Tutenstein: Revived di IvanaAnkhese (/viewuser.php?uid=1176570)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un triste risveglio ***
Capitolo 3: *** Presenze ***
Capitolo 4: *** Il Giudizio ***
Capitolo 5: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 6: *** Un comportamento ambiguo ***
Capitolo 7: *** Segreti e misteri ***
Capitolo 8: *** Il Caos ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
Si era avventurata da sola nell'incendio. Ormai erano rimasti solo in tre
nell'edificio. Le fiamme stavano per raggiungere anche la sala egizia!
Aveva solo 18 anni, eppure proprio lei aveva aiutato il Professor
Behdety a sistemare quella stanza, ed era contenta della
facoltà di Archeologia che aveva scelto: voleva diventare
un'Egittologa proprio come suo padre! Ora tutto in quel museo stava
andando distrutto. Era in preda all'ansia: aveva anche perso di vista
Luxor! Giunse finalmente nella sala dov'era conservato il sarcofago di
Tut. Lui era lì, ovviamente! Ne aveva combinata un'altra
delle sue!
<< Cleo, mi dispiace tanto! >>. Sembrava davvero pentito. << Tut! Dov'è Luxor ?? >>,urlò la ragazza. La delusione si dipinse sul volto di Tut: Cleo era più preoccupata per Luxor?? Ma si rese conto: era tutta colpa sua! Questa volta l'aveva ferita per davvero. << Non lo so...era con me...>>, rispose lui abbassando la testa dispiaciuto. Intanto l'aria era diventata irrespirabile, e tutto incominciava a crollare. Una forte energia sembrava tirare Tut verso l'Oltretomba. Non c'era più tempo. << Cleo, ti prometto che tornerò! Sistemerò tutto! Aspettami... >>. Quelle furono le ultime parole di Tutenstein. Purtroppo non era tanto bravo a mantenere le sue promesse. Le sue orbite erano vuote, eppure esprimevano tutto l'amore e il dolore che egli provava. Avrebbe tanto voluto dirle quanto tenesse a lei! << TUT, NO! >>, gridò Cleo disperata.
Si svegliò di colpo. Aveva gli occhi iniettati di sangue, e
anche qualche fasciatura. Si impaurì, non appena
capì che era intubata, e che si trovava in un letto in una
stanza d'ospedale. << Oh Cleo, tesoro! >>,
si lanciò sua madre ad abbracciarla. Intanto Cleo era stata
liberata da tutta la strumentazione su di lei. Guardò sua
mamma sconvolta, con fare interrogativo. Quella, piangendo, disse:
<< Hai dormito per due anni! >>. Cosa...?!
Due anni??! Com'era
stato possibile? Cleo rimase senza parole. Si guardò
intorno. Accanto a lei c'erano il suo ragazzo Jake e la sua
amica Natasha. Così si girò lentamente verso sua
madre, e chiese :
<< Dov'è Luxor? >> . Aveva
un brutto presentimento. << Oh, cara... da dopo
l'incendio non l'abbiamo più trovato. >> Cleo
trasalì. << Tesoro, ricordi qualcosa? >>, continuò sua madre. La ragazza rimase
immobile a guardare un punto fisso davanti a sè. Aveva gli
occhi sbarrati, pieni di lacrime, che però non riuscirono a
uscire. Sentiva un misto di collera e dolore.
<< No. Non ricordo niente. >>, mentì inconsciamente.
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Capitolo 2 *** Un triste risveglio ***
<< Tornerò...Te lo
prometto...>>
Si
risvegliò. Le era sembrato tutto un incubo. Questa volta si
ritrovò nel suo letto. Finalmente era di nuovo a casa. Ma
non era più la stessa cosa. Faceva sempre lo stesso sogno.
Le appariva sempre la stessa scena, la scena di quei momenti...gli
ultimi momenti con lui.
Ma quella mattina non poteva fermarsi a pensare: doveva tornare di
corsa al museo, anche perchè aveva promesso alla
Dottoressa Vanderwheele che l'avrebbe aiutata a sistemare
tutto, ma non solo. Aveva una sorta di ansia. Ansia di vedere cosa fosse
realmente successo. Ansia di vedere se fosse rimasto qualcosa di lui.
Arrivò
al museo. Salì le scale speditamente, nonostante si sentisse
spossata e...spaesata. Sì, spaesata, perchè senza
Luxor e Tut era diverso. Era successo tutto così
velocemente, ma lei non se n'era resa conto: era ferma a quel momento,
quel dannato momento!
Si sentiva come trasportata in un'altra dimensione, in un altro arco
temporale. Per lei erano passati solo i giorni. Mentre era stata
assente, si era proceduto al restauro di buona parte del museo, ma
molti reperti erano andati perduti a causa dell'incendio. Non appena
giunse nella sala che ospitava la collezione egizia, fu accolta dal
Professor Behdety, che non sembrò curarsi troppo di
lei: << Oh, bene, Cleo, sei tornata! La Dottoressa
Vanderwheele ti sta aspettando! Su, che c'è tanto lavoro da
fare! Questo museo deve tornare a splendere! Altrimenti, che figura ci
faccio io?? >>. Un "Bentornata, cara! Come stai?" sarebbe
stato gradito, ma Cleo non gli dette tanto peso. In fondo, lo conosceva
bene: pensava solo a se stesso e alle sue tasche! Si guardò
intorno: la Sala Egizia era quella ridotta più male.
Era tutto a pezzi. Come il suo cuore. Quanti ricordi erano
legati a quel luogo! Ora non rimaneva più niente. Ma doveva
parlare al più presto con la Dottoressa: voleva sapere di
Tutenstein! Così, si recò in magazzino.
La Vanderwheele era lì. << Oh Cleo,
cara, che gioia! Sei di nuovo qui tra noi! >>. Cleo
rispose con un debole sorriso. Non era in vena di festeggiare.
<< Dottoressa Vanderwheele, che ne è stato
degli oggetti e del sarcofago di Tut-ankh-en-set-amun?
>>, chiese la ragazza. La dottoressa abbassò
la testa e sospirò abbattuta: << Sono poche le
cose che siamo riusciti a recuperare. Il suo corpo non è
stato più trovato: evidentemente è andato bruciato. >>
A quelle parole Cleo trasalì. Sentì qualcosa
dentro di sè distruggersi. Sapeva che per gli Antichi Egizi
la conservazione del corpo era fondamentale per la sopravvivenza
dell'anima nell'aldilà. Allora era tutto finito? O era solo scomparso? Rimase
senza parole. Poi si voltò e vide su vari tavoli e scaffali
tutti i reperti pronti al restauro e a un'eventuale ricatalogazione. Il
suo sguardo cadde su uno specchio di cui erano rimasti solo alcuni
frammenti. Ebbe un colpo al cuore: era proprio lo specchio di Iside!
Quanti ricordi le raffiorarono alla mente! Lei, Tut e Luxor erano
riusciti a tornare addirittura indietro nel tempo grazie a quello
specchio! Ricordò quando si ritrovarono in Egitto ai tempi
di Cleopatra, perchè Tut voleva sapere la causa della sua
morte, e di come tutti l'avevano scambiata proprio per la famosa
regina! Lei e Tut litigarono di brutto, lì. Bè,
non era certo una novità: litigavano sempre loro
due! In quel caso Cleo aveva avuto torto. In quell'occasione si erano
davvero divisi, e lei aveva rischiato addirittura di morire per mano di
uno spietato visir! Per fortuna tutto finì bene: quando
tornarono al museo, Cleo, per scusarsi, si offrì di
"adorarlo" e "servirlo" come faceva di solito: ballò per
lui!! Ovviamente era riuscita a trascinare Luxor e lo stesso Tut. A
quei ricordi Cleo rimase immobile, abbozzò un sorriso e
quasi si commosse: sembrava incantata. Poi rammentò la prima
volta che aveva tenuto in mano quello specchio: era riuscita a vedere
suo padre riflesso! Allora ebbe un'idea: poteva fare la stessa cosa con
Tutenstein e scoprire che fine avesse fatto! Il problema era che quel
reperto ormai era danneggiato: come avrebbe potuto fare? La voce della
Dottoressa Vanderwheele la riportò alla realtà:
<< Ora è meglio se mi metto a lavoro. Gli
altri saranno qui a momenti. Ci aiuti anche tu, vero, Cleo?
>>. << Ehm,
sì...>>, rispose la giovane. <<
Perfetto. >>, disse la donna, e si allontanò.
Cleo sospirò dispiaciuta, e si mise a lavoro.
