La redenzione di Harris

di Meramadia94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non tutto va secondo i piani ***
Capitolo 2: *** Una terribile notizia ***
Capitolo 3: *** I rimorsi del capitano ***
Capitolo 4: *** Piano di battaglia ***
Capitolo 5: *** L'arresto dei Wild Phantom ***
Capitolo 6: *** Un risveglio non molto piacevole ***
Capitolo 7: *** La bomba esplode ***
Capitolo 8: *** Doppia, anzi tripla sorpresa ***
Capitolo 9: *** Le scuse ***
Capitolo 10: *** Punto di svolta ***
Capitolo 11: *** La scelta ***
Capitolo 12: *** Una situazione pericolosa ***
Capitolo 13: *** Un buon poliziotto ***
Capitolo 14: *** Corsa disperata ***
Capitolo 15: *** Stato di crisi ***
Capitolo 16: *** Salvataggio ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Non tutto va secondo i piani ***



Alla Scuola di polizia iniziava una nuova e impegnativa giornata.
Certo, il mestiere del poliziotto non era mai semplice e a volte risultava pesante... ma con Harris a dirigere le operazioni che faceva odiare quel lavoro a Mahoney e ai suoi amici, era davvero impossibili.
Quella mattina il capitano Harris stava dando alle sue care (?) e adorate (?) matricole istruzioni su una pericolosa banda di ladri che si facevano chiamare i ''Wild Phantom'' e che da tre settimane stavano terrorizzando la città.
-Bisogna prenderli e metterli dentro il prima possibile... e con prima possibile intendo prima dell'arrivo del governatore, ossia tra due...- disse Harris voltandosi verso verso la lavagna dove era appesa la mappa della città.
''Adesso faccio canestro, ragazzi...''- borbottò Mahoney appallottolando un foglio di carta e lanciandolo verso il cesto dell'immondizia dietro la scrivania, ma...
Sfortuna delle sfortune: Harris si voltò proprio in quel momento e si beccò la carta proprio sul naso.
Mentre l'ufficiale fissava il suo subalterno con l'espressione tipica di drago che stava per sputare fuoco, Mahoney si era portato le mani alla bocca con un espressione di puro terrore sulla faccia.
-Sembra che una persona sia in guai grossi...- lo schernì Proctor.
-Oh, puoi giurarci...- sogghignò Harris-Mahoney.... tra dieci minuti esatti ti voglio nel mio ufficio!-
-A mia difesa posso dire che stavo cercando di prendere l'unico quartiere che non è stato ancora preso di mira e....- disse Mahoney con la sua aria sbarazzina.
Harris lo aggredì -Poche ciance, le tue scuse non mi interessano. Dieci minuti. Nel mio ufficio.- disse Harris uscendo seguito da Proctor.
-Stavolta l'hai fatta grossa, amico...- gli fece notare Jones.
-Brutta storia...- aggiunse Hightower.
-Ah, rilassatevi ragazzi...- disse Mahoney alzandosi per dirigersi al ''patibolo''-'' tanto se la sarebbe presa con me anche se fosse stato qualcun'altro.-
...
...
...
-Per questa volta sarò indulgente con te.- disse Harris, stupendo non poco sia Proctor che Mahoney, il quale si aspettava come minimo una sospensione illimitata per la '' bravata'' appena commessa. E per quanto gli costasse ammetterlo, sarebbe stata una punizione meritata. In fondo stava pur sempre '' giocando'' non solo mentre era in servizio, ma anche durante una riunione. Non avrebbe mai pensato di cavarsela a buon mercato. 
- Se fosse per me, ti sospenderei fino a quando Febbraio non avrà trentuno giorni...- fece Harris - ma il comandante Lassard ha deciso di affidare a te il compito di catturare i Wild Phantom.- 
'' Che Dio benedica quel sant uomo...'' pensò Mahoney - Ok... il tempo di organizzare un piano con la mia squadra e...- 
- Alt.- fece Harris - Lassard vuole che te ne occupi da solo.- 
Proctor e Mahoney lo guardarono poco convinti. 
- Signore, con tutto il rispetto...- fece Mahoney - La procedura vieta di condurre un'azione in solitaria...- 
- Si lo so... ma il comandante Lassard ha assicurato che tu sei perfettamente in grado di risolvere questo problema, non vorrai contraddire un superiore, spero per te!- fece il capitano mostrandogli un documento riportante la firma del comandante Lassard e che riportava parola per parola tutto quello che Harris gli aveva appena detto. 
- Ma signore, il regolamento...-tentò Proctor. 
- Gli ordini sono ordini.- fece Harris - ma se preferisci puoi passare il resto della settimana a pulire gli armadietti in vista dell'ispezione... CON IL SOLO AUSILIO DI UNO SPAZZOLINO DA DENTI!!!-
- Va bene va bene, d'accordo.- fece Mahoney - Stia tranquillo. Risolvo il problema in men che non si dica.- fece Mahoney uscendo dall'ufficio del capitano.
Harris sogghignò soddisfatto. 
- Signore, ma Mahoney ha ragione. Il regolamento vieta ad un agente di procedere con un'azione in solitaria... come è possibile che Lassard abbia autorizzato una cosa simile....?-
Harris rise.
- Chi ti dice che l'abbia fatto?- fece Harris - è un piano geniale della mia mente geniale per liberarmi una volta per tutte di quel bellimbusto e di quell idiota che lo protegge.- 
Lassard infatti non aveva ordinato ne tantomeno autorizzato un'azione in solitaria. Harris da tempo desiderava diventare comandante, ma vi erano due grossi ostacoli per ottenere quel risultato. Il primo era Lassard, che nonostante non fosse particolarmente sveglio, acuto ed intelligente aveva la straordinaria dote di piacere alle persone al primo impatto e di guadagnarsi la loro fiducia.  Cosa di cui Thaddeus Harris era largamente sprovvisto. 
Il secondo era proprio il sergente Mahoney. Il prediletto di Lassard e che con la fortuna sfacciata riusciva sempre ad ottenere dei risultati e a ricevere onori che a suo dire non gli spettavano, e che come il '' vecchio barbogio'' aveva bisogno di aiuto o di assistenza, Mahoney accorreva subito. 
Se voleva fare carriera doveva liberarsi di entrambi. Ed aveva studiato un piano.
- Rifletti Proctor...- fece Harris - Se il capo della Polizia ed il sindaco dovessero venire a sapere che un poliziotto non è riuscito a fare il suo dovere, verrebbe messo a riposo per Dio solo sa quanto tempo... e l'ufficiale che gli ha permesso di svolgere un'azione in solitaria verrebbe cacciato all istante... ed a quel punto subentro io.- 
Un piano molto semplice da mettere in atto. Aveva fatto firmare l'ordine che aveva mostrato a Mahoney a Lassard dicendogli che si trattava di una richiesta di ferie per un cadetto che non vedeva la sua famiglia da moltissimo tempo, e rubando al professore un modulatore di voce, aveva finto di essere Lassard con sindaco e capo della polizia assicurando loro che il sergente Mahoney sarebbe sicuramente riuscito a catturare i Wild Phantom. 
Solo che non ci sarebbe riuscito. Lassard quasi sicuramente sarebbe stato rimosso dall'incarico per aver permesso ad un cadetto di '' fare l'eroe'' in solitaria, e a quel punto sarebbe subentrato lui. E la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato sospendere Mahoney e compagni a tempo indeterminato. Un piano perfetto. Solo che non aveva fatto i conti su quanto imprevedibile potesse essere il corso degli eventi.
E che qualunque azione, anche la più a lungo meditata e valutata, non era priva di imprevisti e conseguenze spiacevoli. 
...
...
....
- Scusa Jones...- fece Mahoney mentre era di pattuglia con il collega, procedendo nella direzione del quartiere dove la banda non aveva ancora colpito - A te non pare strano che Lassard mi abbia chiesto di occuparmi da solo di quella gente?- 
Jones fece cenno di no con la testa - No, anzi.-
- Che vuoi dire?- 
- Beh, ti stima molto. Come tutti del resto.- fece Jones - e ti dirò di più. Sai cosa dicono i ragazzi, Hooks e Callahan? Che Lassard dovrebbe mettere te a dirigere il distretto.- 
- Dai, ora non esagerate...- fece Mahoney guardando altrove. 
- E hanno ragione se vuoi la mia opinione.- fece Jones - Sei sveglio, acuto, benvoluto da tutti, e quando si tratta di svolgere il tuo lavoro o dare una mano ad un collega non ci pensi un momento.- nulla da spartire con Harris. Nonostante tutti loro cercassero di mostrargli e di portargli rispetto, nessuno poteva dire di stimarlo. Harris non era dotato di particolare intelligenza, non ispirava simpatia a nessuno ( persino il capo della polizia ed il sindaco a volte sembravano non gradire molto la sua compagnia), tendeva a delegare il lavoro soprattutto quando era faticoso o pericoloso a chiunque gli capitasse a tiro e vi era stata più di un'occasione in cui Zed,House, Sweetchuck, Tuck e lo stesso Mahoney si erano ritrovati nei guai ed il loro superiore, anzichè aiutarli ed offrire loro supporto, aveva voltato loro le spalle. 
Insomma, avrebbero potuto riempire innumervoli elenchi del telefono con le motivazioni per cui Mahoney sarebbe stato un ottimo capitano. 
- Ragazzi la vostra fiducia mi commuove ma...- fece Mahoney - dico davvero. Sto bene così. E poi mi piace troppo il lavoro sul campo, non ho voglia di ammuffire dietro ad una scrivania.- 
- Per quello una soluzione la possiamo trovare.- fece Jones - Tra un mesetto dovrebbe uscire il bando di concorso per diventare capitano. Perchè non ci provi? Saresti perfetto.- 
Mahoney fece per ribattere che Harris gli rendeva già la vita impossibile senza nessuna motivazione valida, e che non vedeva il caso di offrirgliene una su un piatto d'argento. Gli pareva di vederlo il capitano con la testa fumante che lo accusava di volerlo scavalcare, ma non fece in tempo. 
I Wild Phantom stavano scappando in quel momento da una gioielleria. 
- METTI LA SIRENA JONES!- 
Il collega non se lo fece ripetere. 
Li inseguirono fino ad un edificio non troppo lontano, che non vantava più di una decina di piani. 
- Tu rimani qui a sorvegliare l'ingresso principale, io li inseguo. Avrò la trasmittente accesa- fece Mahoney scendendo dall'auto per lanciarsi all'inseguimento. Grazie agli effetti sonori del collega e l'ausilio di un megafono riuscì ad accerchiarne uno sul tetto. In fondo gli bastava averne uno in mano per costringerlo a cantare come un canarino. 
- Ti dichiaro in arresto, buffone.- fece Mahoney puntandogli contro l'arma d'ordinanza - vieni con me senza fare storie, sei circondato.- nel dir così si distrasse un attimo per parlare alla ricetrasmittente - Qui è Mahoney, ho preso uno dei... EHY!- quell'attimo di distrazione gli costò molto caro. Il criminali gli andò contro per strappargli di mano la pistola... e purtroppo durante la collutazione per riprendere il possesso dell'arma... 
BANG!
Il dolore esplose lancinante nel fianco destro. Il poliziotto a poco a poco mollò la presa, sentendo le gambe farsi sempre più molli. Aveva freddo e a poco a poco i rumori, gi odori, le sensazioni si facevano sempre più distanti. 
- MAHONEY!- urlò Jones accorrendo. Sentì due braccia tremanti che lo sollevavano. 
- Mahoney... che è successo???- urlò il collega scuotendolo piano per poi inorridire nel vedere la blusa del collega macchiarsi di rosso vermiglio - Ook... Mahoney, sta tranquillo ok? Rilassati e respira piano. Ti porto subito in ospedale. Tu non ti addormentare però ok?- fece per poi tirarlo su lentamente.
...
...
...
Alla meglio era riuscito a portarlo in macchina ed aveva inclinato completamente il sedile del passeggero per farlo strare più comodo. 
Per avere la strada sgombra dal traffico aveva riprodotto il rumore di un carro armato in transito.
- Rimani sveglio Mahoney...- fece Jones continuando a guidare senza smettere di lanciare un occhio al collega ferito sul sedile del passeggero. Mahoney era in stato di semi-incoscienza, mentre tamponava alla meglio il fianco ferito con un asciugamano che si stava macchiando di sangue- siamo quasi all'ospedale...- 
- J-j-jones...- fece Mahoney con un filo di voce. 
- Dimmi.- fece il poliziotto impegnato alla guida.
- Mannaggia a me...- fece Mahoney - dovevo accettare l'offerta e pulire gli armadietti...altro che retata...- 
Jones sorrise. 
Anche da ferito non aveva perso la voglia di fare dell humor. Pensò che in fondo la ferita non doveva essere così grave. O almeno se lo augurava. 
Non perse nemmeno tempo a parcheggiare una volta arrivato all'ospedale. Scese dall'auto ed aiutò Mahoney a scendere. Fortuna voleva che proprio lì davanti vi fossero due portantini con la barella. Furono loro ad aiutare il poliziotto a stendersi sulla lettiga, mentre Jones stringeva convulsamente il braccio dell'amico per non dargli l'impressione di essere solo. 
- Non mollare mi hai capito?- fece Jones senza abbandonare il capezzale del collega ferito, che nel frattempo aveva ceduto al sonno. 
- Agente per favore, rimanga fuori...- fece uno dei paramedici.
- No, non me ne vado, è un mio amico, voglio restargli vicino...- fece Jones. 
- E allora ci lasci tentare di salvargli la vita.- fece l'altro paramedico allontanandolo. 
Le porte della Operating Room si chiusero. 
Jones prese la ricetrasmittente per informare Hooks e gli altri di quanto accaduto ma poi ci ripensò. Non era una cosa che poteva dire per telefono o per mezzo di un qualunque apparecchio. 
'' Ti lascio solo per qualche minuto amico... il tempo di avvertire gli altri  e di portarli qui.'' 

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Capitolo 2
*** Una terribile notizia ***


- PROOOOOOOCTOOOOOOOR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- 
L'urlo furibondo di Harris riportò il tenente Proctor alla realtà scuotendolo dai suoi pensieri. Non riusciva a togliersi dalla testa il piano del suo superiore. Un piano molto semplice, non particolarmente cervellotico, e dall'esito abbastanza scontato: Lassard non ci avrebbe fatto una bella figura passando da comandante che delegava un unico poliziotto ad una missione... ma non poteva fare a meno di essere preoccupato. 
Non tanto per il timore che il piano fallisse, che l'avanzare di grado del capitano saltasse, e di conseguenza anche la promozione che gli aveva promesso, quanto lo era per il fatto che anche il piano più perfetto a volte poteva deragliare. 
Come poliziotto sapeva infatti che la principale causa di morte o di incidente per i poliziotti era appunto l'eccesso di fiducia  nelle proprie capacità, o la mania di '' fare l'eroe''. La sua preoccupazione era che a Mahoney potesse succedere qualcosa del genere. 
- Si può sapere dove avevi la testa? Su Marte?- fece Harris - è un'ora che mi sgolo.- 
- Mi scusi signore stavo solo pensando.- 
- Tu che pensi? Ora si che mi allarmo.- fece Harris - e a cosa, di grazia?- 
- Signore, non ho dubbi che il suo sia un buon piano, ma non pensa sia troppo pericoloso per Mahoney? Voglio dire, e se si facesse male?- 
-Sciocchezze, Proctor!- gli urlò addosso Harris - Mahoney ha sempre avuto una fortuna sfacciata, se l'è sempre cavata in ogni situazione!-
-Sì, forse ha ragione. Mi sto preoccupando per niente...- ma non fece in tempo a terminare la frase che Jones quasi li investì entrambi, entrando nel distretto di volata. 
Harris fece per urlargli contro.. ma quello che udì poco dopo nella sala comune, dove tutti i cadetti si rifugiavano per pranzare assieme, lavorare a qualche caso o scambiare due parole lontano dal suo sguardo o da quello di Proctor gli gelò il sangue nelle vene. 
- Ragazzi!!!- fece Jones bianco come un lenzuolo e con una voce che tremava - è... è... è successa una cosa terribile...- 
Tuck intervenne - Agente, riprendi il controllo, nervi saldi e dicci cosa è successo...- 
- Tuck lascia perdere, la faccenda è seria...- fece Jones - Mahoney... gli hanno sparato!
Nella stanza sembrò essere esploso un fulmine... solo che questa volta gli effetti sonori di Jones non c'entravano affatto.
Hightower si alzò in piedi di scatto - COSA????-
Zed, che fino a poco tempo prima stava allegramente parlando con Sweetchuck su SkizzoBoy e SuperCop, i loro supereroi preferiti, perse all'istante il buonumore e fece con un filo di voce - No... non è possibile, non ci credo.- 
Callahan urlò - Ma come è successo?- 
Jones bevve un sorso d'acqua per calmarsi e spiegò - Stava cercando di disarmare uno dei banditi, credo che sia partito un colpo per sbaglio e adesso è in ospedale, sta molto male...- 
Hooks fece con il suo vocino stridulo ma deciso - Che aspettiamo, dobbiamo andare da lui, subito!- 
- Si giusto!- fece House. E nel dir così tutti ed otto i poliziotti si precipitarono dapprima fuori dal distretto per poi prendere le relative auto e motociclette di servizio per andare di volata in ospedale. A nessuno di loro era venuto in mente di avvertire Harris e tanto meno chiedere il permesso di assentarsi almeno sino a quando non avrebbero avuto la sicurezza matematica che il loro amico sarebbe uscito dall'ospedale con le sue gambe. Nessuno di loro aveva tempo ne voglia di discutere di procedura.
Quello che nessuno di loro immaginava era che Harris e Proctor avessero udito la loro conversazione. 
Il primo era diventato pallido come un lenzuolo nell'udire che il suo subalterno fosse in ospedale, in gravi condizioni, il secondo se si poteva era ancor più pallido del capitano. 
- Signore... ho idea che il suo piano non sia andato proprio come doveva...- 
- Ma va figurati... esagerano sempre lo sai...- fece Harris con nochalance, ma intanto aveva le mani che tremavano, ben nascoste dietro la schiena - sarà un graffietto, un livido, una storta e pensa di approfittarne per prendersi dei giorni di riposo..- 
- Signore, Jones sembrava sinceramente preoccupato...- 
- Balle.- fece Harris - Non ci casco... e se vuoi te lo dimostro apertamente, andiamo in ospedale e vedrai se non lo troveremo al bar dell'ospedale mentre fa una pausa non autorizzata.- 
...
...
...
Purtroppo le speranze del capitano Harris erano destinate ad essere vane. Quando i cadetti arrivarono in ospedale, chiesero subito all'accettazione del pronto soccorso notizie circa un poliziotto ferito in un conflitto a fuoco. La ragazza di turno li indirizzò alla sala operatoria.
La luce al neon era ancora accesa. Segno che l'operazione era ancora in corso. 
- Meglio mettersi comodi...- fece Callahan prendendo posto - sarà... una cosa lunga...- 
- E' colpa mia ragazzi...- fece Jones ingoiando per ricacciare indietro le lacrime che sentiva combattere per uscire fuori - solo mia.- 
- No, non dirlo...- fece Sweetchuck  sedendosi vicino a lui, mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo- Tu... tu non hai nessuna colpa...- 
Jones si alzò di scatto - Si invece! Voi non capite... io ero lì!  Anche se Mahoney stava svolgendo un'azione in solitaria, io ero lì e avrei dovuto fare qualcosa quando ho visto che era in pericolo! È tutta colpa mia! Se gli dovesse succedere qualcosa, io...-
Tack gli si portò accanto per confortarlo - Contegno, agente. Mahoney ha deciso di diventare poliziotto, volontariamente. Quando ha deciso di andare fino in fondo, ha accettato tutti i pro ed i contro.-
- Come tutti noi del resto.- fece Hightower. Mahoney, a ben vedere era l'unico che si era ritrovato all'accademia per '' cause di forza maggiore''. Lui, Hooks, Zed, Sweetchuck, Tack, Callahan, House avevano deciso da soli, in totale e libera autonomia di diventare agenti di polizia, approfittando di particolari circostanze, per realizzare quello che davvero volevano fare nella vita. Mahoney invece alla scuola c'era finito per '' punizione'' dopo aver reagito ad una provocazione. Solo dopo un periodo alla scuola aveva deciso di intraprendere la carriera di poliziotto. 
E nel momento in cui aveva scelto che la divisa blu sarebbe stata il suo futuro, aveva accettato tutti i rischi che questa comportava.
- E' inutile stare qui a commiserarsi... Mahoney non vorrebbe questo.- fece Callahan. 
- L'unica cosa che possiamo fare per lui in questo momento è aspettare... e fargli capire che siamo qui per lui.- fece Hooks.
- Affermativo, agente Hooks.- fece Tack pulendo distrattamente e nervosamente il suo bazooka - solo che aspettare non è mai stato il mio punto di forza.- 
...
...
...
L'operazione durò altre due ore. 
Gli otto cadetti saltarono in piedi come pupazzi a molla quando videro uscire il chirurgo. 
- Chi è qui per il sergente Mahoney...?- fece il medico. 
- Tutti.- fece Jones-  Allora, ci dice come sta?-
Il medico disse con tono pacato e fermo - Abbiamo estratto il proiettile e bloccato l'emorragia. L'operazione in sè è riuscita perfettamente...- 
I poliziotti ripresero a respirare. 
- Tuttavia...- fece il medico - durante l'intervento ci sono state delle complicazioni. Per alcuni secondi il flusso di sangue al cervello si è interrotto... abbiamo dovuto indurre il coma farmacologico. Era l'unico modo per salvargli la vita.- 
Quelle parole ebbero sui presenti lo stesso effetto di una frustata, una coltellata, un'umiliazione pubblica, dell'essere investiti da un camion e l'essere sciolti nell'acido. Il tutto contemporeanamente.
- M-ma...- fece Harris, l'unico che fino a quel momento era rimasto in silenzio, come pietrificato dal corso degli eventi - si... si riprenderà vero?- 
- Temo di non essere in grado di rispondere a questa domanda...- fece il medico - Solo il tempo potrà dirlo... ma se volete uno di voi può vederlo.... capitano, se vuole...- 
Harris tentennò, non sapendo bene cosa dire - Beh... io a dire il vero...- 
- Signore...- fece Jones intervenendo - Se permette vorrei andare io.-
- Certo...- fece Harris quasi atono. 
Jones prese un camice e si diresse verso la terapia intensiva. Mahoney era steso su un letto, le braccia lungo i fianchi, con la mascherina per l'ossigeno sul viso, gli occhi ermeticamente chiusi, attaccato alla macchina per l'elettrocardiogramma e ad un respiratore. 
Non sembrava nemmeno lui. Lui, sempre così allegro, pieno di vita, di energie, di voglia di darsi da fare... non ce la faceva a considerarlo una persona in coma. O morta. 
- Mahoney?- fece Jones avvicinandosi a lui - Ascolta... io non so se riesci a sentirmi... ma sono qui per farti una promessa... sai... mi sono appena reso conto che tu ti sei sempre preoccupato di noi... ci hai aiutato ad uscire dai guai in più di un'occasione, quando Tack, Zed, Sweetchuck ed House erano ingiustamente accusati tu non ti sei tirato indietro per scagionarli, pure se te lo avevano vietato... quando sono entrato in crisi mi sei stato vicino...  ma mi sono anche accorto che io, e gli altri non abbiamo mai avuto modo di fare qualcosa per te... adesso però te lo giuro... quei delinquenti noi li prendiamo. Li sbattiamo in galera e buttiamo via la chiave, inclusa quella di riserva...gliela faremo pagare molto cara. 
Però tu ti devi svegliare... quel giorno ci devi essere. Andiamo amico, lo so che non ti piace essere messo in panchina... stavolta devi farcela assolutamente, capito?- 
Ed in quel momento, Larvell Jones giurò a sè stesso che se l'amico non avesse dovuto farcela, come non era riuscito a proteggelo, potevano star certi che l'avrebbe vendicato. 

