Il volto del male

di Shadow Doom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: L'inizio dell'indagine ***
Capitolo 2: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 3: *** Ritorno a Midgar ***
Capitolo 4: *** Un'importante scoperta ***
Capitolo 5: *** Contatto ***
Capitolo 6: *** Una furia indicibile ***
Capitolo 7: *** All'interno del reattore ***
Capitolo 8: *** Divisione ***
Capitolo 9: *** File confidenziale ***
Capitolo 10: *** Il prototipo ***
Capitolo 11: *** Un'amara verità ***
Capitolo 12: *** Alla ricerca della verità ***
Capitolo 13: *** Fantasma dal passato ***
Capitolo 14: *** Incontro del Destino ***
Capitolo 15: *** La ragazza dei fiori ***
Capitolo 16: *** La nascita di un nuovo legame ***
Capitolo 17: *** Lavoro di squadra ***
Capitolo 18: *** Strane emozioni ***
Capitolo 19: *** Due killer? ***
Capitolo 20: *** Nascondiglio segreto ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni ***
Capitolo 22: *** Tenebre e luci ***
Capitolo 23: *** Uomo nell'ombra ***
Capitolo 24: *** Abbracciare il momento ***
Capitolo 25: *** Gruppo al completo ***
Capitolo 26: *** Amico o nemico ? ***
Capitolo 27: *** Il sentiero verso la verità ***
Capitolo 28: *** Un'abominevole realtà ***
Capitolo 29: *** Disfatta totale ***
Capitolo 30: *** Un odio che consuma l'anima ***
Capitolo 31: *** Tra disperazione e speranza ***
Capitolo 32: *** Salvataggio ***
Capitolo 33: *** L'inizio della purga ***
Capitolo 34: *** Nel ventre della bestia ***
Capitolo 35: *** Un potere blasfemo ***
Capitolo 36: *** Il vero nemico ***
Capitolo 37: *** One-winged angel ***
Capitolo 38: *** La fine del principio ***



Capitolo 1
*** Prologo: L'inizio dell'indagine ***


L'inizio dell'indagine

 

Nota: I personaggi subiranno alcune modifiche per adattarsi al contesto della mia storia, ma manterranno intatto il loro spirito.

Fatta questa premessa, vi auguro una buona lettura ;)

 

La Shinra, una delle organizzazioni più potenti del globo, ebbe la fama di essere la portatrice del più alto livello di benessere mai raggiunto dalla storia umana, tutto merito della scoperta dell'energia Mako.

Inoltre, dopo la fine della guerra con i Wutai, poté concentrarsi sullo sviluppo di Midgar, gigantesca metropoli e sede del suo QG.

A dire il vero suddetta città è divisa in una zona residenziale dove la vita è comoda ed i bassifondi nei quali le persone stentano a sopravvivere e sembra che la Shinra non stia facendo nulla per colmare questa disparità. Proprio perciò alcuni iniziarono ad avere dei risentimenti verso l'organizzazione e tra di loro c'era sicuramente la squadra speciale di ordine pubblico: l'Avalanche.

 

Suddetto team, istituito in tempi recenti per fronteggiare l'enorme aumento demografico e la conseguente crescita della criminalità, era uno dei pochi a vantare una gestione propria, non assoggetta all'egida di Heidegger.

Leader dell'Avalanche era un energumeno con un mitra al posto del braccio, Wallace Barret, conosciuto per la sua determinazione e per il suo temperamento irruento.

Alle sue dipendenze c'era Tifa Lockhart, esperta nel combattimento corpo a corpo, avente una personalità leale e decisa, Jessie, esperta ingegnere, dotata di una mente brillante in grado di viaggiare fuori dagli schemi, Biggs specializzato nell'elaborazione dei piani d'azione e Wedge, ragazzo fuori forma ed impacciato, ma sempre pronto a dare una mano.

 

Sebbene fosse una squadra piuttosto piccola, era soggetta agli incarichi più complicati e pericolosi che riusciva a portare a termine senza problemi. Tuttavia, a causa di alcune strane missioni dal fine non chiaro e dalla sempre più incuranza degli effetti collaterali sulla popolazione di alcune operazioni, Barret ed i suoi hanno iniziato a sviluppare un senso di diffidenza verso la Shinra, arrivando persino a contestare degli ordini diretti dei loro superiori.

Ciò non venne affatto gradito da Heidegger il quale iniziò tramare qualcosa di oscuro per liberarsi di loro, ma proprio in quel periodo ci fu un cruento attacco ad un suo convoglio militare.

Il capo delle forze armate della Shinra scelse di mandare l'Avalanche ad indagare, così da tenere buone quelle teste calde ed avere tempo per trovare un modo per rimetterli al loro posto, anche moralmente poco condivisibile.

 

Giunta sul posto dell'attacco, avvenuto in una zona residenziale, la squadre di Barret si ritrovò davanti uno spettacolo raccapricciante: i corpi dei soldati erano stati talmente martoriati da rendere quasi irriconoscibile l'identità delle vittime ed il loro sangue imbrattava le strade conferendole un aspetto macabro ed un odore nauseante.

Ad una analisi più attenta Biggs scoprì una cosa inquietante: a tutti i cadaveri mancavano degli organi vitali, per la precisione il cuore ed il fegato.

 

Dopo aver controllato anche la zona circostante in cerca di qualche indizio, cosa che si dimostrò infruttuosa, il team chiamò la scientifica che ben presto fece delle analisi approfondite sui corpi.

In poche ore ci furono i primi risultati: le ferite dei soldati erano delle lacerazione nette e profonde, probabilmente opera di una lama lunga ed affilata da un solo lato, date da sinistra verso destra, evitando accuratamente gli organi vitali. Infatti l'asportazione del cuore e del fegato era quasi certamente postuma, il che voleva dire che le vittime erano morte per dissanguamento a seguito di una lunga e dolorosa agonia.

Sfortunatamente non fu possibile trovare impronte digitali o altri elementi biologici appartenenti all'assassino.

 

Queste informazioni fecero accapponare la palle all'Avalanche che iniziò a lavorare giorno e notte per scovare l'autore di tali atrocità.

Nonostante i loro sforzi non furono capaci di trovare nessun sospettato e come se non bastasse gli omicidi continuarono con una strana cadenza periodica: un massacro di 10/15 soldati ogni venerdì, in un orario compreso tra mezzanotte e le quattro di mattina.

Come prevedibile i giornali si interessarono alla storia, romanzando anche qualche elemento, il che seminò il panico tra la popolazione che temeva di uscire di casa durante le ore notturne.

 

Un killer tanto sadico a piede libero doveva necessariamente essere fermato eppure la Shinra non inviò i Turks a supporto dell'Avalanche, sostenendo che fossero impegnati in una missione più importante. Ciò fece nascere non pochi perplessità a Barret ed i suoi i quali si chiedevano cosa ci fosse di più urgente di assicurare alla giustizia un mostro.

 

Essendo in un vicolo cieco, Tifa decise di contattare un suo vecchio amico, Cloud Strife, ex Soldier convertitosi per ragioni sconosciute in un mercenario capace di portare a termine qualsiasi incarico a patto di venire pagato profumatamente.

L'arrivo di Cloud a Midgar avrebbe per sempre cambiato il corso degli eventi attentamente preparato dalla Shinra.

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Capitolo 2
*** Richiesta d'aiuto ***


Richiesta d'aiuto

 

In una città piuttosto distante da Midgar, Cloud, svegliatosi da poco, stava facendo colazione nel suo piccolo appartamento di periferia. Sebbene si facesse pagare profumatamente per i suoi servigi, ogni sua abitazione non era per nulla lussuosa, bensì spartana con il minimo indispensabile per poterci vivere.

Probabilmente optava per questa soluzione visto che per lavoro viaggiava di continuo in tutte le parti del Globo, però anche tutto il resto di lui non faceva affatto intuire quanti gil guadagnasse.

Certamente una buona parte di loro veniva investita in armi, protezioni e materie, ma tali spese non erano certamente abbastanza per farlo rimanere al verde.

Forse la sua ossessione ad essere pagato lautamente aveva delle radici più profonde o forse si trattava di un semplice sfizio senza alcun significato nascosto.

 

Mentre metteva sotto i denti un toast, si imbatté sul web in un articolo di un famoso quotidiano che affermava:

“ La grande compagnia Shinra ha registrato una crescita del 80% nell'estrazione e trasformazione della Mako nell'ultimo semestre. Grazie a questi incredibili risultati i cittadini di Midgar potranno condurre una vita ancora più agita e serena.

Inoltre il Presidente ritiene che in breve tempo tutta la popolazione mondiale vedrà il proprio tenore di vita incrementarsi a dismisura grazie ad una nuova scoperta. Non sappiamo di cosa si tratti, ma sarà sicuramente qualcosa di incredibile! Grazie Shinra per la tua operatività”.

 

Nel leggere quelle parole di elogio verso quell'organizzazione, Strife storse il naso in segno di sdegno: sapeva fin troppo bene quanto la Shinra fosse abile nel manipolare l'opinione pubblica ed ancora di più nel nascondere i suoi segreti. Tuttavia questo non era più a far suo, in fondo aveva lasciato i Soldier anche per la natura subdola di quella società.

Però il destino aveva in serbo una sorpresa per lui, infatti proprio in quel momento ricevette una mail da parte di Tifa, la sua più vecchia e cara amica. La ragazza gli chiedeva di recarsi a Midgar per aiutarla a risolvere una caso decisamente complicato.

 

Cloud non avrebbe più voluto recarsi in quella città per via della presenza della Shinra, ma la suddetta società l'avrebbe certamente ricompensato profumatamente e soprattutto doveva mantenere una promessa che aveva fatto tanto tempo fa.

Per cui accettò la richiesta d'aiuto di Tifa, la quale lo ringraziò immediatamente comunicandogli anche quando e dove si sarebbero dovuti incontrare: l'indomani nel settore residenziale.

 

Vista la distanza dalla sua attuale posizione e la città che non dorme mai, l'ex Soldier sarebbe dovuto partire entro un paio d'ore, perciò non perse altro tempo dedicandosi subito a preparare ciò che li serviva.

Per prima cosa prese la sua fidata Buster Sword, poi indossò la solita armatura ed infine passò al controllo delle materia.

A giudicare dall'e-mail di Tifa avrebbe dovuto investigare, quindi avrebbe sicuramente avuto bisogno di una materia analitica e per sua fortuna era stata la ricompensa del precedente incarico che aveva portato a termine.

Raccolto tutto l'occorrente si diresse verso la stazione, così da poter prendere un treno speciale, ad altissima velocità, che l'avrebbe portato direttamente a Midgar.

 

Nel mentre che aspettava il mezzo ebbe modo di riflettere sul luogo in cui aveva trascorso le ultime settimane.

Si chiamava Anthurium ed era una delle tante città coinvolte nell'atroce scontro tra Wutai e Shinra, lotta che l'aveva quasi completamente rasa al suolo. Fortunatamente i suoi cittadini erano dotati di un grande spirito di iniziativa e forza di volontà, oltre ad una buona dose di ottimismo, che permise loro di ricostruire quello che era andato distrutto.

La positività di quella gente era percepibile semplicemente camminando per strada, infatti tutte le persone erano cordiali e dato che la criminalità era praticamente assente, Anthurium era il posto perfetto dove trascorrere una vita serena.

 

Persino Cloud si trovò a suo agio lì arrivando persino a pensare di stabilirsi lì, almeno per un po'.

Magari una volta aiutata Tifa sarebbe tornato per rilassarsi dopo le fatiche dell'indagine, ma il fato gli avrebbe giocato un tiro mancino.

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Capitolo 3
*** Ritorno a Midgar ***


Ritorno a Midgar

 

Sebbene il treno fosse uno dei mezzi via terra più veloci di sempre, il viaggio per capitale della Mako sarebbe stato piuttosto lungo. Questo diede modo a Cloud di rilassarsi e riflettere su ciò che l'avrebbe aspettato.

 

Aveva già messo in conto che lavorare per la Shinra sarebbe stato un tuffo decisamente spiacevole nel passato e probabilmente, seppure l'Avalanche avesse una sua autonomia gestionale, avrebbe dovuto avere a che fare con i dirigenti oppure persino con i direttori dei vari dipartimenti della Shinra i quali non avevano affatto gradito le sue dimissioni.

Tuttavia non poteva negare, anche se difficilmente l'avrebbe ammesso apertamente, che era felice di rivedere Tifa dopo tutto quel tempo. Strife aveva lasciato la sua amica in giovane adolescenza per inseguire il suo sogno di diventare un Soldier esattamente come l'eroe Sephiroth, cosa si rivelò ben diversa dalle sue aspettative.

 

Mentre Cloud si rendeva conto che la realtà dei Soldier era ben diversa da quella che immaginava, Tifa si trasferiva a Midgar facendo una veloce ascesa nei ranghi della protezione pubblica fino ad essere assegnata all'Avalanche e sebbene avesse sempre adempiuto al suo ruolo iniziava a maturare in lei un sospetto sulla reale natura della Shinra, lo stesso che aveva spinto l'amico a lasciare quella società una volta per tutte.

 

Pensando alla riunione con Tifa, Strife cadde nel regno di Morfeo.

D'improvviso i suoi sogni assunsero una tinta macabra; in un primo momento vide un'abitazione immersa nelle tenebre la quale prese fuoco. Dopo di che udì un urlo disperato di una donna e successivamente il raccapricciante rumore del freddo metallo che attraversa un corpo.

Il ragazzo si svegliò di soprassalto ritrovandosi a sudare freddo ed a tremare leggermente. Quella scena non semplicemente un incubo, ma un ricordo terribile che l'aveva perseguitato per anni.

 

Ripresosi guardò fuori dal finestrino notando si essere ormai arrivato a Midgar. La vista della città circondata da otto reattori e capeggiata dalla colossale torre della Shinra conferiva al paesaggio, di per sé affascinante, un senso di oppressione. Era come se quella società, per il monopolio sulla Mako, tenesse i suoi cittadini in pugno: questi in cambio di una vita comoda ed agiata avevano non solo rinunciato alla vera libertà, ma stavano alimentando un mostro il cui appetito non conosceva limiti.

 

Sceso dal treno ed uscito dalla stazione, Strife si diresse verso Nord seguendo le indicazione dategli dall'amica. Per la precisione si sarebbe dovuto incontrare con lei a circa metà strada tra la stazione e il QG dell'Avalanche, di fronte ad un bar: il Seventh Haven, luogo in cui Tifa aveva lavorato mentre cercava di entrare nella protezione pubblica.

 

Lungo il tragitto il suo sguardo cadde sul sito dove sorgeva il reattore numero 6. Non appena lo fece la sua vista si offuscò per poi lasciare spazio ad una luce verde che gli provocò un forte mal di testa, seguito da una visione piuttosto confusa: si vide all'interno di un reattore circondato da pezzi di metallo appartenenti a qualche macchina molto pericolosa. Dopo di che ebbe l'impressione che qualcuno li fosse passato accanto, ma non riuscì a vederlo poiché il dolore alla testa era tale da non permettergli di tenere gli occhi aperti.

Suddetta visione durò solo per un istante, ma fu più che sufficiente per far preoccupare Cloud, forse gli effetti collaterali dovuti all'esposizione della Mako si stavano ripresentando oppure c'era qualcos'altro; che l'incubo di poco prima fosse collegato a questa strana esperienza?

 

Rimase fermo dov'era a riflettere su ciò che era accaduto fino a quando non venne riportato alla realtà da una voce femminile che lo chiamava. Si girò e vide Tifa correre verso di lui, la ragazza era diventata una splendida giovane donna ed a una prima impressione sembrava aver mantenuto lo spirito di quando era più piccola.

 

“ Cloud, da quanto tempo!” “ Più di cinque anni, Tifa” “ Caspita, avremo dovuto vederci prima. Comunque, come ti vanno le cose?” “ Non c'è male”.

La risposta diretta e priva di fronzoli di Strife fece sorridere Lockhart, la quale capì che l'amico non era cambiato affatto. Eppure suddetta convinzione vacillò quando Tifa osservò gli occhi di Cloud, i quali erano profondamente diversi rispetto a quelli che ricordava e questo non solo per il colore, infatti adesso il loro naturale blu era contaminato dal verde Mako, ma per ciò che trasmettevano: freddezza priva di emozioni.

 

Scrollatasi di testa questa sensazione, Tifa condusse Cloud verso il QG dell'Avalanche dove le indagini avrebbero finalmente potuto iniziare.

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Capitolo 4
*** Un'importante scoperta ***


Un'importante scoperta

 

Tifa condusse Cloud al QG dell'Avalanche e sfruttò il tragitto per poter scambiare qualche parola col suo vecchio amico.

Non si poteva certo affermare che Strife fosse una persona socievole, infatti le sue risposte erano sempre essenziali, eppure la ragazza era comunque felice di averlo ritrovato; anche se erano passati anni l'intesa e la chimica dei due non si era affatto affievolita.

Purtroppo il duo raggiunse la destinazione abbastanza velocemente, per cui dovettero interrompere la conversazione proprio quando stavano per lasciarsi andare.

 

Il centro operativo dell'Avalanche stupì Cloud: conoscendo bene la Shinra si aspettava un qualcosa di sfarzoso ed elegante. Invece si trovò davanti una struttura modesta e piuttosto spartana, quasi completamente privo di decorazioni.

Tifa e Strife attraversarono un corridoio asettico, fino a raggiungere una porta a vetri scuri con su scritto “ Membri”. Una volta entrati, il ragazzo ebbe modo di vedere una serie di scrivanie dove erano sedute coloro con cui avrebbe lavorato nei prossimi giorni.

