Tuttavia, lei e il suo Digimon sembrate non avere ancora chiaro il concetto..." riprese Kudamon. "Quindi, anche considerate le possibili circostanze attenuanti, le verrà ritirata la licenza di agente della DATS, e con essa il suo Digivice-Ic, per un periodo di tempo di due settimane, trascorso il quale potrà essere reintegrato previo superamento di un test attitudinale. Ci auguriamo... che questa possa essere per voi una lezione proficua. Per adesso, siete pregati di consegnarci il vostro identificativo DATS e la vostra licenza."

Masaru ed Agumon fremettero d'ira, e a malapena riuscirono a contenersi. Non c'era molto che potessero fare, anche onsiderando che un pò tutti, chi più chi meno, erano d'accordo con Satsuma... quindi, pur con riluttanza, il ragazzo si tolse dalla tasca dell'uniforme Digivice-Ic e tesserino, e li consegnò a Satsuma, che li accolse freddamente. Poi, senza nemmeno voltarsi indietro per salutare, Masaru marciò con rabbia fuori dalla sala principale, e scomparve, seguito a breve distanza da un sorpreso Agumon che cercava di stargli al passo, dietro una delle porte automatiche!

"A... Aspetta, Masaru!" cercò di chiamarlo Takuya... ma il suo amico era già al di là della portata della sua voce. A sua volta, Chika e Dorumon tentarono di correre dietro al ragazzo... ma Sayuri li dissuase, appoggiando gentilmente una mano sulla spalla della bambina.

"Mamma... Ma... Masaru-niichan..." cercò di spiegarsi Chika... solo per vedere la madre che, con un'espressione afflitta che strideva parecchio con quella quasi serafica che aveva di solito, scuoteva la testa.

"Ascolta, tesoro... Masaru ed Agumon hanno bisogno di stare da soli, in questo momento..." spiegò, accarezzando la testa alla bambina. "Lo sai com'è fatto tuo fratello, non vuole mai farsi vedere debole... e in questo momento, più che mai, non accetterebbe di farsi aiutare da qualcuno che non sia Agu-chan..."

"Masaru-niichan..." mormorò Chika, con evidente dispiacere. Anche Dorumon e il resto dei presenti guardarono con rammarico verso la porta scorrevole, immaginando lo stato d'animo in cui Masaru si doveva trovare in quel momento...

Satsuma fece un sospiro appena udibile, unico cenno di emozione in quel volto così serio... poi, si rivolse al resto degli agenti della DATS. Non era il caso di insistere sulla questione Dorumon, e lui lo sapeva bene... quindi, decise che era meglio concentrarsi su qualcos'altro su cui il gruppo si stava facendo domande.

"Per quanto concerne l'attuale situazione, signori, chiederei un secondo la vostra attenzione." disse, e sia i suoi subordinati che i civili lì riuniti obbedirono. "Immagino che vi starete tutti chiedendo chi fosse quel misterioso ragazzino apparso poco prima dell'attacco di quel Digimon sconosciuto, e non vi biasimo per questo."

Tomoki sbattè gli occhi, stupito. "Huh? Capitano Satsuma... lei... sa qualcosa di più su di lui?" chiese. In effetti, immaginava già che Satsuma sapesse più di quanto desse a vedere, ma non voleva rendere troppo evidenti i suoi sospetti.

Dopo aver messo via il Digivice-Ic e il tesserino di Masaru, Satsuma guardò verso il piccolo detentore degli Spirits del Ghiaccio e annuì. "Precisamente." rispose. "A questo proposito... vi ricordate del caso di Ikuto Noguchi, di cui si parlò tre anni fa?"

Quel nome. Quel nome non giungeva nuovo, in effetti... a quasi tutti loro sembrava venire in mente un nome simile, sepolto tra tanti altri ricordi apparentemente insignificanti, che all'improvviso acquistavano un loro valore... però, i dettagli erano estremamente nebulosi...

"Ikuto Noguchi... Ikuto Noguchi..." mormorò Kouichi. "Se non ricordo male... è il nome di quel bambino scomparso tre anni fa in circostanze misteriose... ma non ricordo molto bene i dettagli, visto che... beh..." Si interruppe, vedendo che Kouji abbassava lo sguardo in maniera quasi impercettibile. In quei giorni, Kouichi si stava ancora riprendendo da quell'incontro fin troppo ravvicinato con la morte, al ritorno da DigiWorld... e mentre era convalescente, non aveva seguito i notiziari con troppa attenzione.

Takuya si grattò la tempia con un indice. "Ora che mi ci fai pensare, Kouichi-kun... anch'io ricordo una cosa del genere... e questo nome, Ikuto Noguchi, mi ritorna in mente..." commentò. "Ma... ora come ora, non ricordo i particolari. Tuttavia, ora che mi ci fate pensare... Capitano Satsuma, in pratica... quel ragazzino di prima..."

Tohma corrugò leggermente la fronte. I pezzi del puzzle iniziavano a combaciare...

"Ora sì che gli elementi ci portano verso una conclusione di senso compiuto..." affermò il biondino mezzo-austriaco. "Capitano Satsuma... lei vuol dire che quel bambino che abbiamo visto prima, sarebbe in realtà..."

"Ikuto Noguchi. Non vedo molte altre possibilità..." continuò Yoshino.

La sala rimase immersa ancora una volta nel silenzio, mentre i presenti elaboravano la realizzazione a cui erano approdati. Si stavano aprendo nuove vie all'indagine... e ricordi di un passato che si credeva sepolto, o comunque dimenticato, venivano prepotentemente a galla...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, Masaru ha affrontato il suo primo Digimon di livello Mega, e ne è uscito con le ossa rotte! Non solo, ma si sono scoperte altre cosette molto interessanti, riguardanti il misterioso piccolo Ikuto, e forse nuove rivelazioni sono dietro l'angolo! Mi rendo conto che il combattimento non è stato un granchè... però, dopotutto, a questo punto della storia non c'era verso che Masaru e compagni vincessero contro WarDevidramon! Se persino Takuya e compagni non erano sicuri di vincere...

Come dite? Susanoomon, KaiserGreymon e MagnaGarurumon? Il discorso per quelli è un pò più complesso, e verrà chiarito in seguito...

Oh, e abbiamo dato un'occhiata anche a come Sophie e Shinya stanno vivendo questio momenti di attesa! A proposito di Sophie e di sua sorella, apparsa in questo capitolo... se qualcuno sa indovinare a cosa mi sono ispirato per loro, vince una bambolina! ^_^

Anche se, sinceramente, non credo che molti ricordino...

Okay, il prossimo capitolo vedrà Masaru alle prese con le conseguenze della sua azione sconsiderata. Dopotutto, ho sempre pensato che nell'anime se la fosse cavata un pò con poco, considerando che aveva disobbedito agli ordini di un superiore... Ma non preoccupatevi, sarà per lui un'utile esperienza... sempre se non si farà ammazzare prima per la sua impulsività!

Non credo di avere altro da dire... quindi, vi do appuntamento al prossimo episodio, e mi raccomando... lasciatemi i vostri commenti!

 

Justice Gundam

 

 

 

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Capitolo 19
*** Per cosa combatti? ***


Record of Digital Wars-19

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Salve a tutti, amici lettori, e bentornati al consueto appuntamento con le mie fanfiction di Digimon! Ho potuto constatare che l'ultimo capitolo ha avuto un discreto successo, ed era già stato letto da cinque persone appena un'ora dopo la sua pubblicazione! Ottimo... questo significa che dovrei essere sulla giusta strada! Anche in questo episodio, i Guerrieri Leggendari e gli agenti della DATS dovranno darsi da fare per risolvere i numerosi misteri che circondano DigiWorld e mettono in pericolo il Mondo Reale. Ed ora, hanno qualche elemento in più su cui lavorare... quelli della DATS, infatti, e per la precisione il capitano Satsuma e Kudamon, stanno per svelare dei retroscena inaspettati! E come se non bastasse, anche ChaosGallantmon si sta muovendo... ora la lotta per la salvezza del mondo comincerà a farsi sempre più frenetica!

Nello scorso episodio, nel bel mezzo del primo incontro-scontro con Ikuto e il suo Digimon Falcomon, uno dei più potenti guerrieri dell'esercito di ChaosGallantmon, il feroce WarDevidramon, è emerso e ha cercato di catturare Dorumon e uccidere gli agenti della DATS. Masaru ed Agumon, poi, sono stati abbastanza sconsiderati da attaccare un Mega senza starci tanto a pensare... e le conseguenze sono state prevedibili! Per fortuna Takuya e gli altri Leggendari Guerrieri sono arrivati in tempo... sennò finiva molto male!

E adesso, che Masaru è stato punito per disobbedienza agli ordini... e non è ancora deciso cosa accadrà a Chika e a Dorumon... i nostri eroi devono pensare alla loro prossima mossa, e farlo in fretta prima che qualche scagnozzo di ChaosGallantmon venga a dare ancora più problemi! In questo capitolo... i nostri avranno a che fare con nuove rivelazioni, e con un nuovo nemico, mentre Masaru ed Agumon dovranno prendere coscienza delle conseguenze del loro gesto, e farsi anche qualche domandina...

Ovviamente, non senza l'aiuto di una vecchia conoscenza...

E adesso, è come sempre il momento di rispondere alle vostre recensioni...

 

KillKenny: Il coretto dei pompieri di Bud Spencer e Terence Hill non diventa mai vecchio, eh? Beh, Masaru, come praticamente tutti gli eroi degli shonen anime, aveva bisogno che qualcuno gli ricordasse che non è invincibile... dopotutto, Goku ha avuto Vegeta, Rufy ha avuto Crocodile, Ichigo ha avuto Aizen... e Masaru ha avuto WarDevidramon! Oddio, nell'anime vero e proprio, l'onore è spettato a Mercurimon stesso, ma visto che sto rivisitando la serie... E per il resto, come sempre, prevedi giusto! E il bello deve ancora iniziare...

Kari 89: Bentornata anche a te! Grazie per i complimenti sul capitolo, e... sì, in effetti devo ammettere che anche a me dispiace per Masaru, però... la colpa la deve dare soltanto a sè stesso. Se l'è andata a cercare, sfidando un Digimon troppo forte per lui e contravvenendo agli ordini. In effetti, mi è sembrato strano che, nell'anime, Satsuma non abbia preso provvedimenti disciplinari... Per il resto... beh, si vedrà! Per adesso, il destino di quei due è abbastanza incerto. Certo, si spera che sia un pò meglio di come è andata con Biyomon nell'anime...

TopoMouse: Beh, intanto sappiamo qualcosa di più di quel ragazzino di nome Ikuto... e il resto dei misteri si chiariranno man mano! Dopotutto, se svelassi tutto subito non ci sarebbe più alcun gusto! ^_^

E per quanto riguarda Masaru... sì, in effetti non si può dire che avesse tutti i torti, però... come hai detto tu, a volte il suo coraggio sconfina nella stupidità, e ha messo in pericolo anche il resto della sua squadra. Dopotutto, aveva pur bisogno di perdere, per capire - pur in maniera decisamente brusca - che anche lui ed Agumon, pur essendo i protagonisti, hanno dei limiti...

SmartGirl: Vero, eh? D'ora in poi, aspettati che la situazione si velocizzi sempre di più, e che i problemi e i colpi di scena arrivino uno dopo l'altro! Per quanto riguarda il modo di parlare di Ikuto... ho cercato di tenermi fedele all'originale giapponese, in cui effettivamente parlava un pò in stile Tarzan! Per quanto riguarda il resto... beh, ogni cosa sarà rivelata più avanti! Ho già pensato ad un modo di ricollegare la vicenda di Ikuto a quelle di Digimon Frontier! Ho avuto modo di notare che queste due serie (Frontier e Savers) si prestano molto ad un crossover...

Sì, questo è poco ma sicuro: la battaglia, per la DATS e i Leggendari Guerrieri, si sta facendo sempre più difficile, e le complicazioni, come puoi immaginare, non sono finite qui...

 

Bene, con questo, direi che siamo tutti! Se siete pronti a gettarvi in una nuova avventura, non avete che da proseguire la lettura... e togliervi la curiosità! Come ho detto, ci sono un bel pò di rivelazioni in ballo...

Buona lettura!

 

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Capitolo 19 - Per cosa combatti?

 

"Ma guarda... Ikuto Noguchi... Non avrei mai immaginato che questo nome sarebbe diventato così importante, a distanza di tre anni..." affermò Junpei. "Però... capitano Satsuma, forse sarebbe meglio che spiegassimo a Kouichi-san come sono andate le cose. In quei giorni, lui era... beh... diciamo che aveva dei motivi personali, e non ha potuto seguire molto i notiziari..."

Kouichi guardò il suo amico e annuì senza dire una parola. In effetti, probabilmente non molti di loro ricordavano quell'evento... anche se più o meno tutti i membri del gruppo di Takuya avevano una buona idea su cosa potesse esserci dietro...

"A-Aspettate un momento!" mormorò Chika. "Mamma... quindi, quel bambino... verrebbe dal nostro mondo? Non è un abitante del Mondo Digitale?"

Sayuri scosse la testa. "Pare di no, tesoro... comunque, ascoltiamo quello che Satsuma-san ha da dirci. Forse... scopriremo qualcosa di interessante." affermò, e subito dopo tutto l'uditorio fece silenzio, per ascoltare quello che Satsuma e Kudamon avevano da dire. Il comandante della DATS si schiarì la gola, e cominciò a raccontare.

"Giusto." affermò Satsuma. "Credo che ripercorrere gli eventi potrà rendere più chiara la situazione, e forse chiarire alcune questioni su cui gli agenti qui presenti si stanno interrogando. Questo vale in particolare per gli agenti onorari... Kanbara e i suoi compagni. Dico bene?"

Takuya sgranò gli occhi, stupito del fatto che Satsuma fosse riuscito ad intuire con tanta facilità il fatto che lui e i suoi amici avevano dei dubbi sulla DATS... poi fece un gesto di assenso con la testa, che il capitano intese come il permesso a procedere.

"Molto bene, dunque..." iniziò Satsuma. "Sapete già che il primo segno dell'esistenza di forme di vita senzienti extradimensionali si è avuta con l'incidente di tre anni fa e il black-out generale di Tokyo e dintorni. Questi eventi sono stati causati dall'emersione nel Mondo Reale di Lucemon Satan Mode, il Digimon malvagio che gli agenti Kanbara, Minamoto, Himi, Shibayama, Orimoto e Kimura sono stati chiamati ad affrontare ancora bambini. In seguito a questo evento, prima di allora mai verificatosi, alcuni organi del governo si sono messi in funzione, e hanno iniziato ad investigare sulle cause... giungendo alla conclusione che, effettivamente, esisteva un altro mondo, popolato da creature chiamate Digimon. Creature che, come il caso di Lucemon dimostra, possono essere estremamente pericolose... ma allo stesso tempo, essendo dotate di intelligenza e sentimenti, possono anche entrare in relazioni pacifiche con gli esseri umani."

Chika annuì, e si strinse forte a Dorumon, mentre i due PawnChessmon, Gaomon e Raramon si avvicinavano di un pò ai rispettivi partner, ad ulteriore riprova di quanto diceva il capitano. Allo stesso tempo, i ragazzi del gruppo di Takuya si misero a ripensare a tutti i Digimon che avevano conosciuto, che li avevano aiutato, e che spesso si erano anche sacrificati per loro nel viaggio a DigiWorld... a cominciare dalle loro inseparabili, maldestre ed indimenticabili guide, Bokomon e Neemon. Ancora una volta, la domanda che frullava loro in testa da molto tempo si ripresentò, questa volta tinta di un senso di inquietudine. Dov'erano, in quel momento? Erano riusciti a tenersi fuori dal caos dilagante?

"Esattamente nello stesso periodo..." proseguì Satsuma, richiamando l'attenzione sul problema più pressante. "...io, che all'epoca lavoravo come investigatore privato, ricevetti una richiesta di aiuto da parte dei coniugi Kenji e Misuzu Noguchi, una coppia di ricercatori il cui unico figlio, Ikuto, era scomparso in circostanze misteriose. Esattamente lo stesso giorno dell'emersione di Lucemon. Questo... conferma le vostre supposizioni?"

La domanda era rivolta a Takuya e al suo gruppo, che in effetti avevano visto validati alcuni loro sospetti. Tuttavia, questo sollevava altre questioni... "In effetti sì, capitano Satsuma..." rispose il leader del gruppetto. "Però... c'è una cosa che ci lascia un pò perplessi. In pratica... voi state dicendo che Ikuto faceva parte dei tanti bambini che, tre anni fa, hanno ricevuto un messaggio sui loro cellulari che li invitava a 'partecipare al gioco'... ovvero, ad andare a DigiWorld ed eventulmente ricevere gli Spirits, come poi è successo a noi."

"Esattamente." rispose Kudamon. "Immagino che abbiate sentito dire che tutti i bambini sono poi tornati nel Mondo Reale una volta che i Digi-Spirits sono stati assegnati..."

Kouji si fece avanti. "E' così. Quattro di loro erano rimasti nel Mondo Digitale, in effetti, e li abbiamo anche incontrati... ma sono comunque tornati indietro su un Trailmon non appena i Cavalieri Reali hanno iniziato a distruggere DigiWorld." affermò. "Com'è possibile, quindi... che quell'Ikuto sia rimasto nel Mondo Digitale?"

"Questo non lo sappiamo, in tutta franchezza." rispose Kudamon. "Comunque, tornando al discorso di prima... Satsuma, altri esperti nel campo e alcuni agenti del governo sono stati riuniti per tentare di recuperare Ikuto... e grazie alla collaborazione dei coniugi Noguchi, è stato creato il primo dispositivo di trasferimento dimensionale, sul quale sono poi stati basati gli strumenti che usiamo qui alla DATS."

"E oltre ai coniugi Noguchi..." riprese Satsuma, guardando intensamente tutto l'improvvisato udiotorio. "...è venuto con noi anche un altro esperto di informatica, le cui conoscenze sono state fondamentali per il proseguimento dell'operazione. Si trattava del professor Suguru Daimon... il padre di Masaru e Chika, e marito della signora Sayuri."

Le reazioni del gruppo a questa rivelazione furono quasi tutte di stupore incredulo... tranne Sayuri, che evidentemente sapeva già tutto, e si limitò a fare un cenno con la testa, le mani appoggiate sulle spalle di Chika e di Dorumon. Non ci voleva un genio per immaginare che la bambina dai capelli castani era la più stravolta del gruppo... e, tra sè, Takuya pensò che forse era stata una fortuna che Masaru non fosse stato presente. Considerata la situazione, chi avrebbe potuto prevedere come avrebbe reagito l'indisciplinato street fighter? Forse... la sua reazione sarebbe stata alquanto impropria...

"C-Cosa?" balbettò Chika, con gli occhi spalancati. Un fiume di ricordi poco gradevoli, della nostalgia del genitore e dei lunghi pomeriggi passati senza di lui, si era riversata tutt'a un tratto nella sua mente, e la bambina non sapeva quanto a lungo avrebbe potuto mantenere la calma. "Ma... ma allora... papà... è per questo motivo che non... non lo abbiamo più sentito! Era... era nel Mondo Digitale! Mamma... tu... tu lo sapevi... perchè non hai mai detto nulla nè a me nè a Masaru-niichan?"

Sayuri guardò la figlia minore, che la osservava con gli occhi lacrimosi e l'aria di una che esige una spiegazione, con un'espressione che mischiava tristezza, rammarico e, in un certo modo, anche senso di colpa per non aver detto la verità subito. Non poter dire tutto ai propri figli... doversi inventare la scusa di una spedizione scientifica, e di ricerche che dovevano proseguire per lungo tempo... certo, forse era stato un errore da parte sua non dire la verità, però...

Con il tono di una persona sinceramente dispiaciuta, Sayuri abbracciò la figlia minore e Dorumon, tenendo la testa bassa... e quel senso di rabbia che Chika provava evaporò rapidamente, mentre sentiva il tono sinceramente rammaricato della madre. Sensibile com'era, Chika sentiva che la sua mamma era sinceramente dispiaciuta di quello che aveva loro nascosto, e che probabilmente aveva un motivo molto serio per averlo fatto... Non dire le cose come stavano non era da lei...

"Mi dispiace, Chika-chan..." mormorò Sayuri, tenendo stretti la figlia e Dorumon. "Se... se fosse dipeso unicamente da me, io vi avrei già parlato del Mondo Digitale già da molto tempo, ma... anche papà, oltre che gli agenti governativi, volevano che l'esistenza di DigiWorld rimanesse segreta. E' già tanto... che io ne sia stata messa al corrente. Papà ha dovuto fare i salti mortali per parlare almeno a me di DigiWorld... e io, per parte mia, non potevo dire nulla a nessuno. Posso solo dirti, tesoro, che mi dispiace di non essere stata sincera con te... e spero che tu e Masaru mi perdonerete..."

"Mamma..." mormorò Chika, prima di abbracciare a sua volta la madre. Sayuri la sentì singhiozzare, il peso di tutte quelle emozioni in un solo giorno troppo pesante per una bambina così piccola... e Dorumon, per consolare la sua amica, le appoggiò una zampina sulla spalla.

Per qualche secondo, regnò il silenzio nella sala principale... poi Satsuma, con un tono decisamente più spiacente e meno distaccato, sospirò e proseguì il suo discorso. "Tutto quello che posso dire, è che per tre anni, da quando abbiamo organizzato quella spedizione, abbiamo cercato di rimetterci in contatto con il professor Daimon, senza successo." disse a Chika, che dopo essersi giustamente sfogata stava alzando di nuovo la testa, asciugandosi gli occhi con una mano. "Il tuo papà, piccola Chika... era una persona di valore, ed è per me motivo di rammarico non essere riuscito a ritrovarlo."

In quel momento, anche i Guerrieri Leggendari provavano uno strano misto di emozioni. Al dispiacere che sentivano per Masaru, Chika e la loro famiglia, si aggiungeva il rammarico per aver sospettato di Satsuma. Ora che lo sentivano parlare così liberamente, appariva chiaro che il leader della DATS giapponese aveva sempre avuto a cuore la sicurezza del suo paese e dei suoi colleghi, nonostante l'aria distaccata e razionale. Tuttavia, riflettevano, restavano ancora dei punti oscuri...

"Quindi... la persona dotata del potere della Digi-Soul di cui quel BlackKingNumemon aveva parlato, altro non era che il professor Daimon, il padre di Masaru-kun..." affermò Izumi. "Però... questo non risponde a tutte le nostre domande. Per esempio, Satsuma-san... abbiamo sentito parlare di uno sterminio di Digimon, che sarebbe avvenuto poco dopo la fine di quella spedizione... Di quello, che cosa potrebbe dirci?"

Satsuma attese un attimo per rispondere, evidentemente allo scopo di ordinare i pensieri. "Un massacro di Digimon... questo è quello che ha sentito dai Numemon invasori, giusto, agente onorario Orimoto?" chiese, guardando verso la biondina, che rispose con un cenno affermativo. "Beh... anche questo, per certi versi..."

"Satsuma! Si può sapere che diavolo sta facendo?"

Il capitano venne bruscamente interrotto da una vocetta stridula e fastidiosa proveniente da un ingresso laterale: una delle porte scorrevoli si era aperta, facendo entrare un ometto estremamente basso, non più alto di un metro e quaranta, dall'aspetto insignificante ed irritante, con addosso un completo beige con tanto di cravatta rossa scura, scarpe nere tirate a lucido... e un'espressione incredibilmente arrogante, altezzosa e piena di sè dipinta su un viso dagli zigomi pronunciati e dalle orecchie a sventola, con i capelli grigio piombo abbastanza spettinati. Senza neanche aspettare che il leader della DATS gli desse il permesso, l'intruso entrò nella sala e avanzò verso la scrivania di Satsuma, guardando gli stupiti (e poco ben disposti nei suoi confronti) agenti come se fossero stati degli insetti disgustosi. C'era qualcosa, in quegli occhietti luccicanti e avidi, che quasi costringeva a provare repulsione verso di lui... e quando si faceva entrare nell'equazione anche il suo atteggiamento presuntuoso, il quadro era tristemente completo!

Lo accompagnava un uomo più alto e molto probabilmente di qualche anno più anziano, con addosso il completo militare neutro di un alto graduato. Aveva un'aria decisamente più sopportabile del nanerottolo che lo precedeva con arroganza, anche se il suo volto severo, reso ancora più arcigno da una cicatrice verticale che gli andava da sotto l'occhio sinistro alla mascella, e dai capelli corti, ben tenuti, che stavano già schiarendo e diventando grigi, lo rendeva comunque un individuo che non metteva a loro agio i membri della DATS.

L'ometto, continuando a guardare con spocchia i membri dell'organizzazione, si fermò davanti alla scrivania di Satsuma, che si era rispettosamente alzato in piedi facendo l'inchino, e gli si rivolse con tono di comando. "Pensavo che lo scopo della DATS fosse quello di contenere gli effetti dell'emersione dei Digimon! Mi sbaglio?" stridette, gli occhietti neri che sprizzavano veleno.

Con un rispetto che si contrapponeva in maniera spiccata con l'arroganza dell'ometto, Satsuma rispose. "Sì, ministro Hashiba. Mi rincresce molto per questi ultimi incidenti, ma si sono verificati degli eventi imprevisti."

Takuya guardò con evidente antipatia i due uomini, fermi di fronte alla scrivania del capitano con l'aria di due inquisitori che non aspettavano altro che la loro preda sbagliasse una parola o esitasse per metterla ai ferri. "Hmmm? Ministro Hashiba?" si chiese il Guerriero del Fuoco a bassa voce. "Quello sgorbietto sarebbe un pezzo grosso?"

"Purtroppo sì..." gli sussurrò Kurosaki, l'operatrice dai capelli viola, all'orecchio. "Quel tipo è un rappresentante del Ministero degli Affari Interni... e quello che lo accompagna è il generale Nobuo Akameshi, dell'Esercito Nazionale di Difesa. Sono stati tra i maggiori finanziatori della DATS... quindi è nel loro interesse che vada tutto come si deve..."

Il piccolo Tomoki storse il naso, osservando l'uomo più alto. Non gli sarebbe piaciuto essere al posto di Satsuma, in quel momento, vista l'aria intimidatrice con cui i due si ponevano davanti a lui... e doveva lodare il capitano per il modo in cui manteneva il suo stile impeccabile. "Il generale Akameshi... dell'Esercito Nazionale di Difesa?" chiese il più piccolo dei Leggendari Guerrieri. "Non per sembrare superficiale, ma... ha davvero una faccia che non mi piace..."

"Tsk!" grugnì il generale Akameshi, quasi con derisione. "Le sue scuse non bastano certo a mettere a posto la situazione, capitano Satsuma! Lei si rende conto, vero, di quanti soldi spendiamo mensilmente per il mantenimento di questa organizzazione... e non ci piace vedere che vengono gettati al vento così!"

Tomoki scosse leggermente la testa. Già sentire quell'uomo parlare come se fosse più interessato ai soldi che non alla sicurezza della popolazione non era un buon segno...

"Quello che vediamo ora..." proseguì Hashiba, puntando l'indice in tono accusatorio contro lo stoico comandante della DATS. "...è che prima un attacco in massa di Digimon ha seminato il caos in tutto il quartiere di Shibuya, e anche nelle zone limitrofe, e che poi è arrivato un altro Digimon, terribilmente potente, che ha rischiato di radere al suolo un intero settore! E' stata una fortuna che non fosse quella la sua intenzione! Si rende conto di quanto questi incidenti danneggino la nostra immagine? Se continua così, non riusciremo più ad ingannare i cittadini, e l'esistenza dei Digimon sarà conosciuta da tutti!"

Questo modo di parlare fece ribollire il sangue ad un pò tutti, ma ognuno si costrinse alla calma... tranne uno, e non era difficile immaginare chi!

"Hey, amico, aspetta un momento!" esclamò Takuya, muovendo un passo verso Hashiba ed Akameshi, che si voltarono verso di lui guardandolo come se fosse stato una mosca fastidiosa. "Non me ne frega niente se sei un ministro, o che altro! Cosa ti dà il diritto di venire qui a comandare a bacchetta, e a parlare senza sapere nulla della situazione? Non è certo Satsuma-taichou a decidere quali e quanti Digimon si mettono in testa di emergere! Intanto, i Numemon della volta scorsa sono arrivati senza preavviso, e abbiamo dovuto fronteggiarli con quello che avevamo, senza poter preparare nulla... e secondo, se non fossimo intervenuti noi della DATS, quel WarDevidramon avrebbe potuto fare una strage! Vi sembra di essere in diritto di venire qui e criticare?"

"Takuya-kun, aspetta..." lo esortò Izumi, prendendogli un polso... ma Takuya non si fece convincere.

"No, Izumi-san! Questi tizi si stanno dando troppe arie, ed è necessario che qualcuno gli dica..." cercò di spiegarsi.

"Agente onorario Kanbara!" esclamò il capitano Satsuma severamente. "Si astenga dall'intervenire finchè non sarà interpellato, e non dimentichi che sta tecnicamente parlando a dei superiori! Non tollererò mancanze di rispetto!"

"Cos...?" cercò di protestare Takuya, il suo carattere focoso reso ancora più irritabile dalla situazione di tensione. "Ma... ma capitano! Aspetti un momento! Sono quei due che stanno mancando di rispetto al suo lavoro! Non può lasciare che..."

Izumi zittì Takuya con uno strattone al braccio, e il ragazzo castano strinse leggermente i denti, per poi voltarsi verso la bionda mezza-italiana, che lo squadrò severamente. "Adesso smettila di fare lo scemo, Takuya-kun! Abbiamo già il tuo amichetto Masaru, e non abbiamo bisogno di ulteriori complicazioni! Tienti per te quello che pensi di quei due!" gli ingiunse, per poi rivolgere al ministro e al generale uno sguardo di disapprovazione. Come per dire che, anche se aveva rimproverato Takuya per il suo comportamento, era comunque d'accordo con lui...

Takuya, visto che non c'era altro da fare, sospirò rabbiosamente e ritornò a suo posto dopo aver mormorato qualche parola di scusa al capitano... e a quel punto Hashiba, per niente scosso dalle parole del Digiprescelto, ritornò al suo discorso. "Come ho detto... si rende conto, capitano Satsuma, di quanto ci danneggino questi imprevisti?"

"Me ne rendo conto, ministro Hashiba..." rispose Satsuma. "E le garantisco che la prossima volta, la DATS eseguirà la sua missione senza ulteriori intoppi. Me ne assicurerò personalmente."

Akameshi ghignò, un sorriso che era reso ancora più maligno dalla cicatrice che aveva sul viso. "No, capitano Satsuma... non ci sarà bisogno che voi facciate niente!" affermò cogliendo un pò tutti di sorpresa. "Dal momento che la DATS verrà ufficialmente dissolta."

A quelle parole, calò il gelo. I Leggendari Guerrieri, Chika, Sayuri, Dorumon, gli agenti della DATS e i loro Digimon... e persino l'imperturbabile Satsuma rimasero senza fiato, guardando il ministro e il generale... che a loro volta, risposero con un sorrisetto arrogante. La DATS sarebbe stata dissolta? E... e che ne sarebbe stato dei Digimon di Masaru, Tohma, Yoshino... e Chika? Che fine avrebbero fatto? E soprattutto... chi si sarebbe occupato di difendere il Mondo Reale dagli scagnozzi di ChaosGallantmon? Di certo l'esercito regolare non sarebbe stato in grado di fronteggiare un Digimon della forza di WarDevidramon... figuriamoci i suoi superiori! Un misto di incredulità e rabbia serpeggiava tra i Digiprescelti e gli agenti dell'organizzazione... quel nanerottolo e il suo leccapiedi stavano buttando all'aria tutto il lavoro che loro avevano fatto... senza neanche starci a pensare su!

Passarono diversi secondi prima che qualcuno, in questo caso Junpei, raccogliesse abbastanza presenza di spirito da protestare. "A-Aspetti un momento, ministro Hashiba! Generale Akameshi!" esclamò il ragazzone con gli occhiali. "Che significa che la DATS sarà dissolta?"

"Significa quello che hai sentito." rispose bruscamente il disgustoso ometto. "Quest'organizzazione ormai non serve più. Abbiamo già chi può fare il vostro lavoro, quindi non dobbiamo più sprecare soldi per mantenervi. Ed ora, sparite. Io ed Akameshi-san abbiamo questioni più importanti a cui pensare dei vostri mostriciattoli digitali!"

Con queste parole, lui e Akameshi voltarono le spalle a Satsuma, e se ne andarono senza nemmeno salutare, sotto gli sguardi increduli di tutti gli agenti dell'organizzazione. Stavano per raggiungere la porta di uscita, quando Kouji li richiamò, con l'aria di chi voleva sapere la verità, e non avrebbe accettato un no come risposta!

"Un momento." esclamò il ragazzo con la bandana, guardando con decisione i due individui. "Avrei ancora una domanda da fare."

Hashiba alzò gli occhi al cielo, e si voltò verso Kouji, per nulla interessato. Dava proprio l'impressione di rispondere al prescelto degli Spirits della Luce non perchè lo voleva davvero, ma perchè voleva togliersi dai piedi quella seccatura. Comunque, a Kouji non poteva importare di meno cosa volesse quel nanerottolo, e proseguì imperterrito il suo discorso. "Che cosa sapete... del massacro di Digimon avvenuto tre anni fa?" chiese, sostenendo lo sguardo maligno di Hashiba ed Akameshi.

Il ministro grugnì con disprezzo. "Di cosa stai parlando? Non c'è stato nessun massacro di Digimon... ed è un vero peccato, vista la situazione!" rispose con quella sua irritante vocetta stridula. "Ed ora, se non avete altro da chiedere, dobbiamo tornare alle nostre mansioni. Domani sarà formalizzato lo scioglimento della DATS... avete tempo 24 ore per andarvene."

La porta scorrevole si aprì di nuovo... e sia Hashiba che Akameshi uscirono dalla sala principale, non prima che il generale gettasse uno sguardo di sottecchi e un ghigno trionfante ai Leggendari Guerrieri. Con un suono sordo, la porta si richiuse dietro i due rappresentanti del governo, e il silenzio attonito tornò a regnare nella grande stanza. Nessuno di loro poteva crederci... dopo tutto, senza la DATS, che conosceva i Digimon meglio di chiunque altro... come poteva il governo giapponese sperare di opporsi ai Digimon? A meno che, ovviamente...

"C'è qualcosa sotto." affermò Tohma con sicurezza. "E' poco plausibile che il governo sacrifichi così la sua arma migliore contro l'invasione dei Digimon, a meno che non pensi di avere qualcosa di meglio..."

"Già..." proseguì Kouichi. "E poi, mi sembra chiaro che quei due sanno qualcosa di questa strage di Digimon di cui abbiamo sentito. Da come hanno reagito..."

 

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Le cose non stavano andando molto meglio nella cupa tana di ChaosGallantmon. WarDevidramon si portava ancora dentro la rabbia di essere stato costretto alla ritirata dai Guerrieri Leggendari e dall'aver perso tempo contro Masaru e i suoi compagni. Il suo disappunto era acuito dal fatto che quella era la prima missione che aveva fallito da quando si era messo al servizio di ChaosGallantmon, e che fino a prima che arrivassero Aldamon e i suoi compagni, il drago cibernetico aveva completamente dominato il combattimento. Essere costretto alla ritirata contro degli avversari così palesemente inferiori era per lui un'autentica vergogna...

Sotto lo sguardo indagatore del cavaliere nero e dei suoi due servitori diretti, BlackMegaGargomon e Kuzuhamon, WarDevidramon grattò il pavimento di marmo con la sua zampa artigliata, cercando le parole. Tuttavia, non ebbe modo di organizzarsi il discorso, in quanto ChaosGallantmon parlò per primo, con tono di aspro rimprovero.

"In ogni caso, comunque siano andate le cose, le tue prestazioni mi hanno deluso non poco, WarDevidramon." affermò. "Avevi la situazione sotto controllo, e potevi catturare quel Digimon, Dorumon, senza problemi... ma ti sei lasciato distrarre da quei ridicoli esseri umani, e hai permesso ai Leggendari Guerrieri di intervenire in forze. Credevo che un guerriero esperto come te sapesse fare di meglio, e non commettere questi errori infantili."

WarDevidramon chinò il capo, non potendo fare altro che dirsi d'accordo con quello che diceva il suo signore. "Quello... quello che dice lei è vero, purtroppo... è stata una leggerezza da parte mia. Ho sottovalutato i miei avversari, col risultato che i nostri piani hanno subito una frenata." affermò. "Le assicuro, tuttavia, che non si ripeterà mai più... la prossima volta, catturerò Dorumon e ve lo porterò!"

"Hm. In ogni caso, la situazione è ancora favorevole a noi." continuò Kuzuhamon, picchiettando un paio di volte sul pavimento con il suo bastone da sciamana onmyouji. "L'opinione pubblica, a DigiWorld, è ancora fermamente schierata dalla parte di... Gallantmon, e Mercurimon si st ritrovando sempre più isolato col passare del tempo. Credo che molto presto potremo fare un nuovo tentativo, e mandarti di nuovo nel Mondo Reale... quindi, avrai la tua possibilità di redimerti."

WarDevidramon chinò la testa con gratitudine. "Certo... la ringrazio, signora Kuzuhamon! Questa volta, mi assicurerò che non ci siano interferenze." rispose, e ChaosGallantmon annuì, con espressione vagamente annoiata. Il cavaliere oscuro aveva atteso da molto tempo un'occasione per mettere fine una volta per tutte alla guerra che lo vedeva contrapposto a Mercurimon e a molti governatori di altre zone di DigiWorld, e quel Dorumon poteva essere l'arma decisiva per porre fine alla contesa. Dover attendere ancora a lungo lo irritava, anche se il suo autocontrollo gli impediva di farsi prendere dall'ira e agire irrazionalmente. No, doveva mantenere l'illusione di essere uno dei più amati tra i Cavalieri Reali, per fare sì che i Digimon suoi seguaci gli restassero fedeli.

"Molto bene, allora. Mi auguro che, la prossima volta, saprai portarmi buone notizie." concluse ChaosGallantmon. "I miei servitori stanno già cercando di organizzare una nuova spedizione nel Mondo Reale, ed entro qualche giorno, dovremmo essere in grado di aprire di nuovo dei Digi-Port. Ma ho stimato che ci vorrà circa una settimana prima che tu possa tornare nel Mondo Reale, considerando il tuo peso in dati. Per ora, hai tutto il tempo di prepararti. La prossima volta, pretendo il rendimento massimo, ci siamo capiti?"

WarDevidramon rispose con un unico, deciso cenno della testa, e il cavaliere nero assentì con soddisfazione. "Molto bene. Per adesso sei congedato. Per quanto riguarda il resto... BlackMegaGargomon, tu e i tuoi soldati avete tenuto d'occhio gli spostamenti di ElDoradimon, giusto?"

"Certamente, ChaosGallantmon-sama... o almeno, li avevamo tenuto d'occhio fino a poche ore fa..." rispose, con evidente rammarico, il gigantesco robot, facendo risuonare la sua voce profonda e metallica in tutta la sala. "Sfortunatamente, in questo momento, ElDoradimon e i suoi abitanti si trovano in una zona di DigiWorld al di là dei territori da noi controllati. Abbiamo cercato di seguirne gli spostamenti il più possibile, ma si sta rivelando un'impresa rischiosa."

"Beh, cercate di riprendere contatto con ElDoradimon al più presto." ordinò ChaosGallantmon. "Quel gruppo di resistenza non è ancora un pericolo, ma se gli venisse dato troppo tempo, potrebbe diventarlo."

Il gigantesco robot dalla testa da cane non esitò, e fece una sorta di saluto militare, le giunture metalliche che stridevano l'una sull'altra mentre si muoveva. "Stiamo già cercando di farlo, mio signore... senza esporci troppo, visto che quella zona è fermamente sotto il controllo di Digimon fedeli a Mercurimon. Tuttavia, temo che ci vorrà ancora un pò di tempo per trovarlo ed elaborare una strategia d'attacco."

"Sicuro che dobbiamo attaccarli, BlackMegaGargomon?" chiese Kuzuhamon. "I Digimon che popolano ElDoradimon sonomolti, e certi sono anche potenti. Potrebbero essere una buona aggiunta al nostro esercito."

Il gigantesco robot scosse la testa. "Sì, potrebbero... ma fino ad ora, hanno rifiutato ogni nostra offerta, e hanno minacciato di passare a vie di fatto nel caso avessimo fatto loro eccessiva pressione. E' un peccato, ma... la verità è che non si vogliono sottomettere a ChaosGallantmon-sama, e dei cani che non si lasciano addestrare non ci servono a nulla."

"In ogni caso, non abbiamo un bisogno pressante di nuove truppe." spiegò ChaosGallantmon. "E' pur vero che molti abitanti di ElDoradimon sarebbero ottimi soldati... ed ElDoradimon stesso sarebbe utile come fortezza mobile... ma le risorse di cui disponiamo sono comunque più che sufficienti, per il momento. Tutti i Digimon che stiamo reclutando nella nostra armata suppliranno efficacemente alla loro presenza. Ed ora, non perdiamo altro tempo. Abbiamo un sacco di piani da portare avanti, e nessuno di questi ci permette troppe distrazioni."

"Sì, ChaosGallantmon-sama!" esclamarono in coro i tre Digimon servitori, prima che il cavaliere nero si alzasse dal suo trono, e si incamminasse verso il passaggio segreto che portava dalla sua sala principale alle stanze più esterne del suo castello, e viceversa. Kuzuhamon lo seguì, obbediente, mentre WarDevidramon e BlackMegaGargomon si avviarono verso due grandi arcate ai lati della stanza, in procinto di ritornare alle loro mansioni. Diversi dei loro sottoposti, mentre il loro leader supremo e i suoi generali di più alto grado passavano loro vicino, si inchinarono in segno di rispetto... ma uno di loro, ben nascosto dietro una colonna, riivolse lentamente lo sguardo all'arcata verso la quale WarDevidramon si era diretto, giocherellando con nonchalance con una sorta di lunga sigaretta che teneva tra le esili dita di una mano.

Regale e sinistro, il misterioso individuo era una creatura umanoide vestita in giacca e pantaloni di raso blu, con sotto una camicia nera, un impermeabile grigio lungo fino alle caviglie con bordature rosse e dei corti spuntoni triangolari che spuntavano dai risvolti, e una lunga sciarpa rossa dai bordi frastagliati legata attorno al collo. Due piccoli ali viola da pipistrello spuntavano da metà schiena, apparentemente troppo corte per tenere in volo la misteriosa creatura... e nella mano libera reggeva, con notevole facilità, un pesante fucile mitragliatore di acciaio nero, con un teschio bianco inciso sul calcio. Lunghi, ispidi capelli bianchi fluivano da sotto il copricapo nero, simile alla testa di un animale feroce, che indossava, e che copriva quasi tutto il suo volto, lasciando sporgere soltanto un occhio giallo dalla pupilla ellittica. Le scarpe del misterioso Digimon erano nere ed eleganti, contribuendo alla sua aria da gangster della Chicago degli anni Trenta, con delle lame ricurve che spuntavano dalla parte anteriore a mò di artigli... e per finire, dei corti coltelli da lancio erano appesi ad una bandoliera legata attorno alla gamba destra del Digimon.

Con un gesto di estrema noncuranza, la strana creatura soffiò fuori dalle narici uno sbuffo di fumo, che aleggiò attorno alla sua figura, e acuì per qualche istante la sua aria di mistero. Poi, lasciò cadere il mozzicone di sigaretta per terra e lo pestò sotto un piede, spegnendolo senza neanche prestarci attenzione. Aveva visto quello che gli interessava... e ora, ne era sicuro, era il momento di fare la sua mossa. Senza esporsi troppo, si intende.

"Molto bene..." disse tra sè. "E così, WarDevidramon ha fallito. Una circostanza insolita, considerando quanto di solito è competente, ma posso sfruttarla a mio vantaggio. Se le cose vanno per il verso giusto, potrò riuscire dove anche WarDevidramon ha fallito... e nel caso non vada come voglio io, non mi esporrò personalmente, e potrò anche trasformare questo eventuale fallimento in un vantaggio. E' il momento di mettersi in moto..."

Con passo calmo, il Digimon armato di mitragliatrice si incamminò lungo uno dei corridoi che uscivano dalla sala del trono, facendosi accompagnare per diversi metri soltanto dal lento, cadenzato suono dei suoi passi sul pavimento di pietra. Seguì il corridoio fino ad arrivare ad una grande sala vuota dal soffitto a forma di cupola, decorato con delle scintillanti vetrate istoriate che, probabilmente, illustravano eventi della storia antica di DigiWorld... poi, si fermò al centro della stanza e tirò fuori un coltello dalla sua bandoliera, rivoltandolo tra le dita di una mano guantata come se fosse un giocattolino innocuo. Lo lanciò in aria, dove l'arma compì un paio di giavolte... e lo afferrò al volo, con incredibile coordinazione, mentre questo tornava giù.

"Vieni a me, Parrotmon." ordinò, con voce estremamente calma. "E' giunto il momento di metterci al lavoro."

Un rumore di zampe artigliate che ticchettavano sul pavimento rispose al quasi silenzioso richiamo del Digimon... e pochi istanti dopo, da un alto corridoio laterale apparve un grosso Digimon simile ad un enorme pappagallo dalle piume verdi, con corte ali gialle dall'internno verde in quel momento ripiegate contro il corpo, delle piastre di metallo grigio a proteggere la zona inguinale e la parte superiore della testa, estendendosi anche sul becco ricurvo... e, cosa più particolare di tutte, due corte braccia che spuntavano dal corpo all'altezza del petto, con dei bracciali d'oro massiccio sui polsi! Il Digimon, pur essendo basato su un animale fondamentalmente inoffensivo, aveva un espressione molto feroce, accentuata dalle lunghe piume rosse che gli facevano da sopracciglia, dai segni rossi frastagliati sulle guance, e dai suoi occhi neri e tondi, che luccicavano come quelli di un rettile predatore in agguato! Il ticchettìo dei suoi artigli si fece sempre più acuto man mano che le robuste zampe verdi portavano il Digimon di nome Parrotmon più vicino al suo superiore, davanti al quale si inchinò, aprendo leggermente le ali.

"Mi ha fatto chiamare, Lord Astamon." gracchiò con voce morbida.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Astamon

Tipo: Demone

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Maverick, Hellfire

Potente anche per gli standard di un Digimon di livello Ultimate, Astamon è ciò nonostante un astuto manipolatore, che preferisce il sotterfugio e l'inganno al combattimento diretto. Pare che sia un Digimon molto antico, nato ai tempi dell'antica guerra contro Lucemon... e sicuramente è un individuo carismatico con al suo attivo nutrite truppe di Digimon demoniaci.

 

Nome: Parrotmon

Tipo: Uccello

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Mjolnir Thunder, Sonic Destroyer

Un Digimon molto raro e sfuggente, in grado di scatenare tormente elettriche con un battito d'ali. Non si sa molto di lui, se non che i suoi robusti artigli e le sue scariche elettriche sono le sue armi principali, e che è in grado di volare a grandi velocità nonostante la mole. L'apparizione di un Koromon e di Parrotmon nel loro Mondo Reale è stata, per i Digiprescelti di Odaiba, il primo vero e proprio incontro con un Digimon...

Astamon annuì, continuando a far volteggiare il coltello tra le dita. "Sì, Parrotmon. Credo proprio che il momento sia giunto." affermò. "Se riuscirai a compiere la missione nella quale persino WarDevidramon ha fallito, ChaosGallantmon-sama ne sarà molto soddisfatto, e sicuramente passerà sopra al fatto che abbiamo... come posso dire... manipolato le regole a nostro vantaggio! Comunque, ricordati che devi evitare il più possibile un combattimento diretto con i Leggendari Guerrieri, a meno che tu non riesca a coglierli di sorpresa, e separati. Gli agenti della DATS sono sicuramente più alla tua portata... ma in ogni caso, è meglio che tu non attiri troppo l'attenzione su di te. Cattura Dorumon e rientra. Ecco, questo dovrebbe essere sufficiente a forzare il portale che ho trovato. Non credo di avere altre raccomandazioni da fare."

Con queste parole, Astamon infilò nuovamente il coltello nella bandoliera, facendogli fare una spettacolare evoluzione in aria... poi, infilò la mano in un risvolto del suo impermeabile e ne tirò fuori una luminosa sfera bianca, non più grande del suo pugno, che porse a Parrotmon. Con un cenno di gratitudine, il gigantesco pappagallo ricevette il 'dono' del suo superiore e annuì con il suo rostro uncinato, un'ombra di crudele divertimento che luccicava nei suoi occhi neri.

"Certamente, Lord Astamon." gracchiò Parrotmon. "Non la deluderò, vedrà."

"Me lo auguro, Parrotmon." ribattè il Digimon simile ad un malvivente, picchiettando sul suo mitragliatore. Segretamente, non era sicuro al cento per cento che il suo sottoposto sarebbe riuscito a fare un lavoretto pulito come lui desiderava... ma del resto, riflette Astamon con un sorrisetto poco rassicurante, non era quello il motivo per cui l'aveva scelto per quella missione? C'era pur bisogno, in ogni organizzazione, di qualcuno che fosse sacrificabile...

"Se gioco bene le mie carte, con o senza Parrotmon, ChaosGallantmon-sama me ne sarà comunque debitore... e questa potrebbe essere proprio l'occasione che cercavo!"

 

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Le acque della baia di Tokyo vennero turbate all'improvviso da un sasso, lanciato con stizza da un arrabbiatissimo Masaru Daimon che non aveva altro modo di sfogare la sua amarezza per quanto era successo. Una sconfitta totale. Assoluta. Per la prima volta in vita sua, il ragazzo si era sentito completamente indifeso davanti ad un nemico molto più forte di lui. WarDevidramon era un avversario al di là della portata sua e di Agumon... ed era stato capace di prendere in pieno tutti gli attacchi più potenti di GeoGreymon e dei suoi compagni, senza rimediare nulla di più che un pò di polvere sulla corazza. E ancora più umiliante era stata la lavata di capo che si era preso dal capitano Satsuma... e il vedersi il Digivice-Ic ritirato! Un altro sasso colpì la superficie del mare, rimbalzando un paio di volte prima di inabissarsi...

"Maledizione... maledizione!" imprecò Masaru, ignorando il lieve dolore al braccio ferito. Per la terza volta, il giovane street fighter si chinò e raccolse un altro sasso da terra, scagliandolo contro la superficie dell'acqua e facendolo rimbalzare, una volta sola. Poi, guardò verso il suolo e tirò un calcio ad una lattina vuota che aveva tra i piedi, mandandola a rotolare contro un palo. Aveva bisogno in qualche modo di sfogare la sua rabbia, che lo consumava come un fuoco che ardeva senza requie nelle sue viscere. "Maledizione!"

Agumon, dopo essere rimasto un pò di tempo a guardare il suo capo che si tratteneva a malapena dal prendere a pugni qualcosa, cercò di dire la sua per calmarlo. "Capo... posso capire come ti senti, però... non si può dire che il capitano Satsuma abbia tutti i torti! Dopotutto, è pur vero che abbiamo agito senza ascoltarei suoi ordini..."

"Non è questo." tagliò corto Masaru, continuando a tenere la testa cupamente rivolta al pavimento di asfalto.

Non aspettandosi quella risposta, Agumon sbattè gli occhi e guardò il suo compagno con espressione interrogativa... e Masaru, anticipando la domanda, continuò il suo discorso. "Non sono arrabbiato con il capitano, Agumon... non è questo che mi rode!" ringhiò cupamente. "Quel maledetto WarDevidramon... mi ha sconfitto e umiliato! E questo non lo tollero! Non accetto che finisca così!"

Il ragazzo alzò la testa, tenendo il pugno del braccio sano stretto davanti a sè, e strinse i denti, formulando un giuramento tra sè. "Ma non credere che finirà così, dannato lucertolone... io, Masaru Daimon, il migliore street fighter di tutta Tokyo, giuro che un giorno di questi ti restituirò quest'umiliazione cento volte tanto! Stai attento a te, maledetto mostro! Mi hai umiliato, e hai minacciato la mia famiglia... e io questo non te lo perdono!"

"Ragazzo, mi sembra che in questo momento tu abbia la mente molto ottenebrata." disse una voce familiare proveniente dal lato sinistro di Masaru ed Agumon. "Dai il giusto peso alle tue parole."

"Huh? Che cosa... hey, ma tu sei..." Il ragazzo e il suo partner si voltarono, con già una mezza idea di chi potesse essere il loro interlocutore... e, come volevasi dimostrare, davanti a loro apparve il vecchietto con i baffi e vestito da pescatore che avevano già incontrato due volte nel corso delle loro avventure! Abbigliato nel suo solito modo, era in quel momento impegnato a pescare con una semplice canna di bambù flessibile, senza neanche il mulinello... però c'era qualcosa di diverso nel suo modo di fare. Non aveva più l'aria tranquilla e paciosa che Masaru ricordava dalle prime due volte in cui l'aveva visto... adesso, c'era qualcosa di serio, quasi severo, nel suo sguardo.

"Hey, tu sei quel vecchietto del Digivice!" esclamò Agumon. "Ma... scusa, che cosa volevi dire? Non sapevo che le parole pesassero..."

Masaru grugnì e si appoggiò una mano sulla tempia. "E' un modo di dire, Agumon... vuol dire che bisogna riflettere prima di parlare. Ma a cosa ti riferivi, vecchietto? Non dirmi che hai qualcosa da dirci anche a questo proposito..."

"Temo proprio di sì, invece..." rispose l'attempato signore, voltandosi verso Masaru quel tanto che bastava. Altra importante differenza dal suo atteggiamento normale. Di solito, da come lo ricordava, il vecchio pescatore parlava a viso aperto, anche se in maniera misteriosa. Ora invece... sembrava quasi fargli un rimprovero. Impressione che si rivelò vera un attimo dopo... "Tu parli di volerti vendicare di questo Digimon che ti ha sconfitto... ma sappi che, nelle condizioni in cui sei, non riuscirai a battere proprio nessuno."

Non era la frase corretta da dire a Masaru Daimon... specialmente quando quest'ultimo era ancora di pessimo umore per la sconfitta subita. La rabbia che Masaru, fino a quel momento, aveva a malapena tenuto a freno di fece sentire di nuovo, una scarica di adrenalina e bile amara che il giovane si sentiva persino in fondo alla bocca. "Cosa? Hey, vecchietto! A chi è che parli in questo modo? Sappi che io sono Masaru Daimon, e sono considerato il migliore street fighter di questi dintorni! Forse di tutto il Giappone!" esclamò, toccato nel suo orgoglio già ferito.

Il vecchio non sembrò curarsi molto della minaccia. "Può essere." rispose, muovendo la sua canna verso la propria sinistra. "Ma ti informo che le parole non bastano. Nelle condizioni in cui sei, persino io sarei in grado di batterti."

Questa frase fu tutto ciò che serviva per far perdere del tutto la calma a Masaru... e il ragazzo, con lo sguardo che prometteva sfida, strinse i pugni e avanzò verso il vecchietto. "Cos...? Hey, vecchio! Chi ti credi di essere?" esclamò. "Guarda che se questa è una sfida, io non mi faccio mica scrupoli perchè hai trent'anni per gamba! Se davvero pensi di essere così bravo, perchè non lo dimostri con i fatti, invece che blaterare?"

Con decisione, ignorando del tutto i richiami di Agumon che cercava di indurlo a desistere, il ragazzo si scagliò contro il misterioso vecchio... che, ancora una volta indifferente alla minaccia, afferrò con maggior forza la sua canna di bambù. "Per me, non c'è problema." rispose semplicemente, attendendo finchè Masaru non si era avvicinato abbastanza...

...e nel momento in cui l'impulsivo agente della DATS tirò indietro il pugno per colpire, il vecchio pescatore si mosse in avanti, cogliendo di sorpresa Masaru... e lo colpì in un punto vitale, a metà tra il torace e l'addome, con l'impugnatura della canna da pesca, composta da una punta di bambù smussata. La combinazione dell'impeto del ragazzo, della punta di quell'arma improvvisata, e della scarsa robustezza del punto in cui Masaru era stato colpito fece il suo lavoro... e prima ancora di capire cosa stava succedendo, il ragazzo si piegò in due per un improvviso, lancinante dolore, e cadde in ginocchio ansimante. Non riusciva a crederci. Quel debole vecchietto, apparentemente inoffensivo, lo aveva steso con incredibile facilità, facendo uso di un trucco che dimostrava la sua conoscenza dell'anatomia umana. Sempre di più, Masaru ed Agumon erano convinti che non si trattava di un vecchietto qualsiasi...

Comunque, quel pensiero era quanto di più lontano ci potesse essere dalla mente di Masaru in quel momento, mentre se ne stava a terra e cercava in qualche modo di riprendere fiato! Agumon corse al suo fianco, visibilmente preoccupato... ma Masaru non lo badò, e si limitò ad alzare la testa verso il vecchietto, chiedendo con lo sguardo spiegazioni per quanto gli stava succedendo.

"Ugh..." ansimò il giovane street fighter, mentre tentava in qualche modo di riorganizzarsi e rimettersi in piedi. "Ma... Maledizione... ma cosa... che diavolo... hanf... significa? Io... sono stato sconfitto.. così...? Non... non posso crederci..."

Con un sospiro che dava l'idea del maestro che parlava ad un alunno testardo, il vecchietto si avvicinò a Masaru, chinandosi appena verso di lui. "Te l'ho detto, ragazzo... in queste condizioni, non puoi combattere al meglio delle tue forze. Voglio farti una domanda, già che ci siamo... per quale motivo combatti? Che cosa ti ha spinto ad entrare nella DATS?"

Nonostante il dolore, Masaru riuscì a sentire quanto gli interessava, e strinse i denti, raccogliendo quanto più fiato gli riuscisse, per rispondergli a denti stretti. "Ugh... tu... che cosa ne sai della DATS, vecchio? Come fai a conoscere l'organizzazione? Ero convinto... che fosse un segreto del governo!"

Il vecchietto, non ritenendo di dover dare subito una risposta a quella domanda, evitò l'argomento. "Questo non ha importanza, per il momento. Risposti tu alla mia domanda." ripetè. "Dimmi, per quale motivo ti sei unito alla DATS?"

"Tsk..." affermò Masaru, iniziando a rialzarsi con un pò di aiuto da parte di Agumon. Quel braccio malandato che si portava dietro dallo scontro con WarDevidramon gli dava non pochi fastidi... "L'ho fatto perchè volevo affrontare avversari forti, no? Per che altro motivo, sennò?"

Il vecchio pescatore guardò Masaru e il suo Digimon per qualche altro secondo... poi scosse lentamente la testa, come per dire che il ragazzo e il suo partner erano ancora acerbi. "Non può essere questo l'unico motivo per cui combatti. Se conosco il capitano Satsuma e Kudamon bene come credo, ti avvranno detto anche loro una cosa del genere, o sbaglio? Ti avranno detto che quella che ti sei assunto è una enorme responsabilità... e non puoi combattere i Digimon come se fosse una stupida rissa da strada! Mi auguro tu abbia presente... quante vite dipendono dall'intervento della DATS nei momenti opportuni!"

Ancora quel discorso... la cosa stava cominciando un pò ad irritare Masaru ed Agumon. Lo sapevano benissimo che c'erano molte vite umane in ballo, ma cosa c'era di tanto sbagliato nel voler combattere anche per affrontare avversari forti che gli offrissero un combattimento degno di questo nome? Tuttavia, non ebbero modo di ribattere, in quanto il vecchietto rimise a posto la sua canna da pesca, con tutta calma, e prese gli accessori che gli servivano.

"Dovresti pensare bene a quali sono le tue motivazioni, ragazzo mio... e imparare qualcosa da quest'esperienza." si raccomando, calandosi un pò il cappello di paglia sulla fronte. "Ricordati... se non capirai che cosa ti manca, quali sono i tuoi punti deboli... non diventerai mai migliore di come sei adesso. Hai molta strada davanti, anche se forse non te ne sei reso conto appieno... Comunque, spero che ci rivedremo presto. Hai potenziale, ragazzo... ma ti manca l'esperienza. Riflettici su."

"Cos...? Hey, no! Aspetta un momento, vecchio! Che cosa..." cercò di chiamarlo Masaru... ma il vecchietto ignorò il ragazzo, e continuò per la sua strada, fino a svanire tra i container del porto, lasciandosi dietro quel suo tipico alone di mistero... e lasciando Masaru e Agumon più che mai confusi. Ma, nel caso del giovane street fighter, l'incertezza tornò a lasciare il posto alla rabbia e alla delusione per quella schiacciante sconfitta, la seconda nel corso di una sola giornata! Cosa diavolo gli stava accadendo? Lui era Masaru Daimon, il miglior combattente di Shibuya... anzi, no, di tutta la contea di Tokyo! Come aveva potuto essere umiliato così! La rabbia era tale che il ragazzo non riuscì più a trattenersi, e sferrò un pugno ad un pilone di ferro che spuntava dall'asfalto, pochi metri accanto a lui!

"Merda... MERDA!" imprecò volgarmente. Il colpo che aveva sferrato non era per niente riuscito a far sbollire la sua rabbia, ma soltanto ad intorpidirsi il braccio sano di un sordo dolore che lo rese ancora più di cattivo umore! Agumon, da parte sua, restava in disparte con espressione dimessa, non sapendo come fare per aiutare il suo capo... e sentendosi ancora più frustrato per questo stesso motivo!

"Masaru, tesoro... lascia perdere, finiresti per farti male... Agu-chan, anche tu..."

Quella dolce voce femminile servì a fargli sbollire un pò la rabbia, e il ragazzo tirò un sospiro mentre si rimetteva in piedi e si sfregava la mano indolenzita. Quando Masaru alzò lo sguardo, si trovò davanti, a pochi metri di distanza, proprio sua madre, sua sorella e Dorumon, venuti fin lì per assicurarsi che stesse bene.

"Mamma... Chika, Dorumon..." mormorò il ragazzo, tornando verso la sua famiglia. "Siete... siete venute a vedere di noi, immagino... non vi preoccupate, ci passerà." Mentre parlava, il ragazzo guardò con ansia verso la sua famiglia, notando l'espressione decisamente abbattuta di Chika: la bambina aveva gli occhi ancora luccicanti, e si vedeva, dal rossore delle sue guance, che aveva pianto. Inoltre, dal modo in cui si teneva stretta al piccolo Dorumon, e dal modo in cui quest'ultimo le stava vicino, con l'aria di confortarla, si capiva più che bene che qualsiasi cosa fosse accaduta nella base della DATS, non era stata per nulla edificante...

Sayuri annuì malinconicamente. "Sì, Masaru... lo sappiamo. Abbiamo pensato però... che ti avrebbe fatto piacere se ti fossimo venuti a prendere. Anche Doru-chan ha voluto venire..." affermò, accarezzando lentamente la testa del Digimon di Chika.

"Masaru-niichan..." iniziò la bambina, dopo un attimo di cupo silenzio, reso ancora più teso dallo scenario della baia di Tokyo di sera, immersa in una tesa immobilità. "Io e Dorumon... ti volevano comunque ringraziare per quello che hai fatto per noi! Ci hai salvato la vita... anche se non volevi che Dorumon restasse con noi, ti... ti sei comunque lanciato in suo aiuto nel momento del bisogno. Grazie, fratellino... e scusami se ho pensato male di te."

"Mi devo... scusare anch'io." disse Dorumon con la sua vocetta da cagnolino. "Io... all'inizio ho creduto che tu fossi un ragazzo arido e violento, e che pensassi solo a combattere. Ammetto che ti ho odiato perchè volevi separarmi da Chika. Però... mi sono ricreduto quando ho visto come affrontavi quel WarDevidramon. Tu e il tuo Agumon siete stati... formidabili!"

"Grazie, Dorumon..." affermò Agumon, un pò più sollevato... prima che una strana curiosità tornasse a bussare alle porte della sua mente. "Ma... avrei una domanda da farti, se non ti dispiace: dimmi un pò, perchè quello strano bambino e WarDevidramon volevano catturarti? Tu... ne sai qualcosa, per caso?"

Il Digimon dalla pelliccetta viola scosse la testa. "No... non ne ho la più pallida idea. Fin da quando ero a DigiWorld, tanti Digimon hanno cercato di catturarmi o farmi del male, e non so il perchè. Hanno... hanno detto che c'era qualcosa in me che non andava, e che un Digimon come me non sarebbe mai dovuto nascere... però, non mi hanno mai detto il perchè..." rispose. "E a quanto sembra, mi hanno seguito anche qui. Temo di avervi soltanto messo nei guai..."

"Non dirlo mai!" lo interruppe Chika, tenendogli una mano. "Non è vero che ci dato soltanto guai... intanto, noi due ci siamo incontrati, e siamo potuti diventare amici. Questo... vorrà pur dire qualcosa, no?"

"Chika..." mormorò Dorumon, con gratitudine. Era la prima volta che qualcuno si mostrava così sinceramente preoccupato per lui e la sua incolumità, a parte quei due Digimon... Bokomon e Neemon... che aveva visto quando era ancora Dorimon ed era prigioniero nella Infinite Ice Ridge. Un sentimento di malinconia lo investì al ricordo della sua difficile vita a DigiWorld. Certo, quei due erano stati gentili con lui, ma non poteva restare lì e attendere supinamente il destino, qualunque esso fosse, che Mercurimon aveva in serbo per lui. Sfortunatamente, visto come stavano andando le cose, era chiaro che molto probabilmente sarebbe dovuto tornare lì, dal momento che la DATS sarebbe preso stata dissolta... e che non c'era nessun altro in grado di gestire i Digimon emersi nel Mondo Reale. Chika stessa si rendeva conto di quanto brutta fosse la situazione, e sembrava cercare di stare il più vicino possibile al suo Digimon, per godersi al massimo quel breve tempo in cui era loro concesso di stare ancora assieme.

La famiglia Daimon restò ancora per un pò ferma sul pontile, illuminata dal sole del tramonto... finchè Sayuri, con un sospiro rassegnato, appoggiò le mani sulle spalle di Masaru e Chika, invitando tutti a tornare a casa. "A questo punto... non credo ci sia altro da fare. Su, forza, venite a casa. Agu-chan, Doru-chan, stasera preparerò per voi una bella porzione delle mie omelette speciali! Credo che sia il minimo, visto cosa succederà domani..."

"Domani?" chiese Masaru, perplesso. C'era qualche altra cattiva notizia da sapere? "Che vuoi dire, mamma? Cosa succederà domani?"

Sauri abbassò un pò la testa. Era arrivato il momento di fare quello che lei e Chika meno volevano, e dare a Masaru e ad Agumon la notizia peggiore...

Ma non ce ne fu il tempo. Improvvisamente, Agumon e Dorumon fecero un salto in aria, alzando lo sguardo... ed emisero un breve grido di allarme nel momento in cui un Digi-Port si spalancò sopra le loro teste, squarciando il cielo tinto di arancione e aprendo in esso un'inquietante voragine nera! La piccola famiglia si ritirò di qualche passo, nel momento in cui un gigantesco pappagallo dalle piume verdi, con un paio di corte braccia dalle mani artigliate all'altezza dello sterno, emerse dal portale con un acuto strillo di battaglia e, senza dare alcuna spiegazione, senza dire una parola, si tuffò verso Dorumon, protendendo i suoi artigli nel tentativo di afferrarlo!

"Cos..." grugnì Masaru, per poi rendersi conto per primo di chi fosse il bersaglio di Parrotmon! In quei brevi, concitati, caotici istanti, al ragazzo non passò per la testa che senza il Digivice-Ic avrebbe potuto fare ben poco... senza pensarci su due volte, il ragazzo si lanciò contro il gigantesco volatile con il pugno alzato! Il pappagallo gigante non si aspettava un attacco così scriteriato da parte di un essere umano disarmato, e non riuscì a reagire in tempo, vedendo colpito alla zampa destra un attimo prima che questa potesse chiudersi sullo sbalordito Dorumon! L'impatto fu più che sufficiente a far perdere l'assetto di volo alla creatura, e a spedirla a vari metri di distanza con un acuto strillo di rabbia! Parrotmon si rialzò all'istante, ma questa volta si trovò davanti un'opposizione decisamente più determinata, composta da Masaru Daimon e Agumon... che nonostante sembrassero in grave inferiorità, erano comunque decisi a non lasciare che a Dorumon e alla loro famiglia venisse fatto del male!

"Masaru-niichan!" esclamò la bambina, tenendosi di nuovo stretta a Dorumon. Ancora non si era del tutto resa conto di quanto era successo, tanto era stato rapido l'assalto di Parrotmon... ma si rendeva bene conto che c'era un altro Digimon ostile che li stava attaccando, e che voleva a tutti i costi catturare Dorumon, per quelle ragioni sconosciute di cui il piccolo Digimon aveva parlato.

"Mamma! Chika, Dorumon!" esclamò il ragazzo. "Voi correte a casa! Allontanatevi da qui! Io ed Agumon terremo occupato questo pennuto!"

"Masaru..." mormorò Sayuri. Il pappagallo gigante si era alzato di nuovo in volo, e si stava avvicinando a Masaru con determinazione, mentre il Digi-Port che lo aveva portato nel Mondo Reale già iniziava a vacillare. Dopo aver dato un'occhiata al passaggio dimensionale, in modo da assicurarsi che fosse ancora lì, il Digimon volatile si librò in alto con un ulteriore colpo d'ali, in modo da poter avere sotto tiro tutte le sue prede nello stesso momento...

"No, Masaru-niichan! Non ti lasciamo solo!" esclamò Chika, con rinnovato coraggio. "Tu ed Agu-chan non potete combattere questo Digimon senza fare la Digievoluzione! Lasciate che vi diamo una mano noi!"

"Anche se non so combattere molto, due Rookie contro un Digimon di livello così alto sono meglio che uno solo, no?" insistette Dorumon, cercando di far ragionare l'impulsivo ragazzo... che però, tra la rabbia e l'umiliazione per la sua sconfitta per mano di WarDevidramon, il desiderio di sfogarsi contro un Digimon invasore, e quello di proteggere la sua famiglia e il piccolo amico di Chika, rifiutò nettamente.

"Dorumon, razza di stupido!" esclamò Masaru, cercando di non offrire mai il fianco a Parrotmon... cosa difficile, considerando che il Digimon pappagallo si muoveva con grande agilità e non sembrava mai restare tanto a lungo nello stesso posto. Sembrava avere molta fretta di catturare Dorumon e tornare indietro... "Non lo hai ancora capito? Questo uccellaccio vuole te! Se resti qui, ti attaccherà senza dubbio, e noi avremmo un altro problema di cui occuparci! Non puoi combatterlo, non hai abbastanza esperienza..."

"Masaru, attento! Sta tornando!" lo avvertì Sayuri, con un improvviso grido d'allarme. Irritato dal non essersi potuto avvicinare a Dorumon, Parrotmon aveva preso ancora un pò di quota, aveva piegato le ali conto il corpo... e poi, le aveva riaperte di scatto, scatenando un vento furioso talmente potente, che in un istante tutti i membri della famiglia Daimon vennero sollevati da terra e sparpagliati sulla banchina del porto! Masaru ringhiò di dolore entre atterrava sulla spalla già ferita in precedenza, e se la afferrò stringendo i denti mentre cercava di rialzarsi... ma nel frattempo, Parrotmon aveva avuto tutto il tempo di avvicinarsi di nuovo e afferrare il piccolo Dorumon nei suoi artigli, mentre questo era a terra indifeso!

"No! Doru-chan!" esclamò Chika, cercando disperatamente di rialzarsi, mentre Sayuri si massaggiava la testa per mandare via le vertigini. Agumon scattò in piedi mentre Parrotmon cercava di riprendere quota, e agì a sua volta d'istinto, prendendo fiato e sparando una piccola palla di fuoco contro la testa del mostruoso uccello.

"Baby Flame!" Il piccolo proiettile colpì in pieno la zona in mezzo agli occhi di Parrotmon, facendolo strillare per l'improvviso dolore (anche se, in effetti, il danno inflitto era stato insignificante) e facendogli allentare la presa su Dorumon! Il piccolo Digimon, già ad un paio di metri da terra ed oltre la portata di una disperata Chika, cercò di liberarsi, ma Parrotmon si riprese troppo rapidamente e rinsaldò la presa, cercando di volare verso il portale dimensionale...

Non ci riuscì. Con un cupo suono vibrante, il Digi-Port si richiuse prima che Parrotmon potesse infilarcisi dentro, e il gigantesco uccello stridette di rabbia e disappunto al pensiero di essere rimasto bloccato nel Mondo Reale che lui e i suoi superiori tanto detestavano! Sfortunatamente per Masaru ed Agumon, quello che poteva essere il momento ideale per contrattaccare e liberare il piccolo Dorumon durò troppo poco, e un istante dopo, Parrotmon riprese quota, volteggiò attorno all'ancora stupefatta famiglia Daimon con il piccolo dinosauro viola negli artigli... poi, senza alcun preavviso, si gettò di nuovo in picchiata, così velocemente che nè Masaru nè Agumon riuscirono a reagire in tempo! Quando si resero conto di cosa stava accadendo... il feroce uccello aveva già raggiunto Chika e le aveva afferrato un polso, strattonandola e facendola gridare per il dolore e la sorpresa! Un istante dopo, Parrotmon era già fuori dalla portata di agente della DATS e Digimon associato, e si stava portando via non uno, ma due ostaggi urlanti!

"Chika-chan! NO!" esclamò Sayuri, in preda all'orrore nel vedere la sua bambina tra le grinfie di quel terribile mostro! Masaru ed Agumon corsero al fianco della signora Daimon, altrettanto allarmati, mentre Chika si agitava inutilmente per liberarsi!

"A... Aiuto..." chiamò penosamente. "Mamma... Masaru-niichan... Agu-chan... aiuto! Lasciami andare, brutto mostro! Lascia andare me e Doru-chan!"

"CHIKAAAA!" urlò Masaru, disperatamente, mentre cercava in qualche modo di minacciare Parrotmon nonostante l'evidente impotenza sua e di Agumon. "Metti subito giù la mia sorellina, brutto bastardo! Mettila giù subito, o io ed Agumon ti..."

"Keheheee... Mi farete, che cosa, di grazia?" gracchiò Parrotmon, continuando ad alzarsi in cielo. "Se non ve ne siete accorti, ho io il coltello dalla parte del manico! Basterebbe che io mollassi la presa, e questa mocciosa morirebbe! Quindi... vi conviene fare come dico io, se la volete rivedere tutta d'un pezzo!"

In effetti, Parrotmon era già salito ad almeno una dozzina di metri d'altezza e proprio sopra uno spiazzo asfaltato, senza nulla che potesse amortizzare una eventuale caduta... e se avesse mollato Chika in quel momento, era altamente improbabile che la bambina se la sarebbe cavata! "Ugh... maledetto mostro..." sibilò il ragazzo, stringendo i pugni davanti a sè. Il desiderio di fargliela pagare era forte, ma... era completamente fuori tiro, e aveva Chika in ostaggio!

"Chika! Chika!" chiamò Sayuri, tendendo una mano verso la figlia nelle grinfie di quell'essere malefico... che, un istante dopo, sghignazzò acutamente e dettò le sue condizioni!

"Keheheheheee! Allora, ragazzo, tu sei uno della DATS, giusto? Altrimenti, non potresti avere un Digimon, vero? Bene... se tenete tanto alla vita di questa mocciosa, non dovete fare altro che richiedere al leader della vostra organizzazione di aprire un nuovo Digi-Port che mi riconduca alla base! Non dovrebbe essere difficile, vero?" chiese retoricamente il Digimon volatile, stringendo leggermente la presa attorno a Chika e a Dorumon, che gridarono di dolore e di paura. "Assecondate queste mie richieste, e potrete riabbracciare questa bambina sana e salva! Rifiutate, e... beh, vi lascio immaginare le conseguenze! Vi dò dodici ore di tempo! Mi raccomando, sfruttatele bene! Hahahahahaaa!"

Parrotmon, con un potente colpo d'ali, eseguì una conversione ad U a mezz'aria e volò verso i depositi di carburante sullato opposto del porto, sotto lo sguardo impotente di Masaru, Agumon e Sayuri, che non poterono fare altro che osservare sconvolti il Digimon che si allontanava, e sentire le disperate grida d'aiuto di Chika e Dorumon che si facevano sempre più flebili...

Il tutto durò qualche secondo... prima che Sayuri, sopraffatta dagli avvenimenti di tutta una giornata, si sentisse mancare le forze e si sedesse sul pavimento, una mano appoggiata alla testa e gli occhi pieni di lacrime. Doveva proprio andare così? I Digimon... le avrebbero portato via tutta la sua famiglia... come era successo con Suguru? Tutto questo... era troppo anche per lei da sopportare, e in una rarissima occasione, Masaru ed Agumon la videro perdere quel suo tipico contegno serafico. Preoccupati, entrambi si inginocchiarono accanto a lei, nel tentativo di farle coraggio.

"Mamma!" esclamò Masaru, troppo sconvolto da quello che era successo per atteggiarsi a duro come faceva di solito. "Mamma, non fare così! Ti prego!"

"Sayuri! Alzati, ti prego!" la implorò Agumon. "Dobbiamo... fare qualcosa! Non possiamo permettere che a Chika e Dorumon... sia fatto del male!"

Ma Sayuri sembrava quasi non sentire. Restava seduta per terra, singhiozzando lentamente, e tenendosi la gonna nelle mani... e la vista fece venire un tuffo al cuore a Masaru, che strinse i denti e, a sua volta, permise ad una lacrima di scorrergli lungo la guancia.

"Sono... sono stato uno stupido..." mormorò tra sè. "Per tutto questo tempo, ho instito a voler combattere solo per me stesso... per diventare più forte... stavo... stavo trattando tutta questa storia come un gioco, e non mi rendevo conto di cosa avrei rischiato... di cosa avrei messo in gioco... quel vecchio aveva ragione, fino ad adesso... non capivo per cosa avrei davvero dovuto combattere!"

Ma la sua determinazione mise presto a tacere tutto il resto, e il ragazzo, dopo essersi passato una mano sotto l'occhio, tenne stretta la spalla di sua madre. Immediatamente, Sayuri si calmò, e alzò lo sguardo verso Masaru, cercando di restare più composta possibile date le circostanze. Anche Agumon fece la stessa cosa, sperando tra sè che questo volesse dire che il suo 'capo' aveva finalmente ritrovato il suo spirito di combattente...

"M-Masaru..." cercò di dire Sayuri.

"Ascoltami, mamma... non abbiamo altro tempo da perdere! Dobbiamo tornare alla sede della DATS, e trovare il modo di salvare Chika!" esclamò con decisione. "In questo momento... noi siamo gli unici che possono davvero aiutarla!"

Ancora per qualche momento, Sayuri restò in silenzio, guardando con espressione meravigliata il figlio maggiore... poi, dopo quel breve istante di disperazione, un sorriso radioso tornò a splendere sul suo volto giovanile, e la giovane madre riprese la sua aria allegra e gioviale! Forse... forse non era ancora tutto perduto! Forse... questa volta, non avrebbe perso le persone a lei care per colpa dei Digimon! "Sì... Sì, Masaru! Hai ragione tu! Torniamo alla sede della DATS! Sapranno già che c'è un altro Digimon in circolazione... e solo loro possono aiutarci a recuperare Chika! Agu-chan, vieni anche tu!"

"Grandioso! Brava, Sayuri, così si parla!" esclamò il piccolo dinosauro, alzando in aria una zampetta artigliata chiusa a pugno. "Questa volta non ci faremo fermare! Daremo una bella lezione a quel Digimon!"

Masaru annuì, sentendo una nuova forza, un nuovo desiderio di combattere accendersi in fondo al suo cuore. Questa volta, nel suo pugno non c'erano dubbi... avrebbe salvato la sua sorellina e Dorumon, e avrebbe fatto vedere che Masaru Daimon non era il migliore street fighter del Giappone soltanto per la sua forza fisica...

"Andiamo, mamma... Agumon... il tempo è poco!"

 

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"Siete riusciti ad individuare il segnale di quel Digimon? E' rimasto nella stessa zona in cui è emerso?" chiese Kudamon, senza perdere un briciolo della sua prontezza. Dopotutto, la DATS avrebbe smesso di essere operativa soltanto l'indomani... e fino al termine stabilito di 24 ore, avevano ancora tutto il diritto di esercitare quel lavoro che adesso un branco di scribacchini senza volto stava cercando di portargli via per motivi ignoti. In particolare, la recente individuazione, proprio nella vicina zona del porto, di un Digimon di livello Ultimate aveva riacceso il fervore con cui i membri dell'organizzazione di controllo dei Digimon era solita operare... e sia gli agenti ufficiali rimasti che i Guerrieri Leggendari stavano fervendo per sapere qualcosa di più di quella particolare emergenza.

"Sì... siamo riusciti ad isolarlo nella zona del porto, ed è rimasto lì... più esattamente, adesso è in prossimità della raffineria, e dei depositi di carburante. A quanto sembra, il Digi-Port che gli ha permesso di emergere si è richiuso poco dopo..." annunciò Kurosaki, alzando gli occhi dal suo schermo. "E' senz'altro un Digimon di livello Ultimate, e dalla forma d'onda della sua reazione digitale, pare che si tratti di un Parrotmon."

"Ah, sì, un Parrotmon!" affermò Takuya, memore delle battaglie che lui e i suoi amici avevano affrontato poco prima di arrivare alla Rose Morning Star per il confronto ultimo con Kerpymon. "Ne ho affrontato uno, durante il mio precedente viaggio a DigiWorld, quando io e i miei compagni siamo rimasti intrappolati all'interno di Sephirotmon. Non è stato un avversario troppo difficile... ma questo potrebbe essere molto diverso!"

Izumi gettò una breve occhiata di gradimento al suo compagno. Ecco un altro segno che Takuya non era più quello che si gettava a testa bassa nella mischia, senza stare a pensare...

"In ogni caso, dobbiamo organizzarci ed intervenire." concluse Satsuma. "Già il fatto che si trovi in prossimità di materiali altamente infiammabili e volatili limita le nostre opzioni... Shirokawa, riesci a darci una visuale della zona? Dobbiamo renderci conto di quanto vicino sia effettivamente ad una zona pericolosa."

"Sì, capitano Satsuma! Sto già procedendo!" affermò la biondina. In pochi istanti, lo schermo principale della sala prese vita, e tutti i presenti riuscirono a vedere lo scenario di quella particolare zona del porto, con tutti i suoi depositi ed impianti di lavorazione... sopra la quale volteggiava un grosso uccello dalle piume verdi, che descriveva ampi cerchi in aria ed emetteva di tanto in tanto degli stridii rochi. Gli occhi castani di Takuya si serrarono appena, vedendo lo strano Digimon alato... sì, era proprio come lo ricordava lui! Un Parrotmon, i cui colori vivaci creavano uno spiccato contrasto con il cupo colore del cielo avvolto da nubi grigio-blu che annunciavano pioggia imminente, e che sembrava sorvegliare i suoi dintorni come se ne fosse il padrone!

"Contatto affermativo, capitano Satsuma!" esclamò Kurosaki, accettando distrattamente l'onnipresente bicchiere di tè verde fumante che le veniva offerto da Kamemon. "E' proprio la zona del deposito di carburante. E il Digimon con cui abbiamo a che fare è proprio un Parrotmon!"

"Hmmm..." riflettè il leader della DATS. "Effettivamente, è abbastanza vicino al deposito. Non possiamo rischiare, un'esplosione in quella zona significherebbe un disastro... dobbiamo cercare in qualche modo di attirarlo lontano da lì, e poi attaccarlo..."

Mentre il capitano Satsuma parlava, l'inquadratura si spostava, permettendo agli spettatori di osservare la zona anche da altre angolazioni... e quando l'immagine passò ad una ripresa aerea, i più acuti del gruppo riuscirono subito a vedere che, sopra uno dei contenitori di carburante, si trovava qualcosa di non meglio definito... qualcosa i cui colori vivaci, tuttavia, erano immediatamente visibili, e che mise immediatamente in stato di allerta il gruppo della DATS!

"Capitano Satsuma!" esclamò Yoshino, indicando lo schermo. "C'è qualcosa... o meglio dire, qualcuno... su quel serbatoio!"

"E' vero..." notò Kouji. "Mi scusi, Shirokawa, non si potrebbe fare uno zoom su quella zona? Vorremmo sapere di cosa si tratta..."

Non c'era neanche bisogno di dirlo. Prima che Kouji avesse terminato la frase, l'efficiente operatrice si era di nuovo messa alla tastiera e aveva rapidamente digitato un'altra stringa di comandi... e il risultato fu che, un istante dopo, l'inquadratura si avvicinò al gruppo, mostrando che la misteriosa figura sul serbatoio era, in realtà, DUE misteriose figure! Anzi, neanche tanto misteriose, come i presenti realizzarono con orrore! Una era una bambina dai capelli castani legati in due code, e l'altro era un familiare piccolo dinosauro viola, che si tenevano aggrappati l'uno all'altra per farsi coraggio a vicenda, e guardavano il terrificante Digimon uccello che volteggiava sopra di loro, temendo che da un momento all'altro quel mostro scendesse giù in picchiata...

"Che... che cosa?" esclamò Izumi, portandosi le mani davanti alla bocca. "Oh, mio Dio! Quella... quella è Chika-chan! E quello è il suo Digimon!"

"Porca miseria, è vero!" rispose Junpei, gli occhi che si sgranavano pericolosamente dietro le lenti dei suoi occhiali da vista, come se da un momento all'altro gli dovessero schizzare fuori dalle orbite! "E' chiaro che quel Parrotmon li ha presi in ostaggio... non so per cosa, ma..."

"Ma questo rende un intervento diretto impraticabile." affermò Tohma, sempre controllato nonostante certe parti della sua mimica e certi gesti delle sue mani rendessero chiaro che era molto preoccupato per la bambina. Anche Gaomon, pur mantenendo la sua espressione stoica, guardava fisso lo schermo, evidentemente timoroso che il Parrotmon facesse all'improvviso qualcosa di irreparabile. "Dobbiamo pensare ad un altro modo... cercare di avvicinarci rapidamente, mettere al sicuro gli ostaggi, e poi attirare quel Parrotmon..."

Le riflessioni ad alta voce del giovane genio vennero interrotte dal lieve suono di una porta scorrevole che si apriva... e gli sguardi di tutti si voltarono verso Masaru, Agumon e Sayuri, che entrarono lentamente nella sala, e iniziarono subito ad avvicinarsi alla postazione di Satsuma, dopo aver fatto un cenno di saluto al resto degli stupiti membri della DATS. Dopo un attimo di dubbio apparente, Satsuma si alzò in piedi per accogliere il ragazzo temporaneamente sospeso, il suo partner, e sua madre. Era ovvio che sapevano già di quello che era successo a Chika e a Dorumon... ma c'era qualcosa, nel modo di fare di Masaru, che strideva abbastanza con il modo di fare sicuro e quasi sfacciato che aveva mostrato in precedenza…

"Masaru! Agumon, signora Daimon!" esclamò Takuya, voltandosi verso di loro. "Non ci aspettavamo che… sareste tornati qui…" L’unica risposta a questa frase venne da Agumon, che si voltò verso Takuya e chinò la testa dopo aver fatto un sorrisetto sornione, lasciando il Guerriero del Fuoco e i suoi compagni abbastanza perplessi circa le intenzioni sue e di Masaru…

"Daimon-kun si è guadagnato un bel po’ di note negative con Satsuma-taichou, recentemente…" commentò tra sé Tohma, mentre il ragazzo, il suo Digimon e la madre si avvicinavano alla postazione di Satsuma. "Mi chiedo come mai sia tornato qui… e quali siano le sue intenzioni…"

"Io spero solo che non gli venga in mente qualcuna delle sue uscite…" disse a bassa voce Kouji, scotendo la testa come per dire che era circondato da idioti…

"Agente Daimon…" iniziò a dire il capitano nel momento in cui il ragazzo ed Agumon, con espressione incredibilmente seria, gli arrivò davanti. "Immagino che lei sappia…"

Ma prima che il capitano potesse continuare il discorso, accadde qualcosa che lasciò tutti sbalorditi.

Ingoiando il loro orgoglio, Masaru ed Agumon si erano messi in ginocchio, avevano appoggiato le mani per terra… e avevano chinato la testa fino quasi a toccare terra con la fronte! Stavano… stavano chiedendo scusa, o stavano chiedendo disperatamente un favore al loro superiore! La scena era talmente incredibile che persino lo stoico Satsuma rimase senza parole, guardando i due chinati davanti a lui come se non riuscisse a credere che una cosa del genere stesse davvero accadendo!

"Capitano Satsuma…" iniziò Masaru. "Ci rendiamo conto che, con tutto quello che è successo, non abbiamo il diritto di farle questa richiesta…"

Il ragazzo alzò la testa e drizzò la schiena, restando comunque in ginocchio, e guardò il capitano Satsuma dritto negli occhi, quegli occhi che restavano costantemente nascosti dai suoi occhiali da sole. "Lei sa quello che è successo, giusto?" continuò. "Perciò… la prego, capitano Satsuma, conceda a me e ad Agumon di salvare mia sorella e il suo Digimon. Abbiamo… avuto modo di riflettere su quello che lei e Kudamon ci avete detto, e… abbiamo pensato che avevate ragione, e che la nostra reazione sia stata eccessiva. Promettiamo che, una volta che avremo fatto quello che dobbiamo, restituiremo il Digivice-Ic, e accetteremo qualsiasi misura disciplinare lei vorrà prendere. Ma per adesso… soltanto per adesso… io e Agumon ne abbiamo bisogno, per salvare le persone a noi care!"

"Masaru-kun…" disse tra sé un meravigliato Takuya Kanbara. Masaru non era mai stato il tipo da ammettere così apertamente di aver sbagliato, e soprattutto non era tipo da letteralmente implorare chiunque! E tuttavia, considerata la situazione… il fatto che avesse deciso di fare qualcosa di così completamente estraneo al suo carattere non appariva tanto assurdo! Del resto, anche Takuya, che era quasi altrettanto orgoglioso, avrebbe fatto la stessa cosa per i suoi amici o la sua famiglia…

Passarono alcuni momenti di silenzio sbalordito, mentre Masaru ed Agumon continuavano a guardare negli occhi il loro superiore, e Sayuri restava in disparte, in silenziosa attesa di come sarebbero andate le cose. Finalmente, dopo un’attesa che si stava davvero facendo snervante, Satsuma si scosse dalla sorpresa, e il suo volto duro permise un lieve sorriso.

"Masaru Daimon…" affermò il capitano della DATS. "Lei è un individuo decisamente imprevedibile, ma questa dimostrazione di umiltà, per quanto inaspettata, gioca a suo favore. Mi sembra che adesso lei abbia maggiormente presenti le responsabilità di un appartenente a questa organizzazione, e sta cercando di mostrarsene all'altezza." Dopo aver brevemente rivolto lo sguardo a Kudamon, che rispose con un cenno della testa, Satsuma fece cenno a Masaru e ad Agumon di rialzarsi, e andò a ripescare il Digivice-Ic che aveva loro sottratto soltanto qualche ora prima, restituendolo al suo proprietario. "E va bene. In tal caso, credo di potervi riaffidare il vostro Digivice, con l'avvertenza che vi dimostriate degni della nostra fiducia."

"La... la ringraziamo infinitamente, capitano Satsuma!" replicò il ragazzo, riprendendo in mano il Digivice. Agumon lanciò un breve grido di vittoria e fece un breve salto in aria, scuotendo la zampina destra stretta a pugno... e anche gli altri membri della DATS sembravano soddisfatti di come fossero andate le cose. Ora, però, c'era qualcosa di più urgente a cui pensare...

"E vedrà che non si pentirà di averci dato fiducia!" continuò Masaru. "Allora, ci dica... avete già pensato a come fare per tirare fuori Chika-chan e Dorumon da lì?"

Satsuma riprese la sua classica espressione seria e inflessibile. "In realtà, è soltanto adesso che ci siamo accorti del fatto che quel Digimon tiene in ostaggio sua sorella e il Digimon suo compagno... ma stiamo già pensando a come fare. Abbiamo bisogno che qualcuno si avvicini abbastanza furtivamente ai serbatoi di carburante, e tolga gli ostaggi da quella situazione con un'operazione lampo... poi, è necessario attirarlo lontano da quella zona, in un punto isolato dove un combattimento provochi danni contenuti... e una volta fatto questo, è necessario bloccare ogni via di fuga, e neutralizzarlo il più velocemente possibile." spiegò.

La cosa, in effetti, presentava le sue brave difficoltà. Già avvicinarsi alla zona in cui si trovava Parrotmon senza che il Digimon se ne accorgesse era un'impresa in sè, e poi, bisognava cercare di portarlo in un punto isolato... cosa che, trattandosi della baia di Tokyo, era più facile a dirsi che a farsi! Evidentemente, bisognava portarlo molto più lontano, fuori città, e lì organizzare un agguato in piena regola...

Fu Izumi la prima a proporre una soluzione. La ragazzina bionda mezza-italiana alzò la mano, chiedendo la parola, e immediatamente Satsuma si rivolse a lei. "Dica, agente onorario Orimoto. Lei pensa di avere un'idea?"

"Credo di sì, Satsuma-taichou..." rispose Izumi, dopo essersi assicurata che l'attenzione di tutti fosse su di lei. "Credo di avere un'idea che potrebbe permetterci di avvicinarci quanto basta a quel Parrotmon, mettere al sicuro gli ostaggi, e attirarlo dove vogliamo! E, se mi fosse possibile... vorrei offrirmi volontaria per questa operazione!"

"Ne sei sicura, Izumi-san?" chiese Kouichi. "Ricordati che ci sarà bisogno di un bel pò di furtività, per arrivare lì senza farsi notare... sei sicura di farcela?"

"Certamente! Che razza di domande fai, Kouichi-kun?" rispose la ragazzina bionda, fingendosi offesa. "Sono sicura che quell'uccellaccio non mi vedrà arrivare finchè non sarà troppo tardi... e potrò mettere in salvo Chika-chan e Dorumon-chan senza troppi problemi! Ovviamente, poi il grosso dell'operazione toccherà a Daimon-kun, però..."

Tohma riflettè un attimo sulla proposta di Izumi. In effetti, aveva senso... considerando che Kazemon era la Guerriera Leggendaria associata al Vento, era plausibile che riuscisse a superare in velocità Parrotmon, e riuscisse a portare in salvo gli ostaggi con un'operazione lampo... e a quel punto, per lei sarebbe stato facile raggiungere un luogo relativamente isolato alla periferia di Tokyo, e lasciare agli altri - o, in questo caso, a Masaru, il resto del lavoro... Senza contare poi, che se fosse stata costretta a combattere contro Parrotmon, i suoi attacchi avrebbero corso meno il rischio di far esplodere i serbatoi, con conseguenze disastrose...

"Satsuma-taichou, se posso esprimere la mia opinione..." affermò poi il geniale ragazzo mezzo-austriaco. "Credo che l'idea dell'agente onorario Orimoto debba essere presa in considerazione. Tra gli agenti onorari, è quela che ha le qualità più indicate per questo tipo di operazione. A noi non resterebbe che selezionare una zona relativamente isolata della periferia, e attendere lì per attaccare Parrotmon."

Satsuma annuì, d'accordo con l'agente biondo. "Hm. Anche questo è vero. E va bene, allora... cerchiamo immediatamente un punto dove tendere un'imboscata al Digimon emerso, e prepariamoci in maniera adeguata. Non dobbiamo permettergli di fuggire."

"Spero solo che tu e Msaru sappiate quello che state facendo, Izumi..." disse tra sè Takuya, gettando uno sguardo alla biondina.

 

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Qualche ora dopo, vicino al porto di Tokyo... e più precisamente in cima ad uno dei serbatoi più grandi... Chika e Dorumon sembravano essere meno spaventati di quando Parrotmon li aveva lasciati lì, a diversi metri da terra, senza alcuna possibilità di ridiscendere. Nessuno dei due, tuttavia avrebbe saputo dire se era perchè erano riusciti a rassicurarsi a vicenda, o se invece, più semplicemente, si trattava del fatto che si erano abituati alla paura e al fatto di essere costatemente sotto la sorveglianza di un pappagallo gigantesco che avrebbe potuto ucciderli in qualsiasi momento... Digimon che, in quel momento, stava appollaiato su un serbatoio poco lontano, senza perderli di vista nemmeno un secondo. L'espressione di Parrotmon era chiaramente irritata, e si poteva percepire che era alquanto stufo di aspettare che la DATS esaudisse le sue richieste. Il suo signore, Astamon, attendeva risultati...

Ormai, il cielo si stava rabbuiando, e le nubi avevano assunto un aspetto ancora più minaccioso alla tenue luce della luna... per non parlare del fatto che cominciava a fare freddo, un freddo pungente che penetrava i vestiti di Chika e la pelliccia di Dorumon, e trafiggeva loro le ossa, facendoli tremare nonostante cercassero di tenersi caldo l'un l'altro. Ormai, si erano abituati al penetrante odore di benzina e alla durezza del metallo su cui erano costretti a sedere... ma continuavano disperatamente a chiedersi cosa aspettassero Masaru e i loro amici della DATS a salvarli! E questi cupi pensieri vennero esasperati dalle prime gocce di pioggia che iniziarono a scendere...

"Masaru-niichan... Touma-san, Yoshino-san... Takuya-san... perchè non siete ancora venuti?" si chiese a bassa voce la bambina, abbracciando ancora più stretto il dinosauro viola... che, dal canto suo, cercò di restare ottimista e le afferrò una mano ormai fredda e screpolata dal freddo.

"Abbi fiducia, Chika... tuo fratello non ci abbandonerà!" disse. "Mi è bastato vederlo per capire... quanto lui tenga a te e ai suoi amici! Vedrai che lui e i suoi compagni saranno qui... prima di quanto tu immagini!"

Chika prese fiato un paio di volte, cercando di calmare i battiti del suo cuore... poi, riuscì ad abbozzare un sorriso e guardò negli occhi Dorumon. "Hai ragione, Dorumon... forse, adesso, stanno cercando di elaborare un piano per salvarci..."

"Bah! Ma come fa ChaosGallantmon-sama a preoccuparsi della DATS, mi chiedo io!" gracchiò Parrotmon, lisciandosi distrattamente le piume, sulle quali le prime gocce di pioggia iniziavano a scivolare. "Non sanno neanche organizzare un tentativo di salvataggio decente... spero per loro che si decidano in fretta ad aprirlo, questo Digi-Port, altrimenti... beh, ragazzina, non serve che io ti ricordi che il mio becco può staccarti la testolina dal collo in un istante, vero?"

Chika rabbrividì, spaventata alla vista di Parrotmon che apriva leggermente il becco ricurvo, in modo che la bambina potesse vederne il bordo affilatissimo... ma non fece in tempo ad avere ancora più paura, in quanto una chiara voce femminile si sovrappose al lento scrosciare della pioggia... e una folata di vento particolarmente violenta, che sembrava essere scaturita dal nulla, andò ad impattare esattamente sul becco di Parrotmon, stordendolo per un istante e facendogli emettere uno stridìo di dolore e sorpresa!

"Hurricane Wave!"

Parrotmon perse l'equilibrio e finì con la schiena a terra sul serbatoio sul quale era appollaiato, sbattendo disordinatamente le ali... e prima che potesse riaversi abbastanza da capire cosa era successo, Kazemon, la H-Spirit del Vento, si librò in volo sopra gli stupiti ma felici Chika e Dorumon, le magnifiche ali da farfalla che scintillavano graziosamente nel crepuscolo! La Guerriera Leggendaria era riuscita a sferrare un veloce, preciso ed efficace attacco a sorpresa... e il feroce uccellaccio non riuscì a rialzarsi in tempo, prima che Kazemon prendesse in braccio Chika e Dorumon e si alzasse di nuovo in volo, sfrecciando via ad alta velocità!

"Kazemon... eh, volevo dire... Izumi-san!" esclamò Chika. Era talmente sollevata e felice di quel salvataggio... al volo, per così dire... che non si curò minimamente del fatto di essere a parecchi metri da terra, e che Kazemon stava volando alla massima velocità che le era possibile, spronata in questo anche dal grido di rabbia che Parrotmon aveva lanciato prima di gettarsi all'inseguimento! "Sapevo che sareste venuti... ma come mai ci sei soltanto tu? Gli altri dove sono?"

Kazemon abbassò lo sguardo verso la bambina e il suo Digimon, che teneva saldamente in braccio, e fece un leggero sorriso. "Sono venuta qui da sola perchè non potevamo attaccare direttamente! Sarebbe stato un rischio, con tutto quel materiale infiammabile!" rispose. "Comunque... non ti preoccupare, tuo fratello e Agumon sono già pronti a dare il berservito a quell'uccellaccio che ci insegue! Intanto, vedo che il pennuto c'è cascato in pieno!"

In effetti, senza nulla sospettare e dimostrando una totale mancanza di lungimiranza, Parrotmon si era messo ad inseguire Kazemon, e la guerriera del Vento sentiva già la sua voce gracchiante mentre l'invasore le scagliava contro delle potenti raffiche di onde sonore, in forma di cerchi azzurri concentrici che uscivano dal suo becco affilato si espandevano man mano! "Sonic Destroyer!" esclamò il Digimon piumato, dirigendo una bordata sonora dietro l'altra verso Kazemon... che però, pur appesantita dai suoi due 'passeggeri', riusciva a schivarle senza problemi, dimostrando la sua superiorità aerea. Per il momento, la situazione era sotto controllo... ma Kazemon sapeva che non era il caso di tentare la fortuna troppo a lungo: prima o poi, si sarebbe stancata, e i suoi movimenti si sarebbero fatti più legnosi... e allora sia lei che i due ostaggi appena salvati sarebbero stati in pericolo! Era meglio volare a tutta velocità e raggiungere il luogo prestabilito il prima possibile...

"Torna qui, maledetta!" stridette Parrotmon. "Non te ne andrai con i miei prigionieri, Guerriera Leggendaria delle mie piume! Sonic Destroyer!"

Dorumon gridò per la paura quando Kazemon evitò al volo, di poche decine di centimetri, un'altra scarica sonora. Sotto di loro, la città stava scorrendo a velocità folle, e le gocce di pioggia sferzavano i loro volti, i loro vestiti e la succinta armatura di Kazemon, che però continuò imperterrita a volare. La distanza tra lei e Parrotmon non si riduceva, nè aumentava... e qualche minuto dopo, finalmente, la guerriera del Vento e i due ostaggi liberati raggiunsero uno spiazzo erboso appena fuori dalla periferia di Tokyo, poco lontano da alcune linee dell'alta tensione crepitanti! Senza perdere tempo, Kazemon si abbassò e raggiunse il terreno, usando le gambe come un carrello per l'atterraggio per amortizzare l'impatto con il terreno. Immediatamente dopo, anche Parrotmon iniziò ad abbassarsi, tendendo gli artigli verso la Guerriera del Vento...

E fu allora che la trappola scattò!

"Crystal Freeze!" esclamò la vocetta di Kumamon... e subito dopo, il piccolo orsacchiotto di neve emerse da una collinetta vicina, soffiando aria gelida verso Parrotmon, che fu costretto a frenare a mezz'aria per evitare il colpo! Sfortunatamente per lui, il Leggendario Guerriero del Ghiaccio non aveva nessuna intenzione di attaccarlo direttamente... la corrente gelida fu sufficiente a trasformare le gocce di pioggia che cadevano in chicchi di grandine, che martellarono dolorosamente il corpo di Parrotmon, e lo costrinsero ad atterrare con uno stridio rabbioso, nel momento stesso in cui una piccola palla di fuoco, proveniene da dietro un palo dell'alta tensione, lo colpiva in pieno petto e gli impediva ancora di più i movimenti!

"Baby Flame!" gracchiò la conosciuta vocetta di Agumon. Parrotmon stridette di nuovo, cercando di scuotersi di dosso i proiettili di ghiaccio che piovevano dall'alto, e nello stesso tempo di evitare il ragazzo dai capelli castani e il piccolo dinosauro arancione che, schizzati fuori dal loro nascondiglio, stavano correndo verso di lui...

"Adesso, Masaru! E' tutto tuo!" esclamò Kumamon, cessando di soffiare. Chika, ancora tra le braccia di Kazemon, guardò sbalordita verso il fratello maggiore, che stava correndo a tutta velocità verso il gigantesco pappagallo, senza pensare neanche per un attimo alla propria sicurezza... con la stessa, incredibile determinazione che aveva sempre!

"Masaru-niichan! Agu-chan!" esclamò la bambina...

"Graaaah! Ancora tu, moccios... AGH!" La protesta di Parrotmon fu interrotta da un potente gancio destro da parte di Masaru, che lo colpì sul becco, facendogli emettere un breve, soffocato gracchio di dolore, e attivando la Digi-Soul del ragazzo... con l'unica differenza che, ora, i quadratini di luce erano molto più brillanti, e sia Kumamon che Kazemon riuscivano a percepire che l'energia accumulata era infinitamente superiore!

Masaru, da parte sua, non badò troppo a questi particolari. Tutto quello che sapeva era che sentiva una grandissima quantità di energia, una potenza mai percepita prima di allora, scorrergli nelle vene! Mentre Parrotmon barcollava e riusciva a malapena ad impedirsi di cadere a terra, Masaru atterrò e si voltò verso Agumon... che a sua volta era circondato da una splendente aura arancione che guizzava come una fiamma eterea!

"Sì, ancora io, stupido pennuto!" rispose Masaru. "Tu hai rapito la mia sorellina e il suo Digimon... e adesso io ti rompo il culo come meriti! Agumon!"

Il Digimon dinosauro si mise in guardia. "Sono pronto, capo!"

Il ghigno di Masaru si allargò... e il ragazzo, con un rapido gesto del braccio, appoggiò la mano illuminata sul suo Digivice-Ic e lo attivò... con l'unica differenza che, questa volta, sul mini-schermo apparve una scritta diversa!

PERFECT EVOLUTION

"Bene, allora!" esclamò Masaru. "Digi-Soul... FULL CHARGE!"

"Agumon shinka... GeoGreymon! Geogreymon..."

Il Digivice sprigionò un'ondata di energia come al suo solito... e anche questa volta, Agumon restò al suo posto mentre la scarica energetica lo investiva... ma stavolta, la trasformazione non terminò quando Agumon si fu trasformato in GeoGreymon! Questa volta, una complessa corazza di Chrome-Digizoid rosso iniziò ad apparire sul suo corpo, ricoprendo il torace e le spalle e racchiudendoli in un'impenetrabile protezione! Ben presto, sul petto del dinosauro si era formata una spessa piastra d'acciaio con un gioiello azzurro circolare incastonato sul davanti, e decorazioni simili apparvero sulle spalliere rotonde, mentre degli strani prolungamenti d'acciaio rosso e bianco apparivano, allungandosi dietro la schiena del nuovo Digimon! Tre lunghi spuntoni d'acciaio bianco emersero dalla spalliera, e un istante dopo, la testa del dinosauro venne racchiusa da un resistente elmetto metallico grigio, con un tagliente corno ricurvo sul naso e il bordo posteriore frastagliato in maniera minacciosa! Un grosso cannone laser si materializzò sulla spalla destra del Digimon, che iniziò a brandirlo come se non pesasse nulla... e il braccio con cui lo reggeva venne subito ricoperto dalla stessa armatura rossa che copriva il petto e le spalle, fino a che braccio ed arma non formarono una cosa sola! Tutti gli spettatori, Chika e Dorumon compresi, erano senza parole alla vista di quella nuova trasformazione... che si concluse quando il dinosauro cibernetico, in una maniera che per qualche motivo ricordava parecchio un Gundam, emise una scarica di energia azzurra dai propulsori posti sulla schiena, e si mise in guardia, in un trionfo di luci azzurre e arancioni!

"GEOGREYMON SHINKA... RISEGREYMON!"

Masaru non potè fare a meno di sorridere, inorgoglito. Il suo Digimon era evoluto a livello Ultimate... era nato RiseGreymon!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: RiseGreymon

Tipo: Cyborg

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Trident Revolver, Rising Destroyer

Evoluzione alternativa di Agumon, i cui impianti cibernetici compongono quasi il 50% del corpo. Grazie ad un complesso sistema di vernieri, e alla relativa leggerezza della sua armatura, è in grado di volare a grande velocità per la sua taglia. Si dice che il potere offensivo del cannone montato sul suo braccio sinistro possa competere con quello di molti Digimon di livello Mega!

 

Con un altro ringhìo allarmato, Parrotmon riuscì finalmente a riprendere il volo, e si librò in aria a poche decine di metri dal nuovo arrivato, che non gli toglieva un attimo gli occhi di dosso e sembrava fremere dal desiderio di attaccarlo! La sensazione di energia che attraversava il corpo di RiseGreymon era quasi ubriacante... sembrava implorare di essere scatenata sul nemico, e Parrotmon era proprio in piena vista! Ma il crudele Digimon alato non era deciso ad arrendersi così facilmente, e quindi, dopo un attimo di esitazione, salì ulteriormente di quota e si prese il privilegio del primo attacco!

"Quindi... adesso che hai il Digivice, puoi evolvere fino a questo livello? Tsk! E che differenza farà?" gracchiò con irritazione. "Ti posso sconfiggere ugualmente! Sonic Destroyer!"

Un'altra bordata di energia sonora sfrecciò verso RiseGreymon, che appena in tempo riuscì ad alzare il suo braccio-cannone e a difendersi, facendo sì che i distruttivi anelli concentrici si infrangessero sulla superficie d'acciaio mentre Kumamon e Kazemon mettevano al sicuro Chika e Dorumon, pur senza mai staccare gli occhi dalla battaglia in corso. RiseGreymon si scosse di dosso l'attacco sonoro di Parrotmon con la stessa facilità con cui un uomo manda via una mosca fastidiosa... poi, scattò a tutta velocità contro il nemico, lasciandosi dietro una scia di scintille azzurre... e raggiungendolo prima che Parrotmon potesse fare qualsiasi cosa per difendersi! Il braccio sinistro del dinosauro cibernetico sfrecciò nell'aria, e colpì in pieno torace il Digimon uccello, mozzandogli il fiato... poi, un altro colpo lo raggiunse alla testa, facendolo cadere a terra in un disordinato frullare di ali! Parrotmon gracchiò di nuovo, finendo con un tonfo in mezzo ad una grande pozzanghera e sollevando quantità d'acqua industriali che appesantirono ulteriormente le sue piume! Con uno sforzo inumano, riuscì a rialzarsi di nuovo, e alzò lo sguardo verso il cielo per inquadrare il suo bersaglio...

Soltanto per vederlo caricarsi di energia e, peggio ancora, puntare il braccio-cannone verso di lui, caricato di energia arancione che formava una grossa sfera sull'imboccatura! Parrotmon si vide perduto... e la sua impressione non era per niente ingannevole!

"Prendi questo! Trident Revolver!" ringhiò RiseGreymon... e un istante dopo, il braccio-cannone aprì il fuoco, sparando tre enormi sfere arancioni che orbitavano l'una attorno all'altra, secondo una traiettoria quasi impossibile da seguire! Senza poter fare nulla per evitare l'attacco, Parrotmon sgranò gli occhi... e venne investito in pieno, emettendo un acutissimo strillo di dolore quando tutti e tre i proiettili gli esplosero addosso e lo inghiottirono in una gigantesca esplosione! Masaru si coprì il volto con un braccio, schermandosi dall'intenso calore dello scoppio, e Chika, Dorumon e i due Guerrieri Leggendari si chinarono, facendo sì che il flusso di calore e la tremenda onda d'urto passassero sopra le loro teste!

Quando il rumore e la luce si furono smorzati, Masaru e RiseGreymon poterono vedere Parrotmon sccolorito e con un anello di Digi-Code bianco attorno al suo corpo, il volto da uccello congelato in un'espressione di orrore... e l'erba sotto di lui ridotta in un ampio cerchio di cenere nera, da cui si levavano bianche volute di vapore acqueo... evidentemente, tutto ciò che rimaneva della pur grande pozzanghera in cui il Digimon piumato era caduto! Con un ghigno, Masaru produsse di nuovo il suo Digivice-Ic.

"Sei stato grade, RiseGreymon! Ottimo lavoro!" esclamò, facendo un segno dell'okay al suo Digimon, che soffiò via il fumo che ancora si levava dal suo cannone, e ricambiò il gesto. "Ed ora... veniamo a noi, maledetto uccellaccio! Questa è la tua fine! Digi-Code Scan!"

Il giovane agente della DATS mosse il Digivice davanti a sè, e catturò il codice di Parrotmon, che scomparve subito dopo lasciando al suo posto un grosso Digi-Tama verde a screziature rosse, che atterrò senza fare un suono al centro della macchia di cenere provocata dall'esplosione! In breve tempo, Kazemon e Kumamon furono sul posto per recuperare l'uovo... e Chika e Dorumon, visto che il pericolo era ormai passato, emersero dal loro nascondiglio e, timidamente, si avvicinarono a Masaru, mentre RiseGreymon tirava un sospiro di sollievo, atterrava e tornava a livello Rookie.

"Uff..." sospirò, quasi accasciandosi tra le braccia di Masaru, che lo aiutò a reggersi in piedi. "Accidenti, capo... quella nuova Digievoluzione mi ha stancato... mi è venuta una fame..."

Masaru sghignazzò tra sè, mentre aiutava Agumon a rimettersi in piedi. E quando mai quel pozzo senza fondo NON aveva fame? "Heheheee... chissà perchè, Agumon, ero sicuro che l'avresti detto! Comunque... complimenti ancora! E non preoccuparti, sono sicuro che quando torneremo a casa... la mamma sarà contenta i preparare un bel pò delle sue omelette speciali! Te le meriti... grazie infinite, Agumon... e grazie anche a voi, Orimoto e Himi! Senza il vostro aiuto... non so se saremmo riusciti a salvare Chika!"

Kazemon, tenendo il Digi-Tama di Parrotmon sotto il braccio destro, fece un segno di vittoria con la mano sinistra. "Heheheee... dovere di categoria! Tra Digiprescelti ci si aiuta! Ma... non preoccupatevi tanto dei ringraziamenti! Piuttosto, non avete qualcosa da dire a qualcun altro?" chiese poi, indicando dietro Masaru.

Il ragazzo e il suo Digimon annuirono... e si voltarono verso Chika e Dorumon, che si erano avvicinati a loro con espressione di estrema gratitudine, ignorando le gocce di pioggia ora persistenti che inzuppavano loro i vestiti, i capelli e la pelliccia. La bambina, dopo aver congiunto le mani sul grembo, alzò lo sguardo verso il fratello maggiore e gli sorrise, ringraziando anche soltanto con lo sguardo.

"Masaru-niichan... mi hai salvato la vita... e hai salvato anche Doru-chan! Non credo potremo mai ringraziarti abbastanza per questo..." iniziò... e fu allora che Masaru, con l'affetto di un vero fratello maggiore, le appoggiò una mano sulla testa, scompigliandole un pò i capelli.

"Hey, sorellina, cosa c'è? Come mai tutta questa formalità?" chiese scherzosamente. "Troppo cresciuta per dare un abbraccio al tuo fratellone?"

Un istante dopo, sia Chika che Dorumon si gettarono affettuosamente su Masaru e lo circondarono con le braccia, stringendolo come se avessero paura che qualcosa o qualcuno li separasse di nuovo! Dopo un attimo di sorpresa, Masaru sorrise e li accarezzò di nuovo... prima di gettare un'occhiata di intesa ad Agumon, che rispose con un largo sorriso e un segno di vittoria, mentre Kazemon e Kumamon tornavano sulla collinetta dove lo scontro era iniziato!

"Bene, direi che la missione è compiuta!" affermò Kumamon. "Possiamo tornare alla base..."

 

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Nella dimora di ChaosGallantmon, davanti ad uno schermo computerizzato pieno di strani diagrammi, Astamon vide un punto di luce verde spegnersi nella zona superiore di una griglia sferica... e, nascosto dalla semioscurità della sala, si permise un lieve, controllato sogghigno di sicurezza. Le cose stavano andando secondo i piani...

"Ottimo... quindi, la mia teoria era corretta!" pensò tra sè il misterioso Digimon. "Ho sacrificato Parrotmon... ma ne è valsa la pena! Ora, tutto quello che devo fare è fare in modo che ChaosGallantmon-sama venga a sapere quello che a me fa più comodo..."

 

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Un applauso gioioso accolse Masaru, Agumon, Chika, Dorumon, Izumi e Tomoki quando il gruppo, con il Digi-Tama di Parrotmon nelle mani della ragazzina bionda, varcò la porta scorrevole che dava loro ingresso alla sala principale della sede giapponese della DATS... e Chika, ancora con i vestiti e i capelli umidi, non perse tempo in convenevoli, e corse tra le braccia di una commossa Sayuri Daimon, seguita a breve distanza da Dorumon!

"Chika-chan! Doru-chan!" esclamò la giovane madre, abbracciando la figlia minore e il piccolo dinosauro viola mentre il resto dei Leggendari Guerrieri si complimentavano con Izumi e Tomoki, e gli agenti della DATS facevano la stessa cosa con Masaru ed Agumon. Sembrava che il clima cupo di poco prima fosse stato dissipato dalla vittoria di Masaru sul Digimon invasore, e dalla consapevolezza che ora Agumon potesse raggiungere il livello Ultimate... un'efficace arma in più contro gli invasori! Anche il capitano Satsuma e Kudamon sembravano abbastanza soddisfatti di come erano andate le cose... e il piccolo Digimon donnola, mentre il resto degli agenti della DATS si concedeva di festeggiare un pò, si rivolse al suo partner umano.

"Questo... non era esattamente come pensavamo che sarebbe andata. però alla fine, il risultato è stato quello. Giusto, Satsuma?" chiese Kudamon retoricamente, facendo al comandante della DATS un cenno di intesa. "Sembra che alla fine, Daimon abbia iniziato a capire... altrimenti, non sarebbe riuscito a far ottenere il livello Ultimate al proprio Digimon."

Satsuma annuì, senza dire una parola, mentre osservava Izumi consegnare a Yoshino e a Raramon il Digi-Tama di Parrotmon... e vedeva Masaru ed Agumon avvicinarsi alla signora Daimon, a Chika e a Dorumon, come per assicurarle che era tutto a posto.

"Te l'avevamo detto, mamma, che avremmo salvato Chika e Dorumon..." disse il ragazzo, appoggiando una mano sulla spalla di Sayuri. "E come puoi vedere... noi manteniamo le nostre promesse!"

Sayuri alzò lo sguardo verso il figlio maggiore e gli sorrise, continuando a tenere abbracciati Chika e Dorumon. "Già... avevi proprio ragione, Masaru! Tu e Agu-chan siete stati fantastici... e credo che vi meritiate un bel premio! Questa sera, una bella doppia dose delle mie omelette speciali, okay?" esclamò, tornando alla fine al suo solito, amichevole sorriso un pò svanito che confermò che tutto era tornato alla normalità!

"Evviva!" esclamò Agumon. "Mi piacciono tanto, e ho una fame...!"

"Ce ne saranno un pò anche per me, Sayuri?" chiese il piccolo Dorumon, sollevando la testa dall'abbraccio nel quale la signora Daimon lo stava tenendo. "Non ho mai avuto modo di assaggiare, con tutto quello che è successo..."

Chika ridacchiò tra sè, e si mise una mano sullo stomaco. "Hehehee... in effetti, anch'io avrei una certa fame... è da stamattina, in pratica, che non mangio nulla..."

Sayuri accarezzò i capelli alla figlia minore e ridacchiò allegramente. "Heheheheee... non preoccupatevi, Chika-chan, Doru-chan! Ci saranno tutte le omelette che vorrete, per festeggiare il vostro ritorno a casa!"

A sua volta, Takuya si avvicinò al suo amico, e si complimentò con lui. "A proposito, Masaru-kun, dobbiamo complimentarci anche noi con te ed Agumon!" esclamò. "Siete stati grandiosi! Non avevo mai visto una Digievoluzione come quella di RiseGreymon! E avete eliminato quel Parrotmon con una rapidità disarmante! Non credo che avrei potuto fare di meglio!" esclamò il Digiprescelto degli Spirits del Fuoco, dando una pacca sulla spalla al compagno di scuola. "Complimenti, Masaru-kun... complimenti, Agumon!"

Masaru ed Agumon sorrisero a Takuya e al resto dei Guerrieri Leggendari, tra i quali videro Kouji che annuiva, e Junpei che si aggiustava gli occhiali con espressione soddisfatta. Indubbiamente, era un momento di trionfo per tutti loro... ma in quel momento, c'era qualcos'altro che li premeva, e i due amici attesero che i festeggiamenti e gli applausi fossero cessati, prima di pensare a questo particolare...

"Vi... vi ringraziamo infinitamente per tutto quanto... e per averci aiutato nel momento del bisogno." affermò Agumon. "Però... adesso c'è un piccolo problema di cui vorremmo sapere di più..."

Masaru annuì, ringraziando un'ultima volta Takuya con lo sguardo prima di rivolgersi al personale della DATS. "E' vero... capitano Satsuma, io e Agumon le siamo infinitamente grati per il favore che ci ha concesso, e per averci permesso di salvare Chika-chan, ma... ora come ora vorremmo farle una domanda." disse, alzando lo sguardo verso il comandante, che si alzò dal suo posto, si mise a posto gli occhiali da sole, e annuì, facendo cenno di proseguire. "Gli agenti onorari Orimoto e Himi ce ne hanno parlato, mentre tornavamo alla base... e ci hanno detto che, entro domani, la DATS sarà smantellata e sostituita da altri organi di governo! Che significa? E' vero tutto questo?"

Yoshino e Raramon si guardarono... e sfoderarono un piccolo sorriso. Adesso sì che venivano le buone notizie...

"Ah-ehm... ecco... in realtà... credo di poter rispondere io a questa domanda, agente Daimon..." mormorò una vocetta stridula e fastidiosa, appartenente all'ometto basso, ridicolo e prepotente che in quel momento si fece vedere, apparendo da dietro la schiena del capitano Satsuma. Il ministro Hashiba, lo stesso individuo che aveva dato notizia della dissoluzione della DATS, ora si stava facendo avanti per annunciare qualcosa di completamente diverso... "Ecco... immagino che lei non mi conosca, ma sono il ministro degli Affari Interni Hashiba, e... sono qui per annunciare che io e i miei colleghi, dopo aver attentamente vagliato i pro e i contro, e in conseguenza dell'inaspettato attacco di quel Parrotmon al Mondo Reale, e della successiva Digievoluzione del Raptor One in RiseGreymon... insomma, si è deciso di comune accordo di ritirare la mozione di scioglimento della DATS, e di ripristinare tutte le vostre competenze, con relativi diritti e protezioni legali."

Masaru sgranò leggermente gli occhi, come fecero anche Agumon, Izumi e Tomoki. Avevano sentito bene? Quell'ometto prepotente ed arrogante stava tornando sui suoi passi? Il più giovane dei Leggendari Guerrieri si voltò verso i suoi compagni di viaggio, e Kouichi annuì, strizzando un occhio!

"Sì, Tomoki-chan, Izumi-san... avete sentito bene!" affermò il Guerriero delle Tenebre. Era chiaro che lui, e più di un membro della DATS era piuttosto soddisfatto di vedere quell'omiciattolo fastidioso fare marcia indietro. "Sembra che il Ministero abbia deciso di tenere in piedi la DATS e continuare a finanziarla. Devono essersi convinti che, per il momento, non c'è nessuno in grado di gestire il problema Digimon meglio di questa organizzazione!"

Takuya incrociò le braccia sul petto e annuì, con uno dei suoi sorrisi un pò altezzosi. "E vorrei ben vedere, accidenti!"

"Quindi, ministro Hashiba..." proseguì Tohma, cercando di non far vedere troppo lasua soddisfazione, così come faceva anche il suo fedele Gaomon. "Noi agenti della DATS siamo tuttora abilitati al servizio, con tutti i doveri che questo comporta. Non è così, forse?"

L'ometto, con evidente rammarico ma senza poter fare molto se non brontolare tra sè, assentì. "Certamente. Per adesso, la vostra posizione è salva." mormorò, guardando verso il pavimento. "Quindi... cercate di fare del vostro meglio, e non deludeteci! Non vorremmo doverci ripensare. Vi auguro buon proseguimento, e mi congedo rispettosamente."

"Le siamo molto grati, ministro Hashiba." disse Satsuma, in un tono educato che, per qualche motivo, rendeva ancora più dolce a Takuya e compagni l'umiliazione inflitta al ministro! "E sapremo renderci degni della sua fiducia. Nel frattempo, la lasciamo ai suoi impegni, e le auguriamo buon proseguimento."

Hashiba grugnì, andandosene con un'andatura a malapena eretta abbastanza da essere considerata ancora educata... e scomparve con aria di stizza dietro la porta scorrevole diversi metri dietro Satsuma, seguito dalle espressioni soddisfatte - chi più, chi meno platealmente - del resto degli agenti, che infine, una volta che Satsuma ebbe chiesto la parola, rivolsero a lui la loro attenzione.

"Bene, agenti della DATS." affermò Satsuma. "La nostra organizzazione non sarà sciolta, e questa è una buona notizia. Tuttavia, i recenti eventi mi hanno convinto che diverse informazioni, dapprima considerate confidenziali, dovrebbero diventare di comune accesso. I Digimon hanno cominciato a sferrare attacchi sempre più decisi al Mondo Reale... e per poterli contrastare efficacemente, abbiamo bisogno di sapere quanto più possibile di loro. In particolare, agente Daimon, credo di doverle delle spiegazioni. Gli eventi di qualche giorno fa dovrebbero già averla messa sull'avviso... ma è giusto che lei venga a sapere queste cose direttamente da me, considerato il mio coinvolgimento."

Masaru corrugò la fronte, chiedendosi cosa volesse dire il capitano... e Chika gli si avvicinò, facendo un cenno con la testa.

"Fratellone, questa è una faccenda molto importante..." disse la ragazzina. "Credo che... faresti meglio ad ascoltare Satsuma-san con molta attenzione..."

 

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Toot... toot... toot... Click!

"Pronto?"

"Professore? Qui parla Akameshi. Ho delle novità che potrebbero interessarla."

"Ah, mio caro generale Akameshi! Stavo giusto aspettando la sua chiamata! Prego, prego... mi dica pure, che sviluppi ci sono?"

"Tsk... purtroppo, la nostra idea non è andata in porto. Grazie all'emersione inaspettata di un Digimon, e alla Digievoluzione del partner di uno di quei mocciosi, il Ministero degli Affari Interni ha deciso di mantenere operativa la DATS e continuare a finanziarla. La nostra idea è fallita."

"Capisco. Bah, non è un problema. Immaginavo che sarebbe andata così."

"Hm? Mi scusi? Che vuol dire?"

"Niente di particolare. Semplicemente, sapevo che cercare di ostracizzarli in questo modo non aveva molte possibilità di successo. Valeva comunque la pena di tentare, visto che non rischiavamo niente. Era auspicabile che la DATS fosse sciolta, ma non ci facevo troppo affidamento."

"Hmmm... capisco. Allora... in questo caso, cosa dobbiamo fare?"

"Per adesso, nulla. Alcuni elementi del nostro progetto devono ancora essere definiti, e non è il caso, comunque, di attirare troppa attenzione su di noi. Aspetteremo che i Digimon facciano la loro prossima mossa... e stia pur sicuro che la faranno! Per il resto, continuiamo a tenere un profilo basso. A proposito, riguardo la scomparsa di Kaede Suzushiro... come vanno le indagini?"

Un ghigno. "Come da programma. Stanno prendendo proprio la direzione che vogliamo."

"Oh, ooooh, molto bene! Sapevo che lei avrebbe fatto un buon lavoro, Akameshi-san! Prego. Continui pure così, e quando il nostro progetto sarà ultimato, ne raccoglieremo i frutti tutti e due! Per il momento, la saluto. Mi contatti se ci sono nuovi sviluppi."

Il generale Nobuo Akameshi chinò il capo, e i suoi occhi scintillarono minacciosi nella semioscurità del vicolo. "Certamente, professor Kurata. Di questo può stare sicuro... la DATS non ha la minima idea di cosa sta per accadere!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Phew! Finalmente l'ho completato! Ora che sto dividendo il mio tempo tra università e scrittura, non riesco più ad andare avanti come vorrei su questa storia... ma mi fa piacere averne pubblicato un altro capitolo, dove siamo venuti a scoprire ulteriori retroscena, che tra l'altro non sono ancora finiti! Sembra che il governo stia facendo delle mosse poco chiare, e per un attimo è sembrato che la DATS sarebbe stata sciolta... ma, per fortuna, così non è avvenuto, Chika e Dorumon sono stati salvati, e Masaru ed Agumon hanno per primi ottenuto il loro livello Ultimate! La situazione comincia a migliorare... ma finchè non si chiariranno un pò di misteri, non potrà risolversi del tutto...

Oh, e sia tra i Digimon invasori, che tra gli esseri umani, c'è qualcuno che complotta qualcosa... a proposito, immagino che quel microbo di Hashiba sia diventato subito il personaggio più odiato da tutti i miei lettori! Non ve ne faccio una colpa. Era insopportabile anche nell'anime di Savers...

In ogni caso, per saperne di più, vi rimando al prossimo capitolo! Intanto, con un pò di fortuna, stasera dovrei finalmente tornare a scrivere la mia storia di Digimon Tamers! Spero che Ruki-chan non se la sia presa troppo... non vorrei mai avere a che fare con l'ira della Digimon Queen!

Questo è tutto, gente! Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

 

 

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Capitolo 20
*** Frammenti di verità ***


Record of Digital Wars-20

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Allora, come vanno le cose, amici lettori? Immagino che per molti di voi la vita prosegua normalmente... e lo stesso si può dire di me, ora che sto riprendendo a scrivere con il ritmo che i miei impegni quotidiani mi permettono! Accidenti, certe volte sento proprio di avere la giornata piena! Non ho davvero mai il tempo di annoiarmi... comunque, per me è sempre un piacere mettermi alla tastiera e iniziare a far lavorare le dita!

Siamo tornati a leggere le avventure di Masaru, Takuya e dei loro compagni nella loro ricerca della verità... e a questo punto, alla già complessa situazione si sono aggiunti molti elementi, tra cui addirittura quella che sembra essere una cospirazione governativa che per poco non ha portato allo scioglimento della DATS! Per fortuna, grazie alle azioni di Masaru, Agumon, Izumi e Tomoki, la DATS è rimasta in piedi... ma non sembra che questo abbia ostacolato molto i piani di... chiunque stia dietro a questa cospirazione!

Oh, e non dimentichiamo che finalmente Agumon ha ottenuto la Digievoluzione a livello Ultimate! Questo potrebbe voler dire che adesso, la partita si farà più equilibrata... o forse no, visto che anche dalla parte di ChaosGallantmon c'è qualcuno che sta scoprendo le sue carte! Heheheee...

Ma per adesso, non ci resta che ascoltare meglio la storia che il capitano Satsuma ha da raccontare ai nostri eroi! Abbiamo già visto che Ikuto è uno di quei bambini che sono stati chiamati a DigiWorld tre anni fa, come Takuya e i suoi compagni... e che, al contrario degli altri, non è riuscito a tornare a casa! Come questo sia accaduto, ancora non ci è dato saperlo, ma... basti dire che le esperienze che ha fatto a DigiWorld lo devono avere molto cambiato, dal momento che ora è assolutamente convinto di essere un Digimon!

E abbiamo già capito che c'è stato un massacro di Digimon in passato, per quanto Hashiba abbia fatto qualche debole tentativo di coprirlo... e che, come Takuya, Izumi e Masaru avevano iniziato a sospettare da tempo, il padre di Masaru, il professor Suguru Daimon, è in qualche modo collegato a questi eventi! In che modo, ancora non lo sappiamo...

E per il resto, beh... i nuovi Leggendari Guerrieri saranno presto chiamati a fare il loro dovere! Come andrà a finire, per loro? Quali pericoli si prospettano per i nostri eroi? Come sempre, ci sono un bel pò di domande a cui questa storia cercherà di dare una risposta...

Ma per adesso, pensiamo a rispondere alle vostre recensioni... puntuali come al solito, e molto ben accette!

 

Kari 89: Ehilà! Bentornata! Come puoi vedere, sono di nuovo in piena attività! Heheheee... immaginavo che Parrotmon sarebbe stato antipatico a molti, e in ogni caso avevo previsto di usarlo solo per lo scorso capitolo! Non è servito ad altro che a permettere ad Agumon di evolvere in RiseGreymon... e ad introdurre Astamon, uno dei personaggi che forse, nel corso della serie, si riveleranno più ambigui e pericolosi! Oh, e non ti preoccupare per i tuoi capitoli - a tutti succede di avere un pò di blocco dello scrittore! Sì, anche a me! Ci sono giorni in cui non so proprio come proseguire... e mi serve una serata di pausa!

KillKenny: Già, vallo a dire a me... sono pronto a scommettere che Hashiba e Akameshi si sono già guadagnati una schiera di detrattori paragonabile a quella che una certa signorina Dolores Umbridge si trascina dietro! Per il resto... heheheee... il linguaggio Internet riesce sempre a strappare qualche 'lol', vero? Beh, Parrotmon sarà solo il primo di una lista piuttosto lunghetta... E per quanto concerne Astamon, ci crederesti che, inizialmente, avevo intenzione di fargli fare soltanto un'apparizione e via? Poi, però, guardandolo bene, ho pensato che sarebbe stato più indicato come villain astuto e manipolatore...

SmartGirl: Tutti i protagonisti di Digimon, ad un certo punto, hanno avuto bisogno di una pausa di riflessione. Taichi dopo il rapimento di Sora, Daisuke per il problema di Ken, Takato dopo la faccenda di Megidramon, e Takuya dopo che Duskmon lo ha preso a randellate! E poi, diciamoci la verità, il nostro rissaiolo preferito aveva bisogno di imparare un pò di umiltà... e credo che il vecchio pescatore sia riuscito ad inculcargli questa piccola lezione! Di Parrotmon ho già parlato sopra... E per quanto riguarda Chika, beh... qui stiamo parlando di una bambina che ha avuto il coraggio di dire le cose in faccia a un dio! La famiglia Daimon sembra produrne un bel pò, di esempi di coraggio...

 

Benissimo, questo capitolo sarà di transizione, e verremo a sapere qualcosina di più della storia dietro il caos nel Mondo Digitale... quindi, prendetevi pure un pò di pop-corn o un sacchetto di patatine, e rilassatevi! Molto presto, l'azione continuerà a DigiWorld!

 

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Capitolo 20 - Frammenti di verità

 

La tensione, nella sala del trono di ChaosGallantmon, ancora tenuta segreta al resto del Mondo Digitale, si poteva quasi tagliare con un coltello. Nessuno diceva una parola, facendo sì che l'unico rumore di sottofondo fosse il crepitare delle torce appese ai muri, e di tanto in tanto, il respiro roco del cavaliere nero seduto sul trono di pietra lavica. Ai suoi fianchi erano in piedi gli immancabili Kuzuhamon e BlackMegaGargomon, con Watchmon e WarDevidramon ai piedi della scalinata che conduceva al seggio... e tutt'attorno, stavano numerosi altri scagnozzi senza volto, nascosti nelle ombre. Era chiaro, dalle loro espressioni accigliate, che stavano aspettando qualcuno, e non era per fargli i complimenti...

Un sommesso rumore di passi spezzò la quiete innaturale, e un'ombra misteriosa, di forma umanoide, si presentò all'imboccatura di uno dei corridoi che portavano alle altre zone della base segreta, tenendo in mano un grosso mitragliatore che lo faceva riconoscere immediatamente per quello che era. I suoi vestiti di raso, impeccabilmente tenuti e stirati, creavano un forte contrasto con il tono cupo dei suoi dintorni... e al tempo stesso, i loro colori scuri e la loro sobrietà si adattavano all'atmosfera.

Astamon entrò con calma e formalità nella sala del trono, seguito immediatamente dagli sguardi non proprio fiduciosi degli altri seguaci di ChaosGallantmon, e del suo signore stesso, ma non si girò a guardare nessuno di loro. Da esperto manipolatore qual era, il misterioso Digimon demone sapeva come usare anche il linguaggio del corpo a suo vantaggio... e in quel momento, la cosa migliore era fare finta di nulla. Dopotutto, era abbastanza sicuro che la sua versione degli eventi sarebbe stata creduta, e anche se così non fosse stato, aveva i suoi bravi piani di emergenza da sfruttare...

Astamon continuò a camminare fino ad arrivare a pochi metri dalla scalinata che portava al trono, a metà tra WarDevidramon e Watchmon, che continuavano a guardarlo con sospetto senza dire una sola parola. Poi, con tranquillità, appoggiò la sua arma a terra e si inchinò di fronte al suo signore, rispettoso senza apparire servile. "Mi ha fatto chiamare, Lord ChaosGallantmon." esordì. "Mi dica. In cosa posso esserle utile?"

Il tono della voce, e l'atteggiamento, sembravano voler dire che Astamon non aveva idea del perchè fosse stato convocato così, all'improvviso, proprio quando l'esercito di ChaosGallantmon aveva deciso per una breve tregua al Mondo Reale... ma il cavaliere oscuro, e diversi dei suoi seguaci conoscevano Astamon abbastanza bene da immaginare che in realtà lo sapesse benissimo. Tuttavia, ChaosGallantmon decise di stare al gioco, almeno per adesso. In fondo, si disse, Astamon era sempre stato uno dei suoi strateghi migliori, e non avrebbe avuto senso sacrificarlo per un momentaneo fraintendimento. Oltre al fatto che non aveva neanche la prova che Astamon avesse fatto nulla contro di lui...

"Esatto, Astamon. Ti ho convocato qui affinchè tu rispondessi ad una domanda." affermò ChaosGallantmon, grattando un bracciolo del suo trono con una mano guantata d'acciaio. L'elegante demone alzò la testa, per far capire al suo signore che era in ascolto, e ChaosGallantmon lo prese come segno che poteva andare avanti. "Poche ore fa, gli strumenti sotto la supervisione di WarDevidramon e dei suoi Searchmon hanno rilevato che uno dei Digimon a te assegnati, Parrotmon, è passato attraverso un Digi-Port di cui, evidentemente, non avevamo notizia... in spregio al cessate il fuoco che io avevo indetto... e, poco dopo, è stato sconfitto e cancellato dagli abitanti del Mondo Reale! Tu... sai qualcosa a riguardo? Spiegami cos'è successo."

Quelle erano state le sue parole. Ma Astamon era troppo accorto per non sentire che, in realtà, quello che l'ultima affermazione voleva dire era: bada a chi hai davanti, misura le parole, e sii convincente. Comunque, rifiutando di farsi intimorire dal nutrito gruppo di Digimon che gli teneva gli occhi puntati contro, Astamon si schiarì la gola e diede la sua risposta.

"Le azioni di Parrotmon sono state del tutto indipendenti, mio signore. Ha stupidamente creduto di poter andare nel Mondo Reale senza le dovute preparazioni, e ne ha pagato le conseguenze." spiegò. Parlava con una tale scioltezza e abilità persuasiva, che non si sarebbe mai detto che stava mentendo... e anche i più sospettosi tra gli uomini di ChaosGallantmon non poterono fare altro che ammettere, a malincuore, che non stava dando loro nessun motivo per sospettare. Del resto, sapevano che Parrotmon era sempre stato indisciplinato.

"In ogni caso, quanto è successo con Parrotmon mi ha spinto a fare qualche ricerca, e mi ha rivelato che, in effetti, esistono dei Digi-Port che si sono aperti spontaneamente, senza bisogno del nostro intervento." proseguì. Questa volta, le sue parole causarono qualche brusìo tra i guerrieri oscurati che attendevano ai lati della sala, ognuno dei quali sembrava essere stato colto di sorpresa da quella rivelazione. Anche ChaosGallantmon e i suoi diretti servitori sembravano non essersi aspettati quel particolare, almeno da come Astamon vide Watchmon aprire leggermente i suoi numerosi occhi, e dai brevi, ma significativi gesti di meraviglia degli altri...

"Dei Digi-Port spontanei?" chiese Kuzuhamon, senza muoversi di un centimetro. "Di cosa stai parlando, Astamon? Sii più preciso... vuoi dire che esistono dei collegamenti al Mondo Reale che non siamo riusciti ad individuare finora? Ed esistevano già da prima?"

"E' l'unica spiegazione che posso dare a quanto si è malauguratamente verificato." rispose Astamon, tenendo in piedi la sua finzione. "Parrotmon deve essersi imbattuto in uno di questi Digi-Port, e senza pensarci su, lo ha usato per arrivare nel Mondo Reale. Lì, posso ipotizzare che abbia cercato di rapire il Digimon che noi stavamo cercando, e che il qui presente WarDevidramon ha già in precedenza cercato di catturare... ma che non l'abbia spuntata."

ChaosGallantmon congiunse le mani sotto il mento, pensando a quanto il suo ambiguo stratega gli aveva detto. In effetti, la possibilità non poteva essere scartata... e sul momento, non vedeva quale altra spiegazione poteva esserci alla scomparsa di Parrotmon... ma rimanevano dei punti oscuri.

"Capisco... sì, in effetti non è impossibile..." rispose il cavaliere nero, tornando a fissare Astamon. "Tuttavia, non mi spiego come mai il Digi-Port si sia chiuso subito dopo che Parrotmon lo ha varcato. Gli strumenti hanno registrato anche questo..."

"Per quello, mio signore, credo di avere già una spiegazione plausibile." spiegò Astamon. "Trattandosi di Digi-Port che si formano spontaneamente, essi non hanno la stabilità di quelli che creiamo noi, e non sono in grado di trasferire la stessa quantità di dati. Quando Parrotmon lo ha attraversato, evidentemente credendo di poterlo in seguito utilizzare per eseguire il trasferimento in direzione opposta, la sua energia si è esaurita, e il Digi-Port si è richiuso."

Astamon attese un attimo, per vedere se il suo discorso aveva avuto l'effetto sperato. Fino a quel momento, nonostante molti dei seguaci di ChaosGallantmon non si fidassero proprio al cento per cento di lui, il Digimon demoniaco non aveva avvertito particolare ostilità da parte loro... il che era un'ulteriore conferma che stava giocando bene le sue carte. Ora, tutto stava nel convincere il resto del gruppo a seguire la sua linea d'azione...

"Quello che sto umilmente suggerendo..." riprese, dopo essersi riorganizzato il discorso da abile diplomatico. "E' che potremmo cercare di individuare l'ubicazione di questi Digi-Port spontanei, e sfruttarli a nostro vantaggio. Immaginate cosa si potrebbe fare se, invece di essere costretti ad eseguire il trasferimento soltanto dalla nostra base operativa, potessimo farlo a partire da qualunque zona di DigiWorld! Potremmo coordinare meglio l'attacco al Mondo Reale, e potremmo inviare i nostri uomini dall'altra parte della barriera dimensionale più facilmente, e in maggior numero. Certo, questo vorrebbe dire intervenire sui portali stessi, modificarli e renderli stabili, in modo da poterli usare senza alcun limite di dati o di tempo. Però, se posso dire la mia opinione, questa momentanea perdita di tempo fornirà risultati concreti più avanti. Anche la DATS e i Guerrieri Leggendari avranno problemi a gestire un attacco su così vasta scala... come si è visto con BlackKingNumemon, saranno costretti a frazionare le loro forze."

Il cavaliere nero restò in silenzio, riflettendo sulla proposta di Astamon. Certo, come aveva detto, fortificare questo portali spontanei e renderli permanenti voleva dire un pò di dispendio di tempo... però, era anche vero che, con un vantaggio simile, avrebbero ben presto messo alle strette il Mondo Reale...

Dietro il cimiero del suo elmo, ChaosGallantmon soghhignò. Sì, l'idea gli piaceva... non sapeva ancora cosa l'intraprendente Astamon sperava di ottenere, oltre che i suoi favori, ma per il momento, gli bastava il fatto che l'elegante demone gli avesse suggerito una strategia vincente. Senza altre esitazioni, ChaosGallantmon sbattè le mani tra loro, creando un sordo clangore metallico che riecheggiò in tutta la sala, e fece scattare sull'attenti il resto dei suoi seguaci.

"BlackMegaGargomon! WarDevidramon!" ordinò, rivolto ai suoi servitori cibernetici. "L'idea che Astamon ha suggerito è senza dubbio molto valida! Quindi, ecco i miei nuovi ordini! Per il momento, sospendete ogni attacco al Mondo Reale, e richiamate le vostre truppe! Il vostro nuovo compito sarà di individuare quanti più Digi-Port spontanei possibile, e usare i vostri soldati per conquistare quelle posizioni e fortificarle, se non sono già sotto il nostro controllo. Quanto prima, io stesso inizierò le procedure per installare i nostri macchinari e rendere più stabili questi passaggi! Kuzuhamon, Watchmon... voi due e Astamon stesso vi occuperete della strumentazione. Dovrete fare da navigatori a BlackMegaGargomon e a WarDevidramon... e mi raccomando, esigo il massimo dei risultati! Non possiamo più permetterci di perdere tempo! Per quanto riguarda il misterioso Digimon in mano alla DATS, cercheremo di impadronircene non appena il nostro Digi-Port sarà di nuovo operativo! IO stesso mi occuperò delle procedure, e farò in modo che ne venga ripristinata la funzionalità il prima possibile. Tutti gli altri, si attengano alle loro mansioni! Siamo in un momento cruciale della nostra campagna contro gli esseri umani, e l'opinione pubblica a DigiWorld è fermamente dalla nostra parte! Se tutto va bene, nel giro di al massimo un paio di mesi dovremmo essere in grado di accumulare un esercito sufficientemente grande da distruggere Tokyo! E una volta cadute la DATS e i Guerrieri Leggendari... non ci sarà più nulla ad impedire a noi Digimon, la razza superiore, di dominare il Mondo Reale!"

Alcune esclamazioni di gioia si levarono dai Digimon nascosti nell'oscurità, e anche BlackMegaGargomon ghignò compiaciuto, mostrando finalmente un'espressione diversa sul suo inespressivo muso metallico. Ad un cenno di ChaosGallantmon, Astamon si alzò e attese che Kuzuhamon e Watchmon lo avvicinassero, mentre BlackMegaGargomon e WarDevidramon facevano un saluto in stile militare e tornavano ai loro strumenti, allontanandosi lungo l'ampio corridoio che portava alla sala macchine.

Astamon e Kuzuhamon restarono invece per qualche secondo a guardarsi negli occhi, senza nascondere la reciproca antipatia. Il silenzio tra i due Digimon proseguì per un certo periodo di tempo, prima che Astamon decidesse che non aveva voglia di perdere tempo in guerre di sguardi, e fece cenno alla sciamana e al Digimon sferico dai molti occhi di seguirlo. Ciò nonostante, Kuzuhamon sembrava avere ancora intenzione di sapere cosa passasse per la testa al suo collega, e si affiancò a lui dopo aver accelerato un pò il passo.

"E dimmi, Astamon..." iniziò, facendo sì che il demone la guardasse con la coda dell'occhio. "Che cosa c'è dietro questo tuo improvviso interessamento alla questione dei portali? Stento a credere che il tuo scagnozzo Parrotmon si sia imbattuto in quel Digi-Port per caso, se devo proprio essere sincera..."

"Puoi pensarla come vuoi. Le cose non cambiano." rispose Astamon, tranquillamente. "In ogni caso, la ragione per cui ho parlato a Lord ChaosGallantmon di questi Digi-Port spontanei è, molto semplicemente, interesse personale. Sicuramente, a ChaosGallantmon-sama ha fatto piacere sapere di questo... particolare, e la mia utilità ai suoi occhi è incrementata parecchio. Per quanto concerne tutto il resto, consiglierei di mettere da parte le nostre differenze, e lavorare assieme per la realizzazione di questi Digi-Port permanenti."

"Per questa volta, devo ammetterlo, sono d'accordo con Astamon." replicò Watchmon con voce roca. "Non riusciremo a sconfiggere i Leggendari Guerrieri e la DATS con la sola forza bruta. Abbiamo bisogno di una strategia efficace, e per farlo, dobbiamo mettere da parte le nostre rivalità, e contribuire - ognuno facendo la sua parte."

Due contro una. Pur essendo una collaboratrice diretta di ChaosGallantmon, Kuzuhamon sapeva quando era in minoranza, e decise di non discutere ulteriormente. Quindi, alzò la mano come per dire che non aveva nulla da obiettare...

Tuttavia, si ripromise di stare attenta. Qualunque cosa Astamon avesse in mente, Kuzuhamon sapeva che stava architettando qualcosa, con quella sua mente tortuosa... qualcosa che, forse, non era esattamente in accordo con gli obiettivi di ChaosGallantmon stesso...

 

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Anche nella base operativa della DATS giapponese il momento era cruciale. Il capitano Satsuma stava per comunicare a Masaru qualcosa di molto importante, e forse in queso modo avrebbe gettato un pò più di luce sugli eventi che si erano verificati in quella caotica giornata... Masaru, più di ogni altro, era in trepida attesa. Se anche Chika gli aveva detto che era qualcosa di molto importante, allora si poteva stare pur certi che non avrebbe dovuto perdersi una parola di quello che il comandante della DATS stava per dire...

Satsuma guardò Kudamon negli occhi, e quando il Digimon donnola gli fece cenno di cominciare, si schiarì la voce e iniziò il suo racconto. "Molto bene... questa è una storia di cui i suoi colleghi sono già al corrente, e di cui ho parlato loro dopo che lei era stato sospeso. Come avevo già detto prima, tre anni fa si è verificato l'incidente che ha provocato un black-out in tutta la zona di Tokyo, e per la prima volta, gli esseri umani sono entrati in contatto, seppur brevemente e in maniera ostile, con un Digimon... una creatura senziente e dotata di volontà propria, proveniente da un'altra dimensione. Ricorderà, come le è stato detto, che quel Digimon è stato poi identificato come Lucemon Satan Mode... e a questo proposito, cederei la parola all'agente onorario Kanbara e ai suoi compagni, che in quell'occasione hanno fatto il loro primo viaggio a DigiWorld. Agente Kanbara, prego... prosegua il racconto."

"La ringrazio, capitano Satsuma." disse il Digiprescelto possessore degli Spirits del Fuoco. "Allora, l'emersione di Lucemon Satan Mode nel Mondo Reale altro non era che il risultato di una vera e propria guerra che si è combattuta nel Mondo Digitale tre anni fa. Inizialmente, Lucemon era sigillato in una prigione impenetrabile nel cuore di DigiWorld, come punizione per i crimini di cui si era macchiato in tempi antichissimi... e qui, non sto a spiegare come sono andate le cose, altimenti finiremmo per perderci l'intera notte!"

"Vi basti sapere, che una volta Lucemon era un Digimon buono, ma che in seguito è stato corrotto dal suo potere e dalla sua disillusione nei confronti dei Digimon, e del mondo in generale." proseguì Kouji. "In seguito alla sua corruzione, ha scatenato una guerra contro i suoi creatori, e ha cercato di creare un nuovo ordine in cui lui avrebbe preso le decisioni per tutti, pensando che in questo modo sarebbe riuscito ad ottenere la sua distorta visione di 'utopia'."

"Come potete immaginare, Lucemon voleva liberarsi dalla sua prigione e tornare a DigiWorld per sottometterlo alla sua volontà... e per fare questo, aveva bisogno di enormi quantità di codice digitale, la materia di cui è composto DigiWorld e i Digimon stessi." proseguì Takuya. "Per raggiungere il suo scopo, Lucemon usò i suoi poteri per manipolare Cherubimon, un membro della triade di angeli che gli era succeduta al governo di DigiWorld, sfruttando la sfiducia che lui nutriva verso i suoi colleghi Seraphimon e Ophanimon. L'odio e la tristezza di Cherubimon per quella che percepiva come mancanza di fiducia nei suoi confronti, e come un tentativo di sottrargli il diritto di governare, lo consumarono e lo trasformarono in una parodia malvagia del Digimon che era. Così, Cherubimon, ora conosciuto come Kerpymon, catturò Ophanimon e costrinse Seraphimon alla fuga... poi, reclutò numerosi Digimon che condividevano il suo punto di vista, e li mandò a saccheggiare DigiWorld, prelevando quanto più Digi-Code possibile."

"Capisco..." affermò Yoshino. "In altre parole, Lucemon stava agendo a distanza, manovrando Kerpymon come un burattino, e facendo credere che fosse lui, in realtà, la radice di tutti i mali..."

"...mentre i Digimon che Kerpymon reclutava... prelevavano il Digi-Code per Lucemon, per permettergli di liberarsi dai suoi vincoli. E' così?" chiese Tohma.

Junpei fece un cenno affermativo con la testa. "Esatto. Ovviamente, Seraphimon e Ophanimon non potevano starsene con le mani in mano, mentre Kerpymon distruggeva il Mondo Digitale, e così decisero di ricorrere all'arma migliore di cui DigiWorld avesse mai disposto - i Digi-Spirits, ciò che rimaneva dei dieci Leggendari Guerrieri che avevano combattuto Lucemon e lo avevano sconfitto in quei tempi antichissimi." spiegò il ragazzone con gli occhiali. "Tuttavia, ci furono dei problemi anche in questo caso..."

"Ti pareva..." borbottò Masaru a bassa voce. "Mai che le cose vengano da sole..."

"Cinque dei Digi-Spirits, quelli dell'Acqua, della Terra, del Legno, del Metallo e delle Tenebre, vennero catturati da Kerpymon e dai suoi uomini, e corrotti..." spiegò Tomoki. "Mentre gli altri cinque, quelli corrispondenti al Fuoco, alla Luce, al Ghiaccio, al Vento e al Fulmine, si salvarono perchè Seraphimon ed Ophanimon riuscirono a nasconderli in regioni remote di DigiWorld, dove erano sicuri che Kerpymon non sarebbe mai arrivato. Dopodichè, inviarono un messaggio ai cellulari di numerosi bambini che vivevano qui a Tokyo, chiedendo loro di raggiungere un binario segreto che si trovava proprio sotto la stazione di Shibuya! Tra questi, c'eravamo anche io e i miei amici... anche se io non sono andato esattamente di mia volontà, ma lasciamo stare... da lì, siamo saliti su degli strani Digimon simili a treni viventi, chiamati Trailmon, che ci hanno portato nel Mondo Digitale... e lì, è cominciata la ricerca dei Digi-Spirits, che alla fine sono andati a noi..."

"Fin qui, nessun problema..." commentò Tohma. "Ma, se posso esprimere una mia curiosità, come mai sono stati chiamati tanti ragazzi della vostra età per ricevere i Digi-Spirits? Non era possibile affidarli a dei Digimon che accettassero di assumerne i poteri?"

"Sfortunatamente, le cose non erano così semplici, Tohma-san..." rispose Kouichi, riprendendo la narrazione. "I Digi-Spirits sono Digimon molto particolari, come sapete già... e un Digimon qualunque non sarebbe stato in grado di controllarne l'enorme potere senza rischiare di impazzire. Già nel nostro caso, assumere le nostre forme superiori - le forme Beast, come le chiamiamo - comportava un rischio non indifferente, visto che potevamo perdere il controllo del nostro potere e iniziare a distruggere a destra e a sinistra. E poi, il mio caso è stato un pò più complesso... ma vi risparmio i particolari per brevità. Mi basti dire, semplicemente, che non sono arrivato a DigiWorld come hanno fatto gli altri... e questo ha provocato un pò di confusione..."

Gli altri membri del gruppo dei Leggendari Guerrieri rivolsero uno sguardo comprensivo a Kouichi. Anche dopo tanto tempo, i ricordi di quell'assurda quanto dolorosa situazione continuavano a farsi sentire...

"In ogni caso... a noi cinque sono andati i Digi-Spirits, e in seguito a Kouichi-san è stato affidato il Digi-Spirit delle Tenebre... e gli altri bambini sono tornati tutti a casa. O meglio, quasi tutti... ma di questo particolare parleremo dopo." Fu Izumi, questa volta, a raccontare come erano andate le cose. "Allora, dopo molti combattimenti, e dopo aver sconfitto i Digi-Spirits corrotti, abbiamo raggiunto la base di Kerpymon, la Rose Morning Star, e Takuya-kun e Kouji-kun sono riusciti finalmente a sconfiggerlo. Ma proprio quando pensavamo che tutto fosse finito... Lucemon ha fatto la sua mossa, e ci ha colti tutti di sorpresa!"

"Infatti..." brontolò Takuya, ricordando con rabbia la cocente sconfitta che lui e Kouji avevano subito in quell'occasione. "Proprio quando credevamo di poter tornare a casa... ci siamo accordi che il Digi-Code rubato da Kerpymon non era tornato a posto, il che voleva dire che Kerpymon non era il vero responsabile della catastrofe! Subito dopo, siamo stati attaccati da due dei diretti servitori di Lucemon, i Cavalieri Reali Dynasmon e Crusadermon... che ce le hanno suonate di brutto, e hanno iniziato ad assorbire il Digi-Code da ciò che era rimasto di DigiWorld!"

Sulla spalla del capitano Satsuma, Kudamon corrugò leggermente la fronte alla menzione dei Cavalieri Reali...

"E quindi... immagino che questi Digimon, Dynasmon e Crusadermon, alla fine siano riusciti a completare il loro lavoro e risvegliare Lucemon. Dico bene?" chiese retoricamente Yoshino, immaginando cosa fosse accaduto in seguito alla devastante entrata in scena dei due templari corrotti.

Kouji annuì lentamente. "Esatto... DigiWorld era praticamente scomparso, lasciando soltanto la Dark Area, cioè la dimensione sottostante... e le sue tre lune, su una delle quali ci siamo rifugiati noi e gli ultimi superstiti per sfuggire alla distruzione." spiegò il ragazzo con la bandana. "Ma i piani di Lucemon non sarebbero divenuti realtà finchè noi fossimo stati in circolazione... così, Dynasmon e Crusadermon hanno attaccato la luna, decisi ad eliminarci una volta per tutte."

"Sfortunatamente per loro, questa volta le cose sono andate diversamente!" proseguì Takuya con un certo orgoglio. Dare una bella lezione a quei due fanatici, dopo tutte le umiliazioni che loro avevano inflitto ai Leggendari Guerrieri, era stata una bella soddisfazione! "Mentre loro erano sempre rimasti allo stesso livello, io e Kouji miglioravamo sempre di più... e questa volta, Dynasmon e Crusadermon non l'hanno spuntata! Stavamo per prendere il loro codice e purificarli... quando è intervenuto Lucemon in persona, li ha assorbiti, ed è evoluto nella sua forma superiore!"

Il solo pensiero di quanto fosse stato potente l'angelo corrotto diede un brivido a Takuya. "E a quel punto, si è messo a spiegarci come le creaturea lui inferiori... cioè, praticamente tutte... non fossero in grado di prendere da sole le decisioni giuste per la loro vita e per il bene dell'universo intero, e che il mondo sarebbe stato un posto migliore se lui avesse deciso tutto per tutti. Per farla breve, dopo un lunghissimo combattimento, abbiamo ottenuto la nostra Digievoluzione più potente, Susanoomon, e siamo riusciti, non senza qualche sacrificio..." si fermò un attimo, ricordando il terribile momento in cui era sembrato che Lucemon avesse ucciso Kouichi. "...a distruggerlo, prima in forma Falldown Mode, e infine in forma Satan Mode. Annientato Lucemon, il Digi-Code è tornato al suo posto, e siamo potuti tornare a casa e riprendere la nostra vita normale... almeno, fino ache l'emergenza Digimon non si è ripresentata."

"Tutto chiaro." affermò Tohma, dopo qualche secondo di silenzio che era servito ai membri della DATS per elaborare l'incredibile storia che i Digiprescelti stavano raccontando. "Fin qui, la situazione è chiara. Ora, però, resta la questione di quei bambini che erano stati chiamati a loro volta nel Mondo Digitale, e poi sono dovuti tornare subito nel Mondo Reale, visto che non c'erano più Digi-Spirits disponibili per loro. Avete detto che quasi tutti sono tornati a casa. Questo vuol dire che qualcuno di loro è rimasto, malgrado i pericoli che correva."

"Esattamente." confermò il piccolo Tomoki. "Due ragazzi di cui ora sono amico, Katsuharu e Teppei... e altri due che abbiamo conosciuto lì, Chiaki e Teruo... erano rimasti a DigiWorld e avevano fatto amicizia con un Angemon. Poi, dopo un incontro con i Cavalieri Reali in cui Angemon è rimasto ucciso, e in cui loro hanno rischiato la vita, si sono convinti a tornare a casa..."

"Può bastare, agenti onorari..." intervenne Satsuma, riprendendo la parola e chiedendo l'attenzione dell'uditorio con un paio di colpi di tosse. "Evidentemente, questi quattro ragazzi di cui parlate non sono stati gli unici a non tornare a casa quando sarebbe stato il momento opportuno. La scomparsa del piccolo Ikuto Noguchi risale al 13 Aprile di tre anni fa, esattamente il giorno in cui Lucemon Satan Mode si è rivelato brevemente. Il che vuol dire, che anche lui faceva parte dei bambini che sono stati chiamati a DigiWorld, e che è rimasto lì, magari per motivi non dipendenti dalla sua volontà."

"Anche se, a questo punto, mi chiedo come abbia fatto a restare a DigiWorld dopo che i Cavalieri Reali e Lucemon lo hanno assorbito quasi del tutto..." commentò Izumi. "Ma immagino, che non sia questo ciò di cui ci stiamo occupando al momento... Scusi se l'ho interrotta, capitano Satsuma..."

"Di niente." affermò l'uomo, aggiustandosi gli occhiali. "In ogni caso, in seguito alla scomparsa di Ikuto Noguchi e della scoperta di questa nuova dimensione - DigiWorld, per l'appunto - il Ministero degli Interni organizzò una spedizione, riunendo numerosi esperti in vari campi. Io stesso, essendo un investigatore privato che si era già fatto una certa fama, fui invitato a partecipare... Lo scopo era, per l'appunto, ritrovare Ikuto e riportarlo a casa."

Takuya annuì. "Certo, posso immaginarlo... e allora, come è andata questa spedizione? E... come siete arrivati a DigiWorld, visto che non sapevate dell'esistenza del binario dei Trailmon?"

"I genitori di Ikuto, i signori Kenji e Misuzu Noguchi, sono degli esperti nel campo della ricerca informatica." spiegò Satsuma. "Sono riusciti a creare il primo modello di portale in grado di creare un passaggio stabile tra i due mondi... che è, in effetti, il prototipo del sistema che utilizziamo noi per il trasferimento. In effetti, il viaggio verso Digiworld è andato bene... ma subito dopo, la spedizione incontrò gravi difficoltà. Fummo attaccati da Digimon ostili, il nostro accampamento venne distrutto... e ci trovammo in pericolo di non poter più tornare nel Mondo Reale. Ma grazie alla guida capace di un solo uomo... la spedizione riuscì ad evitare il disastro totale.e a tornare a casa."

Il capitano Satsuma fece una pausa, e il suo sguardo celato dagli occhiali da sole si spostò verso Masaru, guardandolo fisso.

"Quell'uomo... era il professor Suguru Daimon." concluse. "Tuo padre."

Masaru rimase come impietrito. Ma allora... era quella la verità! Quando suo padre, tre anni prima, se n'era andato per così tanto tempo, lasciandolo solo con la raccomandazione di essere lui l'uomo di casa... era perchè si sarebbe dovuto recare a DigiWorld! E ovviamente, non poteva sapere quando... e neanche se... sarebbe tornato!

"Mio... mio padre?" boccheggiò. In effetti, più ci pensava... più la cosa appariva logica e intuibile! Accanto a lui, Agumon restò a bocca aperta... e Chika, Dorumon e Sayuri, che già sapevano come stavano le cose, assunsero un'espressione contrita

Satsuma annuì lentamente. "Esatto. Purtroppo, da quell'occasione in poi, abbiamo del tutto perso contatto con il professor Daimon, che è rimasto nel Mondo Digitale dopo un incontro con uno dei governatori di quel mondo, un Digimon di livello Mega di nome Mercurimon. A tutt'oggi, non sappiamo dove si trovi, a dispetto del fatto che abbiamo scandagliato DigiWorld per molto tempo in cerca di un indizio della sua presenza. Posso soltanto esprimere... il mio rammarico per la sua perdita, e sperare che sia ancora vivo."

"Quindi... mio padre... era proprio andato... a DigiWorld..." mormorò Masaru, prima di rivolgersi alla madre, ancora con gli occhi spalancati e la faccia che esprimeva tutto il suo sbbalordimento. "Mamma... tu... sapevi già di tutto questo?"

Senza esitare, la signora Daimon fece un sorriso un pò triste, e diede un segnale affermativo con la testa. "Sì... è vero, Masaru, lo sapevo fin dall'inizio. E... non ve ne ho parlato perchè, come potete bene immaginare, informazioni del genere erano altamente classificate. Come ho spiegato a Chika-chan..." disse, accarezzando i capelli alla figlia minore. "...è stato già molto che io potessi venire a conoscenza dei veri motivi di questa missione di tre anni fa. Comunque... vostro padre Suguru era, in effetti, l'autorità in campo quando si trattava di ricerca sui Digimon. Lui... cercava sempre un modo di fare sì che gli esseri umani e i Digimon potessero vivere assieme in pace."

"Quindi, Sayuri... tu sapevi tutto fin dall'inizio!" esclamò Agumon. "E' per questo... che quando mi hai visto non hai avuto paura come Chika!"

"Agu-chan!" protestò la bambina, punta sul vivo. "Io... non ho avuto paura! Per niente! Mi hai soltanto... ehm... come si dice... mi hai colto di sorpresa, tutto qui! E poi, scusa, ma non hai urlato anche tu quando mi hai visto?"

Masaru si permise di sghignazzare, e una risata sommessa si levò da alcuni degli altri agenti della DATS, come Takuya, Junpei e Yoshino. "Hehehee... touchè, Agumon! Ammettilo, stavolta la mia sorellina ti ha battuto!"

Anche Sayuri si permise una breve risata cristallina, che spezzò l'atmosfera di tensione improvvisamente discesa sulla sala principale. "In realtà, se devo essere sincera, c'è un altro motivo per cui non vi ho rivelato subito come stavano le cose..." disse, rivolta ai suoi figli. "Vedete... ho temuto, che se anche voi aveste conosciuto la verità, avreste finito per scomparire a vostra volta nel Mondo Digitale."

Al che, Masaru si colpì con un pugno il palmo della mano. "Ma che cosa dici, mamma? Io e Chika-chan... non scompariremo da nessuna parte! E sono sicuro che un giorno papà tornerà a casa!" esclamò, cogliendo un pò tutti di sorpresa. "Quindi... non ti devi preoccupare di nulla!"

Ora, sia Sayuri, che Chika e Dorumon stavano guardando il maggiore dei fratelli Daimon con un misto di ammirazione, meraviglia e paura. "Masaru..." bisbigliò la giovane madre... ma non ebbe il twempo di proseguire, prima che anche la figlia minore e il suo partner dicessero la loro.

"Mamma, ascoltami... e anche tu, Masaru-niichan!" esclamò la bambina, prendendo a due mani il coraggio. "Io... anch'io ho deciso di dare una mano a cercare papà... e a riportare ordine a DigiWorld! Era quello che papà avrebbe voluto, no? E poi... io e Dorumon siamo coinvolti anche noi, non è vero? Che ci piaccia o no, anche noi ormai siamo coinvolti, perciò... Capitano Satsuma, lei diceva che aveva bisogno di sapere se anche noi volevamo unirci alla DATS, e adesso... io e Dorumon le diciamo che siamo disposti a tentare!"

"Chika..." bisbigliò Masaru. Per un attimo, fu tentato di intervenire e dire alla sorella minore che era un rischio troppo grande... ma lo sguardo determinato di Dorumon gli fece capire che non era il caso di insistere: qualunque cosa lui, sua madre o i Guerrieri Leggendari dicessero, non li avrebbero distolti dal loro proposito.

"Chika-chan..." affermò Tohma, avvicinandosi a quella bambina coraggiosa che lui già considerava un pò una sorella minore. "Ascoltami... e anche tu, Dorumon... quello che vi proponete di fare è ammirevole, ma spero che vi rendiate conto di quello che comporterà. Anche voi... sarete coinvolti nelle lotte e rischierete la vita. Credo che quello che è capitato con WarDevidramon e con Parrotmon sia una prova sufficiente, non è vero?"

"Sì, Tohma..." rispose Dorumon, preso un bel respiro ed entrando nello stato d'animo di parlare, per la prima volta, con un membro della DATS all'infuori di Masaru. "Ma... io ho promesso che avrei protetto Chika, ed è quello che farò! E poi... Chika ormai sa cosa la attende, e ha fatto la sua scelta!"

La bambina annuì. "Sì, è così... so che sarà pericoloso, ma ho preso la mia decisione. E' giusto che anch'io faccia quello che posso per... per aiutare Masaru-niichan e i suoi amici a risolvere questo caso. Penso... che anche papà lo vorrebbe, se fosse qui... non è vero?"

"Chika..." mormorò Masaru. Poi, con un'espressione solenne che non molto spesso gli si vedeva sul viso, il giovane street fighter raggiunse la sorella minore e le appoggiò le mani sulle spalle, guardandola bene negli occhi. Chika, a sua volta, alzò lo sguardo, attendendo quello che il fratello voleva dirle.

"Continuo a non essere d'accordo sul fatto che tu entri nella DATS..." affermò Masaru. "Però... mi rendo anche conto che sei abbastanza matura da scegliere per conto tuo. Quindi... lascio che sia tu a prendere la tua decisione. Tu hai deciso così, e io lo accetto e ti sostegno. Dorumon... mi raccomando, proteggi Chika quando non potrò farlo io! Hai fatto una promessa, ricordi? E un vero uomo mantiene sempre le sue promesse!"

Dorumon non disse nulla, ma si limitò a restituire lo sguardo a Masaru. Non c'era bisogno di dire nulla. Entrambi sapevano cosa voleva dire l'altro, semplicemente grazie al loro intuito... e da come si guardavano, si vedeva che si erano già abbondantemente capiti.

"Suguru..." disse tra sè Sayuri, stringendosi una mano sul petto e sorridendo tristemente. "Se solo tu potessi vedere i nostri bambini, in questo momento, sono sicura che ne saresti molto orgoglioso. Hanno preso proprio da te, lo sai? Soprattutto Masaru... è un testardo e un idealista, e crede sempre che la natura migliore di ognuno di noi possa venire fuori in qualche modo. Ti ringrazio... per essere stato loro un esempio così valido!"

Poi, la giovane madre si schiarì la gola, e parlò ai suoi due figli, che si voltarono verso di lei. "Ragazzi... visto che a voi stanno tanto a cuore le promesse, potreste farne una voi a me? Promettetemi... che tornerete! Non voglio che sia il mio amato marito che i miei figli vengano portati via dal Mondo Digitale..."

"Sì, mamma... lo promettiamo!" rispose Chika, restituendole un dolce sorriso. "In ogni caso... io adesso non posso andare a DigiWorld! Non ho nemmeno un mio Digivice, e anche se lo avessi, avrei ancora bisogno di addestrarmi..."

"Comunque, quello che Chik voleva dire... e che ora dico anch'io... è che non faremo mai nulla che possa renderti triste!" proseguì Masaru. "Torneremo... e vedrai che un giorno, anche papà tornerà a casa!"

"Masaru... Chika... grazie mille!" rispose Sayuri. "E anche a voi, Agu-chan e Doru-chan. Se non fosse per voi..."

Tutti gli spettatori presenti nella sede centrale della DATS erano rimasti ad assistere senza dire una parola allo scambio di promesse tra madre e figli... e Izumi, con un sospiro malinconico, si appoggiò una mano sul fianco. Solo per poi sentire la mano di qualcun altro appoggiarsi sulla sua spalla e farle provare un improvviso brivido di caldo. La ragazzina bionda si voltò verso il leader dei Guerrieri Leggendari... e, come di solito accadeva in quei casi, lo vide assumere la sua aria più forte e determinata; era emersa quella parte di Takuya che non si faceva abbattere da nessun ostacolo!

"Non avere timori, Izumi..." affermò il ragazzo castano. "Nè tu, nè gli altri ragazzi. Andremo nel Mondo Digitale, e troveremo il modo di sconfiggere quel maledetto ChaosGallantmon che vuole rovinare le nostre vite! Vedrai, quando lo acchiapperemo, gli faremo penire di avere anche soltanto pensato di mettere piede nel nostro mondo!"

L'espressione un pò meravigliata di Izumi cambiò, e la ragazzina sfoderò un sorriso deciso. "Heh... non mi aspettavo un discorso diverso da te, Takuya-kun..."

 

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"Allora... adesso credete che sia il momento giusto? Possono venire a DigiWorld... e ritenete che siano in grado di darci una mano?" chiese una melodica voce femminile a due Digimon dall'aspetto nobile e maestoso, le cui fattezze erano tuttavia celate dall'oscurità del santuario nel quale si trovavano. Chi aveva parlato era una bellissima donna dai fluenti capelli biondi, con numerose ali bianche e piumte spiegate dietro la schiena, un elegante scialle che le avvolgeva le spalle, e un elmetto decorato con un paio di ali stilizzate sulle tempie. Sembrava a sua volta piuttosto preoccupata di quello che stava accadendo a DigiWorld di quei tempi... e, in effetti, come darle torto? Si erano verificati fatti che nessuna profezia aveva mai previsto, e davanti ai quali anche i Guerrieri Leggendari che loro conoscevano apparivano insufficienti...

"Abbiamo fatto tutto il possibile, e proprio pochi minuti fa l'ultimo messaggio di convocazione è stato spedito al cellulare di Katsuharu Nitta." rispose con voce solenne una enorme figura simile ad un coniglio umanoide con le braccia esageratamente larghe, vagamente illuminata da un bagliore zaffiro proveniente da una finestra ovoidale dietro le sue spalle. "Gli Spirits che erano stati corrotti durante il periodo del dominio di Lucemon dovrebbero trovare presto dei nuovi custodi. Per il resto, possiamo solo sperare che le cose vadano come previsto, e che i nuovi Digiprescelti mostrino lo stesso spirito dei loro predecessori."

"Non abbia paura, Lord Antylamon." lo rassicurò un'altra figura angelica, coperta da una complessa armatura, con grandi ali piumate e una spada laser porpora montata sull'avambraccio. La sua voce mischiava autorità e misericordia, e aveva una tonalità calda, rassicurante nonostante fosse chiaramente ultraterrena. "Sono convinto che gli Spirits abbiano scelto bene i loro detentori, come hanno fatto tre anni fa. Vedrete che anche questi ragazzi si dimostreranno capaci come i loro predecessori."

"Le sue parole ispirano fiducia, Lord MagnAngemon." rispose la donna angelica, permettendosi un piccolo sorriso. "Pregheremo affinchè tale fiducia sia ben riposta."

 

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IL GIOCO E' INIZIATO.

Questo era il messaggio, non molto chiaro dal punto di vista di Sophie Kawanaga, che era apparso sullo schermo del cellulare della ragazzina mezza-francese, mentre quest'ultima se ne stava seduta con aria annoiata alla scrivania di camera sua. Dopo un'intera giornata in cui il suo cellulare non aveva dato più notizie di quello strano messaggio, ecco che si faceva risentire. Anche se non stava dicendo molto di utile...

Un momento. Il messaggio non finiva lì. Incuriosita, Sophie premette un pulsante, e cominciò a scorrere il testo...

SOPHIE KAWANAGA. PRESENTATI ALLA STAZIONE DI SHIBUYA DOMANI ALLE ORE 16. CONOSCERAI IL TUO DESTINO.

"Conoscere... il mio destino? Bah, visto che non ho niente da fare, perchè no?" si disse tra sè la ragazzina, spostandosi una frangia di capelli dagli occhi. "Sarà sicuramente meglio che restare in negozio e dover dare una mano con la terra... cavolo, guarda qua che roba... ho ancora le unghie piene di sporcizia!"

Dandosi un'occhiata alla mano, Sophie storse il naso con espressione disgustata quando vide quanta sporcizia e quanta terra si fosse accumulata sotto le sue unghie, che pure erano tagliate corte. Aveva una gran voglia di farsi una doccia... ma per il momento, c'era sua sorella sotto la doccia, e avrebbe dovuto aspettare.

"Stazione di Shibuya, eh? Mah... chissà che non ci sia qualche altra ragazza della mia età. Non mi dispiacerebbe fare qualche nuova conoscenza..."

 

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"E così... quando andrò alla stazione di Shibuya mi saranno chiarite un pò di cosa, eh?" si disse Kaoru Umino, guardando pensierosa il messaggio che era apparso sullo schermo del suo telefonino cellulare. Aveva avuto occasione di parlare a Junpei di quello strano messaggio... e il ragazzone con gli occhiali era rimasto molto allarmato, anche se non aveva spiegato bene tutti i dettagli. Aveva detto di stare molto attenta a quel messaggio, e di essere sicura di voler andare avanti per quella strada, prima di rispondere a quella chiamata... ma non era stato molto specifico. Che pericoli la attendevano? C'era qualcosa di losco dietro a quei messaggi? Era ovvio che Junpei e i suoi compagni ne sapevano molto più di quanto non volessero rivelare...

Ma ormai, quello che era fatto era fatto. E nonostante il suo carattere timoroso e riservato, in quella particolare occasione Kaoru si ritrovò ad essere molto più interessata a capire cosa ci fosse dietro, che non a scansare i guai. Quindi... la sua decisione era presa.

"Ore 16... ho capito! Così vedrò con i miei occhi cosa voleva dire Junpei-san..."

 

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Anche Shinya, che stava tornando a casa da una passeggiata in centro a Shibuya - e, ancora una volta, era rimasto deluso dal fatto di non poter passare la giornata con il gruppo degli amici di Takuya - aveva ricevuto lo stesso messaggio... e grazie agli avvertimenti del fratello maggiore, sembrava prenderlo con molta più serietà di Sophie, che ancora considerava tutta quella storia poco più che un passatempo insolito...

"E quindi... se è vero quello che Takuya-niisan ha detto..." disse tra sè, guardando prima lo schermo del suo cellulare, poi il panorama cittadino che lo circondava. "Se dovessi rispondere a questa chiamata, andrei nel Mondo Digitale, e mi troverei a dover diventare uno di quei cosi... come si chiamano... ah, sì, Digimon! Che strana situazione... non credevo che sarebbe mai potuta accadermi una cosa del genere."

Per un attimo, il più giovane dei fratelli Kanbara passeggiò in tondo vicino ad una piazzola di sosta al bordo della strada lungo la quale stava camminando, picchiettando con le dita sulla tastiera. La sua espressione era parecchio dubbiosa... insomma, non capita a tutti i ragazzini di quell'età di sentirsi dire, dal proprio fratello maggiore per giunta, che si era stati scelti per un'importante missione volta a proteggere la pace in entrambi i mondi... e, come se non bastasse, che suo fratello e il suo gruppo di amici erano già stati chiamati in quel mondo parallelo tre anni prima! Però, a sentire Takuya, era davvero qualcosa di importanza vitale... e non era il caso di prenderlo sottogamba! Shinya doveva essere sicuro al cento per cento di quello che faceva...

"E va bene... in tal caso, dirò a Takuya che andrò alla stazione, e mi incontrerò con gli altri ragazzi." concluse tra sè... prima che un risolino ironico gli apparisse sul viso. "Heheheee... se non altro, mio fratello sarà più l'unico ad avere il privilegio di un viaggio in un altro mondo!"

 

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"Esattamente come l'altra volta... nulla di nuovo sotto il sole!" affermò tra sè Katsuharu, appena uscito da una sala giochi nella quale il suo migliore amico Teppei lo aveva trascinato quel pomeriggio, una volta finiti i compiti. La storia si stava ripetendo... con l'unica differenza che questa volta, era sicuro che a lui sarebbe andato un Digi-Spirit, e che la posta in gioco era molto più alta della precedente. Stavolta, avrebbe dovuto combattere mettendo in gioco la sua stessa vita...

 

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Quella sera, dopo una doccia calda e un bagno rilassante, Tohma Norstein era seduto alla scrivania della sua spaziosa ed elegante camera da letto, intento a lavorare sul suo computer con a fianco il fedele Gaomon. Il ragazzo biondo indossava una vestaglia nera e le pantofole da casa, ed era chiaramente molto immerso nel suo lavoro... anche se, fino a quel momento, i risultati non erano stati troppo incoraggianti. Anche andando a vedere i file della DATS, a cui lui aveva accesso, sembrava che tutto ciò che riguardava il professor Daimon Suguru, il padre di Masaru, fosse stato cancellato. Peccato, poteva essere un'occasione per scoprire qualcosa di più su quello che era accaduto tre anni prima. Le rivelazioni che Satsuma aveva fatto erano state illuminanti, ma non rispondevano ancora a tutte le domande...

"Il Mondo Digitale è ancora un mondo sconosciuto, e avvolto nel mistero..." affermò, sotto lo sguardo impassibile di Gaomon e del fedele maggiordomo di casa Norstein, un uomo di mezza età alto e distinto, i cui capelli e baffi erano già diventati di un tenue colore grigio. "Sicuramente, ci attendono dei pericoli che non possiamo prevedere, e nel caso peggiore... potremmo non riuscire a tornare nel Mondo Reale, come è successo al professor Daimon."

"Signore..." disse tra sè Gaomon, prima che si facesse avanti il maggiordomo, portando una tazza di tè fumante.

"Il mio umile consiglio, Tohma-sama, sarebbe di non preoccuparsi troppo di queste cose." affermò l'inserviente domestico. "Dopotutto, adesso si hanno conoscenze più approfondite circa il Mondo digitale e i suoi abitanti, e la spedizione è più preparata ad affrontare questo viaggio, in ogni caso. Mi sento in diritto di credere che le cose andranno bene... ecco, le ho portato un pò di tè."

"Grazie." rispose Tohma con un sorriso appena accennato, ricevendo la tazza e il piattino dalle mani del maggiordomo. Prese un sorso di tè caldo, e il gusto della bevanda gli permise di rilassarsi un pò.

"Certo, io non mi sarei mai immaginato che a guidare la spedizione fosse proprio il padre dell'agente Daimon..." riflettè ad alta voce. "chissà poi cosa gli è successo. Temo proprio... che i pericoli che affronteremo saranno molto impegnativi..."

 

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"Ciao, mamma..." disse Yoshino, con l'orecchio appoggiato al suo telefono cordless. La giovane agente dai capelli rossi eraseduta sul suo letto, in pigiama e con un cuscino stretto a sè, e accanto a lei, a guardarla con la sua solita espressione vacua, si trovava Raramon...che percepiva una certa malinconia, e al tempo stesso una certa distanza nel modo in cui la figlia parlava alla madre... come se ci fosse qualcosa tra le due... qualcosa che non si era ancora sanato a distanza di tanto tempo...

"No, non c'è un motivo particolare per cui ti ho chiamata..." affermò Yoshino, dopo aver sentito la domanda postale da sua madre. "Volevo solo sentire te, e le mie sorelle... sentire se andava tutto bene, e cose del genere..."

 

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"E quindi... adesso anch'io faccio ufficialmente parte della DATS, capitano Satsuma-san?" chiese Chika Daimon, divise tra quello che voleva fare per proteggere Dorumon e la sua famiglia, e la sua naturale riluttanza a combattere. In quel momento, lei e Dorumon stavano osservando il piccolo congegno viola, simile ad un I-Pod, che il comandante supremo della DATS aveva messo loro in mano - un oggetto viola, semicilindrico, con un piccolo schermo a cristalli liquidi nella parte superiore, e un paio di piccoli bottoni subito sotto, la cui unica decorazione era il simbolo della DATS inciso nella parte inferiore... Dorumon stava guardando a sua volta il piccolo congegno elettronico, annusandolo di tanto in tanto, con espressione curiosa; Masaru, Agumon e Sayuri stavano dietro di lei, guardando la bambina e il suo nuovo partner con una sorta di orgoglio rattristato. Anche lei, loro malgrado, era diventata la partner di un Digimon, con tutto ciò che questo comportava.

"A dire la verità, non ancora." precisò Satsuma. "Prima di entrare ufficialmente a far parte della nostra organizzazione, bisogna superare un periodo di prova... ma sono convinto che tu e Dorumon riuscirete a superarlo senza eccessivi problemi. Solo in seguito vi sarà consegnata la tessera che indica la vostra appartenenza all'organizzazione e vi dà la licenza di intervento in caso di emersione di un Digimon."

"Capisco..." affermò la bambina, stringendo a sè il suo nuovo Digivice-Ic e poi guardando verso Dorumon. "Allora... da oggi in poi, Doru-chan, toccherà anche a noi dare una mano a Masaru-niichan e ai suoi amici. Soprattutto adesso che andranno nel Mondo Digitale... dobbiamo stare attenti ai Digimon che eventualmente emergeranno, e dare una mano al personale della DATS. Sei... pronto a farlo?"

"Come ho detto, Chika, ho promesso di stare sempre al tuo fianco..." rispose Dorumon, accarezzando la testa alla sua partner umana. "Tu sei stata la prima persona a mostrare affetto verso di me... e ho tutta l'intenzione di ricambiare, anche se questo volesse dire combattere!"

La bambina sorrise dolcemente, e diede un abbraccio al suo compagno. "Grazie, Doru-chan... grazie mille! Cercherò di essere... una buona partner!"

"Non ti preoccupare di quello, Chika! Lo sei già!" concluse il piccolo dinosauro dalla pelliccia viola, riuscendo ad abbozzare un raro sorriso, e strizzando un occhio a Chika. Lui stesso si stupiva del fatto che potesse ancora esprimere così la sua gioia, dopo la vita difficile che aveva passato.

Diversi secondi passarono, nei quali nessuno parlò per non disturbare quel momento di grande profondità... prima che Masaru tirasse un sospiro e parlasse nuovamente al capitano. "Sigh... e va bene, allora... domani ci dobbiamo presentare qui alle 15 per iniziare la spedizione a DigiWorld, giusto?" chiese il ragazzo.

"Precisamente." rispose Kudamon. "Domani comincerà anche l'addestramento di Chika e Dorumon, quindi... cercate di non arrivare in ritardo. Ogni minuto sarà importante per la riuscita di questa missione."

"Ovvio." fu la risposta di Agumon. "E così, andremo di nuovo nel Mondo Digitale... ma questa volta ci staremo molto più a lungo. Non posso negare che mi sento un pò nervoso... la nostra ultima avventura a DigiWorld è stata piuttosto... movimentata!"

Masaru grugnì, un verso che poteva suonare come una breve risata ironica. "Heh... Già, inseguire una talpa troppo cresciuta per quei vicoletti sotterranei non era proprio la mia maggiore aspirazione. Anche se devo dire che da quel momento in poi ho cominciato a trovare simpatico Tohma... E va bene, allora... vedremo di scoprire quanto più possibile su questo ChaosGallantmon, e magari cercheremo anche di sapere qualcosa di più su Mercurimon! Se davvero ha incontrato mio padre, allora magari sa qualcosa di dov'è andato... e, con un pò di fortuna, ci potrà dare informazioni su questa... strage di Digimon che c'è stata tre anni fa!"

Satsuma annuì, prendendo un lungo respiro. Già, quell'evento... ne aveva sentito parlare, ma neanche il personale della DATS sembrava avere molte informazioni su quanto era successo in quell'occasione. Tutto quello che lui sapeva era... che si era verificato, ma non aveva nessun altro elemento in mano, e il governo aveva fatto il possibile e l'impossibile - forse anche pagando qualche mazzetta a chi di dovere... - per far cancellare ogni fonte da cui tale inquietante verità potesse trapelare. Forse, il modo migliore per risolvere quella complicata situazione era venire al bandolo della matassa e scoprire le cause di quell'eccidio. E anche questo non avrebbe fermato i Digimon più fanatici o megalomani, come quel ChaosGallantmon...

"Bene, ragazzi..." affermò Sayuri, facendosi avanti. "Ora, che ne dite di tornare a casa? Avrete bisogno di un pò di riposo, dopo tutto quello che è successo oggi... e vi ho promesso una doppia dose delle mie omelette speciali, per salutarvi come si deve!" Concluse il discorso facendo un occhiolino e alzando un indice, e un buffo cuoricino rosa non più grande di un'ape apparve vicino al suo occhio, dandole un'aria ancora più innocente!

Agumon, inutile dirlo, iniziò immediatamente a sbavare! "Oh, sì! Evviva! Le omelette di Sayuri sono le migliori! Non vedo l'ora di mangiarle di nuovo! Dopo chissà quanto tempo dovrò stare senza!" esclamò, con gli occhi trasformati in stelline luminose! Masaru ridacchiò divertito, e scosse la testa, mentre sia Chika che Dorumon lo guardavano con aria di rimprovero bonario!

"Non pensi ad altro che non sia mangiare, Agumon? Sei sicuro di non essere un maiale, invece che un dinosauro?" chiese il ragazzo... per poi piegarsi leggermente quando il suo stomaco emise un'inequivocabile rumore che indicava il suo vuoto! "Anche se... hehehee... devo ammettere che anch'io ho abbastanza fame..."

"Non per essere pedante, ma anch'io non ho mangiato niente da stamattina... Con tutto quello che è successo, poi..." mormorò Dorumon, sfregandosi il prominente stomaco.

"Ma... Doru-chan!" esclamò Chika, falsamente scandalizzata. "Adesso non mi dire che Masaru-niichan ed Agu-chan ti hanno contagiato con le loro abitudini alimentari! Non ti fa bene mangiare come fanno loro!"

"Ma... Chika!" protestò Agumon, con gli occhioni da cucciolo. "Lo sai che devo mangiare molto, per mantenermi in forma! Hai idea di quanto brucio, con tutto quello che combatto ogni giorno?"

"Già... e mangi così tanto che alla fine neanche tutto quel fare a botte riuscirà a fartelo smaltire!" commentò seccamente la bambina, rifiutando di farsi intenerire. "Devi darti una regolata, Agu-chan, o finirai per assomigliare davvero ad un maialino!"

Sayuri si appoggiò le mani sul grembo e si piegò in avanti, occhi chiusi e sorriso serafico disegnato sul volto. "Chika-chan non ha tutti i torti, e lo sai... una dieta equilibrata è basilare per il buon rendimento!" consigliò. "E questo vale anche per te, Masaru... quando tornerai da DigiWorld, dovrai metterti a mangiare più verdura, è una cosa che manca un pò nella tua dieta, no?"

"Uuuugh..." disse Masaru, facendo una faccia schifata alla prospettiva di doversi mangiare quegli odiati vegetali. "Mamma, non dirai mica sul serio... io le odio, quelle porcherie!"

Mentre guardava la famiglia Daimon impegnata in una discussione così leggera e per certi versi frivola sul valore nutrizionale di certe sostanze, il capitano Satsuma non potè trattenere un sorriso, che adornò per qualche istante il suo volto di veterano rotto ad ogni esperienza. Già... quel ragazzo era davvero il figlio di Suguru Daimon, e in quel momento gli sembrava quasi di rivederlo davanti a sè.

Chissà... forse quella era la volta buona che si riusciva a far luce, una volta per tutte, sulla sua scomparsa...

 

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"Hmmm? Che... che succede, ragazzi? C'è... qualcosa che non va?" chiese Yuriko Kanbara, guardando con curiosità i suoi due figli, che in quel momento erano seduti davanti a lei... e davanti a dei piatti ancora mezzi pieni che, in altre serate, non avrebbero esitato a ripulire al punto tale che quasi non ci sarebbe stato più bisogno di lavarli. Sia Takuya che Shinya alzarono gli occhi dalle loro portate, con espressione sorpresa, e la signora Kanbara ripetè la sua domanda.

"Dicevo... c'è qualcosa che non va, ragazzi?" chiese di nuovo la signora Kanbara, indicando con lo sguardo i piatti semivuoti dei suoi due figli. Anche il signor Kanbara aveva smesso di mangiare e stava guardando con un filo di apprensione i suoi ragazzi, chiedendosi come mai quella sera sembarassero così inappetenti. C'era da dire, in effetti, che la serata non era proprio delle più allegre. Si sentiva ancora lo scrosciare della pioggia che batteva sui vetri della casa, e che creava un sottofondo piuttosto malinconico... ma i due fratelli Kanbara non erano mai stati tipi da farsi influenzare dal tempo atmosferico. C'era qualcosa di più...

"Ah? No... no, niente, mamma! Assolutamente niente!" rispose frettolosamente Takuya, muovendo le mani davanti a sè. "Come... ehm... come mai ci fai questa domanda? C'è qualcosa... che non va?"

"Di solito i vostri piatti sono vuoti in men che non si dica..." rispose il signor Kanbara, ora con un'ombra di sospetto. "Il fatto che non finiate quello che avete nel piatto, di solito, significa che c'è qualcosa di straordinario a cui state pensando... o mi sbaglio? Non è che per caso ci state nascondendo qualcosa?"

Shinya si mise una mano dietro la nuca e ridacchiò, senza riuscire a nascondere un pizzico di malizia. "Ehm... qualcosa che noi... heheheheee... no, no, papà! Cosa ti viene in mente, noi che nascondiamo qualcosa!" ridacchiò... per poi farsi più serio quando Takuya gli diede una leggera gomitata sulla spalla. "Ehm... comunque, sì, c'è... una cosetta che io e Takuya vorremmo chiedervi... ovviamente, se ce ne date il permesso!"

I signori Kanbara si guardarono dubbiosi, chiedendosi dove mai volessero arrivare i loro figli... poi, Takuya si schiarì la voce e cominciò a parlare. "Beh... domani è venerdì, giusto? E abbiamo lezione solo la mattina... insomma, io e i miei amici abbiamo deciso di prendere un treno dalla stazione di Shibuya, e andare a fare un fine settimana assieme a Takayama, qui vicino... giusto per stare un pò in compagnia per il sabato e la domenica! Non vi preoccupate, con i compiti siamo alla pari fino a lunedì..."

"Per favore, mamma, possiamo?" implorò Shinya, cercando di fare gli occhioni da cucciolo indifeso. "Anche Takuya-niichan ha accettato che io venga!"

Questa spiegazione per lo strano comportamento dei loro ragazzi lasciò leggermente spiazzati i signori Kanbara. Era un pò di tempo, in effetti, che sembrava loro che le abitudini di Takuya fossero cambiate, e adesso sembrava che anche il più piccolo iniziasse a comportarsi in maniera un pò misteriosa... che cosa stava succedendo?

"Beh... per quello che riguarda noi, non ci sono problemi... sempre che tu, Takuya, prometta di stare sempre attento a tuo fratello e non lasciare che si metta nei guai!" affermò Yuriko Kanbara, rivolta al figlio maggiore. Il quale, a sua volta, alzò leggermente gli occhi verso il cielo. Chissà quante volte aveva già sentito quella raccomandazione...

"Mamma, sei sempre troppo apprensiva..." disse il Digiprescelto, aprendo le mani in un gesto di rassegnazione. "Guarda che Shinya non è mica più un bambino, e sa badare a sè stesso! Non ha bisogno che io stia a guardare ogni suo passo... Sigh... e va bene, lasciamo perdere... dicci pure quello che volevi..."

Il signor Kanbara proseguì il discorso della moglie. "Beh, in realtà non avevamo nessuna raccomandazione particolare da farvi, oltre a quelle che facciamo ogni volta, ma..." disse, interrompendosi per un istante, pensando al modo giusto di porre la domanda. "Ma... quello che ci chiediamo io e la mamma è se siete proprio sicuri che vada tutto bene. Di recente, ho notato che tu, Takuya, stai molto più tempo fuori casa, e ti trovi a fare i compiti la sera... quando invece, una volta, ti mettevi a giocare ai videogiochi con Shinya... e adesso, Shinya, anche tu stai cominciando ad uscire sempre più di frequente. C'è... qualcosa che non sappiamo, e che dovreste dirci, per caso?"

Takuya sbattè gli occhi, colto di sorpresa da quella domanda improvvisa. Ed ora che cosa poteva dire? Non poteva certo parlare ai suoi genitori della DATS... della quale, tra l'altro, non sapeva nulla nemmeno Shinya... e allo stesso tempo non poteva neanche lasciare i suoi genitori nel dubbio. Dopotutto, le loro preoccupazioni erano quelle tipiche di un genitore...

"Beh..." iniziò Takuya, cercando le parole giuste. "In realtà, non c'è nulla da dire. Semplicemente... beh... in questo periodo, io e i miei amici abbiamo cominciato a conoscere nuovi locali per giovani a Shibuya, e... e poi, insomma, abbiamo conosciuto altre persone con cui abbiamo fatto gruppo, e quindi... siamo spesso fuori a passare tempo assieme! Ma... con questo non vuol dire che stiamo facendo qualcosa di strano, sul serio! Semplicemente... alcune delle nostre abitudini stanno cambiando! Beh, dopotutto... ormai abbiamo già quattordici-quindici anni, e le cose cambiano un pò in questo periodo della vita..."

"Hmmm... Sicuri sicuri?" mormorò la signora Kanbara, guardando i suoi due figli con espressione severa e incuriosita nello stesso tempo. I due ragazzi si ritirarono di qualche centimetro, con dei goccioloni di sudore dietro la nuca... e Yuriko, a sua volta, si sporse sul tavolo e li guardò negli occhi, quasi volesse leggere loro nel pensiero. Per qualche secondo, quella strana situazione andò avanti... poi, Yuriko alzò le spalle e si sedette di nuovo al suo posto, ma non smise di guardare i suoi figli. "Sigh... e va bene, ragazzi, voglio fidarmi di voi. Ma... mi raccomando, state attenti a non trascurare i vostri doveri! Sono contenta che ora andiate più d'accordo e vi siate trovati nuovi amici... ma non perdete di vista anche le altre cose, va bene?"

"Certamente, mamma... lo sappiamo..." mormorò Takuya, annuendo con la testa mentre lui e Shinya si alzavano da tavola. "Ora.. scusate se ci alziamo prima, ma... io e Shinya avremmo delle cose urgenti di cui discutere, e... beh, preferiremmo farlo per conto nostro! Heheheeee... scusate tanto! Torniamo subito!"

"Huh? Hey, Takuya-niichan, aspetta un momento... Argh!" esclamò Shinya, prima di essere preso per un braccio senza tante cerimonie e trasportato via. Prima che gli sbalorditi signori Kanbara potessero dire qualsiasi cosa, i due fratelli avevano già oltrepassato la porta dietro di loro, ed erano diretti verso la loro cameretta, tra le proteste a mezza bocca del minore!

"Ma... aspettate un momento!" esclamò il signor Kanbara, cercando di richiamare i suoi figli... Niente da fare, ormai erano partiti, e probabilmente si erano chiusi in camera. I signori Kanbara scossero la testa e tornarono a ciò che restava della loro cena, cercando di pensare che, in fondo, era naturale che i loro ragazzi avessero dei nuovi interessi e le loro abitudini stessero cambiando. Speravano solo che sapessero quello che stavano facendo...

Nel frattempo, Takuya e Shinya si erano chiusi in camera, e il maggiore dei due fratelli si era seduto sul letto, tenendo il minore per le spalle e guardandolo con un'espressione abbastanza severa, che fece chiedere a Shinya cosa stesse accadendo...

"Shinya, ascoltami..." cominciò Takuya, prima che il fratello più piccolo avesse il tempo di proferire parola. "Hai detto... che hai ricevuto un messaggio sul tuo cellulare? Un messaggio che ti dava un appuntamento alla stazione di Shibuya per domani pomeriggio?"

"Ehm..." mormorò Shinya, un pò incerto. "Beh, in effetti... sì, ne ho ricevuto uno proprio oggi, mentre tu e i tuoi amici eravate fuori. Ma... è lo stesso che avevi ricevuto quella volta, vero? Cosa... cosa significa, esattamente?"

Takuya mollò le spalle a Shinya e sospirò, in parte per la preoccupazione, in parte per l'esasperazione. Più quella storia andava avanti, più complicazioni si aggiungevano, e ora anche suo fratello e gli altri tre che avevano ricevuto i messaggi ci erano dentro fino al collo. "Sigh... okay, Shinya, ascolta bene... ora ti racconterò tutta la verità. Vedi, quei Digimon di cui ti ho accennato... di recente, hanno cominciato ad apparire nel Mondo Reale, e io e i miei compagni abbiamo..."

 

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"Per noi non c'è problema." rispose la signora Orimoto alla richiesta della figlia, dopo essersi brevemente consultata col marito. "Ovviamente, sempre se prometti di stare attenta a quello che fai, e ti riguardi bene."

"Grazie, mamma... grazie, papà! State tranquilli, sapete che io me la so cavare!" rispose la biondina mezza-italiana.

 

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Yutaka Himi non riuscì ad impedirsi di fare una breve risata nasale, quando sentì la proposta del fratello minore. "Accidenti, Tomoki, se non avessi visto quanto sei cresciuto in questi ultimi tempi, direi che sto avendo un'allucinazione!" rispose, ricevendo in cambio, dai suoi genitori, un'espressione semi-severa che sembrava chiedergli di non essere così sarcastico con suo fratello. Dopo essersi schiarito la gola, il più grande dei fratelli Himi assunse un'espressione più seria, e diede a Tomoki la risposta alla domanda che lui aveva fatto poco prima. "Ehm... comunque sia, Tomoki, se prometti di stare attento e non fare stupidaggini, va bene. In fondo, tu e i tuoi amici formate un gruppetto affiatato, e quindi... immagino che anche papà e mamma siano d'accordo!"

"Tuo fratello ha appena risposto per tutti, Tomoki-chan!" affermò il signor Himi. "Mi raccomando, però... non farci stare in pensiero!"

Tomoki sorrise, ma in fondo al cuore sentiva una certa tristezza per il fatto che, inevitabilmente, sarebbero stati MOLTO in pensiero se avessero saputo dove andava veramente. Sicuramente, quelle storie che si inventava per nascondere il suo status di agente onorario della DATS non avrebbero potuto reggere per sempre...

"Grazie, mamma, papà, fratellone Yutaka..." ringraziò il più giovane dei Digiprescelti. "Vedrete, non farò nulla che voi non vogliate..."

 

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"Beh, Kouji... tu sei un ragazzo grande e responsabile, quindi non credo tu abbia bisogno di chiedere a me." rispose il signor Minamoto, dopo che il figlio gli ebbe detto quali fossero i progetti del suo gruppo di amici. "E poi, da quando frequenti Kanbara-kun e gli altri, ho visto che sei diventato decisamente più socievole, quindi... non ho motivo per dirti di no."

"Grazie, papà." rispose Kouji, senza mai perdere la sua espressione seria e distante... Immaginava che una scena simile si fosse verificata anche a casa di Kouichi, anche e probabilmente sua madre sarebbe stata molto più apprensiva...

 

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E anche Junpei aveva avuto dai suoi genitori il permesso di partire per quella "gita" di fine settimana, e in quel momento stava dando un'ultima occhiata ai suoi compiti per la settimana dopo, seduto alla sua scrivania con la lampada da tavolo accesa, e gli occhi fissi sul foglio con le operazioni di algebra. Voleva essere sicuro di non tralasciare nulla, e non restare indietro con lo studio... e stava già per chiudere il quaderno, soddisfatto per i suoi progressi, quando il suo cellulare, appoggiato alla scrivania davanti a lui, squillò sonoramente. Con una certa sorpresa, il ragazzone sovrappeso afferrò il telefonino e premette il pulsante di risposta, portandoselo all'orecchio.

"Pronto? Takuya-kun, sei tu?" chiese Junpei, dopo aver dato un'occhiata al numero da cui veniva la chiamata. "Ah... sì... sì, certo, non ti preoccupare! Sì, ho parlato con la mamma e il papà, e loro mi hanno dato il permesso di venire con voi... quindi siamo a posto, no? Sì? Hmm... certamente... Hey! Hey, aspetta un momento! Takuya-kun! Mi... mi stai forse dicendo che... anche a Shinya è arrivata la convocazione... la stessa che abbiamo ricevuto noi? Aspetta, quindi... questo significa che anche... hm, hm... quindi... sì, d'accordo! No, no, nessun problema, Takuya-kun... sì, certo, capisco... No, no, io, Tomoki-chan e Kouichi-san penseremo a... va bene, allora ci penserò io ad avvisare Tomoki-chan e Kouichi-san. Sì... certo... allora d'accordo, faremo così. Buona... buona serata, Takuya-kun... a domani..."

La chiamata si interruppe, e Junpei appoggiò nuovamente il suo cellulare sulla scrivania, tirando un sospiro ansioso. Takuya aveva ragione... più si andava avanti, più tutto diventava complicato... ed ora, anche i quattro nuovi Digiprescelti si trovavano a combattere...

"Kaoru-chan... ragazzi... mi sa tanto che toccherà noi farvi da guida..." disse tra sè, pensando già alla prova che li attendeva...

 

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Il pomeriggio successivo, tutti coloro che avrebbero partecipato alla spedizione a DigiWorld erano riuniti nella sede centrale della DATS, e più esattamente nel salone principale... e prima che cominciasse il briefing della missione, al centro dell'attenzione si trovava Chika, alla quale era stata procurata un'uniforme della DATS rossa della sua misura, completa, di stivaletti bianchi e pantaloncini rosa, con il suo Digivice-Ic viola appeso al collo! La bambina si stava guardando con orgoglio misto ad imbarazzo, e con il faccino rosso per l'emozione... mentre Dorumon le girava attorno, guardandola incuriosito. Certo, vederla con addosso l'uniforme di un'organizzazione governativa faceva un certo effetto... e, bisognava dirlo, le dava anche una sua eleganza!

"Ti sta benissimo, tesoro!" la rassicurò sua madre, con le mani congiunte, gli occhi chiusi e la testa inclinata da un lato. "Dico davvero, sembri proprio una poliziotta!"

"Ehm... se... se lo dici tu, mamma..." rispose la bambina, continuando a guardarsi le maniche con espressione confusa. La divsa era un pò rigida, e avrebbe dovuto passare un pò di tempo prima che lei si abituasse... "Certo che... ora come ora, non sono molto sicura..."

"Non ti preoccupare, tua mamma dice la verità!" proseguì Dorumon, che aveva finito di osservare Chika, e le stava ora davanti con espressione gioiosa. "Sono sicuro che io e te formeremo un'ottima accoppiata, Chika! Sarai anche la più piccola candidata che la DATS abbia mai avuto... ma sono sicuro che farai la tua figura!"

"Heheheee... grazie, Doru-chan, farò del mio meglio!" rispose la piccolina di casa Daimon. Satsuma, in piedi di fronte al gruppetto, annuì, e diede alla bambina le sue istruzioni come agente in prova della DATS.

"Molto bene, Chika... il tuo apprendistato inizierà domani. Ti insegneremo come usare la tua Digi-Soul, e come controllarla." spiegò il capitano. "Domani pomeriggio, alle ore sedici e trenta, inizieranno le lezioni. Tu e Dorumon cercate di essere puntuali, okay? La nostra organizzazione conta molto sull'efficienza."

"Sì, capitano Satsuma!" rispose la bambina, facendo un perfetto saluto militare che le dava un'aria piuttosto buffa! "Sarò puntuale... non sono una ritardataria come qualcuno che conosco..."

Masaru storse il naso appena un pò, e il suo viso assunse un'espressione leggermente irritata, mentre Takuya, Izumi, Yoshino, Agumon e Raramon ridacchiavano sotto i baffi, e Tohma, Gaomon e Kouji alzavano gli occhi al cielo. "Stai... facendo qualche insinuazione, per caso, sorellina?" chiese il ragazzo, tenendo le braccia incrociate sul petto... al che Chika rispose aprendo le braccia come per dire che non aveva nulla a che farci!

"Chi, io?" rispose, mantenendo un'espressione distaccata. "Se tu hai la coda di paglia, non ci posso fare niente..."

L'espressione seria di Satsuma si addolcì un pò, e il capitano della DATS si permise una breve risata controllata... prima di riportare la sua attenzione al gruppo di Digiprescelti e agenti della DATS che gli stava davanti. Era un gruppo meno numeroso di quanto si aspettasse...

"Passando ad altro, vedo che gli agenti onorari Shibayama, Himi e Kimura sono assenti." disse l'uomo. "Qualcuno ha idea di dove si trovino in questo momento?"

Si fece avanti Takuya, alzando una mano per chiedere la parola... e quando Kudamon, dalla spalla di Satsuma, gli fece cenno di iniziare, il Guerriero del Fuoco diede la sua spiegazione. "L'assenza di Tomoki, Junpei e Kouichi si spiega con il fatto che, soltanto ieri sera, siamo venuti a sapere che i restanti quattro Digi-Spirits sono stati assegnati a quattro ragazzi... tra cui anche mio fratello minore Shinya... Per farla breve, abbiamo pensato che tre di noi potevano andare con loro, e magari insegnare loro ad usare i loro Digi-Spirits."

"Sfortunatamente, siamo venuto a sapere questo soltanto ieri sera." affermò Kouji. "Siamo spiacenti di non averglielo comunicato, ma abbiamo pensato che i nostri compagni potessero aiutare i nuovi Digiprescelti a sopravvivere a DigiWorld... perchè è là che stanno andando per ricevere i loro poteri."

"Anche se ancora non sappiamo come, visto che il binario dei Trailmon sembra essere in disuso..." pensò poi tra sè, ricordando cosa era successo il giorno in cui Tomoki ed Izumi avevano recuperato i loro Spirits.

"Capisco." affermò Satsuma. "Tuttavia, il fatto che ci fosse un altro possibile ingresso a DigiWorld mi era ignoto. In ogni caso, avremo tempo più avanti per discuterne... intanto, siete pronti? Abbiamo già fatto tutti i preparativi, e il trasferimento a DigiWorld potrà iniziare tra non più di mezz'ora. La vostra missione, come abbiamo detto, è cercare di trovare quante più informazioni possibili su ChaosGallantmon, ed eventualmente contattare Mercurimon. Potrebbe essere l'occasione giusta per comprendere meglio quello che sta accadendo a DigiWorld... e chissà, magari anche porvi rimedio. Tuttavia, se non ve la sentite, avete la possibilità di tirarvi indietro. DigiWorld è diventato un luogo molto pericoloso, a quanto pare. Chi volesse essere esentato da questa missione, non verrà penalizzato."

Restò poi in silenzio per qualche secondo, aspettando che eventualmente qualcuno si pronunciasse... ma nessuno disse nulla, e Satsuma assunse che tutti e sei gli appartenenti alla spedizione avessero accettato.

"Molto bene." concluse il capitano. "Lodo la vostra determinazione. La missione comincerà non appena il dispositivo di trasferimento avrà elaborato le coordinate del punto di emersione. Da questo momento in poi... non posso che augurarvi buona fortuna."

"Perfetto!" concluse Agumon, stringendo a pugno una zampina e sollevandola in aria. "Allora, non ci resta che iniziare!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ecco a voi il nuovo capitolo! E' stato un capitolo di transito, per così dire, e dal prossimo inizieranno le avventure a DigiWorld... non soltanto per il gruppo di Takuya e Masaru, ma anche per Shinya e gli altri! Abbiate un pò di pazienza, e sono sicuro che non sarete delusi!

Non ho molto da dire per questo capitolo, se non... ci vediamo al prossimo, e spero che vi sia piaciuto! A presto!

Justice Gundam

 

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Capitolo 21
*** In viaggio per DigiWorld ***


Record of Digital Wars-21

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Eccomi di ritorno! E bentornati anche a voi, colleghi fan di Digimon! Il mio crossover è tornato, e ancora una volta sono pronto a farvi vivere nuove avventure in compagnia degli agenti della DATS e dei Leggendari Guerrieri! Ora che i nostri eroi stanno per fare una visitina al Mondo Digitale, chi per un motivo chi per un altro, si prospettano altre rivelazioni, nuove battaglie, e forse la possibilità di vedere in azione nuovi Leggendari Guerrieri e le forme evolutive più elevate dei Digimon della DATS... a cominciare da RiseGreymon, che solo due capitoli fa ha fatto il suo ingresso trionfale!

Infatti, mentre da un lato la spedizione guidata da Masaru e Takuya sta cercando di scoprire qualcosa in più su ChaosGallantmon, i nuovi Digiprescelti si stanno riunendo alla stazione di Shibuya, pronti ad intraprendere il loro viaggio verso il Mondo Digitale! Non sanno ancora a cosa stanno andando incontro... ma per fortuna, con loro ci sono Junpei, Tomoki e Kouichi, che molto probabilmente sapranno essere delle guide affidabili! Oh, e Chika sta per entrare ufficialmente a far parte della DATS assieme al suo amico Dorumon! Chissà come cambierà la situazione con loro due a partecipare alla partita...

E, ovviamente, non dimentichiamoci del fatto che, mentre nel Mondo Reale fervono i preparativi, nel Mondo Digitale non se ne stanno con le mani in mano! Soprattutto l'intraprendente Astamon, che è riuscito a manipolare i suoi compagni e i suoi superiori grazie a delle carte ben giocate, e a suggerire una nuova e pericolosa tattica per mettere il Mondo Reale sotto assedio! Credo proprio che avremo di che divertirci, con questa gente in giro.

E in ogni caso, Mercurimon non se ne starà zitto ora che degli esseri umani stanno provando a (dal suo punto di vista) invadere DigiWorld... se poi contiamo che dalla sua ci sono anche quei due simpaticoni di Gotsumon e Tsukaimon, oltre che i più sopportabili Bokomon e Neemon... beh, promettono di saltare fuori casini a raffica! Il Mondo Reale è sempre più in pericolo, e il Mondo Digitale è una polveriera pronta ad esplodere alla minima scintilla... ed è in questa difficile situazione che si muoveranno i nostri eroi! Non vorrei certo essere al loro posto...

Come sempre, rispondo ai commenti che mi sono arrivati prima di ricominciare a raccontare...

 

KillKenny: Heheheee... vero o no, che Astamon ci sa fare? Ho cercato di fare un villain che sembrasse il più efficace possibile, e ho cercato di dare fin da subito l'impressione che stesse facendo il suo interesse più che quello di ChaosGallantmon. A quanto vedo, ci sono riuscito! E credo proprio che Astamon, nonostante all'inizio potesse apparire un villain come gli altri, avrà un ruolo molto importante più avanti nella saga!

SmartGirl: Bene, bene! Mi fa piacere che trovi interessanti anche i miei capitoli di transito! Per quanto riguarda Antylamon, MagnAngemon, e l'altro Digimon, quello femminile con i capelli biondi... beh, credo tu sia già sulla buona strada! Ebbene sì, il momento della partenza è arrivato anche per Shinya, Kaoru, Katsuharu e Sophie... e per qualcuno di loro, soprattutto per le ragazze, potrebbe essere abbastanza traumatico! Da qui, per un certo numero di capitoli, le strade dei nostri eroi si dividono. Ma state pur certi che, una volta che si saranno riuniti, ci sarà da divertirsi! Anzi, no, che dico, anche prima!

 

Okay, ci siamo! E' il momento di partire per DigiWorld! Buona fortuna, Leggendari Guerrieri e agenti della DATS... e tornate vincitori!

 

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Capitolo 21 - In viaggio per DigiWorld

 

Mercurimon sospirò con un misto di ansia e frustrazione, osservando il bambino dal volto dipinto e dai capelli scompigliati, e il piccolo Digimon rapace che stavano inchinati ai suoi piedi, con espressione apologetica. La spedizione nel Mondo Reale non era andata esattamente come lui aveva previsto... e Ikuto e Falcomon erano tornati senza aver recuperato Dorimon. Non solo, ma stando a quello che dicevano, il piccolo e misterioso Digimon era addirittura evoluto ed era passato alla sua forma Rookie, Dorumon, dopo essere entrato in contatto con quella bambina umana... la situazione si faceva sempre più delicata, e non per la prima volta, il gigantesco Digimon ebbe l'impressione che gli stesse sfuggendo di mano. Anche Bokomon, Neemon, Gotsumon e Tsukaimon osservavano standosene in disparte, e mentre i primi due esprimevano una certa preoccupazione per quello che stava succedendo, gli altri sembravano più infastiditi che altro. Dal loro punto di vista, il fatto che Ikuto e Falcomon avessero fallito non facevano che dare ulteriore credito alla loro impressione che non ci si potesse fidare del misterioso bambino...

"Noi... spiacenti, Mercurimon-sama." si scusò Ikuto, inginocchiato davanti al grande trono di ghiaccio con una mano appoggiata per terra, e l'altra sul manico del suo boomerang. "Noi non pensare che esseri umani... avere Digimon dalla loro parte! E poi venuti anche un Digimon che volere Dorimon per sè... e Leggendari Guerrieri! Noi... non potuto fare nulla!"

"Quello che dice Ikuto è la verità!" confermò Falcomon. "Io per primo ho cercato di catturare Dorimon facendo irruzione nella casa in cui si era rifugiato... ma ci sono stati degli imprevisti, e non sono stato in grado di fare nulla! Poi, io ed Ikuto lo abbiamo sorpreso in compagnia degli esseri umani che lo ospitavano, e abbiamo cercato di prenderlo approfittando dell'effetto sorpresa... ma quando sono arrivati quel Digimon di nome WarDevidramon, e poi i Leggendari Guerrieri... beh, ci siamo trovati improvvisamente in una situazione di netta inferiorità, e siamo dovuti fuggire!"

La Divinità Olimpia annuì. "Sì, capisco... non immaginavo nemmeno io che gli esseri umani si fossero premuniti in questo modo. Sono riusciti addirittura a convincere alcuni Digimon a combattere per loro." disse, ritornando con il pensiero ad un incontro che aveva fatto diverso tempo prima... Era come aveva detto quel ricercatore, Suguru Daimon... lui aveva detto che un giorno, i Digimon e gli esseri umani avrebbero potuto combattere fianco a fianco, ma certo non si aspettava che questa sua previsione si sarebbe avverata in questo modo...

"In ogni caso, credo proprio che ormai sia solo questione di tempo prima che gli esseri umani ritornino nel Mondo Digitale per minacciarci ancora una volta." proseguì Mercurimon, stroncando sul nascere ogni possibile obiezione che Gotsumon e Tsukaimon potessero sollevare. A giudicare dalle espressioni di disapprovazione che quei due avevano disegnate in faccia, era ovvio che presto o tardi avrebbero finito per parlare di quanto non ci si potesse fidare di Ikuto, del suo partner, o di Bokomon e Neemon... visto che nel discorso erano entrati anche i Leggendari Guerrieri! "Quindi, dobbiamo prepararci, e fermarli prima che si avvicinino troppo alla Infinite Ice Ridge..."

"Tutto questo, però, non sarebbe successo, se tu fossi stato più deciso nello sradicare la minaccia!" esclamò improvvisamente una voce ringhiante che suonava come un tuono lontano, e che fece fare un salto per la paura sia ad Ikuto e a Falcomon, che alle due guide di DigiWorld. Anche Gotsumon e Tsukaimon rimasero per un attimo sbalorditi... ma si ripresero quasi subito e, con espressione decisamente soddisfatta, si voltarono verso l'ingresso alla sala del trono, dal quale stava entrando un gigantesco Digimon che ricordava molto un maestoso, agile e muscoloso incrocio tra un leone e una tigre dai denti a sciabola: era più grande di un elefante, e le sue enormi zampe, terminanti con artigli retrattili grigi che sembravano lame di falci, erano larghe come tronchi d'albero. La sua pelliccia era dorata, solcata qua e là da alcune striscie rosso-arancioni verticali, e la criniera selvaggia che circondava la sua testa ricordava un pò un terrificante girasole dai petali mortalmente affilati, tinti di rosso sulle punte in modo da ricordare degli schizzi di sangue! I suoi canini superiori, curvi e affilati come sciabole, e addirittura più grandi, erano talmente lunghi da non poter stare nella bocca, e da soli sarebbero stati abbastanza da terrorizzare qualsiasi avversario... ma erano ulteriormente corredati dai segni rossi orizzontali che il terrificante felino aveva sulle guance, simili a lingue di fuoco... e anche dai suoi occhi azzurro cielo, che anzichè essere rassicuranti come si sarebbe potuto pensare, scintillavano in maniera inquietante, rivelando una ferocia senza limiti! Acuminati spuntoni neri, affilati quanto i suoi denti letali, scaturivano dalle articolazioni dell'immensa bestia, dandole un aspetto ancora più terribile, e la sua lunga coda col ciuffo si muoveva nervosamente qua e là, dando l'impressione di un re che non si faceva scrupolo di mostrare la sua potenza a tutti i suoi sudditi.

Il gigantesco felino, con un ruggito di disgusto, si guardò attorno... e, senza minimamente curarsi di essere al cospetto di una delle dodici Divinità Olimpie, fece il suo ingresso nella sala a grandi passi. Si sentì uno stridìo agghiacciante quando i suoi affilati artigli vennero sfregati sulla roccia del pavimento... e in maniera quasi entusiasta, Gotsumon e Tsukaimon fecero un inchino al possente animale mentre questo si avvicinava al trono di Mercurimon. Bokomon lanciò ai due uno sguardo di disapprovazione, disgustato dal loro servilismo verso uno a cui non dovevano niente...

"Se gli esseri umani sono tornati a devastare DigiWorld, la colpa è anche tua, Mercurimon!" ringhiò il leone dai denti a sciabola, cercando di guardare il titano negli occhi, nascosti dietro il cappuccio a forma di testa di lupo. "Se tu avessi ucciso quegli esploratori che sono venuti qui tre anni fa, come io stavo cercando di fare prima che tu mi interrompessi, ora non ci troveremmo in questa situazione! Come puoi vedere, la situazione in cui siamo a tutt'oggi è stata provocata anche dalla tua mancanza di decisione!"

Mercurimon mantenne la calma, ma il cipiglio che apparve sul suo viso esprimeva bene quello che sentiva nei confronti di quel guerrafondaio... come anche le espressioni, al tempo stesso impaurite e minacciose, che il felino stava ricevendo da loro. "SaberLeomon. Credevo di essere stato chiaro, a questo proposito. Non mi abbasserò ad inutili spargimenti di sangue, per nessun motivo. E quando ho risparmiato quegli esseri umani di tre anni fa... l'ho fatto perchè ero convinto che non potessero essere pericolosi!"

"Tsk! Come no! E guarda la tua fiducia in loro e il tuo stupido senso dell'onore dove ci ha portati!" ruggì SaberLeomon. "La responsabilità dei Digimon che sono stati cancellati per sempre... da questo punto di vista ricade anche su di te!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: SaberLeomon

Tipo: Bestia Antica

Attributo: Dati / Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Twin Fang, Howling Crusher

Uno dei primi Digimon di livello Mega ad apparire nel Mondo Digitale, è in grado di correre alla velocità del suono - il che gli permette di evitare molti attacchi con facilità, nonostante le dimensioni. Le sue zanne e i suoi artigli possiedono un incredibile potere distruttivo, e gli aculei che compongono la sua criniera possono essere scagliati contro il nemico come dardi velenosi.

 

Inutile dirlo, le parole di SaberLeomon non furono molto apprezzate dal resto dell'uditorio, e Mercurimon si irrigidì leggermente, restituendo lo sguardo indignato del gigantesco leone. "Misura le tue parole, SaberLeomon. Il fatto che noi siamo amici di vecchia data non ti autorizza a dire quello che vuoi su di me. E' vero, poi mi sono reso conto che gli esseri umani mi avevano ingannato, e quindi non posso dire di non avere nessuna responsabilità. Ma, per tutto questo tempo, ho cercato di fare in modo che non venissero sacrificati altri Digimon innocenti, e mi sono attenuto al principio di non attaccare gli esseri umani a meno che non siano loro i primi a muoverci guerra!"

"Certo... e guarda un pò dove ti ha portato questo modo idiota di pensare!" ruggì SaberLeomon. "Molti Digimon, ormai, hanno deciso di abbandonarti e passare dalla parte di Gallantmon... che sta organizzando in maniera perfetta la nostra vendetta sul genere umano! Non te ne rendi conto, Mercurimon, ma tu perdi terreno ogni giorno! Ormai, quasi tutto il Mondo Digitale è schierato dalla parte di Gallantmon, e se sei furbo, farai anche tu la stessa cosa, prima che questa situazione diventi ingestibile!"

Mercurimon si fece turgido come l'acciaio, e le dita della sua enorme mano strinsero convulsamente il bracciale del suo trono, rispecchiando l'oltraggio che si vedeva nelle espressioni di Bokomon, Neemon, Ikuto e Falcomon... e contrastando le faccie di ossequiosa ammirazione che Gotsumon e Tsukaimon rivolgevano al gigantesco felino. SaberLeomon stava mettendo a dura prova la sua leggendaria pazienza.

"SaberLeomon." rispose Mercurimon, con tutto il muso duro di chi non ammetteva di essere preso in giro... e senza tuttavia neanche perdere la calma. "Credo di essermi già più volte espresso su questo argomento... e questa sarà l'ultima volta. Io non trascinerò i Digimon in una vendetta insensata contro il Mondo Reale, che servirebbe soltanto a farci perdere ancora più vite. Non ti bastano tutti coloro che sono stati cancellati per sempre nel disastro di tre anni fa, quando i Leggendari Guerrieri non hanno mosso un dito per aiutarci? Sei libero di pensarla come vuoi... ma non venire qui ad impormi quello che devo o non devo fare! Il discorso termina qui."

SaberLeomon, con un grugnito di disprezzo, voltò le spalle alla Divinità Olimpia e cominciò a marciare verso l'uscita del suo santuario. "Hmph! Fai pure quello che vuoi... ma sappi che io ti ho avvertito! Se rifiuterai di schierarti con Gallantmon, alla fine... sarai considerato un pericolo per DigiWorld stesso, e sarai trattato come tale! Non mi interessa che tu sia una Divinità Olimpia! Se diventerà evidente che ci vuoi ostacolare... non esiterò a combattere contro di te!"

Senza aggiungere altro, SaberLeomon prese la via d'uscita, e l'unica cosa che lo accompagnò mentre si allontanava furono gli sguardi dei diretti servitori di Mercurimon... molti dei quali non poterono che esprimere un misto di risentimento e commiserazione per il gigantesco felino, che sembrava aver dimenticato tutta la sua nobiltà, spinto dalla rabbia e dal risentimento...

"Sigh... a cosa ha portato questo odio tra i due mondi..." commentò tra sè Bokomon, accarezzando in maniera assente il suo inseparabile libro. "Quando noi e i ragazzi ci siamo salutati, non avrei mai creduto che la situazione sarebbe degenerata fino a questo punto... Ragazzi, dovunque voi siate... spero che stiate bene, e che non vi capiti nulla!"

 

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"Ooookay, e questa, quindi, è la stazione di Shibuya..." affermò Shinya Kanbara, scendendo dalla sua bicicletta e incatenandola ad un parcheggio. Al suo fianco, il Digiprescelto che lo aveva accompagnato, Tomoki Himi, fece la stessa cosa, e poco dopo si unirono al gruppetto anche Junpei e Kouichi. La stazione di uno dei più importanti quartieri di Tokyo, come era facile aspettarsi, era un immenso viavai di persone, somigliante ad un formicaio gigantesco tappezzato di colorati cartelli pubblicitari, mattonelle bianche e segni luminosi che indicavano le varie linee. Difficile immaginare che, proprio in quel posto così affollato e così, per certi versi, mondano, fosse iniziata la grande avventura di cinque ragazzi il cui destino sarebbe stato quello di salvare entrambi i mondi... e che adesso, da lì sarebbe dovuto ricominciare tutto! Posto che, ovviamente, trovassero gli altri tre nuovi Digiprescelti...

"Esatto... è da qui che siamo partiti tre anni fa, come ti ha raccontato tuo fratello..." rispose Kouichi, dopo aver parcheggiato la sua mountain bike e aver osservato Junpei che metteva a posto la sua. "Ora... sappiamo già che Katsuharu-kun e Kaoru-san devono venire qui, e l'appuntamento è tra qualche minuto... solo che adesso non abbiamo un punto di riferimento. Faremmo meglio a dare un'occhiata in giro, e vedere se li troviamo. Tra l'altro, dobbiamo stare attenti anche al quarto Digiprescelto... Sophie Kawanaga, giusto? Hai detto che si chiama così..."

"Sì, infatti..." rispose Shinya, storcendo un pò il naso alla menzione della ragazzina mezza-francese. "Anche se non mi spiego come mai è stata scelta proprio una tale bisbetica per essere una Guerriera Leggendaria... o come si chiama... Huh? Hey, un momento! Quella... quella è proprio lei! Sì, è lei! Riconoscerei quel caschetto tra mille!"

Shinya si voltò improvvisamente verso uno degli ingressi della stazione, e i volti di tutti i ragazzi più grandi seguirono quasi subito... e là, come se fosse stata evocata dalla menzione del suo nome, videro una ragazzina più o meno dell'età di Shinya, dall'apparenza leggermente esotica e dai tratti non del tutto nipponici, con i capelli castani chiari a caschetto che venivano tenuti fermi da un cerchietto rosa sulla testa... e una inconfondibile salopette blu su una maglietta verde a maniche corte, con i bordi del collo e delle maniche di un rosa brillante e scarpe rosa con i lacci bianchi. Aveva un'espressione leggermente confusa, e si guardava attorno un pò spaesata, alternando occhiate allo schermo del suo cellulare e ad una piantina che teneva in una mano. Era chiaro che cercava qualcosa, ma non era ben orientata...

"Quella è Sophie-chan?" chiese Junpei, osservando la bambina castana che proseguiva la sua ricerca, evitando con un pò di fastidio la gente che le sciamava attorno da ogni direzione e guardando di tanto in tanto il suo cellulare, quasi volesse essere sicura che non le arrivasse all'ultimo momento un messaggio che le diceva che era stato tutto uno scherzo. In risposta, Shinya storse il naso...

"Sì, Junpei-san... quella snob di Sophie!" affermò il fratellino di Takuya. "Non capisco come mai sia stata invitata anche lei, lo ribadisco, ma a quanto pare me la dovrò sorbire per il viaggio! Sigh... e va bene, visto che non se ne può fare a meno... Hey, Kawanaga-kun, è proprio vero che non ci si può liberare dell'erbaccia, eh?"

Sophie alzò gli occhi al cielo, mentre Tonoki, Junpei e Kouichi si guardavano l'un l'altro con una certa incredulità. Se quello era il loro modo abituale di salutarsi, cosa avrebbero dovuto aspettarsi per il resto del viaggio? "Sgrunt... immagino di no, Kanbara-kun, visto che ti ritrovo tra i piedi! Bah, lasciamo perdere..." rispose la bambina mezza-francese, la voce distorta dal suo inconfondibile accento, mentre il gruppetto si avvicinava. "Piuttosto, com'è che ti sei portato tutti quei tuoi amici?"

"Beh, se proprio lo vuoi sapere..." rispose Shinya, un pò di malavoglia. "L'idea è stata di mio fratello Takuya... lui ha chiesto ai suoi compagni di accompagnarci, perchè voleva essere del tutto sicuro che noi non corressimo rischi! Comunque... ecco, lei è Sophie Kawanaga, la mia migliore nemica! E questi, Sophie, sono i miei amici Tomoki Himi, Junpei Shibayama e Kouichi Kimura..."

Tomoki e gli altri due ragazzi, nonostante Shinya e Sophie non facessero mistero del fatto di non essersi molto simpatici a vicenda, si presentarono alla bambina mezza-francese con grande educazione. "Ehm... ciao, Sophie-kun! Io sono Tomoki Himi, e ho la stessa età di Shinya-kun! Piacere di conoscerti!" disse il più giovane dei Leggendari Guerrieri, inchinandosi un pò davanti alla nuova conoscenza.

"Piacere, Sophie-chan!" proseguì Junpei, con aria più allegra ma altrettanto formale. "Sei una compagna di scuola di Shinya-chan? Beh... lieto di fare la tua conoscenza! Mi chiamo Junpei Shibayama... e sono il cervello matematico del gruppo! Se hai bisogno di aiuto con l'algebra o la geometria, non hai che da chiedere aiuto a me!" Gli altri due Guerrieri Leggendari e Shinya risero leggermente della battuta del ragazzo più grande, e anche Sophie non riuscì a trattenere una breve risata.

"E per finire, ci sono io." concluse Kouichi. "Il mio nome è Kouichi Kimura... e anch'io sono contento di fare la tua conoscenza, Sophie-chan!"

Benchè si fossero presentati come gli amici di qualcuno con cui non andava molto d'accordo, Sophie si trovò ad avere una buona impressione di Tomoki, Junpei e Kouichi... in particolare, il ragazzo dai capelli più scuri, si rese conto, era davvero impossibile da trovare fastidioso. "Beh... il piacere è tutto mio, ragazzi! Come Shinya-kun vi avrà detto, il mio nome è Sophie Kawanaga... e, sì, sono di nazionalità mista! Mio padre è francese, e mia madre è giapponese! E... sì, sono la compagna di scuola di questo testone, che puntualmente spaventa a morte me e le mie compagne passandoci vicino a velocità disumane con quei suoi roller del cavolo!" esclamò la ragazzina, terminando la frase con un'occhiataccia a Shinya, che rispose mettendosi le mani dietro la nuca e sghignazzando maliziosamente.

"Beh, non è certo colpa mia se tu e le tue amichette vi spaventate al primo soffio di vento!" la prese in giro il ragazzino. Quando Sophie divenne scura in volto e le spuntò una venuzza pulsante sulla fronte, la sua unica reazione fu di fischiettare con aria innocente. Vedere quell'espressione irritata sul volto della sua compagna valeva il rischio di prendersi una ripassata...

"Ehm... d'accordo, d'accordo..." rispose Kouichi, schiarendosi la gola. Gli venne in mente che il suo gruppo aveva spesso a che fare con gente di etnia mista - prima la mezza-italiana Izumi, poi il mezzo-austriaco Tohma... e adesso una ragazzina che veniva da una famiglia mista giapponese e francese... "Adesso, però, mancano due degli... invitati. Per caso, Sophie-chan, vi hanno dato un punto dove incontrarvi?"

La ragazzina castana, dimenticata la sua rabbia nei confronti di Shinya, scosse la testa con aria dubbiosa. "Hmmm... no, mi sa di no. Almeno, sul mio cellulare non ho ricevuto nessun messaggio che mi dicesse dove aspettare gli altri... il signorino qui presente è il primo che incontro!" rispose.

Junpei si grattò la guancia, pensando ad una soluzione. Ancora una volta, sembrava che Ophanimon, o chi per lei, volesse mantenersi sul vago... "Capisco... beh, in questo caso penso che la cosa migliore sia metterci in un posto in cui possano vederci meglio quando arriveranno. Che ne dite, potrebbe essere quello?" chiese, indicando una piazzola di sosta privata vicino alla quale c'era una minore concentrazione di gente. Gli altri assentirono, e il quintetto raggiunse lo spiazzo più isolato, mettendosi poi in attesa dei rimanenti due membri del nuovo gruppo di Digiprescelti.

"Ma... scusate, voi li conoscete già, quei ragazzi?" chiese un'incuriosita Sophie. "Da come ne parlate, si direbbe proprio di sì..."

"Beh... in effetti è una storia un pò lunga, Sophie-chan!" rispose Kouichi, tenendosi volutamente un pò sul vago. Se Sophie avesse sentito la storia di quello che c'era veramente dietro quei messaggi e quella convocazione, li avrebbe probabilmente presi per matti. "Ma... avremo tempo di spiegarvi tutto più avanti!"

La mezza-francesina corrugò la fronte, spiazzata. Quel ragazzo sembrava a posto, davvero... però i suoi modi di fare erano abbastanza misteriosi, e in ogni caso lui e i suoi due compagni sapevano molto più di quanto non dessero a vedere... In ogni caso, si convinse che eventuali domande le avrebbe potute fare dopo, e decise di mettersi ad aspettare.

Per fortuna, non dovettero attendere a lungo. Infatti, pochi minuti dopo, Tomoki vide l'ormai conosciuta mountain bike di Katsuharu, con il suo proprietario in sella, fermarsi vicino al parcheggio a cui lui e i suoi compagni si erano fermati... e subito dopo, dietro di lui, arrivò anche Kaoru, la compagna di scuola di Junpei, in sella ad una bicicletta un pò usurata. Dopo averli visti e riconosciuti, Junpei e Tomoki fecero cenno agli altri di seguirli... e pur con un pò di esitazione da parte di Shinya e Sophie, il gruppetto di avvicinò ai due ragazzi più grandi appena arrivati, che stavano già iniziando a guardarsi attorno in cerca di un punto di riferimento...

"Kaoru-san! Katsuharu-kun! Ben arrivati anche a voi!" salutò allegramente Junpei, attirando l'attenzione dei due nuovi arrivati nel momento in cui si avvicinò al parcheggio che avevano scelto.

"Oh... Shibayama-kun! Ragazzi, come mai da queste parti?" chiese la timida ragazzina, notando il compagno di classe, Tomoki e Kouichi. "E... quei due bambini che sono con voi... sono quelli che hanno ricevuto il messaggio oltre a me?"

"Così pare... e l'ho ricevuto anch'io!" rispose Katsuharu per loro. "Il mio nome è Katsuharu Nitta, e... beh, sono un amico di vecchia data di Tomoki-kun, giusto per risparmiarti una storia un pò lunga! E... visto che faremo il viaggio assieme, magari se ci presentassimo..."

"Ah... certamente, certamente!" rispose Kaoru, ridacchiando nervosamente. "Allora... ehm... il mio nome è Kaoru Umino, ho 15 anni e sono una compagna di classe di Shibayama-kun! Piacere di conoscerti, Nitta-kun! E... voi due?" chiese poi, rivolta ai due bambini più piccoli che accompagnavano Tomoki e gli altri.

"Ah, quindi tu sei l'amica di Junpei-kun e di mio fratello! Takuya-niichan mi ha parlato di te!" esclamò Shinya. "Mi chiamo Shinya Kanbara, e ho 12 anni... piacere di conoscerti, Kaoru-san!"

Sophie si schiarì la gola. "Bonjour a vous, Kaoru-san!" disse, facendo un inchino e sfoderando una strana ma elegante commistione di francese e giapponese. "Mi chiamo Sophie Kawanaga, e sono nella stessa classe di Shinya-kun. Piacere di conoscerla... quindi, noi siamo i quattro a cui è arrivato quello strano messaggio, n'est pas?"

Katsuharu e i tre Leggendari Guerrieri si guardarono con aria di intesa, e l'ex-bullo annuì in maniera quasi impercettibile. Era il momento di cominciare a dire ai nuovi arrivati cosa li aspettava in quell'avventura che stava per iniziare...

"Ehm..." iniziò il ragazzo, grattandosi una tempia. Come dire una cosa del genere a chi non sospettava neppure dell'esistenza di DigiWorld? "Beh, a dirla tutta... a situazione è un attimo più complicata di un semplice messaggio e di un gioco on-line... vedete, tre anni fa, a me e ad un gruppo di miei compagni è arrivato quello stesso messaggio... e c'è un motivo per cui Tomoki-kun, Junpei-san e Kouichi-kun sono venuti con noi, immagino..."

Inutile dirlo, questa affermazione provocò una certa confusione in Sophie e Kaoru... mentre Shinya, che sapeva già più o meno cosa ci fosse dietro grazie a quello che il fratello maggiore gli aveva raccontato, rimase abbastanza tranquillo. "Hm? Un... motivo per cui sono venuti? In effetti, sarei un pò curiosa di sapere cosa ci facessero Shibayama-kun e i suoi amici qui, e perchè abbiano deciso di accompagnarci..."

"E anche a me piacerebbe saperlo!" affermò Sophie. "Con tutto il dovuto rispetto, Kimura-san, voi sapete qualcosa che noi non sappiamo, n'est pas? Se foste così gentili da dirci di cosa si tratta, forse la cosa ci sarebbe anche gradita..."

Tomoki sospirò. Era inevitabile che quel problema si sarebbe presentato, prima o dopo... ma non era quello il momento di dire tutto. Sicuramente Sophie e Kaoru li avrebbero presi per folli... "Beh... è una storia un pò lunga, dico davvero!" spiegò, un pò imbarazzato dagli sguardi dubbiosi che venivano rivolti a lui e ai suoi compagni. "Intanto... aspettate che i vostri cellulari vi dicano..."

Uno squillo acuto, proveniente in contemporanea dai telefonini di Shinya, Sophie, Katsuharu e Kaoru interruppe il discorso e fece sì che i quattro nuovi arrivati rivolgessero ad essi la loro attenzione. Fu Kaoru per prima a raccogliere il suo cellulare e dare un'occhiata al messaggio che appariva sullo schermo. "Hm? E questo cosa... raggiungere l'ascensore dopo il binario 7, e da lì scendere al... huh? Binario sotterraneo? Come sarebbe a dire? Non sapevo che ci fosse un binario sotterraneo, da queste parti!"

"Nemmeno io! Da dove salta fuori?" chiese Sophie, guardando i ragazzi più grandi con aria sempre più confusa. Più si andava avanti, meno le cose diventavano chiare... e in quel momento, la ragazzina mezza-francese si stava rendendo conto che quello strano messaggio le stava procurando molti più guai di quanti avrebbe mai immaginato...

"Ecco... è questo che volevamo dire con il discorso di prima. Ma è meglio se vi spieghiamo le cose man mano che ci avviamo." rispose Kouichi. "Effettivamente, non esiste un binario sotterraneo... o almeno, non esiste ufficialmente, però..."

"Però... vedrete cosa vogliamo dire!" concluse Katsuharu, mentre il gruppo varcava le soglie della rumorosa e affollata stazione di Shibuya, e iniziava a dirigersi verso il binario che era stato loro indicato. "Sono sicuro che ne rimarrete molto, molto sorprese!"

Sophie alzò le spalle, e Kaoru continuò a guardare i suoi futuri compagni di viaggio con espressione stupita, mentre Shinya e Tomoki si guardavano negli occhi senza sapere che dire. In breve tempo, il gruppo era arrivato davanti all'ascensore, e non appena Junpei premette il pulsante di chiamata, le porte si aprirono per far entrare i ragazzi nell'ampia cabina.

"A me questo sembra un ascensore qualsiasi... come tutti gli altri..." disse Shinya, dando un'occhiata alla cabina dalle pareti talmente lucide da riflettere la luce. "Non vedo nulla di strano... e anche i pulsanti, qui sul pannello di controllo, mi sembrano abbastanza... huh? Un momento, e questo che cos'è?"

Quanto più poterono, i nuovi arrivati si radunarono attorno alla pulsantiera, e le due ragazze del gruppetto guardarono con stupore il bottone che Shinya stava indicando - un pulsante che, inequivocabilmente, indicava il piano sotterraneo! Allora era proprio vero... esisteva un binario sepolto sottoterra di cui loro non sapevano niente! Ma... da dove era saltato fuori? Erano sicure di essere state alla stazione di Shibuya abbastanza di recente, e non ricordavano nulla del genere. Katsuharu, tuttavia, aveva già visto quella stranezzaapparentemente inspiegabile, e non si scompose tanto.

"A... Accidenti..." mormorò tra sè Shinya, avvicinandosi ai tre 'veterani'. "Ma... ma allora... quello che diceva Takuya-niichan era vero! C'è... c'è davvero un binario che porta da... da... ehm... in un'altra dimensione!"

"Un... un momento! Più si va avanti, e più mi sembra che qui saltino fuori le cose dal nulla!" esclamò Kaoru, resistendo al suo primo istinto di schizzare fuori dall'ascensore e correre a casa. "Un binario sotterraneo che non sapevo esistesse... dei messaggi che ci arrivano da chissà dove... e... e che cos'è questa storia dell'altra dimensione? Ma insomma, cosa sta...?"

"Hey! Che stai facendo... No! Aspetta un momento..." esclamò Sophie nel momento in cui Katsuharu, con un sorrisetto di soddisfazione, premette il tasto corrispondente al piano interrato... e le porte si chiusero, intrappolando i sette amici all'interno! Sophie non riuscì a trattenere un breve grido, a metà tra la paura e l'indignazione, quando la cabina iniziò a scendere e il terreno si spostò sotto i suoi piedi... e Katsuharu sghignazzò, godendosi palesemente il colpo che aveva fatto venire alla mezza-francese! "Aaaaagh! Ma che cosa... che cosa significa tutto questo? Insomma, qualcuno me lo vuole spiegare? Voi tre! Voi sapete qualcosa di tutto questo, no? Perchè non ci date una risposta chiara e precisa?"

"Ehm... se ve l'avessimo data prima, tu e Kaoru-san ci avreste creduti... un pò fuori di testa, per dire poco e trattarci bene!" rispose Tomoki, dopo aver gettato un'occhiata non proprio di approvazione a Katsuharu, che rispose mostrando i palmi delle mani e fingendosi innocente! "Beh, per farla breve... il binario da cui stiamo per prendere il treno ci porterà... in un luogo che voi non avete mai visto prima: una... ehm..." Esitò, ben sapendo quanto folle sarebbe sembrata l'idea ai suoi nuovi compagni. "Una... dimensione parallela di nome DigiWorld!"

"DigiWorld..." disse tra sè Shinya, ricordando quello che suo fratello gli aveva detto a proposito. "Cioè... il mondo dei Digimon, vero?"

"Digimon? DigiWorld? Di cosa state parlando, accidenti?" esclamò Sophie, scattando da un lato all'altro dell'ascensore per sfogare il suo nervosismo. L'aria da signorina controllata e tranquilla si stava incrinando davanti a quegli eventi imprevisti. "Un'altra dimensione... un binario sotterraneo... che significa, insomma?"

"Non... non posso fare torto a Sophie-chan per come si sente! Anch'io... non ci capisco niente!" esclamò Kaoru, più controllata ma altrettanto spaventata. "Shibayama-kun... allora voi... tu e i tuoi amici, voglio dire... sapete già dove porta questo ascensore... e questo binario? Perchè... non ce l'avete detto prima?"

Il ragazzone con gli occhiali strinse i denti e si rivolse alla sua compagna di scuola con espressione apologetica, chiaramente dispiaciuto di averle nascosto questo particolare. "Beh... sinceramente, non penso che mi avreste creduto se vi avessi detto che... heheheee..." rispose, sorridendo goffamente.

Kaoru si mise due dita sulle labbra, rimproverandosi di aver fatto una domanda così sciocca. Era vero, molto probabilmente lei si sarebbe chiesta se il suo amico aveva proprio tutte le rotelle a posto... Nel frattempo, dopo aver preso un paio di profondi respiri ed essere riuscita a mettere le redini al suo nervosismo, Sophie aveva ritrovato la calma - non senza prima aver suscitato l'ilarità di Shinya per i suoi "comportamenti da femminuccia" - e si apprestava a chiedere ulteriori spiegazioni... ma prima che ne avesse la possibilità, il segnale acustico che indicava il raggiungimento del piano selezionato risuonò nella cabina, e le porte dell'ascensore si aprirono, permettendo ai passeggeri di raggiungere il misterioso binario.

"Ehm... siamo sicuri che sia una buona idea..." mormorò Kaoru... ma si bloccò quando gli altri membri del gruppo scesero dalla cabina dell'ascensore e misero piede sul misterioso binario sotterraneo! Junpei si attardò un momento, per farle cenno di seguirlo, e la timida ragazzina dai capelli del colore del mare, dopo aver sospirato e scosso la testa, capì che a questo punto non c'era molto da fare se non andare fino in fondo a quella faccenda. "Sigh... Shibayama-san, spero proprio che tu e i tuoi amici sappiate quello che state facendo..."

Junpei sorrise con espressione piuttosto goffa. "Ehm... in effetti, Kaoru-san, è una situazione un pò strana quella in cui vi trovate... ed è proprio per questo che io e i miei compagni abbiamo deciso di venire con voi!" rispose. "Non ti preoccupare, però... faremo tutto il possibile per aiutarvi! Fidatevi di noi... anche per me e i miei amici è un momento un pò difficile!"

Kaoru, ancora un pò incerta, uscì dalla cabina dell'ascensore e raggiunse il resto del gruppo sul binario. Per Katsuharu, Tomoki, Kouichi e Junpei lo scenario non aveva nulla di nuovo... ma Shinya, Kaoru e Sophie erano rimasti tutti stupiti davanti a quello strano binario semivuoto, illuminato soltanto da qualche luce alogena, e permeato da una suffusa luminescenza blu. Non c'era nulla sui binari... a parte qualcosa che la precedente volta non c'era: un veicolo che sembrava un lungo treno nero sul binario alla destra dei ragazzi! Aveva un aspetto misterioso, e un'aura nera aleggiava in maniera inquietante attorno a lui...

"Accidenti, allora era vero..." mormorò Sophie, guardandosi attorno, e poi passando a fissare il treno fermo sui binari. "C'era... c'era davvero un binario sotto alla stazione! Che... scherzo è questo, ragazzi? Che significa?"

Katsuharu si schiarì la gola. "Nessuno scherzo, piccola... quello che vedi è il binario che porta nel Mondo Digitale... e tu, io, e tutti i ragazzi che vedi qui altro non siamo che i guerrieri prescelti che salveranno quel mondo dal male! Può... bastarti come spiegazione?" chiese retoricamente l'ex-bullo, con l'aria di sembrare molto soddisfatto di sè stesso! Quando si accorse che Tomoki, Junpei e Kouichi lo stavano guardando con espressione non del tutto convinta, alzò le spalle e ci rise su. "Mbeh? Che ho detto di tanto strano? E' la verità, no?"

"C'è modo e modo di dire la cosa, Katsuharu-kun... nel caso tu non lo sapessi!" affermò Kouichi.

Inutile dirlo, Sophie continuava a non essere troppo convinta. La bambina mezza-francese, dopo aver annuito più perchè sentiva che era la cosa più sensata da fare che per altro, si avvicinò con una certa esitazione al treno nero, toccando la portiera di uno dei suoi vagoni e sporcandosi di fuliggine il polpastrello. "Ah... ehm... heheheee... sì, certo... tutto questo è... ehm... molto interessante! E... questo simpatico trenino qui... ci porterà dritti in questo... Mondo digitale, non è vero? Sembra... sembra tutto uscito da un romanzo di Harry Potter!"

"MA E' LA VERITA', GIOVANE PRESCELTA. IL MIO COMPITO E' PORTARVI A DIGIWORLD."

"Kyaaaaah!" gridò Sophie quando il treno le rispose, con voce cupa e cavernosa! La bambina francese fece qualche rapido passo indietro, e infine perse l'equilibrio e andò a sedersi per terra, mentre Shinya spalancava gli occhi, e Kaoru si agganciava involontariamente al braccio di Junpei, che sobbalzò per la sorpresa... il treno, o meglio il Digimon che sembrava essere un treno, voltò verso i suoi futuri passeggeri la faccia che aveva sulla parte frontale della locomotiva, rivelando un volto quasi del tutto privo di lineamenti, a parte un grande occhio rosso che scintillava in mezzo a quella che doveva essere la fronte, e che si mise a guardare il gruppetto di Digiprescelti! Shinya, Sophie, Kaoru... e anche Katsuharu, che pure sapeva più o meno cosa aspettarsi... rimasero sconcertati di fronte a quella rivelazione! Un treno vivente! Si era mai sentito?

"Tu... tu... tu..." balbettò la bambina castana, indicando il Trailmon nero con una mano tremante. "Tu sei... un abitante... del Mondo Digitale? Ma... ma che sta..."

Il Trailmon nero annuì, chiudendo per un secondo il suo grande occhio scarlatto. "PER LA PRECISIONE, IO SONO UN DIGIMON... O, ANCORA PIU' ESATTAMENTE, UN TRAILMON. TRAILMON DARK, AL VOSTRO SERVIZIO." si presentò il Digimon treno.

Ci volle qualche istante prima che i ragazzi meno abituati a quelle stranezze recuperassero la presenza di spirito necessaria per parlare... e Shinya si fece avanti per primo, mormorando qualche parola di presentazione mentre Kaoru e Sophie erano ancora troppo sbalordite per farlo. "Ah... ehm... beh, signor Trailmon Dark... è davvero un piacere conoscerla! Allora... ehm... mi faccia capire bene... allora... sarà lei a darci un passaggio per DigiWorld? Mio fratello Takuya... mi ha parlato di lei e di quelli della sua specie, e... insomma..."

"Un... un giorno mi dovrai spiegare, Kanbara-kun..." riuscì a mormorare Sophie, dopo essersi rialzata da terra ed essersi spolverata la salopette con aria snob. "Che razza di tipo sia tuo fratello Takuya... e come faccia a conoscere questi... questi mostri!"

"Sophie-chan, non è molto educato..." mormorò Junpei. "Ehm... Trailmon Dark, ti prego di scusare la mia amica... non voleva mancarti di rispetto, è solo che non è abituata a trattare con i Digimon come te!"

Il Trailmon Dark non rise, e non ebbe alcuna reazione se non uno stoico cenno di assenso. "HMMM. CERTO, POSSO IMMAGINARLO. COMUNQUE, GIOVANE SHINYA... HO AVUTO MODO DI CONOSCERE TUO FRATELLO TAKUYA. UNA PERSONALITA' ALQUANTO INTERESSANTE, SE POSSO ESPRIMERE LA MIA OPINIONE." rispose. "MA... QUESTA E' STORIA PASSATA. ADESSO, SONO VENUTO QUI DA DIGIWORLD PER PORTARVI ALLA VOSTRA DESTINAZIONE... IL FLAME TERMINAL, DA DOVE COMINCERA' LA VOSTRA AVVENTURA. SE SIETE QUI, IMMAGINO CHE ABBIATE RISPOSTO IN MANIERA AFFERMATIVA AL MESSAGGIO CHE AVETE RICEVUTO TEMPO FA, NON E' FORSE COSI'?"

Non ci fu molto che Shinya e le due ragazze potessero fare se non annuire. "MOLTO BENE. DUNQUE, SALITE A BORDO." continuò il Trailmon Dark. "NON RIMANE MOLTO TEMPO, E SE VOLETE OTTENERE I VOSTRI DIGI-SPIRITS IN TEMPO PER SALVARE ENTRAMBI I MONDI... SIA IL MONDO DIGITALE CHE QUELLO DA CUI VENITE... DOVETE FARE PRESTO."

Senza dare altre spiegazioni, il Trailmon oscuro si voltò di nuovo verso i binari, verso la destinazione misteriosa e invisibile alla quale portavano... e le sue portiere si aprirono, in modo che i sette ragazzi presenti sul binario potessero salire a bordo. I più esperti Tomoki, Junpei e Kouichi salirono per primi, con la disinvoltura di chi aveva passato uno dei periodo più memorabili della sua vita in giro per le stazioni dei Trailmon... poi, Katsuharu si unì alla comitiva, seguito a breve distanza da Shinya, che pareva aver superato la meraviglia e lo spiazzamento iniziali, e stava ora mostrando un notevole entusiasmo! Junpei si sporse dalla portiera per chiamare anche le ragazze, ma scoprì con grande stupore che, nel caso di Kaoru, non ce n'era bisogno - la sua compagna di classe, vincendo la sua naturale paura, si era incamminata verso il misterioso Digimon-treno e aveva raggiunto l'ingresso, salendoci su con un piccolo balzo.

"Hey, Kaoru-san, non ti avevo mai visto così decisa!" affermò Junpei, guardando la sua timida amica che si rimetteva un pò a posto i capelli e gli restituiva un sorriso appena accennato.

"Hehehee... se devo essere sincera, Shibayama-kun, non credevo nemmeno io di poterlo essere!" rispose. "E'... è strano, lo so... di solito, io avrei una paura folle... e confesso che ce l'ho ugualmente... però... insomma, credo di fare la cosa giusta, salendo su questo treno! Non chiedermi perchè, ma... è così! E poi... beh, voi avete già esperienza, no? Sapere... di poter contare sulla vostra guida mi dà coraggio!"

"Grazie, Kaoru-san..." ringraziò il ragazzone con gli occhiali, mettendole una mano sulla spalla e sorridendole di rimando... prima di ricordarsi che c'era ancora una persona che doveva salire. Sophie era ancora sul binario, dietro la linea gialla che demarcava la distanza di sicurezza, e sembrava incerta se salire o meno. Di tanto in tanto, la bambina mezza-francese faceva per muovere un passo in avanti, quasi si fosse finalmente decisa a salire... ma un attimo dopo, la diffidenza aveva la meglio, e lei si ritirava di nuovo. Non sembrava essere decisa a fare nè l'una nè l'altra cosa...

"GIOVANE SOPHIE, DEVI DECIDERE ADESSO SE VUOI SALIRE O NO." affermò Trailmon Dark, voltandosi di nuovo verso la piccola prescelta, e inquietandola involontariamente con il suo non-volto! "QUESTO E' IL MOMENTO IN CUI DEVI ABBANDONARE OGNI ESITAZIONE, OPPURE RINUNCIARE. IL VIAGGIO NEL MONDO DIGITALE NON E' PER GLI INDECISI, E' BENE CHE TU LO SAPPIA..."

La ragazzina ridacchiò nervosamente, e come se cercasse di guadagnare un pò di tempo per la risposta, si aggiustò il cerchietto rosa che teneva fermi i suoi ordinati capelli castani chiari. Sentire di nuovo la voce di quello strano essere non l'aveva certo aiutata a gettare via ogni indecisione, per usare gli stessi termini di Dark... "Er... ma... ma vede, monsieur Trailmon..." balbettò nervosamente. "Io... ecco... non è vero che sono indecisa, è che... sì, insomma... capirà anche lei che... come posso dire... noi abitanti della Terra non siamo... molto abituati a queste cose, e... hmph... Beh, sono... soltanto un pò stupita, ecco tutto! Mi... mi servirebbe un pò di tempo per pensarci su... Quando... quando ho risposto di sì a quella domanda che mi è arrivata sul cellulare... pensavo... sì, pensavo che fosse un gioco e basta! Non... non immaginavo che... ecco... mi sarei trovata in questa situazione!"

Stava accampando delle scuse, e Sophie stessa lo sapeva fin troppo bene... ma che diamine, quello strano essere non poteva certo pretendere che una comune bambina terrestre credesse senza tanti perchè a quelle storie assurde su mondi paralleli, guerrieri leggendari e mostri, no? E poi... e poi lei non era tagliata per queste cose! Non era mai stata così lontana da casa, non aveva mai viaggiato per conto suo... e adesso le chiedevano di imbarcarsi in un assurdo viaggio verso chissà dove? Verso un mondo parallelo infestato da treni parlanti come quello? No, non se ne parlava nemmeno...

E tuttavia, una parte di Sophie la spingeva verso l'ignoto, e le sussurrava di tentare la sorte, una volta tanto. Quando capita un'occasione del genere nella vita? Approfittarne ora, visto che c'era la possibilità! E poi... e poi non era certo da sola... C'erano dei ragazzi, con lei, che avevano già fatto questo viaggio, ed erano tornati interi, quindi... forse non era poi quella cosa terribile che lei si immaginava!

Ma non fu lei a prendere la decisione definitiva... o almeno, non da sola!

"Hmm? Che cosa sentono le mie orecchie?" la prese in giro Shinya, mettendosi le mani dietro la nuca e guardando la ragazzina mezza-francese con un sorrisetto malizioso. "L'impavida Sophie Kawanaga che esita? Ahi, ahi, ahi... quindi tutto quel tuo modo di fare era una finzione, e in realtà tu sei una gran fifona?"

Sophie scurì istantaneamente in volto, e una vena pulsante le apparve sulla fronte, mentre sollevava lo sguardo verso il suo rivale. "Hmmm? Come mi... hai chiamato, Kanbara-kun? Ti dispiacerebbe ripeterlo?" ringhiò ferocemente, con gli occhi trasformati in luccicanti fessure! A quella vista minacciosa, Tomoki e Kaoru fecero un passo indietro con espressione sbalordita... ma Shinya rimase calmo e tranquillo, e si passò un indice sotto il naso con aria di sfottò!

"Hahaaa! Ma allora avevo proprio ragione!" esclamò, cercando di fare una voce più irritante possibile per scatenare la reazione della sua compagna di classe. "Sophie Kawanaga fa la dura, ma in realtà è solo un grosso pollo spennacchiato! Popopopopopo! Coccodè, coccodè!" Coronò la frase mettendosi le mani, chiuse a pugno, sulle costole, e iniziando a muovere le braccia come se fossero state ali, imitando lo scorrazzare di una gallina in maniera così perfetta che, una volta di più, Tomoki, Kouichi e Junpei si resero conto di quello che a volta doveva sopportare il povero Takuya...

E, inutile dirlo, questa maldestra presa in giro scatenò le ire della ragazzina castana, i cui denti si trasformarono in zanne triangolari, e i cui occhi divennero per qualche secondo bianchi e senza pupille... prima che lei si lanciasse a rotta di collo contro il suo rivale, determinata a fargli vedere di cosa era fatta! "Grrrr... tu, Shinya Kanbara! Adesso ti faccio pentire di averlo detto! La sottoscritta Sophie Kawanaga non è una fifona! Ti faccio vedere io! Ti do una lezione che non ti scordi più, e..."

Errore fatale. Nella sua rabbia, Sophie era montata sul Trailmon Dark senza riflettere oltre... e il misterioso Digimon treno, dopo aver sospirato come per dire 'cosa mi tocca vedere', richiuse la portiera dietro di lei, rinchiudendo Digiprescelti vecchi e nuovi all'interno del vagone! Sophie, impegnata com'era ad inseguire l'ancora sghignazzante Shinya sotto gli sguardi increduli dei restanti Digiprescelti, non se ne accorse nemmeno e continuò a correre dietro al minore dei fratelli Kanbara...

"Ehm... beh, in un modo o nell'altro, adesso ci siamo tutti..." commentò Katsuharu. Un istante dopo, il Trailmon nero emise un cupo fischio e iniziò, dapprima lentamente, poi con sempre maggiore velocità, ad avanzare verso il tunnel misterioso che si addentrava nel nulla davanti a lui! Immediatamente quando sentì il suono delle ruote metalliche che iniziavano a stridere sui binari, Sophie interruppe l'inseguimento e si fermò nel bel mezzo del corridoio come se le avessero gettato addosso un secchio d'acqua gelida... poi, con un'espressione improvvisamente terrorizzata sul viso, corse alle finestre e vide il paesaggio che cominciava a muoversi! Anche Kaoru e Shinya ebbero un attimo di smarrimento... e Kouichi, che a causa di circostanze ben note non aveva fatto il viaggio di andata a DigiWorld a bordo di un Trailmon, si afferrò involontariamente ad un appiglio posto ad altezza d'uomo.

"Ah! As... Aspettate! Aspettate un momento! No! Io non avevo ancora... Kyaaaaaah! Ci... ci stiamo... ci stiamo muovendo!" strillò Sophie, perdendo del tutto il suo autocontrollo! "No! Aspetti, monsieur Trailmon Dark! Io... non ho ancora deciso se... devo dirli ai miei genitori... a mia sorella... non posso mica andarmene così, e poi... e poi..."

Ma la sua isteria durò poco... e la ragazzina, vistasi sconfitta e per giunta caduta in una trappola di Shinya, si afflosciò sulla poltrona con un grugnito di rabbia, mandando qualche maledizione nella lingua d'oltralpe a Shinya e al trucchetto infantile con cui l'aveva accalappiata. Gli altri nuovi Digiprescelti, in particolare Katsuharu che aveva già avuto una simile esperienza, sembravano decisamente più calmi, e anche Kaoru, dopo il primo istante in cui sembrava stesse per avere un attacco di panico, era riuscita a mantenere l'autocontrollo, probabilmente anche grazie alla presenza di Junpei e dei suoi compagni...

"Stiamo... stiamo davvero... andando a DigiWorld..." mormorò Kaoru, staccandosi per un attimo dal resto del gruppo, e andando ad affacciarsi ad un finestrino. Oltre i vetri del vagone, si riusciva a vedere la desolata stazione sotterranea che passava loro attorno a velocità sempre maggiore, e il paesaggio che veniva sostituito da una strana nebbia bluastra... evidentemente, un preludio a tutte le stranezze che avrebbero sicuramente visto nel corso del loro viaggio!

Kouichi guardò verso Junpei e Tomoki, che gli diedero un cenno d'assenso... mentre, vicino a loro, Katsuharu ammirava l'interno del vagone, affascinato all'idea di tornare nel mondo in cui aveva conosciuto Angemon, Chiaki e Teruo... Sophie si metteva a sedere composta e gettava un'altra occhiataccia a Shinya... e quest'ultimo rispondeva alla mezza-francese con un sorrisetto astuto. Il possessore dei Digi-Spirits delle Tenebre poteva dirsi, entro certi limiti, soddisfatto in quanto tutti i nuovi prescelti (chi più, chi meno volontariamente...) erano saliti sul Trailmon e avevano accettato la loro missione. Ma adesso, veniva quella che probabilmente era la parte più complicata. Ovvero, spiegare in cosa sarebbe consistita la missione! E qualcuno avrebbe potuto non prenderla bene, a giudicare dalla reazione di Sophie...

Il giovane Kimura si schiarì la gola, attirando l'attenzione dei presenti, in particoare dei Digiprescelti meno esperti che avrebbero voluto un pò di delucidazioni su quanto stava accadendo. "Ah-ehm... Beh, adesso che siamo tutti qui... almeno credo... immagino di dovermi scusare per non aver detto tutto subito..." iniziò, guardando ora verso l'uno ora verso l'altro per assicurarsi che lo stessero ascoltando. "Allora... sì, in effetti questo in cui siamo adesso... è un Trailmon, un Digimon specializzato per il trasporto di passeggeri, che viene... o meglio, veniva... usato come principale mezzo di spostamento da un luogo all'altro del Mondo Digitale!"

"Hmmm... quindi, in pratica, adesso ci troviamo proprio all'interno di un treno vivente! Fico!" esclamò Shinya, che dei tre nuovi arrivati sembrava apprezzare di più la situazione. "Takuya-niichan me ne aveva parlato, ma non credevo che fossero così... tosti!". Sophie scosse la testa, borbottando qualcosa che poteva suonare come un 'parla per te'...

"Heheheee... già, immagino che abbia il suo fascino..." ridacchiò Junpei, sedendosi vicino a Sophie. In breve, il resto del gruppo si accomodò sui sedili, mentre all'esterno la stazione era già scomparsa, e tutto ciò che si vedeva erano i muri di fumo bluastro che sfrecciavano rapidamente attorno al Trailmon Dark. Poi, cercando di mantenersi serio, proseguì il discorso. "Allora, come vi ho già detto, questo 'treno' porta a DigiWorld, un... mondo parallelo, per usare un termine abbastanza alla portata di tutti, nel quale vivono le creature che noi chiamiamo Digimon! E il motivo per cui siamo stati convocati... io, voi, e i nostri amici che ci raggiungeranno più avanti... beh, per rendervelo chiaro, dovremmo raccontarvi una storia piuttosto lunga. Oh, beh, immagino che durante il viaggio avremo un bel pò di tempo..."

Con un sospiro, Sophie si mise più comoda sulla sedia e si mise ad ascoltare. "Sigh... non riesco a credere che me ne sto qua ad ascoltare queste storie... come non posso credere che mi trovo all'interno di un treno vivente diretto in qualche strano posto! E va bene, sentiamo... com'è andata, questa storia...?"

Fu Tomoki a riprendere la narrazione. "Beh... tutto è cominciato tre anni fa, quando io, Junpei-kun, Kouichi-kun e gli altri nostri amici abbiamo ricevuto un messaggio esattamente come quello che avete ricevuto voi di recente... un messaggio che parlava di iniziare un gioco..."

 

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Una grande area verde in una zona non meglio identificata di DigiWorld, circondata da foreste vergini e confinante con una grande catena montuosa che la costeggiava come un immenso muro di cinta. Un luogo come un altro, nell'immensità del Mondo Digitale, immerso nella calma pacifica della natura incontaminata, come se la terribile guerra e le tensioni che imperversavano già da tempo avessero deliberatamente deciso di risparmiare quella piccola fetta di DigiWorld.

Ma ben presto, gli eventi dimostrarono che quella situazione idilliaca non sarebbe durata molto a lungo. Il leggero vento dal profumo di primavera che spirava sulla zona iniziò ad aumentare di intensità, diventando più deciso e sferzante... e le nuvole bianche si separarono appena un pò, prima che un grosso raggio di luce bianca scendesse giù, come un fulmine a ciel sereno, e impattasse su una piccola radura! Un potente rumore simile ad un esplosione accompagnò l'atterraggio del flusso di energia, che sprigionò un lampo accecante e illuminò tutto ciò che si trovava nel raggio di decine di metri! I piccoli Digimon che vivevano nei dintorni, spaventati da quell'avvenimento inconsueto, corsero a rifugiarsi nelle loro tane e attesero che la luce e il rumore si smorzassero, cosa per cui ci volle qualche secondo...

E quando questo avvenne, con loro grande sorpresa, i piccoli Digimon poterono vedere i sei esseri umani che erano stati trasferiti dalla base operativa della DATS direttamente a DigiWorld - Masaru, accompagnato come sempre dall'inseparabile Agumon, Tohma e Yoshino, e i tre Guerrieri Leggendari che non avevano accompagnato il gruppo di Shinya. Dopo un istante in cui i sei erano rimasti fermi al loro posto, Masaru aprì per primo gli occhi e si guardò attorno, assicurandosi che il trasferimento dimensionale fosse andato bene...

"Siamo... siamo arrivati a DigiWorld?" chiese Yoshino, aprendo anche lei gli occhi e non riuscendo a nascondere una certa emozione. Uno alla volta, gli altri agenti della DATS si riscossero dal lieve torpore che il viaggio dimensionale comportava e cominciarono ad organizzarsi.

"Sembra... sembra proprio di sì, sorellina Yoshino..." rispose Izumi, spaesata solo un pò meno della sua amica dai capelli rossi. "Anche se... devo ammettere che DigiWorld non me lo ricordavo così..."

"Come avevamo detto al nostro ritorno, DigiWold è cambiato molto dall'ultima volta che ci siamo stati..." ribadì Kouji. Chiaramente, si riferiva all'episodio di più di una settimana prima, quando lui e Takuya avevano accompagnato Masaru e Tohma nel Mondo Digitale per inseguire un Drimogemon impazzito.

Izumi, in quel momento, si stava rendendo conto di quanto i suoi due amici avessero ragione da questo punto di vista. Mentre lei e Yoshino si guardavano attorno, la biondina mezza-italiana vedeva molte cose che non ricordava... e notava che altre cose che invece ricordava non c'erano più! Delle grosse rocce fluttuavano di tanto in tanto nel cielo, oscurando il sole per qualche secondo e proiettando delle zone d'ombra... e la volta celeste stessa, in certi punti, sembrava spezzarsi, velata da delle forme geometriche traslucide che alle due ragazze ricordavano molto, come disposizione, le schede interne di un PC. Inoltre, Izumi non vedeva più i binari dei Trailmon, che invece erano stati una costante in tutto il suo primo viaggio a DigiWorld... e l'intero paesaggio, pur continuando a dare l'impressione di un mondo incontaminato e tranquillo, non trasmetteva più la stessa sensazione di vivacità di una volta...

Yoshino, per la quale era la prima volta a DigiWorld in assoluto, non riusciva invece a nascondere la sua meraviglia, mentre lei e Raramon (ancora racchiusa nel suo Digivice-Ic) si guardavano attorno. Per lei, tutto sembrava così nuovo e incredibile... persino l'aria che si respirava aveva un profumo e un sapore diversi.

"Non avevo mai visto il Mondo Digitale prima d'ora, Yoshino..." affermò la vocetta melodica di Raramon, proveniente dal Digivice che l'agente dai capelli rossi portava attaccato alla tasca dell'uniforme. "E' un posto... davvero incredibile!"

Yoshino annuì. Ricordava molto bene che, quando lei e Raramon si erano incontrate per la prima volta, era stato nel Mondo Reale... dopo che il Digi-Tama della Digimon floreale le era capitato tra le mani per puro caso! "Beh... puoi... puoi dirlo forte, Raramon! Accidenti, Masaru-kun, dalle descrizioni che mi avete fatto tu e Tohma-san, non mi era sembrato che DigiWorld fosse così bello!"

"Beh, scusa tanto se non sono bravo a fare le descrizioni!" rispose il giovane street fighter, un pò infastidito.

Takuya, Kouji e Tohma, pur capendo la meraviglia delle loro compagne davanti allo spettacolo di DigiWorld, decisero che era il caso di dare inizio alle loro ricerche, e il ragazzo biondo prese la parola per primo schiarendosi la voce. "Ehm... in ogni caso, quello che conta è che il trasferimento sia stato competato senza incidenti. Alla base dovrebbero aver già ricevuto le nostre coordinate, quindi... nel caso ci fosse un'emergenza, potremmo tornare alla base immediatamente." affermò, per poi tirare fuori un piccolo oggetto dal rivestimento di plastica nera, con una spia verde lampeggiante che brillava su uno dei suoi lati, dalla tasca frontale dell'uniforme e mostrarlo a tutti i membri della spedizione. "Questo rilevatore invia al Mondo Reale la nostra posizione esatta, in modo che, in caso di emergenza, non ci sia bisogno di cercarci, allineare gli strumenti e richiamarci. Una mia piccola invenzione, in preparazione a questa evenienza." concluse, con un pizzico di orgoglio.

"Wow..." rispose Agumon. "Accidenti, Tohma, sei davvero un genio! Pensi sempre ad ogni cosa che potrebbe accadere!"

"Già... però, Tohma-san, se posso fare una piccola domanda..." affermò Takuya. "Non trovi che sia un pò rischioso averne uno solo? Cosa succederebbe se si guastasse, si rompesse durante un combattimento, oppure... beh, qualunque altra cosa potesse accadere?"

"E' vero..." ammise Izumi. "Senza di quello, come facciamo a dare la nostra posizione a Satsuma-taichou?"

Un sorrisetto attraversò per un attimo il volto serio di Tohma. "Preoccupazione più che legittima. Proprio per questo, ho creato anche una copia di backup che l'agente Fujieda ha con sè. Yoshino-san, puoi far loro vedere?"

Yoshino mise una mano nella tasca della sua minigonna e tirò fuori un congegno molto simile a quello di Tohma. "Certamente, Tohma-san. Un rilevatore in più, nel caso il primo si guastasse. Non si può mai essere troppo prudenti, quando si manda qualcuno nel Mondo Digitale."

I tre Leggendari Guerrieri, Masaru ed Agumon annuirono, apprezzando la prudenza degli agenti più esperti. "Bene. Questo, se non altro, è un problema risolto." affermò Kouji. "Tuttavia, ora è meglio muoverci e cercare di raggiungere la dimora di questo Mercurimon di cui Satsuma-taichou ci ha parlato. Restando fermi troppo a lungo, saremmo vulnerabili ai Digimon ostili."

"Già, e non mi sembra il caso di sfidare la sorte." riprese Takuya. "Abbiamo un'idea di dove andare, spero..."

Tohma indicò la catena montuosa visibile in lontananza, e per la precisione un picco innevato che sembrava essere ad un'altezza allucinante. "Sì, la Infinite Ice Ridge, che dovrebbe essere la dimora di Mercurimon, si trova in quella direzione." rispose. "Farci depositare più vicino sarebbe stato rischioso, non avevamo modo di calcolare con precisione le coordinate, e avremmo attirato l'attenzione di troppi Digimon fedeli a Mercurimon... e anche con le misure precauzionali che abbiamo preso, non escludo che Mercurimon si sia accorto di noi. Quindi dobbiamo cercare di prestare molta attenzione ad ogni nostro passo... e al tempo stesso muoverci con rapidità. Gaomon, Realize!"

Il genio dai capelli biondi attivò il suo Digivice-Ic, e fece apparire Gaomon, già in posizione di guardia, davanti a sè. "Sì, signore." disse il lupacchiotto con i guantoni, servizievole come sempre. Yoshino fece la stessa cosa, facendo apparire Raramon, in modo che i Digimon fossero più liberi di muoversi, e fossero già pronti a digievolvere e combattere nel caso ce ne fosse bisogno.

"Sì, Yoshino!" esclamò la piccola Digimon simile ad un fiorellino rosa. "Sono pronta!"

"Bene... a questo punto, credo che sia il caso di muoversi." concluse Takuya, assumendo il comando del gruppetto. "Vedremo di raggiungere questo Mercurimon e cercheremo di avere qualche risposta, e di raggiungere un accordo pacifico con lui. Ma... teniamoci pronti ad ogni evenienza! Non sappiamo nulla di cosa ci aspetta... e temo che arrivare là non sarà per niente facile..."

"Lo sappiamo..." mormorò Masaru, grattandosi distrattamente la testa mentre il gruppo iniziava ad addentrarsi in una macchia di vegetazione e prendeva un sentiero tortuoso che si snodava tra gli alberi. "Diavolo... spero soltanto che le cose funzionino bene nel Mondo Reale... e soprattutto, che tuo fratello e i suoi compagni se la stiano cavando bene..."

"Tomoki e gli altri sono con loro, e poi stanno per ricevere i Digi-Spirits anche loro, no?" chiese retoricamente Agumon. "Se la caveranno, vedrai..."

Kouji sospirò. Beato Agumon che riusciva ad essere ottimista... ma il giovane detentore degli Spirits della Luce non riusciva a nutrire la stessa fiducia, forse anche perchè c'era Kouichi nel loro gruppo. E immaginava che le ansie di Takuya fossero più o meno le stesse. Per loro cinque, la strada per diventare Guerrieri Leggendari e salvare DigiWorld dalle forze del Male era cominciata in salita e non si era fatta per niente più facile col tempo... e data la confusione che regnava nel Mondo Digitale, non c'era motivo di credere che per Shinya, Katsuharu e le due nuove arrivate sarebbe stato diverso...

 

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Nel Mondo Reale, nella sala principale della sede operativa della DATS, il capitano Satsuma, Kudamon, Chika, Dorumon e il resto del personale stava guardando con attenzione gli schermi delle loro console. Il fatto che il salto dimensionale fosse avvenuto senza intoppi faceva ben sperare, ma non era che l'inizio. Il viaggio verso la Infinite Ice Ridge sarebbe durato un bel pò, e sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa...

"Molto bene, sembra che la situazione sia sotto controllo..." affermò Shirokawa, guardando il radar digitale sulla sua console, affiancata dal suo immancabile PawnChessmon bianco. "Il flusso dimensionale si è stabilizzato, e tutti i soggetti hanno raggiunto il Mondo Digitale senza problemi! Per adesso, possiamo dire che sono in stato di condizione verde."

"Ottimo. Continuate a monitorare i loro spostamenti, e tenete costantemente traccia delle loro coordinate." disse Satsuma... per poi rivolgersi a Chika e a Dorumon, che stavano in piedi vicino a lui con espressione un pò confusa. "Capisco che siano termini un pò difficili... in pratica, vuol dire che tuo fratello Masaru e i suoi compagni stanno bene, e sono arrivati nel Mondo Digitale senza intoppi."

"Davvero?" chiese Dorumon. "Beh, mi fa piacere... e speriamo che continui così! Mi auguro solo... che non si imbattano in tutti i pericoli che ho incontrato io..."

La bambina tirò un breve sospiro di sollievo, e fece per rispondere... quando la sua attenzione venne attirata dal silenzioso e misterioso Kamemon, il Digimon la cui funzione esclusiva sembrava essere di portare bicchieri di tè verde fumante ai lavoratori! Un pò sorpresi, lei e Dorumon fecero un passo indietro davanti al vassoio con sopra quattro bicchieri che il piccolo Digimon tartaruga portava con sè... poi, con un pizzico di esitazione, indicò il bicchiere a lei più vicino. Doveva ammetterlo, trovarsi all'improvviso in un ambiente così... militaresco... e allo stesso tempo così inusuale per un organo governativo era una cosa a cui ci avrebbe messo del tempo per abituarsi.

"Oh, non preoccuparti, Chika-chan... Kamemon fa sempre questo effetto a chi non è abituato a lui!" la rassicurò Kurosaki. "Ma in realtà vuole solo essere servizievole. Gradite del tè, prima che inizi la vostra sessione di allenamento?"

"Ehm..." disse il piccolo dinosauro lilla, indicando uno dei bicchieri di tè verde caldo. "Capitano Satsuma... possiamo... ehm..."

Il comandante della DATS fece un piccolo sorriso e, con un movimento della testa appena percettibile, fece loro cenno che potevano prendere da bere. Cosa che Chika e il suo Digimon fecero, non senza un pò di incertezza. In contemporanea, mentre Kamemon si voltava per offrire i due bicchieri rimanenti a Satsuma e a Kudamon, la ragazzina e il suo compagno digitale si portarono i bicchieri alla bocca e presero un sorso.

"Ma è buonissimo!" esclamò Dorumon, estasiato dal sapore. "Non avevo mai bevuto niente di così buono, a DigiWorld! Sapete che il Mondo Reale mi piace sempre di più?"

Dopo aver assaggiato il tè, Chika fece un sorriso e un inchino di ringraziamento a Kamemon, che mantenne la sua espressione neutrale. "Doru-chan ha davvero ragione, Kame-chan! Grazie, è davvero buono!"

Mentre Satsuma accettava i rimanenti due bicchieri, non potè fare a meno di rivolgere un pensiero a quella bambina e al suo misterioso Digimon, coinvolti in quella faccenda forse molto più grande di loro dalle circostanze più incredibili. Come suo padre e suo fratello, Chika era entrata in contatto per puro caso con il mondo dei Digimon... e ora, anche il suo destino sembrava inestricabilmente legato a quello del Mondo Digitale. Era come se fosse scritto nei geni della famiglia Daimon...

"E va bene, piccola Chika..." riflettè tra sè il comandante della DATS. "Spero davvero che tu sia pronta. Perchè, se vuoi essere preparata a quello che temo ci aspetti, l'addestramento tuo e del tuo amico sarà davvero difficile..."

 

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Mercurimon, seduto sul suo trono, alzò repentinamente lo sguardo... e Bokomon e Neemon, che si trovavano lì vicino, fecero un sobbalzo per la sorpresa!

"Ah! Mer... Mercurimon-sama, che sta succedendo?" chiese Bokomon, ben consapevole del fatto che, quando il suo signore aveva reazioni così repentine, era perchè stava succedendo qualcosa di serio. Tra la poco gradita visita di SaberLeomon, solo qualche ora prima, e la missione fallita di Ikuto, non c'erano gli elementi per credere che un'emergenza non si sarebbe verificata in un futuro assai prossimo... "C'è... c'è qualche problema, per caso?"

Il titano dal cappuccio a testa di lupo non rispose subito, cosa che fece salire la tensione e appesantì l'aria, anche nel gelo di quella sala scavata nei ghiacci eterni. "Ehm... Mercurimon-sama?" chiese Neemon con espressione melensa, inclinando la testa da un lato. "Non... non ci ha sentiti? Avevamo chiesto se... andava tutto bene..."

Senza nemmeno voltare lo sguardo verso il custode del Libro e il suo imbranato aiutante, la Divinità Olimpia guardò davanti a sè, verso l'arcata di ingresso alla sua sala del trono, e rispose, chiaramente parlando più a sè stesso che a loro. "Sono arrivati. Ero sicuro che non ci avrebbero messo molto." tuonò, cercando di mantenersi distaccando, ma non riuscendo ad escludere un accento misto di indignazione e ansia dal tono della sua voce potente. "Gli esseri umani si sono organizzati... e un gruppo dei loro agenti è di nuovo entrato nel Mondo Digitale. Non so quali siano le loro intenzioni... ma di qualunque cosa si tratti, sono diretti qui."

Bokomon e Neemon sentirono che i loro cuori si erano fermati per un istante. Avevano sentito bene? Gli esseri umani... erano tornati nel Mondo Digitale? Questo... questo voleva dire che tra loro c'erano anche i loro amici... i Guerrieri Leggendari? Dopo tanto tempo, era giunto finalmente il momento di rivederli? Tuttavia, ben sapendo che Mercurimon non condivideva esattamente i loro pensieri sui leggendari salvatori di DigiWorld, tennero per sè ogni commento...

Ikuto e Falcomon, cheentravano in quel momento nella sala del trono, erano decisamente più espansivi... forse anche perchè speravano di redimersi del fallimento rimediato nel Mondo Reale! "Mercurimon-sama! Permettere noi di andare a fermarli!" esclamò il misterioso bambino dal volto pitturato, fermandosi a pochi metri dal trono e mettendosi su un ginocchio. "Io e Falcomon... conoscere meglio DigiWorld! Loro non potere sapere da dove noi colpire!"

"La... la pregherei anch'io, Mercurimon-sama!" esclamò Falcomon, allo stesso modo inchinato davanti al suo signore. "Li intercetteremo prima che possano avvicinarsi troppo alla Infinite Ice Ridge... e sono convinto che questa volta li coglieremo di sorpresa!"

La Divinità Olimpia rivolse lo sguardo al falchetto e al suo partner umano, e restò in silenzio per qualche secondo, evidentemente riflettendo sulla loro richiesta... poi, con un unico movimento della sua enorme testa dai lineamenti severi, diede loro il permesso. "Hm. E va bene. Concesso. Ma prestate molta attenzione. Sono accompagnati da dei Digimon che collaborano con loro per motivi che a me sfuggono. Non so di quali poteri siano dotati quei traditori, perciò... fate molta attenzione. Mi sono spiegato?"

Tenendo stretto il suo enorme boomerang con una mano, il bambino si mise una mano stretta a pugno sul cuore e guardò negli occhi il Digimon che lui considerava suo padre e maestro, con gli occhi pieni di fierezza... e Falcomon fece la stessa cosa, ripiegando le ali contro il corpo e abbassando la testa quel tanto che bastava. "Sì, Mercurimon-sama! Noi... capito! Noi andare, e fermare umani!"

"Mi raccomando, voi due... state molto attenti!" Bokomon decise che era il caso di reiterare le raccomandazioni di Mercurimon, anche se in cuor suo sperava che non si dovesse arrivare ad estremi che sarebbero risultati svantaggiosi per entrambe le parti in causa. Se i Leggendari Guerrieri si fossero davvero trovati nel gruppo di umani giunto su DigiWorld, ed Ikuto e Falcomon fossero venuti alle mani con loro... beh, la situazione avrebbe potuto farsi parecchio complicata!

Neemon agitò la mano con aria un pò assente, mentre Ikuto e Falcomon annuivano e si dirigevano verso l'uscita della grotta, decisi a rifarsi dell'umiliante sconfitta subita nel Mondo Reale. "Ehm... lo dico anch'io, ragazzi, state attenti!" esclamò il Digimon dalla calzamaglia rossa. "E... cercate di andarci piano, okay?"

Con un sospiro esasperato, Bokomon afferrò l'elastico dei pantaloni di Neemon, lo tirò verso di sè, e poi lo lasciò andare, tirando una frustata nel fondoschiena del suo sventato collega, che lanciò un breve strillo di dolore e sorpresa! "Bakamon!" esclamò il possessore del libro. "Ti sembra una cosa da dire, data la situazione?"

"Owwww..." si lamentò Neemon, massaggiandosi la zona colpita con una tale goffaggine che anche Mercurimon, nonostante tutto, dovette mettersi un pugno davanti alla bocca per nascondere un sorriso divertito. "Ehm... scusa, Bokomon, ma credevo che tu volessi...". Si interruppe quando il Custode del Libro si portò un indice vicino alle labbra per fargli cenno di tacere.

Mentre Ikuto e Falcomon uscivano dalla sala del trono, già penhsando ad una strategia da adottare conto gli invasori, non si accorsero delle due piccole figure che li spiavano da un anfratto scavato nelle pareti di roccia... un anfratto che portava ad un corridoio più ampio e dalle pareti più levigate, che rilucevano debolmente di luce azzurra, diretto verso una zona più interna della reggia scavata nei ghiacci eterni...

Quando fu sicuro che Ikuto e Falcomon fossero passati, uno dei due Digimon nascosti si mise le mani sui fianchi e sfoderò un freddo sorrisetto, sghignazzando qualcosa tra sè... e il suo braccio destro, sbattendo lentamente le ali, gli si affiancò e fissò con sospetto le piccole figure del ragazzino e del falchetto voltate di spalle. "Heh... e così, quello stupido piccolo umano e il suo amichetto pensano davvero di poterci fregare, eh?" sghignazzò Gotsumon, usandop una delle sue goffe dita per grattarsi il braccio pietroso. "Mercurimon-sama, come ho già detto, sta dando troppa fiducia a quel moccioso... e questo è un errore di cui finirà per pentirsi! Vieni con me, Tsukaimon! Credo che, per questa situazione, sarà necessario il nostro intervento!"

"Certamente, Gotsumon... questo era chiaro fin dall'inizio!" rispose senza esitazioni il piccolo mammifero alato, seguendo il suo compagno nel corridoio che si apriva dietro di loro. Il passaggio tortuoso li portò attraverso una serie di tornanti, fino a farli giungere in una grande spelonca a cielo aperto dalla quale si poteva vedere un largo scorcio del cielo grigio e blu che sovrastava la reggia di Mercurimon. Giunto al centro dello spiazzo flagellato dai venti, che sembravano comunque non avere effetto sulla sua epidermide di pietra, Gotsumon si fermò, si mise due dita in bocca, e fece un fischio, che venne smorzato dall'ululato della bufera, ma che servì comunque allo scopo di chiamare un Digimon volante che, dopo aver eseguito una cabrata sopra la spelonca, scese giù e si appoggiò sul pavimento innevato. Si trattava di un Digimon piuttosto grande e repellente, simile ad una libellula ma senza l'aspetto elegante e nobile che contraddistingueva le libellule del Mondo Reale: il suo corpo era del colore della sabbia, e stranamente tozzo, con sei grosse zampe corazzate armate di lunghi artigli neri, e l'addome diventava sempre più affusolato man mano che si procedeva verso la coda, diventando affusolato e segmentato, ma senza mai dare un'impressione veramente dinamica. La sua testa era piuttosto ripugnante, con due occhi compositi verdi e sfaccettati, e una bocca enorme, piena di zanne acuminate e di una lunga lingua rossa che ad intervalli accarezzava con bramosia le labbra della creatura. Aveva due paia di ali trasparenti, ricoperte di venature e dall'apparenza fragile... ma doveva essere solo apparenza, visto che avevano permesso al Digimon insettoide di volare nel bel mezzo della bufera senza rimanere ferito! Lentamente, la mostruosa libellula, lunga almeno due metri e grossa in proporzione, si appoggiò vicino a Gotsumon e a Tsukaimon... e l'ometto di roccia annuì soddisfatto, con una mano appoggiata sul fianco.

"Hmmm... bene, bene! Vedo che sei puntuale come al solito, Yanmamon!" sghignazzò il piccolo Digimon quando le zampe artigliate della libellula gigante toccarono la neve.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Yanmamon

Tipo: Insettoide

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Bug Swarm, Somersault Kill

Digimon simile ad una libellula, estremamente violento e dalla fame insaziabile. Nonostante l'aspetto tozzo, si muove con l'agilità della sua controparte reale, grazie alle sue quattro ali, e si protegge dagli attacchi nemici grazie ad una resistente corazza chitinosa.

 

Obbediente, la libellula gigante si acquattò sul terreno e attese che il suo padrone le salisse in groppa... poi, Gotsumon fece cenno a Tsukaimon di seguirlo. "Bene, Tsukaimon... credo che sia il momento di partire!" affermò l'ometto di roccia. "Terremo d'occhio Ikuto e Falcomon da distanza di sicurezza... e poi, quando quei due ci tradiranno e passeranno dalla parte degli esseri umani, noi interverremo e salveremo la situazione!"

Il Digimon viola simile ad un Patamon stava per annuire... quando si fermò, confuso da una parte del discorso. "Cert... huh? A... Aspetta un momento, Gotsumon... hai detto... quando Ikuto e Falcomon ci tradiranno?" chiese, non del tutto sicuro di aver sentito bene. "Ehm... ma scusa... tu come fai a sapere già da adesso che..."

Le labbra di Gotsumon si sollevarono un pò, dando un aspetto inquietante a quel viso che, in altre circostanze, sarebbe potuto sembrare buffo...

"Usa un pò la fantasia, Tsukaimon. Quello che noi diremo a Mercurimon-sama non corrisponderà esattamente alla verità..."

 

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"O... Okay, allora, fatemi fare un riassunto, e vediamo se ho afferrato il concetto!" esclamò Sophie con espressione abbastanza sconvolta. "In pratica, tre anni fa... voi e i vostri compagni avete ricevuto quel messaggio, siete andati alla stazione di Shibuya, avete preso l'ascensore, avete raggiunto il binario sotterraneo da cui siamo partiti poco fa... e siete arrivati a DigiWorld, dove avete ricevuto gli spiriti di un gruppo di guerrieri vissuti secoli fa, e con quelli vi siete potuti trasformare in Digimon? E... e c'era un angelo diventato cattivo di nome Lucemon che voleva conquistare l'universo, e stava assorbendo il Mondo Digitale per risorgere dal suo sonno? E voi... voi l'avete affrontato e l'avete sconfitto? E'... è questo, in pratica, il succo del discorso?"

Probabilmente, la ragazzina mezza-francese si aspettava che uno dei Digiprescelti più esperti, ad un certo punto, scoppiasse a ridere e dicesse che tutto questo era solo uno scherzo... oppure che, ad un certo punto, la sveglia posta sul comodino della sua camera da letto squillasse, e lei, riaprendo gli occhi, vedesse il viso di sua sorella Vivianne e si rendesse conto che era tutto solo un sogno...

Invece, tutto quello che accadde fu che Junpei, il ragazzone con gli occhiali che sedeva tra Kouichi e Kaoru, si mise la mano dietro la nuca e, con un sorriso un pò goffo, annuì. E il vagone del treno non scomparve attorno a lei come Sophie osò sperare per una frazione di secondo... quella era la realtà, la pura e semplice realtà! Stavano davvero andando in un altro mondo, a perseguire chissà quale folle avventura! Se non fosse stata lì, seduta in quella che, in altre circostanze, sarebbe potuta sembrare il vagone di un comune treno passeggeri, non ci avrebbe ancora creduto...

"Esatto... poi, ovviamente, ci sarebbero molti altri particolari, ma abbiamo cercato di ridurre il tutto all'essenziale..." affermò Junpei. "Comunque, tra non molto dovremmo arrivare al Flame Terminal, dove potremo sapere qualcosa in più... forse... e dove, con un pò di fortuna, vi sarà tutto chiarito."

Kaoru, che aveva ascoltato tutto il discorso con un misto di timore e fascino, si alzò dal suo posto e sgranò leggermente gli occhi nel momento in cui la strana foschia blu che copriva la visuale dei passeggeri iniziava a diradarsi. Un paesaggio che sembrava essere uscito dalla descrizione di un romanzo fantasy cominciava a prendere forma, delineandosi tra le volute di foschia... "Jun... Junpei-kun! Ragazzi, guardate là! Sta... succedendo qualcosa! Quello... quello dovrebbe essere... il Mondo Digitale?" esclamò la ragazzina, cercando di sforzarsi per distinguere i particolari.

Quell'annuncio provocò come una scarica di emozioni nostalgiche in tutti coloro che avevano partecipato al primo viaggio a DigiWorld, e fece enire un tuffo al cuore a Shinya e a Sophie... ma la reazione, in entrambi i casi, fu la stessa, visto che tutti si alzarono dai loro sedili e si diressero verso le finestre per godersi lo spettacolo di DigiWorld che si materializzava sotto i loro occhi. Lentamente, la foschia azzurra che li aveva accompagnati per tutto il viaggio si diradò, mentre l'esterno prendeva forma... e infine, in un silenzio carico di emozione, si materializzava davanti ai loro occhi!

Quanti non lo avevano mai visto - inclusa l'impaurita Sophie - restarono ammutoliti dallo stupore. Si erano immaginati qualcosa di incredibile, è vero... ma quell'immensa distesa verde e colorata, punteggiata da foreste, villaggi, strane costruzioni, costoni di roccia, fiumi e laghi di un azzurro talmente intenso da sembrare dotati di vita propria... beh, quello erano sicuri di non averlo mai visto, neanche nei loro sogni più fantasiosi! Sophie, Shinya e Kaoru erano rimasti tutti senza parole, per la segreta soddisfazione dei Leggendari Guerrieri e di Katsuharu, che non vedevano l'ora di ammirare le loro reazioni davanti ad una simile meraviglia!

"Oh... cavolo..." riuscì appena a balbettare Shinya. "Questo... questo proprio... non me l'aspettavo? Avete visto che roba? Sono... sono... stupefatto! E non ci sono altre parole!"

"Per una volta, Kanbara-kun... direi che sono d'accordo con te!" rispose Sophie, dimenticando del tutto la sua acredine e l'iniziale timore. In effetti, era un pò difficile essere acidi quando si aveva di fronte un paesaggio simile... e soprattutto, quando una marea di piccoli e graziosi Digimon di basso livello, in particolare Poromon simili a piccoli fantasmini bianchi dal volto ingenuamente sorridente, sciamavano vicino alle finestre, osservandoli con curiosità...

Anche Katsuharu e i Leggendari Guerrieri sembravano rapiti dallo spettacolo davanti ai loro occhi... solo che, nel loro caso, era più la nostalgia per il fatto che per tanto tempo non avevano visto il Mondo Digitale. A distanza di tre anni, ritrovarselo davanti era un'emozione incredibile, pur stemperata dal fatto che sapevano di non essere lì per un viaggio di piacere, ma per salvarlo ancora una volta. Anche Katsuharu si sentiva fremere dalla gioia... il suo momento stava per arrivare, il momento in cui sarebbe diventato un Leggendario Guerriero a tutti gli effetti...

Ancora per qualche minuto, il Trailmon nero proseguì la sua corsa, creando un forte distacco tra i suoi colori cupi e quelli vivaci del mondo che lo circondava... e, man mano, rallentò, emettendo sbuffi di vapore bianco dalla sua locomotiva per poi fermarsi con un cigolìo davanti alla piattaforma di una piccola, e ben conosciuta, stazione immersa nel bel mezzo di quel luogo apparentemente intonso dalla civiltà. Si sentì ancora per un pò il rumore delle ruote che stridevano sull'acciaio dei binari... poi, il Trailmon Dark si fermò con un singhiozzo, e un ultimo sbuffo di vapore segnalò ai Digiprescelti che il viaggio era giunto al termine... e che ora, si trovavano nel Mondo Digitale, pronti ad incominciare la loro missione.

"Siamo... siamo arrivati?" chiese Shinya, indicando la stazione con un indice. Strano, pensò il minore dei fratelli Kanbara. Pur trattandosi di un'altra dimensione, quella stazione era molto simile ad una qualsiasi stazione che si sarebbe potuta trovare in un paesino di campagna... e, doveva ammetterlo, quell'aria di familiarità che il terminale trasmetteva riusciva a rendere ancora più eccitante l'idea di essere in un altro mondo...

Lentamente, Tomoki annuì... e rivolse un sorriso ai nuovi arrivati. "Esattamente, Shinya-kun. Questo... è il Flame Terminal, dove siamo arrivati anche noi tre anni fa... Benvenuti nel Mondo Digitale!"

Nessuno di loro immaginava che, in quel momento, numerosi occhi indagatori avessero iniziato a controllare il loro progresso...

 

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"Dunque, stai dicendo che ci sono dei nuovi Guerrieri Leggendari in arrivo? E che in questo momento si trovano al Flame Terminal?"

Watchmon si chinò come poteva per rispondere alla domanda - che in effetti suonava più come un ordine - di ChaosGallantmon. "Lord ChaosGallantmon... sì, questo è quanto mi hanno comunicato i miei DemiWatchmon, oltre al fatto che un gruppo di esploratori della DATS è arrivato da poco su DigiWorld, e sta cercando di raggiungere la Infinite Ice Ridge, dove sperano - credo - di poter conferire con Mercurimon." spiegò. "Posso affermare con relativa certezza che se riuscissero effettivamente a raggiungere un accordo con Mercurimon... allora la nostra supremazia su DigiWorld e il nostro controllo sulla popolazione potrebbero essere seriamente messi in discussione."

Il cavaliere nero, come sempre affiancato dalla fedele Kuzuhamon, alzò leggermente la testa, e Watchmon vide i suoi occhi scintillare di rosso dietro la sua visiera. "Non accadrà. Fermeremo i Leggendari Guerrieri e la squadra di esplorazione prima che possano arrivare troppo lontano." decise. "Watchmon. Confido che tu abbia già preparato dei piani di contingenza, per situazioni simili..."

L'osservatore ghignò astutamente. "Senza dubbio, mio signore... abbiamo già pensato a come poterli ostacolare... e tra le stesse fila dei presunti sostenitori di Mercurimon, almeno stando a quanto Lady Kuzuhamon ci ha comunicato, c'è qualcuno che potrebbe essere disposto a collaborare con noi... lei sa a chi mi sto riferendo, giusto, Lady Kuzuhamon?"

La donna-volpe non potè trattenere un'espressione sottilmente divertita. "Già... è ironico che proprio all'interno delle fila dei suoi sostenitori, abbiamo trovato dei Digimon che con tanto astio si oppongono alla sua politica di non belligerenza!" affermò. "Sia SaberLeomon che quei due piccoletti che apparentemente lo servono con devozione saranno delle utili pedine... e per quanto riguarda i Leggendari Guerrieri? Le erbacce vanno estirpate subito, prima che diventino un problema. Questo lo sai bene, spero..."

"Certamente, Lady Kuzuhamon!" rispose prontamente Watchmon. "E' per questo che ho già inviato al Flame Terminal qualcuno che potrà sbarazzarci di quei mocciosi inesperti prima ancora che possano ottenere i loro Digi-Spirits. Senza di loro, la DATS sarà notevolmente indebolita."

ChaosGallantmon annuì, approvando la strategia di Watchmon. "Hm. Ottimo. Per il momento, quelli della DATS non mi preoccupano, ma pensando al futuro è meglio impedire loro di fare troppi progressi. Hanno già quel Dorumon dalla loro parte, e non è il caso di concedere loro ulteriore vantaggio." sentenziò. "Anche se questo significherà dividere la nostra concentrazione tra più minacce, sono convinto che alla fine i risultati saranno soddisfacenti... soprattutto una volta che il nostro sistema di portali sarà stato completato."

"A questo proposito, ChaosGallantmon-sama, Astamon mi ha comunicato che hanno individuato altri due nuovi portali..." disse Kuzuhamon, leggendo un foglio di carta sul quale erano stampati dei dati. "E pensa che le squadre di formattazione potranno iniziare i lavori nel giro di pochi giorni."

"Perfetto." concluse ChaosGallantmon. "Dobiamo cercare altri di quei passaggi spontanei e mantenerli stabili il più possibile, se vogliamo che la nostra strategia abbia successo..."

 

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Seduto davanti ad uno schermo della sua sala di controllo, Astamon osservava con un pizzico di sorpresa i sette ragazzi che scendevano, ordinati e prudenti, dalle porte del Trailmon Dark e appoggiavano finalmente i piedi sulla piattaforma del Flame Terminal. Questo non se l'era aspettato. Era sicuro di aver previsto molte delle possibili mosse delle due fazioni, ma... che ci fossero altri Digiprescelti, non gli era neanche passato per la testa. Un erroraccio, si disse. E si ammonì di essere più previdente in futuro. Simili sviste avrebbero potuto costargli molto care.

"Queste sono le immagini che ci pervengono dal Flame Terminal, Astamon-sama." affermò uno dei Gazimon che stavano in piedi al suo fianco. "Come può vedere, del gruppo fanno parte quattro umani su cui non abbiamo quasi alcuna informazione... e riteniamo che possano essere dei nuovi Digiprescelti, a cui saranno affidati i quattro Digi-Spirits in precedenza corrotti da Kerpymon, e in seguito purificati. Come... ci dobbiamo comportare, con loro?"

Già, buona domanda, si disse Astamon, sfregandosi un pò il mento. Non aveva pianificato niente per una simile eventualità... e tuttavia, da esperto stratega, era consapevole che in certe occasioni bisogna anche saper improvvisare, e con la mente brillante che aveva, non gli ci volle molto a giungere ad una conclusione.

"E così, ci sono dei nuovi Digiprescelti, eh? Il che significa più Leggendari Guerrieri, il che significa più pezzi nel puzzle..." disse tra sè. "Hmmm... molto bene. Per adesso, non faremo nulla contro di loro. Manteniamo un profilo basso, limitiamoci ad osservarli e a vedere cosa fanno, e intanto continuiamo a cercare portali spontanei. Certo non sono così ingenuo da sperare di convincerli ad aiutarmi... però, se le cose stanno come penso io, i nostri obiettivi potrebbero correre su strade parallele, almeno per un pò."

Un pò sorpresi dall'ordine, ma comunque obbedienti al loro signore, i Gazimon fecero una sorta di saluto militare. "Ehm... va bene, Astamon-sama! Come preferisce lei!" rispose il capogruppo, per poi allontanarsi quando il demone gli fece cenno di rompere le righe.

Un lieve sorrisetto attraversò il volto del misterioso Astamon, mentre osservava i ragazzi che smontavano dal Trailmon Dark. Era questo, pensò tra sè, che lo contraddistingueva da ChaosGallantmon. Entrambi erano degli abili giocatori di scacchi... ma il suo "capo" sembrava pensare che tutti i suoi sottoposti e i suoi nemici fossero pedine da muovere...

Mentre Astamon sapeva bene che potevano essere anche torri, cavalieri, alfieri e regine...

E soprattutto, che non c'erano solo pezzi bianchi e neri...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E il capitolo 21 è completato, dopo un periodo un pò travagliato in cui ho dovuto far fronte ad un bel pò di impegni! Ora che per me sono iniziate le vacanze di Natale, sono convinto che potrò scrivere un pò di più... e spero di poter aggiornare tutte le storie che sto portando avanti in questo lasso di tempo, prima che inizi il periodo di esami!

I Digiprescelti hanno finalmente raggiunto DigiWorld, e i membri della DATS hanno iniziato ad incamminarsi verso la Infinite Ice Ridge, dove sperano di poter colloquiare con Mercurimon... ma sfortunatamente, non hanno la più pallida idea della ragnatela di intrighi e doppi giochi in cui si sono andati ad invischiare! C'è un pò troppa gente che li vorrebbe morti, per i loro gusti... e c'è qualcun altro che, pur non volendoli morti, non ha certo le migliori intenzioni verso di loro! Come andrà a finire?

Beh, vi devo lasciare e dare appuntamento al prossimo capitolo per la risposta! Vi auguro buon proseguimento di feste... e ci vediamo al prossimo aggiornamento!

 

Justice Gundam

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Capitolo 22
*** Il ritorno di Mercurymon ***


Record of Digital Wars-22

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier & Savers scritta da: Justice Gundam

Salve a tutti... e bentornati alla mia fanfiction crossover di Digimon! Le vicende della mia storia ormai sono entrate nel vivo, e la situazione, dopo qualche scaramuccia, sembra essersi stabilizzata, almeno per il momento! Ma noi sappiamo bene che non resterà tranquilla a lungo. Ci sono un sacco di fazioni che si stanno sovrapponendo l'una all'altra, e nessuna di loro è particolarmente ben disposta nei confronti dei nostri eroi! Speriamo che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS siano pronti ad ogni evenienza... e speriamo che i nuovi arrivati - tra cui, non dimentichiamolo, c'è anche la piccola Chika! - siano all'altezza dei pericoli che si stanno parando loro davanti! Il Mondo Digitale e quello Reale sono sul piede di guerra, e basta una scintilla per far esplodere la polveriera!

Beh, dopo queste vacanze di Natale, il mio lavoro si è intensificato... abbiate un pò di pazienza, sono sotto esami e non posso dedicare più di tanto tempo alla scrittura! Giusto un pò di tempo alla sera... comunque, non vi preoccupate, nessuna delle mie storie sarà abbandonata! E poi, dopo metà febbraio dovrei avere un attimo più di tempo...

Ma non pensiamo a queste cose, e concentriamoci invece sul prosieguo delle vicende dei nostri Digiprescelti! In questo capitolo, i nuovi Leggendari Guerrieri dovranno fare il loro primo passo ed entrare a tutti gli effetti in gioco... un gioco che potrebbe davvero essere molto più grande di loro! Mentre, nel frattempo, Takuya, Izumi, Kouji e gli agenti della DATS si dirigono verso la reggia di Mercurimon, sepolta tra i ghiacci della Infinite Ice Ridge... con Ikuto, Falcomon, Gotsumon e Tsukaimon che complottano contro di loro! Oh, e con Gotsumon e Tsukaimon che complottano contro Ikuto e Falcomon! Mi sa tanto che, a questo punto, potrebbe accadere qualsiasi cosa...

Okay, allora... visto che così stanno le cose, perchè non soddisfare la curiosità dei lettori e proseguire nella narrazione? Scommetto che molti di voi hanno atteso a lungo di conoscere il resto della storia... e io non ho certo intenzione di prolungare l'attesa più del necessario! Quindi...

Giusto, prima le recensioni! Molti di voi vorranno sentirsi rispondere...

 

KillKenny: E' un bel groviglio, vero? In fondo, se la trama non è un pò incasinata e contorta, le cose diventano fin troppo prevedibili... e la mia intenzione era proprio quelladi dare l'idea che i nostri eroi non hanno praticamente nessun controllo su quanto sta accadendo! Per quello che riguarda Astamon... sì, in effetti credo proprio che se la cosa gli convenisse, lo farebbe senza esitazione! Per il momento, però, sembra ritenere più utile restare dalla parte di ChaosGallantmon...

Kari 89: Heheheee... non ti preoccupare, non sono il tipo di persona che esige delle recensioni a tutti i costi! E poi, immagino che la gente abbia anche i suoi impegni... lo so perchè ne ho molti anch'io! Comunque sia... i Digi-Spirits dei nuovi prescelti saranno rivelati nei prossimi capitoli, e uno di loro ne riceverà uno già in questo capitolo! Credo che qualcuno di loro ti lascerà sorpresa... oh, e grazie per gli auguri! Spero che sia andato bene anche a te!

Let: Benvenuto (o benvenuta, se sei una ragazza) alla mia storia di Digimon Frontier e Savers! Come puoi vedere, il quadro è abbastanza complesso, e i protagonisti non sanno ancora chi siano tutte le parti coinvolte. Sì, hai indovinato, i tre guardiani - e immagino che, a questo punto, saprai benissimo di chi si tratta - avranno un ruolo più importante in seguito... e anche le macchinazioni di Astamon, Gotsumon e Tsukaimon causeranno non pochi problemi! E i tre nuovi Digiprescelti? Beh, immagino che chiunque, avventurandosi in un nuovo mondo e apprestandosi a combattere in una guerra che pensavano non essere affare suo, sarebbe abbastanza spaventato! E purtroppo, i ragazzi non avranno molto tempo per imparare...

SmartGirl: Salve, e bentornata anche a te! Non preoccuparti del ritardo, mi fa comunque piacere che tu ti sia fatta sentire! Allora... ti sembra che Astamon sia più pericoloso del suo "capo"? Allora ho proprio raggiunto il mio scopo... era quella l'idea, volevo far vedere che anche Astamon è una minaccia, nel suo "piccolo". Ma sarà davvero tanto piccolo? Mah... e per il resto, beh... vedrai cosa voleva dire Astamon più avanti! I tre nuovi Digiprescelti sono piuttosto intimoriti, è vero... però, considera che Kaoru e Junpei si conoscono abbastanza, e la nostra si è sentita indubbiamente rassicurata dalla presenza di un compagno che lei sente come più sicuro di lei! E anche Shinya e Sophie avranno modo di farsi le ossa... certo, non che per gli altri Leggendari Guerrieri e per i ragazzi della DATS le cose saranno molto più facili...

Un... attentato? Ehm... beh, sai come si suol dire... fai del male solo a chi ami, giusto? Comunque... posso dirti che quello che passeranno i nostri, in questa storia, sarà davvero da incubo! Questo lo devo dire subito...

 

Okay, ci siamo! Diamo inizio al prossimo capitolo, e buon divertimento! Speriamo che le cose migliorino un pò...

Buona lettura!

 

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Capitolo 22 - Il ritorno di Mercurymon

 

Con un ultimo sbuffo, le ruote del Trailmon Dark si fermarono... e le sue porte si spalancarono, permettendo ai passeggeri di uscire, pur accompagnati da quell'incertezza che aveva caratterizzato quello strano viaggio in treno. Per primo scese Kouichi, mettendo piede con un pò di esitazione sulla piattaforma del Flame Terminal, e invitando i suoi compagni a fare lo stesso.

"Eccoci qui... siamo arrivati nel Mondo Digitale!" affermò il Digiprescelto delle Tenebre, mentre Tomoki e Junpei scendevano, e i quattro nuovi Digiprescelti si avvicinavano all'entrata a metà tra l'eccitazione e il nervosismo. "Questa... è la stazione Flame Terminal, che fa da punto di arrivo per gli spostamenti dei Trailmon. E' da qui... che è cominciata l'avventura a DigiWorld di Takuya-kun e dei suoi compagni. Io non c'ero, però..."

"Ma forse... sarebbe meglio spiegarvi in cosa consiste esattamente questo compito!" spiegò Junpei, accompagnando Shinya, Sophie e Kaoru mentre scendevano i gradini del Trailmon Dark e poggiavano i piedi sulla piattaforma d'arrivo. In qualche modo, i nuovi arrivati sentivano che l'aria del Mondo Digitale era diversa da quella del loro mondo... era più fresca, più pulita... e aveva un sapore per così dire più pronunciato. Sophie stessa, nonostante fosse ancora molto riluttante ad imbarcarsi in quella faccenda, doveva ammettere che la curiosità era forte, e che il Mondo Digitale aveva qualcosa di affascinante...

"Allora... per farla breve, la prima cosa da fare è ottenere gli Spirits dei quattro Leggendari Guerrieri rimanenti... e non sappiamo dove e come siano stati nascosti..." affermò Junpei nel momento in cui tutti furono scesi, e le porte del misterioso Digimon treno si furono richiuse. "E neanche a chi di voi sia stato assegnato ciascuno di essi... Però, vi possiamo dire per certo che il Digi-Spirit risponde soltanto ad una persona per la quale sente una forte affinità. Più di così... temo che non possiamo dire!"

Kaoru si guardò attorno meravigliata, mentre il gruppo si avvicinava all'edificio della stazione. Era molto simile ad una stazione di campagna, e sembrava quasi di essere ancora nel Mondo Reale, se non fosse stato per quel peculiare sentore che permeava la brezza primaverile... e tuttavia, era immersa in un paesaggio che aveva dell'incredibile e sembrava uscito da un fantasy in stile Il Signore Degli Anelli... "Ehm... tutto questo... è davvero molto interessante, Junpei-kun! E... questo Mondo Digitale è davvero un gran bel posto... Ma poi, una volta che abbiamo trovato i Digi-Spirits, che cosa dovremmo fare? Dovremo... usarli per trasformarci in Digimon e combattere, come avete fatto voi?"

"Beh... purtroppo sì, questo è un elemento..." affermò Tomoki, mentre guardava i suoi compagni... e si accorgeva del brivido di apprensione che attraversava il corpo di Sophie. "Però... a parte questo, non sappiamo neanche noi cosa stia succedendo esattamente qui a DigiWorld! Pare... pare che un Digimon particolarmente potente, di nome ChaosGallantmon, stia cercando di chiamare a raccolta tutti i Digimon, e li stia convincendo ad aiutarlo nella conquista sia del Mondo Digitale che di quello Reale. Io e i miei amici, Takuya-kun, Kouji-kun e gli altri... abbiamo ricevuto un messaggio simile a quello di tre anni fa... lo stesso che avete ricevuto voi, tanto per rendere l'idea... e abbiamo ricevuto di nuovo i Digi-Spirits che ci erano stati affidati tempo fa..."

"Ma a quanto pare, adesso c'è bisogno anche degli altri quattro per combattere contro questo ChaosGallantmon..." concluse Kouichi. "E questi Spirits, a nostra insaputa, sono stati assegnati a voi quattro. Il che vuol dire che, a questo punto, temo che non ci sia altra scelta per voi che trovarli, imparare ad usarli e... combattere assieme a noi contro questo ChaosGallantmon!"

"Quindi, adesso... noi dovremmo trasformarci in guerrieri e combattere, giusto? Proprio come ha detto Takuya-niisan!" chiese un'entusiasta Shinya Kanbara, tenendo i pugni stretti e guardando Kouichi dritto negli occhi. Conoscendo già abbastanza il vivace fratellino di Takuya, Kouichi non venne sorpreso più di tanto dal suo comportamento, e annuì lentamente... cosa che mandò letteralmente in visibilio il giovane Digiprescelto! "Yahooo! Galattico! Ho sempre desiderato essere un supereroe e difendere la giustizia!"

"Beh, non sarà esattamente un lavoretto di tutto relax..." affermò Katsuharu, memore di quello che era successo nel suo viaggio precedente... e nonostante ciò, condivideva almeno in parte l'entusiasmo del più piccolo dei nuovi Digiprescelti. "Però... credo che alla fine ti piacerà!"

"Trasformarmi in un Digimon e combattere... non so se sarò all'altezza..." mormorò tra sè Kaoru, guardando verso i suoi compagni per cercare un pò di conforto. "Io... non ho mai combattuto in vita mia, e non sono neanche molto atletica..."

Junpei stava per rispondere, e rassicurare la sua compagna... quando un'altra voce, decisamente meno ben disposta, interruppe ogni riflessione!

"State... state scherzando, vero?"

Gli sguardi di tutti si voltarono verso la bambina dai capelli castani e dalla salopette blu che si era impuntata vicino al Trailmon Dark ora parcheggiato sui binari... e non sembrava decisa a muoversi di lì nell'immediato futuro! Sophie teneva le braccia aperte, in segno di protesta... ma anche se stava cercando di darsi un contegno, le ginocchia le tremavano, e tutto quello che lei dava a vedere era un misto di paura ed indignazione!

"Volete dire... che IO... proprio IO... dovrei mettermi a combattere contro degli strani mostri provenienti da un altro mondo?" chiese, balbettando le prime parole. "Che... dovrei trasformarmi in uno di loro e... e... rischiare la mia vita in qualche folle avventura assieme a voi... e a questo soldo di cacio che ho la sfortuna di avere in classe con me?"

"Hey! Chi sarebbe il soldo di cacio?" chiese Shinya con tono aggressivo, sentendosi chiamato in causa.

Ignorando il diretto interessato, Sophie continuò con la sua tirata, muovendo una mano davanti a sè. "No... spiacente di deludervi... anzi, neanche tanto spiacente, se proprio devo dirla tutta... ma questa storia di DigiWorld, guerrieri leggendari e tutto il resto non è un mio problema! Io sono solo una studentessa di sesta elementare che quest'anno avrà gli esami, quindi... scordatevelo! Se vi va di suicidarvi, fatelo pure, ma non contate su di me!"

"Cos..." iniziò a dire Katsuharu, piuttosto sorpreso da tutta quella tirata. "Hey... hey, aspetta un momento, tu! Come sarebbe a dire che non ti riguarda? Guarda che, volente o nolente, tu ci sei già dentro, e... Hey! Ma mi ascolti, quando parlo?"

Senza nemmeno degnarsi di rispondere all'ex-bullo, Sophie si voltò di scatto e si diresse di nuovo verso il Trailmon Dark, decisa a salirci e ad andarsene da quel posto assurdo prima che succedesse qualsiasi altra cosa! Coprendo con pochi, affrettati passi la distanza che la separava dal Digimon treno, la ragazzina mezza-francese afferrò la maniglia di una porta e iniziò a tirarla di lato...

Ma, con suo grande disappunto, la porta non si spostò di un millimetro! Con una breve esclamazione di sorpresa e frustrazione, che non riusciva a nascondere anche un pò di paura, Sophie cercò di fare più forza, e tirò con tutta la sua energia... ma ancora una volta, la porta rifiutò di spostarsi, come se si fosse ostinatamente ancorata ai suoi stipiti e si opponesse volontariamente ai tentativi di Sophie di aprirla...

"Uuuugh... accidenti!" imprecò la ragazzina. "Diable... e muoviti, stupida porta! Fammi entrare! Io me ne voglio andare, da questo stupido posto, e... Kyah!"

Come se il Trailmon Dark si fosse sentito offeso dal comportamento di Sophie, diede uno scrollone... e la ragazzina perse la presa sulla maniglia e scivolò per terra, andando a sedersi in maniera decisamente poco elegante sulla piattaforma di cemento grigio! Tomoki andò ad aiutarla, mentre Shinya si limitò a nascondersi la bocca dietro una mano e a sghignazzarle dietro... ma Sophie rifiutò l'aiuto, strattonando via il braccio e alzandosi da sola.

"Non mi toccare, tu!" esclamò. "Guarda che so fare benissimo da sola!"

Sophie si rialzò, e si spolverò la salopette... per poi voltarsi con espressione rabbiosa verso il Trailmon che l'aveva disarcionata. "Hey, tu! Sì, parlo a te, specie di ferrovecchio! E' questo il modo di trattare una signorina? Ho detto che voglio tornare a casa adesso, in questo istante! Sono stata abbastanza chiara?"

Per quanto Junpei non fosse tipo da prendere in giro gli altri, non riuscì a resistere alla tentazione di fare una battuta sul modo di fare abbastanza infantile di Sophie. "Heh... e lei dice di essere una signorina?" mormorò nell'orecchio di Kaoru, che a sua volta osservava la scena con un certo imbarazzo. "Secondo me, stava dormendo quando hanno dato lezioni di galateo!"

"Junpei-san! Queste non sono cose molto carine da dire!" sussurrò la sua compagna di classe, anche se privatamente la pensava come lui.

Il Trailmon Dark, evidentemente stufo di essere ripreso da Sophie, alzò gli occhi al cielo, e si voltò leggermente verso il gruppo di neo-Digiprescelti. "Temo allora di doverti dare una delusione, prescelta. Io non sono autorizzato a riportare nessuno nel Mondo Reale... e poi, tu sei salita su di me di tua spontanea volontà, il che - per quanto mi riguarda - significa che hai accettato coscientemente di imbarcarti in questa missione." disse, con la sua voce cupa e vibrante.

Sophie esitò un pò. Sì, in effetti era vero... alla fine, era andata alla stazione di sua volontà, e si era pure decisa a salire sul Trailmon... però... però ancora non sapeva cosa ci fosse dietro, e quello che per lei avrebbe significato diventare una Digiprescelta! Lei era... una semplice ragazzina delle elementari, che di particolare aveva solo la "stranezza" di essere nata da padre giapponese e madre francese! Non era certo a lei che dovevano rivolgersi, se volevano qualcuno che combattesse contro mostri e altre stranezze di altri mondi! "Ecco..." iniziò un pò timorosa... per poi ritrovare tutto il pepe che aveva in corpo. "Beh... sì, è vero, ci sono salita... ma perchè non sapevo ancora a cosa andavo incontro! Voi... voi ci avete ingannati! Ci avete semplicemente detto di presentarci in stazione e prendere quel cavolo di ascensore... non avevate detto che dovevamo andare in questo strano posto qui!"

"Beh, su questo farò l'avvocato del diavolo, e dirò che non ha tutti i torti..." rispose Kouichi, con una scrollata di spalle. "E' successa la stessa cosa tre anni fa... ma immagino che adesso sia un pò tardi, per reclamare! Comunque, Sophie-chan, capisco che tu sia arrabbiata, ma non ti preoccupare... il motivo per cui siamo venuti anche io, Junpei-kun e Tomoki-kun è proprio perchè sapevamo che avreste potuto avere bisogno di qualche guida per DigiWorld..."

"Il tuo amico sta dicendo una cosa molto giusta... e per quanto riguarda noi, anche se purtroppo non posso che offrirvi le mie parole di scusa, mi dispiace che le circostanze ci abbiano costretto a prendere queste contromisure." disse Trailmon Dark, abbassando un pò la testa come per chiedere scusa... "Ma non c'era più tempo da perdere, e la situazione stava precipitando. Ti faccio le mie scuse, per quello che possono valere."

Okay, Sophie Kawanaga poteva essere una ragazzina viziata, per certi aspetti... però non era così insensibile come voleva far apparire, e il modo in cui il Trailmon le parlava le sembrava sincero e disinteressato... al punto che Sophie si dimenticò per un pò della sua situazione, e si sentì almeno un pò coinvolta in quello che stava succedendo in quel mondo di cui, fino a un attimo prima, non le importava niente. Il semplice contatto con qualche abitante di DigiWorld stava iniziando a farla connettere con i loro problemi...

"Ehm..." affermò Sophie, grattandosi la guancia. "Okay... chiedo scusa, forse sono stata un pò troppo brusca... il fatto è che anche io, Kaoru-san e Shinya-kun non ci ritroviamo molto, in questo strano mondo... Non abbiamo neanche avuto il tempo di abituarci all'idea di diventare... come dici tu... Guerrieri Leggendari, o una cosa del genere..."

Il Trailmon Dark sembrò quasi fare un sorriso un pò stentato, mostrando a sua volta empatia per la situazione di quei ragazzi. Dopotutto, li attendeva un compito per niente facile... "Non c'è bisogno che tu ti scusi, mia giovane amica... in fondo, hai reagito in maniera comprensibile. Ma adesso, non è il momento di sentirsi in colpa per le cose dette." affermò. "Come già detto, questo mondo è in pericolo, e anche il vostro. Voi ragazzi, assieme agli altri che vi hanno preceduto nel Mondo Digitale, siete gli unici che possano fermare Gallantmon, il Digimon che sta portando questo mondo sull'orlo dell'abisso, e impedire al caos di diffondersi..."

Gallantmon. Quel nome giungeva nuovo anche ai quattro ragazzi che erano già stati a DigiWorld, ed erano sicuri di non averlo mai sentito prima...

"Gallantmon è il Digimon che sta organizzando una vera e propria rivolta contro gli esseri umani... e che è già riuscito a convertire alla sua causa buona parte di DigiWorld. E' riuscito a gettare una cattiva luce anche su voi Guerrieri Leggendari... il che significa che, ovunque andiate, probabilmente non sarete i benvenuti, se non in quei rari posti in cui la sua influenza nefasta non si è ancora diffusa... L'unica possibilità che abbiamo di salvare entrambi i mondi, è che voi troviate i Digi-Spirits, come hanno fatto i ragazzi venuti prima di voi, e li usiate per trasformarvi e combattere contro le forze di Gallantmon." proseguì il Trailmon Dark. "State molto attenti. Il tiranno, molto probabilmente, è già al corrente del fatto che siete arrivati, e avrà già mandato qualcuno a cercare di eliminarvi... Dovete muovervi con estrema prudenza, se volete riuscire nella vostra missione, trovare i Digi-Spirits, e scoprire cosa stia dietro al piano di Gallantmon... Oltre a questo, non posso proprio dirvi altro..."

"A-Aspetta un momento!" esclamò Junpei, alzando una mano per chiedere la parola. Il Trailmon si voltò verso di lui, facendo cenno al ragazzone con gli occhiali di iniziare pure a parlare. "E... per caso, non sai dove siano finiti due Digimon di nome Bokomon e Neemon... o magari, un certo Patamon, Lopmon e Salamon che una volta erano... beh..."

Il Trailmon nero capì di chi stava parlando Junpei... ma tutto quello che potè rispondere fu un rapido scossone della testa, per dire che non ne sapeva nulla. "No. No, mi dispiace, su questo non vi posso proprio aiutare." affermò. "Ho sentito dire che molti Digimon, dopo che questo mondo è stato ricostruito, hanno iniziato a lavorare per i Digimon governatori che ora reggono le varie zone di DigiWorld... e forse, anche quelli di cui parlate voi hanno fatto la stessa cosa... E per quanto riguarda gli altri Digimon di cui parli... le reincarnazioni di Lord Seraphimon, Lady Ophanimon e Lord Cherubimon... so soltanto che, dopo che Lucemon è stato sconfitto, si sono rifugiati in qualche luogo segreto per recuperare le forze, e attendere il momento giusto per farsi vedere di nuovo su DigiWorld... ma con tutto quello che è accaduto di recente, temo che sarà difficile..."

"Accidenti..." mormorò Tomoki. "Quindi, mi sa tanto che dovremo cavarcela da soli, almeno per adesso..."

Katsuharu, dopo essersi schiarito la gola, decise di togliersi un'altra curiosità. "Beh... capisco, la situazione è più o meno questa... ma, non sai neanche dove potrebbero essere nascosti i Digi-Spirits? Andare a cercarli in giro per DigiWorld... beh, mi sembra un pò complicato, se permetti..."

"E' vero..." proseguì Kaoru. "Voglio dire, ancora sono un pò indecisa, ma... se devo ricevere un Digi-Spirit e trasformarmi in una Guerriera Leggendaria, ho bisogno almeno di sapere dove posso trovarlo..."

"Beh, su questo, almeno, vi posso dare una mano..." affermò il Trailmon Dark, con grande sollievo del gruppetto. "Si sapeva che sareste arrivati al Flame Terminal, e quindi gli Spirits non dovrebbero essere troppo distanti da qui. Sono in ordine un pò sparso, per impedire che gli scagnozzi di Gallantmon li trovino prima di voi... ma non dovrete viaggiare troppo a lungo per trovarli! Seguendo la strada che porta ad est, verso la Infinite Ice Ridge, doreste essere in grado di trovarli tutti entro un tempo ragionevole! Quindi, questo è un vantaggio che avete sul nemico..."

"Mi fa piacere saperlo..." sospirò Shinya. "Allora... beh, quello che dobbiamo fare è cercare in quella direzione... sperando che gli scagnozzi di questo Gallantmon non ci trovino prima..."

Kouichi, tuttavia, non sembrava troppo convinto. O meglio, non dubitava di quello che il Trailmon Dark stava dicendo loro... ma c'erano degli elementi che stridevano in maniera fin troppo evidente con quello che sapevano! Per esempio, il nome della mente dietro a tutto il caos...

Un passo pesante che scosse la terra interruppe i suoi pensieri e ogni discussione che si stava tenendo in quel momento... e tutti i nuovi prescelti saltarono su per la paura sentendo un pauroso ruggito squarciare l'aria, con una tale violenza che i vetri della stazione vibrarono pericolosamente, come se fossero sul punto di infrangersi! Un'altra serie di passi pesanti fece tremare la terra e perdere l'equilibrio a Sophie, che finì seduta per terra... e il Trailmon Dark, insospettito, indietreggiò lentamente, le ruote che cigolavano sulla strada ferrata...

"Che sta succedendo?" esclamò Junpei, guardandosi attorno alla ricerca della minaccia. "Ci... ci hanno già trovato, gli scagnozzi di Gallantmon?"

La risposta arrivò un istante dopo. Una scarica di energia di forma triangolare centrò la tettoia di uno dei binari, facendola esplodere e provocando una violenta pioggia di calcinacci e un nuvolone di polvere... e subito dopo, una gigantesca e muscolosa figura, che ricordava molto un mostruoso Tyrannosaurus Rex, si fece avanti attraverso la polvere e ruggì di nuovo, con chiari intenti omicidi! Dietro di essa, si vedevano altre tre creature simili, dalle braccia esageratamente lunghe... e che si dirigevano tutte verso il gruppo di Digiprescelti! Con un grido di paura, Sophie andò a nascondersi dietro un palo... e anche Shinya, nonostante le arie che avrebbe voluto darsi di ragazzo impavido, si ritrovò ad avvicinarsi al nascondiglio più volentieri di quanto gli avrebbe fatto piacere ammettere!

"Ah!" gridò Kaoru, indietreggiando per la paura. Solo l'intervento di Junpei, che la prese gentilmente per le spalle, le impedì di cadere a terra. "Quelli... quelli sono dei mostri! Che... che cosa facciamo? Non abbiamo nemmeno i Digi-Spirits!"

Quando una delle figure rettiloidi emerse dalla nube di polvere e si fece vedere bene in faccia, i ragazzi videro che la definizione di mostro non era per niente fuori luogo! Quelli che avevano di fronte erano quattro spaventosi rettili carnivori dalle squame blu scure e dal muso allungato, vagamente simile a quello di uno squalo e con una macchia bianca sulla punta, dall'espressione crudele e violenta! Camminavano eretti sulle zampe posteriori, come i famosi rettili preistorici, e si ergevano per un'altezza totale di almeno sei metri, un'altezza resa ancora più spaventosa dai fasci di muscoli di cui il loro corpo era coperto... e dal fatto che le loro corte zampe anteriori non terminavano in braccia artigliate, bensì in una testa ciascuna! La zampa anteriore destra aveva al suo estremo delle fauci metalliche, appartenenti ad una testa da coccodrillo esageratamente lunga, con i denti ricurvi e scintillanti... mentre quella sinistra aveva come testa il teschio nudo, del tutto privo di carne, di un animale feroce non meglio identificato, con un breve corno ricurvo che spuntava dalla sommità! Il ventre delle bestie rettiloidi era bianco, con un triangolo trasparente disegnato fra torace e addome... e le loro enormi code terminavano con una placca di metallo, che le faceva sembrare capaci di demolire anche una muraglia fortificata con un solo colpo!

I mostruosi rettili calpestarono un binario, e uno di loro appoggiò un'enorme zampa artigliata su una panchina, sbriciolandola come un grissino sotto uno schiacciasassi... mentre Kouichi, Junpei e Tomoki si posizionavano tra i loro nuovi compagni e i mostri rettiloidi, i Digivice pronti all'azione!

"Questi... sono dei Deltamon!" esclamò Kouichi, concentrandosi per evocare il suo Digi-Spirit. "Occhi aperti, ragazzi, non sono gente che scherza..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Deltamon

Tipo: Sintetico

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Triplex Force

Digimon sintetico nato dalla fusione dei dati di tre Digimon grazie all'intervento di un virus. Ha un carattere violento ed imprevedibile, per cui si consiglia massima prudenza. Le sue tre teste sono indipendenti, il che gli permette di affrontare più avversari alla volta, ma lo rende anche molto instabile...

 

"Che... che razza di mostri sono questi?" esclamò Sophie, che era rimasta praticamente congelata dalla vista dei terribili rettili. "Che... che cosa dobbiamo fare? Sono... sono dei seguaci di quel... Gallantmon?"

La risposta del Deltamon di testa fu quanto mai eloquente: puntò tutte e tre le sue teste contro il gruppetto e ne spalancò le mandibole, creando tra di esse delle sfere di energia bianca che sfrigolarono in maniera pericolosa, formando i vertici di un immaginario triangolo equilatero! Un istante dopo, delle striscie energetiche collegarono tra loro i tre proiettili... e il mostro sparò il suo attacco Triplex Force, scagliando contro i ragazzi il triangolo di energia! Appena in tempo, Kouichi, Tomoki e Junpei attivarono i Digivice ed eseguirono la trasformazione, per evitare che i loro amici venissero raggiunti dal proiettile!

"A dopo le spiegazioni!" esclamò Junpei. "Ora dobbiamo sistemare quei lucertoloni! Restate indietro..."

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono tutti assieme i tre ragazzi. Il codice digitale che avevano creato attorno alle loro mani si avvinghiò attorno ai loro corpi... e un attimo dopo, sulla traiettoria del Triplex Force che si avvicinava, apparvero gli H-Spirits del Ghiaccio, del Fulmine e delle Tenebre!

"KUMAMON!"

"BEETLEMON!"

"LOWEEMON!"

Stupiti dalla trasformazione, Sophie, Shinya e Kaoru fecero un passo indietro, fino quasi a toccare il Trailmon Dark che li aveva portati su DigiWorld... ma i tre Guerrieri Leggendari, senza perdere tempo, si misero al lavoro per respingere i mostri che Gallantmon aveva mandato contro di loro. Il primo ad agire fu Loweemon, le cui fauci di leone posizionate sul torace si spalancarono, mostrando una grossa sfera di oscurità che si era formata in mezzo ad esse... e un attimo dopo, la scagliò con decisione per intercettare il Triplex Force!

"Eldritch Meteor!" esclamò il Guerriero dell'Oscurità. Il proiettile tenebroso sfrecciò in aria e intercettò il Triplex Force, provocando una tremenda esplosione a mezz'aria che inviò una potente folata di vento in faccia agli spettatori... e poi, prima che il polverone si diradasse, Beetlemon si fece avanti, prese bene la mira, e sparò un fulmine contro l'avversario!

"Lightning Blitz!" esclamò il guerriero-insettoide... e, con un acuto sfrigolìo metallico, un fulmine azzurrino scaturì dal suo corno, penetrò nella nube di polvere... e centrò in pieno uno dei Deltamon, spintonandolo all'indietro con un ruggito di dolore! Il suo enorme corpo muscoloso si schiantò contro una colonna di sostegno, mandandola in briciole... e il dinosauro carnivoro trascinò con sè nella caduta un'intera sezione di tettoia! Gli altri, però, non sembrarono troppo preoccupati, e continuarono ad avanzare, correndo alla massima velocità possibile contro i Leggendari Guerrieri! Uno di loro, guinto a una buona distanza, usò la sua mano-fauce destra per strappare un grosso pezzo di cemento dal terreno, e lo scagliò contro i loro nemici!

"Crystal Freeze!" esclamò Kumamon. L'orsacchiotto di neve prese fiato per un secondo e soffiò una folata di vento e neve che investì in pieno l'enorme roccia, congelandola in una frazione di secondo! Il proiettile perse forza, e si abbattè al suolo un istante dopo, infrangendosi in una miriade di cristalli di ghiaccio! Mentre i quattro neo-Digiprescelti si appiattivano quanto più possibile contro la fiancata del treno, Loweemon, Kumamon e Beetlemon fecero cerchio attorno a loro, cercando di proteggerli... ma non era facile, considerando che i Deltamon erano in leggera superiorità numerica, e potevano usare degli attacchi a distanza potenti!

"Dobbiamo liberarci alla svelta di questi mostri, o la situazione potrebbe complicarsi!" esclamò Beetlemon. "Ragazzi, voi cercate un rifugio... qualsiasi cosa va bene, purchè vi faccia stare alla larga da questo scontro!"