Quando
ebbe finito al museo, era quasi sera. Così, decise di fare
un salto allo skatepark, per fare una sorpresa al suo ragazzo Jake, e
per vederlo allenarsi con lo skate. Appena arrivò, lo vide
compiere acrobazie su una rampa altissima. Si sedette per terra,
portando le ginocchia sotto il suo mento: osservare Jake che faceva
skateboarding era l'unica cosa che l'aveva consolata in quegli ultimi
giorni! Anche lei era una skater, ma dopo quello che le era
successo, aveva preferito fermarsi un po' con
quell'attività. Guardando il campo, le tornò alla
mente quando Tut, curioso, aveva voluto provare per la prima volta il
suo skate: quasi rischiò di finire in strada e di essere
investito da qualche auto! Il broncio ricomparve sul viso della
ragazza, e la nostalgia la avvolse. Quando Jake finì, Cleo
notò un cambiamento di comportamento nel suo ragazzo, in
quanto sembrava più interessato a chiacchierare e a salutare
gli altri suoi amici skaters, che a badare a lei! Quando tutti andarono
via, la ragazza si alzò e fu la prima a rivolgergli la
parola: << Ehm, Jake...tesoro...allora torniamo a casa
insieme? >>, gli chiese timidamente con occhi luccicanti.
Ma lui evitò di guardarla negli occhi, e disse:
<< Ah Cleo...come va? Senti, io...devo dirti una
cosa...>>. Il ragazzo appariva freddo e distaccato, e
sembrava temporeggiare. << Vedi, non ci sei stata per
troppo tempo...Katie mi è stata accanto...e...andrò
fuori città a frequentare un altro college con
lei. Lì ci sarà una grande gara di
skateboard, e...se vinco potrò diventare famoso! >>.
Quelle parole suonarono come una condanna, e Cleo ebbe quasi un
giramento di testa. La ragazza sperava che non stesse accadendo per
davvero. Eppure, dovette ricredersi. Alla fine Katie ce l'aveva fatta a
portarglielo via...! Aveva
perso anche lui. <<
Mi dispiace. >>, fu l'unica cosa che riuscì ad
aggiungere quello. Cleo abbassò la testa e fece un sorriso
finto per mascherare la sua delusione: << A-allora
divertiti! In bocca al lupo per la gara...e
per il tuo futuro. >> Quelle furono le
uniche parole che riuscì a pronunciare. Si voltò
e corse via. Era a pezzi. Sprofondò in un pianto disperato.
Tutenstein aveva ragione: quel ragazzo non la meritava.
Alla
fine di quella giornata Cleo pensò che avrebbe voluto
scomparire. Come suo padre. Come Tut.
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Capitolo 3 *** Presenze ***
Era
notte e c'era un grande temporale. I tuoni rendevano l'atmosfera del
museo ancora più sinistra, e, nonostante questa non fosse
una novità, il custode Walter Jacobs doveva ancora farci
l'abitudine. Non si parlava più della Maledizione del
Faraone da tempo, e la sua mummia non fu ritrovata dopo
l'incendio, eppure Walter non riusciva ancora a trascorrere una notte
tranquilla: tremava di paura ad ogni rumore. Cercava di leggere
tranquillamente il giornale mentre addentava il suo panino, quando
all'improvviso sentì una folata di vento. "Strano",
pensò: aveva chiuso la porta e tutte le finestre. Da dove
proveniva?? Poi alzò lo sguardo. Chissà quale
orrore videro i suoi occhi, che un grido di terrore gli si
strozzò in gola, e l'unica cosa che riuscì a
proferire fu: << LUI E' TORNATO!
>>, e perse i sensi.
La
mattina seguente, una Cleo disfatta giaceva nel suo letto mentre la sua
sveglia non cessava di suonare. Purtroppo era costretta ad alzarsi:
doveva andare a studiare al museo. Con grande sforzo riuscì
a togliere il cuscino che aveva usato per coprirsi la testa, e si
liberò dalle coperte, così finalmente spense
quella dannata sveglia. Non sopportava quel rumore assordante: era
stanca, ma non solo fisicamente. Aveva passato una nottataccia: aveva
fatto diversi incubi, e le era anche sembrato di avvertire un certo
venticello sulla pelle mentre dormiva. "Forse per la finestra aperta",
pensava. Aveva gli occhi gonfi, i capelli scompigliati e non si era
neanche struccata! Forse si era dimenticata e si era addormentata per
la stanchezza...oppure aveva pianto fino ad addormentarsi. Non se lo
ricordava più. Ormai i giorni erano tutti uguali per lei.
Nonostante fosse ancora sotto shock per tutto quello che le era
successo, si mise a riflettere: Tutenstein non si separava mai dallo scettro
Uas ! Era anche a
causa di quello scettro che si cacciava sempre nei guai! Inoltre, era
proprio grazie ad esso che lei lo aveva risvegliato dal suo Sonno
Eterno! Dov'era finito?? Forse se fosse riuscita a trovarlo, avrebbe
riportato tutto a posto...forse avrebbe riportato Tut indietro...di
nuovo. Forse quello scettro era la chiave di tutto! Non c'era tempo da
perdere: doveva controllare se era tra i reperti da restaurare! Doveva
recarsi subito al museo!
Appena
Cleo arrivò al museo rimase stranita: fuori c'erano un'auto
della polizia e un'ambulanza. Quando entrò, vide un gruppo
di persone, compresi i giornalisti, vicino al banco di Walter. Cos'era
potuto accadere?? Il povero Walter era seduto, si agitava, e
farfugliava qualcosa: << Era una figura demoniaca...era qui davanti a
me...voleva farmi del male...! Lui è tornato, è
tornato! Io lo so! Aaaah, è una catastrofe! >>. Sembrava
un matto. Il Professor Behdety era in piedi accanto a lui, aveva le
braccia incrociate, e un'aria spazientita: << Ah smettila
di dire sciocchezze, Jacobs! Così rovini la mia reputazione
e quella del museo! Che stupido che sono stato: avrei dovuto
licenziarti tanto tempo fa! >>. Cleo sbuffò:
sempre la stessa storia! Anche se indubbiamente era strano:
Walter era una persona molto impressionabile, e spesso quello che
vedeva era solo frutto delle sue paure, ma se fosse successo davvero
qualcosa? Nonostante tutto non si soffermò più di
tanto: era troppo presa da quello che doveva cercare. Eppure questa
volta Walter aveva ragione. Intanto la Dottoressa Vanderwheele
era lì, Cleo la vide e si avvicinò a lei.
<< Buongiorno Dottoressa Vanderwheele, io sono
già qui per il lavoro. Però volevo chiederle una
cosa...>>, ma quella la interruppe: << Oh
ciao Cleo...ah già! Credo che per oggi sia saltato tutto,
come vedi. Non si può lavorare con tutto questo baccano! Mi
dispiace tanto. Puoi tornare a casa a studiare, tranquilla!
>>. Cleo però aveva tanta fretta di sapere una
cosa, così le chiese: << Dottoressa, sa
qualcosa dello scettro di Uas...? >>. La Dottoressa ci
pensò un attimo, poi rispose: << I reperti
recuperati dopo l'incendio sono molto frammentari, e stamattina il
deposito è stato trovato molto in disordine, come se fosse
entrato qualcuno...comunque quello sembra assente. >>.
Quelle parole furono come una pugnalata per Cleo. L'ultima cosa che
vide quella mattina fu un gruppo di medici che portava via Walter
mentre urlava: << Dove mi portate?? Ho detto la
verità!! Mettetemi giù!! >>.
Cleo
si era chiusa nella sua stanza e sedeva sul suo letto con le braccia
strette al suo addome, e lo sguardo triste perso nel vuoto.
Improvvisamente entrò sua madre. << Oh cara,
cosa è successo? Stai così da dopo il coma! Ti
manca tuo padre? E' per la scomparsa di Luxor? O forse
è per quel ragazzo...Jake? >>, le chiese
preoccupata accarezzandole la fronte. << Oh mamma...è per tutto...! >>,
rispose la figlia facendosi scappare una lacrima. Se solo sua madre
avesse saputo! Neanche Cleo si rendeva conto di quello che le stava
succedendo: era in preda a un turbinio di emozioni! Rimasta
sola, notò sul suo comodino che conservava ancora delle
foto-tessera che avevano fatto lei e Tut. C'era anche Luxor in quelle
foto! Il dolore scoppiò nel suo cuore: aveva perso troppe
cose. Strinse quelle foto nella mano ed ebbe un attacco d'ira:
<< E' tutta colpa tua...! Non ti
bastava, eh?? Ti sei portato via tutto! Se tu fossi qui ti ucciderei di
nuovo, con le mie mani!! E' possibile che non mi ascolti mai?! Ho
bisogno di te! Ma insomma, sto parlando da sola?! Dove sei?! TUTENSTEIN! >>,
urlò disperata. Poi, stizzita, disse: << Ah,
già! O forse dovrei dire: Tut-ankh-en-set-amun?? >>.