 

“ Ragazzi, vi presento Cloud, l'amico a cui ho chiesto una mano per questo caso” affermò Tifa con entusiasmo. Subito dopo i componenti della squadra si alzarono e salutarono Strife, il quale mantenne un atteggiamento distaccato. Nonostante ciò fece immediatamente colpo su Jessie, la quale provò un'attrazione irresistibile nei suoi confronti che non avrebbe impiegato molto a dimostrare.

 

Da lì a poco arrivò anche il leader, Barret, il quale squadrò il nuovo arrivato. Fisicamente era atletico, ma non sembrava nulla di speciale, eppure era stato nel corpo d'elité della Shinra, quindi doveva nascondere qualcosa di speciale pensò l'energumeno.

“ Quindi tu sei il Soldier” esordì Wallace, “ Ex Soldier” corresse Cloud, “ Comunque sia, se fosse stato per me non ti avrei scomodato, però Tifa ha insistito molto... perciò ci darai un mano, vedi solo di non metterci i bastoni tra le ruote” concluse severo Barret dirigendosi verso il suo ufficio.

“ Non farci caso, fa tanto il duro, ma in fondo ha un cuore tenero” disse Tifa all'amico facendogli cenno di seguirlo.

 

In breve tutti i membri dell'Avalanche si ricongiunsero con Wallace, il quale mostrò le fotografie degli omicidi e diede un fascicolo a Cloud con su tutte le informazioni riguardo il killer.

“ I crimini si sono iniziati due mesi fa ed hanno sempre seguito lo stesso schema: 10/15 vittime di soldati Shinra ogni venerdì, in un orario compreso tra mezzanotte le 4 di mattina. Nonostante i nostri sforzi non abbiamo trovato nessun indizio e questo purtroppo significa che oggi altre persone innocenti moriranno” disse Barret nella cui voce era ravvisabile rabbia e frustrazione.

 

Cloud, nel mentre che ascoltava il leader dell'Avalanche, analizzò il fascicolo: il modus operandi del killer era raccapricciante, simile a quello del celebre Jack the Ripper. Forse l'assassino di Midgar si era ispirato proprio a lui, ulteriore indizio in tal senso era rappresentato dall'asportazione di organi.

Probabilmente aveva scelto quello stile per arrecare il maggior dolore possibile, in fondo lasciava le vittime vive il più a lungo possibile. Tale foga poteva derivare da una perdita di controllo, ma il fatto che fosse reiterata ogni volta escludeva questa ipotesi, colui che stava cercando era certamente un tipo preparato ed estremamente preciso.

 

Ad un certo punto Strife osservò le uniformi dei soldati morti e, sebbene il sangue rendesse difficile vederle con chiarezza, scoprì una cosa molto interessante.

“ Queste vittime fanno parte di un corpo segreto della Shinra” ruppe il silenzio Cloud, ottenendo uno stupore generale, “ Cosa stai dicendo? Sono soldati normali” protestò Barret, “ Vedi lo stemma a triangolo sul loro spallaccio?” “ Sì, allora?” “ Si tratta di un simbolo peculiare: lo portano coloro che trasportano documenti altamente confidenziali” “ Sicuro? Non ho mai sentito nulla del genere” chiese perplesso Biggs, “ Non avrei motivi per mentirvi ed inoltre la Shinra nasconde sempre qualcosa”.

 

Quest'ultima dichiarazione ottenne il consenso tacito dei presenti, i quali stavano capendo sempre di più con chi stavano lavorando.

“ Inoltre queste squadre tornano a Midgar una volta a settimana con una specifica destinazione: magazzini apparentemente abbandonati” concluse Strife chiudendo il fascicolo.

“ Sei stato fantastico! Tifa ha fatto proprio bene a chiamarti e non solo per rifarci gli occhi” affermò ammiccando Jessie all'ex Soldier che non cambiò neanche di un millimetro la sua stoica espressione.

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Capitolo 5
*** Contatto ***


Contatto

 

L'intuizione di Cloud si dimostrò corretta: Biggs e Jessie non ci misero molto a scoprire che tutti gli omicidi, chi più chi meno, si fossero consumati vicino ad un magazzino abbandonato.

Ad essere onesti suddetto elemento era piuttosto evidente, ma passò inosservato all'Avalanche a causa dell'atrocità del modus operandi del criminale, l'utilizzo del terrore sarebbe stata un'arma peculiare di quest'ultimo.

 

La squadra, dopo un'ulteriore analisi, notò che rimanevano solo due magazzini, corrispondenti alla descrizione dell'ex Soldier, nei pressi dei quali non era stato ancora ammazzato nessuno, per cui era praticamente certo che l'assassino avrebbe fatto la sua prossima mossa in uno di questi luoghi.

Non essendoci modo di capire con precisione dove l'attacco sarebbe avvenuto, Barret decise di dividere il team in due: la squadra A composta da Strife, Jessie e lo stesso Wallace e quella B formata dai restanti elementi.

Questa divisione sarebbe servita solamente durante la fase di individuazione dell'assassino, infatti, essendo i due siti decisamente vicini, il team che l'avrebbe trovato avrebbe dovuto immediatamente contattare l'altro e non agire se non strettamente indispensabile.

 

Terminata la fase preparatoria intorno alla sette di sera, al gruppo venne lasciata un po' di libertà fino al momento effettivo dell'inizio della missione.

Tifa sfruttò il momento per portare Cloud in un palazzo poco distante, luogo adibito a dormitorio per i membri dell'Avalanche, utilizzato anche, all'insaputa della Shinra, per ospitare alcune persone provenienti dai bassi fondi bisognose d'aiuto.

 

Nonostante il tragitto fosse breve, Strife poté osservare l'industrializzato quartiere residenziale.

Rispetto all'ultima volta che era stato in città i progressi urbanistici e tecnologici furono sorprendenti, sembrava che ci fosse stato un balzo evolutivo di decine di anni. Il che era tutto merito della comprensione sempre più approfondita dell'inesauribile energia Mako, in verità su quest'ultimo punto c'erano alcune voci discordanti e dal sapore apocalittico: secondo alcuni la Mako, essendo la linfa vitale del pianeta, non era infinita ed il suo abuso stava uccidendo lentamente e silenziosamente la Terra.

I sostenitore di questa teoria crebbero a dismisura negli ultimi mesi ed alcuni avevano adottato un approccio violento costringendo la Shinra a sopprimerli con ogni mezzo.

 

Raggiunto il palazzo, il duo salì fino al terzo piano dove Tifa aprì una porta sulla destra, così da poter presentare l'appartamento all'amico.

“ Eccoci qui Cloud, scusa se non c'è molto, ma lo usiamo solo quando abbiamo delle scadenze stringenti” “ Figurati, è più che sufficiente”.

La coppia fece un veloce sopralluogo, in questo modo Strife poté vedere che c'era anche più di quello a cui era abituato, dopo di che la ragazza sostenne “ Almeno adesso sai dove andare a dormire, il riposo è fondamentale per poter svolgere al meglio il proprio lavoro” “ Cos'è una massima dell'Avalache?”, Tifa rise a quell'affermazione prima di rispondere con tono gioioso “ In un certo senso...”.

A quel punto la voce della ragazza mutò, divenendo quasi timorosa “ Allora Cloud, pensi di restare per un po' ” “ Ecco, ho fatto una promessa ad un'amica tanto tempo fa, quindi fino a quando non l'avrò soddisfatta non andrò da nessuna parte” “ Grazie Cloud” la ragazza sorrise leggermente prima di sgranchirsi e riprendere il suo naturale tono “ Devo andare a preparare la cena per il team, vieni anche tu? Sono un'ottima cuoca e soprattutto mangiare adeguatamente è fondamentale” “ Un'altra massima?” “ Esatto”.

 

Intorno alle undici e mezza le squadre si diressero nei siti, stando bene attenti a rimanere nell'ombra per non destare sospetti.

Jessie era felice di poter lavorare con Strife, era certa che sotto quell'apparenza fredda si nascondesse un cuore tenero e forse persino tenero, lo dimostrava il modo con cui trattava Tifa, e lei era decisa a portarlo a galla.

Perciò esclamò “ Ehi Cloud, sono davvero curiosa di sapere come combatte un Soldier, scommetto che sei incredibile e dico anche che insieme daremo spettacolo!” “ Se lo dici tu” “ Lo dico eccome” la ragazza fece un occhiolino furbo che ottenne in risposta solo uno sguardo perplesso di Strife.

Quest'ultimo si rivolse subito dopo nei confronti di Barret chiedendogli “ Hai avvisato la Shinra?” “ No, i Turks non sono disponibili e le altre unità non sono adatte a missioni di questo tipo” “ Piuttosto strano che non ti abbiano mandato in supporto almeno un Turk, di solito sono loro che si occupano di investigazioni” “ Lo so, ma a quanto dicono si stanno occupando di un incarico più importante, anche se non so che cosa ci sia di più importante di questo killer”.

 

Il gruppo raggiunse rapidamente l'unità segreta della Shinra, seguendola nell'ombra.

A circa settecento metri dal magazzino il team A sentì l'aria raffreddarsi improvvisamente, occasione che Jessie sfruttò per avvicinarsi a Cloud, dopo di che videro un tizio alto, sul metro ed ottanta, con un vestito nero, vecchio e logoro che strusciava in modo inquietante a terra, camminare verso i soldati. Non erano ben visibili le sue fattezze a causa di uno strano fumo nero che lo avvolgeva, tuttavia era distinguibile una lama affilata, sporca di sangue, brillare alla luce della luna.

Intuendo che si trattasse del killer, la squadra A si tenne pronta ad intervenire.

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Capitolo 6
*** Una furia indicibile ***


Una furia indicibile

 

Barret chiamò immediatamente la squadra B così da avvertirli del contatto con il killer.

Tifa e gli altri sarebbero arrivati in pochi minuti e l'ideale sarebbe stato aspettarli prima di ingaggiare lotta col killer, ma le intenzioni di quest'ultimo erano fin troppo chiare. Infatti il tizio avanzava sì lentamente, ma inesorabilmente verso i soldati della Shinra con in mano quel pericoloso pugnale che dava poco spazio ad interpretazioni.

 

Ad un tratto l'assassino fermò il suo cammino per voltarsi in direzione del team A. Era impossibile che l'avesse individuati dato che erano ben nascosti dalle tenebre, eppure ebbero l'impressione che gli occhi di quel tizio, un fatuo bagliore verde che spiccava tra il fumo nero che lo circondava, li stessero scrutando da cima a fondo.

Suddetto momento venne rapidamente interrotto da due soldati della Shinra i quali, vedendo quell'essere misterioso, li ordinarono di non fare un altro passo oppure, trovandosi in una zona ad accesso limitato, l'avrebbero arrestato.

Quello che accadde in seguito lasciò tutti di stucco: nel giro di una frazione di secondo il killer tagliò la gola dei militari con una facilità disarmante. Si mosse tanto velocemente da non dar modo a nessuno, neppure a Cloud, di intervenire.

 

Visto ciò Barret esclamò “ Merda!” per poi uscire allo scoperto aprendo il fuoco sul nemico. Quest'ultimo fu in grado di bloccare tutti i colpi con dei rapidi movimenti della lama senza alcuna difficoltà, allora intervenne anche Jessie la quale diede supporto al suo leader con delle bombe, sue fedeli creazioni.

Normalmente una tale combinazione sarebbe stata sufficiente per mettere fuori gioco la maggior parte dei nemici, ma contro il serial killer non sortirono alcun effetto, il che era decisamente strano.

 

La prossima mossa spettò al criminale che, con uno scatto repentino, annullò la distanza con i membri dell'Avalanche tentando di mettere a segno un fendente, il quale fortunatamente venne bloccato da Cloud.

Il Soldier, sfruttando le sue abilità eccezionali, ruppe lo stallo col nemico, così da poter mettere a segno un affondo che però si infranse contro lo strano fumo nero che avvolgeva il corpo nemico.

Ciò confermò un'intuizione che aveva avuto un attimo prima osservando l'attacco di Wallace e Jessie: quella strana cortina aveva la peculiarità di assorbire i colpi rendendo il proprietario immune fisicamente.

Strife, avendo capito l'inutilità di attacchi fisici, decise di utilizzare una materia galvanica, magari gli attacchi elementali erano la soluzione.

Tuttavia, prima che potesse lanciare il fulmine, il killer fece un balzo in aria per poi ricadere al suolo dando vita ad un'esplosione oscura che stordì ed immobilizzò sia Cloud che i suoi nuovi colleghi.

 

Non avendo più nessuno ostacolo il criminale trucidò tutti gli Shinra, ad eccezione di uno, con una violenza raccapricciante. Avrebbe potuto ferire e forse far fuori anche i membri dell'Avalanche, ma non lo fece, anzi lasciò dietro di sé una scia di sangue, chiaro segno che voleva essere seguito. Prima però rubò i documenti segreti trasportati dai militari, quello era certamente il suo reale obiettivo.

 

Passato qualche secondo dalla fuga del killer, il trio riprese il totale controllo su di sé.

“ Diavolo, ci siamo fatti fregare!” esclamò furioso Barret, “ Già, ma cosa è successo?” chiese perplessa Jessie, “ Si tratta di magia oscura” spiegò Cloud, “ Allora esiste davvero, pensavo fosse solo una leggenda” “ Non lo è Jessie, anche se non mi sarei mai aspettato di vederla qui” intervenne Wallace che aggiunse “ So che per fermarla c'è bisogno del suo opposto, cioè la magia di luce, però nessuno di noi ne è dotato” “ Quello è il modo più efficiente, ma ci sono altri mezzi” “ Allora cosa stai aspettando? Diccelo ragazzo” “ Non è così facile da spiegare, comunque l'energia elementale ha effetto, seppure ridotto rispetto al normale. Tuttavia per capire il modo migliore per fermarlo devo confrontarmi ancora con lui dato che ogni utilizzatore di magia oscura ha dei suoi specifici punti di forza ed altri di debolezza” “ Wow, come sei preparato! Siamo proprio fortunati ad averti” lo lusingò Jessie, “ Tutti i Soldier lo sanno, fa parte dell'addestramento”.

 

La scia di sangue non passò inosservata al trio che capì anche il messaggio dell'assassino, per cui decisero di seguirla con molta cautela.

Cloud però rimase qualche secondo ad osservare i cadaveri brutalmente squartati, nella sua esperienza nei Soldier aveva visto diverse cose orribili, ma poche erano paragonabili a questa.

In quel momento provò di nuovo quel forte mal di testa accompagnato da quella visione verdastra, per poi sentire una voce familiare capace di fargli gelare il sangue “ Non sei in grado di proteggere nessuno, neanche te stesso Cloud”.

 

Jessie notando che Strife fosse fermo con un'espressione quasi spaventata, si avvicinò a lui toccandogli la spalla “ Tutto bene Cloud?”, il ragazzo scosse la testa per riprendersi per poi rispondere “ Sì, non abbiamo altro tempo da perdere, andiamo”.

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Capitolo 7
*** All'interno del reattore ***


All'interno del reattore

 

La squadra A, prima che potesse seguire l'inquietante pista lasciata dal killer, venne raggiunta da Tifa e gli altri che, vedendo ancora una volta quell'inquietante spettacolo, capirono subito che qualcosa fosse andato dannatamente storto.

Notando però che Barret, Jessie e Cloud non fossero feriti, Biggs domandò loro “ Non avete fatto in tempo ad intervenire?” “ No, abbiamo ingaggiato battaglia con l'assassino, ma purtroppo ci ha immobilizzati con della magia oscura” rispose Wallace ancora risentito per la recente sconfitta subita. “ Magia nera?! Ci mancava solo questo!” esclamò spaventato Wedge, “ Comunque state bene, giusto?” chiese preoccupata Tifa, “ Sì, ma le cose sarebbero potute finire molto peggio” “ Cosa intendi dire Jessie?” “ Il nostro obiettivo ha deciso di non attaccarci, sebbene avrebbe potuto farlo tranquillamente” “ Magari non eravate nei suoi obiettivi” “ Forse, ma credo che voglia dirci qualcosa. Vedi quelle tracce di sangue a terra Tifa?” “ Ora che me le fai notare sì” “ Le ha lasciate l'assassino prima di andarsene, sono certa che voglia essere seguito” “ Non mi piace questa storia, ho un brutto presentimento” “ Tranquilla, con quel bel fusto del tuo amico non dobbiamo temere nulla”.

 

Nel frattempo Cloud stava ancora pensando a quello che aveva sentito nella sua testa.

Quella voce era inconfondibile, apparteneva ad uomo estremamente pericoloso, decisamente più di questo assassino. Però era morto anni prima in un incidente e poi nessun'altro l'aveva avvertito, quindi doveva averlo necessariamente immaginato. Forse il ritorno a Midgar aveva avuto degli effetti curiosi sulla sua psiche, sì era certamente questa l'unica spiegazione plausibile.

Dopo essersi autoconvinto di ciò, il ragazzo si riunì al gruppo ed insieme a loro proseguì all'inseguimento del killer.

 

La striscia di sangue li condusse tra vicoli stretti e bui, luoghi perfetti per un agguanto, perciò procedettero con estrema cautela. Tuttavia non accadde nulla di quello che temevano, infatti non subirono alcun attacco.

La pista terminò nell'ingresso secondario del reattore sette, dove i ragazzi trovarono i corpi delle guardie trucidati, segno evidente del passaggio del killer.

L'Avalanche, non avendo altra scelta, entrò nella struttura, decisa a catturare quel mostro che aveva causato tante vittime.

 

Nel percorrere quei corridoi freddi ed austeri e nel sentire l'odore sempre più intenso della Mako, fecero riaffiorare molti ricordi nella mente di Cloud. Quando era un Soldier aveva trascorso diverse giornate in strutture simili in attesa di ordini, quella vita era per certi aspetti più semplice rispetto a quella che conduceva adesso: sapeva chi era e che cosa doveva fare.