"E... e voi, come ve la caverete?" esclamò Shinya. "Voglio dire, la trasformazione in... Digimon... era forte e tutto il resto, ma... riuscite a tenere a bada questi lucertoloni?"

"Non fare domande idiote, tu!" lo rimbeccò Sophie, prendendolo per un braccio e trascinandolo verso il primo nascondiglio che appariva relativamente sicuro - una sorta di sala d'aspetto dai vetri semitrasparenti, che si trovava abbastanza distante dal luogo dello scontro da non rischiare di coinvolgerli. "Senza questi... Digi-Spirits, o come si chiamano, non possiamo certo sperare di battere quei bestioni! Muovetevi! Mettiamoci al riparo e non intralciamo gli altri! Via di qui!"

"Ah! Sì... subito!" esclamò Kaoru, avviandosi assieme a Katsuharu e ai due bambini verso il rifugio improvvisato, mentre Kumamon, Loweemon e Beetlemon coprivano loro le spalle. "In... In bocca al lupo, ragazzi! Shibayama-kun... stai attento! Anche voi!"

"Tranquilla, Kaoru-san! Voi pensate a mettervi al riparo!" esclamò Beetlemon. Due dei Deltamon erano arrivati abbastanza vicini da minacciarli con attacchi corpo a corpo, e il guerriero-insetto fece appena in tempo a mettersi in guardia per parar il colpo di coda di uno di essi, che lo scosse violentemente! Beetlemon strinse i denti e afferrò la possente coda del mostro, stringendola con tutte le sue forze e inviano una scarica elettrica attraverso il suo corpo... mentre un altro Deltamon, che si stava avvicinando al suo compagno per dargli una mano, ricevette invece, come premio per i suoi sforzi, una raffica di palle di neve nelle fauci da parte di Kumamon, che gli aveva puntato contro la sua arma in tempo!

"Blizzard Blaster!" esclamò il piccolo guerriero. Con un ruggito strozzato, il mostro a tre teste iniziò a ritirarsi, dando a Loweemon tutto il tempo di organizzarsi e attaccarlo con la sua lancia!

"Shadow Lance!" esclamò Loweemon, spiccando un balzo enorme e usando la sua lancia per trafiggere il petto del mostro, accompagnato da una sibilante scia di energia nera! La punta dell'arma affondò nel corpo corazzato del mostro, che fece giusto in tempo a ruggire un'ultima volta prima che il Digi-Code uscisse dal suo corpo e venisse raccolto dal Guerriero Leggendario delle Tenebre! Un istante dopo, del dinosauro non rimase altro che un Digi-Tama blu con un triangolo bianco disegnato sul fianco, e lo scintillante codice scomparve nel D-Tector di Loweemon!

"Ottimo lavoro, Loweemon! Meno uno!" si complimentò Beetlemon. "E tra poco, ce ne sarà un altro di meno..."

"Triplex Force!" esclamarono contemporaneamente, con voci tonanti, i due Deltamon che si erano, fino a quel momento, tenuti a distanza. Altri due triangoli di energia solcarono l'aria con un potente ronzìo, e i Guerrieri Leggendari furono costretti a scansarsi velocemente per evitare di essere colpiti, mentre il Deltamon contro cui Beetlemon stava combattendo evitò di restare coinvolto semplicemente altando all'indietro e passando in mezzo ai due proiettili. Un'esplosione demolì la sezione di passerella sulla quale gli eroi di DigiWorld si trovavano, e anche l'inossidabile Trailmon Dark ebbe un brevissimo moto di paura e indietreggiò sulle rotaie, sentendosi arrivare in faccia una folata d'aria calda. I nuovi Digiprescelti, che avevano quasi raggiunto la cabina, lanciarono un grido di spavento (tranne Katsuharu, che riuscì a trattenersi grazie alla sua maggiore esperienza), e si gettarono frettolosamente nel rifugio, acquattandosi contro la parete più lontana.

Beetlemon atterrò qualche metro più in là, appoggiando una mano a terra per attutire la caduta, mentre Loweemon e Kumamon scivolavano nella direzione opposta, con l'orsacchiotto di neve che continuava a mitragliare i mostruosi dinosauri con ben assestate raffiche del suo lancianeve, spazzando tutta l'area attorno a sè in modo che i proiettili colpissero tutti e tre i Deltamon. L'attacco riuscì a fare poco più che irritare i nemici, ma diede a Loweemon e a Beetlemon il tempo di riorganizzarsi, e attaccare di nuovo...

Con uno scatto improvviso, che non ci si sarebbe aspettati da un Digimon così grosso e possente, Beetlemon si scagliò di nuovo contro il Deltamon con cui era impegnato qualche secondo prima, e circondò il suo pugno di una crepitante aura elettrica azzurra, mentre la bestia si abbassava pericolosamente e calava una delle sue mani-fauce, decisa a stritolarlo! Agendo all'ultimo secondo, Beetlemon si spostò di lato, e la mortale tagliola si chiuse ad appena una ventina di centimetri da lui, esponendo il fianco vulnerabile del Digimon...

"Thunder Fist!" esclamò Beetlemon, spingendo il suo pugno elettrificato nel fianco del mostro dopo un enorme balzo, esattamente sotto l'ultima costola! Un'esplosione di scintille azzurre scaturì dal punto d'impatto, e il mostro lanciò un tremendo ruggito mentre l'energia lo attraversava violentemente! Pochi istanti dopo, Beetlemon si staccò da lui e gli tirò un calcio, facendolo finire a terra, dove il mostruoso dinosauro si dibattè ancora per un attimo, e infine perse colore e rilasciò il suo Digi-Code. Beetlemon, tenendo sempre d'occhio la battaglia, si fermò un attimo per raccogliere il codice dell'avversario battuto, e trasformarlo in un Digi-Tama...

Per fortuna, dopo un'inizio in cui i Deltamon avevano colto tutti di sorpresa con la loro stazza e la loro ferocia, la battaglia sembrava nuovamente in mano ai Leggendari Guerrieri. Era chiaro che Gallantmon non aveva calcolato bene di cosa fossero capaci i suoi avversari... e per quanto questi Deltamon potessero rappresentare una minaccia per quattro giovani non addestrati come i nuovi Digiprescelti, non potevano reggere il confronto con guerrieri della forza e dell'esperienza di Beetlemon, Loweemon e Kumamon...

Ma non era ancora giunto il momento di cantare vittoria... due dei Deltamon erano ancora in piena attività, e si stavano muovendo in direzioni diverse per fare fuoco con il Triplex Force contro di loro! Kumamon cercava di distrarli il più possibile con il Blizzard Blaster, ma più si allontanavano, più aumentava la probabilità che uno di essi si prendesse abbastanza tempo da caricare il temuto attacco triplice...

Una Eldritch Meteor sfrecciò verso il Deltamon dal quale Kumamon era più distante, e il mostruoso dinosauro fu costretto a chiudersi in difesa per non essere colpito in pieno. Grazie alla sua reazione fulminea, riuscì a far scontrare il proiettile di pura oscurità contro una delle sue braccia-fauce, amortizzando l'urto e facendosi soltanto sbalzare indietro di qualche passo, mentre una tempesta di palle di neve bombardava l'altro nemico. Annuendo tra sè, Beetlemon si riappese il D-Tector alla cintola e puntò contro il Deltamon che Loweemon aveva attaccato, indirizzandogli contro un altro fulmine dal suo corno...

"Però... devo dire che sono bravi!" esclamò Kaoru, guardando con ammirazione i tre Guerrieri Leggendari, che avevano già abbattuto due di quei terrificanti Digimon. "Non... non avrei mai immaginato che Shibayama-kun... e anche Tomoki-chan e Kimura-kun... fossero dei guerrieri! E... e così abili, per giunta!" La ragazza dai capelli acquamarina non riusciva a nascondere l'ammirazione per i tre, soprattutto per il suo compagno di classe... ma ciò nonostante, l'incontro con gli scagnozzi di Gallantmon aveva risvegliato in lei la paura iniziale: davvero lei, e con lei gli altri ragazzi, avrebbero dovuto affrontare mostruosità così potenti... o anche più potenti? E... e quando fosse venuto il momento, sarebbero stati in grado di combattere con la stessa efficienza, loro che non avevano esperienza?

Inutile dirlo, dopo un attimo di paura, la reazione di Shinya davanti a quello spettacolo di trasformazioni e combattimenti era stato completamente diverso: il dodicenne, vinta una comprensibile iniziale titubanza, si era inginocchiato su una delle panchine interne della cabina, e stava guardando fuori con il rapito stupore di un bambino davanti al suo cartone animato preferito! "Wow! Accidenti, ragazzi, e il mio fratellone ha fatto tutto questo! Cavolo, adesso non vedo l'ora di trovare il mio Digi-Spirit e combattere contro quei mostri! Sai che roba, sfrecciare a tutta velocità tra i pericoli e prendere a cazzotti i cattivi, come fanno loro? Mamma mia, ho sempre sognato essere un supereroe!"

"Non... non ci coinvolgere nelle tue stupide fantasie, Kanbara!" esclamò Sophie, tenendosi il più lontana possibile dal suo esuberante compagno. "Io non ho mica chiesto di venire qui a combattere contro mostri alti come una casa!"

Nel frattempo, Katsuharu guardava a sua volta fuori dalla sala d'attesa... solo che nel suo caso, l'ammirazione per i suoi compagni più esperti era mischiata ad una punta di invidia per quello che loro erano già in grado di fare, e quello che lui e i suoi compagni non avevano potuto fare nella loro precedente visita a DigiWorld... pur volendo, nel loro piccolo, dare una mano ai Digimon di quel nuovo mondo, alla fine erano stati costretti ad arrendersi all'evidenza che non avrebbero potuto fare nulla contro l'antica forza del Male che si stava risvegliando... soprattutto dopo che Angemon era stato ucciso dai Cavalieri Reali... e, pur con un pò di riluttanza, avevano accettato di tornare nel Mondo Reale. Ora, però, lui era stato espressamente chiamato per avere un'altra possibilità di diventare un Leggendario Guerriero... e stavolta, era sicuro che ci sarebbe stato un Digi-Spirit anche per lui! Sapendo questo, era abbastanza eccitato all'idea di entrare in azione, e veder combattere i suoi compagni non faceva che renderlo ancora più desideroso di cominciare...

Era così intento ad osservare il combattimento, quasi esultando quando Kumamon evitò il morso del braccio di un Deltamon e lo colpì con un doppio calcio sulla spalla, che non si accorse del suo cellulare che si era illuminato ed emetteva uno strano bip bip finchè non furono passati alcuni secondi... e non appena se ne fu accorto, il suo sguardo - così come quello dei suoi compagni - corse alla tasca dei suoi pantaloni, dove il telefonino si era attivato.

"Huh? E... e adesso cosa succede?" si chiese ad alta voce, pur sapendo che nessuno degli altri tre avrebbe potuto dargli una risposta. Agendo puramente d'istinto, Katsuharu si tirò fuori di tasca il cellulare e ne guardò lo schermo, che stava lampeggiando freneticamente, quasi stesse cercando di dirgli qualcosa... "Come mai il io cellulare... si mette a fare queste cose?"

"Non... non ne ho idea..." rispose un confuso Shinya Kanbara. Ormai, la battaglia tra i loro compagni e i Deltamon, pochi metri più in là, era passata in secondo piano. "Forse c'è qualcosa, qui attorno, che lo fa..."

La colonna di luce bianca che scaturì improvvisamente dal pavimento, facendo fare un salto all'indietro per la sorpresa a tutti i presenti, rispose al posto di Shinya, e l'intera sala d'aspetto venne immersa in una scintillante luce bianca che costrinse i membri del gruppetto a coprirsi gli occhi con un braccio per non restare abbagliati! Tuttavia, anche con la vista parzialmente offuscata, Katsuharu riuscì a vedere benissimo qualcosa di forma umanoide, metallico e verde che appariva magicamente all'interno della colonna di luce: una sorta di armatura dalla strana forma, con una testa lunga e affusolata, e degli specchi sugli avambracci e all'altezza della faccia...

"A... Aspettate..." mormorò Sophie. "Questo sarebbe... questo... ehm... scusate, ma che diamine è?"

"Non... non lo so..." rispose Kaoru. "Non ho mai visto una cosa simile prima d'ora... però, se posso azzardare un'ipotesi, credo che sia uno... di quei Digi-Spirits di cui Shibayama-kun e gli altri ragazzi ci hanno parlato... non credete anche voi?"

Katsuharu, continuando a tenere in mano il suo cellulare che lampeggiava ed emetteva acuti suoni di allarme, corrugò la fronte e, ora che la luce si era un pò smorzata, diede un'occhiata alla strana "armatura" che gli fluttuava davanti. In effetti, sembrava proprio che questa stesse galleggiando senza peso verso di lui, con la stessa consistenza di un ologramma. Era semitrasparente, e ci si poteva guardare attraverso... ma allo stesso tempo, la sua tridimensionalità e i suoi sgargianti colori, un misto di verde e rosso, lo faceva sembrare solido...

Katsuharu, meravigliato ed emozionato, continuò a guardare lo strano oggetto che si avvicinava a lui... e, più esattamente, al suo cellulare che continuava ad illuminarsi e ad emettere acuti suoni. Era chiaro che l'armatura digitale era attratta da esso...

E all'improvviso, il ragazzo sentì il suo telefonino iniziare a cambiare forma nella sua mano, avvolto da una strana luce bianca! Trattenne il fiato per un istante, mentre il cellulare diventava più grande e più pesante... e poco dopo, si solidificò nella sua nuova forma - un Digivice identico a quello di Tomoki, Junpei e Kouichi, verde smeraldino con diverse parti nere e un piccolo schermo a cristalli liquidi più o meno dove si trovava prima quello del telefonino! E prima che lui, o chiunque altro dei presenti, potesse fare un commento riguardo quella strana trasformazione, una gentile voce femminile risuonò nella testa di Katsuharu, inviandogli un messaggio telepatico.

"Katsuharu Nitta. Sei stato scelto da Mercurymon e Sephirotmon, i Digi-Spirits del Metallo. Questo è il tuo nuovo potere. Fanne buon uso."

"C-che cosa? Questo... questo è il mio Digi-Spirit? Mercurymon... e Sephirotmon?" si domandò Katsuharu, avvicinandosi di un passo all'armatura del Digi-Spirit del Metallo, sempre tenendo il cellulare - ora trasformato in D-Tector - attivo e puntato davanti a sè. Con trepidazione, non riuscendo a credere che la loro ricerca fosse cominciata con un tale colpo di fortuna, si avvicinò ancora un pò... poi, si decise una volta per tutte, e la sua impazienza di prendere parte all'azione lo spinse in avanti, facendogli fare il passo decisivo. "E... e va bene, allora! Vi accetto, Mercurymon e Sephirotmon... l'ultima volta che sono stato qui, non ho potuto fare un granchè... ma ora, grazie a voi, le cose andranno un pò meglio! D'accordo! Siamo compagni!"

"K-Katsuharu-san!" esclamò Sophie. "Sei... sei sicuro di quello che stai... ugh!"

Sophie non ebbe il tempo di terminare la domanda. Ormai, Katsuharu aveva accettato i suoi Digi-Spirits, e lo schermo del suo D-Tector si accese, mostrando una strana runa di forma quasi geometrica su sfondo verde smeraldino... prima che l'armatura di Mercurymon si frantumasse in tanti, minuscoli frammenti di luce colorata che vennero assorbiti dal Digivice del ragazzo! Con un sorriso soddisfatto sul volto, l'ex-bullo guardò lo spettacolare fenomeno, sentendo al contempo nascere in lui una sensazione nuova... qualcosa di estremamente alieno, ma al tempo stesso confortante e corroborante... come se una scarica elettrica benefica si stesse diffondendo nel suo corpo, a partire dal polso che reggeva il D-Tector. Il tutto durò soltanto pochi secondi, che però al diretto interessato apparvero decisamente più lunghi e piacevoli... e finalmente, quando anche gli ultimi dati dei Digi-Spirits del Metallo furono stati assorbiti, lo spettacolo di luci cessò, lasciando il quartetto di neo-Digiprescelti nella sala d'aspetto, che era rimasta completamente illesa nonostante il caos di quell'evento inaspettato!

"Katsuharu-kun..." mormorò Shinya... la cui espressione di cautela lasciò subito il posto ad una di assoluto, straripante entusiasmo! "Mitico! Ce l'hai fatta! Hai ottenuto il tuo Digi-Spirit! Questo sì che è un gran colpo di fortuna! Uno dei Digi-Spirits era qui... e non lo avevamo neanche sospettato!"

"Da non crederci... veramente da non crederci!" comentò Kaoru. "Se non fosse stato per l'attacco di quei mostri, probabilmente ce lo saremmo perso... Uh? A proposito! Come... come se la staranno cavando Shibayama-kun e gli altri, là fuori?"

I quattro ragazzi, richiamati alla realtà da un tremendo ruggito che scosse pericolosamente i vetri delle finestre, corsero a vedere come stava andando il combattimento... e videro, con loro grande sollievo, che i loro compagni erano ancora in netto vantaggio. I Deltamon erano stati ridotti a due soli esemplari, e uno di essi stava cercando di ritirarsi sotto un bombardamento di scariche di energia oscura e fulmini scintillanti... mentre l'altro era stato gettato a terra da un ben assestato Crystal Freeze da parte di Kumamon, e in quel momento stava lottando per rialzarsi... ma un altro attacco dell'orsacchiotto di neve lo colpì in pieno proprio in quel momento, vinse le sue ultime difese e fece uscire il suo Digi-Code, che Kumamon assorbì un istante dopo.

Ringhiando furiosamente, l'ultimo Deltamon rimanente riguadagnò un pò di distanza, allontanandosi da Beetlemon e Loweemon, che cessarono immediatamente l'attacco ma restarono comunue in guardia, pronti a reagire a qualunque mossa il mostro potesse tentare. La bestia serrò gli occhi e si spostò di lato, seguita dagli sguardi attenti dei tre Leggendari Guerrieri... poi, non vedendo altro modo di prevalere, si rimis nella posizione del Triplex Force e riprese a caricare l'attacco...

"Questi scagnozzi di Gallantmon non avevano una gran fantasia, eh?" chiese retoricamente Beetlemon, dando l'impressione di essere più annoiato che veramente allarmato. "Usano sempre lo stesso attacco... Bah, comunque, prepariamoci ad evitarlo..."

"Aspettate! Di questo qui mi occupo io!"

Inaspettata, la voce di Katsuharu interruppe la tensione del momento. I tre Leggendari Guerrieri, colti di sorpresa, si voltarono verso il nuovo arrivato nel loro gruppo, e lo videro arrivare a passo spedito, con il Digivice tra le mani e un'espressione molto determinata! Kumamon per primo rimase sbaordito... e anche il Deltamon rimasto si distrasse, soltanto per una frazione di secondo, per voltare una delle sue teste verso di lui...

E Katsuharu, senza aspettare che qualcuno gli dicesse qualcosa, portò una mano davanti a sè e creò attorno ad essa un anello di codice digitale... che poi, agendo puramente d'istinto, fece scivolare nel suo D-Tector, avviando così la trasformazione!

"EXECUTE!" esclamò. "SPIRIT EVOLUTION!"

Il codice digitale prese il volo, si staccò dal Digivice e dalla mano di Katsuharu, e si avvolse attorno al corpo del ragazzo, che venne avvolto da un'abbagliante luminescenza bianca... e iniziò la trasformazione! In breve tempo, l'armatura che fino ad un attimo prima gli era stata davanti come un'apparizione senza sostanza si materializzò su di lui, sostituendo i vestiti che erano stati cancellati all'inizio... e appena qualche secondo dopo, quando fu possibile vederlo di nuovo, Katsuharu si era trasformato in una singolare creatura dall'aspetto bizzarro e leggermente inquietante: alto e snello, dall'aspetto completamente asessuato, era un essere umanoide soltanto nel senso più lato del termine, con un corpo esile ma dall'aspetto resistente racchiuso in una scintillante armatura di resistente e flessibile Chrome-Digizoid verde smeraldino, le spalliere molto larghe e una strana testa a forma quasi conica e del tutto priva di collo, innestata direttamente sul tronco. La punta di questo cono era rossa, un colore molto diverso da buona parte del suo corpo... e, cosa leggermente inquietante, sembrava non avere volto: al posto della faccia aveva uno specchio perfettamente liscio e riflettente, con soltanto due piccole labbra vicino al centro a dare una parvenza di bocca. Uno specchio simile, più alto e allungato, era posto nell'addome della creatura, e sulle braccia tremendamente gracili, protette da due manicotti di metallo dalla complessa montatura, aveva agganciati due scudi circolari dal bordo rosso frastagliato di verde, su ognuno dei quali era stato montato un altro specchio. Le gambe erano ugualmente magre, e non davano l'impressione di essere particolarmente atletiche, soprattutto se confrontate con il "gonnellino" di metallo da cui fuoriuscivano e con gli schinieri dalla forma inusuale che ne proteggeva la parte inferiore. Alcune orlature dorate decoravano ulteriormente le anche, i polsi e le caviglie del guerriero-specchio, che indossava inoltre un paio di stivaletti di metallo dalla punta incurvata. Non c'era bisogno di sforzare tanto la memoria, per ricordare chi fosse - Beetlemon e Kumamon ricordavano benissimo Mercurymon, una volta il leader dei Leggendari Guerrieri corrotti da Kerpymon... e ora, per quanto la cosa potesse sembrare strana, il Digi-Spirit di Katsuharu e loro prezioso alleato!

"MERCURYMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Mercurymon

Tipo: Mutante

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Offset Reflector, Generous Mirror

Digimon mutante e Human Spirit del Metallo, eredità dell'antico guerriero AncientWisemon. Estremamente intelligente, con notevoli capacità di leadership, si è rivelato un avversario temibile per i Guerrieri Leggendari rimasti incorrotti. Preferisce la strategia all'attacco diretto, e gli scudi a specchio montati sulle sue braccia possono assorbire o riflettere gli attacchi nemici.

 

"Wooow! Sempre più fico!" esclamò Shinya, ormai in piedi sulla panchina della sala d'aspetto e con i palmi delle mani appiccicati ai vetri, mentre guardava la scena della trasformazione di Katsuharu con la bocca spalancata e l'espressione di un ragazzino che sta per mangiare un grosso gelato. Anche Sophie e Kaoru, che non erano altrettanto entusiaste dell'idea di diventare Guerriere Leggendarie, erano piuttosto colpite e impressionate da quello che era successo: uno dei loro compagni, inaspettatamente, aveva già trovato il suo Digi-Spirit e stava già scendendo in campo per combattere!

"Non è esattamente la parola che avrei scelto io, Shinya-chan..." affermò Kaoru, rivolta al più giovane dei fratelli Kanbara. "Però... non posso dire che non ti capisca!"

"Katsuharu-kun! Hai... hai già trovato il tuo Digi-Spirit?" chiese, con una certa incredulità, Loweemon. "Era qui... nella stazione?"

"Già, ed è stato un pò un colpo di fortuna averlo trovato!" rispose Mercurymon, la cui voce aveva un timbro abbastanza insolito, come se fosse costantemente accompagnata da una lontana eco metallica. "Se non fosse stato per il fatto che ci siamo rifugiati in quella sala d'aspetto, è probabile che non lo avremmo trovato tanto facilmente! Comunque... ora che posso trasformarmi mi permettete di sistemare questa lucertolina? Così, giusto per mettermi alla prova!"

"Beh..." Beetlemon sembrò rifletterci su per un attimo, poi sorrise dietro la piastra che gli copriva la bocca, e gli fece segno di accomodarsi. "Perchè no? Fare un pò di pratica con i tuoi poteri potrebbe essere utile! Ti avverto, però, di non trasformarti in Beast Spirit così presto... e ti spiegherò dopo il perchè!"

"Va bene!" rispose Mercurymon, semplicemente. Avrebbe preferito avere subito la risposta a certe domande, ma c'era il piccolo particolare del dinosauro a tre teste che, piuttosto contrariato dall'apparizione di un nuovo Leggendario Guerriero, si era voltato verso di lui ed era esploso in un fragoroso ruggito, per poi marciare a passo spedito nella sua direzione e caricare un altro Triplex Force... "Comunque, credo che il mio H-Spirit basterà! Questo lucertolone non ha idea di cosa lo aspetta..."

"Triplex Force!" ringhiò l'ultimo Deltamon, sparando contemporaneamente da tutte e tre le sue bocche l'ormai famoso triangolo di energia. Il mortale proiettile sfrecciò verso Mercurymon, e il Leggendario Guerriero del Metallo lo vide coprirgli la visuale e riempirgli le orecchie con il suo terrificante ronzìo... ma rimase al suo posto, sentendosi stranamente calmo nonostante la situazione. Forse perchè sapeva già come fare e come reagire a quella minaccia...

Con lentezza, Mercurymon alzò un braccio e puntò lo specchio circolare montato su di esso contro il proiettile energetico di Deltamon, ormai talmente vicino da essere abbagliante... e le labbra che erano tutto ciò che costituiva la sua faccia si mossero, pronunciando le due parole che attivavano il suo potere speciale!

"Offset Reflector!" esclamò... e subito, lo specchio scintillò e assorbì letteralmente il Triplex Force di Deltamon, che venne risucchiato dalla superficie riflettente come fumo attraverso un depuratore, rimpicciolendosi rapidamente fino a diventare di dimensioni talmente piccole da essere completamente contenuto nel vetro! Il Deltamon rimasto non trovò che il tempo di spalancare gli occhi per l'improvviso panico quando vide il suo attacco più potente scomparire nella lucida superficie riflettente... che, una frazione di secondo dopo, scintillò in maniera inquietante...

...e sprigionò un potente raggio di energia luminosa, la stessa energia che Deltamon aveva appena usato contro lo H-Spirit del Metallo! Incapace di reagire, il Deltamon venne colpito in pieno da quello che era, in pratica, il suo stesso attacco... e ruggì in preda alla rabbia e alla frustrazione quando, dopo essere rimasto per qualche istante all'interno del raggio energetico, il suo corpo perse colore, si paralizzò in una posa di incredulità, e rilasciò il Digi-Code, che prese come sempre la forma di un anello luminoso attorno al suo corpo. Mercurymon abbassò il braccio con cui si era difeso, e tirò un sospiro di sollievo.

"Phew... ammetto che per un attimo ho temuto che non avrebbe funzionato!" affermò, rivolgendo un sorrisetto imbarazzato a Beetlemon, Loweemon e Kumamon. Un'espressione che i Guerrieri del Tuono e del Ghiaccio, abituati a vedere Mercurymon nei panni del leader calcolatore con un piano di emergenza sempre pronto, non avrebbero mai creduto di vedergli sulla faccia... "Ehm... okay, adesso ho sconfitto questa sottospecie di Godzilla... e... ehm... scusate, ora come faccio a trasformarlo... in una di quelle specie di uova?" Indicò i tre Digi-Tama blu sparsi sul pavimento, tutto ciò che rimaneva dei Deltamon sconfitti poco prima dai suoi compagni...

"E' semplice, devi puntare il tuo Digivice verso di lui..." spiegò Loweemon. "E dire 'Digi-Code Scan'! Il resto viene da sè..."

"Okay, grazie dell'informazione! Allora..." rispose Mercurymon, voltandosi verso il Deltamon sconfitto, e poi facendo quello che lo H-Spirit delle Tenebre gli aveva indicato. "Sarai assorbito, spirito malvagio! Il Metallo ti purificherà! Digi-Code Scan!"

Mercurymon mosse il braccio con cui teneva il D-Tector... e, come da programma, il Digi-Code dell'ultimo Deltamon venne separato dal corpo del Digimon sconfitto, che si trasformò a sua volta in un Digi-Tama blu, e assorbito dal congegno elettronico. La battaglia era finita, e ora che non c'era più pericolo, i nuovi Digiprescelti uscirono con cautela dal loro nascondiglio, guardandosi attorno.

"E'... è finita, vero?" chese Sophie, gli occhi castani che schizzavano rapidamente da un punto all'altro della stazione, nel timore che ci fosse qualche altro mostro in circolazione. "Non... non ci sono altre di quelle cose, vero?"

"Sembrerebbe di no..." disse Kaoru, mentre ognuno dei Guerrieri Leggendari scioglieva la trasformazione e tornava alle sue sembianze umane, e Katsuharu guardava con evidente orgoglio lo schermo del suo Digivice. "Comunque... non mi aspettavo che uno dei Digi-Spirits si trovasse proprio qui, in questa stazione..."

"Nemmeno io, devo ammetterlo..." affermò il Trailmon Dark, facendosi sentire per la prima volta da quando il breve scontro con i Deltamon era iniziato. "Sapevo più o meno la direzione in cui cercarli, ma non credevo che uno di essi fosse proprio qui, nel Flame Terminal... anche se, da quello che ho saputo da altri Trailmon, una volta è accaduto proprio così, e uno dei Digi-Spirits è stato trovato in questa stazione."

Tomoki annuì, ricordando l'episodio in cui Takuya aveva trovato il suo H-Spirit e lo aveva usato per trasformarsi in Agunimon e combattere Cerberumon. "E' vero... anche a Takuya-niisan è successa la stessa cosa, quando siamo arrivati a DigiWorld..." affermò. "Comunque, quello che conta è che abbiamo trovato un altro Digi-Spirit! Immagino che tu ne sia molto contento, vero, Katsuharu-kun?"

"Hahaaa! Puoi dirlo forte!" esclamò il ragazzo più grande, tenendo in alto il Digivice come fosse un trofeo, mentre Sophie borbottava tra sè qualcosa circa il fatto che non avrebbe dovuto essere tanto fiero di averlo trovato per puro caso! "Mercurymon e Sephirotmon al vostro servizio! Con questi Digi-Spirits, la battaglia contro Gallantmon sarà più facile di quanto immaginiate... ehm, a proposito, com'è che mi avete raccomandato di non usare il Beast Spirit, Sephirotmon, per il momento?"

"Ecco, questo è il problema di cui ti accennavamo prima... e a questo punto, credo che sia una buona idea riferirlo anche a Kaoru-san e agli altri..." affermò Junpei, mettendosi un pò a posto gli occhiali e rivolgendosi poi anche a Sophie, Kaoru e Shinya. "E' un problema che abbiamo avuto un pò tutti, quando abbiamo ottenuto i nostri Beast Spirit... bisogna fare un bel pò di pratica per controllarli, le prime volte, in quanto i Beast Spirit sono estremamente imprevedibili, e spesso si ribellano alla volontà di chi li usa..."

Shinya corrugò la fronte. "In che senso, scusa?"

"Ricordatevi che utilizzare i Digi-Spirits non significa semplicemente usarne il potere..." riprese Tomoki. "Vuol dire, in pratica, usare il proprio corpo come tramite per farli manifestare. Con gli Human Spirit questo non è un problema... ma il Beast Spirit è decisamente più caotico e imprevedibile... non si fa controllare tanto facilmente, e le prime volte che esso viene usato, è facile che anzi se ne perda il controllo e si cominci a provocare caos e distruzione tutt'attorno a sè. Lo sappiamo, perchè Takuya-niisan, Kouji-kun e anch'io... abbiamo avuto questo problema, quando lo abbiamo usato per la prima volta!"

"Solo Izumi-san e Junpei-kun non hanno avuto problemi..." affermò Kouichi. "E nel loro caso... beh, è stato perchè probabilmente hanno dovuto, in quelle occasioni, utilizzare subito il potere del Beast Spirit per sconfiggere due dei Digi-Spirits corrotti... ma negli altri casi, non è stato per niente facile. Quindi... state attenti, quando vi trasformate per la prima volta in Beast, e fatelo soltanto se siete convinti di aver acquisito abbastanza confidenza con lo Human Spirit."

"Questo... ammesso che troviamo i nostri, di Digi-Spirit..." affermò Sophie, leggermente dubbiosa. "Trailmon... hmmm... Dark, giusto? Hai detto che dobbiamo proseguire da qui verso... un posto chiamato Infinite Ice Ridge, se non ricordo male..."

Il Trailmon Dark, per quello che gli era possibile considerando che non era niente più che un treno con una faccia sulla locomotiva, annuì. "Esatto, giovane Sophie... so per certo che il resto dei Digi-Spirit si trova in quella direzione, anche se non so di preciso dove. Ma... se vi è possibile, cercate di non avventurarvi nella Infinite Ice Ridge. Il governatore di quella regione di DigiWorld, Mercurimon, non nutre esattamente una grande simpatia per i Leggendari Guerrieri..."

"Mercurimon...? Che strano, assomiglia al nome del mio Digi-Spirit... solo l'accento è diverso!" riflette Katsuharu ad alta voce. "Ma... com'è questa storia? In pratica, DigiWorld è suddiviso in zone, e ognuna di queste ha un governatore?"

"L'ultima volta che siamo stati qui, non era così..." affermò Junpei, sfregandosi il mento. "Evidentemente, le cose sono parecchio cambiate da allora... con tutto che DigiWorld è stato riconfigurato, non sappiamo esattamente fino a che punto... e comunque, se quello che Trailmon Dark dice è vero, questo Mercurimon rappresenta un pericolo per noi... e anche per i nostri compagni..."

"Già... purtroppo, a dire la verità, anche gli abitanti di DigiWorld in generale non nutrono una gran simpatia nei confronti degli esseri umani e dei Guerrieri Leggendari... anche se sono stati proprio i Guerrieri Leggendari a liberarli da Lucemon..." disse il Trailmon Dark. "E' una storia piuttosto lunga, e nemmeno io so tutti i dettagli, ma pare che il tutto sia nato da quando alcuni esseri umani sono arrivati a DigiWorld... e hanno provocato una morìa di Digimon. Non so come abbiano fatto..."

"Uno sterminio di Digimon, eh?" pensò tra sè Kouichi, mentre guardava le espressioni stupefatte di Shinya, Katsuharu, Kaoru e Sophie. "Il Primo Ministro Hashiba ha cercato di negarlo in ogni modo, ma a quanto pare le bugie hanno le gambe corte! E' davvero successo qualcosa di molto grave, da queste parti, e uno dei nostri compiti sarà proprio quello di scoprire di cosa si tratta... E poi, scusate, ma quel WarDevidramon che è arrivato nel Mondo Reale... non aveva detto che il suo capo si chiamava ChaosGallantmon? Qui c'è qualcosa che non va, e questi due nomi si assomigliano troppo perchè sia una semplice coincidenza..."

 

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"Hmmm... quindi, uno di loro ha già ottenuto il suo Digi-Spirit! Credevo che i miei Deltamon sarebbero stati capaci di eliminare almeno uno di quei mocciosi, e invece... si sono dimostrati degli incapaci!" brontolò ChaosGallantmon, guardando con un certo astio lo schermo della sua sala di controllo, dal quale aveva appena assistito alla fine del combattimento. Inutile dirlo, i risultati non erano stati graditi nè a lui, nè a Kuzuhamon e Watchmon... mentre Astamon, enigmatico come sempre, manteneva un'espressione freddamente neutra e si asteneva da qualsiasi commento...

"Purtroppo, a quanto pare, i Guerrieri Leggendari hanno un nuovo elemento... e ben presto, seguendo le istruzioni di quel Trailmon Dark, potrebbero trovare i rimanenti tre." affermò la sciamana dalla maschera di volpe.

Il cavaliere nero si era reso conto, una volta di più, che la situazione non andava sottovalutata. Era necessario togliere di mezzo gli altri tre neo-Digiprescelti, possibilmente prima che trovassero i loro Digi-Spirits, e cercare di eliminare, se possibile, anche i rimanenti ragazzi prescelti, in modo da evitarsi grane future. "Sì, questo è il rischio maggiore." affermò il cavaliere nero. "Perciò, da questo momento in poi, dobbiamo allertare tutti i nostri uomini migliori, e mandarli a pattugliare la zona nei pressi del Flame Terminal. Dobbiamo isolare quei ragazzini, e fare in modo che non possano ricevere aiuto dai Digimon di questo mondo."

"Per fortuna, l'opera di propaganda che abbiamo fatto in passato, adesso ci torna utile." affermò Astamon. "Gli abitanti di DigiWorld sono ancora tutti convinti che lei sia in realtà Gallantmon, e finchè sono sicuri di eseguire la volontà di uno dei Cavalieri Reali, non faranno nulla per aiutare degli esseri umani... o dei Guerrieri Leggendari."

"Anche questo è vero..." disse ChaosGallantmon, annuendo una volta, e stringendo gli occhi dietro la sua visiera metallica. "In ogni caso, finora ho commesso l'errore di agire per mezze misure... ora, quello che dobbiamo fare è creare terra bruciata attorno ai nostri nemici. Informate immediatamente tutti i nostri agenti, nella zona del Flame Terminal, e avvisateli del loro imminente arrivo. Faranno in modo che i mocciosi non abbiano vita facile... per loro non sarà altrettanto facile viaggiare per DigiWorld, sapendo di doversi continuamente guardare le spalle e di non poter contare sull'aiuto di nessuno!"

"Sarà fatto, ChaosGallantmon-sama!" rispose prontamente Watchmon. "Provvederemo immediatamente ad avvertire tutti i nostri infiltrati. I Digiprescelti non avranno nessuno disposto a dare loro una mano! E... per quanto riguarda gli altri intrusi... i rimanenti Guerrieri Leggendari e gli agenti della DATS... beh, per loro stiamo già pensando a dei seri provvedimenti! Nella zona di DigiWorld in cui si trovano... c'è qualcuno che potrebbe non vedere di buon occhio il fatto che abbiano violato il loro territorio!"

"Stiamo parlando, ovviamente, di certi Digimon che sono alleati di Mercurimon soltanto di nome..." affermò Kuzuhamon, raggiungendo gli strumenti. Chiese gentilmente ad Astamon di farle luogo, e il misterioso Digimon demoniaco si spostò di lato, permettendole di raggiungere la tastiera.

"Certamente, capisco di cosa parli, Kuzuhamon! Quei due scartini che leccano i piedi a Mercurimon non saranno molto utili come guerrieri... ma potrebbero rivelarsi delle ottime pedine, se sfruttati bene! Tenerli d'occhio è stata una buona idea, e non faccio fatica ad immaginare che, con le giuste parole, potremmo facilmente convincerli a passare dalla nostra parte. Già adesso non vedono di buon occhio Mercurimon..." affermò il cavaliere oscuro, sogghignando sinistramente dietro il suo elmo. "E poi, c'è quel SaberLeomon, che senz'altro sarà un avversario più valido per quei ragazzini..."

Kuzuhamon premette alcuni pulsanti, e gli schermi mostrarono alcune immagini del gruppo di Takuya e Masaru che si addentrava in una foresta, seguendo un sentiero fangoso e tortuoso... e, da un'altra parte, mostrarono due piccole e familiari figure che schizzavano, con l'agilità di due scoiattoli e la perizia di due felini, tra i rami degli alberi secolari. Dalla sala di controllo non era facile distinguere tutti i particolari, ma il poncho di colore neutro che avvolgeva uno dei due individui, per non parlare del boomerang che questo portava con sè, rendevano impossibile non riconoscerli subito per quello che erano...

"Heheheheee... e poi, ci sono loro... sinceramente, non credo che Mercurimon la prenderà molto bene se quel moccioso e il suo amico pennuto dovessero malauguratamente lasciarci la pelle mentre inseguono quei sei intrusi..." sghignazzò, con intenti fin troppo chiari. "Potrebbe addirittura perdere la sua leggendaria calma, decidere che alla fine vale la pena di muovere guerra al Mondo Reale... e finire per fare il nostro gioco! Dobbiamo solo... fare in modo che le cose vadano per il verso giusto, e quei due scartini potrebbero fare al caso nostro!"

"Certamente..." assentì Astamon, con relativo interesse. "Non è un mistero che a Gotsumon e a Tsukaimon non piaccia quel ragazzino, e se giochiamo bene le nostre carte... potremmo fare in modo che Mercurimon faccia il nostro lavoro senza neanche muovere un dito..."

 

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"Ufff... credo che a questo punto, ci possiamo anche fermare per un pò..." esclamò Agumon, sedendosi per terra su una roccia piatta. "Ormai sono tre ore che camminiamo, e comincio a non poterne più... ho anche una gran fame!"

"Per una volta, non me la sento di criticare Agumon..." affermò Masaru. "In effetti, è da quando siamo arrivati che non abbiamo fatto altro che avanzare verso questa accidenti di Infinite Ice Ridge... credo che sia anche il caso di riposarsi un pochino!"

Le parole di Masaru non potevano giungere ad un momento più opportuno. In effetti, stava iniziando a farsi buio, e per essere la loro prima giornata a DigiWorld, i ragazzi avevano già fatto molta strada... e fino a quel momento, per fortuna, non avevano incontrato grandi problemi. Grazie all'esperienza precedente di Masaru, Agumon, Tohma e Gaomon, e alla guida di Takuya, Izumi e Kouji (se non altro, un pò di quello che ricordavano del vecchio Mondo Digitale continuava ad essere utile anche nel nuovo), erano riusciti a tenersi lontano dai problemi, e a non farsi scovare dai servitori di ChaosGallantmon. Ora, dopo aver coperto quanta più strada possibile, era anche il caso di fermarsi a riposare... e magari prepararsi per la notte...

"Sì, penso che sia la cosa migliore da fare. Ormai, continuare servirebbe solo a stancarci ulteriormente e ad esporci a rischi eccessivi." fu il commento di Tohma, mentre il gruppo sceglieva un luogo per accamparsi - una piccola radura circondata dagli alberi - e appoggiava a terra l'equipaggiamento. "Cominciamo a prepararci per la notte e a raccogliere un pò di legna."

"A proposito..." disse Yoshino, dopo aver tirato un sospiro di sollievo. La giovane agente della DATS era rimasta piacevolmente sorpresa da DigiWorld, così come anche Raramon, che non lo aveva mai visto in vita sua... ma portare tutto quel peso per così tanto tempo era una cosa a cui non era abituata. "Per quanto riguarda il cibo... sapete come fare a procurarcelo? Ci avete detto che, le prime volte che siete stati qui a DigiWorld, c'erano degli alberi particolari, su cui crescevano delle mele particolari..."

Takuya, che dopo aver appoggiato il suo zaino aveva raggiunto un piccolo albero posto ai confini del piccolo spiazzo in cui si erano accampati, si alzò sulle punte dei piedi e colse un frutto rosso e lucido che penzolava dai suoi rami, per poi voltarsi verso Yoshino con la sua espressione trionfante, corredata da un ghigno che sembrava esclamare 'Io ne so più di te'! "Hehee... e meno male che ci sono ancora, come puoi vedere! Ragazzi... vi presento le mele di carne, una delle cose più deliziose che si siano mai viste! Non dobbiano fare altro che raccoglierne un pò, poi raccattare un pò di legna per il fuoco... e per stanotte siamo a posto! Poi, domani mattina si vedrà..."

"D'accordo. Allora, penso che sia il caso di dividerci i compiti. Gaomon, resta qui un secondo e controlla l'equipaggiamento." disse Tohma al suo servizievole Digimon, che rispose, come era sua consuetudine, annuendo con decisione e dicendo il suo classico 'Sì, signore'. "Intanto, penso che magari il primo turno di guardia posso farlo io... per quanto riguarda raccogliere la legna, chi di voi..."

"Raccogliere e spaccare la legna è un lavoro da uomini... quindi, ci pensiamo io ed Agumon!" si offrì Masaru. "E magari anche il signor piccolo genio, Takuya e Kouji-kun... per quanto riguarda le ragazze, possono pensarci loro al cibo! Allora, siamo d'accordo?"

Tohma sbattè gli occhi, a metà tra la sorpresa e il fastidio. "Huh? Come sarebbe... signor piccolo genio?"

"Hmm... Chissà perchè mi aspettavo che Masaru-kun avrebbe diviso così i ruoli..." commentò Izumi, arricciando il nasino mentre lanciava al giovane street fighter un'occhiata falsamente offesa. "Quanto è tipico dei maschi... credono che i lavori si dividano in cose da duri, e cose da femminucce!"

"E che cosa ci vuoi fare, Izumi?" cinguettò Raramon, fluttuando accanto alla sua partner umana e alzando le spalle come per dire che non ci si poteva fare niente. "D'altronde, loro fanno così... piuttosto, Izumi, non è che potresti indicarci quali sono gli alberi ce stiamo cercando? Io non conosco proprio DigiWorld, anche se sono un Digimon..."

"Lo sappiamo, Raramon..." affermò Yoshino, mentre con la mente tornava indietro al loro fatidico incontro. "Dopotutto, tu sei nata nel Mondo Reale... e la prima che hai visto sono stata io..."

"Beh, Yoshino-neesan... un giorno mi dovrai spiegare come vi siete conosciute tu e Raramon-chan..." rispose Izumi, mentre lei e le sue amiche raggiungevano alcuni alberi e iniziavano a coglierne i frutti carnosi. Dall'altra parte della radura, i ragazzi iniziavano già a raccogliere pezzi di legno e sassi, in modo da formare un falò. Solo Agumon e Gaomon erano rimasti al loro posto, a fare la guardia all'equipaggiamento nel caso qualche Digimon avesse avuto strane idee. Mentre Masaru e Takuya mettevano entusiasmo anche in un lavoro così semplice, e anzi si lanciavano una sfida per vedere chi dei due fosse riuscito a raccogliere più legna, Tohma e Kouji si mantenevano calmi e posati, e di tanto in tanto guardavano i loro più vivaci compagni con espressione paternale...

"Non faccio fatica a credere che quei due siano tanto affiatati..." sussurrò tra sè il ragazzo con la bandana, permettendosi un piccolo sorriso che fece attenzione a non far vedere ai suoi compagni. "Si comportano come ragazzini tutti e due... Beh, ora siamo qui, nel bel mezzo di DigiWorld... e dobbiamo cercare di raggiungere questa Infinite Ice Ridge per chiarire le cose con questo Mercurimon... beh, certo che le cose a DigiWorld sono davvero cambiate molto... e quel ChaosGallantmon non le ha certo migliorate! Ma più che altro, sarei curioso di sapere qualcosa di più su questa strage di Digimon che è avvenuta tre anni fa... anche il caitano Satsuma non ha potuto dirci molto, in questo senso... e scoprire cosa ci sia dietro sarà un passo importante per trovare il bandolo della matassa."

Kouji guardò verso le montagne dalle cime innevate che sovrastavano la foresta, diversi chilometri più in là. Là, tra quei ghiacci eterni, avrebbero presto incontrato questo famoso Mercurimon... e da un'altra parte di DigiWorld, nello stesso momento, suo fratello, il piccolo Tomoki, Junpei e i quattro nuovi Digiprescelti stavano iniziando il loro viaggio alla ricerca dei nuovi Digi-Spirits...

"Kouichi... e anche voi, Tomoki-kun e Junpei-kun..." disse tra sè, prima di tornare al suo lavoro. "State molto attenti, mi raccomando... questo non è più il DigiWorld che conosciamo..."

 

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Nel frattempo, nelle vicinanze, Ikuto e Falcomon si erano appostati... e la loro vista, più abituata all'oscurità di quella di un essere umano, aveva presto individuato, dalla loro posizione di vantaggio, il luogo in cui si erano accampati gli invasori di DigiWorld! Un fremito di rabbia percorse il piccolo corpo del bambino selvaggio... e la sua mano si strinse sul manico del suo boomerang. I nemici erano arrivati... i nemici di DigiWorld erano tornati per finire ciò che avevano iniziato tre anni prima!

"Esseri umani..." ringhiò a denti stretti. "Io... non potere... perdonare voi..."

Concentrati com'erano sul loro compito, nè lui nè Falcomon potevano accorgersi del poco simpatico duo Gotsumon-Tsukaimon, che li seguiva a distanza di sicurezza in groppa al loro Yanmamon, e non aspettavano che il momento giusto per attaccare...

C'era un confronto in vista... e sarebbe stato solo il primo di una lunga serie!

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Finalmente! Ecco il capitolo 22! Ce n'è voluto di tempo, lo ammetto... ma ora sono sotto esami, e non riesco a concentrarmi molto sulle mie storie! Aspettate che il periodo impegnativo finisca (attorno a metà febbraio), e prometto che gli aggiornamenti saranno molto più frequenti!

Per adesso, Katsuharu ha trovato il suo primo Digi-Spirit, e ha sperimentato il suo primo combattimento con le forze di ChaosGallantmon... ma il nemico sembra aver deciso di non trattarli più con i guanti di velluto, e sta cercando di isolarli del tutto! Ovviamente, è più facile sconfiggere un avversario se gli togli tutti i possibili alleati... e questo non farà che rendere il compito dei Guerrieri Leggendari e della DATS ancora più arduo! E poi, ChaosGallantmon sembra essere interessato a SaberLeomon e ai due infidi messaggeri di Mercurimon...

Beh, questo è tutto! Vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento, quando sarà... e mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^_^

 

Justice Gundam

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Capitolo 23
*** Il primo giorno come agente ***


Record of Digital Wars-23

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daan! Ed eccomi di ritorno! Come potete vedere, mi sono rimesso al lavoro su questa storia non appena ne ho avuto la possibilità... e credetemi, sta diventando sempre più un piacere! Ora che non ho più tanti esami a cui pensare, concentrarsi su questa storia è molto più facile! Okay, bando alle ciance, e facciamo il punto della situazione! Come avete potuto vedere, ci sono stati diversi accadimenti in quest'ultimo capitolo... e la situazione sembra sempre più cospirare contro i nostri eroi!

Allora... innanzitutto, Junpei, Kouichi e Tomoki hanno guidato i nuovi Digiprescelti nel Mondo Digitale... e già nella stazione del Flame Terminal, sono stati accolti da un branco di Deltamon seguaci di ChaosGallantmon. Loweemon e gli altri hanno combattuto bene, e sono riusciti a respingere i pericolosi nemici... e anzi, come se non fosse già abbastanza, Katsuharu ha anche trovato il Digi-Spirit a lui assegnato, Mercurymon, che gli ha permesso di trasformarsi e dare già un pò di prova di sè... ma ora, ChaosGallantmon ha capito che non può più permettersi di scherzare, e ha deciso che, piuttosto che sprecare altri suoi servitori in insensati attacchi diretti, è meglio cercare invece di sfibrare i suoi avversari tagliando loro (almeno in parte) i viveri, e impedendo loro di ricevere aiuto e assistenza dai Digimon! Certo, è sicuramente più facile affrontare un avversario isolato che non può ricevere aiuto da nessuno... e i nostri amici non potranno certo affrontare tutti i Digimon di una regione! Sì, pare proprio che il nemico abbia deciso di rendere le cose difficili...

Beh, dopotutto è qui il bello, no? E sappiate che ChaosGallantmon non ha certo finito qui... vedrete, quanto pericolosi lui ed Astamon sapranno rivelarsi in futuro!

E Takuya, Masaru, Agumon e il resto della truppa non se la cavano molto meglio... visto che ora sono accampati sotto le stelle, e in procinto di essere attaccati sia da Ikuto e Falcomon, che da quei due viscidi Gotsumon e Tsukaimon, in sella al loro Yanmamon! E nel frattempo, nel Mondo Reale, la vita continua normalmente, senza che nessuno abbia idea di cosa sta succedendo a DigiWorld...

Ma, per la sorellina di uno dei nostri, la giornata si concluderà in maniera alquanto insolita... infatti, per la piccola Chika, questa sarà la sua prima lezione come neo-agente della DATS! Credo proprio che lei e Dorumon avranno di che divertirsi!

Come sempre, prima di passare al capitolo in sè, rispondo alle vostre recensioni...

 

KillKenny: Non sarebbe una storia molto interessante se il villain se ne stesse sul suo trono a dare ordini e basta, no? Come puoi vedere, anche se all'inizio non è stato troppo lungimirante, adesso ChaosGallantmon ha tutta l'intenzione di rifarsi! E più avanti nella storia, lui e Astamon dimostreranno di aver letto almeno in parte la famosa lista del perfetto Signore del Male... >:)

Certo, non si potrà dire altrettanto di Gotsumon e Tsukaimon... beh, era chiaro fin dall'inizio che non potevano essere due villains di ampio respiro!

Kari 89: Come vedi, sono tornato, e sono più in forma che mai! So di averci messo molto... ma che ci vuoi fare, gli impegni sono quelli che sono! Sì, ero sicuro che saresti rimasta abbastanza sorpresa di vedere Katsuharu trasformarsi nel vecchio leader dei Digi-Spirit corrotti... e come puoi vedere, sta già dando prova di sè! Il prossimo ad avere il Digi-Spirit? Beh, non posso certo dirlo subito, no? ^_^ Continua a seguire, e lo scoprirai presto!

Orfeo della Lira 2: In effetti era un pò di tempo che non ti vedevo da queste parti... Comunque, mi fa piacere che tu abbia letto tutte le mie storie! Grazie, mi fa sempre piacere avere dei fan così fedeli! Per il resto... beh, resta sintonizzato, e ti posso assicurare che questa storia conterrà un bel pò di sorprese, e che gli sviluppi saranno (sperabilmente) all'altezza delle tue aspettative!

Darkroxas92: Benvenuto a questa fanfiction! Mi fa piacere che tu l'abbia trovata di tuo gradimento, e spero che continuerà ad esserlo fino alla fine, anche se temo che in questi ultimi tempi il livello sia un pò sceso, a causa dei miei esami. Gli altri Digi-Spirits... beh, vedrai tra non molto a chi andranno! Anche se, sì, forse non è troppo difficile immaginarlo...

Let: Grazie della recensione! Beh, anche questo capitolo avrà abbastanza azione, anche se in una certa parte sarà incentrato sull'inizio dell'apprendistato di Chika e Dorumon... per quanto riguarda i Digi-Spirits, immagino che l'unica sia aspettare e vedere come si sviluppano le cose (e prevedo che non ci vorrà troppo tempo), mentre per il resto... ti dico solo che sta per accadere un bel casino, e quando tutti i giocatori avranno fatto le loro mosse, saranno guai seri!

 

Okay, direi che ci siamo tutti... e allora, senza perdere altro tempo, fiondiamoci a DigiWorld e seguiamo ancora una volta le vicende dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS! Buona lettura!

 

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Capitolo 23 - Il primo giorno come agente

 

Chika Daimon e Dorumon presero un bel respiro, cercando di calmare le emozioni che si agitavano nei loro cuori mentre si disponevano dvanti ad una sorta di poligono di tiro, con numerose sagome di forma umanoide che venivano trascinate avanti e indietro da dei meccanismi automatici inseriti nel soffitto. Stavano per cominciare il loro addestramento come membri a tutti gli effetti della DATS... e dopo una giornata di scuola e compiti, doversela vedere anche con questa incombenza non era esattamente l'impegno più leggero che si potesse immaginare! Tuttavia, la ragazzina non si pentiva di aver fatto quella scelta... e ora, lei e il suo partner erano più che pronti a cominciare!

Il piccolo dinosauro dalla pelliccia viola, ora libero dal suo Digivice-Ic, era in piedi vicino a lei, e stava già guardando con espressione determinata i bersagli che andavano di qua e di là nella sala d'addestramento. Con un pò di esitazione, la ragazzina si avvicinò al suo partner, che si voltò verso di lei e la guardò con curiosità, come per chiederle se ci fosse qualche problema. "Hmmm? Tutto okay, Chika?" chiese Dorumon, addolcendo la sua espressione. "Mi sembri piuttosto... nervosa..."

La ragazzina non potè impedirsi di ridacchiare brevemente. "Heheee... beh, se devo essere sincera lo sembri anche tu..." affermò. "Anche se in maniera un pò diversa... comunque, sì, Dorumon, devo ammettere che non mi aspettavo che un giorno sarei diventata un'agente di un'organizzazione segreta con il compito di proteggere la Terra dai Digimon ribelli! Sia chiaro che sono comunque felicissima di averti conosciuto, e che adesso siamo compagni... però..."

"Hai ragione, neanch'io credevo che la mia vita avrebbe preso questa piega..." rispose Dorumon, ora un pò più rilassato. Il suo tono di voce, pur cercando di mantenersi calmo e distaccato, tradiva la gratitudine che il piccolo dinosauro provava nei confronti della sua amica umana. "Un giorno, ti racconterò com'è DigiWorld... però, io di quel posto non ho bei ricordi. Per qualche motivo, i Digimon di quel mondo non mi hanno mai accettato, e mi hanno sempre dato la caccia... non ho mai capito il perchè..."

Chika si chinò verso il suo Digimon e gli fece una carezza sulla testa, cercando di rincuorarlo. "Mi dispiace, Doru-chan... dev'essere stato molto difficile per te, e non volevo..."

Il suono di una porta scorrevole che si apriva dietro di loro interruppe il discorso di Chika, che si voltò di scatto verso la persona che stava entrando nella sala con una breve esclamazione di sorpresa. La persona che le era stata assegnata come istruttore entrò nella sala, e Chika riconobbe l'operatrice bionda di nome Shirokawa, accompagnata dal suo PawnChessmon bianco, che si metteva un pò a posto l'uniforme e la salutava con un sorriso gentile. Chika, particolarmente attenta alla forma, si mise sull'attenti, pur con un pò di rigidtà, davanti alla sua superiore.

"Ah... ehm... mi scusi, Shirokawa-san!" esclamò, senza nascondere un certo nervosismo che lasciò il piccolo Dorumon un pò perplesso. "Mi... mi rendo conto che questo non è proprio il posto giusto per mettersi a parlare..."

Shirokawa, inizialmente un pò stupita dal tono formale della bambina, la mise poi a suo agio con una breve risatina e un segno della mano che le diede il permesso di rilassarsi. "Riposo, Chika-chan, non c'è bisogno di essere così formali!" disse, alzando appena un pò una mano. "Per adesso... tu e Dorumon-chan siete qui in prova, quindi... non c'è bisogno che rispettiate il protocollo alla perfezione! Insomma, non preoccupatevi troppo se non vi sembra di essere abbastanza 'in ordine'! Noi della DATS non guardiamo troppo ai dettagli."

Chika e Dorumon si rilassarono subito, lieti che la loro istruttrice fosse una abbastanza alla mano. "Ehm... va... va bene, Shirokawa-san! Allora... io e Doru-chan siamo pronti per iniziare l'addestramento!" affermò. "Ci... ci dica... intanto, cosa dobbiamo fare?"

Shirokawa si schiarì la gola. "Ehm... allora, visto che siete nuovi, e che non avete nessuna esperienza in combattimento... immagino che la cosa più giusta da fare sia partire dalle basi!" spiegò, raggiungendo la ragazzina e il suo Digimon vicino al 'poligono di tiro'. "Allora... dovete sapere che tutti i Digimon, anche quelli di livello Rookie o più basso, hanno capacità di combattimento innate... ma per poterle sviluppare appieno, hanno bisogno della Digi-Soul di un essere umano. Anche un Rookie, se ben addestrato, può tenere testa ad un Digimon di livello non troppo più elevato... ma non possono raggiungere un livello più elevato mentre sono nel Mondo Reale, a meno di non entrare in contatto con la Digi-Soul di un essere umano."

"La Digi-Soul... di un essere umano?" chiese Dorumon, incuriosito.

Chika ci riflettè un pò su. Quel termine, anche se fino a poco tempo prima lei non faceva parte dell'ambiente, le suonava abbastanza familiare... "Hmmm... Shirokawa-san, lei vuol dire quella che mio fratello, Tohma-san e Yoshino-san usano quando devono far evolvere i loro Digimon? Quella è la Digi-Soul?"

"Precisamente." rispose la biondina. "Tuttavia, l'uso che ne fanno loro è un uso controllato... vedi, tutti gli esseri umani sono dotati di Digi-Soul, anche se la potenza varia a seconda delle persone. Ma nessuno di noi, di per sè, ha controllo su di essa... e se un Digimon viene esposto ad una Digi-Soul non controllata, come è già successo di recente, diventa selvaggio e incontrollabile. In due casi siamo stati costretti ad intervenire perchè un Digimon aveva perso il controllo di sè in questo modo...". Ovviamente, si riferiva ai casi del signor Shiratori e di Neon Hanamura, l'amico di Yoshino divenuto rockstar di successo grazie all'interferenza di un Keramon...

"Ah... capisco..." affermò Chika. "Quindi... ehm... prima di poter intervenire, devo imparare a controllare la mia Digi-Soul, giusto? E... come posso fare?"

"Facciamo una cosa alla volta, Chika-chan..." spiegò Shirokawa, accarezzando i capelli alla bambina. "Tuo fratello, del resto, c'è riuscito con disinvoltura... anche se forse le circostanze erano un pò particolari... Intanto, credo che sia il caso di addestrare un pò il tuo Digimon, visto che non ha mai combattuto prima d'ora. Allora, Dorumon, cominciamo pure la sessione di allenamento. Vedi quei bersagli che si muovono, lì in fondo?" Indicò le numerose sagome che si muovevano sopra il pavimento del poligono di tiro, e il piccolo dinosauro rispose con un cenno della testa.

"Beh, è un pò difficile non vederle..." commentò con una punta di sarcasmo.

Shirokawa rispose annuendo a sua volta. "Bene... pensi di avere un attacco in grado di colpirli da questa distanza? Una cosa da sviluppare, in primo luogo, è la tua capacità di colpire i bersagli lontani."

"Hmmm... sì, penso di sì!" affermò Dorumon con sicurezza. Dopo aver ricevuto da Chika il segno che poteva andare, il piccolo e misterioso Digimon si piazzò al centro della postazione e si mise ad osservare i bersagli in movimento con estrema concentrazione, cercando il momento giusto per attaccarne uno...

E, dopo alcuni secondi, uno dei bersagli gli passò abbastanza vicino da essere un bersaglio accettabile! Il dinosauro viola prese fiato, corrugò leggermente la fronte... e sparò una raffica di sfere di metallo grandi come biglie dalla bocca, inviandole contro il bersaglio come una scarica di mitragliatrice! "Dash Metal!"

Sfortunatamente, il suo primo attacco non fu particolarmente ben mirato, e tutti i proiettili si fermarono prima di raggiungere il loro bersaglio, ricadendo a terra miseramente mentre la sagoma proseguiva completamente illesa... Con un grugnito di disappunto, Dorumon abbassò la testa, mentre Chika storceva leggermente il naso, dispiaciuta per il suo Digimon.

"Cilecca..." si lamentò Dorumon, scuotendo il capo. "E sì che ero sicuro di prenderlo..."

Per fortuna, Shirokawa si mostrò molto paziente nello spiegare ai due nuovi membri della DATS come mai Dorumon aveva mancato il bersaglio. "Su, su, non te la prendere troppo... dopotutto, questo è il primo attacco che tenti in vita tua, non è vero?" chiese. "Agumon, Gaomon e Raramon avevano già imparato a combattere quando Masaru-kun, Tohma-san e Yoshino-san sono entrati a far parte della nostra organizzazione... e tu hai solo bisogno di allenarti un pò!"

"Ha ragione, Doru-chan!" lo incoraggiò Chika. "Forza, non buttiamoci giù per così poco! Riprendiamo ad allenarci!"

Il piccolo dinosauro, passato oltre il suo breve momento di delusione, si rimise in piedi e alzò di nuovo la testa. "Giusto! Io ho promesso che avrei protetto Chika, e non mi rimangio la parola! Allora, andiamo avanti! Non mi fermerò finchè non sarò in grado di colpirli tutti senza sbagliare!"

Shirokawa annuì, approvando il comportamento del Digimon neonato e della sua partner. Anche se erano molto diversi da quei due scapestrati di Masaru ed Agumon, c'era già qualcosa che avevano in comune con loro, e se avessero continuato su questa strada, c'erano delle buone possibilità che i risultati sarebbero stati più che soddisfacenti. In quel momento, un'altra sagoma entrò nella zona di tiro, e Dorumon, dopo aver preso meglio la mira, sparò un altro Dash Metal, inviando una nuova raffica di biglie di ferro che seguì una traiettoria più lineare e precisa... e che, questa volta, arrivò vicinissimo al bersaglio, al punto da staccarne dei pezzi colpendolo di striscio!

"Quasi! Doru-chan, questa volta ce l'hai quasi fatta!" esclamò Chika.

"Mancato di nuovo..." affermò Dorumon, questa volta, però, con maggiore convinzione. "Però, stavolta ci sono andato molto più vicino! Voglio provare di nuovo, sento che questa volta ce la farò!"

In effetti, anche Shirokawa era abbastanza sbalordita dalla rapidità con cui il piccolo dinosauro migliorava... e persin il suo PawnChessmon bianco, pur non avendo un volto, restava voltato in direzione dei bersagli, come se stesse assistendo con interesse alla prova di Dorumon. Quei due avevano decisamente un grosso potenziale... e del resto, come si suol dire, il sangue non è acqua...

"Dorumon sta già facendo progressi, e sta prendendo sicurezza..." pensò la biondina. "Anche Daimon-kun ed Agumon hanno dato dei risultati stupefacenti a pochi giorni dalla loro assunzione, anche se come disciplina difettano non poco. Sembra proprio... che per i membri della famiglia Daimon sia inevitabile che la loro vita sia così saldamente legata alle vicende di DigiWorld... e a questo proposito, spero che i nostri agenti se la stiano cavando bene, da quelle parti..."

 

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"Aaaaah, che mangiata! Capo, sono davvero pieno! Non credo che mi stia più niente!" commentò Agumon, sdraiandosi sull'erba soffice e sfregandosi la pancia, che ormai aveva assunto dimensioni notevoli, con espressione soddisfatta. Davanti a lui, giacevano i pistilli di almeno una decina di mele di carne, che per il resto erano sparite nelle sue fauci voraci! Gli altri membri del gruppo si erano limitati a tre mele di carne, più che sufficienti per un essere umano normale.

Tranne, ovviamente, Izumi e Masaru, che erano riusciti a buttarne giù ben cinque!

"Ci credo che non ti sta più niente, Agumon... mamma mia, con quello che hai mangiato, credo che mi passerà la fame almeno fino a domani sera!" disse Takuya con una breve risatina. Il gruppo era seduto attorno ad un falò, preparato con la massima cura, e avevano già disposto i sacchi a pelo e stabilito i turni di guardia, pronti per la notte. "Bah, comunque... per oggi, abbiamo già fatto abbastanza strada, direi... Yoshino-san, puoiu dirci qual è la nostra posizione?"

"Certamente... aspettate un momento che ve la mostro..." affermò la rossa agente, tirando fuori un dispositivo elettronico e chiamando gli altri attorno a sè con un cenno. "Allora, fatemi inserire le coordinate... ah, ecco, ci siamo! Noi siamo in questo punto qui... e dovremmo essere arrivati a DigiWorld più o meno... ah, cco! Questo è il punto in cui siamo atterrati!"

Yoshino aveva tirato fuori un congegno simile ad un walkie-talkie in plastica nera, e ne aveva indicato lo schermo, dove una spia rossa intermittente, posizionata su una griglia di linee verticali e orizzontali che si intersecavano a mò di scacchiera, indicava la loro posizione. Su quella stessa griglia, un puntino verde nell'angolo in basso a sinistra simboleggiava il punto di arrivo a DigiWorld... e, confrontando la distanza percorsa con quella che li separava dalla Infinite Ice Ridge, i ragazzi furono piacevolmente sorpresi di vedere che erano quasi a metà strada!

"Accidenti, siamo avanzati più di quanto pensassi!" commentò Masaru, quasi leggendo nel pensiero a Yoshino. "Se va avanti così, tra due giorni abbiamo già raggiunto quel Mercurimon!"

Kouji guardò con attenzione la mappa elettronica apparsa sul dispositivo di Yoshino. Sì, effettivamente, guardandolo così, sembrava che avrebbero potuto raggiungere la loro meta in fretta, però... "Hmmm... sì, in effetti, sembra proprio che siamo a metà strada. Però... non sappiamo che cosa ci aspetti verso la fine! Abbiamo detto che questo Mercurimon vive in un luogo chiamato Infinite Ice Ridge, giusto?"

"Esatto, e dal nome non dà l'impressione di essere un territorio facile da attraversare." si inserì Tohma. "Inoltre, è plausibile che Mercurimon si sia già accorto della nostra presenza, e si stia preparando ad accoglierci in maniera ostile."

Izumi storse il naso. "Purtroppo, è vero... con tutto quello che è successo a DigiWorld in questi tre anni, la sfiducia verso gli esseri umani è cresciuta... e anche i Guerrieri Leggendari non sono più considerati come una volta, a quanto ho capito..." disse la biondina, ricordando le rivelazioni che aveva fatto l'anziano del villaggio degli ShellNumemon prima di essere rimandato a DigiWorld. "Sigh... certo che mi piacerebbe sapere cosa diamine è successo! E forse, quel bambino di nome Ikuto è una chiave per capire qualcosa di tutto questo casino."

"E che fine avranno fatto, poi, Bokomon e Neemon..." disse Takuya, appoggiando le mani sull'erba soffice e guardando verso il cielo. La notte di DigiWorld era proprio come se la ricordava, uno spettacolare manto blu punteggiato di innumerevoli stelle luminose, incontaminato dalle luci di una metropoli come Tokyo. "Da quando tutto questo è iniziato, non abbiamo saputo nulla di loro... chissà dove saranno finiti!"

"Bokomon e Neemon... erano i Digimon che vi hanno fatto da guida la prima volta, vero?" chiese Raramon con la sua vocina squillante. Il fiorellino rosa si era avvicinato fluttuando al leader dei Leggendari Guerrieri, e ora gli stava in sospensione vicino alla spalla. "Immagino... che in una situazione come questa, siate molto preoccupati per loro."

"Esatto..." replicò Kouji, cercando comunque di non dare troppo a vedere la sua preoccupazione. "Comunque, quello che adesso ci preme è..."

Improvvisamente, le orecchie acute di Gaomon si drizzarono, e il lupacchiotto pugile alzò repentinamente la testa verso la cima di un abete lì vicino, avvertendo un pericolo!

"Huh? Attenti! Sta arrivando qualcosa!" esclamò, appena in tempo. I ragazzi e i Digimon drizzarono la testa... e si scansarono nell'istante in cui un grosso boomerang di legno sfrecciò, con micidiale accuratezza, in mezzo ai loro ranghi, sfiorando la testa di Masaru e tagliandogli un piccolo ciuffo di capelli, prima di tornare indietro da dove era venuto e finire nuovamente in mano al suo proprietario!

"Cos...? Ma che diavolo...?" esclamò Masaru, alzandosi di scatto, ancora un pò stordito dal fischio dell'arma. Lui e Agumon furono in piedi e in guardia in un attimo, e il resto del gruppo, passando dal rilassamento all'allerta in brevissimo tempo, si alzò a sua volta...

"Esseri umani... nemici di DigiWorld!" esclamò una vocetta battagliera ben conosciuta, appartenente al ragazzino dai capelli bluetti simile ad un pellerossa che Masaru e gli altri avevano già visto nel Mondo Reale. Come la prima volta, era accompagnato dal suo Falcomon, che si stava gettando in picchiata dietro di lui, le piccole ali spalancate e gli artigli affilati puntati contro i Digimon del gruppo! "Io sconfiggere umani! Combattete!"

"Cavolo, è di nuovo quello strano bambino!" esclamò Takuya. "Hey, piccolo! Che cosa succede? Perchè ce l'hai tanto con noi? Sei un essere umano anche tu, no?"

La risposta di Ikuto fu quanto mai eloquente: il ragazzino tirò di nuovo indietro il braccio e scagliò un'altra volta il suo boomerang, mirando questa volta a Takuya... mentre Falcomon, individuato un bersaglio tra i Digimon del gruppo, eseguì una virata e si gettò a capofitto...

"Nuts Shoot!" esclamò Raramon, intercettando il falchetto ninja con una mitragliata di semi. Falcomon, un volatore agile ed esperto, riuscì a schivare facilmente l'attacco, ma così facendo fu costretto a deviare dalla sua traiettoria e a riprendere quota, lasciando ai suoi avversari il tempo di riorganizzarsi... mentre Takuya si gettava a terra e rotolava velocemente da un lato, schivando il boomerang di Ikuto! Il ragazzino afferrò al volo l'arma quando questa tornò indietro e si gettò di nuovo alla carica, per nulla intimorito dal numero di avversari!

"Tu non mentire! Tu cercare di ingannarmi!" esclamò Ikuto, usando il suo boomerang come arma contundente e agitandolo in maniera scomposta contro Masaru e Takuya. "Io essere un Digimon, al servizio di Mercurimon-sama! Mio compito essere proteggere DigiWorld!"

"Ma... ma che stai dicendo?" cercò di farlo ragionare Izumi, che represse un brivido di paura quando vide che l'arma di Ikuto aveva sfiorato la testa di Takuya. Raramon e Gaomon erano in quel momento impegnati con Falcomon, che era tornato all'attacco dopo un paio di giri sopra il campo di battaglia. "Come puoi essere un Digimon? Tu sei Ikuto Noguchi, non ricordi? Sei... sei finito qui tre anni fa, non sappiamo neanche noi come... e i tuoi genitori sono venuti fin qui dal Mondo Reale per cercarti, ma non ti hanno trovato!"

Izumi non poteva saperlo, ma quella era la cosa più sbagliata da dire al piccolo Ikuto. Il ragazzino si bloccò di colpo, spalancando gli occhi come se avesse visto qualcosa di spaventoso... e, senza neanche prestare attenzione a Takuya, Kouji, Masaru ed Agumon, che si erano fermati con delle espressioni stupite sul viso, fece qualche passo indietro, guardando nel vuoto...

E delle voci risuonarono nella sua testa, ricordi rievocati dall'incauta frase di Izumi...

 

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"I... Ikuto... tu non devi... odiare gli esseri umani... perchè... tu sei..."

 

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Il gruppo lo guardò indietreggiare, e portarsi una mano alla fronte, come se gli mancasse il fiato... poi, la sua apparente confusione si trasformò in ira, e mentre Falcomon evitava una raffica di pugni che Gaomon gli stava sferrando contro, Ikuto alzò la testa e proruppe in un furente grido di battaglia! Immediatamente, un allarmato Falcomon interruppe lo scontro con Raramon e Gaomon, e si alzò in volo per tornare dal suo partner, che senza pensare ad altro tirò fuori il Digivice-Ic viola che aveva usato in precedenza e lo attivò!

"Tu... non prendere in giro me! Falcomon!" gridò con voce interrotta da un improvviso dolore. La sua mano sinistra venne circondata da una familiare aura di quadratini luminosi, e il bambino la appoggiò sulla parte superiore del suo Digivice, esclamando le ormai classiche parole di attivazione. "DigiSoul... CHARGE!"

Falcomon, sentita la chiamata, si svicolò rapidamente dal combattimento con Gaomon, schivando di pochissimo un abile diretto di sinistro che il lupacchiotto azzurro gli stava indirizzando contro... poi, il suo corpo venne inghiottito da una sgargiante luce bianca, e iniziò a mutare sotto gli occhi dei presenti, mentre planava verso terra e vi appoggiava le zampe artigliate! Un istante dopo, Falcomon aumentò di dimensioni e diventò più grande e muscoloso... e la sua forma Champion apparve in un lampo di luce!

"Falcomon shinka... PECKMON!"

Il Digimon struzzo si erse in tutta la sua ragguardevole statura davanti ai membri della squadra della DATS, spalancando le sue piccole ali ed emettendo un acuto grido di battaglia... prima di guardare verso Izumi con chiari intenti aggressivi! La ragazzina bionda corrugò la fronte quando si rese conto che Peckmon aveva qualcosa di personale contro di lei... come se, in qualche modo, avesse fatto del male a lui o ad Ikuto... "Ehm... che... che succede, adesso? Ho... ho detto qualcosa di male?" chiese Izumi, cercando di gettare un pò di acqua sul fuoco, e senza riscuotere un gran successo...

"A... Attenta, Izumi-san!" esclamò Takuya, D-Tector alla mano, mentre cercava di difendersi dall'attacco furioso di Ikuto. Un istante dopo, Peckmon si acquattò sul terreno e caricò a testa bassa contro la biondina, che lanciò un breve grido di paura e si gettò di lato, rotolando sull'erba e fermandosi vicino al falò mentre il gigantesco Digimon struzzo le passava a fianco! Si rialzò di scatto, scrollandosi di dosso i fili d'erba che le erano rimasti attaccati ai vestiti... e vide di nuovo Peckmon che incombeva su di lei, con sguardo gelido.

"Voi fate del male ad Ikuto! Per questo, non vi perdonerò!" strillò Peckmon, piegando leggermente le ali contro il corpo... e poi aprendole di scatto, scagliando una raffica di kunai d'acciaio contro la ragazzina bionda! "Feather Kunai!"

"Baby Flame!" rispose Agumon, sparando una palla di fuoco in miniatura contro lo sciame di coltelli. Prima che le piccole e micidiali armi potessero fare metà strada, il proiettile fiammeggiante li intercettò, riducendoli in tanti mucchietti di metallo fuso. Tirando un sospiro di sollievo, la ragazzina decise che non era più disposta a fare da bersaglio e attivò il suo D-Tector, creando un anello di codice digitale attorno alla propria mano, e poi passandolo direttamente nel dispositivo elettronico!

"Execute... Spirit Evolution!" esclamò Izumi, mentre il suo corpo passava da quello acerbo di adolescente a quello agile e scattante dello H-Spirit del Vento. "KAZEMON! Okay, uccellaccio, vediamo come te la cavi contro di me! Non so per quale motivo voi ce l'abbiate tanto con noi... ma non nessuna voglia di starmene qui a farvi da bersaglio! Se volete combattere, io sono pronta!"

"E anche noi! Purple Fog!"

Una vocetta acuta e fastidiosa colse di sorpresa Kazemon, che venne colpita alla spalla da un potente getto di aria compressa che esplose a contatto, liberando una coltre di nebbia violacea che circondò la Guerriera Leggendaria del Vento, irritandole gli occhi e la gola! Con un grido di sorpresa, Kazemon indietreggiò, andando quasi ad inciampare sulle rocce che avevano usato per confinare il loro falò... e Takuya e Kouji guardarono nella direzione da cui era provenuto l'attacco, come fece anche il sorpreso Ikuto...

Un gigantesco e mostruoso Yanmamon stava scendendo a tutta velocità verso di loro, digrignando le sue terribili mascelle e portando Gotsumon e Tsukaimon sul dorso corazzato!

"Oh, cavolo... adesso si mettono altri rompiballe!" imprecò Masaru, mentre lui, Tohma e Yoshino si radunavano per fare fronte comune contro la nuova minaccia. "E va bene, visto che è questo che volete..."

"Oh, non crediate che ve lo lascerò fare!" esclamò Gotsumon, intuendo le intenzioni di Masaru. Con un rapido gesto del braccio, l'ometto di roccia creò dei proiettili di pietra che scagliò con estrema precisione contro i tre agenti della DATS, mirando ai loro Digivice-Ic! "Conosco bene i vostri trucchetti! Rock Fist!"

Una delle pietre colpì di striscio il polso di Masaru, provocandogli niente più che un livido... ma il dolore improvviso e penetrante, oltre che strappare un'imprecazione al giovane street fighter, gli fece volare di mano il Digivice-Ic! Un altro colpo simile disarmò Tohma... mentre Yoshino ebbe, per certi versi, migliore fortuna, visto che Gotsumon non aveva mirato al suo Digivice-Ic.

In compenso, però, aveva centrato in pieno il dispositivo di localizzazione che la rossa si era portata dietro! Yoshino non riuscì a trattenere un moto di orrore quando vide il proiettile di Gotsumon sfondare lo schermo a cristalli liquidi del prezioso strumento, che emise una serie di scintille prima di spegnersi definitivamente, in una pioggia di componenti elettroniche mandate in pezzi! Gotsumon e Tsukaimon risero con tono di presa in giro quando videro le espressioni di disappunto e rabbia che si dipinsero sui volti di un pò tutti i membri del gruppo della DATS... e subito dopo, Yanmamon scese in picchiata verso i Leggendari Guerrieri del Fuoco e della Luce, cercando di impedire loro di trasformarsi! La coda del Digimon libellula scattò come una frusta, colpendo Takuya alla spalla e aprendovi una ferita superficiale che comunque provocò un bruciante dolore al Guerriero del Fuoco! Con un grugnito, Takuya si accasciò a terra, la mano premuta sulla spalla ferita, mentre Kouji cercava di mantenere l'equilibrio...

"T-Takuya-kun!" esclamò Kazemon, ancora mezza soffocata dal fumo viola di Tsukaimon. La Guerriera del Vento decise che ne aveva avuto abbastanza, e iniziò a muovere rapidamente le sue stupende ali da farfalle, provocando una forte ventata che disperse la foschia... e si precipitò all'attacco del Digimon libellula, mentre Raramon cercava di prendere di mira la cavalcatura alata con un Nuts Shoot...

"Gotsumon! Tsukaimon! Voi che ci fare qui?" esclamò Ikuto, allontanandosi dalla mischia e usando il suo boomerang per proteggersi. L'attacco a sorpresa dei due servitori di Mercurimon, più lo shock dei ragazzi della DATS per aver perso il rilevatore, avevano fatto loro perdere un sacco di tempo... e tutto andava a vantaggio dei loro assalitori!

"Heheheee... siamo qui per aiuarvi, no?" ridacchiò l'ometto di roccia, ammirando il risultato del suo attacco. Certo non si aspettava che sarebbe riuscito a tenere a bada a lungo un gruppo di quelle dimensioni, ma intanto un pò di danno lo aveva fatto... "Tu te ne vai in giro a gettarti a capofitto contro il nemico, senza neanche stare a riflettere... e poi tocca a noi venire a tirarti fuori dai guai!"

"Non era necessario!" esclamò Peckmon, che non credeva neanche un pò al fatto che quei due li aiutassero senza secondi fini... "Ce la stavamo cavando da soli, più che bene!"

Yanmamon eseguì un'altra virata, sottraendosi ad un calcio che Kazemon stava cercando di sferrarle... e subito dopo, la Guerriera del Vento venne presa nuovamente di mira da una raffica di proiettili d'aria da parte di Tsukaimon! Riuscì ad evitarli tutti grazie alla sua agilità, ma prima che potesse passare al contrattacco, la mostruosa libellula si era già allontanata! Peckmon, a sua volta era tornato da Ikuto, e si apprestava ad affrontare il gruppo della DATS che si stava riorganizzando...

"Come va, Takuya?" chiese Kouji, guardando verso il suo amico che si stava rialzando con espressione irritata, una mano premuta sul taglio sanguinante che Yanmamon gli aveva fatto. "Riesci ancora a combattere?"

"Figurati, ci vuole altro per fermarmi..." replicò il ragazzo castano, per poi rivolgere uno sguardo tranquillizzante anche a Kazemon, e agli agenti della DATS. "Okay, adesso mi sono veramente stufato! Voi! Che cosa avete contro di noi? Che male vi abbiamo fatto, perchè voi Digimon ci odiate in questo modo? Se ne discutessimo, forse potremmo..."

"Niente è da discutere!" lo interruppe Ikuto, il cui boomerang puntò minaccioso verso di lui. "Voi esseri umani... tradito Digimon! Voi ucciso nostri amici! Voi tutti imbroglioni! Noi non ci fidare di esseri umani!"

"Ma perchè?" esclamò Tohma, preparandosi ad attivare la sua Digi-Soul mentre Gaomon si metteva in guardia vicino a lui. "Sappiamo che è successo qualcosa di molto grave, qui a DigiWorld... ma non sappiamo esattamente che cosa! E perchè accusate noi esseri umani di aver provocato tutto questo?"

"Hah! Ma sentiteli, adesso fanno finta di non saperlo!" gracchiò Tsukaimon, scrutando i suoi avversari dall'alto in basso dalla sua posizione di vantaggio. "Beh, non crederete certo che fare i finti tonti vi discolperà, vero? Purple Fog!"

Il simil-Patamon viola lanciò contro il gruppo un altro proiettile d'aria compressa, che venne però evitato con destrezza quando i suoi destinatari si dispersero. Dal punto d'impatto, vicino al falò, si levarono volute di irritante fumo violaceo, che aleggiarono senza fare alcun danno attorno al fuoco...

"Hurricane Wave!" rispose istantaneamente Kazemon, scatenando una violenta folata di vento contro i loro avversari. Tsukaimon venne colto di sorpresa e scagliato a distanza con un grido di disappunto, mentre Gotsumon si afferrò saldamente al dorso della sua mostruosa cavalcatura alata, che strillò per la rabbia e iniziò a sbattere furiosamente le ali per opporsi alla potenza del vento. Ikuto, a sua volta, si protesse piantando il suo boomerang a terra e usandolo come appiglio, mentre Peckmon parò l'attacco usando le sue corte ali. Tuttavia, pur non riuscendo ad infliggere molti danni, l'attacco di Kazemon era comunque riuscito a disperdere gli attaccanti e a renderli disorganizzati... il tempo necessario agli altri ragazzi per attivare i loro Digivice senza rischio di interruzioni!

"Grazie, Kazemon!" ringraziò Takuya, apprestandosi ad iniziare la sua trasformazione. Lui e Kouji eseguirono tutte le manovre che erano ormai diventate un'abitudine per loro, e inserirono un anello di Digi-Code bianco nei loro D-Tector!

"Execute! Spirit Evolution!"

"Agunimon!"

"Lobomon!"

Nel frattempo, gli agenti della DATS non se ne rimasero con le mani in mano. Tohma e Yoshino raccolsero i loro Digivice-Ic e li attivarono, permettendo al proprio Digimon di evolvere... mentre Masaru, che non era ancora riuscito a colpire i Digimon nemici con un pugno, si limitò a mettersi in guardia a fianco del suo Agumon.

"DIGISOUL... CHARGE!" esclamarono i due ragazzi, in contemporanea, prima di inviare l'energia così ottenuta ai rispettivi partner!

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWMON!"

Quando il gruppo di assalitori riuscì a ricompattarsi, era già troppo tardi, e la squadra della DATS aveva già formato un compatto muro di Digimon davanti a loro - tre Leggendari Guerrieri, un ragazzo con la passione del combattimento, un Digimon di livello Rookie dal carattere vulcanico, e due Digimon di livello Champion, uno schieramento contro il quale gli aggressori non avevano molte possibilità di vittoria. Ciò nonostante, Gotsumon, Ikuto e Peckmon non sembravano intenzionati ad arrendersi, non senza aver fatto almeno un tentativo di attacco...

"Okay, adesso ci spiegate come stanno le cose." affermò Lobomon, maneggiando con destrezza le sue spade laser gemelle. "Che cosa vi hanno fatto gli esseri umani, perchè voi li odiate così tanto?"

"E soprattutto, cosa è successo tre anni fa?" chiese Gaogamon.

Sfortunatamente, nessuno dei loro avversari sembrava intenzionato a chiarire come fossero andate davvero le cose. La sfiducia e la xenofobia nei confronti degli umani avevano completamente sopraffatto ogni soluzione diplomatica. "Hah! Non dobbiamo certo spiegare a voi le nostre ragioni! Noi siamo nel giusto, e voi dovete soccombere! Tutto qui!" ribattè Tsukaimon. "Yanmamon! Sistema quegli umani e quei falsi eroi!"

La mostruosa libellula rispose con un acuto stridio di battaglia e si alzò in volo, guardando con rabbia i suoi avversari... poi, per la prima volta da quando era entrata in scena, parlò, con una voce stridente come una lama circolare che tagliava una lastra di ferro!

"Bug Swarm!" esclamò. Le sue ali delicate cominciarono a muoversi con velocità quasi abbagliante, e da esse si sprigionarono degli strali di pura energia sonora, sotto forma di minuscole increspature, quasi invisibili, che sfrecciarono verso il gruppo, bombardando una vasta area attorno ai ragazzi! Lobomon ed Agunimon agirono appena in tempo, e intercettarono l'attacco di Yanmamon con il loro...

"Pyro Darts!" esclamò il Guerriero del Fuoco, sparando una raffica di shuriken infuocati che dispersero ogni bordata sonora con cui vennero a contatto, provocando delle esplosioni a mezz'aria. Quegli attacchi che non vennero intercettati dai suoi Pyro Darts vennero invece colpiti dai laser sparati da Lobomon, e da una ben assestata raffica di vento da parte di Kazemon... ma Peckmon pensò che fosse il momento giusto per attaccare, approfittando dell'istante in cui avevano abbassato la guardia!

"Feather Kunai!" Ancora una volta, il Digimon struzzo aprì le ali, e scatenò una tempesta di lame affilate contro i Guerrieri Leggendari, sperando di colpirli mentre tenevano a bada Yanmamon... ma questa volta, fu SunFlowmon ad intervenire, sparando il suo attacco più potente nel bel mezzo della barriera di lame!

"Sunshine Beam!" Con un assordante clangore metallico, i kunai si sparpagliarono e andarono a piantarsi nell'erba bassa o semplicemente ad abbattersi a terra inutilmente... mentre il raggio di energia solare, che il Digimon fiore aveva sparato dalla sua corolla dorata, proseguì la corsa e colpì in pieno Peckmon! Lo struzzo ebbe appena il tempo di proteggersi con le sue ali, prima che la potenza del raggio di luce lo trascinasse via per qualche metro e lo mandasse a terra!

"Peckmon!" esclamò Ikuto, per poi voltarsi con rabbia verso i suoi nemici, e scagliare contro di loro il suo boomerang, ancora una volta. "Come osato, voi? Io non perdonare! Prendete questo!"

"Senti, piccolo, mi sono stufato di questa storia!" affermò Masaru, piazzandosi proprio sulla traiettoria del boomerang. Quando la micidiale arma fu abbastanza vicina, il giovane street fighter prese bene la mira e sferrò un pugno con tutta la sua forza, intercettandola e colpendola proprio nel punto in cui essa si incurvava! L'arma perse immediatamente tutta la sua forza e rimbalzò indietro, volteggiando su sè stessa diverse volte prima di cadere nell'erba umida... e Ikuto strinse i denti per il disappunto. Non c'era niente da fare, con le loro sole forze non erano in grado di fermare quei sei invasori... anche se, in effetti, erano riusciti a danneggiarli indirettamente...

E, giusto per rafforzare questa impressione, Gaogamon ed Agumon intervennero nello scontro, e indirizzarono i loro attacchi contro Yanmamon e i Digimon che portava con sè! Uno Spiral Blow ben assestato fece perdere l'assetto di volo a Yanmamon, e minacciò di far cadere Gotsumon di sella... e subito dopo, una raffica di palle di fuoco da parte di Agumon centrò in pieno la libellula e le fece perdere del tutto l'equilibrio, facendola indietreggiare di una notevole distanza prima che questa recuperasse il suo equilibrio. Gotsumon, questa volta, venne scagliato giù dalla sella, e precipitò giù con un grido di paura, prima di essere raccolto al volo da Peckmon, che si era mosso per andarlo a prendere!

"Bel colpo, Agumon!" lo lodò Agunimon, tornando poi a pararsi davanti ai nemici con i pugni serrati e avvolti di fiamme scarlatte. Ai suoi fianchi, si erano già posizionati Kazemon e Lobomon, entrambi pronti a colpire! "Allora, voi cinque? Cosa avete deciso di fare? Ci siegate per filo e per segno che diamine succede a DigiWorld, o dobbiamo per forza continuare a litigare? Noi, personalmente, propenderemmo per la soluzione pacifica..."

Peckmon si spostò di poco dalla sua posizione, quel tanto che bastava per permettere a Gotsumon di scendere giù dalla sua sella con un balzo... e l'ometto di roccia, pur irritato dal fatto che non erano riusciti a fare tutti i danni che si aspettavano, restituì al Guerriero del Fuoco un ghigno arrogante. "Tsk... non ci sarà mai pace tra noi Digimon e voi disgustosi esseri umani! Per questa volta ci ritiriamo... ma non crediate che finisca qui! Yanmamon!"

La libellula gigante, rimessasi in assetto di volo, scese rapidamente verso Gotsumon, e il Digimon roccioso le saltò in groppa con agilità insospettabile, mentre Tsukaimon si alzava con un abile colpo d'ali, e Peckmon si avvicinava ad Ikuto e lo faceva salire in groppa. "Per questa volta va così... ma non crediate che vi lasceremo arrivare da Mercurimon-sama tanto facilmente! Ci rivedremo presto, e non riuscirete a respingerci per sempre! Quindi preparatevi, esseri umani! Il Mondo Digitale diventerà la vostra tomba!"

"Torna qui, razza di codardo!" esclamò Masaru, lanciando insulti a Gotsumon e al suo degno compare. "Se ce l'hai tanto con noi, vieni a dircelo con i tuoi pugni... Tsk, al diavolo! Guarda come se la battono!". In effetti, le provocazioni di Masaru non avevano avuto l'effetto sperato, e mentre Yanmamon e Tsukaimon si allontanavano nel cielo notturno, sottraendosi rapidamente alla vista degli agenti della DATS, Ikuto e Peckmon si allontanarono, lanciando uno sguardo feroce e carico di rancore prima di addentrarsi nella foresta. In breve tempo, con la stessa rapidità con cui era iniziato, lo scontro era finito, lasciando i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS in mezzo alla radura, illuminati solo dal falò ora smorzato, e ancora più confusi e tesi di quanto già non fossero...

Silenzio. Cupo silenzio per qualche secondo, interrotto soltanto dal crepitìo del fuoco. Poi, con un sospiro rassegnato, Agunimon e i suoi compagni sciolsero la trasformazione, e Gaogamon e SunFlowermon tornarono ai loro stadi evolutivi precedenti... e Yoshino, dopo essersi assicurata che la sua partner stesse bene, guardò desolata ciò che restava del dispositivo di localizzazione che, fino a poco prima, avevano usato per tenere traccia della loro posizione. Il dispositivo elettronico era stato fatto a pezzi dall'attacco di Gotsumon, e ora giaceva tra parti elettroniche divelte e frammenti del suo rivestimento esterno. La ragazza dai capelli rossi si chinò verso terra e diede un'occhiata speranzosa... ma ogni speranza fu disattesa quando Yoshino si rese conto che il rilevatore era compromesso, e peggio ancora, non c'era nessuna possibilità di ripararlo...

"E'... è andato, vero?" chiese Izumi, il cui tono non dava adito ad illusioni.

Yoshino annuì lentamente. "Già... anche se non sono riusciti a danneggiarci direttamente, quei Digimon ci hanno tolto un importante strumento di ricerca. Ora, se vogliamo raggiungere la Infinite Ice Ridge, dobbiamo usare le nostre sole forze..." affermò lei, mentre si rialzava. "Quanto meno, non sono riusciti a danneggiare i nostri rilevatori personali..."

"Probabilmente il loro scopo principale era questo." affermò Gaomon, guardando a sua volta i frammenti sparsi sul tappeto erboso. "Non un attacco diretto. Volevano danneggiare i nostri strumenti."

"Avrebbe anche senso." rispose Kouji. "Evidentemente, quei Digimon vogliono sottrarci l'equipaggiamento, e puntano a sfibrarci con attacchi mordi e fuggi. D'ora in poi, non dobbiamo aspettarci più alcuna tregua. Quei Digimon... potrebbero attaccarci in qualunque momento!"

E non solo, si rese conto Takuya, mentre approvava le parole del suo migliore amico con un cenno della testa. Molto probabilmente, si sarebbero portati dietro altri Digimon, più forti di loro... e senza la possibilità di ricevere aiuto e supporto da altri Digimon, ormai quasi tutti ostili alla razza umana, questo voleva dire che il gruppo correva il rischio di indebolirsi man mano.

L'unica soluzione era cercare di raggiungere la Infinite Ice Ridge il prima possibile... e portare a termine la loro missione prima che la debolezza si facesse sentire...

La loro missione, che in teoria doveva essere abbastanza pacifica, e che era iniziata sotto i migliori auspici, stava cominciando a trasformarsi in una lotta contro il tempo. E nè Takuya nè i suoi compagni ignoravano che, da un'altra parte del Mondo Digitale, i loro compagni e i nuovi Digiprescelti si trovassero nella stessa posizione.

 

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E, in effetti, gli eventi avrebbero presto dato loro ragione. Dopo una lunga camminata nella direzione da loro indicata dal Trailmon Dark, il gruppo aveva deciso di fermarsi per la notte all'interno di una caverna non troppo profonda, preparando un fuoco, raccattando un pò di mele di carne (e ancora una volta, i nuovi arrivati erano rimasti stupiti nel vedere queste stranezze), e organizzandosi il meglio possibile per la notte. Shinya, Kaoru e Sophie, i meno abituati alle scarpinate, erano esausti per quella lunga giornata, e in particolare la ragazzina mezza-francese sembrava, da un paio di ore a quella parte, essersi chiusa in sè stessa, non sapendo più come reagire alle innumerevoli novità che si stavano riversando tutte su di lei in quel breve lasso di tempo. Per tutto quel lasso di tempo, non aveva più detto una parola, nè per lamentarsi, nè per commentare quello che stava vedendo nel suo viaggio a DigiWorld... e, gli altri ragazzi dovevano ammetterlo, la cosa era un pò preoccupante. Ora, la vedevano seduta in disparte su una roccia, a guardare il muro della caverna con espressione leggermente persa, in preda a chissà quali pensieri...

"Sophie-chan non mi sembra molto in forma." commentò Kaoru, mentre preparava una sorta di materasso di foglie sul quale distendersi per dormire. "Quando abbiamo iniziato il viaggio, era quella di noi che era più riluttante e che si lamentava di più, e invece adesso..."

Shinya, Kouichi e Junpei si voltarono a guardare la ragazzina castana, svogliatamente seduta su una pietra con le mani che afferravano la roccia ai propri fianchi. In effetti, era un pò strano vederla così dopo che, nel viaggio sul Trailmon, era stata la più veemente nell'esprimere il suo disaccordo e la sua contrarietà... forse era il caso di darle un'occhiata e vedere se stava bene, o almeno così pensarono Junpei e Kouichi...

"Hm, quella lì?" rispose Shinya, storcendo un pò il naso, ma tenendo la voce abbastanza bassa da non farsi sentire. "E' sempre stata una tipa strana. Magari sta soltanto facendo i capricci e adesso vuole soltanto andare a casa. Avrà deciso di starsene là a non fareniente come la mocciosa viziata che è..."

Junpei trattenne una breve risata. Stando a quanto Takuya gli raccontava di Shinya, quello era un classico caso del bue che dava del cornuto all'asino... e comunque, il Digiprescelto degli Spirits del Tuono non riusciva a restare indifferente alla situazione della bambina mezza-francese, visto e considerato che lui stesso, per primo, era stato il più riluttante ad imbarcarsi in quell'avventura, tre anni prima. E tra l'altro, Sophie aveva la stessa età che aveva lui all'epoca... quindi, Junpei riusciva benissimo ad immaginare come lei si poteva sentire.

"Comunque, provo a sentire io come si sente..." disse. "Voi aspettatemi qui un attimo, okay? Poi torno a darvi una mano..."

"Non... non sarà necessario, Junpei-kun..." rispose Kaoru con un pò di esitazione, il modo in cui lei parlava di solito. "Qui... ehm... penso che possiamo anche fare da soli. Tu... vai pure da Sophie-chan, poi magari... veniamo anche noi a parlare con lei."

"Okay..." rispose Junpei, per poi spostarsi in direzione della bambina mezza-francese, ancora impegnata a guardare il muro. Nella semioscurità della caverna, illuminata soltanto dalla luce residue delle lune e delle stelle, Sophie non si accorse del suo più robusto compagno di squadra finchè non fu molto vicino, e la sua ombra apparve, vagamente sfumata, accanto a lei. Con espressione svogliata, anche se vagamente interrogativa, Sophie si voltò verso di lui...

"Hmmm? Shibayama-san, c'è... qualche problema?" chiese la mezza-francese, usando una mano per sfregarsi un occhio come se avesse avuto sonno. "Guarda, se vuoi rimproverarmi perchè non sto dando una mano fa pure... stasera non sono proprio in vena, mi spiace tanto..."

Junpei percepì che la frase era stata detta, anche se con sincero dispiacere, con una punta di fastidio. Sophie, al contratrio degli entusiasti Katsuharu e Shinya, e della più rassegnata Kaoru, non aveva ancora digerito l'idea di diventare una Leggendaria Guerriera, e Junpei non gliene faceva certo una colpa... "No, no, Sophie-chan, non ti preoccupare. Non ero venuto per questo..." le rispose. "Posso... ehm... posso sedermi con te un attimo? Ti ho visto un pò sola, e quindi ho pensato che..."

Sophie abbassò gli occhi. In parte, aveva paura che il ragazzone con gli occhiali si mettesse a dire qualcosa di inopportuno circa l'importanza della loro missione, e di come fosse necessario che lei diventasse una Leggendaria Guerriera... e in parte, aveva bisogno di parlare con qualcuno che non fosse shinya Kanbara di quello che sentiva, altrimenti temeva che sarebbe esplosa...

"Sigh... hai pensato che mi avrebbe fatto piacere parlare con qualcuno, giusto? Non posso dire che tu abbia torto..." affermò, dopo aver tirato un sospiro per sfogare un pò la tensione nervosa. La verità è che non sapeva nemmeno lei cosa voleva dire e cosa sentiva... il suo stato d'animo era oscillante tra un estremo e l'altro, e lei stessa non era ben sicura di quello che voleva comunicare al ragazzone occhialuto. "Beh... che ti devo dire, Shibayama-san, continuo a non essere per niente sicura di quello che sto facendo... sono confusa, non so nemmeno io cosa dire! Insomma, fino a ieri... fino a ieri me ne stavo tranquilla a casa mia, a guardare la pioggia che cadeva dalla finestra di camera mia mentre facevo i compiti... con mia sorella maggiore che mi rompeva le scatole come al suo solito... e... e tutt'a un tratto succede questo, e tutto diventa una specie di allucinazione! Una dimensione parallela, una missione, treni che parlano... e questi mostri che vogliono conquistare il mondo! Insomma, non so neanch'io se ho fatto la scelta giusta a decidere di restare qui... e ho paura! Sì... lo... lo devo riconoscere, ho molta paura! Ho... ho visto quei mostri con cui tu e i tuoi amici avete combattuto, e quelli sono soltanto delle pedine del capo! Che... che cosa ci aspetta, in futuro? Perchè dobbiamo essere proprio noi a prenderci questa responsabilità?"

Junpei ascoltò le turbe di Sophie con sincera comprensione. Erano più o meno le stesse domande e incertezze che gli si erano poste prima che anche lui, alla fine, ricevesse il suo Digi-Spirit, e che ancora per un pò dopo quell'evento gli erano ritornate in mente regolarmente... Sì, era proprio una situazione in cui il ragazzone con gli occhiali si riconosceva anche troppo bene...

"Quando... quando quel Trailmon, come lo avete chiamato voi, ci ha detto che DigiWorld era in pericolo, e ci ha chiesto aiuto, io non me la sono proprio sentita di dire di no..." continuò Sophie, mentre le sue mani si spostavano verso la testa in modo da rimettersi a posto il cerchietto che le teneva fermi i capelli. Fu allora che la ragazzina notò quanto sporca fosse la sua salopette dopo una camminata durata tutto un pomeriggio... e la sensazione di rabbia e fastidio per quell'avventura che non era affare suo, e che lei non aveva chiesto di vivere, si riaccese in fondo al suo petto, come una fiamma che bruciava lentamente. "Tsk... però... però, accidenti, poi non mi spiego perchè mi è venuto in mente di farlo! Questo... questo non è neanche il mondo da cui vengo io! Io... stavo facendo la mia vita di ragazza normale, e poi... e poi... Aaaah, non so più nemmeno quello che penso! Tutto quello che so, è che in questo momento vorrei essere a casa mia, con i miei genitori, e anche con quella perfettina di mia sorella! Non mi interessa niente di DigiWorld! E'... è un crimine non voler avere nulla a che fare con queste cose?"

Sophie aveva alzato il tono di voce forse più di quanto non volesse, ma la rabbia e la frustrazione erano notevoli... e Junpei, nonostante fosse un pò contrariato dal modo di pensare alquanto egoistico espresso dalla ragazzina, era reso meglio disposto dal fatto che riconosceva, in quello sfogo, molte delle sensazioni che aveva provato lui a suo tempo... Quindi, non riusciva proprio, in tutta coscienza, a rimproverarla.

Con un sospiro che mescolava rabbia ed esaustione, Sophie abbandonò le braccia in mezzo alle ginocchia divaricate, e guardò verso il terreno, con addosso un'opprimente sensazione di stare lamentandosi inutilmente. Per quanto potesse lagnarsi, arrabbiarsi, sfogarsi o piangere (beninteso, non fosse mai che lei si lasciava andare davanti a Shinya Kanbara o a qualcun altro, piuttosto la morte!), nulla sarebbe cambiato. Lei e i suoi compagni erano pur sempre bloccati là, e dovevano trovare quei Digi-Spirit e sistemare il cattivo di turno prima di poter tornare alla loro vita di tutti i giorni. Come facevano gli altri tre ad essere così entusiasti, o anche soltanto a non sentirsi persi e confusi come lei, non lo capiva proprio... e in particolare, le faceva rabbia l'idea che, come al suo solito, Shinya stesse trattando tutto questo come una specie di avventura fantastica!

Stava per perdersi di nuovo nei suoi cupi pensieri, quando una grande mano calda e gentile si appoggiò sulla sua spalla, e la ragazzina drizzò improvvisamente le spalle in un moto di sorpresa. Un istante dopo, si voltò verso Junpei, e il ragazzo fu convinto di avere visto un lampo di gratitudine attraversare gli occhi della piccola...

"Shibayama-san..." mormorò, dopo aver sbattto gli occhi un paio di volte.

"Ti capisco, Sophie-chan, lo sai?" disse lui, senza mostrarsi nè troppo compassionevole, nè troppo distante. "E'... un periodo che ho passato anch'io, i primi giorni in cui sono stato a DigiWorld... non riuscivo a darmi pace, mi chiedevo di continuo cosa ci stessi a fare lì... e perchè questa storia di salvare il mondo fosse toccata proprio a me! Ero la persona meno adatta a farlo... e poi, se devo essere sincero, all'inizio non riuscivo a trovare nulla che mi motivasse a svolgere il mio compito... insomma, al contrario di Takuya-kun, Izumi-chan e Tomoki-chan, che avevano già deciso, e di Kouji-kun, del quale non avevamo ben capito le intenzioni, ma che pareva comunque determinato ad andare a fondo della questione... io proprio non riuscivo a darmi un perchè avrei dovuto assumermi la responsabilità che mi era stata scaricata addosso..."

Sophie non rispose subito, ma rimase ferma al suo posto, con le mani sulle ginocchia, ad ascoltare con ammirazione quel ragazzo sovrappeso, con gli occhiali da vista, che la stava parlando con la stessa comprensione che si riserva ad una sorella minore. Si stava già facendo l'idea, pur avendolo conosciuto soltanto mezza giornata prima, che quel Junpei Shibayama fosse un tipo molto più saggio di quanto il suo aspetto goffo non facesse supporre...

"Ah... capisco." rispose infine, non del tutto sicura. "E... alla fine, hai cambiato idea? Come è successo?"

Junpei alzò le spalle in maniera gioviale. "Hehehee... beh, non è stata una cosa immediata... comunque, quando ho ricevuto il mio Digi-Spirit, le cose hanno iniziato, se pur gradualmente, a cambiare. Ora, non dico che sarà la stessa cosa per te, però... beh, credo che più avanti avrai modo di riflettere meglio su quello che sta succedendo. Capisco benissimo quello che provi... e credimi, anche a me piacerebbe che non ci fossero tutti questi problemi. Ma è già parecchio tempo, purtroppo, che il nostro mondo è stato preso di mira dai Digimon, e se la responsabilità di difenderlo spetta a me... beh, devo farlo, che mi piaccia o meno... Comunque, non avere paura. Troveremo i Digi-Spirit, e risolveremo questa situazione, così ognuno di noi potrà tornare alla sua vita di ogni giorno il prima possibile!"

Sophie annuì, senza dire nulla. Ancora non era del tutto convinta, però, se non altro, Junpei l'aveva ascoltata e aveva compreso la sua siuazione senza darle automaticamente torto, e aveva cercato di rassicurarle su come sarebbero andate le cose. Ora, in qualche modo, la ragazzina mezza-francese si sentiva più sollevata...

"Beh... ti ringrazio, Shibayama-san..." disse infine, abbozzando un sorriso. "Mi ha fatto bene parlare con te... dovevo proprio dire quello che sentivo!"

"Mi fa piacere... non fa bene tenersi tutto dentro! E... se hai ancora bisogno di sfogarti con qualcuno, ricorda che io e Kouichi-kun siamo sempre disposti ad ascoltare!" rispose Junpei, alzandosi in piedi e accarezzandole i capelli. "Beh... ora, è meglio se torno al lavoro. Dobbiamo ancora prepararci per la notte, e accendere il fuoco. Accidenti, non mi ricordavo che la notte a DigiWorld fosse così fredda..."

Sophie, effettivamente, sentì un brivido e si chiese come avesse fatto a non provare freddo fino a poco prima. Evidentemente, dal momento che fino a che Junpei non lo aveva notato quello era l'ultimo dei suoi pensieri, non aveva fatto caso alla bassa temperatura, e ora la sentiva in pieno. Dopo aver brevemente riflettuto, la ragazzina castana si alzò dal suo posto, e si spolverò la salopette come meglio poteva. "Okay... allora, Shibayama-san, non è un problema se do una mano anch'io? Così facciamo un pò prima, e magari mi scaldo un pò i muscoli... con il freddo che fa..."

"Beh... non sentirti obbligata, Sophie-chan." le rispose Junpei. "Ora, non è che devi a tutti i costi cercare di sentirti coinvolta..."

Sophie si mise le mani dietro la nuca e si voltò verso il suo nuovo amico, con espressione decisamente più vivace. "Non mi sento affatto obbligata! Solo che non mi va che il signorino qui presente faccia bella figura davanti ai nostri compagni mentre io me ne resto seduta!" replicò, gettando un'occhiata a Shinya, che rispose con una linguaccia. "Non gli lascio la possibilità di vantarsi di essere più bravo di me! Quindi... fate largo, che adesso mi metto anch'io!"

Qualche istante più tardi, Sophie si era già messa al lavoro e stava preparando un cerchio di pietre per accendere il fuoco, cercando di recuperare il tempo che aveva perduto ferma in contemplazione. Dapprima un pò stupito di questo improvviso mutamento di umore nella più giovane dei nuovi arrivati, Junpei alzò le spalle e si diresse nuovamente verso i suoi compagni, osservandola mentre iniziava a disporre le pietre in un cerchio.

"Sembra che tu sia stato abbastanza bravo a motivarla, Junpei-san..." affermò Kaoru, con un sorriso gentile. La ragazzina dai capelli acquamarina aveva preso un istante di pausa nel suo lavoro, e adesso ne stava approfittando per rilassarsi un minimo. "Sophie-chan era davvero giù di corda, poco fa... Non che la biasimi per questo, sia chiaro. Anch'io, devo ammetterlo, sono ancora un pò confusa per tutta questa storia."

Mentre Junpei e Kaoru guardavano i due membri più giovani del gruppo che, in quel momento, avevano iniziato a fare a gara a chi raccoglieva più legna, senza dimenticare di scambiarsi i soliti sberleffi e battutine pungenti - a quanto pareva, una delle cose su cui si erano già messi d'accordo erache non sarebbero andati d'accordo neanche in un milione di anni! - il ragazzone con gli occhiali si accorse di Kouichi che, a sua volta, gli si stava avvicinando. "Beh, meglio così... se vogliamo arrivare a sbrogliare il bandolo della matassa, è meglio che sia noi che i nosti compagni siamo motivati... però, c'è qualcosa in tutto questo che non mi convince..."

"Hm? E... che cosa, Kouichi-san?" chiese Tomoki, arrivando in quel momento.

"Stavo ripensando a quello che ci ha detto quel Trailmon Dark..." rispose Kouichi, richiamandosi agli eventi di quel pomeriggio, prima dello scontro con i Deltamon. "Kaoru-san, tu non eri presente in quel momento, ma... soltanto un paio di giorni fa, noi della DATS siamo stati attaccati da un Digimon molto potente di nome WarDevidramon, che diceva di essere venuto per ordine di un certo ChaosGallantmon, e ha minacciato il Digimon della sorella di un nostro amico... non so se te ne ho parlato, Daimon Masaru... ecco, sua sorella Chika ha anche lei un Digimon, e questo WarDevidramon era venuto per rapirlo o ucciderlo... adesso non è ben chiaro cosa volesse fare."

"Sì, ricordo bene..." disse Tomoki, corrugando la fronte e cominciando a ricollegare gli eventi. Non c'era tutta questa corrispondenza con quello che il Trailmon Dark aveva detto... "Però... se non vado errato, Trailmon Dark ci aveva detto che di recente, a prendere il potere a DigiWorld e ad incitare i Digimon contro gli esseri umani era un certo Gallantmon. Notate come i nomi siano simili, a parte quel 'Chaos' all'inizio?"

Junpei si appoggiò un indice sul mento e guardò verso l'alto, per poi annuire un paio di volte, Tomoki socchiuse gli occhi, e Kaoru si toccò il labbro inferiore con due dita, cercando di pensare. Certo, lei non aveva assistito all'attacco di WarDevidramon nel Mondo Reale, e anzi ne veniva a conoscenza soltanto in quel momento, però... a ben pensarci, in effetti, c'erano diverse cose che apparivano troppo strane per essere una semplice coincidenza... "Hmmm... sì, capisco cosa vuoi dire. Sospetti che ci sia qualche trucco dietro, e che forse i Digimon di questo mondo siano stati in qualche modo ingannati..." affermò infine Junpei.

Kouichi annuì. "Sì, è esattamente questo il mio pensiero. Può essere che qualcuno sta usando l'alias di Gallantmon per presentarsi ai Digimon come un loro eroe e condottiero, e intanto li sta manipolando a suo piacimento..." affermò. "Solo che non abbiamo nessuna prova per dimostrarlo, e non credo che questo tipo, questo ChaosGallantmon, sia stato così disattento da lasciarsi dietro delle prove del suo inganno. Inoltre... beh, vi ricordo che questa è soltanto una mia teoria, e potrebbe non corrispondere..."

"Però, è una teoria ragionevole..." affermò Kaoru, guardando verso il soffitto della caverna. Ormai, la luce stava svanendo, e il soffitto si stava iniziando a confondere con le tenebre che presto avrebbero avvolto il Mondo Digitale. "In pratica... questo ChaosGallantmon di cui dite si sta presentando con l'identità di un altro Digimon... un Digimon notoriamente eroico... per alimentare l'odio nei confronti degli esseri umani, e portare avanti i suoi piani di conquista... anche se, in tutto questo, non ho proprio idea di cosa c'entri la sorella di questo vostro amico..."

Con un sospiro rassegnato, Junpei decise di lasciar perdere il discorso, almeno per quella sera. "Sigh... beh, stare qui ad interrogarci non ci porerà da nessuna parte, non credete?" chiese. "Prima, credo che sarebbe meglio sapere di più su quello che è successo e sta succedendo. Ancora adesso, le informazioni che abbiamo sono poche e sparse..."

"Sì, Junpei-san ha ragione..." affermò Kouichi. "Interrogarci a vuoto non porterà da nessuna parte. Per ora, abbiamo solo una possibile pista. Meglio pensare a riposarci, e a prepararci per domani... ci aspetta un'altra bella scarpinata!"

I quattro si dissero d'accordo, e si apprestarono a tornare al loro lavoro... giusto in tempo per vedere Katsuharu che, in qualche modo, cercava di contenere gli spiriti competitivi dei due più piccoli del gruppo! Shinya e Sophie erano tornati all'interno della grotta, dopo aver raccolto ciascuno una notevole catasta di legna per arrostire le mele di carne... e ora, si stavano spintonando a vicenda per farsi cadere alcuni pezzi di legno e vincere una sfida che si erano evidentemente lanciati a vicenda!

"Hey! Questo non era valido, Shinya Kanbara! Mi hai fatto cadere della legna! E io ne avevo raccolta più di te!"

"Come dite, voi francesi? C'est la guerre, no? Tutto è valido!"

"Hey! Hey, voi due! State calmi, qui non siamo in un... ugh, lasciamo perdere! Ragazzi, chi di voi mi dà una mano a tenerli a bada, questi due?"

Tomoki alzò gli occhi al cielo e trattenne una risatina, mentre Kouichi e Kaoru assumevano un'espressione stranita, e Junpei alzava gli occhi al cielo. A quanto sembrava, tenere a bada i bambini era un compito impegnativo anche per chi possedeva i Digi-Spirit del Metallo...

 

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Dorumon tirò un sospiro di sollievo, dopo aver esaurito l'ultima serie di bersagli. Dopo un bel pò di tentativi e di fatica, il piccolo dinosauro viola era riuscito ad ottenere una soddisfacente percentuale di centri, come testimoniavano le figure nere ridotte a tanti colapasta che giacevano in ordine sparso sul pavimento del poligono di tiro.

"Uff... uff... hai visto, Chika?" commentò infine, rivolgendosi alla sua piccola amica che lo guardava da breve distanza, sorridendogli con fare incoraggiante. "Hai visto che sono già migliorato un pò? Credo... credo che come primo giorno, non sia andata per niente male..."

"No, infatti..." si complimentò Shirokawa, mentre raggiungeva i due nuovi acquisti della DATS accompagnata dal suo PawnChessmon bianco. "Come primo giorno, anzi, direi che è andato molto bene! Credo che possa bastare... allora, Chika-chan, Dorumon-chan, domani vi insegnerò a controllare la vostra Digi-Soul, e potrete fare la vostra prima evoluzione!"

"Bene... la ringraziamo molto, signorina Shirokawa! Con tutto quello che dovete fare qui alla DATS, lei si è anche presa del tempo per farci da istruttrice..." ringraziò Chika. La ragazzina mise un braccio attorno alle spalle del suo amico digitale, che inclinò la testa verso di lei e si accoccolò come un gattone.

La biondina fece un gesto con la mano per schermirsi. "Oh, non avete di che ringraziarmi, ragazzi... ho fatto solo il mio dovere!" disse, prima di farsi più seria, e guardare verso le finestre, dalle quali si vedeva il cielo di Tokyo che iniziava a scurirsi. "Considerando che siamo minacciati da tutti questi Digimon, abbiamo bisogno di quanti più agenti possibile... e speriamo che, là nel Mondo Digitale, tuo fratello e i suoi compagni riescano nella loro missione. Ci toglierebbe una minaccia da sopra la testa..."

"E' vero..." assentì Chika, ripensando con malinconia al fratello maggiore, a Takuya e agli altri ragazzi, in viaggio in un mondo sconosciuto tra chissà quali pericoli. Dorumon cercò di farle coraggio appoggiandole una mano sulla spalla, e la ragazzina espresse il suo gradimento accarezzandogliela, e mandò un pensiero ai suoi amici più grandi.

"Masaru-niichan... Dovunque tu sia, buona fortuna! Io e la mamma ti aspetteremo... non importa quanto a lungo..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Due parole, giusto perchè adesso devo andare a dormire. E' stato un capitolo di filler, lo ammetto, ma spero che sia comunque godibile! Nel prossimo, mi concentrerò sul gruppo dei nuovi Leggendari Guerrieri, e non escludo che qualcuno di loro possa ottenere il suo Digi-Spirit... ma ci saranno non poche difficoltà! ChaosGallantmon ha deciso di fare terra bruciata attorno a loro... come andrà a finire?

Beh, alla prossima volta! Ora vi saluto, e vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

Justice Gundam

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Il Digi-Spirit dell'Acqua ***


Record of Digital Wars-24

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati, amici fan di Digimon!

Allora, come vanno le cose dalle vostre parti? Io... non mi posso lamentare, anche se ho ancora degli esami da fare nel periodo di giugno-luglio. Adesso ho iniziato lo stage lavorativo, e devo ammettere che trovo che, per adesso, sia molto più rilassante dei corsi universitari... Bah, che vi devo dire, almeno per adesso non sento nulla che mi alita sul collo...

E poi, adesso riesco a concentrarmi (più o meno...) sulle mie storie con meno distrazioni, visto che mi sono organizzato la giornata in maniera diversa, e un attimo più flessibile! Per adesso, mi concentro sulle mie fanfiction di Digimon e sul mio crossover di Pretty Cure, ma ho tante di quelle idee che mi frullano per la testa che mi piacerebbe che i miei occhi non si stancassero così davanti al monitor. E poi, a distrarmi ulteriormente dalla scrittura c'è il mio stage lavorativo, elemento da non sottovalutare, e la mia da poco scoperta passione per le opere di Nasu Kinoko, cioè Fate Stay Night, Tsukihime e il suo sequel Melty Blood, e il bellissimo e terrificante Kara No Kyoukai...

Okay, passiamo alla storia! Il nostro gruppo è rimasto in una situazione abbastanza complicata, visto che i cosiddetti alleati di Mercurimon hanno privato il gruppo di Takuya e Masaru di alcuni importanti strumenti... e sembrano aver preparato una strategia di attacco per stancare man mano i nostri eroi. Mentre il gruppo di Junpei e Kouichi si trova a che fare con i Digi-Spirit dispersi, che Sophie, Shinya e Kaoru devono ancora ritrovare. Sarà un'impresa non da poco raggiungere la Infinite Ice Ridge e completare la missione... e intanto, ChaosGallantmon e Astamon tramano...

Come sempre, lascio qualche parola alle vostre recensioni prima di passare al resto della storia.

 

DarkRoxas92: Grazie mille per i complimenti! Mi fa piacere che pensi che il mio livello di scrittura non sia sceso... vuol dire che la pressione degli esami non riesce a destabilizzarmi! Ci vorrà ancora un pò prima che tutti i Digi-Spirit vengano ritrovati, e preferirei mantenere un pò di mistero su chi sarà il prossimo a ricevere il suo! Quindi, se vuoi saperne di più, continua a seguirmi!

KillKenny: Sì, posso capire. Gotsumon era sulla lista nera dei fan di Digimon Savers già da tempo, e io ci ho aggiunto anche Tsukaimon, tanto per gradire! Se ci resteranno a lungo, è da vedere... comunque grazie per la recensione, e il voto!

Kari89: A quanto pare, non è DarkRoxas l'unico a pensare che il mio livello sia migliorato! Grazie mille, amica mia, mi fa sempre piacere sentire le tue parole! Eh, sì, Ikuto sta cominciando a ricordarsi di... ehm, sì, hai ragione, niente spoiler! Tanto, tra qualche capitolo, le cose saranno più chiare, e Ikuto potrà farsi maggiore chiarezza. E soprattutto, saprà contro chi dovrà veramente combattere! Beh, Dorumon è un Digimon nato da poco, e quindi non ha l'esperienza che hanno Agumon e gli altri... ma vedrai che migliorerà! Non escludo, anzi, che molto presto possa fare la sua prima Digievoluzione! Hmm, chi avrà il prossimo Digi-Spirit? Aspetta e vedrai... ^_^

SmartGirl: Bentornata anche a te! Non ti preoccupare per il ritardo, non sono così fissato con le recensioni... comunque, mi ha fatto molto piacere sentirti! Gli eventi stanno lentamente evolvendo, e ti posso assicurare che il botto che si scatenerà sarà fenomenale!

 

Allora, vediamo un pò... ci sono altri? Non mi sembra, perciò... lasciamo spazio al resto della storia, e buona lettura!

 

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Capitolo 24 - Il Digi-Spirit dell'Acqua

 

"Uuuuh... C'est terrible, anche con quel materasso di foglie, dormire sulla roccia è scomodissimo!" si lamentò Sophie, svegliata bruscamente dal suo sonno, per la verità piuttosto agitato, quando i primi raggi di sole cominciarono a filtrare nella caverna che lei e il resto dei suoi compagni avevano scelto come rifugio per la notte. La bambina mezza-francese si massaggiò la schiena indolenzita mentre si metteva a sedere, spostando le foglie che costituivano il suo giaciglio con i movimenti del suo corpo, e si sfregò gli occhi, per poi guardare il resto dei suoi compagni, le cui reazioni alla sveglia improvvisa erano le più disparate. Mentre Kouichi restava abbastanza stoico, e Junpei e Tomoki, nonostante la mancanza di comodità, non si lamentavano per niente, limitandosi a sgranchirsi le ossa... Shinya e Katsuharu non ebbero la stessa compostezza. Il minore dei fratelli Kanbara stava borbottando tra sè qualcosa di poco comprensibile circa il fatto che odiava le levatacce, e Katsuharu cercava di voltarsi dall'altra parte ed evitare l'accecante luce solare. Kaoru, d'altra parte, si era posta su una sorta di via di mezzo: non si lamentava, ma neanche sembrava arzilla e scattante... restava distesa sulla schiena e cercava di svegliarsi, nonostante la notte non fossestata troppo gentile con lei...

"Hmmm... mi dispiace, ragazzi, ma non possiamo neanche pretendere questa gran comodità..." affermò Junpei. Il Digiprescelto degli Spirits del Fulmine si lucidò gli occhiali con un lembo della sua maglietta e se li infilò. "Purtroppo, stando a quanto ci ha raccontato quel Trailmon, non avremmo avuto molta fortuna se avessimo chiesto ospitalità ai Digimon di qualche villaggio... con tutto quello che sta succedendo..."

"Comunque, vediamo di rimetterci in piedi alla svelta, e poi riprendiamo il viaggio..." disse Kouichi, dopo essersi scrollato di dosso il torpore della notte, e il lieve dolore che sentiva nelle ossa. "Abbiamo ancora un bel pò di cose da fare, qui a DigiWorld, e dobbiamo cercare di perdere meno tempo possibile."

"Giusto... quindi, adesso mettiamo qualcosa nello stomaco, e poi proseguiamo." affermò Tomoki. Con una mano, il ragazzino castano si pettinò, cercando di far stare a posto i capelli che andavano in tutte le direzioni, e poi si alzò, scuotendo la gamba destra che gli si era addormentata.

"Uuuuh... per voi è facile dirlo, voi siete abituati a dormire su queste rocce!" fu il commento di Shinya. Anche il fratellino di Takuya si era alzato, era più o meno tornato nel mondo dei vivi, e si apprestava ad iniziare una giornata che si preannunciava piena. "Io invece sono abituato al mio letto, alla mia cameretta e al mio cuscino! Non mi piace questa sistemazione! Non potevamo proprio trovare niente di meglio?"

Junpei sospirò pazientemente, mentre tendeva una mano a Kaoru e la aiutava ad alzarsi. La ragazzina accettò con gratitudine, e riuscì a rialzarsi, pur con un pò di fatica. "Sigh... mi dispiace, Shinya-chan, ma come hai senito anche tu, abbiamo dovuto fare con quello che avevamo..." spiegò. "E poi, vedrai che sarà solo per i primi giorni. Poi, ci si abitua... lo dico per esperienza personale!"

"Okay, okay..." rispose Katsuharu. "Certo che sento un pò la mancanza del letto di casa mia... bah, lasciamo perdere! Allora, non appena mi sono svegliato del tutto, vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti."

"Grazie, Katsuharu-kun... credo che ne abbiamo un pò tutti bisogno!" affermò Tomoki, sentendo il suo stomaco lamentarsi per la fame.

Dopo essersi scrollato di dosso il torpore della notte, il Digiprescelto degli Spirits del Metallo ruotò le spalle, in modo che le articolazioni si riattivassero, e si guardò in giro per assicurarsi che tutti stessero bene, e non ci fossero Digimon ostili in vista. I turni di guardia, per quella notte, erano andati bene, e non avevano ricevuto brutte sorprese... ma era sempre meglio essere prudenti. Sembrava quasi che Gallantmon - o di chiunque si trattasse, considerati i dubbi di Kouichi - si stesse divertendo a mantenerli in uno stato di ansia, senza attaccarli direttamente ma facendoli restare sul chi vive...

E per adesso, riflettè Katsuharu mentre guardava i due più piccoli, Sophie e Shinya, rimettersi in piedi, avevano collezionato un solo Digi-Spirit, oltre a quelli che Junpei, Tomoki e Kouichi avevano già. La loro impresa si sarebbe soltanto fatta più difficile col passare man mano che si fossero avvicinati all'obiettivo...

 

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"Allora, qual è la situazione?" chiese Masaru, con una certa impazienza. "Ora che non sappiamo più dove ci troviamo rispetto a questa dannata Infinite Ice Ridge, come facciamo per raggiungerla?"

Anche il gruppo di Takuya e Masaru si era svegliato dopo una notte all'addiaccio, passata alternando i turni di guardia e in costante allerta per un eventuale nuovo attacco da parte di Ikuto, Gotsumon e Tsukaimon. E nessuno di essi era troppo ottimista per quanto riguardava il prosieguo del loro viaggio... da lì in poi, gli attacchi si sarebbero soltanto moltiplicati, e i seguaci di Mercurimon e ChaosGallantmon non avrebbero lasciato loro un attimo di respiro. Ciò nonostante, Tohma e Gaomon non davano segno di agitazione, e anzi stavano controllando il resto degli strumenti con tutta calma. In particolare, i due rilevatori che permettevano alla base operativa dellla DATS di individuare la loro posizione a DigiWorld.

"Innanzitutto, cercando di mantenere la calma." rispose il biondino mezzo-austriaco, dopo aver completato la revisione degli strumenti. "Siamo in una posizione difficile, è vero, ma non è nulla che non si possa risolvere. Anche se non abbiamo più la mappa elettronica del settore in cui ci troviamo, i nostri rilevatori di posizione sono ancora funzionanti, e il quartier generale sa con esattezza, in qualsiasi momento, dove ci troviamo e qual è il nostro status. Possiamo provare a comunicare con loro e farci dare la nostra posizione approssimata. Non è altrettanto immediato, ma per il momento possiamo andare avanti così."

Agumon si grattò il mento, con espressione ancora un pò assonnata. "Sigh... ma così ci metteremo chissà quanto!"

"Sempre meglio che non sapere dove andare... In ogni caso, adesso che sappiamo con quale strategia i nostri nemici stanno cercando di attaccarci, sapremo come contrastarli." affermò Kouji. "Il loro obiettivo è il nostro equipaggiamento, quindi dobbiamo cercare di proteggerlo a tutti i costi. Se perdiamo i rilevatori, la situazione si complicherà parecchio..."

"A dire poco... saremmo praticamente bloccati a DigiWorld fino a che non troveremo una soluzione alternativa!" rispose Takuya. Lui, Yoshino e Raramon stavano dando un'occhiata alla zona circostante il loro accampamento, per assicurarsi che Ikuto e Gotsumon non si stessero avvicinando di nuovo, o non ci fossero altri Digimon ostili nelle vicinanze. Il leader dei Guerrieri Leggendari, in particolare, era stato reso più nervoso da quel malaugurato incontro...

Izumi sospirò nervosamente, gettando un'occhiata al ragazzo castano e alla sua nuova amica dai capelli rossi. Sì, quella missione stava diventando piuttosto pericolosa per i suoi gusti... e ancora non sapevano nulla di più di quel misterioso ragazzino selvaggio che insisteva di non essere un umano, e di quel Mercurimon che, a quanto pareva, governava quella parte di DigiWorld. Mentre Tohma e Gaomon cercavano di inviare una comunicazione al quartier generale, per farsi dare la loro posizione, Izumi ripensò ad Ikuto, e al breve momento di sconforto che aveva avuto nel bel mezzo dell'ultima battaglia, quando gli era stato ricordato che era un essere umano...

La biondina scosse la testa. Inutile stare là ad ipotizzare quando non sapevano nulla di come fossero andate veramente le cose. Dopo essersi riportata alla realtà con uno scossone della testa, Izumi si riavvicinò a Takuya, che aveva appena finito la sua perlustrazione... e il ragazzo castano si accorse di lei, e alzò la testa per accoglierla.

"Ah, Izumi-san... tutto bene?" chiese. "Io, Yoshino-san e Raramon abbiamo appena dato un'occhiata in giro, e abbiamo visto che, per il momento, non ci sono problemi. Possiamo solo sperare che continui così almeno per un pò..."

Izumi annuì, facendo un lieve sorriso. "Sì, Takuya-kun, va tutto bene!" rispose. "Solo, stavo pensando a quel ragazzino, e a quello che è successo durante la battaglia. Non sembra anche a te che abbia reagito in maniera strana, ad un certo punto? Come se gli fosse tornato in mente qualcosa che lo tormentava..."

Takuya, reso un pò meno nervoso da quella conversazione, si sfregò il mento e pensò a quello che la sua compagna gli aveva detto. In effetti, ora che ci pensava su, non era del tutto sbagliato... certo, nella frenesia del momento non si era fermato a rifletterci su, però... Ikuto si era comportato in maniera strana, prima di sfogare di nuovo la sua aggressività sul gruppo. Sembrava che non gli andasse l'idea di essere umano, e insisteva di essere un Digimon.

"Ora che mi ci fai pensare, Izumi-san, è abbastanza strano." riflettè ad alta voce. "Chissà cosa gli è successo, per indurlo a pensarla in questo modo. E' un'altra cosa poco chiara sulla quale vorrei fare luce."

"Beh, intanto abbiamo praticamente la certezza che si tratti di uno dei tanti bambini che sono stati chiamati a DigiWorld tre anni fa..." cinguettò Raramon. La Digimon floreale e la sua partner umana avevano a loro volta completato la perlustrazione, e si stavano riunendo al gruppo. "Potrebbe essere rimasto vittima di un incidente mentre era qui, forse ha perso la memoria e adesso pensa di esserci nato, a DigiWorld... almeno, questa è l'ipotesi che ho fatto io..."

"E non sarebbe neanche da scartare... Ma, come abbiamo già detto, non possiamo arrivare a nessuna conclusione sicura, con gli elementi che abbiamo adesso." rispose Yoshino. Con un pizzico di esasperazione, la ragazza dai capelli rossi sospirò e si mise una mano sulla fronte, come se avesse mal di testa. "Sigh... e adesso, dobbiamo scoprire la verità su di lui sapendo che lui e i suoi amici Digimon ci tengono costantemente sotto tiro! Peggio che mai..." concluse, ripetendo quella che ormai era diventata la sua frase-tormentone.

Un attimo dopo, per fortuna, arrivarono delle buone notizie, in quanto Tohma aveva finito di armeggiare con alcuni strumenti, ed era riuscito ad inviare un messaggio al quartier generale della DATS, con grande sollievo anche di Kouji, Masaru ed Agumon. "Bene. Ci sono riuscito. Sono in contatto con il quartier generale. Attendete solo qualche minuto, e avremo le informazioni che ci servono."

"Beh, alla buon ora!" affermò Masaru, alzando le spalle con l'aria di chi si era tolto un gran peso da esse. "Allora, vediamo di far sapere alla base dove siamo e poi alziamo il culo da questo posto. Forza, che cosa aspettiamo?"

"Un pò di pazienza..." rispose il biondino, la voce tinta da appena un pizzico di irritazione. Masaru riusciva, in qualche modo, a premere sempre i tasti giusti per dargli fastidio, con la sua impazienza e la sua impulsività. "La connessione tra due dimensioni non è una cosa semplice come una trasmissione via radio o una telefonata. Ci vuole un pò di tempo per stabilire un contatto, stabilizzarlo, trovare la frequenza di trasmissione che minimizzi il rumore, e..."

"Ugh... okay, okay, genio, non andiamo ad imbarcarci in discussioni tecniche!" grugnì lo street fighter, poco avvezzo ai termini tecnici. "Piuttosto, fa in modo che questa cosa funzioni!"

"Non mettere fretta al signor Tohma." ribattè Gaomon. "Questi strumenti richiedono estrema precisione e pazienza."

"Appunto. Non è la stessa cosa che mettere a posto un televisore con una pacca su un lato." affermò Kouji.

Dopo un sospiro, Takuya sghignazzò candidamente dello scambio di battute e si rivolse nuovamente ad Izumi, Yoshino e Raramon. "Già... inutile stare qua a rimuginare. Non appena Tohma-san avrà finito, ci riorganizzeremo e partiremo per la Infinite Ice Ridge! Non saranno quel ragazzino e due Digimon sgherri a farci paura! Che diamine, noi abbiamo sconfitto Lucemon... e ci facciamo intimorire da questo?"

"Ora sì che stai parlando come si deve, Takuya-kun!" rispose Izumi, mettendo una mano sulla spalla del suo amico. Il leader dei Leggendari Guerrieri annuì a sua volta, arrossendo appena un pò al tocco della delicata mano di Izumi, e fece un segno dell'okay. "Mostriamo a quei Digimon con chi hanno a che fare!"

Yoshino e Raramon si scambiarono un gesto di intesa. "Hehehee... Hey, Yoshino, pensi anche tu quello che penso io?" sussurrò il fiorellino volante, indicando i due ragazzi con un gesto del suo corto braccio.

"Intuito femminile, Raramon... quei due vanno molto d'accordo, anche se non sempre lo ammettono!" rispose l'agente dai capelli rossi.

 

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A una certa distanza dall'accampamento, ben lontani da occhi indiscreti, Ikuto, Falcomon, Gotsumon e Tsukaimon si stavano destreggiando in un labirinto di fronde e arbusti, diretti verso un luogo che il piccolo Digimon di roccia aveva indicato come molto importante per proteggere DigiWorld dall'attacco degli esseri umani. La diffidenza di Ikuto e di Falcomon restava, tuttavia avevano pensato che per il momento fosse il caso di mettere da parte la diffidenza che provavano nei confronti degli altri due aiutanti di Mercurimon, e pensare invece a lavorare assieme per difendere il loro mondo...

Certo, non potevano immaginare che questo era esattamente lo stesso pensiero che correva per le teste di Gotsumon e Tsukaimon... con l'unica differenza che la tecnica di esecuzione sarebbe stata leggermente diversa e alquanto più sgradevole! Mentre il gruppo degli aiutanti di Mercurimon si addentrava sempre più nella giungla, scostando foglie e rami, l'espressione sicura di Gotsumon si faceva più pronunciata, come se sapesse che tutti i suoi piani stavano per andare in porto.

"Tu sapere... chi abitare in questa zona di foresta?" chiese Ikuto, con evidente sospetto. "Io e Falcomon non conoscere... tu sicuro lui aiutare noi?"

"Hehehee... certamente, certamente! Ma, se permetti, vorremmo andare io e Tsukaimon a parlare con loro!" disse Gotsumon, indicando l'ingresso di una grande caverna scavata nel fianco di una imponente fortezza di roccia, che si ergeva nel bel mezzo della foresta vergine, ben nascosta dalla fitta vegetazione. "Sapete, io e Tsukaimon siamo un pò più conosciuti, da queste parti, e ci sarebbe più facile convincere il nostro... alleato della sincerità delle nostre intenzioni! Tra l'altro, se tu e Falcomon restate qui fuori ad aspettare, potete stare di guardia, farci da palo, ed assicurarvi che quegli invasori non ci abbiano seguito fin qui! Sapete come sono fatti gli esseri umani, non hanno pietà per noi Digimon!"

Tsukaimon sghignazzò a mezza bocca, senza farsi vedere dal ragazzino umano... ma in ogni caso Ikuto non fece caso a lui. Era troppo impegnato a struggersi dalla rabbia, una rabbia che sapeva di dolore e sete di vendetta. Falcomon notò questo improvviso incupirsi del suo amico, e nel suo sguardo passò un lampo di compassione per quello che Ikuto stava evidentemente passando in quel momento... "Ikuto... stai ancora pensando a quella volta che..."

"Comunque, noi torniamo presto!" concluse Gotsumon, alzando una mano in segno di saluto, con un atteggiamento davvero troppo allegro perchè Falcomon non lo considerasse irritante e inopportuno. "Voi fate buona guardia, mi raccomando! Quando torneremo, avremo gli alleati che ci servono per distruggere una volta per tutte quei traditori dei Leggendari Guerrieri!"

Detto questo, i due infidi attendenti di Mercurimon se ne andarono senza neanche aspettare una risposta... e si diressero verso l'ingresso della fortezza nascosta, preparandosi ad annunciare il loro arrivo. Stranamente, tuttavia, quando si avvicinarono non trovarono nessun Digimon di guardia... l'ingresso era del tutto sguarnito, permettendo a chiunque di avvicinarsi ed entrare. Per un istante, Gotsumon e il suo complice se ne stupirono. Da quello che sapevano del loro potenziale collaboratore, non era tipo da commettere simili leggerezze, soprattutto in tempi di estremo caos come quello. A meno che, ovviamente, non ce ne fosse un motivo più che valido...

"Ma guarda un pò..." affermò il Digimon alato simile ad un Patamon viola. "Sembra che SaberLeomon-sama abbia abbassato un pò la guardia. O è così, oppure si è lasciato sguarnito per un motivo ben preciso..."

"Beh, chi siamo noi per rifiutare un invito, per quanto implicito?" chiese retoricamente Gotsumon, con compiacimento. "Andiamo a fare visita a SaberLeomon-sama, e vediamo di portare avanti i nostri piani! Quando avremo finito, Mercurimon-sama ci dovrà ringraziare per aver tolto di mezzo quel ragazzino, e per aver salvato DigiWorld!"

"Hehehee... e come se non bastasse, avremo anche dimostrato di essere molto più competenti di quei buoni a nulla di Bokomon e Neemon!" concluse Tsukaimon. Ormai, il sinistro duo aveva raggiunto l'entrata della caverna, ed era entrato in un corridoio dalle pareti di roccia levigata, abbastanza ampio da farci passare un treno. Adottando un atteggiamento più prudente, in modo da non sembrare irrispettosi al gigantesco felino, Gotsumon e Tsukaimon iniziarono ad incamminarsi verso la sala principale...

E sentirono che da essa provenivano delle voci. Voci confuse, sussurrate, ma comunque voci che sembravano parlare di qualcosa di importante. Una di esse era indubbiamente quella di SaberLeomon, potente e gutturale... ma le altre appartenevano a Digimon che i due complici non riuscirono ad identificare sul momento. In ogni caso, quello di cui discutevano sembrava interessante...

"Hmmm... e così, mi state dicendo che Gallantmon sarebbe interessato ad allearsi con me, e a fornirmi appoggio... in cambio di collaborazione nel suo progetto di invasione del Mondo Reale?" stava dicendo in quel momento SaberLeomon. Mentre si avvicinavano guardinghi alla sua sala del trono, riuscirono a guardare le ombre che venivano proiettate dagli "ospiti" che stavano discutendo con lui in quel momento. A fianco della possente e muscolosa figura di SaberLeomon, si vedevano anche quelle di un gigantesco scheletro animato di Tyrannosaurus Rex, completo di minacciosi artigli e denti simili a falci... e di una figura dall'aspetto più fragile, ma non per questo meno minacciosa, di un Digimon umanoide dagli ampi abiti, con un elmetto allungato e delle foglie che spuntavano dalla schiena e dalle maniche...

"Esattamente, SaberLeomon-sama. Gallantmon-sama in persona mi ha chiesto di consegnarle questo messaggio, considerata la sua fama di difensore di DigiWorld senza macchia e senza paura." disse il Digimon umanoide, con un tono tranquillo e padrone di sè. Era chiaro che si trattava di qualcuno che era abituato a negoziare, anche con Digimon più potenti di lui. "Lavorando assieme, potremmo raggiungere il nostro obiettivo più rapidamente e con una minore dispersione di energie. Per questo, Gallantmon-sama chiede cortesemente la sua collaborazione..."

"Hey, sembra che qualcuno abbia avuto la nostra stessa idea..." sussurrò Tsukaimon nell'orecchio di Gotsumon. "Gallantmon-sama ha deciso di reclutare anche SaberLeomon-sama alla sua causa..."

"Sssst! Non farti sentire, ancora non sappiamo quali siano le intenzioni di quel Digimon..." lo redarguì Gotsumon, per poi avvicinarsi con circospezione alla sala del trono e sporgersi leggermente dalla soglia dell'ingresso, in modo da controllare senza poter essere visto. Come si aspettava, SaberLeomon era sdraiato sulla grande lastra di roccia che gli faceva da trono, attorniato da un gruppo di suoi attendenti - perlopiù Digimon di tipo Mammifero, quali Garurumon, Gatomon o Kyuubimon -, ma i due individui che gli stavano di fronte e stavano discutendo con lui erano dei nuovi volti: balzava immediatamente all'occhio il più grande dei due Digimon che Gotsumon e Tsukaimon avevano visto di sfuggita, un enorme scheletro animato di Tyrannosaurus Rex, completamente spogliato di ogni traccia di carne, al punto che le ossa sembravano risplendere, e armato di un corno lungo come il braccio di un uomo che spuntava dalla fronte, in mezzo a due occhi vacui e splendenti di un azzurro quasi spaventoso, la corta coda fatta di vertebre collegate tra loro da tendini rinsecchiti che si muoveva qua e là a scatti, esprmendo la bramosia di combattere del mostro, a malapena trattenuta. Un paio di ali scheletriche, che ricordavano le intelaiature di una macabra vela, spuntavano dalla colonna vertebrale, appena sotto la quale era posto una sorta di missile, fatto di un non meglio identificato materiale organico, che pulsava lentamente, in maniera disgustosa! Non c'era bisogno di fare tanti sforzi per indovinare di cosa si trattasse...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: SkullGreymon

Tipo: Scheletro

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Dark Shot, Curse Breath

Digimon non-morto dal carattere bellicoso e aggressivo. A meno che non venga trattenuto da qualcuno più forte di lui, aggredisce senza distinzione qualsiasi cosa incontri. Questo è quello che si ottiene quando si costringe un Digimon ad evolvere contro la sua volontà - un pessimo risultato.

 

Tuttavia, il Digimon più piccolo che in quel momento stava parlando con SaberLeomon aveva un aspetto alquanto inusuale, e in effetti Gotsumon e Tsukaimon non ricordavano di aver mai visto un essere simile in tutta la loro vita: era alto solo un pò di più di un essere umano, ed era vestito quasi interamente di nero, con ampie maniche decorate di linee rosse, e delle strane decorazioni simili ad occhi sul torace e sulle gambe. All'altezza dei pettorali, due striscie di cuoio violaceo di forma ellittica si incrociavano all'altezza del torace, ognuna decorata con un bottone dorato in corrispondenza del baricentro, in modo da dare l'impressione di un occhio porpora con la pupilla gialla, completo di ciglia verdi e ramificate, come dei licheni cresciuti in maniera irregolare sui bordi. La parte superiore delle gambe era decorata con degli occhi stilizzati identici, tranne per il fatto che erano più grandi ed erano posti orizzontalmente, e i suoi piedi sembravano le zampe di un uccello rapace, neri a tre dita e dito opponibile, con artigli lunghi di colore vermiglio. Dalla sua schiena si dipartivano un paio di minuscole "ali" fatte di foglie, oltre che due rami che si estendevano dietro di lui, per poi aprirsi ai lati del suo corpo, in modo da farlo sembrare un pò più grande di quanto non fosse realmente. Indossava un copricapo alto di forma vagamente conica, con altri due occhi finti sulla parte superiore, ma che copriva i suoi veri occhi, e dai cui bordi spuntavano ciuffi dei suoi capelli verdi erba. La sua pelle era grigia con una vaga sfumatura azzurra, e le unghie delle sue mani erano lunghe, affilate e tinte di smalto rosso, e di tanto in tanto, il Digimon se le passava sul labbro inferiore, in modo da darsi un contegno misterioso e insidioso...

SaberLeomon grattò sulla pietra del suo seggio, staccando un pò di polvere da esso, e fissò il Digimon vestito di nero con fredda aria indagatrice... poi, sogghignò come un predatore. "Hehehehee... bene, bene... quindi, Gallantmon-sama pensa che io sia degno di aiutarlo nel suo nobile scopo? La cosa non può che farmi piacere... quindi, Argomon, torna pure dal tuo signore, e digli che SaberLeomon, governatore di questo settore, accetta di buon grado la sua proposta!" ringhiò

I lineamenti eleganti del Digimon di nome Argomon si spostarono in maniera quasi impercettibile, giusto quello che bastava per far capire che stava sogghignando... e quando riprese a parlare, la sua soddisfazione fu palpabile. "Hmm. Una buona scelta, SaberLeomon. In effetti, ero sicuro che avrebbe preso la decisione più giusta per sè, e per tutto il Mondo Digitale. Molto bene. Riferirò a Gallantmon-sama della sua disposizione a collaborare."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Argomon

Tipo: Mutante

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Imprisonment, Elimination Line, Hypnos Claw

Digimon mutante dotato di poteri misteriosi. Per quanto sul suo corpo siano sparsi numerosi occhi, quelli sulla testa rimangono permanentemente chiusi... mentre quelli sparsi sul suo corpo possono guardare in più direzioni nello stesso momento. Può cambiare forma rapidamente, trasformando le sue braccia in ali, oppure in tentacoli per il combattimento fisico.

 

In quel momento, senza che neanche il suo corpo si muovesse, Argomon rivolse uno degli "occhi finti" sulle sue gambe verso l'ingresso della sala del trono, e verso Gotsumon e Tsukaimon che pensavano di essere nascosti alla perfezione. "Prima, però... desidererei occuparmi di certi curiosi che i trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato." affermò freddamente. "Se permette..."

SaberLeomon corrugò la fronte, a metà tra il dubbioso e l'irritato... e un istante dopo, Argomon alzò un brccio, che si trasformò un istante dopo in un lungo tentacolo verde, estendendosi verso la soglia della sala del trono, e saettando con precisione verso i due Digimon che stavano nascosti dietro di essa! Gotsumon e il suo complice non fecero nemmeno in tempo a spostarsi, prima che il tentacolo di Argomon si avvinghiasse attorno ai loro corpi, costringendoli l'uno contro l'altro! Poi, Argomon tirò verso di sè, e dopo averli trascinati nel bel mezzo della sala - tra lo stupore oltraggiato dei Digimon servitori di SaberLeomon - li fece cadere senza troppe cerimonie davanti al trono di SaberLeomon, dove atterrarono con un doppio grugnito di disappunto. Temporaneamente incitato a combattere dalla vista dei due intrusi, lo SkullGreymon che accompagnava Argomon fece per lanciarsi contro i due Rookie, ma Argomon lo convinse a desistere con un gesto del braccio restante... mentre quello che aveva usato per afferrare i due intrusi tornava normale.

In un attimo di panico, Gotsumon e Tsukaimon si rialzarono e fecero per fuggire... ma un gruppo di Digimon attendenti sbarrò loro la strada, formando un muro che li separava dall'uscita! Gotsumon gemette per la paura quando le affilate zanne di un Garurumon nero scintillarono a poche decine di centimetri dal suo viso... e si ritirò di qualche passo, per voi voltarsi di scatto verso SaberLeomon, che lo fissava ferocemente.

"S-SaberLeomon-sama... possiamo... possiamo spiegare tutto..." balbettò, cercando di non far vedere che stava tremando...

"Pare che questi intrusi siano venuti qui per spiarci, SaberLeomon-sama." disse Argomon, distaccato. "Dal momento che è lei qui a governare, lascerò che sia lei a decidere quale sarà il loro giusto destino."

Il gigantesco leone dai denti a sciabola diede appena qualche accenno di aver sentito quello che il Digimon umanoide aveva detto... e invece, si concentrò esclusivamente su Gotsumon e Tsukaimon, che si stavano facendo ancora più piccoli davanti alla minacciosa platea di Digimon che li circondava. Sotto lo scrutinio di quegli occhi da predatore, Tsukaimon decise che, se non si fossero spiegati bene, sarebbe stata la loro fine, e si prostrò a terra davanti al Mega, come ad implorare pietà. "SaberLeomon-sama, non è affatto vero! Noi... non siamo venuti qui per spiarla! La... la rispettiamo troppo per fare qualcosa che possa ostacolarla!"

"Menzogne!" sibilò un Gatomon dalla folla. "Come potete credere davvero che SaberLeomon-sama si lascerà convincere da questa banale scusa? Voi siete aiutanti di Mercurimon, quindi non potete essere qui che per spiare le nostre mosse!"

"Questo è vero... voi non siete forse al servizio di Mercurimon? Vi ho visti sempre al suo fianco, quando sono venuto a negoziare con lui... quindi, perchè adesso sareste qui se non per osservarmi, e fare rapporto al vostro superiore?" ringhiò SaberLeomon, il cui sguardo riusciva a tenere i due Digimon più piccoli letteralmente incollati al pavimento. "Datemi un solo motivo per cui non dovrei staccarvi la testa dal collo con un solo colpo dei miei artigli!"

"No! Non è affatto così!" esclamò Gotsumon. "Ascolti, SaberLeomon-sama... noi siamo qui per aiutarla! Stavamo... stavamo pensando, che in fondo i nostri obiettivi sono gli stessi! Entrambi noi vogliamo che i nostri fratelli cancellati tre anni fa siano vendicati... e che gli esseri umani paghino con le loro vite per il loro crimine! Eravamo... eravamo venuti per proporle un'alleanza! E poi... e poi abbiamo visto per caso che erano arrivati anche i servitori di Gallantmon-sama..."

SaberLeomon ghignò sinistramente. Se era una scusa, quella di Gotsumon... beh, se non altro era divertente! "Propormi... un'alleanza? Hah! E che cosa possono avere, due creaturine insignificanti come voi, da proporre ad uno come me... e al qui presente Argomon, diretto collaboratore di Gallantmon-sama?"

Dopo un istante di silenzio, in cui sembrava contemplare l'ipotesi, Argomon alzò una mano per chiedere la parola, e il vociare dei Digimon di livello più basso, impegnati a discutere su cosa fare dei due "intrusi" in termini niente affatto rassicuranti, si smorzò di qualche decibel. "SaberLeomon-sama, se posso dire la mia..." affermò. "Credo che potrebbe essere una buona idea ascoltarli, e sentire cosa hanno da dire. Potrebbero esserci utili, anche se sono soltanto due Rookie. E poi... ho come l'impressione che le loro intenzioni siano sincere. Quindi... aspettiamo a giustiziarli, e lasciamoli parlare."

SaberLeomon strinse gli occhi e guardò il suo "ospite", senza sembrare molto convinto... tuttavia, Argomon era un collegamento con un alleato troppo prezioso per rischiare di compromettere tutto con una mossa azzardata, quindi, seppure con una certa riluttanza, SaberLeomon decise di assecondarlo. "Hmmm... tsk, ringraiate la vostra fortuna, perchè oggi mi sento particolarmente generoso, e vi consento di spiegarvi. Allora, la verità! Per quale motivo siete qui, se siete aiutanti di Mercurimon?" ruggì.

Gotsumon si schiarì la gola, e sperò che il discorso che si era preparato suonasse abbastanza convincente. "Ehm... Beh... vede, SaberLeomon-sama, noi abbiamo sempre pensato che... beh... Mercurimon non sia all'altezza della situazione che si è venuta a creare! Lui... crede ancora che gli esseri umani possano essere lasciati stare, e che i Digimon non abbiano bisogno di vendicarsi per i soprusi che hanno subito in passato! E' sempre stato un debole, e un incompetente... DigiWorld non ha bisogno di un governatore come quello! Quindi... abbiamo deciso di passare dalla sua parte, SaberLeomon-sama, nella speranza di fornirle delle informazioni che porteranno alla caduta di Mercurimon, e alla distruzione della DATS e della razza umana! Già ora potremmo darle delle dritte molto importanti... soprattutto su quello spregevole microbo umano come Mercurimon tiene con sè!"

"Huhuhuhuuu..." ghignò Argomon, con una mano su un fianco. "E così, avete deciso di allontanarvi da lui, e unirvi a qualcuno che fosse più in linea con il vostro modo di pensare, eh? E guarda caso... siete capitati qui proprio mentre io stavo facendo questa proposta a SaberLeomon-sama in nome di Gallantmon-sama! Guarda un pò le coincidenze!"

"Ehm... effettivamente..." replicò Tsukaimon con un pò di goffaggine. "Comunque, quello che volevamo dire è che... se avete bisogno del nostro aiuto, per sconfiggere i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS... e poi per togliere di mezzo quel fastidioso moccioso e invadere il Mondo Reale... noi siamo pronti ad aiutarvi! Ci separeremo da Mercurimon, e ci metteremo con gioia al servizio di SaberLeomon-sama e Gallantmon-sama! Non... non credete anche voi che sarebbe una buona idea?"

A questa proposta seguì un lungo silenzio, con in sottofondo i ruggiti sommessi di SaberLeomon, che continuava a fissare i due piccoli Digimon quasi volesse leggere loro nel pensiero. "Hmmm... e quindi, voi vorreste farmi credere che potreste essermi utili? Molto interessante... e va bene, credo che questo potrebbe convenire a tutti noi!" affermò infine, con grandesollievo di Gotsumon e Tsukaimon, e grande soddisfazione di Argomon. "Però... che sia chiaro, io e Gallantmon-sama pretenderemo risultati da voi, e il fatto che voi siate di livello evolutivo più basso non sarà per voi una scusante! Digimon avvisato, mezzo salvato... io vi ho avvertito!"

Gotsumon, passato dalla paura all'esaltazione in brevissimo tempo, si impedì a malapena di scoppiare a ridere per l'entusiasmo! "Ha... Hahahahaaa... ma... ma certo, SaberLeomon-sama... Argomon-sama... noi giuriamo qui e ora fedeltà assoluta a voi e al grande Gallantmon-sama! Vedrete che ci renderemo utili! Quando tutto questo sarà finito, vi consegneremo le teste dei Guerrieri Leggendari su un piatto d'argento... e allora il Mondo Reale non avrà più nessuno a difenderlo!"

"Vi siamo grati per l'opportunità che ci state dando!" proseguì Tsukaimon. "Vedrete, non vi deluderemo!"

"Ottimo. Lo spero per voi... e vi avverto, se questo è un trucco, non ne uscirete vivi!" li avvertì Argomon, giusto per non lasciare adito a fraintendimenti. "Allora... vediamo un pò che cosa potete dirci di questi Leggendari Guerrieri e della DATS."

"Gallantmon-sama ha già raccolto diverse informazioni su di loro... ma sembra che voi abbiate esperienza diretta, quindi... avanti, sentiamo cosa avete da dire di loro, e di quel bimbetto che Mercurimon tiene come animale domestico!" li esortò SaberLeomon.

Gotsumon si prese un istante di tempo per ghignare sottilmente. Le cose stavano andando per il meglio, o almeno così sembrava... "Heheheee... con immenso piacere, SaberLeomon-sama..." affermò. "Dunque, intanto deve sapere che quel moccioso, Ikuto, intendiamo usarlo il più possibile, prima di eliminarlo. Per quanto sia un essere umano, sarà estremamente utile per disfarci dei suoi simili..."

 

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La mattinata era trascorsa senza particolari eventi, per il gruppo di Junpei... e in quel momento, dopo una breve pausa pranzo, lui e i suoi compagni erano arrivati nei pressi di un grande fiume che sembrava tagliare letteralmente in due la foresta che stavano attraversando. Lo scenario era abbastanza suggestivo, decorato con la vegetazione più svariata, e fiori multicolori, oltre che un villaggio di Digimon, di dimensioni abbastanza importanti, che sorgeva sulla sponda opposta, quasi direttamente davanti a loro... tuttavia, in quel momento, non era quella la cosa che premeva di più ai ragazzi. Piuttosto, si stavano concentrando sul fatto che quel fiume rappresentava per loro un ostacolo piuttosto scomodo...

"Okay, adesso il problema è... come ci si arriva, sull'altra sponda?" si chiese Shinya, la cui voce era smorzata dallo scrosciare del fiume. "Non vedo ponti, o zone in cui il fiume è abbastanza stretto da poterlo attraversare..."

"Già, questo è un pò un problema..." disse Junpei, storcendo il naso... prima di farsi venire un'idea. "Beh, adesso non lo è più! Ascoltate, trasformandomi in Beetlemon, forse riuscirei a passare dall'altra parte, e a portarvi un pò alla volta! Ci vorrà un pò di su e giù, ma si può fare, che ne pensate?"

"Penso che sia la soluzione migliore. E anche quella che ci farà perdere meno tempo..." affermò Kouichi. "Però... quello che mi preoccupa è quel villaggio di Digimon lì davanti. Ricordate quello che il Trailmon Dark ci ha detto? I Digimon, da quando è avvenuta quella strage di tre anni fa... di cui ancora sappiamo poco o niente... hanno perso ogni disponibilità nei confronti degli esseri umani, e anche verso i Leggendari Guerrieri, ora che sanno che si trattava di umani. Quindi... non credo potremo aspettarci un caloroso comitato di accoglienza, se tentiamo di attraversare il fiume da questo punto. Dobbiamo fare un pò di giro largo, e cercare un punto più favorevole."

"Sigh... e io che speravo di prendermi un attimo di riposo, dopo tutto questo camminare..." si lamentò Sophie. "E invece devo aspettare... Bah, guarda un pò te..."

Nonostante la nuova arrivata continuasse a borbottare, si rassegnò e seguì il resto del gruppo lungo la riva del fiume, alla ricerca di un punto da cui avrebbero potuto oltrepassare il corso d'acqua senza incorrere nell'ira di qualche Digimon. Mentre si avviavano, i ragazzi facevano bene attenzione a guardarsi attorno, per evitare che qualche aggressore nascosto li cogliesse di sorpresa... ma a loro insaputa, una minaccia silenziosa li stava seguendo da un nascondiglio sicuro, utilizzabdo la sua vista acutissima per seguire i loro movimenti! Con la cautela di un predatore consumato e la letale grazia di un ninja, un'ombra guizzante e dall'aspetto spaventoso scivolò lungo il fondo fangoso del fiume, e i suoi occhi gialli dalle pupille ellittiche, di forma distintamente rettiloide, si accesero per un istante come fari nelle profondità...

Kaoru, voltando la testa verso il corso del fiume e il villaggio che sorgeva sull'altra sponda, riuscì a cogliere, per una frazione di secondo, qualcosa che scintillava nelle acque limacciose... ma fu un attimo talmente breve, che la scolaretta non potè distinguere quel bagliore da quello della luce che filtrava attraverso i rami degli alberi e toccava il fiume... Per un istante, si fermò a guardare, poi si convinse che era stato soltanto un gioco di luci e scrollò la testa, affrettando il passo per riunirsi al gruppo.

"Kaoru-san!" la chiamò Tomoki. "C'è... qualche problema?"

"No, no, Tomoki-chan... mi era solo sembrato di vedere qualcosa di strano. Ma probabilmente era solo una mia impressione..." rispose lei. "Scusate il ritardo, adesso arrivo!"

Kaoru si riunì al gruppo dei Guerrieri Leggendari, senza immaginare quanto il suo sospetto iniziale fosse fondato... e l'aberrante essere che li teneva d'occhio ghignò sinistramente, semisommerso nel limo, prima di scivolare nella direzione opposta, con i movimenti serpeggianti di un'anguilla.

"Heheheee... e quindi, l'avvertimento di ChaosGallantmon-sama era più che fondato... i Guerrieri Leggendari sono qui, e farò in modo di non farmeli sfuggire! Ora che i due più forti non sono tra loro, e considerando anche che alcuni di loro non hanno ancora trovato il Digi-Spirit, dovrebbe essere facile eliminarne uno o due... ma è meglio non essere troppo sicuri di sè, e andare a cercarsi un pò di aiuto..." riflettè tra sè l'aberrante bestia. Con dei rapidi spasmi dei suoi potenti muscoli, l'essere malefico di avvicinò ad un pontile sporgente dalla riva opposta del fiume, molto vicino al villaggio che i ragazi avevano visto un secondo prima, e risalì verso la superficie, emergendo con un potente rumore di acqua mossa! Il suo slancio fu tale, che la creatura balzò letteralmente fuori dal fiume, salì per almeno un paio di metri, e ridiscese, atterrando sul legno del pontile e spargendo acqua fetida tutt'attorno a sè.

In quel momento, l'aspetto del Digimon venne rivelato: era chiaramente un rettile, ma aveva alcune fattezze feline che, nella loro raffinatezza e bellezza, contrastavano con il suo disgustoso corpo squamoso: il suo corpo era agile e guizzante, ricoperto di squame grigio piombo incrostate di alghe, e ricordava parecchio una sorta di pantera priva di pelliccia, con occhi gialli e brillanti, e una bocca piena di corti, pericolosi denti! Le sue orecchie erano piccole e arrotondate, e il suo muso era leggermente schiacciato e non aveva vibrisse... ma a parte questo, un osservatore distratto o che lo stesse guardando da una certa distanza lo avrebbe potuto tranquillamente scambiare per il maestoso felino... almeno finchè non avesse visto la lunga coda che si trascinava dietro, terminante con una sorta di mano a quattro dita che si stringeva convulsamente, bramosa di afferrare qualcosa, le cui dita terminavano con corti artigli uncinati. Le zampe del mostruoso Digimon erano lunghe e dotate di artigli retrattili, con delle palmature tra un dito e l'alltro, e sembravano piegate in maniera strana per un felino, andando all'indietro per un breve tratto e formando una sorta di angolo obliquo al ginocchio, prima di tornare in avanti. Inoltre, l'espressione sul volto del Digimon acquatico non avrebbe potuto essere imitata da alcun felino o rettile - era troppo fredda, troppo intrisa di malizia per appartenere a qualsivoglia animale terrestre!

Il Digimon squamoso si scrollò con entusiasmo, schizzando acqua di fiume ovunque sul pontile, per poi lisciarsi le squame con un paio di colpi di lingua... e osservare la nutrita folla di abitanti del villaggio che veniva ad accoglierlo con esclamazioni entusiaste, come se fosse una sorta di protettore. Nel gruppo, il Digimon vide molti Digimon di tipo vegetale, in particolare alcuni Vegiemon, RedVegiemon... e dei Digimon simili a grossi funghi con esili gambe e braccia, dal cappello bianco-olivastro e piatto decorato da lamelle a raggiera nella parte interna, il gambo sottile e un volto dall'espressione feroce e maligna, con il naso adunco e la bocca digrignante!

"Aaaah, vedo che ormai sono di casa, da queste parti!" ringhiò il Digimon acquatico, allorchè il gruppo di Digimon vegetali si disponeva davanti a lui e si inchinava in segno di saluto. "Mi fa piacere ricevere questa calorosa accoglienza... ma mi sembra anche il minimo, visto che io e il mio signore Gallantmon-sama vi stiamo proteggendo con tutte le nostre forze!"

"Lo sappiamo bene, Ahuizomon-sama..." rispose un RedVegiemon, tenendo lo sguardo rivolto verso terra. "E per questo, noi la salutiamo sempre con grande entusiasmo!"

"E' venuto ad avvertirci di qualche pericolo?" chiese uno dei Digimon funghi.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Ahuizomon

Tipo: Animale Acquatico

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Tidal Crusher, Stream Snatcher

Un predatore acquatico silenzioso e letale! Attende le sue prede nascosto sotto il pelo dell'acqua, per poi afferrarle con la mano sulla coda e trascinarle nel suo elemento! Esercita inoltre un certo controllo sulle correnti.

 

Nome: Vegiemon

Tipo: Vegetale

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Stink Jet, Sharp Leaf

 

Digimon pianta mangiatore di insetti che afferra le prede con i suoi tentacoli urticanti, e li ingoia con la sua bocca snodabile. Molto feroce e brutale, non è però dotato di una grande forza combattiva, e di solito non riesce a competere con Digimon di pari livello.

 

Nome: RedVegiemon

Tipo: Vegetale

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Pepper Pummel

Variazione di Vegiemon, più intelligente ed aggressivo, dotato di una pericolosa arma a soffio infuocata. Tende a vivere in zone più calde, rispetto ai Vegiemon, ma è abbastanza comune anche trovarlo assieme ai suoi "parenti prossimi".

 

Nome: Amanitamon

Tipo: Vegetale

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Poison Spore, Toadstool Mix

Possibile forma evoluta di Mushroomon, è un essere molto crudele che si diverte a spese delle sventure altrui. E' in grado di attraversare la terra e la roccia a grandi velocità, e il suo attacco principale consiste nell'emissione di una nube di spore, intrisa di un veleno fulminante!

 

"Effettivamente sì..." rispose Ahuizomon, mettendosi in una posizione più eretta e dandosi un tono più deciso. "Mentre ero in avanscoperta, poco fa, ho avvistato un gruppo di esseri umani che sta risalendo l'argine. Stanno cercando un guado, probabilmente per aggirarci e attaccarci di sorpresa... e ho motivo di credere che tra loro ci siano anche i famosi Leggendari Guerrieri! Dobbiamo fermarli, o il nostro villaggio sarà in pericolo!"

"Cosa?" sibilò un Vegiemon, drizzandosi in piedi e agitando le sue braccia tentacolari per l'indignazione. "Aaargh! Quei maledetti umani, non si accontentano di distruggere i nostri compagni, ora vogliono anche invaderci! Dobbiamo ringraziare Gallantmon-sama di averci mandato un protettore come lei, Ahuizomon-sama!"

"Dobbiamo fermare quegli invasori a tutti i costi!" esclamò un Amanitamon. "Ci dica, Ahuizomon-sama... come possiamo fare per fermarli?"

"Niente panico, amici miei, niente panico..." li assicurò Ahuizomon con tono mellifluo, ben sapendo che ormai quel gruppo di Digimon pendeva dalle sue labbra. "E' vero che siamo in pericolo, ma se agiamo bene, potremo coglierli di sorpresa e spazzarli via prima che si possano organizzare! Ascoltatemi, in questo momento i nostri nemici non sanno che li abbiamo scoperti, e credono ancora di avere il vantaggio su di noi! Saremo noi ad andare loro incontro, e vedrete se non si spaventeranno! Allora, organizziamoci bene... Il momento in cui saranno più vulnerabili sarà quando inizieranno l'attraversamento! Non solo alcuni di loro non hanno ancora alcun potere, ma anche quelli che ce l'hanno saranno impegnati ad aiutare i loro compagni, e non potranno concentrarsi su di noi! Voglio proprio vedere come faranno a tenerci a bada! E per quanto riguarda la suddivisione..."

I Digimon vegetali si raccolsero attorno al loro "protettore", smaniosi di ascoltare la sua strategia, e già pregustando il momento in cui avrebbero tolto di mezzo quei pericoloso intrusi...

 

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"Hmm... vediamo un pò..." disse Junpei, facendo qualche rapido calcolo mentre lui e il suo gruppo si disponevano lungo la riva del fiume. "Sì, credo che questo posto sia l'ideale per attraversare il fiume! Qui il letto è più stretto, e mi sembra anche meno profondo. Tra l'altro, non mi sembra che ci siano Digimon dall'altra parte che potrebbero ostacolarci. Sì, da qui possiamo attraversare! Anche se dobbiamo fare un pò in fretta, o attireremo troppo l'attenzione..."

"Cavolo, quindi neanche quando arriviamo dall'altra parte, possiamo rilassarci un pò?" si lamentò Shinya. "Cavolo, ho i piedi che mi fanno male, da tanto ho camminato, e speravo proprio di poterli immergere un pò nell'acqua fresca..."

"Anch'io non sono proprio fresco e riposato, ma visto come i Digimon considerano noi umani da queste parti, meglio non attardarsi troppo..." affermò Tomoki. "Comunque, tra non molto, dopo aver attraversato questo fiume, cercheremo un posto sicuro dove fermarci a riposare. Abbi solo un pò di pazienza..."

"Okay, allora immagino che adesso tocchi a me..." proseguì Junpei. "Le linee aeree Beetlemon, per oggi, faranno lavoro straordinario! Allora... Execute, Spirit Evolution... BEETLEMON!"

Il Leggendario Guerriero del Fulmine apparve qualche istante dopo, e non appena le luci e gli effetti speciali della trasformazione furono terminati, il gigantesco coleottero fece cenno ai suoi compagni di avvicinarsi, un paio alla volta. "Okay... allora, adesso ci penso io a trasportarvi! Allora, chi è il primo che vuole usufruire dei nostri voli di piacere? E' tutto gratuito, anche se non offriamo pasti a bordo!"

Ci fu qualche risata, e Kaoru per prima si offrì volontaria. "Beh, Junpei-kun... se a te non dispiace, vorrei passare per prima!" disse, avanzando e tenendo una mano alzata. Beetlemon rispose strizzando un occhio, e la invitò ad avvicinarsi.

"Certo, Kaoru-san, con molto piacere!" rispose. Le cinse la vita con le mani (arrossendo visibilmente, anche con tutta quella corazza che indossava, all'idea di essere così vicino ad una ragazza carina) e spalancò le elitre, per poi alzarsi in volo con un lieve ronzìo simile al rumore di un elicottero. Kaoru represse un brivido quando i suoi piedi si staccarono da terra, e i due iniziarono a volare sopra il fiume, a pochi metri dal pelo dell'acqua, mentre gli altri nuovi arrivati del gruppo osservavano con una certa meraviglia.

"Accidenti, più vedo questi Guerrieri Leggendari, più questo posto mi sembra una favola!" commentò Shinya. "Che rabbia che Takuya-niisan non mi abbia mai detto niente!"

"Anche se te l'avesse detto, tu gli avresti probabilmente riso in faccia! Conoscendoti..." ribattè seccamente Sophie. La ragazzina mezza-francese continuava a non spiegarsi come facesse quel marmocchio a trovare così divertente una simile avventura, anche se lei stessa era meno riluttante a proseguire. Tuttavia, gli avvertimenti del prudente Kouichi ricordarono a tutti che il gruppo era ancora in una posizione nella quale non potevano permettersi di abbassare la guardia.

"Occhi aperti, ragazzi... Tomoki, Katsuharu-kun, è meglio se ci teniamo pronti a trasformarci anche noi. La cautela non è mai troppa, quando sei nel Mondo Digitale..."

Beetlemon e Kaoru erano già a buon punto nella loro traversata, e la ragazzina, nonostante l'inizio le avesse fatto venire una scarica di adrenalina, ora si era ricomposta e stava guardando sotto di sè, verso le acque mosse del fiume. Che dire, ora che lo vedeva più da vicino, si rendeva conto che, pur potendo sembrare placido, era in realtà abbastanza profondo, fangoso e infestato di pericolose piante acquatiche... e la corrente stessa era veloce! Anche un discreto nuotatore si sarebbe trovato in una situazione difficile, se ci fosse caduto dentro... e lei non era per niente portata per il nuoto!

Kaoru decise di non pensare a queste cose, e si concentrò invece sul fatto che era tra le braccia di un ragazzo... anzi, no, per meglio dire, di un Digimon... che la stava reggendo saldamente, deciso a portare dall'altra parte del fiume lei e i suoi compagni senza incidenti. Bisognava dirlo, era una sensazione gradevole, anche pensando che dietro quella corazza da insetto e quelle fattezze che potevano sembrare inquietanti si nascondeva il Junpei Shibayama che lei aveva incontrato tra i banchi di scuola... Con il suo carattere schivo, Kaoru non si era mai trovata così vicina ad un ragazzo, prima di quel momento...

Improvvisamente, Kaoru sentì come una scarica elettrica penetrarle nel cervello, e una strana sensazione farsi strada nel suo petto fino al cuore. Sembrava una puntura durata appena una frazione di secondo... e Beetlemon si accorse del sussulto che lei fece. Ma non ebbe modo di chiederle cosa stesse succedendo, prima che una grossa colonna d'acqua sorgesse improvvisamente dal letto del fiume, e investisse in pieno entrambi, facendo perdere l'assetto di volo al gigantesco coleottero con il suo impeto travolgente! Dalla sponda da cui erano partiti, Beetlemon e Kaoru riuscirono a sentire, in mezzo al trambusto dell'acqua, le grida di sorpresa e spavento dei loro compagni più giovani... poi, vennero sballottati a distanza, e solo un rapido battito d'ali di Beetlemon impedì loro di cadere in acqua! Il Leggendario Guerriero simile ad un insetto eseguì un'acrobazia spericolata che lui stesso dubitava di essere in grado di fare... e, dopo essere passato a pelo d'acqua e aver sollevato due getti ai propri lati, riuscì a stabilizzarsi, reggendo tra le braccia Kaoru che si agitava per la paura!

"Aaaaah!" strillò la ragazzina, aggrappandosi a Beetlemon con tutte le sue forze, e contorcendosi al punto che Beetlemon, per qualche secondo, temette di perdere la presa su di lei. "Che... che cos'era quello? Ci... ci hanno attaccato?"

"Non so che cosa... Ah! Dall'altra sponda!" esclamò Beetlemon, guardando nella direzione della loro destinazione. Dei Digimon-fungo dall'aspetto crudele, simili a dei Mushroomon, ma di colore più spento e con un'espressione più maligna, erano letteralmente sbucati fuori dal terreno, e li stavano bersagliando con delle scariche di funghi più piccoli, lanciati con icredibile violenza! Alcuni di questi proiettili improvvisati lo centrarono, ammaccando la sua armatura e facendogli sentire delle brevi fitte di dolore!

"Junpei-kun!" esclamò Kaoru, bagnata fradicia e sempre più in panico.

La reazione del resto del gruppo a questo attacco inaspettato fu quanto mai varia. Kouichi e Tomoki riuscirono, nonostante la sorpresa, a mantenere la calma... e anche Katsuharu non si fece cogliere troppo impreparato, e mise subito mano al suo D-Tector... ma i due più piccoli e meno esperti non mostrarono lo stesso autocontrollo! "Ah! Que etait... Che... che è successo?" esclamò Sophie. "Quei... quei Digimon... sono sbucati fuori dal nulla e li hanno attaccati! Cosa facciamo? Cosa facciamo?" strillò, indicando gli Amanitamon... alcuni dei quali stavano distogliendo la loro attenzione da Beetlemon e Kaoru per rivolgerla al resto dei Digiprescelti!

"Toadstool Mix!" esclamò uno degli Amanitamon, subito imitato da un gruppo di suoi compagni. Una raffica di funghi velenosi si abbattè con violenza sulla riva a loro opposta, anche se solo una parte riuscì a raggiungerla effettivamente, e il resto cadde miseramente in acqua. Katsuharu prese in mano la situazione e fece allontanare dalla riva il resto del gruppo, evitando così i proiettili in arrivo... ma subito dopo, un altro gruppo di Digimon attaccò di sorpresa, calandosi dagli alberi dietro gli Amanitamon e aggiungendo il loro contributo!

"Accidenti, quelli sono dei Vegiemon... e dei RedVegiemon!" esclamò Tomoki, riconoscendo alcuni di quei mostri vegetali simili a tuberi da alcune occasioni precedenti.

"Non so cosa siano, ma sembra che abbiamo trovato guai!" esclamò Shinya. "Junpei-san e Kaoru-san non possono combatterli, in quella posizione! E poi, che diavolo c'è, sott'acqua?"

"Ugh... quello che mi chiedo è... come accidenti facevano a sapere... dove ci trovavamo?" si chiese Katsuharu. "Accidenti... a dopo le domande, ora dobbiamo cercare di difenderci!"

"Shinya-kun, Sophie-chan!" esclamò Kouichi. "Voi restate indietro, e non fatevi coinvolgere! Ci pensiamo noi tre a quelli lì!"

I due bambini furono più che felici di obbedire, almeno in questa occasione, e si dileguarono rapidamente... poi, quando videro che Shinya e Sophie erano a distanza di sicurezza, gli altri ragazzi misero mano ai loro D-Tector e si trasformarono rapidamente!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

"Loweemon!"

"Kumamon!"

"Mercurymon!"

"Beetlemon! Cerca di scansarti, per quanto ti è possibile! Metti Kaoru-san al sicuro!" esclamò Loweemon, approfittando di un attimo in cui gli Amanitamon avevano smesso di sparare i loro proiettili-fungo. I Vegiemon e i RedVegiemon stavano per riprendere il bombardamento, ma quell'istante fu quello che bastava al guerriero-leone delle Tenebre per scagliare il suo attacco! "Eldritch Meteor!"

Nell'istante in cui Beetlemon riuscì a recuperare abbastanza stabilità da spostarsi, la testa di leone sul torace di Loweemon si aprì, e sparò un proiettile di pura oscurità contro i Digimon vegetali, mandandolo ad esplodere in mezzo ai loro ranghi, e sparpagliando una sezione della linea di difesa prima che questa potesse reagire! Con delle grida di rabbia e panico, gli Amanitamon vennero scagliati qua e là... ma i Vegiemon e i RedVegiemon riempirono immediatamente il buco che avevano lasciato i mostruosi funghi!

"Nessuno di voi passerà di qui, maledetti umani!" ringhiò un RedVegiemon con voce roca. "Pepper Pummel!"

Il disgustoso tubero rosso spalancò la bocca e sputò una raffica di piccoli missili simili a peperoncini rossi, subito imitato da alcuni suoi compagni... e questa volta, tutti gli attacchi riuscirono a volare oltre il corso del fiume e raggiungere la riva opposta. Solo una reazione fulminea impedì a Loweemon, Mercurymon e Kumamon di essere colpiti...

"Blizzard Blaster!" esclamò Kumamon, prima di inviare una raffica di palle di neve contro i suoi avversari. Alcuni Vegiemon e RedVegiemon vennero colpiti, ma altri ne presero il posto, e ripresero l'assalto...

"Vi lascio a riflettere su questo! Offset Reflector!" esclamò Mercurymon. Lo H-Spirit del Metallo si fece scudo con gli specchi montati sulle braccia, e assorbì letteralmente una serie di attacchi, per poi restituirli ai mittenti sotto forma di un raggio di energia bianco che travolse un discreto numero di Digimon vegetali. La situazione era migliorata, almeno un pò, ma i loro amici erano ancora sospesi sopra il fiume, ed esposti agli attacchi nemici...

"Kaoru-san! Qui è pericoloso!" esclamò Beetlemon. "Dobbiamo tornare a riva, e in fretta! Così tu puoi metterti al sicuro, e io posso dare una mano a Kouichi e agli altri..."

Kaoru, che solo allora era riuscita a mettere a freno la sua paura, annuì con un brivido... ma ancora una volta, il fiume stesso sembrava avere altre idee! Il Guerriero Leggendario del Fulmine, infatti, non riuscì nemmeno ad avvicinarsi alla riva prima che dei tentacoli d'acqua si levassero dal letto del fiume e cominciassero a frustarlo con violenza! Beetlemon grugnì, e senza volerlo si abbassò verso il corso d'acqua...

Quel tanto che bastava ad una grande mano artigliata, posta sulla punta di una coda tentacolare, per schizzare fuori e afferrare una caviglia di Kaoru! La ragazzina lanciò un breve urlo di paura, prima che il mostruoso arto la strattonasse brutalmente, strappandola all'abbraccio del sorpreso Beetlemon e facendola finire dritta nell'acqua gelida, e in balìa della corrente!

"KAORU-SAN!" esclamò Beetlemon.

"No! Kaoru-san!" gli fece eco Loweemon, girandosi in quella direzione assieme ai suoi compagni. Kaoru stava cercando di tenere la testa fuori dall'acqua, ma tra la corrente, il misterioso essere che la tratteneva, e i vestiti che ben presto si sarebbero impregnati d'acqua, era chiaro che non ce l'avrebbe potuta fare a lungo!

"A... AIUTO!" esclamò la ragazzina, per poi interrompersi quando la testa le finì di nuovo sott'acqua! Nella confusione del momento, Kaoru riusciva a vedere soltanto ombre confuse che si avvicendavano con rapidità allucinante davanti ai suoi occhi, come incubi fulminei... acqua, alghe, tenebra, la sagoma indistinta di Beetlemon che cercava di recuperarla... e un paio di occhi gialli e scintillanti, pieni di crudeltà, appartenenti alla forma in parte felina e in parte rettiloide che l'aveva trascinata sott'acqua!

Immediatamente dopo, i polmoni iniziarono a bruciarle per la mancanza di ossigeno, e Kaoru andò in panico e iniziò a dibattersi con tutte le sue forze per riemergere! La bestia misteriosa, per fortuna, non si era aspettata che il panico moltiplicasse le forze di Kaoru fino a quel punto... e, in un suo attimo di distrazione, la nuova Digiprescelta riuscì a divincolarsi, liberare la caviglia dalla presa dell'artiglio, e riguadagnare la superficie con una serie di bracciate! Riemerse e prese una generosa boccata d'aria, sentendo allentarsi il peso che le premeva sui polmoni... e un attimo dopo, in un disperato tentativo di salvarsi, iniziò a nuotare meglio che poteva verso la riva. Era un'impresa a dir poco proibitiva: tra la sua inesperienza e il fatto che la corrente la stava spostando dalla sua posizione, raggiungere la salvezza sembrava una vera impresa... ma vedere Loweemon che, mettendo da parte il combattimento per un attimo, si sporgeva verso di lei e le tendeva la mano le diede modo di sperare!

"Kaoru-san! Afferra la mia mano, presto!" esclamò il guerriero nero. La ragazza moltiplicò i suoi sforzi e cercò di lottare contro la corrente, e per un attimo, un barlume di speranza la illuminò: la riva si stava avvicinando... forse ce l'avrebbe fatta...

"Stream Snatcher!"

Ma quell'attimo passò fin troppo in fretta. La corrente, che fino a quel momento scorreva verso la destra di Kaoru, cambiò repentinamente direzione... e, contro ogni legge della logica, iniziò a scorrere verso il CENTRO del fiume, come se ci fosse un gorgo! Kaoru non riuscì ad opporsi ad essa più di mezzo secondo, prima di essere trascinata di nuovo al largo! Con un nuovo singulto di terrore, la ragazzina si voltò di nuovo nella direzione verso cui stava venendo trascinata... e vide, con suo grande orrore, la creatura che poco prima aveva cercato di trascinarla sott'acqua! Una mostruosità simile ad una pantera rettiliforme, con le squame nere e le zampe malformi dotate di letali artigli, il muso contorto in un ghigno malefico e la coda sollevata sopra il pelo dell'acqua, in modo da esporre la mano artigliata posta sulla sua punta! Il mostruoso arto extra brillava di una strana luce... e non ci voleva una gran fantasia per capire che era lui a modificare il corso della corrente!

"Heheheheee... speravi davvero di potermi scappare, ragazzina?" sghignazzò l'essere malefico, mentre la terrorizzata Kaoru si allontanava sempre di più dalla riva. "Temo di doverti dare una delusione... finchè sarai nel mio elemento, non potrai mai sfuggirmi!"

"A... AIUTO!" strillò Kaoru, il cui apparato respiratorio lavorava a pieno regime per inspirare abbastanza aria prima di essere sommersa. "Junpei-kun... Aiuto..."

"Kaoru!" esclamò il Guerriero Leggendario del Fulmine. Il suo primo istinto fu di scagliare una scarica elettrica contro Ahuizomon... ma per fortuna, si fermò prima di fare una stupidaggine: se lo avesse fatto, anche Kaoru sarebbe stata raggiunta! Non c'era altra scelta che tentare un attacco diretto... così, Beetlemon si scagliò contro Ahuizomon con tutto il suo peso, ma il rettile acquatico si accorse di questo tentativo e, senza nemmeno cambiare espressione, si immerse di nuovo. Una frazione di secondo dopo, l'acqua sembrò animarsi di nuovo, e un getto potentissimo colpì Beetlemon in piena faccia, sollevandolo in aria! Il Guerriero Leggendario riusì per un pelo a rimettersi in quota, ma soltanto per scoprire di essere di nuovo sotto il fuoco dei Digimon vegetali sull'altra sponda!

"Sharp Leaf!" esclamò un gruppetto di Vegiemon, e una pioggia di foglie lunghe come dita umane e taglienti come rasoi si abbattè su Beetlemon e sui suoi compagni, impedendo loro di portare soccorso alla loro compagna! Approfittando di questa distrazione, e del fatto che anche i RedVegiemon e gli Amanitamon stavano facendo del loro meglio per distrarre i Leggendari Guerrieri, Ahuizomon ghignò e nuotò nuovamente verso il fondo del fiume, aiutato dai suoi poteri di controllo della corrente. Kaoru riuscì a prendere soltanto un pò d'aria prima che le acque si chiudessero su di lei... poi, con una forza disumana, Ahuizomon la trascinò con sè e la sbattè sul fondo fangoso del fiume, dove le alghe e il resto delle piante acquatiche la ingombrarono ulteriormente...

Non aveva scampo. Kaoru si rese conto di questo, in quei frenetici istanti da incubo. Se anche fosse riuscita a liberarsi dalle piante acquatiche, e dalla stretta micidiale di Ahuizomon, che stava iniziando a tagliarle la circolazione alla caviglia... non sarebbe mai riuscita a riemergere in tempo, prima che i suoi polmoni cedessero! Il Digimon malvagio avrebbe usato di nuovo il suo Stream Snatcher per costringerla sul fondo...

"N-no..." pensò tra sè, mentre la testa già iniziava a girarle per la mancanza di ossigeno. "Quindi io... dovrò morire così... in un mondo lontano, e in questa maniera orribile? No... non voglio... non voglio che finisca così... non è giusto... mamma... papà... Junpei-kun... amici miei... aiuto... aiu... to..."

Nelle spire della disperazione, Kaoru frugò nella melma del fondale, quasi sperasse di trovarci qualcosa che l'avrebbe salvata. Sapeva anche lei che era un pensiero assurdo. Ormai, era giunta la sua fine... non sarebbe riuscita a sopravvivere, non sarebbe mai diventata una Leggendaria Guerriera, e non avrebbe potuto aiutare Junpei e i suoi amici a fermare i Digimon malvagi che minacciavano la Terra... ma in fondo, lei, che cosa si aspettava? Lei... era e rimaneva pur sempre Kaoru Umino, una scolaretta insicura e imbranata che non sapeva combinare niente di buono...

"Ugh... e così... alla fine... per me questa cosa era impossibile..." pensò. "Io... non... posso... mamma... papà..."

Era ormai rassegnata, e sentiva le ultime bolle d'aria fuoriuscirle dalle labbra...

Quando, all'improvviso, le dita della sua mano destra strinsero qualcosa semisepolto nel limo! Nella situazione in cui si trovava, all'inizio non ci fece caso, e pensò di avere semplicemente afferrato un grumo di fanghiglia... ma subito dopo, quando il blocco di fango le si disfece in mano, sentì che c'era qualcosa di solido dentro... che emanava una strana luce e calore... e per un istante, sentì la stessa scossa elettrica di prima! Ahuizomon, troppo impegnato a godersi la vittoria per badare a quello che lei stava facendo, non ci badò e continuò ad aumentare la pressione su di lei, facendo andare la corrente verso il fondo del fiume...

"Heheheee... per te è finita!" sibilò l'orribile rettile. "Diventare una Leggendaria Guerriera e aiutare i tuoi patetici amichetti a salvare DigiWorld? Che idea assurda! Questo fiume sarà la tua tomba!"

Sembrava sicuro che la vittoria sarebbe andata a lui, ed effettivamente c'erano ben pochi elementi per contraddirlo... Perciò Ahuizomon rimase del tutto spiazzato quando dei raggi di luce bianca scaturirono dal punto in cui Kaoru aveva appoggiato la mano e colpirono i suoi occhi diabolici, abbagliandolo per un istante! Lui e Kaoru sentirono un sibilo acuto provenire dal punto da cui la luce era scaturita... e, un istante dopo, una colonna di energia squarciò il fango del fondale ed emerse dalle acque, cogliendo di sorpresa tutti coloro che si trovavano in superficie!

"Uwah! E quello cosa...?" esclamò Beetlemon, che stava cercando di seguire le figure di Kaoru e Ahuizomon mentre si muovevano sott'acqua. Il raggio di energia bianca gli arrivò a pochi centimetri dal naso, e lo costrinse a fare una brusca manovra per non essere investito... e al tempo stesso, i Digimon che si trovavano su entrambe le sponde cessarono il fuoco incrociato e si voltarono meravigliati in quella direzione!

"Che cosa... e quello cos'è?" si sentì chiedere un RedVegiemon.

"Quello... è un Digi-Spirit!" esclamò Mercurymon, riconoscendo anche lui i segnali. "Kaoru-san... ha trovato un Digi-Spirit!"

"Ottimo! Questo ribalta la situazione!" esclamò Kumamon. "Almeno, spero che sia un Digi-Spirit in grado di fare qualcosa, in questo momento..."

Sott'acqua, Ahuizomon era rimasto così sbalordito che aveva mollato la presa sulla gamba di Kaoru, e persino il suo Stream Snatcher aveva esaurito la sua forza, ripristinando il normale corso del fiume. Kaoru, invece, sentì che l'oppressione dovuta alla mancanza d'aria se ne stava andando, e lei stava riprendendo a respirare normalmente. Non solo, ma la stanchezza che le appesantiva gli arti svanì nello spazio di pochi secondi, e il sentore di bagnato che le impregnava i vestiti anche! Si sentiva incredibilmente leggera e libera, come un pesce nell'acqua...

E poco dopo, quando riaprì gli occhi, si ritrovò sospesa all'interno della colonna di luce, con davanti un peculiare oggetto azzurro che pulsava di energia... Mentre il mondo attorno a lei sembrava essersi fermato, in attesa che lei facesse quello che doveva...

Non ci voleva certo un genio per capire di cosa si trattava.

"Questo... questo è il mio Digi-Spirit?" disse tra sè. L'entusiasmo di Kaoru era macchiato da una certa paura... ma la ragazzina scosse la testa e scacciò via il panico. Ora non era più una bambina indifesa e in procinto di annegare, in balìa di un mostro sovrumano! Ora... lei poteva essere qualcosa di più! Poteva aiutare i suoi compagni e fare una differenza fondamentale... poteva essere una Guerriera Leggendaria! Perciò, non ebbe esitazioni, tirò fuori il suo cellulare, e fece entrare il Digi-Spirit azzurro al suo interno! Il cellulare pulsò brevemente, emise una tenue luce azzurrina... e subito dopo iniziò a trasformarsi, diventando un Digivice verde acquamarina uguale come forma e struttura a quello di Junpei, Tomoki, Kouichi e Katsuharu! Per istinto, Kaoru seppe subito cosa doveva fare... e dopo aver sollevato una mano in aria, creò attorno ad essa un anello scintillante che fece scorrere nell'apposita fessura del suo nuovo D-Tector!

"Bene... allora, vediamo di darci da fare!" esclamò, con una decisione che non ricordava di aver mai avuto. "EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

Il corpo di Kaoru venne trasormato in dati all'istante, e svanì in una pioggia di luci colorate... per poi riformarsi all'istante, completamente cambiato! Mentre prima la ragazzina era un normalissimo esemplare della sua specie, esile e per niente atletica... ora aveva un corpo agilissimo e scattante, dalla pelle blu-verdina splendente e degli strani e rivelanti abiti che la facevano assomigliare ad una sirena... con l'unica differenza che, al posto della coda, aveva un paio di gambe coperte fino al ginocchio dalla "tuta" aderente, con degli anelli azzurri e blu attorno alle caviglie, e un paio di pinne sulle anche! Il corpo era allo stesso modo semi-coperto, con il vestito azzurro aderente e senza maniche che presentava un'apertura sullo stomaco e sui fianchi. Le protezioni delle braccia erano azzurre, tondeggianti e decorate con qualche macchia blu circolare, e si estendevano anche sulle mani, lasciando libere solo le dita. Per finire, la creatura acquatica indossava un copricapo azzurro a forma di goccia, con tre gemme circolari poste sulla fronte e ai lati. Le orecchie della Digimon marina erano larghe e palmate, e aveva un'espressione acuta, messa in risalto da un paio di scintillanti occhi rossi. Completata la trasformazione, la sirena azzurra volteggiò un paio di volte, poi atterrò e si mise in posa, come una ballerina!

"RANAMON!" si presentò. Anche il suo carattere sembrava essere stato trasformato, esuberante e vanitoso al posto della timidezza di Kaoru...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Ranamon

Tipo: Fata

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid (H-Spirit)

Attacchi: Draining Rain, Dark Vapor, Whipping Waves

Human Spirit dell'Acqua creato dall'antico guerriero AncientMermaimon, esercita il controllo su ogni forma di liquido. Può provocare una pioggia che toglie le energie all'avversario, e la potenza dei suoi attacchi è in qualche modo dipendente dal suo stato emotivo. Inoltre, ha il privilegio di essere l'unica dei Guerrieri Leggendari ad avere un fanclub ufficiale!

 

Le acque ribollirono nel punto in cui Kaoru aveva eseguito la trasformazione... e, tra lo stupore di Ahuizomon e di tutti i suoi scagnozzi, Ranamon emerse, in piedi su un piedistallo fatto d'acqua che si sollevò dal letto del fiume, in posa da diva!

"Ragazzi, avete visto che roba?" esclamò Kumamon. "Quello... è il Digi-Spirit dell'Acqua! Kaoru-san lo ha trovato!"

"Non ho parole... davvero, non ho parole!" affermò Mercurymon. Ancora sospeso in aria sopra il letto del fiume, Beetlemon ne aveva ancora meno... e certamente, per lui era un pò una sorpresa vedere la sua schiva compagna di classe diventare l'esuberante guerriera dell'Acqua, uno degli avversari più stravaganti che il gruppo dei Digiprescelti avesse mai incontrato nella prima parte del suo viaggio...

"Ta-daaan! Allora, come sto?" chiese la nuova Leggendaria Guerriera, con la sua vocetta acuta. "Questo è il mio nuovo Digi-Spirit! Ci eravamo vicini e quasi non ce ne accorgevamo! Anzi, se quel Digimon non mi avesse trascinato sott'acqua, c'era il caso che tirassimo dritti!"

"Kaoru... ehm, volevo dire... Ranamon!" esclamò Loweemon dalla riva. "Sei riuscita a trasformarti, vedo..."

"Già... ora sì che siamo in condizioni di equilibrio!" disse la sirena dalla pelle azzurra, e mostrò uno snello bicipite per darsi un pò di arie. In risposta, il Digimon che stava cercando di annegarla un attimo prima, Ahuizomon, riemerse con un cipiglio minaccioso sul volto, seccato per il fatto che il suo attacco a sorpresa fosse andato a monte così. "E a questo proposito... credo di avere qualcosa da restituire al qui presente!"

"Ah, sì? Tsk! Ti illudi, ragazzina! Speri davvero di potermi affrontare, ora che hai eseguito la trasformazione per la prima volta?" ringhiò Ahuizomon, per poi rivolgersi ai suoi sottoposti. "E voi, cosa state facendo, branco di buoni a nulla? Continuate ad attaccare, e non restatevene lì impalati! Avanti!"

"Ah! Ehm... sì, Ahuizomon-sama!" esclamò frettolosamente un Amanitamon, preparandosi a lanciare una raffica di spore venefiche. "Poison..."

"Lightning Blitz!" esclamò Beetlemon. Il Leggendario Guerriero del fulmine riuscì ad anticipare i mostri vegetali, e dopo essersi caricato per un istante, bombardò la formazione nemica con una scarica elettrica emessa dal suo corno e dall'armatura sugli avambracci. Alcuni dei Digimon nemici vennero colpiti, e uno o due finirono anche per rilasciare il loro Digi-Code... mentre gli altri, spaventati, si sparpagliarono e, dopo aver cambiato posizione, cercarono di attaccare nuovamente...

"Eldritch Meteor!"

"Blizzard Blaster!"

Una scarica di energia negativa e proiettili di neve accolse il loro vano tentativo di contrattaccare, e li costrinse a ritirarsi ancora più lontano... mentre i sempre più rari attacchi che riuscivano a raggiungere la riva opposta venivano assorbiti dagli specchi di Mercurymon e rispediti al mittente. In tutto questo, Ahuizomon si ritrovò ben presto senza il supporto su cui sperava di poter contare, e faccia a faccia con la nuova Leggendaria Guerriera che, ancora in piedi sull'acqua, si era messa in guardia e si preparava a combattere!

"Sciocchi inutili! Devo sempre fare tutto da me!" ringhiò il mostruoso rettile. Nel momento in cui Ranamon sembrò lanciarsi in avanti per attaccarlo, Ahuizomon sollevò la sua coda prensile sopra il pelo dell'acqua e anticipò il suo attacco. "Tidal Crusher!" esclamò, e diversi tentacoli d'acqua si sollevarono dal letto del fiume, e sfrecciarono verso Ranamon...

"Ancora questo trucco? Questa volta sono pronta!" esclamò la guerriera acquatica. Le fruste liquide scesero su di lei con violenza, ma Ranamon si spostò di lato con agilità, e riuscì a deviare tutti gli attacchi, che ripiombarono in acqua con dei potenti tonfi! Sembrava quasi di schivare delle bombe in miniatura...

Ahuizomon grugnì irritato e provò di nuovo, questa volta facendo in modo che i suoi colpi prendessero Ranamon dai due lati. La Guerriera dell'Acqua, per fortuna, reagì con agilità di spirito... e scattò in avanti, sfrecciò in mezzo alle fruste che le si stavano chiudendo addosso, lasciandosi dietro due baffi d'acqua, e, una volta raggiunto il suo avversario, lo colpì in pieno con un calcio frontale che lo sollevò dall'acqua e lo fece volare fin quasi alla riva dove fino ad un attimo prima i suoi scagnozzi si erano disposti! Un'esclamazione di vittoria da parte di Shinya e Sophie accompagnò il tonfo del mostruoso rettile... che però si rialzò quasi subito, e usò il suo controllo delle correnti per restare in piedi sull'acqua. Ranamon gli si mise davanti, i piedi che si appoggiavano sulla superficie dell'acqua come se fosse stata solida terra... e Ahuizomon si rese conto che il vantaggio che avrebbe potuto avere contro gli altri Leggendari Guerrieri, non sarebbe valso a nulla contro una che possedeva poteri simili!

"E va bene... allora vediamo chi di noi due è più bravo a manipolare l'acqua!" ringhiò, iniziando a muoversi a cerchio attorno a lei. Gli occhi rossi di Ranamon lo seguirono, e la nuova Guerriera Leggendaria si spostò di qualche centimetro, "pattinando" sull'acqua con disinvoltura mentre lo scambio di colpi tra le due sponde continuava...

Improvvisamente, Ahuizomon scattò in avanti, apparentemente per sferrare un attacco diretto a Ranamon, che si preparò a riceverlo... ma subito dopo, il rettile si tuffò in acqua e nuotò sotto di lei, lasciandola confusa. Quando la sirena si accorse del pericolo, era troppo tardi per reagire, e Ahuizomon attaccò di nuovo con un Tidal Crusher, muovendo delle grosse masse d'acqua che uscirono dal letto del fiume e colpirono Ranamon come dei pugni, le fecero perdere l'equilibrio, e la fecero cadere in acqua, dove il mostruoso rettile non perse tempo ad attaccare di nuovo!

"Stream Snatcher!" Ranamon sentì la voce aspra del suo avversario riverberarle attorno, prima che la corrente cambiasse direzione ancora una volta, questa volta costringendola contro il greto! La guerriera acquatica strinse i denti e cercò di spingere nella direzione opposta, usando i suoi poteri di controllo dell'acqua per contrastare quelli del servitore di ChaosGallantmon... ma sentiva che cominciava a perdere le forze! La situazione non era delle migliori... se la trasformazione si fosse sciolta lì, in quel momento, sarebbe annegata in breve tempo...

Con un grande sforzo di volontà, Ranamon riuscì ad alzarsi, premendo contro la corrente, e si mise in piedi... per poi spingersi verso l'alto con tutte le sue forze, sottrarsi alla pressione, e finalmente uscire dall'acqua con uno spruzzo! Si sollevò per diversi metri in aria, eseguì un paio di spettacolari acrobazie, e guardò di nuovo verso il basso, giusto in tempo per vedere Ahuizomon che cercava di saltarle addosso, cavalcando un grosso getto d'acqua!

Ma Ranamon reagì più rapidamente, e dopo aver chiamato a raccolta la sua energia, creò una piccola coltre di nuvole nere sopra la testa di Ahuizomon. Si sentì il rombo di un tuono... e un istante dopo, le nubi iniziarono a far piovere con una tale violenza, che al servitore di ChaosGallantmon sembrò di essere in mezzo ad un bombardamento di grandine!

"Draining Rain!" gridò Ranamon. Dopo qualche istante di attacco incalzante, Ahuizomon pers la concentrazione, e il getto d'acqua che lo stava tenendo sollevato smise, facendolo cadere di nuovo in acqua, mentre Ranamon atterrava in piedi, e si stabilizzava di nuovo sulla superficie! Ahuizomon riemerse di nuovo con un ringhio furibondo, e scagliò altri getti d'acqua ad alta pressione contro Ranamon, ma l'agile guerriera dell'Acqua piroettò da un lato e li evitò di un ampio margine. Poi, quando Ahuizomon le si scagliò contro, con gli artigli sfoderati e pronti a colpire, Ranamon gli balzò incontro e lo intercettò, colpendolo con un potente calcio volante! Il rettile acquatico grugnì, volò per un breve tratto, e finì sulla sponda sulla quale si trovavano i suoi scagnozzi superstiti, che immediatamente cercarono di radunarsi attorno a lui per dargli una mano...

"Lightning Blitz!" esclamò Beetlemon, lanciando una raffica di scariche elettriche contro il terreno attorno ad Ahuizomon! Il mostruoso rettile-pantera indietreggiò con un verso di disappunto... e i Digimon vegetali si separarono immediatamente da lui, con della grida di spavento! Poi, il Guerriero Leggendario del Fulmine scese in picchiata, colpendo un Amanitamon e gettandolo a terra prima che potesse sprigionare le sue spore letali! Un altro dei Digimon fungo riuscì a scansarsi, e tentò di attaccare a sua volta, ma una raffica di palle di neve da parte di Kumamon lo dissuase!

"Ottimo lavoro, Kaoru-san! Continua così!" esclamò l'orsacchiotto di neve dalla riva opposta. "Tu sistema quel tipo! Ci pensiamo noi a tenere occupati i suoi scagnozzi!"

Beetlemon, prendendosi solo un istante di distrazione, si voltò verso Ranamon e le fece il segno dell'okay... e Ranamon rispose con un cenno della testa, arrossendo soltanto un pò, prima di voltarsi di scatto verso Ahuizomon. Il rettile malefico, ora fuori dal suo elemento, si stava apprestando a correre di nuovo nel fiume, in modo da riprendersi il vantaggio... ma Ranamon non aveva intenzione di lasciarlo fare! "Okay, ragazzi... ci penso io a questo lucertolone! Osservate un pò!"

"Però, la trasformazione sembra aver cambiato molto anche il suo carattere..." pensò tra sè Beetlemon, non sapendo se esserne contento o preoccupato. "Kaoru-san non è mai stata così esuberante... anzi, sembra quasi che i suoi nuovi poteri l'abbiano un pò esaltata..."

"Whipping Waves!" esclamò Ranamon, prima che Beetlemon avesse il tempo di formulare il suo pensiero. L'acqua davanti a lei si sollevò ancora una volta, creando una sorta di colonna d'acqua turbinante che discese a tutta velocità contro Ahuizomon, che non potè fare nulla per difendersi! Con un lungo ruggito di rabbia impotente, il rettile malefico venne investito in pieno e sommerso dalla violenza dell'ondata, che lo schiacciò contro il terreno e fece fuggire in preda al panico diversi Vegiemon e RedVegiemon! Lo scroscio dell'acqua continuò ancora per un pò, e per qualche istante fu possibile vedere la silhouette tremante di Ahuizomon in mezzo ai getti d'acqua... e finalmente, quando Ranamon abbassò le braccia, il vortice si spense all'improvviso, lasciando tutto il terreno circostante infradiciato e fangoso... e Ahuizomon riemerse con un sospiro rassegnato. Subito dopo, il suo corpo divenne grigio e rilasciò il codice digitale, che Ranamon non perse tempo a collezionare!

"Sarai assorbito, spirito malvagio! L'Acqua ti purificherà!" esclamò la H-Spirit dell'Acqua. "DIGI-CODE SCAN!"

"Tsk... mi hai sconfitto, mocciosa... ma non farti illusioni..." mormorò Ahuizomon, prima che il suo corpo tornasse ad essere un Digi-Tama grigio macchiato irregolarmente di blu. "Io... sono solo un servitore! Il supremo Gallantmon-sama... è capace di ben altro!"

Ranamon riuscì a cogliere l'accenno di un ghigno feroce sul volto dell'essere rettiliforme, prima che il suo corpo svanisse del tutto, e il suo Digi-Tama volasse via verso un Primary Village.

Come i ragazzi avevano previsto, la sconfitta del loro comandante aveva disanimato completamente i Digimon vegetali, molti dei quali rimasero solo per un attimo a guardare con orrore il punto in cui il loro comandante era scomparso, e la guerriera dalla pelle azzurro-verdina che era stata la causa della sua sconfitta. Poi, temendo di fare la stessa fine, i Vegiemon, i RedVegiemon e gli Amanitamon iniziarono una caotica fuga, tagliandosi la strada a vicenda e inciampando gli uni negli altri, come una mandria di pecore terrorizzate! I Guerrieri Leggendari non fecero nulla per impedire loro di fuggire, visto che ormai erano troppo impauriti e disorganizzati per rappresentare una minaccia.

"Hey, aspettate un momento!" si fece avanti Mercurymon, indicando gli ultimi avversari rimasti che scomparivano nella foresta. "Sicuri che facciamo bene a non fermarli?"

"Non ti preoccupare... anzi, credo che sia meglio lasciarli andare!" affermò Loweemon, finalmente abbandonando la posizione di guardia con un sospiro di sollievo. "I Digimon, a causa delle manipolazioni del nostro nemico, si sono messi a pensare che noi Leggendari Guerrieri siamo loro nemici. Forse, lasciandoli andare, c'è la possibilità che almeno questi ci ripensino. Anzi, è il caso di ricordarlo. Non dobbiamo mai attaccare per primi, non importa quanto potremmo sentirci giustificati. Soltanto difenderci quando ci attaccano."

"Già, però..." disse Mercurymon. "Così, non c'è il rischio che Gallantmon... o di chiunque si tratti, visto che pensi che ci sia qualcun altro dietro a tutto questo... ci individui e mandi altri dei suoi Digimon contro di noi?"

"Tanto, lui sa già, più o meno, dove siamo... e se è davvero così efficiente da aver convertito quasi tutto DigiWorld alla sua causa, non credo che gli ci vorrà molto per scoprire dove ci troviamo, e che abbiamo eliminato uno dei suoi attendenti..." affermò Beetlemon, mantenendosi in sospensione sopra il fiume. Mercurymon brontolò qualcosa riguardo la stupidaggine della sua affermazione, poi si voltò verso il nascondiglio dove Shinya e sophie si erano rifugiati, e comunicò loro che il pericolo era cessato, e potevano uscire.

"Okay, Shinya-kun, Sophie-chan... i Digimon nemici se ne sono andati tutti, potete uscire!" affermò il Leggendario Guerriero del Metallo. Il ragazzino castano scostò le fronde dietro le quali lui e la sua amica-nemica si erano riparati... e uscì allo scoperto, guardandosi attorno con aria non troppo fiduciosa. Quell'attacco a sorpresa era stato piuttosto terrificante... anche se, non volendo dare l'impressione di essere un pauroso, Shinya stava cercando di mantenere il sangue freddo.

"Ce... ce l'avete fatta, n'est pas?" chiese Sophie, appena dietro di lui. "Li... li avete cacciati via?"

"Certamente!" esclamò Ranamon, che in quel momento aveva raggiunto la riva camminando sull'acqua. "Ci ho pensato io a sistemare quel Digimon che si nascondeva nel fiume... e pensate un pò, uno dei Digi-Spirit che ci mancava era proprio nascosto qui! E io l'ho trovato!"

"Sì, è così..." continuò Kumamon, rivolto ai due più giovani del gruppo, che sembravano abbastanza stupefatti di questo sviluppo. "Kaoru-san ha trovato un Digi-Spirit quando quel Digimon l'ha trascinata sott'acqua... e alla fine è riuscita a sconfiggerlo! Dobbiamo ringraziarti, Kaoru-san... senza di te, sarebbe stata molto più dura, questa battaglia!"

"Heheheee... non pensateci! Ho fatto il mio dovere di Leggendaria Guerriera!" rispose Ranamon con un occhiolino. Anche Shinya e sophie pensarono che la trasformazione aveva in qualche modo reso la loro compagna più ardimentosa ed estroversa. "Se devo essere sincera, sul momento non sapevo se sarei stata in grado di affrontarlo, e invece..."

Beetlemon si posò sulla riva, vicino a Ranamon. "Comunque, hai fatto un ottimo lavoro, per essere la tua prima volta! Gli hai dato una lezione coi fiocchi!" si complimentò con lei... e Ranamon fu contenta che la sua trasformazione impedisse di vedere che stava leggermente arrossendo! "Ma, a parte questo... tu stai bene, vero? Ti abbiamo visto un pò in difficoltà, ad un certo punto, ma eravamo talmente impegnati con gli altri Digimon che non siamo potuti venire a darti una mano... e poi, visto che il mio potere è l'elettricità, avrei rischiato di farti del male senza volerlo!"

"Ehm... sì, sì, non preoccupatevi, io sto bene!" rispose la sirena. "All'inizio... beh, ho avuto un pò di problemi perchè quello era un avversario molto forte... ma quando ho un pò fatto la mano con i miei nuovi poteri, non è stato poi così male. Mi sento un pò stanca, è vero, ma... può andare!"

"Grandioso!" esclamò Shinya. "Cavolo, adesso sono ancora più curioso! A me che Digi-Spirit andrà? E quanto sarà forte?"

"Beh..." spiegò Kouichi, un pò preso di soprassalto da quella sventagliata di domande. "Intanto, di Digi-Spirit ne sono rimasti soltanto due, Grumblemon della Terra e Arbormon del Legno... però non posso sapere adesso, a priori, quale..."

Sophie non stava ascoltando la conversazione. Piuttosto, stava riflettendo tra sè, il mento appoggiato sul pollice di una mano. La ragazzina mezza-francese continuava ad essere divisa - da un lato, il fatto che lei non avrebbe mai voluto avere nulla a che fare con una faccenda così pericolosa, e anche adesso, continuava ad essere riluttante almeno in parte. E dall'altro, la curiosità, ora stuzzicata anche dall'aver assistito al combattimento di Ranamon contro Ahuizomon, di vedere come se la sarebbe cavata lei come Leggendaria Guerriera, il desiderio di aiutare i suoi compagni di viaggio e il Mondo Digitale...

"Comunque, adesso occupiamoci del problema più immediato..." ricordò loro Ranamon. "Dobbiamo ancora attraversare il fiume... e questo contrattempo ci costerà un pò di tempo di viaggio, e un pò di strada, temo..."

Beetlemon si voltò, e guardò il fiume che ancora scorreva loro davanti, bloccando loro la strada... e una nuvoletta di vapore stilizzata gli uscì dalla bocca, a simboleggiare il suo disappunto...

 

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"Hmmm... hanno eliminato Ahuizomon, e hanno ottenuto un nuovo Digi-Spirit." disse tra sè ChaosGallantmon, guardando la scena dalla sua sala del trono, affiancato da BlackMegaGargomon, Kuzuhamon e Watchmon. "Cominciano a farsi pericolosi... forse è il momento di prepararsi! E va bene, se è la guerra che vogliono, allora la guerra avranno. Sono arrivato troppo lontano per rischiare di farmi fermare adesso..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: In ritardo rispetto a quanto mi ero prefisso, ma ecco a voi il nuovo capitolo! Chiedo scusa, è che in questo periodo mi sento un pò distratto, e faccio fatica a concentrarmi sulla scrittura... Comunque, spero che sia venuto bene! Qualcuno di voi lettori, probabilmente, avrà riconosciuto Ahuizomon dalla mia storia precedente, 'Lord of Digital Rings'... e poi, come ho detto, un nuovo Digi-Spirit si è unito al gruppo! E si tratta proprio di Ranamon! Ora, speriamo Kaoru non esegua la Slide-evolution troppo presto...

Mancano all'appello solo Grumblemon e Arbormon... e anche loro entreranno in scena a breve! Solo che prima, credo che dovrò dedicare un capitolo anche alla piccola Chika e a Dorumon. Scommetto che molti di voi sono curiosi di vederli all'opera... e quindi, nel prossimo aggiornamento sarete accontentati, lo prometto!

Non credo di avere altro da dire! Spero che vi sia piaciuto, e vi dò appuntamento alla prossima volta!

Justice Gundam

 

 

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Capitolo 25
*** Primo intervento ***


Record of Digital Wars-25

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier / Savers scrittada: Justice Gundam

Bentornati! Ancora una volta, pubblico un capitolo della mia saga di Digimon... e ritorno alla storia che mi ispira di più scrivere, il mio crossover tra Frontier e Savers! Bene, credo che la routine la sappiate tutti, quindi... vi risparmio le lungaggini, e vi do, ancora una volta, il bentornato! Nello scorso capitolo abbiamo seguito il gruppo di Kouichi alle prese con l'attraversamento di un fiume... che si è rivelato particolarmente insidioso, visto che i nativi hanno avuto altre idee e hanno teso un agguato al gruppo! E mentre Beetlemon, Kumamon, Loweemon e Mercurymon se la vedevano con uno sbarramento di Digimon vegetali, Kaoru è stata catturata da uno dei servitori di ChaosGallantmon, il temibile rettile Ahuizomon! Ma alla fine, tutto si è rivoltato contro il nemico, visto che proprio sul fondo del fiume, Kaoru ha trovato il suo Digi-Spirit, l'esuberante Ranamon! Grazie ai suoi poteri, il temibile avversario è stato sconfitto, e i nostri hanno potuto riprendere il viaggio. Anche se immagino che avranno qualcosa da dire riguardo l'improvviso cambiamento di carattere della loro amica...

Questo capitolo, invece, sarà più incentrato sulla piccola Chika, su Dorumon e sul loro primo vero e proprio intervento come agenti della DATS! Ebbene sì, finalmente la più piccola dei fratelli Daimon e il misterioso Digimon che le fa da partner daranno una prima dimostrazione del loro valore! E rivedremo anche Miki e Megumi in azione, cosa sempre ben gradita! Ovviamente, prima che il capitolo finisca, daremo anche un'occhiata a come se la passano i due gruppi di Digiprescelti... ehm, se avete detto "non troppo bene", temo che vi siate avvicinati abbastanza alla verità!

Okay, quindi Gotsumon e Tsukaimon hanno deciso di passare dalla parte di SaberLeomon e ChaosGallantmon... e stanno anche complottando di vendere Ikuto e Falcomon al nemico... e il sobillatore sta facendo i preparativi per muoversi di persona. La situazione si avvicina sempre di più al punto di ebollizione... e prima che tutto salti in aria, vi lascio alle mie risposte alle vostre recensioni! Che, devo dire, sono state molte e anche fulminee! Grazie mille!

 

KillKenny: Già, come al solito è altamente probabile che le tue previsioni si rivelino molto accurate! Il fatto che Gotsumon e Tsukaimon siano passati al nemico sicuramente vuol dire molti problemi per i nostri... e più avanti, ChaosGallantmon dimostrerà di essere un avversario più pericoloso di quanto poteva sembrare all'inizio! E, ovviamente, non dimentichiamoci di Astamon, anche se per il momento sembra accontentarsi di osservare la situazione...

Kari 89: Eh, già... il Digi-Spirit dell'Acqua non è andato alla persona che credevano in molti! A Sophie, come avrai immaginato, ne toccherà un altro! Come ho detto prima, questo capitolo sarà dedicato quasi esclusivamente a Chika e a Dorumon... e speriamo che il loro debutto prometta bene per il futuro!

Darkroxas92: Intanto, credo di dovermi scusare per non aver pubblicato prima le mie fanfiction sul tuo forum, ma tra una cosa e l'altra me ne sono proprio dimenticato... comunque, grazie per la comprensione! Non è facile giostrarsi tante storie tutte assieme... Sì, il Digi-Spirit dell'Acqua è andato a Kaoru, e visto il carattere di Ranamon, non credo che ci penserà su due volte ad eseguire la Slide Evolution se sembrerà essercene bisogno. Questo, senza dubbio, potrebbe voler dire guai per i nostri eroi... In ogni caso... beh, temo che per le nuove Spirit Evolutions dovrai attendere un pò, dal momento che cerco di non mettere troppa roba tutta in un solo capitolo... in compenso, una volta che le vedremo, puoi stare sicuro che sarà un ingresso in cena coi fiocchi!

Let: Bentornato anche a te! Eh, sì, sembra che Gotsumon e Tsukaimon sappiano bene che non è solo con la forza bruta che si può mettere in difficoltà un gruppo di Digiprescelti. E lo sa bene anche ChaosGallantmon, che gli ha rivoltato contro praticamente l'intero Mondo Digitale... Sì, sta per scoppiare un grosso casino, e non hai ancora visto il peggio! La sovrapposizione della personalità tra Digiprescelta e Digi-Spirit ha una sua motivazione... e la esplorerò più avanti, nel corso della storia. Certo è, comunque, che a Kaoru darà qualche problema...

SmartGirl: Innanzitutto, ti comunico che la tua è la recensione numero 100! Un numero speciale, eh? Beh, oddio, in effetti non è poi nulla di così speciale, però... insomma, è pur sempre un traguardo! A dire la verità, l'università non è poi così terribile, però ci sono esami che richiedono particolare assiduità nello studio. E quelli che ho appena sostenuto facevano parte di quella categoria! Passando alla tua recensione... sì, beh, ho assegnato Ranamon a Kaoru proprio per il fatto che erano così diametralmente opposte come carattere! E chissà la faccia che farà Izumi quando la rivedrà... Eh, sì, Ahuizomon l'avevi già visto! Nel suo caso, non può neanche perdere il pelo, visto che ha le squame! (Battuta cretina, lo so...) Comunque... tra non molto ci saranno degli sviluppi, quindi... se vuoi sapere come andrà a finire, non resta che continuare a leggere!

 

Okay, direi che sono tutti! Possiamo cominciare con il nuovo capitolo! Allora, godetevi il debutto di Chika e Dorumon come agenti ufficiali... e buon divertimento!

 

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Capitolo 25 - Primo intervento

 

"Ora, quello che ci interessa sapere del periodo Yamato della storia del nostro paese, è il fatto che esso è comunemente suddiviso in due ulteriori periodi, Kofun e Asuka, e che una differenza saliente è..."

Chika sospirò con aria annoiata. Di solito le lezioni di storia erano interessanti, ma quel supplente riusciva a farle sembrare noiosa proprio una delle sue materie preferite, tanto prolisse erano le sue spiegazioni. E poi, andava ad usare tutti quei termini ricercati e assurdi... insomma, era proprio necessario fare tanti giri di parole, per spiegare una materia così semplice? La sua noia era tale che, cosa abbastanza difficile per la diligente ragazzina, si ritrovò a guardare fuori dalla finestra in cerca di una distrazione.

"Uff... accidenti, questo professore non sa proprio spiegare..." pensò tra sè. "Non credevo che l'avrei mai detto, ma... per una volta, avrei voglia che ci fosse un'emergenza! Almeno non dovrei sorbirmi cose che so già a memoria, e che il professore insiste a spiegarci di nuovo..."

Già, un'emergenza... a Chika non sembrava ancora vero di avere il suo Digimon personale, e per giunta un Digimon che lei aveva conosciuto nelle circostanze più improbabili. E cosa ancora più sorprendente era il fatto che, dopo un pericoloso incontro con un misterioso bambino dalla faccia dipinta e con uno spaventoso drago meccanico che era arrivato quasi ad uccidere lei e Dorumon... ora lei e il suo amico digitale facevano ufficialmente parte della stessa organizzazione a cui suo fratello maggiore si era unito soltanto poche settimane prima! "Sigh... non solo mio fratello, ma anche Agu-chan, Gaomon-chan e Tohma-san... ne sono successe, di cose, da quando Agu-chan è entrato a far parte della nostra famiglia... e ora sono coinvolta anch'io, che mi piaccia o meno..." pensò tra sè la bambina, mentre ascoltava le spiegazioni del professore con un orecchio solo. Prese qualche appunto sul suo quaderno, la mano che si muoveva rapidamente dall'alto verso il basso, poi guardò con la coda dell'occhio verso la sua cartella, dalla quale spuntava, anche se soltanto di qualche millimetro, il suo nuovo Digivice-Ic. Storse il naso al pensiero che, imprigionato in quello spazio ristretto poco più grande di un I-Pod, si trovasse Dorumon...

"Posso capire perchè Masaru-niichan lascia sempre uscire Agu-chan dal suo Digivice-Ic, quando gli è possibile... sfortunatamente, non avevo altro modo di tenerlo con me..." riflettè Chika, sperando che il suo amico non stesse troppo stretto. "A proposito... chissà come se la passano Masaru-niichan, Agu-chan e gli altri, lì a DigiWorld. Confesso che anche a me piacerebbe vedere il Mondo Digitale, ma non credo di essere ancora pronta. Per adesso, devo soltanto presentarmi regolarmente all'addestramento. Shirokawa-san dice che tra non molto potrò manifestare la mia Digi-Soul e far evolvere Doru-chan... ma mi chiedo, sinceramente, se io e Doru-chan ne saremo contenti. Dopotutto, non ho mai desiderato stare con Doru-chan per combattere..."

La ragazzina sospirò, e diede di nuovo un'occhiata alla cartella. Per fortuna, sembrava proprio che non ci fossero problemi, per il momento... il Digivice-Ic restava fermo al suo posto, e da essa non proveniva il suono del cercapersone che avrebbe significato un'emergenza.

"Un'altra cosa che mi lascia un pò spaesata, è il fatto che, se quel cercapersone si mettesse a suonare, io dovrei mollare tutto quello che sto facendo e correre alla sede centrale. Anche se io e Doru-chan, visto che siamo entrati da poco, dovremmo fare soltanto lavoro di supporto, è comunque una preoccupazione..." riflettè ancora la più piccola dei fratelli Daimon. "Certo che la DATS mi stupisce davvero... quando ho chiesto a Satsuma-san se il fatto che potrei dover uscire di scuola per intervenire in caso di emergenza non mi creerà problemi... lui mi ha risposto che la DATS giapponese si sarebbe occupata di ogni cosa. Mah, spero proprio che sia così..."

Capendo poi che starsene a rimuginare non l'avrebbe portata da nessuna parte, Chika scosse la testa e tornò a seguire la lezione, anche se sempre con un pensiero rivolto alla tesa situazione che la DATS si trovava ad affrontare. Per adesso, non c'era nulla da fare che aspettare, e vedere quello che sarebbe successo... quindi, Chika rivolse di nuovo la sua attenzione alle spiegazioni dell'insegnante, che in quel momento stava indicando i capitoli del libro di testo di interesse...

"Per quanto riguarda invece il periodo Asuka, vorrei che voi studiaste..." iniziò a dire il professore, mentre gli studenti iniziavano a cercare sui loro libri...

 

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Sicuramente, il compito degli agenti della DATS e dei Guerrieri Leggendari, vecchi e nuovi, non poteva certo essere di tutto riposo. Non sia mai detto, comunque, che il lavoro sia in qualche modo più facile, o meno stressante, per il leader di una maxi-organizzazione di Digimon ribelli decisi ad invadere il Mondo Reale e a sovvertire completamente l'ordine che si era venuto a creare nei tre anni da quando Lucemon era stato distrutto. ChaosGallantmon, in particolare, sapeva bene quanti elementi era necessario tenere sott'occhio, se voleva che il suo piano di conquista di entrambi i mondi avesse successo. Il fatto che, in quel momento, Argomon gli stesse facendo rapporto di un evento inaspettato, che lui avrebbe facilmente potuto volgere a suo favore, non era altro che un ulteriore prova di quanto complessa fosse la situazione...

"Quindi, mi stai dicendo che due degli attendenti di Mercurimon si sono presentati davanti a te e a SaberLeomon... e hanno giurato fedeltà alla nostra causa?" chiese retoricamente, senza preoccuparsi di nascondere l'accento di crudele soddisfazione nella sua voce mentre il misterioso Digimon-pianta dai molti occhi restava chinato davanti alla piattaforma del suo trono.

Con rispettosa lentezza, Argomon alzò la testa, e guardò con aria sicura sia il suo signore che Kuzuhamon e BlackMegaGargomon, come sempre dritti in piedi al suo fianco. "Certamente, ChaosGallantmon-sama. SaberLeomon ha già accettato di appoggiare la nostra causa... e già questo ci procura un prezioso alleato! Però, quello che non mi aspettavo è che, nel corso dei negoziati, Gotsumon e Tsukaimon si sono presentati davanti a noi, e ci hanno rivelato di essere d'accordo con noi e con la nostra filosofia! Naturalmente, ho accettato subito... con due spie a tenere d'occhio i movimenti di Mercurimon in ogni momento, il nostro vantaggio è enormemente amplificato!"

ChaosGallantmon annuì con soddisfazione. "Bene, bene... hai pensato giusto, Argomon, e mi fa piacere che uno dei miei uomini abbia fatto buon uso dei poteri che gli ho conferito." affermò. "E per quanto riguarda quel ragazzino che Mercurimon si porta dietro ormai da tre anni? Hai già pensato a come possiamo usarlo, non è vero?"

"Ho pensato anche a quello, mio signore!" rispose Argomon, convinto. "Ikuto e il suo Falcomon saranno utili per tenere occupati i Leggendari Guerrieri, per il momento... Gotsumon e Tsukaimon gli stanno facendo credere di essere ancora dalla sua parte e da quella di Mercurimon, e considerati tutti gli elementi, non sarà difficile farlo andare dove vogliamo noi!"

"Huhuhuhuu... e non è solo quello, il vantaggio..." sghignazzò ChaosGallantmon, una luce crudele che brillava dietro il cimiero del suo elmo. "Sappiamo già quanto Mercurimon tenga a quell'insignificante umano... il fatto che abbia deciso di tenerlo con sè e di crescerlo nonostante tutto quello che gli umani hanno fatto al Mondo Digitale dovrebbe dirla lunga sull'affetto che quello sciocco prova per il nostro... ospite sgradito! Immaginiamo un pò cosa potrebbe accadere se, per qualche malaugurata ipotesi, il suo prezioso amichetto dovesse essere ferito... o peggio, ucciso... dai Guerrieri Leggendari! Sicuramente, il buon Mercurimon non la prenderebbe molto bene... o sbaglio?"

Kuzuhamon ghignò ferocemente dietro la sua maschera di volpe, BlackMegaGargomon sghignazzò tra sè... e anche Argomon non riuscì a trattenere una breve risatina a denti stretti, stuzzicato da quella crudele idea. "Già... credo che fosse più o meno questa l'idea dei nostri cari spioni!" rispose. "Credo che volessero portare Ikuto e Falcomon a fidarsi di loro, soltanto per sfruttare le loro notevoli capacità combattive, poi farli morire in un secondo momento, e dare la colpa di tutto ai Leggendari Guerrieri e alla DATS! Sì, credo proprio che Mercurimon non la prenderebbe bene... potrebbe anche decidere di dire addio alla sua politica di non aggressione, e attaccare direttamente il Mondo Reale per vendetta!"

"Esatto, e a quel punto si verrebbe a sciogliere, una volta per tutte, la situazione di stallo che c'è nel Mondo Digitale!" concluse il cavaliere nero. "Senza più Mercurimon ad ostacolarci, noi potremo organizzare il nostro esercito e marciare sul Mondo Reale per sottometterlo, senza che Mercurimon faccia niente per impedircelo! Sì, indubbiamente questo è lo scenario per noi più vantaggioso! Tuttavia... se vogliamo che le cose vadano nella maniera migliore, è necessario starci dietro. Quindi, Argomon, affido a te il compito di controllare che tutto vada secondo le previsioni. Ricorda di non eliminare quel moccioso troppo presto. Mercurimon non è uno stupido, e si renderebbe conto del raggiro. Tu, SaberLeomon, Gotsumon e Tsukaimon dovete assicurarvi che sembri tutto colpa degli esseri umani."

"Ovviamente, ChaosGallantmon-sama..." affermò Argomon. "Non si preoccupi, so già quale sarà la via che gli agenti della DATS prenderanno per avvicinarsi alla reggia di Mercurimon. Ci sono diversi posti pericolosi, lungo la via... e in quei frangenti, non sarà difficile tendere loro un agguato, e fare in modo che il mostriciattolo e il suo amichetto piumato... rimangano malauguratamente uccisi! Heheheee..."

"Okay... allora per il momento, questo elemento è sotto controllo." concluse ChaosGallantmon. Poi, si voltò verso Watchmon ed Astamon, che attendevano qualche metro più in là rispetto ad Argomon. "Per quanto riguarda il resto... tenete sempre d'occhio i Leggendari Guerrieri del secondo gruppo, non è così? Dopo che hanno eliminato Ahuizomon e hanno conquistato un altro Digi-Spirit, anche loro sono diventati una plausibile minaccia!"

"Certamente, ChaosGallantmon-sama..." ribattè l'enigmatico Astamon, chinando un pò la testa mentre puntellava il terreno con la canna della sua mitragliatrice. "La loro meta successiva, con ogni probabilità, è la Volcano Valley... una zona densamente popolata da Digimon di tipo Dinosauro, molti dei quali hanno deciso di mantenersi neutrali nella guerra contro gli esseri umani."

"Hanno ancora diverse ore di viaggio davanti, prima di raggiungere il luogo..." affermò Watchmon. "Senza contare, ovviamente, le soste che dovranno fare nel corso del cammino. Almeno, questo è quello che i miei DemiWatchmon mi hanno comunicato. Facciamo in tempo ad avvisare i nostri luogotenenti, e a fare in modo che preparino loro un... giusto benvenuto!"

"Ottimo, allora fate in modo che lo trovino... di loro gradimento!" concluse ChaosGallantmon. "E per quanto concerne i Digital Gate spontanei a cui stiamo lavorando... convocate immediatamente WarDevidramon. Ho bisogno di essere aggiornato sull'andamento dell'operazione."

"Sì, mio signore. Provvederò immediatamente." affermò Watchmon, inchinandosi come poteva, e poi fluttuando verso un'uscita della sala principale. Ritornò qualche minuto dopo, accompagnato dal gigantesco drago cibernetico che aveva minacciato di uccidere Chika e Dorumon diverso tempo prima, nel Mondo Reale. I due raggiunsero il trono di ChaosGallantmon, e WarDevidramon si chinò a sua volta davanti al cavaliere nero.

"Mi ha fatto chiamare, ChaosGallantmon-sama..." esordì.

ChaosGallantmon si sfregò il mento con un dito. "Sì, WarDevidramon. Volevo degli aggiornamenti sulle operazioni riguardanti i Digital Gate che abbiamo individuato. Come stanno procedendo?"

WarDevidramon arricciò il naso, non molto soddisfatto di come le cose stavano andando avanti. "Non le negherò nulla, mio signore... le cose non stanno andando lisce come avevamo auspicato. Individuare quei Digital Gate spontanei non è tanto facile... e lo è ancora meno mantenerli stabili in modo che diventino un mezzo di passaggio affidabile. Al momento soltanto alcuni di essi sono utilizzabili, e anche quelli soltando ad alto rischio per i nostri seguaci. Dobbiamo fare ancora dei lavori, per fare sì che diventino sicuri. E ovviamente... questo vuol dire tempo!"

"Hm. Cercate di fare il prima possibile." rispose ChaosGallantmon, lapidario. "La DATS sta già tenendo occhi e orecchie spalancati. Se ci dovesse anticipare, prenderebbe le dovute contromisure, e allora sì che il nostro piano andrebbe in malora. Soprattutto, devi fare in modo che i Leggendari Guerrieri, o gli altri agenti della DATS, non vengano a sapere nulla. E' chiaro?"

"Sì, ChaosGallantmon-sama... è tutto chiaro!" rispose WarDevidramon, in piedi come se stesse facendo un presentat-arm. "Non si preoccupi, tutto andrà come secondo le nostre previsioni... e quando attaccheremo il Mondo Reale, la DATS potrà fare ben poco per opporsi a noi."

"Bene. Vedi di non deludermi... e lo stesso vale per tutti voi. Non credo di avere bisogno di spiegare ulteriormente in che posizione ci troviamo, vero?" concluse il cavaliere oscuro. "Perdere il vantaggio che ci siamo assicurati sarebbe una mossa idiota, quindi non compromettetelo, e badate alle vostre mosse!"

"Sì, ChaosGallantmon-sama!" risposero in coro i suoi seguaci, prima di separarsi con ordine, e tornare ognuno alle proprie mansioni. Considerando che la loro posizione, al momento, fosse soddisfacente, ChaosGallantmon annuì e si rivolse ai suoi due più stretti collaboratori, che stavano al suo fianco immobili come due statue, in attesa di ordini.

"Molto bene... quindi, per adesso possiamo andare avanti in questo modo." affermò. "Ora... devo assentarmi per qualche ora. Molti Digimon sembrano avr accettato la nostra chiamata alle armi, e devo assicurarmi di accoglierli nella maniera giusta. BlackMegaGargomon, Kuzuhamon... voi gestite qui la situazione per un pò, mentre io faccio quello che devo! Qualora si dovesse verificare un'emergenza, sapete cosa fare!"

"Certamente, mio signore... lasci fare a noi!" rispose una convinta Kuzuhamon, e BlackMegaGargomon si limitò ad annuire con la testa. ChaosGallantmon rispose con un cenno affermativo a sua volta, e poi si concentrò brevemente, facendo in modo che il suo aspetto passasse da quello cupo e minaccioso della sua vera forma a quello nobile di Gallantmon, il Digimon che praticamente tutto il Mondo Digitale della Frontiera credeva che lui fosse. Dopo aver controllato che la sua illusione fosse a posto, ChaosGallantmon lanciò un ultimo sguardo di raccomandazione ai suoi sottoposti, e si diresse verso il passaggio segreto che portava alla sezione più esterna del suo castello, attivando un pannello scorrevole e poi infilandosi nel corridoio che si rivelò dietro di esso.

Per il momento, la situazione era sotto controllo... e anche se alcuni elementi non erano ancora del tutto sotto il suo controllo, tutto lasciava credere che molto presto lo sarebbero stati...

 

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Ma anche ChaosGallantmon ed Astamon sapevano bene che non tutti gli elementi potevano essere sotto il loro controllo... e quello che stava accadendo nei pressi di un Digital Gate spontaneo che WarDevidramon aveva individuato avrebbe presto ricordato loro questa spiacevole verità.

Infatti, in una sezione di DigiWorld lontana centinaia di chilometri dal quartier generale di ChaosGallantmon, un nutrito gruppo di Digimon fedeli a quello che credevano essere il Cavaliere Reale Gallantmon tornato in vita stava lavorando attorno a dei complessi macchinari, posti tutt'attorno ad un'ampia area circolare delimitata da un lungo nastro bianco e rosso. Creature di ogni tipo lavoravano attorno alla zona delineata, dividendosi i compiti a seconda delle loro capacità: alcuni Digimon più grandi e robusti, come Golemon o Kuwagamon, trascinavano qua e là gli strumenti di maggiori dimensioni, altri cercavano di assemblare i macchinari... mentre quelli più piccoli, tra cui erano distinguibili alcuni Ninjamon, Numemon, DemiDevimon e Piximon, tracciavano diagrammi e coordinavano il resto dei lavori. L'alta tecnologia con cui stava operando spiccava ancora di più se si considerava che erano in mezzo ad un altopiano roccioso e desolato, cosparso di piante secche e alberi contorti sotto un sole ardente... e sapendo quello che stava accadendo nel Mondo Digitale di recente, non era difficile immaginare a cosa servissero tutte quelle strane diavolerie...

"Okay, allora... portate di là quei pezzi, e poi tornate qui... ci sono ancora diversi carichi da spostare, e il quartier generale ha anche provveduto a mandarci le razioni per la settimana..." affermò un Datamon, rivolto ad un MegaKabuterimon... e ad un Allomon, un grosso Digimon dinosauro dalle squame azzurre, simile ad un Tyrannosaurus Rex e ornato di numerose piume rosse e bianche in varie parti del corpo. "Accidenti, stanno davvero facendo le cose in grande! Da quando sono saltati fuori questi Digi-Port spontanei, Gallantmon-sama ha intensificato i lavori... vuole che stabilizziamo tutti questi portali, in modo da poter attaccare la Terra da più fronti, e cogliere di sorpresa la DATS..."

"Io credo che sia un'autentica perdita di tempo!" ringhiò un Digimon decisamente meno paziente, buttando a terra le casse che stava trasportando a pochi metri dal Datamon malcapitato, con abbastanza violenza da far sobbalzare il piccolo Digimon robotico. "Gallantmon-sama ha già radunato un esercito abbastanza potente da mettere in ginocchio qualunque avversario! Perchè non smetterla con queste lungaggini, e non lanciare un attacco in massa contro il Mondo Reale? Potremmo sottometterlo nel giro di qualche giorno, e prenderci finalmente la nostra vendetta contro gli esseri umani!"

Il Datamon, dopo aver deglutito a vuoto alla vista delle pesanti casse che il Digimon gli aveva scaricato vicino senza tanti perchè, alzò lo sguardo verso il diretto interessato, con evidente disapprovazione. "Hmph... ti ricordo, J-Mojyamon, nel caso tu te ne sia dimenticato, che Gallantmon-sama può farci emergere soltanto in una zona ristretta del Mondo Reale! Anche se ci facesse emergere in massa in quell'unico punto, noi raderemmo al suolo una città... e poi? Che altro faremmo? Gli esseri umani avrebbero tutto il tempo di proteggersi... di riorganizzarsi... e noi ci troveremmo contro l'intera forza militare del mondo umano, coalizzata contro di noi! Poi tornerebbero a DigiWorld e finirebbero quello che hanno iniziato tre anni fa! No, il nostro approccio deve essere più paziente, e deve fare il modo che, quando colpiremo, gli esseri umani non abbiano davvero modo di fermarci! Se emergiamo in numeri minori, ma in più zone strategiche del pianeta dei nostri nemici... allora sarà un gioco da ragazzi metterli in ginocchio! Li cancelleremo come loro hanno cercato di fare con noi... e risolveremo i problemi di DigiWorld una volta per tutte! Ma fino a quel momento... dobbiamo avere pazienza e non cedere al nostro primo istinto!"

Il Digimon di nome J-Mojyamon grugnì per il disappunto, e si appoggiò le mani sui fianchi. Si trattava di una sorta di Yeti dal fisico rotondo e massiccio, quasi del tutto coperto da una foltissima pelliccia bruna e sporca che lasciava scoperti soltanto le mani e i piedi, e la sua altezza totale raggiungeva, se non superava, i due metri e mezzo. La pelliccia diventava ancora più fitta sul muso, dando l'impressione che la colossale scimmia avesse i baffi e una lunga barba che quasi toccava terra, mentre i suoi capelli scompigliati, dai quali facevano capolino un paio di orecchie arrotondate, ricadevano in frange disordinate sui suoi occhi del colore dell'ambra nei quali si poteva leggere una inquietante luce di fanatismo. La sua impazienza di cominciare l'attacco al mondo umano non era stata nemmeno lontanamente messa sotto controllo dal discorso pur ragionato che Datamon gli aveva fatto... e infatti, un istante dopo, lo scimmione si diede un pugno sulla mano con abbastanza violenza da far paura a Datamon! Lo schiocco delle sue nocche che incontravano la pelle della mano opposta era sembrato un colpo di frusta!

"E invece io cedo! Quei vermi inferiori hanno osato invadere il nostro mondo, presentandosi come i nostri salvatori... e invece, quando hanno fatto fuori Lucemon, hanno approfittato del vuoto di potere per venire a sterminarci, e diventare loro i padroni di questo mondo!" ringhiò J-Mojyamon, con troppa foga per far credere che non avesse qualche motivo personale per odiare così gli esseri umani. "Molti dei miei compagni sono stati cancellati dalle loro diavolerie... e non torneranno mai più! I loro Digi-Tama... non sono più tornati ad un Primary Village! Ma avrò la mia vendetta, in un modo o nell'altro! E non saranno i tuoi discorsi, Datamon, ad impedirmi di prendermela!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: J-Mojyamon

Tipo: Animale Raro

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Jungle Bone, Perimeter Punch

Una particolare sottorazza di Mojyamon, che deriva la diversa pigmentazione dal fatto che vive in giungle e regioni montuose molto calde, invece che tra i ghiacci eterni. Di solito è timido, e non ama combattere, ma un torto personale può farlo infuriare... e in questi casi, diventa un avversario ferocissimo che non risparmia un colpo!

 

Datamon, passato l'attimo di sbalordimento, riprese il controllo di sè stesso e restituì a J-Mojyamon un'espressione che non ammetteva contraddizioni. "J-Mojyamon... so anch'io quanto gli esseri umani abbiano danneggiato DigiWorld, ma non sei tu l'unico che ha perso dei compagni a causa loro!" lo sgridò severamente. La scenetta era abbastanza buffa, visto che Datamon era molto più piccolo del suo sottoposto. "Gallantmon-sama ci ha permesso di prenderci la nostra rivincita su di loro, ma potremmo farlo davvero soltanto se non ci lasciamo offuscare la mente dal desiderio di vendetta, e non ci facciamo trasportare dai nostri sentimenti! Questi portali che Gallantmon-sama ci sta facendo costruire serviranno allo scopo... ma dobbiamo giocare bene le nostre carte, o rischieremo che si ripeta la tragedia! Quindi, J-Mojyamon, vedi di non alzare troppo la cresta! Non c'è soltanto la tua vendetta in gioco, ci sono cose più importanti! E ora, torniamo al lavoro..."

Datamon voltò le spalle allo yeti bruno, e ricominciò a dirigere le operazioni, indirizzando le varie squadre di Digimon alle zone in cui dovevano lavorare... e J-Mojyamon si mise i pugni sulle anche e si allontanò, brontolando qualcosa tra sè. Quando fu tornato vicino ai materiali da costruzione, sicuro di non essere visto da nessuno, guardò malissimo il piccolo robot, e mormorò qualcosa tra i denti.

"Tsk... cose più importanti? No, per me non ce ne sono!" ringhiò ferocemente. "Io... non sono un codardo come voi, e come Gallantmon! Vedrete cosa succederà, non appena avrò la possibilità di entrare in quel portale! Cambierete idea... quando tornerò dopo aver demolito la sede centrale della DATS!"

Rimuginando cupi propositi di vendetta contro gli esseri umani, J-Mojyamon tornò al lavoro, sicuro che molto presto avrebbe avuto la sua possibilità di dimostrare quanto più forti fossero i Digimon degli esseri umani...

 

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Quel pomeriggio, la sede centrale della DATS era abbastanza tranquilla, anche se lo stato d'allerta, dati i precedenti, non era mai stato sollevato... e data la mancanza di agenti immediatamente disponibili, erano Miki e Megumi - e, in caso di estrema emergenza, il capitano Satsuma stesso - ad essere pronte ad intervenire. Quello che mancava in fatto di movimento, in ogni caso, era ampiamente compensato dall'intenso lavoro che i tecnici stavano facendo per mantenere i contatti con il gruppo di Masaru e Takuya, seguire i loro movimenti, e tenere monitorato l'intero perimetro di Tokyo, in preparazione ad un nuovo assalto di Digimon che, a questo punto, non era che una questione di tempo. Con tutti questi elementi che congiuravano contro di loro, gli agenti dell'organizzazione segreta governativa facevano quello che potevano, pur nella consapevolezza che la migliore possibilità di salvezza per la città di Tokyo era che Masaru, Takuya e i loro compagni riuscissero ad entrare in contatto pacifico con Mercurimon, e riuscissero a scoprire cosa stesse accadendo a DigiWorld.

Se non altro, stava pensando Satsuma mentre dava un'occhiata agli schermi sulla sua postazione, il fatto che le menti dietro questa invasione stessero complottando qualcosa, dava loro il tempo di prepararsi... ovviamente, da un altro punto di vista, il fatto che ci mettessero tanto tempo ad assalire in massa il mondo umano voleva dire che, qualunque piano avessero in mente, sarebbe stato accuratamente congegnato e potenzialmente devastante. Nella peggiore delle ipotesi, potevano aspettarsi un attacco in massa...

Un'atmosfera di incertezza come quella avrebbe probabilmente logorato chiunque non avesse la freddezza e la capacità di leadership di Rentaro Satsuma, e sia Miki che Megumi, in quel momento sedute alle loro postazioni con a fianco i loro PawnChessmon, non potevano che essere impressionate da come l'ex-investigatore privato gestiva il tutto, pur avendo risorse limitate. Sfortunatamente, la sua perseveranza non era stata, per il momento, premiata: il Ministero della Difesa, sotto l'amministrazione (incapace, secondo le due operatrici) di Hashiba, nonostante gli eventi dei giorni scorsi, aveva notevolmente raffreddato i rapporti, e il loro trattamento del personale era a malapena nei limiti di quello che si poteva considerare buona educazione. E ancora, nonostante le indagini profuse, la DATS e la polizia non avevano scoperto nulla sul rapimento della giovane Kaede Suzushiro, la ragazza scomparsa diversi giorni prima, scomparsa per la quale erano incriminati i Digimon. C'era qualcosa che non andava, in quello strano caso... non ultima, la mancanza pressochè assoluta di tracce o di un movente. Tutti elementi che portavano a sospetti poco gradevoli...

Satsuma si aggiustò gli occhiali da sole. Erano comunque tutte supposizioni, e finchè non fossero state supportate da prove attendibili, non avevano alcun valore, quindi...

Si voltò verso l'ingresso della sala quando la porta scorrevole si aprì, e la nuova, giovanissima agente Chika Daimon entrò accompagnata da Dorumon, con incedere allegro che comunque si manteneva formale ed educato. Satsuma, Miki e Megumi si alzarono per accoglierli, e i due amici si fermarono sulla soglia e si inchinarono. "Buongiorno, Satsuma-taichou... Shirokawa-san, Kurosaki-san..." esordì la bambina. "Io e Doru-chan ci scusiamo per il ritardo."

"Buongiorno, agente in prova Daimon." rispose il comandante supremo. "Nessun ritardo. Io e le agenti Shirokawa e Kurosaki stavamo appunto mettendo un pò di ordine. Sei arrivata in perfetto orario."

"Vediamo con piacere che tu e il tuo partner state prendendo sul serio il vostro nuovo compito." continuò Kudamon. "D'accordo, allora con oggi possiamo passare alla parte più avanzata del vostro addestramento. Kurosaki, se volessi fare il favore..."

"Sì, signore." rispose prontamente l'operatrice dai capelli violetti, alzandosi dalla sua postazione e conducendo con sè il suo PawnChessmon nero. "Molto bene, Chika-chan, Dorumon-chan, il vostro addestramento di oggi consisterà nel..."

Improvvisamente, un segnale di allarme risuonò nella sala, e tutti i presenti si voltarono verso la postazione di Shirokawa, che aveva lanciato un breve grido di allarme nel vedere una luce rossa accendersi sul suo schermo, in prossimità di uno dei quartieri di Tokyo più importanti! Immediatamente, la biondina si girò verso la postazione del capitano e annunciò l'allarme. "Capitano Satsuma! I nostri strumenti hanno rilevato una reazione digitale nel settore 120... un Digimon di livello Champion, a quanto pare. E' venuto da solo, ma sembra trovarsi in una zona abbastanza popolosa!" esclamò l'operatrice bionda. "E' necessario intervenire quanto prima."

Satsuma annuì, e si rivolse a Kurosaki, a Chika e ai loro Digimon. "Hm. Allora... Kurosaki e Shirokawa, intervenite con priorità assoluta. Agente in prova Daimon, questa è l'occasione giusta per imparare qualcosa su un intervento vero e proprio. Quindi, parteciperete anche tu e il tuo Digimon. Restate comunque nelle retrovie, e non agite a meno che non riceviate un ordine esplicito." diede istruzioni.

"Ricevuto, capitano Satsuma!" risposero in coro le due operatrici. Dorumon aveva assunto un'espressione molto determinata, ma Chika non sembrava altrettanto convinta... era soltanto il suo secondo giorno come agente della DATS, e già le veniva chiesto di intervenire, anche se soltanto come spettatrice passiva!

"S-Satsuma-taichou?" chiese, indicando verso di sè con gli occhi leggermente spalancati. "Ha detto... che parteciperò anch'io all'intervento? Ne... ne è proprio sicuro? Con... con tutto il dovuto rispetto, ovviamente, è solo che non penso di..."

"Sì, comprensibile..." le rispose Kudamon. "So che la cosa può lasciarvi alquanto perplessi... ma vi possiamo assicurare che Shirokawa e Kurosaki faranno in modo che voi restiate al sicuro. Consideratelo semplicemente un intervento dimostrativo. Kurosaki, Shirokawa, voi sapete cosa fare."

"Va bene, capitano Satsuma... Kudamon." concluse Kurosaki. "Interveniamo subito."

Poi, la ragazza dai capelli viola si girò verso Chika e Dorumon e, dopo aver fatto loro un occhiolino, indicò il corridoio d'uscita. "Chika-chan, Dorumon-chan... voi non vi preoccupate! Io e la mia collega saremo più che sufficienti per sconfiggere questo Digimon! Ora forza, è il momento di muoversi!"

Dorumon borbottò qualcosa, deluso per non aver potuto prendere parte all'azione... ma Chika, ritrovata la sua vivacità, si mise sull'attenti e si portò una mano alla fronte come per fare un saluto militare.

"Sì, Kurosaki-san! Agli ordini!" esclamò.

 

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Nel Mondo Digitale, nello stesso settore dove Datamon e i Digimon suoi sottoposti stavano lavorando alla stabilizzazione del Digital Gate, era scoppiato un mezzo pandemonio quando uno dei "lavoratori" aveva abbandonato il lavoro ed era letteralmente saltato attraverso il cancello dimensionale non ancora ultimato, facendo irruzione attraverso la zona di lavoro e superando le recinzioni! Tutto era avvenuto così velocemente, che molti dei Digimon stavano ancora cercando di capirci qualcosa quando il loro collega era ormai mezzo scomparso nel passaggio dimensionale!

"Che diavolo... ma che sta facendo quel pazzo? Così destabilizzerà il Gate!" esclamò Datamon con rabbia e frustrazione. "Ci abbiamo messo troppo tempo per stabilizzarlo per rischiare di... hey, J-Mojyamon! Che ti è saltato in mente? Così manderai all'aria il nostro lavoro! Torna indietro, subito!"

"Neanche per idea!" ruggì lo scimmione, mentre il suo corpo scompariva man mano. "Io non sono un codardo come voi! Andrò nel Mondo Reale, e vi porterò la testa di un agente della maledetta DATS! Così Gallantmon-sama si convincerà che non abbiamo bisogno di aspettare! Possiamo andare dritti nel Mondo Reale... e sterminare quei maledetti umani! Voi restate qui a perdere il vostro tempo... ma io devo vendicare i miei compagni, e nessuno mi fermerà!"

Datamon fece un passo in avanti, nel tentativo di indurre il suo sottoposto impazzito a più miti consigli. "Ma che diavolo stai dicendo, J-Mojyamon! Sei un maledetto idiota! Non ti rendi conto che così il portale verrà..."

"J-Mojyamon!" gli gridò contro un Kuwagamon verde che si trovava appena dietro Datamon. "Pezzo di idiota, non ti rendi conto che così rischi di mandare tutto al diavolo? Torna subito indietro..."

Troppo tardi. Con un ruggito di battaglia, J-Mojyamon entrò del tutto nel passaggio dimensionale, e scomparve davanti agli occhi di tutti i lavoratori, che scuotevano increduli la testa, o si guardavano attoniti tra loro. Quando fu passato del tutto, il cancello dimensionale ondeggiò pericolosamente e minacciò di chiudersi dietro di lui! Datamon non poteva fare altro che pregare che questo non accadesse... un simile avvenimento avrebbe davvero mandato in fumo tutto il loro lavoro!

"Accidenti! Ma proprio un idiota che viaggia con le fette di salame sugli occhi ci doveva capitare?" ringhiò un Golemon tra la folla. "Al diavolo, ora non possiamo più perdere tempo! Dobbiamo salvare il salvabile!"

Scosso dal suo stupore dalle parole del lavoratore, Datamon riprese il suo piglio da direttore, e ricominciò a gestire il lavoro come meglio poteva date le circostanze. "Sì, Golemon ha ragione! Il Digital Gate non è ancora collassato, e se ci sbrighiamo facciamo ancora in tempo a salvare almeno quello!" esclamò. "Forza, preparate i generatori di distorsione... e spargeteli attorno alla zona! Regolateli sulla frequenza del Gate e stabilizzatelo! Non possiamo permetterci di perderlo!"

"Sì, signore! Provvediamo subito!" disse un Kongoumon, un Digimon di livello Armour simile ad un grosso coleottero dorato con numerose braccia e un corpo rotondo e quasi sferico, mentre si dirigeva alla massima velocità possibile verso le attrezzature sparse nelle vicinanze.

Datamon tirò un breve sospiro di sollievo quando vide i suoi subordinati che iniziavano i lavori di stabilizzazione del Digital Gate, appena in tempo prima che il passaggio dimensionale, già instabile di suo, collassasse senza possibilità di recupero. Quantomeno, erano riusciti a limitare i danni... ma le conseguenze di un colpo di testa da parte di uno solo dei suoi subordinati avrebbe potuto avere delle conseguenze decisamente gravi, e non moriva dalla voglia di fare rapporto di questo accadimento ai suoi superiori, una volta che fosse venuta fuori la verità...

"Questa non ci voleva... Gallantmon-sama non sarà contento di questo fiasco!" ringhiò, mentre raccoglieva una lavagnetta e cominciava a tracciarci degli schemi apparentemente incomprensibili...

 

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Il veicolo speciale della DATS per gli interventi urgenti, normalmente affidato a Yoshino, frenò con un breve stridìo di pneumatici vicino ad un parcheggio comune, nelle vicinanze del palazzo Meiji del quartiere di Ginza, una delle zone più popolose e culturalmente interessanti della capitale del Giappone... e un istante dopo, dalle porte uscirono in tutta fretta Kurosaki, Shirokawa, i loro PawnChessmon, Chika e Dorumon, pronti all'intervento. Come di solito accadeva in quei casi, le autorità avevano designato la zona come off-limits e avevano aiutato la popolazione civile ad evacuare... ed ora, aiutati nel loro compito da una recinzione che bloccava l'ingresso alle zone più interne del tempio, stavano impedendo ai turisti troppo curiosi - tra i quali era possibile vedere diversi occidentali, di avvicinarsi troppo alla zona nella quale il Digimon invasore stava infuriando. Tutto questo, ovviamente, non senza un bel pò di proteste e richieste di spiegazioni da parte dei diretti interessati...

"Mamma mia..." commentò Chika, guardando impressionata la moltitudine di gente. "Succede... sempre così, quando arriva un Digimon nel Mondo Reale? Quando io e la mamma siamo state al luna park con Tohma-san, è successa una cosa del genere, ma..."

"Sì, più o meno è così, Chika-chan..." rispose Shirokawa, con il Digivice-Ic già a portata di una mano, e un distintivo della DATS nell'altra. "Comunque, tu e Dorumon-chan non dovete preoccuparvi. Restate dietro a noi e mantenete la calma."

"Ricevuto..." rispose il piccolo dinosauro viola. I due nuovi membri della DATS obbedirono all'ordine e seguirono a ruota le due operatrici mentre queste si facevano strada tra la folla e finalmente raggiungevano gli agenti schierati attorno al perimetro. Come Shirokawa aveva detto, la semplice identificazione come agenti della DATS fu sufficiente a dare a tutte e tre e ai loro Digimon il permesso di passare... anche se, mentre passavano vicino ai poliziotti, Chika e Dorumon sentirono qualche commento sussurrato circa il fatto che le reclute della DATS stessero scendendo sempre di più come età media...

"Hey, un momento! Che significa? E... e quelli chi erano?" si sentì la voce di un uomo, sopra il vociare della folla. Chiaramente, la vista di alcuni Digimon non poteva lasciare indifferenti... "Che... che sta succedendo qui? Vogliamo delle spiegazioni!"

"Con... con calma, signori! Vi possiamo spiegare tutto... ah, guardate, stanno giusto arrivando gli operatori!" rispose un agente, mentre guardava verso il parcheggio nel quale Shirokawa aveva lasciato l'automobile. Altri due veicoli della DATS per gli interventi speciali erano arrivati e avevano fatto scendere un piccolo gruppo di agenti dotati di inibitori mnemonici.

"Gli operatori?" chiese una donna in mezzo alla folla. "Che significa? Voi sapete qualcosa che noi non..."

"Con calma, signora, con calma!" rispose un altro poliziotto... mentre, con un cenno della testa, faceva cenno agli agenti della DATS che era il momento di agire. Gli addetti alla modifica della memoria non se lo fecero dire due volte, e attivarono i loro congegni, illuminando l'intero assembramento di persone con una strana luce bianca che lasciò tutti i presenti abbaglianti e come ipnotizzati! Lo strano effetto durò soltanto un secondo prima che tutti ritrovassero il senno, e si guardassero attorno spaesati... segno sicuro che le utili invenzioni della DATS avevano fatto il loro effetto e avevano soppresso ogni ricordo legato ai Digimon dalle menti dei presenti!

"Come vi stavamo spiegando, signori..." riprese l'agente che aveva parlato prima. "Ci sono giunte voci attendibili secondo cui dei terroristi avrebbero nascosto una pericolosa carica esplosiva qui attorno! Abbiamo dovuto far evacuare la zona per evitarvi rischi inutili, e adesso un gruppo di artificieri altamente specializzati sta andando sul posto per disinnescare la bomba! Niente panico, la situazione è sotto controllo! Allontanatevi con calma e in ordine, e vedrete che i nostri agenti faranno il resto! Ma... restare qui potrebbe essere pericoloso! Seguite le nostre indicazioni, e vedrete che nessuno si farà male!"

Quell'annuncio aveva fatto corrugare la fronte ad alcuni increduli, che avevano ritenuto che la spiegazione non tornasse completamente... ma la maggior parte aveva pensato che, in effetti, non si era mai troppo prudenti e che fosse una buona idea seguire le direttive degli agenti. E così, dopo un primo istante di paura, la disciplina e l'ordine tipici della società giapponese avevano preso il sopravvento, e la folla si stava allontanando dalle recinzioni, lasciando che gli agenti della DATS facessero il loro lavoro...

"Uff... bene, e qui abbiamo fatto quello che dovevamo..." affermò uno degli addetti agli inibitori di memoria. "Ora aspettiamo che le nostre agenti facciano il loro lavoro. Speriamo che riescano a cavarsela... ho qualche dubbio che sia stata una buona idea ar partecipare anche quella bambina all'azione..."

 

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Trovare il Digimon invasore non era stato difficile: si era lasciato dietro una traccia inconfondibile di tavoli, sedie e panchine buttati all'aria, e aveva causato notevoli danni agli edifici... e poi, i suoi continui ruggiti di rabbia, che in più di un occasione avevano fatto venire a Chika l'impulso di fermarsi dov'era, rendevano impossibile ignorare la sua presenza! Le agenti e i loro Digimon lo avevano inseguito soltanto per qualche minuto, prima che il Digimon nemico, un colosso scimmiesco e peloso identificato come J-Mojyamon, si fermasse per affrontarle nel bel mezzo di una strada ghiaiosa...

"Mamma mia, è gigantesco!" esclamò Dorumon, mettendosi davanti a Chika con aria protettiva. A loro volta, Shirokawa, Kurosaki e i loro PawnChessmon, forti della loro maggiore esperienza nel gestire simili minacce, avevano creato un muro umano tra le reclute più giovani e il bersaglio, in modo da essere soltanto loro a dover sostenere l'assalto del mostro impellicciato.

"Chika-chan, Dorumon... come ha detto il capitano Satsuma, voi dovete restare indietro." affermò Shirokawa. "Agite da supporto soltanto in caso di emergenza, e in ogni caso non esponetevi troppo. D'accordo?" La bambina, ancora piuttosto spaventata alla vista dello yeti digitale, aveva risposto di sì senza fare storie, e si era ritirata di qualche passo, senza mai allontanarsi troppo dal suo partner digitale.

Ora sicure di aver messo al sicuro i loro colleghi più giovani, le due operatrici della DATS si rivolsero a J-Mojyamon, come due poliziotte che avevano messo all'angolo un criminale. I PawnChessmon, da parte loro, puntarono le loro lance contro il bestione, incuranti del fatto che quelle piccole armi non sembrassero niente più che manici di scopa in confronto alle dimensioni del nemico. "Noi siamo agenti della Digital Accidents Tactical Squad, con il compito di mantenere la tregua tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale." affermò con sicurezza la giovane dai capelli viola. "Tu sei emerso nel Mondo Reale senza permesso, e hai provato danni ingenti senza essere stato in alcun modo provocato. Perciò, è nostro dovere riconsegnarti al Mondo Digitale. Seguici senza opporre resistenza, e andrà tutto bene. Rifiuta, e noi e i nostri Digimon saremo costretti ad usare metodi coercitivi che preferiremmo evitare."

Come Kurosaki prevedeva, la reazione di J-Mojyamon a questo discorso non fu che un'alzata di spalle e un grugnito sprezzante. Il bestione impellicciato mosse due passi pesanti verso di loro, curandosi di scuotere il terreno più che poteva... poi, gettò indietro la testa e scoppiò in una fragorosa risata! "HAHAHAHAHAAA! E così, IO vi avrei attaccati senza essere provocato, eh?" ringhiò, per poi muovere un dito verso le ragazze ed indicarle una ad una. "Quello che dite è davvero incredibile, lo sapete? Voi esseri umani siete molto bravi a convincervi che siete le vittime, quando tre anni fa siete stati VOI ad attaccarci senza essere provocati! Mi dispiace, ma io non cado nei vostri sporchi trucchetti! Sono qui per distruggere voi della DATS, e portare le vostre teste a Gallantmon-sama! Perimeter Punch!"

J-Mojyamon strinse una mano a pugno e colpì il terreno, sollevando un'onda d'urto che fece perdere l'equilibrio a Shirokawa, a Chika e ai due PawnChessmon! Dorumon e Kurosaki riuscirono a malapena a restare in piedi, appoggiandosi al primo appiglio che furono in grado di trovare! Senza aspettare che gli avversari rimasti a terra si rialzassero, J-Mojyamon lanciò un altro ruggito di battaglia e si scagliò contro di loro a passo di carica!

Per sua sfortuna, non si trovava di fronte due ragazzine spaventate e due Digimon inoffensivi... ma due agenti addestrate della DATS che non mettevano a rischio le loro vite per la prima volta in quel momento! Shirokawa si rialzò rapidamente, tenendo d'occhio il Digimon in avvicinamento... e senza perdere la calma, lanciando soltanto a Chika uno sguardo con il quale le raccomandava di mettersi al sicuro, tirò fuori il suo Digivice-Ic nel momento stesso in cui la sua collega dai capelli scuri faceva la stessa cosa! Nelle mani libere delle due ragazze si accesero due Digi-Soul, una bianca e una nera... che Shirokawa e Kurosaki utilizzarono immediatamente per far evolvere i loro Digimon!

"DIGISOUL... CHARGE!" esclamarono in contemporanea, per poi inviare l'energia sotto forma di un raggio di luce verso i loro PawnChessmon! Colto di sorpresa, il bestone peloso si fermò e si coprì gli occhi con le braccia... restando fermo al suo posto giusto il tempo necessario ai due Digimon-pedina di passare al loro livello evolutivo superiore!

"PawnChessmon shinka... KnightChessmon!"

Quando J-Mojyamon potè riaprire gli occhi, notò con sconcerto che i due fragili Digimon simili a soldatini di ceramica, che lui era riuscito a buttare a terra senza il minimo sforzo, avevano assunto l'aspetto di un paio di centauri, uno bianco e uno nero, con tra le mani delle enormi lance acuminate! Due avversari che sicuramente gli avrebbero potuto causare più problemi... ma la sua testardaggine gli impedì di fare la cosa più saggia, che probabilmente sarebbe stata lasciar perdere tutto e consegnarsi! Per nulla scoraggiato, J-Mojyamon restò un paio di secondi fermo al suo posto, schiumante di rabbia... e poi ripartì alla carica e si gettò contro il KnightChessmon più vicino, quello bianco! Un pugno fenomenale sfrecciò verso di lui, e il centauro bianco si difese efficacemente sollevando la sua lancia e intercettando il colpo, per poi rispondere con un pugno del suo braccio libero. Anche questo attacco andò a vuoto, purtroppo, visto che J-Mojyamon si era aspettato il contrattacco e aveva alzato il braccio libero appena in tempo per bloccarlo... ma prima che potesse rispondere, lo yeti fu costretto a staccarsi dal suo bersaglio, a causa del contrattacco del KnightChessmon nero, che cercò di trafiggerlo con la sua lancia. Arrabbiato, lo scimmione indietreggiò e alzò la guardia per proteggersi dai colpi di lancia che i due KnightChessmon gli sferravano in perfetta sincronia... poi, colto il momento giusto, scartò il KnightChessmon nero e cercò di prenderlo su un lato nel momento in cui la lancia scattava in avanti. Kurosaki, accortasi del pericolo, gridò un avvertimento al suo Digimon... ed entrambi i centauri, con un sincronismo che non poteva venire che da un rigoroso e costante allenamento, interruppero l'attacco e saltarono all'indietro, facendo in modo che il pugno di J-Mojyamon colpisse l'aria! Il Digimon grugnì di nuovo e cercò di incalzare i due avversari... solo per essere accolto da un doppio pugno che i KnightChessmon sferrarono all'unisono, colpendolo violentemente in pieno petto e mandandolo a terra tra due baffi di polvere! Soddisfatte, le due operatrici si voltarono l'una verso l'altra e si scambiarono un sorriso. Da quanto avevano visto, la battaglia stava già volgendo a loro favore, e quell'emersione, entro fine giornata, sarebbe stata registrata come niente più che un'operazione di routine...

"W... Wow..." mormorò Chika, rialzandosi con l'aiuto di Dorumon, e spolverandosi l'uniforme. "I Digimon di Kurosaki-san e Shirokawa-san sono davvero bravi! Hai visto come si muovono? Sembra quasi che si leggano nel pensiero a vicenda..."

"E non solo loro... anche le loro partner!" affermò il piccolo dinosauro viola. "Hai visto come agiscono in collaborazione? Accidenti, quasi mi dispiace che siamo qui soltanto come spettatori..."

A Chika, invece, la cosa non dispiaceva affatto... se fosse stata lei al posto delle sue superiori, si rese conto con un sorrisetto imbarazzato, probabilmente sarebbe rimasta congelata dalla paura di fronte ad un Digimon così enorme e violento. E c'era sempre il caso che accadesse qualcosa e lei fosse costretta ad intervenire...

Ma a giudicare dall'efficacia con cui i KnightChessmon stavano gestendo la minaccia di J-Mojyamon, questa evenienza sembrava alquanto improbabile. Agendo in perfetta sincronia, i Digimon centauri avevano evitato un altro colpo, sferrato con entrambe le mani dal furioso invasore... e con altrettanta rapidità, avevano risposto con il loro attacco Knight Lancer, eseguendo una breve carica che terminò con un potente colpo di lancia in contemporanea al torace del nemico. Ancora una volta, J-Mojyamon finì a terra, e questa volta ci mise un pò più di tempo per rialzarsi...

"Uuuugh..." grugnì, testardamente determinato a distruggere almeno uno di quei piccoli umani. "Voi... maledetti umani... non me ne andrò senza avervi distrutto! Voi... avete attaccato il nostro mondo, e avete ucciso i miei compagni... e adesso siete tornati per finire il lavoro, vero? Beh, non finirà come volete voi! Io... sono venuto qui per distruggervi e vendicare i Digimon che avete cancellato! E non saranno certo quei ridicoli schiavi che vi portate dietro ad impedirmelo!"

"Ridicoli... schiavi? Hey, stai attento a come parli!" esclamò Dorumon, punto sul vivo. Il fatto di essere lì soltanto per imparare e fare da supporto non gli impediva di dire quello che pensava, soprattutto se le accuse che J-Mojyamon faceva erano così completamente prive di senso. "Non so di cosa tu stia parlando, quando dici che gli esseri umani hanno attaccato DigiWorld... ma Chika e i suoi amici non ci considerano come schiavi! Io ho scelto di mia volontà di stare con lei!"

"E' vero! Io non ho costretto Doru-chan a fare nulla." continuò la bambina, con una mano appoggiata alla schiena di Dorumon in un gesto di amicizia. "E noi due... ci siamo uniti alla DATS perchè non volevamo doverci separare!"

"Tsk..." grugnì lo yeti marrone. "E allora... visto che voi della DATS non tenete i Digimon in schiavitù... per quale motivo hanno deciso di aiutarvi a distruggere il nostro mondo?"

"Non abbiamo nessuna intenzione di distruggere il Mondo Digitale." spiegò Kurosaki fermamente. "Il nostro scopo è soltanto quello di proteggere il nostro mondo, e i nostri Digimon si sono uniti a noi perchè credono davvero che le due razze possano coabitare in pace. Non sappiamo a cosa ti riferisci quando parli di Digimon uccisi dagli esseri umani, ma stiamo investigando per capire cosa è successo, e far venire a galla la verità."

"Proprio così!" concluse Dorumon. "Io e Chika siamo amici... e anche tutti i Digimon della DATS hanno accettato di diventare amici degli umani di loro volontà."

Tutti si aspettavano che questo discorso calmasse un pò i bollenti spiriti di J-Mojyamon, e in effetti, per un attimo, il bestione rilassò le mani lungo i fianchi e assunse un'espressione solenne, facendo così credere che le parole appena pronunciate lo avessero raggiunto. Chika stava per tirare un sospiro di sollievo... quando J-Mojyamon parlò di nuovo, con quella che si dice una calma terrificante!

"Allora... se voi siete diventati amici degli umani di vostra volontà... questo significa che siete traditori della vostra stessa razza!" affermò con monolitica certezza. "E dobbiamo distruggervi per sopravvivere.". L'animale scimmiesco passò dalla calma piatta all'ira furiosa in una frazione di secondo, lanciò un altro ruggito assordante, e si scagliò contro i due KnightChessmon con una velocità che prima di allora non aveva dimostrato, cogliendo alla sprovvista l'intero drappello di agenti della DATS. Quando Chika e Dorumon indietreggiarono per la sorpresa, J-Mojyamon aveva già raggiunto i due centauri e aveva afferrato le loro lance con le sue enormi mani, per poi sollevarli di peso e scagliarli di lato come due ramoscelli! Con due schianti impressionanti, i KnightChessmon si abbatterono sul terreno ghiaioso!

Era accaduto tutto con una tale velocità, che Kurosaki e Shirokawa non riuscirono neppure a pronunciare un'esclamazione d'allarme prima di essere costrette a scansarsi per non essere travolte dalla carica impetuosa di J-Mojyamon. Lo scimmione passò in mezzo alle due ragazze, senza neanche degnarle di uno sguardo... e una frazione di secondo dopo, il motivo apparve drammaticamente evidente: il Digimon invasore stava caricando contro Chika e Dorumon!

La più piccola dei fratelli Daimon rimase talmente congelata dalla paura che si sentì i muscoli irrigiditi quando il colosso impellicciato coprì, in poche falcate, la distanza che lo separava da lei e dal suo Digimon. Solo quando vide il pugno di J-Mojyamon sollevarsi e scendere giù per abbattersi su di lei e sul suo compagno, la ragazzina si riebbe da quell'attimo di panico... ma anche così, fu soltanto l'intervento tempestivo di Dorumon ad impedire al Digimon nemico di stritolarla! Il piccolo dinosauro viola si gettò sulla sua partner, spingendola di lato... e lui stesso riuscì ad evitare l'attacco solo di qualche centimetro, col risultato che il semplice impatto fu sufficiente a farli cadere a terra e rotolare per almeno un metro! Chika, stringendo i denti per i graffi che si era fatta, si rialzò in piedi... soltanto per vedere che il bestione era già tornato all'attacco... e che i KnightChessmon non sarebbero stati in grado di raggiungerlo in tempo, visto che si stavano ancora rialzando!

"Chika!" esclamò Dorumon, mettendosi rapidamente davanti alla sua amica. "Non abbiamo altra scelta! Devi attivare la tua Digi-Soul, se vogliamo affrontare questo bestione! I Digimon di Kurosaki e Shirokawa non arriveranno in tempo!"

"C-cosa? D-Doru-chan..." balbettò lei. "Attivare... la mia... Digi-Soul? Ma... non... non l'ho mai fatto prima.. e poi, il capitano Satsuma ci ha detto di non intervenire se non..." Si interruppe, vedendo che J-Mojyamon stava tirando di nuovo indietro il pugno per attaccare, e nonostante non si sentisse per nulla a suo agio nel disobbedire all'ordine del suo superiore, Chika estrasse il suo Digivice-Ic viola, e cercò di concentrarsi nonostante la paura, ricordando quello che Masaru e gli altri agenti della DATS le avevano detto sull'attivazione del piccolo congegno...

Sentì qualcosa fendere l'aria, e si rese conto che si trattava del successivo attacco di J-Mojyamon, ormai troppo vicino per poter essere evitato. Al tempo stesso, cercò di sgombrare la sua mente da ogni pensiero superfluo, concentrandosi unicamente sul suo compagno digitale... e appena in tempo, si sentì il braccio destro percorso da una scarica di energia, e dei quadratini di luce violetta si accesero attorno alla sua mano! Shirokawa, che era andata ad assistere il suo Digimon mentre questo si rialzava, notò quello che stava accadendo, e ne rimase sorpresa!

"Miki, guarda lì!" esclamò. "Sembra... che Chika-chan abbia già imparato ad usare la sua Digi-Soul! Sta per far evolvere il suo Digimon!"

La ragazza dai capelli violetti e il KnightChessmon nero guardarono nella stessa direzione... e si accorsero che, in effetti, era proprio così! A quanto pareva, il controllo della Digi-Soul era una cosa che veniva spontanea alla famiglia Daimon...

"Digi-Soul... CHARGE!" esclamò Chika, piazzando la mano in cima al suo Digivice. Come succedeva con gli altri Digimon, lo schermo si accese e sprigionò un raggio di energia bianco che investì Dorumon, e lo fece evolvere!

"Dorumon... shinka..."

J-Mojyamon ringhiò di rabbia e si fermò a metà del suo attacco, coprendosi gli occhi con il braccio libero per poi fare alcuni passi indietro, mentre davanti ai suoi occhi e a quelli meravigliati di Chika, il piccolo Dorumon aumentava di dimensioni. Un istante dopo, la luce si dissolse, presentando la nuova forma del piccolo Digimon: era abbastanza simile a quella precedente, ma era molto più alta, al punto da arrivare quasi al mento di J-Mojyamon, e aveva un paio di grandi ali membranose che fuoriuscivano maestosamente dalla schiena. Inoltre, la sua pelliccia si era scurita notevolmente, e aveva assunto un colore grigio piombo, con una corta criniera bianca e altre macchie bianche sulle zampe e sulla punta del muso e della coda, oltre che all'interno delle ali. La sua aria da combattente era resa esplicita dalle unghie ricurve, rosse ed affilate che spuntavano dalle zampe, e le sue orecchie a punta si erano fatte più lunghe, simili a quelle di un elfo, mentre la gemma rossa incastonata sulla sua fronte brillava di una luce più sanguigna, e i suoi occhi avevano assunto una sfumatura dorata. Il nuovo Digimon spalancò nuovamente le ali e le sbattè rumorosamente, restando in sospensione sul posto... e infine atterrò e squadrò con rabbia il suo avversario!

"...DORUGAMON!"

"Doru-chan... si è evoluto..." mormorò Chika. Persino lei non riusciva a credere di esserci riuscita così, al primo colpo...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Dorugamon

Tipo: Drago

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Power Metal, Cannon Ball

Questo Digimon robusto e feroce dimostra grande aggressività in combattimento, ed è conosciuto per la sua impulsività, ma possiede anche l'intelligenza tipicadei Digimon drago, ed è molto docile in condizioni normali. La sua interfaccia, la gemma rossa che ha sulla testa, è di un tipo che si pensava essere in disuso, ma il motivo è sconosciuto.

 

"Incredibile, un altro Digimon completamente sconosciuto..." affermò Shirokawa. "Accidenti, credo proprio che avremo il nostro bel da fare ad aggiornare i database della sede centrale, con tutti i Digimon che stanno saltando fuori di recente!"

Dorugamon, la forma Champion di Dorumon, si piazzò fieramente davanti a J-Mojyamon, con gli artigli sollevati e le ali spiegate. La sua determinazione riusciva a mettere paura anche a quel bestione... e allo stesso tempo, il Digimon invasore percepiva qualcosa che non andava nel suo avversario. Quello strano draghetto alato aveva qualcosa di molto strano, anche se a parole non era facile spiegare di cosa esattamente si trattasse. Semplicemente... aveva l'impressione che quel Digimon... in qualche modo violasse qualche regola non scritta di come dovevano essere i Digimon! Meglio di così non poteva spiegare quel vago senso di nausea che lo prendeva mentre guardava la gemma sulla fronte di Dorugamon...

"Tu... tu, piccolo mostro..." grugnì J-Mojyamon. "Tu... devi essere quello strano Digimon di cui sentivo parlare quando ero a DigiWorld! Quello a cui Mercurimon e Gallantmon-sama stavano dando la caccia! Ecco perchè non si sentiva più parlare di te! E' ovvio, hai trovato il modo di arrivare nel Mondo Reale... e di aiutare gli esseri umani a distruggere DigiWorld! E' tutto fin troppo chiaro, adesso!"

Chika lo guardò con un certo stupore. Certo che quel Digimon era un maestro nel capire soltanto quello che voleva lui...

Dorugamon, tuttavia, non aveva intenzione di dare troppa corda a quel fanatico, e corrugò la fronte mentre si metteva in guardia. "Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando." disse il draghetto, con una voce acuta e allo stesso tempo rombante, che allungava un pochino le 'r'. "Io... non so perchè tutti gli altri Digimon ce l'avevano con me, e perchè mi considerassero una specie di mostro. Ora, però, ho trovato qualcuno che mi accetta per quello che sono, e non permetterò nè a te, nè a Mercurimon, nè a questo... Gallantmon di cui parli... di fare loro del male! Quindi... vattene ora, o te la vedrai con me!"

Il mostro accolse questo aut-aut con un acuto grido di rabbia, e sferrò un pugno al terreno, usando di nuovo il suo temuto Perimeter Punch! La scossa sismica dissestò il terreno man mano che avanzava, e riuscì a far perdere per un istante l'equilibrio a Chika e ai due KnightChessmon... ma Dorugamon prese il volo e la evitò, per poi gettarsui sul suo nemico con un potente colpo di testa! L'impatto fu notevole, al punto che J-Mojyamon ricadde all'indietro con un grugnito e fu costretto ad appoggiare la mano a terra per non ritrovarsi prono. Si rialzò di scatto e cercò di attaccare Dorugamon direttamente, con un tremendo pugno di destro, ma ancora una volta il drago si rivelò troppo agile, e riuscì ad evitare il colpo, quasi danzando in aria oltre la portata del suo avversario. Quando poi J-Mojyamon si tirò indietro per attaccare di nuovo, Dorugamon spalancò la bocca... e scagliò uno dei suoi attacchi contro l'avversario scoperto!

"Power Metal!" ringhiò Dorugamon. Una sventagliata di sfere d'acciaio partì dalla sua bocca, e colpì in pieno J-Mojyamon, che ringhiò di dolore e si abbattè a terra con uno schianto, sollevando un fitto polverone. Dorugamon salì ancora di quota, e sparò altri proiettili di metallo, ognuno dei quali andò a segno, e causò ulteriore dolore allo scimmione, che solo a malapena riuscì a sottrarsi a quella scarica e a rimettersi in piedi. Dorugamon iniziò poi a scendere, deciso a continuare l'assalto nel caso J-Mojyamon non avesse ancora abbandonato la partita...

...cosa che in effetti, non era intenzionato a fare! Ormai furioso oltre ogni limite, il Digimon scimmia serrò i pugni e tentò di attaccare di nuovo, sferrando un pugno fenomenale che per fortuna, una volta di più, mancò il bersaglio...

"Aaaaargh!" ringhiò J-Mojyamon, irritato come se Dorugamon gli avesse fatto un torto personale. "Stai fermo dove sei, maledetto mostriciattolo! Devi accettare il tuo destino e farti distruggere!"

"Non ci penso nemmeno!" gli rispose il drago. "Io ci tengo alla mia vita, e non la abbandonerò soltanto perchè mi ordinate voi di farlo! E poi... ti consiglierei di guardarti le spalle! Non sono mica io, il tuo unico avversario!"

J-Mojyamon restò per un attimo dubbioso... poi, con un brivido di orrore, si ricordò che i due KnightChessmon di Kurosaki e Shirokawa erano ancora in attività, e che nella sua foga di sbarazzarsi di Dorugamon e Chika, si era praticamente dimenticato di loro! Di scatto, si voltò per guardarsi le spalle...

...e tutto quello che riuscì a vedere fu un paio di lampi bianchi e neri, prima che le lance dei KnightChessmon lo colpissero in pieno petto!

"Knight Lancer!" esclamarono i due centauri in contemporanea. J-Mojyamon spalancò gli occhi, in un'espressione di puro orrore, prima che i dardi gli trapassassero il torace, impalandolo! Riuscì soltanto a grugnire qualcosa di incomprensibile, a maledire gli esseri umani con il suo ultimo respiro... prima che il suo Digi-Code uscisse allo scoperto! I KnightChessmon ritirarono le loro lance e si separarono, permettendo così alle loro partner umane di eseguire la scansione del codice digitale!

"Ottimo lavoro, ragazzi! Al resto ci pensiamo noi!" affermò Shirokawa con un occhiolino. "Bene... Ed ora, Digi-Code Scan!"

La ragazza bionda usò il suo Digivice-Ic per catturare il codice di J-Mojyamon, che scomparve lasciando al suo posto un uovo beige decorato con motivi marroni zigzaganti. Kurosaki raccolse l'uovo e se lo rigirò tra le mani, per poi guardare verso Chika e Dorugamon e fare loro un cenno di assenso con la testa. "Beh, Chika-chan, Dorugamon... non è stato un intervento semplice come immagiavamo, ma se non altro siamo riusciti a fermarlo, e voi siete riusciti a Digievolvere per la prima volta! Devo dire la verità, non mi aspettavo che ci sareste riusciti così presto..."

Chika, non sapendo molto bene se esserne fiera o spaventata, si avvicinò a Dorugamon e gli diede una carezza sulla schiena, mentre il draghetto strusciava la sua testa contro la spalla della sua partner. "Beh, Kurosaki-san... a dire la verità, non so se dovrei esserne fiera... voglio dire, il capitano Satsuma mi aveva detto di non intervenire... anche se l'ho fatto soltanto per difendermi, mi sento come se avessi fatto qualcosa di sbagliato..."

"Non hai fatto nulla di sbagliato, Chika-chan." la rassicurò Shirokawa, avvicinandosi a lei e a Dorugamon... che, un istante dopo, rimpicciolì e tornò ad essere la sua forma Rookie Dorumon. "Quel Digimon ti ha aggredito, e tu e Dorumon-chan vi siete difesi, punto e basta. Non avete disobbedito a nessun ordine, siete stati costretti a reagire."

"E poi, sono stato io a chiederti di farmi evolvere..." disse Dorumon. "Ordini o meno, non potevo permettere a quel Digimon di farti del male."

Chika sorrise debolmente e si sfregò la nuca, ancora non del tutto sicura. Era la sua prima battaglia, anche se non vi aveva partecipato granchè... e già sentiva che qualcosa stava cambiando. Che, ad andare avanti su quella strada, non sarebbe più stata la stessa cosa per lei... e suo fratello viveva esperienze del genere ogni giorno? Fu in quel momento che, per la prima volta, si rendeva conto di quello che dovevano sperimentare lui ed Agu-chan in ogni combattimento, e si stupiva che Masaru potesse divertirsi a combattere contro Digimon così terribili... "Beh... grazie, Doru-chan. Ho... cercato di fare del mio meglio, e... beh, il resto lo hai fatto tu! Anche se... non sappiamo ancora nulla di quello che è successo a DigiWorld. Se solo quel Digimon fosse stato un pò più ragionevole, e si fosse fermato ad ascoltarci..."

"Questa sarà un'altra cosa su cui dovremo lavorare..." affermò Kurosaki, guardando i KnightChessmon che tornavano alla loro forma originale. "Anche se al momento non abbiamo molti elementi, e il governo sta facendo del suo meglio per impedirci di scoprire la verità..."

Chika notò una certa acredine nella voce della donna dai capelli viola. Sicuramente stava ripensando allo spiacevole incontro con Hashiba e con il generale Akameshi...

 

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"Uff... e anche questa è fatta!" ansimò Agunimon, tirando il fiato quando l'ultimo degli aggressori fuggì nella foresta e si disperse tra le fronde. Al suo fianco, GeoGreymon, Gaogamon e SunFlowermon avevano appena messo KO un gruppo di Digimon nemici di svariate tipologie, tra cui un Goblimon, uno Shellmon, un Tortomon e un Woodmon... mentre, dalla parte opposta del sentiero, Kazemon e Lobomon avevano sconfitto il comandante del gruppo di assalitori, un gigantesco Kabuterimon. Quella piccola, eterogenea ma pericolosa raccolta di Digimon li aveva attaccati di sorpresa mentre stavano per uscire dalla foresta, e per quanto non fossero straordinariamente forti, il loro numero aveva dato un pò di filo da torcere. Non che a Masaru e ad Agumon la cosa dispiacesse troppo, ovviamente...

"E' il terzo attacco che abbiamo dovuto sostenere oggi, e ha rallentato notevolmente il nostro progresso." commentò Tohma, restando vicino a Gaogamon. "E' evidente che stanno seguendo le nostre mosse, e cercano di sfinirci. Eppure, stranamente, non abbiamo visto quel ragazzino, nè i Digimon che stavano con lui. E' possibile che siano loro a dirigere questi attacchi, ma non ne abbiamo la certezza."

"Sinceramente, ora come ora non posso dire di avere una gran voglia di arrovellarmi su questo discorso..." commentò stancamente Kazemon, per poi sciogliere la trasformazione. "Sentite, ragazzi, che ne dite se ci troviamo un posto e ci fermiamo per la notte? Abbiamo camminato tutto il giorno e avremmo bisogno di riposo..."

"Sì, sono d'accordo anch'io..." affermò SunFlowermon, prima di de-evolvere a sua volta. Anche gli altri Digimon e Guerrieri Leggendari stavano facendo la stessa cosa. "Se non sbaglio, domani finiremmo in un luogo piuttosto pericoloso, e non è il caso di arrivarci già esausti... non è così?"

"Purtroppo sì..." rispose Kouji. "Ci stiamo avvicinando ad una zona sulla quale neanche gli strumenti della DATS hanno molti dati. E se non fosse stato per que Digimon che ci hanno spinto in questa direzione, non ci saremmo neanche dovuti passare vicino... Comunque, sì, SunFlowermon ha ragione. E' un luogo troppo pericoloso per farci cogliere impreparati."

Anche Masaru, che aveva imparato bene il valore della prudenza, non ebbe nulla da obiettare, e mentre Agumon gli si riavvicinava, il giovane steet fighter si sgranchì la schiena e ruotò il braccio, in modo da far muovere un pò le articolazioni. Anche per lui era stato un combattimento stancante... "D'accordo. Anch'io credo di averne avuto abbastanza per oggi... cavolo, si può sapere quando arriveremo a questa dannata Infinite Ice Ridge? Io comincio a perdere la pazienza!"

"Temo che dovrai fartela bastare, in qualche modo..." rispose Takuya, con le mani intrecciate dietro la nuca. "Abbiamo già un ritardo notevole, come ha detto Tohma-san, e siamo ad almeno due giorni di cammino... anche se per fortuna, adesso la vedo un pò più vicina..."

Ora, la grande montagna dalla cima innevata appariva molto più nitida ed impressionante... e, sotto un certo punto di vista, spaventosa nella sua immensità. Affrontare una scalata simile, a temperatura che si sarebbero abbassate sempre di più... chissà quanto ci avrebbero messo, per arrivare fino alla dimora di Mercurimon. Due giorni sembravano una previsione molto ottimistica, pensò Yoshino mentre guardava verso l'alto...

Improvvisamente, Yoshino sentì un brivido di freddo e si portò la mano alla bocca, tossendo per tre volte e attirando l'attenzione di tutti i membri del gruppo, di Izumi e Raramon in particolare. Era una tosse improvvisa e profonda, non certo il tipo che si ha quando va semplicemente qualcosa di traverso...

"Hey, Yoshino! Tutto bene?" chiese il fiorellino fluttuante... al che l'agente dai capelli rossi rispose con un cenno della testa e un sorriso che sembrava esortare alla calma.

"Tutto... cough... tutto a posto, Raramon! Avevo solo un pò di polvere in gola, tutto qui!" rispose lei. Per qualche motivo, la spiegazione non suonò convincente per nessuno dei membri della spedizione... e Izumi, che forse più di tutti gli altri era in amicizia con la rossa, si avvicinò a lei con aria preoccupata

"Sorellina Yoshino, se pensi che ci sia qualcosa che non va, non farti scrupoli a dircelo." insistette. "Sarebbe un problema se qualcuno di noi si ammalasse o si facesse male in un posto come questo."

"E' vero, non sappiamo cosa possa esserci qui..." affermò Agumon. "E se siamo sotto attacco, beh..."

"Vi ringrazio, ragazzi, ma non c'è davvero bisogno di preoccuparsi tanto!" rispose Yoshino con un'alzata di spalle e un sorrisetto amichevole. "Io e Raramon non siamo così fragili! Siamo pur sempre due agenti veterane della DATS, no? Ci vorrà altro per buttarci giù!"

"Se lo dici tu..." rispose Masaru con apparente noncuranza. "Beh, ora faremmo meglio a sbrigarci e a trovare un posto dove accamparci. I Digimon non si faranno attendere ancora a lungo..."

Yoshino annuì, e cercando di convincersi che il brivido che provava era dovuto soltanto al freddo della notte, iniziò a seguire il gruppo verso l'uscita della foresta...

 

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E da un'altra parte, nel Mondo Digitale della Frontiera, l'altro gruppo di Digiprescelti si stava avvicinando alla sua meta, uscendo da una foresta che si era fatta man mano sempre meno fitta, lasciando spazio ad una prateria di erba alta prima, e ad un deserto roccioso poi, per arrivare nei pressi di quella che sembrava essere una cittadina del vecchio West, resa ancora più suggestiva dai covoni di erba secca che rotolavano di tanto di tanto spinti dal vento e dalla luce aranciata sole che stava iniziando a scomparire dietro l'orizzonte. Anche dalla loro posizione, i ragazzi riuscivano a vedere che la cittadina - in effetti, niente più di un piccolo agglomerato di case in legno a due piani, con tanto di saloon, fabbro ferraio e qualche abbeveratoio - era abitata da alcuni Digimon... il che, per quanto da un lato fosse rassicurante vedere segni di vita in mezzo a quella specie di deserto, dall'altro voleva purtroppo dire che la possibilità di un rifugio più tranquillo e un pò più comodo era stata loro preclusa un'altra volta... se si fossero presentati alle porte di quella città, avrebbero ricevuto la stessa accoglienza che Ahuizomon e i suoi scagnozzi avevano preparato loro sulle rive del fiume...

"Guardate... quella è una città!" disse la piccola Sophie, le cui gambe sembravano bruciare dopo un'intera giornata passata a camminare. Era così tanca, in effetti, che si dimenticò completamente del problema di cui sopra... "Finalmente un posto dove riposarci un pò per la notte... un altro colpo di fortuna, no?"

"Non... direi proprio." rispose Junpei, dispiaciuto per aver dovuto deludere le sue speranze. "Non possiamo fermarci lì, dobbiamo trovare un posto più fuori mano se vogliamo fermarci a riposare."

Sophie stava per protestare e per dire che li era stufa di dormire all'addiaccio... ma Shinya la precedette, e la ragazzina mezza-francese non potè che essere contenta del fatto che, per una volta, loro due fossero d'accordo. Stava accadendo più di frequente, da quando il viaggio a DigiWorld era iniziato... "Cosaaaa? Ma scusate, perchè dobbiamo proseguire! Noi siamo stanchi, abbiamo i piedi che ci bruciano! Oggi non abbiamo fatto altro che scarpinare, a parte quell'oretta che ci siamo fermati per mangiare. Non possiamo, per una volta, tentare la sorte e andare a cercare da mangiare e da dormire da quelle parti?"

"Purtroppo no, Shinya..." rispose Kouichi, anche lui per niente contento di affossare le speranze del suo piccolo amico. "Ti ricordo che Gallantmon... o di chiunque si tratti... ci ha messo contro praticamente tutti i Digimon di questo mondo, e non è consigliabile combattere o comunque sprecare forze quando non è necessario..."

"Portate un pò di pazienza, ragazzi... sono sicura che tra poco potremo arrivare alla Infinite Ice Ridge e tornare a casa... sperando che Takuya-san e gli altri abbiano fatto quello che dovevano..." disse Kaoru, vedendo le espressioni deluse sui volti dei due bambini... prima che il click di una pistola si facesse sentire, sorprendendo tutti e facendo loro gelare il sangue! Qualcosa di grosso e metallico era apparso da chissà dove alle spalle di Sophie e Shinya... uno strano Digimon, simile ad una pistola grande come un uomo, con braccia e gambe, con addosso pantaloni, stivali di cuoio con gli speroni e un cappello da cow-boy...

"Fermi, stranieri!" intimò il Digimon-pistola, con aria truce. "Chi siete, e da dove venite?"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Speravo di completarlo prima, questo capitolo... invece niente da fare, sigh... Vi prometto che il prossimo non si far attendere così tanto, ad ogni modo!

Non è accaduto molto... se escludiamo il fatto che un Digimon idiota è andato a fare scompiglio nel Mondo Reale e ha dato a Chika e a Dorumon una scusa per provare il loro nuovo livello evolutivo! E da qui in poi, la nostra piccola amica non potrà che fare di meglio... Cosa che, invece, non sembrano fare i due gruppi di Digiprescelti, che si trovano in situazioni di estrema incertezza, e sotto la costante minaccia dei Digimon di ChaosGallantmon! Il prossimo capitolo tratterà appunto di loro, e prevedo di farlo diviso in due parti, giusto per mantenere i capitoli abbastanza brevi. Allora... alla prossima, e buon proseguimento! Attendete con pazienza!

Justice Gundam

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Capitolo 26
*** Momenti pericolosi, Parte 1 ***


Record of Digital Wars-26

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier e Savers scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daaan! Sono tornato, amici lettori... e questa volta, credo di essermi sbrigato di più, rispetto alla volta scorsa!

Ebbene sì, il mio lavoro è entrato nella sua fase più intensa... e questo vuol dire che mi devo dare più da fare, e che devo razionare meglio il mio tempo! Ma non abbiate paura, perchè il tempo libero me lo so trovare... anche se devo organizzarmi la giornata in maniera diversa... ancora una volta! Accidenti, questo è il periodo in cui ho cambiato la suddivisione della mia giornata più volte... e che ci posso fare, bisogna pur trovare il tempo per tutto!

Bene, bene... il viaggio dei nostri amici della DATS continua, anche se non senza notevoli difficoltà. Ora che Gotsumon e Tsukaimon hanno "contattato" SaberLeomon e ChaosGallantmon (tramite il suo servitore Argomon), e hanno attirato il povero Ikuto nel loro inganno, il gruppo di Takuya e Masaru si trova sotto la costante minaccia dei Digimon ostili, e ora sono in viaggio verso una zona di DigiWorld considerata molto pericolosa! Se SaberLeomon e i suoi uomini volessero attaccarli, sarebbe quello il momento giusto!

E per quanto riguarda il gruppo dei nuovi Guerrieri Leggendari... beh, loro sembrerebbero aver trovato una città, dopo un bel pò di girovagare nelle terre selvagge. Ma anche qui, il benvenuto non è stato esattamente quello che si aspettavano, visto che adesso hanno a che fare con uno strano Digimon che li minaccia... ma sarà davvero così? O le cose si svilupperanno in maniera diversa, una volta tanto? E ricordiamo che ci sono ancora due Digi-Spirit da recuperare...

Nel frattempo, si è verificata una piccola emergenza nel Mondo Reale, grazie ad un servitore di "Gallantmon" che ha voluto agire di testa sua... e i rimanenti agenti della DATS, tra cui anche la piccola Chika e Dorumon, sono dovuti intervenire per rimettere a posto le cose! Non è stato neanche tanto difficile, e abbiamo anche avuto la possibilità di vedere la forma Champion di Dorumon, Dorugamon, in azione! Però... adesso che il piano suo e di Astamon potrebbe essere in pericolo, chi lo sa come potrebbe reagire ChaosGallantmon?

Beh, una cosa da dire è che ne vedremo ancora molte, prima che la storia abbia la sua conclusione, quindi... abbiate pazienza, perchè i nodi verranno al pettine, col tempo...

E intanto che aspettiamo il prossimo capitolo, nel quale vedremo come se la passano i due gruppi della DATS... vediamo di rispondere alle vostre recensioni! Vedo che come sempre sono state numerose... e puntuali!

 

Let: Sì, il piano di ChaosGallantmon ed Astamon era stato abbastanza ben architettato... peccato che quel J-Mojyamon ha deciso di prendersi la sua vendetta per conto suo! Ne ha pagato le conseguenze, ma il suo gesto sconsiderato potrebbe aver avuto delle conseguenze anche per i suoi superiori... Sì, è vero, ci sono degli alleati che possono fare più danno dei nemici! Per quanto riguarda la scomparsa di Kaede Suzushiro... anche quello avrà la sua importanza, più avanti nella storia, e sono convinto che sarà una bella (o meglio, brutta) sorpresa...

Kari 89: E' stato un buon esordio per quei due, è vero... e da qui in poi, credo che non potranno che migliorare! Solo che... non sarà sempre facile come in questa occasione, soprattutto visto che Chika è partita in svantaggio rispetto agli altri agenti della DATS. Intanto, sono riusciti a fare la loro prima Digievoluzione, ed è già qualcosa. I due gruppi della DATS saranno il punto focale di questo capitolo, e probabilmente anche del prossimo. Vedremo molto presto se riusciranno a superare le nuove prove che li attendono...

KillKenny: E una piccola parte li vedremo già in questo capitolo! Ovviamente, ci sarà anche qualche buona notizia per bilanciare un pò il tutto... ma sarà una bella lotta, soprattutto se pensi che da qui le cose diventeranno sempre più caotiche!

SmartGirl: Che dire, Dorumon è stato fin dall'inizio un "diverso" rispetto agli altri Digimon, e non sarà certo in questo capitolo che le cose diventeranno un pò più chiare. La gemma sulla sua fronte? Mah, vedremo... Intanto, "Gallantmon" avrà il suo bel da fare a portare avanti i suoi piani... e molto presto, credo che inizierà a prendere provvedimenti più drastici! Hai ragione a non invidiare i nostri amici... E, sì, soprattutto per Shinya e Sophie è dura adattarsi a questa nuova situazione! I misteri sono molti, questo è verissimo... e ci vorrà ancora del tempo prima che tutto si sveli, quindi... pazienza, e intanto goditi il capitolo!

DarkRoxas92: Grazie ancora delle tue recensioni! Hmm... va bene, cercherò il nuovo forum, e vedrò di pubblicare anche lì le mie storie, in modo che tutti i forumisti possano leggerle! Mi fa piacere, poi, che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se non c'era tutta l'azione che c'era nei precedenti! Ma i prossimi... i prossimi ne avranno sicuramente molta di più! Ti posso subito dire, comunque, che la città nella quale Junpei e i suoi compagni sono arrivati non è nessuna delle due, anche se ho avuto ispirazione da quella di Digimon Adventure 02! Per il resto... sì, ho visto le tue recensioni sulle altre mie storie, e mi ha fatto molto piacere! Spero che anche le altre siano di tuo gradimento... in particolare Invasion, che è quella della quale vado più fiero per adesso... e ti auguro un buon proseguimento di lettura!

 

Bene! Torniamo pure nel Mondo Digitale della Frontiera... e continuiamo il nostro viaggio! Godetevi questo capitolo!

 

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Capitolo 26 - Momenti pericolosi, Parte 1

 

"Ehm... credo che la siuazione si possa spiegare..." iniziò Junpei, ridacchiando nervosamente davanti all'aspetto strano, ma comunque minaccioso, del Digimon che stava davanti al gruppetto di Digiprescelti: era alto un pò più di un uomo normale... ma il corpo sembrava costituito esclusivamente di una gigantesca pistola, nella cui canna avrebbe potuto passare tranquillamente il braccio di Junpei, e che sporgeva di almeno un metro da quello che avrebbe dovuto essere il petto! Esili braccia e gambe spuntavano dal corpo principale, e in ciascuna mano, il Digimon teneva una pistola più piccola, che maneggiava con grande maestria e nonchalance. Portava un paio di pantaloni lunghi azzurri, con un cinturone di proiettili legato in vita, e due stivali di cuoio marrone, con degli speroni dorati da cavallerizzo sui talloni, oltre che un cappellaccio da cowboy dai bordi consumati, e un fazzoletto rosso sdrucito legato attorno alla bocca... o meglio, attorno all'altezza della bocca, dal momento che tutto ciò che si vedeva della testa erano gli occhi rotondi, bianchi e senza pupille che guardavano con sospetto i sette umani che gli stavano davanti. Non sembrava neanche troppo aggressivo, ma neanche dava l'impressione di uno che correva rischi inutili... se ce ne fosse stato bisogno, non avrebbe esitato a sparare!

"Hey... hey, un momento, amico! Abbassa un pò quei cannoni!" esclamò Katsuharu, cercando di farsi scudo con le mani. "Noi non siamo qui per cercare guai... volevamo stare lontano dalla vostra città, riposarci un pò per la notte, e poi proseguire per la nostra strada! Diciamo sul serio... non avevamo nessuna intenzione nemmeno di farci vedere da voi!"

Il Digimon-pistola non sembrò troppo convinto, e corrugò leggermente la fronte, mentre alzava di qualche centimetro la canna delle pistole contro il gruppo di Kouichi. Sophie, impaurita, non trovò di meglio da fare che nascondersi dietro Kaoru, Shinya alzò i pugni come per far vedere che non aveva paura... mentre gli altri membri del gruppetto tenevano le mani pronte a scattare verso i Digivice nel caso il Digimon pistolero si fosse fatto ostile...

"E... e questo che cos'è?" chiese Kaoru. "Ne ho viste di creature strane, da queste parti... ma come questa, non ricordo proprio..."

Kouichi rispose, ricordando alcuni Digimon di quel tipo dal suo precedente viaggio a DigiWorld. "Quello è un Deputymon... non li conosco molto bene, purtroppo, ma ho sentito dire che hanno un carattere difficile." affermò. "Meglio non fare mosse azzardate."

Le due fazioni continuarono a squadrarsi con espressione di sfida, e gli indici di Deputymon tremolarono nervosamente sui grilletti... finchè una voce stentorea non si fece sentire, interrompendo il momento di tensione! "Basta così, vice sceriffo Deputymon! Lasciali andare, quegli esseri umani non sono ostili!" esclamò il nuovo arrivato. "Li conosco bene, ho avuto modo di collaborare con loro tre anni fa!"

"Cosa? Dice davvero, signor sceriffo?" chiese Deputymon, voltandosi di scatto nella direzione da cui proveniva la voce, con Kouichi, Junpei e gli altri che facevano la stessa cosa. Con loro grande sorpresa, i ragazzi riconobbero subito il Digimon che aveva parlato... aveva anche lui una forma strana, niente più che una grossa stella di metallo dorato dalle punte leggermente a foglia, con grosse braccia e gambe coperte da un'armatura futuristica bianca e rossa, con decorazioni dorate sulla ginocchia, sui gomiti, sulle nocche delle mani e sulle punte degli stivali. Indossava un paio di occhiali da sole dalla forma allungata, talmente luccicanti da riflettere i raggi del sole al tramonto, e portava una piccola gemma azzurra a forma di goccia incastonata sulla fronte... no, non c'era bisogno di sforzare troppo la memoria per riconoscerlo! Si trattava di SuperStarmon, il leader degli Starmon, i Digimon a forma di stella che li avevano aiutati a tornare su DigiWorld quando avevano perso il loro primo scontro con i Cavalieri Reali! E adesso, lo ritrovavano lì, in quella cittadina sperduta nel deserto?

"Tu... tu sei SuperStarmon!" esclamò Tomoki, piacevolmente sorpreso, mentre il Digimon-stella scendeva dal nascondiglio tra le rocce dal quale era apparso, e atterrava vicino a Deputymon con un agile balzo. "Come mai da queste parti? Ti avevamo visto per l'ultima volta su una delle Digi-Moon..."

"Infatti... ma le cose sono molto cambiate, in questi ultimi tempi, nel Mondo Digitale..." affermò SuperStarmon, mentre salutava il gruppo con un cenno della mano. "Come credo abbiate avuto modo di verificare. Comunque sia, vedo che avete portato un pò di compagnia, questa volta..."

"Già... abbiamo sentito che c'era un'emergenza, e che sono stati chiamati altri Digiprescelti per far fronte alla nuova minaccia..." affermò Junpei, mentre SuperStarmon passava in rassegna il gruppo. A parte Sophie, che continuava a stare nascosta dietro a Kaoru, sospettosa ed innervosita, sembravano tutti un pò più tranquilli. Anche se, a guardarli così, i nuovi arrivati non avevano un'aria troppo convincente...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: SuperStarmon

Tipo: Mutante

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Halley's Squall, Super Star Upper

Versione evoluta di Starmon, considerato una leggenda nel suo stesso tempo. Non si sa molto di lui, ma è assodato che spesso guida gruppi di Starmon... e che i suoi pugni colpiscono come una pioggia di meteore! Questo particolare SuperStarmon è una vecchia conoscenza dei Digiprescelti, ex-comandante della base lunare.

 

Nome: Deputymon

Anche chiamato: Revolmon

Tipo: Mutante

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Justice Bullet, Russian Roulette

Digimon mutante a forma di pistola, di origini sconosciute. E' un Digimon con un forte senso del dovere, ma ha il punto debole di essere un incallito giocatore d'azzardo. In particolare, gli piace giocare alla roulette russa con i Digimon di tipo Virus... Il suo attacco speciale Justice Bullet è quasi impossibile da schivare!

 

"Bene, bene... e così, voi dovreste essere i nuovi Digiprescelti." affermò SuperStarmon, dopo aver dato una buona occhiata a tutto il resto del gruppo. "Piacere di conoscervi... anche se avrei preferito che non ci fosse stato bisogno di voi. Il fatto che siate qui significa che la crisi che sta per colpire DigiWorld è davvero molto grave..."

"E a questo proposito..." si fece avanti Katsuharu, con una mano alzata. "Voi, che cosa sapete di questo Gallantmon che è saltato fuori all'improvviso, e che ha cominciato ad aizzare tutti i Digimon contro gli esseri umani? Quando siamo stati per la prima volta a DigiWorld, non ne abbiamo mai neanche sentito parlare..."

SuperStarmon inclinò leggermente la testa da un lato, dubbioso su quanto il neo-Digiprescelto aveva detto. "Per la prima volta? Che vuoi dire?"

"Ehm, è una storia un pò lunga..." rispose Kouichi, ricordando che SuperStarmon non poteva sapere nulla di Katsuharu e dei suoi compagni. "Comunque, a parte questo, qual è il problema, qui a DigiWorld? Abbiamo sentito parlare di un massacro di Digimon, poi di un'invasione da parte degli esseri umani... e anche di un ragazzino che si è perso qui a DigiWorld e non è più stato visto da nessuno. Che... che cosa significa, esattamente?"

"Voi... ne sapete qualcosa, per caso?" chiese Junpei, sperando che almeno quei due potessero dare loro una risposta, o indirizzarli da qualche parte che potesse finalmente svelare l'arcano... ma sfortunatamente, un paio di secondi dopo, sia SuperStarmon che Deputymon scossero la testa per dire di no...

"Sfortunatamente no, ragazzi... io sono stato sulla Digi-Moon fino a pochi mesi fa, e quindi non so molto di cosa è accaduto su DigiWorld..." affermò il Digimon stella. "E il mio vice, Deputymon, è sempre vissuto in questa cittadina isolata, e non ha mai avuto molti contatti con il resto di DigiWorld... quindi, temo che non potremo esservi d'aiuto..."

Kaoru sospirò, e si mise una mano sul fianco, strusciando un piede sul terreno polveroso. "Capisco... peccato, era un interrogativo sul quale ci stavamo arrovellando non poco..." commentò.

Sophie si mise le mani dietro la nuca e tamburellò con le dita. "Mi sembrava troppo bello che questi strani tipi ne sapessero qualcosa..."

"Tuttavia..." affermò Deputymon. "Per quanto riguarda indirizzarvi nella giusta direzione, possiamo fare qualcosa senz'altro! Il sindaco della nostra città vi può dare una mano... lui era presente quando si è verificato quel disastro di cui parlate, lo ha vissuto sulla sua pelle... e quindi potrà darvi delle indicazioni più precise!"

"Il vostro sindaco...?" chiese Shinya. "Beh... quindi, in questa città, non odiate gli esseri umani come succede in tutto DigiWorld, vero? Ditemi di sì, vi prego..."

Un pò confusi dell'espressione implorante del piccolino di casa Kanbara, Deputymon e SuperStarmon si guardarono negli occhi per un pò prima di dare la loro risposta. "Ehm... no, per fortuna... non abbiamo creduto alla propaganda che Gallantmon fa contro voi esseri umani! Questo anche grazie al fatto che io ho ricordato loro quello che i Guerrieri Leggendari hanno fatto per noi..." affermò SuperStarmon. "Però... questa città è un pò un'eccezione alla regola, e in effetti l'odio per gli esseri umani è diffuso un pò dappertutto, nel Mondo Digitale! Ma... credo che discuterne qui sia un pò una perdita di tempo. Venite, vi accompagnamo in città... cercherò di farvi ricevere dal sindaco il prima possibile. Nel frattempo, cercheremo di trovarvi un pò di cibo, e una sistemazione per la notte!"

"Yuhuuu!" esclamò Shinya con un pugno sollevato, facendo fare un piccolo salto per la sorpresa a SuperStarmon e a Deputymon. "Finalmente! Possiamo dormire in un letto, e mangiare cibo vero! Cavolo, non ne vedevo l'ora! Allora, cosa aspettiamo? Andiamo a fare una visita alla vostra bella città!"

Con passo rapido, Shinya iniziò a trotterellare verso la città, beatamente incurante delle espressioni stupite dello sceriffo e del suo vice...

"Hey, Shinya Kanbara! Ti sembra quello il modo di... oh, mon dieu, quel ragazzino è impossibile!" si lamentò Sophie, iniziando ad inseguire Shinya a passo di marcia. "Aspetta un momento, tu! SuperStarmon e Deputymon sono stati così gentili da... ma questo non significa che tu possa... hey, torna qui! Non scappare!"

Deputymon e SuperStarmon sbatterono gli occhi, guardando con stupore i due membri più giovani del gruppo, e poi rivolgendosi ai ragazzi più grandi, che assunsero delle espressioni comicamente desolate e scossero la testa, come per chiedere di scusarli!

"Ehm... scusate tanto, ragazzi..." disse Junpei, sfregandosi la nuca. "E' che, vedete, Shinya-chan e Sophie-chan non sono molto abituati ai viaggi nel Mondo Digitale, e non vedevano l'ora di poter dormire in un letto anzichè sul terreno!"

"Ehm... non c'è bisogno di scusarsi... capiamo che... insomma... non dev'essere facilissimo per voi trovarvi all'improvviso a DigiWorld, e in mezzo a tutta questa confusione!" disse SuperStarmon, con un pizzico di incertezza. "Ehm... comunque, come stavamo dicendo... adesso vi portiamo dal nostro sindaco, e potrete discutere meglio del vostro problema! Vicesceriffo Deputymon, vuoi farmi il favore di accompagnarmi?"

"Senz'altro, sceriffo SuperStarmon!" ripetè il Digimon-rivoltella. "Venite con noi, ragazzi. Vi troveremo una sistemazione, e vi permetteremo di parlare con il sindaco. Forse si può riuscire a combinare qualcosa."

"Grazie mille, SuperStarmon... Deputymon..." ringraziò Kouichi, assieme al resto del gruppo, mentre si dirigevano verso le porte della città. Per una volta, sembrava che la fortuna girasse finalmente anche dalla loro parte...

 

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I Digiprescelti, compresi Shinya e Sophie che si erano dovuti arrendere davanti al fatto che non conoscevano quella città e non sapevano dove andare, erano riuniti davanti all'abitazione del sindaco pochi minuti dopo, e guardavano con una certa sorpresa il gigantesco portone che li sovrastava: in effetti, la casa del primo cittadino torreggiava su ogni altra costruzione, e già la porta d'entrata raggiungeva gli otto metri d'altezza nel suo punto più alto! Era di fattura superiore rispetto alle abitazioni di legno e di mattoni crudi della cittadina, e il suo tetto spiovente era fatto di tegole di argilla rossa, ognuna delle quali era grande come un vocabolario. A dare ancora di più l'idea di una vera città del Far West erano arrivati, in quel momento, alcuni stormi di Digimon alati che a prima vista sarebbero potuti sembrare avvoltoi... ma che, ad un'osservazione più attenta, si erano rivelati essere dei Digimon meccanici dalla pelle grigio metallo simili a rettili alati, evidentemente pterodattili. Si muovevano in cerchio sopra le case, lanciando di tanto in tanto qualche stridìo acuto. Tuttavia, non sembravano interessati al gruppo, e anzi, gli abitanti della città non avevano mostrato la minima paura nei loro confronti.

Già, gli abitanti... non se n'erano visti molti, probabilmente anche a causa dell'ora tarda, ma Kouichi e Tomoki avevano visto che si trattava perlopiù di Digimon umanoidi e Digimon dinosauri: in un'occasione, i Digiprescelti avevano visto un paio di Tyrannomon che si aggiravano per la città come un paio di sentinelle, mentre in un'altra occasione, avevano scorto, appena fuori dal saloon della città, alcuni Digimon umanoidi che Junpei, Tomoki e Kouichi avevano prontamente riconosciuto come Dinohumon: alti due metri, coperti da una spessa pelle rosata e squamosa, sembravano uomini-lucertola dal muso un pò schiacciato, e portavano delle grosse spade di pietra appese sulla schiena. I Digiprescelti ne avevano incontrato uno durante la loro visita ad un'isola dove la guerra tra Digimon umanoidi e Digimon animali era ancora in corso, a causa delle manipolazioni di un Digimon di nome Murmuxmon. Per non parlare poi dei numerosi Goblimon, Ogremon, Sepikmon, Starmon e Digimon simili che si vedevano di tanto in tanto...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Pteramon

Anche chiamato: Pteranomon

Tipo: Drago Alato

Attributo: Dati

Livello: Armour

Attacchi: Steel Beak, Missile Storm

Digimon volante, Digievoluzione alternativa di Armadillomon che mantiene la considerevole difesa della sua forma precedente. E' in grado di bombardare gli avversari senza neanche essere visto da loro, visto che può raggiungere in volo altezze anche di 4000 metri. Questa sua capacità gli è valsa il soprannome di "Bombardiere Blu".

Nome: Dinohumon

Tipo: Uomo Drago

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Lizard Dance

Digimon draconico che tende a vivere in zone lontane dalla civiltà per allenarsi. La sua catena evolutiva è conosciuta per le sue capacità combattive e per il fatto di avere caratteristiche tipiche dei Digimon Drago. Grazie alla sua notevole forza fisica, riesce a maneggiare le sue enormi spade Akinates con facilità.

 

"Questa... sarebbe l'abitazione del sindaco, immagino..." affermò un ammirato Kouichi Kimura, mentre SuperStarmon si avvicinava ad un campanello dorato posto ai lati dell'immenso ingresso, ad altezza d'uomo.

"Infatti. Lui è il nostro sindaco, ed è anche il responsabile della sicurezza di questa piccola zona di DigiWorld. Anche se, in questi tempi, ci sono molti che non sono per niente d'accordo con la sua politica. Okay, vi faccio avere udienza." disse SuperStarmon, per poi suonare il campanello. Pochi istanti dopo, l'enorme portone si aprì con un pesante scricchiolìo, e le sue due ante si divaricarono verso l'interno, permettendo così ai Digiprescelti di dare un'occhiata all'interno: abbastanza stranamente, era una dimora piuttosto spartana, anche se pulita e tenuta bene, e dava un senso di spaziosità, ma anche di vuoto, con quei raggi di luce che filtravano dai vetri delle finestre, e illuminavano i granelli di polvere fluttuanti. Soltanto qualche pezzo di arredamento sparso qua e là, e una massiccia e muscolosa figura che si stagliava contro una finestra, riempivano un pò di spazio... e, già a guardarlo dall'esterno, alcuni dei Digiprescelti rimasero esterrefatti dalle sue dimensioni e dalla sua imponenza fisica. Si erano aspettati un Digimon di dimensioni umane, neanche tanto impressionante, così come lo sceriffo e il vicesceriffo... e invece, si trovavano di fronte ad un colosso muscoloso alto almeno sei metri, bipede, con un muso allungato, piccoli arti anteriori dagli artigli luccicanti, e una lunga coda, grossa come il tronco di un albero e terminante a frusta, che si muoveva lentamente dietro il suo corpo.

"Wow... incredibile!" affermò Kaoru, la cui solita timidezza aveva lasciato il posto a una meravigliata curiosità. "Lui... è il sindaco di questa città? Non... non me l'aspettavo!"

Il Digimon che si trovava all'interno dell'enorme dimora si voltò lentamente quando SuperStarmon e Deputymon entrarono rispettosamente e chinarono leggermente la testa in segno di saluto. Quando avanzò, scuotendo un pò il pavimento con il suo immane peso, i raggi del sole lo illuminarono meglio, e i Digiprescelti riuscirono a vedere di chi si trattava: assomigliava ai Tyrannomon che avevano visto poco prima, ma le sue squame, serrate come piastre di armatura, erano di colore grigio cenere, ma erano solcate da numerose cicatrici rosse, particolarmente fitte sul muso e sulle braccia, mentre il torace era completamente bianco, con un'altra cicatrice a forma di croce all'altezza dello sterno. Una corta cresta di placche ossee verdine correva lungo la spina dorsale del tirannosauro, il cui muso dall'espressione sorprendentemente acuta era caratterizzato da un paio di grandi occhi azzurri scintillanti e da una bocca piena di denti ricurvi, dalla quale sporgevano i canini inferiori, e dalla quale, di tanto in tanto, fuoriusciva uno sbuffo di fuoco scarlatto. Le zampe avevano tre dita ciascuna, e ogni dito terminava con un artiglio lungo come una lama di falce e altrettanto ricurvo e pericoloso. Certo, non era esattamente il Digimon che dava l'idea di un sindaco, quanto piuttosto di un guerriero... però, nonostante l'aspetto bestiale, il Digimon proiettava un'aria di autorevolezza e saggezza che mise a loro agio i Digiprescelti.

"SuperStarmon. Deputymon. Vedo che avete con voi degli ospiti." ruggì il Digimon dinosauro, la cui voce dava ancora più l'idea del burbero dal cuore d'oro. "Prego, miei giovani ospiti. Accomodatevi. Voi dovete essere... i famosi Digiprescelti, non è così?"

"Ehm... sì, signor sindaco, siamo noi..." rispose Kouichi, assumendosi il ruolo dell'esponente del gruppo. "Molti... molti di noi sono già stati qui a DigiWorld tre anni fa, per risolvere la crisi provocata da Lucemon. E... ora che siamo tornati, vediamo che sono cambiate molte cose dall'ultima volta."

"Sì, purtroppo... anch'io non posso nascondere che la situazione sia molto peggiorata in questi ultimi tempi." rispose il Digimon dinosauro, mentre si sfregava una spalla e posava lo sguardo sulle numerose cicatrici rosse che adornavano il suo corpo squamoso. "Ci sono molte cose che dovreste sapere, e che spiegano come mai i Digimon di questo mondo si stiano rivoltando contro di voi... però, prima di tutto credo che sia il caso di trovarvi una sistemazione e qualcosa di decente da mangiare! Dopotutto, avete fatto un lungo viaggio per arrivare fin qui..."

"Ehm... grazie mille, signore... signor... Escuse moi, monsieur, potrei sapere il suo nome, s'il vous plait?" chiese Sophie con educazione, ma senza nascondere il fatto di essere estasiata di aver trovato finalmente un posto dove dormire decentemente. Il fatto che il suo interlocutore fosse un gigantesco Tyrannosaurus Rex passava in secondo piano rispetto a quella deliziosa prospettiva... e non aveva fatto dimenticare alla bambina bruna le buone maniere!

"Huh? Ah, giusto... non mi sono neanche presentato! Perdonate le mie maniere! Hehehee..." ridacchiò il dinosauro carnivoro, con una breve risata gutturale. I Digiprescelti gli fecero cenno che la cosa non importava, e il dinosauro si schiarì la gola e rispose alla domanda di Sophie. "Comunque, il mio nome è MasterTyrannomon! Per me è un onore conoscervi, Guerrieri Leggendari!"

"Ehm... L'onore è tutto nostro, signor MasterTyrannomon!" disse Kaoru, un pò intimorita dalle dimensioni del Digimon ma al tempo stesso rassicurata dal suo comportamento tranquillo e gentile. "E'... la prima volta che vedo un vero Tyrannosaurus Rex... in carne ed ossa... quindi, mi scusi se sono un pò emozionata!"

"Anche per noi è un piacere, signor MasterTyrannomon!" affermò Tomoki, mentre lui e gli altri Digiprescelti facevano un inchino al sindaco di quella cittadina.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MasterTyrannomon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Master Fire, Zen Recovery

Un Digimon dinosauro evoluto da un Tyrannomon che ha combattuto e vinto molte battaglie, di cui porta i segni sul corpo. Con il suo soprannome di "Tyranno Master" e la sua saggezza, è oggetto del rispetto e dell'ammirazione di tutti gli altri Digimon dinosauro. La sua arma principale è il fuoco che sputa dalla bocca, un proiettile rapido e letale!

 

"Bene dunque... intanto, credo che sia il caso di trovarvi una sistemazione!" affermò MasterTyrannomon, per poi voltarsi verso SuperStarmon e Deputymon. "I miei più fidati collaboratori, SuperStarmon e Deputymon, vi possono indicare dove potrete trovare un pasto caldo e un letto in cui dormire. Domani, non appena si alzerà il sole, vi riceverò per discutere del vostro problema... un problema, tra l'altro, che riguarda tutti noi!"

Mentre SuperStarmon e Deputymon facevano una sorta di saluto militare, Kouichi ringraziò per tutti con un cenno della testa, e si permise di sperare che, da quel momento in poi, le cose andassero un pò meglio di quanto fossero andate fino ad allora.

"La ringraziamo molto, MasterTyrannomon... e in cambio, faremo quanto è in nostro potere per risolvere la crisi di DigiWorld!" rispose, prima che lui e il resto dei ragazzi iniziassero a seguire SuperStarmon fuori dall'abitazione del sindaco...

 

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"Hmm... cavolo, questa sì che una nottata fredda! E pensare che oggi ha fatto un caldo... il clima nel Mondo Digitale, è davvero strano..." mormorò Izumi Orimoto, sfregandosi le spalle con le mani e guardando con un pò di fastidio la pelle d'oca che le stava venendo. Provò ad avvicinarsi un altro pò al falò che lei e i suoi compagni avevano acceso in precedenza, nel tentativo di scaldarsi, e li ravvivò muovendo le braci con un ramoscello... poi diede un'occhiata al suo orologio da polso, notando che era quasi mezzanotte. Era il momento del cambio della guardia, e dopo di lei sarebbe toccato a Yoshino...

Soffiandosi sulle mani infreddolite, Izumi controllò che il suo Digivice fosse ancora attaccato alla cintura, e poi si diresse verso il giaciglio dove la sua amica dai capelli rossi si era addormentata accanto a Raramon. Si inginocchiò vicino ad esso, e scosse gentilmente la spalla a Yoshino... che, in risposta, emise un mugolìo assonnato e tossì un paio di volte, per poi voltarsi verso Izumi.

"Ehm... sorellina Yoshino...?" disse la ragazzina bionda, un pò incerta davanti all'espressione vagamente abbattuta dell'agente dai capelli rossi. Yoshino non aveva una bella cera, e alla tenue luce del falò, ad Izumi embrò che avesse il viso un pò arrossato, oltre al fatto che i suoi occhi erano leggermente lucidi...

"Hmmm... sì, Izumi..." mormorò Yoshino, dopo aver svegliato Raramon ed essersi messa seduta sul suo giaciglio. "Ho capito, adesso tocca a me e a Raramon. Siamo pronte..."

"Va... va bene, sorellina..." mormorò Izumi, dubbiosa. "Però... se posso dire la mia, non mi sembra che tu abbia una bella cera. Sei... sei sicura di poter fare il turno di guardia? Se non te la senti, chiedo a Takuya-kun, o a Tohma-kun..."

Yoshino tranquillizzò la sua amica con un sorriso (che, a dire la verità, parve un pò forzato alla biondina), e un cenno della mano. "Tranquilla, Izumi... tranquilla! Sono fresca e riposata, e posso farmi un paio d'orette alzata! Anhe se, effettivamente, fa un pò freddo... brrr..." rispose con un brivido, per poi prendere con sè la coperta nella quale si era avvolta per dormire, e mettersela sulle spalle per maggiore protezione. "Comunque, voi state tranquilli! Io e Raramon faremo buona guardia!"

"Va bene, se lo dici tu..." concluse Izumi, non vedendo motivo per insistere. "La mia era solo... una domanda! Comunque, non ti sforzare troppo! Già oggi siamo stati sotto attacco tutto il giorno, e ho paura che domani sarà ancora peggio!"

"Lo sappiamo, lo sappiamo..." rispose Raramon, desolata. Lei stessa aveva dovuto sostenere un bel pò di scontri, in quella intensa giornata. "Beh, allora... buona notte, Izumi! Riposati bene!"

"Buona notte, sorellina Yoshino... buona notte, Raramon..." disse Izumi, per poi lasciare Yoshino e Raramon sedute accanto al falò, e dirigersi verso il suo giaciglio. Per caso, o forse no, Izumi se l'era preparato accanto a quello di Takuya... e in quel momento, mentre si accingeva a distendersi di nuovo sulle foglie, la biondina si prese qualche istante per osservare il volto del Digiprescelto possessore degli Spirits del Fuoco. Takuya sembrava dormire saporitamente, ignaro degli occhioni smeraldini della sua amica che lo osservavano con un certo interesse...

Izumi ricordava ancora tutto come fosse stato il giorno prima... il primo incontro con Takuya non era stato all'insegna dell'amicizia e della collaborazione, anche se la ragazzina bionda lo aveva molto ammirato quando si era trasformato in Agunimon per la prima volta per combattere contro Cerberusmon. Le loro prime giornate a DigiWorld erano fatte di litigate e battibecchi, che adesso sembravano di poco conto, ma che all'epoca li avevano fatti stare costantemente alla gola l'uno dell'altra...

Eppure, in seguito, Izumi aveva visto qualcosa di più dietro l'apparenza irresponsabile e leggera di Takuya Kanbara. Era un leader capace, che si preoccupava davvero per i suoi amici, ed era molto più sensibile di quanto non sembrasse ad una prima occhiata. Izumi non era ben sicura di quando i suoi sentimenti per lui avessero cominciato ad evolvere al di là della pura e semplice amicizia, ma sicuramente, per quando si erano trovati a fare la loro ricerca nella libreria di Nefertimon, prima della battaglia decisiva con Dynasmon e Crusadermon. E ora che sia lei che lui avevano toccato la soglia dei quattordici anni, era sicura che i suoi sentimenti fossero diventati qualcosa di più profondo. Il problema era... valeva la stessa cosa per Takuya? Nonostante fosse abbastanza sicura di quello che provava per Takuya, dopo tre anni di costante vicinanza e amicizia, non poteva certo sapere se valeva lo stesso per Takuya, e non le andava di rischiare la sua amicizia...

Con un sospiro, Izumi incurvò le sue labbra in un leggero sorriso. Beh, per queste cose ci sarebbe stato tempo più avanti. Adesso, era più importante pensare ad uscire tutti vivi da quell'assurda situazione. La sua mente andò ai suoi genitori, che sicuramente a quell'ora erano a casa a preoccuparsi per lei... e non potevano sapere cosa stesse facendo e perchè. La sua seconda vita come Digiprescelta aveva i suoi svantaggi... e Izumi non credeva che l'avrebbe potuta tenere nascosta a lungo...

"Hmmm? Ehilà, Izumi-san, sei ancora sveglia?"

Takuya aprì un occhio all'improvviso, e Izumi trattenne il respiro in un singulto, cercando di nascondere il lieve rossore del suo viso mentre si girava a guardare verso il cielo stellato, la coperta rimboccata fino alle ascelle. Sperando di non aver tradito troppo i propri pensieri, Izumi fece un paio di colpi di tosse per mandare via l'imbarazzo, e rispose ad un Takuya piuttosto confuso. "Ehm... scusa, Takuya-kun, ho appena finito il turno di guardia, e mi devo ancora addormentare..." sussurrò, nel tentativo di non disturbare Kouji, Masaru, Tohma, Agumon e Gaomon. "Adesso... Yoshino e Raramon hanno preso il mio posto. Spero solo che Yoshino-neesan non voglia strafare, non l'ho vista molto bene, appena adesso..."

"Davvero? Se devo dire la verità... anch'io non l'ho vista benissimo prima, mentre eravamo ancora in viaggio..." disse Takuya, alzando leggermente la testa e guardando verso il falò, accanto al quale l'agente dai capelli rossi era seduta con la coperta sulle spalle, e la fedele Raramon che le fluttuava vicino. "Però... lei ha detto che si sente bene, e non abbiamo voluto insistere oltre. Bah, in fondo è lei la più grande di noi, giusto? Saprà cosa deve fare..."

Izumi annuì lentamente, e poi guardò verso i letti improvvisati dove dormivano Masaru, Tohma, i loro Digimon e Kouji. Ognuno di loro sembrava tranquillo, deciso a rilassarsi il più possibile prima di affrontare i pericoli del giorno dopo... e sembrava quasi che avessero dimenticato le loro preoccupazioni. "Già... forse è vero, ma temo comunque che Yoshino-neesan si stia in qualche modo sforzando. Come se volesse dimostrare qualcosa a noi e a sè stessa. Sbaglierò, ma questa è l'impressione che mi ha dato." affermò la biondina, segretamente invidiando il fatto che gli altri suoi compagni sembrassero così bravi a mettere da parte i loro problemi. E sì che Kouji per primo era il tipo da sottolineare quanto DigiWorld fosse pericoloso... ma, razionale com'era, sapeva anche come gestire i suoi timori, e usarli per imporsi la massima attenzione e fare le scelte più logiche. E in quel momento, probabilmente, si era reso conto che c'era poco che potesse fare se non cercare di riposarsi il più possibile, e tenersi in forma per il giorno dopo.

Takuya si mise una mano davanti alla bocca e sbadigliò in maniera abbastanza sguaiata, sintomo inequivocabile della stanchezza che ormai lo aveva preso. "Yaaawn! Mah... che ti posso dire, Izumi... io spero davvero che non sia così, perchè ora che ci stiamo avvicinando ad una zona pericolosa, per Yoshino-san e Raramon sarebbe un problema non essere al pieno delle forze. Comunque, stai tranquilla... cercheremo di raggiungere questa Infinite Ice Ridge il prima possibile, e ritornare a casa. Sperabilmente, prima che qualche Digimon decida di fare qualcosa di irreparabile. Comunque, cerca di stare tranquilla, e vedrai che si sistemerà tutto! Faremo in modo di riuscire nella nostra missione, riporteremo Ikuto nel Mondo Reale... e magari scopriremo anche chi si cela dietro la maschera di questo Gallantmon di cui si sente tanto parlare! Perchè... è lui che ci ha messo contro praticamente tutto il Mondo Digitale, no?"

Izumi sorrise nonostante tutto, mentre appoggiava la testa sul cuscino improvvisato che si era fatta. Proprio tipico di Takuya, bastava parlargli un attimo per avere la sensazione che le cose sarebbero andate meglio...

"Anche tu hai ragione, Takuya-kun... beh, allora... buona notte, e cerca di riposarti anche tu! Non andrebbe molto bene se il nostro grande capo fosse morto di sonno al momento di combattere, giusto? Heheheheee..." ridacchiò, mentre si infilava sotto le coperte. Takuya fece una smorfia scherzosa, e mormorò uno "Spiritosa" tra i denti, prima di distendersi a sua volta e chiudere gli occhi, rannicchiandosi nelle coperte in modo da mantenere quanto più calore corporeo possibile. Izumi guardò divertita il suo imbarazzo mentre il Guerriero Leggendario del Fuoco ripiombava nel sonno, poi mormorò un "buona notte" a lui, e un augurio alla sua amica Yoshino, prima di chiudere gli occhi a sua volta, e finalmente rilassare il suo corpo stanco...

Nel frattempo, seduta accanto al fuoco, Yoshino si era rimessa a ravvivare il fuoco, senza dimenticarsi di guardare qua e là di tanto in tanto, alla ricerca di qualche potenziale pericolo. Raramon fluttuava accanto a lei, in modo da controllare bene tutti i dintorni... ma di tanto in tanto, anche il fiorellino rosa dava un'occhiata alla sua partner umana, non del tutto sicura che stesse bene. Izumi aveva visto giusto, Yoshino non aveva una bellissima cera, e sembrava affaticata... di tanto in tanto, notava Raramon, si stringeva nella coperta e si soffiava sulle mani per riscadarle, percorsa da un brivido di freddo. E poi, accanto al fuoco da poco riattizzato, si poteva vedere che il viso della sua amica umana aveva uno strano colorito rosso, che Raramon avrebbe scambiato per un sintomo del calore eccessivo, se non fosse stato per il fatto che Yoshino tremava leggermente.

Un paio di colpi di tosse da parte della rossa agente fecero preoccupare ulteriormente Raramon, che fluttuò accanto a lei e le sistemò la coperta sulle spalle.