Così pronunciò quel nome. Fu come un'invocazione. Quel grido di dolore fu
avvertito in un'altra dimensione. Accadde qualcosa. Improvvisamente
sentì la finestra sbattere, e una folata di vento la
investì. Cleo rimase sorpresa: era come se avesse sentito la
sua presenza. << Tut? >>,
chiese spaventata, ma non ebbe risposta.
Gli
Antichi Egizi credevano che l'individuo possedesse un'entità
spirituale, il ba, che poteva
allontanarsi dal corpo del defunto e girovagare nel mondo dei vivi al
mattino, come un fantasma. Forse quello era il ba di Tutenstein? O Cleo
si era solo illusa?
Rieccomi dopo tanto tempo! Scusate
l'attesa! Solo ora ho potuto aggiornare questa storia. Vedo ancora
poche letture...vi assicuro che ora si farà più
interessante. Forse non avete conosciuto questa serie, ma vi consiglio
comunque di leggere la mia storia, non è necessario
conoscere il cartone animato per apprezzarla. Se vi piacciono il
mistero, la magia e gli Antichi Egizi seguitemi!!
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Capitolo 4 *** Il Giudizio ***
Si era ritrovata in una grande sala. Avvertiva una
forte oscurità, e tutti gli sguardi erano su di lei. Mentre
avanzava con timore, sentiva delle voci. Le sembrava di essere in un
tribunale: era come se stessero giudicando qualcuno. <<
No ma è inaccettabile...Un uso improprio dello scettro!
>>, dicevano quelle voci. Davanti ai suoi occhi le
apparve proprio lui: Tutenstein. E non era solo. Alle sue spalle c'era
un trono gigante, su cui sedeva il dio Osiride. Poi erano presenti
altre 42 divinità. A quel punto la ragazza capì:
si trovava nella Sala delle Due Maat,
cioè il tribunale di Osiride. E stavano giudicando proprio
Tutenstein. << Cleo, ti prego, non ascoltarli!
>>, le urlò il ragazzo. << Ma
guardalo...imperdonabile! >>, dicevano gli altri. Cleo
ansimava, e l'unica cosa che riuscì a sussurrare fu solo:
<< Tu-Tut...! >>. Poi il caos.
Sentì solo Tutenstein urlare. << Fatemi
tornare da lei, vi prego! >>.
Si
svegliò di soprassalto. Si ritrovò sul suo letto.
Era ancora vestita. Evidentemente si era addormentata nel
pomeriggio...ma non era più pomeriggio. Quanto aveva
dormito?? Ma quello non era importante. Era come presa da una grande
smania. Non le era sembrato solo un sogno. Non poteva essere stato solo un sogno. Doveva
tornare al museo! Prese il suo zaino, scese di corsa le scale e si
buttò fuori casa.
Arrivò
tutta trafelata. Ormai si era fatta ora di cena, fuori era
già buio, quindi il museo era stato chiuso al pubblico
già da qualche ora. Si intrufolò dall'ingresso di
emergenza, e percorse in fretta tutte le sale senza curarsi di essere
vista, senza preoccuparsi di essere fermata. Dopo quello che era
successo con Walter, il museo era ancora oggetto di indagini da parte
della polizia e dei giornalisti. Quella sera, però, Cleo non
aveva trovato nessuno. O almeno, non aveva sentito nessuno. Forse
perchè era troppo presa da quello che voleva cercare!
Superò la Sala Egizia e giunse in deposito. Era ancora tutto
in disordine. Aveva lasciato una pila di libri e documenti vari per
terra. Frugò tra tutte quelle cose, e ricordò che
ciò di cui aveva bisogno si trovava nel Libro dei
Morti. Allora
corse nella Sala Egizia dove era esposto, e, leggendolo, giunse alla
parte dove erano scritte formule e preghiere per il defunto, per
aiutarlo nel suo percorso nell'Aldilà. Cleo avrebbe voluto
fare qualcosa: avrebbe voluto pregare per l'anima di Tut,
affinchè potesse essere ritenuto idoneo di entrare in
Paradiso. Così Cleo incominciò a pregare ad alta
voce. Mantenne una forte concentrazione, e ogni parola che pronunciava
proveniva dal suo cuore. Improvvisamente sentì una forte
onda di energia attraversare il suo corpo. Non avvertì nulla
di buono. Forse qualcosa era andato storto. Sentì un suono
terrificante, forse il verso di un animale. Capì che non era
più sola. Si voltò, e...avrebbe voluto non
credere ai suoi occhi. Davanti a lei c'era Ammit,
una creatura mostruosa, con muso di coccodrillo, testa, zampe anteriori
e tronco del corpo di leonessa, e parte posteriore di ippopotamo. Era
un essere mitologico, che impersonava tutto ciò che
gli Egiziani temevano. Il suo ruolo era quello di divorare il cuore del
defunto non meritevole, condannando la sua anima all'oblio.
La bestia aveva i suoi occhi fiammeggianti puntati sulla ragazza, e le
fauci spalancate. Come aveva fatto a materializzarsi lì??
Cleo aveva un'espressione terrorizzata, e incominciò a
tremare e a respirare affannosamente. Il mostro percepì la
sua paura, e schizzò verso di lei. La giovane si mise a
correre disperata, ma per errore si schiantò in una teca.
Cadde a terra di schiena, battendo la testa, e alcuni pezzi di vetro
della teca le si conficcarono nella pelle. Urlò dal dolore,
e la bestia balzò su di lei. Intanto Tutenstein era comparso
ed aveva visto tutto. Ma cosa avrebbe potuto fare lui? Era solo un
fantasma. La creatura incominciò a fissare Cleo, i
suoi occhi si illuminarono e spalancò le sue fauci, emanando
una forza che creò una forte attrazione, che fece sollevare
il petto della ragazza: voleva risucchiarle il suo cuore.
<< CLEO! NO!! >>, urlò disperato
Tutenstein, creando delle vibrazioni che andarono ad alterare
l'impianto della corrente elettrica nell'edificio, provocando luci
tremolanti. Intanto la povera Cleo sentiva come se il suo cuore le
venisse strappato dal petto, e le mancava il respiro. Fortunatamente la
bestia si fermò perchè distratta da Tutenstein,
che gridò: << TU VUOI ME, NON LEI!
>>. La ragazza si contorceva dal dolore, la sua vista si
fece sempre più annebbiata, le immagini persero sempre
più nitidezza, finchè non sopraggiunse il
buio.
L'animale
non c'era più. Era presente solo lo spirito di Tutenstein.
Cleo purtroppo era svenuta, e non si era neanche accorta della sua
presenza. Egli le si avvicinò cauto, ma preoccupato.
Fortunatamente era riuscito a salvarla! La guardò incantato,
e sussurrò: << Sei bellissima! >>,
poi si chinò su di lei, e la baciò sulle labbra.
Improvvisamente un urlo spense quella magia: << ODDIO
CLEO...! COS'E' SUCCESSO QUI!? >>. Era la Dottoressa
Vanderwheele. Cleo era stesa per terra, e sanguinava. Tutti i pezzi di
vetro erano attorno a lei e nella sua pelle. Ovviamente Tutenstein era
scomparso.
Quando
Cleo riaprì gli occhi era di nuovo in una stanza di
ospedale. Si era svegliata con una strana sensazione. <<
Oh, Cleo, tesoro! Non voglio più vederti in ospedale!
>>, si fiondò sua madre su di lei.
<< Mamma...?! >>, disse lei
meravigliata. << La Dottoressa Vanderwheele ha
detto che ti ha trovata priva di sensi per terra nella Sala Egizia. Che
è successo? Forse ti sei sentita male? >>,
chiese la madre. La ragazza rimase senza parole: non sapeva neanche lei
cosa risponderle. Poi entrò nella stanza la dottoressa:
<< Oh bene, Cleo, ti sei svegliata! Come va?
>>, chiese. << Mmmh ora un po' meglio,
grazie >>, rispose Cleo mettendosi una mano sul capo. La
giovane sperava che le domande fossero finite, ma evidentemente la sua
insegnante aveva deciso di non demordere. Così le chiese:
<< Cleo, cosa ci facevi lì? Per favore, sai
dirmi cosa è successo? Ricordi qualcosa? >>.