Però fu proprio questo a farlo tornare sui propri passi, essere alla stregua di una delle tante macchine letali della Shinra non era per lui, soprattutto quando ciò significava portare a termine compiti dalla moralità piuttosto discutibile.

 

Più avanzavano più trovavano i corpi martoriati dei militari, l'assassino non mostrava alcun pietà, ma allora perché li aveva risparmiati?

Ad un tratto il gruppo si imbatté in alcune macchine di difesa della Shinra dotate di una coppia di mitra altamente letali.

“ Tranquilli non ci faranno niente, nel loro database ci sono le nostre informazioni” affermò sicuro Barret, il quale però venne immediatamente smentito da quelle macchine che iniziarono ad aprire il fuoco verso il gruppo. Per fortuna furono abbastanza rapidi da mettersi al riparo dietro ad un muro lì vicino.

 

“ Ma che diavolo?!” esclamò perplesso Wallace, “ Forse è stato il killer a resettarli, è possibile Jessie?” “ Teoricamente sì Tifa, ma per farlo ci sarebbe stato bisogno di una speciale chiave magnetica posseduta solo dai dirigenti della Shinra” affermò Jessie suscitando un dubbio negli altri: che il killer fosse un'alta carica della Shinra? Questo spiegherebbe molto cose, come la conoscenza della squadra segreta di soldati.

 

Comunque adesso avrebbero dovuto occuparsi di quei robot, le teorie potevano aspettare.

Per cui Cloud diede al gruppo delle importanti informazioni “ I nostri nemici sono dei torturatori, hanno una corazza molto resistente e possono generare del fuoco dal corpo centrale, tuttavia sono estremamente deboli contro il fulmine quindi usate una materia galvanica”.

L'Avalanche, seguendo il suggerimento di Strife, fu in grado di gestire lo scontro in modo piuttosto semplice: dopo aver messo in tensione e quindi rese vulnerabili l'avversarie, l'ex Soldier mise a segno un triplice colpo di spada distruggendo rapidamente una macchina. Invece la seconda venne messa fuori gioco da una possente combinazione di calci e pugni di Tifa.

Suddetta azione della ragazza impressionò l'amico, spingendolo a farle dei complimenti ” Notevole Tifa, non mi aspettavo che fossi diventata tanta forte” “ Ho imparato a difendermi negli ultimi anni, comunque anche tu Cloud sei stato incredibile” “ Restiamo concentrati sulla missione, soprattutto adesso che si è complicata: non dovremo vedercela solo col killer, ma anche con le difese del reattore” concluse Barret intuendo che le cose stavano per diventare ancora più dure.

 

L'Avalanche proseguì, ma Cloud in quell'istante provò ancora una volta quel mal di testa, a cui seguì la vista di una piuma nera cadere lentamente a terra con un fare inquietante, la quale scomparve non appena toccò terra.

Strife attribuì l'evento alla vicinanza alla Mako ed alla conseguente intossicazione a cui era soggetto, ma forse c'era qualcosa di più dietro quelle strane visioni.

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Capitolo 8
*** Divisione ***


Divisione

 

L'Avalanche continuò con la caccia al killer prestando una grande attenzione a tutto ciò che avevano intorno, temendo di venire attaccati improvvisamente dalle difese della Shinra.

Suddetta ipotesi, avvallata dall'assalto dei torturatori di poco prima, trovò presto conferma: quando attraversarono la porta per la sezione centrale del reattore vennero immediatamente presi di mire da alcune torrette poste a protezione proprio di quella zona. Come se questo non fosse abbastanza ben presto si aggiunsero dei droni capaci di stordire i nemici con attacchi elettrici ed uno Sfregiatore, robot particolarmente pericoloso data la sua agilità e la presenza di un cannone speciale dall'elevato tasso di letalità.

Barret, Wedge, Jessie e Biggs si occuparono delle torrette e dei droni essendo specializzati negli attacchi a distanza, mentre Cloud e Tifa unirono le forze per abbattere la macchina più temibile.

 

I due amici d'infanzia avanzarono verso il nemico, ma prima che potessero attaccare quest'ultimo subì una mutazione: la gigantesca sfera che gli permetteva di muoversi, si divise in due facendo uscire una lama rotante molto tagliente. Accaduto ciò la macchina si scagliò verso il duo con un paio di diretti potenti e molto veloci.

Cloud e Tifa furono costretti ad evitare gli assalti, infatti a causa delle lame non potevano mettere a segno degli attacchi diretti. Però ben presto capirono che di questo passo sarebbero stati presi per sfinimento, per cui Strife elaborò una strategia: “ Ascoltami Tifa, ho in mente un piano: se riuscissimo ad utilizzare una materia Galvanica potremmo stremarlo facilmente. Il problema risiede nella sua rapidità, per cui lo attirerò verso di me, così avrai tempo di fare la tua mossa” “ Sicuro?” “ Certo” “ D'accordo allora, mettiamoci all'opera”.

 

L'ex Soldier fu in grado di colpire la macchina nel corpo superiore, sebbene ciò non arrecò molti danni fu abbastanza per attirare l'attenzione su di sé. Perciò Tifa ebbe il tempo di preparare e lanciare una Fulgoga, fulmine di buona potenza, che fu capace di stremare lo Sfregiatore.

Sfruttando l'apertura appena creatasi, la coppia mise a segno tutti i loro migliori attacchi nel tentativo di distruggere il robot adesso che ne avevano l'occasione. Purtroppo ciò non fu sufficiente, infatti l'avversario recuperò presto l'energie costringendoli nuovamente sulla difensiva.

La coppia era intenzionata a ripetere la medesima strategia appena usata, ma questa volta sarebbe stato decisamente più complicato a causa di un drone che, separatosi dagli altri, rivestì lo Sfregiatore con una barriere riflettente. Ciò voleva dire che ogni magia non solo sarebbe stata inutile, ma sarebbe stata rispedita al mittente.

 

Nel frattempo Barret e gli altri si erano occupati con successo delle torrette e dei droni, per cui potevano assistere Tifa e Cloud nella loro complessa lotta.

Il loro intervento si dimostrò più che utile: per via della superiorità numerica e degli attacchi a distanza, riuscirono a danneggiare pesantemente lo Sfregiatore, il quale era prossimo alla sconfitta.

Tuttavia, proprio quando sembrava fatta, un altro drone, comparso dal nulla, rivestì il robot più grande con un'altra barriera, fisica questa volta. Ciò rese quasi del tutto inutili gli attacchi dell'Avalanche e diede modo alla macchina della Shinra di passare al contrattacco con una combinazione di colpi elettrici ed altri corpo a corpo capaci di mettere in seria difficoltà Jessie, Wedge e Biggs.

 

Stanco di perdere altro tempo e notando che il robot stava caricando il cannone letale, Cloud rinsaldò la presa nella Buster Sword, scattò contro il nemico e chiamò ” Tifa!” “ Ci sono!”.

Lockhart, intuendo l'intenzioni dell'amico, saltò verso i droni distruggendoli con dei colpi da esperta di arti marziale talmente rapidi e precisi da impedire alle macchine di attivare le proprie difese.

Grazie alle gesta della ragazza, il modello avanzato della Shinra era privo di difese, opportunità che Strife sfruttò mettendo a segno un fendente incrociato nella parte superiore del robot, esponendo il suo nucleo vitale.

“ Barret!” “ Ho capito, ragazzo” il leader dell'Avalanche creò una sfera tra il giallo e l'arancio, sfruttando la sua speciale mitragliatrice, che lanciò verso lo Sfregiatore la quale, centrando il punto debole appena scoperto, distrusse il pericoloso nemico.

 

Il gruppo aveva riportato una vittoria importante, ma non ebbe neppure il tempo di festeggiare perché l'intera struttura iniziò ad ondeggiare come se fosse in atto un forte terremoto.

Cloud guardò in avanti istintivamente e vide il killer con una mano alzata, sicuramente era lui il responsabile di quello che stava accadendo. Perciò, nel tentativo di bloccarlo, Strife corse verso di lui, ma prima che potesse raggiungerlo il pavimento crollò. Tuttavia il ragazzo fu abbastanza abile da saltare tra le macerie ed arrivare in prossimità del nemico, a quel punto lo attaccò con un fendente. Però l'assassino bloccò il colpo e, vista la precarietà d'equilibro dell'ex Soldier, lo fece sprofondare insieme agli altri.

 

Il gesto dell'omicida per ora sembrava avere come unico scopo dividere il gruppo, ma forse c'era qualcosa di più sotto.

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Capitolo 9
*** File confidenziale ***


File confidenziale

 

Cloud cadde da un'altezza considerevole, ma grazie alle sue doti fisiche potenziate dalla Mako, atterrò in piedi senza alcuno sforzo e senza il minimo graffio.

Allora si guardò intorno notando di essere arrivato in uno dei piani sotterranei, il che voleva dire che era piuttosto vicino al centro del reattore. Ne ebbe ulteriore conferma dall'odore intenso della Mako, il quale lo riportò indietro nel tempo a quando venne sottoposto alla procedura per diventare un Soldier a cui pochi reagivano correttamente.

 

Tornò alla realtà quando sentì dei lamenti femminili provenire da poco lontano, andò subito a controllare pensando, giustamente, che potesse trattarsi di Tifa o di Jessie.

La sua supposizione si dimostrò esatta, infatti trovò Jessie sotto un cumulo di macerie. Si avvicinò velocemente a lei notando che fortunatamente non aveva nulla grave, ma non riusciva a muoversi a causa di un grosso frammento di metallo che le bloccava la gamba.

Strife riuscì ad alzare il blocco quel tanto che bastava alla ragazza per strisciare fuori.

 

“ Sei il mio eroe Cloud, mi hai salvata” ringraziò calorosamente l'ingegnere dell'Avalanche non ottenendo alcuna reazione degna di nota dall'ex Soldier, il quale però si interessò alla sue condizioni dicendo “ Ce la fai a camminare?” “ Vuoi portarmi in braccio per caso?” “ No, ma se non puoi muoverti non posso lasciarti qui” “ Per quanto sia tentata di fingere, capisco la situazione quindi...” Jessie si rimise in piedi sembrando di essere in buona forma, “ Andiamo a cercare gli altri, scommetto che anche loro stanno bene” “ Ne sono certo, da quello che ho visto sono tipi in gamba”.

 

Il duo proseguì facendosi strada tra le macerie, prestando attenzione a non muovere niente visto che tutto sembrava essere in un equilibro precario.

Ad un tratto Jessie chiese “ Credi che quel tizio voleva ucciderci?” “ No, ha usato una materia gravitazionale col preciso scopo di dividerci così da poter far scomparire il nostro vantaggio numerico. Ha usato una strategia vecchia, ma efficace” “ Se le cose stanno così dobbiamo sbrigarci a trovare gli altri” concluse la ragazza iniziando a correre.

 

Purtroppo i due non si imbatterono nei loro amici, ma in qualcosa di più macabro: su un pilastro di metallo era disegnata una freccia fatta di sangue, il quale colava minacciosamente verso terra.

Non sapendo dove andare e temendo per gli altri del gruppo, Cloud e Jessie seguirono quell'indicazione, impugnando però le loro armi poiché erano sicuri di stare per cadere in trappola. Però furono in errore un'altra volta: ben presto trovarono una piccola struttura, simile ad un ufficio, la cui porta era distrutta; per cui la coppia entrò prestando la massima attenzione.

All'interno c'erano delle attrezzature tecnologiche completamente distrutte, fatta eccezione per un pc portatile sul quale era aperto un file con su scritto confidenziale.

Jessie, intuendo che l'assassino volesse che loro lo leggessero, lo aprì scoprendo delle informazioni preoccupanti.

 

Il documento si intitolava: Prototipi top secret.

La maggior parte di quello che c'era scritto riguardava delle specifiche tecniche, certamente utili nel caso fossero stati attaccati, ma quello che attirò la loro attenzione fu una nota a fondo pagina:

“ Queste macchine non solo sono le migliori mai prodotte, ma hanno la capacità distruttiva necessaria per attuare il nostro piano e per liberarci di quei vermi che osano metterci i bastoni tra le ruote. Sono anche idonee per quell'altro piano di distruzione di massa”.

 

Jessie e Cloud rifletterono su ciò che avevano appena letto: qualsiasi cosa la Shinra avesse in mente non era certamente rassicurante, già la sola parola distruzione di massa mise i brividi alla ragazza e poi chi erano quei vermi a cui si faceva riferimento?

Però queste domande avrebbero dovuto aspettare visto che il duo sentì il rumore di una lotta vicina, per cui corsero verso la sorgente del rumore per prestare aiuto ai loro amici, sempre se si trattava di loro.

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Capitolo 10
*** Il prototipo ***


Il prototipo

 

Cloud e Jessie raggiunsero rapidamente la sorgente del suono, trovandosi così davanti Tifa intenta a combattere contro una decina di droni.

Probabilmente la ragazza avrebbe potuto gestirli tranquillamente da sola, ma per non correre alcun rischio e per non sprecare altro tempo, Strife e la sua nuova amica intervennero.

 

Una volta sconfitti i nemici il gruppo poté aggiornarsi su quello che era accaduto. Jessie informò Lockhart del file che aveva trovato e come prevedibile quest'ultima rimase particolarmente scossa.

Senza dubbio Tifa, così come gli altri dell'Avalanche, aveva nutrito sospetti sulla reale natura della Shinra, ma il progetto distruzione di massa sembrava inverosimile e proprio perciò mostrò le sue reticenze “ Deve essere stato un errore o magari è un file trafugato dai Wutai o da qualche altra organizzazione” “ Non ne sarei tanto sicuro, la Shinra è dotata di un lato oscuro, conosciuto solo da pochissimi alti dirigenti” “ Quindi la Shinra potrebbe uccidere centinaia o forse migliaia di persone, è questo quello che pensi Cloud?” “ Sì e la farebbe anche franca grazie alla sua abilità di distorcere le informazioni a proprio vantaggio”.

Le parole di Strife, sebbene audaci, non trovarono obiezioni nelle ragazze le quali non potevano escludere l'ipotesi del biondo, anche continuavano a sperare che fosse tutto un grosso equivoco.

 

Invece Tifa era atterrata qualche metro più ad Ovest senza riportare alcuna ferita. Dopo di che provò a ricongiungersi con gli altri senza però riuscirci a causa di alcune macchine di sicurezza della Shinra, le quali avevano bloccato la sua avanzata.

Fortunatamente Strife e Jessie l'avevano trovata ed aiutata, quindi ora, tutti insieme, potevano proseguire con i loro intenti. Prima di farlo però una piccola sfera metallica cadde tra loro, i tre fecero un balzo indietro temendo che si trattasse di una bomba. In realtà non era nulla del genere, bensì si trattava di un dispositivo olografico che trasmise una discussione tra Hojo, il capo del dipartimento scientifico, ed i suoi collaboratori.

Purtroppo lo strumento era danneggiato, per cui furono comprensibili solo delle parole disconnesse che decontestualizzate potevano avere qualsiasi significato. Tuttavia poterono vedere delle strane creature contenute in delle capsule che a giudicare dall'aspetto sembravano estremamente pericolose.

 

Strife, a circa metà trasmissione, venne nuovamente assalito da quel forte mal di testa accompagnato da una visone, sulla tonalità verde, altamente instabile.

Il ragazzo poté vedere una specie di caverna con su delle incisioni in un alfabeto che non conosceva. Subito dopo il dolore si intensificò fino a quando non udì una voce, la stessa che aveva sentito qualche tempo prima, sussurrargli in tono calmo, ma inquietante “ Ti sto aspettando, Cloud”.

 

Tifa, notando come il vecchio amico fosse assente e la sua un'espressione preoccupata sul volto, li chiese “ Cloud, stai bene?” “ Sì, andiamo”.

Strife si ricompose subito facendo finta che nulla fosse successo, anche se nel profondo stava iniziando a maturare un pensiero che purtroppo si sarebbe rivelato corretto.

 

I tre in quell'istante udirono un forte rumore dal soffitto e subito dopo un gigantesco robot cadde verso di loro distruggendo il pavimento, facendoli di conseguenza sprofondare fino al cuore del reattore.

Non appena l'ex Soldier riaprì gli occhi notò che oltre a Tifa e Jessie c'erano anche Barret, Biggs e Wedge anche se questi ultimi due erano gravemente feriti.

La mastodontica macchina, un prototipo dotato di un'armatura simile a quella dei cavalieri crociati compresa di scudo e spada, si scagliò con una velocità assurda verso Jessie la quale non poteva muoversi per via della gamba rimasta sotto le macerie precedentemente che, con l'ulteriore colpo subito, si era rotta.

 

La ragazza chiuse gli occhi certa che fosse finita, ma venne portata in salvo da Cloud il quale anticipò il robot per una frazione di secondo.

L'ex Soldier la poggiò a distanza dal pericoloso nemico, in un luogo dove lo scontro non l'avrebbe potuta coinvolgere, poi le disse “ Resta qui” “ Va bene e grazie. Mi hai salvata due volte, dovrò sdebitarmi... Ci sono! Ti offrirò una speciale pizza di Midgar, sempre se ti piace questa specialità” “ Non l'ho mai assaggiata” “ Perfetto, sarà la perfetta occasione per farlo”.

Senza perdere altro tempo, Strife si riunì a Tifa e Barret deciso a sconfiggere quella terribile macchina.

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Capitolo 11
*** Un'amara verità ***


Un'amara verità

 

Tifa e Barret, dopo aver messo al sicuro Wedge e Biggs, si concentrarono sul pericoloso nemico, il quale aveva l'aria di combinare una difesa inespugnabile con un attacco infermabile. Fortunatamente avevano dalla loro un Ex Soldier in grado di affrontare qualsiasi avversità.