"Cough... grazie... Raramon..." la ringraziò Yoshino con voce leggermente rauca, per poi schiarirsi la gola e afferrare i lembi della coperta, in modo da stringerseli ancora di più attorno al corpo. "Non... non so perchè, ma all'improvviso mi è venuto un colpo di freddo che non ti immagini neanche... e sì che sono vicina al fuoco..."

"Yoshino, sei sicura di poterlo fare, il turno di guardia?" chiese Raramon, corrugando la fronte. Nonostante il suo volto fosse fissato in un'espressione apparentemente vacua, con la bocca perennamente ad O e gli occhi neri che non mostravano nulla... riusciva comunque a far vedere che le condizioni di Yoshino erano per lei motivo di ansia. "Izumi aveva ragione, non mi sembra proprio che tu stia bene... sicura che non sarebbe meglio chiedere a Kouji, Masaru e Tohma di prendere il tuo posto, e intanto tu ti riposi, per questa notte?"

Ma la risposta di Yoshino fu decisa e senza possibilità di fraintendimenti. La ragazza dai capelli rossi scosse la testa, con una testardaggine che non era esattamente da lei, e guardò la sua Digimon con un'espressione che faceva capire subito che non avrebbe accettato compromessi. "Raramon... tu sai già cosa ti risponderò. No, per nessun motivo. Adesso forse non sarò al massimo perchè mi sono svegliata da poco, ma vedrai che adesso mi riprendo. E poi, si è detto che il mio turno doveva essere dopo quello di Izumi-san, e le regole vanno rispettate, no?"

Raramon sbattè gli occhi. Certo, Yoshino era una ragazza ligia alle regole, e che faceva sempre le cose con ordine - tranne quando si trattava delle faccende domestiche, pensò la Digimon floreale con un pizzico di ironia - ma... che adesso tirasse fuori quella come giustificazione per restare alzata e non passare il suo turno a qualcun altro... beh, sembrava un pò strano. Dopotutto, non sarebbe successo nulla se per quella notte Yoshino si fosse presa un pò di riposo in più, date le circostanze. Sicuramente, gli altri ragazzi avrebbero capito, se la ragazza avesse detto di essere un pò indisposta...

"Anch'io... devo fare la mia parte, Raramon..." rispose Yoshino, quasi avesse letto nel pensiero della sua amica. Raramon notò che, ancora una volta, la sua partner umana aveva tremato per il freddo, ma si era rifiutata di lamentarsene, e si era limitata a stringersi ancora di più nella coperta. "Io e te... siamo agenti della DATS, non è così? Allora... dobbiamo fare anche noi la nostra parte affinchè il gruppo riesca nella sua missione, non ti sembra? Io... ho dei doveri come agente, e non lascerò che sia una piccola indisposizione ad impedirmi di fare il mio lavoro..."

"Allora, Yoshino... ammetti che non ti senti troppo bene..." mormorò Raramon, mentre si avvicinava un altro pò alla sua partner e la osservava con attenzione. Stava per aggiungere qualcos'alto, quando si rese conto, con sorpresa, che gli occhi di Yoshino erano fissi sui tizzoni ardenti davanti a lei, brillanti di una vaga malinconia... e di una indefinibile angoscia, quasi la ragazza stesse pensando a qualcosa di brutto che era avvenuto nel suo passato...

A quel punto, non ci fu più nulla che Raramon si sentisse di fare, per dissuadere Yoshino da quanto si era proposta di fare. La ragazza sarebbe rimasta alzata anche tutta la notte, se necessario, pur di non sentirsi un fardello per il resto del gruppo... Raramon potè solo augurarsi che quella di Yoshino fosse una scelta ponderata. Sarebbe stato un problema, se Yoshino si fosse strapazzata troppo... sarebbe rimasta lei la più vulnerabile, in mezzo a quel mondo ostile!

Con un sospiro, Raramon si appoggiò sulla spalla della sua partner umana in modo da farle sentire la sua vicinanza... e Yoshino sorrise, sentendosi già un pò meglio, e le fece una carezza sulla testa.

"Stai tranquilla, Raramon... adesso magari sono un pò frastornata, ma vedrai che domani starò già meglio!" la rassicurò. "Non sarà certo un pò di malessere a farmi restare indietro... rispetto agli altri..."

E mentre parlava così, Yoshino rievocò un'immagine che non se ne era mai andata dalla sua memoria... l'immagine di un pianoforte che, agli occhi della Yoshino bambina di quell'epoca, era sembrato improvvisamente una sorta di gigantesco, insormontabile ostacolo...

 

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La serata, per il gruppo di Kouichi, era andata decisamente meglio del solito - il saloon di quella strana cittadina non sarà stato il posto più tranquillo o più pulito del mondo, con tutti quei Digimon che facevano baldoria o giocavano a poker, ma senz'altro era meglio della prospettiva di mangiare e dormire sotto le stelle, e costantemente sotto tiro dei Digimon al servizio di "Gallantmon", e anche la più schizzinosa Sophie non aveva fatto obiezioni, quando era stato loro servito come cena uno stufato caldo preparato sul momento. Anche lei aveva fatto in modo di non lasciare nemmeno una cucchiaiata, sorprendendo persino Katsuharu e Junpei...

E ora che la cena si era conclusa, e la serata era passata tra canzoni in stile country (genere musicale con il quale i Digiprescelti non avevano la minima familiarità, e che li aveva lasciati perplessi per un istante...) e festeggiamenti ai nuovi arrivati, i ragazzi si accingevano ad andare a dormire. Il Digimon proprietario del saloon, un Digitamamon con addosso un cappello da cowboy, aveva preparato per loro tre stanze al piano superiore del suo locale, una per le ragazze e due per i ragazzi... e dopo essersi fatti gli auguri di buona notte ed essersi messi d'accordo per la mattina dopo, i Digiprescelti si erano ritirati...

Nessuno di loro poteva essere sicuro di quanto tempo fosse passato da quando si erano addormentati... in quanto, grazie alla relativa comodità dei loro giacigli, i ragazzi erano finiti quasi subito nel mondo dei sogni. Per Shinya e Katsuharu, poi, c'era qualcosa di emozionante nel passare la notte in una vera città del vecchio west, dopo aver passato una serata nello stile dei pionieri americani! Per un attimo, Sophie aveva pensato che il letto non era soffice come il suo, e le coperte non erano proprio il massimo della pulizia, e non c'erano camicie da notte, il che la constringeva a dormire con i vestiti addosso... ma che diamine, ad un certo punto, anche lei poteva accontentarsi di quello che passava al convento. E vedere Kaoru, la sua compagna di stanza, addormentarsi come un sasso subito dopo averle dato la buonanotte era stato più che sufficiente a farla desistere da ogni lamentela...

E così, con almeno la sicurezza di un tetto sopra la testa, i Digiprescelti del gruppo di Kouichi passarono una nottata più tranquilla delle altre...

...

"Allarme! Allarme! Stanno arrivando!"

O meglio, l'avrebbero passata, se dopo qualche ora (Due? Tre? Quattro? Chi poteva dirlo...) DigiTamamon, il padrone del saloon, non avesse provveduto a svegliarli di soprassalto con un grido di paura, talmente forte da far cadere qualcuno giù dal letto, e da gettare nella paura tutti loro, che si erano convinti che fosse successo un incidente come un incendio o un crollo!

Kouichi, il primo a segliarsi, raccolse il suo Digivice, controllò che i suoi compagni di stanza (Junpei e Tomoki) stessero bene... e una volta fatto questo, i tre si precipitarono nel corridoio, dove ad attenderli c'erano già i nuovi arrivati nel gruppo dei Leggendari Guerrieri. L'espressione ansiosa e nervosa di Kaoru non era certo stata fugata da quell'allarme improvviso, mentre i più grintosi Katsuharu e Shinya sembravano scattanti e pronti ad affrontare qualsiasi imprevisto... e la povera Sophie, svegliata da un sogno bellissimo, se ne stava là senza sembrare molto attiva, con una faccia che non sarebbe stata fuori posto in un film come "La Notte dei Morti Viventi"...

"Uuuuuh..." mormorò la bambina mezza-francese, trattenendo uno sbadiglio e cercando in qualche modo di riavviarsi i capelli con una mano. "Che... che cosa succede adesso...? Qu'est que c'est? Stavo dormendo così bene..."

"Temo che dovrai rimandare, Sophie-chan..." le rispose Junpei, infilandosi gli occhiali e indicando verso il piano terra mentre iniziava a scendere le scale. Dall'esterno, proveniva un confuso marasma di voci infuriate e del clangore di metallo contro metallo... una selva di rumori che non lasciava dubbio sul fatto che stava accadendo qualcosa di serio. Nel caso non fosse bastato, per quello, il continuo gridare di DigiTamamon, che si aggirava disperatamente vicino al lungo tavolo del bar. "Sta succedendo qualcosa... e temo che dovremo intervenire, o saranno guai!"

"Sigh... io però non ho chiesto di fare tutto questo..." provò a lamentarsi la ragazzina. Kaoru sospirò, accarezzandole una spalla con un sorriso malinconico come per dire 'nemmeno io', prima che il gruppo scendesse rapidamente le scale... e si rendesse conto del disastro che stava accadendo! Le porte a bandiera del locale andavano avanti e indietro come impazzite, spintonate dalla folla di Digimon che premeva dall'esterno... un bellicoso gruppo composto da Goblimon, Ogremon e da un paio di DarkTyrannomon neri come la pece, alla cui guida stava un enorme Digimon cibernetico dalle sembianze umanoidi, con addosso una pesante armatura metallica grigia, piena di contatti elettrici, cinghie e giunture snodabili, sul cui pettorale era scritto 'D-1' in caratteri cubitali. Non lo si vedeva bene da dietro le porte del saloon, ma Junpei ebbe come l'impressione di aver già visto quel tipo di Digimon. Pantaloni verdi, schinieri, pesanti stivali da combattimento, la testa protetta da una sorta di casco nero da giocatore di rugby, con una V incisa sulla fronte, gli occhi gialli, luccicanti e senza pupille... e, forse la caratteristica più distintiva in assoluto, un vulcano in miniatura posto sulla schiena, dal quale si levava di tanto in tanto uno sbuffo di fumo grigio. Picchiava con violenza sulle doppie porte, facendole andare su e giù come un paio di banderuole impazzite... e la sua voce aveva un timbro metallico e crudele, anche questo non del tutto sconosciuto al più grande dei ragazzi prescelti...

"Ma... che sta succedendo, signor DigiTamamon? Chi sono questi tipi?" esclamò Kaoru allarmata. Sperava di non dover usare ancora il suo Digivice, e di non doversi trasformare ancora una volta, ma la cosa sembrava inevitabile, a questo punto...

Il Digimon simile ad un uovo con le zampe si girò verso il gruppo di Digiprescelti. "Ragazzi! Meno male che ci siete voi!" esclamò. "Questi... sono una banda di Digimon fuorilegge che ha la sua base nel canyon qui vicino, e di tanto in tanto vengono a disturbarci e a derubarci! Finora, lo sceriffo SuperStarmon e il suo vice Deputymon sono sempre riusciti a mandarli via... ma non ci hanno mai attaccato in così tanti! Adesso... adesso chiedono di voi! Vogliono che i Guerrieri Leggendari... vengano fuori e si facciano catturare!"

"Di noi?" chiese Katsuharu con stupore. "Ma... ma come facevano a sapere che siamo qui? Chi li ha informati?"

DigiTamamon sembrò deglutire a vuoto. "Questo... è quello che vorrei sapere anch'io!"

"Allora, ce li consegni, DigiTamamon?" tuonò la voce del Digimon corazzato che stava dietro le doppie porte del saloon. Un altro colpo, ancora più violento degli altri, per poco non scardinò le porte, che ondeggiarono di nuovo, permettendo ai Digiprescelti di vedere il Digimon che guidava la folla inferocita. "Siamo qui per quei mocciosi! Consegnaceli, e non faremo nulla a nessuno! Rifiuta, e le conseguenze saranno terribili!"

"Ragazzi, quel Digimon... è un Volcamon!" esclamò Junpei, dopo essere finalmente riuscito a vedere bene di chi si trattava. Quando qualcuno lo guardò per chiedergli di cosa si trattava, Junpei si schiarì la gola con un colpo di tosse, e spiegò. "Ehm... è un Digimon che ho incontrato quando eravamo intrappolati all'interno di Sephirotmon! Mi ha dato del filo da torcere... quindi consiglio di stare attenti!"

"Accidenti... e non è certo il caso di mettersi a combattere qui in città! Guarda quanti sono..." affermò Tomoki. "Se lo facessimo, provocheremmo un sacco di danni..."

"E... E allora, cosa dobbiamo fare? Farci catturare?" chiese Katsuharu... evocando una prospettiva che fece venire i sudori freddi a Shinya e a Sophie!

Con un ultimo colpo, le porte a bandierina del saloon cedettero e vennero scagliate all'interno del locale come dei trucioli di legno... e il Digimon dalla corazza di metallo si stagliò minacciosamente contro la soglia del locale, il pugno ancora stretto come una morsa!

"Heh. E questi sarebbero i famosi Digiprescelti? Gli esseri umani che dovevano salvare il nostro mondo, e che invece per poco non lo facevano distruggere?" chiese Volcamon, con un grugnito arrogante. "Bah. Non sono certo un granchè... ma del resto, cosa ci si può aspettare da degli esseri umani?"

Quell'insulto fu quasi sufficiente a spingere Shinya a rispondere male... ma, saggiamente, il fratellino di Takuya tenne chiusa la bocca. Non era il caso di provocare ulteriormente quell'ammasso di muscoli corazzato...

"Volcamon... tu..." mormorò DigiTamamon, mentre cercava in qualche modo di mantenere la calma... malgrado i numerosi Digimon malvagi in procinto di occupare il suo locale! Il Digimon chiamato Volcamon avanzò ancora, e questa volta entrò nella sala principale, scuotendo le tavole di legno del pavimento con i suoi passi pesanti!

"Ti avevamo avvertito, mi sembra. Consegnarci i Leggendari Guerrieri senza fare storie, o pagarne le conseguenze!" tuonò. Il suo indice scattò verso i ragazzi. "Ora... vi diamo un'ultima possibilità, ragazzini! Venite da soli, o dobbiamo costringervi con la forza?"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Volcamon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Magma Base, Big Bang Tackle

Digimon cibernetico particolarmente orgoglioso del suo corpo robusto e resistente. Quando la sua rabbia raggiunge l'apice, il vulcano che porta sulla schiena inizia ad eruttare, e diventa capace di utilizzare le sue mosse più potenti. Quando è veramente arrabbiato, il suo Big Bang Tackle diventa inarrestabile!

 

"Un... un momento! Aspettate un momento! E... e voi come fate a sapere che noi siamo... e soprattutto, come facevate a sapere che noi eravamo qui?" chiese Tomoki. "Siamo arrivati... soltanto qualche ora fa!"

Volcamon girò la testa verso il bambino castano, che si sentì improvvisamente ancora più piccolo di fronte a quella massa di muscoli. "Sentite un pò... qui abbiamo un piccoletto che vorrebe fare la voce grossa!" esclamò divertito, e a lui fecero eco le risate sguaiate dell'intero gruppo di Goblimon e Ogremon. "Beh, mocciosetto, abbiamo i nostri metodi per scoprire dove vi nascondete, e a noi non sfugge nulla! Ora... volete seguirci, o dobbiamo iniziare a distruggere questa graziosa città? Sarebbe un peccato rovinare queste belle casettine, non trovate?"

"No, aspettate! Non potete farlo..." cercò di pregarli DigiTamamon. Volcamon si girò di scatto verso di lui, e il Digimon-uovo provò un brivido di paura...

"Justice Bullet!"

Uno sparo riecheggiò per le strade della città, e un Ogremon grugnì di dolore prima di essere gettato a terra da un enorme proiettile partito a velocità quasi supersonica... dalla canna frontale di Deputymon, intervenuto provvidenzialmente a dare una mano ai ragazzi! Gli altri Digimon banditi, in uno scatto di sorpresa, rabbia ed incredulità, si volsero immediatamente nella direzione da cui lo sparo era provenuto... e come avevano immaginato, davanti a loro si trovarono Deputymon, SuperStarmon... e MasterTyrannomon in persona, tutti in guardia e pronti alla lotta!

"Voi! Che cosa state pensando di fare?" ruggì MasterTyrannomon. "Non vi basta darci fastidio e renderci la vita impossibile ogni giorno? Adesso volete anche venire qui ad importunare i nostri ospiti? Andatevene subito, altrimenti..."

"Hehehehee... altrimenti cosa?" sghignazzò Volcamon. "Ti vorrei ricordare, caro il mio 'sindaco', che non sei esattamente nella posizione giusta per minacciarci! Vedi... se adesso tu e i tuoi amichetti decideste di affrontarci, numerosi come siamo... non credo proprio che riuscireste a sconfiggerci senza causare dei grossi danni alla vostra bella città! Avete considerato questo particolare? Certo, non si può dire che a noi interessi molto se qualcuna di queste catapecchie verrà rasa al suolo, ma non credo si possa dire lo stesso di voi!"

Katsuharu, che stava già per afferrare il suo Digivice, si fermò di colpo e spalancò gli occhi. Maledizione, era verissimo! Nella sua fretta di trasformarsi e combattere contro quella banda, si era completamente scordato di dov'era... non era più nel bel mezzo della giungla, o lungo una strada solitaria in cui avrebbero potuto combattere senza dare fastidio a nessuno... ma nel centro dell'unica comunità di Digimon che, fino a quel momento, era stata disposta a dare loro una mano! Se avessero provocato danni, però, le cose sarebbero anche potute cambiare... e questo non avrebbe certo reso la vita più facile a MasterTyrannomon, SuperStarmon e ai loro concittadini!

Per enfatizzare il punto di Volcamon, i Digimon che erano con lui iniziarono a formare un muro di muscoli e ferocia davanti a MasterTyrannomon e ai suoi due assistenti. I Goblimon e gli Ogremon giocherellarono con le loro armi, e i due DarkTyrannomon sollevarono gli artigli anteriori e ghignarono, mettendo in mostra file di denti ricurvi e luccicanti! La situazione era tesa... MasterTyrannomon e i due difensori della legge sapevano che non potevano combattere al massimo delle loro forze, e sarebbe bastata una scintilla per provocare i banditi, e fare sì che loro dessero inizio alla devastazione...

"Huhuhuhuuu.. e allora? Adesso che vi abbiamo sbattuto in faccia le cose come stanno... ci consegnate i Digiprescelti o no?" Volcamon ripetè la richiesta. "Vi avvertiamo... finora abbiamo avuto molta pazienza, ma potrebbe non durare a lungo!"

"Tsk... razza di carogne... siete tutti così, voi leccapiedi di Gallantmon..." gli sibilò dietro SuperStarmon, con disprezzo. "Dite di avere a cuore gli interessi di DigiWorld, e nello stesso tempo non vi interessa nulla dei Digimon a cui fate del male..."

"Di nuovo questo Gallantmon..." mormorò Kouichi. "Se davvero di Gallantmon si può parlare...". Il Digiprescelto dell'Oscurità non aveva certo dimenticato l'incontro con WarDevidramon, e quello che il drago cibernetico aveva detto...

Volcamon accolse queste accuse con un'alzata di spalle. "Per ottenere un fine nobile, alcuni sacrifici sono necessari. Anzi, credo che dovreste esserci grati... per aver ospitato degli esseri umani nel vostro villaggio, dovreste sapere qual è la pena che Gallantmon-sama ha decretato! E' una fortuna, per voi che abbiamo deciso di chiudere un occhio. Tuttavia, se quei mocciosi non si consegnano subito, potremmo anche cambiare idea... e se la cosa non dovesse farvi ancora abbastanza paura, vorrei informarvi che il resto dei miei uomini hanno ricevuto ordini... e se dovessero vedere un vostro tentativo di opporvi a noi, non esiteranno ad attaccare in massa! Allora, che ne dite?"

DigiTamamon sembrò stringersi ancora di più nel guscio vuoto che celava il suo corpo, e i suoi occhi tondi e luminosi scintillarono per il terrore... mentre, dall'esterno, si sentivano le voci dei cittadini che parlavano tra loro in toni nervosi. Allo stesso tempo, Tomoki provò uno scatto di indignazione, e fu solo grazie a Junpei, che gli mise una mano sulla spalla, che riuscì ad impedirsi di attivare il suo Digivice lì, sul posto...

"Fermo, Tomoki-chan..." sussurrò il ragazzone con gli occhiali. "Ci sono... troppi Digimon da queste parti! Non possiamo rischiare di coinvolgerli!"

"Hm... Sì, hai ragione, Junpei-san, ma... allora, cosa dobbiamo fare? Non credo che questa gentaglia se ne andrà senza aver avuto quello che vuole..." affermò il piccolo Digiprescelto del Ghiaccio. "E... se non possiamo combattere contro di loro, allora cosa ci resta?"

Kouichi tirò un sospiro. Questa decisione non sarebbe piaciuta molto ad alcuni degli altri ragazzi, ma in quel momento c'erano cose più importanti... e un buon guerriero sa anche quando non è il caso di sfoderare le armi! "Non credo ci sia molto altro da fare, ragazzi... ci arrendiamo, e ci facciamo portare con loro." affermò.

Come aveva immaginato, Shinya, Sophie e Katsuharu non presero molto bene la proposta. La bambina mezza-francese sgranò gli occhi, nei quali brillò un misto di paura e oltraggio... mentre Katsuharu si spinse quasi a chiedere al ragazzo dai capelli bluetti se non gli fosse partita qualche rotella. Shinya, dal canto suo, non fece alcun mistero della sua avversione per questa idea a suo dire assurda...

"Cosa? Hey, aspetta un momento, Kouichi-san!" esclamò. "Non puoi metterti a decidere per tutti! Perchè non possiamo affrontare questi buffoni? Abbiamo i Digi-Spirit, siamo più forti di loro... quindi, perchè non li combattiamo?"

"A dire la verità, Shinya-chan... questo non mi sembra il momento giusto per farlo..." disse Kaoru, con un dito sulle labbra. Nemmeno lei era molto sicura di cosa stava dicendo, ma in quel momento di paura, qualunque soluzione le sarebbe sembrata meglio che combattere... "Ci sono troppi Digimon innocenti qui attorno, e quei banditi non si faranno scrupoli a coinvolgerli! Quindi... cred che per questa volta facciamo meglio a darla loro vinta... Solo per questa volta, okay? Dopo... vedrete che avremo la nostra occasione di sistemarli!"

"E poi, se posso evitare di trasformarmi... sinceramente, io preferisco così!" aggiunse tra sè. "Quando sono diventata Ranamon, ho avuto come la sensazione di non essere più me stessa..."

"Ma... aspettate un momento, e... e poi, quando siamo nelle loro mani, che cosa facciamo?" esclamò Sophie, quasi in panico. "Cosa... cosa credete che potremo fare? Io... credo che sia una pazzia! Non... non dovremmo tentare di fare qualcosa adesso, e..."

"No, meglio di no, Sophie-chan. Abbi pazienza, vedrai che troveremo un modo di uscirne interi!" la calmò Junpei... per poi guardare verso Volcamon e guardarlo con freddezza. "E va bene, furfanti... purchè lasciate in pace questi Digimon, siamo disposti a venire con voi!"

All'esterno del locale, MasterTyrannomon, SuperStarmon e Deputymon si ritirarono, pur non sembrando per niente convinti... e Volcamon sghignazzò sinistramente mentre i Digiprescelti, con Kouichi e Junpei in testa uscivano dal saloon, tra lo stupore degli abitanti accorsi. Tutti loro erano decisamente sgomenti... e se qualcuno avesse fatto attenzione, si sarebbe reso conto che persino due o tre degli scagnozzi di Volcamon erano meravigliati del fatto che gli esseri umani avessero deciso di consegnarsi spontaneamente...

"Bene, bene... vedo che avete preso la decisione più saggia! Non volete coinvolgere i vostri amichetti traditori, molto commovente!" affermò il gigantesco cyborg. "Okay, ragazzi... ora prendetegli i Digivice, senza di quelli non potranno trasformarsi, e non saranno più una minaccia per noi! Li porteremo al nostro nascondiglio, e poi lasceremo che sia Gallantmon-sama a decidere il da farsi! Sono sicuro che far vedere a tutto il Mondo Digitale che fine fanno i disgustosi esseri umani darà una scossa a tutti i Digimon che ancora esitano ad unirsi al nostro signore!"

"Ugh... hey, non spingermi, sgorbio verde! So camminare da sola!" esclamò Sophie quando uno dei Goblimon la spintonò brutalmente, facendola quasi cadere per terra. Impaurita, Kaoru si avvicinò a Junpei, che riuscì a calmarla mettendole una mano sulla spalla... e in quel momento, SuperStarmon si avvicinò a Kouichi, dando voce ai suoi dubbi riguardo la loro decisione...

"Ragazzi, ma che vi è saltato in mente?" sussurrò il Digimon-stella nell'orecchio del Digiprescelto delle Tenebre. "Volete... consegnarvi a loro, e lasciare che loro si tengano i vostri Digivice? E' assurdo!"

"Lo so, ma... se non lo facciamo, voi tutti ne pagherete le conseguenze! Ci sono altri Digimon della loro banda, appostati qui attorno... e non saremmo in gradi di tenerli tutti a bada. La vostra città ne uscirebbe demolita." rispose Kouichi. "E poi, non è che abbiamo preso questa decisione senza... Ascolta..."

Il Digiprescelto bisbigliò rapidamente qualcosa nell'orecchio di SuperStarmon, e poi si separò rapidamente da esso, stando bene attento a non farsi notare troppo da Volcamon e dai suoi uomini. Un DarkTyrannomon particolarmente robusto e minaccioso lo spintonò via con una delle sue zampe artigliate, costringendolo a seguire il resto del gruppo mentre si allontanavano dalla città... e i cittadini, troppo stupiti e spaventati per opporsi ai banditi, non poterono fare altro che permettere loro di andarsene, recando con sè i Digiprescelti già privati dei loro preziosi Digivice. Gli unici a protestare apertamente erano Sophie e Shinya... ma anche nel loro caso, i Goblimon che erano stati affiancati a loro erano più che sufficienti a tenere a bada i due ragazzini ribelli.

"Kouichi-kun... spero davvero che tu sappia quello che stai facendo. Altrimenti... non credo proprio andrà a finire bene!" mormorò Katsuharu nell'orecchio del Guerriero Leggendario dell'Oscurità. Il quale, a sua volta, guardò verso gli altri suoi compagni, e annuì con decisione.

"Fidati, Katsuharu-kun... credo di avere già una mezza idea di come fare..." rispose, continuando a guardarsi attorno mentre la processione di banditi e Digiprescelti catturati usciva dai conini del villaggio...

 

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"Okay, Yoshino-san. Ti do il cambio, ora tocca a me." disse Kouji con distacco, appoggiando una mano sulla spalla della rossa che, ancora avvolta nella sua coperta, era rimasta seduta accanto alle braci per tutto quel tempo. Yoshino alzò lo sguardo stanco verso di lui, e disse di sì con un cenno della testa, contenta di poter finalmente lasciare il suo posto e riposarsi come si deve. Stava cominciando ad avere sempre più sonno, e non si sentiva neanche troppo ben ferma sulle gambe... probabilmente, come già prima aveva detto Raramon, qualche ora di sonno non sarebbe stata male...

"Grazie, Minamoto-kun. Finora non ho visto nulla di strano, ma stai comunque all'erta." disse Yoshino, dopo essersi alzata dal suo posto. Quando Kouji fece loro cenno con la testa, la ragazza e la sua Digimon gli augurarono la buonanotte, subito ricambiate con educazione, e si diressero verso il loro giaciglio, mentre il Guerriero Leggendario della Luce prendeva posto accanto al fuoco. Kouji si stropicciò gli occhi, come se cercasse di svegliarsi del tutto... e iniziò a guardarsi attorno con estrema attenzione. Era sempre stato un tipo prudente, e ora che sapeva, come tutti, che parecchi Digimon avevano voglia di fare loro la pelle, questa prudenza stava quasi sfociando nella paranoia...

Non c'era che dire, pensò tra sè il ragazzo dai capelli scuri, questo Gallantmon, o chiunque fosse il Digimon che ne stava sfruttando le sembianze, li aveva messi in una brutta situazione... e sapeva bene come farli stare in tensione! Ma perdere la testa, si ricordò, sarebbe servito unicamente a fare il suo gioco. Doveva cercare di restare il più calmo possibile... e fare in modo che anche gli altri, soprattutto Takuya e Masaru, facessero la stessa cosa...

Un fruscìo lontano attirò la sua attenzione, e i suoi sensi acuti si misero immediatamente in allerta. Kouji alzò appena un pò la testa, squadrando freddamente il punto da cui era provenuto quel suono a malapena udibile... ma non vide nessuno, e avanzò l'ipotesi che potesse essersi trattato semplicemente di un alito di vento. Tuttavia, per diversi minuti mantenne lo sguardo fisso sui rami che si erano spostati, aspettando una qualsiasi reazione...

E, ben nascosti tra le fronde, Ikuto, Falcomon, Gotsumon e Tsukaimon restituirono lo sguardo astioso, in un silenzio scambio di sfide. In particolare, il bambino vestito da pellerossa strinse rabbiosamente il manico del suo boomerang, e una goccia di freddo sudore gli scese lungo una tempia, per esprimere tutto il suo astio...

"Esseri umani... lì..." mormorò a bassa voce. "Loro... ucciso nostri amici! Io... non perdonare umani!"

"Lo sappiamo, Ikuto, lo sappiamo..." mormorò Gotsumon, forzando un sorriso quando in realtà aveva soltanto voglia di stendere una mano e strozzare quel marmocchio. Se solo avesse potuto farlo... ma il suo piano gli imponeva di essere paziente. "Ma... attaccarli adesso non servirebbe a molto! Intanto, è sufficiente averli spinti verso la zona che ci interessava! L'Abisso Orizzontale è uno dei posti più infidi di tutto il Mondo Digitale, e una volta che saranno entrati lì... state pur certi che non avranno scampo!"

"E giusto perchè sappiamo quanto è importante per te... lasceremo a te e a Falcomon l'onore di guidare i Digimon che SaberLeomon-sama ci ha concesso! Vedrai, sarà un successo! Quei mocciosi non si accorgeranno nemmeno di cosa li colpirà!" aggiunse Tsukaimon con tono lusinghiero, sbattendo lentamente le sue ali-orecchie giusto per dare un pò di enfasi al suo discorso. Lo sguardo di Ikuto e Falcomon si ammorbidì un pò, ma rimanevano ancora delle tracce di dubbio...

"Però... siamo sicuri che sia stata una buona idea allearci a SaberLeomon? Lui e Mercurimon-sama non sono certo in buoni rapporti..." sussurrò il falchetto ninja. "Siamo sicuri... che possiamo fidarci di lui e dei suoi Digimon?"

"Heheheee... state tranquilli! Visto che abbiamo praticamente lo stesso obiettivo, non sarebbe nel suo interesse tradirci! Dopotutto, quando si tratta di difendere il Mondo Digitale dagli esseri umani... le differenze di opinione passano in secondo piano, lo dico sempre!"

Falcomon storse il naso, ancora poco convinto. Gotsumon era bravo a parlare, e non era certo facile capire quando diceva sul serio, e quando invece cercava di abbindolare... perciò, il falchetto non riusciva ancora ad essere del tutto tranquillo. "Hmmm... e va bene, per adesso ci fidiamo di voi e del vostro giudizio!" disse infine. "Ma... state attenti a quello che fate, perchè se doveste fare del male ad Ikuto... vi giuro che ve la farò pagare salata!"

Gotsumon alzò una mano e ridacchiò, per dire che non c'era nulla di cui preoccuparsi... ma dentro di sè provò di nuovo l'impulso bruciante di prendere quei due per il collo e strozzarli lì, sul posto...

"Tsk... non credo proprio dovrai preoccuparti per questo, stupido pennuto!" pensò tra sè. "Perchè se il nostro piano riuscirà, non dovremo preoccuparci più nè di te, nè di quel dannato marmocchio che ti tiene al guinzaglio! Se voi doveste malauguratamente... essere uccisi dagli umani... non ci sarebbe più nulla a trattenere Mercurimon-sama dal fare quello che è giusto!"

 

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"Allora, Watchmon, tu dici che Volcamon, l'agente che ho assegnato a quella zona, è già riuscito a catturare i Digiprescelti?" chiese ChaosGallantmon, rivolto al disgustoso Digimon dai molti occhi che stava prostrato ai piedi del suo trono. Watchmon rispose con un cenno della testa, confermando la supposizione del suo signore.

"Sì, ChaosGallantmon-sama... i miei DemiWatchmon mi hanno già confermato la loro cattura, e Volcamon si è già assicurato di sottrarre loro i Digivice." rispose Watchmon. "Ora che non possono più trasformarsi, non sono niente più che dei normali ragazzini umani... e non abbiamo più nulla da temere da loro!"

Il cavsliere nero si sfregò il mento con le dita guantate di ferro... poi annuì, soddisfatto ma non ancora del tutto tranquillo. "Hm. Questa è una buona notizia, non c'è dubbio... ma non dobbiamo esaltarci troppo. Abbiamo già collezionato dei fallimenti inaspettati, e non è il caso di rischiare troppo. Quindi, Watchmon... dai ordine ai tuoi DemiWatchmon di continuare a tenere d'occhio la situazione, e fa in modo che Volcamon sia all'erta in ogni momento. Anche senza i Digi-Spirit, quei mocciosi non sono stupidi."

"Lo sappiamo, ChaosGallantmon-sama... e faremo in modo di provvedere." rispose Watchmon. "Sto... tenendo d'occhio costantemente la situazione, e saprò che istruzioni dare a Volcamon."

ChaosGallantmon emise un verso di assenso, poi si rivolse ad Astamon, che era sull'attenti qualche metro più in là. "Ottimo. Per quanto riguarda l'altro gruppo, Astamon, hai delle novità da riferirmi?" chiese.

Il misterioso Digimon demoniaco si inchinò. "Certamente, ChaosGallantmon-sama. Argomon mi ha confermato che SaberLeomon, Gotsumon e Tsukaimon stanno collaborando di loro spontanea volontà." rispose. "Al momento sono vicini all'Abisso Orizzontale, e domani hanno intenzione di portare a termine il loro piano. Se tutto andrà come previsto, Mercurimon finirà per fare il nostro gioco. E anche se non abboccasse all'amo, sicuramente quello che accadrà al suo... prezioso Ikuto... provocherà una reazione indignata da parte di tutti i Digimon a lui fedeli!"

Il falso Gallantmon ghignò dietro il cimiero del suo elmo. "Quindi, sembra che adesso la fortuna cominci a girare dalla nostra parte. Molto bene. Astamon, tieni continuamente d'occhio il secondo gruppo, e informami di come va."

"Sarà un piacere, mio signore." rispose Astamon. A giudicare dal sorriso appena accennato sul suo volto, non era una menzogna...

Kuzuhamon, come sempre in attesa a fianco del suo signore, diede ai due sottoposti il permesso di andarsene. "Questo è tutto, dunque. Potete andare. ChaosGallantmon-sama, se mi è concesso, suggerirei di velocizzare la realizzazione dei Digital Gate più a sud. WarDevidramon, soltanto mezz'ora fa, ci ha informato dell'avvicinamento di un oggetto sconosciuto a quella zona, e non sappiamo se sia ostile. Meglio completare il lavoro finchè non siamo ancora in contatto."

"Darò un'occhiata ai rilevamenti, e valuterò questo tuo suggerimento." affermò ChaosGallantmon con tono neutrale. "Ma per il momento, è più importante sconfiggere la DATS. Il nostro progetto di dominare entrambi i mondi non potrà essere realizzato finchè avremo questo ostacolo da superare..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Bene, sembra che entrambi i gruppi abbiano i loro problemi... e che ChaosGallantmon e i suoi uomini si stiano facendo sempre più attenti e pericolosi! E ora, che possibilità ci sono che Shinya e Sophie ottengano i loro Digi-Spirits? Succederà qualcosa che li toglierà dai guai... o magari, saranno proprio i ragazzi ad avere l'idea vincente? Per saperlo, non vi resta che aspettare il prossimo aggiornamento!

E a proposito di aggiornamenti... temo che in questo periodo ci sia il rischio che rallentino, visto che comincia ad avvicinarsi il mio periodo di esami! Dopo la festa del lavoro, saranno pubblicate le date degli esami, e allora... credo che il mio tempo per scrivere si ridurrà! Ovviamente, cercherò di ritagliarmi ogni spazio possibile, ma non posso fare garanzie!

Beh, questo è tutto, per adesso! Buon proseguimento!

 

Justice Gundam

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Capitolo 27
*** Momenti pericolosi, Parte 2 ***


Record of Digital Wars-27

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon Frontier - Digimon Savers scritta da: Justice Gundam

Bentornati! La mia storia sta andando avanti, nonostante tutti gli impegni con cui mi trovo a contendere ogni giorno... e credo che tra non molto potrò chiudere questo arco dedicato al Mondo Digitale e riportare l'azione nel Mondo Reale! E da lì in poi, beh... diciamo solo che ci aspettano sempre più casini e sempre più fuochi d'artificio!

Allora, nello scorso capitolo abbiamo lasciato il gruppo guidato da Kouichi alle prese con un gruppo di Digimon fuorilegge guidati da un Volcamon... che ha anche avuto il buon senso di togliere ai ragazzi i Digivice in modo che non possano più trasformarsi... e con Kouichi che sembra aver architettato qualcosa per salvare la situazione! Mentre, dall'altra parte, abbiamo il gruppo di Takuya e Masaru che, sempre seguito a breve distanza da Ikuto, Falcomon e dall'odiosa coppia Gotsumon/Tsukaimon (che adesso si è pure procacciata la collaborazione di alcuni scagnozzi di ChaosGallantmon), si appresta ad avventurarsi in una delle zone più pericolose di DigiWorld...

La ricetta per un disastro, se mai ne ho vista una! Credo proprio che questi prossimi capitoli lasceranno più di un lettore con il fiato sospeso... e non dimentichiamoci del fatto che anche Bokomon e Neemon attendono il capitolo in cui faranno il loro vero e proprio ritorno in scena! Quei due avranno un pò di risposte da dare ai nostri eroi...

Beh, allora non dilunghiamoci tanto sulle presentazioni, e rispondiamo alle recensioni!

 

Kari 89: Beh, dal momento che hai visto l'anime, immagino che tu possa già immaginare cosa accadrà in futuro... e questo comprende anche quello che sta accadendo a Yoshino! Ovviamente, visto che non tutto il male viene per nuocere, potrebbe voler dire che c'è qualche Digievoluzione a livello Ultimate in vista, il che non può che andare a vantaggio della DATS! E credimi, ne avranno bisogno... Per quanto riguarda la situazione Takuya-Izumi... beh, spero di gestirla bene! Senza dimenticare il loro rapporto odio-amore... Ebbene sì, due Digispirit! Finalmente, anche per Shinya e Sophie è il momento di debuttare!

KillKenny: Già, ho anch'io questa vaga impressione... comunque, grazie del voto, e mi auguro di continuare così per il resto del viaggio a DigiWorld! Vedrai che qualcuno dimostrerà di aver letto la lista del Perfetto Evil Overlord... ^_^

Darkroxas92: E bentornato anche a te! Per il gruppo di Kouichi, spero di riuscire a costruire bene la vicenda, visto che avevo in mente un certo scenario, ma poi la cosa si è evoluta in maniera molto diversa, quasi la storia avesse assunto volontà propria. Mi fa piacere che tu sia riuscito a seguire Frontier, serie che adoro con tutto me stesso... e grazie ancora per i tuoi complimenti su Invasion, complimenti che, se devo dire la verità, non credo di aver fatto poi così tanto per meritare. Tutti dicono che sono troppo modesto, ma... vabbè, non importa! Per il forum... guarda, cercherò di recuperare il prima possibile, ma visto che ora sono davvero molto occupato... beh, non posso fare garanzie! -_- U

SmartGirl: Purtroppo, come hai potuto vedere, i ragazzi hanno l'intero DigiWorld, o quasi, contro, grazie alla propaganda che ChaosGallantmon ha fatto contro di loro! Comunque, questo permetterà anche a Shinya e a Sophie di mostrare il loro valore di Guerrieri Leggendari! E anche Yoshino farà la sua parte, nonostante tutto. Come dici tu, gli impegni mi hanno tenuto molto occupato... quindi, spero che ora questo capitolo valga la pena! Grazie ancora per la recensione... e per gli auguri di buono studio!

 

Bene, siamo tutti pronti? Possiamo finalmente riprendere la storia, perciò... buona lettura!

 

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Capitolo 27 - Momenti pericolosi, Parte 2

 

Toc... toc... toc...

Il manico di un boomerang picchiettò nervosamente contro il legno del ramo di un albero, esprimendo l'impazienza del suo giovanissimo proprietario, che sembrava non riuscire a prendere sonno malgrado sapesse che l'indomani gli avrebbe riservato un bel pò di lavoro. Ikuto continuava a pensare al fatto che gli esseri umani che lui e Falcomon odiavano tanto avevano avuto l'ardire di spingersi così in profondità nel Mondo Digitale, e che adesso si stessero avvicinando sempre di più alla Infinite Ice Ridge. Anche se, per raggiungerla, avrebbero prima dovuto superare il Topsy Canyon, una delle zone più temute del Mondo Digitale...

Falcomon, il suo Digimon, aprì leggermente gli occhi, svegliato da quel picchiettare che si sentiva quasi come un tuono nella notte silenziosa di DigiWorld. "Hmmm... Ikuto, che succede? Hmm... mi stavo giusto addormentando..." mormorò, con la lingua ancora un pò impastata.

"Ah, scusare me, Falcomon..." sussurrò il bambino dal volto dipinto. "Io... non riuscire a dormire. Non essere sicuro che piano di Gotsumon... funzionare. Ed essere anche un pò preoccupato... Gotsumon e Tsukaimon dire che noi stesso scopo di difendere DigiWorld... però lui non essere molto d'accordo con Mercurimon-sama. Quindi, perchè lui adesso volere aiutare noi?"

"Non mi fido molto nemmeno io di lui, questo è vero..." sussurrò Falcomon in risposta. "Ma sul fatto che le nostre rivalità personali debbano attendere che gli esseri umani siano sconfitti... su questo ha perfettamente ragione. Soprattutto se pensi che gli esseri umani hanno i Leggendari Guerrieri dalla loro parte. Sigh... e io che pensavo che fossero i protettori di DigiWorld. E' proprio come dice Mercurimon-sama, mai fidarsi degli esseri umani."

L'espressione di Ikuto, che fino a quel momento era stata di tensione, con un percettibile accenno di rabbia, si fece terribilmente triste, e i suoi occhi tremarono leggermente, accennando a lacrime trattenute. Già, per quanto Mercurimon e Gallantmon la vedessero in modo completamente diverso su questo punto... su una cosa erano d'accordo, e cioè sul fatto che gli esseri umani erano dei nemici pericolosi, crudeli e distruttivi che non tenevano mai fede alla parola data. L'unica differenza, in effetti, era che per risolvere questo problema Gallantmon aveva deciso di applicare una soluzione molto più radicale...

"Io... sapere questo, Falcomon... sapere troppo bene..." mormorò il ragazzino, stringendosi nella sua mantellina beige. La sua aria da piccolo guerriero era temporaneamente svanita, facendolo vedere invece come quello che era - un bambino cresciuto troppo in fretta a cui mancava l'affetto di un genitore. E Falcomon si sentì terribilmente in colpa per aver risvegliato quei pessimi ricordi...

Sfortunatamente, il momento fu rovinato da un battito d'ali, e da una risatina ironica che diede sui nervi a Falcomon. "Heheheheee... ve lo dicevamo noi, fin dall'inizio, che il problema degli esseri umani doveva essere risolto una volta per tutte! Ma nessuno ci ha dato retta, e il risultato è quello che vediamo!" ridacchiò Tsukaimon, avvicinandosi al duo con fare spocchioso. Lo sbattere lento delle sue ali si sentiva ancora di più dei colpetti che Ikuto dava con il boomerang...

"Beh? Che avete da guardarmi così?" disse il piccolo Digimon viola, con l'aria un bambino che vuole negare di aver rubato la marmellata. "Io ho solo detto le cose come stanno! Se soltanto Mercurimon-sama e quei due buoni a nulla che si porta dietro avessero ascoltato i nostri saggi consigli, ora non ci troveremmo in questa situazione! E' qualcosa di cui abbiamo tutti la responsabilità, da un certo punto di vista!"

"La tua parlantina non ci incanta, Tsukaimon!" lo rimbeccò Falcomon. "Mercurimon-sama sapeva che attaccare il Mondo Reale avrebbe soltanto inasprito la situazione, e già abbastanza nostri compagni erano morti per colpa degli umani! Ora quello che ci interessa è mandarli via, prima che facciano del male a qualcun altro!"

"E non parlare male di Bokomon e Neemon! Loro buoni consiglieri per Mercurimon-sama!" affermò Ikuto. La sua mano era di nuovo stretta attorno all'impugnatura del boomerang, e lui stesso sembrava impaziente di lanciarlo contro quel piccolo Digimon presuntuoso...

"Okay, okay, non c'è bisogno di scaldarsi tanto!" disse Tsukaimon, che non sembrava essere per nulla intimorito dall'implicita minaccia. "Certo è che, se Bokomon e quell'altro babbeo sono tanto bravi come dite voi, com'è che credono ancora che ci sia del bene negli esseri umani? E come mai hanno accompagnato i Leggendari Guerrieri nel loro viaggio a DigiWorld, eh? Sempre che quello che dicono sia vero, perchè ho i miei dubbi..."

"Okay, Tsukaimon, credo che così possa bastare..." lo interruppe la vocetta gracchiante di Gotsumon. Tutti guardarono verso il basso, per vedere l'ometto di roccia in piedi vicino alle radici dell'albero sui cui rami erano seduti Ikuto e Falcomon. "Abbiamo già ripetuto più e più volte questa storia, e credo che i recenti eventi non possano che darci ragione. Quindi eviterei di reiterare qualcosa che ormai è praticamente sicuro, non sei d'accordo anche tu?"

"Hmph!" grugnì Ikuto, mentre Tsukaimon alzava le spalle e si allontanava. "Tu parlare, Gotsumon! Noi come fare a sapere che tuo piano funzionare? Finora, tuoi Digimon riusciti a mandare intrusi verso Topsy Canyon, ma poi come fare ad essere sicuro che loro non uscire di lì?"

"Hehehee... non porre limite alla mia fantasia! Sono molto bravo ad ideare strategie vincenti!" affermò Gotsumon, con una tale dose di vanagloria che Ikuto e Falcomon non poterono trattenere un'espressione disgustata. "Il Topsy Canyon è il luogo dove abitano un sacco di Digimon crudeli e pericolosi... e sono più che sicuro che nessun essere umano ci metta piede riuscirà mai ad uscirne vivo! Ovviamente, non si può dire lo stesso dei Digimon... e dato che voi due siete dei Digimon, per voi e per i nostri alleati sarà uno scherzo assalire quegli sciocchi una volta che saranno entrati là dentro! Li metteremo in trappola come tanti Chuumon!"

Inutile, per quanto Gotsumon e il suo compagno continuassero ad insistere sulla loro buona fede, Ikuto e Falcomon non riuscivano a dare loro fiducia... secondo loro, stavano facendo tutto questo più per ingraziarsi Mercurimon, che non perchè fossero sinceramente interessati a difendere DigiWorld. E tuttavia, in quel caso, bisognava stringere i denti e accettare le loro ragioni. Anche a costo di accettare l'idea di allearsi temporaneamente con SaberLeomon, lo stesso Digimon con cui Mercurimon aveva avuto un alterco giorni prima. Questo, comunque, non precludeva il fatto che avrebbero tenuto d'occhio Gotsumon e tutto quello che lui faceva.

"Hm. Per adesso, noi credere voi." tagliò corto Ikuto, non volendo prolungare oltre una discussione sterile. "Ma... quando tutto finito, voi dovere rispondere a domande di Mercurimon-sama. Lavorare con SaberLeomon pericoloso, noi non volere fare come Gallantmon e fare guerra a Mondo Reale! Perciò, voi essere sicuri che non tentare nulla di strano, voi essere d'accordo?"

"Hehehee... certo, certo, Ikuto, non ti preoccupare!" rispose Gotsumon, forse fin troppo rapidamente. "Quando tutto questo sarà finito, chiariremo ogni cosa! Per adesso, però, concentriamoci su quei fastidiosi Guerrieri Leggendari e sugli agenti della DATS... e anzi, ti consiglierei di riposarti un pò, mio giovane amico! Domani... sarà una giornata che non dimenticherai mai più in vita tua!"

Con un sospiro rassegnato, Ikuto e Falcomon tornarono sul loro ramo e cercarono di rilassarsi, Falcomon nascondendo la testa nelle folte piume, ed Ikuto stringendosi nella sua mantellina dopo aver trovato un punto in cui potersi coricare senza rischiare di cadere. Tsukaimon, ad un cenno di Gotsumon, scese giù e raggiunse il suo complice... che gli rivolse un'occhiata divertita, e si portò una mano rocciosa alle labbra per nascondere il suo ghigno malefico!

"Hehehehee... certo, dopo che questa scampagnata nel Topsy Canyon sarà finita, sarà finalmente chiaro a Mercurimon-sama cosa è necessario fare per proteggere DigiWorld!" sghignazzò il Digimon alato, rispecchiato un attimo dopo dalla reazione di Gotsumon.

"Hihihii... e poi, è vero che il nostro giovane amico non dimenticherà la giornata di domani per il resto della sua vita..." aggiunse bisbigliando. "Sarà un pò difficile, visto che la sua vita terminerà proprio domani, assieme a quelle dei Guerrieri Leggendari e di quei marmocchi della DATS!"

 

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Una lunga camminata nella fredda notte di un deserto simile a quello dell'Arizona, e il trattamento non certo di favore che Volcamon e i suoi scagnozzi stavano riservando loro, non avevano certo migliorato l'umore della povera Sophie Kawanaga, che mentre si avvicinava al covo della banda che li aveva prelevati dal saloon, si stringeva nelle spalle in modo da conservare il più possibile il calore corporeo. Il gruppo, circondato da Goblimon, Ogremon e da qualche DarkTyrannomon, si stava avvicinando ad una grande formazione rocciosa, il cui colore rosso fiammante era appena visibile all'intensa luce delle tre lune che adornavano il cielo notturno di DigiWorld, e attorno alla quale erano stati accesi alcuni fuochi da campo, con dei sacchi di sabbia impilati e delle casse vuote a delimitare il territorio della banda. Per quanto a molti dei Digiprescelti sembrasse pittoresco il modo in cui era stata fedelmente riprodotta l'atmosfera da selvaggio West, creando un perfetto scenario 'indiani e cowboy', la cosa che loro premeva di più in quel momento era stato il fatto che Volcamon, dimostrando una certa assennatezza, aveva sottratto loro i Digivice, compresi quelli ancora vuoti di Shinya e Sophie. L'unico che sembrava abbastanza tranquillo era Kouichi, e anche Junpei dava l'impressione di essere padrone di sè in quella difficile situazione. Ma gli altri ragazzi si auguravano che i loro compagni sapessero quello che stavano facendo...

"Ah, eccoci finalmente! Benvenuti alla nostra umile dimora!" affermò con ironia Volcamon, mentre la sua banda si avvicinava alle delimitazioni. "E' qui che noi ci siamo riuniti quando quel buon a nulla di MasterTyrannomon e i suoi due scagnozzi SuperStarmon e Deputymon ci hanno cacciati dalla città... diceva che rappresentavamo un pericolo per loro e per noi stessi, con il fatto che ci eravamo schierati dalla parte di Gallantmon-sama! Hah! Ridicolo, visto che loro si sono abbassati a dare ospitalità a membri della razza che ha quasi distrutto il nostro mondo! Non sono invece loro, il pericolo maggiore?"

"Sentite, è da quando siamo arrivati a DigiWorld... anzi, da ancora prima... che sentiamo parlare di questa storia che noi esseri umani avremmo ucciso un sacco di Digimon... e ancora sappiamo le cose soltanto a spizzichi e bocconi!" protestò Katsuharu, sperando che il Digimon cibernetico si decidesse a chiarire un pò le cose. "Ma che significa, tutto questo? Cosa è accaduto, esattamente? E perchè accusate i Leggendari Guerrieri di..."

"Non ti ho dato il permesso di parlare, umano!" tuonò Volcamon. L'ultima parola venne pronunciata con un tale astio che Katsuharu ne rimase sinceramente scioccato. Si era già capito che doveva essere qualcosa di molto grave, ma venire a contatto diretto con tanto rancore era un'esperienza non proprio piacevole. "Ricordatevi che siete nostri prigionieri, e che siamo noi a fare le domande! Ora portateli in cella... e mi raccomando, montate bene la guardia! Non devono riappropriarsi dei loro Digivice, o non credo proprio riusciremmo a tenere testa ai Leggendari Guerrieri!"

"Sì, capo!" rispose un Goblimon, per poi afferrare rudemente il polso del piccolo Tomoki e strattonarlo verso di sè. Il piccolo Digiprescelto degli Spirits del Ghiaccio emise un flebile lamento per l'improvviso dolore, ma non si oppose, e seguì il Digimon verde senza dire nulla. Lo stesso trattamento venne poi riservato a Junpei, Kouichi e Katsuharu... ma quando toccò a Sophie, la bambina mezza-francese ebbe un attimo di esitazione, e si fermò per massaggiarsi una gamba.

"A-Aspettate un momento, almeno!" esclamò lei. "Ho camminato per tutto il giorno, e ora anche tutta la notte, e ho i piedi che mi bruciano! Aspettate almeno che mi sia rimessa un pò in ordine... Kyah!"

I Digimon banditi non vollero sentire ragioni, e un Ogremon raggiunse la ragazzina, e le diede un secco schiaffone su una guancia, abbastanza forte da staccarle i piedi da terra e gettarla sul terreno polveroso! Sophie emise un lamento di dolore e, senza fare neanche lo sforzo di rialzarsi, si portò la mano alla guancia colpita, mentre Shinya e Kaoru indietreggiavano con orrore.

"Hey!" esclamò il più piccolo dei fratelli Kanbara, mentre lo Ogremon raggiungeva Sophie e la faceva rialzare a forza, arrivando persino a darle un calcio nei fianchi. "Non vi vergognate a trattare così una bambina? Dovreste vergognarvi!"

"Dite che noi esseri umani siamo malvagi e vogliamo distruggere DigiWorld... ma non mi sembra che voi vi stiate comportando meglio!" affermò Kaoru, la cui timidezza naturale era stata messa in secondo piano dal ribrezzo per l'azione di crudeltà gratuita a cui aveva assistito. "Con quale coraggio ci rinfacciate le nostre colpe... delle quali non sappiamo ancora quasi niente, per inciso... e non sapete guardare alle vostre?"

"Silenzio!" tuonò un DarkTyrannomon, mentre anche il resto del team dei Digiprescelti veniva spintonato verso l'ingresso del covo. "Voi siete esseri umani, e noi siamo Digimon! Noi siamo le vittime, e voi siete quelli che ci hanno aggredito! Non stiamo facendo altro che prenderci la nostra giusta rivincita!"

"In altre parole, la vostra scusa si riduce a: 'noi siamo i buoni, voi siete i cattivi', giusto?" li accusò Junpei. "E quindi, per voi, tutto quello che fate è giustificato, no?"

"Non siamo certo obbligati a rispondere ad una domanda così idiota!" esclamò Volcamon, mentre un Ogremon faceva rialzare di peso Sophie, e altri due Goblimon costringevano Shinya e Kaoru a seguire il resto del gruppo. "Ora non perdete altro tempo, e seguiteci! La vostra presenza qui a DigiWorld è sempre meno gradita, e Gallantmon-sama ha intenzione di rettificare la situazione quanto prima! Portateli nella nostra... cella d'accoglienza! Sono sicuro che, per essere degli inutili umani, la troveranno fin troppo accogliente! Consideratelo un trattamento d'occasione!"

"Già... l'occasione di farci venire un mal di testa colossale!" borbottò Shinya. Pochi minuti dopo, i sette amici vennero condotti all'interno di quella che sembrava essere una miniera abbandonata, illuminata soltanto da delle vecchie lampade ad olio appese alle pareti, e disseminata di quelli che sembravano essere scarti lasciati là da precedenti occupanti. I Digimon banditi (esclusi i DarkTyrannomon, che restarono fuori di guardia in quanto troppo grandi per entrare nel cunicolo) li condussero attraverso un complesso di corridoi e stanze in stato di semiabbandono, per poi raggiungere, finalmente, una vecchia ma ancora robusta porta in legno ricavata nel muro di un corridoio particolarmente largo, con un tavolo e una sedia posti appena davanti. Un Ogremon tirò fuori un mazzo di chiavi dalla tasca dei suoi pantaloni, e inserì una chiave metallica nella toppa, dando tre giri... e la porta si aprì con un sinistro cigolìo, facendo uscire dalla cella un repellente odore di muffa e aria viziata, talmente forte che nessuno dei Digiprescelti potè trattenere una smorfia di disgusto...

Non ebbero comunque modo di lamentarsene, visto che l'Ogremon guardiano li fece scaraventare dentro senza tanti complimenti, per poi sbattere la porta dietro di loro. Kaoru, l'ultima ad essere spintonata all'interno, vide la faccia del Digimon verde contrarsi in un ghigno malefico mentre inseriva nuovamente le chiavi nella serratura e dava un doppio giro, effettivamente chiudendo i ragazzi all'interno!

"Che vi avevo detto? Non vi sembra che la vostra nuova dimora sia confortevole?" li prese in giro Volcamon. "Come potete vedere, non ci sono finestre, nè altri accessori... quindi, non crediate di poter fuggire tanto facilmente! E in ogni caso... lasceremo comunque un guardiano, per evitare che vi vengano strane idee! Quindi... mi auguro che vi godrete la permanenza! Me lo auguro proprio, visto che non sarà neanche tanto lunga, prima che Gallantmon-sama venga a prendervi!"

"Già, era quello che immaginavo... non possono eliminarci loro, in quanto hanno ricevuto ordine da Gallantmon stesso di consegnarci a lui." pensò tra sè Kouichi, mentre andava dai più piccoli ad assicurarsi che stessero bene. Sophie si lamentava ancora del dolore al fianco, ma a parte questo non sembrava avere nulla di serio. "Tuttavia, una volta che ci avranno consegnati... beh, non ci vuole una grande intelligenza per capire che la nostra vita non durerà a lungo..."

Un Goblimon appoggiò i Digivice sul tavolo davanti alla cella, e Volcamon annuì con aria di approvazione. "Tu! Resta qui, e fai in modo che questi umani se ne stiamo fermi e buoni." ordinò. "Io mi occuperò di comunicare a Gallantmon-sama che i Digiprescelti sono nelle nostre mani! Sono sicuro che sarà molto contento quando gli consegneremo i Digi-Spirits! Per quanto riguarda voi, ragazzi miei... fate tesoro di questi ultimi momenti, e approfittatene per darvi gli ultimi saluti! Non credo che le vostre vite dureranno ancora più di 24 ore! Hahahahahaaaa..."

Volcamon e i suoi scagnozzi se ne andarono, lasciando il Goblimon davanti alla cella a montare la guardia... e i sette Digiprescelti, chi sconvolto chi semplicemente preoccupato, nella loro cella puzzolente, a chiedersi come sarebbero riusciti a togliersi da quella scomoda situazione...

"Io... io... non... non è possibile... non è... possibile!" balbettò Sophie, dopo qualche secondo di silenzio, attirando su di sè l'attenzione di tutti. "Volete... volete dire... che per noi è finita? Che... morirò qui... in questo posto... orribile... non... non è giusto... io... io non ho chiesto di... non volevo venire qui! E'... è stato tutto un errore, e io non... non sono una..."

"Sophie-chan, che succede? Ti senti male..." cercò di calmarla Kouichi, chinandosi verso di lei e mettendole una mano sulla spalla. In completo contrasto con l'immagine che normalmente dava di sè, Sophie dava l'impressione di essere sul punto di un esaurimento nervoso: era sudata nonostante il freddo della cella, tremava in maniera incontrollabile, e i suoi occhi pur spalancati guardavano senza vedere nulla, quasi vitrei. E del resto... come biasimarla? Non si poteva certo pretendere che una ragazzina di quell'età, trascinata in un mondo alieno senza neanche rendersi conto di cosa stava andando incontro, fosse calma e tranquilla in una situazione così terribile...

Gli occhi di Sophie tremarono, e la bambina mezza francese iniziò a piangere nonostante tutti i suoi tentativi di controllarsi. "Io... io... voglio... sniff... tornare a casa..." singhiozzò. "Non voglio più... stare qui... odio questo mondo... perchè... perchè mi sono fatta convincere? Che... sniff... che cosa ci... guadagno, io? Perchè... dovrebbe importarmi qualcosa... di... un pianeta... che non è neanche il mio? Perchè... ugh... i Digimon... non possono starsene al loro posto? Io... io... Kouichi-kun, io non..."

Prima che il suo discorso potesse farsi ancora più sconnesso, Sophie lanciò un breve grido di disperazione e si gettò al petto di Kouichi, stringendo forte il ragazzo dai capelli scuri e abbracciandolo come se fosse stato un salvagente nel bel mezzo di una tempesta... e il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità, dopo un primo istante di esitazione, sospirò con comprensione e la abbracciò per farle coraggio. Non se la sentì di dirle nulla... in quel momento, non era la cosa più saggia da fare, considerando quanto sconvolta fosse Sophie. E anche gli altri Digiprescelti - compreso Shinya, che pure non aveva molto in simpatia la mezza-francese - sembravano pensarla più o meno allo stesso modo...

Il Goblimon di guardia all'ingresso borbottò qualcosa tra i denti, e giocherellò rabbiosamente con il mazzo di chiavi che teneva in mano, ma non disse nulla, e si limitò a mettersi seduto al tavolo, fingendo indifferenza. In ogni caso, il momento di sconforto di Sophie non durò a lungo, e qualche secondo dopo, la bambina mezza-francese smise lentamente di piangere e si separò da Kouichi, usando le mani per asciugarsi gli occhi, prima di mettersi nuovamente seduta sul pavimento, a gambe incrociate e con gli occhi abbassati.

Con sua grande sorpresa, dopo un breve intervallo carico di imbarazzo, fu Shinya il primo a cercare di confortarla, appoggiandole una mano sulla spalla... e, leggermente incredula, Sophie si girò verso il suo coetaneo. Anche se aveva gli occhi arrossati, era possibile vedere in essi una certa rabbia e sospetto.

"Hey, Sophie... ti senti un pò meglio, adesso?" chiese lui, con un tono rude che però non riusciva ad essere del tutto convincente.

Sophie, cercando di darsi un tono, scosse la testa e si sfregò gli occhi, quasi pensasse che, se le lacrime non si vedevano più, avrebbe potuto far credere che non si era mai lasciata prendere dalla disperazione. E rispose alla domanda di Shinya con un tono che rendeva difficile capire se era arrabbiata con lui o con sè stessa. "Sniff... sì... sì, moccioso, quindi non darti tanto pensiero!" gli rispose. "Cos'è, fino a poco tempo fa ci sopportavamo a malapena, e adesso ti preoccupi per me? Non prendertene il disturbo, ce la farò da sola..."

Shinya storse il naso con espressione offesa. "Hmph... beh, scusa tanto se ti vedo giù di morale e mi preoccupo come farebbe chiunque abbia un minimo di considerazione!" sbottò. "Hai fatto la stessa cosa, se non sbaglio, quando hai parlato con quel Trailmon, là alla stazione, no? Ti è dispiaciuto che lui fosse costretto a vedere il suo mondo in questa situazione."

"O... Okay, bambini, credo che non sia il caso di prendersela tanto..." cercò di intervenire Kaoru. L'ultima cosa di cui c'era bisogno era che due membri del gruppo iniziassero a beccarsi a vicenda. "Visto che siamo tutti nella stessa situazione, credo sia meglio lasciare da parte le rivalità personali, e pensare a come toglierci da qui. A proposito, Sophie-chan... ti fa ancora male?"

La bambina mezza-francese si sfregò il fianco dove aveva da poco ricevuto un calcio da un Ogremon, e rispose muovendo la testa su e giù, con svogliatezza. Dopo averle accarezzato la testa, e aver scompigliato un pò i suoi capelli, Kaoru guardò verso i suoi compagni maschi, e sospirò. "Sigh... beh, e quindi, la situazione è questa. Siamo bloccati qui, senza i nostri Digivice, e sta venendo questo Gallantmon a prenderci. Non è esattamente un granchè, come situazione... anche se mi chiedo come mai Volcamon non ci abbia eliminato subito..."

"Hmm..." Junpei ci riflettè sopra. "E' probabile che Gallantmon voglia usarci a scopo di propaganda. Voglio dire, immaginare che colpo sarebbe, per lui, poter dimostrare di aver eliminato gli esseri umani che possiedono il potere dei Digi-Spirit? Soprattutto se pensate che molti Digimon sembrano pensare che siamo noi i responsabili della tragedia di tre anni fa..."

"Effettivamente è vero..." riflettè Kouichi, dopo averci pensato su un secondo. "Esibirci come trofeo, con la reputazione che lui ci ha costruito attorno, gli permetterebbe di procacciarsi un bel pò di ammirazione da parte dei Digimon che ancora non si sono schierati dalla sua parte... oltre che aumentare a dismisura il morale di quelli che già parteggiano per lui. Ho come l'impressione che Gallantmon si stia facendo più astuto, col passare del tempo. Ora non si limita più a mandare i suoi scagnozzi nel Mondo Reale... sta facendo un gioco più accorto."

"Tsk... si sarà spaventato perchè ha visto come abbiamo sistemato i suoi scagnozzi..." rispose Katsuharu, che cercava di mantenere un atteggiamento sicuro nonostante tutto. "E quindi, avrà pensato che il modo migliore di eliminarci sarebbe stato con metodi indiretti. Bah, inutile starci tanto a pensare, a questo punto, e piuttosto... Kouichi-kun, mi spieghi cosa hai bisbigliato a SuperStarmon, prima che ci portassero via? Voglio sperare che facesse parte di un piano per farci uscire di qua..."

"Beh... sì, in un certo senso..." affermò Kouichi, abbassando la voce in modo che il Goblimon di guardia non sentisse. "A dire la verità, è una trovata che ho avuto sul momento e che comporta anche un certo rischio... ma purtroppo non c'era il tempo di pensare ad altro."

Questa notizia non ebbe certo l'effetto di tranquillizzare la piccola Sophie, già nervosa per conto suo. "Oh, fantastico. Proprio quello che ci voleva, vero, Kouichi-san? Dobbiamo starcene qui seduti ad aspettare, e pregare con tutte le nostre forze che quei Digimon facciano le cose come si deve, n'est pas?" si lamentò la neo-Digiprescelta. "Di tutte le situazioni in cui potevano andarci a mettere..."

"Non voglio sembrarti impertinente, Sophie-san, ma... credimi quando ti dico che questa è ancora niente, in confronto a quello che io e i miei compagni abbiamo visto durante il nostro primo viaggio!" affermò Tomoki, calmo ma fermo. "Spesso ci siamo trovati in balia del nemico, senza Digi-Spirit... oppure, anche avendoli, senza poter fare nulla per dare una mano... e in una posizione che non lasciava molte speranze. Credimi, in confronto a quello che abbiamo visto con Lucemon e i suoi Cavalieri Reali... questa è davvero una sciocchezza..."

Pur calmando un pò la ragazzina, questo discorso non servì a convincerla completamente. Per un attimo, Sophie rivolse a Tomoki uno sguardo meravigliato, ammirata del fatto che i suoi compagni più esperti fossero già passati per delle esperienze simili... ma poco dopo, la coscienza di essere in una situazione così brutta ebbe la meglio, e Sophie si abbracciò le ginocchia con aria abbattuta. "Se... se è davvero così, allora tanto di cappello... però... non cambia il fatto che siamo comunque imprigionati qui, e che per adesso tutto quello che possiamo fare è aspettare che qualcuno venga a liberarci... non è il massimo, per quelli che a DigiWorld venivano considerati degli eroi leggendari..."

Sophie non aveva tutti i torti, e i ragazzi lo sapevano bene. Finchè se ne restavano lì, senza i loro Digivice, non c'era molto che potessero fare. Kouichi sperò con tutto sè stesso che SuperStarmon, Deputymon e MasterTyrannomon riuscissero a fare la loro parte in maniera convincente, altrimenti la loro posizione si sarebbe aggravata non poco...

"Chissà adesso dove sono Takuya-kun, Masaru-kun e gli altri... sperabilmente, se la stanno cavando meglio di noi!" pensò tra sè Kouichi, prima di ripensare ad un particolare a cui, fino a quel momento, sentiva di non aver prestato abbastanza attenzione. "Piuttosto... come avranno fatto i banditi a sapere dove ci trovavamo e cosa stavamo facendo così rapidamente? Si direbbe quasi che avevano delle spie, da qualche parte nel villaggio... o che comunque, avevano un altro modo di tenerlo sott'occhio..."

 

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Dei passi metallici risuonarono nella stanza scavata nella roccia, nel momento in cui Volcamon, reso baldanzoso dal successo della sua "spedizione punitiva" contro il villaggio, entrò a grandi falcate, per poi sedersi su una cassa di legno posizionata addosso al muro, e fare cenno ai suoi uomini di andarsene, muovendo la mano con espressione di sufficienza. I Digimon che lo accompagnavano, ovviamente Goblimon ed Ogremon, obbedirono all'istante, e Volcamon si prese un momento per prendere fiato e rilassarsi. Ora che la situazione volgeva a suo favore, ed era sicuro che i Digiprescelti non rappresentassero più una minaccia alla supremazia del suo signore, pareva essere deciso a godersi il più possibile quel momento di gloria... tuttavia, non restò a lungo ad autocelebrarsi, e dopo essersi voltato verso una delle uscite laterali, chiamò a sè qualcuno - o qualcosa - con uno schiocco di dita.

"Okay, credo che la prossima cosa da fare sia fare rapporto..." disse, parlando più a sè stesso che altro. "Vieni qui, DemiWatchmon... ho giusto due cosette da comunicare al tuo capo, che credo gli faranno molto piacere!"

Si sentì un sibilare sommesso, qualcosa che frusciava sinistramente nell'oscurità... e poi, qualcosa di rotondo e aberrante uscì fluttuando dal corridoio e si avvicinò con andatura da zombi verso Volcamon, come se fosse stato in trance. Si trattava di una creatura fluttuante grande più o meno come un pallone da calcio, con un grande occhio vitreo e lattiginoso posto circa al centro del corpo, con sotto una piccola bocca piena di dentini triangolari e affilati, e con quattro corti tentacoli che fuoriuscivano dalla parte superiore del "corpo", ciascuno terminante con un ulteriore occhio offuscato dalla cataratta. Era ricoperto di sottili squame grigie, con piccoli uncini ossei che spuntavano dalla mascella inferiore e da sopra l'occhio principale... e la sua forma, ora meglio visibile senza l'ostacolo delle tenebre, ricordava - piuttosto che una sfera - un teschio umano, con la pelle tirata sulle ossa fino all'estremo, il che rendeva la visione ancora più macabra. Quest'effetto non era certo sminuito dal modo in cui la disgustosa creaturina fluttuava verso di lui...

"Bene, bene... puntuale come sempre, caro il mio DemiWatchmon!" disse Volcamon, sfregandosi le mani. "Ed ora... signor Watchmon, qui è Volcamon! Sono lieto di comunicarle che siamo riusciti a catturare i Digiprescelti! Al momento, sono prigionieri nel nostro complesso, e ci siamo assicurati di sottrarre loro i Digivice per impedire loro di trasformarsi! Quando Gallantmon-sama vuole, può mandare qui uno squadrone a prelevarli! Siamo lieti del successo che abbiamo riscosso, e confidiamo che anche voi lo sarete! Questo conclude il mio rapporto sulla situazione."

Mentre il Digimon robotico parlava, il Digimon di nome DemiWatchmon restava sospeso in aria davanti a lui, come un serpente che segue i movimenti di un incantatore. Sembrava che stesse registrando ogni parola... e in effetti, la verità non era molto lontana da questo!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: DemiWatchmon

Tipo: Mutante

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Freezing Gaze

Un Digimon privo di intelligenza, debole e inaffidabile in combattimento. Tuttavia, è reso pericoloso dalle sue incredibili capacità di mimetizzazione... e dal fatto che qualsiasi cosa esso veda e senta, Watchmon lo sa subito. In virtù di questo, i DemiWatchmon sono delle spie impareggiabili, e molto spesso non ci si accorge nemmeno della loro presenza...

 

"Molto bene, Volcamon. Ottimo lavoro." disse il mostriciattolo dai molti occhi, parlando con la voce di Watchmon. "Le vostre prestazioni sono state più che adeguate, vi sietedimostrati all'altezza del vostro compito. Sarete ricompensati da Gallantmon-sama come meritate. Per adesso, non ho niente altro da aggiungere se non... attendete nuovi ordini, e continuate a tenere d'occhio il villaggio di MasterTyrannomon. Non si sa mai cosa potrebbero tentare quei Digimon. E' tutto."

Volcamon annuì, per dire al DemiWatchmon che gli stava davanti che il suo lavoro era finito, almeno per adesso... e la piccola aberrazione, ciecamente obbediente, si ritirò nel corridoio con un altro sibilo spettrale, lasciando così il capo dei banditi solo nella stanza. Un ghigno appena visibile increspò il suo volto metallico. Finalmente, le cose stavano girando a favore di Gallantmon-sama. Sette Guerrieri Leggendari in un colpo solo... e lui era l'unico a cui dare il merito per questo strepitoso successo! Chissà, magari questo gli sarebbe valso una doppia promozione... o addirittura un posto tra i generali di Gallantmon-sama, ora che BlackKingNumemon era stato cancellato dagli agenti della DATS...

Era così impegnato a fantasticare su quale sarebbe stata la sua ricompensa, che quasi non si accorse dell'Ogremon che entrò nella sala dall'ingresso sul lato opposto, e che si schiarì la gola per chiedere la parola. "Ehm... perdoni l'intrusione, capo, ma... abbiamo delle novità che potrebbero sorprenderla..." esordì il muscoloso Digimon verde, dopo aver fatto un inchino. Immediatamente, Volcamon rivolse al suo sottoposto tutta la sua attenzione, e con lo sguardo gli chiese di andare avanti. "Ehm... la... la ringrazio, capo... insomma... è successa una cosa molto strana, appena adesso! I nostri esploratori ci hanno appena comunicato... che... ecco... che il villaggio di MasterTyrannomon è caduto preda di una guerra interna! Sembra... sembra che la cattura dei Guerrieri Leggendari abbia spaventato molti dei Digimon, e li abbia convinti a passare dalla nostra parte! Per quanto questo possa sembrare incredibile... sembra che alla fine, molti Digimon del villaggio abbiamo finalmente deciso di abbracciare la nostra causa!"

Questa notizia sorprese non poco Volcamon, che si alzò dal suo posto, e guardò il suo sottoposto con espressione stupita. "Cosa? Stai dicendo la verità, soldato?" esclamò. "Stai dicendo che alcuni Digimon di quel villaggio... hanno finalmente fatto la scelta giusta, e scatenato una guerra interna?"

"L'ho detto e lo confermo, capo!" rispose il grosso mostro verde. "A quanto pare, quando abbiamo portato via i Leggendari Guerrieri, molti abitanti del villaggio hanno cominciato a mormorare... e la cosa si è fatta rapidamente più seria, finchè un gruppo di sovversivi non ha dato inizio alle ostilità! E non è tutto, perchè sembra che a dare inizio alla ivolta siano stati proprio SuperStarmon e Deputymon, che credevamo essere gli uomini di fiducia di MasterTyrannomon! Sono loro a guidare i ribelli, in questo momento... e sembra che vogliano raggiungerci e unirsi a noi, anche se in questo momeno i fedelissimi di MasterTyrannomon stanno cercando di impedirglielo."

Volcamon strinse un pugno davanti a sè in segno di gioia contenuta. "E quindi... adesso abbiamo degli alleati in più! Questa è proprio la serata delle buone notizie, soldato!" esclamò. "Chiama a raccolta gli altri, è il caso di andare a dare una mano ai nostri nuovi alleati, e dare loro il benvenuto nell'esercito di Gallantmon-sama!"

"Sì, capo!" ringhiò l'Ogremon, facendo una sorta di saluto militare, per poi correre verso il resto del complesso. In effetti, molto probabilmente non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di una chiamata a raccolta, visto che alcuni Goblimon si stavano già riunendo lì attorno, incuriositi ed eccitati... e lo Ogremon fu costretto a dribblarli per non calpestarli accidentalmente!

"Heheheee... già, davvero un gran bel colpo di fortuna!" disse tra sè Volcamon. "Così, Gallantmon-sama mi sarà doppiamente riconoscente! Altro che promozione, qui ci rimedio un posto tra i generali di Gallantmon-sama! E forse anche una Digievoluzione premio! Heheheee, le cose non potrebbero andarmi meglio!"

Non si aspettava certo che quelle sarebbero state le sue ultime parole famose...

 

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"Master Fire!" ringhiò MasterTyrannomon, per poi prendere fiato e scagliare una enorme palla di fuoco scarlatta contro i suoi due avversari... che non erano altri che SuperStarmon e Deputymon, esattamente come Volcamon aveva sentito! Assieme a loro, c'era un gruppetto di Dinohumon e altri Digimon umanoidi... mentre, tutt'attorno alla zona del combattimento, si erano riuniti parecchi altri Digimon, tutti determinati a fermare i ribelli!

I due tutori della legge rinnegati saltarono indietro, e il Master Fire si schiantò sul pavimento, sollevando un'onda d'urto incandescente ma lasciando illesi SuperStarmon e Deputymon. Mentre gli altri Digimon alzavano le armi, pronti ad impedire loro di passare, MasterTyrannomon si fece avanti, parlando con severità e indignazione. "Voi! Con quale coraggio avete potuto fare una cosa del genere? Voi eravate i miei attendenti più fedeli... è stato anche grazie a voi se ho potuto riunire tutti questi Digimon, e dare stabilità a questo villaggio! Voi stessi mi avete aiutato a respingere Volcamon e il suo branco di banditi! E avete anche visto cosa hanno fatto agli abitanti di questa città! Come potete adesso voltare le spalle a tutto quello per cui abbiamo combattuto?"

"Ormai tutto questo è storia passata, MasterTyrannomon! Dovresti essertene accorto anche tu!" ribattè Deputymon. "Persino i Leggendari Guerrieri non sono stati capaci di proteggerci... quindi, che altro ci rimane se non sostenere il male minore? Almeno, se ci sottomettiamo a Gallantmon-sama, abbiamo qualche possibilità di sopravvivere!"

"Ha perfettamente ragione, il mio vice! Non ci sto più a combattere contro i mulini a vento!" fece eco SuperStarmon. "Il Mondo Digitale ha già sofferto abbastanza. E' giusto che sia un leader forte come Gallantmon-sama a guidarlo, affinchè non si ripeta più quello che è successo tre anni fa!"

"Razza di ingrati... adesso vi siete già messi a usare gli onorifici di rispetto per quel ribelle di Gallantmon? Mi avete profondamente deluso!" esclamò MasterTyrannomon. "Come volete... se non ascolterete la ragione, ascolterete le maniere forti! Miei fedeli, attaccateli! Non abbiate pietà di questi traditori!"

Una raffica di attacchi, proveniente dai Digimon che ancora affiancavano MasterTyrannomon, grandinò attorno a SuperStarmon, Deputymon, e ai loro seguaci... ma la massa di ribelli riuscì ad allontanarsi in tempo, e tutto quello che venne colpito fu il terreno di fronte a loro, che venne riempito di buchi! Deputymon rispose immediatamente, sparando contro i nemici una serie di giganteschi proiettili dalla canna della pistola che costituiva il suo corpo!

"Justice Bullet!" esclamò, mentre esplodeva un colpo dietro l'altro, e il suo tamburo roteava con dei rapidi scatti metallici. Tuttavia, i suoi attacchi non ebbero miglior successo di quelli dei suoi avversari, che riuscirono a schivare ogni singola pallottola senza difficoltà. Intorno a loro, anche gli altri Digimon delle due fazioni continuavano a scambiarsi attacchi... ma nessuno di essi, nonostante tutto il frastuono provocato, riusciva a provocare danni sostanziali. Guardando con una certa attenzione, sembrava quasi che, invece che combattere davvero, stessero giocando alla guerra...

La battaglia d'attrito tra i cittadini e i ribelli si protrasse ancora per un pò, senza che nessuno riuscisse a fare progressi... poi, all'improvviso, si sentì il sibilo di una raffica di missili, che piombarono in mezzo ai due schieramenti ed esplosero davanti a MasterTyrannomon e ai suoi fedeli, costringendoli a ritirarsi con un grido di sorpresa! Uno stormo di Pteramon, con le ali spiegate e i becchi spalancati in una serie di stridii malefici, stavano scendendo in picchiata contro i Digimon della fazione di MasterTyrannomon, scagliando un attacco Side Winder dietro l'altro... e poco più indietro rispetto a questa piccola flotta, stava arrivando, emergendo dalle colline circostanti la città, un gruppo di Goblimon, Ogremon e DarkTyrannomon, tutti sul piede di guerra! Una sequela di grida e ruggiti animaleschi accompagnava la carica dei banditi, che erano ormai a pochi minuti dal villaggio... e i Digimon che fino ad un attimo prima stavano circondando i ribelli furono costretti a disperdersi per non essere presi da entrambi i lati! I banditi assalirono gli abitanti delle città, con grida di crudele entusiasmo... e davanti ad un simile attacco in forze, MasterTyrannomon fu costretto a ripiegare, ordinando ai suoi fedeli di indietreggiare e di assumere posizioni difensive, per poi scagliare un attacco Master Fire nel tentativo di rallentare i nemici. L'enorme palla di fuoco scarlatta atterrò vicino al nemico, riuscendo a diisperdere un bel pò di banditi... ma i DarkTyrannomon risposero subito con una scarica di palle di fuoco che minacciarono di investire gli edifici in legno, provocando un incendio! Come se non bastasse, anche gli altri Digimon banditi iniziarono a sferrare i loro attacchi a distanza, tempestando MasterTyrannomon e i suoi fedeli. Il nobile tirannosauro ruggì per il disappunto e usò la sua schiena muscolosa per fare da scudo ad un gruppo di suoi fedeli che si trovavano sulla linea di fuoco dei banditi, facendo così in modo che gli attacchi del nemico rimbalzassero sulle sue squame senza danneggiare nessuno... ma si rendeva conto che non sarebbe potuta andare avanti così, e che ben presto i nemici si sarebbero ammassati su di loro!

"Hahahahaaa! Che succede, caro il mio sindaco? Adesso che i tuoi cittadini sono contro di te, non riesci più a tenere tutto sotto controllo come si deve? Proprio come mi aspettavo da dei Digimon deboli e patetici che simpatizzano con gli esseri umani!" rise una sgradevole voce metallica, che l'infastidito MasterTyrannomon riconobbe immediatamente come appartenente al capo dei banditi, Volcamon! Il dinosauro dalle squame grigie si voltò appena un pò, quel tanto che bastava per vedere il crudele cyborg che si scagliava su di lui, i pugni stretti e sollevati sopra la testa, pronti a colpire!

"Big Bang Tackle!" esclamò Volcamon... per poi portare entrambi i pugni davanti a sè e scagliarsi contro MasterTyrannomon, avvolto in un'aura di energia azzurrina che guizzava come una fiamma! MasterTyrannomon era troppo lento per evitare un colpo del genere, che lo raggiunse al fianco e lo fece cadere a terra con un grugnito! Si rialzò con una certa agilità, anche considerando la sua stazza... ma quando vide che il leader dei Digimon banditi era atterrato con un'agile capriola, e si stava già preparando ad un nuovo attacco, per giunta affiancato dai suoi scagnozzi, decise che non aveva più nulla da guadagnarci, a continuare a resistere fino all'ultimo, e decise di richiamare i suoi fedeli.

"Maledizione..." ringhiò tra sè, lanciando uno sguardo espressivo a SuperStarmon e a Deputymon. "Niente da fare, amici miei... più di così non possiamo! Ritiriamoci! Ormai la nostra città è perduta!"

"Ma... MasterTyrannomon, signore... sta dicendo che dobbiamo lasciare a questi fuorilegge le nostre case e quello che abbiamo costruito?" esclamò un Dinohumon, scioccato.

Il tirannosauro scosse la testa. "Lo so, lo so... è difficile anche per me! Ma non servirà a nulla difendere tutto questo se perderemo la vita! Senza SuperStarmon e Deputymon, queste canaglie sono troppo forti per noi... andiamocene, avremo altre possibilità in futuro... e ci riprenderemo le nostre case! Ma se moriremo qui, sarà tutto invano! Venite, miei fedeli, seguitemi!"

Nonostante un'ovvia riluttanza da parte di un bel pò dei cittadini, la popolazione del villaggio seguì l'esempio del loro leader e si allontanarono sotto il fuoco dei banditi, fermandosi solo di tanto in tanto per scagliare qualche attacco al solo scopo di coprirsi la ritirata. Lo scambio di colpi non durò molto a lungo, in ogni caso - gli abitanti della città si erano già dileguati e posti al sicuro nel giro di pochi minuti, con grande gioia dei banditi, del loro capo, e dei Digimon rinnegati, che li dileggiarono e li presero in giro mentre si allontanavano.

"Hahahaaa! Bene, benissimo! Li abbiamo messi in fuga, compagni! Ormai questa città è nostra!" esclamò Volcamon, facendosi sentire oltre le esclamazioni di gioia dei suoi scagnozzi. Si guardò attorno, ammirando la città come un conquistatore che mette piede in una fortezza che ha appena capitolato, e cercò di valutare rapidamente le condizioni in cui questa si trova. Con sua grande soddisfazione, si rese conto che la brevità della lotta aveva fatto sì che gli edifici e i servizi non avessero subito molti danni... perfetto! Quel villaggio sarebbe presto potuto diventare un'importante base operativa!

"E per quanto riguarda voi..." affermò Volcamon, voltandosi verso SuperStarmon e Deputymon. "Mi fa piacere vedere che alla fine avete preso a cuore le parole di Gallantmon-sama e avete deciso di schierarvi dalla nostra parte! Alla luce di questo, credo proprio che Gallantmon-sama sarà felice di passare sopra il vostro passato di sovversivi, e vi accoglierà a braccia aperte."

"A noi, ormai, non interessa niente più che fare la cosa giusta per il Mondo Digitale." tagliò corto SuperStarmon. "Ci siamo semplicemente resi conto che i Leggendari Guerrieri non erano davvero degni di fiducia, e che la protezione del nostro mondo è in mani migliori se affidata a Gallantmon-sama. Per questo abbiamo deciso di cambiare bandiera. Abbiamo pensato che, nel nostro piccolo, avremmo anche noi potuto e dovuto collaborare alla difesa di DigiWorld."

Volcamon si sfregò il mento con le sue tozze dita metalliche, e ghignò sotto i baffi mentre alcuni Goblimon applaudivano il breve discorso dell'ex-sceriffo. "Hmm... e avete fatto molto bene, se mi posso permettere un commento personale. Bene... in tal caso, vi accogliamo nella nostra squadriglia, e vi diamo il benvenuto tra i veri difensori del Mondo Digitale! Vedrete che, una volta che sarete stati testimoni delle gesta di Gallantmon-sama, la storia dei Leggendari Guerrieri per voi non diventerà nulla di più che una favoletta per Digimon neonati!"

"E' quello che speriamo anche noi, comandante Volcamon!" affermò Deputymon. "Allora... possiamo cominciare già adesso?"

"Certamente! Ora vi conduciamo alla nostra base operativa! Sono sicuro che quei mocciosi saranno molto felici di rivedervi... al mio fianco! Heheheheee..." rispose Volcamon, accompagnando le ultime parole con una risata metallica, profonda e irritante... mentre Deputymon corrugava la fronte sotto il suo sombrero e muoveva nervosamente le dita.

"Lo vedremo, alla fine di questa giornata, chi sarà a festeggiare, gringo..." pensò.

 

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I ragazzi avevano pensato che, visto che per il momento non potevano fare nulla per togliersi da quella cella disgustosa - e il Goblimon di guardia aveva avuto l'accortezza di spostare i Digivice da dove si trovavano e allontanarli ulteriormente dalla porta della cella, giusto per massimo scrupolo - la cosa migliore da fare era di prendersi un attimo di riposo e recuperare il sonno perduto. Quindi, in quel momento, ognuno di loro era appoggiato con la schiena al muro, la testa abbandonata su una spalla o rivolta verso l'alto, e gli occhi beatamente chiusi... e se si fosse stati abbastanza vicini alla cella, si sarebbe potuto sentire che alcuni di loro russavano addirittura!

Tutti tranne uno, che d'accordo con gli altri aveva soltanto fatto finta di addormentarsi. Il piccolo Tomoki si era disteso per terra vicino alla porta della loro cella, e si era messo con la faccia rivolta verso il muro dal lato opposto, in modo che non si potesse vedere la sua espressione. Stava cercando come meglio sapeva di simulare un respiro lento e tranquillo, e il Goblimon custode, sicuro che ormai fossero tutti nel mondo dei sogni, non si era preso la briga di controllare, limitandosi a passeggiare avanti e indietro davanti alla porta. Ma, a sua insaputa, il piccolo Digiprescelto degli Spirits del Ghiaccio teneva d'occhio quanto stava accadendo, e attendeva pazientemente che l'idea che Kouichi aveva messo in atto.

"Kouichi-san ha avuto un'idea un pò azzardata, e questo lo ha ammesso anche lui..." pensò tra sè. "Però... se questi banditi ci cascassero, allora saremmo salvi. E va bene, aspettiamo che quel Volcamon e i suoi scagnozzi ritornino. Se va come spero, ci faranno praticamente uscire di qui con le loro stesse mani..."

Il ragazzino interruppe la sua linea di pensiero e cercò di rilassarsi, continuando a fare finta di stare dormendo e chiudendo gli occhi per non farsi infastidire dal luminoso raggio di luna piena che filtrava dall'unica finestra - un'apertura di appena trenta centimetri di lato, sigillata da delle sbarre di ferro. La guardia Goblimon all'uscita diede un'occhiata all'interno, e non vedendo nulla di sospetto alzò le spalle e tornò al suo ozio. Tuttavia, l'attesa non durò più di qualche minuto. Poco dopo, infatti, Tomoki sentì provenire delle risatacce sguaiate dall'esterno della cella, accompagnate da un rumore di passi che si stava avvicinando sempre di più. Gli altri Digiprescelti si svegliarono, disturbati dai rumori... e subito dopo, un gruppo di Goblimon e Ogremon entrò baldanzoso nel corridoio che conduceva alla cella, festeggiando come se avessero appena vinto alla lotteria!

"Uuuh..." mormorò Sophie, svegliata di colpo, con le mani sulle orecchie per smorzare il frastuono infernale. "Ma... ma cosa sta... un pò di tranquillità mai, vero?"

Tomoki, già sveglio di suo, non ci mise molto ad alzarsi, a sfregarsi la faccia con una mano, e ad acquattarsi vicino alla porta per vedere cosa stava succedendo. Il Goblimon carceriere non badò a cosa stava succedendo nella cella, e si voltò nella direzione da cui provenivano i suoi compagni, accompagnati da un crescendo di schiamazzi...

"Hey! Si può sapere come mai tanta allegria?" ringhiò il mostriciattolo verde. "Se la memoria non mi inganna, siete appena tornati da una... capatina... a quel villaggio di idioti! Allora, che diamine era successo, da quelle parti, e perchè...?"

"Hehehee... non ci crederai mai! Ed è un vero peccato che tu e gli altri vi siate persi il più bello!" rispose sghignazzando un Ogremon. "Per farla breve, alcuni Digimon di quell'ammasso di catapecchie si sono stufati di chinare il capo a quel rammollito di MasterTyrannomon, e hanno iniziato una rivolta. E non crederai mai chi c'era a capo dei ribelli! Erano SuperStarmon e Deputymon in persona!"

A quelle parole, alcuni dei Digiprescelti - per l'esattezza, i nuovi arrivati nel gruppo - sentirono un brivido nel quale erano mescolati delusione, rabbia e sbigottimento, e Kaoru, involontariamente, strinse la mano a pugno, sporcandosi le unghie con la polvere del pavimento. Aveva... aveva sentito bene? SuperStarmon e Deputymon, quei Digimon che sembravano tanto gentili e disponibili, e che li avevano fatti sentire benvenuti in quella città... si erano invece schierati con il tiranno Gallantmon? Che senso aveva, tutto questo?

"Hahahahaaa! E non hai ancora sentito il meglio!" sghignazzò un altro Goblimon. "Quei campagnoli erano nel bel mezzo della loro zuffa, quando i nostri Pteramon si sono lanciati su di loro con una salva di missili! Oh, dovevi vedere come sono scappati! Come tanti topolini bagnati!"

"Pteramon, eh? Questo spiega come facessero i banditi a sapere già che noi eravamo arrivati al villaggio..." pensò Kouichi. "Vedendoli svolazzare in giro come tanti avvoltoi, non mi è venuto certo in mente che avrebbero potuto essere le spie di Volcamon... e nemmeno MasterTyrannomon e gli altri sembravano saperlo. Non male, come idea per tenerci d'occhio..."

"E poi, lo sceriffo e il suo vice si sono presentati a noi e hanno detto... che sarebbero stati lieti di lavorare per Gallantmon-sama e aiutarci a riportare ordine nel Mondo Digitale!" proseguì un altro Goblimon. "Così, in un colpo solo, abbiamo catturato la maggior parte dei Leggendari Guerrieri, e ci siamo procurati un bel pò di soldati per il nostro esercito!"

Un terzo Goblimon volle aggiungere qualcosa. "Hehehee... oh, sì, il supremo Gallantmon-sama sarà entusiasta di noi. A questo punto, nessuno può più fermarlo! Gli ultimi tre Guerrieri Leggendari, e quegli inutili agenti della DATS, a questo punto, non sono niente più che agnellini al macello!"

"Voi... voi state inventando tutto!"

Una vocetta acuta, dal tono infuriato e al tempo stesso quasi disperato, interruppe il discorso dei Digimon banditi, che si voltarono di scatto verso la prigione... e lì videro il piccolo Shinya che si affacciava allo sportellino e li guardava come se volesse disperatamnte negare quello che loro stavano dicendo! "Vi siete inventati tutto, non può essere altrimenti! Li abbiamo visti, quei Digimon! Non sarebbero mai capaci di fare una cosa tanto spregevole!" protestò. "Loro sono stati gentili con noi... e non vi permetto di dire una cosa del genere!"

La sua reazione inaspettata fece effettivamente cadere il silenzio per diversi secondi... e Sophie, che pure non provava una gran simpatia per il più giovane dei fratelli Kanbara, si scoprì a capire perfettamente il perchè Shinya si era comportato così. Anche lei era rimasta parecchio delusa da quella notizia... e le espressioni incredule di Katsuharu e Kaoru le facevano capire che non era sola. Ma... allora come mai Tomoki, Junpei e Kouichi non sembravano altrettanto stupefatti?

Dopo quell'attimo in cui non si capiva bene quale sarebbe stata la loro reazione, i Goblimon e gli Ogremon cominciarono a sghignazzare... per poi esplodere in una violenta risata che riecheggiò lungo il corridoio! "Huhuhuhuuu... HAHAHAHAAA! Ma... ma l'avete sentito? Questo marmocchio crede davvero... che i suoi amichetti sarebbero incapaci di tradirlo! Beh, forse è meglio che ti dia una svegliata, ragazzino! A noi Digimon non importa nulla delle vite di voi esseri umani, quindi non devi stupirti se hanno deciso di voltarvi le spalle. Anzi, non credo proprio che sia loro mai interessato nulla di voi!"

"No, ti sbagli!" ringhiò Shinya. "Loro... li ho visti mentre ci parlavano! Ero presente quando ci hanno accolto nel loro villaggio e ci hanno offerto un letto per dormire e un pasto caldo! Non stavano fingendo, erano sinceri nella loro offerta! Non crederò mai che ci abbiano tradito così!"

"Bene, a quanto pare, questo tipo non crede a quello che diciamo noi, e come dargli torto?" sghignazzò un Ogremon. "Comunque, penso proprio che darà retta a quello che gli dirà qualcun altro! Hey, voi due! Perchè non venite qui e non gli dite le cose come stanno? Questo dovrebbe convincerlo!"

"Sì, sì, arriviamo subito..." rispose una voce che a Shinya e ai nuovi Digiprescelti suonò orribilmente nota. Le loro peggiori paure vennero confermate quando SuperStarmon e Deputymon emersero da dietro l'angolo del corridoio e avanzarono verso la cella, con delle espressioni illeggibili sul volto.

"Sono... sono proprio loro...?" mormorò Sophie. "Allora... è proprio vero... ci hanno voltato le spalle! Non dovevamo fidarci di quei Digimon!"

"SuperStarmon... Deputymon..." balbettò Shinya, staccandosi dalla porta con grande divertimento dei Digimon banditi. "Ma... ma perchè... io pensavo che voi... credevo che voi foste davvero nostri amici! E... e invece adesso... vi siete uniti a questi fuorilegge ricattatori che hanno oppresso la vostra città per tanto tempo? Con quale diritto, con quale faccia tosta lo avete fatto! Siete soltanto dei bugiardi e dei... Hmmmph!"

"Per favore, Shinya-chan, non peggiorare ulteriormente la situazione!" disse Junpei, mettendo una mano davanti alla bocca del suo piccolo amico nel momento stesso in cui lo sceriffo e il suo vice si avvicinavano alla cella. Quando Shinya iniziò a dibattersi come una scimmia indiavolata, e a bofonchiare delle parole che, attraverso il palmo della mano di Junpei, risultavano in niente più che un borbottìo incomprensibile, il ragazzone con gli occhiali si chinò e bisbigliò qualcosa all'orecchio di Shinya. L'effetto fu immediato, e l'espressione del giovanissimo Digiprescelto passò dalla furia ad una più sommessa meraviglia... E nello stesso tempo, Kouichi abbassò la testa di qualche grado, lanciando uno sguardo di intesa a SuperStarmon e Deputymon...

"Heheheee... allora, che ve ne pare?" ringhiò il Goblimon carceriere. "I vostri cari amichetti hanno deciso di cambiare bandiera! E se per caso non ne foste ancora convinti... hey, nuovi arrivati, che ne dite di dare loro una dimostrazione?"

I Digiprescelti non videro l'espressione di SuperStarmon cambiare di una virgola... ma se avesse avuto una bocca, Kouichi era sicuro che il Digimon stella, in quel momento, avrebbe sorriso! "Questo... non credo sarà necessario. Dopotutto, credo che i pezzi del puzzle siano tutti al loro posto." affermò, mentre si aggiustava gli occhiali da sole.

Queste parole confusero un pò i rinnegati, e alcuni dei Goblimon si avvicinarono alla loro 'nuova recluta' come se volessero chiedergli che cosa volesse dire con questa frase sibillina. Ma fu Deputymon a rispondere alla loro domanda, prima ancora che questa venisse fatta. "E' tutto molto semplice... ora che siamo nella posizione giusta per are più danno possibile... non credo ci sia più bisogno di questa recita maldestra! Ragazzi, via dalla porta! Justice Bullet!"

"Giù tutti!" esclamò Tomoki, buttandosi a terra e spingendo con sè anche Shinya e Sophie. Kouichi fece lo stesso con Katsuharu, e Junpei con Kaoru... e una frazione di secondo dopo, con un frastuono assordante, Deputymon sparò una pallottola che colpì in pieno la serratura della cella, mandandola in frantumi! I Digimon rinnegati non si erano ancora nemmeno resi conto di quello che stava succedendo quando SuperStarmon si mise in azione, nella maniera per loro più rapida e scioccante! Con un balzo felino, attaccò l'Ogremon che gli stava più vicino, e lo stese con un pugno nello stomaco, facendo cadere in ginocchio dal dolore... poi si girò verso i Goblimon, che ancora non avevano nemmeno sollevato le loro armi, e scagliò verso di loro una raffica di stelle luminose!

"Halley Squall!" esclamò. I suoi colpi furono mortalmente precisi, e nemmeno uno andò sprecato, mettendo a terra tutti i Goblimon, e trasformandone qualcuno in un Digi-Tama verdastro! Nello stesso momento, Kouichi spalancò la porta della cella... e i pochi banditi rimasti scapparono in una massa disordinata verso le camere più esterne, urtandosi gli uni con gli altri e andando a sbattere contro le pareti!

"Su... SuperStarmon! Deputymon!" esclamò Shinya, al colmo della gioia, mentre i Digiprescelti uscivano dalla cella e recuperavano i loro Digivice. "Ero... ero sicuro che non ci avreste tradito! Era... tutto un trucco per fregare quel fesso di Volcamon e i suoi scagnozzi, allora! Lo sapevo! Ero sicuro che non ci avreste abbandonato!" Il suo entusiasmo fu tale che, nell'impeto del momento, andò dritto ad abbracciare il sorpreso SuperStarmon!

"Hehehee... ringrazia il tuo amico Kouichi, gringo! E' stato lui a proporre quest'idea!" affermò Deputymon, indicando il prescelto degli Spirits dell'Oscurità. "Aveva pensato, giustamente, che se i banditi sapevano già del vostro arrivo, voleva dire che avevano qualcuno che li teneva informati, forse una talpa all'interno del nostro villaggio, o qualcosa di simile!"

"Erano gli Pteramon... volavano sopra la città senza che nessuno potesse sospettare di loro, e tenevano informati Volcamon e i suoi scagnozzi di tutto quello che accadeva!" spiegò Junpei. "Ma... far credere ai banditi che fosse scoppiata una rivolta tra i cittadini ha fatto abbassare loro la guardia! Ora che abbiamo recuperato i nostri Digivice, non credo sarà difficile sistemare questo branco di furfanti!"

"No davvero!" esclamò Katsuharu. "allora, andiamo fuori e sistemiamoli! Credo che la battaglia sia già iniziata!" In effetti, dall'esterno cominciavano a provenire i primi suoni che indicavano che la battaglia era iniziata, e la terra aveva incominciato a tremare sotto i piedi dei ragazzi. I Digiprescelti, SuperStarmon e Deputymon erano pronti ad uscire, quando un suono d'allarme proveniente dai Digivice di Shinya e Sophie fece sì che i due Digiprescelti più giovani si fermassero sbalorditi.

"Huh? E... e questo... qu'est que c'est?" si chiese la ragazzina mezza-francese, ancora una volta mischiando al discorso qualche parola nella sua lingua. "E'... è successa la stessa cosa quando il Digivice di Katsuharu-san ha rilevato la presenza del suo Digi-Spirit... ma... ma stavolta si sono attivati in due!"

"Cos...? Aspettate un momento, vuol dire che nascosti da queste parti ci sono... non uno, ma ben due Digi-Spirits?" esclamò Tomoki. "Accidenti, quando si dice il caso! Non era mai successo prima d'ora che due Digi-Spirit si trovassero nello stesso posto!"

"Comunque sia, questo è un gran bel colpo di fortuna!" commentò Shinya. "Vuol dire che la nostra ricerca è finita, e che abbiamo tutti e dieci gli spiriti dei Leggendari Guerrieri! Da... da dove proviene il segnale? Io e Sophie-chan andiamo subito a prenderli!"

Kaoru si sfregò il mento con due dita. "Ehm... mi... mi sembra da quella parte... se non sbaglio, quelli dovrebbero essere dei magazzini..." rispose. "Ma... siete sicuri che..."

"Stai tranquilla! Voi andate a sistemare Volcamon e i suoi uomini, e noi andiamo a prenderci i Digi-Spirit!" concluse Shinya. Il ragazzino castano afferrò una mano della sua compagna di scuola e, senza ascoltare oltre, iniziò a trascinarla con sè verso il magazzino, non lasciandole neanche il tempo di protestare! Tutto quello che Junpei fu in grado di fare fu tendere una mano verso Shinya per raccomandarsi di aspettare... e poi sospirare sconfitto.

"Sigh... mi sa tanto che ormai è partito! L'ho già detto e lo ripeto, c'è davvero poca differenza tra i due fratelli..." sospirò il ragazzone con gli occhiali. Ma si schiarì subito la voce e riprese il discorso appena interrotto. "E va bene, allora non perdiamo altro tempo! Andiamo a dare una mano all'esterno, e sistemiamo quel Volcamon una volta per tutte!"

"Su questo nessuno ha nulla da dire!" rispose Katsuharu, preparandosi mentalmente alla sua prossima Digievoluzione. "Andiamo!"

 

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"Allora, se i nostri Digivice non si sbagliano di grosso, i rimanenti due Digi-Spirit sono da queste parti..." affermò Shinya, guardandosi attorno. Non soltanto la stanza disseminata di casse di legno e botti nella quale si erano infilati lui e Sophie era scavata nella roccia grezza, e dava ancora l'aria di qualcosa di non ultimato, ma le pareti erano anche coperte di strani muschi e licheni sotterranei... in fondo, non era poi così assurdo pensare che gli Spirits della Terra e del Legno si trovassero proprio lì. "Bene, signorina Kawanaga, adesso ce li prendiamo e andiamo a dare una mano ai nostri compagni! Forza, non perdiamo altro tempo, e..."

"Hey! Hey, Shinya Kanbara, aspetta un momento!" lo trattenne Sophie, usando di nuovo il suo nome completo, come era solita fare quando era irritata con lui. "Aspetta un momento, che diamine! Non mi hai nemmeno chiesto se ero pronta, mi hai trascinato qui senza neanche porti la domanda se... Oh, ma che diavolo sto qui a discutere? Mi sembra quasi che abbiate già deciso tutto per me, a cominciare dal mio coinvolgimento in questa storia!"

"Cos... Hey, hey, aspetta un momento, signorina! Cos'è questo modo di parlare arrogante?" la rimproverò Shinya. "Noi non ti abbiamo costretto a fare nulla! Tu sei venuta qui a DigiWorld con noi... e come ho detto prima, quando hai parlato con quel Trailmon, sembravi esserti presa a cuore i problemi dei Digimon di questo mondo! Perchè adesso ti comporti così, come se non te ne importasse più niente!"

"Non ci arrivi, espece de petit idiot?" gli gridò in faccia la bambina mezza-francese, strattonando con un braccio e liberandosi dalla stretta. "Io... sono stufa di tutto questo! Non voglio più restare in questo mondo, dove c'è un mostro che vuole ucciderci o farci prigionieri ad ogni angolo! Io... io voglio tornare a casa! Voglio rivedere i miei genitori e mia sorella... non ho più voglia di dormire sulla roccia, o di soffrire il freddo, o di farmi venire le vesciche ai piedi a forza di camminare! Questo tipo di vita non fa per me! Lo capisci, o no?"

Shinya si fermò per un attimo, davanti al nuovo sfogo della sua compagna, e assunse un'espressione meravigliata, come se si fosse improvvisamente reso conto di qualcosa di ovvio che tuttavia gli era sfuggito. In effetti, ragionando un pò anche dal suo punto di vista, come si poteva biasimare Sophie per il fatto che non aveva lo stesso carattere avventuroso e cercaguai di Shinya? Okay, a volte dava un pò l'impressione di essere una mocciosetta viziata, però...

Sophie, che si aspettava un rimprovero e un altro battibecco, rimase invece sorpresa quando Shinya guardò verso il pavimento e si scusò a bassa voce. "Sì... hai ragione anche tu, mi dispiace... non me ne sono reso conto." affermò, per poi alzare di nuovo lo sguardo. "Però... però, scusa se te lo dico, ma... quello che sta succedendo qui è anche affare nostro, non ti pare? Voglio dire... probabilmente quando mio fratello Takuya e i suoi compagni sono stati chiamati qui, la loro reazione sarà stata la stessa... non credi anche tu? Anzi, forse per loro è stato anche peggio, visto che erano più giovani di noi..."

Sophie si calmò, facendo un triste sospiro. "Già... e io non lo capisco, proprio non lo capisco! Perchè siamo stati chiamati noi, che siamo appena dei bambini? Perchè non era possibile lasciare che tutto questo... lo facesse un adulto, una persona dai nervi più saldi e con più esperienza? Non sarebbe stato più semplice e più sicuro?" si chiese. "No, invece è toccato proprio a noi..."

"A questa domanda... credo che non saprebbero risponderti nemmeno Takuya-niisan e i suoi amici..." rispose Shinya. "Però... voglio dire, se loro se ne fossero lavati le mani, dicendo che quello che accadeva a DigiWorld non li riguardava... a quest'ora dove saremmo? Probabilmente quel Lucemon ci avrebbe fatti tutti suoi schiavi... e non potremmo essere qui a discutere... che dico, probabilmente la nostra città non esisterebbe nemmeno più! E... visto e considerato che adesso sta emergendo una nuova minaccia, e molti Digimon sono stati plagiati da Gallantmon, e vogliono attaccare la Terra... beh, io credo che sia anche nostro dovere tentare di mettere un pò di ordine in questo caos... o ne pagheremo tutti le conseguenze! Compresi i tuoi genitori... e tua sorella..."

Sophie lo capiva. Capiva benissimo quello che Shinya voleva dire... ed era anche lei terrorizzata all'idea di rischiare di perdere le persone a lei care e le sue amiche. Ma c'era sempre quel pò di paura che la rendeva incapace di dire un sì definitivo... almeno finchè Shinya non le appoggiò una mano sulla spalla e non proseguì il suo discorso.

"E poi... non è che tutto questo lo faremo da soli, e tu lo sai! Ci sono anche Tomoki-kun, Junpei-san e Kouichi-san con noi..." continuò. "E quando saremo tornati nel Mondo Reale, ritroveremo anche mio fratello, Kouji-san e Izumi-san, e tutti hanno già la loro esperienza con i Digimon. Per non parlare poi della DATS, che sta dirigendo tutte le operazioni... voglio dire, ci sono un bel pò di persone al nostro fianco, e non è vero che siamo stati lasciati da soli con una responsabilità troppo grande per noi... o almeno... questo è quello che penso io!"

Sophie, nonostante continuasse a pensare di trovarsi in una brutta situazione, sorrise. Davvero non si aspettava delle parole così intelligenti da parte di un ragazzino che lei considerava niente più che uno sbruffone che dava fastidio alle ragazze...

"La sai una cosa, Kanbara-kun? Non credevo che sarebbe mai successo... ma in questo caso, posso dire tranquillamente che mi hai convinto!" affermò. "Sia ben chiaro che ancora non sono per niente entusiasta del compito che ci è stato affidato... però... se la metti su questo piano, allora... e va bene, sono disposta a tentare! Però... sigh... anche se può sembrarti strano sentire questo da me... ti chiedo di darmi una mano il più possibile! Credo... che avrò bisogno dello sprono di un tipo testardo come te!"

Shinya sogghignò e le fece il segno dell'okay. "Ah, su questo puoi scommettere, signorina! Vedrai che non ti lascerò in pace un momento... è la cosa che mi diverte di più!" affermò, attirandosi contro lo sguardo leggermente offeso della mezza-francese. "Bene, e adesso... evochiamo i nostri Digi-Spirits e andiamo ad aiutare i nostri amici!"

Come se i Digi-Spirits rispondessero all sue parole, due piccole colonne di luce bianca scaturirono dal pavimento polveroso della caverna... e al loro interno, apparvero due tozze, sgraziate figure che altro non potevano essere che i Digi-Spirit assegnati a Shinya e Sophie. Quando si avvicinarono per guardare meglio, i due bambini videro che una di esse era una figura umanoide con un naso esageratamente grande, dalla pelle di uno strano colore ocra o beige scuro, e vestita in una maniera che ricordava un pò gli gnomi della mitologia germanica, con le braccia abbastanza lunghe da toccare terra, e il ghigno sardonico che mostrava i canini. L'altro, invece, ricordava un pò un robot fatto di legno, con un volto inespressivo permanentemente fissato in quello che poteva sembrare un ghigno denigratorio, e la testa attaccata direttamente al busto, senza alcun collo di sorta...

"Ehm... scusa, Shinya-kun, e questi sarebbero i Digi-Spirit che ci sono stati assegnati?" chiese Sophie, non senza un accenno di delusione. "Se... se posso dire la mia, mi aspettavo qualcosa di un attimo più... come dire... elegante!"

"Anch'io..." rispose lo stupefatto ragazzino. "Questi due... sono davvero ridicoli! Voglio dire, non hanno neanche l'aspetto dei supereroi! Almeno Mercurymon e Ranamon... sigh, ma che sto a lamentarmi a fare? Prendiamo quello che viene! D'accordo... accetto il mio Digi-Spirit! Qualunque dei due mi sia assegnato..."

"Stesso discorso di cui sopra..." affermò Sophie, scuotendo la testa con rassegnazione. "E speriamo che vada tutto bene..."

I Digi-Spirit risposero, e le due piccole colonne di luce si accesero ulteriormente, abbagliando per un secondo i due piccoli prescelti... e infine, i Digi-Spirits fluttuarono verso i Digivice, Grumblemon verso quello di Shinya, e Arbormon verso quello di Sophie! I due bambini restarono fermi dov'erano, i Digivice sollevati con lo schermo verso gli spiriti dei Leggendari Guerrieri... che, qualche istante dopo, vennero assorbiti dai piccoli congegni elettronici in un breve ma spettacolare gioco di luci! Una volta che fu tutto finito, Shinya e Sophie ritirarono i loro Digivice, la vista ancora un pò annebbiata, e guardarono gli schermi, per assicurarsi che l'acquisizione fosse completata... poi, mettendo da parte ogni loro dubbio e domanda senza risposta, iniziarono a correre verso l'esterno, dove i loro amici stavano già dando battaglia a Volcamon e ai suoi uomini...

 

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Volcamon non riusciva a crederci. Era una situazione così assurda che ancora non riusciva a digerire l'idea che tutti fosse cambiato da un secondo all'altro. Per diversi minuti, si era sentito al settimo cielo, con i Guerrieri Leggendari ingabbiati, il villaggio apparentemente conquistato, e SuperStarmon e Deputymon passati dalla sua parte... se non che il tutto si era rivelato un astuto piano da parte di SuperStarmon e Deputymon, realizzato dietro suggerimento di uno dei Leggendari Guerrieri, per avvicinarsi a lui e attaccare a tradimento il suo gruppo! Nel momento in cui l'allarme era scattato, la battaglia era già iniziata... e i banditi erano stati costretti a fuggire all'esterno per permettere ai loro DarkTyrannomon e Pteramon di partecipare allo scontro! Ora, con tutti i Guerrieri Leggendari schierati davanti a loro e i Digimon del villaggio che scatenavano la confusione tra i loro ranghi, i Digimon rinnegati cercavano disperatamente di opporre resistenza...

"Fire Blast!"ringhiò un DarkTyrannomon, scagliando una grossa palla di fuoco contro un gruppo di Dinohumon abitanti del villaggio. Mercurymon, sfrecciando ad una velocità incredibile per un Digimon fatto di metallo, si mise in mezzo e sollevò le braccia, puntando gli specchi montate su di esse contro i proiettili infuocati!

"Spero non ti dispiaccia se mando all'aria i tuoi piani! Offset Reflector!" esclamò il Leggendario Guerriero del Metallo. I suoi specchi scintillarono per un istante ed assorbirono la palla di fuoco, per poi restituirla sotto forma di un raggio di energia bianca che investì in pieno il tirannosauro nero e fece uscire il suo Digi-Code, che venne poi scannerizzato e assorbito dal Digivice di Mercuymon. Un istante dopo, tutto quello che era rimasto del DarkTyrannomon era un uovo nero con qualche puntino rosso a decorarne la superficie.

Nel frattempo, il piccolo Kumamon sciava letteralmente attorno al campo di battaglia, bombardando i nemici con delle raffiche di palle di neve dal suo lanciamissili... e Ranamon, che sembrava interessata tanto a mettere fuori combattimento i nemici quanto a mettersi in mostra, eseguiva delle spettacolari acrobazie tra gli avversari, capriole in avanti e all'indietro, e manovre di arti marziali che non sarebbero state fuori luogo in un film di Jackie Chan!

"Hahahaaa! Continuate così, mi sto divertendo come una pazza!" esclamò la guerriera acquatica, dopo aver afferrato il pugno di un Ogremon e averlo sbattuto sulla schiena con una proiezione da judo. Nel tentativo di vendicare il suo compagno, uno Pteramon scese in picchiata su di lei, prendendola di mira con i suoi missili... ma Ranamon se ne accorse in tempo e fece una ruota laterale, evitando lo sciame di proiettili, e poi lasciando campo libero a Loweemon, che scagliò un proiettile di pura oscurità contro lo pterodattilo meccanico, e lo centrò in pieno proprio mentre questo incominciava a riprendere quota! Anche lo Pteramon non durò molto più a lungo prima che il suo Digi-Code uscisse, pronto ad essere assorbito da Loweemon. Ormai, dell'esercito di rinnegati che aveva iniziato la battaglia rimaneva meno della metà... e Volcamon non aveva ancora dato il suo contributo...

"Big Bang Tackle!" esclamò il Digimon cibernetico, sbucando all'improvviso da dietro una roccia e scagliandosi a tutta velocità, il corpo avvolto da un'aura di energia distruttiva, contro MetalKabuterimon, che stava usando i suoi potenti laser elettrici per aprire enormi varchi nei ranghi dei Goblimon. Il Digimon insettoide si voltò di scatto verso il capo dei rinnegati, ma era troppo lento per reagire con abbastanza velocità, e finì per essere colpito in pieno e gettato violentemente contro un muro di roccia del covo. Con una tale violenza, in effetti, da lasciare in esso un'indentatura della forma del proprio corpo, e da provocare una piccola frana!

"MetalKabuterimon!" esclamò Mercurymon, continuando a difendersi dall'assalto di un nutrito gruppo di nemici. Volcamon, dal canto suo, atterrò agilmente dal suo attacco, e rivolse la sua rabbia contro SuperStarmon e Deputymon nel momento in cui questi si scagliarono su di lui in contemporanea! Scagliandosi in avanti, il Digimon metallico riuscì ad intercettare il vice-sceriffo con un pugno e mandarlo a terra, come se fosse stato un ramoscello nel vento... ma SuperStarmon, approfittando di quell'istante, riuscì a penetrare le sue difese e a centrarlo con un pugno al fianco che lo fece barcollare... ma non riuscì a farlo cadere come invece SuperStarmon sperava, e Volcamon reagì afferrandogli il polso con entramve le mani, e poi spiccando un salto altissimo...

"Cane traditore!" sibilò Volcamon, mentre lo sceriffo cercava di liberarsi dalla presa. "Sei davvero tanto affezionato agli esseri umani da voltare le spalle alla tua stessa razza? E va bene, come preferisci... vorrà dire che sarai distrutto assieme agli esseri umani! Big Bang Tackle!"

Il Digimon meccanico si trasformò di nuovo in una sorta di proiettile umano, e scese giù in picchiata, infilando il malcapitato SuperStarmon nel pavimento ad una velocità insostenibile! Il risultato fu una tremenda esplosione, e l'apertura di un piccolo cratere nel terreno, sul cui fondo Volcamon premette il suo avversario come se fosse stato un fuscello. Una volta sicuro che SuperStarmon fosse fuori combattimento, Volcamon riemerse con un balzo e atterrò in piedi, alzando i pugni come per lanciare una sfida silenziosa a chiunque si trovasse nei paraggi!

"Allora, chi è il prossimo?" ringhiò il Digimon meccanico. "Non mi interessa che siano traditori o disgustosi mezzi-Digimon! Fatevi sotto, sono più che pronto ad affrontarvi!"

Kouichi e Tomoki stavano per rispondere alle parole di Volcamon utilizzando il loro Digivice per eseguire la Slide Evolution e diventare rispettivamente KaiserLeomon e KorIkkakumon... ma prima che potessero farlo, una vocetta infantile provenne dall'ingresso del covo dei banditi, attirando su di sè l'attenzione del gruppetto!

"I prossimi siamo noi, se permetti, sacco di bulloni!" esclamò Shinya, tenendo alto il suo Digivice come a voler far vedere a tutti il Digi-Spirit che ora vi risiedeva. Al suo fianco c'era anche Sophie, la cui espressione si era ftta molto più determinata rispetto al quasi esaurimento nervoso che aveva avuto quando lei e i suoi compagni erano imprigionati. Era chiaro che avevano ricevuto entrambi il loro Digi-Spirit designato... ed erano pronti a farne assaggiare la potenza al capo di quei rinnegati! Anzi, più che pronti... Junpei avrebbe osato dire che erano entusiasti di poterlo fare e di rendere a Volcamon la pariglia per le umiliazioni precedenti!

"Ci hai dato abbastanza fastidio, con questa tua convinzione che i Digimon sarebbero la razza superiore... e tutto il resto!" continuò Shinya, uscendo del tutto dalla caverna, e fermandosi solo un attimo per fare un cenno di assenso verso i suoi compagni. "Ora siamo qui per fartela pagare! Quindi... preparati al peggio! Sophie!"

"Bien sur!" esclamò la mezza-francese, concentrandosi per un attimo, e poi creando un anello di Digi-Code attorno alla propria mano. "Bene, Volcamon... adesso mi sono veramente stufata di te! Non sono ancora molto entusiasta di essere una Leggendaria Guerriera... ma ora mi sono convinta che non posso ignorare quello che dei megalomani come te vogliono fare! Ne va delle vite della mia famiglia e dei miei amici!"

Anche Shinya fece apparire un anello luminoso bianco attorno alla sua mano... e i due bambini, sotto lo sguardo incoraggiante di tutti i loro compagni, inserirono il Digi-Code nei loro strumenti, dando inizio alla loro prima trasformazione!

"EXECUTE!" esclamarono in simultanea. "SPIRIT EVOLUTION!"

I corpi di Shinya e Sophie si trasformarono in dati e iniziarono a cambiare forma, assumendo un aspetto estremamente simile a quello dei Digi-Spirit che avevano invocato! Per un attimo, i due bambini si sentirono nudi... poi, un bozzolo di codice digitale li avvolse e si fuse con loro, dando inizio ad un breve ma abbagliante gioco di luci che si esaurì appena un istante dopo, mostrando a tutti il nuovo aspetto dei due novelli Digiprescelti: al posto di Shinya si trovava una sorta di enorme gnomo dal naso esageratamente grande e dalle orecchie appuntite come quelle di un elfo, alto almeno due metri e con la pelle di un colore che poteva essere una sorta di terra bruciata o beige scuro, tatuaggi marroni su entrambi gli avambracci, e un corpo rotondo infilato in una rozza veste gialla con i pantaloni rossi. Sopra ai vestiti, il Leggendario Guerriero della Terra indossava un'armatura marroncina con i pettorali di acciaio blu-grigio, il simbolo della Terra inciso sull'addome, delle spalliere dello stesso colore del pettorale e armate di spuntoni acuminati... e dei rinforzi d'acciaio sulle ginocchia e sulle punte dei piedi, oltre che uno strano cappello da folletto con una grossa sfera d'acciaio posta in cima, che faceva da arma improvvisata! La sua arma era un enorme maglio che il Digimon dal naso grosso teneva appoggiata sulla spalla, con estrema naturalezza! Ovviamente, si trattava del primo Digi-Spirit corrotto che il gruppo di Takuya aveva incontrato tre anni prima, un avversario che aveva dato loro molto da pensare... e che alla fine era stato sconfitto in maniera decisamente ingloriosa da MetalKabuterimon!

"GRUMBLEMON!" si presentò, sbattendo i pugni tra loro davanti a sè.

A sua volta, Sophie si era trasformata in uno strano Digimon che ricordava parecchio un robot fatto di legno: di colore giallo dorato che diventava marroncino sul'addome e sulla parte superiore di braccia e gambe, aveva una testa a forma di cupola appiattita, con due piccoli occhi gialli e luminosi a fare capolino da una fessura nera che tagliava la sua faccia in due orizzontalmente. Non aveva collo, il che contribuiva a dargli un aspetto tozzo anche se, in effetti, era alto un pò più di un uomo normale... e nel punto in cui testa e torace si univano, spiccava una bocca rotonda piena di denti triangolari che davano l'impressione di un ghigno privo di emozioni. Diversi ingranaggi erano visibili in varie parti del suo corpo, sul petto, sotto le spalle e sulle ginocchia, mentre i bordi delle varie parti dell'armatura erano di un colore terra bruciata che dava un minimo di eleganza anche ad un Digimon dall'aspetto così rozzo. Per finire, aveva un paio di cilindri vuoti montati sulla schiena, come se si trattasse di un paio di motori a propulsione. Il Digimon di legno sferrò una raffica di pugni davanti a sè... poi, a sua volta, si mise in guardia ed esclamò il suo nome!

"ARBORMON!" declamò, con una voce che suonava stranamente femminile.

"Oh, finalmente!" esclamò Ranamon, dopo aver messo a terra un DarkTyrannomon e averne scansionato i dati. "Vedo che tutti i Leggendari Guerrieri si sono riuniti, alla fine! Adesso sì che si ragiona!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Grumblemon

Anche chiamato: Grottomon

Tipo: Oni

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Seismic Sledge

IL Guerriero Leggendario della Terra ed erede del Digi-Spirit di AncientVolcamon. Ha una personalità impulsiva ed arrogante, e non ama ricevere ordini. La sua armatura, la Rot Armor, e il suo martello Grotto Hammer sono di sua creazione, e sono abbastanza robuste da permettergli di scavare nela roccia più dura senza rallentare.

 

Nome: Arbormon

Tipo: Cyborg

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Human Spirit

Attacchi: Roundhouse Punt, Power Pummel

Guerriero Leggendario del Legno, è uno dei due Digimon risultanti dall'antico guerriero AncientTrojamon. Si dice che la fonte di ispirazione per la sua concezione sia stata una statuetta Haniwa. Grazie ai suoi movimenti imprevedibili, può confondere il nemico e colpirlo da angolazioni inaspettate.

 

Volcamon alzò la guardia a sua volta e fece qualche passo indietro, incurante del fatto che i suoi uomini fossero là a guardarlo. Era successo proprio quello che lui aveva cercato di evitare... i Digiprescelti avevano recuperato i loro Spirits, e come se non bastasse, i due che ancora non li avevano trovati, adesso erano riusciti a farlo e a trasformarsi! All'improvviso, non gli sembrava più di essere tanto fortunato... se anche fosse riuscito ad uscirne vivo, Gallantmon non sarebbe mai passato sopra un simile fallimento! Quindi, tanto valeva giocarsi il tutto per tutto, e combattere fino all'ultimo...

"Maledizione... questa... questa non me l'aspettavo..." ringhiò il Digimon robotico. "Sono cascato nel vostro trucco come un dilettante... ma non crediate di aver vinto, mocciosi insolenti! Se riuscirò a distruggere almeno uno di voi, poi Gallantmon-sama avrà gioco più facile sul resto di voi! E voi due vi siete appena trasformati, il che vuol dire che ancora non avete esperienza! Big Bang Tackle!"

Volcamon ripetè il suo attacco tipico e si lanciò come un proiettile umano contro i due nuovi Leggendari Guerrieri, che cercarono di resistere all'impatto con tutte le loro forze... ma finirono per essere colpiti in pieno e, pur rimanendo in piedi, vennero spostati all'indietro di almeno una decina di metri, finendo per ritornare all'uscita del covo dei banditi. Tuttavia, il colpo non fu efficace come Volcamon si era augurato, ed Arbormon glielo dimostrò subito!

"Davvero? Ne sei così convinto? Bene, sarò felice di smentirti... anche se questo Digimon non è esattamente quelo che mi aspettavo da un Leggendario Guerriero, è sempre meglio che niente! Roundhouse Punt!" esclamò il robot di legno, sferrando un calcio circolare in aria. Sembrava che il colpo fosse destinato ad andare a vuoto... ma la gamba di Arbormon si allungò improvvisamente, rivelando che le sue giunture erano collegate tra loro tramite robusti cavi elastici! Colto di sorpresa, Volcamon non riuscì a reagire in tempo e venne colpito alla testa con un potente clangore metallico! Volcamon grugnì con aria irritata, e barcollò indietro, dando ad Arbormon e a Grumblemon il tempo di sferrare un altro attacco!

"Hey, niente male, francesina!" esclamò Grumblemon, iniziando a far roteare il suo martello. Un DarkTyrannomon e uno Pteramon cercarono di intercettarlo, ma lo gnomo lo respinse con un potente fendente circolare che mise a terra i Digimon dinosauri. "Ma... è stato solo un colpo di fortuna, o ci sai fare davvero?"

"Buffone d'un marmocchio... non mi sembra il momento giusto per le tue battutine!" gli rispose Arbormon. "In ogni caso, se hai ancora bisogno di qualche conferma della mia abilità... eccola!"

Lo H-Spirit del Legno attaccò di nuovo lo stordito Volcamon allungando i pugni verso di lui, e il Digimon meccanico ebbe l'impressione che stesse per colpirlo direttamente. Rimase cocentemente deluso quando i pugni del guerriero di legno volarono entrambi in direzioni diverse, e poi iniziarono a volteggiare attorno a lui, avvinghiandolo con i loro cavi. Il Digimon cibernetico ebbe uno scatto di rabbia e cercò di liberarsi, ma Arbormon tirò verso di sè, stringendo ancora di più la presa, e gli impedì di muoversi. "Adesso, Grumblemon... fammi vedere cosa sai fare tu! Credo di averti dato abbastanza prova di me!"

"Bastava dirlo..." affermò Grumblemon... per poi lanciarsi contro Volcamon a tutta velocità, roteando vorticosamente il suo pesante martello. Con un potente grido di battaglia, il Leggendario Guerriero della Terra abbassò le braccia e colpì Volcamon in pieno petto con la testa del maglio, mentre Arbormon scioglieva il nodo con cui aveva intrappolato Volcamon e ritirava le braccia! Un potente suono rimbombante, come quello di un gong, risuonò per tutta la vallata, e il corpo di Volcamon, che strabuzzò gli occhi per l'orrore mentre il codice digitale usciva da lui, perse rapidamente colore, segnalando che era il momento di scannerizzarlo come meritava!

"Perfetto! Non male, come prima battaglia!" affermò Arbormon. "Allora, Grumblemon... a te l'onore!"

"Grazie mille... non sei stata poi così male neanche tu!" disse il Guerriero Leggendario della Terra, producendo il D-Tector dalla sua armatura. "Allora... com'è che dicevano, gli altri? Ah, sì! Sarai assorbito, spirito malvagio! La Terra ti purificherà! Digi-Code Scan!"

Grumblemon eseguì un movimento circolare con il braccio, e il codice digitale si separò definitivamente dal corpo di Volcamon, che ebbe appena il tempo di mormorare le sue ultime parole.

"Ugh... maledizione... c'ero... così vicino... Gallantmon-sama..."

Un istante dopo, il suo corpo scomparve e si trasformò in un Digi-Tama grigio piombo che rotolò a terra inoffensivo, e venne prontamente trasportato ad un Primary Village perchè potesse rinascere. I rimanenti Digimon banditi, vedendo la sconfitta del loro capo, persero completamente ogni volontà di combattere, e cominciarono a ritirarsi, seguiti in ogni istante dagli sguardi di SuperStarmon, Deputymon e dei Leggendari Guerrieri.

"Hm. Ora che non avete più nessuno dietro cui nascondervi, non siete più tanto duri, vero?" si permise di prenderli in giro Mercurymon. "Coraggio, fatevi avanti! Vi riserveremo lo stesso trattamento!"

"Il primo che si muove lo stendo..." commentò Deputymon, mentre il suo tamburo scattava con un minaccioso click... e un istante dopo, una serie di pesanti passi cominciò a scuotere il terreno sotto i piedi dei rinnegati, che ebbero la sgraditissima sorpresa di veder tornare alla carica MasterTyrannomon e gli abitanti del villaggio che credevano di aver occupato! "Heh. Come succede sempre nei film western, la cavalleria arrva al momento giusto! Allora, scegliete un pò voi, branco di canaglie! Se volete fuggire e risparmiarvi un'umiliante sconfitta e un viaggio ad un Primary Village, siete ancora in tempo!"

"Ovviamente, se volete la battaglia, io sono pronta a darvela!" proseguì Ranamon, mettendosi in una fluida posizione di combattimento.

I rinnegati, posti di fronte ad un'inevitabile sconfitta, decisero saggiamente di levare le tende e scappare: ormai non rimanevano che un DarkTyrannomon, uno Pteramon, due Ogremon e quattro Goblimon, una forza decisamente troppo esigua per dare preoccupazioni... e ciò nonostante, Grumblemon stava per sollevare di nuovo il martello e attaccare uno dei fuggitivi rimasti indietro, prima che MetalKabuterimon lo trattenesse mettendogli una mano sulla spalla.

"Cosa?" chiese Grumblemon, meravigliato. "Ma... perchè? Se prendo il loro codice adesso, non verranno più a darci fastidio in seguito, no?"

"Sì, questo è vero... però, non mi sembra giusto colpire alle spalle, soprattutto se il nemico sta già fuggendo." spiegò l'insetto corazzato. "Dopotutto, i Digimon ci accusano di aver provocato noi quella fantomatica strage di tre anni fa... mostriamogli che non è vero prima di tutto non infierendo su di loro, okay?"

Grumblemon rimase un attimo in silenzio... poi sospirò e abbassò il suo maglio. "Sigh... sì, in effetti il ragionamento fila... e va bene, allora vorrà dire che li lascerò andare, okay?" disse, non del tutto soddisfatto. "Beh... con questo, oserei dire che la battaglia è finita, no?"

"Sì, a quanto pare è così..." concluse Loweemon, mentre guardava arrivare MasterTyrannomon e gli altri abitanti del villaggio. "MasterTyrannomon! Meno male, sembra che tutto si sia concluso! Questi banditi... non vi daranno più fastidio!"

Il tirannosauro guardò con soddisfazione ciò che rimaneva dei rinnegati che si allontava rapidamente, e il suo muso da rettile si contorse in un ghigno appena accennato, mentre una nuvoletta di fumo gli usciva dalle narici. "Hm. Ed era anche ora! Congratulazioni, Guerrieri Leggendari... la vostra fama è ben meritata! Vedo che anche i vostri due giovani compagni hanno ricevuto i loro Digi-Spirits, e hanno fatto la loro prima evoluzione!"

Sophie, ancora nei panni di Arbormon, si grattò una guancia con imbarazzo, e stava per rispondere... quando Grumblemon la anticipò, indicando sè stesso. "Hehehee... beh, in realtà non è stato niente di che, MasterTyrannomon! Ora che abbiamo tutti i Digi-Spirit, fermare Gallantmon e chiunque altro stia dietro a tutto questo caos sarà uno scherzo! E questo è solo il potere dello Human Spirit! Incredibile, non vedo l'ora di provare il mio Beast Spirit e vedere cosa..."

"Ehm, non è per fare il guastafeste, Grumblemon, ma..." lo interruppe Kumamon. "Ma ricordati che ti abbiamo avvertito che il Beast Spirit non è tanto facile da controllare! Izumi-san e Junpei-san ci sono riusciti al primo colpo, ma Takuya-niisan, Kouji-kun e gli altri... beh, per loro è stato un attimo più difficile! E perdere il controllo di un Beast Spirit... può essere molto pericoloso..."

Ranamon incrociò le braccia sul petto. "Uff... che noia, e io che vorrei tanto provare la mia forma Beast! Spero di non dover aspettare tanto a lungo..." brontolò con una faccetta offesa che, una volta di più, ricordò ai suoi compagni quanto diverso fosse il suo comportamento rispetto a quando era umana. Probabilmente, pensò Junpei, non sarebbe stata tanto entusiasta se avesse saputo che razza di forma Beast aveva Ranamon...

"Bah, in ogni caso, tutto è bene quello che finisce bene, n'est pas?" affermò Sophie. Tutti i Leggendari Guerrieri sciolsero la trasformazione, e si avvicinarono al gruppo di Dinohumon e altri Digimon che applaudivano la loro abilità. "Anche io e Shinya abbiamo ricevuto i nostri Digi-Spirits, e siamo riusciti a trasformarci! Ora... non posso dire di essere ancora del tutto convinta di quello che sto facendo... però, se non altro, quello che è successo oggi mi ha fatto riflettere e mi ha fatto capire che ho pur sempre una responsabilità da prendermi! E di questo, incredibile ma vero, devo ringraziare proprio il qui presente mostriciattolo!"

Diversi dei presenti, compresi lo sceriffo, il suo vice e il sindaco, scoppiarono a ridere, mentre Shinya alzava un sopracciglio con un'espressione falsamente irritata. "Ha, ha. Davvero divertente, francesina. Bah, se non altro, almeno su una cosa siamo riusciti a metterci d'accordo! Non pensare però che smetterò di darti fastidio soltanto per questo!"

"Non mi aspetto certo che un moccioso come te rinunci così presto!" concluse Sophie con un'alzata di spalle, provocando un'altra risata da parte dei presenti...

"Non solo avete recuperato tutti i vostri Digi-Spirit e avete liberato il nostro villaggio da Volcamon e dai suoi uomini, ma adesso quei due sono giunti ad un punto d'accordo!" commentò SuperStarmon, avvicinandosi a Kouichi e Junpei, e indicando i due membri più giovani del gruppo. "E tutto in una sola nottata! Vedo che questi tre anni non vi hanno per niente arrugginito!"

"Heheheee... grazie, ma credo che abbiamo ancora davanti un bel pò di strada... dobbiamo ancora riunirci con i nostri compagni, e sconfiggere questo Gallantmon che ci sta rivoltando contro l'intero DigiWorld..." affermò Junpei, inconsapevole degli occhi indiscreti del DemiWatchmon che osservava la scena, ben nascosto nell'oscurità...

 

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"Subalterni inetti." ringhiò Watchmon, facendo un gesto che poteva assomigliare ad uno scuotere la testa. "Mi dispiace, ChaosGallantmon-sama... quello stupido di Volcamon si è fatto fregare, e i Leggendari Guerrieri hanno trovato gli ultimi due Digi-Spirits rimanenti. E come se non bastasse, abbiamo perso l'area che avevamo affidato a Volcamon."

Il cavaliere nero, seduto sul suo trono, sospirò con aria rassegnata. "Capisco, Watchmon... Capisco... Vorrà dire che dovrò usare dei metodi un pò più drastici per eliminare quei mocciosi..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Beh, e con questo direi che era anche ora che aggiornassi! Finalmente, Shinya e Sophie hanno ricevuto i loro Digi-Spirit... e sembra che la francesina stia finalmente prendendo coscienza del primo dovere come Guerriera Leggendaria. Anche se, in effetti, era pure comprensibile che, ad un certo punto, lei avesse un piccolo sfogo di rabbia. Significativo anche il fatto che sia stato il suo rivale Shinya a farla risolvere. Che sia l'inizio di un rapporto più amichevole tra i due?

Il prossimo capitolo seguirà Takuya, Masaru e i loro amici... e credetemi, Gotsumon e i suoi aiutanti hanno in mente qualcosa di davvero spregevole! Certo, non spregevole come quello che accadrà molto più avanti, ma... E magari, vedremo qualcosina in più del passato di Ikuto? Vedremo, vedremo... per adesso, vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo capitolo che inserirò. Probabilmente la prossima storia che aggiornerò sarà Tamers Reload, quindi date un'occhiata a quella, ok? Alla prossima!

Grazie mille per la vostra attenzione, e alla prossima!

 

Justice Gundam

 

P.S.: L'ultimo capitolo di Naruto mi ha fatto morire dal ridere. La cosa triste è che non era quella, l'intenzione di Kishimoto...

 

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Capitolo 28
*** Verso l'abisso ***


Record of Digital Wars-28

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornati!

Eccomi qui di nuovo, pronto ad iniziare un nuovo capitolo del mio crossover di Digimon! Ebbene sì, i miei esami sono andati come speravo - magari avrei potuto uscirmene con un voto più alto, ma tutto sommato è andata in maniera accettabile - e adesso ho molto più tempo per scrivere le mie amate fanfiction! E, ovviamente, perchè non ricominciare da qella che si preannuncia più lunga e più complessa? So che molti di voi l'hanno attesa a lungo, e spero di non avervi fatto attendere troppo! Allora, vediamo un pò dove eravamo rimasti...

In effetti, avevamo lasciato Kouichi e il suo gruppo in una situazione che, pur non partendo esattamente sotto i migliori auspici, si è comunque risolta per il meglio: i nostri eroi, dopo essere stati catturati da Volcamon e dalla sua banda di fuorilegge, sono riusciti a liberarsi grazie ad una buona idea di Kouichi e alle capacità di recitazione di Superstarmon e Deputymon... e hanno anche recuperato gli ultimi due Digi-Spirits, Grumblemon ed Arbormon! Questo significa, ovviamente, che i dieci Digi-Spirits sono al completo, e che ora i nostri possono proseguire verso la Infinite Ice Ridge... o meglio, potrebbe voler dire questo, se non fosse per il fatto che ChaosGallantmon avrà qualcosina da ridire in proposito...

E state pronti, perchè il cavaliere nero potrebbe decidere di infrangere un'importante tradizione del "boss finale"...

In ogni caso, il gruppo di Takuya e Masaru non si trova in una situazione altrettanto buona, visto che stanno per attraversare una delle zone più pericolose di DigiWorld, e dovranno vedersela con le trappole e gli sporchi trucchi di Gotsumon e Tsukaimon! Non solo, ma i due traditori, ora in comunella con gli scagnozzi di ChaosGallantmon, hanno intenzione di sbarazzarsi anche di Ikuto, il tutto per favorire i piani del loro nuovo signore! E in tutto questo, Mercurimon non sa ancora che i suoi due aiutanti gliela stanno facendo sotto il naso...

Sì, una bella confusione! Scommetto che nessuno di voi vede l'ora di scoprire come andrà a finire tutto questo... e infatti, in questo episodio, seguiremo le vicende del gruppo di Takuya mentre cerca di farsi strada verso la Infinite Ice Ridge. Preparatevi, perchè ci sono un pò di rivelazioni ietro l'angolo, e Ikuto sta per assumere un ruolo molto importante nella trama. E nel frattempo, ci avviciniamo sempre più al punto di rottura... le conseguenze potrebbero essere catastrofiche!

La vostra attesa è finalmente finita, dal momento che la storia prosegue non appena avrete finito questa introduzione! Quindi, non prdiamo altro tempo, e passiamo alle vostre recensioni!

 

Kari 89: Sì, finalmente anche i due eroi più giovani hanno ricevuto i loro Digi-Spirits! Se saranno capaci di usarli bene, tuttavia, è un discorso completamente diverso. Per adesso, contro Volcamon, hano fatto un buon lavoro... E ora, a partire da questo capitolo e dal successivo, comincerà a delinearsi anche il passato del piccolo Ikuto e gli eventi che lo hanno portato nel Mondo Digitale! Mi sono preso qualche licenza rispetto agli eventi di Digimon Savers, ma credo che andrà bene...

Darkroxas92: Beh, quei due erano gli unici Digi-Spirits rimasti... ;p. Comunque, mi fa piacere che tu abbia potuto rimetterti al pari sia con Digimon Frontier che con le altre mie storie! Ho letto le tue recensioni, e sono stato molto contento di vedere che le mie storie sono state gradite! Ora i miei esami sono finiti, quindi immagino che tu mi abbia già visto nel forum... e prometto che sarò più assiduo, da questo momento in poi! ^_^

Smartgirl: Già, lo scorso capitolo ha segnato il momento in cui Shinya e Sophie, che prima si sopportavano, cominciano man mano a conoscersi e a diventare amici veri e propri! Come hai potuto vedere, in combattimento assieme hanno saputo tenere testa alla perfezione a Volcamon! Heheheee, l'assegnazione di Spirits in effetti voleva avere un elemento di imprevedibilità... e sicuramente, guardando Arbormon, non si potrebbe mai immaginare che un Digi-Spirit così poco aggraziato possa andare ad una bambina! Gotsumon e Tsukaimon faranno i loro bravi danni, non ti preoccupare... ma in effetti, in confronto al resto delle forze in gioco, loro due sono dei pesci abbastanza piccoli. Le vicende della mia fanfiction ora tornano a seguire il gruppo di Takuya e Masaru, quindi... non hai che da continuare a leggere per sapere come andrà avanti! Buon divertimento!

Killkenny: Okay, mi ricorderò questa definizione di overkill! Comunque, ho dato una letta alle idee che mi hai mandato, e tra non molto dovresti ricevere una mail con la mia risposta... e qualche notiziola in più! Grazie ancora, e a buon rendere!

 

Bene, con questo abbiamo risposto a tutti... e ora, proseguiamo il viaggio nel Mondo Digitale della Frontiera! Riusciranno Takuya e il gruppo della DATS ad affrontare i misteriosi pericoli che li aspettano? A questo capitolo la sentenza...

E a voi il piacere di scoprirlo!

 

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Capitolo 28 - Verso l'abisso

 

"Heh... certo che questo canyon è bello largo... e non è nemmeno questa la cosa che mi lascia più perplesso..." affermò Masaru. Il gruppo di esplorazione della DATS si era fermato sul ciglio di un largo baratro, e stava dando un'occhiata verso il basso per sincerarsi che fosse sicuro scendere, ma lo spettacolo che si era presentato davanti ai loro occhi aveva qualcosa di veramente surreale, persino per gli standard del Mondo Digitale...

Vedere delle costruzioni in acciaio e cemento, molto simili a quelle del Mondo Reale, era già abbastanza fuori luogo, in una terra selvaggia come quella... ma quello che colpiva di più gli agenti dell'organizzazione governativa era il fatto che tutte quelle costruzioni erano state edificate sulla parete dell'immenso canyon, e si estendevano lateralmente invece di ergersi verso il cielo, come se si trattasse di una grande città rovesciata di 90 gradi. E altri edifici, altrettanto fitti e massicci, spuntavano dalla parete opposta del canyon, in modo tale che le due "città digitali" si protendessero l'una verso l'altra, eternamente vicine ma mai in contatto tra loro. A rendere il tutto ancora più sbalorditivo era il fatto che da nessuna delle due città proveniva il benchè minimo segno di vita. Sembravano completamente deserte, due città fantasma messe lì come inquietanti decorazioni del paesaggio desertico...

"Già... che ci fanno due città messe di traverso?" chiese retoricamente Takuya. Il leader dei Leggendari Guerrieri era più abituato del suo rissoso amico a vedere cose strane a DigiWorld, ma anche lui non ricordava di aver mai visto nulla di simile nel suo primo viaggio, se si escludeva il villaggio dei Numemon in cui avevano affrontato Grumblemon per la prima volta. E anche quello strano paesino non era così grande, desolato e tetro... c'era qualcosa di strano in quelle due città, qualcosa che metteva i brividi ai membri del gruppo.

"Palazzi e case che escono dalle pareti del canyon... dopo questa, credo proprio di averle viste tutte!" mormorò Izumi, sfregandosi la fronte con una mano.

Raramon alzò le spalle. "Beh, in fondo questo è pur sempre il Mondo Digitale... ogni cosa è possibile!" affermò il fiorellino galleggiante.

"Beh... non posso dire che tu abbia torto, Raramon, ma questo posto non mi convince lo stesso..." affermò Yoshino, gettando uno sguardo preoccupato alla strana città fantasma. "E l'idea che dobbiamo passare attraverso queste... città trasversali, per chiamarle in questo modo... non mi entusiasma più di tanto!"

"Beh, questo non è il momento di starsene qua a discutere!" tagliò corto Masaru, come sempre il meno portato per le eccessive riflessioni. Quando Yoshino, Tohma e i loro Digimon guardarono verso di lui, il giovane street-fighter si avvicinò al bordo del canyon con espressione fieramente determinata, e guardò in basso con un piccolo ghigno sulle labbra. "Non c'è altro modo per andare dall'altra parte di questo burrone, non è così? Allora, dite pure quello che volete ma io vado!"

E prima che qualcuno potesse richiamarlo per dirgli di non essere imprudente, Masaru aveva già messo un piede oltre il bordo del burrone, appoggiandolo sulla parete... e si era lasciato scivolare verso l'edificio più vicino, in una dimostrazione di determinazione ed imprudenza che lasciò stupito persino Takuya! Agumon, con un breve grido d'allarme, gridò al suo "capo" di aspettarlo, e si fece scivolare a sua volta lungo la parete del burrone, raggiungendolo pochi istanti dopo. Mentre Takuya guardava con stupore interdetto il suo compagno di classe che si fermava sul 'muro' di un grattacielo vicino, Kouji si mise una mano sulla fronte e scosse la testa, mantenendo la sua espressione stoica... e Izumi borbottò tra sè qualcosa che a Takuya suonò così: "Io sono la Guerriera Leggendaria del Vento, santi numi... a uno non viene in mente che potrei... che so... volare oltre questo abisso?"

Tohma, rassegnato e ormai abituato ai colpi di testa del suo collega, non potè fare altro che alzare le spalle e sorridere debolmente, come per dire che non c'era niente da fare. Perciò, pur con un pò di riluttanza, il gruppo preparò l'equipaggiamento, tirando fuori corde e altri strumenti per le arrampicate, e si preparò a seguire l'imprudente Masaru.

"Sigh... lo giuro, un giorno Masaru-kun mi farà impazzire..." commentò Takuya tra sè. "Non riesco ancora a credere che si sia gettato a capofitto in questo abisso... non ha mai sentito parlare di una cosa chiamata prudenza?"

"Heheheee... sai, Takuya-kun, detto da te non suona molto convincente..." lo prese in giro Izumi, facendogli un occhiolino scherzoso. "Sei il classico esempio del bue che dà del cornuto all'asino!"

"Hey, e con questo cosa vorresti dire?" replicò Takuya, facendo finta di essere offeso. Lo stoico Kouji si limitò ad alzare le spalle e a tenere gli occhi chiusi e le braccia incrociate sul petto, spiegando quello che Izumi voleva dire con poche, precise parole.

"Non puoi negarlo, Takuya-kun, tu ti comportavi allo stesso modo." disse... e dalla reazione del Guerriero del Fuoco, un borbottìo indistinto che conteneva un certo nonsochè di autocritica, il moretto con la bandana capì che lui e la sua compagna bionda avevano fatto centro...

Ma mentre il gruppo si preparava a scendere nelle misteriose profondità del canyon, e ad esplorare la città fantasma che sorgeva sulle sue pareti, due paia di occhi minacciosi li seguivano da debita distanza, ben nascosti dietro un grosso cespuglio rinsecchito. I loro proprietari erano fieri del loro operato... finalmente, tutti i pezzi erano al loro posto, e presto avrebbero assistito alla fine della squadra della DATS. Il primo scalino sul quale salire per ottenere la loro giusta vendetta contro gli esseri umani!

"Sì, certo... andate pure avanti, branco di idioti..." sghignazzò l'ometto di roccia. "Questa volta, abbiamo calcolato tutto... nessuno di voi uscirà vivo da quell'abisso! Ad attendervi ci sarà uno dei più temibili generali di ChaosGallantmon-sama!"

"Esseri umani... io non perdonare!" gli arrivò improvvisamente la voce furiosa di Ikuto. Il bambino vestito da pellerossa, con il boomerang in mano e Falcomon a fianco, si stava avvicinando a Gotsumon e a Tsukaimon, ma tutta la sua attenzione andava al gruppetto di Digiprescelti e agenti della DATS che si stava calando oltre il bordo della rupe, verso la città che si sviluppava in orizzontale... "Loro... loro ucciso nostri compagni... e loro anche... anche..."

"Ikuto, per favore, non perdere la calma..." lo pregò Falcomon, vedendo che il ragazzino smaniava per laciarsi direttamente contro il gruppo di esplorazione. "Ricorda che sono pericolosi... e se li attacchiamo a testa bassa, finiremo per essere spazzati via! Non... non possiamo permetterci di fallire qui!"

"Già... il tuo compagno ha proprio ragione, Ikuto, faresti meglio ad ascoltarlo!" affermò Gotsumon. "Stai tranquillo, Argomon e gli altri aiutanti di ChaosGallantmon ci hanno garantito il massimo della collaborazione! Grazie all'unione delle nostre forze, non ci sarà nulla che quei vermi potranno fare contro di noi!"

Ikuto grugnì, non esattamente contento di come si stavano mettendo le cose. "Comunque, io non fidare di uomini di ChaosGallantmon! Loro nemici di Mercurimon-sama... sempre stato così!"

"Sì, sì, lo sappiamo, lo sappiamo tutti..." disse Tsukaimon, cercando di essere diplomatico. "Sopporta, tanto è solo per poco... finchè non ci saremo liberati di questa minaccia comune, possiamo anche fare lavoro di squadra, no?"

Ikuto abbassò la testa con un sospiro rabbioso e appoggiò su una roccia il suo boomerang... e Gotsumon, cogliendo appieno l'ironia della situazione, voltò la testa da un'altra parte e sghignazzò silenziosamente.

"Stai tranquillo, Ikuto, stai tranquillo... faremo un lavoretto con i fiocchi! Peccato solo che tu non sarai lì a goderti il risultato finale!"

 

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"Hmm... capisco, e quindi questa sarebbe l'idea di Argomon... farli entrare in quella zona di DigiWorld, e poi farli intrappolare da Matadormon... sì, è un'idea che potrebbe funzionare." affermò ChaosGallantmon, seduto sul suo trono, dopo aver sentito il rapporto che gli era stato fatto da WarDevidramon. "Non credo che Mercurimon diventerà mai davvero nostro alleato, ma se questo... malaugurato incidente che sta per capitare al suo prezioso essere umano... funzionerà come vogliamo noi, immagino che sarà più che disposto a passare sopra alle nostre differenze! Lo ribadisco, è un'idea niente male. Per quanto riguarda l'altro gruppo di Guerrieri Leggendari, invece? Dove si trovano, in questo momento?"

"I nostri Searchmon e i DemiWatchmon hanno già fatto una stima molto precisa della loro attuale posizione, ChaosGallantmon-sama..." ringhiò WarDevidramon, indicando un gruppo di Digimon insetto corazzati che stava facendo il suo ingresso in fila ordinata da un corridoio laterale. Si trattava di un gruppo di cinque o sei scarabei giganti, tozzi e piuttosto sgraziati, con la corazza argentata dai contorni blu elettrico, lunghe antenne leggermente zigzaganti, piccoli occhi compositi rossi, e zampette corte ed esili che terminavano con tre corti artigli azzurri. Sul dorso erano montati due strani, piccoli oggetto grigio piombo di forma circolare, vagamente somiglianti a dei radar in miniatura... e poco più sotto, portavano sulla schiena uno strano oggetto argentato a forma di disco, con sopra inciso in blu vivace il simbolo della Conoscenza. Delle piccole scintille elettriche guizzavano ritmicamente tra le antenne di quegli strani Digimon insetto, dando l'idea di una sorta di linguaggio codificato...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Searchmon

Tipo: Insetto

Attributo: Dati

Livello: Armour

Attacchi: Hertz Jamming, Busy Status

Digimon creato dalla Digievoluzione di un Wormmon con il Digimental della Conoscenza. Raccoglie dati e può cercare i bersagli designati grazie ai radar montati sulla schiena, individuandoli a qualsiasi distanza. Agli esemplari più anziani ed esperti non sfugge neanche il minimo movimento o vibrazione.

 

"E possiamo confermarle che il gruppo dei nuovi Digiprescelti ha lasciato da poco la zona affidata a Volcamon, e sta facendo rotta verso la Infinite Ice Ridge." proseguì il dragone cibernetico. "Tutti hanno i loro Digi-Spirits... anche se molti di loro non dovrebbero essere ancora in grado di controllare il loro Beast Spirit."

Il cavaliere oscuro inalò una gran quantità d'aria, poi fece un lungo sospiro, che si sentì distorto a causa dell'elmo che gli copriva completamente il volto. "Sì, so che hanno questo problema... il Beast Spirit è molto più difficile da controllare della sua controparte." affermò. "Ciò nonostante... se gliene verrà dato il tempo, quei ragazzini impareranno ad usarlo in men che non si dica. E' necessario prendere provvedimenti drastici per fermarli."

"Siamo d'accordo all unanimità, ChaosGallantmon-sama..." affermò Kuzuhamon. "Ma... a questo proposito, come pensa di comportarsi? Il nemico ha a disposizione una risorsa dalle potenzialità quasi illimitate... e non credo che, a questo punto, uno qualsiasi dei nostri luogotenenti sia in grado di fermarli."

"Quando ho parlato di provvedimenti drastici, Kuzuhamon, non mi riferivo semplicemente all'inutile perdita di tempo che sarebbe mandare un nostro generale dopo l'altro contro di loro." rispose seccamente ChaosGallantmon... per poi afferrare un lembo del suo mantello nero e gettarselo dietro le spalle, in un gesto teatrale che aveva come unico scopo quello di richiamare tutta l'attenzione su di sè. "Intendevo dire... che andrò io personalmente ad eliminarli!"

Questa dichiarazione suscitò reazioni di stupore ed incredulità nel gruppo dei suoi diretti servitori! Avevano sentito bene? ChaosGallantmon sarebbe sceso in campo di persona per affrontare i Leggendari Guerrieri?

"Mio... mio signore! E'... è sicuro di quello che dice?" affermò Kuzuhamon. "Voglio dire, sarò io l'ultima a mettere in dubbio il suo potere... ma è sicuro che sia prudente lasciare la sua posizione? Dopotutto, l'inganno che abbiamo ordito... ovvero, il fatto che lei si stia facendo credere il Cavaliere Reale Gallantmon... ci è ancora indispensabile! Se... se gli altri Digimon scoprissero la verità, il nostro progetto potrebbe andare in fumo!"

"Ne sono perfettamente al corrente." rispose ChaosGallantmon. Era evidente che, prima di considerare l'idea che aveva appena proposto, ne aveva vagliato i pro e i contro con estrema attenzione. "E' per questo che cercherò di intercettare i Digiprescelti in una zona scarsamente popolata, e lontano da occhi indiscreti. So bene che sto correndo dei rischi, ma in questo caso è necessario esporsi almeno un pò. I Leggendari Guerrieri e la DATS Stanno cominciando a fare troppi danni per i miei gusti. Kuzuhamon, affido a te il comando finchè non sarò tornato. Non credo che ci saranno emergenze in un lasso di tempo così breve, ma se dovessero emergere dei problemi, ho fiducia nelle tue capacità, e so che li gestirai al meglio. Per quanto riguarda voi... cerco un volontario che mi accompagni in questa spedizione! Non credo che avrò problemi contro di loro, ma la prudenza non è mai troppa."

Kuzuhamon esitò soltanto per un secondo, prima di drizzarsi in piedi e fare una specie di presentat-arm con il suo bastone da shugenja. "Sì, signore. Può contare su di me, non la deluderò!"

Astamon, riunito con gli altri generali di rango più alto ai piedi del trono, annuì tra sè. "Hmm... quindi ChaosGallantmon ha deciso di togliere di mezzo le erbacce prima che diventino un problema... devo dire che è uno che impara dai suoi errori, all'inizio era troppo sicuro di avere la vittoria in pugno. Beh, questo comunque cambia poco dei miei piani... speravo di utilizzare i Leggendari Guerrieri per i miei scopi, ma in fondo erano delle pedine sacrificabili. Posso adattare i miei piani in modo che riescano anche senza di loro..." pensò tra sè. Poi, decise che era una buona idea mantenere le apparenze, e si fece avanti, alzando una mano.

"ChaosGallantmon-sama, posso prendere la parola per un istante?" chiese Astamon. Quando il cavaliere oscuro si voltò nella sua direzione e gli fece cenno di parlare, il misterioso Digimon si inchinò e riprese la frase interrotta. "Io le suggerirei umilmente di prendere con lei BlackMegaGargomon. La sua forza è ormai ben conosciuta... sono sicuro che le potrà fornire un valido supporto nello scontro con i nuovi Leggendari Guerrieri."

Il gigantesco robot nero dalla testa di cane iniziò a girarsi verso Astamon per chiedergli il motivo della sua suggestione... quando un altro dei generali fece la domanda al suo posto.

"Cosa? Hey, un momento, che significa questa presa in giro?" ringhiò WarDevidramon, voltatosi di scatto verso Astamon. "Perchè hai suggerito BlackMegaGargomon e non me? Io ho un conto in sospeso con quei mocciosi... e partecipare a questa spedizione mi darebbe l'occasione di regolarli una volta per tutte!"

"WarDevidramon!" lo richiamò ChaosGallantmon. Il dragone cibernetico si voltò verso il suo capo e si mise sull'attenti. "Nè io nè Astamon vogliamo mettere in dubbio le tue capacità. Più volte ci hai dimostrato di essere affidabile. Tuttavia, il motivo per cui io stesso non credo sia l'idea migliore farmi accompagnare da te... è il fatto che i Leggendari Guerrieri ti hanno già incontrato una volta, quando sei andato nel Mondo Reale a tentare di recuperare quel Digimon anomalo conosciuto come Dorumon. I nostri nemici ti hanno già visto combattere, e hanno già un'idea di cosa sei capace di fare, mentre io preferirei mantenere il vantaggio della sorpresa. Dobbiamo togliere di mezzo i Guerrieri Leggendari con un combattimento il più fulmineo possibile, o correremo il rischio di perdere la nostra copertura. Lo capisci questo, spero..."

Rendendosi conto del suo errore, WarDevidramon deglutì e si ricompose rapidamente. "Ehm... sì, certamente, ChaosGallantmon-sama! Perdoni la mia insolenza!" esclamò.

Il cavaliere oscuro annuì. "Sei scusato. Ma ricordati che nella nostra organizzazione, non è ammesso privilegiare i desideri di un singolo a scapito dei bisogni del collettivo." tagliò corto. "Passando a te, BlackMegaGargomon... sono d'accordo con la suggestione di Astamon. Sarai tu ad accompagnarmi, e avrai il compito di eliminare i quattro Leggendari Guerrieri da poco nominati. Io invece toglierò di mezzo i possessori dei Digi-Spirit del Ghiaccio, del Tuono e dell'Oscurità."

Il gigante di metallo, senza discutere le decisioni del suo comandante supremo, fece una sorta di saluto militare. "Certamente, ChaosGallantmon-sama. Inizierò subito i preparativi per la spedizione!" rispose.

"Perfetto..." concluse il cavaliere oscuro, per poi rivolgersi a tutti i suoi generali contemporaneamente. "Questo è un momento critico per la nostra causa. E' necessario eliminare tutti i possibili ostacoli alla nostra espansione, e farlo il più rapidamente ed efficientemente possibile. Perciò, anche quando io e BlackMegaGargomon saremo assenti, mi aspetto che i vostri sforzi non diminuiscano... anzi, si intensifichino, e che voi tutti diate il pieno supporto a Kuzuhamon, e obbediate alle sue disposizioni come alle mie! Mi sono spiegato?"

"Certamente, ChaosGallantmon-sama!" esclamò Watchmon. "Non si preoccupi, stiamo già cercando di ovviare a tutti i problemi che i Digiprescelti e la DATS ci stanno dando. I rimanenti membri della banda di Volcamon si sono ritirati nella zona adiacente alla città, e MasterTyrannomon e i suoi uomini non hanno ritenuto opportuno seguirli. Ho già provveduto a mandare loro un rimpiazzo più competente, e lo stesso dicasi per tutte le altre nostre divisioni che hanno perso il loro comandante."

ChaosGallantmon si mise una mano sul fianco e annuì. "Bene. Buon lavoro. E... per quanto riguarda la posizione di ElDoradimon, i tuoi DemiWatchmon hanno saputo dirti qualcosa? Quel gruppo di ribelli è molto numeroso, e può costituire per noi una spina nel fianco non indifferente."

"Purtroppo, non siamo ancora riusciti ad ottenere la posizione precisa di ElDoradimon, mio signore..." rispose il Digimon dai molti occhi. "Abbiamo isolato la zona nella quale riteniamo che si aggiri... ma la sua mobilità è sorprendente, e non riusciamo a farci un'idea precisa. Tuttavia, sembra che per il momento non abbiano intenzione di attaccarci, nè di esporsi eccessivamente."

"Comprensibile. Sanno bene che un attacco diretto sarebbe per loro un suicidio, e decidono saggiamente di restarsene barricati. Non posso certo biasimarli..." commentò WarDevidramon, permettendosi di fare un ghigno di superiorità alla fine della frase.

Astamon, invece, era impegnato in altre riflessioni. "Hmm... ElDoradimon, eh? Altro possibile ostacolo ai miei piani. Credo che in questo caso sia meglio muoversi in maniera indipendente... in fondo, mi interessa che ChaosGallantmon e gli altri non vengano a sapere nulla di quello che mi interessa recuperare da lì... e intanto, posso convincere ulteriormente ChaosGallantmon della mia affidabilità. Bene, bene... questo è un altro aspetto sul quale dovrò riflettere in seguito."

ChaosGallantmon, terminato di impartire direttive ai suoi uomini, fece un cenno a Kuzuhamon... e la sciamana con la maschera da volpe, annuendo con prontezza, lo sostituì sul suo trono mentre il cavaliere oscuro iniziava a scenderne i gradini. Mentre tutti gli altri suoi generali si inchinavano in segno di rispetto al suo passaggio, BlackMegaGargomon si spostò dalla sua posizione e iniziò a seguirlo a ruota lungo un corridoio fiocamente illuminato. Astamon seguì il suo comandante supremo e il gigante di metallo mentre si allontanavano senza dire una parola, lasciando il resto dei loro generali nella sala del trono cupa e minacciosa. Bene... da quel momento in poi, avrebbero dovuto muoversi con molta più attenzione, e saper prevedere ogni mossa dei loro avversari. Intanto, c'era la possibilità che il gruppo contenente gli agenti della DATS sopravvivesse all'abisso, per quanto potesse sembrare improbabile...

"Matadormon finora non ci ha mai deluso..." riflettè il misterioso Digimon. "Ma quegli umani sono imprevedibili. Meglio non fare troppo affidamento su quell'unica trappola, ne abbiamo visto fin troppo bene le conseguenze. Piuttosto... meglio puntare sul continuare a seminare discordia tra loro e Mercurimon. Se riusciamo ad eliminarli prima che arrivino alla Infinite Ice Ridge, bene... altrimenti, lasceremo che sia lui a fare il lavoro sporco per noi!"

Astamon sospirò, e si permise un sorrisetto ironico. Certo che ce n'erano, di fattori da considerare... ed era sicuro di non averli neanche considerati tutti! Beh, se così fosse stato, nulla gli impediva di improvvisare...

 

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Tic... tac... tic... tac...

Il gruppo stava proseguendo con prudenza, ma senza eccessive preoccupazioni, lungo quella che doveva essere la fiancata di un grattacielo... quando uno strano ticchettìo, così lieve da poter facilmente essere scambiato per semplice rumore di sottofondo da un orecchio meno esperto, attirò l'attenzione di Agumon, Gaomon e Raramon. I tre Digimon si fermarono in mezzo alla strada e si guardarono attorno con espressione sospettosa. I Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS, che li seguivano da breve distanza, si fermarono a loro volta e aguzzarono la vista.

"Hm. Ho la sensazione che qualcuno ci stia tenendo d'occhio." affermò Kouji. "Solo che ancora non vedo niente... voi, ragazzi, riuscite a dirci qualcosa?"

Gaomon annusò l'aria, poi si voltò verso il suo biondo partner. "Signore, non è soltanto un'impressione. C'è qualcun altro oltre a noi, da queste parti." affermò. Inutile dirlo, la notizia stuzzicò il desiderio di combattere di Masaru, che si piegò leggermente sulle ginocchia e si sgranchì le nocche delle mani.

"Bene, finalmente si stanno facendo vedere!" affermò il giovane street fighter, mentre Takuya, Kouji e Izumi si preparavano a trasformarsi, e Tohma e Yoshino mettevano mano ai loro Digivice-Ic. Il giovane leader dei Leggendari Guerrieri guardò a destra e a sinistra, cercando di notare qualunque piccolo movimento potesse tradire la presenza dei nemici...

Ma non accadde nulla per diversi secondi, e i dintorni piombarono in uno spiazzante silenzio, mentre ognuno dei membri della spedizione si guardava attorno, pronto ad ogni evenienza. Raramon iniziò a fluttuare indietro, per raggiungere di nuovo il gruppo e sentirsi un pò meno vulnerabile...

All'improvviso, qualcosa di grosso, massiccio, peloso ed infuriato sembrò materializzarsi dal nulla accanto alla piccola Digimon floreale, che emise un breve grido di paura e sorpresa prima di 'incespicare', se una cosa del genere era possibile quando si stava fluttuando e abbassarsi verso il terreno! Un gigantesco Dokugumon, un orribile ragno gigante nero e peloso come una tarantola, con un elmo bicorne dorato decorato da diverse paia di occhi finti e da un paio di lunghe corna angolate, e una criniera di acuminati peli rossi dietro la testa, si era calato giù appeso ad un filo di seta quasi invisibile ma tremendamente resistente, e si era posizionato proprio al fianco della partner di Yoshino! I membri della spedizione sussultarono, e quando tornarono a guardarsi attorno, si resero conto che erano circondati da un intero sciame di quei disgustosi aracnidi, le cui bocche dalle mandibole affilate erano contorte in ghigni da predatore! I ragni giganti avevano individuato le loro prede... e senza che queste si accorgessero di nulla fino al momento giusto, si erano posizionati in modo da circondarle! E, a guardarli così, sembravano essere un vero esercito... non sarebbe stato facile tenerli a bada tutti quanti!

"Maledizione! Quelli sono dei Dokugumon!" esclamò Takuya. "State attenti... sono dei pessimi clienti, soprattutto se sono così tanti!"

"E dire che ho sempre detestato i ragni... che schifo!" si lamentò Izumi, già pronta a trasformarsi. Agumon, Gaomon e Raramon si raggrupparono vicino agli esseri umani e prepararono la controffensiva, mentre anche Takuya e Kouji si apprestavano a trasformarsi.

"Takuya... credo che avremo bisogno della Double Spirit Evolution." affermò il Leggendario Guerriero della Luce. "Ci sono troppi nemici, qua attorno..."

Il detentore dei Digi-Spirit del Fuoco annuì. "Hm. Sì, credo che non ci siano molte alternative... Ora, però, non capisco che cosa aspettino questi tessiragnatele ad attaccarci! Guardate un pò... se ne stanno là come tante belle statuine!"

"Questo vuol dire che il loro unico scopo è tenerci in questa posizione." dedusse Tohma, da esperto stratega che era. "Non si tratta di semplici predatori, stanno eseguendo gli ordini di qualcuno. Dobbiamo evitare di restare bloccati qui, anche se temo che non sarà semplice..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Dokugumon

Tipo: Insettoide

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Poison Cobweb

Questi terribili predatori vi daranno un motivo in più per soffrire di aracnofobia! I Dokugumon sono cacciatori pazienti, che usano la loro ragnatela per catturare le prede... facendovele cadere dentro oppure sparandola direttamente contro di loro!

 

Alcuni dei Dokugumon sembrarono capire quali fossero le intenzioni del giovane genio, e agirono prontamente per scombinare la strategia che stava elaborando al volo! "Poison Cobweb!" gracchiò uno di loro con voce aspra e stridula... e, come se eseguissero l'ordine di un superiore, alcuni degli altri mostri aprirono le fauci e sputarono dei fili di ragnatela appiccicosa ricoperta da un liquido luccicante che poteva sembrare rugiada... ma che sicuramente era qualcosa di molto più pericoloso! Per fortuna del gruppo, Agumon reagì con altrettanta prontezza!

"Baby Flame!" esclamò il piccolo dinosauro, sputando una palla di fuoco che intercettò le ragnatele velenose e le bruciò a mezz'aria, prima che potessero avvicinarsi troppo. Approfittando di quel momento, Tohma e Yoshino evocarono le loro Digi-Soul!

"Digi-Soul... Charge!" esclamarono in contemporanea i due agenti più esperti, ringraziando tra sè di non avere lo svantaggio che aveva Masaru di dover attivare la Digi-Soul prendendo a pugni un Digimon! I loro Digivice-Ic sprigionarono una luccicante scarica di energia, che fece evolvere i loro Digimon!

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON!"

Prima che gli orribili ragni giganti potessero riorganizzarsi e scagliare di nuovo i loro fili appiccicosi, Gaogamon e SunFlowermon si diressero ciascuno verso un fronte, in modo da intercettare il nemico da due lati... e il gigantesco lupo azzurro prese fiato e soffiò un potente tornado contro i suoi nemici!

"Prendete questo! Spiral Blow!" ululò, prima di soffiare con tute le sue forze. Il turbine travolse la prima fila dei Dokugumon, e i disgustosi aracnidi vennero scagliati qua e là, andando addosso ai loro compagni nelle retrovie! Due o tre di loro vennero addirittura trasformati in Digi-Tama...

Dal canto suo, anche SunFlowermon stava mostrando di non voler perdere tempo, e dopo essere volata verso un gruppo di Dokugumon che aveva deciso di rompere gli indugi e attaccare, si caricò e sparò verso di loro un enorme raggio di intensa energia solare, travolgendo quelli che erano avanzati di più!

"Sunshine Beam!" esclamò, prima che il gigantesco raggio investisse i suoi bersagli, che ringhiarono di rabbia impotente prima di tornare ad essere delle semplici uova nere con delle irregolari decorazioni rosse. I Dokugumon sopravvissuti a questo primo contrattacco decisero saggiamente di interrompere l'assalto e di riorganizzarsi... e questo diede ai Leggendari Guerrieri il tempo di iniziare la sequenza di trasformazione...

Solo che, prima che Takuya, Kouji e Izumi avessero il tempo di evocare i loro Digi-Spirits e trasformarsi, i Dokugumon rimasti (che, per inciso, erano ancora un numero enorme, almeno una ventina), decisero di interrompere l'attacco e si ritirarono, le zampe chitinose che ticchettavano in maniera inquietante sul terreno in cemento armato e vetro. Rapidamente come erano venuti, i ragni giganti scapparono, sparando soltanto qualche filo di ragnatela a vuoto per scoraggiare un eventuale inseguimento. Inutile dirlo, i ragazzi rimasero abbastanza stupiti... e nel caso di Masaru, che non vedeva l'ora di un bel combattimento, anche un pò delusi.

"Huh? Ma se ne vanno così? Che significa?" chiese Izumi. I Dokugumon si erano già dileguati, e le ultime zampe nere e pelose stavano scomparendo nelle gallerie improvvisate che riuscivano a trovare tra un edificio e l'altro, oppure ad infilarsi in qualche finestra semiaperta... e in poco tempo, quello che doveva essere un campo di battaglia rimase del tutto vuoto, mentre Gaogamon e SunFlowermon tornavano alle loro forme Rookie. L'effetto dell'adrenalina che montava rapidamente, per poi esaurirsi di colpo a pericolo inaspettatamente cessato era quantomeno spiazzante...

Fu Tohma, calmo e razionale come sempre, a dare una spiegazione al comportamento dei Digimon. "Come ho detto, quei Dokugumon obbedivano agli ordini di qualcuno. Probabilmente Gallantmon, o Mercurimon, o chi per loro." disse. "Il loro scopo era soltanto quello di tenerci in tensione. Ma torneranno presto... non appena si saranno organizzati meglio."

"In tal caso, dobbiamo trovare un modo di passare dall'altra parte di questo abisso, e il prima possibile." concluse Takuya. "Okay, ragazzi, non perdiamo tempo. Più restiamo qui, più siamo..."

Ma, come se avesse sentito le parole del Guerriero del Fuoco e volesse fargli uno sberleffo a modo suo, l'imprevisto scelse proprio quel momento critico per colpire!

Yoshino, che fino a pochi secondi prima sembrava a posto, venne colta da un capogiro repentino... e barcollò fino a doversi appoggiare con entrambe le mani ad un muro vicino! Respirando affannosamente davanti agli occhi allarmati dei suoi compagni di squadra, la rossa agente si piegò sulle ginocchia, tenendo la testa abbassata!

"Sorellina Yoshino!" esclamò Izumi, correndo per prima a fianco della sua amica. Lei e Raramon si chinarono su Yoshino, cercando di aiutarla ad alzarsi. "Sorellina Yoshino, che succede, ti senti male?"

"Ugh... cough... cough..." Yoshino tossì un paio di volte prima di reprimere un brivido e alzare lo sguardo verso Raramon e la biondina. Non serviva essere dei grandi osservatori per rendersi conto che era in difficoltà e stava poco bene... ma ciò nonostante, Yoshino forzò un sorriso. "No... non preoccupatevi... cough... ho... ho avuto soltanto un mancamento... ma posso andare avanti, non preoccupatevi per me!"

Inutile dirlo, questa rassicurazione non convinse nessuno, nemmeno Masaru. "Ma che stai dicendo? Da quello che vedo, non riesci neanche a reggerti in piedi! Come fai a dire che puoi andare avanti come niente fosse?" le domandò.

Cercando di ignorare i capogiri, Yoshino si alzò in piedi... e sarebbe caduta di nuovo, se Izumi non fosse stata pronta a sostenerla! "Uff... non... non ti preoccupare per questo... lo... avete detto, no? Non... possiamo fermarci... qui..."

"Y-Yoshino! Ma tu scotti! Hai una febbre altissima!" esclamò Raramon, dopo aver appoggiato una piccola mano sulla fronte della sua partner. "E non può certo esserti venuta così, tutto d'un tratto! Perchè non ci hai detto che non ti sentivi bene?"

"Non... non potevo... farvi rallentare... per i miei problemi... ugh... Io sto bene... dobbiamo... fare in fretta... e raggiungere la... Infinite... Ice..." protestò debolmente la ragazza, prima di perdere del tutto le forze e afflosciarsi impotente tra le braccia di Izumi, che ebbe un istante di panico!

"Yoshino-san!" esclamò la biondina. "Andiamo, fatti forza! E non venirci a parlare di essere d'intralcio o di farci rallentare, okay? Adesso ci fermiamo, e ti facciamo riposare finchè non sarai guarita! E non si accettano discussioni!"

"Izumi ha ragione, dobbiamo trovare un posto riparato dove rifugiarci..." affermò Kouji. "Cerchiamo qui attorno, non dovrebbe essere troppo difficile trovarne uno."

Izumi e Masaru aiutarono Yoshino a tirarsi su e la sostennero, mentre il resto del gruppo cercava un luogo un pò riparato. Per fortuna, come aveva detto Kouji, non fu troppo difficile trovarne uno. Dopo qualche minuto di ricerca frenetica, i ragazzi trovarono una piccola cabina abbandonata su quello che avrebbe dovuto essere il tetto di un grattacielo vicino, e si infilarono rapidamente lì, con Takuya ed Agumon a chiudere la fila nel caso qualche Dokugumon avesse tentato un attacco. Una volta giunti all'interno della cabina, una piccola stanza quadrata semioscurata e completamente spoglia, dal pavimento polveroso, i ragazi cercarono di mettere Yoshino il più comoda possibile, e Kouji distese sul terreno il sacco a pelo della ragazza, in modo che Izumi e Masaru potessero adagiarla lì.

"Bene. Ora, lasciate fare a me." disse Tohma, inginocchiandosi vicino alla sua compagna di squadra. "Ho una licenza medica per casi del genere. Raramon, dammi una mano anche tu."

"Va bene..." disse Takuya, allontanandosi dal giaciglio improvvisato di Yoshino... per poi fermarsi e drizzare le sopracciglia con aria dubbiosa. "Cos... Hey, un momento! Come sarebbe a dire una licenza medica? Non bisogna avere almeno venticinque anni per una cosa del genere? E tu come accidenti fai ad averla?"

"Il signor Tohma è un caso particolare." spiegò Gaomon, lapidario.

Ad Agumon scese una goccia di sudore dalla fronte, e Masaru borbottò qualcosa tra i denti, dicendo di non sopportare quella specie di supergenio, prima che Kouji mettesse fine ad ogni discussione con un brusco gesto della mano, ricordando a tutti che avevano una compagna di squadra malata, e che non dovevano stressarla ulteriormente. Immediatamente, tutti si azzittirono e lasciarono che Tohma e Raramon facessero il loro lavoro...

"Hmm... probabilmente si tratta di qualcosa che Yoshino-san si porta dietro già da un pò..." affermò il biondino. "E ce li ha tenuti nascosti fino a questo momento... ho idea che lo stress di questi ultimi giorni possa essere stato una concausa di questo malore."

"E' probabile." disse Raramon, applicando una pezza bagnata sulla fronte di Yoshino. Il respiro della ragazza era lieve ma affannoso, come se cercasse disperatamente di riempirsi i polmoni di aria. "Lo dico spesso, Yoshino a volte si mette a lavorare troppo duramente."

"Beh, so che questa non è la situazione migliore, ma... dobbiamo fermarci qui, per oggi." concluse Tohma. "Magari, con un pò di riposo e bevendo molta acqua, Yoshino-san si rimetterà in sesto."

La ragazza aprì gli occhi e cercò di farsi forza nonostante si sentisse debole da morire. "T-Tohma-san... Non... non possiamo... fermarci qui... la... la nostra missione..."

"Non sei soltanto tu a doverti riposare, sorellina Yoshino." intervenne Izumi, gentile ma ferma. Come amica di Yoshino, sentiva anche lei il dovere di raccomandarle cosa pensava fosse meglio. "Anche io e gli altri ragazzi, a dire la verità, non saremmo poi tanto avversi all'idea di riposarci un pò. Abbiamo fatto tanta strada, ieri, e abbiamo combattuto parecchio..."

"Orimoto-san ha ragione." continuò Tohma, facendo un gesto di assenso diretto all'altra "mezzasangue" del gruppo. "I Digimon ci hanno attaccato spesso e duramente... e anche io e quel fanatico delle risse abbiamo bisogno di riprendere un pò le forze!"

"Fanatico delle risse? Ma che diavolo..." cercò di protestare Masaru.

Yoshino riuscì a ridacchiare debolmente, davanti all'espressione comicamente indignata dello street fighter. "Heheee... fanatico delle risse... va... va bene, Tohma-san, cercherò... di riposarmi quanto posso..."

"Sì, fai bene..." disse Izumi. "Non preoccuparti tanto, ci penseremo noi a tutto!"

"Se qualche ragnaccio si fa vedere, ci penso io ad accendergli un fuoco sotto il sedere!" concluse Takuya, la cui battuta riuscì ad allentare un pò la tensione. "Kouji-kun, noi facciamo la guardia, per adesso... Tohma-san, Masaru-kun, Izumi-san... forse è meglio che voi vi riposiate un pò e badiate a Yoshino-san. Per quando si sarà ristabilita, è meglio se siamo tutti pronti a ripartire."

"Avete ragione." affermò Gaomon. "Abbiamo ancora un bel pò di strada da fare."

Mentre i ragazzi si mettevano comodi e cercavano di prendersi un pò di riposo, non si accorsero di una lieve lucetta luminosa, di un tenue colore violetto, che si era accesa per una frazione di secondo sotto la pelle della guancia di Yoshino...

 

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"Okay... allora, sempre da questa parte per la Infinite Ice Ridge, giusto?" chiese Katsuharu, mentre il gruppo di Kouichi iniziava ad allontanarsi dalla città che li aveva ospitati per la notte, rivolto al gruppo di MasterTyrannomon, SuperStarmon e Deputymon, che li aveva accompagnati per dare loro i saluti finali. "Beh, in questo caso... grazie mille per l'aiuto, amici, e grazie per averci permesso di riposare in un posto sicuro!"

"Nessun problema, ragazzi..." affermò SuperStarmon, con un segno dell'okay. "Anzi, siamo noi che dobbiamo ringraziare voi. Ci avete liberato da quella banda, e avete infranto il dominio di Gallantmon in questa regione. Siete stati in gamba... e non dimentichiamo che avete anche ritrovato gli ultimi due Digi-Spirits, giusto?"

L'ultima domanda venne fatta indicando Sophie e Shinya, e i due Guerrieri Leggendari più giovani si guardarono l'un l'altro, e poi annuirono in direzione dello sceriffo. Guardando i due ragazzini, Junpei non potè negare che gli faceva piacere vederli andare più d'accordo dopo le esperienze della nottata precedente. Ancora non si poteva dire che fossero amici, ma senz'altro i loro rapporti erano almeno in parte migliorati. Non c'era più tutta quella infantile rivalità che c'era tra loro fino al giorno prima... come se affrontare il pericolo assieme avesse contribuito a formare un pò di legame tra loro.

Dopotutto, era successa la stessa cosa anche con lui e i suoi compagni di viaggio, in fondo...

"Ora che i Digi-Spirits sono al completo, possiamo dire che il nostro lavoro si farà un pò più semplice... o almeno, questo è quello che speriamo." affermò Kouichi, indicando Shinya e Sophie con espressione approvante. "Però... saremmo molto più soddisfatti se questa situazione si potesse risolvere con il dialogo. Mi rendo conto, purtroppo, che ormai l'attitudine di molti Digimon verso gli esseri umani è stata pesantemente influenzata da Gallantmon, e non sarà facile convincerli del contrario..."

"La nostra città, come ho già detto, è una delle poche che non si è fatta convincere dalla propaganda, e soltanto perchè il vostro compagno SuperStarmon ci ha esortato a non dare retta a Gallantmon." affermò MasterTyrannomon. "Ma quasi tutte le comunità di Digimon sono fermamente dalla parte di Gallantmon, che ha sfruttato a suo favore la rabbia degli abitanti di questo mondo per quello che è accaduto tre anni fa. Ha anche dato la colpa a voi... ha affermato che il vostro scopo era quello di fare da apripista per l'invasione da parte del Mondo Reale."

"Sì, sappiamo già queste cose..." rispose Tomoki. "Però... da quanto ci è stato raccontato, si trattava soltanto di una spedizione che aveva lo scopo di recuperare uno dei bambini che erano stati richiamati qui a DigiWorld... e che da qui non è più tornato. Allora... perchè parlano tanto di uno sterminio di Digimon?"

Deputymon sospirò. "Neanche noi ne sappiamo molto, ma... non si riferivano a quella spedizione, ma a ciò che è successo appena qualche giorno dopo." disse lo strano Digimon a forma di pistola. "Quel giorno nefasto, sono apparsi degli strani Digimon meccanici simili a ragni che hanno cominciato ad attaccare gli altri Digimon in maniera indiscriminata. Prima che potessi renderci conto di cosa stava accadendo in realtà, interi villaggi erano stati spazzati via da quei mostri, senza aver potuto nemmeno opporre resistenza. E' stato... un vero massacro, le vittime sono state migliaia."

"Cosa? Dei Digimon... questa ci giunge completamente nuova!" esclamò Kaoru. "Ma... scusate, Junpei-san e i suoi amici ci hanno raccontato che i Digimon, quando muoiono, tornano in un luogo chiamato Primary Village, dove rinascono sotto forma di Digi-Tama e riprendono a vivere dopo che questo si è schiuso. Quindi... beh, voglio dire, immagino che a quest'ora tutti quei Digimon saranno..." La ragazzina si interruppe, vedendo le espressioni contrite sui volti di MasterTyrannomon e dei suoi assistenti, e si rese conto di aver detto qualcosa che non andava senza volerlo. "Huh? Ma... ma che... succede? Ho detto per caso..."

"Non è colpa tua, ragazza..." rispose MasterTyrannomon per tranquillizzarla. "Tu... non potevi certo sapere quello che è successo dopo."

"Quello che è successo dopo...?" chiese Shinya. "Scusate, ma se continuate a prendere le cose così alla lontana, è chiaro che non capisco nemmeno io! Insomma, a cosa vi state riferendo?"

Mentre Kouichi faceva un rimprovero a mezza bocca a Shinya per la sua mancanza di tatto, SuperStarmon decise che era il momento di dire le cose come stavano, e far capire ai suoi amici l'orrore che si era consumato in quell'occasione... "Sì, avete ragione anche voi... vedete, il fatto è che quei Digimon che sono stati cancellati da quelle mostruosità meccaniche... non sono più rinati. Sono spariti per sempre."

Gli ascoltatori restarono attoniti... e spaventati. "Che... che cosa?" mormorò Kouichi, con voce non del tutto stabile. "Volete dire... che i loro Digi-Tama... non si sono più schiusi? Com'è possibile?"

"No, peggio... i loro Digi-Tama si sono disintegrati non appena i Digimon si sono ritrasformati in essi!" continuò MasterTyrannomon, inviando un brivido gelido lungo la schiena dei ragazzi. "Non... non sono mai tornati al Primary Village, e non hanno mai potuto rinascere. Non sappiamo come questo sia stato possibile... ma sappiamo che quei Digimon meccanici che hanno massacrato i nostri compagni... erano in realtà Digimon artificiali, creati da un membro della stessa compagnia di esploratori venuta a DigiWorld tempo fa."

"Che cosa? State dicendo che sono stati degli esseri umani a creare quei... quei cosi che hanno provocato quella strage?" esclamò un'incredula Sophie. "E... e che il loro creatore ha fatto in modo che, ogni volta che colpiscono un Digimon, lo fanno sparire per sempre? Ma... chi può aver creato una mostruosità simile?"

"Due cose sono sicure - la prima, che era un genio, e la seconda, che era un essere diabolico!" sentenziò Shinya. "Adesso no che non mi stupisce più che i Digimon provino tanta animosità verso gli esseri umani!"

"E Gallantmon ha sfruttato tutto questo a suo favore..." continuò Tomoki. "Ma... poi com'è andata a finire? Come siete riusciti a fermare quei mostri meccanici?"

"Fu Mercurimon-sama a salvarci. Intervenne e distrusse tutti i Digimon distruttori, ma ormai il danno era fatto, e i nostri compagni caduti non sarebbero più tornati in vita." rispose cupamente Deputymon. "Anche alcuni miei simili sono stati uccisi in questo modo atroce... non rimaneva altro da fare, una volta respinto questo attacco a sorpresa, che ricostruire tutto quello che era possibile ricostruire, e cercare di andare avanti, anche senza i nostri compagni. Da allora, Mercurimon ha perso ogni fiducia negli esseri umani... fiducia che pure aveva acquistato parlando con i membri di quella spedizione..."

"Sì, comprensibile..." affermò Kouichi, mentre guardava i suoi compagni con espressione malinconica. Poi, gli venne in mente un particolare che gli sarebbe piaciuto chiarire. "Ma... scusate se vi faccio questa domanda, ma avremmo bisogno di saperlo... Per caso, qualcuno di voi sa se tra i membri di quella spedizione c'era anche un uomo di nome Suguru Daimon?"

"Suguru Daimon?" esclamò SuperStarmon, a cui il nome non giungeva per niente nuovo. "Perbacco... state parlando di un uomo che è praticamente una leggenda, nel Mondo Digitale della Frontiera! E'... è stato lui per primo a giungere ad un accordo pacifico con Mercurimon-sama... ed è stato lui a consentire alla spedizione di tornare nel Mondo Reale incolume! Anche se... da quando quei Digimon artificiali hanno attaccato DigiWorld, non abbiamo più avuto nessuna notizia di lui. Pare che fosse partito per una nuova spedizione, questa volta per conto suo... ma non sappiamo esattamente a quale scopo. A parte lui, e un suo compagno di spedizione di nome Alan Mainard, poi, non sappiamo altro di chi fossero i membri di quella compagnia..."

I ragazzi sentirono un sussulto, e videro Sophie sgranare gli occhi alla menzione del nome di Alan Mainard - che, in effetti, dava l'impressione di un nome francese. La bambina dai capelli castani, dopo un istante di smarrimento, si schiarì la voce e fece una domanda a bruciapelo. "E... Excuse-moi, monsieur SuperStarmon... hai... hai detto Alan Mainard? Ho... ho sentito bene?"

"Ehm... sì, Alan Mainard... era un amico di Suguru Daimon, e aveva il compito di catalogare e conservare eventuali campioni che il gruppo avesse prelevato dal Mondo Digitale..." rispose MasterTyrannomon, anche lui un pò confuso dalla reazione della ragazzina. "Ma... questo cosa c'entra?"

"Scommetto che Sophie-chan conosce questo tipo... ho ragione?" chiese Katsuharu, rivolto alla neo-Digiprescelta degli Spirits del Legno... e la risposta che Sophie diede qualche istante dopo confermò la supposizione che più o meno tutti avevano fatto!

"Cavolo, se lo conosco, Katsuharu-kun!" gli rispose. "E' mio padre! Il cognome Mainard... era quello che aveva prima di sposarsi con mia madre... solo dopo il matrimonio, ha assunto il cognome Kawanaga!"

Un'altra rivelazione inaspettata che questa volta non ebbe un effetto di meraviglia e incredulità sul gruppo... ormai, con tutto quello che stava venendo a galla, sembrava non esserci più nulla di cui stupirsi, e molti dei ragazzi immaginavano già che quella non sarebbe stata la fine delle rivelazioni...

"E così, facciamo un'altra scoperta! Sembra che non ce ne siano mai abbastanza..." affermò Junpei. "Ma... Sophie-chan, vuoi dire che fino ad adesso non sapevi che tuo padre era già andato a DigiWorld? Non... non te l'ha raccontato nemmeno lui, quando è tornato?"

La bambina mezza-francese scosse la testa. "No, neanche a me... quando è partito di cosa, tre anni fa, per quella spedizione a DigiWorld, ha raccontato a me e a mia sorella che... che era richiesta la sua presenza in un sito archeologico nei pressi dell'Himalaya, e che non sarebbe tornato per almeno tre settimane! Solo ora... so come sono andate davvero le cose!"

Kaoru si appoggiò una mano sulla fronte, con espressione leggermente desolata. "Oh, mamma mia... e così, a quanto pare, anche Sophie-chan ha dei collegamenti con il Mondo Digitale... e adesso cosa salterà fuori? Ho come il presentimento che non ci piacerà quello che scopriremo..."

 

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"Allora... ci sono miglioramenti?" chiese Takuya a Tohma, avvicinandosi al giaciglio improvvisato sul quale i ragazzi avevano fatto adagiare la loro compagna indebolita. Yoshino era ancora distesa supina sul sacco a pelo, e Raramon si stava occupando di cambiarle regolarmente la pezza umida che portava sulla fronte... ma sfortunatamente, per quanto il ragazzo biondo e la Digimon si stessero dando da fare, le condizioni di Yoshino non sembravano affatto migliorare...

"Purtroppo, non riusciamo a fare molto." rispose il biondino. "Anzi... temo che la febbre sia salita, da quando siamo arrivati qui... e non riesco a dare delle spiegazioni plausibili a tutto questo..."

Izumi, la cui preoccupazione per la sua amica non si era che accresciuta in quelle ore, si avvicinò a Yoshino e le mise una mano sulla fronte, ritraendola un istante dopo con un esclamazione sgomenta. "Accidenti... è vero, Tohma-san, non ho mai sentito una febbre così alta!" affermò. "Sei... sei proprio sicuro che non possiamo fare niente per lei?"

Il giovane Norstein guardò verso il pavimento. Se c'era una cosa che il giovane agente della DATS odiava, era non avere una spiegazione razionale per qualcosa che stava accadendo ad una sua compagna di squadra. "Mi dispiace, Orimoto-san, ma non ne ho la più pallida idea... comincio ad avanzare l'ipotesi che si tratti di una malattia endemica del Mondo Digitale, perchè sinceramente non trovo altra spiegazione plausibile."

Le implicazioni di quella rivelazione furono subito fin troppo chiare al resto del gruppo. Se si trattava di una malattia tipica di DigiWorld... allora non c'era medico al mondo che avrebbe potuto fare qualcosa per aiutare Yoshino!

"Maledizione... e allora che dobbiamo fare, starcene qui seduti senza poter fare nulla per lei?" esclamò Masaru. "Non potremmo... che so, andare a cercare qualche erba medicinale, o cose del genere?"

"Quest'idea è alquanto azzardata, se posso esprimere un mio parere." disse Gaomon. "Innanzitutto, là fuori c'è un gruppo di Dokugumon che non aspetta altro che noi usciamo per attaccarci in massa. E poi, anche se riuscissimo ad oltrepassarli, come faremmo a trovare un'erba adatta per questa particolare malattia?"

Masaru cercò di rispondere qualcosa... ma poi, vinto dalla forza dell'evidenza, incrociò le braccia sul petto e strinse i denti con un grugnito. Quanto odiava non poter fare nulla...

Anche gli altri ragazzi e Digimon stavano cercando di pensare ad una soluzione in fretta... ma più ci riflettevano su, più appariva chiaro che c'era ben poco da fare per la loro compagna. Dovevano rassegnarsi a vederla peggiorare sempre più, fino a... alla triste conclusione? "Eppure... eppure ci deve pur essere un modo per farla guarire! Quando siamo stati noi a DigiWorld... riuscivamo sempre a trovare una soluzione ad ogni problema!" esclamò nervosamente Takuya. "E adesso... dobbiamo trovare un modo per curare Yoshino-san, e in fretta!"

"Stai calmo, Takuya, e vediamo di ragionare." rispose Kouji. "Sappiamo che non possiamo spostarci alla cieca, e che comunque, non appena mettiamo il naso fuori di qui, quei Dokugumon ci saranno addosso."

"I Dokugumon sono una minaccia secondaria, tecnicamente parlando, ma abbiamo visto che sono guidati da qualcuno molto competente." affermò Tohma, cercando di elaborare una strategia a tavolino. Del resto, era quella la sua specialità... e, in effetti, stava già cominciando a fare un piano che aveva discrete possibilità di funzionamento, quando i ragazzi e i Digimon vennero allertati da un leggero sibilo proveniente dall'esterno! Fecero appena in tempo a togliersi di mezzo prima che un globo di seta appiccicosa, intriso di veleno luccicante, sfrecciasse verso di loro, mancandoli e poi schiantandosi contro il muro con un rumore da brivido!

"Ah! Che... che succede? Ci stanno attaccando?" esclamò Agumon, scattando in piedi e guardandosi attorno. Anche Yoshino era riuscita a risvegliarsi, almeno per un breve istante, dal torpore in cui era caduta... e i suoi occhi febbricitanti, nei quali rilucevano quadratini di luce purpurea come sintomo della malattia soprannaturale che la affliggeva, misero a fuoco le sagome dei ragni giganti che cercavano di fare irruzione dall'ingresso...

"I Dokugumon! Hanno deciso di non aspettare..." disse Izumi. I ragni giganti, con una serie di sibili crudeli, avanzarono ancora, e il mostro che stava alla testa del gruppo iniziò a prendere la mira per sparare un'altra Poison Cobweb...

Ma non appena il filo di seta letale schizzò verso il bersaglio più indifeso - ovviamente, Yoshino - Gaomon intervenne, girando su sè stesso e tenendo i pugni in fuori!

"Double Backhand!" esclamò il lupetto blu. Per fortuna, riuscì ad intercettare l'attacco, che si diosperse senza fare danni... e un attimo dopo Masaru piombò addosso allo stupito ragno gigante, tirandogli un pugno in piena faccia! La sua Digi-Soul si illuminò, mentre i ragni giganti indietreggiavano quel tanto che bastava per permettere ai Leggendari Guerrieri e agli agenti della DATS ancora in attività di uscire e preparare i loro Digivice!

"Digi-Soul... CHARGE!" esclamarono Tohma e Masaru.

"Execute! Spirit Evolution!" Tutti assieme, Takuya, Kouji ed Izumi crearono delle sfere di codice digitale nelle loro mani e le strisciarono nei loro D-Tector, iniziando la trasformazione!

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon shinka... RISEGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON!"

"AGUNIMON!"

"LOBOMON!"

"KAZEMON!"

"Okay, bestiacce repellenti... vediamo se siete davvero duri come volete farci credere!" esclamò Agunimon, creando delle sfere di fuoco nelle proprie mani e scagliandole contro i ragni mostruosi. "Pyro Darts!"

Le esplosioni dispersero una parte dell'esercito di Dokugumon, costringendone la maggior parte ad una frettolosa ritirata, e facendo uscire il Digi-Code di due di essi, mentre RiseGreymon, conscio della sua potenza superiore, si librava in volo sopra un altro gruppo di ragni giganti, le ali meccaniche spiegate dietro di sè che tracciavano una scia di luci iridate. Il Digimon cibernetico si fermò a mezz'aria, poi tirò fuori il suo fucile laser e, incurante dei globi di ragnatela che si infrangevano senza conseguenze sulla sua corazza, lo puntò contro i suoi avversari!

"Trident Revolver!" esclamò, ed esplose tre colpi in rapida successione contro i Dokugumon. Nessuno di essi mancò il bersaglio, e tre Dokugumon vennero avvolti da altrettante gigantesche esplosioni, per poi emergerne con il Digi-Code in bella vista. Lobomon, a sua volta, stava facendo un buon lavoro, tagliando a pezzi i colpi dei Dokugumon con la sua spada laser, e colpendoli con dei precisi fendenti prima che questi potessero avvicinarsi troppo ai suoi compagni... e Kazemon, grazie alle sue folate di vento, respingeva il resto dei proiettili e allontanava i ragni giganti, in modo che non potessero fare da supporto ai loro compagni in prima linea. Tohma e Gaogamon, dal canto loro, erano rimasti indietro, per impedire a qualche nemico isolato di intrufolarsi nel rifugio... e per un altro motivo altrettanto importante, che Tohma illustrò indicando a Gaogamon il soffitto della cabina!

"Gaogamon! Dirigi il tuo attacco verso l'alto, adesso!" esclamò il ragazzo mezzo-austriaco. Gaogamon, efficiente come sempre, svolse i lembi della sua sciarpa rossa da attorno al collo e li trasformò in due potenti armi che schizzarono verso l'alto, intercettando due Dokugumon un istante dopo che questi avevano spiccato un balzo per attaccare il gruppo alle spalle!

"Dash Double Claw!" esclamò il lupo azzurro, avvinghiando i due Digimon nella sua sciarpa per poi condurli violentemente a terra, con abbastanza forza da far uscire il loro Digi-Code! Tohma annuì, soddisfatto per aver previsto quell'attacco, e tornò a concentrarsi sulla battaglia, elaborando al volo le strategie giuste per fermare l'avanzata degli avversari. Grazie alle sue direttive, il team della DATS sapeva dove andare a coprire, dove cedere terreno e quando attaccare al massimo delle loro forze...

"Hah! Questo è quello che chiamo un buon lavoro di squadra!" esclamò Agunimon, dopo aver atterrato un altro Dokugumon e averlo metto KO con un Pyro Punch ben assestato. "Queste bestiacce non hanno possibilità contro di... Agh!". Venne interrotto all'improvviso da una Poison Cobweb che si schiantò su di lui, con abbastanza impeto da farlo finire a terra e appiccicarlo come su un foglio di carta moschicida... e il Dokugumon responsabile, un esemplare particolarmente grosso e dal colore più scuro rispetto agli altri, si fece strada nell'esercito di mostri artropodi per attaccarlo ancora...

"Agunimon!" esclamò Kazemon, mentre volava letteralmente al salvataggio. "Lascia stare il mio compagno, brutto mostro peloso! Hurricane Wave!"

La fata del vento colpì il Dokugumon più grande con una potente raffica di vento gelido, che riuscì a far perdere l'equilibrio alla bestiaccia e farlo indietreggiare di qualche metro, dando ad Agunimon il tempo di evocare nuovamente le sue fiamme e bruciare i fili di seta che lo tenevano imprigionato. Agunimon si rialzò rapidamente e si rimise in guardia... ma vide che non era stato necessario, dal momento che Kazemon si era lanciata all'attacco e, evitando un'ennesima Poison Cobweb, aveva sferrato una potente raffica di calci al ragno gigante, facendolo sobbalzare con ogni colpo, e terminando con un potente calcio dall'alto verso il basso che colpì il Digimon aracnide alla nuca e lo fece finalmente cadere a terra, liberando il suo codice digitale. Un altro Dokugumon cercò di strisciarle alle spalle, ma la spada laser di Lobomon lo trafisse prima che potesse attaccare, e gli fece fare la stessa fine dei suoi compagni.

In breve tempo, la prima ondata di Digimon malvagi era stata sfoltita abbastanza da non costituire più una minaccia, grazie anche al fondamentale apporto di RiseGreymon, che più di ogni altro apriva degli enormi varchi nelle file nemiche! I rimanenti Dokugumon, ancora un numero considerevole in ogni caso, si allontanarono zampettando furiosamente ed emettendo degli acuti sibili di frustrazione... ma, come Tohma si rese subito conto, si trattava soltanto di una ritirata temporanea. Sarebbero tornati all'attacco molto presto, e ancora, finchè non fossero stati sbaragliati una volta per tutte. Comunque, per adesso, la situazione era tornata sotto controllo...

"Bene, per il momento li abbiamo mandati via." disse Tohma. "Ma torneranno presto, e credo che adotteranno delle tattiche molto più accorte. Torniamo dentro e pensiamo a come fare per accoglierli."

I Digimon e i Leggendari Guerrieri tornarono rapidamente al loro stato naturale, e annuirono in segno di assenso, iniziando a dirigersi verso l'ingresso del loro rifugio di fortuna...

"Voi fermi lì! Non avanzare ancora!" li accolse la voce di un bambino, nel momento in cui Tohma per primo mise piede all'interno. I ragazzi si fermarono con un sobbalzo, trovandosi davanti Ikuto, il bambino selvaggio che aveva cercato di catturare Dorumon nel Mondo Reale, e il suo partner Falcomon... pericolosamente vicini a Yoshino e a Raramon! Falcomon teneva la piccola Digimon floreale ferma sotto una delle sue ali artigliate, mentre Ikuto aveva il boomerang puntato al collo di Yoshino, in chiaro gesto di minaccia!

"Umani nemici! Voi non tornare più a DigiWorld!" esclamò Ikuto, facendo ben intuire cosa sarebbe successo se non avessero soddisfatto quella richiesta.

"C-cosa? Ma... ma come hanno fatto quei due a..." cominciò a chiedersi Izumi... per poi notare una cosa che prima era sfuggita loro: una presa d'aria sul muro in fondo alla cabina, non molto distante da dove avevano preparato il giaciglio per Yoshino! E la grata era stata rimossa e giaceva abbandonata vicino al muro! Il tunnel era abbastanza largo da permettere ad Ikuto e al suo Digimon di passarci attraverso... e il resto, non c'era bisogno della genialità di Tohma per capirlo! Ma... da dove si erano introdotti, quei due?

"Tsk... abbiamo commesso un grave errore di valutazione..." disse Tohma, la sua calma razionale appena un pò sporcata da una punta di autocritica. "Avevamo assunto che quei Dokugumon fossero l'unica minaccia... e non abbiamo pensato che qualcun altro potesse usarli come diversivo..."

"Piccolo stronzo, lascia subito andare la nostra amica!" minacciò Masaru. "Non è da uomini prendersela con una persona malata! I veri uomini non se la prendono con chi è più debole!"

Senza riflettere oltre, Masaru alzò un pugno e si lanciò contro Ikuto, che strinse i denti e alzò il boomerang per colpirlo nel momento in cui si avvicinava... ma il suo tentativo di contrattacco venne bloccato all'improvviso quando Yoshino, ripresasi per un istante, alzò una mano e afferrò il polso che reggeva l'arma. Ikuto, stupito, abbassò lo sguardo verso l'agente dai capelli rossi, che pur indebolita stava facendo uno sforzo eroico per bloccare il misterioso bambino.

"Adesso smettila..." mormorò Yoshino... un attimo prima che la mano che tratteneva Ikuto sprigionasse una strana luce bianco-violetta che irradiò lo strano bambino, con grande stupore dei presenti e dello stesso Falcomon. Ma la luminescenza si esaurì un istante dopo, e Yoshino sembrò perdere di nuovo le forze e distendersi nuovamente sul giaciglio. Ikuto per primo si riscosse dallo stupore e avanzò minaccioso verso la ragazza...

"Tu! Che cosa fatto...?" iniziò a chiedere... ma non finì la frase: un brivido di gelo e calore allo stesso tempo pervase il suo corpo, e nei suoi occhi si illuminarono dei quadratini luminosi uguali a quelli che Yoshino aveva nei suoi, sintomo conclamato della malattia che la consumava! Inevitabilmente, un istante dopo, Ikuto mororò qualcosa tra sè... si piegò in avanti, e si accasciò senza forze vicino alla giovane agente!

"I-Ikuto! Ikuto!" esclamò Falcomon, correndo dal suo compagno umano. "Ikuto, che ti succede? Ti prego! Riprenditi, Ikuto! Ikuto!"

"Cos... Ma che sta... succedendo?" chiese Takuya, avvicinandosi con prudenza al falchetto, che continuava disperatamente a scuotere il misterioso bambino. "Che gli ha preso...? E cos'era quella luce?"

Tohma ebbe un'idea. "Credo... di poter immaginare cosa è successo. Senza volerlo, Yoshino-san ha contagiato Ikuto con il virus che l'ha infettata." disse, per poi voltarsi verso Falcomon. "Ho ragione, per caso?"

"Ugh... maledizione..." imprecò Falcomon, con un accenno di lacrime agli occhi. "Sì... odio dirlo, ma... sì, è proprio così! Per colpa vostra, ora anche Ikuto è stato contagiato!"

"Colpa nostra? Hey, aspetta un momento! Siete stati voi ad attaccarci per primi, fino a prova contraria!" ribattè Agumon, puntando un indice contro il duo Digimon-partner. "Noi stavamo solo cercando di oltrepassare questo posto e di trovare una cura per la nostra compagna malata... e voi ci avete aggredito! Adesso non dare la colpa a noi di qualcosa su cui nessuno aveva controllo!"

Falcomon guardò Agumon e Masaru con rabbia... ma si rese conto che il piccolo dinosauro non aveva tutti i torti, e tutto quello che potè fare fu ingoiare la risposta che aveva già pronta e guardare verso terra...

"Non... non c'è tempo per dare colpe o per discutere! Qui abbiamo due malati... e una di questi è una delle mie migliori amiche!" intervenne Izumi, prima che l'alterco potesse farsi più acceso. "Piuttosto, quello che dobbiamo fare adesso è mettere da parte le nostre differenze, e trovare un modo per curare i nostri amici! Falcomon, tu che sei nato e cresciuto qui a DigiWorld, non sai di più di questa malattia?"

Aiutato, pur con riluttanza, da Raramon, Falcomon stese Ikuto sulla stessa brandina sulla quale era distesa Yoshino... e notò, con grande orrore, che i pixel luminosi avevano già iniziato a diffondersi in altre parti del corpo del ragazzino. "Ugh... sì... purtroppo sì... è una malattia rara ma letale, che scompone i dati di cui sono fatti tutti gli organismi nel Mondo Digitale. Per noi Digimon non è un problema, visto che possiamo sempre rinascere... o quasi sempre..." aggiunse, come se avesse avuto un ripensamento, e guardò storto Masaru, Tohma e i Leggendari Guerrieri, come se volesse rinfacciare loro qualcosa. "Ma voi umani... voi umani non potete rinascere in un Primary Village. Se uno di voi muore a DigiWorld, muore per davvero."

"Non sai se possiamo trovare un antidoto, o un vaccino, per questa malattia?" chiese Kouji, senza perdere la calma nonostante la situazione. "A questo punto, direi che non ti conviene più nasconderlo..."

"Kouji-kun! Non è esattamente la cosa più carina da dire..." lo rimbeccò Takuya.

Falcomon sembrò pensarci su per un istante... poi, con un sospiro rassegnato, scosse la testa e decise di dire quello che sapeva. "E... E va bene, visto che siamo entrambi in pensiero per dei nostri cari... vi dirò quello che so. Se vogliamo trovare un rimedio per questa strana malattia, dobbiamo raggiungere il complesso che si trova oltre questo abisso. Lì... dovrebbero esserci ancora delle dosi di una medicina fatta appositamente per questa afflizione. Dovrebbe guarire Ikuto e la vostra compagna, e invertire gli effetti della malattia. Il problema è... che nessun Digimon osa andare là. Quella... è la dimora di uno dei generali dell'esercito di Gallantmon, un guerriero di nome Matadormon... colui che controlla tutti quei Dokugumon che vi hanno aggredito."

"C'è un Digimon di guardia, quindi... beh, poco importa! Tanto, prima o poi avremmo dovuto affrontare i vari scagnozzi di Gallantmon." affermò Masaru. "Allora, che aspettiamo? Mettiamoci in marcia. Più ritardiamo, più le condizioni di Yoshino peggiorano."

"Non essere tanto precipitoso, Masaru-kun. Dobbiamo prima organizzarci un attimo. Qualcuno di noi dovrà rimanere qui a badare a Yoshino-san e ad Ikuto, mentre gli altri vanno a prendere la medicina." disse Tohma, usando un altro panno umido per abbassare quanto poteva la temperatura corporea di Ikuto. Il ragazzino era stato adagiato a fianco di Yoshino, e in quel momento, mentre Tohma badava a lui, riuscì a sentire qualcosa che Ikuto stava dicendo nel delirio della febbre...

"Uuugh... io... io non... non volere..." mormorò, con espressione afflitta... come se stesse facendo un brutto sogno da cui non riusciva a svegliarsi. Tohma cercò di metterlo meglio, ma proprio allora Ikuto mormorò qualcosa che fece venire un tuffo al cuore al ragazzo biondo!

"M-mamma... mamma... Frigimon... perchè tu... non... qui... con me?"

Tohma, normalmente così calmo e padrone di sè anche nelle situazioni più tese, provò una dolorosa stretta in fondo al petto, mentre Falcomon giungeva rapidamente al fianco del suo amico umano e lo aiutava ad adagiarsi sul materassino improvvisato che il team della DATS aveva preparato per lui. Dei ricordi lontani, tristi e al tempo stesso felici, scorsero rapidamente davanti agli occhi di Tohma... lui, da bambino, che camminava tenendo per mano una giovane donna dai lunghi capelli neri e vestita di bianco... una strada... un camion... una stanza sterile... e gli sembrò di sentire di nuovo quell'odore di qualcosa di asettico... che riusciva sempre a risvegliare sentimenti di nostalgia e perdita...

Dopo essersi ripreso da quella momentanea defaillance, e aver fatto in modo che i due pazienti fossero messi bene... Tohma alzò la testa e guardò Falcomon dritto negli occhi, con una determinazione che stupì leggermente anche Masaru e Takuya. Tohma non era tipo da prendere decisioni basate sui suoi sentimenti, ma il bagliore che scintillava nei suoi occhi diceva che, in quel caso, le cose stavano proprio così...

"Falcomon." disse. "Posso chiedere di essere incluso anch'io nella squadra che andrà a recuperare l'antidoto? Ovviamente, Masaru-kun ed Agumon verranno con noi..." aggiunse rapidamente, immaginando che per il suo amico ed Agumon sarebbe stato più adatto un compito movimentato. "Per quanto riguarda voi, invece... sarebbe meglio se due di voi restassero qui con Yoshino-san ed Ikuto, a controllare le loro condizioni e per respingere un eventuale nuovo attacco dei Dokugumon. Uno di voi, invece, potrebbe accompagnare me, Masaru-kun e i nostri Digimon."

"Va... va bene, Tohma-san." affermò Takuya, un pò sorpreso. "Allora... se va bene così, io e Izumi-san restiamo qui, e Kouji-kun viene con voi a prendere la medicina... Kouji-kun, a te va bene così?"

"Per me è lo stesso." rispose il ragazzo con la bandana, senza preamboli. In realtà, anche lui, come Takuya, Masaru e gli altri, si chiedeva da dove venisse questa improvvisa determinazione di Tohma, ma Kouji - anche se non più un lupo solitario come ai vecchi tempi - non era tipo da farsi gli affari degli altri...

"Beh, io sono d'accordo così, biondino. Una volta tanto, siamo in perfetto accordo su qualcosa." concluse Masaru scherzosamente. "Allora, andiamo a sistemare questo Matadormon e a prendere la medicina per Yoshino-san ed Ikuto! Non preoccupatevi voi due, ci metteremo un attimo!"

"D'accordo, Masaru-kun... ma vi prego, cercate di tornare sani e salvi... e il prima possibile!" affermò Izumi, indicando con lo sguardo i due malati. L'infezione si stava diffondendo, e tutta la loro pelle era cosparsa di inquietanti effetti di luce... Bisognava fare in fretta!

"Non c'è altro da fare." disse Tohma con un'alzata di spalle mentre si alzava da terra. "E va bene... Falcomon, come dimostrazione di fiducia, lasceremo che sia tu a prendere la testa del gruppo. Sarai tu a guidarci, okay? Gaomon, Agumon, Kouji-kun... state pronti a tutto, non sappiamo cosa ci aspetti da quelle parti."

"Sì, signore!" rispose Gaomon mettendosi in guardia. Per una volta, il lupetto azzurro aveva fatto uno dei suoi rari sorrisi...

Il falchetto ninja strinse gli occhi, non del tutto sicuro di quello che stava facendo... ma qualcosa, dentro di lui, stava cominciando a muoversi, che lui lo volesse ammettere o meno...

 

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"Hmmm... immaginavo che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS dovevano passare vicino alla mia dimora..." disse una strana voce, acuta e allo stesso tempo roboante, se una cosa del genere poteva esistere... appartenente ad una strana creatura la cui forma, pur non ancora del tutto visibile, quasi sfidava le regole della geometria euclidea. "Ma neanche nelle mie previsioni più ottimistiche avrei creduto che sarebbero effettivamente venuti qui. Questo è un colpo di fortuna per noi."

"Un colpo di fortuna inaspettato, questo è certo... ma ora devi cercare di farne buon uso." affermò Kuzuhamon. La sciamana dalla maschera di volpe stava parlando da dietro i vetri di un grande specchio, che spiccava per lucentezza in quella tetra dimora in stile europeo Ottocentesco. "Ti ricordo che il Guerriero Leggendario che verrà da te è dotato del controllo dello Advanced Spirit, e potrebbe rivelarsi un nemico pericoloso, se gli verrà consentito di trasformarsi. Inoltre, il Digimon di uno degli agenti della DATS può raggiungere il livello Ultimate... lo stesso tuo livello. Agisci con prudenza, e una volta eliminati quei due, la spedizione sarà decapitata e avremo la vittoria in pugno."

"Certamente, Lady Kuzuhamon... non si preoccupi, mi occuperò io di quegli insetti fastidiosi. Per la gloria del supremo ChaosGallantmon-sama, e lo sterminio dell'umanità!" rispose Matadormon con gioia feroce. "I miei Dokugumon, nel frattempo, sistemeranno gli altri due Leggendari Guerrieri... e quello stupido ragazzino che Mercurimon si porta dietro!"

Kuzuhamon ghignò dietro la maschera, pensando a quanto vicino al successo era il loro complotto. "Bene. Attenderò buone notizie, Matadormon. So che farai un buon lavoro... mi raccomando, niente prigionieri. Distruggili il prima possibile."

"Stia tranquilla, Lady Kuzuhamon. Non fallirò." concluse il Digimon malvagio, deliziato all'idea di poter torturare un pò di esseri umani...

 

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E nello stesso tempo, al sicuro al di là dei confini dell'abisso orizzontale, Gotsumon e Tsukaimon avevano appena ricevuto delle inaspettate buone notizie dal loro complice Argomon...

"In pratica, non ci sarà neanche bisogno di sporcarsi le mani con Ikuto Noguchi." disse il Digimon vegetale, raccontando con mal celata soddisfazione quello che era accaduto nella battaglia con i Dokugumon e subito dopo. "Se non sarà la malattia ad ucciderlo, sicuramente lo faranno i guerrieri di Matadormon... mentre Matadormon stesso si occuperà degli altri! Con questo... direi che il nostro compito è quasi completato!"

"Heheheee... non vedo l'ora di vedere le facce che faranno Mercurimon-sama e quei due incapaci di Bokomon e Neemon quando sapranno che il loro prezioso Ikuto è stato ucciso dagli esseri umani!" sghignazzò ferocemente Gotsumon. "Abbiamo giocato bene le nostre carte, ci siamo liberati di un ostacolo inopportuno... e anzi, lo abbiamo trasformato nella pedina perfetta!"

"Si può dire che Ikuto si è sacrificato per un bene maggiore!" rispose Tsukaimon, con un ghigno. "Alla fine, abbiamo vinto tutti! Heheheee..."

Argomon, tuttavia, non era portato a cantare vittoria troppo presto. "Beh, in effetti la situazione sembra essere a nostro favore. Ma non abbassate la guardia, ho detto che il nostro compito è quasi completato..."

 

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"E così, il tuo papà è un archeologo? Questa proprio non la sapevo..." affermò Shinya, mentre il gruppo di Kouichi attraversava una sezione di DigiWorld in cui la vegetazione, dopo una distanza apparentemente interminabile in cui non si vedevano altro che roccia, sabbia e cactus, tornava pian piano ad essere rigogliosa. Sophie aveva approfittato del lungo cammino per parlare un pò della sua famiglia... e in particolare di suo padre, e dell'evento che, a quanto pareva, lo aveva messo in contatto con DigiWorld.

"Beh, mi sembra ovvio, Kanbara..." affermò la bambina mezza-francese, storcendo il naso come se fosse stata irritata dall'affermazione di Shinya. "Io e te, almeno fino a ieri sera, non siamo mai stati esattamente degli amiconi. Tra te che continuavi a farmi i tuoi stupidi dispetti, e io che mi ostinavo ad ignorarti per quanto mi era possibile..."

"Veramente, a me sembrava che tu ti arrabbiassi non poco quando io venivo a far visita a te e alle tue compagne!" le rise in faccia il più giovane dei fratelli Kanbara. Vedendo una venuzza pulsante affiorare sulla fronte di Sophie, il ragazzino capì di aver toccato un tasto dolente, e ne fu fiero! "Hahahaaa! Visto che ci ho azzeccato? Le bugie hanno le gambe corte, e tu lo sai!"

"Grrr... Oui, bien sur..." brontolò la detentrice degli Spirits del Legno. "Comunque, come stavo dicendo... sì, è tornato da quella spedizione di tre anni fa portandosi dietro alcuni reperti di poco valore che gli era stato concesso di tenere... ma ci aveva raccontato che erano monili, o comunque opere d'arte, intagliate da popolazioni di qualche migliaio di anni fa, e non ha mai fatto finora il nome di DigiWorld."

"Il che è comprensibile. Soltanto il personale della DATS e i loro più stretti collaboratori dovevano esserne a conoscenza." rispose Junpei, dopo essersi aggiustato gli occhiali. "Ma adesso che... Huh? Che succede, Kaoru-san? C'è... qualcosa che non va?" chiese poi, vedendo che la sua compagna di classe si era fermata di colpo e guardava verso l'orizzonte...

"Guardate laggiù! Quelli che cosa sono?" chiese lei, senza aspettarsi una risposta. Seguendo il braccio che lei teneva alzato, i ragazzi videro due figure umanoidi nere che si avvicinavano velocemente in volo, calandosi giù da un'altezza enorme... e piombando in picchiata come aquile proprio verso di loro! La loro velocità era incredibile, e i ragazzi fecero appena in tempo ad afferrare i loro D-Tector prima che un poderoso spostamento d'aria, creato dal movimento dei due individui, li costringesse a disperdersi e sollevasse una fitta nuvola di polvere che irritò loro gli occhi e li fece tossire e starnutire per qualche secondo. Due figure nere, una abbastanza simile ad un essere umano, e una gigantesca e coperta da placche di armatura nera, scesero giù dl cielo e atterrarono con un fragoroso schianto al centro della nube di polvere, incombendo sui confusi ragazzi! Che cosa stava succedendo?

"E così... voi sareste i famosi Digiprescelti." esordì la figura più piccola, con una voce dal timbro eloquente, ma al tempo stesso fredda e crudele. "Ero curioso di vedere chi fossero i detentori dei leggendari Digi-Spirits... e ora che vi ho davanti ai miei occhi, devo dire di essere un pò deluso. Mi aspettavo qualcuno di più... impressionante. Devo comunque anche riconoscere la vostra abilità, se siete arrivati fin qui."

"C-cosa? E... e tu chi sei?" esclamò il piccolo Tomoki, mentre le due figure si schieravano davanti a loro: ora che le poteva vedere meglio, si trattava di un cavaliere dall'armatura nera con riflessi blu e rossi, armato di uno scudo rotondo e di una lunga lancia... e un gigantesco robot umanoide dalla testa di cane, quasi tutto nero, e con le spalliere decorate da quelle che sembravano essere facce di cane stilizzate! "Sei... quel Gallantmon di cui parlano tutti, vero?"

Il cavaliere nero guardò il piccolo Digiprescelto con occhi fiammeggianti, e alzò le sue armi per assumere una posizione di guardia. "Chi sono io non ha importanza." rispose. "Visto che adesso morirete."

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, ecco a voi il nuovo capitolo! Come potete vedere, entrambi i gruppi sono in una brutta situazione! Il gruppo di Takuya e Masaru è bloccato in quell'abisso, e ora si trova a dover collaborare con un nemico per uscirne vivi... per non parlare del fatto che devono andare a gettarsi nelle fauci di Matadormon per recuperare la medicina che gli serve per salvare le vite di Yoshino ed Ikuto. E il gruppo di Kouichi... beh, ChaosGallantmon, in una spettacolare infrazione delle regole degli anime che dicono che il cattivo principale lo si affronta solo alla fine... ha deciso di fare loro visita, ed è accompagnato da BlackMegaGargomon!

E inoltre, adesso sappiamo qualcosina in più sulla piccola Sophie! Anche lei, come i suoi compagni di viaggio, è in qualche modo collegata a DigiWorld... e il fatto che suo padre abbia partecipato alla spedizione di tre anni prima potrebbe giocare un ruolo molto importante, più avanti nella storia!

E qualche retroscena in più sul massacro di Digimon di cui si parlava tanto, ma di cui finora sapevamo poco o niente. E così... ci sono dei Digimon artificiali in grado di cancellare altri Digimon in maniera irreversibile, eh? Chissà cosa ci sta dietro...

A voi le domande... e a me sapere le risposte! Nel prossimo capitolo, seguiremo Tohma, Gaomon, Masaru, Agumon, Falcomon e Kouji nel loro viaggio verso la tana di Matadormon. Arriveranno in tempo per trovare la medicina e salvare le vite di Ikuto e Yoshino? Appuntamento al prossimo capitolo, su EFP il prima possibile!

Ciao a tutti, e buon proseguimento di vacanze!

 

Justice Gundam

 

 

 

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Capitolo 29
*** L'ululato di MachGaogamon ***


Record of Digital Wars-29

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier / Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornati a tutti!

Ancora una volta, spero che questo nuovo capitolo del mio crossover non arrivi con troppo ritardo. Purtroppo, nella situazione in cui mi trovo con la tesi di laurea, faccio quello che posso per portarmi avanti con tutti gli impegni che ho... Beh, ma voi non volete sentire questo, giusto? E allora... passiamo al nuovo capitolo, e vediamo di portare avanti la storia!

Bene, l'ultima volta avevamo lasciato il gruppo di Masaru e Takuya alle prese con una situazione piuttosto antipatica... non solo la loro amica Yoshino è stata colpita da una misteriosa malattia di DigiWorld che la sta lentamente consumando, ma adesso anche il piccolo Ikuto ne è stato contagiato, proprio mentre cercava di attaccare il gruppo. Adesso, pur con riluttanza, Masaru, Agumon, Tohma, Gaomon e Kouji dovranno collaborare con Falcomon per recuperare la medicina necessaria a salvare le vite dei due malati. E questo, a quanto pare, vorrà dire sottrarla dalle mani di Matadormon, uno scagnozzo di ChaosGallantmon particolarmente agguerrito, e delle sue truppe di Dokugumon e mostri simili...

Oh, e a proposito di ChaosGallantmon: non dimentichiamoci che il nostro cavaliere oscuro preferito ha deciso di tentare una cosa che i "boss finali" di solito non fanno e di attaccare direttamente il gruppo di Kouichi e dei nuovi Leggendari Guerrieri! Questo... potrebbe essere un problema, visto che molti di loro non hanno nemmeno provato il Beast Spirit... e anche se lo avessero provato, temo che non sarebbe sufficiente per tenere a bada sia lui che il suo scagnozzo BlackMegaGargomon. Sì, entrambi i gruppi sono in una situazione poco invidiabile... da cui vedremo di farli uscire il prima possibile, a cominciare dal gruppo di Takuya, su cui questo capitolo si concentrerà. Poi, nel prossimo, toccherà alla battaglia con ChaosGallantmon e BlackMegaGargomon...

E quindi, senza perdere altro tempo, passiamo a rispondere alle vostre recensioni!

 

Darkroxas92: Come ho già detto, ho voluto che ChaosGallantmon infrangesse la tradizione. Dopotutto, è lui il più forte dei Digimon nemici, o almeno così pare, e vuole essere sicuro di eliminare i possibili ostacoli ai suoi piani prima che diventino troppo pericolosi. Oltretutto, questo è anche un modo per "far pagare", per così dire, ai ragazzi il problema di essere rimasti fermi alla Beast Spirit Evolution nell'anime... Ebbene sì, il padre di Sophie è stato coinvolto anche lui nelle vicende di tre anni prima. In effetti, ho voluto che anche i nuovi Digiprescelti fossero in qualche modo collegati al Mondo Digitale, esattamente come è avvenuto in Digimon Adventure e 02! Consideralo una specie di omaggio, per così dire... e in ogni caso, questa scoperta potrà loro essere utile, se usciranno vivi da questa pericolosa situazione! Vedrai come se la caveranno Kouji e gli altri tra non molto, quindi... buona lettura, e sappimi dire cosa te ne è sembrato!

KillKenny: Effettivamente, per i nostri non si sta mettendo molto bene... ma se non altro, questo dimostra che ChaosGallantmon non ricade nel classico errore del "boss finale"! Ma potrebbe non essere nemmeno necessario un Deus Ex Machina. Vedrai di cosa sto parlando nel prossimo capitolo... per adesso, comunque, goditi la battaglia di Kouji, Masaru e Tohma contro Matadormon! (In realtà, nella serie originale c'erano MetalPhantomon e Blossomon... ma ho voluto essere creativo e usare un Digimon mai visto prima!)

Let: Come puoi vedere, ancora una volta ci sono elementi nuovi che emergono. Beh, sì, in effetti... dato che più o meno tutti i Digiprescelti sono in qualche modo collegati con il Mondo Digitale, ho pensato di dare anche alla piccola Sophie un certo legame con quanto è accaduto in passato! E non mi sono neanche dovuto inventare tante cose... ho semplicemente lavorato con i punti della trama di Savers che già avevo! L'incidente di tre anni prima, d'altro canto... beh, ancora è troppo presto per rivelare tutto, ma adesso sappiamo di più e possiamo già fare delle ipotesi! Saranno stati i militari? Beh, questo è tutto da vedere, ma sicuramente il negazionista ministro Hashiba non la conta giusta. E anche ChaosGallantmon, come hai potuto vedere, ha voluto metterci lo zampino. Altri aspetti, tra cui anche quello di Astamon e di ElDoradimon, saranno ripresi in seguito... Quindi aspetta con pazienza, e per il momento goditi la battaglia con Matadormon! Astamon, il villain principale? Hmm...

SmartGirl: Anche tu, vedo, sei piuttosto sorpresa dal fatto che ChaosGallantmon abbia deciso di attaccare personalmente... heheheee, ma vedo che hai anche notato che ci sono talmente tanti elementi in gioco, che è difficile dire se effettivamente sarà proprio ChaosGallantmon il nemico finale! Hai già visto che Astamon ha dei piani tutti suoi, e che anche i difensori della razza umana potrebbero non essere tutti uniti come pensavamo all'inizio. E... sì, la misteriosa malattia che Yoshino ed Ikuto hanno contratto potrebbe avere degli effetti positivi: se i nostri eroi riuscissero a salvare Ikuto potrebbe voler dire una svolta significativa. Ovviamente, alla faccia di un certo Gotsumon che vuole rovinare tutto...

 

 

Bene, direi che possiamo partire con il nuovo capitolo! Allacciatevi le cinture di sicurezza, perchè ora si riparte!

Buona lettura!

 

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Capitolo 29 - L'ululato di MachGaogamon

 

Il gruppetto composto da Kouji, Masaru, Tohma e dai loro Digimon stava seguendo Falcomon lungo una stradina improvvisata, composta dalle fiancate dei grattacieli posti orizzontalmente in un punto in cui, in qualche modo, le bizzarre costruzioni arrivavano abbastanza vicine tra loro da permettere anche ad un essere umano di passare facilmente da una fiancata all'altra, senza correre il rischio di cadere nel vuoto. Ciò nonostante, anche soltanto guardare in basso era sufficiente a far provare un brivido di paura ad Agumon... se qualcuno di loro avesse messo anche soltanto un piede in fallo, la caduta non sarebbe terminata tanto presto. Poteva anche essere che non sarebbe mai terminata...

Il piccolo dinosauro scacciò quei pensieri inquietanti e guardò nuovamente davanti a sè. Per fortuna, la giungla di grattacieli si stava diradando, e si cominciava a vedere una stradina che si arrampicava lungo i pendii scoscesi che delimitavano quel canyon senza fondo. Se non altro, percorrere quella strada scoscesa sembrava essere più stabile e meno terrificante che camminare sui muri di quella strana città fantasma... il lato positivo era che, per adesso, non avevano subito attacchi da parte dei Dokugumon, ma nessuno dei ragazzi pensava che quella fosse una buona cosa. Era assolutamente plausibile che si fossero solamente ritirati per preparare loro una degna accoglienza al momento giusto...

"Ecco, adesso non dobbiamo fare altro che risalire per quella stradina, e ci siamo." affermò Falcomon, il tono forzatamente neutrale. Da quando il viaggio era iniziato, il piccolo Digimon era sempre rimasto in silenzio, non degnando neanche di una parola i membri della DATS che stava accompagnando. Per Kouji, Tohma e Gaomon, e in misura più contenuta anche per Masaru, la cosa andava bene - stavano semplicemente collaborando per un fine comune, non si aspettavano certo che Falcomon fosse amichevole nei loro confronti. Ma Agumon trovava quantomeno strano che non ci si scambiasse neanche una parola durante tutta quella camminata...

"Ehm... scusa, Falcomon, volevo... chiederti una cosa..." chiese Agumon, cercando di attirare l'attenzione della loro riluttante guida. Quando il falchetto, con aria infastidita ma non del tutto indisposta, si girò leggermente verso di lui, il piccolo dinosauro si schiarì la voce. "Volevo dire... prima che arrivasse questo Matadormon... non sono mai vissuti altri Digimon in questo posto?" Era una domanda fatta così, per curiosità, tanto per scambiarsi due parole e infrangere il silenzio che regnava tra di loro... ma in qualche modo, sembrava aver toccato un tasto dolente per il piccolo Digimon rapace, che si fermò in mezzo alla strada come congelato.

Falcomon rimase in silenzio ancora per un pò, e quando sembrava che Masaru stesse per spronarlo e ripetergli la domanda, decise di rispondere dopo un lungo sospiro.

"Nessun Digimon. Però... se proprio volete saperlo, sì, ci sono state delle persone che hanno vissuto qui, prima che arrivassero Gallantmon e Matadormon." disse, laconico al punto da sembrare maleducato. "Un gruppo venuto dal Mondo Reale, tre anni fa... poco dopo la sconfitta di Lucemon."

Quella rivelazione fece drizzare le orecchie a Masaru e ad Agumon... mentre Tohma, Gaomon e Kouji non mostrarono segni di sorpresa, come se si fossero già aspettati quella risposta.

"Come immaginavo..." pensò tra sè il biondo mezzo-austriaco. "Se esiste un vaccino contro la malattia che ha colpito Yoshino-san e Ikuto, sicuramente è stata sviluppata da qualcuno. E posso già ipotizzare di chi si tratti..."

"E dicci un pò, Falcomon... in questo gruppo, per caso, c'era anche un certo professor Suguru Daimon?" chiese Kouji, come se avesse potuto leggere nel pensiero a Tohma. "Immagino che anche tu ne abbia sentito parlare..."

Con un grugnito di antipatia, Falcomon incrociò le braccia-ali sul petto e guardò nell'altra direzione. "Hmph! E anche se così fosse, cosa cambierebbe? Da quando è successo il disastro di tre anni fa, non si è più saputo niente di loro... e di dove siano finiti!"

Adesso Masaru cominciava ad essere personalmente coinvolto... e senza aspettare che i più razionali Tohma e Kouji facessero altre domande, lo street fighter marciò rabbiosamente verso Falcomon e si chinò su di lui, tenendo un pugno serrato. "Hey! Che significa che nessuno lo sa? In quel gruppo c'era anche mio padre, maledizione!" ringhiò. "E lui non è più tornato a casa, al contrario degli altri! Qualcuno deve per forza sapere che fine ha fatto!"

"Per favore, Masaru-kun, vedi di calmarti." lo redarguì Tohma. "Non abbiamo bisogno di litigare con la nostra unica guida in un momento come questo."

Tuttavia, Falcomon non sembrava essersela presa per l'atteggiamento aggressivo di Masaru. Guardandolo freddamente negli occhi, il Digimon di Ikuto iniziò ad incamminarsi nuovamente per la stradina rocciosa che si arrampicava sulle pareti di roccia, sempre all'erta in caso di un possibile attacco nemico, e proseguì il discorso. "Beh... forse Frigimon potrebbe saperlo, visto che ci tieni tanto."

"Allora, perchè non è possibile parlare a questo Frigimon e chiedere a lui?" domandò ingenuamente Agumon. "Anche se non andiamo noi direttamente, potresti chiederlo tu per conto nostro, no?"

Falcomon si girò di scatto verso Agumon, inchiodandolo al suo posto con uno sguardo carico di rabbia e di dolore... e, con un sussulto, il piccolo dinosauro si rese conto di aver sbagliato a fare la domanda.

"Non è possibile." tagliò corto Falcomon. "Frigimon è morta."

Tohma rimase per un istante in silenzio, stupito da quella rivelazione e dalle parole che poco prima Ikuto aveva detto nel delirio, chiamando "mamma Frigimon"... poi, si fece avanti per parlare a Falcomon. "Com'è possibile? I Digimon non possono morire, per quanto ne sappiamo. Anche questo fa parte del disastro di tre anni fa di cui sentiamo tanto parlare?" chiese, prima che Masaru gli rivolgesse un'occhiata severa che lo convinse a non fare ulteriori domande.

"Ci dispiace." affermò il giovane Daimon, semplicemente.

Falcomon non sembrò disposto ad accettare scuse. Rimase al suo posto, guardando soltanto di striscio verso Masaru e gli altri, e proseguì il cammino dopo aver detto soltanto una cosa. "E' per questo che odio gli esseri umani."

"E che dici di Ikuto?" chiese Kouji. "Anche lui è un essere umano. A prescindere da ciò che dice di essere."

Il falchetto scosse la testa. "Ikuto non è come voi. Lui è diverso. E ora, con il vostro permesso, questa conversazione è finita." tagliò corto.

"Ricevuto..." affermò con riluttanza Agumon, mentre il gruppo iniziava a percorrere la stradina impervia. Di nuovo, quell'antipatica coltre di silenzio che li aveva accompagnati per tutto il viaggio calò su di loro, facendo sentire a disagio il piccolo Digimon. Masaru, dal canto suo, non potè esimersi dal gettare un'occhiataccia a Tohma per la sua mancanza di tatto, e il ragazzo biondo ammise subito il suo errore.

"Chiedo scusa..." mormorò, guardando da un'altra parte. Gaomon si accorse meglio degli altri del tono del suo 'signore', che fin da quando avevano iniziato a farsi accompagnare da Falcomon, era sembrato in qualche modo perso nei suoi pensieri. Qualcosa della situazione di Ikuto e Falcomon lo aveva colpito, anche se Tohma manteneva il suo atteggiamento razionale ed equilibrato.

La marcia proseguì per diverso tempo, tra gradini di roccia e pericolose strettoie... finchè, quando ormai il gruppo era arrivato quasi in cima al costone di roccia, Gaomon non puntò un pugno guantato verso una grossa sporgenza rocciosa che sembrava essere a pochi minuti di cammino da loro.

"Guardi là, signore." disse, rivolto al suo partner umano. "C'è un edificio."

Masaru, Tohma, Kouji ed Agumon seguirono l'indicazione del lupacchiotto azzurro... e il loro sguardo, un istante dopo, si posò su uno strano edificio che, da quella distanza, poteva ricordare come forma una cattedrale: ampio, relativamente basso sul terreno e dall'aspetto sobrio, al punto che se fosse stato un pò meno alto si sarebe potuto facilmente confondere con la roccia sulla quale era stato costruito. Insomma, aveva un'aria assolutamente normale, almeno per un mondo come DigiWorld in cui non valevano le regoledi quello Reale.

Ma c'era un particolare che lo rendeva diverso da qualsiasi altro edificio Kouji e gli agenti della DATS avessero visto: era stato costruito a testa in giù, e le sue fondamenta andavano verso l'alto, inserendosi nel costone di roccia dalla sua parte inferiore! In pratica, l'edificio era stato costruito capovolto... e soltanto guardarlo faceva venire il sangue alla testa a Masaru e ad Agumon!

"Sì, è quello il luogo di cui vi parlavo." affermò Falcomon. "Lo chiamano anche Promontorio del Vagabondo."

"Ugh... aspettate un momento, vorreste dire che mio padre e il suo gruppo sono vissuti in quel posto?" borbottò il ragazzo. "Fantastico... dobbiamo infilarci in quello scatolone rovesciato per salvare Yoshino-san e il marmocchio..."

 

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"Hmmm... e così, adesso i Leggendari Guerrieri e Falcomon si stanno avvicinando al Promontorio del Vagabondo..." disse Mercurimon, seduto sul suo immenso trono di cristallo, non appena i fedeli Bokomon e Neemon gli ebbero fatto rapporto degli ultimi avvenimenti. "E... come mai starebbero collaborando? Questo non è un comportamento che mi sarei aspettato da Falcomon, tutto considerato."

"Lo sappiamo, Mercurimon-sama... e al momento, non siamo sicuri neanche noi del motivo per cui Falcomon abbia deciso di fare così." affermò il Custode del Libro, ancora inchinato davanti alla Divinità Olimpia. "Tuttavia, da quanto ne sappiamo, pare che un membro del gruppo della DATS si sia ammalato e abbia contagiato senza volerlo anche Ikuto. E quindi, adesso... beh, posso ipotizzare che stanno collaborando per trovare l'antidoto."

Mercurimon corrugò la fronte, non del tutto convinto. Quando sono ormai tre anni che si considerano gli abitanti del Mondo Reale responsabili di una tragedia, non basta certo un singolo atto di buona fede a cancellare ogni pregiudizio... anche se si fidava della parola di Bokomon e Neemon e vedeva chiaramente che i suoi due consiglieri speravano in un suo atto di clemenza nei confronti dei Leggendari Guerrieri.

Per qualche secondo, il gigante impellicciato rimase a riflettere sulla situazione... e infine, con grande sollievo di Bokomon e Neemon, annuì tra sè e diede l'ordine che entrambi speravano. "E va bene. Vorrà dire che per questa volta ci limiteremo ad osservare le loro azioni, e ad intervenire solo se sarà necessario. Voglio rendermi conto di persona... se quello che voi dite dei Guerrieri Leggendari è vero." rispose infine, dopo averci pensato attentamente. "Ma... se dovessero abusare di questa mia fiducia, sappiate che non esiterò ad eliminarli. Non mi interessa quali rapporti abbiano avuto con voi."

Beh, non esattamente quello in cui Bokomon e Neemon speravano... ma se non altro, Mercurimon si era dimostrato disposto a concedere a quegli esseri umani il beneficio del dubbio. Il custode del Libro e il suo compagno si inchinarono rispettosamente alla Divinità Olimpia, osando sperare che quello potesse essere un primo passo verso una conclusione più pacifica. C'era da sperare, quantomeno, che Gotsumon e Tsukaimon non rovinassero tutto...

"La ringraziamo, Mercurimon-sama!" esclamò Neemon, inchinandosi quasi festosamente. Bokomon trovò che l'entusiasmo del suo compagno meno sveglio era un pò fuori luogo, nella situazione di equilibrio precario in cui tutti loro si trovavano... ma non se la sentiva neanche di biasimarlo, visto che anche lui era contento di come erano andate le cose con Mercurimon...

"E speriamo che anche ai ragazzi vadano altrettanto bene con Matadormon..." disse tra sè il Custode del Libro. "Per adesso, non c'è nient'altro che possiamo fare per loro..."

 

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Finalmente, la salita stava giungendo al termine. La stradina impervia che si arrampicava fino al Promontorio del Vagabondo aveva portato ad una breve scala scolpita nella roccia, e ad un piccolo altopiano... dove, con grande sorpresa di tutti, avevano visto sorgere un altro edificio assolutamente uguale a quello messo a testa in giù che avevano visto all'andata. Era uno spettacolo davvero strano, anche perchè la seconda costruzione era posta proprio in corrispondenza di quella capovolta, facendo in modo che entrambe condividessero le fondamenta! Ovviamente, trattandosi del Mondo Digitale, probabilmente la cosa non doveva stupire...

E ora, il gruppo guidato da Falcomon si era avvicinato con circospezione alla grande porta d'ingresso, aspettandosi che da un secondo all'altro saltasse fuori un gruppo di Dokugumon pronto a farli a pezzi... e invece, ancora niente. Matadormon, il Digimon di cui Falcomon aveva parlato, e i suoi scagnozzi volevano ancora ritardare le loro mosse. Ovviamente, lo scagnozzo di Gallantmon aveva tutta l'intenzione di aspettare che gli agenti della DATS fossero sul suo campo di battaglia preferito...

"E così, questo sarebbe il famoso Promontorio del Vagabondo..." affermò Tohma, in piedi di fronte all'ingresso. "E in questo posto hanno vissuto i membri della spedizione di cui faceva parte anche Daimon-hakase. Davvero un posto strano."

"Questo edificio non mi convince, signore." disse Gaomon. "Se posso esprimere il mio parere, ho un brutto presentimento a riguardo."

Masaru alzò le spalle. "Beh, presentimenti o no, è qui che dobbiamo entrare. Questa è la porta d'ingresso, giusto, falchetto?"

"Ehm... beh, dovrebbe esserlo... questa è la prima volta che vengo qui..." rispose Falcomon. Si poteva chiaramente sentire che non era del tutto sicuro di sè. "E non chiamarmi falchetto, tanto per incominciare..."

Agumon non resistette alla tentazione di prenderlo un pò in giro. "Heheheee... che succede, hai paura per caso?"

Gli occhi di Falcomon schizzarono comicamente fuori dalle orbite, e il Digimon rapace si girò verso Agumon, agitando le ali come un ossesso! "No! No! No! Assolutamente no! Non ho nessuna paura!" insistette, con una rapidità che fece capire a tutti che in realtà era terrorizzato da morire! Il piccolo dinosauro ridacchiò bonariamente del goffo tentativo di negare l'evidenza.

"Hahahaaaa! Avevo ragione, hai paura!"

"TI DICO CHE NON E' VERO! ASSOLUTAMENTE!" insistette Falcomon, andando praticamente in faccia ad Agumon.

Fu Kouji a riportare un pò di ordine nei ranghi. "Quando avete finito di discutere su chi abbia paura o meno..." disse, mentre avanzava verso la porta. "Gradirei che vi concentraste di più sulla nostra missione.". Con aria concentrata, il ragazzo con la bandana si mise davanti al gruppo e, Digivice alla mano pronto all'attivazione in caso di emergenza, appoggiò una mano sulla pesante porta in legno, decorata con strani simboli informatici, e la spinse leggermente in avanti. La porta si aprì, con uno scricchiolìo sinistro... e agli occhi della squadra della DATS apparve, subito dietro di essa, una sala enorme e quasi del tutto vuota, la cui unica caratteristica era una grande rampa di scale sul lato opposto rispetto all'entrata. Le scale andavano verso l'alto, per poi ramificarsi in varie direzioni che portavano ad altrettante porte e corridoi, raggiungibili tramite dei balconi rialzati. Guardandosi sempre attorno, Kouji e i suoi compagni entrarono nel salone e cominicarono ad avvicinarsi alle scale.

"Mbeh? Che ha questo posto di tanto strano?" si chiese Masaru ad alta voce. "A me sembra una casa come tutte le altre... anzi, direi che all'interno è una delle cose più normali che io abbia mai visto a DigiWorld."

"Questo è quello che dici tu..." mormorò Falcomon. Il piccolo rapace non si allontanava mai troppo dal resto del gruppo, il che rafforzava le precedenti insinuazioni di Agumon. "Io invece trovo che questo sia un posto da brivido..."

"Non abbassate la guardia." raccomandò Gaomon, mentre il gruppo iniziava lentamente a salire le scale. Su indicazione di Tohma, che sembrava già essersi fatto un metodo per esplorare quello strano luogo, il gruppo seguì un corridoio sopraelevato che andava verso l'ala sinistra del complesso, passando vicino ad una finestra.

"Sembra che qui non ci sia stato nessuno per anni... siamo sicuri che vivano dei Digimon, qui?" si chiese Kouji. Ovunque lui e gli altri membri del gruppo poggiassero i piedi, si sollevava una piccola nuvola di polvere, e l'odorre di aria stantìa si faceva più pronunciato man mano che si addentravano all'interno.

"Pulire un posto del genere deve essere terribile..." scherzò Agumon. "Voglio dire, avete visto quanto è grande?"

Falcomon, che seguiva il gruppo con una certa esitazione, senza mai staccarsi troppo dagli altri due Digimon, rivolse la coda dell'occhio verso la finestra presso la quale il gruppo era passato, e per un istante riuscì a cogliere un paio di zampacce nere, pelose e artigliate, appartenenti ad un corpo rigonfio che si arrampicava sul muro esterno! Un Dokugumon, senza dubbio... ma non ebbe il tempo di fare nulla prima che il Digimon aracnide potesse sgattaiolare verso il tetto, lasciando Falcomon con la paura e la consapevolezza che nessuna delle loro mosse sfuggiva ai loro avversari...

Il lavoro di esplorazione andò avanti ancora per qualche minuto, senza che accadesse nulla di strano... finchè, mentre i ragazzi e i loro Digimon percorrevano uno stretto corridoio dai muri sporchi di ragnatele, Gaomon non si fermò davanti alla porta semiaperta di una stanza e diede un'occhiata all'interno. Immediatamente, vedendo che lì c'era qualcosa che li poteva interessare, il lupacchiotto azzurro chiamò a sè il suo partner umano e gli altri membri del gruppo con un gesto della mano guantata.

"Signore! Venga a vedere, credo di aver trovato qualcosa." disse, indicando l'interno della stanzina. Tohma e gli altri accorsero rapidamente e diedero un'occhiata... in effetti, c'erano parecchi indizi che confermavano che la stanza era stata usata da alcuni esseri umani! C'era un letto, spartano ma comunque funzionale, una scrivania con tanto di luce elettronica e fogli bianchi sparsi sopra di essa, un armadio pieno di polvere... e, in particolare, un mobiletto sopra il quale c'era un PC di vecchio modello, ancora acceso e con attivo uno screensaver di Windows 2000!

"Beh, questo conferma tutte le supposizioni." disse Kouji, restando indietro rispetto agli altri in modo da coprirli in caso di attacco. "Tohma-kun, puoi dare un'occhiata a quel computer? Visto che sei tu il più esperto di noi in questo campo..."

"Certo. Nessun problema. Devo solo controllare che questo computer sia utilizzabile." rispose il biondino, mentre si metteva seduto davanti al computer. Mosse il mouse in modo da sbloccare lo screensaver, e iniziò a dare un'occhiata alle finestre attive, poste su uno sfondo azzurro sul quale si vedeva il simbolo della DATS. La sua soddisfazione nel vedere che il computer funzionava ancora si scontrò subito dopo con un problema, nella forma di una piccola finestra nella quale si chiedeva di inserire una password per il login... "Ecco, ci siamo. Però... vedo che c'è una parola d'ordine da inserire. E non ho idea di cosa possa essere."

"Continua a cercare, Tohma-kun!" affermò Masaru, il cui umore sembrava migliorato non poco da quando avevano fatto quella scoperta. "Magari qui troviamo qualcosa di più sulla spedizione di cui faceva parte mio padre... e anche su mio padre, già che ci siamo!"

"Aspettate un momento! Non vi sembra di dimenticare qualcosa?" Falcomon richiamò all'ordine il gruppo prima che potesse disperdersi troppo. "Ricordatevi che siamo qui per recuperare l'antidoto a quella malattia... non c'è solo Ikuto, ma anche la vostra compagna, dico bene?"

Masaru si voltò verso il falchetto e annuì in tono apologetico. "Già, hai ragione... chiedo scusa, mi sono lasciato trascinare dalla situazione." affermò. "Beh... allora, Tohma-kun, Gaomon, qui potete occuparvi voi del computer e di cercare notizie, immagino... Io e Kouji-kun continuiamo la nostra ricerca!"

"Va bene." rispose Tohma, staccando solo un pò gli occhi dallo schermo. "Io intanto vedo se riesco ad aggirare questa password, anche se non posso garantirvi nulla."

"Va bene. Mi raccomando, fai attenzione... il nemico potrebbe attaccare da un momento all'altro." si raccomandò Kouji, mentre lui, Masaru, Agumon e Falcomon uscivano dalla stanza. Tohma annuì e tornò al lavoro, al che il resto del gruppo percorse il resto del corridoio, guardano in tutte le stanze che incontravano, prima di arrivare ad una cucina sul lato opposto del corridoio. Certo, non era esattamente una disposizione molto razionale per le stanze, e gli agenti della DATS si chiesero come avesse fatto la spedizione ad adattarsi a questo strano ambiente... ma non si soffermarono troppo, e si misero subito al lavoro. In particolare, Kouji indicò il frigorifero ad un angolo della stanza, che sembrava essere ancora attivo.

"Guardate, quel figorifero..." disse il Guerriero Leggendario della Luce. "Forse è una buona idea cercare là dentro. E' il posto più logico pertenere una fiala di vaccino o una medicina, in questo posto..."

"Va bene, vediamo un pò..." rispose Masaru, dirigendosi verso il frigo e aprendone la porta. Era completamente vuoto (con grande disappunto di Agumon, che sperava di fare uno spuntino già che c'era...), tranne per una fialetta trasparente riempita di un liquido chiaro... "Hahaaa! Bene, mi sa tanto che l'abbiamo trovato! Hey, falchetto, è questo quello di cui parlavi? Il vaccino?"

Falcomon, senza nascondere il suo sollievo, zampettò verso Masaru, e riuscì a sorridere quando vide la fialetta che il ragazzo gli stava mostrando. "Aspetta, fammi vedere... ma sì, certo! La riconosco! Anche Frigimon l'aveva data una volta ad Ikuto, quando lui si era ammalato!" esclamò.

Masaru, Agumon e Kouji pensarono in quel momento che sarebbe stata una buona idea cercare di sapere di più su questa Frigimon, che sembrava essere una figura importante per Ikuto e Falcomon... ma decisero saggiamente di rimandare a dopo queste domande. Farle in presenza di Falcomon non sarebbe stato rispettoso. "Okay, allora abbiamo quello che ci serve. Ora andiamo a prendere Tohma e usciamo di qui, prima che..."

Un ormai fin troppo familiare filo di ragnatela schizzò verso la fiala di vaccino e la strappò letteralmente dalle mani di Masaru, che non potè fare nulla per impedirlo! Con un grido d'allarme, Agumon si girò verso l'ingresso della cucina, appena in tempo per evitare un Dokugumon che gli stava piombando addosso e rotolare di lato... ma subito dopo, altri Dokugumon fecero irruzione dalle finestre, con un gran rumore di vetri rotti e mobili rovesciati, e atterrarono agilmente sul pavimento, mentre altri facevano irruzione dalla porta della cucina, coprendo il loro compagno che aveva rubato l'antidoto. In breve tempo, in quell'angusto spazio, i membri della DATS vennero circondati dai ragni giganti...

"Accidenti... come temevamo, stavano solo aspettando che noi fossimo nella posizione giusta!" esclamò Kouji, il cui Digivice, per fortuna, era già pronto all'attivazione. "Masaru! Agumon! Cercate di coprire Falcomon... io recupererò l'antidoto... huh? E adesso che cosa sta..."

Senza aspettare che il Digiprescelto finisse di parlare, Masaru si lanciò in avanti per inseguire il Dokugumon che aveva preso la fiala, e trò indietro il pugno destro per sferrargli un colpo micidiale! Altri Dokugumon reagirono subito, scagliando i loro fili di ragnatela velenosa contro di lui, ma un Pepper Breath da parte di Agumon incenerì i filamenti di seta luccicante prima che potessero raggiungere il ragazzo... che scartò gli avversari con un agile slalom e arrivò a ridosso del Dokugumon che aveva preso l'antidoto. Prima che lo stupito ragno gigante potesse reagire, Masaru lo colpì con un pugno sulla testa, costringendolo a mollare la fiala di medicina e accendendo la propria Digi-Soul! La medicina rotolò sul pavimento, passando sotto le zampe di un Dokugumon per poi essere afferrata al volo da Falcomon... ma un altro dei ragni giganti scattò in avanti e balzò addosso al falchetto nel tentativo di distruggere la fiala!

Non fece in tempo, per fortuna. Kouji, rapido come l'aria, aveva preso una sedia che era lì vicino e l'aveva usata per colpire il ragno gigante e mandarlo a terra in un groviglio di zampe pelose, con una tale foga che la sedia si era spaccata... e allo stesso tempo, Agumon scagliava una palla di fuoco dietro l'altra contro i feroci aracnidi, impedendo loro di avvicinarsi a Falcomon.

"Voi... mi state dando una mano?" chiese il falchetto, stupito dal fatto che quelli che considerava alleati di circostanza si stessero esponendo così tanto per lui. "Perchè lo state facendo? Noi... non siamo nemici? Non vi avevo detto che odio gli esseri umani?"

"Non è il momento di pensare a da che parte stiamo." tagliò corto Kouji, mentre si apprestava ad attivare il suo Digivice. "Ora vai, Falcomon! Esci da una delle finestre, e vola fino al nascondiglio! Sarai tu a dare la medicina ai nostri compagni, noi ti copriamo!"

"Davvero pensate di potervi fidare di me?" chiese Falcomon, ancora non del tutto convinto, mentre schivava i colpi dei Dokugumon. "Vi ricordo che questa è l'unica fiala di antidoto che c'è. Potrei infrangere i patti e darla soltanto ad Ikuto, lasciando che la vostra compagna muoia."

Masaru, dopo essersi liberato a pugni di alcuni Dokugumon che gli stavano saltando addosso, guardò Falcomon con serietà. "E io ti rispondo questo, falchetto: un vero uomo non tradisce mai i suoi alleati!" esclamò. "E tu sei un vero uomo. Hai mostrato molto coraggio a portarci qui... e poi, sono sicuro che capisci la nostra posizione, visto che anche tu hai una persona da proteggere. E' per questo che ci fidiamo di te!"

Falcomon restò per un attimo a guardare Masaru negli occhi... poi, tenendo la fiala ben stretta in uno dei suoi artigli, scattò verso una finestra e cercò di uscirne. Immediatamente, alcuni Dokugumon tessero una ragnatela per cercare di intrappolarlo, ma i suoi compagni furono pronti ad intercettare quel tentativo!

"EXECUTE!" esclamò Kouji. "Double Spirit Evolution! Beowulfmon!"

"Digi-Soul... FULL CHARGE!" esclamò a sua volta Masaru. L'alta figura di Beowulfmon si materializzò al posto di Kouji, mentre Agumon aumentava di dimensioni e una corazza tecnologica appariva sul suo corpo.

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon shinka... RISEGREYMON!"

Un unico, micidiale colpo d'artiglio da parte della forma Ultimate di Agumon infranse la ragnatela che i Dokugumon avevano intessuto sulla finestra e disperse i ragni mostruosi, permettendo così a Falcomon di volare via. Ora che non c'era più il pericolo di distruggere accidentalmente il flacone di medicina, Beowulfmon, RiseGreymon e Masaru iniziarono a contrattaccare con vigore, spazzando via i terribili ragni!

"Bene! Adesso ci possiamo scatenare! Trident Revolver!" esclamò RiseGreymon. Tre proiettili laser arancioni vennero esplosi dal suo fucile laser, e tre Dokugumon vennero colpiti e privati del loro Digi-Code!

Beowulfmon usò la sua spada per intercettare dei globi di ragnatela sparatigli contro da altri Dokugumon, poi si mise in posizione e sparò una scarica energetica bianca che travolse i ragni giganti e aprì un buco fumante nel muro dietro di loro! "Cleansing Light!" esclamò, e un secondo dopo stava già prelevando il codice digitale dagli avversari sconfitti, trasformandoli in Digi-Tama! Masaru, intanto, aveva messo a terra un Dokugumon con un'abile mossa di judo, per poi metterlo ko definitivamente con un poderoso cazzotto sul muso!

"Hey! Dov'è finito Tohma?" si chiese Masaru, guardandosi attorno e sperando di vedere il biondino e Gaomon, pur nella foga della battaglia. "Erano qui vicino, non possono non essersi accorti che qui è scoppiato un casino!"

Beowulfmon colpì con la spada un Dokugumon, esponendone il codice... e poi fu costretto a scansarsi, quando un esemplare di Dokugumon di dimensioni eccezionali, quasi doppie rispetto ai suoi "colleghi" e con la "pelliccia" di colore rosso sangue si calò dal soffitto e atterrò pesantemente in mezzo al campo di battaglia, iniziando a sputare fili di ragnatela velenosa a destra e a sinistra. Beowulfmon si ritrovò con il braccio invischiato, e RiseGreymon venne a sua volta colpito alle gambe e rischiò di perdere l'equilibrio. Per fortuna, riuscì a recuperarlo e si alzò in volo, quasi sbriciolando il soffitto con la sua mole e facendo cadere i Dokugumon che ancora ci erano attaccati...

"Non ho idea di dove sia Tohma-kun. Forse i Dokugumon lo hanno separato da noi... e spero che in qualche modo se la cavi!" affermò Beowulfmon. Lo Advanced Spirit della Luce liberò la propria spada e la alzò davanti al viso per affrontare il Dokugumon gigante, che sibilò e rimase fermo dov'era, acquattandosi a terra per prepararsi a saltare. "Intanto, vediamo di tenere a bada questi mostri... e speriamo che Falcomon faccia in tempo a raggiungere i nostri compagni..."

 

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Poco prima che l'attacco dei Dokugumon iniziasse, Tohma e Gaomon erano ancora davanti alla tastiera del computer, a cercare con tutte le possibilità che avevano a loro disposizione di trovare qualcosa di interessante... o almeno, qualcosa che rispondesse alle numerose domande che tutte loro si stavano ponendo. Sfortunatamente, anche dando fondo a tutta la sua abilità con il computer, il ragazzo mezzo-austriaco stava avendo dei grossi problemi ad aggirare l'enorme quantità di protezioni che erano state poste a quel terminale. Non appena trovato un metodo per aggirare la prima password, ecco che si presentavano altri codici da inserire...

"Non capisco a cosa serve un livello di sicurezza così elevato in un computer come questo..." disse Tohma tra sè, con discreta irritazione. "Se hanno installato dei firewall così complicati, lo hanno fatto sicuramente per proteggere qualcosa di molto prezioso... forse Masaru-kun aveva ragione, ci potrebbero essere delle informazioni di vitale importanza in questo computer..."

Lo schianto che aveva dato inizio alla battaglia con i Dokugumon distolse l'attenzione sua e di Gaomon dallo schermo, e il giovane genio, improvvisamente allarmato, si girò nella direzione della porta che dava sul corridoio.

"Signore! Sta succedendo qualcosa là fuori. I nostri compagni hanno incontrato dei nemici." disse Gaomon.

Tohma si alzò dalla sedia e, dopo aver tirato fuori il suo Digivice, si diresse verso la porta. "Allora andiamo a dare una mano anche noi." disse, allungando la mano verso la maniglia... solo per restare sorpreso quando, tutt'a un tratto, la maniglia scomparve nel nulla, come risucchiata all'interno della porta! Tohma e Gaomon guardarono con stupore la porta ora rimasta sigillata... e restarono ancora più sorpresi quando, anche senza maniglia, essa si aprì con uno scatto secco e si spalancò... nella direzione opposta rispetto a quella in cui l'avevano vista aprirsi al loro arrivo!

"Ma cosa... E tu chi sei?" esclamò Gaomon, vedendo la strana creatura apparsa dietro la porta. Era il Digimon più strano che Tohma e il suo partner digitale avessero mai visto, una creatura che sfidava qualsiasi norma della geometria euclidea: la forma generale era umanoide, certo... ma il suo corpo aveva una forma strana, che ingannava l'occhio umano con strani movimenti e rirazioni. Gran parte di esso, per l'esattezza quasi tutto il torso, era del tutto invisibile, e sia Tohma che Gaomon potevano indovinare dov'era soltanto grazie ai drappi colorati avvolti attorno a certe parti di esso... in particolare, le ampie maniche di seta rossa che terminavano in un paio di mani dalle lunghissime unghie metalliche, affilate come coltelli! Un paio di piccole ali da pipistrello dorate spuntavano dalla sua schiena, dipartendosi apparentemente dal nulla... e sul collo, lo stranissimo Digimon aveva altre due ali più piccole, di colore rosso sangue. La testa era altrettanto strana, con una sorta di corta criniera bionda che si sollevava in aria per un breve tratto, e due lame ricurve che si estendevano verso la nuca, poste dove un essere umano avrebbe dovuto avere la bocca, mentre il resto della testa era trasparente come il corpo! Un paio di ampi pantaloni rossi, con un complesso simbolo nero a forma di occhio disegnato all'altezza delle ginocchia, individuava le gambe del Digimon... che a loro volta terminavano con un paio di scarpe di metallo dorato, le cui suole erano delle minacciose lame ricurve che sembravano mantenere la creatura in equilibrio precario grazie a niente più che qualche strano sortilegio.

"Il mio nome è Matadormon." sibilò la strana creatura, senza che la sua "bocca" si muovesse, con una voce che rassomigliava molto al sussurro del vento tra i palazzi. "E sono qui per dirvi che siete sconfinati nella mia proprietà. Immagino che sappiate cosa vuol dire."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Matadormon

Tipo: Non Morto

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Thousand Arrows, Bulldog Dance

Digimon non-morto, di cui pare che numerosi esemplari servano gli Abissali GranDracmon e Orcusmon. Essendo un misto delle caratteristiche di un vampiro e di un toreador, è esperto in un particolare stile di combattimento che confonde i suoi avversari, ingannandoli con la forma inusuale del suo corpo. Cerca i dati di Digimon forti, risucchiandoli con le sue lame mortali.

 

Tohma, per quanto fosse rimasto piuttosto stupito dalla forma strana di quel Digimon, mantenne la calma, alzandosi lentamente dal suo posto. "Io e i miei compagni siamo venuti qui per cercare un antidoto ad una malattia del Mondo Digitale, e per scoprire qualcosa in più su quello che è accaduto a DigiWorld tempo fa." rispose. "Non è nostra intenzione occupare... quello che tu definisci il tuo territorio, e un combattimento sarebbe svantaggioso per entrambe le parti. Quindi, ti inviterei a farti da parte e ad ordinare ai tuoi Dokugumon di fare altrettanto. Se rifiuterai, non avremo altra scelta che usare le maniere forti."

Questa minaccia implicita, come sfortunatamente Tohma si aspettava, non ebbe alcun effetto sul Digimon non-morto, che anzi sghignazzò brevemente. "Hehehee... e così, voi siete venuti qui solo per l'antidoto... e per sapere qualcosa in più? La vostra curiosità potrebbe costarvi cara, lo sapete?" sussurrò con crudele divertimento, e tese la mano destra davanti a sè, in modo che Tohma e Gaomon potessero vederne i micidiali artigli assorbitori di dati. "E in ogni caso... Gallantmon-sama mi ha affidato il compito di assicurarmi che voi non usciate vivi di qui, quindi... qualunque sia la vostra motivazione per essere entrati nella mia dimora, temo che non me ne possa importare di meno. Dovrete affrontarmi o essere spazzati via, tutto qui."

Gaomon si mise in guardia, mentre Tohma si guardava attorno alla ricerca di qualcosa da poter sfruttare a proprio vantaggio. Combattere contro un Digimon come quello in un posto così ristretto era fuori discussione: non c'era spazio per far evolvere Gaomon, e restando al livello Rookie, il suo Digimon non sarebbe stato in grado di affrontare Matadormon, che era sicuramente di livello almeno Champion. E i suoi compagni erano già impegnati con quello che, già da quello che poteva sentire dalla sua posizione, era un intero esercito di Dokugumon che occupavano un corridoio in cui la forma Champion di Gaomon avrebbe avuto appena lo spazio di muoversi... Se proprio era inevitabile combattere, l'unica possibilità era raggiungere nuovamente la sala d'ingresso, dove Gaogamon avrebbe avuto tutto lo spazio di manovra necessario...

E allora Tohma notò il letto vicino a lui. Non sembrava che fosse stato riassettato con la massima cura, dall'ultima volta che era stato usato, e forse, se fosse stato abbastanza rapido...

Matadormon sghignazzò e si avvicinò ai due agenti della DATS... allontanandosi dalla soglia d'ingresso quel tanto che Tohma sperava! "Hehehee... beh, e adesso? Non fate la Digievoluzione? Non cercate di affrontarmi? Eppure mi sembrava di aver sentito che eravate in grado di affrontare alcuni dei più forti seguaci di Mercurimon... compreso il moccioso che quel perdente si porta sempre dietro! Allora forza... perchè non mi mostrate di cosa..."

Tohma agì veloce come un lampo, tenendo fede al suo allenamento come pugile, e non lo lasciò proseguire. Con un rapido movimento, afferrò il copriletto e lo sollevò con uno strattone, per poi lanciarlo con tutte le sue forze addosso al sorpreso morto vivente, che alzò le mani taglienti per proteggersi... e si ritrovò, un istante dopo, avvolto nella pesante coperta di lana che gli impediva i movimenti! Tohma e Gaomon approfittarono di quell'istante di distrazione per aggirare Matadormon e affrettarsi lungo il corridoio, percorrendolo a ritroso per raggiungere nuovamente l'ampia sala d'ingresso... ma già quando erano a metà strada, sentirono il rumore della lana che si lacerava sotto le unghie del loro avversario, e la sua sibilante risata divertita!

"Heheheheee... niente male, davvero niente male!" sibilò Matadormon, mentre gettava di lato i resti sbrindellati del copriletto e iniziava a fluttuare dietro a Tohma. "Devo ammettere che siete svelti con il cervello... Avanti, fatemi vedere quanto ancora sapete essere furbi! Fatemi divertire un pò! O avete già finito?"

Il Digimon vampiro, fluttuando a pochi centimetri da terra, inseguì il duo di amici, facendo stridere le unghie delle mani contro il muro in modo da fare più impressione. Una scarica di scintille si sollevò dal muro, con un terribile rumore di pietra tagliata, e Matadormon svoltò agilmente tutti gli angoli del corridoio, fino ad arrivare all'ingresso della sala principale. "Ma bravi... vedo che volete affrontarmi in un posto dove potete muovervi più liberamente. Bene, in tal caso vi accontenterò. Vediamo se la vostra 'strategia' può sconfiggermi!" sibilò, uscendo a tutta velocità dal corridoio e librandosi in aria al centro della grande sala...

E Tohma colse al volo l'occasione! "Adesso, Gaomon! Digi-Soul... CHARGE!" esclamò, attivando il suo Digivice-Ic.

Gaomon corse fuori da sotto le scale che lui e il suo partner umano avevano usato per nascondersi, e iniziò ad evolvere sotto l'effetto del Digivice! "Sono pronto, signore! Gaomon shinka... GAOGAMON!" ringhiò, trasformandosi in pochi istanti nel feroce lupo azzurro dai denti a sciabola, e lanciandosi con tutte le sue forze contro Matadormon, nel tentativo di costringerlo a terra prima che il morto vivente potesse tentare una difesa. Matadormon si voltò rapidamente nella sua direzione, e il Digimon lupo aprì la bocca e soffiò fuori un vortice ululante che colpì in pieno l'avversario!

"Spiral Blow!" ululò Gaogamon. Sfortunatamente, Matadormon non sembrò subire grandi danni da quell'attacco, e anzi reagì lanciandosi direttamente contro Gaogamon, i drappi che si agitavano scompostamente nel vento... e lo colpì con un affondo dei suoi letali artigli, mandandolo a schiantarsi al suolo! Il gigantesco lupo scattò rapidamente in piedi e si rimise in guardia in pochi istanti, mentre Matadormon restava sospeso in aria, sembrando più una figura soprannaturale e aliena, un ritratto di un pittore astrattista, che un Digimon normale...

"Livello Champion? Soltanto?" chiese retoricamente la strana creatura. "Peccato, a quanto pare tutte quelle belle strategie non hanno quel qualcosa che gli serve per essere davvero efficaci, cari i miei agenti della DATS! Ora vi faccio vedere io come si sferra un vero attacco! Thousand Arrows!"

Matadormon aprì di colpo le braccia, o quello che poteva passare per delle braccia, e scatenò contro i suoi avversari una tempesta di frecce d'acciaio lunghe come il braccio di un uomo, che si materializzarono letteralmente dal nulla che costituiva il suo corpo. Gaogamon saltò indietro e riuscì ad evitare le prime bordate, che si conficcarono nel pavimento senza conseguenze... ma Matadormon aggiustò il tiro un istante dopo, e scagliò un'altra raffica di dardi di metallo, impartendogli una traiettoria curvilinea e riuscendo a cogliere di sorpresa il lupo azzurro, che venne colpito violentemente al fianco. Poi, Matadormon eseguì una capriola in aria e, con perfetto senso dello spettacolo, atterrò in piedi sulla ringhiera di una delle scalinate, facendo svolazzare il suo mantello.

"Heheheee... spero che tu non abbia intenzione di arrenderti così presto. Lo spettacolo non è nemmeno iniziato, e personalmente trovo che il sapore dei dati di un avversario che ha opposto resistenza siano più saporiti." affermò, mentre Gaogamon si rialzava faticosamente. Il lupo si riscosse dallo stordimento e si rimise in guardia... ma lo strano effetto di distorsione che caratterizzava il Digimon nemico gli rendeva difficile concentrarsi su di lui: Tohma, preoccupato per il suo compagno digitale, per i suoi compagni, e per la medicina che avrebbero dovuto riportare in tempo al campo base, cercò di pensare ad una delle strategie che aveva preparato per momenti del genere, cercando di capire quale fosse quella più indicata per un Digimon come Matadormon...

"Okay, Gaogamon, cambio di strategia!" esclamò poi, senza perdere un colpo. "Usa lo schema d'attacco G... quello per avversari aerei. Credo che sia l'unico che possa aiutarci in questo caso."

"Sì, signore." rispose il fedele Digimon, mentre riprendeva a muoversi attorno a Matadormon nel tentativo di trovare un punto debole in quel suo strano corpo. C'era davvero ben poco che sembrasse poter essere preso di mira... ma forse, se la strategia del suo partner umano avesse funzionato, si sarebbe potuto avvicinare di più e trovare più facilmente un punto vulnerabile. Se non altro, valeva la pena di tentare...

Matadormon si librò di nuovo in aria, con l'espressione di uno che era curioso di sapere come il suo avversario avrebbe reagito. Per il momento, sembrava voler lasciare a Gaogamon la prima mossa, con la chiara intenzione di contrattaccare nel momento in cui si fosse scoperto. Intuendo la sua intenzione, il lupo azzurro ritardò le sue mosse, alla ricerca di qualcosa che potesse servirgli come distrazione...

La sua vista acuta si posò su un lampadario di cristalli che pendeva dal soffitto. Sì, quello poteva andare bene... se avesse scelto bene i tempi, avrebbe potuto usarlo per attaccare Matadormon. Questo molto probabilmente non avrebbe danneggiato l'allucinante Digimon non-morto, ma sicuramente avrebbe fatto guadagnare a Tohma e a Gaogamon il tempo sufficiente per organizzare un contrattacco...

Quando Matadormon fluttuò all'indietro, evidentemente aspettandosi che a quel punto Gaogamon agisse, il lupo dai denti a sciabola smise di temporeggiare e prese lo slancio, spiccando un salto più alto possibile. Matadormon, colto di sorpresa da quella mossa, alzò lo sguardo per cercare di capire cosa volesse fare... ma anche così, rimase stupefatto quando Gaogamon fece allungare i lembi della sua sciarpa verso il lampadario di cristallo, afferrandolo strettamente!

"Dash Double Claw!" ringhiò Gaogamon. La sua sciarpa si avvolse attorno al sostegno del lampadario, che ondeggiò pericolosamente, ma resse alla presa... e Gaogamon, con un cenno di soddisfazione, si sollevò oltre la quota alla quale il nemico fluttuava fino quasi a raggiungere i cristalli! Con un moto di rabbia, dovuto al fatto che ora aveva capito quale fosse la strategia di Tohma e Gaogamon, Matadormon scattò verso l'alto con gli artigli spiegati e si accinse a scatenare un'altra pioggia di dardi d'acciaio... ma Gaogamon, questa volta, fu più veloce di lui!

"Spiral Blow!" esclamò, aprendo di nuovo la bocca e soffiando un altro vortice ululante contro Matadormon! Il Digimon non-morto, ancora una volta, fu abbastanza veloce da proteggersi... ma il martellare del vento contro il suo volto e i suoi vestiti gli impedirono di salie ulteriormente, e di reagire quando Gaogamon fece la sua prossima mossa! Con una torsione della sciarpa, spezzò il sostegno che teneva fermo il lampadario al suo posto, e l'elegante decorazione precipitò a peso morto verso lo stupito Matadormon, mentre Gaogamon si dava una spinta e balzava via in modo da non essere coinvolto nell'impatto, atterrando con le zampe sul muro per poi scivolare a terra! In un tentativo improvvisato di difendersi, Matadormon attaccò il lampadario con un altro Thousand Arrow, riuscendo a distruggere parte dei cristalli con la pioggia di lance... ma non fu in grado di evitare la pioggia di cristalli taglienti, più piccoli e più difficili da evitare, che gli piovve addosso poco dopo! Matadormon emise un breve gemito di protesta e si chiuse in difesa, nel tentativo di minimizzare il danno, ma così facendo distolse completamente la sua attenzione da Gaogamon, che si scagliò contro di lui con uno scatto improvviso delle zampe! Matadormon, attaccato da due lati, venne centrato in pieno dalla massa del corpo del suo avversario, e scagliato verso la rampa di scale con un grugnito di dolore! Il Digimon lupo si concesse un piccolo sorriso: era riuscito ad infliggere dei danni a quel Digimon, anche se all'inizio sembrava invulnerabile. Tuttavia, sia lui che Tohma sapevano bene che Matadormon non poteva certo essere finito così...

E infatti, un secondo dopo, il misterioso Digimon vampiro si rialzò di scatto e si spazzò la polvere di dosso, mentre una pioggia di cristallo cadeva ancora tintinnando attorno a lui. Sembrava che l'attacco di Gaogamon, pur essendo andato a segno, non avesse fatto molto più che irritarlo.

"Hm. E così, siete riusciti a colpirmi." affermò Matadormon, mantenendo un tono distaccato. "E' più di quanto possano fare la maggior parte dei Digimon di questo mondo. Il che significa che stavolta dovrò usare il mio asso."

Tohma ebbe un brivido, anche se riuscì a mantenere la calma. Adesso sì che il combattimento si faceva difficile, e il tempo cominciava a stringere...

Ma non ci fu il tempo di pensare alla strategia. Gaogamon si era appena acquattato, pronto a reagire al successivo attacco del mostro, quando Matadormon, senza dire una parola, congiunse le mani-lama davanti a sè... e un istante dopo, il pavimento perse solidità tutt'attorno al mostro, diventando una sorta di budino nel quale le zampe di Gaogamon affondarono! Nello stesso momento, anche i muri cominciarono ad ondeggiare, come se fossero stati di gomma, e il vetro delle finestre ebbe uno strano riverbero! Tohma stesso, con un gemito di sorpresa, si sentì mancare il fiato, come se l'aria si fosse rarefatta di colpo! Quello strano Digimon non-morto, in qualche modo, stava modificando la struttura dell'ambiente attorno a sè...

"Ugh... Gaogamon... cerca di... ritirarti... cough..." ansimò il biondino, mentre cercava di riempirsi i polmoni di aria. Gaogamon ringhiò ferocemente e tirò con tutte le sue forze per liberarsi della gelatina pastosa in cui il pavimento si era trasformato... ma Matadormon lo anticipò, volandogli contro ad alta velocità, del tutto indifferente alle modifiche dell'ambiente circostante!

"Vuoi uscire da lì, eh? Bastava dirlo, ti accontento subito!" sibilò il crudele morto vivente. In un lampo, coprì la distanza che lo separava da Gaogamon e colpì il lupo digitale con un calcio dall'alto verso il basso. Gaogamon ringhiò di dolore e affondò ancora un pò nella melma gelatinosa... ma Matadormon, con velocità quasi accecante, scivolò sotto il suo ventre e gli sferrò un altro calcio, abbastanza potente da staccarlo da terra e farlo volare verso il soffitto!

"Gaogamon!" esclamò Tohma, uscendo per un attimo dal suo rifugio, spinto dalla preoccupazione per il Digimon. Si fermò di colpo, evitando per un pelo di finire in mezzo al terreno appiccicoso... ma si rese conto che non c'era nulla che lui, in quel momento, potesse fare per il suo Digimon, mentre Matadormon lo colpiva con un altro calcio e poi lo scagliava contro una delle pareti gommose della sala! Gaogamon restò invischiato addosso al muro, come una mosca su un foglio di carta insetticida, e guaì debolmente per poi cercare di liberarsi, dibattendosi con tutte le sue forze... ma senza successo.

Per quanto cercasse di mantenersi freddo e pensare ad una strategia, Tohma sapeva che la situazione in cui si trovava era molto diversa da qualsiasi altra si fosse trovato ad affrontare... e che non aveva la più pallida idea di cos'altro Matadormon fosse in grado di fare. Qualsiasi idea gli potesse venire, molto probabilmente non sarebbe riuscita a coprirlo contro altre sorprese che il non-morto aveva in serbo per loro... ma non potevano permettersi di farsi fermare adesso! Ne andava della vita di Gaomon, di Yoshino, e di quel bambino...

"Hah! Tutto qui, schiavetti degli esseri umani? C'era da immaginarselo... come sperate di fermare Gallantmon-sama, se non riuscite neanche a battere me? E tu, moccioso, visto che ti preoccupi tanto per il tuo Digimon... puoi fare la sua stessa fine! Thousand Arrows!" sibilò Matadormon. Le sue mani si separarono, puntando una verso Gaogamon, e l'altra verso Tohma... e da ciascuna di esse partì un'altra raffica di dardi acuminati d'acciaio, che grandinarono sul Digimon lupo, e minacciarono di colpire il ragazzo! Grazie ai suoi riflessi pronti, dati dal suo allenamento come pugile, il biondo riuscì ad evitare il colpo... ma soltanto di poco, visto che una lama lunga la metà dell'altezza di un essere umano si piantò violentemente nel terreno accanto a lui. Tohma barcollò per la vicinanza e la potenza di quell'attacco... e subito dopo, un'altra lancia gli arrivò pericolosamente vicina, graffiandogli una tempia e facendolo finire a terra stordito!

"Signore!" esclamò Gaogamon a denti stretti. Vedere il suo partner umano a terra, con un taglio sanguinante sulla testa, aveva raddoppiato la sua determinazione a liberarsi dalla parete appiccicosa sulla quale Matadormon lo aveva incollato... ma alcuni tentacoli di materia gommosa emersero dalla superficie e si avvinghiarono alle sue zampe, vanificando così i suoi sforzi. Matadormon, con una risata malefica, fluttuò di nuovo verso il centro della stanza e si posò sulla ringhiera delle scale, che si piegò leggermente sotto il suo pur insignificante peso.

"Heheheee... non ti preoccupare, lupacchiotto!" rise il mostro dalla forma non euclidea. "Se davvero ci tieni, tu e il tuo padroncino potete farvi un viaggetto di sola andata nel Dark Ocean assieme! La punizione che vi meritate per aver interferito nei piani di Gallantmon-sama!"

Gaoamon ululò rabbiosamente, prima che un tentacolo si avvinghiasse attorno al suo muso e gli negasse anche la possibilità di sfogare la sua rabbia! Non potè fare altro che guardare, con espressione quasi disperata, il suo 'signore' che giaceva immobile a terra, con un rivoletto di sangue cremisi che gli scorreva lungo un lato del viso...

 

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Tohma riaprì lentamente gli occhi, aspettandosi di avere la vista un pò offuscata per il colpo preso, e di trovarsi di nuovo di fronte i muri della mansione nella quale lui e i suoi compagni erano entrati per recuperare il vaccino. Invece, quello che vide fu soltanto un folto muro di nebbia, che gli impediva di vedere a pochi metri da sè... ma che non gli oscurava abbastanza la vista da impedirgli di rendersi conto che era da tutt'altra parte rispetto a DigiWorld! Era in piedi sul bordo di una comune strada dei quartieri residenziali di Tokyo, o comunque di una città giapponese di normali dimensioni, e c'era qualcosa di stranamente familiare nei dintorni... qualcosa che il giovane genio non riusciva a collocare con esattezza, ma che comunque gli faceva tornare in mente cose che forse lui avrebbe preferito restassero sepolte...

"Cosa... E adesso... dove mi trovo? Io e Gaogamon eravamo là a combattere contro quel Digimon... Matadormon... poi ricordo che ho preso un colpo alla testa... e adesso... mi ritrovo qui? Cos'è successo... e a questo proposito, dov'è Gaogamon?" si chiese rapidamente Tohma, allarmato. Iniziò a guardarsi attorno, aguzzando la vista quanto più la nebbia glielo permettesse... ma nei dintorni non c'era traccia del suo Digimon, soltanto le strade deserte decorate dalle insegne dei negozi e dei cartelloni stradali. Più si guardava attorno, più quei ricordi, malgrado i suoi sforzi, riaffioravano nella sua mente...

"Non capisco... questa dovrebbe essere..." riflettè ad alta voce il ragazzo, mentre si incamminava lungo la strada desolata e si guardava attorno alla ricerca di Gaogamon, o di un qualunque segno potesse fargli capire come stavano esattamente le cose. "Anzi, no, non c'è alcun dubbio! Questa... è davvero la città dove sono cresciuto! Il market... il cinema, il parco... com'è possibile? Sono... tutti esattamente come me li ricordo io! No... tutto questo non può essere reale... e a meno che quel Matadormon non riesca a leggermi nel pensiero... ma non lo può fare, altrimenti sarebbe riuscito a contrattaccare la mia strategia di prima... non può essere un'illusione che lui ha creato per disorientarmi... Il che mi lascia con una sola soluzione possibile, anche nella sua improbabilità... Devo aver perso conoscenza, e questa è tutta una costruzione della mia mente..."

Tohma continuò ad andare avanti, riconoscendo ogni negozio, ogni edificio e ogni scalinata come se fosse passato soltanto un giorno da quando li aveva visti per l'ultima volta. Sì, non c'era alcun dubbio... era tutta una ricostruzione che lui si stava facendo inconsciamente, nello stato di dormiveglia in cui il suo corpo si trovava nel Mondo Digitale... ma allora, quale poteva essere una via d'uscita? Doveva riuscire, in qualche modo, a svegliarsi e a tornare a combattere al fianco di Gaogamon, prima che fosse troppo tardi...

"Mamma, sbrigati!" esclamò la voce allegra di un bambino, cogliendo di sorpresa Tohma e facendogli capire che le strade non erano deserte come gli era sembrato. "E' di qua l'ingresso al festival! Se non facciamo presto inizierà senza di noi!"

Una gentile risatina di donna rispose alle esortazioni del bambino. "Hehee... quanta fretta, Tohma-chan! Stai tranquillo, vedrai che non comincerà senza di noi..."

Tohma-chan? E poi, quel timbro di voce... Gli occhi del ragazzo biondo si spalancarono alla realizzazione, e il suo cuore cominciò a battere sempre più velocemente, mentre guardava in quella direzione...

E quello che vide lo lasciò senza fiato: una giovane donna sulla tarda trentina con un aspetto da impeccabile yamato-nadeshiko, in kimono rosato con un elegante obi azzurro pallido, sandali geta e ventaglio in stile tradizionale, che accompagnava un bambino biondo dagli occhi azzurri di non più di sette-otto anni. Il piccolo portava un kimono azzurro, e sembrava impaziente di arrivare da qualche parte...

No, non c'era alcun dubbio, si rese conto Tohma... quasi con orrore...

Quel bambino era lui... e quella donna... non poteva che essere...

E... e allora quella scena... Ecco cos'era quella sensazione così sgradevole che Tohma sentiva in continuazione da quando il "sogno" era iniziato!

Quello... era una ricostruzione dell'incidente in cui...

Prima di terminare il pensiero, Tohma strinse i denti e iniziò a correre verso madre e figlio, nel disperato tentativo di impedire loro di attraversare la strada. Era irrazionale, lo sapeva anche lui... tutto quello che stava vivendo in quel momento era soltanto un sogno... un ricordo... ma se c'era almeno una possibilità di non rivivere quel terribile giorno, allora... allora doveva almeno tentare!

"No! Aspettate! Restate dove siete!" esclamò, con tutta la voce di cui era capace. "E' importante... non dovete attraversare quella strada! Non dovete..."

Ma per quanto urlasse, sembrava che sua madre e il sè stesso bambino non riuscissero a sentirlo, visto che continuavano ad andare avanti mano nella mano, guardandosi a vicenda e senza neanche rallentare. Tohma accelerò il passo e cercò di raggiungerli... ma proprio in quel momento, un grosso camion, lanciato ad una velocità irragionevole per un veicolo di quella taglia, emerse con grande fragore da una strada laterale e proseguì ad alta velocità, puntando verso madre e figlio con grande orrore di Tohma... e del guidatore stesso, che cercò disperatamente di frenare!

Troppo tardi. Il gigantesco veicolo aveva preso troppa velocità per fermarsi in uno spazio così limitato... e nulla avrebbe potuto impedire che travolgesse il Tohma bambino e sua madre!

Da quell'istante in poi, tutto avvenne sotto gli occhi di Tohma come un drammatico film inviato al rallentatore. La giovane donna agì rapidamente, strattonando il piccolo Tohma in modo che la spinta lo riportasse sul marciapiede... ma lei stessa non riuscì a spostarsi in tempo per evitare il veicolo...

Un istante dopo, in un attimo di agghiacciante silenzio, la madre di Tohma venne colpita dal furgone e scagliata a terra, dove rimase esanime.

Sia il Tohma bambino che il Tohma ragazzo spalancarono gli occhi per l'orrore, mentre il paesaggio attorno a loro svaniva, lasciandoli in un vuoto nero infinito, dove le uniche cose che si potevano vedere erano il camion, il cui conducente sembrava essere sparito nel nulla... e il corpo della mamma di Tohma, riverso al suolo, una piccola pozzanghera di sangue che si stava allargando vicino alla sua testa. Un lungo e desolante biiiiiiip infranse il silenzio, e a Tohma, che a questo punto non riusciva più a trattenere le lacrime, sembrò di vedere una linea orizzontale luminosa che si estendeva all'infinito...

Lo stesso rumore delle macchine nella sala d'ospedale in cui sua madre, quella volta, era stata portata, in un disperato tentativo di salvarle la vita...

"Non c'è più niente da fare. Quando... la signora è arrivata in reparto, era già quasi in stato di morte cerebrale..."

"E quel bambino era là, e ha visto tutta la scena... Poverino, non oso immaginare cosa debba essere stato per lui..."

"Una vera tragedia. Purtroppo, ci sono casi in cui anche noi medici non possiamo fare miracoli..."

Le voci che aveva sentito quel terribile giorno riecheggiarono nella mente di Tohma, ora inginocchiato sul terreno invisibile con gli occhi rivolti verso il basso, in un'espressione di assoluta sconfitta e disperazione. Si sentiva quasi... colpevole di essere ancora vivo quando sua mamma si era sacrificata per lui... una sensazione che col tempo si era smorzata, ma che non se n'era mai andata completamente... e ora, vedere quella fabbricazione della sua mente, senza avere la possibilità di fare nulla per cambiare le cose, aveva riaperto la vecchia ferita...

"M-mamma..." mormorò il ragazzo biondo, stringendo i pugni fino quasi a piantarsi le unghie nel palmo della mano, mentre le sue lacrime continuavano a cadere sul terreno invisibile. "Io... Io non... ugh... non so nemmeno io... come dovrei sentirmi... Avrei... avrei dovuto fare di più per te... avrei... potuto evitare che... se solo... se solo non avessi voluto andare a tutti... i costi a quel... festival..."

Tohma stava per aggiungere qualcosa, nella sua disperazione... ma prima che potesse farlo, lo scenario sembrò dissolversi in un immenso lampo di luce bianca che travolse ogni cosa, facendola dissolvere. Il biondino si coprì gli occhi per non restare abbagliato, e riscossosi per un pò dal suo stato d'animo, cercò di guardare avanti e di capire cosa fosse la sagoa che stava venendo verso di lui... una figura eterea vestita di bianco, con lunghi capelli corvini che ondeggiavano liberi nel vento... una visione quasi angelica che stendeva le braccia verso di lui come per abbracciarlo...

Tohma, sorpreso, si asciugò le lacrime e guardò meglio, anche grazie al fatto che la luce abbagliante si era smorzata. Adesso riusciva a vedere qualcosa di più dell'aspetto di quella creatura... una persona che a lui era molto familiare, e la realizzazione della sua identità mozzò di nuovo il fiato in gola al pur razionale agente della DATS...

"Mamma...?" mormorò, quando finalmente l'apparizione gli si fermò davanti, con le braccia ancora distese.

Sì, era proprio lei... la sua mamma, dolce e gentile come era sempre stata, che lo guardava con un sorriso triste e si avvicinava a lui con tenerezza, per poi stringerlo in un abbraccio che Tohma non tardò a ricambiare, nonostante l'incredulità. E poi, di cosa si stupiva, in fondo? Se... se quello era un sogno, anche questo era possibile, no?

"Tohma... piccolo mio..." sussurrò la donna, tenendo stretto il figlio per dargli conforto... con la tenerezza disperata di chi sapeva che quel momento sarebbe passato in fretta. "Sì... sono io... almeno per un pò, posso rivederti... e vedo che sei diventato un ragazzo forte e coraggioso, che non si è lasciato abbattere dalle difficoltà. Ne sono molto felice, Tohma-chan..."

Il ragazzo biondo chiuse gli occhi e serrò i denti, cercando inutilmente di trattenere altre lacrime. "Mamma... io... io... g-grazie..." mormorò con la voce interrotta dai singhiozzi. "Io... mi sono sentito solo... tante volte... ma... ma sapevo... che tu... non avresti voluto che... che io mi lasciassi sopraffare. Ho... ho sempre cercato... di... di vivere... secondo quanto mi hai insegnato tu..."

"E infatti sono fiera di te, tesoro..." rispose la giovane madre, accarezzandogli i capelli. "E mi dispiace... di averti lasciato così. C'erano ancora tante cose che volevo fare assieme a te... e avrei voluto vederti, il giorno del tuo diploma... e del tuo ingresso nella DATS... Però... prima che ci separiamo, c'è ancora una cosa che volevo dirti... una cosa molto importante..."

Tohma e sua madre allentarono un pò l'abbraccio e, continuando a tenersi le mani, si guardarono negli occhi... e in quel momento, un'altra voce, più sommessa ma comunque udibile, una voce di bambino nella quale si sentiva un accento di dolore e solitudine, raggiunse le orecchie di Tohma...

"F-Frigimon... Mamma... Frigimon..."

Tohma spalancò gli occhi. Quelle... erano le stesse parole che aveva detto il piccolo Ikuto nel delirio... le stesse parole che avevano lasciato Tohma paralizzato dallo stupore, e che ora riecheggiavano nella sua mente...

In quel momento così irreale, e al tempo stesso così teso, il velo fu sollevato. E Tohma capì cosa doveva fare, e quello che sua madre voleva dirgli.

"Mamma..." rispose, prima che lui e sua madre si stringessero in un ultimo abbraccio. "Sì... penso... di aver capito cosa mi volevi dire... Io... io ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me... e ti terrò sempre nel mio cuore... tu e tutti i momenti che abbiamo vissuto assieme..."

Sua madre sorrise, mischiando affetto e orgoglio in un'unica espressione. "Sei sempre stato un bambino brillante, Tohma-chan... sapevo che avresti capito! Sì... io sarò sempre con te, tesoro... sia nei ricordi tristi che in quelli felici. Tu... non sarai mai solo... ricordatelo sempre, tesoro... ti voglio bene..."

Una lacrima, questa volta di gioia e sollievo, scese lungo la guancia di Tohma che strinse ancora una volta, l'ultima, la mano di sua madre prima che in paesaggio onirico si dissolvesse attorno a loro.

"Anch'io, mamma... Anch'io..."

 

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Gaogamon ululò di dolore quando un altro colpo di Matadormon lo raggiunse al torace, facendogli uscire quel poco di fiato che gli rimaneva nei polmoni e facendolo affondare ancora di più nellla materia gommosa che componeva il muro. Poi, con un semplice comando mentale, Matadormon fece indurire la parete, e il lupo azzurro dai denti a sciabola si ritrovò bloccato, le zampe tenute ferme dalle sporgenze di cemento che Matadormon aveva fatto uscire dal muro. Con un ringhìo feroce, cercò di liberarsi senza ferirsi... ma Matadormon scagliò un'altra raffica di lance di ferro che caddero tutt'attorno a lui, impedendogli anche il più piccolo movimento.

"Hahahahaaa! E adesso come la mettiamo?" rise Matadormon, trionfante. "Sembra che il tuo padroncino non possa aiutarti, in una situazione del genere... beh, tanto peggio per te! Adesso mi sono stufato di questo gioco, visto che non riesci più neanche ad opporre resistenza. Quindi, ti dò il colpo di grazia e vado a sistemare anche i tuoi amichetti..."

Un movimento, e una strana luce azzurra proveniente dal suo lato destro fece fermare lo strano Digimon non-morto, che sobbalzò allarmato, e si girò nella direzione di Tohma... per vederlo rialzarsi barcollante, con un'aura di luminosi quadratini azzurri che circondava tutto il suo corpo! L'espressione altezzosa di Matadormon svanì immediatamente non appena vide che la stessa aura energetica si era accesa anche attorno a Gaogamon, come se il Digimon lupo reagisse alle azioni del suo partner umano... e Tohma aprì gli occhi, con rinnovata determinazione, e appoggiò la mano sopra il suo Digivice-Ic! La scrittura 'PERFECT EVOLUTION' apparve sullo schermo a cristalli liquidi, e un lampo azzurro attraversò i corpi di Tohma e del suo Digimon, un attimo prima che il ragazzo puntasse il Digivice verso il suo compagno, ed esclamasse le parole fatidiche!

"DIGI-SOUL! FULL CHARGE!"

"S-signore..." mormorò Gaogamon, aprendo un occhio e guardando il suo partner umano con orgoglio, mentre l'energia cominciava a fluire nel suo corpo. "Ho sempre avuto fiducia in lei... sapevo che ce l'avrebbe fatta... e ora... posso fare qualcosa in più per proteggerla!"

Matadormon non potè fare altro che coprirsi il volto, con un grido di disappunto, quando l'energia raggiunse il culmine e il corpo di Gaogamon iniziò a trasformarsi, diventando più muscoloso e dall'aspetto più umanoide, mentre dei congegni meccanici iniziavano ad apparire sul torace e sugli arti...

"GAOGAMON... SHINKA..."

Ci fu un altro, ancora più accecante, lampo... e un istante dopo, la nuova forma del Digimon di Tohma si materializzò, liberandosi dal muro a cui Matadormon lo aveva attaccato, e proiettandone i pezzi dappertutto: si trattava di una sorta di versione fantascientifica di un WereGarurumon, con un muso allungato decorato da un paio di occhiali da sole a lente unica, i cui supporti erano agganciati alle orecchie triangolari del Digimon umanoide. Le braccia erano magre, ma tutte muscoli, con due guantoni d'acciaio dall'aspetto futuristico, con luci rosse e gialle sulle nocche delle mani e sull'avambraccio, che davano l'impressione di poter sferrare colpi micidiali, mentre il torace era quasi del tutto coperto da una sorta di cintura argentata da campione di wrestling, agganciata dietro la schiena e con le bande che scendevano fin oltre le caviglie del Digimon. Indossava un paio di ampi pantaloni grigio piombo con una cintura rossa, e le sue gambe erano completamente meccaniche, decorate da artigli rossi sulle punte delle dita. Un propulsore che emetteva una fiammata azzurra, montato dietro la schiena, consentiva al nuovo Digimon di tenersi sospeso in aria... e, restando ferma al suo posto, la forma Ultimate di Gaomon strinse le mani a pugno, gettò indietro la testa... e pronunciò il suo nome con un lungo, sinistro ululato di battaglia!

"...MACHGAOGAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MachGaogamon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Howling Cannon, Winning Knuckle, Gaoga Tornado

Digimon cibernetico specializzato in attacchi rapidi e precisi, equipaggiato con un booster che gli permette di raggiungere grandi velocità durante l'attacco e di volare sopra il nemico. La sua tattica preferita consiste nel volare attorno al nemico in una formazione a spirale, creando un tornado attorno all'avversario e colpendolo da tutte le direzioni.

 

"M... Maledizione, no!" esclamò Matadormon. "Come è stato possibile? Mi avete giocato... Fino ad un attimo fa, eravate praticamente alla mia mercè... allora come avete fatto a... ad evolvere?"

Tohma strinse saldamente il suo Digivice-Ic, la cui luce brillava più splendente che mai. "Diciamo che è stato un elemento imprevisto anche per me. Non avrei potuto incorporarlo in una mia strategia neanche se avessi saputo che era un fattore importante... ma ha funzionato, ed è questo l'importante, alla fine. Ora, forza, MachGaogamon, togliamo di mezzo quel Digimon! Abbiamo già perso abbastanza tempo in questo posto!"

"Sì, signore!" esclamò MachGaogamon, la cui voce, pur più profonda e roboante, restava abbastanza simile a quella della sua forma evolutiva precedente. Il Digimon lupo cibernetico fece scontrare i pugni tra loro, liberando delle scariche elettriche azzurre davanti alle quali Matadormon perse ulteriormente sicurezza. Ora che sapeva di avere a che fare con un Digimon al suo stesso livello, non era più sicuro di poter vincere senza problemi... ma se l'alternativa era permettere al gruppo della DATS di passarla liscia, e tornare da ChaosGallantmon con la notizia del fallimento della missione... a questo punto, tanto valeva rischiare!

"Non mi faccio certo spaventare da qualche effetto speciale..." sibilò, per poi scendere di quota e "immergersi" nel pavimento semi-liquefatto. MachGaogamon capì subito che aveva intenzione di riemergere da tutt'altra parte, magari dal muro, e coglierlo di sorpresa con un altro dei suoi attacchi imprevedibili, ma questa volta Matadormon aveva fatto male i suoi calcoli - MachGaogamon sapeva già come contrastarlo!

"Puoi nasconderti, ma non puoi sfuggire a questo... Howling Cannon!" ululò MachGaogamon. Il lupo cibernetico aprì la bocca e scagliò una rapida, devastante raffica di onde sonore nella forma di una raffica di cerchi luminosi concentrici, che raggiunsero in breve tempo il pavimento e iniziarono a scombussolarlo violentemente, facendo letteralmente ribollire come acqua in una pentola! Matadormon gridò per il disappunto e venne sballottato come uno straccio in una lavatrice, mentre le onde sonore ad elevatissima frequenza agitavano il fluido in cui si era immerso. Dopo qualche secondo di questo trattamento, il Digimon non-morto decise di averne avuto abbastanza e riemerse con un'imprecazione soffocata, trascinandosi dietro alcuni frammenti semisciolti di terreno. La sua idea era quella di attaccare di sorpresa sfruttando la sua velocità e il suo modo di muoversi inusuale, ma non aveva fatto i conti con l'incredibile rapidità di MachGaogamon. Prima ancora che il non-morto potesse capire cosa stava accadendo, la forma Ultimate di Gaomon gli fu addosso e lo colpì con due tremendi pugni, che spedirono Matadormon contro una parete, e lo fecero rimbalzare come una palla su di essa. Il Digimon malvagio si rimise rapidamente in posizione e rispose con un'altra raffica dei suoi piccoli ma letali giavellotti d'acciaio, e questa volta MachGaogamon fu costretto alla difesa: incrociò le braccia davanti a sè e bloccò la raffica di attacchi, che rimbalzò sulle sue manopole come grandine su una tettoia di ferro. Matadormon, imperturbato, fece una brusca virata a mezz'aria e cercò di colpire MachGaogamon con un calcio, mettendo in mostra le lame ricurve che adornavano i suoi stivali. MachGaogamon si scansò appena in tempo, e la lama ricurva strisciò contro la corazza dell'uomo-lupo cibernetico, sollevando una raffica di scintille. Matadormon si ritrasse di qualche centimetro e girò rapidamente su sè stesso, trasformandosi in un confuso turbine di ferro e colori vivaci... poi si scagliò di nuovo all'attacco, per non dare all'avversario il tempo di usare una nuova mossa.

Ma la paura di trovarsi davanti un avversario alla sua altezza gli fece perdere la calma, e il disciplinato MachGaogamon vide più che bene che i suoi movimenti si stavano facendo legnosi e più impacciati. Quella era l'occasione giusta per mettere a segno un colpo decisivo!

Gli artigli di Matadormon sibilarono ancora una volta, fendendo l'aria in direzione del torace di MachGaogamon... e l'uomo-lupo cibernetico intercettò il colpo senza problemi, afferrando il polso semi-invisibile dell'essere malvagio e poi colpendolo con un pugno all'altezza di quello che doveva essere lo stomaco. Il pugno incontrò una debole resistenza, come quella della carne normale, e Matadormon si piegò in due con un grugnito di dolore, per poi indietreggiare ansimando.

"Il tuo corpo è invisibile, ma solido. Una volta prese le tue misure, non è così difficile attaccarti." spiegò MachGaogamon, giusto per rispondere ad una domanda che lo sbigottito non-morto aveva in mente. "Ed ora, chiudiamo questa storia! Gaoga Tornado!"

MachGaogamon scattò in avanti per sferrare il colpo di grazia al Digimon malvagio, e in un istante di assoluta tensione, il morto vivente e il cyborg volteggiarono l'uno attorno all'altro a mezz'aria, prima che MachGaogamon intrappolasse l'avversario in un letale vortice, girando attorno a lui a velocità sempre maggiore, e precludendo al servitore di ChaosGallantmon ogni via di fuga! Il nemico ebbe soltanto un secondo per rendersi conto della pessima situazione in cui si trovava... prima che il tornado si stringesse ancora di più attorno a lui, e una raffica di colpi gli si schiantasse addosso, con potenza insostenibile! Per un istante, MachGaogamon continuò a bersagliare Matadormon con i suoi pugni d'acciaio... poi, un ultimo colpo spedì il crudele Digimon vampiro in aria e lo fece sbattere contro il soffitto, dove rimase sospeso per qualche istante... prima che il suo Digi-Code uscisse dal suo corpo, lasciandolo vulnerabile!

"Tsk... maledizione, ho perso... mi dispiace, Gallantmon-sama... non sono stato all'altezza..." mormorò Matadormon, un attimo prima che Tohma usasse di nuovo il suo Digivice per prendergli codice.

"Digi-code Scan!" esclamò il ragazzo biondo. I muri e i pavimenti, terminata l'influenza di Matadormon, tornarono normali e solidi come erano prima... e un istante dopo, terminata l'operazione di recupero dei dati, un Digi-Tama dai variegati e vivaci colori, spruzzati qua e là sulla sua superficie in maniera caotica, cadde a terra e rotolò per un breve tratto. MachGaogamon, soddisfatto, si guardò il pugno ed annuì... poi scese a terra e sciolse la Digievoluzione, tornando ad essere semplicemente Gaomon. Si passò una mano guantata sulla fronte per tergersi il sudore ed emise un sospiro, prima di voltarsi verso il suo partner umano e ricevere il suo sguardo di approvazione.

"Signore." affermò Gaomon. "L'obiettivo è stato neutralizzato."

Tohma sorrise lievemente, mentre continuava a guardare negli occhi del suo compagno. "E hai fatto un ottimo lavoro, Gaomon. Però non abbiamo altro tempo da perdere. Dobbiamo andare ad aiutare Falcomon, Daimon-kun e Minamoto-kun... credo che siano ancora alle prese con quei Dokugumon..."

Uno schianto colossale fece tremare l'edificio, e Tohma e Gaomon sentirono chiaramente qualcosa che, partendo da sopra di loro, era andata a schiantarsi contro un muro con abbastanza violenza da sfondarlo e uscire all'esterno! Immediatamente, i due corsero verso la porta e uscirono di corsa, guardando nella direzione da cui era provenuto lo schianto: decine di Dokugumon, con una serie di grida rabbiose, veniva spintonati giù dal promontorio da un RiseGreymon particolarmente agguerrito... e quei pochi che ancora resistevano, comprendo il gigantesco Dokugumon scarlatto che aveva cercato di coglierli di sorpresa poco prima, cadevano in rapida successione sotto gli attacchi di Beowulfmon, che li falciava uno dopo l'altro. RiseGreymon, a sua volta, aveva diversi ragni attaccati al proprio corpo... ma nessuno di loro era in grado di fare molto contro la sua forza titanica, e vennero tutti afferrati e sballottati via. Per non parlare, ovviamente, del familiare ragazzo dai capelli rossicci che, in piedi sulla spalla di RiseGreymon, si stava divertendo a prendere a cazzotti tutti i Dokugumon che cercavano di raggiungerlo...

"Sembra che siano riusciti a cavarsela da soli..." commentò Tohma, sorridendo con soddisfazione mentre i suoi compagni eliminavano gli ultimi ragni giganti. RiseGreymon e Masaru si avvicinarono fluttuando, e il giovane street fighter fece il segno dell'okay a Tohma per dire che anche dalla loro parte, era andato tutto liscio.

"Hey, Tohma!" esclamò Masaru. "Ci chiedevamo giusto dove fossi finito, con tutto il casino che c'è stato... e poi abbiamo sentito che anche tu e Gaomon vi siete presi la vostra parte di divertimento!"

"Non è stato proprio quello che io definirei divertimento, ma sorvoliamo..." riprese Tohma ironicamente. "Piuttosto, siete riusciti a trovare questa medicina? Non si è danneggiata nel corso del combattimento, spero..."

"Tranquillo... è in buone mani!" rispose Masaru, più serio. "L'abbiamo consegnata a Falcomon... e prima che tu mi faccia delle osservazioni, ti dico subito che possiamo fidarci di lui! Non è tipo da voltare le spalle ai suoi alleati! Adesso però credo che sia il caso di tornare indietro il prima possibile e vedere come se la cavano Takuya e gli altri."

Tohma annuì, mentre anche Beowulfmon li raggiungeva con una serie di agili balzi...

 

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Izumi tolse gli stracci semi-umidi dalle fronti di Yoshino ed Ikuto, e provò a sentire di nuovo la temperatura. Niente da fare. Nonostante i loro sforzi, la febbre non accennava a scendere, e gli strani effetti di luce colorata avevano ormai quasi del tutto coperto il corpo dei due pazienti. La malattia stava proseguendo con una rapidità che nemmeno le patologie più virulente del Mondo Reale sembravano avere...

"Niente da fare, Takuya-kun..." sospirò la biondina, quando il suo compagno si avvicinò per chiedere come andavano le cose. "Stiamo provando in tutti i modi possibili, ma non abbiamo nessun mezzo per rallentare questa strana malattia. Finora, non ha funzionato nulla..."

Takuya scosse la testa, frustrato e preoccupato. "Maledizione... se Kouji-kun e gli altri non tornano in tempo, Yoshino-san e quel ragazzino moriranno... Raramon, tu quanto ancora pensi che..."

Il fiorellino rosa scosse la testa a sua volta, e anche se il suo volto era composto semplicemente da due buchetti neri, si poteva vedere molto bene la sua angoscia. "Non più di due ore, temo... a giudicare da come le reazioni luminose si sono diffuse, questo è il massimo che posso stimare."

"Accidenti..." mormorò Takuya, avvicinandosi a Izumi e appoggiandole una mano sulla spalla. Il respiro di Yoshino ed Ikuto sembrava sempre più stentato, rapido ed affannoso, e i loro corpi iniziavano a brillare di luce propria. Senza l'antidoto, non sarebbero davvero durati a lungo... due ore erano una stima ottimistica! "Kouji-kun... Masaru... Tohma-kun... per favore, tornate presto... Che rabbia che mi fa dovermene stare qui a guardare e non poter fare nulla per aiutarli..."

"Stai calmo, Takuya-kun..." gli rispose Izumi, tenendogli gentilmente una mano. "Anch'io sono molto in ansia, ma non ci farà bene perdere la testa. Abbi fiducia... lo sai anche tu, no, che Kouji-kun non ci ha mai deluso prima d'ora... e poi, anche Masaru-kun e Tohma-kun... hanno promesso di trovare quella medicina, e loro non sono gente che si arrende senza prima aver provato di tutto. Vedrai, ce la faranno... e saranno qui in tempo!"

"Sigh... spero che tu abbia ragione, Izumi..." rispose Takuya, prima di sentire un rapido sbattere di ali fuori dal nascondiglio. I tre si voltarono verso la porta e videro entrare il piccolo Falcomon, affaticato per il volo ma sollevato, che entrava a passo rapido, tenendo nelle sue dita-piume una fialetta piena di un liquido trasparente...

"Uff... uff... a quanto pare... sono arrivato giusto in tempo..." ansimò il falchetto. "Meno male... abbiamo... abbiamo trovato l'antidoto! Eccolo qui!"

"Falcomon!" esclamò Takuya, in uno scatto di euforia tale che si dimenticò per un pò del fatto che, in teoria, il Digimon rapace era loro nemico, e andò a salutarlo come un vecchio compagno. "Meno male... ancora un pò e cominciavo a convincermi che non c'era più niente da fare... Avete... avete trovato l'antidoto, allora? E' quello? E... dove sono gli altri? Sono ancora...?"

"Mi hanno coperto le spalle... mi hanno detto di portare qui la medicina, mentre loro affrontavano i Digimon al servizio di Gallantmon." spiegò Falcomon. "Sì, hanno cercato di fermarci e non ci sono riusciti... sono venuto a consegnarvi la medicina il prima possibile, mentre i vostri compagni combattevano contro i Digimon di Gallantmon... per non aspettare altro tempo..."

"Quindi... Masaru, Tohma e Kouji sono rimasti a combattere?" chiese Raramon. "Beh, sì, capisco perchè abbiano voluto mandare te... e immagino che riusciranno a cavarsela da soli, visto che hanno RiseGreymon e un Advanced Spirit dalla loro... ma adesso, non perdiamo altro tempo! Dai la medicina ad Ikuto, e poi noi la somministriamo a Yoshino!"

"A dire la verità..." rispose Falcomon, passando la fialetta trasparente a Raramon. "Vorrei, giusto come dimostrazione di buona fede, che foste voi a dare per primi l'antidoto alla vostra compagna. Voi e i vostri compagni... mi avete aiutato ora che Ikuto era in pericolo, e questo mi sembra il minimo per sdebitarmi!"

"Ne sei sicuro...? A questo punto, non credo che faccia... beh, non importa!" affermò infine Takuya, per poi fare cenno a Raramon di dare la medicina alla sua partner. Poi, tornò a parlare a Falcomon, questa volta con un sorriso gentile che faceva da contraltare alla sua ansia di pochi minuti prima. "Ti... dobbiamo dei ringraziamenti, Falcomon. Hai dimostrato spirito di gruppo e una grande lealtà. E' stato grazie a te se abbiamo potuto salvare la nostra compagna e il tuo amico!"

Come imbarazzato all'idea di essere ringraziato da due umani, Falcomon incrociò le ali sul petto e si girò leggermente di lato. "Ehm... beh, adesso non state tanto a ringraziarmi! L'ho fatto perchè Ikuto era in pericolo e unirmi a voi era il modo più sicuro di salvarlo! Adesso che non vi venga in mente che potremmo essere amici, vero? E' stata tutta questione di convenienza!"

Raramon sospirò, con l'aria di chi le ha sentite tutte, mentre somministrava gocce della medicina a Yoshino e ad Ikuto, e gli effetti di luce sui loro corpi si smorzavano...

 

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"Siamo tornati!" esclamò Masaru, entrando nel rifugio accompagnato da Tohma, Kouji, Agumon e Gaomon. "Allora... come sta Yoshino-san? Il falchetto è arrivato, vero?"

Raramon, che stava vegliando sulla sua compagna umana, si girò verso i tre ragazzi e si avvicinò un minuscolo dito alle labbra, per fare loro cenno di tenere la voce bassa. Vicino a lei, c'erano anche Takuya ed Izumi, che apparivano sollevati dagli ultimi avvenimenti. E quando Masaru e i suoi compagni di gruppo guardarono verso Yoshino, si resero conto che il corpo della loro compagna era tornato normale, senza più quegli strani ed inquietanti giochetti di luce. I sintomi della malattia che la stava consumando erano scomparsi.

"Sssh! Abbassate la voce, per favore, Yoshino si è appena addormentata." rispose il fiorellino rosa. "E per fortuna, la febbre ha cominciato ad abbassarsi. Sembra che se la caverà..."

"Per fortuna, Falcomon ha fatto in tempo." affermò Takuya, guardando i suoi compagni con un sorriso di sollievo. "Ha dato prima la medicina a Yoshino... e gli effetti sono stati quasi immediati! Per fortuna, è finito tutto bene!"

"Heh... l'aveva detto, il mio capo, che quel Falcomon era un vero uomo!" affermò Agumon. "Come sempre, il tuo istinto non sbaglia mai, capo!"

"L'hai detto, Agumon! Riconosco sempre una persona di valore, quando la vedo!" rispose il giovane street fighter. Tohma fece un sorrisetto tra sè, apprezzando lo spirito del suo compagno di squadra nonostante le loro differenze, e annuì.

"Siete proprio incorreggibili, voi due." disse a Masaru e ad Agumon. Poi, guardando verso i giacigli, si rese conto di qualcuno che mancava... "Ma... Ikuto e Falcomon, adesso, dove sono andati?"

"Immagino che Falcomon se ne sia andato non appena il suo amico si è ristabilito un pò... dico bene?" chiese Kouji.

"Non appena Ikuto-chan ha cominciato a riprendersi, Falcomon lo ha portato via con sè. Non prima di averci ringraziato per il nostro aiuto e aver detto che è un peccato se ci troviamo da parti opposte." rispose Izumi, riavviandosi i lunghi capelli dorati. "Comunque, sembra che anche quel bambino se la caverà. E' finito tutto nel migliore dei modi... Ma... come mai tutto questo interessamento, Tohma-san? Sei stato anche... il primo a proporti quando Falcomon ci ha detto della medicina."

"Diciamo... che una cosa che quel ragazzino ha detto mi ha fatto capire che in fondo... noi due eravamo più simili di quanto pensassimo." disse Tohma, con tono un pò misterioso. Dopotutto, poteva dirsi soddisfatto di come erano andate le cose. Gaomon aveva ottenuto la sua nuova evoluzione, erano riusciti a salvare Ikuto e Yoshino... e soprattutto, Tohma stesso aveva confrontato una parte del suo passato, e ne era uscito vincitore.

"Grazie di tutto, mamma..." pensò tra sè, chiudendo gli occhi e sorridendo dolcemente.

 

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"Hmm... Falcomon?" chiese Ikuto, con voce ancora impastata dal sonno. "Cosa... cosa essere successo? Io... non ricordare più... all'improvviso io debole, e poi..."

Il duo Ikuto-Falcomon era in piedi (o accovacciato, nel caso del ragazzino ancora convalescente) su una sporgenza rocciosa che dava sulla città orizzontale, permettendone un'ampia e maestosa veduta... e Ikuto, poco dopo essersi risvegliato dallo stato di incoscienza in cui era, aveva subito voluto sapere cosa era successo.

"Hai rischiato molto, Ikuto, ma per fortuna siamo riusciti a trovare la medicina che serviva per salvarti..." rispose il falchetto. "I ragazzi della DATS si sono offerti spontaneamente di accompagnarmi... e assieme siamo riusciti a recuperare l'antidoto e a sconfiggere Matadormon, il Digimon che controllava il Promontorio del Viaggiatore."

"Loro... aiutato noi?" chiese Ikuto, sorpreso. "Ma... perchè loro fatto così? Io pensavo... noi nemici... E poi... poi... esseri umani... ucciso mamma Frigimon... Perchè loro adesso aiutare noi?"

"Ikuto..." mormorò Falcomon, mentre il duo, ancora confuso ed indeciso, osservava il sole che scompariva lentamente dietro le montagne...

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: E così, un altro capitolo giunge al termine! Un capitolo bello intenso, se devo dire la mia! Veniamo a sapere finalmente della mamma di Tohma e del suo tragico destino... ma il nostro giovanotto riesce a trarre un prezioso insegnamento dalla disgrazia, e sblocca la nuova evoluzione di Gaomon, che fa fuori senza problemi il terribile Matadormon! E così, ChaosGallantmon perde un altro luogotenente... ma ovviamente, se lui e BlackMegaGargomon avranno la meglio sul gruppo di Kouichi - cosa estremamente probabile, purtroppo... - questa vittoria non servirà a molto.

Chi ha visto Digimon Savers avrà forse notato che nella mia storia, la reazione di Ikuto alla notizia che gli esseri uman gli hanno salvato la vita è un pò diversa rispetto all'anime. L'anime lo fa sembrare troppo un ingrato del tipo "non mi interessa se mi hanno salvato la vita, li odio lo stesso". Ho creduto che sarebbe stato un pò più verosimile se Ikuto si fosse fatto qualche domanda. Giusto per introdurre in lui un pò di dubbio...

Okay, questo è tutto! Vi sarò molto grato se voleste recensire... e comunque, vi ringrazio per aver letto questo nuovo capitolo, e vi do appuntamento a quanto prima possibile!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 30
*** Una battaglia disperata? ***


Record of Digital Wars-30

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Salve a tutti, fan di Digimon! Allora, come vanno le cose? Spero bene... e spero che il ritorno al lavoro di tutti i giorni non sia stato troppo traumatico! Perche' ormai immagino che tutti saranno tornati ai loro posti, con l'arrivo dell'autunno...

E con questo, si avvicinano anche i miei ultimi esami, e il mio viaggio in Giappone, che durera' per una buona parte di Dicembre! Beh, questo significa un mese intero e tutte le vacanze di Natale per continuare a scrivere... e poi, quando mi trovero' un lavoro, avro' molto piu' tempo la sera! Non vi preoccupate, questa volta e' la volta buona che mi posso dedicare a voi con piu' costanza!

Allora, nello scorso episodio di questo crossover abbiamo visto una parte del misterioso passato di Tohma, e abbiamo visto il tragico incidente che ha contribuito a renderlo quello che e' adesso! Il lato positivo e' che Tohma sembra aver tratto dei buoni insegnamenti, ed e' riuscito a far evolvere Gaomon a livello Ultimate. Il potente MachGaogamon ha ridotto Matadormon, uno degli scagnozzi di ChaosGallantmon, in dati invisibili, e il gruppo e' riuscito a recuperare la medicina che hanno poi usato per salvare Yoshino ed Ikuto dalla malattia che li aveva colpiti. E questo, chiaramente, ha creato degli interrogativi in Ikuto e Falcomon... che sia l'inizio di un ravvedimento? Forse si renderanno conto che non tutti gli esseri umani sono poi cosi' cattivi?

A proposito di ChaosGallantmon... purtroppo, la mente del complotto e uno dei suoi servitori diretti, BlackMegaGargomon, hanno deciso di prendere la situazione in mano e sono andati a combattere direttamente contro il gruppo di Kouichi, nel quale ci sono i nuovi Leggendari Guerrieri! Se vi state gia' aspettando una battaglia tremenda... si, ci avete azzeccato! I nostri sono in procinto di affrontare un avversario micidiale!

E se pensate che vedremo qualche evoluzione Beast Spirit, ci avete azzeccato anche su questo! Ovviamente, con tutti i rischi che questo comporta, visto che il B-Spirit non e esattamente il potere piu' facilmente controllabile di Digiworld...

Ma per il momento, non facciamo troppe ipotesi, e vediamo cosa succede! Ci saranno un po' di fuochi d'artificio...

Intanto, io mi guardo le vostre recensioni, e rispondo adeguatamente!

 

Darkroxas92: Bene, bene... si, ormai manca davvero poco! Ancora una evoluzione Ultimate, e poi direi che si puo' vedere di discutere con Mercurimon, e tornare nel Mondo Reale! Sono stato un po' costretto a creare uno scenario alternativo, senno' mi sarebbe venuto tutto troppo lungo... e comunque, stai tranquillo che non sara' questa l'unica variazione che ho in mente! Beh, in effetti e' gia' uscita parecchio dai binari, questa storia... Come ho detto, assisterai qui ad una prima dimostrazione dei poteri di ChaosGallantmon. E' uno che non scherza, e neanche BlackMegaGargomon!

KillKenny: Si, non hanno avuto fortuna, gli scagnozzi di ChaosGallantmon! E i non-morti non sono mai molto ben accetti, tra i Digiprescelti delle varie serie! Aspetta di vederlo piu' avanti, questo e' nulla in confronto a quello che i pugni di Masaru sono in grado di fare!

Kari 89: Eh, gia', abbastanza modificata... in pratica, ho fuso assieme due episodi per far meglio scorrere la mia versione degli eventi! Si, ora Yoshino ed Ikuto sono salvi, ma non credo che la sicurezza in se' di Yoshino ne sia uscita molto bene... come sai, il suo problema e' che spesso si sente di peso! E Tohma... beh, si, e' stato orribile rivivere quella scena, ma se non altro ne e' uscito piu' deciso, e ha imparato qualcosa! Anche a te dico... di metterti comoda e goderti questa battaglia! Anche se prevedo che ti fara stare con il cuore in gola!

 

Ci siamo, gente! Questo e' uno scontro molto importante, e avra anche delle conseguenze da non sottovalutare! Ma... non vi rivelo nient'altro e vi lascio alla lettura! Buon divertimento!

 

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Capitolo 30 - Una battaglia disperata?

 

Mentre i ragazzi si allontanavano da lui, guardandolo con sospetto e timore, il misterioso cavaliere dall'armatura nera fece svolazzare di nuovo il suo mantello nero dietro le spalle, e imbraccio' con decisione le sue armi. Dietro di lui, BlackMegaGargomon sollevo' i pugni in una posizione di guardia, torreggiando su quello che presto sarebbe stato il campo di battaglia. Questo era uno sviluppo che Kouichi e i suoi compagni non avevano previsto... il loro avversario principale che scendeva in campo personalmente, prima che tutti i misteri si fossero svelati. Anche Kerpymon, a suo tempo, aveva atteso l'ultimo momento per dimostrare il suo potere...

E la cosa piu preoccupante era la spaventosa aura di energia che aleggiava attorno al corpo di Gallantmon... se ci fossero stati Takuya e Kouji con loro, forse la loro posizione non sarebbe stata cosi' brutta... ma senza l'aiuto degli Advanced Spirits, le loro possibilita di vittoria erano poche. Soprattutto pensando che Katsuharu, Shinya, Kaoru e Sophie non sapevano ancora controllare bene i loro spiriti...

Kouichi strinse i denti. Il nemico non avrebbe potuto scegliere momento peggiore per attaccarli...

E la situazione peggioro' ulteriormente un istante dopo! ChaosGallantmon, non volendo lasciare ai suoi avversari neanche la possibilita' di trasformarsi, prese lo slancio e si scaglio' ad alta velocita' contro di loro, per poi usare la sua lancia per tentare un letale affondo! Kouichi si scanso' in un attimo di panico, e riusci' per un pelo ad evitare la punta micidiale... ma, con la coda dell'occhio, vide che BlackMegaGargomon si stava gia' caricando, e i missili dalla faccia di cane che aveva sulle spalle stavano per prendere il volo verso di lui...

"Presto, ragazzi!" esclamo Kouichi, D-Tector alla mano. "Non c'e' un istante da perdere! Trasformiamoci... e cerchiamo di uscirne vivi!"

Non c'era neppure bisogno di dirlo: i Leggendari Guerrieri, vecchi e nuovi, avevano gia tirato fuori i loro Digivice e stavano evocando il potere dei loro Spirits, nella speranza che fosse sufficiente a respingere quei mostri cosi' potenti. ChaosGallantmon atterro' agilmente e cerco' di sollevare la lancia per attaccare di nuovo, ma non fece in tempo ad agire prima che i ragazzi iniziassero la trasformazione!

"Tsk!" grugni', coprendosi la faccia con lo scudo per il bagliore. "Speravo di farli fuori prima che si trasformassero..."

"EXECUTE! BEAST SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono Kouichi, Junpei e Tomoki, decidendo che per un combattimento del genere non era il caso di risparmiarsi. In breve tempo, i loro corpi assunsero le fattezze piu' bestiali dei suoi Digi-Spirit superiori, che si materializzarono tra ChaosGallantmon e BlackMegaGargomon in una scarica di luce bianca!

"JaegerLoweemon!"

"KorIkkakumon!"

"MetalKabuterimon!"

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" I quattro nuovi arrivati, invece, decisero di limitarsi agli Spirits che erano in grado di controllare, evidentemente pensando che non avrebbe avuto senso disporre di una potenza superiore, se poi non fossero stati in grado di controllarla! Kaoru si trasformo' nella graziosa sirena dalla pelle azzurra e dagli occhi rossi che era diventata nella sua battaglia con Ahuizomon, al posto di Katsuharu apparve un uomo d'acciaio verde scintillante con degli specchi sulle braccia e sul volto, mentre Shinya e Sophie lasciavano il posto, rispettivamente, al muscoloso Grumblemon e al goffo Arbormon.

"Ranamon!"

"Mercurymon!"

"Grumblemon!"

"Arbormon!"

I sette guerrieri si misero spalle contro spalle, i tre piu' esperti davanti al cavaliere oscuro che aveva cercato di trafiggerli, mentre gli altri quattro di fronte a BlackMegaGargomon... che nel frattempo, stupefatto a sua volta, aveva fermato il suo attacco per non correre il rischio di scoprirsi. Comunque, il suo stupore non duro piu' di qualche secondo... e anzi, quando si rimise in posizione di guardia e si preparo' al combattimento, i ragazzi poterono vedere che BlackMegaGargomon non era rimasto per niente impressionato.

"Hmph... e cosi', questi sarebbero i Leggendari Guerrieri che hanno sconfitto Lucemon?" tuono il gigantesco cane-robot. "Ho visto di meglio. La vostra energia e' talmente scarsa che non credo proprio dovro sforzarmi tanto per sconfiggervi. Se volete la mia opinione, fareste meglio ad assumere le vostre forme Beast... almeno cosi sarete una sfida piu' adeguata."

Questo commento punse sul vivo Arbormon... che, ora controllato dalla mente di una ragazzina di dodici anni conosciuta per non essere il massimo della razionalita', scatto' verso di lui e cerco di colpirlo con un calcio! "Ah, si? Allora te la do io una sfida adeguata! Roundhouse Punt!"

"Aspetta, Arbormon! Non attaccarlo per prima..." cerco' di richiamarla KorIkkakumon...

Troppo tardi. Il calcio era gia' partito, e la gamba di Arbormon, collegata al resto del corpo da due cavi estensibili, schizzo' verso il suo bersaglio e lo colpi' allo stomaco... ma Arbormon spalanco' gli occhi e grugni' di dolore quando il suo piede esteso ando' a cozzare contro la spessa corazza di metallo che proteggeva il generale di ChaosGallantmon. Con evidente scorno, BlackMegaGargomon resto a guardare il Leggendario Guerriero del Legno che ruzzolava a terra in maniera per niente elegante, con un gran rumore di legname gettato alla rinfusa!

"Arbormon!" esclamo Mercurymon, andando a darle una mano. Per fortuna, il robot di legno si rialzo' subito, e la sua gamba torno di dimensioni normali. "Arbormon, tutto okay? Non avresti dovuto attaccarlo cosi'..."

"Ugh... si, si, io sto bene... pero', accidenti, non mi aspettavo che fosse tanto resistente! L'ho colpito con tutte le mie forze e non ha fatto neanche una piega!" esclamo Arbormon, lo sguardo alzato per incontrare lo sguardo di BlackMegaGargomon...

"Sono dei Digimon di livello Mega... non sara' tanto facile affrontarli!" esclamo' MetalKabuterimon, facendo marcia indietro per mirare meglio contro ChaosGallantmon. Il cavaliere nero si accorse subito del tentativo e lo contrasto' con velocita quasi accecante, scagliandosi contro l'insetto meccanico e usando il suo ampio mantello come distrazione: con un movimento teatrale del braccio, ChaosGallantmon scaglio in faccia a MetalKabuterimon le falde del suo drappo, e riusci ad accecarlo per una frazione di secondo... quel tanto che gli basto' per colpirlo con un tremendo sinistro e farlo cadere a terra!

"MetalKabuterimon!" esclamo' Korikkakumon, per poi lanciarsi all'attacco contro il cavaliere oscuro, nel tentativo di coglierlo impreparato. "Fermo dove sei, lattina ambulante! Avalanche Axes!"

Le braccia del Digimon simile ad uno yeti scattarono in avanti, scagliando le sue asce gemelle come un paio di boomerang, circondate da un'aura di gelo... ma anche questo attacco non riusci' neanche a turbare il Digimon malvagio, che paro' entrambi i colpi con il suo scudo circolare. Si senti' il clangore del metallo sul metallo, e KorIkkakumon recupero' le sue armi con un grugnito di disappunto... un attimo prima che ChaosGallantmon lo raggiungesse con una spallata in corsa! Il B-Spirit del Ghiaccio ringhio di dolore e volo per un breve tratto, per poi finire pesantemente a terra!

"Attento, KorIkkakumon!" esclamo Grumblemon, distraendosi per un attimo da BlackMegaGargomon per andare ad aiutare i suoi compagni... ma il gigantesco robot non aveva intenzione di restare ignorato, e spicco' un balzo, dandosi la spinta con i propulsori sulle gambe, in modo da saltare oltre il gruppetto dei nuovi Leggendari Guerrieri, e mettersi proprio in mezzo tra loro e ChaosGallantmon! Con un grido di sorpresa, Grumblemon barcollo', e riusci a non cadere a terra solo grazie ad un rapido intervento di Arbormon, che lo sostenne.

"Non vi distraete, voi." tuono' BlackMegaGargomon. "Il vostro avversario sono io."

Con un cenno di approvazione per la strategia del suo sottoposto, ChaosGallantmon respinse con il suo scudo un attacco da parte di JaegerLoweemon, mandandolo a qualche metro di distanza con una spinta. "Ottima idea, BlackMegaGargomon... fa in modo che rimangano separati! Io mi occupo di questi! Ma cerca di fare in fretta, o rischiamo di attirare troppa attenzione!"

"Si, mio signore!" rispose BlackMegaGargomon, per poi sollevare il pugno destro e abbatterlo con incredibile forza sul terreno davanti a se'! Un terremoto in miniatura si scateno', facendo perdere la presa a tutti i Guerrieri Leggendari meno esperti, e facendoli cadere a terra... poi, il gigantesco robot dalla faccia di cane si levo' nuovamente in aria e scese giu' ad alta velocita', deciso a schiacciare i suoi avversari sotto uno dei suoi enormi piedi! Solo i loro riflessi, migliorati dalla trasformazione in Guerrieri Leggendari, salvarono i nuovi arrivati da una rapida fine... ma anche cosi, l'immane peso del Digimon oscuro e la violenza con cui era sceso giu' furono piu' che sufficienti a sollevare i quattro Digimon da terra! BlackMegaGargomon sferro' un potente manrovescio con la mano sinistra, colpendoli al volo tutto e quattro, e scagliandoli lontano, dove si accasciarono a terra dolorosamente! Si rialzarono barcollando, mentre il loro avversario si rialzava e cominciava ad avanzare nuovamente verso di loro...

"Oh, no..." mormoro Arbormon. "Questo... questo ammasso di latta e immune ai nostri attcchi! Ragazzi, che cosa facciamo? Anche i nostri compagni non sembrano cavarsela molto bene..."

 

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Rialzandosi e riorganizzandosi rapidamente, JaegerLoweemon, MetalKabuterimon e KorIkkakumon circondarono ChaosGallantmon e tentarono di attaccarlo da piu angoli, sperando di tenerlo sotto pressione quel tanto che bastava per mettere a segno un attacco significativo. Sfortunatamente, stavano avendo a che fare con un altro guerriero rotto a tutte le esperienze... e che sembrava conoscere gia' le loro mosse, prima ancora che le facessero! MetalKabuterimon tento' di caricarlo a testa bassa per colpirlo con il cannone, ma ChaosGallantmon evito' quasi con nonchalance quel maldestro tentativo e colpi' il Digimon insetto al fianco con il suo scudo, rintronandolo per qualche secondo. JaegerLoweemon si carico' per un'istante e scaglio' dal proprio corpo un proiettile a forma di leone, dirigendolo contro il cavaliere nero...