Dal tono e dallo sguardo sembrava davvero preoccupata, ma decisa di
sapere la verità. Cleo abbassò la
testa. Era in seria difficoltà. Nonostante tutto rispose:
<< Mmh...ero tornata al museo perchè avevo
dimenticato una cosa. Poi sono andata nella Sala Egizia per controllare
un reperto, e...ho sentito dei rumori...le luci hanno incominciato a
non funzionare bene, poi è saltata la corrente. Allora forse
sono inciampata,e...mmh...sono confusa, non ricordo molto bene.
>>. La dottoresssa Vanderwheele fece
un'espressione poco convinta, si girò verso la mamma di Cleo
e disse: << Signora, sicuramente riusciremo a scoprire
cosa è successo. E' da un po' che al museo succedono cose
strane...secondo me si tratta di un ladro o di qualche teppista. Cleo,
sicuramente la polizia ti farà qualche domanda...se
ricorderai qualcosa avvisami! >>, poi uscì
dalla stanza. "E ti pareva! Ci mancava pure la polizia!",
pensò la ragazza.
Quando
fu di nuovo sola, Cleo si chiese cosa fosse realmente successo al
museo, e cosa fosse accaduto dopo. Era stato un sogno?
Ehilà ragazzi! Sono
tornata! Fatemi sapere se qualcuno di voi sta leggendo questa storia e
se vi sta piacendo. Un bacio!! :-*
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Capitolo 5 *** Un nuovo inizio ***
Erano
passate delle settimane. O forse un mese. Non ci aveva dato peso. Non
aveva più fatto sogni. Non l'aveva più rivisto. Non
percepiva più niente di lui. Era
una sorta di vuoto,
un vuoto positivo, forse abitudine. Tipico di chi sta
ricominciando a respirare, di chi deve ricominciare a vivere. Questo
però era strano per lei: sentiva che ci fosse
qualcosa sotto. Era decisa a voler scoprire la
verità.
Quella
mattina era giunta al museo in compagnia della sua amica Natasha.
Seguivano il gruppo dei loro colleghi di università: erano
stati tutti convocati urgentemente dalla Dottoressa Vanderwheele,
perchè il Professor Behdety aveva un annuncio da fare.
Chissà cosa era successo adesso! Come al solito c'erano un
po' di persone all'entrata del museo, ma una cosa in particolare aveva
attirato l'attenzione di Cleo: tra i vari flash delle telecamere e tra
i vari giornalisti, un uomo, accompagnato da alcune guardie, si
guardava intorno circospetto. Cleo guardò meglio. Non appena
i suoi occhi si fissarono sul volto di quell'uomo, dei ricordi le
raffiorarono. Brividi percorsero tutto il suo corpo, e quasi le
mancò il respiro. Era lui. Era quel
malvivente che anni prima aveva cercato di rubare nel museo lo Specchio
di Iside. Era il discendente di quel visir che aveva tentato di
ucciderla. Cosa
ci faceva lì?? Ma proprio mentre quello stava per girarsi e
vederla, lei si voltò dall'altra parte. Allora si rivolse
alla sua amica Natasha: << Ehm, Natasha scusami, sai per
caso perchè ci sono tutte quelle persone? Hai capito cosa
sta succedendo?? >>, ma quella non l'aveva proprio
ascoltata: era troppo impegnata a guardare il suo ragazzo con una
faccia da ebete! "Oh, ma figurati!", pensò Cleo sbuffando.
Cercò di accelerare il passo, e di non dare troppo
nell'occhio, affinchè quell'uomo non la vedesse e non si
ricordasse di lei. Poi Natasha tornò sulla terra, e le
chiese: << Ehm, scusami Cleo, hai detto qualcosa?
>>. Cleo incominciò a spazientirsi. Ed era
appena incominciata la giornata!
<<
Buongiorno a tutti, ragazzi! >>, esordì il
Professor Behdety. << Sono grato di quello che state
facendo con la Dottoressa Vanderwheele per far tornare il mio museo a
splendere! >>, asserì impettito buttando
l'occhio alla dottoressa accanto a lui, che sorrise orgogliosa.
<< Come avrete visto anche voi, abbiamo bisogno di tanti
aiuti, e a causa di...ehm...curiosi imprevisti
dei giorni precedenti...>>, il Professore aveva vergogna
di ammetterlo,<<...siamo rimasti anche senza una guardia
notturna. Quindi, abbiamo deciso...>>, Cleo a quel punto
si chiese sospettosa che fine avesse fatto Walter,
<<...che assumeremo e ci faremo aiutare anche da persone
come ex
carcerati! >>. A
sentire quelle parole Cleo ebbe un colpo. << Poi, sapete
quanto ci tengo che il nostro museo sia attivo anche nel sociale!
>>, aggiunse quello. "Ma che fesserie!", pensò
la ragazza: a lui non era mai importato niente del sociale! Ma come gli
era saltato in mente?? << Però, ora parliamo
delle cose importanti...>>, ricominciò tutto
eccitato. Cos'altro ci poteva essere ancora? Cleo ne aveva
già abbastanza. Era la nipote del professore, eppure anche
lei a volte non riusciva a sopportarlo! << La Dottoressa
Vanderwheele mi ha detto che vi sareste organizzati in gruppi per
dividervi meglio il lavoro! >>. Ecco, era arrivato il
momento che Cleo stava tanto aspettando: essere scelta da lui come
coordinatrice o come capogruppo! << Ebbene, vorrei
presentarvi una persona che ho conosciuto in Egitto nei giorni scorsi,
prima di tornare qui. Ecco, lui si chiama Taj Sati Amin, è egiziano ed
è un esperto in Egittologia. Lo considero un genio!
>>, e così si avvicinò al
professore un ragazzo, forse dell'età di Cleo o un po'
più grande, con felpone e cappuccio. Aveva quasi tutti i
capelli rasati, con una piccola treccina laterale; i lineamenti del
viso erano aggraziati, con labbra carnose e occhi espressivi e
sporgenti; la pelle era liscia e abbronzata. <<
Sarà lui a coordinarvi e ad aiutarvi nel lavoro.
>>, aggiunse Behdety. COSA?! Il cuore di Cleo si
spezzò per la delusione. Lei era sempre stata la
più brava della sua classe, l'aveva aiutato sin da bambina,
conosceva tutto di quel museo, ed era persino sua nipote, ma
lui non l'aveva scelta...! Come aveva potuto farle questo?? A quel
punto quel ragazzo si voltò lentamente e posò i
suoi occhi proprio su Cleo. Il suo sguardo magnetico e intenso
attraversò la ragazza, che si sentì tremendamente
imbarazzata. "Che strano tipo", pensò. Il Professor Behdety
poi si diresse proprio verso di lei, accompagnato dal ragazzo.
<< Volevo presentarti mia nipote, Cleo Carter. Lei
è bravissima, suo padre era un archeologo. Potrà
aiutarti. Inoltre, volevo dirvi che per un po' di tempo non
sarò presente qui al museo. Pertanto, potrete riferirvi alla
Dottoressa Vanderwheele e allo stesso Taj. Non escludo che potrebbe
sostituirmi in futuro! >>, disse orgoglioso Behdety. Cleo
era rimasta senza parole. << Ciao. >>,
la salutò il giovane. C'era una certa bramosia nei suoi
occhi. << S-salve...>>, rispose Cleo
stranita. << Potrai
essere la mia assistente... >>, le
disse con fare determinato ma altezzoso. Assistente?!
Ma come osava??! Era
appena arrivato e già faceva il padrone!? Cleo fu colta di
sorpresa. Alzò un sopracciglio. Non avrebbe potuto
rifiutare, anche se non aveva per niente gradito il suo atteggiamento.
<< Va
bene. >>,
rispose secca. Il ragazzo fece un sorriso sghembo ed
incrociò le braccia. Allora la Dottoressa
esclamò: << Bene, ora possiamo incominciare a
lavorare! >>, così il giovane si
staccò da Cleo. La ragazza lo seguì con lo
sguardo mentre quello si allontanava. Era diffidente. Poi la sua amica
Natasha le sussurrò civettuola: <<
Interessante questo ragazzo, non trovi, Cleo?? >>,
<< Sisi...certo...! >>,
le rispose l'amica con tono sprezzante.
Erano
nella Sala Egizia, e Cleo era presa da papiri e rotoli di pergamene.