 

Prima che lo scontro potesse iniziare, il robot affermò “ Io sono il Royal Night, protettore della Shinra, colui che ha il compito di schiacciare i nostri oppositori” “ Che Diavolo?! Adesso parlano anche?” chiese perplesso e stupito Barret, mentre Lockhart provò a far ragionare l'avversario “ Noi non siamo tuoi nemici, siamo dell'Avalanche” “ Siete sulla lista, quindi vi farò a pezzi!”.

Il Night caricò la ragazza con un'impressionante velocità data da alcuni propulsori sulla sua schiena, tuttavia la ragazza fu abbastanza agile da evitare il letale fendente; successivamente tentò di contrattaccare con qualche colpo riportando scarsi risultati.

 

Nel mentre che l'amica stava attirando l'attenzione della macchina, Strife si apprestava a lanciare una Fulgora sapendo che il fulmine era il punto debole di quel genere di nemici. Però le cose andarono in modo imprevisto: il possente attacco venne assorbito dallo scudo di Royal.

Ciò fu sufficiente per far capire una cosa al ragazzo che comunicò subito agli alleati “ Fin quando avrà quello scudo le nostre magie saranno inutili e senza quelle non potremmo fare molto contro la sua armatura” “ Allora lo farò saltare in aria!” esclamò Wallace il quale aprì il fuoco.

Sfortunatamente i suoi proiettili non erano abbastanza forti per distruggere quella poderosa difesa, per cui il leader dell'Avalanche era intenzionato ad utilizzare la sua mossa speciale, una sfera d'energia talmente potente che avrebbe certamente funzionato. Sfortunatamente sarebbe stato più complicato del previsto, infatti, per via della velocità derivante dai propulsori, Barret non riusciva a prendere la mira su quel nemico così sfuggente.

 

Intuendo ciò, Tifa e Cloud si diedero da fare per ridurre la mobilità nemica. Con la loro agilità, unita alla distrazione conferita da Wallace, il duo fu capace di realizzare il proprio scopo che ebbe un effetto inaspettato: il Knight cadde sulle ginocchia impossibilitato a muoversi. Wallace non si fece sfuggire l'occasione, quindi lanciò la sua tecnica migliore facendo saltare in aria lo scudo in grado di assorbire le magie.

Il gruppo, nonostante il successo appena riportato, non abbassò la guardia temendo che l'avversario avesse un asso nella manica e così fu: Royal lasciò la propria spada per prenderne una ad impugnatura doppia, nascosta sulla schiena. Non appena l'impugnò l'oggetto venne attraversato da energia elettrica, rendendolo ancora più temibile.

 

La seconda fase dello scontro fu completamente diversa rispetto alla prima, questo perché adesso la macchina era sì più lenta, ma decisamente più forte sotto il punto di vista offensivo. Ciò era merito dello spadone elettrificato, il quale era in grado di scagliare dei fendenti tanto potenti da creare un'onda d'urto capace di far arretrare i tre dell'Avalanche. L'unica cosa che questi potevano usare era la materia Galvanica, anche se quell'essere si stava dimostrando stranamente resistente anche a questo tipo di attacco.

 

Ad un tratto Knight decise di porre fine alle ostilità: saltò in aria per poi colpire il suolo col spadone, conferendo così all'impatto una forza incredibile. Visto che la battaglia si stava svolgendo su un terreno metallico, l'elettricità dell'arma si diffuse su tutta l'area.

La mossa fu talmente violenta che avrebbe sicuramente ridotto in fin di vita il trio, ma questi, mantenendo il sangue freddo, attivarono una materia protettiva che si dimostrò salvifica.

 

Il gruppo, ripresosi dallo stordimento, si accorse che la macchina stava emettendo delle scintille, chiaro segno che aveva utilizzato troppa energia il che aveva scatenato un corto circuito nei suoi sistemi.

Sfruttando l'opportunità Tifa corse verso il nemico mettendo a segno una combinazione di attacchi fisici culminanti in un doppio calcio rotante dato lanciandosi in avanti. Ciò fece indietreggiare la macchina che venne finita da Cloud, il quale mise a segno prima un fendente destro, poi uno sinistro a cui seguì un affondo ed un particolare colpo dato reggendo la spada e saltando in alto.

 

Le gesta dei due vecchi amici ebbe come risultato quello di distruggere il robot, dai cui rottami riaffiorò un soldato gravemente ferito.

Strife si avvicinò a lui chiedendogli “ Perché ci hai attaccati?” “ Non te lo dirò mai!” “ In questo caso” il ragazzo stava per eliminare l'avversario, ma venne fermato da Tifa che esclamò “ Cloud no!”. Il giovane guardò l'espressione quasi spaventata della ragazza e questo lo spinse ad assecondarla, perciò scelse di lasciare il militare ai suoi amici.

Così l'ex Soldier ebbe modo di guardarsi intorno e osservando i frammenti di metallo intorno, capì di trovarsi nell'esatto luogo che aveva visto nella visione della mattina, cosa che lo fece riflettere.

 

Mentre Barret e Tifa tentavano inutilmente di far parlare il militare, l'aria si raffreddò e subito dopo le luci si spensero.

Quando si attivò il generatore d'emergenza, il trio vide davanti a loro il killer che non passò all'attacco, bensì parlò con loro affermando “ Questo soldato sta solo eseguendo gli ordini” “ Che vuoi dire?” chiese Wallace, “ Semplice, la Shinra vuole eliminarvi” “ Impossibile!” “ Invece è la verità e scommetto che la cosa non vi sorprende più di tanto. Quell'organizzazione elimina chiunque possa rappresentare una minaccia e voi con i vostri dubbi e le vostre domande lo siete diventata. Per mostrarvi che non sto mentendo, vi lascio questo” l'uomo avvolto dal fumo nero lanciò un documento con su scritto confidenziale, per poi congedarsi con un messaggio inquietante “ Andate a Diphylleia, lì troverete la verità ma fate in fretta, tra sette giorni la mia purga avrà inizio”.

 

In quell'istante l'aria si raffreddò ulteriormente ed anche le luci di riserva si spensero, permettendo così all'assassino di volatilizzarsi nel nulla lasciandosi dietro più domande che risposte.

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Capitolo 12
*** Alla ricerca della verità ***


Alla ricerca della verità

 

Una volta che il killer ebbe lasciato il campo di battaglia, le luci ripresero a funzionare e queste permisero al trio di vedere un qualcosa che non avrebbero mai dimenticato: il corpo del militare che guidava il Royal Night era stato usato per lasciare un messaggio. Nello specifico sulla struttura di metallo che custodiva la parte centrale del reattore c'era scritto con sangue e viscere “ Guilty”, chiara accusa diretta alla Shinra.

 

Superato il momento di stupore ed orrore, Barret che non voleva credere alle parole dell'assassino, lesse il documento confidenziale il quale purtroppo non conteneva niente di positivo.

“ Cazzo!” esclamò furente il leader dell'Avalanche, “ Cosa c'è?” chiese Tifa che in cuor suo già sapeva cosa avesse turbato l'amico, “ Quel maledetto omicida non ci ha mentito, la Shinra vuole sbarazzarsi di noi. Al diavolo! Dopo tutto quello che abbiamo fatto per loro” “ Perdere la calma non serve a niente” intervenne Strife che ottenne l'appoggio di Lockhart, la quale affermò “ Cloud ha ragione, inoltre siamo certi che siano documenti autentici?” “ Sì, c'è il timbro ufficiale del Presidente” rispose l'uomo muscoloso che, dopo aver pensato un po', commentò “ Se ci hanno etichettati come nemici è stata per la nostra diffidenza e le nostre domande, forse abbiamo delle informazioni compromettenti o siamo vicini ad ottenerle. Dobbiamo fargliela pagare e lo faremo smascherandoli!”.

 

In quell'istante suonò l'allarme a cui seguì una voce robotica che avvertì:

Attenzione a tutti i dipendenti, è stata rilevata la presenza di una bomba all'interno del reattore. I tentativi di disinnescarla sono falliti, per cui dovete immediatamente evacuare.

Ripeto una bomba sta per esplodere, si pregano i presenti di allontanarsi all'istante.

 

“ Ci mancava solo questo! Prendiamo gli altri e filiamocela” ordinò Barret trovando il consenso dei presenti.

Il gruppo prese una strada che li avrebbe condotti nei bassifondi, ad una distanza più che sicura.

Cloud che protesse Tifa e Wallace, i quali trasportavano Jessie, Biggs e Wedge, da alcun macchine e sistemi di sicurezza della Shinra, si chiese come facevano i membri dell'Avalanche a conoscere quella via, domanda che avrebbe trovato presto una risposta.

 

Appena raggiunti i bassifondi del settore 7, il reattore saltò in aria causando dei danni impressionanti in un'ampia area del quartiere residenziale il che sconvolse la popolazione, ma non Heidegger il quale osservò il disastro con un sorriso maligno sulle labbra.

Il gruppo, impressionato da quell'esplosione, proseguì in direzione di una serie di appartamenti la cui titolare era una donna di mezza età che accolse calorosamente Lockhart e gli altri, offrendogli un posto sicuro e persino delle cure mediche per i feriti.

Tifa, immaginando la confusione di Strife, spiegò al suo più vecchio amico cosa stava accadendo: l'Avalanche aveva da sempre aiutato i più bisognosi nei bassifondi, guadagnandosi rapidamente fiducia e rispetto. Ognuno di loro era specializzato in qualche servizio: Barret si occupava di addestrare reclute per la protezione civile, ruolo molto importante visto che quei luoghi erano infestati da belve feroci, Jessie invece forniva degli strumenti tecnologici per migliorare la vita come depuratori d'aria e d'acqua. Mentre Biggs offriva sostegno ad un orfanotrofio nel settore 5, Tifa preparava dei piatti deliziosi ai più poveri e dei fantastici cocktail durante le feste, infine Wedge curava gli animali randagi.

Con queste informazioni Cloud ebbe la conferma che coloro con cui stava lavorando erano delle brave persone e ciò cozzava col loro lavoro alle dipendenze della Shinra.

 

Una volta accertatosi delle condizione di Jessie e degli altri, i quali erano feriti, ma se la sarebbero cavata, e dopo aver salutato la piccola figlia Marlene, che si trovava nei bassifondi da quando aveva iniziato a sospettare sulla Shinra, Wallace decise di partire alla volta della città indicata dal killer; prima di farlo però andò da Tifa e Cloud cercando sostegno.

Dopo aver sentito le motivazioni del suo leader, Lockhart disse “ Capisco Barret e puoi contare su di me. Cloud, so che non rientrava negli accordi, ma averti con noi mi farebbe sentire più sicura. Possiamo metterci d'accordo? Magari aumentiamo la paga” “ Non serve, mi sono impegnato a catturare il killer e non l'ho ancora fatto quindi non bisogna aggiungere altro” “ Grazie infinite Cloud”, dagli occhi della ragazza era facilmente intuibile quanto fosse felice che Strife avesse deciso di rimanere al suo fianco.

“ Aspetta un attimo Barret, cosa facciamo con Jessie, Marlene, Biggs e Wedge? Ormai siamo obiettivi della Shinra, perciò siamo in pericolo” sostenne Tifa preoccupata, “ Tranquilla, qui nei bassifondi sono al sicuro, nessuno dirà che sono qui e la Shinra compie solo dei controlli sporadici. Perciò potranno recuperare le forze e una volta che saremo tornati, insieme ci vendicheremo di coloro che ci hanno tradito” sentenziò Barret carico di rabbia.

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Capitolo 13
*** Fantasma dal passato ***


Fantasma dal passato

 

Diphylleia era lontana da Midgar, troppo per poter essere raggiunta a piedi entro sette giorni.

La soluzione ideale sarebbe stata prendere il treno speciale nella stazione dei quartieri residenziali, ma difficilmente la Shinra avrebbe permesso all'Avalanche di lasciare la città. Per cui il gruppo avrebbe dovuto trovare un'altra soluzione ed in fretta, infatti anche utilizzando i mezzi ordinari ci sarebbero voluti due giorni per andare ed altrettanti per tornare, tempi decisamente stretti.

 

Destino volle che Cloud e gli altri si imbattessero in un giovane uomo, il quale stava fuggendo da belve feroci. Suddette bestie non ebbero nessuna speranza contro i tre membri dell'Avalanche che, una volta salvato lo sconosciuto, fecero una scoperta inaspettata: quel tizio era un meccanico appena trasferitosi a Midgar per studiare l'eccezionali tecnologie della Shinra.

In segno di ringraziamento, lo straniero condusse il trio in un magazzino in mezzo ai resti dei bassifondi del settore 6.

Quel luogo era abbandonato da quando un incidente durante la costruzione del cosiddetto “piatto” metallico sul quale sarebbero sorti i quartieri residenziali, non lo distrusse uccidendo innumerevoli innocenti.

 

Proprio perché disabitato gli animali selvatici pullulavano, ma non erano certo in grado di rappresentare una minaccia per l'ex Soldier ed i suoi amici che infatti raggiunsero il magazzino rapidamente.

Giunti a destinazione, il meccanico mostrò loro due veicoli: una moto ed una macchina dall'aspetto moderno. Il giovane uomo spiegò loro che si trattava delle sue ultime invenzioni ed aveva deciso di regalargliele per ciò che avevano fatto per lui. Aggiunse anche che non avrebbero dovuto farsi degli scrupoli, una volta impadronitosi delle tecniche della Shinra, quei modelli sarebbero stati solo della ferraglia priva di valore.

Di fronte ad un'opportunità tale il gruppo accettò il dono del nuovo amico e così poterono finalmente partire alla ricerca della verità.

 

Cloud che aveva preso la moto, il mezzo più utilizzato dai Soldier, rimase piuttosto sorpreso dalle sue prestazioni: era maneggevole, rapida e manteneva una buona aderenza in curva anche ad alte velocità.

La stessa cosa valeva per la macchina guidata da Tifa, Barret si era limitato ad essere un passeggiero non amando comandare i veicoli, per cui i tre sarebbero arrivati in quella città prima del previsto.

 

Purtroppo le cose non potavano essere tanto semplici, infatti lungo la tangenziale settentrionale che portava fuori Midgar, dei mezzi di sicurezza della Shinra accesero le sirene ed iniziarono ad inseguirli affermando chiaramente le proprie intenzioni: “ Membri dell'Avalanche fermatevi! Siete accusati di aver causato l'esplosione del reattore 7. Siamo autorizzati ad usare la forza, quindi se non collaborerete vi elimineremo!”.

“ Ma assurdità state dicendo?! Non centriamo niente con quella storia!” obiettò Barret che ottenne come risposta una pioggia di proiettili, fortunatamente il mezzo dove si trovava era abbastanza resistente da sopportare quel tipo di attacco.

“ Non credo proprio che vogliano parlare” commentò Tifa intenta ad evitare i colpi nemici, a quel punto Strife si avvicinò all'amica e le disse “ A loro penso io, voi andate avanti” “ No, non possiamo lasciarti solo” protestò Lockhart che però venne persuasa da Wallace il quale sostenne “ Può cavarsela perfettamente da solo, abbiamo visto quanto è forte. Inoltre non possiamo farci rallentare, non sappiamo cosa ci aspetterà in quella città, è meglio avere più tempo possibile”.

Anche se poco convinta, la ragazza accettò il piano dell'amico “ D'accordo, ma se ti vedrò in difficoltà Cloud tornerò a darti una mano” “ Non ce ne sarà bisogno, adesso andate”.

 

Lockhart accelerò allontanandosi dalla lotta, mentre Strife si occupava degli inseguitori.

Nonostante fosse in netta inferiorità numerica, l'ex Soldier non ebbe particolari problemi a tenere testa ai militari della Shinra. Però lo scontro si protrasse piuttosto a lungo per via di un elicottero che impediva al ragazzo di mettere a segno i colpi decisivi.

Avendo perso la pazienza e tempo prezioso, Strife sfruttò una zona rialzata della tangenziale per compiere un impressionante salto, ampliato da un potente turbo della moto, che gli permise di raggiungere il mezzo volante e di distruggergli l'elica. Di conseguenza l'elicottero cadde a terra generando un'esplosione capace di dimezzare gli inseguitori, i restanti vennero messi fuori combattimento con facilità.

 

Liberatosi della Shinra Strife tentò di ricongiungersi con gli amici, ma la sua avanzata venne fermata ancora una volta dopo una cinquantina di km.

Questa volta non si trattava di soldati, bensì di una singola figura che si ergeva in mezzo la strada. Nello specifico si trattava di un uomo alto, con lunghi capelli bianchi, occhi freddi, di un verde intenso le cui pupille avevano la stessa forma di quelle di un felino.

Il tizio indossava un lungo vestito nero, i cui spallacci bianchi erano messi in risalto ed impugnava una spada simile ad una katana, ma dotata di una lama molto più lunga ed affilata.

 

Cloud inchiodò mentre tremava leggermente, cosa assurda per un forte e coraggioso Soldier incapace di esprimere chiaramente le proprie emozioni.

Guardando fisso in quegli occhi verdi privi di compassione che conosceva bene, fu capace di sussurrare un solo nome, il quale tuttavia face una gran fatica ad uscire dalla sua bocca: “ Se...Sephiroth”.

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Capitolo 14
*** Incontro del Destino ***


Incontro del Destino

 

Cloud osservava incredulo la figura che si stagliava inquietante in mezzo la strada. Tanto ero lo stupore che non si curò nemmeno del solito mal di testa che l'aveva colpito non appena si era imbattuto in colui conosciuto in vita come l'eroe.