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Capitolo 3
*** I rimorsi del capitano ***


- Quindi....- fece il capo della polizia - è in condizioni molto gravi.- 
Il capo della polizia ed il sindaco erano stati prontamente informati sull '' incidente'' occorso al sergente Mahoney e si erano precipitati nell'ufficio del comandante Lassard, convocando anche Harris e Proctor, per farsi spiegare con dovizia di particolari come fosse stato possibile un simile accaduto. 
Harris per un momento aveva avuto il terrore che avessero scoperto il suo inganno, ma per fortuna il capo sembrava anni luce dal capire che aveva ingannato Lassard facendogli firmare un ordine per un'azione praticamente suicida facendolo passare per una richiesta di congedo... e che era stato lui a parlare con il sindaco imitando Lassard. 
- Ehm... si capo.- fece Harris - Purtroppo per ora pare che non ci siano molte speranze...- 
Il capo guardò di traverso Lassard. 
- Comandante sarò chiaro... questo non doveva accadere.- fece il poliziotto. 
-  Beh.. ecco... si, sono d'accordo con lei...- fece Lassard confuso. Francamente non riusciva a capire come diavolo avesse fatto ad autorizzare un'azione solitaria... però sull'autorizzazione c'era la sua firma... quindi DOVEVA averla autorizzata lui - io.... non so davvero come sia successo....- 
Harris tacque. Secondo il suo piano quello sarebbe stato il momento in cui avrebbe commentato, tronfio come un tacchino -'' E' successo perchè lei non solo non presta attenzione a quello che le capita da firmare, ma ha anche una fiducia immotivata verso persone che fanno i poliziotti basandosi su quello che vedono alla televisione.''- ma non ne ebbe il coraggio. 
Non poteva fare a meno di pensare a cosa aveva fatto... ok che Mahoney non gli piaceva, ma non aveva mai voluto che gli accadesse una simile disgrazia. 
Proctor lo guardò come per chiedere '' Che dobbiamo fare signore?''. Il capitano gli pestò un piede per intimargli il silenzio. 
- Ormai è inutile piangere sul latte versato.- fece il sindaco - tutto quello che possiamo fare è sperare che il sergente Mahoney si riprenda quanto prima.- 
- Ce lo auguriamo tutti.- fece il comandante - è una di quelle persone che fanno bene alla società.- 
In quel momento si sentì bussare alla porta. 
- Avanti.- fece Lassard.
Nell'ufficio entrarono Jones, Tack, Callahan, Hooks ed Hightower. 
- Oh, ecco i miei ragazzi...- 
Gli agenti salutarono il sindaco ed il capo della polizia, prima che questi si informasse - Dite, come sta il sergente?- 
- Non bene purtroppo.- fece Hightower - Hanno estratto la pallottola e ridotto l'emorragia, ma purtroppo ci sono state delle complicazioni... è in coma farmacologico.- 
- Sono mortificato ragazzi miei...- fece Lassard - Avrei dovuto stare più attento...- fece Lassard asciugandosi gli occhi lucidi - non vi biasimerei se mi chiedeste di lasciare l'incarico...- 
- Si, sarebbe la cosa giusta da fare...- fece il sindaco - ma al momento la cosa importante è che il sergente si riprenda. Decideremo con lui cosa fare...- 
- Capo, noi eravamo venuti per chiederle una licenza a rotazione.- fece Tack. 
Il capo fece - In che senso?- 
- Mahoney prima di essere un nostro collega, è il nostro migliore amico.- fece Jones - E quei delinquenti devono essere puniti per quello che hanno fatto.- ed era abbastanza chiaro che non si stava riferendo alle rapine e agli atti di vandalismo. La città si poteva aggiustare, bastava rinunciare ad una parata o ad uno stadio nuovo, soldi e gioielli potevano essere recuperati. Ma la vita umana, una volta persa, non si poteva più recuperare. E nessuno di loro poteva accettare che la vita persa, in quel caso, fosse quella di un uomo buono, gentile e generoso come il loro collega. 
- Quello che le stiamo chiedendo...- fece il tenente Callahan - E' di concederci, a turno una licenza: mentre un gruppetto rimane in ospedale con Mahoney, l'altro investiga e da la caccia a quei lestofanti.- 
- Al momento in ospedale ci sono Zed, House e Sweetchuck, signore.- fece Hooks. 
- Non so cosa dire...- fece il capo - il regolamento vieta ad un poliziotto di investigare su un caso in cui è emotivamente e direttamente coinvolto... figuriamoci poi otto poliziotti che indagano su un caso in cui...- 
- Signore, con tutto il rispetto...- fece Higtower - Se mette su questo caso qualunque altro poliziotto, quello per quanto abile  che sia non avrà mai la motivazione nel prendere quei delinquenti come ce l'abbiamo noi.- 
- Signore.- fece Tack - se non ci concede una licenza rotatoria ed il permesso di seguire questo caso, ci prenderemo un'assenza per malattia ed indagheremo per conto nostro.- 
Lassard, Harris, Proctor, il capo della polizia ed il sindaco li guardarono come se fosse spuntata loro un'altra testa.
Il capo andò verso di loro dicendo.
- Fatemi capire... voi avete intenzione di contravvenire agli ordini, di mentire ad un superiore, vi state ammutinando...- fece il capo - e me lo venite a dire in faccia, alla presenza del sindaco, per di più?- 
- Affermativo signore.- fece Tack. 
- Mahoney per noi lo farebbe.- fece Callahan - con o senza permesso.- 
- Posso confermarlo.- fece Proctor. 
A quel punto intervenne il sindaco, con un sorriso lieto - Signore... le chiedo di dar loro ciò che chiedono. Se lavorano al caso autorizzati, almeno avremo la certezza che saranno in grado di chiedere e di ricevere supporto. 
Non abbiamo bisogno di un altro agente in ospedale ed in fin di vita.-
Jones prese la parola, con un sorriso che sapeva di gioiosa incredulità - Signore ha la mia parola: osserveremo tutte le procedure necessarie, nessun colpo di testa. Abbiamo già in mente un piano.-  fece Jones uscendo dall'ufficio seguito a ruota dai suoi amici. 
- Ne sono convinto.- fece il capo della polizia. 
- Buona fortuna ragazzi miei...- fece Lassard - E tornate sani e salvi.- 
...
...
- Capitano Harris, permette una parola?- fece il capo della polizia dopo che il sindaco se ne fu andato. 
Harris si congelò sul posto, terrorizzato come non mai dall'idea che il capo avesse iniziato a sospettare che Lassard fosse del tutto estraneo a quella vicenda, e che sospettasse di lui.
- S-si...?- fece Harris ostentando sicurezza. 
Il capo della polizia lo guardò lieto in volto - Ci tenevo solo a farle i miei complimenti. So che quando Mahoney era allievo della scuola, lei era il suo istruttore.- 
- Ehm si...- fece Harris - un allievo di cui non ci si dimentica tanto facilmente...- 
- In tutti i sensi, signore.- fece Proctor per poi beccarsi un'occhiataccia. 
- E bisogna ammettere che con lui ha fatto un ottimo lavoro.- fece il capo - Ad insegnare le procedure di polizia, i regolamenti, a caricare e scaricare un'arma sono capaci tutti... ma non tutti sono capaci di formare agenti che sanno ispirare una tale lealtà nei propri colleghi come quella che ispira il sergente Mahoney.- 
- Già beh... non è proprio tutto merito mio...- fece Harris imbarazzato.
- Non sia modesto Harris.- fece il capo - All'alto comando stanno cercando un nuovo commissario di polizia. E credo che lei sia la persona più qualificata per ricoprire questo incarico. C'è bisogno di un alto ufficiale che sappia formare agenti che oltre ad essere bravi poliziotti, sappiano anche ispirare fiducia, leatà e senso di collaborazione nei colleghi e nella cittadinanza.- 
- Signore, beh, io non so cosa dire...- fece Harris sempre più imbarazzato. 
- Dica solo di si.- fece il capo - appena avremo catturato i Wild Phantom, invierò subito la richiesta per la sua promozione al comando.- fece il capo allotanandosi, lasciando un basito Harris. 
- Beh, complimenti signore.- fece Proctor - il suo piano ha funzionato... non come aveva immaginato, ma il risultato è incredibile.- 
- Già...- fece Harris per poi recuperare la sua solita boria - Che ti aspettavi Proctor, io cado sempre in piedi!- 
- Peccato solo per Mahoney...- fece Proctor - insomma, lui è quello che sta pagando il prezzo più alto per questo...- 
- Balle.- fece Harris - quello ha una fortuna sfacciata. Se la caverà, come ha sempre fatto, ma se pensa che questa assenza per malattia gli venga retribuita se la scorda...- fece Harris allontandosi di corsa.
Per la prima volta, non riusciva a gioire del fatto che gli fossero stati attribuiti dei meriti non suoi. Voleva far cacciare Lassard e non vedere Mahoney per il resto della sua vita, ma non aveva mai voluto nemmeno per un secondo che uno dei due si facesse male in modo irreparabile. 
E adesso Mahoney stava morendo, in un letto d'ospedale, per causa del suo piano... e lui si era preso persino il merito di aver formato un ottimo poliziotto.
Per la prima volta in vita sua, avrebbe voluto che il pavimento si aprisse sotto i suoi pedi e lo ingoiasse.
'' Mio Dio... ma che ho fatto....?''

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Capitolo 4
*** Piano di battaglia ***


Due ore più tardi, dopo aver chiesto al capo della polizia che venisse loro concessa una '' licenza a rotazione'', oltre che il permesso di lavorare sul caso dei Wild Phantom, Larvell Jones fece ritorno nell'ufficio del sindaco per rivelare nei dettagli il piano che avevano messo a punto per catturare i diretti responsabili di quello che era accaduto a Mahoney. 
Erano stati proprio i suoi compagni a decidere che il compagno di pattuglia del loro leader, sarebbe stato il loro comandante almeno fino a quando il sergente non fosse tornato alle sue funzioni. 
'' Non credo di essere tagliato per questa funzione...''- aveva obiettato Jones.
'' Mahoney pensava di si.''- aveva detto Higtower. 
'' Tutti noi lo pensiamo.''- fece Callahan -'' Tu e Mahoney state insieme quattordici ore al giorno. Se c'è una persona in questo distretto che veramente lo conosce, lui ed il suo modo di pensare, quello sei tu.''
Alla fine si era fatto convincere.
Sperava solo che quell'incarico non durasse a lungo.
- Il nostro piano è molto semplice capo.- fece Jones , al cospetto del capo della polizia e del sindaco - Niente di particolarmente complicato. Attireremo i banditi in una trappola.- 
- Che genere di trappola?- chiese il sindaco, curioso. 
- Sappiamo che i Wild Phantom prediligono banche, gioiellerie, furgoni porta valori... qualunque cosa abbia un valore economico superiore al milione di dollari.- fece Jones - quindi il piano è... di dar loro quello che vogliono.- 
I due lo guardarono storto.
- Agente...da lei ed i suoi compagni mi aspetto che freniate il crimine, non che facilitiate le cose ai banditi.- 
- Pensavamo ad una trappola.- fece Jones - Il mese prossimo se non erro sarebbe previsto il galà annuale per l'associazione dei gioellieri.- 
- Infatti.- fece il sindaco - E' uno dei galà più importanti dell'anno. Ci sarà anche un famoso gioielliere che approfitterà dell'evento per esporre le sue ultime creazioni.... ehy un momento, non vorrete attirare lì quei delinquenti, con il rischio che possano fuggire con milioni in pietre preziose!- 
Jones  si trattenne dal dirgli che per quello che avevano fatto a Mahoney, erano ben disposti a correre il rischio che quei banditi rubassero qualche stupido sasso che come scopo avevano solo quello di abbellire qualche annoiata signora dell'alta società, ma lo tenne per sè. 
- Le chiedo di spargere in giro la voce che quest'anno il party verrà anticipato.- fece Jones - Solo che invece dei gioiellieri e di tutta la società che conta, tutti i presenti, ospiti, addetti al catering, e via dicendo saranno poliziotti in incognito.
Li attiriamo in un posto dove non vi è qualcuno che non sia un agente, e li prendiamo con le mani nel sacco.- 
- Capisco, ma se dovessero scappare, per qualche intoppo nel piano?- fece il sindaco - Non posso chiedere all'associazione gioiellieri di prestarvi i loro monili per un'operazione di polizia senza dar loro delle garanzie...- 
- Ho pensato pure a questo signore.- fece Jones mostrando al primo cittadino un ciondolo d'argento con al centro una pietra preziosa - Sembra un vero gioiello, invece è falsa. Useremo gioielli falsi, e al loro interno vi saranno nascosti dei cerca-persone micro-compiuterizzati inventati dal professore. Se anche dovessero scappare...-
-... beccarli sarebbe un gioco da ragazzi.- fece il capo con un sorriso sulle labbra - Un'operazione di polizia che non mette a rischio ne l'incolumità dei civili ne proprietà di valore. Un ottimo piano, devo farle i miei complimenti.- 
Jones fece un inchino di saluto tipo dei combattenti di karate prima di un incontro - Grazie signore.- 
Il capo della polizia si mise subito al telefono per chiedere all'accademia di polizia di prestargli quante più reclute possibili per far impersonare loro ospiti della festa tarocca, camerieri, addetti al catering e per un servizio di sicurezza. 
Per il posto da affittare avrebbe chiesto ad un amico, proprietario di una grossa catena di alberghi, di prestargliene uno per una giornata.... ovviamente dopo avergli garantito che la proprietà non avrebbe subito danni durante l'operazione di polizia. 
Dovevano solo organizzare il tutto.
...
...
...
- Buone notizie.- fece Jones - Il capo della polizia ci ha dato carta bianca.- 
Callahan e Tuck si sorrisero. 
- Ad organizzare la sicurezza ci pensiamo noi, Jones.- fece Tack - Il professore ha appena messo a punto una nuova arma che è un vero gioiellino.- 
- Bene.- fece Jones - Li abbiamo in pugno... a proposito, i ragazzi dall'ospedale si sono fatti sentire?- 
-  La situazione non è migliorata.- fece Hightower - ma per fortuna non è nemmeno peggiorata... Zed ha proposto di tenere una specie di diario su quello che succede mentre Mahoney è nel mondo dei sogni, così quando si sveglia lo guardiamo tutti assieme.- 
Jones sorrise. Sperava davvero che quella brutta storia finisse presto. Voleva che Mahoney tornasse a prendere il suo posto di '' comando'' nella squadra. Gli mancava ridere e scherzare con lui, e gli mancava da matti vedere quel sorriso sbarazzino che faceva ogni volta che il capitano Harris lo rimproverava, perchè era il segnale che presto il sergente avrebbe '' lavato l'offesa'' con uno scherzo per cui tutto il distretto avrebbe riso per giorni. 
- Mahoney si riprenderà.- fece Jones - E quando torna al distretto organizziamo una grande festa.- 
- Gli hai parlato dell'eventualità di sostenere l'esame da capitano?- fece Callahan. Nel gruppo era lei quella con il grado più alto dopo Mahoney, quindi a rigor di logica ( e forse di cavalleria) sarebbe dovuta essere lei a sostenere quell'esame... ma il tenente Callahan, anche se donna, non aveva certo bisogno di un grado in più sull'uniforme per far capire ai delinquenti che era lei a comandare e  da sola riusciva a farsi rispettare più di qualunque collega maschio. 
Mahoney era uno di quei colleghi per cui nutriva piena stima e fiducia, e doveva ammettere che non le sarebbe dispiaciuto dover rendere di conto a lui, anzichè ad Harris. Tanto più che stando a voci di corridoio, Harris stava per essere promosso e mandato all'alto comando... e figurarsi se non si portava dietro il suo cane fidato. 
Mahoney aveva l'occasione perfetta per avanzare di grado e senza che Harris minacciasse di spedirlo a piantare lattuga nel deserto per il suo tentativo di '' scavalcare un superiore''.
Jones però non fece in tempo a rispondere.
Hooks piombò nella sala riunioni come se avesse il diavolo alle calcagna, pallida come un lenzuolo.
- Ragazzi, una cosa terribile!!!- fece Hooks. 
I presenti si gelarono sul posto, temendo il peggio.
Mahoney. 
...
...
...
I computer che tenevano sotto controllo i segni vitali di Mahoney avevano iniziato a suonare all'impazzata. In breve, nella sua stanza della terapia intensiva si erano raggruppati due medici ed un'infermiera, munita di carrello per il defribrillatore.
- E' molto tachicardico, rischia l'arresto cardiaco.- fece il medico.
- Presto, una fiala di adrenalina!- nel dir così, un'infermiera gli praticò un'iniezione al braccio destro. 
Solo che la  pressione era sempre uguale e il cuore minacciava lo stesso di arrestarsi.
-No, non reagisce.... un altra fiala.- ordinò il medico mentre dall'altra parte del vetro, Zed, House e Sweetchuck pensavano con il cuore in gola ed i polmoni che si stavano atrofizzando per la mancanza d'aria -''Andiamo Mahoney, non mollare, non mollare adesso.-
Una volta che il farmaco gli venne nuovamente iniettato la pressione tornò ad alzarsi e i valori rientrarono nella norma.
- La crisi ipertensiva è scongiurata... ma dobbiamo tenerlo sotto controllo stretto, potrebbe avere un altro attacco...- 
In quel momento, nella stanza fece irruzione Jones seguito dal resto della ciurma, come la chiamava Harris.
- Mahoney!- fece il poliziotto. 
- Ha avuto una crisi ipertensiva, ma adesso è stabile.- fece il medico.
I poliziotti ripresero a respirare. 
- Ora signori vi prego di andarvene... deve riposare.- 
- Dottore... non potrebbe rimanere solo uno di noi?- fece Jones - Tanto dovevamo comunque fare i turni...- 
- Si questo si può fare.- fece il medico. 
- Jones, se vuoi  puoi restare tu..- fece Hightower capendo già che il loro collega non si sarebbe mosso da lì tanto presto- tanto il piano di battaglia l'abbiamo messo a punto, e ne approfittiamo per mettere al corrente gli altri.
Jones ringraziò con lo sguardo prima di annuire. 
'' Stai tranquillo Mahoney. Non ti lascio solo.''- fece Jones prendendo posto su una sedia, per poi mettersi a leggere ad alta voce il contenuto del manuale per l'esame da capitano. 
- Non pensare di scansartela sai?- fece Jones - I ragazzi non hanno cambiato idea. Ti volevano come capitano prima, e ti vogliono ancora adesso. Mi dispiace, ma mi sa che questa fatica di esame ti tocca...- fece il poliziotto continuando a leggere. 

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Capitolo 5
*** L'arresto dei Wild Phantom ***


Harris era chiuso nel suo ufficio a rimuginare. Non gli ribolliva così tanto lo stomaco dall'ansia e dal nervosismo dall'ultima volta che era dovuto salire su una barca. E dire che quello sarebbe dovuto essere il momento più felice della sua vita. Lassard si era ritirato dall'incarico, troppo provato dal senso di colpa per aver mandato allo sbando un agente che avrebbe dovuto tutelare e proteggere.
Mahoney fuori dai piedi... ed il capo della polizia non gli aveva proposto di assumere il comando, ma di diventare commissario, ELOGIANDOLO, per aver forgiato un agente che oltre ad essere un buon poliziotto era in grado di ispirare una simile lealtà da parte dei colleghi. 
Ricordava ancora quando una criminale lo aveva fatto passare per un ladro... non gli era parso vero il pensiero di doverlo arrestare, e di dichiarare che purtroppo nonostante '' numerose ed articolate indagini'' non era riuscito a trovare nessuna spiegazione se non quella che Mahoney fosse colpevole, e magari di sfregiare ulteriormente l'odiato subalterno incaricando proprio i suoi amici di arrestarlo... ma non aveva fatto i conti con la lealtà dei suoi sottoposti, che si erano rifiutati tassativamente di arrestarlo, al punto di mettergli i bastoni tra le ruote mentre lo cercava per mettergli le manette, pur sapendo che se lo avesse scoperto, avrebbe potuto accusarli ed arrestarli per favoreggiamento. 
'' Per te non avrebbero mai fatto una cosa simile, anzi, tu sai bene che si sarebbero ammazzati a vicenda per decidere chi avesse il diritto di metterti le manette ai polsi.''- diceva una vocina dentro di lui.
Ed ora quella vocina era tornata. 
'' Credi che per te avrebbero ammesso di disertare la polizia davanti alle istituzioni pur di trovare chi ti aveva fatto del male?''- fece quella vocina fastidiosa -'' scordatelo.'' 
Cercò di zittire quella voce. 
In fondo aveva ottenuto quello che voleva: due ostacoli fuori dai piedi e l'occasione di far carriera servita su un piatto d'argento.
Aveva progettato di festeggiare quel momento con una bistecca al sangue ed un ottimo champagne... solo che non riusciva a godersela appieno. 
Ok che Mahoney non gli piaceva, ma non voleva nemmeno che morisse.
Che diamine, lui era un poliziotto, non un delinquente ed un assassino meno che mai. 
Guardò quella bistecca che aveva sognato per anni, pensando a come se la sarebbe goduta una volta tolto di mezzo Mahoney con disgusto e la buttò nella pattumiera. 
Toc Toc. 
- Si avanti.- fece Harris. 
Proctor entrò - Buonasera signore, se non ha altri ordini per me io me ne andrei.- 
Harris lo guardò stranito. Da che lo conosceva, Proctor non gli aveva mai chiesto di andar via prima. 
- Hai qualche impegno?- 
- Diciamo di si.- fece Proctor - Passo in ospedale per vedere come sta Mahoney, e già che ci sono porto ai ragazzi qualcosa da mangiare e da bere...- 
- PROOOOOCTOOOOR!!!- urlò Harris battendo un pugno sulla scrivania - Sei un poliziotto, non un cameriere! Se quegli idioti hanno fame, troveranno tempo e modo di procurarselo!- 
Proctor rimase scioccato da quelle parole. 
Si, non era la prima volta che sentiva il suo superiore esprimersi in quel modo verso la squadra di Mahoney, ma nella sua ingenuità che spesso lo portava ad essere goffamente gentile anche verso i criminali che arrestavano e che lo portava a credere veramente che Harris fosse un buon capitano, aveva sperato che almeno in quell'occasione avrebbe dimostrato un po' di umana compassione verso quel subalterno in fin di vita... per causa sua. 
- Capitano, stavo solo cercando di essere gentile... avevo già deciso di passare a trovare Mahoney e pensavo che...- 
- TU NON SEI PAGATO PER PENSARE!!- urlò Harris - E poi cos'è questa storia che ti schieri con il nemico?- 
- Ma Mahoney non è il nemico. E' pur sempre un collega, ferito nel compimento del proprio dovere...- fece Proctor - e poi le ricordo che se è successo quel che è successo la colpa è anche nostra.- 
- Ma non dire fesserie!!!- fece Harris  - Se all'accademia fosse stato più attento agli insegnamenti ricevuti DA ME, non gli sarebbe successo nulla. La verità è che se l'è cercata!-
Proctor lo guardò di sottecchi. 
Per la prima volta in vita sua non si trovava d'accordo con un superiore. Anzi, aveva quasi paura di toccare con mano che un POLIZIOTTO, una persona che aveva deciso di mettersi in gioco, in prima linea, per difendere la comunità non provasse un minimo di pietà o compassione umana nel sapere che un suo subalterno fosse in coma, per una ferita potenzialmente mortale... che lui stesso gli aveva causato seppur indirettamente.
- Solo una domanda capitano...- fece Proctor guadagnando l'uscita - Che cosa le ha fatto di male l'agente Mahoney?- 
...
...
...
Dopo tre giorni, l'operazione era pronta.
Jones disse ai suoi amici di cominciare ad andare verso l'hotel che avevano scelto come trappola per catturare la banda. Prima aveva qualcuno di molto, molto importante da andare a trovare.
Jones mise nel vaso presente nella stanza di Mahoney  il mazzo di fiori che avevano confezionato tutti assieme.
- Li ha scelti Hightower, spero che ti piacciano...- fece Jones - Sono cinque rose rosa e tre tulipani... ognuno di noi ha messo un fiore... il comandante Lassard invece ha messo le violette. 
Ti dobbiamo lasciare solo per oggi... oggi è il giorno in cui prenderemo i Wild Phantom.... gliela facciamo pagare per come ti hanno ridotto...- fece Jones per poi farsi scappare un sorrisetto - Lo sai che House è da quando sei finito in ospedale che è già tanto se manda giù un panino? Quando ti sveglierai lo scambierai per suo fratello magro... scherzi a parte, ci manchi... senza di te il gruppo non è la stessa cosa...- 
'' Jones, qui siamo in posizione.''- fece Tack dalla sua ricetrasmittente -'' L'operazione inzia tra venti minuti e cinquantotto secondi esatti.''
- Roger, arrivo.- fece Jones per poi rivolgersi all'amico ancora svenuto - Andiamo a prenderli e torniamo da te. Per allora sarebbe bello trovarti sveglio... che ne dici? Lo so che quando ti metti in testa una cosa non c'è Harris che tenga... quindi perchè non usare questa tua celebre virtù per tornare da noi?- nel dir così si alzò per raggiungere gli altri all'Hotel Subasio, quello che avevano scelto come trappola.
...
...
... 
L'operazione fu un successo. 
Proprio mentre iniziava la sfilata dei gioielli, il capo dei Wild Phantom diede il segnale ai suoi uomini per arraffare quanti più oggetti di valore possibili. 
- QUESTI LI PRENDIAMO NOI!- fece il capo. 
- Scordatelo amico!- fece Hightower - Fermi polizia!- 
Ai banditi prese un colpo quando vide che in quell'hotel non vi era un solo presente a non essere un poliziotto armato. 
Il capo tentò di fuggire, mollando a malincuore il malloppo. Jones lo riconobbe: Era l'uomo che aveva sparato a Mahoney. 
Il diretto responsabile del suo ferimento. 
- Io prendo quello, voi pensate agli altri!- 
Lo inseguì fino al tetto, mimando con la bocca il suono degli elicotteri della polizia. Il criminale tentà la fuga scavalcando una balaustra per poi ritrovarsi faccia a faccia con il poliziotto. 
Jones puntò la pistola contro l'uomo che quel giorno aveva visto scappare dal palazzo in cui Mahoney aveva tentato di arrestarlo. Non aveva dubbi... era lui che gli aveva sparato. 
- Amico... ti porto i saluti del sergente Carey Mahoney...- fece il poliziotto - non dire, e chi lo conosce, non è una risposta furba da dare...- 
- Non so di che stai parlando, piedipiatti!- 
Il poliziotto lottò con l'impulso di prenderlo a pugni fino a fargli sputare l'anima. 
- Ha trent'anni... occhi e capelli castani, è un agente di polizia... un OTTIMO agente di polizia, uno di quelli che si preoccupa prima dei suoi colleghi e poi forse pensa a quel che è meglio per lui, le donne se lo mangiano con gli occhi e i bambini poi non ne parliamo, lo adorano fin da subito... quattro giorni fa ha tentato di arrestarti.... e tu gli hai sparato.
Il mio collega sta morendo in un letto d'ospedale, PER CAUSA TUA, QUINDI NON VENIRMI A DIRE CHE NON SAI DI CHI STO PARLANDO!!!!-
- Ma che c'entra, quello era un maledetto sbirro, io con gli sbirri sono sempre in guerra... sai, etica professionale.- 
Jones a quel punto non ci vide più. 
Iniziò a picchiarlo con tutte le mosse di karate che conosceva. Per quanto il delinquente potesse tentare di reagire era inutile. 
Gli bastarono un altro paio di mosse per essere messo al tappeto. 
Ed il tocco finale furono le manette. 
- Qui è Jones... l'ho preso. Venite a levarmelo dalle mani prima che lo finisca a colpi di pistola.- 
Poco dopo Zed, House e Sweetchuck arrivarono, lo presero in consegna e lo chiusero in una gabbia con i suoi complici. 
- Avete il diritto di non parlare, avete il diritto ad una telefonata e ad un avvocato. Se non potete permettervelo ve ne sarà assegnato uno d'ufficio.- fece Callahan. 
- Ottimo lavoro ragazzi... caso chiuso.- fece Jones, mentre si avvicinavano i fotogravi. 
Zed tentava alla meglio di sistemarsi i capelli e di convincere anche Sweetchuck a darsi una sistemata. 
- Scusate, ma dov'è il capitano?- fece Hooks, piuttosto sorpresa che il mastino non fosse ancora arrivato. Il loro capitano era in tutto e per tutto un '' poliziotto da tavolino'', ma non rinunciava mai ad arrivare a caso risolto per prendersi il merito davanti ai giornalisti. 
- Sarà in ufficio ad aspettare che il capo gli comunichi quando diventerà commissario... poco importa.- fece Jones. Non era certo lui che moriva dalla voglia di vedere con un bel sorriso sulle labbra.
...
...
...
Quello che però nessuno di loro poteva immaginare era che Harris, dopo una notte agitata ed un risveglio ancora peggiore, non si era affatto recato in ufficio ad aspettare la gloria, ma che si fosse diretto in ospedale, con un mazzo di peonie. 
Nella stanza di Mahoney c'era un mazzo di fiori e dei palloncini con la scritta '' Get Well Soon''... e a giudicare dalla scritta sgangherata doveva esserci lo zampino di Zed. 
Harris lo guardò. La persona che più di tutti gli aveva tenuto testa, per niente intimorita del fatto che lui potesse rendergli la vita un inferno, e che non si faceva problemi nel prenderlo in giro sia pubblicamente che privatamente, senza alcun rispetto per la sua autorità, quello che più di tutti aveva detestato con ogni fibra del suo essere, ora era davanti a lui, in un letto d'ospedale, attaccato ad un computer, che lottava per sopravvivere. 
- Ehy... ehm... non so se mi senti, Mahoney ma...- fece Harris - volevo dirti che... si insomma... mi dispiace. Ok, l'ho detto, e se esce da questa stanza ti faccio lustrare tutti i canili del corpo K-9.
Non ti dirò che mi manchi e che sotto sotto apprezzo la tua compagnia... però non ti odio. Non che tu mi piaccia chissà quanto, ma insomma, non volevo che tu ti facessi del male. Mi bastava saperti fuori dalla polizia... ma non questo. 
Perdonami.- fece Harris depositando il mazzo di fiori sul comodino, per poi uscire. Non voleva che qualcuno lo trovasse lì.