Con la coda dell'occhio cercava di spiare il nuovo arrivato. Egli era
immobile con le braccia dietro la schiena, girato di profilo mentre
guardava fuori dalla finestra. Si era abbassato il cappuccio della
felpa. Improvvisamente un raggio di sole lo
illuminò. Cleo lo osservò accuratamente, e una
cosa le saltò all'occhio: quel ragazzo aveva un certo non so
che di familiare; aveva un aspetto regale, nonostante la felpa
extra-large e i jeans stracciati, e incuteva un po' di soggezione. Il
sole però non aveva esaltato solo la bellezza di quel
ragazzo: si poteva scorgere in lui anche una certa inquietudine. La ragazza notò
che il suo profilo somigliava a quello del faraone
che era raffigurato sulla stele che apparteneva a Tutenstein. Distratta
nell'osservarlo, urtò per sbaglio il tavolino sul quale
stava lavorando, e cadde insieme ai libri e ai papiri che aveva in
mano. Tutti si girarono, persino Taj. Mentre Cleo cercava di
riprendersi dalla caduta, lui le tese una mano: << Ti sei fatta male? >>,
le chiese in maniera cortese. << Ehm, nono...!
>>, rispose lei imbarazzata, rialzandosi velocemente. Poi
riaccolse tutto da terra, e con una risatina nervosa,
esclamò: << Va tutto bene, tranquillo!!
Io...vado. Si è fatto tardi. >>, poi
schizzò via. Il ragazzo rimase interdetto.
Era
notte fonda. Cleo si buttò sul suo letto stremata. Era stata
una giornata dura...e strana.
Aveva dimenticato per un po' la questione di Tutenstein,
perchè l'aver rivisto quel malvivente e l'aver conosciuto
quel ragazzo l'avevano destabilizzata non poco. Decise però
di non pensarci. Posò la testa sul cuscino,
sospirò, e disse: << Buona notte, Tut. Ovunque tu sia. >>.
Era
stato un nuovo inizio. Un nuovo inizio non dei migliori,
però!
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Capitolo 6 *** Un comportamento ambiguo ***
Era
mattina presto e Cleo era già al museo. Entrò
dall'ingresso principale, dopo aver salito la lunga rampa di scale. Le
sembrava tutto tranquillo...troppo tranquillo.
Si guardò intorno circospetta, e vide che la giornalista
aveva messo giù il microfono, e si avviava all'uscita
sbuffando, mentre gli altri tecnici avevano spento le telecamere e si
accingevano a seguirla. Cleo storse il naso, poi si girò
verso il banco della biglietteria, e ricordò che il nuovo
custode era purtroppo quel delinquente di sua conoscenza! Con stupore
però dovette constatare che quell'uomo aveva lasciato il
banco incustodito. Dove poteva essere?? Poi si voltò, e lo
vide in lontananza che ammirava un reperto. Allora la ragazza
avanzò velocemente e silenziosamente nella sala successiva
non distogliendo lo sguardo da lui, per controllarlo. Che stava
combinando?? E poi perchè c'era quello strano silenzio??
Possibile che la polizia e i giornalisti si fossero già
arresi?? A Cleo sembrava strano. << Ah bene, sei
arrivata! >>, esclamò improvvisamente una voce
dietro di lei. Ella si girò di scatto, sorpresa. Davanti a
lei c'era proprio lui, Taj.
<< Oh, ah, salve...! >>, rispose Cleo
freddamente. Il ragazzo indossava una camicia bianca di lino lasciata
un po' sbottonata sul petto, delle lunghe collane d'oro, e dei jeans.
"Ma tu guarda...addirittura col petto scoperto! E quelle collane,
poi...ma chi si crede di essere??", pensò Cleo osservandolo
stranita. Il ragazzo sembrò non darci peso, alzò
un sopracciglio e abbozzò un sorriso sghembo.
<< Allora sei pronta?? Come procede il lavoro??
>>, le chiese sicuro di sè, abbagliandola col
suo sorriso e con il suo atteggiamento pomposo. << Benissimo!
>>, gli
rispose lei a tono. Poi ci pensò bene, e gli chiese curiosa:
<< Ehm, ma sai per caso dove sono finite tutte quelle
persone che erano sempre qui ogni mattina?? >>. Allora
Taj rispose deciso: << Li ho mandati via. Troppo chiasso!
Disturbavano! >>. A quel punto Cleo aggiunse:
<< Capisco...Raggiungo i miei compagni! >>,
e schizzò via. Il giovane la guardò allontanarsi,
e di colpo cambiò la sua espressione: come se le tenebre
fossero improvvisamente scese sul suo volto! Si guardò i
polsi, e con cura arrotolò le maniche della sua camicia
lasciando scoperte le braccia, poi fece un sorrisetto divertito e
decise di seguire la ragazza. Indubbiamente Cleo non poteva non
ammettere la bellezza di quel ragazzo: era sempre in forma smagliante!
Eppure le cose erano molto diverse da come pensava!
<<
Allora...hai fatto quello che ti ho chiesto?? >>, chiese
Taj a Cleo. La ragazza alzò la testa distogliendo per un
attimo l'attenzione da quello che stava facendo. Aspettò
qualche secondo prima di rispondergli. Non gli rivolse proprio un bello
sguardo: si sentiva trattata come una schiava! Non riusciva a capire
perchè si comportasse così con lei!
<< L-lo sto facendo...>>, rispose Cleo
meravigliata. << Bene. Chiamami se hai bisogno di aiuto!
Ah, e...dopo portami lo specchio! >>, le rispose Taj in
tono di comando, andando via. Cleo aveva un diavolo per capello! Era da
un paio di giorni che lavorava come un mulo: aveva ricatalogato un
sacco di reperti, aveva fatto diverse ricerche, anche per conto di Taj,
e stava contribuendo al restauro di diversi oggetti, come lo specchio di Iside. << "Cleo
fai questo, Cleo portami questo...", ma come si permette?? Crede di
poter prendere il posto del Professore così?? Ma non
capisco, cosa vuole da me?? Io non sono la sua serva! >>,
borbottava Cleo mentre sistemava rotoli di papiro e libri. Natasha, che
si trovava lì, cercò di tirarle su il morale:
<< Beh, almeno ha detto "Chiamami se hai bisogno di
aiuto"! >>. << Tzk! >>,
aggiunse quella.
Quando
ebbe finito, Cleo andò da Taj, mantenendo il broncio.
<< Ecco lo specchio di Iside...e
il suo caffè!! >>,
gli disse con tono risentito. Eh sì, perchè
qualche volta, proprio come una brava assistente, gli portava anche la
colazione!! << Puoi darmi del tu. >>, le
rispose compiaciuto. Poi, con sguardo profondo e seducente,
le disse: << Sei un aiuto prezioso. >>.
La ragazza alzò gli occhi al cielo. Negli occhi del ragazzo
c'erano amore e riconoscenza, ma lei non se ne accorse.
Sospirò, e disse: << Bene, io vado!
>>. Di botto il giovane cambiò espressione.
<< Dove vai?? >>, le chiese con tono quasi
agitato. Come mai tutto a un tratto mostrava uno strano interesse??
Cleo aggrottò la fronte. << Mmh...esco con i
miei amici! >>, gli rispose, e andò via. Il
ragazzo fece una faccia contrariata, poi impugnò lo specchio
di Iside, e con ira, disse: << Dimmi dov'è lui! >>.
A quel punto sullo specchio apparve un'immagine: un uomo,
presumibilmente un archeologo, sembrava in seria difficoltà.
Sembrava in trappola. Poi l'immagine scomparve. Taj
serrò i denti. Si voltò, e vide che il nuovo
custode lo stava guardando. I loro sguardi gelidi si incontrarono...e si riconobbero. Doveva stare attento:
quel ladro poteva ancora essere interessato allo specchio!
<< Cos'ha
da guardare?? Torni a lavoro! >>,
tuonò. Il ladro ubbidì, ma dentro di
sè non covava buone intenzioni. Taj era combattuto. Avrebbe
voluto sapere dove andasse Cleo, ma sapeva che non poteva allontanarsi
dal museo. Improvvisamente, però, gli venne un'idea.
Cleo
era al pub con i suoi amici. Mentre la ragazza si accingeva a mangiare,
la sua amica esclamò: << Secondo me gli piaci!
>>. Ovviamente si riferiva a Taj. << Ma
cosa dici?! >>, le rispose Cleo infastidita. Kyle, il
fidanzato di Natasha, dopo aver controllato il suo cellulare,
affermò: << Ehm, Jake ha detto che
sarà presente alla nuova inaugurazione del museo...!