L'ex Soldier, recuperato un minimo di controllo su di sé, affermò “ Non è possibile, sto sognando. Tu sei morto, ti ho ucciso tempo fa”, Sephiroth sorrise prima di rispondere con una calma spaventosa “ Ricordo molto la tua fredda lama attraversare il mio petto, ma non sono qui per rievocare il passato Cloud. Invece voglio rivelarti una cosa: il nostro pianeta sta morendo silenziosamente e dolorosamente” “ Sei diventato uno di quegli estremisti contro la Shinra? Oppure sei stato proprio tu a fomentarli?”, l'uomo con i capelli non rispose a quelle domande continuando col suo discorso “ Il destino del nostro pianeta è scritto, ma io non avrò fine con lui e non voglio che neanche tu ce l'abbia”, Sephiroth avanzò verso Strife con un incedere fin troppo tranquillo “ Ho bisogno di te Cloud” “ Zitto!” esclamò l'ex Soldier che diede tutto gas alla moto con l'intenzione di travolgere l'eroe.

Tuttavia a pochi centimetri dall'obiettivo si accorse che al posto di Sephiroth c'era un uomo pallido con una veste nera, simile a quella dei frati. Non volendo investirlo sterzò di colpo, ma la manovra fu tanto improvvisa da fargli perdere il controllo del mezzo, il quale finì in uno strapiombo appena fuori la strada.

 

Strife, che era saltato prontamente fuori il veicolo, osservò attentamente la misteriosa figura che si stava allontanando barcollante. Non c'era niente che potesse identificarlo, però aveva un segno particolare sul braccio: un tatuaggio rappresentante il numero quaranta.

Il ragazzo allora tentò di trovare una spiegazione a quello che era successo: i fatti dicevano che aveva visto e sentito un uomo deceduto parlargli quando in realtà si trattava di uno sconosciuto.

Quindi la sua parte razionale li diceva che i ricordi riaffiorati per l'essere tornato a Midgar dopo tanto tempo uniti all'intossicazione da Mako l'avevano spinto ad immaginare cose che non esistevano. Eppure un'altra parte della mente continuava a sussurrargli che c'era qualcos'altro dietro le sue visioni, forse qualcosa legato a Sephiroth.

 

Questo annoso interrogativo non avrebbe certo trovato risposta adesso, per cui l'ex Soldier optò di riunirsi a Tifa e Barret. Tuttavia, avendo perso il mezzo, sarebbe stato un problema di non poco conto e non solo per la distanza, ma anche per la Shinra che sicuramente lo stava cercando. Perciò proseguì attraverso strade poco battute, nella quali trovò diverse belve feroci che tentarono inutilmente di cibarsi delle sue carni.

 

Strife camminò per dodici ore, cosa che avrebbe distrutto chiunque, ma uno come lui abituato a marce militari molto più lunghe.

Dopo qualche altro minuto, si imbatté finalmente in una piccola città nella quale avrebbe certamente trovato un nuovo veicolo.

Giunto in prossimità del centro abitato si rese subito conto che si trattava di una località strettamente legata a Midgar ed alla Shinra. Nello specifico veniva utilizzata da quell'azienda per trasportare delle risorse e circuiti elettrici. Il che significava che pullulava di soldati, fattore che avrebbe reso complicato passare inosservato.

 

Saggiamente Strife procedette attraverso la periferia, avendo modo di osservare quel luogo.

Era evidente la presenza della Shinra, infatti come a Midgar anche qui le zone meno ricche era lasciate allo sbando come la popolazione, la quale si arrangiava come poteva. Comunque le abitazioni, seppure modeste, avevano un aspetto gradevole e pittoresco, infatti ognuna era diversa dall'altre per via del colore o della struttura.

Strife però non rimase a guardare ciò che lo circondava, dedicandosi invece alla ricerca di un'officina o qualcosa del genere.

 

Ad un tratto sentì il rumore di un'elica e guardando in alto vide un elicottero nero, il tipico veicolo usato dai Turks. Ciò fece pensare il giovane: la Shinra non aveva aiutato l'Avalanche sostenendo che i loro investigatori erano impegnati in un'altra missione e da quello che aveva appena visto forse era in corso di svolgimento proprio dove si trovava.

Comunque questi non erano affari suoi, perciò non si sarebbe messo in mezzo limitandosi a trovare quello che stava cercando.

 

Durante la sua ricerca si imbatté, su un pontile in legno piuttosto elevato, in delle macchina imbizzarrite che, a giudicare dall'aspetto, erano vecchi prototipi della Shinra, talmente antichi che neanche lui conosceva. Però ciò non aveva importanza, lo stavano ostacolando quindi le avrebbe distrutte.

Suddetta sfida si dimostrò più impegnativa del previsto, ma il giovane riuscì comunque a vincere senza riportare danni, fatta eccezione per qualche graffio superficiale.

Terminato lo scontro venne colpito ancora una volta da un forte mal di testa e dalla solita visione sul colore verde grazie alla quale vide una materia cadere in della sabbia. Questa volta però ci fu un effetto inedito: Cloud sentì una profonda tristezza attanagliargli il cuore.

 

Confuso da questa sensazione non si accorse che le macchine sconfitte si stavano autodistruggendo. L'esplosione conseguente travolse l'ex Soldier che precipitò in basso tanto violentemente da sfondare il soffitto di una vecchia chiesa.

Poco dopo aver impattato il suolo del luogo sacro, che era stranamente morbido, udì una voce chiamarlo e chiedergli se stesse bene. Di conseguenza aprì lentamente gli occhi trovandosi davanti dei bellissimi e gentili occhi verdi, appartenenti ad una ragazza altrettanto stupenda e cortese.

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Capitolo 15
*** La ragazza dei fiori ***


La ragazza dei fiori

 

“ Ehi! Ehi! Sei sveglio?” Cloud, ancora frastornato, ci mise un paio di secondi a focalizzare colei che lo stava chiamando.

Si trattava di una ragazza che spiccava per la sua bellezza sebbene questa non fosse per nulla messa in risalto dal suo modo di vestire, il quale consisteva in un lungo e comodo vestito rosa pallido con su un cappotto di pelle rosso. L'unica particolarità era rappresentata da un fiocco, rosa intenso, che teneva su la treccia nella quale erano raccolti la maggior parte dei capelli castani; i restanti formavano due ciocche che si poggiavano delicatamente sul viso.

Tuttavia in lei non c'era soltanto bellezza, ma anche un'eleganza ed una purezza, visibile soprattutto nel volto, che le conferivano un qualcosa di speciale.

 

Notando che Strife si fosse ripreso, la ragazza mostrò immediatamente la sua socievolezza “ Hai fatto una bella caduta, per fortuna sei atterrato sui miei fiori”, l'ex Soldier si guardò intorno rendendosi conto di essere sopra un numero impressionante di fiori stupendi, alcuni originari di paesi lontani di cui non conosceva nemmeno l'esistenza.

Quest'ultimo si tolse all'istante da dov'era, affermando “ Mi dispiace, non volevo rovinarli” “ Non ci pensare, sono più forti di quanto sembrano”.

A quel punto Cloud raccolse il suo fidato spadone con l'intenzione di continuare sulla propria strada, ma venne fermato dalla ragazza la quale sostenne “ Te ne vai già?” “ Sì, ho una cosa da fare” “ Cosa?”.

 

Solitamente il ragazzo, davanti a tanta insistenza, avrebbe tagliato corto con una frase del tipo “ Non sono affari tuoi”, invece questa volta rispose in modo educato, forse colpito dall'espressione curiosa di quella giovane donna che non celava alcun secondo fine, “ Devo riunirmi con degli amici” “ Amici? Allora ci sono altri stranieri oltre a te” “ Come fai a sapere che non sono di queste parti?” “ Una sensazione, sai sono molto brava con queste cose. Quindi, dove sono?”

“ In una città lontana” “ Quale?” “ Diphylleia” “ Caspita davvero lontana” “ Già ed è proprio per questo che devo andare” “ Non vorrai arrivarci a piedi? Hai bisogno di un mezzo” “ E' quello per cui sono qui” “ D'accordo, allora...”.

 

La ragazza smise di parlare improvvisamente, iniziando ad agitarsi in modo inconsueto, come quando si cerca di scacciare degli insetti. Poco dopo corse da Cloud e si aggrappò al suo braccio spaventata, supplicando il suo aiuto. L'ex Soldier inizialmente non capì il motivo di tanta agitazione dato che non vedeva niente di insolito, ma nel momento in cui entrò in contatto con la giovane donna vide alcuni fantasmi neri dirigersi verso di lui. Perciò sfoderò la spada pronto alla lotta, ma così come erano comparsi, quegli esseri sparirono nel nulla.

 

“ Cosa erano?” chiese Strife confuso, la ragazza fece per dire qualcosa, ma tornò subito sui propri passi, limitandosi a scuotere la testa. Successivamente si diresse verso il letto di fiori della chiesa sostenendo “ Il nome della città in cui devi andare significa fiore della pioggia, mentre questo” colse un fiore giallo e lo porse al ragazzo “ Vuol dire ritrovarsi, è appropriato visto quello che devi fare”.

Vedendo Strife titubare, la giovane insistette “ Coraggio prendilo, considerarlo un segno di gratitudine per aver allontanato quegli esseri” “ Va bene” rispose Cloud, il quale si diresse verso l'uscita per la seconda volta.

Si accorse subito che quella ragazza lo stava affiancando, per cui le domandò “ Che stai facendo?” “ Ovvio, ti accompagno” “ Non te l'ho chiesto” “ Lo so, ma non sei di qui perciò hai bisogno di una guida”, intuendo che fosse inutile contraddirla, accettò di aver qualcuno che l'aiutasse.

“ Quasi dimenticavo, mi chiamo Aerith” “ Cloud” “ Piacere di conoscerti Cloud” la ragazza sorrise felicemente non trovando però risposta in colui che aveva appena incontrato

 

Prima che i due potessero lasciare il vecchio luogo sacro il portone si aprì, permettendo così ad un piccolo gruppo di soldati, capeggiati da un giovane uomo con capelli rossi ed armato di un manganello, di entrare.

L'ex Soldier riconobbe il leader di quel contingente: era Reno, uno dei Turks il che lo rendeva un nemico formidabile. Forse era giunto lì per lui, ma si sbagliava di grosso.

Infatti il Turk si rivolse alla ragazza “ Adesso Aerith vieni con noi” “ Non penso proprio, la mia qui presente guardia del corpo mi proteggerà” rispose indicando Cloud il quale chiese “ Come?” “ Per favore, fammi questo favore”, Strife, non riuscendo e forse non volendo tirarsi indietro, sfoderò la spada dicendo “ E va bene Aerith, ma questa volta ti costerà, ti costerà parecchio”.

L'amante dei fiori pensò per qualche secondo prima di trovare una risposta che le sembrasse adeguata “ Mmm...ci sono! Ti concederò un appuntamento”.

Nel sentire quella parola Cloud fece uno sguardo tra il perplesso e lo stupito, chiedendosi nel mentre chi fosse quella ragazza tanto particolare.

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Capitolo 16
*** La nascita di un nuovo legame ***


La nascita di un nuovo legame

 

Reno osservò attentamente colui che aveva davanti e notati i suoi particolari occhi disse “ Sei un Soldier” “ Ex Soldier” “ Di che classe?” “ Prima”, il Turk rise sfacciatamente prima di replicare “ Come no, sei vuoi inventare delle bugie fai in modo che siano verosimili. Forza, sbarazzatevi di lui”.

Seguendo gli ordini del loro capo, i soldati attaccarono Cloud, ma vennero messi fuori combattimento senza alcuna difficoltà. Ciò costrinse il rosso ad intervenire in prima persona, il quale era intenzionato a dargli una bella lezione.

 

Reno si dimostrò un nemico pericoloso soprattutto per la sua agilità che, combinata ad un sapiente utilizzo del suo bastone attraversato da elettricità, li permetteva di avere la meglio contro molto avversari. Tuttavia ciò non bastò per sconfiggere Strife che riuscì a spuntarla dopo una lotta piuttosto impegnativa.

L'ex Soldier, durante lo scontro, fu ben attento a non calpestare il letto di fiori, cosa che Aerith notò ed apprezzò.

 

Proprio quando Cloud stava per scagliare l'attacco risolutivo al Turk, alcuni soldati fecero irruzione dal tetto circondando prontamente l'amante dei fiori, la quale tentò di fuggire, ma venne bloccata da alcuni colpi di avvertimento.

“ Che diavolo ti è venuto in mente!?” rimproverò aspramente Reno che ricordò ai militari una cosa molto importante “ Non dovete neanche farle un graffio, oppure siete morti”.

Quest'ultima affermazione rafforzò un dubbio nel biondo: quella ragazza era importante per la Shinra, ma perché?.

 

La situazione giaceva in uno stallo: Cloud teneva sotto tiro Reno mentre gli uomini della Shinra Aerith, perciò l'ex Soldier tentò di pensare ad un modo per salvare colei che aveva appena conosciuto senza che questa rimanesse ferita. Però le cose andarono diversamente: gli strani fantasmi ricomparvero dal nulla e trascinarono via Aerith e Strife.

Il duo rimase confuso per quello che era appena accaduto: inizialmente quegli esseri sembravano volervi attaccare, ma adesso li avevano aiutati, che cosa significava?

 

Non essendo ancora fuori pericolo, gli spettri li avevano condotti in un piccolo spazio sotto il soffitto, la coppia si allontanò sfruttando i tetti.

Il tragitto, vecchio e pieno di insidie, mise a dura prova Aerith, la quale, non essendo particolarmente abile con questo genere di cose, venne aiutata più volte da Strife che le impedì anche di cadere nel vuoto un paio di volte.

L'ex Soldier sfruttò questo tempo per chiederle cosa Reno volesse da lei, Aerith non solo rispose di non sapere nulla, ma ci scherzò su ipotizzando che volesse farla diventare un Soldier.

 

Il duo, dopo qualche altro minuto, arrivò in una piazza popolare dove c'era un gigantesco monitor che stava trasmettendo alcune immagini raffiguranti Strife, Tifa, Barret e gli altri membri dello speciale servizio di sicurezza.

Il servizio televisivo era incentrato proprio su di loro e non in modo positivo, infatti il giornalista affermò:

“ Queste sono le immagini dei responsabili dell'esplosione del reattore 7, soggetti estremamente pericolosi, appartenenti all'Avalanche, che secondo fonti attendibili sono legati ai terroristi anti-Shinra. Inoltre tra di loro c'è un ex Soldier di prima classe, quindi se vi imbattete in loro nascondetevi e contattate prontamente le autorità. Per chiunque fornirà delle informazioni utili, il nostro amato Presidente darà un cospicuo premio in denaro”.

 

Proprio come immaginava, la Shinra aveva già manipolato i fatti per dirigere l'opinione pubblica contro degli innocenti.

Strife allora si voltò verso Aerith, temendo che avrebbe attirato l'attenzione dei numerosi presenti e ciò avrebbe anche fatto arrivare numerosi soldati. Però si sbagliava di grosso, infatti l'amante dei fiori sussurrò, per non farsi sentire da nessuno, “ La stazione non fa per te, quindi ti porterò da un amico che potrebbe fare al caso tuo”.

La ragazza si diresse verso un vicolo, ma Strife non la seguì temendo che avesse qualcosa in mente.

“ Vieni, passeremo per una strada dove non c'è nessuno, a parte qualche belva, ma per te non saranno un problema” sostenne Aerith afferrando la mano dell'ex Soldier così da trascinarlo, “ Aspetta, non vuoi denunciarmi?” “ No, perché dovrei?” “ Per quello che hai sentito poco fa, sono un criminale agli occhi della Shinra” “ Non ai miei” “ Come fai a dirlo? Hai visto delle immagini piuttosto compromettenti” “ Te l'ho già detto, ho un certo senso per queste cose. Inoltre so che quell'azienda non è come sembra, ha degli scheletri nell'armadio”.

Cloud era ancora titubante, ma ogni suo dubbio venne fugato quando guardò gli occhi della ragazza che, uniti alle parole di quest'ultima, trasmetteva pura onestà.

 

Capendo di potersi fidare di Aerith, Cloud la seguì in un percorso che si dimostrò fin troppo tranquillo, infatti non c'era traccia delle belve menzionate dall'amante dei fiori.

Il tutto trovò una spiegazione quando un'enorme macchina con sei braccia e quattro gambe sbarrò loro la strada, la quale aveva addosso pezzi di bestie brutalmente uccise.

Strife, osservandola, sostenne “ Non è della Shinra, ma sembra molto pericolosa. Stai indietro, ci penso io” “ Volevi dire che ce ne occupiamo insieme” “ Cosa?” “ Non devi trattarmi come una principessa che ha bisogno di essere accudita, so benissimo badare a me stessa” affermò Aerith impugnando un bastone argentato, “ D'accordo, ma fai attenzione” concluse Strife, sebbene non fosse del tutto convinto riguardo le capacità combattive della giovane.

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Capitolo 17
*** Lavoro di squadra ***


Lavoro di squadra

 

Il gigantesco robot aveva un aspetto logoro, dovuto ai suoi componenti che sembravano provenire da altre macchine lasciate a marcire in qualche vecchia discarica.

Nonostante ciò non doveva assolutamente essere preso alla leggera, dato che aveva ucciso un numero considerevole di belve doveva essere dotato di una forza fuori dal comune.

Per cui Cloud si mise in guardia, prestando la massima attenzione ad ogni movimento nemico. Quest'ultimo non esitò a lanciarsi all'assalto, dimostrando di essere rapido per le sue dimensioni, il che avrebbe reso tutto molto più complicato.

 

Strife, avendo visto come Aerith non eccellesse nell'agilità, bloccò l'avanzata avversaria con una serie di fendenti che vennero difesi dalle sei braccia, sulle quali spuntarono scudi e pezzi di ferro taglienti come una spada.