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Capitolo 6
*** Un risveglio non molto piacevole ***


- Ottimo lavoro agenti.- fece il capo della polizia dopo essere stato informato del brillante esito dell'operazione - soprattutto a lei Jones.-
- Grazie.- fece l'interpellato senza troppa convinzione. 
In quel momento non erano dell'umore per prenderci meriti e complimenti. Pareva strano che il capitano non fosse ancora intervenuto millantando qualcosa sulle sue tattiche di addestramento. 
Il loro superiore era stranamente muto. Non sapeva dire però se era imbarazzato, arrabbiato, infelice o altro.
'' Forse si sta solo meravigliando che ce l'abbiamo fatta senza Mahoney.''
- Ci sono notizie del sergente Mahoney?- fece il capo della polizia.
Jones scosse la testa - Era ancora svenuto prima che mettessimo in atto il piano...- -fece il poliziotto - ora che abbiamo risolto il caso, vorremmo una licenza per stargli vicino, almeno finchè non si sarà ripreso.- 
- Ma certo. Niente da dire, ve la siete meritata.- fece il capo - E portate al sergente i miei auguri di pronta guarigione, se non vi dispiace. Spero vivamente che si riprenda.-
Proctor commentò - Capo stia tranquillo, Mahoney ha la pelle dura, non dobbiamo disperare...- Harris gli pestò un piede come per dirgli di tacere, ma quel dolore era niente in confronto all'offensiva tutto campo a cui gli amici di Mahoney l'avrebbero sottoposto. 
- Che c'è...?- chiese ingenuamente Proctor. 
- Ed hai anche il coraggio di chiederlo?- fece Hightower - parli di quanto è in gamba Mahoney, di quanto è forte nemmeno lo conoscessi.- 
- Lo conosco infatti.- fece Proctor. 
- No, tu e lui lavorate negli stessi uffici è molto diverso.- fece Jones trattenendosi dall'usare il karate nei confronti del lecchino più fedele di Harris - Io. Hightower, Hooks, Callahan, Tuck, Zed, Sweetchuck, House e Lassard. Noi lo conosciamo. Siamo la sua famiglia. Tu sei solo uno che lecca i piedi a chi ha i gradi alti nella speranza di far carriera.- 
- E se ti azzardi di nuovo ad associarti a Mahoney ti farò conoscere personalmente il mio nuovo bazooka.- lo minacciò Tack.
- Questo ovviamente vale anche per me.- fece Callahan. 
Dopo la raffica di minacce, Proctor battè la ritirata. 
- Bene.- fece Jones - Io torno da Mahoney.- 
- Il tempo di darci una rinfrescata e ti raggiungiamo.- fece Sweetchuck. 
...
...
...
-Ciao, amico. - fece Larvell entrando nella stanza dove l'amico riposava di un sonno ininterrotto e per nulla ristoratore da almeno tre giorni -Volevo dirti che l'operazione è stata un successo. I Wild Phantom ora sono dietro le sbarre. Senti... Volevo dirti che mi dispiace di non essere riuscito a proteggerti quel giorno. Io ero lì quando ti hanno sparato e avrei dovuto fare qualcosa. Farò di tutto per farmi perdonare perché, non smetterò mai di dirtelo Mahoney, tu sei il mio migliore amico e ti voglio bene! Ti prego, torna fra noi!- fece Jones stringendogli forte la mano - ti prego...- 
Sussultò quando sentì la mano dell'amico stringere la sua. 
- Mahoney...- 
In quel preciso istante il sergente, spalancò gli occhi, iniziando ad annaspare per via del tubo in gola.
- MAHONEY!- urlò Jones con un sorriso di gioiosa incredulità per poi mettersi a mimare il suono di un elettrocardiogramma impazzito per attirare l'attenzione dei medici. Quando il personale medico intervenne urlò - Si è svegliato!- 
- Per favore, si allontani.- fece uno dei dottori obbligandolo ad andar via dalla stanza. 
Jones obbedì, seppur a malincuore... ma la gioia di quel momento era troppo grande per darvi peso. 
Prese la ricetrasmittente ed urlò così forte che quasi lo sentì tutta la città - HOOKS, RAGAZZI, VENITE PRESTO, MAHONEY SI E' SVEGLIATO!!!!- 
...
...
...
Poco più di un quarto d'ora dopo, il medico riferì agli otto poliziotti - Il sergente Mahoney sta bene. E' cosciente, reagisce agli stimoli, non ha subito danni neurologici... ora dovrà avere solo un po' di pazienza con la ferita.- 
- Possiamo vederlo?- fece Callahan. 
Il medico annuì - D'accordo. Ma non fatelo stancare troppo. Ha bisogno di riposare.- 
- Certo, non si preoccupi.- fece Sweetchuck.
Quando Mahoney vide i suoi amici entrare nella stanza sorrise ed alzò debolmente una mano in cenno di saluto.
- ODDIO SONO COSI' FELICE CHE TU STIA BENE!!!- fece Zed buttandosi ad abbracciarlo. 
- Piano Zed, non è che visto che non mi hanno ammazzato quelli mi devi ammazzare tu.- fece Mahoney. 
- Giusto...- fece Zed mollando la presa - Scusa capo.- 
- Ci hai fatto prendere un bello spavento amico.- fece Hightower - Guai a te se lo rifai.- 
- Certo, perchè è colpa sua.- sorrise Hokks. 
- I Wild Phantom...?- fece Mahoney. 
- Li abbiamo presi, non preoccuparti.- fece Jones - Sono dietro le sbarre. Non potranno fare del male a nessuno.- 
- Bene sono contento... ma dov'è il comandante Lassard?-  fece Mahoney guardandosi attorno, notando che mancava proprio il comandante all'appello.
A dire la verità mancavano anche Harris e Proctor, ma dubitava fortemente che sarebbero andati a fargli visita e portargli dei fiori  o un cesto di frutta per una pronta guarigione. 
- Lo abbiamo avvisato...- fece House. 
- Ma dice che per ora non se la sente di venire.- fece Sweetchuck - si sente responsabile per quel che è successo... anzi, si è proprio dimesso.- 
-Come?- fece Mahoney alzandosi di scatto per poi scendere dal letto... appena mise i piedi sul pavimento iniziò a barcollare, per poi tenersi il fianco ferito. Sarebbe caduto a terra come un sacco di patate se Tack e Zed non lo avessero aiutato a rimettersi a letto. 
- Abbi riguardo.- fece Callahan - Rischi che la ferita si riapra.- 
- Devo parlare con Lassard, spiegargli che è stata una fatalità e che non è colpa sua...- fece Mahoney. 
- Stai tranquillo.- fece Jones - Lasciamo passare un paio di giorni, se ancora non si decide lo portiamo qui. Adesso devi solo pensare a rimetterti in sesto.
- Ok...- fece Mahoney per poi guardare sospettosamente Tack. 
Era pronto a giurare di aver visto una lacrima scendergli lungo il viso. 
- Tack, ma... stai piangendo?- 
- Negativo, sergente.- fece Tack cercando di recuperare il suo solito aplomp - Mi è solo entrato qualcosa in un occhio.- 
I presenti scoppiarono a ridere pensando '' Si, con gli occhiali da sole!''
...
...
...
Proctor aveva vissuto con gioia la notizia che Mahoney fosse fuori pericolo. Si era sentito come liberato di un macigno che gli opprimeva la coscienza. Nella sua ingenuità era convinto che anche Harris fosse felice che Mahoney si fosse ripreso. 
Che facesse il duro, ma che in realtà fosse un sollievo anche per lui... invece niente.
Gli aveva proposto di andare a trovarlo assieme per sentirsi dire -'' Figuriamoci, non penserai mica che voglia dare a quel babbeo l'impressione che mi preoccupi se vive o meno.''
E lui aveva deciso che non lo avrebbe coperto. 
Gli avrebbe rivelato tutto. Incluso il suo coinvolgimento. 
Non gli interessava poi molto fare carriera. Ne che Harris lo chiamasse traditore ingrato. Ne di essere cacciato dalle forze dell'ordine. 
Gli interessava solo potersi guardare in uno specchio senza vedere un verme schifoso.
'' Coraggio''- pensò il tenente -'' E' questione di un minuto.'' 
...
...
...
Toc. Toc.
- Avanti...- fece Mahoney scuotendosi piano piano dal sonno in cui stava per cadere. La sua sorpresa fu immensa quando vide sulla porta il tenente Proctor - Prego, entra...- 
Proctor si guardò attorno. 
- Gli altri...?- 
- Sono scesi al bar a prendere un caffè... mi era venuto un po' di sonno.- 
- Allora ti ho svegliato, scusami...- fece Proctor poggiando sul comodino un sacchetto del fast food - Hamburger e patatine. Il cibo dell'ospedale non deve essere un granchè così ho pensato...- 
Mahoney lo guardò con sospetto - Che ci hai messo dentro?- 
- Niente...- 
- Dai, sto scherzando.- fece Mahoney - Grazie per il pensiero comunque.- 
Proctor prese coraggio a due mani - Mahoney... ti devo delle scuse...- 
- Per cosa?- 
- Beh... non puoi certo dire che io e te fossimo amici. Insomma, non è che io sia stato bendisposto ed accomodante nei tuoi confronti.- fece Proctor - Tu invece sei sempre disposto ad essere amico di tutti...-  ricordava ancora quando il criminale Testadura voleva rompere la testa al capitano che lo aveva arrestato ( anche se grazie ad un colpo di fortuna), dopo essere evaso... Mahoney, al contrario di ogni aspettativa, nonostante tutto quello che Harris gli faceva passare, aveva dato disposizioni alla sua squadra per dare supporto al loro superiore. 
- Beh, non si può essere amici di tutti... e comunque ti ammiro, perchè nonostante tutto, sei sempre stato fedele ad Harris.- 
- Ecco, non dirlo... perchè temo che quella fedeltà sia storia antica.- 
- In che senso?- 
- Che tu ci creda o meno, io ho deciso di fare il poliziotto per proteggere la gente... da ragazzino i miei mi portavano sempre alla parata della polizia, ed io pensavo sempre che i poliziotti fossero degli eroi, ed avrei dato qualunque cosa per essere come loro...- fece Proctor - Ed il primo dovere di un poliziotto è la fedeltà assoluta al proprio superiore... ma temo che quella fedeltà, mi stia costando più di quando non immaginassi...- 
- Ora mi stai facendo paura...- fece Mahoney che non aveva mai visto il '' giullare'' del distretto così serio. 
- Mahoney... c'è una cosa che devo dirti. Mi costa molto ammetterlo...- fece Proctor - Quello che ti è successo... non è stata colpa di Lassard.- 
- Guarda che lo so.- fece Mahoney - E' colpa mia, se fossi stato più attento...- 
- No. No.- fece Proctor - è stata tutta un'idea del capitano.-
Mahoney sbiancò - Cosa...?- 
- Si. Voleva farti cacciare e deporre Lassard, così ha fatto in modo che sembrasse che il comandante ti avesse mandato, da solo, a catturare una banda di criminali...- fece Proctor - voleva dimostrare che tu eri un incapace, Lassard un incompetente... -
Mahoney lo guardò di sottecchi. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Sapeva che Harris lo detestava, che sarebbe stato felice di non rivederlo più... ma non avrebbe mai immaginato che volesse addirittura vederlo sparire dalla faccia della Terra. 
Quell'immobilità parve spaventare Proctor che gli sfiorò un braccio, per assicurarsi che fosse ancora vivo. 
- Per favore, non mi toccare.- fece Mahoney.
In quel momento, nella stanza fecero il loro ingresso Jones ed Hightower. 
- Facciamo piano...- si raccomandava Jones - Se dorme... Mahoney!-  fece Jones, spaventandosi nel vedere l'amico con lo sguardo perso nel vuoto, in evidente stato di shock. 
Jones gli fu subito accanto, mentre Hightower, accortosi della presenza di Proctor lo afferrò per il colletto della camicia.
- Che gli hai fatto, lecchino dei miei stivali???- 
- Niente, non gli ho fatto niente, lo giuro!- 
- Mahoney, ti prego di qualcosa...- fece Jones. 
Dopo un silenzio interminabile, Mahoney proferì con un fil di voce - Devo andare al distretto.- con due occhi così imploranti che i suoi amici non ebbero il cuore di negargli quel desiderio.

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Capitolo 7
*** La bomba esplode ***


Harris era ben lontano dall'immaginarsi l'uragano che stava per abbattersi su di lui, mentre era nel suo ufficio.
Il capo della polizia era tornato per complimentarsi con lui per l'eccellente operazione, e che gli dava un mese di preavviso.
Sarebbe rimasto al comando del distretto per un mese ancora prima di avanzare di grado. 
Ma tutto questo era destinato a dissolversi come neve sul palmo di una mano. 
Mahoney entrò nell'ufficio del suo superiore con un'espressione disperata e sconvolta sul volto. I suoi amici erano preoccupati e perplessi.
- Mi dica che non è vero...- fece Mahoney. Non aveva mai supplicato Harris da che lo conosceva, nemmeno quando era stato sul punto di cacciarlo dalla scuola di polizia per una rissa in cui era stato tirato in mezzo a forza, ma in quel momento non poteva farne a meno. Doveva sapere se era vero che il suo stesso superiore, quello che in più di un'occasione davanti alle telecamere aveva detto '' Per me i miei agenti sono come dei figli'', lo aveva mandato a morire - Mi dica che quello che mi ha raccontato Proctor è una delle sue stupidaggini...- 
- Mahoney che fa qui?- fece il capo della polizia sorpreso di quell'irruenza improvvisa - le hanno sparato dovrebbe essere in ospedale e riposarsi...- 
- Non si preoccupi per me, io sto bene...- fece Mahoney senza dargli troppa importanza - Allora? Sto aspettando una risposta.- 
- Una risposta per cosa?- chiese il capo della polizia, insospettito. 
- Il tenente Proctor sostiene che Lassard fosse totalmente estraneo alla retata solitaria...- fece Mahoney - Che in realtà sia stato tutto opera del capitano Harris...- 
Il capo della polizia lo fulminò - Capitano Harris. Risponda: è la verità?- 
Harris guardò Proctor sconvolto. Non poteva credere che il suo più fedele subalterno lo avesse tradito in quel modo... anche se doveva ammettere che era un sollievo che lo avessero scoperto. Tenersi quel segreto dentro per quei quattro giorni era stato un inferno in terra, non voleva nemmeno provare ad immaginare come sarebbe stato tacere tutta la vita. 
- Beh... ecco... si, è andata così ma... non ho mai voluto che il sergente Mahoney si facesse male...- 
- Quindi lo ammette!!!!- fece Hooks - E' stato lei a falsificare l'ordine, lo ha mandato a farsi ammazzare!!!- 
Jones a quel punto non ci vide più dalla collera. Mahoney durante il tragitto dall'ospedale era rimasto in silenzio, chiuso in sè stesso, se non fosse stato per il rumore del suo respiro avrebbero creduto che fosse svenuto per lo sforzo e per lo strapazzo... solo ora capiva quanto avesse lottato per non mettersi ad urlare dalla rabbia e dal dolore. 
- LEI E' UN GRANDISSIMO BASTARDO!!!!- fece Jones appiccicandolo letteralmente al muro dopo averlo afferrato per il colletto della camicia - MA SI RENDE CONTO SI O NO CHE LO AVREBBE POTUTO AMMAZZARE?- Lo avrebbe sicuramente linciato con le sue migliori mosse di karate, se Zed, Sweetchuck ed Hooks non glielo avessero tolto dalle mani. 
Quando Harris si riprese poteva vedere il biasimo negli occhi del capo, la delusione ed il dolore in quelli di Mahoney.... e la rabbia ceca negli occhi dei suoi otto compagni. Non li aveva mai visti così furiosi, nemmeno quando li rimproverava con epiteti coloriti e poco lusinghieri. 
- Voglio.... solo... sapere una cosa...- fece Mahoney raccogliendo tutto il fiato di cui disponeva - Cosa le ho fatto di così grave da meritarmi questo?
Che razza di crimine contro la sua persona ho mai commesso per meritarmi la pena capitale????- poco dopo il poliziotto sentì una fitta lancinante irradiarsi dal fianco ferito, fino a fargli stringere gli occhi per il dolore. 
- Mahoney!- fecero i suoi amici, primo tra tutti Jones.
- Sergente!- fece il capo - Vuole che la faccia riaccompagnare all'ospedale?- 
Harris fece per avvicinarsi e dare il suo contributo, ma Tack e Callahan gli fecero passare la voglia puntandolo con il bazooka. 
- Non si azzardi ad avvicinarsi a lui capitano.- fece la bionda. 
- Sto... sto bene...- fece Mahoney ancora pallido per la scarica di dolore ricevuta - E' stato solo un momento...- 
Proctor gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi - Vieni... andiamo a fare due passi e a prendere un bicchier d'acqua.- fece il tenente. 
E stavolta nessuno ebbe da ridire.
Era ben altro il bersaglio della loro collera.
...
...
- CAPITANO HARRIS!- fece il capo furente - Lei ha mandato un suo subalterno incontro ad una banda di ladri, armati, senza supporto e ha pure cercato di far passare il tutto come un'idea di un altro! Si rende conto che con il suo comportamento snaturato, oltre a disonorare l'uniforme che indossa, ha rischiato una vita umana?- 
- E' stato un incidente!- fece Harris tentando di giustificarsi, ormai sentendosi in trappola - non penserete mica che lo volessi ammazzare veramente!- 
- Oh certo.- fece Tack sarcastico - Lo ha mandato in missione, in solitaria, contro una banda di ladri armati, mica ha pensato che potesse farsi male!- 
- E come...- fece Sweetchuck rosso di rabbia, cercando di sembrare minaccioso - come si aspetta che le crediamo???- 
- Non ha mai fatto nulla per proteggerlo, mai, nemmeno quando aveva bisogno di lei!- fece Hightower. Non c'era bisogno di specificare a cosa si stesse riferendo.
Quando Mahoney era stato incastrato per quel furto. Ad onor del vero, nessuno di loro incolpava Harris per l'arresto... ma le prove erano prettamente circostanziali, ed il fermo non sarebbe dovuto durare più di qualche oretta, come da procedura. Ma era l'atteggiamento di Harris che li aveva scioccati. Avrebbe dovuto aspettare il ritorno di Mahoney in centrale, metterlo al corrente di quello che risultava dalle prime analisi, consigliargli di mantenere la calma, parlargli per cercare di capire, rassicurarlo, fare un super plus d'indagine... ed invece gli aveva fatto scoprire tramite un avviso, mentre era di pattuglia, che aveva intenzione d metterlo in galera. 
- Devo dire che non mi stupirei se avesse organizzato tutto per far si che ci rimettesse le penne!- accusò House. 
- Adesso non esageriamo!- fece Harris punto sul vivo e nell'orgoglio -  Io avrò anche sottovalutato il pericolo, ma lo sapete tutti quanto Mahoney sia stupido e non sappia stare attento!- 
- NON SI AZZARDI!!!- fece Jones urlando fuori di sè dalla collera - MAHONEY E' UN POLIZIOTTO MIGLIORE DI LEI, LO E' SEMPRE STATO E LEI LO SA! PER QUESTO NON SOPPORTA NEMMENO L'IDEA DI DOVER CONDIVIDERE LO STESSO OSSIGENO CON LUI!!!- 
Callahan gli andò contro, furibonda- Non posso credere che si sia comportato così! Nonostante il modo in cui ci trattava, credevo ci fosse del buono in lei, ma mi sbagliavo! Come ho potuto essere così stupida?! Una persona a cui importa solo del successo e che non si fa scrupoli a calpestare gente innocente per ottenerlo, non è degna di fare il poliziotto! THADDEUS HARRIS, TU SEI MARCIO DENTRO!!- e nel dir così gli diede un ceffone così forte da lasciargli l'impronta della mano sulla faccia. 
Il silenzio regnò sovrano per qualche minuto. 
Poi il capo della polizia prese la parola.
- Capitano Harris.- fece l'uomo - Devo dire che sono molto molto deluso dal suo comportamento. 
Come capitano di polizia lei non ha solo il compito di garantire che l'ordine regni in città, e che nel suo distretto ci sia rispetto e disciplina... ma ha anche il compito di proteggere i suoi subalterni ed impedire loro di mettersi in pericolo inutilmente... lei ha tentato di rovinare la reputazione di un ottimo poliziotto e ha messo in serio pericolo la vita di un suo subalterno.- 
- Si... lo ammetto, ma le giuro che non era mia intenzione...- 
- Le sue scuse non mi interessano.- fece il capo - E' chiaro che lei non solo non è portato per il comando, visto che i suoi sottoposti sono più leali ad un loro collega di quanto non siano mai stati a lei, ma da quel che ho visto...- fece il capo strappandogli i galloni dalla divisa - non è degno nemmeno di fare il poliziotto.-
Harris era letteralmente senza parole. 
- Liberi la sua scrivania oggi stesso e consegni distintivo, pistola e manette. Qui lei ha chiuso.- 
Harris si lasciò andare quasi senza forze. Prese le sue poche cose dalla scrivania e fece per uscire. Gli otto poliziotti si erano sistemati in modo da formare due file ai lati: Tuck, Callahan, Hightower e Jones a destra.
Zed, Hooks, Sweetchuck ed House a sinistra.
Quando Harris fece per uscire si voltarono. 
Una camminata della vergogna solo per Harris.
'' Te lo meriti.''- fece la sua voce interiore. 
...
...
...
- Tieni. E' caldo.- fece Proctor porgendo a Mahoney una tazza di tè fumante da cui si sprigionava un odore aspro ma molto gradevole - Ti farà bene.- 
- Grazie...- fece Mahoney soffiando sulla tazza prima di bere a piccoli sorsi. 
Proctor lo guardò imbarazzato. 
- Mahoney... io... volevo chiederti scusa. Si lo so, che sapere questa cosa ti ha fatto male, ma io pensavo che tu avessi il diritto di saperlo...- 
- Hai fatto bene, ti ringrazio...- fece il sergente - Solo mi viene da chiedermi... perchè? Tu non mi sopporti.- 
Proctor distolse lo sguardo. Solo in quel momento si rendeva conto di quanto il suo '' non sopportare'' Mahoney fosse vuoto e privo di significato. Lui a ben vedere non lo aveva mai detestato davvero. Ne lui ne i suoi amici. Perchè avrebbe dovuto del resto? Non gli avevano mai fatto niente di male. Si, a volte Mahoney gli aveva fatto qualche scherzo, ma la parola odio era troppo forte. 
Si rendeva conto solo ora che tutto quello che aveva sempre pensato di Mahoney, che fosse un incapace da cacciar via dalla polizia, che sperava che facesse fiasco, in realtà non lo pensava davvero. Dava ragione ad Harris, perchè era il suo capitano, e gli avevano insegnato che doveva rispetto ed obbedienza al suo superiore. 
Ma si erano scordati di dirgli che quel rispetto e quella ceca fedeltà avrebbe potuto costargli il rispetto di sè stesso. 
Proctor fece per rispondere.
- Mahoney!- fece Jones raggiungendoli nello spogliatoio. Il tenente se la filò in fretta, ancora intimorito dalla litigata avuta con gli altri. 
'' Bravo, scappa''- pensò Jones per poi rivolgersi all'amico - Come ti senti?- 
- Bene. Tutto sommato...- 
- Sei pallido.- fece Jones - Ti riaccompagno in ospedale.- 
Mahoney fece cenno di no con il capo - No... no, sono stanco, voglio tornare a casa mia... se mi sento male chiamo subito un medico, non preoccuparti.- 
- Rimango con te allora. Sto più tranquillo.- fece Jones - Ci ordiamo qualcosa al cinese, una pizza, un hamburger, quello che vuoi e ci guardiamo un film. Che ne dici ti va come idea?- 
Mahoney sorrise.
- Solo se ti occupi tu del sonoro. Gli effetti sonori a volte non sono un granchè.- fece il moro alzandosi per poi uscire dallo spogliatoio. 
Doveva ritornare alla sua vita. E voleva ricominciare fin da subito. 
Nel corridoio incontrò Harris. 
Lassard lo stava rimproverando di brutto. Riusciva a vedere le vene del collo del comandante pulsare dalla rabbia. Non l'avevano mai visto in quelle condizioni. Ed era quasi divertente. 
Mahoney fece per raggiungerli, ma Jones lo tenen fermo per un braccio. 
-Andiamo. Non gli devi niente.- 

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Capitolo 8
*** Doppia, anzi tripla sorpresa ***