"Dark Master!" ringhio' JaegerLoweemon, sperando che il suo attacco piu' potente avesse almeno un po' di effetto su quel temibile avversario... ma le sue speranze vennero deluse quando ChaosGallantmon si volto' di scatto e afferro' letteralmente il proiettile a forma di leone, bloccandolo tra il suo scudo e la sua lancia in una tremenda morsa a tenaglia! Con soltanto qulche accenno di fatica, il terribile cavaliere nero tenne lontano il Drak Master per qualche secondo... e infine, con una torsione, lo infranse letteralmente, facendolo disintegrare in tanti frammenti di luce nero-violetta che si dissolsero nel nulla qualche istante dopo, lasciando il bersaglio del tutto illeso... e i tre Guerrieri Leggendari a bocca aperta per lo stupore!

"COSA? Non... non posso crederci!" esclamo MetalKabuterimon, con una grossa gocciolona di sudore che gli appariva sul cannone. "Quel tizio... ha semplicemente usato le mani per bloccare il Dark Master... e lo ha spezzato?"

JaegerLoweemon strinse i denti, mentre cercava disperatamente di pensare ad un modo di appianare un po' lo svantaggio che avevano nei confronti del loro avversario... ma sfortunatamente, il fatto che la loro mossa migliore non fosse riuscita neanche a mettere in difficolta' ChaosGallantmon la diceva lunga sulla superiorita di quest'ultimo...

"Devo ammettere che e' stato interessante." disse ChaosGallantmon, senza sarcasmo. "Una tecnica degna di nota, per il Leggendario Guerriero delle Tenebre. Ma... per sconfiggere me, ci vorra' ben altro. Lasciate che vi mostri il perche'... JUDECCA'S PRISON!"

ChaosGallantmon alzo' davanti a se il suo scudo circolare, e i tre Leggendari Guerrieri videro con allarme che la sua superficie stava gia' risplendendo di energia distruttiva... e purtroppo, non ebbero il tempo di tentare una difesa prima che ChaosGallantmon la scatenasse contro di loro, sotto forma di un potente raggio di luce bianco che il cavaliere nero sposto' da un lato all'altro del campo di battaglia, travolgendoli in meno di un secondo e sballottandoli come tanti giocattoli! Per un istante, JaegerLoweemon, KorIkkakumon e MetalKabuterimon videro il mondo attorno a loro dissolversi in un lampo abbagliante... e poi, l'esplosione li travolse e li scaglio' in aria! ChaosGallantmon stesso rimase abbacinato per un istante dal bagliore provocato dal suo attacco, e la tremenda esplosione lo costrinse a fare qualche passo indietro, scudo davanti a se per proteggersi dai frammenti di terreno incandescente che venivano sradicati. Qualche istante dopo, il rombo assordante cesso, e ChaosGallantmon apri' gli occhi e abbasso' lo scudo per ammirare i risultati del suo attacco...

La Judecca's Prison aveva funzionato anche troppo bene. Due dei tre Leggendari Guerrieri piu' esperti, Kouichi e Tomoki, erano stati costretti a sciogliere la trasformazione e ora giacevano sul terreno polveroso semisvenuti... mentre MetalKabuterimon, in qualche modo, era riuscito a difendersi e a limitare i danni, ma era comunque stordito e barcollante, ed era chiaro che non ci sarebbe voluto molto prima che anche lui fosse costretto a tornare in forma umana...

"Uuuugh... che... che colpo..." ansimo' Tomoki, mentre cercava di rialzarsi con le poche forze che gli erano rimaste. Il prescelto degli Spirits del Ghiaccio era pieno di tagli e lividi, e si sentiva come se il suo piccolo corpo fosse stato ficcato in una pressa... "R-ragazzi... temo... che abbia ragione... cosi come siamo... non abbiamo nessuna speranza di... sconfiggerlo..."

"Hmmm... sono sorpreso che non siate stati messi a terra tutti e tre..." commento' il cavaliere oscuro, avvicinandosi all'indebolito MetalKabuterimon con la lancia leggermente sollevata e lo scudo al fianco. "La tua resistenza e ammirevole, Leggendario Guerriero del Fulmine, ma ormai non puoi piu' reggere a lungo..."

Un rumore di cingoli che ringhiavano contro il terreno interruppe ChaosGallantmon... e un attimo dopo, il cavaliere nero spalanco' gli occhi per lo stupore quando il B-Spirit del Fulmine scatto' in avanti all'improvviso e, usando il suo cannone come un corno, lo carico' a testa bassa, colpendolo al torace! ChaosGallantmon ebbe un sussulto quando il colpo gli tolse il fiato e gli fece cadere le armi... poi, pur indebolito dal colpo preso, MetalKabuterimon continuo' a trascinare via il suo avversario per diversi metri, fermandosi soltanto quando il cavaliere nero riusci' a riorganizzarsi e ad appoggiare di nuovo i piedi a terra, facendo leva contro il terreno per non essere spinto via. La corsa di MetalKabuterimon rallento rapidamente fino a fermarsi... ma il gigantesco insetto meccanico reagi' con sorprendente rapidita', e carico' il suo cannone... per poi sparare a bruciapelo contro ChaosGallantmon!

"Da questa distanza e' impossibile sbagliare! Electron Cannon!" esclamo'. Una potentissima scarica elettrica si raccolse nel cannone e si sprigiono' con furia incontenibile contro ChaosGallantmon, che non poteva fare nulla per evitarla!

"Ugh... Questo e'... UUUUUUH!" ringhio ChaosGallantmon, un attimo prima che un enorme fulmine azzurro lo investisse in pieno! L'impeto fu tale che anche un Digimon cosi' potente venne spinto indietro per diversi metri, le braccia tese davanti a se' nel tentativo di opporsi a quella fiumata di energia... ma MetalKabuterimon aumento' al massimo l'emissione di energia, travolgendo ChaosGallantmon e facendolo sparire in uno spettacolare tripudio di scintille e lampi azzurri! MetalKabuterimon tiro' un sospiro di sollievo quando il tremendo rumore dell'attacco si smorzo', e getto' un'occhiata a Kouichi e a Tomoki per assicurarsi che non fossero feriti gravemente. Si senti ulteriormente sollevato quando vide che i suoi compagni si erano rialzati, e non avevano neanche rilasciato il loro codice digitale... ma un movimento, nel punto dove ChaosGallantmon era scomparso, attiro' la sua attenzione, e il gigantesco insetto meccanico si volto' in quella direzione...

Proprio nel momento in cui ChaosGallantmon emergeva dal fumo provocato dall'esplosione, sferrando un pugno talmente rapido che gli occhi del B-Spirit non riuscirono a vedere il braccio che si muoveva! Un tremendo colpo alla mascella sollevo' da terra MetalKabuterimon e lo fece cadere a terra, dove brillo' per un istante prima di tornare ad essere Junpei. Il trio di Leggendari Guerrieri era stato sconfitto con rapidita disarmante.

"Jun... Junpei-san!" esclamo' Tomoki, alzandosi sulle ginocchia nonostante il capogiro.

Il ragazzone con gli occhiali si massaggio una tempia, stordito, e guardo' davanti a se. ChaosGallantmon era in piedi davanti al terzetto, con il mantello un po' bruciacchiato e l'armatura resa un po' opaca dall'attacco elettrico sparato a bruciapelo... ma a parte questo, non si era fatto assolutamente niente, e continuava a guardare Kouichi e i suoi compagni con distacco, come se non fossero niente piu' che un piccolo fastidio da togliere di mezzo il prima possibile.

"Cavolo... anche un attacco cosi potente... non gli ha fatto nulla?" mormoro' Junpei. Con un gesto delle braccia, il cavaliere nero fece sollevare da terra il suo scudo e la sua lancia, e li fece levitare fino a se', per poi afferrarli al volo ed eseguire un fendente in aria con la sua lancia. Era come se stesse sottolineando la sua vittoria...

"Come ho gia' detto, la vostra resistenza mi ha sorpreso, ma e evidente che non siete in grado di competere con me." affermo' ChaosGallantmon. "E prima che voi diventiate una possibile minaccia ai miei piani, vi togliero' di mezzo. Senza tutti voi... gli altri Leggendari Guerrieri non sono in grado di raggiungere i loro livelli evolutivi piu' alti, giusto?"

Kouichi strinse i denti. Purtroppo, quello che ChaosGallantmon stava dicendo era verissimo... senza tutti i Digi-Spirits, Takuya e Kouji non potevano raggiungere che il livello di Advanced Spirit... e quelli, da soli, non erano all'altezza di quel micidiale guerriero in armatura! E sfortunatamente, il loro avversario non sembrava tipo da perdere tempo... Non poterono fare altro che guardare impotenti ChaosGallantmon che alzava la lancia e iniziava a caricarla di energia, per annientarli tutti e tre con un unico colpo.

"Male... dizione..." bisbiglio' tra se', artigliando il terreno come se sperasse di trovare qualcosa che lo aiutasse in quella terribile situazione. "Quindi... sara' questa... la nostra fine? Non abbiamo potuto fare nulla... per DigiWorld... e non abbiamo potuto neanche... scoprire cosa e' successo..."

Con crescente terrore, Junpei e Tomoki guardarono la lancia di ChaosGallantmon che risplendeva in maniera sempre piu' preoccupante... e nel giro di pochi secondi, era gia' carica e pronta a scagliare il colpo mortale...

"Flash Banchou Punch!"

Ma proprio quando sembrava che fosse tutto finito, qualcosa di grosso e al tempo stesso rapido come un fulmine scese a tutta velocita' su ChaosGallantmon e lo colpi' in pieno volto, con una tale forza da spezzare la sua concentrazione e fare in modo che la sua lancia si scaricasse in un istante, emettendo soltanto uno spruzzo di scintille innocue! Si senti' un grugnito soffocato provenire dall'elmo di ChaosGallantmon, e il cavaliere nero cadde al suolo con un gran rumore di ferro sulla roccia, mentre i ragazzi stupiti si voltavano verso il loro inaspettato salvatore...

Nel punto dove prima si trovava ChaosGallantmon, si era quasi materializzato dal nulla un alto, muscoloso guerriero vestito di un lungo impermeabile nero dalle maniche lunghe tenuto aperto sul davanti, in modo da rendere visibile il robusto torace ricoperto da una corta pelliccia dorata e segnato da una cicatrice rossa a forma di croce, pantaloni neri lunghi fin quasi alle caviglie, e delle fasce bianche avvolte attorno ai piedi artigliati, mentre le grandi mani erano protette da dei manicotti di acciaio rosso, con sotto delle fasce di cuoio. Una delle mani, in quel momento, era estesa in avanti, il pugno stretto e avvolto da un'evanescente fiamma azzurra. La testa era quella di un leone dall'aspetto fiero, con una lunga criniera bianca che ondeggiava lentamente dietro la nuca e un lungo filo d'erba tenuto con nonchalance tra i denti affilati... e portava un berretto nero, simile a quello di un ufficiale dell'era Meiji, calato leggermente sulla fronte. Una corta spada wakizashi era appena al fianco dell'uomo-leone, che si rimise lentamente in posizione eretta, squadrando ferocemente ChaosGallantmon che gia si rialzava, massaggiandosi una guancia.

"Mi dispiace, anche se tu sei Gallantmon... non posso permetterti di fare del male a questi ragazzi." ruggi' il guerriero-leone. "Loro sono i Leggendari Guerrieri, la speranza di questo mondo... e non sarai tu ad impedire loro di fare quello per cui sono venuti a DigiWorld!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: BanchouLeomon

Tipo: Uomo Bestia

Attributo: Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Flash Banchou Punch, Lion Slash

Un misterioso Digimon dalle straordinarie capacita di combattimento. Vive seguendo fedelmente una rigida definizione di giustizia, e per farla rispettare e pronto ad affrontare qualsiasi avversario, finanche i Cavalieri Reali o le quattro Divinita Guardiane. Sembra che i suoi abiti siano dotati di particolari capacita difensive, che riducono enormemente l'efficacia degli attacchi fisici sferrati contro di lui.

 

I ragazzi si alzarono sulle ginocchia, anche loro increduli, mentre il Digimon leonino si girava verso di loro, le labbra leggermente sollevate in un sorriso rassicurante. "State tranquilli, ragazzi... io sono dalla vostra parte! Anch'io voglio sradicare chiunque stia provocando tutti questi problemi a DigiWorld... e questa lattina vagante e' uno dei principali responsabili!" esclamo' con voce ferma ma calma. "So gia' di voi... voi siete i Guerrieri Leggendari, gli eroi che hanno salvato DigiWorld e il Mondo Reale da Lucemon tre anni fa. E sono sicuro che voi non potete aver fatto quello di cui cosi' tanti Digimon vi accusano."

"Ehm... la ringraziamo infinitamente, signor... ehm..." rispose un incredulo Junpei. Ancora nessuno di loro era ben sicuro di come considerare quel misterioso straniero...

"BanchouLeomon. Il mio nome e' BanchouLeomon." rispose l'alto guerriero, senza mai distrarsi troppo da quello che lui credeva essere Gallantmon. "Ma lasciamo perdere questi convenevoli per il momento. Intanto, lasciate che mi occupi di questo tipo. Gallantmon, non so quali siano i tuoi scopi... ma non ti permetto di fare del male a questi ragazzi, o ai Digimon che vogliono difenderli. So gia' cos'hai fatto in questi anni, ma finora tutta quella schiera di fanatici da cui ti sei fatto circondare mi hanno impedito di attaccarti direttamente. Adesso che ti sei esposto... possiamo combattere faccia a faccia!"

"Temo invece che non accadra'..." tuono' il cavaliere nero, abbandonando la sua posizione di guardia. "Non sono interessato a combattere contro di te ora, sarebbe solo dannoso per i miei piani. Quindi... anche se mi secca lasciarmi sfuggire una tale opportunita' di togliermi di mezzo una grossa preoccupazione, sono costretto a ritirarmi. Se combattessi con te, probabilmente vincerei... ma non senza problemi, e rischierei di mandare tutto all'aria."

Con un movimento del braccio che reggeva lo scudo, ChaosGallantmon si getto' addosso il mantello e spari' in uno sbuffo di fumo nero-bluastro che rimase ad aleggiare per qualche secondo nell'aria prima di dissolversi definitivamente. Per fortuna, quello che ormai sembrava essere un combattimento disperato si era risolto in un nulla di fatto per entrambe le fazioni... anche se la sicurezza dei ragazzi era stata scossa non poco dall'attacco di ChaosGallantmon. Aveva dimostrato loro, oltre ogni dubbio, che era un avversario al di la' delle loro capacita'.

"Tsk..." ringhio' BanchouLeomon, mentre si voltava di nuovo verso i ragazzi. "Proprio quando speravo di avere delle risposte da lui... Voi state bene, ragazzi? Nessuno di voi e' ferito, vero?"

"Non credo..." rispose Kouichi, controllando che anche Junpei e Tomoki stessero bene. Per fortuna, a parte qualche ammaccatura, se l'erano tutti cavata senza danni. Certo, non si poteva dire altrettanto del loro spirito... "Voi, ragazzi, come vi sentite?"

"Nulla e' perduto, tranne l'onore..." ironizzo' Junpei, mentre girava un braccio per sgranchirsi le articolazioni. "Ma... gli altri ragazzi che erano con noi sono ancora alle prese con quel gigante di metallo! E se assomiglia anche soltanto un po' a quel Gallantmon, credo che i nostri amici siano in grossi guai."

"Allora andiamo subito ad aiutarli." rispose BanchouLeomon. Quando sposto' il suo sguardo nella direzione da cui provenivano rumori di battaglia, vide che i quattro H-Spirit dei nuovi Digiprescelti erano impegnati in una battaglia senza esclusione di colpi con BlackMegaGargomon... che si stava scrollando di dosso tutti i loro attacchi come un cane fa con le pulci! BanchouLeomon non perse un momento e scatto' verso il servitore di ChaosGallantmon, che ancora non sembrava essersi accorto del fatto che il suo capo aveva abbandonato la partita. O, se lo aveva notato, era convinto di poter ancora concludere lo scontro abbastanza rapidamente...

"Ragazzi, stiamo dietro a BanchouLeomon! Potrebbe avere bisogno anche di noi..." propose Tomoki, pur sapendo che, anche trasformati, avrebbero potuto fare poco contro il gigantesco robot. Ma, che diamine, lungi da loro restarsene la' senza fare nulla mentre i loro compagni erano impegnati in un combattimento cosi' pericoloso!

 

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BlackMegaGargomon evito' agilmente una grossa roccia che Grumblemon gli aveva scagliato contro, in un disperato tentativo di guadagnare tempo. Nonostante le dimensioni, lo scagnozzo di ChaosGallantmon si stava rivelando molto rapido, e qualsiasi cosa i suoi avversari cercassero di usare contro di lui, la schivava come se si stesse prendendo gioco di loro.

"Hah! Non fatemi ridere! Con chi credete di avere a che fare? BURST SHOT!" tuono' il gigantesco robot nero. Numerosi missili partirono sibilando dalle spalle e dal pettorale di BlackMegaGargomon, formando uno sciame furibondo che si sollevo' in aria per un breve tratto per poi piovere addosso ai nuovi Leggendari Guerrieri, in un letale bombardamento a tappeto! I ragazzi vennero colpiti dalla micidiale sventagliata, e vennero scagliati in disordine qua e la' per la brulla pianura, mentre BlackMegaGargomon atterrava in mezzo a loro, scuotendo la terra con il suo immane peso.

"Ugh... niente da fare, questo bestione e' troppo forte per noi..." ringhio' Mercurymon, mentre cercava di rialzarsi. Si volto' verso BlackMegaGargomon, che lo guardava con espressione di superiorita', come se volesse chiedergli che altro sperava di poter fare... "Dobbiamo pensare ad un altro modo, o non riusciremo mai a fermarlo!"

"Beh, se volete la mia... noi ce l'abbiamo, un altro modo!" rispose impulsivamente Grumblemon, il D-Tector di nuovo in pugno. "La Slide Evolution, ricordate? La eseguiamo, e passiamo alle nostre forme Beast! Vediamo se questo non cambia un po' le cose!"

Ranamon sembrava non aspettare altro che quelle parole. "Non so voi, ma io sono completamente d'accordo!" esclamo' la Guerriera Leggendaria dell'Acqua, dopo essersi rimessa in piedi con un acrobatico colpo di reni. "Gli facciamo vedere noi, a cquesto ammasso di bulloni, chi e' il capo, qui!"

"Ugh... ancora una volta, non so se a parlare sia Kaoru-san o Ranamon..." mormoro' tra se' Arbormon, riferendosi ovviamente all'estrema differenza di personalita' tra Kaoru e Ranamon. Poi, quando colse le implicazioni di quello che Grumblemon aveva proposto, lo H-Spirit del Legno per poco non ebbe un colpo! "Huh... Ma... un momento... HEY! Grumblemon... dimmi che non hai pensato una cosa del genere! Dimmi... che e' soltanto uno scherzo, anche se..."

"Se non ti sembra il momento per scherzare? E chi ha mai detto che ho scherzato?" la rimbecco' Grumblemon. "Sentite, dobbiamo sopravvivere in qualche modo... e anche se non sappiamo ancora controllare il Beast Spirit, credo che questa sia la nostra unica possibilita' di resistere contro questo tizio!"

Mercurymon non era altrettanto convinto. "Forse... forse e' come dici tu... ma cosa succederebbe se perdessimo il controllo?" chiese. "Potrebbe accadere di tutto... e sicuramente nulla di buono! E come se non bastasse, potrebbe non essere abbastanza per fermarlo!"

BlackMegaGargomon era a distanza sufficiente per sentire tutto quello che si stavano dicendo... e non se ne preoccupo' piu' di tanto. Sapeva bene che, anche ricorrendo al B-Spirit, c'era ben poco che loro potessero fare contro di lui... "Hmmm... interessante! E cosi, pensate che ricorrendo ai poteri del Beast Spirit, voi riuscirete a darmi anche soltanto un po' di fastidio? Liberi di provare, se volete... ma non credo fara' una gran differenza!"

"Ti sbagli, e te lo dimostreremo!" esclamo' Grumblemon, tenendo il D-Tector davanti a se'. Ranamon fece la stessa cosa... e dopo un attimo di riluttanza, non vedendo altra alternativa, anche Arbormon e Mercurymon li imitarono. Degli anelli di codice digitale apparirono attorno ai loro corpi, e un istante dopo, essi cambiarono forma, diventando piu' grandi e piu' minacciosi!

"Mercurymon... slide evolution... SEFIROTMON!"

"Grumblemon... slide evolution... GIGASMON!"

"Ranamon... slide shinka... CALMARAMON!"

"Arbormon... slide shinka... PETALDRAMON!"

Al posto di Mercurymon apparve uno strano Digimon che ricordava niente piu' e niente meno che una versione ingigantita di un albero sefirotico, composto da sfere di metallo verde sui cui lati si trovava una serie di inquietanti occhi fissi dalla pupilla rossa, con l'unica eccezione di una sorta di sole stilizzato, di colore azzurro-grigio, sulla sfera al centro della struttura... e una bocca sghignazzante, dalle labbra esageratamente grandi, sulla sfera posta alla sommita'. Delle bande flessibili fatte di metallo giallo connettevano tra loro le sfere, e lo strano Digimon fluttuava in aria a diversi metri dal suolo, quasi raggiungendo l'altezza del colossale BlackMegaGargomon. Non c'era verso di confondersi... quel Digimon era proprio Sefirotmon, il Beast Spirit del Metallo che aveva dato tanti problemi a Takuya e ai suoi compagni!

Grumblemon era diventato ancora piu' robusto e massiccio: ora non aveva piu' i vestiti, e aveva rivelato un corpo snello ma robusto, ricoperto da una corazza giallognola resistente come il granito, con spuntoni corti e acuminati che fuoriuscivano dalla schiena, dai gomiti, dalle ginocchia e dalla testa. Le braccia erano esageratamente grandi, come quella di una scimmia mostruosa, e sembravano quasi dei tronchi d'albero, mentre le gambe erano relativamente corte, e sembrava anzi impossibile che potessero reggere in piedi una creatura cosi' massiccia. Ma sicuramente, della creatura che era prima, il B-Spirit della Terra aveva conservato il ridicolo nasone da tengu, che anzi era diventato ancora piu' lungo e sproporzionato! I Leggendari Guerrieri piu' esperti non avevano certo bei ricordi di quell'essere: era Gigasmon, il potente Beast Spirit della Terra che aveva dato un sacco di problemi ai giovani eroi, prima di essere sigillato da BurningGreymon...

La forma Beast di Ranamon era tanto strana e ripugnante quanto l'originale era graziosa. Sembrava una sirena... tranne per il fatto che la meta' inferiore del suo corpo era un ripugnante calamaro invertito, disposto in modo tale che l'attraente corpo femminile spuntasse in mezzo a dieci tentacoli ricoperti di ventose! Appena sotto i tentacoli, il corpo tentacolare era attorniato da una "corona" di occhi gialli dalle pupille ellittiche, che le fornivano una vista in 360 gradi. I tentacoli scendevano lungo il corpo affusolato del calamaro e toccavano terra, facendo da gambe improvvisate. Questo faceva sembrare il corpo da donna, snello e sinuoso, dai lunghi capelli violetti e dallo sguardo ipnotico, ancora piu' fuori posto... e non c'era bisogno di scavare troppo a fondo nella memoria per ricordarsi di Calmaramon, ex-membro fondante del club dei fan di Ranamon... e motivo del suo scioglimento!

Infine, al posto del goffo robot di legno, era apparso un lucertolone il cui corpo, anziche' da squame, era coperto da foglie di colore verde smeraldo che diventavano marroni sul muso tondo dall'espressione feroce. Gli occhi, piccoli e luccicanti, erano infossati nelle orbite, la punta del muso era scoperta, mostrando la pelle legnosa, e una larga criniera fatta di enormi foglie morte si apriva dietro il suo collo, facendola sembrare ancora piu' grande di quanto non fosse in realta'. Altre foglie secche costituivano gli artigli del lucertolone, il cui dorso era a sua volta ornato da una serie di spuntoni contorti che assomigliavano a radici scolpite. Aveva due code, ognuna delle quali era priva di foglie e coperta dallo stesso legno flessibile ma resistente che si vedeva sul muso della creatura. Quello era senz'altro Petaldramon, il B-Spirit del Legno, e quello che, per fortuna, aveva causato meno problemi al gruppo di Takuya...

E ora, questi temibili avversari erano dalla parte dei difensori di DigiWorld! C'era da esserne contenti... ma c'era anche da chiedersi se sarebbero stati in grado di fare almeno un po' di differenza, contro un avversario della portata di BlackMegaGargomon...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Sefirotmon

Anche chiamato: Sakkakumon

Tipo: Mutante

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Rumble Blender

Uno dei Digimon piu' strani ed enigmatici mai visti nel Mondo Digitale della Frontiera, Sefirotmon e' il Beast Spirit del Metallo. Si dice che ognuna delle sfere di cui e' composto il suo corpo contenga una piccola dimensione... ma solo chi sopravvive al viaggio nel suo corpo puo' dirlo per certo!

 

Nome: Gigasmon

Tipo: Minerale

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Tectonic Slam, Quagmire Twister

Il Beast Spirit della Terra, possiede una forza sovrumana accompagnata ad un carattere arrogante ed impulsivo. Il suo corpo puo' indurirsi fino a diventare piu' resistente del granito, raccogliendo minerali componenti dalla terra e aggiungendoli alla sua struttura. Il suo Quagmire Twister e' un colpo micidiale!

 

Nome: Calmaramon

Tipo: Acquatico

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Acid Ink, Titanic Tempest

Il Digimon acquatico che ha ricevuto una meta' del potere di AncientMermaimon, diventando il Beast Spirit dell'Acqua. Anche se sott'acqua si muove con estrema abilita', riesce ad essere agile anche sulla terraferma grazie ai tentacoli che usa come gambe. La sua arma principale e' l'inchiostro acido che sputa dalla bocca. Tuttavia, il problema di questo Digimon e' il fatto che, come e' entrata in scena, il fan club di Ranamon si e' sciolto all'istante!

 

Nome: Petaldramon

Tipo: Pianta

Attributo: Variabile (assume quello dell'avversario)

Livello: Hybrid, Beast Spirit

Attacchi: Leaf Cyclone, Horn Jab

Digimon rettile con numerosi elementi in comune con i vegetali. Questa creatura e' il Beast Spirit del Legno, e si dice che sia nata da un seme proveniente dal corpo di Arbormon. Ha un appetito devastante, e quando e' affamato usa le foglie affilate che compongono il suo corpo per fare a pezzi la preda, e poi ingoiarla con la sua lingua prensile.

 

"Eccoci qui! I Beast Spirit hanno fatto il loro ingresso in scena!" ruggi' Gigasmon con voce potente, sbattendo i massicci pugni di roccia l'uno sull'altro. Il fracasso fu breve, ma assordante, e Petaldramon, che si trovava proprio a fianco del guerriero di roccia, strinse i denti per il fastidio. "Allora, ammasso di latta, come la mettiamo? Adesso siamo diventati piu' forti, e tu sei da solo!"

Sfortunatamente per loro, ci voleva ben altro per impressionare BlackMegaGargomon... e infatti, dopo un istante di contemplazione, il Digimon di metallo nero scosse la testa, quasi li stesse compatendo, e sghignazzo' cupamente. "Huhuhuhuuu... siete proprio dei dilettanti! E credete davvero che, soltanto perche' avete assunto le vostre forme Beast, adesso siete in grado di combattermi ad armi pari? Potreste avere soltanto peggiorato le cose, lo sapete?" commento', mentre il suo sguardo passava, senza alcuna preoccupazione, da un Beast Spirit all'altro. "Comunque... nessuno vi vieta di tentare, se vi fa piacere!"

"Sara un piacere farti rimangiare queste parole, buffone! Titanic Tempest!" esclamo' Calmaramon. Usando i suoi tentacoli, fece un breve balzo e comincio' a roteare su se' stessa come una trottola, cercando di andare addosso a BlackMegaGargomon... ma il servitore di ChaosGallantmon non si sposto' neanche, e non appena la donna-calamaro fu a portata di tiro, blocco' uno dei suoi tentacoli e lo uso' per sollevarla di peso e scagliarla via come se non pesasse nulla! Con un gemito di dolore e sorpresa, Calmaramon atterro' nella polvere... proprio mentre Sefirotmon tentava un attacco a sua volta!

"Rumble Blender!" esclamo' lo strano Digimon mutante. Le sfere di cui era composto il suo corpo orbitarono rapidamente attorno al nucleo centrale per un istante... poi, due di esse si fermarono a mezz'aria e scagliarono una raffica di fuoco e ghiaccio contro BlackMegaGargomon, che stava in quel momento offrendo le spalle al B-Spirit del Metallo. Ma anche quell'attacco ebbe un effetto deludente: si formo' un leggero strato di brina sulla corazza del robot-cane, che venne poi sciolta all'istante dalle lingue di fuoco che lo raggiunsero. Quando il bombardamento cesso', BlackMegaGargomon era completamente illeso.

"So che come battuta fa pena, ma non mi fai ne' caldo, ne' freddo." sentenzio' BlackMegaGargomon, degnando Sefirotmon soltanto di un'occhiata storta. "Vediamo se i tuoi compagni sanno fare di meglio... ma ne dubito!"

"Ah, si, brutto bestione? Ti insegno io a non fare il gradasso! Quagmire Twister!" esclamo' Gigasmon. Il B-Spirit della Terra spicco' un salto e comincio' a roteare su se' stesso tenendo i pugni in fuori, mentre delle rocce dai bordi taglienti, grandi come palle da basket, si sollevavano da terra e cominciavano ad orbitare attorno a lui. BlackMgaGargomon lo osservo' avvicinarsi con aria di sufficienza... ma cosi' facendo distolse la sua attenzione da Petaldramon e Calmaramon, che ne approfittarono subito!

"Leaf Cyclone!" Il drago vegetale pianto' le zampe a terra e scosse la criniera, scagliando una raffica di foglie grandi come la mano di un uomo e affilate come rasoi.

"Acid Ink!" Dalla bocca di Calmaramon venne spruzzato un prorompente getto di inchiostro caustico che volo' con estrema precisione contro BlackMegaGargomon, puntando al suo collo. Sfortunatamente per loro, il servitore di ChaosGallantmon evito' entrambi i colpi semplicemente spostandosi di un passo, con estrema nonchalance....

...e si vide arrivare addosso Gigasmon, trasformato in un vortice di terra e roccia! Il muscoloso Leggendario Guerriero colpi' il servitore di ChaosGallantmon in pieno viso con uno dei suoi pugni rotanti, e questa volta BlackMegaGargomon fu costretto ad indietreggiare per la potenza dell'attacco subito! Gigasmon ghigno' tra se', pensando che finalmente la battaglia stava prendendo la direzione che voleva lui...

Fece appena in tempo a pensare questo, prima che l'enorme pugno di BlackMegaGargomon si abbattesse su di lui con la forza di un fiume in piena, e lo scagliasse nuovamente al suolo con un breve grido di dolore. Le rocce che gli giravano attorno vennero sbriciolate come se fossero state fatte di gesso, e Gigasmon rotolo' a terra per un lungo tratto, prima di fermarsi, dolorante, vicino al punto da cui era partito. E quando alzo' lo sguardo per affrontare di nuovo BlackMegaGargomon vide con disappunto che il Digimon robotico si era scrollato di dosso il Quagmire Twister come un cane manda via una pulce fastidiosa. Aveva soltanto qualche ammaccatura... sicuramente nulla che potesse anche soltanto rallentarlo!

"Gigasmon!" esclamo' Petaldramon.

"Non... non posso crederci!" fu il commento di Calmaramon, mentre si rialzava sui tentacoli piu' lunghi. "Persino con le nostre forme Beast, non riusciamo a tenergli testa..."

"Cosa dobbiamo fare per sconfiggere questa... questa cosa?" si chiese Sefirotmon, non aspettandosi neanche una risposta.

BlackMegaGargomon, per nulla turbato da un semplice colpetto, alzo' le spalle... quasi volesse dire ai suoi avversari che non ci potevano fare nulla e di mettersi l'anima in pace! "Devo ammettere che la ostra tenacia e' ammirevole, ma in questo caso, come potete vedere, non serve a nulla. Ora, pero', mi sono trattenuto troppo a lungo... e gli ordini del mio signore sono di eliminarvi il prima possibile, quindi... GIANT MISSILE!" rispose. Poi, con uno scatto improvviso, il gigantesco robot si acquatto' leggermente sul terreno e punto' i missili dalla faccia di cane che aveva montati sulle spalle contro ciascuno dei due schieramenti di Digimon! I due proiettili si distaccarono con un sibilo assordante dalla corazza e sfrecciarono verso i loro bersagli, senza neanche dare loro il tempo di tentare una difesa... poi esplosero, inghiottendo Sefirotmon e i suoi compagni in due enormi palle di fuoco prima di scagliarli alla rinfusa qua e la' per il campo di battaglia! Sefirotmon e Calmaramon, dopo essere rimasti storditi per un attimo, furono costretti a tornare in forma umana... mentre Petaldramon e Gigasmon riuscirono a mantenere la trasformazione, anche se erano molto stanchi, e ormai era chiaro che non potevano reggere a lungo.

"Uuugh..." mormoro' Kaoru, ora tornata alla sua vera personalita'. "Non... non posso... crederci... che... razza di mostro e'... questo Digimon?"

"Non... chiederlo a me..." fu la risposta incerta di Katsuharu. "Nulla di quello che abbiamo tentato... gli ha fatto effetto... Petaldramon! Gigasmon! Voi... voi come state?"

Non gli arrivo' nessuna risposta, visto che i rimanenti due Beast Spirit erano rimasti a terra, come ibollendo di rabbia. Se si fossero trovati in un manga, Katsuharu sarebbe stato pronto a scommettere che quello era il preludio ad un classico colpo di scena che avrebbe rimesso in gioco i Leggendari Guerrieri. Ma data la situazione, tutto quello che il Digiprescelto riusci' a pensare era che si trovavano alla merce' di quel bestione nero...

"Deludente. Ma e' meglio cosi', immagino." affermo' BlackMegaGargomon. "Beh, adesso e' il momento di togliervi di..."

Un potente ruggito di battaglia interruppe la frase del servitore di ChaosGallantmon, che si volto' di scatto in quella direzione, colto di sorpresa... e, un istante dopo, venne raggiunto in pieno muso da un poderoso diretto di destro, da parte di un massiccio guerriero in impermeabile nero e dalle fattezze feline, che era riuscito a saltare fino a lassu' e a sferrare un attacco micidiale senza che il robot nero potesse rispondere! Con un grugnito, BlackMegaGargomon barcollo' all'indietro e si porto' una mano al punto colpito, prima di rimettersi in guardia e affrontare chi lo aveva aggredito...

"Uuugh... chi e' che ha osato colpirmi... Tu?" ringhio' il gigantesco robot. Vedere BanchouLeomon che, come niente fosse, eseguiva un salto mortale a mezz'aria e atterrava in piedi pochi metri davanti a lui, seguito ad una certa distanza anche dagli altri Leggendari Guerrieri, non poteva certo fargli molto piacere... soprattutto perche' voleva dire che il suo signore aveva fallito nell'eliminare quei mocciosi intriganti! "BanchouLeomon, maledetto... dovevi proprio mettertici tu di mezzo! Perche' insisti ad opporti a Gallantmon-sama? Opporsi ad un Cavaliere Reale e' un crimine contro lo stesso DigiWorld! O hai dimenticato che Gallantmon-sama ha lottato per salvarci dall'oppressione di Lucemon? Ti rendi conto di quello che stai facendo?"

"Tutto quello che so e' che il tuo capo si sta mettendo la giustizia sotto i piedi." ringhio' BanchouLeomon, irremovibile. "E quando qualcuno calpesta gli ideali in cui credo, non mi interessa di chi si tratta... potrebbe essere anche Huanglongmon in persona, ma io non restero' in silenzio!"

BlackMegaGargomon indietreggio', maledicendo tra i denti la cattiva sorte. Se solo non fosse arrivato BanchouLeomon all'ultimo momento, avrebbe potuto eliminare quei ragazzini senza alcuna fatica... e invece, adesso che era intervenuto quel ficcanaso, avrebbe dovuto affrontare un combattimento molto piu' lungo ed incerto, e soprattutto si stava esponendo al rischio di essere scoperto e compromettere il piano del suo signore. A questo punto, non poteva piu' sperare di completare la missione... doveva accontentarsi di andarsene e di mantenere intatto il piano.

"Se combattessimo ora, BanchouLeomon, non credo che te la caveresti tanto facilmente. Ma... ci vorrebbe troppo tempo, e io non posso permettermi di perderlo." sentenzio' infine, mentre si librava in aria con i suoi propulsori e si portava rapidamente fuori dal raggio d'azione di BanchouLeomon. "Ma non illuderti, arrivera' il giorno in cui non avrai piu' la fortuna dalla tua! Non finisce qui!"

BlackMegaGargomon si teletrasporto' via, seguendo il suo capo nella sua base operativa, e BanchouLeomon rispose alle sue minacce semplicemente stringendo gli occhi e guardandolo mentre spariva nel nulla. Un istante dopo, la calma era tornata nella pianura deserta, e molti dei ragazzi tirarono un sospiro di sollievo. Questa volta l'avevano proprio scampata bella... se non fosse stato per l'intervento di BanchouLeomon al momento giusto, Gallantmon li avrebbe fatti a pezzi...

"Phew... questa no che non me l'aspettavo..." affermo' Junpei. "Di solito il cattivone principale aspetta la fine prima di scendere in campo... A proposito, BanchouLeomon, dobbiamo ringraziarti di cuore! Questa volta ce la siamo vista molto brutta..."

"Dovere." rispose il guerriero-leone. "Ma adesso e' meglio se andate a vedere come stanno i vostri compagni."

Kouichi, Tomoki e Junpei non avevano bisogno di farselo dire, dal momento che si stavano gia' avvicinando ai nuovi Digiprescelti. Kaoru e Katsuharu erano ancora inginocchiati a terra quando Junpei e Tomoki li raggiunsero e li aiutarono a rialzarsi in piedi... mentre Kouichi si stava avvicinando a Petaldramon e a Gigasmon, stupito del fatto che i due membri piu' giovani del gruppo fossero riusciti a mantenere le loro forme Beast anche sotto un attacco cosi' furioso. In effetti, era anche un po' sorpreso - ma, date le circostanze, trovava la cosa del tutto comprensibile - che Shinya e gli altri avessero deciso di ricorrere alle loro forme Beast, pur non avendo la minima idea di come controllarle. Lui c'era riuscito al primo colpo, a suo tempo, e stando a quanto gli avevano detto gli altri ragazzi, anche Izumi ce l'aveva fatta... ma casi simili erano l'eccezione, non la regola.

"Shinya-chan! Sophie-chan!" li chiamo' Kouichi, mentre si avvicinava, con un po' di prudenza, ai due B-Spirit, che restavano fermi al loro posto con lo sguardo rivolto al terreno, e non davano alcun segno di aver sentito il loro compagno. Insospettito dalla loro apparente tranquillita', Kouichi si fermo' a sua volta... e poi fece un passo indietro, chiamandoli di nuovo...

"Huh? Ma... che sta succedendo a Petaldramon e a Gigasmon?" chiese Kaoru, che si era rialzata con l'aiuto di Junpei. "Se ne stanno la' e non fanno niente..."

"Non... ne ho idea..." rispose il ragazzone occhialuto, prima di corrugare la fronte per l'ansia. "A meno che, ovviamente... oh, no... se e' davvero successo, allora non siamo ancora fuori pericolo..."

"Shinya-kun? Sophie-chan?" li chiamo' Tomoki...

E un istante dopo, entrambi i Digimon scattarono in piedi e lanciarono un lungo, assordante mostruoso ruggito di battaglia, gli occhi che si illuminavano di una terrificante luce scarlatta! Kouichi, pur avendo gia' dei sospetti che questo sarebbe accaduto, fece un alto in aria e quasi perse l'equilibrio... e poi, Petaldramon per primo agi' e si scaglio' rabbiosamente contro la prima cosa che aveva attirato la sua attenzione e che lui considerava un nemico... Gigasmon!

"Oh, no, e' come temevo! Quei due hanno perso il controllo del loro Beast Spirit!" esclamo' Kouichi. Gigasmon rispose alla sfida di Petaldramon sbattendo i pugni tra loro e scagliandosi a sua volta addosso al dragone vegetale! I due furiosi combattenti saltarono l'uno verso l'altro e si incontrarono a mezz'aria... e Gigason fu il primo a sferrare un colpo, sferrando un pugno alla mascella di Petaldramon e scagliando via il gigantesco lucertolone, che atterro' con uno schianto assordante... ma si rimise subito in piedi e scatto' verso Gigasmon mentre quest'ultimo atterrava, frustandolo con la sua coda biforcuta! Gigasmon barcollo' con un grugnito di dolore, e Petaldramon ne approfitto' per saltargli addosso, iniziando una lotta senza quartiere! I due Beast Spirit impazziti cominciarono a lottare sul terreno polveroso, dimenandosi e ruggendo come assatanati, mentre il resto del gruppo li guardava sbalordito!

"Ma... ma cosa... che sta succedendo, Junpei-kun?" chiese Kaoru, avvicinandosi per istinto al ragazzo piu' grande. "Perche' si stanno attaccando a vicenda? Stanno... stanno cercando di uccidersi?"

"E'... quello che temevo potesse accadere!" rispose Kouichi. "Shinya-chan e Sophie-chan hanno perso il controllo dei loro Beast Spirit... e adesso non si fermeranno finche' non avranno esaurito le forze, o finche' non troveranno un modo di tornare in se'!"

"Nelle condizioni in cui siamo, temo che non saremo in grado di separarli..." termino' Tomoki, sentendosi anche lui spaventosamente impotente mentre Petaldramon si scrollava di dosso Gigasmon con un colpo di coda e poi cercava di tenerlo a terra con una raffica di artigliate. I colpi rimbalzarono sull'epidermide di pietra del B-Spirit della Terra, e Gigasmon si difese con una raffica di pugni, costringendo il suo avversario a staccarsi. Ma duro' solo per un attimo, perche' in breve tempo Petaldramon si riprese e continuo' l'attacco. I due Digimon si erano trasformati in un unica palla ruggente di muscoli e furia, le cui due meta' lottavano strenuamente per sopraffarsi...

"Mai visto niente del genere..." esclamo' BanchouLeomon, talmente stupefatto da non essere riuscito ad intervenire. "Avevo sentito dire che i Beast Spirit avevano questo rischio, ma non credevo fino a questo punto..."

"I nostri compagni non li sanno ancora usare come si deve..." aggiunse Kouichi. "E nulla mi toglie dalla testa che quel Gallantmon lo sapeva bene e ha scelto apposta di attaccarci adesso. Immaginava che avremmo ricorso ai B-Spirit, e contava sul fatto che qualcuno dei nuovi Digiprescelti ne perdesse il controllo."

"Non mi stupirebbe se fosse cosi'..." disse BanchouLeomon. "Ma... adesso dobbiamo cercare di fermarli, in qualche modo."

"Ha ragione, signor... beh, faremo dopo le presentazioni..." commento' Katsuharu. "Ma... come facciamo a farci ascoltare? Non li vedo molto in vena di chiacchere, quei due..."

E non aveva tutti i torti... ormai, la lotta tra Gigasmon e Petaldramon si era trasformata in una mischia senza quartiere! Non c'era tattica, ne' strategia: ognuno dei due folli combattenti non aveva altro scopo che sopraffare l'avversario nel modo piu' rapido e brutale possibile!

Gigasmon ruggi' ancora una volta e sollevo' Petaldramon di peso con entrambe le braccia, per poi sbatterlo a terra di schiena, con tale violenza che gli spuntoni ricurvi che spuntavano dal dorso del lucertolone si conficcarono profondamente nel terreno! Poi, senza dare a Petaldramon il tempo di riorganizzarsi, Gigasmon inizio' a colpirlo al ventre con dei pugni violentissimi, mozzandogli il fiato in gola! Petaldramon ruggi' per il dolore, e mosse la coda a casaccio nel tentativo di colpire il guerriero di roccia e scrollarselo di dosso. Non ci riusci', ma in compenso le due ramificazioni della sua coda trovarono il collo di Gigasmon e si avvinghiarono come tentacoli attorno ad esso. Poi, facendo appello a tutte le sue forze, Petaldramon costrinse Gigasmon a staccarsi e lo sollevo' in aria... per poi ricondurlo a terra con inaudita violenza, al punto da provocare delle fenditure nel terreno e conficcare Gigasmon di qualche centimetro al suo interno! Ribaltando la situazione, Petaldramon inizio' a colpire il suo avversario con incredibile violenza e a frustarlo con le foglie affilate che componevano la sua criniera...

"Fermi! Shinya-chan, Sophie-chan, fermatevi! Cosi' vi uccidere a vicenda!" urlo' Kaoru, restando a distanza di sicurezza ma avanzando comunque di qualche passo verso la coppia di Digimon impazziti. "Vi prego, tornate in voi!"

"Siamo appena scampati per pura fortuna a quelle due lattine vaganti..." aggiunse Katsuharu, per quanto gli seccasse dover ammettere che non si erano salvati per abilita' o strategia... "Adesso sarebbe il colmo se finissimo per ucciderci a vicenda, non vi pare?"

Ma i due Beast Spirit fuori controllo erano al di la' di ogni tentativo di ragionamento. Senza neanche fermarsi per prestare ascolto ai loro compagni, Gigasmon si alzo' da terra con un agile scatto e si avvento' contro Petaldramon, avvinghiandogli entrambe le braccia attorno alla gola! Petaldramon lancio' un ruggito strozzato e ricomincio' a dibattersi per liberarsi di quella presa letale... ma Gigasmon strinse ancora piu' forte e cerco' di avvinghiarsi anche con le gambe attorno al corpo del drago vegetale, che si impenno' sulle zampe posteriori e si getto' a terra di schiena, nel tentativo di schiacciarlo! Gigasmon grugni' a sua volta e mollo' la presa, ma si riprese quasi subito, e comincio' a colpire l'avversario a pugni...

"Mio Dio, si stanno uccidendo..." esclamo' sconvolta Kaoru, incapace di distogliere lo sguardo dalla lotta tra i Beast Spirit. "Che cosa possiamo fare? Dobbiamo separarli in qualche modo... ma come facciamo, se non ci capiscono nemmeno?"

BanchouLeomon corrugo' la fronte e mosse un passo verso i due contendenti. "Beh, credo che non ci sia molta scelta, a questo punto..." affermo', la voce potente che si sentiva con chiarezza anche con tutto il frastuono della battaglia. "Li fermero' io. Voi restate indietro e cercate di non rimanere coinvolti."

"E' sicuro di potercela fare, signor... BanchouLeomon?" chiese Tomoki. Il guerriero-leone non sembro' neanche averlo sentito, mentre avanzava a grandi passi verso Petaldramon e Gigasmon. Il B-Spirit della Terra era riuscito a rimettere a terra Petaldramon, e stava caricando un pugno di sinistro diretto al ventre del drago... ma quando si mosse per sferrare il colpo, BanchouLeomon si mise in mezzo con velocita' sbalorditiva, e paro' il colpo con una mano, senza neanche dare l'impressione di averci messo troppo impegno. Sorpreso, Gigasmon alzo' lo sguardo verso il guerriero-leone, che gli rispose con la sua espressione stoica e imperturbabile.

"Cavolo... avete visto che roba?" esclao' Katsuharu. "Ha... ha bloccato il pugno di Gigasmon come niente fosse! Chi... chi e' quel Digimon?"

Kouichi scosse la testa. "Non ne ho idea... ma... vi posso assicurare che e' davvero forte. Neanche Gallantmon era sicuro al cento per cento di combattere contro di lui..." rispose.

Gigasmon, ripresosi subito dallo sbalordimento, fece scattare l'altro pugno contro BanchouLeomon... ma quest'ultimo, senza sforzo apparente, sposto' la testa da un lato ed evito' il colpo di pochi centimetri, lasciando che il pesante arto sibilasse vicino al suo orecchio. Poi, volgendo la forza del suo avversario contro di lui, BanchouLeomon afferro' il suo braccio ed esegui' una spettacolare proiezione da judoka, che fece volare Gigasmon per diversi metri, con un lungo urlo di rabbia e disappunto. Gigasmon si schianto' al suolo un istante dopo, e per un istante cerco' di rialzarsi... ma le forze gli vennero meno poco dopo, e si accascio' con un grugnito. La trasformazione finalmente si sciolse, e Gigasmon svani' in un lampo di codice digitale bianco, lasciandosi dietro uno Shinya Kanbara ansimante ed esausto, ma per fortuna intatto...

Ma Petaldramon, ancora in preda alla furia, non sembrava essere grato a BanchouLeomon per aver sconfitto il suo avversario... e anzi, aveva spostato il suo bersaglio al Digimon che gli aveva dato una mano, spalancando la sua enorme bocca e cercando di morderlo! BanchouLeomon si allontano' di un passo da Petaldramon, e al momento giusto afferro' le mascelle del drago con le mani, costringendolo a rimanere con la bocca spalancata! Questo irrito' ulteriormente il Beast Spirit del Legno, che inizio' a frustare l'aria con le sue code e a grattare furiosamente contro il terreno roccioso, mentre cercava di fare ancora piu' forza... ma i suoi tentativi andarono a vuoto: BanchouLeomon, con un abile trucchetto da lottatore, scivolo' sotto il mento della bestia vegetale e la rovescio' sul dorso, per poi colpirla al torace con un pugno mentre Petaldramon ancora cercava di capire cosa stesse accadendo! Petaldramon si contorse per un attimo, ringhiando di dolore... ma alla fine, anche lui dovette cedere e trasformarsi di nuovo nella vivace ragazzina castana che era all'inizio dello scontro con "Gallantmon". Sophie scivolo' a terra, tutta impolverata e con qualche livido sul viso, e abbandono' le braccia ai lati del corpo, respirando affannosamente.

Quando la polvere dello scontro si fu diridata, tutto cio' che si poteva vedere erano BanchouLeomon in piedi, vittorioso, che si passava una mano sulla fronte... e i due ragazzini, che un attimo prima erano stati quelle belve furibonde che aggredivano tutto cio' che gli si parava davanti, a terra senza fiato, ma per fortuna quasi del tutto illesi. Avevano solo qualche ammaccatura... ma in ogni caso, gli altri ragazzi corsero verso di loro, per verificare se davvero stessero bene.

"Shinya-kun!" esclamo' Tomoki, inginocchiandosi vicino al suo coetaneo. "Hey, Shinya-kun, come ti senti? Stai bene, vero?"

Shinya si porto' una mano alla testa per tenere a bada la feroce emicrania che gli martellava il cervello. "Uuuugh... si'... piu' o meno... piu' meno che piu', in effetti..." rispose il fratellino di Takuya. "Pero'... accidenti, cosa e' successo? Ad un certo punto ho provato una rabbia indescrivibile... mi ricordo che quel robot gigante con la faccia da cane ci stava facendo a pezzi... e poi... ho visto tutto rosso e non ho capito piu' niente..."

"Hai perso il controllo del tuo Beast Spirit..." spiego' Kouichi, mentre aiutava il nuovo arrivato a rimettersi in piedi. "E' una cosa che, a quanto ne so, e' successa anche a Takuya e agli altri la prima volta che hanno provato a trasformarsi..."

"Avete completamente perso il controllo delle vostre azioni... e avete iniziato a combattere tra di voi..." spiego' Kaoru, mentre aiutava Sophie a rialzarsi. "Meno male che il signor BanchouLeomon, qui presente, vi ha fermato, altrimenti... temo che sarebbe finita male..."

Sophie si tolse una frangia di capelli dalla fronte impolverata, e guardo' verso BanchouLeomon, con aria confusa. Vagamente, le sembrava di aver gia' visto quell'impressionante Digimon mentre era trasformata, ma le immagini che aveva in mente erano cosi' confuse che non poteva esserne sicura... "Uuuugh... Ban... BanchouLeomon-san... e' lei, immagino..." mormoro'. "Allora... e' stato lei a fermarci, adesso che..."

Il guerriero dall'aspetto di leone annui', mentre un refolo di vento faceva svolazzare leggermente le falde del suo impermeabile nero. "Si', e chiedo scusa per i metodi un po' bruschi che ho usato." rispose. "Ma... non c'era modo di fare altrimenti. I vostri Beast Spirit avevano praticamente sovrascritto la vostra personalita'... e stavate pensando unicamente a combattere l'uno contro l'altro."

Sophie e Shinya, inquietati da quella rivelazione, si guardarono... e videro chiaramente, sul viso e sui vestiti dell'altro, i segni della lotta appena sostenuta. Si guardarono senza dire una parola, spaventati all'idea di cosa era successo... e di cosa sarebbe potuto accadere in futuro, se avessero perso il controllo del loro Beast Spirit ancora una volta. Cio' nonostante, Shinya senti' il dovere di giustificare la sua decisione... "Noi... noi l'avevamo fatto perche' non sapevamo che altro fare in quel combattimento..." affermo'. "Quel Digimon ci stava spazzando via, e non avevamo idea di come avremmo potuto cavarcela altrimenti..."

"Per non parlare del fatto che anche i nostri Beast Spirit non e' servito a nulla..." borbotto' Sophie. "Quel bestione corazzato ci stava mangiando vivi. Come... come facciamo a fare una differenza se nemmeno i nostri Beast Spirit, con tutti i rischi che comportano... Ow!"

L'ultima affermazione fu causata da una dolorosa ammaccatura sulla spalla destra, che Sophie si sfrego' rapidamente. Kaoru e Katsuharu si chinarono su di lei, e la prescelta degli Spirits dell'Acqua le sollevo' una manica per esaminare il danno... che per fortuna si rivelo' molto limitato.

BanchouLeomon guardo' i Digiprescelti, e vide che, di essi, tutti i piu' recenti arrivati avevano delle facce che sembravano reiterare la stessa domanda. Non che li potesse biasimare, ovviamente... lui stesso doveva ammettere che Gallantmon e BlackMegaGargomon sarebbero stati avversari pericolosi anche per lui. Cio' nonostante, era meglio ricordare loro che non potevano lasciare che questa sconfitta li scoraggiasse...

"Come potete vedere, ragazzi, avete ancora un bel po' di strada da fare." affermo' il guerriero-leone, mentre guardava verso l'orizzonte. "Gallantmon e i suoi uomini hanno dalla loro molti guerrieri potenti, e nelle condizioni in cui siete adesso, non potreste compare non soltanto con Gallantmon, ma neanche con molti dei suoi seguaci. Per quanto immagino che imparare a gestire il B-Spirit non sia la cosa piu' facile in assoluto nel Mondo Digitale, voi quattro fareste meglio a cominciare il prima possibile a tentare di controllarlo."

"Ma anche col Beast Spirit, quei due erano molto al di la' delle nostre possibilita'..." disse Kouichi. "E anche delle tue, da quanto ha detto quel robot..."

BanchouLeomon annui', senza cercare di nascondere la realta' dei fatti. "Purtroppo temo che sia cosi'. Gallantmon e' un avversario molto pericoloso anche per me. Non si e' fermato a combattere per qualche motivo, ma se lo avesse fatto, sarebbe stato un problema anche per me. No, anche il Beast Spirit non sara' sufficiente contro di lui. Dovrete andare oltre e ottenere lo Hybrid Spirit. Da quanto ne so, gli unici del vostro gruppo che sono riusciti ad ottenerlo sono stati il Digiprescelto del Fuoco e quello della Luce... non e' cosi'?"

A Junpei, nonostante fosse grato a BanchouLeomon per averli salvati da una batosta sicura, sorsero dei dubbi a quel punto... come anche ad altri membri della squadra. Non era strano che BanchouLeomon sapesse dei Leggendari Guerrieri, questo era vero... ma conoscere fino a questo punto i dettagli del loro viaggio? Come faceva a sapere che solo Takuya e Kouji avevano raggiunto quel livello evolutivo?

"Huh? Hey, un momento, amico! Aspetta un momento!" esclamo' il ragazzone con gli occhiali. "Ma... come fai a sapere tutto questo? E' vero che noi... beh... non abbiamo mai ottenuto la digievoluzione a livello Hybrid... ma gli unici che potrebbero saperlo sono..."

BanchouLeomon non diede una risposta chiara e precisa, limitandosi invece ad alzare le spalle. "Diciamo... che ho i miei modi di sapere le cose, e per il momento questo vi dovrebbe bastare." replico'. "E in ogni caso, come io abbia fatto ad avere queste informazioni non e' importante, al momento. Consideratemi... semplicemente un osservatore che sta dalla vostra parte. Ad ogni modo, contro questo avversario, non potrete piu' fare affidamento sui soli KaiserGreymon e MagnaGarurumon. Avrete bisogno di ottenere anche voi le vostre forme Hybrid... e di imparare a padroneggiarle, se volete avere una possibilita' di vittoria."

Junpei si aggiusto' gli occhiali e guardo' verso Kouichi e Tomoki, che gli restituirono un'espressione vagamente ansiosa. "BanchouLeomon-san non ha tutti i torti..." disse infine Kouichi, ora guardando il suo D-Tector. "Da quando la battaglia contro Kerpymon si e' conclusa... non abbiamo fatto altro che affidarci a KaiserGreymon e a MagnaGarurumon, e ora che non possiamo piu' farlo, ne paghiamo il prezzo. Dobbiamo fare in modo... di ottenere questa nuova evoluzione. In qualche modo."

"Intanto, pero'..." affermo' Tomoki, guardando gli esausti Shinya e Sophie, e i meno stanchi ma non meno stravolti Katsuharu e Kaoru. "Credo che dobbiamo cercare di riposarci e riorganizzarci. Se... se ci lasciamo prendere alla sprovvista da qualche altro scagnozzo di Gallantmon, saremmo nei guai, in queste condizioni..."

"Gia'... dillo a noi..." sussurro' Sophie, ancora un po' debole sulle gambe. "Cavolo, se penso che dovremo raggiungere un livello evolutivo ancora maggiore, dopo quest'esperienza col Beast Spirit..."

La bambina mezza-francese rivolse debolmente lo sguardo a Shinya, quasi volesse scusarsi di averlo aggredito... e BanchouLeomon, comprendendo la confusione dei giovani Digiprescelti, emise un sospiro profondo. Era comprensibile che fossero scossi... la battaglia con Gallantmon aveva profondamente scosso la loro sicurezza in se' stessi, e l'incidente con i Beast Spirit gli aveva sferrato un altro brutto colpo. Eppure, erano difficolta' a cui i nuovi arrivati dovevano imparare a far fronte... e lui, da questo punto di vista, non li poteva aiutare...

"Posso solo sperare che Mercurimon, alla fine, recuperi la fiducia nel genere umano che ha perso tanto tempo fa..." penso' tra se' il maestoso guerriero. "Anche se DigiWorld ha subito delle ferite che sara' difficile rimarginare..."

 

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"ChaosGallantmon-sama? E'... e' tornato prima di quanto mi aspettassi..." affermo' Kuzuhamon, mentre andava ad assistere ChaosGallantmon e BlackMegaGargomon, nel momento in cui questi varcavano nuovamente l'ingresso della sala del trono. Il passo quasi strascicato con cui il cavaliere nero e il suo attendente avanzavano non le dava modo di sperare in bene, tuttavia... e infatti, quello che ChaosGallantmon disse poco dopo, le confermo' che le cose non stavano andando come sarebbe stato meglio.

"Purtroppo si', Kuzuhamon." tuono' ChaosGallantmon, facendole segno di spostarsi e poi richiamando l'attenzione dei suoi vari seguaci - tra cui Watchmon, WarDevidramon ed Astamon. "Io e BlackMegaGargomon eravamo riusciti a mettere all'angolo quei mocciosi... ma quando meno ce l'aspettavamo, e' intervenuto BanchouLeomon, e li ha difesi. Avremmo anche potuto sconfiggerlo, soprattutto visto che eravamo in due contro di lui... ma ci sarebbe voluto troppo tempo, e il rischio di far saltare la copertura era troppo elevato. Abbiamo dovuto ripiegare."

Al sentire il nome di BanchouLeomon, molti dei seguaci presenti nella sala del trono si allarmarono leggermente. "Hmm... sta parlando di BanchouLeomon, quel guerriero errante di cui si e' sentito parlare diversi anni fa, e che poi non si e' piu' fatto vedere?" chiese Astamon, mentre la sua mente brillante gia' pensava ad un modo di sfruttare la situazione a suo vantaggio. "Questa non se l'aspetta nessuno, oserei dire... ma allora, questo significa che i Leggendari Guerrieri sono ancora in marcia verso la Infinite Ice Ridge, giusto?"

"Significa che tra poco entreranno nella zona di Mercurimon... e per noi, non sara' piu' possibile seguirli senza provocare un mezzo incidente diplomatico!" ringhio' WarDevidramon. Uno sbuffo di vapore nero gli usci' dalle narici, a simboleggiare la sua frustrazione, e sferro' un colpo di coda dietro di se', mancando di poco un malcapitato SkullGreymon che si trovava li' vicino. "Mio signore... e adesso cosa propone di fare? Se li lasciamo fare, i Leggendari Guerrieri diventeranno sempre piu' pericolosi, e un giorno potrebbero anche..."

ChaosGallantmon sbatte' tra loro le mani guantate di metallo, provocando un frastuono che richiamo' tutti all'ordine. "Ordine, miei fedeli! Ordine! Dobbiamo mantenere la calma, la situazione e' ancora sotto il nostro controllo, anche se abbiamo avuto dei fastidi." esclamo'. A passi cadenzati, trascinandosi dietro il suo ampio mantello nero, il guerriero corazzato avanzo' verso il suo trono, ricevendo gli inchini deferenti dei suoi uomini lungo la strada. Sali' i gradini che portavano al suo trono, affiancato da BlackMegaGargomon e da Kuzuhamon come sempre, e si sedette, tirando un breve sospiro. "Intanto... e' vero che non possiamo fare irruzione nei domini di Mercurimon senza provocare dei disordini... ma questo non ci impedisce di tenerli d'occhio. Se non sbaglio, Argomon ci ha comunicato che abbiamo delle talpe dalla nostra parte, giusto? Allora, che si rendano utili! Non abbiamo bisogno di gente che sta li' a fare da tappezzeria... quindi, comunicate che Gotsumon e Tsukaimon dovranno tornare indietro e controllare l'avanzata dei Leggendari Guerrieri. Noi ci occuperemo di altro, per il momento. Intanto, le nostre truppe sono ancora forti e fedeli... e le operazioni di settaggio dei Digital Gate stanno procedendo come da programma... giusto, Astamon?"

"Confermo, ChaosGallantmon-sama." rispose il misterioso Digimon. "C'e' stato qualche piccolo problema, ma le operazioni proseguono con velocita' maggiore del previsto. Se tutto va bene, nel giro di qualche giorno potremo gia' dare un primo assalto al Mondo Reale... sono sicuro che gli esseri umani se lo vedranno arrivare addosso senza poterci fare nulla!"

ChaosGallantmon sbuffo', a meta' tra l'irritato e il sollevato. "Bene. Cerchiamo di tappare i buchi, la' dove e' possibile. Sistemeremo i Leggendari Guerrieri quando non dovremo piu' preoccuparci di Mercurimon, e intanto faremo in modo che il nostro esercio sia al massimo della forma per quando dovremo attaccare il Mondo Reale. Tutto chiaro?"

"Certamente, ChaosGallantmon-sama!" esclamarono in coro i suoi servitori diretti, mettendosi sull'attenti...

 

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"I nostri ragazzi hanno subito una seria sconfitta, questa volta..."

"Purtroppo, il nemico ha agito in una maniera che non ci aspettavamo. Gallantmon, o chiunque egli sia, ha deciso di rischiare piu' di quanto prevedessimo... e la sua scommessa e' quasi stata vincente."

"Lo so, amici... non possiamo piu' restare a guardare, dobbiamo agire il prima possibile."

"Senza farci scoprire da Gallantmon, possibilmente... se sapesse che noi siamo ancora in attivita', avremmo ben pochi luoghi dove nasconderci..."

"State tranquilli, Antylamon, MagnAngemon... ho gia' pensato a quest'eventualita'. E sono sicura che molto presto potremo rivelarci. Ma... adesso non e' il momento. Gallantmon sta muovendo i Digimon di questo mondo come marionette, e un nostro ritorno in scena farebbe piu' danno che bene, in questo momento..."

"Lo so, Angewomon... resistete, ragazzi, sappiamo che ce la potete fare..."

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: La battaglia con ChaosGallantmon e BlackMegaGargomon non e' andata molto bene per i nostri eroi, vero? Questa sconfitta brucera' a lungo... anche perche' ha dimostrato che i nostri non sono ancora pronti per cio' che li aspetta! Junpei, Tomoki e Kouichi stanno pagando il prezzo di non essere progrediti e di essersi affidati troppo alle super-fusioni di Takuya e Kouji... adesso, non hanno quello che avrebbe potuto servirgli per vincere! E non sara' ChaosGallantmon l'unico problema...

Per fortuna, il nuovo arrivato BanchouLeomon e' stato in grado di mandare in rotta il cavalierenero e il suo braccio destro... ma e' un personaggio alquanto misterioso, non trovate? Sa molto piu' di quanto non ammetta...

Il prossimo capitolo sara' incentrato su Yoshino e Izumi... in particolare sulla prima e sui suoi problemi di autostima! Mentre Gotsumon e Tsukaimon continuano a tramare contro i Leggendari Guerrieri, la DATS e anche contro Ikuto e Falcomon... una vecchia conoscenza della DATS fara' il suo ritorno in scena! Per sapere altro, non vi resta che sintonizzarvi sullo stesso canale... ehm, volevo dire account... non appena il nuovo capitolo sara' pronto! Ci vorra' un po' di tempo, quindi pazientate...

Questo e' tutto! Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 31
*** La canzone di Yoshino e Lilamon ***


Record_of_Digital_Wars-31

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornati! Ancora una volta, riprendo a scrivere la mia storia di Digimon preferita... e mi sembra proprio che sono arrivato ad un punto cruciale, visto che i ragazzi hanno tutti fatto degli incontri molto importanti! Mentre per Takuya e Masaru e' stato un momento di gloria, dal momento che sono riusciti a ritrovare la medicina per Ikuto e Yoshino, e Tohma ha ottenuto la Digievoluzione Ultimate di Gaomon... non si puo' dire lo stesso di Kouichi, Junpei, Tomoki e dei nuovi Leggendari Guerrieri, visto che per poco non si facevano spazzare via dal malvagio ChaosGallantmon e dal suo vice BlackMegaGargomon, che li hanno colti di sorpresa con un attacco inaspettato...

Solo l'arrivo provvidenziale del valoroso, ma misterioso, BanchouLeomon ha risparmiato ai ragazzi una sconfitta su tutta la linea... soprattutto considerando che i piu' giovani dei nuovi Digiprescelti hanno perso il controllo dei loro Beast Spirit nel combattimento con BlackMegaGargomon. Altro elemento che ChaosGallantmon aveva previsto, e sul quale contava.

Si', non c'e' che dire, il cavaliere nero l'ha avuta vinta su tutta la linea, e anche se il suo attacco a sorpresa non e' riuscito ad eliminare i ragazzi, ha comunque dimostrato che si tratta di un avversario contro il quale gli attuali Spirits non possono granche'. Beh, se devo dire la verita', sono comunque soddisfatto di come sono andate le cose - questo vorra' dire che i Leggendari Guerrieri dovranno tutti darsi da fare, e non potranno piu' affidarsi solo ed esclusivamente a KaiserGreymon e a MagnaGarurumon!

(Anzi, se volete la mia... credo che quei due Spirits siano stati creati col solo ed unico scopo di lasciare in disparte Junpei, Izumi, Tomoki e Kouichi, e lasciare tutta la scena a Takuya e a Kouji... quella e' stata l'unica parte di Frontier che proprio non mi e' piaciuta)

Questo capitolo? Beh, questo capitolo sara' importante nel senso che vedra' Yoshino misurarsi con le proprie paure e la sua sensazione di essere inadeguata rispetto al resto della squadra... e vedra' il perfido ed insopportabile duo Gotsumon & Tsukaimon continuare a cercare di mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi! Che cosa si inventeranno, questa volta? E... quale sara' l'atteggiamento di Mercurimon, una volta che il gruppo sara' arrivato al suo cospetto? Bokomon e Neemon potranno mettere una buona parola sul loro conto, oppure e' destino che Mercurimon rimanga loro ostile? E... che non possa essere che qualcuno faccia la sua apparizione? O meglio, la sua vera e propria introduzione alla squadra della DATS? Avete gia' un'idea di chi possa essere?

Okay, okay, ho capito... non e' il caso di dare troppe anticipazioni, in effetti. Ora, quello che mi sembra piu' corretto fare e' rispondere alle vostre recensioni... e vedere un po' quali sono state le vostre impressioni dello scorso capitolo!

 

Let: Purtroppo, ChaosGallantmon e BlackMegaGargomon, almeno per adesso, sono avversari al di fuori della portata dei nostri eroi... e come hai detto tu, l'arrivo in scena di BanchouLeomon e' sembrato fin troppo ben calcolato per essere una coincidenza! E poi, BanchouLeomon stesso fa il misterioso, quindi... si', e' altamente probabile che ci sia qualcosa dietro! Il discorso su ChaosGallantmon e' interessante... all'inizio della storia, lo volevo rendere meno brillante e piu' stereotipato, pero' col passare del tempo mi sono reso conto che sarebbe stato piu' efficace come lo sto rendendo adesso. Hey, si sta pur sempre parlando del Digimon che e' riuscito a far rivoltare quasi tutto DigiWorld contro i Leggendari Guerrieri... certo, anche Astamon non scherza, da questo punto di vista...

Killkenny: Gia', in questo caso, ho proprio idea che la diplomazia potra' piu' del confronto diretto, almeno per quanto concerne Mercurimon. L'importante e' che lui, Ikuto e Falcomon siano disposti ad ascoltare... ma magari per questo dara' una mano una vecchia conoscenza! E, si', la scheda delle tue idee mi e' arrivata! Ora, se puoi aspettare un pochino di tempo per la mia... adesso ci sto lavorando su, ma non sara' un lavoro breve! ^_^ U

Darkroxas92: C'e' da dire che alcune delle mie scelte sono state forzate dai tempi, e non mi era proprio possibile introdurre i Beast Spirit uno per capitolo... ci sarebbe davvero voluto troppo tempo, e per i miei scopi, non me lo potevo permettere! Ad ogni modo, mi sembra di essermela cavata bene, stando al tuo commento! E BanchouLeomon finalmente si e' rivelato... Si', i Guerrieri Leggendari potranno finalmente raggiungere il livello Advanced Spirit (o Iper Evoluzione che dir si voglia... si', capisco, ancora non sono pratico nemmeno io con i nomi!). Ti auguro quindi buona lettura... e sappimi dire com'e' andata!

Kari 89: Ovviamente, c'era ben poco che i Leggendari Guerrieri, separati com'erano, potessero fare contro quei due... E anche la scena con i Beast Spirit fuori controllo faceva parte della loro strategia! Hanno proprio pensato a tutto, eh? Tranne che a BanchouLeomon, quello non se l'aspettava nessuno! ^_^

Ti posso dire che questo capitolo sara' molto incentrato su Yoshino! Questa dovrebbe essere tutta la risposta di cui hai bisogno! ^_^

 

Okay, ci siamo tutti. Non mi resta che dare inizio al nuovo capitolo, e sperare che anche in questo caso, la mia opera sia all'altezza dei capitoli precedenti! A buon rendere... e sappiatemi dire cosa ne pensate!

 

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Capitolo 31 - La canzone di Yoshino e Lilamon

 

Che strano. Quella sera, sembrava proprio che la situazione fosse completamente piatta, al quartier generale della DATS giapponese. Si respirava un'atmosfera di stasi e di attesa carica di tensione, quasi il tempo si fosse fermato, e soltanto la presenza del servizievole Kamemon, che arrivava di tanto in tanto a portare una tazza di te' verde fumante, riusciva a vivacizzare un po' la grande sala principale. Cio' nonostante, il lavoro andava avanti, e il capitano Rentaro Satsuma e le sue assistenti continuavano a tenere d'occhio le rilevazioni sugli schermi. Da quello che si poteva leggere, il gruppo di Masaru e Takuya aveva raggiunto una zona in cui la trasmissione incorreva in disturbi, e di conseguenza era difficile accertarsi delle loro condizioni, e di come se la stessero cavando. Comunque, da quando risultava dagli ultimi rapporti, la situazione era sotto controllo, anche se non ottimale.

"Capitano Satsuma, abbiamo un aggiornamento sulla posizione della squadra." affermo' Shirokawa, mentre digitava una serie di comandi sulla sua tastiera. "Sembra che il nostro gruppo si stia avvicinando sempre piu' alla Infinite Ice Ridge, e prevediamo che - salvo imprevisti - riescano a raggiungerne la sommita' domani, nel primo pomeriggio."

"Capisco." disse l'uomo. "E' adesso che comincia la parte piu' difficile per loro, temo. E' li' che potrebbero incontrare Mercurimon, e se la diplomazia fallisse... si troverebbero a dover affrontare un avversario molto pericoloso... E per quanto riguarda il caso Suzushiro, signorina Kurosaki? Ci sono aggiornamenti?"

L'operatrice dai lunghi capelli viola scosse la testa con disappunto. "Nessun aggiornamento, capitano. Anche il nostro team di investigazione non ha trovato nulla che possa ricondurre al rapimento di Kaede Suzushiro. Sembra quasi che sia sparita nel nulla... ma la cosa che ci lascia piu' perplessi e' il fatto che non si e' nemmeno riusciti a capire se i responsabili della sua scomparsa sono Digimon o meno."

"Nel momento della scomparsa di Suzushiro, era in corso un combattimento tra alcuni nostri agenti, e un Digimon selvatico emerso illegalmente." rispose Satsuma, piu' riflettendo ad alta voce che per rispondere alla sua sottoposta. "Tuttavia, non puo' essere stato quello a rapire Suzushiro... e non sono stati rilevati altri segnali, in quell'occasione. Il che vuol dire che non sono stati Digimon, o che qualche Digimon e' riuscito a mascherare la sua presenza e a rapire Suzushiro senza che gli strumenti lo rilevassero."

Il capitano mantenne per se' l'ultima parte del suo pensiero - ovvero, che non sapeva quale delle due ipotesi fosse piu' preoccupante. Entrambe aprivano degli scenari molto inquietanti...

"In ogni caso, le investigazioni stanno continuando." prosegui' Kurosaki. "Stanno cercando di considerare altre piste, e di capire cosa possa essere successo quella notte."

Satsuma annui', appoggiandosi allo schienale della sua sedia. "Hm. Molto bene. Comunicate di proseguire le ricerche, e di valutare ogni traccia, anche quella piu' insignificante. Questa scomparsa mi da' parecchio da pensare, e spero che i miei sospetti si rivelino infondati."

"Hehee... sempre il tipo serio e concentrato sul lavoro che considera ogni minima cosa, eh? Non sei cambiato affatto in questi tre anni, amico mio!"

Una voce gioviale e bonaria, che alle sue orecchie suonava molto familiare, distrasse il capitano Satsuma, che volto' la testa verso la propria sinistra... per vedersi apparire davanti una persona della quale da molto tempo non aveva piu' notizie! Un simpatico vecchietto con addosso dei vestiti da pescatore, baffi grigi e un cappello di paglia a larghe falde sulla testa, che portava un vecchio zaino consunto sulle spalle e indossava un paio di piccoli occhiali da vista dalle lenti leggermente appannate: lo stesso misterioso vecchietto che aveva dato a Masaru il suo Digivice-Ic e che piu' di una volta aveva dato al giovane street fighter le giuste dritte per il suo compito di agente della DATS!

Ci fu un breve istante di muta sorpresa da parte di Satsuma, Kudamon e delle due assistenti... e anche Kamemon, che non mostrava spesso emozioni, era rimasto stupefatto dall'apparizione di quello strano ometto. Anzi, sembrava che fosse proprio Kamemon quello a cui faceva piu' piacere vedere il vecchietto. Tuttavia, Satsuma non era tipo da farsi prendere dalla sorpresa troppo a lungo, e pochi secondi dopo assunse di nuovo la sua aria professionale, anche se adesso decorata da un sorriso affabile.

"E' cosi'... e' passato parecchio tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, Yushima-san." affermo', mentre lui e il vecchietto si stringevano la mano da vecchi amici. Poi, immaginando che il personale si stesse facendo un po' di legittime domande, si rivolse a loro per spiegare di chi si trattasse. "Quest'uomo, il signor Hiroshi Yushima, era un mio collega - un investigatore privato come me, che in piu' di una occasione mi ha aiutato a risolvere casi anche molto complessi. Ha partecipato con me alla spedizione a DigiWorld tre anni fa, e in quell'occasione ha conosciuto Kamemon e ha stretto amicizia con lui. Ma da allora... non ha piu' dato sue notizie."

"Questo suo ritorno in scena e' quantomeno curioso, ne converra'." affermo' Kudamon, ancora acciambellato attorno al collo di Satsuma. "Come mai ha deciso di farsi rivedere proprio adesso, Yushima-san?"

"Oh... per favore, Rentaro-kun, Kudamon lo sapete che io non sono mai stato un fissato per le formalita'... chiamatemi pure Hiroshi!" scherzo' il simpatico vecchietto. "Ad ogni modo, ero qui perche' ho visto che ci sono un po' di problemi, da un po' di tempo a questa parte. Ci sono Digimon selvatici che spuntano un po' dappertutto, e anche con i nuovi arrivai, sembra che la situazione stia un po' sfuggendo di mano. Ho... analizzato il problema in maniera abbastanza accurata?"

"Per quanto mi rammarichi ammetterlo, questa e' la verita'." affermo' Satsuma. "I Digimon sono stati sobillati da un individuo di nome Gallantmon... o almeno, questo e' il nome che ci risulta, ma non siamo sicuri al cento per cento che si tratti del Cavaliere Reale della leggenda. Certo, il fatto che i Leggendari Guerrieri che hanno sconfitto Lucemon tre anni fa ci stiano dando una mano... e' per noi una boccata di ossigeno. Ma e' chiaro che, se non sara' fatto qualcosa in fretta, non si potra' evitare una guerra totale tra il Mondo Digitale e la Terra."

L'espressione gioviale del vecchio Hiroshi si fece seria. Questo era proprio lo scenario peggiore che tutti speravano in qualche modo di evitare... "E' cosi', purtroppo... E pensare che Daimon-san era pure rimasto nel Mondo Digitale per assicurarsi che le relazioni tra Digimon ed esseri umani tornassero ad essere buone... Se solo non fosse stato per quella tragedia, forse ora non ci troveremmo in questa situazione."

Kudamon annui' lentamente. "Peggio ancora, non abbiamo la minima idea di cosa possa aver provocato quel massacro di Digimon, cosi' come non abbiamo nessuna traccia che possa portarci alla ragazza scomparsa tempo fa, Kaede Suzushiro." affermo'. "Se si riuscisse a gettare un po' di luce su questi eventi, allora ci sarebbe una possibilita' piu' concreta di risolvere il caso con la diplomazia."

"Ed e' appunto questo il motivo per cui mi sono presentato qui all'improvviso." prosegui' Yushima. "Sono convinto che, se accompagnassi il vostro gruppo alla Infinite Ice Ridge, io e Kamemon potremmo aiutarli a convincere Mercurimon delle nostre intenzioni. Che ne dici, Kamemon? Sei disposto a tornare nel Mondo Digitale con me?"

Il piccolo Digimon-tartaruga si fece avanti, l'espressione neutrale ora di ritorno sul suo viso da rettile. E Yushima sapeva abbastanza del suo compagno da capire che questo voleva dire che aveva accettato...

"Per quanto riguarda noi della DATS, non avremmo problemi ad inviarla a DigiWorld per aiutare i nostri agenti." rispose Satsuma, aggiustandosi un po' gli occhiali da sole. "Tuttavia, e' bene che lei sappia che DigiWorld adesso e' un posto molto meno ospitale di quanto fosse tre anni fa, e i Digimon non esiteranno ad attaccarla non appena ne avranno la possibilita'. Inoltre... beh, non credo ci sia bisogno di ricordarle che la Infinite Ice Ridge, il luogo dove sono diretti i nostri agenti e dove dimora Mercurimon, e' un posto pericoloso. Ma immagino che questo non le fara' cambiare idea, giusto?"

"Heheheee... vedo che mi conosci fin troppo bene, amico mio!" rispose il piu' anziano dei due. "Ma non preoccuparti... so bene a cosa sto andando incontro, e penso che la mia presenza non potra' che essere d'aiuto ai nostri baldi giovani! Hey, se non altro, almeno potro' dare loro qualche utile consiglio, non credi anche tu?"

Satsuma tiro' un breve sospiro, con espressione quasi nostalgica... poi prese la sua decisione. "E va bene... a questo punto, credo che abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Kurosai, Shirokawa, riuscite a fornire le coordinate del gruppo degli agenti Daimon e Kanbara?"

"Lo stiamo gia' facendo, capitano Satsuma!" rispose allegramente la biondina, alacremente al lavoro sui suoi strumenti. "Entro breve dovremmo essere in grado di localizare con precisione la loro posizione... disturbi permettendo!"

Con un sorriso di ringraziamento, Yushima annui' in direzione del suo collega piu' giovane, e poi fece un altro cenno al suo Digimon. Era il momento di tornare in azione...

 

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"Yoshino..."

"Apri la porta..."

"Torna a casa con la mamma..."

La bambina dai capelli rossi, seduta sul terreno con le braccia attorno alle ginocchia e la testa appoggiata su di esse, un mazzo di fiori bianchi e rossi che giaceva dimenticato vicino a lei, scosse la testa disperatamente, illuminata solo da un raggio di sole mattutino che filtrava da una piccola finestra nella parte superiore della parete dello stanzino...

"No! Non voglio! Lasciami sola!"

In un impeto di rabbia, la bambina si asciugo' le lacrime e si alzo' di scatto, gridando verso la porta chiusa e sbarrata dello stanzino...

"Odio sia te che le mie sorelle! Vi odio!" strillo'. Raccolse il mazzo di fiori dal pavimento e lo lancio' con ira contro la porta, facendo si' che perdesse alcuni petali..."

 

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"Hnnn..." mormoro' Yoshino, per poi aprire di scatto gli occhi... e ritrovarsi di fronte un fuoco che i suoi compagni avevano acceso per la notte. Erano accampati in una piccola caverna, scavata nel fianco di un dirupo e lungo un'impervia strada che risaliva un costone di roccia. Il miglior rifugio che avessero trovato dopo aver lasciato quello strano abisso con la citta' orizzontale, e il posto giusto affinche' Yoshino potesse riposarsi dopo essere scampata a malapena a quella strana influenza digitale...

"Ah... era soltanto un brutto sogno..." mormoro' la giovane agente dai capelli rossi. Con la coda dell'occhio, vide che la sua partner Raramon le si stava avvicinando, con espressione preoccupata nonostante il fatto che il suo volto non cambiasse mai...

"Hey, Yoshino! Ti senti bene?" cinguetto' la Digimon floreale, una zampina appoggiata alla spalla della ragazza... che, con aria cupa, guardo' verso il terreno e sospiro'.

"Si'... non e' niente..." mormoro' con scarsa convinzione. Attorno a lei, erano coricati gli altri membri del gruppetto, tranne Tohma, Gaomon ed Izumi che erano fuori a fare la guardia: Takuya, un po' separato rispetto agli altri, era disteso sulla schiena con le braccia e le gambe aperte come una rana essiccata, e stava russando sonoramente! Kouji dormiva seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro, mentre Masaru ed Agumon erano distesi su un pagliericcio poco piu' in la'... e di tanto in tanto, Agumon mormorava qualcosa sul fatto che fosse pieno e che avesse gia' mangiato troppo!

Notando che Yoshino si era svegliata, Izumi rientro' silenziosamente nella caverna e raggiunse la sua amica. "Hey, sorellina Yoshino..." la chiamo'. "Ti senti bene? C'e' ancora un po' di tempo prima dell'alba, quindi se vuoi posso continuare a fare la guardia io. Credo che sia meglio se tu ti riposi, visto che sei ancora convalescente..."

Ma la giovane agente della DATS non voleva sentire parlare di riposo in quel momento. Cosi', si alzo' rapidamente e si stiracchio' con un sorriso entusiasta... talmente entusiasta che non ci voleva l'acutezza di Izumi per capire che la ragazza piu' grande stava facendo finta di essersi ripresa del tutto!

"Tranquilla, Izumi-chan, sto bene!" affermo' Yoshino. "Vedi? Sono perfettamente in forma! Posso prendere tranquillamente il tuo posto... quindi goditi pure il tuo riposo! Io e Tohma-san penseremo al resto!"

"Se lo dici tu..." mormoro' Izumi. Lei e Yoshino si scambiarono silenziosamente un cinque per segnare il cambio della guardia, ma prima che Yoshino e Raramon uscissero dalla caverna, la biondina mezza-italiana guardo' la piccola Digimon come per raccomandarle di tenere d'occhio Yoshino perche' non si sforzasse troppo. Raramon annui', comprendendo il messaggio silenzioso di Izumi, e segui' la sua partner all'esterno, mentre Izumi andava ad occupare un giaciglio di foglie che aveva preparato in precedenza, e si coricava con un sospiro.

"Sigh... spero che la sorellina Yoshino sappia quello che sta facendo..." disse tra se' la Digiprescelta degli Spirits del Vento. Dopo aver dato un'occhiata ai suoi compagni ancora addormentati - e aver mormorato scherzosamente tra se' un "Barbaro..." alla vista di Takuya che russava come un motore grippato - la biondina si decise finalmente a chiudere gli occhi e a godersi quell'oretta di sonno...

All'esterno, Yoshino e Raramon rabbrividirono leggermente quando lo sbalzo termico tra interno ed esterno si fece sentire. "Brr... accidenti, certo che fa freddo qui..." disse la ragazza dai capelli rossi, memore del fatto che ormai erano sempre piu' vicini alla Infinite Ice Ridge. "Mi domando quanta strada ci sara' ancora da percorrere..."

"Se manteniamo questo passo, credo che arriveremo piu' o meno domani sera." le rispose Tohma, venuto ad accogliere le due agenti della DATS nel momento in cui queste si presentavano all'esterno. "Ormai, la dimora di Mercurimon non e' molto lontana."

"Capisco..." rispose Yoshino, girandosi verso Tohma e Gaomon. Il lupacchiotto dalla pelliccia azzurra era in piedi accanto al suo compagno, e come sempre dava l'impressione di un soldatino ligio, silenzioso ed obbediente. "E... pensate che dovremo combattere, per tornare a casa?"

"Vorrei sperare di no." rispose Tohma. "Ma come puoi gia' immaginare, e' una possibilita' piu' che concreta. E... non abbiamo idea di quali siano i poteri di Mercurimon. E' per questo che dobbiamo badare alla nostra salute."

Yoshino annui' di nuovo, e guardo' verso il cielo stellato. Era gia' stata d'intralcio al gruppo una volta, con quella sua malattia inaspettata, e non era il caso di provocare ulteriori problemi...

 

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"Hmm... capisco... quindi, abbiamo perso Matadormon, e l'attacco di ChaosGallantmon-sama a quei mocciosi e' andato a vuoto a causa di BanchouLeomon. E non basta, non siamo neanche riusciti a togliere di mezzo il marmocchio." disse Argomon, parlando ad un DemiWatchmon che gli si era presentato davanti. Tramite gli occhi della disgustosa creaturina, Watchmon era capace di controllare le attivita' del suo collega e di comunicare con lui entro certi limiti, pur rimanendo al sicuro nel maniero di ChaosGallantmon. "Va bene, Watchmon. Allora faro' in modo che i nostri collaboratori si diano da fare. Diro' loro di tornare da Mercurimon e di informarci in segreto sulle sue attivita' e su quelle della DATS. Puo' contare su di me, faro' un lavoro come si deve."

Il DemiWatchmon sbatte' l'occhio principale un paio di volte, a segnalare che la comunicazione era finita, poi fluttuo' di nuovo nelle ombre per riprendere il suo compito di "telecamera nascosta" per Watchmon e ChaosGallantmon... mentre Argomon si alzava in piedi, e si dirigeva con decisione verso due Digimon ormai ben noti che avevano assistito alla scena da una distanza di sicurezza. Gotsumon e Tsukaimon si fecero ancora piu' piccoli quando l'alto ed inquietante Digimon vegetale si fermo' ad appena un metro da loro, dominandoli con la sua statura e la sua espressione inflessibile.

"Ah... ehm..." balbetto' Gotsumon. "Noi... noi non sapevamo nulla di... della medicina che hanno usato... per salvare quel marmocchio... e non immaginavamo che BanchouLeomon, quel traditore della sua razza, avrebbe potuto intervenire per salvare quelli dell'altro gruppo, quindi... vedra' bene che la responsabilita' per quello che e' successo non e' nostra... heheheee..."

"Risparmiatemi le vostre moine." taglio' corto Argomon. "Tanto, conoscendovi, sono sicuro che adesso sparlate di BanchouLeomon, ma se lo aveste davanti, tremereste di paura e vi offrireste di unirvi a lui. Piuttosto, ora vedete di rendervi utili! Gallantmon-sama vuole risultati, e voi finora non ne avete dato nessuno!"

Tsukaimon degluti' e scatto' in piedi, sbattendo nervosamente le ampie ali-orecchie. "Ci... ci dica pure, Argomon-sama! Noi siamo pronti a tutto!"

Con un grugnito disgustato, Argomon si appoggio' una mano sul fianco e riprese il discorso. "Sgrunt... allora, ecco cosa dovete fare. Prendete la vostra Yanmamon, e tornate di gran carriera da Mercurimon, alla Infinite Ice Ridge!" li esorto'. "Da li', ci farete rapporto sull'avanzata di quei marmocchi. E se ne avete la possibilita', fateli fuori! Assieme ad Ikuto, si intende! Questo ci risparmiera' un bel po' di fatica. Ora andate... e mi raccomando, non fallite! Lord Gallantmon non sara' tenero se non gli porterete risultati, mi sono spiegato?"

"Certo! Certo! Puo' contare su di noi, grande Argomon!" si sbraccio' Gotsumon, facendo un saluto militare mentre Tsukaimon cercava di mettersi sull'attenti come meglio poteva data la strana forma del suo corpo. "Non... non ce li faremo scappare questa volta, puo' stare tranquillo!"

"Me lo auguro per voi." taglio' corto Argomon. "Ora non perdete altro tempo. Ho gia' sentito abbastanza parole."

Gotsumon e Tsukaimon si drizzarono ulteriormente in piedi, facendo la figura di due statuine inamidate... poi Gotsumon si porto' due dita alla bocca e fischio' per richiamare la sua Yanmamon, che arrivo' con un ronzio acuto e si appoggio' delicatamente sul terreno erboso vicino ai due voltagabbana, che salirono sulla sua groppa e le diedero l'ordine di levarsi in volo. Pochi secondi dopo, sempre tenuti bene d'occhio da Argomon, i Digimon stavano volando verso la gelida Infinite Ice Ridge, per raggiungere il loro ex-signore e fare da talpe per il loro nuovo superiore. i stavano probabilmente gia' inventando qualche scusa per giustificarsi davanti a Mercurimon per qualsiasi evenienza... Argomon doveva ammettere che non provava niente piu' che disgusto verso quei due codardi, ma non era questo un motivo sufficiente per non considerarli utili... Se non altro, adesso avevano degli agenti abbastanza vicini a Mercurimon, e quando fosse venuto il momento giusto...

Quando finalmente la Yanmamon di Gotsumon e Tsukaimon fu volata via, Argomon sospiro' e si concentro' nuovamente sulle sue mansioni. Doveva ancora contattare SaberLeomon, nel caso l'attacco al Mondo Reale, pianificato entro breve, fosse stato approvato da ChaosGallantmon-sama...

 

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Piu' tardi, nel primo pomeriggio, il gruppo guidato da Takuya e da Masaru era finalmente salito fino alle nevi perenni, sempre piu' vicino alla sommita' della Infinite Ice Ridge... e il cambiamento di clima, rispetto alla relativamente calda regione di DigiWorld nella quale avevano viaggiato fino a quel momento, era evidente e scioccante! Venti furiosi ululavano in mezzo a costoni di roccia innevata affilati come coltelli, e un gelo che sembrava in grado di tagliare la pelle penetrava nelle ossa degli agenti della DATS, superando anche gli abiti protettivi che la sede centrale aveva loro fornito...

"Achoooo!" Izumi trattenne a malapena uno starnuto, temendo che un qualsiasi rumore forte ed improvviso avrebbe rischiato di provocare una valanga. Takuya le prese una spalla, giusto per verificare se la biondina stesse bene. "Accidenti, bel posticino questa Infinite Ice Ridge! Chiunque sia questo Mercurimon, ha sicuramente dei gusti un po'... originali! Io non abiterei qui neanche se mi pagassero!"

"Concentratevi, per favore." si raccomando' Tohma, mentre il gruppo continuava a procedere, affondando i piedi nelle nevi immacolate. "Dobbiamo cercare di velocizzare un po' il passo e raggiungere una caverna... o comunque un luogo in cui possiamo ripararci dal vento. Cosi' ci sara' piu' facile proseguire..."

Il piccolo Agumon ebbe un brivido di freddo, e cerco' inutilmente di scaldarsi soffiandosi una fiammella sulle zampe anteriori. "Uff... brr... non... non so voi come... facciate..." disse, battendo i denti. "Ma... io... in tutto questo freddo non mi trovo per niente! E poi... sono cosi' stanco che non riesco piu' a... Hanf... hanf..."

Agumon si appoggio' le zampe sulle ginocchia e cerco' di prendere fiato... anche se era difficile, nell'aria gelida che tagliava la lingua! Un istante dopo, Masaru era al suo fianco a controllare le sue condizioni... no, Agumon sembrava stare abbastanza bene, ma era chiaro che la lunga camminata e l'ambiente a lui ostile lo avevano stancato.

"Sigh... era per questo che ti consigliavo sempre di metterti un po' a dieta..." sospiro' Raramon, voltandosi verso il piccolo dinosauro.

Yoshino, tuttavia, non era dell'umore giusto per sentire parlare di riposo. "Guarda che se non ci sbrighiamo, molto presto sara' buio pesto, e allora no che non potremo proseguire!" spiego'.

"E' anche vero, pero', che da quando siamo partiti stamattina, non abbiamo fatto neanche un minuto di pausa..." affermo' Kouji, intervenendo nella discussione. "Non e' una buona idea stancarsi proprio quando si prevede di dover sostenere una battaglia difficile. Io dico che perdere qualche minuto per riprendere fiato non ci fara' del male."

Niente da fare, Yoshino era decisa a far approvare la sua decisione. Con un'espressione insolitamente severa, la rossa si giro' verso il gruppo. "Non se ne parla, Minamoto-kun! Qui non c'e' nessun posto dove nasconderci, e se qualche Digimon ostile ci attaccasse... beh, cosa potremmo fare?"

"Intanto, potrei pensarci io." affermo' Takuya, mostrando il suo D-Tector. "Tanto per fare un esempio..."

"Pero'... devo ammettere che Yoshino-san ha ragione..." borbotto' Masaru, non molto soddisfatto. "E va bene..."

Ancora una volta, pero', Kouji non era troppo convinto. "Hmm... d'accordo, Yoshino-san, faremo come vuoi tu." affermo', tenendo le braccia conserte. "Pero', se mi e' permesso un commento personale, faccio fatica a credere che tu lo stia dicendo perche' ne sei davvero convinta."

"E perche' non dovrebbe essere cosi'?" rispose lei, con le mani sulle anche. "Da questo momento, dovete ascoltare i miei ordini come quelli del capo. E ora, non perdiamo altro tempo. Andiamo!"

Agumon sospiro' sconsolato. "D'accordo, d'accordo..."

Mentre il gruppo riprendeva la strada, seguendo Yoshino e Raramon che ne avevano preso la testa, vennero scambiati alcuni commenti sull'insolito comportamento della maggiore degli agenti. "Hey, e da quando in qua Yoshino-san e' diventata il nostro capo?" si chiese Masaru, confuso.

Tohma alzo' le spalle, sorridendo ironicamente. "Beh, guarda il lato positivo: se non altro, sapevamo che non avresti potuto essere tu."

"Hey!" protesto' il giovane street fighter. "E perche' non avrei potuto, signor genio? Sentiamo un po', cos'ho che non va?"

"La sorellina Yoshino... ha qualcosa che non mi convince..." affermo' Izumi. "Avete visto come sta cercando di prendere in mano la situazione?"

Takuya non pote' che dare ragione alla sua amica bionda. "E' vero, e' come se pensasse che il buon esito della missione dipenda dalla sua leadership..." commento'. "Anche a me e' sembrato che ci sia qualcosa di strano in lei."

"Temo che stia cercando di strafare." commento' Kouji, e quando Takuya e Izumi lo guardarono con l'espressione di chi vuole chiedere spiegazioni, il ragazzo con la bandana abbasso' lo sguardo e disse quello che doveva. "Yoshino-san sente di essere stata un intralcio per il nostro gruppo, con la malattia che ha da poco avuto... e il fatto che sia l'unica dei nostri tre compagni della DATS a non aver fatto evolvere il suo Digimon non migliora certo le cose. Temo che stia cercando di fare piu' di quanto non sia alla sua portata nelle sue condizioni attuali, per dimostrare a noi e a se' stessa di essere adeguata alla missione."

"Dici davvero?" chiese Izumi. "Accidenti... mi dispiace per Yoshino, non dovrebbe essere cosi' dura con se' stessa: lei sta comunque cercando di fare del suo meglio, date le circostanze. Anche se, fino ad un certo punto, posso capire perche' si senta cosi': nel corso del nostro primo viaggio, io non ho mai avuto una gran fortuna nei combattimenti..."

"Quindi, forse e ' meglio tenerla d'occhio ed evitare che si strapazzi..." affermo' Takuya. "Va bene, Kouji-kun... vorra' dire che faremo cosi'."

Il gruppo aveva ripreso la marcia gia' da qualche minuto... quando Gaomon si fermo' in mezzo alla strada, drizzando un orecchio! Un rumore insolito aveva attirato la sua attenzione, e il resto del gruppo si fermo' allarmato, immaginando che ci fosse qualcosa in avvicinamento.

"Da quella parte." preciso' Gaomon, indicando un punto alla destra del gruppo... dove un puntino nero si stava avvicinando in volo, con velocita' decisa e costante. Gaomon aguzzo' la vista per distinguerne meglio i particolari. Anche a quella distanza, aveva qualcosa di familiare...

"E' lui." affermo' infine il lupacchiotto azzurro, con il suo modo di fare laconico e deciso. Infatti, qualche secondo dopo, quando fu possibile vederlo meglio in mezzo ai venti carichi di neve, risulto' chiaro che si trattava proprio di Ikuto e Falcomon! In qualche modo, il bambino selvaggio e il suo amichetto alato li avevano seguiti fin li'!

"Sono di nuovo loro?" esclamo' Masaru, irritato. "E adesso che diavolo vogliono da noi?"

"Non ne ho idea..." rispose Tohma. "Aspettate, non rischiamo e non attacchiamoli per primi. Se tentano di aggredirci, allora risponderemo... ma prima, vorrei sincerarmi delle loro intenzioni."

Takuya annui'... e poco dopo, senza tradire intenzioni ostili, Ikuto e Falcomon atterrarono agilmente sulla neve, pochi metri davanti al gruppo. Il bambino dai capelli blu teneva il suo enorme boomerang di legno legato sulla schiena, e nonostante la sua espressione fosse ancora rabbiosa, questa volta si stava contenendo. A quanto pareva, non era venuto li' per combattere... altrimenti, sarebbero gia' stati aggrediti!

"Beh, guarda un po' chi si rivede!" affermo' Takuya, dicendo le prime parole. "Come mai da queste parti, Ikuto e Falcomon? Non mi sembrate avere intenzioni ostili, quindi... a cosa dobbiamo l'onore di questa visita?"

Ikuto socchiuse gli occhi, come se volesse soppesare il Digiprescelto degli Spirits del Fuoco... poi rispose. "Io... essere qui per fare domanda a voi." esordi', e mentre il gruppo lo guardava con un certo sbalordimento, il misterioso bambino continuo'. "Perche' voi aiutato me? Noi essere nemici... quindi perche' voi dato medicina a Falcomon? Io non capire..."

"Eeh? E che razza di domanda e' questa?" ribatte' Masaru. "Senti, marmocchio, tu stavi rischiando di morire, e noi non potevamo mica lasciarti li'! Soltanto un vigliacco lo avrebbe fatto!"

"Giusto..." continuo' Tohma. "E poi, in quell'occasione, i nostri obiettivi coincidevano. Falcomon voleva salvare te, e noi volevamo salvare la nostra compagna. Ci siamo dati una mano a vicenda, e ci siamo venuti incontro. Tutto qui. Che secondi fini ci sarebbero dovuti essere?"

"Allora... e' vero che non tutti gli esseri umani sono cattivi..." affermo' Falcomon, sollevato.

Tuttavia, Ikuto non sembrava ancora del tutto convinto. Con fare a meta' tra l'arrabbiato e il confuso, il ragazzino selvaggio guardo' verso il terreno innevato, cercando di pensare a qualcosa... qualsiasi cosa... che gli potesse chiarire le idee. Non erano questi gli stessi umani che avevano provocato la morte di Frigimon? E i Leggendari Guerrieri non avevano forse abbandonato il Mondo Digitale al suo destino una volta che il problema Lucemon era stato risolto? Allora... cosa volevano dire tutte quelle loro azioni che sembravano cosi' contraddittorie? Doveva capire... doveva capire perche' era cosi' confuso, e perche' gli esseri umani si erano comportati in maniera diversa da quello che lui si aspettava...

"Ikuto... tu... non devi odiare gli esseri umani... perche'... tu sei..."

Ancora quelle parole, che si fecero sentire, senza che Ikuto neanche lo volesse, nella mente del ragazzino selvatico. Una fitta di dolore emotivo trafisse Ikuto al ricordo di quel tragico giorno... e il rancore incancrenito per quello che era successo minaccio' di sopraffare la sua razionalita' e spingerlo ad attaccare il gruppo di Masaru. Ma si trattenne, anche se i ragazzi notarono questa sua confusione... e Masaru diede voce ai suoi dubbi, nella sua classica maniera brusca e apparentemente insensibile. "Hey, e adesso che ti piglia?" chiese. "Sei venuto fin qui per parlare con noi, no? E ora perche' ti blocchi?"

 

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"Accidenti... tutta colpa di Ikuto e di quei mocciosi!" ringhio' Gotsumon, mentre cavalcava il suo Yanmamon sopra le vette innevate, di ritorno alla Infinite Ice Ridge. "Se non fosse stato per loro, sarebbe andato tutto bene! Mercurimon-sama si sarebbe infuriato, e a quest'ora il Mondo Reale starebbe bruciando! Ma questa me la pagano... eh, se me la pagano!"

Gotsumon e Tsukaimon, mentre il loro viaggio proseguiva, non avevano trovato molto di meglio da fare con il loro tempo che prendersela con tutto e tutti, borbottando quello che probabilmente non avrebbero mai avuto il coraggio di dire di fronte ai diretti interessati. E avrebbero continuato cosi' ancora per un po', se non fosse stato per il loro Yanmamon, che volto' improvvisamente lo sguardo verso un punto tra le nevi, dove aveva scorto diversi "puntini" scuri dall'aria sospetta. Tsukaimon si accorse di questo e avviso' il suo compagno.

"Gotsumon, guarda la'! Mi sembra che Yanmamon abbia visto... qualcosa di interessante!" esclamo' il Digimon simile ad un Patamon viola. Gotsumon, distratto dalle sue lamentele, si volto' in quella direzione, e ordino' alla sua Yanmamon di avvicinarsi per vedere meglio. Quando si rese conto che si trattava proprio dei nemici che non vedeva l'ora di togliere di mezzo, un ghigno malefico apparve sul suo volto roccioso.

"Bene, bene... ottimo lavoro, Yanmamon!" affermo' Gotsumon, accarezzando la testa della mostruosa libellula gigante. "Questa e' un'occasione che non possiamo farci sfuggire! Elimineremo gli invasori ed Ikuto contemporaneamente, e diremo a Mercurimon-sama che Ikuto e' stato ucciso da loro! Vedrai se questo non lo spingera' ad agire, e Gallantmon-sama ne sara' estasiato!"

"Ben detto, Gotsumon!" esclamo' Tsukaimon, spalancando le orecchie come in un gesto di vittoria. "Okay, Mammothmon... e' il tuo turno! Vai e distruggi quegli umani!"

Un barrito terrificante risuono' tra i picchi... e la terra inizio' a tremare allorche', da una spelonca tra le rocce, usci' fuori un Digimon simile ad un enorme e mostruoso elefante corazzato! Ricoperto da una foltissima pelliccia bruna, che lo rendeva simile ad un mammut, e con addosso zampe grosse come tronchi d'albero, era lungo almeno sette metri dalla proboscide alla coda... e la sua testa era protetta da una sorta di elmo che si estendeva fino alla punta della proboscide e che copriva quasi del tutto il muso della bestia, tranne per le sue lunghe zanne d'avorio, aguzze come picche, e la sua bocca digrignante che sembrava piu' adatta ad una belva carnivora che ad un elefante. Non sembrava avere occhi, tranne un grande occhio dorato stilizzato disegnato sulla parte frontale dell'elmo... e le sue orecchie erano ampie e con il bordo frastagliato, e ricordavano molto come forma le ali di un uccello. La gigantesca creatura barri' di nuovo, poi si guardo' attorno e inizio' a caricare a testa bassa contro il gruppo di Takuya e Masaru!

"Heheheee... e adesso voglio proprio vedere come se la caveranno!" sghignazzo' tra se' Gotsumon. "Finalmente, la fortuna comincia a girare dalla nostra parte!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Mammothmon

Anche chiamato: Mammon

Tipo: Bestia Antica

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Tusk Crusher, Tundra Breath

Da numerose tracce, si puo' inferire che questo Digimon e' esistito fin dalla preistoria di DigiWorld. Tutto il suo corpo e' ricoperto da una folta pelliccia che lo rende insensibile alle basse temperature... e puo' sentire e vedere eventi che si verificano a grande distanza! Digimon aggressivo e feroce. Si consiglia prudenza.

 

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Ikuto si volto' di scatto nella direzione da cui proveniva il barrito. Gli era sembrato, per un attimo, di riconoscere quella voce... ma non ebbe il tempo di pensarci su, prima di vedere il colossale elefante preistorico che galoppava furiosamente contro il gruppetto, le zanne puntate e pronte a trafiggerli! Il terreno tremava sotto il suo immane peso, e in breve tempo, la creatura aveva gia' coperto meta' della strada che lo separava dai suoi bersagli...

"Mammothmon?" esclamo' Ikuto. "Cosa... cosa accadere qui? Io non ricordare lui qui!"

"Cos... Oh, maledizione, proprio adesso!" impreco' Takuya. "I Digimon aspettano sempre il momento meno opportuno per aggredirci, eh? Beh, a dopo le discussioni! Cerchiamo di fermarlo!"

"Avevo giusto bisogno di scaldarmi un po', con questo freddo!" rispose Agumon, mettendosi in guardia!

I ragazzi estrassero i loro Digivice e si apprestarono ad attivare le Digievoluzioni... ma Mammothmon, senza che nessuno se lo aspettasse, freno' di colpo e si impenno' sulle zampe posteriori, lanciando un altro dei suoi assordanti ed ultraterreni barriti! Poi, sbatte' le zampe a terra... e le sue zanne acuminate si separarono dal suo muso come missili, sfrecciando... verso un costone di roccia innevato che si trovava a decine di metri di distanza dal gruppo. Per un'istante, i ragazzi si chiesero che senso poteva avere una mossa del genere... ma quando si accorsero della enorme quantita' di neve e ghiaccio che si trovava sopra quella montagna, ne capirono fin troppo bene il senso!

"Oh, no!" esclamo' Tohma. "Attenti! Vuole provocare una valanga! Dobbiamo andarcene di qui al piu' presto!"

Le zanne di Mammothmon ricrebbero nell'istante in cui quelle che aveva scagliato esplosero come missili contro il fianco della montagna! Anche un colpo molto piu' lieve sarebbe bastato a provocare il disastro... e infatti, un attimo dopo, un'immensa slavina si stacco' e precipito' verso valle, con un rombo terrificante! Non c'era il tempo di Digievolvere, ne' di trasformarsi... l'unica cosa da fare era cercare di fuggire, prima che fosse troppo tardi!

"Maledizione!" esclamo' Takuya, ma la sua voce venne coperta dal rumore della neve che precipitava. "Presto, correte! Togliamoci di qui!"

Il gruppo non aveva bisogno di farselo ripetere. Ikuto, Falcomon, gli agenti della DATS e i loro compagni iniziarono subito a scappare a rotta di collo, nel disperato tentativo di sottrarsi alla fiumata di neve e ghiaccio! Ma la slavina era troppo ampia e troppo veloce... e infatti, si resero subito conto che non avevano nessuna possibilita' di sfuggire ad essa! La valanga copri' presto tutta la loro visuale... e uno alla volta, a cominciare da Ikuto e Falcomon, i ragazzi vennero inghiottiti dalla neve e trascinati giu'! Tohma, Gaomon, Yoshino e Raramon erano riusciti a guadagnare un punto solido, e la ragazza dai capelli rossi stava cercando di tendere una mano verso Izumi per far salire anche lei... ma la valanga si rivelo' ancora piu' violenta del previsto, e arrivo' fin li', trascinando giu' anche Izumi, Tohma, Yoshino e i loro Digimon!

"Yoshino... YOSHINO!!!" riusci' ad esclamare Raramon, prima di essere trascinata giu' a sua volta. La valanga prosegui' la sua corsa ancora per diverse centinaia di metri... poi, scivolo' lungo un pendio roccioso e si fermo' in un vallone, creando un immenso cumulo di neve quando termino' la sua folle corsa... e seppellendo i Digiprescelti e gli agenti della DATS sotto di esso!

Per diversi, lunghi minuti, la distesa di neve non si mosse... almeno finche' una parte di essa non comincio' come a ribollire, e un istante dopo, Agumon ne usci' di scatto, prendendo una boccata d'aria!

"Aaah! Aria, finalmente!" esclamo' il piccolo dinosauro. "Capo! Capo, ci sei! E' tutto... tutto a posto adesso! La valanga e' cessata!"

In risposta alle sue chiamate, Masaru emerse dalla neve e prese fiato a sua volta... e dietro di lui riemersero anche Kouji e Takuya, che si tirarono su spazzandosi la neve dai vestiti. "Uff... sono qui, Agumon!" esclamo' il giovane street fighter. "Merda, che sfortuna sfacciata... eravamo ad un passo dalla meta, e quel dannato pachiderma ci fa trascinare giu'. Ma la prossima volta che lo incontriamo, gliele suono io di santa ragione!"

"Pensiamo piuttosto a recuperare gli altri..." disse Takuya, guardandosi attorno alla ricerca di qualcosa che potesse assomigliare a Yoshino, Raramon, Tohma, Gaomon, Izumi, Ikuto o Falcomon. "Devono essere ancora sepolti sotto questa montagna di neve... cerchiamoli, e in fretta, anche!"

"Hai ragione... non abbiamo tempo da perdere!" rispose Masaru, e i ragazzi si misero alla ricerca dei loro compagni, decisi anche a scavare con le mani se fosse stato necessario...

 

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Una musica dolce e melodiosa pervadeva il teatro, mentre le mani abili delle due ragazze sul palcoscenico si muovevano abilmente sui tasti dell'elegante pianoforte nero. Il pubblico ascoltava con commossa partecipazione l'esibizione di quei due giovani talenti, che sembravano complementarsi benissimo a vicenda, ognuna delle due supplendo alle mancanze dell'altra in modo tale che non si sentissero. Erano perfette. Praticamente perfette. Qualunque musicista della loro eta' si sarebbe sentito sminuito al confronto... ed era proprio quello che pensava una bambina piu' piccola, dai capelli rossi, che le osservava da dietro le quinte...

"Le mie sorelle... sono cosi' brave..." penso' Yoshino, guardando sconsolata le sorelle maggiori che continuavano a fare sfoggio della loro abilita'. "La mamma mi dice sempre che un giorno anch'io saro' capace di suonare molto bene, e che ho molto talento... ma la verita' e' che io..."

Era talmente immersa nei suoi pensieri che non fece caso al fatto che la musica si era fermata con una serie di armoniosi accordi... e che il pubblico aveva mostrato il suo apprezzamento per l'esibizione con un lungo e caloroso applauso, prima che le maggiori delle sorelle Fujieda lasciassero il palcoscenico... e la facessero trovare da sola, con davanti quell'enorme pianoforte... che ora toccava a lei suonare!

"Concorrente numero sedici. Yoshino Fujieda. Eseguira... il Valzer del Cucciolo." disse la voce dell'annunciatore. Alle orecchie della bambina, suonava come un tuono... e, con infinita esitazione, Yoshino avanzo' verso il pubblico, fece un inchino appena visibile, resa rigida com'era dal nervosismo... e poi, torno' a guardare quel pianoforte piu' grande di lei... quell'ostacolo che non sentiva di essere capace di superare... gli occhi di tutti erano su di lei... li sentiva... erano tutti li' per giudicarla... per dimostrarle quanto lei fosse inadeguata in confronto alle sue sorelle...

No... non ce la poteva fare... era troppo per lei... non poteva... non poteva...

 

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"Yoshino-san!"

"Sorellina Yoshino! Svegliati!"

Quando Yoshino riprese i sensi, la prima cosa che senti' fu la fredda neve che le bagnava il viso e l'uniforme... e le voci allarmate di Tohma e di Izumi che la chiamavano. Con un po' di fatica, la giovane agente della DATS apri' un occhio... e vide i volti dei suoi compagni e di Raramon che le stavano vicino e cercavano di accertarsi che stesse bene. Come la vide aprire gli occhi, Raramon per prima tiro' un sospiro di sollievo. "Yoshino! Uff... meno male, stai bene! Tutto a posto, Yoshino, niente di rotto?"

Un po' frastornata, Yoshino si alzo' e scosse la testa per scacciare l'emicrania che la martellava. "Ugh... si'... piu' o meno..." rispose. "Ma dove siamo finiti?"

"La valanga ci ha trascinato in un canalone, e ci ha separato da Masaru-kun, Takuya-kun e gli altri. Anche di Ikuto e Falcomon non vedo piu' tracce..." rispose cupamente Izumi, guardando verso l'alto. Due alti muri di roccia frastagliata li circondavano, ergendosi per almeno una ventina di metri sopra di loro. Scalarli senza rischiare il congelamento, con l'equipaggiamento che avevano, era impossibile... e se il nemico avesse avuto intenzione di seguirli, non avrebbero avuto molti nascondigli dove rifugiarsi!

"Dobbiamo andare a cercarli..." cinguetto' Raramon. "Sicuramente, adesso Masaru e gli altri... Huh?"

Il singhiozzo di sorpresa che la piccola Digimon floreale emise, e lo strano ronzio che si fece sentire sopra l'ululato dei venti gelidi allerto' i ragazzi... e anche Gaomon tese le orecchie, cogliendo il suono minaccioso. "Stanno... gia' arrivando." affermo' Tohma, cogliendo al volo la situazione. "Dobbiamo nasconderci, e in fretta!"

Non ci furono obiezioni, e il gruppo corse verso una fenditura nella roccia, che creava un solco appena sufficiente a farli stare. Si rintanarono la' dentro, e Izumi sporse leggermente gli occhi per vedere cosa stava succedendo all'esterno. Fu una fortuna, visto che cosi' pote' vedere Gotsumon e Tsukaimon, in groppa alla loro Yanmamon, che passavano in rassegna il canyon, tenendosi sospesi a pochi metri da terra. Gli occhi sfaccettati dell'orrendo insetto guardarono per un attimo verso Izumi... ma per fortuna, la biondina fu pronta di riflessi, e riusci' a nascondersi prima di poter essere vista. Quando fu sicura che Yanmamon non stesse piu' guardando nella sua direzione, la biondina mezza-italiana si sporse di nuovo, osservando i due compari e la loro cavalcatura mentre si allontanavano...

"Accidenti, ma dove possono essere andati a finire, quei maledetti umani?" ringhiava Tsukaimon, abbastanza forte perche' Izumi lo potesse sentire dalla sua posizione. "Eppure era da queste parti che dovrebbero essere caduti..."

Gotsumon scosse la testa sprezzante. "Tsk... non possiamo fare altro che continuare a cercare, e sperare in bene. Stavolta dobbiamo essere sicuri di eliminarli. Non possiamo tornare da Gallantmon-sama a mani vuote!"

Questa frase fece riflettere Izumi. E cosi', adesso quei due lavoravano per Gallantmon? E lei che era convinta che fossero dei servitori di Mercurimon... ovviamente, stavano facendo il doppio gioco, e quello in cui lei e i suoi compagni della DATS erano incappati era un bieco piano per manipolare Mercurimon e fargli fare quello che Gallantmon voleva...

"Non possiamo permetterci di stare qui a lungo, ci scopriranno prima o poi." affermo' Tohma. "Dobbiamo riguadagnare il sentiero a monte, e ritrovare anche i nostri compagni e quel ragazzino. Speriamo che la valanga non ci abbia separati troppo..."

Gaomon fiuto' l'aria, alla ricerca di qualche traccia olfattiva che potesse permettergli di individuare gli altri agenti della DATS, ma si rese conto che la cosa non aveva molte possibilita' di riuscita. La traccia di Yanmamon e dei due inservienti traditori di Mercurimon, nonche' la lontananza dal punto in cui si trovavano Takuya e gli altri, non permettevano al Digimon lupacchiotto di cercare bene come avrebbe voluto, e scosse la testa subito dopo. "Mi dispiace, signore. Da qui non riesco a trovarli." disse, rivolto al suo partner umano.

"Non ti preoccupare, Gaomon. E' comprensibile." rispose Tohma. "Hmm... anche se non e' esattamente l'opzione che normalmente consiglierei, sto pensando che forse dovremmo prima liberarci di quei Digimon che abbiamo visto passare, in modo da poter poi cercare Masaru e gli altri senza avere nessuno ad alitarci sul collo. In particolare quel Mammothmon, che sara' sicuramente ancora in circolazione."

Izumi annui'. "Sono d'accordo con Tohma-san, e poi quel Gotsumon mi sta terribilmente antipatico!" rispose. "Mi piacerebbe tanto far conoscere al suo fondoschiena la suola delle scarpe di Kazemon!"

Ma Yoshino non era dello stesso avviso. "No, neanche per sogno! Levatevelo dalla testa!" esclamo', scuotendo frettolosamente le braccia. "Non abbiamo nessuna possibilita' di battere quegli individui! Soprattutto quel Mammothmon... sarebbe un suicidio senza Masaru, Takuya e Kouji!"

Inutile dirlo, questo atteggiamento disfattista colse di sorpresa gli altri membri del gruppetto... in particolare Raramon ed Izumi, che guardarono la loro compagna con fare sbalordito per qualche istante... "Huh? Ma... ma che stai dicendo, sorellina Yoshino?" chiese la biondina. "Perche' dici che... non abbiamo nessuna possibilita'? Tohma-san e Gaomon hanno raggiunto lo stadio evolutivo Ultimate, e poi ci siamo anche io e Raramon-chan a combattere! Voglio dire, perche' dovremmo essere in svantaggio?"

"Izumi ha ragione, Yoshino..." affermo' Raramon. "Non sei una coraggiosa agente della DATS? Devi avere piu' fiducia in te stessa e nelle nostre abilita', no?"

Yoshino, come se si vergognasse di se' stessa, guardo' dall'altra parte, verso il terreno. "Gia'... bell'agente della DATS che mi sto rivelando... Sono inutile, riesco soltanto a creare problemi a tutti..." disse malinconicamente. "Ho sempre sentito questa distanza... Masaru, Tohma, i Guerrieri Leggendari... loro sanno affrontare i loro avversari senza battere ciglio, e diventano sempre piu' forti. Persino Chika-chan ha voluto diventare piu' forte per aiutarci nella nostra missione... e per aiutare Dorumon ad ambientarsi nel Mondo Reale. Io... non riesco a stare al passo con voi."

"Questo non e' affatto vero, Yoshino-san!" rispose prontamente Tohma. "Sappiamo tutti che sei una ragazza capace, e che stai facendo del tuo meglio per essere utile... anzi, a volte ci sembra che tu cerchi di fare troppo!"

"E' vero... quando ci stavamo avvicinando all'abisso dove abbiamo affrontato i Dokugumon... li' stavi gia' covando quella strana malattia, vero?" chiese Izumi. "Ma hai cercato di ignorare il tuo problema, perche' non volevi esserci d'intralcio. E poi... noi abbiamo combattuto insieme, no? So bene quanto tu e Raramon-chan valiate!"

"Forse sei seccata perche' non ho ancora raggiunto il mio livello Ultimate?" chiese Raramon, piu' semplicemente. Poi, cambiata una volta tanto la sua espressione e sfoderato un sorriso allegro, la Digimon fece una piroetta, come una ballerina di danza classica! "Va tutto bene, Yoshino, non ti preoccupare! Troverai sicuramente un modo per farmi evolvere! Dopotutto, tu hai molto talento, non e' vero, Tohma, Izumi, Gaomon?"

Raramon aveva tutte le migliori intenzioni, ma quella era la cosa sbagliata da dire a Yoshino... e infatti, la giovane agente scatto' su, quasi arrabbiata.

"Smettila!"

Immediatamente, Tohma, Izumi, Gaomon e Raramon guardarono sorpresi la loro compagna... che si calmo' quasi subito e abbasso' la testa. "Non e' vero, purtroppo... io non ho nessun talento." mormoro', senza riuscire a trattenere delle lacrime che la scorsero lentamente lungo gli zigomi. "Anche quando ero bambina era cosi'... le mie sorelle erano cosi' brave... mentre io... fallivo sempre nei momenti piu' importanti!"

Yoshino si passo' rapidamente una mano sul viso per asciugarsi le lacrime, vergognandosi di quel momento di debolezza... mentre i suoi compagni la guardavano senza sapere come fare o cosa dire per tirarla un po' su di morale. Non che ce ne fosse il tempo, sfortunatamente... in quanto, proprio in quel momento, un ronzio assordante penetro' nella spelonca, e i ragazzi si voltarono di scatto verso la fonte del rumore! Si trattava, neanche a farlo apposta, di Yanmamon, Tsukaimon e Gotsumon, che erano tornati indietro prima del previsto e avevano controllato meglio il loro nascondiglio!

"Hahaaa! Allora era qui che vi eravate infilati!" ghigno' perfidamente l'ometto di roccia. "Davvero speravate di poterci sfuggire nel nostro territorio? Eravate condannati prima ancora di poter..."

"Rolling Upper!" Gaomon interruppe le spacconate di Gotsumon lanciandosi contro di lui, ruotando su se' stesso come una trottola e infine, raccolta abbastanza energia cinetica, sferrando un tremendo pugno alla mascella di Yanmamon! La libellula gigante si ribalto' a mezz'aria e disarciono' i suoi due cavalieri, che finirono a terra con un grido di sorpresa e ruzzolarono per diversi metri, dando al gruppo almeno il tempo di uscire dalla spelonca e combattere in una luogo un po' piu' all'aperto...

"Aaargh! Maledetti umani!" ringhio' Gotsumon, mentre si rialzava. "Peggio per voi, ve la siete voluta! Mammothmon! Vieni a me, e schiaccia questi vermi!"

Il barrito rimbombante di Mammothmon riecheggio' nella gola mezzo secondo dopo... e il terrificante mastodonte avanzo' a passi pesanti verso il gruppo, tagliando loro ogni possibile via di fuga! Non c'era possibilita' di fuggire... Mammothmon li avrebbe comunque raggiunti in poche falcate, o avrebbe potuto usare di nuovo i suoi Tusk Missile per provocare un'altra valanga e intrappolarli. Non c'era altra scelta che combattere!

"Sembra che adesso ci divertiremo un po' con questo colosso!" esclamo' Izumi, con il Digivice gia' in mano. "E va bene... io sono pronta! Tohma-san, sorellina Yoshino... vediamo di togliere di mezzo questo ammasso di carne!"

"Non saro' certo io a discutere." rispose Tohma. "Gaomon!"

Il lupacchiotto azzurro era gia' in posizione di guardia. "Si, signore!"

"Execute! Spirit Evolution!" esclamo' Izumi... e pochi istanti dopo, dal bozzolo di luce in cui era stata avvolta usci' fuori la maestosa guerriera del Vento! "KAZEMON!"

"Digi-Soul... FULL CHARGE!" esclamo' Tohma. Come sempre, lo schermo del suo Digivice-Ic si illumino', e Gaomon si trasformo', evolvendo alla sua forma Ultimate...

"Gaomon shinka... GAOGAMON! Gaogamon... chou shinka... MACHGAOGAMON!"

In poco tempo, sia Kazemon che MachGaogamon si erano schierati davanti a Mammothmon, e si stavano preparando ad affrontarlo! Il Digimon elefantino, percependo che questi avversari erano un attimo piu' pericolosi di quelli a cui era abituato, fece qualche passo indietro, mentre Tsukaimon e Gotsumon riguadagnavano il dorso di Yanmamon e si portavano a distanza di sicurezza per godersi lo spettacolo.

"Hahahaaa! E cosi', credete di poter battere il nostro Mammothmon solo perche' uno dei vostri cuccioli addomesticati si e' evoluto?" sghignazzo' il Digimon roccioso. "Mi fate ridere! Tutti i Digimon che stanno dalla parte degli esseri umani devono morire... e lo stesso vale per i Leggendari Guerrieri! Forza, Mammothmon, distruggili!"

L'elefante mostruoso, ancora una volta, si impenno' e ruggi', mostrando i suoi denti acuminati... poi, prese fiato e soffio' dalla proboscide un getto ad altissima pressione di gas bianco congelante. Kazemon, per fortuna, aveva i riflessi pronti e saeva gia' come reagire...

"Hurricane Wave!" esclamo' la H-Spirit del Vento. Una folata di vento si scateno', partendo dai polpastrelli delle sue dita, e intercetto' l'attacco di Mammothmon, rispedendoglielo contro, ma non riuscendo a fargli danni significativi a causa della sua folta pelliccia. MachGaogamon, tuttavia, riusci' ad approfittare di quel momento e si scaglio' contro il nemico, che punto' le zampe a terra e preparo' le zanne, in modo da impalare il Digimon lupo nel momento in cui questo si fosse avvicinato...

"Adesso, MachGaogamon! Manovra numero 2!" esclamo' improvvisamente Tohma. Le sue previsioni si rivelarono corrette, e MachGaogamon, obbedendo all'ordine, sali' di quota nel momento in cui Mammothmon cercava di sferrare l'affondo fatale, e riusci' ad evitare di un pelo le affilatissime zanne d'avorio della belva! Poi esegui' un'acrobazia a mezz'aria, cogliendo di sorpresa Mammothmon... e ridiscese giu' prima che il suo avversario potesse scagliare un altro Tundra Breath, colpendolo con un pugno sulla fronte! Mammothmon barri' per l'ira e la frustrazione e barcollo'... ma si riprese subito e uso' la sua proboscide corazzata per frustrare MachGaogamon e farlo indietreggiare!

Kazemon approfitto' di quel momento e sferro' un potente calcio al collo del mastodonte, usando la sua velocita' superiore per evitare le zanne d'avorio e colpire il mostro mentre era distratto. Ma anche quell'attacco non riusci' ad infliggere danni significativi alla bestia, che reagi' cercando di calciare la Digimon fata con una delle sue enormi zampe...

"Howling Cannon!" ringhio' MachGaogamon. Dalla sua bocca usci' una raffica di energia sonora che investi' Mammothmon, facendolo barrire per la rabbia e l'improvviso dolore... ma il terrificante elefante si riprese presto e attacco' di nuovo con i suoi Tusk Missile, sparando le zanne contro MachGaogamon e Kazemon a mo' di missili. Entrambi i Digimon della DATS vennero colpiti e scagliati a terra, anche se si rialzarono presto.

"Hahahahaaa! E allora, che ve ne pare della forza di Mammothmon?" sghignazzo' Tsukaimon, esaltato da come il mammut gigante stesse resistendo agli attachi dei suoi nemici. "Non riuscirete a fermarlo! La vostra pista finisce qui! E anche quella di quell'inutile ragazzino che vi siete tanto premurati di salvare!"

Kazemon si rialzo' e scosse la testa, scrollandosi di dosso parecchia neve. "Tsk... e dire che fino a qualche giorno fa combattevate fianco a fianco!" gli rinfaccio'. "Adesso perche' vi mettete a tradirvi l'un l'altro? Non siete poi tanto meglio degli umani che disprezzate, se fate cosi'!"

"Sta' zitta!" la zitti' Gotsumon. "Noi abbiamo ragione, perche' noi siamo Digimon, e voi siete esseri umani! Voi umani siete una razza inferiore... e uccidere voi e Ikuto non e' diverso dallo schiacciare degli insetti fastidiosi! E comunque, non ho mai sopportato ne' Ikuto, ne' la debolezza di Mercurimon!"

Tohma penso' che quei due Digimon stessero chiaramente usando due pesi e due misure... ma non ci resto' a pensare molto, visto che Mammothmon stava tornando all'attacco, piu' infuriato che mai!

 

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Solo Yoshino e Raramon non si erano ancora uniti alla battaglia... per quanto la Digimon floreale stesse pregando la sua amica umana, rimasta nel rifugio improvvisato che i ragazzi si erano cercati, di farsi forza e partecipare allo scontro.

"Insomma, Yoshino! Smettila di fare cosi'!" esclamo' Raramon, tirando per un braccio la rossa. "Dobbiamo partecipare anche noi a questo scontro!"

Ma Yoshino, nonostante tutto, sembrava inamovibile. "E a cosa servirebbe, Raramon, me lo dici? Finiremmo solo per essere dei bersagli in piu'!" esclamo'. "Io... non sono piu' in grado di combattere! Io odio combattere!"

La graziosa Digimon, spazientita, fece una faccia che bene esprimeva la sua irritazione per l'atteggiamento di Yoshino. "Hmph! E va bene, Yoshino, se non vuoi combattere... allora lo faro' io! Ho ancora i miei doveri verso i miei compagni della DATS, e soprattutto verso di te!" ribatte', prima di allontanarsi dalla sua compagna e fluttuare con decisione verso Kazemon e MachGaogamon, per unirsi al combattimento! Scioccata da questa decisione apparentemente folle di Raramon, Yoshino non pote' fare altro che restare a guardare mentre la sua amica digitale si avvicinava a Mammothmon e lo mitragliava con una raffica di Nuts Shoot che, come era facile prevedere, non ebbero il minimo effetto sulla bestia corazzata...

"Raramon!" esclamo' Tohma. "Che stai facendo, ritirati! Non puoi combattere contro un Digimon di livello Ultimate senza evolvere!"

Raramon scosse la testa. "Mi dispiace, Tohma, ma anche se me lo chiedi tu... non posso farlo!" rispose. "Anch'io sono un agente della DATS, no? Devo combattere anch'io per proteggere Yoshino!"

Questa risposta fece scoppiare a ridere Tsukaimon e Gotsumon... e persino Yanmamon, che pure non sembrava dotato di intelligenza, sembro' allargare il suo ghigno malefico! "HAHAHAHAAAA! Ma sentitela!" rise Gotsumon. "Non puoi piu' neanche evolvere e vorresti combattere? Mai sentito nulla di piu' ridicolo! Stare con gli esseri umani riduce le capacita' intellettive, mi pare di capire! Mammothmon! Fa in modo che paghino il prezzo della loro stupidita'!"

Mammothmon barri' in risposta, e scateno' un altro Tundra Freeze contro i suoi avversari, molto piu' potente del precedente! MachGaogamon, Kazemon e Raramon vennero rapidamente sopraffatti dalla folata di vento congelante soffiata dalla proboscide del mostro... e vennero scagliati qua e la' in disordine, tra le risate di Gotsumon e Tsukaimon, e le espressioni spaventate di Tohma e Yoshino! La ragazza dai capelli rossi corse verso la sua compagna digitale, che stava cercando di rialzarsi nonostante lo strao di brina che la ricopriva quasi del tutto...

"Raramon!" esclamo' Yoshino. "Raramon, stai bene? Perche'... perche' ti sei gettata contro quel mostro? Lo sapevi che non potevamo vincere!"

Kazemon e MachGaogamon si rialzarono lentamente... e la H-Spirit del Vento, dopo essersi schiarita un po' la testa, si rivolse a Yoshino con tono di rimprovero. "E te lo chiedi, anche?" esclamo'. "Non ti rendi conto che Raramon ha combattuto per proteggere te e tutti noi? Mentre tu hai deciso di abbandonare soltanto perche' pensi di non avere talento? Dov'e' l'agente della DATS che ha combattuto al mio fianco contro Chrysalimon, e che era determinata a fare il suo dovere... anzi, quello che e' giusto... a tutti i costi? Io qui non la vedo!"

"I-Io..." rispose Yoshino, del tutto spiazzata, mentre continuava a tenere tra le braccia Raramon. MachGaogamon si era rialzato e stava attaccando di nuovo Mammothmon, ma il combattimento continuava ad essere incerto...

"Ascolta, sorellina Yoshino..." affermo' Kazemon, voltandosi di nuovo verso il combattimento. "Non so bene da cosa venga questo tuo complesso di inferiorita', ma ti posso assicurare che capisco come ci si sente. Anch'io l'ho provato qualche volta, mentre viaggiavo con Takuya-kun e gli altri. Io e Tomoki-chan eravamo sempre quelli che restavano indietro, e non riuscivamo mai a raggiungere il livello di Takuya-kun, Kouji-kun o anche Junpei-kun. Pero'... paragonarci agli altri in questo modo, alla fine, non era giusto, e di questo ci siamo resi conto. Quello che potevamo fare... era fare del nostro meglio, fare quello che potevamo per aiutare i nostri compagni. E lo stesso vale per te... chi se ne importa se non sei forte come gli altri? Hai comunque le tue qualita'... tirale fuori!"

Mentre Yoshino continuava a contemplare queste parole... Raramon si riprese un po' dal congelamento e mosse la sua bocca, iniziando ad intonare una calma melodia che fece venire il cuore in gola a Yoshino, e la fece tornare con la mente al giorno di quella disastrosa audizione...

Si'... adesso si' che si ricordava bene tutto...

 

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"Non avere paura..."

Una voce calma e materna parlo' alla bambina accoccolata nell'angolo, immersa nell'oscurita'... e la piccola Yoshino alzo' lo sguardo sorpresa, non vedendo nessuno attorno a lei. Da dove proveniva quella voce? Cosa le stava dicendo? E... come faceva a sapere di lei?

Cio' nonostante, puramente per istinto, Yoshino si alzo' da terra e guardo' verso il palcoscenico da cui era fuggita, colta da un attacco di panico. Quel pianoforte, che le era sembrato cosi' grande e minaccioso... ora non dava piu' questa impressione, visto da li'...

"Vieni... tira fuori il tuo coraggio..."

"Puoi farcela... ora, suona il pianoforte... Esattamente nel modo che vuoi..."

Le mani di Yoshino, dapprima esitanti, si mossero verso i tasti...

 

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"E' vero... alla fine, quel giorno... ho suonato proprio questa canzone..." disse tra se' la giovane agente. "Sono stata guidata dalla tua canzone, e poi..."

 

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Mentre Yoshino continuava a suonare, ora piena di una decisione che non ricordava di aver mai sentito in vita sua, una strana luce apparve sopra di lei... e nel momento in cui la musica termino', la bambina alzo' lo sguardo verso di essa, divenendo testimone di uno spettacolo mai visto prima... un grande uovo rosa a pallini bianchi che fluttuava lentamente verso di lei, spinto da qualche strana magia...

Sorridendo meravigliata, Yoshino accolse l'uovo misterioso nelle sue piccole mani, dove inizio' a schiudersi...

 

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Finalmente, un colpo micidiale da parte di MachGaogamon fece la differenza! Il diretto del Digimon cibernetico colse Mammothmon sotto l'orecchio, in un punto particolarmente sensibile... e il mostruoso elefante barri' dal dolore prima di ripiegarsi su un fianco e cadere a terra, con sommo orrore di Gotsumon e del suo compare!

"Cosa? No, non e' possibile!" stridette Tsukaimon. "Avanti, Mammothmon! Tu sei piu' forte di loro! Alzati e schiaccia quei parassiti! Te lo ordiniamo! Non possiamo tornare da Gallantmon-sama senza averne ucciso almeno uno!"

"Temo che invece dovrete farlo!" rispose decisa Kazemon. Mammothmon si stava rialzando, era vero, ma era chiaro che il colpo di MachGaogamon lo aveva danneggiato, e l'elefante barcollava un po'. Incoraggiati da quel risultato, Kazemon e MachGaogamon si prepararono allo scontro successivo... quando sentirono la strana melodia di Raramon, e si fermarono per un istante, guardando con la coda dell'occhio dietro di se'.

"Cosa..." si chiese Tohma, domandandosi cosa fose quella musica, e che significato avesse...

"Questa..." mormoro' Raramon, finalmente ripresasi del tutto. "Questa e' la canzone che ho sentito... la tua canzone, Yoshino... La prima canzone che ho imparato nel mondo umano, e la voglio dedicare a te, Yoshino!"

"Raramon..." mormoro' la ragazza... per poi sorridere gentilmente e mettere mano al suo Digivice-Ic. "Hai ragione... mi dispiace, Raramon, me n'ero dimenticata... Ogni volta che le cose si facevano difficili, avevo sempre te al mio fianco..."

La piccola Digimon si volto' verso la sua partner umana, e annui'. "Certo... ma non solo io, come puoi vedere!" rispose, indicando un punto in cui il canyon si faceva meno scosceso... e dove si vedevano Masaru, Agumon, Takuya e Kouji scivolare con attenzione lungo un pendio, nel tentativo di raggiungere il resto del gruppo! Masaru portava sulle spalle il piccolo Ikuto, apprentemente privo di sensi... mentre Takuya stava sorreggendo Falcomon. Non appena i ragazzi videro il resto del gruppo, cominciarono a chiamare e ad agitare le mani per richiamare la loro attenzione!

"Yoshino-san! Raramon!" esclamo' Takuya. "Izumi-san! Tohma-san, MachGaogamon, ci siete tutti!"

"Non vi preoccupate, siamo venuti a salvarvi!" continuo' Agumon.

Mentre Yoshino e gli altri guardavano con un sorriso di sollievo il resto del gruppo che si avvicinava, lieti che fossero tutti sani e salvi, Kazemon ridacchio' e scosse la testa. "Hehehee... quel Takuya! E' proprio da lui farsi aspettare fino all'ultimo, e poi fare questi ingressi!"

"Che ti avevo detto, Yoshino? Tu hai molti amici... non sei mai da sola!" continuo' Raramon, rivolta alla sua amica. Yoshino stava per rispondere qualcosa... quando l'ombra minacciosa di Yanmamon volo' sopra di lei, e la ragazza alzo' lo sguardo giusto in tempo per vedere la mostruosa libellula che scendeva in picchiata contro di lei! Non c'era bisogno di guardare gli occhi assatanati di Gotsumon, per capire quali fossero le sue intenzioni!

"Attenta, Yoshino-san!" esclamo' Masaru.

"Tsk... la vostra impertinenza mi da' sui nervi!" gracchio' l'ometto di roccia. "Avanti, Yanmamon! Uccidi quella ragazza e il suo animaletto domesico!"

Il Digimon libellula ringhio' crudelmente ed estese i suoi artigli affilati contro Yoshino... ma prima che potesse raggiungere il suo bersaglio, venne bloccata da una raffica di vento che la centro' in pieno, assieme ai suoi due perfidi cavalieri!

"Oh, no... voi non farete del male alla mia amica, brutti mostriciattoli! Hurricane Wave!" grido' Kazemon. Si senti' l'ululato del vento che infuriava... e un attimo dopo, Yanmamon, Gotsumon e Tsukaimon vennero sollevati in aria come tanti fuscelli e scagliati via tra urla di rabbia e frustrazione!

"GAAAAAAH!" urlo' inutilmente Gotsumon, mentre spariva in lontananza. "Maledetta umana... questa me la pagheraiiiiii!"

Con un ghigno di vittoria, la H-Spirit del Vento si giro' verso Yoshino e Raramon e fece loro il segno dell'okay! "Ecco fatto, sorellina Yoshino! Ora che non ci sono piu' distrazioni... possiamo passare al main event! E' il vostro momento!"

"Grazie, Kazemon... e scusami di nuovo, Raramon! Mi sento cosi' stupida per aver dubitato delle mie capacita'..." rispose Yoshino, la cui sicurezza in se' stessa era ritornata grazie agli interventi delle sue amiche.

Raramon si fece avanti, pronta ad affrontare Mammothmon, che aveva ripreso ad avanzare minaccioso. "Andiamo, Yoshino!"

La giovane agente non se lo fece ripetere: una brillante aura rosso fucsia, composta da quadratini brillanti che si accendevano a mezz'aria, circondo' il corpo di Yoshino, e lei tenne saldo il suo Digivice-Ic, che ora si era illuminato in maniera inconfondibile! La scritta PERFECT EVOLUTION apparve sullo schermo, e dopo che Yoshino ebbe fatto una piroetta e appoggiato la mano su di esso, il Digivice sprigiono' un lampo di energia che investi' in pieno Raramon!

"DIGI-SOUL... FULL CHARGE!" esclamo' Yoshino, dando il via alla Digievoluzione a livello Ultimate di Raramon!

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON!"

"Sunflowermon... chou shinka..."

Il piccolo corpo di Raramon muto' rapidamente, e si trasformo' in quello di SunFlowermon... ma questa volta, invece che fermarsi li', il Digimon girasole si sollevo' in aria e venne inghiottito dalla luce emanata dal Digivice di Yoshino, per emergerne in una nuova, splendente forma Ultimate: ora, la Digimon aveva assunto l'aspetto di una bellissima fata di dimensioni leggermente maggiori a quelle di un umano normale, che indossava un corpetto rosa confetto che diventava giallo acceso sul torso, e con delle franettesimili a petali bianchi sulle anche e sulle spalle. Le maniche, talmente lunghe da coprire quasi tutta la mano, sembravano dei gigli sul punto di schiudersi, e anche il suo copricapo, da sotto il quale sporgevano frange dei suoi capelli verdini, era a forma di fiore e rosa. Un fiore piu' grande, dagli ampi petali rossi, cresceva sulla schiena della nuova Digimon, e anche i piedi erano coperti dagli stessi prolungamenti a forma di petalo delle maniche. A completare l'aspetto della forma Ultimate di Raramon, pensava una sorta di pendaglio rosso a forma di cuore che la Digimon fata portava al collo, e l'aria tutt'attorno a lei sembrava risplendente, pervasa di polline luccicante. Con un paio di evoluzioni su se' stessa, la forma Ultimate di Raramon apri' le braccia e si mise in posa!

"...LILAMON!"

Masaru, Takuya, Kouji ed Agumon avevano assistito alla scena dalla loro posizione sul pendio, e ora stavano guardando meravigliati la bellissima creatura che si stagliava dove un attimo prima c'era l'inoffensiva Raramon! "Guardate! Yoshino-san ci e' riuscita!" esclamo' Takuya. "La sua Digimon... ha raggiunto il livello Ultimate!"

"Lo vediamo... eccome se lo vediamo!" rispose Masaru...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Lilamon

Tipo: Fata

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Lila Shower, Beauty Slap, Un Deux Pollen, Marvel Shoot

Una Digimon fata che assomiglia ad un lilla', un fiore amato da molte persone. La sua bellezza nasconde un animo puro e innocente, e si dice che abbia poteri legati alla vita e alla rinascita. Tuttavia, in caso di bisogno, sa essere una combattente abile e caparbia, che confonde il nemico con il suo polline profumato.

 

"La canzone di Raramon..." esclamo' Yoshino.

"...e i sentimenti di Yoshino!" concluse Lilamon, con voce melodiosa. "Queste sono le due cose che ci hanno dato il potere per Digievolvere... e combattere! Ed ora, Mammothmon... facci vedere di cosa sei davvero capace!"

Lilamon abbasso' le braccia, spargendo una piccola nube di vapore profumato tutt'attorno a se'... e un istante dopo, superato un breve momenrto di stupore, Tohma sorrise e fece cenno a MachGaogamon di lasciare il suo posto a Lilamon, ordine che il gigantesco lupo cibernetico esegui' senza discutere come sempre! Infuriato, Mammothmon barri' di nuovo e prese lo slancio, strisciando per terra con una delle sue pesanti zampe... e poi lanciandosi a tutta velocita' contro la fata dei fiori, le zanne puntate e pronte ad infilzarla!

Lilamon rimase ferma al suo posto, attendendo che il mostruoso elefante fosse abbastanza vicino... poi, incrocio' le braccia sul petto e le separo' di colpo, provocando una folata di vento che ando' a colpire Mammothmon in faccia con tale violenza da interrompere la sua carica!

"Beauty Slap!" esclamo' Lilamon, sferrando un'altra serie di colpi a vuoto. Ogni volta che Lilamon muoveva un braccio, un'onda d'urto invisibile scaturiva dal movimento e colpiva Mammothmon... finche', dopo una serie di colpi andati a segno, Lilamon non ne sferro' uno particolarmente forte che sollevo' Mammothmon da terra e lo mando' a sbattere contro uno dei muri di roccia del canyon! Diverse rocce si staccarono dalla sezione danneggiata, divelte dalla tremenda massa del Digimon elefante, e Mammothmon ruggi' ferocemente quando queste gli piovvero addosso, stordendolo per qualche secondo. Lilamon non si fece scappare quell'occasione: punto' entrambe le braccia contro la bestia feroce, e ritiro' le mani all'interno delle maniche. Una frazione di secondo dopo, un paio di proiettili sferici dorati si materializzarono tra i petali delle maniche, che si aprirono del tutto...

"Ed ora, il colpo di grazia! Marvel Shoot!" esclamo' Lilamon. Con un lieve suono di esplosione, la fatina rosa sparo' una raffica di sfere energetiche dorate dalle sue maniche, due alla volta, e le indirizzo' contro Mammothmon prima che il pachiderma potesse rialzarsi! I colpi esplosero addosso alla terrificante bestia, che alzo' la proboscide come se cercasse di scacciarli... ma non c'era nulla che potesse fare per difendersi, e poco dopo che l'ultimo dei colpi di Lilamon fu andato a segno, Mammothmon barri' debolmente per un ultima volta e crollo' in ginocchio, la proboscide che si afflosciava senza forza sul terreno innevato. Il suo codice digitale apparve attorno al suo corpo che perdeva colore... e Yoshino, con un cenno affermativo, si fece avanti e lo raccolse!

"Digi-Code Scan!" disse la giovane agente. Il codice venne raccolto dal suo Digivice-Ic, e Mammothmon scomparve, lasciando al suo posto solo un Digi-Tama grigio con un paio di grecali arancioni, che atterro' nella neve prima di sollevarsi in volo e partire per un Primary Village dove sarebbe rinato. Fijalmente, Lilamon tiro' un sospiro di sollievo e si volto' verso Yoshino sorridendole gentilmente... e la sua amica dai capelli rossi ricambio' con lo stesso gesto d'affetto, mentre il resto del gruppo le raggiungeva!

"Yoshino-san, sei stata incredibile!" esclamo' Masaru, trasportando Ikuto sulle spalle mentre Takuya, Kouji e Agumon lo precedevano portando con se' Falcomon. "Sei riuscita a far evolvere Raramon! Grande!"

"Gia'... ora tutti e tre i ragazzi della DATS possono raggiungere il livello Ultimate!" esclamo' Kazemon, prima di sciogliere la trasformazione. "Sono orgogliosa di te, sorellina Yoshino! Hai visto che ce l'avevi, il talento? Dovevi solo avere un po' piu' di fiducia in te stessa!"

Yoshino si volto' verso la biondina facendo il gesto dell'okay, mentre anche Lilamon e MachGaogamon tornavano ai loro stadi evolutivi di base. "Gia'... e ringrazio anche te per avermi dato una svegliata... sorellina Izumi!" rispose, usando con Izumi lo stesso nomignolo che la bionda mezza-italiana le aveva affibbiato! "Tu e Raramon mi avete ricordato il mio ruolo come agente della DATS... e che anch'io ho le mie qualita'! Ma, parlando d'altro..." si interruppe, notando i corpi privi di sensi di Ikuto e Falcomon, sorretti rispettivamente da Masaru e da Takuya. "Masaru-kun, Takuya-kun... che e' successo ad Ikuto e al suo Digimon? Sono rimasti coinvolti nella valanga anche loro, vero?"

"Esatto... siamo riusciti a trovarli sotto un metro di neve, e sembra che a parte aver perso i sensi, non abbiano nulla di grave..." affermo' Kouji, raggiungendo il resto del gruppo assieme ai suoi compagni. "Pero' adesso dobbiamo cercare un posto riparato dove possano riprendersi con tutta calma. solo dopo andremo a cercare Mercurimon e la Infinite Ice Ridge."

"D'accordo." rispose Tohma. "Avevamo trovato un nascondiglio, qui vicino, ma non e' abbastanza ampio per tutto il gruppo. Dobbiamo cercare piu' avanti."

"Beh, se e' per questo, vi posso dare una mano io..." disse una voce calda, appartenente ad un uomo gia' un po' in la' con gli anni. "Conosco gia' un po' questi posti... e guarda caso, questa e' proprio la strada che abbiamo percorso io e i miei colleghi tempo fa!"

Sorpreso, Masaru guardo' in quella direzione... e vide, con suo grande stupore, il misterioso vecchietto dai baffi grigi che gli aveva consegnato il Digivice, e che piu' di una volta lo aveva consigliato nel corso delle sue prime battaglie con i Digimon! Solo che adesso, invece dei suoi soliti vestiti da pescatore, indossava un cappotto molto piu' adatto al clima delle gelide montagne di DigiWorld... ed era accompagnato da Kamemon, il Digimon tartaruga che serviva il te' alla DATS! In qualche modo, era riuscito a seguirli fin li'... ma per quale motivo, i ragazzi non riuscivano ad immaginarlo!

"Hey! Ma tu... sei il vecchietto della stazione dei treni!" esclamo' Takuya.

Il signor Yushima ridacchio' gentilmente, fermandosi a pochi metri dal gruppo e alzando una mano per salutare. "Buongiorno, ragazzi! Sembra proprio che non possiamo stare lontani dai guai, ne' io, ne' voi!"

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Uff, e finalmente eccoci qua! Yoshino ha ottenuto la sua Digievoluzione Ultimate, e Gotsumon e Tsukaimon hanno ricevuto un'altra meritata umiliazione! Adesso, non resta che raggiungere la Infinite Ice Ridge e trovare Mercurimon... e con lui, anche Bokomon e Neemon! Ma prima che i nostri eroi raggiungano il loro obiettivo, possono ancora accadere molte cose... il meglio sarebbe che il gruppo di Kouichi si riunisse a loro, ma riusciranno ad arrivare in tempo? E Mercurimon sara' disposto a dialogare?

A queste domande, e forse ad altre, dara' risposta il prossimo capitolo! Intanto... beh, attendete che io ritorni dal Giappone! Credo proprio che avro' un sacco di idee dopo questo mese di vacanza! Ciao!

 

Justice Gundam

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Capitolo 32
*** Nella morsa del ghiaccio ***


Record of Digital Wars-32

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daan! Ed eccomi di ritorno anche qui! Immagino che molti aspettassero che anche questa fanfiction venisse proseguita, e spero che non sia passato troppo tempo dall'ultima volta! Ma, come potete immagiare, in un mese in cui sono stato in Giappone non ho avuto modo di fare molto se non pensare a come portare avanti la storia. E ne ho, di idee... anzi, potrei aggiungere che mi sono pure venute in mente idee per nuove storie, ma che credo proprio che dovranno aspettare ancora prima di essere messe nero su bianco...

Allora, vediamo un po' dove eravamo rimasti con questa storia. Ah, gia'... l'ultima volta, il gruppo di Masaru e Takuya si e' finalmente spinto fino alle prossimita' della Infinite Ice Ridge, la dimora di Mercurimon, e ha incontrato per puro caso Ikuto e Falcomon, che ancora si chiedevano come mai i ragazzi della DATS avessero deciso di salvarli, visto che erano nemici. Ma la discussione non e' potuta proseguire molto a lungo. Infatti, proprio nel momento meno opportuno, Gotsumon e Tsukaimon hanno evocato un loro servitore, Mammothmon, per distruggere la squadra della DATS! Dopo un inseguimento a rotta di collo, una valanga, e una provvidenziale evoluzione a livello Ultimate per Yoshino e Raramon, Mammothmon e' stato sconfitto e i nostri eroi hanno potuto riprendere la strada. O meglio, l'avrebbero ripresa se non fossero stati colti di sorpresa dall'apparizione del vecchio Yushima, che si e' scoperto essere un ex-collega di Satsuma! Beh, si era gia' capito che il vecchietto sapeva molto di piu' di quanto non desse a vedere... e ora, finalmente, ne abbiamo la conferma!

Okay, questo capitolo forse non sara' troppo eccitante... ma quanto meno, avremo la possibilita' di vedere i due gruppi di Digiprescelti riuniti, e magari anche di assistere alle reazioni di Takuya e dei suoi compagni davanti... al ritorno in scena di Bokomon e Neemon! Cosa decidera' d fare la nostra coppia di imbranati preferita, ora che ha la possibilita' di seguire nuovamente i nostri eroi? Si e' gia' visto che non sono molto d'accordo con Gotsumon e Tsukaimon...

Okay, reggetevi forte, perche' tra non molto questa storia si spostera' di nuovo nel Mondo Reale, e gli eventi accelereranno sempre di piu'! Gia' in questo capitolo ne avrete un piccolo assaggio...

Ma non perdiamo troppo tempo con le anticipazioni, e cominciamo a rispondere alle vostre recensioni, che come sempre sono arrivate puntuali e ben gradite!

 

Darkroxas92: Grazie mille per la tua recensione, e per gli auguri di buon viaggio! Come puoi vedere, ormai i ragazzi della DATS hanno fatto tutti il passo decisivo... ma sara' sufficiente a combattere contro cio' che li aspetta? Credo proprio che non avranno vita tanto facile, a prescindere dalle evoluzioni. In ogni caso, ci auguriamo che il vecchio Yushima riesca a dare loro una mano... e magari, a chiarire alcuni dei punti piu' oscuri, anche se temo proprio che una spiegazione per filo e per segno debba aspettare ancora un po'... Per quanto concerne lo Advanced Spirit degli altri Guerrieri Leggendari... in realta', da come ricordo io Frontier, tutti i personaggi potrebbero in teoria raggiungere questo livello, ma c'e' bisogno di una... autorizzazione speciale, per cosi' dire... da parte dei Tre Grandi Angeli.

KillKenny: Beh, dai, spero anch'io che, dopo tutto quello che e' successo, Mercurimon sia un attimo piu' aperto al dialogo. Dopotutto, ha visto lui stesso cosa e' capitato con Lucemon, e non credo voglia rischiare un replay. Adoro quando quei due idioti vengono presi a pesci in faccia, e ti posso assicurare che non sara' l'ultima volta! Comunque, grazie della recensione, e spero che anche questo capitolo sia soddisfacente come il precedente!

 

Non mi sembra che ci sia nessun altro, percio'... okay, ricominciamo pure con la nostra storia, e vediamo di dargli una svolta in positivo, una volta tanto!

Buona lettura!

 

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Capitolo 32 - Nella morsa del ghiaccio

 

I ragazzi della DATS erano stupiti. Quello strano signore che piu' di una volta aveva dato una mano, pur indirettamente, a Masaru, e che i Guerrieri Leggendari avevano incontrato alla stazione di Shibuya, ora era li' davanti a loro, sempre con quell'aria amichevole e un po' sorniona, e li stava salutando come se niente fosse! Certo, era stato abbastanza chiaro che non era un tipo qualsiasi, e che sapeva piu' di quanto desse a vedere sui Digimon e sul Mondo Digitale. Ma il fatto che fosse li', in quel momento, voleva dire un'altra cosa, che non era immediatamente evidente...

"Immagino che non vi aspettaste di trovarmi qui, nel Mondo Digitale..." affermo' Yushima, sapendo di dire un'ovvieta'. "In effetti, credo di dovermi scusare per avervi nascosto questo particolare, ma sapete com'e', non si puo' mai essere troppo prudenti! Heheheee..."

"Lei... lei e' un agente della DATS?" chiese Izumi, guardando con attenzione il buffo individuo. "Questa ci giunge nuova... com'e' che non abbiamo mai sentito parlare di lei fino a questo momento? E perche' non l'abbiamo mai vista alla sede centrale?"

"E' comprensibile che abbiate un bel po' di domande da farmi... e in effetti, vi devo un po' di spiegazioni." affermo' il vecchietto. "Ma... prima di tutto, quel ragazzino che e' con voi... sapete per caso il suo nome?"

"Ikuto Noguchi..." rispose Tohma. "Siamo praticamente sicuri che si tratti dello stesso ragazzino di cui si sono perse le tracce tre anni fa, dopo che il gruppo di Takuya-kun e' tornato dal Mondo Digitale. Non sappiamo ancora esattamente quali siano i dettagli, in ogni caso..."

"Insiste a dire di essere un Digimon, se la cosa puo' essere utile in qualche modo." affermo' Kouji.

Il signor Yushima si sfrego' il mento, evidentemente pensando a una possibile spiegazione. "Hmm... si', in effetti questo particolare puo' esserci molto utile, agente Minamoto." disse. "Questo, unito al fatto che non sia tornato nel Mondo Reale una volta che tutti e sei i Leggendari Guerrieri sono stati selezionati, mi fa pensare a diverse possibili ipotesi, in particolare ad un incidente che abbia provocato una forma di amnesia. Ma forse e' ancora troppo presto per fare ipotesi, e questo non e' esattamente il posto adatto per fermarsi a discutere. Venite, dobbiamo mettere al sicuro noi stessi e questo bambino, e raggiungere la Infinite Ice Ridge. Poi, vi potro' dare un po' piu' di spiegazioni. Avro' i miei annetti, ma la mia memoria non ha ancora fatto cilecca."

"A questo punto, non credo abbiamo molte possibilita' di scelta." rispose Gaomon.

Takuya annui', dando ragione al lupacchiotto pugile. "Si', ha ragione... va bene, Yushima-san, visto che lei conosce gia' questo posto... ci dica dove dobbiamo andare."

"Bene. Allora seguitemi." concluse Yushima, iniziando ad incamminarsi lungo il canalone. "Da qui, si puo' raggiungere la reggia di Mercurimon in appena tre ore."

I ragazzi si dissero d'accordo, e dopo che Masaru si fu sistemato Ikuto sulle spalle, iniziarono a seguire la loro guida inaspettata...

 

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Da un'altra parte della montagna, tuttavia, un altro gruppo di Digiprescelti si stava avvicinando alla Infinite Ice Ridge da tutt'altra strada... e in quel momento, sul terreno reso difficile dalla neve e dalle innumerevoli rientranze e sporgenze, stavano combattendo contro un gruppo di feroci Digimon delle nevi che cercavano in tutti i modi di fermarli - un piccolo gruppo di Hyougamon, Digimon simili ad una versione glaciale di Ogremon, con la pelle bianco-azzurrina e i denti simili a cristalli di ghiaccio, spuntoni di ghiaccio affilato che fuoriuscivano dalle spalle, e armati di clave intagliate anch'esse nel ghiaccio piu' puro. KorIkkakumon stava facendo la parte del leone, visto che era nel suo ambiente naturale... ma il numero dei Digimon nemici stava creando non pochi problemi al gruppo.

"Nessuno di voi passera' di qui!" ringhio' ferocemente uno degli Hyougamon. "Throwing Ice!"

L'orco delle nevi afferro' una delle lame di ghiaccio che fuoriuscivano dalla sua spalla e la lancio' come un giavellotto contro KorIkkakumon, che si difese incrociando le sue asce gemelle davanti a se' e facendo infrangere sulle loro lame l'affilato proiettile. Poi, il gigantesco orso delle nevi rispose scagliando entrambe le sue asce contro lo Hyougamon e colpendolo in pieno! La creatura emise un roco grugnito e il suo codice digitale fuoriusci', solo per essere catturato un istante dopo, e dello Hyougamon non rimase che un grosso Digi-Tama color ghiaccio che volo' via poco dopo. KorIkkakumon tiro' un sospiro di sollievo, ma fu costretto a prestare di nuovo attenzione alla battaglia quando gli Hyougamon ancora attivi si mossero attorno a lui, cercando di circondarlo!

"Accidenti..." esclamo' KorIkkakumon, mentre sia KaiserLeomon che MetalKabuterimon cercavano di intervenire. "Sono davvero testardi, questi tipi..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Hyougamon

Tipo: Glaciale

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Ice Cudgel, Throwing Ice

Digimon della stessa famiglia di Ogremon e Fugamon, adattato ai climi freddi. Vive in branchi ed e' dotato di un fortissimo istinto di conservazione del territorio, attaccando senza pieta' chiunque vi si avventuri. I frammenti di ghiaccio che crescono sulle sue spalle possono essere usati come armi.

 

"Lo vediamo anche noi!" rispose MetalKabuterimon, mentre si scrollava di dosso, con un abile giro su se' stesso, uno Hyougamon che stava cercando la lotta corpo a corpo. "Dobbiamo cercare di bloccarli, in qualche modo, o il combattimento rischia di durare a lungo."

"E non solo..." affermo' Arbormon, che assieme a Grumblemon stava cercando di guardare le spalle ai Leggendari Guerrieri piu' esperti. "Se non concludiamo lo scontro in fretta, ci sono fin troppe possibilita' che prima o poi un qualsiasi moviomento provochi una valanga! Mi stupisce che non sia ancora successo!"

"Allora aspettate un attimo... ritiratevi, ho un'idea che credo funzionera'!" esclamo' Ranamon. Lei e Mercurymon erano rimasti a distanza e cercavano di tenere sotto tiro i nemici da una posizione di sicurezza o, nel caso del Leggendario Guerriero del Metallo, di riflettere tutti gli attacchi che gli Hyogamon scagliavano loro contro e rispedirli al mittente. Non sapendo bene cosa Ranamon avesse intenzione di fare, ma fidandosi comunque del suo giudizio, i Leggendari Guerrieri interruppero immediatamente ogni scontro nel quale erano impegnati, e si ritirarono dietro di lei... e la H-Spirit dell'Acqua, prima che gli Hyougamon potessero organizzarsi e sferrare un attacco in massa contro di loro, alzo' entrambe le braccia in aria e richiamo' a se' una piccola coltre di nubi, che fluttuo' per un attimo sopra le teste dei confusi orchi delle nevi...

"Draining Rain!" esclamo' Ranamon. La nuvola emise un rombo di tuono, poi si mise a versare una fitta pioggia che investi' gli Hyougamon. Le creature dei ghiacci emisero un verso di sorpresa e disappunto non appena l'acqua magica li colpi' e inizio' a sottrarre loro le forze, al punto tale che molti di loro, non piu' in grado di reggersi in piedi, si afflosciarono nella neve e rimasero la' distesi, respirando affannosamente. Ranamon continuo' a far scendere la pioggia finche' anche l'ultimo Hyougamon non cadde a terra esausto, permettendo cosi' al gruppo dei Leggendari Guerrieri di proseguire.

"Ecco fatto... adesso, credo proprio che non ci daranno piu' fastidio!" disse, con una certa fierezza che, ancora una volta, contrastava con il carattere mite della sua Digiprescelta. Abbasso' le braccia e fece cessare il rovescio, lasciando gli Hyougamon a terra senza forze.

"Uff... hai avuto un'ottima idea, Ranamon! Ci eravamo dimenticati di questo potere!" disse MetalKabuterimon, rilassandosi per poi trasformarsi di nuovo in Junpei. "Ed e' stato anche un modo per non rischiare di provocare una slavina. Okay, credo che qui abbiamo finito. Proseguiamo, la Infinite Ice Ridge non dovrebbe piu' essere tanto lontana..."

"Certamente..." risposero, in ordine sparso, gli altri Digiprescelti, mentre scioglievano la trasformazione, passavano oltre gli Hyougamon atterrati, e si incamminavano nuovamente verso i picchi piu' alti. Uno degli Hyougamon, raccogliendo un po' di forze, riusci' a sollevarsi almeno un po' dalla neve, e grido' loro contro, nel tentativo di dissuaderli.

"Hey! Questo e'... il nostro territorio! Non potete... passare!" esclamo' rocamante, prima di afflosciarsi di nuovo nella neve. In risposta, Katsuharu si volto' verso il gruppo di orchi rimasti a terra storditi, e chiese scusa, a modo suo, a nome del gruppo.

"Sentite, ragazzi, avevamo semplicemente chiesto di passare, e voi ci avete aggrediti!" affermo'. "Se ci aveste lasciato parlare, invece di aggredirci a testa bassa, non avremmo dovuto combattere! Non ci stiamo molto, sul serio! Togliamo il disturbo in un attimo!"

"Sigh... cavolo, e' la terza volta oggi che affrontiamo dei Digimon ostili. Se non altro, non ci siamo imbattuti di nuovo in quel Gallantmon..." mormoro' Shinya. Ora la strada si faceva sempre piu' tortuosa e pericolosa, tra neve profonda che arrivava ormai fino alle ginocchia del gruppo, e cristalli di ghiaccio taglienti come rasoi che svettavano dalle pareti. Il gelo sembrava formare una sorta di muro davanti a loro, e ogni passo era faticoso. "Se non altro, ormai ci stiamo avvicinando alla meta... ma come pensate che se la siano cavata mio fratello e i suoi compagni?"

"Stai tranquillo, Shinya-chan... Takuya-kun e gli altri sono gente in gamba, e se la sanno cavare!" rispose Kouichi, pregando tra se' che anche suo fratello stesse bene. Non avevano avuto modo di tenersi in contatto, e poco prima, come se non bastasse, avevano sentito dei rumori inquietanti provenire da un altro lato della montagna. Erano troppo lontani per capire di cosa si trattasse, ma potevano benissimo essere i rumori di una battaglia... una battaglia in cui il primo gruppo della DATS era rimasto coinvolto. "Ora, spero soltanto che riusciamo a trovare un posto dove ripararci. Il freddo e' micidiale, da queste parti, e l'aria e' anche povera di ossigeno... non e' facile avanzare, in queste condizioni!"

"Guardate la'... ci sono delle caverne che penetrano nel ghiaccio. Se entrassimo li', almeno saremmo un po' piu' riparati dal freddo e da tutta questa neve!" propose Sophie, reprimendo un brivido di freddo. I ragazzi seguirono l'indicazione data dal suo indice, e videro delle grandi caverne a qualche decina di metri da loro... abbastanza grandi, in effetti, da essere visibili abbastanza chiaramente attraverso la bruma bianca che permeava l'atmosfera. Forse, in effetti, poteva essere un'ottima idea rifugiarsi la' dentro. Con un po' di fortuna, avrebbero potuto avvicinarsi di piu' al loro obiettivo rischiando di meno.

"Hmmm..." riflette' Kouichi. "Va bene, Sophie-chan, tentiamo di raggiungerle. Ma stiamo molto attenti, non abbiamo idea di cosa ci aspetti da quelle parti. Tenete tutti gli occhi aperti, siamo in una posizione di estrema vulnerabilita'... e state pronti a trasformarvi non appena ci sono problemi!"

"Ricevuto!" rispose Junpei. Dopo che il ragazzone con gli occhiali fu andato a sorreggere Kaoru, che stava per inciampare nella neve alta, il gruppo accelero' un po' il passo e cerco' di raggiungere il rifugio che Sophie aveva indicato. La speranza di tutti era di non incontrare un'altra imboscata prima di arrivarci...

 

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Gotsumon si alzo' di scatto, scrollandosi la neve di dosso, e lancio' un breve grido di rabbia e frustrazione. Non poteva crederci! Perche' le cose continuavano ad andare male? Nonostante tutti i suoi piani, quei dannati Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS riuscivano a farla franca ogni volta... e questo voleva dire un altro punto a suo sfavore con Argomon e, soprattutto, con Gallantmon! Quanto ancora? Quanto ancora doveva sopportare quei ragazzini impudenti che mandavano all'aria i suoi piani?

"Maledizione!" esclamo', sbattendo il suo piccolo pugno roccioso sulla neve e spedendone in giro numerosi fiocchi. "Perche'? Perche' quei dannati umani riescono a farla franca ogni volta? Stavolta ero sicuro di farcela! Li avevo in pugno, e avrei potuto anche togliere di mezzo Ikuto! E invece... ancora una volta mi sono sfuggiti! Questo... non piacera' ad Argomon-sama e a Gallantmon-sama... devo pensare ad un modo di togliermi dai guai, e in fretta!"

Mentre Gotsumon iniziava ad arrovellarsi il cervello per trovare un modo di riparare alla sua piu' recente sconfitta, il bofonchiare soffocato di Tsukaimon, rimasto mezzo sepolto sotto la neve a pochi passi da lui, lo convinse ad alzarsi e ad andare a tirare fuori il suo complice, cosa che fece con aria non poco infastidita.

"Puaaaaah!" esclamo' il simil-Patamon, sputando fuori un pezzo di neve che gli era finito in bocca. "Uff... grazie, Gotsumon, credevo che sarei soffocato!"

Gotsumon grugni' irritato. "Risparmia il fiato e iniziamo a pensare ad un altro modo di eliminare quegli umani... e quel moccioso di Ikuto, gia' che ci siamo!" lo redargui'. "Abbiamo fallito troppe volte per ripresentarci ad Argomon-sama... se non riusciamo ad ottenere dei risultati concreti, siamo nei guai! E gli uomini di Gallantmon-sama non possono neanche venire a darci una mano, maledizione!"

"Lo so, lo so... se entrassero nei territori di Mercurimon, finirebbero per violare il suo territorio senza un valido motivo, e allora si' che si scatenerebbe un nido di Flymon!" rispose Tsukaimon, mentre agitava le orecchie-ali per liberarle dalla neve. Poco piu' in la', anche la Yanmamon che i due avevano usato per spostarsi si era rialzata, e si stava scrollando la neve dalle ali. "Dobbiamo cavarcela da soli."

"Hmph..." grugni' Gotsumon... per poi fermarsi di colpo, proprio mentre stava per incamminarsi. I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, evidentemente segno che aveva avuto un'epifania. Tsukaimon e Yanmamon se ne accorsero, e si fermarono a guardarlo confusi per un istante...

"Hmm? Che ti prende, Gotsumon? C'e' qualcosa che non va...?" provo' a chiedere il Patamon viola... e la risposta fu che Gotsumon si sfrego' le mani tra loro, sghignazzando in maniera inquietante!

"Hihihihi... no, no... non c'e' assolutamente niente che non va!" affermo' Gotsumon, in una maniera che non lasciava presagire nulla di buono. "Anzi... va tutto stupendamente! Tutto quello che dobbiamo fare e ' essere nel posto giusto al momento giusto, e se le cose vanno come spero, Mercurimon si condannera' con le sue stesse mani!"

Tsukaimon non capiva cosa voleva dire il suo compagno... ma prima che lui potesse fare qualsiasi domanda, Gotsumon lo anticipo', e gli diede la spiegazione che lui voleva chiedere. "Riflettici un po' su, Tsukaimon! La maggior parte dei Digimon di questo mondo stanno ormai dalla parte di Gallantmon-sama... ma provano ancora rispetto nei confronti di Mercurimon, dal momento che e' stato uno di coloro che hanno rimesso in piedi il Mondo Digitale dopo la sconfitta di Lucemon, giusto? E proprio questo ha permesso la stipula di quei patti di non aggressione che ancora adesso impediscono a Gallantmon-sama di darci una mano... ma cosa succederebbe se il resto del Mondo Digitale venisse a sapere che Mercurimon sta trattando amichevolmente con degli esseri umani? Puoi immaginare che caos si scatenerebbe? I Digimon di questo mondo lo vedrebbero come un tradimento... e allora no che Gallantmon-sama non avrebbe piu' alcun impedimento! Potrebbe attaccare la Infinite IceRidge impunemente... e anzi, in maniera completamente giustificata! In fondo, non starebbe togliendo di mezzo un traditore?"

Tsukaimon spalanco' gli occhi, ammirato da questa logica feroce... e poi ghigno' con soddisfazione. In effetti, non era male come idea... e anzi, poteva facilmente essere piu' utile a Gallantmon-sama che semplicemente spingere Mercurimon alla guerra! I sostenitori di Mercurimon erano in minoranza, e non avrebbero potuto reggere...

"Heheheheee... Hahahahahaaaaa! Si', amico mio, mi piace come idea!" esclamo'. "Allora... che cosa facciamo? Torniamo a seguire quei ragazzini e vediamo cosa succede? E se poi loro e Mercurimon dovessero venire alle mani?"

"Allora si torna al piano originale. Nella confusione, sara' facile eliminare Ikuto e Falcomon e farla sembrare colpa dei Leggendari Guerrieri!" spiego' Gotsumon. "E a quel punto Mercurimon non si fara' piu' alcuno scrupolo ad attaccare la Terra... cosa che va a vantaggio di Gallantmon-sama!"

"Un piano geniale!" concluse Tsukaimon, saltando di nuovo in groppa a Yanmamon. "Allora, cosa stiamo aspettando? Forza, seguiamo quei mocciosi! Questa volta, Gallantmon-sama sara' orgoglioso di noi!"

"Arrivo!" rispose Gotsumon. Anche lui monto' sulla libellula gigante, che subito dopo prese il volo e si allontano', dirigendosi di nuovo verso il crepaccio nel quale avevano lasciato Mammothmon a combattere...

 

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"Ecco, ci siamo... questa e' l'entrata che abbiamo usato l'ultima volta." disse Yushima, ponendosi di fronte ad una grande fenditura che squarciava un'immensa arete di ghiaccio. Il gruppo aveva seguito il misterioso vecchietto lungo il canyon, che li aveva portati attraverso un complesso labirinto di gallerie e grotte... fino a raggiungere una stradina tortuosa che si inerpicava lungo la parete del ghiacciaio. Ed ora eccoli li', di fronte all'entrata... e pronti ad incontrare Mercurimon, sperando di risolvere il tutto in maniera pacifica.

"Bene... e cosi', stiamo per incontrare Mercurimon in persona." affermo' Masaru, sempre tenendo in spalla Ikuto privo di sensi. Dietro di lui, Takuya si stava occupando di Falcomon, che era nelle stesse condizioni. "Prima, pero', e' meglio se troviamo un luogo sicuro dove far riposare questi due, e..."

Yushima volto' improvvisamente la testa verso un punto sopra le loro teste... e, con una velocita' incredibile per un vecchietto apparentemente innocuo, fece scattare la sua canna da pesca in quella direzione! Gli altri agenti della DATS non ebbero neanche il tempo di restare stupiti prima che il filo si avvinghiasse attorno a qualcosa di invisibile che fluttuava a mezz'aria e ne rivelasse la presenza! Con un breve stridio di rabbia, apparve una piccola e disgustosa creatura simile ad un Watchmon in miniatura, con quattro occhi in cima ad altrettanti peduncoli, e una piccola bocca piena di denti acuminati!

"Cosa?" esclamo' Masaru. "E quello che diavolo e'? Era nascosto li' e ci osservava!"

"Un DemiWatchmon..." rispose Tohma, consultando rapidamente un computer palmare. "Un particolare tipo di Digimon usato come spia e ricognitore. Tutto quello che lui vede, il suo padrone lo sa subito. Questo significa che ancora una volta sono riusciti a tenere d'occhio le nostre mosse!"

Mentre il DemiWatchmon lottava per liberarsi del filo che gli si era avvinghiato attorno, Agumon prese fiato e gli sparo' contro un Pepper Breath, che lo colpi' in pieno e lo fece scomparire in una pioggia di pixel colorati!

"Si'... e' probabile che quella spia ci stesse alle calcagna gia' da tempo..." rispose Yushima, tranquillo. "Ora pero' non e' il momento di soffermarsi su queste cose. Forza, andiamo avanti! Tenete la testa bassa e cercate di stare attenti a come camminate. Il terreno, in questa caverna, e' estremamente scivoloso, e il nemico ci aspetta praticamente ad ogni angolo."

"Va bene..." rispose Yoshino, mentre il gruppo si avventura nell'entrata della Infinite Ice Ridge, per affrontare la sfida piu' impegnativa del viaggio...

Il gruppo della DATS cammino' per un breve tratto, attorniato dalle impressionanti formazioni di ghiaccio e dalle colonne di roccia blu che sorreggevano il soffitto... masi fermo' non appena un flebile lamento da parte di Ikuto fece capire al gruppo che il ragazzino e il suo Digimon stavano per riprendersi. Percio', il gruppo si fermo' in mezzo al corridoio, e Masaru e Takuya appoggiarono a terra i due seguaci di Mercurimon, mettendosi poi ad aspettare che si riprendessero... e infatti, un istante dopo, Ikuto apri' gli occhi e si guardo' attorno stordito.

"Uuuuh... che... cosa... successo? Dove... essere...?" si chiese, prima che la vista gli tornasse del tutto, e riuscisse a mettere a fuoco i suoi soccorritori. "Voi... qui ancora? Voi... aiutato me...?"

"Sembra di si'..." rispose Takuya con una punta di sarcasmo. "Un Digimon ha provocato una valanga, e per poco non ci restavamo secchi tutti..."

Mentre anche Falcomon riapriva gli occhi e si sfregava la faccia con una delle sue ali, Ikuto si rialzo' di scatto e porto' una mano al suo boomerang, il suo istinto di sopravvivenza e la sua diffidenza verso gli uomini che per un attimo prendevano il sopravvento su ogni altra cosa. "Voi! Umani! Esseri umani nemici di DigiWorld! Umani ucciso mamma Frigimon! Perche' voi aiutato me? Cosa volere da me?"

"Ugh... Ikuto..." mormoro' Falcomon, ora del tutto sveglio.

"Aspetta! Aspetta un momento!" cerco' di calmarlo Yoshino, abbassando le mani in un gesto di dissuasione. "Ascoltami... noi non vogliamo farti del male... e non siamo venuti qui per fare del male a DigiWorld o agli altri Digimon! Siamo qui perche' anche noi vogliamo vederci chiaro... vogliamo sapere cosa e' successo! Non vogliamo combattere inutilmente!"

"Ikuto, non lo fare..." lo prego' Falcomon, vedendo che il suo partner aveva ancora la mano sul boomerang, e sembrava indeciso se sfoderarlo o meno. "Ascoltami! Queste persone non sono cattive... ho visto con i miei occhi come si sono date da fare per aiutarti quando ti sei ammalato! Senza di loro, non sarei mai riuscito a recuperare l'antidoto! Credimi... posso assicurarti che non hanno secondi fini!"

"Falcomon?" chiese Ikuto, passando da un'espressione aggressiva ad una confusa. Ancora una volta, il suo amico difendeva gli esseri umani.

"Quello che stanno dicendo e' la verita, piccolo." disse Yushima, avvicinandosi al ragazzino selvaggio per persuaderlo a non attaccare. "Ascoltami... non sappiamo cosa sia successo tre anni fa... ne' come sia morta questa... Frigimon... di cui parli... ma ti posso assicurare che non siamo stati noi della DATS... e anzi, stiamo ancora cercando di capire chi possa essere il colpevole. Credimi... non siamo qui per ripetere quello che e' successo."

Ikuto allento' un po' la presa sul boomerang, ma era chiaro che era ancora combattuto. Non e' facile fidarsi di qualcuno, quando per anni non hai fatto che odiarli...

"Siamo venuti qui per discutere con Mercurimon... lui e' uno dei pochi che potrebbero dirci con esattezza cosa e' successo a DigiWorld dopo che noi Leggendari Guerrieri siamo tornati sulla Terra!" coninuo' Takuya. "Non vogliamo combattere con lui... vogliamo solo parlargli, e sapere qualcosa di piu'! Questo... aiuterebbe entrambe le parti! Magari, se collaborassimo, riusciremmo a portare un po' di ordine in questo caos, non credi?"

"E' cosi'..." concluse Masaru. "E la parola di un uomo e' il suo onore."

Il duello di sguardi tra il gruppo della DATS e Ikuto prosegui' ancora per qualche istante... e alla fine, pur non essendo troppo convinto, il ragazzino selvaggio abbasso' l'arma, ma continuo' a guardare con rabbia i suoi interlocutori.

"Forse voi dire verita'... ma io non fidare ancora!" rispose lapidario. "Io... deciso di dare voi possibilita'. Io accompagnare voi da Mercurimon-sama, ma voi non fare scherzi! O io non perdonare!"

"Non faremo scherzi, te lo promettiamo!" rispose Agumon, mettendosi una zampetta artigliata sul petto. "Te l'abbiamo detto... non sappiamo niente di cosa e' successo a DigiWorld o a Frigimon... e vorremmo scoprirlo anche noi!"

Falcomon annui'. "Te l'ho detto, Ikuto... queste persone non sono cattive! Se... se provassimo a dare loro fiducia, forse potremmo aiutarci a vicenda, non lo pensi anche tu?"

Finalmente, Ikuto si convinse. Rinfodero' la sua arma e, senza mai perdere di vista il gruppo della DATS, si mise a camminare davanti a loro, indicando i meandri del corridoio nel quale stavano per addentrarsi. "Hmph... e va bene... allora voi seguire me! Mercurimon-sama essere da questa parte... e anche altri due!"

"Altri due?" chiese Izumi. "Cosa intendi con... 'altri due'?"

"Ikuto voleva dire... che potrete parlare anche con gli altri due assistenti di Mercurimon-sama! Bokomon e Neemon, avete gia' sentito questi nomi?" chiese Falcomon... e le espressioni di stupore e meraviglia che si dipinsero sui volti di Takuya, Kouji e Izumi gli confermarono che era proprio cosi'! "Ah, ah! Ma allora era vero! Loro due parlano sempre di voi e delle vostre avventure! E fino ad oggi, hanno continuato a cercare di convincere Mercurimon-sama che voi non potevate essere responsabili di quello che e' successo a DigiWorld!"

"Vuoi dire che ci sono anche Bokomon e Neemon, qui? Ma... ma questa e' una notizia fantastica!" esclamo' Takuya, al settimo cielo. Quando Masaru e Agumon lo guardarono interrogativamente, Takuya si schiari' la gola e spiego'. "Bokomon e Neemon... sono i Digimon che ci hanno accompagnato nel nostro viaggio a DigiWorld! Le nostre guide! E ora... sono diventati i consiglieri di Mercurimon? Fantastico! Questa si' che e' una buona notizia! Allora, forza, ragazzi, che aspettiamo? Seguiamo Ikuto... e andiamo a trovare Bokomon e Neemon! Ora!"

"Arriviamo!" esclamo' Izumi. Kouji non disse nulla e non ebbe le stesse esternazioni entusiaste, ma Falcomon riusciva a vedere, da come si muoveva, che anche lui era molto contento di sapere che c'erano anche Bokomon e Neemon da quelle parti.

"Hehee... ma guarda un po'." commento' Tohma, con una breve risata ironica. "A volte si dice che il mondo e' piccolo e che chi non muore si rivede, ma questo vale anche per DigiWorld, a quanto pare..."

"Gia'... chi l'avrebbe mai detto che li avremmo incontrati qui, quei due Digimon?" disse Raramon...

 

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"Hmph... e cosi', si sono accorti che li stavamo spiando..." ringhio' Watchmon. Fino a quel momento, era riuscito a seguire il gruppo di Takuya e Masaru grazie al DemiWatchmon che gli aveva sguinzagliato dietro, ma pochi istanti prima, la "trasmissione a distanza" della sua spia si era interrotta per un breve istante, trasformandosi in una confusa serie di immagini disturbate... e quando poi si fu ripristinata, i bersagli erano gia' lontani, scomparsi nell'antro della Infinite Ice Ridge. "Bah, non importa... anche se ne hanno trovato uno, non riusciranno ad individuare ed eliminare tutti gli occhi e le orecchie che ho sparsi per DigiWorld. Ora, se solo quegli idioti di Gotsumon e Tsukaimon volessero darsi una mossa. Abbiamo aspettato fin troppo a lungo che ci dessero dei risultati."

"Sono convinto che questa volta si comporteranno meglio." rispose ChaosGallantmon dalla sua posizione sopraelevata sul trono. "Devono farlo, altrimenti mi convincero' che la loro utilita' si riduca ad essere carne da cannone da inviare in prima linea. Comunque, mi stavi dicendo, Watchmon... adesso i Digiprescelti e la squadra della DATS sono penetrati nella dimora di Mercurimon, giusto?"

"Affermativo, ChsosGallantmon-sama..." rispose il mostro dai molti occhi. "Hanno con se' il marmocchio umano, Falcomon... e con loro c'e' un altro essere umano, uno strano vecchio con i baffi che non avevo mai visto prima d'ora. Non so chi sia, ne' quale sia il suo ruolo, ma ho l'impressione che sappia molto di DigiWorld e di quello che sta accadendo da queste parti."

"Benem, sara' il caso di tenere d'occhio anche lui." rispose il cavaliere nero, per poi fermarsi e riflettere un istante sulla situazione. In effetti, ora che ci pensava bene, la situazione non era poi tanto difficile da sfruttare a suo vantaggio. Bastava un po' di fantasia, e si trovava la soluzione... "Hmm... pero', piu' ci penso e piu' mi viene in mente che, qualunque cosa accada, possiamo rigirarci la situazione come piu' ci fa comodo!"

BlackMegaGargomon e Kuzuhamon, in piedi a fianco del trono del loro signore, lo guardarono perplessi. "In che senso, mio signore?" chiese la sciamana con la maschera da volpe. "So che lo scopo era quello di convincere Mercurimon a muovere guerra agli esseri umani, in modo poi da sfruttare la guerra che sarebbe scoppiata a nostro vantaggio... ma cosa intende quando dice che possiamo rigirare la situazione in ogni caso?"

ChaosGallantmon si mise un po' meglio, e diede la sua risposta. "Tutto si spiega con grande facilita', Kuzuhamon." disse. "Come sai, il nostro piano originale consisteva nel provocare la morte di quell'inutile ragazzino umano che Mercurimon e i suoi collaboratori si portano dietro. Questo anche grazie alla complicita' dei voltagabbana Tsukaimon e Gotsumon, che avrebbero tenuto d'occhio Ikuto, anche approfittando del fatto che sono praticamente colleghi..."

"Si, fin qui, siamo tutti al corrente del piano, mio signore..." rispose BlackMegaGargomon. "Ma se per caso non dovesse andare come avevamo previsto? Lei ha gia' un'idea di come fare... ma di cosa si tratterebbe?"

"Credo di aver capito." intervenne Astamon. "Mio signore... lei vuol dire che, in caso di bisogno, potremmo distorcere un po' i fatti e far credere al pubblico che in realta' Mercurimon sia in combutta con gli esseri umani. Ho indovinato?"

"Preciso e conciso, Astamon." rispose il cavaliere nero, annuendo in tono di apprezzamento nella direzione del suo sottoposto. "Esatto, era proprio questa la mia idea. In questo modo, comunque vadano le cose, noi ne traiamo vantaggio. E ormai, i Digimon di questo mondo sono molto piu' disposti ad ascoltare me... voglio dire, ad ascoltare Gallantmon... piuttosto che qualunque altro leader. I rischi esistono, questo e' certo, ma con un minimo di intraprendenza, possiamo eliminare la competizione... e rimanere praticamente gli unici a controllare questa sezione di DigiWorld! E a questo proposito... come procedono le ricerche di ElDoradimon? Siete riusciti a determinare la sua posizione?"

"Ancora no, ChaosGallantmon-sama... pero' credo di avere una buona idea di come fare!" affermo' Astamon. Si incammino' verso Watchmon, che lo guardava perplesso... e poi si fermo' a pochi passi da lui, fissando enigmaticamente.

"Watchmon..." disse Astamon, dopo alcuni secondi di silenzio. "Dimmi un po'... secondo te, qual e' la spia ideale? Tu che te ne intendi, di queste cose..."

Il Digimon dai molti occhi corrugo' la fronte, e sul suo volto mostruoso si dipinse una smorfia spaesata. "Cosa? Come sarebbe a dire la spia..." disse. "Ugh... ma che razza di domande fai, Astamon? La spia migliore e' quella che non si fa scoprire, e che riesce a riferire le informazioni che i suoi signori vogliono... senza attirare sospetti su di se'. Non e' cosi'?"

Astamon si sfrego' il mento con una mano, quasi stesse riflettendo sulla risposta che gli era stata data. "Hmm. Quella che non si fa scoprire. Quella che non attira sospetti su di se'. Una risposta interessante, Watchmon, e a mio parere anche intelligente..." affermo'. "Tuttavia... ho come l'impressione che potrebbe essere migliorata. O meglio, la si potrebbe elaborare, rendere piu' precisa..."

"Senti, non sono in vena di sentirti parlare per indovinelli!" sbotto' bruscamente Watchmon. Uno dei suoi occhi-tentacolo punto' contro Astamon, per intimargli di non perdere altro tempo. "Quindi, dimmi quello che sei venuto a dire, e non farci sprecare tempo prezioso!"

"Si', Watchmon ha ragione. Sentire queste congetture e queste riflessioni non ci aiuta a raggiungere il nostro scopo." tuono' ChaosGallantmon. "Sii breve, Astamon. Cosa stai cercando di dire?"

Astamon si schiari' la voce. "Eh-hm... chiedo scusa, avete ragione, mio signore... temo di avere un po' abusato del tempo che mi e' stato concesso." si scuso'. "Comunque, per rispondere alla domanda di prima, sto sviluppando un sistema che ci consentira' di raggiungere ElDoradimon. Sono sicuro che le possibilita' di errore siano minime, per quanto non inesistenti. Ed e' un sistema per la cui creazione mi sono ispirato ai DemiWatchmon, quindi immagino che qualche riconoscimento vada anche al qui presente Watchmon."

"Un sistema di spionaggio simile al mio?" chiese Watchmon, ancora sospettoso. "Questo sono proprio curioso di vederlo... e cosa c'entrava la domanda sulle spie che hai fatto prima?"

Astamon sorrise leggermente, e ChaosGallantmon capi' subito che aveva in mente qualcosa che, molto probabilmente, si sarebbe rivelato geniale. "Tutto a tempo debito, Watchmon. Mio signore... non ho ancora perfezionato questo sistema, e quindi non sono ancora in grado di farle alcuna promessa. Pero'... se mi concedesse qualche giorno, sono sicuro che potrei perfezionarlo, e poi presentarglielo. Le garantisco che le piacera'."

Il respiro di ChaosGallantmon giunse, roco e quasi metallico, da dietro il suo elmetto. "Va bene, Astamon. Concesso. Ma cerca di non abusare della mia pazienza. Sai anche tu che voglio risultati." affermo', per poi rivolgersi a Watchmon. "Tu, Watchmon! Comunica ad Argomon la strategia che ho delineato, e ordinagli di passarla anche a Gotsumon e a Tsukaimon. Voglio proprio edere come faranno quei due idioti a sbagliare, ora... e tutti gli altri, tornino alle loro mansioni come secondo la normale organizzazione. Tenetevi pronti, perche' stavolta potrebbe essere la volta buona. Una vittoria su Mercurimon in questo momento vorra' dire un grande vantaggio per noi!"

"Si, ChaosGallantmon-sama!" esclamarono in coro i Servitori del cavaliere nero, abilmente nascondendo l'eccitazione per gli sviluppi piu' recenti...

 

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Farsi accompagnare da Ikuto e Falcomon lungo i corridoi della Infinite Ice Ridge non era stata esattamente una delle esperienze piu' eccitanti che Takuya, Agumon, Masaru e i loro compagni avessero mai fatto. Il gruppo avanzava con estrema circospezione, non volendo suscitare un allarme che avrebbe potuto provocare un equivoco con Mercurimon... e per tutto il tempo, nessuno si era scambiato una parola, malgrado la palpabile eccitazione che Takuya, Izumi e Kouji provavano all'idea di rivedere Bokomon e Neemon. Pareva quasi che la serieta' di Ikuto li avesse influenzati...

"Che posto incredibile..." sussurro' Izumi, cercando di spezzare un po' la tensione. "Non faccio fatica a credere che qui viva un Digimon potente e rispettato... anche se effettivamente faccio fatica a credere che una cosa del genere abbia potuto essere costruita nei soli tre anni in cui siamo stati lontani da DigiWorld..."

Yoshino si porto' un indice davanti alle labbra e fece segno alla sua amica di non parlare. "Sssh! Non a voce cosi' alta, Izumi-san. Non vorrei che Mercurimon ci sentisse e si allarmasse scambiandoci per dei malintenzionati..." disse. La biondina si mise la mano davanti alla bocca e abbasso' la testa per chiedere scusa, proprio mentre il gruppo usciva dalla galleria ghiacciata, ed emergeva in una enorme spelonca avvolta in una magica luce azzurrina, al centro della quale si riusciva a vedere una stupenda reggia scolpita nel ghiaccio piu' puro, con guglie taglienti e mura dall'aspetto impenetrabile! Era uno spettacolo favoloso, che riusci' per qualche secondo ad ipnotizzare completamente i ragazzi e a far loro dimenticare che si trovavano in pieno territorio di Mercurimon!

"A... Accidenti... e quello di prima sarebbe un posto incredibile?" chiese retoricamente Takuya, ammrando rapito la scena. "Questa... e' la reggia di Mercurimon, e ancora non mi sembrava vero di esserci davanti!"

"Non riesco a crederci nemmeno io..." mormoro' Agumon... per poi distrarsi e voltare lo sguardo da un'altra parte quando senti' arrivare qualcuno da una galleria laterale! Allarmato, il piccolo dinosauro si giro' di scatto e si mise in posizione di guardia, e gli altri membri del gruppo della DATS si voltarono anche loro, sperando che non fosse un'imboscata...

"Chi e' la'? Identificatevi!" esclamo' Tohma, con Gaomon a fianco che teneva sollevati i pugni guantati. Anche nella ridotta visibilita' della spelonca, si riuscivano a distinguere alcune figure che avanzavano nell'angusto corridoio, ma non abbastanza bene da capire cosa fossero...

"Con calma, ragazzi..." si raccomando' Yushima. "Non attaccate per primi, non sarebbe prudente..."

"Hey! Hey, state calmi, ragazzi! Siamo noi! Siamo i vostri allegri compagni!" replico', un istante dopo, una voce squillante e divertita che Takuya, Masaru e gli altri riconobbero subito come appartenente a Junpei Shibayama! Il suddetto Digiprescelto e Kouichi Kimura emersero dal passaggio scavato nel ghiaccio un istante dopo... e dietro di loro, si vedevano anche Tomoki, Shinya, Kaoru, Sophie e Katsuharu! Anche il secondo gruppo di agenti della DATS era riuscito a raggiungere la Infinite Ice Ridge... e a quanto pareva, senza perdere neanche un membro della squadra nel tentativo!

La sorpresa, per il gruppo di Takuya e masaru, passo' rapidamente alla gioia di vedere sani e salvi i loro compagni... e i due gruppi corsero l'uno verso l'altro, incontrandosi a meta' strada!

"Hahahaa! Hey, ragazzi! Non mi aspettavo proprio che ci saremmo ritrovati cosi'!" esclamo' Takuya, mentre si scambiava un cinque con Junpei, e Kouji andava ad abbracciare il fratello gemello. "Siete riusciti a raggiungere la Infinite Ice Ridge anche voi! Fantastico, questo semplifica non poco le cose!"

"Heh... piacere di rivedervi, gente! Com'e andata, allora?" chiese Masaru. "I novellini sono riusciti a trasformarsi?"

Mentre Takuya e Shinya si salutavano, Sophie storse il nasino, piuttosto irritata all'idea di essere chiamata con quel nome. "Hey! Certo, perche' tu sei un esperto, vero?" sbotto'. "Da quanto ne so, tu fai parte della DATS da non piu' di un mese. Piu' di me, ma non sei comunque un esperto."

"Heheheee... mi sa che qui ha proprio centrato il problema..." rispose Yoshino, per poi tornare seria. "Comunque, ci fa piacere che stiate tutti bene..."

"Potremmo dire altrettanto noi di voi, Yoshino-san. Dopotutto, si puo' dire che... Hm?" esordi' Kouichi, per poi rivolgere uno sguardo ai membri piu' recenti della squadra della DATS - quel misterioso vecchietto che avevano visto alla stazione della metropolitana, quando ancora non sapevano nulla della DATS e cercavano di investigare per conto loro! E poi, a fianco dei loro compagni, c'erano Ikuto e Falcomon, che avevano incontrato in occasione della battaglia con WarDevidramon, e di cui non sapevano esattamente cosa pensare. Era uno spettacolo piuttosto strano, anche se in effetti non era la cosa piu' incredibile che si potesse ammirare.

"Hey, un momento... chi sarebbe quel vecchio signore che vi accompagna? E quei ragazzi?" chiese Sophie, sempre piu' incuriosita. "Non ricordo di averli mai visti..."

"Nemmeno io... che c'entra lui con Digiworld?" chiese Katsuharu, per poi notare il buffo Kamemon che lo accompagnava. "E quel Digimon tartaruga che si porta dietro? E quel ragazzino e quel falchetto, poi? Certo che ne avete incontrata di gente, da queste parti!"

"E' una storia abbastanza lunga." rispose Kouji, cercando di non imbarcarsi in una discussione troppo lunga e inutile proprio in quel momento. "Piuttosto, voi state bene, vero?"

Kouichi si sfrego' la spalla. "Abbastanza, fratellino... abbastanza!" replico'. "Tuttavia, abbiamo avuto qualche problema lungo il cammino... siamo stati intercettati da Gallantmon e da uno dei suoi scagnozzi. Erano degli avversari molto difficili..."

"Come sarebbe a dire? Siete stati attaccati da questo Gallantmon di cui abbiamo sentito parlare?" chiese Tohma. "E... non avete sentito parlare di quel... ChaosGallantmon, se non ricordo male... di cui abbiamo sentito parlare nel Mondo Reale, quando WarDevidramon ci ha attaccati?"

"Ehm..." mormoro' Kaoru, un po' intimorita dalla presenza di quelle persone che non conosceva. "A... a dire la verita' no, non abbiamo mai sentito parlare di un Digimon di nome... er... ChaosGallantmon. Perche', avremmo dovuto?"

"A dire la verita', no... in effetti, fin da quando siamo arrivati a DigiWorld, non abbiamo mai sentito parlare di un Digimon con questo nome." affermo' Kouji. "E questo mi da' da pensare, se devo essere sincero. C'e' qualcosa che non mi torna, in tutta questa faccenda... ma al momento non e' questa la cosa piu' importante."

"Esatto... dobbiamo raggiungere Mercurimon e chiarire le cose con lui." disse Masaru. "Ovviamente, non prima di esserci presentati ai nuovi arrivati! Avete di fronte il grande Masaru Daimon, migliore street fighter di tutto il Giappone, e il suo allievo, Agumon!"

"Presente, capo!" gracchio' il piccolo dinosauro, alzando una zampina artigliata in segno di saluto. I Guerrieri Leggendari piu' giovani, inutile dirlo, rimasero piuttosto interdetti... e Tohma, Yoshino e Raramon scossero la testa ironicamente.

"Il ragazzo biondo e' Tohma Norstein, lo stratega del gruppo..." spiego' Tomoki ai nuovi Leggendari Guerrieri. "E il suo Digimon e' quel lupacchiotto azzurro che vedete con lui, Gaomon!"

"E infine, c'e' la mia 'sorellina', Yoshino Fujieda, e la sua Digimon, Raramon!" continuo' Izumi, indicando la rossa e il fiorellino fluttuante con un gesto della mano. Le dirette interessate si presentarono ai nuovi arrivati con un inchino. "Sono tutti degli ottimi compagni, ed e' grazie a loro che siamo riusciti ad arrivare fin qui!"

"E poi, ultimo ma non certo ultimo, ci sono io... che mi sono... beh... diciamo che mi sono fatto invitare nell'allegra compagnia qualche oretta fa!" concluse il vecchio Yushima. "Il mio nome e' Hiroshi Yushima, questo e' il mio partner Kamemon..." Il Digimon tartaruga alzo' una mano, restando per il resto del tutto indifferente. "E... diciamo che sono stato abbastanza coinvolto in questo caso, fin da quando i problemi con DigiWorld sono iniziati!"

"E cosi'... questa e' la squadra della DATS di cui abbiamo tanto sentito parlare da Junpei-san e dai suoi amici..." disse timidamente Kaoru. "Beh... per noi e' un piacere conoscervi!"

"Allora era proprio vero quello che mi ha detto mio fratello Takuya!" rispose Shinya, avvicinandosi al gruppo della DATS. "Esiste davvero un'organizzazione segreta che monitora un mondo parallelo! Wow, che figata! Questo e' meglio dei videogiochi che ho a casa mia... Hm? E voi due chi siete? Non credevo che qui a DigiWorld ci fossero anche i pellerossa!"

Inutile dirlo, questo era perche' aveva visto Ikuto e Falcomon, e si era avvicinato incuriosito al ragazzino selvaggio... che, ancora diffidente, si era ritirato di due passi e aveva messo di nuovo mano alla sua arma. Falcomon stava per intervenire e intimare al piu' giovane dei fratelli Kanbara di non avvicinarsi al suo amico umano, ma Takuya lo anticipo', facendogli cenno di smetterla.

"Shinya, e' meglio che tu non sia troppo curioso." affermo' il fratello maggiore, calmo ma fermo. "Ikuto e Falcomon non lo apprezzerebbero. Al momento, stiamo collaborando, e abbiamo deciso di cercare un punto di incontro, ma devi capire che non si fidano degli esseri umani."

Katsuharu si fece avanti e disse, senza volerlo, proprio quello che non avrebbe dovuto dire. "Ehm... E perche', scusa, Kanbara-kun? E' un essere umano anche lui, no?"

Ikuto agi', piu' veloce del vento... e un attimo dopo, si senti' un acuto SWISH, e Katsuharu si ritrovo' con il boomerang del ragazzino pericolosamente vicino al collo! I suoi occhi si spalancarono, e un rivoletto di sudore freddo gli colo' lungo la tempia, mentre osservava il piccolo guerriero che lo gelava con lo sguardo!

"Hey! Qu'est que tu fait?" esclamo' Sophie, mentre anche Shinya e Kaoru si allarmavano per il gesto di Ikuto...

"Io non umano! Io essere un Digimon! Guerriero di Mondo Digitale!" esclamo' Ikuto. "Tu non confondere me con voi! Io accettato di aiutarvi perche' voi aiutato me... ma io non volere essere amico di voi! Chiaro?"

"Ehm... chiaro, chiaro!" rispose nervosamente il Leggendario Guerriero del Metallo. "Piu' chiaro di cosi... hehee... direi che si muore!"

"O... Okay, okay! Adesso basta litigare tra noi! Non servira' a niente e ci fara' soltanto perdere tempo!" intervenne Yushima, tenendo le mani alzate per fare cenno ad Ikuto di calmarsi. "E voi, che siete i nuovi Leggendari Guerrieri, cercate di badare alle parole che dite, da questo momento in avanti. Siamo di fronte ad un problema che non puo' essere risolto con la forza bruta... quindi, cercate di essere prudenti. Inimicarci Mercurimon e' proprio l'ultima cosa che vogliamo."

Con un po' di riluttanza, Ikuto abbasso' il boomerang, e Katsuharu tiro' un sospiro di sollievo. "Hmph. Va bene. Allora, per stavolta io lasciare perdere." affermo' il ragazzino selvaggio. "Ma ora noi smettere di parlare, e andare da Mercurimon. Voi spiegare tutto a lui."

"Su questo ci eravamo gia' messi d'accordo. Okay... allora andiamo, ragazzi, la reggia di Mercurimon e' proprio li' davanti a noi." concluse Masaru, prima che il gruppo si rimettesse in marcia verso la meravigliosa costruzione... che, abbastanza ovviamente, non riusciva a meravigliare granche' molti degli agenti della DATS, considerando anche quello che era successo.

"Uuuuh... e noi... dobbiamo collaborare con quel moccioso pestifero e con quel piumino ambulante?" si lamento' Sophie. "Accidenti, li ho appena conosciuti, e gia' non vedo l'ora di non averli piu' davanti!"

"Pazienza, Sophie-chan, pazienza..." si raccomando' Junpei. "Come ha detto Yushima-san, essere impulsivi non paga, nella situazione in cui ci troviamo adesso..."

 

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"Hm. Eccoli qui. Stanno arrivando." disse stoicamente Mercurimon, abbassando di poco il suo sguardo nel momento in cui riusci' a sentire il lievissimo suono dei passi del gruppo della DATS. Bokomon e Neemon, che attendevano ai piedi del trono, non erano riusciti a sentirli, a causa del loro udito meno fine, e la rivelazione li lascio' sorpresi per qualche istante.

"M-Mercurimon-sama!" esclamo' il custode del Libro, cercando senza troppo successo di nascondere la sua emozione all'idea di rivedere i suoi amici umani. "Chi... chi sta arrivando? Lei... sta parlando dei Leggendari Guerrieri e del gruppo di esploratori mandato dalla DATS, non e' vero? Stanno... stanno venendo qui?"

"E' cosi'." rispose la Divinita' Olimpia. "Sono riusciti a superare i pericoli delle vette innevate, e a vanificare gli attacchi di Gallantmon e dei suoi uomini. E da quanto ho potuto vedere... sembra che non siano venuti qui per combattere. E va bene. Vorra' dire che daro' loro il beneficio del dubbio, e ascoltero' le loro ragioni. Dopotutto, hanno Ikuto e Falcomon con loro, e non hanno fatto loro del male, pur avendone avuto piu' di un'opportunita'..."

"I nostri ragazzi non farebbero mai del male a nessuno, Mercurimon-sama!" rispose allegramente Neemon. "Glielo dicevamo fin dall'inizio!"

Ma il gigante impellicciato, avendo ancora troppo pochi elementi, non si volle sbilanciare. "Bene... e' quello che vedremo, ma se sono venuti qui per ingannarmi, rimpiangeranno di aver messo piede a DigiWorld." taglio' corto. "Ora, vediamo un po' cosa sono venuti a fare..."

Finalmente, i passi si fecero piu' chiari e distinguibili. Prima era soltanto un ticchettio rapido, ma ben presto il suono si fece piu' chiaro e meglio udibile... e delle figure umane cominciarono ad apparire nell'oscurita' del corridoio. Bokomon e Neemon trattennero il fiato, e aguzzarono la vista nel tentativo di distinguere alcune di esse... vedere se si trattava dei ragazzi che avevano conosciuto tempo prima... Era un momento di grande emozione, e di tensione al tempo stesso. Come sarebbe andato il negoziato con Mercurimon? Perche' i ragazzi erano qui per discutere pacificamente, giusto? Non poteva essere altrimenti...

Ancora un po'... ancora qualche passo... e finalmente le figure di Takuya, Masaru ed Agumon apparvero dal corridoio, passando oltre l'enorme arco che dava accesso alla magnifica sala del trono di Mercurimon! Bokomon e il suo ingenuo amico si sentirono mancare il fiato... certo, erano passati tre anni, e i ragazzi erano cresciuti... il loro aspetto era cambiato, e alcuni di loro erano talmente diversi che per un attimo Bokomon non li riconobbe... ma erano loro, i ragazzi prescelti, non c'era alcun dubbio in proposito! Non poteva essere altrimenti... dopo tanto tempo, nel momento in cui il Mondo Digitale era piu' in pericolo, i suoi difensori erano tornati, e ora avevano con se' anche dei nuovi amici!

Lentamente l'intero gruppo entro' nella sala del trono... anche se Takuya, fatto appena qualche passo, si fermo' con un sussulto di emozione quando vide i due piccoli e buffi Digimon ai piedi del trono, e li riconobbe all'istante! Bokomon e Neemon erano proprio li', davanti a lui... e lo guardavano con gioia e commozione, riconoscendo nel ragazzo il bambino generoso e impulsivo che avevano visto nel vecchio DigiWorld! E piu' in la', c'era Kouji... Izumi, ora diventata un'autentica bellezza... Tomoki, che ora era cresciuto... e Junpei, che a parte gli occhiali era riconoscibilissimo... e persino Kouichi, che non era cambiato molto dall'ultima volta! C'erano davvero tutti... e stavano anche accompagnando Ikuto, che non sembrava piu' altrettanto ostile verso quelli che, fino a poco tempo prima, considerava invasori di DigiWorld. Forse... forse questo poteva voler dire che c'era ancora piu' possibilita' che tutto finisse bene...

"Bokomon. Neemon. Ditemi... sono proprio loro i Leggendari Guerrieri che avete accompagnato nel loro viaggio di tre anni fa?" chiese Mercurimon, percependo lo stupore e la gioia dei suoi due assistenti.

Mentre Takuya iniziava a fare qualche passo, anche se un po' esitante, verso il trono di Mercurimon e verso le due guide di DigiWorld, Bokomon si passo' una mano sugli occhi, in modo da scacciare qualche lacrima di commozione che stava premendo per uscire, e annui' in direzione del suo signore. "Si', Mercurimon-sama... sono proprio loro! Sono Takuya e gli altri! Anche se.. ci sono con loro delle persone che non conosco... ma fidatevi di loro! Se... se sono amici di Takuya e del suo gruppo, saranno sicuramente delle brave persone anche loro!"

Mercurimon, ancora non del tutto convinto, osservo' con attenzione il gruppo che entrava con ordine, quasi solennemente, nella sua sala del trono... e il suo sguardo, per qualche motivo, venne attratto dal ragazzo castano che camminava a fianco di Takuya e che si faceva accompagnare da un Agumon. C'era qualcosa di strano in quel tipo... qualcosa che Mercurimon aveva gia' visto da qualche altra parte... per l'esattezza, era stato poco prima che accadesse il disastro...

Una persona di cui si era fidato... e che aveva tradito la sua fiducia... o almeno cosi' sembrava. Masaru gli dava l'impressione di stare guardando una versione ringiovanita di quella persona...

"Bokomon? Neemon? Siete... siete proprio voi..." mormoro' Takuya, una volta giunto abbastanza vicino. Si fermo', in modo da non dare l'impressione di voler invadere lo spazio personale di Mercurimon, e resto' fermo li', a guardare stupito i suoi due amici digitali!

Junpei, dal canto suo, era gia' al settimo cielo per averli rivisti... e anche Izumi e Tomoki stavano contenendo a malapena la loro emozione, mentre i piu' controllati Kouji e Kouichi facevano del loro meglio per non sembrare troppo eccitati... "Ma come, Takuya-kun? Davvero hai da fare questa domanda?" chiese retoricamente Junpei. "Sono proprio loro! I nostri amici Bokomon e Neemon! Ne e' passato cosi' tanto di tempo, ragazzi... che Takuya-kun quasi non si ricordava piu' il vostro aspetto!"

"E' una gioia rivedervi..." affermo' Tomoki. "Dopo tre anni..."

"Takuya, ragazzo mio..." mormoro' Bokomon. "E anche Izumi, Kouji... Junpei... Kouichi... e Tomoki! Ci siete proprio tutti!"

"Huh? Hey, un momento... state dicendo... che quei due piccoli Digimon... sono stati le guide di cui ci avete parlato cosi' spesso?" chiese una perplessa Yoshino. "Bokomon e Neemon?"

"E' una fortuna che adesso siano attendenti di Mercurimon..." riflette' tra se' Tohma.

Dopo aver permesso ai ragazzi e a Bokomon e Neemon di scambiarsi i convenevoli del caso, Mercurimon si schiari' la voce, e immediatamente calo' il silenzio nella sala. I Digiprescelti e gli agenti della DATS si misero tutti sull'attenti, cercando di fare una buona impressione davanti ad una personalita' importante come Mercurimon, e Ikuto e Falcomon si fecero strada tra la piccola folla, e oltrepassarono Takuya, Masaru ed Agumon, per poi arrivare davanti al loro signore. Anche Bokomon e Neemon restarono in silenzio, mentre guardavano il ragazzino e il suo Digimon che si avvicinavano...

Finalmente, giunti a pochi metri dal trono, Ikuto e Falcomon si misero rispettosamente in ginocchio, e Mercurimon fece loro cenno di alzarsi.

"Ikuto. Falcomon." esordi' la Divinita' Olimpia, apparentemente ignorando i ragazzi della DATS. "Ho visto quello che e' successo in questi ultimi giorni. E ho visto anche che questi esseri umani che voi avete condotto qui, nella mia reggia, vi hanno aiutato piu' volte, senza che la cosa desse loro dei vantaggi immediati. Questo, in spregio alle nostre convinzioni che gli esseri umani fossero violenti e distruttivi nei confronti dei Digimon. Potete confermarmi che e' cosi'?"

Ikuto alzo' la testa e, nonostante non fosse ancora a suo agio con gli esseri umani, ammise che quei ragazzi erano stati sorprendentemente disponibili nei loro confronti. "Questa... essere verita', Mercurimon-sama. Non sapere perche'... ma esseri umani aiutato me quando io malato... e quando caduta valanga qui vicino. Loro salvato mia vita." affermo'.

"Sono testimone anch'io, Mercurimon-sama." prosegui' Falcomon. "Questi ragazzi... sono diversi da come noi ci aspettavamo gli esseri umani. Abbiamo pensato che forse... non sono poi tanto male!"

"Puo' bastare, Ikuto. Falcomon. Del resto mi occupo io." disse Mercurimon... per poi volgersi verso il gruppo della DATS. "Per quanto riguarda voi. Ho visto quello che avete fatto, e devo ammettere che avete contraddetto molte delle mie assunzioni circa la razza umana. Ora, ho una domanda per voi - cosa siete venuti a fare nel mio santuario? Cosa vi ha spinto a tentare un'impresa cosi' improba, sapendo che vi stavate spingendo in territorio nemico, circondati da creature che non chiedevano di meglio che distruggervi?"

"Provo a parlare io per primo, ragazzi. Se non vi dispiace..." disse Yushima, raggiungendo Takuya, Agumon e Masaru. Mercurimon spalanco' un po' gli occhi per lo stupore quando vide il vecchietto e Kamemon avvicinarsi... era abbastanza chiaro che li conosceva gia'. E infatti, quando Yushima si mise davanti a Mercurimon e si inchino' in segno di riverenza, la Divinita' Olimpia gli parlo' con un tono che faceva capire che era cosi'...

"Non immaginavo che ci saremmo rivisti in queste circostanze." disse Mercurimon. "E' uno sviluppo decisamente imprevisto. Ma la cosa al momento non e' importante. Quello che e' importante e'... sapere come mai lei, Hiroshi Yushima, ha deciso a sua volta di accompagnare questi ragazzi."

"Mercurimon-san, so che dopo che io, Suguru e gli altri componenti della spedizione siamo tornati nel Mondo Reale... e' successo quello che e' successo, e numerosi Digimon sono morti senza possibilita' di tornare in vita. Anche se, purtroppo, noi della DATS non abbiamo ancora capito come questo sia stato possibile." disse il vecchietto. "Ma le posso assicurare che noi della DATS non abbiamo ordinato tutto questo... e che a tutt'oggi non sappiamo chi fosse il responsabile. Il nostro scopo, fino a quando non ci siamo incontrati con lei e SaberLeomon, era quello di recuperare un bambino che era venuto a DigiWorld in risposta alla chiamata di Lady Ophanimon e Lord Seraphimon... e che, al contrario degli altri candidati al titolo di Leggendari Guerrieri, non e' tornato a casa. Il nostro scopo era appunto quello di ritrovarlo."

"Hm. Si', questo lo sapevo gia'. Mi avete raccontato il motivo per cui siete venuti." rispose Mercurimon. Nonostante ora fosse meglio disposto nei confronti degli umani, non aveva intenzione di abbassare la guardia e fidarsi tanto presto. "Ma che prove ho per credervi in questo momento? Come posso essere sicuro che non abbiate alcuna responsabilita' in questa strage? La mia fiducia... e' gia' stata tradita una volta, e io non consentiro' ad un eccesso di fiducia di provocare la morte di altri miei sudditi."

"Ma... Mercurimon-sama..." cerco' di protestare debolmente Neemon. "Lei... vede bene che ci sono anche i Digiprescelti con loro! Quelli della DATS non possono essere cattivi!"

"E dov'erano i Leggendari Guerrieri quando il Male si e' abbattuto di nuovo su di noi e ha mietuto vittime tra i nostri fratelli?" chiese Mercurimon, ora spostando il suo sguardo severo su Takuya, Kouji e gli altri. "I Leggendari Guerrieri, in teoria, dovevano essere i difensori che avrebbero riportato la pace a DigiWorld, e che l'avrebbero difeso da ogni pericolo. Dove eravate, vi chiedo io, quando c'era davvero bisogno di voi?"

"Posso risponderle io, Mercurimon-san." affermo' Takuya. "Innanzitutto, quattro di noi... mio fratello Shinya, Sophie, Kaoru e Katsuharu... non sono stati scelti come Leggendari Guerrieri fino a pochi giorni fa, e anzi molti di loro non hanno mai neanche saputo nulla di DigiWorld fino ad allora. E per quanto riguarda me e i miei compagni di viaggio... beh, la cosa si spiega molto facilmente: non ne sapevamo nulla. Non abbiamo mai saputo, almeno finche' non ci e' stato rivelato, che a Digiworld si fosse compiuta una tragedia simile. Se... se lo avessimo saputo, avremmo cercato di dare una mano in qualche modo. E' la verita', Mercurimon-san. Per tre anni non abbiamo piu' saputo nulla di DigiWorld. E' solo adesso che... abiamo ricevuto nuovamente i nostri poteri, e siamo potuti tornare grazie anche all'aiuto della DATS."

"E a questo proposito..." fu il turno di Masaru. Il giovane street fighter fece un passo in avanti e alzo' dignitosamente lo sguardo verso Mercurimon, deciso a farsi spiegare per filo e per segno come erano andate le cose. "Poco fa hai parlato di un uomo di nome Suguru... che faceva parte della spedizione di tre anni fa! Quell'uomo era mio padre, Suguru Daimon! Tu l'hai visto, non e' vero? Che cosa sai di lui? Sembra che il suo sia un nome molto noto, qui a DigiWorld!"

Mercurimon corrugo' la fronte. Ma certo! Ecco che si spiegavano molte cose... quel ragazzo che adesso gli stava parlando con un ardimento che quasi sfociava nella sfacciataggine, era il figlio di Suguru Daimon, il semi-leggendario messia del Mondo Digitale... ovvio che Mercurimon percepisse anche in lui un'aura molto simile...

"Il figlio di... Suguru Daimon?" chiese Mercuimon, sinceramente stupito.

"Non posso crederci... quel ragazzo, quindi, sarebbe..." mormoro' Bokomon. "Ragazzo, tu sei davvero il figlio del famoso Suguru Daimon? Lui... e' l'uomo che per primo ha incontrato Mercurimon-sama e ha cercato di convincerlo che la coesistenza pacifica tra esseri umani e Digimon era possibile! E' stato lui a creare i Digivice-Ic e a sviluppare la Digi-Soul!"

"In poche parole, e' una celebrita' qui a DigiWorld... ma questo, piu' o meno, lo sapevamo gia'." riprese Masaru. "E... anche noi, per quanto possa sembrare strano se lo dico io, vorremmo che tutto questo si risolvesse senza che nessuno ci resti secco. Ma per avere questa possibilita', dovremmo sapere di piu' su quello che e' successo all'epoca!"

"Ve lo spieghiamo noi cos'e' successo!" gracchio' una voce fin troppo conosciuta, accompagnata da un ronzio assordante e da un'ombra che sfreccio' rapida sopra le teste dei Digiprescelti. "E' tutto molto semplice! Gli esseri umani sono venuti qui a DigiWorld, si sono fatti credere nostri amici, e poi ci hanno pugnalato alle spalle! Come fanno sempre!"

"Oh, no, siete ancora tra le palle..." borbotto' un esasperato Masaru, voltandosi verso la fonte del disturbo. Con grande rabbia del gruppo suo e di Takuya, e sorpresa di quello di Kouichi, si trattava di Gotsumon, Tsukaimon e Yanmamon, che stavano svolazzando vicino all'arcata, e guardavano con disprezzo i ragazzi la' riuniti...

"E quel Gotsumon? Mi pare di capire che lo conoscete..." disse Junpei a Takuya, che rispose facendo una smorfia disgustata.

"Purtroppo si'... e ne avremmo fatto volentieri a meno!"

"Gotsumon! Tsukaimon! E adesso cosa siete venuti a fare, qui?" esclamo' Bokomon, passando dalla gioia alla rabbia in appena due secondi. Vedere quei due riusciva sempre a metterlo di cattivo umore...

Il Digimon simile ad un Patamon viola sghignazzo' crudelmente. "Hehehee... ma e' ovvio, no? Siamo qui per eliminare gli esseri umani... e per testimoniare, con i nostri occhi, che Mercurimon e' diventato un debole che non sa gestire i problemi di DigiWorld!"

"Come osate parlare cosi' a Mercurimon-sama?" esclamo' Falcomon. "Dimenticate quello che ha fatto per DigiWorld? Come osate sputargli addosso queste ridicole accuse?"

"Voi chiedere scusa! Ora!" intimo' Ikuto.

Ma queste implicite minacce non fecero ne' caldo ne' freddo ai due traditori, che invece ridacchiarono in tono canzonatorio. "Hehehehee... della feccia umana e il suo animaletto addomesticato vorrebbero darci degli ordini? A noi, Digimon di sangue puro? Questa si' che e' ridicola... non ho mai visto niente di piu' assurdo in vita mia!" gracchio' l'ometto di roccia, indicando proprio Ikuto... che per un attimo tentenno' e allento' la presa sul suo boomerang! Mercurimon, dal canto suo, corrugo' la fronte, in un'espressione di disapprovazione...

"Che stare dicendo voi?" esclamo' Ikuto... ma questa volta, nella sua voce c'era un cenno di allarme. "Questa essere bugia... io essere un Digimon! Non umano, Digimon!"

"Attento a quello che dici, Gotsumon." tuono' Mercurimon. "Stai gravemente abusando della mia pazienza."

"Hah! Proprio tu parli, Mercurimon! Proprio tu che hai tenuto nascosta la verita' a questo moccioso per tutto questo tempo! Sei un bell'esempio di ipocrisia, lo sai?" esclamo' Gotsumon, imperterrito e impertinente. "Non hai mai raccontato ad Ikuto delle sue origini, vero? E scommetto che non gli hai mai detto la verita' su come lo hai trovato, tu e quella stupida di Frigimon!"

"Smettere! Tu smettere subito! Tu mentire! Io essere Digimon!" esclamo' Ikuto, le cui certezze cominciavano seriamente a vacillare. Falcomon corse al suo fianco per dargli conforto... ma Gotsumon e Tsukaimon non si fecero impietosire, e proseguirono imperterriti!

"A dire la verita', non sappiamo neanche noi come tu abbia avuto quell'incidente che ti ha fatto perdere la memoria, moccioso..." prosegui' il simil-Patamon. "Fatto sta che, poco dopo l'arrivo a DigiWorld, ti e' capitato qualcosa, e sei sopravvissuto a malapena! E cosi', quando tutti gli altri bambini sono tornati a casa, tu non hai potuto prendere il Trailmon di ritorno. In qualche modo, non sappiamo come, sei riuscito a non morire quando i Cavalieri Reali, Dynasmon e Crusadermon, hanno assorbito i codici del vecchio Mondo Digitale della Frontiera... e quando DigiWorld e' stato ripristinato, tu sei stato ritrovato, privo di sensi e di memoria, da Frigimon... che ha avuto stupidamente pieta' di te, e ti ha portato a casa sua per curarti e farti riprendere le forze!"

"No... no, non essere possibile..." ripete' Ikuto. Voleva a tutti i costi non credere a quello che quei due stavano dicendo... ma il fatto che Bokomon, Neemon, Falcomon e persino Mercurimon non dicessero nulla per negarlo...

"Una volta che tu ti riprendesti..." prosegui' Gotsumon. "...non ci mettesti molto, privo di ricordi com'eri, a convincerti di essere nato qui, a DigiWorld, e che Frigimon fosse davvero la tua mamma! Ovviamente, anche Mercurimon, presso il quale io e Tsukaimon gia' prestavamo servizio, venne presto a sapere della presenza di un essere umano nel nostro quadrante di DigiWorld... una cosa a cui non poteva restare indifferente! Eppure, si lascio' convincere da Frigimon a permetterti di vivere qui, a DigiWorld, e a non eliminarti come invece avrebbe dovuto! Io e Tsukaimon cercammo di convincere Mercurimon che la tua presenza non avrebbe portato altro che problemi... ma lui non volle ascoltarci, e ne abbiamo pagato le conseguenze!"

"Adesso smettila!" strillo' Sophie, al limite della sopportazione. Ikuto non le era simpatico, ma quei due erano molto, molto peggio! "Smettila subito, carogna! Ti diverti a far soffrire quel ragazzino? Eh? Ti diverti tanto?"

Ikuto non stava prendendo bene quelle rivelazioni. Era rimasto ad occhi spalancati e vitrei, e con la bocca semiaperta, in un vano tentativo di rispondere per le rime a quei due individui... e vedendo la confusione che avevano seminato, Tsukaimon e Gotsumon proseguirono. "E i risultati si sono visti, purtroppo! Gli esseri umani sono venuti qui, prima per cercarti... e poi per distruggere tutti noi! Se tu fossi morto tre anni fa, non ci sarebbero stati tutti questi problemi!" continuo' Gotsumon. "E Frigimon ha avuto quello che si meritava! Soltanto una stupida come lei poteva credere davvero che un essere umano..."

"SILENZIO!" ringhio' Ikuto. Si scrollo' dal suo stato catatonico e, accecato dalla rabbia e dalla disperazione, scaglio' il suo boomerang contro i due che avevano osato insultare la sua figura materna! Gotsumon e Tsukaimon spalancarono gli occhi, spaventati... ma Yanmamon schivo' agilmente, e il boomerang fischio' a pochi metri da loro, e si schianto' contro una colonna di ghiaccio, per poi cadere a terra con un suono secco.

"Hehehehee... la verita' fa male, vero, Ikuto-chan?" sghignazzo' il perfido ometto di roccia. "Ad ogni modo... questa e' la verita'! Tu sei un essere umano, Ikuto! E come tale, sei un nemico di DigiWorld... e invece di fare qualcosa per fermarvi ed eliminarvi, Mercurimon si mette a discutere con voi? Questo non vorra' forse dire che Mercurimon e' stato corrotto e si e' trasformato in un amico degli umani? Certo, non puo' che essere cosi'... mentre Gallantmon-sama, il mio nuovo signore e padrone, sa cosa e' meglio per DigiWorld... e sa che gli esseri umani devo essere eliminati, se vogliamo che il nostro mondo prosperi!"

"Cosa?" tuono' Mercurimon. "Voi, miserabili traditori! Con quale spudoratezza mostrate ancora il vostro volto a me dopo questo voltafaccia?"

La rampogna non fece ne' caldo ne' freddo ai due Digimon, e anzi Gotsumon si permise un'esclamazione di disprezzo. "Hah! Hai un bel dire che siamo noi i traditori, caro il mio Mercurimon! Chi e' che ha voltato le spalle al Mondo Digitale in questo momento? Chi e' che sta permettendo a degli esseri umani di convincerlo? Non mi interessa nulla di quello che hanno da dire, la feccia umana rimane pur sempre feccia umana! E quando gli altri Digimon sapranno cosa e' successo qui... anche i pochi alleati che ti sono rimasti passeranno dalla parte di Gallantmon-sama!"

"Non osereste!" esclamo' Bokomon, inorridito e disgustato... ma le espressioni di quei due la dicevano lunga sulla serieta' dei due Digimon traditori!

"Che razza di carogne..." commento' Shinya. "E poi, avete sentito con che spudoratezza parlano?"

"Li abbiamo sentiti, Kanbara... non so se odio di piu' questi due o quel Gallantmon che per poco non ci faceva secchi!" esclamo' stizzita Sophie.

"Dunque e' cosi'..." disse Mercurimon, ora alzatosi dal suo trono. Vedendo il titano ergersi in tutta la sua ragguardevole statura, alcuni dei Guerrieri Leggendari meno esperti rabbrividirono e fecero due passi indietro. "Gotsumon e Tsukaimon... voi avete deciso di cambiare bandiera e passare dalla parte di Gallantmon. Se e' cosi', da questo momento in poi, sarete considerati miei nemici... e come tali sarete trattati!"

"Per quello che potra' servirti, Mercurimon..." ribatte' Tsukaimon. "Perche' vedi... ormai, tra non molto, la notizia che tu hai dato una mano a degli esseri umani, tradendo cosi' il Mondo Digitale, fara' il giro di questo settore, e da li' si diffondera' ovunque! Credo che a quel punto, farai bene a considerare tutti i Digimon tuoi nemici, perche' non ti perdoneranno questo scherzetto! E ora addio... e sappi che quando Gallantmon-sama conquistera' entrambi i mondi, e dara' quello che si meritano agli esseri umani, noi saremo al suo fianco! Hahahahaaa!"

Prima che Mercurimon potesse attaccare, e aveva gia' stretto un pugno per colpire i due traditori, Yanmamon viro' e volo' agilmente fuori dalla sala del trono, mentre Masaru cercava, inutilmente, di corrergli dietro e fermarla!

"Razza di vigliacchi!" esclamo' il giovane street fighter. "Venite qui! I miei pugni hanno qualcosa da dirvi..."

"Fermo. Non perdere tempo con quei due. Ormai sono troppo lontani." lo blocco' Tohma. "E inseguirli potrebbe essere pericoloso, se si sono portati dietro degli scagnozzi. Temo che dobbiamo lasciarli fare."

"Ugh..." grugni' Agumon. "Ma Tohma... cosi' diffonderanno calunnie contro Mercurimon... e faranno passare tanti altri Digimon dalla parte di Gallantmon!"

Dopo qualche secondo di silenzio, Mercurimon sospiro' e si sedette di nuovo sul suo trono di ghiaccio, quasi stancamente... "Uff... lo so, e' questo quello che succedera'... purtroppo, non sono stato abbastanza accorto da impedire che questo capitasse. Avrei dovuto stare piu' attento a quelli che consideravo i miei uomini di fiducia... e invece, ho abbassato la guardia. Avrei potuto evvitare tutto questo... ma ora non e' il momento di piangere sul latte versato. Quello che hanno detto quei due traditori, purtroppo, era vero... molti altri Digimon passeranno all'esercito di Gallantmon, e questo vuol dire che ormai, questo posto non e' piu' sicuro per voi della DATS. Dovete andarvene il prima possibile."

"Mercurimon-sama!" esclamo' Ikuto. La tensione del momento era tale che non era nemmeno andato a recuperare il suo boomerang. "Loro... loro non detto verita', vero? Loro mentire... quando detto che io... umano... loro mentire, vero? Mercurimon-sama, io pregare... rispondere a me!"

Takuya strinse i denti. Quel bambino era vissuto fino a quel momento odiando gli umani e credendo di essere un Digimon... e adesso, si ritrovava sbattuta in faccia una verita' che gli faceva orrore. Lui era la stessa cosa che aveva odiato per cosi' tanto tempo... e la sua casa non era il Mondo Digitale!

Mercurimon assunse un'aria contrita, e quando guardo' di nuovo verso Ikuto, nel suo sguardo si poteva vedere... che voleva chiedergli scusa. "Mi dispiace, Ikuto... ma anche su questo, purtroppo, quei due traditori non mentivano. E' la verita'... tu sei giunto su DigiWorld tre anni fa, in risposta alla chiamata di Lord Seraphimon e Lady Ophanimon... ma non sei stato scelto come Leggendario Guerriero, e in teoria saresti dovuto tornare a casa come gli altri. Almeno finche' un incidente malaugurato non ha cancellato i tuoi ricordi, impedendoti di fare ritorno. E' stato allora che Frigimon ti ha trovato e ti ha preso con se', per curarti finche' non fossi stato pronto a tornare nel Mondo Reale. Ma, dopo la sconfitta di Lucemon e il ripristino del Mondo Digitale, non hai mai recuperato la tua memoria... al che Frigimon, che si era affezionata a te, non ha avuto esitazioni e ha accettato di continuare a crescerti come se fossi stato un suo figlio."

Ikuto era rimasto congelato sul posto, con lo sguardo perso nel vuoto. Non poteva crederci. Non voleva crederci. Allora... allora era tutto vero... il fatto che lui fosse un essere umano... che Frigimon non fosse la sua vera mamma... che lui apparteneva al Mondo Reale... non riusciva a crederci... eppure, se lo aveva detto Mercurimon... e a quel punto Mercurimon... che interesse avrebbe avuto a mentirgli?

"Io... sapevo che tu eri un essere umano, Ikuto. Fin dall'inizio. E anzi, mi presentai personalmente davanti a Frigimon per chiederle spiegazioni di questo suo comportamento." prosegui' la Divinita' Olimpia. "Ma... vedendo con quanto coraggio Frigimon difendeva la tua posizione, e quanto affetto tu mostravi verso di lei, non ho voluto insistere, e anzi sono stato contento di lasciarti nelle mani capaci di Frigimon. Credevo che... si sarebbe risolto tutto cosi', e che non avremmo dovuto preoccuparci piu' del Mondo Reale... ma mi sbagliavo, come i fatti poi mi hanno dimostrato."

"Mer... Mercurimon-sama..." balbetto' Ikuto, guardandosi le mani come se fosse stato inorridito da se' stesso. "Io... io essere... un umano? Io... io... non potere..."

"Ikuto, ti prego, non fare cosi'..." lo prego' Falcomon. "A... Ascoltami... se Mercurimon-sama non te l'ha mai rivelato... era perche' sapeva che ti avrebbe mandato in crisi... da... da quando tu ti sei risvegliato nell'igloo di Frigimon... e da quando hai incontrato me, pochi giorni dopo... ti eri convinto di essere un Digimon come noi. E quando... quando Frigimon... beh... sapere che erano stati gli abitanti del Mondo Reale a fare questo ti ha riempito di odio nei loro confronti. Non... non avresti mai potuto accettare di essere uno di loro!"

"E' per questo che non ti abbiamo mai detto niente..." concluse Bokomon. "Non potevamo dirti niente... potevamo soltanto sperare che non accadesse piu' nulla, e che tu avresti potuto continuare a vivere su DigiWorld senza preoccupazioni... ci dispiace, Ikuto..."

La situazione era complessa, e anche parecchio triste... e nessuno dei membri della DATS se la sentiva di giudicare Mercurimon o i suoi inservienti per quello che avevano fatto. Tuttavia, l'urgenza della situazione imponeva effettivamente di tornare nel Mondo Reale, per riorganizzarsi e prepararsi alla nuova crisi... e Mercurimon, per ricordare a tutti le loro priorita', si alzo' dal suo trono... che subito dopo, ad un cenno della sua mano, si sposto' di lato, rivelando un corridoio alla cui estremita' riluceva l'ormai inconfondibile bagliore di un Digital Gate.

"Per voi, e' meglio tornare nel Mondo Reale... e anche per te, Ikuto. Gli uomini di Gallantmon prenderanno di mira soprattutto te." disse la Divinita' Olimpia, e il ragazzino, seppur ancora sconvolto, annui' lievemente. "Bene... affrettatevi anche voi. Io radunero' i Digimon ancora a me fedeli, e cercheremo di resistere. Non preoccupatevi per me e per loro, sapremo resistere. Bokomon, Neemon! E' meglio se andate anche voi con loro. Voi non avete nessuna capacita' combattiva, e se restaste qui sareste solo in pericolo."

"Va... va bene, Mercurimon-sama..." affermo', con esitazione, il Custode del Libro, mentre raggiungeva Takuya e i suoi compagni. "Ma... e' davvero sicuro di poter resistere? Non... vorremmo abbandonarla a lei stesso..."

"Per quello, non dovete preoccuparvi." disse Yushima, facendo cenno a Kamemon di seguirlo. "Mercurimon-san, io restero' qui come pegno di buona fede da parte della DATS. Sara' un modo per dimostrare che nel Mondo Reale avete degli alleati, e che c'e' ancora chi crede nella pacifica convivenza!"

"Vecchietto..." disse Masaru.

"Grazie, Yushima. Apprezzo molto la sua offerta." rispose il titano. "Ora andate. Una volta tornati nel vostro mondo e ricontattati i vostri alleati, vi sara' piu' facile riorganizzarvi... ma state attenti. Gallantmon cerchera' vendetta... e voi siete tra le maggiori minacce al suo piano di conquista!"

"Mercurimon-sama, la ringraziamo di tutto!" esclamo' Neemon.

"Le promettiamo... che veglieremo ancora su questi ragazzi! Come abbiamo fatto tre anni fa!" giuro' Bokomon.

"La ringraziamo, Mercurimon-san... e le promettiamo che torneremo presto a darle una mano!" rispose Takuya. "Yushima-san... abbia cura di se'!"

"Non preoccupatevi... io e Kamemon ce la sapremo cavare!" rispose il vecchietto, facendo un occhiolino di intesa al gruppo dei Digiprescelti. "Saltate tanto Rentaro da parte mia... e ditegli che ci rivedremo presto!"

"Non mancheremo, vecchietto! Buona fortuna!" concluse Masaru, prima che il resto del gruppo imboccasse l'uscita dimensionale. Uno alla volta, i Guerrieri Leggendari, gli agenti della DATS e i loro Digimon entrarono nel Digital Gate, iniziando in viaggio verso casa. Ikuto e Falcomon chiusero la fila... e prima di saltare nel Digital Gate, Ikuto getto' un ultimo sguardo al Digimon che ormai lui considerava come un padre. Con un triste sorriso sulle labbra, Mercurimon mosse la mano per salutare Ikuto e Falcomon, prima che questi scomparissero nel vortice dimensionale.

"Arrivederci, Ikuto. Perdona questo stupido di un padre."

"Mercurimon-sama..." mormoro' Ikuto con le lacrime agli occhi. Lui e Falcomon riuscirono a salutare per un'ultima volta la Divinita' Olimpia, prima di entrare a loro volta nel Digital Gate, e iniziare il loro viaggio verso il Mondo Reale...

 

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"Dove... mi trovo? Che posto e' questo?"

Una figura femminile, vestita soltanto di una lunga veste azzurrina che le arrivava fino alle ginocchia e di un paio di pantofola, con lunghi e fluenti capelli fucsia, si aggirava spaesata per i corridoi bui del complesso, guardandosi attorno nell'apparentemente vano tentativo di trovare qualche punto di riferimento. Kaede Suzushiro non aveva molti ricordi degli ultimi giorni... ne' di quanto tempo fosse passato da quando... da quando i suoi genitori l'avevano mandata a fare qualche spesa al convenience store... e lei aveva visto quei mostri che combattevano...

E poi, quella voce che la prendeva in giro... e quel colpo che le aveva mozzato il fiato... poi piu' nulla... non sapeva quanto tempo fosse rimasta incosciente, ne' cosa le fosse accaduto nel frattempo. Riusciva a muoversi bene, e non sentiva dolore... ma forse era proprio quello il problema... sentiva che, in qualche modo, si stava muovendo troppo bene... in un modo in cui di solito non sarebbe stata in grado di fare... Sentiva come delle piccole scariche elettriche nelle giunture dei gomiti, dei polsi e delle ginocchia... e aveva come l'impressione di vederci meglio al buio... Tutte cose che le sembravano strane...

"Cosa... cosa mi sta succedendo? Perche' mi sento cosi' strana?" si chiese ad alta voce. "E... e soprattutto, dove mi trovo? Dove sono i miei genitori e i miei fratelli? Qualcuno mi risponda per favore!"

"Ahi, ahi, ahi... eppure ti ho detto che la curiosita' puo' essere pericolosa, bambina..." Kaede sobbalzo' quando senti' una voce sardonica che rispondeva inaspettatamente alla sua domanda... e la riconobbe subito come quella del misterioso individuo che le aveva parlato prima che lei fosse rapita! "Ma non importa, in questo caso, credo che la curiosita' sia legittima. Vedi... scoprirai, col tempo, delle piccole migliorie in te stessa... che potrai sperimentare molto presto! Ma cerca di non deludermi, mi raccomando! Punto molto su di te, bambina!"

"Che... che cosa...? Chi sei tu?" esclamo' Kaede, guardandosi in giro. La voce sembrava provenire da degli altoparlanti, ma nella semioscurita' non si vedeva molto bene... "Che cosa vuoi da me? Che cosa hai fatto?"

"Oh, ancora niente, bambina." rispose l'individuo misterioso. Nella sua voce c'era un inquietante misto di allegria e sadismo che fece venire i brividi alla ragazza. "Voglio solo vedere di cosa sei capace... avanti, mostra che ho fatto bene a puntare su di te!"

Prima che Kaede potesse chiedere al misterioso individuo cosa volesse dire, si senti' un'inquietante ticchettio provenire da dietro un angolo... e quando Kaede si volto' allarmata, vide strisciare fuori da esso delle forme ombreggiate che ricordavano molto dei ragni giganti...

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E finalmente, un'altro capitolo e' pronto! Ci sono state un po' di rivelazioni... e finalmente Gotsumon e Tsukaimon hanno rivelato a Mercurimon il loro voltafaccia! Oh, e abbiamo anche visto il momento del ritrovo tra i membri dei due gruppi... e del ritrovo con Bokomon e Neemon, anche se non c'e' stato il tempo di fare molto... Oh, beh, rimediero' nel prossimo capitolo!

E finalmente, rivediamo Kaede, che avevamo visto di sfuggita una ventina di capitoli fa o piu'... che cosa le sta succedendo? Quale sara' il suo ruolo nella storia? Per saperlo, non avete che da continuare a seguirmi... nel prossimo capitolo, si torna nel Mondo Reale!

 

Justice Gundam

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Capitolo 33
*** Di ritorno nel Mondo Reale ***


Record of Digital Wars-33

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Sono tornato, finalmente! Non vedevo l'ora di rimettere mano alla mia fanfiction di Digimon Frontier e Savers, ma in questi ultimi tempi, le altre mie storie hanno avuto un trattamento di favore! E devo anche rimettere mano alla mia fanfiction di Super Robot Wars, ora che me ne ricordo... bah, ci pensero' io a rimettere a posto le cose! Voi, intanto, non preoccupatevi, e godetevi il resto di questa storia!

La volta scorsa, avevamo lasciato il gruppo della DATS in un momento davvero cruciale - non solo i due gruppi si sono finalmente riuniti, e hanno potuto incontrare Mercurimon e discutere con lui pacificamente... ma Gotsumon e Tsukaimon hanno rivelato il loro tradimento, e il fatto che il piccolo Ikuto e' in realta' un essere umano, richiamato su DigiWorld da Seraphimon e Ophanimon come tanti altri bambini (assieme a Takuya e compagni) e rimasto intrappolato li' a causa di un incidente che ha completamente cancellato la sua memoria! Mercurimon ha confermato tutto questo, quindi... non c'e' caso che quelle piccole carogne abbiano mentito, purtroppo. E ora, Gotsumon e Tsukaimon hanno le informazioni che servono loro per incastrare Mercurimon e dipingerlo come un traditore. Il tutto a vantaggio di ChaosGallantmon, ovviamente...

D'altro canto, i ragazzi hanno anche avuto modo di ritrovare i loro amici di un tempo, Bokomon e Neemon, che adesso li stanno seguendo nel Mondo Reale. Magari loro potranno dare una mano... e soprattutto, togliersi dai guai, visto che tra non molto Mercurimon e il buon vecchio Yushima si ritroveranno con alle calcagna tutti i Digimon che si sono fatti sviare da ChaosGallantmon e dalle sue manipolazioni! Credo che Bokomon e Neemon saranno molto piu' utili nel Mondo Reale, lontani... almeno per adesso... da ogni possibile minaccia!

Oh, e non dimentichiamoci di Kaede! L'abbiamo rivista, dopo tanto tempo, in una situazione alquanto spiacevole ed inquietante... che cosa vorra' mai significare?

Beh, in questo capitolo, qualcosa iniziera' a chiarirsi, anche se non tutte le risposte verranno subito. Ikuto, Bokomon e Neemon vedranno il Mondo Reale, e faremo la conoscenza di due persone che, nel corso della storia, avranno la loro importanza... e che l'hanno gia' avuta in passato! Sono sicuro che, anche se ora siamo nel Mondo Reale, i colpi di scena non mancheranno! Oh, e ho dimenticato di dirvi che rivedremo anche Chika e Dorumon! Non credo che la cosa dispiacera' ai fan di Digimon!

Okay, come sempre, prima di ricominciare, rispondo alle review che mi avete gentilmente lasciato.

Darkroxas92: Heheheee... si', come hai potuto vedere, sono successe un bel po' di cose! E si', finalmente Bokomon, Neemon e anche Ikuto vedono il Mondo Reale! Certo, per Ikuto questa non e' la prima volta, ma se n'e' completamente dimenticato! Sara' interessante vedere la loro reazione, in mezzo a tanti problemi che cominciano a sovrapporsi... Si', Mercurimon e Yushima hanno i loro bravi problemini, che dovranno risolvere in qualche modo, ma per adesso la storia non e' incentrata su di loro. Quindi, bisognera' aspettare un po' prima che tornino in scena... E per quanto riguarda Kaede, se stai pensando quello che io penso tu stia pensando, beh... allora ci hai azzeccato! In ogni caso, spero che questo capitolo ti piacera', e ti do appuntamento alla fine!

Let: Beh, che dire? Hai riassunto efficacemente questo capitolo! Si', ci sono un bel po' di problemi in giro, e anche Astamon vuole aggiungere il suo, per cosi' dire, contributo! La spia migliore e' quella che non sa di esserlo, come dici tu... chissa' poi come questo elemento giochera' a sfavore dei nostri eroi! ^_^

Grazie della recensione, ed ecco a te il nuovo capitolo! Spero che ti piaccia!

KillKenny: Il buon vecchio coretto dei pompieri non passa mai di moda! Purtroppo, quei due idioti ce li trascineremo dietro per un po', quindi armati di pazienza... e alla fine vedrai che avrai quello che vuoi! Grazie ancora e alla prossima... anzi, spero che la mia mail ti abbia raggiunto!

Okay, con questo ci siamo tutti! Facciamo un volo da DigiWorld al Mondo Reale, e riprendiamo la nostra storia!

Buona lettura!

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Capitolo 33 - Di ritorno nel Mondo Reale

"Che... che cosa sono quelle... quelle cose? Che... cosa vogliono da me?"

Kaede indietreggio' allarmata quando vide che quegli strani esseri aracnoidi stavano lentamente avanzando verso di lei, con un inquietante rumore di zampe che ticchettavano sul pavimento. Un unico occhio rosso, lucente e maligno, si accese sulla fronte delle mostruose creature, proprio al centro di dove avrebbe dovuto essere la testa... e non c'era bisogno di molta immaginazione per pensare che questo voleva dire che i mostri avevano adocchiato la loro preda e non vedevano l'ora di saltarle addosso! Spaventata, la ragazzina dai capelli fucsia indietreggio', cercando una via di fuga... che, scopri' un istante dopo, non esisteva! C'erano delle porte, ma erano chiuse da qualche meccanismo, e da sola non sarebbe mai riuscita ad aprirle! E come se non bastasse, non c'erano finestre o prese d'aria che la spaventata Kaede potesse imboccare per sottrarsi alla furia distruttiva di quegli orrori aracnoidi...

Non poteva fare altro che restare e combattere... o meglio dire, restare ed essere massacrata.

"No... no... state... state lontano... andate via!" balbetto' la ragazzina. Sapeva bene che era un tentativo disperato. I mostri-ragno non sembravano avere presente altro concetto che non fosse quello di uccidere la loro preda, e non rallentarono neanche un po'. Con crescente terrore, Kaede raggiunse una porta e cerco' di aprirla come poteva. Sorprendentemente, riusci' a separare di qualche centimetro le lastre di metallo che la componevano, cosa che non riteneva di poter fare con la sua forza normale... ma anche cosi', non riusci' a tenerle aperte abbastanza da intrufolarsi al loro interno prima che i ragni meccanici le fossero addosso! Con un terrificante clangore, la prima delle mostruose creature fece un balzo e calo' su di lei, l'unico occhio che scintillava sinistramente... e Kaede si vide passare davanti tutta la sua vita, in un batter d'occhio!

"E'... e' questa la mia fine? Dovro' morire qui... in questo posto sinistro... divorata da questi mostri? No... non voglio... non voglio... mamma... papa'... dove siete? Aiuto... qualcuno mi aiuti..."

"Andate via... ANDATE VIAAAAAA!" strillo' la ragazzina in preda al panico. Poteva solo sperare che la sua morte fosse rapida e indolore...

Il tempo sembro' rallentare fino a fermarsi, mentre i ragni ricoprivano il resto della distanza che li separava da Kaede...

E subito dopo, avvenne l'impossibile!

Kaede senti' uno strano brivido caldo percorrerle il torso e le braccia... e nel suo panico, nel disperato tentativo di allontanare una fine che sembrava ormai inevitabile, porto' entrambe le braccia in avanti! Un flash abbagliante la investi' e invase tutto il corridoio, assieme ad un terrificante rumore di metallo strappato e di circuiti che friggevano... poi, una serie di tonfi sordi e degli stridii acutissimi, perduti nella luce accecante! Kaede non avrebbe mai pensato che la morte potesse presentarsi in questo modo. Si accorse che non era la sua fine quando, cessato il caos, apri' lentamente gli occhi e si vide ancora viva, in piedi vicino alla porta che aveva tentato di forzare... mentre i ragni meccanici giacevano a terra in ordine sparso, ormai distrutti. Un istante dopo, i mostri si dissolsero letteralmente, frantumandosi in vortici di quadratini rossi e luminosi che svolazzarono qua e la' come uno sciame di farfalle cieche, per poi sparire nel nulla... e lasciare il corridoio talmente silenzioso e desolato, che Kaede fu convinta di sentire i battiti del proprio cuore che accelerava in maniera incredibile!

La ragazzina fece timidamente un passo in avanti, non osando credere a quello che era successo... Ma poi, esattamente, che cosa era successo? Come mai c'era stato quel lampo abbagliante... e poi i mostri erano tutti morti? Cos'era stato? Da dove veniva...

Un sospetto, inverosimile ma forse per questo tanto piu' orribile, le fece gelare il sangue nelle vene.

Era stata... lei?

"Cosa... cosa... sta succedendo qui?" balbetto'. "Cosa mi sta... succedendo? Io... io non... non posso aver fatto..."

Non ci fu il tempo di concludere. Il suono inconfondibile di qualcosa che veniva soffiato nel corridoio dalle prese d'aria attiro' la sua attenzione... e Kaede vide uno strano gas verdino dal penetrante odore invadere il corridoio, penetrare nei suoi occhi e nelle sue narici, e farla lacrimare copiosamente! Tossendo e boccheggiando, la ragazzina cerco' di tenere alta la testa... ma nel panico, si dimentico' che l'aria respirabile era rimasta sotto lo strato di gas tossico, e fini' per respirarne ancora di piu'. Riusci' appena a mormorare qualcosa di appena intelleggibile prima di accasciarsi contro il muro, scivolare a terra e piombare nel mondo dei sogni... ancora una volta...

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La sede centrale della DATS giapponese era rimasta in stato di allerta fin da quando i ragazzi erano partiti... e ora che anche Yushima si era unito a loro, Satsuma e il suo staff erano rimasti ad osservare gli schermi e gli strumenti con ancora maggiore aspettativa, sperando che da un momento all'altro arrivassero buone notizie. E quel pomeriggio, anche la piccola Chika e Dorumon, durante una pausa dai loro allenamenti quotidiani, si erano fermati nella sala di controllo per vedere se arrivavano buone notizie dal Mondo Digitale...

Almeno finche' la bionda Shirokawa non noto' qualcosa di strano sul suo radar digitale, in una zona abbastanza vicina alla sede centrale! E a giudicare dai pattern, il gruppo che era appena arrivato non poteva essere che quello di Masaru, Takuya e compagni... piu' altri segnali che indubbiamente appartenevano al gruppo che era partito per conto suo dalla stazione di Shibuya, e altri due che la bionda operatrice, in quel momento, non riusciva ad identificare...

Solo che, noto' Shirokawa con un po' di allarme, mancavano i segnali del direttore Yushima e di Kamemon...

"Capitano Satsuma! Kudamon! Avete visto anche voi?" esclamo' Shirokawa all'improvviso, facendo fare un piccolo salto alla piccola Chika. "Abbiamo dei nuovi segnali sul radar digitale, in una zona molto vicina alla sede centrale!"

"Riesci ad identificarli?" chiese il capitano Satsuma, senza perdere un colpo.

La bionda, ora raggiunta anche dalla sua collega dai capelli viola e dai due PawnChessmon, annui' vivacemente. "Affermativo, capitano Satsuma! Si tratta dell'agente Daimon, dell'agente Norstein, dell'agente Fujieda... e dei nostri agenti onorari!" rispose. "Tutti i Digimon sono con loro, e in piu' ci sono anche sette segnali digitali molto deboli, che al momento non sono in grado di identificare... e un ulteriore segnale di un Digimon, che corrisponde a quello di un Falcomon."

"Ma... c'e' anche una brutta notizia - il diagramma non indica la presenza del signor Yushima, ne' di Kamemon." affermo' Kurosaki, con espressione vagamente preoccupata.

"Quindi mio fratello, Agu-chan, e i loro compagni sono tornati?" chiese la piccola Chika, tirando un sospiro di sollievo. Erano diversi giorni che Masaru ed Agumon erano partiti, e fin dal primo giorno, sia lei che Dorumon erano sempre stati timorosi per il destino dei loro amici.

"Questa si' che e' una buona notizia!" esclamo' Dorumon. "Ma... avete detto che il vecchietto non e' con loro?"

Se il capitano Satsuma era rimasto turbato dalla notizia della scomparsa del suo mentore, non lo diede a vedere, e gesti' la situazione con la professionalita' per cui tutti lo conoscevano. "Ci occuperemo dopo dei dettagli. Per adesso, l'importante e' che siano tornati. Shirokawa, Kurosaki, riuscite a darmi una visuale del gruppo?" chiese.

Kurosaki premette alcuni pulsanti sulla sua console... e Chika quasi non resistette alla tentazione di esultare quando vide che sul maxischermo della sala di controllo era apparsa un'immagine di Masaru, Agumon e dei loro amici, raccolti vicino alla riva di un fiume, fuori portata dalla vista di molti, e un po' storditi per il viaggio dimensionale che avevano dovuto sostenere. C'erano anche degli altri ragazzi, che Chika immagino' essere gli altri quattro Guerrieri Leggendari scelti da Ophanimon... due Digimon che la bambina non riconobbe subito... e...

"Ugh... ma ci sono anche quei due?" si chiese tra se', corrugando pericolosamente la fronte alla vista di Ikuto e Falcomon. Ne' lei ne' Dorumon avevano dimenticato che quei due, tralasciando il passato di Ikuto, avevano aggredito lei e Dorumon durante la loro incursione nel Mondo Reale... e non aveva certo dimenticato la paura, la rabbia e la confusione che aveva provato quel giorno. Certo, poteva capire perche' suo fratello e i suoi compagni lo avevano riportato indietro... ma se Ikuto sperava che lei avrebbe passato sopra certe sue azioni, sarebbe rimasto deluso!

"Gia'... mi ricordo di loro... hey, un momento! Ci sono anche Bokomon e Neemon!" esclamo' Dorumon, indicando i due Digimon che la bambina non aveva riconosciuto: quello basso e panciuto con tra le mani un libro gigantesco, e quello alto e magro con i pantaloni della calzamaglia e le lunghe orecchie.

Kudamon si giro' verso il misterioso Digimon viola. "Hm. Quindi tu li conosci. Cosa ci sai dire di loro?" chiese.

"Beh..." rispose Dorumon, un po' incerto. Ripensare a loro gli faceva tornare in mente i giorni in cui era prigioniero nella Infinite Ice Ridge, ma adesso non c'era il tempo di fare queste considerazioni. Erano informazioni che potevano essere utili ai suoi amici. "Sono... sono due dei Digimon cheservono direttamente Mercurimon, e spesso, mentre ero nella Infinite Ice Ridge, loro mi hanno fatto la guardia e mi hanno tenuto compagnia. All'epoca ero furente perche' avevo paura che Mercurimon potesse farmi dl male, ma Bokomon e Neemon sono sempre stati gentili con me... e non hanno fatto i prepotenti come invece altri che conosco..." Grugni' con amarezza, ricordando tutte le umiliazioni e le prese in giro che aveva ricevuto da Gotsumon e Tsukaimon. Chika, capendo che il suo Digimon stava rivivendo dei tristi ricordi, gli appoggio' le mani sulle spalle, in modo da fargli sentire la sua presenza. "Grazie, Chika..."

"Hmmm... la situazione sta prendendo una piega imprevista." commento' Satsuma. "Ma per il momento, l'importante e' recuperare i nostri agenti, e mettere in sicurezza Ikuto Noguchi. Contattate immediatamente il team, con ordine di tornare alla base il prima possibile."

"Subito, capitano Satsuma!" rispose Shirokawa, per poi tirare fuori un cercapersone e comporre un codice di quattro cifre. Sul maxischermo, si vide Yoshino guardare verso la propria tasca ed estrarre il comunicatore, per poi mettersi in ascolto.

"Si', qui agente Fujieda." inizio'. "Sede centrale, avete gia' la nostra posizione? Siamo appena tornati dalla missione di esplorazione e ritrovamento nel Mondo Digitale... e con noi ci sono anche Ikuto Noguchi, gli altri quattro Leggendari Guerrieri, e alcuni Digimon che ci hanno aiutato nella missione."

"Vi riceviamo, agente Fujieda!" rispose Shirokawa, senza nascondere la sua gioia. "E siamo felici di vedere che siete tutti sani e salvi! Ascoltate... adesso tornate alla base e fate rapporto... credo che abbiate molte cose da raccontare e di cui avvisarci!"

Yoshino fece un sorriso un po' amaro, anche se era felice anche lei di essere tornata nel suo mondo e di non essere piu' bersaglio di qualche Digimon che voleva farla fuori. "Questo e' poco ma sicuro, Shirokawa-san. Va bene, torniamo immediatamente!"

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Per fortuna, non si erano verificati inconvenienti nel viaggio fino al quartier generale della DATS giapponese. Dopo un rapido check-up ai loo agenti e ai loro Digimon, per verificare che fossero tutti ancora in forma, e dopo un'affettuosa riunione tra i due fratelli Daimon, il gruppo si era trovato di fronte alla postazione del capitano Satsuma per fare il rapporto sulla spedizione, mentre i Leggendari Guerrieri di vecchia generazione mostravano la base della DATS ai nuovi arrivati, che li ascoltavano con palpabile meraviglia.

"Wow... e quindi, dopo che voi, tre anni fa, siete andati a DigiWorld, e' stata formata questa organizzazione segreta che monitora le attivita' di tutti i Digimon e controlla che non ne emerga nessuno senza autorizzazione?" stava chiedendo la piccola Sophie... mentre Takuya, in qualche modo, cercava di trattenere la curiosita' di Shinya, che cercava di ficcare il naso ovunque ce ne fosse la possibilita'! Per un bambino iperattivo e appassionato di computer come lui, trovarsi in mezzo a tutti quei macchinari e quegli schermi colorati era un sogno fatto realta'!

"Beh... e' una storia un po' lunga, ma in sostanza la si puo' riassumere cosi'!" spiego' Junpei, mentre si posizionava meglio gli occhiali. "E tutto questo e' nato perche' si stava cercando di fare chiarezza sulla sparizione di Ikuto Noguchi... quel ragazzino vestito da pellerossa che abbiamo trovato a DigiWorld. Sfortunatamente, ci sono ancora molte cose che non sappiamo... e a proposito, qualcuno di voi sa dove sono Ikuto-chan e Falcomon? Da quando siamo tornati alla base, sono stati presi in custodia da alcuni dei nostri agenti, e non li abbiamo piu' visti..."

"Ikuto e Falcomon stanno ancora sostenendo alcuni test. Vogliono verificare se la prolungata permanenza a DigiWorld non ha avuto degli effetti negativi sul loro fisico." spiego' Kouichi. "Ma credo che a questo punto, dovrebbero tornare da un momento all'altro. Piuttosto, voi due... Bokomon e Neemon! Allora, che ve ne pare del Mondo Reale? Avete sempre avuto voglia di vederlo..."

I due Digimon-guida erano a loro volta molto entusiasti di quello che stavano vedendo, e in particolare Neemon, come Shinya, stava cercando di esplorare ogni centimetro quadrato della sala di controllo, e soltanto una tirata di pantaloni da parte di Bokomon lo aveva frenato quando si era messo in testa di piazzarsi davanti ad una console e iniziare a premere tasti a caso! Tomoki ed Izumi, che erano con loro, si stavano chiaramente divertendo un mondo...

"Hehehee... allora, ragazzi, che ve ne pare del Mondo Reale? E' come ve lo aspettavate?" chiese la ragazzina bionda.

Bokomon si sistemo' sotto braccio il suo inseparabile libro, e rispose con un grosso sorriso sulle labbra. "Beh, il mondo dove vivete voi e' davvero affascinante! E non pensavo che gli uomini fossero riusciti a creare simili meraviglie! Non abbiamo mai visto niente del genere!"

"E' stata una fortuna, per certi versi, che siamo dovuti scappare dalla Infinite Ice Ridge e ci siamo rifugiati nel Mondo Reale, vero, Bokomon? Altrimenti non avremmo potuto vedere tutto questo!" rispose Neemon, beatamente dimentico della situazione delicata in cui si trovavano.

"Gia'..." rispose Bokomon. "Ma... adesso vorremmo sapere quale sara' la vostra prossima mossa. Avete in mente qualcosa per fermare Gallantmon e impedire che scoppi la guerra tra il Mondo Reale e quello Digitale?"

"Beh... a dire la verita' ancora no..." ammise Tomoki. "E' una situazione un po' difficile per tutti, e tra l'altro non sappiamo ancora abbastanza dei piani di Gallantmon per poterlo contrastare con sicurezza."

"E poi, ci sono altri elementi che ci lasciano ancora interdetti..." continuo' Izumi, per poi volgere lo sguardo verso Masaru, Tohma, Yoshino e i loro Digimon, che stavano ancora facendo rapporto al capitano Satsuma e a Kudamon. "Secondo me, la cosa migliore e' aspettare che Satsuma-taichou finisca di ricevere il rapporto dei nostri compagni. Lui magari si potra' fare un'idea migliore della situazione e prendere decisioni piu' ragionate."

"Hmm... si', potrebbe essere una buona strategia." ammise Bokomon...

"E a quel punto, il signor Yushima si e' offerto spontaneamente di restare nella Infinite Ice Ridge a fianco di Mercurimon, mentre il nostro gruppo, portando con se' Ikuto Noguchi e Falcomon, tornava nel Mondo Reale. Questo conclude il nostro rapporto sulla spedizione a DigiWorld." stava dicendo Tohma in quel momento. Lui e i suoi due compagni terminarono la spiegazione mettendosi sull'attenti assieme ai loro Digimon, e il capitano Satsuma, senza mai perdere la sua espressione stoica e concentrata, annui' in segno di comprensione.

"Hm. Quindi la situazione e' questa. La maggior parte dei Digimon e' ormai schierata con Gallantmon, e altri stanno abbracciando la sua causa ad ogni giorno che passa." affermo' il capitano. "Con cosi' tanti gia' schierati contro di noi, sara' difficile convincere i Digimon ad abbassare le armi."

"E a questo proposito... mi perdoni se intervengo, Satsuma-taichou..." intervenne Kouji, schierandosi la gola mentre si avvicinava alla postazione del capitano. Satsuma gli fece cenno di dire quello che doveva, e il ragazzo dai capelli neri annui' prima di continuare. "Ma volevo aggiungere qualcosa a quanto hanno appena detto i miei colleghi. Ricordo bene che WarDevidramon, il Digimon di livello Mega che abbiamo affrontato prima della spedizione su DigiWorld, aveva menzionato un certo ChaosGallantmon da cui aveva ricevuto ordini. Tuttavia, nel corso della spedizione, non abbiamo mai, neanche una volta, sentito parlare di un Digimon con questo nome. Soltanto di Gallantmon, che e' il presunto burattinaio che tira i fili di questa situazione."

"Hmm..." riflette' Yoshino ad alta voce, piazzandosi un indice sulle labbra. "Ora che Minamoto-kun ha menzionato questo particolare, bisogna ammettere che e' vero. Nessun Digimon, tra tutti quelli che abbiamo incontrato, ha fatto menzione di ChaosGallantmon. E l'unico nome ricorrente che abbiamo sentito e' stato quello di Gallantmon... il che mi fa pensare che i Digimon siano stati vittime di un raggiro, e che questo Gallantmon in realta' non sia chi dice di essere."

"E' un ipotesi plausibile." affermo' Gaomon. "Anche il gruppo condotto da Kimura e Shibayama non ha mai sentito alcuna menzione di ChaosGallantmon a parte quella fatta da WarDevidramon."

"Cosa?" chiese Masaru, stupito. "In altre parole, questo significa che questo Gallantmon non e' altro che un bidone!"

Il capitano Satsuma e Kudamon stavano gia' vagliando la possibilita' che fosse proprio come i suoi sottoposti stavano dicendo. In effetti, la cosa avrebbe avuto senso. Se un Digimon si fosse presentato a DigiWorld mettendo davanti a se' il nome di uno dei dodici Cavalieri Reali, riconosciuti e stimati eroi di quel mondo virtuale, sicuramente avrebbe ricevuto il favore popolare molto piu' facilmente...

"Capiamo quello che volete dire..." affermo' Kudamon. "C'e' la possibilita' che un Digimon di nome ChaosGallantmon si stia spacciando per Gallantmon in modo da raccogliere il sostegno della pubblica opinione. E' questo che voleva dire, giusto, agente onorario Minamoto?"

"E' esattamente questo il mio pensiero." rispose Kouji, rispettosamente.

Satsuma riflette' per un istante su quello che aveva sentito, poi inizio' a digitare alcune stringhe sulla sua console. "Personalmente, non ricordo nemmeno io di aver mai sentito il nome ChaosGallantmon, ma non costa niente fare una ricerca nel database." affermo', mentre terminava di inserire i dati e premeva il tasto di invio. Attese un paio di secondi, in modo che i computer ricercassero tra i dati a loro disposizione, poi scosse la testa quando non gli venne restituita alcuna corrispondenza. "Hmm... tra i nostri dati non abbiamo nulla su un dIgimon di nome ChaosGallantmon, ma questo non significa che la teoria dell'agente onorario Minamoto sia impossibile. Molto semplicemente, ChaosGallantmon potrebbe essere un Digimon del quale non conosciamo ancora l'esistenza."

"Ah, fantastico... in altre parole, questa volta, siamo contro un avversario di cui non possiamo sapere nulla!" brontolo' Masaru. "Almeno potessimo andare la' e prenderlo a pugni direttamente..."

Agumon si gratto' la testolina con un artiglio. "Hm? Strano che tu lo dica, capo... non sapere nulla di un avversario non ti ha mai fermato prima d'ora!"

"Ehm..." rispose Masaru, interdetto. "Beh... questo e' vero, ma la situazione era un po' diversa in quei casi..."

"Beh, non ci possiamo aspettare che la situazione sia l'ideale per agire." affermo' Satsuma. "Per ora, dobbiamo fare con quello che abbiamo... e penso che la cosa migliore da fare, in questo caso, sia cercare di far capire ai Digimon che noi esseri umani non abbiamo intenzione di invaderli e distruggerli come... Gallantmon... sta cercando di far credere loro."

"Giusto..." affermo' Masaru. "Ehm... a proposito, adesso dove sono il ragazzino e il suo falchetto? Non li abbiamo piu' visti da quando sono tornati alla base..."

"In questo momento Ikuto e Falcomon stanno venendo sottoposti a degli esami per accertarci delle loro condizioni di salute." spiego' Kudamon. "Non dovrebbe volerci molto, in ogni caso, e tra non molto dovrebbero essere qui..."

Una porta laterale si apri' poco dopo con un ronzio sommesso, e da essa entrarono un paio di addetti della DATS che accompagnavano il piccolo Ikuto e Falcomon. Entrambi questi ultimi davano l'impressione di stare bene, almeno fisicamente... ma anche un osservatore distratto avrebbe capito, dalla letargia con cui si muovevano, che le rivelazioni fatte da Mercurimon e Gotsumon poco prima di fuggire da DigiWorld stavano gravando molto su di loro.

"Infatti, eccoli qui..." concluse Kudamon, notando anche lui l'atteggiamento dell'ex-ragazzino selvaggio. Da quando lui e Falcomon erano entrati nella sala principale, molti sguardi si erano voltati verso di loro, in particolare quelli di persone come Kouji e Kouichi che potevano riconoscersi meglio degli altri nella loro situazione. Accompagnati da due degli agenti che avevano fatto loro gli esami, Ikuto e Falcomon raggiunsero Kouji e gli agenti ufficiali della DATS, e Satsuma si volto' per sentire quello che i due addetti avevano da dire.

"Grazie per aver portato qui Ikuto Noguchi e il suo partner." disse. "Che cosa dicono gli esami? Le loro condizioni sono buone?"

Uno dei due tecnici consegno' un foglietto al capitano, che lo lesse rapidamente. "I nostri test non hanno rilevato alcuna anomalia, malgrado il prolungato soggiorno nel Mondo Digitale." affermo'. "Tutti i valori e le reazioni vitali sono entro parametri almeno accettabili... certo, purtroppo, temo di non poter dire altrettanto dal punto di vista emotivo..."

"Ovviamente..." rispose Satsuma, quasi sospirando. Quel ragazzino si era perso non meno di tre anni di vita, credendo di essere un Digimon e odiando gli esseri umani. Non era una situazione che poteva essere corretta tanto facilmente... ci sarebbe voluto molto tempo prima che Ikuto potesse recuperare una parvenza di vita normale...

E questi erano piu' o meno anche i pensieri di Bokomon, Neemon e dei Leggendari Guerrieri. "Cavolo, in un momento come questo, non vorrei proprio essere al suo posto..." commento' a bassa voce Takuya, mentre si avvicinava ad Izumi, Tomoki e alle due guide di DigiWorld.

I due tecnici che avevano accompagnato Ikuto si ritirarono dopo aver fatto un inchino, e la sala cadde nel silenzio, mentre Ikuto e Falcomon restavano davanti al capitano Satsuma, in attesa che qualcuno dicesse qualsiasi cosa... ma dopo qualche momento, fu il piccolo Digimon rapace ad interrompere il silenzio e a fare la domanda che in quel momento gli premeva di piu'.

"Adesso..." chiese. "...che cosa ci succedera'? Cosa avete intenzione di fare con noi?"

"L'esistenza dei Digimon e' un segreto per il Mondo Reale." affermo' Kudamon. "Percio', non possiamo permettervi di uscire dal perimetro della nostra sede senza un'adeguata supervisione. Tuttavia, penseremo quanto prima ad assegnarvela, anche per motivi legati ai nostri interessi."

Falcomon annui'. "E... perche' non volete che i Digimon siano visti in giro?" chiese.

"E' per evitare il caos." affermo' Satsuma. "Se l'esistenza di creature come voi Digimon si diffondesse, si scatenerebbe il panico. E' il caso di ricordare che molti di noi esseri umani hanno tanti pregiudizi nei confronti di voi Digimon, quanti molti Digimon ne hanno verso gli umani." Poi, si rivolse alle due operatrici. "A proposito, dove sono l'agente in prova Chika Daimon e il suo partner Dorumon? Li avevo fatti chiamare qualche minuto fa..."

"Credo che stiano arrivando in questo momento, capitano Satsuma." rispose Shirokawa. Qualche secondo dopo, un'altra porta, vicino al gruppo di Takuya e compagni, si apri', facendo entrare la piu' piccola dei fratelli Daimon e lo stravagante dinosauro viola.

"Ehila', Chika-chan! Dorumon! E' un piacere rivedervi!" esclamo' Junpei, il primo del gruppo a salutare i due nuovi agenti della DATS. Chika e Dorumon ricambiarono il saluto mentre entravano nella stanza, e poi marciarono verso Masaru ed Agumon, che la piccola abbraccio' con entusiasmo!

"Masaru-niichan! Agu-chan! Finalmente siete tornati!" esclamo' la ragazzina, quasi facendo perdere l'equilibrio al fratello maggiore con l'impeto del suo abbraccio. "Io e la mamma siamo state in pensiero per voi, lo sapete? State bene, vero?"

"Ehila', Chika! Bentrovata!" esclamo' Agumon, anche lui contento di rivedere la piccola. "Hehehee... e' stato un viaggio un po' arduo, ma siamo riusciti a tornare sani e salvi!"

"Lo vedo, lo vedo!" rispose Chika, per poi rivolgersi a Tohma e a Yoshino. "Oh, Tohma-san! Yoshino-san! Gao-chan e Raramon-chan! Sono molto felice di rivedere anche voi!"

"La cosa e' reciproca, Chika-chan." rispose tranquillo ma soddisfatto Tohma. "E... vedo che anche Dorumon sta molto bene. Vi siete allenati con Kurosaki-san e Shirokawa-san, mentre noi eravamo assenti, spero..."

"Certamente! Chika e' un'ottima partner, ho gia' raggiunto il mio stadio Champion!" Dorumon non riusci' a fare a meno di vantarsi di questo traguardo che aveva raggiunto. A sua volta, Yoshino agito' una mano verso la bambina, e Gaomon fece un inchino, e Chika ricambio' i saluti prima di rivolgersi, come niente fosse, al quarto membro del gruppo.

"Oh, e vedo anche che c'e'... ugh..." inizio' a dire, ma si fermo' di colpo. Nella foga con cui si era presentata, la bambina non aveva quasi guardato ad Ikuto e a Falcomon, e ora se li trovava praticamente in faccia! E ne' lei ne' Dorumon avevano esattamente dimenticato quello che era successo il giorno in cui quei due erano arrivati nel Mondo Reale...

A loro volta, Ikuto e Falcomon si voltarono nella loro direzione... e mentre Ikuto, mettendo da parte la malinconia, gettava uno sguardo perplesso alla bambina castana, Falcomon sgrano' gli occhi e inizio' a sudare freddo!

A sua volta, l'umore di Chika aveva fatto una caduta verticale, e l'espressione sul suo volto si era fatta scurissima, mentre avvicinava il viso ad Ikuto. Dorumon, riconoscendo a sua volta i due, si era messo in posizione di combattimento e aveva sfoderato i suoi piccoli artigli. La tensione era salita di colpo a livelli incredibili, e tutti guardavano con apprensione la scena... tranne Satsuma e Kudamon che erano pronti, nel caso si fosse reso necessario, a riportare l'ordine.

"Ahia... ecco, non avevo previsto che ci sarebbe stata anche Chika-chan da queste parti..." affermo' Takuya, stringendo i denti per il disappunto.

"E adesso, che cosa faranno?" si chiese Shinya. "Non mi sembrano molto in vena di discutere amichevolmente..."

"Ah... ehm... ecco... io..." cerco' di spiegare Falcomon, riuscendo solo a balbettare qualcosa di incomprensibile, mentre la bambina e Dorumon continuavano a fissare lui ed Ikuto con disgusto. Per diversi secondi, nessuno disse nulla, come se avessero timore di rovinare l'atmosfera...

"Puzzi." disse Chika, precisa, decisa e lapidaria.

Inutile dirlo, Falcomon rimase completamente disarmato, e la parte inferiore del becco cadde quasi a terra per l'incredulita'! "C-come?" si chiese.

Con espressione esageratamente drammatica, la piu' piccola dei fratelli Daimon punto' un indice contro Ikuto e Falcomon! "Voi due puzzate!" dichiaro', come un giudice che emette una sentenza! Persino Dorumon rimase talmente interdetto da cascare a terra a faccia in giu', e lo stoico capitano Satsuma spalanco' leggermente gli occhi dietro le lenti dei suoi occhiali da sole! Non era esattamente cosi' che immaginavano che la cosa si sarebbe risolta!

"Guarda qui che schifo! Che incuria! Da quant'e' che non ti tagli le unghie, tu?" continuo' Chika, andando davanti ad Ikuto e indicandogli le mani. "E i capelli? Sono tutti sporchi! Non riesco a crederci, sei peggio di mio fratello quando torna da una rissa! Ah, ma quando ne ho l'occasione ti faccio fare un bagno di quelli come si deve! E anche a te, falchetto! Non credere di potertene tirare fuori!"

"Huh? Io... non... capire... Ragazza strana..." mormoro' Ikuto, non sapendo esattamente come comportarsi in unasituazione del genere.

"Nemmeno io..." rispose Falcomon. "Non e' proprio quello che mi aspettavo da lei..."

Dopo un attimo di silenzio imbarazzato, il capitano Satsuma decise di riprendere il controllo della situazione e si schiari' la voce, richiamando l'attenzione degli agenti e dei Guerrieri Leggendari su di se'. "Ehm... credo che... eventuali considerazioni sull'igiene personale dei nostri... ospiti... potranno attendere dopo che avremo fatto maggiore chiarezza sulla situazione. E, per l'esattezza, su cio' che riguarda questo bambino." disse, per poi indicare Ikuto con lo sguardo. "Sappiamo gia' quali sono le circostanze per cui Ikuto Noguchi si e' ritrovato isolato nel Mondo Digitale."

"Si', anch'io sapere." affermo' il ragazzino, con un misto di confusione e rabbia. "Mercurimon detto me... che io essere umano, che io rimasto a DigiWorld per errore... e che io perso memoria. Pero'... io non ricordare nulla... io non sapere chi miei genitori... io non ricordare nulla, essere verita'!"

"Stai calmo, Ikuto, lo sai che non ti fa bene agitarti cosi'..." lo prego' Falcomon.

Satsuma a sua volta fece cenno al ragazzino che non c'era bisogno di tormentarsi tanto. "Il tuo Digimon ha ragione. Per adesso non preoccuparti di ricordare, ogni cosa deve venire a suo tempo." affermo'. "A questo proposito, anzi, stavo pensando che forse la cosa migliore, a questo punto, e' contattare direttamente i genitori di Ikuto, i coniugi Kenji e Misuzu Noguchi. Ricorderete che facevano parte della spedizione che ha raggiunto DigiWorld per la prima volta, tre anni fa."

"Ehm... a questo proposito, capitano Satsuma..." Sophie, che fino a quel momento era rimasta con gli altri Leggendari Guerrieri, alzo' la mano per chiedere la parola. Satsuma e Kudamon la guardarono con espressione vagamente interrogativa, non sapendo chi fosse... e la bambina mezza-francese si affretto' subito a rimediare. "Er... desole', capitano Satsuma, non mi sono neanche presentata... il mio nome e' Sophie Kawanaga, e sono una dei nuovi Leggendari Guerrieri... per l'esattezza, sono la Digiprescelta che ha ereditato i Digi-Spirit del Legno, Arbormon e Petaldramon... Le posso fare una domanda, per semplice curiosita'?"

"Certamente." rispose l'uomo. "Essendo tu ora un membro onorario della DATS, godi delle stesse facolta' e sei soggetta alle medesime restrizioni. Chiedere una chiarificazione e' nel tuo pieno diritto."

"La ringrazio... merci beaucoup..." rispose la bambina, per poi schiarirsi la voce. "Ecco... volevo chiederle una curiosita'... chi faceva parte di quella spedizione nel Mondo Digitale a cui avete partecipato anche lei, il signor Yushima e i signori Noguchi?"

Satsuma penso' che era una domanda un po' inusuale, data la situazione, ma che comunque rispondere non avrebbe comportato alcun problema. "Chi faceva parte di quella spedizione? Oltre alle persone che hai citato, hanno partecipato ad essa - come ho gia' rivelato ad altri tuoi colleghi - anche il professor Suguru Daimon, padre dell'agente Masaru Daimon; il suo assistente, il professor Akihiro Kurata dell'universita' Waseda; l'esperto di archeologia Alan Mainard... e altri esperti, dei quali purtroppo al momento non ricordo i nomi. Comunque, e' tutto conservato nei database della DATS, ed e' consultabile in qualsiasi momento. Come mai questa domanda, agente onorario?"

"Era... il desiderio di confermare una mia supposizione." rispose Sophie. "Vede, capitano Satsuma... Alan Mainard, l'archeologo che ha partecipato a quella spedizione, e' mio padre! Prima di sposarsi con mia madre, Mainard era il suo cognome, e dopo il matrimonio ha assunto il cognome che ora la mia famiglia usa, Kawanaga."

"Accidenti, certo che le coincidenze non mancano, da queste parti..." commento' Masaru.

Satsuma accolse questa rivelazione con un cenno affermativo della testa. "Hmm. Capisco. Sembra proprio che tutti quelli che sono stati scelti come Leggendari Guerrieri abbiano avuto comunque dei contatti con DigiWorld, prima che l'attuale situazione di crisi si verificasse." affermo'. "Se sei davvero la figlia di Mainard, posso dirti che non conosco molto bene tuo padre, ma che per tutto il tempo in cui ci ha accompagnato, ha dimostrato di essere un lavoratore serio e coscienzioso. E' stato un piacere lavorare al suo fianco, anche in circostanze difficili come quelle in cui ci trovavamo. Comunque, per adesso vorrei tornare a parlare dei signori Noguchi."

"Certamente... immagino che sapere quanto piu' possibile di loro ci aiutera' a dipanare il bandolo della famosa matassa." rispose Yoshino. "E sinceramente, trovo che sia gia' abbastanza ingarbugliata."

"Effettivamente." rispose Kudamon. "I signori Noguchi, Kenji e Misuzu Noguchi, erano gia' tre anni fa degli esperti abbastanza conosciuti nella teoria delle dimensioni alternative, ed e' stato grazie alle loro ricerche se siamo stati in grado di creare un Digital Gate che ci consentisse l'accesso a DigiWorld. Quindi, si puo' dire con tutta tranquillita' che anche loro hanno svolto una parte molto importante nella fondazione della DATS."

"Penso che la cosa migliore, a questo punto, sia andare a trovare i coniugi Noguchi, e portare con voi Ikuto." concluse Satsuma. "Potrebbe darci qualche risultato in piu', e potremmo fare qualche passo avanti nel risolvere l'amnesia di Ikuto stesso. Si occuperanno di questo gli agenti Daimon e Fujieda, e gli agenti onorari Minamoto e Kimura. Ci sono domande?"

"No, capitano Satsuma." rispose Kouichi, contento di poter svolgere una missione a fianco del fratello gemello. "Accetto di buon grado questo incarico."

Kouji sorrise lievemente, senza mostrare molto i suoi sentimenti. Per motivi personali, al giovane musicista faceva piacere poter dare una mano ad una famiglia. "Lo stesso vale per me." affermo'.

"Per noi non ci sono problemi, Satsuma-taichou." rispose Yoshino. "Tutto sta nel vedere che cosa ne pensa Ikuto-kun. Ikuto... tu saresti disposto a venire con noi sulle alpi giapponesi e vedere se riesci a riconoscere i tuoi genitori?"

Il bambino selvaggio resto' ancora per un po' fermo al suo posto, a riflettere su quello che aveva sentito. Erano successe un sacco di cose in soltanto poche ore, e ne' lui ne' Falcomon potevano dire di essersi del tutto rimessi dallo shock. Oltretutto, riusciva a vedere molto bene che non tutti i membri della DATS erano molto ben disposti nei loro confronti - Chika non sembrava serbare troppo rancore, ma Dorumon li stava guardando come se avesse voluto prenderli a pugni... Forse, cercare di fare un po' di chiarezza sul suo passato non sarebbe stato poi cosi' male...

"Va... va bene. Io venire con voi." affermo' alla fine.

"Dove va Ikuto, vado anch'io." esclamo' Falcomon. "Immagino che sia possibile almeno restare con Ikuto senza essere visto da troppe persone, vero?"

"Su questo non c'e' dubbio. Anzi, mi sembra piu' che giusto permettere anche a te di partecipare." rispose Satsuma. "In questo momento, non c'e' nulla di cui Ikuto abbia piu' bisogno che un compagno che gli stia vicino, e tu sei ovviamente la persona ideale per farlo. Tuttavia, cerca di mantenere un profilo basso."

"Lo faro'. La ringrazio molto." rispose il falchetto, senza tradire alcuna emozione... per poi girarsi verso Ikuto e fargli un sorrisetto malinconico. "Tranquillo, Ikuto... tra non molto rivedrai i tuoi veri genitori! Anche se... al momento non ti ricordi di loro... sono sicuro che quando li rivedrai ti scattera' qualcosa! Dopotutto... sono pur sempre i tuoi genitori... assieme a Frigimon..."

"Falcomon..." mormoro' tra se' il ragazzino. Non ci voleva un genio per capire che Falcomon temeva che ben presto sarebbe venuto il momento della separazione per lui ed Ikuto...

"Bene, questo e' quanto." concluse Satsuma. "Gli altri agenti sono in libera uscita fino a nuovi ordini. Aspetto aggiornamenti da parte vostra, agenti Daimon e Fujieda."

"Non si preoccupi, capitano Satsuma! Faremo del nostro meglio!" rispose Raramon, facendo lo stesso saluto militare che stavano facendo gli altri agenti della DATS. "Riporteremo Ikuto ai suoi genitori... e speriamo che vada tutto bene!"

"Gia'..." affermo' Kouichi, che dentro di se' temeva che il momento della riunione tra Ikuto e i suoi genitori avrebbe potuto non essere tanto lieto come lui sperava. Scacciando queste ansie premature dai suoi pensieri, il possessore dei Digi-Spirits delle Tenebre si volto' verso il fratello gemello e gli fece un cenno di assenso... poi guardo' verso i suoi compagni. "Okay... allora, questa e' la situazione. Vi terremo informati su quanto accade... e se dovesse accadere qualcosa mentre noi siamo via, non esitate a contattarci."

"E soprattutto cercate di insegnare bene ai nuovi arrivati." aggiunse Kouji. "Al momento, non sono in grado di controllare i loro Beast Spirits, e avremo bisogno anche di quelli."

"Di questo potete stare sicuri." rispose Takuya a nome di tutta la squadra. "Non abbasseremo mai la guardia, questo e' poco ma sicuro. E poi... dobbiamo cercare di spiegare la nostra assenza ai nostri genitori... di' la verita', Shinya, hai detto loro che andavi a dormire da qualche amico, no?"

"Ehm... piu' o meno si', ma pensavo che saremmo tornati in giornata..." spiego' il piu' piccolo dei fratelli Kanbara, abbastanza imbarazzato. Takuya sospiro' e scosse la testa, con una mano appoggiata sulla tempia...

"E va bene..." disse Agumon, dopo essersi schiarito la voce. "Io e il capo abbiamo una nuova missione... ci dispiace non poter tornare subito a casa, Chika-chan!"

La bambina scosse gentilmente la testa. "Tranquilli, dopotutto state solo facendo il vostro dovere. Avremo tempo dopo per scambiarci le ultime notizie, Agu-chan! Mi raccomando, pero', tieni a bada Masaru-niichan, in modo che non ne combini qualcuna delle sue..."

"E tieni d'occhio anche quei due." borbotto' cupamente Dorumon. "Non mi fido nemmeno un po' di loro."

"Doru-chan! Non e' bello parlare in questo modo!" lo rimprovero' Chika, pur non potendo dargli torto. Masaru ridacchio' tra se', e poi arruffo' un po' i capelli della sorella, che cerco' di divincolarsi con aroia leggermente infastidita.

"Va bene, va bene..." rispose, per poi pensare ad una frecciatina ironica in risposta a quella della sorella. "Nel frattempo, immagino che a te non fara' schifo restartene qui con Tohma-kun, eh?". E concluse la frase con un ghigno malizioso e un occhiolino!

"Che tipo..." disse Tohma, scuotendo la testa con un breve sorriso, mentre Chika arrossiva visibilmente e balbettava qualcosa di indignato e al tempo stesso incomprensibile!

"A me va bene qualsiasi cosa..." borbotto' Dorumon, restando vicino alla sua partner umana. "Mi basta che quei due se ne stiano il piu' lontano possibile da me..."

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Ma mentre i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS preparavano la loro prossima mossa, a DigiWorld stavano fervendo dei preparativi per qualcosa di ben piu' inquietante...

ChaosGallantmon annui' soddisfatto, mentre passava in rassegna i dati che gli erano stati consegnati dai Searchmon ai comandi di WarDevidramon. Per una volta, quei due incompetenti di Gotsumon e Tsukaimon si erano rivelati delle utili pedine - il fatto che fossero riusciti a dare il via alla diffusione della voce secondo cui Mercurimon aveva aiutato gli esseri umani "invasori" e al momento stesse attivamente collaborando con uno di essi aveva avuto come conseguenza una defezione di massa dei Digimon rimasti ancora sotto la bandiera della Divinita' Olimpia, che si erano cosi' rivolti a "Gallantmon" sentendosi traditi e raggirati. Il cavaliere nero aveva visto ingrossarsi le fila del suo esercito in maniera davvero inaspettata... e questo voleva dire che i suoi piani potevano andare avanti con maggiore rapidita'! Anzi, ora che ci pensava... quello poteva essere benissimo il momento giusto per sferrare un attacco preliminare!

"Molto bene... vedo che la situazione e' ormai a nostro favore!" affermo' il cavaliere nero, alzandosi dal suo trono e guardando i suoi servitori diretti, radunati urgentemente nella sua sala del trono. Oltre agli onnipresenti BlackMegaGargomon e Kuzuhamon, che lo affiancavano come due soldati fedeli, si trovavano li' anche Watchmon, WarDevidramon, Astamon, Argomon; Gotsumon, Tsukaimon e la loro Yanmamon... e SaberLeomon, il feroce Digimon simile ad un leone dai denti a sciabola che Argomon aveva convinto a passare dalla parte dei ribelli. E questi erano solo i suoi servitori diretti... non poteva fare a meno di sogghignare al pensiero di che enormita' di seguaci ci fosse sotto ognuno dei suoi generali e diretti servitori! Contro una forza del genere, anche la DATS avrebbe potuto fare ben poco...

"Grazie al buon lavoro di Gotsumon e Tsukaimon... risultati pervenuti tardivamente, ma comunque ben accetti... siamo riusciti a rimpinguare notevolmente le nostre forze, al punto che anche le ingenti perdite che abbiamo subito finora sono diventate irrisorie. E grazie all'idea di Astamon, siamo riusciti ad isolare diversi portali, che ci permetteranno di coordinare meglio l'attacco ai nostri nemici. Si puo' dire con sicurezza che i nostri nemici sono in svantaggio." tuono' ChaosGallantmon, lanciando uno sguardo ferocemente significativo ai due servi traditori di Mercurimon. I due compari ridacchiarono nervosamente, restando inchinati e non osando neanche alzare lo sguardo verso il loro nuovo padrone... ma dentro di se', si sentivano estremamente fieri per essere riusciti a favorire i piani di ChaosGallantmon! E il fatto che il cavaliere oscuro si fosse servito dell'identita' di Gallantmon come copertura non li aveva disturbati piu' di tanto. In fondo, avevano pensato, chiunque avesse intenzione di distruggere gli esseri umani, in particolare quel fastidioso mocciosetto di Ikuto, non poteva che agire per il bene di DigiWorld, ai loro occhi.

"Ora," prosegui' ChaosGallantmon, dopo aver fatto un istante di silenzio per assicurarsi che le sue parole fossero state bene intese, "e' il momento migliore per colpire. I nostri nemici non hanno idea del fatto che noi ora abbiamo numerose possibilita' di sbocco nel Mondo Reale, grazie ai portali scoperti da Astamon e stabilizzati dalle nostre squadre speciali. Se le nostre truppe sferrassero un attaco in contemporanea da tutti quei Digital Gate, molto presto i nostri nemici si troverebbero alle prese con un'invasione incontrollabile, e non potrebbero fare altro che capitolare. In pratica, se agiamo in fretta, possiamo concludere la partita in nostro completo favore."

"In tal caso, ChaosGallantmon-sama, mio signore... chiedo di essere io ad avere il privilegio di guidare l'attacco!" ruggi' ferocemente SaberLeomon. "Ho avuto voglia di dispensare giustizia a quei maledetti umani per anni, e non voglio perdere questa occasione!"

"E noi... vorremmo unirci a SaberLeomon-sama!" esclamo' Gotsumon quasi subito dopo. "Ikuto, il ragazzino umano che Mercurimon proteggeva, e' ancora a piede libero nell'altro mondo, e noi vogliamo fargliela pagare per quello che ha provocato!"

ChaosGallantmon guardo' intensamente i suoi piu' recenti acquisti... poi, dopo averci pensato un po' su, diede il suo assenso. "Hm. Molto bene, concesso. SaberLeomon guidera' questo primo assalto." dichiaro', mentre nel contempo gettava un'occhiata agli altri suoi sottoposti per rendere chiaro che questa era la sua decisione e non avrebbe ascoltato proteste. In effetti, mandare SaberLeomon e i due voltagabbana faceva parte di una strategia che aveva gia' elaborato... e che teneva conto della possibilita' che si verificasse un imprevisto. "Tra qualche ora avremo ultimato i preparativi, e radunato abbastanza truppe da dare agli esseri umani motivo di temere. Confido che farete un buon lavoro... e mi aspetto anche voi mi portiate qui Dorumon, quel Digimon anomalo che Mercurimon proteggeva. Il suo potere potrebbe esserci molto utile... oppure, se non riusciamo a sfruttarlo, sara' necessario distruggerlo. Non vorrei mai che venga usato contro di noi. Per adesso non ha dato segni di particolare pericolosita', ma non si puo' mai sapere."

"Rrrr... Ricevuto, ChaosGallantmon-sama! Recupereremo quel piccolo rifiuto a qualunque costo!" ringhio' SaberLeomon.

"Ottimo... allora, questo problema e' risolto." concluse ChaosGallantmon. "Astamon, hai gia' preparato tutto per il trasferimento dimensionale... e per quell'altro piano a cui accennavi tempo fa?"

"Certo, mio signore." rispose Astamon. "Con un pizzico di fortuna, riusciremo a trovare ElDoradimon senza neanche doverci spostare dalle nostre sedie, e nessuno sospettera' di noi. Le nostre truppe hanno gia' ricevuto istruzioni, e non attendono altro che il vostro segnale."

ChaosGallantmon annui' di nuovo, ghignando dietro la sua visiera. Oh, si', quello prometteva essere il momento decisivo per i suoi piani... e anche non fosse andata nella maniera ideale, in fondo le perdite sarebbero state ben limitate! "Perfetto. Dunque, ognuno torni al suo posto, e monitori per bene tutte le fasi dell'operazione. Argomon, tu e Watchmon dovrete tenere d'occhio il Mondo Reale stesso... e fare rapporto immediato a me se perviene qualche anomalia. Sono stato chiaro?"

"Chiarissimo, ChaosGallantmon-sama!" rispose prontamente Argomon. "Stia tranquillo... questo non e' che l'inizio della nostra vittoria!"

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"Woooow! Io... non potere credere!" esclamo' stupefatto Ikuto, guardando fuori dalla finestra dell'auto che stava portando lui, Falcomon, Masaru, Agumon e i gemelli verso la residenza dei signori Noguchi sulle alpi giapponesi. Non c'era da meravigliarsi, del resto - per quanto lui poteva ricordare, questa era la prima volta che aveva il tempo e l'opportunita' di vedere per bene il Mondo Reale, e stava vedendo molte cose che suscitavano la sua meraviglia... e che, per quanto lui non lo avrebbe mai ammesso, non avrebbe mai potuto vedere nel Mondo Digitale!

"Hehehee... bella reazione! Neanche i campagnoli sono cosi' entusiasti!" commento' Masaru quando il bambino selvaggio sporse la testa tra il suo sedile e quello di guida, al quale era seduta Yoshino.

"Hey! Io no campagnolo! Io Ikuto!" ribatte' prontamente il piccolo, punto sul vivo. Lo street fighter ci ridacchio' su e continuo' imperterrito.

"D'accordo, d'accordo..." rispose, tenendo gli occhi chiusi e le labbra leggermente alzate. "Dicevo solo che la tua reazione era comprensibile... in fondo, sono sicuro che a DigiWorld molte di queste cose non le si vede!"

"S-sbagli! DigiWorld tutto avere!" rispose Ikuto, deciso a non cedere neanche un po'.

Masaru non si scompose, e indico' uno schermo luminoso davanti al quale Yoshino stava passando in quel momento. "Ma davvero? E allora dimmi un po'... anche quella c'e', a DigiWorld?" chiese. Ikuto guardo' perplesso in quella direzione, ed esito' un po' prima di rispondere, ma decise ostinatamente di non cedere.

"Ehm..." cerco' le parole per un secondo, un intervallo di tempo troppo breve perche' si potesse pensare che quello che ne segui' fosse la verita'. "Certo che DigiWorld avere anche quella! Essere quadro pieno di dati, no?"

"Non proprio..." lo correse Kouichi, seduto vicino a lui e al fratello gemello. "Quella si chiama televisione. Hai visto che c'erano delle immagini che si muovevano sullo schermo?"

Ikuto resto' in silenzio per unistante, colto tra capo e collo... ma cerco' di mantenere le apparenze e difendere la sua posizione fino alla fine! "Er... Certo! Io sapere! Falcomon essere molto bravo a farlo!"

"Ma guarda che essere bravi o meno non c'entra assolutamente niente con una televisione!" ribatte' Masaru.

Ikuto non aveva nessuna intenzione di ammettere l'evidenza. "Hmph! Mercurimon-sama avere cento di quelle!"

"Davvero?" chiese ingenuamente Agumon, facendo scendere un grosso gocciolone di sudore dalla testa di Kouichi. Il piu' stoico Kouji, dal canto suo, si stava estraniando dalla escalation di pazzia, e stava guardando fuori dal finestrino con tono neutrale...

"Ma se non ne abbiamo vista neanche mezza!" fu la risposta del ragazzo di strada. "E poi, chi diavolo ha bisogno di cento televisioni? E come fa a guardarle tutte quante? Ti farebbe impazzire gli occhi!"

"Beh, lui potere! Lui potere fare tutto!"

"Ma sentitelo! Dammene la prova!"

Raramon, che era seduta sulle ginocchia della sua partner, alzo' lo sguardo verso di lei, e la vide sorridere ironicamente. "Hey, Yoshino... non sembra anche a te che...?"

"Hehehee... gia', sembra che ci siano due Masaru-kun, qui dentro!" commento' la rossa. "Sentili come si beccano..."

"Li lasci soli per pochi istanti, e loro cominciano a fare un putiferio..." borbotto' Kouji, cercando di restare alla larga dalla discussione tra il bambino selvaggio e l'arrogante street fighter. Kouichi, dal canto suo, sembrava prendere la cosa un po' piu' alla leggera. "Non so chi dei due sia piu' infantile..."

"Beh, pero' devi riconoscere una cosa - e cioe', che da quando sono saliti in macchina loro due, l'atmosfera si e' un po' rilassata..." affermo' il detetore degli Spirits delle Tenebre. Kouji sospiro' e sorrise lievemente, riconoscendo tra se' che il fratello gemello aveva la sua parte di ragione...

"Io scommettere tu a casa non avere neanche una!"

"Certo che ce l'ho! Non e' niente di che, ma e' decente!"

"Deve essere piccola come tutto resto!"

"Come ti... prova a ripeterlo un'altra volta, piccoletto!"

Nel frattempo, Falcomon si stava a sua volta guardando attorno, cercando di cogliere ogni particolare di quello strano nuovo mondo. Doveva ammettere che il Mondo Reale non era poi tanto male come si era immaginato... e che gli esseri umani stessi, una volta passato oltre i propri pregiudizi, erano molto interessanti!

"Che mondo strano e affascinante..." riflette', mentre Yoshino si fermava ad un semaforo rosso. Gli occhi del piccolo rapace seguirono un gruppo di pedoni che iniziavano a percorrere le striscie. "Ci sono cosi' tanti umani qui attorno... e questo veicolo va cosi' velocemente, ma non li colpisce mai... E poi, tutti questi esseri umani... sono cosi' diversi l'uno dall'altro... e io che credevo che fossero tutti degli assassini senza cuore che passavano ogni momento della loro vita a sbranarsi a vicenda...". Mentre pensava questo, Falcomon colse di sfuggita una mamma che spingeva una carrozzina con un bambino piccolo dentro... e forse inevitabilmente, i suoi pensieri tornarono a Frigimon, la mamma adottiva sua e di Ikuto, che loro avevano perduto troppo presto.

Chi avrebbe mai detto che gli esseri umani capaci di commettere simili atrocita', fossero anche capaci di tanta gentilezza?

I pedoni finirono di attraversare, e subito dopo la macchina di Yoshino riparti', uscendo dalla zona centrale di Tokyo e imboccando le strade di periferia in direzione della campagna. Gli alti edifici e le code di automobili si fecero sempre meno frequenti, finche' il gruppetto della DATS non imbocco' una strada tangenziale che si snodava nel bel mezzo della campagna giapponese. Una mezz'ora dopo, il gruppo della DATS si fermo' per un po' ad una stazione di servizio, giusto il tempo di fare un po' di rifornimento e comprare degli spuntini...

Quando Masaru, Yoshino e i due gemelli, dopo aver fatto tutto quello che dovevano fare, tornarono alla macchina, Ikuto infilo' una mano nel sacchetto di carta che Masaru aveva appoggiato vicino a lui e ne tiro' fuori un hot dog caldo, guardandolo senza raccappezzarsi. Dall'odore sembrava qualcosa di commestibile... anzi, addirittura buono... pero', tanti anni passati nel Mondo Digitale, oltre che l'ancora presente mancanza di fiducia verso gli esseri umani, impedivano al piccolo di fidarsi delle apparenze.

"Beh? Non lo mangi? Eppure mi dai l'impressione di avere molta fame." chiese Agumon, mentre Ikuto continuava a rigirarsi il panino tra le mani. "Il mio capo ha pensato anche a te, quando ha comprato queste delizie!"

"Non preoccuparti, piccolo, non e' avvelenato o cose del genere, se e' quello di cui ti preoccupi!" scherzo' Masaru. "Anzi, guarda... te lo dimostro, ne mangio uno anch'io!" Il ragazzo prese un altro panino dal sacchetto, e ne stacco' un morso, masticando con evidente gusto... e il sospetto di Falcomon, finalmente, cedette alla fame e alla curiosita', e il Digimon prese un morso da un altro hot dog.

"Hmm... Ikuto, e' squisito! Dovresti provarlo!" esclamo' il falchetto. Anche Agumon aveva messo mano al sacchetto di carta, e aveva cominciato ad abbuffarsi con ben due hot dog... al che Ikuto finalmente decise di mettere da parte i suoi sospetti, e mise mano ad uno dei panini, iniziando a divorarlo avidamente!

Anche il tranquillo Kouji non pote' fare a meno di sorridere davanti a quella scena. Vedere quel ragazzino comportarsi come un normale bambino della sua eta', dopo tanto tempo in cui era vissuto come un selvaggio a DigiWorld, aveva qualcosa che dava speranza che le cose, un giorno, potessero tornare normali anche per lui, come era stato per lui e Kouichi...

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Il viaggio era proseguito, questa volta lungo un'autostrada a tre corsie... e Ikuto, stanco per tutti gli avvenimenti della giornata, si era finalmente addormentato in mezzo a Kouji e a Kouichi, con Agumon e Falcomon addormentati a loro volta sulle gambe dei due gemelli, che restavano fermi il piu' possibile per non disturbarli. Masaru e Yoshino, seduti sui sedili anteriori, stavano osservando la scena con aria soddisfatta.

"Finalmente ora e' tranquillo..." disse la ragazza a bassa voce, riportando la sua attenzione sulla strada.

Masaru sospiro'. "Gia'... ecco perche' badare ai bambini e' tanto stancante! Hehehee... accidenti!" commento'.

Yoshino non resistette alla tentazione di fare una battuta. "Oh oh... e cosi', ti stavi prendendo cura di lui? Bell'affermazione, da parte tua!" lo punzecchio'. "Tu e i nostri gemellini avete fatto davvero un buon lavoro, comunque! Vi ho visti particolarmente impegnati!"

"Beh, e' anche naturale..." affermo' Kouichi, ora un po' piu' serio, ma comunque parlando a voce piu' bassa possibile. "In fondo... adesso che sappiamo dei genitori di Ikuto, e sappiamo che era un aspirante Guerriero Leggendario come noi due e come i nostri compagni... insomma, noi vogliamo aiutarlo. Anche perche'... io e mio fratello ci siamo trovati in una posizione simile alla sua, in passato..."

"Gia', mi avevate raccontato..." rispose Masaru, prima che Kouji annuisse e riassumesse il tutto a Yoshino e Raramon.

"Vedi, Yoshino-san... io e Kouichi non abbiamo mai saputo di essere gemelli, fino a quando non abbiamo compiuto undici anni..." spiego' il guerriero della Luce. "I nostri genitori si sono separati quando eravamo molto piccoli, e non abbiamo mai avuto modo di conoscerci... fino al nostro viaggio a DigiWorld. Non abbiamo avuto alcun rapporto per molto tempo, pur essendo gemelli... e questa e' una cosa per cui abbiamo sempre avuto rimpianti. Non vogliamo che anche quel bambino ne abbia..."

"Giusto." rispose Masaru. "E poi, io e Chika-chan sappiamo bene cosa significhi crescere senza un padre... se possiamo evitarlo a quel bambino... Dato che ha dei genitori, vogliamo che li ritrovi. Ecco perche' ci stiamo dando tanto da fare. Tutto qui."

"Si'... ti capisco..." rispose Yoshino, guardando ancora una volta Ikuto e i due Digimon addormentati...

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Il gruppo dei Guerrieri Leggendari si era separato, ognuno di essi dandosi appuntamento per domani alla sede della DATS... e tra questi, c'erano anche i due fratelli Kanbara, Takuya e Shinya, che erano tornati a casa loro parlando delle esperienze che avevano fatto nel Mondo Digitale. In particolare, il piu' piccolo dei due stava facendo al maggiore delle domande su un argomento molto importante, che gli aveva causato non pochi problemi a DigiWorld.

"Senti un po', fratellone... tu come hai fatto a controllare il tuo Digi-Spirit, una volta che hai attivato il Beast Spirit?" chiese Shinya, mentre i due si avvicinavano alla porta di casa. "Io... ho provato ad usarlo per combattere contro Gallantmon... o ChaosGallantmon, o chiunque fosse... ma non sono riuscito a controllarlo, e alla fine ho fatto un disastro... avrei finito per fare del male a Sophie se BanchouLeomon non mi avesse fermato. Oddio, non che mi sia molto simpatica quella li', ma non meritava certo di fare la fine che ha rischiato di fare!"

"Ehm..." rispose Takuya, un po' incerto. "Si', fratellino, ti capisco... anche io e gli altri ragazzi... tranne Izumi-san e Junpei-kun... abbiamo avuto delle difficolta', la prima volta che abbiamo usato i nostri Beast Spirits... e' facile che tutto quel potere ti controlli e ti faccia perdere coscienza di quello che fai. Beh... purtroppo non ti posso dire neanch'io un metodo sicuro per impadronirti dei Digi-Spirits... e' tutta questione di allenamento e di farci l'abitudine! Comunque, credo che se chiediamo a Satsuma-taichou, ci permettera' di seguire qualche sessione di allenamento nella sede della DATS. Comunque... per oggi non parliamo piu' di queste cose, e pensiamo soltanto a rilassarci! Magari ci facciamo una partita a Tekken 6, giusto per scaricare un po' la tensione, eh? Che ne dici?" Takuya ghigno' e termino' la frase con un occhiolino che voleva essere anche un gesto di sfida, come per dire che questa volta il fratello minore non sarebbe riuscito a sconfiggerlo.

Shinya colse subito l'intenzione e sorrise a sua volta. "Hehehee... certo che mi va, questa idea!" rispose. "Mi basta che tu non te la prenda tanto, quando ti avro' battuto per l'ennesima volta!"

"Ma che stai dicendo, scimmietta?" sghignazzo' Takuya. "Le ultime volte mi hai battuto perche' giochi con Lars meglio di quanto riuscirei mai a fare io... ma stavolta ho un paio di trucchetti che ti lasceranno a bocca aperta!"

"See, see... questi li vorrei proprio vedere!" rispose Shinya. Ormai, i due fratelli erano arrivati vicino alla porta di casa, e Takuya si accinse ad aprirla. Non si sorprese quando gli ci volle un solo giro di chiave, il che voleva dire che i loro genitori erano gia' tornati dal lavoro...

"Siamo tornati!" esclamo' Takuya. "Ciao, mamma! Ciao, papa'..."

L'aria festosa con cui Takuya era entrato in casa si smorzo' quando vide la signora Yuriko Kanbara in piedi vicino all'ingresso, che li aspettava con un'espressione paziente ma al tempo stesso decisa... come se ci fosse stato qualche problema non troppo urgente ma del quale la giovane madre voleva comunque arrivare in fondo. I due fratelli si fermarono sulla porta d'ingresso, guardando la madre con espressione vagamente stupita. "Ehm... ciao, mamma... va... va tutto bene?" chiese di nuovo Takuya, non riuscendo a scrollarsi di dosso la sensazione che c'era qualcosa che non andava...

"Bentornati, Takuya e Shinya. Sono molto contenta di rivedervi... ma al tempo stesso, voglio anche farvi delle domande." rispose la donna, con una tranquillita' che i ragazzi trovavano stranamente fuori posto... di cosa stava parlando Yuriko quando diceva di "domande"? Non gli piaceva dove il discorso stava andando a parare...

"Delle... domande, mamma?" chiese Shinya, cercando di sembrare innocente. "Beh... non credo ci sia bisogno di tanti chiarimenti, no? Insomma... te l'abbiamo detto che in questi giorni abbiamo... ehm... fatto un semplice ritrovo tra amici, e... siamo stati assieme un po' di giorni..."

Non era una scusa molto plausibile, obiettivamente parlando, e infatti Yuriko, pur continuando a sorridere amichevolmente, scosse la testa. "Ragazzi... e' inutile che cerchiate di darmela a bere cosi', perche' non siete molto convincenti!" rispose, calma ma ferma. "In questi giorni, anche se i telegiornali non sono molto chiari in proposito, stanno accadendo delle cose molto strane qui in giro... e ogni volta che succedono, guarda caso, Takuya e i suoi amici si fanno irreperibili. Per non parlare del fatto che, di recente, Takuya e i suoi compagni hanno cominciato a frequentare un nuovo giro di amici, e in certe occasioni non si fanno piu' vedere per interi pomeriggi. E adesso, Shinya, anche tu stai prendendo questa abitudine. Allora, ragazzi... mi dite, esattamente, cosa sta succedendo?"

Takuya apri' bocca per controbattere... ma si rese conto di non avere proprio nulla da dire! Esattamente quello che temeva... i loro genitori non si stavano lasciando incantare tanto facilmente dalla copertura che lui si era inventato, e stavano sospettando che ci fosse qualcosa che non andava...

A questo punto, decise Takuya, nessuna scusa che lui si fosse inventato avrebbe avuto molte possibilita' di essere creduta... e chissa' che anche gli altri Leggendari Guerrieri non si trovassero nella stessa complicata situazione. Forse la cosa piu' sensata da fare, a questo punto, era di raccontare tutta la verita'... forse... l'esistenza della DATS e dei Digimon, in fondo, doveva essere un segreto, ma magari, se la cosa fosse rimasta tra le mura domestiche...

Shinya, tuttavia, stava per aprire la sua boccaccia a sproposito ed inventarsi un'altra frottola... "Ehm... vedi, mamma, la cosa e' un po' difficile da spiegare..." affermo' il piu' piccolo dei due fratelli. "Vedi, si da il caso che... Huh?"

Takuya, con un gesto della mano, gli disse che non c'era bisogno di mentire ulteriormente. "Ehm... lascia perdere, Shinya, a questo punto, e' meglio se spieghiamo le cose come stanno, e non inventiamo altre storie. Perche' mi sa tanto che non verrebbero credute... anche se la verita', beh... temo che sia altrettanto incredibile, mamma..."

Yuriko fece una faccia dubbiosa. "Hm? In che senso incredibile, tesoro? C'e'... qualcosa che io e il papa' dobbiamo sapere?"

"Il fatto e'... che dovremmo avere un po' di tempo per discuterne..." rispose Takuya. "Che ne dici, mamma, se ne parliamo a cena, con tutta calma? E'... una questione un po' complicata..." Ci penso' su, guardando il pavimento con espressione quasi colpevole, poi aggiunse. "Molto complicata... a dire la verita'... una cosa di cui dovete sapere tu e papa'... e nessun altro. Questo me lo devi promettere."

Ora si' che Yuriko era stupefatta. Cosa stava cercando di dire suo figlio? C'era qualcosa di strano in lui e in Shinya, questo era palese... ma che cosa, esattamente? La giovane madre non riusciva ad immaginarlo... e aveva l'impressione che, di qualsiasi cosa si trattasse, non le sarebbe piaciuto...

"Va... va bene, ragazzi, non ne parleremo con nessuno, se non volete..." rispose, capendo che almeno per il momento era il caso di far cadere la questione...

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Nel frattempo, il gruppetto della DATS aveva i suoi problemi... e tra questi c'era il fatto che Masaru era sprofondato nel suo sedile passeggeri, e stava ronfando sonoramente, con tanto di filetto di bava agli angoli della bocca!

"Peggio che mai..." borbotto' Yoshino, gettando un'occhiata al giovane street fighter addormentato... e al suo Digimon che era nel mondo dei sogni come lui, Ikuto e Falcomon. "Pensare che qualche momento fa stava parlando in modo cosi' maturo... ma alla fine anche lui e' un bambino. E per giunta, non conosce affatto il galateo!"

"Gia'... sarebbe cortesia pensare prima di tutto ai bisogni del conducente..." affermo' Kouichi, guardando Masaru ed Agumon. "Visto che poi sei tu quella che guida, Yoshino-san..."

"Qual e' il problema? In fondo, sara' stanco per tutto quello che e' successo." cinguetto' Raramon. "Anch'io sono piuttosto affaticata, se devo dire la verita'... mi piacerebbe darti il cambio, Yoshino, ma temo che non sia possibile. Non riuscirei mai a guidare, con queste braccia che mi ritrovo..."

"Una cosa e' certa, pero', Masaru non sara' mai popolare con le ragazze." sentenzio' la giovane donna, con una faccia comicamente infastidita. "Beh, qui direi che siamo arrivati. Il nostro indirizzo e' proprio qui davanti."

"Davvero, Yoshino-san?" chiese Kouji, guardando fuori dal finestrino dell'auto. La macchina stava imboccando uno svincolo che si addentrava nella campagna giapponese, e gia' da quella distanza si riusciva a vedere una graziosa villetta in stile occidentale, circondata da campi verdi e da un ampio recinto di legno pitturato di bianco. "Quella e' la casa dei coniugi Noguchi?"

"Esatto, Kouji-kun... meglio che tu e tuo fratello svegliate questo branco di dormiglioni, stiamo per parcheggiare!" rispose scherzosamente Yoshino.

Pochi minuti dopo, l'automobile si era fermata a qualche metro di distanza dalla tenuta dei Noguchi, abbastanza lontano per non essere visti dagli abitanti, e il gruppo stava uscendo dall'abitacolo, sgranchendosi gli arti anchilosati dopo il lungo viaggio. Masaru soffoco' uno sbadiglio e si strofino' gli occhi mentre scendeva, poi si appoggio' alla portiera aperta e diede un'occhiata alla casa che si trovavano davanti.

"Hmm... e cosi', questa sarebbe l'abitazione dei signori Noguchi..." affermo'. "E quindi anche di Ikuto. Beh, marmocchio, che ne dici? Ti sembra familiare?"

Ikuto, che si era avvicinato al giovane street fighter accompagnato come sempre dal fedele Falcomon, stava guardando la casa, cercando nei meandri della sua memoria qualcosa che gli permettesse di ricordare... eppure, per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a ricordare di aver vissuto in una casa come quella, e non pote' fare altro che scuotere la testa in tono desolato.

"Masaru-kun, stiamo parlando di tre anni fa... e poi, ricordati che Ikuto soffre di amnesia." affermo' Kouichi. "Non puoi pretendere che si ricordi le cose cosi', come niente fosse!"

"Beh, io riesco a ricordare!" affermo' Masaru, come se il Leggendario Guerriero delle Tenebre avesse detto qualcosa di strano. "Per esempio, dieci anni fa, sono caduto da una pertica... Guarda, se vuoi puoi ancora vedere la mia cicatrice!" Indico' un segno a malapena visibile sulla parte superiore della fronte, cosa che fece sospirare per il disappunto Yoshino, Raramon e Kouji!

"Guarda che non e' esattamente la stessa cosa..." borbotto' Kouji, scendendo a sua volta dalla macchina e poi dirigendosi verso la casa dei Noguchi. "Dai, smettiamola di perdere tempo, e mettiamoci al lavoro... forse vedere le cose un po' piu' da vicino aiutera' Ikuto a ricordare..."

"Sono d'accordo." rispose Yoshino. "Andiamo... vieni, Ikuto-kun, adesso andiamo a vedere i tuoi genitori! Credo che... dopo tutto questo tempo, sia anche giusto che ti rivedano. Saranno stati cosi' in pena per te..."

Non sapendo bene cosa dire, non avendo neppure un piccolo ricordo dei suoi veri genitori... Ikuto annui' senza dire una parola e inizio' a seguire il gruppo, che raggiunse la porta d'ingresso dopo una breve camminata. Yoshino suono' il campanello e si mise ad aspettare... ma dopo qualche secondo, non si vedeva ancora nessuno, e non si sentiva che qualcuno venisse a rispondere.

"Hmm... mi sa che sono fuori, in questo momento..." azzardo' Kouichi.

Agumon, dopo un istante di esitazione, fiuto' l'aria... e tiro' la manica della divisa di Masaru, indicandogli un punto sul lato sinistro della casa. "Capo... mi sembra che ci sia qualcuno laggiu'! Ho sentito un odore... e' debole, ma sono sicuro che c'e'!"

"Davvero?" chiese Masaru. Con educata circospezione, i ragazzi della DATS seguirono Agumon in quella direzione, camminando lungo uno stretto e lungo terrazzino di legno... e alla fine, girando un angolo, videro di sfuggita che, in effetti, c'era davvero qualcuno! Si nascosero in tempo per non essere visti, ma anche dalla loro posizione, vedevano chiaramente che si trattava di una donna di media statura, vestita in maniera semplice ma comunque elegante, con i capelli bluetti che le ricadevano in una frangia sulla fronte. La sua camicetta blu e la sua gonna nera, con scarpe dal tacco basso dello stesso colore, formavano un certo contrasto con il verde e il marrone circostanti... e in quel momento, dopo aver messo dei fiori in un vaso pieno d'acqua, stava coccolando una neonata, i cui vagiti si sentivano abbastanza chiaramente anche dalla posizione dei ragazzi...

Anche se non potevano sentire quello che diceva alla bambina, non era difficile indovinare che quella donna, che dava l'impressione di stare avvicinandosi alla quarantina d'anni, era Misuzu Noguchi... la vera madre di Ikuto!

Ma... il rivedere la madre dopo tanto tempo non aveva sortito su Ikuto l'effetto che probabilmente i membri della DATS speravano. Il piccolo selvaggio stava guardando la donna con espressione illeggibile, gli occhi dorati che scintillavano di uno strano misto di dubbio, dolore... e molto probabilmente, il desiderio di negare tutto quello che stava accadendo! La vista di quella donna non gli diceva niente... e l'immagine di Frigimon, che continuava a parlargli nei suoi ultimi momenti, continuava a ritornargli in mente...

"Ikuto... tu... non devi... odiare gli esseri umani... perche'... tu sei..."

Ikuto strinse i denti e gli occhi... e, con uno scatto improvviso, si separo' dal gruppo della DATS e, con grande sorpresa anche di Kouji, inizio' a scappare! Falcomon lo richiamo' una volta, per poi corrergli dietro, e il resto del gruppo, passato il primo istante di smarrimento, segui' a ruota.

"Ikuto!" lo richiamo' Masaru. "Hey, Ikuto, dove stai andando? Non adesso!"

Ma il ragazzino non senti' ragioni. Affrettando il passo, corse nella foresta e cerco' di perdersi tra i rami, mentre il resto del gruppo della DATS gli correva dietro. Falcomon spicco' il volo e riusci' a stargli piu' o meno dietro, ma gli altri si ritrovarono a dover arrancare per raggiungerlo... e dopo breve tempo, uscendo dalla foresta e raggiungendo una piccola strada non asfaltata, Ikuto balzo' sulle cime degli alberi, tagliando la strada ad un motorino che arrivava dalla sua sinistra! Il conducente lancio' un breve grido di spavento e sterzo' per evitarlo... e un attimo dopo vide Falcomon che spiegava le ali e correva dietro al ragazzino!

"C-cosa?" esclamo' il conducente del motorino. "Quello era un... Digimon?"

"ATTENZIONE!" esclamo' la voce di Masaru. Il ragazzo e il suo Agumon erano usciti per primi dalla boscaglia, e si erano trovati di fronte il motociclo parcheggiato in mezzo alla strada... e il risultato fu che ci andarono a sbattere contro, e sia loro che il conducente finirono a terra in maniera tragicomica! Il resto del gruppo della DATS non pote' fare altro che scuotere la testa davanti a quello spettacolo effettivamente ridicolo...

"Ma che state facendo voi due?" chiese Yoshino con un sospiro esasperato. "Vi sembra il momento di... bah, lasciamo perdere. Io e Raramon continuiamo a seguirlo! Kouji, Kouichi... voi restate con Masaru e Agumon, e assicuratevi che non si sia fatto male nessuno!"

"Va bene!" rispose Kouji, mentre l'agente dai capelli rossi e Raramon correvano nella direzione che Ikuto e Falcomon avevano preso. Lui e il fratello gemello si diressero verso Masaru, Agumon e il motociclista, e furono sollevati nel rendersi conto che nessuno di loro si era fatto piu' male di qualche ammaccatura e un po' di polvere sui vestiti. Masaru ed Agumon si rialzarono subito e andarono a dare una mano al conducente del motorino... un tipo un po' sovrappeso, sulla tarda quarantina, con due buffi baffetti neri, e vestito di una camicia gialla con sopra una giacca rossa senza maniche, calzoni di colore neutro e scarpe marroni. In quel momento, portava anche un casco bianco con un paio di occhialoni da ciclista, simili a quelli che Takuya indossava a suo tempo...

"Va tutto bene? Scusi se l'abbiamo investita..." si scuso' Masaru, mentre il buffo individuo lo ringraziava con un cenno della testa e si rialzava, usando una mano per ripulirsi i vestiti.

"Di niente, figuratevi..." disse, per poi guardare con un misto di curiosita' e timore il gruppetto di amici. "Voi... siete della DATS, immagino..."

"Ehm, si'..." rispose Kouichi. "Quindi, immagino che lei sia... il signor Noguchi, non e' cosi'?"

L'uomo si tolse gli occhiali e se li mise sul casco. "Si'... il mio nome e' Kenji Noguchi... e sono il padre di Ikuto." rispose, con tono quasi cupo. "Satsuma-taichou mi aveva contattato e mi aveva parlato di cio' che era successo... e soprattutto, del fatto che Ikuto era stato ritrovato... e ora, ho potuto vedere che e' proprio cosi'..."

Masaru si schiari' la voce. "Si', Noguchi-san, e' proprio cosi'. Per tre anni ha vissuto nel Mondo Digitale, soffrendo di amnesia a causa di un incidente di cui ancora sappiamo poco..." rispose. "E ha vissuto tutto questo tempo convinto di essere un Digimon. Ancora adesso... non credo che riesca a rassegnarsi all'idea di essere un umano..."

"Capisco..." rispose l'uomo, con un sospiro di sollievo e un mezzo sorriso. "Allora... era proprio vero! Ikuto era davvero ancora vivo... ed era rimasto nel Mondo Digitale!"

Masaru ed Agumon diedero conferma con un cenno della testa e un sorriso, mentre Kouji e Kouichi si guardavano con aria di intesa. Era una soddisfazione, per dire poco, quella di poter dare ad un padre la notizia che il figlio scomparso era ancora vivo e stava per tornare... e fu per questo, molto probabilmente, che le successive parole del signor Noguchi li colsero di sorpresa.

"Credetemi... per me sapere questo e' piu' che sufficiente." prosegui'. "Io e mia moglie Misuzu vi siamo molto grati, e ci scusiamo per il disturbo che abbiamo arrecato... ma ora, per favore, non datevi piu' pensiero per questo. Andatevene, per favore."

Tutti rimasero stupefatti per la risposta del signor Noguchi. Come sarebbe a dire 'andatevene'? Non era felice di poter riabbracciare suo figlio? Non moriva dalla voglia di rivederlo? Se era cosi' lieto che Ikuto fosse ancora vivo... allora perche' si comportava in questo modo incomprensibile? "C-come?" chiese Kouji, impulsivamente. "Ma... perche'?"

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Nel frattempo, nel Mondo Digitale...

"Allora, tutti i preparativi sono stati ultimati?" chiese ChaosGallantmon, guardando la sala di controllo in cui lui e diversi dei suoi generali si trovavano in quel momento. Kuzuhamon, al lavoro ad una console assieme ad un gruppetto di Searchmon, rispose con un cenno affermativo.

"Tutti i nostri vice-comandanti mi segnlano che il loro esercito e' pronto. Siamo riusciti a stimare la posizione dei membri della DATS... e a quanto pare alcuni si sono separati dal resto del gruppo, quindi questo ci facilita le cose... e non aspettiamo altro che il suo segnale per cominciare l'attacco."

"Molto bene... e per quanto riguarda il gruppo di SaberLeomon? E Gotsumon e Tsukaimon? Anche loro sono in posizione?" chiese il cavaliere nero. Anche se adesso sembrava che la situazione fosse sotto il loro controllo, voleva essere sicuri che tutti i pezzi fossero al loro posto, prima di ordinare un attacco.

"Anche loro, ChaosGallantmon-sama! Credo fossero particolarmente impazienti di iniziare... heheheee..." rispose WarDevidramon, sghignazzando a denti stretti. Soddisfatto, ChaosGallantmon diede un'ultima occhiata agli schermi che lo circondavano, poi ai Searchmon che operavano le console... e infine, con un sinistro bagliore di trionfo nei suoi occhi scarlatti, diede l'ordine fatale!

"Molto bene. Fatevi onore, miei guerrieri... e iniziate l'attacco al Mondo Reale!"

Uno dei Searchmon premette un tasto, e uno strano suono vibrante segno' lo spalancarsi di tutti i Digital Gate che Astamon e i suoi servi avevano individuato fino a quel momento...

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"Quando ci siamo uniti alla spedizione a DigiWorld... abbiamo fatto del nostro meglio per ritrovare nostro figlio. Ma alla fine, tutto quello che siamo riusciti a riportare a casa fu il suo zainetto vuoto... quello che aveva portato con se' quando ha risposto a quella chiamata..." stava raccontando il signor Noguchi in quel momento, mentre da una certa distanza lui e il gruppo della DATS osservavano la signora Noguchi che rimetteva a posto i fiori in un vaso. Ora che la potevano vedere un po' piu' da vicino, i gemelli riuscivano a rendersi conto che malgrado la donna avesse ancora un aspetto abbastanza giovanile, il trauma della perdita del figlio aveva lasciato un segno permanente su quei lineamenti...

"Per noi, come potete immaginare, fu un duro colpo." prosegui' l'uomo. "Io... col tempo riuscii a distrarmi con il lavoro, i miei hobby... ma mia moglie venne colta da una grave forma di depressione, e per un certo periodo di tempo smise addirittura di avere contatti con le persone. Ora, dopo tre anni, con la nascita della nostra seconda figlia Yuka, le cose hanno cominciato a migliorare... ma se ora sapesse di Ikuto, Misuzu cadrebbe nuovamente in depressione, e io non voglio che mia moglie rimanga di nuovo ferita. E' per questo che vi chiedo, per favore, se potete lasciare questo posto e non menzionare piu' questo fatto."

Kenji si inchino' per sottolineare quanto per lui contasse questa richiesta... ma la cosa non piacque per niente ai ragazzi della DATS, e in particolare a Masaru...

"La smetta di dire queste stronzate egoistiche!" esclamo'. "E non pensa ad Ikuto? Lui e' vissuto per tutto questo tempo in un altro mondo, senza neanche aver mai saputo di avere un padre e una madre! Non ricordava neanche come eravate fatti! E adesso voi ci chiedete di fare finta che non sia successo niente e di permettere che rimanga da solo?"

"Mi dispiace, ma sono perfettamente d'accordo con Masaru-kun!" esclamo' Kouji, visibilmente indignato. "Come sarebbe a dire che non vuole che sua moglie rimanga ferita? Come fate a dire di essere i genitori di Ikuto se vi comportate in questo modo? Dato che sua moglie ne e' rimasta ferita, il minimo che possiate fare e' vivere tutti insieme condividendo quel dolore! Non e' cosi' che dovrebbe fare una famiglia?"

Il signor Noguchi abbasso' lo sguardo, tremando visibilmente. "Voi dite cosi' perche' non avete idea... non sapete quanto a lungo si e' tormentata Misuzu per aver perso Ikuto! Io non le ho ancora detto nulla di tutto questo... percio', per favore... andatevene per oggi!" esclamo', prima ad alta voce, e poi smorzando man mano il tono. Probabilmente era perche' non voleva farsi sentire dalla moglie... ma quest'ultima, distraendosi per un attimo dai suoi lavori domestici, guardo' nella sua direzione, e si accorse del gruppo di stranieri. Per loro fortuna, i gemelli e Masaru nascondevano Agumon con i loro corpi...

"Caro, sei tornato, finalmente!" esclamo' la signora Noguchi. "Hai portato con te degli ospiti?"

"Ah... ehm... ciao, tesoro! No, no, questi... sono solo dei turisti che si erano persi e volevano chiedere delle indicazioni! Ma... adesso se ne vanno, non ti disturbare!" rispose il signor Noguchi, inventandosi qualcosa sul momento. La moglie annui' e, dopo aver rimesso a posto i fiori, torno' alla culla dove si trovava la piccola Yuka e la prese di nuovo in braccio. Kenji tiro' un sospiro di sollievo, e poi si rivolse di nuovo ai ragazzi della DATS. "Per favore. Non vi chiedo altro..."

Ancora incredulo, Kouji scosse la testa. Per ovvi motivi, il Leggendario Guerriero della Luce aveva preso molto a cuore la faccenda, e non gli andava giu' che adesso le cose si dovessero risolvere cosi'... "Io... non posso crederci! Quindi, tutti questi anni di lontananza, e tutto quello che avete passato..." Si interruppe quando Kouichi gli mise gentilmente una mano sulla spalla, e scosse la testa.

"Basta cosi', Kouji... non insistere. Se... questa e' la decisione del signor Noguchi, noi non possiamo imporre la nostra volonta' su di lui e su sua moglie." disse malinconicamente il Guerriero delle Tenebre. "Dobbiamo accettare la loro scelta."

"Kouichi-kun... ma dici sul serio?" chiese Masaru. "Proprio tu che sai meglio di chiunque altro cosa significhi avere una famiglia divisa e stare per tanto tempo lontani dal proprio fratello..."

Ma il ragazzo scosse la testa. "E' proprio perche' io e Kouji ci siamo passati, che possiamo capire meglio quello che sta provando Noguchi-san. Non tutti... reagiscono allo stesso modo davanti agli avvenimenti della loro vita. E... anche se non siamo d'accordo, non siamo nessuno per dire cosa sia giusto o sbagliato." affermo'. "Percio'... Noguchi-san, se questa e' la sua volonta', noi la rispetteremo."

"Andiamocene, capo..." disse Agumon. "Tanto, ormai e' chiaro che non cambiera' niente, qualsiasi cosa diciamo..."

Masaru resto' fermo al suo posto, tremando per la rabbia... ma alla fine, la razionalita' ebbe la meglio sul suo primo impulso. "Hmph... e va bene, allora! Ci scusiamo per l'intrusione! Andiamo, ragazzi, qui non abbiamo piu' niente da fare!"

Kouji sospiro', alquanto sconsolato, e rivolse al signor Noguchi uno sguardo espressivo prima di seguire Masaru, Agumon e Kouichi nella direzione della foresta nella quale Ikuto era fuggito. Ma, non appena fatti alcuni passi, senti' uno strano suono provenire dal suo D-Tector, da quello del fratello gemello, e dal Digivice-Ic di Masaru... e tutti e quattro alzarono gli occhi al cielo quando uno strano rombo di tuono risuono' tutt'attorno! Il cielo inizio' ad incupirsi, e qualcosa di molto strano fece vibrare l'atmosfera sopra di loro...

"C-capo..." mormoro' Agumon, annusando l'aria. "Non... non mi piace tutto questo! C'e'... un Digital Gate che si sta per aprire sopra di noi!"

"C-cosa?" esclamo' il signor Noguchi, guardando anche lui il cielo con espressione spaventata... e mentre in cielo cominciava ad aprirsi un inquietante varco nero i cui bordi emettevano cerchi concentrici di luce verde e viola, il pianto della piccola Yuka, disturbata da quello strano evento, ruppe la quiete almeno apparente. Misuzu spalanco' gli occhi per l'orrore e, sempre tenendo in braccio Yuka, guardo' verso l'alto, verso quello spettacolo che ormai conosceva fin troppo bene...

"Oh, mio Dio..." mormoro' Kouichi. "Ci hanno trovati... non so come, ma ci hanno trovati!"

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"Okay, ragazzi... adesso, con calma, ci spiegate come stanno le cose." disse, calmo ma fermo, il papa' di Takuya e Shinya, seduto a tavola assieme alla sua famiglia, davanti ad un piatto fumante di pesce e una ciotola di riso con le verdure. "Abbiamo notato anche noi che di questi tempi tu, Takuya, hai iniziato a sparire senza una spiegazione plausibile, e spesso non sei neanche tornato la notte... dicendo, in maniera non troppo plausibile, di essere andato a dormire fuori. E ora, sembra che anche Shinya stia prendendo questa abitudine. Ora, anche se non mi dispiace che voi due vi stiate rendendo piu' indipendenti... e immagino che per tutti i ragazzi, prima o poi, giunga il momento in cui, pian piano, questo succede... sarei curioso di sapere che cosa fate di bello. Ditemi, ragazzi... c'e' qualcosa che dovremmo sapere e che per qualche motivo non ci state dicendo?"

Takuya sospiro' e guardo' verso il fratello minore, che sembrava voler lasciare a lui l'imbarazzo di rispondere alla domanda del padre. Poi, dopo essersi schiarito la voce, il Leggendario Guerriero del Fuoco organizzo' il discorso e inizio' a dare la sua spiegazione. "Beh... e' un po' lunga da spiegare, in effetti... tutto risale a tre anni fa, quando..."

Un suono acuto, proveniente dai cellulari suo e di Shinya, interruppe il ragazzo prima ancora che il discorso potesse proseguire. Allarmati, i fratelli Kanbara estrassero i loro telefonini... e notarono che si trattava di una chiamata di emergenza della DATS! Che cosa stava succedendo?

"Oh, no... proprio adesso! Proprio adesso... doveva esserci un'emergenza?"

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CONTINUA...

Note dell'autore: E cosi', i Digimon lanciano un massiccio attacco contro il Mondo Reale... appena dopo il fallito tentativo di far riunire Ikuto con i suoi genitori! Se pensate che ci siano guai in arrivo, avete ragione! Un intero esercito di Digimon sta scendendo su Tokyo, con tutta l'intenzione di spargere quanta piu' devastazione possibile! E anche i genitori di Ikuto sono in pericolo, a questo punto...

E come se non bastasse... a questo punto e' diventato impossibile, per la DATS, nascondere ancora al pubblico l'esistenza dei Digimon! Sempre ammesso che, finita la bagarre, rimanga un pubblico a cui nasconderla...

Riusciranno i nostri eroi a prevalere ancora una volta? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, che iniziero' a scrivere... non appena avro' terminato la battaglia con Watchmon in Digimon Zero! Era ora che rimettessi mano a quella storia, non vi pare? Quindi... abbiate pazienza e attendete! Non restarete delusi!

Alla prossima!

Justice Gundam

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Capitolo 34
*** La grande battaglia di Tokyo! ***


Record of Digital Wars-34

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Ehila'! Bentornati!

Finalmente sono riuscito ad aggiornare questa storia... ed era ora, visto che siamo arrivati ad un momento molto importante! La battaglia nel Mondo Reale tra Digimon ed esseri umani e' appena iniziata, e non finira' tanto facilmente! Questa volta, ChaosGallantmon e i suoi sgherri stanno facendo sul serio, e non se ne andranno senza Dorumon e senza aver fatto fuori i nostri eroi!

E l'attacco non poteva capitare in un momento peggiore... dal momento che proprio in questo momento, Masaru, Yoshino, i gemelli, Ikuto e i loro Digimon sono andati alla casa dei genitori del piccolo... e bisogna dire che la supposta lieta riunione tra Ikuto e i suoi genitori e' stata invece piuttosto triste e malinconica. Tra Ikuto che non riesce a vederli come genitori, per motivi ovvi ma che diventeranno sempre piu' tali in questo capitolo... e il signor Noguchi che non vuole che il passato ritorni a far soffrire lui e sua moglie, la situazione non e' delle piu' liete... E come se non bastasse, ora Takuya e Shinya sono stati piu' o meno smascherati dai loro genitori, che pur non sapendo ancora nulla di DigiWorld, hanno capito che c'e' un motivo molto importante se i loro ragazzi spariscono cosi' all'improvviso...

E i genitori degli altri Guerrieri Leggendari avranno mangiato la foglia allo stesso modo?