Si trattava di materiali di recupero piuttosto comuni, quindi chiunque l'avesse costruito era certamente un genio della meccanica.

 

Mentre Cloud stava combattendo duramente, l'amante dei fiori non rimase con le mani in mano. Infatti preparò e lanciò un attacco magico consistente in una piccola sfera bianca che, non appena impattò il bersaglio, generò una piccola esplosione.

Suddetta tecnica si dimostrò particolarmente efficace, arrivando persino a mettere in tensione il pericoloso robot, occasione che l'Ex Soldier sfruttò per arrecare ingenti danni.

Il duo continuò con lo schema appena utilizzato riuscendo a gestire il nemico con relativa facilità. Ciò fece ricredere Strife sulle capacità combattive della ragazza conosciuta da poco, a quanto pareva non stava mentendo quando aveva sostenuto di potersela cavare da sola.

 

Proprio quando la vittoria sembrava in pugno, la macchina emise una serie di scariche elettrice costringendo la coppia ad arretrare. Dopo di che quattro delle sei braccia si staccarono dal corpo centrale, diventando dei piccoli droni dotati di un piccolo cannone spara elettricità.

A causa della loro latitudine, il ragazzo avrebbe avuto non poche difficoltà a distruggerli. Per sua fortuna poteva contare su Aerith, la quale non aveva problemi a centrare bersagli lontani grazie alle sue magie.

Questo spinse la macchina principale ad attaccarla, ma venne ancora una volta fermata da Cloud che, notando un punto debole nella congiunzione della gamba sinistra col busto, lanciò un preciso fendente che fece a pezzi quell'arto. Successivamente mise a segno un altro paio di colpi che disintegrarono le braccia ancoro attaccate al corpo.

Allora il robot creò un campo elettro magnetico che attirò a sé i droni, i quali iniziarono a roteare vorticosamente caricando una mossa dall'alto tasso di letalità.

 

“ Non mi piace per niente” commentò la ragazza preoccupata, “ Dobbiamo fermarlo prima che completi quello che sta facendo” ordinò Strife correndo verso il bersaglio, incurante dell'elettricità sempre più intensa che sgorgava dal nemico.

In circostanze normali persino uno come Strife avrebbe riportato dei danni importanti, ma non accadde nulla del genere per merito di Aerith, la quale aveva avvolto il giovane in una barriera molto più potente rispetto a quella di qualsiasi materia.

Così l'Ex Soldier ebbe modo di finire l'avversario con un poderoso fendente incrociato.

 

“ Ce l'abbiamo fatta, siamo stati grandi!” esultò l'amante dei fiori ricongiungendosi con l'amico. Una volta fatto alzò la mano, intenzionata a darli il cinque, ma non ottenne risposta da Strife che si limitò a guardarla, dimostrando come peccasse da un punto di vista sociale.

In quell'istante un giovane uomo arrivò correndo disperatamente, “ Ehi, voi! Non vi siete mica imbattuti in una macchina colossale?” “ Intendi quella?” rispose Strife indicando i resti del grosso robot, “ Cosa?! L'avete sconfitto?!” “ Sì, James, ti è andata bene che c'era la mia fortissima guardia del corpo” “ Guardia del corpo?” chiese confuso Cloud, “ Precisamente, ti ho assunto per quello, non ricordi?” “ Già, a proposito devi ancora pagarmi” “ Come? Ti sto pagando proprio adesso” affermò la ragazza sorridendo, prima di riprendere il discorso con James: “ Devi prestare più attenzione a ciò che crei” “ Hai ragione, ma quando costruisco perdo ogni freno e ciò mi porta a dare vita a cose molte pericolose. Comunque grazie per averla fermata, se avesse fatto del male a qualcuno non me lo sarei mai perdonato” “ Su James, adesso non ti abbattere, non è successo niente” “ Per fortuna” “ Ti stava proprio cercando, sai?” “ Per cosa?” “ Al mio amico qui, serve un mezzo veloce” “ Non puoi prendere un treno?” “ No” intervenne Strife con un tono che fece preoccupare il genio della meccanica che rispose tremante “ Ok, non ti arrabbiare, stavo solo chiedendo” “ Non temere James, non ti farà niente” disse Aerith nel tentativo di riportare la calma, “ D'accordo, ti credo o almeno ci proverò. Visto che non vuoi prendere mezzi pubblici, ti aiuterò personalmente per sdebitarmi per aver fermato la mia creazione. Andiamo nella mia officina, così vedrò cosa posso fare”.

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Capitolo 18
*** Strane emozioni ***


Strane emozioni

 

Durante il tragitto verso l'officina, Aerith si separò qualche istante da Cloud per scambiare un paio di parole con James.

Allora l'ex Soldier, rimasto leggermente indietro, osservò l'amante dei fiori per una ragione che non si riusciva a spiegare. Era come se fosse spinto da un sorta di istinto irresistibile, così come succede ad una falena col fuoco.

Tuttavia, poco dopo, ebbe nuovamente un terribile mal di testa seguito da una visone sul verde insolitamente stabile che li permise di osservare chiaramente delle mani femminili congiunte in preghiera e successivamente rivide la materia cadere sulla sabbia.

Suddetta sequenza di immagini provocarono nel suo cuore una così profonda tristezza, nettamente superiore rispetto a quella provata sul pontile, da avere l'impulso di piangere.

 

Naturalmente il duro e stoico Ex Soldier si trattenne dal farlo, ma il suo cambiamento di spirito non passò inosservato all'amante dei fiori, la quale di conseguenza si ricongiunse immediatamente a lui, chiedendogli preoccupata “ Stai bene Cloud?” “ Sì” “ Sicuro?” “ Sicuro, non perdiamo altro tempo” concluse il giovane riprendendo a camminare.

Strife tagliò corto non volendo destare ulteriori sospetti in quella ragazza che si stava dimostrando capace di leggerlo bene quasi come Tifa ed allo stesso tempo per voler dimenticare ciò che aveva provato, un dolore del genere li riportava alla mente un evento terribile di qualche anno prima.

 

Il gruppo raggiunse l'officina nel giro di quindici minuti, il luogo era scavato in una grande roccia rendendolo quasi impossibile da trovare.

James mostrò immediatamente alla coppia una moto su cui stava lavorando già da qualche tempo “ Questa fa proprio al caso tuo Cloud, devo solo verificare una cosa. Aerith, mi andresti a prendere gli attrezzi? Ti ricordi dove sono, no?” “ Certo, torno subito”.

Strife, aspettando il ritorno della nuova amica, ebbe modo di guardarsi attorno notando la presenza di tantissime macchine. Molte erano incomplete o imperfette, ma comunque dimostravano la passione del giovane ingegnere.

 

Quest'ultimo non aveva allontanato la ragazza per caso, ma l'aveva fatto col preciso scopo di parlare da solo con l'Ex Soldier, sebbene lo temesse ancora.

“ Aerith è una ragazza davvero speciale, sempre disposta ad aiutare chi ne ha bisogno. Non a caso è ben voluta da tutti in città” iniziò James attirando l'attenzione di Strife che rispose semplicemente “ Me lo immaginavo” “ Lei è gentile con tutti, ma sembra che tu le sei particolarmente simpatico quindi ti prego di trattala bene, ha già sofferto abbastanza”.

Cloud fu colpito sia dal coraggio mostrato dell'ingegnere, che nonostante fosse lampante che avesse paura di lui li aveva detto quelle cose, sia dalle ultime parole e ciò lo spinse a chiedere che tipo di dolore Aerith avesse provato, ma non ebbe il tempo poiché quella gentile ragazza era tornata con in mano una cassetta piuttosto pesante.

Vedendo come a stento riuscisse a camminare, Strife le andò in soccorso prendendo quell'oggetto e portandolo da James.

“ Grazie mille, adesso posso lavorarci su. Ci vorranno un paio d'ore prima che possa metterla in moto, mi spiace” sostenne l'ingegnere preoccupato dalla reazione del biondo, “ Vorrà dire che farò fare un giro della città a Cloud” “ Ok, allora a dopo” terminò l'ingegnere velocemente, mentre Aerith usciva dall'officina seguita dall'Ex Soldier il quale non ebbe modo di dire la sua.

 

Quando furono fuori, Cloud ebbe modo di esporre le sue perplessità “ Non è una buona idea andare in giro, ci sono soldati Shinra e forse anche qualche altro Turks sulle nostre tracce” “ Sono sicura che i Turks non ci importuneranno dopo la lezione che hai dato a Reno, invece per quanto riguarda i militari ho in mente un'idea” “ Quale?” “ Aspetta e vedrai”.

 

L'amante dei fiori condusse l'amico ai margini settentrionali della località dove sorgeva la sua abitazione. Si trattava di un luogo fuori dal comune e non solo per via dell'eleganza della casa, ma soprattutto per la presenza di un vastissimo giardino ricco di magnifici fiori, i quali trovavano nutrimento in un corso d'acqua cristallino che scorreva in loro prossimità.

“ Questa è casa tua?” domandò Cloud, “ Sì, ti piace?” “ E' meravigliosa” “ Grazie, forza vieni”.

 

Una volta entrati nell'edificio, la ragazza fece accomodare Strife in salotto mentre recuperava una maschera bianca ed un mantello nero che porse al giovane, affermando che in questo modo nessuno l'avrebbe riconosciuto. All'obiezione dell'Ex Soldier che conciato in quel modo avrebbe dato nell'occhio, l'amante dei fiori rispose che avrebbero trovato una scusa del tipo: “ Sei un artista proveniente da lontano”.

 

Anche se non del tutto convinto, Cloud indossò lo stravagante travestimento per poi riunirsi con la ragazza, la quale si era diretta verso i fiori.

Avvicinandosi, il giovane si rese conto che Aerith stesse parlando apparentemente da sola, per cui le chiese “ Stai parlando con i fiori?” “ Sì” “ Cosa dicono?” “ Che abbiamo fatto un ottimo lavoro a sconfiggere quella macchina” “ Davvero?” “ No, sto scherzando. In realtà...no, niente, non mi crederesti” “ D'accordo...Anzi, dimmelo” “ Sicuro?” “ Certo” “ Vedi è come se avessero qualcosa di importante da dirci, ma non ci riescono. Sento che c'è qualcosa che li blocca e per quanto provi a comunicare con loro non ottengo risultati. Forse dovrei lasciar perdere, in fondo mollare è l'unica cosa che so fare” “ Non è vero, da quello che ho visto non sei una che si dà per vinta” “ Ma oggi è un giorno speciale” “ Giorno speciale?”.

Aerith, a questa semplice domanda, si limitò a guardare un attimo negli occhi Cloud prima di sorridergli caldamente. Dopo di che lo trascinò in giro per la città.

 

Sorprendentemente il piano dell'amante dei fiori funzionò alla perfezione, nessuno riconobbe l'Ex Soldier o li fece delle domande particolari. In questo modo ebbero modo di trascorrere tranquillamente del tempo insieme e Strife, non riuscendo e non volendo deludere la nuova amica, fu costretto a fare delle cosa che non avrebbe mai pensato, come ad esempio ballare, dando tra l'altro sfoggio di un talento impressionante in tale disciplina, in un famoso teatro del luogo: l'Honey bee inn.

 

Le due ore passarono in un lampo e durante le quali Cloud dimenticò momentaneamente i pensieri e le preoccupazione che lo affliggevano, così come accadde ad Aerith la quale era felice di aver incontrato quel ragazzo dalla scorza dura, ma dal cuore buono.

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Capitolo 19
*** Due killer? ***


Due killer ?

 

Trascorse le due ore d'attesa piacevolmente insieme, Aerith e Cloud si incamminarono verso l'officina di James curiosi di vedere se il ragazzo avesse finito come promesso.

Tuttavia lungo il tragitto un uomo calvo, dalla carnagione olivastra e con indosso un paio d'occhiali da sole si palesò davanti loro, mostrando immediatamente le sue intenzioni. Infatti esordì sostenendo “ Aerith, adesso vieni come me”, Strife riconoscendolo si tenne pronto ad intervenire, “ Mi dispiace Rude, ma ho altro da fare” rispose tranquillamente l'amante dei fiori per nulla intimorita, “ Capisco, sei indaffarata con lui”.

Il Turk si avvicinò al biondo ed osservandogli occhi, visibili anche attraverso la maschera, disse “ Sei il Soldier che ha sconfitto Reno, vero?”, Cloud allora si tolse il travestimento, che l'avrebbe ostacolato nell'imminente lotta, prima di rispondere “ Sì, allora?” “ Ti darò una bella lezione perché nessuno deve mettere i bastoni tra le ruote ai Turks!”.

 

Nonostante Aerith conoscesse Rude e sapesse che non fosse una persona cattiva, scese sul campo di battaglia a dar mano forte all'amico, aiuto estremamente utile dato che questo Turk era decisamente più forte rispetto al suo partner Reno.

 

Lo scontro non ebbe mai inizio perché una figura avvolta da un fumo nero scese dal cielo frapponendosi tra i contendenti.

In un primo momento Strife pensò che si trattasse del killer e di conseguenza fece cenno ad Aerith di restare dietro di lui. Aveva avuto modo di vedere quell'omicida all'opera e non voleva che la ragazza avesse nulla a che fare con un essere del genere, considerando anche che quella non era una battaglia che la riguardava.

 

L'Ex Soldier notò che quel tizio non li stava prestando attenzione, la quale era riservata a Rude, così ebbe modo di scrutarlo rendendosi conto che era più basso di quanto ricordasse e che il fumo che l'avvolgeva era meno denso. Forse era dovuto al fatto che fosse giorno, per cui il suo potere era minore e ciò sarebbe stato un ottimo vantaggio.

Però presto capì che non si trattava dalla stessa persona che aveva incontrato a Midgar, nella precisione accadde quando il nemico parlò al Turk con un tono ed un accento completamente diverso da quello che conosceva.

 

Il misterioso intruso disse, rivolto a Rude, “ Shinra... Devo uccidere la Shinra”. Il calvo non si fece intimorire per nulla, infatti si lanciò all'attacco con le proprie combinazioni di attacchi di pugno. Sfortunatamente, proprio come accadde all'Avalanche col vero killer, ogni colpo si infranse nella barriera fumogena non arrecando alcun danno al nemico, il quale passò velocemente al contrattacco dimostrando di possedere uno stile incentrato sul corpo a corpo capace di mettere alle strette persino un tipo potente come Rude.

 

Cloud rimase in disparte cercando di elaborare una strategia efficace, ma venne distratto da Aerith la quale stava preparando qualcosa. Incuriosito il ragazzo le chiese “ Cosa stai facendo?” “ Sto per verificare una mia ipotesi” “ Quale?” “ Quel fumo sembra essere un derivato della magia oscura” “ Posso dirti che è proprio così” “ Perfetto allora” “ Perfetto? Si tratta della magia più potente, l'unica cosa che la può contrastare è quella della luce” “ Lo so”.

 

Di fronte a tanta sicurezza, Strife ebbe un sospetto che trovò presto conferma. La ragazza scagliò un attacco magico bianco che non appena impattò il corpo del nemico non solo dissolse la barriera di fumo, ma lo ustionò. Ciò voleva dire solo una cosa: Aerith era in possesso della quasi scomparsa magia della luce.

 

Rude non si fece scappare l'occasione mettendo a segno una serie di attacchi portentosi che fecero vacillare l'avversario, ma non fu abbastanza. Infatti quest'ultimo ricreò la protezione così da travolgere il Turk con una serie di calci capaci di sgretolare intere rocce.

Dopo di che corse ad una notevole velocità verso l'amante dei fiori con intenti omicidi, venendo però prontamente fermato da Cloud. Subito dopo Aerith ripeté la mossa precedente permettendo all'amico di mettere fuori gioco il nemico, già indebolito, con un solo fendente dato dall'alto verso il basso, la cui forza venne amplificata da un balzo accompagnato da una rotazione in aria.

 

A quel punto Rude, che si era rimesso in piedi dando sfoggio di una resistenza fuori dal comune, chiese “ Chi o cosa era?” “ Ha mostrato un potere simile al killer di Midgar, quindi è probabile che siano collegati” rispose Strife, “ Interessante, lo porterò al QG. Visto che mi avete aiutato, per questa volta vi lascerò andare” concluse il Turk avvicinandosi al corpo del nemico.

Non appena lo toccò, questo venne attraversato da un'energia oscura che diede nuova linfa vitale a colui che assomigliava all'omicida. Ciò li permise di afferrare Rude e portarlo lontano per poi esplodere generando una deflagrazione capace di scuotere la terra.

 

Strife, non potendo far più nulla, rinfoderò lo spadone e vedendo la preoccupazione negli occhi dell'amica, affermò “ Non temere, è vivo. Dopo tutto i Turks sono ossi duri, ci vuole ben altro per eliminarli”, Aerith annuì poi il suo sguardo cadde su un pezzo di carta a terra. Curiosa, lo prese e vide che si trattava di una mappa rudimentale indicante, con una croce nera, un luogo poco lontano da dove si trovava. Quindi decise di farla vedere a Cloud ed insieme decisero di indagare, magari avrebbero trovato qualcosa in grado di far luce sul mistero del nemico appena affrontato e magari anche delle informazioni sul killer di Midgar.

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Capitolo 20
*** Nascondiglio segreto ***


Nascondiglio segreto

 

Aerith e Strife si diressero immediatamente verso il luogo indicato dalla mappa appena trovata.