La notizia di quanto accaduto al distretto di polizia aveva fatto il giro della città rapidamente... tanto da arrivare alle orecchie di colui che in città teneva sotto controllo tutta la malavita. 
Lo Sciccoso. 
Il peggior bandito della città. I poliziotti riuscivano sempre a sventare i suoi piani criminali, ma l'uomo, con agganci ovunque, riusciva sempre a farla franca e a sfuggire all'arresto. 
In città a volte si diceva che nemmeno le stagioni cambiavano se il bandito non dava loro il suo benestare.
Nel suo rifugio segreto, gustando un pranzo a base di ostriche e caviale, il bandito stava ascoltando il telegiornale.
'' Dalle ultime notizie ricevute, abbiamo appurato che il ferimento del sergente Carey Mahoney durante una retata solitaria è stato indirettamente causato dal suo superiore, il capitano Thaddeus Harris, un poliziotto noto per la sua ambizione. L'uomo è stato cacciato dalla polizia per aver messo in pericolo un suo sottoposto...zap''
- Che idiota.- fece lo Sciccoso - Se proprio ci teneva a leverselo di torno bastava simulare un VERO incidente.- come per esempio farlo cadere '' accidentalmente'' da una barca durante un'esercitazione o una caduta dalle scale. 
Il suo tirapiedi entrò nell'ufficio con un caffè. 
- Gli amici di quel poliziotto ferito in compenso hanno smosso mari e monti per prendere i banditi che lo hanno spedito in ospedale.- fece l'uomo. 
- Commovente.... che gran cosa la lealtà... peccato che questa lealtà non sia rivolta verso di me.- fece il bandito. Ad onor del vero lui poteva contare sulla '' lealtà''' di molti criminali in città, e spesso ( quando le sue risorse di sorta non erano abbastanza) non gli era nemmeno difficile convincere qualche civile a collaborare con lui... ma in cambio doveva versargli un consistente premio in denaro, preziosi o auto di lusso.
A sentir come parlavano di quel sergente, invece, pareva che questi non avesse la disponibilità economica di assicurarsi la lealtà dei suoi sottoposti e non aveva potere o carica per assicurare ai suoi dei futuri favori. Lo facevano per semplice affetto nei suoi confronti.
E questa era l'unica cosa che lo Sciccoso non avrebbe mai potuto comprare. 
- Certo che un poliziotto che ispirà così tanta lealtà nei suoi colleghi, al punto che nessuno di loro gli negherebbe di saltare nel fuoco per lui se glielo chiedesse, dalla nostra ci farebbe comodo.- fece lo Sciccoso - Basterebbe convincerlo a smettere di darmi la caccia.- 
- E come capo?- fece il suo tirapiedi -E' un poliziotto ligio al dovere, non si metterebbe mai contro i suoi capi.- come lui ed il resto della banda non si sarebbero mai messi contro lo Sciccoso, ma solo per la paura di perdere quel poco che avevano grazie a lui. 
- E chi ti dice che sarà proprio lui a dire di lasciarmi in pace?- fece lo Sciccoso - Tu trova il modo di portarlo qui. Al resto ci penso io.- 
...
...
...
Da quel giorno al distretto erano passate due settimane. Mahoney aveva deciso di tornare al lavoro. In quelle due settimane aveva fatto regolarmente delle sedute di terapia con lo psicologo che lavorava per il dipartimento, ed altre ancora avrebbe dovuto farne, ma aveva deciso che era il momento di riprendere in mano la sua vita da dove l'aveva lasciata. 
- Sei un po' pallido.- fece Jones quella mattina in macchina dopo essere passato a prenderlo - Sei sicuro di voler andare in centrale? Il capo ha detto che puoi prenderti tutto il tempo che ti pare.- 
Mahoney fece cenno di no con la testa. 
- Jones, sto bene.- fece Mahoney - Ho solo i punti che tirano un po', e devo prendere gli antidolorifici ogni sei ore, se il dolore diventa poco gestibile, ma per il resto sto bene. Voglio solo riprendermi la mia vita.- 
'' Quella che quel fetente ti stava per togliere.''- pensò Jones con un fremito di rabbia. Non poteva ancora credere che Harris avesse organizzato un piano simile per togliere di mezzo Mahoney... per cosa poi? Antipatia personale, cioè l'ultima cosa che nel loro lavoro avrebbe dovuto interferire con i normali rapporti di lavoro, visto che i poliziotti spesso e volentieri sul campo dovevano fidarsi cecamente l'uno dell'altro, se volevano evitare di tornare a casa in una sacca per cadaveri. 
Non sapeva davvero cosa lo avesse trattenuto dall'ammazzarlo... in compenso si era rifatto prendendo a sprangate la nuova auto del capitano, quella che gli era costata dieci anni di risparmi. E continuava a pensare che fosse nulla in confronto a quello che meritava per quel che aveva fatto a Mahoney. 
- Hai l'aria stanca.- fece insistette Jones. 
- Ho qualche difficoltà a dormire, la ferita mi da un po' fastidio.- fece Mahoney. In parte era la verità. Quello che davvero gli levava il sonno però era un incubo che lo tormentava: era rinchiuso in prigione, con Harris che gli faceva visita ogni tanto per portargli da mangiare e da bere, e poi si metteva ad urlare '' CHE DELITTO HO COMMESSO? CHE DELITTO HO COMMESSO? SONO INNOCENTE!''
Lo psicologo gli aveva spiegato che quell'incubo altro non era che la sua frustrazione repressa per il non sapere come mai Harris si era accanto così tanto contro di lui al punto di mettere in pericolo la sua integrità fisica, e gli aveva consigliato ( quando si sarebbe sentito pronto) di parlare con il suo ex superiore, chiedergli spiegazioni e che solo così avrebbe potuto mettere una pietra sopra le loro divergenze una volta per tutte, ma per ora non si sentiva ancora in vena di andare da Harris e dire '' Salve, volevo offrirle un caffè, così parliamo un po', anche del fatto che ha tentato di uccidermi.''
...
...
...
Mahoney inspirò a fondo l'aria del distretto. Gli sembrava molto più pulita e fresca di quanto non fosse. 
Le cose che si imparava ad apprezzare dopo aver rischiato la morte.
- Credevo che non avrei più rivisto questo posto...- fece Mahoney - Gli altri?- 
- In sala riunioni.- 
- Non hai detto a nessuno che oggi tornavo vero?- fece il sergente - Voglio far loro una sorpresa.- 
Jones rispose con un sorriso indecifrabile - Certo... tranquillo.-
Mahoney aprì piano la porta per dire - SORPRESA!!!- per poi essere sorpreso da dei petardi che scoppiavano.
...
...
...
- SORPRESA!!!- fecero i suoi amici in coro.
Mahoney si guardò attorno. Nella sala dove di solito si svolgevano le riunioni vi era appeso uno striscione con la scritta '' Welcome Back SGT Mahoney!!!'', ed uno dei tavoli erano imbanditi a festa. 
Mahoney, sorpreso, si finse indispettito con l'amico Jones - Jones, ma che imbroglione che sei!- fece mirandogli un pugno per poi scoppiare a ridere.
I suoi amici lo abbracciarono uno ad uno, attenti a non fargli male, dandogli il bentornato. 
- Bentornato Mahoney.- fece Callahan. 
- Questo posto era vuoto senza di te.- fece Hightower. 
- Quasi quanto lo stomaco di House da quando sei rimasto ferito.- fece Zed. 
- Voi scherzate, ero talmente nervoso che non riuscivo nemmeno a mandar giù l'acqua.- fece House leggermente risentito. 
- In effetti mi pareva che fossi dimagrito.- fece Mahoney - se per farti fare la dieta di tua volontà dovevo finire in ospedale potevi dirmelo prima.- 
- Ti consiglio di non riprovarci!- fece Hooks. 
- Ok, ok, stavo solo scherzando.- fece il moro. 
Sweetchuck gli mise in mano un pacchetto. Mahoney lo aprì e vide che i suoi amici gli avevano fatto dono di un orologio. 
- Ragazzi non so che dire...- fece Mahoney. 
- Un pensierino per darti il bentornato.- fece Proctor - Scusa ancora per...- 
- Dai non ti preoccupare. E' acqua passata.- fece Mahoney. 
- Qualcosa di molto pesante avrebbe dovuto passargli sulla testa per non averci detto subito che cosa era successo realmente.- fece Jones - ma come si suol dire, meglio tardi che mai.- 
- E' qui la festa?- fece la voce del capo della polizia. 
I cadetti lo accolsero subito. 
- Capo, prego si accomodi.- fece Mahoney - Vuole qualcosa da bere, un pezzo di dolce...- 
Il capo rifiutò con un sorriso bonario. 
- No, la ringrazio, sono qui di passaggio.- fece l'uomo - ho un appuntamento con Lassard e volevo parlarle di qualcosa che mi sta a cuore. Ci metterò solo un minuto.- 
- Ok...- fece Mahoney seguendolo in quello che era stato l'ufficio di Harris.
....
...
...
- Mi dispiace sottrarla alla festa per il suo ritorno...- fece il capo della polizia - Ma ci tenevo a discutere con lei di alcune faccende importanti.- 
Mahoney prese posto in quello che una volta era stato l'ufficio di Harris. Doveva dire che trovava strano potersi sedere in quell ufficio senza aver il timore che il suo superiore gli facesse una lavata di campo, nove volte su dieci immotivata. 
- Per prima cosa ci tenevo a dirle che sono veramente dispiaciuto per quello che le è successo. Non sarebbe dovuto accadere.- fece il capo. 
- Non è colpa sua.- 
- Mentre era a riposo ho avuto modo di parlare con i suo colleghi.- fece il capo della polizia - e ho saputo che Harris non era nuovo ad atti di nonnismo... sarebbe così gentile da spiegarmi perchè nessuno di voi me lo ha mai riferito?- 
- Perchè credevamo di poterlo gestire.- fece Mahoney. Si, insomma, è vero che Harris spesso e volentieri li rimprovera con epiteti coloriti, spesso li faceva stare in palestra fino allo stremo delle forze o puniva qualcuno in modo troppo esagerato... ma anche loro sapevano difendersi con scherzi che lo mettevano puntalmente in imbarazzo. A nessuno di loro era mai venuto in mente di andare a riferire al superiore di Harris del suo comportamento, anche perchè in tal modo avrebbero potuto vedersi '' privati'' di una fonte di sicuro divertimento. 
Di sicuro non avrebbero mai pensato che sarebbe arrivato a compiere un atto criminale - Non si creda, eravamo perfettamente in grado di difenderci da soli... o almeno così credevamo.- 
- Capisco.- fece il capo - Ma in futuro, la pregherei di riferire se qualche poliziotto, specie se parliamo di qualcuno con una carica più alta esibisce tali comportamenti nei confronti dei subalterni.- 
- Certo.- fece Mahoney - nella speranza che ci mandino un capitano più...-
- Non credo che ci sia da preoccuparsi.- fece il capo - Sergente. Ho deciso che sarà lei, il nuovo capitano del distretto.- 
Mahoney lo guardò incredulo. 
- Non... non credo di aver capito.- 
- Mi ha capito benissimo.- fece il capo.
'' Qui deve esserci lo zampino di Jones e degli altri''- pensò il poliziotto - Mi ascolti, io non voglio raccomandazioni da parte di chicchessia...-
Il capo lo stoppò. 
- So cosa sta pensando. Ma vede, lei non sta scavalcando nessuno.- fece il capo - Mentre era ancora in stato d'incoscienza i suoi amici mi hanno praticamente detto in faccia, e davanti al sindaco per di più, che se li avessi tolti dal caso per via del loro coinvolgimento personale, loro avrebbero indagato comunque. E questo mi ha fatto capire che lei è un poliziotto di primordine, per ispirare una tale lealtà e fiducia da parte dei suoi colleghi.
Avevo già in mente di proporle il posto di Harris, appena il capitano avesse ricevuto la nomina a commissario.- 
- Non so cosa dire...- fece Mahoney - Forse un poliziotto con più esperienza... non dovrebbe prendere in considerazione per primi il tenente Callahan o Proctor?- ok, forse il secondo non era quel che si diceva un pezzo da novanta, visto che la prima ed ultima volta che Lassard gli aveva affidato le rendini del distretto mentre Harris era in ospedale, come prima cosa aveva rilasciato una banda di criminali, però rimaneva il fatto che era comunque di grado superiore. 
- Ci ho pensato.- fece il capo della polizia - Ma dopo quello che è successo con Harris, ho realizzato che a questo distretto serve più di un poliziotto in grado di occuparsi di amministrazione, disporre ordini e che con i gradi incuta rispetto. Serve qualcuno che riesca a guadagnarsi rispetto e lealtà. E lei ha dimostrato di esserne più che capace.- 
- In questo caso...- fece Mahoney - accetto con piacere.- concluse ancora incredulo. In quel momento avrebbe voluto che il capitano fosse presente per vedere la sua faccia nel realizzare che non solo non era riuscito a toglierlo di mezzo fisicamente ne ad affossargli la reputazione, ma che anzi, era stato proposto per prendere il suo posto. 
- E' chiaro che lei sarà il capitano pre-tempore.- fece il capo - Almeno finchè non avrà passato l'esame da capitano.- 
- Insomma...- fece Mahoney con il suo sorriso sbarazzino - Mi tocca proprio.- 
...
...
...
- Allora...- fece Callahan proponendo un brindisi - evviva il nostro nuovo capitano.- 
Poco dopo tutti i poliziotti presenti esplosero in un applauso, e Tack sparò coriandoli e stelle filanti con il bazooka per festeggiare. 
- Congratulazioni amico.- fece Jones mettendogli una mano sulla spalla - a proposito capitano, per quel permesso...- 
- Cominciamo bene Jones.- fece Mahoney. 
- Congratulazioni al nuovo capitano...- fece Proctor tendendogli una mano. Mahoney non la strinse e lo guardò con un sorriso sarcastico. 
- Proctor. Chiariamo subito le cose ok?- fece Mahoney - Io sono la persona più adorabile del mondo...- 
- Nonchè la più modesta.- rise House. 
-... ma a me non piacciono, nel seguente ordine: chi manca di rispetto ai colleghi e alle persone in generale, i leccapiedi, quelli che pensano di scaricare le responsabilità sugli altri e chi prova a farmi la concorrenza quando in giro c'è una bella ragazza.- fece Mahoney - ah, ed i broccoli. Non li reggo. Non fare nessuna di queste cose ed andremo che è una favola.- 
- In caso contrario...- fece Jones. 
- Che farete?- fece Proctor - Mi manderete a lavorare alla mensa della scuola?- 
- Molto peggio.- fece Mahoney - Posso metterti in pattuglia con Zed ed House... comunque devo avvertirti, il primo non fa spesso il bagno e l'altro mangia panini carichi di aglio.- 
E bastò quel pensiero per far capire a Proctor che con Mahoney era molto meglio non fare quel giochetto fatto di adulazioni e ragione assicurata per motivi di grado superiore. 
Ma forse era meglio così. 

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Capitolo 9
*** Le scuse ***


Dopo una lunga riflessione Harris aveva deciso di andare da Mahoney, quanto meno per spiegargli il come ed il perchè di quello che era effettivamente successo. Non si aspettava che lui lo perdonasse o mettesse una buona parola con l'alto comando per farlo reintegrare ma quanto meno voleva liberarsi di quel macigno dalla sua coscienza. Quello che ormai non lo faceva dormire in pace la notte .
Andò verso quello che era stato a lungo il suo ufficio, certo di trovarlo lì.
Bussò.
- Avanti...-
- Ciao Mahoney...- 
- E lei che ci fa qui....- fece Mahoney sconvolto per l'apparizione improvvisa
- Mahoney, noi stiamo andando...- fece Jones affacciandosi nell'uffico di Mahoney. Divenne bianco come un lenzuolo nel vedere Harris a non più di un metro dal suo amico - STAGLI LONTANO!!! , LURIDA CAROGNA SCHIFOSA, CHE COSA CI FAI QUI?!-
Le sue urla attirarono l'attenzione del resto della squadra.
- Che succede, ci sono gli alieni???- fece Zed. 
- Capitano, tutto a posto?- fece Tack già pronto con il bazooka.
Si bloccarono tutti nel vedere Harris. 
- E lei con che coraggio si fa vedere qui???- fece Sweetchuck.
- E' quel che mi domando pure io!- fece Jones furente. 
- Calma... ero venuto solo per parlargli...- fece Harris. 
- Già peccato che Mahoney non abbia un bel niente da dirle!- fece Hightower - Ed ora fuori di qui!- 
- Adesso dateci un taglio!- fece Mahoney. Apprezzava il fatto che i suoi amici tentassero in quel modo di proteggerlo, ma non gli piaceva che si comportassero come se lui non fosse nemmeno presente ne che decidessero della sua vita come se fosse un bambino che non doveva preoccuparsi di niente - Fino a prova contrario sono adulto, posso combatterle le mie battaglie. Vuole parlare, ok parleremo. Poi però ognuno per la sua strada.- 
Harris sorrise leggermente.
Mahoney fece cenno di essere lasciato solo con lui, ed i suoi amici annuirono. 
- Ok, ma chiama se hai bisogno.- fece Jones uscendo per ultimo. 
...
...
...
- L'ascolto.- fece Mahoney con un tono freddo e distaccato che quasi lo rendeva irrconoscibile. 
'' In fondo me lo merito''- pensò Harris per poi dire - Ho saputo che stai per diventare capitano... congratulazioni.- fece l'ex poliziotto mettendo la mano in una delle tasche interne della giacca, senza sapere se al suo ex subalterno avrebbe fatto piacere ricevere il fermacarte portafortuna che per anni aveva tenuto come portafortuna di buon auspicio. 
Mahoney lo freddò.
- Grazie.- fece il poliziotto - Se fossimo in una situazione normale dovrei dirle che se sono arrivato dove mi trovo lo devo solo a lei, che le sono grato per i suoi insegnamenti e che il vero onore è averle dimostrato che la fiducia che aveva riposto in me non è stata sprecata...ma lei sa benissimo che le cose non sono andate in questo modo.- 
Harris chinò la testa. Inutile negarlo le cose erano andate esattamente come diceva Mahoney: non lo aveva mai incoraggiato ad andare oltre i limiti veri o presunti che sosteneva di avere, ne supportato emotivamente in qualunque modo e doveva ammettere che a cose normali quella promozione gli avrebbe causato un dolore insopportabile. 
Ma non avrebbe mai voluto che Mahoney si facesse male sul serio. E questo ci teneva a metterlo in chiaro.
- E' vero. Io merito tutto il tuo odio, e se vuoi, odiami pure... ma ti prego, credimi...- fece mettendogli una mano sul braccio - Non avevo la minima intenzione di ferirti come...-
- La prego non mi tocchi.- fece Mahoney cercando di levarselo di dosso - per favore non mi tocchi...- 
- Devi credermi ti prego..- 
- Ho detto non mi tocchi, ora la prego di andarsene.- 
- Dammi retta allora!!!- nel dir così gli diede uno spintone ed il secondo dopo Mahoney era a terra, con la schiena rivolta alla scrivania. Harris lo guardò sconvolto - Oddio mi dspiace tanto, scusami... ho... ho perso il controllo...- 
- Si si, dicono tutti così...- fece Mahoney - Meglio se ora se ne va... e la prego mi lasci in pace, d'ora in poi.- 
Harris obbedì. 
...
...
...
Dopo il colloquio Mahoney era troppo scosso per concentrarsi su quello che stava facendo ma al contempo aveva deciso di non dire nulla a Jones e agli altri di ciò che era successo. 
Non voleva passare la prima settimana come capitano a spiegare al comando come mai la sua squadra aveva tentato di linciare il loro ex superiore.
- Che voleva Harris?- fece Jones porgendogli una tazza di caffè. 
- Farmi le congratulazioni per la promozione... e chiedermi scusa.- fece Mahoney - Dice che non aveva intenzone di farmi del male fino a questo punto, e che vorrebbe che provassimo a ricominciare da capo.- 
- Che faccia di bronzo.- fece Jones pensando che forse avrebbe dovuto riverniciargli la facciata della casa che dava sulla strada con uova e farina, a quel giro - cioè, dopo tutto quello che ti ha fatto passare vorrebbe pure che tu ti dimeticassi di come ti ha mandato a farti macellare.- 
Ok, forse potevano PENSARE di passar sopra alle urla, ai rimproveri, agli epiteti un po' troppo coloriti, alle sfuriate e via dicendo... ma non sarebbero riusciti a passar facilmente sul fatto che Harris aveva tentato di portar via loro il più caro amico che avevano. 
- Mica ci sarai cascato vero?- fece Jones. 
- No figurati. Gli ho detto di andarsene e di non farsi più vedere, a meno che non sia per sporgere denuncia per chissà cosa.- fece Mahoney. 
'' Spero non per danni alla proprietà privata. Anche se dovrebbe ringraziare che gli ho distrutto solo quella''- pensò Jones. Poi notò che l'amico pareva provato da quella conversazione e gli mise una mano sulla spalla per confortarlo. 
- Dai, non pensarci più.- fece Jones - Sei sempre chiuso qui dentro o a studiare per l'esame... che ne dici se stasera usciamo? Al nuovo multisala danno un film che non pare essere così male.- 
Mahoney annuì con un sorriso. 
- Bene, quando stacco passo a prenderti allora...- 
- No...- fece Mahoney - No, ci incontriamo lì direttamente. Prima ho un appuntamento.- 
Jones lo guardò stranito per poi sorridere con un sorriso sbarazzino - OOOK... fuori il nome. Chi è la fortunata, a questo giro? Lola? Bree? Tatiana?- anche se trovava insolito che l'amico stesse uscendo con una bella ragazza e che primo, nessuno se ne fosse accorto ( difficile non notare quando Mahoney aveva qualche bella ragazza per la testa, visto che non parlava d'altro tutto il gorno) e in secondo luogo che questa misteriosa signorina non gli avesse mai fatto visita in ospedale ne si fosse mai informata su come stesse. 
- Veramente...- fece Mahoney con uno sguardo che non lasciava spazio ad equivoci. 
Jones capì subito - Certo... non occorre che tu me ne parli se non vuoi... ci vediamo al cinema alle otto e mezzo allora.- 
...
...
...




- Non posso ancora credere che si sia presentato in centrale!- fece Mahoney andando su e giù nello studio del suo terapeuta, minacciando di fare un solco nel pavimento - Adesso pensa di fare l'amicone, certo facile adesso che ha perso baracca e burattini avere i sensi di colpa!- 
- Vedo che è molto sicuro di aver capito quali fossero le intenzioni del suo ex superiore... capitano.- fece lo psicologo. 
- Senta, prima avevo delle riserve ma ora lo so per certo.- fece Mahoney - quell'uomo non ha amore ne affetto per nessuno, tranne che per sè stesso.- 
- Eppure.... lei è qui.- fece il terapeuta.
- Come?- fece Mahoney.
- Le persone di solito non vanno dallo psicologo per sventolargli cosa hanno capito, ma perchè questi le aiuti a capire e a fare ordine nella loro vita.- fece lo psicologo.
Mahoney prese posto sulla poltroncina. 
- Sono arrabbiato. Questa è la verità.- fece il poliziotto - Si, so che io ed il '' rispetto per l'autorità'' non siamo sempre andati d'accordo... ed io ho serie difficoltà a portare rispetto a chi non me ne porta per primo... ma di morire per questo io non credo di meritarmelo.- 
- E' ovvio che non se lo merita.- fece lo psicologo - Lei è arrabbiato con il suo ex superiore, ma dall'altra parte vorrebbe perdonarlo. Credere che le sue scuse siano sincere e profonde. Che in qualche modo sia possibile ricominciare, ma ha paura di rimanerci scottato.- 
- Non stiamo parlando di una goliardata.- fece Mahoney - Ammettiamo pure per un attimo che le cose gli siano sfuggite di mano... mandare un agente da solo contro dei criminali armati, cosa pensava che sarebbe successo? Era prevedibile quanto un omicidio durante una rapina.- 
- Ha provato a parlare con il suo superiore di cosa ha esacerbato tutto l'odio che le ha dimostrato fin dal primo momento?- fece il medico.
Mahoney fece cenno di no con il capo
- Va bene così.- fece il terapeuta - Rispetti i suoi tempi. Nessuno le impone di perdonarlo adesso ne di chiedergli subito spiegazioni in merito. Si prenda tutto il tempo che le serve per metabolizzare la cosa... ma poi lo faccia.
Altrimenti questa cosa la renderà nervoso sul lavoro, lavorerà male e a risentire della pressione saranno i suoi subalterni. E' questo che vuole?- 
Mahoney fece cenno di no con il capo. Decisamente no. Avevano già sperimentato fin troppo sulla loro pelle cosa significava essere alle dipendenze di un individuo come il capitano Harris. Non si riteneva capace di riuscire a '' replicare'' il suo comportamento, ma non voelva correre questo rischio. 
Non era ancora pronto a voltare pagina però. 
Non ancora.