Oh, e un'altra cosa - cosa sara' successo a Kaede? L'abbiamo vista in una situazione alquanto difficile, l'ultima volta... ma non e' ancora chiaro cosa le sia accaduto!

A questo punto, per avvicinarci un po' di piu' alla soluzione dell'enigma, non ci resta che leggere il nuovocapitolo... anzi, no, prima leggere le risposte alle vostre recensioni, e poi continuare con il nuovo capitolo! Credo che questo sara' particolarmente pieno d'azione, e chissa' che Masaru e compagni non riescano a tirare qualche pugnetto sul naso a Gotsumon e a Tsukaimon!

Detto questo, passiamo ai vostri commenti:

KillKenny: In effetti, questa potrebbe essere soltanto UNA delle tante, visto che la storia non e' ancora entrata nel suo climax! E potrebbero accadere molte cose ancora piu' catastrofiche! Fai bene a preoccuparti per Kaede, perche', questo te lo posso dire fin da subito, e' una delle piu' grandi vittime degli eventi... capirai piu' avanti cosa voglio dire! E sia gli invasori che gli invasi se la vedranno brutta, con questo attacco mal ponderato! Quindi... fai molto bene a premunirti, e grazie mille per il voto! I fuochi d'artificio stanno per iniziare, e spero che questo capitolo vada bene come aperitivo! Si', in effetti ChaosGallantmon deve ancora darsi una ripassata alla lista del perfetto Overlord... ma ho come l'impressione che sia migliorato gia' un po', dalla prima volta che e' apparso in questa storia! Ci sono molte cose che ha imparato, anche a sue spese.. e altre che non sospetta minimamente!

Darkroxas92: Ci hai azzeccato! Quest'ultimo capitolo vuol dire proprio questo! I due mondi stanno per scontrarsi con violenza inaudita, e la DATS verra' messa a dura prova! E ovviamente, anche Takuya e Shinya si trovano in una situazione un po' delicata... ma prima di tutto, vediamo come si svolgera' questa battaglia e se riusciranno ad uscirne intatti! Kaede? Beh, non garantisco che riappaia molto presto, ma... se stai pensando quello che penso tu stia pensando, allora ci hai azzeccato in pieno! ^_^

Grazie ancora della tua recensione! Ecco il nuovo capitolo, e spero te lo godrai!

Perfetto! Adesso, siete tutti nei vostri rifugi anti-aerei? Avete raccattato le provviste, e tutti gli armamenti necessari in caso di emergenza? Lo spero per voi, perche' sara' una battaglia da libri di storia! Dopo questo capitolo, nessuno sara' piu' al sicuro!

Per piu' di un motivo...

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Capitolo 34 - La grande battaglia di Tokyo!

"Hehehehee... ancora non riesco a crederci! E' un sogno che diventa realta'!" sghignazzo' perfidamente Gotsumon, ben piantato sulla sella della sua orrenda Yanmamon. Tsukaimon svolazzava al suo fianco, altrettanto contento di come si erano svolte le cose. "Il mio unico rimpianto e' non poter andare a Tokyo per cancellare una volta per tutte quei due scartini di Bokomon e Neemon... sarebbe stato il massimo! Ma non importa, vedere il Mondo Reale bruciare per me sara' un premio di consolazione piu' che sufficiente!"

"Gia', e con l'esercito che SaberLeomon-sama ci ha affidato... non sara' difficile riuscire nella nostra missione!" esclamo' il Digimon simile ad un Patamon viola, ammirando la marea di Digimon animaleschi che si muoveva sotto e attorno a loro, nella deserta pianura di DigiWorld, immersa nella notte illuminata solo dalle stelle e da una mezza luna calante. C'era un nutrito gruppo di Pteramon ad affiancarli... mentre sul terreno, in mandrie stranamente ordinate, marciavano le truppe di terra, equamente divise tra Boarmon e Bullmon - i primi, enormi cinghiali dal mantello rosso fiammeggiante con i canini inferiori a striscie nere e rosse che sporgevano minacciosamente dalla bocca, il muso e gli zoccoli neri, e una piastra metallica sopra il grugno, circondato da una lunga, selvaggia criniera rossa; i secondi, erano tori bruni il cui corpo era protetto da una spessissima corazza di Chrome-Digizoid blu, stoccato d'oro sulle giunture e sugli zoccoli, con le corna ricurve anch'esse dorate, una piastra di acciaio blu sul canio, ornata da piccoli e minacciosi spuntoni, e un mantello rosso sulle spalle, sdrucito verso la fine e con sopra disegnato il simbolo della Speranza. Queste mandrie si muovevano con sorprendente disciplina, ma Gotsumon, Tsukaimon e la loro Yanmamon riuscivano a sentire chiaramente i loro irati muggiti e grugniti - le bestie non vedevano l'ora di gettarsi in battaglia, mentre attraversavano il Digital Gate...

"Bene... noi invece, andremo da un'altra parte! SaberLeomon-sama ha tutt'altro compito in serbo per noi, e credo che mi soddisfera' tanto quanto la possibilita' di eliminare Bokomon e Neemon! Anzi, oserei dire anche di piu'!" sghignazzo' ferocemente. "Tu sai di cosa sto parlando, vero, Tsukaimon?"

"Heheheee... credo proprio di si'! Parli del Digiport che Astamon-sama ha individuato soltanto un centinaio di metri piu' a sud, vero?" esclamo' entusiasta il suo tirapiedi. "Non dirlo a me... finalmente possiamo toglierci la soddisfazione di eliminare quel moccioso insolente che ci ha preso in giro per tutto questo tempo!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Boarmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Dati

Livello: Armor

Attacchi: Nose Blaster

Questi Digimon, conosciuti per aver spesso militato negli eserciti degli Animali durante la guerra nel Mondo Digitale della Frontiera, possiedono un temperamento feroce e aggressivo, e combattono fino alla morte. State attenti alle fiamme che spirano dal naso!

Nome: Bullmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armor

Attacchi: Matador Dash, Tail Whip

Un Digimon di tipo Mammifero che vive in grandi branchi nel Mondo Digitale della Frontiera. A causa del suo carattere testardo, non appena vede un potenziale nemico, lo carica a testa bassa - ma il suo punto debole è che, a causa del suo incredibile slancio, non puo' cambiare direzione facilmente!

"Bene... allora cosa aspettiamo? Diamo pure inizio al massacro!" esclamo' Gotsumon. Con un colpo di talloni, sprono' la sua Yanmamon, e il Digimon insetto fece un'agile manovra a mezz'aria e si diresse verso il Digiport alternativo posto soltanto un po' piu' in la', seguiti soltanto da un piccolo drappello di Pteramon, Boarmon e Bullmon. Finalmente, si sarebbero presi la giusta rivincita... e avrebbero dimostrato la loro competenza agli occhi di SaberLeomon e ChaosGallantmon!

"Oggi... il Mondo Reale imparera' ad avere paura di noi Digimon! Hahahahaaaaa!"

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"Ikuto! Ikuto, aspetta!" esclamo' Falcomon, cercando di stare dietro al suo agile partner umano, che continuava a scappare a tutta velocita'. A volte, il Digimon falchetto dimenticava quanto scattante fosse diventato Ikuto, in tutti quegli anni passati nel Mondo Digitale, ad imparare a sopravvivere sotto la tutela di Frigimon... ma in quel momento, Falcomon doveva raggiungerlo a tutti i costi! Ikuto doveva spiegargli come mai avesse deciso di rifiutare cosi' i suoi genitori... dopo tanto tempo in cui era stato separato da loro, il falchetto si sarebbe aspettato tutto ma non questo!

Finalmente, Ikuto usci' dal boschetto e, dopo aver corso un altro po' nei campi ricoperti di erba alta, crollo' ansimante in ginocchio, tenendo stretto il suo boomerang come se fosse l'unica cosa in grado di tenerlo in piedi. Finalmente, Falcomon riusci' a raggiungere il suo partner umano, e a parlargli. "Ikuto! Che succede? Come mai sei scappato? Non volevi... rivedere i tuoi genitori?" chiese, piu' confuso che mai.

Ikuto riprese fiato, tenendosi fermo a terra con il suo boomerang... poi, quando fu sicuro di poter parlare e respirare al tempo stesso, abbasso' la testa e diede la sua risposta. "Quella donna... quella donna essere... mia madre? Io... io... non capire... mia mamma essere... Frigimon... io... non ricordare quella donna..." affermo' affannosamente. Si poteva sentire che il ragazzino era estremamente combattuto... da un lato, il fatto di essere cresciuto come Digimon e tutto il tempo che aveva trascorso a DigiWorld gli stavano facendo ancora rifiutare la realta' del fatto che lui fosse un essere umano... mentre dall'altro, la sua natura umana da poco rivelata voleva fargli accettare quella donna come sua madre. Ma le influenze di tutta una vita non si dimenticano facilmente...

"Io... io essere confuso, Falcomon! Io... io non volere che Frigimon non piu' mia mamma!" esclamo' Ikuto, con crescente tono di disperazione. "Quella donna... non potere essere mia mamma... io... io non sapere... non capire..."

"Ikuto..." sospiro' Falcomon, cercando di restare vicino al suo piccolo amico in quel momento difficile. Si avvicino' ancora un po' a lui e gli appoggio' un'ala sulla schiena... ma prima che potesse dire qualcosa, il cielo si rabbuio' di colpo, e dei tuoni lontani rimbombarono nella pianura, facendo scattare su dalla paura sia il Digimon che il ragazzino. In breve tempo, lo splendente sole che riscaldava i prati fino ad un attimo prima scomparve dietro un velo di oscurita'... e il riverbero inconfondibile di un Digital Gate apparve nel cielo, seguito subito dopo da un vortice di oscurita', un buco nero che si apri' in aria e comincio' a far uscire un gruppo di Digimon animaleschi!

"Un... Digital Gate!" esclamo' Ikuto, afferrando allarmato il suo boomerang. "Cosa... cosa essere successo? Come loro trovato noi?"

"Non lo so, Ikuto, ma saranno guai seri..." mormoro' Falcomon, osservando i Digimon che fuoriuscivano dal passaggio dimensionale. Si trattava di un gruppo misto di Pteramon, Bullmon e Boarmon... tutti molto agguerriti, e non c'era bisogno di una gran fantasia per immaginare chi fosse il loro bersaglio!

"Falcomon! Noi dovere difenderci!" esclamo' Ikuto, afferrando il suo Digivice-Ic mentre il falchetto ninja si metteva in posizione di guardia. E fu allora che dal portale emerse una figura alata che spiccava in mezzo agli Pteramon per il suo aspetto da insetto... e per le familiari figure che la montavano! Anche da quella distanza, Ikuto e il suo amico digitale non potevano non riconoscere lo Yanmamon cavalcato da Gotsumon e Tsukaimon!

"VOI! Cosa ci fate qui?" strillo' Falcomon, puntando una piuma a mo' di indice contro i due ex-servitori di Mercurimon. "Cosa essere venuti a fare?"

L'agile Digimon libellula, grazie ai suoi occhi acutissimi, individuo' immediatamente i bersagli e si calo' verso di loro, permettendo loro di vedere il ghigno feroce che troneggiava sui volti di Gotsumon e Tsukaimon! "Heheheee... finalmente ci si rivede, eh, Ikuto?" sghignazzo' il perfido mostriciattolo di pietra. "E' davvero un peccato che questa sara' anche l'ultima volta... ma prima facciamo meglio e'! Non mi va di restare a lungo in questo letamaio che voi umani chiamate Mondo Reale!"

"Io essere un Digimon!" protesto' Ikuto, piu' come un tentativo disperato di contraddire Gotsumon che perche' ne fosse realmente convinto. Attorno a loro, i Digimon di livello Armor che Gotsumon e Tsukaimon si erano portati dietro stavano iniziando a devastare la campagna, strappando arbusti dal terreno, abbattendo alberi, e bruciando intere sezioni di terreno con missili e raggi laser, senza alcun riguardo!

Gotsumon e Tsukaimon gettarono indietro la testa e risero sguaiatamente! "Hahahahaaa! Ma sentitelo! E chi vorresti convincere con questa storiella? Tanto, ormai, tutto DigiWorld sa del tuo segreto, marmocchio! Guarda in faccia la realta', ormai non hai piu' nessun posto dove andare! Sei stato rifiutato sia dal Mondo Digitale che da quello Reale! Tu sei un nulla, ecco cosa sei! Sei soltanto un errore, un inutile vermiciattolo che non puo' appartenere ne' all'uno, ne' all'altro mondo! Ora ti liberero' dalle tue sofferenze uccidendoti come meriti!"

Falcomon si mise in mezzo nel momento in cui la Yanmamon di Gotsumon inizio' a scendere in picchiata... ma Ikuto, colpito in pieno dalle parole dell'ometto di roccia, resto' come congelato in mezzo a quello che entro breve sarebbe diventato il campo di battaglia, lasciando cadere il suo boomerang e abbandonandosi all'apatia. Purtroppo, quello che diceva Gotsumon era vero... alla fine, lui non apparteneva davvero a nessuno dei due mondi... non era un essere umano... e non era un Digimon... ma allora... ma allora COS'ERA? Cos'era... LUI? Qualcuno... qualcuno poteva dargli una risposta? Una risposta?

"Ikuto!" esclamo' Falcomon. "Non... non farti condizionare da quei due! Lo stanno facendo apposta! Non devi ascoltarli..."

"Hahahahaaa, e perche' non dovrebbe ascoltarci, scusa?" rise Tsukaimon. "Abbiamo solo detto la pura e semplice verita'! Il tuo amichetto non e' altro che uno scarto, e i nostri due mondi starebbero meglio senza di lui! Avanti, Yanmamon! Uccidi quei due!"

La libellula gigante ruggi', un feroce grido di battaglia e sete di sangue, e si getto' in picchiata contro Ikuto e Falcomon, mentre il piccolo restava fermo, quasi rassegnato alla sua fine, e il falchetto si metteva in guardia in un eroico, ma apparentemente vano, tentativo di proteggerlo. Ormai, il volto sghignazzante di Gotsumon, che gia' era sicuro della sua vittoria, occupava tutto il campo visivo del Digimon piumato...

Era giunta la fine. Comunque la si volesse guardare, non c'era modo di...

Ma all'improvviso, qualcosa di incredibilmente rapido si mise davanti a Falcomon... e Gotsumon strabuzzo' gli occhi incredulo, tirando le redini alla sua libellula gigante appena in tempo per evitare una splendente spada laser che lo manco' di pochi centimetri! Yanmamon strillo' dalla rabbia e viro' verso l'alto, eseguendo una spericolata manovra a mezz'aria e rischiando di catapultare Gotsumon giu' dalla sella... mentre Tsukaimon sbatteva disordinatamente le ali e si guardava dietro per vedere chi aveva osato, per l'ennesima volta, turbare il momento del loro trionfo!

"M... Maledizione! Chi osa fare..." ringhio' il Patamon viola... prima che i suoi occhi si posassero sul Digimon simile ad un lupo che si era messo davanti ad Ikuto, spada laser sguainata e sciarpa ondeggiante nel vento! "VOI! Sempre voi, maledetti ficcanaso!"

"Potremmo dire lo stesso di voi!" si aggiunse un'altra voce. In quel momento, sopraggiunsero anche Masaru ed Agumon, Yoshino e Raramon, Loweemon... e, cosa ancora piu' sorprendente, anche i genitori di Ikuto, con la piccola Yuka tra le braccia della signora Misuzu! Kenji e Misuzu stavano guardando con orrore i Digimon di ChaosGallantmon che devastavano i campi e i boschi... ma nel momento in cui videro Ikuto, le loro espressioni passarono dall'orrore ad un cauto ottimismo quella del padre... e ad una di immensa, incredula gioia per la madre! Dopo tre anni in cui sembrava che il figlio fosse scomparso nel nulla, tre anni in cui in realta' non aveva mai smesso di sperare in un miracolo... ora il suo bambino era li', davanti a lei! Quasi non badava ai numerosi mostri che gli sciamavano attorno e ai missili sibilanti che gli Pteramon lanciavano a sciami... la sua attenzione era quasi esclusivamente sul figlio ritrovato! Certo, aveva qualche anno in piu', e quei segni colorati sul viso lo facevano assomigliare ad un piccolo pellerossa... ma non c'era modo di sbagliarsi! Era proprio lui!

"I-Ikuto..." balbetto' Misuzu, tenendo stretta la sua bambina neonata. "Allora... allora era proprio vero... Ikuto... e' tornato da noi! Era ancora vivo... e adesso e' tornato!" La gioia della signora Noguchi era tale che in quel momento le paure del marito circa la sua reazione davanti al ritorno di Ikuto sembravano totalmente inutili col senno di poi... ma non ci fu il tempo di pensarci molto, perche' la battaglia continuava ad infuriare, e alcuni Boarmon e Pteramon, infuriati per l'interferenza, avevano gia' cominciato ad attaccare Lobomon, che rispose evitando agilmente i colpi e al tempo stesso proteggendo Ikuto con il suo abile gioco di spada!

"Lobo Kendo!" esclamo' Lobomon quando uno degli Pteramon oso' avvicinarsi troppo. La sua lama laser volteggio' in aria e trafisse il rettile alato meccanico, facendo uscire il suo Digi-Code e permettendo al Leggendario Guerriero della Luce di raccoglierlo. Con un'imprecazione soffocata, Gotsumon ordino' a Yanmamon di salire di quota, e cerco' di riprendere in mano la situazione, che gia' si era fatta piu' complicata di quanto lui non volesse!

"Maledizione! Questa non ci voleva! A tutti i miei fedeli! Piantatela di perdere tempo in giro! Tornate da me, ed eliminate questi impiccioni! Raccomandero' a SaberLeomon-sama chiunque riesca ad uccidere uno di loro! Eliminateli! Qualcuno li elimini!"

I Digimon Armor non se lo fecero dire due volte. Mentre un gruppetto di loro continuava a cercare di oltrepassare Lobomon, senza successo, il resto dell'armata nemica cambio' direzione e parti' alla carica contro il gruppo della DATS e i genitori di Ikuto! Loweemon fece cenno ai signori Noguchi di restare indietro, cosa che i due coniugi fecero con un po' di riluttanza... e Masaru ed Agumon si prepararono a ricevere il loro primo avversario, un Bullmon schiumante che si era portato avanti rispetto al resto della sua mandria, e ora lo stava caricando a testa bassa, emettendo dei muggiti quasi assordanti!

"Okay, toro! Facciamo la corrida!" esclamo' Agumon. "Baby Flame!"

Una piccola palla di fuoco rossa usci' dalle fauci spalancate del piccolo dinosauro e colpi' in piena fronte il Digimon toro, senza infliggergli alcun danno... ma riuscendo comunque a distrarlo e a fargli perdere sia lo slancio che qualche secondo prezioso! Secondi di cui Masaru approfitto' per avvicinarsi al furente Digimon e assestargli un poderoso diretto sotto il corno destro, spezzandoglielo di netto! Il Digimon toro lancio' un acuto lamento di dolore prima di accasciarsi su un fianco, il corno spezzato che volteggiava in aria e si piantava a terra... e Masaru, con il pugno avvolto dall'ormai consueta nuvola di pixel risplendeni, tiro' fuori il suo Digivice-Ic. "Ottimo lavoro, Agumon! E ora... diamo una bella lezione a questi buzzurri! Digi-Soul... FULL CHARGE!"

"Hey, non vi siete dimenticati di noi due, vero?" volle dire la sua Yoshino. "Digi-Soul... FULL CHARGE!"

I due Digimon, Agumon e Raramon, annuirono in direzione dei loro partner umani... e cominciarono subito ad evolvere!

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon chou shinka... RISEGREYMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON! SunFlowermon chou shinka... LILAMON!"

Il gigantesco dinosauro cibernetico e la fata dei fiori apparvero sul campo di battaglia e si gettarono immediatamente all'attacco, seguiti a ruota da Loweemon e iniziando ad abbattere i Digimon di livello Armor che sciamavano contro di loro! La differenza di livello era notevole, e il primo assalto nemico venne facilmente respinto, lasciando soltanto un paio di Digi-Tama dei Digimon piu' vicini... tuttavia, altri Boarmon, Bullmon e Pteramon arrivavano dal vortice dimensionale, facendo in modo che il numero dei nemici restasse molto elevato!

"Rising Destroyer!" ringhio' RiseGreymon, scagliando una potente raffica di laser contro una nuvola di Pteramon che stava indirizzando sciami di missili contro di loro! I proiettili vennero intercettati a mezz'aria ed esplosero... e una frazione di secondo dopo, i terribili rettili alati vennero travolti e trasformati in Digi-Tama fluttuanti!

"Beauty Slap!" esclam' Lilamon, schermandosi con entrambe le braccia, per poi aprirle di colpo... e inviare due potenti raffiche di vento, che travolsero un paio di Bullmon in carica e li sollevo' da terra, facendoli volare per diversi metri.

Loweemon e Lobomon, intanto, se la stavano vedendo con un gruppetto di Boarmon che avevano preso di mira Ikuto e Falcomon, e li stavano tenendo il piu' lontano possibile dal loro obiettivo! Uno dei cinghiali dal mantello fiammeggiante punto' le zampe a terra e sparo' una fiammata rossa dal suo naso, ma Loweemon creo' uno scudo di oscurita' pura davanti a se' e paro' l'attacco, facendolo dissipare senza che potesse fare danni. Un istante dopo, le fauci di leone sul suo pettorale si aprirono leggermente e una sfera nera apparve in mezzo ad esse, sfrecciando poi contro il Boarmon aggressore. L'attacco ando' a segno, e il Digimon cinghiale si irrigidi', con uno stridio di rabbia, ed emise il suo codice digitale, che venne rapiamente raccolto da Loweemon... ma Gotsumon e Tsukaimon, per niente intimoriti dalla dimostrazione di potenza, risero in maniera sprezzante!

"Hahahahaaa! Bravi, continuate pure! Continuate a sprecare le vostre forze!" esclamo' l'ometto di roccia. "Non vi servira' a nulla! Anche se riusciste a sopravvivere qui, ben presto della vostra citta' non restera' nulla! I nostri fratelli, in questo momento, la staranno gia' radendo al suolo!"

"Cosa?" esclamo' RiseGreymon. "Che stai dicendo? Non dire balle!"

Tsukaimon scosse la testa, con un ghigno che tutti gli agenti della DATS avrebbero voluto strappargli dalla faccia. "Tsk, tsk, tsk... mi dispiace, non stiamo mentendo! Il nostro signore ChaosGallantmon-sama, e il nostro comandante SaberLeomon-sama... hanno gia' organizzato tutto! In questo momento, il grosso dell'esercito di SaberLeomon-sama sta aggredendo la vostra bella citta', e tra non molto, di essa e dei vostri ridicoli amici non restera' che il ricordo! Hahahaaaa! Dovreste rassegnarvi e smetterla di combattere! Tanto, il risultato sara' lo stesso!"

"Cosa?" esclamo' Loweemon, parando il corno di un altro Bullmon. "Maledizione, ma allora... e noi siamo troppo lontani per tornare ad aiutarli!"

"Loweemon, stai calmo! Sta cercando di distrarci!" rispose Lobomon, usando la sua spada per parare le zanne di un Boarmon. Gotsumon rise di nuovo e alzo' una mano in aria, come se si volesse vantare della sua superiorita' prima di dare il colpo di grazia...

"Hahahaaa! Dite pure quello che volete!" rispose. "In ogni caso, non cambia nulla! La fine della vostra citta' e' vicina!"

"Chiudi quella fogna di bocca, tu!" lo zitti' Masaru. "Sei soltanto un illuso, credi davvero che i nostri amici si faranno ammazzare cosi' facilmente! Tu e i tuoi leccapiedi verrete rispediti nel Mondo Digitale a calci in culo... e andrete a dire al tuo capo che faremo la stessa cosa anche a lui!"

Il ragazzo, in un impeto di rabbia, si scaglio' contro un Boarmon che lo stava caricando e lo prese in piena fronte con un pugno, facendolo collassare al suolo come un sacco di riso! Mentre il cinghiale reclinava la testa da un lato, fuori combattimento, Masaru si rimise in guardia e fece mentalmente auguri di buona fortuna ai suoi amici e a Chika a Tokyo...

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Takuya, Shinya e i loro genitori non credevano ai loro occhi... dai numerosi Digiport che si erano spalancati sopra la citta', stavano arrivando frotte infinite di Bullmon, Pteramon e Boarmon che stavano gia' mettendo a ferro e fuoco i quartieri principali di Tokyo, scatenando il panico e il caos tra la popolazione civile. Esplosioni, urla, ruggiti di battaglia, sibili di missili e laser... questi e altri suoni si sentivano gia' a quella distanza, e gli effetti di luce che si riuscivano a vedere davano gia' l'impressione del terribile scontro che probabilmente gli agenti della DATS stavano gia' sostenendo!

"Cosa... cosa... cosa succede la'?" esclamo' inorridita la signora Yuriko Kanbara, gli occhi spalancati e fissi sulla distruzione. "Cosa... cosa sono quei mostri? Da dove... saltano fuori?"

Takuya strinse i denti. Questa non era proprio prevista. Quell'attacco era arrivato con una tale rapidita' che la sede centrale della DATS non aveva fatto neanche in tempo a chiamare lui e suo fratello... e anche a guardare da quella distanza, dava l'impressione di essere un attacco troppo violento per poter essere respinto soltanto da Tohma, Chika e dalle operatrici della DATS. Dovevano intervenire li' e in quel momento... sperando che anche gli altri Leggendari Guerrieri arrivassero in fretta!

E ovviamente, questo voleva dire che avrebbero dovuto rivelare il loro segreto ai loro genitori... chissa' come l'avrebbero presa?

Takuya e Shinya si guardarono negli occhi... e il fratello maggiore annui' seriamente. In fondo, avevano gia' deciso di dire ai loro genitori come stavano le cose... e quella era un'occasione per dare loro la prova concreta e poi andare ad aiutare la DATS nella difesa della citta'... Shinya rimase per un attimo indeciso, ma poi si decise e annui' a sua volta, afferrando il suo D-Tector.

"Mamma... papa'..." disse un istante dopo Takuya, a sua volta con in mano il Digivice. I loro genitori si voltarono verso i due ragazzi, con aria interrogativa... e Takuya fece cenno a Shinya di prepararsi. "Ecco... voi ci avete chiesto di spiegarvi come mai in questi giorni fossimo spariti cosi' spesso... e perche' dessimo delle spiegazioni cosi' evasive... beh... stiamo per darvi la risposta, ma voi... per favore, cercate di non stupirvi troppo! Hehehee..." Takuya concluse la risposta con una risatina nervosa, e poi prese un bel respiro e si preparo'...

"Cosa?" chiese il signor Kanbara. "Ragazzi, spiegatevi un po' meglio, perche' noi non vi capiamo..."

Si blocco' di colpo, spalancando gli occhi, quando i suoi figli estesero una mano e fecero apparire un anello di splendente codice digitale attorno ad essa! Takuya e Shinya alzarono le braccia, e inserirono il codice nei loro D-Tector, iniziando a trasformarsi sotto gli occhi increduli dei loro genitori!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono i due fratelli simultaneamente, per poi essere inghiottiti dalla luce e dai colori. Yuriko fu costretta a schermarsi gli occhi con un braccio quando la trasformazione fu quasi giunta al termine... e quando i signori Kanbara poterono tornare a vedere, al posto di Takuya e Shinya si trovavano gli H-Spirit del Fuoco e della Terra, Agunimon e Grumblemon!

"Ecco. Questo... e' il motivo per cui non vi abbiamo detto niente fino ad adesso. O almeno... ne e' solo l'inizio." disse Takuya, solenne.

Davanti a loro, i signori Kanbara sembravano sul punto di svenire, in particolare la signora Yuriko. Non riuscivano a proferire parola, e muovevano inutilmente la mascella inferiore nel tentativo di farsi uscire qualcosa di articolato...

"Ma... ma... ma... T-T-Takuya... Sh-Shinya..." balbetto' infine il signor Kanbara. "Come... come avete fatto a..."

"E'.. una storia molto lunga, papa'..." rispose Agunimon, guardando di nuovo il suo D-Tector. "Mi basti dire... che riguarda me e quegli amici che ho cominciato a frequentare tre anni fa, dopo il compleanno di Shinya... e che in questo momento, abbiamo bisogno dei poteri che ci vengono conferiti da questi oggetti, i D-Tector, per combattere contro i mostri che stanno attaccando la nostra citta'. Le vite di migliaia di persone dipendono dal nostro intervento."

"Scusate per avervelo tenuto nascosto, ma non penso che ci avreste creduto..." affermo' Grumblemon.

"Ehm..." balbetto' la signora Kanbara, ancora sotto shock. Prese fiato due o tre volte per calmarsi, e finalmente riprese a parlare nonostante fosse ancora spiazzata. "Ma... ma... come... voi... voi siete davvero... Takuya e Shinya! Ma come avete fatto a... ehm... trasformarvi in un guerriero in armatura e in un tengu? Da dove... salta fuori questa magia?"

"Te lo spiegheremo piu' avanti, mamma..." rispose Takuya, con evidente riluttanza ad andarsene e a lasciare i loro genitori a preoccuparsi. "Per il momento... mi basti dire che i nostri amici... quei ragazzi con cui passiamo tanto tempo assieme... hanno bisogno del nostro aiuto! Dobbiamo andare... ma non preoccupatevi, perche' torneremo sani e salvi! Questo ve lo possiamo promettere!"

"Tranquilla, mamma! Adesso facciamo fuori quei mostri e torniamo prima di cena! Aspettateci, facciamo in un lampo!" esclamo' Shinya... e prima che i signori Kanbara potessero rispondere, gli H-Spirit del Fuoco e della Terra scattarono a tutta velocita' verso il centro della citta', dove si stava gia' consumando la battaglia, e dove interi squadroni di Digimon Armor dell'aspetto animalesco stavano spargendo devastazione! Con angoscia e terrore, Yuriko Kanbara non pote' fare altro che vedere i suoi ragazzi che andavano incontro al pericolo, richiamandoli inutilmente!

"A... Aspettate! Takuya, Shinya, che state facendo? Non potete andare la'! Ragazzi! RAGAZZI!"

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La situazione non era molto diversa altrove...

In casa Orimoto, Izumi e i suoi genitori stavano a loro volta mangiando davanti al telegiornale, che aveva appena dato notizia dell'invasione dei Digimon... e mentre i suoi genitori erano la' davanti, a guardare increduli i Digimon che si riversavano in quantita' sempre maggiori nelle strade di Tokyo, la biondina strinse i denti, chiuse una mano a pugno e, senza riflettere oltre, corse fuori dalla porta, nel tentativo di raggiungere il centro citta' il prima possibile! I signori Orimoro se ne accorsero, e cercarono di richiamarla.

"Izumi! Che stai facendo, dove vai? Quei mostri stanno arrivando dappertutto, non puoi uscire cosi'!" esclamo' la signora Orimoto. Izumi si fermo' per un attimo, appena prima della porta d'uscita, ma lo fece soltanto per voltarsi verso i suoi genitori e rispondere.

"Mamma, papa'... mi dispiace, ma devo proprio andare! C'e' bisogno anche di me... vi spieghero' tutto dopo!" esclamo', per poi tirare fuori il suo cellulare e trasformarlo nel D-Tector. Mentre i suoi genitori restavano sbalorditi, Izumi chiese scusa con un cenno della testa e usci', per poi attivare la Digievoluzione!

"Mamma, papa'... scusatemi se non ve l'ho detto prima, ma... adesso non ho il tempo di spiegarvi tutto! State tranquilli, torno tra un attimo! EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

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"Scusate, gente... ma devo proprio andare!" esclamo' Junpei, uscendo di casa in fretta e furia. "E'... una cosa un po' lunga da spiegare... ma state tranquilli, so quello che sto facendo!"

"Hey! Che significa, Junpei? Cosa stai facendo?" chiese suo padre. "C'entra per caso quel tuo gruppo di amici..."

"In un certo senso..." rispose Junpei, con tutta l'impressione di voler tagliare corto per non perdere troppo tempo. "Ma come ho detto... e' un po' lunga e delicata da spiegare... state tranquilli, comunque, torno subito e vi spiego come stanno le cose!"

Mentre i suoi genitori restavano fermi sulla soglia della porta di casa, ancora non raccappezzandosi di quello che il ragazzone con gli occhiali voleva dire, Junpei tiro' fuori il suo Digivice e inizio' la sequenza di trasformazione!

"Vi prego di non stupirvi troppo di quello che state per vedere... EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!"

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"EXECUTE! SPIRPT EVOLUTION!"

Davanti a casa Himi, i genitori e il fratello maggiore di Tomoki stavano guardando con altrettanto stupore la scena del piccolo possessore degli Spirits del Ghiaccio che attivava il suo D-Tector e si trasformava in un grazioso pupazzo di neve, i cui occhi simili a grossi chicchi di caffe' guardavano ora il resto della sua famiglia con l'aria di voler chiedere scusa per non aver detto nulla fino a quel momento.

"Ecco... e' questo quello che vi stavo tenendo nascosto. Tre anni fa... sono andato, assieme agli altri ragazzi con cui mi vedo spesso, in un'altra dimensione chiamata Mondo Digitale, e li' ho ricevuto i Digi-Spirits che mi consentono di trasformarmi. Adesso i Digimon, gli abitanti di quello strano mondo, ci stanno attaccando... e io e i miei compagni siamo gli unici in grado di fermarli..."

"Ma... Ma... T-Tomoki-chan..." balbetto' la signora Himi. "Come... come... Vorresti andare ad affrontare quei mostri? Tu e i tuoi compagni? Sono... sono troppi, non ce la potete fare! Non dovreste lasciar fare all'esercito, o cose del genere?"

Kumamon scosse la testa. "Se fosse stato possibile, credo che avrebbero gia' mandato l'esercito... vi parlero' dopo della DATS, dell'organizzazione che si occupa di impedire che i Digimon sconfinino nel Mondo Reale... ma adesso devo proprio andare!" esclamo'. "State tranquilli, io e i miei amici abbiamo affrontato avversari ben piu' temibili di questi! Tornero' sano e salvo, ve lo prometto!"

Con queste parole, l'orsacchiotto di neve soffio' sulla strada, creando una piccola pista di ghiaccio sulla quale inizio' a scivolare agilmente, e si allontano' sotto gli occhi sgomenti dei genitori... e di quelli altrettanto preoccupati ma un po' piu' tranquilli del fratello maggiore, che lo segui' con lo sguardo finche' Tomoki / Kumamon non fu scomparso dal loro campo visivo.

"Vedo che... sei davvero maturato molto, fratellino! E va bene... avremo fiducia in te e nei tuoi amici. Confidiamo... che riuscirete a fermare quei mostri."

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"Winning Knuckle!"

Con un ululato di battaglia, MachGaogamon colpi' un gruppo di Pteramon con uno dei suoi attachi piu' potenti, scagliando qua e la' i terribili rettili volanti con i suoi pugni d'acciaio. Diversi dei Digimon Armor vennero costretti ad espellere il loro codice digitale, che Tohma raccolse velocemente, costringendoli a trasformarsi in Digi-Tama... Tuttavia, il geniale ragazzo biondo sapeva che questo era soltanto un miglioramento temporaneo della situazione... i nemici arrivavano sempre piu' velocemente, ed era solo questione di tempo prima che i difensori di Tokyo venissero sopraffatti. Kurosaki e Shirokawa, accompagnate dai loro KnightChessmon, stavano cercando di tenere a bada un gruppo di Bullmon in una strada laterale... mentre alla sinistra di Tohma e MachGaogamon, la piccola Chika e Dorugamon erano alle prese con una mandria di Boarmon! Il piccolo dinosauro viola schivo' abilmente un raggio infuocato che gli venne scagliato contro, e che inceneri' un bidone della spazzatura a pochi metri da Chika... e la bambina emise un breve strillo di paura, proteggendosi con un braccio dai detriti infuocati.

Dorugamon pianto' le zampe sull'asfalto e prese la mira contro il Boarmon che lo aveva appena attaccato. "Stai tranquilla, Chika! Resta vicino a me, io ti proteggero'! Power Metal!" esclamo' il piccolo Digimon. Dalla sua bocca, sparo' una raffica di sfere d'acciaio velocissime che centrarono in pieno il cinghiale dal mantello infuocato, che strillo' brevemente prima di cedere il codice digitale. Con un sospiro di sollievo, Chika raccolse il Digi-Code dell'avversario sconfitto e lo fece diventare un Digi-Tama rosso scarlatto... ma venne colta di sorpresa dall'arrivo inaspettato di un Boarmon molto piu' grande e potente... un cinghiale delle dimensioni di un elefante che, con un ringhio inferocito, raccolse una macchina parcheggiata vicino a lui con le sue zanne ricurve e la scaglio' contro Chika e Dorumon!

La piccola senti' il sangue gelarsi nelle vene quando l'automobile semidistrutta volo' verso di lei, oscurandole la visuale, e Dorugamon si preparo' a gettarsi su di lei per metterla al sicuro... quando una raffica di onde sonore, provenienti dalle fauci spalancate di MachGaogamon, investi' il veicolo a mezz'aria, riducendolo in frantumi che si abbatterono inermi al suolo!

"Howling Cannon!" esclamo' MachGaogamon, appena giunto in aiuto della piccola agente della DATS. Con un semplice movimento della testa, il lupo cibernetico indirizzo' le sue onde sonore concentriche verso il Boarmon piu' grande e il suo branco, eliminando alcuni di loro e facendo ritirare il capomandria e gli altri. Chika alzo' la testa, e vide Tohma che correva verso di loro, cercando di assicurarsi che stessero bene.

"Chika-chan, Dorugamon!" esclamo' Tohma. "Va tutto bene?"

"Si'... si', Tohma-san, grazie mille!" rispose la bambina, con un sorriso di sollievo e riconoscenza. "Ma... questi Digimon sono dappertutto! Sembra che non abbiano mai fine!"

"Lo sappiamo..." rispose Kurosaki, guardando il suo KnightChessmon nero che trafiggeva uno dei Bullmon. "Stiamo cercando di sfoltire i loro numeri il piu' possibile, e al tempo stesso raggiungere una posizione meglio difendibile... ma non e' facile, con tutti questi Digimon che ci arrivano da tutte le parti!"

Tohma inizio' a pensare ad una strategia per migliorare la loro posizione... ma in quel momento, i cercapersone degli agenti squillarono, e Tohma afferro' rapidamente il suo e se lo porto' all'orecchio. "Satsuma-taichou? Qui e' l'agente Tohma Norstein! Siamo nel settore 266. Ci sono novita'?"

"Purtroppo si'... gli strumenti non riescono a tenere il conto delle emersioni, sono troppo numerose. E altre reazioni digitali stanno apparendo in rapida successione vicino all'abitazione dei coniugi Noguchi, dove si trovano gli agenti Daimon e Fujieda... e gli agenti onorari Minamoto e Kimura in questo momento." spiego' Sastsuma, calmo e controllato, ma comunque ben consapevole che si trovavano in una pessima situazione. "Abbiamo gia' dato l'allarme generale a tutte le autorita', e i civili stanno venendo trasferite nei rifugi anti-atomici mentre parliamo. A tutti gli agenti, cercate di portarvi nel settore 268... ho gia' dato disposizione agli agenti onorari di incontrarvi in quel punto. Raggrupperemo il nostro potenziale bellico nello stesso punto e lavoreremo insieme per fermarli."

"Ricevuto, capitano Satsuma! Ci rechiamo immediatamente sul posto!" rispose Tohma. La comunicazione si interruppe, e Tohma mise via il suo comunicatore e richiamo' a se' MachGaogamon, che stava affrontando ancora gli Pteramon. "MachGaogamon! Ritirata strategica, andiamo alla zona del molo! Kurosaki-san, Shirokawa-san, Chika-chan, voi e i vostri Digimon, seguiteci! Non dobbiamo disperderci, o sara' la nostra fine!"

"Va.. va bene, Tohma! Stai tranquillo, ti seguiamo!" rispose Dorugamon. Il capobranco dei Boarmon cerco' di farsi avanti ancora una volta, avendo apparentemente puntato contro lo strano Digimon dinosauro... ma quest'ultimo lo blocco' sul tempo con un altro attacco Power Metal, che lo costrinse a nascondersi dietro la fiancata di un edificio con un grugnito frustrato.

Era il momento giusto!

"Okay... allora, signore, mi permetta! Gaoga Tornado!" esclamo' MachGaogamon. Con un lungo ululato, il Digimon Ultimate creo' un uragano attorno al proprio corpo e travolse il gruppo di Pteramon che gli sciamava addosso, per poi gettarsi su di loro e colpirli con dei tremendi pugni! Diversi dei rettili alati furono costretti ad emanare il loro Digi-Code, e gli altri si dispersero con alta grida di rabbia, dando agli agenti della DATS il tempo di allontanarsi!

"Ottimo lavoro, MachGaogamon! Approfittiamone, prima che tornino all'attacco!" esclamo' Tohma, facendo cenno alle operatrici, a Chika e a tutti i Digimon di seguirlo lungo la strada principale, verso il molo... dove sperabilmente, ci sarebbero stati anche i Leggendari Guerrieri ad attenderli. Se non altro, loro avrebbero potuto permettere alla DATS di resistere un po' piu' a lungo...

"Speriamo solo che Masaru-kun e gli altri riescano a proteggere Ikuto e i signori Noguchi..." disse tra se' Tohma.

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Vicino a casa Noguchi, la battaglia andava avanti a ritmo serrato! Loweemon e Lobomon erano stati costretti ad eseguire una Slide-Evolution, trasformandosi rispettivamente in JaegerLoweemon e KendoGarurumon... mentre RiseGreymon e Lilamon davano battaglia agli Pteramon nei cieli ingombri di nubi. Ma per quanti invasori riuscissero a sconfiggere, altri ne seguivano e rimpinguavano i numeri degli scagnozzi di Gotsumon e Tsukaimon! Questi ultimi, dal canto loro, cercavano il momento giusto per scendere in picchiata sull'indifeso Ikuto e dare il colpo di grazia a lui e a Falcomon... ma per fortuna, KendoGarurumon aveva i riflessi pronti e riusciva ad evitare che si avvicinassero troppo!

"Merda... qui non finiscono mai!" impreco' Masaru, tirando un pugno ad uno Pteramon che stava scendendo in picchiata. Il rettile volante strillo' inferocito e riguadagno' quota, riunendosi al suo stormo, e Masaru ne approfitto' per riprendere fiato.

Gotsumon ghigno' ancora una volta, vedendo i "ridicoli" tentativi degli agenti della DATS di respingere le truppe scelte di SaberLeomon. Non doveva fare altro che avere un po' di pazienza... e molto presto, quegli sciocchi umani si sarebbero stancati al punto da essere costretti ad abbassare la guardia, permettendogli cosi' di scendere in picchiata su Ikuto e finirlo una volta per tutte. Ikuto, dal canto suo, era rimasto li', facendo a malapena lo sforzo di portarsi lontano dal luogo dello scontro...

"Avanti, avanti! Continuate pure a combattere!" sghignazzo' Tsukaimon. "Devo ammettere che finora avete resistito egregiamente, umani, ma voi e i Digimon vostri schiavi state sprecando molte delle vostre forze a combattere contro i nostri fedeli... e quando sarete molto piu' deboli, non ci sara' nulla che potrete fare per fermare noi!"

Yoshino mormoro' qualcosa tra i denti riguardo quanto le sarebbe piaciuto andare la' e cucire la bocca a quell'esserino irritante, ma la Yanmamon che recava in groppa lui e Gotsumon era troppo lontana, e ben difesa da un nugolo di Pteramon, in modo che nessuno dei Digimon della DATS potesse avvicinarsi a loro... e in ogni caso, la frenesia del combattimento non permetteva a lei e a Lilamon di distrarsi. La fata dei fiori si allontano' da un Bullmon e un Boarmon che la stavano prendendo di mira, e scaglio' uno dei suoi attacchi migliori. "Marvel Shoot!" esclamo', bombardando i Digimon animaleschi con una raffica di sfere di energia provenienti dalle sue ampie maniche. I colpi andarono a segno, e l'esercito nemico si ridusse di un Boarmon e un Bullmon... che vennero prontamente sostituiti da altri Digimon dello stesso tipo provenienti dal Digital Gate!

"Ebony Blast!" ruggi' JaegerLoweemon, scagliando una raffica di energia oscura contro gli Pteramon e sperando di colpire anche Yanmamon. Riusci' ad eliminare alcuni dei rettili alati, ma l'agile insetto era troppo lontano per poter essere raggiunto... e un istante dopo, il leone nero venne attaccato da due fianchi da alcuni Boarmon inferociti! Soffoco' un'esclamazione di paura e si preparo' a difendersi... ma per fortuna, l'aiuto arrivo' rapidamente, nella forma di KendoGarurumon!

"Howling Star!" Le lame dorate sulla schiena del B-Spirit della Luce saettarono, e trafissero i Digimon cinghiali, che grugnirono un'ultima volta per la sorpresa ed esalarono il loro Digi-Code. JaegerLoweemon ringrazio' il fratello gemello con un cenno del capo... ma ancora una volta, l'enorme superiorita' numerica del nemico minaccio' di sopraffarli, e i due B-Spirit si ritrassero di alcuni passi nel tentativo di riprendere fiato...

In tutto questo Ikuto stava guardando la scena, completamente demoralizzato. Per quanto combattessero, era chiaro che non ce l'avrebbero potuta fare contro un numero cosi' soverchiante di nemixci, che per giunta non accennava a diminuire... e in ogni caso, anche se fossero riusciti a respingere questo assalto, Gallantmon e SaberLeomon non avrebbero avuto problemi a mandare un'altra armata, ancora piu' forte e determinata. E piu' il combattimento andava avanti, piu' la zona attorno alla casa di quei due signori... Ikuto ancora non riusciva a vederli come i suoi genitori... veniva danneggiata. E le persone che stavano lottando per proteggerlo, e che gli avevano fatto capire che gli esseri umani non erano poi tanto male... sarebbero state ben presto sopraffatte...

Ikuto tenne stretto il suo bommerang... e prese la sua decisione!

"FERMO, GOTSUMON!" esclamo' a pieni polmoni. "IO PREGARE, TU FERMA TUOI DIGIMON!"

Quasi immediatamente, la battaglia cesso'... e Gotsumon, con un ghigno malefico, fece scendere di quota la sua Yanmamon, immaginando che cosa volesse dire Ikuto...

"Ikuto-kun? Che vorresti..." inizio' KendoGarurumon, ma il bambino selvaggio non gli bado' e continuo' a parlare con Gotsumon.

"Tu prendere me, Gotsumon! Tu consegnare me a Gallantmon!" esclamo'. "Se tu lasciare miei amici, io fare tutto quello che tu e Tsukaimon volere!"

Falcomon sobbalzo', il sangue che gli si congelava nelle vene. "I... Ikuto! Non puoi dire sul serio!"

"Io essere serio, Falcomon! Io andare con lui, e tu non cercare fermare me!" rispose il piccolo. "Io mai chiesto te di fare nulla per me, quindi tu lasciare perdere me!"

"COSA? Ma che diavolo stai dicendo, tu?" esclamo' Masaru, incredulo e indignato. "Vuoi consegnarti a quello stronzetto cosi', senza neanche tentare di opporti? Cosi' gli dai partita vinta!"

"Ha ragione! E poi, cosa ci garantisce che, se tu vai, Gallantmon, o chiunque egli sia, ci lascera' in pace?" rispose KendoGarurumon. "I Digimon che lavorano per lui non si accontenteranno di te... e torneranno presto a devastare il nostro pianeta! Non e' forse cosi', Gotsumon?" Il lupo cibernetico termino' la frase alzando la testa, e lanciando uno sguardo feroce all'ometto di roccia e al suo compagno. I quali, da parte loro, non dissero ne' si' ne' no, e non fecero altro che guardare con rabbia e disprezzo gli esseri umani divenuti Digimon...

Ma Ikuto scosse la testa, ignorando completamente i tentativi dei suoi nuovi compagni di convincerlo, e anzi cercando di rifiutarli. "A voi cosa importare di me? Io non essere ne' umano ne' Digimon! Io portare solo disgrazia... io non appartenere a nessun posto!" esclamo'. "Essere meglio se io andare con Gotsumon e Tsukaimon e voi essere salvati!"

"Che importa se sei un essere umano, un Digimon, o qualunque altra cosa? Tu sei tu, Ikuto!" rispose Yoshino, rifiutando di farsi convincere. "E comunque, noi abbiamo promesso che ti avremmo protetto, sia a Mercurimon-san che a noi stessi! Non siamo gente che si rimangia la parola data!"

"E se pure non hai un posto a cui appartenere... puoi sempre creartelo da te!" rispose Masaru. "Quindi smettila di volerti sacrificare inutilmente! Quel vermiciattolo puo' mandarci contro tutti i Digimon che vuole, anche cento o duecento! Il sottoscritto Masaru Daimon-sama e il suo seguace RiseGreymon li affronteranno tutti!"

"Adesso basta con questa recita pietosa!" sbotto' irritato Gotsumon. "Allora, Ikuto... ti sei deciso a farti catturare, o dobbiamo venire noi a prenderti con le cattive?"

Ikuto, fino ad un attimo prima sicuro di quello che stava facendo, sembrava ora combattuto e diviso. Era ancora convinto che, se la battaglia fosse continuata, Masaru e i suoi amici sarebbero stati sconfitti, pero'... non era nemmeno sicuro che fare come gli aveva ordinato Gotsumon avrebbe giovato loro, alla fine. E nonostante lui ancora non fosse sicuro di cosa doveva fare, vedere quelle persone che erano disposte a sacrificarsi per proteggerlo gli faceva battere il cuore per l'emozione...

Tsukaimon interruppe il momento, stendendo una zampetta avida verso Ikuto mentre questo continuava adesitare. "Ora basta, moccioso! Vieni con noi e risparmiaci la fatica!" esclamo'... un attimo prima che un'alta figura femminile si parasse davanti al bambino selvaggio! Una donna di mezza eta', dai corti capelli blu, il cui viso normalmente segnato dalla depressione ora sembrava quasi illuminato di determinazione! La signora Misuzu Noguchi, raccogliendo tutto il suo coraggio a due mani, si era messa davanti allo Yanmamon dei due ex-servitori di Mercurimon, impedendo loro di raggiungere Ikuto!

"Mi... Misuzu!" esclamo' Kenji. Il signor Noguchi, troppo stupito per fare qualsiasi cosa, era rimasto al suo posto, con la piccola Yuka tra le braccia! Il resto del gruppo della DATS era scioccato, e guardava senza fiato la signora Noguchi che si parava davanti ai due Digimon di livello Rookie e alla loro orribile cavalcatura alata, decisa ad impedire loro di toccare Ikuto!

"Andatevene via! Non vi permettero' di toccare mio figlio neanche con un dito!" esclamo' la signora Noguchi, gli occhi spalancati di furia disperata. Ikuto non se l'era aspettato, e cercava in qualche modo di articolare una parola... ma la donna lo precedette e, dopo essersi voltata verso di lui, gli sorrise dolcemente, anche se aveva gli occhi velati di lacrime. "Ikuto... tesoro mio... io... per tre anni... ho continuato a pregare e a sperare che tu fossi ancora vivo! Ero sicura... che un giorno tu saresti tornato da noi! E sarei disposta ad aspettare ancora, sapendo che tu stai bene... e adesso che ti ho ritrovato... non voglio perderti di nuovo! So che... che forse non ti ricordi di me, i tuoi amici me l'hanno raccontato che ti e' successo qualcosa nel Mondo Digitale e non ti ricordi bene di me... di papa'... e della Terra... ma non importa! Io... non ti lascero' mai solo! Tu non sei solo, tesoro mio... tu non porti sfortuna! Io... sono felice di essere la tua mamma!"

"M... Mamma...?" balbetto' Ikuto... prima che la sua mamma alzasse di nuovo lo sguardo verso Gotsumon e Tsukaimon!

"E' cosi'... percio' voi due, se volete Ikuto, dovrete prima passare su di me!" esclamo' la donna.

Il signor Noguchi strinse a se' la piccola Yuka... e, prendendo coraggio a sua volta, decise di mandare al diavolo tutte le sue precedenti esitazioni e si fece avanti! "E... E anche su di me! Anch'io ho atteso con ansia di sapere che mio figlio era sano e salvo... e non vi permetto di portarmelo via!"

Masaru, dapprima stupito anche lui di questa reazione, sorrise tra se' e annui'. Questo si' che era vero coraggio...

Sfortunatamente, Gotsumon e Tsukaimon non sembravano pensarla allo stesso modo. Il piccolo Digimon roccioso contorse il viso in una smorfia di rabbia e fece salire di un po' la sua Yanmamon, deciso a concludere quelle lungaggini nella maniera piu' rapida e brutale. "Tsk... maledetti umani, come volete! Vorra' dire che dovro' usare la forza! Yanmamon! Fai fuori prima quella donna e poi..."

Non fece in tempo a dare l'ordine. Inaspettatamente, Falcomon si getto' addosso a Gotsumon, colpendolo con tutto il suo peso e sbalzandolo giu' dalla sella, e il Digimon roccioso cadde a terra con un grido di disappunto! Falcomon salto' agilmente giu' prima che Tsukaimon o Yanmamon potessero intervenire, e si mise in guardia vicino ad Ikuto e alla signora Noguchi, facendo anche lui da barriera!

"Falcomon! Anche tu..." esclamo' Ikuto. La signora Noguchi guardo' incuriosita il Digimon che aveva difeso suo figlio... e quest'ultimo si volto' verso il bambino selvaggio e gli sorrise come un vecchio amico!

"Beh, cosa credevi, Ikuto? Che ti avrei lasciato a quella gentaglia?" disse Falcomon. "Masaru e i suoi amici hanno ragione... non mi interessa chi o che cosa sei, tu sei Ikuto, il mio migliore amico e basta! Non mi interessa dove vado, o cosa faremo... mi basta poter stare con te e aiutarti! So che per te ci sono molte difficolta', adesso che hai scoperto tutte quelle cose... ma voglio darti una mano ad affrontarle! Che ne dici, Ikuto? Ti va bene?"

"Falcomon... grazie!" mormoro' Ikuto, versando alcune lacrime che premevano per scendere dai suoi occhi. Yanmamon ruggi' ferocemente, e come se rispondessero a quel richiamo, i numerosi Boarmon, Pteramon e Bullmon che avevano interrotto il combattimento esplosero in un dissonante coro di stridii, muggiti e grugniti e si apprestarono a caricare di nuovo!

"Ben detto, Falcomon! Cosi' si fa!" esclamo' RiseGreymon. "Forza, ragazzi, non molliamo proprio adesso! Dobbiamo proteggere Ikuto e i suoi genitori!"

Il dinosauro cibernetico attacco' di nuovo, e con una sola zampata, riusci' a disperdere un gruppo di Pteramon che stava calando in picchiata su di lui... e nello stesso momento, tutti gli altri Digimon si lanciarono all'attacco, e Ikuto, ripresosi dal suo momento di defaillance, tiro' fuori il suo Digivice-Ic a sua volta, e fece cenno a sua mamma di mettersi a distanza di sicurezza. "Tu... adesso non restare qui! Essere troppo pericoloso per te! Io pensare a Gotsumon e a suoi amici!"

"Ikuto..." mormoro' la signora Noguchi... prima che il piccolo attivasse la sua Digi-Soul e facesse evolvere Falcomon!

"DIGISOUL... CHARGE!"

"Falcomon shinka... PECKMON!"

Misuzu e Kenji spalancarono gli occhi, riconoscendo un fenomeno che avevano visto in rare occasioni nel Mondo Digitale... e che il loro compagno di viaggio, il professor Suguru Daimon, aveva spiegato loro come il risultato del contatto tra lo spirito di un essere umano e quello di un Digimon, anche se all'epoca i signori Noguchi non ci avevano capito molto. In un abbagliante gioco di luci, Falcomon passo' alla sua forma Champion e si mise in guardia, pronto ad affrontare Gotsumon e Tsukaimon! "Adesso tu, Gotsumon, andare via! O noi non avere pieta', traditore!" intimo' Ikuto, puntando il suo boomerang contro l'ometto di roccia... che nonostante tutto continuava a sfidarli con arroganza.

"Che... che cosa? Tu... Tu vorresti intimarmi... di tornare a DigiWorld senza di te, vile umano?" ringhio' Gotsumon. "Non credere di potermi minacciare! Yanmamon! Eliminalo, cosa aspetti? Ikuto deve morire!"

Yanmamon inarco' la schiena, quasi sbalzando di sella anche Tsukaimon... poi, si getto' a testa bassa contro Peckmon ed Ikuto, estendendo le sue zampe artigliate verso di loro... mentre Tsukaimon stringeva i denti e prendeva un bel respiro!

"Purple Fog!" esclamo' il simil-Patamon. Un globo di nebbia violacea usci' dalla sua bocca e si schianto' sul terreno davanti ad Ikuto, esplodendo in una nube di fumo viola che occulto' la vista al piccolo e al suo Digimon! Yanmamon, invece, aveva gia' individuato la posizione dei suoi bersagli, e accelero' ulteriormente per colpirli, sicura che non avrebbero potuto fare niente per evitarla, e che gli altri agenti della DATS fossero troppo impegnati con i loro scagnozzi per interferire...

"Kunai Feathers!"

Mezzo secondo fu piu' che sufficiente a Peckmon per dimostrare alla libellula gigante e a Tsukaimon quanto si sbagliavano. Per quanto Yanmamon sapesse dove si trovavano i suoi avversari, non era in grado di vedere cosa stavano facendo in mezzo allo schermo di fumo viola... e in quel momento, il Digimon struzzo aveva spalancato le ali e aveva scagliato contro di lei una raffica di kunai metallici! Lanciata com'era, Yanmamon non pote' evitare i proiettili affilati, diversi dei quali la colpirono in pieno petto! Yanmamon si contorse, questa volta gettando Tsukaimon giu' dalla sella, ed emise un breve ringhio di dolore prima di paralizzarsi a mezz'aria e scolorire, permettendo al codice digitale di uscire dal suo corpo!

"No! NO!" esclamo' Tsukaimon, mentre batteva le ali per riprendere stabilita' in aria. "La nostra Yanmamon! Come avete osato, maledetti umani?"

Ikuto non ci bado'. Aspetto' qualche secondo che la nebbia viola si diradasse... poi, con tutto il fare di un agente della DATS esperto, mosse il suo Digivice-Ic davanti a se' per raccogliere il Digi-Code della libellula gigante. "DIGI-CODE SCAN!" esclamo', e il codice digitale svolazzo' brevemente in aria prima di confluire nel dispositivo elettronico, mentre Yanmamon si trasformava in un Digi-Tama beige decorato con due cerchi verdi che sembravano gli occhi compositi del Digimon insetto.

"Yanmamon... avete ucciso Yanmamon!" ringhio' Gotsumon, oltraggiato oltre ogni dire, mentre la battaglia proseguiva attorno a lui, e altri dei Digimon Armor che aveva portato con se' venivano sconfitti e trasformati in Digi-Tama. L'ometto di roccia raggiunse il Digi-Tama della sua cavalcatura e lo afferro' stretto. "Come... come avete osato? Come avete potuto commettere una simile atrocita'?"

"Atrocita', dici tu?" gli rispose seccamente KendoGarurumon, dopo aver sconfitto un ennesimo Bullmon. "E voi, che avete attaccato un bambino innocente, e avete mandato chissa' quanti Digimon ad attaccare Tokyo e a fare del male a chissa' quanti innocenti? Non credete che anche questo sia un'atrocita'? O non volete essere misurati con lo stesso metro che voi applicate a noi?"

"Taci!" esclamo' Tsukaimon di rimando. "Voi esseri umani siete inferiori a noi Digimon! E noi abbiamo il diritto di comportarci come vogliamo con voi, visto che siete stati voi a cominciare!"

"Questo e' quello che si dice avere due pesi e due misure, se non vado errata..." commento' Yoshino, scuotendo la testa davanti all'ipocrisia dei Digimon aggressori.

"Inutile... restando qui non faremo altro che rischiare la vita!" taglio' corto Gotsumon, per poi schioccare le dita. "Ritirata strategica, miei fedeli! Dobbiamo tornare da SaberLeomon-sama a mani vuote... ma torneremo, statene pur certi! La vostra fine e' solo rimandata... e tu, Ikuto... ricordati che tutto questo e' colpa tua! Non sfuggirai alla tua giusta punizione!"

Eseguendo gli ordini di Gotsumon, due Pteramon scesero giu' dal cielo e afferrarono il Digimon roccioso e Tsukaimon con le loro zampe, mentre il resto dell'esercito nemico si staccava dagli agenti della DATS e dai Leggendari Guerrieri e si radunava presso il Digital Gate. Un istante dopo, il cancello dimensionale inverti' il proprio "flusso" e comincio' a risucchiare al proprio interno i Digimon che erano usciti, compresi quelli gia' trasformati in Digi-Tama... e sia gli agenti della DATS che i civili non poterono fare altro che restare a guardare l'esercito nemico che si ritirava con la coda tra le gambe.

Finalmente, anche l'ultimo Digimon scomparve nel vortice dimensionale, che si richiuse con un tetro suono... e per prima la signora Misuzu ruppe il silenzio con un sospiro, prima che le forze le mancassero per quella girandola di emozioni forti, e barcollasse pericolosamente! Ikuto, allarmato, si affretto' a sorreggerla, e la donna si riebbe quel tanto che bastava per mettere una mano a terra e stabilizzarsi.

"Misuzu! Tesoro, come stai?" chiese il marito, affrettandosi verso di lei con tra le braccia la loro bambina piu' piccola, che si era da poco svegliata e si guardava intorno, come se si stesse chiedendo cosa fosse successo... Gli agenti della DATS lo seguirono, tenendosi comunque ad una certa distanza, e Peckmon sciolse la sua Digievoluzione e torno' ad essere Falcomon. Lo stesso fecero RiseGreymon, Lilamon, KendoGarurumon e JaegerLoweemon.

Misuzu alzo' la testa quando il marito la raggiunse, e riusci' a forzare un debole sorriso. "Kenji, caro... si'... si', non preoccuparti, io sto bene!" rispose con voce fioca. Poi, dopo aver ripreso un po' di fiato: "Hai... hai visto, caro? Hai visto che alla fine... Ikuto e' tornato? Io... lo sapevo! Ero sicura che un giorno sarebbe successo... non ho mai davvero smesso di sperare! Ikuto, piccolo mio... non sai quanto ho atteso questo giorno... io... io... sono... cosi' felice... di rivederti... hai... hai visto? Adesso... hai anche una sorellina! E... e anche il tuo amico Digimon e' il benvenuto! Adesso... possiamo essere di nuovo... una famiglia... tutti insieme!"

"E'... e' vero, Ikuto!" rispose Kenji, anche lui con gli occhi e la voce tremanti. "Io... non credevo che un giorno sarebbe successo, e invece... ho fatto male a dubitare! Bentornato... e grazie anche a te, Falcomon... per aver protetto Ikuto per tutto questo tempo al nostro posto!"

"Oh, beh... non c'e' bisogno di ringraziarmi!" rispose il falchetto ninja, un po' imbarazzato. "Piuttosto... credo che dovrei lasciarvi parlare con Ikuto, e dovrei concedervi un po' di tempo per stare con lui! In fondo... sono passati tre anni da quando lo avete visto per l'ultima volta!"

"Io..." disse Ikuto, il cui entusiasmo ora era un po' piu' controllato. "Io... non sapere... mi dispiace, io... non sentire ancora me pronto... Anche se... voi essere miei genitori... io... non ricordare molto di voi. Voi... capire cosa io volere dire? Perdonare me... io ancora non riuscire a..."

Misuzu si alzo' e accarezzo' la testa ad Ikuto. "Ikuto... non devi scusarti, ti capiamo benissimo!" rispose, lacrimando di gioia. "Immaginiamo che... non ci riconosci, e non hai molti ricordi di noi... ma non importa! Come ho detto... tu sei sempre Ikuto... e siamo comunque felici di sapere che sei vivo e stai bene!"

"Bentornato a casa, Ikuto..." rispose Kenji. "E... ancora grazie a te, Falcomon! Abbiamo con te un debito che non potremo mai ripagare!"

Per ancora alcuni momenti, gli agenti della DATS lasciarono che la famiglia ritrovata si godesse un po' di pace e di gioia, senza dire una parola. Masaru e i fratelli Minamoto / Kimura si sentivano felici per Ikuto, che finalmente si era riunito con i suoi veri genitori... e indubbiamente, ognuno di loro vedeva in quella riunione dei paralleli con la loro situazione familiare...

Tuttavia, non c'era molto tempo per festeggiare... e Yoshino per prima lo ricordo', raggiungendo il gruppo dei Noguchi e richiamando la loro attenzione. "Signori Noguchi... Ikuto, Falcomon... siamo tutti molto lieti che abbiate potuto ritrovarvi. Ma, purtroppo, temo che i festeggiamenti debbano attendere... quei Digimon cercheranno vendetta. Vogliono Ikuto per consegnarlo al loro capo... e non si fermeranno finche' non avranno messo il Mondo Reale a ferro e fuoco. Questo posto... non e' piu' sicuro!"

"E... e allora cosa suggerite che facciamo?" chiese il signor Noguchi. "Se... se quei Digimon torneranno qui, allora... noi dove possiamo trovare rifugio da loro?"

"Beh... e' la DATS ad occuparsi di questioni riguardanti il Mondo Digitale, e tra le altre cose si occupa di proteggere i civili dagli attacchi dei Digimon senza controllo." affermo' Raramon. "Adesso... dobbiamo accertarci che la situazione a Tokyo sia sotto controllo, se e' vero che anche li' e' apparso un esercito di Digimon..."

"Tranquilla, Raramon, sono sicuro che Tohma e gli altri se la saranno cavata bene!" rispose Agumon. "A quest'ora, li avranno gia' sconfitti tutti, e staranno facendo rapporto al capitano Satsuma!"

"Ah, e' quello che spero anch'io..." rispose Kouichi, speranzoso. "Pero'... se i Digimon erano davvero cosi' tanti come diceva Gotsumon, credo che anche loro avranno avuto dei problemi..."

"Non essere cosi' negativo, Kouichi-kun!" lo redargui' Masaru. "Certo che se la sono cavata bene, cosa credi? Takuya-kun e gli altri non si faranno sconfiggere da quella marmaglia di cialtroni!"

E tuttavia, mentre parlava, Masaru non riusciva a nascondere a se' stesso che era preoccupato per Chika e Dorumon, che in quel momento erano probabilmente a combattere per le strade di Tokyo... contro un nemico cosi' numericamente superiore!

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Tohma, Chika, le operatrici e i loro Digimon, in qualche modo, erano riusciti a raggiungere la zona designata dal capitano Satsuma... e i Leggendari Guerrieri, con l'unica ovvia eccezione dei Prescelti della Luce e dell'Ombra, stavano arrivando a loro volta in quel momento. C'erano anche Arbormon, Mercurymon e Ranamon, anche se la cosa non sembrava in grado di fare molta differenza, visto l'enorme numero di nemici che si riversavano in numero sempre maggiore nelle strade di Tokyo... lo stormo di Pteramon, come uno squadrone di aerei, sorvolava la citta' in un minaccioso ordine, e i ruggiti dei Bullmon e dei Boarmon si sentivano anche a quella distanza, creando una cacofonia di grida di battaglia!

"Eccoci! Siamo arrivati non appena abbiamo potuto!" esclamo' Agunimon, giungendo di corsa sul molo accompagnato da Grumblemon. Kumamon scivolo' accanto a lui un istante dopo, e Kazemon e Beetlemon scesero al suolo con un cupo ronzio. Il Guerriero del Fuoco controllo' per un attimo che ci fossero tutti... poi, prosegui' il discorso. "Non ci aspettavamo un'emergenza simile... come diavolo avranno fatto tutti questi Digimon ad arrivare? E poi, guardate da quanti portali! Come avranno fatto a trovarli tutti?"

"Al momento, la cosa importante è fermare questo attacco." replico' Tohma, che non era mai stato tipo da perdere tempo in discussioni inutili. "Per adesso, dobbiamo organizzare la difesa e proteggerci dagli invasori che arriveranno tra non molto."

"Va bene, Tohma-san! Lasciate a me e a Beetlemon gli attacchi dall'alto!" replico' Kazemon, alzandosi in volo un'altra volta. Agunimon, Kumamon e i Leggendari Guerrieri meno esperti formarono un cerchio attorno agli agenti della DATS, in modo da proteggerli, e si prepararono ad accogliere i Digimon animaleschi che cominciavano gia' a fare irruzione nel molo e a devastare tutto quello che si parava loro davanti!

"Tsk... non mi interessa che siano cosi' tanti! Li respingeremo tutti lo stesso!" esclamo' Agunimon, i pugni che si accendevano di fiamme vermiglie. "Guerrieri Leggendari, mantenete salda la formazione! Dobbiamo impedire agli invasori di raggiungere i nostri compagni!"

Tohma sorrise ironicamente tra se'. "Beh, questo modo di comportarsi non mi e' nuovo. Si vede che sei il migliore amico di Daimon-kun." affermo'.

"Non abbassate la guardia! Eccoli che arrivano!" avverti' Shirokawa, prima che il frastuono provocato dai barili che i primi Bullmon avevano fatto cadere impedisse di sentire il resto! Arbormon, il meno esperto dei Guerrieri Leggendari, ebbe uno scatto di panico e, in un momento di imprudenza, attacco' per primo!

"R... Roundhouse Punt!" esclamo' il robot di legno, dietro le cui sembianze si nascondeva pur sempre una bambina di 12 anni che non aveva mai visto uno spettacolo cosi' spaventoso. La gamba destra di Arbormon si allungo', e il suo tallone colpi' in piena fronte il Bullmon piu' vicino, con abbastanza potenza da farlo muggire di dolore e crollare al suolo tramortito, il Digi-Code che orbitava attorno al suo corpo. Alcuni Boarmon ringhiarono e si gettarono all'attacco... ma Ranamon, che li teneva d'occhio, riusci' a batterli sul tempo!

"Draining Rain!" Una nuvoletta grigia aleggio' sopra le teste dei Digimon cinghiali per poi tuonare e far uscire una fitta pioggia che innaffio' gli invasori, togliendo loro le forze e facendoli cadere a terra come tanti sacchi di patate, facili prede degli attacchi di Dorugamon e dei due KnightChessmon. Nello stesso tempo, il gigantesco Boarmon che aveva attaccato prima riparti' alla carica, e sparo' il suo Nose Blaster contro Mercurymon, che si protesse usando i suoi scudi a specchio... e rispedi' al mittente il raggio mortale, investendo il Boarmon gigante e facendo uscire il suo Digi-Code, mentre Agunimon e Kumamon scagliavano sfere di fuoco e palle di neve ben piazzate contro i nemici!

In aria, Kazemon, Beetlemon e MachGaogamon stavano facendo a loro volta tutto il possibile per fermare lo sciame di Pteramon che scagliava missili contro di loro e contro i loro compagni a terra. La guerriera alata usava la sua Hurricane Wave per disperdere i temibili rettili alati, che venivano poi eliminati dalle scariche elettriche di Beetlemon e dai tremendi pugni di MachGaogamon. Ogni missile che gli Pteramon scagliavano veniva distrutto da Kazemon, Beetlemon, o da qualche attacco Pyro Darts che Agunimon scagliava da terra, e per il momento sembrava proprio che la situazione fosse migliorata almeno un po'... ma ancora una volta, la superiorita' numerica del nemico non lasciava molto spazio ad un pronostico positivo. Altri invasori arrivavano dai Digital Gateaperti sopra la citta', in modo che l'esercito nemico sembrasse non finire mai...

"Tempest Twist!" esclamo' Kazemon, mettendosi a testa in giu' a mezz'aria, e ruotando su se' stessa con le gambe in fuori, in modo da assomigliare alle pale di un elicottero! I suoi calci centrarono in pieno gli Pteramon che stavano cercando di circondarla e li fecero cadere qua e la' sugli edifici del molo... mentre Beetlemon e MachGaogamon le coprivano le spalle, attaccando gli altri Pteramon che cercavano di prenderla dall'alto e dal basso!

"Thunder Fist!" esclamo' il Digimon coleottero, colpendo al torace un rettile alato con il suo pugno crepitante di elettricita'.

"Howling Cannon!" MachGaogamon scateno' un'altra tempesta di onde sonore sui nemici, e riusci' ad eliminarne una discreta quantita', prima che una scarica di missili proveniente da un altro gruppo di Pteramon lo costringesse ad interrompere l'attacco e a volare in alto per evitare il colpo. Si ristabilizzo' rapidamente e scese in picchiata per attaccare i rettili alati con i suoi pugni di metallo, mentre sul terreno, il combattimento si faceva sempre piu' infuocato!

Dorugamon scaglio' di nuovo il suo attacco Power Metal, colpendo in pieno un Bullmon che stava caricando contro di lui... ma un Nose Blaster da parte di un Boarmon lo colpi', facendolo indietreggiare!

"Dorugamon!" esclamo' Chika... per poi tirare un sospiro di sollievo quando il suo Digimon si rialzo' e le fece un cenno con la testa per dirle che stava bene. Nello stesso momento, Ranamon indietreggio', colpita di striscio dalla carica di un altro Bullmon, e Grumblemon riusci' per un pelo ad evitare che Kumamon venisse travolto, afferrando le corna di un altro dei Digimon toro corazzati quando queste erano a meno di un metro da lui!

"Cavolo... queste montagne di carne... sono piu' dure del previsto!" esclamo' lo H-Spirit della Terra, spingendo con tutte le sue forze. Arbormon approfitto' del momento e si lancio' contro il Bullmon, colpendolo alla base delle corna con un pugno micidiale, e facendolo collassare a terra!

"Uff... grazie, Grumblemon... Arbormon..." ringrazio' il Digimon pupazzo di neve... un attimo prima di notare che un Boarmon stava caricando verso di loro, deciso ad infilzarli sulla punta delle sue zanne! Si volto' rapidamente e sparo' con il suo lanciamissili, sommergendo il cinghiale rosso di palle di neve!

"Blizzard Blaster!" esclamo'. Un altro nemico venne sconfitto e scannerizzato... ma altri ancora ne arrivavano, in numero infinito!

"Maledizione... qui dobbiamo farci venire in mente qualcosa!" esclamo' Agunimon, dopo aver messo a terra un altro avversario. "Se lo scontro si protrae ancora a lungo, neanche una Slide-Evolution sara' sufficiente a tenerli a bada..."

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"Bene, bene, bene... sembra che sia giunto il momento di intervenire..."

L'individuo in camice bianco, magro e con qualche ruga di troppo sul viso, osservava da distanza di sicurezza, dalla cima di una collinetta appena fuori dal quartiere, lo scontro tra gli agenti della DATS e i Digimon invasori... e quello che era successo lo convinse che era il momento giusto per farsi avanti. Sorridendo maliziosamente, tiro' fuori qualcosa di piccolo dalle falde del suo camice da laboratorio e lo soppeso' tra le mani - era un telecomando, con un pulsante rosso sulla parte superiore, sul quale l'uomo aveva gia' appoggiato il pollice.

"La DATS dovra' ringraziarmi per quello che sto facendo... it's showtime!"

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"Haaaaa!" urlo' Agunimon, colpendo in piena fronte un Boarmon con un pugno, per poi indietreggiare e affrontare il resto del branco che si avvicinava pericolosamente alla formazione della DATS. Dorugamon, vicino a lui, era riuscito ad eliminare uno Pteramon con un micidiale colpo di coda, mandando il Digimon Armor a schiantarsi contro un container, e Ranamon aveva scatenato un'altra Draining Rain contro i Bullmon. I nemici non accennavano a cessare il loro attacco, ma lo H-Spirit del Fuoco non demordeva... lui e i suoi compagni dovevano resistere finche' non fosse finita in qualche modo...

"Huh? Aspettate un momento, che succede? Guardate la'!" esclamo' improvvisamente Tohma, indicando i Digi-Port apertisi nel cielo notturno. Allarmati, i Leggendari Guerrieri e gli agenti dellaDATS alzarono lo sguardo... e, con loro grande sorpresa, anche i Digimon nemici si fermarono, con delle espressioni a meta' tra lo stupore e la paura... prima che i cancelli dimensionali, senza alcun preavviso, iniziassero a risucchiare invece che a far uscire i Digimon! MachGaogamon, Kazemon e Beetlemon ebbero la prontezza di spirito di scendere a terra e aggrapparsi a qualcosa di resistente per evitare di essere catturati, e anche i Digimon rimasti a terra fecero in tempo a proteggersi... ma lo stesso non pote' dirsi dell'armata inviata da SaberLeomon! Gli Pteramon per primi vennero travolti dal vento ascensionale e scomparvero nelle profondita' del Digital Gate tra alti stridii di rabbia... e i Boarmon e i Bullmon li seguirono a ruota, venendo fagocitati dagli stessi passaggi dimensionali che avevano permesso loro di arrivare a Tokyo, in mezzo a terrificanti rumori di risucchio!

"Aaaaargh! Che... che diavolo significa questo?" esclamo' Mercurymon, riparandosi la faccia con i suoi scudi-specchio. "I Digimon... stanno venendo risucchiati dai loro stessi portali!"

"Non... non ne abbiamo la piu' pallida idea!" esclamo' Kurosaki, il cui KnightChessmon si era messo davanti a lei per proteggerla dalla furia dei venti. "Non si e' mai registrato nulla di simile, questo e' poco ma sicuro!"

"Accidenti... ma allora... chi sta provocando..." mormoro' Dorugamon. "Chika-chan, tienti forte! Non vorrei che queste correnti trascinassero via anche te!"

"Ugh... t... tranquillo... Dorugamon! Posso resistere..." replico' la bambina, mentre il vento le scompigliava l'uniforme... e il risucchio prelevava sempre piu' Digimon dalle strade di Tokyo...

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"Che... che significa? Questo... non era previsto!" esclamo' scioccato un Searchmon piegato sulla sua console di comando, all'interno della fortezza di ChaosGallantmon.

WarDevidramon, come addetto alle incursioni sulla Terra, fu da lui in un attimo, torreggiando sull'insetto meccanico con la sua spaventosa stazza. "Cosa significa... cosa, operatore?" ringhio', non molto propenso a pazientare. "Quale altro imprevisto si e' verificato?"

Mentre gli altri Searchmon si facevano piccoli davanti al diretto sottoposto di ChaosGallantmon, il Digimon insetto che aveva parlato per primo abbasso' le antenne, pregando tra se' che il suo superiore non se la prendesse troppo... "Ehm... non... non lo sappiamo nemmeno noi, WarDevidramon-sama!" rispose. "Sembra... sembra che gli esseri umani abbiano trovato un modo di invertire il flusso dei nostri Digital Gate! Stanno... stanno rispedendo il nostro esercito alla base! SaberLeomon-sama... non ha avuto neanche il tempo di attraversare il portale!"

Gli occhi del drago cibernetico si spalancarono, ardendo come le fiamme dell'Inferno. "CHE COSA? COME DIAVOLO HANNO FATTO?"

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"Oh, bene, bene! Vedo che la tecnologia dimensionale sta funzionando a meraviglia!" esclamo' l'uomo in camice bianco sulla collinetta, guardando con soddisfazione i Digimon che venivano risucchiati dai Digital Gate invertiti e riportati a forza nel loro mondo. "Questo ci da' una preziosa risorsa contro quelle bestiacce... e di questo dobbiamo essere grati anche a te, mia cara Chiharu! E' stato grazie anche alla tua ricerca se siamo riusciti a realizzare questa meraviglia! Ma dopotutto, sei sempre stata la mia allieva piu' promettente!"

"Mi fa piacere che abbia funzionato cosi' bene..." rispose la persona a cui l'uomo si stava riferendo, aggiustandosi un po' gli occhiali da vista e riavviandosi i lunghi capelli castani. "Mi creda, professore, ho cercato di fare del mio meglio... dopotutto, dal successo dei nostri esperimenti dipendono la sicurezza del nostro paese e del mondo intero, giusto?"

"E' cosi'... e mi fa piacere anche che lei sia cosi' determinata a proteggere sua figlia Kaoru. Avere un motivo personale per investire in un dato lavoro fa molto per motivare una persona..." rispose l'uomo, quasi allegramente. "Beh, ora credo proprio che sia per me il momento di presentarmi alla DATS. Quella gente deve imparare che i loro modi di gestire i Digimon sono troppo idealistici... e credo che con un po' di guida da parte mia, potranno comprendere di non poterseli permettere!"

"Mi creda, professore, io sarei disposta a morire prima che permettere a quelle orribili bestie di fare del male a Kaoru-chan... anche se purtroppo e' parecchio tempo che non la vedo..." disse la donna piu' giovane. Per un attimo, la sua espressione si fece malinconica, ma Chiharu si riebbe quasi subito e prosegui'. "Va bene... allora, mi dica, adesso cosa dovrei fare?"

"Mantieni un profilo basso, per il momento... e magari continua a lavorare a quell'algoritmo per la prossima parte del nostro progetto." rispose il professore. "Ti diro' io quando sara' il momento di entrare in scena. Tu stai tranquilla, e lascia a me il resto!"

Chiharu annui', convinta. "Certamente, professor Kurata. Mi fido del suo giudizio."

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ed ecco fatto! Il capitolo dedicato all'invasione dei Digimon e' stato completato! Anche se, devo dire la verita', mi sembra di aver dato molta piu' rilevanza al ritrovo tra Ikuto e i suoi genitori, che e' andato in maniera abbastanza diversa rispetto all'anime... beh, comunque per adesso la situazione e' sotto controllo. Ma, vi posso assicurare, non lo rimarra' a lungo... e credo che possiate gia' immaginare il perche'! SaberLeomon, tanto per incominciare, non se ne stara' zitto dopo una simile umiliazione... gli e' stato negato di partecipare alla battaglia, e Gotsumon e Tsukaimon sono tornato a mani vuote, e senza la loro Yanmamon!

Beh, non ho altro da dire! Attendete il prossimo capitolo per degli sviluppi interessanti... e attendete anche il prossimo capitolo del mio crossover di Pretty Cure, perche' ora lavorero' su quello! Oh, e se volete, tenete d'occhio la sezione Pokemon... ci potrebbe essere una sorpresa!

Justice Gundam

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Capitolo 35
*** Il nuovo attacco di SaberLeomon ***


Record Of Digital Wars-35

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier / Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornat! Era anche ora che mi facessi risentire con questa fanfiction, vero? Visto che ora la battaglia sta per entrare nel vivo... okay, quindi facciamo un po' un riassunto della situazione!

Il gruppo dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS non se l'e' vista particolarmente bene in questi ultimi capitoli: i Digimon ostili, guidati da SaberLeomon, hanno cercato di sferrare un attacco in massa al Mondo Reale, proprio mentre Masaru, Agumon, Yoshino, Raramon e i gemelli andavano a far visita ai signori Noguchi, i genitori di Ikuto. Oltre alle previste incomprensioni con i coniugi Noguchi - piu' che altro con il signor Kenji, visto che alla fine Misuzu e' stata piu' che disposta ad accettare nuovamente Ikuto nella sua vita - e ad uno scontro con un gruppo di Digimon Armor guidato da Gotsumon e Tsukaimon, e' successa un'altra cosa, forse ancora meno prevedibile: qualcuno, un uomo di nome Kurata, e' riuscito ad invertire il flusso del Digital Gate che si era aperto sopra Tokyo, e ha risucchiato nuovamente tutti i Digimon nella loro dimensione d'origine, togliendo almeno per adesso le castagne dal fuoco alla DATS. E a quanto pare, c'e' anche la mamma di Kaoru a dargli una mano, visto che anche lei e' molto preoccupata dall'arrivo in massa di Digimon nel Mondo Reale!

Oh, e non dimentichiamo che c'e' anche un altro problemino - ora, la vera identita' dei Leggendari Guerrieri e' nota alle loro famiglie... e questo molto probabilmente avra' delle conseguenze! Intanto, possiamo dire per certo che le loro famiglie sono diventate i depositari del loro segreto, ma potrebbe accadere qualcosa di piu'... vi ho stuzzicato abbastanza?

Bene, perche' a partire da questo capitolo, le cose inizieranno davvero a precipitare! Adesso, i Digimon sono decisi a vendicarsi dell'umiliazione subita, e non crediate che risparmieranno alcuno sforzo! Consiglierei ai nostri amici di tenersi pronti a tutto, perche' i loro nemici stanno diventando sempre piu' pericolosi!

Intanto, rispondiamo alle vostre recensioni, che come sempre sono state puntuali e bene accette!

Darkroxas92: Ebbene si', Kurata e' entrato definitivamente in scena, e anche lui portera' con se' un bel po' di novita'. Non certo positive per i nostri baldi giovani, come avremo modo di vedere molto presto! Se non altro, ChaosGallantmon e SaberLeomon si sono visti rovinare il piano proprio sotto gli occhi, e non saranno molto contenti di tutto questo! Ma sicuramente, come hai detto tu, il problema piu' grande per i Leggendari Guerrieri, compresi i nuovi arrivati, sara' spiegare ai loro genitori e alle loro famiglie cosa sta succedendo! Come ho detto, se stai pensando che a Kaede sia accaduto proprio quello... sei sulla strada giusta, ma non facciamo spoiler! In ogni caso, adesso il nuovo capitolo e' arrivato, e si fara' qualche passo verso la risoluzione di questi misteri!

Ho sentito molto parlare anch'io di Cross Wars, e mi da' l'impressione di essere molto interessante! O quantomeno, abbastanza originale rispetto alle altre serie! Oh, beh, chi vivra' vedra'...

Killkenny: E aspetta di vedere cosa e' in grado di realizzare tale scienza! Davvero non deve essere sottovalutata... comunque grazie, speravo di rendere la battaglia abbastanza caotica ma non eccessivamente, e a quanto pare sono riuscito a trovare il giusto mezzo! E... si', mi sa tanto che per i Leggendari Guerrieri, il problema peggiore sara' spiegare tutto alle loro famiglie! Il segreto ormai non e' piu' tale...

Okay, credo di aver detto tutto quello che avevo da dire! Non mi resta che darvi appuntamento alla fine di questo capitolo per i saluti di rito... e, ovviamente, augurarvi una buona lettura! Ci sara' un bel po' di azione anche qui, e poi...

Mah, vi lascio leggere, cosi' capite meglio! A dopo!

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Capitolo 35 - Il nuovo attacco di SaberLeomon

SaberLeomon, accovacciato su una sorta di trono fatto di foglie e rami, ringhio' innervosito per l'esito di quello che in teoria avrebbe dovuto essere l'attacco decisivo al Mondo Reale. Proprio quando sembrava che fossero in procinto di sopraffare ogni resistenza e radere al suolo Tokyo... era accaduto quel maledetto imprevisto, e l'armata inviata a devastare la Terra era stata rispedita nel Mondo Digitale! Qualcuno era riuscito a invertire il flusso del Digital Gate... ma chi? A SaberLeomon non andava per niente a genio tutto questo... e in quel momento, il leone dai denti a sciabola covava oscuri propositi di vendetta. Non vedeva l'ora di avere sotto gli artigli quei maledetti umani per farli a pezzi... ma prima di tutto, doveva occuparsi di quei due impiastri che si stavano presentando, barcollanti e mogi come cani bastonati, al suo cospetto: Gotsumon e Tsukaimon, a cui era stato affidato il comando della divisione che avrebbe dovuto catturare Ikuto Noguchi e riportarlo nel Mondo Digitale per essere giustiziato!

L'ometto di roccia e il Digimon simile ad un Patamon viola si avvicinarono a SaberLeomon, facendosi piccoli piccoli davanti al suo sguardo di disapprovazione... e subito dopo, si buttarono servilmente in ginocchio davanti a lui!

"Gotsumon. Tsukaimon. Io e i miei superiori... vi avevamo affidato un compito ben preciso, mi sembra di ricordare!" tuono' il re leone, grattando con il suo artiglio sulla superficie del trono. "Dovevate condurre qui Ikuto, l'umano che il traditore Mercurimon teneva sotto la propria protezione... e invece, non solo avete fallito la missione e siete tornati a mani vuote, ma avete perso Yanmamon e una buona parte della divisione che vi era stata concessa! Simili errori non sono tollerati nel nostro esercito... e voi questo dovreste saperlo bene!"

SaberLeomon termino' la frase con un pauroso ruggito che fece tremare i due Digimon dalla testa ai piedi, e Gotsumon abbasso' ancora di piu' la testa, fino quasi a toccare il terreno con la fronte! "Mi... mi... mi dispiace, SaberLeomon-sama! Le... le devo fare le mie piu' umili scuse! Quegli indegni umani... ero cosi' vicino..." balbetto'.

"La... la prego, SaberLeomon-sama, ci dia un'altra possibilita'!" fece eco Tsukaimon. "Le... le promettiamo che questa volta non la deluderemo!"

"Hmph! Ho come l'impressione che stiate chiedendo un po' troppa indulgenza, da parte nostra..." ringhio'. "Gotsumon, Tsukaimon! Ricordate ancora il peggiore giorno delle nostre vite, non e' vero?"

"C-certamente..." rispose Gotsumon, alzando un pochino la testa, ora piu' tranquillo rispetto ad un attimo prima. "Certamente che ce lo ricordiamo, io e Tsukaimon!"

"Bene... allora ricordete come una spaventosa raffica di energia dal Mondo Reale causo' un violento tifone..." inizio' a ricordare SaberLeomon, a denti stretti per la rabbia per quello che era successo. "Gli esseri umani passarono attraverso la tempesta e invasero il Mondo Digitale... dopodiche' iniziarono a massacrare i nostri fratelli!"

"Gia'... e' imperdonabile!" sibilo' Tsukaimon. "Gli esseri umani... sono tutti dei mostri senz'anima e senza sentimenti! Andrebbero massacrati tutti, dal primo all'ultimo! Sono soltanto dei rifiuti... dei parassiti che ammorbano il creato!"

"Esatto!" ringhio' SaberLeomon, per poi alzarsi dal suo trono ed ergersi in tutta la sua incredibile statura! Era un Digimon di dimensioni davvero ragguardevoli... "Per questo, ho deciso che gia' domani organizzero' un nuovo attacco al Mondo Reale! Mi prendero' personalmente la mia vendetta, e annientero' la DATS e i Leggendari Guerrieri! IL nostro esercito fara' terra bruciata dietro di se'!"

"C-cosa? SaberLeomon-sama, avete intenzione di..." esclamo' Gotsumon. "Allora... permettete anche a noi di..."

"Non ho bisogno di voi, esserini patetici!" ruggi' il leone, voltandosi di scatto verso i due e parlando con una tale foga che per un attimo entrambi persero la presa sul terreno! "Sotto il governo di quel debole di Mercurimon, i Digimon sono diventati dei rammolliti che non sanno difendersi come si deve! Io distruggero' coloro che hanno sconfitto il potente Lucemon, e allora... solo allora... l'intero Mondo Digitale vedra' qual e' l'esempio da seguire! Diventero' un eroe per tutti i Digimon di questo mondo, e il supporto per Gallantmon-sama diverra' totale!"

"Ehm..." cerco' di obiettare Tsukaimon, alzando una zampetta come per chiedere la parola. "Si'.. capiamo quello che volete dire, grande SaberLeomon-sama... ma... se falliste, allora..."

"Non c'e' nessuna possibilita' che io fallisca!" tuono' SaberLeomon, inchiodando i due piccoli Digimon con il suo sguardo omicida. "Parlero' immediatamente a Gallantmon-sama e ai suoi generali della mia idea, e sono sicuro che loro mi daranno il loro appoggio! Voi restatevene in disparte... e osservate! Prima della sera di domani, la nostra vittoria sulla DATS sara' completa! E quando avro' finito con quei maledetti umani, nemmeno le loro madri saranno piu' in grado di riconoscerli! Li sbranero' uno ad uno, senza pieta'!"

Detto questo, SaberLeomon usci' dalla sala del trono con espressione furente, lasciandosi dietro i suoi due sottoposti, che lo guardavano quasi con terrore. Per il momento, almeno, si erano risparmiati la punizione... Ma restava il fatto che ora non erano piu' tanto sicuri che SaberLeomon sarebbe tornato vincitore...

"Hmph... che faccia quello che vuole..." mormoro' tra se' Gotsumon. "Vedra' con i suoi occhi che cosa ci siamo trovati davanti nel Mondo Reale..."

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Nel frattempo, nella sede centrale della DATS, diverse ore dopo la fine dell'attacco dei Digimon, gli agenti si erano riuniti nella sala principale e stavano osservando le immagini registrate delle ultime fasi dell'attacco... in particolare, la scena in cui si era misteriosamente aperto un Digital Gate sopra la citta', e i Digimon invasori erano stati risucchiati al suo interno. Con loro, c'erano anche Masaru, Yoshino, i loro Digimon e i gemelli Minamoto, riunitisi da poco con il resto del gruppo. Takuya e gli altri avevano fatto loro il rapporto della situazione, ne' Kouji ne' Kouichi avevano potuto nascondere che quell'attacco in massa era molto preoccupante. Era la prima volta che i Digimon riuscivano a mettere su un attacco cosi' bene organizzato e pericoloso... neanche l'assalto dei Numemon, tempo prima, li aveva messi cosi' in difficolta'!

"E cosi'... abbiamo appurato che si e' aperto un Digital Gate sopra Tokyo. Ha risucchiato in se' tutti gli attaccanti, e poi si e' richiuso." riassunse Kudamon, come sempre accoccolato vicino al colletto dell'uniforme di Satsuma. Il capitano annui', senza dire una parola.

"A giudicare delle circostanze, oserei dire che qualcuno lo ha aperto di proposito." disse Gaomon. "Anzi, mi spingo a dire che e' l'unica possibilita'."

Izumi si sfrego' il mento, perplessa. "Hmm... Tohma-san, sarebbe possibile fare una cosa del genere?"

"Non senza specifiche attrezzature in dotazione unicamente alla DATS." rispose il piccolo genio biondo. "Tuttavia, assumendo che qualcuno sia riuscito a procurarsi tali strumenti... la cosa sarebbe certamente possibile, avendo le conoscenze adeguate. Solo che, personalmente, non conosco nessuno che avrebbe potuto aprire un Digital Gate in un'area cosi' ampia."

"Capisco..." rispose Masaru. "E Ikuto e i suoi genitori? Come stanno? Dove si trovano adesso?"

"Ikuto, Falcomon e i signori Noguchi sono al momento sotto interrogatorio da parte del personale della DATS." rispose Satsuma. "Non preoccupatevi, e' soltanto un pro forma. Non abbiamo intenzione di intraprendere alcuna azione contro di loro. Tuttavia, considerati gli ultimi sviluppi, avremmo deciso di tenere Ikuto sotto sorveglianza per il momento."

"Per quale motivo?" chiese Shinya, preoccupato. "Proprio adesso che aveva ritrovato i suoi genitori...?"

Junpei fece un sospiro e si sfrego' la nuca. "Vedi, Shinya-chan, il fatto e' che Ikuto-chan e' comunque nel mirino dei Digimon al servizio di Gallantmon... in particolare, di Gotsumon e Tsukaimon. Non sarebbe al sicuro con i suoi genitori... per quanto mi dispiaccia ammetterlo. Ha bisogno di stare in una struttura protetta in cui i Digimon ostili non possano trovarlo."

"E' comunque una sfortuna, mi dispiace per lui..." affermo' Bokomon, rigirandosi il libro tra le mani.

"Eeeeh, gia'. Questa e' proprio una cosa di cui preoccuparsi, eh?"

La porta di ingresso della sala si apri' di scatto, e dietro di essa apparvero tre persone che fecero senza troppi complimenti il loro ingresso. Due di questi, i ragazzi li riconobbero subito - si trattava del ministro Hashiba, quell'ometto basso, meschino e repellente che aveva minacciato di sciogliere la DATS dopo l'attacco di WarDevidramon; e del generale Nobuo Akameshi, il minaccioso militare che lo aveva accompagnato in quell'occasione. Tuttavia, nessuno dei ragazzi e dei Digimon aveva visto il terzo uomo, anche se Kaoru corrugo' un po' la fronte alla sua vista: era un signore tra i cinquanta e i sessant'anni, magro e con i capelli piuttosto disordinati che stavano gia' iniziando a scolorire, che indossava un camice bianco da laboratorio sopra degli abiti piu' convenzionali - una maglia gialla, pantaloni lunghi marroni e scarpe dello stesso colore. Un paio di piccoli occhiali da vista luccicanti, posti sul suo setto nasale, gli dava un'aria da professore, acuita ulteriormente dalle rughe che cominciavano a segnare il suo viso, e i suoi occhi grigi guardavano con curiosita' il nutrito gruppetto riunito davanti a lui. Aveva un'espressione simpatica e affabile, forse anche un po' distratta, ma tutto sommato il suo comportamento non troppo serioso era una gradita variazione, soprattutto considerando le espressioni quasi feroci sui volti di Hashiba e Akameshi.

"Bene, bene, bene..." disse il nuovo arrivato, tenendo gli occhi chiusi e mettendosi una mano sulla nuca mentre anche i suoi due accompagnatori facevano il loro ingresso nella sala principale. Quando l'uomo fu sicuro di avere l'attenzione di tutti, continuo' a parlare. "Salve, salve! Sembra che io sia capitato proprio al momento giusto, eh?". Subito dopo, senza neanche attendere la reazione degli agenti della DATS, ando' da Agumon e gli fece una carezza sulla testa, mantenendo il suo sorriso affabile. "Ooooh, e tu devi essere Agumon! Molto piacere di conoscerti, ho sentito parlare di te! Il primo esempio di un Digimon nato nella sede della DATS e che attualmente ha raggiunto il livello Ultimate! E... e... e... etciu'!"

Sembrava che l'uomo in camice bianco stesse per dire qualcos'altro, ma uno starnuto interruppe il suo discorso, spruzzando il malcapitato Digimon dinosauro, che volto' la testa dall'altra parte con una leggera espressione di disgusto. L'individuo tiro' fuori un fazzoletto bianco e comincio' a ripulire il muso del Digimon rettile. "Oh, scusami tanto! E' che a volte mi vengono questi attacchi di starnuti, e... etciu'!" Starnuti' di nuovo, annullando tutto il lavoro che aveva fatto, mentre i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS guardavano confusi la scena, chiedendosi chi mai fosse quello strano tizio.

Fu Satsuma a dare la risposta a questa domanda sottointesa. Il capitano della DATS giapponese si alzo' dal suo seggio e si avvicino' all'uomo in camice bianco, con aria vagamente sopresa. "Ci si incontra di nuovo, Kurata-hakase." disse, la sua espressione ben nascosta dagli occhiali da sole.

"Oh, Satsuma-taichou! Il destino ha certo degli strani modi di farci incontrare di nuovo!" rispose l'uomo di nome Kurata, voltandosi verso il capitano e salutandolo come un vecchio amico. Poi, come se si fosse ricordato solo in quel momento che c'era qualcun altro nella sala con lui, si giro' verso i ragazzi che lo stavano osservando confusi - tranne Kaoru e Sophie, che sembravano ricordare qualcosa... "Oh, ma che sorpresa, vedo che ci sono anche molti giovani promettenti tra le fila della nostra organizzazione! Perdonate le mie maniere, ragazzi, ero un po' eccitato all'idea di prendere parte ad un progetto cosi' importante!"

"Ehm... scuse accettate..." affermo' Takuya, un po' incerto. Ancora non sembravasapere cosa pensare di quel tipo... "Ma... se la cosa non e' fuori luogo, potrei chiederle per favore chi e' lei?"

"Heheheheee... perdonate le mie maniere, avete ragione!" rispose l'uomo, ridacchiando goffamente. Poi, si schiari' la gola e si presento' al resto del gruppo della DATS. "Io ho l'onore di essere il professor Akihiro Kurata, docente di informatica e biologia all'universita' Waseda di Tokyo. Io e il vostro capitano siamo conoscenti di vecchia data... e a proposito, ho sentito dire di quello che e' successo ad Ikuto Noguchi e alla sua famiglia. Una vera sfortuna, e sono lieto che adesso stiano bene e siano sotto la nostra custodia!"

Kaoru sgrano' gli occhi e si avvicino' all'uomo. "Lei e'... Akihiro Kurata-hakase?" chiese stupita. Poi, agli altri ragazzi. "Mia mamma... Chizuru Umino... e' stata sua allieva quando andava all'universita', e anche adesso sta conducendo delle ricerche con lui... anche se non sono di che tipo."

"E per quanto riguarda me..." commento' Sophie. "Mio papa' mi ha parlato di quest'uomo... ma non mi ha detto molto, a quanto pare non c'era molto rapporto tra loro due."

"Ooooh, quindi tu sei Kaoru-chan, giusto? La tua mamma parla spesso di te! E cosi'... anche tu sei diventata un'agente della DATS!" rispose Kurata, voltandosi verso la detentrice degli Spirits dell'Acqua. "E' davvero un insolito caso che adesso ci ritroviamo tutti assieme per lavorare a questo caso, non e' vero?"

"Ehm... effettivamente si'..." rispose Masaru, ancora un po' stupito. "Ma... cos'e' tutta questa storia? Mi pare di aver capito che questo tizio e il capitano Satsuma si conoscano..."

"Infatti e' cosi'... e Kurata-hakase e' l'uomo che dovete ringraziare per avervi salvato la vita!" gracchio' antipaticamente Hashiba, entrando nella stanza. "E' stato lui ad aprire il varco digitale, dopotutto."

"Oh, beh..." rispose Kurata con un gesto quasi imbarazzato. "E' stata una fortuna che si sia aperto correttamente! Chissa' cosa sarebbe potuto accedere se avessi fallito..."

"Non e' una cosa su cui vorrei fermarmi a riflettere, Kurata-san, grazie mille..." disse Junpei con una risatina nervosa. Considerando che quel varco digitale era stata, praticamente, l'unica cosa ad aver impedito ai Digimon di sopraffare la squadra della DATS...

Hashiba ed Akameshi decisero di cambiare discorso... e il militare dall'aspetto minaccioso si avvicino' a Masaru e ad Agumon, guardandoli con l'aria di stare misurandoli. "Hmmm... sono rimasto sorpreso di sapere che tu sei Masaru Daimon-kun, ragazzo." affermo', con un sorriso appena accennato sul suo volto. "Kurata-hakase mi ha raccontato molte cose... lo sapevi? Kurata-hakase e' stato un assistente di tuo padre, il professor Suguru Daimon, e ha fatto anche parte della spedizione nel Mondo Digitale tre anni fa."

Kurata si avvicino' a Masaru e gli mise una mano sulla spalla con espressione affabile. "Masaru Daimon-kun, eh? Sei cresciuto molto... tuo padre mi ha molto parlato di te, e vedo che ormai stai assomigliando sempre di piu' a lui." disse. Masaru non rispose nulla, ma continuo' a guardare lo scienziato con espressione dubbiosa... come anche fece Kouji, che non sembrava molto convinto delle intenzioni di quel tipo...

"Kurata-hakase, mi permetta di sollevare una piccola obiezione." disse Kudamon. "Secondo la prassi tradizionale, i Digimon che sconfinano nel Mondo Reale devono prima essere trasformati nuovamente in un Digi-Tama, e poi rispediti nel Mondo Digitale in modo che possano tornare ad un Primary Village."

"Si', e' vero, ho un po' prevaricato il protocollo..." rispose Kurata, con tutta tranquillita'. "Pero'... quella era una situazione di emergenza, e non potevamo certo sperare di fermare tutti quei Digimon uno alla volta. Ad ogni modo... non e' questo quello di cui mi piacerebbe parlare. Parliamo invece di... Ikuto-kun, e' questo il suo nome? Ho sentito dire che per questi ultimi tre anni e' cresciuto nel Mondo Digitale, e sarei molto interessato ad incontrarlo. Sono troppo indiscreto se chiedo che mi venga affidata la sua custodia?"

"Hey!" esclamo' Takuya. Che diamine saltava in mente a quel tizio? Arrivava la' come niente fosse, e chiedeva che Ikuto gli fosse affidato cosi', su due piedi?

Sfortunatamente, sembrava che Akameshi e Hashiba fossero d'accordo con lui. "Il piano originale prevedeva comunque che fossimo noi a badare a quel marmocchio." disse il ministro, annuendo approvante in direzione del nuovo arrivato. "I suoi genitori sono al momento sotto custodia per massima sicurezza, e non e' consigliabile lasciare Ikuto con loro, per il momento... visto che e' ancora nel mirino dei Digimon invasori. Quindi... va bene, autorizzo la sua richiesta, Kurata-hakase."

"Aspettate un momento!" esclamo' Masaru. "Non avete neanche chiesto ad Ikuto se e' d'accordo o meno!"

"Ragazzo mio, le cose non sono cosi' semplici come tu credi..." affermo' il generale Akameshi, con un gesto che voleva essere di nonchalance, ma che agli occhi del giovane street fighter appariva piu' come fastidio... "Una persona come Ikuto deve essere affidata a qualcuno che sia in grado di fargli da supporto per i molteplici traumi psicologici subiti, e soprattutto che sia in grado di difenderlo nel caso i Digimon invasori tornassero a reclamarlo. Ora, sono d'accordo che i signori Noguchi sarebbero perfettamente in grado di fare la prima di queste due cose... ma la seconda? Rimarrebbe completamente indifeso, e correrebbe anche il rischio di perdere i suoi genitori!"

"In tal caso, perche' non gli consentite di stare a casa mia?" ribatte' impulsivamente Masaru, senza esitazione. Piu' di un paio di occhi si voltarono verso di lui, sorpresi che avesse fatto una simile proposta. "Sono sicuro che si trovera' bene con noi... io, mia mamma e mia sorella faremo tutto il possibile per farlo sentire il benvenuto! E se qualche Digimon dovesse cercare di catturarlo... dovra' vedersela con me, e anche Chika-chan ha un Digimon che puo' difenderlo!"

Takuya resto' per un attimo a riflettere sulla proposta del suo amico... e poi alzo' la testa e annui'. "Si', sono d'accordo anch'io!" esclamo'. "Capitano Satsuma, facciamo cosi', credo che sia la soluzione migliore!"

Come molti si erano aspettati, Hashiba fu indignato da una simile proposta. "Cosa? Faremo cosi'... cosa? Non potete decidere voi, cosi', senza neanche consultarci! E comunque, non spetta a voi decidere della questione! Ricordatevi che voi siete solo degli agenti e dovete obbedire agli ordini dei vostri superiori!" sbraito', vedendo quella proposta come un affronto alla sua autorita'.

Il piccolo Tomoki stava per rispondere a tono... ma fu Satsuma a controbattere le obiezioni dell'irritante ministro! "Un momento, ministro Hashiba!" affermo'. "Con tutto il dovuto rispetto... io sono il comandante supremo della DATS giapponese, e spetta a me dare un giudizio definitivo su questioni come questa. Ikuto Noguchi rientra nelle nostre responsabilita' come osservatori del Mondo Digitale, e quindi, siamo noi in ultimo a giudicare quale sia il modo migliore di gestire questo problema. Il ragionamento dell'agente Daimon mi sembra logico, quindi... permettero' che Ikuto Noguchi venga temporaneamente affidato a lui e alla sua famiglia."

"Come?" esclamo' Hashiba, oltraggiato. "Non... non potete decidere voi cosi', su due piedi! Kurata-hakase, generale Akameshi! Dite anche voi qualcosa, non potete permettere a questa gente di fare quello che vogliono!"

Akameshi, pur con riluttanza, fu costretto a rifiutare quella richiesta. "Purtroppo, ministro Hashiba... non vedo cosa si possa fare." rispose, con un cipiglio minaccioso. "E' nel loro pieno diritto prendere questa decisione."

"Quello che Akameshi-san dice e' la verita'." disse Kurata, con un'alzata di spalle. "Come comandante supremo della DATS, puo' fare questa scelta a suo piacimento, quindi... non mi resta che ritirare la mia richiesta. Beh, credo che ora sia il caso di togliere il disturbo, signori, non pensate anche voi?"

Hashiba mastico' amaro, ma non pote' fare altro che arrendersi all'evidenza. "Hmph... e va bene... ma mi aspetto che voi della DATS facciate un lavoro impeccabile!" disse, mentre seguiva lo scienziato e il generale nel corridoio d'uscita. Akameshi annui' in segno di accordo... ma prima di andarsene lancio' un'occhiataccia al capitano Satsuma, che rimase stoico e indifferente.

"Beh, ci vediamo! Fate del vostro meglio!" affermo' Kurata, mentre si allontanava. "Oh, soprattutto tu, Kaoru-chan... mi raccomando, mia cara, mi aspetto molto da te!"

"Spero di non deluderla, Kurata-hakase!" rispose la Digiprescelta degli Spirits dell'Acqua, facendo un inchino al professore mentre questo si allontanava. "Buon lavoro anche a lei!"

Kurata sorrise distrattamente e saluto', scomparendo dietro la porta scorrevole un attimo dopo.

"Hehehee... non per niente e' il capitano! Il pezzo grosso della nostra organizzazione!" esclamo' Masaru, rivolgendo uno dei suoi sorrisoni smaglianti a Tohma, che si trovava vicino a lui. Il biondo mezzo-austriaco rispose con una risatina soffocata e scuotendo leggermente la testa.

"Ne sai una piu' del diavolo, Masaru Daimon..." commento'.

"Beh... credo che anche per noi sia l'ora di tornare a casa..." affermo' Katsuharu, dando un'occhiata al suo orologio, che ormai segnava un'ora decisamente tarda. "Ovviamente, capitano Satsuma, sempre che non ci sia qualche altro problema per il quale serve il nostro aiuto..."

"Per ora la situazione e' sotto controllo." rispose l'uomo, aggiustandosi una volta di piu' i suoi occhiali da sole. "Tuttavia, restate in contatto. I Digimon invasori non reseranno fermi dopo questa sconfitta, ed e' praticamente sicuro che tenteranno di attaccarci di nuovo."

Takuya, Masaru e tutti gli altri membri della DATS fecero un saluto militare. "Va bene, capitano! Conti pure su di noi!" rispose il leader non ufficiale dei Leggendari Guerrieri... per poi sospirare e rivolgersi al fratello minore, Shinya, che lo stava guardando con espressione dubbiosa. Non era difficile indovinarne il motivo... "Sigh... lo so, Shinya, lo so... adesso dobbiamo tornare a casa e spiegare tutto ai nostri genitori... non e' esattamente una cosa che mi riempia di entusiasmo..."

"Quando questa storia e' iniziata... sapevamo che c'era la possibilita' che il nostro segreto sarebbe stato scoperto." affermo' Kouji. "Prima o poi sarebbe dovuto accadere, quindi... non prendiamocela piu' di tanto e vediamo di presentare le cose come stanno ai nostri genitori."

"Giusto... e poi, alcuni di noi hanno gia' qualche connessione con DigiWorld tramite le loro famiglie. Magari per loro sara' piu' semplice..." affermo' Sophie, chiaramente riferendosi a se' stessa...

"Beh, finche' la cosa rimane un segreto tra voi e le vostre famiglie..." affermo' Yoshino. "A proposito... Masaru, Agumon... forse e' meglio che andiate a prendere Ikuto, e iniziate ad incamminarvi verso casa."

"Gia'..." disse Agumon, massaggiandosi lo stomaco. "E a dire la verita', ho anche un po' fame..."

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In quel momento, Ikuto e Falcomon non sapevano bene cosa pensare... certo, sapere che avrebbero avuto la possibilita' di stare con qualcuno che ormai sapevano essere un amico, piuttosto che in quella struttura blindata e superprotetta era una cosa positiva... ma allo stesso tempo, il ragazzino si chiedeva che cosa stesse accadendo e come mai non gli era permesso stare un po' con i suoi genitori... che comunque, se non altro, stavano accompagnando i due amici al punto d'incontro con Masaru e il resto del gruppo della DATS.

Ed eccolo la', infatti! Masaru, accompagnato come sempre da Agumon, era appoggiato con la schiena al muro del corridoio, e stava guardando Ikuto, Falcomon e i signori Noguchi con tutta tranquillita', tenendo un pugno stretto in un segno dell'okay. "Ehila', marmocchio! Allora, che te ne pare? Ho avuto una buona idea?"

Ikuto storse il naso. "Io no marmocchio! Io Ikuto!" esclamo', leggermente offeso. "Lasciare perdere... tu sicuro io potere stare a casa con te e sorellina?"

"Altro che!" rispose Agumon. "E avrai anche il piacere di assaggiare la deliziosa cucina di Sayuri, la mamma di Masaru! Nessuno cucina le omelette meglio di lei!"

"Non ti devi preoccupare, Ikuto... finche' questo problema non sara' risolto, e potrai tornare dai tuoi veri genitori, ci prenderemo noi cura di te!" concluse Masaru. "Signori Noguchi, ovviamente se la cosa non da' problemi a voi..."

La signora Misuzu, che portava con se' la piccola Yuka in un passeggino, sorrise gentilmente al giovane street fighter. "Beh, a dire la verita'... ci sarebbe piaciuto poter tenere con noi Ikuto, almeno per un po'... ma sapevamo che non sarebbe stato possibile, con tutti quei Digimon che gli stanno dando la caccia. Per adesso, Ikuto, ci basta sapere che stai bene e che sei in buone mani. Tranquillo, Masaru-kun e la sua famiglia si prenderanno cura di te... e ci rivedremo presto!"

"Tu pensa a stare tranquillo, tesoro..." disse Kenji, accarezzando il figlio ritrovato sulla testa. "Masaru-kun, Agumon... dobbiamo ringraziare voi e la vostra famiglia per quello che state facendo per noi e per Ikuto... davvero non sappiamo come sdebitarci con voi, vi dobbiamo tutto!"

"Ah, non ci pensi, signor Kenji, l'importante e' che Ikuto e Falcomon si trovino bene!" rispose Masaru. "Beh... ora credo sia il momento di andare. La mamma, Chika-chan e Dorumon ci staranno aspettando!"

"Va bene!" esclamo' Falcomon, con un sorriso sollevato. "Vi dobbiamo ringraziare anche noi... per tutto quello che avete fatto per noi! Non e' cosi', Ikuto?"

Ikuto resto' fermo per qualche momento, un po' indeciso... poi, timidamente, le sue labbra si schiusero in un raro sorriso di gratitudine. "Beh... essere vero. Dispiace che io prima odiare voi... voi essere davvero amici, non come altri umani." disse. "Mamma... papa'... io e Falcomon tornare presto, stare tranquilli!"

Un vagito e una risatina risposero alle parole di Ikuto, che abbasso' lo sguardo e vide la piccola Yuka che, dal suo passeggino, agitava le piccole mani verso il fratello maggiore, come se stesse cercando di salutarlo! Kenji e Misuzu, dapprima un po' stupiti del fatto che la loro bambina piu' piccola fosse cosi' espansiva verso uno sconosciuto, si guardarono e si sorrisero a vicenda!

"Hehee... hai visto, Yuka? Quello e' il tuo fratellone Ikuto!" disse Kenji, chino sul passeggino della sua bambina. "E' un bambino molto forte, e sara' un bravo fratellino per te! E poi, conoscerai anche Falcomon, e' il suo migliore amico, e sono sicuro che piacera' anche a te! Ma... temo che dovrai aspettare un po' per vederli, adesso hanno un compito importante da portare a termine!"

"Percio' di' ciao ad Ikuto e a Falcomon, tesoro!" prosegui' Misuzu. "Passera' un po' di tempo, ma vedrai che torneranno, e allora potrete giocare assieme quanto vorrai!"

Yuka sembro' quasi capire le parole di sua mamma, ed emise un paio di graziosi vagiti rivolti ad Ikuto, agitando una mano verso di lui come se volesse accarezzarlo. Con un sorriso gentile, Ikuto si chino' sul passeggino e accarezzo' la testa alla sorellina. "Ciao, Yuka! Tu... fare brava bambina e non far preoccupare mamma e papa'! Io e Falcomon tornare presto!"

"Giusto! State tranquilli, tutti quanti! Faremo in modo di andare d'accordo con Masaru e la sua famiglia!" li assicuro' Falcomon, a sua volta facendo un sorrisetto alla bambina, e poi ai genitori del suo amico umano. "Grazie di tutto... e spero dirivedervi presto!"

"Anche noi! Ikuto... Falcomon... buona fortuna, e a presto!" rispose Misuzu, mentre lei e Kenji si inchinavano con gratitudine. Masaru ed Agumon ricambiarono il gesto, prima di richiamare Ikuto e Falcomon con un gesto della mano e cominciare a dirigersi verso l'uscita del quartier generale...

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Shinya sospiro', seduto su una poltrona nel soggiorno di casa Kanbara. Non appena lui e Takuya erano tornati a casa, avevano trovato i loro genitori li' ad aspettarli, con espressioni alquanto poco rassicuranti... un misto di adombrato, ansioso, stupito e impaurito, per quanto incredibile tale combinazione potesse sembrare! E prima ancora che i due fratelli potessero mettere piede in casa, la signora Yuriko aveva preteso di sapere tutto sulla situazione che stava vivendo Tokyo in quel momento... compreso il loro coinvolgimento in tutto questo, e che cosa sapevano degli strani mostri che erano piombati giu' dal cielo all'improvviso, seminando il panico! Takuya e Shinya, da parte loro, avevano acconsentito a rivelare tutto... ma a condizione che i loro genitori non parlassero a nessuno del segreto di stato di cui stavano per metterli a parte!

"Un... segreto di stato?" chiese la signora Yuriko, corrugando la fronte. "Che significa... e che cosa state cercando di nasconderci, ragazzi? Ci avevate detto che questa storia risale ancora a tre anni fa... ma non vi dispiacerebbe essere piu' chiari? Ci avete lasciato con il cuore in gola per tutto questo tempo... e vi siete pure trasformati in quelle specie di... di... mostri! Ma che sta succedendo qui?"

Takuya sospiro' e si sfrego' la nuca con una mano. La situazione per lei era talmente strana che la sua mamma aveva finito per fare tutta una serie di domande slegate l'una dall'altra, senza tante soluzioni di continuita'! "Beh... cerchiamo di fare le cose con ordine, mamma... papa'... e parliamo di tre anni fa, del giorno del compleanno di Shinya! Vi ricordate che ho ricevuto un messaggio sul telefonino, e sono andato alla stazione di Shibuya in tutta fretta?"

"Si', certo... anche se un po' vagamente!" rispose il signor Kanbara. "Ma... che c'entra quel messaggio con... quegli strani mostri e tutto il resto?"

"Ci stavo arrivando..." rispose Takuya, picchiettando con le dita sulla poltrona sulla quale lui e Shinya erano seduti. "Allora, dovete sapere che questi messaggi sono arrivati a molti altri bambini..."

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"Ognuno dei bambini aveva ricevuto un messaggio che chiedeva loro di partecipare ad un gioco." disse Kouji alla madre adottiva e al padre, che stavano a loro volta facendo il terzo grado a lui e a Kouichi circa il fatto che avessero accompagnato Masaru e Yoshino all'abitazione dei Noguchi. "Alla stazione di Shibuya, ognuno di loro... io e Kouichi compresi... ricevemmo istruzioni di raggiungere un binario sotterraneo."

"Cosa? Un binario sotterraneo?" chiese il signor Minamoto. "Ma... un momento, alla stazione di Shibuya non ci sono binari sotterranei!"

"E' quello che pensavamo anche noi... fino ad allora!" riprese Kouichi. "Ma fatto sta che, in qualche modo, i ragazzi che avevano ricevuto il messaggio hanno potuto raggiungere un binario nascosto al quale arrivavano i Trailmon... strane creature simili a treni che avevano il compito di portare i ragazzi nel Mondo Digitale... il mondo parallelo da cui vengono tutti quei mostri, i Digimon!"

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La signora Orimoto sgrano' gli occhi, quasi alzandosi in piedi dalla sua sedia. "Cosa? Ma... ma allora quelle creature li'... i Digimon... sono davvero degli alieni? Questa era davvero.. un'invasione!" esclamo'.

"Alieni? Beh... diciamo di si', piu' o meno..." rispose Izumi, dopo aver preso un sorso da una tazzina di te' caldo che aveva in una mano. "Comunque... io e gli altri ragazzi siamo saliti su uno di questi Trailmon e siamo andati nel Mondo Digitale... dove abbiamo scoperto che i Digimon erano oppressi da un tiranno di nome Kerpymon, che stava prendendo il codice digitale di ogni luogo e citta' del Mondo Digitale per scopi che non potevamo neanche immaginare... abbiamo incontrato Bokomon e Neemon, due Digimon che ci hanno fatto da guide per tutto il viaggio... e loro ci hanno guidato alla ricerca dei Digi-Spirits, gli spiriti digitali che ci avrebbero permesso di trasformarci in guerrieri e salvare il Mondo Digitale da Kerpymon."

"Capisco..." disse il signor Orimoto, il dito indice che grattava sul tavolo. "Quindi... non tutti i Digimon sono pericolosi come quelli che sono arrivati oggi... ma poi, cosa e' successo?"

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"E' un po' lunga da spiegare... ma mi basti dire che dopo un bel po' di peripezie, abbiamo incontrato Kouichi-san, che per motivi che adesso sarebbe troppo lunga spiegare, era caduto sotto l'influenza di Kerpymon, che aveva corrotto il suo Digi-Spirit delle Tenebre e lo aveva trasformato in Duskmon, un Digimon spietato e crudele che ha cercato di distruggerci in varie occasioni." racconto' Tomoki ai suoi genitori e a suo fratello maggiore. "Alla fine, siamo riusciti a salvare Kouichi e abbiamo raggiunto Kerpymon, sconfiggendolo dopo un combattimento particolarmente lungo e difficile."

"Capisco..." disse il piu' grande dei fratelli Himi. "Ma... la storia non e' finita qui, vero? Quello che e' successo quel giorno... quell'improvviso blackout e quel mostro che usciva dal terreno... e' tutto collegato a questa storia, non e' vero?"

"Infatti..." rispose Tomoki con un sospiro. "Abbiamo scoperto che Kerpymon era soltanto una pedina - la vera mente di tutto era un antichissimo Digimon malvagio di nome Lucemon, che voleva liberarsi dalla prigionia che gli era stata imposta e dominare tutti i mondi. Grazie ai suoi servitori, i Cavalieri Reali Dynasmon e Crusadermon, riusci' a collezionare il codice di tutto il Mondo Digitale..."

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"E alla fine, Lucemon riusci' a tornare in vita e fummo costretti ad affrontarlo in combattimento..." spiegava in quello stesso momento Junpei ai suoi genitori, togliendosi per un attimo gli occhiali e guardandoli ansiosamente. "Ragazzi, quello si' che fu un combattimento terribile... quel drago che stava emergendo nel Mondo Reale quella volta... quello era Lucemon nella sua forma piu' potente, Lucemon Satan Mode! Se n'e' andato solo perche' noi, che nel frattempo avevamo ottenuto la nostra evoluzione piu' potente, Susanoomon... lo abbiamo trascinato di nuovo nel Mondo Digitale e alla fine lo abbiamo sconfitto, ripristinando quello che lui e i suoi scagnozzi avevano distrutto. Cosi', siamo potuti tornare nel Mondo Reale, e siamo tornati alle nostre vite di tutti i giorni. Pensavamo che la storia sarebbe finita li'..."

"E invece, stando a quello che e' successo, non e' andata proprio cosi'..." disse la signora Shibayama. "Ma... questa DATS, poi, da dove e' saltata fuori?"

Junpei prese un sorso d'acqua e si schiari' la voce. "Ci stavo giusto arrivando, mamma... vedi, alcuni esperti hanno svolto delle ricerche, visto che l'apparizione di Lucemon Satan Mode li aveva allarmati..."

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"E inoltre c'era un altro problema..." spiego' Katsuharu, davanti ai suoi genitori. "Vi ho detto di quei bambini che erano stati chiamati a DigiWorld, vero?"

"Si', certo..." rispose il padre. "Cosa e' successo a quei bambini una volta che il pericolo e' cessato?"

"Beh, tutti loro hanno ricevuto un messaggio che diceva loro di tornare nel Mondo Reale una volta che tutti e sei i Digiprescelti erano stati selezionati..." affermo' Katsuharu. "Molti di loro hanno fatto cosi'... mentre io e i miei compagni di viaggio... Teruo, Teppei e Chiaki... abbiamo scelto di restare li', perche' volevamo fare qualcosa nel nostro piccolo e perche'... ehm... beh, molto semplicemente DigiWorld ci piaceva! Solo poi siamo tornati indietro, vedendo quello che stava succedendo... ma ad uno dei bambini, di nome Ikuto Noguchi, e' successo qualcosa e non e' tornato indietro. Gl esperti hanno scoperto l'esistenza del Mondo Digitale..."

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"E... cosi', per andare a recuperare Ikuto, venne organizzata una spedizione... la spedizione di cui poi hai fatto parte anche tu, vero, papa'?" chiese conferma la piccola Sophie. Suo padre, a cui la signora Kawanaga e Virginie avevano volto lo sguardo con espressione dubbiosa, si aggiusto' gli occhiali prima di annuire, quasi con aria stanca.

"Esatto, Sophie... ho partecipato assieme a Satsuma, al signor Hiroshi, ai signori Noguchi, al professor Daimon e al professor Kurata... a quella sfortunata spedizione nel Mondo Digitale." disse il signor Mainard, perdendosi un po' nei ricordi di quei giorni. "Purtroppo, la nostra spedizione incontro' numerose difficolta', e alla fine non siamo neanche riusciti a salvare Ikuto. Per giunta, il professor Daimon e' rimasto in quel mondo ostile... dopo essersi trattenuto per trattare con Mercurimon, il Digimon che ha cercato di distruggerci in quanto intrusi."

"Avete incontrato Mercurimon-san?" esclamo' Sophie, sorpresa. "Anche a noi e' successo... abbiamo incontrato Mercurimon-san nella sua sala del trono, quando abbiamo riportato Ikuto nel Mondo Reale! Ma... con noi e' stato molto gentile, ed e' stato ad ascoltare quello che avevamo da dire! Ovviamente, il fatto che prima alcuni di noi avessero salvato Ikuto da una malattia ha giocato a nostro favore..."

"Ovvio, ovvio..." rispose il papa' di Sophie, sfregandosi il mento. "E poi... dopo che fummo tornati nel Mondo Reale senza il professor Daimon e senza Ikuto... accadde quell'incidente..."

"Vuoi dire... che fu allora che accadde quel massacro di Digimon di cui Sophie ci ha parlato?" esclamo' Virginie. "Ma... cos'e' successo, per l'esattezza?"

"Ancora non lo sappiamo..." affermo' sophie con un sospiro. "Qualcuno invase il Mondo Digitale, facendo innumerevoli vittime..."

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"E come se non bastasse, questa persona aveva scoperto un modo per cancellare i Digimon in maniera permanente..." disse Kaoru, mentre parlava con suo padre. "Di solito, vedi... i Digimon si trasformano in un Digi-Tama, cioe' un uovo digitale, quando vengono uccisi, e ritornano ad un Primary Village dove l'uovo si dischiuse, e il Digimon rinasce. Ma... in questo caso, i Digi-Tama si dissolvevano nel nulla, ponendo fine per sempre alla vita del Digimon."

"Capisco..." disse il signor Umino. "E' per questo che i Digimon adesso vogliono vendicarsi... e non si sa chi sia stato ad avere quest'idea terribile, vero?"

Kaoru scosse la testa. "No... tutto quello che ora posso fare, come Leggendaria Guerriera dell'Acqua, e' investigare assieme agli agenti della DATS per arrivare alla radice del problema, e risolverlo una volta per tutte." affermo' Kaoru. "Mi dispiace che la mamma non sia a casa oggi, altrimenti avrei detto anche a lei di questo problema..."

"A questo proposito..." disse il signor Umino. "La mamma ha chiamato poco fa, e ha detto che per qualche giorno non tornera' a casa. Lei e il professor Kurata hanno un problema molto urgente per cui c'e' assoluto bisogno di lei... o almeno, cosi' mi ha detto... E quindi, beh... e' per questo che per un po' non ci sara'..."

"Ah... capisco..." mormoro' la ragazzina, alquanto delusa e dispiaciuta. Non era la prima volta che sua madre restava fuori casa per il lavoro che stava portando avanti assieme al professor Kurata, ma almeno prima lei tornava, alla fine della giornata. Cosa poteva essere cosi' importante da richiedere la sua presenza fissa sul posto di lavoro?

Molto probabilmente qualcosa che riguardava i Digimon, considerando che ora Kurata collaborava con la DATS... ma di cosa poteva trattarsi? Kaoru spero' tra se' che si trattasse di qualcosa di davvero efficace, o non sarebbero riusciti a respingere l'attacco successivo...

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Nel frattempo, a casa Daimon, l'atmosfera era alquanto piu' rilassata... almeno, il fatto che Masaru ed Agumon fossero tornati a casa portando con se' Ikuto e Falcomon aveva contribuito a ravvivare un po' l'atmosfera!

"Ehila', mamma! Chika! Siamo tornati!" esclamo' il ragazzo, non appena varcata la soglia di casa. Chika e Dorumon erano gia' sulle scale che stavano scendendo, e furono i primi ad accogliere il giovane street fighter e i due ospiti, anche se Dorumon mantenne una certa comprensibile distanza di sicurezza.

"Ciao, fratellone! Ciao, Agu-chan! Vedo che abbiamo ospiti!" affermo' la bambina, notando Ikuto e Falcomon. "Andiamo, Doru-chan, non avere paura! Ormai Ikuto-kun e Fal-chan non vogliono piu' farti del male! Ora sono nostri amici!"

Il piccolo dinosauro storse un po' il naso e si avvicino' con circospezione, mentre una gocciolina di sudore scendeva lungo la testa di Falcomon, rimasto un po' stupito dal nomignolo che si era visto affibbiare! "F... Fal-chan?" chioccio' in tono confuso. Si zitti' all'istante quando Dorumon gli si avvicino' e lo guardo' ferocemente negli occhi, come per ricordargli che non avrebbe dimenticato quello che avevano fatto lui e il suo partner umano in precedenza...

"Ehm... io... ecco..." mormoro' Falcomon. Ora si' che si sentiva minacciato dall'atteggiamento di Dorumon, che continuo' a fissarlo con rabbia... almeno finche' Chika non lo richiamo' tenendolo per una spalla.

"Doru-chan! Non e' questo il modo di trattare i nostri ospiti!" lo rimprovero' la bambina. "Capisco che tu non ti fidi di loro per quello che e' successo prima... ma adesso e' tutto passato, quindi... dai anche a loro un'altra possibilita', no? Non fa bene restare arrabbiati!"

"Ma, Chika..." cerco' di protestare Dorumon... ma subito dopo, con un sospiro, si arrese e la diede vinta alla sua partner umana. "E va bene, va bene... pero' non sono obbligato a trovarli simpatici, okay? Questo e' tutto quello che ho da dire!" affermo', restando vicino alla bambina con aria protettiva, mentre Ikuto e Falcomon lo guardavano confusi.

"Sigh... dovete scusarlo, ma con tutto quello che e' successo..." disse Chika, ora rivolta ad Ikuto e Falcomon. "Comunque, benvenuti... sentitevi liberi di restare qui quanto volete..."

Immediatamente, il tono di Chika passo' dall'amichevole al severo, e la bambina, senza alcun preavviso, afferro' Ikuto e Falcomon per i polsi! "Dopo che avrete fatto un super bagno, si intende!" esclamo', facendo sgranare gli occhi a Masaru, Agumon e Dorumon! "Non penserete che me ne fossi dimenticata, vero? In questa casa non si accettano persone sudicie, e voi non farete un bagno da mesi! Ma adesso ci penso io a darvi una regolata! Adesso vi faccio fare un bel bagno, fino a farvi profumare, e non pensate di accampare scuse!"

Ikuto e Falcomon erano talmente stupefatti dall'improvviso mutamento di atteggiamento di Chika che non alzarono nemmeno un dito quando la bambina li trascino' verso il bagno, spoglio' il ragazzino selvaggio con un po' di strattoni decisi, gettando i suoi vestiti sporchi in un mucchietto vicino alla porta del bagno... e poi, senza tanti complimenti, li getto' come due rocce nella vasca piena di acqua calda! Ci fu un tonfo, e l'acqua si disperse attorno alla vasca... poi, un istante dopo, Ikuto e Falcomon alzarono lo sguardo stupito dalla vasca e videro Chika che, ancora assisa in maniera quasi minacciosa sulla porta, dava loro le indicazioni necessarie!

"Ho messo gli asciugamani puliti la' sopra... quindi ora vedete di non gettare troppaacqua in giro e pulitevi per bene! Ci siamo intesi?" esclamo' la bambina, mentre i due malcapitati guardavano prima lei e poi si guardarono a vicenda, chiedendosi cosa diamine le fosse preso!

Masaru, che aveva assistito alla buffa scenetta, ridacchio' tra se' ed entro' a sua volta nel bagno, arruffando i capelli alla sorellina. "Hehehee... sempre la solita maniaca della pulizia, eh, sorellina?" ironizzo'. "E va bene, allora mi unisco anch'io alla compagnia! Vieni, Agumon, facciamo un bel bagno caldo!"

"Arrivo, capo, arrivo!" esclamo' Agumon, urtando contro Chika e facendola girare una volta su se' stessa mentre correva nel bagno e si gettava nella vasca piena d'acqua calda! Chika si fermo', agitando le braccia per tenersi in equilibrio... poi si volto' verso la porta del bagno e tiro' fuori la lingua in direzione di Masaru, che era gia' entrato dentro!

"Uff... sono tutti cosi' infantili..." borbotto' Chika, tornando verso la cucina e verso Dorumon, che la stava guardando con occhi sgranati dalla sorpresa!

"Ehm... non e' per essere impertinente, Chika, ma sei tu la piu' piccola..." osservo' il piccolo dinosauro, anche se il suo commento venne bellamente ignorato!

Fu in quel momento chedalla cucina, dalla quale gia' provenivano dei profumi invitanti, apparve la signora Sayuri Daimon, che guardo' verso la porta del bagno con la sua classica espressione materna e tranquilla. "Oh, ma guarda che sorpresa! Abbiamo degli ospiti, stasera, eh, Chika-chan?"

"Si'..." rispose la bambina. "Masaru-niichan e Agu-chan si sono portati dietro quel ragazzino che hanno trovato a DigiWorld e hanno deciso di ospitarlo a casa da noi. Io sono d'accordo per quello... ma solo se quei due si puliscono bene, prima di tutto!"

Sayuri si copri' la bocca con una mano e ridacchio'. "Hehee... gia', immagino... va bene, vorra' dire che mettero' un po' di omelette in piu' in tavola! Chika-chan, Doru-chan, potete venire a darmi una mano?"

"Certamente!" rispose Dorumon, e lui e Chika seguirono la signora Daimon in cucina...

...mentre, nel bagno, Masaru stava per iniziare a spogliarsi, ma si fermo' notando un piccolo problema...

"Avanti, capo, entra anche tu in vasca!" esclamo' Agumon, muovendo una zampetta artigliata. Anche lui, come Ikuto e Falcomon, si era immerso... e ora, tra i due Digimon e il bambino selvaggio, la vasca era completamente occupata!

"Entrare?" esclamo' Masaru, con una venuzza che affiorava dalla fronte. "Qualcuno mi spiega come diavolo faccio?"

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Poco dopo...

"Bene, mamma... ecco qui Ikuto-kun e Falcomon!" disse Masaru, presentando il piccolo ospite e il suo Digimon a sua madre mentre la famiglia Daimon sedeva davanti ad una tavola ben imbandita. "Il capitano Satsuma si e' raccomandato di affidarli a noi, quindi... per un po' saranno nostri ospiti!"

"Mi fa molto piacere conoscervi, ragazzi miei!" rispose Sayuri rivolta al ragazzino selvaggio e al suo falchetto, mentre piazzava davanti a ciascuno di loro un piatto di pesce condito con pomodoro e altre verdure, e una ciotola di riso in bianco. "Spero che vi troverete bene, qui... e mi raccomando, se c'e' qualcosa di cui avete bisogno, non esitate a chiedere! Io sono sempre disponibile!"

"Ehm... io... ringraziare molto..." mormoro' Ikuto, gli occhi fissi sui piatti di cibo che lui e il suo Digimon si trovavano davanti. Era comprensibilmente ancora spiazzato da questa nuova sistemazione... e i vestiti un po' troppo ampi che Masaru e Chika gli avevano fatto indossare - una maglietta violetta che gli scendeva fino alle ginocchia, e un paio di pantaloncini corti - non rendevano il suo imbarazzo meno evidente!

"Di niente, ragazzi, e' un piacere!" affermo' Sayuri, muovendo un po' la mano davanti a se'... per poi sedersi e congiungere le mani davanti a se'. "Ora, ragazzi, guardate come si fa nelle case giapponesi. Mettete le mani cosi'... e poi, prima di iniziare a mangiare dite 'Buon appetito'!"

"Buon appetito!" ripeterono Chika, Dorumon, Masaru ed Agumon... prima che il giovane street fighter e il suo Digimon si gettassero sul cibo come due lupi affamati, cominciando a far sparire nelle loro gole voraci intere palate di riso in bianco! Sia Ikuto che il suo Digimon erano sbalorditi... come facevano quei due a mangiare con una tale avidita'?

"Forse fareste meglio a cominciare, o non resta piu' niente..." suggeri' Chika, mentre guardava Masaru ed Agumon con ironia mista ad un po' di rimprovero. Insomma, mettersi a mangiare cosi' davanti a due ospiti... Sayuri, invece, non ci bado' e inizio' a mangiare educatamente, prendendo un po' di riso con le bacchette. Timidamente, Ikuto prese un pezzo di pesce con una mano - non ricordando come si usassero bacchette o posate - e se lo mise in bocca, masticandolo attentamente...

Falcomon fece la stessa cosa con il suo pesce...

E un istante dopo, i due amici si sciolsero in un'espressione di beatitudine, e delle comiche luci iridate iniziarono a scintillare accanto a loro! "Haaaa! Sayuri, questo cibo essere delizioso!" esclamo' il ragazzino selvaggio, quasi arrossendo per la gioia! "Essere vero, Falcomon?"

"Non ho mai mangiato niente di piu' buono in vita mia!" esclamo' il falchetto... e un istante dopo, lui ed Ikuto si buttarono sul loro cibo e cominciarono a divorarlo con tale velocita' da tenere testa a Masaru ed Agumon! Il ragazzo se ne rese conto e prese fiato tra i suoi esercizi gastronomici per lanciare una sfida!

"Ah, si'? Heheheee... non mi faro' certo battere da voi! Il sottoscritto Masaru Daimon-sama non perde mai una gara di abbuffamento!" esclamo'. Riprese subito ad ingozzarsi senza tregua, svuotando il suo piatto a velocita' record!

"Oh, mamma..." disse Sayuri, serafica. "Chika-chan, Doru-chan, se non ci sbrighiamo anche noi, saremo noi quelle per cui non restera' nulla da mangiare!"

Chika e Dorumon, con una risatina sarcastica, non poterono fare altro che annuire...

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La mattina dopo...

Le zone industriali di Tokyo erano gia' in attivita', e la capitale del Giappone si stava rapidamente risvegliando... anche se il ricordo dell'attacco dei mostri, il giorno precedente, era ancora fresco nella mente di tutti, il laborioso popolo giapponese non si lasciava deprimere da simili eventi, e stava gia' cercando di tornare alla vita di tutti i giorni e dimenticare... e molto probabilmente, i lavoratori di Tokyo ci sarebbero anche riusciti se non fosse stato per un particolare che, di punto in bianco, arrivo' a ricordare a tutti in che delicata situazione si trovavano!

Un enorme Digital Gate, molto piu' grande di tutti gli altri che si erano aperti il giorno prima, si spalanco' sopra una zona portuale, e in breve tempo, un esercito di Boarmon, Bullmon e Pteramon ne usci' per riversarsi nelle strade sottostanti, seminando un'altra ondata di panico... e questa volta, il leader dell'esercito non perse tempo prima di rivelarsi e scendere in campo personalmente! I primi Digimon di livello Armor erano appena usciti dal varco dimensionale, quando SaberLeomon si calo' a terra con un tonfo spaventoso, e i suoi artigli tranciarono una ciminiera come se fosse stata fatta di carta velina, facendola cadere al suolo. Mentre i lavoratori si sparpagliavano, cercando di sottrarsi alla furia dei mostri digitali, il feroce Digimon leone trancio' con i suoi artigli una serie di impalcature di metallo, e poi fece a pezzi un serbatoio, facendolo esplodere e scatenando un incendio che inizio' a far salire in aria colonne di fumo nero!

"RAAAAAAARGH!" ruggi' SaberLeomon, stagliandosi su uno sfondo di fiamme in maniera teatrale, mentre i suoi servitori continuavano a scendere! "Venite a me, miei guerrieri! Distruggete tutto quello che vi capita sotto tiro! Gli umani dovranno conoscere il nostro dolore e la nostra sofferenza... prima di essere sterminati! Non abbiate pieta' di nessuno!"

I Bullmon, Boarmon e Pteramon obbedirono senza esitazione, scagliandosi contro tutte le costruzioni umane che si trovavano nei paraggi, e demolendole con terrificante facilita'...

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Takuya venne buttato giu' dal letto da una chiamata sul cercapersone datogli dalla DATS, che lo sveglio' di soprassalto con un acuto rumore. Immediatamente, il leader non ufficiale dei Digiprescelti si alzo' sul letto e si guardo' attorno ancora semi-addormentato, vedendo che anche Shinya, che dormiva nella stessa stanza, si era svegliato nello stesso modo... poi, nonostante fosse ancora annebbiato, raggiunse il cercapersone e lo attivo'.

"Ugh... qui... qui Takuya Kanbara! Sede centrale, sono in ascolto... yaaaawn! Scusate, c'e'... ci sono problemi?" esclamo', imbarazzato per essersi lasciato scappare uno sbadiglio.

Per fortuna, l'operatrice sull'altro lato della chiamata non sembro' farci caso... ma per sfortuna, le notizie che arrivarono furono decisamente piu' allarmanti! "Qui sede centrale! Agente onorario Kanbara, la situazione e' critica... un gruppo di Digimon, guidati da un Digimon di livello Mega di nome SaberLeomon, sta attaccando il settore 740. I danni sono gia' molto ingenti... per fortuna siamo riusciti ad isolare la zona e a far evacuare i settori circostanti... ma SaberLeomon ha portato con se' talmente tanti altri Digimon che sara' una soluzione temporanea, anche nella migliore delle ipotesi! La situazione e' critica... richiediamo il vostro intervento con priorita' assoluta!" esclamo' la voce ormai conosciuta di Shirokawa. "Stiamo gia' avvertendo anche gli altri agenti, sia ufficiali che onorari... ma abbiamo bisogno di tutte le persone disponibili!"

"Ricevuto!" esclamo' Takuya. "Mi preparo subito e arrivo!"

Il ragazzo interruppe la conersazione e salto' giu' dal letto, per poi fare cenno a Shinya di venire con lui. "Presto, Shinya, dobbiamo intervenire! Questa volta abbiamo a che fare con un osso molto duro... un Digimon di livello Mega che sta devastando una zona industriale! Si e' portato dietro un bel po' di scagnozzi, quindi c'e' bisogno di tutti noi!"

"Cosa? Un Digimon di..." rispose Shinya, memore del poco soddisfacente scontro con BlackMegaGargomon. Ma si riscosse molto presto, e salto' a sua volta giu' dal letto per infilarsi le pantofole. "Va... va bene, fratellone, arrivo anch'io!"

Takuya annui', e i due si vestirono in fretta e si diressero verso l'uscita della loro camera, dove incrociarono una decisamente preoccupata signora Kanbara, che aveva sentito a sua volta lo squillo del cercapersone. Nella sala da pranzo, la televisione stava gia' dando notizia dell'attacco di SaberLeomon...

"Takuya, Shinya..." mormoro' Yuriko, guardando i suoi ragazzi. "Non mi direte... che state andando a combattere contro quei mostri che stanno distruggendo quel quartiere?"

"Se... se non lo facciamo noi, mamma, non lo puo' fare nessuno! Quello e' un Digimon di livello Mega, quindi tra i Digimon piu' potenti che esistano..." rispose Takuya. "Ci sara' bisogno dell'aiuto di tutti per fermare quel SaberLeomon!"

"Si'... questo lo capisco, pero'..." cerco' di obiettare Yuriko... almeno finche' il marito non le mise una mano sulla spalla, guardandola con espressione triste.

"Tesoro... Takuya ha ragione." affermo' cupamente. "Quel Digimon sta facendo a pezzi un'intera zona industriale, e se non verra' fermato, le vittime saranno migliaia. Chi potrebbe fermarlo se non i nostri ragazzi? Hanno... hanno gia' affrontato un sacco di Digimon potenti e pericolosi, prima d'ora, quindi... sono convinto che se la sapranno cavare anche contro questo! Non e' vero, Takuya, Shinya?"

"Mamma, papa', state tranquilli! Non abbiamo nessuna intenzione di perdere contro quel Digimon!" esclamo' Shinya con decisione. "Lo sistemeremo in un attimo e torneremo per colazione, ve lo posso garantire!"

Takuya riusci' a ridacchiare almeno un po' di fronte alla sicurezza del fratello minore. "Beh, non posso dire che sara' poi cosi' rapido... ma sicuramente non ci faremo battere! Abbiamo affrontato ben di peggio, nel corso delle nostre avventure! State tranquilli, ce la faremo!"

"Va bene, ragazzi..." rispose infine Yuriko, dopo un attimo di riflessione, guardando con un sorriso triste e al tempo stesso orgoglioso i suoi ragazzi. "D'accordo... io... preghero' che voi torniate a casa sani e salvi! Buona fortuna, ragazzi!"

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"Si'... D'accordo, io ed Agumon saremo li' in un attimo!" replico' Masaru, anche lui svegliato da una chiamata che lo avvisava dell'arrivo di SaberLeomon. I suoi familiari, Ikuto, Falcomon e Dorumon, erano tutti attorno a lui e ascoltavano la notizia con crescente apprensione... che venne poi giustificata quando Masaru interruppe la conversazione al cercapersone. "Gente, e' un'emergenza! Un Digimon di nome SaberLeomon sta attaccando una zona industriale, e ha portato con lui un esercito degli stessi Digimon di ieri! Io e Agumon andiamo la' e gliele suoniamo! Torniamo il prima possibile!"

"Va bene, capo! Conta pure su di me!" esclamo' Agumon... prima di notare che Ikuto stava guardando Masaru con la fronte corrugata, cosa che gli faceva pensare che il ragazzino selvaggio avesse qualche strana idea in mente...

"SaberLeomon... essere qui?" chiese Ikuto, piu' come affermazione che come domanda. "Lui volere me, non essere vero?"

Masaru capi' al volo cosa voleva Ikuto voleva dire, e il suo sguardo si fece severo. "Hey, un momento, ragazzino! Non starai pensando di andare di nuovo a sacrificarti, vero?" domando'. Era chiaro che non avrebbe accettato un si' come risposta...

"Ikuto, lui ha ragione!" lo prego' Falcomon. "Non si risolvera' niente se andrai a farti catturare! Dopotutto, non sei qui per essere protetto?"

"Se io andare, gli attacchi forse smettere!" mormoro' Ikuto, tenendo la testa bassa. "Tutto... stare accadendo per colpa mia..."

"MA SEI SCEMO O COSA?" esclamo' a squarciagola Masaru, tenendo Ikuto per una spalla e scuotendolo leggermente per farlo svegliare. "Perche' dovrebbe essere colpa tua? Non devi credere alle stronzate di quei due sgorbietti, capito? E comunque, gli attacchi non si fermeranno cosi'! Quei Digimon vogliono distruggere gli esseri umani, e non si accontenteranno di te!"

"Masaru-niichan ha ragione!" gli fece eco Chika. "Tu non hai fatto nulla di male!"

"Io..." disse Ikuto, non sapendo piu' cosa pensare. Masaru sospiro', capendo che a quel punto c'era bisogno di una persuasione un po' piu' efficace...

"Ascoltami, marmocchio... era buono il cibo di ieri sera?" chiese, cogliendo di sorpresa un po' tutti. Quando Ikuto, dopo un'istante di sorpresa, annui' con la testa, Masaru fece a sua volta un cenno affermativo e ando' avanti. "Bene... ora ascolta. Se non ci fosse stata questa emergenza, avremmo mangiato ancora un po' di quel cibo delizioso per colazione, e invece ora dobbiamo mollare tutto e andarcene per colpa di quel Digimon che e' venuto qui a fare il duro. Beh, sai che ti dico? Che chiunque non lasci mangiare una persona... deve essere punito dalla giustizia!"

Un silenzio imbarazzato segui' alle parole di Masaru, mentre Sayuri, Chika e Dorumon guardavano il ragazzo come se gli fossero spuntate le ali... poi, Masaru si calmo' un pochino e annui', rivolto ad Ikuto. "Quindi... adesso noi andremo si' da SaberLeomon... ma per spaccargli il culo, altro che storie! Gli faremo vedere che se l'e' presa con le persone sbagliate! Giusto, Agumon?"

"Capo, sei sempre tu il migliore!" esclamo' il piccolo dinosauro. "Certo che sono d'accordo, quindi... prepariamoci e partiamo!"

"Aspettate un momento, e io e Doru-chan non contiamo?" esclamo' Chika. "Anche io e Doru-chan facciamo parte della DATS, ora... vogliamo venire a dare una mano anche noi!"

Dorumon annui', ma volle aggiungere qualcosa. "Sia chiaro che io vengo per proteggere Chika, non certo per fare un favore a voi due!" preciso' il piccolo dinosauro. "Siamo compagni perche' abbiamo un nemico comune, ma non sono obbligato a trovarvi simpatici, capito?"

"Si', certo... d'accordo..." rispose Falcomon, annuendo con il becco. "Ma... ma questo non e' il momento di parlare di questo, dobbiamo intervenire!"

"Giusto..." rispose Masaru. "Va bene... Chika, io e te ci prepariamo e raggiungiamo Tohma, Yoshino e i ragazzi! Mamma... tu resta qui, e stai tranquilla! Torneremo presto, sani e salvi!"

Sayuri annui', senza celare la propria paura. "Va bene, Masaru... Chika... ma mi raccomando, state molto attenti! Terro' il cibo caldo per voi!"

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Nella zona industriale, erano arrivati diversi dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS... e ora, la battaglia contro il piccolo esercito di Digimon nemici era entrata nel vivo, con raggi energetici e attacchi di vario genere che schizzavano da un edificio all'altro, esplosioni, imprecazioni, grida inferocite e incendi che divampavano un po' dappertutto! Un gruppo di Pteramon stava attaccando Mercurymon, Ranamon ed Arbormon, scagliando contro di loro una raffica di missili... ma il Leggendario Guerriero del Metallo si mise davanti al gruppo e blocco' lo sciame di proiettili con i suoi specchi-scudo, per poi rispedirli al mittente!

"Offset Reflector!". Gli agili rettili preistorici virarono nel tentativo di sottrarsi al loro stesso attacco, ma alcuni non ce la fecero, e vennero colpiti e trasformati in Digi-Tama!

"Draining Rain!" Ranamon creo' una nuvola grigia sopra gli Pteramon rimasti... e un attimo dopo, una strana pioggia magica si abbatte' sui Digimon volanti, togliendo loro le forze e facendoli precipitare verso il terreno, dove rimasero facili prede dell'attacco di Arbormon!

"Roundhouse Punt!" La gamba estesa di Arbormon centro' in pieno i nemici, sparpagliandoli sul terrenio e riducendone molti allo stato di Digi-Tama... ma altri nemici sciamarono intorno ai tre nuovi Leggendari Guerrieri, tenendoli sotto pressione! "Accidenti, ma quanti ce ne sono? E quando arriva quell'impiastro di Kanbara, io qui comincio a stancarmi!"

"Tranquilli, ragazzi, finche' ci sono io non dovete temere!" esclamo' Ranamon, ancora una volta sostituendo la sua timidezza quando era in forma umana con una sorprendente sicurezza in se'. "E poi, ci sono anche gli altri che stanno combattendo, no? Guardate come ci danno dentro!"

In effetti, per il momento, la battaglia sembrava essere a favore dei Leggendari Guerrieri e della DATS: Zephyrmon stava dominando il combattimento in aria, grazie a poderose raffiche di vento che aprivano degli enormi varchi nelle linee degli Pteramon, mentre MetalKabuterimon e KorIkkakumon tenevano a bada i Bullmon e i Boarmon sul terreno. Un Electron Cannon ben assestato da parte del B-Spirit del Tuono elimino' uno dei tori infuriati, mentre il B-Spirit del Ghiaccio, con un abile fendente delle sue asce, toglieva di mezzo uno dei cinghiali dal mantello infuocato.

"Plasma Pods!" esclamo' Zephyrmon, scagliando da mani e piedi quattro sfere di energia rosa e mandandole a schiantarsi contro altrettanti Pteramon, che si ridussero immediatamente a Digi-Tama fluttuanti. Altri rettili alati si avvicinarono alla guerriera alata, che si giro' per affrontarli...

"Lila Shower!"

...ma non fece in tempo ad attaccare prima che Lilamon scagliasse una raffica di laser rosa dalle sue maniche, colpendo simultaneamente tutti i Digimon nemici! Zephyrmon si volto' verso la sua compagna e verso Yoshino, facendo il segno della vittoria come ringraziamento, poi lei e Lilamon si prepararono a ricevere l'attacco di altri nemici! Sul terreno, un intero branco di Bullmon stava caricando contro MetalKabuterimon e Korikkakumon, con alla testa un Bullmon particolarmente grosso e feroce... ma ancora una volta, l'attacco del gigantesco bovino venne bloccato da qualcuno altro!"

"Fermo dove sei! Winning Knuckle!" ringhio' l'alta figura di MachGaogamon! Con incredibile potenza, il suo pugno guantato d'acciaio colpi' il Digimon toro in mezzo alle corna e proprio sulla fronte, fermandolo e facendolo crollare a terra un istante dopo! Il lupo cibernetico alzo' lo sguardo e fece un cenno affermativo ai due Leggendari Guerrieri... ma la celebrazione duro' poco, in quanto la possente figura di SaberLeomon emerse dal gruppo di Digimon invasori, che si fecero rispettosamente da parte per lasciarlo passare! Immediatamente, tutti si voltarono verso di lui, riconoscendo il leader dell'esercito nemico!

"Eccolo! Quello e' senz'altro SaberLeomon..." disse Tohma, corrugando un po' la fronte. "Temo che questo sara' un osso molto piu' duro..."

"Puoi dirlo forte, Tohma-san!" rispose Zephyrmon, scendendo verso il suolo e aprendo le ali. "Gia' da qui riesco a sentire la sua energia... speriamo che Takuya-kun, Masaru-kun e gli altri... arrivino presto!"

SaberLeomon spalanco' la bocca, mettendo in mostra i suoi terrificanti canini a sciabola, ed emise un ruggito dirompente, quasi scuotendo il campo di battaglia. Tohma, Yoshino e i Leggendari Guerrieri furono costretti a coprirsi le orecchie per non rimanere assordati...

"Dei Digimon che si uniscono agli esseri umani... patetici idioti!" ruggi' con disprezzo il Digimon leone. "E voi, Leggendari Guerrieri... esseri umani che presuntuosamente credono di potersi impadronire dei poteri di noi Digimon! L'idea che dei volgari umani abbiano potuto anche solo pensare di imitare degli esseri superiori come me mi riempie di disgusto! Ma ora... ora assaggerete la mia ira! Nessuno di voi se ne andra' di qui!"

"Un momento!"

SaberLeomon drizzo' le orecchie quando qualcuno arrivo' di colpo dalla strada principale, scagliando una raffica di proiettili infuocati che esplosero attorno alle sue zampe! I Digimon di rango inferiore ruggirono per la sorpresa e l'indignazione, mentre SaberLeomon guardava in quella direzione... ed ecco arrivare i rimanenti quattro Leggendari Guerrieri, Aldamon, Beowulfmon, Grumblemon e KaiserLeomon, tutti gia' trasformati e pronti alla lotta! E al loro fianco c'erano i rimanenti agenti della DATS... Masaru con Agumon, e Chika con Dorumon, con Ikuto e Falcomon che seguivano a ruota!

"Finalmente! Sono arrivati i rinforzi!" esclamo' MetalKabuterimon con un sospiro sollevato.

"Non crederai mica di poter fare quello che vuoi nella nostra citta' e passarla liscia... vero, bastardo?" ringhio' Masaru rivolto al feroce re leone... prima di correre verso di lui e tirare indietro il pugno per assestare uno dei suoi famosi diretti di destro! SAberLeomon era talmente stupito da un attacco cosi' diretto, che non ebbe nemmeno la presenza di spirito di difendersi...

"Tu... un debole essere umano come te... vorrebbe combattere contro di me?" riusci' a dire, prima che il colpo di Masaru lo raggiungesse sotto l'orecchio sinistro, attivando il Digi-Soul del ragazzo! Masaru salto' indietro, mettendosi a distanza di sicurezza... poi alzo' la mano illuminata di pixel arancioni e attivo' il suo Digivice-Ic!

"DIGISOUL... FULL CHARGE!"

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon chou shinka... RISEGREYMON!"

Anche Chika e Ikuto fecero la stessa cosa, concentrandosi per un attimo per attivare le loro Digi-Soul, e poi piazzando le mani illuminate sui loro Digivice. "DIGISOUL... CHARGE!" esclamarono all'unisono, e i loro Digimon iniziarono immediatamente ad evolvere!

"Falcomon shinka... PECKMON!"

"Dorumon shinka... DORUGAMON!"

"Ora direi che ci siamo proprio tutti!" esclamo' Aldamon, mettendosi in guardia! "Okay... Grumblemon, KaiserLeomon, Chika, Ikuto! Voi occupatevi degli scagnozzi di SaberLeomon! Beowulfmon, io e te daremo una mano a Masaru e agli agenti della DATS contro SaberLeomon stesso!"

"D'accordo!" rispose KaiserLeomon, acquattandosi sulle sue zampe per prepararsi a ricevere l'attacco nemico...

"Va... va bene!" rispose Chika. "Buona fortuna, ragazzi!"

I Digimon di rango inferiore, con feroci grida di battaglia, ruppero le righe e si scagliarono nuovamente all'attacco, mentre RiseGreymon, MachGaogamon, Lilamon e gli Advanced Spirit del Fuoco e della Luce si schieravano davanti a SaberLeomon pronti per combattere!

"Okay, ragazzi!" esclamo' Aldamon, stringendo un pugno e facendo scaturire alcune lingue di fuoco dalla sua mano. "Facciamo nero questo gattaccio troppo cresciuto! Atomic Inferno!" Punto' i cannoni sull braccia contro SaberLeomon, scagliando una raffica di strali infuocati!

"Frozen Hunter!" esclamo' Beowulfmon, creando un enorme proiettile luminoso a forma di lupo che si lancio' contro il nemico!

"Trident Revolver!" RiseGreymon esplose tre colpi sferici, ardenti di energia arancione, dal suo fucile!

"Howling Cannon!" MachGaogamon apri' le fauci ed emise una scarica di onde sonore ad altissima frequenza!

"Marvel Shoot!" Lilamon punto' entrambe le braccia contro il suo avversario, ed esplose diverse sfere energetiche dorate. Tutti i colpi convergettero su SaberLeomon e lo centrarono in pieno, seppellendolo in una raffica di esplosioni e una nube di polvere... ma non duro' molto, in quanto il feroce Mega balzo' fuori dal polverone, un po' ammaccato ma per la maggior parte illeso, e attacco' con i suoi letali artigli, illuminati di energia!

"Oh, maledizione!" esclamo' Beowulfmon. "Allontanatevi, presto.."

"HOWLING CRUSHER!" ruggi' SaberLeomon, sferrando un poderoso fendente che colpi' in pieno RiseGreymon e i due Advanced Spirits, facendoli cadere a terra con le armature squarciate! MachGaogamon cerco' di approfittare di quel momento per attaccare in corpo a corpo con i suoi pugni... ma SaberLeomon fu troppo rapido, e rispose con una zampata che blocco' l'attacco del lupo cibernetico e lo tenne fermo a terra sotto i suoi artigli!

"MachGaogamon!" esclamo' Tohma.

"Ugh... s-signore... mi dispiace... e'... troppo forte..." mormoro' MachGaogamon, cercando in qualche modo di tenere sollevata la zampa del Digimon nemico...

Lilamon cerco' di intervenire, scendendo in picchiata su SaberLeomon per colpirlo con un calcio volante... ma il Digimon felino, senza neanche voltarsi, corrugo' la fronte e scaglio' una raffica di dardi energetici dalla sua ispida criniera!

"TWIN FANG!" La pioggia di proiettili investi' la fata dei fiori, gettandola a terra senza forze accanto a cio' che rimaneva di un furgone per le consegne! Aldamon e Beowulfmon iniziarono, pur a fatica, a rialzarsi... ma nel frattempo, SaberLeomon aveva mollato MachGaogamon, lasciandolo a terra stordito, e si stava dirigendo verso il folto della battaglia, e piu' precisamente verso Ikuto e Peckmon, che in quel momento stavano cercando di tenere a bada un branco di Boarmon! Il Digimon struzzo avverti' un pericolo, e si volto' appena in tempo per vedere SaberLeomon che avanzava minaccioso verso di loro!

"Sa... SaberLeomon?" esclamo' Ikuto, trasalendo. Anche gli altri Digimon si erano accorti del pericolo... ma gli scagnozzi di SaberLeomon li marcavano strettamente, e non consentivano loro di andare ad aiutare il loro compagno...

"M... Maledizione! Ikuto, attento!" esclamo' Grumbemon, prima di essere mandato a terra da una potente incornata di un Bullmon!

"Ikuto... finalmente ti ho trovato!" ruggi' SaberLeomon, torreggiando su Ikuto e Peckmon. "Gli umani hanno cercato di distruggere il mondo dei Digimon, in passato... e ora sono qui per completare cio' che avevano lasciato in sospeso! Giustizia richiede che noi Digimon ci prendiamo la nostra vendetta!"

Ikuto degluti', cercando di scacciare la paura... e cerco' di rispondere a SaberLeomon. "Si'... essere vero che umani attaccato DigiWorld! Pero'... se Digimon distruggere mondo umano, anche questo non essere giusto!" esclamo'. "Per favore, SaberLeomon, ora smettere! Troppi essere morti, in passato!"

Il leone dai denti a sciabola rispose con un grugnito. "Hmph... in fin dei conti, tu sei e resti comunque un umano... e in quanto tale non potrai mai capire la sofferenza di noi Digimon! E ora, muori!" sentenzio', alzando una zampa per assestargli un colpo fatale...

"Non ti permettero' di farlo! Feather Kunai!" esclamo' disperatamente Peckmon. Una raffica di kunai affilati sfreccio' verso il Mega, ma - come era prevedibile - tutti rimbalzarono sulla sua pelliccia, riuscendo solo a ritardare l'attacco di pochi secondi.

Chika e Dorugamon, gli agenti della DATS che si trovavano piu' vicini alla scena, rimasero inorriditi. "Dorugamon!" esclamo' la bambina. "Presto, fai qualcosa! Ti prego, so che Ikuto-kun non ti piace, ma noi puoi lasciare che quel Digimon lo uccida!"

Per fortuna, Dorugamon non si intestardi', e intervenne subito, scaglindo una raffica di sfere d'acciaio dalla bocca! "S... Subito, Chika! Power Metal!" ruggi'. I colpi andarono a segno, senza danneggiare SaberLeomon, ma distraendolo comunque quel tanto che bastava a Zephyrmon per togliere di mezzo gli Pteramon che la circondavano, e scendere giu' in picchiata contro il feroce Mega per sferrargli un calcio volante. Sfortunatamente, la coda di SaberLeomon scatto' come una frusta e afferro' la Beast Spirit del Vento per una caviglia, per poi scagliarla via e mandarla a sbattere contro una ciminiera con un breve grido di dolore!

"Zephyrmon!" esclamo' Aldamon. Il Guerriero del Fuoco strinse i denti, e decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza... e quando SaberLeomon alzo' di nuovo gli artigli per falciare Ikuto, scatto' in avanti e cerco' di intervenire...

"Ikuto!" urlo' Masaru, arrivando appena in tempo. Il giovane street fighter si getto' su Ikuto e Peckmon con tutto il suo peso, trascinandoli a terra con se' ed evitando per un pelo i letali artigli di SaberLeomon, che scavarono tre profondi solchi paralleli nel terreno, e un attimo dopo Aldamon arrivo' come un razzo e colpi' la zampa del Digimon malvagio con un pugno, costringendolo ad indietreggiare!

"Aaaarrrrrgh!" ringhio' SaberLeomon, piu' irritato che veramente dolorante. "Tu... come osi, maledetto ibrido?"

"Ikuto... tu stai bene?" chiese Masaru, alzandosi da terra e guardando verso il suo piccolo amico. Nonostante fosse rimasto un po' scosso dall'aver visto la morte in faccia cosi' da vicino, il ragazzino riusci' ad annuire, e Masaru gli fece un sorrisetto e un segno dell'okay, prima di rialzarsi e piazzarsi di fronte a SaberLeomon, affiancato un istante dopo da Aldamon e Beowulfmon. "Hey, tu! SaberLeomon! Come ti permetti di attaccare Ikuto, che non poteva difendersi? Questo e' troppo, la pagherai cara per questo!"

"Tch! E voi pensate davvero di poter minacciare me, vermi?" ringhio' SaberLeomon, del tutto indifferente. Beowulfmon rispose squadrando freddamente il Digimon di livello Mega e imbracciando la sua spada con entrambe le mani. "Sarete anche i Leggendari Guerrieri, ma non mi fate paura! Siete troppo deboli per essere coloro che hanno sconfitto Lucemon... evidentemente, tutta la vostra leggenda era soltanto una montatura!"

"Mettici alla prova." disse, laconico, lo Advanced Spirit della Luce, mentre RiseGreymon si rialzava e puntava il suo fucile contro l'avversario...

E attorno a loro, la battaglia continuava ad infuriare...

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POSIZIONAMENTO.

CALCOLO TRAIETTORIA. CORREZIONE ASSE X.

BERSAGLIO IDENTIFICATO.

BERSAGLIO CONFERMATO. ACQUISIZIONE IN CORSO...

...

ACQUISIZIONE ULTIMATA.

TERMINARE.

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Aldamon, Beowolfmon e RiseGreymon stavano tenendo d'occhio SaberLeomon, pronti ad attaccare non appena quest'ultimo si fosse scoperto... e nello stesso tempo, il re leone li osservava ringhiando di rabbia, con gli artigli sfoderati. Sarebbe bastato soltanto un attimo di distrazione da parte di uno qualsiasi dei contendenti, e l'altra fazione si sarebbe scagliata all'attacco...

Ma all'improvviso, accadde qualcosa di imprevedibile... e scioccante!

Un raggio laser rosso e giallo arrivo' improvvisamente da un lato... e colpi' SaberLeomon alla spalla, facendo fare un sobbalzo ai due Advanced Spirits e alla coppia Masaru - RiseGreymon. Inaspettatamente, il leone spalanco' gli occhi e contorse il volto in un'espressione di estremo dolore, mentre dei lampi di luce azzurra iniziavano a percorrere il suo corpo... e la sua vista si annebbio', facendogli perdere il senso della distanza! Sconvolto, SaberLeomon cerco' di muoversi... ma si rese conto con orrore che i muscoli non rispondevano agli ordini del suo cervello, e si ritrovo' ad agitare senza motivo le zampe in aria, mentre dalla sua bocca uscivano versi incoerenti...

"Eh? Ma... ma... ma che sta succedendo a SaberLeomon?" esclamo' Aldamon, stupito. "All'improvviso... e' arrivato quel raggio laser che lo ha colpito, e..."

Anche Beowulfmon era sorpreso... ma si riebbe molto piu' velocemente. "Non... non ne ho idea, ma questo e' il momento giusto per attaccarlo! Presto, o non avremo un'altra possibilita'!"

"Certamente!" esclamo' Masaru. "Ora, maledetto bestione... prova anche tu il dolore che ha provato Ikuto! RiseGreymon, finiscilo!"

"SUBITO!" tuono' il dinosauro ibernetico, caricandosi quanto piu' poteva mentre puntava il suo fucile contro l'avversario...

"Trident Revolver!"

"Frozen Hunter!"

"Solar Wind Destroyer!" Aldamon creo' una enorme palla di fuoco sopra la testa e la scaglio' con tutte le sue forze contro il nemico, e tutti e tre gli attacchi si unirono in un unico colpo potentissimo che centro' in pieno SaberLeomon! Gia' indebolito dall'attacco precedente, il Digimon Mega non pote' resistere ad una tale forza dirompente, e splanco' gli occhi entre il suo codice usciva dal corpo e orbitava attorno a lui!

"Heh... adesso non fai piu' tanto il duro, mi sembra!" affermo' Aldamon. "Sarai assorbito, spirito malvagio! Il Fuoco ti purifichera'... DIGI-CODE SCAN!"

"Voi... voi mi state... prendendo in giro..." rantolo' SaberLeomon, cercando disperatamente di restare aggrappato alla sua vita. "Essere sconfitto... da immondizia come voi... Maledetti... schifosi umani... UAAAAAAARGH!"

Il codice digitale scomparve nel Digivice-Ic di Takuya, e SaberLeomon si trasformo' in un Digi-Tama rosso con un grecale arancione che cadde a terra inerme, seminando il panico nelle fila dei Digimon suoi sottoposti! Con il loro leader caduto, gli Pteramon, i Bullmon e i Boarmon avevano del tutto perso organizzazione, e ora cercavano soltanto di ritirarsi... cosa che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS erano ben lieti che facessero!

"Il vostro capo e' stato sconfitto!" esclamo' Mercurymon, dopo aver riflesso il Nose Blaster di un Boarmon al mittente. "Non fate altre storie e andatevene... o riserveremo lo stesso trattamento anche a voi! Andatevene!"

Per fortuna, i Digimon ascoltarono il consiglio... e ogni Pteramon, dopo aver ghermito un Boarmon o un Bullmon, si ritiro' verso lo stesso portale che aveva consentito loro di attaccare il Mondo Reale, che si richiuse non appena l'ultimo Digimon lo ebbe riattraversato. La battaglia era finita... e per fortuna, i danni erano stati contenuti!

"Accidenti, questa si' che e' stata dura... hey, ragazzi, da voi tutto bene?" chiese Masaru, rivolgendosi ai suoi compagni e ricevendo da tutti dei segnali affermativi, per poi rivolgersi ad Ikuto. "Ehila', ragazzino! Allora, visto che alla fine ce la siamo cavata? Credo... che ora finalmente potremo goderci la colazione in santa pace!"

"Masaru..." mormoro' Ikuto, per poi sorridere timidamente. "Grazie. Tu... davvero salvato noi. Noi... essere molto grati a te e a RiseGreymon!"

"Di niente, figurati!" rispose Masaru. "Ora, non resta che raccogliere quel Digi-Tama e..."

"Fratellino Masaru, un momento!" esclamo' Chika, improvvisamente allarmata, guardando il Digi-Tama di SaberLeomon. "C'e'... c'e' qualcosa che non va! Guarda quel Digi-Tama!"

"Cosa?" chiese Masaru, perplesso... prima di guardare e accorgersi che, effettivamente, c'era davvero qualcosa che non andava! Il Digi-Tama stava sprizzando scintille elettriche, come un elettrodomestico difettoso, e stava emettendo dei suoni ben poco rassicuranti!

"Ma... ma che succede a quel Digi-Tama?" si chiese Arbormon, dando voce alla stessa domanda che passava per le menti degli altri agenti della DATS. "Sembrerebbe quasi che..."

Un istante dopo, il Digi-Tama di SaberLeomon si infranse, disperdendosi in tanti pixel fluttuanti... e ponendo fine per sempre alla vita del Digimon, sotto gli occhi increduli di tutti! Non ci volle molto per fare il collegamento... qualunque cosa avesse distrutto quel Digi-Tama, era quasi certamente la stessa che aveva provocato quella strage di Digimon tre anni fa!

"Ma... ma che cosa..." mormoro' Tohma, mentre RiseGreymon, MachGaogamon, Lilamon, Peckmon e Dorugamon tornavano al loro livello Rookie. "Cos'e' successo a quel Digi-Tama?"

"Non ne ho la piu' pallida idea..." mormoro' Zephyrmon, avvicinandosi alla scena. "Ma... una cosa posso dire per certa, e cioe' che questo fenomeno e' quello che dobbiamo investigare se vogliamo scoprire cosa e' successo all'epoca..."

Un lento applauso segui' alle parole della Best Spirit del Vento, e i ragazzi videro arrivare il professor Kurata, con il suo sorriso affabile, e vestito dello stesso camice bianco e completo classico che indossava il giorno prima. I ragazzi lo videro avvicinarsi, applaudendo con entusiasmo alle loro prestazioni nella battaglia. "Bene, bene... complimenti a tutti voi! Sono rimasto impressionato dalla vostra abilita'!" esclamo' l'uomo, avvicinandosi al gruppo.

"Oh... Kurata-hakase!" esclamo' Ranamon, voltandosi verso di lui mentre si tergeva la fronte. "Come mai e' qui? Non ce l'aspettavamo..."

"Diciamo che... mi trovavo gia' nei paraggi, quando l'attacco e' iniziato." rispose Kurata, senza scomporsi. "Ad ogni modo... cos'era quello strano raggio laser di poco fa?"

"Non lo sappiamo nemmeno noi, ma ha fatto qualcosa a quel SaberLeomon..." rispose Yoshino pensierosa. "Il suo Digi-Tama si e' infranto non appena il Digimon e' stato sconfitto, e riteniamo tutti che sia stato quel raggio."

"Capisco..." disse Kurata, con un sorriso pensieroso. "Beh, se non altro e' capitato al momento giusto. Se non avesse dato ai nostri Digimon la possibilita' di contrattaccare, sicuramente la situazione si sarebbe fatta critica... Comunque, i miei complimenti da Agumon, Aldamon e Beowulfmon per quell'ultimo attacco e... etciu'!"

Kurata starnuti' di nuovo, e questa volta fini' per spruzzare Aldamon che si copri' il volto con un braccio e fece una smorfia di disgusto. "Oops, scusate! E' stato uno starnuto improvviso! Heheee..." si scuso' Kurata, sempre con quel suo modo di fare un po' assente. "In ogni modo... sono d'accordo se mi dite che la situazione e' preoccupante. I Digimon ormai ci considerano come i loro nemici giurati... e bisogna prendere dei provvedimenti a riguardo. Non e' d'accordo con me, dottor Tohma?"

Lo scienziato guardo' verso il giovane mezzo-austriaco che assunse una vaga espressione di sorpresa... ma subito dopo, Kurata ridacchio' affabilmente e si sfrego' la nuca con una mano. "Heheheee... ma immagino di essermi trattenuto qui gia' un po' troppo a lungo... quindi temo di dovermi congedare! Ho... diversi compiti da portare a termine per Satsuma-taichou, quindi, se voleste scusarmi..." disse mentre cominciava ad allontanarsi, fermandosi solo un attimo per guardare verso Chika e sorriderle gentilmente. "Oh, Chika-chan... mi raccomando, prenditi ben cura del tuo Dorumon! Sono sicuro che sarai un'ottima partner per lui!"

"Ah... ehm... certamente, Kurata-hakase! Io e Doru-chan ormai... siamo una squadra a tutti gli effetti!" rispose la bambina, e Kurata annui' soddisfatto prima di allontanarsi, seguito da diversi sguardi sospettosi.

"Quell'uomo non mi piace." disse Beowulfmon, continuando a fissare Kurata.

"Ah, non dirlo a me..." brontolo' Aldamon, spazzandosi l'armatura. "Voglio dire, avete visto che roba? Mi ha starnutito dietro... e non si e' neanche messo la mano davanti alla bocca! Che razza di individuo... e sarebbe un docente della Waseda?"

"Mio fratello non voleva dire questo..." rispose KaiserLeomon. "C'e' qualcosa che non mi convince, in lui... sembra un tipo simpatico, e' vero, ma non riesco a togliermi dalla testa l'idea che sappia piu' di quanto non dia a vedere..."

"Kurata-hakase? Ma.. ma scherzi, KaiserLeomon?" chiese Ranamon, suonando quasi indignata all'idea che il suo compagno di squadra potesse sospettare di un uomo di cui lei invece si fidava. "Mia mamma mi ha parlato spesso di lui... e non credo che lei si sbagli! E' un ottimo insegnante, e una persona di cui ci si puo' fidare!"

Beowulfmon alzo' una mano. "Con calma. Non volevamo accusare Kurata-hakase senza avere prove. E per quello che sappiamo, potrebbe essere solo una nostra impressione." affermo'. "Tuttavia... continuo a credere che sia meglio tenerlo d'occhio. Fa lo svampito, ma sono sicuro che e' solo una recita..."

"Hai ragione..." affermo' Tohma. "Credo che Kurata-hakase sappia qualcosa che noi non sappiamo... e per qualche motivo, non ce lo vuole dire..."

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CONTINUA...

Note dell'autore: Heheheee... e allora, che ve ne pare? Questo capitolo ha aggiunto ulteriore carne al fuoco, e il prossimo non sara' da meno. Anche se credo che sara' piu' incentrato sullo sviluppo dei personaggi! Ma comunque... il momento decisivo sta per arrivare! Tra poco, sara' il momento di un altro viaggio a DigiWorld!

Spero comunque che questa breve battaglia vi sia piaciuta, e vi do appuntamento alla prossima volta! A presto!

Justice Gundam

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Capitolo 36
*** Meteormon all'atttacco ***


Record of Digital Wars-36

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornati! Era ora che questa fanfiction venisse aggiornata, vero? Beh, finalmente la vostra lunga attesa e' finita, perche' mi sono finalmente rimesso al lavoro, e spero anzi di velocizzarmi un po' in futuro! Purtroppo, come sempre accade, gli impegni quotidiano dettano le loro regole, e io devo un po' adattarmi... comunque, non parliamo di queste cose adesso, e invece facciamo un piccolo riassunto di quello che e' successo la volta scorsa, visto che ormai la guerra totale tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale sembra del tutto inevitabile...

SaberLeomon e' sceso in campo personalmente per guidare il suo esercito e per distruggere Tokyo, la DATS e i Guerrieri Leggendari... ma ha incontrato molta piu' resistenza del previsto, e alla fine, a causa di un evento assolutamente imprevisto (ovvero, un raggio laser sparato da chissa' dove che ha avuto uno strano effetto su di lui), SaberLeomon e' stato battuto... e il suo Digi-Tama e' scomparso nel nulla, esattamente come e' successo a tutti i Digimon che sono stati uccisi nella misteriosa tragedia di tre anni prima! Ovviamente, questo ha messo in allarme i nostri eroi, che ora sanno che forse si sta avvicinando qualcosa di terribile... e i fatto che Kouji non sia per niente convinto delle buone intenzioni di Kurata non fa altro che aumentare la tensione nel gruppo!

Ma per fortuna, la situazione non e' tutta cupa e cruda: intanto, il piccolo Ikuto sembra aver trovato accoglienza in casa di Masaru e Chika, anche se probabilmente gli ci vorra' ancora un po' di tempo per abituarsi a questo improvviso cambio di vita, e per liberarsi dalla paura di essere lui la causa di tutto questo conflitto... ma se pensate che da qui in poi le cose miglioreranno, beh... temo di dovervi dare una delusione, perche' stanno per peggiorare, e parecchio anche!

Tanto per incominciare, i nostri eroi saranno inviati nel Mondo Digitale per parlamentare con Mercurimon, e da qui in poi... beh... non faccio anticipazioni, perche' credo che leggerlo sara' molto piu' interessante, e soprattutto, sconvolgente! Preparatevi per le grandi rivelazioni, non mancheranno di mettere i nostri in una situazione molto, molto difficile!

Ma per adesso, prendiamoci un attimo per rispondere alle recensiioni che mi avete mandato!

Killkenny: Hmmm, si', credo proprio di seguirlo, il tuo filo logico! Ma il signor Scaglietti era piu' che altro un troll che si divertiva a fare casino perche'... beh, era lo scopo preciso per cui era stato creato, ne' piu' ne meno! Per quanto riguarda Kurata, beh... ehm... te lo faccio leggere perche' non voglio rivelare troppo adesso! Comunque, grazie mille per il commento, e ancora una volta, mi scuso per la lentezza con cuui aggiorno! Ho davvero troppe cose per le mani, e dovrei decidermi a concludere qualcosa...

Darkroxas92: Ebbene si'... uno dei principali alleati di ChaosGallantmon e dei suoi uomini e' andato perduto, e come se non bastasse, la sua fine ha aperto degli interrogativi piuttosto inquietanti, considerando il modo in cui e' stato annientato! E i nostri hanno dovuto rivelare la loro vera identita' ai loro genitori... in effetti, tenerla nascosta stava diventando sempre piu' difficile, ed era solo questione di tempo prima che questo accadesse! La reazione dei Digimon rimasti nel Mondo Digitale non si fara' attendere, purtroppo... e gia' in questo capitolo, i nostri avranno a che fare con due conoscenze anche troppo vecchie... quindi tienti pronto, perche' anche questo capitolo conterra' uno scontro di tutto rispetto!

Ci sono altri? Tutti soddisfatti? Nessuna domanda? Okay... allora credo proprio che possiamo iniziare! Si torna nel Mondo Digitale, dove alcuni dei Leggendari Guerrieri dovranno sottoporsi ad un addestramento speciale per controllare le loro forme Beast, mentre la maggior parte del gruppo tornera' alla Infinite Ice Ridge e... e il resto, ve lo lascio leggere! Okay, allora... buon divertimento, e spero che anche questo capitolo vi soddisfi!

Mi raccomando, eh? Recensite, perche' mi fa sempre un gran piacere leggere le vostre opinioni!

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Capitolo 36 - Meteormon all'attacco!

Mentre la pioggia cadeva insistentemente su una Tokyo che sembrava ancora attonita e sconvolta per l'attacco dei Digimon, il lavoro all'interno della sede centrale della DATS proseguiva, a ritmo sempre immutato... a maggior ragione, ora che l'esercito nemico si era presentato con un attacco cosi' fulmineo e violento, l'organizzazione segreta e i suoi agenti dovevano fare gli straordinari per rafforzare le loro difese, ed elaborare una strategia contro l'invasione. Sicuramente, il nemico si sarebbe ripresentato con ancora piu' forze e con Digimon ancora piu' potenti... e non era solo questo il problema, visto che il gruppo di Takuya e Masaru stava avendo le sue grane anche a cercare di capire cosa fosse successo al comandante nemico, SaberLeomon, alla fine della battaglia.

"Purtroppo, analizzando ancora le varie fasi della battaglia, non siamo ancora riusciti a determinare la causa della distruzione di quel Digi-Tama..." stava dicendo in quel momento Tohma, dopo aver inserito una serie di istuzioni nel suo terminale, e aver guardato ancora una volta le registrazioni prese dalle telecamere nascoste che la DATS aveva disseminate nella zona dello scontro. Diverse erano andate distrutte durante la lotta con il feroce Digimon dai denti a sciabola, ma per la maggior parte, era stato possibile recuperare e montate i filmati... "Posso solo dire che quel laser che ha colpito SaberLeomon durante lo scontro e' la causa quasi sicura di questo avvenimento, ma il modo in cui ha interagito con i dati di SaberLeomon in modo che questi si disperdessero dopo la morte... al momento mi e' totalmente sconosciuto."

"Accidenti... eppure dobbiamo venire a sapere qualcosa, se vogliamo capire qualcosa di questa matassa..." mormoro' Junpei sfregandosi la fronte. Accanto a lui, Bokomon e Neemon guardavano cupamente le immagini che si ripetevano sugli schermi, ricordando fin troppo bene quello che era successo tre anni prima, poco dopo che i loro amici umani avevano terminato il loro grande viaggio a DigiWorld. Non erano stati presenti, al momento in cuui il disastro aveva colpito... ma avevano sentito parlare anche troppo dei Digi-Tama che si infrangevano subito dopo la scomparsa del Digimon... e ora, lo vedevano con i loro stessi occhi...

Il Digimon custode del Libro sospiro' tristemente, mentre osservava la scena. "Certo che non mi aspettavo che avrei mai visto una cosa simile..." affermo'. "Avevamo sentito fin troppo spesso storie di quei Digimon che venivano cancellati per sempre da quel raggio mortale, ma non credevamo che lo avremmo mai visto in azione con i nostri stessi occhi... e' una cosa terribile..."

"Beh, in effetti, qualcosa gia' lo sapremmo..." azzardo' Tonoki, ricordando quella notte in cui, mentre erano a DigiWorld, erano stati ospitati in un villaggio in stile Far West da SuperStarmon, Deputymon e MasterTyrannomon. "Vi ricordate dei capi di quel villaggio in cui siamo stati ospitati? Quando Shinya-kun e Sophie-chan hanno trovato i loro Digi-Spirits?"

"Certo che ce lo ricordiamo!" rispose Shinya, dopo un istante impiegato per richiamare alla mente i ricordi. "Se non ricordo male, quei Digimon avevano detto che... che quegli strani laser venivano sparati da dei Digimon meccanici a forma di ragno! E non erano Digimon come tutti gli altri, per giunta..."

"Cosa? Sono stati dei Digimon a provocare tutto questo?" esclamo' incredula Raramon. La reazione di Agumon, Gaomon e degli altri agenti della DATS presenti (Chika e Dorumon avevano avuto il permesso di congedarsi per il resto della giornata) fu altrettanto sbigottita: non avrebbero mai immaginato che potessero essere stati dei Digimon a provocare un simile disastro... e nessuno di loro sapeva di un Digimon dotato di simili poteri!

"Purtroppo, sembra di si'..." prosegui' Sophie. "E non e' tutto, pare che siano dei Digimon artificiali che qualche pazzo e' riuscito in qualche modo a creare. Anche se non abbiamo idea del motivo per cui avrebbe fatto questo..."

"E, peggio ancora, non sappiamo chi e' stato, e non abbiamo le prove per accusare nessuno..." affermo' Kouji, anche se Takuya e qualcun altro dei Leggendari Guerrieri, ascoltando con una certa attenzione, riuscirono a capire che, in realta', Kouji avev gia' in mente qualche nome... Il ragazzo stava probabilmente per aggiungere qualcosa, ma il suono della porta d'ingresso che si apriva, e dei passi del capitano Satsuma e del generale Akameshi che entravano, lo distrassero da ogni ulteriore considerazione. Assieme a loro, stava entrando anche un piccolo plotone di soldati dell'esercito regolare giapponese, tutti con armi automatiche tra le braccia... e a chiudere la fila c'era il professor Kurata, sempre con quella sua ormai solita espressione tranquilla e un po' distratta, che saluto educatamente mentre i soldati si disponevano ai lati dellastanza. Bokomon e Neemon si strinsero un po' ai Leggendari Guerrieri, sentendosi vagamente minacciati da tutti quegli uomini armati.

"Prego, prego, non badate a noi, e continuate pure il vostro lavoro!" disse Kurata, muovendo lievemente una mano come per scusarsi. "A proposito, mi e' stato riferito che il dispositivo di trasferimento per il Mondo Digitale e' stato gia' modificato."

"C-come?" esclamo' Agumon, con una venuzza pulsante che gli spuntava sulla fronte. "Io e il capo non ne sapevamo nulla!"

"Questo perche' si tratta di un'operazione che e' stata decisa da poco. Abbiamo bisogno di trasferire un gran numero di persone in breve tempo da questo mondo all'altro." spiego' il capitano Satsuma. "Il generale Akameshi, qui presente, vi fornira' tutte le dovute spiegazioni."

"Eh? Come sarebbe a dire?" si chiese Izumi ad alta voce... per poi mettersi sull'attenti quasi inconsciamente quando il generale Akameshi si schiari' la voce e comincio' a parlare, indicando Kurata e i soldati che lo accompagnavano.

"Questi sono i nuovi ordini del Ministero degli Affari Interni: domani, una volta ultimati tutti i preparativi, andremo nel Mondo Digitale. Io non partecipero' alla spedizione per motivi di cui al momento non ho liberta' di parola... ma Kurata-hakase e questi soldati vi accompagneranno." disse il generale, continuando a squadrare freddamente gli agenti della DATS. "Con l'eccezione delle operatrici Kurosaki e Shirokawa, dovranno partecipare alla spedizione tutti gli agenti dell'organizzazione... il che comprende anche la neo-agente Chika Daimon, e il suo partner Dorumon. Ci sono domande?"

"Certo che ci sono domande!" esclamo' Masaru, facendo un passo avanti. "Perche' deve per forza partecipare anche Chika-chan? Non bastiamo tutti noi qui presenti?"

Il professore non perse neanche un po' della sua aria allegra, anche se un po' assente, e rispose al mal disposto Masaru con tutta calma. "Si', posso capire le tue preoccupazioni, giovane Daimon-kun... mi rendo conto che Chika-chan sarebbe molto piu' al sicuro a casa, qui nel Mondo Reale, soprattutto se pensiamo che e' una neo-agente. Tuttavia, stiamo andando nel Mondo Digitale per un motivo ben preciso... noi vogliamo discutere diplomaticamente con Mercurimon, e proporgli un'alleanza contro il nemico comune, che sarebbe questo Gallantmon... o chiunque si nasconda dietro questo nome! Mostrargli tutte le nostre carte sarebbe una dimostrazione di fiducia nei suoi confronti, e potremmo convincerlo che, in effetti, noi abbiamo delle sostanziose risorse da aggiungere alle sue! Non trovi anche tu che e' piu' vantaggioso avere degli alleati, in questa guerra? Ti ricordo che abbiamo a che fare con dei Digimon molto potenti e spietati..."

"Come sarebbe a dire che andiamo da Mercurimon a trattare?" chiese Takuya, corrugando la fronte. Anche Bokomon, che si trovava vicino al giovane guerriero del Fuoco, non sembrava troppo convinto...

"Certamente. Voi avete gia' gettato le basi, convincendo Mercurimon che non tutti gli esseri umani sono ostili nei loro confronti, e che si e' trattato di una serie di spiacevoli malintesi..." affermo' Akameshi, riprendendo il discorso del professor Kurata. "Tutto quello che ci rimane da fare, e' mostrare le nostre carte a lui... e convincerlo che, se riuscissimo ad eliminare il nemico comune, non ci sarebbe piu' motivo per continuare la guerra! Non pensate anche voi che il modo migliore per concludere una battaglia come questa sia... il piu' velocemente possibile?"

"Hmm... e come avete fatto a convincere il ministro Hashiba ad autorizzare una missione come questa?" chiese Yoshino, neanche lei troppo convinta di quello che stava accadendo. "Hashiba non e' esattamente un tipo molto ragionevole, quando si tratta di Digimon..."

Kurata ridacchio' goffamente, sfregandosi la nuca con una mano. "Hehehee... lo so, lo so, e' stato un po' difficile convincerlo! Effettivamente il ministro Hashiba e' un po' avventato, e non immaginavo che sarei stato io stesso coinvolto nella faccenda!" affermo' lo scienziato. "Lui, effettivamente, voleva costringere noi della DATS ad attaccare direttamente Mercurimon... e non e' servito a molto che il capitano Satsuma gli facesse notare che noi della DATS non siamo attrezzati per affrontare un Digimon di livello Mega, e che Mercurimon non ha dimostrato particolare ostilita' verso il mondo umano..."

"E' stato Kurata-hakase a convincerlo, menzionando che il principale responsabile degli attacchi al Mondo Reale era Gallantmon, o chi per lui..." prosegui' Satsuma. "Ha detto al ministro che sarebbe stato nel nostro interesse unire le forze a Mercurimon, e Hashiba-san, per quanto non fosse esattamente entusiasta, ha alla fine dovuto ammettere che la proposta di Kurata-hakase era la piu' conveniente. Agente Daimon, mi dispiace dover chiedere anche a Chika-chan di partecipare a questa spedizione, e so che per lei potrebbe essere molto pericoloso andare nel Mondo Digitale... ma si ricordi che, in ogni caso, non sara' da sola. Ci sarete sempre lei... e ovviamente, il resto della squadra."

"Il capitano Satsuma ha ragione, Daimon-kun." affermo' Tohma. "Dopotutto, anche io e Fujieda-san siamo agenti esperti, e tutti i nostri Digimon possono raggiungere il livello Ultimate."

"Confermo anche a nome di Raramon." disse Gaomon, annuendo lievemente.

"Inoltre, ci saremo sempre noi Leggendari Guerrieri, anche se solo sei di noi possono raggiungere le loro forme Beast senza problemi." affermo' Takuya, guardandosi attorno e ricevendo sguardi di approvazione anche dal resto del suo gruppo. "Quindi... in ogni caso, Chika-chan sara' ben protetta, non ti preoccupare!"

"A questo proposito..." affermo' Katsuharu, facendosi avanti con una mano alzata, per poi indicare il gruppo di Guerrieri Leggendari che erano diventati tali solo negli ultimi giorni - lui, Shinya, Kaoru e Sophie. "Professor Kurata, capitano Satsuma, io e i nuovi Leggendari Guerrieri avremmo una richiesta da fare, sempre se e' fattibile, si intende..."

Satsuma si volto' verso il ragazzo e annui' una volta, facendogli cenno di parlare. "Prego." rispose tranquillamente.

"Ecco..." inizio' Kaoru, parlando per la prima volta da quando quella riunione improvvisata era iniziata. Si sentiva ancora piu' nervosa, all'idea di parlare davanti a tutto quel personale militare, che se ne stava la' immobile come tante statuine, e il fatto che i loro volti non fossero visibili dietro i visori che portavano non migliorava certo la situazione... sembrava ancora di piu' di avere a che fare con delle macchine! "Quello che... Katsuharu-kun, e tutti noi, in effetti, vorremmo chiedere e'... se potessimo avere il permesso di separarci dal gruppo, al nostro arrivo nel Mondo Digitale. Questo... in quanto noi abbiamo accesso soltanto al nostro Human Spirit, che da solo e' insufficiente ad affrontare Gallantmon e i suoi guerrieri piu' forti..."

"Esatto... dobbiamo allenarci per conto nostro, e impadronirci del Beast Spirit, se vogliamo essere in grado di fare una differenza in questa guerra." Katsuharu prosegui'. "Mercurimon sa gia' della nostra esistenza dalla volta precedente in cui lo abbiamo incontrato, quindi bastera' fare menzione della nostra disponibilita' a collaborare... e sono sicuro che capira'."

"Hmm..." Satsuma non sembro' troppo convinto della spiegazione di Katsuharu, e anche Kudamon sembrava stare pensandoci su... ma alla fine, non fu nessuno dei due a dare la risposta.

"Kurata-hakase, ci rimettiamo a lei per questa decisione, visto che lei sara' il capo di questa spedizione. E' d'accordo con l'idea dell'agente onorario Nitta?" chiese il Digimon simile ad un ermellino... facendo nel contempo una rivelazione che lascio' diversi agenti, onorari o meno, a bocca aperta!

"Hey, hey! As... aspettate un momento!" esclamo' Junpei, con gli occhi spalancati dietro le lenti dei suoi occhiali. "Come sarebbe a dire che Kurata-hakase sara' a capo della nostra spedizione? Scusate se mi intrometto, ma non e' neanche un membro della DATS!"

"E' vero!" gracchio' Agumon, andando praticamente in faccia allo stravagante scienziato. Questa volta, Kurata sembro' assumere un'espressione vagamente allarmata, e storse il naso come se gli stesse venendo il desiderio di starnutire. "Tu non hai mai neanche combattuto faccia a faccia con un Digimon in vita tua! Perche' dovremmo eseguire i tuoi ordini?"

"E... E... ETCHUUUU'!" Kurata volto' la testa nella direzione opposta e starnuti' con violenza, per poi voltarsi di nuovo verso gli agenti della DATS, sfregandosi il naso con un indice. "Ehm... avete ragione, capisco il vostro scetticismo, pero' non e' una cosa per cui dovreste biasimare me! Sono ordini del Ministero degli Affari Interni, e non sto facendo tutto questo necessariamente perche' voglio farlo. I Digimon dall'altra parte ci considerano loro nemici, e non sappiamo quando verranno ad attaccarci. Mercurimon e', in pratica, l'unico nostro potenziale alleato, e dobbiamo procacciarci il suo aiuto in ogni modo. Se Hashiba-san ha deciso di affidare a me il comando di questa spedizione... beh, allora cosi' sia, a prescindere da quello che posso pensare."

Il gruppo rimase in silenzio, ma era chiaro che non erano del tutto convinti di quello che Kurata stava dicendo... in particolare Kouji, i cui sospetti non facevano altro che essere rafforzati. Era chiaro, almeno a lui, che quell'uomo aveva un secondo fine, e li stava usando per raggiungerlo. Ma senza prove, non poteva muovere nessun accusa, e la verita' era che in quel frangente avevano un nemico in comune... e che per affrontarlo, avrebbero avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile.

"Beh, credo che... questa piccola riunione tra amici abbia un po' sforato il tempo concessoci!" affermo' allegramente Kurata dopo aver dato un'occhiata al suo orologio da polso. "Allora... beh, giusto per correttezza, penso che sia meglio ripetere gli ordini: domani, alle ore 10 e mezza della mattina, presentatevi qui tutti quanti, compresa la neo-agente Chika Daimon. La nostra spedizione alla Infinite Ice Ridge per convincere Mercurimon ad unire le sue forze alle nostre comincera' allora... e dovra' essere condotta quanto piu' rapidamente possibile, quindi... conto sulla vostra professionalita', signori! Sono sicuro che non restero' deluso!"

"Questo e' tutto, per oggi." concluse freddamente Akameshi. "Anzi, no, a dire la verita', vorrei fare una precisazione... i due Digimon che sono con voi..." Indico' con uno sguardo da rapace Bokomon e Neemon, che ricambiarono con un'espressione illeggibile. "Sono pregati di partecipare a loro volta alla spedizione. In quanto ex-dipendenti di Mercurimon, sono coloro che piu' facilmente lo convinceranno ad ascoltare la nostra posizione."

"Ricevuto..." rispose Bokomon, senza abbandonare la sua aria sospettosa. "Stia pur certo che parteciperemo anche noi... ma soltanto perche' si tratta di Mercurimon-sama e dei nostri amici, perche' vogliamo consigliare entrambi per il meglio. Non certo perche' ce lo ordina uno come lei!"

Akameshi alzo' le spalle, senza badare a quello che diceva il Custode del Libro. "Pensatela come volete, a me interessa solo che eseguiate gli ordini. Questo e' tutto quello che vi dovevamo dire... l'appuntamento e' per domani, alle condizioni che sapete. E' tutto, potete rompere le righe." affermo'.

Detto questo, il militare fece un cenno ai suoi uomini che, come tanti automi senza volto, lo seguirono fuori dalla sala principale. Kurata li segui' di li' a breve, ma non prima di fermarsi un attimo vicino a Tohma e sussurrargli qualcosa. "Oh, molto bene... allora, immagino che per il resto, mi posso affidare a voi!" affermo'. "Mi raccomando... dottor Tohma... mi aspetto grandi cose da lei! Veda di non deludermi!"

C'era qualcosa, nel tono di voce dell'uomo, che agghiaccio' fino al midollo delle ossa lo stoico ragazzo mezzo-austriaco, e Gaomon, che gli stava vicino, noto' immediatamente il cambio nell'espressione del suo partner umano, il cui viso divenne improvvisamente pallido e con gli occhi sbarrati mentre Kurata si allontanava seguendo Akameshi e gli altri soldati... "Signore, tutto a posto?" chiese il lupacchiotto azzurro. "Il suo viso e' sbiancato."

"Sto bene." rispose il biondo, prima che qualcun altro dei presenti potesse sollevare altre domande. Poi, dopo che fu sicuro che Kurata fosse scomparso dietro le porte scorrevoli, si schiari' la voce e fece una domanda al capitano Satsuma. "Satsuma-taichou, perdoni la domanda... ma, lei pensa che ci siano altre ragioni dietro a questa operazione di trasferimento digitale?"

"Non ho idea di quali potrebbero essere le vere intenzioni di Kurata-hakase, ma e' certo che questo non cambia lo scopo fondamentale della nostra missione." affermo' il comandante della DATS giapponese. "Dobbiamo fermare la guerra tra DigiWorld e il Mondo Reale. Che nessuno di voi se lo dimentichi. Tuttavia, se Kurata dovesse fare qualcosa di sospetto, non esitate a fare rapporto, o a fermarlo direttamente se necessario. Ci sono domande?"

Takuya e Masaru si guardarono a vicenda, poi guardarono i membri dei rispettivi gruppi, in cerca di eventuali dubbi... e infine, soddisfatti che non ci fossero altri problemi, diedero la conferma al capitano. "No, Satsuma-taichou... non mi pare che ce ne siano." affermo' Takuya. "In tal caso... va bene, ci presenteremo qui all'ora stabilita per il trasferimento digitale. Bokomon, Neemon... immagino che a questo punto non possiamo fare a meno di portare anche voi, anche se preferirei che non metteste a rischio le vostre vite. Ve la sentite, spero..."

"Hehee... tranquillo, Takuya, non accadra' nulla! Dopotutto, noi siamo stati i consiglieri di Mercurimon-sama!" affermo' Bokomon con orgoglio, spazzando un po' di polvere dal suo inseparabile libro. "Se saremo con voi, sono sicuro che Mercurimon-sama ascoltera' tutto quello che avete da dire! E poi... non dimenticate che, in fondo, anche voi gli avete fatto una buona prima impressione!"

"Gia', Bokomon ha ragione!" esclamo Neemon, entusiasta come sempre. "I negoziati andranno benissimo, ne sono sicuro!"

"Lo speriamo anche noi... nel frattempo, noi cercheremo di allenarci all'utilizzo dei nostri Digi-Spirits." affermo' Kaoru, mentre guardava il suo D-Tector. "Dobbiamo cercare di impadronirci dei Beast Spirits in fretta, se vogliamo essere utili in questa guerra che verra'." Sospiro', pensando ad un problema che solo lei sembrava avere in tutto il gruppo - il fatto che lei sola si ritrovava, una volta trasformata in Ranamon, a comportarsi in maniera completamente diversa da come faceva di solito... forse avrebbe trovato una soluzione anche a quello...

Kouichi annui' in direzione dei quattro nuovi arrivati. "Hm. Si', credo che sia la cosa migliore. Ma state attenti... DigiWorld diventa sempre meno sicuro ogni giorno che passa, e Gallantmon non risparmiera' alcun tentativo per eliminarvi."

"Ha ragione... e da quello che mi avete raccontato, e' uno che fa sul serio." cinguetto' Raramon. "Mi raccomando, siate prudenti, e non fatevi cogliere impreparati."

"Ricevuto!" rispose Shinya, facendo un saluto militare... e quasi facendo cadere Sophie, che gli stava a fianco! La bambina mezza-francese borbotto' qualcosa tra i denti, ma non disse nulla a voce alta. "Tranquilli, ragazzi... e tranquillo anche tu, fratellone!" disse, guardando soprattutto il fratello maggiore, che non sembrava troppo convinto. "Quando torneremo da questo viaggio di allenamento, saremo cosi' forti che farete fatica a riconoscerci! E i nostri B-Spirit faranno miracoli!"

"E' quello che spero, Shinya-chan..." rispose Takuya con un sospiro. "Perche', credimi, in questa situazione, ne avremmo davvero bisogno..."

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Quella sera, a casa Daimon, mentre ancora all'esterno cadeva una pioggia fredda, monotona ed insistente...

"Voi... tornare nel Mondo Digitale?" chiese Ikuto, sbattendo gli occhi per la sorpresa. "E... anche Chika e Dorumon andare?"

"Esatto..." rispose con serieta' Masaru, mettendo da parte per un attimo le omelette alle verdure che aveva sul piatto. "A dire la verita', non sono nemmeno io molto d'accordo col mandare Chika-chan e gli altri bambini nel Mondo Digitale... ma a questo punto, credo che ci serva tutto l'aiuto possibile. Dicono che... scoprire le nostre carte con Mercurimon, servira' a dimostrare la nostra buona volonta'. Io, sinceramente, la vedo un po' come un'esagerazione... ma che ci vuoi fare, ordini dall'alto... tsk..."

"Nel Mondo Digitale?" chiese Chika, tenendo stretta la mano di Dorumon, che era seduto al suo fianco. "Questo vuol dire... che anch'io vedro' il mondo da cui proviene Doru-chan?"

Sayuri si mise una mano sul cuore e strinse le dita. Era gia' difficile sapere che Masaru era li', a combattere contro chissa' quali mostri in una guerra che forse era molto piu' grande di quei ragazzi... e adesso, anche Chika ne restava coinvolta in pieno...

"Masaru... lo so che e' una cosa che tu e Chika-chan dovete fare, e ormai credo che non riuscirei a farvi cambiare idea, neanche se volessi..." affermo', guardando negli occhi ora i suoi ragazzi, ora i loro Digimon. "Pero'... Masaru, ti prego... abbi tu cura di Chika-chan, quando sarete a DigiWorld, e tu... Chika-chan... ascolta quello che ti dice tuo fratello, e non ti allontanare mai da lui! So che siete dei ragazzi maturi e responsabili, ma... voglio comunque ripeterlo, perche' finche' sarete li', io saro' sempre in ansia. Lo sapete, vero?"

"Si', mamma, lo sappiamo..." affermo' Masaru, guardando sua madre dritta negli occhi. "Ma ti prometto, qui e ora, che non lascero' che succeda nulla a nessuno di noi. Io, Chika-chan, Agumon e Dorumon torneremo tutti vivi. Hai la mia parola... e la parola di un uomo e' il suo impegno!"

"E noi... noi promettiamo che difenderemo il capo e Chika-chan con tutte le nostre forze!" prosegui' Agumon. "Non permetteremo a nessuno di fare loro del male... non e' vero, Dorumon?"

Il piccolo dinosauro viola, piu' sospettoso ed introverso rispetto al suo compagno, resto' per un attimo in silenzio a ponderare la situazione... ma alla fine, si permise un piccolo sorriso. "Mi sta bene. Se si tratta di Chika e della sua famiglia, io sono pronto a combattere per lei. Non pretendete pero' che mi piaccia Mercurimon, o qualche altro Digimon di quelle parti... so gia' abbastanza del loro modo di fare da non avere una gran fiducia in loro."

"Ti capiamo, Doru-chan... ti capiamo..." rispose Chika, facendo una carezza sulla testa al suo partner digitale. Sayuri, che ora si sentiva un po' piu' tranquilla, si permise un sorriso... per poi guardare in direzione di Ikuto e di Falcomon, e rendersi conto che, benche' il Digimon falchetto avesse finito quello che c'era nel suo piatto, Ikuto aveva mangiato solo qualche boccone della sua omelette, e ora stava guardando il piatto, con l'espressione persa nel vuoto, e le posate tenute in maniera incerta, quasi fosse sul punto di mollarle...

"Hmm? Che c'e', Ikuto-kun? Non hai quasi neanche toccato la tua cena..." affermo' Chika, preoccupata per il suo amico dall'aspetto selvaggio. "Va... va tutto bene?"

Ikuto resto' in silenzio, guardando la omelette sbocconcellata che giaceva abbandonata nel suo piatto... poi, dopo aver riflettuto per un po', alzo' la testa e disse quello che lo stava tormentando. "Io... non sapere piu' cosa pensare!" affermo'. "Tutto questo stare accadendo perche'... io qui in Mondo Reale... perche' io essere un umano... pero' io cresciuto in Mondo Digitale."

"Ikuto?" chiese Masaru, mentre Ikuto si guardava il palmo della mano.

"Mio corpo... umano. Pero'... mio cuore essere di Digimon... Insomma, cosa essere io?" esclamo' con rabbia e disperazione, mentre stringeva la sua mano a pugno. E questa volta, non ci fu nulla che Masaru, la sua famiglia e i Digimon potessero fare per aiutarlo... era un problema a cui non avevano una risposta pronta, e che probabilmente avrebbe tormentato ancora a lungo il ragazzino.

Tuttavia, Sayuri volle dire la sua. "Beh... io non pretendo di capire come ci si senta in casi del genere... pero', sai, Ikuto-chan, io penso che alla fine non ci sia una risposta giusta a questa domanda. E non deve necessariamente essere l'una o l'altra cosa... mi spiego?" disse, con un tenue sorriso.

Ikuto guardo' la giovane mamma con espressione interrogativa, e Masaru ed Agumon si guardarono negli occhi, sorrisero e annuirono l'uno verso l'altro. Come sempre, era Sayuri quella che dava le risposte piu' sagge...

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Il giorno dopo, nel Mondo Digitale...

Nella sala del trono scavata nel ghiaccio eterno della Infinite Ice Ridge, Mercurimon, il vecchio Hiroshi Yushima, e il suo Digimon Kamemon sedevano in silenzio, la Divinita' Olimpia assisa sul suo trono, e i suoi due ospiti su degli improvvisati sgabellini di roccia che si levavano dal terreno. La giornata era stata piuttosto lunga... proprio come Mercurimon aveva previsto, alcuni Digimon fedeli a Gallantmon avevano attaccato la sua fortezza, nel tentativo di eliminare uno dei principali nemici del loro signore. Inutile dirlo, nessuno di loro aveva potuto reggere il confronto con la potente Divinita' Olimpia e con il suo alleato umano. Tuttavia, non sarebbe passato molto tempo prima che altri Digimon, piu' potenti e pericolosi, si presentassero ai cancelli della Infinite Ice Ridge... e cosi' sarebbe andata avanti, finche' una delle due fazioni non fosse stata completamente neutralizzata.

Di per se', i Digimon nemici, a parte Gallantmon e forse qualcuno dei suoi generali, non erano preoccupanti per la potente Divinita' Olimpia... ma la strategia di Gallantmon poteva essere proprio quella di fargli consumare lentamente le forze, in modo tale che, una volta che lui fosse stato abbastanza indebolito, non avrebbe potuto reggere al confronto diretto con Gallantmon in persona. Questo fatto rendeva ancora piu' importante che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS tornassero a DigiWotld a risolvere la questione.

Gia', gli agenti della DATS... ogni volta che i suoi pensieri andavano a loro, e a quel ragazzo con l'Agumon in particolare, poi finiva per pensare a quell'uomo che per la prima volta aveva parlato di dialogo tra esseri umani e Digimon. Tre anni prima... prima ancora che accadesse quella catastrofe... quello era stato un bagliore di speranza per lui, una speranza che si era esaurita fin troppo presto, e che forse ora poteva essere ravvivata.

"Mercurimon-sama?" chiese Yushima alzando lo sguardo verso il volto severo ma benevolo della Divinita' Olimpia, che si riscosse dai suoi pensieri e guardo' in basso, verso di lui e Kamemon. "C'e' qualche problema, Mercurimon-sama? Mi sembra un po' turbato... e non solo a causa degli attacchi di oggi."

"Stavo ricordando quel ragazzo che era con voi, quando ho incontrato i Leggendari Guerrieri." rispose con tutta franchezza il titano. "Quel ragazzo possiede la stessa forza del vostro compagno, dell'uomo che per la prima volta incrocio' i pugni con me. Immagino che la cosa sia solo naturale, visto che si tratta di padre e figlio... ma comunque fosse, nell'animo di entrambi non c'era la minima esitazione. Quando ho sentito la sua Digi-Soul, le mie convinzioni hanno vacillatto, e ho cominciato a chiedermi se davvero gli uomini fossero malvagi come tutti dicevano... o se invece era una diceria infondata, e io ero stato troppo frettoloso nel giudicarli. Purtroppo, cio che e' accaduto in seguito ha indurito il mio cuore... e ho perso la fiducia negli esseri umani, lasciandola soltanto a quel piccolo bambino che era cresciuto tra di noi. E' stato solo quando i Leggendari Guerrieri e quel ragazzo hanno salvato Ikuto che ho cominciato a ricredermi... loro sono gli unici che possano impedire la guerra."

"Si'... e' vero, Mercurimon-sama, questo e' un momento difficile per tutti noi." ammise il vecchietto. "Ma... sono convinto che il capitano Satsuma e quei ragazzi riusciranno a scongiurare il peggio. Gallantmon... o chiunque sia l'impostore che veste i suoi panni... non riuscira' a sobillare il resto del Mondo Digitale."

Mercurimon annui', permettendosi un sorriso speranzoso... e poi alzo' la testa, spalancando leggermente gli occhi dietro la maschera da lupo che indossava. "Li sento. Stanno arrivando... sento i battiti dei loro cuori. Ma... c'e' qualcosa di diverso..." disse, illuminandosi in viso per un attimo, per poi assumere un'espressione piu' cupa. "C'e' qualcosa che non va... ad accompagnarli... c'e' qualcosa di oscuro... un'ombra malvagia li accompagna. Un'ombra di profondo odio, che intende divorarci tutti..."

Yushima e il suo muto Digimon tartaruga si alzarono in piedi, la loro gioia all'idea che la DATS fosse venuta a dar loro man forte soffocata dall'ansia per quell'ultima rivelazione. "Che cosa dice, Mercurimon-sama? Un'ombra mavagia? Di che cosa si tratta?" chiese il vecchio pescatore.

La Divinita' Olimpia si alzo' lentamente dal suo immenso trono e, dopo essersi concentrato per un attimo nella direzione dalla quale proveniva quell'oscuro presagio, scosse la testa. "Non ve lo so dire, Yushima... ma non ho mai percepito tanta malvagita'... nemmeno nei demoni che dimorano nel Dark Ocean..."

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Nello stesso tempo, nella sala del trono di ChaosGallantmon, il cavaliere nero stava ricevendo Gotsumon e Tsukaimon... e, inutile dirlo, non sembrava per niente contento di loro, e del fatto che gli si stessero ripresentando davanti, malgrado i ripetuti fallimenti. Anche Kuzuhamon e BlackMegaGargomon sembravano condividere il punto di vista del loro diretto superiore, e sembrava quasi che tutto l'uditorio stesse proiettando animosita' e ostilita' sui due piccoli Digimon... che pero' non si tirarono indietro e fecero la loro richiesta.

"Supremo ChaosGallantmon-sama!" esclamo' Gotsumon, inginocchiato davanti ai gradini del trono, con le mani appoggiate sul terreno e la testa che quasi toccava il pavimento. "Abbiamo ricevuto notizia... che i Leggendari Guerrieri e la squadra della DATS sono appena arrivate su DigiWorld, in prossimita' della Infinite Ice Ridge! Permettete a me e al mio compagno di redimere i nostri fallimenti... affrontando personalmente gli invasori in combattimento! Non falliremo, puo' stare sicuro!"

"Confermo, mio signore! Stavolta siamo sicuri di farcela, se solo lei volesse concederci un paio di guerrieri da portare con noi..." cinguetto' il petulante Tsukaimon.

Kuzuhamon sembrava sul punto di rispondere qualcosa, ma ChaosGallantmon la fermo' alzando una mano, e la sciamana si arresto' di botto, mettendosi sull'attenti al fianco del suo signore, che poi rispose alla preghiera di Gotsumon e Tsukaimon con sdegno e sufficienza. "Cosi' voi dite. Ma fino a questo momento, ho visto ben poche prove che voi valiate tanto quanto vorreste farmi credere." tuono'. "Avete fallito piu' e piu' volte nei vostri tentativi di eliminare i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS... e grazie alla vostra incompetenza, abbiamo perso SaberLeomon, uno dei nostri piu' potenti alleati. Non ce ne facciamo nulla di esseri incompetenti come voi!"

Gotsumon scatto' quasi in piedi, cercando di convincere il suo padrone a dargli un'ultima possibilita'. "Lei... lei non puo' mettere in dubbio la nostra fedelta', ChaosGallantmon-sama! Non abbiamo forse voltato le spalle a quel debole di Mercurimon perche' sapevamo che non era in grado di difendere il Mondo Digitale?" esclamo', una mano stretta a pugno davanti a se'. "Noi lo sapevamo fin dall'inizio... gli esseri umani e i Digimon non possono convivere fianco a fianco!"

"Vogliamo fare quello che possiamo perche' il disastro di tre anni fa non si ripeta!" continuo' Tsukaimon. "Noi... possiamo eliminare quegli impudenti umani! La preghiamo... ci conceda due guerrieri, due soli... e le assicuriamo che prima di sera, ritorneremo con le teste degli umani invasori! E allora piu' nessuno potra' ostacolare il suo progetto!"

"Hmph... e va bene, un'ultima possibilita'. Ringraziatemi per la mia indulgenza." rispose ChaosGallantmon, con un sospiro quasi rassegnato. "Vi concedero' uno Zudomon e un Raidramon. Usateli bene, e fate tutto il possibile per distruggere quegli umani e i Digimon traditori. Ma vi avverto, la mia pazienza e' giunta al limite con voi. Non c'e' posto per gli incapaci tra chi combatte per la nostra causa... quindi, se doveste fallire anche questa volta, non osate mai piu' ripresentarvi davanti a me! Mi sono spiegato?"

"Non accadra', supremo ChaosGallantmon-sama!" rispose prontamente Gotsumon, questa volta permettendosi un sorriso di trionfo. "Questa volta siamo sicuri di vincere... e se non ce la facessimo, moriremo nel tentativo! Sarebbe un onore per noi cadere difendendo la causa del Mondo Digitale!"

"Parole audaci. Cercate di metterle in pratica. Ora andate. I miei guerrieri vi raggiungerano a breve." taglio' corto il cavaliere nero, indicando ai suoi due sottoposti il corridoio di uscita. Gotsumon e Tsukaimon ringraziarono con un inchino profondo e si allontanarono con determinazione, sotto gli sguardi risentiti di tutti coloro che si trovavano nella sala del trono.

"Hmph... se la sono cavata con poco, tutto sommato." commento' Watchmon, stringendo il suo occhio principale, e muovendo nervosamente i tentacoli oculari sulla parte superiore del suo corpo. "Per quanto mi riguarda, avremmo dovuto ucciderli subito, e risparmiarci cosi' la perdita di altre risorse utili. Come mai non lo ha ordinato, ChaosGallantmon-sama?"

"Lascia stare, Watchmon." affermo' ChaosGallantmon, con un'alzata di spalle. "Vale la pena di concedere loro un ultimo tentativo. Dopotutto, ora che sanno che e' in gioco la loro stessa vita, faranno del loro meglio per assolvere alla mia volonta'. E se anche dovessero perdere i due guerrieri che sto mandando ad accompagnarli... sono cosi' tanti i Digimon che giornalmente si aggregano alla mia armata, che alla fine il danno sara' minimo. Piuttosto, cosa sta facendo Astamon? Ha ultimato il suo progetto per scoprire l'ubicazione di ElDoradimon, dove si sono rifugiati quei maledetti ribelli?"

"Cosi' pare, ChaosGallantmon-sama..." affermo' Argomon. "Al momento, si trova nei suoi quartieri, e sta completando i preparativi... non so poi cosa abbia in mente..."

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"Comandante Astamon-sama, signore..."

Astamon alzo' lo sguardo verso i due Digimon che si erano presentati davanti a lui: due Gazimon dallo sguardo arcigno che trascinavano con se' un Elecmon recalcitrante e incatenato, che sembrava deciso a resistere fino all'ultimo, nonostante il suo oppressore fosse molto piu' grande e potente di lui.

"Abbiamo portato il prigioniero che aveva richiesto." affermo' uno dei Gazimon, tenendo Elecmon per la collottola. "E' un profugo che abbiamo catturato mentre si dirigeva verso ElDoradimon... e' quello che lei ci aveva chiesto, giusto?"

"Che... che cosa volete da me, brutti mostri?" esclamoo' il coniglio elettrico, la coda a ventaglio spalancata in un atteggiamento di inutile minaccia. "Lasciatemi andare subito! Non vi diro' mai dove si trova ElDoradimon!"

"Si', e' lui quello che cercavo." affermo' Astamon, annuendo con sagacia. "In quanto a te, prigioniero, non sara' necessario che tu me lo dica, dove si trova la base dei tuoi colleghi ribelli. Tanto, con tutto quello che ElDoradimon si sposta, anche se tu mi dicessi la verita', non ci servirebbe a molto. Ho altre idee."

I Gazimon ringraziarono con un inchino... e Astamon si chino' per raccogliere Elecmon, sollevandolo con una mano per poi tenerselo davanti al viso, a distanza di sicurezza dai suoi dentini acuti e dai suoi artigli. Il piccolo Digimon elettrico continuo' a contorcersi e a scalciare, ma la forza fisica di Astamon era tale da non permettergli di fare grandi movimenti... e il misterioso mago demoniaco continuo' a fissare la sua vittima, cominciando a mormorare, a bassa voce, delle invocazioni in una lingua sconosciuta, gutturale e inquietante...

"Che... che stai dicendo? Lasciami andare..." affermo' Elecmon... ma subito dopo, i suoi grandi occhi si spalancarono ancora di piu', quando nelle iridi di Astamon si accese una terribile luce sanguigna! Il demone continuo' a pronunciar le sue formule magiche, tenendo lo sguardo fisso in quello del piccolo Digimon che teneva nella sua grande mano... e qualche secondo dopo, Elecmon perse i sensi, afflosciandosi senza forza nella presa di Astamon. Il demone resto' a controllare per un attimo il suo operato, per assicurarsi di aver fatto tutto bene... poi, annui' tra se' e riconsegno' il suo prigioniero alle guardie.

"Ecco. Quello che dovevo fare, l'ho fatto. Ho cancellato il ricordo di questo posto e di tutto cio' che vi e' collegato dalla mente di questo Digimon." affermo' il comandante dell'esercito di ChaosGallantmon. "Ora tocca a voi. Sapete dove e' stato catturato, vero?"

"Certamente, Astamon-sama!" rispose uno dei Gazimon, riprendendo in consegna lo Elecmon privo di sensi. "E' stato tutto trasferito sui nostri registri..."

"Ottimo." annui' il demone. "Riportatelo li', e poi dileguatevi. Non fatevi vedere da lui quando riprendera' i sensi, o dovremo rifare tutto da capo. Il tempo non e' proprio dalla nostra parte, quindi e' meglio essere efficienti."

"Certamente, Astamon-sama... sara' fatto." conclusero i Gazimon, per poi fare un saluto militare e andare, trascinando con se' lo Elecmon. Astamon li guardo' mentre se ne andavano, poi annui' soddisfatto e si sfrego' gli occhi con una mano.

"Ottimo. E questa parte e' fatta, ora non resta che avere pazienza. Intanto, e' meglio fare rapporto a ChaosGallantmon di quello che ho realizzato..."

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Ai confini della Infinite Ice Ridge, una grande colonna di luce bianca discese dal cielo, depositando sul terreno il gruppo della DATS, compresi Kurata e una dozzina di soldati... e dopo essersi dati un'occhiata attorno per assicurarsi di essere nel posto giusto, i ragazzi ruppero le righe, e Masaru fece un ghigno sicuro, stringendo i pugni davanti a se'.

"Perfetto! Il trasferimento ha funzionato alla perfezione!" esclamo' il ragazzo. "Allora, Chika-chan, che te ne pare? Questo e' proprio il Mondo Digitale... il mondo da cui vengono Agumon, Dorumon e gli altri!"

"Se devo essere sincera, me lo aspettavo un po'... diverso..." commento' Chika, reprimendo un brivido di freddo quando il vento che sibilava impetuoso le penetro' fin quasi nelle ossa. L'uniforme della DATS era molto carina, soprattutto quella per la sua taglia ridotta, ma non era un granche' come protezione dal freddo. "Siamo capitati in un posto... ehm... non molto accogliente!"

"Ti avevo detto, Chika, che questo posto non e' esattamente il mondo tutto rose e fiori che puo' sembrare..." rispose Dorumon. Se non altro, non avevano incontrato nessun Digimon pronto a far loro la pelle non appena uscito dal cancello digitale, quindi questa, se non altro, era una nota positiva.

"Comunque, il Mondo Digitale e' molto vasto, e questo posto non e' che uno dei tanti esempi di paesaggio che si trovano..." affermo' Junpei con un cenno della testa, mentre si avvicinava alla bambina e al Digimon dinosauro. "Ci sono molti altri esempi di ambiente in questo mondo... deserti, steppe, anche citta'... insomma, ce n'e' per tutti i gusti!"

Kurata sospiro', mentre si aggiustava gli occhiali. "Hmm... vedo che questo posto non e' cambiato molto da tre anni fa, da quando ci sono stato io..." affermo' con fare pensieroso.

"In effetti, da quando il Mondo Digitale si e' rigenerato, in seguito alla sconfitta di Lucemon Satan Mode, questa e' stata una delle zone di DigiWorld che ha subito meno modifiche." affermo' Bokomon, dando una rapida scorsa al suo libro. "E' anche una delle piu' pericolose, comunque, quindi e' meglio restare in gruppo... a proposito, ragazzi, immagino che sia qui che le nostre strade si separano, almeno per adesso..." Si era rivolto al gruppo dei neo-Leggendari Guerrieri, Katsuharu, Shinya, Kaoru e Sophie... e il possessore dei Digi-Spirit del Metallo aveva risposto con un cenno affermativo della testa.

"Esatto... noi scenderemo verso valle, verso un territorio in cui sappiamo di poterci allenare senza rischiare che Gallantmon ci trovi..." affermo' il ragazzo piu' grande. "Vi auguriamo buona fortuna... e vi assicuriamo che quando saremo tornati, saremo diventati molto piu' forti, e sapremo usare i nostri Beast Spirit!"

"Questa volta, quell'idiota in lattina non si accorgera' nemmeno di cosa lo colpira'!" affermo' Sophie, sbattendosi un pugno sul palmo della sua piccola mano.

Takuya sospiro' a sua volta, e annui' in direzione del gruppetto di neofiti. "Va bene, ragazzi... ci affidiamo anche a voi! State attenti, tutti quanti!" affermo', al che Shinya rispose con un segno dell'okay e un ghigno sicuro, e Kaoru sorrise timidamente e si inchino' leggermente. Kurata, nel frattempo, stava facendo delle analisi con un computer portatile che si era portato dietro, assistito da un paio di quei soldati senza volto.

"Le analisi danno risultato negativo, professor Kurata... non c'e' traccia di Digimon nel raggio di un chilometro da qui, a parte quelli che ci accompagnano." stava dicendo uno dei soldati. Lo scienziato tiro' un piccolo sospiro di sollievo, e prese la testa del gruppetto.

"Oh, bene, bene! Questa si' che e' una buona notizia!" affermo'. "Okay, signori... credo che possiamo anche avviarci! Auguro anche io buona fortuna ai nuovi arrivati, e sonosicuro che i loro progressi ci saranno molto utili in futuro! E ora, signori, non indugiamo oltre... e' ora di partire."

Kurata inizio' a camminare a passo spedito lungo il sentiero che andava verso la cima della montagna, e Masaru per primo si affretto' dietro di lui. "Hey! Aspetta un momento, vecchio! Non lasciarci per la strada!" esclamo' Agumon... mentre, un po' piu' indietro, Tohma e Kouji continuavano a guardare Kurata con sospetto.

"Beh, direi che adesso non abbiamo altra scelta che incamminarci..." fu il commento di Yoshino. "Okay, allora... buona fortuna anche a voi, ragazzi... e ci vediamo presto! Mi raccomando, in bocca al lupo!"

"Crepi!" rispose Sophie, salutando con la mano, mentre il gruppo principalle della DATS iniziava il suo viaggio verso la sala del trono di Mercurimon, voltandosi di tanto in tanto a salutare i neofiti...

Una volta che i loro mentori furono usciti dal loro campo visivo, il gruppo di Katsuharu resto' ancora un po' a guardare con espressione seria il punto in cui erano scomparsi... poi, con accenni di incoraggiamento, i ragazzini si incamminarono nella direzione opposta, verso le zone piu' abitabili del Mondo Digitale...

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Nel frattempo, in casa Daimon...

"Ehilaaa! Ikuto-kun, Falco-chan! Ho preparato dei dolci, se volete mangiare qualcosa!" esclamo' Sayuri, chiamando i suoi due ospiti, che in quel momento si trovavano al piano superiore. Attese per un attimo che questi le rispondessero... ma arrivo' soltanto Falcomon, che si affaccio' dalla cima degli scalini, e annui' gentilmente.

"Grazie, Sayuri... ma Ikuto non se la sente di mangiare, in questo momento..." disse il falchetto, con un sospiro. La giovane mamma sbatte' gli occhi, meravigliata.

"Oh, mi dispiace... non si sente bene, per caso?" chiese. Falcomon scosse la testa, nel tentativo di tranquillizzarla... ma era chiaro che anche lui era preoccupato per il modo di fare del suo partner umano, soprattutto considerando quello che aveva passato in quegli ultimi giorni.

"No, no... e' solo che, in questo momento, beh..." rispose Falcomon. "Diciamo che non se la sente molto di stare con voi, e di parlare... anche se io vorrei che lo facesse, e che non si tenesse sempre tutto dentro."

"Hmm..." Sayuri si sfrego' il mento con aria pensierosa, poi alzo' lo sguardo verso Falcomon. "Senti, Falco-chan, non e' che potrei parlare io con Ikuto-kun? Magari potrei consigliarlo un po'..."

Il Digimon piumato sembro' pensarci un po' su, poi mosse in su e in giu' il suo becco uncinato, e abozzo' un sorriso, convinto anche lui che Sayuri potesse essere almeno un po' d'aiuto al ragazzino selvaggio. "Va... va bene, Sayuri, mi sembra una buona idea!" disse il falchetto. "Vieni... adesso che ha smesso di piovere, Ikuto e' andato sul tetto a guardare il cielo... forse, se lui volesse parlare con te..."

"Si', sarei contenta di dargli una mano!" rispose prontamente Sayuri, mentre seguiva il falchetto nella camera che fino al giorno prima era stata del figlio maggiore. Le porte-finestre erano aperte, permettendo ad un fresco vento autunnale di penetrare nella stanza... e, soprattutto, facendo capire a Sayuri da che parte era andato il misterioso trovatello di DigiWorld. La giovane mamma usci' sul terrazzino e si isso', con un po' di aiuto da parte di Falcomon, sul tetto di tegole azzurre, dove il piccolo Ikuto era disteso supino, con lo sguardo rivolto alle nuvole grigie che ancora ingombravano il cielo. Quasi subito, Ikuto avverti' la presenza di Sayuri e alzo' lo sguardo verso di lei, guardandola con espressione interrogativa.

"Ciao, Ikuto-kun.. spero di non essere di disturbo!" lo saluto' Sayuri. Quando il ragazzino disse di no con la testa, e le fece cenno di sedersi accanto a lui, la giovane donna si accomodo' e alzo' a sua volta lo sguardo verso le nuvole. "Lo sai, Ikuto-kun? Anche Masaru, ogni volta che era pensieroso per qualcosa, saliva qui sul tetto e si metteva ad osservare le nuvole che passavano... Voi due vi assomigliate molto, lo sai?"

Ikuto spalanco' leggermente gli occhi in un gesto di meraviglia, e Sayuri gli accarezzo' la testa, sorridendogli gentilmente. "Ti va di parlarne, Ikuto-kun?"

Il ragazzino sospiro' di nuovo, guardandosi le ginocchia. "Come io avere detto ieri... io non sapere piu' cosa dovere fare. Io essere... umano e Digimon... ne' uno, ne' altro." affermo'. "Io... volere rivedere Mercurimon-sama, e volere anche dare mano a voi per fermare guerra... ma non sapere cosa io dovere fare, e cosa essere giusto..."

Sayuri si abbraccio' le ginocchia a sua volta, restando per un po' a riflettere sulla domanda di Ikuto. "Ti capisco... e in effetti, come ti ho detto, non so nemmeno io quale potrebbe essere la cosa giusta da fare in un caso come questo..." affermo'. "Nemmeno io voglio che si scateni questa guerra, e prego con tutto il mio cuore che Masaru, Chika, Agu-chan e Doru-chan non ne restino coinvolti... ma c'e' poco che io possa fare per cambiare la situazione. Pero'... c'e' una cosa che adesso mi viene in mente, Ikuto-kun. Tu, in tutto questo, hai un punto di vista privilegiato!"

"Eh? Che volere dire?" chiese il bambino selvaggio, confuso. Sayuri lo guardo' di nuovo e annui', per poi spiegare quello che voleva dire.

"E' semplice... tu hai il privilegio di comprendere i sentimenti sia degli esseri umani che dei Digimon!" affermo'. "E' una cosa da non sottovalutare... allora, Ikuto-kun... ora che sai questo, dimmi... cosa pensi TU che sia piu' giusto fare?"

In effetti, riflette' Ikuto, questo ragionamento aveva anche senso...

"Io..." mormoro', sentendo che, almeno in parte, i suoi dubbi si stavano dissolvendo...

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Per il momento, il viaggio del gruppo della DATS attraverso la Infinite Ice Ridge stava proseguendo come da programma, senza che nessun Digimon ostile avesse cercato di fermarli. Ormai, per quello che Masaru e i suoi compagni ricordavano, la reggia di Mercurimon non era che a meno di un'ora di cammino, e meglio ancora, non si erano verificate tempeste di neve che avrebbero rischiato di far perdere la strada ai ragazzi. Kurata stesso, nonostante all'inizio avesse mostrato un pizzico di nervosismo all'ingresso nel Mondo Digitale, ora sembrava di buon umore, e si stava guardando attorno con curiosita', come se volesse imprimersi in mente gli spettacolari paesaggi di DigiWorld... mentre Chika ed Agumon, ancora un po' intimoriti, restavano vicini a Masaru e ad Agumon. In ogni caso, con tre agenti esperti, una dozzina di soldati, e i sei Guerrieri Leggendari piu' abili, sembrava che non ci fosse modo in cui il nemico avrebbe potuto coglierli di sorpresa...

"Tranquilla, Chika-chan, ormai ci siamo!" affermo' Izumi, annuendo in direzione della piccola agente. "Vedrai che non accadra' nulla di male. Certo, magari Mercurimon puo' fare un po' impressione all'inizio, ma ti posso assicurare che..."

Tutti si bloccarono quando Tohma si arresto' improvvisamente a meta' strada, e Gaomon alzo' la guardia, facendo saettare tutt'attorno il suo sguardo... segno sicuro che stava per accadere qualcosa! Immediatamente, anche tutti gli altri membri della spedizione si irrigidirono, e l'espressione nervosa di Kurata si accentuo'... sul gruppo era caduta un'atmosfera di tensione tale che la si poteva tagliare con un coltello!

"Che... che succede, Tohma-kun?" chiese Junpei. "Ci sono... Digimon nelle vicinanze?"

"Si'... quattro per l'esattezza! E si stanno dirigendo tutti verso di noi!" rispose il biondo mezzo-austriaco... e Chika strillo' per la paura quando un muro di ghiaccio, a pochi metri davanti a loro, si sbriciolo' con un clangore assordante, rivelando dietro di esso una figura imponente che sembrava uscita da un racconto della mitologia nordica! Un uomo-tricheco dalla pelle azzurro-grigia alto non meno di sei metri, dal fisico robusto e squadrato, e un'ispida pelliccia arancione sulla testa, le mani e i piedi. Un corno seghettato lungo quasi un metro spuntava in mezzo ai suoi occhi azzurri e fieri, e sulla sua schiena era montato una sorta di guscio di tartaruga, con dei lunghi spuntoni ricurvi che ne percorrevano la parte corrispondente alla spina dorsale del colosso! Le unghie della mano sinistra erano lunghe e affilate come falci, mentre quelle della destra erano corte, quanto bastava al bestione per imbracciare un enorme maglio che ricordava molto quello di Thor, la principale divinita' del pantheon asgardiano! Era una figura imponente e minacciosa, che squadrava con rabbia i Leggendari Guerrieri e la squadra della DATS, costringendoli ad indietreggiare di alcuni passi!

"Attenti! E' uno Zudomon!" esclamo' Raramon, preparandosi alla lotta...

ANALIZZZATORE DIGIMON

Nome: Zudomon

Tipo: Bestia Oceanica

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Vulcan's Hammer

Questo Digimon e' la Digievoluzione a livello Ultimate di Gomamon, dotato di difese impenetrabili grazie alla conchiglia sul suo dorso, e armato di un potente martello di Chrome-Digizoid, in grado di distruggere qualsiasi cosa colpisca! Anche solo le onde d'urto provocate dai suoi colpi sono letali!

"Accidenti! Mi sa che ci stavano aspettando... dev'essere uno degli scagnozzi di Gallantmon!" esclamo' Tomoki, mettendo mano al suo Digivice e tenendosi pronto a trasformarsi. Una risata trionfante, acuta e stridente che proveniva dalle spalle del tricheco gigante gli confermo' che era proprio cosi'... e soprattutto, fece grugnire dal disappunto Bokomon, Takuya e Masaru, che riconobbero all'istante a chi apparteneva...

"Gotsumon! Tsukaimon!" esclamo' il Custode del Libro. "Ancora voi, maledetti traditori? Non credevo avreste piu' avuto il coraggio di venire nei territori di Mercurimon-sama!"

"Ugh... ancora voi due? Ma non vi stancate mai di rompere le scatole?" esclamo' il Leggendario Guerriero del Fuoco, sbattendosi una mano sulla faccia con tono frustrato.

Dalle spalle dello Zudomon, Gotsumon e Tsukaimon risposero con un gesto di disprezzo nei confronti del gruppo di pionieri digitali. "Hehehee... e cosa vi aspettavate? Gallantmon-sama e' in collera con noi, e l'unico modo che abbiamo di redimerci e proteggere il Mondo Digitale sta nel portargli le vostre teste in un piatto d'argento! Questa volta non ve la caverete!"

"Tsk... continui a dirlo, ma finora non vediamo una gran differenza rispetto a quello che hai fatto finora..." lo canzono' Agumon, con un ghigno. "Scommetto che te ne resterai li' sopra al sicuro a goderti lo spettacolo come fai sempre, eh?"

Tsukaimon fece un lieve risolino maligno... e un istante dopo, Tohma esclamo' un avvertimento. "Attenti! Il quarto segale digitale proviene dalla nostra destra!"

"Cosa? Accidenti..." esclamo' Masaru, voltandosi di scatto nella direzione indicata dal suo compagno... appena in tempo per vedere un'agile creatura dalle fattezze feline che si lanciava giu' da uno strapiombo, puntando dritto contro il gruppo! Una sorta di drago quadrupede dal corpo coperto da una corazza nera, le cui squame di colore azzurro elettrico che si vedevano tra le fessure dell'armatra, e uno splendente corno zigzagante, a forma di fulmine, sulla fronte! Aveva una lunga coda che si trascinava dietro una scia elettrica... e il simbolo della Crest dell'Amicizia risplendeva sulla piastra del suo pettorale, identificandolo subito come un Digimon di livello Armor! In un lampo, il drago corazzato cerco' di balzare addosso ai fratelli Daimon, e Chika gridoo' di paura e si afferro' a Dorumon quando se lo vide arrivare addosso... ma per fortuna, Masaru interveni', colpendo in pieno l'attaccante con un diretto di sinistro in piena faccia, che spezzo' la carica del Digimon Armor e lo scaglio' nella neve, attivando nel contempo la Digi-Soul del ragazzo. Masaru guardo' verso sua sorella e Dorumon, per assicurarsi che stessero bene, e quando la bambina lo ringrazio' con un cenno della testa, annui' a sua volta e si preparo' ad affrontare l'aggressore, che in quel momento si stava rialzando...

"Quello e' un Raidramon..." affermo' Bokomon, riconoscendo il tipo di Digimon.

ANALIZZZATORE DIGIMON

Nome: Raidramon

Tipo: Bestia

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armor

Attacchi: Blue Thunder, Lightning Blade

Digimon Animale evolutosi da un Veemon tramite il Digimental dell'Amicizia e dotato di poteri elettrici. Affronta ogni avversario sulla terraferma, muovendosi a velocita' quasi accecanti ed eliminando i nemici con potenti attacchi elettrici.

"Hehehee... questa volta io e il mio... collega, qui presente... siamo sicuri che andra' diversamente dalle scorse volte!" sghignazzo' Tsukaimon. "Per il semplice fatto che questa volta... anche noi combatteremo a fianco dei nostri guerrieri! Gallantmon-sama ci ha conferito il potere che ci serve per distruggervi tutti!"

"Lasciate che vi mostri cosa vogliamo dire!" esclamo' Gotsumon. Prima che il gruppo potesse fare qualcosa per bloccarli, l'ometto di roccia e il Patamon viola chiusero gli occhi, si concentrarono, e cominciarono a flutuare senza peso in aria... per poi sprigionare un'accecante luce bianca, che tutti riconobbero subito come il preludio di una Digievoluzione!

"Oooh, guardate! Quei due stanno Digievolvendo, Bokomon!" esclamo' Neemon, proteggendosi con una mano i suoi strettissimi occhi.

Una venuzza pulsante apparve sulla fronte del Custode del Libro. "Non parlarne come se fosse una bella cosa, Bakamon!"

"Gotsumon shinka..."

"Tsukaimon shinka..."

"Che digievolvano pure!" ribatte' Masaru, il pugno ancora avvolto dai quadratini luminosi della Digi-Soul. "Non mi fanno certo paura! Sono pronto ad affrontarli anche tutti!"

"Magari se non li affrontiamo tutti, e' anche meglio..." ribatte' Junpei, con un gocciolone di sudore sulla nuca. Inutile, lui e Masaru parlavano due lingue diverse, anche se tecnicamente era lo stesso giapponese!

Nel frattempo, i bozzoli di luce in cui Gotsumon e Tsukaimon si erano racchiusi si espansero verso l'esterno... e un istante dopo, si infransero, permettendo ai membri della DATS di vedere le nuove forme dei loro nemici!

"METEORMON!" esclamo' quello che fino ad un attimo prima era stato Gotsumon! Stranamente, la sua nuova forma aveva ben poco di diverso dall'originale, a parte il colore della sua pelle rocciosa. Ora, anziche' l'anonimo grigio scuro della sua forma Rookie, l'ometto di roccia era diventato di uno splendente bianco alabastro, con delle piastre talmente lucide da riflettere la luce del sole! Inoltre, non sembrava essere costretto a restare a terra come la sua forma precedente, e fluttuava in aria senza ali o altri strumenti... a parte questo, pero', era assolutamente identico alla sua forma originale!

"KOUGAMON!" la nuova forma di Tsukaimon si mostro' alla squadra della DATS, rivelandosi per uno strano Digiimon simile ad una grossa cipolla con braccia e gambe, di dimensioni di poco inferiori a quelle di un essere umano! La meta' superiore del suo corpo di colore rosa carne era coperta da un cappuccio viola da ninja, con soltanto due buchi per gli occhi, e una fascia legata dietro la testa. Indossava un paio di spalliere d'acciaio grigio, ricoperte di piccoli spuntoni d'acciaio, e le sue braccia erano coperte da uno strano vestito di maglia ferrata, e indossava dei guanti viola con delle protezioni di metallo per i palmi delle mani. Ai piedi, portava delle calzature nere da ninja, e una corta spada, ben riposta in un fodero blu, era appesa alla sua schiena. In effetti, non sembrava niente piu' che un Ninjamon di colore diverso...

ANALIZZZATORE DIGIMON

Nome: Meteormon

Anche chiamato: Insekimon

Tipo: Minerale

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Cosmo Flash, Rock Tornado

Un Digimon minerale che sembra essere stato creato dai dati di un meteorite fusi con quelli di un Gotsumon. Il suo corpo e' fatto di un materiale sconosciuto, estremamente difficile da scalfire. Puo' ricorrere a strani poteri cosmici per annientare i suoi avversari, quindi si consiglia massima prudenza!

Nome: Kougamon

Tipo: Mutante

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Kouga Style Offshoot, Scatter Severity

Digimon di tipo Mutante che indossa una maschera viola. Fa parte di un gruppo di abili guerriglieri che vivono nell'oscurita' e vengono incontrati molto raramente. Viaggia per il Mondo Digitale, allenandosi nelle tecniche dello sfuggente stile Kouga, ed e' il rivale di Ninjamon.

Mentre i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS si mettevano in guardia per ricevere l'attacco dei seguaci di Gallantmon, i soldati e Kurata iniziarono a ritirarsi in maniera alquanto disordinata, rifugiandosi in alcuni crepacci tra le rocce, voltandosi solo di tanto in tanto per sparare qualche proiettile isolato ed inefficace contro i mostri digitali. In breve tempo, l'intero squadrone di "accompagnatori" si era nascosto, e soltanto Kurata emerse, soltanto di un po', dal suo rifugio per dare un incoraggiamento che suonava incredibilmente falso alle sue "guardie del corpo"!

"Okay, squadra della DATS... lascio volentieri a voi questo lavoro... sta a voi occuparvi di imprevisti come questo, dopotutto! Mi raccomando, fatevi onore! E buona fortuna!" auguro' lo scienziato, sempre con quel suo sorrisone fin troppo affabile sulla faccia! Inutile dirlo, fini' per attirarsi dietro gli sguardi di disapprovazione di piu' di uno dei membri della spedizione...

"Peggio che mai..." mormoro' Yoshino, tirando ancora una volta fuori la sua frase tipica... mentre Masaru, con un ghigno sicuro, si mise davanti a Chika, pronto alla sfida con i due traditori e i loro scagnozzi! Raidramon lancio' un acuto ruggito e si mosse di qualche passo verso la propria sinistra, nel tentativo di cogliere un lato in cui i suoi avversari fossero sguarniti. Ma nessuno di loro aveva intenzione di dargli questa possibilita'...

"Heh... immaginavo che non sarebbe stato tanto facile arrivare da Mercurimon! Tanto meglio, cosi' facciamo un po' di moto!" commento' Masaru. "Chika, tu occupati di quella specie di ninja... e' un avversario molto piu' alla portata tua e di Dorumon! Io e gli altri sistemeremo Meteormon!"

"Va bene, fratellone..." rispose Chika, pronta ad attivare il suo Digivice-Ic...

"Il che vuol dire che a noi restano i due scagnozzi, quindi..." rispose Takuya, con il D-Tector gia' in mano. "Per noi va bene cosi'! Okay, ragazzi, mostriamo a questa gente cosa sono capaci di fare i Leggendari Guerrieri! Bokomon, Neemon! Voi andate a rifugiarvi da qualche parte!"

"Noi pensiamo al trichecone e al draghetto!" concluse Izumi con un ghigno astuto. I due Digimon guida annuirono e, contando sulla protezione del resto del gruppo, andarono a rifugiarsi tra le rocce, vicino a dove si trovavano Kurata e gli altri soldati... e lo scienziato trattenne a malapena uno starnuto nel momento in cui i due gli passarono vicino!

"Mi raccomando, ragazzi, prestate attenzione!" si raccomando' Neemon, aiutando Bokomon a portare il suo pesante volume. Takuya fece un segno di vittoria ai suoi due amici digitali... poi, tutti assieme, i Leggendari Guerrieri e il gruppo della DATS attivarono i loro Digivice!

"DIGISOUL... FULL CHARGE!" esclamarono Masaru, Tohma e Yoshino, tutti assieme.

"DIGISOUL... CHARGE!" fu la volta di Chika, la cui mano venne circondata da un nembo di lucine viola, prima di appoggiarsi sul suo Digivice-Ic!

"EXECUTE... SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono tutti assieme i sei Leggendari Guerrieri... e una frazione di secondo dopo, le forme evolute di tutti loro si materializzarono davanti a Meteormon e ai suoi tirapiedi!

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon chou shinka... RISEGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON! Gaogamon chou shinka... MACHGAOGAMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWMON! Sunflowmon chou shinka... LILAMON!"

"Dorumon shinka... DORUGAMON!"

"AGUNIMON!" "LOBOMON!" "KAZEMON!" "KUMAMON!" "BEETLEMON!" "LOWEEMON!"

In una frazione di secondo, l'intera truppa si era materializzata di fronte a Meteormon... che tuttavia sembrava minimizzare la minaccia! "Heheheeee... e io dovrei avere paura di voi, miseri umani? Come preferite... vi faroo' vedere che questa volta avete sfidato le persone sbagliate! Zudomon, Raidramon! Finite i Leggendari Guerrieri! Io e Kougamon ci occuperemo di questi umani!"

"E se permetti, amico mio... io comincio! Scatter Severity!" esclamo' Kougamon. Un enorme shuriken ad otto lame apparve nella mano del Digimon simile ad un ninja, che prese accuratamente la mira e la lancio' contro Chika, che spalanco' gli occhi allarmata... ma per sua fortuna, Dorugamon fu piu' veloce, e intercetto' il proiettile tagliente con un colpo ben assestato sferrato con gli artigli anteriori! Tuttavia, i frammenti di metallo, non appena si furono dispersi abbastanza, ripresero il volo come mossi da mani invisibili, e orbitarono per un istante attorno a Kougamon... prima di piovere nuovamente addosso a Dorugamon, che questa volta non riusci' a difendersi efficacemente, e venne colpito diverse volte, finendo per cadere con un ginocchio a terra sotto gli occhi allaarmati di Chika!

"Doru-chan!" esclamo' la bambina. I pezzi di shuriken ripresero il volo e tornarono nella mano di Kougamon, dove si riunirono in un unico shuriken... e il Digimon ninja ridacchio' brevemente del vantaggio che si era preso!

"Hahahaaa! E allora, non male come inizio, vero? Non c'e' proprio paragone, rispetto a come ero prima!" esclamo'. "E nel caso del mio collega, qui presente, beh... vedrete da voi quanto il sommo Gallantmon-sama ci ha resi potenti!"

"E io saro' felice di darne una dimostrazione, Kougamon!" esclamo' Meteormon, la cui voce suonava abbastanza simile a quella della sua forma precedente, ma pareva in qualche modo riecheggiare, come se le onde sonore rimbalzassero su qualche muro lontano. Immediatamente, l'ometto di roccia si sollevo' in aria e alzo' entrambe le braccia verso il cielo... e, con un sinistro suono vibrante, una sorta di vortice nero, nel quale si riuscivano a vedere innumerevoli stelle e persino una sorta di Via Lattea, si spalanco' appena sopra la sua testa!

"Ammirate il mio nuovo potere! Cosmo Flash!" esclamo' Meteormon... e prima che i tre Digimon Ultimate della DATS potessero reagire, uno sciame di meteore di luce usci' dal vortice e sfreccio' verso il terreno, bombardando RiseGreymon, MachGaogamon e Lilamon, e scagliandoli a terra in disordine!

"Argh... Lilamon! Ragazzi, state bene?" esclamo' Yoshino, cercando di proteggersi dalla polvere che era stata sollevata dalle esplosioni. Per fortuna, i tre Digimon erano riusciti a minimizzare i danni, e si stavano gia' rialzando!

"Tutto... tutto bene, Yoshino!" rispose Lilamon. "Ma... questo Meteormon e' parecchio piu' forte di quanto mi aspettassi! Dobbiamo fare sul serio se vogliamo batterlo! Marvel Shoot!"

La fata dei fiori trasformo' le proprie braccia in cannoni floreali e sparo' una raffica di proiettili energetici dorati controil suo avversario... che pero' reagi' con velocita' inaspettata, e scomparve da davanti agli occhi dei membri della DATS, come se non fosse mai esistito! Una frazione di secondo dopo, qualcosa di invisibile colpi' in pieno Lilamon, facendola di nuovo cadere a terra con un breve lamento di dolore... e subito dopo, la stessa cosa tocco' a MachGaogamon, che venne sollevato in aria ancora di qualche metro da un diretto invisibile al mento... e poi venne gettato brutalmente a terra, scavando una sorta di trincea nella neve!

"Ugh... maledetto! E' diventato invisibile, o cosa?" esclamo' Masaru, mentre RiseGreymon si guardava attorno confuso, cercando di prevedere da dove sarebbe arrivato l'attacco successivo... sfortunatamet, non ci riusci', e Meteormon riusci' a colpirlo alla schiena con un diretto fenomenale, e a mandarlo a terra in mezzo alla neve!

"No, non si e' reso invisibile..." spiego' Bokomon, dando una rapida occhiata al suo inseparabile libro. "Meteormon puo' muoversi cosi' velocemente che l'occhio umano, e in effetti anche quello di Digimon di livello Ultimate o inferiore, non e' in grado di vederlo! E' semplicemente piu' veloce di quanto possiate fare voi!"

"Accidenti..." mormoro' Lilamon, alzandosi da terra e ripulendosi il vestito dalla neve. "Cosi' non posso neanche prenderlo con il mio polline paralizzante..."

"Heheheheee... allora, vi arrendete subito, o volete rendervi le cose piu' difficili?" chiese beffardo Meteormon, riapparendo a mezz'aria con le braccia conserte sul petto. "Per quanto mi riguarda, non fa alcuna differenza! L'unica cosa che cambia e' che voi verrete puniti piu' a lungo!"

"Ti hanno mai detto che dovresti morderti la lingua, Meteormon?" ringhio' RiseGreymon. Anche lui e MachGaogamon si erano rialzati e si erano preparati ad un altro attacco, mentre i Leggendari Guerrieri iniziavano a combattere contro Zudomon e Raidramon, e Dorugamon cercava, senza eccessivo successo, di tenere testa a Kougamon. Il dinosauro viola spiego' le sue piccole ali e si scaglio' contro il Digimon ninja, che sghignazzo' per un breve istante... e poi sembro' diventare incorporeo, facendo si' che l'artiglio di Dorugamon gli passasse attraverso senza fargli nulla! Il piccolo Digimon e la sua partner umana restarono sorpresi per un attimo... ma Dorugamon si riprese in tempo per evitare un attacco rapido e furtivo proveniente dalla sua destra! Uso' le braccia per respingere il suo attaccante... ma un attimo dopo, con suo grande stupore, si trovo' a guardare in faccia ben sei Kougamon!

"Cosa? Ce ne sono sei? Ma quando..." esclamo' Chika, solo per bloccarsi quando le venne in mente qualcosa, che riguardava anche il fatto che l'attacco di Dorugamon fosse passato attraverso il corpo del suo avversario" "Ma certo! Queste sono immagini illusorie, Dorugamon! Allontanati!"

Con un grugnito di disappunto, Dorugamon si ritiro' appena in tempo per evitare gli attacchi di tre dei Kougamon che attaccavano tutti assieme... e un istante dopo, i piccoli Digimon ninja scoppiarono a ridere, complimentandosi con sarcasmo con i loro avversari! "Hehehee... ma brava, mocciosa, lo hai capito! Ebbene si'... questo e' il mio Kouga Style Offshoot, una tecnica che crea sei copie di me stesso! Ovviamente, sono tutte illusioni... ma sono cosi' perfette che non puoi sapere chi di noi e' quello vero! Un ottimo modo per confondervi, non e' vero? Ed ora... preparatevi! Consegnero' le vostre teste a Gallantmon-sama... e diventero' un eroe per tutto il Mondo Digitale!"

"E' quello che vedremo!" rispose Dorugamon con tono di sfida. "Cannon Ball!"

Il Digimon misterioso si arriccio' come una palla su se' stesso e si scaglio' ad alta velocita' contro Kougamon e i suoi cloni illusori, che evitarono l'attacco con un agile scarto laterale... ma Dorugamon atterro' agilmente dietro di lui e si scaglio' di nuovo all'attacco!

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"Hurricane Wave!" esclamo' Kazemon, dirigendo una poderosa raffica di vento contro Zudomon, che si difese con il suo maglio e devio' l'attacco. Lobomon cerco' di cogliere il momento giusto per attaccare il colossale Digimon tricheco con la sua spada laser, ma il servitore di ChaosGallantmon si dimostro' piu' veloce di quanto lo H-Spirit della Luce non avesse previsto, e abbasso' il suo martello in tempo per parare il colpo! La spada di luce e il maglio emisero un potente clangore metallico al momento dello scontro, poi Zudomon scaglio' indietro Lobomon con un gesto del braccio, ma solo per esporsi all'attacco di Agunimon, che stava arrivando dietro di lui!

"Ti sei dimenticato di me, amico! Pyro Darts!" esclamo' il guerriero fiammeeggiantte. Diversi shuriken di fuoco volarono verso Zudomon e lo colpirono in pieno, facendolo indietreggiare... ma il gigante non si fece intimorire e si rimise in piedi subito dopo, sollevando il suuo maglio per sferrare un colpo micidiale!

"GRAAAAH! Vulcan's Hammer!" ringhio', mentre sferrava un colpo micidiale sul terreno, sollevando una valanga di neve! Dal punto in cui il terreno era stato colpito scaturi' una tremenda scarica di energia bianca, che investi' in pieno Agunimon, Lobomon e Kazemon, e li fece cadere nella neve in disordine. Per fortunaa, i tre amici si rialzarono rapidamente e si misero di nuovo in guardia... mentre un po' piu' in la', i loro tre compagni cercavano di tenere a bada Raidramon. Con un grugnito di fatica, Beetlemon afferro' il corno seghettato con cui il drago elettrico stava tentando di trafiggerlo, poi inizio' a spingere nella direzione opposta, e il suo avversario punto' le zampe per terra e scavo' una serie di trincee nella neve!

"Bel colpo, Beetlemon! Tienilo fermo!" esclamo' Kumamon. "Blizzard Blaster!"

Il lanciamissili posto sulle spalle del Digimon orsacchiotto scateno' una raffica di palle di neve contro il drago elettrico, colpendolo alla testa e alle spalle, e infliggendogli finalmente dei danni... ma quando Loweemon cerco' di concludere la battaglia, caricando una sfera di luce oscura nelle fauci di leone poste sul suo pettorale e poi sparandola, Raidramon si divincolo' dalla presa di Beetlemon e salto' indietro, schivando di poco la Eldritch Meteor! Un istante dopo, il suo corno inizio' a crepitare di energia... e delle scariche azzurrine lo circondarono, per condensarsi infine in una potente folgore!

"Blue Thunder!" esclamo' il Digimon Armor. Kumamon venne colpito in pieno e mandato a terra, ma quando Raidramon si volto' verso Beetlemon per attaccarlo a sua volta, si ritrovo' il Digimon insettoide che gli si lanciava contro, il pugno circondato da un'aura elettrica!

"Thunder Fist!"

I due attacchi si scontrarono a mezz'aria, provocando un lampo abbagliante e uno spettacolare gioco di luci... e i due Digimon iniziarono a spingere l'uno contro l'altro, ognuno cercando di guadagnare piu' terreno possibile! Il contrasto si spezzo' pochi secondi dopo, ed entrambi i contendenti vennero scagliati indietro con un rombo di tuono dalla potenza del contrasto... ma Loweemon riusci' ad approfittare di quel breve momento e si scaglio' contro Raidramon, creando una lancia fatta di pura energia oscura in una delle sue mani!

"Dark Lance!" esclamo' il Guerriero delle Tenebre. Un preciso e letale fendente trafisse la pur robusta corazza del Digimon Armor, e Raidramon spalanco' gli occhi in una smorfia di dolore quando il suo Digi-Code usci' dal suo corpo e lo circondo', tenendolo paralizzato e sollevato a mezz'aria... pronto per essere scannerizzato dal guerriero oscuro!

"Sarai assorbito, spirito malvagio! Le Tenebre ti purificheranno! Digi-Code Scan!" esclamo' Loweemon. Il suo D-Tector raccolse il codice digitale del drago elettrico, che agito' la testa un'ultima volta prima di sparire, e trasformarsi in un Digi-Tama blu, decorato da strisce gialle zigzaganti, che si diresse immediatamente verso il cielo, alla volta di un Primary Village.

"Uff... bene! E uno e' sistemato!" affermo' Kumamon, rialzandosi da terra. "Adesso, pero', abbiamo quell'altro a cui pensare..."

"A dire, la verita', ho come l'impressione che Agunimon e i nostri compagni se la stiano cavando piu' che bene... Guardate come lo stanno tenendo a bada!" Beetlemon indico' il combattimento che si stava svolgendo vicino a loro, e in quel momento, con un potente attacco Pyro Tornado, Agunimon aveva colpito Zudomon al torace, facendo barcollare il gigante corazzato... e, girando su se' stessa come le pale di un elicottero, e tenendo le gambe in fuori, colpi' piu' volte alla testa Zudomon con una raffica di calci! Irritato e stordito, il tricheco gigante sferro' un colpo di martello che centro' la fata del vento in pieno e la mando' ancora una volta a schiantarsi nella neve... ma cosi' facendo, non riusci' a difendersi dall'attacco di Lobomon, che gli sparo' contro diversi dei suoi strali di luce, colpendolo in piu' parti del corpo! La maggior parte dei laser vennero respinti dalla spessa corazza del tricheco gigante, ma un paio di essi riuscirono a coglierlo in punti sensibili e a farlo barcollare, dando ad Agunimon la possibilita' di finirlo!

"Pyro Punch!" esclamo' lo H-Spirit del Fuoco. Con un salto enorme, Agunimon raggiunse la testa di Zudomon e lo colpi' in mezzo agli occhi con il suo pugno fiammeggiante, provocando uno schianto tremendo. Anche Zudomon spalanco' gli occhi ment il suo Digi-code si separava dal suo corpo, per essere poi raccolto dal Digivice di Lobomon.

"Sarai assorbito, spirito malvagio. La Luce ti purifichera'. Digi-Code Scan!"

Anche Zudomon, con un ruggito di rabbia frustrata, venne scannerizzato, e il suo Digi-Tama, un uovo arancione avvolto da strisce di verde oliva, volo' via a sua volta. Annuendo tra se' per il buon esito della battaglia, Agunimon ando' ad aiutare Kazemon a rialzarsi, proprio mentre gli altri tre Leggendari Guerrieri si riunivano a loro per verificare se fosse tutto a posto.

"Agunimon, Kazemon, Lobomon... state tutti bene? Siete riusciti a battere quell'ammasso di carne, vedo..." disse Kumamon.

La H-Spirit del Vento si scrollo' la neve di dosso e fece il segno dell'okay con una mano. "Si', Kumamon... stiamo tutti bene, e abbiamo sistemato questi due! Adesso, bisogna vedere se Masaru-kun e gli altri hanno bisogno del nostro aiuto per sconfiggere quei due..."

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"Non siete poi cosi' forti, dopotutto! Come avete fatto a sconfiggere SaberLeomon-sama?" si chiese beffardo Meteormon, restando sospeso in aria a braccia conserte, e osservando RiseGreymon, MachGaogamon e Lilamon che si rialzavano dopo aver preso altri attacchi, sferrati con incredibile velocita' e potenza. Ancora una volta, il piccolo Digimon di roccia si era rivelato cosi' veloce, che i suoi avversari non erano nemmeno riusciti a vederlo mentre si spostava... e sia i Digimon che gli agenti della DATS stavano cercando un modo per contrastare la sua tecnica. "Comunque, a questo punto non importa! Non potete individuare i miei movimenti in alcun modo... e questo significa che non devo fare altro che colpirvi finche' non morite! Poi tocchera' ai Leggendari Guerrieri!"

"Dobbiamo bloccare i suoi movimenti in qualche modo..." commento' MachGaogamon mentre si rialzava. Lilamon riprese il volo, librandosi a qualche centimetro da terra, mentre RiseGreymon controllava che le sue armi fossero ancora al loro posto e funzionanti.

Lilamon ebbe un'idea. "Forse potrei usare il mio attacco Un Deux Pollen per paralizzarlo... ma se non riesco a vedere dove si trova, non mi serve a molto... non riesco ad attaccarlo al momento giusto!" propose.

"Se almeno potessimo in qualche modo individuare la sua posizione..." riflette' preoccupata Yoshino.

Ma questa frase fece venire un'idea a Masaru, che strinse un pugno davanti a se' e fece un mezzo sorriso di vittoria. "Ma certo! Perche' non ci abbiamo pensato prima?" esclamo'. "Quando Meteormon colpisce, e' senz'altro a portata di mano! In fondo, non ha nessun attacco a distanza tranne quel Cosmo Flash... RiseGreymon!"

Il dinosauro cibernetico si libro' in volo davanti a Meteormon, spiegando le sue ali metalliche. "Certo, capo! Ho capito cosa vuuoi dire! Fatti sotto, Meteormon! Non ho ancora finito con te!"

"Hah! Il vostro spettacolino di coraggio e' davvero penoso da vedere!" lo prese in giro Meteormon. Il Digimon di roccia scomparve di nuovo da davanti agli occhi di RiseGreymon, e lo colpi' allo stomaco una frazione di secondo dopo, facendolo grugnire di dolore e piegare in due... ma, inaspettatamente, RiseGreymon resistette e, con un rapidissimo movimento del braccio, afferro' Meteormon prima che questo potesse allontanarsi! Il servitore di ChaosGallantmon emise un roco verso di sorpresa e paura mentre la mano artigliata di RiseGreymon si chiudeva su di lui in una morsa d'acciaio, per poi sollevarlo in aria! "Ah! Cosa... cosa stai facendo? Mollami subito, verme! Mollami!"

Meteormon cerco' di divincolarsi nella presa di RiseGreymon, sferrando pugni e calci... ma in quella posizione non poteva fare niente per liberarsi, e Masaru ghigno' e alzo' un pugno in aria in segno di vittoria!

"Perfetto, RiseGreymon! Ormai e' nostro!" esclamo' Masaru...mentre i suoi due colleghi, dietro di lui, scuotevano la testa.

"Non posso crederci..." mormoro' Yoshino.

"Come al solito, usate troppa forza bruta..." fu l'unico commento di Tohma, mentre Lilamon, con un leggero sorriso sulle labbra, si librava in volo, eseguendo delle eleganti piroette su se' stessa.

"Beh, che importa?" rispose tranquilla la fatina dei fiori. "Intanto, ce l'abbiamo a tiro... e ora non puo' piu' sfuggirci! Un Deux Pollen!"

Una scia di polline dorato si diparti' dal fiore rosa che Lilamon portava sulla schiena e si poso' sul recalcitrante Meteormon, che senti' immediatamente le sue giunture diventare piu' rigide... e subito dopo, RiseGreymon lo scaglio' violentemente in aria, dove annaspo' inutilmente nel tentativo di scrollarsi di dosso la paralisi. In quel momento, era completamente scoperto... e MachGaogamon non perse tempo e approfitto' di questa occasione!

"No... maledizione... non riesco a muovermi..." mormoro' il Digimon roccioso, vedendo che l'uomo-lupo cibernetico aveva preso il volo e si stava scagliando su di lui...

"Winning Knuckle!" esclamo' MachGaogamon. Il suo enorme pugno meccanico si abbatte' implacabile su Meteormon, scagliandolo con violenza contro le rocce a diversi metri di distanza. La terra tremo' brevemente al momento dell'impatto, e Meteormon venne avvolto da una nube di polvere e neve.

"Ce l'hanno fatta?" chiese Masaru, guardando con apprensione il punto in cui Meteormon era caduto...

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Nel frattempo, Dorugamon e Chika se la stavano ancora vedendo con le immagini illusorie di Kougamon... o meglio dire, si erano messi in difesa, impedendo per quanto possibile al minuscolo ninja di portare a segno i suoi attacchi.

"Hahahahaaa! Tutto qui quello che sai fare, vermiciattolo?" sghignazzo' Kougamon, le cui immagini illusorie si stavano avvicinando in maniera sempre piu' minacciosa, reggendo tra le mani le loro affilate shuriken ad otto punte, mentre Dorugamon indietreggiava fino quasi alla parete di roccia dietro di lui, sbattendo lentamente le ali. Chika stava al suo fianco, guaardando con preoccupazione il nemico che si avvicinava...

"Come ho detto, non avete nessuna possibilita' di capire quale di queste immagini e' il vero me stesso... una tecnica semplice ma efficace, non trovate?" continuo' a vantarsi Tsukaimon. Dorugamon e Chika non risposero nulla per diversi secondi... poi, improvvisamente, la bambina spalanco' gli occhi, come se si fosse appena ricordata di qualcosa di molto importante! Il suo partner digitale la guardo' per un istante e corrugo' la fronte...

"Dorugamon-chan... non riesco a credere che non ci ho pensato prima!" disse la bambina, come se stesse rispondendo ad una muta domanda del suo Digimon. "Ma... in effetti, potevamo risolvere questo scontro molto prima, non trovi? Quella tua tecnica, hai presente?"

"Ehm... In effetti, ora che mi ci fai pensare..." rispose Dorugamon. "Ero talmente sorpreso da questa tecnica di Kougamon, che mi sono praticamente dimenticato di questa possibilita'!"

"Beh? E adesso, che avete da borbottare?" prosegui' Kougamon, con tutte le sue immagini illusorie a fargli l'eco. "Qualunque cosa abbiate in mente di fare, non servira' a niente! Ormai siete miei! Yaaaah!"

Con un grido di battaglia, tutte le immagini di Kougamon si scagliarono come uno solo contro la bambina e il suo Digimon, che sembrarono fermarsi e attendere l'attacco con tutta calma... e quando ormai mancavano pochi metri tra le due fazioni, Dorugamon spalanco' di colpo i suoi occhi giallastri, e la gemmma triangolare posta sulla sua fronte si illumino' pericolosamente!

"Power Metal!" ringhio' il dinosauro alato. Dalla sua bocca, uscirono in rapida successione diverse sfere di metallo grandi come il pugno di un uomo, ognuna delle quali si diresse verso una delle immagini che Kougamon si era lasciato dietro! Una di queste, al momento dell'impatto, strinse gli occhi e lancio' un breve grido di dolore... e nel momento in cui venne scagliata all'indietro, finendo in mezzo alla neve, tutte le altre immagini sbiadirono e scomparvero, come se non fossero mai esistite!

"Si'! Ha funzionato!" esclamo' Chika, facendo un piccolo salto di gioia. "E' incredibile che non ci abbia pensato prima... non avevamo bisogno di trovare quello vero, bastava colpirli tutti assieme!"

"Giusto! Comunque, l'importante e' che adesso abbiamo neutralizzato le sue immagini residue!" affermo' Dorugamon con un piccolo sorriso. Kougamon si stava rialzando, infuriato ed incredulo per essersi lasciato mettere in scacco da un contrattacco cosi' banale... ma prima che potesse lanciarsi di nuovo all'attacco o usare un altro dei suoi trucchi, Dorugamon prese di nuovo la mira, e attacco' ancora una volta. "Ed ora, chiudiamo questo discorso, Kougamon! Power Metal!"

Questa volta, Dorugamon sparo' le sue sfere d'acciaio tutte in linea retta davanti a se', e lo spaventato Kougamon, ancora stordito, non fu in grado di scansarle in tempo, e venne colpito piu' volte, ogni volta con violenza sempre maggiore! L'ultimo colpo scaglio' via il Digimon ninja, facendolo volare per diversi metri... e lo fece fermare a pochi centimetri dal suolo, dove strinse i denti mentre il suo Digi-Code si liberava dal suo corpo!

"No... no... non posso essere stato... sconfitto... da voi... Non e' giusto! Non potete farlo!" cerco' inutilmente di protestare il Digimon ninja... ma ormai era troppo tardi, e Chika non perse tempo a scansione il suo Digi-codice e immagazzinarlo nel suo Digivice-Ic!

"Mi dispiace, Kougamon... ma ci hai costretto a farlo! Digi-Code Scan!"

"AAAAARGH!" ringhio' Kougamon, scomparendo dalla vista di Chika e Dorugamon un istante dopo, e lasciandosi dietro soltanto un Digi-Tama violetto. Chika sospiro', in segno di sollievo, quando anche gli ultimi dati del Digimon ninja furono scomparsi nel suo dispositivo digitale... e poi, lei e Dorugamon si guardarono negli occhi, sorridendosi a vicenda in segno di congratulazioni!

"Brava, Chika! Ce l'hai fatta!" esclamo' Dorugamon con un allegro sbattere di ali.

Chika ridacchio' imbarazzata, nel tentativo di schermirsi. "Bravo tu, Dorugamon! Ci hai salvati tutti!"

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"Hmm... non e' ancora finita! Vedo ancora un segnale digitale davanti a noi!" disse Tohma, dando una rapida occhiata al suo Digivice-Ic... e poi guardando davanti a se', verso Meteormon che stava emergendo dalla nube di polvere e neve, con espressione inferocita e le mani strette a pugno al proprio fianco! Il piccolo Digimon di roccia bianca aveva subito chiaramente dei danni, ma non era stato sufficiente a metterlo fuori gioco...

"Come avete osato..." ringhio', mentre i Leggendari Guerrieri si disponevano a fianco di RiseGreymon, MachGaogamon e Lilamon nel caso ci fosse stato bisogno di loro. "Come avete osato umiliarmi cosi' e sconfiggere i miei compagni? Questa non ve la perdono, schifosi umani!"

"Tsk... maledizione, quello non si da' per vinto, eh?" impreco' Agunimon. "E va bene... che si faccia pure sotto, io non faro' complimenti!"

Come forse era prevedibile, Meteormon si sollevo' di nuovo in aria e, una volta giunto ad un'altitudine sufficiente, alzo' entrambe le braccia e punto' i palmi delle mani verso il cielo. "Questa volta... questa volta scomparirete tutti! Per la gloria di Gallantmon-sama e del Mondo Digitale!" esclamo'. Un buco nero in miniatura, ma sicuramente molto piu' grande del precedente, inizio' a formarsi sopra la testa del Digimon spaziale con un cupo rumore di risucchio. Era evidente che stava per usare l'attacco Cosmo Flash...

Ma RiseGreymon non si fece intimorire e, con un gesto del braccio, fece cenno agli altri Digimon di lasciar fare a lui!

"Che idiota... cosi' si e' messo in trappola da solo!" commento' Masaru, parlando di Meteormon. "RiseGreymon!"

"Subito, capo!" rispose il dinosauro cibernetico. "Rising Destroyer!"

Con orrore, Meteormon si rese conto di aver fatto un gravissimo errore - nei tre-quattro secondi in cui l'energia del Cosmo Flash si accumulava, lui era completamente scoperto e indifeso! Ma l'averlo capito non gli servi' a nulla. I cannoni montati sull'armatura di RiseGreymon puntarono tutti assieme contro di lui, e da ognuno di essi parti' un raggio laser dorato che esegui' una spettacolare traiettoria arcuata a mezz'aria... e alla fine si schianto' con violenza contro di lui!

"AAAAARGH!" ringhio' Meteormon, spalancando gli occhi in preda al dolore. "Ho... ho fallito... mi perdoni, Gallantmon-sama... mi perdoni... UAAAAAAAAH!"

Un'esplosione immensa inghiotti' completamente Meteormon, celandolo per diversi secondi alla vista dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS. Qualche istante dopo, comunque, ritorno' visibile... il suuo corpo era diventato di un colore grigio sbiadito, e il suo scintillante Digi-Code si era separato dal suo corpo e ora formava un anello luminoso attorno a lui.

"Bene... questa e' la volta buona che non lo vediamo piu'!" commento' Masaru. "Ed ora... Digi-Code Scan!"

Anche il codice di Meteormon venne assorbito, lasciando del Digimon di roccia niente piu' che un uovo di colore bianco argentato che volo' via un istante dopo... e prima che i ragazzi e i loro Digimon potessero commentare sulla battaglia, un lento applauso proveniente dal nascondiglio in cui si erano messi Kurata, i suoi uomini, Bokomon e Neemon. I due Digimon, ancora diffidenti nei confronti dello scienziato, si allontanarono da lui quanto prima, andando a rifugiarsi vicino ad Agunimon e ai suoi compagni.

"Bravi, bravi!" applaudi' Kurata, con un sorrisone smagliante. "E' proprio quello che mi aspettavo da voi membri della DATS! Le cose si stanno facendo moooolto interessanti, eh? Bene, bene... direi che adesso non ci sono piu' impedimenti... possiamo anche proseguire, no?"

"Certo... un secondo solo, professor Kurata..." disse Agunimon con una certa acredine, prima di sciogliere la trasformazione e tornare ad essere Takuya Kanbara. Uno alla volta, dopo di lui, i Leggendari Guerrieri assunsero di nuovo le loro sembianze umane... e i Digimon tornarono tutti ai loro stadi evolutivi iniziali. "Restare trasformati ci fa usare un po' di energia... e preferiremmo conservarla per quaando sara' davvero necessario..."

"Certo, certo, non volevo farvi fretta..." rispose Kurata, muovendo una mano davanti a se', mentre i suoi occhialini scintillavano brevemente. "Comunque, avete fatto un ottimo lavoro... e conto di vedere ulteriore prova della vostra abilita' piu' avanti! Ora forza, rimettiamoci in viaggio! Credo che avremo molto altro da fare, prima che la giornata sia finita!"

Il professore inizio' ad avviarsi, prendendo la testa del gruppetto... e Takuya, Masaru, Agumon, Bokomon e Neemon continuarono a guardarlo con sospetto, prima di riprendere la loro strada...

"Ci... ci stiamo avvicinando. Ancora un'ora di tempo, e dovremmo essere al cospetto di Mercurimon-sama..." disse Bokomon, la voce tinta di inquietudine. "Posso solo sperare che vada tutto bene, a questo punto..."

"Mercurimon..." mormoro' Chika. Masaru, capendo quanto fosse tesa, le accarezzo' i capelli, arruffandoglieli un po', per tranquillizzarla.

"Hey, tranquilla! Magari Mercurimon potra' fare un po' paura, a prima vista, ma ti assicuro che e' una brava persona... vedrai, piacera' sia a te che a Dorumon!"

"Lo spero..." rispose Dorumon, che aveva ben pochi ricordi della Divinita' Olimpia, e non ricordava certo con calore il tempo che aveva passato rinchiuso nella Infinite Ice Ridge...

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Un'ora dopo, nella sala del trono di Mercurimon...

"Siete qui, vedo. E avete portato anche qualcun altro. Vi devo fare le mie congratulazioni per essere riusciti a raggiungere di nuovo la mia sala del trono." affermo' il titano, alzando la testa verso gli agenti della DATS, Bokomon e Neemon, e i Leggendari Guerrieri che si erano presentati davanti a lui e a Yushima, inchinandosi a pochi metri dal seggio di granito. Kurata e i suoi soldati erano rimasti dietro, in modo da permettere al resto del gruppo di negoziare con la Divinita' Olimpia... che, in effetti, sembrava molto ben disposta nei loro confronti. Tuttavia, molti di loro riuscivano a capire che Mercurimon sembrava turbato... e anche Yushima, se era per quello.

"M-Mercurimon..." balbetto' Chika, ancora intimorita dalle dimensioni del titano. Dorumon stava a fianco della sua padroncina, con espressione illeggibile...

"Mercurimon-sama... siamo felicissimi di rivederla!" esclamo' ingenuamente Neemon. "Speriamo che nel frattempo non sia successo nulla di male!"

"Neemon! Ti sembra il caso di fare certe domande?" esclamo' Bokomon. Mercurimon, nonostante tutto, riusci' a sorridere e a ridacchiare a denti stretti, mentre Yushima salutava i ragazzi uno per volta.

"Per fortuna, non e' successo niente... ma non durera'. Gallantmon sta preparando un attacco in massa contro questo posto, e temo che il fatto che voi siate stati visti qui non abbia fatto altro che esacerbare l'ostilita' nei confronti degli esseri umani che gia' regnava sovrana. Entro breve, le sue forze daranno l'assalto a questa reggia, e allora avremo bisogno di unire le forze, se vorremo resistere alle sue forze... che gia' ora sono molto superiori alle nostre."

"E' per questo che siamo qui, Mercurimon-sama... vogliamo fare in modo che..." inizio' a dire Junpei, prima che un improvviso rumore di passi dietro di lui lo mettesse in allarme! Il ragazzone con gli occhiali si giro' di scatto quando un lamento familiare provenne dalla galleria da cui erano usciti... e tutti rimasero congelati dalla sorpresa quando videro Kurata e i suoi uomini uscire lentamente da quell'apertura, portando con loro nient'altri che Ikuto e Falcomon, che si agitavano e si divincolavano nelle mani di uno dei soldati!

"I-Ikuto? Falcomon? Che... che diavolo ci fate qui?" esclamo' Masaru, con gli occhi spalancati! Le espressioni degli altri ragazzi, anche quella dello stoico Kouji, non erano molto dissimili.

"L-lasciare! Lasciare me!" esclamo' il ragazzino selvaggio. "Cosa volere fare me?"

"Siamo qui solo... per aiutare Mercurimon-sama! Anche... anche noi siamo coinvolti in tutto questo!" protesto' Falcomon, senza successo.

Immediatamente, Mercurimon si alzo' dal suo trono, con aria chiaramente preoccupata, e anche Yushima, normalmente calmo e quasi serafico, corrugo' la fronte. Stava succedendo qualcosa di poco chiaro... "Quei... quei due sono..." mormoro' il vecchietto, prima di notare l'uomo con gli occhiali dal sorriso sardonico che stava in testa al gruppo. "Kurata-hakase? Che ci fa lui qui?"

"Professor Kurata, che sta facendo? Le avevamo detto di restare... e poi, perche' ha fatto catturare Ikuto? Lei dovrebbe sapere che e' dalla nostra parte!" esclamo' Tomoki.

Mentre Kurata continuava a sorridere giovialmente, avanzndo con le mani dietro la schiena mentre i suoi soldati si disponevano a cerchio e puntavano le armi contro il sempre piu' allarmato gruppetto di eroi, Mercurimon strinse rabbiosamente i denti. Ecco cos'era quella presenza malvagia che seguiva il gruppo della DATS e i Leggendari Guerrieri!

"Tu... tu, miserabile, con quale impudenza osi insudiciare questo luogo sacro?" tuono' la Divinita' Olimpia. Bokomon afferro' stretto il suo libro, quasi volesse usarlo come scudo, e i ragazzi e i loro Digimon si disposero a cerchio attorno ai due Digimon guide... mentre Izumi si voltava di scatto verso Mercurimon!

"Mercurimon-sama!" esclamo' la mezza-italiana. "Lei... lei conosce quest'uomo?"

"Questa mi giunge nuova, lo ammetto..." affermo' Yushima, mentre lui e Kamemon si disponevano vicino agli altri agenti della DATS. "Non sapevo che Mercurimon-sama conoscesse gia' Kurata, e la cosa non mi piace..."

Un istante dopo, Mercurimon diede la conferma che tutti temevano.

"Si'... lo conosco, purtroppo... quell'uomo... e' stato lui, tre anni fa, ad uccidere tanti nostri fratelli Digimon!"

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CONTINUA...

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Capitolo 37
*** La tragedia di DigiWorld ***


Record of Digital Wars-37

Digimon Frontier and Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Sono tornato!

E scommetto che molti non si aspettavano di trovare online cosi' presto il nuovo capitolo di questo crossover, eh? Ma dal momento che tra non molto partiro' per una decina di giorni di vacanza, e' il caso che mi prenda un po' avanti, e ho tutta l'intenzione di scrivere altre storie nel frattempo! Questo vorra' dire che saro' un po' impegnato in questi giorni, ma per voi lettori lo faccio volentieri!

Allora, facciamo un po' di riassunto: nello scorso capitolo, abbiamo detto finalmente addio a Gotsumon e a Tsukaimon, che per l'occasione si erano trasformati rispettivamente nelle loro forme Ultimate e Champion, ovvero Meteormon e Kougamon, e hanno cercato di eliminare la spedizione della DATS, Leggendari Guerrieri compresi. Ma non hanno avuto molta fortuna... grazie alle tattiche della DATS e ai poteri di Agunimon e compagni, Meteormon e i suoi scagnozzi sono stati battuti, e i nostri eroi hanno potuto proseguire fino alla reggia di Mercurimon, nel cuore della Infinite Ice Ridge... non prima di aver salutato, almeno temporaneamente, il gruppo dei nuovi arrivati, Shinya, Sophie, Katsuharu e Kaoru, che hanno intenzione di allenarsi per imparare ad usare la loro forma Beast.

Ma ora che sono arrivati a destinazione, c'e' una brutta sorpresa per i nostri eroi: Mercurimon ha appena rivelato che il responsabile della strage di Digimon di tre anni prima, che e' stata la fonte di tutto il caos, non e' altri che... il professor Kurata, quel professore dall'aria affabile che si e' unito al gruppo in occasione di questa spedizione! Il che significa... che molto presto inizieranno a fioccare guai ancora piu' grossi di quelli che abbiamo visto finora!

Okay, questo sara' un capitolo di flashback, il cui scopo sara' di fare luce su quello che e' accaduto durante la spedizione del padre di Masaru, e in quel giorno infausto in cui e' scoppiata l guerra tra Digiworld e il Mondo Reale! Finalmente, tutti i nodi stanno per venire al pettine... o almeno, questo e' quello che si spera, perche' chissa', potrebbe ancora accadere molto prima che a tutto questo caos si possa scrivere la parola fine una volta per tutte!

Ma come sempre, prima di fare quuesto preferisco rispondere alle vostre recensioni. E anche questa volta, anche se non sono molte, sono molto gradite, e soprattutto sono arrivate puntuali! E comunque, ho visto che questa storia la state leggendo in tanti, quindi... sono soddisfatto in ogni caso!

Darkroxas92: Esatto, purtroppo. E' accaduto esattamente nel momento in cui scoprire la verita' non e' piu' in grado di danneggiare i piani di Kurata in maniera significativa... e quali saranno i suoi piani, sara' rivelato fin troppo presto! Beh, si', stavolta quei due rompiscatole hanno tolto il disturbo in maniera definitiva, quindi c'e' almeno un lato positivo in tutta questa situazione! Ti consiglio di prepararti perche' questo capitolo e il prossimo avranno un bel po' di sorprese e colpi di scena! Non anticipo nulla, ma... immagino che tu sappia gia' cosa aspettarti, no?

E va bene... allora, se siete tutti pronti, io comincio con il nuovo capitolo! Vi avverto... sara' un flashback, ma non sara' niente affatto tranquillo!

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Capitolo 37 - La tragedia di DigiWorld

[TRE ANNI FA...]

DigiWorld, il mondo digitale che soltanto poche settimane fa era stato completamente ripristinato appena dopo che Lucemon, il Demone della Superbia, aveva assorbito tutto il Digi-codice nel proprio corpo, ora era in pace e tranquillita'. Ora che gli Angeli erano tornati alle loro forme Rookie, in attesa che evolvessero nuovamente e potessero riprendere il loro posto al vertice del Mondo Digitale, alcune potenze superiori avevano inviato dei loro rappresentanti a governare in vece dei tre custodi, in modo che DigiWorld potesse essere mantenuto in ordine e, col tempo, tutto tornaasse alllo status quo. Dopo tante peripezie e cataclismi, finalmente la dimensione alternativa poteva godere di un periodo di assoluto benessere.

Quella mattina, nel settore sotto il controllo di Mercurimon, una delle dodici Divinita' Olimpie che costituivano una delle piu' importanti organizzazioni di Digimon esistenti, una dei tanti sudditi del potente titano stava caminando in tutta tranquillita' attraverso i boschi innevati, in silenzio quasi assoluto malgrado la sua notevole mole - una Digimon somigliante ad un grosso pupazzo di neve panciuto, con una testa tonda dalle orecchie a punta e due grandi occhi neri e luminosi, unica caratteristica del suo viso a parte il piccolo buco nero che costituiva il suo naso. Diversi "bottoni" decoravano la parte frontale del suo corpo, susseguendosi in una linea verticale come se la strana Digimon di neve avesse addosso uno smoking o un abito simile, e le sue braccia e gambe erano tozze con mani e piedi stranamente grandi rispetto al corpo. In quel momento, sembrava che stesse passeggiando per conto suo, godendosi la tranquillita' di quei boschi imbiancati... quando un lamento, proveniente dal sottobosco, arrivo 'improvvisamente alle sue orecchie, attirando la sua attenzione...

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Frigimon

Anche chiamato: Yukidarumon

Tipo: Neve

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Sub Zero Ice Punch

Un Digimon glaciale il cui corpo e' ricoperto di neve e cristalli di ghiaccio. Nonostante il suo aspetto pericoloso, in realta' e' un Digimon di natura gentile, e non ama combattere.

Aguzzando la vista, la Digimon di neve si diresse verso i cespugli da cui aveva sentito provenire quello strano lamento... ed ecco che lo senti' di nuovo, questa volta ancora piu' pronunciato. Allarmata, Frigimon raggiunse gli arbusti e ne scosto' i rami per capire di cosa si potesse trattare... e rimase allibita quando vide che, disteso a terra prono nel bel mezzo del fogliame innevato, si trovava un bambino umano di non piu' di sette od otto anni, con i capelli blu-neri scompigliati, e i vestiti laceri e praticamente inutilizzabili, che era rimasto li' sdraiato da chissa' quanto. Peggio ancora, Frigimon noto' una piccola macchia di sangue vicino alla sua fronte, segno sicuro che il piccolo aveva subito una ferita piuttosto importante... ma da dove mai poteva provenire quel bambino? Non c'era mai stato nessun contatto tra il mondo umano e DigiWorld, se si escludevano quei ragazzi che erano stati richiamati di recente per diventare i Leggendari Guerrieri e distruggere Lucemon... ma Frigimon era convinta che tutti loro fossero tornati alle loro case, o perche' non erano stati scelti, o perche' ormai Lucemon era stato sconfitto, e quindi non c'era piu' bisogno di loro. Allora... com'era possibile che uno di questi fosse rimasto la', e per giunta in quelle condizioni? Ci doveva essere per forza un errore...

Ma la Digimon di neve mise da parte subito simili considerazioni. In quel momento, la cosa piu' importante era prestare soccorso a quel ragazzino, prima che morisse assiderato la' fuori. Tutto il resto poteva aspettare... quindi, con molta delicatezza, Frigimon raccolse il ragazzino e lo porto' con se', incamminandosi verso il suo igloo...

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La prima cosa che il piccolo Ikuto Noguchi senti', al momento di risvegliarsi dal lungo sonno in cui era sprofondato, fu un insistente, anche se per fortuna non troppo intenso, dolore alla testa, come se all'interno del suo cranio stesse rotolando una grossa sfera d'acciaio. Sentiva che le palpebre erano pesanti, e le articolazioni deboli, ma soprattutto sentiva una gran confusione in testa, e un calore che, pur essendo rassicurante, non era comunque familiare... non ricordava molto di quello che era successo prima di perdere i sensi... ricordava soltannto di aver visto due alte e regali figure in armatura che stavano sopra di lui, guardandolo con distacco e sufficienza... poi, la sensazione di precipitare in un vuoto senza fine, e il nero senza suoni...

Ma dove si trovava adesso? Questa era la domanda che il ragazzino si stava ponendo, mentre pian piano apriva gli occhi e si guardava attorno. Non era uno scenario che lui riconoscesse... sembrava una grande casa con una sola stanza semisferica, il cui pavimento sembrava fatto di lastre di metallo intersecate tra loro, e l'arredamento era davvero minimo, consistente in niente piu' di un fornello, un paio di letti - su uno dei quali lui era disteso in quel momento - uno sgabello e un comodino. Dall'apertura cilindrica che era l'unico ingresso alla dimora improvvisata, si poteva vedere che all'esterno stava cadendo la neve, e che tutta la terra era imbiancata, ma per fortuna, all'interno faceva caldo... Che razza di posto era quello?

...

...

Effettivamente, c'era una domanda ben piu' urgente... da dove veniva? Come si era trovato in quella strana situazione? Che cosa stava facendo prima di ritrovarsi li', tutt'a un tratto? In quel momento... sentiva che la sua mente era un vuoto tottale... non riusciva a ricordare nulla di quello che gli era accaduto... nulla del suo passato... assolutamente niente!

Solo, in un angolino della sua mente, rimaneva un ricordo.

Ikuto

Ikuto Noguchi.

Quello... non poteva che essere il suo nome, per quanto gli sembrasse strano che, in tutto questo, fosse l'unica cosa che gli fosse rimasta dei suoi ricordi...

"Oh, finalmente! Ti sei svegliato, piccolo amico mio!" disse una voce femminile, profonda e materna, appartenente all'alta e imponente figura simile ad un pupazzo di neve che si stava avvicinando al suo letto... "Sei stato privo di sensi per una giornata intera... forse anche di piu'! Meno male che ti ho trovato, altrimenti..."

Ikuto si ritiro' d'istinto e guardo' Frigimon con apprensione, al che la dolce Digimon si rese conto di essere stata un po' troppo precipitosa. C'era da immaginarselo, che un essere umano avrebbe reagito con sospetto e paura davanti ad un Digimon... "Oh, scusami... non volevo spaventarti! Adesso... come ti senti?"

Ikuto ci mise qualche secondo a tornare pienamente cosciente e a scrollarsi di dosso i postumi del sonno... e finalmente, quando la testa gli si schiari' del tutto, il ragazzino si tocco' la fronte - restando abbastanza sorpreso del fatto di trovarci legata attorno una benda umida - e guardo' Frigimon con aria ancora stordita, ma riconoscente. "Bene." rispose semplicemente. "Solo... mal di testa..."

"Si', posso immaginarlo..." rispose Frigimon, sedendosi a gambe incrociate accanto al piccolo. Il suo volto benevolo non possedeva una bocca, ma anche cosi' era facile capire che stava sorridendo. "Sei rimasto svenuto per un bel po' di tempo, ma adesso va tutto bene! Ci pensero' io a prendermi cura di te... a proposito, tu da dove vien? E... come ti chiami?"

"I-io... non sapere... da dove..." rispose Ikuto, massaggiandosi la fronte con una mano, e poi mettendosi di nuovo disteso sul letto. "Mio nome... Ikuto... solo questo... ricordo..."

"Oh, capisco..." disse Frigimon, sinceramente dspiaciuta per lui. Chissa' cosa gli era capitato, per perdere la memoria cosi'... "Comunque... visto che adesso sei qui, mi prendero' io cura di te! Stai tranquillo, Ikuto-chan, non c'e' nulla di cui preoccuparti..."

Un improvviso schianto fece tremare la terra e sobbalzare sia Ikuto che Frigimon, e la Digimon, dopo aver fatto cenno al suo inaspettato ospite di restare a letto e rilassarsi, corse fuori... venendo raggiunta quasi subito da un Gotsumon e da uno Tsukaimon dall'atteggiamento indignato! L'ometto di roccia stava precedendo un'altra figura, quella maestosa e regale del potente Mercurimon, e i suoi due accoompagnatori, Bokomon e Neemon...

"E' qui, Mercurimon-sama! Glielo posso garantire, l'intruso e' dentro la casa di Frigimon!" esclamo' l'ometto di roccia con la sua vocetta nasale. Frigimon corrugo' la fronte. Non era un segreto che a Gotsumon e a Tsukaimon, due dei diretti servitori del potente Mercurimon, non andassero per niente a genio gli esseri umani, al punto che si rifiutavano di credere che alcuni di essi avessero potuto diventare Leggendari Guerrieri...

"Accidenti, Gotsumon, un po' di contegno! Cos'e' tutta questa furia?" sbotto' Bokomon, trascinandosi dietro il suo librone. "Dal modo in cui ne parli, sembrerebbe quasi che Frigimon abbia commesso chissa' quale crimine! Ehm... ciao, Frigimon! Scusa se piombiamo qui all'improvviso..."

"Ma... Mercurimon-sama voleva parlare con te e..." continuo' Neemon, interrompendo la frase a meta' quando cio' che voleva dire apparve evidente.

Frigimon saluto' le due guide di DigiWorld con un cenno della mano, poi alzo' lo sguardo verso Mercurimon, che torreggiava praticamente su tutti gli edifici di quella piccola vallata. La Divinita' Olimpia manteneva la sua classica espressione dura e illeggibile, mentre faceva un cenno della testa, in segno di saluto, a Frigimon. "Io sono Mercurimon, delle dodici Divinita' Olimpie. In assenza dei tre Grandi Angeli che governavano DigiWorld, io ho temporaneamente il compito di mantenere la pace e l'ordine in questa zona del Mondo Digitale." affermo'.

Frigimon si inchino' rispettosamente. "E'... e' un onore per me conoscerla, Mercurimon-sama... ho... sentito parlare molto di lei, ma non credevo che l'avrei incontrata di persona cosi' presto..." affermo', cercando di nascondere meglio che poteva il suo nervosismo. "Per quale motivo una delle dodici Divinita' Olimpie si sarebbe presa il disturbo di fare visita ad un suo umile suddito?"

"Penso che tu lo sappia gia', Frigimon." rispose con tutta calma il titano dalla pelliccia di lupo. "Sto parlando dell'umano che tu stai accudendo a casa tua. Lo sai bene che i contatti tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale sono proibiti, e cosi' e' stato fin da prima che Lucemon prendesse il potere."

"Mercurimon-sama e' venuto ad estirpare le radici della catastrofe prima che germoglino!" esclamo' con spocchia Tsukaimon, svolazzando rumorosamente attorno a Gotsumon. "E ovviamente, quel moccioso che tu hai preso con te rientra in questa categoria! Non lo puoi negare!"

Bokomon sospiro', sfregandosi la testa con aria affranta. Purtroppo, per quanto gli fossero antipatici Gotsumon e Tsukaimon, non poteva dire che avessero torto, in questo caso. Le antiche leggi parlavano chiaro... se ci fossero stati contatti tra i due mondi, ne sarebbe seguito il caos per entrambe le dimensioni!

Tuttavia, Frigimon corrugo' la fronte e si mise davanti all'ingresso del suo igloo. "Mi dispiace, Mercurimon-sama... ma nonostante io non provi altro che rispetto nei suoi confronti, non posso obbedire a questo ordine." affermo'.

Immediatamente, tutti e quattro i servitori di Mercurimon sobbalzarono e spalancarono gli occhi. Che cosa aveva detto Frigimon? Che si rifiutava di obbedire ad un ordine di Mercurimon-sama? Nessun Digimon aveva mai avuto tanta audacia da discutere il volere di una Divinita' Olimpia... anche se, in fondo, Bokomon e Neemon erano contenti che Frigimon avesse preso questa decisione.

"Cosa?" chiese Mercurimon, semplicemente.

"Frigimon! Questa e' blasfemia!" gracchio' Gotsumon. "Ti rendi conto di quello che stai facendo? Stai disobbedendo al nostro signore! Questa e' una colpa gravissima!"

Frigimon fece un passo avanti e annui'. "Mi rendo perfettamente conto di quello che sto facendo, Mercurimon-sama..." affermo'. "Ma... la verita' e' che voglio occuparmi io di questo bambino! E' una decisione che ho gia' preso!"

Tsukaimon ando' quasi in faccia a Frigimon. "Hey! Come ti permetti di usare quel tono di voce nei confronti di Mercurimon-sama?" stridette. "Devi consegnarci quell'umano! Ora!"

Frigimon squadro' con rabbia quel mostriciattolo alato, pronta a rispondergli per le rime... ma si interruppe quando vide Ikuto alzarsi dal suo letto e, con il pigiama e i piedi scalzi cosi' com'era, uscire di fretta dall'igloo e mettersi a guardare con allarme i Digimon che erano venuti per lui! "Ah! Loro... loro chi...? Perche' loro qui? Per prendere me...?"

"Tranquillo, Ikuto... non lascero' che nessuno ti faccia del male." cerco' di tranquillizzarlo Frigimon, appoggiandogli una delle sue grandi mani sulla testa e arruffandogli un po' i capelli gia' scombinati. Il bambino si nascose dietro la sua neo-mamma adottiva, guardando con timore il colosso vestito di pelli di lupo che li squadrava dalla sua posizione di vantaggio. Sembrava che la Divinita' Olimpia stesse riflettendo su quello che stava vedendo... e un istante dopo, con sorpresa dei suoi servitori, e con grande gioia di Bokomon e Neemon, un sorriso si dipinse sul volto duro di Mercurimon, dietro le zanne di lupo che nascondevano la sua faccia.

"Ne ho gia' sentito parlare." commento' il possente titano. "Le madri umane si comportano in questo modo nei confronti dei loro figli per proteggerli. Questa e' una cosa che noi Digimon non abbiamo. Quindi, Frigimon... tu vorresti essere la mamma di quel bambino?"

"Mamma?" chiese la Digimon di neve, voltandosi verso Ikuto, che la guardava con grandi occhioni dorati supplicanti, chiedendole di non lasciarlo solo. Gli fece un'altra carezza, e il suo volto si illumino', rispecchiando il sorriso che, poco dopo, apparve sul viso di Ikuto. "E' una parola che mi piace... Si', effettivamente, mi piacerebbe fare da mamma a questo bambino!"

Bokomon e Neemon si scambiarono un'occhiata d'intesa, capendo che era il momento giusto per parlare a favore di Ikuto. "Mercurimon-sama, se potessimo aggiungere qualcosa anche noi..." disse il Custode del Libro, alzando una mano. "Io... non credo che fare uno strappo alla regola sia poi una cattiva idea, in fondo! Penso che... dovremmo avere compassione di lui, e non mandarlo via o peggio!"

"E' vero, Mercurimon-sama! Posso testimoniare anch'io asuo favore! Ho conosciuto persone come lui, e sono tutte fantastiche!" esclamo' Neemon, riferendosi ovviamente ai Guerrieri Leggendari. Gotsumon e Tsukaimon mantenevano le loro espressioni truci e disapprovanti, e non sembravano avere intenzione di rescindere dalla loro posizione...

Passo' qualche secondo, e alla fine Mercurimon sorrise candidamente e annui'. "Capisco. E sia, allora. Frigimon, da questo momento in poi, Ikuto vivra' con te. Prenditi cura di lui."

"Ma... Mercurimon-sama!" esclamo' Gotsumon, scandalizzato... ma la Divinita' Olimpia lo mise a tacere con un'occhiataccia severa.

"Questa e' la mia decisione, Gotsumon. Tu e Tsukaimon la rispetterete, mi sono spiegato?" tuono'. "Per quanto riguarda voi, Bokomon e Neemon... vi do il permesso di occuparvi anche voi di Ikuto e di badare alla sua educazione. Fate in modo che possa vivere qui, a DigiWorld."

"Si', certo, Mercurimon-sama! Abbiamo capito!" esclamarono i due buffi Digimon in perfetta sincronia!

Finalmente, Ikuto si azzardo' ad uscire dal suuo nascondiglio improvvisato, e Frigimon gli mise una mano sulla spalla, per fargli coraggio. "Non avere paura, piccolo Ikuto... Mercurimon-sama e' un po' burbero, lo so, ma ha un cuore d'oro! Vedi? Ti ha gia' accettato, e ti permettera' di restare con me!"

"D-davvero?" balbetto' il ragazzino... per poi alzare lo sguardo verso il titano e fargli un sorriso di sollievo. "G-grazie... Mercurimon-sama..."

"Di niente, Ikuto..." rispose Mercurimon, chiedendosi se la sensazione di calore che provava in fondo al suo cuore fosse quello che gli esseri umani definivano "essere un padre"...

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"Frigimon voleva bene ad Ikuto dal profondo del suo cuore..." racconto' Mercurimon, un'ombra di tristezza che si insinuava nella sua voce al ricordo di quel periodo lontano che non sarebbe piu' tornato. "Come se davvero fosse stato suo figlio... e poco tempo dopo, ebbe il piacere di adottare un Digimon senza casa, che da tempo vagava per DigiWorld."

"Quel Digimon era Falcomon, me lo ricordo bene..." rispose Bokomon, dando un'occhiata al falchetto e al suo partner umano, che erano ancora in mano ai soldati. "Ikuto e Falcomon divennero amici in breve tempo, e da allora sono stati compagni di giochi e partner inseparabili. Me lo ricordo come fosse ieri, ragazzi miei... io li ho visti crescere, e anche Neemon..."

"Bokomon..." mormoro' commossa Izumi. In effetti, tutti i presenti stavano partecipando al racconto di Mercurimon e di Bokomon... del quale, del resto, non avevano ancora sentito la fine!

"Ma poi..." continuo' Mercurimon, squadrando Kurata con odio. "Ma poi, quel parassita spezzo' il legame tra Ikuto e Frigimon! Lo distrusse per sempre!"

Immediatamente, gli sguardi di tutti puntarono Kurata, e Kouji si fece avanti per primo, parlando con gelida calma allo scienziato. "Bene... non posso dire di essere sorpreso, Kurata-hakase. Fin dall'inizio avevo percepito che c'era qualcosa che non andava, e adesso tutti i nodi stanno venendo al pettine." disse tranquillamente, ma si riusciva benissimo a sentire il guanto di ferro in mano di velluto.

"Ora ci deve delle spiegazioni, Kurata-hakase." disse Tohma. "Cosa vuol dire Mercurimon? Che cosa ha fatto, tre anni fa?"

Kurata, del tutto indifferente, si aggiusto' gli occhiali. "Andiamo, non vi lascerete mica incantare dalla sua versione della storia? E' ovvio che Mercurimon cerca di portare acqua al suo mulino." affermo'. "Vedete... in realta', in tutto questo, la vera vittima sono io."

"Vittima?" ringhio' Junpei. "Di cosa sta parlando?"

Kurata si schiari' la voce... e a Chika sembro' per un attimo che lo scienziato avesse dato un'occhiata storta a Dorumon. "Allora... tutto e' cominciato quando, tre anni fa, venne formata la squadra di esplorazione del Mondo Digitale..." inizio' a raccontare...

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La macchina fotografica del professor Suguru Daimon, studioso di informatica ed esperto di arti marziali, scatto' tre volte di seguito, immortalando i giochi spensierati di un gruppetto di Gomamon che saltellavano vicino alla costa presso la quale il gruppo di ricerca si era accampato. Certo che DigiWorld era davvero un posto affascinante... si vedevano tante di quelle cose, che Suguru non avrebbe mai neanche osato immaginarle. Aveva fatto bene ad unirsi a quel gruppo, anche se gli mancavano molto sua moglie Sayuri, e i suoi figli Masaru e Chika...

"Ehm... professor Daimon, non vorrei sembrarle irrispettoso, ma non le sembra di prendere la cosa un po' troppo alla leggera?" chiese il detective Rentaro Satsuma, del dipartimento di polizia di Kanagawa, mentre Suguru si accingeva a scattare qualche altra foto. "In fondo, siamo qui per cercare il piccolo Ikuto, o sbaglio?"

"Certo, certo... questo lo ricordiamo tutti." rispose il suo superiore, il vice-ispettore Hiroshi Yushima, con tono serafico. In quel momento, il veterano di polizia stava ammirando una piantina selvatica simile ad una mimosa, "Pero', al tempo stesso, non posso biasimare il professore. Il Mondo Digitale e' cosi' incredibile... guardarci un po' attorno non puo' certo farci male."

"Questo mondo e' pieno di cose che non ho mai visto prima." prosegui' Alan Mainard, un archeologo che si era unito al gruppo all'ultimo momento per motivi di ricerca personale. "E' veramente magnifico... certo, anch'io voglio ritrovare il figlio dei signori Noguchi, pero' questo non vuol dire che non posso apprezzare cio' che ci circonda."

"Lei ha proprio ragione, signor Mainard..." inizio' a dire Suguru, inquadrando nuuovamente i Gomamon... prima che un pauroso ringhio, seguito da un acuto urlo di terrore, interrompesse la calma della notte, facesse scappare i piccoli Digimon foca, e facesse fare un salto al giovane esperto di informatica! "Cos...? Che sta succedendo?"

"A... Aiuto! Stammi lontano, mostro! Stammi lontano!" esclamo' una voce lamentosa, appartenente al professor Akihiro Kurata dell'universita' Waseda. Il professore, che in quel momento era emerso da un tunnel tra le rocce, stava indietreggiando terrorizzato davanti ad un Lynxmon, un Digimon simile ad una tigre dai denti a sciabola dal mantello avvolto da fiamme arancioni... e teneva in mano una pistola con la quale cercava inutilmente di minacciare l'aggressore!

"Kurata-hakase! Non spari! Metta via la pistola!" esclamo' Suguru... ma il professore fece l'esatto contrario e, preso dal panico, esplose due colpi contro Lynxmon, che non ne venne minimamente influenzato. Irritato, Lynxmon continuo' ad avanzare... e una volta giunto alla distanza giusta, prese lo slancio e si getto' su Kurata, che grido' in preda all'orrore mentre vedeva tutta la sua vita scorrergli davanti...

"Kurata-hakase! Si tolga di li', presto!" esclamo' Yushima in un raro momento di perdita della calma. Senza pensare oltre, il professor Daimon scatto' in avanti e si mise davanti a Lynxmon... per poi colpirlo con un micidiale destro sulla mascella! Un breve gioco di luci circondo' il punto dell'impatto... e un istante dopo, lo sbalordito Lynxmon venne scagliato via con violenza, atterrando su un costone di roccia li' vicino, a due passi dal mare. Kurata tiro' un sospiro di sollievo e si sedette a terra, cercando di riprendere fiato... ma un istante dopo, si ritrovo' davanti il professor Daimon che lo rimproverava aspramente.

"Professor Kurata!" esclamo' Suguru. "Perche' non hafatto come le ho detto e non ha messo via la sua pistola?"

"E... e... e me lo chiede, anche?" balbetto' Kurata mentre si rialzava. "Quel... quel mostro stava per sbranarmi! Io mi sono solo difeso!"

"Se non gli sembriamo una minaccia, i Digimon ci lasceranno in pace." prosegui' Suguru... e trasali' quando un rumore di acqua smossa dietro di lui annuncio' l'arrivo di un possente Ikkakumon, che stava guardando con rabbia il gruppo di umani che avevano disturbato i piccoli Gomamon! "Oh, no! Come temevo, adesso lui ci vede come un pericolo!"

"Meglio tagliare la corda, e subito!" esclamo' Mainard, mollando le rocce che stava esaminando. Il gruppo corse a rotta di collo e ripercorse la strada che li aveva condotti fino alla costa rocciosa, mentre dietro di loro Ikkakumon cominciava a sparare loro contro il suo corno simile ad un arpione...

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"E da quel momento in poi, il nostro viaggio a DigiWorld divenne un inferno..." prosegui' Kurata, con un risolino maligno che Takuya gli avrebbe volentieri strappato dalla faccia. "Poiche' avevamo paura per i continui attacchi dei Digimon, entrammo nella Infinite Ice Ridge per cercare rifugio... ma neanche li' potevamo trovare pace!"

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"Non vi lascero' passare, schifosi umani!" ringhio' ferocemente SaberLeomon, piazzandosi proprio davanti al gruppo mentre questo attraversava le gallerie ricoperte di ghiaccio. I suoi artigli, lame ricurve e affilate come falci, scintillavano alla fioca luce della caverna, e le sue zanne spropositate promettevano morte a qualunque invasore! Non era un Digimon con il quale il gruppo di esploratori poteva sperare di cavarsela... e cosi', fecero l'unica cosa possibile, infilandosi in un corridoio laterale e cominciando a correre a rotta di collo! SaberLeomon ruggi' infuriato e comincio' ad inseguirli, guadagnando terreno ad ogni falcata... e Kurata, quasi in panico, frugo' furiosamente all'interno del suo zaino e ne estrasse un oggetto sferico dall'aspetto altamente tecnologico...

"Maledizione... non c'e' altra scelta, dobbiamo usare la bomba di oscillazione dimensionale che ho creato! Dobbiamo tornare sulla Terra adesso!" esclamo' Kurata.

Ancora una volta, il resto del gruppo non fu molto d'accordo. "Aspetti, Kurata-hakase! Quell'oggetto non e' mai stato provato! Attivarlo adesso potrebbe essere troppo pericoloso per tutti noi!" esclamo' il signor Noguchi.

"E poi, non abbiamo ancora trovato Ikuto!" esclamo' sua moglie. "Non possiamo andarcene cosi'..."

"Se quella bestia ci fara' a pezzi non fara' alcuna differenza!" taglio' corto Kurata, infastidito da quelle che per lui erano soltanto inutili lagne. Che cosa poteva esserci di piu' importante che salvarsi la pelle? Cosi', con un gesto stizzito della mano, Kurata attivo' lo stranoo oggetto, che inizio' ad emanare raggi di luce dorati in ogni direzione... e costrinse SaberLeomon a fermarsi, piazzandosi una zampa artigliata davanti agli occhi per non essere abbagliato! Un rumore cupo e rombante penetro' nelle orecchie di tutti... e un enorme buco, simile ad una galleria dalle pareti che spendevano di una strana luce verdina, si spalanco' davanti a loro!

"Bene... questo e' il nostro biglietto di ritorno nel Mondo Reale!" esclamo' Kurata, il cui sollievo appariva stridente se paragonato alle espressioni dubbiose del resto del gruppo. "Ora forza, tutti dentro! Non c'e' piu' tempo da perdere, e io non restero' un attimo di piu' in questo buco schifoso!"

"Aspetti, Kurata!" lo richiamo' Satsuma. "La missione non e' ancora stata..."

"Al diavolo la missione! Ormai e' fallita, non lo capite? Non aveva nessuna possibilita' di riuscire fin dall'inizio!" sbotto' il professore della Waseda, afferrando per un polso la signora Noguchi, che cercava inutilmente di svincolarsi, e gettandosi per primo nel varco dimensionale. Gli altri membri della spedizione cercarono di richiamare i loro compagni... ma era tutto inutile: si stavano gia' allontanando da loro, e SaberLeomon, ora di nuovo in grado di vedere chiaramente, stava per prendere lo slancio verso di loro...

"Maledizione... quel Kurata..." mormoro' il professor Daimon a denti stretti. "Ormai non si puo' fare piu' niente... Mainard, Satsuma, Yushima, Noguchi... tutti voi, entrate in quel varco dimensionale! Io restero' qui a trattenere questo Digimon!"

"Professor Daimon! Non possiamo lasciarla qui, questo varco dimensionale non durera' abbastanza da permetterle di seguirci!" cerco' di protestare Mainard.

Ma Suguru era ormai deciso. "A maggior ragione, allora, dovete andare adesso!" esclamo', mentre si preparava ad affrontare SaberLeomon. "Se qualcuno deve rimanere qui a DigiWorld... meglio che sia io! Voi tornate sulla Terra! Presto, prima che sia troppo tardi!"

"Professor Daimon..." mormoro' Satsuma, pensando con rammarico alla moglie e ai due figli che il suo saggio compagno di viaggio avrebbe lasciato sulla Terra...

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"E quindi... papa' e' rimasto su DigiWorld per questo motivo!" esclamo' Chika, meravigliata ed ammirata. "Voleva... voleva difendere i suoi compagni...". Fino a quel momento, il discorso di Kurata non era riuscito a convincere nessuno, e anzi stava convincendo sempre piu' i ragazzi che di quell'uomo non ci si poteva fidare.

"Proprio cosi', piccola... questo codardo che abbiamo di fronte e' scappato..." tuono' Mercurimon, squadrando Kurata con rinnovato odio. "Ma vostro padre no, e di questo gli rendero' sempre merito. Fu lui ad aprirmi gli occhi su molte cose... e sfortunatamente, lo dico a mio discredito, fino ad ora mi ero dimenticato di molte cose che lui mi aveva insegnato... Suguru Daimon rimase, e mi affronto' fieramente, anche se sapeva che molto probabilmente sarebbe morto!"

"Allora e' proprio vero... tu e mio padre vi siete affrontati, in passato!" esclamo' Masaru. Mercurimon annui' pacatamente e prosegui' il racconto.

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Il pugno di Suguru Daimon, avvolto da un alone di pixel arancioni, si sollevo' in aria per un istante... e poi, con un deciso movimento del braccio, il giovane informatico ed esperto di arti marziali sferro' un poderoso pugno davanti a se', colpendo in pieno quello di Mercurimon, che ormai occupava completamente il suo campo visivo. Incredibilmente, i due pugni si scontrarono a mezz'aria, e Mercurimon spalanco' gli occhi quando vide che il suo colpo era stato intercettato e neutralizzato!

"Cosa? Ma com'e' possibile?" esclamo' la Divinita' Olimpia. "Come puo' un semplice essere umano possedere una simile forza?"

"La spiegazione e' semplice. Quando un uomo vuole proteggere qualcosa, riesce a trovare una forza nascosta dentro di se'!" spiego' Daimon, il cui pugno stava emanando dei raggi luminosi arancioni in ogni direzione. "Proprio come voi avete la vostra ragione per combattere, io ho delle persone care che voglio proteggere. Non importa chi sia il mio avversario, io non esitero'."

I due contendenti si spararono con un'abbagliante lampo di luce... e Mercurimon fece qualche passo indietro, nel tentativo di riprendere l'equilibrio. Si mantenne in piedi, alzando le braccia in una posizione di guardia, e squadro' fieramente il suo avversario, che stava facendo la stessa cosa... e per un po', nessuno dei due fece una sola mossa, ne' disse una parola, come se si stessero studiando a vicenda.

Poi, Mercurimon ruppe il silenzio che stava diventando pesante. "Interessante." commento'. "Hai un modo di pensare diverso da quello di molti dei tuoi simili umani. Devo ammettere che sono impressionato."

Come se in quel momento fossero giunti ad una reciproca comprensione, i due contendenti interruppero il duello di sguardi e si misero l'uno di fronte all'altro...

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"Certo che fare a botte e' proprio un vizio di famiglia, eh?" commento' sarcastica Yoshino, guardando Masaru con un lieve sorriso. "Spero solo che anche a Chika-chan non vengano queste manie... sarebbe davvero strano a vedersi..."

"Forse, pero' ora sappiamo che davvero il papa' del mio capo ha combattuto con Mercurimon!" esclamo' allegramente Agumon. "E del resto, non credo che mi sarei potuto aspettare altro da lui! Hehehee..."

"Eh, gia'... il nostro papa' e' uno che ci sa fare, eh, Chika-chan?" disse Masaru, facendo un segno dell'okay rivolto alla sorella minore e a Dorumon.

Con un leggero sorriso sulle labbra e un occhiolino, Chika rispose. "E' vero! E' un grandissimo papa'! Chissa' che un giorno tu non possa conoscerlo, Dorumon-chan!"

"Mi piacerebbe davvero... ma adesso dove si trovera'?" chiese Dorumon a Mercurimon. "Lei... non sa per caso dove sia andato, ora?"

La Divinita' Olimpia gratto' un bracciolo del suo trono con una delle sue possenti mani artigliate, e sospiro', un suono che esprimeva preoccupazione e rimpianto. "Purtroppo, temo di non potervi aiutare in questo senso. Sono passati tre anni da allora, e me lo ricordo come se fosse ieri... Suguru Daimon era forte, e coraggioso. Anche davanti a me, il suo cuore non esito' mai. Anche quando gli chiesi per quale motivo gli esseri umani si fossero spinti fino a calcare le sacre terre del Mondo Digitale. Egli mi rispose... che era venuto fin qui perche' stava soffiando un vento sconosciuto."

"Un vento?" chiese Izumi, gli occhi ridotti a due puntini neri per lo sbalordimento. Quello, per certi versi, era il suo campo di competenza. "Come sarebbe a dire, un vento?"

"Si', Guerriera Leggendaria. Un vento." rispose il titano. "Egli mi disse che voleva conoscere l'ignoto. Che voleva vedere cio' che le altre persone possono soltanto sognare... e che questa curiosita' era l'istinto di un uomo, e un suo desiderio naturale. Ma che in nome di questo, non aveva mai avuto intenzione di calpestare e devastare il Mondo Digitale... mi spiego' quello che era accaduto quando voi, Leggendari Guerrieri, foste richiamati in questo mondo per proteggerlo dalle depredazioni di Lucemon e dei suoi fedeli. Mi parlo' di quel bambino, Ikuto Noguchi..." E a questo punto, Ikuto fece un passo avanti, pur ancora sotto il controllo dei soldati di Kurata, e annui' malinconicamente. "E di quello che era successo in quel giorno, in cui egli venne richiamato a sua volta DigiWorld, solo per restarvi intrappolato, e cadere vittima di un attacco dei Cavalie Reali di Lucemon, Dynasmon e Crusadermon. Lui e il suo gruppo erano venuti fin qui per salvare quel bambino... ma per farlo, non avevano nessuna intenzione di danneggiare il Mondo Digitale. Io credetti alle parole di Suguru, e gli raccontai ogni cosa..."

Mercurimon fece una pausa, giusto per raccogliere le idee e assicurarsi che il suo uditorio improvvisato gli stesse prestando orecchio, poi prosegui' con la narrazione. "Gli dissi che Ikuto era sotto la tutela di uno dei miei sudditi, appunto Frigimon... e che stava bene, cosa che effettivamente era. Ma gli dissi anche che aveva perso completamente la memoria, e che ormai era convinto di essere lui stesso un Digimon... al che Suguru, pur a malincuore, decise che non era il caso di insistere, e che sarebbe stato meglio lasciare che Ikuto crescesse li', nel Mondo Digitale. Mi racconto' anche di te, Masaru... e di te, piccola Chika... parlammo a lungo, e alla fine io gli dissi che era il caso che lui andasse ad incontrare Yggdrasil."

"Yggdrasil?" chiese Takuya. "E che cosa sarebbe?"

Fu Tohma, informato come sempre, a rispondere per primo a quella domanda. "Secondo la mitologia germanica... parlo ovviamente dei miti della saga di Odino, degli Aesir e del Valhalla... Yggdrasil e' l'albero che assicura l'esistenza e la stabilita' del mondo. Ma immagino che, trattandosi del Mondo Digitale, in questo caso il significato sia diverso. Mi corregga se sbaglio, Mercurimon-sama..."

"Non sbagli, giovane Tohma..." rispose Mercurimon. "Yggdrasil e' l'entita' superiore che presiede all'equilibrio dei vari Mondi Digitali e che ne regola il ciclo vitale. Non si sa molto di essa, e persino io, che pure facevo pate della cerchia di diretti servitori di Huanglongmon-sama, non ho mai visto Yggdrasil di persona. Soltanto Huanglongmon-sama, il Digimon Supremo, sa di che cosa si tratti esattamente. Comunque, senza disperderci in troppi dettagli... dissi a Suguru che soltanto con l'approvazione di Yggdrasil avrebbe potuto permettere agli esseri umani e ai Digimon di vivere in armonia. Lui mi chiese dove potessi trovare Yggdrasil... e io gli risposi quella che, in effetti, era la verita': che Yggdrasil era ovunque, e al tempo stesso in nessun luogo. Poteva essere sentito, ma la sua forma non poteva essere vista. Mi sarebbe piaciuto poterlo aiutare di piu'... ma come governatore di questo settore di DigiWorld, avevo le mie responsabilita', e non potevo abbandonarle da un momento all'altro per un mio capriccio."

"Certo, comprensibile..." affermo' Kouichi. "E allora... il professor Daimon si mise a cercare questo Yggdrasil, ed e' per questo motivo che poi non e' piu'... ehm..." Si interruppe appena in tempo, temendo di dire qualcosa che potesse ferire i sentimenti di Masaru o di Chika, e Mercurimon annui' gravemente. "Le cose stanno cosi'. Suguru e io ci promettemmo che avremmo creato un mondo in cui esseri umani e Digimon avrebbero potuto vivere assieme... poi, Suguru parti' per cercare Yggdrasil. Da quel giorno non l'ho piu' visto."

"Heheheee..." la risatina maligna di Kurata irrito' nuovamente le orecchie dei presenti. "Oh, beh, immagino che a questo punto, giacera' morto in qualche angolo remoto di questo letamaio!"

"Taci, tu!" ringhio' Masaru. "Mio padre non puo' essere morto! Lui non muore cosi' facilmente!"

"E' vero!" protesto' Chika. "Papa' ha promesso che sarebbe tornato a casa... e... e se non e' tornato ancora, vuol dire che c'e' un motivo serio... ma tornera', ne sono sicura!"

"Il professor Daimon e' sicuramente vivo." affermo' Tohma. "Prova ne sia che il progetto per la creazione del Digivice-Ic venne proprio dal Mondo Digitale, e non c'era nessun altro in grado di creare una cosa del genere."

"E' vero." prosegui' Yushima. "Inoltre... adesso, non so dirvi tutti i particolari, ma... il professor Daimon affido' al mio Kamemon, qui presente, e al Kudamon di Satsuma-kun, un messaggio, prima che essi venissero mandati nel Mondo Reale." Si volto' verso il suo Digimon tartaruga, che annui' senza dire una parola, e prosegui'. "Il messaggio era di collaborare con gli esseri umani, e creare un'organizzazione che provvedesse alla protezione di qualunque Digimon si trovasse a vagare per il mondo umano. Fu cosi' che nacque la DATS."

"Allora e' vero... e' stato proprio papa' a creare i Digivice!" affermo' Chika, guardando il suo Digivice-Ic con gli occhi sgranati.

Yoshino annui' e si rivolse a Raramon. "Questo spiega anche come mai non ci sono dati su Kamemon o Kudamon nei database del quartier generale..." affermo' la rossa agente. "E' successo per adempiere ai desideri del professor Daimon... sono arrivati dal Mondo Digitale come emissari, per impedire che altri Digimon attaccassero gli esseri umani."

"Esatto. Ma un giorno infausto... quella pace fu distrutta." tuono' Mercurimon, la cui voce cominciava ad incrinarsi per la rabbia. Con indignazione, la Divinita' Olimpia si alzo' dal suo trono e punto' l'indice contro Kurata e i suoi soldati. "Quel parassita porto' con se' un branco di assassini suoi pari... e attacco' il Mondo Digitale, massacrando innumerevoli Digimon innocenti!"

Con un ghigno malefico, Kurata ripenso' a quelli che per lui erano dolci ricordi...

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Qualche mese dopo la spedizione del gruppo di Suguru Daimon nel Mondo Digitale, tutto proseguiva come se niente fosse successo. Tutti i Digimon erano tornati alla loro vita di tutti i giorni, senza che per loro nulla cambiasse, e DigiWorld era rimasto il posto idilliaco che molti si sarebbero potuti aspettare...

Ma tutto questo, non era destinato a durare.

Ai margini della foresta, nel settore di DigiWorld controllato da Mercurimon, il cielo si illumino' di colpo, emanando un'innaturale luce bianca, come se il sole fosse esploso all'improvviso... e un fragore assordante fece tremare la terra per miglia tutt'attorno, gettando nel panico i Digimon piu' vicini, che iniziarono immediatamente a disperdersi in tutte le direzioni. La luce si affievoli' con la stessa rapidita' con cui era venuta... ma al suo posto, nel cielo si spalanco' un varco digitale uguale a quello che il gruppo del professor Daimon aveva usato per fuggire da DigiWorld diversi mesi prima! Il cancello dimensionale, sotto gli occhi sbalorditi di tutti i Digimon che erano rimasti nei dintorni, plano' verso terra e si fermo' ad appena un metro da essa... poi, da esso scesero diverse figure umane, almeno una dozzina di individui in divisa militare, tutti armati di strani fucili dall'aspetto futuristico, e con delle maschere a coprire loro il volto... e un individuo in camice bianco, con gli occhialini da vista lucccanti e i capelli grigi e scompigliati, che si guardo' attorno con espressione compiaciuta mentre il Digital Gate si chiudeva con un sibilo dietro di lui.

Allarmati, anche i pochi Digimon rimasti iniziarono ad indietreggiare... e a quel punto, dopo aver fatto qualche passo in avanti, Akihiro Kurata ghigno' malvagiamente e sollevo' un braccio in aria con tono teatrale!

"E ora... Ladies And Gentlemen, It's Showtime!" esclamo'.

Gli individui armati che si era portato dietro, obbedendo al suo ordine come robot, puntarono i loro "fucili" contro gli alberi e fecero fuoco... letteralmente, visto che dalle canne delle armi uscirono lingue di fuoco ardenti che investirono gli alberi secolari e li avvolsero in un manto di fiamme scarlatte chesi diffusero con spaventosa rapidita', avvolgendo gli alberi, gli arbusti... e anche i Digimon vicini! In meno di trenta secondi, la foresta millenaria stava andando a fuoco, e delle nubi di denso, soffocante fumo nero si levarono in aria, oscurando il sole di quella calda serata! Era un disastro di proporzioni terribili, vedere una foresta vergine cosi' maestosa venire ridotta ad un tappeto di cenere e brace in cosi' poco tempo...

Ma il peggio doveva ancora venire... e arrivo' soltanto qualche secondo dopo, quando Kurata fece cenno ai suoi uomini di cessare il fuoco.

"Hehehee... e cosi', questi patetici Digimon pensavano davvero di potersi opporre alla mente superiore dell'umanita'?" sghignazzo' tra se' il professore. "Beh, tra poco capiranno qual e' il loro posto. E' il momento di far loro vedere il mio piu' grande capolavoro!"

Immediatamente, i soldati tirarono fuori degli strani dispositivi elettronici dalle loro tasche... e li attivarono, facendo illuminare una spia rossa che si trovava sulla parte centrale! Per un istante, ci fu un breve turbinio di luci indistinte... e subito dopo, uno strano essere dall'aspetto inquietante si materializzo' dal nulla davanti agli uomini di Kurata: sembrava un gigantesco ragno meccanico, con il corpo sferico composto di un metallo violaceo sconosciuto, con sei zampe artigliate connesse al corpo tramite delle articolazioni flessibili che parevano in grado di piegarsi fino ad estremi inverosimili... e la loro faccia consisteva in niente piu' che un unico occhio bionico giallo, lucente e gelido, corredato da un ulteriore occhio rosso appena sopra. Sotto l'addome dello strano essere, penzolavano dei tentacoli simili a fili elettrici aggrovigliati tra loro in maniera casuale, e un paio di corna ricurve e affilate spuntavano dai lati della testa, dando alla creatura un aspetto ancora piu' minaccioso. Il fatto che sembrava un robot, e che non dava l'impressione di avere sentimenti o coscienza propria non faceva nulla per far sembrare piu' gradevole quella mostruosita'...

Altre di quelle spaventose creature apparvero dal nulla davanti agli uomini di Kurata... e in men che non si dica, dodici di quei mostri si erano schierati al fianco degli invasori di DigiWorld, e il ghigno di Kurata era diventato un largo, terrificante sorriso maniacale!

"Hehehehehee... bellissimi! Bellissimi! I miei meravigliosi Digimon anti-Digimon! La macchina perfetta... i Gizumon!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gizumon

Tipo: Macchina

Attributo: (non applicabile)

Livello: Rookie

Attacchi: (non pervenuti)

Digimon artificiali creati dalle ricerche del professor Akihiro Kurata, al solo scopo di eliminare altri Digimon. Non hanno nessun sentimento, e sanno soltanto uccidere e distruggere.

In quello stesso momento, il gruppo di invasori venne raggiunto da un piccolo squadrone di Deputymon, strani Digimon che assomigliavano a grosse pistole con braccia e gambe, vestite da cow-boy con tanto di sombrero e stella da vice-sceriffo... che, ironicamente, tenevano tutti in mano delle colt con le quali stavano intimando l'altola' al gruppo di Kurata.

"Fermi! Non un passo di piu', o vi riempiamo di piombo!" intimo' il capogruppo... per poi corrugare lafronte, stupefatto, quando vide i Gizumon. "Hmm? E quelli che diavolo sono? Sembrerebbero dei Digimon, ma non ne ho mai visti di quel tipo..."

Il Gizumon che si trovava piu' avanti rispetto agli altri, tuttavia, non perse tempo: il suo unico, disumano occhio meccanico inquadro' il bersaglio... e il suo occhio secondario sparo' all'improvviso un raggio laser rosso che colpi' in pieno il capo dei Deputymon, facendogli spalancare gli occhi in un istante di puro terrore prima che il suo corpo si trasformasse in un Digi-Tama grigiastro screziato di verde, che rimase sospeso in aria per un attimo...

E poi, con sommo orrore di tutti gli altri Digimon, anziche' volare via, verso il Primary Village piu' vicino... si frantumo' in tanti pezzettini, che poi si dissolsero per sempre nell'aria!

"Ah! Non... non e' possibile!" esclamo' inorridito un altro Deputymon. "Non... non e' rimasto nemmeno il Digi-Tama? Uaaaah!"

Un altro Gizumon si era fatto avanti e aveva colpito in pieno l'altro Deputymon con i suoi laser, disintegrando lui e il suo Digi-Tama! Gli altri mostri meccanici attaccarono a loro volta, indifferenti ai proiettili che i Deputymon superstiti scaricavano contro di loro in un disperato tentativo di trattenerli... e diedero inizio al massacro, seppellendo i Digimon pistoleri sotto una valanga di laser scarlatti, ognuno dei quali faceva una vittima!

E in tutto questo, Kurata se ne stava in disparte, ridendo maniacalmente mentre i suoi mostri meccanici si davano allo sterminio indiscriminato!

"Huhuhuhuuu... HAHAHAHAHAAAAA! Si'! Si'! Cosi' mi piace!" esclamo'. "Continuate cosi', miei Gizumon! Devastate! Distruggete! Uccidete! Tutte queste miserabili bestie devono morire! Hahahahahaaaa!"

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"Che... che sta succedendo qui?" tuono' Mercurimon, uscendo in fretta e furia dall'ingresso al labirinto di corridoi di ghiaccio della Infinite Ice Ridge, accompagnato dai trafelati Bokomon, Neemon, Falcomon ed Ikuto! Gotsumon e Tsukaimon erano nei paraggi, e stavano gia' guardando con orrore il punto da cui si levava il fumo dell'incendio che Kurata e i suoi uomini avevano appiccato... una terrificante nuvola nera che si levava nei cieli di DigiWorld come un oscuro presagio!

"Mercurimon-sama! Guardi la'!" esclamo' l'ometto di roccia. "Gli esseri umani sono tornati... e stanno mettendo DigiWorld a ferro e fuoco!"

"CHE COSA?" esclamo' la Divinita' Olimpia, scioccata oltre ogni dire.

Bokomon e Neemon non erano meno sconvolti... e fissavano come ipnotizzati la scena del disastro, incapaci di credere a quanto stavano vedendo! Sembrava un incubo... un incubo spaventosamente reale nel suo orrore! "No... non e' possibile!" balbetto' il custode del Libro. "Gli esseri umani... non possono aver fatto una cosa cosi' terribile! Non e' possibile!"

"Ikuto... ma quella zona non e'..." mormoro' spaventato Falcomon, i grandi occhi da rapace sempre fissi sull'incendio, che ormai aveva raggiunto proporzioni spaventose. "E'... e' vicino alla casa di mamma Frigimon... o sbaglio?"

"Mamma... Frigimon..." rispose Ikuto, tremando visibilmente...

Mercurimon, dal canto suo, stava ribollendo di rabbia... una rabbia che si mischiava alla delusione e al sentore di essere stato tradito da una persona di cui si fidava, e a cui aveva affidato le sue speranze! "Suguru Daimon... Quell'uomo... allora... lui mi aveva raggirato! Le sue... erano soltanto menzogne..."

La Divinita' Olimpia getto' indietro la testa... e il suo urlo di rabbia fu terribile, e riecheggio' per miglia e miglia tutt'attorno, a fare da corollario a quella immane tragedia...

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"Ikuto! Ikuto, dove sei?" chiamo' Frigimon, cercando di mantenersi a debita distanza dalle fiamme che ormai avevano divorato il suo igloo. Il suo figlio adottivo non si trovava da nessuna parte, e la Digimon di neve era veramente preoccupata. Presto o tardi, sarebbe passato uno di quegli orrendi mostri simili a ragni, e alllora per loro sarebbe stata la fine...

"Frigimon! Frigimon, che diavolo ci fai ancora qui! Devi scapppare!" si senti' chiamare dalla vocetta stridula di Tsukaimon, che si presento' in quel momento, svolazzando agilmente tra gli alberi in fiamme.

Frigimon si volto' verso il servitore alato di Mercurimon e strinse gli occhi con decisione. "Non ho ancora trovato Ikuto e Falcomon! Finche' non sono sicura che stanno bene e sono al sicuro, non me ne vado di qui!" rispose.

Tsukaimon trasali'. Fino a quel punto arrivava la stupidita' di quella Digimon? "Cosa? Ma che ti importa di loro! Pensa a salvarti la pelle!" la rimprovero'. "Non c'e' tempo di preoccuparsi per lui!"

Frigimon, indignata dall'egoismo del piccolo Digimon, stava per rispondergli per le rime, quanndo una coppia di Gizumon, facendosi brutalmente largo tra i rami incendiati, completamente indifferenti all'elevata temperatura. I loro mirini inquadrarono i nuovi bersagli... e Tsukaimon grido' in preda al panico e scappo' via in tutta fretta, proprio mentre dalla direzione opposta stavano arrivando Ikuto e Falcomon trafelati!

"Frigimon!" esclamo' il falchetto.

"Mamma Frigimon!" gli fece eco Ikuto.

Gli occhi della Digimon pupazzo di neve si spalancarono, e lei inizio' subito a dirigersi verso i suoi figli adottivi per farli allontanare dal pericolo...

E fu allora che uno dei Gizumon colpi'.

Un raggio laser veloce e mortalmente preciso raggiunse Frigimon alla schiena, appena sotto la scapola e fuoriusci' dal torace, davanti agli occhi colmi di orrore di Falcomon e di Ikuto! Il volto contratto in una smorfia di dolore, Frigimon fece ancora un paio di passi in avanti, e poi crollo' pesantemente al suolo, apparentemente esanime, proprio quando era a pochi passi da coloro che voleva proteggere, e che corsero disperatamente verso di lei per aiutarla...

"I... ku... to... Fal... comon..." mormoro' Frigimon, a voce cosi' bassa che lei stessa faceva fatica a sentirla. La vista si stava annebbiando, e i suoni si stavano facendo confusi, mentre la diabolica arma del Gizumon erodeva dolorosamente i suoi dati...

Riusciva a malapena a sentire Ikuto e Falcomon che pure gridavano a squarciagola il suo nome...

"Frigimon... FRIGIMOOOOOOOON!"

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Nel frattempo, sulla cima di una collinetta appena fuori dalla foresta, Kurata si stava godendo l'atroce spettacolo, seduto su una roccia e succhiandosi un lecca-lecca come niente fosse. Era lo spettacolo a cui aveva desiderato assistere fin da quel maledetto primo viaggio a DigiWorld... finalmente, la sua vendetta si stava compiendo! L'umanita' si stava prendendo la rivincita su quegli orribili mostri dei Digimon... finalmente, non avrebbero piu' dovuto vivere temendoo che da un giorno all'altro, a quelle ignobili bestie venisse in mente di aggredirli...