Durante il tragitto la ragazza dei fiori chiese all'amico “ Cloud, ho avuto l'impressione che tu conoscessi il potere di quello strano tizio, mi sbaglio?” “ No, ho avuto a che fare con qualcuno di simile a Midgar. Si tratta di un killer estremamente pericoloso che l'Avalanche deve catturare e per farlo hanno chiesto il mio aiuto” “ L'Avalanche è il sevizio di sicurezza della Shinra, credevo che avessi smesso di lavorare per loro visto che sei un Ex Soldier” “ E' così, però è stata un'amica a chiamarmi e quindi non potevo tirarmi indietro” “ Capito, come si chiama lei?” “ Tifa” “ Scommetto che avete un legame speciale” “ Come fai a dirlo?” “ Lo vedo dai tuoi occhi, state insieme per caso?” “ No, io e lei...ecco, è difficile da spiegare” “ Va bene, va bene, se non vuoi dirmelo non fa niente”.

 

Proprio in quel momento raggiunsero il punto indicato dalla mappa. Si trovavano di una zona dove non c'era assolutamente niente, persino il suolo era arido e privo di vita.

“ Adesso?” chiese confusa la ragazza, Strife osservò l'area circostante notando che il terreno cambiava leggermente di colore a pochi passi da lui. Per cui si recò su quel punto e, passandoci la mano su, si accorse che c'era una tavola di legno, piuttosto resistente, che distrusse con un colpo di spadone.

Sebbene fosse stata una mossa poco elegante diede i suoi frutti, infatti l'Ex Soldier scoprì una specie di pozzo che dava l'aria di essere molto profondo.

 

“ Bella mossa!” affermò Aerith provando di nuovo a dare il cinque a Cloud, il quale si comportò come la volta precedente, anche se davanti allo sguardo della ragazza ebbe qualche tentennamento, quasi come se fosse tentato di ricambiare il gesto.

 

“ Vado avanti io” sostenne il biondo iniziando a scendere, sfruttando una vecchia scala che permetteva di calarsi all'interno del pozzo.

“ Non vorrai mica lasciarmi indietro” rispose l'amante dei fiori seguendolo prontamente, quest'ultimo l'avvertì “ Fai attenzione, è una scala arrugginita e piuttosto malandata” “ Sono sempre attenta” scherzò lei.

 

Quando toccarono terra si accorsero con stupore che c'erano delle fiaccole accese, le quali consentivano di vedere con chiarezza un corridoio stretto da cui trapelava una sostanza densa, simile a catrame.

Strife decise di osservarla da vicino avendo la conferma che si trattava di una cosa che non aveva mai visto, che però li ricordava vagamente il fumo protettivo del killer e non solo per il colore, ma per una strana sensazione paragonabile ad un sesto senso.

 

La coppia procedette con cautela, le luci accese potevano indicare che qualcuno era stato lì di recente e forse c'era ancora.

Non ci misero molto a raggiungere un ponticello in legno su cui a stento una persona poteva mettere piede a causa della sua strettezza. Questo collegava il corridoio ad una porta in pietra posto più in basso, sulla quale erano presenti delle strane incisioni incomprensibili. Vedendole Cloud ebbe un'intuizione: quel luogo era lo stesso aveva visto in una sua visione a Midgar.

Era già la seconda volta che, in un certo senso, prediceva il futuro e ciò lo fece preoccupare terribilmente perché significava che anche la sofferenza provata ultimamente si sarebbe avverata.

 

Aerith, vendendolo distratto, riportò l'amico alla realtà sostenendo “ Questa volta avanti io”.

Cloud non rispose limitandosi a guardarla andare avanti, mentre nella sua mente si faceva spazio un dubbio terrificante: non poteva essere un caso che avesse avuto la visione della materia appena prima di incontrare quella ragazza tanto gentile e non era casuale neanche il fatto che avesse visto della braccia femminili congiunte in preghiera, gesto tipico di Aerith. Inoltre sembrava proprio che più si avvicinasse a lei più quella visione li arrecava dolore, il che forse voleva dire una cosa sola...

 

Solamente a pensarci, Strife poteva sentire ancora una volta quella straziante sofferenza attanagliarli il cuore. Tuttavia non ebbe modo di rifletterci ulteriormente visto che sentì l'amante dei fiori lamentarsi nel tentativo di non perdere l'equilibro.

Il ragazzo corse subito da lei e una volta raggiunta si accorse che era stato ingannato. Infatti Aerith non stava cadendo, voleva solo prenderlo in giro.

“ Cos'è quella faccia? Stavo solo scherzando, non volevo farti preoccupare, non troppo almeno” affermò la giovane riprendendo il cammino.

 

A pochi passi dall'arrivo, la parte finale del ponte crollò mettendo in serio pericolo il duo. Fortunatamente l'Ex Soldier fu abbastanza rapido da afferrare Aerith e saltare con lei fino a raggiungere un appoggio sicuro.

“ Ci è mancato poco, grazie Cloud” “ Sarà stata una punizione divina per avermi preso in giro” “ Non ci credo, hai fatto dell'umorismo”, colto in fallo Strife concentrò la sua attenzione sulla enorme porta in pietra che si ergeva davanti a lui.

A giudicare dall'erosione, era molto antica, forse aveva addirittura vari millenni, ipotesi avvallata dalle strane incisioni scritte in un alfabeto andato perduto nel tempo.

 

Il duo avrebbe presto scoperto che oltre quella mastodontica soglia si nascondeva un segreto sconvolgente.

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Capitolo 21
*** Rivelazioni ***


Rivelazioni

 

Quell'enorme porta di pietra era troppo solida per essere distrutta ed inoltre sembrava che fungesse da pilastro, il che significava che senza di essa sarebbe crollato tutto.

Per cui Cloud l'analizzò attentamente nel tentativo di trovare un modo per aprirla o per oltrepassarla. In questo modo ebbe l'occasione di analizzare le incisioni attentamente: erano molto simili all'antico alfabeto runico, forse si trattava di un proto-linguaggio appartenente alla cultura norrena. Comunque stessero le cose, adesso l'unica cosa che contava era trovare un modo per aprirla poiché qualunque cosa stesse custodendo era certamente importante.

 

In soccorso di Strife intervenne Aerith, la quale sorprendentemente lesse quelle lettere che dicevano: “ Strada per il potere”. Non appena la ragazza pronunciò quelle parole, l'enorme portale in pietra scomparve nel nulla, dimostrando così di essere una difesa magica e non fisica.

“ Come hai fatto Aerith?” chiese stupito l'Ex Soldier, “ Conosco questo alfabeto, è quello degli antichi. Sai, è stata mia madre ad insegnarmelo”.

La spiegazione della ragazza chiarì un dubbio, ma ne aprì un altro: gli antichi, secondo la leggenda, erano la popolazione originaria della Terra, capaci di plasmare l'energia Mako a piacimento. Erano stati annientati da una catastrofe naturale eoni fa, ma allora come era possibile che la madre di Aerith conoscesse quella scrittura? Che qualcuno di loro fosse sopravvissuto?

Cloud, prima di poter fare altro, avvertì nuovamente quel terribile mal di testa, ma questa volta non vide nulla bensì sentì la voce di Sephiroth affermare “ Nelle mie vene scorre il sangue degli Antichi, questo pianeta appartiene a me per diritto di nascita”.

Senza dubbio suddetta affermazione scosse il biondo, il quale però era più concentrato nel capire la vera natura di quella ragazza tanto gentile. Perciò le domandò “ Aerith, cosa non mi stai dicendo? Conosci questa scrittura dimenticata, la Shinra ti cerca, ma non vuole farti del male, cosa piuttosto insolita. Chi sei veramente?”.

L'amante dei fiori lo guardò, poi fece un sospiro ed iniziò a raccontare la sua storia “ Cloud sono una discendente dei Cetra, il vero nome degli antichi. Mia madre ed io venimmo catturate dalla Shinra quando ero solo una bambina, venimmo sottoposte ad esperimenti assurdi e dolorosi. Inoltre volevano che gli indicassimo la via per la terra promessa” “ Quella terra mitologica dotata di un clima mite e ricca di energia Mako?” “ Precisamente, ma non so nulla su dove sia o se addirittura esista e mia mamma non ha mai detto nulla a riguardo” “ Capisco” “ Lei è stata in grado di fuggire portandomi con sé, purtroppo a causa delle gravi ferite subite è morta poco dopo, ma non prima di avermi portato qui, in una località all'epoca libera della presenza della Shinra”.

 

Aerith non aveva mai detto a nessuno le sue origini, per cui il fatto che l'avesse rivelate a Cloud era indicativo di quanto si fidasse di lui. Quest'ultimo, vedendo lo sguardo triste dell'amica, si scusò sinceramente “ Mi dispiace, non volevo riportarti alla mente certi brutti ricordi”, lei scosse la testa e sorrise “ Non ti preoccupare, sto bene. Adesso andiamo a vedere cosa c'è più avanti?” “ Certo”.

Strife procedette affiancato dall'amante dei fiori sentendosi sempre più vicino a lei emotivamente ed iniziando anche a capire cosa James intendesse con quella frase sulla sofferenza provata dalla ragazza.

 

Il duo, oltrepassata la soglia, entrò in una stanza di medie dimensioni scavata nella roccia, priva di qualsivoglia immobile fatta eccezione per una vecchia scrivania malandata sulla quale c'era un diario logoro, un pennino con una piuma nera ed una piccola lampada ad olio. Inoltre l'interno era pieno di incisioni che, a giudicare dal modo in cui erano scritte, furono frutto di un delirio mentale.

Aerith le osservò scoprendo che si trattava di singole parole disconnesse, prive di ogni significato. Allora si dedicò al diario, scelta saggia che le permise di conoscere delle informazioni estremamente importanti che comunicò all'amico “ Cloud, è peggio di quanto pensassi” “ In che senso?” “ Pensavamo che fosse semplice magia oscura quella di quel tizio” “ Vuoi dire che è qualcosa di più grave?” “ Sì, infatti si tratta di una corruzione della magia che uso e ciò la rende molto potente. La cosa strana è che un tale potere è accessibile solo ai discendenti della Cetra” “ Vuol dire che il killer lo è” “ Ne dubito, se fosse davvero come me la sua magia avrebbe già consumato il Mondo; per questo è stata proibita dai miei avi” “ Almeno una notizia positiva, non è forte come pensavo” “ Non lo sottovaluterei comunque, se è in grado di controllare quel potere...” “ Cosa c'è?” “ Aspetta, forse in lui c'è solo una piccola percentuale di sangue Cetra, ciò spiegherebbe molte cose”.

 

In quel momento Strife ebbe un altro mal di testa, per poi vedere alle spalle di Aerith Sephiroth, il quale guardandola disse in tono spavaldo e derisorio “ Non puoi proteggerla Cloud, è già stato scritto”.

Dopo di che l'eroe avanzò verso la ragazza, per cui l'Ex Soldier la prese allontanandola rapidamente. Il suo gesto si dimostrò salvifico, infatti, seppure non ci fosse Sephiroth, un'entità fatta di fumo nero generò una colonna oscura di pura energia che distrusse gran parte del nascondiglio. Successivamente il duo venne riportato violentemente in superficie da un vento oscuro che per fortuna non li ferì gravemente.

A quel punto la creatura misteriosa si palesò davanti loro mostrandosi per quel che era: un umanoide enorme dalla faccia a forma di teschio. A quanto pare la coppia avrebbe dovuto vedersela con un nuovo nemico molto pericoloso.

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Capitolo 22
*** Tenebre e luci ***


Tenebre e luci

 

Aerith era a terra, stordita dal volo appena compiuto. Ciò la espose ad un attacco del misterioso nemico, il Custode, che tentò di travolgerla con un flusso oscuro. Tuttavia Strife intervenne in tempo, riuscendo a sottrarla da quel terribile colpo che infrangendosi su una roccia la fece marcire all'istante.

“ Grazie Cloud, c'è mancato davvero poco” “ Sono ancora la tua guardia del corpo, per cui è mio dovere proteggerti. Però adesso restiamo concentrati, non possiamo essere neanche essere toccati da quella strana sostanza o per noi sarà la fine” sostenne l'Ex Soldier pronto a lanciarsi al contrattacco, ma venne fermato dalla ragazza che sostenne “ Aspetta un attimo, ho una cosa che fa al caso nostro” “ Che?”.

La ragazza diede vita ad un diagramma di un bellissimo fiore rosa ricco di petali, il quale ebbe l'effetto di creare una barriera protettiva.
“ Con questa dovremmo essere al sicuro, ma è meglio non caricare a testa bassa per essere cauti” “ Concordo, forza sbarazziamoci di lui” “ Pronta!”.

 

La tattica della coppia era semplice, ma efficace: Strife attaccava frontalmente, mentre Aerith lanciava le sue magie, a cui il Custode era vulnerabile, dalle retrovie.

L'essere malvagio tuttavia diede ben presto sfoggio di che pasta fosse fatto, infatti creò un'ampia aria trasudante quello strano fumo nero che consumò persino il terreno. Per fortuna la barriera eretta dall'amante dei fiori si dimostrò efficace e ciò fu salvifico perché, senza di essa, i due amici sarebbe già stati ridotti in polvere.

 

La mossa del nemico ebbe un ulteriore effetto: permise al Custode di immergersi in quel lago oscuro così da sfuggire alla vista degli avversari. Questo li consentì di mettere a segno qualche colpo, ma ben presto l'Ex Soldier imparò il suo schema d'attacco, potendo così prevedere in anticipo le mosse altrui e contrattaccarle a dovere.

Sentendosi con le spalle al muro, il Custode attinse a tutto il proprio potere per dar vita ad una colossale colonna oscura, alta qualche decina di metri, sulla quale saltò. Fatto questo aprì le braccia rivolgendole verso il cielo e d'improvviso nuvole nere coprirono il sole. Quest'ultime confluirono nella creatura oscura condendogli nuova energia che sfruttò immediatamente. Nello specifico creò altre sette colonne collegata da pura magia oscura, imprigionando così Cloud ed Aerith. Successivamente, suddette strutture, vennero attraversate da scariche elettriche nere che furono raccolte ed inglobate dal Custode che le usò per generare una sfera gigantesca, la quale travolse il duo di eroi.

 

L'impatto fu tale da annientare le strutture appena create e da lasciare un gigantesco cratere, una vera e propria cicatrice sulla Terra.

Nessuno sarebbe potuto sopravvivere, almeno questo era il pensiero dell'essere che presto si dimostrò errato. Infatti Aerith fu capace di erigere uno scudo magico che assorbì la terrificante tecnica nemica. Fu costretta a mettere tutta se stessa in quella disperata difesa, di conseguenza ora era a corto di fiato ed energie. Però, prima di cadere sulle ginocchia esausta, infuse la Buster Sword di Cloud con la magia della luce.

 

Intuendo il significato di questo gesto, Strife si scagliò contro il nemico sfruttando i suoi migliori attacchi e proprio grazie a ciò fu in grado di sconfiggere il Custode tagliandoli di netto la testa a forma di teschio.

Non appena lo fece si sentì un urlo agghiacciante provenire dalla creatura, seguito da un forte vento freddo che dissolse l'oscurità e lo stesso nemico, senza lasciarsi dietro niente.

 

Cloud, confuso da quanto appena accaduto, tornò da Aerith e l'aiutò a rialzarsi.

“ Diventiamo sempre più bravi” esclamò entusiasta la giovane che venne colta di sorpresa dall'amico dato che aveva alzato la mano per darle il cinque.

La ragazza non si fece sfuggire questa occasione e ricambiò il gesto sorridendo ed, evento più unico che raro, anche sul volto dello stoico Ex Soldier si formò un piccolo sorriso.

 

Visto che il nascondiglio era andato completamente distrutto, alla coppia non rimase che dirigersi verso l'officina di James.

“ Aerith, hai idea di che cosa fosse?” domandò Strife riprendendo il proprio normale atteggiamento, “ Ho sentito che la magia oscura può essere iniettata come una specie di virus ad altri ospiti. Comunque per averne la certezza consulterò questo” la discendenti degli antichi mostrò il vecchio diario, “ L'hai preso, notevole” “ Ormai dovresti sapere che sono piena di risorse” gli fece un veloce occhiolino prima di continuare “ Lo analizzerò durante il viaggio” “ Quale viaggio?” “ Quello che faremo per raggiungere Tifa” “ Vuoi venire anche tu? Guarda che ti stai invischiando in qualcosa di molto pericoloso” “ Forse, ma devo sapere come questo killer è collegato ai Cetra. Inoltre non ho nulla da temere con una guardia del corpo fortissima come te” concluse Aerith in tono allegro.

 

I due, presa la moto messa a punto da James, partirono alla volta di Diphylleia, città dove sarebbero accadute delle cose impensabili.

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Capitolo 23
*** Uomo nell'ombra ***


Uomo nell'ombra

 

Nell'esatto momento in cui Cloud ed Aerith facevano conoscenza, Tifa e Barret giunsero in prossimità di Diphylleia, città moderna, ricca di grattacieli tra i più alti al Mondo e famosa per un locale che attirava persone da tutte le parti del paese. Ufficialmente suddetto posto era un semplice pub, ma secondo alcune indiscrezioni girava una sostanza nuova, fonte di un ricco quanto illegale cartello.

 

Prima di entrare a Diphylleia, Tifa fece un'espressione preoccupata per via dell'assenza di Cloud. Temeva che li fosse accaduto qualcosa, dopo tutto era rimasto da solo ad affrontare un consistente manipolo di soldati Shinra.

Wallace, che la conosceva bene, intuì cosa le passasse per la testa e quindi tentò di rassicurarla dicendo “ Stai tranquilla per il ragazzo Soldier, è più che capace di fronteggiare qualche bamboccio appena uscito dall'accademia” “ Lo so, è solo...”, Barret le poggiò una mano sulla spalla in fare quasi paterno, per poi concludere “ Vedrai che ci raggiungerà presto, cerchiamo piuttosto di non finire noi nei guai. Quel killer potrebbe anche averci teso una trappola, quindi occhi ben aperti” “ Hai ragione, meglio restare concentrati su quello che ci ha portato qui, preoccuparsi non serve a niente” “ Così mi piaci, forza non perdiamo altro tempo o potremmo attirare dell'attenzioni indesiderate”.