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Capitolo 10
*** Punto di svolta ***


''Lo faccia per loro''
Quelle parole ormai gli rimbombavano nella testa come la marcia militare. Sinceramente non moriva affatto dalla voglia di andare ad umiliarsi davanti ad Harris più di quanto non avesse già fatto. E poi cosa ci avrebbe ricavato? Probabilmente Harris o gli avrebbe negato quella risposta che tanto era ansioso di conoscere o lo avrebbe preso in giro. Magari lo avrebbe anche accusato di averlo fatto cadere in rovina, come era solito fare del resto quando si metteva nei guai o in ridicolo per qualunque cosa ma trovava il modo di tirarlo in causa. 
E dire che lui moriva dalla voglia di perdonarlo. Lo aveva confidato anche al professore alcuni giorni prima. 
"So che sembra strano, ma c'è una parte di me che vorrebbe credergli e perdonarlo. Però ancora non mi sento pronto. Mi ha davvero deluso stavolta"
'' Hai passato un momento orribile, hai rischiato di morire e ne stai ancora portando addosso i segni. E' normale che tu ti senta così. Cerca di darti un po' di tempo''
'' Tempo... mi pare che Harris me ne abbia portato via fin troppo.'' 
Solo che non riusciva a smettere di pensarci. Alla fine decise di andare a parlargli. In fondo non poteva fargli più male di quanto gliene avesse fatto finora.
Uscì dal suo ufficio ed andò verso l'uscita del distretto.
- Vai da qualche parte?- fece Jones. 
Mahoney si bloccò per poi voltarsi. 
- Si... devo andare in un posto.- fece il poliziotto, sperando che Jones desse per scontato che il '' posto'' in cui sosteneva di dover andare fosse dallo psicologo. Odiava mentire ai suoi amici, e Jones più che mai, dato il loro legame, ma se avesse detto esplicitamente che aveva intenzione di andare da Harris avrebbe fatto il diavolo a quattro fino a che non avesse cambiato idea. E questa era la migliore delle ipotesi. 
Vi era anche la possibilità che chiedesse a Tack di metterlo sotto chiave, magari in un bel bunker anti-atomico, e di fargli la guardia con il bazooka, se la situazione lo avesse richiesto. 
- Di nuovo in terapia?- fece Jones.
Mahoney annuì. 
- Sto tentando di venirne fuori.- fece Mahoney - e credimi che non è facile.- 
- Amico, stai tranquillo, ok?- fece Jones - Non mi devi spiegare niente. Prenditi pure tutto il tempo che ti occorre. Hai subito un trauma ed è giusto che lo affronti, con i tuoi tempi. 
Ma se hai bisogno di qualcosa ricordati che noi siamo qui...- 
- Lo so Jones.- fece il sergente - lo so.-
'' E come faccio a scordarmelo...'' 
Da quando era uscito dall'ospedale e dopo che avevano scoperto cosa Harris aveva effettivamente fatto, erano diventati particolarmente protettivi con lui: Jones cercava sempre di passare la serata con lui, e spesso si fermava a dormire per essere pronto nel caso il collega si sentisse male durante la notte, Zed e Sweetchuck cercavano sempre di farlo ridere raccontandogli dei disastri che combinavano con House di pattuglia o con i loro fumetti preferiti, Hooks ed Hightower non facevano che chiedergli se avesse bisogno di qualcosa ( anche a venti minuti di distanza dalla prima richiestra all'altra), Tack e Callahan che scombinavano i turni di pattuglia che assegnava perchè rimanesse in ufficio e non andasse di pattuglia... apprezzava molto le loro premure e la fiducia con cui lo supportavano nel suo nuovo incarico, ma sentiva il bisogno di ritagliarsi un po' di spazio... anche se non avrebbe mai creduto che quello spazio avrebbe significato andare a trovare Harris.
...
...
...
- Non pensavo che saresti venuto qui...- fece Harris sorpreso di vedere Mahoney di fronte a casa sua, mentre annaffiava le piante.
 Si guardò attorno, per assicurarsi che fosse veramente solo.
- Non si preoccupi. Oggi sono in '' libera uscita''.- fece il sergente - e...francamente nemmeno io lo avrei mai creduto... ma avevo bisogno di sottoporle una questione molto importante.-
Harris gli fece segno di seguirlo in casa. 
A giudicare da tutti gli scatoloni e scatole in giro per l'appartamento, gli scaffali semivuoti, tutto faceva pensare che stesse traslocando.
- Posso...- fece Harris - Posso offrirti qualcosa... tè, caffè, succo di frutta, acqua...- 
- Un caffè andrà benissimo.- fece Mahoney.
...
...
... 
Pochi minuti dopo nel salotto di Harris, lui e Mahoney erano seduti su due poltrone, l'una di fronte all'altra, in mezzo alle quali vi era un tavolino da caffè. 
- Devo dire che la tua visita mi coglie un po' di sorpresa.- fece Harris versando il caffè nelle tazze - Credevo che non volessi vedermi più... specie dopo...- non disse '' lo spintone'', ma era quello che pensava. Che buffa piega aveva preso la vita. Solo il mese scorso pensava che nulla lo avrebbe reso più felice che vedere Mahoney all'angolo, senza più quel sorriso che lo faceva irritare... ma quando lo aveva visto prima in quel letto d'ospedale, spento e senza l'energia di vivere che lo aveva sempre contraddistinto, e poi sul pavimento del distretto dopo averlo spinto, con quegli occhi spaventati da cosa avrebbe potuto fargli... aveva provato per la prima volta vergogna per quello che era. 
- In effetti nemmeno io mi sarei immaginato di tornare qui così presto ma...- fece Mahoney - Ho delle responsabilità verso Jones, Hightower, Tack, Hooks e gli altri.- 
- Che intendi dire?- 
- Non faccio che pensare a cosa è successo. A quello che ha fatto lei, fin dal primo giorno che mi ha avuto nel suo campo visivo.- fece Mahoney - Sto vedendo uno psicologo. Mi ha consigliato di parlare con lei di tutto l'odio che mi ha sempre dimostrato, prima che questa cosa mi cambi.. o che si ripercuota su di loro. Loro sono miei sottoposti adesso, ma prima di questo sono i miei amici. Tengo a loro più di quanto tenga alla mia uniforme. E le persone che si amano si proteggono. Anche a costo di star male.-
Harris lo guardò per la prima volta con occhi che non avrebbe mai pensato di associare a Mahoney. Quel ragazzo, nonostante tutto quello che gli aveva fatto passare, nonostante stesse attraversando lo stress di un nuovo incarico con altre responsabilità, quello di un esame da superare, e stesse ancora risentendo dello stress post-traumatico, si preoccupava di svolgere quell'incarico senza danneggiare le persone che lo circondavano, anche se questo significava essere a conoscenza di qualcosa che lo avrebbe sicuramente fatto soffrire. 
Solo ora realizzava perchè Mahoney fosse sempre stato quello rispettato ed ammirato da tutti i poliziotti del distretto e lui invece riusciva al massimo a spaventarli. 
- Può dirmelo.- fece Mahoney - tanto non cambierà niente.- 
Harris si convinse. 
- Quando avevo la tua età...- fece Harris - le norme che permettevano di entrare in polizia erano molto diverse. Dovevi avere una laurea in legge o giusrisprudenza, quindi dovevi essere ammesso in un'università prestigiosa, avere un certo peso ed una certa altezza... e questo era solo per dimostrare che avevi il diritto di essere in accademia. 
E non credo che tu, o chiunque altro dei tuoi amici, abbia la vaga idea di quante rinunce ho dovuto fare.- aveva rinunciato agli amici, alle feste, ai divertimenti ed un sacco di altre cose per studiare, per esercitarsi per le prove fisiche per entrare in polizia... ed una volta entrato in accademia si sentiva felice, appagato, perchè sentiva di aver trovato il suo posto nel mondo. Che ora che era dentro, tutti si sarebbero dimenticati alla svelta che proveniva da una famiglia di operai ed impiegati, e che lo avrebbero giudicato solo per il suo valore, per le sue capacità. 
- Una volta dentro era anche peggio. L'odore della famiglia non benestante a cui appartenevi ti seguiva ovunque, come il deodorante.- fece Harris - Ai tempi c'era meno '' spirito di gruppo'' tra i cadetti. Erano pochi quelli che erano stati ammessi per merito e non per conoscenze... ed i secondi davano il tormento ai primi in ogni modo possibile ed immaginabile. Ti lascio immaginare gli scherzi.- 
Mahoney si pizzicò un braccio per non ridere. Anche perchè non c'era NULLA da ridere nel sentire di un gruppo di cadetti bullizzati da qualche ricco figlio di papà che solo perchè aveva i soldi che uscivano dalle orecchie  si sentivano in diritto di fare tutto quello che volevano... quando magari non riconoscevano il cane dei vicini da quello della pistola. 
- Mi sono conquistato quello che avevo, un pezzo alla volta. Senza che nessuno venisse a tirarmi fuor dagli impicci. Non avevo un comandante bonaccione che spezzava una lancia a mio favore, anzi.- fece Harris - Quando poi una certa ''sindaca'' ha avuto l'idea di dare libero accesso a tutti alla scuola di polizia ho provato solo una gran rabbia... non riuscivo a sopportare l'idea che un gruppo di sfaccendati annoiati dalle loro vite e alla ricerca di emozioni forti avessero praticamente ricevuto in regalo un'opportunità per cui io ho dovuto sudare e soffrire.- 
- Quindi in realtà...- fece Mahoney - lei ce l'ha con me perchè ho avuto vita facile dove lei invece...- 
- Andiamo.- fece Harris - di quante persone hai sentito che oltre alla promozione alla fine dell'accademia, ne sono uscite con il grado di sergente? Solo nelle serie poliziesche vedi una cosa simile.- 
-Quindi è per questo. Pura e semplice invidia.- fece Mahoney sorseggiando il caffè - Capitano se solo me ne avesse parlato prima,  avrei trovato quanto meno il modo di venirle incontro...- 
- Però devi credermi.- fece Harris - si, io ti detestavo. Non riuscivo a tollerare che oltre alla carriera già avviata subito dopo l'accademia tu godessi della fiducia dei superiori, che tutti i tuoi amici basterebbe chiederglielo e si lancerebbero nelle fiamme per te. A me tutto questo è mancato. E manca tutt'ora.- 
Mahoney si alzò - Beh io quello che volevo sapere l'ho saputo... scusi per il disturbo.- 
Harris lo bloccò - No aspetta... c'è un'altra cosa... io... pensavo che l'unico modo in cui avrei ottenuto rispetto era trattare gli altri come i miei istruttori hanno trattato me... non devi farlo anche tu. Ti rispettano perchè ti preoccupi di loro... dei loro problemi, delle loro preoccupazioni e perchè li aiuti a risolverle... non ripetere i miei stessi errori.- 
Mahoney annuì. 
- D'accordo. Ma tenga a mente che non lo faccio per lei. Lo faccio per loro.- fece il poliziotto - ora scusi ma devo proprio andarmene.- 
- Ti accompagno al distretto, o ti chiamo un taxi se preferisci...- 
- No grazie.- fece Mahoney - Preferisco fare una passeggiata. Grazie per le delucidazioni.- 
- Spero solo che un giorno tu possa riuscire a perdonarmi.- fece Harris accompagnandolo alla porta.
L'ex capitano ed il poliziotto non potevano immaginare che dall'altra parte della strada, qualcuno li stesse tenendo d'occhio, e che si preparasse a mettere in moto un piano criminale senza eguali. 
...
...
...
Ora che aveva scoperto il come ed il perchè di tutto quell'odio non sapeva davvero come avrebbe dovuto sentirsi. Certo, non era piacevole dare il sangue per ottenere qualcosa e vedere che altri invece lo ottenevano senza fare niente di particolare, ma non riusciva a smettere di pensare a quanto il loro rapporto avrebbe potuto essere diverso se solo, invece di aggredirlo fin da subito, Harris avesse provato a parlargli. Sentiva che avevano perso un sacco di tempo ad odiarsi e a farsi del male l'uno con l'altro, quando invece avrebbero potuto essersi d'aiuto a vicenda. 
L'istinto gli diceva che avrebbe dovuto concentrarsi sul suo futuro e cercare di dimenticare quella storia. 
In fondo che altro poteva fare? Logorarsi l'anima per quello che poteva essere e che non era stato non avrebbe restituito a lui e ad Harris il tempo che avevano sprecato. 
Aveva chiamato il suo psicologo per un consulto lampo e lui gli aveva detto -'' Adesso sa cosa è successo, ma non si dia pena. Il passato non si può cambiare, ma conservi gelosamente quest'esperienza per sè, senza che ciò la cambi e si concentri sul futuro. Pensi solo a fare l'esame e a diventare il capitano che avrebbe voluto fosse Harris per lei''. 
Fu la visione di quella che nel suo apparato cerebrale era classificata come '' una gran sventola'', che pareva in evidente stato confusionale sul marciapiede a distrarlo dai suoi pensieri. 
Alta, capelli castani, ricci, un elegante vestito azzurro... ed un fisico niente male doveva dire. 
Sembrava spaventata e preoccupata per qualcosa. 
- Signorina, tutto bene?- fece Mahoney avvicinandosi. 
Quella non gli rispose, continuando a guardarla con aria spaurita. 
- Stia tranquilla... sono un agente di polizia...- fece Mahoney - mi permetta di accompagnarla in centrale e risolveremo la situazione... non abbia paura.- 
- Io non ho paura, bello mio...- fece la donna. Improvvisamente , lo guardava con occhi cattivi - Io non ho paura. Tu avrai paura.- 
Mahoney non ebbe tempo di capire a cosa si stesse riferendo perchè la ragazza gli spruzzò qualcosa in faccia. Qualcosa che lo fece sentire improvvisamente stanco ed affaticato. L'idea di dormire si stava facendo sempre più allettante.
Poi più niente. Solo il buio. Sarebbe caduto a terra se la donna non lo avesse sorretto. Pochi secondi dopo vennero affiancati da una limousine bianca da cui uscirono due uomini. Uno di media altezza, magro. L'altro era sul metro e ottanta, di corporatura robusta.
- Dorme come un bambino nella culla.- fece la donna. 
- Ottimo lavoro bambola.- fece quello magro dandole una busta piena di soldi, mentre il suo complice sbatteva Mahoney nella macchina con la stessa grazia di un sacco di patate.
'' Sogni d'oro, piedipiatti. Quando sarai sveglio pregherai di essere già all'altro mondo.'' 

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Capitolo 11
*** La scelta ***


- Capitano scusi...- fece Proctor entrando nell'ufficio di Mahoney con una cartellina - Ci sono dei documenti che dovrebbe...- 
S'interruppe quando  vide che l'ufficio era vuoto. 
In quel momento vide passare Jones, e si informò presso di lui.
- Dov'è Mahoney?- chiese Proctor.
- Aveva un appuntamento.- fece Jones - dovrebbe tornare tra un paio d'ore.- 
- Con chi? Qualche bella donna?- fece Proctor curioso per poi beccarsi un'occhiataccia da Jones. 
- Ascoltami bene Proctor.- fece Jones - Noi... apprezziamo che tu ci abbia riferito cosa quella carogna autorizzata di Harris avesse combinato ai danni di Mahoney... ma avremmo gradito che ce lo avessi detto subito. Prima cosa.
Seconda cosa, meglio che tu non ti allarghi troppo.- 
Proctor alzò le mani in segno di resa - Va bene,va bene,  santo cielo, sembri una moglie gelosa.- 
- E' quello che si fa quando si vuole bene a qualcuno.- fece Jones - Ci si preoccupa che sia al sicuro. Che niente e nessuno possa fargli del male, se potessi impediresti persino che prendesse l'influenza di stagione.- 
Jones non riusciva a superare il fatto che Mahoney fosse stato ferito mentre si trovavano assieme. Harris o non Harris, erano colleghi di pattuglia. Ed essere partner significava molto di più che uscire di pattuglia assieme e fare qualche scherzo e battuta per alleggerire il carico di lavoro. Significava mettere la propria vita nelle mani dell'altro, fidarsi cecamente l'uno dell'altro... Mahoney non aveva mai tradito quella fiducia. Ne la sua ne quella degli altri... solo che lui non era riuscito a proteggerlo. L'aveva lasciato da solo contro dei delinquenti armati. Non sarebbe mai riuscito a dimenticare il volto pallido dell'amico e tutto quel sangue. Continuava a vedere e rivedere quella scena ogni volta che chiudeva gli occhi. 
Non avrebbe più permesso che fosse solo Mahoney ad occuparsi di loro. 
In quel momento il telefono sulla scrivania squillò.
- Ufficio del capitano Mahoney.- fece Jones prendendo il telefono. 
'' Buongiorno agente, sono il dottor Sullivan, il terapeuta del capitano...''- fece lo psicologo -'' Quando vede il suo superiore può dirgli che l'appuntamento per la seduta settimanale è per le sedici di domani?''
Jones era confuso - Ma... non vi siete appena visti...?- 
'' No. Mi ha chiamato un quarto d'ora fa per un consulto, ma oggi non avevamo alcun appuntamento...'' 
- Per favore, passi al distretto.- fece Jones - C'è una cosa che deve aiutarci a chiarire...- fece il poliziotto mettendo giù la cornetta del telefono. 
- Che succede?- fece Proctor. 
- Mahoney. Ha detto che doveva vedere una persona... solo che questa persona dice che oggi non si sono proprio visti.- fece il poliziotto preoccupato. Il suo collega non gli aveva mai mentito su dove sarebbe andato o cosa avrebbe fatto da che lo conosceva. 
- Non è da lui...- fece Proctor. 
- Prendi qualcuno della squadra e andate a dare un'occhiata in giro. Controllate bene tutti i posti in cui va di solito. Magari voleva prendere solo una boccata d'aria, ma è meglio non correre rischi.- fece Jones. 
- Ok...- fece Proctor poco convinto. 
...
...
...
Jones avvisò subito i ragazzi e Callahan uscì con Proctor per verificare la situazione. Inizialmente, Hightower e gli altri cercarono di tranquillizzarlo, ricordandogli che Mahoney non era tipo da fare colpi di testa, ma il fatto che avesse detto una cosa per un'altra non faceva star tranquillo nessuno di loro.
Quando il suo terapeuta arrivò, gli illustrarono la situazione.
- Non so cosa dirle...- fece lo psicologo - E' vero che oggi ho parlato con il sergente Mahoney ma ad onor del vero, abbiamo avuto una breve conversazione per telefono.- 
- Di che avete parlato?- fece Hightower. 
- Mi dispiace, non posso dirvelo.- fece l'uomo - Vede agente, il segreto professionale mi vieta di parlare di quello che i pazienti mi dicono in confidenza, a meno che non sia il paziente stesso a darmi il permesso.- 
- Si ma la legge le impone anche di ignorare il segreto professionale, se viene commesso un crimine, nel caso che un suo paziente si riveli pericoloso sia per sè stesso che per gli altri...- fece Tack - O nel caso questi sia in pericolo.- 
Nessuno di loro voleva prendere in considerazione l'idea che Mahoney si potesse trovare in qualche guaio, specie dopo il calvario che aveva vissuto già di per sè, ma il fatto che l'amico avesse mentito loro su dove fosse andato e che non avesse ancora fatto ritorno, ne si fosse messo in contatto con loro nonostante avesse con sè il walkie-talkie  non li faceva stare affatto tranquilli. 
- Ci dia una mano, per favore.- fece Hooks. 
- Ok va bene.- fece lo psicologo - Il sergente Mahoney durante le sedute aveva dato segno di essere deluso e provato dal comportamento del vostro ex superiore, e ho notato di come questo avrebbe potuto influire negativamente su di lui. Così gli ho consigliato di parlargli direttamente e di chiarire le loro divergenze.- 
- Chiarire le divergenze?- fece House - Con Harris?- 
- E' più facile che l'acqua vada in salita.- fece Zed. 
- Mi scusi... Mahoney era sotto shock per essere stato quasi ammazzato da Harris e lei come consiglio non trova di meglio che rimandarlo da lui?- fece Jones sconvolto da quella rivelazione.
Lo aveva sempre sostenuto che non capiva davvero come essere pagati per ascoltare i problemi degli altri potesse essere considerato un lavoro, ora ne aveva la certezza. Consigliare a qualunque essere umano di sedersi ed affrontare i problemi con Thaddeus Harris, era come consigliare a quel qualcuno di spegnere un incendio soffiandoci sopra.
- Agente mi rendo conto che lei si senta in dovere di proteggere Mahoney più di chiunque altro...- fece lo psicologo - ma bisogna accettare il proprio passato, anche quello più doloroso, se si vuole avere la speranza di un futuro migliore. Ed è difficile accettare qualcosa che è accaduto, senza conoscerne i motivi.- 
In quel momento tornarono Proctor e Callahan fecero ritorno. 
- Allora?- fece Jones speranzoso. 
- A casa non c'è.- fece Proctor - non risponde al telefono e la sua ricetrasmittente sembra morta. Nemmeno Lassard sa dove si sia cacciato.- 
- Abbiamo girato tutti i posti in cui è solito andare, incluso il reparto di abbigliamento femminile al centro commerciale.- fece Callahan - non compare nei nastri di sorveglianza, nessuno ricorda di averlo visto... è come se si fosse dissolto in una nuvola di fumo.- 
- Ok, ora sono ufficialmente preoccupato.- fece Hightower. 
- Giuro che se Harris gli ha fatto qualcosa...- fece Jones con uno sguardo che prometteva fuoco e fulmini. 
E tutti furono d'accordo con lui. 
...
...
...
- No.- fece Jones davanti alla casa di Harris vedendo che Hightower stava scendendo dalla macchina - Vado da solo.- 
- Jones... non fare pazzie.- si raccomandò il gigante buono. 
- Dipende da lui.- fece il poliziotto uscendo dall'auto per poi dirigersi verso la casa di Harris.
L'ex capitano era sorpreso di vedere due sue ex subalterni fargli visita lo stesso giorno, a due ore di distanza l'uno dall'altro.
- Che posso fare per te, Jones?- fece Harris.
Il poliziotto rispose con un tono insolitamente calmo mentre chiudeva la porta facendo scattare la chiusura - Niente. Un chiarimento.- 
- Se ti stai riferendo a Mahoney....- 
- Ah ma allora sai di cosa stiamo parlando...- fece Jones lasciandosi prendere dalla collera. Gli diede uno spintone, facendolo cadere in mezzo agli scatoloni del trasloco, ed afferrò l'arma d'ordinanza. 
- MA SEI IMPAZZITO? STAI CALMO!!!- urlò Harris in preda al terrore. 
- Tu adesso mi ridai il mio collega.- fece Jones - Tu adesso mi ridai il mio amico!!- 
- Ma di che stai parlando si può sapere?- fece Harris iniziando a pensare che Jones oltre che impazzito lo avesse scambiato per un altro.
- Sai benissimo di cosa sto parlando.- fece il poliziotto - Mahoney è venuto qui, non ha più fatto ritorno, nessuno lo vede ne lo sente. Che gli hai fatto? Cosa gli hai detto?- 
Harris si alzò piano piano. 
- Niente. Non gli ho fatto niente.- fece Harris - E' passato a trovarmi, abbiamo preso un caffè assieme, abbiamo scambiato qualche parola e poi se ne è andato. Gli ho offerto di accompagnarlo, di chiamargli un taxi, ma ha detto che preferiva andare a piedi... aspetta, che significa che non ha mai fatto ritorno?!?- 
- Esattamente quel che ho detto.- fece Jones - L'ultimo ad averlo visto sei tu.- 
- E pensi che gli avrei fatto del male, ma sei impazzito?-
- E mi dai torto? Tu gliene hai già fatto.- fece Jones - che è successo, lui è venuto a chiederti il motivo del perchè non potevi nemmeno sopportare la sua vista, tu lo hai accusato di averti fatto licenziare, avete litigato...-
- NO!- fece Harris - Abbiamo parlato e lui se n'è andato. Con le sue gambe!- 
Jones lo guardò. Poi si convinse. Harris non c'entrava nulla con la scomparsa del suo amico, e ripose la pistola. 
- E' l'ultima persona ad averla vista...-
- Si ma ti dico che...- 
- E questo significa che dovrà passare in centrale a rilasciare una deposizione.- fece Jones per poi guardarlo male - Ma io le giuro... se scopro che gli ha fatto qualcosa, qualunque cosa, stavolta non c'è niente a  trattenermi.- fece andando verso l'uscita.
Harris si versò un bicchiere d'acqua per calmarsi. 
'' I miei nervi salteranno presto.''- pensò l'ex poliziotto. Inizialmente pensò di farsi una doccia fredda per calmarsi prima di andare al distretto a rilasciare la deposizione... poi ci ripensò. 
Da quando Mahoney aveva rischiato di morire a causa sua era stato malissimo... peggio di quanto avrebbe mai potuto pensare di stare per chiunque, amico o nemico che fosse. Si era chiesto per giorni ed intere notti cosa avrebbe potuto fare per rimediare... o almeno per far capire ai suoi ex subalterni che non era il mostro senza cuore che aveva sempre dato l'impressione di essere. In quel momento pensò che il destino gli stesse dando l'ultima chance per dimostrare di essere un buon poliziotto. Di dimostrare a sè stesso che non era quel rifiuto avariato della società che tutti credevano. 
Aveva una pistola in casa. La prese per potersi difendere nel caso le cose si fossero messe male. Gli serviva solo una traccia, un indizio per trovare Mahoney.
...
...
...
Quando Mahoney aprì gli occhi gli sembrò che degli elefanti avessero usato la sua testa per ballarci sopra. Tentò di far diradare la nebbia nel suo cervello per ricordare cosa gli era accaduto.
'' Dunque... sono uscito da casa di Harris, stavo tornando al distretto e ho incontrato una bella donna...che mi ha messo a stare con un sonnifero... si, ma perchè? Oddio, forse era una che non ho richiamato dopo un appuntamento...'' 
Tentò di muoversi, ma non gli riuscì. Quando l'intontimento causato dal farmaco iniziò a passare si rese conto di essere steso su un lettino, e di avere polsi e caviglie legate con delle cinghie. Non gli avevano messo un bavaglio sulla bocca... ma ciò non era strano, considerato che le pareti di quella stanza erano rivestite di spugna, per insonorizzare la stanza. 
- Ok... ora le parli, le chiedi scusa, la inviti a cena e risolvete la faccenda...- fece sperando ancora che dietro a quello scherzo ( di pessimo gusto) ci fosse un ex fiamma arrabbiata con lui.
Solo che quando la porta dello stanzino si aprì, le sue speranze si dissolsero come neve al sole. 
Davanti a lui c'era lo Sciccoso. E non aveva l'aria di uno che stava per costituirsi spontaneamente alla polizia o che volesse offrirgli una tazza di tè.
- Bene. Vedo che il bello addormentato è riemerso dal mondo dei sogni.- fece il criminale - Spero vivamente che tu sia pronto.- 
Mahoney iniziò a sudare freddo e a chiedersi se per caso il suo oroscopo non gli avesse consigliato di non muoversi dal letto quella mattina.