>>. Cleo alzò lo sguardo, e
impallidì. Aveva avuto un colpo al cuore. Ci mancava solo
quello! Intanto qualcuno o qualcosa stava spiando i tre ragazzi: un
grande occhio, molto
simile a quello nelle raffigurazioni dell'Antico Egitto, con grandi
ali, era fuori dal pub, e seguiva la scena da una finestra. Quella
sera, quando Cleo fu di nuovo a casa, il suo cellulare
trillò: era un messaggio. Esso recitava: "Ciao Cleo. Mi manchi tanto. Mi
dispiace tanto per quello che è successo. Mi puoi perdonare?
Verrò all'inaugurazione del museo. Spero di rivederti."
Era Jake. Cleo si
lasciò andare sul letto, e una lacrima le rigò il
viso. Non sapeva come comportarsi. Era passato già un po' di
tempo, ma avrebbe voluto che il suo cuore tornasse a sperare. Ormai Tut
era sparito, e lei doveva continuare a vivere. Forse avrebbe dato una
seconda possibilità a Jake. Non sapeva però che
quell'occhio l'aveva seguita e l'aveva spiata sino a quel momento!
Taj
seppe tutto. << NO!
MALEDIZIONE! >>,
esclamò con ira. Emanò vibrazioni talmente forti
e negative, che l'occhio-spia tremò dal terrore, poi vide
che era ormai notte. L'ora
era giunta. Serrò i denti e i pugni. Intanto in un
luogo oscuro e tetro, una figura tramava nell'ombra. L'essere ritrasse
le lunghe dita graffiando i braccioli del suo trono con i suoi artigli;
schiuse le sue fauci mostrando i denti aguzzi; strinse i suoi occhi,
rossi come le fiamme dell'Inferno, e proferì:
<< Si ricomincia! >>.
Inoltre nell'Oltretomba il serpente Apopi sibilò:
<< A noi due, Faraone! >>.
Allora, piaciuto il capitolo??
Secondo voi chi è Taj? E cosa vuole da Cleo?? Dai prossimi
capitoli forse incomincerete a capire qualcosa in
più...continuate a seguirmi, che ora viene il bello!
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Capitolo 7 *** Segreti e misteri ***
Era
mattina presto. I primi raggi di sole illuminavano le stanze del museo,
che non era ancora stato aperto al pubblico. Nonostante tutto, Cleo
aveva deciso di arrivare prima di tutti: si sarebbe occupata lei
dell'apertura. Non sapeva, però, che non era l'unica ad
essere già lì.
Aveva
un bel sorriso stampato sulle labbra. Era contenta di essere arrivata
in anticipo: avrebbe riordinato tutto, organizzato meglio il suo
lavoro,ma, soprattutto, avrebbe lasciato sorpreso il suo odioso "capo".
Quando giunse al deposito, vide la porta aperta. "Che strano",
pensò. Quella stanza veniva sempre chiusa a chiave! Si
avvicinò a passo felpato, e quando fu sulla soglia, fu lei a
rimanere sorpresa: Taj era a petto nudo, seduto, e con le braccia e la
testa appoggiate al tavolo da lavoro. Stava dormendo...e con la bocca
aperta! Forse non fu una visione così sexy: a Cleo
sembrò addirittura di sentirlo russare! <<
Taj... >>, esclamò piano la ragazza come per
chiamarlo. Il ragazzo si svegliò di soprassalto.
<< Ah, Cleo...! >>, si agitò
imbarazzato. Cleo doveva ammetterlo: dopotutto il suo collega aveva un
bel fisico, e i muscoli al posto giusto. Ma non dava l'idea di un tipo
palestrato, anzi! Inoltre era abbastanza magro e neanche troppo alto.
Anche lei si sentiva in difficoltà, e, se ci fosse
stato qualcun altro nella stanza, avrebbe giurato di averla vista
addirittura arrossire! << Sei rimasto qui tutta la
notte...?? >>, chiese sbigottita. In realtà
non sapeva la dura verità. Il ragazzo si alzò
dalla sedia con un po' di fatica. Lo sguardo di Cleo cadde su degli
strani segni rossi che lui aveva sull'addome e sulla schiena, e
sgranò gli occhi. << Ma che hai fatto...??
Cosa sono quei segni?? >>, chiese turbata. Il giovane
trasalì: non sapeva cosa risponderle. Velocemente
afferrò la sua camicia e la infilò, poi la
guardò con il suo solito sorrisetto sornione, e con
atteggiamento accattivante le disse: << Ehm, Cleo,
scusami, perchè non...perchè non vai a prendermi
un succo di frutta, eh?? >>. Cleo lo guardò
meglio: non aveva proprio un bell'aspetto! Era visibilmente esausto, e
aveva delle forti occhiaie. Faceva lo splendido, ma c'era qualcosa che
lo inquietava! << Forse sarebbe meglio un caffè??>>,
suggerì la ragazza mentre lo scrutava sospettosa.
<< Oh, giusto...! Ti aspetto!! >>, rispose
lui risoluto. Non appena Cleo andò via, il ragazzo
tirò un sospiro di sollievo. Poi si andò a
specchiare, e si sfilò lentamente la camicia.
Osservò accuratamente il suo corpo. Cleo aveva ragione:
erano davvero dei brutti segni! Nonostante tutto, era compiaciuto:
aveva riottenuto quello che non aveva più da millenni!
<< Guarda
Luxor, che meraviglia! >>,
esclamò estasiato davanti allo specchio. Il gatto
sbucò dal suo nascondiglio, e disse: <<
Sì, sire, ma avete rischiato brutto stanotte...
>>, << Non sono mai stato così in forma...non
mi sentivo più così da tempo! Il mio corpo non
era mai stato così bello, così forte,
così vivo...>>, continuava il
ragazzo senza staccare gli occhi dalla sua immagine riflessa.
<< Ehm, non vorrei fare il guastafeste,
Maestà, ma vi consiglierei di non esaltarvi troppo,
perchè potreste perderlo di nuovo...! >>, lo
ammonì Luxor. << ...e così adulto! >>,
continuò quello senza prestare attenzione al suo servo.
<< Credi
sia rimasta colpita?? >>,
chiese tutto contento al gatto. Ovviamente si riferiva a Cleo. Luxor
fece una smorfia di disappunto, e commentò ironico:
<< Sì, dalle ferite sicuramente!!
>>. << Se la sono bevuta! Sono stato bravo,
eh?? >>, continuava il ragazzo mentre non smetteva di
specchiarsi. << Per quanto avrete intenzione di
continuare questa farsa??! >>, lo provocò il
gatto. Ma quello non aveva alcuna intenzione di dargli ascolto.
<< Finalmente
sono tornato! Mi riprenderò tutto ciò che
è mio...Il mondo ricorderà chi è il
Faraone! >>,
proferì il giovane. Vi era un certo barlume di follia nei
suoi occhi. << Ehm, sire, non dimenticate la missione!
Prima o poi dovrete dire a Cleo la verità! >>,
lo esortò Luxor. << Oh certo, certo...per
quello c'è tempo! Ora bisogna ridare una sistemata a quella
che era la mia dimora...Sarà una
grande festa! Non vedo
l'ora di divertirmi !!
>>, esclamò il ragazzo con un sorriso
malizioso, e uscì dalla stanza. "Oh, no!", pensò
Luxor. Chissà cosa stava tramando il suo faraone! Ebbene
sì: lui e Tutenstein erano tornati...e chissà
come l'avrebbe presa Cleo!
<<
Ehm, Taj, questo sarà il mio look per l'inaugurazione! Ti
piace?? >>, chiese entusiasta Cleo al ragazzo. La ragazza
indossava una tutina safari molto elegante e femminile, e sfoggiava
dreadlocks raccolti in una larga fascia rossa chiusa con fiocco. Non
appena Tutenstein le rivolse lo sguardo, rimase folgorato. Stava
davvero bene! Il ragazzo era sempre stato convinto che alla sua amica
fosse donato lo stile delle principesse egizie, infatti una volta l'aveva
acconciata proprio come una principessa per conquistare quel maledetto
Jake! In fin dei conti, non aveva tutti i torti: infatti ella
discendeva realmente da una regina egizia: Cleopatra!
Nonostante fosse rimasto notevolmente colpito, tutto ciò che
uscì dalla sua bocca fu: << Non vedo nulla di
diverso...mmh sì, passabile. >>. Cleo
restò a bocca aperta, e il suo dolce viso accolse una
tremenda smorfia di delusione! Passabile. Quella
parola suonò come una fucilata. << Susu, bando
alle ciance! C'è una festa da organizzare! A lavoro!