"Professor Kurata, terza compagnia a rapporto!" esclamo' un soldato, avvicinandosi a lui e facendo un saluto militare. "Siamo... siamo in una situazione un po' difficile! Alcuni Digimon si sono asserragliati in una sorta di bunker sotterraneo e stanno opponendo una feroce resistenza! Ho gia' perso uno dei miei uomini..."

"Bene. E allora cosa aspettate a chiamare la seconda compagnia in vostro aiuto?" chiese retoricamente Kurata, irritato da quella che a suo parere era una domanda idiota. "Non siete qui per distruggere quei mostri? E allora, la smetta di lamentarsi e faccia il suo lavoro."

"Ehm... si', Kurata-hakase..." mormoro' il comandante della terza compagnia, cercando di non far vedere quanto la risposta lo avesse infastidito. Che diamine, si stava parlando di uomini sotto il suo comando! E c'era da scrivere una lettera di condoglianze ad una famiglia... ma a Kurata tutto questo non importava nullaa. Sfortunatamente per lui, il graduato non era in condizione di discutere gli ordini che aveva ricevuto, quindi si limito' a fare buon viso a cattivo gioco, e a tornare al suo posto per dare una mano ai suoi uomini...

"Hmph... cos'ha da lamentarsi tanto, quello, per uno solo dei suoi uomini?" mormoro' Kurata, al quale si affiancarono poco dopo tre dei suoi Gizumon. "Se lasciamo stare quei mostri brutali, un giorno o l'altro verranno ad attaccare il mondo di noi esseri umani. Per evitare che questo accada, tutti i Digimon devono essere estirpati..."

"THOUSAND FISTS!"

La voce potente di Mercurimon interruppe i pensieri ad alta voce di Kurata... e una raffica di potenti pugni, ognuno grande come un'automobile e pesante come un macigno, si abbatte'' sui tre Gizumon che affiancavano il crudele scienziato, distruggendoli come se fossero stati statuine di cartapesta! Kurata sobbalzo' in uno scatto di terrore... e non appena si volto', si ritrovo' davanti la gigantesca forma di Mercurimon con il pugno ancora sollevato, che non sembrava aver versato nemmeno una goccia di sudore per distruggere quei Gizumon... e che ora lo guardava indignato e inferocito!

"Non... non e' possibile! I miei Gizumon... I miei capolavori... distrutti in un istante!" esclamo'... per poi lanciare un grido di terrore e iniziare a scappare a gambe levate, abbandonando i suoi soldati al loro destino!

"Miserabile umano, perche' hai infranto la tua promessa? Questo... e' imperdonabile!" tuono' Mercurimon, preparandosi a schiaccare Kurata sotto i suoi piedi. Lo scienziato, con la forza data dal paico, riusci' appena a portarsi a distanza di sicurezza ed estrasse dal suo camice un'altra di quelle strane sfere che consentivano il passaggio tra i due mondi, attivandola, e infilandosi rapidamente nel varco digitale che si apri' davanti a lui, negando cosi' a Mercurimon la possibilita' di eliminarlo. La Divinita' Olimpia grugni' per il disappunto, ma si ricordo' subito che aveva altro da fare... i rimanenti Gizumon stavano ancora seminando morte e distruzione in tutto il suo settore, e dovevano essere fermati quanto prima...

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Le luci dell'incendio si stavano spegnendo, grazie anche a numerosi Digimon d'acqua che stavano facendo del loro meglio per spegnere ogni focolaio... ma in quel momento, Ikuto e Falcomon quasi non se ne rendevano conto, impegnati com'erano a trascinare Frigimon in un posto sicuro... compito reso arduo dal peso della Digimon, che non aveva piu' le forze per muoversi da sola...

"I... Ikuto... Falcomon... ormai per me e' finita..." mormoro' la Digimon di neve, sentendo incombere la morte definitiva. "Questo... e' un addio... dovete... scappare in fretta... voi... due..."

"No! Io non volere!" protesto' il piccolo con gli occhi pieni di lacrime, tenendo stretto il grande braccio della sua mamma adottiva. "Noi... noi portare mamma Frigimon con noi! Andare tutto bene... vedrai! Mamma Frigimon... mamma... non potere morire! No!"

Ma la Digimon, a sua volta con gli occhi umidi, scosse lentamente la testa, mentre Falcomon le si avvicinava per starle almeno vicino nel momento della morte. "Ikuto... Falcomon... per voi, da adesso in poi... non ci sara'... che un triste... e doloroso... destino..." ansimo' Frigimon, il cui fiato si stava facendo corto. "Pero'... Ikuto... tu non devi odiare gli esseri umani... perche'... tu sei..."

Frigimon fece in tempo a fare un'ultima carezza sulla guancia al figlio adottivo... e un attimo dopo, scomparve nel nulla in un breve gioco di luci, trasformandosi in un Digi-Tama azzurro...

...che, un istante dopo, si infranse a sua volta, consegnando Frigimon all'oblio eterno.

Un silenzio di morte cadde sulla radura, un silenzio scandito soltanto dal crepitio delle fiamme rimaste tutt'attorno a loro. Ikuto e Falcomon restarono fermi perdiversi secondi, osservando attoniti e disperati il punto in cui la loro madre adottiva aveva trovato la morte...

...

...

"FRIGIMOOOOOOOOOON!"

Il grido di rabbia e dolore di Ikuto sovrasto' il crepitare delle fiamme, mentre scintille ardenti si disperdevano nel ciello annerito sopra di loro...

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"Tutto questo e' colpa di Ikuto!" sentenzio' Gotsumon, puntando l'indice contro il bambino, che se ne stava seduto per terra, le braccia attorno alle ginocchia e lo sguardo perso nel vuoto. Aveva esaurito le lacrime gia' da diverso tempo...

"Hey! Stai attento a quello che dici, Gotsumon!" lo rimbecco' severamente Bokomon. "Che cosa ha fatto di male Ikuto? Lui e Falcomon hanno appena perso Frigimon, e tu punti ancora l'indice contro di loro?"

"Sono avvenute cose strane in questa foresta, da quando Ikuto vive con noi!" squitti' Tsukaimon. "L'abbiamo sempre saputo, e' lui la causa di questa catastrofe! Deve andarsene da questa foresta... anzi, no, dal Mondo Digitale! Per sempre!"

"Mai!" rispose Falcomon. "Ikuto non ha fatto niente di male! E' uno di noi!"

Quela disputa sarebbe andata avanti per chissa' quanto... almeno finche' Mercurimon, apparendo dietro i tronchi carbonizzati degli alberi, non mettesse fine alla questione. "Ora basta! Discutere a vuoto non servira' a niente... e soprattutto, anche se Ikuto se ne andasse dal Mondo Digitale,, questo non riporterebbe in vita Frigimon e tutti gli altri nostri fratelli che sono stati massacrati oggi!" tuono' la Divinita' Olimpia. Ikuto si riscosse dal suo stato di catalessi, e alzo' lo sguardo verso il gigante buono, che annui' rivolto a lui. "Rimani in questa foresta, Ikuto. Tu non hai colpa di nulla di cio' che e' accaduto oggi."

Falcomon, Bokomon e Neemon sorrisero con aria consolata, mentre Gotsumon e Tsukaimon spalancarono gli occhi, indignati per quella che loro vedevano come un insulto! "C-cosa? Ma... Mercurimon-sama, non puo' parlare sul serio..." provo' a protestare l'ometto di roccia.

"Do l'impressione di uno che scherza?" tuono' severamente la Divinita' Olimpia. "Come hanno detto Bokomon, Neemon e Falcomon, Ikuto non ha fatto nulla di male! E comunque, era desiderio di Frigimon che Ikuto e Falcomon contiuassero a vivere assieme, in questa foresta. Il minimo che possiamo fare per onorare la memoria della nostra sorella, e' rispettare la sua volonta', qualunque essa sia."

Gotsumon e Tsukaimon si voltarono dall'altra parte, masticando amaro... e Mercurimon annui' tristemente in direzione di Ikuto. "Vivi in questa foresta, Ikuto... come guerriero del Mondo Digitale."

Ogni traccia di tristezza scomparve dal volto del bambino, sostituito da un'ardente determinazione. "Si'... Mercurimon-sama... io Ikuto! Guerriero di Mondo Digitale! E io... non perdonare umani... per quello che loro fatto!"

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"Ikuto... costui e' l'uomo che ha ucciso tua madre." concluse Mercurimon, mentre Ikuto guardava con furore a malapena trattenuto l'uomo in camice bianco. Gli si sarebbe gia' scagliato contro, se non fosse stato per il fatto che tre soldati trattenevano lui e Falcomon, puntando loro contro i fucili.

"Madre? Che assurdita'..." li provoco' Kurata, che a questo punto aveva rivolti contro gli sguardi di condanna di tutti gli agenti della DATS e dei Leggendari Guerrieri. "Voi Digimon non siete altro che mostri senz'anima! Non siete in grado di provare sentimenti umani... io sto solo facendo un favore a tutti quanti!"

"Kurata, bastardo..." ringhio' Takuya. "Come puoi definire quello che stai facendo... un favore a tutti quanti? E' soltanto un massacro!"

"I Digimon sono tutti nemici dell'umanita'." spiego' Kurata, come se fosse stata la cosa piu' ovvia di questo mondo. "Io non sto facendo altro che portare a termine la mia missione, proteggere l'umanita' dai Digimon che vogliono sterminarla!"

"La sua logica fa acqua da tutte le parti." sentenzio' Yoshino.

Tomoki scosse la testa. "Professor Kurata... la sua e' soltanto una scusa che lei usa per giustificarsi!" esclamo' il piccolo guerriero del Ghiaccio. "Noi... abbiamo conosciuto personalmente molti Digimon, e anche se ce n'erano alcuni malvagi... per la maggior parte erano persone come noi, che ci hanno aiutato e che noi abbiamo aiutato! Soprattutto... i nostri amici, Bokomon e Neemon!"

Tomoki rivolse uno sguardo ai due piccoli Digimon, e Neemon ringrazio' con un largo sorriso. "Grazie, amici! Lo sapevo che facevamo bene a fidarci degli esseri umani!" replico' il Digimon dai buffi pantaloni rossi.

"Avevo sempre visto con allarme i suoi pregiudizi nei confronti dei Digimon, professor Kurata." affermo' Yushima. "E vedo che avevo ragione. Ma sinceramente, non mi aspettavo che lei fosse capace di cadere cosi' in basso. Lei sta progettando... un vero e proprio genocidio."

"E' vero... sono d'accordo anch'io!" esclamo' Chika, tenendosi stretta al suo Dorumon. "Non mi interessa se Doru-chan e Agu-chan sono Digimon o meno! Provano sentimenti come noi, e io li considero miei amici! Quello che lei vuole fare, professor Kurata, e'... e'... semplicemente orribile!"

Kurata continuo' a guardarli con un ghigno malefico, sicuro di essere protetto dai soldati che si era portato dietro, e che formavano un muro protettivo attorno a lui. "Hmph... e se anche cosi' fosse, che cosa farete? Mi attaccherete? Voi, membri della DATS, attaccherete una persona che gode della tutela del Ministro degli Affari Interni Hashiba e del Generale Akameshi, dell'Esercito di Difesa Nazionale? Lo trovo alquanto... imprudente, per dire poco e trattarvi bene."

"Sei il piu' meschino dei meschini, bastardo!" ruggi' Masaru, al colmo dell'ira. "Sei... sei una vergogna per l'intera razza umana!"

Kurata sospiro', e si sarebbe detto che era deluso, se non fosse stato per il sorriso che continuava a troneggiare sul suuo viso rugoso. "Ahi, ahi, ahi... ragazzi miei, mi deludete. Pensavo che voi, meglio di chiunque altro, vi rendeste conto di quanto pericolosi e terribili siano i Digimon, e sareste stati d'accordo con me e con il mio progetto di sterminarli... ma evidentemente, avevo sopravvalutato la vostra intelligenza. Un vero peccato... e pensare che all'inizio avevo sperato che voi e Mercurimon vi affrontaste e vi distruggeste a vicenda. Sarebbe stata la soluzione piu' semplice e piu' pulita. Ma... giunti a questo punto, non importa. Il mio piano di emergenza ha funzionato alla perfezione, e mi avete portato esattamente dove dovevo essere."

L'espressione stoica di Kouji si incrino', e una sottile ansia si insinuo' nel suo volto. "Cosa?" esclamo'. "Che cosa vorresti dire, Kurata?"

Con un sorriso maniacale, Kurata alzo' la testa, e una luce malvagia brillo' sulle lenti dei suoi occhiali.

"Voglio dire questo." concluse, schioccando le dita.

Una frazione di secondo dopo, accadde l'irreparabile.

Accadde cosi' velocemente che se qualcuno avesse sbattuto gli occhi se lo sarebbe perso.

L'espressione dura di Mercurimon svani' all'istante, sostituita da una di dolore, sorpresa ed incredulita', quando un raggio laser rosso, proveniente da un punto dietro di lui, lo colpi' alla schiena e lo trapasso' da parte a parte, fuoriuscendo dal suo torace muscoloso! Per un istante, tutto sembro' fermarsi mentre l'incredula Divinita' Olimpia si portava una mano alla ferita...

"MERCURIMON!" urlo' Ikuto a squarciagola, vedendo la scena di tanto tempo fa ripetersi davanti ai suoi occhi!

"Mercurimon-sama! NO!" gridarono all'unisono Bokomon e Neemon.

Un attimo dopo, Mercurimon cadde pesantemente in avanti, sotto gli sguardi increduli di tutta la spedizione e del vecchio Yushima, cadendo agonizzante sul pavimento ghiacciato con un tonfo assordante... e da dietro di lui, apparve il responsabile dell'attacco, un orribile Digimon meccanico dal corpo sferico composto di metallo viola, con un solo, piccolo occhio-telecamera giallo proprio al centro, e un paio di ampie protuberanze che sembravano ali ai lati del corpo, le cui giunture erano di un brillante colore verde, e delle quali tuttavia il mostro meccanico non sembrava avere bisogno per volare. Numerosi tentacoli, simili a cavi elettrici intrecciati tra loro, penzolavano apparentemente inutili sotto il suo corpo innaturale, alto almeno quattro metri...

E l'incubo non fini' li'... perche' un istante dopo, numerosi soldati tirarono fuori dei congegni simili a Digivice e li attivarono, facendo apparire altri di quei mostri tutt'attorno al gruppo! Gli agenti della DATS, i loro Digimon, i Leggendari Guerrieri e Yushima e Kamemon si strinsero in cerchio, rendendosi conto di essere circondati... mentre Kurata avanzava a braccia aperte e, come fosse stato un presentatore televisivo, dava l'annuncio dell'arrivo di quei terrificanti Digimon!

"Laaaadies and gentlemen... ci scusiamo per il ritardo!" esclamo' con enfasi. "Ora, abbiamo l'onore e il privilegio di presentarvi... il mio nuovo capolavoro! Signore e signori, un applauso per... i Gizumon AT!"

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CONTINUA...

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Capitolo 38
*** Gizumon, macchina di morte ***


Record_of_Digital_Wars-38

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Ehila', amici fan di Digimon! Il vostro scrittore preferito, Justice Gundam, e' di ritorno da un periodo di lunga assenza per offrirvi un nuovo capitolo del suo crossover preferito, che si era interrotto proprio quando era ad un momento clue... Scusate ancora per il ritardo, ma la smania di scrivere cose nuove mi aveva preso, e mi sono trovato seriamente preso tra impegni di vario tipo, non ultimo dei quali quello di cercare un lavoro... e di cercarmi anche una casa editrice che potrebbe essere disposta a ricevere il mio primo romanzo originale! E non e' tutto qui, perche' ho altre idee in mente per il futuro! Insomma, ne avrete di cose da leggere, se la fortuna continua ad assistermi!

Ma andiamo per ordine, e vediamo cosa e' successo in questi ultimi capitoli... nulla di buono, purtroppo! Il gruppo della DATS e dei Leggendari Guerrieri e' tornato nel Mondo Digitale, e dopo essersi sbarazzati dei fastidiosi Tsukaimon e Gotsumon, e' arrivato ad un'udienza con Mercurimon... udienza che, sfortunatamente, e' stata minata dalla presenza di Kurata e dei suoi soldati, che hanno scelto il momento meno opportuno per rivelarsi e rivelare quello che e' veramente accaduto in passato, subito dopo che il Mondo Digitale e' stato ripristinato e che il gruppo del professor Suguru Daimon ha viaggiato in esso per recuperare Ikuto...

Kurata, convinto che i Digimon fossero nemici da sterminare, ha creato delle mostruosita' meccaniche chiamate Gizumon, il cui unico scopo e funzione e' cancellare tutti i Digimon che incontrano! Questi mostri meccanici hanno cominciato a distruggere sistematicamente il Mondo Digitale, provocando tra le altre cose la morte della "mamma" di Ikuto, Frigimon! Non c'e' da stupirsi se Ikuto odiava gli esseri umani... ed ora, Kurata ha deciso di riprovare, con dei modelli di Gizumon ancora piu' potenti e letali!

E sfortunatamente, il nobile Mercurimon e' gia' caduto vittima di una di queste aberrazioni, che lo ha colpito a tradimento! E non solo... tutti i soldati di Kurata hanno con loro uno di questi nuovi modelli di Gizumon, e ora sia il gruppo della DATS che i Leggendari Guerrieri stanno per avere un assaggio della loro micidiale potenza!

Quindi... preparatevi ad uno scontro senza esclusione di colpi, che sfortunatamente sara' soltanto un assaggio della guerra che verra'! E non crediate che ChaosGallantmon esitera' a volgere a suo favore questo sfortunato evento... anzi, per lui e' una manna dal cielo, visto che gli consente di dipingere gli esseri umani sotto una luce ancora peggiore!

Ovviamente, prima di lasciarvi al nuovo capitolo, rispondo alle vostre recensioni, che come sempre sono molto gradite... e spero che il capitolo sia abbastanza buono da farmi perdonare il mio ritardo! ^^

Darkroxas92: Purtroppo si'... in questo, bisogna dire che il malefico prof ha scelto proprio il momento migliore per colpire! Affrontare lui e i suoi Gizumon non sara' un'impresa facile... e le cose non faranno altro che peggiorare, da questo momento in poi, te lo posso assicurare! Comunque... ho molto apprezzato i tuoi auguri di buone vacanze, e ti posso dire che... si', me le sono godute! Spero che sia valso lo stesso per te!

Killkenny: Hehehee... intanto, i suoi Gizumon stanno per essere massacrati dagli agenti della DATS e dai Leggendari Guerrieri... o almeno, questo e' quello che tutti noi speriamo, dal momento che i Gizumon non sottostanno alle limitazioni di potere a cui sono di solito sottoposti i Digimon di quel particolare livello. Altrimenti, non sarebbero riusciti a ferire cosi' gravemente una Divinita' Olimpia. E se pensi che Kurata abbia gia' fatto del suo peggio, beh... purtroppo, ti devo informare che non ha nemmeno iniziato! In ogni caso... grazie del voto, e spero di risentirti presto!

Okay, gente, il nuovo capitolo sta per iniziare! Vi consiglio di tenervi forte, perche' credo che ci saranno un bel po' di colpi di scena, prima che il capitolo si concluda!

E come sempre... prego, recensite!

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Capitolo 38 - Gizumon, macchina di morte

"Signore e signori... un applauso per i Gizumon AT!"

Un suono inquietante, che non assomigliava a null di quello che Takuya, Masaru e i loro compagni avevano sentito prima d'allora, si levo' dalla moltitudine di Gizumon di nuovo modello... un suono metallico, stridente, riecheggiante e al tempo stesso cupo e vibrante, una cacofonia che sembrava fatta apposta per sottolineare quanto alieni e sbagliati fossero i Digimon creati da Kurata...

"I... Gizumon AT?" esclamo' Kouichi, stringendo il suo D-Tector sotto lo sguardo vacuo, senza vita degli occhi-telecamera dei nemici robotici. "Maledizione... sono la versione evoluta dei tuoi Gizumon, non e' cosi', Kurata?"

"Indovinato! Non sono meravigliosi?" chiese Kurata, come se la risposta fosse ovvia. "Tutti questi Digimon li ho creati io... al solo scopo di cancellare definitivamente la razza dei Digimon! Che punizione deliziosamente ironica per quelle bestie schifose, non siete d'accordo?"

Con un gesto della mano, Kurata richiamo' a se' i Gizumon AT, che si librarono in volo attorno al gruppo di agenti della DATS, circondandoli. I ragazzi si strinsero in cerchio, in modo da fare fronte comune, e tennero pronti i loro Digivoce. Si prospettava una battaglia ardua...

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gizumon AT

Tipo: Macchina

Attributo: (non applicabile)

Livello: Champion

Attacchi: (non pervenuti)

Versione evoluta di Gizumon. Dotato di un paio di braccia idrauliche che puo' usare nel combattimento corpo a corpo. Se si viene colpiti dal laser che emette dal suo occhio-telecamera, la morte è sicura.

Nel frattempo, Ikuto e Falcomon erano corsi da Mercurimon, che stava lentamente e dolorosamente cercando di rialzarsi. Era chiaro che la Divinita' Olimpia aveva subito un danno estremamente grave, purtroppo... il punto colpito dal laser del Gizumon AT era completamente svanito, ed era stato sostituito da una innaturale luce giallastra, mentre dai bordi frastagliati della ferita si staccavano costantemente stringhe di dati, indebolendo Mercurimon ad ogni secondo che passava. Non c'era molto da sperare... se non si fosse riusciti a trovare un modo di rimediare, Mercurimon sarebbe morto di sicuro!

"E' terribile... Mercurimon-sama!" esclamo' Bokomon, vedendo l'orribile ferita.

"Falcomon, noi dovere aiutare Mercurimon-sama!" esclamo' Ikuto, afferrando stretta l'enorme mano con cui Mercurimon si teneva appoggiato al pavimento. Il piccolo Digimon rapace annui'... ma Kurata, che probabilmente aveva sentito le loro parole, scoppio' in una fragorosa risata di scherno!

"Hahahahaaa! E' inutile! Quella ferita e' incurabile, i dati sono stati cancellati per sempre!" ghigno' il crudele scienziato.

Masaru si volto' di scatto verso di lui, tenendo i pugni serrati. "Bastardo... osi anche essere fiero di averlo attaccato alle spalle come un codardo?" gli ringhio' in faccia.

La rampogna, ancora una volta, non scosse minimamente Kurata, ne' i suoi uomini... e tantomeno le macchine senza anima che fluttuavano attorno a loro. "Hehehehee... e perche' non dovrei? I Digimon sono una minaccia per l'umanita', e la loro esistenza non fa altro che dare problemi agli esseri umani. Non possiamo permettere che continuino a fare quello che vogliono, devono essere sterminati dal primo all'ultimo!"

"Allora... visto che in teoria saremmo Digimon anche noi... hai intenzione di uccidere anche noi, vero?" esclamo' Junpei.

Kurata alzo' le spalle, come se fosse un discorso di poco conto. "Beh... in effetti non posso dire che mi faccia molto piacere vedere degli esseri umani che sono disposti a tradire la loro razza e a mischiarsi a quelle bestie disgustose..." affermo'. "La vostra esistenza, Leggendari Guerrieri, e' un affronto alla razza umana... ma d'altro canto, le vostre abilita' potranno essere di grande aiuto per la mia nobile causa. Quale arma migliore dei Digimon, per distruggere i Digimon? Quindi... vi voglio offrire una possibilita', Leggendari Guerrieri. Unitevi a me, e sarete risparmiati. Semplice, no?"

"Questo te lo puoi scordare!" rispose Takuya senza mezzi termini.

L'espressione trionfante e spocchiosa di Kurata si adombro', mentre lo scienziato rivolgeva lo sguardo al pavimento di solido cristallo. "Hmph... insistete a negare l'evidenza? Dalle mie esperienze quando facevo parte della squadra di esplorazione del Mondo Digitale, tre anni fa, ho visto con i miei stessi occhi la vera natura dei Digimon. Mi sono reso conto che avrebbero portato solo distruzione a noi umani, e che per questo andavano sterminati." Guardo' di nuovo verso la Divinita' Olimpia agonizzante, e il ghigno crudele torno' sul suo viso smunto. "E ora che il mio ostacolo principale, Mercurimon, sta per morire, non c'e' piu' nulla che possa impedirmi di portare a termine il mio piano per l'annientamento di tutti i Digimon!"

"Lei si sbaglia, professor Kurata!" si ribello' Yoshino. "I Digimon e gli esseri umani possono coesistere!"

Raramon annui'. "Certo! Proprio come facciamo noi!"

"Come io e Doru-chan..." mormoro' Chika, nonostante fosse spaventata dai soldati che incombevano su di lei.

"E come me ed Agumon!" continuo' Masaru. "Anche se tramite i nostri pugni, io e Agumon ci siamo capiti... e anche con Mercurimon abbiamo potuto fare la stessa cosa! E invece tu... tu..."

"Perche' ti scaldi tanto, marmocchio?" replico' Kurata con indifferenza. "Io non sto facendo altro che distruggere un Digimon."

La pazienza di Masaru era giunta al limite. Non poteva piu' tollerare che quell'uomo prendesse in giro i loro tentativi di stabilire un dialogo tra il Mondo Reale e quello Digitale. "Bastardo... a quanto pare, non c'e' altro modo di fartelo capire se non con i pugni!" esclamo', per poi scagliarsi contro il malvagio scienziato, deciso a malmenarlo come meritava! Senza scomporsi, Kurata fece un cenno al Gizumon AT piu' vicino, che si mosse con velocita' sconcertante per una creatura cosi' grossa e sgraziata, e gli arrivo' davanti, torreggiando sul ragazzo e sul suo Agumon!

"Masaru, attento!" lo avverti' Takuya.

"Heheheheee... questo si' che sara' divertente!" affermo' Kurata, mentre lui e i suoi uomini, dopo aver lasciato andare Chika e Dorumon, si ritiravano per mettersi al sicuro. "Mostratemi che cosa sapete fare contro i miei Gizumon AT!"

"Non mi sottovalutare!" esclamo' il giovane street fighter, che si scaglio' contro il mostro meccanico con un agile balzo. L'occhio-telecamera del Gizumn AT lo segui', ma non abbastanza velocemente da impedire a Masaru di scendere in picchiata e colpire la parte superiore del corpo del mostro con un destro da manuale! Il Digimon artificiale barcollo', mentre Masaru, il pugno circondato dall'ormai consueta luce arancione, toccava di nuovo terra e si voltava verso Chika e Dorumon, che lo stavano raggiungendo. "Chika! Dorumon! State bene, vero?"

"S-si'... si', Masaru-niichan!" rispose la bambina, dopo aver preso fiato e tirato fuori il suo Digivice-Ic. "Dobbiamo combattere tutti assieme, se vogliamo battere questi mostri! Vi diamo una mano anche noi!"

Dorumon si mise in posizione di guardia per confermare le parole della sua amica umana... e Masaru annui' e si rivolse al resto della squadra. "Okay, gente... allora diamo inizio alla battaglia!" esclamo'. Tohma, Yoshino, Chika e anche il vecchio Yushima accesero le loro Digi-Soul, e i Leggendari Guerrieri si prepararono a richiamare i loro Digi-Spirits...

"DIGISOUL... FULL CHARGE!" esclamarono i tre ragazzi della DATS, caricando le loro Digi-Soul al massimo della potenza...

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon... chou shinka... RISEGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON! Gaogamon... chou shinka... MACHGAOGAMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON! Sunflowermon... chou shinka... LILAMON!"

"DIGISOUL... CHARGE!" fu il turno di Chika e del signor Yushima, i cui Digimon vennero avvolti da una debole aura di luce prima di iniziare ad evolvere!

"Dorumon shinka... DORUGAMON!"

"Kamemon shinka..." La classica luce che accompagnava ogni Digievoluzione avvolse Kamemon, nascondendolo per qualche secondo agli occhi di tutti... per poi rivelare, al suo posto, un buffo Digimon che ricordava molto i Kappa delle leggende giapponesi. Sembrava una tartaruga bipede con il becco e le zampe posteriori di un'anatra, le zampe anteriori palmate, e la pelle umida, di un brillante colore verdino-azzurro, con un guscio di dure squame sulla schiena, delle cuffie poste sulle orecchie, e una capigliatura arancione da rasta che seminascondeva il CD argentato che girava senza sosta sulla sua calotta cranica. Il ventre era di un colore piu' pallido, quasi bianco, con un cerotto proprio al centro, e le guance erano colorate di una leggerissima sfumatura rosa.

"GWAPPAMON!" starnazzo' il nuovo Digimon, mettendosi in posa dopo aver eseguito un passo di breakdance!

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gwappamon

Anche chiamato: Gawappamon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: DJ Shooter, Gwappa Rapper

Creato dai dati di un CD musicale fusi con quelli di un leggendario Kappa. Ascolta costantemente la sua musca preferita grazie al CD che ha sulla testa, e sembra che se il CD venisse rimosso, lui perderebbe la sua forza. I suoi avversari vengono spesso colti di sorpresa dal suo attacco Gwappa Rapper.

"Noi non saremo da meno!" esclamo' Takuya. "Forza, Guerrieri Leggendari! Facciamo vedere a Kurata quanto valiamo!"

"Contaci, Takuya! Nessuno di quei dannati Gizumon si salvera'!" giuro' Izumi, mentre ognuno di loro si preparava a combattere...

"EXECUTE! DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono in contemporanea Takuya e Kouji, riapparendo sul campo di battaglia un istante dopo, gia' trasformati nelle loro forme piu' potenti!

"ALDAMON!"

"BEOWULFMON!"

"EXECUTE! BEAST SPIRIT EVOLUTION!" fu la volta di Junpei, Tomoki, Izumi e Kouichi, che decisero di passare direttamente alle loro forme superiori per affrontare i mostri di Kurata. Dopo quello che avevano visto fare, non potevano permettersi di andarci piano...

"METALKABUTERIMON!"

"KORIKKAKUMON!"

"ZEPHYRMON!"

"JAEGERLOWEEMON!"

"Perfetto, adesso ci siamo tutti!" esclamo' Aldamon, mentre il piccolo esercito si schierava per affrontare i Digimon artificiali di Kurata. Lo scienziato malvagio, dal canto suo, non sembro' per niente impressiomato dal massiccio dispiegamento di forze della DATS, e anzi sembrava che si stesse preparando a vedere un bel film. "Okay, ragazzi, diamo il La! Atomic Inferno!"

"Trident Revolver!" ringhio' RiseGreymon, sparando tre colpi in rapida successione dal suo braccio-fucile mentre Aldamon scatenava i laser sulle braccia contro il Gizumon-AT piu' vicino. Due dei Digimon meccanici furono colpiti in pieno e scagliati contro il muro... ma si ripresero con scioccante rapidita' e, prima che Aldamon e RiseGreymon potessero fare qualcosa, estesero le loro braccia idrauliche contro di loro, colpendoli pesantemente! I due combattenti emisero un breve grido di dolore e sorpresa prima di essere a loro volta spediti a terra, contro il muro alle loro spalle!

"Aldamon! RiseGreymon!" esclamo' Masaru. Tutto il gruppo era rimasto senza fiato... i Gizumon-AT erano soltanto di livello Champion, e cio' nonostante avevano resistito cosi' bene ad un attacco di quel livello?

"Dobbiamo attaccare subito con tutta la nostra forza..." commento' Tohma. "MachGaogamon! Tocca a te!"

"Subito, signore!" rispose il Digimon lupo, per poi scagliarsi contro i due Gizumon piu' vicini, roteando su se' stesso come una trivella, ed intrappolando i due mostri meccanici in un potente vortice! "Gaoga Tornado!"

Mentre i due Gizumon venivano risucchiati e tenuti sospesi in aria dalla forza dei venti, MachGaogamon si scaglio' contro di loro per colpirli con un attacco micidiale mentre erano indifesi... ma proprio mentre era in procinto di sferrare un colpo, i Gizumon scomparvero da davanti ai suoi occhi e riapparirono alle sue spalle, per poi sferrargli un colpo con le loro braccia idrauliche e mandarlo a terra! Zephyrmon provo' a colpirli con i suoi Plasma Pods, e in effetti riusci' a mandare a segno il suo attacco... ma sfortunatamente, i Gizumon resistettero senza troppi danni, e la B-Spirit del Vento fu costretta ad una precipitosa ritirata per non essere colpita dai laser anti-Digimon che i mostri meccanici scagliavano dai loro occhi-telecamera.

"Hey, voi, brutti mostri! Lasciate stare Zephyrmon!" esclamo' MetalKabuterimon, prendendo la mira contro il Gizumon-AT che aveva sparato per primo. "Electron Cannon!"

Una scarica elettrica colpi' in pieno il mostro meccanico, e questa volta sembro' che il Gizumon-AT avesse subito dei danni seri, visto che barcollo' e si affloscio' al suolo come se fosse stato confuso... dando a Korikkakumon tutto il tempo di scagliare un attacco contro un altro dei mostri meccanici, che si stava avvicinando minaccioso!

"Frozen Arrowheads!" esclamo' il B-Spirit del Ghiaccio. Le sue "trecce" di pelliccia si estesero e si avvilupparono attorno alle braccia dell'avversario piu' vicino... e prima che quest'ultimo potesse reagire con il suo laser mortale, Korikkakumon lo scaglio' piu' lontano che poteva, addosso ad altri Gizumon-AT che cercavano di prenderli da lato! Ma ancora una volta, i mostri meccanici dimostrarono di essere piu' resistenti di quanto il loro livello Champion potesse far supporre, e il gruppo si ritrovo' molto presto a dover fare di nuovo fronte a tutti i Gizumon-AT messi assieme!

"Lilamon, cerca di paralizzare quei mostri! Usa il tuo attacco Un Deux Pollen!" esclamo' Yoshino, rivolta alla sua Digimon. Quest'ultima annui' e si libro' in volo, per poi eseguire un'elegante giravolta su se' stessa e spargere una luminosa polvere iridata sui Gizumon-AT...

"Subito, Yoshino! Che la mia danza vi ipnotizzi... Un Deux Pollen!" esclamo' la fata dei fiori, mentre il suo polline cadeva leggero sui Gizumon-AT. Per un istante, i mostri meccanici non si mossero, e il gruppo della DATS oso' sperare che quel colpo avesse sortito il suo effetto... ma un istante dopo, Zephyrmon noto' il luccichio inquietante sull'occhio bionico del Gizumon-AT piu' vicino, e lancio' un avvertimento!

"Oh, no... attenta, Lilamon!" esclamo' la guerriera alata. "Sta per sparare!"

Lilamon ebbe un sobbalzo e si sposto' istintivamente... evitando per qualche centimetro un raggio di energia luminosa che il Gizumon sparo' contro di lei mezzo secondo dopo! La Digimon floreale si abbasso' verso terra e torno' da Yoshino, stringendo i denti per la frustrazione. "Ugh... per un pelo, se mi avesse colpita sarei morta di sicuro..." commento'. "Ma com'e' possibile? Il mio Un Deux Pollen non gli ha fatto nulla?"

"Hahahahaaaa! Poveri illusi!" sghignazzo' Kurata. "Gli attacchi che colpiscono il cuore dei Digimon non hanno nessun effetto sui Gizumon-AT! I miei Gizumon non possiedono un'anima, ne' tantomeno un cuore... sono stati creati unicamente come esseri distruttivi!"

"Che cosa? Come sarebbe a dire?" chiese Chika, tenendosi vicina a Dorugamon, che tentava in qualche modo di cogliere il momento giusto per attaccare, e nel frattempo schivare gli attacchi dei Gizumon.

Ancora una volta, gli occhiali di Kurata scintillarono crudelmente, mentre lui abbassava un po' la testa e dava la sua risposta. "E' cosi'... Ho creato i miei Gizumon modificando le anime dei Digimon che io ho catturato e ucciso, in modo da ottenere una nuova creatura! Non e' stato difficile, sapete? Per chi ha sufficienti conoscenze di informatica, manipolare i dati e' uno scherzo! E meglio ancora... piu' Digimon i miei Gizumon distruggono, piu' anime digitali io ottengo, in mdo che il mio esercito di Gizumon si possa rimpinguare sempre piu'!"

"Che cosa? Lei ha usato..." ringhio' Beowulfmon con rabbia. "Non posso crederci... non ti e' bastato uccidere quei Digimon, sporco assassino... adesso ti permetti anche di giocare con le loro anime!"

"Non posso crederci..." sussurro' Chika. "Come ha potuto fare una cosa cosi' orribile?"

La rsposta di Kurata fu, una volta di piu', una risata a mezza bocca. "Hehehee... Ho semplicemente fatto quello che andava fatto, no? L'unico modo in cui i Digimon possono esserci utili... e' se noi li asserviamo completamente! Allora, avete cambiato idea? Se vi unirete a me, e mi aiuterete nei miei piani, saro' generoso e vi permettero' di tenere i vostri Digimon... visto che ci tenete tanto! E l'offerta e' estesa anche a quei ridicoli Digimon che adesso stanno tentando di aiutare Mercurimon!"

"Ma stai zitto!" urlo' Masaru. "Te l'abbiamo gia' detto! Noi non serviremo mai uno come te!"

"Davvero, credevo che a questo punto vi sareste resi conto di come stanno le cose..." prosegui' Kurata. "Insomma, ragionate un po' sulla vostra situazione... se mi attaccherete, io che godo della protezione del Ministero degli Affari Interni, sarete accusati di alto tradimento... e non c'e' bisogno che vi ricordi cosa succederebbe in quel caso, vero?"

"I Digimon sono esseri viventi che hanno un cuore e dei sentimenti." affermo' Yushima. "Usarli in questo modo e' una cosa spregevole. Non possiamo permetterle di andare avanti cosi', Kurata."

"Kurata!" esclamo' Masaru. "Basta con le parole! Io ti spacco il culo!"

"Hmph, che volgarita'..." rispose lo scienziato, la cui espressione si fece vagamente irritata. "E va bene, visto che volete andare avanti con queste idiozie... Gizumon-AT! Attaccate!"

I mostri meccanici si lanciarono di nuovo alla carica, questa volta volteggiando su se' stessi come tante trottole e tenendo in avanti le loro braccia idrauliche, in modo da creare dei vortici mortali ai quali non sarebbe stato possibile avvicinarsi senza rischi. Zephyrmon si sollevo' in aria e scaglio' il suo attacco Plasma Pods, bersagliando un Gizumon con ciascuna delle sue sfere energetiche... ma l'attacco non fece molto effetto se non quello di rallentare le atrocita'. Immediatamente, Beowulfmon si lancio' verso il Gizumon AT piu' vicino, tenendo la sua spada sollevata con entrambe le mani... poi, giunto all'apice del suo salto, scese giu' di colpo per sferrare un fendente micidiale. Questa volta, il colpo ando' a segno, separando una delle braccia idrauliche dal corpo del mostro e facendolo barcollare! Incoraggiato, Beowulfmon cerco' di mantenere il Gizumon AT sotto pressione... ma, con la freddezza di un calcolatore, il Digimon macchina ignoro' completamente il danno e colpi' lo A-Spirit della Luce con l'arto che gli restava, scaglianddolo in aria! Aldamon e JaegerLoweemon lanciarono un grido d'allarme vedendo il loro compagno che veniva scagliato in aria... e un istante dopo, i tentacoli elettrificati che si estendevano sotto il corpo del mostruoso essere si allungarono e agguantarono al volo Beowulfmon, trasmettendogli una dolorosa scarica elettrica!

"Oh, no! Fratello!" esclamo' il B-Spirit delle Tenebre. RiseGreymon e MachGaogamon cercarono di intervenire, ma tre Gizumon AT si interposero tra loro e il loro bersaglio, e riuscirono ad impedire loro di fare qualsiasi cosa!

"Ugh... toglietevi di mezzo, ammassi di latta!" ringhio' ferocemeente RiseGreymon, usando il suo bracciio-cannone per cercare di colpire gli avversari. Ancora una volta, le creature evitarono l'attacco con fin troppa facilita', e risposero con un contrattacco preciso e letale, che RiseGreymon fece appena in tempo a parare. Con un pugno, MachGaogamon si libero' di un assalitore scagliandolo contro il muro... ma il Gizumon AT si rialzo' subito dopo, e ritorno' alla carica mentre Beowulfmon, scagliato a terra e stordito, cercava di rialzarsi.

"Ugh... dannazione... cosa sono queste maledette cose?" ringhio' a denti stretti Beowulfmon mentre si rialzava e faceva per recuperare la sua spada. Sfortunatamente, il Gizumon AT che lo aveva colpito fu piu' veloce di lui, e avvinghio' uno dei suoi tentacoli attorno alla mano con cui lo A-Spirit della Luce cercava di afferrare la sua arma! Con un grugnito di disappunto, il Leggendario Guerriero alzo' la testa... giusto in tempo per vedere l'occhio laser della mostruosita' che brillava, preludio ad un raggio laser che avrebbe posto fine alla vita del Leggendario Guerriero... e dell'umano ad esso legato!

Kouji si vide perduto... e per un attimo, si vide scorrere tutta la vita davanti, sentendo a malapena le voci dei suoi compagni, impossibilitati ad intervenire a causa dei numerosi Gizumon AT che li circondavano. Si rese conto che non era la sua fine soltanto quando un'ombra nera balzo' davanti a lui, inquadrando il Gizumon AT con feroce determinazione!

"FERMO! Non farai del male a mio fratello!" ringhio' JaegerLoweemon, piazzandosi proprio davanti al Gizumon AT! La macchina infernale si fermo' per un istante, giusto il tempo di calcolare quanta energia avrebbe dovuto impiegare per ucciderli entrambi con un colpo solo... e questo attimo di esitazione gli fu fatale!

"Dark Master!" Al colmo dell'ira, il B-Spirit delle Tenebre scaglio' contro il nemico una sagoma nera e sfuggente che ricordava una sua replica fatta soltanto di ombre solide! Non avendo previsto questo attacco, il Gizumon AT non fu in grado di prevenirlo, e ne venne centrato in pieno, il leone nero che penetrava nella corazza sulla parte anteriore del suo corpo, per poi fuoriuscire dalla schiena! L'orrenda macchina resto' ferma per un attimo e perse colore, esponendo il proprio codice digitale proprio mentre Beowulfmon recuperava la sua spada e si rialzava.

"Bel colpo, JaegerLoweemon!" esclamo' Masaru.

"Uff... accidenti, c'e' mancato davvero troppo poco per i miei gusti! Grazie, fratellino..." ringrazio' lo A-Spirit della Luce. JaegerLoweemon fece un mezzo sorriso e annui', e Beowulfmon tiro' fuori il suo D-Tector per poi puntarlo contro l'avversario battuto. "E va bene... ora tocca a te! Sarai assorbito, spirito malvagio! La Luce ti purifichera'! Digi-Code Scan!"

Kurata emise un breve verso di disappunto alla vista di uno dei suoi Gizumon AT che veniva scannerizzato, scomparendo nell'istante in cui il suo codice veniva aspirato dal D-Tector di Kouji, e lasciandosi dietro soltantto un uovo viola decorato con delle irregolari screziature nere. Il Digi-Tama del Gizumon-AT fluttuo' in aria per qualche attimo, apparentemente in procinto di volare verso un Primary Village... ma la spada di Beowulfmon si abbatte' su di esso, tagliandolo in due parti nette prima che questo potesse accadere, e facendolo dissolvere in una pioggia di dati innocui! Questo gesto, compiuto cosi' a sangue freddo, lascio' per un attimo stupefatti gli altri Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS, ma la spiegazione che diede Beowulfmon del suo gesto spazzo' via ogni loro incertezza.

"Un simile abominio non merita di rinascere." taglio' corto lo A-Spirit della Luce. "Non esitate, ragazzi! Se non distruggete i loro Digi-Tama, questi orrori si reincarneranno in un Primary Village, e se questo accadesse, sarebbe un massacro! Distruggete i loro Digi-Tama senza pieta'!"

"Ricevuto!" esclamo' MetalKabuterimon, preparando il suo cannone e puntandolo contro il Gizumon piu' vicino. Prima che il mostro meccanico potesse reagire, l'insetto-carro armato aveva gia' preso la mira e aveva sparato un colpo micidiale, puntando all'occhio della creatura immonda! "Thunder Laser!" esclamo', facendo volare due fulmini globulari contro l'avversario, e infliggendogli dei danni non indifferenti.

"Marvel Shoot!" esclamo' Lilamon, sparando una raffica di colpi contro altri due Gizumon AT, che si protessero usando le loro braccia idrauliche... ma questo li lascio' fermi per una frazione di secondo, che era tutto quello che alla Digimon floreale e a Korikkakumon serviva per sferrare il loro attacco!

"Frozen Arrowheads!" esclamo' il gigantesco Digimon simile ad uno yeti. Le sue "trecce" di pelliccia si estesero di botto verso uno dei due Gizumon-AT e si avvinghiarono attorno alle sue braccia idrauliche, tenendolo bloccato mentre Korikkakumon eseguiva un rapido giro su se' stesso e lo scagliava brutalmente contro il pavimento! Immediatamente dopo, il B-Spirit del Ghiaccio salto' verso il mostro meccanico e, prima che questo potesse reagire, abbasso' una delle sue asce sull'occhio meccanico dell'avversario, tagliandolo di netto in due in una pioggia di scintille elettriche! L'essere diabolico si contorse, nel tentativo di liberarsi... ma un istante dopo, un altro colpo d'ascia trafisse i circuiti vitali, costringendolo a rilasciare il suo codice digitale, che venne prontamente scannerizzato e assorbito da Korikkakumon... prima che un terzo, furente colpo d'ascia infrangesse il Digi-Tama viola e verde che la macchina assassina si era lasciata dietro!

"Lilac Dagger!" Lilamon fece apparire delle corte lame rosate dalle sue ampie maniche e volo' di scatto verso il Gizumon-AT rimasto, sferrando un fendente in un arco orizzontale davanti a se', e riuscendo a colpire alcuni dei tentacoli elettrici sotto il corpo dell'avversario, che era riuscito a scansarsi solo per un pelo. Per sua sfortuna, non riusci' a vedere Zephyrmon che si sollevava in aria, muovendo le braccia in un cerchio e scagliando una poderosa raffica di vento contro di lui!

"Hurricane Gale!" esclamo' la guerriera alata. Il Gizumon-AT venne colpito in pieno e cerco' di opporre resistenza per qualche secondo, sforzando al massimo i suoi motori... ma alla fine fu costretto a cedere e venne scagliato sul muro con violenza. Immediatamente, il mostro meccanico cerco' di rialzarsi e passare al contrattacco, ma Lilamon non gliene diede il tempo, scagliandosi su di lui e infilzando il suo occhio-telecamera con i suoi Lilac Dagger. Ancora una volta, il Digi-Code fuoriusci' dal corpo del Gizumon-AT e venne raccolto dal Digivice-IC di Yoshino... ma la situazione non era migliorata molto, dal momento che i Gizumon-AT rimanenti non accennavano a cedere... anzi, il fatto che i loro numeri fossero stati sfoltiti sembrava quasi averli messi in allarme, e ora i mostri meccanici stavano combattendo con piu' vigore!

"DJ Shooter!" esclamo Gwappamon, scagliando dei dischi dalla suatesta come se fossero stati dei frisbee. Ma l'attacco si dimostro' del tutto inefficace contro la forza brutale dei Gizumon-AT, che lo respinsero senza problemi. Aldamon sparo' un altro Atomic Inferno, RiseGreymon uso' il Trident Revolver, MachGaogamon sferro' una Victory Knuckle al Gizumon-AT piu' vicino, e Dorugamon lancio' il suo attacco Power Metal, scagliando diverse sfere di metallo dalla bocca ad altissima velocita'... ma nulla di tutto questo riusci' a fare altro che rallentare i mostri meccanici. A quanto pareva, quelli che avevano sconfitto un attimo fa erano stati solo colti di sorpresa, e ora i rimanenti avevano preso le dovute contromisure...

"Maledizione!" impreco' Masaru. "Ma questi affari non crepano mai?"

"Vi conviene accettare che siete stati sconfitti! A questo punto, non c'e' piu' alcun dubbio che la mia fazione e' quella piu' forte!" affermo' Kurata, ancora calmo e tranquillo. "Perche' non vi arrendete e non la facciamo finita?"

"Noi siamo i Leggendari Guerrieri, coloro che hanno sconfitto Lucemon!" ribatte' Aldamon, evitando con un balzo laterale il laser di uno dei Gizumon-AT. "Se credi che ci faremo fermare dai tuoi giocattolini, sei un illuso, Kurata!"

"Ho giurato che ti avrei rotto il culo, bastardo... e un uomo non si rimangia la parola data!" fu la risposta alquanto esplicita di Masaru.

Kurata si mise le mani in tasca, con fare tranquillo, ed emano' un sospiro, come se volesse dire che stava cercando di essere gentile, ma loro stavano abusando della sua pazienza. "Accidenti, non riesco a crederci.. questa vostra ostinata decisione sta cominciando a darmi fastidio." affermo'. "Masaru Daimon, lascia che te lo dica, tu assomigli un po' troppo a tuo padre per i miei gusti."

"Cosa? Di che stai parlando?" ringhio' Masaru, stringendo un pugno davanti a se'.

Il malvagio scienziato scosse la testa, abbassando lo sguardo mentre tornava ancora una volta agli eventi di tre anni prima. "Quando partecipai a quella disgraziata spedizione nel Mondo Digitale... dopo essermi reso conto della minaccia che i Digimon costituivano per il Mondo Reale, cercai di consigliare Daimon Suguru, che in quel frangente era mio superiore, e convincerlo ad eliminarli prima che la situazione peggiorasse. Ma lui si e' ostinatamente rifiutato di darmi ascolto, e guardate adesso a cosa ci ha portato la sua testardaggine! Non soltanto i Digimon hanno continuato con il loro depravato stile di vita... ma ora, hanno deciso di invadere anche il nostro mondo e di sterminarci tutti! E tutto questo per colpa di tuo padre e della sua idiozia! Avevo ragione io, fin dall'inizio! I Digimon non sono altro dei mostri senz'anima che devono essere sterminati per il bene dell'umanita'!"

"Piantala di sparare cazzate!" esclamo' Masaru, facendo un passo in avanti. "Mio padre era un testardo, tu dici? Beh, sempre meglio che essere un codardo come te!"

Un'ombra di rabbia attraverso' per un istante il volto rugoso di Kurata. "Che... cosa? Io sarei un... che vuoi dire?"

Con i Leggendari Guerrieri e gli altri agenti della DATS a fianco, di fronte allo squadrone di Gizumon-AT che si tenevano pronti a ricominciare il massacro, Masaru sollevo' i pugni davanti a se' e diede la sua spiegazione. "E' semplice, no? Quando si combatte, non si infligge dolore e basta! Anche il tuo cuore si duole per il dolore che causi... e in uno scontro alla pari, sia tu che il tuo avversario siete sullo stesso piano! Colpite e siete colpiti! Tu invece... non fai altro che colpire dopo esserti messo nella posizione di non essere colpito, e questo significa che non sei altro che un codardo che ha paura del dolore!"

Kurata sgrano' gli occhi e strinse i denti per la rabbia. Masaru aveva appena toccato un tasto dolente.

"Beh, che succede, Kurata? La verita' fa male?" commento' MetalKabuterimon, mentre la scena di tre anni prima scorreva nella mente del crudele scienziato come se fosse accaduta il giorno prima...

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"Professor Daimon, lei non puo' ignorare tutto questo!" esclamo' Kurata, tenendo in mano la sua pistola. "Lei deve permetterci di distruggere i Digimon che incontriamo! Ha visto anche lei con quale desiderio omicida si sono lanciati su di noi! Se non facciamo subito capire ai Digimon che noi umani siamo piu' forti di loro... in futuro si ripresenteranno, e l'umanita' sara' in cima alle specie a rischio di estinzione! Dobbiamo prendere provvedimenti subito, e sterminare i Digimon!"

Di fronte allo zelo maniacale con cui Kurata propugnava la sua soluzione finale, Suguru Daimon mantenne la sua espressione fredda e controllata... e, con tutta calma, appoggio' una mano sopra la pistola del docente universitario, e lo costrinse ad abbassare le armi. Scioccato ed offeso, Kurata guardo' rabbiosamente il collega di spediziione negli occhi, ma Suguru si rifiuto' di farsi sfidare, e rispose con delle semplici parole.

"Lei è un codardo, Kurata-hakase."

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"Come osi...? Come hai osato dare a me del codardo, verme schifoso?" ringhio' Kurata. Ogni pretesa di affabilita' era completamente crollata, e lo scienziato si stava rivelando per quello che veramente era. "Sei proprio come tuo padre... e' una cosa che mi fa venire il voltastomaco! E va bene, ve lo siete voluto! Stavo pensando che valeva la pena di darvi un'altra possibilita' di riscatto e proporvi di unirvi a me ancora una volta... ma mi avete fatto cambiare idea! Vi ucciderò e dirò al Ministro degli Affari Interni che siete morti in un'imboscata tesa da Mercurimon e dai suoi scagnozzi!"

I Gizumon-AT si spostarono davanti al loro creatore, formando una barriera con i loro corpi meccanici... e Kurata estrasse dal suo camice da laboratorio un piccolo computer viola che assomigliava molto come aspetto ai D-Tector dei Leggendari Guerrieri. Immediatamente, lo scienziato pazzo premette un pulsante vicino allo schermo a cristalli liquidi... e delle scintille di luce nera fuoriuscirono da esso, convergendo verso il Gizumon-AT piu' vicino!

"Cosa?" esclamo' Zephyrmon spalancando gli occhi. "Non posso crederci... puo' anche far evolvere quelle cose?"

"Gizumon-AT... Evolvi!" Kurata confermo' fin troppo presto la supposizione della guerriera alata, e un terribile suono, simile ad uno stridio di orrore, si levo' dalla figura del Gizumon-AT che era stato bersagliato, la cui forma comincio' a sciogliersi e a mutare davanti agli occhi dei ragazzi! Un'aura oscura si sprigiono' dal corpo della macchina omicida, immergendo per un istante la sala nel buio piu' totale... e subito dopo, quando fu possibile vedere di nuovo, i ragazzi posarono gli occhi sull'evoluzione a livello Ultimate di un Gizumon-AT: un'atrocita' ancora piu' mostruosa e potente, che li guardava dall'altto dei suoi almeno sei metri di altezza, il cui corpo principale era composto dalla stessa sfera con braccia idrauliche e occhio telecamera che costituiva il corpo della sua forma precedente... ma la base da dove prima fuoriuscivano i tentacoli era infissa in altre due sfere grigie impilate l'una sull'altra, e collegate tra loro tramite dei sottili cavi elettrici verdi attorcigliati grezzamente ma efficacemente tra loro. Un ulteriore paio di braccia, composte anch'esse da cavi elettrici intrecciati, fuoriusciva dai lati della sfera superiore, terminando in grandi mani a tre dita... e dalla parte superiore della sfera spuntava una sorta di piccola telecamera a fare da testa del mostruoso essere. Anziche' fluttuare in aria, il nuovo Gizumon poggiava per terra su un paio di esili gambe verdi, con delle protezioni grigie su quelli che dovevano essere le ginocchia e i piedi. La mostruosa creatura fece un passo in avanti, identificando nuovamente i bersagli che doveva terminare... e tutti i Gizumon-AT si schierarono dietro di essa, come se la riconoscessero come leader!

I ragazzi e il signor Yushima, che avevano assistito a tutto questo, non riuscivano a credere ai loro occhi! "Maledizione... ha fatto evolvere quel Gizumon! Adesso si' che siamo in una brutta situazione..." commento' Tohma stringendo i denti. Anche Ikuto, Falcomon, Bokomon e Neemon erano rimasri attoniti a guardare il terribile risultato dell'evoluzione di un Gizumon-AT...

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gizumon-XT

Tipo: Macchina

Attributo: (non applicabile)

Livello: Ultimate

Attacchi: (non pervenuti)

Questo Gizumon e' l'equivalente di un'arma di distruzione di massa! Nonostante le dimensioni, e' ancora piu' veloce di un Gizumon tradizionale, ed e' spietatamente efficiente nell'individuare e distruggere i Digimon. Evoluto tramite una Digi-Soul artificiale. Si raccomanda estrema cautela nell'affrontarlo.

"Hehehehehee... allora, cosa ve ne pare? Il risultato della pseudo-evoluzione di un Gizumon-AT tramite una Digi-Soul artificiale!" spiego' compiaciuto Kurata. "Grazie a questa, il mio Gizumon-AT ha potuto evolvere al suo livello Ultimate, Gizumon-XT! Sfortunatamente, avevo energia sufficiente soltanto per far evolvere questo... ma sara' piu' che sufficiente per distruggervi tutti, come avrete modo di sperimentare tra un istante! Forza, Gizumon-XT! Dimostra a questi stupidi quanto e' stata inutile la loro battaglia!"

L'automa esegui' l'ordine e avanzo' con lentezza quasi studiata verso il gruppo di giovani eroi, che cercarono in qualche modo di opporsi scagliando contro il mostro alcuni dei loro attacchi migliori.

"Frozen Hunter!" esclamo' Beowulfmon, creando un enorme proiettile di energia gelida a forma di lupo e scagliandolo contro il Gizumon-XT in avvicinamento.

"Rising Destroyer!" fu la volta di RiseGreymon, che uso' i cannoni montati sulle sue spalliere per scatenare una pioggia di laser sulla mostruosita' meccanica.

"Thunder Laser!" MetalKabuterimon prese la mira e sparo' un laser elettrificato contro la testa del Gizumon-XT.

"DJ Shooter!" Gwappamon ripete' il suo attacco di prima, lanciando i suoi CD taglienti contro gli arti apparentemente sottili e fragili del mostro. Sfortunatamente, uno alla volta, tutti gli attacchi impattarono sul corpo dell'orribile macchina e si dispersero senza riuscire a fare danni significativi, mentre il Gizumon-XT si fermava solo per un attimo, poi riprendeva la sua avanzata inesorabile! Masaru strinse i denti per la rabbia, prima di notare che la testa-telecamera del Gizumon-XT stava emettendo un inquietante suono, e due spie rosse poste su di essa si accendevano e si spegnevano ad intermittenza, con velocita' sempre maggiore!

"Attenti! Toglietevi di qui!" esclamarono RiseGreymon e MachGaogamon, raccogliendo gli esseri umani, Lilamon, Gwappamon e Dorugamon, e spostandolo fuori dall'area di tiro del mostro! I Leggendari Guerrieri, loro volta, si spostarono di lato alla massima velocita' loro possibile... appena in tempo per schivare un enorme raggio laser bianco-azzurrino, ampio quasi quanto l'altezza stessa del Gizumon-XT, che parti' ruggendo dall'occhio-telecamera del mostro, strappando via pezzi di marmo ghiacciato e riducendoli in polvere mentre la sala veniva avvolta da una luce terrificante! Il semplice spostamento d'aria mando' a terra gli agenti della DATS e i Guerrieri Leggendari, mentre Mercurimon, con le esigue forze che gli erano rimaste, si mettevasopra Ikuto, Falcomon e le due guide di DigiWorld per proteggerli. Un terrificante rumore di roccia sgretolata accompagno' gli abbacinanti effetti di luce, che cessarono qualche istante dopo... per rivelare che il terribile attacco aveva travolto una sezione di muro, scavando in essa un buco perfettamente circolare dal quale ancora si levava del vapore grigiastro e puzzolente, e aveva letteralmente scavato una trincea nel pavimento! Tutto quello che si era trovato sulla traiettoria era stato letteralmente disintegrato, senza lasciare tracce... e adesso, senza neanche lasciare loro il tempo di tirare il fiato, il Gizumon-XT si stava gia' voltando nuovamente verso il gruppo, e i Gizumon-AT dietro di lui si levavano in volo...

"Merda..." ringhio' Masaru. "E va bene... se le cose stanno cosi', attaccheremo quell'affare tutti assieme, come un solo uomo!"

"Fratellino Masaru, questo sarebbe un suicidio!" cerco' di consigliarlo Chika. "Non hai visto di cosa e' capace quel mostro? Ci annienterebbe tutti, prima chenoi possiamo fare un solo passo! E poi... ha anche tutti gli altri Gizumon dietro di lui!"

"Peggio che mai..." Yoshino tiro' fuori la sua frase tipica, che ora piu' che mai si rivelava azzeccata. Aldamon e gli altri Leggendari Guerrieri, a loro volta, non avevano idea di come fare ad affrontare una situazione simile... contro quell'esercito di instancabili macchine diaboliche, sembrava non esserci nulla che potesse funzionare... ma non per questo erano decisi a cedere!

"Maledetto Kurata..." ringhio' Aldamon. "Non abbiamo ancora perso! Fatti sotto, Gizumon-XT! Vediamo di che pasta sei fatto, brutto ammasso di fili e bulloni!"

I Leggendari Guerrieri e i Digimon della DATS attaccarono nuovamente, cercando in qualche modo di avvicinarsi al Gizumon-XT abbastanza da impegnarlo in un corpo a corpo, dove almeno sarebbero stati al sicuro dal suo raggio assassino... ma i Gizumon-AT che stavano dietro di lui scagliarono una raffica perfettamente sincronizzata di laser, disintegrando una sezione di pavimento, e costringendo i difensori di DigiWorld a restare a distanza. La battaglia riprese, tra colpi energetici e raggi laser multicolori che schizzavano in tutte le direzioni...

E fu allora che, con grande sorpresa di Ikuto, Falcomon, Bokomon e Neemon... Mercurimon si rialzo', anche se continuava a perdere dati dal buco che un Gizumon-AT aveva precedentemente aperto nel suo corpo.

"Mercurimon-sama! Non si sforzi, la prego..." cerco' di consigliare Bokomon, ma la Divinita' Olimpia morente non lo ascolto', e rivolse il suo sguardo alla battaglia che continuava ad infuriare, tra Digimon e Leggendari Guerrieri che cercavano disperatamente di aprirsi un varco nella barricata di Gizumon. Contro i modelli AT, riuscivano ancora a fare qualcosa... ma il Gizumon-XT appena evoluto si stava rivelando davvero troppo forte!

"Non possono farcela... il figlio di Suguru e i suoi amici non possono vincere, ora come ora..." ansimo' Mercurimon, alzandosi sulle gambe non ben ferme nonostante Ikuto continuasse a pregarlo di non sforzarsi. "Miei fedeli Bokomon e Neemon... Ikuto... Falcomon... temo che questo sia il momento del nostro addio!"

"Mer... Mercurimon-sama, non..." balbetto' Bokomon, stringendo forte il suo libro e impallidendo in volto. "Non stara'... dicendo sul serio?". Il fatto che Mercurimon si erse in piedi e ricomincio' ad avanzare verso il luogo della battaglia fu, sfortunatamente, una risposta piu' che sufficiente per lui...

"Non lo fare, Mercurimon-sama!" esclamo' Ikuto. "Quello... quello che mamma Frigimon insegnato me... ora finalmente io capire! Pero'... io non potere accettare!"

Mercurimon si fermo' e strinse i denti per il dolore, portandosi una mano alla ferita, che si stava espandendo sempre di piu'...

"Io... io odiare davvero esseri umani!" prosegui' Ikuto. "LOro... loro fatto questo a voi, Mercurimon-sama! E a tanti altri Digimon! Io... non potere perdonare..."

"Ikuto..." mormoro' addolorato Neemon. Non condivideva il punto di vista di Ikuto, ma non poteva dire di non comprenderlo, almeno... Ma la convinzione di Mercurimon non fu scossa, e la Divinita' Olimpia alzo' lo sguardo verso la battaglia, indicando Masaru ed Aldamon in particolare.

"Guardali, Ikuto. Guarda bene il Leggendario Guerriero del Fuoco e il figlio di Suguru." esorto'. Dubbioso, Ikuto volto' lo sguardo nelladirezione in cui Mercurimon aveva indicato, giusto in tempo per vedere Masaru che, in un impeto di rabbia, si lanciava addosso a Gizumon-XT per colpirlo con un pugno. L'orrore meccanico lo intercetto' e lo scaglio' a terra con un secco gesto del braccio sinistro, con la stessa facilita' con cui un uomo allontana una mosca fastidiosa, e il giovane street fighter cadde a terra con un grugnito, mentre Chika e Dorugamon andavano ad assisterlo. Aldamon, dal canto suo, stava cercando di attirare su di se' il fuoco dei Gizumon-AT, in modo da tenere quanto piu' al sicuro possibile i suoi compagni e gli altri Digimon. Sfortunatamente, era chiaro che cominciava a stancarsi, e presto o tardi le macchine lo avrebbero colpito a morte...

"Loro... sono due sciocchi che agiscono prima di pensare, e le loro azioni possono sembrare assurde, in certi frangenti." continuo' Mercurimon. "Ma... sono davvero delle persone malvagie? Lo odi a tal punto che desideri che muoiano? Io... non credo che sia cosi'..."

Ikuto resto' in silenzio, mentre osservava Masaru che si rialzava e si preparava ad attaccare di nuovo... e nello stesso momento, grazie anche ad una distrazione che gli era stata fornita da Beowulfmon, Aldamon riusci' ad afferrare un Gizumon-AT e a scaraventarlo contro il muro, facendolo cadere a terra. Il mostro meccanico si rialzo' poco dopo, ma il Leggendario Guerriero del Fuoco era comunque riuscito a guadagnare il tempo di rimettersi in guardia.

"E' vero..." affermo' Bokomon, stringendo il suo inseparabile libro. "Takuya e i suoi amici... hanno lottato con tutte le loro forze per difendere DigiWorld, e l'hanno fatto senza secondi fini, anche se DigiWorld non era il loro mondo... non tutti gli esseri umani sono come quel Kurata, lo vedi benissimo anche tu!"

Ikuto abbasso' la testa, ritornando col pensiero a come Masaru, Takuya e i loro compagni gli avessero dato una mano nel momento del bisogno, difendendolo da Gotsumon e dai suoi tirapiedi, e cercando di farlo ambientare nuovamente nel Mondo Reale... al punto da rintracciare i suoi veri genitori e permettergli di tornare da loro, anche se non era andata esattamente come loro si aspettavano.

Quelle persone... meritavano davvero il suo odio?

Avevano colpa di quello che Kurata e i suoi uomini avevano fatto a DigiWorld... a Frigimon... e a Mercurimon?

"Masaru... aiutato me e Falcomon..." ammise il bambino selvaggio. "No, non solo lui... Tohma... Yoshino... Chika... Guerrieri Leggendari... tutti loro trattato bene me e Falcomon... Io non potere odiare loro!"

Mercurimon, Bokomon e Neemon sorrisero sollevati... ma il loro sollievo duro' solo un istante prima che il Gizumon-XT, come se avesse deciso che l'ora dei giochi era finita, sprigiono' un altro, devastante raggio di energia dalla sua testa a forma di telecamera, cercando di colpire quanti piu' bersagli possibile! Tutti i Digiprescelti e i Digimon della DATS cercarono di difendersi, ma l'impeto di quel raggio distruttivo era tale che non riuscirono ad arginarlo completamente... e uno alla volta, tutti loro vennero sollevati in aria e scagliati a terra in disordine. Quando fu possibile vedere di nuovo, tutti i combattenti erano stesi a terra storditi, nel bel mezzo di una sala del trono ormai irriconoscibile, disseminata di crateri e macerie da cui si levavano nubi di vapore grigiastro... mentre i Gizumon erano ancora quasi tutti in piedi, forti come non mai, e continuavano spietatamente ad avanzare, mentre Kurata, ben protetto dalle sue abominevoli creazioni e dai soldati, si godeva ridendo l'atroce spettacolo.

"Huhuhuhuuu... siete patetici! Patetici, vi dico!" sghignazzo'. "Avete visto di cosa sono capaci i miei Gizumon, e ancora non vi arrendete? Peggio per voi, ora ne pagate le conseguenze! Mi raccomando, cercate di non morire troppo in fretta! Prima voglio che soffriate a lungo!"

Aldamon appoggio' le mani per terra, facendo appello a tutte le sue forze nel tentativo di rialzarsi. "Ugh... tu... maledetto bastardo..."

"A questo punto, Ikuto, mi sembra evidente chi e' la persona che dovresti davvero odiare." disse Mercurimon, prendendo un profondo respiro. Poi, con fare sicuro, la Divinita' Olimpia morente riprese ad incamminarsi verso il luogo della battaglia, guardando davanti a se'. "Ikuto. Questa e' l'ultima raccomandazione che ti faccio... Vivi. Vivi come un essere umano... con il cuore di un Digimon!"

"C-cosa?" chiese Ikuto con voce tremante. "Mer... Mercurimon-sama, no! Aspetti!"

Neemon trattenne il piccolo prima che potesse seguire il suo padre adottivo in quella che ormai appariva sempre piu' come una mossa suicida. "Cosa fare, Neemon? Lasciare me! Mercurimon-sama volere..." esclamo'... ma si fermo' di colpo quando vide le lacrime negli occhi del Digimon coniglio e del suo compagno piu' assennato.

"Mi... mi dispiace, Ikuto, ma non possiamo farlo!" affermo' Neemon. "Non hai sentito quello che ha detto Mercurimon-sama? Lui... vuole che tu viva!"

Bokomon annui' lentamente, con il cuore pesante. "Questo e' l'ultimo desiderio di Mercurimon-sama... il minimo che possiamo fare per lui e' rispettarlo."

"Ma... ma..." balbetto' Ikuto, mentre Falcomon gli afferrava le spalle per dargli coraggio e farsi sentire vicino. Nel frattempo, il Gizumon-XT si era piazzato di fronte all'esausto gruppo di agenti della DATS, e stava caricando un attacco che avrebbe sicuramente spazzato via ogni resistenza. Ormai era solo questione di secondi...

"Ugh... maledizione..." ringhio' Masaru, sostenendosi un braccio dolorante mentre si rialzava a fatica. "Non puo'... non puo' finire cosi'!"

"Hehehee... temo invece che finira' cosi', ragazzo mio!" rise Kurata, mantenendo quel tono gioviale e accondiscendente che lo caratterizzava. "Non avreste dovuto opporvi a me, e ora e' troppo tardi per fare qualunque cosa! Addio, mocciosi!"

L'occhio-telecamera di Gizumon-XT brillo' mentre inquadrava il bersaglio...

E Mercurimon si lancio' all'attacco, con tutte le forze che gli erano rimaste! Il ghigno trionfante spari' dal volto di Kurata mentre la Divinita' Olimpia si lanciva sull'impreparato Gizumon-XT... e i Gizumon-AT, con la rapidita' e l'efficienza di cui soltanto una macchina sarebbe stata capace, si voltarono verso di lui e spararono un'altra raffica di colpi! Tutti i laser centrarono in pieno petto Mercurimon, riempiendo il suo corpo di buchi... ma il titano non rallento' e prosegui' la sua corsa disperata verso Gizumon-XT, colpendolo alla testa con un poderoso destro che fece andare in cortocircuito la sua telecamera principale e scaglio' l'orrendo abominio sul pavimento costellato di crepe, dove si abbatte' con uno schianto... mentre Mercurimon, ormai giunto alla fine della sua vita, cadeva in ginocchio, stringhe di dati che si staccavano dai punti in cui le macchine assassine di Kurata avevano colpito.

"Mercurimon!" esclamo' Aldamon.

Masaru, nonostante la fatica, corse verso la Divinita' Olimpia. "Mercurimon! Perche' l'hai fatto?" esclamo'. "Noi... noi dovevamo proteggerti!"

Un debole sorriso apparve sul volto del titano, nonostante l'atroce dolore dei suoi dati che venivano consumati. "Io... ho voluto credere... ancora una volta... alle parole di tuo padre... Daimon Suguru..." ansimo' Mercurimon. "Lui... sapeva che... un giorno... Digimon ed esseri umani... sarebbero... potuti... vivere assieme... in armonia. Affido... a voi... questo sogno... Siate forti... tutti quanti..."

Un bagliore giallastro avvolse completamente il corpo di Mercurimon, che scomparve in un lampo di luce innaturale, trasformandosi in un Digi-Tama verde acquamarina con delle sfumature smeraldine, grande il doppio di un Digi-Tama normale. Delle scariche elettriche iniziarono subito a percorrerne la superficie...

"MERCURIMON!" urlo' Ikuto, divincolandosi e correndo verso il Digi-Tama con le lacrime che gli scorrevano lungo le guance. Con un gesto disperato, Zephyrmon cerco' di afferrare il Digi-Tama e preservarlo, ma prima che potesse prenderlo, venne respinta da una scarica elettrica che ne attraverso' la superficie.

"Presto! Qualcuno... qualcuno faccia qualcosa! Dobbiamo salvare quell'uovo!" supplico' la guerriera alata... ma non c'era nulla che si potesse fare.

Il Digi-Tama di Mercurimon si infranse un istante dopo, e scomparve in una pioggia di pixel smeraldini.

Il deicidio era compiuto.

Un terribile silenzio scese sulla sala del trono, mentre tutti guardavano con orrore ed incredulita' il punto in cui Mercurimon era scomparso. L'unico suono che si sentiva era il mormorio degli ingranaggi del Gizumon-XT mentre si rialzava, sprizzando scintille azzurrine dalla sua telecamera danneggiata... e in quel momento, Ikuto si fermo', gli occhi vitrei e pieni di lacrime, e cadde a terra in ginocchio, non riuscendo a credere a quello che era successo...

"Mer... curimon..." balbetto'. Anche la sua figura paterna gli era stata strappata via... e in breve tempo, il ragazzino abbasso' la testa e si mise a singhiozzare.

Non era il solo. Anche Bokomon, Neemon e molti dei presenti erano in lacrime per la scomparsa del nobile guardiano di DigiWorld, e chi non lo era stava facendo lo sforzo di trattenersi. Per diversi secondi, non si senti' un suono... poi, l'atmosfera di lutto venne infranta, in maniera del tutto inappropriata, da una risata di scherno e trionfo...

"Heheheee... huhuhuhuhuuu... HAAAAHAHAHAHAHA! Ma l'avete sentito? Digimon... ed esseri umani... che convivono in pace? Hahahahaaaaa! Questa si' che e' bella!" esclamo' Kurata, folle di gioia per la fine di Mercurimon. "Non posso crederci... questa e' davvero la cosa piu' comica che io abbia sentito in vita mia! Mercurimon... il grande Mercurimon... si e' sacrificato... per un'idiozia simile? Ah, questa e' davvero divertente! Ha buttato al vento la sua vita... per queste assurdita' senza senso! Che imbecille, io non lo farei mai! Beh? Cosa sono quegli sguardi? Perche' quei musi lunghi? Su, un po' di allegria, fate come me! Non vi scappa da ridere? Mercurimon, una delle Divinita' Olimpie, che muore in maniera cosi' stupida ed insensata! E' davvero uno spasso! Che questo serva di lezione a tutti i Digimon che pensano di poter sfidare noi esseri umani, che siamo superiori a loro! Heheheee... Hahahahahaaa..."

"KURATA!"

La risata del crudele scienziato venne bruscamente interrotta dal ringhio quasi animalesco che Masaru lancio', alzando lentamente lo sguardo verso il suo nemico. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, Kurata sarebbe gia' stato incenerito da un pezzo...

"Tu... schifoso... bastardo..." ringhio' Masaru, i pugni febbrilmente serrati ai propri fianchi. "Questo... e' imperdonabile! Non pensare che la passerai liscia... Ficcatelo in testa, Kurata! Noi non ti permetteremo di cavartela cosi'!"

Per un attimo, davanti ad una tale furia, Kurata si trovo' a provare un po' di preoccupazione... ma ormai era troppo sicuro di se' per pensare che qualcuno avrebbe potuto minacciarlo nella posizione in cui si trovava, e si permise, ancora una volta, di sghignazzare in faccia alle sue vittime. "Heheheee... e cosa pensi di poter fare, eh? Sentiamo un po'! Ormai e' fin trooppo evidente che il mio Gizumon-XT e' troppo forte per voi... e con tutti i Gizumon-AT che ho portato con me, mi sembra evidente che l'esito di questo scontro e' deciso!"

"Ne e' davvero tanto sicuro, Kurata?" chiese il vecchio Yushima, guardandosi dietro. Ikuto si stava lentamente rialzando, tenendo stretto il suo Digivice-Ic. "Io... aspetterei prima di cantare vittoria. Ci sono degli elementi che lei non ha calcolato."

Infatti, in quel momento, il Digivice-Ic di Ikuto aveva iniziato a brillare, emanando una familiare luce violetta... e mentre il ragazzino selvaggio e Falcomon si apprestavano a farsi avanti, sotto gli sguardi stupiti ma ammirati di Bokomon e Neemon, anche Chika e Dorugamon si rialzarono e iniziarono ad incamminarsi verso Ikuto. Anche il Digivice-Ic della bambina stava brillando...

"Hmph! E dovrei avere paura di quei mocciosi e dei loro giocattolini?" Kurata minimizzo' la minaccia. "Andiamo, ma li avete visti? Che cosa possono fare loro contro i miei Gizumon?"

"Fai male a sottovalutarli, Kurata..." esclamo' MetalKabuterimon. "Quei due bambini hanno capito cosa devono fare... e hanno preso a cuore il sogno di Mercurimon e del signor Daimon! Ora saranno loro, assieme a noi, a fare in modo che questo sogno si avveri! Persino due piccoli bambini stanno dimostrando di essere piu' forti di te... mostro senz'anima!"

Ora Chika ed Ikuto, assieme ai loro Digimon, erano l'uno davanti all'altra, e si stavano guardando negli occhi con espressione di intesa. Era in quel momento che le cose apparivano piu' chiare a tutti e due - ora sapevano quello che dovevano fare, e sapevano anche chi era il nemico che dovevano annientare, se volevano che entrambi i loro mondi potessero essere in pace. Non potevano permettere che quell'orribile delitto rimanesse invendicato...

"Chika..." disse Dorugamon, guardando negli occhi Falcomon. "Io... all'inizio avevo paura di Ikuto e Falcomon. Loro avevano cercato di rapirmi, quando sono arrivati nel Mondo Reale... e da li' sono iniziati tutti i problemi che ci hanno assillato fino ad adesso. Pero'... con tutto quello che e' successo, mi rendo conto che la colpa non era loro. Ascoltatemi, voi due... dobbiamo mettere da parte le nostre differenze, se vogliamo salvare DigiWorld e i nostri amici..."

"Siamo d'accordo!" rispose Falcomon, mentre Ikuto alzava la testa e si passava una mano sugli occhi per asciugare le lacrime. "E' ora che la guerra tra Digimon ed esseri umani finisca... e per fare questo dobbiamo sconfiggere Kurata e i suoi Gizumon!"

Anche il Digivice-Ic di Chika si illumino' di colpo, sprigionando un'abbagliante lucerosa che si mescolo' a quella del Digivice-Ic di Ikuto, e Kurata e i suoi soldati, con un grido d'allarme, si ritirarono di un passo, chiedendosi cosa stesse accadendo! I Gizumon si voltarono a loro volta, riconoscendo una potenziale minaccia... ma Chika ed Ikuto agirono prima di loro e riuscirono ad attivare le loro Digi-Soul!

"DIGISOUL... FULL CHARGE!" esclamarono in contemporanea i due bambini. Dorugamon e Falcomon vennero avvolti dall'energia e iniziarono a cambiare forma sotto gli occhi dei loro partner umani...

"Falcomon shinka... PECKMON! Peckmon... chou shinka..."

La forma Ultimate di Falcomon spiego' le ali: era un corvo di dimensioni incredibili, al punto che due o tre esseri umani avrebbero potuto stare comodamente sul suo dorso, con una larga criniera di piume bianche sul collo, e delle lunghe piume viola sulle ali, che contrastavano nettamente con il nero lucido del resto del suo corpo. Indossava un elmetto dorato che si allungava fino a proteggere anche il suo lungo becco nero, e sul bordo delle sue ali era stata in qualche modo montata una corazza dorata che gli dava un aspetto ancora piu' battagliero! A meta' di ciascuna ala, si poteva vedere una strana arma simile ad un tridente, disposta in modo da ricordare le zampe vestigianali di uno pterodattilo... ma la cosa piu' strana era senz'altro il fatto che il Digimon aveva tre zampe, una delle quali spuntava dal centro del torace, tutte armate di lunghi artigli rossi e ricurvi, come quelli di un uccello rapace. In un vortice di piume nere, il gigantesco corvo si sollevo' in aria, lanciando uno stridio di guerra!

"YATAGARAMON!"

"Dorugamon... chou shinka..."

La forma Ultimate di Dorumon assomigliava ben poco al buffo draghetto-dinosauro da cui proveniva: si trattava di un enorme drago quadrupede alto almeno due metri alla spalla, con le squame di un brillante colore rosso scarlatto intervallato da delle linee nere zigzaganti, con le zampe, il collo e il ventre bianchi come la neve. Il muso aveva ancora qualcosa di canino, con le sue lunghe orecchie triangolari e la sua forma affusolata, e una lama d'acciaio di forma irregolare e dalla punta crudelmente uncinata fuoriusciva dalla punta del naso. Diverse paia di ali argentate, sulle quali erano montati degli affilati spuntoni dorati, ornavano la sua schiena, e una cresta di crine bianco, affiancato da lame leggermente ricurve, percorreva la schiena del dragone fino a meta' corpo. Le zampe erano armate ciascuna di tre artigli neri, e sulla punta della coda, la bestia mitologica era dotata di una grossa lama dorata simile alla punta di una lancia! La gemma rossa che il dragone portava incastonata sulla fronte brillo' sinistramente, mentre il dragone di impennava e declamava ad alta voce il proprio nome!

"DORUGREYMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Yatagaramon

Anche chiamato: Crowmon

Tipo: Uccello Stregato

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Savage Emperor, Black Feathers

Questo grottesco Digimon uccello a tre zampe guida le persone verso le Terre Dorate del Mondo Digitale dell'Est, e puo' volare a velocita' incredibili grazie ai motori montati sulle sue ali. In combattimento, può colpire con raffiche di piume taglienti e potenti laser.

Nome: DoruGreymon

Tipo: Drago

Attributo: Anti-Virus / Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Metal Meteor, Bloody Tower

Un Digimon nato dal risveglio di alcuni dati di Digimon draconici latenti nella programmazione di Dorumon. Assolutamente privo di paura, usa le sue ali per riflettere gli attacchi degli avversari, ma e' anche un Digimon molto intelligente con delle notevoli capacita' strategiche.

Nonostante i due nuovi Digimon fossero li' davanti a lui e ai suoi Gizumon, Kurata continuava a non prenderli sul serio. "Hmph... e cosi' avete fatto diventare i vostri Digimon un po' piu' grandi. E allora? Pensate che questo faccia differenza contro i miei capolavori? Vi dimostrero' il contrario! Gizumon! Fate fuori i Digimon di quei due mocciosi!"

Il Gizumon-XT e quattro degli AT puntarono quasi subito contro DoruGreymon e Yatagaramon... e i quattro modelli piu' piccoli spararono una raffica dei loro laser oculari contro il dragone rosso, che sembrava destinato ad essere trafitto e cancellato come era accaduto a Mercurimon... ma l'imprevisto accadde quando DoruGreymon raccolse le ali argentate attorno al proprio corpo, e gli attacchi dei Gizumon-AT rimbalzarono sulla loro superficie scintillante e tornarono ai mittenti! Impreparati ad una simile eventualita', i quattro Gizumon-AT vennero colpiti dai loro stessi attacchi e restarono bloccati per un attimo, prima di trasformarsi in Digi-Tama e infrangersi!

"Bel colpo, DoruGreymon!" esclamo' Chika con un breve grido di vittoria.

Il dragone rosso spiego' nuovamente le ali, e sghignazzo' con cupa soddisfazione vedendo l'espressione infuriata e impotente sul volto di Kurata. "Huhuhuuu... gia', scommetto che questa non se l'aspettava! I laser sono inutili contro di me! Le mie ali rispediscono tutto da dove e' venuto!" tuono'.

Il Gizumon-XT, nel frattempo, aveva preso di mira Yatagaramon e stava cercando di travolgerlo con il suo laser principale, ma il gigantesco corvo a tre zampe, nonostante la mole, si stava dimostrando essere molto veloce ed agile, e il primo attacco dell'orrore meccanico venne facilmente evitato quando Yatagaramon si sollevo' in volo sopra il campo di battaglia.

"Yatagaramon, forza!" lo sprono' Ikuto. "Questa essere vendetta di Mercurimon!"

"Non hai neanche bisogno di dirmelo, Ikuto!" rispose Yatagaramon. Prima che il Gizumon-XT potesse prendere la mira e attaccare di nuovo, il corvo gigante si lancio' in picchiata su di lui, artigliando il suo occhio-telecamera con la zampa in piu' che aveva, e distruggendolo in uno spruzzo di scintille argentate. I rimanenti Gizumon-AT, ritenendo Yatagaramon la minaccia prioritaria, si voltarono tutti verso di lui, ignorando pero' il resto del gruppo, che ne approfitto' immediatamente!

"Hey, cosa state facendo, stupidi pezzi di latta?" esclamo' Masaru. "Voi state ancora combattendo con noi, non vi potete distrarre!"

"L'hai detto, capo! Trident Revolver!" esclamo' RiseGreymon. Il suo braccio-cannone punto' contro il Gizumon piu' lontano ed esplose tre colpi mortalmente precisi, centrando in pieno la macchina omicida ed esponendo il suo codice digitale!

"Atomic Inferno!"

"Avalanche Axes!"

"Howling Cannon!"

Aldamon, Korikkakumon e MachGaogamon attaccarono senza dare tregua, ognuno di essi colpendo un Gizumon e costringendolo a rendere il suo codice. Immediatamente, gli agenti della DATS e i Leggendari Guerrieri scannerizzarono i Gizumon sconfitti, prima che Zephyrmon, Lilamon e gli altri pensassero a distruggere i Digi-Tama lasciati dietro. Ormai, rimaneva soltanto il modello XT, e anche quello non sembrava cavarsela troppo bene contro Yatagaramon...

Il corvo gigante, con un secco movimento della zampa, scaglio' il Gizumon-XT danneggiato contro un muro, facendone crollare una sezione... poi, mentre il mostro cercava di rialzarsi, Yatagaramon gli si lancio' contro e lo frusto' con le sue potenti ali, impedendogli di riorganizzarsi e attaccare di nuovo. Un ultimo, poderoso colpo d'ali scaglio' il Gizumon-XT di fianco, facendolo cadere a terra con un pesante schianto... poi, gli strani artefatti simili a tridenti posti sui bordi delle ali di Yatagaramon iniziarono a roteare furiosamente, e delle scariche elettriche dorate crepitarono attorno al suo corpo piumato...

"Savage Emperor!" esclamo' il corvo sacro. Gli archi di elettricita' si concentrarono sulla sua terza zampa, formando per un breve istante un fulmine globulare nel suo artiglio... prima che un fulmine dirompente scaturisse da esso e colpisse in pieno il Gizumon-XT, squarciandolo da parte a parte! Come se fosse stata sorpresa del fatto di essere stata sconfitta, la macchina si irrigidi', restando sospesa in aria per un istante... e infine, quando Ikuto attivo' il suo Digivice-Ic e ne prese il codice, si trasformo' in un innocuo Digi-Tama, che venne prontamente trafitto e sbriciolato dalla coda tagliente di DoruGreymon, ponendo fine una volta per tutte allo scontro. Kurata non poteva fare altro che osservare impotente mentre l'ultimo dei suoi campioni veniva ridotto in inservibili stringhe di dati, e indietreggio' temendo per la suavita, assicurandosi che ci fosse un discreto numero di soldati tra lui e i suoi nemici...

"Bene, Kurata. Direi che adesso i tuoi anti-Digimon sono fuori causa." disse Aldamon, avanzando minaccioso verso il malvagio scienziato. "Ora tocca a te... devi pagare per quello che hai fatto a Mercurimon e ai nostri amici, e non facciamo sconti!"

Una fiammata scarlatta si accese attorno alla mano del Leggendario Guerriero del Fuoco, mentre Masaru faceva scricchiolare le nocche delle mani... ma dopo un primo istante di smarrimento, Kurata ghigno' di nuovo ed estrasse un altro strano congegno da un risvolto del suo camice da laboratorio. "Hehehee... e pensate che aver distrutto i miei Gizumon qui, in questo momento, mi abbia svantaggiato in qualche modo? Certo, non posso distruggervi adesso... ma non importa! Ho altre carte da giocare... e quelli che avete eliminato non erano altro che una piccola parte del mio esercito! Per adesso devo lasciarvi... ma non illudetevi! I miei piani sono appena all'inizio! Hahahahahaaa!"

"Quello e' un emettitore di Digital Gate..." affermo' Yushima. "Dobbiamo fermarlo..."

Troppo tardi, ormai Kurata aveva gia' attivato il suo mezzo di fuga, e un Digital Gate luminescente si apri' dietro di lui e i suoi soldati, permettendo loro di fuggire per poi richiudersi e lasciare Masaru, RiseGreymon, Aldamon e i loro compagni nella sala del trono ormai devastata e mortalmente silenziosa. L'atmosfera era quasi irreale, permeata di un senso di morte e sconfitta. Avevano distrutto i Gizumon... ma a quale prezzo? Un loro amico si era sacrificato a questo scopo... DigiWorld aveva perso la sua guida, e Ikuto aveva perso, ancora una volta, una figura che lo aveva cresciuto come un genitore...

Ikuto, Chika, Bokomon e Neemon, lentamente e con solennita', raggiunsero il centro della stanza mentre Yatagaramon, DoruGreymon e gli altri Digimon tornavano al loro stadio iniziale, e i Leggendari Guerrieri scioglievano la trasformazione. Nessuno sapeva che dire... ma tutti si rendevano conto che la loro battaglia era entrata in una fase cruciale, e sarebbe stata ancora piu' difficile di prima.

"Mercurimon-sama..." mormoro' Bokomon, tenendo il suo libro stretto al petto mentre camminava verso il punto in cui l'eroica Divinita' Olimpia era caduta. Come lui, anche gli altri Digimon e umani si riunirono li' attorno per rendere omaggio al loro alleato, e Ikuto non riusci' a trattenere altre lacrime mentre chinava la testa in segno di rispetto.

"Grazie, Mercurimon-sama..." disse Falcomon, mentre lui, Masaru e Chika si stringevano empaticamente attorno al ragazzino selvaggio. "Avete fatto tanto per noi, e per i Digimon di questo mondo... non lo dimenticheremo!"

"Impediremo a Kurata di fare del male ad altri Digimon... e fermeremo anche Gallantmon, prima che possa invadere il nostro mondo e scatenare una guerra!" rispose Kouichi, le mani appoggiate sulle spalle di Bokomon e Neemon. Dopo alcuni silenziosi momenti di raccoglimento, il giovane prescelto dei Digi-Spirits delle Tenebre sospiro' e alzo' la testa verso i suoi compagni. "Ragazzi, ascoltate... io restero' qui su DigiWorld, devo raggiungere Katsuharu e gli altri e avvertirli di quello che e' successo. Da questo momento in poi, non siamo piu' al sicuro da nessuna parte, e loro avranno bisogno almeno di uno di noi per cavarsela."

"Hai ragione, Kouichi-kun..." rispose Takuya. "Allora... noi torneremo nel Mondo Reale, e cercheremo di organizzare un contrattacco. Dobbiamo assolutamente impedire che Kurata porti a termine i suoi piani, e fermare Gallantmon. Maledizione, adesso siamo tra due fuochi..."

"E' vero..." affermo' Yushima. "In questo momento, il futuro dei nostri mondi dipende da quanto velocemente riusciremo a reagire. D'accordo, ragazzi, io andro' con Kouichi-kun e lo aiutero' a proteggere gli altri ragazzi... affidiamo a voi il resto!"

"Contate su di noi!" esclamo' con grinta Dorumon.

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Nel Mondo Reale, nel laboratorio di proprieta' del professor Akihiro Kurata, in un sotterraneo dell'area informatica dell'università Waseda, lo scienziato si era appena messo un nuovo camice, e stava tornando alla sua sala operativa, dove lo attendeva la sua assistente, Chiharu Umino, in attesa di aggiornamenti sulla situazione. La giovane donna era a sua volta vestita con il camice e l'abbigliamento da laboratorio, e stava in piedi accanto ad una scrivania, leggendo alcuni rapporti. Non appena il suo mentore entro' nello studio, alzo' lo sguardo e lo saluto' con un inchino.

"Kurata-hakase, non mi aspettavo che lei sarebbe tornato cosi' presto..." lo saluto', sinceramente sorpresa. "Com'e' andata la spedizione su DigiWorld? Siete riusciti ad accordarvi?"

Kurata sospiro', fingendo di essere dispiaciuto. "Eeeeh... ahime', mia cara Chiharu, cosi' non e' stato. Quelli della DATS hanno perso la testa. I Digimon li hanno corrotti e li hanno convinti a passare dalla loro parte... e quelli hanno tradito la razza umana e si sono schierati con Mercurimon e il Mondo Digitale."

"Cosa?" esclamo' Chiharu con orrore. "Ma... ma com'e' possibile, Kurata-hakase? Dovrebbero... dovrebbero sapere quanto pericolosi sono quei mostri... e lo stesso si sono messi dalla loro parte?"

Kurata alzo' le spalle. "Che ti devo dire? Dovevamo aspettarcelo, forse... hanno avuto troppo contatto con DigiWorld, e hanno finito per farsi influenzare... questo, capirai bene, complica un po' le cose! I miei Gizumon sono riusciti, con grande sforzo, ad uccidere Mercurimon, questa e' una buona notizia, ma adesso dobbiamo pensare ai suoi simpatizzanti, e agli altri Digimon invasori! Come e' andato l'esperimento di fusione?"

Chiharu si ricompose e annui'. Se voleva proteggere la sua citta', e soprattutto la sua piccola Kaoru, doveva mantenere il sangue freddo. "Sta... andando tutto come previsto, Kurata-hakase. I nostri tre volontari non presentano alcuna anomalia, e sono pronti ad entrare in azione. Anzi, se volesse parlare con loro..."

Kurata si volto' verso un corridoio laterale, da cui stavano entrando quattro figure avvolte nell'ombra: tre uomini, di cui due sembravano gia' abbastanza alti e robusti, ma il terzo era un gigante muscoloso e dall'aspetto terribilmente minaccioso; e una ragazza dai capelli lunghi con una bombetta sulla testa e un ombrellino tra le mani...

"Aaaah! Questo si' che mi piace!" esclamo' uno dei due uomini meno alti, con una voce chiara e giovanile che tradiva la sua crudelta'. "Questa forza e' proprio quello che stavo cercando!"

La giovane al suo fianco annui' con tutta calma. "Hm, hmm... davvero niente male! Se devo essere sincera, avevo i miei dubbi circa il fatto che avrebbe funzionato, ma ora che ne ho visto i risultati... non rimpiango di aver accettato la sua offerta, Kurata-hakase!"

Gli altri due uomini non dissero nulla, e Kurata si sfrego' il mento, guardando i quattro con espressione soddisfatta. "Ottimo, ottimo... allora, tenetevi disponibili! Credo proprio che tra non molto avremo tutti bisogno del vostro aiuto!" affermo', con un sorriso appena accennato a cui Chiharu non fece caso...

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Quel giorno, nella nobile assemblea delle Divinita' Olimpie, in un luogo al di la' dello spazio e del tempo, l'atmosfera eracupa e pesante, come sempre lo era quando Iupitermon, il loro leader supremo, li convocava per una riunione d'emergenza. Nessuno di loro si faceva illusioni - il fatto che Mercurimon non fosse presente era gia' la riprova che stava succedendo qualcosa di eccezionalmente grave...

"Miei fratelli..." tuono' Iupitermon, un gigante dalla pelle bronzea con un copricapo a forma di testa d'aquila e appesa al fianco una spada dalla lama a forma di fulmine. "Sono tornato adesso dal Mondo Digitale della Frontiera, il luogo che ora i mortali usano come loro parco giochi privato. Il loro fetore sta gia' corrompendo quel luogo, ed essi si fanno gioco di noi, antichi protettori. Noterete che il nostro fratello, Mercurimon, non e' tra noi..."

Il Signore dei Nembi fece una pausa, guardandosi attorno e ricevendo gli sguardi ansiosi delle altre divinita', in particolare i suoi fratelli maggiori Neptunmon e Plutomon. Poi, abbassando la testa, disse la frase terribile.

"E' con grande amarezza e rabbia che sono costretto a darvi la notizia della sua morte."

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CONTINUA...

Dedico questo capitolo al popolo giapponese, con gli auguri che si risollevino in fretta dal disastro che li ha colpiti.

Allora? Com'e' stato questo capitolo? Direi abbastanza scioccante, eh? Preparatevi, perche' Kurata vi trascinera' in abissi di malvagita' e perversione che persino Myotismon e Piedmon potevano soltanto sognare. Da qui in poi, non puo' che andare peggio...

Ancora una volta, mi scuso con chi da tempo aspettava che la mia storia venisse aggiornata... e prometto solennemente che la prossima volta non ci mettero' tanto tempo!

Grazie ancora, amici miei... e a presto!

Justice Gundam

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Capitolo 39
*** La trappola di Kurata ***


Record of Digital Wars-039

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Eccomi di ritorno! E ancora una volta, riprende la battaglia dei Digiprescelti e degli agenti della DATS per salvare il Mondo Reale e il Mondo Digitale da una guerra genocida che sembra ormai sempre più prossima, soprattutto grazie alle rivelazioni che sono state fatte nei due capitoli precedenti, e al fatto che il colpo di mano di Kurata, soltanto nel capitolo precedente, ha portato alla morte di uno dei Digimon più forti ed eroici del Mondo Digitale. Mercurimon è stato ucciso dai terribili Gizumon dello scienziato pazzo, e non solo Ikuto e Falcomon sono rimasti senza una figura paterna, e Bokomon e Neemon sono rimasti senza la loro guida... ma soprattutto, un Digimon incredibilmente importante per il mantenimento dell'ordine e della stabilità è venuto a mancare... e potete stare certi che le altre Divinità Olimpie non prenderanno per niente bene questo scherzo! C'è solo da sperare che dirigano la loro ira verso il bersaglio giusto... ma sinceramente, ho i miei dubbi, considerando la "fortuna" che la DATS ha avuto in questi ultimi tempi!

Comunque, per adesso quello che i nostri eroi devono fare è tornare nel Mondo Reale, alla base della DATS, per riorganizzarsi e prendere le dovute contromisure contro Kurata e i suoi Gizumon. Ovviamente, potrebbe essere molto più facile a dirsi che a farsi... e poi, c'è bisogno che qualcuno vada a prendere i nuovi Leggendari Guerrieri (Katsuharu, Shinya, Kaoru e Sophie) e li avverta di quello che è successo, o le cose potrebbero mettersi davvero male! In tutto questo, la cosa positiva è che Ikuto e Chika sono riusciti a loro volta ad ottenere l'upgrade della lloro Digi-Soul, e i loro Digimon di livello Ultimate, Yatagaramon e Dorugremon, hanno per ora fatto piazza pulita dei Gizumon! Di fronte alla morte di Mercurimon, questo è un premio di consolazione abbastanza misero...

Ma vedremo in questo capitolo quello che succederà. Vi assicuro che la tensione non mancherà... ma prima di lasciarvi al nuovo capitolo, rispondo alle recensioni che mi avete lasciato, e che da molto tempo aspettano di ricevere risposta!

Darkroxas92: Purtroppo, per la prosecuzione della storia era necessario che Mercurimon ci lasciasse. Anche perchè, diciamoci la verità, se fosse rimasto molto probabilmente avrebbe potuto risolvere molti dei problemi dei nostri eroi in un lampo, potente com'è. E' un po' lo stesso motivo per cui certi autori di shonen sono costretti a trovare un modo per non far combattere personaggi come Yamamoto (Bleach) o Makarov (Fairy Tail). E come ho detto, beh... era naturale poi che si presentassero in scena anche le Divinità Olimpie, visto cheuna di loro è malauguratamente caduta... senza neanche la possibilità di rinascere! Questo potrebbe causare dei gravi scompensi... non solo per la DATS! Comunque, ecco finalmente il nuovo capitolo! Spero che il prossimo arrivi prima, comunque! ^^

Killkenny: Oh, quanto ti do ragione... ma se pensi che Kurata abbia toccato il fondo, ti dico subito che quell'uomo è molto, MOLTO bravo a scavare! E anche le Divinità Olimpie potrebbero creare non pochi problemi, se non verranno in qualche modo blandite... già, già! Comunque, grazie per la recensione, e spero di fare presto a pubblicare anche il capitolo successivo!

Yami97: Salve, e grazie mille per la ua recensione! Spero che ti piaceranno le trovate che ho in mente per i prossimi capitoli, e... senz'altro, più avanti, anche Kouichi avrà i suoi momenti di gloria! Credo che resterai piacevolmente sorpresa! Grazie, e spero di aggiornare prima, la prossima volta!

PrincessAurora: Anche se hai recensito il capitolo 14, ti rispondo qui... grazie mille per il tuo apprezzamento, era giusto che dessi anche alle ragazze un capitolo dedicato a loro, visto che gli autori non fanno mai fare molto a Yoshino e ad Izumi... a quest'ultima in modo particolare. Grazie ancora, e spero che anche il resto ti piaccia!

Okay, ci siamo tutti! Non mi resta che augurarvi buon divertimento... e mi raccomando, recensite! Questa storia andrà anncora avanti... e a lungo, si spera!

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Capitolo 39 - La trappola di Kurata

L'umore del gruppo della DATS, una volta che furono usciti dall'antro di Mercurimon, non poteva che definirsi tetro. Il saggio Digimon divino era morto davanti ai loro stessi occhi per salvarli dalle terribili creature di Kurata, lasciando Ikuto senza la persona che più di chiunque altro era stata un padre per lui. Il ragazzino selvaggio seguiva il gruppo con espressione cupa e lo sguardo perso nel vuoto, trascinando per terra il suo boomerang, senza che Chika e Falcomon riuscissero a fare molto per tirarlo su. Ma anche i Leggendari Guerrieri e gli altri agenti della DATS erano molto giù di morale... anche se cercavano comunque di tirarsi su e di pensare alla prossima mossa da fare.

"Ancora non riesco a credere che Mercurimon-sama sia morto..." disse Izumi, asciugandosi una lacrima. "Non posso perdonare quel mostro di Kurata per aver fatto una cosa così orribile. Dobbiamo fermarlo a tutti i costi."

Tohma sospirò e, pur annuendo in accordo con la biondina, cercò di placare un po' gli spiriti. "Per favore, dobbiamo cercare di stare calmi." disse il giovane genio. "Fare una mossa dettata unicamente dall'ira e dal desiderio di vendetta potrebbe fare più male che bene, e probabilmente è quello che quell'uomo si aspetta da noi. Prima di tutto, dobbiamo tornare alla base e pensare alla prossima mossa."

Masaru emise un respiro rabbioso, spezzando una formazione di ghiaccio con un pugno per sfogare l'indignazione che ancora sentiva rimbombare dentro di lui. Gli seccava ammetterlo, visto che il suo primo istinto sarebbe stato quello di andare da Kurata e prenderlo a pugni... ma come Tohma aveva detto, non poteva escludere che lo scienziato traditore avesse già previsto questa loro mossa. "Sgrunt... va bene, immagino che a questo punto non ci sia più molto da fare qui. Torneremo alla base e diremo tutto a Satsuma-taichou. Speriamo di fare in tempo, prima che faccia la sua prossima mossa."

"Soo un po' preoccupato, capo..." ammise Agumon. "Quei Digimon che quell'uomo ha creato erano molto forti, e abbiamo avuto dei grossi problemi ad affrontarli anche quando erano a livello Champion... come pensi che faremo ad affrontarli?"

"Non preoccupiamoci di questo, adesso!" tagliò corto Masaru. "Prima di tutto, dobbiamo pensare a come fermare i piani di quell'uomo..."

"E c'è anche un'altra cosa..." affermò Raramon, alzando una delle sue piccole braccia. "I quattro Leggendari Guerrieri che si sono separati dal gruppo ancora non sanno nulla di quello che è successo qui... e non ho idea di cosa potrebbe accadere loro se rimanessero a DigiWorld da soli tanto più a lungo."

Kouichi si sfregò il mento, pensando a come fare, poi si rivolse al resto del gruppo. "Beh... potrei restare io qui a DigiWorld. Dopotutto, non credo che i ragazzi si siano allontanati tanto dalla Infinite Ice Ridge, dovrei essere in grado di raggiungerli abbastanza presto." affermò.

"Ne sei sicuro, fratello?" chiese Kouji, il suo istinto protettivo verso il gemello che tornava nuovamente a galla. "Potrebbe essere pericoloso, e tu lo sai."

"Sì, me ne rendo conto... ma non più di quanto potrebbe esserlo lasciare quei ragazzi a cavarsela da soli contro Gallantmon e i trucchi di Kurata." rispose Kouichi. "Per non parlare del fatto che quando si diffonderà la notizia della morte di Mercurimon, Gallantmon non perderà tempo ad usarla per fare propaganda contro gli esseri umani... e allora temo che Shinya e gli altri non avranno più nessun luogo sicuro dove nascondersi."

"E' vero..." rispose Bokomon, armeggiando nervosamente con il suo librone. "Cercherà sicuramente di far credere che siano stati gli esseri umani ad uccidere Mercurimon-sama... e in effetti, purtroppo, la cosa è vera... questo sicuramente provocherà una recrudescenza dell'intolleranza verso gli esseri umani. Una caccia all'umano senza alcun precedente... Kouichi, ragazzo mio, temo che tu sia l'unico a poter impedire che quei ragazzi facciano una brutta fine. Contiamo su di te."

"Certamente." rispose Kouichi. "D'accordo, allora voi tornate pure alla basesenza di me. Io resterò qui a Digiworld, cercherò di proteggere Shinya e gli altri come meglio potrò... e poi, in qualche modo, ci organizzeremo per ritrovarci. Può... andare bene come idea?"

"Senza dubbio..." rispose Takuya, con il D-Tector in mano e gli occhi fissi sullo schermo. "Grazie mille, Kouichi-kun... mi affido a te, mi raccomando, proteggi Shinya e gli altri! Noi... immagino che torneremo alla base adesso..."

Il vecchio Yushima annuì lentamente e si aggiustò gli occhiali. "Sì, è la cosa migliore... abbiamo tutti bisogno di un attimo di tregua, e in particolare Ikuto-chan..." disse, dando un'occhiata compassionevole al ragazzino selvaggio, che si accorse che lo stavano guardando con preoccupazione, e cercò di darsi un tono, alzando la testa e assumendo un'espressione determinata.

"Giusto..." disse Masaru, avvicinandosi ad Ikuto. "Hey, piccolo... sicuro che vada tutto bene?"

"Non sicuro..." rispose. "Però... Mercurimon-sama non volere che io sempre triste. Io... cercare di essere forte per lui, io promettere. E... aiutare voi a fermare Kurata perchè questo non accada più."

Junpei appoggiò una mano sulla schiena del piccolo, in modo da fargli coraggio, e gli sorrise gentilmente. "Grazie, Ikuto-chan... questi sentimenti ti fanno onore, e ti promettiamo che faremo tutto il possibile per fermare quell'uomo, in modo che non possa più fare del male a nessuno!"

Ikuto riuscì a sorridere tristemente e ad annuire in direzione del ragazzone con gli occhiali, che gli fece il segno dell'okay, per poi voltarsi verso Kouichi. "D'accordo, Kouichi-kun... allora affidiamo a te Katsuharu e gli altri... buona fortuna! Noi torniamo alla base... e da lì vediamo che cosa si può fare!"

"Ricevuto, Junpei-kun, e grazie mille!" affermò il Digiprescelto degli Spiriti delle Tenebre. "E non preoccupatevi, li troverò senz'altro e li avvertirò del problema!"

"Ottimo." affermò Yushima, tirando fuori un congegno per aprire un portale che li riconducesse alla base della DATS. "Allora... ci vediamo presto, ragazzo. Abbi cura di te, e aspettaci."

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Nel frattempo, in casa Kanbara, la vita tentava di proseguire normalmente, malgrado Takuya e Shinya fossero lontani, in un altro mondo, e stessero rischiando la vita. La signora Yuriko Kanbara, in quel momento, era impegnata a lavare i piatti, notando quanto strano sembrasse che ce ne fossero così pochi, mentre il marito cercava di mettere un po' a posto la cucina, e nel frattempo di fare un po' di conversazione... per quanto, alla fine, l'argomento che ritornava era sempre lo stesso...

"Chissà Takuya e Shinya come se la stanno cavando in questo momento..." affermò il signor Kanbara mentre spazzava via alcune briciole dal tavolo. "Quella DATS a cui si sono uniti... mi sembra che siano gente che sa fare il loro lavoro, è vero, però non posso fare a meno di essere preoccupato..."

"E' naturale, no? Anch'io sono molto in ansia per quei ragazzi, e mi chiedo che cosa dovranno affrontare." rispose Yuriko guardando fuori dalla finestra. "Ma abbiamo visto anche noi che i nostri ragazzi se la cavano bene, con quelle strane armature che gli hanno dato questi... ehm... spiriti digitali, o una cosa del genere! Credo che... dobbiamo solo avere fiducia in... huh?"

Sentendo la moglie interrompersi all'improvviso, e tenere lo sguardo puntato verso la finestra, il signor Kanbara corrugò la fronte e si avvicinò a lei. "Tesoro, che succede? C'è... qualche problema?" chiese, guardando a sua volta fuori... e rimanendo congelato dallo stupore quando vide che appena fuori dalla loro casa si era parcheggiato un veicolo militare, da cui stavano scendendo degli uomini armati... e si stavano dirigendo verso casa loro! "Cos...? Ma... ma che sta succedendo? Chi diamine sono quei soldati? Che ci fanno qui?"

"Non lo so, tesoro... non ne ho la più pallida idea..." rispose Yuriko, appoggiando i piatti che stava asciugando sul lavello di fronte a lei. Un paio di secondi dopo, si sentì un fragore infernale nel momento in cui i soldati iniziarono a colpire la porta... che cedette poco dopo, crollando nel soggiorno e spargend polvere ovunque! I soldati, quattro o cinque in tutto, fecero irruzione in casa Kanbara un istante dopo, tenendo imbracciati dei fucili mitragliatori che non esitarono a puntare contro i signori Kanbara!

"Cos... Hey! Hey, un momento! Che significa tutto questo?" esclamò il signor Kanbara. "Non... non potete entrare in casa nostra e fare quello che... cosa voete da noi? Cosa abbiamo fatto di male?"

"Poche storie e seguiteci!" esclamò il soldato più vicino a loro. "Siete accusati di tradimento della patria, e ne risponderete davanti ad un tribunale! Venite con noi!"

"Tradimento?" ripetè Yuriko, sempre più incredula. "Ma... ma chi vi ha fatto credere una cosa... Come avremmo fatto a..."

Ma i soldati non sembravano avere intenzione di ascoltare ragioni. Uno di loro si avvicinò ai coniugi Kanbara, ai quali tutto era sembrato diventare un folle ed inspiegabile incubo... e li spronò ad ucire di casa, minacciandoli con la sua arma. "Avanti, non abbiamo il tempo di ascoltare le vostre scuse!" intimò. "Ci sono stati dati degli ordini ben precisi: ora venite con noi! Vi dichiariamo in arresto!"

"Non potete farci questo!" protestò il signor Kanbara. "Non avete neanche un... hey, e non spingete!"

Senza poter fare nulla per opporsi, i genitori di Takuya e Shinya vennero caricati sul furgone, sotto la minaccia delle armi, e portati via, verso chissà quale destino...

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Quando i ragazzi della DATS si materializzarono all'interno dei cilindri di trasferimento della sede centrale, si accorsero con un certo stupore che non c'era assolutamente nessuno alle console di controllo. Il capitano Satsuma e le ragazze, oltre che Kudamon e i PawnChessmon, sembravano spariti chissà dove... tuttavia, c'era pur sempre il caso che fossero da qualche altra parte a fare un certo lavoro, quindi sul momento non sospettarono più di tanto, e fecero per uscire dai rispettivi cilindri di trasferimento dimensionale. Guardandosi attorno, Masaru cercò di chiamare gli operatori e il capitano...

"Ehilà, c'è nessuno qui?" esclamò. "Capitano Satsuma, siamo la squadra inviata a DigiWorld per trattare con Mercurimon... ci sono delle notizie..."

"Allarmanti? Sì, il fatto che voi siate qui è molto allarmante... per voi, intendo!" disse una vocetta aspra e stridula, proveniente da un corridoio. Riconoscendo quella voce, e l'individuo basso e sgradevole a cui apparteneva - il ministro degli Affari Interni Hashiba, lo stesso che era venuto a biasimare la DATS quando WarDevidramon aveva attaccato - i ragazzi corrugarono la fronte, e Takuya sembrava già pronto a dargli una rispostaccia...

Quando, ad un cenno del nanerottolo, diversi soldati armati fecero irruzione nella sala, e puntarono i fucili contro esseri umani e Digimon, lasciando tutti senza fiato e sbalorditi!

"Cosa?" esclamò Tohma. "Ministro Hashiba, cosa significa tutto questo?"

"Perchè state puntando le armi contro di noi?" si lamentò Raramon, tenendosi vicino alla sua altrettanto stupita partner. "Noi non abbiamo fatto niente! Siamo venuti fin qui per riorganizzarci e per avvisarvi di un pericolo!"

"E' vero!" rispose Tomoki. "Il professor Kurata sta architettando qualcosa di terribile! Dobbiamo fermarlo!"

Non si aspettavano certo che la persona di cui stavano parlando sarebbe saltata fuori da un altro ingresso laterale... e invece, ecco Kurata fare il suo ingresso nella sala di controllo, aggiustandosi gli occhiali e guardando il gruppo di giovani agenti con aria di spocchia. "Hmmm... ma sentite un po'... sembra che a forza di farvi fare il lavaggio del cervello dai Digimon, alla fine vi sia partita qualche rotella! Perchè io dovrei avere qualcosa di losco in mente?" chiese Kurata, sempre con quel tono affabile che, detto da lui, suonava quasi canzonatorio. "Io sono uno stimato docente dell'università Waseda, nonchè la migliore speranza che il genere umano ha contro i Digimon... piuttosto, non sarete voi ad essere un pericolo?"

"Cosa?" ringhiò Masaru, dibattendosi quando due soldati gli si avvicinarono a cercarono di afferrarlo. Uno dei soldati lo fermò, colpendolo allo stomaco con il calcio del fucile e facendolo piegare in due con un grugnito di dolore. Agumon ringhiò indignato e cercò di scagliarsi contro i soldati, ma un altro di questi gli fu addosso e lo bloccò a terra, puntandogli contro il fucile.

"Uuuugh... cosa... cosa stai dicendo, brutto bastardo?" ansimò Masaru, guardando furiosamente Kurata da terra, mentre i soldati ammanettavano senza tanti complimenti Takuya e gli altri Leggendari Guerrieri.

Fu Hashiba a dare la risposta al posto di Kurata. "Molto semplice... il nostro stimato professor Kurata si è reso conto che il prolungato contatto con i Digimon ha avuto effetti deleteri sulle vostre capacità di raziocinio." disse. "Ora, voi siete convinti che i Digimon siano dalla parte del giusto e abbiano subito una qualche ingiustizia dagli esseri umani."

"Kurata ucciso mamma Frigimon!" esclamò Ikuto, cercando di liberarsi. "Kurata essere cattivo! Non noi! Kurata!"

Kurata si mise una mano sulla nuca e scosse la testa, come se fosse dispiaciuto per quello che stava per fare. "Ahi, ahi, ahi... come potete vedere, ministro Hashiba, questi ragazzi non sono più in grado di intendere e di volere." disse l'uomo, mentre un altro ospite sgradito - più esattamente, il generale Nobuo Akameshi, che portava con sè una wakizashi cerimoniale e una pistola appesa al fianco - faceva il suo ingresso nella sala, squadrando con maligna soddisfazione i giovani agenti. "Il contatto prolungato con i Digimon deve aver fatto loro una sorta di lavaggio del cervello... quindi, dobbiamo prendere i dovuti provvedimenti per tenerli sotto controllo, non lo crede?"

Hashiba annuì, mentre anche Akameshi raggiungeva Kurata. "Sono perfettamente d'accordo, Kurata-hakase. La devo ringraziare per averci avvertito... ancora non riesco a credere che questi ignobili mocciosi abbiano cercato di ucciderla a tradimento, e se non fosse stato per la sua eroica abnegazione, ora sarebbero liberi di fare tutto quello che vogliono."

"Razza di..." cercò di dire Kouji, per poi essere costretto a terra e al silenzio dal soldato che gli stava addosso. Akameshi si avvicinò al Digiprescelto degli Spirits della Luce e gli diede un calcetto col piede calzato di stivale, facendo fare una smorfia a Kouji.

"Non avremmo mai dovuto fidarci della DATS." affermò Akameshi. "Dovevamo aspettarci che questa gentaglia avrebbe tradito la razza umana. Ma facciamo ancora in tempo a rimediare. Prendete i Digimon e i Leggendari Guerrieri, soldati! Li terremo prigionieri finchè non avremo trovato un modo migliore di fare uso dei loro talenti! Oh, e... di questa graziosa signorina mi occupo io, se permettete!"

Con un ghigno atroce, Akameshi si chinò verso Izumi e le afferrò i capelli, per poi sollevarla di peso mentre la Digiprescelta degli Spirits del Vento lanciava un gridolino di dolore. "Hehehee... ma guarda un po', così giovane e già così... ben dotata!" affermò, con un'occhiata da pervertito che fece venire il voltastomaco anche a molti dei suoi soldati. "Davvero carina... se non fosse per la differenza di età, noi due avremmo potuto diventare amici molto... intimi, se capisci cosa voglio dire!"

"Uuuugh... mi fai schifo..." sibilò Izumi.

Takuya e Junpei si dibatterono per sfuggire alla presa dei soldati, ma le manette che tenevano loro fermi i polsi erano troppo strette, e non ci fu nulla che loro potessero fare per aiutare la loro amica. "Non la toccare, porco!" ringhiò il leader non ufficiale dei Leggendari Guerrieri. "O giuro che ti strappo i denti uno ad uno!"

Akameshi mollò Izumi per terra e si fece una risata mentre i suoi uomini finivano di ammanettare Digimon ed agenti della DATS. "Hahahahaaa! D'accordo, mi rivolgerò a te se avrò bisogno di un intervento di ortodonzia!" rispose. "Per il momento, però, ti farai un soggiorno gratuito nelle nostre celle di contenimento! I vostri talenti sono molto preziosi, Leggendari Guerrieri... non andrebbero sprecati per combattere per un mondo che non è neanche il vostro!"

"Non finirà come volete voi." disse Yushima, l'unico del gruppo a non aver opposto resistenza, ma che ugualmente stava guardando Kurata e i suoi uomini con disapprovazione e rabbia. "Il governo sarà informato di questo vostro golpe. Non la passerete liscia, ve lo posso assicurare."

Kurata rise di cuore, scuotendo la testa come se avesse appena sentito la cosa più assurda della sua vita. "Hahahahaaa! Questa sì che è bella! E chi pensate possa aiutarvi?" chiese retorico. "Se state pensando al vostro prezioso capitano Satsuma... vi dico subito di mettervi il cuore in pace! E' già stato accusato di alto tradimento, e molto presto lui e il suo staff saranno al sicuro dietro le sbarre... e in attesa di una condanna a morte che non tarderà ad arrivare!"

"Tu... bastardo..." ringhiò Masaru. "E... quindi farai la stessa cosa con noi, eh?"

Hashiba scosse la testa. "No... per voi abbiamo in mente qualcosa di meglio." disse il basso ed arrogante ministro. "Voi... siete un po' troppo pericolosi per essere lasciati liberi, ma al tempo stesso non ci sareste utili per difendere la Terra da quelle ignobili bestie che voi chiamate vostri amici. Quindi... Kurata-hakase, prego a lei."

"Con piacere!" rispose Kurata, e dopo aver frugato un po' nella tasca del suo camice da laboratorio, ne tirò fuori un argomento che Masaru e i suoi amici, con loro grande orrore, riconobbero. "Trovo alquanto ironico che lo stesso strumento che voi avete usato per tenere sotto controllo la diffusione delle notizie sui Digimon, ora lo useremo per impedire a voi di nuocerci, una volta per tutte. Bene, signori, da chi devo cominciare?"

"Tu... non oseresti farlo, brutto bastardo!" esclamò Junpei.

"Oh, temo proprio di sì, invece!" affermò lo scienziato malvagio, divertito oltre ogni dire. "E a questo proposito, hmm..."

Il suo sguardo si posò su Masaru, che continuava a fissarlo come se volesse strozzarlo. "Sì, credo che tu andrai bene come prima cavia, Masaru Daimon! Non mi piace il modo in cui mi guardi... sembra che tu voglia uccidermi con lo sguardo, e mi ricorda troppo quello sciocco di tuo padre, che difendeva tanto quegli schifosi Digimon. Quindi, tanto vale sbarazzarci di te per primo!"

"Capo!" esclamò Agumon. "Capo, resisti! Sto venendo a... ugh..." Si interruppe quando un soldato di bloccò le fauci, quasi schiacciandolo contro il freddo pavimento della sala di comando, e il piccolo dinosauro non potè fare nulla mentre il più terribile nemico di DigiWorld si avvicinava al suo partner umano, tenendo il modificatore mnemonico ben stretto in una mano. Masaru cercò di distogliere lo sguardo, ma Akameshi di persona lo raggiunse e lo costrinse a tenere la testa voltata verso Kurata...

E assieme all'infernale marchingegno che si avvicinava al suo volto, Masaru riuscì a vedere il ghigno trionfante sul volto di Kurata prima che un flash obnubilante sopraffacesse i suoi sensi...

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Qualche minuto dopo, Kurata stava tornando al suo laboratorio, accompagnato da Akameshi e da un paio di soldati. Sembrava particolarmente soddisfatto e sicuro di sè... e perchè non avrebbe dovuto esserlo, del resto? Aveva appena tolto di mezzo una delle peggiori minacce al suo piano, e Mercurimon aveva appena incontrato la morte nel Mondo Digitale, nella sua stessa sala del trono. E gli agenti della DATS erano tutti o dietro le sbarre assieme ai loro Digimon e alle loro famiglie, o privi di memoria e tornati alla vita di comuni cittadini, e non potevano fare più niente contro di lui. Il primo passo della sua vendetta contro i Digimon era compiuto... e da lì in poi, grazie ai suoi Gizumon e alle sue nuove armi, sarebbe stato tutto in discesa!

"Bene, bene..." affermò lo scienziato, sgranchendosi un po' la schiena. "Generale Akameshi, se lei volesse accompagnarmi, ci sono un paio di cosette di cui vorrei discutere con lei riguardo la prossima parte del nostro attacco a DigiWorld. Ha del tempo a sua disposizione?"

"Certamente, Kurata-hakase. Ho tutto il tempo che vuole." affermò il generale, per poi rivolgersi ai suoi soldati. "E voi, siete congedati. Tornate pure alle vostre mansioni."

I due militari fecero un saluto militare e si congedarono rispettosamente, e Akameshi si rivolse di nuovo a Kurata. "Kurata-hakase... immagino che lei si renda conto che la situazione non è totalmente sotto il nostro controllo. Cinque dei Leggendari Guerrieri non sono tornati con gli altri, e potrebbero essere rimasti a DigiWorld per organizzare un contrattacco. Non lo pensa anche lei?"

"Stia tranquillo, Akameshi... ho già preso nota di tutto." disse Kurata, aggiustandosi gli occhiali mentre tirava fuori le chiavi del suo laboratorio e ne apriva la porta. "So che cinque Leggendari Guerrieri mancano ancora all'appello... e non ho nessuna intenzione di sottovalutarli, anche se per adesso non costituiscono una minaccia per noi. In ogni caso, sono sicuro che le nuove armi anti-Digimon che le farò vedere saranno di suo gradimento."

"Ah, bene..." disse Akameshi, il volto duro solcato da un ghigno crudele. "Allora tutti gli esperimenti sono andati bene, mi pare di capire! E' valsa la pena tentare questa strada... i Digimon e i Leggendari Guerrieri rimasti non sapranno nemmeno cosa li ha colpiti!"

Kurata sghignazzò, mentre lui ed Akameshi entravano nel laboratorio e scendevano le scale verso i piani inferiori, verso una grande sala semibuia dove si trovavano innumerevoli cilindri, provette, computer e altri oggetti tecnologici più o meno complessi. "Hehehee... questo può dirlo forte! I Leggendari Guerrieri mi hanno suggerito un'ottima idea in questo senso!" affermò... per poi rivolgersi a qualcuno nascosto nell'oscurità. "Okay, voi tre! Potete venire, il nostro piano è entrato nella fase successiva!"

"Benissimo... erano proprio le parole che aspettavo di sentire!" disse con voce seducente una giovane donna vestita di nero, uscendo a passi lenti ed eleganti dall'oscurità. Lunghi capelli biondi incorniciavano un viso pallido e dall'espressione arguta, con grandi occhi dalla leggera sfumatura rossastra e le labbra tinte di rossetto, formando un suggestivo contrasto con la sua bombetta in stile vittoriano, tutta nera, il suo completo da Gothic Lolita, con tanto di gonna lunga e calzini alti fino al ginocchio, anch'esso completamente nero, con soltanto qualche riga rossa e un cravattino anch'esso rosso a spezzare il colore qua e là, e il suo ombrello nero, che teneva aperto sopra la testa malgrado fosse in un interno. "Onorata di conoscerla, generale Akameshi! Io sono Nanami, al fedele servizio di Kurata-hakase!"

"Tsk... era ora che ci dessi il via libera, vecchio! io qui stavo facendo radici, porca vacca!" imprecò la voce di un giovane che uscì a sua volta dall'oscurità, senza però la compostezza e il tono educato di Nanami. "Hehehee... e così, c'è da spaccare un po' di Mondo Digitale, eh? Sarà la parte migliore della mia autobiografia... la biografia del grande Kouki Tsubasa!"

Akameshi storse un po' il naso alla vista del ragazzo, che non doveva avere molti anni in più di Masaru, ma che dava ancora più di lui l'impressione di un teppista: alto, corti e malmessi capelli biondi e un piercing al labbro inferiore, indossava una giacca blu a maniche corte con delle parti gialle sui fianchi, e un paio di pantaloni lunghi neri con scarpe da ginnastica dello stesso colore, il tutto tenuto in una maniera che faceva capire che non era una persona che tenesse particolarmente al decoro. Kurata, tuttavia, non era altrettanto scandalizzzato, e anzi minimizzò il comportamento del giovane biondo con una risata gioviale. "Hahahaaa! Immaginavo che fossi smanioso di iniziare, Kouki... la tua pazienza sta per essere premiata, quindi stai pure tranquillo! Tra non molto, avrai l'occasione di sfogarti quanto vuoi!"

"In effetti, devo ammettere che sono sorpreso di quello che siamo in grado di fare ora." disse un terzo individuo emergendo dall'ombra: un uomo alto e robusto, con i capelli bianchi tagliati molto corti, e con addosso una maglietta nera a maniche corte, abbastanza aderente da mettere in risalto i suoi possenti pettorali, un paio di ampi pantaloni mimetici e un paio di anfibi neri. Sembrava un militare di qualche tipo, o meglio ancora un mercenario, ma il suo viso non dava un'impressione di durezza ed inflessibilità, malgrado tutto. "Anche se non potrei mai dirlo a voce alta, neanche sotto tortura."

La ragazza vestita di nero di nome Nanai ridacchiò a denti stretti. "Non fa niente, Ivan... tanto tutto quello che pensi ti esce di bocca da solo."

Kurata si fece una risata a cuor leggero. "Hahahahaaa! Tranquilli, ragazzi, molto presto avrete modo di dare prova di voi stessi a tutto il mondo! E... ovviamente, per questo dovete ringraziare anche... una certa volontaria che ha collaborato ai miei esperimenti!"

Sorridendo malignamente, lo scienziato guardò verso uno dei cilindri luminosi posti su un lato del suo laboratorio, all'interno del quale fluttuava, immersa in uno strano liquido semitrasparente e connessa a degli strani tubi, una figura femminile vestita di una tuta aderente e dai lunghi capelli che fluttuavano nel liquido...

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Takuya grugnì per l'improvviso dolore quando la guardia che lo stava trascinando lo sbattè senza tanti complimenti nella cella nella quale stavano anche tutti gli altri Leggendari Guerrieri. Si rialzò rapidamente e cercò di scagliarsi suui soldati, ma questi ultimi avevano già chiuso la porta a sbarre d'acciaio e la stavano chiudendo a chiave, intrappolandoli all'interno. "Hey! Ma che state facendo, vi siete bevuti il cervello o cosa? Lasciateci andare! Non potete sbatterci dentro così! Abbiamo diritto a sapere perchè diavolo..."

"Siete dei mostri per metà Digimon, non vi sembra una ragione sufficiente?" esclamò uno dei soldati, guardando i cinque giovani eroi come se fossero chissà quale obbrobrio innaturale. "E questo vi rende una minaccia per l'intero genere umano! Il professor Kurata ci ha avvertito... e grazie a lui, faremo di voi delle armi che servirannno a difendere la Terra da quelle bestie infami che voi chiamate vostri amici!"

"Non lo capite, maledizione? Kurata vi sta infinocchiando tutti quanti!" esclamò Junpei, raggiungendo Takuya. "E' lui quello che vuole distruggere DigiWorld... i Digimon sono esseri viventi come noi, e vogliono soltanto fare la loro vita senza essere disturbati!"

"Tsk... certo, si è visto." rispose il soldato. "Oh, a proposito... se pensate di trasformarvi per uscire da qui, scordatevelo. Abbiamo già provveduto a sottrarvi i Digivice, e ve li restituiremo soltanto quando Kurata-hakase li avrà modificati in modo da potervi controllare a suo piacimento. Siete troppo pericolosi per essere lasciati andare."

"Ugh... non ci posso credere! E' questo il modo di fare degli adulti?" Tomoki protestò amareggiato.

Un altro soldato guardò verso l'ingresso del corridoio e storse il naso. "Hmph... dite pure quello che volete, in ogni caso il risultato finale sarà lo stesso." affermò. "E comunque, non preoccupatevi. Presto si uniranno a voi anche gli altri cinque Leggendari Guerrieri, e in ogni caso... prima che arrivino loro, ci sarà qualcun altro a tenervi compagnia."

"Qualcun altro? E chi...?" chiese Izumi, a metà tra l'irritato e l'ansioso. Ma si bloccò subito, spalancando i suoi occhi smeraldini per l'orrore, quando riconobbe, tra le voci di coloro che stavano venendo condotti in quella specie di prigione, le voci dei Digimon di Masaru e compagni... quelle di Bokomon e Neemon... e quelle dei suoi genitori, mischiate a tante altre che non potevano essereche le voci dei familiari degli altri Digiprescelti! "Cosa? No... non ditemi che..."

"Esatto." affermò il soldato, senza pietà. "Erano una potenziale minaccia, e avrebbero potuto favorirvi e aiutarvi a sfuggire alle forze dell'ordine. Sono stati condotti qui per questioni di sicurezza nazionale."

"Razza di... e questa voi la chiamate sicurezza..." Kouji, nonostante fosse il più stoico dei cinque, non riuscì più a trattenere l'indignazione. Ma non ebbe modo di dire altro, in quanto subito dopo, altri soldati dell'esercito di difesa nazionale passarono davanti alla loro cella portando con sè numerosi prigionieri... tra cui Agumon, Gaomon, Raramon, Ikuto e Falcomon, il vecchio Yushima e Kamemon, Dorumon... e anche Bokomon, Neemon e i membri delle loro famiglie!

"Papà! Mamma!" esclamò Takuya, mentre anche gli altri Digiprescelti cominciavano achiamare disperatamente i loro genitori e parenti. "Maledetti... lasciateli andare! Loro non hanno fatto niente!"

"T... Takuya!" esclamò Yuriko Kanbara, voltandosi verso la cella dove stavano il figlio maggiore e i suoi amici. "Come... come mai sei anche tu lì? Cosa sta succedendo?"

"Grr... lasciatemi andare! Devo tornare dal mio capo!" esclamava intanto Agumon, dibattendosi nella presa di due soldati.

Dorumon non era da meno, in effetti... "Chika! Cosa avete fatto a Chika, maledetti?"

Takuya strinse i denti. "E'... è tutta una maledetta trappola, mamma! Quel bastardo di Kurata vuole metterci fuori gioco!"

"Adesso basta!" tagliò corto il soldato che stava loro addosso, mentre i suoi colleghi iniziavano a trascinare via i prigionieri e sbattevano Ikuto e i Digimon in una cella separata. "Portate via questi sovversivi... e voi, mocciosi, vedete di giocarvi bene le vostre carte, e potrete un giorno raccontare questa storia ai vostri figli."

"Maledizione..." ringhiò Takuya. "Non potete fare questo! Mamma, papà! Aspettate!"

Ma non c'era nulla che i cinque Digiprescelti potessero fare, se non guardare impotenti i loro genitori e i loro parenti che venivano portati in una cella vicina...

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Masaru Daimon non ricordava di essersi mai sentito così fresco e riposato in vita sua, mentre si alzava dal suo letto e si sgranchiva un po' le ossa. Aveva l'impressione di aver dormito almeno una decina di ore, e adesso si sentiva grintoso e pieno di energia... giusto quello che gli ci voleva per andare a fare un po' di jogging al parco e, magari, ficcarsi in qualche rissa. Sarebbe stato il modo migliore per iniziare il weekend... ovviamente, non senza prima passare a dare un saluto a Chika e a sua mamma, che probabilmente erano già sveglie e attive, a giudicare dai rumori di vita quotidiana che provenivano dal piano terra.

Infatti, pochi istanti dopo, qualcuno bussò alla porta della sua camera, e Masaru si svegliò completamente, mettendosi seduto sul suo letto e passandosi una mano sulla faccia. "Hmm... sì, avanti! Sono già sveglio!" rispose, e la porta si aprì con uno scatto, rivelando la piccola figura di Chika Daimon, i capelli già legati nei suoi inconfondibili codini!

"Masaru-niichan, insomma! Quante volte ti dobbiamo chiamare? Dormivi così profondamente che non ci hai nemmeno sentito!" affermò la bambina, leggermente irritata.

Masaru ridacchiò giovialmente e si sfregò la nuca mentre si alzava dal letto. "Hahahahaaa... hai ragione, Chika-chan, è che mi ero proprio rilassato! Comunque... sì, adesso arrivo! Avevo proprio voglia di fare un po' di jogging, giusto per iniziare la giornata al meglio!" affermò, mentre si guardava attorno e osservava la sua stanza. Era esattamente come se la ricordava... eppure, per un istante, il giovane street fighter ebbe come la sensazione che ci fosse qualcosa che mancava. Non sapeva esattamente dire cosa... ma si convinse che fosse stata soltanto una sua impressione, forse dovuta al fatto che si era appena svegliato. Aveva proprio bisogno di una bella corsetta, giusto per svegliarsi un po'...

Chika sospirò e scosse la testa, abituata a scene simili. "Davvero, fratellino Masaru... che cosa bisogna fare con te? A volte mi sembra di essere io la più grande..." affermò. "Beh, comunque... la mamma è giù, e la colazione è già pronta! Se vuoi favorire..."

"Beh, non sono tipo che se lo fa dire due volte!" scherzò il ragazzo, e i due fratelli iniziarono a scendere le scale e raggiunsero la cucina, dove Sayuri Daimon era impegnata a cucinare le sue impareggiabili omelette, intonando tranquillamente una canzoncina. Il profumo delle uova, cucinate in quella maniera tipicamente giapponese, era assolutamente invitante! "Ehilà, mamma! Come va? Ti vedo allegra stamattina!"

"Oh, buongiorno, dormiglione! Vedo che anche stamattina ti ha dovuto svegliare Chika, eh?" disse Sayuri, guardando divertita i suoi due figli. "Beh... comunque se volete, la colazione è pronta! Non dovete fare altro che sedervi e avere un attimo di pazienza!"

"Grazie mille, mamma!" esclamarono in contemporanea i due fratelli mentre si accomodavano ai rispettivi posti. Molto presto, ognuno di essi si ritrovò con una omelette nel piatto, ed entrambi fecero per prendere le bacchette... quando Chika si fermò per un istante, avendo l'impressione di aver avuto un deja-vu. Non sapeva bene neanche lei da dove venisse... ma si sentiva come se avesse già vissuto un momento come quello, abbastanza recentemente... anche se per qualche motivo, c'era qualcosa che mancava. Che sensazione strana...

"Hmm... fratellino, scusa se te lo chiedo..." disse la bambina, rivolgendosi al fratello maggiore, che distolse la sua attenzione dalla colazione per ascoltarla. "Senti... non sembra anche a te che stia succedendo qualcosa di strano, stamattina? Ho avuto come l'impressione... di aver già vissuto un momento come questo, solo che c'era qualcun altro con noi... non ricordo chi..."

Masaru corrugò la fronte, insospettito. Allora non era stato lui l'unico ad avere questa sensazione... "Hmm... a dire la verità, sorellina... ho avuto anch'io questa sensazione, ma non ti so dire esattamente per quale motivo." disse. "Sinceramente... non so che dirti, sarà un effetto del sonno. Stanotte ho dormito come un ghiro..."

"Tutto bene, ragazzi?" chiese Sayuri mentre si apprestava a iniziare la sua omelette. "Mi sembrate un po' strani, stamattina... siete sicuri che sia tutto a posto?"

Masaru e Chika, sorpresi, annuirono all'unisono. "Certo, mamma, nessun problema!" rispose Chika. "E' solo che... non lo sappiamo, abbiamo avuto delle strane sensazioni in questi ultimi momenti. Sarà che siamo ancora un po' assonnati..."

"Ah, capisco..." disse la signora Daimon. "Comunque se c'è qualche problema, non aspettate a dirmelo! Sapete che... i miei consigli non vi mancheranno mai!"

"Grazie, mamma, ce ne ricorderemo!" disse Masaru con un sorriso di gratitudine, prima di concentrarsi nuovamente sui suoi esercizi gastronomici...

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"Aprire! Fare uscire me! Io non potere stare qui!"

Ikuto stava continuando a battere il pugno sulla serratura dellla cella nella quale lui e i Digimon erano rinchiusi, cercando in qualche modo di romperla e riconquistare la libertà... tentativo che si stavarivelando del tutto inutile a fronte della robustezza della serratura, e il ragazzino selvaggio, non potendo più contare sul suo boomerang nè tantomeno sul suo Digivice, si arrese e si sedette sul pavimento con un sospiro rabbioso. Era una situazione che lo sfibrava, tra la situaziione in cui si trovava, e il fatto che i suoi amici fossero anch'essi prigionieri in quelle gabbie... e non lo aiutava certo il fatto che ancora non era riuscito a rassegnarsi alla morte di Mercurimon. "Grr... inutile, io non ce la faccio! Troppo forte porta!"

"Ikuto, per favore..." cercò di rabbonirlo Falcomon, mettendogli un'ala sulla spalla. "Non risolverai niente facendo così... riuscirai solo a farti male!"

"Io... io sapere questo, ma non potere restare qui e non fare nulla!" esclamò Ikuto. "Quell'uomo... essere ancora libero e volere distruggere tutti nostri amici!"

"Purtroppo, anche se uscissimo da questa cella, ci sarebbe ben poco che noi potremmo fare..." disse Bokomon, tamburellando con le dita di una mano sul suo libro. "Quel Kurata ha fatto in modo di considerare ogni possibilità..."

"Già, e ha cancellato la memoria dei Digimon e della DATS a tutti coloro che facevano parte della squadra..." aggiunse Gaomon. "Se anche riuscissimo ad uscire di qui, saremmo da soli, e saremmo facile preda degli scagnozzi di Kurata."

"Allora dobbiamo rassegnarci?" esclamò Dorumon, sbattendo un pugno per terra con abbastanza forza da aprire una piccola crepa nel terreno. "Dobbiamo lasciar perdere tutto e lasciare che Kurata faccia quello che vuole? Io non glielo lascerò fare... e poi, ho promesso che avrei protetto Chika, e lo farò a qualsiasi costo!"

"Sì, lo so... ma cosa potremmo fare, in questa situazione?" chiese Raramon, cercando di essere razionale. "I nostri partner... non si ricordano più di noi, e i Gizumon di Kurata saranno presto in attività per sterminare ogni forma di vita digitale incontrino. Odio dirlo, ma la situazione è senza via d'uscita..."

Neemon, che fino a quel momento era rimasto in disparte, a grattarsi la testa come per spremersi le meningi, drizzò improvvisamente le orecchie, volendo dire la sua. "Hmmm... io non capisco una cosa, ragazzi... come mai siete tanto pessimisti?" chiese, con la sua solita espressione beata ed imperturbabile. "D'accordo, Masaru e i suoi amici si sono dimenticati di noi... e allora? Basterà che noi andiamo da loro e glielo ricordiamo, no?"

"Grr... se fosse tutto così semplice, non credi che lo avremmo già fatto, Bakamon?" esclamò irritato Bokomon. Come era sua abitudine, il Custode del Libro tirò l'elastico dei pantaloni di Neemon e lo fece andare, facendo spalancare comicamente gli occhi dal dolore all'imbranato Digimon!

"OWWWW! Non c'era bisogno che lo facessi, Bokomon!" piagnucolò Neemon.

"La prosssima volta conta fino a cento, prima di dire un'altra stupidaggine..." brontolò Bokomon... prima di fare un piccolo salto in aria quando Agumon, che fino ad allora era rimasto seduto sul pavimento senza dire una parola, scattò su all'improvviso, il pugno chiuso e gli occhi scintillanti di spirito combattivo! Sembrava che avesse appena avuto un'illuminazione... "HUh? Hey, Agumon, che succede? Cosa ti salta in..."

"Aspetta un momento, Bokomon! Neemon ha ragione, i nostri amici si sono dimenticati di noi... e allora noi non dobbiamo fare altro che farli ricordare! Non mi sembra tanto complicato!" esclamò il piccolo dinosauro. "Usciamo di qui, troviamo Masaru e gli altri.. e il resto verrà da sè! Dopotutto, non mi sembra che Kurata abbia tolto loro i Digivice-Ic!"

Inutile dirlo, non tutti furono troppo convinti delle parole di Agumon... e in particolare il razionale Gaomon, che corrugò un po' la fronte e assunse un'aria interrogativa. "Ehm... non sono sicuro che la cosa sia tanto semplice... quei dispositivi di modifica della memoria non hanno mai fallito, finora..."

"Però... a questo punto tanto vale fare un tentativo, no?" chiese Agumon, deciso a non arrendersi e a dire la sua. "Insomma, ragazzi... pensate davvero che tutto quello che abbiamo vissuto con il capo e con gli altri possa essere cancellato da una stupida macchinetta? Non sentite dentro di voi che... la nostra amicizia con loro fa ormai parte di noi... e che nessuno potrà mai portarcela via?"

Bokomon aprì la bocca... ma non disse nulla. Ora che ci pensava bene, non poteva non rendersi conto che quello che Agumon stava dicendo aveva anche senso, a modo suo... se fossero riusciti a ricordare a Masaru e ai suoi compagni del rapporto che avevano instaurato con i loro Digimon, forse c'era ancora qualche possibilità... ora, però, restava il problema di come uscire da quel buco...

"Ehm... in effetti, anche se non l'avrei mai immaginato, devo ammettere che l'idea non è male..." ammmise il Custode del Libro. "Quello che Neemon diceva... ha anche senso... però, rimane un problema, come facciamo ad uscire di qui? Temo che i vostri attacchi non serviranno a molto, questa gabbia è stata sicuramente realizzata in modo da poter resistere agli attacchi di Digimon del nostro livello..."

"Non lo sapremo finchè non ci proveremo!" esclamò Dorumon, alzandosi di scatto e prendendo fiato... "Metal Cannon!"

Una sfera d'acciaio grande come il pugno di un bambino uscì dalla bocca spalancata dello strano Digimon... e si infranse senza alcun risultato sulle sbarre, mentre un soldato che era lì di guardia rivolgeva verso di loro un mezzo sguardo di sufficienza, come se si chiedesse cosa speravano quelle bestioline di ottenere con i loro sforzi. Con un grugnito frustrato, Dorumon si sedette di nuovo, e grattò il terreno con una zampetta artigliata, mentre cercava di pensare ad un'altra soluzione...

"No, un attacco diretto non servirà a niente." affermò Gaomon. "Dobbiamo fare in un altro modo... trovare un punto debole di quella porta e concentrare i nostri attacchi su quella parte per cercare di buttarla giù. E ho paura che non sarà facile..."

Improvvisamente, un fragore assordante risuonò nel corridoio, e sia i soldati che i Digimon fecero un salto per la sorpresa quando un nuvolone bianco offuscò la loro vista... e attraverso il polverone, due figure simili a centauri caricarono, seminando il panico tra i soldati presenti, che inutilmeente cercarono di prendere la mira contro di loro! I due Digimon simili a centauri emersero dalla nube di polvere bianca, rivelandosi per quello che erano: i due KnightChessmon appartenenti a Miki e a Megumi, le due assistenti del capitano Satsuma!

"Ragazzi, guardate! Sembra che ci sia ancora qualcuno dalla nostra parte!" esclamò con entusiasmo Izumi, indicando i loro salvatori. I due KnightChessmon si scagliarono a tutta velocità contro i pochi soldati rimasti, mettendoli fuori combattimento in un turbine di zoccoli scalpitanti e pugni che volavano in tutte le direzioni... e senza perdere altro tempo, prima che potessero arrivare i rinforzi, il KnightChessmon bianco raggiunse la cella nella quale erano tenuti Ikuto e i Digimon, e scardinò la porta, strappandola letteralmente via! IL KnightChessmon nero fece la stessa cosa con la cella dei Leggendari Guerrieri, e in pochissimi secondi, anche loro uscirono e corsero nel corridoio ad accogliere i loro salvatori!

"Sono i Digimon di Miki e Megumi!" esclamò Raramon sollevata. "Allora... le ragazze non sono state catturate! Abbiamo ancora una possibilità!"

"Certo! Ne dubitavate, forse?" disse una gioviale voce femminile, appartenente ad una delle due ragazze che stavano in quel momento uscendo dal polverone. Erano proprio Miki e Megumi... anche se, piuttosto che le uniformi blu che indossavano normalmente, portavano degli aderenti corpetti interi neri che le facevano sembrare delle ninja, e che lasciavano scoperte solo le loro teste, lasciando che i loro capelli fluisssero lungo la schiena.

"Noi e Satsuma-taichou siamo riusciti a rifugiarci in un luogo sicuro non appena è scattato l'allarme... abbiamo subito intuito che quel Kurata aveva in mente qualcosa!" esclamò Megumi, mentre controllava che ci fossero tutti, e i KnightChessmon, nel frattempo, scardinavano le porte delle celle nelle quali erano tenuti i familiari dei Leggendari Guerrieri. "Bene, sembra che siamo tutti presenti... in tal caso, credo che la cosa migliore sia andarsene da qui in fretta! I soldati non tarderanno a tornare... e Kurata non perderà tempo a sguinzagliarci contro i suoi Gizumon!"

"Voi andare! Io ancora da fare qui!" esclamò Ikuto, indicando il corridoio che portava all'interno del quartier generale. "Leggendari Guerrieri bisogno di Digivice! Io e Falcomon andare e portare a voi!"

"Va bene, Ikuto-chan... ma stai molto attento!" si raccomandò Izumi. "Buona fortuna, e mi raccomando... dobbiamo rivederci tutti vivi!"

"Sicuro!" rispose Ikuto, riuscendo a sorridere timidamente, per poi correre a tutta velocità verso le sale interne, seguito a ruota dal fedele Falcomon. Takuya e i suoi compagni lo osservarono mentre andava via, poi si voltarono dalla parte opposta e, seguendo le indicazioni delle due operatrici, iniziarono a dirigersi verso le uscite d'emergenza...

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"Cos... maledizione, questo non era previsto!" imprecò Akameshi, la sua espressione di boriosa calma sostituita per un attimo da una maschera di sorpresa e sdegno quando le immagini prese dalle telecamere di sorveglianza apparvero su uno dei suoi monitor. "Come hanno fatto quelle ad introdursi nella nostra base? Credevo che le guardie sarebbero state sufficienti a scoraggiare ogni tentativo di irruzione!"

Malgrado la situazione avesse preso una piega inaspettata, Kurata non sembrava molto preoccupato, e continuò senza tanti problemi a succhiare un lecca-lecca che aveva tirato fuori da una tasca del camice. "Generale Akameshi... questa è stata un po' un'ingenuità da parte sua. Avrebbe dovuto fare in modo che Rentaro Satsuma e le sue operatrici, per non parlare di Kudamon, fossero tenuti costantemente d'occhio, e non lasciati a piede libero." affermò. "Che cosa si aspettava, loro conoscono questo edificio meglio di lei e dei suoi uomini, c'era da aspettarselo che sarebbero stati in grado di trovare un punto debole nella difesa! Comunque, poco male... vorrà semplicemente dire che le nostre... armi segrete dovranno entrare in scena prima del tempo! Che ne dite, voi tre? Ve la sentite di dare una piccola dimostrazione della vostra forza?"

Kouki, il ragazzo biondo con il piercing al labbro inferiore che stava subito dietro di lui, ghignò perfidamente mentre si sgranchiva le nocche delle mani. "Hehehee... non avrei potuto chiedere di meglio, vecchio!" affermò. "Che vengano pure, quei marmocchi! Gli mostreremo di cosa siamo capaci! Anzi, basterò io da solo, non c'è bisogno che voi due mi facciate da palle al piede."

Ivan, il gigante dai capelli bianchi, non disse nulla e si limitò a rivolgere uno sguardo di disapprovazione a Kouki, mentre Nanami, la bionda vestita da Gothic Lolita, fece una risatina divertita, tenendo la bocca chiusa. "Hmmm... beh, se vuoi andare da solo e farti massacrare, per me non ci sono problemi! Solo, cerca di non mandare all'aria tutto, okay?" si raccomandò, con voce falsamente dolce.

"Tsk... non c'è bisogno che tu me lo dica, donnetta!" fu la reazione di Kouki. "Allora, vecchio, possiamo cominciare? Già mi prudono le mani dalla voglia di combattere! Non mi va di aspettare oltre!"

"Hehehee... siamo un po' impazienti, eh, ragazzo mio? Tranquillo, potete partire già adesso!" rispose Kurata. "In ogni caso... Akameshi, per favore, può dare l'ordine di far uscire una squadriglia dei miei migliori Gizumon? Visto che i Leggendari Guerrieri non vogliono collaborare, tanto vale eliminarli. Solo, si ricordi di dare l'ordine di non cancellare Dorumon. Quel Digimon... mi interessa!"

Il generale restò perplesso per un istante, chiedendosi cosa volesse dire Kurata con quelle parole, ma fece come gli era stato detto. "Hmm... sissignore, Kurata-hakase! Provvedo immediatamente!" rispose, per poi andare alla console e iniziare a digitare alcune istruzioni. Nel frattempo, i tre misteriosi individui uscirono dalla sala, Kouki in testa, per intercettare i Leggendari Guerrieri e i Digimon, e Kurata si aggiustò gli occhiali, che brillarono minacciosamente nella semioscurità del luogo, e guardò con soddisfazione verso il cilindro nel quale fluttuava la ragazzina dai lunghi capelli.

"Hehehee... sai, mia cara Kaede Suzushiro... devo ringraziarti per la tua collaborazione!" affermò. "Senza di te... la mia ricerca non avrebbe mai potuto arrivare f ino a questo punto! Consolati, perchè sarai una pietra miliare per il contrattacco dell'umanità nei confronti dei Digimon!"

Kaede, immersa in quella sorta di liquido amniotico, in stato catatonico, non poteva sentire quello che lo scienziato malvagio le stava dicendo... ma se qualcuno avesse prestato attenzione, forse l'avrebbe vista agitarsi leggermente...

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Sembrava davvero un giorno come tutti gli altri... e per Yoshino Fujieda, non c'era modo migliore di trascorrere una giornata libera che fare una bella passeggiata per il quartiere del mercato, ammirando le bancarelle e guardando le persone che si affaccendavano attorno a lei. Era da parecchio tempo che non si godeva una giornata di calma e serenità... chissà poi perchè non si era mai permessa un po' di relax, in quegli ultimi tempi. In fondo, non aveva neanche un lavoro, in quel momento...

La ragazza dai capelli rossi sospirò, pensando che era anche ora di cercarsi un impiego... visto che viveva da sola, non poteva essere ancora di peso ai suoi genitori e alle sue sorelle maggiori. Chissà, magari dando un'occhiata al giornale di oggi, avrebbe trovato qualcosa di interessante...

Yoshino era ancora immersa in questi pensieri quando, per puro caso, passò davanti ad un negozio di elettrodomestici, all'esterno del quale era esposta una televisione di ultimo modello che stava trasmettendo proprio in quel momento un telegiornale. Dal momento che Yoshino non aveva ancora comprato il giornale, decise che tanto valeva spendere qualche momento per vedere che cosa stava succedendo... e la notizia che sentì qualche istante dopo la sorprese e la confuse non poco! Un annunciatore stava infatti parlando del fatto che creature sconosciute stavano iniziando ad attaccare la Terra...

"Ed ora, signore e signori, una notizia molto preoccupante." stava dicendo l'annunciatore. "Di recente, si è verificata una recrudescenza di un fenomeno che il governo ha cercato di tenere nascosto per motivi di sicurezza nazionale, ma la cui pericolosità è diventata evidente in questi ultimi tempi - gli attacchi sferrati dai Digimon, creature mostruose provenienti da un'altra dimensione che sembrano avere come obiettivo la distruzione dell'umanità."

Yoshino sbattè gli occhi, avendo la sensazione di aver già sentito la parola "Digimon" da qualche parte, anche se in quel momento non ricordava dove. Era come se quella notizia stesse smuovendo dei ricordi che lei aveva sepolto nella sua mente... ma ancora non riusciva a ricordare esattamente di cosa si trattasse.

"L'esimio professor Akihiro Kurata dell'università Waseda, specializzato nello studio di intelligenze artificiali, ha assicurato a nome del governo che verrà fatto il prima possibile qualcosa per respigere l'invasione di queste mostruose creature. Attualmente, pare che siano in fase di sviluppo delle nuove armi, appositamente create per distruggere i Digimon. Tuttavia, i dettagli non sono noti..."

Kurata... Akihiro Kurata... anche questo nome, per qualche motivo non le giungeva nuovo, ma era sicura di non conoscere nessuno che si chiamasse così. E allora, da dove veniva questa strana sensazione? Dubbiosa, la giovane cercò di passare oltre, e rimandò a dopo i ragionamenti del caso, cercò di proseguire per la propria strada... almeno finchè non sentì qualcuno - o qualcosa - tirarle il braccio sinistro, come se volesse chiederle di seguirlo da qualche parte. Sorpresa e allarmata, Yoshino si voltò in quella direzione... e rimase alquanto interdetta quando vide che a chiamarla era una buffa creaturina rosa fluttuante, simile ad un fiore dai petali rosati, con un viso formato da niente più che tre buchi neri rotondi, grandi come bottoni, a fare da occhi e bocca!

"Yoshino... finalmente ti ho trovata! Non sai quanto a lungo ti ho cercata!" esclamò la piccola Digimon, la sua bocca tonda che si trasformava in un piccolo sorriso.

La reazione istintiva di Yoshino fu di fare un salto in aria per la sorpresa e gridare con tutto il fiato che aveva in corpo... ma per fortuna, il carattere controllato della ragazza non era stato modificato dai dispositivi di cancellazione dei ricordi, e Yoshino si limitò a guardare con meraviglia la strana creaturina che la implorava di seguirla. "Eeeeh? A... Aspetta un momento, e... e tu chi sei? Non... non ricordo di averti mai visto... come fai a sapere come mi chiamo?"

Il sorriso di Raramon si fece un po' triste. "Sì, lo so, Yoshino... ti hanno cancellato la memoria, e mi dispiace che ti abbiano fatto questo..." affermò. "Ma... adesso non c'è il tempo di spiegarti tutto. Seguimi, qui ci sono troppe persone... ti dirò tutto quando saremo noi due da sole!"

"Cosa? Hey, aspetta! Che vuoi dire che mi hanno cancellato la memoria?" esclamò Yoshino, sempre più sbalordita. "E tu... sei un Digimon, vero? Che sta succedendo qui?"

Raramon decise che era il momento di sbrigarsi, anche perchè, non appena Yoshino aveva pronunciato la parola 'Digimon', numerosi sguardi si erano voltati nella loro direzione. Così, iniziò a trascinare la ragazza dai capelli rossi in un vicoletto, in modo da allontanarsi il più possibile dalla folla. "Te l'ho detto, Yoshino, te lo spiego dopo! Presto, la situazione è molto grave! Devi ricordati di me, della DATS... di tutti quanti!"

"A... Aspetta un momento! Un momento! Non sto capendo niente... ugh, peggio che mai..."

"Ah, beh, mi fa piacere che almeno quella frase te la ricordi!"

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Tohma Norstein, dal canto suo, era tornato alla sua occupazione giornaliera... che voleva dire, tra le altre cose, compilare relazioni e documenti per le varie università per le quali lavorava! E al momento, infatti, era al suo computer, nel suo elegante studio, a stilare una dettagliata relazione sulle intelligenze artificiali, e sulle loro possibilità di sviluppo in futuro. La scadenza era slittata di un paio di settimane... ma Tohma non era mai stato tipo da rimandare i suoi impegni anche per quel motivo. Prima si finiva bene il lavoro, meglio era.

A distrarlo, anche se solo parzialmente, dal suo lavoro, fu sentire qualcuno che bussava alla porta del suo studio. Il ragazzo biondo, dopo aver salvato una copia della sua relazione in un file di backup, alzò lo sguardo dal computer su cui stava scrivendo e diede alla persona che stava là fuori il permesso di entrare. Come immaginava, si trattava del suo maggiordomo, un uomo di una certa età, con capelli radi e baffi grigio chiari, vestito di un'elegante divisa nera, che aprì la porta con un lento ed elegante movimento e apparve sulla soglia, portando con sè due tazzine di tè fumante.

"Chiedo perdono se l'ho disturbata, Tohma-sama." disse l'uomo più anziano, con tutta flemma. "Mi sembrava che fosse l'ora del suo tè pomeridiano, e mi sono permesso di preparglielo. E' permesso?"

"Prego. Anzi, ti ringrazio per averci pensato..." affermò Tohma, notando poi qualcosa di un po' peculiare. "Hmm... ma, come mai vedo una tazza in più? Non... stavo aspettando nessuno, oggi pomeriggio..."

"Hm?" chiese il maggiordomo, guardando le due tazzine fumanti. "Che strano... mi sembrava che si sarebbe stato qualcun altro a prendere il tè con lei, Tohma-sama. Non mi spiego come ho potuto commettere una simile ingenuità..."

Tohma non diede peso a quella che considerava una semplice svista. "Non c'è bisogno che tu ti scusi, Gideon, forse sono stato io a non essere stato abbastanza chiaro." affermò, prendendo la tazzina. "E comunque, capita a tutti di fare un errore. Anzi, se tu volessi accomodarti e bere il tè con me, visto che ci siamo. Dopotutto, un po' di pausa me la posso anche permettere."

"La ringrazio, signore." disse Gideon, appoggiando il vassoio sul tavolo e poi sedendosi su una sedia vicino al suo giovane padrone. I due si misero comodi e presero un sorso di tè, restando per un po' in silenzio prima che Gideon chiedesse la parola con un breve colpo di tosse. "A... proposito, signore. Ho ricevuto, mentre voi eravate assente, una chiamata da vostro padre. Mi... mi ha informato del fatto che lui e Relena arriveranno in Giappone tra circa una settimana, e... apprezzerebbe se lei fosse presente per accoglierli, in quell'occasione. Mi rendo conto che è un soggetto di cui a lei non piace discutere..."

Tohma appoggiò la sua tazzina sul piatto e tirò un breve respiro, come se volesse in qualche modo sublimare le sensazioni che ribollivano dentro di lui. Per fortuna, grazie alla sua autodisciplina, il giovane biondo si calmò subito. "Cosa ha detto di Relena? Ha detto che sta bene?" chiese, non riuscendo a mascherare una certa ansia... Gideon annuì lentamente, comprendendo i sentimenti del giovane biondo, e rispose.

"Sì, Tohma-sama... Relena-sama sta bene, per adesso, ma nessun medico è ancora riuscito a trovare una cura per la sua malattia..." affermò. "Sono desolato, ma ancora non si vede alcuna soluzione..."

"Capisco..." rispose Tohma, il cui umore si era fatto più cupo. "Beh, non importa. Verrò comunque ad accoglierli quando arriveranno, anche se vedere quell'uomo non mi fa piacere. Grazie per avermi informato, Gideon."

"Di niente, signore... è il mio lavoro, dopo tutto..." iniziò a dire il maggiordomo... prima che qualcuno bussasse inaspettatamente alla porta dello studio, cogliendo entrambi di sorpresa! I due guardarono immediatamente verso l'ingresso... e restarono entrambi molto stupiti qundo una strana creatura simile ad un lupacchiotto bipede dal mantello azzurro, con dei guantoni da pugilato sulle mani, fece il suo ingresso nella stanza, inchinandosi rispettosamente e mettendosi su un ginocchio.

"Chiedo scusa per l'irruzione, signor Tohma..." disse Gaomon, restando stoico ed impeccabilmente formale anche se per lui era un momento di grande emozione. "Ma se sono venuto qui senza farmi annunciare, è perchè le circostanze mi spingono a farlo. Il momento è molto grande... e c'è bisogno del suo aiuto per risolvere la situazione."

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"Huh? Hey, aspetta un momento... e tu chi sei, lucertolina? Da dove salti fuori?"

Davanti a Masaru, proprio mentre il giovane street fighter si apprestava a fare la sua mezz'oretta di jogging attraverso il parco, era apparsa una strana creatura che ricordava un Tyrannosaurus Rex in miniatura, con la pelle ricoperta di squame arancioni, un naso enorme, due splendenti occhi esageratamente grandi rispetto al corpo... e delle cinghie di cuoio rosse avvinghiate attorno alle sue zampette artigliate, che guardava Masaru come se il ragazzo fosse una vecchia conoscenza... anzi, sembrava addirittura commosso, considerando quanto brillavano gli occhi di quello strano rettile alla vista del suo ex-partner. Il fatto che Masaru non ricordasse nulla di averlo effettivamente già visto faceva ben poco per scoraggiare Agumon, che mosse qualche passo in avanti e accolse Masaru con un ampio sorriso, la coda che si drizzava quasi spontaneamente come quella di un cagnolino festante!

Dopo qualche secondo di silenzio, quasi Agumon volesse essere sicuro che quello che aveva davanti era proprio Masaru, e non qualche altro perfido trucco di Kurata, il piccolo dinosauro spalancò la bocca in un sorriso di gioia. "Finalmente ti ho ritrovato, capo! Non hai idea di quanto fossi preoccupato per te!" esclamò. "So che non ti ricordi di me, per adesso... ma ti posso far ricordare io, senza problemi! Io sono Agumon, il tuo seguace! Ti ricordi, ci siamo incontrati proprio in questo parco e abbiamo fatto a botte... e dopo abbiamo incontrato quella ragazza, Yoshino, e siamo diventati agenti della DATS! E' stato proprio qui che tutto è iniziato!"

Tutta quella trafila di parole era riuscita soltanto a confondere ulteriormente Masaru, che si chiese da dove mai saltasse fuori quella strana creatura e cosa si stesse mai inventando... "Cos... Hey... Hey, aspetta un momento, lucertolina, ma che cacchio vai farneticando? Agumon? Yoshino? DATS? Non so neanche di cosa tu stia parlando... e poi, io mi vanto di non dimenticare mai nessuno di quelli con cui faccio a botte! Figuriamoci se mi dimenticavo di te, se davvero ci fossimo battuti!"

Il Digimon rettile sospirò. Dopotutto, si aspettava che sarebbe andata così, visto che Masaru aveva perso la memoria... ma del resto, non si aspettava che fosse una cosa immediata, bastava un po' di pazienza e costanza, e sarebbe venuto tutto a galla! "Ehm... sì, lo so, capo... quello che sto dicendo potrebbe sembrarti strano, lo so... ma il fatto è che qualcuno ti ha cancellato dalla mente i ricordi che avevi di me! Io... sono il tuo Digimon, hai anche un Digivice-Ic che ci consente di combattere fianco a fianco... è solo che adesso queste cose non te le ricordi perchè ti hanno modificato la memoria! Ma sono sicuro che basterà trovare il modo di fartelo ricordare... ma dobbiamo fare presto, perchè la situazione è molto grave!"

"Cosa? Di... di che diamine stai parlando, lucertolone?" esclamò Masaru, facendo un passo indietro e mettendosi in posizione di guardia. "Non so neanche di cosa tu stia parlando... ma se cerchi una lotta, beh, l'hai trovata! Fatti sotto, se vuoi combattere!"

Agumon non potè fare a meno di sorridere tra sè, nonostante fosse un po' sorpreso dalla reazione di Masaru. Ma in fondo, si disse, si doveva aspettare una cosa del genere. Due guerrieri non possono capirsi perfettamente se non in combattimento, dopotutto...

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Ikuto e Falcomon si guardarono attorno con attenzione mentre uscivano dal nascondiglio vhe avevano scelto per sfuggire ai soldati che ora pattugliavano l'intera base della DATS. Grazie alla loro abilità nel muoversi negli ambienti più svariati, i due erano riusciti ad eludere ogni sorveglianza, e ora si stavano avvicinando ad un laboratorio, dove speravano di trovare qualcosa di interessante.

Con l'agilità di due ninja, il ragazzino selvaggio e il Digimon si infilarono di soppiatto nella stanza... e, con loro grande sollievo, videro che i Digivice dei Leggendari Guerrieri e degli agenti della DATS - compreso il loro - erano stati disposti ordinatamente su un tavolo al centro della stanza. Molto probabilmente Kurata li aveva messi lì in attesa di modificare il loro programma, e non aveva ancora avuto il tempo di metterci meno... meglio così, era un'occasione unica per loro!

"Guarda, Ikuto!" esclamò Falcomon. "Sono i nostri Digivice! Prendiamoli e andiamocene via di qui!"

"Subito, Falcomon!" esclamò Ikuto, che era già davanti al tavolo e aveva appena afferrato il suo Digivice-Ic. Sembrava che la situazione finalmente stesse volgendo a loro favore...

"Heheheee... ma guarda un po', abbiamo due piattole qui!"

Una voce giovanile, dal tono aspro e crudele, colse di sorpresa Ikuto e Falcomon, e il ragazzino selvaggio afferrò il suo Digivice e si ritirò di un passo, guardando con sospetto le tre figure che uscivano dall'oscurità - Kouki, Ivan e Nanami, che stavano incombendo minacciosi, decisi a non lasciar scappare nessuno...

"Dove credevi di andare, moccioso?" sghignazzò Kouki, alla testa del sinistro terzetto. "Speravi davvero di andartene con i Digivice? Peccato... c'eri arrivato così vicino, ma poi hai incontrato noi... heheheeee..."

Superato lo sbalordimento, Ikuto e Falcomon si misero in guardia, e il ragazzino si preparò ad attivare il suo Digivice-Ic. In fondo, erano soltanto tre esseri umani, cosa c'era da temere da loro?

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CONTINUA...

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Capitolo 40
*** Ricordi preziosi ***


Record of Digital Wars-40

DIGIMON FRONTIER & SAVERS: RECORD OF DIGITAL WARS

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

Bentornati! Era anche ora che rimettessi mano alla mia fanfiction! Chiedo scusa per aver, ancora una volta, interrotto il lavoro per un tempo anche troppo lungo... ma adesso ho tutta l'intenzione di portare avanti tutta questa saga, e perchè quindi non partire dal mio crosssover? Tra l'altro, avevo lasciato il gruppo in una situazione abbastanza sospesa... i nostri eroi sono alle prese con la trappola preparata dal malvagio Kurata e dal suo braccio destro, il generale Akameshi... i Digimon sono stati separati dal resto del gruppo, i Guerrieri Leggendari sono stati imprigionati, e a Masaru e ai suoi compagni sono stati sottratti i ricordi delle loro avventure al fianco di Agumon, Gaomon e Raramon! Ma non tutto è perduto, perchè i nostri eroi hanno tutta l'intenzione di prendersi la loro rivincita! E intanto, nel Mondo Digitale, altri piani cominciano a prendere forma... e Kurata sta per mandare in campo una sua nuova arma! Ikuto sarà il primo a sperimentarla...

Tenetevi pronti, perchè tra non molto il campo di battaglia si sposterà nel Mondo Digitale, dove i ragazzi dovranno impegnarsi in una difficile battaglia in cui sarà in gioco tutto quello che hanno di più caro! Riusciranno a salvare entrambi i mondi... o il folle progetto di Kurata andrà a termine? E quali sorprese li attendono lungo la via? Molto presto, anche a queste domande arriverà la risposta... ma prima, perchè non rispondere alle recensioni che immancabilmente mi avete lasciato? Okay, ci siamo! E wow, questa volta me ne avete davvero lasciate molte!

Darkroxas92: Eh, già, questa volta non si scherza più... sta per avere inizio una micidiale guerra su tre fronti, e i Digiprescelti e gli agenti della DATS sono presi esattamente in mezzo! Hehehee... beh, come si suol dire, non si può vincere sempre... e comunque, stai pur certo che Kurata non si scomporrà certo per un inconveniente di poco conto come questo! E come dici tu... sì, Dorumon e Kaede avranno la loro importanza, più avanti nella storia! Non devi più aspettare oltre per la risposta, visto che dopo tanto penare sono finalmente riuscito a mettermi davanti alla tastiera e continuare! Accidenti al blocco dello scrittore... ma ho deciso di portare avanti questa storia, e la completerò, costi quel che costi!

Yami No Musume: Grazie mille per i complimenti! Sì, ho cercato di renderlo un capitolo interessante, e la battaglia è solo all'inizio! Adesso, bisognerà cercare di tornarenel Mondo Digitale, prima che Kurata e i suoi scagnozzi possano riorganizzarsi e contrattaccare! Vedrai comunque che i Digiprescelti se la sapranno cavare... e anche Kouichi e gli altri! ^_^

PrincessAurora: Grazie per la recensione, e ancora una volta mi scuso per il ritardo terribile con cui aggiorno. Purtroppo, tra le altre storie che porto avanti, e i miei impegni di ogni giorno, non sempre riesco a fare quello che mi prefiggo... ma stavolta farò in modo di andare avanti fino alla fine! Okay, non devi aspettare oltre! Ecco a te il nuovo capitolo! Spero che ti piacerà!

KillKenny: Decisamente non vorrei essere nei panni di qualcuno che si mette contro Homura-sama, o che finisce tra le mani del signor Kotomine... Ma non ti preoccupare troppo per Kurata e compagnia brutta, loro hanno ancora un bel po' di carte in mano, mentre alla DATS non ne restano molte... Ovviamente, tutto dipenderà poi da come se le giocheranno! Comunque, sono pronto a ricominciare, e stavolta andrò fino in fondo! Grazie ancora, e a presto!

Ren92: Beh, sai, a me piace srivere capitoli lunghi... mi dà l'impressiione che così il lettore riesce ad immedesimarsi meglio, e ad immergersi nella vicenda che sto cercando di raccontare! E a quanto mi dici, con te ci sono riuscito benissimo! ^o^

Grazie mille, ho cercato di immaginare come sarebbero stati i ragazzi di Frontier qualche anno dopo le vicende dell'anime... e visto che Junpei è il mio preferito, credo di essermi impegnato di più con lui! Sì, lo scopo era proprio quello di unire assieme le vicende di Frontier e Savers in modo che il secondo facesse un po' da seguito del primo, e in effetti c'erano diversi elementi che giocavano a mio favore in questo senso. Sì, ChaosGallantmon l'ho inserito io, visto che avevo bisogno di un cattivo in più, e spero di averlo integrato bene nelle vicende! Bene, bene... mi fa piacere essere tra quelli che consideri i migliori, e spero di non deluderti con il resto della storia! Che adessoo è qui, pronto per essere letto! Mi scuso ancora per il ritardo... e buona lettura!

Purple Rose: Ben arrivata, e grazie mille per i complimenti! Hehehee... vedo che hai già imparato ad aspettarti di tutto, da me... e come potrai vedere, in effetti, ho in mente un bel po' di novità, rispetto alla trama originale! Grazie ancora per la recensione, e spero di risentirti presto!

Bene, con questo direi che ci sono tutti! Non mi resta che riprendere la storia... e augurarvi buona lettura! Ciao, a presto!

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Capitolo 40 - Ricordi preziosi

Ikuto scattò subito in posizione di difesa, mentre dall'oscurità uscivano tre individui dall'aspetto poco raccomandabile, che si piazzarono davanti a lui e a Falcomon: il più vicino a lui era un gigante dai corti capelli bianchi, con un'espressione decisa sul volto, con addosso una maglietta nera che faceva ben vedere i suoi muscoli possenti, pantaloni mimetici e stivali da combattimento. Senza mostrare alcun segno di paura o di soddisfazione, l'individuo si sgranchì il collo, facendo rumore con le nocche delle mani come se si stesse preparando a combattere... cosa che effettivamente era! Accanto a lui, un giovanotto dagli scompigliati capelli biondi, vestito di giacca blu e gialla, con pantaloni lunghi, scarpe da ginnastica e un piercing al labbro, avanzava baldanzosamente verso i nuovi arrivati... e dietro di loro, c'era una bella ragazza bionda con i capelli legati in due codini e un grazioso vestito nero in stile gothic lolita, con scarpe dello stesso colore, che teneva aperto un ombrellino malgrado fosse al chiuso. Ikuto era quantomeno perplesso... quei tre avevano intenzione di affrontare lui e il suo Digimon così, da soli? Non avevano neanche i Gizumon, con loro...

"Cosa volere voi? Chi essere?" esclamò Ikuto, con il boomerang in una mano e il Digivice-IC nell'altra. "Voi non provare a fermarmi!"

Una risatina a denti stretti da parte dell'odiato Kurata, che se ne stava al sicuro dietro il terzetto, rispose alla sfida del giovane guerriero di Digiworld. "Hohohohooo... mamma ma, siamo in vena di fare la voce grossa, eh? Ragazzino... tu non ti rendi bene conto di con chi hai a che fare, e sarà un piacere per me fartene rendere conto! Ora... vedrai che grave errore hai fatto ad opporti a me! Avresti fatto meglio a farti catturare senza tante storie!"

"Noi vedere! Tu pronto, Falcomon?" chiese Ikuto al suo Digimon, che rispose aprendo le sue piccole ali e librandosi in volo con un balzo.

"Quando vuoi, Ikuto!" cinguettò Falcomon, senza però riuscire ad impressionare quei tre individui... c'era qualcosa che non andava, questo era evidente... ma che cosa? Tuttavia, a quel punto era troppo tardi per preoccuparsi di simili particolari, e Ikuto diede al suo Digimon il segnale di evolvere, facendo accendere la sua Digi-Soul attorno alla mano sinistra per poi piazzarla sul Digivice-Ic!

"Benissimo!" esclamò. "DIGI-SOUL... FULL CHARGE!"

Una luce abbagliante si sprigionò dal piccolo congegno elettronico e investì il Digimon rapace, che lanciò un breve grido di battaglia, poi cominciò ad evolvere nella sua nuova forma Ultimate!

"Falcomon shinka... PECKMON! Peckmon... chou shinka... YATAGARAMON!"

Con un potente battito di ali, il Digimon sacro simile ad un gigantesco corvo con tre zampe si librò nella sala, mandando all'aria numerosi mobili con un singolo movimento! Una poderosa folata di vento scaturì dal moto delle ali del Digimon... ma, incredibilmente, anche ad una distanza tanto ravvicinata, i tre aiutanti di Kurata rimasero in piedi, come se avessero appena ricevuto una gradevole brezza primaverile! Ikuto corrugò la fronte, ulteriormente allarmato. Se prima il fatto che quegli individui non fossero normali era un sospetto, adesso era una certezza assoluta!

"Mbeh? Tutto qui, il tuo giochetto di prestigio?" esclamò Kouki, con le braccia conserte sul petto. "Hehehee... scusa tanto se non mi faccio impressionare, dal momento che ho qualcosa di molto più interessante in serbo per voi due nullità!"

"Bene, ragazzi... quand'è così, facciamo loro vedere di cosa siamo capaci!" rispose Nanami.

Ivan, il gigante dai capelli bianchi, non fece commenti... e un attimo dopo, sotto gli occhi esterrefatti di Ikuto e Yatagaramon, e quelli deliziati di Kurata, delle stringhe di codice digitale bianco e brillante iniziarono a circondare i tre scagnozzi del malvagio scienziato, e il corvo gigante percepì improvvisamente un'impennata di energia... proveniente proprio da loro!

"Cosa?" gracchiò Yatagaramon. "Ma... ma che significa? Cosa sta succedendo a questi qui?"

Con un ghigno atroce, Kurata fece un passo indietro per godersi lo spettacolo...

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Masaru Daimon si trovava in una situazione alquanto inusuale.

Mentre se ne stava tranquillo, a farsi gli affari suoi, ecco arrivare questa strana creatura che diceva di chiamarsi Agumon e insisteva che loro si erano già visti in precedenza. Un Digimon... che insisteva che lui e Masaru avevano vissuto diverse avventure assieme a fianco di un tizio di nome Tohma, una tizia di nome Yoshino, e un gruppo di individui che si facevano chiamare Guerrieri Leggendari... diceva che erano stati membri della DATS, almeno finchè uno di nome Kurata non aveva mandato tutto all'aria...

Certo, un'assurdità, non poteva essere altrimenti. Lui non aveva mai visto un Digimon in vita sua, e non sapeva neanche cosa fossero... ma allora, perchè aveva quella strana sensazione che invece lo aveva già visto e aveva già sentito il suo nome da qualche parte? Era una sensazione irrazionale... e quando Masaru Daimon diceva che qualcosa era irrazionale, era ora di preoccuparsi!

Masaru scosse la testa, imponendosi di non pensare a queste cose. In quel momento, era stato sfidato e doveva concentrarsi esclusivamente sull'avversario che gli si parava davanti! Con un sogghigno sicuro, il ragazzo alzò i pugni, mettendosi in una posizione di guardia... e Agumon fece lo stesso, le braccia artigliate piazzate davanti al muso e pronte a colpire! Masaru sogghignò... dopotutto, anche se si trovava di fronte una creatura così strana e inusuale, per fare a botte con lei non c'era bisogno di tante complicazioni, dopotutto!

I due continuarono ancora per qualche secondo a studiarsi, in modo da poter cogliere il momento giusto per colpire... e poi scattarono l'uno contro l'altro e attaccarono! Il primo a colpire fu Agumon, che centrò Masaru al torace con un abile diretto di sinistro... ma il ragazzo, pur sentendo il colpo, non si fece fermare e rispose con il suo micidiale diretto di destro, che colpì la misteriosa creaturina su una guancia! Immediatamente, i due si separarono e ripresero a studiarsi, nel tentativo di prevedere quale sarebbe stata la prossima mossa dell'avversario.

"Sei in gamba, lucertolina... questo proprio non me l'aspettavo!" affermò Masaru, mentre lui e il suo avversario digitale si studiavano a vicenda ancora una volta... e una volta di più, quella strana sensazione di deja vu riemerse alla sua mente. Aveva come l'impressione... che quello che stava facendo in quel momento si fosse già verificato, non molto tempo addietro...

Agumon si accorse del vago sbalordimento di Masaru, e cercò di dargli una mano a ricordare. "Andiamo, capo, cerca di ricordare! Sicuramente non puoi esserti dimenticato di come ci siamo capiti incrociando i pugni! E soprattutto... non puoi esserti dimenticato della tua Digi-Soul!"

"Digi-Soul?" chiese perplesso Masaru, indietreggiando di un passo. Che stava cercando di fare quello strano essere? Stava dicendo sciocchezze per fargli abbassare la guardia e infilargli un attacco al momento giusto? In ogni caso, Masaru non era tipo da farsi incantare così...

Eppure c'era qualcosa di particolare nell'atteggiamento di Agumon... non era certo l'espressione di uno che stava cercando di raggirare chi gli stava davanti! C'era un senso di urgenza in quello che stava dicendo che indusse il giovane street fighter a fermarsi e pensare alla domanda...

"Non capisco cosa stai dicendo... cosa cacchio sarebbe questa Digi-Soul?" rispose Masaru, senza mai abbandonare la sua posizione di guardia. "Non mi dai l'impressione di uno che sta mentendo..."

Agumon avanzò di un passo, con un sorrisetto sicuro sulle labbra. "Beh... perchè non ti dai un'occhiata alla mano, capo? Sono sicuro che troverai una parte della risposta!" affermò, indicando il pugno con cui Masaru lo aveva colpito un istante prima. Perplesso, Masaru corrugò la fronte e si guardò il pugno chiuso come aveva detto il Digimon...

E con sua grande meraviglia, vide che attorno alla sua mano si erano accese delle strane lucette arancioni, che creavano degli ipnotici mosaici di luce! Era uno spettacolo davvero incredibile... e ancora una volta, quella sensazione di aver già visto tutto quello si impadronì di lui... Perchè quello strano pensiero ricorreva così di frequente? C'era davvero qualcosa di strano... e ora si sentiva come se qualche ricordo nebuloso cercasse di riaffiorare nella sua mente...

"Un... un momento! Che accidenti è sta cosa attorno alla mia mano?" esclamò Masaru, scuotendo il braccio come se cercasse di togliersi di dosso i pixel che si erano illuminati attorno al suo pugno. "Hey, lucertolina, tu ne sai qualcosa, vero?"

"Hehehee... lo sai anche tu, capo! E' solo che adesso non te lo ricordi!" affermò Agumon. "Un uomo malvagio ha fatto dimenticare tutto a te e ai nostri amici... ma sono sicuro che se continuiamo così, ti ricorderai tutto! Combatti ancora con me, capo!"

"Che cosa? Un uomo... ma che diavolo sta succedendo qui?" esclamò Masaru. Ma non ebbe il tempo di rifletterci su, prima che Agumon si lanciasse di nuovo all'attacco, i pugni stretti, mirando al volto del giovane street fighter! Ma nonostante il suo sbalordimento, il ragazzo non si fece cogliere impreparato, e si difese abilmente, con un rapido gioco di gambe che lo portò ad allontanarsi di un po' dallo spiazzo in cui la scazzottata aveva avuto inizio. Agumon attaccò di nuovo, usando la sua corta coda per tentare una spazzata alle caviglie di Masaru, ma quest'ultimo saltò ed evitò il colpo, prima di rispondere con una finta di destro... e un diretto di sinistro che raggiunse il piccolo Digimon dinosauro alla mascella inferiore, e fece accendere di nuovo la Digi-Soul che Masaru aveva dimenticato di possedere! Ancora una volta, il giovane street fighter sentì qualcosa che cercava di riaffiorare dalla sua mente... anche se non aveva ancora la più pallida idea di cosa potesse essere!

"Continua così che ci sei, capo!" esclamò Agumon, continuando a fare pressione, nel tentativo di costringere Masaru a fare sul serio. "Ricordati chi sei... ricordati chi sono io! E ricordati di DigiWorld e dei nostri compagni! In questo momento, stanno tutti combattendo per salvarlo!"

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"Io... non capisco! Mi stai dicendo... che esiste un mondo chiamato DigiWorld da cui vengono tutti i Digimon... e adesso c'è un uomo di nome Akihiro Kurata che vuole distruggerlo?" esclamò incredula Yoshino, guardando la piccola Digimon floreale che fluttuava senza peso davanti a lei. "E io... assieme a questo Masaru, a questo Tohma, e ai Leggendari Guerrieri... faccio parte di questa organizzazione governativa chiamata DATS che si occupa di gestire i rapporti tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale?"

"Esatto, Yoshino!" cinguettò Raramon, fluttuando attorno a lei. "E tu ed io... siamo grandi amiche! Io sono l'unica a cui hai parlato delle tue insicurezze... e di quando abbiamo affrontato assieme quel Mammothmon, mentre andavamo ad incontrare Mercurimon nella Infinite Ice Ridge? E' stato allora che mi hai raccontato delle tue sorelle, e di quanto ti sei sentita di non poter mai competere con loro?"

Yoshino spalancò gli occhi meravigliata... come faceva quella strana creaturina a sapere così tanto di lei? Erano tutte cose che Yoshino avrebbe detto soltanto a qualcuno di cui lei si fidava al cento per cento!

Che ci fosse del vero in quello che diceva Raramon?

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"Lei... mi ha parlato del suo passato, signorino Tohma." stava in quel momento dicendo Gaomon al biondo genio del terzetto della DATS. "Noi siamo sempre stati in confidenza, e abbiamo anche studiato assieme numerose strategie di combattimento. Eravamo conosciuti come degli assi dell'organizzazione."

"Mi... mi sembra una cosa incredibile." affermò il biondino mezzo-austriaco. "Io non ricordo niente di tutto questo, Gaomon... hai detto di chiamarti Gaomon, vero? Tuttavia, mostri di conoscermi bene, e non mi sembra che tu abbia interesse a mentirmi... quindi, vorrei invitarti a continuare il tuo racconto. Forse ricorderò qualcosa... se è vero che i miei ricordi sono stati inibiti da questo professor Kurata."

"Sarò ben lieto di aiutarla a ricordare, signorino Tohma!" rispose Gaomon, sfoderando un piccolo sorriso. "Allora, le spiego. Tutto è cominciato quando..."

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"Dorumon? E' questo il tuo nome?" esclamò Chika, dopo essersi sfregata gli occhi e aver dato una bella occhiata allo strano incrocio tra una volpe e un piccolo dinosauro che le si era parato davanti, affermando che lui e lei erano amici già da diversi giorni, e addirittura avevano servito assieme come agenti di un'organizzazione governativa chiamata DATS. "Beh... sei carino, questo è vero... ma... purtroppo temo di non capire quello che mi stai dicendo. Io... non ricordo di averti mai visto prima!"

"Lo so, Chika... lo so, ti hanno cancellato la memoria, per questo non ti ricordi più di me o di quello che abbiamo vissuto assieme..." cercò di spronarla Dorumon. "Ma... ora devi cercare di ricordare, amica mia! Un uomo malvagio vuole imprigionare i nostri amici e distruggere il Mondo Digitale, dove vivono tutti gli altri Digimon! Dobbiamo fermarlo!"

"Fermarlo...?" esclamò la bambina, facendo un passo indietro mente si portava una mano alla testa, sentendo una strana, incomprensibile sensazione... come se qualcosa a lungo dimenticato stesse riaffiorando alla sua mente. "Ugh... io... io non capisco, Dorumon... cosa vuoi dire? Io... credo di avere qualche ricordo... ma è tutto così confuso!"

Un piccolo sorriso apparve sul volto dello strano Digimon. "Coraggio, Chika, non ti arrendere!" la esortò. "Puoi farcela a ricordarti di me, lo so! Cerca di sforzarti e ricorda!"

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Un altro scambio di colpi tra Masaru ed Agumon, accompagnato dal secco rumore di pugni che andavano a schiantarsi sui loro volti... e i due contendenti barcollarono e andarono a sedersi per terra, storditi. Il giovane street fighter strinse i denti e si sfregò il viso con la mano ancora avvolta dalle caratteristiche luci della Digi-Soul... chiedendosi na volta di più, con crescente frustrazione, cosa diavolo gli stesse prendendo! Era sicuro che qualcosa stesse cercando di riaffiorare nella sua mente, e voleva a tutti i costi sapere di cosa si trattasse! E il fatto che lo strano Digimon stesse cercando in tutti i modi di spronarlo a ricordare non faceva che confermare il suo desiderio di vederci chiaro!

"Sì, capo! Continua così! Ormai manca poco!" esclamò Agumon, sferrando un altro colpo che raggiunse Masaru al fianco non appena quest'ultimo si fu rialzato. Un moto di rabbia spinse Masaru a lanciarsi all'attacco e colpire con un pugno dal basso verso l'alto, centrando Agumon sotto il mento, e scagliandolo a diversi passi di distanza! Ma subito dopo, un altro flusso di ricordi confusi riaffiorò alla sua mente, e il ragazzo si aferrò le tempie e grugnì come se avesse avuto un feroce mal di testa! Immagini confuse si susseguivano nel suo cervello... immagini di Agumon che si trasformava in una creatura più grande e possente... di alcuni ragazzi circa della sua età che si trasformavano in Digimon... e di altri che combattevano al suo fianco assieme ad altri Digimon ancora! E poi, un gigante vestito di pelli, un gruppo di mostri meccanici che avanzavano senza tregua...

"Maledizione... non capisco, che significano queste immagini?" ringhiò Masaru, continuando a barcollare mentre le visioni si susseguivano senza tregua... e un istante dopo, troppo distratto da ciò che stava vedendo per potersi concentrare sul combattimento, Masaru venne colpito in pieno stomaco da un poderoso diretto di Agumon, e si piegò in due con un grugnto di dolore, cadendo in ginocchio mentre un rivolo di sudore gli scorreva giù da una tempia... e il flusso di ricordi inondò la sua mente come un fiume in piena!

Il suo incontro con Agumon...

Aver conosciuto prima Yoshino e Raramon... e poi Tohma e Gaomon...

Aver scoperto che i Leggendari Guerrieri erano il suo compagno di scuola Takuya... e il suo gruppetto!

Ikuto e Falcomon... l'incontro con Mercurimon... il piano di Kurata...

Finalmente, le dighe cedettero, e in un lampo, la memoria soppressa di Masaru tornò, vincendo il blocco che Kurata gli aveva imposto!

"A... Agumon!" mormorò, ansimando mentre cercava di rimettersi in piedi. "Ma... ma certo! Adesso mi ricordo, maledizione! I Digimon... la DATS... il Mondo Digitale... porca vacca, come ho fatto a dimenticarmelo? Ma adesso... adesso è tutto chiaro! Certo che è tutto chiaro!"

"Capo! Allora... questo vuol dire... che ti sei ricordato tutto?" esclamò Agumon, un enorme sorriso che si espandeva sul suo volto da rettile, mentre Masaru si rialzava e si avvicinava al suo ritrovato partner. Non ci fu bisogno di tante parole - il giovane street fighter chiuse una mano a pugno e la mostrò ad Agumon, che annuì e strinse a sua volta un pugno, portandone le nocche a contatto con quelle di Masaru.

"Certamente che mi sono ricordato, Agumon! Un vero uomo non può certo dimenticarsi dei suoi amici!" rispose il ragazzo. "Allora... adesso dove sono Tohma, Yoshino e gli altri? Dobbiamo andare a buttare un po' di fango nei piani di quel bastardo di Kurata!"

"Giusto!" rispose Agumon... per poi fare un salto per la paura quando alcune figure mostruose apparirono di colpo dalla macchia e fluttuarono verso di loro, squadrandoli con i loro inumani occhi-telecamera! Erano chiaramente delle macchine, e il loro colore viola intenso, i cavi elettrici che penzolavano dalla loro parte inferiore, e le poderose braccia idrauliche che si estendevano ai loro fianchi lasciavano adito a ben pochi dubbi circa la loro identità - non poteva che trattarsi di Gizumon-AT, le inumane armi anti-Digimon create da Kurata!

"Gizumon!" esclamò Masaru, riconoscendo le mostruose macchine e mettendosi in guardia davanti ad Agumon. "Dannato Kurata... ci ha anticipato ancora una volta, eh? Ma scommetto che non ha previsto la raffica di legnate che si prenderanno! Sei pronto, Agumon? Daremo una lezione a questi mostri... a modo nostro!"

"Certamente, capo!" esclamò Agumon. I Gizumon-AT attaccarono, nel tentativo di fermarli e annientarli prima che potessero fare qualsiasi cosa... e due dei loro raggi mortali saettarono verso i due amici, che però riuscirono a scansarsi appena in tempo, dando a Masaru la possibilità di attaccare! Un poderoso sinistro mandò in corto circuito l'occhio-telecamera del Gizumon più vicino, e il mostro crollò a terra con delle scintille elettriche che schizzavano dal punto colpito... e nello stesso momento, Agumon prese fiato e scagliò una Baby Flame contro il Gizumon-AT più vicino, centrando il suo occhio!

"Bel colpo, Agumon!" esclamò Masaru... ma nel momento in cui altri di quei mostri meccanici si fecero avanti, il ragazzo dovette constatare con suo grande disappunto che malgrado un ottimo inizio, non erano in grado di competere contro quegli orrori meccanici senza avere con sè il Digivice-Ic... che evidentemeente Kurata gli aveva confiscato, giusto in caso accadesse qualcosa di imprevisto! Mentre il Gizumon danneggiato si rialzava, Masaru cercò di pensare ad un modo con cui avrebbe potuto pareggiare la situazione...

"Atomic Inferno!" esclamò una voce chiara e stentorea proveniente da un punto non meglio identificato dietro i Gizumon! Una frazione di secondo dopo, una grandinata di proiettili infuocati si abbattè sulle macchine diaboliche, esplodendo a contatto delle loro corazze! Due dei Gizumon-AT si immobilizzarono e persero colore, rilasciando il loro Digi-Code, non appena la raffica di esplosioni li scagliò a terra... e da dietro di loro apparve la maestosa figura di Aldamon, la corazza scarlatta lambita da lingue di fuoco, e i lunghi capelli biondi che si agitavano nel vento! Mentre le terribili macchine, colte di sorprese, si voltavano verso la nuova minaccia, Aldamon si voltò verso Masaru e fece il segno dell'okay, per poi lanciargli un congegno elettronico che il giovane street fighter riconobbe subito! Il suo Digivice-Ic!

"Hey, Aldamon!" esclamò Masaru, chiudendo con decisione la mano sul Digivice. "Bella entrata in scena! Ma come avete fatto a riprenddere i Digivice?"

"Ikuto e Falcomon sono riusciti a sottrargli agli scagnozzi di Kurata!" rispose lo A-Spirit del Fuoco, con decisione ma anche con aria seria. "A momenti quei bastardi non ammazzavano il povero Falcomon... sono riusciti a malapena a sfuggire loro!"

"Cosa?" esclamò sorpreso Agumon. "Ma... come è possibile? Kurata aveva degli altri scagnozzi, oltre ai soldati e ai Gizumon?"

Aldamon scosse la testa. "Ve ne parlerò dopo... gli altri Leggendari Guerrieri stanno portando i Digivice-Ic a Tohma, Yoshino e Chika, intanto noi pensiamo a questi mostri meccanici!"

"Certamente!" rispose Masaru, mentre i Gizumon cercavano di dividere gli attacchhi tra lui ed Aldamon. Per fortuna, il loro attacco era troppo lineare per riuscire, e i loro mortali laser andarono a vuoto... dando a Masaru il tempo di mettere la mano sul Digivice-Ic! "Digi-Soul... FULL CHARGE!"

Aldamon ghignò nel momento in cui il Digivice di Masaru si attivò... e in uno spettacolare gioco di luci, Agumon si trasformò nuovamente nella sua forma Ultimate, RiseGreymon, per poi pararsi di fronte ai Gizumon-AT che, pur essendo privi di intelligenza, sembravano intuire che quel Digimon rapppresentava una seria minaccia per loro. Intuizione di cui RiseGreymon non tardò a dare dimostrazione...

"Trident Revolver!" esclamò il dinosauro meccanico. Puntò il suo fucile contro il Gizumon più distante ed esplose tre colpi in rapidissima successione, ognuno dei quali seguì una traiettoria sua e andò a colpire uno dei Gizumon, distruggendolo e lasciando a Masaru il compito di scannerizzare il suo Digi-Code! Restava ancora un ultimo Gizumon, che cercò di aggirare la coppia di amici e attaccarli su un fianco con il suo raggio mortale... ma Aldamon si spostò più velocemente di quanto l'atroce macchina avesse previsto, e colpì con precisione micidiale! Con un potente battito d'ali, lo A-Spirit del Fuoco scattò verso il mostro meccanico e lo centrò in pieno con un pugno avvolto di fiamme scarlatte, trapassandolo letteralmente da parte a parte! Per qulche secondo, il Gizumon continuò ad agitarsi e a muoversi a scatti mentre il codice digitale usciva dal suo corpo... e finalmente si immobilizzò, dando ad Aldamon la possibilità di terminare il lavoro. Questa volta, i Gizumon non erano riusciti a fare più di tanto... e pochi minuti dopo il tentativo di agguato, dei mostri meccanici non restavano altro che una mezza dozzina di uova viola e verdi.

"Beh, ecco fatto. Alla fine, questi giocattolini non sono poi questo granchè!" esclamò Aldamon con un cenno della testa. "Okay, a questo punto... credo che sia il caso di prendere lezione da Kouji e Kouichi! Spacchiamo questi Digi-Tama, così non ci sarà il rischio che questi mostri tornino a darci fastidio!"

"Sono perfettamente d'accordo!" grugnì RiseGreymon, per poi alzare una gamba e abbattere il piede artigliato su tre delle uova, riducendole in briciole e precludendo una volta per tutte ai Gizumon di rinascere. Accanto a lui, Aldamon si mise all'opera, e bruciò due delle uova rimanenti, mentre Masaru si occupava di spaccare il rimanente. "Ecco. Ora sono tutti... e per adesso, la situazione è di nuovo sotto controllo! Ma gli altri... credete che ce la faranno?"

"Tranquilli..." affermò Aldamon, prima di sciogliere la trasformazione e tornare ad essere Takuya Kanbara. "Izumi-chan, Kouji-san e gli altri si stanno già occupando di consegnare loro i Digivice-Ic e proteggerli dai Gizumon! Per adesso... troviamo Ikuto, Falcomon e gli altri, e cerchiamo di raggiungere DigiWorld prima di Kurata! Se riusciamo a battere Kurata e Akameshi sul tempo, potremo mandare all'aria i loro piani prima che possano fare ulteriori danni! Presto, raggiungiamo la sede centrale della DATS! La faremo sotto il naso a Kurata!"

"Benissimo! Finalmente un po' di buone notizie!" esclamò Masaru. "Okay, Agumon! Adesso torniamo alla carica... ti senti carico?"

"Che domande mi fai, capo? Io sono sempre pronto!" rispose il piccolo dinosauro. "Facciamo vedere a Kurata e ai suoi quanto valiamo!"

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Man mano che Masaru, Agumon e Takuya si avvicinavano al ponte che congiungeva la terraferma all'isolotto artificiale sul quale sorgeva la sede centrale della DATS, il presentimento che le cose fossero andate fin troppo bene si faceva sentire sempre di più. Fino a quel momento, non avevano incontrato altre squadriglie di Gizumon che avessero tentato di fermarli... e nulla toglieva dalla testa a Takuya che le cose stessero andando un po' troppo bene...

Tuttavia, questo pensiero venne meno quando lui, Masaru ed Agumon raggiunsero l'imboccatura del ponte che portava alla sede centrale della DATS... dove si era riunito già un nutrito gruppetto di loro compagni di avventura, tutti in assetto di spedizione! I Leggendari Guerrieri, Izumi, Tomoki, Junpei e Kouji, accompagnati dagli inseparabili Bokomon e Neemon, erano davanti a tutti... e subito dietro c'erano anche Tohma e Gaomon, Yoshino e Raramon, Chika e Dorumon... e anche Ikuto e Falcomon, anche se questi ultimi due non avevano un'aria molto in salute. Il ragazzino selvaggio aveva diversi lividi sul viso e sulle braccia, e stava sorreggendo Falcomon, che dava l'impressione di essere esausto per aver appena sostenuto un combattimento impegnativo. Tuttavia, il senso di vittoria e di sollievo alla realizzazione che la squadra della DATS era ancora attiva e in buone condizioni era il sentimento prevalente in quel momento! Takuya, Masaru ed Agumon avevano la sensazione che in quel momento, non ci fosse più nulla a poterli fermare!

"Ragazzi! Hey, siamo qui!" esclamò il leader dei Leggendari Guerrieri, muovendo una mano in aria. "Meno male... vedo che ci siete tutti!"

"Già... è stata davvero una fortuna!" rispose Tohma, dop essersi scambiato uno sguardo di intesa con Gaomon. "Grazie ai tuoi compagni, Kanbara-san, e all'aiuto dei nostri Digimon partner, siamo riusciti a risvegliare i ricordi che ci erano stati inibiti... e abbiamo organizzato il contrattacco! Andremo a DigiWorld e attenderemo lì che Kurata faccia la sua mossa. Saremo pronti a riceverlo."

"Ottimo! Ma non mi aspettavo nulla di diverso dal genio della DATS!" esclamò Masaru... per poi notare le condizioni non proprio ottime in cui si trovavano Ikuto e il suo Digimon. "Ma... hey, piccolo, che significano quelle botte? E il tuo Digimon? Vi siete fatti questo... cercando di recuperare i nostri Digivice, vero?"

"Avete corso un bel rischio, lo sapete, vero?" continuò Chika, pur tenendo sempre Dorumon stretto a sè. Malgrado ci fosse un po' di rimprovero per il colpo di testa di Ikuto e Falcomon, era chiaramente molto grata per quello che avevano fatto, e contenta che Dorumon fosse di nuovo con lei!

Falcomon annuì lentamente, mentre Ikuto rispondeva. "Sì... non sapere neanche noi bene cosa essere successo... ma non avere tempo di dire adesso!" esclamò Ikuto, massaggiandosi la fronte con la mano libera. "Noi dovere andare a DigiWorld! Prima che mostri di Kurata trovare noi, noi dovere usare Digital Gate per andare a dare mano a nostri compagni!"

"Già... speriamo almeno che Kouichi e gli altri se la stiano cavando meglio di noi..." mormorò Kouji. Tuttavia, il senso pratico del Guerriero Leggendario della Luce interruppe immediatamente queste preoccupazioni. "Molto bene... il capitano Satsuma e le ragazze ci raggiungeranno il prima possibile, ma per adesso dobbiamo cercare di cavarcela a soli. Adesso... è il momento!"

"Forza, ragazzi! Tutti a DigiWorld!" esclamò Agumon, stringendo un pugno in aria mentre il gruppo cominciava a correre verso l'ingresso della sede centrale della DATS. Ancora, non si vedeva nessun Gizumon in circolazione, come se il crudele scienziato avesse deciso di risparmiare i suoi terribili mostri meccanici per dopo... e per qualche esaltante secondo, Takuya credette davvero che tornare a DigiWorld sarebbe stato così semplice!

Sfortunatamente, quei secondi furono davvero una misera manciata. All'improvviso, un lampo di luce accecante colpì gli occhi dei Leggendari Guerrieri e dei membri della DATS... e mentre un boato tremendo rimbombava nelle loro orecchie, una tremenda onda d'urto fece loro perdere l'equilibrio e li fece finire seduti sull'asfalto, in preda alla confusione! Tutti si sollevarono le mani davanti al viso, nel tentativo di proteggersi la vista... e solo dopo qualche secondo ebbero la possibilità di aprire gli occhi, per vedere cosa fosse successo!

"Uuuugh... ma cosa cazzo..." imprecò Masaru, sfregandosi il viso in un impeto di rabbia... e poi restando come impietrito non appena gli tornò la vista! Davanti a loro si trovava uno spettacolo terribile e disperante: la sede centrale della DATS era stata squarciata da una sequenza rapidissima di potenti esplosioni, e stava crollando al suolo, avvolta dalle fiamme! Impotenti, i ragazzi videro l'edificio sul quale riponevano le loro speranze collassare al suolo, circondato da fiamme e volute di fumo nero che si levarono tetre nel cielo stellato, portando con loro tutti gli strumenti che avrebbero potuto dare ai ragazzi una possibilità di salvare DigiWorld!

"No... no... no, maledizione!" ringhiò Agumon, tirando u pugno al'asfalto con abbastanza forza da scheggiarlo. "La... la sede della DATS è stata distrutta! Ora non possiamo più andare a DigiWorld!"

Junpei strinse i denti, maledicendo la persona che, lui ne era sicuro, stava dietro a tutta quella distruzione. "Tsk... già, purtroppo ora siamo con le mani legate! E sono sicuro di sapere chi dobbiamo ringraziare per questo..."

Una voce chioccia e trionfante rispose al giovane Leggendario Guerriero del Fulmine. "Hohohohoo! Vedo che avete capito com'è la situazione! Game Over, ragazzi!" disse Kurata, apparendo con tutta calma da una coltre di fumo davanti a loro. "Spiacente... ci eravate arrivati tanto vicini, sarebbe bastato ancora qualche passo... ed è stata una fortuna per voi che non siate arrivati, altrimenti ciò che fosse rimasto di voi si sarebbe nebulizzato nell'aria!"

"Kurata, maledetto..." ringhiò Izumi. "Visto che ci vuoi morti, perchè fare tutta questa scenata? Non potevi far saltare tutto in aria quando noi fossimo entrati?"

Il folle scienziato, ora in piena vista e accompagnato da due Gizumon-AT, alzò le spalle, con aria falsamente affabile. "E' una possibilità che ho vagliato, in effetti. Sarebbe stato il modo più rapido e più facile di liberarmi di voi. Ma... perchè privarmi della gioia di vedere le vostre facce nel momento in cui la speranza che credevate avere a portata di mano... puff! Scompare davanti a voi? Credetemi, non avete idea di quanto sia divertente! Hehehee... e adesso, signori... mi intratterrei ancora con voi, ed effettivamente siete stati un passatempo divertente. Ma il dovere mi chiama. Chissà, magari ci rivedremo ancora, dopo che i miei Gizumon avranno spazzato via ogni forma di vita digitale!"

Il rumore di un elicottero sovrastò le parole di Kurata, e il malvagio scienziato si afferrò ad una scaletta che gli era stata calata dall'alto da uno dei suoi uomini... mentre, anticipando il tentativo di Masaru di attaccare, i due Gizumon-AT scattarono verso il gruppetto, ruotando rapidamente le loro braccia idrauliche per disperdere gli agenti della DATS!

"KURATA! Scendi giù e combatti da uomo, sporco vigliacco!" ringhiò Masaru, un attimo prima di tuffarsi a terra per evitare di essere decapitato dal braccio rotante di uno dei mostri meccanici. Sfortunatamente, lo scienziato si rifiutò di farsi provocare da quell'insulto, e si limitò a rivolgere a Masaru uno sguardo di sufficienza, mentre l'elicottero dei suoi alleati lo portava in alto, sempre più in alto...

"Vigliacco? Ormai ci ho fatto l'abitudine, ragazzo mio, questa parola per me è soltanto una lode!" affermò sfacciatamente. "Ora... vi saluto, ragazzi miei! Vi manderò un souvenir, se trovo il tempo! Heheheheee..."

Con una risatina irritante, Kurata si tirò fuori di tasca un congegno di forma sferica e lo lanciò davanti a sè... e quest'ultimo, a mezz'aria, si espanse e diventò una sorta di enorme buco nero circondato di luce viola e verde, che squarciò letteralmente il cielo notturno, sprofondando verso abissi sconosciuti... o meglio dire, verso il Mondo Digitale, che ora non aveva più difese!

"Quei congegni... creano una sorta di Digital Gate in miniatura!" esclamò Tohma. "Grande abbastanza da permettere a quell'elicottero di passarci attraverso!"

"Sgrunt... lo vediamo, grazie infinite!" eclamò Takuya in preda alla frustrazione, mentre si rotolava per terra per sfuggire, appena in tempo, ad un raggio laser sparato da un Gizumon! Si rialzò in piedi, graffiandosi un gomito per la rapidità, e cercò di indietreggiare, mentre i due Gizumon si libravano di nuovo in volo e cercavano di attaccare ancora! Takuya indietreggiò, riunendosi al resto del gruppo... e tutti assieme, mentre l'elicottero con a bordo Kurata scompariva nel varco digitale, si prepararono a fare del corpo...

"Vacuum Slice!"

Una raffica di proiettili a forma di semicirconferenza, fatti di strali di luce, si abbattè sui due Gizumon tagliandoli come se fossero stati di carta! In un istante di puro sbafronte comune contro i temibili avversari!

"Attenti, stanno per tornare alla carica..." avvertì Kouji. I due mostri meccanici raccolsero le braccia a ridosso lordimento, i ragazzi videro le due diaboliche creature di Kurata perdere entrambe le braccia, che svanirono come fumo al vento... e poi venire divise in due da un paio di fendenti precisi e letali! I Gizumon-AT rimasero sospesi in aria per un istante... poi, il loro codice uscì e venne assorbito, trasformandoli in due Digi-Tama, che vennero a loro volta colpiti da due lame di vento e fatti a pezzi.

Chiedendosi chi fosse stato a salvare la situazione, Masaru, Takuya e i loro compagni si voltarono e guardarono dietro di sè... e con loro grande sollievo, videro arrivare il capitano Satsuma, ancora vestito della sua uniforme della DATS, e con un Digivice-Ic in una mano, nel quale aveva appena assorbito il Digi-Code dei Gizumon. Aveva un'espressione ancora decisa e determinata, malgrado la sede centrale della sua organizzazione fosse appena stata distrutta... e accanto a lui c'era un Digimon che i ragazzi non avevano mai visto prima, e che immaginarono essere la forma evoluta di Kudamon: una sorta di grosso furetto dalla pelliccia beige che diventava marrone scura nella parte bassa delle zampe, con una selvaggia criniera bianca sul collo, e sul muso una maschera da volpe bianca orlata di rosso, con lunghe orecchie appuntite. Attorno al collo, portava una sorta di collana sacra tipica dei riti shintoisti, e il simbolo dello Yin e dello Yang era disegnato sulla sua zampa posteriore sinistra... ma la caratteristica più strana era senza dubbio la sua enorme coda, una terrificante lama ricurva di colore blu orlato di grigio,con un occhio rosso disegnato sulla parte piatta!

"Sembra che siamo arrivati appena in tempo, io e Leppamon..." disse il capitano della DATS, avanzando verso i suoi sottoposti per verificare che stessero bene.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Leppamon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Vacuum Slice, Lion Claw, Rolling Tackle

Digimon sacro ispirato al Kama Itachi. La lama che ha al posto della coda ha una mante propria, ed è perciò in grado di rispondere rapidamente ad attacchi da due fronti nello stesso momento. Tuttavia, questo lo porta a volte a litigare con la sua coda...

"Capitano Satsuma!" esclamò Tohma, mettendosi sull'attenti quasi per riflesso condizionato. "Ci fa piacere vedere che lei e Kudamon siete sani e salvi..."

"Altrettanto..." rispose il capitano della DATS, senza scomporsi. "Ma purtroppo, non c'è tempo per i convenevoli. La situazione è molto seria, e dobbiamo rimediare a qualsiasi costo."

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CONTINUA...

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Capitolo 41
*** Battaglia tra i due mondi ***


Record of Digital Wars-41

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Perdonate se questo aggiornamento arriva con un tale ritardo... purtroppo, per questa storia, ho avuto un autentico blocco dello scrittore, e non sapevo più come continuare... tanto più che non avevo neanche l'ispirazione. Adesso cercherò di riprendere il ritmo, e di aggiornare le mie storie di Digimon con maggiore regolarità. Quindi... per adesso, godetevi questo nuovo capitolo e sappiatemi dire se è di vostro gradimento! La battaglia sta per spostarsi a DigiWorld... ma Kurata ha un bel po' di brutte sorprese in serbo per i nostri eroi! Se Takuya, Masaru, Agumon e i loro compagni non riusciranno a superare le trappole che il folle scienziato ha teso loro, i Digimon saranno molto presto in cima alla lista delle specie in via di estinzione... e ovviamente, non dimentichiamo che ChaosGallantmon continua a tramare nell'oscurità, e che le Divinità Olimpie non prenderanno certo bene la scomparsa di Mercurimon... insomma, per il prossimo futuro si preannuncia un bel caos!

Beh, credo di aver detto tutto, per adesso. Mi scuso ancora per il mio periodo di scarsa attività su queste storie... e mi auguro di poter aggiornare presto anche Tamers Reload e Digimon Zero! Ho in mente un finale davvero esplosivo, per quando finirà tutto!

Grazie ancora, e a presto!

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Capitolo 41 - Battaglia tra i due mondi

"La situazione è molto seria, e dobbiamo rimediare a qualsiasi costo." disse il capitano Satsuma, senza perdere lasua espressione seria e professionale. Leppamon, la forma evoluta di Kudamon, era in piedi accanto a lui e teneva la coda dritta sopra di sè, facendola luccicare in maniera inquietante alla luce delle fiamme che ancora si levavano da ciò che rimaneva della sede centrale della DATS. "Kurata e il suo alleato, il generale Akameshi dell'Esercito Nazionale di Difesa, hanno convinto il Ministro Hashiba che la nostra organizzazione era un gruppo terrorista il cui scopo era facilitare l'ingresso dei Digimon nel Mondo Reale, e adesso quasi tutta l'opinione pubblica è dalla parte di Kurata. Come se non bastasse, questa esplosione ha distrutto i dispositivi che usavamo per il trasporto dimensionale, e quindi non abbiamo nessun mezzo per raggiungerlo in tempi brevi."

"Potremmo comunque tentare di raggiungere il Mondo Digitale utilizzando il terminal sotto la stazione di Shibuya!" affermò Junpei, a cui si era illuminata una lampadina in testa. "Non so se Kurata sappia della sua esistenza... ma almeno, vale la pena di fare un tentativo, non credete?"

"Mi sembra una buona idea. A questo punto, tanto vale fare anche questo tentativo." affermò Tohma, per poi portare l'attenzione di tutti su un altro argomento che stava loro a cuore. "A proposito, Ikuto... come mai tu e Falcomon siete in quelle condizioni?"

" E' vero... Ikuto-kun, Falco-chan!" esclamò Chika, ancora molto stupita alla vista del suo coetaneo e del suo Digimon in quella condizioni. "Avete... avete recuperato i nostri Digivice, e questo ci fa molto piacere. Ma... che vi è successo?"

"Non... non ne sono molto sicuro nemmeno io..." mormorò Falcomon dopo aver preso un po' di fiato. Ikuto gli fece cenno di sedersi e di stare tranquillo, e il piccolo Digimon piumato aspettò di riprendere un po' le forze prima di proseguire il discorso. "Io ed Ikuto eravamo riusciti a raggiungere i vostri Digivice, e li avevamo presi con noi... ma ad un certo punto, sono saltati fuori Kurata e tre individui dall'aspetto strano, due uomini e una donna, che hanno cercato di fermarci. Io... sono evoluto in Yatagaramon per intimorirli, ma per qualche motivo, loro non si sono fatti indietro..."

"E poi..." continuò Ikuto, quasi non credendo a quello che stava per dire. "E poi, quelle persone tirato fuori un Digivice... e trasformate in Digimon!"

Ovviamente, la notizia colse tutti quanti di sorpresa, e delle espressioni di sgomento apparvero anche sui volti dei più stoici del gruppo. "Cosa? Ma... ma non è possibile!" affermò Gaomon. "Volete... volete dire... che quegli scagnozzi di Kurata... avevano un congegno che permetteva loro di trasformarsi in Digimon?"

"Ma che significa?" rispose Takuya. "Io... io pensavo che soltanto noi Guerrieri Leggendari potessimo fare una cosa simile!"

Il capitano Satsuma sospirò e si aggiustò gli occhiali da sole. "Purtroppo, temo di sapere la risposta a questa domanda." affermò. "Si tratta di un segreto che, proprio per la sua pericolosità, era stato occultato dalla DATS, a livelli di massima sicurezza. Il processo di Bio-Ibridizzazione, che riesce a mescolare il DNA umano con la programmazione di un Digimon, creando una creatura ibrida dotata di poteri incredibili. Dal momento però che non sapevamo quanto stabile potesse essere il risultato di un simile processo, la DATS aveva dichiarato tale esperimento top secret, e aveva completamente cessato le ricerche in proposito."

"Vuol dire che il professor Kurata è riuscito a recuperare i dati su questo esperimento... e completarlo lui stesso?" chiese Chika, accarezzando Dorumon sulla testa mentre Ikuto distribuiva nuovamente i Digivice-IC e i D-Tector ai suoi compagni.

"Perchè no? A questo punto, credo che sia davvero l'unica spiegazione plausibile." affermò Leppamon. "Una volta che ha a sua disposizione i dati sull'esperimento, e fondi a sufficienza, una persona dotata dell'intelligenza di Kurata non dovrebbe avere problemi a completare la ricerca. E sicuramente, Kurata ha avuto accesso a fondi quasi illimitati, considerando che ha il Ministero degli Affari Interni dalla sua parte. Comunque... sospettiamo che abbia avuto dei collaboratori, in quanto ci sembra improbabile che abbia completato un progetto simile da solo, senza alcun aiuto esterno."

Masaru scosse la testa frustrato. "Al diavolo... questa proprio non ci voleva!" esclamò. "Dobbiamo muoverci e raggiungere la stazione di Shibuya, così possiamo andare a prendere quel dannato Trailmon! Kouichi e gli altri sono ancora a DigiWorld... e non credo saranno pronti per quando Kurata comincerà ad attaccare!"

"Aspetta, Masaru-kun, non possiamo essere precipitosi. E' esattamente quello che Kurata spera." disse Junpei, tenendo a freno i bollenti spiriti del giovane street fighter. "Dobbiamo coglierlo di sorpresa, se vogliamo avere una possibilità di fermarlo... e di aiutare anche Kouichi e gli altri, se necessario."

"Mio fratello se la saprà cavare da solo, questo ve lo posso assicurare." disse Kouji, toccato in un punto dolente.

"E allora, cosa pensate di fare?" chiese Agumon. "Non possiamo perdere troppo tempo, o Kurata darà inizio ad un massacro!"

Tohma, che si era fermato un momento a pensare ad una possibile strategia, annuì tra sè e poi si rivolse al capitano Satsuma. "Capitano... lei sa per caso dove possiamo trovare i coniugi Noguchi... il padre e la madre di Ikuto?" chiese, e con sollievo di tutti, il capitano della DATS annuì in segno affermativo.

"Credo di aver capito cosa vorrebbe fare, agente Norstein... dal momento che sono stati proprio i signori Noguchi a creare il primo Digital Gate, potrebbero ancora avere il prototipo da qualche parte, dico bene?" chiese retoricamente il capitano. "In effetti, devo ammettere che potrebbe essere un'idea. Non è sicura al cento per cento, ma vale la pena di fare un tentativo. Sì, i signori Noguchi e la loro bambina neonata sono al sicuro in questo momento... Shirokawa e Kurosaki si stanno occupando della loro protezione mentre parliamo. Va bene... vorrà dire che i Guerrieri Leggendari useranno la stazione di Shibuya per raggiungere il terminal per DigiWorld e riunirsi al resto dei loro compagni. Mentre noi della DATS ci rivolgeremo ai coniugi Noguchi e vedremo se potremo utilizzare il Digital Gate che hanno costruito loro. Non posso assicurarvi nulla, in ogni caso..."

"Vale la pena di tentare in ogni caso..." affermò Yoshino, per poi rivolgersi al piccolo Ikuto. "Ovviamente, Ikuto-chan, sempre se tu sei d'accordo..."

Il ragazzino selvaggio annuì gentilmente. "Sì, Yoshino... io d'accordo. Io volere salvare DigiWorld... e aiutare anche mamma e papà." rispose, accarezzando Falcomon sulla testa. "Io essere disposto a fare qualsiasi cosa per farlo."

"Allora, a questo punto credo che la strategia sia chiara." affermò Takuya, cercando di prendere in mano quella che sembrava essere una situazione molto difficile. "Va bene... In tal caso, capitano Satsuma, non posso fare altro che augurare buona fortuna a tutti voi. Mi raccomando, state attenti. Temo che da questo momento in poi, con Kurata da una parte e Gallantmon dall'altra... sempre che si tratti davvero di Gallantmon... il Mondo Digitale sia diventato un posto molto pericoloso."

"Per non parlare del fatto che ora, senza Mercurimon ad arginare almeno in parte l'ondata di odio contro gli esseri umani, molti più Digimon passeranno dalla parte di ChaosGallantmon. E' inevitabile." affermò Tohma. "Comunque, faremo attenzione. Non ci lasceremo cogliere di sorpresa, e cercheremo di ristabilire le comunicazioni con voi non appena saremo riusciti a raggiungere un luogo sicuro a DigiWorld."

"Bene. Allora, credo che possiamo anche iniziare a muoverci." concluse Leppamon. "Da questo momento in poi, dalle nostre azioni dipenderà il futuro di DigiWorld."

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Anche se la città era in preda al caos per quello che era successo - anzi, forse proprio per questo - era stato abbastanza facile per Takuya e i suoi compagni raggiungere la staziione di Shibuya, e in quel momento, dopo essersi scambiati gli ultimi convenevoli con il capitano Satsuma e gli altri membri della DATS, i Guerrieri Leggendari, accompagnati da Bokomon e Neemon, si fecero strada tra la folla che ancora infestava la stazione, malgrado la città stesse per passare sotto legge marziale.

"Allora, buona fortuna!" esclamò Takuya, voltandosi verso i suoi compagni di battaglia per un'ultima volta! "Mi raccomando, fate del vostro meglio! Dobbiamo rivederci vivi!"

"Stai tranquillo!" rispose Agumon, facendo il segno dell'okay al Guerriero del Fuoco. "Saremo a DigiWorld prima ancora che voi possiate immaginarlo! Voi andate, e non preoccupatevi per noi!"

"E se volete tirare qualche pugno sul naso a Kurata e ai suoi Bio-come-cazzo-si-chiamano, sentitevi pure liberi di farlo!" si raccomandò Masaru. "Solo, lasciatene qualcuno anche per noi! Abbiamo anche noi i nostri conti da presentare!"

"Tranquilli, ce ne ricorderemo!" affermò Izumi. "Buona fortuna, ragazzi!"

I Leggendari Guerrieri ormai conoscevano la strada a menadito. Con rapidità, i cinque amici si intrufolarono tra la folla, e dopo aver sceso qualche rampa di scale e aver raggiunto gli ascensori che ormai loro conoscevano molto bene, si fecero portare fino al terminal digitale sotterraneo, che si aprì per loro reagendo ai loro D-Tector. Per fortuna, il terminal era ancora intatto... e, fortuna ulteriore, c'era già un Trailmon pronto ad accoglierli e a portarli nel Mondo Digitale: un Trailmon Raccoon Dog, un modello di Trailmon di colore verde chiaro e dall'aspetto abbastanza moderno, che ricordava un po' un procione come design. Il Digimon Macchina emise un fischio entusiasta qundo vide i cinque amici avvicinarsi ai binari, ed emise una nuvoletta di vapore bianco dalla locomotiva.

"Benvenuti, Leggendari Guerrieri! Sono molto felice di vedervi... dovete fare presto e tornare a DigiWorld! Il Mondo Digitale è caduto in preda al caos, dopo che Mercurimon è stato ucciso." fischiò il Trailmon Raccoon Dog, aprendo le sue porte per far salire i ragazzi nel vagone passeggeri - un luogo pulito e tranquillo esattamente come loro ricordavano.

Takuya annuì, facendo un piccolo sorriso amaro mentre saliva a bordo. "Non sarà nulla, in confronto all'inferno in cui si trasformerà se quel pazzo di Kurata porterà a termine i suoi piani." spiegò. "Dobbiamo raggiungere DigiWorld, e cercare di fermare i suoi piani. E magari gettare un po' di fango anche in quelli di Gallantmon, già che ci siamo!"

"Gallantmon?" esclamò il Trailmon, sorpreso del fatto che il Leggendario Guerriero avesse tirato in ballo anche il Cavaliere Reale. "Come sarebbe a dire? Pensavo che dei Cavalieri Reali, lui fosse uno dei pochi che non si è schierato dalla parte del Male..."

"Ehm... è una storia un po' lunga, e magari te la racconteremo dopo..." spiegò Junpei, pensando che in quel momento non ci fosse il tempo di raccontare tutto per filo e per segno. "Mi basti dire che... ci sono almeno due nemici a cui dovremo stare attenti, e il tempo è poco."

"Se è solo il tempo, il vostro problema... allora è tutto sotto controllo!" affermò il Trailmon Raccoon Dog. Dopo che anche l'ultimo dei Leggendari Guerrieri fu salito, il Digimon treno richiuse le porte e si avviò, sbuffando un'altra nube di vapore. "Prossima fermata, il Mondo Digitale! Tenetevi stretti e allacciate le cinture di sicurezza! Ora ingrano la quinta!"

"Grazie, Trailmon-chan!" rispose Izumi, facendo un occhiolino al Digimon trasportatore. "Saremmo stati davvero nei guai, senza di te!"

"In realtà, nei guai lo siamo lo stesso, con tutto quello che sta accadendo..." commentò un po' scioccamente Neemon. Bokomon sospirò, ma questa volta si trattenne dall'allungare l'elastico dei pantaloni di Neemon e poi lasciarlo andare... del resto, non aveva tutti i torti.

Con un fischio acuto, il Trailmon Raccoon Dog prese velocità e si infilò nel tunnel, sfrecciando a tutta velocità verso l'ingresso dimensionale che portava a DigiWorld...

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Nello stesso momento, in quello che sembrava essere un rifugio sotterraneo, Miki e Megumi erano in piedi accanto ad una porta automatica che si era appena aperta, rivelando i signori Kenji e Misuzu Noguchi assieme alla loro bambina neonata, Yuka... che stavano guardando con stupore i due soldati dell'Esercito di Difesa che ora giacevano a terra privi di sensi, con accanto i PawnChessmon delle due operatrici. Megumi stava parlando in un comunicatore, chiaramente con qualche membro di alto rango della DATS, e probabilmente con il capitano Satsuma stesso.

"Sì... certamente, capitano Satsuma! I signori Noguchi sono con noi, in questo momento, e faremo del nostro meglio per raggiungervi assieme a loro!" disse la giovane in tono frettoloso. Non c'era molto tempo per tagliare la corda, prima che altri scagnozzi di Kurata arrivassero a complicare ulteriormente le cose... "Sì, il signor Yushima è con noi, e ci sta aspettando. Okay, sappiamo dove andare. La ringrazio... e buona fortuna! Temo proprio che ne avremo bisogno."

"Presto, signori Noguchi... il tempo è contro di noi! Dobbiamo fare in fretta... e abbiamo un dissperato bisogno del vostro aiuto!" affermò Miki, guidando gli spaesati Kenji e Misuzu verso l'uscita. La signora Noguchi si teneva stretta la piccola Yuka, che sembrava fluttuare tra il sonno e la veglia, per niente consapevole di cosa stesse accadendo, a parte il fatto che ci fosse un gran trambusto...

"Noi... siamo senz'altro disposti a collaborare, ma preferiremmo che ci venisse spiegato cosa sta succedendo!" affermò Kenji, che da quando era cominciata tutta quella storia, si era ritrovato sballottato da una parte all'altra senza poter capire molto di quanto stava succedendo. "Cosa è accaduto? Come mai ci hanno portati qui e ci hanno messi sotto sorveglianza armata?"

"Ed Ikuto? Sapete per caso cos'è successo ad Ikuto?" chiese Misuzu, che sembrava sull'orlo di perdere la calma. Megumi tranquillizzò la signora mettendole una mano sulla spalla, e riuscì a farla calmare, almeno per il momento.

"State tranquilli, signori Noguchi... Ikuto è al sicuro, almeno per il momento!" affermò. "Abbiamo bisogno che voi ci portiate a casa vostra... so che il signor Noguchi dovrebbe ancora avere il prototipo del Digital Gate nascosto in una stanza sotterranea. Ci serve per raggiungere il Mondo Digitale prima che sia troppo tardi.

"Troppo tardi per cosa?" chiese Kenji, superando una porta antincendio e finalmente arrivando ad una serie di scale che portavano verso l'esterno. "Che sta succedendo qui? E... perchè dovremmo riattivare il Digital Gate? Non so neanche se funziona!"

"Almeno tenteremo di riattivarlo e raggiungere DigiWorld..." disse la voce del vecchio Yushima, che apparve da una porta alla fine della rampa di scale, lasciandosi dietro due guardie messe al tappeto. "Mi dispiace di coinvolgervi ancora in questa storia malgrado voi abbiate già sofferto abbastanza a causa dei Digimon. Ma senza il vostro aiuto, le conseguenze saranno terribili sia per il Mondo Digitale che per il Mondo Reale."

"Il professor Kurata vi ha fatto mettere sotto stretta sorveglianza proprio perchè non voleva che voi poteste diventare un ostacolo ai suoi piani." proseguì Megumi, mentre i due PawnChessmon guardavano le spalle al resto del gruppo, sperando che non ci fosse nessuno a seguirli. "Ora si trova nel Mondo Digitale, per distruggerlo con i suoi Gizumon. Dobbiamo fare presto e fermarlo!"

"Ma... il problema è che non so se sarò in grado... di darvi una mano." affermò Kenji, restando vicino a sua moglie e alla sua bimba neonata. "E' passato molto tempo da quando ho sviluppato il primo Digital Gate, e non credo che funzionerà ancora..."

Yushima sospirò, immaginando già cosa passasse per la mente dei due coniugi. Dopotutto, non poteva dare loro la colpa del fatto che non se la sentivano di avere ancora a che fare con i Digimon. "Credetemi, signori... so che potete avere le vostre riserve, ma credetemi quando vi dico che voi siete la nostra ultima speranza. Dobbiamo almeno fare un tentativo. Mi dispiace coinvolgervi di nuovo in tutto questo, ma non abbiamo davvero altra scelta..."

"Va... va bene..." mormorò Misuzu, mentre il gruppo si avviava verso l'esterno, e verso l'automobile che li attendeva per portarli a casa Noguchi, dove sperabilmente il resto degli agenti della DATS stava aspettando.

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In effetti, all'incirca un'ora dopo, due automobili erano parcheggiate vicino alla casa di campagna dei Noguchi, nel bel mezzo della natura, sotto un cielo stellato che non faceva presumere il caos che stava accadendo solo pochi chilometri più in là, a Tokyo. Una grande luna quasi piena illuminava i dintorni della casa, oscurata in parte da alcune nuvole nere che si spostavano nel cielo in maniera quasi inquietante...

In quel momento, l'intero gruppo della DATS, compresi il capitano Satsuma, il vecchio Yushima e le assistenti Miki e Megumi con i rispettivi Digimon, era riunito in quella che sembrava essere una grande cantina polverosa, davanti a quello che sembrava essere una versione un po' più piccola del Digital Gate in dotazione alla DATS. I signori Noguchi erano assieme a loro, e avrebbero anche già iniziato a discutere del problema, se non fosse stato per il fatto che la signora Misuzu era corsa ad abbracciare Ikuto, felice di vederlo ancora sano e salvo. E per quanto il piccolo guerriero di DigiWorld fosse ancora un po' restio ad accettare come genitori quelli che per lui erano praticamente degli estranei, aveva ricambiato l'abbraccio come meglio gli riusciva.

"Ikuto... meno male che stai bene!" disse la signora dai capelli blu, per poi staccarsi appena un po' dal figlio e guardarlo dritto negli occhi, con un sorriso triste sul suo volto segnato dall'angoscia. "Ascoltami, tesoro... adesso Masaru-kun e gli altri ragazzi della DATS dovranno andare a DigiWorld e cercare di impedire a Kurata di portare a termine i suoi piani. Tu, però... adesso non c'entri più niente con questo gioco pericoloso. Per favore, adesso può bastare. Hai già sofferto abbastanza, quindi... ti prego, adesso torna a vivere con noi. Potrai finalmente vivere come un bambino della tua età dovrebbe... e potrai conoscere anche la tua sorellina, Yuka."

Ikuto restò in silenzio per un attimo, rivolgendo gli occhi al pavimento, e il piccolo Falcomon rimase in attesa, sapendo che in quel momento non stava a lui influenzare la decisione del suo compagno... anche il ragazzino selvaggio sembrava molto combattuto, e ci mise un po' per prendere la sua decisione. Tuttavia, quando finalmente si decise, nei suoi occhi dorati non c'era più alcun dubbio. "Io... potere chiedere un favore?" chiese.

"Certamente, Ikuto... qualsiasi cosa." rispose Misuzu, sempre cercando di sorridere. Tuttavia, aveva un brutto presentimento, come se fosse convinta che la domanda non le sarebbe piaciuta-

"Io... volere tornare a DigiWorld assieme a Masaru e suoi amici." affermò Ikuto, e Misuzu si sentì mancare il fiato in gola quando suo figlio confermò i suoi sospetti. "Io... volere proteggere Digimon!"

Mentre Misuzu indietreggiava un po', Kenji fece un passo verso il figlio maggiore, cercando di convincerlo ad abbandonare la sua idea. "Ikuto..."

Ma il ragazzino selvaggio scosse la testa, deciso a seguire le sue convinzioni fino in fondo. "Io dovere tornare a DigiWorld! Anch'io dovere dare una mano a fermare Kurata prima che troppo tardi!" affermò... rimanendo però disarmato nel momento in cui la sua mamma si gettò praticamente su di lui, tenendolo stretto in un abbraccio protettivo, come se avesse paura che da un momento all'altro suo figlio le venisse strappato via da un vento invisibile.

"Non puoi andartene, Ikuto!" esclamò la signora Noguchi con accento disperato. "Dopo tutto questo tempo... dopo tutto quello che io e il tuo papà abbiamo sofferto, finalmente ti abbiamo ritrovato! Non posso lasciare che tu te ne vada di nuovo! Non ti voglio perdere ancora!"

Dopo essere stato un attimo in silenzio a riflettere, Tohma decise che era il caso di dire la sua. "Professor Noguchi... la nostra situazione è disperata, come le abbiamo spiegato prima. Abbiamo assoluto bisogno che lei metta in funzione il Digital Gate... e anche se mi dispiace fare questa richiesta, e capisco quello che state passando, abbiamo bisogno anche dell'aiuto di Ikuto!"

"E' vero!" esclamò Agumon. "Non possiamo affrontare Kurata e i suoi uomini senza di lui! Dobbiamo per forza tornare nel Mondo Digitale e salvare i Digimon!"

"Tutti stanno chiedendo tuo aiuto, papà... bisogna almeno provare!" Ikuto cercò di convincere il suo papà, che rimase fermo al suo posto, guardando il figlio da poco ritrovato con espressione dubbiosa, la figlia piccola in braccio.

"Ikuto... tu lo sai bene che noi stiamo parlando per il tuo bene!" ribattè il signor Noguchi. "Noi... siamo ancora molto sconvolti per il fatto di averti perso tre anni fa! Credi... che sia facile dimenticare il fatto che non siamo riusciti a ritrovarti, quella volta? So che è irrazionale, ma... non riusciamo ancora a perdonarci per il fatto di non essere riusciti a salvarti! Almeno possiamo fare qualcosa per te adesso..."

"Ma il fatto è che Ikuto vuole farlo! Vuole tornare nel Mondo Digitale di sua volontà." cercò di ribattere Masaru.

"Credete che io non lo capisca?" affermò Misuzu, voltandosi di scatto verso Masaru. "Ma è dovere di un genitore fare in modo che i suoi figli non corrano rischi!". A quel punto, il ragazzo rimase senza parole, e la sua mente tornò a quel giorno di tre anni prima, in cui suo padre era partito per DigiWorld per quella sfortunata spedizione... e anche Chika abbassò lo sguardo e guardò verso il pavimento polveroso. I ricordi di quel giorno erano ancora freschi come non mai... e anche l'apprensione che aveva provato la loro mamma, alla notizia che lei e suo fratello sarebbero entrati a far parte della DATS...

La signora Misuzu scosse la testa, ora un po' più calma, ma comunque netta nel suo rifiuto. "Mi dispiace dire una cosa del genere... ma non mi importa dei Digimon! Non mi importa se l'intero Mondo Digitale dovesse essere distrutto... a me interessa soltanto che Ikuto sia al sicuro."

Ikuto decise che a quel punto non poteva più restare zitto ed accettare. Dopotutto, il Mondo Digitale era il luogo a cui erano legati praticamente tutti i ricordi che gli rimanevano, belli e brutti... e non poteva voltare le spalle a coloro tra cui era cresciuto. "Però... a me importare!"

Misuzu, colta di sorpresa da quella risposta così decisa, si voltò nuovamente verso il figlio maggiore, e anche Kenji spalancò gli occhi incredulo. Ikuto si schiarì la voce e continuò. "Vero... io essere umano... però io vissuto anche a DigiWorld. Io sapere... che è importante per umani e Digimon... accettarsi a vicenda. E' per questo che io... non potere permettere a Kurata di distruggere DigiWorld! Mamma... papà... vi prego... aiutare me..." disse, guardando dritti negli occhi ora l'una ora l'altro. Anche la piccola Yuka, che era rimasta addormentata per buona parte del tempo, stava guardando incuriosita il fratello maggiore, come se, pur non potendo rendersi conto di quello che stava succedendo davvero, capisse da sola che era una cosa molto importante. E da parte sua, Kenji sbattè gli occhi con espressione pensierosa, chiaramente colpito dal discorso che suo figlio era riuscito a fare.

"Smettila, Ikuto, ti prego!" esclamò Misuzu, prendendo Ikuto per le spalle e iniziand a versare lacrime. "Perchè non ti sforzi di capire quello che stiamo provando?"

Ma questa volta, con grande sorpresa del resto del gruppo della DATS, fu Kenji ad intervenire a nome del ragazzino selvaggio. Dopo essersi avvicinato alla moglie, le mise gentilmente una mano sulla spalla, e la donna si voltò verso di lui e lo guardò con espressione quasi confusa. "Misuzu, cara... ascoltami, forse siamo noi quelli che non si stanno sforzando di capire." disse sommessamente. Misuzu rimase in silenzio, guardandolo con aria rattristata ed interrogativa al tempo stesso... e suo marito annuì e proseguì il suo discorso. "In effetti, per tutto questo tempo, Ikuto è cresciuto in un mondo completamente diverso dal nostro. Un mondo in cui noi non possiamo neanche immaginare quello che ha dovuto passare. Lui... ha trovato la sua strada nella vita, e adesso è giusto che la segua. Come suoi genitori, quello che noi possiamo fare per lui è aiutarlo quanto più possiamo."

Misuzu sospirò e guardò verso il pavimento, poi si voltò di nuovo verso Ikuto e gli accarezzò il viso. "Abbiamo perso tanto tempo... e adesso Ikuto deve andarsene di nuovo..." disse. "E se questa volta non tornasse più?"

"Mamma..." mormorò il ragazzino. Falcomon, empatizzando con la situazione della donna, le mise un'ala sulla spalla, e cercò di farle coraggio e di assicurarla che lui avrebbe protetto Ikuto con tutte le sue forze.

Fu Kenji, ancora una volta, a rassicurare la moglie. "Lo so, cara... capisco perchè ti faccia paura, ed è giusto che sia così. Però... a volte è necessario fare dei sacrifici personali per il bene maggiore. E poi... Ikuto non ci sta chiedendo di separarci da lui per sempre. Lui... sta solo cercando il nostro aiuto. E noi, come suoi genitori, dobbiamo aiutarlo come possiamo. Tra l'altro... cosa ci assicura che, una volta finito con DigiWorld, Kurata non rivolga la sua ambizione anche al Mondo Reale? Con delle armi come i Gizumon al suo servizio, e ora con questi nuovi Bio-Ibridi, non credo proprio che si accontenterà di quello che ha adesso."

Misuzu non potè fare altro che dirsi d'accordo con quell'ultima affermazione. "Beh... in effetti, anche quando stavamo esplorando DigiWorld con lui... Kurata non mi ha mai dato l'impressione di essere una brava persona." affermò. "Ora che mi ci fai pensare, forse... forse è vero quello che dici tu. Però... questo non rende certo più facile separarmi di nuovo da Ikuto."

"Mamma... io promettere che io tornare." volle assicurarla Ikuto, guardandola dritto negli occhi. "Io... ancora non ricordare tutto bene, e avere ancora molti dubbi... ma capire che tu sofferto molto per me, ed essere giusto che io aiutare anche te. Non appena noi sconfitto Kurata... io tornare, e noi essere di nuovo famiglia!"

"E io farò tutto quello che è in mio potere per proteggere Ikuto!" giurò Falcomon. "Anzi, non solo io... tutti i nostri amici! Abbiamo giurato che avremmo protetto DigiWorld assieme... e lo faremo! Torneremo tutti quanti!"

"Heh... ben detto, falchetto! E' così che parla un vero uomo!" rispose Masaru, ghignando e facendo il segno dell'okay.

Yoshino ridacchiò tra sè. "Chissà perchè, ero sicura che Masaru-kun avrebbe detto così!" disse rivolta a Raramon.

La Digimon floreale annuì. "Anch'io, Yoshino... ormai lo conosciamo bene, il nostro Masaru!"

Kenji, finalmente, annuì e accarezzò la testa a suo figlio, acconsentendo alla sua richiesta. "E va bene, figliolo... hai il nostro permesso di accompagnare Masaru-kun e gli altri a DigiWorld. Buona fortuna a tutti voi."

"Mi raccomando, tesoro... stai molto attento!" si raccomandò Misuzu.

Ikuto guardò con affetto entrambi i suoi genitori e annuì lentamente, finalmente rivolgendo loro un sorriso. "Grazie, mamma... papà... come io detto, io tornare di sicuro!" affermò.

"Bene... allora non perdiamo altro tempo, e attiviamo il Digital Gate!" affermò Kenji, alzandosi e collegando al Digital Gate un laptop, che poi accese e cominciò a far lavorare. "Adesso, abbiate solo un po' di pazienza. Il Digital Gate ci metterà un pochino di tempo ad attivarsi, ma sono sicuro di potercela fare!"

"Ottimo. La ringrazio per il suo aiuto." affermò Satsuma, per poi rivolgersi a Miki e a Megumi. "Shirokawa, Kurosaki... date un'occhiata fuori intanto che Noguchi-san attiva il Digital Gate. Non si può mai sapere cosa accadrà."

"Ricevuto, capitano Satsuma!" risposero le due operatrici, che poi si diressero verso l'esterno assieme ai loro PawnChessmon. Kenji annuì, e dopo aver passato la piccola Yuka a sua moglie. si mise alacremente al lavoro sul suo laptop, mettendosi a battere furiosamente alla tastiera mentre i programmi iniziavano a lavorare, e il Digital Gate iniziava ad emettere dei suoni che ne segnalavano l'attivazione.

"Sembra che stia funzionando!" esclamò Agumon entusiasta.

"Beh, questo è soltanto l'inizio..." affermò il signor Noguchi, distraendosi giusto per un istante prima di ricominciare a lavorare al suo computer. "Dobbiamo fare ancora un po' di lavoro, perchè il passaggio dimensionale si attivi..."

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Mentre il signor Noguchi e il resto del team della DATS continuavano a lavorare per far funzionare il Digital Gate, Miki, Megumi e i loro PawnChessmon si erano posizionati appena fuori da casa Noguchi, all'erta contro qualsiasi possibile pericolo. Era difficile pensare che Kurata e i suoi uomini fossero già arrivati fin lì... ma dal momento che Kurata sembrava essere capace di prevedere qualsiasi cosa, non era il caso di abbassare la guardia.

"Beh, eccoci qui... certo, non immaginavo che quando ho fatto domanda di entrare alla DATS, mi sarei ritrovata un giorno in una situazione simile." affermò Miki. "Alla fine, i nostri peggiori nemici si sono rivelati essere non i Digimon, ma gli stessi esseri umani che cerchiamo di proteggere."

"I casi della vita, Miki-chan." rispose Megumi con un sorriso a metà tra l'amareggiato e il divertito. "Del resto, lo scopo principale della nostra organizzazione è fare in modo che i rapporti tra il Mondo Reale e quello Digitale restino distesi, e dobbiamo fare quello che è necessario per fare in modo che le cose restino così..."

"Anche questo è vero!" rispose Miki... prima che un fruscio sinistro, proveniente dagli alberi alla loro destra, attirasse la loro attenzione! Prontamente, i PawnChessmon afferrarono le loro piccole lance e le puntarono verso la fonte del rumore... e le due agenti della DATS misero mano ai loro Digivice-Ic, pronte a combattere. "Huh? Chi è là? Fatevi vedere!"

"Beh, guarda un po'... non immaginavo che alla DATS assumessero delle ragazze così carine." disse una voce maschile molto profonda, quasi baritoneale, appartenente ad un omone grande e grosso che emerse dalll'oscurità in quel momento, accompagnato da una piccola figura femminile. Ivan e Nanami emersero dalle tenebre, guardando i PawnChessmon che si erano schierati davanti a loro con aria del tutto priva di preoccupazione... e il gigante russo dai capelli bianchi guardò le due ragazze, chiaramente apprezzandone l'aspetto carino. "Penso che la mora sia più il mio tipo. Ma ovviamente, non potrei mai dirlo a voce alta, neanche sotto tortura."

"Come ho detto prima, sei davvero molto bravo a tenerti per te ciò che pensi, eh?" rispose sarcastica Nanami.

Miki e Megumi non avevano idea di chi fossero quei due strani individui... e per quanto ne sapevano, potevano essere anche loro scagnozzi di Kurata, anche se non davano certo l'impressione di essere membri di qualche organizzazione governativa. "Fermi lì, voi due!" esclamò l'operatrice bionda, e i PawnChessmon fecero un passo in avanti, brandendo le loro piccole lance. "Chi siete? Identificatevi! Questa zona è off limits!"

Nanami aprì il suo ombrello e si sistemò la bombetta sulla testa, rivolgendo a Miki e Megumi un sorrisetto sbarazzino. "Oh, noi non siamo nessuno di particolare... solo due persone che passavano di qua, e hanno visto che qualcuno stava organizzando un bel viaggetto nel Mondo Digitale. Quindi... abbiamo pensato di unirci alla comitiva!" disse scherzosamente, rivolgendo poi un occhiolino ad Ivan, che rimase impassibile e annuì.

Miki corrugò la fronte. "Siete complici del professor Akihiro Kurata, non è vero?"

"Ooooh... si vede così tanto?" rispose Nanami, fingendo di essere sorpresa. "E pensare che mi ero messa il mio vestito migliore per l'occasione... non pensavo che ci avrebbero riconosciuti così presto."

"Siete pregati di andarvene subito da qui..." intimò Megumi. I PawnChessmon si erano spostati esattamente tra le loro partner umane e i due individui, tenendo le lance puntate. "Se vi rifiuterete, dovremo rimuovervi con la forza."

"Nanami... ho la sensazione che dovremo usare dei metodi più sgradevoli." affermò Ivan, con un sospiro quasi rammaricato.

La biondina vestita di nero ridacchiò divertita. "Hehee... cosa te l'ha fatto pensare, Ivan?" affermò, per poi estrarre uno strano dispositivo simile ad un Digivice-Ic dal suo ampio vestito nero. "E vabbè... se proprio non vogliono farci salire a bordo, vorrà dire che ce lo prenderemo noi, il posto!"

Un attimo dopo, anche Ivan tirò fuori un congegno simile da una tasca dei suoi pantaloni mimetici... e poi, entrambi gli uomini di Kurata premettero un pulsante, e le due operatrici della DATS trasalirono per la sorpresa quando delle strisce di bianco codice digitale uscirono dai congegni e iniziarono ad avvolgersi attorno ai corpi di Ivan e Nanami...

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Uno schianto improvviso, proveniente dall'esterno, scosse la stanza semibuia nella quale i signori Noguchi e il resto della DATS si trovavano... e gli sguardi di molti si volsero verso l'uscita della sala quando altri rumori molto simili si susseguirono, indicando che stava accadendo qualcosa di serio là fuori! Nel frattempo, il Digital Gate si stava attivando del tutto, riempiendo la stanza della classica luce azzurra che accompagnava l'apertura di un passaggio dimensionale. Era il momento decisivo... e proprio in quel momento, stava accadendo qualcosa che poteva rivelarsi molto pericoloso!

"Oh, maledizione!" esclamò Masaru. "Che succede là fuori? Shirokawa e Kurosaki sono nei guai!"

Satsuma strinse i denti, ma il suo sangue freddo lo fece subito ricomporre. "Purtroppo, in questo momento non possiamo andarle ad aiutare. Se perdiamo questa occasione di entrare nel Digital Gate, tutto è perduto." affermò. "Non abbiate paura per loro, sapranno cavarsela."

"Cosa? Ma... capitano!" esclamò Ikuto, sorpreso dalla decisione di Satsuma. "Noi... non potere lasciare che loro combattere da sole!"

"E' vero! Non possiamo certo andare a DigiWorld senza di loro!" esclamò Chika.

"Purtroppo sì, invece... dobbiamo farlo." affermò Tohma, cercando di mantenere l'ordine. "Noi stiamo combattendo una guerra, e la prima regola è non buttare via inutilmente le nostre vite. Non preoccupatevi... se Kurosaki e Shirokawa sono entrate a far parte della DATS, è perchè loro sono in grado di badare a loro stesse! Professor Noguchi... a che punto è il Digital Gate?"

"Ci siamo quasi..." affermò l'uomo, premendo ancora più rapidamente i tasti del suo portatile. "Ho solo bisogno di inserire qualche coordinata in più... e poi ci siamo!"

"Faccia presto, la prego... in questo momento il futuro di DigiWorld dipende dal fatto che questo Digital Gate si attivi!" esclamò Raramon, mentre dall'esterno proveniva un altro schianto...

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Miki e Megumi non potevano crederci. Dopo un breve combattimento, nonostante i loro PawnChessmon fossero evoluti a KnightChessmon, erano stati sconfitti e riportati alla loro forma Rookie... mentre i due misteriosi individui, ora riapparsi davanti a loro in un vortice di codice digitale, non avevano neanche un graffio, e anzi sembravano più vigorosi di prima.

"Bah... che noia." commentò spocchiosamente Nanami, guardando con aria di superiorità i due PawnChessmon distesi a terra senza forze. "Pura e semplice applicazione di forza bruta, senza raffinatezza nè stile. Ma del resto, quando si è intelligenti come me, tutto diventa noioso e banale, prima o poi. Allora, Ivan... vogliamo andare? Facciamo anche noi un viaggio a DigiWorld!"

"Certamente." affermò l'omone dai capelli bianchi, per poi fare un cenno alle due ragazze della DATS. "Perdonate i nostri metodi. Non abbiamo nulla contro di voi. Ma il nostro compito è impedirvi di intralciare i piani del professor Kurata. Andatevene finchè potete, perchè tra non molto, della DATS non resterà nulla."

Detto questo, Ivan superò di corsa le due sbalordite ragazze e raggiunse l'ingresso di casa Noguchi, buttando giù la porta con un paio di energiche spallate. Nanami lo seguì a ruota, sorridendo e muovendo la mano verso Miki e Megumi come se stesse salutando due vecchie amiche.

"Con un po' di fortuna, ci vedremo ancora tra poco!" disse, quasi giocosamente. "Nel frattempo... ciao, amiche! Statemi bene!"

"Ma cos... fermi! Dove credete di andare?" esclamò Kurosaki, cercando di fermare la biondina vestita di nero. Ma quest'ultima si muoveva con una rapidità quasi inumana, e in breve tempo era entrata anche lei nella casa, seguendo il suo muscoloso compagno verso lo scantinato...

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"Perfetto! Ormai ci siamo! Il contatto tra i due mondi è stato stabilzzato!" esclamò Kenji, nel momento in cui il varco dimensionale si aprì del tutto, sotto forma di un grande tunnel che si estendeva apparentemente all'infinito, nell'oscurità dello spazio tra le dimensioni. "Da qui, potete arrivare a DigiWorld senza problemi. Vi auguro la migliore delle fortune... soprattutto a te, Ikuto!"

Il ragazzino selvaggio annuì seriamente, e guardò per un'ultima volta i suoi genitori, per dire loro, senza bisogno di tante parole, che sarebbe tornato da loro sano e salvo... anche la piccola Yuka mosse una piccola mano verso il suo fratellone, come se volesse salutarlo. Poi, uno alla volta, i ragazzi iniziarono ad entrare nel varco dimensionale, pronti a partire verso il Mondo Digitale! Masaru ed Agumon per primi entrarono nel Digital Gate, voltandosi verso i signori Noguchi per ringraziarli. "Grazie! IL vostro aiuto è stato provvidenziale!" affermò. "State tranquilli... finchè ci saremo noi, nessuno potrà fare del male ad Ikuto-kun! Io ed Agumon lo proteggeremo con tutte le nostre forze!"

"Confermo!" esclamò Agumon, prima di seguire il suo "capo" nel passaggio tra le due dimensioni. "Potete contare su di noi!"

Chika e Dorumon furono i successivi ad entrare nel cancello dimensionale, muovendo la mano verso i signori Noguchi e Yuka per salutare. Poi fu il turno di Tohma e Gaomon, che rivolsero ai due coniugi un cenno di assenso, e poi Yoshino e Raramon. Anche le due amiche si fermarono un attimo per ringraziare Kenji e Misuzu, e per fare i loro migliori auguri. "Vi ringraziamo molto, signori Noguchi..." disse la giovane dai capelli rossi. "So che forse per voi è una magra consolazione... ma entrambi i mondo sono in debito con voi, e questo non lo dimenticheremo!"

Per ultimi, furono Satsuma, Kudamon, Yushima e Kamemon ad entrare nel cancello digitale... e dopo che il comandante supremo della DATS ebbe ringraziato i signori Noguchi con un cenno della testa e fu scomparso nel vortice innaturale, Misuzu sospirò e si appoggiò stancamente al marito, che le mise una mano sulla spalla per farle coraggio.

"So che abbiamo fatto la cosa giusta, caro... ma ancora non riesco a credere che abbiamo permesso ad Ikuto di imbarcarsi di nuovo in questa folle vicenda..." disse Misuzu. "Ora... possiamo solo avere fiducia in lui e negli agenti della DATS, e sperare che ne escano vincitori."

Yuka emise un vagito interrogativo, e Kenji accarezzò sulla testa ora la sua figlia più piccola, ora sua moglie, in modo da fare loro coraggio e farne anche a sè stesso. "Lo so, cara... ma sono sicuro che ce la faranno. Dopotutto... Satsuma-san e Yushima-san sono in gamba, ed è stato grazie a loro e al professor Daimon se ce la siamo cavata, nella spedizione di tre anni fa. Abbi fiducia in loro, riusciranno a tornare e a salvare DigiWorld!"

"Sì... hai ragione anche tu!" rispose Misuzu, riuscendo a sorridere al marito. Stava per rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo... quando dei rumori improvvisi e bruschi provenienti dai piani superiori la fecero sobbalzare, e Yuka ebbe un singulto e si agitò in braccio alla sua mamma, percependo che qualcosa non andava. "Huh? Ma cosa... che sta succedendo? Chi c'è di sopra?"

"Non... non lo so, cara! Pensavo che ci fossero solo le due signorine della DATS!" esclamò Kenji. Un istante dopo, la porta dello scantinato venne buttata giù da un poderoso colpo sferrato con tutto il suo peso dal muscoloso Ivan, che poi fece irruzione nello scantinato accompagnato da Nanami!

"Ah! E voi chi siete?" esclamò Misuzu. "Che cosa volete da noi?"

"Nulla. Non vogliamo farvi del male." rispose in tutta fretta Ivan, fermandosi giusto per un istante. "Vogliamo solo il vostro Digital Gate... quindi, per favore, restate dove siete."

"E arrivederci a presto!" continuò Nanami, un attimo prima che i due seguaci di Kurata entrassero a loro volta nel Digital Gate. IL varco dimensionale si richiuse un istante dopo con un cupo rumore di risucchio... e Kenji, Misuzu e Yuka si ritrovarono da soli nello scantinato umido e semibuio, senza aver potuto fare niente per impedire ai due misteriosi individui di inseguire Masaru e i suoi compagni...

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"Accidenti, ancora non mi sono abituato del tutto a questi viaggi su e giù per le dimensioni..." affermò Masaru, facendosi scudo con una mano mentre colori febbrili e luci psichedeliche sfrecciavano davanti ai suoi occhi, e lo stravolgente ed improvviso cambio di temperatura faceva scorrere dei brividi lungo il suo corpo. Sembrava di fluttuare senza peso nel vuoto, circondati da un cilindro di luce solida di vari colori, che cambiava continuamente e assaliva i loro sensi... "Ragazzi, tutto bene da voi? Capitano Satsuma, vecchio Yushima... tutto a posto?"

"Nessun problema, agente Daimon." rispose Kudamon dalla spalla di Satsuma. "Il varco digitale ha funzionato esattamente come avevamo previsto. Dovremmo arrivare a DigiWorld tra molto poco."

"Speriamo solo di arrivare in tempo, prima che Kurata cominci a portare avanti il suo piano..." affermò Yushima, mantenendo la sua espressione calma e serafica nonostante tutto. Il gruppetto cercava di restare compatto, anche nel bel mezzo di quel luogo assurdo e disorientante... e dal momento che finora il viaggio era stato abbastanza tranquillo e non avevano incontrato ostacoli a parte dover convincere i signori Noguchi a collaborare, si sentivano autorizzati ad essere ottimisti che sarebbe andato tutto per il meglio.

Sfortunatamente, pochi secondi dopo, apparve qualcosa che avrebbe presto dimostrato loro che era tutta una pia illusione.

"Aspettate un momento, ragazzi! E quello che cos'è?" esclamò improvvisamente Dorumon, indicando qualcosa che restava sospeso nel vuoto nel bel mezzo del passaggio dimensionale. In effetti, guardando nella direzione in cui il piccolo dinosauro stava indicando, Masaru si accorse che c'era qualcosa... o meglio dire qualcuno... sospeso in aria davanti a loro.

"Huh? Che cacchio..." mormorò Masaru, aguzzando la vista. Con enorme sorpresa sua e di tutti i suoi compagni, vide che si trattava di un ragazzo che sembrava avere soltanto qualche anno più di lui, con disordinati capelli biondi e la pelle un po' scura, un piercing sul labbro inferiore, e con addosso una giacca blu con delle zone gialle sui fianchi e sul colletto, pantaloni lunghi di colore grigio scuro, e scarpe da ginnastica. Era seduto a gambe incrociate nel bel mezzo del nulla, e stava sgranocchiando un pacchetto di patatine fritte come niente fosse...

"Un... un essere umano? Ma... com'è possibile? Che ci fa qui?" si chiese Agumon, mentre il misterioso intruso si avvicinava lentamente. Una volta giunto a pochi metri, levò gli occhi dal pacchetto di patatine... e lo gettò via con noncuranza, per poi fissare il gruppo della DATS e sfoderare un ghigno satanico che non prometteva niente di buono!

"Bene, bene, bene... siete arrivati giusto in tempo." disse Kouki Tsubasa, squadrando con arroganza i membri della DATS. "Sembra proprio che dovrò aggiungere un nuovo capitolo alla mia autobiografia. Nel prossimo capitolo... Il Massacro Del Digital Gate!"

Masaru strinse i denti, e lui ed Agumon si misero in guardia. "E tu chi cazzo sei?" intimò. "Togliti di mezzo, o ti faccio muovere io!"

"Ahi, ahi, ahi... come al solito, Kouki cerca di prendersi tutto il divertimento!" disse una voce femminile falsamente dolce proveniente da dietro il gruppo. Il capitano Satsuma, che stava nella retroguardia, si voltò di scatto... e vide apparire Nanami ed Ivan, anche loro apparentemente tranquilli e rilassati nonostante la situazione in cui si trovavano. "Mamma mia... quello non sa proprio cosa sia la moderazione, eh?"

"Hey! E questo che significa?" esclamò Chika. "C'è una festa, e noi non ne sapevamo niente, per caso?"

Ivan stava esaminando con attenzione il gruppo... e per qualche motivo, in quel momento lo sguardo gli era caduto su Yoshino e Raramon. "Hmm... qui invece non ci sono molte ragazze, a parte quella coi capelli rossi." commentò, ancora una volta parlando ad alta voce senza rendersene conto. "Devo ammettere, però, che è carina. Chissà se vorrebbe uscire con me. Ma ovviamente, non potrei mai dirlo ad alta voce, neanche sotto tortura."

"Quante volte te lo devo dire, Ivan?" rispose Nanami, sempre sorridendo, ma senza riuscire a nascondere una venuzza pulsante che le affiorava sulla fronte. "Ancora una volta, hai detto ad alta voce quello che pensavi."

Kouki si sgranchì le nocche delle mani, sempre mantenendo quel suo sorriso malvagio sulle labbra. "Okay, Ivan... Nanami... vediamo di non perdere tempo con queste nullità. Facciamole fuori rapidamente, e chi si è visto si è visto." affermò, per poi scattare verso Masaru e tirare indietro un braccio per sferrare un pugno micidiale! Masaru ed Agumon si fecero avanti, accettando la sfida del biondo, e il giovane si preparò ad intercettare il pugno di Kouki con il suo...

"Attento, Masaru-kun!" lo avvertì Tohma. "Questi tre non sono persone normali!"

"Fratellino!" esclamò Chika.

Con un grido di battaglia, Masaru sferrò il suo colpo, e il suo pugno si scontrò con quello di Kouki a mezz'aria... facendo accendere la Digi-Soul attorno al pugno del giovane agente della DATS!

"Cosa?" esclamò Masaru, facendo un passo indietro e guardando i quadratini luminosi che danzavano attorno al suo pugno. "Ma... ma che significa? La Digi-Soul si è accesa?"

"Tohma ha ragione! Quelli non sono dei normali esseri umani!" ribattè Agumon.

Kouki balzò indietro e fece una breve, secca risata di derisione. "Oh, certo che non lo siamo, lucertolina! Noi siamo molto di più di comuni e patetici esseri umani!"

"Ma certo, adesso capisco..." disse Satsuma. "Voi siete i Bio-Ibridi di cui ho sentito parlare, vero?"

"Sì, essere loro! Loro sconfitto me e Falcomon!" esclamò Ikuto, ora riuscendo a vedere meglio i tre aggressori. "Loro trasformati in Digimon e sconfitto Yatagaramon!"

"Erano fortissimi!" esclamò allarmato Falcomon. "Non possiamo vincere contro di loro!"

Accerchiando il gruppo di agenti della DATS, Kouki, Nanami ed Ivan tirarono fuori dei congegni neri molto simili a dei Digivice-Ic e li attivarono. Non appena il piccolo schermo a cristalli liquidi si illuminò, i corpi dei tre seguaci di Kurata vennero circondati da una minacciosa aura di pixel violetti, che li avvolse completamente, e cominciò a farli mutare!

"BIO-HYBRID EVOLUTION... CHARGE!" esclamarono tutti e tre assieme, scomparendo in un lampo di luce per poi riapparire sotto forma di tre impressionanti Digimon di livello Armor! Un istante dopo che la loro evoluzione artificiale era iniziata, al posto di Kouki si trovava un magnifico e terrificante uccello da preda dalle piume di colore blu elettrico, decorate da innumerevoli fulmini dorati che striavano le ali, il dorso e la lunga coda zigzagante. Persino le piume poste sul bordo delle ali erano dorate e a forma di fulmine, e una cresta composta di morbide piume bianche, tenute in piedi dall'energia statica che percorreva il corpo del volatile, percorreva la spina dorsale del Digimon. La testa era protetta da un elmetto blu dai bordi dorati ricoperti di punte affilate, e un corno dorato zigzagante spuntava dalla sua fronte, in mezzo ad un paio di occhi acuti e feroci. Il becco era corto e crudelmente uncinato, e le zampe erano armate di letali artigli che sprigionavano scariche elettriche.

"BIO THUNDERBIRDMON!" esclamò il nuovo Digimon.

Al posto di Nanami era apparso un serpente gigantesco completamente coperto da un'armatura bianca dalle giunture rosse, che presentava una imponente cresta di piume verdi sulla testa, e aveva un paio di grandi ali dalle piume simili a lame che spuntavano dal collo, appena sotto la testa. La sua coda terminava con un sonaglio, come un crotalo, da cui spuntava una lama dorata dai bordi frastagliati, che ricordava non poco una fiamma stilizzata. Il serpente fece un'evoluzione a mezz'aria e squadrò con decisione il gruppo della DATS.

"BIO QUETZALMON!" si presentò, usando la voce di Nanami.

Infine, in maniera ironicamente adeguata al suo aspetto imponente, Ivan si era trasformato in un Digimon simile ad un enorme stegosauro, dalla pelle verde smeraldo robusta come la roccia, che diventava più chiara sul ventre, sulle zampe e sulla testa. Quest'ultima era coperta da un elmetto di metallo grigio piombo dal quale spuntava un robusto corno uncinato, e dalla sua schiena fuoriuscivano innumerevoli piastre di metallo affilato, che facevano sembrare la sua schiena un tappeto di lame puntate verso il cielo. Aveva una coda relativamente corta, dai cui lati fuoriuscivano in maniera simmetrica dei grossi spuntoni di metallo.

"BIO STEGOMON!" ruggì.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Thunderbirdmon

Tipo: Uccello

Attributo: Dati

Livello: Armor

Attacchi: Thunderstorm, Spark Wing

Un tipo di Digimon alato che controlla le tempeste, evocando le nuvole tramite i suoi ruggiti e controllando l'elettricità con il suo corno. Normalmente, ha un carattere irascibile ma generoso. E' il risultato dell'evoluzione di un Gotsumon o un Impmon tramite Digimental dell'Amicizia

Nome: Quetzalmon

Tipo: Bestia Fantasma

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armor

Attacchi: Freezing Wave

Digimon mitologico, ottenuto dall'evoluzione di un Wormmon tramite il leggendario Digimental della Luce. Questo Digimon è considerato da molti un'incarnazione del sole e del vento, e quando è infuriato, può scagliare maledizioni letali ai suoi nemici. Tuttavia, di solito è pacifico e cerca di non combattere.

Nome: Stegomon

Tipo: Drago

Attributo: Dati

Livello: Armor

Attacchi: Shell Needle Rain, Guillottine Wheel

Digimon simile ad un dinosauro, evoluto da un Patamon che ha avuto accesso al Digimental dell'Amicizia. Le innumerevoli lame che spuntano dalla sua schiena rendono quasi impossibile attaccarlo a disanza ravvicinata, mentre lui può sparare le sue lame in ogni direzione.

(ATTENZIONE - Gli esemplari sotto osservazione non sono Digimon normali)

L'improvvisa trasformazione aveva lasciato di stucco Masaru, Tohma, Yoshino, Chika e i loro compagni... ma ben presto, Masaru alzò le spalle e si mise di nuovo in guardia, pronto ad affrontare i tre pericolosi individui. "Hmph. Niente male. Un trucchetto degno di un prestigiatore da quattro soldi come Kurata!" affermò. "Ma se pensate che basti questo per farci paura, vi sbagliate di grosso!"

"Sono pur sempre dei Digimon di livello Armor." affermò Gaomon. "Non dovrebbero essere in grado di competere con degli Ultimate."

"Vero! Secondo me, Yatagaramon ha perso solo perchè non si aspettava questo trucco, e perchè eravate in tre contro uno!" rispose Agumon. "Avanti, capo, io sono pronto!"

"Bene!" rispose Masaru, il pugno che ancora brillava di lucette arancioni. "Allora, diamo inizio alla festa!"

"State molto attenti. Ho l'impressione che questi individui siano più pericolosi di quanto sembrino." affermò Satsuma, guardando i tre con sospetto. Tuttavia, questo non riuscì a dissuadere Masaru e i suoi compagni, che attivarono i loro Digivice-Ic e fecero evolvere i loro compagni!

"DIGI-SOUL... FULL CHARGE!" esclamarono in coro Masaru, Tohma, Yoshino e Chika, dirigendo poi il fascio di energia ai loro partner digitali.

"Agumon shinka... GEOGREYMON! GeoGreymon chou shinka... RISEGREYMON!"

"Gaomon shinka... GAOGAMON! Gaogamon chou shinka... MACHGAOGAMON!"

"Raramon shinka... SUNFLOWERMON! SunFlowermon chou shinka... LILAMON!"

"Dorumon shinka... DORUGAMON! Dorugamon chou shinka... DORUGREMON!"

"Ikuto, fai evolvere anche me!" esclamò Falcomon. "Devo dare loro una mano, o non ce la faranno mai!"

"Non ce la puoi fare, Falcomon! Tu ancora debole..." spiegò il ragazzino, mentre anche Yushima e Satsuma si preparavano ad intervenire e facevano evolvere i loro Digimon...

"Digi-Soul... CHARGE!" esclamarono i due membri più maturi della DATS, e sia Kamemon che Kudamon iniziarono ad evolvere, passando alle loro forme Champion.

"Kamemon shinka... GAWAPPAMON!"

"Kudamon shinka... LEPPAMON!"

Nel frattempo, RiseGreymon aveva aperto le ostilità, volando verso Bio-Thunderbirdmon e cercando di sferrargli un colpo con il fucile che aveva al posto del braccio... ma il rapace elettrico bloccò l'attacco con un semplice gesto della sua ala e respinse il dinosauro cibernetico, per poi caricare il suo corno ed esclamare il nome di uno dei suoi attacchi.

"Spark Wing!" e Bio-Thunderbirdmon scagliò una potente scarica elettrica dorata che centrò RiseGreymon in pieno petto e lo scagliò via con un breve grido di dolore!

"RiseGreymon!" esclamò Masaru.

"Hahahahahaaaa! Ma come, tutto qui?" Bio-Thunderbirdmon rise sguaiatamente. "E pensare che il vecchio mi aveva detto che eravate tipi pericolosi!"

Lilamon aveva schivato per un pelo un letale colpo di coda da parte di Bio-Stegomon, che era scattato in avanti ad una velocità spaventosa! Gawappamon cercò di intervenire, usando il suo attacco DJ Shoot per scagliare una raffica di dischi affilati come rasoi dalla sua testa, ma Bio-Stegomon usò le lame sulla sua schiena per intercettare i colpi e renderli inefficaci... scoprendo però nel frattempo il fianco a MachGaogamon, che lo colpì in un punto non protetto con il suo pugno guantato di metallo!

Sfortunatamente, il Digimon stegosauro si spostò appena e ghignò in faccia all'uomo-lupo cibernetico, che non fece in tempo a spostarsi prima che una raffica di lame proveniente dal dorso dell'avversario lo investisse!

"Shell Needle Rain!" esclamò Bio-Stegomon, scagliando diverse lame dalla sua schiena e scagliando via MachGaogamon. Dorugremon e Leppamon, nel frattempo, stavano cercando di attaccare Bio-Quetzalmon, che evitò facilmente un colpo di coda da parte del dragone, e rispose chiudendo le ali per poi aprirle di scatto!

"Freezing Wave!" esclamò il serpente alato, investendo entrambi con una folata di vento gelido che scagliò via l'enorme Dorugremon e costrinse Leppamon a spostarsi di lato per non essere travolto. RiseGreymon, ancora impegnato con Bio-Thunderbirdmon, era riuscito a recuperare un po' di distanza dall'avversario, e ora stava puntandogli contro il suo fucile!

"Trident Revolver!" esclamò, sparando tre colpi rapidi e precisi contro il Bio-Ibrido, che non riuscì a schivarli e venne colpito in pieno, scomparendo in una nuvola di fumo nero quando i proiettili si infransero sul suo corpo. Masaru ghignò e strinse un pugno davanti a sè... ma la sua gioia durò molto poco, visto che, un istante dopo, la nuvola di caligine di diradò, e Bio-Thunderbirdmon ne emerse completamente illeso!

"Non posso crederci... ha resistito al mio Trident Revolver?" esclamò incredulo RiseGreymon.

"Hehehehee... non avete scampo! La vostra è una battaglia persa in partenza!" si vantò l'uccello elettrico, mentre dietro a Masaru, i Digimon dei suoi compagni cercavano inutilmente di trattenere Bio-Stegomon e Bio-Quetzalmon. "Voi siete soltanto dei Digimon! Noi invece, uniamo il meglio dei due mondi! Il professor Kurata ha fatto di noi tre creature perfette!"

"Purtroppo avere ragione... loro troppo forti per noi!" esclamò Ikuto.

"Maledizione... ma allora, che possiamo fare?" esclamò Masaru. "Non possiamo farci fermare proprio adesso che siamo ad un passo dalla meta!"

"Vi consiglierei di arrendervi, finchè siete ancora in tempo." affermò Bio-Quetzalmon, dopo aver mandato via Lilamon con un colpo di coda, come se fosse stata una mosca. Vedendo che la situazione si stava facendo difficile, Satsuma e Yushima si guardarono negli occhi e, come se si fossero fatti una domanda silenziosa a vicenda, annuirono e si misero davanti al gruppo assieme a Leppamon e a Gawappamon, decisi ad affrontare da soli i tre Bio-Ibridi.

"C-comandante Satsuma!" esclamò Chika. "Yushima-san!"

"Satsuma-taichou! Yushima-san! Che cosa state cercando di fare?" esclamò Yoshino. "E' troppo pericoloso! Non potete affrontarli da soli!"

Senza neanche voltarsi, il comandante della DATS diede il suo ordine ai cinque ragazzi. "Ascoltate. Io e Yushima-san terremo a bada i Bio-Ibridi di Kurata." affermò. "Voi dovete raggiungere il Mondo Digitale. Non è una richiesta, è un ordine. Andate, adesso! Non dimenticate che avete una missione da compiere!"

"E tu... cosa vorresti fare?" chiese con spocchia Bio-Thunderbirdmon. "Tu e quel vecchio deficiente che ti porti dietro non siete in grado di fermarci! I vostri Digimon sono solo a livello Champion! Non sono nulla in confronto a noi!"

Yushima si aggiustò il cappello di paglia sulla testa. "Questo non fa altro che dimostrarmi quanto sei sciocco, ragazzo mio... non dovresti giudicare senza sapere di cosa siamo capaci." spiegò con tutta calma. "Satsuma-san... facciamo vedere a questi giovanotti cosa intendiamo."

Senza dire una parola, Satsuma annuì... e tirò fuori nuovamente il suo Digivice-Ic, facendo brillare lo schermo e facendo apparire stringhe di codice digitale attorno a Gawappamon e a Leppamon! Bio-Thunderbirdmon e i suoi complici retrocessero sbalorditi... e anche il resto del team della DATS non potè fare a meno di sgranare gli occhi!

"COSA?" esclamò Bio-Quetzalmon. "Il professor Kurata non ci aveva detto niente di tutto questo!"

"Il che è un vero peccato, per voi." affermò Satsuma. "Avrebbe dovuto essere sicuro di sapere tutto, prima di inviarvi contro di noi."

"Capitano!" esclamò Tohma. "Che... che cosa avete intenzione di fare?"

La domanda sembrò cadere nel vuoto, nel momento in cui Satsuma e Yushima attivaronoo di nuovo i loro Digivice-Ic!

"DIGI-SOUL... FULL CHARGE!"

"Leppamon... chou shinka..."

Leppamon scomparve davanti agli occhi dei Bio-Ibridi... e subito dopo, apparve al suo posto un magnifico Digimon simile ad un unicorno, con un mantello dorato e una bardatura di verdi squame di drago, la coda simile come contistenza ad una nuvola dorata, e zoccoli d'argento decorati con dei motivi dorati a forma di fulmine. Due grandi ali bianche spuntavano dalla schiena del Digimon sacro, e la sua testa, attorniata da una criniera bianca con una striscia arancone sopra la testa, era protetta da un elmetto a forma di testa di drago, con un corno ricurvo del colore del sangue che svettava in mezzo agli occhi. Il Digimon si impennò e spalancò le ali, per poi fissare severamente i Bio-Ibridi con i suoi occhi azzurri come il cielo!

"...KIRINMON!"

"Gawappamon... chou shinka..."

Il buffo Digimon simile ad un kappa venne sostituito da un alto e imponente guerriero vestito di bianco, con un'armatura argentata che copriva le braccia e il torace, e mani e piedi simili a quelli di un rettile, ricoperti di squame verdi! In una mano artigliata, il Digimon impugnava una strana arma simile ad un'alabarda, terminante in una grande lama grigia a forma di falce di luna ad una estremità, e una sorta di mitragliatrice all'altra estremità. Una sciarpa rossa era legata attorno al suo collo, a cui portava anche una collana di magatama dorati, e la sua testa, incorniciata da capelli blu lunghi fino alle spalle, era anch'essa da rettile, con una fascia di metallo a proteggere la fronte. Con l'abilità di un vero esperto, il Digimon fece volteggiare tra le proprie mani la sua alabarda, e poi si mise in posa esclamando il proprio nome!

"...SHAUJAMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kirinmon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Wind Cutter Sword, Knowledge of Swift, Wave of Righteousness

Digimon sacro, tra i primi Digimon mai creati, che vanta una potenza molto simile a quella di un livello Mega. Nonostante la sua forza, detesta la violenza e cerca di non spargere sangue inutilmente, a meno che non venga ripetutamente provocato.

Nome: Shaujamon

Tipo: Demone

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Hydro Descent, Crescent Moon Slash

Un misterioso Digimon demoniaco, scacciato dall'equivalente digitale dell'Eden a causa dei suoi eccessi. Si tratta di un Digimon sorprenentemente calmo e razionale, ma si dice che nella sua collana sia sigillato un Digi-Core molto pericoloso, che potrebbe trasformarlo in qualcosa di incontrollabile...

"Coloro che cercano di distruggere la vita..." tuonò Kirinmon. "Dovranno affrontare la mia collera!"

"Hah! Non farmi ridere!" gracchio Bio-Thunderbirdmon. "Io distruggo quello che voglio, matusa, e non sarete voi a fermarmi! Thunderstorm!" Detto questo, il feroce uccello del lampo aprì le ali e lanciò una tremenda scarica di fulmini contro il Digimon celestiale... ma Shaujamon si mise in mezzo e, facendo volteggiare il suo bastone, parò tutti gli attacchi!

"Siete un branco di folli." sentenziò Kirinmon. "Knowledge of Swift!"

Kirinmon scattò in avanti, trasformato in un lampo di pura energia, e colpì i tre Bio-Ibridi con una tale velocità che questi ultimi ebbero a malapena il tempo di accorgersi di cosa stava accadendo! Scomparendo e riapparendo a velocità folle, Kirinmon portò a segno una serie di attacchi con il suo corno, e i tre ibridi vennero scagliati via con un grido di dolore!

"Aaaaargh!" strillò Bio-Thunderbirdmon "Come... come è possibile? E'... è riuscito a ferirci!"

Shaujamon afferrò stretto il suo bastone e si concentrò, m entre un'aura azzurra si accendeva attorno al suo corpo...

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Masaru, Agumon (appena tornato al suo stadio evolutivo iniziale) e i loro compagni avevano approfittato della distrazione per allontanarsi dal luogo della battaglia... e ora, stavano fluttuando verso l'uscita del Digital Gate, per raggiungere il Mondo Digitale. I rumori della battaglia che si stava combattendo dietro di loro risuonavano tutt'attorno, e di tanto in tanto, i ragazzi non potevano fare a meno di voltarsi per controllare se Satsuma, Yushima e i loro Digimon fossero riusciti a scrollarsi di dosso i tre irritanti Bio-Ibridi...

"Accidenti... avanti, vecchietto! Forza, comandante! Siamo quasi arrivati a DigiWorld, non vi fate fermare adesso..." mormorò Masaru... un attimo prima che la luce proveniente dall'uscita del Digital Gate li inghiottisse, scagliandoli nel Mondo Digitale! Masaru cercò di tendere la mano verso lo spazio tra le dimensioni... ma non strinse che l'aria.

"Comandante Satsuma! Yushima-san!" esclamò Chika, cercando di richiamare i due adulti.

"Comandante!" esclamò Yoshino a sua volta... e subito dopo, il varco digitale finì, e i quattro agenti della DATS, assieme ai loro Digimon e ad Ikuto, vennero deposti su un prato verdeggiante ai bordi di una foresta dall'aspetto rigoglioso, prima che il passaggio si chiudesse dietro di loro...

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CONTINUA...

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Capitolo 42
*** L'ira dell'Olimpo ***


Record of Digital Wars-042

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 42 - L'ira dell'Olimpo

Il Trailmon che aveva portato Takuya e i suoi compagni, assieme a Bokomon e Neemon, a Digiworld, si fermò con uno sbuffo di vapore bollente alla stazione che i Leggendari Guerrieri ricordavano bene essere stato il loro capolinea anche quando era iniziato il loro primo viaggio nel mondo digitale - il Flame Terminal, dove Takuya aveva ricevuto i poteri di Agunimon e aveva affrontato Cerberusmon. Era ironico, pensò Kouji con un mezzo sorriso, come adesso la loro nuova missione ripartisse da lì... e questa volta, la posta in gioco non era meno alta di quanto già non fosse all'epoca. Kurata stava per assalire il Mondo Digitale, condannando tutti i Digimon ad una fine orribile come aveva già fatto con Mercurimon, e loro erano lì in quel momento per fare in modo che DigiWorld potesse difendersi dall'imminente catastrofe. Ma la prima cosa da fare, in quel momento, era recuperare Kouichi e gli altri... chissà cosa stavano facendo adesso, e se per caso anche loro si erano trovati a dover affrontare i Gizumon che Kurata aveva indubbiamente già scatenato sul Mondo Digitale...

"Grazie per averci riportato qui, Trailmon..." disse il piccolo Tomoki al Digimon treno, che aveva appena fermato i propri motori, e ora si stava godendo un po' di meritato riposo sul binario. "Senza il tuo aiuto, avremmo avuto dei seri problemi... non credo che saremmo riusciti ad arrivare a DigiWorld in tempo per fermare le ambizioni di Kurata."

"E' STATO UN PIACERE PER ME, RAGAZZI." rispose il Digimon meccanico. "PIUTTOSTO, VOI STATE ATTENTI. PURTROPPO IO NON HO IDEA DI COSA SIA SUCCESSO ULTIMAMENTE A DIGIWORLD... MA HO SENTITO DIRE CHE, A CAUSA DELLE AMBIZIONI DI GALLANTMON, NUMEROSI DIGIMON STANNO METTENDO SU UN MOVIMENTO DI RESISTENZA SITUATO SU UNA CITTA' MOBILE DI NOME ELDORADIMON. SFORTUNATAMENTE, NON SO DOV'E'... ANCHE PERCHE', COME HO DETTO, SI SPOSTA IN CONTINUAZIONE, ED E' DIFFICILE CHE RESTI PIU' DI UN GIORNO NELLO STESSO POSTO."

"Certo, capiamo..." disse Junpei, aggiustandosi gli occhiali. "In ogni caso, non credo che questa ElDoradimon sia una cosa che passa inosservata. Se è così importante, allora sicuramente si saranno sparse un bel po' di voci in giro, e non sarà tanto complicato tenere traccia dei suoi spostamenti."

"Vorrà dire che la prima cosa che faremo sarà di fermarci ad un villaggio e chiedere dove hanno visto ElDoradimon." propose Neemon, ma Bokomon intervenne dandogli una leggera gomitata, per dirgli che non si trattava di una buona idea. "Oh? Che ho detto di male adesso, Bokomon?"

"Insomma, Neemon, cerca di usarlo il cervello, ogni tanto! Prova ad immaginare quanti Digimon, ora come ora, parteggiano per Gallantmon!" affermò il Custode del Libro. "Sicuramente è pieno ovunque di spie o di delatori che non aspettano altro che qualcuno chieda di ElDoradimon! Se gli uomini di Gallantmon dovessero venire a sapere dove si trova il principale nucleo di resistenza contro il loro signore, allora non perderebbero tempo ad assalirlo, e sarebbe un guaio per tutti!"

"Caspita, è vero! A questo non avevo proprio pensato!" esclamò Neemon spalancando gli occhi, questa volta senza bisogno che Bokomon gli tirasse l'elastico dei calzoni!

Il gruppo di ragazzi ridacchiò del breve momento di goffaggine offerto dalle loro guide, che contribuì ad allietare l'atmosfera alquanto tesa che regnava in quel momento. "Beh, non fa niente, ragazzi. Vorrà semplicemente dire che dovremo stare attenti a quello che dicono i Digimon... insomma, immagino che si sentiranno voci di corridoio in giro riguardo ElDoradimon, giusto?" chiese Izumi, rimettendosi a posto i bei capelli biondi. "Basterà tenere le orecchie tese, e da lì potremo arrivare ad ElDoradimon..."

"Huh?" esclamò all'improvviiso Kouji, notando qualcosa che si muoveva sul tetto della stazione mentre si guardava attorno. Aveva una forma fin troppo riconoscibile, e il ragazzo non perse tempo a dare l'allarme ai suoi compagni! "Attenti! Lassù c'è qualcosa!"

"Cosa?" esclamò Takuya, spostandosi dal punto in cui si trovava appena in tempo! La cosa nascosta sul tetto si erse in tutta la sua altezza, ritenendo inutile continuare a restare nascosta... e si rivelò per quello che era, un mostruoso Gizumon-AT il cui occhio-telecamera scintillò per una frazione di secondo prima di scagliare un dirompente raggio laser multicolore contro i Leggendari Guerrieri! Takuya sentì un brevissimo colpo di calore quando il raggio mortale passò a pochi centimetri dal suo volto, colpendo il terreno vicino al binario e facendolo svanire in una pioggia di pixel argentati! Mentre i Leggendari Guerrieri si voltavano tutti verso il punto da cui era provenuto l'attacco, altre di quelle orribili macchine si sollevarono da dietro l'edificio della stazione, puntando tutti assieme i loro laser contro i ragazzi... e contro il Trailmon che li aveva condotti fin lì!

"Maledizione! Kurata non si è certo fatto aspettare, eh?" esclamò Takuya, mentre altri Gizumon-AT si libravano in aria vicino al primo. "Presto, ragazzi, dobbiamo trasformarci! E tu, Trailmon, scappa via di qui, presto!"

"SUBITO!" esclamò spaventato il Digimon treno, attivando nuovamente i suoi motori per cercare di fuggire dalla stazione. Ma, sfortunatamente, era un bersaglio troppo grande e troppo lento per sperare di salvarsi da quelle orribili macchine. Alcune di loro puntarono direttamente verso Trailmon e spararono i loro raggi, trafiggendo il corpo metallico del Digimon da trasporto! Trailmon ebbe soltanto il tempo di avere uno spasmo, scuotendo i vagoni nel disperato tentativo di resistere... prima che il suo corpo si trasformasse in un Digi-Tama sotto gli occhi pieni di orrore dei Leggendari Guerrieri, di Bokomon e di Neemon. L'uovo fluttuò in aria per un secondo, emettendo crepitanti scintille elettriche... e poi si infranse in una pioggia di dati inerti che si dispersero per sempre.

"Trailmon! Trailmon, nooooo!" urlò Junpei, sconvolto al vedere un altro dei loro amici venire cancellato per sempre dalle diaboliche armi di Kurata. Ma il sentimento di dolore e perdita si trasformò ben presto in rabbia e desiderio di vendetta... e un attimo dopo, i cinque ragazzi attivarono i loro Digivice prima che i Gizumon-AT potessero riorganizzarsi e scagliare un nuovo attacco! Bokomon e Neemon si ripararono dietro un cartellone degli orari, lasciando campo libero ai ragazzi che già cominciavano a trasformarsi!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono tutti assieme i cinque Leggendari Guerrieri, ricoprendosi un attimo dopo di codice digitale che si solidificò intorno ai loro corpi e li trasformò!

"AGUNIMON!"

"LOBOMON!"

"BEETLEMON!"

"KUMAMON!"

"KAZEMON!"

I Gizumon-AT, per nulla impressionati dall'improvvisa apparizione dei difensori del Mondo Digitale, sciamarono tutti assieme contro di loro, scagliando una raffica di raggi laser contro di loro, che però i ragazzi riuscirono a mandare tutti a vuoto. Con un grido di rabbia e di vendetta, Agunimon caricò il Gizumon-AT più vicino, scartando lateralmente un altro raggio laser, e poi colpendolo nell'occhio-telecamera con il pugno avvolto da fiamme scarlatte!

"Pyro Punch!" esclamò, centrando in pieno il suo avversario con una tale forza che la corazza del mostro meccanico si spaccò, e l'occhio-telecamera rientrò all'interno del corpo! Il Gizumon-AT, danneggiato in maniera fatale, si accasciò al suolo in una pioggia di scintille elettriche, e il suo Digi-Code uscì dal suo corpo in modo che Agunimon potesse catturarlo... e poi infrangere con un pugno il Digi-Tama che ne era risultato, distruggendo per sempre il Gizumon-AT! Kumamon usò il suo Blizzard Breath per confondere i sensori di alcuni Gizumon, lasciandoli inermi per qualche secondo, e permettendo a Beetlemon di attaccarli senza esporsi ai loro terribili attacchi.

"Lightning Blitz!" esclamò l'insetto corazzato, scagliando un potente fulmine azzurro dal suo corno, ed investendo il nemico, riducendo altri due Gizumon-AT in dati per poi scannerizzarli, e distruggere i Digi-Tama risultati prima che potessero volare verso un Primary Village. Più vicino, Kazemon e Lobomon stavano tenendo a bada altri due di quegli orrori meccanici, e la Digimon alata si stava destreggiando abilmente tra il fuoco incrociato, evitando i raggi mortali e rispondendo con delle raffiche di calci precise e devastanti! Dopo aver evitato un altro attacco, Kazemon si lanciò in picchiata su uno dei Gizumon-AT e iniziò a sferrare una serie di calci al suo occhio-telecamera, distruggendolo e facendo uscire il Digi-Code del Digimon artificiale, che poi la Guerriera del Vento scannerizzò prima che Lobomon sferrasse un rapido e preciso colpo di spada che fece a pezzi il Digi-Tama.

Ormai non restavano che tre Gizumon-AT, ma nessuno di essi sembrava in alcun modo turbato o reso meno baldanzoso dalla misera fine dei loro compagni. Ma Takuya non aveva intenzione di concedere loro pietà in ogni caso: con un grido di rabbia, il Guerriero del Fuoco caricò i tre mostri meccanici, scagliando una raffica di dardi infuocati contro di loro e costringendoli a ritirarsi per un breve tratto, prima che Kumamon e Lobomon fosssero loro addosso.

"Pyro Darts!" esclamò Agunimon, scagliando una precisa e letale raffica di dardi infuocati contro il nemico, e riuscendo a far saltare le giunture che connettevano gli arti di un Gizumon-AT al resto del corpo. La macchina assassina si ritirò, spruzzando scintille da ciò che rimaneva delle sue braccia idrauliche, e non riuscì a difendersi quando Agunimon gli fu addosso, martellandola furiosamente di pugni finchè il Digi-Code del mostro meccanico non venne esposto.

"Howling Laser!" esclamò Lobomon, centrando in pieno l'occhio-telecamera di uno dei mostri meccanici rimasti con un dirompente raggio laser sparato dal cannone montato su una delle sue braccia. Il Gizumon-AT barcollò, spruzzando scariche elettriche dal buco che ora aveva nella sua corazza al posto dell'occhio-telecamera, e Lobomon, sfruttando la sua agilità superiore, si avvicinò rapidamente e sferrò un colpo di spada laser che troncò i cavi elettrici posti sotto il corpo dell'orrore meccanico, e poi penetrò nel suo corpo corazzato, tagliandolo quasi a metà! Il Gizumon-AT si abbattè al suolo ed espose il proprio Digi-Code... mentre Kumamon tirava fuori il suo lanciamissili in miniatura e sparava una raffica di palle di neve contro l'ultimo Gizumon-AT rimasto!

"Blizzard Blaster!" esclamò il piccolo Leggendario Guerriero del Ghiaccio, riuscendo a confondere i sensori del Digimon artificiale con una scarica ben precisa di palle di neve semi-congelate. Mentre il Gizumon-AT lottava per liberarsi dalla neve, Kumamon lo colse in contropiede e si diede lo slancio con i suoi sci, spiccando un salto altissimo e arrivando proprio sopra l'orribile robot. Poi, il Digimon ibrido simile ad un orsacchiotto di neve si trasformò in una enorme stalattite di ghiaccio, trasparente come l'acqua ma dura come il diamante più puro, e si lasciò cadere sull'ultimo Gizumon-AT rimasto! "Ed ora... Frozen Tundra!"

Il colpo andò a segno, e la corazza metallica del Gizumon-AT si rivelò del tutto insufficiente contro l'attacco di Kumamon, reso più potente dalla forza di gravità. La punta di ghiaccio affilatissima squarciò la parte superiore del mostro e trafisse le sue parti vitali, mandandolo in corto circuito e facendolo abbattere al suolo in un groviglio di cavi tranciati. Un attimo dopo, anche il codice digitale dell'ultimo mostro meccanico apparve, e Beetlemon tirò fuori il suo D-Tector per prenderlo.

"Sarete assorbiti, spiriti malvagi. Il Fulmine vi purificherà." esclamò il Digimon simile ad uno scarabeo. "Digi-Code Scan!"

Con un ampio movimento del braccio, lo H-Spirit del Fulmine mosse il suo D-Tector orizzontalmente davanti a sè, e il Digi-Code dei Gizumon-AT volò via dai loro corpi e venne assorbito dal congegno elettronico. Tre Digi-Tama di colore verde e viola caddero sul pavimento e iniziarono a fluttuare verso il cielo, ma Kazemon ebbe qualcosa da dire a riguardo - con un gesto delle braccia, la Digimon alata evocò un vortice che intrappolò i tre Digi-Tama e li fece volteggiare a velocità vertiginosa al proprio interno, per poi scagliarli con violenza contro il muro della stazione, dove andarono in mille pezzi, condannando i Gizumon-AT all'oblio eterno.

La battaglia era conclusa, e i Leggendari Guerrieri si rilassarono per un attimo prima di sciogliere la trasformazione e tornare ad essere Takuya e la sua brigata... ma questa vittoria non aveva dao loro nessuna soddisfazione se non quella cupa della vendetta per il loro amico così ignobilmente assassinato. Erano riusciti a distruggere i Gizumon, e ad impedire loro di seminare altra distruzione nel Mondo Digitale... ma non erano riusciti a salvare il gentile Trailmon Raccoon Dog che aveva permesso loro di arrivare a DigiWorld. Questo non faceva altro che far montare la loro rabbia, e rinnovare il loro desiderio di fermare Kurata e consegnarlo alla giustizia...

"Ce l'abbiamo fatta... abbiamo fermato quegli esseri infernali... ma purtroppo non siamo riusciti a salvare il nostro amico Trailmon..." mormorò cupamente Junpei, avvicinandosi alle rotaie e guardando verso la strada ferrata. Non era rimasto niente del Digimon da trasporto... neanche il segno delle ruote sulle rotaie. Era come se il Trailmon Raccoon Dog non fosse mai esistito. "Quel maledetto Kurata... quanti Digimon dovranno ancora morire perchè lui sia soddisfatto?"

"Te lo dico io, Junpei-kun. Quell'essere schifoso non si fermerà finchè non avrà massacrato tutti i Digimon innocenti che vivono su Digiworld." rispose Takuya, stringendo un pugno per la rabbia. Se avesse avuto per le mani Kurata, sicuramente il Leggendario Guerriero del Fuoco non avrebbe potuto rispondere delle proprie azioni. "E' per questo che dobbiamo sbrigarci. Dobbiamo trovare ElDoradimon e unirci alla resistenza che si trova già lì, così avremo migliori probabilità di fermare i piani di Kurata. Ma prima... dobbiamo ritrovare Masaru-kun, Kouichi-kun e gli altri. Se restiamo separati, siamo a rischio. Avete visto anche voi che Kurata aveva già previsto la nostra mossa."

"E' vero. Non abbiamo tempo da perdere." affermò Izumi, appoggiando una mano sulla spalla del suo amico per cercare di dargli un po' di conforto. Tuttavia, anche lei in quel momento non provava altro che odio e sete di vendetta nei confronti di Kurata. "Kouichi-kun e gli altri probabilmente hanno già incontrato alcuni di quei mostri meccanici, quindi anche loro staranno cercando di trovare alleati che li possano aiutare. Facciamo presto, e raggiungiamo in fretta un villaggio."

Il gruppo non ebbe nulla da obiettare all'idea della biondina mezza-italiana, e dopo essersi scambiato dei cupi cenni di assenso, ancora segnati dall'orrenda fine di Mercurimon e del Trailmon Raccoon Dog, si diressero verso l'uscita della stazione e lungo una stradina polverosa che si inoltrava nell'ampia prateria verde...

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I raggi del sole che filtravano nella caverna in cui lui e il resto del gruppo dei Leggendari Guerrieri si era fermato per la notte furono una gradita visita per Kouichi Kimura, che era rimasto lì a fare la guardia per il suo ultimo turno di notte. Vicino a lui, in una parte più interna della caverna, Katsuharu, Shinya, Sophie e Kaoru stavano dormendo come meglio potevano, adagiati su dei giacigli di paglia e avvolti da delle coperte improvvisate, attorno ai resti di un fuoco da campo attorniato da pietre. Il fratellino di Takuya stava dando qualche cenno di stare svegliandosi, muovendo la coperta davanti agli occhi come per schermarsi la faccia... ma un attimo dopo, si decise ad alzarsi e si mise in posizione semiseduta sul giaciglio, sfregandosi la faccia con una mano.

"Hmmm... buongiorno, Kouichi-kun... ci sono novità?" chiese il Leggendario Guerriero della Terra, mentre attorno a lui, anche il resto della squadra cominciava a svegliarsi.

Il custode dei Digi-Spirit delle Tenebre sorrise lievemente e mosse una mano verso il fratellino di Takuya per salutarlo, sorridendo un po' tristemente al ricordo i quanto fosse stato contento di vedere che lui e i suoi compagni se l'erano cavata bene ed erano riusciti ad evitare le pattuglie di Gizumon e Gizumon-AT che Kurata aveva già sguinzagliato per tutto il Mondo Digitale con l'intenzione di distruggere tutti coloro che potessero rappresentare un pericolo per i suoi folli piani. Già un paio di volte Kouichi e i nuovi Digiprescelti si erano trovati a dover affrontare un gruppo di quei mostri meccanici, ed erano per fortuna riusciti a venirne fuori bene... ma quanto ancora la loro fortuna sarebbe durata, non erano sicuri di volerlo sapere.

"Ben svegliato, Tomoki-chan. Temo di no, non ci sono novità, nè in positivo, nè in negativo." rispose il Digiprescelto delle Tenebre. "Per fortuna, i Gizumon di Kurata non si sono fatti vedere. Anche se questo vuol dire che sono andati da qualche altra parte a distruggere Digimon innocenti..."

Uno alla volta, gli altri ragazzi si svegliarono, e iniziarono a sbaraccare l'accampamento improvvisato. "Quale sarà la nostra prossima mossa, Kouichi-kun? Non possiamo certo stare a guardare a lungo... dobbiamo cercare di organizzarci e partire al contrattacco, se vogliamo salvare il Mondo Digitale." affermò Katsuharu, ripensando ancora alla prima avventura che lui e i suoi compagni avevano vissuto a DigiWorld. Per quanto avesse finito per diventare molto pericolosa, grazie all'attacco dei Cavalieri Reali Dynasmon e Crusadermon che stavano letteralmente cancellando DigiWorld sotto i loro piedi, il ragazzo considerava ancora DigiWorld come un ricordo prezioso. Non c'era da stupirsi che ora, che aveva ottenuto per davvero i poteri di un Leggendario Guerriero, fosse desideroso di fare del suo meglio per salvarlo.

"Purtroppo, non sono sicuro..." affermò il Digiprescelto delle Tenebre, guardando verso l'esterno. Al di là della rupe scoscesa sulla quale la grotta si trovava, si poteva vedere il sole della mattina che cominciava ad illuminare l'immensa distesa di foreste, dando un'impressione di calma e sicurezza che certo non corrispondeva alla situazione attuale di Digiworld. "A dire la verità, avrei un'idea di dove andare... quello che una volta era il castello dei Tre Grandi Angeli, prima che Lucemon corrompesse Cherubimon... ma considerando che finora Kurata è stato in grado di anticipare la maggior parte delle nostre mosse, credo che avrà già pensato anche a questa possibilità. Dobbiamo pensare ad un altro luogo, oppure trovare un modo per raggiungere il castello che Kurata non possa ver previsto."

"Più facile a dirsi che a farsi..." affermò Sophie, rimettendosi a posto i capelli e tenendoli fermi con un cerchietto. "Temo che quell'uomo ormai ci conosca molto bene. E se quello che ci hai raccontato è vero, Kouichi-san, allora non muoio dalla voglia di affrontare quei Gizumon-XT di cui ci hai parlato."

"Già... chissà mamma e papà come se la stanno cavando, nel Mondo Reale..." disse tra sè Kaoru, cercando di non farsi sopraffare da pensieri cupi. "Quel Kurata ha portato dalla sua parte l'opinione pubblica, e adesso secondo il mondo intero, siamo noi i cattivi. Spero solo che i vostri genitori almeno se la cavino bene, almeno per adesso."

"Purtroppo, temo che queste considerazioni vadano rimandate a dopo. Per adesso, dobbiamo continuare. Restando qui, finiremmo per diventare un facile bersaglio per quei mostri che Kurata ha creato." affermò Kouichi, mentre controllava di avere tutto quello di cui avevano bisogno per proseguire il loro difficile viaggio. Gli altri quattro Leggendari Guerrieri si sbrigarono a ripulire e a smantellare il loro accampamento improvvisato, evitando di lasciare in giro qualsiasi cosa che potesse diventare un indizio per Kurata e i suoi sgherri. Poi, una volta che furono sicuri che fosse tuto a posto, uscirono dalla grotta e cominciarono a ripercorrere al contrario la stradina tortuosa che li aveva portati fin lassù, in modo da scendere di nuovo verso valle e proseguire. Ognuno di loro aveva i nervi tesi, e si guardava attorno con estrema attenzione, sperando che da un momento all'altro non arrivasse uno squadrone della morte di Gizumon...

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Nel frattempo, anche Masaru e i suoi compagni erano costretti a guardarsi le spalle con attenzione. Erano riusciti a raggiungere DigiWorld, e a sfuggire alla furia dei Bio-Ibridi che li avevano aggrediti durante il passaggio tra le due dimensioni... ma il capitano Satsuma e il vecchio Yushima erano rimasti indietro per trattenere quei tre pericolosi individui, e il gruppo della DATS non sapeva nulla nè di loro, nè tantomeno di Miki e Megumi, che erano rimaste nel Mondo Reale. In quel momento, il gruppo stava camminando lungo il fondo di un canyon, in mezzo a due alte rupi punteggiate da arbusti rinsecchiti e rocce aguzze, cercando di sfuggire sia allo sguardo di eventuali scagnozzi di Kurata, sia al sole cocente del luogo. Ma sfortunatamente, non avevano idea di dove andare, o di cosa fare come loro prima mossa... e sapevano che questo li rendeva vulnerabili alla prossima mossa dello scienziato pazzo.

Ad n certopunto della lunga camminata, Chika fece cenno agli altri di aspettarla, e si sedette su una roccia vicina, respirando affannosamente e asciugandosi il sudore dalla fronte con una mano, mentre Dorumon andava a controllare se la sua partner umana stesse bene. "A... Aspettate un momento, ragazzi..." mormorò, allarmando un po' il fratello maggiore ed Agumon, che furono subito accanto a lei per vedere cosa le stesse accadendo. "Sono... sono un po' stanca, non riesco più ad andare avanti. Non... non è che possiamo fermarci per un po'?"

"Chika-chan... sei proprio sicura che non riesci ad andare avanti?" chiese Touma, anche lui preoccupato per la piccola, ma ben consapevole che quello non era esattamente il posto giusto per fermarsi a riposare. La bambina annuì e si massaggiò una gamba indolenzita, strizzando un occhio per l'acuto dolore che le veniva dalla lunga camminata.

"Mi dispiace, Touma-kun... non mi sento più le gambe, da tanto ho camminato..." mormorò. "Anch'io vorrei andare avanti, e andare il più lontano possibile, ma proprio non ce la faccio più..."

Dorumon appoggiò una zampetta sulle spalle di Chika in modo da farle sentire la sua presenza, e la bambina alzò un po' la testa e annuì mestamente, vedendo che anche suo fratello si stava sedendo accanto a lei, stando bene attento che la sorellina fosse all'ombra. Non c'era molto da fare, in effetti, e Touma si disse d'accordo con la proposta. "Va bene. Del resto non è che potremmo fare molto se fossimo esausti e non potessimo proseguire per la fatica. Possiamo permetterci di fare una sosta." disse il biondo mezzo-austriaco. "Cerchiamo semmai di trovare un posto riparato dal sole..."

"Meno male che siamo in un canyon, quindi un riparo dal sole non è certo quello che ci manca." affermò Yoshino, tirando un piccolo sospiro che non riusciva a nascondere la sua ansia. "Piuttosto, chissà dove sono finiti Satsuma-taichou e Yushima-san... è da quando siamo usciti dl Digital Gate che non sappiamo più niente di loro. E anche Takuya-kun e gli altri... chissà se sono già riusciti ad arrivare a DigiWorld e se sono al sicuro."

Mentre la giovane dai capelli rossi si sedeva vicino ai suoi compagni di squadra, con Raramon tra le braccia ed Ikuto e Falcomon che si sedevano poco lontano, Masaru alzò lo sguardo e annuì in direzione di Yoshino. "State tranquilli, sono sicuro che se la sapranno cavare bene." affermò. "Non dimenticate che stanno facendo questo lavoro... se così lo vogliamo chiamare... da molto più tempo rispetto a noi. E poi, Satsuma-taichou e il vecchietto non sono certo gente che si fa sopraffare dai primi tre buffoni che passano per la strada. Sono sicuro che a quest'ora li avranno già convinti a prendere armi e bagagli e tornare a casa a piangere dalla mammina!"

Yoshino ridacchiò della battuta di Masaru, e anche Ikuto e Falcomon riuscirono ad abbozzare un sorriso. Masaru ed Agumon avevano veramente il talento di far sembrare meno difficile la situazione in cui si trovavano... "Ancora noi non riuscire a credere che questo stare accadendo..." disse il bambino selvaggio. "Noi essere inseguiti per DigiWorld da macchine e uomini di Kurata, e lui essere considerato un eroe in mondo umano. Io non pensare che un giorno questo accadere..."

Il bambino selvaggio guardò mestamente verso la sommità del canyon, evidentemente ripensando al genitore adottivo che da poco aveva perso per colpa della follia di Kurata... e Falcomon, percettivo come sempre, appoggiò un'ala sulla spalla del suo amico, facendogli fiducia. "Non ti preoccupare per questo, Ikuto." affermò. "Non lasceremo che quell'uomo realizzi le sue ambizioni. Lo ostacoleremo con ogni mezzo a nostra disposizione, puoi starne sicuro!"

"Certamente! IO e il capo gli dobbiamo ancora un sacco di botte per quello che ha fatto!" esclamò Agumon, stringendo un pugno davanti a sè, ricevendo un segno dell'okay da parte del suo impulsivo partner umano. Tuttavia, Gaomon non sembrava altrettanto fiducioso... il che del resto era anche comprensibile, visto che era sempre stato uno dei più razionali del gruppo, esattamente come Touma. Ma questa volta, sembrava che non fosse dovuto al fatto che non condivideva l'entusiasmo dei suoi compagni, ma piuttosto al fatto che c'era qualcosa che gli era venuto in mente.

"Hmmm... non lo so, amici, ho paura che non saranno solo Kurata e Gallantmon quelli di cui dovremo preoccuparci..." affermò il Digimon lupacchiotto. "Sapete anche voi che Mercurimon faceva parte di un gruppo di Digimon molto simili a lui, non è vero?"

"E' vero... purtroppo, nella concitazione del momento non mi è venuto in mente, ma non credo che le altre Divinità Olimpie prenderanno bene la sua fine." affermò Touma. "Questo è un bel problema... se Iupitermon decidesse di fare delle rappresaglie contro il Mondo Digitale, allora la situazione si complicherebbe non poco..."

"Le Divinità Olimpie?" chiese Masaru, avendo sentito quel termine per la prima volta. "Hey, Agumon, hai mai sentito parlare di questi Digimon? Ho sentito certamente parlare delle leggende greche, ma mai di un gruppo di Digimon con questo nome."

"Hmm... a dire la verità, no..." affermò Agumon. "Dopotutto, non ho vissuto a lungo a DigiWorld prima di arrivare nel Mondo Reale."

"Beh, è presto detto." rispose Raramon. "Le Divinità Olimpie sono un gruppo di dodici Digimon aventi come tematica gli dei della mitologia greca. Vivono in una dimensione sconosciuta che non è normalmente accessibile dal Mondo Digitale o da quello Reale."

"Mercurimon era appunto uno di questo gruppo..." proseguì Yoshino. "Iupitermon, il leader delle Divinità Olimpie, è conosciuto per essere molto protettivo nei confronti dei suoi compagni, in particolare dei suoi fratelli maggiori Neptunmon e Plutomon... sicuramente invierà una rappresaglia contro coloro che hanno ucciso Mercurimon. E sinceramente, non sono sicura che farà distinzioni tra un essere umano e l'altro... purtroppo la sfiducia nei confronti degli esseri umani va ben oltre i confini del Mondo Digitale."

"Dannazione... se davvero quella gente si fa vedere, allora la situazione si complicherà non poco..." affermò Masaru, prima di sfoderare un sorrisetto convinto. "Beh, in effetti potrebbe non essere neanche tanto male, la cosa... non mi dispiacerebbe incrociare i pugni con una di queste Divinità Olimpie!"

Chika sospirò, ormai abituata a certe idee strane di suo fratello. "Sigh... fratellino, a volte dovresti imparare a tenere a bada la tua voglia di fare risse!" affermò. "L'ultima cosa che vogliamo è farci altri nemici proprio adesso che siamo tra due fuochi, come si suol dire!"

"Se dovessimo per sfortuna imbatterci in una delle Divinità Olimpie... allora cercheremo di risolvere la situazione con le parole, piuttosto che con uno scontro diretto." affermò Touma. "In questo momento, l'unica cosa di cui proprio non abbiamo bisogno è avere altri nemici da affrontare. Anzi, forse, se abbiamo un po' di fortuna, saremo in grado di puntare le Divinità Olimpie verso degli avversari più immediatamente minacciosi. Sto parlando ovviamente di Kurata e di Gallantmon."

"Il nemico del mio nemico è mio amico, giusto?" disse Yoshino con un pizzico di ironia. "Beh, non posso certo darti torto. Nella condizione in cui ci troviamo, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto che possiamo avere. E se questo volesse dire allearci con le Divinità Olimpie, ben venga. Comunque, per adesso spero che non avremo mai a che fare con loro."

"Per adesso, la cosa più importante da fare è ritrovare Takuya e i suoi compagni. Temo che siamo atterrati piuttosto lontani da loro." affermò Gaomon. "Spero solo che anche loro siano riusciti a raggiungere il resto del gruppo, e che non si siano imbattuti nei Gizumon di Kurata."

"Li troveremo, stai tranquillo." affermò Masaru. "Conosco bene Takuya, e ho visto lui e la sua banda combattere nei panni dei Leggendari Guerrieri. Non si faranno fermare da quei quattro mostriciattoli."

"Mi piacerebbe avere il suo ottimismo..." affermò Raramon, per poi mettere da parte i pensieri cupi e concentrarsi sul resto della strada che li separava dal loro obiettivo. Era necessario stare all'erta. Circondati da nemici e potenziali nemici com'erano, non potevano permettersi di abbassare la guardia nemmeno per un istante...

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"Okay... sembra che fino a qui, non ci siano problemi." affermò Takuya, passando davanti al gruppo e dando scrupolosamente un'occhiata ad entrambi i lati della strada, in modo da essere sicuro che non ci fossero imboscate. Il gruppo era da poco uscito dalla prateria, e ora si stava addentrando in una grande foresta di conifere punteggiata qua e là da degli strani funghi giganti che da una parte davano l'impressione di un bosco incantato come quelli che si potrebbero trovare in un mondo fatato, e offriva ai ragazzi la possibilità di passare più o meno inosservati... ma dall'altra, era anche il luogo ideale per tendere un agguato. Se ci fosse stato qualche Digimon ostile in circolazione, quel luogo sarebbe stato perfetto per aggredire i Leggendari Guerrieri. "Sembra che almeno fin qui gli scagnozzi di Kurata non siano arrivati. Possiamo proseguire senza timori."

"Grazie, Takuya-kun..." affermò Izumi, guidando il gruppo mentre si inoltrava ulteriormente nella foresta misteriosa. Junpei, Tomoki, Kouji, Neemon e Bokomon seguirono a ruota, cercando di attraversare la radura con una certa celerità. I due Digimon furono un po' più lenti, costretti com'erano a portare uno i suoi calzoni smisurati, e l'altro il loro enorme tomo, e Tomoki e Junpei si attardarono un attimo per prenderli in braccio e aiutarli a superare quella radura. "Accidenti, è da un sacco di tempo che stiamo qui a girare in tondo... possibile che da queste parti non ci sia un villaggio di Digimon? Ce n'erano così tanti, quando siamo venuti a DigiWorld per la prima volta..."

"Temo che anche questo non sia che un sintomo che per DigiWorld sono giunti tempi difficili." rispose Junpei. "Grazie a Gallantmon che sta probabilmente reclutando sempre più Digimon nel suo esercito, e a Kurata che sta passando DigiWorld al pettine, molti Digimon avranno abbandonato i loro villaggi e avranno cercato scampo nelle terre selvagge, vagabondando senza meta, in modo da non essere più tanto facili da scovare."

"DigiWorld sta di nuovo precipitando nel caos, e mi fa rabbrividire l'idea che questa volta la colpa sia tutta di un essere umano che non riesce ad accettare l'idea che esseri umani e Digimon possono accettarsi a vicenda." affermò tristemente Tomoki. "Accidenti, e io che pensavo che una volta sconfitto Lucemon, tutto sarebbe andato a posto."

"A volte, Tomoki-chan, la vera battaglia comincia quando la guerra è finita, o almeno questo è quello che ho imparato." volle dire la sua Junpei. "Vedi... alla fine, tutto quello che noi abbiamo fatto è stato fermare Lucemon, senza preoccuparci di tutti i problemi che avrebbero potuto sorgere. Dopotutto, nel Mondo Reale si era visto uno scorcio di DigiWold quando Lucemon è quasi emerso... e per la prima volta, i Digimon sono stati esposti a degli esseri umani. Per non parlare del fatto che il Mondo Digitale era stato praticamente del tutto scannerizzato da Lucemon e dai suoi uomini. Non abbiamo pensato che questi eventi avrebbero potuto avere un impatto incredibile sulle vite sia dei Digimon che di noi umani... e certo non abbiamo pensato che forse avremmo dovuto interessarci di più di quello che fosse accaduto dopo la ricostruzione di DigiWorld. Forse, se fossimo stati un po' più attenti, ora non ci troveremmo in questa situazione."

"Con i se non si fa la storia." tagliò corto Kouji, da sempre poco avvezzo ai lunghi discorsi. "Ora dobbiamo concentrarci sul problema da risolvere, e..."

Il ragazzo dai capelli neri si bloccò di colpo e si guardò attorno, come se avesse notato qualcosa di allarmante... e un attimo dopo, prima ancora che i suoi amici potessero chiedergli cosa diamine stesse accadendo, Kouji si gettò a capofitto su Takuya, spintonandolo a terra un attimo prima che una lama affilatissima calasse dall'alto con un fischio inquietante, tagliando un angolo della bandana del Digiprescelto della Luce! Takuya e Kouji finirono a terra, storditi ma illesi, mentre una figura piccola ed agile atterrava vicino a loro, e poi saltava all'indietro, mettendosi in posizione di guardia. Gli altri Digiprescelti fecero un passo indietro, incespicando per l'inaspettato attacco, e guardarono con attenzione il Digimon che li aveva attaccati, o in questo caso la Digimon: aveva fattezze umane, e un aspetto infantile, ma era alta almeno due metri e mezzo, e indossava una strana armatura che sembrava fatta di pelle di serpente, con un pettorale che copriva il torace ma lasciava la pancia nuda, pantaloncini neri aderenti, manicotti di cuoio che coprivano gli avambracci, stivaletti rossi, e un elmetto a forma di testa di serpente, completo con zanne velenifere ricurve. I suoi capelli verdini, legati in un paio di lunghe trecce, fluivano da sotto l'elmetto, incorniciando un volto da bambina dagli occhi blu scintillanti, e teneva nella mano sinistra un piccolo scudo circolare, e nella destra un'enorme spada, grande quasi quanto lei! Aveva un'espressione molto battagliera, e Takuya e i suoi compagni non erano sicuri se fosse una buona idea affrontarla in combattimento. Malgrado l'aspetto un po' buffo, emanava un'aura di potere quasi palpabile...

"Voi! Esseri umani! Finalmente vi ho trovati! Voi avete ucciso lo zietto Mercurimon!" esclamò la gigantesca bambina, sollevando minacciosamente la spada come se non pesasse nulla! Aveva una voce acuta e determinata, quasi feroce... e il fatto che parlasse così del defunto Mercurimon voleva certamente dire che era una sua alleata, e che aveva scambiato i Leggendari Guerrieri per i suoi assassini! "Io, Minervamon, una delle Dodici Divinità Olimpie, sono qui per vendicare la sua morte!"

"Minervamon? Le Divinità Olimpie?" chiese Takuya, non avendo mai sentito prima parlare di nessuna delle due cose.

"Esatto! Non fingere di non sapere nulla!" ringhiò Minervamon, sollevando la sua enorme spada con un misto di rabbia e tristezza. "Jupitermon mi ha mandato per rendere conto di come stessero andando le cose nel Mondo Digitale della Frontiera... ma visto che sono qui, risparmierò al grande Jupitermon di sporcarsi le mani, e vi distruggerò!"

"Aspetta! Aspetta un momento! Stai commettendo un grave errore!" cercò di dissuaderla Izumi... ma la dea bambina non era dell'umore giusto per ascoltare ragioni, e sferrò un poderoso fendente che mancò la biondina di pochissimo, scagliandola a terra!

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Minervamon

Tipo: Divino

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Strike Roll, Madness Merry-Go-Round, Dominion Blade

Digimon spadaccina facente parte delle Dodici Divinità Olimpie. Nonostante il suo fisico relativamente piccolo, è in grado di brandire la sua spada, Olympia, con enorme facilità. Ha un carattere allegro ed infantile, ma quando si lascia prendere la mano dalle sue emozioni, diventa feroce ed irragionevole.

La dea-bambina scattò di nuovo in avanti per attaccare di nuovo, senza badare a Bokomon e a Neemon che cercavano di convincerla a desistere. "Aspetta! Aspetta, Minervamon, c'è un errore!" esclamò il custode del libro. "Takuya e i suoi compagni... non sono loro che hanno ucciso Mercurimon-sama! Loro hanno fatto tutto il possibile per salvarlo!"

Ma ormai, Minervamon era lanciata, e non aveva nessuna intenzione di ascoltare. Con un poderoso fendente orizzontale, cercò di staccare la testa dal collo a Takuya, e soltanto una rapida reazione istintiva riuscì a salvare il ragazzo, che si gettò a terra e lasciò che la lama affilatissima gli passasse sibilando sopra la testa. Capendo che non c'era modo di risolvere la situazione con le parole, almeno per il momento, Takuya afferrò il suo D-Tector e lo attivò, esortando i suoi amici a fare la stessa cosa.

"Ragazzi, trasformatevi! Non credo che potremo convincerla senza prima sconfiggerla!" esclamò il ragazzo. Lo schermo del suo dispositivo digitale si illuminò, mentre Bokomon e Neemon cercavano senza risultato di dissuadere i loro amici dal combattere contro un'avversaria come quella!

"Aspettate! Ragazzi, non combattete contro di lei!" esclamò Bokomon. "Non sapete chi è lei! Non potete batterla!"

"EXECUTE! DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono Takuya e Kouji, i cui corpi si trasformarono rapidamente, diventando quelli di Aldamon e di Beowulfmon in un vortice di luci rosse e bianche, mentre anche gli altri eseguivano la loro trasformazione.

"EXECUTE! BEAST SPIRIT EVOLUTION!". Anche Izumi, Junpei e Tomoki attivarono i loro D-Tector, sentendo l'energia dei Leggendari Guerrieri scorrere nei loro corpi...

"ALDAMON!"

"BEOWULFMON!"

"ZEPHYRMON!"

"METALKABUTERIMON!"

"KORIKKAKUMON!"

Minervamon si bloccò e si allontanò con una capriola all'indietro quando vide i ragazzi trasformarsi sotto i suoi occhi... e nel momento in cui i cinque Leggendari Guerrieri si materializzarono, la piccola dea assunse un'espressione dubbiosa, che però durò soltanto per qualche secondo. "Cosa? Come sarebbe a dire...? Allora... sareste voi i Leggendari Guerrieri di cui ho sentito parlare? Quelli che hanno sconfitto Lucemon e hanno salvato il Mondo Digitale tre anni fa?" esclamò. Ma subito dopo, la sua voce si tinse di nuovo di astio e rancore, e Minervamon afferrò nuovamente la sua spada per tornare all'attacco. "Hmph! Beh, anche se lo siete, questo non vi esime certo dalle vostre colpe! Dopo aver fatto quello che eravate stati chiamati a fare, ve ne siete andati, lasciandoci da soli a dovercela cavare contro i vostri simili che sono venuti a devastare DigiWorld! Avevamo mandato anche lo zietto Mercurimon, in modo che lui potesse tenere al sicuro il Mondo Digitale mentre i Tre Grandi Angeli recuperavano il loro potere... e voi siete venuti qui, e avete massacrato lui e tanti nostri fratelli! E voi Leggendari Guerrieri non avete mosso un dito per fermarli! E' vero?"

I Leggendari Guerrieri rimasero in silenzio per un attimo, cosa che fece infuriare ulteriormente Minervamon. "E' VERO O NO?" strepitò la Divinità Olimpia, sul punto di scattare all'attacco.

"Sì, è vero... per tre anni non siamo più andati a DigiWorld, perchè non ne abbiamo più saputo nulla." rispose Aldamon. "Il governo del nostro paese ha voluto mantenere segreta l'esistenza di DigiWorld, e non abbiamo più saputo nulla di quello che accadeva da quelle parti! Altrimenti, se avessimo saputo che quel Kurata aveva attaccato DigiWorld, avremmo fatto l'impossibile per tornare e mettergli i bastoni tra le ruote. Nelle condizioni in cui ci trovavamo, invece, non abbiamo potuto fare assolutamente nulla, proprio perchè non abbiamo potuto satere nulla."

"Ma ora non è il momento di piangere sul latte versato, come si suol dire." andò avanti BeoWulfmon. "Combattere tra noi è inutile. Dobbiamo unire le forze e fare in modo che il folle piano di Kurata fallisca."

"Bugiardi! Voi lo dite soltanto perchè volete mettervi a posto la coscienza! Beh, è tardi ormai! Mercurimon non c'è più, ed è colpa di voi esseri umani! Per questo dovrete pagare!" ribattè l'infuriata Minervamon, troppo accecata dalla rabbia e dal dolore per ascoltare. "Dominion Blade!"

Con un semplice movimento del braccio, Minervamon eseguì un poderoso fendente che scagliò un proiettile energetico a forma di arco, abbastanza grande da travolgere tutti e cinque i Leggendari Guerrieri disposti davanti a lei, e sollevarli di peso da terra, per poi farli cadere dolorosamente alcuni metri più in là, mentre Bokomon e Neemon non potevano fare altro che guardare spaventati ed impotenti!

"Aaaaargh! Così li ucciderà!" esclamò il Digimon spilungone. "Bokomon, cosa possiamo fare?"

"Non... non lo so, Neemon! Non possiamo interferire, Minervamon è troppo infuriata per ascoltare!" esclamò Bokomon, tenendosi stretto il suo libro come se fosse una zattera nel bel mezzo di una bufera. "Possiamo... solo sperare che i ragazzi trovino un modo per salvarsi! Maledizione, come odio essere così impotente..."

Aldamon strinse i denti e cominciò a rialzarsi, scuotendo la testa... e appena in tempo riuscì ad accorgersi di Minervamon che si scagliava su di lui, puntando la spada dritta contro il suo cuore! "Aldamon, stai attento!" riuscì a sentire la voce di Zephyrmon che lo chiamava e lo avvertiva del pericolo... e con rinnovata determinazione, lo A-Spirit del Fuoco si scagliò contro la Divinità Olimpia, tenendo il pugno destro stretto al proprio fianco e sferrando un poderoso diretto! Si scansò quel tanto che bastava per fare sì che la spada di Minervamon, Olympia, gli passasse a fianco, tracciando una striscia sulla sua corazza ma risparmiando la carne. Poi, mentre Minervamon, spalancava leggermente gli occhi per la sorpresa, Aldamon sferrò un potente pugno al volto della Digimon spadaccina, e questa volta fu lei ad essere sbalzata all'indietro e ad atterrare goffamente sul terreno, rotolandovi per qualche metro prima di fermarsi. Si rialzò quasi subito, massaggiandosi il punto colpito, e squadrò ferocemente Aldamon.

"Hmph... devo ammettere che non ve la cavate tanto male, per essere degli ibridi tra un essere umano e un Digimon." affermò con acredine. "Anche se continuo a non capire come mai i tre Grandi Angeli hanno pensato che degli umani come voi fossero degni dei poteri dei Leggendari Guerrieri!"

"Smettila, Minervamon! Questo scontro è insensato, come puoi non rendertene conto?" esclamò MetalKabuterimon. "Dovremmo unire le forze per proteggere il Mondo Digitale, non sprecarle per attaccarci a vicenda!"

"E voi pensate che io mi farò incantare dalle vostre scuse?" rispose lei. "Lo state dicendo soltanto perchè vi fa comodo! Volete solo guadagnare un po' di tempo!"

"Anche se fosse così, non credi che sarebbe più utile sconfiggere i veri nemici di DigiWorld? Cioè, il professor Kurata e i suoi scagnozzi? Sono loro che sono venuti qui a DigiWorld, tre anni fa, per devastarlo con i loro Gizumon!" esclamò Korikkakumon. "Non possiamo lasciare che continuino a fare quello che vogliono, o le conseguenze saranno terribili per entrambi i mondi!"

"Per quanto mi riguarda, il vostro mondo può anche scomparire!" tagliò corto Minervamon. "E in ogni caso, per me un essere umano vale l'altro! E' colpa vostra se Mercurimon non c'è più!"

"Ugh... accidenti, ne ho conosciute di persone irragionevoli, ma come questa qui mai!" esclamò Zephyrmon, spostandosi appena in tempo quando la Divinità Olimpia sferrò un micidiale fendente diretto verso il suo cuore. La Digimon simile ad un'arpia prese un po' di distanza dalla sua avversaria e mosse le braccia come un mulinello, scagliando una potente raffica di vento contro Minervamon. "E va bene, allora vediamo di farci capire... Hurricane Gale!"

"Electron Cannon!" esclamò MetalKabuterimon, ancorandosi a terra e poi sparando un potentissimo raggio elettrico dal cannone montato sulla sua testa.

"Frozen Arrowheads!" esclamò Korikkakumon, usando le sue trecce allungabili come corde per tentare di legare Minervamon. La Divinità Olimpia si ritrovò presa nel fuoco incrociato, e mentre saltava indietro per sfuggire ai "capelli" del Beast Spirit del Ghiaccio, lo Hurricane Gale di Zephyrmon la raggiunse, facendola indietreggiare per qualche metro... e subito dopo, il raggio elettrico scagliato da MetalKabuterimon la colpì in pieno, provocando una violenta esplosione che scosse il terreno e scagliò ovunque pezzi di terra e nuvole di polvere!

"Bel colpo, ragazzi! L'avete presa!" esclamò Aldamon... ma non era sicuro che quell'attacco sarebbe stato sufficiente a sconfiggere Minervamon, ricordando bene quanto potente fosse Mercurimon. Se tutte le Divinità Olimpie erano più o meno a quel livello, allora c'era bisogno di un po' più di potenza di fuoco per metterla al tappeto. "Forza, Beowulfmon, aggiungiamo qualcosa anche noi!"

"Con immenso piacere, Aldamon!" esclamò lo A-Spirit della Luce. "Cleansing Light!"

"Atomic Inferno!" proseguì Aldamon. Minervamon non era ancora emersa dal polverone, e i due Advanced Spirits sapevano che dovevano fare buon uso di questo momento in cui era indifesa. Una raffica di missili scaturì da innumerevoli scompartimenti segreti nell'armatura argentata di Beowulfmon, che puntò inoltre la sua spada contro la loro avversaria e scagliò un enorme fascio di energia, mentre Aldamon puntava le braccia contro di lei e scatenava un'autentica tempesta di dardi infuocati. I proiettili piovvero senza tregua addosso alla Divinità Olimpia che stava ancora cercando di uscire dall'esplosione che la combinazione di attacchi di MetalKabuterimon e Zephyrmon aveva provocato, e non fu in grado di proteggersi dai colpi dei due A-Spirit, venendo sommersa da una valanga di fuoco e luce, ed inghiottita da una gigantesca esplosione nel momento in cui il raggio laser di Beowulfmon andò a segno! La terra tremò, scossa dalla potenza dell'esplosione, e i Leggendari Guerrieri e le loro guide dovettero ritirarsi per non essere scagliati a terra dall'enorme potenza della deflagrazione... e subito dopo, si misero in guardia e attesero che il polverone si diradasse, sperando che quella raffica di attacchi avesse inflitto almeno un po' di danno a Minervamon. Indietreggiarono ancora un po', attendendo e tenendosi in guardia nel caso la loro avversaria fosse stata in grado di attaccare di nuovo...

Ma nulla potè prepararli a quello che accadde subito dopo - un lampo di luce verde uscì dal nuvolone, balzando verso l'alto con agilità felina... e Minervamon, danneggiata ma non seriamente, scagliò il suo contrattacco, allungando improvvisamente le sue trecce smeraldine, che schizzarono verso Korikkakumon come due serpenti inferociti verso la loro preda! Colto di sorpresa, il B-Spirit del Ghiaccio non potè fare nulla quando i capelli di Minervamon si avvinghiarono attorno a lui, e lo sollevarono di peso!

"Korikkakumon!" esclamò Aldamon allarmato, mentre il Digimon glaciale si agitava senza effetto nella morsa di Minervamon. "Lascialo andare, marmocchia troppo cresciuta! Come te lo dobbiamo dire che non siamo qui per combattere con te?"

"Tsk... devo ammettere che non ve la cavate male... ma adesso vi faccio vedere io di cosa sono capaci le Divinità Olimpie! Madness Merry-Go-Round!" esclamò Minervamon, per poi cominciare a roteare vorticosamente su sè stessa a mezz'aria, portandosi dietro anche Korikkakumon! In meno di un secondo, la Divinità Olimpia e il suo prigioniero si erano trasformati in un tremendo uragano che si espanse verso l'esterno, travolgendo tutto ciò che si trovava attorno a lei con incredibile potenza! Uno alla volta, nonostante tentassero di opporre resistenza, i Leggendari Guerrieri vennero risucchiati nel vortice creato da Minervamon e scagliati via a velocità folle, andando a sbattere contro gli alberi circostanti con abbastanza forza da buttarli a terra! Poi, i Leggendari Guerrieri scivolarono a terra storditi, e Junpei, Izumi e Tomoki tornarono alla loro forma umana, troppo stanchi per combattere ancora. Minervamon smise di girare su sè stessa e atterrò senza problemi sul terreno umido, tenendo la spada e lo scudo ai propri fianchi, e poi alzandosi per dileggiare i suoi avversari. "Hmph... del resto, non mi aspettavo nulla di diverso. Come dicevo, voi non siete degni di possedere i poteri dei Leggendari Guerrieri. Voi, che avete abbandonato DigiWorld nel momento del bisogno, e ora credete di potervela cavare con qualche scusa raffazzonata."

Respirando affannosamente, Aldamon e Beowulfmon riuscirono in qualche modo a rialzarsi e si rimisero in guardia, mentre Minervamon alzava lo scudo e brandiva la spada al proprio fianco, pronta ad attaccare di nuovo. I due A-Spirit sapevano bene che non potevano permettersi di sostenere un altro attacco da parte della Divinità Olimpia, e che avrebbero dovuto cercare di metterla fuori combattimento con la prossima mossa... cosa che sembrava essere molto più semplice a dirsi che a farsi, visto che in quel momento non avevano più accesso nemmeno a KaiserGreymon e a MagnaGarurumon...

"Ugh... attenti, ragazzi! Cercate di proteggervi in qualche modo!" esclamò Izumi.

"Hanf... hanf... Beowulfmon, qui la situazione è preoccupante..." affermò Aldamon. "Minervamon è più forte di quanto noi possiamo fare in questo momento... e i nostri attacchi, usati tutti assieme, non sono riusciti a farle un granchè. Tu... hai qualche idea?"

"Possiamo provare in questo modo, Aldamon... tu distraila e cerca di fare sì che si posizioni esattamente tra di noi... mentre io mi metto in posizione." disse il Digimon simile ad un lupo umanoide, tenendo alta la sua spada. "Poi, dovremo sferrare un attacco in perfetta sincronia, e sperare di sconfiggerla o costringerla a ritirarsi con quello!"

"Hmph... cosa fate, state confabulando tra voi?" grugnì Minervamon, brandendo la spada. "Potete tentare quello che volete... ma non riuscirete a fermarmi! Dominion Blade!"

La piccola dea usò di nuovo la mossa che aveva sferrato all'inizio della battaglia, sferrando un fendente che scagliò contro i suoi avversari un enorme proiettile energetico a forma di falce di luna... ma questa volta, Aldamon e Beowulfmon erano pronti! Con un sincronismo tale che sembrava fossero stati in grado di leggersi nel pensiero a vicenda, i due A-Spirit scattarono in direzioni opposte e schivarono di pochissimo l'attacco energetico, che proseguì per la sua strada falciando numerosi alberi. Poi, prima che la piccola dea potesse rimettersi in guardia, Aldamon chiuse le distanze e attaccò con un calcio, che Minervamon parò rapidamente usando il suo scudo. Ma il Digiprescelto del Fuoco non si fece abbattere, e continuò ad attaccare con una raffica velocissima di attacchi, tenendo impegnata Minervamon ed impedendole di riorganizzarsi e sferrare un altro dei suoi potentissimi attacchi. All'inizio, Minervamon non sembrava preoccupata... ma non appena cominciò a rendersi conto che il suo avversario era molto più veloce di quanto lei avesse calcolato, la Divinità Olimpia cominciò a temere che la vittoria non sarebbe stata tanto facile come lei si immaginava. Con la coda dell'occhio, vide Beowulfmon che scattava lateralmente e schizzava per tutto il campo di battaglia, caricandosi pericolosamente... ma nel momento in cui si distrasse per cercare di attaccarlo, Aldamon colse il momento giusto e la centrò in pieno stomaco con un tremendo gancio destro, facendola piegare in due per l'improvviso dolore! Poi, proseguì con un diretto al mento che fece cadere Minervamon all'indietro, e la lasciò stordita per un istante... ma non sarebbe durato a lungo, e i due Digimon leggendari sapevano che dovevano cogliere adesso l'occasione, o non sarebbero riusciti a batterla!

"Adesso, Aldamon! Un attacco combinato!" esclamò Beowulfmon. Aldamon annuì, e il suo pugno destro si accese di sibilanti fiamme rosse che si espansero con un ruggito assordante, avvolgendo lo A-Spirit del Fuoco in un'ardente aura scarlatta, mentre Beowulfmon sollevava la sua spada, la Beo Saber, che si illuminò di una dirompente ed accecante aura bianca! Mentre Minervamon alzava la sua spada e il suo scudo, spalancando gli occhi incredula e chiedendosi che cosa diamine stesse accadendo, i due A-Spirit caricarono verso di lei con tutte le loro forze, concentrando tutta la loro energia in quell'attacco decisivo!

"SHINING BURN SLASH!" esclamarono in contemporanea Aldamon e Beowulfmon, pronunciando il nome della loro mossa di coppia come se lo sapessero per istinto! Minervamon, completamente impreparata a quell'attacco, non potè nemmeno tentare di difendersi, e lanciò un acuto grido quando il pugno di Aldamon e la spada di Beowulfmon la colpirono in pieno, tracciando una enorme X luminosa di fuoco e luce sul suo corpo! Travolta dall'immane potenza del colpo, Minervamon venne scagliata all'indietro e andò a sbattere con la schiena contro una quercia secolare che si trovava dietro di lei, abbattendola come un birillo! La piccola dea scivolò al suolo ansimante, mentre Aldamon e Beowulfmon, senza fiato ma orgogliosi del loro gioco di squadra, atterravano vicino a lei, squadrandola con tono di sfida.

"Wow! Avete visto che roba?" esclamò Junpei, aiutando il piccolo Tomoki ad alzarsi. "Cavolo, Takuya-kun e Kouji-kun non si smentiscono mai... sono sempre stati loro i più forti della nostra squadra!"

"Già... al punto che adesso comincio di nuovo a sentirmi inutile..." mormorò Izumi, un po' delusa. "Speravo che fossero finiti i tempi in cui non riuscivo a fare nulla, e invece anche stavolta non sono riuscita a fare altro che farmi mettere a terra..."

"Allora, Minervamon? Hai ancora intenzione di combattere?" esclamò Aldamon, avvicinandosi con decisione a Minervamon, che stava cercando faticosamente di rialzarsi. Anche per una Divinità Olimpia, un simile attacco da parte di due A-Spirit così potenti non era una sciocchezza. Lentamente, Minervamon si rialzò barcollando, usando la propria spada per sorreggersi e guardando con rabbia i suoi due avversari, uno sguardo che prometteva vendetta...

"Ugh... questa... non me l'aspettavo proprio..." ansimò. "E... e va bene... per questa volta... sono costretta a ritirarmi! Ma... non crediate che finisca così! Sentirete ancora parlare di me... e finchè non avrò vendicato lo zietto Mercurimon... non vi libererete di me!"