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Capitolo 12
*** Una situazione pericolosa ***


Harris uscì di casa, deciso a capire cosa diavolo fosse accaduto a Mahoney. All'inizio aveva pensato che forse i suoi amici si stavano preoccupando più del dovuto. Probabilmente il poliziotto, ancora un po' provato dalle ferite da cui non si era ancora del tutto ripreso era stato colto da un capogiro, da un po' di stanchezza ed aveva deciso di fermarsi a riposare lungo la strada, magari su una panchina oppure era entrato in un bar a prendere un caffè per reintegrare un po' gli zuccheri... poi però gli era venuto in mente che Mahoney raccomandava ai suoi amici di tenersi sempre in contatto e di avvertire al minimo problema. Se non lo aveva ancora fatto significava solo che poteva essergli capitato qualcosa.
Ragion per cui decise di ripercorrere i passi che Mahoney doveva per forza aver fatto da quando aveva lasciato casa sua. Qualcuno DOVEVA aver visto qualcosa.
Interrogò tutti i passanti ed i tassisti mano a mano che li incontrava su quel tratto di strada, e chiese anche a tutti i negozianti... finchè non arrivò nei pressi di un bar.
Il Lulu's Cafè.
- Ha visto un agente di polizia?- fece Harris rivolto al proprietario - Alto, sulla trentina, capelli scuri, ricci tagliati corti...- 
Il gestore ci pensò un attimo prima di risponde. 
- Ah certo... stava parlando con Tiffany.- fece l'uomo. 
- Tiffany?- 
- Si, è.. voglio dire era una cameriera qui fino ad una settimana fa.- fece l'uomo - si è licenziata all'improvviso dicendo che aveva trovato un altro lavoro, dove la paga era ottima. E si vede.- 
- Che intende dire?- fece Harris. 
- E' venuta da queste parti oggi... sembrava una dell'alta società.- fece l'uomo - Poco dopo è arrivato il suo amico, hanno scambiato qualche parola e poi lo hanno caricato in una limousine bianca... pensavo che fosse un modo di dire quando dicono '' bella da morire''.- quando vide Harris squadrarlo come dire '' ma che accidenti sta dicendo'' si affrettò a spiegare - Dopo due minuti che parlavano il poliziotto è svenuto e lo hanno caricato in macchina... vedrà che a quest'ora staranno assieme.- 
- Mi può dire dove abita questa Tiffany?- 
- Perchè dovrei farlo?- 
- Sono un poliziotto, e forse può aiutarmi a...- 
- Mi mostri un distintivo.- fece l'uomo - Non posso dare i recapiti dei miei dipendenti al primo che capita senza prendere qualche precauzione.-
- Certo capisco...- fece Harris uscendo dal bar, con le mani che gli prudevano per la frustrazione. Aveva trovato una potenziale complice che aveva aiutato a far sparire Mahoney in cambio di una corposa ricompensa ma non poteva rintracciarla perchè non era più in polizia. 
Tuttavia non voleva arrendersi così. 
Voleva dimostrare di essere in grado di essere un buon poliziotto. Almeno UNA volta nella vita. 
...
...
...
- L'abbiamo trovata in un cesto della spazzatura.- fece Tack mostrando una ricetrasmittente fracassata su cui potevano ancora leggere una C ed una M. Avevano battuto tutta la città alla ricerca di Mahoney o di un indizio che potesse condurre a lui. 
Il professore li aveva informati che aveva messo nelle ricetrasmittenti un dispositivo di rintracciamento, in modo che potessero rintracciarsi l'uno con l'altro, nel caso fosse accaduto qualcosa. 
Ed aveva spiegato loro che il dispositivo avrebbe continuato a funzionare anche se la trasmittente fosse stata spenta o rotta. 
Ed era proprio grazie a quel dispositivo che l'avevano trovata. Distrutta, abbandonata sulla strada. 
- Che significa tutto questo?- fece il capo della polizia, il quale era venuto immediatamente ad informarsi/lamentarsi del fatto che Mahoney non si fosse presentato ad una riunione importante al quartier generale, con aria preoccupata. Fino a due minuti fa era pronto a strigliare il nuovo capitano, seppur bonariamente visto che non era appena tornato da una vacanza, ma appena entrato in quegli uffici aveva respirato l'ansia e la paura dei suoi colleghi.
- Che il mio collega è stato portato via contro la sua volontà.- fece Jones - Lui non andrebbe da nessuna parte senza la sua trasmittente.- 
- Siete sicuri che Harris dica la verità quando dice di non saper niente della sua assenza?- fece il capo. 
- Si fidi.- fece Hightower - Conosciamo bene Harris. Se c'è una cosa che non riesce a nascondere, non a noi almeno, è quello pensa.- 
- Si fidi, Harris era un farabutto, ma stavolta non c'entra niente.- fece House. 
- Ok. Mahoney ha qualche nemico?- fece il capo - non so, colleghi invidiosi, qualcuno a cui non piace...- 
Sweetchuck fece cenno di no con il capo. 
- Capo, lei non lo conosce Mahoney... è impossibile volergli male.- 
- Tratta tutti con rispetto, e quando viene a sapere che qualcuno di noi ha qualche problema, personale o lavorativo si fa sempre in quattro per darci una mano.- fece Hooks. 
- Il suo unico difetto forse è di perdere sempre la testa quando conosce una bella donna ma...- fece Proctor per poi interrompersi. Dalla finestra, e solo dalla sua angolazione poteva vedere che fuori dal distretto c'era l'ex capitano Harris, che gli stava facendo cenno di uscire - scusate devo andare... torno subito.- fece Proctor. 
Gli altri avevano notato che il tono e l'espressione del tenente fosse imbarazzato, ma non ci fecero caso. Al momento la loro preoccupazione era di ritrovare Mahoney. Nessuno aveva il coraggio di confidarlo agli altri, ma avevano il terrore che gli fosse accaduto qualcosa. Mahoney era un ottimo poliziotto, capace, intelligente... ma le ferite che aveva riportato in quell'agguato non si erano ancora richiuse, e ciò lo avrebbe messo in una posizione estremamente vulnerabile se fosse stato preso di mira da qualcuno.
Dovevano ritrovarlo quanto prima. 
...
...
...
- Capitano...- fece Proctor con aria imbarazzata. Non sapeva come comportarsi nei suoi confronti. Non avevano più parlato dal giorno del confronto, quello in cui aveva rivelato a Mahoney che era stato Harris a mandarlo incontro al suo destino e che non aveva avuto il minimo rimpianto per quel che era successo dopo ma... in quei giorni non aveva potuto non domandarsi se Harris non avesse solo finto che non gli importasse niente di quello che era accaduto. Stava svuotando il cesto della carta nell'ufficio di Harris ed aveva trovato la ricevuta di un fioraio per un mazzo di peonie. E nella stanza d'ospedale di Mahoney guarda caso aveva trovato un mazzo di peonie.. il cui significato era chiedere scusa. Aveva iniziato a chiedersi se per caso non avesse combinato un guaio a riverlare di quel piano a Mahoney ed ai ragazzi - io... non so forse...- 
- Ascolta. So che tutti voi mi odiate, ed avete ragione.- fece Harris sorprendendolo - Ma mi servono trenta secondi della tua massima attenzione. Mahoney potrebbe essere in qualche brutto guaio. Trenta secondi in cui nessuno recrimina, accusa o mette in dubbio la mia parola.- 
Proctor sillabò confuso - Ok... concessi...- 
- Ok.- fece Harris - Ho cercato di ricostruire i suoi passi dopo che è uscito da casa mia... e ho scoperto che Mahoney, poco prima di sparire stava parlando con una certa Tiffany, che lavorava come cameriera in un bar. Il Lulu's Cafè.- 
- Va bene, stava parlando con una bella donna, qual'è la novità?- fece Proctor - Gli piacciono le belle donne, e lui piace a loro, cavolo è capace che se uscite insieme rimorchia anche lei...- Harris lo guardò malissimo - Scusi.- 
- Si ma non è questo il punto...- fece Harris - Il suo ex capo li ha visti parlare e ha detto che dopo un paio di minuti, Mahoney si è accasciato e che lo hanno aiutato a salire su una macchina.
Dovete andare al locale e farvi dare i recapiti di questa donna. Trovate lei, trovate Mahoney.- 
- Ma signore...- 
- Ti prego.- fece Harris - Lo so che pensate che non me ne importi niente di nessuno, che l'unico a cui voglio bene sono io, ma ho bisogno di dimostrare che non è così. Fatemi fare il poliziotto per una volta. Poi vi giuro che sparisco dalla vostra vita, non sentirete più parlare di me.- nel dir così si allontanò. 
Proctor fece per andargli dietro, per fermarlo, per dirgli che non aveva mai creduto davvero che gli importasse solo ed unicamente della sua carriera, che avrebbe provato a parlare con gli altri e che qualunque cosa avesse in mente di fare non gli avrebbe permesso di andare da solo e di cacciarsi nei guai.. poi si ricordò di quello che gli aveva detto di fare. 
Doveva avvisare Jones e gli altri di andare a parlare con quella donna.
...
...
...
Non gli era mai piaciuto trovarsi in una situazione in cui non poteva reagire. Quando si sentiva minacciato o umiliato, soprattutto a torto, la prima cosa che il suo cervello pensava era come poterla far pagare a chi aveva pensato di poterlo umiliare senza fare i conti con l'oste. Con Harris, con Blanks e Copeland in accademia, o con chiunque avesse sfrutta la posizione di potere ch ricopriva per ricoprirlo di insulti, quasi fosse un suo diritto.
E non sarebbe stato ad aspettare buono e tranquillo nemmeno in quell'occasione. Lo Sciccoso aveva di sicuro qualcosa in mente, un piano di cui lui evidentemente era parte integrante, e non aveva intenzione di rendersene complice, ne di rendergli le cose facili nemmeno per una frazione di secondo. 
Notò  uno dei bulloni del lettino a cui era legato. Non doveva fare movimenti troppo sospetti per avvicinare la mano e svitarlo. In quel modo avrebbe potuto staccare l'appoggio e sfilare la cinghia. 
Poi lo Sciccoso gli si avvicinò e si paralizzò lì dov'era, per non farlo insospettire. 
- Buongiorno principessa.- fece il bandito deridendolo. 
- Non credo che lo sia sai..?- fece Mahoney - Non ti offendere, ma il mio materasso è più comodo... non so a quali  tu sia abituato, ma ti assicuro che in prigione non ti assegneranno la suite presidenziale.- 
Lo Sciccoso spense la luce nella stanza, lasciando accesa solo quella della lampada scialitica. 
'' Ottimo, poca luce, avrò il tempo per liberarmi indisturbato...'' - pensò il poliziotto. 
- Sai io in fondo i poliziotti li rispetto.- fece il bandito - In fondo fanno il loro lavoro. Un lavoro infame, ma fanno il loro lavoro. Quello che non mi riesce capire... come io rispetto voi, tu e la tua cricca non potete rispettare me? Non si riesce più a lavorare in santa pace.- 
- Beh tutti devono mangiare, sai com'è...- fece Mahoney - Mettere dentro i delinquenti è quello per cui ci pagano. E tu fai parte della categoria. Se fossi un onesto cittadino non saresti poi così interessante.- 
- Per quel che ne so l'onestà non ha mai arricchito nessuno.- fece lo Sciccoso inclinando leggermente il lettino, in modo che il poliziotto potesse guardarlo in faccia - con i soldi ti guadagni tutto: il rispetto e soprattutto la fedeltà di molte persone. Persone che possono tenerti al sicuro quando ne hai bisogno. Se capisci cosa voglio dire.- 
- Ahhh quindi mi hai fatto prelevare a forza per propormi di tenerti fuori dai guai?- fece Mahoney - Bene, la mia risposta è: scordatelo.
Non ci sono abbastanza soldi al mondo per convincermi a vendere la mia integrità.- 
- Guarda su questo non avevo dubbi.- fece il bandito - Per fortuna posso contare su qualcuno che a differenza tua, basta dargli anche solo le briciole e venderebbe anche sua madre, se fossi io a chiederglilo.- 
- Bene sono contento per te... per la signora un po' meno, ma qui la domanda sorge spontanea...- fece Mahoney stringendo forte il bullone tentando di sfilarlo. Peccato che quell'infisso fosse più cocciuto del capitano Harris. Doveva farlo parlare se non voleva farsi notare mentre tentava di liberarsi - Io a che ti servo?- 
- Lo scoprirai presto.- fece lo Sciccoso prendendo in mano uno strumento che sembrava un incrocio tra uno scannere ed una macchina fotografica - Rilassa il volto.- 
- Che stai facendo...?- fece Mahoney sentendo lo stomaco che si aggrovigliava su sè stesso per il nervosismo. 
- Calma, questa è la parte meno dolorosa... tra poco arriva quella divertente.- fece lo Sciccoso con un ghigno - Non per te chiaramente... io in compenso ho ordinato una bella cenetta a base di caviale ed ostriche per lo spettacolo.- 
Mahoney chiuse gli occhi per proteggerli dal flash, senza capire. Quello che sapeva era che stava per succedergli qualcosa che non gli sarebbe piaciuto affatto. Era una sensazione strana.. una parte di sè avrebbe dato qualunque cosa per sapere cosa sarebbe successo di lì a poco, l'altra voleva che la risposta non arrivasse mai. 
Lo Sciccoso pareva aver intuito quello che stava pensando ed aveva deciso di metterlo al corrente del suo piano. 
- All'inizio avevo pensato di ordinare ai tuoi amichetti di smettere di darmi fastidio e di disturbare i miei affari... poi ci ho ripensato. Sai, non avrei avuto le garanzie che dopo averti lasciato andare avrei avuto quanto pattuito... e se ti facessi fuori, li avrei addosso più che mai...- 
'' Non chiederglielo, la risposta ti farà solo del male''
- Quindi...?- fece Mahoney che temeva di aver intuito la risposta.
'' Nononono ti prego no''
- Ho trovato qualcuno che sarà più che felice di prendere il tuo posto in polizia... oltre alla tua faccia. Così pulita e da bravo ragazzo, chi sospetterebbe che in realtà è uno dei miei che sta solo facendo il doppio gioco?- 
Mahoney sbiancò. Ora la verità era spaventosamente chiara. Lo Sciccoso intendeva '' fargli perdere la faccia'', nel senso meno letterale del termine, per darla ad uno dei suoi uomini affinchè indirizzasse Jones e gli altri a non curarsi più degli affari del peggior bandito della città. 
- Oddio... no... no...- fece Mahoney iniziando a sudare freddo e ad divincolarsi come poteva, legato a quel lettino - NON CI PROVARE NEMMENO O GIURO CHE...- 
- Ok...- fece lo  Sciccoso sfilandogli la cravatta per poi usarla come bavaglio - Sai, l'idea era di farti strillare, ma mi hai già stufato. Fermo idiota...- e nel dir così gli premette con forza sulla ferita fino a quando questa non si riaprì - o ti fai male.- 
'' Jones... aiutami, per favore!!!''- supplicò dentro di sè.
Non poteva sapere il poliziotto, che nello stesso momento, alla centrale di polizia, il collega si sentì richiamato sull'attenti, quasi avesse sentito quella supplica silenziosa colpirlo come un fulmine, e che adesso guardava le strade della città che stava perlustrando alla ricerca del collega con paura e sbigottimento.

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Capitolo 13
*** Un buon poliziotto ***


- L'abbiamo presa prima che salisse su un volo diretto alle Bahamas.- fece Tack riferendosi alla donna che Proctor ( tramite Harris) aveva suggerito loro come persona informata sui fatti su quello che era successo al loro amico. Se ne stava seduta senza dire una parola, per certi versi pareva annoiarsi - Nella valigia aveva almeno un milione di dollari in contanti.- 
- Le avete letto i suoi diritti?- fece il capo della polizia. 
Callahan fece cenno di no con il  capo. 
- Ha parlato di avvocato non appena ci ha visti arrivare.- fece la poliziotta - Ha tentato di scappare, ma si vede che ha appena iniziato a portare i tacchi alti.- 
- Ad ogni modo è chiaro che vuole metterli in pratica...- fece Hightower. 
- Non dirà una parola finchè non avrà un avvocato.- fece Hooks. 
Ed in quel momento Jones immaginò TUTTI gli scenari possibili ed immaginabili che potevano, per quanto ne sapeva anche in quel preciso istante, realizzarsi mentre loro da bravi soldatini seguivano solerti le procedure che dicevano, non interrogare un sospetto con la violenza, non interrogarlo senza la presenza di un legale, non puoi perquisire la casa di un privato cittadino senza un mandato debitamente firmato da un giudice... Mahoney che veniva fatto scendere a forza da una macchina, mentre si dibatteva e lottava entro i limiti delle forze per difendersi da chi lo stava aggredendo, mentre veniva spinto in uno stanzino buio da cui sarebbe mai riuscito ad uscire senza aiuto dall'esterno... il non sapere dove fosse e cosa gli fosse accaduto lo obbligava a vederlo morire ogni momento, nei modi più atroci. 
Una sensazione atroce, che non era disposto a sopportare un minuto di più. 
Ragion per cui si diresse verso la sala interrogatori. 
- Jones, dove sta andando?- fece il capo della polizia. 
- A fare il mio lavoro: interrogo la sospettata e la faccio parlare.- fece il poliziotto.
Proctor si mise in mezzo, tra Jones e la porta della stanza - Jones, la procedura vieta di interrogare un sospetto dopo che ha esplicitamente chiesto un avvocato.-
- Proctor.- fece Jones - Mettiamo in chiaro le cose. Di ufficiali superiori, protempori o meno, ne arrivano di continuo, cambiano come le stagioni... sai cosa non si può sostituire come se fosse una cosa vecchia o passata? Un amico. Un vero amico. Uno che si prenderebbe un proiettile per te ogni giorno, magari dicendo pure grazie.- nel dir così si scrollò la presa del tenente dalle braccia - Io vado lì dentro e mi faccio dire dov'è il mio collega. 
Se dopo mi vuoi arrestare fai pure.- 
Proctor guardò il capo della polizia come per dire '' Signore, mi aiuti almeno lei'', ma questi si limitò a sorridere. Era sempre più persuaso di aver fatto la migliore delle scelte nel mettere il sergente Mahoney al timone. Come aveva precedentemente detto ad Harris, chiunque ( o quasi) era in grado di imparare le procedure d'arresto, a caricare e scaricare una pistola, persino a sostenere gli esami di guida... ma c'era una cosa che non si imparava dai libri o dal servizio  sul campo. La capacità di ispirare lealtà. 
E Mahoney ci riusciva in un modo che non aveva mai visto in quasi trent'anni di servizio. 
Jones entrò nella stanza dove Tiffany aspettava seduta ed abbassò le tendine. E chi lo aspettava fuori sapeva benissimo il perchè. Ma nessuno osava parlarne apertamente con gli altri. 
- Ho chiesto un avvocato.- fece la donna - non intendo dire una parola finchè non arriva.- 
- Un avvocato.- fece Jones - E credi davvero che lui ti aiuterà? Nell'ipotetico caso che chi ti ha pagata te ne stia mandando uno. Vedi carina, ora ti dico come stanno le cose: tu hai aiutato non so bene chi a far sparire un agente di polizia. Ed è per questo che hai ricevuto un cospicuo compenso. Per loro tu il tuo lavoro l'hai fatto. Ergo, non ti devono più nulla.
Nella seconda ipotesi... l'avvocato vi difende tutti, ma tu sei l'ultima ruota del carro. E' su di te che scaricheranno tutte le responsabilità.- 
- Non puoi saperlo.- fece la donna, anche se iniziava a spaventarsi davanti a quelle prospettive. Ormai erano più di due ore che aveva contattato lo Sciccoso per dirle che la polizia l'aveva arrestata, per chiedergli di mandarle un avvocato, ed ancora non si faceva vedere nessuno. 
- Sei complice di rapimento. E...- ingoiò un rospo grande quanto l'ego di Harris per dire quella parola - forse dell'omicidio di un poliziotto...- 
'' No ti prego Mahoney non farmi questo ti prego'' 
- Avrai un mucchio di grane prima con noi e poi con i federali.- fece Jones - e credimi cara, quando avremo finito con te... supplicherai di essere rinchiusa per il resto dei tuoi giorni in un carcere federale.
A te la scelta.- nel dir così mise sul tavolo la foto che nel loro database raffigurava Mahoney - E' il mio collega di pattuglia. Ed è anche l'amico più caro che ho... e fidati quando ti dico che farò DI TUTTO... per riaverlo con me.- 
- Che vuoi fare, picchiarmi?- fece la ragazza con un'espressione strafottente. 
- Quello è il piano b.-
- Se mi tocchi ti denuncio.- 
- Non m'importa.- fece Jones - Non c'è NIENTE che non farei per riavere indietro il mio migliore amico. Quindi ecco come stanno le cose: se collabori, convinco il capo della polizia a cercare un accordo con il procuratore, ti farai sette anni invece di venti, e appena esci ti facciamo avere un biglietto per il sud-america. 
Se invece lo troviamo cadavere ti assicuro...- fece Jones con uno sguardo più eloquente di mille parole. 
La ragazza tacque, pensando a che cosa fare. 
...
...
...
Harris non era rimasto con le mani in mano. 
Si era ricordato di una cosa che gli avevano spiegato in accademia, parlando di rapimenti e di ostaggi. Quando si nascondeva qualcuno, era consigliabile scegliere un posto con una siepe alta, un muro di cinta, degli alberi, qualunque cosa potesse costringere chi stava cercando l'ostaggio ad avvicinarsi alla casa per poterla vedere. 
Per cui aveva contattato l'ufficio del catasto, per controllare tutte le case, magazzini, ed edifici abbandonati che corrispondevano a tale descrizione... e lì aveva avuto un altro lampo di genio. 
C'era una villa alla periferia della città, sequestrata anni prima alla criminalità organizzata. Un posto perfetto per nascondersi. I poliziotti ottusi avevano sempre avuto del resto la presunzione di credere che una volta '' bruciato'' un nascondiglio i criminali non lo usassero più, e di conseguenza nessuno si prendeva più il disturbo di controllarlo. 
'' Perchè no in fondo...''- pensò Harris dirigendosi verso quella villa. Era davvero strano... quando era capitano, non aveva mai avuto l'idea di andare a cercare informazioni, prove ed indizi per suo conto, verificare le sue fonti e non aveva mai avuto idee così brillanti. Si era sempre e solo preso il merito di idee ed illuminazioni avute da altri. 
In quel momento realizzò che non aveva mai davvero creduto in sè stesso, ne come poliziotto ne come uomo. Altrimenti non avrebbe avuto nessun motivo per comportarsi in quel modo.
Ma non ne aveva motivo. In fondo era riuscito a mettere insieme da solo una montagna di prove ed indizi validi. 
Forse in fondo sarebbe potuto  essere davvero un buon capitano ed un eccellente poliziotto, riuscendo a dimostrare a tutti i signor no che avevano dubitato di lui QUANTO si erano effettivamente sbagliati. 
Come Mahoney ed i suoi amici. Erano imbranati, maldestri, nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo bucato su una manica di agenti che si erano arruolati a causa di circostanze particolari... ma erano la squadra fiore all'occhiello della scuola dall'anno del loro diploma.
'' Ma ormai è andata così. Non lamentarti, tu stesso ti sei causato questo dolore.''- con questi pensieri entrò. I suoi passi lo portarono ad una porta semi aperta... e ciò che vide gli gelò il sangue nelle vene. 
Mahoney era immobilizzato su un lettino accanto al quale c'era un carrello pieno di strumenti chirurgici... il poliziotto si dimenava come poteva nel disperato tentativo di liberarsi mentre un tizio aveva una siringa con l'ago pericolosamente vicino al suo collo. 
Gli bastò vedere quella siringa piena di non sapeva cosa per capire che le cose stavano per mettersi male per il suo ex subalterno. Senza farsi vedere afferrò un tubo di metallo a terra e colpì il malvivente dritto alla testa. 
Mahoney era sul punto di svenire per il dolore e per l'emorragia causata dalla ferita aperta.
- Tranquillo Mahoney, tranquillo...- fece Harris prendendo un bisturi dal carrello per poi slegarlo dal lettino. Poi gli tolse il bavaglio dalla bocca - Tutto bene....?- 
- Si... si...- fece il sergente ancora provato dal dolore e dallo spavento - penso... penso di si... se non conta l'infarto che stavo per....come... come ha fatto di bello a trovarmi...?- 
- Alla tua età ero poliziotto, qualcosa so farlo anch'io...- fece Harris aiutandolo a sedersi con cautela - ora però dobbiamo andarcene da qui... ce la fai a stare in piedi?- 
Mahoney scese piano dal lettino e provò qualche passo per poi barcollare. 
- Ok, lo prendo per un no...- fece Harris facendolo sedere sul pavimento. Aprì un armadietto ed afferrò delle garze, del disinifettante, ago e filo elastico, tutto quello che poteva servirgli per medicare alla buona la ferita del poliziotto, per poi abbrancarlo. 
- Appoggiati a me.- fece l'ex ufficiale. Mahoney si sentiva troppo frastornato per replicare ed obbedì, lasciando che il suo ex superiore lo portasse via da quella specie di mattatoio.
Dovevano andarsene da lì quanto prima era possibile. 
Cosa non del tutto facile, visto e considerato che a breve lo Sciccoso sarebbe tornato, per godersi lo spettacolo, e si sarebbe accorto subito che Mahoney non era dove sarebbe dovuto essere  e che qualcuno lo stava aiutando a scappare. 
Solo che Mahoney era troppo debole per potersi allontanare, e se per un malvivente un ostaggio ferito era quasi un peso morto, figurarsi per un civile che stava  tentando di portar via un ferito da un luogo pericoloso. 
'' Accidenti se solo avessi preso un taxi o una macchina a noleggio...''- pensò Harris. 
Doveva pensare alla svelta ad un modo per risolvere la situazione. 
A quel punto gli venne un'idea. Pensò allo scantinato della casa. Si sarebbero nascosti lì, il tempo di far credere allo Sciccoso e ad i suoi complici di essersela filata. Motivo per cui spalancò completamente una finestra e buttò giù una corda fatta con i drappi delle tende. 
 -Vieni, riposiamoci un po' qui- fece Harris dopo averlo condotto in cantina ed aver bloccato la porta con degli scatoloni molto pesanti pieni di chissà che cosa.
-Grazie per essere venuto a salvarmi!- sorrise Mahoney malgrado il dolore che gli stava tormentando il fianco... e ne era sicuro, gli stava salendo la febbre - Ma perché sta facendo tutto questo per me dopo che l'ho fatta licenziare?-
Harris lo guardò sbigottito. Mahoney era la vittima in tutta quella situazione. Prima della sua ambizione, e poi di quella dello Sciccoso, e si stava persino preoccupando di come avesse perso il lavoro - Non è stata colpa tua, ok? Solo mia. Se mi fossi comportato in modo diverso tutto questo non sarebbe successo- poi prese coraggio e buttò fuori quello che in tanti anni da che si conoscevano non aveva mai avuto il coraggio di dirgli. 
O forse voluto, perchè gli avevano insegnato che lamentarsi, sfogarsi o frignare quando qualcosa non andava come voleva era l'arma dei deboli e dei perdenti... tutto quello che non aveva mai voluto essere... e che invece era diventato proprio per non aver accettato l'idea che tutti, prima o poi, avevano bisogno di parlare con qualcuno della propria angoscia.
-Tu e gli altri siete molto uniti, siete come una famiglia. Anch'io avrei voluto avere tutto questo, ma ho finito per dimenticarmene per colpa di quello che ho vissuto in Accademia e della mia ambizione. Volevo così tanto diventare comandante che ormai non mi importava più di niente! Non ho neanche pensato che il mio piano avrebbe potuto farti rischiare la vita! Mi dispiace così tanto, Mahoney!-
 Mahoney sorrise commosso a quelle parole. Quelle parole che aveva sempre voluto sentire dal suo capitano, il perchè di tutta quella rabbia, quell'odio... quel '' mi dispiace'' che voleva tanto sentirsi dire e che da solo dimostrava quanto fosse stupido sprecare altro tempo ad odiarsi - Capitano, io la perdono. E vedrà che lo faranno anche gli altri. Deve solo dare loro un po' di tempo. Parlerò io con loro e con il capo-
Harris era semplicemente sconvolto -Cosa?! Davvero vuoi perdonarmi?!-
Mahoney sorrise -Certo. Credo che lei sia davvero pentito e poi... Tutti meritano una seconda possibilità, no?-
 Harris commosso si asciugò una lacrima. Quello che una volta era stato il suo sottoposto più odiato ora aveva l'aria di un angelo salvatore, che lo stava prendendo per mano per aiutarlo ad uscire dall'inferno-Di questo ne riparleremo... Ora cerca di riposare un po'. Appena farà buio ti porto via da qui.- 
Mahoney sorrise e si accoccolò per terra su un vecchio materasso, mentre Harris si tolse la giacca e gliela mise addosso, come se fosse una coperta per farlo stare al caldo. Poi si mise di guardia, controllando Mahoney di quando in quando, per evitare che la situazione gli sfuggisse di mano di quando in quando.
Aveva già il sospetto che Jones gli avesse distrutto la macchina per punirlo di quanto aveva fatto al suo amico... ed aveva ancora negli occhi l'immagine inferocita del poliziotto che gli prometteva disgrazie se al suo collega fosse successo altro per causa sua... non voleva davvero immaginare COSA gli avrebbe effettivamente fatto se Mahoney si fosse aggravato di colpo mentre erano assieme. 