>>, continuò lui. A quelle parole Cleo
uscì subito dallo studio richiudendo la porta alle sue
spalle. Sospirò stufa, serrò i pugni e
digrignò i denti. Ora sì che l'aveva fatta
grossa! La ragazza ne aveva fin sopra i capelli di quel comportamento!
<< Ora basta! Ma come osa??! CAFONE! Ma chi si crede di
essere??! Gli faccio vedere io! >>, parlò tra
sè e sè imbufalita. Tutenstein si morse le
labbra. Si era reso conto di avere sbagliato. Luxor saltò
sulla scrivania e gli intimò: << Ma
Maestà...non riuscirete a riconquistarla se continuerete a
fare così! >>, e lui rispose: <<
Lo so, Luxor, ma ora ho altro per la testa! Ci sono cose più
importanti! >>. Il gatto aggrottò la fronte, e
lo punzecchiò: << Più importanti di Cleo??! >>.
Le tenebre scesero sul viso del ragazzo. << Almeno un
complimento potevate farglielo! >>, continuò
Luxor. << Lei sta sempre bene,
cioè...è bella così com'è!
Ma ora si è agghindata per quello lì!
>>, borbottò il faraone. Ovviamente si
riferiva a Jake. Poi il suo servo felino aggiunse: << Se
Cleo vi sentisse parlare così, vi ucciderebbe!
>>, << Io sono già morto. >>,
replicò secco il ragazzo. <<
Oh...dov'è finito il faraone pieno di vita di prima??
>>, ribattè spiritoso il gatto.
<< Se Cleo sapesse che sto facendo tutto questo per lei...>>, si
rattristò Tutenstein, ma Luxor lo interruppe:
<< Ah, a proposito...ha scoperto qualcosa in
più?? >>. Il giovane sospirò stufo,
e rispose: << Purtroppo no...lo specchio è
poco chiaro! >>, << Perchè non
fate una domanda più precisa?? >>,
ribattè il micio. << Nah, niente da
fare...sembra trattarsi di un'altra dimensione! >>,
rispose l'altro. << Allora forse...è
morto! >>,
sussultò Luxor: il pelo gli si rizzò per il
terrore. << Ma io spero vivamente di no! E' per lui se mi trovo in questa situazione! >>,
ribattè il faraone. Il gatto aggrottò la fronte,
e guardò il suo padrone con aria contrariata.
<< E
va bene, va bene! E' per colpa mia se
ci troviamo in questa situazione! >>,
ammise Tutenstein.
La
festa stava per iniziare. Mentre Cleo preparava il rinfresco,
sentì una voce dietro di lei: << Ma lei è meravigliosa, signorina! >>.
La ragazza sobbalzò, si girò e si
ritrovò davanti proprio il nuovo custode: il ladro! Egli sfoggiava uno strano sorriso
malizioso mentre la guardava. << Ci
conosciamo? >>,
la istigò lui. Lei trasalì, poi decise di non
dargli corda: << Ehm, non credo...! >>,
rispose superficiale. << Sa che lei mi ricorda un po'
quella regina egizia...mmh come si chiamava?? Ah sì, Cleopatra! >>. Cleo
rabbrividì: in quell'istante rammentò quello che
le successe in Egitto a causa dell'antenato di quell'uomo! Ma come
faceva lui a sapere? <>, gli rispose con falso imbarazzo, dandogli le spalle.
<<Non è finita qui,
mia regina! >>,
sibilò l'uomo. La ragazza sussultò, ma quando si
rigirò, lui non c'era più. Aveva
davvero sentito quelle parole?? Qualcosa
non quadrava. A quel punto
si chiese che fine avesse fatto Walter Jacobs! Allora decise di
raggiungere la Dottoressa Vanderwheele, che si trovava all'ingresso, e
le chiese: << Buona sera, Dottoressa! Ehm, per caso ha
notizie di Walter? >>. << Ah ciao,
Cleo! Mi dispiace, ma il nostro Walter purtroppo è stato
arrestato e ora si trova in una clinica psichiatrica specializzata! >>.
Quella risposta turbò ulteriormente la ragazza.
Ma
cos'era accaduto veramente??
Ciao a tutti! Sono tornata!! Come
state?? Piaciuto il capitolo?? Il mistero si infittisce. Di chi stavano
parlando Tutenstein e Luxor?? Cosa nasconde il faraone?? Ma,
soprattutto, cosa è accaduto al povero Walter?? Se volete
saperlo, continuate a seguirmi!! Alla prossima!!
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Capitolo 8 *** Il Caos ***
L'inaugurazione
aveva avuto successo: il salone si era riempito di turisti,
appassionati di antichità e specialisti del settore. Cleo e
la sua amica Natasha erano appoggiate a una colonna. <<
Ma tu guarda come fa il cascamorto...! >>,
grugnì Cleo mentre osservava inviperita un Taj con un calice
di birra in mano che si vantava con altre studentesse della sua nuova Sala
Egizia! << Ehm, non sarai mica gelosa?? >>,
la stuzzicò Natasha. << Io!?? Ma
neanche per sogno! >>,
rispose stizzita l'amica. << Sììì, come no!! >>,
ironizzò civettuola quella. << Pensavo non ci fosse nessuno peggio del Professor
Behdety...Devo ricredermi!! Metà del lavoro l'ho fatto io,
lui sempre seduto a comandare! Che nervi!! Ma mi stai
ascoltando?? >>, si lamentava Cleo.
<< Oh scusami Cleo, ma è appena arrivato il
mio ragazzo!! Vado. Tu divertiti qui!! >>, rispose
Natasha. La giovane sospirò spazientita, e si
allontanò. Da quando era arrivato quel Taj al museo lei era
diventata invisibile...E non era certo la prima volta! La sua ira
cessò non appena si ritrovò davanti una persona a
lei molto familiare: Jake! Fu colta
alla sprovvista: non sapeva se essere felice o meno. << Jake!?? >>, esclamò
esterrefatta. << Ti avevo promesso che sarei venuto!
>>, le rispose con voce suadente. << E
Katie...? E la gara?? >>, chiese lei confusa.
<< Naa con Katie è finita! E lo skate
può aspettare! Vieni con me! >>,
ribattè lui ammiccandole. Cleo fu sorpresa da quello strano
comportamento, nonostante tutto si lasciò trasportare e lo
seguì. Nel frattempo, il ladro diventato custode rovistava
tra le varie carte e i vari scatoloni nello studio che Tutenstein stava
sfruttando. << Ma dove diavolo l'avrà messo
quel maledetto??! >>, borbottava mentre cercava invano lo
specchio di Iside. "Lascia perdere lo
specchio! ", gli disse una voce. Egli
sussultò e si guardò intorno, ma non vide
nessuno. << Chi parla??! >>, chiese
sospettoso. "Sono
Seth, il Dio del Caos! Noi due vogliamo la stessa cosa: eliminare quel
faraone e quella ragazza! Aiutami a recuperare lo scettro, e io ti
darò quello che vuoi! ", lo
persuase il dio. << Ohh l'aiuto di una
divinità...Un affare! Mi sembra ci sia poco da scegliere,
cosa proponete di fare, ora?? >>, azzardò il
delinquente. " Tu distrai il faraone, io penso
alla ragazza! ",
ordinò Seth. Il ladro ghignò, uscì
dalla stanza, attivò l'allarme e si dileguò. Il
suono attirò l'attenzione di tutti gli invitati. Tutenstein
si voltò di scatto: percepì una forte energia
negativa. Il calice gli cadde di mano e si frantumò sul
pavimento. << No...Cleo...! >>,
ansimò.
Intanto
Jake aveva trascinato Cleo in un corridoio isolato del museo.
<< Jake, l'allarme...Qualcuno ha tentato di rubare
qualcosa! Devo andare a vedere! >>, disse la ragazza
preoccupata. << No, tranquilla, il custode e Taj sistemeranno
tutto...! >>, le
rispose lui con una strana intonazione e un ambiguo sorrisetto in
volto, spingendola con forza contro il muro. Cleo era completamente
pietrificata: per la prima volta in vita sua non riusciva a reagire.
Possibile che Jake stesse per abusare di lei?? Non era più lui.
Tutenstein
era corso al suo studio, e notò che la serratura era stata
forzata. Luxor saltò fuori: << Sire,
è fuggito!! >>, esclamò il gatto
riferendosi al ladro. Il ragazzo strinse i denti. << Farabutto! >>,
imprecò. << Luxor, dov'è Cleo??
>>, aggiunse allarmato.