Con queste parole, la Divinità Olimpia alzò una mano, e una colonna di luce bianca scaturì attorno al suo corpo, avvolgendola per un istante prima che lei si teletrasportasse da qualche parte, dove i Leggendari Guerrieri non avrebbero potuto seguirla. Aldamon e Beowulfmon, un po' delusi per non aver potuto convincere Minervamon a desistere, sciolsero la trasformazione e ripresero fiato, prima di rivolgersi ai loro amici, e a Bokomon e Neemon, che stavano uscendo di loro nascondigli. "Ragazzi... va tutto bene? Non siete feriti, vero?" chiese Takuya.

"Tranquillo, Takuya-kun... nulla è rotto, tranne l'onore." sospirò Junpei, massaggiandosi una spalla indolenzita.

"Ragazzi, non riesco a crederci... vi rendete conto che avete saputo tenere testa ad una Divinità Olimpia?" esclamò Bokomon. "Certo, non era la più potente del gruppo, e siete riusciti a coglierla di sorpresa... ma è comunque una gran cosa!"

"Grazie, Bokomon... ma questo significa soltanto che abbiamo altri nemici a cui pensare..." affermò Kouji, aggiustandosi la bandana. "E non mi piace pensare che siamo riusciti a battere Minervamon soltanto perchè l'abbiamo colta di sorpresa..."

"Purtroppo, Kouji ha ragione..." affermò Bokomon, guardando mestamente il punto dove Minervamon era scomparsa. "Avrete bisogno di diventare più forti... altrimenti, temo che non riusciremo a fronteggiare tutti gli avversari che ci troviamo di fronte..."

Takuya sospirò. "Accidenti... proprio quello che ci voleva..."

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"Okay, capo! Ci siamo, ragazzi! Ormai siamo alla fine di questa strada!" esclamò Agumon allegramente, marciando davanti al gruppo mentre gli agenti della DATS si apprestavano ad emergere dal canyon nel quale avevano a lungo camminato, e raggiungere finalmente un'ampia prateria ricoperta di erba alta fino ai fianchi, un gradito cambio di panorama dopo ore passate a camminare tra le rocce. Il gruppo, malgrado la stanchezza per la marcia forzata, fu contento di poter finalmente vedere un paesaggio diverso... che tra l'altro, voleva dire che tra non molto avrebbero potuto trovare un luogo sicuro dove nascondersi e riposare, in modo da ritemprarsi per la parte successiva del viaggio.

"Oh, finalmente siamo fuori! Cominciavo a sentirmi un po' claustrofobica, tra quelle rupi!" affermò Yoshino, riavviandosi i capelli con una mano. "Non so perchè, ma vedere una bella distesa di verde mi fa sentire più tranquilla!"

Masaru si stiracchiò un po', facendo roteare una spalla per sgranchirsela. "Visto? Ve l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene!"

"Non è perchè l'hai detto tu che è successo, fratellino..." mormorò Chika con sarcasmo.

"Adesso, però, che cosa dovremmo fare?" si chiese Dorumon, tenendosi vicino a Chika, Ikuto e Falcomon. Touma ci pensò su per un attimo, e stava per dare una risposta... quando una voce fin troppo conosciuta colse l'intero gruppo di sorpresa, facendo correre loro un brivido lungo la schiena!

"Bene, bene, bene... visto che i miei calcoli erano corretti? Questa era la strada che più probabilmente avrebbero preso!" disse la vocetta acuta di Nanami, la geniale Bio-Ibrida vestita da gothic lolita che i ragazzi avevano affrontato mentre varcavano il Digital Gate dei signori Noguchi, assieme ai suoi compagni Ivan e Kouki! Rapidamente, Masaru e i suoi compagni si voltarono verso una rupe vicina... e videro che i tre seguaci di Kurata erano lì in piedi, e li stavano guardando con aria trionfante!

"Cos... Oh, cazzo, sono quei tre! Ma come hanno fatto, dannazione?" esclamò Masaru, mettendosi in guardia per puro istinto, come fecero anche Agumon, Gaomon, Ikuto e Falcomon.

"Non è possibile!" cinguettò Raramon. "Se loro sono arrivati fin qui, allora questo vuol dire che..."

"Voi uomini di Kurata! Nemici di DigiWorld!" esclamò Ikuto, tenendo pronto il suo boomerang. "Voi come fatto arrivare fin qui?"

Kouki, in piedi tra i suoi due compagni, ghignò malvagiamente e fece rumore con le nocche delle mani. "Heheheheee... non ci sottovalutare, marmocchio! Non è stato difficile, per la nostra Nanami, prevedere le vostre mosse!" affermò con gioia feroce. "E una volta che ci siamo tolti di mezzo quei due matusa... il resto è venuto da sè!"

La notizia colpì tutti come una tonnellata di mattoni... in particolare Yoshino, che spalancò gli occhi e quasi mollò la presa sul suo Digivice-Ic. "Cosa? Che... che cosa state dicendo? Non è possibile, è una menzogna!" esclamò con tono quasi disperato.

"Heheheheee... negalo quanto vuoi ma è la verità!" esclamò Kouki. Lui e gli altri Bio-Ibridi scesero agilmente giù dalla rupe sulla quale si trovavano, e iniziarono ad avanzare minacciosi. "Il vostro capitano e il vecchio sono crepati... e voi andrete presto a tenergli compagnia! Heheheheee..."

"Merda..." ringhiò Masaru, alzando la guardia mentre il biondo Bio-Ibrido gli si avvicinava con irritante supponenza. Il giovane street fighter si mise davanti a Chika e a Dorumon per proteggerli, e anche Agumon, pur immaginando che ci sarebbe stato poco da fare contro avversari così potenti, si tenne pronto a combattere...

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CONTINUA...

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Capitolo 43
*** Il misterioso BanchouLeomon ***


Record of Digital Wars-043

Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier e Savers) scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 43 - Il misterioso BanchouLeomon

"Ugh... cavolo, certo che ne ho fatta di strada..." mormorò tra sè un Elecmon apparentemente sperduto, mentre emergeva da un cespuglio. Era stato un cammino lungo e difficile, e non era stato certo reso più facile dal fatto che alcuni Digimon misteriosi, che lui non aveva mai visto prima, lo avevano attaccato di sorpresa e messo in una gabbia quando lui credeva di essersi ormai avvicinato abbastanza al suo obiettivo... ma per fortuna, era riuscito a sfuggire ai suoi rapitori, e ora era arrivato vicino alla meta tanto ambita da qualsiasi Digimon tenesse ancora alla propria libertà...

Con fare circospetto, il piccolo Digimon elettrico si avvicinò alla collinetta che dava sulla grande pianura... e sorrise con espressione sollevata quando, una volta arrivato in cima ad essa, davanti ai suoi occhi si estese una grande pianura dominata da un enorme lago al cui centro sorgeva un'isola dall'aspetto inconfondibile: un'isola di dimenioni enormi e di forma vagamente ovale, composta da una grande città in stile azteco o maya, con mura di pietra rinforzata e numerose statue che svettavano qua e là sulle mura. Già da dove si trovava lui, riusciva a vedere numerosi Digimon che si avvincendavano sulle mura della città, intenti ad eseguire vari lavori... e, cosa più importante di tutte, dalla sua posizione Elecmon riusciva a vedere che quella grande città aveva una disposizione che la faceva assomigliare in qualche modo al guscio di una immensa testuggine...

Sentendosi improvvisamente rinvigorito nonostante il lungo viaggio sostenuto, Elecmon riprese il cammino, cercando di raggiungere le rive del lago in mezzo al quale sorgeva la grande città. "Comunque, nonostante tutto, ce l'ho fatta! Finalmente ho raggiunto la città leggendaria... ElDoradimon!"

Mentre si dirigeva verso la sua meta, sentendosi leggero come una piuma e più euforico di quanto non fosse mai stato in vita sua, Elecmon non aveva certo idea di essere osservato, nè del fatto che le sue azioni avrebbero presto o tardi avuto conseguenze terribili...

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Infatti, da tutt'altra parte del Mondo Digitale, in un luogo di cui pochissimi Digimon erano al corrente dell'esistenza, ChaosGallantmon stava ricevendo da uno dei suoi generali più fidati un rapporto che da parecchio tempo stava aspettando... un rapporto che avrebbe potuto voler dire un vantaggio incredibile per lui e i suoi seguaci!

"Molto bene, Astamon." disse il cavaliere nero, osservando il misterioso demone che si inchinava rispettosamente ai piedi del suo trono. Attorno a lui, Watchmon, BlackMegaGargomon, Kuzuhamon e WarDevidramon attendevano, squadrando Astamon con evidente invidia, e solo il rispetto e la paura che provavano nei confronti del loro signore, che evidentemente riponeva molte aspettative in Astamon, impediva loro di fare qualsiasi cosa contro il loro concorrente. "MI hai comunicato che hai appena ricevuto degli aggiornamenti sulle operazioni di ricerca di ElDoradimon. Siete approdati a dei risultati?"

"E' con grande piacere che posso confermarle che effettivamente è così." rispose Astamon, mantenendo un tono distaccato e professionale malgrado avesse su di sè numerosi occhi invidiosi e malevoli. "Come avevamo previsto, dopo che abbiamo accuratamente modificato la sua memoria e dopo che lo abbiamo lasciato libero, il soggetto in esame, un Elecmon, è stato seguito dal mio rilevatore, e soltanto pochi minuti fa abbiamo ricevuto conferma che è arrivato ad ElDoradimon."

ChaosGallantmon ghignò dietro il cimiero del suo elmo, mentre il resto dei suoi generali cercava come poteva di nascondere la sorpresa e, in molti casi, anche l'oltraggio di essere stati surclassati. "Eccellente. Verrò io stesso a dare un'occhiata ai risultati che avete ottenuto. Finalmente siamo riusciti a localizzare ElDoradimon, la favolosa città i cui abitanti continuano ad opporsi al mio volere... è stata una spina nel fianco per troppo tempo, e finalmente abbiamo la possibilità di togliercela di torno!"

"Devo dare disposizioni alle nostre truppe di tenersi pronti ad un attacco inmassa su ElDoradimon, grande ChaosGallantmon-sama?" chiese WarDevidramon, fin troppo desideroso di segnare qualche punto a suo favore per recuperare lo svantaggio che aveva su Astamon. Uno sguardo severo da parte di ChaosGallantmon lo zittì all'istante, e il dragone cibernetico assunse un'espressione contrita, rendendosi conto di aver detto qualcosa di sbagliato senza però spiegarsi cosa potesse essere...

"E rischiare un attacco contro una postazione sulla quale non sappiamo ancora praticamente niente?" affermò il cavaliere nero. "Non c'è bisogno di fare le cose di fretta, anche se i Gizumon stanno provocando non pochi danni al Mondo Digitale. Intanto, dobbiamo tenere d'occhio ElDoradimon, in modo da renderci conto delle sue caratteristiche, e dei suoi punti di forza e punti deboli. E poi, abbiamo ancora il problema dei Leggendari Guerrieri e della DATS da risolvere. Saranno anche stati dissolti nel Mondo Reale, ma conosco questi eroi... non sarà questo a farli desistere, e finchè continuano ad agire per conto loro, saranno un problema per noi. Ovviamente, questo non vuol dire che non possano esserci utili."

"Credo di capire cosa vuole dire, mio signore." affermò Kuzuhamon. "Lei pensa che i Gizumon e gli uomini della DATS potrebbero indebolirsi a vicenda, in modo che poi noi avremo gioco più facile su di loro. E' questo che stava pensando, mio signore?"

"Certo, proprio questo." affermò ChaosGallantmon, annuendo in direzione della Digimon sciamana. "Comunque, per adesso la priorità è senza dubbio ElDoradimon. Astamon, tu e il resto dell'equipe di ricerca continuate a tenere d'occhio quella zona... non attaccheremo finchè non ci saremo fatti una buona idea delle nostre possibilità e dei vantaggi e svantaggi a cui potremo andare incontro. Per adesso è tutto, puoi andare."

"D'accordo, ChaosGallantmon-sama." rispose Astamon, inchinandosi di nuovo, e nascondendo abilmente la sua soddisfazione mentre si allontanava sotto gli sguardi dei suoi colleghi e superiori. Per adesso, le cose stavano andando esattamente come lui voleva. Tutti i pezzi stavano gradualmente andando al loro posto, e sia ChaosGallantmon che la DATS si stavano muovendo nella direzione che lui desiderava. Tuttavia... restava sempre un elemento imprevedibile che avrebbe potuto rivelaesi un grave ostacolo per il suo piano - quell'individuuo di nome Akihiro Kurata e i suoi Digimon artificiali che lui voleva usare per distruggere il Mondo Digitale. Questo era un elemento molto scomodo che lui non aveva previsto... tuttavia, era una buona notizia il fatto che la DATS sembrava molto più concentrata su Kurata che su ChaosGallantmon, almeno per il momento. Certamente, il fatto che ci fosse quella terza fazione in gioco voleva dire che Astamon avrebbe potuto benissimo fare in modo che la DATS e Kurata si indebolissero a vicenda, in modo poi da eliminare quella delle due che fosse rimasta.

In ogni caso, riflettè infine Astamon con un'alzata di spalle, non era il caso di preoccuparsi troppo prima del tempo. C'erano ancora parecchie variabili ignote, e non poteva certo aspettarsi di architettare un piano a prova di errore senza avere tutti gli elementi a disposizione. Meglio procedere un passo alla volta, e cogliere le occasioni che si sarebbero indubbiamente presentate nel corso del tempo. Il piano poteva sempre essere modificato in base a quanto sarebbe successo... Dopotutto, il tempo non era mai stato un problema per lui...

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Masaru, Agumon e i loro compagni non poterono fare altro che mettersi in guardia e prepararsi a combattere, mentre Kouki, con un ghigno arrogante, si sgranchiva le mani e avanzava verso di loro. La notizia che avevano appena appreso era qualcosa di agghiacciante... davvero quei maledetti Bio-Ibridi avevano avuto la meglio sul capitano Satsuma e sul signor Yushima? Da non crederci... non era possibile che fossero davvero così forti... o sì?

"Come... come sarebbe a dire? Non è possibile! Satsuma-taichou non può aver perso contro di voi!" esclamò Yoshino, cercando disperatamente di negare quello che i Bio-Ibridi di Kurata le avevano appena comunicato. Nanami fece una risatina a mezza bocca, mentre raggiungeva i suoi compagni e si preparava a combattere... Ikuto afferrò il suo boomerang, e Chika si piazzò accanto a suo fratello, che strinse i denti e alzò i pugni pur sapendo che la battaglia si preannunciava a senso unico.

"Bah, non credevate certo che quel vecchio macilento e quello sciocco del vostro capitano potessero darci fastidio, vero? Quel Kurata ha fatto di noi delle macchine da combattimento assolutamente perfette! Nessuno può tenerci testa, nè Digimon, nè essere umano!" esclamò Kouki.

Ivan prese un bel respiro, con tono quasi riluttante. "Spiacente, ragazzi. Non ho assolutamente nulla contro di voi, ma gli ordini sono ordini." affermò. "Kurata-hakase ci ha ordinato di eliminarvi. Nulla di più."

"Beh, noi non resteremo qui a farci ammazzare!" gracchiò Agumon. Lui e gli altri Digimon sembravano già pronti all'azione, e i loro partner umani decisero di non aspettare che i tre scagnozzi di Kurata assumessero le loro forme digitali. Quando Kouki si lanciò all'attacco, cercando di colpire Masaru con un pugno, il giovane street fighter si scagliò contro di lui a sua volta, e riuscì ad intercettare il suo attacco con un sinistro fenomenale! Ancora una volta, i pugni dei due contendenti si scontrarono a mezz'aria, e la Digi-Soul si accese attorno al pugno di Masaru, che balzò rapidamente indietro e attivò il suo Digivice-Ic come tutti i suoi compagni!

"E' ora di combattere, ragazzi!" esclamò "Facciamo vedere a questi stronzi che non siamo gente che si arrende tanto facilmente! Digisoul... FULL CHARGE!"

"Digisoul... FULL CHARGE!" esclamarono tutti assieme gli agenti della DATS, e i loro Digimon si fecero avanti, brillando di un'aura di energia, per poi cominciare a digievolvere!

"Agumon chou shinka... RISEGREYMON!"

"Gaomon chou shinka... MACHGAOGAMON!"

"Raramon chou shinka... LILAMON!"

"Falcomon chou shinka... YATAGARAMON!"

"Dorumon chou shinka... DORUGREMON!"

Cinque potenti Digimon si livello Ultimate si erano schierati in men che non si dica davanti agli scagnozzi di Kurata, che tuttavia non sembrarono per niente impressionati... e anzi, Kouki gettò indietro la testa e rise senza ritegno, eccitato dalla battaglia che stava per iniziare! "Hahahahahaaa! Bene, bene! Evolvete quanto volete, tanto non vi servirà a niente contro di me! Mi farete divertire di più e basta!" esclamò, per poi attivare il dispositivo che gli consentiva di trasformarsi! "BIO-HYBRID EVOLUTION... CHARGE!"

In breve tempo, delle stringhe di codice digitale circondarono i corpi dei tre scagnozzi di Kurata, che si trasformarono nelle loro controparti digitali: Bio-Thunderbirdmon si librò in volo, circondato da scariche elettriche azzurre; Bio-Quetzalmon scivolò a terra e si erse in tutta la sua ragguardevole altezza, come un cobra pronto a colpire, mentre nello stesso momento spiegava le ali per apparire più grande; e Bio-Stegomon drizzò le punte acuminate sulla sua schiena e strisciò una zampa sul terreno, preparandosi a caricare!

"Allora, vermiciattoli della DATS? Siete ancora convinti di poterci battere?" si vantò Bio-Thunderbirdmon, pavoneggiandosi e portandosi in quota.

Masaru non era certo tipo da lasciare che quel galletto presuntuoso si prendesse gioco di lui e dei suoi amici. "Non lo sapremo mai se non ci proviamo, no?" esclamò. "Avanti, ragazzi, facciamogli vedere di cosa siamo fatti!"

"Vado io per primo, se non vi dispiace! Trident Revolver!" esclamò RiseGreymon, sparando tre sfere di plasma rovente contro Bio-Thunderbirdmon, facendo loro seguire una traiettoria spiraleggiante in modo che il Digimon ibrido avesse qualche difficoltà a prevederne la direzione. Ma sfortunatamente, anche così, non ebbe una gran fortuna - Bio-Thunderbirdmon non si degnò neanche di scansare l'attacco e chiuse attorno al proprio corpo le sue grandi ali, facendo esplodere gli attacchi di RiseGreymon sulla loro superficie senza riportare danni significativi.

"Hah! Tutto qui quello che sai fare? Patetico! Spark Wing!" esclamò Bio-Thunderbirdmon. Spalancò di colpo le ali e scatenò contro RiseGreymon una dirompente tempesta di scintille elettriche che investì RiseGreymon e MachGaogamon, trasmettendo loro una potente scarica elettrica per poi farli finire a terra!

"Oh, no! RiseGreymon! MachGaogamon!" esclamò Lilamon.

Yoshino strinse i denti, spalancando gli occhi per la paura. "E' inutile, sono troppo forti... nessuno di noi può vincere contro di loro!" esclamò la rossa. "Se... se hanno sconfitto anche il capitano e Yushima-san, che speranze abbiamo noi contro di loro?"

"Ve lo dico io! Assolutamente nessuna!" stridette Bio-Thunderbirdmon, per poi fare cenno a Bio-Quetzalmon e a Bio-Spinomon di prendersi anche loro il loro turno. "Certo, se i Leggendari Guerrieri fossero al vostro fianco, forse avreste una possibilità di tenerci testa... ma non fatevi illusioni, ora come ora non avete nessuna chance di vittoria!"

"Aspettate a dirlo! Questa volta non mi lascerò cogliere di sorpresa come prima!" esclamò Yatagaramon. I cannoni sulle sue ali e sulla sua terza zampa si caricarono rapidamente, crepitando di energia... e poi scaricarono tutti assieme un raggio di energia distruttiva contro il nemico! "Savage Emperor!"

"Hmm... un attacco frontale. Che mancanza di inventiva." affermò Bio-Quetzalmon. Poi, il serpente alato chiuse le ali attorno a sè, e le spalancò di colpo, scagliando una raffica di vento gelido misto a schegge di ghiaccio e neve contro il corvo gigante! "Freezing Wave!"

L'attacco di Yatagaramon si scontrò con la Freezing Wave di Bio-Quetzalmon, e per un attimo i due attacchi premettero l'uno sull'altro nel tentativo di prevalere... ma il serpente alato ebbe la meglio dopo solo qualche attimo di incertezza, e Yatagaramon venne investito dalla scarica congelante e gettato a terra di schiena, vicino a Dorugremon! Ikuto, nel frattempo, si era spostato sul fianco destro dei tre Bio-Ibridi e aveva scagliato contro di loro il suo boomerang... ma Bio-Quetzalmon, senza neanche voltarsi verso di lui, parò l'arma con un semplice gesto della sua coda, facendola cadere a terra senza che potesse fare nulla.

"Non mi annoiare con i tuoi giocattoli, bambino." disse il Digimon ibrido con espressione altezzosa.

"Shell Needle Rain!" esclamò Bio-Spinomon, scagliando una raffica di lame affilate verso il cielo e poi facendole piovere di nuovo verso il terreno, e costringendo Lilamon ad un rapido slalom per evitare la micidiale grandinata d'acciaio. Dorugremon si piazzò davanti a Chika per proteggerla, e poi drizzò le numerose punte d'acciaio che decoravano il suo corpo corazzato, e ne scagliò una rafica verso l'alto, intercettando l'attacco di Bio-Spinomon!

"Bloody Tower!" esclamò il dragone rosso. Si sentì un assordante clangore di metallo contro metallo quando la Shell Needle Rain di Bio-Stegomon si scontrò contro il contrattacco di Dorugremon... poi, il dragone attaccò Bio-Stegomon con un micidiale colpo di coda... ed effettivamente, riuscì a centrare il dinosauro corazzato e fargli fare due passi indietro, strappando a Chika un'esclamazione di vittoria. Sembrò, per un attimo, che il Digimon draconico avesse qualche possibilità di tenere testa ai Bio-Ibridi... ma fu una speranza che durò fin troppo poco, visto che Bio-Stegomon si rimise in guardia un istante dopo e si appallottolò per poi rotolare tempestosamente contro Dorugremon e centrarlo in pieno!

"Guillottine Wheel!" esclamò il Digimon dinosauro mentre andava ad impattare sul suo avversario e lo scagliava a terra, facendo rapidamente svanire l'espressione speranzosa che aveva illuminato per un attimo il volto di Chika! RiseGreymon si era rialzato e stava cercando di attaccare corpo a corpo Bio-Thunderbirdmon, ma l'arrogante Bio-Ibrido era riuscito ad evitare tutti i suoi attacchi come niente fosse, e aveva risposto con un poderoso attacco sferrato con tutto il suo peso, facendo cadere a terra RiseGreymon, che riuscì a malapena a sollevare il suo braccio-fucile per parare l'attacco.

"Ugh... maledizione, sono davvero troppo forti!" esclamò Yatagaramon, alzandosi con un battito d'ali.

"Presto, MachGaogamon! Usa lo schema d'attacco numero 34!" esclamò Tohma, parlando sicuramente di una delle tante strategie che lui e il suo Digimon avevano sviluppato nel loro esiguo tempo libero. Il Digimon simile ad un lupo umanoide annuì e si lanciò verso Bio-Thunderbirdmon, che rispose ghignando e caricò un altro attacco Spark Wing contro di lui...

"Ricevuto, signore! Gaoga Tornado!" esclamò MachGaogamon, portando in fuori i pugni e roteando vorticosamente su sè stesso mentre si dirigeva verso il suo bersaglio. Bio-Thunderbirdmon stava per scagliare il suo attacco... ma il Digimon di Tohma si scansò all'ultimo momento, abbassandosi verso il terreno e colpendolo con tutto il suo peso. Si sentì un boato dirompente, e l'impeto di MachGaogamon sollevò una enorme nube di terriccio e detriti che avvolse completamente i tre Bio-Ibridi, cogliendoli di sorpresa! Bio-Quetzalmon emise una breve esclamazione di sorpresa quando i suoi avversari scomparvero alla sua vista, e con un ghigno di sicurezza, Masaru strinse un pugno davanti a sè, capendo che era il momento giusto per attaccarli alla piena potenza!

"Hey, bell'idea, stratega! Ora tocca a noi, ragazzi! Attaccateli tutti assieme!" esclamò il giovane street fighter.

Non c'era neanche bisogno che i Digimon se lo sentissero dire. Con un imprvviso scatto di determinazione, RiseGreymon si drizzò in piedi e sfoderò tutte le armi che erano nascoste nel suo corpo civbernetico, facendosi spuntare laser e cannoni dalle ali! MachGaogamon si ritirò rapidamente e si piazzò accanto al suo compagno, che venne seguito anche da Lilamon, Yatagaramon e Dorugremon. Uno alla volta, i Digimon della DATS puntarono tutti i loro attacchi più potenti contro i Bio-Ibridi creati da Kurata, che ancora cercavano di orientarsi nel polverone sollevato da MachGaogamon!

"Rising Destroyer!"

"Howling Cannon!"

"Marvel Shoot!"

"Savage Emperor!"

"Metal Meteor!"

RiseGreymon sparò una raffica di raggi di energia dalle sue ali contro i nemici, mentre MachGaogamon scagliava una potente scarica di onde sonore dalla bocca, e Lilamon bombardava i nemici con sfere di energia dorata sparate dalle braccia. Yatagaramon ripetè il suo attacco di prima, mettendoci quanta più forza possibile, e infine Dorugremon fece precipitare dall'alto una piogga di sfere di metallo grandi come palle da bowling, che piovvero addosso ai nemici con potenza dirompente! Questa volta, i tre Bio-Ibridi creati da Kurata non furono in grado di difendersi, e l'attacco combinato li centrò in pieno, sommergendoli sotto una raffica di colpi!

"Sì! Bel colpo! Continuate così!" esclamò Masaru, spronando i Digimon ad intensificare l'assalto. RiseGreymon ghignò, annuì e scateno un'altra tempesta di laser contro gli avversari, provocando una raffica di esplosioni nel punto in cui i Bio-Ibridi si trovavano. Quando finalmente la pioggia di attacchi terminò, e il polverone cominciò a diradarsi, tutti restarono in silenzio a guardare, in modo da rendersi conto di quanto i Bio-Ibridi fossero stati danneggiati da quell'attacco.

"Restate tutti pronti a scansarvi." suggerì MachGaogamon, tenendo alta la guardia. "Non possiamo sapere quanto effetto i nostri attacchi abbiano avuto finchè non lo vedremo con i nostri occhi."

"Come?" chiese Chika, che già stava per tirare un sospiro di sollievo. "Che cosa vuoi dire, MachGaogamon? Dopo tutti quei colpi, vuoi che siano ancora in piedi?"

"Fino a un paio di settimane fa, avrei detto la stessa cosa..." affermò Masaru. "Ma... adesso non ne sono più tanto sicuro. Se questa gentaglia è davvero riuscita a battere il vecchio e il capitano, allora non possiamo stare ancora tranquilli."

Tre forme minacciose si profilarono nel polverone che ormai stava per dissolversi del tutto... e ben presto, i tre Bio-Ibridi riemersero! Non erano usciti del tutto illesi da quella scarica di attacchi frenetici - la corazza di Bio-Thunderbirdmon era annerita e ammaccata in più punti, Bio-Quetzalmon aveva perso delle piume, e Bio-Stegomon presentava diverse bruciature in varie parti del corpo. Ma erachiaro che quello non sarebbe bastato a fermarli...

"Non posso crederci... sono ancora in piedi dopo un simile assalto?" esclamò Lilamon, immaginando che adesso le cose si sarebbero messe male. Bio-Thunderbirdmon si scrollò le ali con fare irritato, e guardò con rabbia i suoi avversari, mentre Chika indietreggiava di qualche passo, guardando con orrore i tre Bio-Ibridi che si preparavano al contrattacco!

"Non è possibile..." mormorò la bambina. "Come... come possiamo fare a fermarli? I nostri attacchi sono... inutili..."

"Tsk... devo ammettere che ve la sapete cavare abbastanza bene, ridicoli mocciosi." ringhiò Bio-Thunderbirdmon. "Non credevo che sareste riusciti a darci tanti problemi. Ma più di così non siete in grado di fare. E se questo è il vostro meglio, allora non c'è altro da dire se non che è il momento di finirvi tutti, una volta per sempre! Spark Wing!"

Con un battito d'ali, il Digimon Bio-Ibrido lanciò una raffica di potenti scariche elettriche contro RiseGreymon e MachGaogamon, che non riuscirono a schivarle e vennero duramente colpiti ed investiti dall'energia elettrica, che li lasciò a terra doloranti, ma ancora in forma Ultimate... anche se di poco. Bio-Quetzalmon scagliò di nuovo il suo attacco Freezing Wave, che andò ad investire Dorugremon e Lilamon - e il dragone rosso riuscì a malapena a proteggere sè stesso e Chika piazzandosi davanti alla bambina per farle scudo con il proprio corpo, per poi usare le sue ali per difendersi dalla scarica di vento. Lilamon non ebbe la stessa fortuna, e dovette atterrare per poi farsi scudo come poteva dietro una roccia, ma anche così, la scarica di neve e ghiaccio la investì parzialmente, irrigendole i movimenti e facendole perdere le forze. Bio-Stegomon, invece, si era voltato verso Yatagaramon e lo aveva attaccato con una Guillottine Wheel, trasformandosi in una palla rotolante e scagliandosi contro il Digimon corvo ad altissima velocità. Yatagaramon, grazie ai suoi riflessi fulminei, riuscì per un pelo ad evitare il tremendo attacco e a sollevarsi a diversi metri di quota, ma lo stegosauro si fermò di colpo e scagliò una raffica di lame d'acciaio dal suo dorso, costringendo Yatagaramon ad eseguire una rapida manovra evasiva per sottrarsi alla pioggia di metallo. I Digimon della DATS riuscirono a rimettersi in gruppo, ma le loro possibilità apparivano alquanto scarse... e i Bio-Ibridi avanzarono ancora, pronti a sferrare un attacco decisivo...

"Ragazzi, io qui la vedo dura..." mormorò Dorugremon. "Se qualcuno di voi ha qualche idea su come fermare questi simpaticoni, io sono tutto orecchie!"

"Io... suggerirei volentieri una strategia, se ne avessi una!" affermò RiseGreymon.

Bio-Thunderbirdmon si alzò in volo e prese quota. "Heheheee... vedo che cercate di resistere... meglio, questo dà un po' più di sapore alla lotta! Mi chiedo quanto riuscirete a sopravvivere... e soprattutto, se riuscirete a battere il record che i due vecchi hanno stabilito!"

"Merda..." imprecò Masaru. In quel momento non gli veniva proprio in mente nessuna idea su come fare per sconfiggere Bio-Thunderbirdmon e gli altri due...

Ma proprio quando le cose sembravano mettersi al peggio, l'imprevisto intervenne a salvare Masaru e i suoi compagni!

I ragazzi sentirono il sibilo di qualcosa che si avvicinava, e scattarono su allarmati... un attimo prima che un pugno devastante si abbattesse su Bio-Thunderbirdmon, che emise un acuto strillo di dolore, rabbia e sorpresa prima di essere scagliato con violenza contro Bio-Stegomon! Il dinosauro corazzato non si era aspettato che accadesse una cosa simile, e non potè fare altro che puntare le zampe a terra e cercare di reggere all'impatto... ma con tutto il peso del suo compagno di squadra, e la velocità con cui gli era stato scagliato contro, anche Bio-Stegomon finì per essere scagliato a terra, e l'autore di quell'attacco a sorpresa atterrò agilmente vicino al gruppo di Masaru, sorprendendo tutti con il suo aspetto insolito: era una sorta di uomo-leone alto più di due metri e mezzo, che indossava una sorta di lungo impermeabile nero aperto sul davanti, che metteva in mostra il suo petto muscoloso, ricoperto da una corta pelliccia chiara e segnato da una cicatrice a forma di croce. Portava inoltre un paio di lunghi pantaloni neri e un cappello da teppista di una scuola superiore giapponese. Una lunga criniera bianca incorniciava il suo collo, e in bocca teneva un lungo filo d'erba come se fosse una sigaretta, mentre le sue mani e i suoi piedi erano dotati di affilati artigli felini, e al suo fianco teneva rinfoderata una larga spada dalla lama ricurva. Nei suoi occhi dalle pupille ellittiche si vedeva ardere una fiamma di fierezza, e anche soltanto a prima vista dava l'impressione di un guerriero nobile e possente! Il nuovo arrivato squadrò i Bio-Ibridi con indifferente e disapprovante distacco, mentre Bio-Thunderbirdmon e Bio-Stegomon cercavano di rimettersi in piedi.

La rabbia e l'oltraggio del rapace elettrico per essersi lasciato cogliere di sorpresa così, quando credeva di essere ad un passo dall'eliminare i suoi bersagli, erano senza limiti! "AAAAARGH! Cosa... COSA DIAVOLO SIGNIFICA?" stridette furiosamente. "E tu chi diavolo sei? E' un altro dei vostri ridicoli amici Digimon, non è vero?"

Tuttavia, rimase un po' sorpreso quando notò le espressioni interrogative sui volti di Masaru, RiseGreymon e dei loro compagni, che in effetti non sembravano aver mai visto quel particolare Digimon. "Hm? E... e questo Digimon chi è? Non l'ho mai visto prima d'ora!" esclamò Tohma. "E sono sicuro che non figura nei database della DATS."

"Non chiedetelo a me, perchè non ne ho la più pallida idea..." affermò Masaru, la cui aria dubbiosa venne presto meno, sostituita da una di ammirazione. "Però... se non altro ci sa fare! Ha spazzato via quel Bio-Ibrido come se fosse una mezza cartuccia!"

Il Digimon dall'aspetto leonino si voltò leggermente verso i ragazzi che aveva appena salvato. "Il mio nome è BanchouLeomon. Al vostro servizio." affermò. "Non è mia abitudine interferire nei combattimenti degli altri, ma mi sembravate in grosse difficoltà... e comunque, chiunque sia nemico di Kurata e dei suoi tirapiedi, è anche mio amico."

"Cosa? Ma... signor BanchouLeomon, come fa a sapere di Kurata e dei suoi uomini?" esclamò Lilamon, i cui sospetti nei confronti del nuovo Digimon non erano certo diminuiti. In una situazione come quella, anche se BanchouLeomon li aveva tolti da una situazione molto pericolosa, non potevano fidarsi ciecamente del primo che incontravano.

"Non vorrei che questo tipo lavorasse per Gallantmon o cose del genere..." affermò Yoshino. BanchoLeomon sembrò sentirla grazie al suo udito finissimo, e senza mai perdere di vista i Bio-Ibridi, la rassicurò con un cenno della testa.

"Non avete di che preoccuparvi, signorina. Io sono dalla vostra parte, e anzi mi sto adoperando per contrastare le ambizioni di Gallantmon." affermò.

Inutile dirlo, la cosa non sembrò convincere più di tanto gli agenti più esperti della DATS. "Un momento... BanchouLeomon, eh? Non crederai certo che possiamo semplicemente credere alla tua parola, no? Abbiamo bisogno di prova più concrete prima di fidarci di te!" affermò Tohma.

Ma BanchouLeomon non ebbe bisogno di spiegare ulteriormente. Con un sorrisetto sulle labbra, Masaru si voltò verso i suoi compagni e fece il segno del pollice in alto, come se già conoscesse quel Digimon e potesse garantire per lui. "Tranquilli, ragazzi, è tutto a posto! Questo Digimon dice la verità." affermò il giovane street fighter, sorprendendo un po' tutti tranne RiseGreymon. "Possiamo fidarci di lui."

"Cosa?" chiese Ikuto. "Masaru, e tu come fare a sapere che..."

"Beh, è vestito come un banchou, no?" rispose Masaru, come se fosse la cosa più logica di questo mondo, riferendosi al titolo che avevano i soldati di rango più basso nella guardia imperiale del Giappone feudale... e, in tempi più moderni, i capi delle piccole bande di delinquenti che avevano cominciato ad apparire sempre più di frequente nelle scuole giapponesi. "E un banchou non può certo mentire!"

Un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Tohma, Yoshino, MachGaogamon e Lilamon... e la piccola Chika ridacchiò nervosamente passandosi una mano sulla nuca. "Ehm... heheheee... già, dovevo immaginare che Masaru-niichan avrebbe usato la sua... logica particolare... per assicurarci che andava tutto bene!"

"Detto questo, anch'io sono disposto a fidarmi di questo Digimon." affermò RiseGreymon. "Non so perchè... ma mi ispira fiducia, come se mi fosse familiare... come se lo conoscessi da un bel po' di tempo, in effetti."

Queste parole di RiseGreymon fecero scattare qualcosa nella mente di Masaru. Familiare... in effetti, ora che lo guardava meglio, aveva come la sensazione di conoscerlo già... c'era qualcosa di vagamente familiare in quel Digimon dal volto e dal cuore di leone, anche se Masaru, almeno per il momento, non era in grado di dire che cosa fosse... era uno strano presentimento che si faceva strada rapidamente nella sua mente...

"Non me ne frega niente di chi tu sia! Tu non la passi liscia per averci disturbato mentre stavo per abbattere la mia preda!" esclamò Bio-Thunderbirdmon, librandosi di nuovo in volo con un singolo colpo d'ali. Bio-Quetzalmon e Bio-Stegomon, tuttavia, pensarono fosse meglio essere prudenti e non gettarsi a testa bassa contro quel misterioso avversario, e anzi cercarono di richiamare il loro compagno in modo che non facesse stupidaggini.

"Fermo, Bio-Thunderbirdmon! Non attaccarlo così avventatamente!" esclamò Bio-Stegomon.

"Per una volta, sono d'accordo con questo testone!" proseguì Bio-Quetzalmon. "Se è riuscito a coglierci di sorpresa così, vuol dire che non è un avversario che possiamo permetterci di sottovalutare!"

Ma il rapace elettrico non era dell'umore giusto per fermarsi e ragionare sulle sue azioni. "Tsk! Me ne frego! Io questo lo faccio a pezzi! Spark Wing!" ringhiò, per poi scagliare una raffica di scariche elettriche contro BanchouLeomon... che però non sembrò troppo impressionato e rimase ad aspettare l'attacco con sguardo gelido. All'ultimo momento, BanchouLeomon si spostò di lato, ad un tale velocità che se Masaru avesse sbattuto le palpebre se lo sarebbe perso, e le scariche elettriche di Bio-Thunderbirdmon colpirono il terreno accanto al Digimon leonino ed esplosero su di esso, senza fare alcun danno! Ulteriormente irritato, il rapace scese giù in picchiata e cercò di afferrare BanchouLeomon nei suoi artigli affilati come rasoi... ma il suo avversario, con un gesto degno di un grande samurai, estrasse la sua spada con un unico, fluido movimento del braccio e sferrò nello stesso momento un fendente che colpì gli artigli di Bio-Thunderbirdmon, respingendolo con un assordante clangore metallico! Mentre il Bio-Ibrido si allonranava con uno strillo indignato, BanchouLeomon serrò la mano libera e si caricò per un secondo, per poi sferrare un potentissimo attacco dritto davanti a sè!

"Flash Banchou Punch!" esclamò. Dal suo pugno chiuso partì una ruggente sfera rossa di energia che raggiunse Bio-Thunderbirdmon in pieno petto e lo scagliò via come se quest'ultimo non fosse stato niente, facendolo atterrare diversi metri più lontano con un poderoso schianto! Bio-Quetzalmon e Bio-Stegomon erano increduli - avevano capito fin dall'inizio che quel BanchouLeomon era un avversario pericoloso, ma non credevano che fosse così forte da spazzare via così facilmente il membro più forte del loro gruppo! Continuando così, avrebbero rischiato grosso...

"Maledizione, questa non ci voleva..." mormorò il serpente alato. "Thunderbirdmon! Quel Digimon è troppo forte per noi! Dobbiamo ritirarci e pensare ad un nuovo piano d'attacco!"

"Cosa?" esclamò Bio-Thunderbirdmon mentre si rialzava barcollando. "Neanche per idea! Proprio adesso che stiamo per eliminare quegli inutili mocciosi una volta per tutte... dovremmo arrenderci e lasciar perdere?"

"Se vuoi farti ammazzare, per me va bene. Non me ne importa molto di te o delle tue manie di combattere." affermò Bio-Quetzalmon di rimando. "Ma se mandi al diavolo il piano soltanto perchè sei troppo stupido per sapere quando è il momento di ritirarsi, allora io non mi assumo nessuna responsabilità. Non mi sono certo unita a voi per farti da baby sitter, lo sai questo, vero?"

Bio-Thunderbirdmon guardò con odio BanchouLeomon, che in piedi a pochi metri d distanza, gli stava facendo cenno di farsi sotto con un gesto della mano libera, mentre con l'altra brandiva Otokodama, la sua gigantesca spada tantou. Per quanto gli desse fastidio ammetterlo, al momento non poteva competere con quel Digimon... e non c'era modo di attaccare gli agenti della DATS senza esporsi ai suoi attacchi. Quindi, con estrema riluttanza, il Digimon Bio-Ibrido prese il volo, lanciando un ultima minaccia a Masaru e ai suoi compagni.

"Quest'oltraggio sarà lavato con il vostro sangue, luridi mocciosi!" ringhiò Bio-Thunderbirdmon. "Godetevi quei pochi giorni di vita che vi restano! Oggi la fortuna è stata dalla vostra, ma non durerà a lungo!"

"Alla prossima." disse Bio-Quetzalmon. Bio-Stegomon sciolse la trasformazione e tornò ad essere Ivan che, senza dire una parola, si fece raccogliere da Bio-Quetzalmon. Poi, i tre Digimon Bio-Ibridi si dileguarono sotto lo sguardo severo di BanchouLeomon, e quello incredulo dei cinque amici della DATS, che ancora non riuscivano a credere quanto forte fosse quel misterioso Digimon. Dopo un attimo di silenzio, passato ad osservare il punto in cui i Bio-Ibridi erano scomparsi, Masaru si voltò verso BanchouLeomon per ringraziarlo per il suo provvidenziale intervento, mentre tutti i loro Digimon tornavano ordinatamente alle loro forme Rookie.

"Beh, che possiamo dire. Ci hai davvero salvato le chiappe, chiunque tu sia!" affermò il giovane street fighter. "Quei tre ci stavano dando un bel po' di filo da torcere."

"Diciamo senza tanti giri di parole che non eravamo in grado di competere con loro." disse Tohma. "Ma avremmo comunque delle domande da farle. Lei chi è? E perchè ci ha aiutato?"

"Dall'aspetto, non si direbbe un Digimon cattivo..." azzardò Raramon.

BanchouLeomon rimase in silenzio per un po', e quando Masaru stava per schiarirsi la voce per fare un'altra domanda a BanchouLeomon, quest'ultimo si voltò finalmente verso il gruppo della DATS, rinfoderando la sua spada per dire che non aveva intenzioni bellicose. "Ho semplicemente fatto quello che era giusto fare, ragazzo." rispose, con la sua voce fiera e potente che ricordava il ruggito di un leone. "Il mio nome è BanchouLeomon, e sono un guerriero senza dimora. Devo dire che, anche se quegli abomini ibridi vi stavano mettendo in difficoltà, ve la stavate cavando bene. Si vede che siete un gruppo ben assortito, e che avete anche un forte legame con i vostri Digimon. Tuttavia, per come siete adesso, non siete in grado di sconfiggere i Bio-Ibridi."

"Hey, aspetta un momento!" esclamò Agumon. "Come sarebbe a dire? Prima ci lodi, e poi ci butti giù?"

"Appunto! Non crederai certo che ci facciamo mettere fuori gioco così facilmente!" ribattè Masaru. "Noi ci alleneremo di più, li affronteremo ancora, e questa volta vinceremo di sicuro!"

"Però non possiamo negare che erano molto più forti di noi, quei tre..." azzardò Chika, accarezzando Dorumon sulla testa. "Anche con i nostri Digimon a livello Ultimate, non abbiamo potuto fare molto contro quei tre. Vi ricordo che... hanno sconfitto anche Satsuma-taichou e Yushima-jiichan... come possiamo fare noi a tenergli testa?"

"Non ne ho idea, Chika... credo che questa sia una bella domanda..." affermò Dorumon.

"E vorrei richiamare alla vostra attenzione anche un altro elemento." precisò Tohma. "Quei tre potrebbero non essere gli unici Bio-Ibridi di cui Kurata si sta servendo. Potrebbe averne degli altri a sua disposizione... e

Masaru ed Agumon strinsero i denti, rendendosi conto che Chika aveva ragione... ma per fortuna, la domanda non restò senza risposta, visto che effettivamente BanchouLeomon sembrava essersela aspettata. "Se volete avere una possibilità di fermare Kurata e le sue ambizioni, io vi posso aiutare." affermò. "L'unica possibilità di sconfiggere i Bio-Ibridi risiede nella Digievoluzione a livello Mega. Un livello che non mi risulta essere mai stato raggiunto da alcun Digimon in dotazione alla DATS."

Gaomon corrugò la fronte. "Che significa tutto questo? Come fai tu a sapere così tanto della DATS e delle capacità dei Digimon che lavorano per essa?" chiese, dando voce a dei comprensibili sospetti.

"Anche questa domanda avrà una risposta. A suo tempo, però." rispose il Digimon di livello Mega, in maniera alquanto sibillina. "Per il momento, posso solo dirvi che stiamo dalla stessa parte, e che anch'io voglio evitare a tutti i costi che DigiWorld venga distrutto da Kurata o finisca nelle mani di Gallantmon. Se volete scoprire come raggiungere il prossimo stadio evolutivo e sconfiggere gli scagnozzi di Kurata... allora seguitemi. Credo di avere un bel po' di cose da insegnarvi."

Con queste parole, BanchouLeomon si voltò e cominciò ad allontanarsi a passo lento, la giacca nera che fluttuava maestosamente nel vento assieme alla sua bianca criniera. Il gruppo della DATS rimase a guardarlo, stupito e incuriosito... e Ikuto si sfregò la nuca con una mano, rispondendo alla domanda che aveva previsto che i suoi compagni gli avrebbero fatto. "No, me dispiace. Io non conoscere quel Digimon. Io mai visto prima... essere Digimon strano..."

"Certo, però, che sa molte più cose di quanto non dica. Chissà quale mistero nasconde..." affermò Falcomon.

Masaru non ebbe dubbi. Dopo aver annuito tra sè, e aver gettato uno sguardo di intesa al suo Digimon, che gli restituì un ghigno e un segno dell'okay, il giovane street fighter fece un passo in avanti e cominciò a seguire BanchouLeomon. "Beh, sapete che vi dico, ragazzi? Che per il momento non mi interessa quello che quel Digimon sa o meno... io lo seguo! Se lui può aiutarci a sconfiggere quei bastardi, io sono disposto a fare un tentativo! Allora, chi di voi viene con me?"

"Hey, Masaru-kun! Agumon! Aspettate un momento!" esclamò Raramon. "Siete sicuri di quelli che fate? Voglio dire... siamo sicuri che possiamo fidarci di quel BanchouLeomon?"

"Non ne sono sicuro nemmeno io..." affermò Dorumon. "Ma.. credo che una qualsiasi possibilità di diventare abbastanza forti da sconfiggere quei Digimon ibridi sia meglio che non avere nessuna possibilità!"

"In effetti... credo che a questo punto non abbiamo molte altre possibilità." si disse d'accordo Falcomon. "E va bene... facciamo pure questo tentativo!"

"Non ne sono troppo convinta nemmeno io... oh, beh... finora siamo sempre riusciti a sopravvivere, più o meno." affermò Yoshino. "E va bene. A questo punto, immagino che la cosa migliore sia tentare la sorte. Veniamo con te, Masaru..."

Tohma sospirò desolato. "Non amo fare le cose sull'impulso del momento, ma immagino che questo sia uno di quei casi in cui sia meglio segure la "logica", per chiamarla così, di Masaru..." affermò. "Beh, a questo punto... immagino che ci sia un lato positivo, tutto sommato. I tre Bio-Ibridi non ci attaccheranno per un po', se staremo con quel BanchouLeomon... almeno, non finchè non avranno fatto qualche upgrade. E spero vivamente di essermi sbagliato quando ho ipotizzato che ci potessero essere altri Bio-Ibridi come quelli..."

"Se esserci altri mostri come quelli... noi combattere! Noi dovere vincere!" esclamò Ikuto, dandosi un pugno sulla mano in un gesto di determinazione. Falcomon ridacchiò nervosamente, pensando che il suo partner umano doveva aver imparato un po' troppe cose da Masaru...

Con Masaru ed Agumon in testa, il gruppo di agenti della DATS iniziò a seguire BanchouLeomon, nella speranza che lui potesse aiutarli a mettere un po' di ordine nel caos che ormai DigiWorld era diventato...

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Per Takuya Kanbara e il suo gruppo di amici, la camminata si stava facendo sempre più difficile e faticosa. Lasciatisi dietro la foresta in cui si erano battuti con Minervamon, i Leggendari Guerrieri e le loro guide avevano deciso che sarebbe stato più prudente proseguire il viaggio attraverso una strada che probabilmente era meno frequentata, e dove quindi avevano maggiori possibilità di passare inosservati. Per fortuna, la familiarità di Bokomon con DigiWorld, anche dopo che il Mondo Digitale aveva subito un reboot quasi completo dopo la sconfitta di Lucemon, era sempre affidabile... e ben presto, i ragazzi e i loro due amici digitali erano arrivati ad una grotta che scendeva verso un torrente sotterraneo, che in quel momento i cinque ragazzi stavano percorrendo in cerca di un luogo dove fermarsi a riposare.

Tomoki, il più piccolo del gruppo, era anche quello che più di tutti aveva problemi a stare al passo con gli altri, e quando si voltò verso di lui per assicurarsi che stesse bene, Takuya notò che il piccolo Guerriero Leggendario del Ghiaccio stava barcollando un po', tenendosi appoggiato alla parete di roccia della caverna nella quale si stavano facendo strada. Gli altri Leggendari Guerrieri stavano tenendo d'occhio il loro compagno, stando vicini a lui nel caso si fosse sentito male all'improvviso.

"Takuya-kun, io credo che sia il caso di fermarci almeno per un po'..." disse Izumi, sentendo la fronte a Tomoki. Il ragazzino più piccolo non aveva la fronte calda, ma era molto sudato, e avea il fiato corto... non poteva continuare a camminare a lungo, e dopotutto, era anche il caso di fermarsi a riposare. "Tomoki-chan mi sembra esausto. Per oggi, temo che non possiamo fare più di così."

"Izumi-chan ha ragione, meglio se ci fermiamo qui e riposiamo un po'." andò avanti Junpei. "Almeno qui dovremmo essere al sicuro. Non dovrebbe arrivare qualche amico di quella Minervamon che per poco non ci sotterrava tutti..."

Takuyaandò a sincerarsi delle condizioni di Tomoki... e anche il ragazzino più piccolo cercò di tranquillizzarlo con un sorriso e un cenno della mano, Takuya potè chiaramente vedere che stava cercando di farsi forza ed andare avanti senza esserne davvero in grado. "Sì, avete ragione... Bokomon, Neemon, è meglio se troviamo un posto tranquillo e ci riposiamo un po'... avremo bisogno di conservare le forze il più possibile... e spererei di poter dare una mano quando ci riuniremo con Kouichi-kun e gli altri... spero che Shinya-chan se la stia cavando bene, dovunque si trovi in questo momento..."

"Lo stesso posso dire io di Kouichi..." disse Kouji, mentre i ragazzi, Bokomon e Neemon si infilavano in un anfratto tra le rocce e raggiungevano uno spiazzo che iniziarono subito a ripulire in modo da poterci passare qualche ora a riposarsi. Kouji si guardò attorno... e un attimo dopo, il suo sguardo acuto notò qualcosa che si muoveva in mezzo alle rocce e si irrigidì per la tensione, immaginando che ci fosse qualcosa di pericoloso da quelle parti! "Un momento. Aspettate, qui c'è qualcosa che non va!"

"Cosa?" chiese Bokomon, tenendo ancora più stretto il suo libro come se potesse fargli da scudo nel caso qualche Digimon malvagio fosse saltato fuori dal nulla per attaccare! "Che succede, Kouji, ragazzo mio?"

"Non siamo soli, qui dentro... c'è qualcuno che ci sta osservando, anche se non so chi!" affermò Kouji, cercando di guardarsi attorno con ancora maggiore attenzione. Il resto dei Leggendari Guerrieri tese immediatamente tutti i sensi, ormai abituati a vedere pericoli ovunque, e si prepararono ad affrontare qualunque nemico si parasse loro davanti...

"Speriamo almeno che non sia un Gizumon..." disse tra sè Takuya, tenendo stretto il suo D-Tector. "Io li odio a morte, quei maledetti affari..."

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CONTINUA...

Beh, questo è un capitolo un po' breve, ma è servito allo scopo di introdurre BanchouLeomon al gruppo della DATS, e gettare le basi per far loro ottenere la Digievoluzione Mega, che a questo punto è l'unica cosa che possa permettere loro di competere con i Bio-Ibridi di Kurata! E intanto, ChaosGallantmon continua a tramare... e i Leggendari Guerrieri del gruppo di Takuya si ritrovano in quella che potrebbe essere una situazione molto pericolosa... riusciranno ad uscirne interi?

Beh, in effetti, da questo momento cercherò di tirare dritto e completare Pokemon Heart Soul Adventures... di cui spero di pubblicare il capitolo 110 domani sera sul tard, magari verso mezzanotte / mezzanotte e mezza! Spero di essere in grado di completare quella storia in fretta, perchè tra non molto - verso metà Maggio - partirò per una vacanza studio di qualche settimana in Germania, e non avrò altrettante possibilità di scrivere. Comunque, a presto, e spero che il capitolo vi sia piaciuto!

A presto!

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Capitolo 44
*** Ritrovo a DigiWorld ***


Record of Digital Wars-044

Digimon: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 44 - Ritrovo a DigiWorld

Una regione rocciosa ed impervia del Mondo Digitale, piena di canyon scavati nella roccia e di rupi impervie che scendevano a picco in precipizi apparentemente interminabili, martellata da un sole cocente che rendeva il clima arido e secco. Era in un luogo come questo che Masaru e i suoi compagni, seguendo BanchouLeomon che li stava guidando in un luogo in cui gli scagnozzi di Kurata non potessero arrivare, si erano ritrovati a viaggiare. E alcuni di loro, meno abituati agli sforzi, stavano avendo un po' di difficoltà.

"Uff... puff... aspettate... un momento..." ansimò Chika, sedendosi all'ombra di una rupe assieme a Dorumon. La piccola agente onoraria della DATS aveva camminato per tutto il giorno, e stava cominciando a perdere colpi. Immediatamente, Masaru, Tohma, Agumon e Gaomon raggiunsero la bambina e Dorumon, in modo da sincerarsi delle sue condizioni. Per fortuna, dopo aver preso fiato e aver bevuto un po' d'acqua, Chika si sentì già un po' meglio.

"Hey, Chika-chan, sei sicura di poter proseguire?" chiese Tohma, chinandosi verso di lei. Anche se Chika rispose con un cenno affermativo della testa e un segno dell'okay, Yoshino era comunque preoccupata, e si rivolse a BanchouLeomon per chiedere se fosse possibile fermarsi un po'.

"Non possiamo fermarci ora." rispose il guerriero-leone. "I Gizumon e gli uomini di Kurata staranno senz'altro riorganizzandosi e preparando il contrattacco, e quando questo accadrà, non possiamo rischiare di farci sorprendere in un luogo aperto."

"Ma Chika non può camminare ancora a lungo!" protestò Agumon. "Non vedi che è stanca e ha bisogno di riposo? Non puoi chiederle di camminare ancora in un posto come questo!"

"Agu-chan... BanchouLeomon-san ha ragione, non possiamo restare qui a lungo..." disse Chika, usando un fazzoletto per tergersi il sudore dalla fronte. "Se Kurata e i suoi uomini ci trovano, siamo nei guai. Anche BanchouLeomon-san non potrà trattenerli per sempre!"

Masaru strinse i denti. Quello che dicevano BanchouLeomon e Chika era vero, ma era anche vero che in quelle condizioni, non ci si poteva aspettare che la piccola agente durasse ancora molto a lungo prima di crollare esausta. Tuttavia, non ebbe modo di esprimersi in proposito, BanchouLeomon raggiunse Chika e si chinò su di lei... per poi prenderla in braccio con fare sicuro e al tempo stesso dolce e amorevole, sollevando lei e Dorumon come se non pesassero niente!

"Ovviamente, c'è sempre una terza possibilità." disse il guerriero-leone. "Io porto con me Chika e Dorumon, e voi potete continuare a seguirmi. In questo modo, Chika si riposa un po', e noi non perdiamo terreno rispetto agli uomini di Kurata. Presto, seguitemi. Ormai non manca molto."

"Ah... aspetti un momento, Banchouleomon-san... Woah!" esclamò Dorumon, anche lui sorpreso da quell'improvvisa dimostrazione di affetto e preoccupazione da parte del possente guerriero. Per un attimo, Masaru, Tohma, Yoshino, Ikuto e i loro Pokemon rimasero straniti a guardare l'enorme figura di BanchouLeomon che, assiso su un costone di roccia lì vicino, con i sorpresi Chika e Dorumon in braccio, li guardava come per esortarli a proseguire... e il giovane street fighter, dopo essersi sfregato la fronte con fare perplesso per un attimo, ridacchiò tra sè per lo strano paragone che, per qualche motivo, gli era venuto in mente...

"Heh... ragazzi, non so perchè... ma in qualche modo mi ricorda mio padre!" affermò il ragazzo, notando che la postura di BanchouLeomon, in effetti, ricordava un po' quella di suo padre quando tornava da un allenamento di arti marziali con lui. Erano ricordi un po' sbiaditi, ma sempre vividi nella sua mente... era sempre stata un'immagine che era rimasta fresca nella sua mente, un'immagine che simboleggiava il rispetto e l'ammirazione che provava nei confronti del padre...

Tohma corrugò la fronte, senza dare a vedere che le parole di Masaru avevano toccato un punto debole nell'armatura che presentava davanti a tutti. Convinti che prima fossero arrivati al sicuro, meglio sarebbe stato, il gruppo riprese il cammino e seguì BanchouLeomon verso il suo rifugio... con Ikuto e Falcomon che si voltavano indietro, guardando verso la grande distesa arida che si erano lasciati dietro per essere sicuri di non essere inseguiti da nessuno...

"Io sperare che Masaru e altri sapere quello che loro fare." disse Ikuto al suo compagno. "Io avere fiducia in Masaru... e in BanchouLeomon... ma sperare che BanchouLeomon essere davvero capace di fermare uomini Digimon..."

"Meglio una speranza qualsiasi che nessuna, non credi, Ikuto?" affermò Falcomon, cercando di fare un po' di coraggio al suo compagno umano. "Siamo arrivati fin qui... grazie anche ai tuoi genitori che hanno fatto tanto per permetterci di arrivare a DigiWorld e salvare la tua nuova casa. Facciamo del nostro meglio per non rendere vani i loro sforzi."

"Tu ragione, Falcomon... ma io ancora paura di non riuscire..." affermò il ragazzino, tenendo stretto il suo boomerang. "SE noi non riuscire... allora Kurata uccidere tutti... io... non potere sopportare..."

Falcomon appoggiò una mano sulla spalla di Ikuto, cercando di fare in modo che lui controllasse il suo nervosismo. "Ed è per questo che dobbiamo fare del nostro meglio per concludere questa storia il prima possibile!" affermò il piccolo rapace ninja. "Non permetteremo a quella persona spregevole di fare quello che vuole al nostro mondo... e non possiamo soffermarci a pensare a quello che succederà se lui dovesse riuscire nei suoi folli piani."

"Questo... essere molto simile a quello che Masaru dire..." affermò Ikuto, facendo una breve, amareggiata risatina a mezza bocca. "Lui non arrendersi. Lui continuare ad andare avanti, anche quando non vedere nessuna speranza. Io... ammirare lui per questo. Non sapere se io avere stessa forza in me..."

"Tu hai sopportato più di quanto qualunque essere umano dovrebbe mai sopportare in vita sua... e ancora non ti sei perso, e non hai permesso all'oscurità di sopraffare il tuo buon cuore." affermò Falcomon. "Tu sei forte, Ikuto... sicuramente più di tutti coloro che vogliono distruggere questo bellissimo mondo! E assieme, li sconfiggeremo, abbi fiducia in questo!"

"IO... fare tutto quello che posso, Falcomon!" rispose infine il ragazzino, dopo un breve momento di pausa, tenendo in una mano il suo Digivice-Ic...

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"Cosa? A... Aspettate un momento, ragazzi!" esclamò Junpei, tenendo la voce quanto più bassa possibile mentre nel contempo cercava di farsi sentire dai suoi compagni. "Come sarebbe a dire che c'è qualcuno qui dentro? Non... non state scherzando, vero?"

Takuya fece cenno a Junpei di non parlare a voce troppo alta, e immediatamente, il Digiprescelto degli Spiriti del Fulmine, si premurò di abbassare il tono di voce e acquattarsi contro un muro di rocce frastagliate, nel tentativo di nascondersi meglio che poteva. "E chi potrebbe mai esserci, in un posto come questo?"

"Non ne ho idea, Junpei, ragazzo mio..." affermò Bokomon, tenendosi stretto il suo libro. "Ormai, con tutto quello che è accaduto a DigiWorld di questi tempi, non si può più sapere chi si incontra... certo, Mercurimon-sama ha cercato di fare del suo meglio per tenere le cose sotto controllo... ma come dimostrano i fatti, molte cose sono sfuggite al suo controllo."

Izumi si acquattò contro il muro di roccia e si preparò a trasformarsi in Zephyrmon nel caso ce ne fosse stata la necessità... "Comunque, io non ho intenzione di farmi cogliere di sorpresa! Voglio proprio vedere di chi si tratta... e se la risposta non mi piace, temo proprio che dovrò dargli una bella raffica di calcioni!" affermò la biondina, pronta con il suo D-Tector in mano.

"Calma, ragazzi. Non attacchiamo per primi." affermò Kouji, ragionevolmente. "So che siamo tutti tesi e impauriti per quello che è successo di recente a DigiWorld, ma non possiamo farci prendere dal panico proprio adesso. Magari è un nostro alleato, chi può dirlo?"

"Anche se a questo punto immagino che non ce ne siano più rimasti molti..." affermò amaramente Takuya, ritornando con la mente alla morte del Trailmon che li aveva portati a DigiWorld, e all'attacco che avevano subito da Minervamon. Scacciando dalla mente quei cupi pensieri, che gli avrebbero impedito di concentrarsi sulla situazione attuale, Takuya si arrischiò a sbirciare nella direzione da cui era provenuto il rumore che aveva sentito poco prima, e vide un'ombra sfuggente guizzare in maniera inquietante sul muro della caverna, seguita da altre due che non promettevano niente di buono. Pensando che un attacco a sorpresa - sempre che il nemico non sapesse ancora della loro presenza - sarebbe stato il modo migliore per liberarsi della minaccia, Takuya si preparò a trasformarsi e a scattare fuori dal suo nascondiglio...

"Si stanno avvicinando... di chiunque si tratti..." mormorò Izumi. La tensione stava salendo, e ormai era giunta a livelli tali che quasi si poteva tagliare con un coltello... e quando alla fine Takuya non ne potè più di aspettare, saltò fuori dal suo nascondiglio, parandosi di fronte ai Digimon che si stavano avvicinando e facendo loro fare un salto per la sorpresa!

"Fermi! Chi siete..." cominciò a dire, soltanto per fermarsi un attimo dopo quando vide di chi si trattava - non erano certo tre Digimon dall'aspetto minaccioso, e anzi davano l'impressione di creature nobili e fiere, per quanto comunque battagliere: alla testa del gruppo si trovava un maestoso angelo che indossava un'armatura grigia che nascondeva quasi tutto il suo corpo, con quattro paia di ali bianche e piumate che fuoriuscivano dalla sua schiena. Due paia di ali erano tenute fieramente spalancate, mentre altre due si ripiegavano sul suo corpo, quasi a volerlo proteggere ulteriormente. Una striscia di stoffa dorata, ornata con simboli sacri e mistici, era avvolta attorno al corpo dell'angelo guerriero, sul cui avambraccio destro era montato un bracciale dorato con una grossa gemma viola circolare incastonata nel centro, e una lama di luce violacea che scaturiva da esso. Sul braccio sinistro era invece montato una sorta di grande scudo viola, perfettamente liscio e privo di decorazioni, e la metà superiore della sua testa era nascosta da un copricapo viola in stile papale, ulteriormente abbellito da una croce latina d'argento posta sulla fronte. Per quel poco che si poteva vedere del suo volto, aveva un'espressione stoica e severa.

Accanto a lui si trovava un altro angelo, che però aveva un aspetto femminile, sicuramente più agile e leggiadro, con diverse ali bianche che uscivano dalla schirna, una veste bianca che avvolgeva il suo corpo lasciandone però scoperte alcune parti, e lunghi capelli biondi che venivano scompigliati da un vento magico che aleggiava attorno alla creatura del Bene. Indossava inoltre degli stivali spaiati, uno dei quali copriva l'intera gamba sinistra, mentre l'altro, ricoperto di piume bianche, si fermava appena sopra la caviglia. Il braccio sinistro era coperto da un lungo guanto bianco, e la creatura portava a tracolla un grande arco bianco che sembrava quasi riflettere la poca luce che c'era. Una lunga striscia di stoffa violetta, intarsiata di rune, si avvolgeva attorno alle spalle della donna angelica, e un elmetto di metallo grigio, con delle estensioni simili ad ali poste sulle tempie, copriva la parte superiore del suo volto.

Infine, la terza creatura, pur avendo un aspetto diverso dalle altre due, non dava l'impressione di essere meno maestosa e nobile: si trattava di una sorta di coniglio umanoide, anche se non sembrava per niente inoffensivo, con i suoi acuti occhi rossi e le braccia muscolose che scendevano quasi fino a terra, le mani terminanti in affilati artigli. Le sue orecchie erano penzolanti, con le punte di un vivace colore rosato che contrastava con il marrone chiaro, intervallato da macchie regolari color crema, del resto della sua corta pelliccia. Tre piccole corna spuntavano dalla sua fronte, e la creatura indossava una leggera armatura bianca, decorata con uno stemma dorato sul pettorale, che proteggeva la parte superiore del suo tronco, mentre le sue gambe erano coperte da un paio di pantaloni di velluto violaceo. I tre Digimon guardarono per un attimo, con attenzione, gli umani che stavano uscendo dal loro nascondiglio... e poi, l'angelo in armatura fece un piccolo, contenuto sorriso e chinò il capo in avanti, riconoscendoli.

"Sapevamo che presto sareste tornati, Leggendari Guerrieri." disse con voce chiara e stentorea. "E mi rallegra che siano con voi anche dei nuovi alleati. Ora più che mai il Mondo Digitale ha bisogno del vostro aiuto."

"E' passato molto tempo, ma ricordiamo il giorno in cui ci siamo incontrati come se fosse stato ieri." continuò la donna angelica. Il coniglio gigante non disse nulla, ma si inchinò a sua volta in segno di rispetto.

Takuya e i suoi compagni, per un attimo, non si raccapezzarono davanti all'accoglienza riservata loro... almeno finchè Bokomon e Neemon non uscirono a loro volta dal loro nascondiglio, e non si inchinarono rispettosamente davanti alle tre creature celestiali. "Miei signori... è davvero un onore per noi, e un grande piacere, rivedervi. Davvero una fortuna nella sfortuna, viste le condizioni in cui si trova DigiWorld." esclamò con fare estasiato il custode del grande libro.

"E' bello anche per me rivedervi!" continuò Neemon.

"Ah! Aspettate... aspettate un momento!" esclamò Tomoki, indicando stupito i tre Digimon. "State... state cercando di dirmi che questi tre Digimon sono..."

"Sono i Tre Grandi Angeli? In effetti, guardandoli bene, la cosa ha anche senso..." affermò Kouji.

Il Digimon dall'aspetto di angelo in armatura annuì gentilmente. "E' così, amici miei. Noi un tempo eravamo Seraphimon, Ophanimon e Cherubimon, i tre Grandi Angeli che mantenevano la pace nel Mondo Digitale." continuò.

"Almeno finchè io non cedetti alla corruzione di Lucemon, con tutte le conseguenze che ne derivarono." disse il coniglio umanoide, il cui tono era grave e solenne. "Perduti i nostri poteri, ci ritirammo, in attesa di tornare ai fasti di un tempo e poter riprendere la nostra opera, ma durante la nostra assenza, il Mondo Digitale è di nuovo precipitato nel caos."

"Al momento, noi siamo MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon. Siamo ancora fermi al livello Ultimate, e attendiamo di poter digievolvere di nuovo, questa volta in maniera definitiva." concluse la donna angelo.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MagnAngemon

Anche chiamato: HolyAngemon

Tipo: Angelo

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Gate of Destiny, Excalibur, Magna Antidote

Digimon angelico che impone il rispetto della legge e dell'ordine nel Mondo Digitale, e ha il compito di supervisionare legioni di Digimon angelici di livello inferiore. Consegna i demoni all'oblio eterno con il suo attacco Gate of Destiny. In passato, questo particolare MagnAngemon era Seraphimon, il leader dei tre Grandi Angeli che custodivano il Mondo Digitale della Frontiera.

Nome: Angewomon

Tipo: Angelo

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Celestial Arrow, Heaven's Charm

Digimon angelico dall'aspetto femminile. Per quanto la sua personalità sia estremamente gentile, non tollera i Digimon malvagi, e non si tirerà indietro al momento di combatterli. Grazie alla sua nobiltà e al suo potere, è considerata una dea nel Mondo Digitale. Questa particolare Angewomon era una volta Ophanimon, una dei tre Grandi Angeli.

Nome: Antylamon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Bunny Blades, Arm Bomber

Questo Digimon sacro rappresenta il Coniglio nello zodiaco cinese. Ha un carattere stoico e gentile, e non farà mai del male a qualsiasi creatura più piccola di lui. Se qualcuno cerca di fare del male agli indifesi, Antylamon li difenderà con le sue braccia trasformate in asce affilatissime. Questo particolare Antylamon era una volta Cherubimon, uno dei tre Grandi Angeli.

"E' veramente un piacere rivedervi, angeli..." disse infine Takuya, inchinandosi e mettendosi su un ginocchio. I suoi compagni fecero la stessa cosa, in segno di rispetto alle nobili creature che un tempo avevano governato DigiWorld. "Sfortunatamente, come giustamente avete detto voi, il Mondo Digitale sta correndo un gravissimo pericolo."

"Un umano corrotto e malvagio di nome Kurata ha creato dei mostruosi Digimon sterminatori, e li sta guidando alla distruzione di questo mondo." continuò Bokomon. "Gli amici dei Leggendari Guerrieri, in questo momento, stanno facendo del loro meglio per arginare la sua ambizione, ma da soli non potranno farcela. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto che possiamo avere, se vogiamo riuscire a fermarlo."

"Sì... abiamo visto con i nostri occhi le atrocità di cui quell'umano spregevole è stato capace, e le conseguenze dei suoi atti sono state profonde e sconvolgenti." disse Angewomon. "So che siete stati attaccati da Minervamon, una delle Dodici Divinità Olimpie, il gruppo a cui apparteneva il compianto Mercurimon. Nei piani superiori, la dipartita di Mercurimon ha provocato un grande caos... e quella di Minervamon non è che la prima reazione esplicita a quello che è successo."

"Che situazione... non ci basta avere tutti contro nel Mondo Reale, adesso abbiamo a che fare anche con qualche altro gruppo di Digimon che vuole vendicare Mercurimon..." affermò Junpei, aggiustandosi distrattamente gli occhiali. "Dobbiamo trovare un modo per cavarcela, ma... temo che sarà molto difficile."

"Per adesso, possiamo consigliarvi di venire con noi, amici." propose Antylamon. "Conosciamo un luogo dove Kurata e i suoi uomini non possono ancora arrivare, e da lì potremo indicarvi quale sarà la vostra prossima destinazione. Uno dei nostri alleati vi potrà aiutare a ritrovare i vostri compagni, e vi indicherà dove molti di voi potranno ottenere le loro Advanced Spirit Evolutions."

"Advanced Spirit... quindi, in pratica, anche io, Izumi-chan, Tomoki-chan e gli altri potranno evolvere in A-Spirit? Esattamente come Takuya-kun e Kouji-kun?" esclamò Junpei, sollevato dalla notizia. Se non altro, questo voleva dire che avrebbero potuto contare su una maggiore potenza di fuoco per affrontare i loro nemici...

"Esatto." rispose MagnAngemon, annuendo lentamente. "Grazie alle vostre Advanced Spirit Evolutions, sarete senz'altro in grado di tenere testa alle nuove minacce, mentre i vostri compagni della DATS impareranno presto a dominare completamente il potere delle loro Burst Evolutions, facendo raggiungere il livello Mega ai loro Digimon. Con una tale potenza di fuoco dalla nostra parte, siamo convinti che riusciremo, tutti assieme, a mandare all'aria i piani sia di Kurata che di Gallantmon."

"E per quanto riguarda le Divinità Olimpie?" chiese Takuya. "Voglio dire, loro hanno la loro parte di ragione, e ce l'hanno con noi soltanto per un malinteso. Sarebbe certamente meglio se riuscissimo a farle desistere senza combattere."

"Anzi, se riuscissimo addirittura a convincerle ad aiutarci, sarebbe davvero il massimo." affermò Izumi.

Antylamon sembrò approvare l'idea, ma ricordò a tutti quali fossero le priorità. "Sì, credo che sia una buona idea... ma prima, ritiriamoci nel luogo di cui vi ho parlato. Lì, almeno per un po', saremo al sicuro dagli scagnozzi di Kurata." affermò il coniglio umanoide. "Seguiteci... non ci metteremo molto!"

"Aspettate. Prima vorrei chiedere una cosa che mi preoccupa molto." disse Kouji, mentre il gruppo cominciava a seguire i tre Ultimate angelici negli angusti passaggi della caverna, verso il nascondiglio di cui loro avevano parlato. "Sapete nulla di cosa è successo a Kouichi e agli altri ragazzi che erano con lui? Sono rimasti qui a DigiWorld dopo che Mercurimon..."

"Sì, lo sappiamo... abbiamo avuto modo di vedere anche quello." rispose Angewomon. "Kurata e i suoi uomini stanno in questo momento conducendo una caccia spietata per trovarli ed eliminarli, ma non sono riusciti a trovarli. E dubito sinceramente che ci riusciranno tanto presto. Stai tranquillo, detentore degli Spirits della Luce. Potrai rivedere tuo fratello prima di quanto immagini."

"Sapevo che potevamo fidarci di loro." disse Takuya, annuendo con fare sicuro.

"Grazie. Sapere questo mi aiuta." affermò Kouji, permettendo ad un raro sorriso di apparirgli sul volto. "Okay, allora sbrighiamoci e raggiungiamo il nascondiglio."

"Non vedo l'ora che cominci il nostro contrattacco!" esclamò Tomoki. "Faremo vedere noi a Kurata di cosa siamo fatti!"

"Puoi scommetterci, Tomoki-chan. Lo faremo pentire di aver anche soltanto pensato di attaccare DigiWorld!" concluse Takuya. "Non crederà certo che noi resteremo qui a subire senza dire nulla mentre lui attacca i nostri amici e minaccia le nostre famiglie, vero?"

"Certo che no! Andremo da lui e gliele suoneremo di santa ragione!" affermò Bokomon, sferrando un pugno in aria! "Non appena avremo ritrovato Masaru, Kouji e gli altri... per lui sarà la fine!"

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Nei cieli di Digiworld, due Digimon completamente diversi dal resto delle creature che abitavano quel mondo virtuale stavano pattugliando una regione ricoperta di foreste tropicali punteggiate qua e là da alcuni villaggi e città ad alta tecnologia, che offrivano uno spiccato contrasto non certo difficile a vedersi in un luogo come quello... ma ai due Digimon non interessava nulla del panorama che stavano sorvolando. La loro missione era più importante, anche se solo uno di loro sembrava prenderla sul serio...

"Sgrunt... mi spieghi, una buona volta, che cosa stiamo facendo, a volare in tondo come un branco di imbecilli, Bio-Quetzalmon?" grugnì antipaticamente Bio-Thunderbirdmon, che sembrava essere più desideroso di andare a caccia di Digimon, Leggendari Guerrieri o agenti della DATS. "Se davvero volevi fare una ricognizione, potevi farla benissimo da sola!"

Bio-Quetzalmon sospirò, esasperata dalla scarsa lungimiranza del suo compagno. Ma perchè le era toccato fare squadra con due imbecilli come Kouki ed Ivan, lei che poteva vantare un QI che rasentava la genialità? "Se tu cercassi di pensare a qualcosa di diverso dal divertirti... forse riusciresti ad afferrare il mio ragionamento. Anche Ivan c'è riuscito, dopotutto... Lui almeno si è reso conto del valore strategico di questa ricognizione. Prevedere la prossima mossa dei nostri nemici... e prevedere le loro previsioni." affermò. "Quello che dobbiamo fare adesso è cercare di capire dove potrebbero andare quei marmocchi intriganti. Se riusciamo a prevederlo, possiamo anticiparli, non ti sembra?"

"Tsk..." grugnì Bio-Thunderbirdmon, odiando l'idea di dover dare ragione alla sua collega. Bio-Quetzal scosse la testa, chiedendosi con quale criterio il professor Kurata avesse selezionato un elemento così sgradevole per la sua squadra. Almeno Ivan, malgrado non fosse esattamente la persona più sveglia del mondo, sapeva fare lavoro di squadra e non discuteva mai gli ordini che gli venivano dati. Ma ci sarebbe stato tempo in seguito per le rimostranze, per il momento dovevano concentrarsi sulla missione attuale, ed eliminare i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS prima che potessero organizzare un contrattacco. Sicuramente non avrebbero potuto restare a lungo assieme a BanchouLeomon, e presto o tardi si sarebbero dovuti separare. Quello sarebbe stato il momento perfetto per colpire ed eliminarli una volta per tutte... ma prima, era meglio cercare di prevedere quale sarebbe stata la meta successiva dei loro avversari.

"Tieni comunque gli occhi spalancati, Bio-Thunderbirdmon." affermò il serpente alato. "E se vedi qualcosa di particolare, fammelo sapere. Dobbiamo investgarlo subito e vedere se potrebbe essere in qualche modo utile ai nostri nemici."

Bio-Thunderbirdmon alzò le spalle, pensando tra sè che visto che ormai non poteva più scansare quella seccatuta, tanto valeva sbrigarla il prima possibile... e il suo sguardo acuto riprese a passare in rassegna tutto il suggestivo paesaggio sotto di loro, cercando di scoprire qualcosa di inusuale...

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Nello stesso momento, in una zona non troppo distante...

Il gruppo composto da Kouichi e dal resto dei Leggendari Guerrieri rimasti indietro a Digiworld - ovvero, Shinya, Sophie, Kaoru e Katsuharu - aveva percorso un bel po' di strada, a partire dalla Infinite Ice Ridge, e scendendo man mano verso le zone pianeggianti. Nel corso del loro viaggio, si erano fermati di tanto in tanto a qualche villaggio sperduto per riposarsi un po'... e in una di queste occasioni, avevano avuto la sgradita sorpresa di un attacco da parte di un gruppo di Gizumon-AT dei reparti di sterminatori al servizio di Kurata. Per fortuna, il gruppo era riuscito a distruggere le mostruose macchine senza che nessuno si facesse male... ma la battaglia era stata l'ennesima dimostrazione che ormai quasi nulla a DigiWorld era sicuro.

Finalmente, dopo alcuni giorni di marcia, i ragazzi erano arrivati in una città più grande, composta da case di pietra e legno che si affacciavano su una grande laguna, circondata da foreste lussureggianti. Anche restando ad una certa distanza, si vedeva che c'era una certa agitazione da quelle parti... e soprattutto, c'erano parecchi Digimon che si dirigevano verso quella città, come se fossero stati tanti pellegrini in viaggio verso una meta importante...

"Guardate... non vi sembra un po' strano che tutti quei Digimon si stiano riunendo lì? Pensare che non sembra neanche una città tanto grande o importante..." affermò Katsuharu, notando che tra i Digimon che stavano per raggiungere il villaggio sulla costa c'erano anche Digimon di un certo livello. Un WereGarurumon, una Garudamon, una Lillymon... sicuramente non doveva essere un semplice incontro tra Digimon. "Che ne dite, andiamo a vedere di cosa si tratta? Se non altro, sapremo se questa città sta dalla parte di quel Gallantmon o meno..."

"Va bene, ma è meglio essere prudenti." affermò Kouichi. "Anzi, meglio ancora: chiediamo ad uno di questi Digimon di che cosa si tratta."

"Excuse moi..." disse Sophie, rivolgendosi ad un Digimon che stava passando vicino a loro - una strana creatura che sembrava un gigantesco astice rosso con una testa da drago, completa di vibrisse, e che si muoveva sulla terraferma su cinque paia di zampe segmentate. Il richiamo di Sophie attirò l'attenzione dello strano Digimon, che squadrò la ragazzina con un paio di occhi gialli ed acuti dalle pupille ellittiche, facendola fermare e sentire nervosa per un istante. "Ehm... chiedo scusa, ma... volevo... volevo chiedere, come mai voi Digimon state tutti andando a quel villaggio? C'è... qualcosa di interessante che sta succedendo da quelle parti?"

"Attenta, Sophie-chan, quel Digimon non mi sembra troppo amichevole..." disse Kaoru, avvicinandosi alla sua amica e preparandosi ad evocare i suoi Digi-Spirit nel caso Ebidramon si fosse rivelato aggressivo. Per fortuna, lo strano gambero-drago sembrava essere disposto a parlare, e per quanto non fosse eccessivamente amichevole, non si dimostrò neanche sgarbato.

"Non so perchè a voi umani interessi, ma gli anziani di quel villaggio stanno chiamando a raccolta tutti i Digimon dei dintorni. Avete sentito di quei misteriosi Digimon meccanici che sono apparsi di nuovo a DigiWorld, e che sono in grado di distruggere gli altri Digimon in maniera definitiva, senza dare loro la possibilità di rinascere ad un Primary Village?" rispose la strana creatura, guardando severamente i cinque ragazzi.

"Beh..." disse Shinya, guardando i suoi compagni, e poi schiarendosi la voce. "In realtà, abbiamo fatto qualcosa di più che sentir parlare di quei Digimon. Li abbiamo affrontati, e siamo riusciti anche a distruggerne alcuni."

Gli occhi feroci di Ebidramon si spalancarono per lo stupore, e Kouichi strinse i denti e assunse un'espressione sorpresa sentendo che Shinya stava praticamente dicendo che loro erano cinque dei dieci Leggendari Guerrieri! "Shinya-chan, era proprio necessario? Non so se fosse il caso di farglielo sapere!"

"Voi quindi... siete i famosi Leggendari Guerrieri?" esclamò il Digimon crostaceo. Il suo stupore si trasformò rapidamente in un'espressione di soddisfazione e sicurezza. "Beh, in tal caso... credo che la cosa riguardi anche voi! I capi di questo villaggio stanno organizzando una migrazione di massa. Stiamo per trasferirci nella città vagante di ElDoradimon, dove si sta organizzando la resistenza contro Gallantmon e contro quei mostruosi Digimon che vogliono sterminarci. Sicuramente, se voi vi uniste al nostro gruppo, la resistenza ne trarrebbe un enorme vantaggio in termini di morale!"

"ElDoradimon..." disse Sophie, cominciando a seguire Ebidramon mentre si avvicinava al villaggio. "In effetti, questa non è la prima volta che sentiamo questo nome. Lo avevamo sentito qua e là, in un villaggio in cui ci siamo fermati per riposare un paio di giorni fa... ma non tutti erano d'accordo sul fatto che questa città esistesse o meno..."

"Avevamo sentito dire che ElDoradimon non era che una leggenda... ma a quanto pare, queste voci sono molto più fondate di quanto potessi immaginare." affermò Kouichi. Il gruppo aveva oemai raggiunto la piazza centrale del villaggio, dove vicino ad alcuni pontili che si affacciavano sulla laguna, uno strano Digimon umanoide, dall'aspetto di una ragazza-leopardo vestita da danzatrice del ventre: alta un po' più di un uomo normale, aveva comunque un fisico agile e snello con lunghi capelli rosso-castani legati in una lunga treccia serpentina che scendeva lungo la schiena, e dai quali spuntavano un paio di orecchie feline che guizzavano prontamente da una parte all'altra, cercando di captare ogni minimo suono. Gli occhi erano grandi e acuti, e la bocca, seminascosta da un velo di seta quasi trasparente, presentava un canino appuntito che spuntava dalla mascella superiore, contribuendo a dare alla Digimon un'espressione arguta. Il torace era protetto da un corpetto che però lasciava ben poco all'immaginazione circa le forme della Digimon, e le sue braccia e gambe sembravano le zampe di un leopardo, ricoperte di pelliccia maculata e terminanti con lunghi artigli rosso vivo. Indossava numerosi ed appariscenti bracciali dorati su braccia e gambe, e aveva due code, anch'esse coperte di una corta pelliccia da leopardo, che si muovevano sinuosamente dietro la strana creatura, ed erano a loro volta decorate con due anelli dorati, sui quali erano incisi dei simboli magici. Sembrava avere l'attenzione di tutto il pubblico, che la ascoltava quasi estasiato.

"E questo, amici miei, è il motivo per cui noi della resistenza abbiamo deciso di stabilire la nostra base operativa su ElDoradimon!" esclamò la Digimon felina con convinzione e vivacità. "Ma non possiamo certo farcela da soli... Gallantmon sta cercando di ingannarvi, presentandosi come un salvatore, e un nemico sconosciuto e potente vuole distruggerci... ElDoradimon e i Leggendari Guerrieri sono la nostra ultima speranza, e dobbiamo fare del nostro meglio per aiutarli!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Persiamon

Anche chiamata: Bastemon

Tipo: Animale

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Vampire Dance, Helter Skelter

Digimon animale dalla personalità astuta e tendente all'istrionismo, che usa i suoi speciali occhi ipnotici per stregare gli avversari. Agile e potente, ma la vera minaccia è rappresentata dalla sua capacità di annullare le digievoluzioni.

Molti dei Digimon lì riuniti, che per la maggior parte erano di livello Rookie, con qualche Champion, Armor o Ultimate tra essi, applaudirono sentitamente al discorso della ragazza-gatto, che fece qualche inchino prima di riprendere a parlare. "Ora, so che molti di voi potrebbero avere delle rimostranze in proposito. So che molti di voi opporranno al mio discorso un'obiezione effettivamente alquanto valida: non dovremmo noi essere più guardinghi nei confronti degli esseri umani? Non sono forse stati gli esseri umani a devastare il nostro mondo ancora poco tempo fa e ad introdurre quegli orrori meccanici che hanno annientato molti nostri fratelli? Purtroppo sì, e sarebbe inutile negarlo... ma le mie esperienze mi hanno insegnato che questo non è vero per tutti gli umani. Così come noi Digimon dovremmo avere imparato a non fare inutili distinzioni tra Digimon umanoidi e Digimon animali, e a pensare che ognuno di noi è un individuo a sè stante, lo stesso dobbiamo fare con gli esseri umani. Anche i Leggendari Guerrieri che hanno salvato il nostro mondo da Lucemon erano umani... umani a cui era stato affidato un Digi-Spirit per ciascuno, e che hanno saputo sfruttarne saggiamente il potere per difendere questo mondo! Quindi... vedete? A prescindere da quello che Gallantmon ci racconta, per raggiungere scopi che ancora non conosco, esseri umani e Digimon possono incontrarsi e andare d'accordo... e possono procedere assieme verso il futuro. Dobbiamo però cercare di superare i nostri pregiudizi, o non riusciremo mai a fare fronte comune contro i nemici del nostro mondo."

Ancora una volta, i Digimon applaudirono di buon grado alla donna leopardo, che si guardò attorno soddisfatta e annuì al suo pubblico. "I Leggendari Guerrieri torneranno presto, amici miei... e sicuramente verranno a sapere di ElDoradimon, dove la resistenza si sta riunendo. Il nostro capo, Baronmon-sama, sarà contento di accoglierli... e allora, quando finalmente arriveranno, ci saremo anche noi ad accoglierli! Combatteremo anche noi a fianco dei Leggendari Guerrieri, per restituire l'ordine e la pace a DigiWorld!" concluse Persiamon, tra gli appausi dell'uditorio. I ragazzi, che erano rimasti in disparte ad ascoltare il discorso, guardarono Ebidramon con un certo stupore... e il drago-gambero fece loro cenno che era il caso che si presentassero anche loro.

"Immaginate quanto potrebbe migliore il loro morale sapere che alcuni dei Leggendari Guerrieri sono già qui e sono disposti a combattere al loro fianco!" affermò Ebidramon. Convinto che il Digimon acquatico avesse ragione, Kouichi fece cenno al resto della squadra di attendere, e si fece avanti, tossendo per scacciare il nervosismo, e attirò l'attenzione di Persiamon alzando la mano. Immediatamente, i Digimon zittirono, guardando quell'essere umano che si era improvvisamente presentato loro con un pizzico di trepidazione. Come mai era lì, e che cosa aveva intenzione di fare? Non sembrava essere particolarmente pericoloso, ma la loro natura circospetta, oltre agli avvenimenti terribili degli ultimi tempi avevano reso i Digimon alquanto sospettosi, malgrado le parole concilianti di Bastemon.

"E quel ragazzo chi è?"

"Mai visto prima, da queste parti?"

"E se fosse uno dei Leggendari Guerrieri? Ho sentito dire che erano giovani..."

"Forse... ma se fosse uno degli scagnozzi di colui che ci vuole morti?"

"Ma credi davvero che i nostri nemici si servirebbero di ragazzi così giovani?"

Persiamon stessa, pur mostrandosi ben disposta nei confronti del nuovo arrivato, cercò comunque di sincerarsi delle sue buone intenzioni, facendo passare il suo sguardo da Kouichi agli altri quattro Digiprescelti. "Hmm, vedo che è arrivato anche qualche essere umano da queste parti. A cosa dobbiamo la vostra visita, ragazzi?" chiese. Il tono era gentile ed educato, ma Kouichi capì subito che per quanto fosse disponibile, Persiamon non aveva nessuna intenzione di farsi ingannare. Decise quindi che il modo migliore per convincere i Digimon delle loro buone intenzioni fosse quello di presentarsi subito per quello che erano.

Con fare sicuro, Kouichi mostrò il suo D-Tector e lo tenne alto, in modo che tutti i Digimon potessero vederlo bene. Immediatamente, un silenzio di rispettoso stupore cadde sulla folla di creature digitali... e Persiamon stessa spalancò la bocca e drizzò le orecchie in un'espressione di incredulità! "Ah! Quello... quello non è forse... uno degli strumenti che usavano i Leggendari Guerrieri per conservare i Digi-Spirits?" esclamò.

"Esatto! E li abbiamo noi perchè siamo noi i Leggendari Guerrieri!" esclamò con fare sicuro Shinya, facendosi avanti e mostrando a sua volta il suo D-Tector. "Io ho ricevuto i Digi-Spirits della Terra non molto tempo fa... e ho già imparato a digievolvere!"

Anche Katsuharu, Sophie e (per quanto più timidamente) Kaoru presentarono i loro D-Tector... e i Digimon li accolsero con un entusiasta grido di ammirazione, fiduciosi che adesso che erano tornati cinque degli eroi immortalati dal mito, ci sarebbe finalmente stata una speranza per il Mondo Digitale. Per quanto un po' imbarazzato, Kouichi accettò l'accoglienza che gli era stata data, e si piazzò accanto a Persiamon, che gli piazzò una mano sulla spalla e gli fece un occhiolino, guardandolo con espressione arguta! "Bene, bene, bene! Ragazzi, non potevate capitare in un momento migliore!" esclamò, e per un attimo Kouichi ebbe l'impressione che la Digimon stesse letteralmente facendo le fusa! "E... che fortuna, uno di loro è anche un ragazzo carino! Non mi andrò certo a lamentare per questo!"

"Ah... ehm... a-aspetti un momento..." cercò di spiegare Kouichi. Le reazioni del resto dei Digiprescelti davanti alla scena erano quanto mai diversificate: Kaoru guardava con stupore, con una gocciolona di sudore che le scendeva dalla fronte, Sophie voltava la testa dall'altra parte e incrociava le braccia come per dire che non c'entrava niente, Shinya sghignazzava divertito, e infine Katsuharu fissava stranito Persiamon, che aveva cominciato a strusciare la testa contro la spalla di Kouichi! "Ehm... sono molto contento che siate tutti così entusiasti, signorina..."

"Persiamon, mio caro! Ho l'onore di essere Persiamon, fedele servitrice di Mercurimon-sama e dei tre Grandi Angeli... almeno finchè non è successo tutto quel casino!" affermò la Digimon felina. "E devo ammetterlo, non credevo che un essere umano potesse essere così carino! Mi fa molto piacere scoprirlo! Meeeeeoooow!"

"Ehm... lasciate perdere... Persiamon fa sempre così quando incontra un Digimon o un umano che lei considera carino..." affermò un imbarazzato Ebidramon, sfregandosi la testa con una delle sue chele.

Kouichi era così stupito dall'accoglienza riservatagli da Persiamon, che per qualche secondo non riuscì ad organizzarsi il discorso, e restò lì con gli occhi sgranati e la bocca semispalancata. "Che posso dire se non... che mi fa piacere? Però... ehm... in questo momento avrei una cosa piuttosto importante da dire..."

"Prego, sarò felice di rendermi utile ad un ragazzo come te!" affermò Persiamon, passando un dito artigliato sul mento di Kouichi in maniera inquietante! "Dimmi pure! Cos'è che ti preme sapere?"

"Ecco... si tratta di una richiesta che riguarda me e i miei compagni... se potevmo unirci alla vostra compagnia e raggiungere ElDoradimon." affermò Kouichi. "E se, una volta che fossimo giunti lì, avremmo potuto fare qualcosa per contattare i nostri compagni, che forse a quest'ora avranno già raggiunto il Mondo Digitale."

"E' quello che spero..." disse tra sè Kaoru, rivolgendo un pensiero a Takuya e ai suoi compagni, in particolare a Junpei.

"Mi fai una domanda fin troppo ovvia, ragazzo!" disse Persiamon, sghignazzando e facendo un occhiolino. "Certo che potrete servirvi delle comodità che ElDoradimon offre! E se si tratta di ritrovare i vostri amici, poi... la cosa non può che farci piacere! Con tutti e dieci i Leggendari Guerrieri dalla nostra parte, che cosa altro possiamo temere? Baronmon-sama sarà entusiasta di sapere questa notizia!"

"URRAAAAA'!" esclamarono tutti assieme i Digimon di livello più basso presenti nella folla, mentre Kouichi e i suoi compagni di viaggio venivano condotti nel bel mezzo della compagnia di Digimon, sentendosi alquanto imbarazzati e spaesati. Certo che per essere un gruppo che stava per unirsi alla resistenza contro Gallantmon, non davano l'impressione di prendere le cose troppo sul serio... ma se non altro, adesso avevano un nutrito gruppo di alleati, e potevano contare su un appoggio più concreto. Ora, se fossero riusciti anche a ricontattare il resto dei Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS, allora sarebbe stato il massimo. Possibilmente, sperando che gli uomini di Kurata o di Gallantmon non fossero già sulle loro tracce...

"Beh, in un modo o nell'altro, adesso ad ElDoradimon ci arriviamo." commentò Shinya. "Se riusciamo ad arrivare fin lì interi... e a fare in modo che Kouichi-san non vada fuori di testa per le attenzioni di Persiamon-chan... allora direi che siamo a posto!"

"La seconda delle due cose... la vedo un po' più difficile!" affermò Sophie, continuando a guardare la Digimon felina che continuava ad accoccolarsi facendo le fusa sul ragazzo confuso ed imbarazzato!

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"Benvenuti nella mia dimora. O almeno, quella che più si avvicina ad essere la mia dimora. Prego... fate pure come se foste a casa vostra." affermò BanchouLeomon con fare stoico, mostrando ai ragazzi il luogo in cui viveva.

Non era esattamente quello che Masaru, Agumon e i loro compagni si aspettavano dal luogo in cui viveva un guerriero come BanchouLeomon. Era una grande sala dai pavimenti di marmo azzurro, alla quale i ragazzi erano arrivati seguendo una serie di gallerie anguste che si addentravano sottoterra, ed era illuminata da una luce calda e soffusa che sembrava provenire dalle pietre stesse. Alcune piccole fenditure nelle rocce erano fiocamente illuminate di azzurro, e a parte le colonne che reggevano il soffitto, che si elevava fino a dieci metri sopra di loro, la stanza sembrava essere completamente spoglia.

"Questo posto è un po' inusuale, devo ammetterlo. Mi ero aspettato qualcosa come un dojo, o una palestra..." affermò Tohma, mentre assieme a Gaomon si guardava attorno per cercare di ambientarsi.

"Immagino di sì. Ma è un luogo perfetto per meditare ed allenarsi, in ogni caso. Tra non molto, dovrebbero arrivare anche i miei compagni, e con un po' di fortuna, dovrebbero avere già trovato i vostri amici." affermò BanchouLeomon.

"Volere dire... che Takuya e altri essere vicini?" chiese Ikuto, accogliendo con sollievo la notizia che ben presto avrebbero potuto riunirsi con i loro compagni d'avventura.

"Una buona notizia. Ne avevamo bisogno, del resto." affermò Falcomon, riprendendo fiato. Quel nascondiglio era un luogo dalla temperatura gradevole, e decisamente un posto dove si poteva riposare almeno un po', dopo aver camminato per tanto tempo sotto il sole cocente. "Ma... una domanda, signor BanchouLeomon, quando ha parlato di allenamento, cosa intendeva? Certo, immagino volesse dire che dovevamo allenarci per avere la possibilità di evolvere in forma Mega, ma.... esattamente, cosa dovremmo fare per riuscirci?"

"Tutto a suo tempo, mio giovane amico. Non è una cosa che si può ottenere facilmente, questo immagino che lo avrete già capito." affermò BanchouLeomon. "Del resto, la maggior parte di voi hanno ottenuto la loro forma Ultimate soltanto da poco, e non sanno ancora molto bene come gestire i loro poteri. Il primo passo sarà, obbligatoriamente, rimediare a questo problema."

Masaru si sgranchì la schiena. "Non mi sembra una cosa tanto difficile, tutto sommato."

"Già... si tratta più che altro di fare pratica e prendere confidenza con i nostri poteri, giusto?" chiese Agumon. "E questo è uno dei campi in cui io e il mio capo siamo più esperti!"

BanchouLeomon, per un momento, fece un sorriso e sghignazzò a mezza bocca. "Hehehee... beh, è già qualcosa. Ma... per raggiungere il vostro scopo, ovvero la Full Burst Evolution che vi permetterà di raggiungere il livello Mega, dovrete fare un passo in più. Però... prima di spiegarvi come dovrete fare, credo che sia il caso di accogliere un po' di nostri amici."

"Sono arrivati già Takuya-kun e gli altri?" chiese Yoshino, voltandosi verso un corridoio dal quale provenivano dei passi. Nel giro di pochi secondi, i nuovi arrivati emersero dal passaggio... rivelandosi, effettivamente, per Takuya e i suoi compagni, accompagnati da MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon. Dire che Masaru e i suoi compagni erano sollevati e contenti di vederli era dire un'ovvietà! "Eccoli lì! Meno male che ci sono tutti!"

"Hey! Masaru-kun! Agumon! Ragazzi, siamo contenti di vedervi! Non avete idea di che casino è diventato il Mondo Digitale da quando ce ne siamo andati!" affermò Takuya, raggiungendo il suo amico di scuola e scambiandosi un cinque con lui. "E' una fortuna che siamo riusciti a trovare MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon mentre cercavamo di sfuggire agli scagnozzi di Kurata... e a un bel po' di Digimon che non hanno preso per niente bene quello che quel dannato Kurata ha fatto a Mercurimon."

"Non venitemi a dire che c'è qualcun altro, adesso..." mormorò Dorumon, stringendo i denti in un'espressione di fastidio che nascondeva un briciolo di paura. "Non bastava dovercela vedere con Kurata e con quel misterioso Gallantmon... adesso si mette qualcun altro?"

"Purtroppo sì... Mercurimon-sama faceva parte del gruppo delle Dodici Divinità Olimpie, e non credo proprio che loro se ne staranno zitti dopo quello che è successo. In effetti, hanno già cominciato a reagire. Un'altra di loro, Minervamon, è arrivata nel Mondo Digitale della Frontiera e ci ha aggrediti." rispose Bokomon, appoggiando il suo libro alla sezione di muro vicino a sè. "Ed era anche molto forte... soltanto grazie ad Aldamon e a Beowulfmon siamo riusciti a respingerla, e anche per loro è stata una vera impresa."

"Tornerà molto presto, e temo che la prossima volta non saremo così fortunati." proseguì Junpei. "Spero solo che Kouichi-kun e gli altri non si imbattano in lei, altrimenti saranno nei guai..."

"Cosa?" esclamò Kouji con evidente allarme. "Vorresti dire che... maledizione, a questo non avevo proprio pensato!"

Per fortuna, ci pensò BanchouLeomon a calmare la situazione. "Per favore, non perdete la calma. Stiamo facendo del nostro meglio per monitorare la situazione, e se Minervamon dovesse tornare a DigiWorld, o si presentasse qualche altro membro delle Divinità Olimpie, interverrò e farò in modo che non faccia niente di impulsivo." affermò. "Ma per adesso, avete bisogno di una guida per diventare più forti e sbloccare il vostro prossimo livello evolutivo. E' l'unica possibilità che avete di fermare Gallantmon - o chiunque si nasconda dietro questo nome - e i Bio-Ibridi di Kurata."

"Bio-Ibridi? Questa mi giunge nuova..." affermò Izumi. "Che cosa sarebbero questi Bio-Ibridi?"

"E cosa dovremmo fare per raggiungere il nostro nuovo stadio evolutivo?" chiese Takuya. "Finora, ci siamo riusciti soltanto io e Kouji-kun, ma... come faranno anche Izumi-chan, Tomoki-chan, Junpei-san... e tutti gli altri a raggiungere la loro Advanced Spirit Evolution?"

"Certo, la cosa non mi dispiacerebbe..." disse tra sè Junpei. "Da quando Takuya-kun e Kouji-kun hanno cominciato ad evolvere in Aldamon e Beowulfmon, mi sono sempre sentito... come dire... un po' inutile."

MagnAngemon si schiarì la voce ed intervenne nella conversazione. "Per dimostrare che i Leggendari Guerrieri sono degni di usare il potere della Double Spirit Evolution, dovranno sostenere una prova. E per fare questo, dovranno raggiungere il luogo dove una volta sorgeva il santuario da cui noi tre Grandi Angeli sorvegliavamo la situazione di DigiWorld." affermò. "BanchouLeomon si occuperà invece di allenare il resto del gruppo e fare in modo che padroneggino completamente la Full Burst Evolution. Purtroppo non abbiamo molto tempo... dobbiamo fare in modo di rovesciare la situazione e portarci in vantaggio il prima possibile."

"E' una mia impressione... o siamo proprio nei guai?" chiese Neemon.

Tomoki annuì, stringendo gli occhi. "E' vero, la situazione non è bella... ma è proprio per questo che dobbiamo dare il massimo!" affermò. "Per favore, diteci cosa dobbiamo fare. Non vi deluderemo, questo è poco ma sicuro!"

MagnAngemon annuì lievemente, per poi riprendere il discorso...

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CONTINUA...

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Capitolo 45
*** Su due fronti ***


Record of Digital Wars-045

Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 45 - Su due fronti

"Per avere la possibilità di sconfiggere Kurata e i suoi Gizumon, dovrete tornare nel luogo dove sorgeva il castello dei Tre Grandi Angeli." riprese MagnAngemon. "Quando DigiWorld è stato riformattato dopo la sconfitta di Lucemon, in quel luogo sono rimasti numerosi reperti dell'era precedente, e sappiamo per certo che è lì che alcuni degli antichi Digi-Spirit hanno lasciato rimasugli del loro potere."

"Noi riteniamo che se voi riusciste a raggiungere quel posto, e vi dimostraste degni della loro fiducia, gli antichi Digi-Spirit potrebbero concedere anche a voi la Advanced Spirit Evolution, e permettervi di sconfiggere gli uomini di Kurata senza problemi." proseguì MagnAngemon, rivolto ad Izumi, Tomoki e Junpei. "Non solo, ma quando Kouichi e gli altri vi raggiungeranno, potranno anche loro tentare di ottenere le loro forme Advanced. Sicuramente sarà un grande aiuto per tutti voi."

"Quindi... questo vuol dire che io, Junpei-kun e Tomoki-chan potremo finalmente evolvere ancora, fino a raggiungere il livello degli A-Spirits?" chiese un'incredula ma soddisfatta Izumi. A causa dei suoi insuccessi, sia nel viaggio precedente che quelli più recenti, la biondina stava cominciando a sentirsi un peso nel gruppo... ma forse, ottenere il suo A-Spirit l'avrebbe aiutata a restare alla pari con i suoi amici! "Questa sì che è una buona notizia! Ne avevamo proprio bisogno, visto che in questi ultimi tempi non ne abbiamo avute molte... ma diteci... come faremo ad ottenere i nostri A-Spirits?"

"Purtroppo, non siamo del tutto sicuri di cosa dovrete fare..." disse Angewomon. "In questi ultimi tempi, noi Grandi Angeli siamo rimasti ben nascosti, per recuperare i nostri poteri mentre Mercurimon e altri mantenevano la pace come potevano a DigiWorld. Tuttavia, questo particolare non ci è sfuggito. Se andate lì, potrete rendervene conto con i vostri stessi occhi."

Junpei alzò le spalle, convinto che a quel punto valesse comunque la pena di fare un tentativo, visto che erano quasi con le spalle al muro. "Beh, non vedo che male ci possa essere, se diventiamo più forti. Dobbiamo difendere il Mondo Digitale, dopotutto... e ottenere una nuova evoluzione non potrà fare altro che renderci le cose... un po' meno difficili, non siete d'accordo?"

"Certamente! Io, per parte mia, sono pronto a partire!" esclamò il piccolo Tomoki.

Masaru e i suoi compagni non vollero essere lasciati da parte... e il giovane street fighter, assieme ad Agumon, si fece avanti per primo. "Beh, tutto questo è sicuramente interessante e cose del genere... ma noi, con BanchouLeomon, cosa dovremmo fare?"

"Avete detto che ci aiuterà a controllare del tutto la nostra Full Burst, in modo da raggiungere il livello Mega, immagino..." azzardò Agumon, e il gigantesco uomo-leone annuì con decisione.

"Sì, è così." affermò BanchouLeomon, facendo roteare un pochino il filo d'erba che teneva continuamente in bocca, e guardando con attenzione Agumon, Gaomon, Raramon, Falcomon e Dorumon. "I vostri Digimon sono già arrivati ad un livello notevole. Non è certo da tutti arrivare a padroneggiare il livello Ultimate... ma purtroppo, per affrontare la minaccia dei Bio-Ibridi, non sarà sufficiente. Yatagaramon si è rivelato indeguato ad affrontare questa minaccia, e anche il resto dei vostri livelli Ultimate non è stato all'altezza."

"Tsk... per quanto mi roda ammetterlo, ha ragione..." grugnì Masaru.

Takuya alzò una mano, per fare una domanda che già da un po' gli frullava per la testa. "Ma... esattamente, cosa sono questi Bio-Ibridi di cui parlate? Devono essere terribilmente forti, se Masaru-kun e gli altri ne parlano così... e se il livello Ultimate dei loro Digimon si è rivelato insufficiente.."

"Puoi dirlo forte, Takuya..." cinguettò Raramon. La Digimon rosa aveva un'espressione piuttosto dispiaciuta per la battaglia poco fortunata che aveva sostenuto contro i Bio-Ibridi. "In pratica, i Bio-Ibridi sono tre persone che Kurata ha in qualche modo modificato... sono in grado di trasformarsi in Digimon a loro piacimento, e sono dotati di una forza terribile!"

"Cosa?" esclamò Kouji, la cui espressione normalmente calma e distaccata era ora chiaramente sbalordita. "Volete dire che quel pazzo ha... preso ispirazione da noi Leggendari Guerrieri, ed è riuscito a creare delle imitazioni?"

"Certo che per essere un genio, non ha neanche un po' di fantasia..." disse Takuya con sarcasmo, ripensando con rabbia al momento in cui aveva sentito il crudele scienziato parlare di quanto utili avrebbero potuto essere degli umani in grado di trasformarsi in Digimon. Certo non si aspettava che quelle parole si sarebbero rivelate così profetiche... "Tuttavia, mi pare di capire che questi Bio-Ibridi siano estremamente pericolosi. Un motivo in più per cui sarebbe una buona idea che anche Izumi-chan e gli altri raggiungano il loro livello Advanced. Posso solo sperare... che quello e la Digievoluzione Mega di Agumon e gli altri siano sufficienti."

"State pur certi che non riusciranno a farci fuori, quei brutti bastardi!" esclamò Masaru, tirandosi un pugno sulla mano.

"Raggiungeremo il livello Mega, e Kurata e il suo branco di assassini avranno pane per i loro denti!" esclamò Dorumon, mostrando i denti ferocemente. "Per quanto riguarda voi, Guerrieri Leggendari... fate del vostro meglio per raggiungere la vostra nuova forma evolutiva! Quando sarà il momento... attaccheremo Kurata e i suoi sgherri, e li schiacceremo prima ancora che capiscano cosa sta succedendo!"

"Certo, faremo tutto il possibile. Ma non dimenticate che anche Gallantmon è una minaccia, anche se non al livello di Kurata." affermò Junpei. "Con tutto quello che è capitato in questi ultimi tempi, sono più che sicuro che sarà riuscito a convincere molti più Digimon a passare dalla sua parte."

"E dobbiamo anche ritrovare i vostri compagni... Kouichi-kun e gli altri." ricordò Yoshino. "Molto probabilmente, anche loro farebbero meglio a sottoporsi al test per ottenere i loro A-Spirits. Abbiamo un bel po' di problemi a cui pensare, e non so se riusciremo a gestirli tutti."

"E' meglio gestire i nostri problemi nell'ordine in cui si presentano, e nell'ordine in cui possiamo risolverli." affermò Tohma, razionale come sempre. "Prima di tutto, la nostra priorità è sopravvivere al prossimo attacco dei Bio-Ibridi di Kurata, che temo non tarderanno a rintracciarci. Solo una volta che abbiamo creato un certo margine di sicurezza, o meglio, che siamo riusciti a costringerli a ritirarsi, possiamo pensare a ritrovare i nostri compagni. Gallantmon, almeno per adesso, ha minore priorità."

"Spero che quello che dici sia vero, Tohma-kun..." affermò Takuya, strisciando la suola della sua scarpa destra contro il terreno di granito blu finemente scolpito. "Siamo in un momento decisivo. Se non riusciamo a ribaltare la situazione adesso che siamo ancora in tempo... se Kurata riesce a procurarsi una testa di ponte abbastanza importante qui a DigiWorld... allora la situazione diventerà davvero disperata!"

"E' vero..." ammise Gaomon. "Per questo dobbiamo pianificare bene la nostra prossima mossa. E se dovete raggiungere il luogo dove si trovava il santuario dei Tre Grandi Angeli, allora sarà meglio cercare una via che vi consenta di passare inosservati."

Antylamon annuì. "Kurata starà tenendo d'occhio tutti i punti che lui considera importanti, e i suoi Bio-Ibridi stanno pattugliando DigiWorld, per capire quali potrebbero essere le prossime vie che seguiremo, e tagliarci fuori da ogni ulteriore possibilità di salvezza." affermò. "Dobbiamo colpire rapidamente, e in modo decisivo... e a questo proposito, credo di aver trovato una strada che vi porterà abbastanza vicino al luogo dove sorgeva il nostro santuario. Non vi garantisco che vi permetterà di sfuggire a Kurata, ma sicuramente aiuterà molto."

"Ottimo." disse infine Tohma, pensando che finalmente le cose cominciavano a girare a loro favore. "Allora... penso che partirete quanto prima per raggiungere il luogo dove sorgeva il santuario dei Grandi Angeli. Noi faremo tutto il possibile per ottenere il controllo delle forme Mega dei nostri Digimon. Vi auguriamo la migliore delle fortune, e speriamo che riusciate anche a ritrovare i vostri compagni."

"Kouichi-kun e gli altri sono in gamba. Sono sicuro che riusciranno a cavarsela molto bene." affermò Junpei aggiustandosi gli occhiali. "E va bene... immagino che a questo punto non si possa più tornare indietro, vero? Facciamo del nostro meglio, e recuperiamo anche noi i nostri A-Spirits!"

"Ben detto, Junpei-kun! Questo è lo spirito giusto!" esclamò Masaru, il ghigno sicuro e un po' arrogante che tornava sul suo viso. "Andare sempre avanti e non farsi spaventare da nulla! E' così che deve vivere un vero uomo!"

"Giusto, capo! Facciamogli vedere noi che non c'è nulla che non possiamo fare!" esclamò Agumon, alzando una zampetta artigliata.

"Non avrei saputo dirlo meglio, Masaru-kun!" rispose Takuya, scambiandosi un cinque con il suo compagno di classe e poi con Agumon... mentre il resto degli agenti della DATS, sia quelli regolari che quelli onorari, guardavano con una certa sorpresa la scenetta!

"Certo che hanno un modo di intendersi, quei tre... non credo che potrei mai capirci qualcosa..." affermò Yoshino, sospirando con fare comicamente esasperato.

"Però... io ammettere loro molto convincenti." disse Ikuto, guardando il terzetto con una certa ammirazione.

Falcomon si disse d'accordo. "Quando si ascoltano le parole di Masaru, di Agumon o di Takuya... viene da pensare che si potrebbe fare qualsiasi cosa!" fu il suo commento.

Chika fu alquanto più lapidaria. "Sono dei marmocchi tutti quanti..." disse, tenendo le mani dietro la testa.

"Ma se sei la più piccola del gruppo, Chika-chan..." commentò Izumi, con una breve risata squillante.

MagnAngemon diede un'ulrima occhiata al gruppetto, e fece un cenno di assenso. "In tal caso, provvederemo noi a guidarvi fino al passaggio... ma temo che da quando uscirete da lì in poi, dovrete cavarvela da soli." affermò. "Per quanto riguarda te, BenchouLeomon, siamo sicuri che possiamo fidarci di te per quanto riguarda allenare questi ragazzi."

"Non sarà un allenamento facile, voglio che questo sia chiaro fin dal principio, a scanso di equivoci." affermò il gigantesco uomo-leone, guardando Masaru dritto negli occhi. "Padroneggiare completamente la Full Burst Evolution è un traguardo che solo i più forti e volonterosi riescono a raggiungere, e richiede una totale sintonia con il proprio partner. Dovrete spingervi oltre i vostri limiti se vorrete raggiungere lo scopo."

"Finora, non ci siamo mai lasciati abbattere da nessun ostacolo!" esclamò Agumon con sicurezza. "Non sarà questo a fermarci!"

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Nel frattempo, in un laboratorio mobile ben nascosto, gurdato a vista da numerosi soldati e Gizumon di vario livello evolutivo, il professor Kurata era seduto ad una scrivania, davanti ad un computer portatile sul quale era aperta una finestra, sulla quale si trovava una delle collaboratrici sulle quali Kurata contava di più... la signora Chizuru Umino, la mamma di Kaoru - che evidentemente ancora non sapeva niente della doppia identità della figlia - gli stava parlando dei progressi che un loro esperimento stava facendo. La scienziata, vestita del completo da laboratorio con tanto di camice bianco, un paio di occhiali da vista dalle lenti spesse, e i capelli tagliati corti, in modo da non dover perdere troppo tempo a prendersene cura, stava mostrando al suo ex-insegnante i risultati delle ultime prove che aveva fatto.

"E così, professor Kurata... questo è il risultato che sono riuscita a raggiungere." affermò la donna, mostrando quelli che sembravano essere dei diagrammi cartesiani. "Sembra che, modificando il flusso dei dati e aumentando in maniera significativa ma graduale la loro immissione nel corpo dei nostri volontari, potremo ottenere risultati ancora migliori. Porebbero addirittura raggiungere il livello di potere di un Digimon Mega, e a quel punto, sarebbero in grado di tenere testa da soli ad un intero esercito di Digimon."

"Ooooh, questa sì che è una notizia fantastica, mia cara Chizuru!" esclamò Kurata, con quella sua classica aria allegra e svagata... che, ad insaputa di Chizuru, nascondeva il suo animo corrotto e malvagio. "E... ci sono delle controindicazioni, immagino. Da come ne hai parlato, posso intuire che il processo comporti qualche rischio."

Chizuru annuì. "In effetti, non è una procedura che suggerirei con tanta nonchalance." affermò la giovane donna, massaggiandosi la fronte. Era arrivata la parte che non le piaceva per niente... "Il surplus di dati potrebbe scatenare delle reazioni impreviste nel corpo dei nostri volontari, e i soggetti potrebbero avere bisogno di particolari medicine per stabilizzare le loro condizioni. Senza di quelle, sarebbero probabilmente sopraffatti dall'eccesso di dati, e finirebbero per morire. In maniera alquanto sgradevole, potrei aggiungere."

"Capisco..." affermò lo scienziato malvagio, il sorriso falsamente amichevole che sbiadiva appena un po'. Non che gli importasse molto della fine che facevano i suoi Bio-Ibridi, ma loro erano le sue armi migliori contro i superstiti della DATS e i Leggendari Guerrieri, almeno finchè non fosse riuscito a perfezionare ulteriormente i Gizumon e a raggiungere il suo scopo ultimo... e non era il caso di buttarli via se non era proprio necessario. "Beh, non ho fretta. Al momento, la situazione qui a DigiWorld è sotto controllo. I nostri nemici Digimon sono stati costretti a ritirarsi, e credo che al momento si stiano riorganizzando. Al momento stiamo cercando un luogo chiamato ElDoradimon, che a quanto pare è il luogo dove si stanno raccogliendo quelle bestie infami per organizzare il loro attacco al Mondo Reale. Se vogliamo porre fine per sempre alla loro minaccia, dobbiamo scovare questo luogo e distruggerlo. Ma... non possiamo rischiare un attacco senza essere preparati. Chi lo sa quali abominii hanno preparato per noi. Quindi... prego, Chizuru, prenditi il tempo che ti serve per perfezionare il trattamento e renderlo quanto più sicuro possibile."

"La ringrazio, Kurata-hakase. Vedrà che non la deluderò." rispose Chizuru con una certa apprensione. "E... a questo proposito, Kurata-hakase... avete per caso scoperto che fine ha fatto Kaoru-chan? Sapete dove l'hanno portata, quei mostri?"

Fingendo di essere dispiaciuto per lei, Kurata scosse la testa. "Purtroppo no, mia cara Chizuru... abbiamo cercato di tenerla d'occhio fin da quando i Leggendari Guerrieri l'hanno presa in ostaggio, ma ancora non sappiamo dov'è. Ma... non appena la ritroveremo, tu sarai la prima a saperlo. Non preoccuparti, non stiamo risparmiando alcuno sforzo."

"Grazie Kurata-hakase. So che di lei mi posso fidare." affermò la donna, tirando un piccolo sospiro di sollievo. "Magari tutte le persone fossero degne di fiducia come lei."

Kurata fece un cenno di saluto con la mano prima che la comunicazione si interrompesse, e chiuse la finestra sullo schermo del suo laptop, per poi sogghignare sinistramente, e appoggiare la schiena in un atteggiamento di calma e sicurezza. "Grazie a te, mia cara Chizuru. Una volta che avrai perfezionato il meetodo per ottenere dei Bio-Ibridi ancora più potenti, sarà una passeggiata per noi schiacciare i Leggendari Guerrieri e tutte quelle miserabili bestie che ancora si oppongono al contrattacco dell'umanità! Heheheee... non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui vedremo la fine di tutti i Digimon!"

Dopo essersi preso un momento per contemplare quello che ormai riteneva il suo trionfo inevitabile, Kurata si rimise al computer e ricominciò a scrivere, pianificando la sua prossima mossa. Tra un po' avrebbe dovuto ricevere dei rapporti da Kouki e dal resto dei suoi Bio-Ibridi su quello che avevano trovato... ma erano un po' in ritardo, e lo scienziato stava cominciando ad essere impaziente. Comunque, non aveva fretta, e poteva attendere ancora un po' prima di richiamare all'ordine quel branco di indisciplinati.

"Kurata-hakase. Permette?" disse la voce chiara e stentorea, tinta da una punta di arroganza, del generale Nobuo Akameshi, che entrò nella tenda dello scienziato malvagio facendo un cenno di saluto.

"Oh, il generale Akameshi! Prego, prego, si accomodi!" esclamò Kurata, sfoderando il suo classico sorriso sussiegoso. "Allora, ci sono delle novità interessanti? Hanno mandato una buona volta il loro rapporto, quei tre scavezzacollo?"

Akameshi si sedette davanti alla scrivania di Kurata e ghignò sinistramente. "Ho il piacere di annunciarle che è così, Kurata-hakase." rispose con un cenno della mano. "Pare che Nanami sia riuscita ad individuare un punto che sembra interessante... e che potrebbe essere la prossima fermata dei nostri amichetti, i Leggendari Guerrieri. Ma credo che sarà meglio che le parli personalmente, Kurata-hakase. Nanami saprà spiegarle meglio."

Akameshi passò a Kurata un comunicatore, sul cui schermo si vedeva il volto pallido, incorniciato da lunghi e lucenti capelli biondi, di Nanami. La Gothic Lolita teneva tra le mani il suo ombrellino nero, aperto malgrado non stesse piovendo, e strizzò un occhio con fare sbarazzino in direzione di Kurata. "Helloooo, professore! Com'è la situazione dalle vostre parti? Chiedo scusa per il ritardo con cui mando il nostro rapporto, ma abbiamo scoperto un luogo molto interessante, e volevamo essere sicuri di quello che avevamo scoperto, prima di farle perdere tempo."

"La tua premura è apprezzata, Nanami-chan." disse Kurata, mettendosi ad ascoltare con interesse quello che la biondina aveva da dire. Dietro Nanami, Kurata riusciva a vedere Ivan e Kouki che attendevano... e benchè il primo sembrasse paziente e rassegnato, il teppistello biondo mostrava segni di nervosismo. "Prego... dimmi pure cosa avete scoperto."

"Non troppo lontano dalla zona in cui abbiamo intercettato Masaru Daimon e i suoi amichetti, abbiamo trovato uno strano posto che mi ricorda parecchio le rovine di un antico castello. Abbiamo dato un'occhiata qui attorno, e abbiamo scoperto delle rampe di scale che portano ai sotterranei... dai quali proviene una strana energia che non ho mai percepito prima d'ora, almeno da quando sono diventata un Bio-Ibrido." spiegò Nanami. "Mi viene da pensare che questo posto potrebbe essere di qualche interesse ai nostri avversari, e che sicuramente, non appena verranno a conoscenza della sua esistenza, arriveranno per saperne di più. Magari per impadronirsi di ciò che è nascosto nei sotterranei di questo posto. Se organizzassimo una trappola, potremmo sbarazzarci di alcuni dei nostri nemici prima che possano costituire una minaccia autentica per noi."

"Eccellente, Nanami! Mi fa piacere vedere che uno di voi ha fatto buon uso dei suoi poteri di Bio-Ibrido!" esclamò Kurata, con soddisfazione maligna. "Bene... sei proprio sicura che i Leggndari Guerrieri saranno interessati a questo luogo di cui parli?"

La biondina alzò le spalle. "Beh, in queste cose non c'è mai niente di sicuro, professor Kurata." affermò. "Ritengo tuttavia che tenere d'occhio questo posto potrebbe esserci molto utile, e chissà, se fossimo noi ad impadronirci del potere che è nascosto in queste rovine, sarebbe un grosso vantaggio."

"Tsk... perchè dobbiamo tare qui a perdere tempo con queste stupidaggini? A me interessa solo di sfidare nuovamente quella merdina di Masaru Daimon e fargli vedere chi è il più forte!" si lamentò Kouki. "Si può fare in fretta, qui?"

"Tranquillo, mio giovane amico... stai tranquillo, avrai presto modo di dare sfogo alla tua voglia di combattere!" affermò Kurata, il cui sogghigno non era mai sbiadito fin da quando la conversazione era iniziata. "Sappiate che ci avete dato un'informazione potenzialmente vitale... voi, continuate pure a cercare Masaru Daimon e gli altri della DATS. Il mio amico Akameshi ed io ci occuperemo del resto... se è vero quello che Nanami mi ha comunicato, i Leggendari Guerrieri verranno presto a dare un'occhiata a questo posto, e allora... beh, sapremo come accoglierli!"

"Hmph... e va bene, vecchio, in fondo l'unica cosa che mi frega, in tutto questo, è distruggere Masaru Daimon e i suoi amichetti digitali." disse Kouki con evidente disprezzo. "Bah. Cosa prenda a quel branco di coglioni per preoccuparsi tanto di questo mondo ridicolo e delle bestioline insulse che lo infestano, non lo capirò mai."

Ivan non disse nulla e non mostrò nessuna reazione... ma se qualcuno fosse stato lì e avesse potuto guardare da vicino il gigante dai capelli bianchi, avrebbe visto che stava guardando Kouki con disapprovazione, corrugando la fronte.

"Non c'è bisogno che lo capiate. Al momento, tutto quello che ci importa è che voi eseguiate i nostri ordini." disse Akameshi. "Ci occuperemo noi del luogo che avete scoperto. Sono convinto che sarà qui che i Leggendari Guerrieri troveranno la loro fine!"

"Molto bene! Date a quei ragazzini una lezione anche da parte nostra!" disse vivacemente Nanami. "Noi ci vediamo non appena avremo trovato gli agenti della DATS, e contiamo di darle ottime notizie quanto prima!"

La comunicazione si interruppe, e Akameshi rimise a posto il suo comunicatore, prima di rivolgersi a Kurata e annuire con fare interessato. "Bene. Ha sentito anche lei, Kurata-hakase." affermò. "Che ne dice, sarà il caso di portare con me qualche Gizumon? Credo che potranno essermi molto utili, anche perchè non ho idea quanti di loro si presenteranno, se si presenteranno."

"Sì, credo che posso darle qualche Gizumon. Dopotutto, ne ho creati un bel po'." affermò Kurata. "E poi... credo che questa potrebbe essere l'occasione perfetta per un... battesimo del fuoco, se così si può dire! Potrà dimostrare che risultati dà l'unione della sua esperienza sul campo... con i miglioramenti che le ho fornito!"

Akameshi ghignò in maniera ancora più sinistra, e annuì. "Bene, bene... allora, se permette, vado a prendere anche la nostra arma sperimentale! Visto che gli esperimenti che abbiamo fatto su di lei hanno dato dei risultati superiori al previsto, non vedo perchè non dovremmo fare uso! Aspetti qui un secondo, la vado a prendere." affermò, alzandosi poi dal suo posto, e dirigendosi verso l'uscita della tenda. Kurata si mise comodo al suo posto e attese che il suo complice tornasse... cosa che accadde due minuti dopo, e questa volta, Akameshi era accompagnato da una ragazzina dai lunghi capelli fucsia, di non più di sedici o diciassette anni, vestita con la classica uniforme alla marinara, ma sporca e sgualcita... e una strana espressione vacua e vitrea nei suoi profondi occhi rossi. Dava l'impressione di essere persa nel suo mondo, e i suoi occhi guardavano in lontananza, verso qualcosa che nessun altro poteva vedere...

Non era nessun altro che Kaede Suzushiro, la ragazza misteriosamente scomparsa a Tokyo... e ora era lì, nell'accampamento temporaneo che Kurata e i suoi scagnozzi avevano messo su per prepararsi al loro attacco finale a DigiWorld!

"Ottimo. Sì, credo che sarà un'ottima arma da usare contro quegli sciocchi Leggendari Guerrieri." affermò Kurata. "Certo, non avranno problemi a combattere contro i nostri Gizumon, ma... credo che sarà un po' più difficile per loro affrontare una civile del tutto incolpevole! Heheheheee, sono proprio questi i ridicoli sentimenti che rendono deboli quelli della DATS!"

"Ha perfettamente ragione, Kurata-hakase. Non si può vincere facendosi tanti scrupoli di coscienza. L'unica cosa che conta, alla fine, è avere la meglio." si disse d'accordo Akameshi. "Molto bene. Allora, comincerò subito i preparativi, e andrò ad accogliere i Leggendari Guerrieri come meritano. O, se non dovessero presentarsi, sarà comunque utile dare un'occhiata a quello che i nostri ragazzi hanno scoperto. Hehehee..."

Kaede rimase in piedi accanto ad Akameshi, senza mostrare alcuna reazione, lo sguardo perso nel vuoto e l'espressione del tutto vacua...

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"Molto bene... siamo quasi arrivati, tra poco dovreste vedere il luogo in cui farete i vostri allenamenti per controllare la Full Burst Evolution." affermò BanchouLeomon, alla testa del gruppetto composto dai giovani agenti della DATS. Masaru ed Agumon camminavano subito dietro, guardandosi attorno con attenzione, aspettandosi quasi che da un momento all'altro spuntasse fuori qualcuno dei Gizumon di Kurata. I trucchetti sporchi di quell'uomo avevano fatto sì che i ragazzi e i loro partner digitali fossero continuamente all'erta, sempre timorosi che qualcosa li attaccasse di punto in bianco mentre camminavano lungo la stradina dissestata che si inerpicava lungo le rupi a picco sul mare di DigiWorld.

Finalmente, dopo qualche minuto, qualcosa cominciò ad apparire in cima ad una roccia particolarmente alta ed impressionante, e Dorumon per primo lo fece notare al resto del gruppo. "Hey! Guardate là, c'è qualcosa su quel costone di roccia!" esclamò il piccolo dinosauro viola, indicando un'abitazione dall'aspetto decisamente anonimo e un po' trascurato, costruita in tavole di legno con un tetto spiovente, e un'insegna in legno, piazzata orizzontalmente al fianco della porta d'ingresso, che dava l'impressione di entrare in una specie di palestra in stile tradizionale giapponese. Era edificata in cima ad un gigantesco spuntone di roccia in bilico sul mare, e dava l'impressione di essere in equilibrio precario... ma allo stesso tempo, di essere solida e ben costruita.

"Wow... è strano vedere una palestra solitaria in un posto come questo, devo dire..." affermò Chika, sforzando un po' la vista per dare un'occhiata allo strano edificio. "Quella è la sua palestra, signor BanchouLeomon?"

"Se devo essere sincero, mi aspettavo qualcosa di un po' più... impressionante, come dire." fu il commento del piccolo Agumon. "Sembra un po' una catapecchia."

"Un guerriero come te dovrebbe già sapere che le cose non vanno giudicate solo dalle apparenze." disse BanchouLeomon, mentre continuava a guidare il gruppetto di agenti della DATS verso il loro obiettivo. "Qui, in questo posto, si allenano coloro che vogliono conoscere la verità e raggiungere il massimo grado di sincronia con i loro Digimon: la Full Burst Evolution."

"Sì, la sappiamo la pappardella." disse Masaru con fare impaziente. "Anche perchè non è certo questa la prima volta che ne sentiamo parlare. Allora... a questo punto, che cosa dobbiamo fare, per ottenere questa nuova evoluzione?"

"Un po' di pazienza, Masaru. Non è certo una cosa che si può ottenere così, su due piedi... o sbaglio?" chiese Tohma, guardando poi verso BanchouLeomon. Ormai, il dojo era a poco più di un centinaio di metri di distanza, e da quella distanza, appariva ancora più traballante...

Il guerriero-leone annuì seriamente. "Certamente. E al momento, il vostro livello di comprensioe non è sufficiente a permettervi di accedere alla Full Burst Evolution. Comunque, venite con me, e le porte del vostro futuro si apriranno." disse, raggiungendo infine l'ingresso del dojo, e spingendo delicatamente di lato la porta scorrevole. Masaru ed Agumon fecero per entrare... ma il gigantesco uomo-leone si fermò appena dentro, facendo cenno ad Agumon e al resto dei Digimon di fermarsi. "Aspettate. Non voi. I vostri partner umani dovranno affrontare questo test con le loro sole forze, senza di voi. E' necessario, se dovranno combattere assieme a voi in futuro. E poi, non ho abbastanza posti da far accomodare tutti voi..."

Agumon sbattè gli occhi meravigliato, e un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Yoshino, Ikuto e Chika... mentre Gaomon manteneva la sua espressione distaccata. Neanche Raramon aveva cambiato espressione, ma nel suo caso, era difficile dire se fosse perchè non poteva...

"Oh beh... in tal caso, non credo che ci sia altro da fare che aspettare qui." commentò un ancora stupito Falcomon. "Ma... Ikuto sarà d'accordo?"

"Io... non molto sicuro." affermò il ragazzino selvaggio, armeggiando nervosamente con il suo boomerang. Era ormai così abituato ad allenarsi con il suo amico Pokemon, che adesso dover faresenza di lui gli sembrava davvero strano... fin troppo strano... "Io e Falcomon sempre stati assieme..."

"Questo lo posso capire. Ma per quanto non possa spiegarvi tutto adesso, sappiate che è necessario, affinchè i vostri partner umani raggiungano lo stato mentale necessario a raggiungere il loro scopo." affermò BanchouLeomon con pazienza. "Vi posso solo dire che quando rivedrete i vostri compagni dopo l'allenamento, saranno più forti di quanto non siano mai stati."

Chika tirò un sospiro. Le dava l'impressione che sarebbe stato un duro addestramento, e lei non era esattamente una fan delle arti marziali che invece sembravano piacere tanto a suo fratello maggiore. Tuttavia, anche lei si rendeva conto che l'attuale situazione rendeva tutto questo necessario, e fece del suo meglio per convincere anche Ikuto della cosa. "Ikuto-kun... posso immaginare che sia difficile per te separarti da Falcomon, anche solo per un po', e soprattutto in una situazione come questa... ma temo che in questo caso dobbiamo fare un piccolo sacrificio. Anche per me è difficile rassegnarmi all'idea che dovrò allenarmi senza avere Doru-chan al mio fianco." affermò la bambina castana. "Ma vedrai che non sarà così brutto alla fine... riusciremo ad ottenere il nostro Full Burst... e ci rivedremo presto, te lo prometto! Anche a te, Doru-chan, vedrai che non ci metteremo molto!"

"E' una mia impressione, o i modi di fare di Masaru ti stanno un po' contagiando, Chika-chan?" chiese Raramon, un po' sbalordita. La reazione della bambina fu immediata - fece una buffa faccetta imbarazzata e si voltò dalla parte opposta, cercando di apparire seria e al di sopra di ogni provocazione! BanchouLeomon si schiarì la voce, cercando di riportare tutti alla situazione attuale.

"Come stavo dicendo... tutti i partner umani vengano con me. I Digimon restino fuori e approfittino di questi momenti per allenarsi tra loro." disse, guardando con serietà il gruppo, mentre umani e Digimon si salutavano e si facevano gli auguri. "Abbiamo poco tempo per fermare gli uomini di Kurata. E dovrete fare buon uso di ogni momento che avrete a vostra disposizione."

"E lo faremo!" sentenziò Masaru, appoggiando una mano sulla testa di Agumon, che a sua volta si mise in guardia e annuì. "Questa volta non riuscirà a farcela, quel bastardo! Avete la nostra parola di uomini!"

"E anche di Digimon!" ribattè Agumon.

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Nel frattempo, in un corridoio sotterraneo, i cinque Leggendari Guerrieri del Fuoco, della Luce, del Vento, del Ghiaccio e del Fulmine stavano seguendo Bokomon, Neemon ed Antylamon mentre questi li guidavano verso il loro nuovo obiettivo. Il Digimon simile ad un enorme coniglio, che pure una volta era uno dei guardiani del Mondo Digitale della Frontiera ed era stato loro avversario in passato, stava trovando facilmente la via in quel labirinto di gallerie sotterranee, e mentre il gruppo proseguiva verso il loro obiettivo, i ragazzi cercavano di fare un po' di discussione, in modo da rendere l'atmosfera un po' meno cupa.

"Senti, Bokomon... potresti parlarci un po' di più di quel gruppo di Digimon a cui appartengono Mercurimon e quella Minervamon? Mi pare di aver capito che sono un gruppetto di Digimon Mega decisamente nutrito e potente." chiese ad un certo punto Takuya al Custode del Libro.

"E' vero... a parte il fatto che Mercurimon..." disse Izumi, interrompendosi per un attimo e deglutendo al triste ricordo della divinità che si era sacrificata per dare loro una possibilità di sconfiggere i Gizumon di Kurata. "...si era sobbarcato il compito di mantenere l'ordine a DigiWorld intanto che i Grandi Angeli recuperavano i loro poteri, non sappiamo nulla di lui... o di quella Digimon che era venuta per vendicarlo. E che, detto per inciso, era davvero troppo forte per noi."

"Quindi, vorreste sapere qualcosa in più su Mercurimon-sama e Minervamon, giusto? Beh, lo avete chiesto alla persona giusta." affermò Bokomon, per poi tirare un piccolo sospiro di tristezza al ricordo di Mercurimon. Fermandosi per un attimo, diede una rapida scorsa al librone che portava sulle spalle, e raggiunse uno degli ultimi capitoli. "Allora, vediamo un po'... dov'era il capitolo sui Digimon delle alte cerchie? Accidenti, questo libro è così grande che a volte perdo anch'io l'orientamento... Ah, eccoli qui! Mercurimon... Minervamon... sì, eccoli qui! Allora, ragazzi, dovete sapere che Mercurimon-sama fa parte... ehm, volevo dire, faceva parte... di un gruppo di dodici Digimon chiamati Divinità Olimpie, gruppo a cui appartiene anche Minervamon. Si tratta di dodici guerrieri devoti a Huanglongmon-sama, il Primo Digimon... dodici guerrieri, ognuno dei quali è in grado di tenere ttesta ad un Cavaliere Reale all'apice del suo potere. In tempi remoti... parliamo di un'era in cui persino Lucemon non esisteva ancora... le Dodici Divinità Olimpie hanno aiutato Huanglongmon-sama a contenere molte delle minacce che ambivano a prendere il potere, compresi i Tredici Abissali e i sette Grandi Signori dei Demoni. Essi sono giudati da Jupitermon, il Signore dei Nembi... e gli altri membri del gruppo sono: Apollomon, Bacchusmon, Ceresmon, Dianamon, Junomon, Marsmon, Neptunmon, Venusmon e Vulcanusmon. In teoria ce ne sarebbe anche un tredicesimo, Plutomon, ma quest'ultimo non dimora con loro, e si occupa invece di custodire la Dark Area e fare in modo che le anime dei malvagi là sigillate non si liberino. In effetti, è stato a lungo occupato in una guerra con Dragomon, un potente Digimon demoniaco che ha reclamato per sè molte anime per scopi nefasti... solo che adesso, Dragomon è scomparso, e non sappiamo esattamente che fine abbia fatto. A parte il fatto che sembra che siano stati coinvolti altri Digiprescelti..."

Quest'ultima frase risvegliò la curiosità del resto del gruppo. Non avevano mai sentito dire che ci fossero altri Digiprescelti, e men che meno avevano sentito parlare di una battaglia che questi ultimi avevano sostenuto contro il fantomatico Dragomon... e in effetti, Tomoki stava per alzare una mano per chiedere qualche spiegazione in più, ma venne anticipato dall'altro loro solito accompagnatore...

"Come sarebbe a dire? Altri Digiprescelti?" chiese Neemon, facendo senza saperlo la stessa domanda che tutti gli altri avevano in mente. "Non ne avevo mai sentito parlare... dov'erano quando i Trailmon sono arrivati dal Mondo Reale?"

"Non erano da nessuna parte, fedele Neemon." disse Antylamon. "I Digiprescelti a cui si sta riferendo Bokomon provengono da un altro mondo, da una dimensione parallela per così dire. Sapete, il Mondo Digitale che voi conoscete è solo uno di tanti... ce ne sono altri quattro, uno per ogni punto cardinale, e ognuno di questi è governato da un Digimon divino, dotato di poteri incredibili. Il Mondo Digitale della Frontiera, quello in cui ci troviamo noi in questo momento, non è che un territorio-cuscinetto tra gli altri quattro mondi che li tiene separati, visto che i quattro Sovrani tendono ad essere rivali tra loro."

Takuya sbattè gli occhi confuso. "Non... credo di averci capito più di tanto, di questa storia delle dimensioni parallele." affermò. "Però... posso capire che sarebbe un bel problema se il Mondo Digitale della Frontiera cadesse nelle mani di Kurata. Questa zona franca verrebbe a mancare... e probabilmente si scatenerebbe il caos!"

"Non succederà! Noi fermeremo Kurata e gli impediremo di portare a termine i suoi folli piani!" esclamò Izumi con convinzione, per poi mettere una mano sulla spalla al ragazzo, che fece un piccolo sobbalzo per la sorpresa. "Anche tu, Takuya-kun, non ti deprimerai proprio adesso, vero? Sei sempre stato il trascinatore del nostro gruppo, e anche quando sembrava che Lucemon l'avesse avuta vinta, non ti sei mai arreso! Non comincerai adesso, vero?"

Takuya arrossì leggermente al contatto, ma si riebbe subito, e sfoderò un ghigno di sicurezza. "E quando mai ho detto che mi sarei arreso? Anzi, se possibile, adesso sono ancora più deciso a mettere i bastoni tra le ruote a Kurata e ai suoi scagnozzi... che siano Gizumon o Bio-Ibridi, o qualsiasi altra mostruosità ci mandi contro!" esclamò il ragazzo. "E sono sicuro che con i vostri Advanced Spirits, tutto andrà come deve andare!"

"Bravo, Takuya-kun! Così si fa!" esclamò Izumi, facendo il segno dell'okay... e arrossendo a sua volta quando si rese conto di quanto vicina si fosse piazzata al ragazzo! Con imbarazzo, ritirò la mano e si schiarì la voce! "Eh-hm... comunque, stavamo dicendo, prima di fare questa digressione... mancherà ancora molto al punto in cui si trovava il santuario?"

Junpei, un po' più indietro rispetto ai Digiprescelti del Fuoco e del Vento, fece un sorriso un po' malinconico e sospirò tra sè vedendo la scenetta tra Takuya ed Izumi. Guardandoli così, con un po' più di distacco rispetto al Junpei di tre anni prima, gli sembrava terribilmente logico e per certi versi anche prevedibile. Takuya ed Izumi avevano fin quasi da subito avuto quel forte legame che li aveva tenuti assieme, anche se litigavano spesso e volentieri... non sapeva bene come definirlo, ma c'era qualcosa tra quei due, un'intesa di fondo, che era diventato sempre più definito col passare del tempo. Tra Junpei ed Izumi c'era amicizia, certo, ma per quanto lui avrebbe voluto, non c'era la stessa intesa che invece la bionda Digiprescelta degli Spirits del Vento aveva con Takuya. Era una cosa per la quale Junpei aveva capito che c'era poco da fare... se non augurare loro di fare il passo decisivo, e stare tranquillo per il fatto che Takuya avrebbe sempre trattato Izumi con rispetto...

Il Digiprescelto degli Spirits del Fulmine venne distolto dai suoi pensieri quando Antylamon si fermò di fronte ad un cunicolo scavato nel fianco del corridoio, che avanzava verso una flebile luce, visibile ad una distanza di alcune decine di metri. "Siamo arrivati." disse colui che una volta era stato il potente Cherubimon. "Seguite questo corridoio, e arriverete nelle vicinanze del nostro santuario... o meglio, di quello che ne resta a tutt'oggi. Raggiungete le sale sotterranee, e contattate i vostri Digi-Spirits. Izumi, Junpei, Tomoki... noi abbiamo fiducia in voi, sappiamo che sarete presto in grado di impadronirvi anche della Double Spirit Evolution. Takuya, Kouji... voi aiutateli come potete, e tenete gli occhi aperti nel caso avvenga qualsiasi cosa. Il futuro del Mondo Digitale grava sulle vostre spalle, amici miei."

"Grazie, Antylamon. Sapremo fare buon uso della possibilità che ci stai dando, stai tranquillo!" rispose Kouji, annuendo seriamente. I cinque Digiprescelti e le loro due guide ringraziarono sentitamente Antylamon, che fece un inchino e si mise da parte... poi, in fila ordinata, il gruppo infilò il corridoio e si diresse verso la luce che brillava in lontananza, scorgendo ben presto una rampa di scale che saliva fino alla superficie, giungendo ad un'apertura dalla quale proveniva la fioca luce di innumerevoli stelle. Pronto a qualsiasi tranello potesse attenderli, Takuya si mise alla testa del gruppo, con Kouji che lo seguiva a breve distanza, e afferrò il D-Tector che portava appeso al fianco, per poi fare cenno ai suoi compagni di seguirlo verso l'uscita...

"Okay, ci siamo... speriamo che vada tutto bene..." mormorò Tomoki mentre, uno alla volta, i ragazzi uscivano dal tunnel sotterraneo ed emergevano all'aria aperta. Non appena l'ultimo di loro uscì, vide che si trovavano nel bel mezzo delle rovine dell'antico santuario dei Tre Grandi Angeli, le pareti in marmo bianco ormai rovinate che però ancora mantenevano una parvenza della loro antica magnificenza, e il terreno sconnesso e dissestato, ricoperto di calcinacci. Il maniero era stato letteralmente scoperchiato, facendo in modo che il cielo terso e pieno di stelle fosse visibile, e ancora qualche torre si reggeva in piedi qua e là, antico ricordo dei tempi migliori di DigiWorld. Il cielo era di uno strano colore, blu con sfumature di viola e verde che davano l'impressione di un'aurora boreale, e le stelle che luccicavano sopra di loro proiettavano una luce fioca ma comunque più che sufficiente a vedere sul paesaggio. L'intero luogo era immerso in un silenzio quasi sacrale, come se persino l'ambiente circostante fosse stato consapevole di cosa fosse quel posto e di cosa rappresentasse.

"Beh... siamo tornati." disse Takuya a bassa voce. "Questo posto... non è tornato ai fasti di un tempo, a quanto vedo."

"Era inevitabile. Dopotutto, con quello che è successo, Mercurimon-sama pensava che fosse più importante ricostruire DigiWorld e assicurane la stabilità, piuttosto che pensare a quello che ormai lui vedeva come un ricordo di un'era passata." spiegò Bokomon, guardandosi attorno con fare nostalgico. Era un momento solenne per tutti loro... era quello il luogo dove avevano affrontato una delle battaglie più importanti della loro carriera di Digiprescelti.

"Sembra tutto tranquillo, da queste parti..." affermò Junpei, sperando di non stare sfidando la sorte.

Kouji sembrava essere dello stesso avviso. "Un po' troppo tranquillo, se posso dire la mia." rispose, gli occhi puntati verso ciò che restava dei muri e dei torrioni. "Non mi piace per niente. Dobbiamo trovare subito un nascondiglio, qui siamo troppo... Attenti!"

Il Digiprescelto degli Spirits della Luce esclamò l'ultima parole con allarme, vedendo una figura umana apparire all'improvviso dietro un muro e puntare loro contro qualcosa! Con prontezza di riflessi, i ragazzi si gettarono a terra proni... e un secondo dopo, altre persone spuntarono fuori da dei nascondigli improvvisati, e il rumore di armi automatiche che sparavano all'impazzata pervase il luogo fino ad un attimo prima silenzioso e tranquillo!

"Ah! Scappate, presto! Disperdetevi e trasformatevi!" esclamò Takuya, comprendendo al volo la situazione in cui si trovavano. "Kurata e i suoi scagnozzi ci hanno preceduti!"

Muovendosi a zig-zag, freneticamente, per schivare le raffiche di mitragliatrice che piovevano loro addosso, i cinque amici si diressero ognuno verso un nascondiglio improvvisato, con Junpei e Takuya che prendevano con sè uno Bokomon e l'altro Neemon per evitare che venissero colpiti! Tomoki sentì un proiettile fischiargli pericolosamente vicino ad un orecchio, e riucì appena in tempo a rigufiarsi dietro un m uro diroccato per evitare una scarica di mitragliatrice che altrimenti lo avrebbe falciato. Guadagnato un attimo di tempo prima che i nemici si avvicinassero nuovamente, i Leggendari Guerrieri presero i loro D-Tector e li attivarono per trasformarsi nelle loro forme digitali!

"EXECUTE! DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!" esclamarono Takuya e Kouji... e un attimo dopo, ecco apparire Aldamon e Beowulfmon, che uscirono dal loro nascondiglio per affrontare i nemici!

"EXECUTE! SPIRIT EVOLUTION!" Izumi, Tomoki e Junpei evocarono i loro Beast Spirits tutti assieme, e si trasformarono in Zephyrmon, KorIkkakumon e MetalKabuterimon, poi si unirono alla battaglia mentre il fuoco dei soldati si faceva più intenso. Con sorpresa di tutti, fu KorIkkakumon ad attaccare per primo, estendendo alcune delle sue trecce verso i nemici e avvinghiandole attorno alle loro armi!

"Frozen Arrowheads!" esclamò... e un attimo dopo, i soldati gridarono per il dolore e la sorpresa e mollarono le loro armi, che erano state ricoperate da una spessa crosta di ghiaccio! KorIkkakumon mollò le armi, facendole cadere a terra, dove si infransero come vetro!

"Bravo, KorIkkakumon! E ora... tocca a me!" esclamò Zephyrmon, volando attorno alle rovine con tale agilità e prontezza di riflessi che nessuna delle raffiche sparate dai nemici riusciva a raggiungerla. La guerriera del Vento alzò le braccia e compì con esse un movimento rotatorio, scagliando un potente vortice contro i suoi nemici! "Hurricane Gale!"

La tremenda raffica di vento spazzò via i proiettili che sciamavano contro Zephyrmon e i suoi compagni... e pur colpendoli solo di striscio, sollevò in aria diversi soldati, mandandoli a schiantarsi a terra poco più in là. Spaventati alla realizzazione che se Zephyrmon avesse voluto, avrebbe potuto ucciderli in un attimo, i soldati si ritirarono, sparando ancora qualche raffica per coprirsi... e alcuni di loro tirarono fuori dei Digivice-Ic, attivandoli con la pressione di un pulsante! Immediatamente, Aldamon e i suoi compagni capirono con che cosa stavano per avere a che fare!

"Attenti! Stanno per far uscire i Gizumon!" esclamò Aldamon, le cui parole si dimostrarono veritiere quando diversi dei mostruosi Digimon artificiali creati da Kurata, uno squadrone composto da Gizumon regolari più un Gizumon-AT, si materializzarono dal nulla sul campo di battaglia! Senza perdere tempo, i mostri meccanici puntarono i loro laser contro i cinque eroi, e Beowulfmon evitò di poco un fascio di energia che cancellò il muro diroccato appena dietro di lui!

"E va bene, visto che è il gioco duro che vogliono... lo avranno!" esclamò Aldamon. I piastroni dorati montati sulle sue braccia si accesero di una brillante fiamma rossa, e lo A-Spirit del Fuoco scatenò una tempesta di piccoli dardi infuocati contro i Gizumon più vicini, in modo da distruggerne quanti più possibile! "Atomic Inferno!"

I mostri meccanici simili a ragni non ebbero neanche il tempo di prendere la mira contro il Guerriero del Fuoco, prima di essere investiti da una pioggia di fuoco che li trasformò in palle infuocate per un secondo, prima di farli tornare ad essere Digi-Tama... ma Aldamon scagliò un'altra raffica di fuoco, in modo da bruciare le uova dei Gizumon prima che potessero volare verso un Primary Village. Altri Gizumon si avvicinarono, cercando di eseguire una manovra a tenaglia e prendere Aldamon e Beowulfmon di sorpresa mentre il Gizumon-AT attaccava frontalmente con raggi di energia dal suo occhio-telecamera... ma i due A-Spirit restarono fianco a fianco, usando il terreno a proprio vantaggio, e zigzagando tra le rocce e le rovine inmodo da non dare un bersaglio facile alle macchine assassine. Con troppi bersagli a cui badare, il Gizumon-AT si avvicinò ad Aldamon e Beowulfmon cercando di portarli entrambi alla portata del suo laser... e un istante dopo, MetalKabuterimon fece irruzione alla destra del mostro meccanico, sfondando un muro con la pura e semplice forza fisica, prima di caricare un colpo potentissimo nel cannone montato sulla sua testa.

"Electron Cannon!" esclamò l'insetto meccanico, sparando un potente raggio di energia elettrica contro il Gizumon-AT, che non ebbe il tempo di schivarlo e venne colpito in pieno, venendo poi scagliato a terra in un lampo di luce e colore! Gli altri Gizumon indietreggiarono, cercando di ricalcolare la loro strategia davanti a questo imprevisto... ma i ragazzi non li lasciarono fare, apparendo dai loro nascondigli per scagliare una raffica di potentissimi attacchi contro di loro!

"Frozen Hunter!" Con un gesto del braccio che reggeva la sua spada, Beowulfmon scagliò un proiettile energetico a forma di lupo, che si lanciò con un lungo ululato contro il più grande e pericoloso dei Gizumon e lo travolse, facendo uscire il suo codice digitale che venne poi assorbito dallo A-Spirit della luce, prima che quest'ultimo tagliasse a metà con la sua spada il Digi-Tama della macchina omicida. Immediatamente, anche gli altri Leggendari Guerrieri partirono all'attacco, disperdendo e confondendo i Gizumon più piccoli prima che questi potessero attaccare di nuovo!

"Per quanto potenti siano, i Gizumon rimangono pur sempre delle macchine." affermò Zephyrmon, creando delle sfere di energia rossa negli artigli di mani e piedi. "Plasma Pods!" Con uno scatto improvviso, la Digimon alata si scagliò verso i Gizumon nemici, evitando abilmente i loro laser, e con un fendente micidiale li tagliò in due, facendo uscire il loro codice digitale, che venne prontamente raccolto da Aldamon. Poi, KorIkkakumon raggiunse i loro Digi-Tama e li fece a pezzi con le sue asce, trasformandoli in frammenti di dati inerti.

"Già... e quindi, non sono in grado di pensare, ed è facile raggirarli con un minimo di immaginazione!" affermò il Digimon simile ad uno yeti, con un lieve sogghigno sul suo muso impellicciato. Beowulfmon e MetalKabuterimon stavano sconfiggendo gli ultimi Gizumon rimasti, evitando con agilità i loro attacchi e usando gli ostacoli naturali per non farsi colpire dai loro laser mortali.

MetalKabuterimon si rifugiò dietro un muro, evitando una raffica di raggi laser... e poi, quando i Gizumon puntarono i loro laser verso il muro per disintegrarlo e colpire il B-Spirit del Fulmine, quest'ultimo emerse dallo stesso lato da cui era entrato, con delle grosse sfere crepitanti di elettricità che si formavano sulle mani e sul cannone montato sulla testa!

"Bolo Thunder!" esclamò, scagliando una potentissima bordata di elettricità contro i nemici, mentre Beowulfmon emergeva con un balzo da dietro un muro, scatenando contro le macchine infernali una tempesta di missili e laser bianchi!

"Cleansing Light!" esclamò Beowulfmon, un attimo prima che la tremenda scarica di colpi investisse i nemici e li travolgesse, facendo uscire il loro codice digitale. Beowulfmon raccolse il codice con il suo D-Tector, e poi MetalKabuterimon passò sopra i Digi-Tama con i suoi cingoli, schiacciandole prime che potessero volare via. In breve tempo, l'ondata di Gizumon era stata annientata... ma i Leggendari Guerrieri avevano come l'impressione che non potesse essere finita così facilmente! Dopotutto, avevano visto che Kurata era capace di ben altro e non si muoveva mai senza un piano...

"Bel colpo, ragazzi..." affermò Aldamon, mentre il gruppo si riuniva al centro di quella che doveva essere stata una volta una grande sala. "Ma restate in guardia, ho come l'impressione che il bello debba ancora venire... Hey, Kurata! Se ci sei, fatti vedere, sporco vigliacco! Lo sappiamo che non è tutto qui, quello che puoi mandarci contro! Allora, dov'è il trucco? Cos'hai intenzione di fare?"

Un applauso lento e ritmato, dal tono sarcastico, rispose alle parole dello A-Spirit del Fuoco... e da dietro ciò che restava di un torrione, apparve una figura fin troppo familiare ai cinque ragazzi - il generale Nobuo Akameshi, con un piccolo seguito di soldati, si stava avvicinando a loro senza mostrare il minimo cenno di paura, con il naso in aria e un sorrisetto arrogante sul viso arcigno!

"Tu!" esclamò MetalKabuterimon, puntando il suo cannone contro di lui.

Akameshi smise di applaudire. "Bravi. Bravi a tutti voi, marmocchi. Ve la cavate discretamente contro i miei deboli ed inetti Gizumon. Purtroppo per voi, non è sufficiente. Ci era stato segnalato questo posto come un luogo di potenziale interesse... e infatti, dopo aver dislocato un plotone qui e aver atteso abbastanza a lungo, siete venuti a trovarci. Davvero, una strategia molto efficace!" affermò. "E quindi, mi dispiace per voi, il vostro viaggio si conclude qui."

"Ah, davvero? Beh, noi avremmo qualcosa da ridire, buffone!" esclamò Zephyrmon. "Adesso sei praticamente da solo, e non hai nulla per attaccarci! Hai visto anche tu che ci siamo sbarazzati dei tuoi leccapiedi senza alcun problema!"

"Ma davvero?" chiese retoricamente il militare corrotto, ghignando sinistramente. "In tal caso, ragazzi miei, temo di dovervi contraddire... prima di tutto, vedete, non sono venuto da solo, ho portato un'ospite speciale con me! Prego, miei soldati... fatela venire!"

Due dei soldati si fecero da parte, e un altro arrivò trascnando con sè una scolaretta con l'uniforme sporca e sgualcita, i capelli fucsia lunghi fino alla vita... e uno sguardo vitreo e privo di emozioni che agghiacciò i cinque Leggendari Guerrieri per un istante! I ragazzi la riconobbero quasi subito, visto che avevano visto il suo volto sui giornali - era Kaede Suzushiro, la ragazzina misteriosamente scomparsa poco dopo che la crisi Digimon era iniziata!

"Cosa? Ma... ma quella... è..." esclamò KorIkkakumon.

"Non è... Kaede Suzushiro? Quella ragazza di cui non si sa più niente da giorni?" riprese Aldamon con grave indignazione. "Allora... allora siete stati voi a rapirla, maledetti! Ma per quale scopo? Cosa le avete fatto?"

"Kaede-san!" esclamò Zephyrmon, cercando di attirare l'attenzione di Kaede, che restava tuttavia ferma dov'era, come ipnotizzata. "Kaede-san, che ti succede? Cosa ti hanno fatto, quei bastardi?"

Davanti all'ira del leader dei Leggendari Guerrieri, Akameshi rimase impassibile in maniera quasi irritante, e tirò fuori da una tasca della sua uniforme quello che sembrava essere un Digivice-Ic! Senza attendere oltre, premette un tasto... e Kaede, che fino ad un attimo prima era rimasta immobile e silenziosa come una statua, spalancò gli occhi e fece una smorfia di dolore... poi cominciò a lanciare delle urla strazianti allorchè delle stringhe di codice digitale si dipartivano dal congegno elettrico e penetravano nel suo corpo e in quello di Akameshi! Il miliatre, al contrario della ragazzina, assunse un'espressione quasi estatica mentre le stringhe di codice penetravano nel suo corpo... e un attimo dopo, sia Kaede che Akameshi vennero avvolti da dei bozzoli di luce che pulsarono per qualche secondo prima di squarciarsi e far uscire due sorprese terrificanti - due Digimon, nei quali il generale e la sua vittima si erano trasformati!

"Ma... ma cosa..." balbettò Aldamon, primo tra i ragazzi a scuotersi dallo shock. "Questi... questo sarebbero... i Bio-Ibridi di cui ci hanno parlato? E quindi... anche lei è uno di loro, generale Akameshi?"

"Hahahahaaaa! Indovinato!" esclamò il Digimon nel quale Akameshi si era trasformato - era una figura umanoide coperta da una futuristica tuta bianca ed azzurra, che indossava un elmetto allungato con degli spuntoni lunghi ed acuminati che circondavano la nuca, stivali azzurri alti fino al ginocchio, con degli affilati pattini da ghiaccio montati sulle suole, un paio di guanti blu con delle lame gialle zigzaganti, simili a fulmini, montate sugli avambracci, un corpetto protettivo blu con due cerchi gialli sui pettorali, e dei segni gialli sulla fronte dell'elmetto. Un lungo mantello bianco si apriva sulle spalle del Digimon in cui Akameshi si era trasformato, dando l'impressione di una sorta di supereroe. Non sembrava particolarmente robusto... ma senza dubbio appariva agile e scattante, e alquanto pericoloso!

Invece, il Digimon in cui Kaede si era trasformata ricordava molto una sorta di gigantesca tarma meccanica, con un corpo segmentato di colore giallo pallido, gli occhi rossi e sfaccettati, un paio di corte antenne simili a felci, con la fronte verde e quattro braccia ognuna delle quali indossava un guanto verde. Le gambe erano lunghe, e terminavano con piedi dotati di tre artigli, mentre sulla schiena si aprivano quattro grandi ali membranose di colore neutro. Una mitragliatrice era montata sull'addome della creatura, dove qualsiasi altro animale avrebbe probabilmente avuto la coda!

"Maledizione... questa non ci voleva..." mormorò Beowulfmon.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Rinkmon

Tipo: Cyborg

Attributo: Dati

Livello: Armor (Bio-Ibrido)

Attacchi: Spinning Cutter, Quadruple Storm

Un Digimon mutante creato dalla Digievoluzione di un Hawkmon con il Digimental dell'Amicizia, nato dai dati ottenuti da esperimenti eseguiti con un acceleratore di particelle. E' un Digimon estremamente agile, che può toccare il 98% della velocità del suono, e in quanto a velocità non c'è nulla che possa tenergli testa. Tuttavia, malgrado la sua velocità superiore, difetta in potenza fisica, e la sua abilità nel corpo a corpo lascia a desiderare.

Nome: Mothmon

Tipo: Insetto

Attributo: Dati

Livello: Armor (Bio-Ibrido)

Attacchi: Morphon Gatling, Gauss Powder

Digimon insettoide corazzato, ottenuto esponendo un Patamon al Digimental della Conoscenza. Armato della sua mitragliatrice, può sparare una quantità spropositata di colpi in un secondo, annientando ogni avversario non riesca a difendersi. Non si sa molto altro di lui.

I due Bio-Ibridi cominciarono ad avvicinarsi minacciosi, mentre i Leggendari guerrieri si mettevano in guardia. Bio-Mothmon non ebbe nessuna reazione, continuando ad avanzare con espressione vacua... mentre Bio-Rinkmon ghignò sinistramente, mostrando le lame che spuntavano dagli avambracci.

"Adesso, ragazzi miei..." disse la mostruosità mezza-Digimon. "La vostra avventura è finita. Il potere degli Advanced Spirits... non sarà mai vostro!"

oooooooooo

CONTINUA...

Note dell'autore: Il motivo per cui ho fatto di Akameshi un Bio-Ibrido era il fatto che avevo bisogno di un leader per il gruppo dei Bio-Ibridi, e nessuno dei tre scagnozzi di Kurata canonici andava bene: Nanami ha l'intelligenza necessaria ma è troppo egocentrica, e alla lunga non riuscirebbe a lavorare in gruppo. Ivan non ha abbastanza forza di personalità, e comunque lo vedo come più bravo ad eseguire gli ordini che non a darli. E Kouki... non ne parliamo nemmeno.

Kaede, invece... beh, lei ha fatto da prototipo per gli altri Bio-Ibridi. Kurata ha fatto degli esperimenti su di lei, con l'inconsapevole aiuto della su allieva di cui sopra... per avere un'idea dei risultati che poteva ottenere mischiando DNA umano con codice digitale.

Scommetto che adesso avete una voglia matta di vedere Masaru, Takuya o chi per loro prendere Kurata e sfogarsi alla Kratos su di lui, vero? Hehehee... a questo proposito, avrei una mezza idea di scrivere un crossover tra God of War e Dante's Inferno, ma dovrete aspettare un po' prima che questa idea prenda forma. E... per chi volesse saperlo, sì, ho intenzione di includere anche Xross Wars (alias Fusion) nella mia saga, prendendo spunti sia dall'anime che dal manga... ma probabilmente ignorando, o ridimensionando come importanza, la terza serie di Xross Wars. Quella, per intenderci, in cui il posto di protagonista viene usurpato da Tagiru. Non me ne vogliate, ma penso che Taiki fosse molto meglio...

Detto questo, vi do appuntamento alla prossima volta, e spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto! A presto!

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Capitolo 46
*** La lotta dei Leggendari Guerrieri ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 46 - La lotta dei Leggendari Guerrieri
 
"Maledizione, questa davvero non me l'aspettavo..." mormorò Aldamon, cercando di mettersi davanti agli inaspettati Bio-Ibridi che erano apparsi loro davanti al posto di Kaede e del generale Akameshi. Già sarebbe stato difficile affrontarli se non ci fossero stati particolari complicazioni, ma c'era anche il fatto che uno dei loro aggressori era Kaede Suzushiro, e che non era in sè. Il Leggendario Guerriero del Fuoco era pronto a scommettere che era vittima di qualcuno dei perversi esperimenti di Kurata, e che aveva subito il lavaggio del cervello. Non c'era altra plausibile spiegazione. E adesso dovevano stare attenti a sconfiggerla senza farle del male, mentre almeno, con i Bio-Ibridi che Masaru e i suoi compagni avevano incontrato, non c'era questo svantaggio. "Hmph... ma non crederete certo che ci faremo impressionare così, vero? Adesso che siamo evoluti, i tuoi soldatini di piombo non possono farci più niente, Akameshi! Siamo solo noi e te!"
 
"Hah! Lo dite come se per voi questo fosse un vantaggio!" si vantò Rinkmon, che sembrava pattinare in tondo sul terreno roccioso come se fosse la cosa più semplice del mondo. I ragazzi avevano l'impressione che quel Bio-Ibrido non stesse facendo altro che giocare con la sua preda prima di finirla, giusto per far capire loro la sua superiorità e godersi fino in fondo la loro disperazione. "Io e Mothmon siamo più che sufficienti per distruggervi tutti. Anzi, oserei dire che basterei io da solo! Mothmon è soltanto uno scudo che mi sono portato dietro per maggiore sicurezza. Spiacente che siate arrivati così vicino alla vostra meta, ed eravate anche così ben organizzati, anche se non so come abbiate fatto. Evidentemente c'è ancora qualche Digimon da queste parti che è disposto a contare su di voi. Ma questo non cambierà niente. La vostra pista finisce qui."
 
"Ne sei davvero sicuro? Io non ci conterei!" esclamò Zephyrmon. "Hurricane Gale!"
 
Con un deciso movimento rotatorio delle braccia, la Digimon simile ad un'arpia creò un potente vortice e lo scagliò contro Rinkmon... che però non sembrò nemmeno cambiare espressione e, con un unico movimento della gamba, scattò di lato ed evitò il proiettile di vento, che proseguì la sua corsa e andò a schiantarsi contro un muro ancora in piedi! Una violenta esplosione fece a pezzi il muro, scagliando pezzi di roccia e polvere dappertutto, ma Rinkmon era completamente illeso, ed era riuscito ad evitare quell'attacco con sprezzante facilità! 
 
"TU chiami questo un attacco, bambina? Permettimi di mostrarti invece come fa sferrato un colpo." disse Rinkmon, cominciando a muoversi sul terreno roccioso con movimenti rapidi, scattanti ed imprevedibili. Ogni volta che si muoveva, il Digimon Bio-Ibrido lasciava dietro di sè delle immagini residue, che rendevano anvora più difficile seguire i suoi movimenti... non che ci fosse tempo per farlo, visto che un istante dopo, Rinkmon si scagliò all'attacco, volteggiando su sè stesso come una trottola e sfoderando le lame taglienti che ornavano le sue braccia!
 
"Spinning Cutter!" esclamò Rinkmon, scagliandosi contro Zephyrmon e Beowolfmon, e travolgendoli con un impatto formidabile! I due Digimon Ibridi vennero sollevati in aria dalla potenza del colpo, e scagliati a terra violentemente, mentre Rinkmon atterrava elegantemente dietro di loro, le braccia aperte in posizione d'attacco, sotto gli occhi increduli degli altri Leggendari Guerrieri!
 
"Accidenti, che velocità... non sono riuscito a stargli dietro!" esclamò Aldamon.
 
MetalKabuterimon guardò di scatto in direzione del secondo Bio-Ibrido. "Aldamon, stai attento!" esclamò, vedendo che Mothmon stava cominciando a prendere la mira verso di loro! Gli occhi della Digimon falena si illuminarono di rosso, e un istante dopo, dalla mitragliatrice a canne rotanti fissata sulla sua coda provenne una raffica di piombo fitta come grandine!
 
"Morphon Gatling!" esclamò Mothmon con voce atona, mentre bombardava Aldamon, MetalKabuterimon e KorIkkakumon di proiettili, costringendoli a disperdersi rapidamente per non essere colpiti... e facendo in modo che si esponessero all'attacco di Rinkmon! Il Digimon simile ad un pattinatore scattò verso Aldamon e lo colpì con un tremendo calcio circolare che lo scagliò addosso ad un muro, facendolo crollare per metà! 
 
"Aldamon!" esclamò Zephyrmon, alzandosi un po' a fatica.
 
Aldamon si alzò in piedi, soltanto per ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con Rinkmon, che ancora una volta agì prima che lo A-Spirit del Fuoco potesse tentare di difendersi. Un pugno raggiunse Aldamon a metà tra il petto e lo stomaco, facendolo piegare in due con un grido strozzato.
 
"Quanto sei debole. Sei sicuro di essere davvero uno dei Leggendari Guerrieri che hanno sconfitto il potente Lucemon? Hah! Dev'essere stato proprio un miracolo!" disse Rinkmon, restando in piedi sopra il Leggendario Guerriero inginocchiato a terra ed ansimante. "Bah, inutile tirarla tanto per le lunghe. Ora ti elimino, e con te se ne va una potenziale minaccia all'umanità."
 
"Non credo proprio che lo farai!" esclamò la voce di Beowolfmon. "Cleansing Light!"
 
Diversi scompartimenti nell'armatura dello A-Spirit della Luce si spalancarono, e il potente Digimon ibrido scagliò una raffica di missili al suo avversario, accompagnati da un laser bianco, tutti puntati contro Rinkmon! Il Bio-Ibrido scansò facilmente il laser... ma ebbe qualche difficoltà con i missili, che stavano piovendo su di lui coprendo una vasta area, in modo da togliergli il più possibile il vantaggio della velocità. Con un'imprecazione soffocata, Rinkmon cominciò ad allontanarsi, dando ad Aldamon il tempo di mettersi in piedi e contrattaccare!
 
"Grazie, Beowolfmon! Ed ora tocca a me... Atomic Inferno!"
 
Aldamon puntò le Rudri Tarpana montate sui suoi avambracci contro il nemico e lanciò una fittissima raffica di missili fiammeggianti, costringendo Rinkmon ad una rapida ritirata e sommergendolo dietro una raffica di esplosioni che scossero ciò che restava delle mura! Questa volta, Rinkmon non riuscì a contrattaccare... ma Aldamon e Beowolfmon sapevano fin troppo bene che era soltanto una soluzione temporanea, e che ben presto, il loro avversario sarebbe tornato alla carica.
 
Il Guerriero del Fuoco si voltò verso i B-Spirit del Vento, del Fulmine e del Ghiaccio, che stavano cercando in qualche modo, e senza eccessivo successo, di tenere a bada Mothmon - il Digimon simile ad una falena li stava costringendo ad un folle e frenetico zigzag per evitare le raffiche che sparava dalla sua mitragliatrice. "Presto, ragazzi! Staccatevi da noi e raggiungete i sotterranei! Dovete ottenere i vostri A-Spirit, se vogliamo riuscire a proteggere il Mondo Digitale! Non preoccupatevi per noi... riusciremo a tenere a bada questi due il tempo necessario!"
 
"A... Aspetta un momento, Aldamon!" esclamò KorIkkakumon, tentando un attacco Frozen Arrowhead a Mothmon e vedendolo schivare come niente fosse dall'agilissima Digimon falena. "Siete... siete sicuri di potercela fare? Non possiamo rischiare le vostre vite così, alla leggera!"
 
"Fidati, KorIkkakumon! E comunque non abbiamo altra scelta!" esclamò Beowolfmon. "Presto, prima che quella specie di pupazzo sui pattini torni alla carica!"
 
Lo sguardo acuto del Digimon Ibrido colse un movimento dietro il muro di fiamme creato dallo Atomic Inferno di Aldamon, e capì che Rinkmon si era già ripreso, prima che chiunque potesse prevedere, e stava per attaccare nuovamente! BeoWolfmon anticipò la sua mossa e sparò un raggio laser contro il punto in cui il nemico stava per apparire, costringendo un sorpreso Rinkmon a scansarsi lateralmente! Irritato, il Digimon Bio-Ibrido scattò in avanti, attraversando le fiamme prima che BeoWolfmon potesse attaccare di nuovo... ma lo A-Spirit della Luce se l'era aspettato, e anticipò la mossa scattando a sua volta verso di lui e placcandolo abilmente, trascinandolo a terra per poi colpirlo con un pugno in faccia! Tirò indietro il braccio e cercò di colpire ancoa, ma Rinkmon riuscì ad afferrare al volo il pugno di BeoWolfmon e strattonarlo, in modo da costringerlo a togliersi da lui. Si rialzò rapidamente e si accinse a scagliarsi all'attacco contro i B-Spirit... ma con suo grande disappunto, i Digiprescelti non erano più lì, e al loro posto c'era Aldamon che stava cercando il combattimento ravvicinato con Mothmon.
 
"Cos...?" esclamò Rinkmon, irritato. "Maledizione, sembra che i vostri compagni fossero un po' più svelti di pensiero di quanto credessi. Bah, poco male. In ogni caso, non riuscirete a resistere abbastanza contro di me. Anche se i vostri amichetti otterranno la loro evoluzione successiva, sarà comunque troppo tardi!"   
 
Aldamon si mise in guarda, aprendo le sue magnifiche ali mentre cercava un punto in cui la velocità abbagliante di Rinkmon non gli fosse utile. Era un campo di battaglia abbastanza aperto, ma c'erano dei punti in cui poteva mettersi abbastanza al sicuro... "E' quello che vedremo, Akameshi! Ci hai colto di sorpresa, questo lo ammetto, ma non crederai certo che noi siamo così scriteriati da farlo di nuovo, vero?" esclamò. BeoWolfmon, non essendo il tipo che amava le chiacchiere, si limitò a piazzarsi a fianco del suo compagno, brandendo abilmente la sua spada.
 
"Hah! Non importa quanto siate preparati, non riuscirete a reggere abbastanza a lungo!" si vantò Rinkmon, rimettendosi in guardia e sfoderando le affilate lame zigzaganti che aveva sugli avambracci. "Forza, fatevi pure avanti! Non sarete certo voi a fermarci, visto che già con i vostri amici avevate problemi!"
 
"D-distruggere i L-Leggendari... Guerrieri..." balbettò Mothmon con una vocetta acuta e al tempo stesso atona e priva di emozioni, che non fece altro che convincere ancora di più Aldamon e BeoWolfmon che, in effetti, aveva subito il lavaggio del cervello.
 
BeoWolfmon fece un piccolo passo in avanti, mettendosi in guardia e tenendo la spada con due mani davanti a sè. "Spero che tu sappia quello che stiamo facendo, Aldamon." affermò. "Stiamo affrontando due avversari del tutto sconosciuti... e sappiamo già che i loro compagni hanno messo in ginocchio Masaru e gli altri."
 
"Lo so... ma almeno, possiamo guadagnare abbastanza tempo da permettere ad Izumi-chan, Tomoki-chan e Junpei-kun di ritornare con i loro A-Spirits." affermò il Digimon Ibrido del Fuoco. "Tu concentrati su Mothmon e cerca di metterla fuori combattiment senza farle del male. Io distrarrò Rinkmon... e cercherò di tenerlo occupato il più possibile."
 
BeoWolfmon annuì. "E va bene. Speriamo solo che funzioni." disse, per poi guardare in direzione della Digimon simile ad una falena, che si stava avvicinando minacciosamente. Rinkmon, invece, non sembrò per niente preoccupato, forse pensando che sarebbe stato in grado di sbarazzarsi di Aldamon senza alcuna difficoltà. Il Guerriero del Fuoco cominciò ad avanzare verso di lui, e delle fiamme cremisi si accesero sul palmo della sua mano destra, mentre lo A-Spirit del Fuoco si preparava a sostenere quello che si preanunciava come uno scontro davvero difficile...
 
 
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"Da questa parte, amici! Fate presto, prima che quei due Bio-Ibridi ci seguano!" esclamò KorIkkakumon, mentre lui, Zephyrmon e MetalKabuterimon si infilavano nella galleria che si estendeva sotto le rovine, cercado di far perdere le proprie tracce in tempo. In un attimo, i B-Spirit del Vento e del Fulmine raggiunsero il loro compagno, e MetalKabuterimon si guardò indietro per un secondo, augurando buona fortuna ai loro compagni, prima di sparare un proiettile elettrificato contro il soffitto della galleria, in modo da farlo crollare ed ostruire il passaggio ai nemici. Poi, senza preoccuparsi più di tanto della semioscurità del luogo, i tre B-Spirit si affrettarono lungo il corridoio, cercando di raggiungerne la fine il prima possibile, e sperando che avrebbero davvero avuto la possibilità di fare una differenza. I rumori della battaglia che provenivano da sopra di loro facevano capire quanto fosse diventato violento lo scontro, e un tremore improvviso, come una breve scossa di terremoto, indicò loro che uno dei contendenti era stato scagliato a terra con violenza inaudita! I tre amici sperarono che non si trattasse di uno dei loro compagni, mentre cercavano di affrettarsi ancora di più... ormai si riusciva a vedere una luce in fondo al tunnel, e si riuscivano a vedere un po' meglio i dettagli della galleria nella quale stavano correndo... Forse c'era ancora una speranza...
 
"Ci siamo! Presto, amici, tutti là dentro!" esclamò Zephyrmon, piegando leggermente le ali contro il corpo  nel mondo in cui si infilò sotto l'arcata. LO spettacolo che attendeva i tre B-Spirit al di là della porta fu qualcosa di suggestivo, per dire poco: si trovarono all'improvviso in piedi su una grande piattaforma di roccia sospesa nel vuoto, sullo sfondo di un grande cielo blu intenso nel quale brillava una sorta di aurora boreale bianca ed argentata, che aumentava ulteriormente la sensazione che in quel posto fosse all'opera qualcosa di magico! Non avevano mai visto questo luogo, la prima volta che erano finiti nel Mondo Digitale... e la sorpresa di vederlo - anche se ormai erano abituati ad avvenimenti bizzarri - fu tale che per qualche secondo nessuno disse niente, almeno finchè una voce calda ed accogliente, che i ragazzi riconobbero subito come quella di Ophanimon, non diede loro il benvenuto.
 
"E COSI'... IL MOMENTO E' ARRIVATO. IL MOMENTO IN CUI I LEGGENDARI GUERRIERI RECLAMERANNO IL POTERE E LA GLORIA CHE DA TEMPO HANNO PERDUTO." disse la donna angelica, o meglio la sua voce senza corpo. Già, perchè guardandosi attorno, Zephyrmon, MetalKabuterimon e KorIkkakumon si resero conto che non c'era la benchè minima traccia di Ophanimon. Il cielo stava cambiando sfumatura, passando a diverse gradazioni di azzurro, come se la volta celeste stesse parlando al posto di Ophanimon. 
 
"C-cosa? E... e questa voce chi è?" si chiese MetalKabuterimon, spaesato. "Assomiglia un po' ad Ophanimon, ma è diversa, almeno per certi versi."
 
"E poi... Lady Ophanimon non ha ancora recuperato il suo potere. L'abbiamo vista, assieme a MagnAngemon e ad Antylamon." affermò Zephyrmon. "Immagino che... tutto questo faccia parte della prova che dobbiamo superare per poter controllare i nostri A-Spirits..."
 
"CORRETTO, GIOVANE GUERRIERA DEL VENTO." affermò la voce senza corpo. "I TRE GRANDI ANGELI SAPEVANO CHE UN GIORNO QUESTO MOMENTO SAREBBE POTUTO VENIRE, E CHE PER TENERE TESTA AD UNA MINACCIA CHE AVREBBE POTUTO DISTRUGGERE IL MONDO DIGITALE E TUTTI COLORO CHE VIVEVANO IN ESSO... I LEGGENDARI GUERRIERI AVREBBERO DOVUTO TROVARE IL MODO DI ESPRIMERE TUTTO IL LORO POTENZIALE. VI CHIEDO DUNQUE, GIOVANI EROI... SIETE DISPOSTI A TENTARE QUESTA IMPRESA DA CUI DIPENDERANNO LE VITE DI INNUMEREVOLI INNOCENTI, E IL FUTURO DI ENTRAMBI I MONDI?"
 
"Non credo ci sia davvero bisogno di chiederlo." affermò KorIkkakumon, prendendo un bel respiro e cercando di prepararsi mentalmente a tutto quello che sarebbe potuto accadere. Stavano davvero facendo un salto nel buio, ma non c'era la possibilità di sottrarsi. "Speriamo solo... che Takuya-kun e Kouji-kun riescano a resistere fino al momento in cui torneremo!"
 
"Ce la faranno, stai tranquillo!" replicò MetalKabuterimon. "E va bene... allora noi siamo pronti! Cominciamo pure!"
 
"Qualunque sia questa prova a cui dobbiamo sottoporci... prima la cominciamo e prima finiamo!" continuò Zephyrmon.
 
"LA RISPOSTA VENIVA DA SE'." disse la voce femminile senza corpo, con un tono che sembrava voler esprimere la sua soddisfazione per la decisione dei tre ragazzi. "MOLTO BENE... VENITE DUNQUE, E DIMOSTRATE DI AVERE ANCORA TUTTE LE QUALITA' E LA FORZA CHE VI HANNO RESO DEGNI DI AVERE CON VOI GLI SPIRITI DEI LEGGENDARI GUERRIERI!"
 
Si sentì un cupo rumore, come di risucchio... e un attimo dopo, nella volta celeste immacolata davanti a loro si aprì una sorta di enorme varco, una galleria che proseguiva verso il buio e l'ignoto, attorniata da strane pareti decorata con complesse rune di luce verde, gialla e viola. Con un cenno, Zephyrmon spronò i suoi compagni a seguirla verso la prova che li attendeva... e i tre Leggendari Guerrieri si incamminarono assieme, scomparendo in lontananza...
 
 
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Nello stesso momento, in un'altra parte di DigiWorld, un altro gruppo di ragazzi si stava allenando, sotto il vigile occhio di BanchouLeomon, anche loro cercando come potevano di diventare più forti per poter affrontare la disumana minaccia che pendeva su entrambi i mondi. Anche se, effettivamente, come primi tentativi non potevano dire che stesse andando molto bene... BanchouLeomon non era esattamente un insegnante che usava le buone maniere.
 
"Bene. Vedo che ci siete tutti." disse il gigantesco uomo-leone, guardando con attenzione i cinque umani davanti a lui. Masaru, Tohma, Yoshino, Chika ed Ikuto erano in piedi davanti al loro "maestro", e non attendevano altro che lui desse le spiegazioni del caso... ma, come avrebbero presto scoperto, non si sarebbe trattato di qualcosa di semplice ed immediato. "Ascoltatemi bene. Se non riuscirete a comprendere quello che sto per insegnarvi, e non riuscirete ad impadronirvi del vostro Full Burst, per voi e i vostri Digimon non ci sarà futuro."
 
La dichiarazione di BanchouLeomon fu accolta con un'esclamazione di incredulità da parte del gruppo della DATS... ma come era prevedibile, l'impulsivo Masaru prese quell'affermazione come una provocazione e si mise in guardia. "Hah, e piantala! Se continui a startene lì in bella posa sparando cazzate, sei tu quello che non avrà un futuro! Perchè non mi dimostri quanto vali, invece?"
 
"Aspetta, fratellino..." cercò di richiamarlo Chika... ma senza alcun risultato. Il ragazzo si era già scagliato impulsivamente contro BanchouLeomon, il pugno sinistro alzato e pronto a colpire! Non ci fu molto che Chika potè fare, se non mettersi una mano sulla fronte e scuotere la testa. "Sigh... ma perchè doveva toccare proprio a me un fratellino così fesso?"
 
BanchouLeomon non mostrò alcuna reazione davanti all'attacco di Masaru, e restò ad attenderlo a braccia conserte, per poi schivare il pugno del ragazzo con facilità quasi sprezzante, lasciando Masaru ad annaspare in aria! Da combattente esperto che era, Masaru si rimise rapidamente in guardia... ma il Digimon simile ad un leone non mostrò la benchè minima intenzione di prendere sul serio la sfida.
 
"Non sarò io il vostro avversario." affermò. Alzando un braccio, BanchouLeomon schioccò seccamente le dita artigliate... e subito, cinque manichini da allenamento che erano stati riposti ordinatamente in un angolo del dojo presero vita e si alzarono in piedi, circondati da una mistica luce azzurrina! Come guidate da un burattinaio invisibile, le cinque figure si misero in guardia, piazzandosi davanti agli stupiti agenti della DATS! "Per completare il vostro addestramento, questa è la sfida che vi impongo. Dovete distruggere completamente questi pupazzi da allenamento. Se ci riuscirete, vi si spalancherà davanti un nuovo mondo, un mondo quale non avete mai immaginato prima d'ora!"
 
"Cosa? Ma stai dando i numeri?" esclamò Masaru, incredulo e infuriato. "Non puoi chiedere a Chika di mettersi a fare a botte con questi cosi! Finchè siamo io e il signorino qui presente, posso garantire per tutti e due... ma non coinvolgerai Chika in questa assurdità!"
 
"Masaru Daimon, la tua testardaggine mi sorprende, anche se immagino che me la sarei dovuta aspettare." affermò BanchouLeomon. "Non è ovvio? Siete già coinvolti, tutti quanti."
 
"Noi non siamo venuti qui per queste assurdità, quindi scordatelo!" esclamò Yoshino. Anche lei, come Chika, non aveva nessuna esperienza in fatto di autodifesa. "Siamo venuti qui solo per imparare come controllare completamente il nostro Full Burst e fare in modo che i nostri Digimon possano raggiungere il livello Mega. Senza di quello, non possiamo sconfiggere i Bio-Ibridi di Kurata, e non possiamo proteggere il Mondo Digitale! Quello che vuoi farci fare è inutile!"
 
BanchouLeomon restò in silenzio, imperturbabile, per un istante prima di rispondere. "Sbagli. Disperare è inutile. Proprio perchè siamo tutti coinvolti, e la situazione è già contro di noi, non è il tempo nè il luogo per le mezze misure."
 
"Ma... ma questo è assurdo! Non ce la potremo mai fare a distruggere quelle... quelle... cose!" esclamò Chika, cercando di non farsi prendere dal panico, senza risultati troppo apprezzabili. "Il futuro del Mondo Digitale è in gioco! Come puoi pensare a farci allenare così quando Kurata e i suoi uomini avanzano... e Gallantmon conquista un territorio dopo l'altro?"
 
"Noi non potere aspettare! Noi dovere fermare Kurata... e vendicare Mercurimon-sama!" esclamò Ikuto.
 
"Sono d'accordo. Qui stiamo solo perdendo tempo prezioso. Troveremo un altro modo per far digievolvere i nostri compagni. Con il vostro permesso." affermò Tohma, voltando le spalle a BanchouLeomon e facendo per afferrare la maniglia della porta scorrevole d'uscita. Ma una scarica elettrica scaturì all'improvviso dalla maniglia, colpendogli la mano e facendola intorpidire per un attimo, e il biondo agente della DATS ritirò il braccio con un lieve mormorio di disappunto. "Ugh... ma che cosa? Un... campo di forza?"
 
"Cavolo... peggio che mai, vuol dire che siamo proprio bloccati qua dentro!" esclamò Yoshino.
 
BanchouLeomon annuì lentamente. "E' come vi avevo detto. Ormai siamo tutti coinvolti." affermò. "Se volete salvare il Mondo Digitale... questa è la prova che dovrete superare. Finchè non riuscirete a distruggere questi manichini, non potrete uscire di qui."
 
"Io avrei un'idea migliore! Distruggo te di legnate, e ce ne andiamo tutti da qui!" replicò impulsivamente Masaru, caricando di nuovo contro BanchouLeomon che, ancora una volta, non sembrò dare eccessivo peso alla minaccia. Mentre il Digimon di livello Mega restava fermo a braccia conserte, attendendo l'attacco, uno dei manichini da allenamento animati si piazzò rapidamente davanti a lui, e il pugno destro di Masaru, che stava già solcando l'aria diretto verso il bersaglio, colpì il pupazzo alla testa con abbastanza forza da sollevarlo da terra e farlo atterrare diversi metri più in là con un gran fragore! 
 
"Hm. Niente male." commentò BanchouLeomon, con moderato ottimismo. "Il tuo pugno è senza dubbio potente, ragazzo, e non ha esitazioni. Ma c'è ancora qualcosa che va migliorato. Ancora ti lasci prendere dalla rabbia e attacci a casaccio, senza riflettere. Incanali la tua rabbia nei tuoi pugni, e questo ti aiuta a pensare lucidamente... ma, come è successo anche adesso, questa stessa rabbia ti porta ad agire in maniera inconsulta. Non è da questo che deve venire la forza del tuo pugno."
 
Il manichino animato che Masaru aveva appena atterrato si rialzò, rimettendosi in guardia come se nulla fosse successo. Immediatamente, anche gli altri manichini si rialzarono, schierandosi davanti a BanchouLeomon e formando una barriera tra lui e gli agenti della DATS. "Proseguiamo l'allenamento. Forza, ragazzi. Mostratemi quello che sapete fare." continuò l'uomo-leone.
 
Tohma sospirò, immaginando che a questo punto non ci fosse molto da fare, e scivolò nella comoda posizione di guardia in cui era abituato a mettersi quando tirava di pugilato. "Non piace neanche a me questa storia. Ma a quanto vedo non abbiamo scelta." disse rassegnato. "Ma come faranno Fujieda-san e Chika-chan? Per Ikuto-chan, immagino che il tempo trascorso a DigiWorld gli abbia insegnato a combattere, ma non si può dire lo stesso per loro due."
 
"Sarà mia premura insegnare loro a combattere. Questo è un addestramento che servirà a rafforzare voi umani, e migliorare a vostra intesa con i vostri Digimon. Quindi, non ci si può sottrarre a questa incombenza." affermò BanchouLeomon. "Forza, fatemi vedere quello che sapete fare."
 
Chika deglutì con fare incerto e provò a mettersi in guardia, semplicemente copiando quello che aveva visto fare da suo fratello quando lui si metteva a fare a pugni. "O... Okay, proviamoci... anche se sinceramente non so quanto sarò in grado di fare, non ho mai fatto a pugni in vita mia..."
 
Yoshino cercò di fare una battuta per alleviare la tensione, e si preparò a sua volta all'allenamento. "Come si suol dire, Chika-chan, c'è sempre una prima volta per tutto."
 
Ikuto non fece commenti, ma già da un po' si era messo in guardia, pur con un po' di riluttanza, il boomerang tenuto alzato e il braccio pronto a scattare...
 
 
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In una landa desolata di DigiWorld, sopra un grande canyon a strapiombo, Quetzalmon e ThunderBirdmon stavano volando in circolo, cercando tracce del passaggio dei giovani agenti della DATS, supportati da Stegomon che invece cercava sul terreno. Per loro sfortuna, tuttavia, i Bio-Ibridi non avevano avuto molta fortuna, almeno fino a questo momento. Tutte le piste che avevano battuto si erano rivelate inutili, e tutto quello che potevano fare era finire di cercare da quelle parti, e poi cambiare settore nella speranza di avere maggiore fortuna.
 
"Se volete la mia, qui stiamo solo perdendo tempo." disse infine Quetzalmon, non riuscendo a trovare nulla di utile dopo l'ennesimo volo di ricognizione. "Sono stati attenti a far perdere le loro tracce. Dobbiamo provare da un'altra parte."
 
ThunderBirdmon ringhiò irritato, posandosi su un costone di roccia, e spalancò le sue ali corazzate, dando libero sfogo alla sua rabbia! "MASARU DAIMON! Dove ti sei nascosto, codardo e vigliacco?" strepitò. "I tuoi antenati erano tutti dei codardi, dal primo all'ultimo, e tu sei il peggiore di tutti! Vieni fuori e combatti, codardo e vigliacco!"
 
"Non servirà a molto se non riesce a sentire i tuoi insulti, Kouki..." disse Stegomon, non capendo l'ossessione che il suo compagno aveva di distruggere il giovane agente della DATS. "Comunque, Quetzalmon ha ragione. Immagino che sia meglio cercare altrove. Qui non c'è proprio niente."
 
"Maledizione a quel vecchio... ci ha mandati a girare in tondo alla ricerca di quei babbei!" ringhiò ThunderBirdmon, riprendendo il volo con un singolo colpo delle sue potenti ali tonanti. "Hmph... e va bene, continuiamo a cercarli! Devo distruggere Masaru Daimon, è una questione d'onore!"
 
Quetzalmon storse il naso. "Non mi interessano queste stupidaggini. Abbiamo i nostri ordini, e dobbiamo eseguirli." affermò. "Quindi forza, sbrighiamoci a raggiungere il settore successivo."
 
Con riluttanza, ThunderBirdmon cominciò a seguire i suoi due compagni, impaziente di mettere le mani sugli agenti della DATS...
 
 
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Se il luogo in cui si erano trovati prima era stato incredibile, quello in cui Zephyrmon, KorIkkakumon e MetalKabuterimon si trovavano lo era quasi altrettanto. In quel momento, appena usciti dal tunnel che si era spalancato spontaneamente davanti a loro, i tre B-Spirit si trovavano davanti ad una grande bilancia, all'interno di una grande ed alta sala che dava l'impressione di un tempio, illuminata da una serie di torce appese alle pareti che sembravano non esaurirsi mai e non perdere mai la loro luminosità. Il pavimento, i muri e il grande soffitto a cupola che li circondavano sembravano fatti di pietre smeraldine, sulle quali la fioca luce delle torce creava degli effetti suggestivi... e davanti a loro, proprio di fronte alla grande bilancia che si trovava in fondo alla sala, si trovavano due Digimon umanoidi, entrambi alti più di quattro metri, dall'aspetto maestoso e mistico: sulla loro destra, si trovava un angelo ricoperto da un'armatura scintillante, quasi completamente bianca tranne che per le decorazioni dorate sui fianchi e sugli avambracci, e uno stemma a forma di croce cristiana sul pettorale. Indossava un elmo simile a quello dei crociati, bianco con delle strisce di metallo rosso che lo cingevano, e dalla sua schiena si dipartivano quattro grandi ali dall'aspetto stilizzato. Una striscia di tessuto rosso cingeva la vita del Digimon angelico, e scendeva in un drappo dello stesso colore, ornato con dei meravigliosi ricami dorati, in modo da formare una sorta di gonnellino. Tuttavia, la caratteristica più peculiare del Digimon angelico era il suo braccio destro... o meglio, la gigantesca chiave dorata che teneva nella mano destra, come se fosse stata una grande spada. Esprimeva dignità, orgoglio e potere, e i tre amici si resero conto da subito che era un Digimon completamente diverso da tutti gli altri...
 
Come del resto lo era anche l'alta figura femminile, appena un po' più bassa dell'angelo bianco, che stava sulla loro sinistra: era una donna bionda, bellissima, dalle forme generose, vestita soltanto di una tunica bianca immacolata e di un paio di stivali anch'essi bianchi, ciascuno con un paio di ali sui talloni, che terminavano in un paio di sandali, oltre che un paio di manicotti di metallo bianco sugli avambracci. In una mano, la creatura angelica teneva in mano una grossa ostrica dalla conchiglia che risplendeva di riflessi argentati, e le cui valve si aprivano e si chiudevano ritmicamente. Lunghi capelli del colore del grano maturo fluivano lungo la schiena, legati in una complessa ma elegante treccia che dava ancora maggior splendore alla Digimon divina. I suoi occhi erano celati da una lunga benda che si intrecciava con i suoi capelli, intrecciandosi attorno ad essi mentre scendevano. Una colomba bianca era posata sulla sua mano destra, e in generale, la Digimon dava un'impressione di purezza quasi angelica.
 
Zephyrmon, MetalKabuterimon e KorIkkakumon, stupiti al punto da non avere parole, si avvicinarono con prudenza ai due guardiani del tempio... che, con loro grande sorpresa, si inchinarono in segno di rispetto.
 
"BENVENUTI, LEGGENDARI GUERRIERI DEL VENTO, DEL FULMINE E DEL GHIACCIO." disse l'angelo bianco. "VOI SIETE I PRIMI, DOPO TANTO TEMPO, AD ESSERE RIUSCITI AD ENTRARE IN QUESTO SANTUARIO, UN LUOGO CHE HA VISTO LA NASCITA E L'ASCESA DI COLORO CHE HANNO GOVERNATO QUESTO MONDO DIGITALE."
 
"CI PRESENTIAMO A VOI." disse la Digimon bionda. "IO SONO VENUSMON, DEL GRUPPO DELLE DODICI DIVINITA' OLIMPIE. E LUI E' IL MIO FEDELE ATTENDENTE E GUARDIANO, CLAVISANGEMON."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Venusmon
Tipo: Divino
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Healing Therapy, Love You, Peace Fantasia
 
Membro delle Dodici Divinità Olimpie, è un Digimon compassionevole il cui campo di competenza è l'amore. Proprio per questo, non è dotata di attacchi distruttivi, concentrandosi invece sul calmare le emozioni e sottrarre agli avversari il desiderio di combattere. La benda che porta sugli occhi le permette di percepire correttamente il mondo attorno a lei grazie ai suoi poteri psichici, motivo per cui nessun inganno è possibile contro di lei. 
 
 
Nome: ClavisAngemon
Tipo: Virtù
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: The Key, Zenith Gate
 
Digimon angelico che protegge lo Zenith Gate, un passaggio dimensionale che collega tutti i mondi. La sua chiave serve come passepartout per tutti e 360 i sigilli di tale passaggio, e può essere usata soltanto da lui. Quindi, è in grado di impedire l'accesso a chiunque lui voglia, indipendentemente dal loro potere. Le sue origini sono avvolte nel più assoluto mistero.
 
 
"Ah... beh... questo è un grande onore per noi..." disse Zephyrmon, facendo un inchino alle creature del Bene che li attendevano. "Quindi... immagino che voi siate i guardiani che dovevano sottoporci alla prova per verificare se siamo degni degli Advanced Spirits, non è vero?"
 
"SE LA DECISIONE SPETTASSE UNICAMENTE A NOI, VI AVREMMO GIA' CONCESSO TALE POTERE, VISTO CHE AVETE PIU' VOLTE DIMOSTRATO LE VOSTRE CAPACITA' E LA VOSTRA RETTITUDINE." affermò Venusmon. "PER QUANTO LE DIVINITA' OLIMPIE SIANO FURIOSE PER LA MORTE DEL NOSTRO FRATELLO MERCURIMON, IO SO CHE NON E' STATA COLPA VOSTRA, E CHE AVETE FATTO TUTTO IL POSSIBILE PER SALVARLO."
 
"Già..." disse KorIkkakumon, incupendosi al ricordo di quei drammatici momenti che non erano avvenuti che poco tempo prima. Gli ultimi tempi erano stati così densi di avvenimenti, per la maggior parte infausti, che a volte ai ragazzi sembrava di perdere la cognizione del tempo. "A questo proposito... Lady Venusmon, sa anche lei di quella Digimon, Minervamon, che ha cominciato a darci la caccia, credendo che siamo stati noi ad uccidere Mercurimon?"
 
"CERTO... LA NOSTRA SORELLA PIU' PICCOLA, MINERVAMON, E' SEMPRE STATA MOLTO LEGATA A MERCURIMON, E NON E' CONOSCIUTA PER ESSERE UNA CHE RESTA TANTO A PENSARE PRIMA DI AGIRE." rispose Venusmon in tutta tranquillità. "HO PROVATO A PARLARE CON LEI PER CONVINCERLA A DESISTERE, MA LEI ERA GIA' PARTITA PER IL MONDO DIGITALE DELLA FRONTIERA. SO CHE L'AVETE GIA' INCONTRATA, E SIETE A MALAPENA RIUSCITI A RESPINGERLA."
 
"Esatto..." rispose MetalKabuterimon. "Certo che è un po' ironico, se posso dire la mia... Minervamon dovrebbe rappresentare la dea della saggezza dei miti greci, e invece è così impulsiva..."
 
"SI', ABBIAMO UNA CERTA CONOSCENZA DELLE VOSTRE MITOLOGIE E COSMOGONIE." rispose ClavisAngemon. "MA NON E' DI QUESTO CHE STIAMO PARLANDO, IN QUESTO MOMENTO. CI OCCUPEREMO NOI DI FAR RAGIONARE MINERVAMON. VOI DOVETE PENSARE ALLA PROVA CHE VI ATTENDE... E CHE COMINCERA' TRA POCO."
 
"Noi siamo pronti." ribattè MetalKabuterimon, cercando di mostrarsi più sicuro di sè di quanto in realtà non fosse. "Diteci... che cosa dobbiamo fare?"
 
"NIENT'ALTRO CHE VENIRE QUI, DA ME." rispose Venusmon, facendo loro cenno di avvicinarsi. "CON IL MIO... OCCHIO DELLA MENTE... METTERO' ALLA PROVA I VOSTRI CUORI, E FARO' IN MODO, SE NE SIETE MERITEVOLI, DI RISVEGLIARE IN VOI L'IMMENSO POTERE DELLA ADVANCED SPIRIT EVOLUTION. VENITE, LEGGENDARI GUERRIERI. NON ABBIATE PAURA. QUESTO E' IL MOMENTO CHE AVETE ATTESO."
 
"In effetti..." riflettè tra sè Zephyrmon, guardandosi una mano artigliata. Era da un po' che cominciava ad avere dubbi sulla sua capacità di essere d'aiuto al gruppo - tanto più che anche nel corso del primo viaggio a DigiWorld le sue prestazioni erano state tutt'altro che esaltanti. Questa era la sua occasione di recuperare lo svantaggio che aveva... e dimostrare che anche lei era degna del suo titolo di Leggendaria Guerriera!
 
Scacciò questo pensiero dalla mente, rimproverandosi per aver pensato ua cosa del genere quando c'era ben altro in gioco. "Noi siamo pronti quando volete." affermò, e i tre B-Spirit raggiunsero Venusmon e si inchinarono dinnanzi a lei e a ClavisAngemon. "Possiamo cominciare."
 
"MOLTO BENE." affermò Venusmon. La sua colomba svolazzò sulla sua spalla, in modo che la dea digitale fosse libera di toccare i giovani Leggendari guerrieri e mettere alla prova il loro animo. "ORA, GIOVANI EROI, SGOMBRATE I VOSTRI PENSIERI... APRITE LA VOSTRA MENTE A ME... E FATE CHE IO VEDA NEI VOSTRI CUORI..."
 
Uno alla volta, Zephyrmon, MetalKabuterimon e KorIkkakumon si piazzarono davanti a Venusmon, che stese la mano libera verso di loro. Per un attimo, Zephyrmon non sentì nulla, se non una sorta di ronzio lontano... poi, un rumore penetrante le entrò nelle orecchie, e davanti ai suoi occhi chiusi esplosero una serie di luci e colori psichedelici che la fecero barcollare per un attimo! La sua mente venne invasa in un attimo da una scarica di sensazioni piacevoli e al tempo stesso soverchianti, e la guerriera del Vento dovette reggersi al pavimento per evitare di cadere! Era talmente soverchiata dalle sensazioni che provava, che non riusciva neanche a vedere come se la stavano passando i suoi compagni... ma aveva la sensazione che per loro valesse la stessa cosa! 
 
Zephyrmon aveva già perso la cognizione del tempo. Le sue narici sentivano dei profumi di fiori che non avevano mai sentito prima, e nella sua mente risuonava una melodia ultraterrena, mentre la sua bocca si riempiva di uno strano, gradevole sapore dolciastro che aveva quasi un effetto ipnotico su di lei. Sentiva che qualcosa stava cercando di guardare dentro di lei, dentro il suo cuore, per essere sicura che le sue intenzioni fossero sincere. Non era una sensazione sgradevole, questo no... era come una fiammella che la riscaldava dall'interno, facendole provare un senso di sicurezza e tranquillità... ma era comunque qualcosa di alieno, che la faceva sentire spiazzata...
 
Zephyrmon e i suoi compagni non erano sicuri di quanto tempo fosse passato da quando Venusmon aveva cominciato a leggere nei loro cuori. Forse solo qualche secondo, forse ore... persi in quel marasma di piacevoli sensazioni che stavano soverchiando i loro sensi, era impossibile capire quanto tempo fosse passato.
 
Finalmente, tutto tornò come prima, e i tre B-Spirit si ritrovarono di nuovo inginocchiati davanti alla grande bilancia, con Venusmon e ClavisAngemon davanti a loro che li guardavano soddisfatti. Un lampo di luce si sprigionò dai loro corpi... e un istante dopo, i tre Digimon ibridi si trasformarono nuovamente nelle loro forme umane, e si guardarono confusi per un istante.
 
"Ah! Ma... ma cosa..." mormorò Junpei, sentendosi pervadere da uno strano calore. "Tomoki-chan, Izumi-chan, va tutto bene? Cavolo, ragazzi, questa è stata senz'altro l'esperienza più strana che io abbia mai fatto in vita mia... non vi sentite... come dire... diversi?"
 
"Puoi dirlo forte..." affermò Izumi, dandosi un'occhiata in tutto il corpo. A prima vista, non c'era niente di diverso, ma la biondina mezza-italiana sapeva che non era così, e che in realtà qualcosa in lei era cambiato per sempre... "Lady Venusmon, questo significa che..."
 
Venusmon sorrise gentilmente e fece un cenno affermatico con la testa. "VOI VOLETE DIVENTARE PIU' FORTI... PER UNA GIUSTA CAUSA. PERCIO', HO RISVEGLIATO IN VOI IL POTENZIALE NECESSARIO PER EVOCARE LA DOUBLE SPIRIT EVOLUTION, E PASSARE ALLE VOSTRE FORME ADVANCED! USATELO BENE, MI RACCOMANDO!"
 
I tre amici si guardarono, scambiando dei gioiosi segni di intesa, e poi si voltarono tutti e tre verso Venusmon e ClavisAngemon, ringraziandoli per il loro aiuto. "Certo... certo, Lady Venusmon, potete starne sicura! Noi fermeremo Kurata e Gallantmon, e faremo in modo che a DigiWorld torni la pace!" esclamò Tomoki, stringendo un pugno davanti a sè in segno di sicurezza. La Digimon divina annuì lievemente e fece un cenno a ClavisAngemon, che alzò in aria il braccio con cui reggeva la sua grande chiave.
 
"ORA, VI RIPORTERO' DAI VOSTRI COMPAGNI, CHE ANCORA COMBATTONO PER FARVI GUADAGNARE TEMPO." affermò il Digimon angelico. "USATE I VOSTRI NUOVI POTERI PER AFFRONTARE LA MINACCIA... E PORTATE RAPIDA GIUSTIZIA AI PROFANATORI DI DIGIWORLD!"
Ancora una volta, lo stesso portale che aveva condotto i tre ragazzi fin lì si aprì... e dall'altra parte, Izumi, Tomoki e Junpei riuscirono a vedere le rovine nelle quali Takuya e Kouji erano molto probabilmente ancora impegnati a tenere a bada Akameshi e la riluttante Kaede. Ma questa volta, i tre amici erano più risoluti che mai... e con la convinzione che questa volta sarebbero stati in grado di contrastare il nemico, si diressero assieme verso il portale, girandosi un'ultima volta per ringraziare Venusmon e ClavisAngemon.
 
"Lady Venusmon... ClavisAngemon... grazie ancora!" esclamò Izumi, sorridendo radiosa. "Sapremo dimostrarvi che la vostra fiducia è ben riposta!"
 
"NE SIAMO CONVINTI, GIOVANI GUERRIERI." replicò la Digimon olimpia. "HO GUARDATO I VOSTRI CUORI... E HO VISTO CHE IN VOI C'E' PROPRIO QUELLO CHE SERVE AI VERI EROI."
 
"ORA ANDATE. UN GIORNO CI RIVEDREMO... MA PER ORA, AVETE LA VOSTRA BATTAGLIA DA COMBATTERE." continuò ClavisAngemon. "VI AUGURO LA MIGLIORE DELLE FORTUNE."
 
"Grazie ancora... e a presto!" disse Tomoki, salutando con la mano prima che lui, Izumi e Junpei entrassero nel portale...
 
 
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Agumon evitò abilmente una leggera raffica di pugni da parte di Gaomon, per poi rispondere con un rapido colpo di testa che il piccolo Digimon pugile schivò con una finta laterale. I due contendenti si separarono, interrompendo per un attimo il lro scontro di allenamento, e approfittandone per riprendere fiato e per controllare come se la stavano cavando gli altri: il più esperto Falcomon stava cercando di migliorare l'agilità e i riflessi di Raramon e Dorumon, lanciando degli shuriken che atterravano vicino a loro e li costringevano a muoversi rapidamente per evitarli. I due Digimon erano migliorati abbastanza da quando i loro partner umani erano entrati nel dojo di BanchouLeomon, e stavano già muovendosi più velocemente, ma Falcomon non pensava ancora che fosse abbastanza... era convinto che bisognasse fare di più per poter stare alla pari con i feroci Bio-Ibridi di Kurata.
 
"E' già da un po' che il signor Tohma e gli altri sono lì dentro. Spero che stia andando tutto bene." affermò il Digimon dalla pelliccia azzurra, guardando verso la porta d'ingresso, da cui provenivano suoni che lasciavano capire che là dentro si stavano allenando. "Il tempo a nostra disposizione non è infinito. Tra non molto, gli uomini di Kurata riprenderanno la caccia, se non l'hanno già fatto. E allora, soltanto la Full Burst Evolution potrà salvarci."
 
Agumon annuì lentamente, mandando i suoi auguri al suo "capo" e ai suoi compagni. "Capo... amici... so che ce la farete." affermò. "Siamo tutti con voi. In voi sono riposte le speranze di tutto il Mondo Digitale!"
 
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: E finalmente... ecco di ritorno questa fanfiction! Nel prossimo capitolo, vedremo finalmente la Double Spirit Evolutions dei compagni di Takuya e Kouji! Saranno sufficienti a sconfiggere gli scagnozzi di Kurata e riportare Kaede alla ragione? Si accettano scommesse!
 
Aggiornerò questa storia il prima possibile, quindi siate pazienti! Tra non molto potrete leggere sia questa che il continuo di Pokemon: A World Reborn!        

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Capitolo 47
*** Leggendari Guerrieri al contrattacco ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 47 - Leggendari Guerrieri al contrattacco
 
 
"Atomic Inferno!" esclamò Aldamon, scatenando una pioggia di fuoco scarlatto dalle armi montate sulle braccia per cercare di limitare i movimenti del velocissimo Rinkmon. La battaglia tra gli A-Spirit e due dei letali Bio-Ibridi creati dal professor Kurata stava andando avanti, e stava diventando terribilmente violenta... senza che nessuna delle due parti mostrasse segni di stanchezza. Con la sua agilità innaturale, il Digimon ibrido eseguì un salto mortale all'indietro per evitare le fiamme che Aldamon stava scatenando contro di lui, poi si mise a zigzagare in mezzo ad essere con apparente facilità, avvicinandosi al suo avversario con scioccante rapidità!
 
"Tutto qui? Mi aspettavo qualcosa di più dai Leggendari Guerrieri che hanno battuto Lucemon!" affermò Rinkmon con fare spocchioso. "Evidentemente, non siete molto forti da soli... fate gruppo perchè sapete che altrimenti non valete nulla!"
 
Un poderoso calcio circolare sfrecciò verso la gola di Aldamon, ma lo Advanced Spirit del Fuoco evitò l'attacco abbassandosi rapidamente e poi cercando di sferrare una spazzata bassa con la gamba destra... che il Digimon artificiale evitò con una capriola all'indietro, prima di ricominciare la sua folle corsa a zigzag in mezzo alle rocce e alle rovine di quel luogo dimenticato.
 
La battaglia tra Mothmon e Beowolfmon non stava andando molto diversamente - entrambe le parti sembravano non riuscire a prendersi alcun vantaggio, e stavano semplicemente continuando un letale gioco di tiro al bersaglio. Con una scarica di missili provenienti dai comporti segreti della sua armatura, Beowolfmon cercò di prendere in trappola la tarma gigante, che però fu più rapida del previsto e riuscì a nascondersi dietro una muraglia rimasta in piedi prima che l'attacco la colpisse. Una serie di esplosioni scosse le rovine nel momento in cui i missili impattarono sulla muraglia, demolendone una sezione ma lasciando illesa Mothmon, che rispose con un altro attacco Morphon Gatling, sparando una fitta raffica di proiettili dalla mitragliatrice montata sulla parte inferiore del suo corpo. Beowolfmon si sottrasse alla raffica con uno scatto repentino, e rispose sparando un raggio laser contro l'avversaria, che si difese chiudendo le ali davanti a sè e parando il colpo.
 
"Questi Bio-Ibridi sono davvero forti... ora capisco come mai Masaru e i suoi compagni hanno avuto tanti problemi contro di loro..." disse tra sè lo Advanced Spirit della Luce. Mothmon prese quota, poi scese rapidamente in picchiata su di lui, sferrando un potente colpo che fece barcollare il guerrioero corazzato e lo costrinse ad indietreggiare di qualche passo. Per fortuna, Beowolfmon si riprese rapidamente e riuscì a schivare un secondo attacco... mentre un po' più in là, Aldamon cercava come poteva di difendersi da un rapido e potente attacco di Rinkmon.
 
"Vi conviene arrendervi! Vi risparmierete un sacco di fatica inutile!" esclamò il Digimon cibernetico dopo che un suo colpo ben assestato mandò a terra Aldamon. Il Leggendario Guerriero del Fuoco si rialzò con un colpo d reni e cercò di colpire Rinkmon con il pugno destro avvolto di fiamme rosse, ma ancora una volta, la rapidità di Rinkmon gli permise di evitare il colpo senza problemi, e in men che non si dica, il guerriero cibernetico era già distante alcuni metri. "Hahahahaaa! Chi volevi colpire con un pugno così lento? Rassegnatevi, la vostra fine è segnata! E dopo di voi, anche questo ridicolo mondo pieno di insulse creature digitali verrà cancellato per sempre!"
 
"Ne sei davvero sicuro, amico? Io avrei qualcosa da dire in proposito!"
 
La voce chiara e decisa di Junpei interruppe le spacconate di Rinkmon, e il Bio-Ibrido, sorpreso, si voltò nella direzione da cui era provenuta: Junpei, Izumi e Tomoki stavano arrivando in quel momento, risalendo le scale che avevano preso per sfuggire all'attacco dei due Bio-Ibridi - e tutti e tre tenevano in mano i loro D-Tector che brillavano di una tenue aura di energia! Sembravano tutti molto decisi... e sia Aldamon che Beowolfmon sorrisero lievemente quando compresero che effettivamente i loro compagni erano riusciti ad ottenere anche loro i loro A-Spirits! Percepivano che la loro forza era aumentata sensibilmente... e che adesso anche loro potevano combattere alla pari con i nemici che stavano minacciando DigiWorld!
 
"Junpei-kun! Ragazzi, bentornati! Per un attimo ci eravamo preoccupati..." disse Aldamon, contento di rivedere i suoi amici. "E... mi sembra di capire che sia andato tutto bene. I vostri Digivice parlano da soli!"
 
Tomoki alzò entusiasta il suo D-Tector scintillante in aria. "Alla grande, Takuya-niisan! Siamo riusciti ad ottenere i nostri A-Spirit!" esclamò il più giovane del quintetto. "E adesso, possiamo affrontare i Bio-Ibridi anche noi!"
 
"E visto che questi due si trovano qui..." disse Izumi, gettando un'occhiataccia a Rinkmon e a Mothmon. "Perchè non cominciare proprio con loro? Daremo anche a Kurata un avvertimento, in modo che sappia con chi ha a che fare!"   
 
Dopo un primo istante di incertezza, Rinkmon sghignazzò sprezzante. Evidentemente, non pensava che anche l'aggiunta di altri tre A-Spirit avrebbe fatto la differenza... "Hmph... tutto qui quello che avete da farmi vedere? Tre Digivice scintillanti? Bah... se questa idea penosa è l'unica che vi viene in mente, non c'è da stupirsi se il Mondo Digitale verrà cancellato in meno di una settimana!" affermò. "Comunque, fate pure il vostro debole tentativo. Fatemi vedere cosa sapete fare, mocciosi."
 
"Ti prendiamo subito in parola, manichino di latta!" esclamò Junpei. "Forza, ragazzi, è il momento di fare... una piccola prova sul campo, che ne dite?"
 
"Ottima idea, Junpei-kun! Iniziamo pure!" esclamò Izumi. La biondina mezza-italiana estese una mano, sulla quale si formò un doppio anello di codice digitale, che poi passò attraverso lo slot del suo D-Tector! Immediatamente, un'aura di energia si accese attorno al corpo della biondina, che venne avvolta da un bozzolo di luce bianca... e Junpei e Tomoki fecero la stessa cosa un istante dopo! I tre ragazzi, per la prima volta, si trasformarono nelle loro forme Advanced!
 
"EXECUTE!" esclamarono tutti e tre assieme. "DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!"
 
Aldamon, Beowolfmon, Rinkmon e Mothmon si coprirono il volto per un istante nel momento in cui i tre amici eseguirono la loro nuova trasformazione... e all'interno della luce, Junpei, Izumi e Tomoki si sentirono pervadere da una forza mai sentita prima. Era una sensazione di estasi e di potenza, come se qualcosa dentro di loro fosse esploso e avesse dato loro la sua energia... un potere quasi sconfinato, e al tempo stesso, la sicurezza di poterlo tenere sotto controllo!
 
"RHINOKABUTERIMON!" esclamò Junpei, emergendo per primo dalla crisalide di luce nella quale era sato avvolto. Il ragazzone con gli occhiali si era trasformato in un enorme scarabeo, lungo almeno sei metri ed alto in proporzione, dal carapace di uno splendente colore blu elettrico, con sei zampe terminanti con poderosi artigli d'avorio che sembravano riflettere la luce, ed un enorme ed elaborato corno sulla fronte, che quasi metteva in ombra il resto del suo volto! Il dorso della creatura era pesantemente corazzato, al punto che Aldamon era convinto che neanche una pallottola avrebbe potuto raggiungerlo, ed era ulteriormente protetto da dei corti speroni rossi che spuntavano anche dalle giunture delle zampe. Due batterie di colore avorio erano montate sul dorso, vicino alle testa, che era ulteriormente protetta da una sorta di collare composto di punte affilate, con delle membrane rosse che si estendevano tra uno spuntone e l'altro, in modo da rendere la creatura ancora più impressionante! Il suo corno crepitava di energia elettrica, con delle crepitanti scie azzurre che guizzavano sulla sua punta!
 
"JETSILPHYMON!" la voce di Izumi, diventata di colpo più adulta e più chiara, annunciò l'arrivo della sua forma Advanced - una Digimon dall'aspetto umano, con addosso una tuta futuristica aderente che lasciava la pancia scoperta, un corpetto bianco con un paio di robusti guanti di metallo dello stesso colore, con dei bracciali grigi montati sui gomiti e sui polsi, un paio di pantaloni aderenti bianchi con i bordi viola chiaro, dei buffi alettoni stabilizzatori montati sui fianchi, e un paio di stivaletti metallici con dei piccoli propulsori sul retro. Aveva i capelli azzurri, spettinati e lunghi fino alle spalle, portava una mascherina bianca da ninja sulla bocca, e indossava uno strano copricapo a forma di aereo di linea in miniatura, mentre dalla sua schiena si dipartivano un paio di ali metalliche dotate di un motore simile a quello di un aereo vero e proprio! Tra le mani, teneva una strana arma che ricordava una girandola gigante dalle ventole bianche e blu, che usava come una sorta di alabarda.
 
"DAIPENMON!" L'ultimo a mostrarsi fu Tomoki... e la sua forma Advanced non dava esattamente l'impressione di essere feroce e combattiva come lo erano le altre due: sembrava un gigantesco pinguino viola dal ventre bianco, con un becco giallo e piatto, ed un'espressione un po' melensa nei suoi piccoli occhi a mandorla! portava sulla testa quello che a prima vista poteva sembrare un cappello azzurrino simile a quello di un gelataio, ma guardando più da vicino ci si sarebbe accorti che in realtà era una manopola simile a quelle usate negli utensili per rompere il ghiaccio e fare le granite! Le sue armi, se così le si poteva chiamare, erano un paio di enormi ghiaccioli che tenwva con una mano ciascuno - uno di colore rosato nella mano sinistra, e uno azzurro in quella destra!
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: RhinoKabuterimon
Tipo: Insetto
Attributo: variabile (assume quello dell'avversario)
Livello: Hybrid (Advanced Spirit)
Attacchi: Thunder Laser, Condenser Storm
 
Un Digimon insettoide in grado di controllare l'elettricità, capace di scatenare tempeste di fulmini che superano di gran lunga quelle utilizzate dalle sue forme evolutive precedenti. Il suo corpo è talmente grande e corazzato che potrebbe essere scambiato per un dinosauro. Ha l'abilità di creare un potente campo magnetico tramite correnti ad altissimo voltaggio, e può maniplarlo a piacimento usando il suo corno.
 
Nome: JetSilphymon
Tipo: Cyborg
Attributo: variabile (assume quello dell'avversario)
Livello: Hybrid (Advanced Spirit)
Attacchi: Jet Binder, Ultra Turbulence
 
Digimon cibernetica in grado di controllare il vento e di usare le correnti d'aria per volare a velocità superiori a quella del suono. Quando vola ad alta quota, la sua velocità la rende praticamente invisibile. Grazie alla gigantesca girandola che brandisce, è in grado di generare delle tempeste di vento di incredibile otenza, che sollevano anche i nemici più grandi e potenti come se non pesassero nulla.
 
Nome: DaiPenmon
Tipo: Cyborg
Attributo: variabile (assume quello dell'avversario)
Livello: Hybrid (Advanced Spirit)
Attacchi: Ichigo Death, Blue Hawaii Death
 
Il risultato della fusione dei Digi-Spirits del Ghiaccio, DaiPenmon possiede un controllo sul ghiaccio molto superiore, e anche se le sue ali sono atrofizzate, è comunque in grado di volare, seppur non molto elegantemente, sbattendo i suoi ghiaccioli come fossero ali. Usa i suoi ghiaccioli per attaccare, e anche se si sciolgono, è in grado di ricrearli a suo piacimento, quindi non è mai disarmato.
 
 
I tre Advanced Spirits apparvero in tutta la loro potenza davanti ai due Bio-Ibridi di Kurata, che per un attimo esitarono e cominciarono ad indietreggiare. Ma l'arroganza di Rinkmon ebbe ben presto la meglio sulla prudenza, e il crudele cyborg avanzò verso i tre nuovi A-Spirits. "Hah! Tutto qui? Tutta scena e niente sostanza... non potete competere con noi Bio-Ibridi, men che meno con la mia velocità! Fatevi avanti!"
 
Rinkmon scattò verso i tre A-Spirits con la sua classica rapidità, che lo fece sembrare un lampo di luce argentata! Ma questa volta, non si trovava di fronte un gruppetto di Digimon indifesi che avrebbe potuto massacrare a suo piacimento, ma un terzetto di giovani eroi che ne avevano avuto abbastanza delle depredazioni di Kurata e dei suoi leccapiedi! Scattando in avanti con una velocità altrettanto sorprendente, e lo intercettò! Rinkmon ebbe appena il tempo di sussultare per la sorpresa, prima che JetSilphymon lo colpisse in pieno con un tremendo calcio volante, che scagliò via il servitore di Kurata e lo fece accasciare a terra con un grugnito di dolore, in mezzo alle rocce e alla polvere! Gli uomini di Kurata, che erano rimasti a distanza ad osservare, lanciarono un collettivo urlo di raccapriccio quando videro il loro comandante accasciarsi al suolo!
 
"Cosa? Ma... ma come diavolo... come fa ad essere così veloce?" esclamò uno di essi.
 
Un altro, un po' meno rudente, si fece avanti, imbracciando un fucile mitragliatore e puntandolo verso i tre nuovi A-Spirits. "Beh, non mi interessa come facciano! Aiutiamo il nostro comandante, e spariamo a quei mostri prima che attacchino ancora!"
 
"Fermo, idiota! Non farai un bel niente!" lo fermò un terzo, che sembrava avere un po' più di buon senso. "Con le nostre armi non possiamo fare nulla a Digimon così potenti... e non ci è rimasto più nemmeno un Gizumon! Quei piccoli bastardi li hanno distrutti tutti!"
 
"Tsk... e allora dobbiamo restare qui ed osservare?" chiese l'altro, stringendo i denti per la rabbia quando il terzo gli fece un cenno con la testa per dire che effettivamente era così...
 
Mothmon sembrò per un attimo combattuta tra eseguire le direttive che le erano state programmate, che le imponevano di combattere fino alla morte contro i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS... e il suo residuo istinto di autoconservazione combinato a qualche residuo scampolo di volontà propria che il lavaggio del cervello non era riuscito a sopraffare. Ma qesto attimo di esitazione permise ai Leggendari Guerrieri di partire nuovamente all'attacco prima che gli scagnozzi di Kurata potessero riorganizzarsi, e questa volta fu DaiPenmon a fare la sua mossa, sollevando in aria il suo ghiacciolo azzurro. La superficie del dolciume ghiacciato venne ricoperta all'improvviso da un sottile strato di densa melassa azzurra, che subito dopo si trasformò in una sorta di strato di energia luminescente... per poi esplodere verso l'esterno, sotto forma di un fascio di raggi laser!
 
"Vediamo se riuscite a schivare questo! Blue Hawaii Death!" esclamò DaiPenmon. La raffica di distruttivi raggi di energia grandinò sul campo di battaglia, colpendo in pieno sia Mothmon che Rinkmon, e costringendoli a chiudersi in difesa per non essere travolti! Mothmon cercò di allontanarsi, coprendosi la ritirata con una scarica di proiettili dalla mitragliatrice montata sulla sua coda, mentre Rinkmon fu costretto a rifugiarsi dietro un muro, che venne demolito quasi all'istante. Il Digimon artificiale cercò di tornare all'attacco, prendendo di mira l'avversario che gli sembrava più lento... ma JetSilphymon lo intercettò, piantando la sua girandola per terra, e poi facendone girare la ventola come l'elica di un aeroplano.
 
"Ultra... Turbulence!" esclamò la guerriera cibernetica. Le ventole della sua girandola cominciarono a roteare sempre più velocemente, e un attimo dopo, da esse scaturì un potente vortice che investì in pieno Rinkmon e Mothmon, deviando i proiettili che la falena gigante stava sparando con il semplice movimento d'aria! Rinkmon lanciò un urlo di sorpresa e rabbia impotente quando il tremendo vortice ululante lo risucchiò, sollevando in aria per diversi metri prima di sballottarlo furiosamente ed espellerlo con violenza! Mothmon subì la stessa sorte un istante dopo, ed entrambi i Bio-Ibridi impattarono sul terreno, aprendo delle buche in esso!
 
"Accidenti..." mormorò Bokomon, uscendo a sua volta dal passaggio che i tre Leggendari Guerrieri avevano preso, e ammirando la prestazione dei suoi tre amici. "Immaginavo che i ragazzi sarebbero diventati molto più forti, dopo aver ricevuto i loro A-Spirit... ma non immaginavo al punto che sarebbero riusciti a tenere a bada così facilmente quei due individui! Questo supera tutte le mie previsioni più ottimistiche!"
 
"Forza, ragazzi, continuate così!" esclamò Neemon, facendo il tifo. "Non dategli tregua! Mandateli via a calci da DigiWorld!"
 
"AAAAAARGH!" ringhiò infuriato Rinkmon, alzandosi da terra e cominciando ad urlare la sua rabbia ai quattro venti! "Voi, traditori della razza umana! Disgustosi abominii innaturali! Voi non ci potete sconfiggere, avete capito? Noi siamo più forti di voi! Non esiste che i Digimon, quelle bestie infami, possano avere la meglio su di..."
 
"Oh, ma stai un po' zitto! Thunder Laser!" tuonò RhinoKabuterimon, scagliando un potente raggio di energia elettrica dalla punta del suo corno e colpendo in pieno petto il Bio-Ibrido cibernetico, che ringhiò di dolore, interrompendo i propri vaneggiamenti, quando la scarica elettrica percorse il suo corpo! RhinoKabuterimon sollevò in aria l'avversario, continuando a bombardarlo con la sua scarica elettrica, e poi lo scagliò via come un fuscello, facendolo rimbalzare sul terreno roccioso! Rinkmon rimase a terra per un secondo, prima che il codice digitale venisse riassorbito dal suo corpo, e il Bio-Ibrido tornò ad essere Akameshi, restando a terra a faccia in giù con un'espressione di rabbia incredula dipinta sul volto! I soldati, da parte loro, erano scioccati e terrorizzati - nessuno di loro si aspettava che le loro armi più potenti venissero neutralizzate in questo modo, e non avevano nessun piano di emergenza per una situazione simile...  
 
Mothmon, da parte sua, stava ancora cercando di fare breccia nella difesa di JetSilphymon, che le stava addosso e continuava a bersagliarla con brevi, precise e fastidiose raffiche di vento allo scopo di tenerla sotto pressione ed impedirle di attaccare. Due rapide stoccate misero a terra il Bio-Ibrido, che emise uno stridio rabbioso e si contorse per un istante... prima di tornare ad essere Kaede, che rimase a terra stordita e cominciò a guardarsi attorno, non capendo dove si trovasse.
 
"Uuuh... che cosa... dove..." riuscì a mormorare, strascicando le parole, prima che uno dei soldati di Akameshi, uscito dal suo nascondiglio, la raggiungesse e la colpisse alla base della nuca con un taser! La ragazzina emise un breve grido di dolore prima di cadere priva di sensi a terra, contorcendosi ancora un po' per lo shock.
 
"Il generale Akameshi è a terra! Andate a recuperarlo!" esclamò uno dei soldati. Aldamon e Beowolfmon si mossero per intercettarli, ma Akameshi si riprese più rapidamente di quanto loro immaginassero, e scattò verso i suoi soldati, che presero in mano degli strani congegni sferici e li attivarono, facendo apparire dei Digital Gate dietro di loro. Immediatamente, gli uomini di Kurata cominciarono a ritirarsi, trascinandosi dietro Kaede priva di sensi, e aiutando il loro comandante, ancora stordito e schiumante di rabbia.
 
"Uuuugh... quest'insulto verrà lavato con il vostro sangue, maledetti Leggendari Guerrieri!" ringhiò Akameshi, agitando un pugno verso i ragazzi. "Non dubitate, ve ne pentirete! Abbiamo un esercito al nostro comando, e presto vedrete a quale potenza avete stupidamente scelto di opporvi!"
 
"Blablabla... a voi cattivi non viene mai a noia sentire il suo della vostra voce, eh?" chiese sarcastico Aldamon, mentre i Digital Gate si chiudevano impedendo a lui e ai suoi compagni di inseguire i nemici. Un attimo dopo, il nemico si era ritirato, lasciando le antiche rovine nel silenzio in cui erano immerse quando Takuya e i suoi compagni vi erano arrivati... anche se adesso, indubbiamente, c'era qualche muro e qualche impalcatura in meno... "Bene... li abbiamo sconfitti, per stavolta. Almeno per una volta, la situazione sembra volgere a nostro favore..." disse Aldamon, prima di sciogliere la trasformazione e tornare ad essere Takuya Kanbara. Gli altri fecero la stessa cosa, ed Izumi, Tomoki e Junpei tirarono un piccolo sospiro. La trasformazione in A-Spirits era stata piuttosto stancante...
 
"Voi come state? Tutto bene?" chiese Kouji rivolto ai suoi compagni. Junpei si sgranchì una spalla e rivolse un segno dell'okay al Digiprescelto degli Spirits della Luce.
 
"Sì, tutto okay, Kouji-kun! Abbiamo solo bisogno di un po' di tempo per imparare a gestire i nostri A-Spirits..." affermò Tomoki, per poi cominciare a guardarsi la mano, con espressione eccitata. "Wow... che potenza incredibile! Adesso sì che capisco cosa si prova ad essere un A-Spirit! Sono contento di poter dare ancora una volta una mano!"
 
"Lo hai detto, Tomoki-chan!" disse Izumi, arruffando un po' i capelli al più piccolo dei cinque Leggendari Guerreri originali. "Siamo riusciti a metterli in fuga... e per adesso, questo è sufficiente. Anche se non credo proprio che si accontenteranno di questo... la prossima volta si riorganizzeranno e saranno pronti per noi."
 
"Bene. Vorrà dire che li anticiperemo." affermò Takuya. "Quando arriveranno, avranno di nuovo pane per i loro denti! E... a proposito, ragazzi, devo congratularmi con voi! Siete stati fantastici! Adesso i Leggendari Guerrieri sono di nuovo in cinque... non era molto bello essere gli unici due in grado di fare qualcosa, sapete?"
 
Junpei mostrò scherzosamente un bicipite. "Beh, modestamente, abbiamo fatto davvero una bella figura!" affermò il ragazzone con gli occhiali. "Adesso, però, credo che sia meglio tornare da MagnAngemon e gli altri. Speriamo che anche Masaru-kun e i suoi compagni siano riusciti a controllare la loro Full Burst Evolution..."
 
Bokomon ridacchiò gentilmente, sistemando sulla sua schiena il suo enorme tomo. "Beh, se quanto ho visto di quel ragazzo è vero, non si arrenderà finchè non ce l'avrà fatta... e il resto dei suoi compagni avranno preso esempio da lui!" affermò. "Ora forza, ragazzi! Torniamo alla base e aspettiamo i ragazzi... dobbiamo pensare alla prossima mossa da fare. Credo che Kurata non farà passare molto tempo prima di farsi vivo di nuovo... e dobbiamo tenere d'occhio anche Gallantmon, perchè ho come l'impressione che anche lui stia muovendo i suoi piani nell'ombra..."
 
"Nell'ombra? Dove, dove?" esclamò Neemon, guardando allarmato le ombre che i muri e le rovine proiettavano sul terreno! "Se si stanno muovendo da qualche parte, dobbiamo fermarli!"
 
"E' un modo di dire, Stupidmon!" replicò irritato Bokomon, afferrando l'elastico dei pantaloni di Neemon, e poi lasciandoli andare!
 
"Owwwwwww!"
 
 
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Nel frattempo, nel dojo di BanchouLeomon...
 
"Okay, Chika. Adesso... sferrami un pugno." disse il gigantesco uomo-leone, guardando la bambina che si era messa in posizione di guardia davanti a lui. Non troppo convinta, Chika deglutì e fece un passo in avanti, portando in avanti il pugno destro e colpendo a gamba di BanchouLeomon... così piano che probabilmente non avrebbe fatto male neanche ad un bambino della stessa età della piccola agente della DATS.
 
BanchouLeomon scosse la testa. "No, no, no. Così non ci siamo. Ho detto di sferrarmi un pugno, non una carezza." affermò. "Ci devi mettere più decisione, piccola Chika. La sola forma Ultimate non sarà sufficiente a fermare Kurata e i suoi uomini."
 
La bambina tirò un sospiro e abbassò le braccia, che cominciavano a farle male per l'allenamento. "Uffaaaa... ma io cosa posso farci? Non ho mai fatto a botte in vita mia, e non so come si fa! Anch'io voglio salvare DigiWorld! Ma come faccio, se non ho la grinta che hanno mio fratello e i suoi compagni?"
 
Frustrata, Chika guardò verso Masaru, Tohma, Yoshino ed Ikuto, che stavano continuando il loro allenamento sui fantocci animati che il gigantesco uomo-leone stava usando per farli allenare. Masaru stava già facendo dei notevoli progressi, anche se sembrava frustrato a sua volta dal fatto che i suoi pugni non riuscissero ad infliggere danni consistenti all'avversario. Il pupazzo animato schivò un destro da parte di Masaru... ma il ragazzo aveva fatto una finta, e un istante dopo, essendosi aspettato che l'avversario schivasse, fece scattare il sinistro e centrò il suo bersaglio al torace, scagliandolo a terra con un gran rumore di legno diroccato!
 
Tohma, sfruttando la sua abilità nella boxe, stava tenendo test ad un altro manichino, evitando abilmente gli attacchi, distraendolo con dei lievi affondi, e poi colpendolo con un gancio sinistro micidiale, che fece barcollare il fantoccio animato. Ikuto stava affrontando il suo avversario usando il suo boomerang e la sua naturale agilità, e malgrado la sua mancanza di tecnica, stava facendo una bella figura... e anche Yoshino, che pure non sembrava abile a combattere come i suoi compagni, riusciva a cavarsela, usando delle tecniche di basilare autodifesa per ritorcere la forza del fantoccio vivente a lei assegnato contro di lui. L'unica che fino a quel momento non era riuscita a fare granchè era proprio Chika...
 
"Loro sono già forti per conto loro... io invece ho appena iniziato!" spiegò Chika, tenendo o sguardo su suo fratello e sui suoi compagni. Dal modo di fare della bambina traspariva ammirazione, ma anche un pizzico di invidia. "Come faccio a diventare brava come loro in così poco tempo? Abbiamo i minuti contati, e io... non credo proprio di potercela fare."
 
BanchouLeomon annuì lentamente, comprendendo le rimostranze della piccola agente della DATS. "Sì... posso capire che tu pensi di non potercela fare. Dopotutto... sei in una situazione in cui nessuna bambina della tua età dovrebbe trovarsi. Ma purtroppo, a volte ci vengono date delle responsabilità che non abbiamo chiesto, e l'unica cosa che possiamo fare è far fronte a questi problemi meglio che possiamo." affermò, gentile ma fermo. "Ti capisco, davvero. Ma purtroppo, la situazione è questa. L'unica cosa che ti posso dire è che devi cercare con tutte le tue forze di acquisire la volontà di combattere. Stiamo affrontando un nemico con il quale non si può scappare nè trattare. Kurata e i suoi sgherri non si fermeranno finchè il Mondo Digitale non sarà ridotto ad una landa deserta e senza vita. Dobbiamo fermarli prima che riescano in questo loro folle piano."
 
Chika sospirò di nuovo, guardando per terra e mettendosi a posto l'uniforme con un gesto della mano. Nella sua mente, cercava di immaginare quali sarebbero state le conseguenze se la DATS non fosse riuscita nella sua missione... aveva visto con i suoi occhi di quali mostruosità erano capaci i Gizumon di Kurata, e l'idea che una cosa del genere potesse accadere ad Agumon, a Gaomon, a Raramon... o a Falcomon e a Dorumon...
 
No, lei non poteva permettere che andasse così. Anche se era riluttante a farlo, doveva stringere i denti e combattere, finchè non fosse stata in grado di aiutare davvero Masaru e gli altri. Stringe i pugni al proprio fianco, annuì tra sè, e alzò nuovamente lo sguardo verso BanchouLeomon, cercando di mostrarsi pronta a combattere. "E... e va bene, BanchouLeomon-san! Continuiamo pure... non mi arrenderò tanto facilmente! Hah!"
 
Con rinnovata determinazione, Chika fece un passo in avanti e sferrò un pugno che raggiunse BanchouLeomon alla gamba, senza fargli nulla. Ciò nonostante, il Digimon sentì che questa volta la bambina ci aveva messo molta più determinazione, e che il pugno aveva molta più potenza di prima!
 
"Hm. Bene, così va meglio." disse BanchouLeomon. "Ricordati, il potere del Full Burst non dipende unicamente dalla forza bruta... devi percepirlo dentro di te, e trasformarlo in forza di volontà. E' l'unico modo per sbloccare il potere dell'evoluzione Full Burst. Sei sulla pista giusta... e anche i tuoi compagni, mi sembra di vedere."
 
Masaru e Tohma erano riusciti a mettere a terra i rispettivi avversari, e il giovane street fighter si fermò un istante per asciugarsi un po' di sudore dalla fronte. Erano ormai un paio d'ore che stavano combattendo, e per quanto Masaru fosse abituato agli sforzi fisici, la fatica si faceva comunque sentire. "Sai una cosa, BanchouLeomon? Non è proprio una passeggiata allenarsi mentre tu ci parli nelle orecchie! Haaaaah!" esclamò, prendendo nuovamente a pugni il golem che gli si trovava davanti. Ancora una volta, il manichino vivente cadde al suolo... ma si rialzò ancora e si rimise in guardia.
 
"Ma è incredibile... non importa quante volte li mettiamo a terra, questi esseri artificiali si rialzano!" commentò Yoshino, subito dopo aver buttato a terra il suo avversario con una basilare proiezione da aikido. "Mi sa che dobbiamo cambiare tattca, ragazzi. Non andremo da nessuna parte, se continuiamo a colpire e basta..."
 
"Già... più facile a dirsi che a farsi!" commentò Masaru, rimettendosi in guardia. Stava cercando di pensare a quello che aveva detto BanchouLeomon riguardo la Full Burst Evolution, e riteneva di aver anche capito più o meno cosa volesse dire con quelle parole... ma non era per niente sicuro di aver capito come giungere a quel risultato...
 
 
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Nel frattempo, in un'altra zona di DigiWorld...             
 
"Quindi... cosa ci potete dire di ElDoradimon? E' un po' che sento parlare di questo posto, ma mi piacerebbe saperne un po' di più." chiese Kouichi, parlando a Persiamon che stava guidando lui, i suoi compagni e il resto dei Digimon esuli verso quella che sarebbe diventata la loro nuova casa, almeno finchè il problema di Kurata e di Gallantmon non fosse stato risolto. Il giovane detentore dei Digi-Spirit dell'Oscurità guardò indietro per assicurarsi che fossero tutti con lui, e con suo grande sollievo vide che la colonna di Digimon era ancora intatta, e che Katsuharu, Kaoru, Shinya e Sophie riuscivano ancora a tenere il passo, malgrado la dura marcia attraverso le terre selvagge. Adesso, il gruppo di Digimon stava attraversando una fitta giungla, tenendosi su una strada che era stata ricavata sfalciando l'erba e spezzando i rami che impedivano il passaggio... adesso, la vegetazione si stava facendo meno fitta, e Kouichi aveva l'impressione che finalmente si stessero avvicinando alla fine del loro viaggio...
 
"Oh, ne sarò ben lieta!" disse Persiamon, strizzando un occhio al ragazzo dai capelli neri, che guardò imbarazzato da un'altra parte. "Allora... devi sapere che quando il Mondo Digitale è stato ricreato dopo la sconfitta di Lucemon, una delle zone, corrispondenti più o meno a quella che una volta era la fortezza di Lucemon, è stata riconfigurata in maniera imprevista... dai suoi dati, è nato un Digimon particolarmente grande ed imponente, abbastanza immenso da ospitare un'intera fortezza sul suo dorso. Questo Digimon è, in effetti, quello che noi chiamiamo ElDoradimon, ed è sul suo dorso che sorge la Sacra Capitale, il punto focale che noi della resistenza usiamo per incontrarci, organizzarci, ed opporci a Gallantmon. Adesso... immagino che sarà la nostra base operativa anche per affrontare quest'uomo di cui voi parlate... Kurata, giusto? E' lui che ha creato quei Digimon mostruosi che annientano tutti i Digimon che colpiscono, vero?"
 
"Sì... proprio lui..." affermò Kouichi, immaginando che Persiamon avesse visto con i suoi occhi il massacro perpetrato dai Gizumon, e fosse stata una fortunata superstite. "Ma... vorrei chiedere una cosa a proposito di questo Gallantmon che sta attirando a sè tanti Digimon in qesti ultimi tempi. Non sapete da dove sia venuto, o quali siano le sue intenzioni?"
 
Persiamon sembrò pensare alla domanda per qualche attimo, prima di dare una risposta. "Hmm... in effetti, non è che ne sappiamo molto." affermò la ragazza-gatto. "So per certo che in tempi antichi Gallantmon è stato un membro dei Cavalieri Reali, i Digimon che anticamente affiancavano Lucemon. Dopo la ribellione di Lucemon, Gallantmon è stato uno dei sei Cavalieri Reali che hanno scelto di opporsi al tiranno invece di affiancarlo come hanno fatto gli altri sei..."
 
"Ah... capisco... abbiamo avuto a che fare con Dynasmon e Crusadermon, tempo fa... e credetemi, spero proprio di non incontrare mai più gente come loro!" affermò Katsuharu, ritornando con il pensiero a ciò che era successo tre anni prima. "Quindi, non tutti i Cavalieri Reali sono rimasti fedeli a Lucemon. Questo proprio non lo immaginavo... ma se una volta si è opposto a Lucemon, adesso perchè sta incitando i Digimon ad attaccare il Mondo Reale?"
 
"Ricordatevi, i Cavalieri Reali non sono devoti ad un ideale astratto di giustizia, come potrebbe sembrare. O meglio, alcuni lo sono, ma per la maggior parte, i Cavalieri Reali hanno una direttiva sopra tutte le altre: ovvero, proteggere il Mondo Digitale a qualsiasi costo." affermò. "Se per farlo dovranno aggredire il Mondo Reale o anche distruggerlo, non ci penseranno su due volte. Finchè Mercurimon-sama era vivo, è riuscito in qualche modo ad arginare l'ondata di dissidenti che cercavano di attaccare voi umani, ma... adesso, temo che il vuoto di potere che si è venuto a creare qui a DigiWorld non abbia fatto altro che favorire Gallantmon."
 
"E dopo la... scomparsa di Mercurimon, ci saranno sicuramente molti più Digimon disposti ad ascoltare Gallantmon... quindi, Kurata non sta facendo altro che renderci le cose molto più difficili." affermò Sophie. "Dobbiamo fermarlo, in un modo o nell'altro... anche se non so come."
 
"Ogni cosa a suo tempo. Prima di tutto, dobbiamo raggiungere ElDoradimon e cercare di contattare i vostri compagni." disse Persiamon. "Solo quando avremo dalla nostra abbastanza potenza di fuoco, potremmo pensare a come affrontare i nostri nemici, ma per ora... il nostro obiettivo deve essere la pura e semplice sopravvivenza. Per fortuna nessuno dei nostri avversari è ancora al corrente dell'esistenza di ElDoradimon, quindi almeno per un po' dovremmo essere al sicuro. Una volta che lo avremo raggiunto, si intende."
 
"Certo... e speriamo che non avvenga troppo tardi." affermò Kouichi, guardandosi ndietro per assicurarsi che tutti fossero in grado di stare dietro al gruppo. Katsuharu, Sophie, Kaoru e Shinya stavano facendo del loro meglio per fare sì che il gruppo di Digimon restasse coeso, e Kouichi lodò tra sè la loro solerzia. In una situazione come quella, era solo aiutandosi a vicenda che potevano sperare di uscirne vivi...
 
"Kouji... ragazzi... spero che voi ve la stiate cavando bene in questo momento..." pensò tra sè. "Non preoccupatevi, farò in modo che questi Digimon giungano alla meta sani e salvi. E poi farò tutto quello che posso per tornare in contatto con voi. Spero solo che non sia troppo tardi..."     
 
 
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Nel frattempo, vicino al dojo di BanchouLeomon, il gruppo di Digimon degli agenti della DATS stava ingannando il tempo come meglio potevano, in attesa che i loro partner umani uscissero dalla palestra. Gaomon, su proposta di Raramon, aveva tracciato per terra alcuni cerchi, in modo da formare una sorta di plancia sulla quale giocare a piè zoppo, e in quel momento, lui e gli altri Digimon si stavano sfidando per vedere chi di loro sarebbe riuscito a fare tutto il percorso nel più breve tempo senza mai inciampare. Gaomon, come probabilmente c'era da aspettarsi, era riuscito a fare tutto il percorso senza mai cadere una volta... ma Dorumon non era stato da meno, mentre Agumon era inciampato a metà strada, sbattendo comicamente il suo enorme naso per terra!
 
"Owww... cavolo, questo gioco è più difficile di quanto sembri..." mormorò il piccolo dinosauro, massaggiandosi il naso mentre si rialzava, cercando di mantenere almeno un po' di dignità! "E pensare che i bambini degli esseri umani lo adorano... io non so come abbiate fatto voi due..."
 
"E' tutta una questione di equilibrio e di non metterci troppa foga, Agumon." spiegò Falcomon, aiutando il piccolo dinosauro a rimettersi a posto. "Adesso provo io, vediamo cosa riesco a fare."
 
"Bene. Buona fortuna... hm?" esclamò Agumon, interrompendosi all'improvviso e iniziando a fiutare l'aria, le pupille che si contraevano come quelle di un gatto. Capendo subito che Agumon aveva fiutato un odore strano, gli altri Digimon si voltarono con evidente tensione verso di lui. "Aspettate. Aspettate un momento, ragazzi, c'è qualcosa che non va. All'improvviso, ho sentito l'odore di qualche estraneo... anzi, è un odore che ho già sentito prima!"
 
"Cosa? Che vuoi dire, Agumon?" chiese Raramon, la cui faccia normalmente inespressiva mostrava ora dei chiari segni di allarme.
 
"Lo... lo sento anch'io, ragazzi!" esclamò Dorumon, dopo essersi messo anche lui ad annusare. "E' debole, ma si sta avvicinando! E' lo stesso odore che ho sentito quando abbiamo avuto a che fare con quei maledetti Bio-Ibridi! Temo che si stiano avvicinando, e forse sanno già che siamo qui!"
 
"Cosa? Questa proprio non ci voleva..." mormorò Gaomon stringendo i denti. "Se ci sorprendono così come siamo adesso, la nostra fine è segnata! Dobbiamo cercare di rallentarli in qualche modo..."
 
 
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Il pessimo presagio di Agumon e Dorumon si stava per avverare. Sulla fiancata della rupe sulla quale sorgeva il dojo di BanchouLeomon, tre figure ben conosciute stavano lentamente ma inesorabilmente guadagnando la cima... e Kouki era in testa, con un ghigno maniacale sulle labbra che esprimeva il suo ardente desiderio di farla finita una volta per tutte con i difensori di DigiWorld!
 
"Abbiamo cercato in tutto questo settore, e ormai ne siamo sicuri... non c'è altro posto in cui voi vi potete essere nascosti, piccoli insetti insignificanti!" disse tra sè il Bio-Ibrido, sgranchendosi le nocche. "Aspettatemi, sto arrivando! Tra non molto, vi farò fuori tutti, e non rappresenterete più un ostacolo per quel vecchio fanfarone, e soprattutto per me! Sarà sicuramente il miglior capitolo della mia autobiografia! Heheheheee..."
 
"Se permetti, Kouki... vorrei dirti di non darti tante arie. O se vuoi farlo, aspetta almeno che siamo riusciti ad arrivare fin lassù." disse Nanami, cercando di tenere un po' sotto controllo il suo violento compagno di squadra. "Saranno anche in svantaggio rispetto a noi, ma non dimenticare che finora sono sempre riusciti a trovare un modo per contrastarci. O la fortuna, o l'abilità, o l'intervento di qualcuno..."
 
"Bah. Questa volta non hanno più dove nascondersi." esclamò Kouki con arroganza. "Spero per loro che abbiano già scritto le loro ultime volontà, perchè stiamo venendo a prenderli! Heheheheee..."
 
Ivan non disse nulla, ma privatamente si augurava che la convinzione di Kouki fosse ben riposta. Dopotutto, c'era in gioco una profumata ricompensa...
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: E... buona festa del primo Maggio a tutti! Spero che questo capitolo sia stato un buon modo per cominciare il weekend! Finalmente, Izumi, Junpei e Tomoki hanno ricevuto le loro forme A-Spirit, e tra non molto, forse, anche Masaru e gli altri agenti della DATS potranno ottenere la Full Burst Evolution! E intanto, Kouichi e gli altri si avvicinano ad ElDoradimon... insomma, ci saranno presto un bel po' di novità, anche da parte di ChaosGallantmon che, fino a questo momento, è rimasto prudentemente da parte. 
 
Bene, con questo credo di aver detto tutto. Mi raccomando, fatemi sentire il vostro parere... e alla prossma! Spero di aggiornare Best Wishes Reload abbastanza presto!
   
              
        

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Capitolo 48
*** La nuova forza della DATS ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam
 
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Capitolo 48 - La nuova forza della DATS
 
 
Masaru lanciò un breve grido di battaglia, scagliandosi una volta di più contro i manichini animati contro cui BanchouLeomon li stava facendo allenare. La sua Digi-Soul si accese attorno al suo pugno destro, avvolgendolo in una nube di brillanti pixel arancioni... e l'attacco andò a segno, facendo letteralmente volare via il manichino, mandandolo a terra con un gran rumore di legno infranto! Ma ancora una volta, l'essere artificiale si rialzò senza apparenti difficoltà, pronto a sostenere un altro scontro.
 
Tuttavia, questa volta, Masaru non continuò il suo attacco. Il giovane teppistello si fermò per un attimo, piazzando il pugno destro davanti a sè per poi coprirlo con la mano sinistra... e poi chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi e di meditare sulle parole di BanchouLeomon. La forza da cui scaturisce la Full Burst Evolution... non doveva essere la pura e semplice forza fisica, questo ormai lo aveva capito. Doveva cercare di concentrarsi... di comprendere quale fosse la chiave per risvegliare quella forza sopita dentro di lui...
 
Il giovane cercò di svuotare la mente da tutti i pensieri superflui, e di ricordare quello che aveva sentito da suo padre quando, ancora bambino, si allenava con lui nelle arti marziali. Era sicuro che in quelle parole fosse nascosto il modo per sbloccare la sua vera forza... per raggiungere l'illuminazione che stava cercando. 
In quel momento, mentre Nasaru cercava di cancellare il resto del mondo dalla sua mente, gli parve di sentire la voce di suo padre, Suguru Daimon, che gli parlava, spiegandogli un principio fondamentale delle arti marziali.
 
"Ricordati, Masaru... la forza di un uomo non è soltanto quella del suo pugno. C'è sempre qualcosa d'altro, da cui il pugno prende la sua forza." stava dicendo suo padre nella mente del ragazzo. "So che può sembrare una contraddizione. Ma pensa a cosa ti spinge a sferrare il tuo colpo. Mentre colpisci, tu non cerchi soltanto di fare del male, ma anche di proteggere."
 
"Hmph... certamente, papà, questo lo avevo già capito." pensò tra sè Masaru, alla cui mente stavano riaffiorando le lezioni che aveva fatto assieme al genitore. "Ma se bastasse questo... allora sarei riuscito a sbloccare la Full Burst Evolution già da un po'... quindi, qual è il segreto? Come mai non riesco, con tutto quello che sto provando a fare, a raggiungere lo stato mentale che mi serve?"
 
Tohma stava continuando a boxare abilmente contro i suoi avversari, tenendoli a bada... e con la coda dell'occhio, guardò verso Masaru, Yoshino e i bambini, sperando che loro potessero indirettamente dargli qualche dritta su come fare. Peccato solo che anche loro sembrassero un po' in alto mare, e non davano l'impressione di essere molto più vicini alla soluzione di quel puzzle...
 
Improvvisamente, Tohma vide che uno dei burattini viventi era riuscito a cogliere Chika di sorpresa, assestandole un colpo sulla spalla destra! Era stato un colpo leggero, ma pur non essendo riuscito a fare davvero male alla bambina, l'aveva comunque spaventata e distratta abbastanza da farle perdere l'equilibrio e finire a terra indifesa! Con un breve grido di spavento, Chika cercò di indietreggiare, trascinandosi per terra con le braccia e le gambe, mentre il fantoccio animato cercava di tenerla sotto pressione!
 
"Chika-chan!" esclamò Yoshino, vedendo la sua piccola amica in pericolo!
 
"Chika!" esclamò Masaru. Scosso dalla sua meditazione, il ragazzo si lanciò contro il fantoccio con cui Chika si stava allenando... e nello stesso tempo, anche Tohma intervenne, colpendo l'avversario con un diretto di destro! Il pupazzo da allenamento barcollò, e nello stesso momento, anche Masaru si lanciò su di lui, centrandolo in pieno con un montante sinistro!
 
Si sentì un terribile rumore di legno diroccato quando il pupazzo da allenamento si schiantò a terra, per poi infrangersi in una pioggia di schegge e pezzi di legno! Nel dojo calò il silenzio... e persino gli altri manichini smisero di combattere e si ritrassero, come se avessero provato stupore nel vedere uno dei loro simili messo a terra in quel modo.
 
Ma la sorpresa più grande la ebbero Masaru e il resto degli agenti della DATS. Il ragazzo guardò il pugno con il quale aveva colpito il manichino che stava minacciando la sua sorellina... e vide che i pixel arancioni che lo circondavano erano diventati più brillanti e stavano luccicando più intensamente! In effetti, non era solo il suo pugno che stava brillando... i quadretti arancioni si erano rapidamente diffusi su tutto il suo corpo, avvolgendolo in una brillante aura! "Ma cosa diav... hey, e questo che significa? Come mai adesso la mia Digi-Soul si è attivata... e prima no?"
 
"Non sei il solo, Masaru-kun. Anche a me è successa la stessa cosa." lo informò Tohma, guardando a sua volta il proprio corpo. I pixel azzurri che rappresentavano la sua Digi-Soul si erano accesi anche attorno al suo pugno, e adesso si erano diffusi su tutto il suo corpo. "Come mai...? Adesso che abbiamo interferito nel combattimento di qualcun altro..."
 
"Esatto, giovani guerrieri. E' stato proprio quello il punto che volevo farvi capire." affermò BanchouLeomon, facendo un sorriso soddisfatto mentre annuiva in direzione dei due ragazzi. "Avete ottenuto la Full Burst Evolution non basandovi unicamente su voi stessi... ma appoggiandovi gli uni agli altri. Perchè, certamente, una persona deve saper trovare in sè stessa la forza necessaria a superare gli ostacoli, ma a volte questa può non bastare da sola. Non c'è alcuna vergogna nel farsi aiutare dai propri amici se non si riesce da soli."
 
"Cosa?" esclamò stupefatta Yoshino, dando un'occhiata ai manichini nel caso questi avessero attaccato di nuovo. "Quindi era questo il punto che dovevamo comprendere del nostro addestramento? Saper non solo contare sulle nostre forze ma essere pronti anche a chiedere aiuto nel momento del bisogno?"
 
"Esattamente. E vedo che, anche se non se ne sono resi conto immediatamente, i vostri compagni Masaru e Tohma hanno compreso questa verità." affermò il potente uomo-leone. "Adesso... Yoshino, Ikuto, Chika, tocca a voi. Completate il vostro addestramento e imparate anche voi a gestire le vostre forme Mega!"
 
"E va bene... non essere noi da meno di Masaru e Tohma!" rispose prontamente Ikuto, afferrando il suo boomerang e preparandosi...     
 
 
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Vicino al dojo di BanchouLeomon, i Digimon del gruppo di Masaru si stavano preparando a ricevere i Bio-Ibridi... che nel giro di pochi minuti cominciarono a fare capolino dalla rupe! Il primo ad emergere fu Kouki - Agumon non poteva in alcun modo confondere quegli spettinati capelli biondi, e soprattutto quell'espressione perfida e arrogante. E dietro di lui, ecco arrivare il muscoloso Ivan, che portava sulle spalle la bionda Nanami come niente fosse!
 
"Ah, ma chi si vede! I mostriciattoli!" esclamò Kouki, sgranchendosi sinistramente le nocche delle mani mentre si issava sulla rupe e cominciava ad avanzare. Agumon, Gaomon e gli altri si misero in guardia, decisi a combattere fino all'ultimo... cosa che non impressionò per niente il crudele Bio-Ibrido. "Hahahahaaa! Ma guardateli! Poverini, vorrebbero oppore resistenza! Non vi vergognate di fare la voce grossa, deboli come siete? Siete patetici!"
 
"Allora, saremo brevi." affermò Nanami, poco avvezza al modo di fare presuntuoso di Kouki. "Diteci dove sono i vostri compagni, e vi risparmieremo."
 
"No, mai!" rispose Lalamon, puntando una delle sue corte braccia verso la ragazza vestita di nero. "Per cosa ci avete preso, per degli stupidi? Sappiamo bene che non ci risparmierete in ogni caso... il vostro capo non fa mistero di quali siano i suoi obiettivi!"
 
Nanami alzò le spalle con indifferenza. "Oh, beh, noi ci abbiamo provato. In tal caso, credo che dovremo essere un po' più convincenti."
 
"Non chiedo di meglio!" esclamò Kouki con un ghigno malvagio. Tirò fuori il dispositivo simile ad un Digivice che gli consentiva di trasformarsi, e lo attivò, facendosi circondare da un bozzolo di luce azzurra! "BIO-HYBRID EVOLUTION! ACTIVATE!"
 
"ACTIVATE!" esclamarono quasi all'unisono Ivan e Nanami. La luce li avvolse completamente, proiettando dei lampi colorati in tutte le direzioni per qualche istante...  finchè le loro evoluzioni artificiali non furono completate, al che le crisalidi di luce si aprirono per far vedere il risultato di quel processo innaturale - ThunderBirdmon, Quetzalmon e Stegomon erano davanti ai piccoli Digimon, cercando di intimidirli con la loro possanza fisica!
 
"Se avete deciso di cambiare idea, questo potrebbe essere il momento buono per dirlo." affermò Quetzalmon. Il serpente alato mostrò le sue spire, abbastanza grandi e possenti da stritolare senza difficoltà uno dei piccoli Digimon, ma Agumon e i suoi compagni continuarono ad opporre un netto rifiuto. 
 
"Non riuscirete a minacciarci." affermò Gaomon.
 
"Tanto, se Kurata dovesse vincere, anche noi verremmo distrutti, in ogni caso." continuò Falcomon. "Non ci arrenderemo senza prima aver combattuto."
 
"Tsk... questi mostriciattoli da quattro soldi mi stanno dando fastidio. Schiacciamoli e che sia finita." tagliò corto Thunderbirdmon. L'uccello dalle piume di metallo spiegò le ali, crepitando di energia elettrica, mentre Quetzalmon scivolava agilmente tra le rocce, e Stegomon muoveva la coda ricoperta di aculei da un lato all'altro. "Adesso vi siete scavati la fossa da soli, piccoletti. Affari vostri. Potevate pensarci prima di scegliere di opporvi a noi."
 
"Non ci andare troppo pesante, Thunderbirdmon." lo avvertì Quetzalmon. "Ricorda che ci servono per far uscire allo scoperto i loro compagni. Solo dopo potrai scatenarti quanto vorrai."
 
"Hmph. D'accordo..." grugnì Kouki, che non era certo il tipo che amava l'idea di trattenersi. Stegomon avanzò, facendo tremare leggermente la terra sotto i suoi piedi... e una piccola palla di fuoco che Agumon scagliò dalle sue fauci andò a schiantarsi sulla sua pelle corazzata, senza alcun effetto apprezzabile.
 
"Spiacente. Temo che la mia corazza sia troppo resistente perchè attacchi di questo livello funzionino." affermò Stegomon.
 
Agumon alzò le spalle, prima di mettersi nuovamente in guardia assieme ai suoi compagni. "Beh, tanto valeva fare un tentativo..." affermò il piccolo tirannosauro. "E va bene... ma non crediate che sarà tanto facile! Tra non molto verranno anche i nostri compagni a darci una mano!"
 
"Che vengano pure! Sarà l'occasione perfetta per sbarazzarci di tutti quanti!" esclamò Thunderbirdmon mentre caricava un fulmine sulla punta del suo rostro acuminato. "E non sperate che questa volta accada qualche miracolo! La vostra fine è segnata!"
 
 
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"Yaaaaa-ah!" esclamò Yoshino, cercando di metterci quanta più forza e decisione possibile. La giovane agente dai capelli rossi, lavorando in squadra con Ikuto e Chika che stavano distraendo uno dei manichini animati, era riuscita a cogliere di sorpresa l'avversario e a sollevarlo di peso con una splendida presa da aikido, per poi farlo schiantare al suolo! Questa volta, il pupazzo animato non riuscì a reggere, e si infranse sul pavimento, spargendo schegge di legno ovunque... e nello stesso momento, anche la Full Burst di Yoshino si risvegliò, nella forma di un'aura purpurea di pixel scintillanti che avvolse completamente il corpo della giovane agente! "Fantastico! A quanto pare, ce l'ho fatta anch'io! Questa sarebbe... la Full Burst? Dà una sensazione davvero incredibile!"
 
"Brava, Yoshino!" esclamò soddisfatta Chika. "Ora manchiamo soltanto io ed Ikuto-kun..."
 
BanchouLeomon annuì in segno di approvazione. "Un ottimo lavoro, giovane Yoshino. Devo ammettere che non mi aspettavo tanti progressi in così poco tempo." affermò l'uomo-leone con un cenno affermativo della testa. Stava per aggiungere qualcos'altro... ma prima di poter aprire bocca, avvertì una sensazione di pericolo, e guardò verso la porta d'uscita del suo dojo. "Un momento. Avverto che si sta avvicinando qualcosa. Qualcosa di pericoloso." affermò.
 
Immediatamente, i cinque agenti della DATS scattarono sull'attenti. "Cosa? Che succede? Sono tornati quei maledetti Bio-Ibridi, o come accidenti si chiamano?" chiese Masaru
 
"In fondo, dovevamo aspettarcelo. Stanno passando il Mondo Digitale al pettine per trovarci... era soltanto questione di tempo prima che ce la facessero." commentò Tohma, allarmato ma controllato.
 
Dopo un istante di stupore, Masaru ghignò e si diede un pugno sul palmo della mano. "Heh. In fondo non è un male. Sono arrivati giusto in tempo per farsi sconfiggere da noi!" esclamò. "Allora, signor genio? Yoshino? Siete pronti a dare una bella lezione a quei bastardi con la nostra nuova Full Burst Evolution?"
 
"Non posso dire che l'idea mi dispiaccia. Lo dobbiamo al capitano Satsuma e al signor Yushima!" esclamò Yoshino. Vedendo che anche Ikuto e Chika stavano per mettere da parte il loro allenamento per andare con loro a dare una mano, la ragazza dai capelli rossi si voltò verso di loro, facendo cnno di restare dov'erano. "No, ragazzi, è meglio che voi aspettiate qui. Non avete ancora completato il vostro addestramento, e finireste soltanto per esporvi!"
 
I due bambini, colti di sorpresa, restarono insilenzio per qualche istante, prima che Ikuto prendesse la parola, tenendo in mano il suo boomerang. "Volere combattere anche noi! Altrimenti perchè noi qui?" esclamò. "Noi volere sconfiggere Bio-Ibridi come voi!"
 
"Ascoltatemi... lo so che anche voi avete le vostre bone ragioni per voler sconfiggere Kurata e i suoi uomini." affermò Tohma. "Ma al momento, senza la Full Burst Evolution, non siete all'altezza dei Bio-Ibridi! Non vi angustiate, ragazzi, vedrete che il vostro momento arriverà presto!"
 
"Accidenti..." mormorò Chika, rendendosi comunque conto che BanchouLeomon aveva ragione. "E va bene... allora date loro una bella lezione anche per noi, d'accordo?"
 
Masaru fece un gesto dell'okay alla sorellina minore. "Puoi scommetterci, sorellina! Quei tre non sapranno neanche cosa li avrà colpiti!" esclamò. "Forza, ragazzi... è il momento di far vedere a Kurata e ai suoi leccaculo che noi non siamo qui per fare loro da sacchi di allenamento!"
 
"Mentirei se dicessi che non vedevo l'ora di sistemarli..." affermò Yoshino. "E' il momento di prendere vendetta per il capitano Satsuma e Yushima-san!"
 
 
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Agumon rotolò dolorosamente sul pavimento e atterrò in una nube di polvere dopo che la Spark Wing di ThunderBirdmon - una scarica di piume metalliche caricate di energia elettrica scagliate dalla sua corazza - colpì il terreno poco lontano da lui, provocando una breve ma violenta esplosione crepitante! Gaomon stava cercando di liberarsi dalle spire di Quetzalmon, ma la differenza di forza tra i due era più che netta, e il lupacchiotto pugile si stava indebolendo. Raramon, invece, stava cercando di spingere contro l'enorme zampa di Stegomon che minacciava di spiaccicarla sul terreno. Non c'era molto che i tre potessero fare contro i potenti Bio-Ibridi, e neanche Dorumon e Falcomon, che cercavano come potevano di distrarre i seguaci di Kurata e dare una mano ai loro compagni.
 
"Falco Rush!" esclamò il piccolo rapace ninja, aprendo le ali e scagliando una raffica di shuriken metallici contro i nemici. Ma le stelle di metallo rimbalzarono sulle corazze dei Bio-Ibridi con un tintinnio metallico, e finirono per cadere a terra senza alcun effetto.
 
"Metal Cannon!" Fu la volta di Dorumon, che spalancò la bocca e sparò da essa una grossa sfera di metallo argentato contro Stegomon. Il dinosauro corazzato a malapena si accorse dell'attacco, e reagì con un rapido colpo di coda che mandò in pezzi il proiettile con un assordante suono di acciaio lacerato!
 
"Hahahahahaaaa! Continuate ancora a sperare di poterci affrontare? Quanto siete ridicoli!" esclamò ThunderBirdmon, scendendo a terra di colpo e bloccando Agumon contro il terreno con i suoi artigli affilati come falci! Il piccolo dinosauro cercò di proteggersi con le zampette artigliate, ma si sentì comunque come afferrato in una morsa di acciaio che cominciò immediatamente a stringere con ferocia! "Perchè non vi arrendete? I vostri amichetti non verranno a salvarvi! Sono dei codardi! Vi hanno abbandonato qui e adesso stanno pensando solamente a salvarsi la pelle!"
 
"Non è vero!" protestò Agumon, ancora cercando di opporre resistenza alla presa di ThunderBirdmon. "Il capo Masaru e i suoi compagni non fuggono da gente come voi!"
 
ThunderBirdmon mise ancora più pressione sul malcapitato Agumon, mozzandogli il fiato in gola prima di prenderlo in giro con una risata roca. "Heheheheee... di cosa ti angusti, lucertolina? Hanno fatto la cosa più intelligente! Sapevano che non potevano farcela contro di noi, e quindi hanno deciso di salvarsi almeno loro! Ma non gli servirà a niente, visto che in ogni caso li inseguiremo, li scoveremo e li massacreremo tutti!"
 
"Ah, davvero? Beh, per le prime due cose vi risparmiamo la fatica, bastardo piumato!"
 
ThunderBirdmon alzò la testa, sorpreso dalla voce di Masaru che gli era arrivata all'improvviso... giusto in tempo per vedere il pugno destro del ragazzo che si abbatteva con violenza su di lui e lo colpiva in pieno muso! La potenza dell'attacco fu tale che Thunderbirdmon stridette per il dolore mentre veniva scagliato all'indietro ed atterrava vicino ai suoi due compagni... e questi ultimi, stupiti dal fatto che il loro compagno fosse stato colpito così, mollarono la presa su Gaomon e Raramon, e fecero alcuni passi indietro! 
 
"Ma... per quanto riguarda la terza parte, e cioè ucciderci... scoprirete che sarà un attimo più difficile!" esclamò Masaru con un ghigno sicuro, tenendo alzato il pugno con il quale aveva centrato ThunderBirdmon, e attorno al quale si era già accesa la sua Digi-Soul! Accanto a lui erano già apparsi anche Tohma e Yoshino... e anche loro avevano la Digi-Soul già carica!
 
"Capo!" esclamò Agumon, alzandosi da terra e sorridendo gioiosamente. Gaomon e Raramon si rimisero in piedi a loro volta, e i tre Digimon corsero dai loro partner umani per riabbracciarli, mentre Dorumon e Falcomon si mettevano al sicuro accanto al gruppo. "Capo, sei arrivato giusto in tempo! Non credo avremmo potuto resistere ancora a lungo..."
 
"Vedo che ci siete riusciti!" esclamò Falcomon con evidente sollievo. "Avete raggiunto lo stadio finale della Digievoluzione, vero?"
 
"Grazie agli allenamenti di BanchouLeomon, siamo riusciti a sbloccare la nostra Full Burst Evolution." affermò Tohma, alzando un pugno circondato di pixel azzurri. "Ora siamo in grado di combattere ad armi pari con i Bio-Ibridi."
 
Yoshino tirò fuori il suo Digivice-Ic e piazzò su di esso la mano avvolta da un'aura di pixel rosati... poi, dopo che i Digivice si furono caricati a sufficienza, i tre amici li sollevarono in aria, avvolti da aure di energia colorata corrispondenti ai colori di ciascun agente della DATS!
 
"DNA CHARGE!" esclamarono tutti e tre assieme! "OVERDRIVE!"
 
L'aura di luce che circondava i tre ragazzi si espanse di colpo, come un incendio che di colpo travolge tutto... e i tre Digimon vennero investiti dalla nube di pixel e pervasi da una corroborante ondata di energia che cominciò subito a trasformarli nelle loro forme Mega!
 
"Ce l'hanno fatta! Il capo e i suoi compagni ce l'hanno fatta!" esclamò Agumon. "Non mi sono mai sentito così forte in vita mia! Alloa, ragazzi, questo è il momento! Adesso sì che possiamo farla pagare per tutto a quei Bio-Ibridi!"
 
Gaomon alzò la guardia, puntando contro Quetzalmon. "Io sono pronto quando volete."
 
"E anch'io!" disse Raramon con la sua voce cinguettante. "Cominciamo!"
 
"AGUMON! WARP SHINKA..."
 
Agumon scomparve in un abbagliante lampo di luce, e cominciò a cambire forma, diventando molto più grande e possente... e quando il bozzolo di energia che lo aveva inghiottito si infranse, la sua forma Mega apparve davanti a tutti, aprendo le braccia in un gesto di trionfo! La forma Mega di Agumon era una sorta di gigantesco dragone robot di almeno una dozzina di metri di altezza, ricoperto da una robusta armatura a piastre di colore rosso sangue, che diventaa bianca con le orlature rosse sugli arti e sulla coda, ed era reso ulteriormente maestoso e minaccioso da un paio di manicotti dorati sugli avambracci, oltre che dalle cavigliere dello stesso colore e dagli artigli dorati di cui erano armati mani e piedi. La sua coda terminava con un anello dorato il cui bordo era reso affilato da una serie di spuntoni di ferro che spuntavano ad intervalli regolari, come a formare un sole stilizzato, e la sua testa era protetta da un elmo dorato dal quale spuntavano un paio di corna ricurve, e le sue ali erano a raggiera, ricoperte di piastre di metallo rosso! 
 
"SHINEGREYMON!" esclamò il nuovo Digimon, aprendo le ali con un ruggito di trionfo!
 
"GAOMON! WARP SHINKA..."
 
Gaomon scomparve in un vortice di luce che riorganizzò i suoi dati per alcuni secondi... e lo trasformò in una creatura dall'aspetto feroce ed intimidatorio - si trattava di un gigantesco lupo umanoide coperto da una elaborata corazza di piastre azzurre e blu, il cui pettorale era stato forgiato in modo da ricordare anch'esso come forma la testa di un lupo, con tanto di occhi rossi e luminosi! Uno stemma dorato decorava i palmi delle mani e le caviglie del nuovo Digimon, e i suoi guanti d'acciaio presentavano ciascuno tre lunghi ed affilati artigli simili a falci, mentre un mantello rosso attaccato alle sue spalle fluttuava nell'aria dietro di lui, e un simbolo di contaminazione radioattiva nero su sfondo giallo era disegnato sulla punta del suo pettorale. Il Digimon aprì i suoi occhi dorati e gettò indietro la testa per lanciare un penetrante ululato prima di esclamare il proprio nome!
 
"MIRAGEGAOGAMON!"
 
"RARAMON! WARP SHINKA..."
 
La piccola Digimon vegetale scomparve in na pioggia di petali rosa che volteggiarono in aria per qualche secondo... e poi si riunirono, sprigionando un lampo di luce rosa nel quale apparve la forma Mega della partner digitale di Yoshino! Era una Digimon umanoide che, in effetti, poteva quasi passare per un essere umano ad un'occhiata distratta: alta non molto più di un uomo normale, sembrava una donna alta e snella che indossava un attillato corpetto rosso che faceva ben poco per nascondere le sue forme, e un colletto verde che ricordava come forma le foglie di un roseto, mentre un mantello composto da foglie lunghe e strette. Indossava un copricapo a forma di rosa rossa che nascondeva i suoi occhi, e dal quale si riuscivano a vedere i suoi lunghi capelli biondi fluire sulla schiena. Portava un paio di alti stivali neri con il tacco, e tra le mani reggeva uno stocco e una frusta composti di liane ricoperte di spine!
 
"ROSEMON!"
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: ShineGreymon
Tipo: Drago di Luce
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Glorious Burst, Shining Blast, GeoGrey Sword
 
Questo Digimon, recentemente scoperto, combatte usando l'energia solare che accumula nelle sue grandi ali, e la sua spada, la GeoGrey Sword, è un'arma leggendaria che contiene il potere concentrato di Gaia, e viene evocata dalla terra stessa!
 
 
Nome: MirageGaogamon
Tipo: Cavaliere Animale
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Double Crescent Mirage, Full Moon Blaster, Gale Claw
 
Un Digimon cavaliere dall'aspetto animalesco il cui corpo è ricoperto da un'armatura di Chrome-Digizoid. Si muove a velocità incredibili, traendo in inganno il nemico con un fenomeno simile ad un miraggio, e tagliandolo a pezzi con i suoi artigli.
 
 
Nome: Rosemon
Tipo: Fata
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Thorn Whip, Rose Rapier, Forbidden Temptation 
 
Una Digimon fatata conosciuta anche come "la regina dei fiori.". Ha l'aspetto di una donna bellissima, e il desiderio di restare bella per sempre. La sua personalità è simile, ma la sua forza è degna di un Digimon si livello Mega malgrado le dimensioni ridotte.
                
 
"Cosa? Non è possibile!" esclamò Quetzalmon, vedendo i tre Digimon di livello Mega che si stagliavano fieramente davanti a loro, facendoli quasi scomparire con le loro dimensioni. "Non ho mai visto una cosa simile prima d'ora!"
 
Stegomon strinse i denti, percependo che la situazione si era complicata non poco... ma sfortunatamente per lui, ThunderBirdmon non era abbastanza sveglio da capire cosa esattamente fosse successo! "Hah! E allora? Vi siete rifatti il look, e allora? Non farà nessuna differenza, siete troppo deboli per combattere contro di noi! Yaaaaah!" esclamò il volatile corazzato, per poi gettarsi in picchiata contro ShineGreymon, gettando al vento ogni prudenza! Ghignando per la sua convinzione di superiorità, il Bio-Ibrido puntò il suo corno seghettato contro la forma Mega di Agumon, deciso ad impalarlo su di esso.
 
ShineGreymon non battè ciglio, e attese che ThunderBirdmon fosse arrivato abbastanza vicino... poi, con uno scatto fulmineo, portò in avanti un braccio e afferrò il corno dell'avversario quando quest'ultimo era ormai a pochi metri! Il Bio-Ibrido perse immediatamente la sua espressione di superiorità, spalancando gli occhi e cominciando immediatamente a dibattersi per sfuggire alla presa!
 
"C-COSA?" stridette. "No! Non è possibile! Io sono più forte di te! Mollami, dannato! Mollami!"
 
"Basta chiederlo." tuonò ShineGreymon con voce possente. Il dragone corazzato mosse un braccio e scagliò via ThunderBirdmon come se non pesasse niente, facendolo schiantare al suolo poco lontano dall'orlo della rupe da cui lui e i suoi complici erano saliti! Il Digimon artificiale emise un acuto strillo di sorpresa ed indignazione, poi cercò di rialzarsi a fatica.
 
"No... non può essere... dove... dove hai ottenuto tutta quella forza?" esclamò ThunderBirdmon, prima di notare che Quetzalmon e Stegomon non si erano mossi. "E voi due, che diavolo fate? Avanti, razza di conigli! Attaccate quei buoni a nulla! Distruggeteli! E' per questo che il vecchio Kurata ci ha mandati qui, no?"
 
"Non fare l'idiota, Kouki! Hai visto anche tu quanto sono forti, no?" esclamò Quetzalmon. "Io dico che è meglio ritirarci e fare rapporto, per poi cercare una soluzione! Se restiamo, corriamo il serio rischio di essere uccisi!"
 
"Hanno avuto solo un colpo di fortuna, tutto qui!" strillò ThunderBirdmon. "Avanti, bastardi! Fate vedere di cosa siamo capaci noi Bio-Ibridi!"
 
Stegomon sospirò e scosse la testa. "So già che me ne pentirò... Shell Needle Rain!" esclamò. Le lame d'acciaio che fuoriuscivano dalla sua schiena sfrecciarono verso MirageGaogamon con un sibilo assordante... ma il Digimon dall'aspetto di lupo umanoide scomparve letteralmente da dove si trovava, e riapparve davanti a Stegomon, colpendolo con un tremendo calcio che sollevò in aria l'enorme rettile e lo fece atterrare vicino a ThunderBirdmon, stordito e dolorante! "AAAAARGH! M-maledizione... come temevo, non siamo alla loro altezza..."
 
"Forse, se riesco a sferrare un attacco abbastanza rapido..." disse tra sè Quetzalmon, sperando nonostante tutto di riuscire a cogliere Rosemon di sorpresa e metterla fuori combattimento. Il serpente alato guizzò verso l'alto, spalancando le sue ali, poi si gettò in picchiata verso la Digimon floreale, che però reagì con altrettanta rapidità: 
 
"Rose Rapier!" esclamò. Puntò il suo fioretto contro Quetzalmon, e una massa di petali rosati turbinanti si dipartì da esso e si schiantò come un missile contro Quetzalmon, travolgendolo e facendolo finire a terra accanto ai suoi complici! 
 
"Ma... è incredibile!" esclamò Masaru. I cinque agenti della DATS erano letteralmente senza fiato davanti all'incredibile potenza dimostrata dai nuovi Mega. "Non immaginavo che la Full Burst Evolution potesse fare una cosa simile..."
 
Dorumon deglutì impressionato. "Spero... spero di essere anch'io capace di fare tanto, altrimenti verrò lasciato indietro come niente!" esclamò.
 
"Hai... hai visto anche tu, vero, Kouki?" esclamò Stegomon mentre si rialzava, scrollandosi di dosso la polvere. "Ora che sono a livello Mega, non possiamo sconfiggerli! Facciamo come ha detto Nanami e andiamocene!"
 
"Stà zitto! Sei solo un ammasso di muscoli senza cervello, la tua opinione non conta niente!" ribattè un infuriato ThunderBirdmon. "Non me ne frega niente a che livello sono! Io li faccio fuori tutti quanti!"
 
MirageGaogamon rivolse a ThunderBirdmon uno sguardo che esprimeva condiscendenza e compatimento. "Sei libero di tentare, se vuoi." disse semplicemente. ShineGreymon non fece commenti, ma si rimise in guardia, e Rosemon fece sibilare in aria la sua frusta di rovi, sollevando un paio di schiocchi. 
 
"Diamo un'altra dimostrazione della nostra nuova forza, che ne dite?" affermò la Digimon floreale.
 
ShineGreymon aprì le ali, che si illuminarono immediatamente di un'abbagliante aura di luce solare... che in breve tempo si espanse attorno al corpo del dragone solare, facendo effettivamente sembrare un sole in miniatura! Una sfera di fuoco rossa e gialla si formò tra le mani di ShineGreymon, che poi alzò le braccia in aria e la scagliò con energia! 
 
"GLORIOUS BURST!"
 
La testa di lupo che costituiva il pettorale di MirageGaogamon si aprì, e ne uscì un cannone laser già carico e puntato contro i Bio-Ibridi! Una sfera di energia gialla si formò sulla bocca del cannone, e si caricò per un attimo prima di esplodere contro i suoi bersagli sotto forma di un devastante raggio laser!
 
"FULL MOON BLASTER!"
 
Rosemon incrociò le braccia davanti a sè, risplendendo tutta di luce rosata, e il suo copricapo a forma di rosa si aprì delicatamente, prima che la Digimon fatata scagliasse contro i suoi nemici un vortice di petali di rosa fatti di pura energia distruttiva!
 
"Forbidden Temptation!"
 
Quetzalmon spalancò gli occhi in un'espressione di orrore ed incredulità, vedendo i tre attacchi che si dirigevano verso di loro a tale velocità che persino i Bio-Ibridi fecero fatica a seguirli! Non c'era nulla che gli scagnozzi di Kurata potessero fare per evitarli... e infatti, un istante dopo, gli attacchi di ShineGreymon e dei suoi compagni andarono a segno, esplodendo fragorosamente ed inghiottendo i Bio-Ibridi in una sfera luminosa ed accecante! Si sentì un tremendo rumore di roccia sgretolata, e la sezione di rupe dove gli uomini di Kurata si trovavano crollò, facendo piovere una raffica di massi verso la valle sottostante! 
 
Quando la polvere si diradò, Masaru e i suoi compagni furono in grado di vedere gli effetti terrificanti dei tre colpi: un'intera sezione di roccia era stata letteralmente strappata via dalla rupe e ridotta in polvere fluttuante. Non c'era più traccia dei tre Bio-Ibridi, anche se si erano rivelati troppo testardi e resistenti perchè i ragazzi potessero pensare di essersene già sbarazzati. Detto questo, la superiorità dei loro Mega era stata più che evidente, e Masaru dubitava che si sarebbero ripresentati tanto presto.
 
"Wow..." mormorò Chika, dopo qualche secondo di silenzio passato ad osservare il cratere che la tremenda esplosione si era lasciata dietro. "Questa... questa è la potenza di un Digimon di livello Mega?"
 
"Esatto. E ancora ShineGreymon, MirageGaogamon e Rosemon non sono in grado di esprimere tutte le loro potenzialità, avendo acquisito il nuovo livello evolutivo soltanto da poco." spiegò BanchouLeomon, arrivando con tutta calma, a braccia conserte, dal suo dojo. I ragazzi si voltarono verso di lui, e il gigantesco uomo-leone annuì in segno di approvazione. "Detto questo, sono impressionato dal fatto che siate riusciti ad impadronirvi così bene della Full Burst Evolution. Ma non è certo finita qui. Avete sconfitto tre avversari pericolosi, ma Kurata e i Digimon invasori non si arrenderanno tanto facilmente. La Full Burst Evolution sarà per voi un'arma fondamentale per affrontare questi nemici, ma dovrete continuare ad allenarvi per scoprirne tutti i segreti e comprendere il vero potere dei vostri Digimon. Ricordatevi che è stato grazie al lavoro di squadra e alla forza dei vostri sentimenti che siete riusciti ad ottenere questa nuova evoluzione. Continuate su questa strada, e nulla che Kurata o Gallantmon potranno mandare contro di voi sarà in grado di ostacolarvi."
 
"Anche noi potere far evolvere Falcomon e Dorumon così, BanchouLeomon?" chiese Ikuto guardando negli occhi il suo amico digitale.
 
BanchouLeomon volle tranquillizzare lui e Chika almeno su quel punto. "Sì, adesso la Full Burst Evolution è accessibile anche a voi." affermò. "Ora ne sapete abbastanza da poter completare il vostro allenamento anche da voi. Per il momento, comunque, è meglio se osservate Masaru, Tohma e Yoshino nei loro allenamenti, e imparate da loro. Ricordate che la Full Burst Evolution è basata soprattutto sui sentimenti, e che un errore potrebbe avere conseguenze disastrose per il Digimon."
 
"Va bene, ce ne ricorderemo..." affermò Chika, accarezzando Dorumon sulla testa. "Hai sentito, Doru-chan? Sembra proprio che finalmente abbiamo una possibilità di opporci a Kurata e ai suoi scagnozzi!"
 
"Era anche ora..." rispose il Digimon simile ad un dinosauro viola, dando un'occhiata approvante a ShineGreymon, MirageGaogamon e Rosemon. I tre Mega si rilassarono, rimpicciolendo e tornando ad essere i Rookie che erano poco prima, e i rispettivi compagni umani corsero a congratularsi con loro. 
 
"Grazie mille, Raramon..." disse Yoshino con un sorriso, abbracciando la sua Pokemon. "E grazie anche a lei, BanchouLeomon-san. E' stato un ottimo maestro per noi."
 
"Non c'è bisogno che mi ringraziate." affermò BanchouLeomon, la cui voce si era ammorbidita giusto un po'. "Dovete congratulare voi stessi. Il potere di risvegliare la Full Burst Evolution era all'interno di tutti voi, fin dall'inizio."
 
Masaru sghignazzò e alzò un pugno in aria in segno di intesa. "Già, anche su questo ti devo dare ragione in pieno, amico!" affermò il giovane street fighter. "Certo, sei stato un ottimo sensei per tutti noi, ma se non fossimo riusciti a padroneggiare la Full Burst Evolution in tempo, chissà cosa avrebbe potuto capitare ai nostri Digimon!"
 
Chika si portò una mano alla fronte con fare rassegnato, e Tohma sospirò, ormai abituato a certe uscite del suo amico e rivale. "Certo, come no... Masaru Daimon non imparerà mai a tenere la bocca cucita..." affermò il biondo, ricevendo in cambio un cenno affermativo da parte di Gaomon e Chika.
 
"Concordo perfettamente, signore." rispose il lupacchiotto pugile.
 
"Mio fratello è talmente infantile, a volte..." rincarò la dose Chika. Una comica espressione di imbarazzo si stampò sul volto del giovane street fighter, che scivolò su un ginocchio rovinando la posa plastica nella quale si era messo!
 
"Ugh... non era necessario infierire, sorellina..." mormorò imbarazzato. Per la prima volta da quando lo avevano incontrato, BanchouLeomon sorrise divertito, e per un attimo, Gaomon ebbe l'impressione che stesse guardando Masaru, Agumon, Chika e Dorumon con orgoglio. "E tu, BanchouLeomon, non sghignazzare tanto! Un giorno, Agumon ed io diventeremo più forti di te, e allora chiuderemo i conti una volta per tutte!"
 
"Deciso come sempre, vedo. Attenderò quel giorno con piacere." affermò il potente Digimon, per poi estendere il pugno destro chiuso verso Masaru, che rispose alzando a sua volta il pugno e toccando quello di BanchouLeomon in un segno di intesa! "Ora, vi consiglio di tornare dai vostri amici, e di cercare la grande città di ElDoradimon. E' lì che troverete chi ha bisogno del vostro potere."
 
"E va bene... ElDoradimon, vero?" chiese Masaru, per poi rivolgersi al piccolo Ikuto. "Senti, piccolo, tu e il tuo falchetto avete già sentito parlare di questo... ElDoradimon?"
 
Ikuto e Falcomon si guardarono, e sembrarono pensarci su per un momento, prima che il ragazzino selvaggio annuisse. "Noi... ricordare! Mercurimon-sama parlato noi una volta di ElDoradimon! Lui detto... ElDoradimon essere grande città di Digimon, che viaggiare per Mondo Digitale, e nessuno sapere bene dove essere!"
 
"Però, è possibile mettersi sulle sue tracce e seguirla." continuò Falcomon. "Anche se la città si sposta continuamente, lascia delle tracce più che evidenti del suo passaggio. Basterà trovarle... e avremo trovato anche ElDoradimon!"
 
"Perfetto!" esclamò gioiosamente Agumon, dandosi un pugno sul palmo della zampa in un modo che ricordava parecchio quello di Masaru. "Allora, capo, io dico che è il momento di metterci in viaggio, non ti pare?"
 
"Non appena avremo contattato Takuya e gli altri e gli avremo comunicato le novità... allora andremo a caccia di questo ElDoradimon." concluse Tohma... la cui mente era però occupata da un altro pensiero. Era convinto che BanchouLeomon non stesse dicendo loro tutto, per quanto sincero fosse. C'era qualcosa in lui che non lo convinceva, soprattutto il fatto che sembrava sapere così tanto di loro, del Mondo Digitale e della Digievoluzione.
 
"BanchouLeomon è un mistero che non vuole essere svelato... chi sei in realtà, BanchouLeomon?"
 
 
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"Maledizione! Maledizione! Mille volte maledizione!"
 
"Sì, lo sappiamo, Kouki. Ormai lo avrai ripetuto già più di mille volte..." mormorò Nanami, alzando gli occhi al cielo mentre si massaggiava il braccio destro ferito. Il terzetto dei Bio-Ibridi, malconcio e di pessimo umore, si stava facendo strada nella giungla, cercando come poteva di evitare i Digimon che si aggiravano da quelle parti. In quel momento, erano tutti e tre troppo indeboliti per essere in grado di combatterli. "Sai, se avessi dato retta a me e ad Ivan, e ci fossimo ritirati, ora non ci troveremmo in questa situazione!"
 
"Aaaaaargh! Stai zitta! Nessuno può dirmi cosa devo o non devo fare!" esclamò Kouki, prima che un improvviso ed intenso dolore alle costole lo facesse piegare in due. Ivan, ignorando le proprie ferite, andò a dare una mano al suo compagno più giovane, ma quest'ultimo rifiutò, tirando un manrovescio al braccio che Ivan gli stava tendendo. "E tu, non osare provare compassione per me! Lo vedrete... quando ci saremo fatti dare ancora più potere da quel vecchio, Masaru Daimon non riuscirà più a fermarci! Lo giuro sulla mia vita!"
 
Kouki si rimise in piedi barcollando, e guardando furiosamente dietro di sè. "Masaru Daimon... tu e i tuoi amichetti la pagherete! Questo affronto sarà lavato con il vostro sangue!" ringhiò.
 
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: Ed ecco a voi il nuovo capitolo! Masaru, Tohma e Yoshino hanno ottenuto le nuove forme Mega per i loro Digimon, e sono riusciti finalmente a sconfiggere i Bio-Ibridi di Kurata. La partita è ancora aperta, ma per adesso, i nostri eroi hanno un po' di vantaggio. Tra non molto, i gruppi si incontreranno nuovamente... e questa volta sarà ad ElDoradimon, dove i nostri eroi si organizzeranno per affrontare Kurata e ChaosGallantmon!
 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se era un po' breve. Ci vediamo al prossimo appuntamento con Record of Digital Wars! A presto!  
           

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Capitolo 49
*** Verso ElDoradimon ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 49 - Verso ElDoradimon
 
 
Era passato già diverso tempo da quando i ragazzi erano partiti per il viaggio che sperabilmente li avrebbe portati a sbloccare il loro potenziale latente... e MagnAngemon doveva ammettere che c'era un po' di preoccupazione nell'aria. Assieme a lui, anche Angewomon ed Antylamon avevano atteso con pazienza che i ragazzi dessero loro notizie... ma fino a quel momento, non avevano ricevuto nulla.
 
MagnAngemon, restando in piedi, apparentemente instancabile, in quella piccola stanza del nascondiglio scelto dai Digimon che ancora si opponevano a Gallantmon e all'invasione dei Gizumon, alzò lo sguardo verso il soffitto, pregando tra sè che tutto fosse andato bene... e che i Leggendari Guerrieri di cui ancora non si sapeva nulla potessero presto essere ritrovati. Chissà dove si trovavano, in questo momento...?
 
"I tuoi pensieri sono turbati, MagnAngemon." disse Antylamon, con un breve sospiro. "Posso capirti. Credo di immaginare bene cosa stai pensando, e perchè sei così preoccupato."
 
"Quei ragazzi... potrebbero benissimo essere l'ultima speranza di DigiWorld, ancora una volta." affermò l'angelo in armatura, aprendo appena un po' le sue ali e spargendo attorno a sè una piccola scarica di piume bianche che fluttuarono in aria per qualche secondo prima di trasformarsi in altrettante sfere di luce. "E noi... non possiamo fare altro che consigliarli e guidarli al meglio delle nostre possibilità, senza però poterli aiutare oltre. Mi dà l'impressione che li stiamo mandando a morire, in certe occasioni."
 
"La scelta che hanno fatto è stata loro, e soltanto loro, amico mio." disse Angewomon. "In qualsiasi momento avrebbero potuto rifiutarsi, e nessuno avrebbe potuto biasimarli per non volersi sobbarcare una responsabilità così terribile. Ma... invece loro hanno perseverato, e già una volta, in precedenza, hanno fatto qualcosa che noi ritenevamo impossibile, sconfiggendo Lucemon una volta per tutte. Oggi... la minaccia viene sia da DigiWorld che dal Mondo Reale, ma quei ragazzi non sono certo soli. Avete visto tutti che possono contare sul prezioso aiuto della DATS... e Bokomon e Neemon accompagnano sempre i nostri Leggendari Guerrieri."
 
"Anche questo è vero. Ma questo non mi impedisce di essere in ansia per il futuro di DigiWorld... da quando si è compiuta la tragedia di tre anni fa, tutte le nostre certezze sono crollate... e la morte di Mercurimon-sama ha dato loro il colpo di grazia." continuò MagnAngemon. "Solo quando l'invasore Kurata sarà stato debellato, e quando avremo scoperto i motivi che hanno spinto Gallantmon a rivoltarsi contro i valori che una volta difendeva... soltanto allora potremmo dire che DigiWorld è al sicuro."
 
"A questo proposito..." cominciò a dire Antylamon,per poi interrompersi di colpo e guardare verso un corridoio che dava su un'altra stanza. "Un momento, mi sembra che stia arrivando qualcuno. E'... una presenza che ho già sentito, ma voglio essere sicuro di chi si tratta."
 
Angewomon e MagnAngemon si girarono da quella parte a loro volta, percependo delle aure abbastanza familiari, e allo stesso tempo, in qualche modo diverse da quelle a cui erano abituati... per un po' gli ex-angeli del Mondo Digitale della Frontiera attesero con calma... e un sorriso apparve sul volto di MagnAngemon quando si rese conto che, in effetti, si trattava dei Leggendari Guerrieri, che tornavano vittoriosi dalla loro missione!
"Sono loro." disse il Digimon angelico in armatura. "Takuya e i suoi compagni. Sembra che la fortuna non ci abbia ancora voltato le spalle del tutto."
 
Angewomon ed Antylamon sorrisero sollevati, mentre i passi dei ragazzi si avvicinavano sempre di più... e finalmente, dall'oscurità del corridoio, emerse per primo Takuya, con Bokomon e Neemon a fianco, e una mano sollevata in segno di saluto! Dietro di lui, ecco apparire anche Kouji, Izumi, Tomoki e Junpei... e tutti loro davano l'impressione di essere fieri di quello che erano riusciti a fare!
 
"Ta-daaan! Eccoci di ritorno! E con gli Advanced Spirits del Vento, del Fulmine e del Ghiaccio!" esclamò Takuya. "Non dico che sia stato un lavoretto facile... ma ce l'abbiamo fatta e abbiamo preso a calci nel sedere gli uomini di Kurata! Sembra che finalmente la fortuna cominci a girare!"
 
"Ce l'abbiamo fatta, MagnAngemon-sama!" disse Bokomon, appoggiando per terra il suo pesante tomo, e inchinandosi davanti ai tre ex-Mega. "Siamo riusciti a fare in modo che Izumi, Junpei e Tomoki sbloccassero le loro forme evolute più potenti! Adesso... adesso abbiamo delle concrete possibilità di opporci ai folli piani di Kurata!"
 
"La notizia non può che farci piacere..." disse Antylamon, facendo spaziare il suo sguardo su tutto il gruppo di giovani eroi. Junpei stava sorridendo da un'orecchio all'altro, tenendo in una mano il D-Tector mentre con l'altra faceva un segno di vittoria. Tomoki agitava il suo D-Tector da una parte dall'altra come una bandierina, e Izumi si era appena riavviata fieramente i suoi bei capelli biondi. "Vi dobbiamo fare le nostre più sentite congratulazioni, giovani amici! Grazie a questa vostra impresa, abbiamo qualche possibilità in più di difendere DigiWorld. Fortunatamente l'avanzata dei Gizumon e dell'esercito di Gallantmon è un po' rallentata... credo che Kurata e Gallantmon stessero usando buona parte delle loro risorse per cercare di scovarvi e distruggervi, e non abbiano potuto prestare troppa attenzione al resto del Mondo Digitale."
 
"E' una buona norizia. Significa che almeno stiamo dando loro delle preoccupazioni." rispose Kouji tranquillamente. "Piuttosto, c'è una cosa che sarei curioso di sapere. Si è fatta rivedere per caso quella Digimon si nome Minervamon che abbiamo affrontato qualche giorno fa?"
 
"Minervamon...?" disse Angewomon, incupendosi di colpo. Con tutto quello che stava accadendo, si era sinceramente dimenticata delle Divinità Olimpie e del fatto che fossero furiose per la tragica morte di Mercurimon. "No... no, non abbiamo più trovato sue tracce in tutto il Mondo Digitale. Ma questo non significa che non ci sia più. E' probabile che stia solo aspettando il momento giusto per attaccarvi... e questa volta, non riuscirete a mandarla via tanto facilmente."
 
"Capisco... beh, non abbiamo comunque intenzione di fuggire. Questa volta, sono convinto che possiamo affrontarla... e sperabilmente, farle capire che noi non c'entriamo niente con le azioni di Kurata." disse Takuya. "PIuttosto... sapete per caso com'è la situazione con Masaru-kun, BanchouLeomon e gli altri?"
MagnAngemon scosse la testa. "Purtroppo no. Non sappiamo cosa succede in tutto il Mondo Digitale. Se riuscissimo a recuperare i nostri poteri di un tempo, allora avremmo la possibilità di vedere meglio, ma in questo momento... possiamo solo affidarci alle informazioni che ci arrivano dall'esterno."
 
"Capisco... spero che anche a Masaru-kun e agli altri sia andata bene." affermò Junpei. "Adesso... quale sarà la nostra prossima mossa? Se devo essere sincero, credo che sarebbe una buona idea ritrovare Kouichi-kun e i Digiprescelti più giovani... tra cui c'è anche Kaoru-chan, ci terrei a sottolineare."
 
Izumi ridacchiò con fare arguto e diede una leggera gomitata al suo compagno un po' in carne. "E' una mia impressione, o sei particolarmente preoccupato per Kaoru-chan? Non c'è niente di cui vergognarsi, e tu lo sai, no?" disse la biondina. Immediatamente, Junpei guardò da un'altra parte, con gli occhiali che gli si appannavano, e un inequivocabile rossore sul viso. Sì, non c'erano dubbi... erano gli stessi sintomi che Junpei dimostrava quando cercava di flertare con lei a DigiWorld! Quel ragazzo non poteva essere più ovvio...
 
"Ehm... si vede tanto?" si chiese Junpei, prima di schiarirsi la voce con un colpetto di tosse.
 
"Comunque, Junpei-kun ha ragione. Sarebbe una buona idea se riuscissimo a ritrovare Kouichi e gli altri." continuò Izumi. "Ovviamente, bisognerà farlo in segretezza. Non mi sembra ancora il caso di attirarci dietro tutti gli scagnozzi di Kurata o di Gallantmon... neanche ora che abbiamo i nostri nuovi poteri. Come possiamo muoverci?"
 
"Su questo, se non altro, possiamo darvi una mano." disse Angewomon. "Per cercare di sottrarsi alle macchine di distruzione di Kurata, e alle truppe di Gallantmon, molti Digimon hanno creato una rete di rifugi sotterranei... che penso potrete usare per raggiungere ElDoradimon, la città che fa da roccaforte per tutti i Digimon che ancora combattono per la loro libertà. E' altamente probabile che anche i vostri compagni ne abbiano sentito parlare e siano diretti da quelle parti, e forse anche il gruppo della DATS."
 
"Bene, questa è un'ottima notizia." affermò Takuya. "Se non altro, da quelle parti potremmo organizzarci meglio, e anche unire le nostre forze con quelle dei Digimon che si stanno opponendo a Gallantmon e a Kurata."
 
"Con il caos che è scoppiato di recente a DigiWorld, molti Digimon hanno dovuto abbandonare le loro case per andare a rifugiarsi ad ElDoradimon." disse Antylamon. "Sicuramente, da quelle parti troverete molti disposti a darvi una mano. Al momento, il leader degli abitanti di ElDoradimon è un Digimon conosciuto come Baronmon... immagino che lo abbiate già incontrato nel corso delle vostre avventure. Poco dopo che avete sconfitto Kerpymon... cioè, me... avete incontrato quel Digimon mascherato che faceva da custode della storia di DigiWorld."
 
"Sì... certo, me lo ricordo." affermò il piccolo Tomoki. "All'inizio Baronmon credeva che noi fossimo dei malintenzionati, ma quando ci ha visto trasformarci, si è reso conto di chi eravamo e ci ha parlato della storia di DigiWorld... la guerra tra Digimon umanoidi e animali, la ribellione di Lucemon..."
 
"Era rimasto vittima di Dynasmon e Crusadermon poco prima che noi riuscissimo a sfuggire loro..." continuò Junpei. "Questo significa che si è riformato in un Primary Village, per fortuna."
 
"Già... e adesso fa da guida e da comandante per tutti i Digimon che vogliono soltanto vivere pacificamente, ma non vogliono lasciare che Gallantmon faccia quello che vuole." continuò MagnAngemon. "Sono sicuro che sarà ben felice di accogliervi, se riuscirete a raggiungere ElDoradimon. Sfortunatamente, neanche noi sappiamo con esattezza dove si trova. Il problema è che ElDoradimon è, più che una città, un Digimon di dimensioni incredibili che vaga per il Mondo Digitale, e nessuno fino ad oggi è riuscito ad individuare una traiettoria precisa. A volte scompare, per poi riapparire da un'altra parte... immagino che sia per questo che Baronmon ha scelto ElDoradimon come base per la resistenza."
 
"Vorrà dire che lo cercheremo. E magari incontreremo anche Masaru-kun e gli altri... e anche Kouichi-kun e i Leggendari Guerrieri che sono con lui." rispose Takuya, sentendosi comunque un po' più tranquillo ora che sapeva che avevano delle concrete possibilità, e soprattutto dei potenziali alleati. "Voi, intanto... cosa farete? Sicuramente i nostri nemici vi staranno dando la caccia, e non tarderanno ad inseguirvi."
 
Angewomon fece un cenno con la testa. "Voi non preoccupatevi per questo. Sapremo arrangiarci e sfuggire ai loro occhi." affermò. "Per adesso, la cosa importante è che voi sfuggiate a Kurata e a Gallantmon, e raggiungiate ElDoradimon."
 
"Noi faremo in modo di unirci a voi più avanti, e vi aiuteremo in tutti i modi possibili." affermò MagnAngemon. "Non appena vi sarete rilassati un po' e vi sentirete pronti, è meglio che partiate per raggiungere ElDoradimon."
"Certamente." affermò seriamente Kouji. "Spero che Kouichi e gli altri si trovino già lì e siano al sicuro..."
 
 
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"Hm. Devo ammetterlo, sono rimasto impressionato dal modo in cui siete riusciti a raggiungere la vostra nuova Digievoluzione." commentò BanchouLeomon con un cenno della testa, guardando i ragazzi della DATS schierati davanti a lui assieme ai loro Digimon. "Tutti voi vi siete dati da fare, e avete dimostrato notevole attitudine. Tuttavia, non commettete l'errore di pensare che adesso, solo perchè, i vostri Digimon possono raggiungere il livello Mega, abbiate la vittoria assicurata."
 
"Immagino che ora che i Bio-Ibridi sanno di non essere più invincibili, Kurata si inventerà qualcos'altro per cercare di farci fuori." disse Yoshino, lasciando che Raramon si appollaiasse sulla sua spalla. "E non escludo che possa anche potenziare quei tre e conferirgli qualche nuovo potere."
 
"Che vengano pure, quei buoni a nulla! Io e il mio capo gli faremo vedere chi siamo noi della DATS!" esclamò Agumon. Il piccolo dinosauro sferrò qualche colpo in aria, per poi mettersi in posizione di guardia. "Adesso che posso diventare ShineGreymon, mi sento pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo!"
 
"Ben detto, Agumon! Così parla un vero uomo! Niente esitazioni, niente dubbi! Abbiamo una missione da compiere, e la compiremo!" gli fece eco Masaru, elettrizzato. Chika sospirò e si sfregò la fronte con una mano, abituata alle uscite di suo fratello... mentre Dorumon sbattè gli occhi meravigliato.
 
Comunque, Tohma sembrò prendere a cuore l'avvertimento di BanchouLeomon, e volle consigliare prudenza. "Con calma, Daimon-kun. Non hai sentito cosa ha detto BanchouLeomon-san?" affermò il biondo stratega della DATS. "Siamo in una situazione delicata, nel caso tu non te ne sia accorto... e la prima cosa da fare sarebbe riunirci con i Leggendari Guerrieri, e fare fronte comune sia contro Gallantmon che contro gli uomini di Kurata."
 
"Io sperare che Guerrieri Leggendari riusciti dove dovevano andare..." disse Ikuto, pensando ai loro compagni. "BanchouLeomon sapere dove noi potere andare per cercarli?"
 
Il gigantesco uomo-leone annuì lentamente, guardando poi verso l'orizzonte e facendo ruotare un po' quel filo d'erba che teneva sempre tra le fauci. "In giro per il Mondo Digitale, c'è un Digimon molto particolare. ElDoradimon, un'immensa creatura che trasporta una città intera sul suo guscio." disse BanchouLeomon. "I nemici di DigiWorld, almeno fino a questo momento, non sono mai riusciti ad individuarlo... e proprio per questo, ElDoradimon è diventato il rifugio di innumerevoli Digimon che vogliono sfuggire alla tirannide. E' lì che incontrerete un mio compagno, Baronmon, storico di DigiWorld e custode della sua sapienza perduta. Sicuramente lui potrà aiutarvi a ritrovare i vostri amici... e inoltre, lì potrete contare su numerosi Digimon disposti a darvi una mano."
 
"Bene, allora è lì che andremo." disse Tohma. "La ringraziamo per l'aiuto, BanchouLeomon."
 
"Non verrà con noi, signor BanchouLeomon?" chiese Dorumon, guardando verso gli occhi del possente guerriero, che abbassò lo sguardo e lo osservò con aria di simpatizzare con lui... e allo stesso tempo, Masaru ebbe l'impressione di vedere un'ombra di dubbio negli occhi del possente guerriero, ma non era ben sicuro di cosa potesse essere, e soprattutto del motivo per cui un individuo stoico e possente come BanchouLeomon potesse nutrire dei dubbi...
 
"Purtroppo no. Ci sono altri posti, a DigiWorld, dove è necessario il mio aiuto, almeno per adesso." affermò BanchouLeomon. "Ma non preoccupatevi, sono sicuro che ci incontreremo ancora. Per adesso, vi ho insegnato tutto quello di cui avete bisogno per affrontare questa delicata situazione."
 
Agumon si grattò la testa, un po' perplesso. "Per adesso? In che senso?"
 
BanchouLeomon sembrò esitare un attimo prima di dare una spiegazione. "Sarebbe un po' troppo lungo da spiegare." affermò il guerriero del Mondo Digitale. "Ma quello che posso dirti è che quello che sta accadendo qui, in questo momento, non è che una piccola parte di qualcosa di più grande che si è messo in moto... molto tempo fa. Talmente tanto tempo fa che io stesso faccio fatica ad immaginarlo. Voi avrete un ruolo molto importante... in questa guerra e in ciò che verrà dopo."
 
Masaru corrugò la fronte con espressione sempre più dubbiosa. "Io... non sono sicuro di capire quello che vuol dire, ma... staremo comunque all'erta!" affermò infine, decidendo che per il momento era più importante risolvere il problema immediato. "Buona fortuna, BanchouLeomon! E... mi raccomando, quando ci incontreremo di nuovo e avrò preso a calci in culo Kurata, spero che vorrai accettare la mia sfida!"
 
Il ragazzo ed Agumon estesero i loro pugni chiusi verso il Digimon leonino, e quest'ultimo rispose facendo un sorriso rassicurante, e toccando i pugni dei suoi due "allievi" con il suo. "Senza dubbio." affermò. "Ora andate. Per adesso, non posso che farvi i miei migliori auguri."
 
"Comunque, lo apprezziamo molto, signor BanchouLeomon!" esclamò Chika, accarezzando Dorumon sulla testa. Il piccolo dinosauro viola chiuse gli occhi, godendosi il momento. "Grazie per averci aiutato... e le prometto che io e Dorumon ci alleneremo per cercare di raggiungere la forma Mega anche noi!"
 
"Anche io ed Ikuto. Faremo in modo di non restare indietro." disse Falcomon, sbattendo allegramente le ali. "Grazie infinite!"
 
BanchouLeomon fece un cenno con la testa, in segno di intesa... e poi, si calò il frontino del berretto e scattò via con un balzo da ninja, scattando verso le alte rupi che circondavano quel luogo. In men che non si dica, BanchouLeomon si era dileguato, lasciandoli su quella rupe a picco, da soli...
 
"Beh, questo è quanto, almeno per adesso..." disse Gaomon, immaginando che a quel punto tanto valeva mettersi in viaggio. Si voltò verso il suo partner umano e lo guardò con convinzione, attendendo ordini. "Allora, signore... crede che sia una buona idea seguire il consiglio di BanchouLeomon, e cercare quel Digimon di nome ElDoradimon?"
 
"Non sono sicuro al cento per cento che sia la scelta migliore." affermò il biondino. "Ma a questo punto, non abbiamo molte altre possibilità... dobbiamo iniziare a cercare, e per farlo dobbiamo sapere prima di tutto dove andare a cercare..."
 
Prima che Tohma potesse concludere il su ragionamento, Masaru ed Agumon partirono con decisione e fecero cenno anche agli altri di seguirli, senza stare a preoccuparsi di certi dettagli! "Aaaah, e non ti lambiccare tanto il cervello con questi dettagli! Intanto muoviaoci, poi ci verrà in mente qualcosa!" affermò il giovane street fighter. "Forza, ragazzi, in marcia! Chi si ferma è perduto!"
 
"Ma cos..." rispose Tohma, restando lì con una buffa espressione spiazzata sul volto. "A... Aspetta un momento, Daimon! Non possiamo mica andare così allo sbaraglio! Dobbiamo..."
 
"Su, forza! Non aspettiamo oltre!" esclamò Agumon. "In marcia per ElDoradimon!"    
 
"Hey, aspetta, fratellino! Non avere tanta fretta!" esclamò Chika, per poi alzare gli occhi al cielo quando il fratello maggiore e il suo Digimon continuarono imperterriti per la loro strada, senza neanche voltarsi per ascoltare quello che avevano da dire gli altri. "Ah, lasciamo perdere! Mio fratello è così infantile, a volte... e anche Agu-chan! Proprio un bel modello si è scelto!"
 
Tohma restò interdetto, ma dentro di sè provava una strana sensazione di rabbia ed inadeguatezza. Lui stava semplicemente cercando di fare in modo che il gruppo se la cavasse in un mondo ostile e pericoloso come DigiWorld... soprattutto adesso che avevano alle calcagna sia Kurata e i suoi Bio-Ibridi che Gallantmon e i suoi seguaci. E invece, Daimon era lì che buttava al vento ogni prudenza e se ne andava così a cuor leggero... e ciò nonostante, aveva l'impressione che tutti fossero più disposti a seguire lui. Che cosa c'era che non andava?
 
"Signore?" chiese Gaomon, riscuotendo Tohma dai suoi pensieri. Il biondo agente della DATS guardò verso il suo amico digitale, che fece notare che il gruppo stava cominciando già ad incamminarsi dietro Masaru ed Agumon. "E' meglio non restare indietro. Stanno.. già andando alla ricerca di ElDoradimon." Anche il lupacchiotto pugile sembra esterrefatto e dubbioso di quello che stavano facendo, e non credeva che avessero fatto una scelta molto oculata...
 
Tohma si schiarì la voce. "Sì, arrivo, Gaomon. Spero solo che Daimon-kun sappia quello che sta facendo..." disse tra sè.
 
 
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Tuttavia, non erano solo i gruppi di agenti della DATS a fare i preparativi per la loro cerca... nella dimora di ChaosGallantmon, il Digimon oscuro che si spacciava per il salvatore di DigiWorld stava ricevendo un rapporto da alcuni dei suoi sottoposti... e più esattamente, da WarDevidramon e da Astamon, che stavano comunicandogli come stavano andando le loro ricerche.
 
"Mio signore ChaosGallantmon-sama... ho il piacere di comunicarle che i miei sottoposti sono riusciti a raccogliere delle informazioni sui Bio-Ibridi creati da Kurata, oltre che sui nuovi modelli di Gizumon a sua disposizione." affermò WarDevidramon. "Ho sottoposto tutte le informazioni raccolte ai miei Searchmon, e con un po' di fortuna, entro breve dovremmo essere in grado di preparare delle contromisure."
 
Il cavaliere nero fece un cenno con la testa, soddisfatto. "Va bene, WarDevidramon. Un ottimo lavoro. Per quanto i Leggendari Guerrieri siano il problema principale, quel Kurata ha molte risorse a sua disposizione... e non tenerlo d'occhio sarebbe un errore che in questo momento non ci possiamo permettere." affermò, prima di spostare il suo sguardo ardente in direzione di Astamon. "E tu, Astamon? Come procede il tuo piano? Sei riuscito ad individuare la posizione di ElDoradimon?"
 
Il demone si inchinò elegantemente. "Siamo in fase di conferma, mio signore ChaosGallantmon-sama." rispose con tutta calma. "ElDoradimon è in questo momento in fase di movimento... ma tra non molto dovrebbe fermarsi in una posizione che darebbe ai Digimon difensori un indubbio vantaggio."
 
"Spiegati meglio." continuò ChaosGallantmon.
 
"Giusto, chiedo scusa. Dovevo essere più preciso." continuò Astamon. "Secondo i miei calcoli, e considerando gli spostamenti di ElDoradimon, dovrebbe fermarsi nel bel mezzo del più grande lago della regione a nord di qui. E' un luogo facilmente difendibile, e i Gizumon di Kurata non sono in grado di attraversare l'acqua tanto facilmente, in ogni caso."
 
"Questo sarebbe un problema anche per noi." continuò WarDevidramon. "Non riusciremo ad attaccare ElDoradimon tanto facilmente, se dovesse prendere quella posizione. Cosa suggerisci di fare, Astamon?"
 
ChaosGallantmon ci pensò su un momento. "Meglio non agire frettolosamente. Non sappiamo abbastanza di ElDoradimon e dei suoi abitanti." affermò. "Dopotutto, non siamo gli unici a cercarlo. I Guerrieri Leggendari e la DATS staranno certamente tentando di rintracciarlo, e anche Kurata e i suoi uomini. Lasciamo che siano loro a fare il lavoro per noi, almeno per adesso. Man mano che la battaglia tra loro andrà avanti, i difensori di DigiWorld saranno costretti a rivelare le loro carte."
 
"Sono d'accordo, grande ChaosGallantmon-sama." rispose Astamon. "E' proprio quello che volevo proporre io. Nel caso, a mio parere improbabile, che ElDoradimon non si fermi nella posizione prevista... mi sono preso comunque la libertà di fare in modo che diverse divisioni dei Digimon sotto il mio comando fossero dislocate nei dintorni della zona, per studiarne i punti deboli e trovare le nostre migliori opportunità d'attacco."
 
"Ammetto che non è male come idea." disse WarDevidramon. Per quanto Astamon non gli fosse simpatico, e lo vedesse come uno scomodo concorrente per il favore del suo signore, se non altro doveva rendere merito al merito. "Ma come facciamo a sapere che i Guerrieri Leggendari e quelli della DATS si riuniranno per forza ad Eldoradimon? Potrebbero avere altre idee in mente."
 
"Non hai torto, e in effetti ho pensato anch'io che potrebbe andare diversamente da come ho immaginato." rispose Astamon. "Ma... alla fine, sono convinto che saranno costretti a dirigersi ad ElDoradimon. Non c'è altro luofo in cui potrebbero essere sicuri a lungo."
 
"Capisco. Bene, in tal caso, cerchiamo di avere pazienza e vedere come si mette." affermò ChaosGallantmon. "Astamon, non perdere d'occhio nè ElDoradimon nè gli umani. Se tutto va bene, mentre la DATS e Kurata si indeboliscono a vicenda, troveremo il modo per sferrare il colpo decisivo."
 
"Sì, mio signore." rispose Astamon inchinandosi di nuovo. "Con un po' di pazienza, potrò darle dei risultati sicuri. Al momento... ritengo più prudente verificare come si evolve la situazione."
 
"Va bene. Avviserò BlackMegaGargomon e Kuzuhamon dei recenti sviluppi." concluse WarDevidramon. "Lascio il resto alla tua discrezione, Astamon."
 
"Saprò farne buon uso." disse Astamon, sorridendo tra sè. Le cose stavano andando bene, per il momento. Le sue previsioni si erano finora rivelate corrette... e ora stava a lui fare in modo che continuassero ad esserlo.
 
 
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La situazione, nella base segreta del professor Akihiro Kurata, non era esattamente altrettanto tranquilla...
 
"Quei poteri che ci hai dato erano una fregatura, vecchio bastardo!" esclamò Kouki, sbattendo con violenza un pugno sulla scrivania alla quale il perfido scienziato stava lavorando, disegnando dei grafi alla luce di una lampada da tavolo come un topo di biblioteca.
 
Malgrado la violenza con cui il suo scagnozzo si era presentato, Kurata gli si rivolse con la sua ormai usuale aria sussiegosa e falsamente gioviale. "Ooooh, mi sembra che il mio giovane amico, qui presente, abbia qualcosa da ridire circa i poteri che gli ho così generosamente conferito." affermò senza apparente contrarietà. "Posso sapere in cosa consiste il reclamo? E... posso anche chiedere di non starmi così appiccicato? Rende un po' difficile dare una risposta."
 
"Quello che il mio collega vorrebbe dire..." disse Nanami con un sospiro, facendo cenno a Kouki di non stare proprio in faccia a Kurata - perchè le toccava sempre lavorare con simili idioti? "E' che i poteri che lei ci ha conferito non sono più sufficienti. Quelli della DATS hanno scoperto una nuova evoluzione, e adesso i loro Digimon possono raggiungere il livello Mega. Al momento, non siamo in grado di competere con loro. Eravamo anche riusciti ad individuarli, ma ci hanno ridotto... nelle condizioni in cui vedete."
 
"E non sono i soli, Kurata-hakase..." disse la voce del generale Akameshi, un attimo prima che il militare si presentasse nell'ufficio di Kurata. Aveva una benda attorno alla fronte, e il braccio destro tenuto al collo con una medicazione. "I Leggendari Guerrieri del Vento, del Fulmine e del Ghiaccio sono riusciti in qualche modo a sbloccare la loro evoluzione successiva. Hanno sconfitto i miei uomini e distrutto numerosi dei nostri Gizumon. Dobbiamo prendere immediatamente dei provvedimenti, o rischiamo di perdere tutto il vantaggio che abbiamo."
 
Ivan non disse nulla, ma si limitò ad annuire, in accordo con Akameshi... e Kurata si alzò dalla sua scrivania, mostrando alcuni fogli su cui aveva disegnato dei diagrammi. "Bene, bene. Capisco quale sia il problema, signori, quindi non c'è bisogno di inutili allarmismi. Il vantaggio è ancora tutto dalla nostra parte, anche se non immaginavo che avremmo dovuto ricorrere a questo così presto." affermò, riuscendo solo ad irritare ulteriormente il poco paziente Kouki. 
 
"Cosa? Che stai fernaticando, vecchio? Parla chiaro!" esclamò il giovinastro. 
 
Kurata sorrise malignamente, lasciando che un fascio di luce illuminasse le piccole lenti dei suoi occhiali. "Certamente, mio giovane ed impulsico amico... vedi, grazie alla collaborazione della nostra cara Chizuru Umino... abbiamo trovato il modo di potenziare ulteriormente il codice digitale che vi abbiamo infuso." spiegò. "Finora, non abbiamo potuto fare altro che integrare i dati di Digimon di livello Armor, visto che non eravamo in grado di far accettare al corpo umano un carico di dati più pesante. Ma... adesso, sfruttando dei sistemi più efficienti, di compressione dei dati, riteniamo di poter fare in modo che i vostri corpi accettino i codici di Digimon di livello Mega, portandovi ad un livello almeno pari a quello dei nostri cari amici."
 
"Heh... sai, vecchio, devo ammettere che mi piace il tuo modo di pensare." disse Kouki, ghignando ferocemente al pensiero di diventare più forte di Masaru e rendergli la pariglia per l'umiliazione che gli aveva inflitto. "Allora, che cosa stiamo qui ad aspettare? Andiamo a farci infondere i poteri di un Digimon di livello Mega!"
 
"Calma, mio giovane ed impetuoso amico." disse Kurata. "Ho detto che c'è la possibilità di infondervi il codice di Digimon di livello Mega, ma... bisogna vedere se il corpo umano è in grado di sopravvivere all'infusione. Al momento... beh, diciamo che la nostra collaboratrice, Kaede Suzushiro, si sta occupando di verificare questa possibilità. Se sopravviverà, vedremo di fare lo stesso con voi. Altrimenti... beh, vorrà semplicemente dire che correggeremo gli errori, e se voi avrete il coraggio, vi sottoporremo all'infusione."
 
"A questo punto, non credo abbiamo molta scelta, vero?" chiese retoricamente Nanami. "Dopotutto... anch'io ho i miei motivi per partecipare a questo esperimento. E va bene, Kurata-hakase, vorrà dire che aspetteremo."
"Nessuna obiezione." disse Ivan, tenendo le braccia conserte.
 
Kouki grugnì per l'irritazione, ma non c'era molto che potesse fare. Kurata aveva ancora una volta il coltello dalla parte del manico. "Tsk... come mi da fastidio aspettare... e va bene, ma vediamo di fare in fretta! Il mio orgoglio non mi permette di restarmene qui impalato mentre quel bastardo di Masaru Daimon se ne va in giro per il Mondo Digitale facendosi beffe di me!"
 
"Mamma mia, che tipo focoso..." disse Kurata con una risatina a mezza bocca, per poi prendere tutte le cartelle che gli servivano, e uscire dal suo ufficio tramite una porta laterale. Akameshi corrugò la fronte e seguì il suo complice, facendo cenno agli altri tre Bio-Ibridi di non seguirlo.
 
"Quello che accade dietro questa porta è, e deve rimanere, un segreto. Non possiamo rischiare che i dettagli del procedimento di Bio-Ibridizzazione diventino noti a dei profani." affermò. "Nel caso l'esperimento su Kaede Suzushiro vada bene, vi farò sapere."
 
"Io spero che quella ragazza si salvi..." disse Ivan a voce alta. Gli altri due ignorarono il suo commento, e si limitarono a restituire ad Akameshi uno sguardo astioso prima che il generale richiudesse la porta dietro di sè.
 
"Che si salvi o meno, non cambia la realtà dei fatti. Ormai siamo tutti in questa storia fino al collo... e non possiamo fare altro che cercare di andare avanti fino alla fine." affermò Nanami, aggiustandosi un po' la bombetta sulla testa. Con un gesto che poteva apparire sbarazzino ma che in realtà esprimeva fastidio ed incertezza, la bionda vestita di nero prese il suo ombrellino e lo aprì. "Io, per parte mia, ho i miei motivi per essere coinvolta in tutto questo. Voi potete pensarla come volete, ma io non mi tirerò indietro."
 
Ivan annuì lentamente. Non immaginava quali potessero essere gli obiettivi di Nanami, e immaginava che la biondina glieli avrebbe rivelati, ma poteva simpatizzare. Anche lui, per quanto non gli piacesse Kurata, aveva i suoi motivi per fare quello che stava facendo, anche se avesse dovuto costargli l'inferno...
 
"Va bene, va bene..." disse Kouki con strafottenza. "Non so perchè vi fate tanti scrupoli di trovare un motivo per quello che fate, ma non me ne frega niente, alla fine. Io non mi faccio tutte queste complicazioni. Masaru è il mio nemico, e lo voglio sconfiggere. Questo è tutto, per me. E ora forza, andiamo. Ci riposiamo un po', e poi vediamo se quella marmocchia ha tirato le cuoia o meno."
 
Kouki uscì dall'ufficio di Kurata a passo quasi di marcia, sbattendo la porta dietro di sè... mentre Ivan e Nanami restavano indietro, guardandolo con disapprovazione.
 
"Hmph." disse la biondina, chiudendo l'ombrello. "Poteva almeno fare il favore di tenerci aperta la porta." 
 
 
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Da un'altra parte di DigiWorld, un altro gruppo di amici, dopo una lunga e stancante marcia attraverso una folta giungla tropicale, e dopo aver superato numerosi pericoli - ostacoli naturali, Digimon ostili al servizio di Gallantmon... - era riuscito finalmente ad arrivare a destinazione. I rumori della foresta si erano man mano ridotti, e la vegetazione si era fatta sempre più rada... finchè, una volta scostate alcune ampie foglie, davanti agli occhi di Kouichi Kimura e dei suoi compagni non si rivelò uno degli spettacoli più incredibili che avessero mai visto in vita loro.
 
"Ci siamo, amici... finalmente siamo arrivati, quello che vedete davanti a voi... è ElDoradimon!" disse Persiamon, lei stessa rimasta a bocca aperta davanti alla vista di quell'immenso Digimon!
 
Quella che, ad una prima occhiata distratta, sembrava una gigantesca formazione rocciosa ricoperta di vegetazione... si rivelò essere invece il Digimon più grande e più imponente che Kouichi e i suoi compagni avessero mai visto! Si trattava di una testuggine gigante lunga letteralmente chilometri, talmente immensa che sul suo guscio sorgeva una grande città dall'architettura in stile maya o inca, sulla quale svettavano alcune torri... in particolare una che dominava l'intera città! La capitale era circondata da una fitta macchia di alberelli e muschio che crescevano sul guscio della titanica testuggine, la quale si muoveva su quattro colossali zampe che fuoriuscivano dal suo guscio di pietra d'argilla, erano ulteriormente protette da delle enormi piastre fatte di mattoni cotti, e terminavano con tre unghioni dorati! La sua testa, talmente grande che ci sarebbe potuta tranquillamente passare una nave da crociera, era ulteriormente protetta da una piastra dorata decorata con rune rosse, sotto la quale erano visibili gli occhi azzurri del titanico Digimon. Una coda lunga e relativamente sottile, completamente ricoperta da una corazza di mattoni rosso-marroni, si muoveva lentamente dietro il corpo di ElDoradimon, che nei pochi punti in cui non era coperto dall'armatura, era protetto da delle spesse squame verdi grandi come scudi! Era una visione mozzafiato nella sua magnificenza... e già da quella distanza si potevano vedere numerosi Digimon volanti che sciamavano attorno alla torre più alta! 
 
"Accidenti..." mormorò Sophie dopo diversi secondi di meravigliato silenzio. "Quindi... quello sarebbe ElDoradimon? Io... mi aspettavo di tutto, ma non che fosse un Digimon così enorme!"
 
"Siamo arrivati." disse Ebidramon, annuendo lentamente. "Quello è ElDoradimon... la mitica città perduta dove i Digimon ancora e sempre cercano di difendere la loro libertà..."
 
"Un posto... anzi, un Digimon come questo... non l'avevo immaginato mai..." disse Kouichi.
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: ElDoradimon
Tipo: Mutante
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Golden Road, Meteor Earthquake, Giant Nipper
 
Un Digimon mutante conosciuto per essere il più grande Digimon mai misurato. Una volta vagava per DigiWorld in cerca di dati su ciò che rimaneva di un antico computer, probabilmente Yggdrasil, e col tempo è diventato un tutt'uno con tali dati. E' un Digimon lento e scarsamente intelligente, ma le sue dimensioni e la sua corazza lo rendono inespugnabile.
 
 
"Siamo finalmente arrivati ad ElDoradimon." affermò Persiamon, lei stessa meravigliata di una tale magnificenza. "E' qui che organizzeremo il contrattacco per liberare DigiWorld da Kurata e dalle forze di Gallantmon."
 
Dalla giungla, uno alla volta, uscirono Kouichi, Kaoru, Shinya, Sophie e Katsuharu, ognuno di loro come ipnotizzato alla vista del colossale ElDoradimon che avanzava con lentezza ma in maniera inarrestabile, appiattendo letteralmente tutto ciò che si trovava sul suo cammino. "Ehm... avrei una piccola domanda da fare... esattamente, com'è che facciamo ad avvicinarci ad ElDoradimon senza farci schiacciare? Siamo... come formiche paragonati a lui!" chiese il fratellino di Masaru, decisamente spiazzato.
 
Persiamon sorrise astutamente, replicando come se la cosa non costituisse un problema. "Oh, non ti preoccupare per questi dettagli, ragazzo mio!" affermò con un ghigno. "Sappi che è una cosa a cui ho pensato fin da prima che il nostro esodo iniziasse, e a cui ho dedicato un bel po' del mio tempo..."
 
"Taglia corto e dì che non sai come fare." disse bruscamente Ebidramon.
 
La ragazza-gatto, che pure stava cercando di darsi un tono, perse l'equilibrio e per poco non finì faccia a terra per il disappunto! "Ugh... stavo cercando le parole per dirlo, Ebidramon!" esclamò, sotto gli sguardi increduli dei ragazzi del gruppo di Kouichi! "E... e comunque non è vero che non ho ancora trovato una soluzione! Diciamo semplicemente... che sto sperimentando una temporanea mancanza di creatività!"
 
"E' più o meno la stessa cosa, non per dire..." disse Katsuharu. Dal gruppo di Digimon che li seguivano cominciavano a provenire delle voci di protesta, e il ragazzo per un attimo ebbe idea che si sarebbero dovuti prodigare a convincere i meno coraggiosi ad avvicinarsi ad ElDoradimon... quando il suono di alcuni battiti d'ali attirarono la sua attenzione, e i giovani Digiprescelti guardarono verso l'alro: alcuni dei Digimon che volavano attorno alla torre più alta si erano staccati dal gruppo e stavano scendendo verso il gruppo, decisi a verificare se non fossero per caso servitori di Gallantmon. Si trattava di un gruppo di Pteramon, Digimon simili a rettili alati meccanici con la pelle ricoperta di metallo blu-grigio e dei missili montati sotto le ali. Kouichi ricordava che uno di quei Digimon faceva parte di un gruppo di guerrieri, guidati da uno Zanbamon, che aveva tentato senza successo di affrontare Dynasmon e Crusadermon alla Fiera dell'Autunno.
 
Ma quello che Kouichi notò, in particolare, fu la figura mascherata che cavalcava uno degli Pteramon - un umanoide vestito alla maniera di un alto sacerdote Maya, con un elegante abito sciamanico verde e un mantello rosso sulle spalle, un elaborato copricapo sulla testa, e un mascherone blu da oni con tanto di zanne sporgenti. Un bagliore di sorpresa e gioia balenò negli occhi del misterioso Digimon quado riconobbe Kouichi, che a sua volta sorrise e agitò una mano verso il Digimon che aveva appena riconosciuto...
 
"Quello è Baronmon!" esclamò il giovane detentore degli Spirits dell'Oscurità. "Era... uno storico di DigiWorld, che ci ha parlato di Lucemon e di ciò che è successo tanto tempo fa durante la guerra tra Digimon umanoidi e Digimon animali! Vedo... che sta bene, per fortuna!"
 
"Vedo il ragazzo che conoscevo... e il Digiprescelto degli Spiriti dell'Oscurità!" disse Baronmon, il cui Pteramon si appoggiò a terra con un elegante battito d'ali. "Benvenuto ad ElDoradimon, Kouichi Kimura... a te e ai tuoi amici!"
 
"Nobile Baronmon..." disse Persiamon, facendo un inchino.
 
"E' un piacere anche per me vederla, nobile Baronmon." rispose Kouichi sollevato, poi si voltò verso i suoi compagni per presentare loro il Digimon mascherato. "Shinya, Sophie, Kaoru, Katsuharu... vi presento Baronmon, archivista della storia di DigiWorld... e nostro grande amico!"
                   
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: Scusate il capitolo breve, ma non avevo una grandissima ispirazione per questo capitolo. Comunque, immagino che tra non molto comincerà un'altra mini-saga... e soprattutto, rivedremo in scena Minervamon! Che ne dite, può essere interessante come anticipazione?
 
Ci vediamo presto, cercherò di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile! A buon rendere!      
   
        
           

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Capitolo 50
*** ElDoradimon, la città della speranza ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 50 - ElDoradimon, la città della speranza
 
 
Kouichi non potè impedirsi di sorridere speranzoso nel vedere il suo amico Baronmon scendere dal suo Pteramon personale per accogliere il piccolo gruppo di Leggendari Guerrieri. Con il contegno di un leader, l'archivista di DigiWorld si piazzò davanti ai nuovi arrivati e li accolse con un elegante inchino.
 
"Benvenuti ad ElDoradimon, Leggendari Guerrieri. Ammetto che sono sorpreso, pur piacevolmente, di vedere che ci sono dei nuovi arrivati nel vostro gruppo." affermò Baronmon. "E' certamente una buona notizia. Il nostro mondo è sull'orlo del baratro... e se c'è qualcuno in grado di salvarlo, siete sicuramente voi."
 