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Capitolo 14
*** Corsa disperata ***


Jones aveva sempre pensato che il peggio per un poliziotto fosse quello di finire sotto inchiesta perchè sospettato di aver violato qualche regola del codice di condotta, magari perchè un delinquente da due soldi aveva messo la pulce nell'orecchio ai piani alti e solo per pararsi il culo... o quella di essere ucciso in servizio mentre svolgeva il suo lavoro... invece no. 
La cosa peggiore era vedere la foto di una persona cara, forse la persona a cui teneva di più al mondo su un tabellone per le indagini con le scritte '' Victim'' e '' Missing''. 
Ancora faticava a crederci... solo pochi giorni prima, in quella stanza stavano festeggiando tutti assieme la promozione imminente del loro collega... adesso era diventato il centro delle loro indagini per ritrovarlo dopo che qualcuno lo aveva fatto sparire. 
- Tiffany ha collaborato.- fece il capo della polizia - Dice che a pagarla per fingersi una ragazza in difficoltà ed attirare così l'attenzione del sergente è stato lo Sciccoso.- 
- Il capo della criminalità organizzata...- fece Callahan - Dovevamo aspettarcelo. In questa città solo lui, poteva avere così tanto fegato da organizzare il sequestro di un funzionario di polizia.- 
'' La penserà diversamente dopo che l'avrò avuto per le mani.''- pensò Jones. Quel delinquente doveva pregare che Mahoney stesse bene, perchè se disgraziatamente lo avessero ritrovato, anche solo con un ricciolo fuori posto, avrebbe fatto in modo che IMPLORASSE di essere rinchiuso in un qualche albergo federale fino alla fine dei suoi giorni. 
- Ma perchè, cosa ha intenzione di fare con lui?- fece Hooks. 
- Vendetta, un attacco alle forze dell'ordine, una sfida diretta alla polizia...- fece Tuck - I motivi sono tanti.-
- Vorrà un riscatto di qualche tipo, senz'altro.- fece Proctor  - forse vuole far rilasciare dei complici e pensa di avere una buona merce di scambio...-
- Ed in quel caso cosa dovremmo...?- fece House. 
- Non accontentarlo.- fece il capo - se la polizia cede ad una richiesta simile, lo sa il cielo dopo cosa ci aspetterebbe...- 
- Con tutto il rispetto...- fece Jones sul punto di avere un attacco di nervi - L'idea di dover avere una lavata di capo dal sindaco, in questo momento, mi pare davvero l'ultimo dei problemi.- 
- Non mi riferivo a quello.- fece il capo - I cittadini devono sapere che noi siamo dalla loro parte, che genere di fiducia vi aspettate che possano avere in noi se rilasciamo i delinquenti anzichè metterli dentro? Abbiamo delle responsabilità nei confronti della cittadinanza....- 
- E Mahoney?- fece Callahan - Abbiamo delle responsabilità anche verso di lui, SOPRATTUTTO verso di lui in questo momento.- 
- Il tenente ha perfettamente ragione.- si aggregò Tack - Siamo poliziotti, ed abbiamo il dovere di difendere i cittadini dalla criminalità, ma abbiamo anche il dovere di fare tutto ciò che possiamo per aiutare un collega in difficoltà.- 
Jones era rimasto in silenzio.
C'era un unico pensiero che gli passava per la testa.
Trovare Mahoney. 
A qualunque costo.
Pur di riportarlo a casa, era disposto a concedere la libertà persino al Demonio.
...
...
...
Era già passata un'oretta da quando si erano nascosti. Poteva sentire i rumori di passi che andavano e venivano per tutto il giardino, per la casa, e lo Sciccoso che ordinava loro di trovarli quanto prima se non volevano avere guai. Per fortuna, almeno per il momento, a nessuno era venuto in mente di controllare la cantina, quindi erano al sicuro, almeno per ora. 
Ogni tanto dava un'occhiata a Mahoney, senza poter evitare di sentirsi in colpa nel vederlo così fragile, vulnerabile ed inerme. Era come se tutti quegli anni passati a battibeccare e a farsi la guerra, fossero spariti nello stesso istante in cui il sergente, con le lacrime agli occhi, gli aveva chiesto che razza di crimine avesse mai commesso per meritare la pena di morte.
Era in quel momento che aveva realizzato di avergli solo scaricato addosso la rabbia per le ingiustizie subite in accademia... che però, per quanto gravi potessero essere state, non lo legittimavano nel commetterne altre.
Mentre era immerso in quei pensieri, sentì il poliziotto lamentarsi.
- Mahoney...- fece Harris precipitandosi da lui - Che succede...?- nel dir così gli tastò la fronte.
Era bollente. Probabilmente la ferita aperta si era infettata. Anzi, poteva togliere ogni avverbio che insinuava dei dubbi.  
- Ehy ehy, rimani sveglio per favore...- fece Harris obbligandolo ad appoggiare la schiena alla parete. 
- Non... ci... riesco...- fece Mahoney minacciando di addormentarsi. Harris gli diede dei buffetti sulla guancia per tenerlo sveglio. 
Harris gli slacciò la blusa, per vedere meglio la ferita. Il fianco era tutto sporco di sangue rappreso. Per fortuna aveva smesso di sanguinare ma la brusca riapertura aveva fatto si che la ferita s'infettasse, provocandogli la febbre alta. 
- E' tanto male....?- 
- Nah, ho visto di peggio.- fece Harris - Decisamente di peggio.- 
- Su un cadavere?- rise Mahoney. 
- Visto? Stai che è una bellezza visto che non hai ancora perso la voglia di chiacchierare...- fece Harris per sdrammatizzare. C'era ben poco da ridere. Sua madre era infermiera, e quando era adolescente lo pressava dicendogli di stare attento a non ferirsi e soprattutto di non sottovalutare mai una ferita, anche se fosse un graffietto, in quanto anche una misera scheggia sottopelle poteva equivalere ad una condanna a morte se non trattata per tempo. Tirò fuori le garze, l'ago ed il filo che aveva arraffato da quella specie di sala operatoria ed una bottiglia d'acqua che aveva portato con sè in caso avesse trovato il poliziotto. Ne versò una piccola dose sulla ferita, in modo da poterla pulire quel tanto che bastava per vedere il foro d'entrata del proiettile che nemmeno una settimana prima aveva minacciato di stroncarlo.
Poi gliela avvicinò alla bocca. 
- Manda giù.- fece Harris - ridurrà lo shock ipovolemico.- 
- E... lei... che... che ne sa...?-
- Fidati di me. Mia madre faceva l'infermiera, non avevamo una baby sitter e quindi mi portava con sè in ambulatorio...- fece Harris - Ho imparato qualche trucco.- nel dir così gli allentò la cravatta in modo da potergliela mettere in bocca - mordi forte e cerca di stare fermo per favore...non ho nulla con cui stordirti e farà male.- 
Mahoney si sfilò il bavaglio improvvisato dalla bocca - Vuole perdersi l'occasione di darmi una botta in testa?- 
- Non mi tentare, rincitrullito...- fece Harris iniziando  ricucire la ferita. 
 Il corpo del poliziotto s'irrigidì completamente, completamente scosso da dolore. Tentò di fermarlo come poteva, sapendo che irrigidirsi non gli avrebbe portato niente di buono, che il suo ex superiore non sarebbe riuscito ad aiutarlo facilmente in quelle condizioni, ma ormai non controllava più niente. Era come se il suo cervello ed il suo corpo fossero due cose a sè stanti.
Il poliziotto strinse i denti sulla cravatta e con la mano andò ad aggrapparsi al materasso, lasciando cadere la testa all'indietro, inspirando a fondo, cercando con tutta la forza che gli era rimasta di non mettersi a strillare. 
 - Ho quasi finito... ho quasi finito, rilassati...- fece Harris sistemando l'ultimo punto - ecco fatto...- 
Il poliziotto si tolse definitivamente il bavaglio dalla bocca, riprendendo a respirare.
Harris lo guardò con preoccupazione. Anche se aveva sistemato la ferita, ormai era evidente che il sergente non poteva più aspettare in un seminterrato freddo e buio, con quel febbrone che si faceva sempre più prepotente, e senza uno straccio di antibiotico con cui lenirgli un po' le sofferenze. 
- Capitano... è meglio se adesso se ne va...- fece Mahoney. 
- Hai la febbre alta, non sai quel che dici...- fece Harris riadagiandolo sul materasso. 
- Sono solo realista... le conviene lasciarmi qua ed andare a cercare aiuto, le sarei solo di peso...- 
- Non buttarla giù dura, hai passato di peggio.- fece Harris cercando di mascherare la sua preoccupazione. Il suo ex subalterno purtroppo non aveva tutti i torti. Fuori li stavano ancora cercando, mettere il naso fuori in quel momento era come mettere un bersaglio sulla schiena ed invitarli a sparare... forse la soluzione più logica era davvero quella di allontanarsi da lì, cercare un telefono e dare a Proctor l'indirizzo, ci avrebbe pensato lui a far avere loro i rinforzi... e magari un'ambulanza. 
Tuttavia, lasciarlo lì, con il rischio che qualcuno notasse dei movimenti sospetti era come condannarlo a quel destino da cui tentava di salvarlo 
Fu in quel momento che notò un telefono nello scantinato... e sembrava perfettamente funzionante.
Era rischioso ma... doveva tentare. 
...
...
...
- A cosa pensi, Jones?- fece Hightower notando che il loro attuale comandante in seconda non smetteva di fissare la sala d'attesa del distretto. 
- Io e Mahoney ci siamo conosciuti qui.- fece Jones - Su quelle poltrone. Ci avevano arrestati entrambi... a me per disturbo della quiete pubblica e procurato allarme, lui per danni ad una proprietà privata perchè aveva praticamente distrutto la macchina di un tizio che pensava di poterlo insultare gratuitamente.- 
Hightower sorrise immaginando la faccia di quel tizio nel vedere la sua macchina, magari nuova di pacca, distrutta. Mahoney era Mahoney: nessuno poteva insultarlo, umiliarlo, magari a torto pensando che il poliziotto accettasse tutto di buon grado. 
- E' stato lui a portarmi alla scuola di polizia... non so dove sarei finito se lui non mi avesse convinto ad iscrivermi.-  fece Jones.
- So cosa stai pensando... non è colpa tua.- fece Hightower. 
- Io non ce l'ho con Harris per quello che gli ha fatto... non ce l'ho ne con quella strega di Tiffany ne con lo Sciccoso... è con me stesso che ce l'ho a morte.... Mahoney non stava bene. Era sconvolto da quello che aveva scoperto su Harris, si vedeva da lontano un miglio che non riusciva ad accettarlo, era come se fosse sempre sul punto di scoppiare... come se stesse respirando sott'acqua... ed io lo sapevo. 
Non avrei mai dovuto permettergli di uscire da solo... se non l'avessi fatto forse ora...- 
- Jones.- fece Hightower prendendolo per le spalle - Non è colpa tua. Hai sentito cosa ha detto Tiffany, era tutto premeditato. Stavano solo aspettando di beccarlo da solo... non potevi tenerlo sotto controllo 24 ore su 24, sette giorni su sette.- 
- Lo so... sto cercando di convincermi che non ne ho colpa... ma non ci riesco.- fece Jones - Però una cosa te la prometto... se disgraziatamente non riuscissimo a salvarlo in tempo, quella strega di Tiffany, lo Sciccoso e tutti quelli che lo coprono, non avranno più un solo minuto di pace.- 
In quel momento, un trafelato Proctor corse verso di loro, portandosi dietro un telefono. 
- Jones, so che non mi crederai...- fece il tenente - Ma dall'altro capo del telefono pare ci sia Mahoney...- 
Gli occhi dei due agenti, in particolar modo quelli di Jones, si illuminarono come due fuochi d'artificio. 
Jones gli strappò letteralmente il telefono di mano.
- Mahoney sei tu? Proprio tu?- 
'' Jones...?''- fece Mahoney con una voce così flebile che pareva venire dalle viscere della terra.
-Sì, sono io, amico! Dove ti trovi?!- fece Jones facendo segno a Proctor di prendere nota e ad Hightower di allertare tutti in modo che fossero pronti a partire. Era preoccupato: l'amico non aveva affatto l'aria  di stare bene, e gli pareva che non fosse solo...
'' Non ne ho idea.... mi sono svegliato in una casa, ma non ho idea di dove mi trovi... adesso siamo in uno scantinato...''
 In quel momento, sentì la voce di Harris -'' Jones? Sono io. Siamo in una villetta sequestrata qualche anno fa alla criminalità organizzata, in periferia...''
-Ok... Un momento, ma lei che ci fa lì?!- fece il poliziotto sbigottito. 
'' Facciamo che prima venite a levarci dai guai, e poi se vuoi potrai picchiarmi... il tuo amico ha bisogno di aiuto, ha la febbre molto alta, necessitiamo di un medico...'' - nel dir così gli ripassò Mahoney. 
'' Dagli retta per favore...''- fece Mahoney sul punto di svenire, mentre la voce di Harris lo incitava a restare sveglio. 
- Ok, amico resisti, arrivo subito!- nel dir così fece cenno agli altri che erano sopraggiunti di precipitarsi alle rispettive vetture. 
Non avevano un minuto da perdere.

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Capitolo 15
*** Stato di crisi ***


Harris mise a posto il telefono per poi tornare a controllare l'ex sottoposto.
Sperava che non ci mettessero molto a rintracciare l'immobile giusto. Ma in fondo quanto avrebbero potuto metterci? A differenza sua, loro erano poliziotti. Per avere una simile informazione bastava riempire un modulo e farlo firmare a qualche pezzo grosso.
Occhio e croce, ci avrebbero messo una mezz'ora.
- Mahoney, come ti senti?- s'informò Harris aggiustandogli leggermente la giacca che gli aveva dato per stare più caldo. La febbre più che calare pareva aumentare. Del resto cosa si aspettava? Il riposo serviva a poco senza prendere anche delle medicine. 
- Ho un mal di testa terribile, la febbre alta, la ferita mi fa un male atroce e ho paura di morire.- fece Mahoney con un sorrisetto - Ma a parte questo, sto che è una favola.- 
- Tu non morirai. Ok? Non qui, non oggi e non così. Ho avvertito Jones, e gli ho detto di chiamare un'ambulanza, vedrai che a breve ci tireranno fuori da qui.- fece Harris dandogli qualcosa da bere. Se lo augurava davvero che ormai fosse solo questione di pochi minuti... Mahoney aveva la fronte imperlata di sudore, il viso era sempre più pallido e come se non bastasse la loro provvista d'acqua si stava esaurendo. 
- Bene... perchè mi dispiacerebbe morire proprio ora che abbiamo la possibilità di ricominciare...- fece Mahoney accoccolandosi alla meglio sul materasso, socchiudendo gli occhi. 
Harris si allarmò. Non poteva permettergli di dormire, almeno non finchè un medico non lo avesse visitato. Doveva inventarsi qualcosa per tenerlo sveglio. 
E l'unica cosa che poteva fare era parlargli e farlo parlare, in modo da distrarlo sia dalla spossatezza della febbre che dal dolore. 
- Ti ricordi di quella volta che siamo stati sbalzati fuori da un aereo?- fece Harris stringendogli una mano. Lui se lo ricordava molto bene. Stavano tentando di arrestare una manda, e per un piccolo incidente lui era finito fuori dall'aereo... ma non prima di ammanettarsi per errore a Mahoney.
Quella era stata  la prima volta che avevano passato assieme qualche ora, ma lui era talmente ansioso di tornare alla civiltà e di non essere costretto a trascinarsi dietro ( nel senso meno letterale del termine) la persona che detestava di più al mondo, e non gli era passato nemmeno per l'anticamera del cervello di fare conversazione o di approfittare di quella vicinanza forzata per risolvere le loro divergenze.
C'era voluto un incidente quasi mortale per convincerlo a tirar fuori tutto quello che aveva dentro.
Mahoney sorrise lievemente - E chi se lo scorda... l'ho pure svestita per sbaglio quando è finito nelle sabbie mobili...- 
 - Ecco bravo... parla.- fece Harris - Parla, così non ti fai prendere dal panico, sconforto o dalla stanchezza.
- Non credo di riuscire a resistere ancora per molto...- fece Mahoney trattenendo un conato di vomito. 
Harris gli strinse la mano più forte. 
- Lo so, ma rimani concentrato, manca pochissimo ormai...- fece Harris. Dei passi lo allertarono. Qualcuno stava cercando di entrare. 
'' Jones, finalmente....''- fece Harris andando ad aprire.
La visione gli gelò il sangue nelle vene. 
Lo Sciccoso e i suoi due tirapiedi. 
Tentò di richiudere la porta in fretta, ma fu tutto inutile. Gli diedero un violento spintone che lo fece capitolare. 
Mahoney era spaventato a morte - Ommioddio...- 
- Bene bene bene...- fece il bandito - Guarda un po' chi abbiamo stanato.- 
Harris in quel momento capì. Il telefono che avevano trovato nel seminterrato dove avevano trovato rifugio non era stato un colpo di fortuna, ma una trappola. 
Probabilmente, quando si erano accorti della loro fuga non si erano nemmeno disturbati a cercarli, perchè avevano modo di tenere sotto controllo tutti i telefoni della casa e di conseguenza scoprire da dove partivano le telefonate, senza muovere un dito. 
Avevano fatto esattamente ciò che si aspettavano, e si erano messi in trappola da soli.
- Sapevo che non sareste potuti andare lontano, con uno che nemmeno si regge in piedi, quindi ho pensato che la cosa migliore da fare fosse starmene tranquillo ad aspettare che faceste un passo falso... e come vedete ha funzionato alla grande.- fece lo Sciccoso - Ma ora mi sono stancato di giocare.- 
- Si?- fece Mahoney, che malgrado il dolore e la febbre non ci pensava minimamente ad offrire al bandito la benchè minima sodisfazione - beh mi spiace deluderti, ma io sono affezionato alla mia faccia e lei è affezionata a me.-
- A questo c'è rimedio.- fece lo Sciccoso - Forza in piedi, mi hai già fatto perdere troppo tempo.- 
- Ma non vedi che non riesce nemmeno a stare in piedi da solo?- fece Harris - Lascialo stare, abbi un po' di compassione, è solo un ragazzo!- 
- Lo era pure quando lo hai spedito a farsi macellare, non mi pare che a suo tempo te ne importasse molto.- fece il bandito.
Harris abbassò lo sguardo. 
- Ho commesso un errore gravissimo, non me ne pentirò mai abbastanza...- fece Harris afferrando un mattone senza farsi vedere - Non vedo perchè lui  debba continuare a pagare per colpa del mio egoismo...- nel dir così lo lanciò in modo che sfiorasse per poco la testa del bandito. 
Poi corse a tirar su l'ex subalterno.
- VIENI VIENI, DOBBIAMO ANDAR VIA!- fece Harris trascinandolo su per le scale, prima di urlare a causa di un dolore lancinante.
BANG!
- MALEDIZIONE!- l'ex capitano capitombolò per terra tendendosi la ferita alla gamba.
- Capitano!- fece Mahoney tentando come poteva di aiutarlo a fargli ultimi gradini per uscire dallo scantinato e chiudere la porta. 
- Il rotto che porta il sano, come si suol dire...- fece lo Sciccoso. 
I suoi scagnozzi lo accerchiarono puntandogli contro le pistole. 
- Se fai una mossa falsa, il tuo capitano si becca un'altra pallottola, dritta in faccia stavolta.- fece lo Sciccoso - Lascio a te la scelta.- 
Mahoney lo fissò con uno sguardo di rabbiosa impotenza prima di alzare le mani in segno di resa. 
- Ok... ma è una cosa che riguarda solo me e te, non c'è bisogno di tirarlo in mezzo...- 
- Quando imparerai a stare zitto, Mahoney?- fece Harris con la voce rotta per il dolore. Come minimo ne avrebbe avuto per un mese, a patto di riuscire ad uscirne vivo, ovvio. 
- La prego...- fece Mahoney - apprezzo che si sia esposto per me... mi dispiace di averla tirata in mezzo...- 
- Commovente.- fece lo Sciccoso facendo finta di asciugarsi una lacrima. Poi diede un segnale ai suoi uomini. 
Uno dei due , lo buttò per terra con forza, facendogli urlare di dolore .
Poi gli prese entrambi i polsi, glieli portò entrambi dietro la schiena e glieli legò con una corda.
- Rimani comodo, visto che devi stare tranquillo e a riposo.- 
Infatti iniziò a tirare la corda più lunga in modo che il detective venisse trascinato per tutto il percorso .
Mahoney sparse macchie di sangue durante tutto il tragitto, ed ogni tanto sputò addirittura della polvere.
Durante il tragitto, il poliziotto non faceva altro che ripetere a se stesso '' Coraggio: tra pochi minuti l'agonia sarà terminata.''
Pregava solo di perdere i sensi quanto prima, per non dover sopportare quello che lo aspettava.
...
...
...
Avevano individuato la villetta. A dire il vero in città vi erano almeno dieci posti che potevano corrispondere ai loro attuali profili di ricerca, ma avevano deciso di concentrarsi su quell'immobile.
Era il più isolato. Molti anni prima era stata la casa di un sedicente riccone... a quattrini era messo bene, ma aveva il vizio di volere uno stile di vita di gran lunga superiore a quello che gli permetteva il suo conto in banca, ed aveva accumulato debiti su debiti, fino a finire per fare affari pure con dei criminali. E la magistratura aveva disposto il sequestro dell'immobile, che da allora era letteralmente abbandonato a sè stesso, circondato da una siepe altissima che impediva una buona visuale a chiunque. 
Jones ne era certo che lì avrebbero ritrovato il loro collega ed aveva disposto di concentrarsi solo su quella casa, e che sarebbero andati solo loro. Niente SWAT, niente federali, niente corpi speciali, niente esercito o marina... solo loro.
Durante il tragitto era finito in macchina con Proctor, che cercava di distrarlo a suon di chiacchiere da pensieri fin troppo intuibili, persino per  uno i cui neuroni fingevano di non vedersi quando si incrociavano.
- Sono certo che Mahoney sta bene... c'è Harris con lui.- 
- E questo dovrebbe rassicurarmi? - fece Jones - Il mio migliore amico non solo è nelle mani del peggior bandito della città, ma con lui c'è pure una carogna che l'ha quasi ammazzato.- 
Proctor provò a farlo ragionare. 
- Sei ingiusto con lui.- 
Jones lo fulminò con lo sguardo- Vuoi scherzare?! Mahoney è quasi morto per colpa sua! E ancora cerchi di giustificarlo?! Fosse dipeso da me, anche tu saresti stato licenziato, per non averci detto subito cos'era successo! La gente come voi non cambia mai!-
Proctor ingoiò il rospo - Quel che voglio dire...  Harris ha sbagliato, ma dev credermi, non aveva intenzione d fargli del male intenzionalmente.... chi pensi che sia stato a darci la soffiata su Tiffany?-
Jones sgranò gli occhi -Cosa?! Vuoi dirmi che si è messo a indagare da solo?! E tu hai accettato informazioni da lui?!-
Proctor  lo guardò con aria di sufficenza e fece le spallucce - Beh, non mi sembra che fossero sbagliate, no?!-
Jones  sbottò, poco convinto della buona fede del loro ex superiore - Probabilmente starà solo cercando di farsi bello agli occhi di tutti, come sempre!-
Proctor non mollò la presa. 
- O forse vuole solo dimostrare di non essere quell'egoista interessato solo a sè stesso che pensate tutti...- fece il tenente.
- E tu che ne sai?- fece Jones trattendosi dal dire '' Scusa se non ti credo sulla parola, ma l'intuito non è una delle tue doti principali. Anzi, direi che non ne hai proprio.''
 Il tenente rispose - Quando mi ha fatto la soffiata mi ha detto che abbiamo ragione a odiarlo e ha promesso di sparire per sempre dalle nostre vite, ma prima vuole dimostrare di non essere così egoista come credevamo.- 
Jones sospirò.
Forse era vero che era prevenuto, e doveva dirlo spesso e volentieri Harris aveva messo in atto piani poco curati e poco ponderati che spesso finivano in grandissimi flop o che comunque avevano risvolti tutt'altro che positivi.  E di solito non se ne lamentavano... avevano solo più materiale per potersi fare una risata in pausa pranzo o mentre erano di pattuglia... ma questa volta almeno lui NON riusciva a passarci sopra.
- Vedi, il fatto è che non riesco ad accettare l'idea di poter perdere Mahoney.- fece Jones - quando ero ragazzino, nel mio quartiere gli altri bambini mi tenevano sempre a distanza... il motivo te lo puoi immaginare.- 
- Si, ho capito.- fece Proctor. 
Per Jones, l'infanzia era stata tutt'altro che facile, ad essere l'unico di colore in una classe di bianchi. Lo tenevano a distanza: nessuno lo aveva mai invitato a casa per una festa di compleanno, per giocare o fare i compiti. Le uniche volte in cui gli veniva rivolto il discorso era per prenderlo in giro o per rimarcare il fatto che... non era come loro. 
Aveva passato molti anni in solitudine, affinando quel suo particolare talento nel saper riprodurre i rumori e le voci di chiunque. Gli sembrava di essere meno solo. 
- Mahoney è stata la prima persona a trattarmi come un suo pari.- fece Jones - Il tempo di scambiare due parole in quella sala d'attesa del distretto, ed eravamo già diventati amici. E ti giuro, faccio fatica ancora oggi a crederci.- 
Mahoney aveva la pregevole virtù di essere esattamente come si presentava, e di piacere a tutti d'impulso. Intelligente, sagace, spiritoso, divertente, gentile, e non gli importava niente di quello che quei pochi nemici che si era fatto potevano dirgli dietro. 
Certe volte faceva davvero fatica a credere che una persona del genero lo volesse per amico. E' per questo che non riusciva a tollerare l'idea di perderlo. 
'' Mahoney, scusa...''- pensò  Jones - '' Non riesco mai ad aiutarti, ne a starti vicino quando hai bisogno di aiuto... ma ti giuro che ti riporto a casa... tieni duro ancora per qualche minuto...'' 