Jake
l'aveva bloccata per i polsi. Non poteva fare nulla. Con tutta quella
confusione forse non l'avrebbe sentita nessuno...Eppure, nonostante si
trovasse in quella situazione, la sua mente andò a lui. Urlò il suo nome. Fu
un'azione istintiva. << TUT, AIUTAMI! >>.
Era un grido disperato. Cosa sperava di ottenere?? Lui non c'era
più! Non sarebbe mica riuscita a richiamarlo dal mondo dei
morti?! Ma proprio mentre le labbra del suo ex ragazzo stavano per
raggiungere le sue, nel caos più totale, le
sembrò di udire un forte miagolìo...poi una voce
imperiosa: << Allontanati da lei! >>.
Alzò lo sguardo. Era Taj. Jake si staccò da lei,
e si rivolse a lui: << Battiti con me, se hai il
coraggio! >>, lo minacciò. Egli
guardò Cleo. << Scappa! >>, le
intimò. La ragazza rimase senza parole, ma
obbedì. << Cosa credi di fare, Faraone?? >>,
sibilò la voce che fuoriuscì dal corpo di Jake, i
cui occhi si erano tramutati in due luci rosse, simili alle fiamme
dell'Inferno. Tutenstein si irrigidì. << SETH!
>>, esclamò con orrore. << Proprio io! >>,
rispose quello librandosi in aria e piombando su di lui.
<< E'
arrivato il momento della tua fine! Dov'è
lo scettro?? >>,
gli alitò in faccia. << Sparisci, Seth! La mia
missione non è ancora terminata! Gli altri dèi
sono dalla mia parte! >>, ribattè il giovane
durante il combattimento corpo a corpo. << Ah, povero
illuso! Tu morirai, e la perderai...e
questa volta per sempre! >>, sibilò
il dio. L'ira pervase il cuore del faraone, e, contemporaneamente, in
un luogo sconosciuto, dei frammenti dello scettro di Uas si
illuminarono. Tutenstein avvertì una grande energia dentro
di sè, e il suo corpo emanò una grande luce. Era
troppo forte per Seth. << Maledetto! Non finisce qui! >>,
e, detto questo, il dio abbandonò il corpo di Jake, che
cadde pesantemente per terra. Il giovane faraone era rimasto immobile,
col volto corrucciato. Mostrava lo sguardo di chi aveva ricevuto una
delle condanne peggiori mai esistite. Purtroppo il dio del Caos aveva
ragione.
Cleo
era stata condotta fuori l'uscita del museo dalla Dottoressa
Vanderwheele. Era preoccupata e confusa. Molti si chiedevano cosa fosse
successo. Improvvisamente, videro Taj spalancare le porte
dell'ingresso. << Tutto risolto. >>,
asserì col sorriso sulle labbra. Sapeva fingere benissimo.
<< C'è stata...un'aggressione.
>>, disse. Poi fece un cenno a Cleo come per
tranquillizzarla, e tranquillizzarsi a sua volta. << Il
colpevole è stato preso. Grazie di essere stati qui oggi.
>>Tutti rimasero esterrefatti, poi applaudirono con
gioia. Mentre Tutenstein si allontanava, Cleo gli corse dietro.
<< Aspetta, Taj...>>, lo
richiamò. << No, Cleo, devo andare!
>>, la bloccò con un gesto della mano, senza
darle a vedere la sua stanchezza e il suo tormento. La
ragazza sospirò dispiaciuta mentre lo osservava andare via.
Jake
riprese conoscenza in ospedale. Cleo era accanto a lui. Finire
all'ospedale non era più una novità per lei. Ci
aveva fatto l'abitudine! << Ma...Cleo...che ci fai qui??
Che ci facciamo qui?? >>, chiese lui spaesato.
<< Sei venuto a trovarmi all'Inaugurazione del Museo, per
la riapertura delle Sale Egizie...>>, cercò di
rinfrescargli la memoria lei. Lui la guardò sorpreso.
<< Davvero?? Non ricordo nulla...Ho per caso fatto
qualcosa di male?? Se sì, l'ho completamente cancellato...Mi
dispiace tanto...>>, le confessò. La ragazza
cambiò espressione: quelle parole la sconvolsero. A quel
punto, prese una decisione. << Ehm, si è fatto
tardi, io vado. >>, fece per alzarsi, ma lui la
afferrò per il polso. Lei sussultò per quel
gesto, e lo fulminò con lo sguardo. Egli si rese conto, e
mollò la presa. Quando lei arrivò alla porta, lui
continuò: << Volevo chiederti scusa per quello
che ti ho detto e fatto, io...volevo chiederti se potevamo tornare ad
essere quello che eravamo stati...>>, ma lei lo
interruppe: << Non ricordo nulla. Ho cancellato. >>.
Ma quello non si arrese: << Io sto per ripartire, che ne
dici se domani ci andiamo a prendere qualcosa insieme??
>>. Lei si bloccò sull'uscio,
riflettè per qualche secondo, poi pensò che non
ne valesse più la pena, inoltre non avrebbe potuto lasciare
Taj solo! Così si voltò e rispose:
<< Mi dispiace, non posso più. Sono impegnata.
>>. << E' un addio? >>,
chiese lui affranto. Lei esitò per un attimo, poi rispose
secca: << Sì, mi dispiace. >>, e
si richiuse la porta alle spalle. Le risposte di Jake non l'avevano
soddisfatta abbastanza. Era dispiaciuta di aver chiuso con lui, ma
forse era meglio così. Aveva altro a cui pensare...altro da scoprire.
Si
addormentò presto, senza neanche aver cenato. Qualcosa,
però, la fece svegliare all'improvviso: avevano bussato alla
porta. Cleo sobbalzò. Chi è che rompeva le
scatole in piena notte?? Cos'altro doveva accadere??! Si
alzò dal letto di malavoglia, scese le scale al buio
barcollando per la stanchezza, e raggiunse la porta d'ingresso. Quando
la aprì, si ritrovò davanti una persona che non
avrebbe mai immaginato andasse a trovarla: Taj ! Egli la guardò
da capo a piedi, facendo trasparire un lieve imbarazzo. La ragazza era
impresentabile: era scalza, aveva solo una camicia da notte, la faccia
assonnata e i capelli tutti arruffati! Cercò di darsi un
tono, imbarazzata anche lei. << Ehm...Cosa
c'è?? >>, gli domandò. Lui si
schiarì la voce, e mormorò: <<
Volevo accertarmi che tu stessi bene! >>. Cleo rimase
sorpresa. << Oh...ah, ora va tutto bene. Volevo
ringraziarti oggi, ma...>>, balbettò.
<< Ehm, si, scusami se ti ho salutata frettolosamente!
Comunque spero di essere arrivato giusto in tempo prima
che...>>, ovviamente si riferiva alla tentata violenza.
<< Sì, giusto in tempo!! >>, lo
interruppe Cleo in difficoltà. << Devi dirmi
qualcos'altro?? >>, gli chiese. <<
S-sì, ti ho portato una cosa. >>, e
così dicendo, le porse quello che le sembrò un
piccolo rotolo di papiro. "E te pareva!!", pensò la ragazza.
Altri compiti per lei!! << E' in geroglifico. Niente che
riguardi il lavoro. Consideralo...un regalo!
>>, continuò lui abbozzando un sorriso. Cleo
rimase senza parole. << Ora devo andare!
>>, terminò il ragazzo, e scappò
via. La ragazza chiuse la porta, aprì il rotolo, e vide un
papiello! Si mise le mani tra i capelli, sospirò, e lo
lasciò sul mobiletto all'ingresso. Era troppo stanca per
tradurlo! Risalì in camera, e tentò di
riaddormentarsi. Beh, doveva ammettere che quel ragazzo aveva fatto una
cosa carina, salvandola! Doveva essergliene grata! Taj la sorprendeva
ogni giorno di più.
<<
Mio Signore, cosa c'è scritto su quel rotolo di papiro??
>>, gli chiese Luxor. << Lei lo
capirà. >>, rispose il faraone con sentimento.
<< Mmh...non sapete ancora esprimere a parole i vostri
sentimenti, vedo! Perchè?? In fondo Cleo è sempre
stata una vostra amica...! >>, osservò il
gatto. << Lei non è un'amica qualunque!
>>, controbattè il giovane. <<
Paura di essere rifiutato??>>, azzardò Luxor.
Tutenstein abbassò lo sguardo. I suoi occhi esprimevano
inquietudine e rimpianto. Quanto tempo avrebbe avuto ancora?
Rieccomi qui dopo tanto tempo!!
Scusatemi se ho aggiornato solo ora, ma ho avuto dei problemi!! Non
abbandonatemi, questa storia deve continuare!! Alla prossima!! :-*
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