"Abbiamo... abbiamo già avuto qualche incontro con gli invasori di DigiWorld..." affermò Katsuharu. "E non è stato per niente piacevole, signor Baronmon."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON 
 
Nome: Baronmon
Tipo: Mago
Attributo: Virus
Livello: Armor
Attacchi: Meteor Dance, Scarlet Hair
 
Questo Digimon di livello Armor si occupa di archiviare la storia di DigiWorld per trasmetterla ai posteri, e custodisce una grande galleria di manoscritti. Testimone della grande guerra tra Digimon umanoidi e Digimon animali, ora si occupa di accogliere i Digimon profughi ad ElDoradimon, per organizzare il contrattacco contro coloro che minacciano DigiWorld.
 
 
Il Digimon mascherato annuì lentamente. "Sì, posso capire, miei giovani amici. DigiWorld è sotto attacco, e questa volta sono proprio gli esseri umani a costituire la minaccia più grande per tutti noi." affermò. "Non avrei mai immaginato che il contatto con il Mondo Reale avrebbe avuto conseguenze così terribili per il nostro mondo. Ma adesso non è il momento di restare qui a pensare a quello che avrebbe potuto essere. Sappiamo già dei Gizumon, i Digimon artificiali che stanno trasformando la nostra terra in una landa sterile e desolata... e sappiamo anche dell'improvviso voltafaccia di Gallantmon, che pure era stato uno dei Cavalieri Reali che si erano opposti al volere di Lucemon..."
 
"Ho già sentito parlare di questo Gallantmon e di quello che è successo..." disse Sophie, sfregandosi la nuca. "E anzi, abbiamo avuto modo di sperimentare sulla nostra pelle la forza di Gallantmon. E' stata un'esperienza... che non vorrei mai ripetere!"
 
"Cosa? Vorreste dire che voi... avete già affrontato Gallantmon? Questo... questo è incredibile!" esclamò Ebidramon. "Nessuno che abbia mai osato sfidare Gallantmon è riuscito a sopravvivere! Come... come avete fatto?"
 
"Diciamo che è stato un bel colpo di fortuna..." rispose imbarazzato Shinya. "Se non fosse stato per quel BanchouLeomon che è venuto a toglierci le castagne dal fuoco, saremmo stati in una pessima situazione. E usare i nostri Beast Spirits ha solo peggiorato le cose."
 
Baronmon annuì e si sfregò il mento con una mano. Quel nome che ritornava così spesso, in questi tempi bui... "BanchouLeomon, eh?" chiese il Digimon archivista. "Sì... sì, anch'io ho sentito parlare spesso di lui! Si dice che sia un indefesso difensore della giustizia, ma anche un Digimon solitario e misterioso, che non lavora volentieri con gli altri. Detto sinceramente, anche se sono contento che ci stia aiutando a distruggere i Gizumon, non sono sicuro di cosa pensare su di lui."
 
"Se non altro ha salvato i nostri compagni... e senza di lui, non credo che saremmo arrivati fin qui." disse Kaoru, guardando preoccupata verso le torri più alte di ElDoradimon. Chissà cosa stavano facendo la sua mamma e il suo papà in quel momento... anche il Mondo Reale era stato profondamente scosso da quello che era successo quando i Digimon l'avevano attaccato in forze... e in quel momento, era Kurata ad avere in mano le carte migliori.
 
"Comunque, penseremo ai nostri problemi nell'ordine in cui si presentano." affermò Persiamon, decidendo che non era il momento di disperdersi in eccessivi ragionamenti finendo per ignorare ciò che avevano davanti. "Per adesso... credo che la cosa più importante da fare sia fare in modo che i compagni di Kouichi, tra cui c'è anche suo fratello Kouji, si riuniscano a loro. Se ci incontrassimo tutti qui ad ElDoradimon... sicuramente il resto dei Leggendari Guerrieri e i ragazzi della DATS riuscirebbero a darci una mano." 
 
"Anzi, meglio ancora... se si sapesse che i Leggendari Guerrieri e la DATS stanno dalla nostra parte, probabilmente questo invoglierebbe ancora più Digimon ad unirsi a noi." affermò Baronmon. "Dopotutto,stiamo pur sempre combattendo una guerra, e una guerra è anche questione di numeri."
 
Uno degli Pteramon che erano atterrati accanto a Baronmon aprì le sue ali metalliche, emettendo un acuto stridio in risposta all'affermazione del Digimon mascherato. "Credo che voglia dire che ci potrebbero pensare lui e i suoi compagni a diffondere la notizia..." disse Katsuharu, intuendo il significato del verso di Pteramon. "Questo permetterebbe ai nostri compagni di ritracciarci più facilmente..."
 
Baronmon annuì lentamente. "Sì, mi sembra una buona idea. Per adesso, comunque, non esponiamoci troppo." affermò. "ElDoradimon è riuscita a sopravvivere per così tanto tempo perchè i nostri nemici, con tutte le loro risorse, non sono riusciti a rintracciarlo. Ma se dovessimo rivelare la nostra posizione con una mossa azzardata, ci assalirebbero con tutte le loro forze, e ci troveremmo molto presto assediati da ogni parte. Inutile dirlo, non è il caso di permetterlo. Quindi... per adesso, venite pure ad ElDoradimon e riposatevi del lungo cammino che avete fatto. Poi decideremo il da farsi."
 
"Grazie mille, Baronmon-san." disse Kouichi con un sorriso. Il gruppetto di amici, non nascondendo la loro emozione, cominciò a seguire l'archivista di DigiWorld verso le porte della città, raggiungendo un'imponente scalinata che si inerpicava lungo il fianco dell'immensa testuggine. ElDoradimon si era fermato, ma non dava l'impressione di essere allarmato dalla presenza di Kouichi e dei suoi compagni. In effetti, non dava nemmeno l'impressione di essersene accorto. Nonostante le dimensioni titaniche, avvicinarsi a quel Digimon dava a lui e al resto dei nuovi Leggendari Guerrieri un'impressione di pace, tranquillità e addirittura protezione. 
 
"E'... un Digimon stupendo!" affermò Kaoru, guardando meravigliata l'immenso occhio della testuggine-fortezza che si spostava lentamente. "Anche se è così grande, dà l'impressione di essere cos buono e gentile... non capisco come sia possibile che un uomo come Kurata lo consideri una minaccia..."
 
"Kurata è un uomo malvagio che vorrebbe annientare i Digimon e rendere tutti suoi schiavi..." affermò Shinya. "Non ha bisogno di un motivo! Ma noi lo fermeremo, state tranquilli! Non appena il fratellone Takuya e i suoi amici saranno di ritorno... noi andremo da Kurata e gli daremo tanti di quei calci nel sedere, che chiunque cercherà di imitarlo sentirà ancora il dolore!"
 
"Questa non l'avevo mai sentita. In che razza di film di serie B l'hai sentita, Kanbara-kun?" chiese Sophie sarcastica, rivolgendo al suo compagno di classe uno sguardo arguto. Shinya le mostrò la lingua, mentre Kaoru guardava i due ragazzini con un pizzico di preoccupazione. 
 
"Ehm... non è che finiranno per litigare prima che arrivino gli altri?" si chiese la timida erede degli Spirits dell'Acqua.
 
Per fortuna, Katsuharu e Kouichi vollero rassicurarla. "Non c'è bisogno di preoccuparsi per questo, Kaoru-san." disse il mite custode degli Spirits delle Tenebre. "Shinya-kun e Sophie-chan potranno prendersi in giro a vicenda, ma alla fine sono grandi amici. Per fortuna... almeno della coesione del gruppo non dobbiamo temere."
 
"Lo spero proprio, Kouichi-kun... perchè davvero non abbiamo bisogno di altri problemi, con Gallantmon e Kurata che ci stanno addosso." commentò Katsuharu. Il gruppetto stava ora salendo la scalinata che conduceva all'interno di ElDoradimon, nella città fortificata che sorgeva sul suo immenso carapace... e man mano che si addentravano in esso, sembrava assomigliare sempre di più a delle antiche rovine Maya. La forma delle costruzioni, le decorazioni, le statue e i bassorilievi... sembrava addirittura di sentire l'intenso afrore della foresta pluviale. 
 
"Ecco, siamo arrivati ad ElDoradimon." disse Baronmon, facendo strada ai ragazzi attraverso una lunga galleria illuminata da alcune torce appese alle pareti. "Per favore... cercate di non stupirvi troppo di quello che vedrete, okay?"
 
"Ehm... d'accordo..." disse Kouichi, non del tutto sicuro di quello che Baronmon volesse dire. Lui e i suoi compagni attesero con pazienza mentre Baronmon si avvicinava ad una delle porte della città, prendeva uno dei battenti e lo tirava leggermente verso di sè... e la grande porta di legno si aprì con un leggero scricchiolio, facendo entrare i ragazzi ad ElDoradimon.
 
Lo spettacolo che si parò davanti agli occhi di Kouichi e degli altri Leggendari Guerrieri fu talmente incredibile, che per qualche istante il giovane Leggendario Guerriero delle Tenebre restò senza fiato! Sembrava davvero di essere tornato indietro nel tempo e di camminare lungo le strade di una grande città del glorioso impero dei Maya...con l'unica differenza che era popolata da Digimon di tutti i tipi! Gatomon, Biyomon, Veemon, Armadillomon, Hagurumon, Doggymon, Terriermon, Kotemon... bastava guardare da una parte per vedere un'infinità di creature colorate e dall'aspetto vivace, che scorrazzavano tra grandi edifici di pietra, archi ornati da statue, e piccole piramidi a gradoni! Le strade erano a loro volte fatte di mattoni lastricati, e davano l'impressione di essere state costruite di recente, tanto erano pulite e ben tenute. A guardarla così, ElDoradimon dava veramente l'impressione di un raggio di sole in un Mondo Digitale che stava andando sempre più alla deriva...
 
"Guardate! Sono arrivati! Sono Baronmon e i Leggendari Guerrieri!" esclamò un Digimon simile ad una capra nera che indossava un elmetto argentato e aveva un paio di lunghe corna ricurve e dorate - un Oryxmon, se Kouichi ricordava bene. 
 
"Cosa? Hey, ma sì! E' vero, sono loro!" esclamò un altro Digimon, un Raidramon - una sorta di drago dalle squame azzurre coperto da una corazza nera e con un corno zigzagante a forma di fulmine sul naso. "Guardateli, sono proprio loro! Quelli di cui avevamo tanto sentito parlare!"
 
"Andiamo ad accoglierli!" esclamò un Tentomon con voce nasale... e un istante dopo, Kouichi, Persiamon e i loro compagni si ritrovarono a doversi destreggiare tra una folla di piccoli - e non tanto piccoli - Digimon che accorrevano per festeggiare il loro arrivo! Ai ragazzi sembrava quasi di essere degli eroi di guerra che dopo tanto tempo ritornano alla loro città natale tra i festeggiamenti delle loro vecchie conoscenze! 
 
"Evviva i Leggendari Guerrieri!"
 
"Benvenuti ad ElDoradimon!"
 
"Siete arrivati! Siete venuti a salvarci!"
 
"Wow! Certo che... questi piccoli Digimon ce ne mettono, di entusiasmo!" esclamò Sophie, ritrovandosi improvvisamente circondata di Digimon di livello Rookie ed In-Training che per poco non la facevano inciampare correndole tra le gambe. Kaoru si era già chinata a coccolare un Upamon, mentre Katsuharu osservava come ipnotizzato ciò che si ergeva attorno a lui. Kouichi era incredulo - con tutto ciò che aveva visto a DigiWotld, un posto come Eldoradimon sembrava ancora uscire dai suoi sogni più folli.
 
"Beh... che posso dire, ragazzi? Benvenuti ad ElDoradimon." disse Baronmon. Anche Persiamon ed Ebidramon sembravano stupefatti da quello che vedevano. La vista di ElDoradimon e dei suoi maestosi edifici era quello di cui avevano bisogno per rinnovare la loro speranza che sarebbero riusciti a salvare il Mondo Digitale dagli antagonisti che cercavano di conquistarlo o di distruggerlo...
 
"Grazie, Baronmon-san." disse Kouichi, sorridendo gentilmente mentre teneva tra le braccia un Elecmon. "Faremo del nostro meglio per difendere questo posto, e salvare tutti i Digimon."
 
"Finchè saremo in vita, nessuno degli uomini di Kurata o degli scagnozzi di Gallantmon riuscirà ad espugnare questa città!" esclamò Shinya. "Parola di Leggendari Guerrieri!"
 
Lo Elecmon che stava tra le braccia di Kouichi alzò una zampina per festeggiare, lanciando un breve grido di incoraggiamento. "Yuhuuuu! Allora siamo tutti salvi! I Leggendari Guerrieri sono tornati e sono qui per aiutarci! Sono sicuro che ce la faranno!"
 
"Tranquilli. Vedrete che Kurata o Gallantmon si presenteranno qui... avranno la lezione che meritano!" affermò Katsuharu, senza sapere che quel piccolo Elecmon che Kouichi teneva in braccio era, senza sua colpa nè consapevolezza, un pericolo per tutti loro...
 
 
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Da un'altra parte, nella base segreta di ChaosGallantmon, il misterioso Astamon stava annuendo con fare soddisfatto, guardando le immagini che si susseguivano sullo schermo davanti a lui. Era contento che l'esperimento che aveva portato avanti fosse riuscito. Così, avevano la possibilità di tenere d'occhio un gruppo dei Leggendari Guerrieri... e magari anche gli altri, visto che molto probabilmente si sarebbero riuniti tutti lì. E, cosa ancora più importante, adesso sapevano per certo dove trovare ElDoradimon. Questo avrebbe certamente dato una grossa mano al loro sforzo bellico... ma prima di tutto, era meglio informare ChaosGallantmon di ciò che stava emergendo.
 
"Le cose stanno andando bene, per il momento." disse tra sè Astamon, picchiettando sulla console con un dito artigliato. "Certo, non posso dire che sia tutto sotto controllo, ma a scanso di particolari sorprese, la DATS, i Leggendari Guerrieri e Kurata si stanno muovendo più o meno come avevamo calcolato, e dovrebbero continuare su questa strada. L'importante sarà essere nella posizione giusta quando una delle due parti, inevitabilmente, farà un passo falso."
 
Un sentore oscuro ed opprimente invase all'improvviso la mente di Astamon, come se attorno a lui si fosse improvvisamente addensata una nube di tempesta e l'aria si fossse caricata di una fastidiosa carica elettrica... ma il Digimon oscuro non si scompose, e dopo un breve istante di sorpresa, si schiarì la voce e cominciò a comunicare telepaticamente con colui che lo stava contattando da chissà dove.
 
"Mio signore..." affermò rispettosamente. "Sono lusingato che lei mi stia contattando così presto, ma anche un po' sorpreso. E' sicuro che sia prudente esporsi adesso? ChaosGallantmon, la DATS e Kurata sono ancora molto forti, e rivelare la sua esistenza adesso potrebbe essere controproducente."
 
Una voce dal tono innaturale, che alla mente di Astamon sembrava riverberare in tutta la sala, rispose telepaticamente alla domanda del suo sottoposto. "LE TUE RETICENZE SONO COMPRENSIBILI, ASTAMON. MA AL MOMENTO, NON CE N'E' BISOGNO. SOLO TU PUOI SENTIRE LA MIA PRESENZA, E FARO' COMUNQUE IN MODO DI NON TRATTENERMI OLTRE. VEDO CHE STAI SVOLGENDO UN OTTIMO LAVORO. LA NUOVA GUERRA NEL MONDO DIGITALE DELLA FRONTIERA SI STA RIVELANDO UN'OCCASIONE INSOSTITUIBILE PER RAGGIUNGERE I NOSTRI SCOPI. E VEDO CHE HAI GIA' TROVATO ANCHE LA POSIZIONE DI ELDORADIMON."
 
"Esatto." confermò Astamon, dopo aver controllato attorno a sè per vedere che tutte le porte fossero chiuse e sbarrate, e che non ci fosse nessuno in giro che potesse ascoltare i suoi discorsi. "E' bastato inserire un programma-spia in un Elecmon che avevamo catturato in precedenza, e adesso lui, senza nemmeno saperlo, sta lavorando per noi, dicendoci tutto quello che dobbiamo sapere su ElDoradimon. Direi che siamo in una buona posizione, tutto considerato."
 
"TI SEI COMPORTATO SAGGIAMENTE, ASTAMON. SAPEVO CHE SARESTI STATO UN OTTIMO AGENTE." affermò la misteriosa entità che stava comunicando telepaticamente con il Digimon demoniaco. "MA ATTENTO, NON SOTTOVALUTARE LE RISORSE DEGLI ESSERI UMANI. PIU' DI UNO HA COMMESSO QUESTO ERRORE E NON E' VISSUTO ABBASTANZA A LUNGO DA PENTIRSENE. NON C'E' BISOGNO CHE TI RICORDI COME E' FINITO LUCEMON, VERO?"
 
"Certo che no, mio signore." rispose Astamon. Non poteva fare a meno di ammettere tra sè che l'idea che dei semplici esseri umani potessero diventare tanto potenti da distruggere un demone della statura di Lucemon fosse terrificante. "Farò in modo di non commettere questo errore. Per adesso, nessuno dei Leggendari Guerrieri o degli uomini della DATS è al corrente della nostra esistenza, quindi abbiamo l'effetto sorpresa dalla nostra."
 
"OTTIMO. ALLORA TI LASCIO AL TUO LAVORO." concluse l'entità. "E RICORDATI DI NON AVERE FRETTA. FINTANTO CHE VEDO CHE STAI LAVORANDO E TI STAI IMPEGNANDO SERIAMENTE PER RAGGIUNGERE IL NOSTRO OBIETTIVO, NON MI INTERESSA QUANTO DOVRO' ASPETTARE. HO TUTTO IL TEMPO CHE VOGLIO A MIA DISPOSIZIONE. BUONA FORTUNA, ASTAMON."
 
"Non fallirò, Quartzmon-sama, mio signore." disse Astamon, chinandosi quasi inconsciamente intanto che il sentore di elettricità e pressione si allentava, e l'atmosfera della sala tornava quella di prima. Astamon restò per qualche secondo al suo posto, meditando su quello che gli era stato detto... poi decise di non porre ulteriori indugi e informare ChaosGallantmon si quello che aveva scoperto. Prima si facevano i piani per l'imminente attacco ad ElDoradimon, meglio sarebbe stato...
 
...e soprattutto, prima lui e il suo signore avrebbero ottenuto quello che cercavano.
 
 
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"E così, alcuni dei Leggendari Guerrieri sono arrivati ad ElDoradimon... e cosa per noi ancora più interessante, adesso sappiamo dove si trova." affermò ChaosGallantmon, seduto sul suo trono con a fianco BlackMegaGargomon e Kuzuhamon, non appena Astamon ebbe finito il suo rapporto. Watchmon e WarDevidramon attendevano silenziosamente, un po' infastiditi che il loro concorrente fosse riuscito a raggiungere un risultato così importante laddove tutte le loro risorse si erano rivelate inefficaci... ma non erano certo così folli da dare voce alle loro opinioni così alla leggera.
 
"Glielo confermo, ChaosGallantmon-sama. Sono sicuro che ElDoradimon si trova nella regione più a sud di questa sezione di DigiWorld, un'immensa giungla popolata da Digimon potenti ed aggressivi, nella quale per adesso nemmeno Kurata e i suoi Gizumon hanno osato spingersi." affermò Astamon, piegato su un ginocchio ai piedi della gradinata che conduceva al trono. "ElDoradimon e tutti i Digimon che vivono su di esso sono gli unici che non verranno attaccati dai selvaggi abitanti di quella regione."
 
Kuzuhamon si sfregò il mento ed annuì lentamente. "Sì, comprensibile. Ci sarà indubbiamente un accordo che intercorre tra ElDoradimon e i Digimon della giungla. Questo significa che ElDoradimon è protetto non solo dai suoi abitanti, ma anche da tutti i Digimon che vivono nella regione circostante. Questo significa che la nostra idea di attendere che ElDoradimon si sia fermato da qualche altra parte è doppiamente valida." affermò.
 
"In tal caso, quello che dobbiamo fare è evitare di andare incontro ad ElDoradimon... o almeno, costringerlo a difendersi in una posizione per noi vantaggiosa." riflettè rapidamente ChaosGallantmon. "Se riuscissimo a spingere ElDoradimon in un punto dove non possa contare su un supporto rapido da parte dei Digimon suoi alleati, sicuramente questo ci renderebbe le cose più facili. Come hai detto, Astamon, una volta che si sarà fermato nel bel mezzo di quel lago di cui dicevi, vedremo di attaccare. Tuttavia... hmm... secondo me sarebbe meglio aspettare prima di lanciare un assalto contro ElDoradimon."
 
"PER QUALE MOTIVO, MIO SIGNORE?" chiese BlackMegaGargomon, un po' sorpreso. "NON VOGLIO CERTO CRITICARE LA SUA DECISIONE... SAREI SOLTANTO CURIOSO DI CONOSCERNE LE MOTIVAZIONI."
 
"Le motivazioni sono effettivamente molteplici, BlackMegaGargomon." affermò ChaosGallantmon, con tutta calma. "Prima di tutto, non tutti i Leggendari Guerrieri sono arrivati ad ElDoradimon, e neanche gli agenti della DATS. Vorrei essere sicuro di intrappolarli ed eliminarli tutti con un unica mossa, impegnandomi in una guerra lampo che non tasserà troppo le nostre risorse. Riconosco che è una tattica un po' rischiosa, ma non si può avere il controllo di ogni cosa, e un po' di rischio fa comunque parte del gioco. E se impegheremo la tattica giusta, annulleremo il vantaggio che gli viene dato dalla vicinanza."
 
"Sì, comprensibile... e poi, immagino che non abbiamo ancora abbastanza informazioni sui Leggendari Guerrieri e sulle loro effettiva capacità, per non parlare dei difensori di ElDoradimon." affermò Watchmon con la sua voce stridente, che suonava come se avesse in gola una quantità innumerevole di puntine da disegno. "Meglio aspettare un po' per rendersi conto di quello che sanno fare."
 
ChaosGallantmon annuì, approvando l'intuizione del suo luogotenente. "Esatto. E poi, c'è un altro motivo per cui è meglio ritardare l'attacco." affermò ChaosGallantmon. "E' adesso che sono arrivati ad ElDoradimon che i Leggendari Guerrieri sono più guardinghi. Sicuramente vivono con il timore che i loro nemici stiano osservando le loro mosse, e non posso certo dare loro torto. Quindi, è plausibile che si aspettino un attacco adesso. Ma se aspettiamo un po', è probabile che i nostri nemici crederanno di essere riusciti ad eludere la nostra sorveglianza, e l'effetto sorpresa quando si renderanno conto che non è così sarà ancora più devastante."
 
Astamon annuì silenziosamente, approvando la prudenza di ChaosGallantmon. Certo questo avrebbe ritardato la riuscita del suo piano... ma a quel punto, non importava. Come giustamente il suo signore gli aveva ricordato, la fretta è cattiva consigliera. Meglio procedere con calma e con tenacia, procedendo verso il loro obiettivo in maniera lenta ma costante.
 
"In tal caso, mio signore... avrei un suggerimento da dare." propose Kuzuhamon, alzando una mano guantata per chiedere la parola. Quando il suo signore le diede il permesso con un cenno della testa, la Digimon sciamana si schiarì la voce e fece la sua proposta. "Intanto che aspettiamo il momento giusto, disporremo le nostre truppe e le terremo prone per il momento dell'attacco. Ma soprattutto... io credo che sarebbe meglio se qualcuno... come posso dire... si facesse scappare la posizione di ElDoradimon in modo che Kurata possa venirne a conoscenza. Non credete anche voi... che il nostro amico potrebbe essere interessato a questa informazione?"
 
"Ottima idea, Kuzuhamon... i Leggendari Guerrieri e la DATS dovranno così scontrarsi con Kurata e i suoi tirapiedi, e chiunque vinca, noi saremo poi nella posizione ideale per spazzare via ciò che rimane." disse ChaosGallantmon. "Molto bene, mi sembra un'ottima idea proseguire con questa politica. Meno rischi corriamo direttamente, meglio sarà per tutti noi."
 
"Mi metterò subito all'opera per chiamare a raccolta tutte le nostre truppe ed organizzarci come si deve per il momento decisivo, mio signore." affermò WarDevidramon. "E già che ci sono, raccoglierò anche altri Digimon che volessero unirsi al nostro sforzo bellico. Quando verrà il momento, schiacceremo ogni resistenza, e il Mondo Digitale della Frontiera cadrà finalmente nelle nostre mani."
 
ChaosGallantmon, ancora una volta, disse di sì con un cenno della testa. "Molto bene, WarDevidramon, allora affido a te questo incarico. Sei sempre stato uno dei miei guerrieri migliori e uno dei miei comandanti più capaci. Sono certo che non mi deluderai."
 
Il demoniaco drago cibernetico fece un inchino e aprì le sue ali metalliche. "Ringrazio per la fiducia, ChaosGallantmon-sama." affermò. "Comincerò subito ad organizzare le nostre truppe."
 
Astamon, in tutto questo, restò in silenzio, ascoltando con attenzione. Doveva ammettere che osservare la situazione stava diventando interessante... per non dire divertente! Vedere tutte queste fazioni che tramavano, facevano progetti e si preparavano per quella che senza ombra di dubbio sarebbe stata una battaglia epica... c'era qualcosa di intrigante in tutto questo, e la curiosità di vedere come sarebbe finita era tanto forte quanto il desiderio di vedere portato a compimento il piano del suo signore...
 
 
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Nel frattempo, il popolo di ElDoradimon continuava imperterrito la sua vita, del tutto ignaro della spada di Damocle che incombeva su di essi e che sarebbe potuta cadere da un momento all'altro...
 
Tra tutti i Leggendari Guerrieri, era il piccolo Shinya quello che con più entusiasmo aveva accolto l'arrivo alla grande città vivente. In quel momento, come se si fosse dimenticato della situazione tesa in cui si trovava DigiWorld, il piccolo prescelto degli Spirits della Terra stava passeggiando per le strade lastricate di ElDoradimon, guardandosi attorno con crescente meraviglia mentre ammirava l'infinita diversità dei Digimon che si avvicendavano tutt'attorno. Alcuni avevano allestito delle bancarelle ai lati della strada, e vendevano un po' di cosine... e tra questi, Shinya venne subito attratto da un piccolo stand al quale lavoravano due buffi Digimon simili a piccoli gnomi dalla pelle color beige chiaro con i capelli corti e castani pettinati in modo che le loro teste assomigliassero a delle cipolle! Uno di loro aveva addosso un grembiule bianco da panettiere, e sfoggiava un paio di baffoni che gli davano un aspetto simpatico e cordiale... mentre l'altro era chiaramente di sesso femminile e indossava un vestito intero viola senza maniche. Entrambi stavano maneggiando pezzi di pane, wurstel, verdure e fette di carne come dei cuochi provetti, cucinando degli hamburger il cui profumo si sentiva in lontananza!
Assieme a loro, lavoravano dei Digimon più piccoli, poco più che delle palline di piume di colore rosso-marrone con delle alette striminzite e un ciuffo di penne sulla fronte, oltre che un paio di zampette artigliate. Questi ultimi si occupavano di tenere pulito il bancone e di portare gli ingredienti, assicurando che lo stand riuscisse a sfornare hamburger a ritmo serrato. E a giudicare dai Digimon che sedevano vicino ad esso, stava avendo un certo successo!
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Burgermon
Tipo: Cibo
Livello: Champion
Attributo: Anti-Virus
Attacchi: Spicy Onion, Delicious Patty
 
Questi inusuali Digimon lavorano come cuochi e sono specializzati in hamburger. Hanno un cuore puro, forse perchè i loro dati sono basati su cibo genuino. Non sono in grado di combattere, ma i deliziosi odori che emanano sono spesso sufficienti a sottrarre al nemico il desiderio di combattere.
 
 
"Benvenuti, signore e signori! Benvenuti allo stand dei Burgermon!" esclamò il Burgermon con i baffi, rivoltando abilmente una fetta di carne speziata che stava cucinando sulla griglia. "Prego, venite pure! Venite ad assaggiare i nostri hamburger! I più deliziosi di tutto il Mondo Digitale!"
 
Shinya, non vedendo cosa ci fosse di male a prendersi un po' di svago... e soprattutto a mangiare qualcosa di buono... si avvicinò al bancone e ordinò... e pochi secondi dopo, era seduto ad uno dei tavoli, accanto ad un WereGarurumon nero e al suo compagno, un Digimon che assomigliava ad un cane stilizzato, giallo con le orecchie e il naso neri, la bocca esageratamente grande, e una D maiuscola disegnata sul petto...
 
 
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"E così, con la sconfitta di Lucemon e dei Sette Grandi Signori dei Demoni, DigiWorld potè cominciare la ricostruzione. Il Mondo Digitale della Frontiera riprese il suo ruolo di territorio di confine... e anche se continuavano ad esserci delle scaramucce tra Digimon animali e Digimon umanoidi, se non altro la guerra aveva insegnato a tutti il valore dell'unità..." affermò Baronmon, mentre raccontava la storia del Mondo Digitale della Frontiera a Kaoru e a Sophie, che la stavano ascoltando con molta attenzione. Le due ragazze, essendo quelle che sapevano di meno di quello strano mondo, avevano chiesto al saggio Digimon mascherato di parlare loro della sua storia, delle sue origini, e di quanto lui sapesse del viaggio che Takuya e i suoi compagni avevano fatto tre anni prima. Era stata una storia interessante e piena di colpi di scena, di momenti tristi e lieti... e le due prescelte degli Spirits dell'Acqua e del Legno erano come ipnotizzate dal discorso.
 
Kouichi si trovava poco lontano e sedeva vicino ad una finestra, non troppo distante dal leggio sul quale Baronmon si trovava. Il giovane Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità guardava assorto le città che si estendeva maestosa sotto la grande torre nella quale lui e i suoi compagni avevano preso alloggio per il loro soggiorno ad ElDoradimon. In quel momento, in quella zona di DigiWorld regnava una pace quasi irreale, una quiete che al ragazzo sembrava quasi stridere con la minaccia che si addensava sulle loro teste. Vedeva i Digimon camminare per le stradine di ElDoradimon, ridere, divertirsi, chiacchierare tra loro... e il cupo pensiero che tutto questo sarebbe presto svanito se non fossero riusciti a fermare Kurata non lo abbandonava mai. Già in precedenza si era reso conto di quanto dipendesse da loro, e di quale terribile responsabilità lui, suo fratello e i loro amici si erano fatti carico... ma in qualche modo, sapere che adesso la minaccia era costituita da un essere umano pazzo ed assetato di potere rendeva tutto più terribile.
 
"E' strano... quando sapevamo che Lucemon era l'artefice del disastro, non mi sentivo così inquieto ed ansioso..." disse tra sè il ragazzo. "Per qualche strano motivo, pensare che a voler distruggere questo bellissimo mondo fosse un demone, o meglio un angelo caduto... mi sembra meno orribile che la consapevolezza che dietro a tutto questo c'è un essere umano come noi..."
 
"Hellooooo?" disse una vocetta acuta e vivace, e Kouichi trasalì leggermente quando si accorse all'improvviso dell'elegante figura di Persiamon, in piedi a pochi passi da lui. Era stato talmente assorto che non si era accorto della sua presenza... o magari Persiamon era stata talmente furtiva da avvicinarsi senza essere notata?
 
"Ehilà, mio bel Guerriero dell'Oscurità, come vanno le cose?" chiese la donna-gatto. "Come mai sempre così serioso e preoccupato? C'è qualcosa che posso fare per darti una mano?"
 
Kouichi si voltò verso la Digimon, facendole cenno di sedersi accanto a lui. Per quanto potesse sembrare forseun po' invadente e frivola, Kouichi si rendeva perfettamente conto che il suo desiderio di dare una mano era autentico, e dopotutto, in quel momento aveva davvero bisogno di parlare un po' con qualcuno. "Va tutto bene, Persiamon... almeno per quanto riguarda me e i miei compagni." affermò il Guerriero dell'Oscurità. "Stavo solo pensando... a come se la stanno cavando mio fratello Kouji e gli altri. Chissà dove sono, in questo momento, e cosa stanno facendo. Spero che li ritroveremo presto."
 
"Tranquillo, sono sicura che va tutto bene." disse Persiamon strizzando un occhio con fare arguto. "Se è davvero tuo fratello, se sono davvero i tuoi compagni... allora sicuramente saranno valorosi e in gamba quanto te... oh, beh, quasi, volevo dire!"
 
Persiamon fece una breve risata, e anche Kouichi, grato che ci fosse spazio anche per un momento di levità, si mise una mano davanti alla bocca e fece una breve risata. "Hehehee... vedo... che nutri davvero un grande rispetto per me e per i miei compagni, i Leggendari Guerrieri." affermò. "Ai vostri occhi, dobbiamo sembrare dei supereroi che, nel momento più buio di DigiWorld, sono arrivati dal nulla, hanno sconfitto Kerpymon e  Lucemon, e hanno riportato tutto com'era prima."
 
"E non è forse così?" chiese Persiamon, mettendosi le mani dietro la nuca e appoggiandosi al muro con espressione sbarazzina. "In fondo, dal punto di vista di noi di DigiWorld, è così che è andata! Hehehee... forse la mia è una visione un po' romantica delle cose, ma è vero che molti di noi Digimon vi considerano eroi!"
 
"Molti, è vero... ma non tutti." continuò malinconico il ragazzo. "Vedi... noi abbiamo cercato di fare il possibile per aiutarvi e salvare DigiWorld, ma poi... dopo che Lucemon è stato sconfitto... non abbiamo avuto più alcun contatto con il Mondo Digitale, e non abbiamo più saputo nulla di ciò che accadeva da queste parti. Non abbiamo saputo nulla di quando il professor Kurata ha creato i suoi orribili Gizumon e ha distrutto tanti di voi... e adesso, immagino che tanti sono i Digimon che ci considerano codardi e traditori, come quelli che ancora nutrono rispetto per noi."
 
Persiamon fece un verso con le labbra, un verso che esprimeva comprensione e un certo disappunto - non nei confronti dei Leggendari Guerrieri, ma di coloro che avevano perso fiducia in loro dopo averli acclamati come dei salvatori.
 
"Capisco cosa vuoi dire... Ma sfortunatamente, di questo dovete ringraziare Gallantmon, che sta facendo del suo meglio per mettervi tutti contro." affermò la donna-gatto. "Non sappiamo come mai Gallantmon, che una volta era un integerrimo e retto membro dei Cavalieri Reali, abbia deciso all'improvviso di rivoltarsi contro DigiWorld... e cosa gli sia successo in tutti questi secoli per farlo diventare quello che è adesso... Immagino... che vedere lo stato in cui DigiWorld è stato ridotto in tutti questi anni, tra Lucemon e il resto... abbia inflitto un duro colpo al suo idealismo... ma lo stesso non riesco a spiegarmi questo suo cambiamento. E' come se fosse diventato un altro Digimon."
 
La frase di Persiamon fece scattare qualcosa nella mente di Kouichi, e il giovane Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità si fermò per un attimo, assumendo un'espressione pensierosa. Quando Persiamon lo guardò per chiedergli se ci fosse qualche problema, il ragazzo si sfregò il mento e continuò.
 
"Persiamon... potresti ripetere quello che hai appena detto, per favore?" chiese gentilmente. "Cosa hai detto che sarebbe successo a Gallantmon?"
 
La donna-gatto vestita da danzatrice del ventre storse il naso, non del tutto sicura di quello che il suo amico del Mondo Reale volesse dire. "Ho detto... che è come se fosse diventato un altro Digimon... ma perchè questa domanda, tutt'a un tratto?"
 
Kouichi annuì lentamente. "Tutto a posto, Persiamon... forse, se quello che penso è vero, abbiamo trovato un pezzo del puzzle." affermò. "Ammetto che... è un ipotesi un po' azzardata, ma... non è del tutto impossibile, non trovi? Che sia stato sostituito da un altro Digimon che gli assomiglia molto?"
 
"Cosa?" la reazione di Persiamon, per quanto sorpresa, non fu sbalordita come forse ci si sarebbe potuti aspettare. La Digimon restò per un attimo a riflettere sull'idea che Kouichi aveva suggerito... e all'improvviso, diverse cose iniziarono ad avere più senso. Tutte quelle lotte... le sofferenze che molti Digimon avevano patito... l'improvviso odio di Gallantmon per l'umanità... visto da questa prospettiva, il problema cominciava davvero ad avere soluzione...
 
"In effetti... ora che mi ci fai pensare... non sarebbe del tutto impossibile!" esclamò Persiamon. "Ma... anche se fosse vero, noi come faremmo a convincere i Digimon che seguono questo falso Gallantmon? Ormai lui gode della loro fiducia quasi incondizionata... e noi non riusciremo certo a convincerli del contrario solo con le parole."
 
"E' vero, è vero..." affermò Kouichi. "E poi, come ho detto, la mia è soltanto un'ipotesi, e non sono sicuro che corrisponda alla verità. Dovremmo essere sicuri al cento per cento che Gallantmon non sia in realtà Gallantmon, prima di fare la nostra mossa."
 
Persiamon fece un verso con le labbra. "Vero... vero... comunque, parlerò io a Baronmon-sama di questa ipotesi che hai fatto." affermò la Digimon. "Vedremo come regolarci e come scoprire quale sia il segreto di... Gallantmon. Se è come dici tu... forse possiamo sferrare un colpo decisivo alla fiducia che i Digimon ripongono in lui!"
 
"Già... quella sarebbe un'ottima mossa. Ci toglierebbe sicuramente molti problemi di torno." affermò Kouichi, dando uno sguardo a Sophie e Kaoru, che continuavano ad ascoltare la lezione di storia che Baronmon stava facendo loro. Se non altro, adesso si era intravista una possibilità di rivoltare la situazione contro Gallantmon e i suoi uomini...
 
 
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"Uff... accidenti, questo posto sta diventando un vero e proprio labirinto di alberi!" si lamentò Junpei, scostando un grosso ramo che per poco non gli era andato in faccia. "Ragazzi, non so voi... ma io ho l'impressione che stia facendo sempre più caldo!"
 
"Non è una tua impressione, Junpei-san. Ci stiamo addentrando sempre più nella giungla, e da questo momento in poi, l'umidità si farà sempre più soffocante. Così ci sembrerà che la temperatura sia superiore a quello che è in realtà..." affermò il piccolo Tomoki, cercando di sgusciare sotto ad una fronda ricoperta di lunghe, taglienti foglie del colore degli smeraldi. Il gruppo di Takuya si era messo in viaggio per raggiungere ElDoradimon, seguendo le indicazioni di MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon, e dopo un paio di giorni di cammino, erano riusciti a raggiungere la giungla nella quale si ipotizzava che ElDoradimon si stesse aggirando. La vegetazione si faceva sempre più fitta man mano che avanzavano, ed erano stati costretti ad avanzare in fila indiana in modo da non perdersi di vista a vicenda. Ma il sentore che il loro obiettivo si stava facendo sempre più vicino li spingeva ad andare avanti con maggiore determinazione...
 
"La buona notizia è che qui siamo relativamente al sicuro dai marchingegni di quel pazzo di Kurata." affermò Junpei, aggiustandosi un po' gli occhiali e pulendoli dall'umidità che li aveva appannati. "Questa giungla è talmente fitta che anche quelle diaboliche macchine avranno dei problemi a raggiungerci, da queste parti. Però... non so come faremo a trovare ElDoradimon. Anche MagnAngemon e gli altri, dopotutto, hanno detto che non ha una posizione fissa, ma si sposta in continuazione."
 
"Non ti preoccupare, Junpei-kun. Intanto, sappiamo che ci stiamo avvicinando dai Digimon che abbiamo incontrato lungo la strada." disse Izumi, riferendosi ai numerosi profughi che avevano incrociato la loro strada, e che avevano confermato loro che stavano percorrendo la strada giusta. "E poi... beh, ElDoradimon non è esattamente un bruscolino. Se mi trasformo in Kazemon e faccio un volo di ricognizione, sono sicura che riuscì a vederlo, se siamo abbastanza vicini."
 
"Sì, mi sembra una buona idea, Izumi..." disse Takuya, sgranchendosi una spalla. La fatica del cammino cominciava a farsi sentire, e purtroppo non c'erano Trailmon che passassero da quelle parti. "Spero solo che Gallantmon e Kurata non aspettino questo per attaccarci. Anche se adesso possiamo tutti contare sul potere degli Advanced Spirits, non è il caso di trattare i nostri nemici con leggerezza."
 
Kouji, tenendo le mani in tasca, fece un sorriso ironico nel sentire le parole di Takuya. Pensare che era lo stesso ragazzo che, nel loro precedente viaggio a DigiWorld, aveva finito per trattare Duskmon con leggerezza quando stavano venendo inseguiti dal falso H-Spirit dell'Oscurità... certo che aveva imparato dai suoi errori dell'ultima volta. Il che era una buona cosa, dal momento che ora probabilmente c'era in gioco ancora di più...
 
"Certo... avere con noi gli Advanced Spirits ci dà un bel vantaggio!" affermò Tomoki, guardandosi il palmo di una mano con un sorrisetto sicuro. "Finalmente potremo dare una mano anche noi... a proposito, chissà se anche Kouichi-kun e gli altri avranno la possibilità di ottenere i loro Advanced Spirits."
 
"Ne sarei felice." disse Takuya, sorridendo argutamente, mentre con una mano arruffava i capelli a Tomoki, che rise divertito. "Dieci Advanced Spirits tutti assieme... con una tale potenza dalla nostra parte, sono sicuro che nulla potrebbe fermarci!"
 
"Hmph. Così potrete distruggere il Mondo Digitale e noi Divinità Olimpie a vostro piacimento, eh? Beh, io non ve lo permetterò!"
 
Una voce femminile interruppe la discussione, e Takuya inchiodò di colpo facendo cenno ai suoi compagni di fermarsi dov'erano. Non che ce ne fosse bisogno, visto che tutti loro si eano fermati di colpo vedendo cosa era comparso dal fitto fogliame davanti a loro...
 
"Non avete idea di quanto vi abbia cercati... voi, cosiddetti salvatori di DigiWorld!" esclamò Minervamon, apparendo in piedi sul ramo di un albero secolare ricoperto di muschio dopo aver fatto a pezzi il fogliame con un abile colpo di spada. La piccola Divinità Olimpia era esattamente come la ricordavano e temevano dal loro incontro precedente... l'unica differenza era che adesso, gli Advanced Spirits erano dalla loro parte e sperabilmente avrebbero reso lo scontro più equilibrato...
 
"Ho cercato in tutto il Mondo Digitale per trovare i responsabili di tutto questo dolore e sofferenza... coloro che hanno ucciso il mio caro amico, Mercurimon!" esclamò la Divinità Olimpia, puntando minacciosamente la sua spada contro Takuya. "L'ultima volta ve la siete cavata perchè il Guerriero del Fuoco e quello della Luce mi hanno colto di sorpresa con una mossa inaspettata... ma non avrete la stessa fortuna due volte! Preparatevi ad affrontarmi!"
 
Takuya corrugò la fronte. "E va bene, Minervamon. Immagino che nulla di quello che potrei dire in questo momento ti convincerà che noi non abbiamo ucciso Mercurimon, e anzi abbiamo cercato di fare tutto il possibile per salvarlo..." disse il ragazzo, mentre i suoi compagni tiravano fuori i loro D-Tector. "Se affrontarti sarà l'unico modo per farti capire la verità, ebbene così sia!"
 
"Non mi sfuggirete, questa volta!" esclamò Minervamon. "Le vostre menzogne non vi salveranno, assassini!"      
 
"Trasformiamoci, ora!" esclamò Kouji, mentre tutti attivavano i loro Digivice, accumulavano del codice digitale nelle loro mani, e attivavano la trasformazione! I ragazzi vennero avvolti da anelli luminosi e scomparirono per un attimo...
 
"EXECUTE! DOUBLE SPIRIT EVOLUTION!"
 
"Aldamon!"
 
"Beowulfmon!"
 
"JetSilphymon!"
 
"DaiPenmon!"
 
"RhinoKabuterimon!"
 
E prima che Minervamon potesse atterrare per sferrare un micidiale fendente con la sua spada, si erano già trasformati nella loro controparti Advanced! La gigantesca lama di Minervamon calò verso il gruppo... ma JetSilphymon, veloce come il vento che le dava i poteri, usò la sua girandola come un'alabarda per parare il colpo, e le due armi si scontrarono con un tremendo clangore metallico! Minervamon spalancò leggermente gli occhi dietro il suo elmetto, non aspettandosi che il suo attacco potesse essere respinto così facilmente, e accorgendosi che in effetti anche gli altri tre che lei aveva spazzato via facilmente nel primo scontro erano evoluti ad un livello più alto... erano più o meno allo stesso livello di Aldamon e Beowulfmon!
 
"Ugh... questa non me l'aspettavo, lo ammetto... ma questo non vi aiuterà, maledetti! Madness Merry-Go-Round!" esclamò Minervamon. Le sue lunghe trecce, come serpenti che puntavano una preda, scattarono verso JetSilphymon... ma quest'ultima riuscì a sottrarsi alla presa e si portò a distanza di sicurezza, lasciando a DaiPenmon campo libero per sferrare uno dei suoi attacchi!
 
"E' tua, DaiPenmon! RhinoKabuterimon!" esclamò la guerriera del vento.
 
Il Digimon simile ad un pinguino stilizzato annuì e alzò uno dei ghiaccioli giganti che teneva nelle sue alette, per l'esattezza quello di colore rosato. "Va bene, JetSilphymon, lascia fare a noi! Strawberry Death!" esclamò, mentre il suo ghiacciolo rosato si accendeva di una strana luce rossa, e dalla sua superficie cominciarono a scaturire raggi di distruttiva energia! Minervamon strinse i denti e si ritirò rapidamente, eseguendo una ritirata acrobatica e usando il piatto della spada per deflettere quei pochi raggi che non riusciva a scansare. 
 
"Ugh... niente male... altra classe, rispetto a come eravate prima! Ma se credete che basterà questo a fermarmi, vi sbagliate di grosso!" ringhiò Minervamon. "Morte ai nemici dei Digimon! Dominion Blade!"
 
La dea-bambina sferrò un fendente in aria con la sua enorme spada e scagliò da essa un distruttivo arco di energia luminosa, investendo JetSilphymon, DaiPenmon e RhinoKabuterimon, e facendoli indietreggiare! Gli A-Spirits del Vento e del Ghiaccio caddero a terra ma cercarono quasi subito di rialzarsi, mentre RhinoKabuterimon riuscì a restare in piedi ancorandosi con le sue enormi zampe... e replicò scagliando un dirompente raggio elettrico contro la Divinità Olimpia!
 
"Thunder Laser!" esclamò lo scarabeo rinoceronte. Un enorme fulmine azzurro scaturì dalla punta del suo corno e sfrecciò verso Minervamon, che sollevò la spada appena in tempo e riuscì a parare l'attacco, ma non ne uscì del tutto illesa! La folgore impattò sulla lama e costrinse indietro Minervamon, trasmettendole una dolorosa scarica e strappandole un grugnito di dolore. "Ascoltaci, Minervamon! Stai commettendo un grave errore, non siamo stati noi ad uccidere Mercurimon! Così facendo non stai che dando una mano ai nemici di DigiWorld!"
 
"Silenzio! Venite a raccontarmi questa storiella perchè sapete che non mi potete sconfiggere, vero? Beh, io non ci cascherò!" esclamò la piccola Divinità Olimpia. Un'aura di energia si accese attorno al suo corpo, e i Leggendari Guerrieri indietreggiarono, ritenendo più prudente attendere la prossima mossa della loro avversaria... che non si fece attendere a lungo. "Strike Roll!"
 
Minervamon iniziò a volteggiare su sè stessa come un turbine, tenendo la spada e lo scudo in fuori, e scagliando una raffica di proiettili di energia a forma di falce di luna che sfrecciarono verso i Leggendari Guerrieri, descrivendo in aria delle traiettorie ad arco che le rendevano difficili da prevedere! Immediatamente, i ragazzi si dispersero, cercando di sottrarsi alla tempesta di colpi... ma alcuni andarono comunque a segno, e in un attimo, i Leggendari Guerrieri volarono a terra in disordine. Per fortuna, i loro nuovi poteri permisero loro di resistere, e tutti loro si rialzarono un attimo dopo, pronti a continuare la battaglia!
 
"Solar Wind Destroyer!" esclamò Aldamon, creando un'enorme sfera di fuoco tra le mani per poi scagliarla come una catapulta contro la sua avversaria. Minervamon interruppe il suo attacco e sgranò gli occhi con evidente preoccupazione, alzando poi lo scudo con tutta la velocità di cui era capace! La palla di fuoco si schiantò sullo scudo di Minervamon, e la piccola dea cominciò a spingere nella direzione opposta, cominciando a far indietreggiare la massa fiammeggiante... ma così facendo si espose agli attacchi degli altri Leggendari Guerrieri, che ne approfittarono immediatamente!
 
"Adesso, ragazzi!" esclamò JetSilphymon tenendo sollevata con entrambe le mani la sua girandola. "Sferrate un attacco con tutta la vostra forza! Ultra Turbulence!"
 
"Cleansing Light!" esclamò Beowulfmon.
 
La girandola di JetSilphymon cominciò a girare vorticosamente, e da essa partì una scarica di vento che si trasformò rapidamente in un tremendo uragano in miniatura attorno a Minervamon, che lanciò un'esclamazione di disappunto quando il vento la sollevò in aria, sballottandola con violenza! Beowulfmon seguì a ruota, scagliando una raffica di missili in miniatura contro Minervamon e centrandola in pieno mentre lei cercava in qualche modo di liberarsi dal vortice! Un'esplosione di luce inghiottì la Divinità Olimpia, che gridò di nuovo mentre cercava di liberarsi da quell'assalto che non le dava tregua!
 
"Aaaaargh! Non... non crederete che basti questo a..." cominciò a dire Minervamon, interrompendosi quando una scarica elettrica impattò su di lei come un treno in corsa! 
 
"Thunder Laser!" si sentì la voce di RhinoKabuterimon, prima che Minervamon venisse centrata in pieno e scaraventata fuori dalla Ultra Turbulence di JetSilphymon! La Divinità Olimpia strinse i denti e cercò di attutire l'impatto, ma si schiantò ugualmente a terra con violenza e restò fistesa a terra per un istante, prima dicominciare a rialzarsi utilizzando la sua spada per sostenersi! Nonostante l'assalto furioso, Minervamon non sembrava aver subito danni eccessivi, e pareva ancora in grado di sostenere un combattimento terribile...
 
Almeno, questo solo nel caso che i Leggendari Guerrieri glielo avessero concesso. E DaiPenmon aveva tutta l'intenzione di non far durare questo scontro molto più a lungo!
 
"Blue Hawaii Death!" esclamò il Digimon pinguino, sollevando il suo ghiacciolo blu e scagliando una raffica di anelli di luce blu contro Minervamon, che alzò il suo scudo per difendersi. Era convinta che si trattasse di un altro attacco diretto, e che il suo scudo sarebbe stato in grado di proteggerla... quindi rimase interdetta quando gli anelli di luce azzurra la circondarono senza colpirla direttamente... e una coltre di ghiaccio si formò rapidamente sul suo corpo, intrappolandola in un blocco!
 
"Cos...? Ma... ma che razza di trucco è questo? No! Liberatemi!" esclamò Minervamon, cercando di lottare per liberarsi dal ghiaccio che la stava intrappolando! In breve tempo, il ghiaccio si fece più spesso, e Minervamon si ritrovò racchiusa dal collo in giù in un solido blocco che le impediva ogni movimento... e con Aldamon che si avvicinava inesorabile! Il terrore la travolse, convinta com'era che stessero per sferrarle il colpo di grazia... ma si risolse di andarsene con dignità e sfidando i suoi carnefici, piuttosto che implorandoli come una pezzente. "Ah! Ugh... maledizione... razza di vigliacchi! Intendete uccidermi ora che sono indifesa... come avete ucciso Mercurimon a tradimento? Che voi siate maledetti! Il grande Iupitermon non ve la farà passare liscia..."
 
"Allora, Minervamon... vorresti ascoltarci?" chiese improvvisamente Aldamon, tendendole una mano in segno di amicizia e cogliendola di sorpresa. "Noi non siamo qui per farti del male... dovremmo unirci contro i nostri nemici comuni, non credi?"
 
"Cosa?" esclamò Minervamon corrugando la fronte. "Che... che significa tutto questo? Voi... non avete ucciso Mercurimon?"
 
 
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CONTINUA...      

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Capitolo 51
*** Il viaggio verso ElDoradimon ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 51 - Il viaggio verso ElDoradimon

"Che cosa? Non sareste state voi, quindi, ad uccidere lo zietto Mercurimon? Che razza di trucco è mai questo? Non crederete mica di potermi incantare con le vostre vili menzogne, vero?" esclamò Minervamon, cercando di districarsi dal ghiaccio che le teneva prigioniera, senza particolare successo. La dea-bambina strinse i denti e cercò di afferrare la sua spada e il suo scudo, ma il freddo l'aveva intirizzita e non riusciva più a muoversi bene come avrebbe voluto.

"E' la verità, Minervamon. Come potremmo mai mentire a te? E per quale motivo, poi? Ti prego, ascoltaci!" affermò JetSilphymon, avvicinandosi con una mano alzata, ma senza mai abbassare la sua girandola-alabarda. "E' stato tutto un malinteso! Non siamo stati noi ad uccidere Mercurimon-sama... eravamo là quando è successo, e abbiamo cercato di impedirlo... ma non ci è stato possibile."

"Menzogne! State mentendo per salvarvi la vita, non è vero?" esclamò rabbiosamente Minervamon, ancora non del tutto convinta di quanto dicevano i ragazzi. "Beh, non funzionerà! Ho avuto modo di conoscervi, voi umani... non è forse stato uno di voi a massacrare tutti quei Digimon innocenti, tre anni fa? E perchè voi dovreste essere diversi?"

"Perchè noi abbiamo salvato DigiWorld tre anni fa, santi numi!" esclamò RhinoKabuterimon con tono esasperato. La testardaggine di Minervamon stava cominciando a dargli seriamente sui nervi... "Non lo abbiamo certo fatto perchè i nostri simili lo potessero conquistare in seguito! E comunque... in questo momento, mentre noi siamo qui che perdiamo tempo in discussioni inutili, il vero artefice di tutto questo disastro sta cominciando ad assediare il Mondo Digitale, e a fare altre vittime. Già abbiamo visto molti Digimon venire spazzati via da quelle macchine infernali chiamate Gizumon... e adesso, mentre lottiamo tra noi inutilmente, non facciamo altro che dare una mano a quel pazzo di Kurata!"

"Kurata? E' questo il nome di quel dannato... che ha creato quei dannati Gizumon?" chiese Minervamon, i cui tentativi di liberarsi si erano ora fatti meno frenetici. Forse cominciava a rendersi conto di come stessero veramente le cose... "E io come faccio a fidarmi di voi? Per quello che ne so... potreste essere in combutta con lui! Magari state dicendo tutto questo soltanto per distrarmi e attaccarmi alla sprovvista!"

"In tal caso... immagino che sia il caso di dimostrare la nostra buona fede, non trovate, ragazzi?" chiese retoricamente Aldamon, gettando un'occhiata di intesa ai suoi compagni. Ognuno di loro fece un cenno con la testa, uno alla volta, per dirsi d'accordo... e il Guerriero del Fuoco sciolse la trasformazione, tornando ad essere Takuya Kanbara, un normalissimo ragazzo umano di quattordici anni, in una pioggia di scintille scarlatte. Minervamon, ancora intrappolata nel ghiaccio, sbattè gli occhi dietro il suo elmetto a testa di serpente, effettivamente sorpresa che il ragazzo avesse volontariamente abbassato la guardia davanti a lei.

Uno alla volta, anche gli altri Leggendari Guerrieri sciolsero la trasformazione... e riapparvero nella loro forma umana davanti alla sbalordita Digimon divina. Il ghiaccio che la tratteneva cominciò a creparsi... e nel giro di pochi secondi, il blocco si infranse, lasciandola libera.

"Ecco. Ora siamo noi ad essere completamente indifesi." disse Takuya con tutta calma. "Se davvero avessimo voluto approfittare di te e raccontarti una bugia, non ci rimetteremmo certo alla tua coscienza, non credi?"

"Ed ora, Minervamon... per favore, cerchiamo di parlare con calma e di chiarire come stanno le cose." affermò Izumi. "Abbiamo bisogno di essere uniti, in questo momento... altrimenti, finiremmo soltanto per fare il gioco di Kurata, e il Mondo Digitale sarebbe ancora più in pericolo di quanto non lo sia adesso."

Minervamon guardò verso il terreno, ancora un po' indecisa, ma decisamente più disposta a dare ai ragazzi il beneficio del dubbio. "Beh... immagino che forsesono stata un po' affrettata. Ma... con tutte le voci che circolano per DigiWorld, immagino che anch'io ho finito per farmi contagiare dal risentimento verso gli umani che serpeggia qui attorno." affermò. "Ma... è comunque vero che i Gizumon... quelle macchine diaboliche che stanno massacrando Digimon innocenti... sono state create da un uomo."

"E' vero. E Gallantmon si serve anche di questo per portare avanti i suoi piani." affermò Kouji. "Vuole a tutti i costi che i Digimon si uniscano sotto la sua bandiera, in modo da soddisfare le sue ambizioni. Tra non molto, Kurata e Gallantmon si scontreranno, con risultati nefasti sia per la Terra che per DigiWorld. Perdendo tempo a combattere tra noi, non facciamo altro che assecondarlo, e rendergli le cose più facili quando sarà il momento di conquistare entrambi i mondi."

"Takuta e i suoi compagni hanno già salvato il Mondo Digitale una volta..." disse Bokomon, emergendo dal nascondiglio che lui e Neemon si erano scelti quando la battaglia con Minervamon era iniziata. La Digimon divina si voltò verso il custode della conoscenza e il suo amico dalla testa vuota, e sembrò per un attimo sorpresa di vederli lì. "Senza di loro, adesso DigiWorld sarebbe nelle mani di Lucemon, e forse anche il Mondo Reale. Gallantmon sta cercando di farvelo dimenticare, e di spingere tutti i Digimon ad odiare gli esseri umani, sfruttando il rancore e il dolore che ancora tutti noi proviamo per quello che è successo tre anni fa!"

"E vuole dare la colpa anche ai nostri amici! Questa proprio non è una bella cosa!" continuò Neemon, con la sua classica aria un po' sciocca.

"Pensare che Gallantmon sembrava avere davvero a cuore il futuro di DigiWorld... in che razza di tempi viviamo, se nemmeno un Cavaliere Reale è più degno di fiducia?" si chiese Minervamon, per poi restare qualche secondo in silenzio a riflettere su quello che Takuya e i suoi compagni le avevano detto. I ragazzi restarono a loro volta zitti, in attesa che la Divinità Olimpia prendesse la sua decisione.

"E va bene... immagino di aver agito con troppa impulsività e senza riflettere su come in realtà potevano essere andate le cose." affermò Minervamon dopo un po' di silenzio. "Quindi... forse è meglio se vi accompagno. Voglio rendermi conto con i miei occhi di cosa sta accadendo, e cercare di dare una mano."

"Questa... è per noi una bella notizia, Minervamon." disse Takuya, riuscendo a sorridere speranzoso. Finalmente, la situazione appariva migliorare un pochino. "Io e i miei compagni eravamo diretti ad ElDoradimon, la città dei Digimon. Abbiamo sentito dire che è lì che si stanno riunendo tutti i Digimon che vogliono partecipare al contrattacco... e quindi, anche a noi conviene andare lì. Magari i nostri compagni sono già lì."

"A proposito, Bokomon..." chiese il piccolo Tomoki. "Non c'è qualcosa su ElDoradimon, nel tuo libro?"

Il custode del libro sorrise orgogliosamente e iniziò a sfogliare il gigantesco (almeno rispetto a lui) volume che si portava sempre dietro. "Ma è ovvio, ragazzi miei! Il mio libro dice tutti sul Mondo Digitale... e in effetti ci dovrebbe essere un bel capitolo dedicato ad ElDoradimon proprio... proprio... qui! Eccolo!" esclamò, fermandosi infine ad una pagina sulla quale, a fianco del testo, era raffigurato un Digimon somigliante ad un'immensa testuggine di terra che portava un'intera città in stile inca sul suo guscio. "Allora, che si può dire di ElDoradimon? Certamente che è un Digimon assolutamente unico nel suo genere, e che vaga continuamente per il Mondo Digitale, senza fermarsi mai in un unico posto per più di qualche giorno. Bisogna sapere dove cercare, per poterlo raggiungere, ma per nostra fortuna... sappiamo qual è il luogo in cui si aggira più di frequente! E in ogni caso... con tutti i Digimon che si stanno dirigendo verso ElDoradimon, non sarà difficile unirsi ad una carovana o ad un intero flusso migratorio."

"Bene... questa è una buona notizia. Spero che Masaru-kun, Kouichi-kun e gli altri riescano anche loro a raggiungere ElDoradimon." affermò Izumi. "E a proposito... credete che MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon se la caveranno? L'ultima volta li abbiamo lasciati lì dov'erano... anche se ce l'hanno chiesto loro."

"Si tratta pur sempre dei Tre Grandi Angeli che tenevano in equilibrio il Mondo Digitale." rispose Minervamon con un sorriso sollevato. "Sono sicura che prima che voi ve ne rendiate conto, li ritroverete ad ElDoradimon. Anzi, più che altro, a questo punto comincio io ad essere preoccupata per voi... il Mondo Digitale è diventato un posto pericoloso, e anche con gli Advanced Spirits dalla vostra... immagino che non vi dispiacerà avere una Divinità Olimpia con voi, dico bene?"

"Certo che no... anche se mi fa un po' strano. Insomma... voglio dire, stavi cercando di farci secchi soltanto qualche minuto fa!" affermò Neemon, non esattamente nel modo più diplomatico possibile. La reazione di Bokomon fu quanto di più prevedibile ci potesse essere - afferrò l'elastico dei pantaloni di Neemon, lo tese un po', e poi lo lasciò andare dando un colpo secco sul fondoschiena di Neemon! "Owwwww! Ma che ho detto di male, Bokomon?"

"Potevi dirlo con un po' più di delicatezza, no?" sbottò irritato Bokomon. "Aaah, lasciamo perdere... per adesso, sono contento che almeno questa storia si sia risolta bene. Ora... è meglio affrettarci e cercare di raggiungere ElDoradimon il prima possibile. Ci sarà ancora qualche giorno di cammino, prima di arrivarci."

"Va bene..." affermò Minervamon, raccogliendo il suo scudo e la sua spada. La dea-bambina si fece più cupa, passando ad una feroce determinazione. "Se è stato per colpa di questo Kurata che il mio amico Mercurimon è morto... allora avete ragione a dire che stavo solo perdendo tempo. Beh, adesso non più... adesso, anch'io vi darò una mano a difendere il Mondo Digitale dai suoi nemici... e a cercare di capire cosa sia successo a Gallantmon per spingerlo a comportarsi così."

"Ottimo... il tuo aiuto è sicuramente apprezzato, Minervamon." affermò Takuya con un cenno della testa. "Forza, ragazzi, riprendiamo la nostra strada. Dobbiamo cercare di coprire quanta più distanza possibile, prima di doverci fermare per la notte."

Con dei cenni di assenso, il gruppo di Leggendari Guerrieri e Pokemon riprese a seguire la strada che li avrebbe condotti ad ElDoradimon...

 

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Il sole stava tramontando su un'altra giornata piena di tensione a DigiWorld, e il gruppo composto da Masaru Daimon, dal piccolo Agumon e dai loro amici si era scelto un piccolo spiazzo nel bel mezzo di una foresta per riposarsi, prima di proseguire nel loro cammino verso ElDoradimon. Yoshino e Raramon avevano predisposto un cerchio di pietre all'interno del quale avevano ammassato della legna secca, in modo da poter accendere un falò per la notte, mentre Masaru, Agumon, Touma e Gaomon stavano dando un'occhiata alla zona per assicurarsi che non ci fossero problemi nei dintorni. Masaru doveva ammettere che per una volta era soddisfatto che non ci fosse da combattere... sperava che lui ed Agumon potessero conservare le forze il più possibile per dopo, anche adesso che potevano contare sull'aiuto della Full Burst Evolution.

"Bene. Sembra che non ci siano potenziali pericoli, almeno non nelle immediate vicinanze." disse Touma dopo che lui e il suo partner digitale ebbero terminato il loro giro di ispezione e furono tornati all'accampamento improvvisato. "Certo questo non significa che possiamo abbassare la guardia, ma almeno sappiamo che non siamo in immediato pericolo."

"Mi offro io per fare il primo turno di guardia stanotte, signore." affermò Gaomon, facendosi avanti e piazzandosi una mano guantata sul petto.

Il biondo agente della DATS mezzo-austriaco acconsentì con un cenno della testa. "Va bene, Gaomon, ma non sforzarti troppo. Dobbiamo essere tutti nel pieno delle forze per affrontare quello che Kurata e Gallantmon ci manderanno contro. Temo che non abbiamo visto quei Bio-Ibridi per l'ultima volta, e che la prossima volta che ce li troveremo davanti, non sarà così facile sconfiggerli."

"Immagini che siano tornati da Kurata per farsi rendere più potenti?" chiese Falcomon, seduto accanto ad Ikuto che guardava pensieroso il fascio di legna che Yoshino e Raramon avevano accumulato all'interno del cerchio di pietre. Il ragazzino stava usando il suo boomerang per spostare i ramoscelli, in modo da formareuna catasta di legna più uniforme e distribuire meglio la paglia che Yoshino e Raramon avevano accumulato alla base. Ma per quanto non avesse avuto nessuna apparente reazione al nome del criminale che aveva distrutto la sua figura paterna, Ikuto restava cupo e pensieroso, rimuginando su cosa avrebbe fatto nel momento in cui si sarebbe trovato faccia a faccia col responsabile di tutte quelle sofferenze...

"Non ne ho dubbi. Non sappiamo nulla di cosa sia capace quel pazzo." affermò Touma, guardando in lontananza verso il cielo che si tingeva di arancione acceso. "Non escluderei che abbia trovato un modo di potenziare i Bio-Ibridi e prendersi un vantaggio per il nostro prossimo scontro. Dobbiamo essere pronti a tutto."

"Che vengano pure, quei bastardi. Gli faremo vedere noi, che hanno scelto le persone sbagliate con cui prendersela." affermò rabbiosamente Masaru, facendo rumore con le nocche delle mani. Poi, tirò un sospiro e si sfregò la fronte con una mano, cercando di imporsi la calma. "Okay, okay, non è il caso di farsi prendere la mano. Per adesso, ci basta essere al sicuro."

"Sapete... io non lo conoscevo davvero, il Mondo Digitale..." disse il piccolo Dorumon, seduto accanto a Chika. Il piccolo e misterioso Digimon era costantemente meravigliato da ciò che vedeva attorno a sè... in particolare adesso che viaggiava nel cuore di DigiWorld e si rendeva davvero conto di come fosse il suo mondo natale. "E ogni cosa che vedo da quando sono diventato il partner di Chika mi sembra incredibile. Sicuramente non ho ancora visto nulla di quello che DigiWorld e il vostro mondo hanno da offrire... e vorrei stare ancora al vostro fianco per vedere ancora più cose! Per questo... spero anch'io di poter fare ancora di più per aiutarvi a fermare i piani di Kurata."

Chika abbracciò gentilmente il suo Digimon, scacciando quella sensazione di paura che minacciava di sopraffarla. "Andrà... andrà tutto bene, Doru-chan! Vedrai che grazie a mio fratello... ad Agu-chan e ai loro amici... fermeremo i piani di quell'uomo malvagio!" affermò. "Adesso abbiamo la Full Burst Evolution... sono sicura che riusciremo a vincere!"

"Come diceva Touma, però, non possiamo essere troppo sicuri di noi stessi. Sicuramente i Bio-Ibridi andranno da Kurata a dirgli che adesso abbiamo un'evoluzione in più, e Kurata prenderà dei provvedimenti. Meglio tenersi all'erta." affermò Raramon, finendo di disporre la legna. Ikuto si alzò un attimo, facendo cenno ai suoi compagni di attenderlo un attimo.

"Io andare a prendere mele di carne per cena." disse il bambino selvaggio. "Non ci mettere molto. Falcomon, noi andare, va bene?"

"Aspetta, Ikuto-kun, ti accompagnamo anche io e Doru-chan." disse Chika, alzandosi dal suo posto assieme al suo partner digitale. "Sappiamo che tu e Fal-chan ve la sapete cavare, ma... preferiremmo accompagnarvi."

"Fal-chan? Non credo che mi abituerò mai a questo strano nome..." mormorò Falcomon, un po' imbarazzato. "Ah-ehm... comunque... se ad Ikuto va bene, per me non ci sono problemi."

"Tu essere sicura, Chika?" chiese il ragazzino dal volto dipinto, guardando la bambina un po' perplesso. Nonostante avesse fatto dei passi in avanti notevoli, faceva ancora un po' fatica a relazionarsi con gli altri esseri umani, e soprattutto con una sua coetanea del sesso opposto. L'idea che adesso lei li accompagnasse lo metteva un po' in difficoltà.

"Sì, Ikuto, siamo assolutamente sicuri. Non si sa mai cosa potrebbe accadere in questo posto." rispose Dorumon, anche a nome di Chika. "Meglio essere in due... e non allontanarsi troppo."

"Va bene... state attenti, e non esitate a tornare indietro se vedete che ci sono problemi." affermò Gaomon. "Noi ci terremo comunque pronti ad intervenire in caso ce ne sia bisogno."

"Grazie, Gao-chan! Tranquilli, non ci metteremo molto... e tu, fratellino, cerca di non venire fuori con qualche altra delle tue strane idee mentre noi siamo via, okay?" rispose Chika, voltandosi verso Masaru e strizzando un occhio con un sorriso impertinente!

Il giovane street fighter ridacchiò nervosamente, cercando al tempo stesso di darsi un tono. "C-come sarebbe a dire, una delle mie strane idee, Chika?" mormorò. "Per tua norma e regola, io ed agumon siamo integerrimi agenti della DATS!"

"Come quella volta che hai sfidato Tohma-kun ad un incontro di pugilato?" lo stuzzicò Yoshino... e un pietrone enorme apparve dal nulla e cascò in testa a Masaru!

"Come quella volta che ti lanciato di corsa dietro ad un Drimogemon che stava scavando?" continuò Tohma. Masaru aveva appena finito di togliersi una pietra di dosso, che una ancora più grande apparve sopra di lui e lo stese faccia a terra! Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Agumon, che si affrettò a togliergli la strana pietra di dosso, e Masaru si mise a sedere con un sorrisetto imbarazzato...

"Ehm... okay, okay, non sono state le mie idee più azzeccate, questo lo devo ammettere... ma alla fine si è risolto tutto bene, no?" cercò di difendersi il giovane street fighter. "Ehm... in ogni caso, questo non è importante al momento. Mi raccomando, Ikuto, Chika, Falcomon, Dorumon... state molto attenti!"

Chika sospirò e fece un sorriso al fratello maggiore. Nonostante tutte le sue stravaganze e lasua fissazione per le risse, Masaru era pur sempre il suo fratellone, e Chika sapeva che lui era molto protettivo nei confronti della sua famiglia. "Certamente, Masaru-niichan. Ma non ti preoccupare, ormai sono un'agente della DATS anch'io... e so come muovermi. Io e Dorumon siamo un'accoppiata vincente, vero, Doru-chan?"

Il dinosauro diede il cinque alla sua partner umana concedendosi un raro sorriso. "Certamente, Chika." affermò, drizzando la coda. "Sono sicuro che arriveremo presto ad ElDoradimon, e allora... non ci sarà Kurata o Gallantmon che ci possa fermare!"

 

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Kaede non era sicura di quanto tempo fosse passato. I suoi ricordi erano confusi, come un terribile incubo che la sua mente aveva cercato di rimuovere... ma la spaventosa visione del laboratorio in cui si trovava, del tavolo operatorio a cui lei era legata, e della luce che la abbagliava era fin troppo reale. Faceva freddo... e il fatto di stare indossando soltanto un camice verde chiaro senza maniche, simile a quello di una paziente che stava per essere sottoposta a qualche terribile operazione, non la aiutava certo a sentirsi più tranquilla...

"Uuuugh... dove... dove sono? Che cosa...?" mormorò, sentendo la sua voce uscire impastata e strana... come se stesse parlando qualcos'altro che si trovava dentro di lei. Sentiva i polmoni espandersi in maniera inusuale, e le corde vocali fare dei movimenti a cui non era abituata... o forse era solo la sua impressione, dopo essere rimasta semicosciente per tutto quel tempo.

Kaede cercò di fare mente locale. Ricordava vagamente il momento in cui si era risvegliata in quel corridoio spoglio, e si era trovata davanti quelle mostruosità simili a ragni... poi c'era stato un vuoto... e quando aveva ripreso il controllo di sè stessa, si era resa conto che quei mostri erano stati distrutti. Poi una voce, che le parlava in maniera melliflua... diceva qualcosa che lei in quel momento ricordava molto vagamente... e poi, tutto diventava confuso... quello era il primo momento di lucidità che ricordava di avere da un bel po' a quella parte.

A proposito... quanto tempo era passato? La ragazzina dai capelli rosati ebbe un brivido al pensiero che non ricordasse quanto tempo fosse trascorso dall'ultima volta che aveva capito cosa stesse accadendo...

"Mamma... papà... dove sono? Che sta... accadendo? Saranno... saranno preoccupati per me..." mormorò, cercando di liberarsi dalle corde che la tenevanolegata alla lettiga per i polsi e le caviglie. Stringendo i denti per la rabbia e l'ansia, Kaede tirò verso di sè, ma emise un lamento di dolore quando il gesto non ebbe altro effetto che provocarle delle abrasioni sui polsi e sulle caviglie. Kaede grugnì per il dolore e si accasciò nuovamente sulla lettiga, voltando la testa da una parte e dall'altra per cercare almeno di sottrarsi alla luce che le veniva sparata dritta negli occhi. "Dove... sono? Che cosa... mi volete fare? Lasciatemi..."

"Oh, ma certo che ti lasceremo, mia cara. Tutto sta, ovviamente, se collaborerai con noi e non farai troppe storie, si intende!" rispose una voce fin troppo conosciuta che proveniva da un altoparlante ad un angolo di quella inquietante sorta di sala operatoria. Solo in quel momento Kaede recuperò abbastanza consapevolezza di sè da rendersi conto di essere collegata a delle macchine che monitoravano le sue condizioni - battito cardiaco, pressione sanguigna, eccetera. Il terrore la colse quando si rese conto di ciò che la presenza di quelle macchine comportava... e cercò ancora una volta di liberarsi dei suoi vincoli, senza successo. "E' inutile che ti dibatti, mia cara. Abbiamo fatto in modo che quelle corde ti tenessero ben ferma. Sai, ci serve la tua collaborazione, volontaria o meno. E non possiamo permetterci di perdere un soggetto interessante come te."

"Ma... ma cosa volete da me? Dove siamo?" esclamò esasperata Kaede, reprimendo i brividi di freddo e paura. "Perchè mi avete portata qui? Cosa vi ho fatto di male?"

"A noi? Niente!" rispose la persona dall'altra parte dell'altoparlante. "Non abbiamo assolutamente nulla contro di te. Ma... tu, mia cara, sei risultata essere un soggetto particolarmente adatto ad alcune... chiamiamole così... procedure mediche che servono ad aiutare molte persone. Sarà grazie a te che noi umani avremo finalmente la meglio su un male terribile che si chiama Digimon!"

"Di... di cosa state parlando? Io sono una ragazza normalissima! Non posso certo aiutarvi a combattere contro nulla!" cercò di protestare Kaede. Con orrore, vide alcune braccia meccaniche alzarsi attorno alla sua lettiga, una delle quali sorreggeva un ago ipodermico crudelmente affilato, sulla cui punta di vedeva ancora brillare qualche spaventosa sostanza chimica. Il pungente odore dell'etere e dell'alcol le travolse le narici, e Kaede emise un gemito di orrore quando un arto meccanico le mise una maschera con boccaglio sul volto...

"Oh, sono sicuro che ci aiuterai, mia cara..." continuò la voce di Kurata. "Solo, è probabile che non te ne renderai conto. tu sei la prima, piccola Kaede... la prima dei miei guerrieri d'elite, grazie ai quali potrò finalmente distruggere per sempre quelle ripugnanti creature chiamate Digimon!"

La voce di Kurata si fece sempre più flebile, e le esclamazioni di protesta che Kaede stava cercando di farsi uscire si manifestarono in un indistinto mugolio prima che l'anestesia cominciasse ad avere effetto... e rapidamente, Kaede perse di nuovo il contatto con la realtà e ripiombò nel torpore nel quale era stata per così tanto tempo...

 

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"Hmm... il soggetto sta resistendo, il che le causa notevole dolore e rallenta il processo. Peccato, speravo di fare un po' più in fretta... ma che ci vogliamo fare? Hehehee... intanto è già un'ottima cosa aver trovato un soggetto così adatto per i nostri esperimenti sui Bio-Ibridi." affermò Kurata con una risatina sadica, osservando Kaede da uno schermo che trasmetteva delle immagini in remoto alla sua sala di controllo. Lo scienziato stava compiendo delle altre operazioni, sulla base dei dati che aveva ricevuto da poco... e doveva ammettere che i risultati a cui era approdato superavano le sue più rosee aspettative. "A parte questo piccolo inconveniente, devo dire che lo sviluppo delle nuove forme Mega va stupendamente! Tra non molto saranno pronte, e potremo dare l'assalto finale ai nostri giovani amici! Che ne pensa, generale Akameshi? Immagino che lei non veda l'ora di pareggiare i conti con quei marmocchi."

Il generale Akameshi sghignazzò a denti stretti. "Effettivamente, l'idea di essere stato battuto da quei luridi traditori della razza umana mi dà parecchio fastidio. Ma non è il caso di farsi prendere dalle vendette personali." affermò l'uomo, osservando soddisfatto i grafici che si avvicendavano sugli schermi. "Per adesso, l'importante è che l'esperimento vada bene. E mi sembra che la nostra giovane ospite stia reagendo abbastanza bene al... surplus di dati che le stiamo dando."

"E' stata una fortuna che Kouki l'abbia trovata, un po' di tempo fa. Quella ragazza ha una notevole compatibilità, ed è stata il prototipo perfetto per sviluppare l'esperimento di Bio-Ibridazione. Ovviamente, che nulla di tutto questo esca dal nostro laboratorio, si intende!" disse Kurata, strizzando un occhio con aria falsamente cordiale al suo complice. "Se la nostra collaboratrice, la cara Chizuru, venise a sapere di quello che si sta facendo qui... immagino che sarebbe un po' un problema, non crede anche lei?"

"Prima o poi, la verità verrà ugualmente a galla." replicò il militare alzando le spalle.

Kurata non sembrò eccessivamente preoccupato. "Beh, questo è inevitabile. Quello di cui dobbiamo assicurarci è che questo non avvenga troppo presto. Abbiamo ancora bisogno di lei per i nostri piani." affermò. "Ad ogni modo... ho trovato delle interessanti forme per i nostri baldi giovani... e per lei, ovviamente. Che gliene pare? Ecco a lei Darkdramon, Lotusmon, Spinomon... e qualcosa che ho selezionato appositamente per lei!"

Alcune immagini apparvero in maniera fugace sullo schermo principale - un drago umanoide dalle ali fatte di luce, tutto coperto da un'armatura nera; un Digimon femminile vestito di rosa e bianco, con in mano uno scettro dorato; e un colossale dinosauro bipede simile ad un tirannosauro, con delle enormi lame di coltello che spuntavano dalla schiena; altre due immagini apparvero rapidamente dopo di essi, mostrando un terrificante incrocio tra un rettile ed un insetto, con addosso una spessa armatura viola; e una tigre dai denti a sciabola con una criniera bianca e due lunghe antenne che spuntavano dalla testa...

"Hmm... vedo che lei ha svolto bene la sua ricerca, professor Kurata." disse Akameshi, soddisfatto. "In tal caso, non le metterò fretta. Farò in modo di tenere a bada i nostri... collaboratori ed indurli alla pazienza. C'è quel Kouki, in particolare, che non mi sembra apprezzare tutti gli sforzi che stiamo facendo per lui. La gioventù di questi tempi vorrebbe tutto subito, non crede anche lei, professore?"

Kurata ridacchiò e scosse la testa come per dire che non c'era nulla da fare. "Ahi, ahi, ahi... già, dovrebbero imparare ad essere un po' più accomodanti! Non si va da nessuna parte con la fretta!" affermò condiscendente. "Oh, beh... di quello sono sicuro che potrà occuparsi lei senza troppi problemi. Se non altro, sono un po' più disposti ad ascoltarla!"

"Già, se non altro perchè sanno che la mia forma Bio-Ibrida è più potente delle loro e potrei metterli a terra senza tanti problemi." disse Akameshi, sghignazzando amaramente al pensiero che questo non gli fosse servito a molto quando aveva avuto a che fare con i Leggendari Guerrieri. "Comunque, quand'è così, la lascio al suo lavoro. Attenderò buone notizie quanto prima."

"E non resterà deluso, mio caro Akameshi-san!" esclamò Kurata, prendendo un lollipop da chissà dove e iniziando a succhiarlo distrattamente, mentre con un semplice movimento della mano inseriva nuovi dati nel suo terminale... e nel laboratorio, Kaede lanciò un lacerante grido di dolore quando un'iniezione effettuata alla base della spina dorsale iniettò qualche sostanza innominabile nel suo corpo!

"Mi piacerebbe che tu non facessi tanto rumore, bambina. Mi dà fastidio." disse tra sè Kurata, con fare a metà tra l'irritato e l'annoiato. "Fai la brava ancora un po'. Quando avrò finito, anche tu avrai l'onore di essere una punta di diamante del mio esercito di Gizumon! Hehehee... già, è così che dovrebbero esistere, i Digimon... come schiavi di noi esseri umani!"

 

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La mattina dopo, in una stradina nel bel mezzo della foresta vergine di DigiWorld...

"Uuugh... senti un po', Norstein, ma sei sicuro che sia questa la strada giusta per arrivare alla città sacra?" chiese Masaru, indicando la stradina polverosa che si inerpicava in mezzo agli alberi e alle collinette, semicoperta da una nebbiolina mattutina che dava a tutti una sgradevole sensazione di umidità. Era ormai da un bel po' che i ragazzi e i loro compagni digitali camminavano in mezzo a quella foschia, e cominciavano ad avere l'impressione di essersi persi...

"Almeno, questo è quello che ci ha detto BanchouLeomon." rispose Tohma, dando un'occhiata al suo computer portatile e ad alcune mappe che si era fatto sul momento. "La Città Sacra, ElDoradimon, dovrebbe essere in questa regione, anche se si sposta in continuazione non può andare troppo lontano."

"Siamo sicuri che la troveremo, continuando su questa strada?" chiese Dorumon massaggiandosi la testa per il mal di testa che cominciava a covare. "Non ho visto tracce del passaggio di un Digimon grande come una città, da queste parti..."

Il biondo agente della DATS mezzo-austriaco alzò le spalle. "Ovviamente, come ho detto, questo dipende dal fatto che BanchouLeomon non ci abbia mentito." affermò.

L'insinuazione fece scattare qualcosa in Masaru, che già di per sè era un tipo che non era tanto difficile far arrabbiare. "Hey! E adesso cosa ti metti a suggerire? Sono sicuro che BanchouLeomon non ci ha mentito... un vero banchou non mente mai!"

"Il capo ha ragione! Anch'io mi fido di lui!" esclamò il piccolo Agumon.

Il ragazzo biondo si fermò di colpo, guardando il suo coetaneo con un appena percettibile risentimento... una sensazione che già da un po' lo accompagnava, anche se aveva cercato di non badarci e di convincersi che era una sua impressione. "Daimon, vorrei ricordarti che ci troviamo in un mondo i cui abitanti hanno tutte le ragioni per sospettare di noi umani e per odiarci." affermò. "Chi può dire che BanchouLeomon non ci stia usando per eliminare Kurata e i suoi uomini, e non decida infine di rivoltarsi contro di noi una volta che avremo fatto il lavoro sporco per lui?"

"Stai insinuando che ci sta manipolando, razza di...!" cominciò a rispondere Masaru... un attimo prima che Yoshino si mettesse in mezzo ai due ragazzi e aprisse le mani per allontanarli l'uno dall'altro, con espressione chiaramente frustrata!

"Aaaaah! E smettetela voi due!" esclamò la rossa agente della DATS. "Mi sta venendo il mal di testa solo ad ascoltarvi! Ascoltate, in questo momento non abbiamo altre possibilità che seguire le indicazioni di chi ne sa più di noi... e BanchouLeomon, guarda caso, fa parte di questa categoria!"

"Hehee... lo dicevo io, che il capo e BanchouLeomon avevano ragione!" affermò Agumon, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo partner umano, che sghignazzò davanti a Tohma come per dire 'te lo avevo detto'...

"Allo stesso tempo, però..." aggiunse Yoshino, comprendendo al volo cosa stessero pensando i due combinaguai. "Allo stesso tempo non posso ignorare che Tohma-kun ha ragione. Non è una situazione in cui possiamo fidarci a cuor leggero della prima persona... anzi del primo Digimon... che incontriamo."

"I Digimon di questo mondo hanno delle ottime ragioni per odiare gli esseri umani, dopotutto." volle precisare Raramon. I due bambini e i loro Digimon erano rimasti fermi in disparte, come sorpresi da questo improvviso diverbio che era scoppiato tra i ragazzi più grandi... che restarono a guardarsi con fare di sfida ancora per un po', prima che Masaru tirasse un sospiro rabbioso e decidesse che era meglio lasciar perdere, almeno per il momento.

"Va bene, va bene... non perdiamo altro tempo, e continuiamo a cercarla, 'sta città del cavolo." sbottò Masaru, sfregandosi la nuca con una mano mentre riprendeva il cammino. Tohma scosse la testa e riprese a camminare, tenendo il laptop aperto davanti a sè e guardando le mappe che aveva disegnato... mentre Raramon sospirò esasperata e pregò tra sè che quei due non arrivassero ai ferri corti prima di raggiungere ElDoradimon.

Passarono alcuni minuti in cui il gruppo continuò a camminare in completo silenzio, come se quel diverbio inaspettato avesse prosciugato l'entusiasmo... e solo dopo un po' Chika si decise ad avvicinarsi a Yoshino e a farle una domanda.

"Y-Yoshino-san...?" chiese la bambina. "Che... che succede? Come mai Masaru-niichan e Tohma-san si sono messi a litigare?"

La ragazza dai capelli rossi alzò le spalle desolata. "Mi dispiace, Chika-chan... non penso di intendermi molto di questioni di maschi... e di come la pensino loro. Scusa, Ikuto, non volevo offendere." si rivolse rapidamente al bambino selvaggio, che fece un cenno con la mano come per dire che non c'era bisogno di scusarsi. "Comunque... beh, immagino che lo abbia visto anche tu, non è vero? Come loro due siano estremamente diversi di carattere, voglio dire."

Dorumon guardò ora Masaru, ora Tohma... e poi annuì tra sè, in accordo con quello che diceva la più esperta degli agenti della DATS. "Beh... sì, immagino che questo lo avessimo notato tutti... ma credevo che non avrebbe creato dei problemi." affermò ingenuamente.

"Ma anche se siamo in una situazione così delicata, è impossibile che persone così diverse tra loro non finiscano per avere opinioni diversesu qualcosa. Anche se siamo dalla stessa parte, ognuno di noi ha le sue opinioni, le sue idee e i suoi modi di fare... che possono piacere o non piacere agli altri." spiegò Yoshino, arruffando gentilmente la pelliccia sulla testa di Dorumon. "E poi... beh, adesso potrete anche dire che è soltanto una mia impressione, ma... quei due, per così dire, sono quello che potremmo definire "rivali per natura". Non so se mi spiego esattamente..."

"Ehm... Io non credere di avere capito bene..." affermò Ikuto.

"Pendo che quello che Yoshino voleva dire... è che Masaru e Tohma hanno due caratteri così diversi tra loro, e allo stesso tempo così simili per certi aspetti... che è normale che finiscano per scontrarsi su certe cose." affermò Falcomon. Ikuto lo guardò un po' stupito, come se si stesse chiedendo come mai il suo Digimon riuscisse a capire così bene gli esseri umani... cosa che lui, lo doveva ammettere con suo grande dispiacere, non riusciva ancora a fare molto bene. "Beh... diciamo che ho imparato parecchie cose su voi umani stando così tanto tempo con te, Ikuto!"

Ikuto sorrise debolmente, massaggiandosi la nuca con imbarazzo. "Questo... fare piacere, Falcomon."

"Ad ogni modo, è il caso che quei due trovino un punto di incontro su certe cose..." continuò Yoshino. "Non posso dire di non essere preoccupata per il fatto che..."

La ragazza dai capelli rossi non ebbe il tempo di completare la frase prima che qualcosa si abbattesse al suolo con violenza, facendo scuotere la terra sotto i loro piedi e costringendoli a fermarsi con una collettiva esclamazione di sgomento! E subito dopo ne seguì un altro... un altro... un altro ancora... sembravano i passi di un gigante che ancora non si vedeva, ma che era talmente immenso da farsi sentire anche da quella distanza!

"Cosa? Ma... ma che succede?" esclamò Agumon quando vide un gruppetto di Airdramon prendere il volo dalle cime degli alberi più grandi. "Sembra... sembra un terremoto!"

"Sì, ma non è un terremoto..." affermò Tohma, tenendo ben stretto il suo laptop. "Qualcosa si sta avvicinando, e credo anche di sapere che cosa..."

Gaomon alzò le braccia e si mise in una posizione di guardia. "Crede che si possa trattare di... ElDoradimon, signore?" chiese il lupacchiotto pugile.

"Le possibilità sono ottime..." affermò il biondino. Masaru ed Agumon si misero in guardia, pronti ad agire se fossestato necessario... ma neanche loro furono pronti allo spettacolo mozzafiato che si parò davanti a loro quando ElDoradimon fece il suo ingresso in scena, apparendo lentamente dall'orizzonte! All'inizio, i ragazzi non videro che le sue torri più alte che facevano capolino... poi, l'immensa figura di ElDoradimon emerse, gettando un'ombra inquietante sul paesaggio tutt'attorno, e facendo sembrare ogni altra cosa un modellino di cartapesta in confronto! Digimon ed agenti restarono congelati dallo stupore - si aspettavano, certo, di vedere qualcosa di straordinario... ma questo andava oltre ogni loro più fervida immaginazione!

"Ehm... quel Digimon... è un po' grandicello, eh?" commentò Chika con una risatina nervosa.

Era davvero dire poco - ElDoradimon era praticamente una grande città in stile inca che si muoveva su quattro zampe grandi più della più grande delle sequoie, piazzata sopra il guscio di un'immensa testuggine che avanzava lenta, ingombrante ma inesorabile verso la sua meta, facendo fuggire i Digimon al suo passaggio. Ovunque passasse, stormi di Digimon alati prendevano il volo per non essere travolti, mentre chi non poteva volare si era già affrettato a togliersi di mezzo come poteva!

"Mercurimon parlato spesso a me di ElDoradimon... ma io... mai pensato un giorno vedere!" affermò sbalordito Ikuto.

"ElDoradimon, la città di cui tanto si parla..." disse Gaomon, prima di rivolgere l'attenzione di tutti ad un problema che non era venuto in mente a nessuno fino a quel momento. "Ora l'abbiamo trovata. Ma come facciamo ad attirare la sua attenzione?"

Ottima domanda. E una domanda alla quale nessuno dei presenti aveva una risposta pronta.

"In effetti... ammetto che a questo particolare non avevo pensato..." ammise Yoshino, guardando perplessa la montagna ambulante che continuava ad avanzare facendo tremare la terra sempre più forte man mano che riduceva le distanze. "Come facciamo ad attirare la sua attenzione e a raggiungerlo? E' talmente grande che probabilmente non si accorgerà nemmeno di noi."

"Hmm... aspettate un momento, cercherò di pensarci su..." disse Tohma, cominciando a formulare un'idea con gli elementi che aveva a sua disposizione.

Sfortunatamente per lui, non ebbe il tempo di approdare ad un'idea prima che Masaru lo battesse sul tempo con una delle sue trovate! "Hey, Agumon! Prova a darmi un pugno!" disse il ragazzo, lasciando di stucco tutti quanti... tranne il diretto interessato, che sembrò capire al volo cosa volesse fare il suo "capo".

"Ricevuto, capo!" esclamò il piccolo dinosauro. I due compagni d'avventura tirarono indietro i pugni... e sferrarono un colpo, intercettandosi a vicenda a mezz'aria e attivando la Digi-Soul di Masaru, che si manifestò immediatamente nella forma di un anello di pixel arancioni attorno al pugno del ragazzo! Agumon fece un passo indietro, scuotendosi la zampa intorpidita... e fece a Masaru un cenno di assenso. "Okay, capo, io sono pronto! E' il momento di farci vedere!"

"Certamente! Vedrai come saranno impressionati quelli di ElDoradimon!" esclamò Masaru. Tirò fuori il suo Digivice-Ic sotto gli occhi sbalorditi di tutti i suoi compagni di viaggio... e lo attivò, con il risultato che Agumon scomparve in una colonna di luce arancione che illuminò la mattinata nebbiosa... e riapparve un attimo dopo trasformato in RiseGreymon, avvolto da una splendente aura di energia! Con un cenno della testa, Masaru disse al suo compagno digitale che era pronto... e Risegreymon si abbassò per permettere al suo compagno umano di salire sulla sua mano!

"A... Aspetta un momento, Masaru Daimon!" esclamò Yoshino sbalordita. "Non... non vorrai mica dirmi che avete intenzione, tu e RiseGreymon, di andare semplicemente là e presentarvi a tutti gli abitanti di ElDoradimon, vero?"

"E' una pazzia! Non sappiamo neanche come reagiranno!" esclamò Falcomon.

"Proprio per questo credo che ci convenga di più non fare mistero della nostra presenza, e rivelarci subito!" affermò Masaru, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo! "Così gli abitanti di ElDoradimon capiranno subito che di noi si possono fidare, no?"

"Non vedo cosa ci sia di sbagliato in questa idea, ragazzi!" affermò RiseGreymon. "Non preoccupatevi, saremo di ritorno in un attimo!"

"No, aspettate un momento!" cercò di trattenerli Tohma... ma ormai, Masaru e RiseGreymon si erano già levati in volo verso ElDoradimon, che continuava per la sua strada senza essersi minimamente reso conto della presenza degli agenti della DATS! Il biondino mezzo-austriaco restò per un attimo a guardare sbalordito Masaru e il suo Digimon che si allontanavano, sicuri che tutto sarebbe andato come da programma... e poi guardò rabbiosamente verso il terreno, rimuginando tra sè. Era qualcosa di incomprensibile per lui... come faceva Masaru ad agire così impulsivamente, senza pensare alle conseguenze delle sue azioni... e ciò nonostante, c'era sempre qualcosa che faceva in modo che le sue azioni fossero ricompensate invece che punite. "Maledizione... non posso crederci, Daimon è veramente impossibile, a volte!" mormorò tra sè.

"Mio fratello ha sempre fatto così... non ti preoccupare, Tohma-san, vedrai che tornerà sano e salvo... anche se sono d'accordo con te che dovrebbe ragionare un po' di più su quello che fa!" affermò la piccola Chika. Quando guardò verso il volto di Tohma, però, la bambina rimase sbalordita e vagamente allarmata... il ragazzo biondo le dava come l'impressione di non essere semplicemente seccato per quello che Masaru e RiseGreymon stava facendo... c'era qualcosa di più, qualcosa che stava ponendo Tohma davanti a dei seri dubbi... anche se Chika non poteva certo immaginare di cosa si trattasse.

"Tohma-san?" chiese Chika. Tohma si riscosse dal suo momento di riflessione e si sfregò gli occhi come per riportarsi alla realtà, per poi rivolgere alla bambina un sorriso che sperava essere abbastanza convincente.

"Va tutto bene, Chika-chan. Hai ragione... e spero che tuo fratello possa capirlo, prima o poi." affermò Tohma. Accanto a lui, Gaomon corrugò la fronte, convinto com'era che il suo compagno umano non stesse dicendo tutto...

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Sì, anche questo è stato un capitolo un po' di filler... ma se non altro, spero di aver dato un'idea di quello che ci aspetta in futuro, e finalmente il gruppo di Masaru è giunto ad ElDoradimon, dove li aspetta un'accoglienza.. che potrebbe essere buona o cattiva, a seconda di come gli abitanti prenderanno l'uscita di Masaru! Finalmente sta arrivando la parte più importante della mia fanfiction, e spero di scriverla presto!

Quindi... vi saluto, per adesso, e vi do appuntamento alla prossima volta! A presto... e se potete lasciarmi una recensione, la cosa mi farebbe molto piacere! Ciao!

 

 

 

 

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Capitolo 52
*** Ritrovo nella Città Sacra ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars

Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 52 - Ritrovo nella Città Sacra

Visto da vicino, ElDoradimon sembrava ancora più impressionante di quanto già non fosse dalla distanza. Era talmente immenso che l'intero gruppo di Masaru avrebbe potuto stare benissimo nella sua bocca, e gli sarebbe ancora rimasto posto per qualche altro boccone. I suoi enormi occhi da rettile erano rossi con la pupilla nera, il che dava al suo sguardo ancora maggiore intensità, e la città fortificata che sorgeva sul suo guscio era uno spettacolo che nessuno di loro - Digimon compresi - avrebbe mai pensato di vedere.

Con un grugnito tonante, ElDoradimon abbassò la testa verso Masaru e i suoi compagni, e la piccola Chika emise una breve esclamazione di paura e andò a nascondersi dietro la schiena di suo fratello, con Dorumon che cercava di starle accanto e farle un po' di coraggio.

"Va tutto bene, Chika." disse Masaru. "Sono sicuro che ElDoradimon non ci farà del male."

"Sembrerebbe tranquillo... speriamo che lo sia per davvero!" commentò Agumon, non nascondendo un po' di nervosismo. Solo quando l'immensa testa di ElDoradimon ebbe quasi toccato terra i ragazzi riuscirono a vedere che c'era qualcuno là sopra... per l'esattezza, si trattava di Baronmon, il Digimon mascherato che faceva da storico ed archivista del Mondo Digitale, accompagnato da un paio di graziosi Piximon che svolazzavano al suo fianco. Da come si stava presentando, dava l'impressione di essere amichevole.

"Benvenuti ad ElDoradimon, la Città Sacra di noi Digimon." esordì il Digimon di livello Armor, dando un'attenta occhiata al quintetto di umani. Tre ragazzi adolescenti e due bambini, ognuno con un Digimon al suo seguito... proprio come gli era stato detto, e anche le descrizioni dei Digimon corrispondevano. "Io sono Baronmon, archivista del Mondo Digitale e umile servo dei Tre Grandi Angeli. Il vostro arrivo mi era stato già annunciato da dei vostri amici."

"Nostri amici?" chiese Tohma, non del tutto sicuro. "Immagino che questo voglia dire che qualcuno dei Leggendari Guerrieri è già arrivato."

"Sono arrivati tutti, in realtà. Alcuni dei Leggendari Guerrieri sono arrivati qui qualche giorno fa... e gli altri, soltanto qualche ora fa." affermò Baronmon, mentre Chika si azzardava a farsi avanti. "Tranquilli, ElDoradimon non ha nessuna intenzione di mangiarvi. Sa già che voi siete qui per aiutarlo e per fermare coloro che vogliono trascinare il nostro mondo nell'anarchia."

"Meno male..." Raramon tirò un sospiro di sollievo.

"Heh, ve lo dicevo, io, che non c'era niente di cui avere paura!" esordì Masaru, con un modo di fare che per qualche motivo fece provare a Tohma una punta di fastidio. C'era qualcosa che non gli piaceva, in tutto questo... "Bene! Se i nostri compagni della DATS sono qui, allora la compagnia è riunita! Puoi portarci da loro, Baronmon?"

Il Digimon mascherato fece un cenno accomodante con la testa. "Certamente. Ne sarò molto lieto." affermò. "Prego, se voleste seguire me e i miei compagni, vi porterò là dove si trovano i vostri amici."

"Grazie mille, apprezziamo molto!" esclaamò il piccolo Falcomon. Masaru ed Agumon furono i primi a salire sull'immensa testa di ElDoradimon, mettendoci giusto un attimo a prendere confidenza e mantenere l'equilibrio... poi, una volta superati i loro timori iniziali, anche gli altri agenti della DATS salirono sul Digimon-città, seguendo Baronmon e i suoi compagni Piximon verso il centro abitato vero e proprio. Numerosi Digimon di vari livelli, soprattutto In-Training e Rookie, si erano riuniti per dare loro il benvenuto, accogliendoli con calore.

"Guardate! Sono finalmente arrivati!" esclamò una Palmon.

"Sono i compagni dei Leggendari Guerrieri..." disse sollevato un Armadillomon, sollevando poi una delle sue zampette artigliate per salutare. "Ehilà! Salve a tutti! Benvenuti ad ElDoradimon!"

"Salve! Salve! Grazie mille!" esclamò Agumon, contento di aver finalmente trovato un luogo dove le loro imprese venivano celebrate. "Il capo ed io siamo felici di conoscervi!"

"Certo che sono venuti in pompa magna per accoglierci." commentò Yoshino, ricambiando il saluto di un nutrito gruppetto di Biyomon ed Hawkmon. "Se non altro, almeno questa parte del viaggio non ci darà problemi."

"Quello che mi preoccupa è il fatto che un Digimon così grande è un ovvio bersaglio per i Gizumon di Kurata." rispose Tohma. Il giovane prodigio non aveva smesso nemmeno per un attimo di guardarsi attorno, in modo da farsi una buona idea della situazione in cui si trovavano, e soprattutto di quanto poteva essere sicuro quel posto nel caso fossero stati attaccati da qualche nemico. A guardarlo così, doveva ammetterlo, poteva anche sembrare sicuro... ma Tohma non era tipo da sottovalutare alcuna evenienza. "Una volta che Kurata e Gallantmon lo avranno individuato, ElDoradimon sarà sotto attacco da parte di tutti i nostri nemici. Non soltanto perchè noi ci troviamo qui, ma anche perchè ElDoradimon finirà per essere una sorta di simbolo della resistenza."

"Non sono sicuro di comprendere del tutto, signore..." affermò Gaomon.

Tohma spiegò quello che voleva dire con tutta calma.  "E' abbastanza semplice, in realtà. Questo è il luogo in cui si è raccolta la più grande concentrazione a noi conosciuta di Digimon che si oppongono sia a Kurata che a Gallantmon. E' un potente simbolo di libertà e speranza, e i nostri nemici lo sanno... per questo cercheranno di intensificare i loro attacchi. Sanno fin troppo bene che se riuscissero ad espugnare ElDoradimon, sferrerebbero un colpo decisivo a tutti coloro che anche tentano di opporsi a loro, sia dal punto di vista delle risorse che del morale. Mai sottovalutare la componente emotiva, Gaomon."
Il lupacchiotto pugile fece un'espressione pensierosa. "Sì... capisco cosa volete dire, signore." affermò. "Ora più che mai è necessario concentrarci sulla difesa, finchè non saremo sicuri di poter sferrare un colpo decisivo a Kurata e a Gallantmon."

"E ancora non sappiamo abbastanza di Gallantmon e delle sue risorse per poter muovere contro di lui." affermò Tohma "Spero solo che gli altri si rendano conto di questo problema e prendano abbastanza sul serio la difesa di ElDoradimon."

Gaomon storse il naso e guardò in direzione di Masaru ed Agumon... che in quel momento erano nel bel mezzo di una vivace celebrazione! Numerosi Digimon si erano riuniti attorno al giovane street fighter e al suo partner digitale, esultando ed acclamandolo.

"E' arrivato il figlio del nostro salvatore!"

"Lunga vita al figlio di Daimon!"

"Con voi siamo sicuri che ce la faremo!"

Anche Masaru ed Agumon sembravano imbarazzati da come gli abitanti di ElDoradimon li acclamavano... e soprattutto, la loro attenzione era stata attirata da quel nome che era stato fatto... Daimon, il cosiddetto salvatore. "Hey, hey, gente! Un momento!" esclamò Masaru. "Come... come sarebbe a dire, il vostro salvatore? State... state parlando di mio padre, Suguru Daimon?"

"Più esattamente, del nostro salvatore, ragazzo mio." affermò Baronmon con un cenno della testa. "E' stato lui il primo di voi umani a raggiungere ElDoradimon e stabilire un contatto con noi Digimon. Lui per primo ci ha insegnato che ci poteva essere tolleranza ed amicizia tra di noi, e se non fosse stato per la follia di qualcun altro, forse al giorno d'oggi la situazione sarebbe molto migliore."

"Quindi... papà è venuto qui!" esclamò Chika, passando rapidamente della sua iniziale titubanza ad una cauta eccitazione. "E... e poi, dov'è andato? Lo sapete, per caso?"

"Vorrei saperlo anch'io..." affermò Masaru. "E' da più di tre anni ormai che non abbiamo più sue notizie, e... se potessimo saperne di più, la cosa ci farebbe molto piacere."

Baronmon scosse la testa. "Siamo spiacenti, ragazzo... vi daremo volentieri tutte le informazioni che volete, ma da quando il nostro salvatore se n'è andato per cercare il dio del Mondo Digitale, Huanglongmon-sama, non abbiamo più avuto notizie di lui." affermò. "Nessuno di noi ha mai visto Huanglongmon-sama, quindi... non ho idea di come potrebbe aver fatto a raggiungerlo."

"Capisco... beh, in effetti è proprio da lui fare una cosa del genere!" affermò Masaru con una risata divertita. Lui stesso era un po' sorpreso... si aspettava che sarebbe stato più arrabbiato verso suo padre per il modo in cui se n'era andato in giro per Digiworld, e invece non lo biasimava per niente. Sapeva fin da quando era molto piccolo che suo padre amava l'avventura e la scoperta, e sua madre non era mai stata insofferente verso questo suo modo di fare. "Comunque... è già qualcosa. Adesso almeno so che papà stava bene quando è partito da qui."

"Ma adesso non è il caso di perdere altro tempo... meglio che andiamo a vedere di Takuya e gli altri." affermò Raramon con la sua vocetta acuta. "E poi, dobbiamo sfruttare ogni momento a nostra disposizione per addestrarci con le nostre nuove forme Mega."

"Giusto... prego, seguitemi. Vi porterò dai Leggendari Guerrieri." affermò Baronmon, riprendendo a guidare gli agenti della DATS attraverso le vie della grande capitale itinerante di DigiWorld, mentre la festa attorno a loro non accennava a smorzarsi...

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Takuya Kanbara e i suoi compagni non avevano dovuto attendere a lungo. Non appena ElDoradimon si era fermato, i Leggendari Guerrieri erano stati convocati in una stanza delle riunioni, assieme a numerosi altri Digimon che facevano parte del nucleo governativo della città viaggiante, e solo qualche minuto dopo, le porte della sala si aprirono e fecero entrare il gruppo di agenti della DATS, accompagnati dai loro Digimon! Masaru ed Agumon furono i primi a seguire Baronmon attraverso le enormi doppie porte, e Takuya si alzò dal gradino di pietra dove era seduto per andare ad accogliere il suo amico.

"Ehilà, Masaru-kun!" esclamò il giovane Leggendario Guerriero del Fuoco, andando ad accogliere Masaru con una stretta di mano e una pacca sulla spalla. Masaru ghignò e ricambiò il gesto, per poi guardare in direzione dei seggi e notare che c'erano, effettivamente, tutti e dieci i Leggendari Guerrieri, Bokomon e Neemon... oltre che qualcuno che era sicuro di non aver mai visto prima, una Digimon simile ad una ragazzina con una strana armatura addosso, un elmo che ricordava la testa di un serpente dal quale spuntavano le sue lunghe trecce, e uno scudo rotondo montato su un braccio, oltre che una enorme spada appesa alla schiena. "Vedo che siete arrivati qui tutti sani e salvi! Allora, come vanno le cose?"

"Possiamo dire che stanno andando abbastanza bene, per il momento." affermò Yoshino, facendosi vanti accompagnata da Ikuto, Falcomon, Chika e Dorumon. Il bambino selvaggio e il misterioso Digimon violetto sembravano non essere molto a loro agio in quel posto così inusuale per loro... Dorumon in particolare si sentiva come se gli sguardi di tutti fossero puntati su di lui. "Siamo riusciti a trovare il dojo di BanchouLeomon, e i nostri compagni hanno raggiunto le loro forme Mega!"

"Hahahaaaa! Dovevate vedermi! Li ho stesi come panni, quei tre buffoni!" si vantò Agumon, sferrando una raffica di pugni in aria e poi eseguendo un calcio rotante che voleva essere spettacolare, ma riuscì soltanto a sembrare ridicolo! Il piccolo Digimon dinosauro perse l'equilibrio e finì per sedersi per terra con espressione imbarazzata, e Masaru ridacchiò nervosamente mettendosi una mano dietro la nuca. "Ehm... scusate, non è andata molto bene, questa volta... ma vi garantisco che è andata molto meglio quando abbiamo affrontato gli uomini di Kurata!"

"Agu-chan... per favore, non prendere certe abitudini da mio fratello..." mormorò Chika, portandosi una mano alla faccia con espressione desolata.

"A proposito degli uomini di Kurata... ne abbiamo affrontato un altro quando siamo andati a ricevere gli A-Spirit." affermò Junpei aggiustandosi gli occhiali. "E non credo che vi stupirà più di tanto sapere che si tratta del generale Akameshi. Anche lui si è fatto trasformare in un Bio-Ibrido da quel pazzoide."

"Hai perfettamente ragione, Junpei-san, non mi stupisce per niente. Non mi ha mai dato fiducia quell'uomo, fin dalla prima volta che l'ho visto." affermò Tohma. "Ed era abbastanza ovvio che stesse complottando con Kurata..."

"Se non altro, la missione si è conclusa con successo." affermò la misteriosa Digimon bambina, scendendo con un agile balzo dal seggio di pietra scolpita sulla quale era seduta. Le sue trecce svolazzarono per un attimo come un paio di serpenti, e la Digimon si presentò davanti ai ragazzi della DATS che la osservarono stupiti. "Da quello che mi hanno detto Takuya e i suoi compagni, voi siete gli agenti della DATS. E avete avuto degli incontri... alquanto travagliati, mi sembra di capire... con Lord Mercurimon."

"Sì... essere vero... ma tu chi essere? Come tu conoscere Mercurimon-sama?" chiese Ikuto, che fino a quel momento era stato in silenzio. Quel nome, a lui più che a chiunque altro, provocava una comprensibile reazione emotiva.   

"Prima di tutto, lasciate che io mi presenti." affermò la Digimon. "Io sono Minervamon, e sono una delle Dodici Divinità Olimpie che servono Huanglongmon-sama e Iupitermon-sama. Lord Mercurimon... o meglio, lo zietto Mercurimon... era tra noi Divinità Olimpie quella con cui lavoravo assieme più spesso..."

La dea-bambina guardò tristemente verso il terreno, muovendo nervosamente le dita sull'impugnatura del suo scudo... ed Ikuto sgranò gli occhi, rivivendo per un momento l'istante in cui il Digimon che più di tutti era stato un padre per lui era stato annientato dai diabolici Gizumon di Kurata...
"Quando si è saputa la notizia... beh, noi delle Divinità Olimpie abbiamo saputo soltanto che erano stati degli esseri umani ad uccidere Lord Mercurimon..." continuò Minervamon trattenendo le lacrime. "Iupitermon-sama ci ha invitato alla calma... ma io non potevo lasciar correre! Dovevo vendicare lo zietto Mercurimon! E così, sono scesa qui a DigiWorld, senza badare alle regole di non interferenza che proibiscono a noi Divinità Olimpie di scendere nel Mondo Digitale della Frontiera senza un esplicito permesso... l'unica cosa che volevo fare era distruggere tutti gli umani che avevano osato mettere piede a DigiWorld!"

"E per poco non ci riuscivi..." mormorò Junpei con un sorrisetto imbarazzato, massaggiandosi una spalla. "Cavolo, devo dire che questa volta ce la siamo davvero vista brutta!"

"I Leggendari Guerrieri del Fuoco e della Luce sono riusciti ad allontanarmi la prima volta... e la seconda, anche gli altri avevano ottenuto i loro Advanced Spirits e sono riusciti a confrontarsi con me." continuò Minervamon. "Sono riusciti ad indurmi a più miti consigli... e mi hanno spiegato chi era il vero responsabile della morte di zietto Mercurimon e della minaccia che incombe sul Mondo Digitale."

"E' stata comunque una battaglia ardua... ma alla fine, l'importante è che siamo riusciti a capirci, giusto? E adesso... abbiamo una nuova alleata contro Kurata e Gallantmon." affermò Izumi, raggiungendo Minervamon e mettendole una mano sulla spalla in segno di supporto. "Adesso possiamo combattere ad armi pari con Kurata e i suoi uomini. Li fermeremo, e salveremo il Mondo Digitale."

"Vendicheremo con le nostre mani tutti i Digimon che sono morti per colpa di quel pazzo furioso!" affermò Takuya, stringendo una mano a pugno e guardando poi in direzione del resto dell'assemblea. Incrociò per primo lo sguardo del suo fratellino Shinya, poi quello di Sophie, Kaoru, Katsuhiro, Kouichi... e quello dei Digimon che li avevano accompagnato, in particolare Ebidramon e Persiamon. La Digimon felina avva un'espressione molto seria e decisa... una cosa che Kouichi e i suoi compagni di viaggio non erano abituati a vedere sul suo volto, dal momento che l'avevano quasi sempre vista allegra e scherzosa. "E impediremo a Gallantmon di diffondere l'odio per l'umanità. Riusciremo ad impedire che DigiWorld venga spazzato via."

"E ce la faremo, se ci mettiamo tutti assieme e facciamo del nostro meglio!" affermò Masaru con convinzione, una mano stretta a pugno. "Vedrete, daremo tanti di quei calci in culo a Kurata e a quel Gallantmon, che chiunque pensi di poterli imitare cambierà idea!"

"Hey, un momento. Non mi sembra che tu abbia idea di quanto è forte quel Gallantmon! Noi lo abbiamo incontrato, e lascia che te lo dica, non so come abbiamo fatto ad uscirne vivi!" esclamò Sophie, ricordando fin troppo bene il giorno in cui lei e i suoi compagni erano stati attaccati dal misterioso leader dei Digimon ribelli. Se non fosse stato per l'improvviso arrivo di BanchouLeomon, nessuno di loro sarebbe probabilmente stato lì.

"E'... è vero, purtroppo." disse Kaoru, meno veemente ma altrettanto sicura che un secondo incontro con Gallantmon non sarebbe andato meglio. "Come... come facciamo ad affrontare Gallantmon e i suoi uomini? Abbiamo già visto di cosa sono capaci... e anche Kurata..."

"Insomma, cos'è questo disfattismo?" esclamò Agumon, per nulla deciso a lasciarsi spegnere così l'entusiasmo. "Andiamo, un po' più di sicurezza! Abbiamo detto che proteggeremo il Mondo Digitale e tutti i Digimon che ci abitano, ed è esattamente quello che faremo!"

"In realtà, penso che le signorine abbiano detto qualcosa di molto sensato..." cercò di far notare Tohma. "E' vero che siamo riusciti a fermare gli uomini di Kurata, per adesso. Ma correranno ai ripari e saranno meglio preparati, la prossima volta..."

Sfortunatamente, i suoi avvertimenti caddero nel vuoto, in quanto i Digimon presenti all'assemblea erano tutti troppo impegnati a festeggiare le parole di Masaru ed Agumon, condividendo la sua sicurezza che quella guerra sarebbe finita rapidamente e con la vittoria di ElDoradimon e dei suoi difensori. I due in questione stavano ricevendo gli applausi e le ovazioni della maggior parte dei Digimon lì presenti, evidentemente anche loro convinti che ormai fosse solo questione di tempo... e Tohma provò ancora una volta quell'odiosa sensazione di prima: la sensazione che nessuno gli stesse dando retta e che il suo compagno di squadra si stesse prendendo tutti gli onori.         

Per sua fortuna, non era il solo. Anche Kouji e Kouichi stavano guardando con un po' di preoccupazione la scena, e il giovane Digiprescelto degli Spiriti delle Tenebre non si fece problemi a dirlo.

"Kouji... non so te, ma ho l'impressione che molti stiano prendendo sottogamba l'intera situazione." affermò il ragazzo, ricevendo un cenno di assenso dal fratello gemello.

"Non siete i soli, ragazzi... qui mi sa tanto che si sono lasciati prendere la mano." affermò Sophie. "E noi non siamo ancora riusciti ad impadronirci totalmente dei nostri Beast Spirits. Dobbiamo fare qualcosa per rimediare a tutto questo."

"Sophie-chan? Ragazzi, va tutto bene?" chiese Takuya, notando la loro inquietudine.

Kouji chiamò a sè il leader non ufficiale del gruppo con un cenno della mano. "Takuya-kun, è meglio se chiamiamo anche gli altri e andiamo a parlare con i Tre Grandi Angeli." affermò il Digiprescelto degli Spirits della Luce. "Ci sono delle domande a cui dovremmo cercare risposte..."

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Restare fermo ad attendere all'interno di un cilindro di vetro antiproiettile, quasi nudo, immerso in un liquido indefinibile, e collegato a degli inquietanti cavi, non era esattamente il modo in cui Kouki avrebbe voluto passare il tempo. L'umiliazione per la sconfitta subita per mano di Masaru e ShineGreymon bruciava ancora, più delle ferite che non si erano ancora rimarginate del tutto. Se fosse dipeso unicamente da lui, si sarebbe già messo alla ricerca di quel dannato Masaru Daimon per farlo fuori con le sue stesse mani... ma sfortunatamente per lui, era Kurata ad avere il coltello dalla parte del manico. Lo scienziatopazzo aveva preso ogni possibile precauzione per evitare che qualcuno dei suoi Bio-Ibridi gli si ribellasse.

"Buongiorno, mio giovane amico!" sentì la voce di Kurata parlare da un altoparlante, con quel tono falsamente affabile che gli dava sui nervi. "Spero che tu abbia dormito bene. Che te ne pare del mio trattamento? Grazie a questo composto, possiamo accelerare di molto la tua naturale guarigione, in modo che tu e i tuoi compagni possiate tornare a dare la caccia ai nostri amici della DATS! Penso che dovresti essermi riconoscente, no?"

"Ugh... smettila di prendermi in giro, vecchio!" ringhiò Kouki, sbattendo un pugno contro il vetro senza alcun apprezzabile risultato. "E sbrigati con il tuo dannatissimo esperimento! Non posso più aspettare! Devo rendere la pariglia a Masaru Daimon! Gliela devo far pagare per l'umiliazione che mi ha inflitto!"

"Un po' di calma, ragazzo mio. Non vedo i tuoi compagni fare tutte le scenate che fai tu." rispose Kurata, la cui voce si era fatta di colpo più fredda. "Prima di tutto, voglio ricordarti che non hai molta scelta se non obbedire ai miei ordini. Se tu cercassi di ribellarti, io potrei farti morire semplicemente premendo un pulsante. Non credere di essere indispensabile, posso sempre trovare qualcun altro da trasformare in un Bio-Ibrido."

"Tsk..." grugnì il ragazzo biondo, masticando amaro ma rendendosi conto che Kurata aveva ragione.

"E poi, devo essere sicuro che il tuo corpo reggerà all'infusione di ulteriori dati. Cosa credi, che sia facile assorbire il potere di un Digimon di livello Mega?" continuò Kurata, quasi beffardo. "Se il tuo corpo non fosse in forma perfetta, il sovraccarico di dati potrebbe farti impazzire o ucciderti, e ti assicuro che non sarebbe una bella fine." Dal tono in cui Kurata aveva pronunciato l'ultima parte della frase, era fin troppo chiaro che l'eventualità non avrebbe scosso nemmeno per un istante quello spregevole individuo.

Kouki rimase in silenzio mentre il livello del liquido verdino e semitrasparente si innalzava, immergendolo fino alle spalle. La sensazione di quella sostanza che filtrava attraverso la sua pelle, riparando i lividi e i tagli che aveva riportato nella lotta con ShineGreymon, era effettivamente abbastanza piacevole, questo Kouki lo doveva ammettere... ma non serviva a rendergli la sconfitta più facile da digerire.

"E va bene... allora, quanto a luno dovrò aspettare, prima che l'esperimento possa andare avanti?" chiese Kouki, ingoiando l'orgoglio.

"Qualche oretta al massimo. In fondo, ti senti già meglio, no? Il liquido rigenerante sta già facendo il suo lavoro." affermò Kurata. "Non ti preoccupare, ho scelto un Digimon di livello Mega che non ti deluderà! Quando affronterai nuovamente Masaru Daimon, per lui non ci sarà scampo davanti alla potenza di Darkdramon!"

"Heh... questo mi rende più facile l'attesa!" affermò Kouki. Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, pensando alla tremenda vendetta che presto si sarebbe preso sui suoi nemici...

"Sinceramente, io ho i miei dubbi." affermò Ivan, seduto vicino al cilindro nel quale era rinchiuso il suo aggressivo compagno. "Non so se modificare ulteriormente i nostri corpi sia una buona idea. Ma, ovviamente, non potrei mai dirlo ad alta voce, neanche sotto tortura."

"Lo hai appena detto." disse con tono piatto Nanami, seduta accanto a lui con un'espressione completamente annoiata sul viso. Ivan si schiarì la voce, cercando di non attirare troppo l'attenzione sulla sua ormai tipica gaffe! "Ma non hai tutti i torti, è effettivamente un rischio. Non che abbiamo molta scelta, a questo punto."

"Posso farti una domanda?" chiese Ivan, guardando verso il soffitto.

Nanami si stiracchiò un po' pigramente e si aggiustò il cappellino sulla testa. "Spara."

"Come mai hai deciso di lavorare per il professor Kurata?" chiese Ivan, sinceramente incuriosito.

Nanami sbattè gli occhi, senza cambiare granchè la propria espressione ma facendo comunque capire che la domanda l'aveva un po' colta di sorpresa. "Hm? E' una domanda un po' inusuale, fatta da te." affermò la bionda Bio-Ibrida. "Come mai così all'improvviso? Pensavo che ognuno di noi facesse i propri affari, e via."

"Sì, in effetti non sono uno che è abituato a curiosare... non sono mai stato un gran pensatore, preferisco eseguire gli ordini." affermò Ivan alzando le spalle. "Però... diciamo che stando in squadra con voi, mi è venuta questa curiosità. Non sei obbligata a rispondere, se non vuoi..."

"A dire la verità... avrei proprio voglia di parlarne." rispose Nanami. "Lo so che è strano, ma... che ti devo dire, io sono una che fa un po' come le pare!"
Ivan fece un sorriso appena accennato, stando attento che la ragazza bionda non lo vedesse. Non voleva che Nanami pensasse che lui voleva prenderla in giro... ma sì, si era accorto che Nanami era una che andava per la sua strada.

"Non c'è molto da dire, in realtà." spiegò Nanami, le mani dietro la nuca. "Fino a pochi mesi fa, io ero una studentessa all'università Waseda, dove Kurata-hakase insegna. Ho partecipato a diversi suoi corsi, e l'ho sempre trovato una persona rimarchevole. Se non altro, molto più intelligente di tanti pecoroni che si incontrano ogni giorno per la strada."

Ivan annuì, senza commentare. Certo, lui non avrebbe definito Kurata una persona da ammirare, ma non era lì per giudicare i criteri della sua compagna.

"Dicevo, ho partecipato a molte sue lezioni, e ho avuto modo di conoscerlo personalmente." continuò Nanami, i cui modi ora si erano fatti un attimo più vivaci. Adesso la conversazione cominciava davvero ad interessarla. "E' stato lui a dimostrarmi l'esistenza di questo nuovo mondo... DigiWorld. E anche se... non sono esattamente d'accordo con lui sul fatto che i Digimon siano una minaccia per l'umanità, la sua idea di manipolare i dati del Mondo Digitale per trarne vantaggio mi è sembrata molto interessante!"

"In che senso?" chiese Ivan.

Nanami sospirò e rispose con il tono di una maestrina che spiega una lezione ad un alunno diligente ma non troppo sveglio. "Ah, Ivan, Ivan... bisogna sempre spiegarti tutto?" chiese. "Pensaci un po'. Noi siamo dei Bio-Ibridi, degli esseri a metà tra umani e Digimon dotati di un grande potere. E come siamo nati, esattamente? Quando Kurata-hakase ha infuso in noi del codice digitale... ovvero dati che compongono una sequenza logica."

Non era esattamente il campo in cui Ivan si muoveva con più disinvoltura, ma l'omone dai capelli bianchi si sfregò il mento e annuì, comprendendo per sommi capi quello che stava dicendo la geniale biondina. "Sì... certo, penso di capire, più o meno. Prego, vai avanti."

Nanami si schiarì la voce, ricordando a sè stesse di tenere un po' a freno l'entusiasmo. "Come stavo dicendo... il fatto che questi dati possano essere manipolati a piacimento, a patto che si sappia come fare... vuol dire che davanti a noi si aprono delle possibilità che non riesco nemmeno ad immaginare, al momento! Finora... ho sempre imparato ogni materia con cui avevo a che fare con facilità. Hai idea... di quanto ogni cosa possa diventare noiosa quando non si riesce più a trovare alcuna sfida, alcuno stimolo al nostro intelletto?" chiese, con sempre maggiore confidenza. "Quando Kurata-hakase mi ha parlato di questo argomento... finalmente ho provato la sensazione che un mondo nuovo mi si fosse aperto! Puoi immaginare cosa si può fare con tutti questi dati? Non potevo certo rifiutare questa opportunità! Finalmente, qualcosa che mi impegnerà sul serio! Qualcosa che mi permetterà davvero di elevarmi al di sopra di tutte quelle persone banali e sciocche che mi stavano attorno... Lavorando per Kurata-hakase, potrò realizzare le mie ambizioni... e finalmente, trovare qualcosa per cui abbia davvero senso impegnarsi."

"Per questo ti sei unita a Kurata-hakase. Capisco." rispose Ivan. "Beh, se queste sono le tue ragioni, non sarò io a giudicarti."

"Hm? Ma come, tutta qui la tua reazione, Ivan?" chiese Nanami, un po' delusa. Si era aspettata una reazione un po' più eclatante... ma del resto, si trattava di Ivan, che non era esattamente conosciuto per la sua emotività.

"Sì, tutta qui. In fondo, hai il diritto di fare le tue scelte. Anch'io ho i miei motivi per aver accettato di modificare il mio corpo." affermò Ivan.

Nanami accettò la spiegazione di Ivan con un'alzata di spalla. "Per me non fa nessuna differenza, ragazzone. Ma comunque... grazie per essere stato ad ascoltare." affermò. "Ora... è il caso di prepararci. Non appena Akameshi-san e quel buffone di Kouki saranno in forma, sarà il momento di sottoporci al nuovo esperimento di Kurata-hakase."   

Ivan annuì senza dire una parola, e i due Bio-Ibridi si alzarono dal loro posto e uscirono dalla sala, per attendere con pazienza il successivo atto del copione scritto da Kurata...

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Anche da un'altra parte i preparativi fervevano. Nella base segreta di ChaosGallantmon e dei suoi seguaci, il cavaliere oscuro stava cominciando a pianificare le sue prossime mosse.

"Molto bene... Astamon, la tua idea si sta rivelando produttiva. Grazie a te, abbiamo individuato ElDoradimon senza possibilità di errore e senza la possibilità che sospettino qualcosa." affermò ChaosGallantmon, mentre osservava una grande mappa sullo schermo di uno dei terminali della sua base. Assieme a lui si trovavano i suoi diretti servitori, BlackMegaGargomon, Kuzuhamon e WarDevidramon, e appena davanti allo schermo gigante, Astamon e Watchmon stavano armeggiando con le console, assistiti da un gruppo di indaffarati Searchmon.

"Sì, dobbiamo ammettere che l'idea si è rivelata valida..." affermò Watchmon, a malincuore. Gli seccava non poco che uno dei suoi colleghi fosse riuscito a mettersi in mostra agli occhi del suo signore mentre lui non aveva ancora nessun vero e proprio successo al suo attivo - doveva pensare ad un modo per segnare qualche punto a suo favore. "Tuttavia, questo ci dà un'idea di dove si trova ElDoradimon e di quali difese è dotato... ma il problema è che dobbiamo pensare ad un modo di attaccarlo. Dopotutto, non è un caso se ElDoradimon è conosciuto come la città più inespugnabile di tutto il Mondo Digitale."

"Effettivamente, un attacco diretto sarebbe estremamente rischioso." affermò ChaosGallantmon, approvando la prudenza dei suoi generali. "Non abbiamo modo di sapere per certo quali difese abbiano dalla loro, a parte il fatto che i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS si trovano in città. Ma questo vuol dire anche che, se pianifichiamo bene la nostra offensiva, saremo in grado di risolvere un bel po' di problemi tutti insieme. Ci vuole solo la strategia giusta."

"Certo, i Leggendari Guerrieri e la DATS non hanno soltanto noi come nemici." affermò Kuzuhamon. "Ricordiamoci che ci sono anche quell'umano di nome Kurata e i suoi Gizumon. In effetti, ho l'impressione che in questo momento, la loro attenzione sia attratta più da questi ultimi che da noi."

ChaosGallantmon restò per qualche istante a pensare. Effettivamente, le variabili in gioco erano molte, e sarebbe stato folle pensare che sarebbero stati in grado di controllarle tutte. Ma anche così, ci doveva per forza essere qualche elemento che potevano sfruttare per guadagnarsi qualche vantaggio.
"Astamon, Watchmon. Datemi una visuale dell'area in cui si trova ElDoradimon in questo momento." affermò ChaosGallantmon dopo aver valutato attentamente i pro e i contro di diverse strategie che gli erano venute in mente. Astamon rispose con un educato inchino e mosse le mani sui pulsanti, mostrando una mappa sulla quale lampeggiava una spia rossa, che chiaramente indicava il punto in cui si trovava ElDoradimon.

"Si trova qui, mio signore... nelle pianure che una volta erano il feudo del Cavaliere Reale conosciuto come Craniummon." affermò il Digimon demoniaco. "E' un luogo che permette ampia libertà di movimento, e consentirà ai nostri nemici di sfuggire ad ogni accerchiamento noi potremmo tentare."

"Capisco..." affermò ChaosGallantmon, gli occhi che si spostavano verso la zona a nord-ovest della mappa. Notò che in quella zona si trovavano degli elementi che potevano tornargli utili... "Beh, non importa. Accerchiarli non era comunque mia intenzione." continuò. "Al momento, si trovano in una posizione difensiva formidabile. Non credo che sarà facile espugnarla, e ci costerebbe troppo in termini di risorse. No, l'attacco diretto è fuori discussione."

"COSA SUGGERISCE DUNQUE, CHAOSGALLANTMON-SAMA?" chiese WarDevidramon incuriosito.

Il cavaliere nero sorrise leggermente dietro il cimiero del suo inquietante elmo. "Quello che dovremmo fare, a mio parere, è spingere i nostri nemici verso una posizione in cui avranno più difficoltà a difendersi. E non dovremmo nemmeno essere noi a spingere i nostri nemici verso una posizione sfavorevole. Dopotutto... abbiamo dei concorrenti, no?"

"Questo è vero... ma non credo possiamo affidarci unicamente a loro per raggiungere il nostro scopo, mio signore." affermò Watchmon. "Non credo che Kurata e i suoi uomini sappiano per certo quali sono le nostre capacità, ma certo non possiamo contare su di loro per fare sì che le sorti di questa guerra volgano a nostro favore."

"Oh, per quello, non sarò certo io a contare su di loro, Watchmon. Quello che noi dobbiamo fare... è dare una prima spinta alla situazione. Fare in modo che lo stallo si sblocchi." rispose ChaosGallantmon con confidenza. "Entro qualche giorno, organizzeremo un attacco ad ElDoradimon. Non dovrà essere un attacco serio, dobbiamo semplicemente far credere ai nostri nemici che le nostre postazioni a DigiWorld siano molto più solide di quanto abbiano previsto. In questo modo, li spingeremo verso nord-ovest..."

Il cavaliere oscuro indicò un lago nella regione nord-occidentale, non troppo distante da dove la città digitale si trovava in quel momento. "Esattamente in direzione del Lago Sourcode, in questa direzione. Kurata e i suoi uomini dovrebbero accorgersi presto dell'occasione che gli stiamo dando."

"Kurata non è uno sciocco, mio signore. Non darei per scontato che sospetti che noi stiamo cercando di ingannarlo per farlo uscire allo scoperto." affermò Kuzuhamon.

Era un punto sul quale ChaosGallantmon non poteva certo darle torto... ma l'intraprendente Astamon stava già pensando a qualche idea su come fare. "Certo. Questa è sicuramente una possibilità da non sottovalutare, Lady Kuzuhamon." disse il misterioso Digimon ammantato. "Per questo, dovremo fare in modo che l'attacco sembri essere stato sferrato da una fazione indipendente. Ci sono un sacco di Digimon che non si sono schierati con noi, eppure non attenderebbero che la possibilità di sfogare il proprio odio sugli esseri umani."

"Ovviamente, non abbiamo bisogno di dire loro che ad ElDoradimon ci sono i Leggendari Guerrieri." affermò ChaosGallantmon. "Molto bene. In tal caso... WarDevidramon, fai preparare subito un gruppo d'attacco. Mi raccomando, deve sembrare un attacco serio. Il nostro scopo non è travolgerli, ma costringerli a cambiare direzione. Se tutto va come spero, non dovremo esporci più di tanto per erodere le difese di ElDoradimon e renderlo un bersaglio più facile."

"Kurata e i suoi uomini faranno il lavoro per noi." affermò Astamon, concludendo il pensiero del suo signore.

ChaosGallantmon fece un cenno con la testa, poi iniziò a dare le direttive ai suoi uomini perchè tutti fossero pronti alla fase successiva del piano. "Tuttavia, dobbiamo stare attenti e preparare tutto in maniera impeccabile. Il nostro piano è rischioso, e se dovesse andare male... ci ritroveremmo con l'acqua alla gola." affermò. "Che tutte le nostre truppe nella zona sappiano quello che devono fare e siano pronti ad attaccare al momento giusto. WarDevidramon, affido a te il comando di questa operazione. E' un compito molto importante quello che ti sto affidando. Non deludermi. Watchmon, tu con lui."

"PUO' CONTARE SU DI ME, CHAOSGALLANTMON-SAMA." rispose il dragone cibernetico. "MI DIRIGERO' IMMEDIATAMENTE SUL POSTO, E DARO' TUTTE LE DIRETTIVE NECESSARIE."

"Sarà mia premura affiancare WarDevidramon in questa missione." affermò Watchmon, soddisfatto di avere finalmente una possibilità di dare prova di sè.

Senza apporre altri indugi, WarDevidramon chinò la testa davanti al suo signore e cominciò a dirigersi verso l'uscita della base segreta, e Watchmon fece una reverenza e seguì il suo superiore. Una volta raggiunto l'esterno, WarDevidramon spiegò le sue ali metalliche e attivò i reattori montati sul proprio corpo, si accertò che Watchmon gli stesse dietro... poi, i due Digimon presero il volo e si sollevarono nel cielo di DigiWorld. In breve tempo, si confusero tra le nuvole mentre si dirigevano verso la posizione che il loro signore aveva indicato, deciso a fare tutto quello che era in loro potere per compiere la sua missione e portare il loro signore alla vittoria.

 

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La notte era finalmente calata su ElDoradimon. Dopo una giornata decisamente intensa, piena di festeggiamenti, ritrovi e scambi di notizie, il consiglio della grande città digitale si era sciolto, con la promessa che si sarebbero ritrovati il giorno dopo per decidere su una strategia. Sapevano che avevano di fronte le forze di Gallantmon e le mostruosità digitali create da Kurata, e che avrebbero avuto bisogno di tutta la loro abilità e di ogni tattica a loro disposizione per uscire indenni da quell'accerchiamento.

Tuttavia, un misto di eccitazione e nervosismo faceva sì che non tutti riuscissero a godersi un po' di meritato riposo, e che alcuni stessero invece passeggiando per le vie di ElDoradimon, cercando di scaricare un po' il loro nervosismo.

Uno di questi era il piccolo Ikuto. Mentre tutti i suoi compagni di squadra dormivano, il bambino selvaggio aveva preso con sè il suo inseparabile boomerang e, stando attento a non svegliare Falcomon - anche lui aveva il diritto di riposarsi senza doversi preoccupare per il suo partner umano ad ogni momento - era sgattaiolato fuori dalla torre che era stata assegnata come quartier generale alla DATS e ai Leggendari Guerrieri... e dopo essersi agilmente arrampicato giù per una delle pareti, atterrò con un balzo su una delle strade principali di ElDoradimon, una grande via pavimentata in pietra levigata, sulla quale si vedevano le tracce accumulate nel corso dei secoli di numerosi Digimon che vi erano passati. La notte era tanto tranquilla e silenziosa quanto la città era stata rumorosa ed indaffarata di giorno, e quel senso di solitudine e quiete fece venire una grande malinconia ad Ikuto.

Dopo aver camminato per un po', il piccolo guerriero di DigiWorld raggiunse quello che sembrava essere un piccolo giardino attraversato da un canale e decorato con delle alte palme. Silenziosamente, si avvicinò ad uno degli alberi, deciso a sedersi un po' ai suoi piedi per meditare... ma mentre si incamminava, il suo udito fine colse delle voci familiari che provenivano dalla base di una delle palme. Era troppo lontano per sentire cosa si stessero dicendo, e non conosceva troppo bene le due persone in questione, ma le conosceva abbastanza per dire che si trattava di Junpei e Kaoru. Anche loro avevano avuto la sua stessa idea?

Ikuto si avvicinò con prudenza, ascoltando quello che stavano dicendo. Sembrava non si fossero accorti di lui...

"E così, eccoci ad ElDoradimon... tutti assieme, e con un po' di alleati dalla nostra parte." affermò Kaoru con fare rassegnato. "Adesso dovrei sentirmi tranquilla, e invece... non faccio altro che temere per quello che potrebbe accadere più avanti."

Il ragazzino selvaggio guardò verso il terreno, non sapendo se intervenire o meno. Era una sensazine che lui stava provando già da molto tempo... non sapere cosa sarebbe successo, e temere che da un momento all'altro tutto quello che lui dava per certo si sarebbe rivelato un'illusione. Era successo tutto così rapidamente... non erano passati che pochi giorni da quando aveva incontrato la DATS, e in particolare Masaru... e tutto quello che lui riteneva una sicurezza era crollato come un castello di sabbia. La verità sul suo arrivo a DigiWorld... i suoi veri genitori... la verità sul massacro di DigiWorld... e poi, la morte di Mercurimon. E adesso, la minaccia che incombeva sul Mondo Digitale...

Ikuto guardò in direzione di Junpei e Kaoru, e vide i due ragazzi seduti su una panchina scolpita nella roccia, uno vicino all'altra. Per qualche motivo, gli davano l'impressione di essere molto in confidenza, da come restavano accanto e si guardavano...

"Non c'è nulla di sbagliato a preoccuparsi... non nella situazione in cui ci troviamo in questo momento." affermò Junpei, cercando di mostrarsi quanto più vicino possibile alla sua compagna. "Effettivamente, siamo in una posizione difficile. ElDoradimon rappresenta per noi una fortezza e una base sicura.. ma con Kurata e Gallantmon, temo che anche la fortificazione più sicura potrebbe non essere abbastanza per tenerli a bada. Ma... guardiamo un po' il lato positivo, no? Abbiamo una Divinità Olimpia dalla nostra, sappiamo più o meno cosa aspettarci dai nostri nemici, e soprattutto, siamo riusciti a ritrovarci. Abbiamo anche noi i nostri vantaggi, a questo punto."

Kaoru restò in silenzio e si guardò le mani, muovendo nervosamente le dita. "Sì, è vero... ma da quanto tutto questo è iniziato, io non so più cosa aspettarmi, se devo essere sincera." affermò la ragazzina dai capelli blu. "Abbiamo affrontato mostri terrificanti, complotti spietati... tutte cose che dei ragazzi come noi non dovrebbero dover affrontare... alcuni di noi sono ancora dei bambini, e ciò nonostante... quanti anni avevate, tu e i tuoi compagni, quando siete stati chiamati a DigiWorld la prima volta?"

"Io ero il più grande del gruppo, e avevo dodici anni all'epoca." affermò Junpei, perdendosi per un attimo nei ricordi di quei giorni ormai lontani. "Takuya-kun, Kouji-kun, Izumi-chan e Kouichi-kun avevano undici anni... e Tomoki-chan era il più piccolo, e ne aveva soltanto sette. Purtroppo... non abbiamo avuto la possibilità di scegliere. E' stata una responsabilità che abbiamo dovuto prenderci, sapendo che cosa sarebbe accaduto se non ce l'avessimo fatta."

"E adesso... la stessa cosa è successa a me e ai miei amici." concluse Kaoru. "Non so che dire... farò tutto quello che posso per impedire a Kurata di distruggere il Mondo Digitale, e a Gallantmon di conquistarlo, ma... sto anche pensando a mia mamma, che adesso è nel Mondo Reale e pensa ancora che Kurata sia un rispettabile professore della Waseda che cerca di proteggere la razza umana."

"Kurata ha ingannato un po' tutti, lì sulla Terra... anche il ministro Hashiba pensa che ci si possa fidare di uno come lui, per qualche strano motivo..." disse il ragazzone con gli occhiali, sorriidendo sarcastico e mettendosi le mani dietro la nuca. "Ma noi... dobbiamo arrangiarci con quello che abbiamo. Non possiamo sperare di cambiare l'opinione che gli abitanti di Tokyo si sono fatti dei Digimon, almeno, non così in fretta, quindi... tutto quello che possiamo fare è portare avanti qui la nostra battaglia, e cercare di erodere man mano le risorse dei nostri nemici. E a questo proposito..."

Kaoru sbattè gli occhi incuriosita. "A questo proposito...?"

"Kouichi-kun mi ha parlato di alcuni suoi sospetti. Lui pensa che Gallantmon... potrebbe non essere chi dice di essere, bensì un impostore che usa il nome di uno dei Cavalieri Reali per dare credito alle proprie parole." disse Junpei. "Questa è... un'altra cosa su cui dovremo investigare, ma prima... è necessaeio che voi impariate a controllare i vostri B-Spirit. So che non è facile, ma senza i B-Spirit... temo che non potrete fare molto quando si arriverà al momento del dunque."

Ikuto ebbe come l'impressione che Kaoru avesse sorriso in quel momento. "Sì, lo immagino. Beh, mi sono lamentata abbastanza per adesso, oserei dire." affermò. "Scusa se ti ho fatto alzare... per ascoltare le mie lamentele."

"Ma figurati... se non ci aiutiamo tra noi Digiprescelti, allora cosa dovremmo fare?" scherzò Junpei. "Anzi, sai che ti dico? Domani facciamo tutti un allenamento speciale! Vi aiuterà a controllare i vostri B-Spirit, e a prepararvi a quando riceverete i vostri Advanced Spirits."

"Mi sembra una buona idea..." disse Kaoru. I due si alzarono e si incamminarono nuovamente verso le stanze riservate ai Digiprescelti e agli agenti della DATS, anccora inconsapevoli di Ikuto che li aveva tenuti d'occhio ed ascoltati dalla sua posizione. Il bambino selvaggio restò qualche istante dov'era, riflettendo su quello che aveva sentito... e poi, sentendosi in qualche modo rassicurato da quello che Junpei aveva detto, cominciò ad incamminarsi nuovamente verso i dormitori. Adesso era più tranquillo - sentiva che le possibilità di salvare DigiWorld e i loro cari erano concrete, e che non si sarebbero fatti fermare tanto facilmente...     
                

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CONTINUA...

 
   

                

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Capitolo 53
*** Preludio alla nuova battaglia ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 53 - Preludio alla nuova battaglia

 

Per Kouichi Kimura, l'attesa si era fatta un po' snervante.

Il giovane Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità non era certo un tipo che si sarebbe definito impulsivo, frettoloso o impaziente, tuttavia c'era un po' di preoccupazione nel suo modo di fare. Mentre sedeva su un seggio di pietra scolpita nella stanze di Baronmon, tutto quello che poteva fare per ingannare un po' l'ansia del momento era guardarsi attorno, cercando un modo per distrarre la sua mente dai pensieri che lo tormentavano.

"Hey, Kouichi?" Il silenzio che stava diventando una cappa opprimente venne provvidenzialmente infranto da Neemon, in piedi vicino al ragazzo e accompagnato dall'inseparabile Bokomon. Sorpreso da quel richiamo improvviso, Kouichi si voltò di scatto verso il buffo Digimon giallo, che lo stava guardando con quella sua tipica espressione non troppo sveglia, e la testa inclinata da un lato, le lunghe orecchie che si muovevano impercettibilmente. "Va tutto bene, Kouichi? Mi sembri un po' triste... non hai mangiato abbastanza, oggi a pranzo, o c'è qualcos'alltro che ti preoccupa?"

"Non credo che il problema sia che non ha mangiato, testone!" lo rimproverò Bokomon. Anche il custode del libro era ormai abituato ai commenti non troppo arguti del suo migliore amico, ogni tanto non riusciva a trattenersi dal correggerlo. "Io... credo che sia un altro il fatto... e riguarda i tuoi Spirits, vero, Kouichi?"

Il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità disse di sì con la testa. "E' una cosa acui stavo pensando da un po'..." affermò. "Takuya-kun e gli altri hanno ormai tutti ottenuto il loro A-Spirit, e hanno già dato prova della loro abilità. Io sono l'unico del gruppo originale, per così dire... che non è ancora riuscito ad ottenere questo livello. Ho l'impressione che ci sarà bisogno anche di quello per affrontare Kurata e Gallantmon, ma... non ho ancora avuto l'occasione di ottenerlo. Ho provato a chiedere a Baronmon-san, e lui mi ha risposto che sarebbe andato a fare delle ricerche. Adesso... mi ha convocato qui, e tra un po' dovrebbe arrivare per dirmi cosa ha scoperto."

"Beh, questa è una bella notizia, no?" chiese Bokomon, contento per l'ultimo dei suoi protetti. "Con lo Advanced Spirit dell'Oscurità dalla nostra parte, riusciremo senza dubbio ad avere la meglio su qualunque avversario!"

Kouichi avrebbe voluto condividere l'ottimismo del Custode del Libro, ma c'era qualcosa che gli impediva di essere fiducioso al cento per cento. "Certo... è quello che spero anch'io. Non fraintendetemi, amici, anch'io sarei contento se potessi ottenere il mio Advanced Spirit." rispose prontamente, sentendosi ora un po' più tranquillo. "Ma ho l'impressione che non sarà tanto facile. Non so dirvi il perchè... forse perchè sono arrivato a DigiWorld in circostanze... diciamo così, particolari... e temo che per me ci possano essere delle complicazioni."

Neemon sembrò sbattere gli occhi. "Oh... accidenti, credo di capire cosa intendi." rispose. "Ma... alla fine non credo che ci saranno problemi... voglio dire, anche tu sei un Leggendario Guerriero, no? Troverai il modo di dimostrare che sei degno come gli altri! Non ti preoccupare, stai tranquillo!"

Bokomon alzò le spalle e fece un sorriso un po' imbarazzato. "Facile dirlo per te... sembra che tu non ti preoccupi mai di niente!" rispose. "Ma devo riconoscere che non hai tutti i torti. Preoccuparsi prima del tempo non serve che a rendersi la vita difficile, ragazzo mio. Aspettiamo che arrivi Baronmon-san, e poi sentiremo da lui quello che c'è da fare."

Ora un po' più tranquillo, Kouichi disse di sì con la testa e si mise seduto sul suo posto ad aspettare. Il tempo cominciò a passare, secondi interminabili scanditi soltanto dal ritmo dei loro respiri... ma per fortuna, quando il ragazzo cominciava a trovare snervante l'attesa, un suono di passi annunciò l'arrivo del Digimon che stavano aspettando: Baronmon entrò nella stanza e venne accolto con un rispettoso inchino da parte di Bokomon, Neemon e del loro compagno umano, e a sua volta salutò alzando una mano.

"Scusate il ritardo. Ho impiegato più tempo di quanto avevo previsto." affermò Baronmon. "Vi ho fatti venire qui proprio perchè il giovane Kouichi ha espresso dei dubbi circa la sua possibilità di controllare il suo Advanced Spirit... e io sono qui appunto per chiarire ogni suo dubbio."

"La ringrazio, Baronmon-san..." disse il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità. "Quindi... è riuscito a scoprire qualcosa riguardo la mia situazione?"

Il Digimon stregone disse di sì con la testa, ma prima che Kouichi e le due guide di DigiWorld potessero commentare, fece cenno con una mano di attendere. "Ho delle buone notizie, e delle cattive notizie, in questo senso." affermò. "Da una parte, ho potuto confermare che anche il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità avrà la possibilità di ottenere il suo Advanced Spirit."

Kouichi tirò un piccolo sospiro di sollievo, ma queste novità incoraggianti non gli fecero dimenticare che c'era in effetti qualche complicazione. "Ci fa piacere saperlo, Baronmon-san... ma se queste sono le buone notizie, quali sono quelle cattive?"

Baronmon si sfregò il mento, forse cercando le parole giuste per spiegare quello che aveva scoperto. "Ecco... in effetti, le circostanze nelle quali Kouichi è arrivato nel Mondo Digitale erano particolari, e questo... significa che Kouichi dovrà sottoporsi ad una prova molto particolare per ottenere il suo Advanced Spirit.

Kouichi e i due Digimon guida stavano ascoltando con una certa ansia, e Bokomon diede rapidamente un'occhiata all'antico tomo che si portava sempre dietro. "Hmm... questa... è una cosa che mi giunge nuova, Baronmon-san..." disse il buffo Digimon, girando una pagina dietro l'altra con la sicurezza di chi aveva già fatto questa ricerca migliaia di volte. "Almeno... nel mio libro non viene detto nulla di prove particolari che un Digiprescelto deve sostenere."

"Certamente, Bokomon... l'arrivo di Kouichi nel Mondo Digitale è avvenuto in maniera così inusuale, che nemmeno il tuo libro è stato in grado di prevederlo." rispose gentilmente Baronmon, prima di illustrare quello che aveva scoperto. Con un lento gesto della mano, il Digimon Armor appoggiò davanti a sè alcune tavolette di marmo, non più grandi della mano di un uomo, sulle quali erano incise delle piccole iscrizioni in uno strano alfabeto che ricordava molto la scrittura cuneiforme sumerica. "Immagino che nessuno di voi conosca questo antico alfabeto, che risale ad ancora prima della guerra tra Digimon Umanoidi e Digimon Animali... quindi vi spiegherò tutto. In qualche modo, gli antichi abitanti del Mondo Digitale avevano immaginato che qualcosa del genere sarebbe potuto accadere, e hanno lasciato delle istruzioni su quello che si può fare in questi casi."

"Grazie mille, antichi Digimon!" esclamò Neemon congiungendo le mani. "Ora il nostro amico Kouichi può diventare davvero più forte! Allora, signor Baronmon... cosa bisogna fare?"

"Beh... in realtà, la cosa non è così semplice, e potrebbe anche essere rischiosa." rispose Baronmon. Bokomon riuscì chiaramente a sentire la preoccupazione nella voce del Digimon mascherato, e deglutì mentre quest'ultimo si apprestava a dare le spiegazioni del caso. “Per dare a Kouichi la possibilità di ottenere il suo Advanced Spirit, è necessario condurre un rituale molto particolare, e se non dovesse riuscire…”

Bokomon deglutì. “Se… non dovesse riuscire…?”

Baronmon esitò per qualche istante, guardando le espressioni tese di Kouichi e dei Digimon guida, prima di dire il resto. “Ecco… se non dovesse riuscire, causerebbe dei danni permanenti alla personalità e al carattere di Kouichi.” Rivelò. “In altre parole, il Kouichi che conosciamo noi cesserebbe di esistere, e al suo posto lascerebbe una persona completamente diversa, che di Kouichi non avrebbe altro che l'aspetto fisico. Voglio che voi ci pensiate bene, prima di prendere una decisione così grave.”

Kouichi restò seduto al suo posto con le mani sul grembo, la sua espressione persa nel vuoto, mentre cercava di pensare a cosa fare dopo questa rivelazione. Il rischio era terribile. L'idea di diventare una persona completamente diversa, di cessare di essere quello che era, faceva paura. Anzi, c'era anche da chiedersi se davvero lui sarebbe rimasto Kouichi Kimura… o se piuttosto non sarebbe diventato qualcun altro che aveva semplicemente il corpo di Kouichi? Avrebbe ricordato i suoi amici, se le cose fossero andate male? Sarebbe stato ancora in grado di aiutare Kouji e i suoi compagni nella lotta contro i loro nemici? Queste domande ronzavano senza posa nella sua testa, gettandolo in uno stato di ansia e confusione.

“Beh… accidenti, questo è un male…” disse Neemon dopo alcuni lunghi e tesi minuti di silenzio. Bokomon era talmente sconvolto dalla notizia che non ebbe nemmeno la presenza di spirito di tirare l'elastico dei pantaloni del suo poco sveglio compagno.

“Ecco… questo è quello che sono stato in grado di scoprire, ragazzo.” Continuò Baronmon mentre raccoglieva le tavolette e le ordinava. “Adesso che sai a cosa vai incontro, puoi scegliere. Non sarò certo io a costringerti o a fermarti. Voglio solo che tu rifletta bene su quello che vuoi fare, e non prenda alla leggera una decisione così importante.”

Dopo un po' di esitazione, Kouichi diede la sua temporanea risposta. “Beh… non è una decisione che… riesco a prendere così, in due e due quattro.” Rispose, con un percettibile tremitio nella voce. Strinse convulsamente le dita delle mani, cercando di prendersi un po' di tempo per riflettere. “Se solo potessi… ehm… rifletterci un po' su prima di dare una risposta. Io… voglio dare una mano ai miei amici e a mio fratello… ma non so se mi sento pronto per fare una scelta così gravosa. Se potessi essere utile anche restando così come sono, sarebbe meglio. Quindi… chiedo solo di aspettare un po', tutto qui.”

Baronmon apprezzò la prudenza del Leggendario Guerriero dell'Oscurità. “Certamente. Non è una decisione da prendere alla leggera, e capisco che tu voglia essere sicuro di quello che fai.” Rispose semplicemente, con un gesto accomodante della mano. “Per adesso, non ci aspettiamo di trovare particolari ostacoli, e anche se dovessimo trovarne alcuni… credo che i Digimon che abbiamo dalla nostra parte saranno sufficienti. Decidi tu cosa vuoi fare, secondo quello che ti senti di fare.”

“Grazie, Baronmon-san.” Fu la risposta sollevata di Kouichi. “Per adesso… cercherò di allenarmi ad usare meglio le mie forme Human e Beast. Si vedrà in seguito cosa fare...”

"Meglio che andiamo a parlare anche con gli altri, ragazzo mio." affermò Bokomon, chiudendo il suo libro con decisione quasi fatalistica. Come se si fosse ormai rassegnato all'idea che i ragazzi a cui si era affezionato fossero destinati a combattere delle battaglie così terribili, mettere a rischio non solo le loro vite ma anche la loro integrità e la loro sanità mentale, mentre lui e Neemon erano del tutto incapaci di agire. "Forse, parlando con loro... potrai farti un'idea migliore."

"Va bene, Bokomon, Neemon... credo che sia giusto che anche loro dicano la loro opinione. E poi... penso che stare un po' con gli altri... con Kouji in particolare... mi aiuterà a schiarirmi un po' la mente." affermò Kouichi. Si alzò lentamente dal suo seggio e si sgranchì le gambe e la schiena. "Grazie del suo aiuto, Baronmon-san. Mi ha dato una mano, davvero."

"Di niente, ragazzo. Piuttosto..." rispose il Digimon stregone, per poi muoversi dal suo posto e raggiungere il ragazzo e i due Digimon guide. "Non vi dà fastidio se mi unisco a voi? E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che sono stato assieme a degli esseri umani... da quando il nostro salvatore, Suguru Daimon, ha visitato ElDoradimon."

"Davvero? Suguru Daimon... il padre di Masaru... è stato qui?" chiese Kouichi sorpreso. "Questa non me l'aspettavo... quando è successo? Credo che a Masaru farà piacere saperne un po' di più."

"E' stato poco dopo che il Mondo Digitale della Frontiera è stato ricreato." rispose Baronmon mentre il gruppo si avviava verso l'uscita del santuario, infilando di nuovo un corridoio illuminato da una serie di torce accese di fiamme verdine. "Lui ci ha insegnato molte cose del vostro mondo... e grazie a lui abbiamo capito che c'è la possibilità che umani e Digimon vivano fianco a fianco."

Neemon disse di sì con la esta, sorridendo rasserenato. Per quanto si annunciassero tempi difficili, la speranza era ancora forte...

 

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Nel frattempo, una discussione di tutt'altro genere si stava svolgendo in un tempietto riparato in una delle più alte torri di ElDoradimon. Costruita in maniera così solida che neanche i passi dell'immenso Digimon riuscivano a scuoterla, la torre ospitava in quel momento i Tre Grandi Angeli, ancora nelle loro forme Ultimate: MagnAngemon, Angewomon ed Antylamon, seduti su alcuni scranni ed illluminati da una serie di bracieri nei quali ardevano delle fiamme che sembravano non spegnersi mai. Da quando erano arrivati alla grande città mobile, i tre ex-guardiani del Mondo Digitale si erano stabiliti in quel luogo quando non erano impegnati ad aiutare gli altri Digimon nelle faccende di tutti i giorni... e lì cercavano di pensare al da farsi, mentre recuperavano le forze e cercavano di tornare alla potenza di un tempo.

"Siamo contenti di vedere che il morale sembra alto. E che tutti i Digimon che si sono riuniti qui ad ElDoradimon fanno la loro parte per aiutare nella difesa della città." stava dicendo in quel momento MagnAngemon, discutendo con Takuya e Masaru riguardo le ultime novità. "Tuttavia, mi rendo conto che la situazione è incerta. Non sappiamo ancora se il Digimon che si è presentato come Gallantmon... sia davvero l'antico Cavaliere Reale o soltanto un Digimon che gli assomiglia e sta facendo finta di essere lui."

"Dovremmo cercare di scoprire qualcosa di più su di lui." disse Takuya, seduto sul pavimento a gambe incrociate. Si aggiustò il berretto e si schiarì la voce, cercando di pensare ad un'idea per risolvere quella spinosa questione. "SE per qualche motivo venisse fuori che quel Digimon non è Gallantmon, ma solo un impostore... allora immagino che il suo supporto da parte dei Digimon di questo mondo crollerebbe. O almeno verrebbe meno."

"Tsk... secondo me, sarebbe molto più semplice andare là e tirargli qualche cazzotto!" replicò Masaru, sempre pronto ad una rissa, battendosi un pugno nel palmo della mano. "Io ed Agumon siamo riusciti a raggiungere il livello Mega... e anche i nostri compagni! Non dovrebbe essere un problema!"

"Perchè non ci organizziamo, e non tentiamo di attaccare direttamente Gallantmon?" chiese Agumon, anche lui eccitato all'idea di affrontare un avversario forte. "Se riuscissimo a batterlo, avremmo un problema inmeno da risolvere, e potremmo concentrarci unicamente su Kurata!"

Antylamon scosse la testa, per niente convinto dall'idea dei due impulsi agenti della DATS. "Sinceramente, non credo sia una buona idea." rispose. "Certo, hai ragione a dire che risolverebbe il problema... ma non sappiamo bene dove si trova Gallantmon. Inoltre, non sappiamo neanche se al momento voi siate alla sua altezza. E' vero che i vostri Digimon possono arrivare al livello Mega... ma questo non significa necessariamente che possono vincere contro Gallantmon. Un nemico che non si conosce... è due volte più pericoloso."

Masaru storse il naso, poco avvezzo alla pazienza, ma comprendendo il punto di colui che una volta era l'angelo rinnegato Kerpymon. Lui ed Agumon avevano già conosciuto un'umiliante sconfitta per mano di WarDevidramon, e non avevano intenzione di ripeterla... anche perchè probabilmente non ci sarebbe stata una terza possibilità.

"E' anche vero che prima o poi dovremo fare una mossa per spezzare questa situazione di stallo." continuò Angewomon. "E per fare questo, avrei un'idea. Ma non posso assicurare che funzionerà."

Takuya si volse verso la donna angelica, e si mise ad ascoltare. "Sicuramente un'idea qualsiasi è meglio che nessuna. Prego, Angewomon-san... se volesse esporcela, in modo che poi potremo discuterne in maggior dettaglio..." rispose.

Angewomon guardò prima verso MagnAngemon, e poi verso Antylamon, ricevendo da entrambi un cenno di approvazione. "Il problema principale... è che non abbiamo una conoscenza accurata dei nostri dintorni, e della posizione in cui ci troviamo. E non sappiamo se i Digimon che vivono qui attorno siano alleati con Gallantmon... o se gli umani invasori abbiano qualche base da queste parti." riassunse una delle questioni principali che impensierivano un po' tutti. "Secondo me, la cosa migliore da fare, per adesso, sarebbe mandare dei ricognitori che riescano a farsi un'idea di cosa andiamo incontro. Così forse sarà possibile guidare ElDoradimon verso un luogo dove potremmo difenderci meglio."

"Non sarà un po' rischioso, con tutto il dobuto rispetto?" chiese Takuya. "Questo vorrebbe dire che la nostra pattuglia si allontanerà un bel po' dalla... base. E potrebbero trovarsi in grave pericolo se incontrassero qualcuna delle truppe di Kurata o di Gallantmon."

Angewomon disse di sì con la testa, comprendendo il punto di vista del prescelto degli Spirits del Fuoco. "Proprio per questo abbiamo intenzione di proporre questa importante missione ad uno dei nostri compagni più forti." rispose semplicemente. "Vorrei parlare con la Digiprescelta degli Spirits del Vento... so che lei è una di coloro che hanno ricevuto i loro Advanced Spirits. Grazie alla sua velocità ed agilità, JetSylphymon è particolarmente adatta a recarsi in un determinato luogo e poi tornare indietro prima di essere attaccata, e anche nel caso dovesse ritrovarsi a combattere, avrebbe migliori possibilità di vincere o di ritirarsi." MagnAngemon fece un cenno affermativo con la testa, evidentemente approvando l'idea della sua compagna.

Agumon si grattò la mascella inferiore. "Beh, anche questo è vero... però, questo significa che stiamo praticamente facendo una serie di mordi e fuggi... quand'è che sferreremo un attacco decisivo a quei due?" chiese, non nascondendo il desiderio di combattere che condivideva con il suo compagno umano.

"Quando avremo le informazioni sufficienti per farlo." rispose MagnAngemon senza scomporsi. "Purtroppo, in questo momento non possiamo permetterci colpi di testa o imprudenze."

"Sappiamo ancora troppo poco della situazione qui a DigiWorld... e non sappiamo quanti Digimon si siano schierati con Gallantmon, e a che punto sia quel dannato Kurata nella sua campagna di sterminio." affermò Masaru. "Se non altro, la sconfitta che Takuya-kun e gli altri gli hanno inflitto hanno rallentato non poco i suoi sforzi."

Takuya non rispose subito. Stava pensando. Quello che diceva Angewomon era giusto... anche lui aveva visto con i suoi occhi di quale velocità e potenza fosse capace JetSilphymon, e di come fosse stata capace di mettere alle corde uno dei letali Bio-Ibridi creati da Kurata. Tuttavia, non poteva fare a meno di essere preoccupato per lei... per Izumi, voleva dire.

Certo, sarebbe stato preoccupato per chiunque del suo gruppo, ma mentre da una parte era contento che un compito così potenzialmente pericoloso non fosse toccato a Shinya o a Kouji... dall'altro, aveva paura che Izumi si andasse a ficcare in qualche situazione dalla quale non sarebbe riuscita ad uscire con le sue sole forze. Dall'altra parte, questa strategia era un modo rapido ed efficace per raccogliere informazioni su quello che stava accadendo a DigiWorld, e non gli andava di dire di no soltanto per le sue ansie personali...

"Hey, Takuya-kun, tutto okay? Mi sembri un po' ansioso." lo richiamò Masaru dandogli una leggera gomitata sulla spalla. "Se ti senti preoccupato perchè la tua amica potrebbe essere nei guai, ti dico subito che secondo me non è il caso... tu sei il capo dei Leggendari GUerrieri, no? E un capo dovrebbe avere fiducia nei suoi compagni."

"Non siamo esattamente una gang... ma lasciamo perdere." disse Takuya con un risolino imbarazzato, non del tutto sivuro che Masaru avesse colto appieno il senso della sua ansia. "Ma... immagino che tu abbia ragione. Forse è meglio che ne parli con Izumi-san.. è giusto che sia lei a prendere questa decisione."

"Certamente. Senz'altro spetta a lei decidere se prestarsi per il compito che la nostra compagna qui presente ha suggerito." fu la pronta risposta di Antylamon. Il pokemon simile ad un enorme coniglio umanoide si inchinò leggermente e puntò una delle sue lunghe orecchie verso Angewomon. "Falle sapere quando puoi che abbiamo avanzato questa proposta."

Takuya si alzò dal suo posto e si inchinò rispettosamente ai tre ex-governatori del Mondo Digitale "Certamente. Non mancherò." rispose. "C'è... altro di cui vorreste discutere con noi?"

"Per il momento, no. Stiamo vagliando tutte le informazioni che ci vengono da altre zone di DigiWorld, e per adesso, possiamo dire che la situazione è abbastanza tranquilla." rispose MagnAngemon, la voce che suonava ancora più forte ed autorevole mentre riecheggiava tra le mura del santuario più interno. "Se dovesse accadere qualcosa di importante o allarmante, ve lo faremo sapere il prima possibile. Per adesso, potete andare. Credo che il vostro compagno, Kouichi, avrà già saputo cosa dovrà fare per ottenere il suo Advanced Spirit."

"Certamente... grazie di tutto!" concluse Agumon, scattando in piedi e chinando la testa prima di marciare allegramente verso l'uscita e fare cenno al suo 'capo' di sbrigarsi. "Andiamo, capo, c'è ancora molto da fare, oggi! Ricordi che Burgermon ha bisogno di una mano lì al chioschetto?"

"No, non me lo sono dimenticato." rispose il giovane street fighter mentre lui e Takuya si rialzavano a loro volta. "Chissà, magari riusciamo anche a guadagnarci uno dei loro deliziosi hamburger. Vieni anche tu, Takuya-kun?"

"Perchè no, potrei dare una mano anch'io." affermò il ragazzo, mentre si alzava e si spazzava via un po' di polvere dai pantaloni. "Va bene... grazie di tutto, MagnAngemon... Angewomon, Antylamon... ribadisco che faremo tutto il possibile per risolvere questa situazione e mettere fine per sempre a questa guerra."

"Apprezziamo molto i vostri sforzi, miei giovani amici." concluse MagnAngemon, con un sorriso che rendeva più gradevole il suo volto normalmente severo. "Va bene. Mi raccomando, cercate di godervi il tempo libero che avete, e usatelo anche per prepararvi. La nostra guerra è solo all'inizio."                 

"Sì, ce ne rendiamo conto." rispose Agumon grattandosi la nuca. "Ma faremo tutti in modo che si concluda bene per noi!"

"Su questo non ci piove neanche un po'." disse Takuya con una breve risata divertita, contento di poter scaricare un pochino la tensione degli ultimi giorni...

 

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Il rumore dei macchinari che da tanto tempo gli ronzava nelle orecchie si attenuò poco per volta, e ora che il liquido rigenerante si era del tutto asciugato, Ivan si sentì come se si fosse risvegliato da un sonno profondo, le articolazioni che si sgranchivano man mano che la sensibilità tornava nei suoi arti. La sensazione che provava era davvero strana e inusuale... come se adesso ci fosse qualcosa di più nel suo corpo, qualcosa che si muoveva nelle sue vene e scorreva assieme al suo sangue, rendendo i suoi muscoli in qualche modo più robusti, i suoi arti più agili e i suoi sensi più acuti.

"Hmm..." disse il muscoloso mercenario, portandosi una mano davanti al volto e flettendo le dita, come se volesse riprendere confidenza con il proprio corpo. Soddisfatto di quello che sentiva, Ivan disse di sì con la testa e attese che le luci soffuse che lo circondavano si spegnessero, lasciandolo solo all'interno di un grande cilindro di vetro opaco illuminato soltanto da alcune piccole luci. Si guardò attorno e vide un paio di calzoncini neri aderenti, evidentemente l'unico indumento che Kurata e i soldati dell'esercito nazionale giapponese gli avevano lasciato per coprirsi alla fine dell'esperimento. Se li infilò con tutta calma, e attese che il cilindro si sollevasse con un sibilo appena udibile.

"Devo ammettere che Kurata ha fatto davvero un ottimo lavoro. Quel tipo li conosce bene, i suoi mostri." affermò con aria distaccata, mentre un altro cilindro accanto al suo iniziava a sollevarsi, rivelando Nanami vestita di un camice bianco intero. Anche lei aveva appena concluso l'esperimento e stava riprendendosi dallo stordimento. "Immagino che tra mostri ci si conosca bene."

"Hmm... mi sento una persona diversa. Molto più forte di prima." disse la bionda, scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi. "Devo ammettere che questa idea delle persone che si trasformano in Digimon è rischiosa, ma interessante. E adesso scopro che può anche essere migliorata. Le possibilità che questa scoperta offre sono enormi... ma immagino che questo sarà un tema da sviluppare in seguito. Per adesso... quello che dobbiamo fare è sconfiggere quelli della DATS e i Leggendari Guerrieri, no?"

"Aaaaah, ecco qua i miei nuovi Bio-Ibridi! Anche voi vi siete sottoposti con successo al trattamento... i nuovi dati sono stati perfettamente integrati nel vostro fisico, senza problemi di rigetto. Immagino... che a questo punto ve ne siate resi conto anche voi, vero?" la voce falsamente gentile di Kurata riecheggiò beffarda nella stanza semibuia, attirando l'attenzione dei due Bio-Ibridi. "Vi sentite più forti, più agili, più sicuri di voi stessi, non è così?"

"Kurata-hakase." rispose Nanami, senza perdere il suo sorriso calmo. "Sì, è così. Almeno, io mi sento così. Ma immagino... che ci sia bisogno di fare qualche altro giro di prova, per essere in grado di controllare del tutto i nostri nuovi poteri, non è così?"

"Vedo che hai afferrato al volo la questione, mia cara Nanami." rispose Kurata. "Ma anche così, riusciremo a dare un bel po' di filo da torcere a quelle bestie infami e agli umani traditori. Sappiamo adesso che si trovano su ElDoradimon, una città che non ha una locazione fissa. Quello che dobbiamo fare è accerchiarla, piazzarla in una posizione da cui non potrà sfuggirci, in modo che poi potremo attaccare i nostri nemici senza lasciare loro alcuna possibilità di fuga."

Ivan ci pensò su per un attimo. "Credo di aver capito. Se fosse possibile controllare una sezione di DigiWorld che si trova sulla traiettoria di ElDoradimon, loro ci penserebbero su due volte prima di passarci attraverso." affermò.

"Precisamente. Sarà anche l'occasione perfetta di testare i vostri nuovi poteri e la nuova intelligenza artificiale che ho programmato nei miei cari Gizumon." continuò il folle scienziato. "Comunque, per adesso rilassatevi pure. C'è bisogno di qualche oretta prima che il vostro fisico si abitui del tutto ai cambiamenti che ha subito. Vi richiamerò quando sarà il momento... Kouki e l'onorevole Akameshi sono già pronti ad entrare in azione."

"D'accordo. Aspettiamo di scrivere questo nuovo capitolo della storia... per usare le parole di quel teppistello." disse Nanami, riferendosi ironicamente alla strana ossessione che Kouki aveva per la sua 'biografia'. "Andiamo, Ivan. Più tardi ci aspetta un bel po' di lavoro."

Senza dire nulla, il gigante dai capelli bianchi seguì la geniale biondina verso l'uscita della camera, e i due andarono a rivestirsi in attesa della prossima fase dell'operazione.

 

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"Aaaah, così tante cose da fare, così tanti Digimon da eliminare... e così poco tempo per farlo." affermò il professor Kurata, sgranchendosi la schiena mentre si alzava dal terminale a cui aveva lavorato per diverse ore. Si aggiustò gli occhiali e mise a posto alcuni appunti che aveva disposto ordinatamente accanto allo schermo del suo computer. "Beh, immagino di avere ancora qualche elemento da controllare, prima di potermi finalmente ritirare."

Sentì bussare alla porta del suo laboratorio, e immaginando già chi fosse, si voltò verso di essa per dare il permesso di entrare. "Avanti, prego. In cosa posso esservi utile?" chiese.

La porta si aprì con uno scatto sommesso, e la dottoressa Umino fece un inchino prima di entrare. "Kurata-hakase, se mi è permesso. Sono qui per consegnarle i risultati delle analisi che abbiamo appena completato sugli ultimi due volontari." spiegò la donna, mentre Kurata le faceva cenno di accomodarsi. "Devo dire, che sono molto incoraggianti."

"Hmm... vediamo, vediamo, la cosa si fa davvero interessante!" affermò lo scienziato nel momento in cui Chizuru entrò nel laboratorio e gli consegnò i fogli con i risultati delle analisi. Alla luce degli schermi, Kurata riuscì a leggere i diagrammi e le annotazioni, e quello che vide lo lasciò piacevolmente impressionato. "Oh, bene... vedo che i nostri cari Ivan e Nanami hanno mostrato una capacità di adattamento che sinceramente non credevo possibile. Soltanto Kouki, che io sappia, ha mai mostrato una tale attitudine verso la trasformazione in un Bio-Ibrido!"

"E' vero... sinceramente, non immaginavo che avremmo raggiunto simili risultati in così poco tempo." fu la pronta risposta di Chizuru. "Se devo essere sincera, ancora non sono del tutto convinta di questo sistema, ma... non posso contestare i risultati. I nostri volontari hanno dimostrato di poter combattere ad armi pari anche con un Digimon di livello Mega, grazie ai miglioramenti che sono stati apportati."

"E di questo dobbiamo ringraziare anche te, mia cara Chizuru. Non per niente sei sempre stata la mia migliore allieva." rispose lo scienziato, continuando a leggere il rapporto, e ricevendo una buona notizia dietro l'altra. "Oooh, e cosa vedo qui? C'è un sensibile aumento nelle capacità di apnea, adattamento alla temperatura, e resistanza agli sforzi fisici. Questo vuol dire... che potranno combattere più a lungo, che potranno recuperare più rapidamente le forze... questa sì che è una buona notizia! I traditori della DATS non potranno reggere contro una tale potenza schierata contro di loro!"

"Mi solleva pensare che abbiamo delle armi efficaci contro di loro." rispose Chizuru con un mezzo sorriso. Dopo un po' di esitazione, la donna prese un respiro e fece la domanda che già da un po' le girava nel cervello. Sapeva che forse non era una domanda a cui Kurata poteva rispondere facilmente, ma aveva bisogno almeno di qualcosa che la rassicurasse da questo punto di vista. "A questo proposito, Kurata-hakase... quello che mi ha detto circa il fatto che la mia Kaoru è nelle mani della fazione ribelle della DATS... e quindi... volevo chiederle se per caso avesse delle notizie in proposito..."

Kurata fece la sua migliore espressione contrita e sospirò. "Ancora no, purtroppo, ma posso assicurarti che non sto risparmiando alcuno sforzo per venire a capo di questo problema, mia cara Chizuru. Se non altro, so per certo che è viva e in buona salute, ma non è in grado di fuggire dalla prigionia che le è stata imposta... dopotutto, si trova in una situazione in cui per lei è difficile muoversi, e non può certo sperare di sfuggire alla loro sorveglianza tanto facilmente. In una città vagante nel bel mezzo delle terre selvagge , e circondata da Digimon ostili. Ma puoi stare certa che ormai non manca molto alla sua liberazione. Una volta che saremo nella posizione adatta, sferreremo il nostro attacco decisivo, e non ci sarà più nulla in grado di impederci di liberare Kaoru-chan."

"Le notizie che lei mi sta dando sono piuttosto preoccupanti... ma mi consola sapere che lei ha già un'idea per salvare la mia Kaoru." rispose Chizuru, permettendosi un sorriso. "Sa... io cerco comunque di fare del mio meglio, ma non è proprio una cosa tanto semplice lavorare pensando che mia figlia è nelle mani di quelle creature terribili."

"Sì, sì, lo so, Chizuru... i Digimon sono creature immonde e diaboliche, capaci soltanto di odiare e distruggere. Ma stai tranquilla, ben presto i nostri Gizumon e i nostri Bio-Ibridi faranno piazza pulita di quegli esseri ignobili. Noi e tutti i nostri cari non avremo più nulla da temere da loro. E tu avrai l'onore di essere ricordata come una delle persone che meglio di chiunque altro ha dato il suo contributo alla salvezza del genere umano."

Chizuru si sfregò la fronte con una mano. "Beh... se è per quello, mi accontento di poter riabbracciare Kaoru-chan..." affermò. "Però... devo ammettere che non mi dispiace per niente l'idea di essere ricordata come una benefattrice!"

"E sarà proprio quello che accadrà grazie al mio... voglio dire, al nostro genio!" concluse Kurata con un sorriso soddisfatto, mentre appoggiava i suoi documenti vicino ai terminali. "Okay, per adesso puoi anche ritirarti, mia cara Chizuru. Ti richiamerò se ci sarà di nuovo bisogno del tuo aiuto... e soprattutto, non appena avrò delle notizie positive su Kaoru-chan. Stai pur certa che la salveremo."

"Grazie, Kurata-hakase... questo per me vuol dire molto." affermò la scienziata più giovane con un sospiro di sollievo. "Va bene... se è così, allora... io mi ritiro. Le auguro buon proseguimento... e resto in attesa di buone notizie."

"Lascia fare a me, Chizuru. Tutto si risolverà nel migliore dei modi." affermò Kurata mentre la sua migliore allieva si allontanava, inchinandosi nuovamente prima di scomparire dietro la porta. Sentendosi un po' più tranquilla, Chizuru si avviò lentamente verso le sue stanze, salutando i colleghi che incontrava lungo la strada. Se non altro, il turno di lavoro era finito, per quel giorno, e nel giro di mezz'ora si sarebbero tutti riuniti in sala mensa per la cena. Aveva un po' di tempo per rilassarsi... e infatti, non appena raggiunse le sue stanze, la scienziata si sedette sul suo letto e allungò un po' le gambe per rilassarsi.

"Uff... accidenti, questo sì che è un lavoro duro... ma noi siamo gli unici che possono farlo." disse tra sè, passandosi una mano sulla fronte per poi guardare verso il comodino accanto al suo letto, sul quale erano state appoggiate una piccola lampada e una foto incorniciata che ritraeva lei e la sua famiglia, qualche anno prima... prima che quel maledetto Digimon, Lucemon, avesse tentato di emergere nel Mondo Reale, e quel bambino, Ikuto Noguchi, fosse scomparso in quel misterioso mondo parallelo. Da quando si erano verificati quegli strani eventi, la sua vita era diventata una corsa contro il tempo... solo lei e i membri della sua organizzazione capivano davvero quale terribile minaccia fossero i Digimon per la sicurezza del mondo, e solo loro potevano opporre resistenza a questo disumano pericolo... Il mondo avrebbe dovuto essere grato al professor Kurata per quello che stava facendo.

Certo, avere un compito così gravoso, difficile e pieno di responsabilità esigeva un prezzo da loro... e nel suo caso, era stato la possibilità di vedere la sua famiglia. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che lei e Kaoru avevano passato una bella giornata assieme? Da quando era stata assegnata al progetto del professor Kurata, il tempo che aveva potuto passare con sua figlia era ridotto ad un lumicino... e ora veniva fuori che la sua bambina era stata catturata da un gruppo di fanatici che credevano che i Digimon fossero creature con le quali si poteva discutere da pari a pari...

Lentamente, con un sospiro malinconico, Chizuru prese la foto incorniciata e la guardò per diversi secondi - ritraeva lei, suo marito e sua figlia durante un viaggio al tempio Meiji Jingu, durante una calda giornata d'estate. Una gita di cui lei aveva dei ricordi molto belli, e che sperava un giorno di poter ripetere, una volta che il pericolo dei Digimon fosse stato sventato una volta per tutte.

"Immagino... che in questo momento pensi che la tua mamma sia una donna che pensa solo al lavoro, vero, Kaoru-chan? Chissà quanto sarai spaventata, nelle mani di quei fuorilegge... ma stai tranquilla, la tua mamma farà l'impossibile per tirarti fuori da lì... e quando finalmente avremo eliminato per sempre tutti i Digimon, ti prometto che mi farò perdonare per tutto il tempo che non abbiamo passato assieme." disse tra sè la scienziata, con un sorriso speranzoso mentre teneva stretta a sè la foto che le era così cara. "E magari, ti farò conoscere anche Kurata-hakase. Sono sicura che ti piacerà. E' una persona davvero straordinaria..."

 

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Kurata mosse qualche passo in uno dei suoi laboratori segreti, una stanza di cui sapevano soltanto lui e i suoi collaboratori più stretti - gli unici, in effetti, che erano a conoscenza della vera natura del suo piano. Dopo aver controllato che le porte fossero chiuse, e non ci fossero possibilità che qualcuno lo vedesse, Kurata si avvicinò rapidamente ad un'altra porta e la aprì passando la mano su un pannello posto al suo lato. Con un ghigno soddisfatto, Kurata entrò nella stanza, e guardò con gioia maligna il macchinario che ne occupava gran parte - una macchina imponente ed inquietante, al centro della quale, racchiusa in una capsula e collegata a diversi cavi, flebi ed altri apparecchi spaventosi, una ragazina dai capelli rosati fluttuava senza peso immersa in un liquido verdino semitrasparente, la metà inferiore del volto coperta da una maschera ad ossigeno. Numerosi macchinari monitoravano i processi vitai della ragazza, mostrando dei diagrammi stabili che sembravano crescere lentamente col tempo.

"Ah, mia cara Kaede-chan. Non hai idea di quanto tu sia diventata preziosa." disse Kurata. Si avvicinò al cilindro dove la sua prigioniera riposava, e passò una mano sulla superficie liscia e fredda. "E' stato grazie a te che ho potuto perfezionare il mio sistema di Bio-Ibridizzazione così rapidamente... certo, anche tu hai corso i tuoi rischi, ma ti sei dimostrata una pedina molto utile!"

"Devo ammettere che avevo un po' di dubbi, all'inizio, Kurata-hakase." disse la voce di Akameshi, nel momento in cui il militare entrò a sua volta nella stanza da un'entrata laterale. A passi lenti e cadenzati, Akameshi raggiunse il suo complice, e osservò con maligna soddisfazione la ragazzina intrappolata in quel macchinario infernale. "Però, abbiamo avuto la fortuna di trovare questa cavia che si è rivelata perfetta per testare la sua teoria. La sua tolleranza all'infusione di codice digitale ci ha permesso di migliorare il procedimento... e ottenere i risultati straordinari che abbiamo visto!"

"Per la verità, mio caro Akameshi, non ero del tutto sicuro se il passaggio al livello Mega sarebbe stato un procedimento così semplice ed immediato. Ma la nostra piccola Kaede-chan si è rivelata molto importante da questo punto di vista. Il suo fisico resistente mi ha permesso di fare un bel po' di prove, e assicurarmi che l'infusione fosse resa sicura quasi al cento per cento. Immagino... che lei stesso abbia già fatto una prova dei suoi nuovi poteri."

Akameshi sfoderò di qualche centimetro la katana che portava appesa al fianco. "Certamente, Kurata-hakase... è stato un vero piacere!" affermò con un ghigno. "Non posso ancora esserne sicuro al cento per cento, visto che avrei bisogno di una prova sul campo per confermarlo. Ma il mio potere è aumentato enormemente, e sono sicuro che se affrontassi i Leggendari Guerrieri in questo momento, Advanced Spirit o meno, li sconfiggerei senza alcuna difficoltà."

"Ci sarà senz'altro la possibilità di scoprirlo, molto presto." affermò Kurata. "Ma prima di tutto, dobbiamo bloccare il cammino ad ElDoradimon. Ora che quelle disgustose creature si stanno organizzando su quella specie di tartaruga troppo cresciuta, dobbiamo fare tutto il possibile per impedire i loro movimenti e renderli incapaci di difendersi. I Leggendari Guerrieri e quegli idioti della DATS sono la maggiore minaccia potenziale ai nostri piani... ma se riusciamo a bloccare tutto il supporto che potranno avere dagli abitanti di questo mondo ridicolo, allora sicuramente avremo il lavoro più semplice."

"Bene... allora faremo in modo di cominciare già da subito." affermò il generale, rimettendo la katana nel fodero. "E questa mocciosa... farà anche lei la sua parte, vero?"

"Come dico sempre, è un peccato sprecare. Il risparmio è guadagno." rispose Kurata con assoluta nonchalance, come se non stesse nemmeno parlando di una vita umana. "Visto che siamo riusciti ad implementare una Bio-Ibridizzazione di un Digimon di livello Mega anche per lei, faremo in modo che anche lei si dia da fare per distruggere i nostri nemici."

"Ottimo. Non vedo l'ora di metterla alla prova." disse Akameshi. "Ovviamente, non vedo l'ora neanche di dare una dimostrazione del mio nuovo potere. Quel ragazzino, Takuya Kanbara, e i suoi amichetti... mi devono ancora una rivincita, da quando mi hanno umiliato."

"E avrà anche lei la possibilità di prendersi la sua rivincita, caro collaboratore." concluse Kurata, tirandosi fuori di tasca un bastoncino dolce e prendendone un morso. "Ormai, è quasi tutto al suo posto... anche il progetto Gizulance è in via di sviluppo, e dovrebbe essere pronto entro breve, se tutto prosegue come da programma."

"Ah, già, il progetto Gizulance. Usare i Gizumon come un'arma di distruzione di massa. Questo ci permetterà di prendere due piccioni con una fava, come si suol dire." affermò Akameshi. "E di sbarazzarci di molti dei nostri nemici in un colpo solo. Ma... per adesso, concentriamoci sulla cose più urgenti da fare, come ad esempio... controllare la traiettoria di ElDoradimon. Se permette, professore... io ritorno alle mie stanze. Voglio essere ben riposato, siamo giunti ad un punto tale del nostro piano che non possiamo permetterci errori."

Kurata prese un altro morso dal suo dolce e fece un cenno affermativo. "Già... come abbiamo convenuto io e la mia cara Chizuru, tra non molto potremo dire addio per sempre a quelle disgustose creature... e il mondo ci dovrà essere riconoscente, non pensa anche lei?" chiese con un risolino maligno, che il suo complice ricambiò prontamente...

 

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Nel frattempo, calata la notte, le strade di ElDoradimon si erano fatte vivaci e piene di vita. Forse per scacciare un po' lo spettro della battaglia contro Kurata e Gallantmon, che si preannunciava ancora dura ed aspra, molti Digimon avevano messo su una piccola fiera per festeggiare i Digiprescelti e i ragazzi della DATS... e in quel momento, tra due ali di bancarelle e di festoni luminosi, numerosi abitanti della città viaggiante stavano facendo una festosa processione, portando in trionfo delle rappresentazioni - un po' alla buona, a dire la verità - dei ragazzi che si stavano prodigando per fare sì che il Mondo Digitale fosse al sicuro. I visitatori dal Mondo Reale erano seduti davanti ad un grande chiosco di hamburger gestito da un gruppo di vivaci Burgermon, e si stavano godendo lo spettacolo...

"Hmm... ragazzi, non credevo che avrei mai fatto un'esperienza simile!" commentò Junpei, addentando con piacere un hamburger che sembrava grande abbastanza da far venire l'indigestione ad una tigre! Dopo essere riuscito a deglutire, il Digiprescelto degli Spirits del Fulmine si pulì la bocca con un tovagliolo e riprese il discorso. "Siamo qui a DigiWorld, in un vero e proprio festival dato in nostro onore... e stiamo anche cenando con i deliziosi piatti dei nostri amici Burgermon! Cavolo, ragazzi, quasi mi fa dimenticare che in realtà siamo in una posizione un po' delicata..."

Nonostante anche lei fosse tesa per la situazione, Kaoru riuscì a trovare il lato divertente della situazione e a rilassarsi un po', guardando Takuya e Shinya che si litigavano delle patatine fritte, e Agumon e Dorumon che stavano divorando un piatto intero di hamburger, uno alla volta! Con grande costernazione di Chika, che cercava in qualche modo di insegnare ai due piccoli dinosauri a mangiare con più proprietà...

"Hai ragione, Junpei-san... quando vedo tutti questi piccoli Digimon che si danno tanto da fare per vivere le loro vite al massimo, anche quando una minaccia così terribile incombe sul loro mondo... sento che i miei dubbi e le mie paure scompaiono. Tutto quello che voglio fare è proteggerli, e salvare questo mondo. Non lascerò che quel pazzo di Kurata faccia quello che vuole."

"Se trovate quel maledetto, gli dovete qualche cazzotto anche da parte mia." intervenne Minervamon, usando le sue lunghe trecce come delle liane per aggrapparsi ad un'insegna posta sopra i tavoli, e poi scendere giù con tutta calma. La piccola Digimon divina atterrò agilmente tra i tavoli, e si voltò verso Takuya a braccia conserte. "Anzi, meglio ancora... se potete, chiedo che lo prendiate vivo e me lo consegniate. Sono sicura che il consiglio delle Divinità Olimpie avrà qualche punizione esemplare in serbo per quell'uomo spregevole... qualcosa che insegnerà a tutti quelli come lui a restare al loro posto."

"Spero... di non doverlo mai vedere con i miei occhi." rispose Yoshino con espressione nervosa, cercando di sopprimere un brivido. "Detto questo... avete il diritto anche voi di dire la vostra, una volta che avremo catturato Kurata. Faremo in modo che anche voi possiate esprimere il vostro parere sul suo destino."

"Grazie, Yoshino-san. Apprezzo molto la vostra disponibilità." rispose la dea-bambina, incupendosi al pensiero della persona che aveva provocato la morte di Mercurimon. "Sentite... che voi sappiate, esiste un modo di ripristinare i Digimon che sono stati cancellati dai Gizumon? So che i loro Digi-Tama vengono corrotti e non possono schiudersi nuovamente in un Primary Village... ma forse c'è un altro modo per recuperare i loro dati e riformattarli?"

La domanda di Minervamon venne accolta da un improvviso silenzio, che esprimeva stupore e incertezza. In effetti, era una cosa a cui nessuno di loro aveva mai pensato... avevano visto i Digi-Tama disintegrarsi, e i dati disperdersi, e questo li aveva portati a pensare che non ci fosse modo di recuperare i Digimon cancellati in questo modo... ma se ci fosse stata, in effetti, una possibilità? La mente geniale di Touma si stava già muovendo per pensare ad una possibile soluzione a questo problema... forse c'era un modo di conservare i dati dei Digimon e ripulirli dalla corruzione... in fondo, un programma o un sistema operativo può essere infettato da un virus, e poi può essere disinfettato, no? Perchè non si può fare lo stesso con i dati dei Digimon, prima che vengano persi? Certo, i dettagli dovevano essere abbastanza diversi, ma il concetto di base era quello... quindi perchè non tentare? Forse, avendo le tecniche giuste...

"Signore, tutto a posto?" chiese Gaomon, come sempre accanto al suo partner umano e pronto ad ascoltare ogni sua idea.

Il ragazzo biondo mezzo-austriaco restò in silenzio a pensare per qualche secondo, attirandosi dietro gli sguardi incuriositi di tutti i membri del gruppo della DATS... e anche di qualche Digimon lì vicino, ma soprattutto del piccolo Ikuto, che aveva accolto la notizia con rinnovata speranza. "Touma, noi... forse essere possibile che Mercurimon-sama e mamma Frigimon tornare?" chiese.

"Quello... quello che dice Minervamon è vero, dunque? E' una cosa fattibile?" chiese Kouichi.

Touma storse il naso. "Beh... da un punto di vista prettamente teorico, la possibilità esiste. In fondo, non si tratterebbe che di ripulire i dati dall'infezione dei Gizumon, ma... beh, questo richiederebbe poter studiare meglio i Gizumon, il modo in cui operano... insomma, non è una cosa che si può fare così, alla leggera.                                   

"Tutto quello che dobbiamo fare è catturare un Gizumon intero, giusto?" chiese Masaru con un sorrisetto sicuro. "Vorrà dire che la prossima volta che Kurata ci sguinzaglierà contro quei trabiccoli, ne prenderemo uno, e potrai studiarlo quanto vuoi, biondino!"

"Giusto! E' una soluzione tanto semplice!" proseguì Agumon.

Chika non sembrò altrettanto convinta. "FRatellone... non è per essere pessimista, ma come facciamo a tenere a bada un Gizumon in questa città?" chiese la piccola agente onoraria. "I Gizumon sono programmati per distruggere tutti i Digimon che individuano, no? E allora come pensi che potrà essere contenuto, in una città che è essa stessa un Digimon?"

"Il figlio del salvatore troverà una soluzione!" rispose rapidamente un Burgermon, piazzando un enorme hamburger davanti a Chika e Dorumon. Entrambi sgranarono gli occhi stupefatti, chiedendosi come avrebbero fatto, anche in due, a mangiare una simile enormità... "Lui sa sempre cosa fare! E' stato lui a combattere e a vincere finora, no?"

"Certamente! Potete starne sicuri!" affermò con decisione Masaru, ghignando soddisfatto e battendo una pacca amichevole sulla schiena di Agumon. Izumi sospirò e guardò in direzione del giovane street fighter e del suo partner digitale che si stavano godendo le lodi come niente fosse, fieri di essere al centro dell'attenzione.

Anche Touma non era per niente convinto - c'era qualcosa che non gli andava a genio... aveva l'impressione che i Digimon si fossero dimenticati dei Leggendari Guerrieri e del resto del gruppo della DATS, e stessero tessendo le lodi solamente di Masaru, solo perchè lui era il figlio di Suguru Daimon. Odiava ammetterlo, anche a sè stesso, ma c'era un pizzico di invidia nel suo animo.

Kouichi era seduto ad un tavolo vicino assieme a suo fratello, e stava sorseggiando distrattamente un bicchiere di succo di frutta, mentre ripensava alla scelta che avrebbe dovuto fare entro breve. Stava cercando di soppesare attentamente i pro e i contro... ma sentiva che non sarebbe riuscito a prendere una decisione corretta senza prima sentire il parere di Kouji e del resto del gruppo. Diede una rapida occhiata a Shinya e a Sophie, che ora si stavano rincorrendo tra i tavoli prendendosi in giro a vicenda... e poi a suo fratello, che ora lo guardava assorto, come se già si fosse reso conto del tormento che albergava nell'animo del gemello.

Era il momento di fare la domanda fatidica...

"Senti, Kouji... avrei una cosa di cui parlare a te... e ai nostri compagni." esordì.            

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ormai ci siamo. Il momento di un nuovo confronto è vicino, e i Bio-Ibridi hanno ottenuto una nuova trasformazione. Affrontarli non sarà facile... ma forse anche il nostro Kouichi avrà la possibilità di ottenere il suo A-Spirit, anche se... sarà un po' più complicato rispetto ad Izumi, Tomoki e Junpei.

E per quanto riguarda gli altri Leggendari Guerrieri? Non ho certo intenzione di dimenticarmi di loro, tranquilli. Anche loro avranno i loro momenti di gloria quindi... abbiate un po' di pazienza, e conto di fare un po' di scintille nel prossimo capitolo!

A presto!

 

  

 

                

 

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Capitolo 54
*** Masaru il salvatore? ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 54 - Masaru il salvatore?

 

"Senti, Kouji... avrei una cosa di cui parlare a te... e ai nostri compagni." esordì Kouichi. Aveva già su di sè tutta l'attenzione del gemello, che pur cercando di mantenere un'espressione tranquilla, non riusciva a nascondere la preoccupazione nel suo sguardo.

"Sì... dimmi pure, Kouichi, di cosa si tratta?" chiese il giovane detentore degli spiriti della Luce.

Kouichi si spostò sulla sua sedia, chiaramente a disagio. "Beh... ci sono delle buone notizie... e delle cattive notizie." affermò il gemello. Kouji corrugò la fronte, immaginando già dove il discorso sarebbe andato a parare. "Bokomon, Neemon e Baronmon... pensano di aver trovato un modo di permettermi di ottenere il mio Advanced Spirit."

"Ma... immagino che questo comporti dei rischi, vero?" Percettivo com'era, Kouji si era già fatto una buona idea di cosa potesse esserci dietro la reticenza di Kouichi.

Il Digiprescelto degli Spirits dell'Oscurità sbattè gli occhi in un'espressione di stupore, ma non durò più di tanto, e con un cenno della testa confermò i sospetti del fratello.

"E' un problema legato... al modo in cui sono arrivato a Digiworld la prima volta." rispose. L'espressione di Kouji rimase la stessa, ma il ragazzo represse un brivido al ricordo di cosa era successo quella volta a Kouichi, e quanto vicino fosse arrivato a perderlo per sempre dopo averlo finalmente ritrovato. Tuttavia, fece cenno al fratello gemello di andare avanti.

"C'è bisogno... di un modo particolare di risvegliare il mio Advanced Spirit. E i rischi non mancano. Perciò... ho bisogno di parlarne anche a Takuya-kun e agli altri, per avere anche il loro parere. Potervi dare una mano... è una cosa a cui tengo molto." affermò.

Kouji restò in silenzio per diversi attimi, combattuto tra sentimenti contrastanti. Si rendeva conto che il suo desiderio di proteggere Kouichi era irrazionale, data la situazione. Avevano bisogno di tutto l'aiuto possibile per affrontare Kurata e ChaosGallantmon... e Kouichi era anche lui un Leggendario Guerriero, che poteva senz'altro badare a sè stesso, e dare una mano in quella lotta impari. Ma da lì ad accettare che Kouichi si sarebbe presto diretto in una situazione pericolosa di sua spontanea volontà, con tutti i rischi che ne conseguivano... era abbastanza da destabilizzare anche lui.

"Kouichi... io... non so che dire. Non... non posso dire che l'idea mi... faccia piacere." affermò infine dopo alcuni secondi passati a pensare alla risposta giusta da dare. "Quindi... devi sottoporti a qualche processo particolare, e magari io e gli altri non ti possiamo aiutare?"

"Baronmon-san è stato molto chiaro a riguardo..." rispose Kouichi. "E' una cosa che devo fare da solo. Non sarà possibile per nessuno di voi darmi una mano. Dopotutto... anche Izumi-san, Junpei-san e Tomoki-kun si sono sottoposti ad una prova simile, e non hanno potuto farsi aiutare, non è così?"

Kouji guardò verso il pavimento e strisciò su di esso la suola della sua scarpa. Era una situazione in cui non era sicuro di come muoversi, non quando riguardava l'incolumità di suo fratello. La sua mente razionale gli ricordava che quello che diceva Kouichi era perfettamente logico. Erano stati scelti come Leggendari Guerrieri per proteggere DigiWorld da ogni minaccia... e se non era una minaccia Kurata...

"Kouichi..." disse infine, dopo qualche istante di esitazione. "Dobbiamo... dobbiamo sentire anche gli altri. Vorrei... vorrei avere anche il loro parere, prima che venga presa qualsiasi decisione. E vorrei parlare anche con Bokomon e Baronmon, in modo che ci spieghino in cosa consiste questo sistema..."

"Sì, capisco... non ti preoccupare, Kouji, non ho intenzione di fare nulla di affrettato." rispose il Digiprescelto dell'Oscurità, sperando in questo modo di tranquillizzare il fratello. "Tutto quello che voglio è fare la mia parte per evitare che Kurata distrugga il Mondo Digitale o Gallantmon se ne impadronisca. Anche se sarà necessario correre qualche rischio, io sono disposto a farlo."

"Va bene, Kouichi... intanto parliamo con Takuya-kun e gli altri." disse Kouji. Dentro di sè, sperava con tutte le sue forze che quel brutto presentimento che cominciava ad accompagnarlo fosse soltanto una paranoia che lui si era fatto. Da quando Kurata aveva cominciato a metterci lo zampino, tutto quello che poteva andar male era andato male. E Kouji non vedeva l'ora di mettere finalmente le mani addosso a quell'uomo... ma la situazione attuale richiedeva prudenza.

I due fratelli si allontanarono lentamente e in ordine, il pensiero fisso a quello che avrebbero dovuto fare...

 

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Pochi minuti dopo...

"Accidenti... forse è meglio che mi riposi un attimo. Ancora non mi sono abituata ai poteri che ho nella mia forma Advanced." affermò Izumi, in quel momento nei panni di JetSilphymon, subito dopo aver completato un volo di ricognizione sopra le foreste della regione dove ElDoradimon si trovava in quel momento. La ragazza aveva appena controllato una piccola catena di picchi rocciosi vicino ad un grande fiume, dove si era trovata sotto attacco da parte di un gruppo di Digimon fedeli a Gallantmon. Non era stato un problema sconfiggerli, ma adesso JetSilphymon doveva affrettarsi a tornare ad ElDoradimon e fare rapporto. Aveva l'impressione che i loro nemici stessero appositamente posizionandosi in modo da tagliare loro quasi tutte le vie di fuga... e lasciare loro soltanto un'uscita che avrebbero usato per tendere loro un agguato.

JetSilphymon si appoggiò a terra e sciolse la trasformazione, in modo da recuperare almeno un po' le forze. Con un sospiro, la bionda Izumi si riavviò i capelli e si sgranchì le ossa, poi si sedette su un ceppo d'albero caduto, senza però mai abbassare la guardia.

"Quando sono venuta a Digiworld per la prima volta... beh, anche allora eravamo circondati da pericoli di ogni tipo, ma per qualche motivo... avevo sempre l'impressione che sarebbe andato tutto bene. O almeno, non sentivo questo senso di minaccia incombente ogni singolo istante." disse tra sè, mettendosi comoda. "Adesso, tra Gallantmon e Kurata, ho come l'impressione che potrebbe accadere qualcosa di terribile in qualsiasi momento."

Mentre diceva così, la biondina mezza-italiana si guardò attorno, in cerca di qualsiasi cosa potesse indicare una minaccia incombente. Per diversi secondi non vide nulla, e fu tentata di pensare che quello fosse un posto sicuro per rilassarsi un po'. Ma prima di abbassare la guardia del tutto, la biondina vide un movimento sospetto in mezzo agli alberi, accompagnato da un familiare rumore di circuiti, e scattò immediatamente in allerta. Sapendo che era in una posizione troppo scoperta per potersi trasformare, Izumi prese il suo Digivice, lo tenne stretto in una mano, e scivolò verso una roccia vicina, in modo da tenersi al riparo mentre invocava il potere dei suoi spiriti digitali.

La familiare sensazione di energia pervase il corpo della biondina, i cui occhi si illuminarono di un vivace colore viola mentre l'armatura di JetSilphymon appariva su di lei in una girandola di luci e colori. Ancora un volta, una gigantesca ventola apparve tra le mani della guerriera digitale, che la fece volteggiare tra le mani brandendola come se fosse stata un bastone da arti marziali. Nel giro di pochi secondi, JetSilphymon era nuovamente in piedi al posto di Izumi, appena in tempo prima che una raffica di raggi laser gialli e rossi perforasse la roccia dietro la quale siera nascosta, con la stessa facilità che se il masso fosse stato fatto di creta.

JetSilphymon impugnò la sua girandola-alabarda e si mise in guardia, mentre dal bosco uscivano alcuni Gizumon accompagnati da un Gizumon-XT. Le diaboliche macchine si avvicinarono a JetSilphymon e presero la mira, ma l'agile guerriera digitale si spostò al momento giusto, e riuscì a schivare la raffica di laser che i mostri meccanici le scatenarono contro. Sfruttando la propria agilità superiore per scansare meglio che poteva gli attacchi nemici, e sapendo che anche un solo attacco andato a segno avrebbe potuto esserle fatale, JetSilphymon si librò in volo e scattò di lato, volando a zig-zag in modo da non offrire un bersaglio prevedibile a quei mostri meccanici. Il Gizumon-XT, la cui intelligenza artificiale doveva essere più avanzata rispetto ai modelli più piccoli, cercò di calcolare la traiettoria della Advanced Spirit del Vento e sparò una raffica di raggi mortali nei punti in cui aveva ipotizzato che JetSilphymon si sarebbe diretta. Per fortuna, la Digimon Cyborg si era dimostrata più imprevedibile di quanto le subroutine di mira del Gizumon più grande potessero gestire, e i loro attacchi andarono a vuoto.

"Ottimo, JetSilphymon! Ora concentrati sullo schivare i loro attacchi, e colpiscili quando hanno abbassato la guardia!" si disse la guerriera del Vento, tenendo ben stretta la sua enorme girandola. Un'altra raffica di laser mortali sfrecciò attorno a lei, e JetSilphymon eseguì una cabrata, poi scese di colpo e colpì uno dei Gizumon con un letale calcio dall'alto verso il basso, aiutandosi con la spinta delle sue turbine e la forza di gravità. Il mostro meccanico si accasciò a terra con la carrozzeria che andava in frantumi, e un attimo dopo, venne ridotto in una scarica di dati innocui.

"Fuori uno." affermò JetSilphymon. "E adesso... fuori anche gli altri! Ultra Turbulence!"

Gli altri Gizumon non avevano perso tempo a convergere sul punto dove si trovava l'avversaria e cercarono di colpirla a morte con i loro laser... ma la Advanced Spirit del Vento aveva reagito con rapidità, e la sua girandola cominciò a turbinare come il motore di un aeroplano, scatenando un tornado in miniatura che travolse i mostri meccanici e li sollevò in aria come se fossero stati foglie nella bufera. JetSilphymon li sollevò in aria e poi invertì il flusso del vento, facendoli schiantare al suolo. Un istante dopo, tre Digi-Tama apparvero nei punti dove i Gizumon erano stati annientati, ma JetSilphymon ricordò quello che andava fatto e scagliò altre tre raffiche di vento tagliente, che falciarono i Digi-Tama e condannarono le tre macchine infernali all'oblio eterno.

JetSilphymon non ebbe nemmeno il tempo di annuire prima che il Gizumon-XT arrivasse in volo e cercasse di sferrarle un colpo devastante con le sue braccia idrauliche, volteggiando su sè stesso come una trottola. La Advanced Spirit del Vento riuscì per un pelo a schivare il primo attacco e rispose con una raffica di calci sulla parte anteriore del mostro meccanico, abbastanza violenti da ammaccare la corazza anteriore! Vedendo che un assalto diretto non avrebbe avuto risultati ottimali, il Gizumon-XT si ritirò rapidamente, aprendo il fuoco tre volte per coprirsi... e mentre JetSilphymon schivava gli attacchi senza difficoltà, il mostro meccanico aprì le braccia, e una serie di archi di elettricità azzurri apparvero crepitando attono a lui. Allarmata, JetSilphymon ebbe un momento di esitazione che per poco non le fu fatale. Le scariche elettriche si congiunsero, formando in aria una sorta di rete elettrica che sfrecciò rapidamente verso JetSilphymon e si strinse attorno a lei, intrappolandola in un doloroso abbraccio!

"AAAAARGH!" JetSilphymon strillò per il dolore quando l'energia elettrica attraversò il suo corpo, e si dibattè nel tentativo di liberarsi, ma la scarica stava rapidamente prosciugando le sue forze, e la Advanced Spirit del Vento perse quota, andando a schiantarsi al suolo a pochi metri dal Gizumon-XT. Quest'ultimo aveva già preso nuovamente la mira, e questa volta non avrebbe sbagliato... nonostante il dolore della scarica, JetSilphymon era ben consapevole del pericolo, e riuscì a restare abbastanza cosciente da vedere l'occhio meccanico del Digimon artificiale che si illuminava minaccioso.

JetSilphymon agì d'istinto, stringendo i denti per tenere a bada il dolore. Non appena ebbe l'impressione di sentire il suono di energia che si accumulava, si gettò di lato, riuscendo finalmente a liberarsi dalle scariche elettriche. Mezzo secondo dopo, il Gizumon-XT scagliò il suo attacco, e un laser attraversò il terreno e il punto in cui la guerriera del Vento si trovava fino ad un istante prima. Per nulla scoraggiato dal tentativo fallito, il Gizumon-XT si voltò verso JetSilphymon per provare di nuovo, ma la guerriera gli si era già scagliata contro e mandò a segno una devastante ginocchiata, spinta anche dai motori che la tenevano in volo! Si sentì un agghiacciante rumore di metallo frantumato, e l'occhio artificiale della creatura andò in pezzi e si sparpagliò sul terreno, mentre il mostro meccanico crollava al suolo con un pesante schianto metallico! Ma JetSilphymon non aveva ancora finito. Sentendosi pervasa da uno scatto di rabbia furiosa, la Digimon cominciò a calpestare il punto in cui aveva colpito, mandando in pezzi i circuiti sottostanti. Quel Digimon innaturale, e tutti gli altri come lui, avevano distrutto le vite di innumerevoli Digimon innocenti e stavano portando il Mondo Digitale alla rovina... non meritavano nessuna pietà! Dovevano essere sterminati dal primo all'ultimo! 

"Muori. Muori! Muori, maledetto! Muori!" esclamò JetSilphymon, in preda ai suoi istinti più primordiali. Ad ogni colpo, altri pezzi di metallo e circuiti venivano fatti a pezzi, e il Gizumon-XT si dibatteva come una furia, agitando le sue braccia metalliche in un frenetico tentativo di colpire JetSilphymon. Ma la sua lotta non durò a lungo. Finalmente, JetSilphymon riuscì a colpire le parti vitali della mostruosità, che si immobilizzò dopo un ultimo tentativo di rialzarsi. Il Gizumon-XT perse colore, e il codice digitale uscì dal suo corpo.

JetSilpymon svolazzò all'indietro per un breve tratto, riprese fiato dopo il suo sfogo, ed estrasse il suo Digivice, poi ripetè la formula a cui era abituata per catturare il codice di un avversario sconfitto.

"Sarai assorbito, spirito malvagio!" esclamò. "Il Vento ti purificherà! DIGI-CODE SCAN!"

JetSilphymon mosse il braccio davanti a sè e catturò il codice del Gizumon-XT, riducendolo ad un uovo digitale che colpì un attimo dopo con la sua girandola, mandandolo in pezzi. Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, JetSilphymon controllò che non ci fossero altri pericoli in giro... poi, constatato con sollievo che la lotta era finita, sciolse di nuovo la trasformazione, e tornò ad essere Izumi Orimoto.

"Phew... spero... spero che stavolta non ci siano altri di quei mostri..." ansimò. Quella battaglia l'aveva stancata più di quanto avesse previsto, e la scarica di adrenalina che aveva provato al momento di massacrare quel Gizumon-XT non si era ancora esaurito. "Adesso sì che devo riposarmi... giusto qualche minuto, poi torno ad ElDoradimon e faccio rapporto."

La biondina si guardò attorno e riuscì a vedere un'apertura in mezzo a delle rocce non molto distanti da lì. Sperando di aver trovato finalmente un luogo sicuro, Izumi raggiunse l'apertura e ci diede un'occhiata. Non c'era nessuno - nè Digimon, nè le macchine diaboliche di Kurata, nè nient'altro. Meglio così. Un posto dove rilassarsi per un paio di minuti, e poi via.

Izumi entrò nella spelonca e tirò un altro, più lungo sospiro di sollievo prima di sedersi per terra e rilassare le membra indolenzite. Ora che l'eccitazione e la furia della battaglia si erano esaurite, la ragazzina si sentiva tremendamente stanca. O forse erano gli effetti di quella scarica elettrica che aveva preso poco prima? In entrambi i casi, c'era il fatto che un Gizumon-XT aveva mostrato di possedere una nuova arma... "Accidenti... questa volta me la sono davvero vista brutta." disse tra sè, ripensando allo scontro da poco sostenuto. "Quella specie di rete elettrica... che diamine era? Un'altra arma che Kurata ha dato ai suoi mostri, non c'è dubbio..."

Con un brivido al pensiero che Kurata stesse davvero apportando delle modifiche ai suoi Gizumon per renderli ancora più letali, Izumi si rannicchiò contro il muro e cercò di rilassarsi almeno un po', allo stesso tempo senza perdere cognizione del tempo. Trascorsi alcuni minuti, la ragazzina bionda si sentì un po' meglio e si trasformò di nuovo in JetSilphymon, per poi riprendere quota e dirigersi nuovamente verso ElDoradimon.

"Spero soltanto che sia tutto a posto quando tornerò..." disse tra sè. "Ormai qui a DigiWorld non si può stare tranquilli un istante..."

 

oooooooooo

 

Akameshi scosse la testa in un gesto di frustrazione. Non meno di quattro segnali erano scomparsi nella zona a nord-ovest. Altri quattro Gizumon erano stati eliminati.

"Kurata-hakase, non posso nascondere di essere preoccupato." affermò il complice di Kurata, rivolgendosi allo scienziato, che stava lavorando ad un altro progetto ad una postazione diversi metri più in là. "E' già da un po' di tempo che stiamo seguendo i movimenti dei nostri Gizumon, e sembra che si stiano concentrando nel punto dove i nostri nemici si sono riuniti. Ma li stiamo perdendo ad un ritmo sinceramente inquietante. Non pensa che dovremmo accelerare la produzione?"

"In circostanze normali, le risponderei di sì, Akameshi." rispose Kurata, il cui tono sembrava più serio e concentrato del solito. Non c'era più molto della boriosa sicurezza e della falsa affabilità con cui Kurata si portava di solito. "IL problema è... che in questo momento non possiamo permetterci di deviare troppe risorse alla produzione di altri Gizumon. Già la creazione dei Bio-Ibridi e il loro potenziamento ha tassato notevolmente le nostre risorse."

"Vorrei ben sperare che i potenziamenti che sono stati fatti a Kouki e agli altri soggetti si rivelino utili. Non vorrei aver sprecato tante risorse su di loro... quel Kouki Tsubasa, in particolare, non mi da nessuna sicurezza. E' un cane sciolto, e non credo proprio che resterà a lungo ai nostri ordini." continuò Akameshi.

"Oh, finchè agiteremo la carota sotto il suo naso, farà quello che vogliamo noi. Non è certo lui che mi preoccupa." affermò Kurata con un'alzata di spalle. "In effetti, se dovesse diventare incontrollabile, ho già preso le mie precauzioni. Lo stesso dicasi per Nanami."

Akameshi corrugò la fronte. Questo voleva dire che queste "precauzioni" valevano anche per lui? Cominciava davvero a temere di aver sottovalutato Kurata... credeva di essere alla pari con lui, invece Kurata aveva sempre avuto il controllo della situazione. Chissà quante cose gli stava nascondendo, il suo cosiddetto alleato? Ma per il momento, non aveva altra scelta che assecondarlo. Più avanti, quando i Digimon, la DATS e quegli abominii che si facevano chiamare i Leggendari Guerrieri fossero stati eliminati, allora avrebbe fatto la sua mossa.

"Quello a cui sto pensando, invece... è se davvero ci convenga tenere troppo sotto assedio i nostri nemici. A questo punto, è chiaro che c'è un'altra fazione qui a DigiWorld, e non sono per niente favorevoli ai nostri... amichetti." continuò Kurata. "Chiunque sia a muovere le file di questa fazione, non ne ho idea. Ma è un problema a cui ho intenzione di porre rimedio il prima possibile. Fatto sta... che ho l'impressione che ci stia spingendo a condurre ElDoradimon in una certa posizione, dove sarebbe esposto sia ai nostri attacchi che a quelli della fazione di Digimon a loro avversa."

"E una volta che i Leggendari Guerrieri saranno stati eliminati, loro ne approfitteranno per far fuori anche noi, immagino." affermò Akameshi, intuendo il resto. "Questo... potrebbe essere un problema. Anche con il potere di un Digimon di livello Mega dalla nostra parte, non siamo sicuri che possiamo competere con i Digimon di quest'altra fazione."

"Proprio per questo, la mia intenzione è far durare l'assedio ad ElDoradimon il meno a lungo possibile." Kurata si sfregò il mento e fece un sorriso soddisfatto, le luci del laboratorio che si riflettevano sinistre sui suoi occhiali. "E non possiamo esattamente permetterci di produrre troppi Gizumon. Servirà tutta l'energia che abbiamo accumulato finora per creare l'arma con la quale sferreremo un colpo decisivo ai nostri nemici. E poi... se gli altri Digimon penseranno di trarre vantaggio dalla situazione e coglierci di sorpresa, avranno una sgradita sorpresa."

Ancora una volta, Akameshi si chiese cosa avesse in mente Kurata, ma decise di non chiedere altro. Kurata non era il tipo di persona che giocava a carte scoperte, anche con i suoi "alleati" più prossimi. Certo, anche la parola "alleati" era da prendere con le dovute pinze. Un uomo come Kurata non aveva amici nè alleati, ma solo strumenti. Il meglio che ci si potesse aspettare era di dimostrarsi abbastanza utili da convincere Kurata ad usarli ancora per un po'. Akameshi aveva già chiaro il fatto che anche lui era poco più che una pedina, e il fatto che Kurata non lo avesse ancora gettato sotto un autobus, nel senso figurato del termine, era solo perchè Akameshi gli serviva ancora.

Era una situazione molto frustrante per lui, sempre abituato ad avere uomini che poteva controllare e comandare, e che poteva avere ogni cosa sotto controllo con un gesto del braccio. Ora che si trovava ad essere lui la pedina, si sentiva vagamente nervoso ed insicuro. Ma una situazione complessa richiedeva dei compromessi. E Akameshi era abbastanza sicuro che, se fosse stato attento e non si fosse fatto incantare dalla lingua d'argento del suo "collaboratore", sarebbe stato lui a guadagnarci di più.

"Va bene, Kurata-hakase. Allora, lei dice che è meglio se lasciamo i Gizumon così come sono, e non facciamo alcuna alterazione al piano d'attacco..." confermò.

Lo scienziato disse di sì con la testa. "Non diamo ai nostri nemici l'impressione che stiamo reagendo. Facciamo loro credere che non siamo ancora al corrente delle loro mosse." affermò. "Meglio sembrare stupidi che esserlo davvero. Quando sarà il momento giusto, faremo una bella sorpresa a tutti quanti."

"Mi auguro soltanto che le sue previsioni siano corrette, Kurata-hakase." rispose Akameshi, senza nascondere la sua preoccupazione. "Le ricordo che non riusciremo a tenere nascosto il nostro vero obiettivo troppo a lungo. E se non dovessimo essere in una posizione di forza per allora, non sarà soltanto la mia testa a cadere."

"Non mi sarei imbarcato in questa impresa se non avessi calcolato tutti i rischi." commentò brevemente Kurata, senza mai perdere quel tono falsamente gentile che lo contraddistingueva. Ancora una volta, il suo complice non potè fare altro che constatare la sua posizione di inferiorità, e rimuginare in silenzio...

 

oooooooooo

 

Tomoki guardò con ansia il suo orologio da polso, mentre attendeva accanto ad una grande finestra ad arco che dava sui cieli di DigiWorld. Aveva l'impressione che il cielo stesse cominciando ad ingrigire, e che delle nuvole di tempesta si stessero addensando attorno ad ElDoradimon. Fino a quel momento, i Leggendari Guerrieri e gli agenti della DATS erano rimasti nel cuore della fortezza, in attesa di rapporti dai loro compagni andati in esplorazione. Il giovane detentore degli Spiriti del Ghiaccio aveva sentito dire che Kouji e Kouichi avrebbero avuto qualcosa di importante da comunicare in seguito, ma al momento non si era saputo nulla, e ancora una volta, il giovane Digiprescelto si trovava in una inquietante situazione di stallo.

"Accidenti... dove sei, Izumi-san? Ci sono troppi pericoli lì fuori perchè noi siamo tranquilli all'idea che tu te ne vada in giro per conto tuo." disse tra sè Tomoki. Si sedette accanto alla finestra e si massaggiò la fronte con una mano, pregando che la sua sorella maggiore onoraria tornasse presto sana e salva.

"Tomoki-san?" chiese una voce che Tomoki riconobbe come quella di Chika. La bambina e il suo partner Dorumon erano arrivati in quel momento, entrambi dando l'impressione di essere piuttosto stanchi... e Tomoki si alzò di scatto e si sfregò il viso con una mano, non volendo apparire stanco anche lui. "Tomoki-san, va tutto bene? Non è ancora tornata Izumi-san?"

"No, non ancora... ma stai tranquilla, Chika-chan, sono sicuro che sta bene e tra non molto sarà di nuovo qui." rispose prontamente, cercando di mostrarsi speranzoso. "Che... sta succedendo dalle vostre parti?"

Dorumon sospirò con voce aspra. "Non so esattamente cosa stia passando per la testa ai Digimon di questa città..." disse il piccolo dinosauro. "Se non altro, non mi guardano più con sospetto o paura... ma adesso sembra che abbiamo praticamente eletto il fratello di Chika a loro nuovo capo."

Tomoki non potè trattenere una breve risata. In effetti, non poteva dire che questo sviluppo lo stupisse più di tanto. Masaru Daimon aveva sempre avuto un modo di fare degno di un capo... ma quello che Tomoki dubitava, con tutto il sovuto rispetto, era se il giovane street fighter possedesse anche la pazienza e l'intelligenza necessari ad un leader. Sperava che i Digimon non si lasciassero prendere troppo la mano dall'innegabile carisma del ragazzo.

"Beh... posso immaginare che tuo fratello si sia trovato a suo agio..." affermò Tomoki senza sbilanciarsi. "E che i Digimon siano subito diventati suoi fan... ma non ti preoccupare, sono sicuro che andrà tutto bene da quel punto di vista. Piuttosto... a voi come va? Si sa qualcosa di quello che vorrebbero fare Kouji-san e Kouichi-san?"

Chika scosse la testa. "No, ancora non lo sappiamo. Sembra che sia qualcosa di molto importante, visto che è da un po' che quei due si stanno consultando tra loro." rispose. "Touma-san è impegnato in alcune ricerche per conto suo, e non ho voluto disturbarlo, ma Gao-chan ha detto che forse ha qualche idea che potrebbe aiutarci in seguito. Non ho voluto interrompere il suo lavoro..."

"E Yoshino-san? Raramon-chan? Loro come stanno andando?" chiese Tomoki.

"Ho l'impressione che siano un po' in crisi..." rispose Dorumon storcendo il naso. "Masaru ed Agumon sono praticamente diventati i leader dei Digimon di questa città... e Touma è impegnato nella sua ricerca. E Yoshino sente di non essere in grado di partecipare in nessuna delle due cose."

"Credo che si senta inutile... che pensi di non stare facendo nulla di importante in una situazione tanto grave." affermò Chika con un sospiro, e accarezzò distrattamente Dorumon, che si strisciò contro di lei come un gattone affettuoso. "Io penso che lei sia un po' troppo dura con sè stessa, ma... posso capire perchè la pensa così. Anche io e Dorumon... non sappiamo esattamente cosa fare per renderci utili."

"Siamo tutti in tensione. Quel maledetto Kurata e quel Gallantmon... se è davvero lui... ci stanno rendendo la vita impossibile." affermò Tomoki. Un rumore di motori cominciò a provenire dall'esterno, e il giovane prescelto degli spiriti del Ghiaccio si voltò di scatto verso la finestra. Anche Chika e Dorumon guardarono in quella direzione, e il suono aumentò di intensità finchè una leggiadra figura umanoide che teneva tra le mani una girandola gigantesca non si appoggiò sul bordo della grande finestra ad arco.

"JetSilphymon!" esclamò Tomoki sollevato. La Digimon cibernetica fece un cenno di saluto con una mano e sciolse la trasformazione, tornando rapidamente ad essere Izumi Orimoto. La bionda Digiprescelta degli Spirits del Vento si riavviò i capelli e tirò un sospiro che esprimeva stanchezza e sollievo allo stesso tempo, poi scese dalla balconata con un agile balzo e salutò Tomoki, Chika e Dorumon con un gesto allegro della mano. "Izumi-san, comes iamo contenti di vederti!" esclamò Tomoki, felice e sollevato al tempo stesso. "Per un po' ho davvero creduto che ti fosse successo qualcosa..."

"Bentornata, Izumi-san!" la salutò Chika, ora di umore migliore. La bambina sfoderò un sorriso radioso, che per certi versi la faceva assomigliare al fratello maggiore. Quali che fossero le loro differenze, la loro determinazione e il loro spirito indomito erano gli stessi...

Izumi fece una breve risata di sollievo mentre si sedeva su un gradino di roccia e allungava le gambe per rilassarsi. "Hehehee... anche per me è un piacere rivedervi!" affermò, per poi farsi rapidamente più seria. "Ma... devo assolutamente avvisarvi che mi sono imbattuta in un piccolo squadrone di Gizumon."

"Che cosa? Ce ne sono altri nelle vicinanze?" esclamò allarmato Dorumon. L'allegria di Chika e Tomoki era scomparsa di colpo, e i due giovani agenti erano ora concentrati sul problema di cui Izumi li stava avvisando. "Maledizione... ma quanto ne ha scatenati quel Kurata sul Mondo Digitale?"

"Una quantità assurda... non credo che riusciremo a tenerli d'occhio tutti quanti." affermò Izumi. "Proprio per questo credo che... dobbiamo cambiare tattica. Se continuiamo così, Kurata e i suoi uomini finiranno per prenderci per sfinimento. O lo faranno Gallantmon e i suoi seguaci."

Tomoki disse di sì con la testa, cercando di trovare qualcosa di positivo da dire per controbattere le cattive notizie che Izumi stava portando. Sfortunatamente, c'era ben poco da dire, in effetti... finchè si trovavano su ElDoradimon, i ragazzi e i loro compagni erano in una posizione facilmente difendibile, ma continuando così, avrebbero man mano esaurito le risorse. "Quello che dovremmo fare... sarebbe cercare di raccogliere tutte le forze che abbiamo a nostra disposizione, e sferrare un attacco decisivo. O a Kurata, o a Gallantmon. Se riuscissimo a togliere di mezzo una delle due parti, allora la situazione si farebbe molto più semplice."

"Al momento... Takuya-san, Touma-san, Masaru-niichan e gli altri si trovano in una delle sale dell'assemblea. Stanno discutendo quello che devono fare. Anche se ho paura che si facciano prendere dall'entusiasmo di mio fratello." affermò Chika con un sospiro. "Forse sarebbe meglio che vada anche tu a parlare con loro, Izumi-san... è bene che anche loro sappiano che i Gizumon si stanno avvicinando sempre di più ad ElDoradimon."

"Non so cosa potrebbe accadere se i Gizumon attaccassero ElDoradimon, e non ho nessuna voglia di scoprirlo." affermò Izumi. Si stiracchiò ed inarcò la schiena per sgranchirsela, poi si passò una mano sulla faccia e cominciò a dirigersi verso l'assemblea. "Va bene... vado a cercare di parlare con loro."

"Sperando che ti ascoltino, visto che tutti i Digimon sono impegnati a cantare le lodi di Masaru-niichan..." rispose sarcastica Chika, le mani tenute dietro la nuca. Izumi grugnì e si massaggiò la fronte con una mano. Perchè aveva l'impressione di aver saputo fin dall'inizio come sarebbero andate le cose con Masaru?

"Va bene... vediamo cosa si può fare." affermò la guerriera del Vento. "Speriamo solo che mi ascoltino..."

 

oooooooooo

 

Quello che Izumi Orimoto aveva trovato al momento di entrare nella sala dell'assemblea... non era esattamente quello che si sarebbe aspettata da una situazione così tesa e complicata. Piuttosto che un'assemblea, quel posto sembrava una festa dedicata al "figlio del salvatore"... ovvero, a Masaru ed Agumon, che stavano ricevendo le lodi di tutti i Digimon riuniti con grande piacere!

"Benvenuta... alla nostra riunione di emergenza." disse Persiamon, avvicinandosi ad Izumi con espressione quasi dispiaciuta per quello che erano costrette a sopportare. "Anche se l'emergenza... credo che sia la leggerezza con cui tutti stanno prendendo la cosa."

"Non mi dire..." mormorò Izumi con sarcasmo. Tra la folla, riuscì a vedere Touma, Gaomon, Yoshino, Raramon, Ikuto e Falcomon che guardavano senza eccessiva convinzione i loro compagni, in quel momento in piedi su uno spiazzo rialzato, in mezzo alla confusione di centinaia di Digimon che li acclamavano. Se non altro, Takuya sembrava imbarazzato da tutte le attenzioni che gli venivano rivolte, e cercava in qualche modo di riportare la conversazione all'argomento originale... ma i suoi tentativi venivano puntualmente interrotti da qualche commento da parte dei Digimon, che affermavano che "il figlio del salvatore" li avrebbe guidati verso la vittoria, e che avevano assoluta fiducia in lui.

E Masaru ed Agumon... non stavano facendo granchè per dissuaderli.

"Ehm... quello che volevo dire..." stava dicendo in quel momento il Digiprescelto degli Spirits del Fuoco. "E' che non possiamo restare qui a difenderci e basta. Dobbiamo scoprire in anticipo quali sono i piani dei nostri nemici, e cercare di stroncarli sul nascere. Questo vale sia per Kurata che per Gallantmon... o il Digimon che si nasconde dietro le sue sembianze. Ma per farlo abbiamo bisogno di un piano..."

"Non sarà un problema!" esclamò un Terriermon, agitando festosamente le sue lunghe orecchie. "Il figlio del salvatore saprà come fare! Non abbiamo nulla da temere!"

"Viva il figlio del salvatore!" Un Bearmon si aggiunse al coro di lodi e complimenti che Masaru ed Agumon stavano assorbendo come due spugne.

"Non abbiamo più nulla da temere!"

"Il grande Masaru ci salverà!"

"Grazie, grazie! Troppo buoni! Non vi preoccupate, il capo sa come fare con gente come Kurata! Non appena i Leggendari Guerrieri saranno tutti in piena forma, e non appena avremo trovato dove si nascondono i nostri nemici, avremo la vittoria in pugno!" esclamò Agumon.

Takuya si schiarì la voce e cercò di prendere di nuovo il controllo della discussione. "Ehm... ecco... in effetti, io vorrei suggerire una strategia un po' più accorta..." cercò di proporre.

Tra il pubblico, Izumi si mise una mano davanti alla bocca e sghignazzò. Davvero quello era Takuya? Il ragazzino impulsivo e fin troppo sicuro di vincere che era stato tanto convinto di avere facilmente la meglio su Duskmon e che era andato incontro ad una cocente sconfitta? Era quasi incredibile vederlo adesso che suggeriva prudenza... ma del resto, Izumi era contenta che avesse imparato la lezione.

Sfortunatamente, però, era una lezione che ancora non doveva essere entrata in testa a Masaru e ad Agumon. "Tranquilli, abbiamo la situazione sotto controllo! CErto, è un bel po' di responsabilità proteggere tutta ElDoradimon, ma sono sicuro che se teniamo duro e ci crediamo davvero, non sarà un problema!"

"Ehm... in realtà..." cercò di dire Takuya, ma ogni suo tentativo venne immediatamente soffocato da un coro di esclamazioni di gioia e di esultazioni dirette a Masaru e ad Agumon. I Digimon si comportavano come se fossero stati due eroi leggendari - e il fatto che Masaru fosse il figlio del famoso Suguru Daimon certamente giocava a suo favore.

Ma... anche così, Takuya aveva la netta impressione che stessero prendendo le cose molto alla leggera.

Un po' troppo alla leggera, se era per quello.

"Visto? Cose da pazzi..." mormorò Ebidramon, che stava assistendo alla riunione (se così la si poteva definire) accanto a Persiamon e ad Izumi. "Sembra quasi che siano stati colti da una venerazione di massa, e adesso ascoltano soltanto quello che dice il vostro compagno..."

"Sì, ho sentito dai miei amici che era così... ma ora che lo vedo con i miei stessi occhi, sono davvero sbalordita." rispose Izumi scuotendo la testa. "Spero solo che Masaru-kun sappia quello che sta facendo, altrimenti... Oh, a proposito, sai per caso dove siano Kouji-kun, Kouichi-kun e gli altri? Avrei bisogno di parlare loro..."

Persiamon si mise le mani sulle guance e arrossì, con tanto di sorriso felice sul suo volto felino! "Ooooh, sì, se stai parlando di quel gran bel ragazzo con gli Spirits dell'Oscurità... è proprio lì in mezzo al pubblico! Vedi, è lì con il resto dei tuoi compagni!" puntò entrambe le braccia in direzione di un familiare ragazzo dai capelli scuri che sedeva in mezzo ad un gruppo di Biyomon con aria piuttosto imbarazzata... e con lui, Izumi vide Sophie, Shinya, Katsuharu, Kaoru, Junpei... e ovviamente Kouji, il quale più di tutti dava l'impressione di voler essere dappertutto tranne che in quella cagnara. Ovviamente, era Kouichi quello di cui a Persiamon era più interessata, e la Digimon felina stava allegramente agitando una mano in direzione del ragazzo, mentre con l'altro lo indicava eccitata! "Yu-huuuu! Eccolo lì! Non è fantastico?" 

"Va bene anche se non ti sbracci tanto..." affermò seccamente Ebidramon, massaggiandosi la testa con una delle sue chele.

Izumi ridacchiò, poi guardò nella direzione che la donna-gatto aveva indicato. Kouichi sembrava ancora più preoccupato di quanto non fossero Takuya e Kouji... e la Digiprescelta degli Spiriti del Vento non potè che constatare che c'era qualcosa che lo turbava.

Si ripromise di chiedergli quale fosse il problema, non appena quella specie di riunione fosse giunta al termine...

"Viva il grande Masaru!"

"Viva Agumon!"

"Il figlio del salvatore salverà tutti noi!"

Ammesso e non concesso che non le venisse un mal di testa infernale prima che finisse...    

 

oooooooooo

 

Circa un'ora dopo, in una camera sulla sommità di una delle torri più alte di ElDoradimon, un gruppo di agenti della DATS e Guerrieri Leggendari si era riunito per ascoltare una proposta di Touma - dopo aver preso in esame tutti i dati che aveva preso in esame dalle ricognizioni, dalle ricerche e da quello che sapeva in generale del Mondo Digitale, il giovane genio era giunto ad una conclusione.

"Ci dirigeremo verso il lago, e faremo fermare ElDoradimon in mezzo ad esso, nella parte centrale." illustrò Touma, mentre con il dito indicava su una mappa di quella regione di DigiWorld la posizione che aveva immaginato. "Da qui, sarà facile difendere ElDoradimon. Essendo circondato dall'acqua da tutti i lati, non sarà facile per i nostri nemici sferrare un attacco furtivo. E da qui, potremo passare noi all'offensiva, dal momento che teniamo sotto controllo una vasta area."

"Vuoi dire che finalmente possiamo passare al contrattacco, e costringere i nostri nemici alla difensiva? Detto sinceramente, mi ero un po' stancato di attendere le mosse di Kurata e di Gallantmon." rispose prontamente Junpei.

Touma disse di sì con la testa. "Esatto. Se riusciamo a cogliere i nostri nemici impreparati, mentre stanno ancora preparando le loro armi, sarà più semplice sconfiggerli." spiegò. Gaomon fece un cenno affermativo a sua volta... e Bokomon, sempre con il suo inseparabile librone sulla schiena, non potè che approvare l'idea.

"Ottimo lavoro, ragazzo mio. Ci vorrà prudenza, certo, ma credo che con questa tattica abbiamo delle maggiori probabilità di successo." affermò il piccolo Digimon. Neemon, che come sempre accompagnava il suo amico, mosse le sue lunghe orecchie in un gesto di assenso.

"Davvero un ottimo piano." rispose Baronmon... che però, con grande sorpresa dei presenti, stava parlando a Masaru. "Del resto, non potevo aspettarmi niente di meno dal figlio del nostro salvatore, dico bene?"

Neemon inclinò la testa da un lato. "Huh? Perchè ringrazia Masaru? E' stato Touma a dire..."

"Sono sicuro che se seguiamo le tue indicazioni, riusciremo ad uscire da questa crisi in men che non si dica." continuò Baronmon. Neemon inclinò la testa dall'altro lato, sentendosi un po' strano. Era abituato a sentirsi criticare per quello che diceva, ma essere ignorato... era una sensazione del tutto diversa. E per quanto lui stesso avrebbe ammesso senza problemi di non essere il Digimon più intelligente di quella parte del Mondo Digitale... se non altro, non gli sfuggiva il fatto che Touma non stesse venendo riconosciuto.

Era come se tutti i Digimon di ElDoradimon, all'improvviso, fossero stati presi dalla personalità di Masaru e non vedessero più nessun altro. Anche Takuya e Kouji non riscuotevano più tanta ammirazione.

Masaru ed Agumon, da parte loro, non mostrarono di voler rifiutare le lodi. "Vi ringrazio per la fiducia, Baronmon! Vedrete che se ne saremo degni!" esclamò il piccolo dinosauro arancione. Masaru strinse un pugno e annuì, sentendosi sicuro di vincere... e ignorando completamente lo sguardo vagamente astioso che stava ricevendo da Touma.

"Non capisco, è come se ormai stessero dando tutto il merito a Masaru-san..." affermò Sophie, seduta a gambe incrociate accanto ad una finestra dalla quale si vedevano le alte catene montuose di DigiWorld. "Anche se in realtà è stato Touma a proporre l'idea, giusto?"

Takuya scosse la testa e si sfregò la fronte con una mano. Non la vedeva bene, no di certo...

Prima che potesse dire la sua, tuttavia, un piccolo Digimon entrò dalla finestra volando grazie ad una sorta di mantello che usava come paracadute, facendo fare a Sophie un salto per la sorpresa. La ragazzina guardò in direzione del Digimon - una strana creaturina alta poco meno di un metro che ricordava una cipolla con braccia e gambe, che indossava un cappuccio da ninja rosso e portava una corta spada dalla lama leggermente ricurva in un fodero sulla schiena. Era vestito, in pratica, come un ninja di altri tempi, e nonostante l'aspetto buffo, l'espressione sul suo volto era seria e concentrata.

"Che... che succede?" esclamò Sophie. "Quello... che razza di Digimon è?"

"Un Ninjamon..." spiegò Baronmon, mentre la piccola creatura raggiungeva lo stregone mascherato e si chinava davanti a lui in segno di rispetto. "Uno dei tanti scout che ho mandato in avanscoperta. Allora... dimmi pure, Ninjamon. Hai scoperto qualcosa di particolare?"

"Credo di sì, Baronmon-sama." rispose Ninjamon, senza muoversi dalla sua posizione inginocchiata. "Credo di aver scoperto dove Kurata tiene le sue armi segrete, i Gizumon."

"Cosa?" esclamò Baronmon, sgranando gli occhi in un gesto di meraviglia e sicurezza. "Questa... questa è una scoperta che potrebbe cambiare le sorti di questa guerra! Se... se riuscissimo ad attaccare Kurata prima che sia in grado di mandare in campo tutti quei Gizumon... allora potremmo avere la meglio su di lui e su tutti i suoi mostri senza alcuna difficoltà!"

"E allora cosa aspettiamo?" esclamò Masaru, sentendosi sempre più convinto della vittoria. "Dobbiamo immediatamente indire un consiglio di guerra! Decidiamo come attaccare, poi andiamo là e spacchiamo il culo a Kurata e ai suoi scagnozzi! Tutto molto semplice, no?"

Per qualche motivo, Takuya non era sicuro che sarebbe stata così semplice. Per quanto Kurata fosse una persona spregevole, era anche uno che non lasciava nulla al caso, e il giovane leader dei Leggendari Guerrieri trovava difficile credere che, dopo essere stato così accorto per tutto questo tempo, ora Kurata si lasciasse prendere in castagna tanto facilmente. C'era una trappola, ne era sicuro...

E questo era anche il pensiero di Izumi. Dopo aver fatto quell'infruttuoso volo di ricognizione e aver affrontato quei Gizumon, la ragazzina bionda faceva fatica a credere che le armi più potenti di Kurata si potessero scoprire così facilmente. C'era senza dubbio qualcosa sotto. Tuttavia, le discussioni avrebbero dovuto attendere più avanti. C'era qualcosa di cui Izumi voleva assicurarsi, ed era un problema che attendeva di essere risolto già da un po' di tempo.

"Va bene... Masaru-kun, Touma-kun, Yoshino-san... se volete andare a questo consiglio di guerra, fate pure. Io e i miei compagni avremo ancora qualcosa di cui discutere." disse infine Takuya, e mandò uno sguardo di intesa ai suoi compagni, che compresero quello che voleva dire.

"Va bene, ragazzi! Vi aspettiamo giù!" rispose Masaru. "Non fate troppo tardi, però! Tra non molto discuteremo su come sistemare Kurata una volta per tutte!"

Takuya sospirò e guardò in direzione di Touma, e il biondino, comprendendo quello che il guerriero del Fuoco voleva dirgli, sospirò e scosse la testa. Kouji e Kouichi, da parte loro, si prepararono mentalmente a quello che si sarebbe detto di lì a poco...            

                       

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CONTINUA...

 

  

 

                

 

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Capitolo 55
*** In difesa di ElDoradimon ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 55 - In difesa di ElDoradimon

 

"Davvero non capisco... siamo in una situazione di stallo, e ora come ora... non riesco proprio a prevedere come andrà." disse tra sè Kuzuhamon. La Digimon oscura scosse la testa e si rialzò dalla sua posizione di meditazione, dimostrando una scioltezza di movimenti davvero notevole, considerata l'armatura che indossava. La donna-volpe si fermò un istante per raccogliere i pensieri, e cercò di trarre delle conclusioni ragionevoli a partire da ciò che era venuta a sapere. Tuttavia, gli elementi in gioco erano talmente numerosi, che Kuzuhamon sapeva bene che, qualunque previsione avesse fatto, non poteva essere sicura al cento per cento. Molto sarebbe dipeso da chi avrebbe fatto la prima mossa, e come gli altri avrebbero reagito.

Forse, riflettè Kuzuhamon, a quel punto era inutile cercare di prevedere troppe cose. Avevano già un bel po' di elementi sui quali discutere, e con i Gizumon che seminavano morte e distruzione nel Mondo Digitale, un errore avrebbe potuto costare molto alla loro fazione. Anche adesso, molti dei loro Searchmon portavano rapporti di squadroni di Gizumon che avevano decimato dei loro avamposti o distrutto qualche Trailmon.

La Digimon oscura fluttuò silenziosamente nei corridoi che portavano alla sala del trono di ChaosGallantmon, fermandosi solo per un attimo quando entrò in una stanza adiacente dove c'era qualcun altro ad attendere. Kuzuhamon strinse gli occhi dietro la maschera che indossava quando Astamon la accolse con un cenno della mano e un saluto che, per quanto educato, le dava l'impressione di una certa affettazione... come se l'alto Digimon demoniaco la stesse prendendo sottilmente in giro. Kuzuhamon non si era mai fidata del tutto di quel damerino... e la cosa non sarebbe certo cambiare con oggi.

"Le nostre strade si incrociano nuovamente, Lady Kuzuhamon." affermò Astamon, prima di fare un inchino. "Sono stato convocato dal sommo ChaosGallantmon-sama per aggiornarlo sugli sviluppi più recenti e cercare di elaborare assieme un tentativo di risposta alle attività degli invasori."

Kuzuhamon guardò freddamente il demone che si lisciava un risvolto della giacca di raso blu e dava un'occhiata alla mitragliatrice che portava appesa dietro la schiena. Una delle cose che più la infastidiva di Astamon era proprio questo fatto che prendeva sempre le cose alla lontana, e non era mai del tutto chiaro su quello che diceva. Ogni parola che usciva dalla sua bocca, poteva avere qualsiasi significato a seconda di come la si vedeva.

Detto questo, nemmeno lei poteva negare che Astamon fosse un Digimon capace ed intelligente, e in un momento come questo, avevano bisogno del suo aiuto. Tutto quello che poteva sperare era che il suo signore sapesse quello che stava facendo e fosse in grado di controllarlo.

"Va bene, non aggiungo altro." continuò Kuzuhamon, non volendo perdere tempo in chiacchiere inutili. "Non facciamo aspettare oltre il nostro signore."

Astamon disse di sì con la testa e si affrettò dietro a Kuzuhamon mentre quest'ultima si incamminava lungo il corridoio di uscita e, dopo aver attraversato una lunga galleria fiocamente illuminata da torce azzurre appese ai muri, raggiunse l'ormai familiare sala del trono del suo signore. Come da programma, ChaosGallantmon era lì, in piedi accanto ad un tavolo di marmo vicino al centro della sala, accompagnato da BlackMegaGargomon e WarDevidramon. Un gruppetto di Searchmon svolazzava avanti e indietro, recapitando messaggi in codice in modo da tenere i loro signori aggiornati su quanto stava accadendo nel Mondo Digitale.

"Ci scusiamo per il ritardo, sommo ChaosGallantmon-sama." esordì Astamon, mettendosi sull'attenti vicino al cavaliere nero e ai suoi luogotenenti. Kuzuhamon fece lo stesso, un braccio tenuto sollevato con la mano stretta a pugno accanto al cuore. "Siamo venuti non appena possibile."

"Riposo, Kuzuhamon... Astamon..." rispose ChaosGallantmon, per poi indicare con un cenno della mano le mappe accuratamente srotolate sul tavolo. Su di esse, si vedevano degli strani ologrammi in tre dimensioni che rappresentavano diversi tipi di Digimon... quelli del gruppo della DATS, i Gizumon e i Bio-Ibridi di Kurata, e molti dei loro uomini. In particolare, tra tutte le figure spuntava quella di ElDoradimon, che avanzava lento ma inesorabile attraverso le terre selvagge. "Stavamo giusto osservando i movimenti di ElDoradimon, e cercando di prevedere dove andrà. Le situazione in effetti è poco chiara. Crediamo che Kurata e i suoi collaboratori stiano cercando di spingere ElDoradimon in un luogo dove avranno gioco più facile su di loro. Ma visto che non conoscono molto bene la geografia di DigiWorld, i loro tentativi si stanno dimostrando... alquanto impacciati, quanto meno."

"Forse Kurata non possiede tutte le risorse che credevamo. O preferisce risparmiarle per dopo." azzardò WarDevidramon, grattando nervosamente il pavimento di pietra con i suoi artigli metallici. "Detto questo... credo che potremmo in qualche modo favorirli, se questo farà sì che i nostri nemici si eliminino a vicenda."

"Posso dare un'occhiata alla mappa? Forse riesco a trovare un punto ideale." chiese Kuzuhamon. La donna-volpe si avvicinò al tavolo, e ad un cenno di ChaosGallantmon guardò la disposizione dei Digimon a loro fedeli, e la traiettoria che ElDoradimon stava seguendo.

"Il problema principale..." continuò WarDevidramon con evidente frustrazione. "E' che da quelle parti i Digimon sui quali possiamo contare non sarebbero in grado di rallentare granchè l'avanzata di ElDoradimon. Al minimo cenno di pericolo, i nostri nemici si arroccheranno nella loro città mobile, e sarà difficile, se non impossibile, costringerli ad uscire."

Kuzuhamon si sfregò il mento e cercò di riflettere sulla loro posizione. In effetti, era una questione che poteva dare non pochi problemi. I loro fedeli, in quella zona di DigiWorld, non avevano molto dalla loro parte se non lo zelo e il numero. Non avrebbero potuto fermare l'avanzata di ElDoradimon. Tuttavia...

"Hmm... se posso azzardare un'ipotesi, ChaosGallantmon-sama..." disse infine la sciamana oscura. "Credo che sarà necessario soltanto che loro credano davvero che i nostri seguaci siano così formidabili. Se riusciamo ad opporre loro una formazione difensiva abbastanza compatta, è probabile che decidano di cambiare direzione ad ElDoradimon... e se li facciamo deviare nel punto giusto, finiranno per essere costretti ad entrare nel lago... o meglio, nel bacino artificiale che è stato creato quando è stata costruita la grande diga. Se ElDoradimon entrasse in quel bacino, e poi l'acqua venisse a mancare, resterebbe bloccato."

"Interessante, come idea. E devo dire che ha i suoi meriti." affermò ChaosGallantmon. "Ma è un po' rischiosa. Se i nostri nemici non credessero davvero all'entità delle forze schierate contro di loro, ci passerebbero attraverso, e noi saremmo di nuovo al punto di partenza. Ma... per schierare una formazione credibile, dovremmo richiamare un po' di nostri combattenti da altre zone. Dobbiamo selezionare luoghi in cui possiamo permetterci di allentare la presa."

"A questo proposito... credo di poter suggerire già alcune posizioni propizie." rispose Astamon. "Con il vostro permesso... vorrei conferire con BlackMegaGargomon. Lui è più informato di me circa le posizioni dei nostri combattenti, e saprà darmi qualche consiglio."

BlackMegaGargomon si sfregò la testa con una delle sue enormi mani metalliche, poi annuì con una certa diffidenza. "Purchè non si tratti di un trucco per indebolirci." affermò con voce tonante. Chiaramente, Kuzuhamon non era la sola a non fidarsi di Astamon, che tuttavia non rispose a tono.

"Non vi preoccuupate per questo. Per quanto anch'io abbia i miei scopi, non ho nessuna intenzione di tradirvi, se questa è la vostra preoccupazione." affermò. "Del resto, so bene che ChaosGallantmon-sama è molto più forte di me, e che per me finirebbe male se mi venissero in mente certe strane idee."

"Non mi interessano le lusinghe, Astamon." replicò bruscamente ChaosGallantmon. "Se hai qualcosa da dire, dillo subito, e non perdiamo tempo in chiacchiere."

Astamon si schiarì la voce. "Certo, certo... chiedo scusa, mio signore. Potete contare sulla mia fedeltà." rispose. "Come stavo dicendo, se il qui presente BlackMegaGargomon potesse darmi qualche indicazione, potrei farmi un'idea di quali truppe sia meglio dislocare per costringere ElDoradimon a dirigersi verso la diga, dove resterà intrappolato."

"Ottima idea." rispose WarDevidramon. "Ma è soltanto una parte della strategia. Poi, come facciamo a togliere l'acqua dal bacino e intrappolarlo lì?"

Kuzuhamon sorrise dietro la sua maschera. "E perchè dovremmo preoccuparci di questo? Sarà qualcun altro a farlo per noi." affermò.

Astamon sbattè gli occhi, sinceramente incuriosito dall'idea della sua collega, e WarDevidramon stesso si fermò a riflettere. In effetti, non era proprio una cattiva idea... "Quello che vuoi dire, Kuzuhamon... è che hai intenzione di... far notare... il punto debole della diga agli uomini di Kurata, in modo che siano loro a distruggere la diga e attaccare ElDoradimon? Fare un po' del lavoro per noi?"

"Mi sembra una strategia interessante, ma non è priva di rischi." affermò ChaosGallantmon. "Detto questo... ammetto che i benefici potrebbero essere notevoli. Se vincono quelli della DATS, sono comunque vulnerabili, e non saranno in grado di difendersi efficacemente da un secondo attacco che noi sferreremmo. Se vincono Kurata e i suoi sgherri... a noi non resta che attaccarli di sorpresa e finire il lavoro. Anzi, potrebbe essere meglio per noi se vincesse Kurata. Nel Mondo Digitale, è lui a trovarsi in un territorio a lui poco familiare, e avremmo migliori possibilità di coglierlo di sorpresa. Va bene... metterò questa vostra proposta ai voti. Se sarà approvata, la metteremo in pratica quanto prima. Quanto dista ElDoradimon dal bacino?"

"Un giorno di viaggio, supremo ChaosGallantmon-sama. Forse due." rispose BlackMegaGargomon, dopo aver dato una rapida occhiata alla mappa e aver fatto dei rapidi calcoli. "Dovrei riuscire a far trasferire in quella zona dei Digimon abbastanza veloci, che riescano a coprire una distanza considerevole in breve tempo. E che al tempo stesso siano abbastanza ben armati da dare l'impressione di una sfida considerevole. Ma secondo me si può fare."

"Va bene. WarDevidramon, tu cosa dici?" chiese ChaosGallantmon al dragone cibernetico.

Per quanto gli seccasse mettere da parte il suo orgoglio e la sua ambizione per dare ragione a Kuzuhamon ed Astamon, WarDevidramon decise che in quel momento fosse più importante fare il suo dovere come generale dell'esercito di ChaosGallantmon, e diede la sua onesta opinione. "Hmm... come dice lei, i rischi sono considerevoli... ma anche i potenziali vantaggi. Credo che farei meglio a radunare anch'io alcuni dei miei uomini migliori per rafforzare le fila dei nostri fedeli e convincere ElDoradimon a cambiare strada." affermò. "Molto bene. Credo di poter dare una mano anch'io."

"Non sono esattamente nella posizione di danneggiare Astamon, ma se contribuisco a questa operazione, anch'io avrò la mia parte di merito, e per il momento questo è sufficiente." pensò tra sè.

ChaosGallantmon annuì con decisione. "Bene. Dunque, sembra che non ci siano obiezioni. D'accordo, provvederò immediatamente a far schierare una formazione abbastanza nutrita dei Digimon a noi fedeli. Se riusciranno a deviare ElDoradimon verso il bacino, avremo gioco più facile su di loro in seguito." affermò. "Ognuno prenda posizione e si prepari a fare la sua parte. Non possiamo permetterci errori, in una situazione così delicata."

Tutti i suoi attendenti fecero un cenno con la testa per dire che erano perfettamente al corrente della situazione, e si allontanarono per organizzare le loro risorse e preparare i loro sottoposti al momento decisivo. Ognuno di loro era al corrente di quale fosse la sua parte, e aveva tutta l'intenzione di eseguirla al meglio delle sue possibilità.

"E va bene." disse tra sè ChaosGallantmon, mentre si allontanava con uno svolazzo del suo mantello. "Questa volta, dobbiamo fare quello che nessuno ha fatto finora. Espugnare ElDoradimon."

 

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L'immenso Digimon in questione, del tutto ignaro di cosa si stesse tramando ai suoi danni, stava continuando inesorabile il suo cammino, attraversando praterie sconfinate e foreste vergini, forte dell'esercito di  ribelli e partigiani che si ingrossava sempre di più man mano che nuovi Digimon si univano ai Leggendari Guerrieri e alla DATS.

Questo, per il gruppetto di ragazzi e Digimon che facevano da leader non ufficiali della resistenza, voleva dire che erano indaffarati ad organizzare le difese della città e prepararsi ad ogni possibile eventualità. E questo voleva dire... anche avere a che fare con qualche divergenza.

"Ti sto dicendo, Daimon-san, che non possiamo lasciare scoperte queste sezioni delle mura soltanto perchè si tratta di zone che non possono essere attaccate facilmente." stava protestando Tohma, mentre con un dito mostrava al suo impulsivo collega una piantina di ElDoradimon, completa di tutti i possibili accessi e punti deboli. Una piantina che Tohma, scrupoloso come sempre, si era preso il tempo di disegnare dopo aver fatto alcune approfondite perlustrazioni della grande città vivente. "Il nemico sfrutterà proprio quelle posizioni per sfiancarci man mano e infine approfittare della nostra debolezza per sferrare un colpo decisivo!"

"E allora? Questo significa semplicemente che dobbiamo tenerci pronti ad intervenire in quelle posizioni!" replicava Masaru con sfacciataggine. "Il tuo problema, caro il mio signorino Norstein, è che tu pensi troppo. Non puoi prevedere ogni cosa! Quindi io dico, cerchiamo semplicemente di presentare al nemico una difesa quanto più solida possibile, andiamo avanti senza fermarci, e vedrai che la maggior parte di loro se la farà sotto e ci lascerà passare!"

"Non... credo di aver mai sentito prima d'ora una strategia più insensata!" replicò Tohma. "Stai semplicemente... facendo un atto di fede e sperando che una semplice dimostrazione di forza dia da pensare ai nostri nemici! Non è così che funziona! Il tuo modo di fare ci porterà dritti alla disfatta se non ci ragioni su!"

"Finora ha sempre funzionato!" replicò Masaru, deciso a non arretrare di un passo.

Una Palmon che si trovava lì vicino intervenne a favore di Masaru. "Il figlio del salvatore ha ragione! E' sempre stato lui a battere il nemico, e lo farà anche questa volta, vero?"

"Beh, il capo ed io siamo pronti ad affrontare qualsiasi avversario!" rispose prontamente Agumon, che sferrò una serie di colpi davanti a sè per dimostrare di essere pronto ad ogni evenienza. "Kurata, Gallantmon, chiunque pensi di poter fare il prepotente con noi, non ha che da farsi sotto! Gli daremo una bella lezione!"

"Giusto, ben detto!" rispose un Armadillomon.

"Viva il figlio del salvatore!"

"Sarà lui a guidarci!"

"Assieme a lui abbiamo già vinto!"

Tohma era incredulo. Come diavolo facevano tutti quei Digimon ad avere una tale cieca fiducia nei confronti di Masaru ed Agumon, soltanto perchè Masaru era il figlio di Suguru Daimon? L'unica che raggiungeva un simile livello di ammirazione tra gli abitanti di ElDoradimon era la piccola Chika... e sia lei che Dorumon avevano mostrato un notevole imbarazzo nel trovarsi così al centro dell'attenzione...

 

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"La figlia del salvatore è qui!"

"Dai, per favore, dicci come batterai il nostro nemico!"

"Sono sicura che riuscirà a fermare Gallantmon da sola!"

In qul momento, la bambina e Dorumon stavano in qualche modo cercando di sfuggire alla folla di Digimon che li stava inseguendo, come una folla di fan che correvano dietro ad una celebrità! Nel tentativo di scrollarseli di dosso, Chika e Dorumon si erano infilati nelle stradine più strette e tra gli edifici... il che non aveva aiutato granchè, dal momento che i Digimon più piccoli riuscivano comunque ad intrufolarsi e ad assillarli anche lì. Finalmente, dopo quasi mezz'ora di imbarazzanti inseguimenti, la piccola agente e il suo Digimon erano riusciti a raggiungere una piazzetta ben nascosta tra alcuni edifici di pietra dura, e in quel momento vi si erano intrufolati e stavano riprendendo fiato.

"Uff... uff... accidenti, Doru-chan... credevo che non ce li saremmo più tolti di mezzo!" ansimò Chika, mentre con una mano s tergeva la fronte e spostava una ciocca di capelli che le stava andando negli occhi. "Che razza di ossessi... non che mi dispiaccia che abbiano tanta stima per papà, ma quando è troppo è troppo! Si comportano come tanti bambini!"

"Phew... puoi... puoi dirlo forte, Chika!" rispose il dinosauro violetto, anche lui con il fiatone per la corsa pazza che avevano fatto. "Io... purtroppo non ricordo molto dei primi tempi di quando vivevo a DigiWorld... e non ho visto cosa abbia fatto il tuo papà per guadagnarsi tutta questa stima..."

"Io direi che quasi lo venerano come un dio... e ovviamente, Masaru-niichan ed Agu-chan si sono lasciati prendere la mano." replicò Chika. Mise il broncio e si appoggiò la testa su una mano, storcendo il naso in una buffa espressione di fastidio. "Seriamente, a volte Masaru-niichan è proprio infantile. Mi sembra di essere io la sorella maggiore."

"Già, lo posso capire... Anche se, devo ammettere che sta prendendo molto sul serio il suo... ruolo... come guida dei Digimon di questo posto." affermò Dorumon. "Se non altro, ha il carisma e la personalità che servono per guidarli. E lui ed Agumon si sono effettivamente guadagnati la loro fiducia."

"Sarà... ma a volte vorrei che mio fratello pensasse un po' di più con la testa, piuttosto che con i pugni." rispose Chika con un sospiro.

Dorumon voltò lo sguardo verso la sua partner umana e restò a guardarla per qualche secondo prima di riprendere la conversazione. "Tu... vuoi molto bene a tuo fratello, vero?" chiese retoricamente. "Vedo come ti preoccupi per lui, con tutte le stupidaggini che fa..."

"Seriamente, Masaru-niichan dovrebbe fermarsi qualchhe volta e pensare a quello che fa! E anche tutti quei Digimon che gli corrono dietro. Neanche fosse un divo del cinema!" brontolò la piccola agente della DATS, le mani dietro la nuca e gonfiando le guance come un pesce palla. "Pare che pensino che mio fratello ed io siamo infallibili soltanto perchè siamo i figli di un uomo che ammiravano moltissimo!" Chika si fermò a pensarci su per qualche istante, poi sospirò e riprese il discorso. "Sai, Doru-chan, più ci penso e più mi rendo conto che... in realtà non so praticamente nulla di mio padre, o di cosa lo abbia spinto a viaggiare nel Mondo Digitale, a condividere tante cose con voi Digimon... Forse Masaru-niichan riuscirebbe anche a capirlo, ma... a volte mi sembra quasi che lui ed io viviamo in due mondi diversi. Lui parla sempre di come un uomo dovrebbe vivere la sua vita... e io che sono una ragazza, allora?"

"Uh... non... non sono proprio sicuro di cosa intendi dire, Chika... penso che... tuo fratello non stesse facendo distinzioni tra uomini e donne... non so se mi spiego..." rispose Dorumon, un po' confuso, con tanto di gocciolona di sudore che gli scendeva dalla testa.

Chika sospirò e si abbracciò le ginocchia. "Scusa, Doru-chan, credo di essere partita per la tangente." affermò. "Quello che volevo dire... è che ero talmente piccola quando papà è partito, che non lo ricordo bene, e non riesco a farmi un'idea di cosa lo possa avere spinto a restare qui a DigiWorld. A volte... ammetto che provo un po' di rabbia nei suoi confronti. Perchè ha deciso di andarsene così? Non gli interessava più la famiglia che aveva in Giappone?"

La bambina abbassò lo sguardo tristemente, e Dorumon esitò per qualche istante prima che gli venisse in mente la cosa giusta da dire. "Io... non credo che se ne sia andato perchè non voleva più tornare da voi, Chika..." affermò. "Voglio dire... non posso dire di conoscere tuo padre, ma... ho visto come si comporta tuo fratello. E' stato tuo papà ad insegnargli il suo... codice d'onore, vero?"

"Oh... sì, certo... quel loro strano codice d'onore delle arti marziali." affermò Chika. "Beh, sì, questo lo ricordo benissimo. Masaru-niichan ha sempre avuto molto rispetto per papà, e ha imparato molte cose da lui."

"Quindi... anche il suo codice d'onore viene da tuo papà. E Masaru è uno che mantiene le promesse, a qualsiasi costo." rispose Dorumon. "Sono sicuro che anche tuo papà è cosi. Quando è andato via di casa, aveva promesso che sarebbe tornato, no? E aveva tutta l'intenzione di mantenerla, la promessa. E' questo che lui ha insegnato a tuo fratello... quindi sono sicuro che tuo papà sta ancora cercando di tornare a casa, perchè non vuole mancare alla parola data. E se non c'è ancora riuscito, è perchè ha avuto i suoi buoni motivi."

"Tu dici, Doru-chan?" chiese Chika speranzosa. Quando il piccolo dinosauro viola disse di sì con la testa, la bambina fece un sospiro e guardò verso il cielo, appena visibile tra i tetti delle costruzioni di ElDoradimon. Adesso si sentiva un po' più tranquilla. "Sì, forse hai ragione tu. Se solo potessimo scoprire dov'è finito papà... ma penso che dovrà aspettare per quando avremo finalmente rimesso le cose a posto qui a DigiWorld, vero?"

"Sono sicuro che un giorno lo ritroverete, Chika!" rispose Dorumon. "E io vi darò una mano! Ora forza... andiamo a vedere se possiamo ancora fare qualcosa per proteggere la nostra città!"

Chika annuì energicamente, e un attimo dopo, i due erano di nuovo all'opera per cercare di rafforzare le difese di ElDoradimon...

 

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Ancora una volta, come da programma, Masaru e Tohma stavano battibeccando... e come era prevedibile, in questo caso, l'oggetto del contendere erano le strategie che ognuno di essi aveva in mente per respingere un successivo attacco di Kurata o dei fedeli di Gallantmon. Per Takuya, che stava cercando di fare da mediatore tra i due, voleva dire un mal di testa praticamente assicurato...

"Vedrai che quando incontreremo il nemico, farà qualcosa che la tua tanto decantata strategia non sarà riuscita a prevedere!" stava dicendo Masaru. "Io dico che tanto vale stracciare questa cosiddetta tattica e improvvisare quando ci troviamo di fronte al nemico! Vedrai che li coglieremo di sorpresa e li metteremo in fuga!"

"Con tutto il dovuto rispetto, signorino Masaru... io credo che il signorino Tohma abbia ragione, in questo caso." stava dicendo Gaomon. "I nemici che dobbiamo affrontare sono molto pericolosi. Non possiamo limitarci ad avere fiducia in noi stessi e pensare che questo ci permetterà di vincere. Credo che... anche il signorino Takuya la pensi allo stesso modo."

Takuya si sfregò la nuca, ricordando con un certo imbarazzo la sua "tattica" con la quale presumeva erroneamente di poter sconfiggere Duskmon. "In realtà, anch'io penso che Tohma-san e Gaomon abbiano ragione, Masaru-kun." affermò. "Una volta anch'io ero convinto che avremmo potuto vincere semplicemente credendo in noi stessi e facendo gioco di squadra, ma... diciamo che non è andata bene come credevo."

"Questa volta andrà diversamente!" protestò Agumon, che prevedibilmente credeva nel suo partner umano senza riserve. "Il capo è sempre riuscito a vincere, anche quando tutti dicevano che non ce l'avrebbe fatta! Perchè non dovrebbe farcela anche questa volta?"

"Perchè questo non è il Mondo Reale, dove avevamo una base in cui tornare e dei luoghi relativamente sicuri dove potevamo restare in caso di necessità." spiegò Tohma, con una comprensibile punta di esasperazione. "Qui ci troviamo in un luogo sconosciuto, contro degli avversari che hanno delle ampie risorse, e non sappiamo neanche che cosa possono mandare in campo. Anche se ci troviamo in una località facilmente difendibile, non possiamo permetterci di sottovalutarli."

"Non ho intenzione di sottovalutarli! Non ho dimenticato quello che hanno fatto ai Digimon di questo mondo!" esclamò Masaru rabbiosamente. "Siamo proprio qui per fermare Kurata e impedire a questo Gallantmon di espandere la sua influenza in tutto DigiWorld, e non vinceremo questa guerra temporeggiando e restando sulla difensiva."

"Ma neanche attaccando a testa bassa senza riflettere!" ribattè Takuya, poi scosse la testa e fece un grugnito di rabbia. "Ugh... seriamente, Masaru-kun, sei un mio grande amico, ma a volte proprio non capisco come ragioni! La posta in gioco è troppo alta per permetterci di sbagliare... andiamo, Masaru-kun, io credo che Tohma-kun abbia la sua parte di ragione!"

Messo in minoranza, il giovane street fighter grugnì e scosse la testa. A quel punto, tanto valeva cedere ed accontentarli. "Hmph... e va bene, visto che ci tenete tanto, facciamo come volete voi! Ma se intanto succede qualcosa al Mondo Digitale, ricordate che siete stati voi a suggerire una... strategia... che ci ha portato al fallimento! Andiamocene, Agumon... qui non siamo graditi."

"Ah? Aspetta, capo! Io non corro come te!" esclamò Agumon. Il piccolo dinosauro arancione si affrettò dietro il suo capo, che in un accesso di frustrazione aveva accelerato il passo... mentre Tohma, Gaomon e Takuya restavano indietro e guardavano con un misto di frustrazione ed incredulità ai loro due imprudenti compagni, che venivano rapidamente seguiti da un gruppo di Digimon che sembravano seguirli come un branco di fan dietro ad un cantante celebre...

"Non riesco a crederci... da quando i Digimon lo hanno riconosciuto come il figlio di Suguru Daimon, Masaru si è montato la testa..." affermò Tohma. "Se va avanti così, non riusciremo a lavorare assieme, e i nostri nemici avranno facile gioco su di noi."

"Anch'io ad un certo punto mi sono trovato in una situazione simile. Pensavo che sarebbe stato semplice affrontare i nostri nemici, e ho finito per sottovalutare uno di loro... le conseguenze sono  state quasi tragiche, e per poco la nostra missione a DigiWorld non si è conclusa lì..." raccontò Takuya. "So che quello che dico può sembrare un po' semplicistico... ma forse Masaru si renderà conto di quanto pericolosa sia la situazione solo quando si troverà davanti un avversario che non può sconfiggere soltanto caricandolo e prendendolo a pugni."

"Spero che per allora non sia troppo tardi..." commentò Tohma scuotendo la testa. "Quello che posso dire per certo è che non possiamo stare qui ad attendere che il nostro... cosiddetto leader... si renda conto da solo del pericolo. Gaomon... è meglio se andiamo a verificare le difese in qualche altra zona di ElDoradimon. Dobbiamo fare in modo che nessun invasore possa entrare. Ci vediamo dopo, Takuya-kun."

"Va bene, Tohma-sama." affermò il lupacchiotto pugile. Tohma e Gaomon fecero un breve saluto e si diressero verso una grande scalinata che si arrampicava verso una grande torre di pietra, attorno alla quale svolazzavano numerosi Digimon alati... mentre Takuya restò fermo dov'era e salutò il ragazzo mezzo-austriaco e il suo Digimon con aria quasi stanca.

"Hey, Takuya-kun!" esclamò Junpei, arrivando inaspettatamente da una strada vicina. Takuya si voltò verso il ragazzo più grande, un po' stupito. Sicuramente Junpei aveva sentito, almeno di sfuggita, il battibecco tra loro e Masaru. "Scusa, passavo di qui per controllare se fosse tutto a posto, e ho sentito che discutevi con Masaru-kun e Tohma-san. C'è qualche problema?"

"Ah! Ciao, Junpei-kun... no, nessun problema... almeno per adesso. Ma è il comportamento di Masaru-kun che mi preoccupa." rispose Takuya, mentre i due si incamminavano lungo una delle strade più grandi di ElDoradimon. I due amici passarono vicino ad una bancarella, dalla quale il Digimon venditore gettò loro un paio di mele di carne. Junpei afferrò al volo la sua, ringraziò con un sorriso a denti scoperti e addentò il frutto, staccandone un bel pezzo. "IL fatto è che temo che Masaru non stia prendendo abbastanza sul serio tutto questo... I Digimon che vivono su ElDoradimon, Baronmon per primo, lo hanno assunto a loro salvatore e messia... e da allora, ho l'impressione che si sia convinto di avere la vittoria in pugno. Vorrei almeno fare in modo che... se dovesse fare qualcosa di stupido, non ci siano conseguenze terribili per tutti noi. So di cosa sto parlando... e vorrei evitare che Masaru ed Agumon facciano i miei stessi errori."

"Sì, posso capirlo, Takuya-kun... ma a volte, molto semplicemente, non puoi impedire alla gente di sbagliare." rispose Junpei aggiustandosi gli occhiali. "Mi rendo conto che la posta in gioco è alta, e quindi dobbiamo fare il possibile per fare sì che Masaru-kun si renda conto che sta prendendo il suo compito con troppa leggerezza... e intanto, cercare come possiamo di coprire i suoi errori. Ma... certe cose si imparano soltanto facendone esperienza personalmente. Se... se non fossi venuto qui a DigiWorld quella volta, pensi davvero che avresti imparato quello che sai adesso? Io stesso posso dire che mi è servito a molto, il mio viaggio nel Mondo Digitale. Le cose che ho imparato qui... non avrei certo potuto leggerle sui libri."

Takuya ridacchiò e giocherellò per un attimo con la sua mela di carne. "Beh, hai ragione anche tu, Junpei-kun. E va bene... immagino che la cosa migliore da fare sia aiutare Masaru quanto più possibile in modo da farlo restare con i piedi per terra. E intanto, facciamo quello che possiamo per non farci cogliere alla sprovvista da Kurata o da Gallantmon, e sveliamo i misteri che si nascondono dietro il nostro beneamato Cavaliere Reale."

"Intanto mangia la tua mela di carne, prima che ti cada per terra!" gli ricordò Junpei.

 

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"Hm, hm, hmmm... vediamo un po'. Devo ammettere che sono un po' indecisa. Per essere una gigantesca tartaruga vagante, ElDoradimon è molto ben difesa."

Nanami abbassò il piccolo cannocchiale che stava usando per tenere d'occhio il loro prossimo bersaglio e cercò di riflettere sugli elementi di cui si era resa conto. In effetti, da quella distanza non era in grado di scoprire più di tanto... ma grazie alla sua intelligenza, la bionda aveva già individuato qualche possibile punto debole. Non era ancora abbastanza da poter suggerire un piano d'attacco decente, ma era comunque un elemento da cui partire. "Molto bene, Kurata-hakase. Da questa distanza, posso già vedere quali sono le posizioni più difficili da diffendere di ElDoradimon. I nostri amici le conosceranno già, se non sono stupidi... quindi, si saranno premuniti e avranno disposto buona parte delle loro risorse per fare in modo che quei punti rimangano ben coperti."

Poco lontano, sotto una tenda ben costruita, Kurata sorseggiò una tazza di tè verde mentre prendeva qualche nota sul suo taccuino. "Aaaah, ottimo lavoro, mia cara Nanami! Come immaginavo, è stata un'ottima idea portarti con me!" affermò con tono stucchevole. "Va bene... fai un rapporto di ciò che vedi, ci sarà utile per elaborare una strategia vincente quando arriverà il momento della verità!"

Kouki, seduto poco lontano con espressione infastidita, si sbattè un pugno sull'altra mano. "Ne ho abbastanza di queste lungaggini! Perchè non andiamo semplicemente lì e non li facciamo secchi tutti? Con i Gizumon che abbiamo a nostra disposizione e le nuove trasformazioni in Bio-Ibridi, possiamo spazzarli via senza difficoltà!"

"Ti devo ricordare che sei il nostro sottoposto, Kouki Tsubasa?" esclamò il generale Akameshi, gettando al ragazzo biondo un'occhiata feroce. "Non sei autorizzato a fare di testa tua. E un attacco frontale ad un Digimon così grande, con tutte le difese di cui è dotato... significherebbe soltanto il rischio di una devastante sconfitta."

Ivan volle dire la sua. Il massiccio mercenario si fece avanti e raggiunse la sua compagna, sfregandosi la mascella con una mano. "Hmmm... d'accordo. Non possiamo attaccare ElDoradimon. Ma non possiamo invece mandargli contro i Gizumon e cancellarlo con i loro raggi?"

"In teoria, sarebbe possibile. Ma teoria e pratica non sempre coincidono." rispose Nanami con tutta tranquillità. Doveva ammettere che per quanto Ivan fosse uno stupido, la sua presenza era in qualche modo rassicurante. Avere accanto una persona che aveva bisogno delle sue spiegazioni la faceva sentire in qualche modo ancora più importante. "Vedi... il fatto è che ElDoradimon è talmente grande che un semplice attacco da parte anche di uno squadrone di Gizumon non gli farebbe quasi nulla. Per infliggere danni permanenti ad ElDoradimon, avremmo bisogno di una grande quantità di Gizumon che lo attacchino per un lungo periodo di tempo. In pratica, uno sciame che deve impiegare un tempo notevole per abbattere un animale di grandi dimensioni. Nel frattempo, i difensori di ElDoradimon ci manderebbero contro tutte le difese di cui sono capaci... e i nostri Gizumon non potrebbero sostenere un assalto simile. Non possiamo permetterci di sacrificarne troppi, ci servono per la parte successiva del nostro piano."

"Okay, credo di aver capito." disse Ivan, tirando infine un sospiro. Non poteva dire che i piani di Kurata gli piacessero, ma la necessità spinge a fare cose che altrimenti sarebbero impensabili. "Allora... cosa suggerisci di fare?"  

"Sappiamo per certo che non siamo gli unici a voler attaccare ElDoradimon." commentò Nanami, la cui mente geniale stava già pensando a qualche idea per superare le difese del loro obiettivo. "Per il momento, credo che la cosa migliore da fare sia attendere. Non sappiamo ancora abbastanza da poter lanciare un attacco con delle concrete possibilità di successo. Vediamo invece come se la cavano i nostri... concorrenti, e teniamo d'occhio le reazioni dei difensori di ElDoradimon. In questo modo, avremo la possibilità di capire meglio quali sono le loro debolezze, e potremo sviluppare una strategia migliore."

"Haaaah! Strategia, strategia... per me è tutta una perdita di tempo!" mormorò Kouki tra sè, stando comunque attento a non farsi sentire da Kurata e dai suoi superiori. Per quanto lo riguardava, l'unica cosa che gli interessava era di mostrare la sua nuova forza a quel dannato Masaru Daimon, al suo amichetto con la corazza fiammeggiante e a quelle mezze cartucce della DATS. Ma a quanto pareva, in quel momento era più prudente essere pazienti. Più tardi, avrebbe avuto la possibilità di sfogarsi a volontà... e aveva tutta l'intenzione di sfruttarla!

"Per adesso, vediamo dove si dirige ElDoradimon e osserviamo quello che fanno i Digimon della fazione nemica. Se dovesse dirigersi verso un terreno a noi più favorevole, allora ci sarebbe la possibilità di pianificare un attacco." concluse Nanami.          

"Mi sembra una buona idea, mia cara Nanami." disse Kurata. "Se le mie mappe di DigiWorld sono aggiornate, ElDoradimon si sta dirigendo verso un lago artificiale. Forse quello potrebbe essere il luogo giusto."

"Stiamo giocando ad un gioco di pazienza." rispose Akameshi sfregandosi il mento. "Ora, tutto sta a vedere chi perderà per primo il sangue freddo, e cosa succederà quando questo accadrà..."

 

oooooooooo

 

"Okay... adesso, qualcuno potrebbe spiegarmi per quale motivo siamo qui in questa stanzina?" si chiese Sophie, seduta a gambe incrociate sul pavimento di una delle sale più interne della più grande fortificazione di ElDoradimon. Shinya, Kaoru, Katsuharu e Kouichi erano con lei, assieme a Bokomon, Neemon e Baronmon, in attesa che il Digimon mascherato rivelasse il motivo per cui li aveva fatti riunire.

"Un po' di pazienza, Sophie. Siamo appena arrivati." disse Katsuharu, anche se doveva ammettere che anche lui era abbastanza ansioso. Non li avrebbero fatti riunire così all'improvviso se non ci fosse stato un motivo più che valido... il che voleva probabilmente dire che era qualcosa che riguardava i loro Digi-Spirit. "Adesso... immagino che Baronmon-san ci dirà tutto."

"Esattamente. Si tratta di una cosa molto importante, ragazzi miei." disse il Digimon, picchiettando un paio di volte per terra con il suo bastone per richiamare l'attenzione. Immediatamente, tutti i ragazzi rivolsero a lui i loro sguardi e tesero le orecchie. "Bene... vi ringrazio per essere arrivati così presto e con questa prontezza. Il motivo per cui vi ho fatti venire... riguarda i vostri Spiriti. So che siete arrivati fino al B-Spirit, il che è in effetti un traguado notevole. Ma... al momento, temo che non sarà sufficiente. Avete visto anche voi con che razza di nemici abbiamo a che fare."

"Sì... in effetti, rispetto ai Digiprescelti più esperti, non possiamo fare molto." commentò Kaoru con un sospiro che esprimeva la sua preoccupazione. "E anche i Beast Spirits hanno i loro problemi. Non siamo in grado di controllarli bene come dovremmo, e se perdessimo il controllo nel bel mezzo di un combattimento... le cose si farebbero difficili."

"E' vero. Il Beast spirit non è facile da controllare. Che io ricordi, soltanto Junpei ed Izumi non hanno avuto particolari problemi nel controllarlo." rispose Bokomon, mentre si aggiustava il suo immancabile librone sulla schiena. "Proprio per questo, abbiamo intenzione di farvi fare un addestramento speciale, in modo che non solo impariate a controllarli... ma siate anche in grado di andare oltre il vostro B-Spirit ed ottenere i vostri Advanced Spirits. Temo che sarà l'unica possibilità, se vogliamo avere qualche possibilità contro tutti i nemici con cui avremo a che fare."

"E questo... beh, vuol dire che anche Kouichi dovrà ricevere il suo A-Spirit... ma in questo caso, il procedimento sarà... ehm... come posso dire, Bokomon? Un po'... diverso?" aggiunse Neemon. Bokomon sospirò e si sfregò la nuca - era abituato alla lentezza del suo amico, ma qualche volta poteva essere davvero frustrante.

"Ci penso io a spiegare i particolari, Neemon..." affermò.

Kouichi si schiarì la voce. "Beh... in effetti, ho saputo anch'io che per ottenere il mio A-Spirit dovrò fare qualcosa di diverso." affermò. "Ma esattamente, di cosa si tratta?"

Baronmon storse il naso e restò in silenzio per qualche istante, come se stesse cercando di prepararsi il discorso. "Beh... non voglio fartene un mistero, ragazzo mio. Potrebbe essere pericoloso. Se tu non ti rivelassi all'altezza di questo... allenamento, per così dire... le conseguenze per te potrebbero essere terribili. Quindi... prima di accettare, riflettici bene. Se deciderai di non farlo, allora non ti costringeremo a farlo."

Kouichi sospirò. In realtà, quello che lui voleva non contava molto, in quel momento. "Abbiamo bisogno di tutti gli aiuti possibili, e Takuya-kun e gli altri hanno superato già prove terribili per ottenere il potere che gli servirà per salvare il Mondo Digitale. Devo fare anch'io la mia parte." affermò il detentore degli Spirits dell'Oscurità. "Quindi... di qualsiasi cosa si tratti, mi sento pronto ad affrontarla."

"E va bene... non credo che ci sia un modo per far cambiare idea a nessuno di voi." affermò infine Baronmon. "Ascoltate attentamente. Adesso... io e i miei compagni che vedete qui con me..." indicò Bokomon e Neemon, che fecero entrambi un cenno con la testa. "Inizieremo un rituale che invierà tutti voi in una sorta di... la chiamerei dimensione parallela, ma non è il termine esatto. Diciamo che piuttosto è un piccolo mondo creato dalla vostra mente, dove avrete a che fare con alcune prove... ognuna delle quali è basata sulla vostra personalità e su diversi elementi del vostro carattere, del vostro passato e della vostra storia personale. Purtroppo, non posso prevedere esattamente di cosa si tratterà. Ognuno di voi dovrà affrontare un test personalizzato... e cercare di superarlo con le vostre sole forze. State attenti... e se pensate di non farcela, non esitate a lanciare un richiamo telepatico. Cercheremo immediatamente di interrompere il rituale e riportarvi indietro.

"Ugh... e come diavolo si fa a lanciare un richiamo telepatico? Devo pensarci intensamente, o cosa? Accidenti... ormai è troppo tardi per tirarsi indietro, in ogni caso." disse tra sè Sophie. "O la va, o la spacca. E abbiamo alle calcagne quel Gallantmon e quel pazzoide di Kurata! Non possiamo tirarci indietro, ormai."

"Possiamo cominciare, allora." disse Bokomon. Con attenzione, il piccolo Custode del Libro aprì il volume su una pagina circa a metà e lo appoggiò sul pavimento di pietra levigata davanti a sè. Baronmon e Neemon si affiancarono al Digimon più piccolo, mentre questo iniziava a leggere una formula magica, in una strana lingua che non ricordava nessun idioma che i Digiprescelti avevano mai sentito in vita loro. Bokomon chiuse gli occhi e tenne le mani sollevate sopra le pagine, come se stesse cercando di leggere le formule magiche con i palmi delle mani. Bokomon continuò ad intonare quella strana litania, e ognuno dei Digiprescelti nella stanza chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, anche mentre sentivano che l'aria si riscaldava e una sorta di scarica elettrica si diffondeva attorno a loro, facendo loro venire la pelle d'oca. Il terreno sembrò perdere consistenza sotto di loro, trasformandosi in una sorta di gelatina nella quale i loro corpi affobdavano lentamente... e i suoni del mondo esterno si smorzarono sempre di più, mentre ognuno di loro sprofondava nei meandri della propria mente. Kaoru ebbe il tempo di deglutire mentre si chiedeva che razza di prova la attendesse...

...poi, ogni cosa cessò di esistere intorno a loro, e i ragazzi vennero risucchiati nella micro-dimensione creata dalle loro menti.

 

oooooooooo

 

Kouichi non era del tutto sicuro di quanto tempo fosse passato, quando finalmente aprì gli occhi. Potevano essere  state diverse ore, o forse soltanto alcuni secondi... ma finalmente, l'incantesimo era stato completato, e il ragazzo si sentiva nuovamente in controllo del proprio corpo. Con un pizzico di esitazione, il giovane depositario dei Digi-Spirit dell'Oscurità aprì gli occhi e si guardò attorno.

Il paesaggio che si trovò davanti fu stranamente rassicurante, malgrado il suo aspetto vagamente innaturale. Il ragazzo si trovava nel bel mezzo di una grande sala, in quello che sembrava essere un tempio abbandonato ma ben tenuto, fatto di pietre nere levigate che si incastravano con incredibile precisione le une sulle altre. Nelle fessure tra i "mattoni" filtrava una tenue luce verdina, ma a parte questa, l'unica illuminazione era data da alcune lanterne appese alle pareti, all'interno delle quali ardevano delle strane fiamme bianche che brillavano molto di più di quanto non avrebbe fatto una fiamma normale. Il luogo non sembrava particolarmente spaventoso, ma aveva qualcosa di malinconico... l'atmosfera era strana, come sospesa... pareva che il tempo si fosse fermato, e anche l'aria che Kouichi respirava, pur essendo del tutto sicura, dava l'impressione di essere particolarmente densa.

Il ragazzo si alzò e si sgranchì le gambe, che sentiva indolenzite come se fosse rimasto seduto in seiza per lungo tempo. Si guardò attorno e strinse il suo D-Tector in una mano, sentendosi più sicuro... poi cercò di chiamare chi si trovasse in quel posto.

"Hey! C'è... c'è qualcuno qui dentro?" chiese il ragazzo. Fece un primo passo verso la parte opposta della sala, ed ebbe l'impressione che il suono venisse amplificato... come se qualcuno stesse pestando i piedi a terra anzichè avanzare con cautela. "Dove... dove mi trovo?"

Kouichi non si aspettava esattamente una risposta... quindi fece un salto per lo stupore quando una voce cupa ed inquietante gli rispose ugualmente.

"Questo è un posto creato dai tuoi pensieri, Kouichi. Dalle tue paure, dal tuo inconscio e dai rimpianti che ti porti dietro. Ci sono ancora parti della tua personalità che non hai affrontato, fallimenti ai quali non ti sei rassegnato... e sia io che questo posto siamo stati creati dal tuo stato mentale."

Colui che aveva risposto, facendo gelare il sangue a Kouichi, avanzò lentamente, ancora nascosto dalle ombre. Ma anche così, il ragazzo riuscì ad intravedere una minacciosa forma umanoide che si avvicinava con inquietante lentezza - una forma corazzata, alta e scheletrica, con un braccio terminante in una corta lama, e diversi occhi senza espressione che si aprivano in varie parti del suo corpo. Una lunga chioma di capelli fluiva da dietro l'elmetto che l'individuo corazzato indossava... e anche da quel poco che riusciva a vedere, Kouichi non potè non riconoscere di chi si trattava...

"TU!" esclamò il ragazzo, gli occhi sgranati per l'orrore.

"Benvenuto, Kouichi." disse Duskmon, apparendo alla luce delle lanterne in tutto il suo terrificante splendore. "Non mi sorprende che tu ti ricordi di me. Dopotutto, noi siamo spiriti affini."             

                        

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CONTINUA...

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Capitolo 56
*** Ad ognuno la sua prova ***


Digimon Frontier & Savers: Record of Digital Wars
Una fanfiction crossover (Digimon Frontier & Savers) scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 56 - Ad ognuno la sua prova

 

Kouichi era incredulo... e al tempo stesso terrorizzato. La figura da incubo continuava ad avanzare verso di lui, prendendosi il suo tempo. I numerosi occhi che si aprivano minacciosi sulla sua armatura fissavano il giovane Digiprescelto con bramosia... come se lo spirito corrotto non desiderasse altro che annientarlo e prendere il suo posto. Completare quello che aveva iniziato durante il suo primo drammatico viaggio nel Mondo Digitale.

Duskmon era lì, davanti a lui. Non c'era dubbio che fosse quella la prova che era stato chiamato a sostenere... e anche se la sua mente era in quel momento un turbinio di paura, Kouichi non potè che trovarlo logico.

Le parole di Duskmon riecheggiavano ancora nella mente del ragazzo, mentre il Digimon malvagio si avvicinava ancora. Ormai, li separavano soltanto pochi passi. "Che... cosa vorresti dire, Duskmon?" chiese il ragazzo, cercando di sembrare più sicuro di sè di quanto in realtà non fosse. "Spriti affini? Io... non sono affatto come te!"

Duskmon non rimase minimamente turbato. "Ne sei così sicuro?" chiese. Fece un altro passo e si fermò ad appena un metro di distanza dal ragazzo, che rabbrividì e cercò di fare un passo indietro... ma la paura gli teneva i piedi incollati al terreno. No, non era solo la paura... attorno allo spirito malvagio aleggiava una terribile aura di gelo e malignità, che costringeva il Digiprescelto a restare fermo dov'era, ipnotizzato.

"Pensaci bene, Kouichi." continuò Duskmon. La sua voce si era fatta all'improvviso più morbida e suadente, e Kouichi sentiva che la sua controparte stava cercando di conquistarsi almeno un po' della sua fiducia... o almeno farlo dubitare di quello che dava per assodato. "Quando Kouji e quelli che tu chiami tuoi compagni sono venuti qui a DigiWorld... non ti hanno forse lasciato indietro? Quel fratello a cui tieni tanto... ha fatto la sua vita senza di te, senza che tu fossi mai una presenza. Tu non sei mai stato importante per loro. E' stato soltanto un caso fortunato, che tu sia diventato un Guerriero Leggendario. Tu... ei sempre stato un estraneo nel tuo cosiddetto gruppo di amici."

Kouichi ascoltò senza dire nulla, cercando di pensare ad un modo per controbattere la retorica di Duskmon, che continuò imperterrito.

"Io... sono un Digimon il cui scopo era quello di diventare il nuovo Spirito dell'Oscurità." affermò. "Se tu avessi scelto di seguire il percorso che Lord Cherubimon aveva preparato per te, io avrei sostituito Loweemon come Digi-Spirit dell'Oscurità. Avrei dato un senso alla mia esistenza, come tu cercavi di dare un senso alla tua ricollegandoti con la famiglia che non avevi mai conosciuto."

Kouichi ebbe l'impressione che Duskmon si chinasse verso di lui, fissandolo negli occhi. "Hai capito cosa voglio dire, Kouichi? Entrambi noi siamo stati messi da parte. Volevamo solo trovare il nostro posto, la nostra ragione di esistere, che ci è stata ingiustamente negata. Sapendo questo... sei ancora convinto di volermi respingere? Per quanto noi abbiamo più cose in comune di quanto non credessi?"

Quello che Duskmon diceva aveva un po' di senso, Kouichi doveva ammetterlo. In un certo qual modo, era vero che per certi versi si assomigliavano molto. Entrambi erano stati, per così dire, lasciati indietro. A Kouichi era stata negata la possibilità di far parte di una famiglia, e fino al fatidico viaggio a DigiWorld, Kouji aveva vissuto la sua vita senza che Kouichi ne facesse parte. Non era del tutto sbagliato dire che la rivelazione di avere un fratello gemello era stata sconvolgente per Kouji.

E Duskmon... per quanto fosse un falso Digi-Spirit creato da Cherubimon quando quest'ultimo era ancora sotto l'influsso malefico di Lucemon, in fondo non aveva poi tanto di diverso da Agunimon, Lobomon... e sì, a questo punto tanto valeva fare anche questo nome, Loweemon. Evidentemente, dal suo punto di vista, Duskmon si era visto negare un posto assieme agli altri Spirits, e aveva perso il posto a cui apparteneva di diritto...

Sì, Kouichi poteva immaginare la frustrazione della sua controparte.

Ma... questo non voleva dire che Kouichi l'avrebbe lasciato fare. Il ragazzo si riscosse dal suo stato quasi ipnotico quando Duskmon fece un passo verso di lui, allungando una mano artigliata come per spronarlo ad avvicinarsi.

"Perchè rimanere a fianco di quegli stolti? Se tu dovessi scomparire, loro se la caverebbero ugualmente. Non è tra loro che troverai la tua strada, Kouichi. Unisciti a me, e prendiamoci il posto che ci spetta!" continuò Duskmon. La sua voce si stava facendo più forte, e Kouichi se la sentiva penetrare nella mente, minacciando di sopraffare ogni altra sensazione. Spaventato, il giovane Digiprescelto dell'Oscurità cercò di retrocedere, ma il falso Guerriero Leggendario riduceva sempre più la diistanza, la mano artigliata sempre tesa verso di lui in un gesto al tempo stesso compassionevole e minaccioso.

"Vieni, Kouichi. Abbandona quegli stolti. Abbraccia la tua vera natura." la voce innaturale di Duskmon riecheggiò nuovamente nella sala, sempre più tetra ed oppressiva.

Ma il ragazzo, nonostante la paura, aveva tutta l'intenzione di opporsi. "No... no, non lo farò mai. Ti sbagli, Duskmon. Stai solo cercando di distorcere la realtà per convincermi a passare dalla tua parte." affermò Kouichi, prendendo il coraggio a due mani.

Duskmon non si mostrò sorpreso. "Immaginavo che avresti risposto così, Kouichi." affermò. "Il tuo desiderio di difendere i tuoi compagni è ammirevole, ma alla fine è destinato a fallire. Siete di fronte ad una guerra troppo grande perchè possiate sperare di vincerla."

"E cosa ne sai tu?" ribattè Kouichi. "Tu... non sei più esistito nel Mondo Digitale da quando sei stato sconfitto! Esisti soltanto nella mia mente!"

Per un attimo, il ragazzo ebbe l'impressione che il falso Guerriero Leggendario dell'Oscurità stesse facendo una calma, sommessa risata, che esprimeva condiscendenza per l'ingenuità di Kouichi. "Che sciocchezze. Dimostri di non conoscere l'oscurità bene come si addice al tuo ruolo, Kouichi." affermò. "L'oscurità opera in modi che non puoi immaginare, mio Digiprescelto. Ho osservato, invisibile ma presente, mentre tu e i tuoi compagni cercavate disperatamente di contrastare Lucemon. E ora che i vostri sforzi si sono rivelati vani con l'avvento di Kurata e dei suoi fedeli... siete ancora qui a correre frenetici dietro di lui, cercando disperatamente di fermare ciò che ormai è stato messo in moto."

Kouichi corrugò la fronte. Duskmon stava prendendo le cose alla lontana... c'era qualcosa che il Digi-Spirit corrotto sapeva, e non voleva rivelare. E stava dando ad intendere che la battaglia che stavano affrontando lì, in quel momento... non era altro che il preludio a qualcosa di ancora più grande e terribile!

"Di... di cosa stai parlando, Lucemon?" chiese il ragazzo, la cui sicurezza vacillò sensibilmente mentre cercava di sostenere lo sguardo inquietante del Digi-Spirit corrotto. Quest'ultimo, quasi beandosi di quello che sapeva, restò fermo al suo posto, la mano sempre estesa verso Kouichi, come se volesse invitarlo ad unirsi a lui se voleva sapere di più. "Che cosa è stato messo in moto?"

"Tutto è cominciato molto tempo fa, Kouichi. Più di quanto tu e i tuoi cosiddetti compagni possiate immaginare." affermò il Digi-Spirit corrotto. "Vieni con me, Kouichi. Non puoi sperare di vincere questa guerra. I tuoi compagni stanno cercando di gettare via le proprie vite in un'impresa impossibile. Se ti unissi nuovamente a me, avresti almeno la possibilità di salvarti tu stesso."

Kouichi serrò un pugno al proprio fianco. "Anche affrontare Lucemon sembrava un'impresa impossibile. Eppure i miei amici ce l'hanno fatta."

"E fino a quando durerà la vostra buona sorte?" Duskmon incalzò il ragazzo, deciso a non dargli tregua e abbattere tutte le sue barriere mentali. "Lucemon era soltanto un sintomo, non il male stesso. Non avete la più pallida idea di cosa vi aspetterebbe, anche se doveste in qualche modo vincere questa guerra."

"Non lo sapremo finchè non ci proveremo!" esclamò Kouichi. Finalmente, il ragazzo riuscì a raccogliere tutto il coraggio necessario, e tirò fuori il suo D-Tector, attivandolo con un gesto della mano. Con suo grande sollievo, anche in un luogo come quello, il codice digitale apparve e formò un anello di luce bianca attorno alla mano del ragazzo. "Non cederò mai alle tue manipolazioni, Duskmon. Combatterò con tutte le mie forze per impedirti di impossessarti di me!"

Duskmon non sembrò per nulla deluso o arrabbiato - anzi, Kouichi ebbe l'impressione che il Digi-Spirit corrotto fosse contento della sua reazione. "Dunque vorresti combattere, Kouichi? Per me non c'è problema." affermò. "Sappi soltanto che in questo momento non ci sono i tuoi cosiddetti amici. Dovrai affrontarmi con le tue sole forze. E tu, meglio di chiunque altro, dovresti conoscere la mia forza."

"Non importa. Ti affronterò. Farò quello che devo per difendere i miei amici e il Mondo Digitale." affermò.

"Non mi aspettavo nulla di diverso da te." sentenziò Duskmon, suonando quasi divertito. Kouichi attivò il suo Digivice e passò la mano luminosa su di esso, in modo da iniziare la trasformazione!

"SPIRIT... EVOLUTION!"

Il corpo di Kouichi venne avvolto dal codice digitale, e dopo qualche breve istante, il ragazzo riemerse, trasformato nel suo H-Spirit! I suoi occhi scintillarono brevemente di luce azzurra, mentre il guerriero in armatura nera si metteva in guardia e si preparava a sostenere uno scontro con la sua controparte malvagia.

"Loweemon!"

Duskmon fece un passo indietro e si mise in guardia a sua volta. Sollevò il braccio sinistro, e dalla "bocca" dell'armatura che proteggeva l'avambraccio emerse una minacciosa lama ondulata, avvolta da una tenue aura scarlatta che proiettava lampi di luce sanguigna sui muri di quello strano posto. Gli occhi sparsi sull'armatura di Duskmon sembrarono quasi brillare sinistramente, mentre i due Digimon si preparavano allo scontro...

"Mostrami la tua forza, Kouichi." lo incitò Duskmon. "Mostrami, come tu e i tuoi cosiddetti amici avete intenzione di affrontare la fine che si avvicina."

L'eroico Leggendario Guerriero dell'Oscurità fece un passo in avanti, tenendo alta la guardia. I due contendenti si stavano squadrando, in modo da prendere le misure l'uno dell'altro e preparsi allo scontro. Loweemon puntò un piede contro il pavimento di marmo nero, e piegò leggermente le ginocchia, pronto a scattare al momento giusto... ma non fece la prima mossa, cercando piuttosto di guadagnare un po' di tempo e farsi un'idea delle capacità del suo nemico.

Duskmon aveva già capito quale fosse la tattica di Kouichi, e lo anticipò. "Non vuoi attaccare, Kouichi? Prudente da parte tua." affermò. "Sfortunatamente, temo che non ti servirà a molto."

Con uno scatto improvviso, troppo veloce perchè l'occhio umano potesse seguirlo, Duskmon fece la sua prima mossa e sferrò un fendente rapidissimo! Loweemon agì semplicemente per riflesso condizionato, e alzò un braccio in un riflesso condizionato per difendersi dall'attacco, che si scontrò con la protezione sulle braccia di Loweemon con un clangore assordante! Il vero Digi-Spirit dell'Oscurità vacillò sotto l'impeto del colpo, poi cercò in qualche modo di reagire, sferrando un pugno diretto al torace dell'avversario. Ma Duskmon dimostrò all'istante il perchè era stato un avversario così ostico per Takuya e i suoi compagni. Con uno scatto felino, il Digimon malvagio parò il colpo e fece un salto all'indietro, raggiungendo quasi il soffitto per poi sferrare un micidiale attacco contro il suo avversario.

"Dovrai fare di meglio, Kouichi, se vorrai sperare di vincere." esclamò Duskmon. "Deadly Gaze!"

Gli occhi sparsi sull'armatura di Duskmon si accesero all'unisono e scagliarono una raffica di raggi laser scarlatti che piovvero addosso a Loweemon, e lo H-Spirit dell'Oscurità cercò come poteva di schivare i colpi. Ma era un'impresa disperata. I laser erano troppo rapidi e troppo fitti perchè Loweemon potesse sperare di uscirne indenne, e diversi colpi lo raggiunsero ed esplosero sulla sua armatura, per poi scaraventarlo a terra con un grugnito di dolore, mentre Duskmon atterrava con l'agilità di un felino, e i suoi occhi scintillarono brevemente prima di tornare normali.

"Sei sempre convinto di voler combattere, Kouichi?" chiese Duskmon, anche se poteva già immaginare la risposta. Non aveva neanche completato la frase prima che Loweemon cominciasse a rialzarsi, e il guerriero-leone strinse i denti e si rimise in guardia. "Sì, immaginavo che sarebbe stata questa la tua risposta. In questo caso, credo che dovrò essere più persuasivo."

"Non importa quanto tu cerchi di farmi paura. Non mi piegherò mai." rispose Loweemon. Già stava cercando di trovare un altro punto da cui attaccare il suo avversario, o una strategia che gli permettesse di cogliere di sorpresa il suo avversario.

"Non ho fretta. Posso attendere. Il tempo e lo spazio sono concetti relativi in questo luogo." affermò la controparte malvagia di Loweemon. Pochi secondi dopo, Kouichi percepì qualcosa di strano... e cominciò a vedere delle strane crepe di colore verde fosforescente che si dipartivano da alcuni parti nei muri. In breve tempo, le crepe si diffusero e si ampliarono, come se qualcosa di invisibile stesse demolendo i muri... e dopo pochi istanti, l'intero santuario si spaccò in due, allorchè il tetto e la metà superiore della stanza si staccarono letteralmente da quella inferiore e presero il volo! Una folata di vento stranamente caldo investì Loweemon... e i due contendenti si ritrovarono improvvisamente sotto un cielo di un intenso colore blu, con delle fugaci nuvole rosse e grigie che si muovevano rapidamente attraverso di esso! Strisce di luce argentata  sfrecciavano sopra di loro, dando un aspetto ancora più strano a quel luogo innaturale.

"Sei sorpreso, Kouichi? Siamo in un luogo completamente diverso dal Mondo Digitale a cui sei abituato. Viste come questa... non sono certo una sorpresa in questo posto." commentò Duskmon, del tutto indifferente alla violenta folata di vento gelido che investì lui e Loweemon. "Bene... hai ancora intenzione di combattere, Kouichi?"

Loweemon si rimise in guardia. "Fino alla fine." affermò.

Duskmon non si aspettava nulla di meno. "Molto bene. Del resto, ammetto che sarei rimasto un po' deluso se il mio partner fosse una persona dalla volontà debole. Sei cresciuto molto dall'ultima volta, e me ne compiaccio."

"Risparmiati le lusinghe, Duskmon." rispose Loweemon. "Questo è uno scontro all'ultimo sangue."

Il Leggendario Guerriero dell'Oscurità potè giurare che la sua controparte maligna avesse sorriso. "Credimi, Kouichi. Le due cose non si escludono a vicenda."

 

oooooooooo

 

"Okay... adesso qualcuno potrebbe per favore spiegarmi che cavolo c'entra questo posto?" si chiese Sophie, in piedi su una pianura che sembrava estendersi all'infinito, sotto un cirlo che cambiava colore ad ogni istante, passando dal blu più intendo al grigio plumbeo, passando per dei colori che un cielo non avrebbe mai potuto avere. Man mano che il cielo cambiava tinta, proiettava sul terreno delle macchie di colore che si muovevano come dotate di volontà propria, e tingevano di strane sfumature l'erba alta fino alle ginocchia tra cui Sophie stava camminando.

"C'è qualcuno da queste parti?" chiese Sophie con un grugnito irritato. "Guardate che se è una prova, potete farmi le domande a cui devo rispondere senza tante complicazioni."

Nessuno rispose alla sua domanda, e la bambina castana pestò un piede a terra e si guardò attorno alla ricerca di un qualsiasi elemento con il quale orientarsi. La pianura era sconfinata e non c'era assolutamente nulla che potesse fare da riferimento... se non una montagna dal picco innevato che si innalzava all'orizzonte. Meglio che niente, si disse, e cominciò ad incamminarsi in quella direzione, nella speranza che lungo la strada avrebbe trovato qualcos'altro a farle da aiuto.

Sophie sentiva di aver perso la cognizione del tempo in quella distesa infinita di erba e colore. Le tinte che si susseguivano senza alcuna apparente logica le stavano facendo venire il mal di testa, e per quanto chiamasse, non rispondeva nessuno. Cominciando a provare un senso di paura, la ragazzina guardò verso il suo D-Tector, giusto per essere sicura che almeno il suo Digi-Spirit fosse disponibile ed utilizzabile. Si sentì almeno un po' sollevata quando vide che i Digi-Spirit del Legno erano ancora al loro posto.

Se non altro, poteva contare su di loro nel caso fosse stata aggredita da qualcuno. E se doveva essere sincera, avrebbe preferito un agguato a quella distesa infinita di erba e vento. Almeno avrebbe avuto la conferma che c'era qualcosa oltre a lei, in quel luogo assurdo. Se solo Baronmon fosse stato un po' più specifico riguardo la prova che avrebbero dovuto superare...

Inutile lamentarsene, decise infine Sophie, e dopo essersi fermata per un secondo a riprendere fiato, si rimise a posto i vestiti e riprese a camminare verso la montagna. Aveva ripreso il cammino soltanto da un minuto, quando finalmente il paesaggio sembrò interrompersi, ed ebbe l'impressione di vedere qualcosa di particolare all'orizzonte. Un albero di grandi dimensioni, forse un baobab, svettava in quella specie di prateria dai coloro febbrili, e sotto di esso sembrava trovarsi un accampamento - una piccola jeep era parcheggiata nelle vicinanze, e poco distante da essa si vedeva una tenda montata a regola d'arte, con accanto una sorta di fuoco da campo ormai spento, circondato da un cerchio di pietre. Alcuni strumenti da campeggio erano sparsi attorno al fuoco, apparentemente dimenticati. Per un attimo, Sophie rimase delusa - finalmente vedeva delle tracce di civiltà, e saltava fuori invece che l'accampamento era deserto?

Ma subito dopo, vide dei movimenti provenire dalla tenda... e vide una persona uscire, passandosi una mano sulla fronte per tergersi il sudore. Perchè fosse sudato, Sophie non lo immaginava - il clima, in quello strano posto, era stranamente piacevole... anzi, aveva addirittura l'impressione che facesse un po' freddo. Strano, per una savana... ma nel Mondo Digitale, in fondo, non era obbligatorio che il clima seguisse le stesse regole che sulla Terra.

E ora che Sophie si stava avvicinando di più, riusciva a vedere un po' meglio la persona che era uscita dalla tenda... e rimase sbalordita quando riconobbe suo padre! E subito dopo, appena dietro di lui, arrivarono anche sua madre e sua sorella Vivenne! Ma com'era possibile? Loro non dovevano essere nel Mondo Reale? E poi, del tutto ignari di quello che stava accadendo a DigiWorld? Come facevano ad essere lì? C'era decisamente qualcosa che non andava...

Detto questo, erano sicuramente la sua famiglia... e dopo un breve istante di esitazione, Sophie si diresse verso di loro e provò a chiamarli.

"Mamma! Papà!" esclamò, usando le mani a mò di megafono per farsi sentire meglio. "Vivienne! Sono qui! Sono io, Sophie! Cosa sta succedendo? Come mai siete qui a DigiWorld anche voi?"

Se i suoi genitori e la sorella avevano sentito, non lo diedero a vedere. Senza nemmeno voltarsi verso di lei, continuarono a raccogliere i loro strumenti e a riassettare il campo... e Sophie, pensando che non l'avessero sentita a causa della distanza, sospirò e fece per avvicinarsi ancora un po'...

La bambina cercò di alzare una gamba... e all'improvviso, sentì qualcosa che la strattonava e le impediva di muovere un passo! Emise una breve esclamazione di sorpresa e incespicò, evitandosi per un pelo di inciampare e finire faccia a terra... e quando si guardò la gamba per vedere cosa fosse successo, rimase sbalordita nel rendersi conto che la suola della sua scarpa era rimasta incollata al terreno! La ragazzina strinse i denti e cercò di liberarsi, ma la terra sotto il suo piede aveva assunto la consistenza del bitume... ed era diventata altrettanto appiccicosa! Sophie mormorò qualcosa tra i denti e cercò di alzare l'altro piede... ma anche questo era rimasto incollato, e la bambina agitò le braccia nel tentativo di mantenere l'equilibrio.

"Che... che cosa? Che diamine è questa roba?" esclamò Sophie. Si voltò rapidamente verso la sua famiglia, come per chiedere aiuto... ma ancora una volta, qualcosa di incredibile avvenne sotto i suoi occhi: il terreno sul quale si trovavano l'albero e l'accampamento cominciò a muoversi come una sorta di nastro trasportatore, e la sua famiglia cominciò ad allontanarsi da lei!

E la cosa più incredibile era... che non sembravano nemmeno accorgersi di quello che stava accadendo! I suoi genitori e Vivienne sembravano in trance, innaturalmente concentrati su quello che stavano facendo, al punto che non badavano minimamente a quello che gli stava attorno!

"Ma... ma che cavolo... Mamma! Papà, Vivienne! Accidenti, ma che vi prende? Che diavolo succede qui?" esclamò Sophie. Cercò di staccarsi da terra e correre dietro alla sua famiglia, ma le sue scarpe erano ancora incollate al pavimento, e la bambina strinse i denti mentre cercava freneticamente di liberarsi. "Ugh... maledizione! Ma che sta succedendo? Allora, qualcuno mi spiega in cosa consiste questa prova?"

Finalmente, il terreno sotto i suoi piedi si seccò... e la bambina riuscì a staccare le scarpe da terra, finendo così faccia a terra a causa dell'impeto! Emise una breve esclamazione di rabbia e dolore, e si alzò in ginocchio massaggiandosi il naso e guardando il punto dove si trovava la sua famiglia un attimo prima.

"Qui mi stanno prendendo in giro..." mormorò frustrata. "Tutto questo non ha senso. A meno che... tsk, ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? Tutto questo è un'illusione, vero? Fa tutto parte di questa prova, vero? Quindi... e va bene, vediamo cosa riesco a fare..."

Sophie si alzò di scatto e si concentrò brevemente, creando un anello di codice digitale attorno alla propria mano. Con un gesto deciso, la bambina inserì il codice digitale nel suo D-Tector e cominciò a trasformarsi!

"SPIRIT... EVOLUTION!"

La ragazzina venne avvolta da una crisalide di luce e si trasformò nel giro di pochi istanti, per poi riergere da essa sotto forma del suo H-Spirit, una sorta di marionetta da teatro karakuri fatta di acciaio e legno, il cui volto era composto da un paio di puntini di luce verde che scintillavano all'interno di una fessura sulla sua testa a cupola. La sua bocca era rotonda, posta all'altezza delle ascelle, e sembrava che digrignasse i denti in continuazione, mentre i suoi arti erano tenuti assieme da giunture metalliche che gli conferivano un'andatura dinoccolata.

"ARBORMON!" esclamò, per poi mettersi in posa e sgranchirsi le braccia roteandole con destrezza. Lo H-Spirit del Legno si guardò attorno, ed ebbe l'impressione che i colori febbrili che invadevano il cielo e la terra si fossero in qualche modo stabilizzati... Forse era dovuto alla sua trasformazione? In effetti, ora che ci pensava, aveva senso, visto che lo scopo era proprio quello di insegnarle a dominare una nuova forma... ma Sophie aveva l'impressione che non sarebbe stato un problema così semplice da risolvere. Se lo fosse stato, probabilmente non avrebbe dovuto sottoporsi a questo strano test...

Lo H-Spirit del Legno si guardò attorno e mosse le gambe per verificare che non restassero incollate al terreno come era successo un attimo prima. Per fortuna, sembrava che il problema non si sarebbe ripresentato, almeno per il momento. Adesso il terreno aveva un sentore più solido e sicuro, e non le sebrava più di camminare sul bitume.

"Vediamo un po'. Sicuramente questa strana visione voleva dirmi qualcosa..." disse tra sè Arbormon, mentre riprendeva il cammino. Per un attimo, con la coda dell'occhio, la Leggendaria Guerriera vide qualcuno che si muoveva al limite estremo del suo campo visivo... e si voltò di scatto, sicura di vedere di nuovo la sua famiglia. Ancora una volta, la sua impressione venne confermata... ma la sua famiglia scomparve un istante dopo, con grande frustrazione della Leggendaria Guerriera del Legno.

"E va bene... credo di capire che in qualche modo c'entri qualche problema che ho con la mia famiglia." disse tra sè Arbormon. Con un rapido scatto, la H-Spirit del Legno scattò verso il punto in cui era sicura di aver visto la sua famiglia e cercò qualcosa che potesse darle un indizio...

 

oooooooooo

 

Kaoru si sfregò gli occhi... e si azzardò ad aprirli, per vedere cosa fosse successo e dove si trovava in quel momento. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare questa prova da sola, e che gli altri Leggendari Guerrieri non avrebbero potuto aiutarla... ma l'improvvisa realizzazione che questa volta era davvero da sola, e che non avrebbe avuto nè Junpei nè gli altri a darle una mano... le faceva capire finalmente quanto più alta fosse la posta in gioco e quanto importante per lei sarebbe stata.

"Dove... mi trovo?" si chiese. Per un attimo, vedendo i muri lisci che si elevavano attorno a lei, la ragazzina ebbe l'impressione di trovarsi in una sorta di labirinto semi-oscurato... ma dando un'occhiata più attenta, Kaoru si accorse che il posto in cui si trovava era ben diverso... e per certi versi più inquietante per la sua familiarità. Quelle pareti stranamente ornate con piccoli quadri, alcuni specchi e altri accessori... assomigliavano terribilmente alle pareti della sua casa! C'erano delle evidenti differenze, ma in qualche modo, la ragazzina aveva la sensazione di essere in una versione ampiamente modificata di un corridoio di casa sua!

"Questo posto... sembra casa mia! Ma... ma allora... perchè provo questa strana sensazione di oppressione?" si chiese. Allungò una mano per toccare la parete, ed ebbe la netta sensazione di toccare le pareti della sua casa. Il sentore era lo stesso, e anche la temperatura... e quella bizzarra sensazione di inquietudine che la accompagnava in quelle serate in cui lei e suo padre restavano da soli in casa, e sua madre era da qualche parte per quel "lavoro" di cui faceva spesso degli accenni, senza mai dire esattamente di cosa si trattava.

Kaoru prese un bel respiro e mormorò qualcosa tra sè per darsi coraggio. Poi, entrò con espressione guardinga nel corridoio e si guardò attorno in cerca di qualcosa che potesse aiutarla a capire in cosa consistesse quella prova. Se solo Baronmon le avesse detto cosa doveva fare...

"No, che sto dicendo? Baronmon-san aveva detto che... ognuna di queste prove è unica per ognuno di noi. Però... credo che dovrò ricorrere ai poteri di Ranamon, se vorrò avere la possibilità di uscire da qui. In fondo... dovrò pur capire come usare i miei poteri da Leggendaria Guerriera, giusto?"

Sentendosi un po' rassicurata dalla sua deduzione, la ragazzina attivò il suo D-Tector e si trasformò a sua volta.

"SPIRIT... EVOLUTION! RANAMON!"

Ranamon appoggiò i piedi a terra, sentendo che in qualche modo quella sensazione di oppressione e disagio si era affievolita... ma non era ancora scomparsa del tutto. Le appariva chiaro che in qualche modo, il Mondo Digitale... o le entità che stavano dietro quella prova... o chiunque altro... stava cercando di riprodurre le stesse sensazioni che l'avevano accompagnata in certi momenti difficili della sua vita.

"Papà... perchè la mamma è sempre così seria?"

"Tesoro... il suo lavoro è molto importante, lo sai. E' preoccupata perchè se non riesce a farlo bene, molte persone potrebbero subirne le conseguenze."

"Però... a volte ho l'impressione che noi siamo di troppo. Ieri si è arrabbiata con te, vero? Perchè tu le hai chiesto di prendersi un po' di tempo per lei..."

"Beh... aveva ragione lei, Kaoru-chan. E io ho sbagliato a chiederle di mettere da parte il suo lavoro per noi. Ricordati, cara... che la maamma lavora per noi, e non possiamo chiederle di sottrarre tempo ai suoi doveri. Sarebbe egoista da parte nostra."

Quelle voci che si susseguivano...

Ranamon non potè fare a meno di fermarsi ed ascoltarle. Era una conversazione che lei e suo padre avevano avuto tempo prima, riguardo il fatto che la sua mamma faceva spesso tardi, e quando tornava a casa era spesso irritabile ed intransigente. Il papà diceva sempre che dovevano lasciar perdere, che il lavoro della mamma era troppo importante, al punto che non poteva riservare del tempo per la famiglia.

Kaoru aveva capito cosa voleva dire suo padre... ma non riusciva ugualmente a rassegnarsi. Perchè il lavoro doveva portarle via la sua mamma? Non erano forse una famiglia? Perchè la mamma si comportava così, quando tutto quello che lei voleva era che fossero di nuovo una famiglia unita?

Era davvero così sbagliato richiedere un po' di attenzione?

Ranamon era così persa nei suoi pensieri che non si rese subito conto di cosa stesse accadendo. Si accorse che c'era qualcosa che non andava soltanto quando, muovendo un altro passo, appoggiò il piede su qualcosa di umido... e quando abbassò lo sguardo allarmata, si rese conto che stava camminando in una pozzanghera di acqua del colore del piombo, che era apparsa all'improvviso!

Con un'esclamazione di sorpresa, la Leggendaria Guerriera dell'Acqua fece un passo indietro, e guardò lo strano liquido che si stava espandendo sul terreno. Aveva davvero un aspetto strano ed inquietante... sembrava normale acqua al tatto, ma in qualche modo era più densa, più calda e aveva un sentore strano, come toccare una macchia di petrolio diluito. Ma in qualche modo, si stava diffondendo rapidamente, come una macchia che si muoveva da sola e si espandeva sempre di più!

Ranamon cominciò ad allarmarsi sul serio. Indietreggiò e creò tra le mani una sfera d'acqua che scagliò con precisione contro lo strano liquido, sperando forse di diluirlo. Ma il suo tentativo si rivelò del tutto inutile - l'acqua plumbea assorbì l'attacco di Ranamon e cominciò ad espandersi con ancora maggiore rapidità, minacciando di allagare l'intero corridoio di quello strano labirinto.

"Oh... oh... oh no, che faccio? Dove... dove posso andare? Forse... forse posso attraversare questa pozzanghera e andare dalla parte opposta?" si chiese. Ma già ad una prima occhiata si accorse che le possibilità erano scarse. Il liquido misterioso aveva già creato una pozza abbastanza grande da rendere impossibile saltare oltre. Il soffitto era troppo basso in ogni caso, e correre sui muri per raggiungere l'altra sponda... quella era una cosa che si poteva fare soltanto nei film, vero?

Ranamon cercò di pensare a qualcos'altro... ma a quel punto, l'acqua aveva già raggiunto le sue caviglie, e la guerriera dell'Acqua alzò allarmata le ginocchia, temendo che quel liquido potesse essere pericoloso per lei. Con sua grande sorpresa, constatò che la sostanza scivolava su di lei senza lasciare traccia di sè... e quando provò di nuovo ad immergere i piedi, sentì di affondare nel liquido senza alcuna resistenza. Che razza di trucco era mai quello, e cosa voleva significare?

"Non so dove sono... e non so che cosa vorrebbe rappresentare questa prova." disse tra sè Ranamon, camminando con attenzione nell'acqua plumbea. "Ma... devo continuare, no? Devo scoprire cosa devo fare... e fare del mio meglio per fare questa cosa!"

Ranamon storse il naso mentre avanzava in quello strano liquido, sperando che questa sarebbe stata la strada giusta per superare la prova...

 

oooooooooo

 

Shinya non si era trovato in un posto molto migliore rispetto alle ragazze. Quando aveva aperto gli occhi e si era guardato attorno, si era reso conto di trovarsi in una sorta di caverna... o almeno, questa era la migliore approssimazione che riusciva a fare di quel luogo buio ed opprimente. Il pavimento era solido, se non altro... difficile dire esattamente di cosa si trattasse, al momento che era avvolto da una nebbia talmente fitta che non si riusciva a vedere nulla dal ginocchio in giù. Il resto del luogo non era molto più edificante, con quelle ombre appena definite che scivolavano avanti e indietro ai limiti del campo visivo del nuovo Digiprescelto, e la tmperatura era scesa al punto da fargli provare un brivido quando soffiava un vento debole ma gelido che gli penetrava nelle ossa.

"Allora... questo che posto è? Dove sono andato a finire?" si chiese il ragazzino, mentre si guardava attorno per cercare di trovare un qualsiasi elemento che gli consentisse di orientarsi. Ma non si riusciva a distinguere quasi nulla... soltanto un'oscurità avvinghiata da una innaturale foschia dai colori tetri - blu spento, verde scuro e qualche traccia di rosso purpureo.

Shinya deglutì e cercò di tenere a freno l'apprensione mentre si incamminava verso una direzione a caso - non c'erano punti di riferimento, quindi una direzione andava bene come un'altra...

"Che... che posto è questo? Qualcuno mi può spiegare cosa devo fare?" esclamò Shinya, alzando gli occhi verso il cielo - o almeno, quella coltre di nuvole nere che poteva assomigliare ad un cielo - e rivolgendosi a chiunque potesse essere in ascolto. Non era convinto che qualcuno gli avrebbe risposto, ma sperava almeno che arrivasse un'indicazione, un segno, qualsiasi cosa gli potesse confermare che stva andando nella direzione giusta.

Invece niente.

Shinya sospirò e si lasciò cascare le braccia, per poi riprendere a guardarsi attorno nel tentativo di capire cosa avrebbe dovuto fare. "Sì, d'accordo che si tratta di una prova o cose di questo genere... ma mi darebbe una mano se potessi almeno sapere cosa devo fare o dove devo andare!" esclamò. A quel punto, tuttavia, non avrebbe ottenuto nulla a lamentarsi. Tanto valeva scegliere una direzione e restare su quella finchè non fosse successo qualcosa.

Stava camminando già da un minuto, senza ancora notare alcuna differenza nel paesaggio che si estendeva davanti a lui... quando si fermò di colpo, con la netta impressione di aver visto qualcosa in lontananza. Gli era sembrato che una delle ombre si fosse staccata dallo sfondo e avesse cominciato ad avanzare verso di lui, fissandolo minacciosamente... ma doveva essere una sua impressione, vero? Quel posto tetro avrebbe giocato dei brutti scherzi a chiunque...

Sicuramente era stata solo un'illusione ottica...

E invece no. Shinya riuscì a muovere soltanto due passi prima che l'imponente figura di pura oscurità avanzasse di nuovo, occupando quasi tutto il suo campo visivo! Shinya singultò per lo spavento, poi fece qualche passo indietro per mettersi al sicuro e cercare di farsi un'idea di chi lo stava minacciando!

Era una figura imponente e minacciosa, un guerriero muscoloso fatto di metallo e alto almeno tre metri, la cui pelle sembrava bronzo che in qualche modo restava elastico e flessibile come autentica epidermide. Indossava un elmo di rame in stile romano, con un paio di spallacci e schinieri dello stesso materiale, una sorta di gonnellino di stoffa rossa sul quale erano incisa delle complesse rune dorate, e un paio di alti sandali dorati, e sotto il suo pennacchio, i suoi occhi ardevano come se fossero stati fatti di metallo liquido! L'espressione sul suo volto era stoica e al tempo stesso severa... e dava l'impressione di un guerriero rotto a tutte le battaglie! Un paio di enormi spade era riposto in due foderi legati alla sua schiena, e le loro else svettavano sul dorso del possente guerriero, quasi a volergli dare un aspetto ancora più impressionante.

Shinya si mise sulla difensiva e osservò con tensione il guerriero di bronzo che avanzava verso di lui. Ad ogni suo passo, la nebbia che copriva quella parte di terreno si diradava per un attimo, permettendo quasi di vedere cosa ci fosse sotto prima che la nebbia tornasse ad inghiottirlo. Il giovane Digiprescelto degli Spirits della Terra non aveva dubbi... quel mostro era indubbiamente la prova da superare!

"Sei... un Digimon che è qui per testarmi, eh?" esclamò impulsivamente Shinya. "Ma se credi di farmi paura, ti sbagli di grosso! Fatti sotto! Ti darò una lezione che non ti scordi più!"

Anche Shinya ripetè la stessa mossa che avevano fatto Kouichi, Sophie e Kaoru avevano fatto prima - evocò un anello di Digi-Code che avvolse la sua mano destra, e la passò sul suo D-Tector, in modo da invocare il potere degli Spirits della Terra e cominciare la sua trasformazione!

"SPIRIT... EVOLUTION! GRUMBLEMON!"

Il primo dei Guerrieri Leggendari corrotti che Takuya e il suo gruppo avevano affrontato a suo tempo apparve davanti al mostro di metallo e sbattè furiosamente i pugni tra loro, provocado un suono simile al rombo di un tuono mentre si metteva in guardia!

"Eccomi qui, brutto mostro! Fammi vedere di che pasta sei fatto!" esclamò Grumblemon. Per un attimo, il guerriero metallico restò fermo al suo posto, e i suoi occhi scintillanti si strinsero come se stesse cercando di capire cosa stesse facendo Grumblemon... Poi, alzò le braccia muscolose e sfoderò le sue enormi spade dai foderi posti sul suo dorso, per poi eseguire una serie di fendenti a mezz'aria. Entrambi i contendenti si studiarono per qualche istante...

E Grumblemon scattò all'attacco per primo, lanciando un grido di battaglia e vibrando un poderoso cazzotto che raggiunse l'avversario al volto con un clangore agghiacciante! Il guerriero di metallo venne scaraventato indietro, ma riuscì in qualche modo a restare in piedi e incrociò le spade davanti a sè. Fece sbattere le lame tra loro, per incitare Grumblemon a farsi avanti...

"Heh, vedo che sei un tipo tosto!" affermò Grumblemon. "Sfortunatamente per te, io lo sono di più... e adesso te lo dimostrerò!"

 

oooooooooo

 

Mercurymon emise un grugnito di dolore quando il misterioso Digimon senza nome che aveva davanti gli sferrò un colpo che lo lasciò stordito per un istante e lo fece barcollare. Il Leggendario Guerriero del Metallo riuscì a rimettersi in guardia, e alzò lo scudo davanti a sè per proteggersi mentre accorciava appena un po' le distanze.

"Non perdi tempo in troppe presentazioni, eh?" chiese con espressione calma ma decisa. Davanti a lui, torreggiava una creatura imponene che ricordava molto una sorta di mostruosa statua di pietra animata, scolpita nella forma di un terrificante animale simile ad una muscolosa tigre con otto zampe, che indossava delle spesse piastre di armatura sulle spalle e sui quarti posteriori, e la cui coda terminava con una grossa sfera d'acciaio piena di punte, come  una gigantesca mazza ferrata.

"E va bene. Visto che ti piace fare il gioco pesante, ti accontento subito!" esclamò il Leggendario Guerriero del Metallo. Con un gesto della mano, Mercurymon creò diverse immagini illusorie di sè stesso che si sparsero immediatamente attorno a lui, in modo da confondere le idee all'avversario. Il fare aggressivo della bestia di pietra venne immediatamente smorzato, e la creatura si guardò attorno per cercare di intuire quale fosse quella giusta. Questo diede a Mercurymon tutto il tempo di cui aveva bisogno per elaborare al volo una strategia.

"Allora... se cerco di attaccarlo adesso, anche se è in difficoltà per le mie illusioni, mi stritolerà. Devo cercare di essere cauto." si diss. Per fortuna, riflettè tra sè il Digiprescelto, la trasformazione sembrava avergli conferito anche le abilità tattiche del Digi-Spirit del Metallo, e con un gesto della mano, Mercurymon creò qualche altra immagine illusoria di sè stesso e la mandò all'attacco. La bestia di pietra scattò su per l'improvvisa paura e sferrò un fendente con i suoi artigli anteriori, per poi girare su sè stessa e sferrare un potente colpo di coda. Due delle immagini residue vennero colpite e mandate in frantumi, ma le altre riuscirono a fiancheggiare il mostruoso Digimon felino e costringerlo a voltarsi freneticamente nel tentativo di evitare i loro attacchi. Il mostro di pietra riuscì a scattare via, difendendosi da una minaccia che in realtà vedeva soltanto lui. Le altre immagini illusorie seguirono il loro creatore mentre questo si ritirava, lasciando dietro di sè una scia di illusioni che restarono visibili giusto quel breve istante di tempo necessario ad attirare l'avversario in una trappola. La tigre di pietra continuò a colpire l'aria nel tentativo di abbattere le immagini illusorie di Mercurymon, che scomparirono solo dopo alcuni colpi a vuoto... poi, iniziò ad inseguire il suo avversario principale, seguendo le immagini residue che  si era lasciato dietro.

"Sembra che quel Digimon, di qualunque cosa si tratti, non sia troppo sveglio." disse tra sè Mercurymon, mentre si guardava intorno per cercare un elemento del paesaggio che avrebbe potuto sfruttare a suo vantaggio. Purtroppo, non vide nulla che potesse aiutarlo in quel senso. Il paesaggio era poco più che un'immensa spelonca oscurata, e il terreno era sempre coperto da quella strana nebbia che gli impediva di vedere dove metteva i piedi.

Un momento...

Ma certo! Perchè non provare così?

Mercurymon usò uno degli specchi montati sulle sue braccia per assicurarsi che il Digimon nemico non fosse in vista, poi creò altre due immagini illusorie di sè stesso e si gettò prono per terra, acquattandosi in modo che la nebbia che aleggiava a livello del suolo lo nascondesse per la maggior parte. Con un po' di fortuna, quella bestiaccia di pietra non lo avrebbe visto, e lui avrebbe potuto sferrare un attacco a sorpresa...

 

oooooooooo

 

Grumblemon ringhiò rabbiosamente mentre colpiva con un pugno un'altra immagine illusoria che rappresentava il guerriero di metallo contro cui si stava misurando. Dopo un buon inizio, il Digi-Spirit della Terra si era trovato in difficoltà... quel misterioso Digimon spadaccino si era dimostrato molto più astuto di quanto Grumblemon non immaginasse, e adesso stava creando delle illusioni che facevano credere a Grumblemon che il suo avversario fosse da tutt'altra parte. Adesso Grumblemon si era ritrovato a non potersi fidare più dei suoi occhi, e si stava imponendo di prestare attenzione ad ogni cosa, in modo da non farsi prendere alla sprovvista dall'avversario.

Altre due copie del guerriero metallico si avvicinarono con rapidità a Grumblemon, e il Digimon scansò abilmente il primo fendente, poi tornò indietro e colpì il primo avversario alla spalla con un pugno ben assestato, mandandolo in frantumi. Il secondo riuscì a colpire il Guerriero della Terra con un calcio all'addome... che passò attraverso il suo corpo ma riuscì ugualmente a causargli una fitta di dolore!

"Aaaargh! Maledizione... e va bene! Prendi questo! Seismic Sledge!" esclamò lo H-Spirit della Terra. Un gigantesco maglio di roccia apparve nelle mani di Grumblemon, che sferrò un poderoso attacco e infranse l'altra immagine illusoria. Guardò nella direzione in cui il guerriero d'acciaio era scomparso, e vide che altre immagini illusorie si erano piazzate tra lui e il suo bersaglio. Grumblemon afferrò con decisione la sua arma e si avvicinò rapidamente, convinto che avrebbe superato quella prova senza difficoltà. "Hah! Se questo è tutto quello che quel Digimon sa fare, non ci saranno problemi! Fatti sotto, bestione di metallo! Adesso ti trasformo in una lattina rotta!"

 

oooooooooo

 

Se Mercurymon avesse avuto un'espressione, si sarebbe non poco adombrato nel vedere che il Digimon di pietra non si era lasciato intimorire dalla quantità di immagini illusorie che si era lasciato dietro. Tuttavia, il mostro sembrava non essersi accorto che il Leggendario Guerriero del Metallo era ancora nascosto nella nebbia, e stava ancora aspettando il momento giusto per farsi avanti ed attaccare. Non appena il suo avversario fosse stato nella posizione giusta...

"Devo solo stare attento che quel gattino troppo cresciuto non mi veda. Ma non mi sembra che sia in grado di vedere in questa specie di nebbia..." riflettè tra sè. "Okay, aspettiamo un attimo e vediamo cosa fa..."

Il felino di pietra si lanciò contro un altro Mercurymon illusorio e lo distrusse con un rapido e poderoso colpo di coda, poi si avvicinò ancora, affrontando uno alla volta i Mercurymon illusori che gli andavano incontro... e il vero Mercurymon si spostò lentamente, in modo da poter prendere l'avversario su un fianco al momento giusto...

 

oooooooooo

 

"Shadow Lance!" esclamò Loweemon, creando una crepitante lancia di pura energia oscura e scagliandola contro Duskmon, che evitò il colpo con estrema facilità. Il falso Digi-Spirit dell'Oscurità passò quindi all'offensiva, sfoderando due spade di metallo rosso dall'armatura sui polsi e scattando verso il suo avversario, che riuscì appena in tempo a parare il colpo. Finalmente, Loweemon riuscì a cogliere un istante in cui Duskmon non era in guardia, e colpì la sua controparte malvagia con un doppio calcio al torace, costringendolo ad allontanarsi. Con un balzo acrobatico, Duskmon atterrò in piedi e tornò all'attacco.

"Lunar Plasma!"

Duskmon falciò l'aria con le sue spade e creò una sorta di falce di luna rossa, per poi scagliarsi di nuovo contro Loweemon, questa volta con ancora più decisione! Un poderoso fendente fece barcollare il Digi-Spirit eroico, che si sentì improvvisamente più debole, mentre Duskmon dava l'impressione di essere stato rinvigorito da quella mossa! Tuttavia Loweemon riuscì a riprendersi prima di quanto la sua controparte avesse previsto - e Duskmon tradì un'espressione di sorpresa nel vedere Loweemon che si alzava in piedi e creava una enorme sfera di energia dorata nel suo pettorale a forma di testa di leone.

"Non ho ancora finito, Duskmon! Eldritch Meteor!"

Loweemon lanciò un grido di battaglia e scagliò la sfera di energia crepitante con tutte le sue forze. Duskmon, colto alla sprovvista, non fu in grado di difendersi in tempo, e venne colpito in pieno dall'attacco, che lo scaraventò a terra e lo trascinò fin quasi al bordo dell'isola fluttuante sulla quale stavano combattendo. Loweemon cercò di continuare l'attacco, scagliando altri colpi simili contro la sua controparte malvagia... ma Duskmon riuscì a riprendersi in tempo ed evitò il colpo rotolando da un lato e buttandosi giù dall'isola, verso il vuoto.

Per un attimo, Loweemon restò sbalordito dalla mossa apparentemente suicida del suo avversario... prima di ricordarsi, con suo grande dispiacere, che anche Duskmon aveva una forma B-Spirit.

"DUSKMON... SLIDE SHINKA..."

Soltanto un secondo dopo, una mostruosità alata spiccò il volo e si librò nell'aria innaturale di quello strano posto - una creatura terrificante simile ad una sorta di avvoltoio infernale, il corpo scheletrico ricoperto da una robusta corazza purpurea con una testa dalla fauci a becco crudelmente affilate, un paio di ali dalle piume nere con la punta tinta di un inquietante rosso sangue. Un paio di lunghi artigli ornavano le zampe della creatura, e una lunga coda purpurea che sembrava composta da innumerevoli frammenti d'osso incollati tra loro guizzava in aria come una frusta. A rendere la visione ancora più terrificante erano i tre occhi gialli che squadravano famelici Loweemon, e la cresta di aculei gialli che spiccava dietro la schiena di quella mostruosità.

"... VELGEMON!"

Loweemon fece due passi indietro e strinse i denti, ricordando fin troppo bene quanto distruttiva fosse la forma Beast della sua controparte malvagia. Il Digimon alato, da parte sua, abbassò lo sguardo verso lo H-Spirit dell'Oscurità, e sul suo volto animalesco apparve quello che a Loweemon sembrava un ghigno da predatore!

"Non male, Kouichi." affermò Velgemon. La sua voce si era fatta più stridente ed aspra, ma mantenava ancora quell'accento di distacco e superiorità. "Ho l'impressione che sarà un combattimento molto più stimolante di quanto avessi immaginato."

Loweemon fece un passo indietro e si preparò mentalmente ad eseguire a sua volta una Slide Evolution. La battaglia si stava facendo più ardua, e il giovane Digiprescelto non poteva permettersi di essere sconfitto...

 

oooooooooo              

                                 

CONTINUA...

 

  

 

                

 

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