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Capitolo 16
*** Salvataggio ***


Harris, agonizzante sul pavimento, si teneva la gamba ferita, domandandosi se sarebbe morto lì. 
'' Che fine ingloriosa...''- pensò tra sè e sè. Quando era entrato in polizia aveva messo in conto di poter essere ucciso, e si era immaginato l'elogio funebre che qualcuno avrebeb detto in quel caso. Che però non ci sarebbe stato.
Era stato radiato dalla polizia per aver quasi causato la morte di un sottoposto per fini personali, abuso d'ufficio... per cui non avrebbe avuto un funerale di stato.
Eppure non era triste. Sarebbe morto si... ma con il perdono della persona a cui aveva fatto sudare sette camice solo per sfizio personale. Il suo unico rimpianto non era quello di non essere riuscito a farsi riammettere o di dimostrare che non era quell'egoista insensibile che tutti credevano fosse, quello lo considerava il giusto scotto da pagare... ma di non essere riuscito a salvare Mahoney... quello si che lo angosciava.
'' La mia vita Signore... ti prego.
Prendi la mia vita. Non la sua....''
E qualcuno lassù doveva averlo sentito, perchè in breve si ritrovò circondato dai cadetti e da Proctor. 
- Capitano!!!- fece il tenente - Ommioddio....-
Jones però non sembrava preoccupato per lui. Non era lui a premergli, non in quel momento almeno. 
- Dov'è Mahoney?- chiese il rumorista.
- L'hanno portato via.... salvate lui, non badate a me...-  fece Harris con un fil di voce.
Si guardarono tutti sconvolti nel sentire Harris che chiedeva che Mahoney avesse la precedenza su di lui. 
Jones non perse tempo.
- Proctor, tu rimani con lui e cerca di bloccare l'emorragia.- fece il poliziotto - House, Hooks, Callahan, Zed, Sweetchuck, coprite finestre, porte, ogni dannato buco. Non voglio che da qui entri o esca nessuno.
Tack, Hightower voi venite con me!- fece Jones lanciandosi alla ricerca di Mahoney. La sua traccia era quella scia di sangue sul pavimento che l'amico aveva lasciato mentre lo trascinavano via. 
'' Mahoney... sto arrivando, resisti!!!''
...
...
...
Mahoney era stato riportato nella sala operatoria improvvisata.
Due uomini lo legarono, mentre lo Sciccoso si avvicinava minaccioso con una flebo.
- Ti ho preparato una flebo.- fece lo Sciccoso sistemandogli l'ago in vena.
Mahoney sussultò appena per poi chiedere con un filo di voce - Che diavolo c'è in quella....?- 
- Soluzione salina ed adrenalina.- fece lo Sciccoso - Dovresti ringraziarmi... con la febbre che ti ritrovi, devi rimanere sveglio ed al contempo ti evito di disidratarti.- 
- Moooltoo gentile...- fece Mahoney tentando come poteva di ribellarsi. Non poteva e non voleva permettergli di usarlo per fare del male. Il suo piano ormai era facilmente intuibile. Gli avrebbe '' asportato'' la faccia per poi dare ad uno dei suoi scagnozzi il suo aspetto, giocando sul fatto che si era appena guadagnato la fiducia del capo della polizia e che i suoi amici avrebbero fatto di tutto per lui, per tenerlo fuori da qualunque indagine. In tal modo, lo Sciccoso avrebbe potuto tranquillamente curare i suoi affari contando sulla protezione di un poliziotto che era in grado di ispirare fiducia solo guardandolo in faccia. 
Un piano perfetto, che però poteva funzionare solo se lui non fosse stato più in circolazione. Dubitava che volesse tenerlo rinchiuso da qualche parte per il resto della vita nemmeno fosse la Maschera di Ferro.
Lo avrebbe tolto di mezzo poco dopo... ma intanto voleva che provasse tutta la paura ed il dolore possibile, come testimoniava la flebo a base di farmaci che riducevano le infezioni e che lo avrebbero tenuto sveglio sino alla fine. 
- Non ci cascheranno.- fece Mahoney - tu hai solo collaboratori che governi con la paura e quindi non puoi saperlo, ma appena il mio sosia dirà o farà qualcosa che io non farei mai se ne accorgeranno e capiranno l'inganno.- 
- Il mio uomo impara in fretta non preoccuparti.- fece lo Sciccoso stringendogli forte una spalla - basta sapere fingere bene.- nel dir così si fece da parte per lasciare la parte '' divertente' del lavoro ad uno dei suoi, che si era messo un camice da chirurgo per non sporcarsi di sangue. 
- Strilla pure.- fece l'uomo - rende la cosa più interessante.- 
- Preferirei morire che darti questa soddisfazione.- fece Mahoney, lottando contro sè stesso per non lasciarsi andare ad un attacco isterico. 
- Ci arriveremo non preoccuparti.- il chirurgo improvvisato afferrò il bisturi  mirando alla faccia di Mahoney, il quale tentò di sfuggirgli girandosi di lato, ma uno degli uomini dello Sciccoso gli riportò la testa in posizione eretta.
'' E' finita, addio...''
Una porta buttata giù da un colpo di bazooka interuppe l'attimo letale. 
- Hai chiuso ciccione.- fece Hightower. 
- Vi chiedo cortesemente di allontanarvi dal sergente Mahoney, ho come idea che non gradisca molto le vostre... attenzioni.- fece Tack caricando un altro colpo. 
Uno di loro lanciò una bomba fumogena per togliere loro la visuale, quel tanto che bastava per darsi alla fuga. 
In un paio di minuti la nebbia si diradò. 
- Mahoney, ti abbiamo trovato...- fece Jones incredulo di rivedere il suo amico ancora in vita. 
- Non sapete quanto sono felice di vedervi...- fece Mahoney mentre Tack e Jones tranciavano le cinghie che lo tenevano fissato al lettino. 
- La cosa è reciproca, sergente.- fece Tack. 
Jones lo aiutò a mettersi seduto, e malgrado la stoffa della divisa, poteva sentire l'amico tremare per la febbre e che la pelle era molto più calda di quanto avrebbe dovuto essere a cose normali. 
Vederlo in quelle condizioni, stremato e sofferente, il volto così pallido, lo riportò indietro nel tempo a quasi due settimane prima... quando i Wild Phantom lo avevano quasi ucciso. 
Era tornata la rabbia ceca, la sete di vendetta... solo la visione del sangue di chi aveva osato ridurre così il suo amico avrebbe potuto calmarlo. 
- Hightower...- fece Jones notando che il gigante buono era sopraggiunto in loro aiuto - Te lo affido, io vado a cercare quel bandito e lo faccio pentire di essere venuto al mondo.- 
- Certo...- fece Hightower avvicinandosi all'amico per prenderlo in braccio - Mahoney, metti le braccia al collo... bravo, così.... Tack, passami quel lenzuolo, dobbiamo tenerlo al caldo....- 
Tack obbedì e cercò di coprirlo alla meglio. 
- Io lo porto in ambulanza, tu assicurati che Jones non faccia sciocchezze...- fece Hightower. A dirla tutta, pure se Jones avesse crivellato di colpi lo Sciccoso, non gli sarebbe dispiaciuto più di quel tanto, anzi. 
Ma in quelle due settimane aveva già rischiato di perdere un caro amico, non voleva rischiare di perderne un altro mettendogli le manette per omicidio. Per quanto ne capisse i motivi. 
Tack annuì e si precipitò fuori dalla stanza.
...
...
...
Lo Sciccoso si precipitò fuori tentando di fuggire. Poco gli importava della sorte di coloro che avevano fatto il lavoro sporco per lui, gli importava solo di mettersi in salvo. Avrebbe ideato un altro piano per fare ciò che voleva senza che quei pivelli della scuola di polizia gli mettessero i bastoni tra le ruote, ma per ora gli interessava solo mettersi in salvo.
Quando arrivò alla sua auto notò che qualcuno gli aveva tranciato di netto le gomme. 
Si buttò a terra nel sentire una raffica di proiettili che altro non erano che una fedele riproduzione di Jones.
Quando lo Sciccoso si riebbe dallo spavento di finire in un conflitto a fuoco, dinanzi a lui, con un'espressione inferocita ed una pistola in mano. Per un attimo ebbe paura di lui, ma poi ricordò che era lui il cattivo senza scrupoli, mentre gli sbirri erano i buoni.
Ed i buoni non uccidevano i cattivi anche se con tutte le buone motivazioni del mondo. 
- Tanto sei un poliziotto, non puoi sparare.-  lo sfidò. 
Jones però non era della stessa idea. 
Quel bandito aveva fatto del male alla persona che lo aveva trattato per primo come un essere umano, che era diventato prima un amico, poi il fratello mai avuto. Lo aveva rapito, torturato, portato ad un passo dalla morte.... sentiva una vocina nella sua testa che gli diceva di crivellarlo di colpi. 
Uccidere uno come lo Sciccoso non era un vero e proprio peccato... era eliminare in modo efficace e permanente la spazzatura. 
Gli puntò la pistola. 
- JONES, NON FARE SCIOCCHEZZE!!!- fece la voce di Tack accorrendo assieme a Callahan.
- Hai visto come ha ridotto Mahoney?- fece Jones sconvolto - Non merita un processo, merita di andare dritto all'inferno!- 
- Se Mahoney fosse qui...- fece Callahan - ti direbbe che non vale la pena rovinarsi la carriera e la vita per uno che non merita nemmeno uno dei tuoi pensieri.- 
- NON MERITA DI VIVERE DOPO QUELLO CHE HA FATTO!!!- urlò Jones. 
- Lo so. Ma fallo per Mahoney.- fece Callahan.
- E' per lui che lo sto facendo infatti.- 
- Pensaci meglio.- fece Callahan - come pensi che si sentirà Mahoney a sapere che per vendicarlo hai perso il lavoro e la libertà lo stesso giorno? Vuole tornare a casa, ma è inutile se tutte le persone che lo amano non sono lì ad aspettarlo.-
Solo a quelle parole il poliziotto si convinse.
Jones lasciò che fossero Tack e Callahan ad occuparsi dello Sciccoso. Si diresse verso il giardino della villa. Su una barella avevano fissato Harris, che si lamentava per il dolore alla gamba mentre gli veniva più volte raccomandata di stare fermo e di muoversi il meno mossibile, ma Jones non lo guardò quasi. 
Si diresse a passo spedito verso la brandina su cui Hightower aveva fatto accomodare Mahoney. I paramedici gli avevano messo addosso una coperta termica, ma il poliziotto era talmente scosso dall'esperienza appena vissuta che con le poche forze a sua disposizione chiedeva insistemente ai medici di non toccarlo e di lasciarlo semplicemente andare a casa.
- Sergente stia tranquillo... la portiamo in ospedale per un controllo...- fece il paramedico tentando di tenerlo giù. 
- No, sto bene, voglio solo tornare a casa...- fece Mahoney alzandosi quel poco che le forze gli consentivano. 
- Sergente- fece il suo collega - per favore sia ragionevole, potrebbe andare in shock...- nel dir così lanciò uno sguardo che chiedeva  -'' Lo convinca lei''- a Jones, mentre lo caricavano sull'ambulanza, ignorando le sue proteste.
Jones salì con loro.
- Mahoney...- fece Jones stringendogli una mano - Ascolta, ti stiamo portando in ospedale, per sottoporti a dei controlli... ma ti do la mia parola, nessuno ti farà niente per nuocerti o qualcosa con cui non ti senti a tuo agio... rimango con te, per tutto il tempo, promesso.- 
A quelle parole Mahoney parve convincersi e si riadagiò sulla brandina.
- Harris come sta...?- 
- Non preoccuparti, l'erba cattiva non muore mai.- fece Jones con un sorriso - Ci hai fatto stare in pena, capitano.- 
- Mi dispiace.- fece Mahoney. 
- Arrivo previsto in cinque minuti.- fece uno dei paramedici - Fino a quel momento, cerchi di rilassarsi e di parlare il meno possibile.-
Mahoney obbedì e chiuse gli occhi, anche se sapeva che difficilmente sarebbe riuscito a prendere sonno in un lasso di tempo così breve e con tutta l'adrenalina che gli scorreva in corpo, ma doveva dire che era bello potersi rilassare  e sentirsi di nuovo al sicuro, dopo che un pazzo aveva tentato di asportargli la faccia. 

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


Mahoney aprì gli occhi con molta difficoltà. Gli sembrava di avere due bilanceri sulle palpebre. Cercò di ricostruire, seppur a fatica, gli eventi delle ultime... ora che ci pensava non era nemmeno sicuro che fossero effettivamente ore. Per quel che ne sapeva potevano anche essere passati giorni...settimane, forse mesi. L'unica cosa che ricordava era un bisturi che scendeva minaccioso sulla sua faccia... ed Harris raggomitolato a terra, sanguinante, per aver tentato di aiutarlo. 
Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco la vista, vide Jones seduto scompostamente sulla sedia vicino al letto, con il volto stanco ed affaticato. 
- Sei rimasto qui tutto il tempo....?- fece Mahoney con la voce impastata dall'anestesia.
- Tu che ne dici?- fece Jones - Due volte al pronto soccorso in due settimane, Mahoney, devi darti una calmata.- 
- Che è successo...?- fece Mahoney. 
Jones gli strinse forte la mano - Siamo riusciti a salvarti... in ambulanza hai perso i sensi, hai rischiato l'overdose a causa dei farmaci che ti hanno somministrato.... ti hanno ripreso letteralmente per i capelli.
Devi rimanere qui in osservazione per qualche giorno, ma dopo potrai tornartene a casa.- 
Mahoney annuì. 
Jones lo guardò come una madre sul punto di rimproverare il figlio reo di una marachella. 
- Dovrei essere furioso con te, sai?- fece Jones.
Non c'era bisogno di spiegare a che cosa alludesse. Gli aveva detto che sarebbe andato in un posto ed invece era andato da tutt'altra parte. Da una persona che in quel momento, se avesse potuto, avrebbe massacrato di botte. 
- Lo so, scusa.- fece Mahoney abbassando lo sguardo. 
- Non fa niente. La paura di perderti che abbiamo avuto oggi è stata troppa... non voglio litigare, non voglio urlare, non voglio rivangare ne rinfacciarti niente... però dimmi che questa è stata la prima ed ultima volta in cui mi hai nascosto qualcosa.-
Mahoney abbozzò un sorriso - Parola di scout.- 
Jones sorrise, finalmente rilassato. 
- Lo Sciccoso...?- fece Mahoney.
- L'abbiamo preso. Lui e tutta la banda. Non devi più preoccuparti di lui.- fece Jones.
- Oddio meno male... voleva farmi diventare il prossimo Maschera di Ferro e dare la mia faccia ad uno dei suoi per manipolare le indagini per tenersi al sicuro.- fece Mahoney - Un terrore del genere non credevo fosse possibile provarlo...-
Jones gli strinse una mano per calmarlo - E' tutto finito. Sei al sicuro.- 
Il poliziotto annuì. 
- Sai come sta Harris?- 
- La pallottola lo ha preso di striscio, ed è entrata ed uscita. Ha solo perso un po' di sangue. Se la caverà.- 
-Spero che vada tutto bene! Sai, mentre eravamo nello scantinato della casa, mi ha chiesto scusa per tutto e io l'ho perdonato!-
- Me lo immaginavo.- fece Jones. 
- Come...?-
- Diciamo che ormai ci conosciamo da qualche annetto, quindi posso dirti di conoscerti meglio di tanti altri.- e c'erano due cose che sapeva per certo di Mahoney. La prima era che quando qualcuno aveva bisogno di aiuto non esitava a sdoppiarsi in un reggimento pur di aiutarlo, la seconda era che sembrava privo di emozioni negative come l'odio ed il rancore, seppur ne avesse mille motivi. 
-Potete perdonarlo anche voi? Vi assicuro che è davvero pentito!-
-Non lo so... Prima vogliamo parlare con lui, poi decideremo.-
- Per favore.- fece Mahoney - Se non fosse arrivato lui, mi avreste ritrovato cadavere.- 
- Ne riparliamo dopo.- fece Jones tirandogli su la coperta fino alla vita - Ora smetti di preoccuparti del mondo per cinque minuti e riposati.- 
Mahoney annuì e chiuse gli occhi. L'effetto dell'adrenalina stava svanendo, e all'improvviso si sentì preda di una profonda stanchezza. 
...
...
...
Quando Jones uscì dalla stanza di Mahoney, sette poliziotti lo accerchiarono, bombarbandolo di domande. 
- Come sta?
- E' sveglio? E' lucido, capisce quello che gli viene detto?
- Ricorda qualcosa? 
- Si...- fece Jones cercando di rispondere in ordine cronologico - E' sveglio, sta bene, reagisce...cerca di nasconderlo, ma si vede che è molto provato.- 
- E chi non accuserebbe un po' di stress post-traumatico dopo un'esperienza simile.- fece Higtower. Non conosceva il piano che lo Sciccoso aveva in serbo per l'amico, e non era nemmeno certo di volerlo sapere, ma aveva visto quella specie di sala operatoria improvvisata. 
Ok che lui aveva il terrore per il dentista e gli strumenti chirurgici a prescindere, ma quel posto metteva i brividi.  
- Gli staremo vicino.- fece Callahan - Mahoney è tosto, si riprenderà alla svelta.- 
- La carogna invece come sta?- fece Jones. 
- La ferita non era così grave, lo hanno messo in anestesia locale, è già in stanza.- fece Zed - L'erba cattiva non muore mai.- 
- E' la stessa cosa che ho detto io.- fece Jones - però... Mahoney mi ha detto che è stato Harris ad intervenire per salvarlo.- 
I poliziotti lo guardarono basiti. Le loro uniche certezze per la vita erano la morte e che Thaddeus Harris non aveva a cuore nessuno se non sè stesso... certezza che era già venuta di per sè a mancare quando avevano trovato il loro ex capitano a terra, sanguinante, mentre  li supplicava di correre in aiuto di Mahoney. 
Non che avessero bisogno del suo permesso, ma la cosa li aveva presi di sorpresa. 
- Chissà, forse... c'è davvero del buono in lui.- fece Callahan.
- E' che bisogna arrivarci a questo fondo.- fece Zed.
In quel momento, in carrozzella e con una gamba ingessata, sospinto da Proctor sopraggiunse Harris.
Non osava guardarli in faccia. 
- Che ne dite di rimandare indietro l'orologio e di ricominciare da capo?- fece Harris prendendo il coraggio a due mani. 
Gli otto poliziotti fecero per dire qualcosa, ma Harris li bloccò. 
- So che siete arrabbiati, e non vi do torto.- fece l'ex poliziotto - Ero talmente ossessionato dal pensiero di conquistare al più presto una posizione di comando, per dimostrare a tutti coloro che non avrebbero scommesso un centesimo su di me quanto si sbagliavano, a fare carriera... che mi sono dimenticato che a volte non è importante avere quello che si vuole, ma quello di cui si ha bisogno. Persone che quando hai bisogno di aiuto, si lancerebbero nel fuoco per te, senza nemmeno averglielo chiesto e con un gran sorriso sulle labbra.
So di avervi fatto sudare sette camice, e che quello che ho fatto a Mahoney è imperdonabile... non chiedo il vostro perdono nell'immediato, so che ci vorrà del tempo per ricostruire il nostro rapporto... tutto quello che vi chiedo è di dirmi se posso sperare in una seconda possibilità. 
Accetterò qualunque vostra decisione.- francamente non si sarebbe stupito ne tanto meno offeso se gli avessero negato quella possibilità. Aveva fatto una cosa orribile. Ed era giusto pagare dazio. 
I poliziotti si fissarono tra loro e poi guardarono Jones.
Il quale poi disse - Sperando di non pentirmene... la perdoniamo.- 
Harris parve cadere dalle nuvole. Mai avrebbe sperato tanto. 
- Ma sia ben chiaro, se riprova anche solo per errore a rifare una cosa simile o a bullizzare uno di noi...- fece Hightower. 
- Lo so lo so...- fece Harris - Faccio la fine che Jones ha fatto fare alla mia auto.- 
Jones parve cadere dalle nuvole - Ma come, lo sapeva?- 
- Guarda che non mi hanno fatto capitano per scaldare la sedia.- 
'' Su questo abbiamo dei dubbi''- pensarono tutti in coro. 
...
...
...
Come promesso, Mahoney appena dimesso dall'ospedale si recò dal capo della polizia al fine di chiedere il reintegro di Harris nelle forze dell'ordine.
- Per favore.- fece Mahoney - Lo riammetta in polizia.- 
- Sergente, con tutto il rispetto che ho per lei, non posso farlo.- fece il capo della polizia - Harris ha disonorato l'uniforme, ha abusato del suo potere in più occasioni, tentato di rovinare la reputazione di un ottimo comandante e lei stesso per poco non muore a causa della sua ambizione spropositata.- 
- Ha commesso degli errori. E ciò è innegabile.- fece Mahoney - ma che succederebbe se tutti venissimo giudicati solo sulla base dei nostri errori? Harris ha sbagliato. Ed è stato il primo ad ammetterlo e a chiedere scusa. Se non fosse stato per lui, lei adesso non starebbe parlando con me. E' stato lui ad impedire che mi facessero del male prima che arrivassero Jones e gli altri, ed è stato lui a medicarmi la ferita. Si è riscattato. Credo che meriti una seconda chance.-
- Non so cosa dirle...- fece il capo - Sono molto riluttante all'idea di rimettere al comando un uomo che ha commesso un simile abuso di potere, preferirei di gran lunga che fosse lei il nuovo capitano....anche il sindaco ed i suoi colleghi lo preferirebbero.- 
- Lo so.- fece Mahoney - però concorderà con me che è un rischio mettere al comando qualcuno con poca esperienza nel comando.-
- Si, su questo devo darle ragione.- fece il capo della polizia per quanto non fosse affatto d'accordo nel reintegrare nel ruolo di capitano, un uomo che aveva più volte abusato del suo potere per rendere la vita impossbile ai suoi sottoposti. Essere capitano non significava solo esercitare una posizione di comando, parlare a nome del corpo di polizia ed essere elogiato per il successo di un'operazione o esserne rimproverato per il fallimento. 
Significava saper ispirare fiducia nei propri sottoposti e nei cittadini da proteggere, far capire loro di non aver paura di mettere la faccina nel fare il proprio dovere, e che la polizia sarebbe stata sempre pronta a difenderli e proteggerli. 
- Signore non intendo rifiutare la nomina.- fece Mahoney - Ho poca esperienza, ma vi giuro che farò del mio meglio... ma io non posso sentirmi a posto sapendo che ho un debito in sospeso. Ed in questo caso è con Harris che ce l'ho. 
Se non mi avesse cercato e non avesse indirizzato gli altri verso quella casa... lei adesso starebbe parlando con qualcuno che fingeva di essere me e che avrebbe permesso allo Sciccoso di fare il bello ed il cattivo tempo.- 
Il capo della polizia parve pensarci. 
- Le propongo un compromesso sergente. Harris verrà riabilitato, ma verrà tenuto sotto controllo per un lungo periodo.- fece il capo - E sarà il suo supervisore, appena diventerà capitano.- 
Mahoney sorrise. 
- La ringrazio.- 
- Aspetti a ringraziarmi.- fece il capo della polizia - Primo, lei non ha ancora sostenuto l'esame. Secondo, alla prima mossa falsa, Harris è fuori. Per sempre.- 
- Stia tranquillo, non accadrà.- fece Mahoney lasciando l'ufficio.
...
...
...
- Quindi...- fece Harris  quella sera davanti ad una birra, quando Mahoney andrò da lui per riferirgli come era andato il colloquio con il capo - Lavoreremo di nuovo assieme.- 
- Spero più civilmente stavolta.- fece Mahoney. 
Harris sorrise - Tu mi hai appena fatto riavere il mio lavoro, nonostante tutto quello che ti ho fatto passare. Non mi sdebiterò mai abbastanza.- 
- E non le secca che sarà... praticamente un mio sottoposto?- 
- Affatto.- fece Harris - So che sarai un buon capitano. Leale e giusto. Il migliore con cui qualunque poliziotto abbia mai avuto l'onore di lavorare. Per cui... domattina vai, fai un grande esame... e poi pensa al futuro.- 
Ed un brindisi suggellò l'inizio di quella nuova collaborazione, e ( come segreta speranza di entrambi) una nuova e profonda amicizia.


Bene. Siamo arrivati alla fine di questa storia. Vorrei ringraziare di cuore Marlena_Libby, che è stata oltre che l'imput, la vera e propria mente della storia. 
Andrea Micky, non sai quanto mi faccia piacere che apprezzi il mio modo di scrivere e di notare sempre la cura che amo mettere nella descrizione psicologica dei personaggi 
Aranel95, che è appena arrivata ma non mi fa mancare mai l'input a fare sempre meglio.... ed un ringraziamento anche a Ro_12_meo che ha fatto da tramite tra me e Libby in un momento un po' complicato. 
Alla prossima avvenutura. Ci sentiamo quanto prima. 

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