 

Il duo visitò le strade della città le quali sembravano quelle tipiche di ogni grande metropoli. Inoltre le persone avevano l'aspetto di essere principalmente uomini d'affari, magari un po' snob, ma non cattive.

Ciò spinse l'abile combattente marziale a commentare “ Non mi dà l'impressione che qui ci sia qualcosa legato al killer e poi la Shinra non ha potere qui, forse quel folle voleva solo farci perdere tempo” “ Non ne sarei tanto sicuro Tifa” “ Come mai?” “ Mi è capitato di leggere un rapporto di un fidato collega su questa città secondo il quale Diphylleia ha una doppia faccia: di giorno normale luogo d'affari, di notte losca bettola dove criminalità e droga fluiscono come un fiume in piena” “ Inquietante, ma non dovrei stupirmi troppo visto quello che stiamo imparando sulla Shinra. Quindi dovremmo aspettare che cali la notte prima investigare” “ Sì, ma nel frattempo potremmo informarci meglio su dove siamo” “ Ottima idea”.

 

I colleghi dell'Avalanche chiedendo in giro, cercando di non attirare troppo l'attenzione, ebbero modo di scoprire che quella città fosse piena di stranieri, alcuni lì per affari, altri per godersi la vita mondana ed altri ancora per scopi decisamente immorali. Tra quest'ultimi si raccontava di un tizio, con sguardo carico di odio, che era giunto lì qualche mese prima per motivi sconosciuti ed era misteriosamente scomparso nel nulla.

Vista la mole di persone che visitavano quel posto c'erano poche possibilità che si trattasse del killer, ma era comunque meglio di niente; perciò cercarono di capire qualcosa in più su quel misterioso uomo. Purtroppo non ricevettero delle risposte soddisfacenti tranne che per una: secondo un titolare di un ristorante quella persona sconosciuta era solita frequentare il Pub 696, lo stesso che attirava visitatori da tutta la nazione.

 

Non avendo altro, Tifa e Barret scelsero di seguire questa pista, nonostante fosse un vero e proprio azzardo. Tuttavia dovettero aspettare fino alle 23, orario di apertura del 696, un'attesa che sfruttarono per imparare la planimetria del locale e della stessa città, così da essere pronti ad ogni evenienza, persino la fuga se fosse stata l'unica opzione praticabile.

 

Sebbene tentò di non rifletterci troppo, Lockhart si impensierì per l'amico d'infanzia il quale non aveva dato alcun segno di vita. Razionalmente sapeva che Cloud fosse più che in grado di cavarsela da solo anche in situazioni peggiori, tuttavia il fatto che la Shinra lo conoscesse molto bene poteva significare che sapeva anche come fermarlo e questo pensiero la turbava profondamente.

Anche Barret aveva le sue preoccupazioni: temeva per Jessie, Biggs, Wedge e l'adorata figlia Marlene. Teoricamente erano al sicuro nei bassifondi del settore 7, però la maggiore distributrice di energia Mako nel pianeta aveva delle risorse pressoché infinite e quindi sarebbe stata solo questione di tempo prima che li trovassero e li rendessero prigionieri o peggio. Perciò si decise di concludere la sua avventura a Diphylleia il più rapidamente possibile, così da poter proteggere le persone a cui teneva di più.

 

Il duo, dopo una lunga fila, entrò nel Pub intorno a mezzanotte, pronto a qualsiasi evenienza grazie alla loro preparazione pre- missione. Però non si accorsero di una cosa: un essere avvolto dalle tenebre li aveva tenuti sotto controllo da quando erano arrivati in città.

Chi era quell'essere? E cosa voleva da loro?

Suddette domande avrebbero trovato presto una risposta con delle conseguenze che avrebbero dato una svolta riguardo il futuro del killer e persino della Shinra.

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Capitolo 24
*** Abbracciare il momento ***


Abbracciare il momento

 

Cloud ed Aerith si stavano dirigendo a tutta velocità verso Diphylleia non volendo perdere altro tempo.

La moto creata da James si era rivelata essere un vero e proprio gioiellino, era capace di competere persino con i migliori mezzi della Shinra. Ciò permise al duo di percorrere numerosi km in breve tempo, infatti dopo appena un paio d'ore di viaggio avevano già compiuto oltre tre quarti di strada.

 

Tutto sembrava andare per il meglio, ma ad un tratto quei misteriosi spettri comparvero dal nulla dirigendosi immediatamente contro di loro. Strife, non potendo evitarli per via del loro numero impressionante, estrasse la Buster Sword per proteggere sé e l'amica. Stranamente quelle creature non gli fecero del male, bensì si limitarono a mettere fuori uso il mezzo; per poi scomparire tanto velocemente quanto erano apparsi.

 

L'Ex Soldier scese dal veicolo per vedere se fosse possibile ripararlo, purtroppo i fantasmi avevano distrutto tutte le componenti elettriche rendendolo inutilizzabile.

Quindi comunicò il fatto alla ragazza ” Aerith dobbiamo proseguire a piedi, non posso fare nulla per rimetterla in sesto” “ Va bene, quanto dovremmo camminare?” “ Più o meno una cinquantina di chilometri” “ Caspita, sarà una bella impresa! Però non abbiamo altra scelta, quindi non serve lamentarsi” “ Già, mettiamoci subito in marcia, tra poco sarà notte e questo vuol dire che potremmo essere presi di mira da qualche belva notturna” “ Sono pericolose?” “ Sì, specialmente alcune, per questo non dobbiamo restare fermi”.

 

La coppia andò avanti per circa quaranta km, fortunatamente, senza imbattersi in nessun nemico.

Per Strife non si trattava di una grande fatica, le sue abilità ed il suo duro addestramento lo rendevano quasi instancabile. Discorso diverso valeva per l'amante dei fiori, la quale si sentiva sempre più stanca e spossata ad ogni passo; fatto dovuto dal non essersi ripresa dallo scontro col Custode. Come se non bastasse da qualche minuto era in atto un fortissimo diluvio che stava rendendo il tragitto una tragedia.

 

Cloud, resosi conto delle condizioni di Aerith, decise di fare un piccola sosta in un vecchio casolare abbandonato, appena superato. Quindi si voltò e disse, indicando l'edificio, “ Ci fermeremo lì per un po'” “ Se lo fai per me non serve, non sono stanca e poi siamo quasi arrivati” “ Ci restano ancora dieci chilometri e dubito che tu possa farcela” “ Non facciamo ancora aspettare Tifa, avrà bisogno d'aiuto” “ Stai tranquilla, è in grado di cavarsela con le proprie forze e poi non è da sola. Inoltre se arriviamo in città stanchi e raffreddati, saremo solo di peso”.

La ragazza dei fiori, dopo aver riflettuto su queste parole, si convinse: “ Forse hai ragione, però ci fermeremo solo per qualche minuto” “ Intanto raggiungiamolo, poi vedremo”.

 

I due entrarono in quella vecchia abitazione che aveva un odore ed un aspetto orribile, ma il tetto era ancora intatto per cui sarebbero stati almeno al riparo da quella pioggia gelata.

Aerith trovò il punto che sembrava il più pulito e si sedette lì per recuperare un po' il fiato. Decise anche di utilizzare questa pausa per analizzare il diario preso nel laboratorio segreto, il cui probabilmente conteneva delle informazioni utili.

 

Intanto Strife fece un giro all'interno del casolare per evitare brutte sorprese, per fortuna non trovò assolutamente niente, il che voleva dire che era un rifugio sicuro.

Prima di tornare dall'amica guardò fuori una finestra: le cupe nuvole nere erano percorse da continui fulmini ed il rombo dei tuoni, che si susseguivano rapidamente, era quasi assordante.

Quel temporale aveva qualcosa di insolito, quasi soprannaturale. Forse erano quei fantasmi i responsabili, magari non volevano che la coppia raggiungesse la città troppo rapidamente, ma perché?

 

L'Ex Soldier, riunitosi alla ragazza, si sedette a un po' di distanza da lei e poi le domandò “ Allora, hai trovato niente?”, Aerith si mise proprio di fianco al ragazzo così da fargli vedere il diario “ Ha confermato i miei sospetti: quel killer ha scoperto un modo per trasformare l'energia Mako in magia oscura e l'ha usata per infettare altre persone. A giudicare da quello che ho letto molte sono morte non reggendo la nuova energia, mentre poche altre hanno reagito bene e sono diventate sue succubi. Un'altra cosa: guarda qua” l'erede degli Antichi indicò un piccolo segno su una rappresentazione di Midgar, “ Credo che sia la sua base segreta, dice che si trova nei bassifondi del settore 6, lo conosci?” “ Sì, è un luogo disabitato, tranne che per animali selvatici” “ Quindi è il posto ideale” “ Decisamente. Senti Aerith, ci vorrà un po' prima che potremmo uscire, quindi sfrutta questa pausa per recuperare le forze. Io resterò di guardia e ti chiamerò non appena sarà possibile riprendere la marcia”.

L'amante dei fiori aveva intuito che Strife stava trovando delle scuse per permetterle di riposare e, visto che sarebbe stato solo uno spreco continuare a discutere, scelse di assecondarlo.

 

Il ragazzo era perso nei propri pensieri: alcuni su Tifa, altri sull'amante dei fiori, ma la maggior parte erano su Sephiroth. Se davvero quell'essere mostruoso era tornato, sarebbe stato suo dovere fermarlo, a tutti i costi.

Venne destato quando sentì la testa di Aerith appoggiarsi sul suo petto, di conseguenza si voltò a guardare il volto, apparentemente addormentato, dell'amica. Sembrava così in pace e rilassato, oltre alla sua naturale bellezza.

In quel preciso istante Cloud ebbe un terribile mal di testa che però non venne seguito da alcuna visione, bensì provò un dolore così profondo nell'animo da farli sentire come se il suo cuore si fosse spezzato in due e questa volta non poté fare a meno di versare una lacrima.

 

“ Non sapevo che avessi paura dei tuoni” esordì l'amante dei fiori in tono scherzoso. Al che Strife, confuso, la guardò notando di averla stretta tra le braccia. Non si era reso conto di averlo fatto, a quanto pareva la visione l'aveva spinto a compiere un gesto istintivamente.

Aerith si accorse all'istante che qualcosa turbasse l'amico e di conseguenza mostrò la sua preoccupazione “ Ehi Cloud, stai bene?” “ Sì” “ Non mi sembra” “ Non è niente, davvero” “ Sai che puoi fidarti di me, no?” “ Certo” “ Ok... Allora se non hai paura dei tuoni, volevi solo starmi vicino. Mi sta bene, dopo tutto fa freddissimo”.

Cloud allora si rese conto che non solo la discendente dei Cetra era gelata, ma stava tremando, sicuramente a causa dei vestiti fradici. Perciò sfruttò una materia ardente per dar fuoco a pezzi di legno poco lontani, il calore del fuoco unito a quello del proprio corpo, avrebbero sicuramente riscaldato Aerith.

 

L'Ex Soldier ripensando a quello che era successo poco prima le chiese “ Credi che esista il Destino? Che le nostre azioni ed il nostro fato siano già scritte?” “ Mi sono sempre ripetuta che il futuro è una pagina bianca, comunque credo che la cosa più importante sia godere di ogni attimo che abbiamo a disposizione; ogni singolo secondo conta. Capisci quello che voglio dire?” “ Devo abbracciare il momento” “ Bravo”.

 

L'amante dei fiori rimase a guardare Cloud ed i suoi occhi che erano gli stessi, ma allo stesso tempo diversi di quelli che aveva il primo ragazzo di cui si era innamorata. Inoltre tra quest'ultimo e Strife c'era una profonda differenza caratteriale, ma i due, ad insaputa della ragazza, erano buoni amici.

A quel punto Aerith non sapeva esattamente come comportarsi: stare così con Strife le piaceva, ma non era certa sul motivo per il quale lui lo stesso facendo. Tuttavia trovò presto maggiore sicurezza quando sentì la presa del ragazzo stringersi su di lei in fare protettivo, ciò la spinse a ricambiare il gesto ed a lasciarsi andare.

 

Notando ancora l'espressione contrita pervadere il ragazzo, tentò di tirarlo su prendendolo in giro “ Non mi inganni, hai proprio paura dei tuoni” “ Assolutamente no” “ Non c'è nulla di male, tutti abbiamo paura di tanto in tanto” “ Non è il mio caso” “ Tutto sommato dici il vero, neanch'io avrei paura se con me ci fosse una fioraia tanto abile” “ Ma davvero?” “ Certamente, te l'ho detto che sarei stata un'ottima Soldier” “ Dovresti prima lavorare sulle tue doti atletiche” “ Ehi, sono più che preparata!” “ Eppure sui tetti hai rischiato di cadere più di una volta” “ Touché”.

 

Grazie allo spirito di Aerith, Cloud riuscì a non pensare a quell'orribile sensazione che aveva provato, almeno per po'.

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Capitolo 25
*** Gruppo al completo ***


Gruppo al completo

 

Aerith e Cloud rimasero a parlare per un po' di argomenti frivoli che di solito il ragazzo riteneva inutili e fastidiosi. Ma stranamente questa volta si dimostrò ben disposto al dialogo, non essendo il solito interlocutore passivo.

Sebbene si stesse divertendo, la ragazza ben presto cedette alla stanchezza, sprofondando perciò in un profondo sonno reso più dolce dalla comoda posizione in cui si trovava.

Strife, rimasto ancora vigile, provò una sensazione di pace che non credeva essere più capace di sentire, la quale, aggiunta al tepore del fuoco ed al calore dell'amante dei fiori, lo spinse ad addormentarsi, sebbene si fosse ripromesso di restare sveglio per ogni evenienza.

 

Passate poche ore, l'Ex Soldier sentì la voce di Sephiroth affermare con la solita agghiacciante pacatezza “ Sono il tuo tutto, il tuo tiranno! Forza Cloud raggiungimi, ti sto aspettando”.

Il ragazzo aprì gli occhi di scatto colmo di timore, l'eroe era l'unica persona in grado di fargli avere paura.

Questo la diceva lunga sull'immenso potere di Sephiroth, il quale andava oltre ogni immaginazione e presto ne avrebbe concesso un assaggio.

 

Cloud istintivamente strinse la presa su Aerith la quale era rimasta tra le sue braccia per tutto questo tempo, cosa che il distaccato giovane non avrebbe permesso a nessuno fatta eccezione per Tifa, ma solo se fosse stato davvero necessario.

Guardare il volto addormentato della ragazza lo tranquillizzò dall'agitazione derivante dall'aver ascoltato quell'oscuro discorso della propria nemesi.

 

L'Ex Soldier non poteva negare che quella deviazione che era stato costretto a fare aveva portato qualcosa di molto buono, era davvero contento di aver conosciuto Aerith e stava iniziando a provare qualcosa di decisamente profondo per lei. Proprio per questo avrebbe fatto di tutto per tenerla al sicuro, anche se ciò avrebbe significato sfidare il Destino stesso o qualsiasi altra cosa li stava procurando quelle nefaste visioni.

 

Tuttavia non poteva dimenticarsi di Tifa, anche lei era importantissima ed inoltre le aveva fatto una promessa che aveva tutte l'intenzioni di mantenere. Perciò, un po' a malincuore, svegliò il più delicatamente possibile l'amante dei fiori sperando che avesse recuperato l'energie.

“ Aerith coraggio, è ora di alzarsi” “ Caspita mi sono addormentata, spero di non averti fatto perdere troppo tempo” “ No, a giudicare dal cielo dovrebbero essere circa le cinque di mattina” “ Cavolo, ho dormito troppo! Rimettiamoci subito in marcia” “ Sei in forze?” “ Naturalmente, sono prontissima” “ Bene, perché ho il presentimento che avremmo il nostro bel da fare” “ Insieme possiamo affrontare di tutto, inoltre potremo contare anche sull'aiuto di Tifa” “ Vero, adesso non tergiversiamo oltre” concluse il giovane aiutando la ragazza a rimettersi in piedi.

 

La coppia arrivò a Diphylleia verso le 6:30 nell'esatto momento in cui i locali notturni chiudevano. Ciò aveva la conseguenza di riversare sulle strade un considerevole numero di ubriachi e drogati, talmente fuori testa da creare problemi a chiunque incontrassero.

Non fecero eccezione per Cloud ed Aerith, importunando soprattutto la seconda con proposte a dir poco indecenti. Per loro fortuna i due non dovevano attirare l'attenzione, perciò proseguirono senza prestargli troppa attenzione.

 

“ Allora Cloud, dove credi possa essere Tifa?” “ Non lo so, comunque non dovrebbe essere difficile identificarla visto che è accompagnata da una montagna di muscoli, con un mitra al posto del braccio” “ Stai parlando di Barret, giusto?” “ Sì, vedo che sei informata sull'Avalanche” “ E' normale, la loro fama è diffusa in tutte le città sotto il controllo della Shinra” “ Già, questo mi fa pensare che abbiano tra le mani più di quanto pensino, altrimenti quell'azienda non avrebbe scelto di distruggerli” “ La Shinra farebbe di tutto pur di proteggere la propria facciata” “ Lo so molto bene”.

 

A quel punto continuarono nella ricerca fino a quando l'amante dei fiori non scorse in lontananza una ragazza con lunghi capelli neri e bei occhi rossi camminare insieme ad un energumeno di colore, con un'arma al posto del braccio. Avendoli riconosciuti corse da loro lasciandosi dietro Strife, il quale però la seguì poco dopo.

 

“ Al Diavolo è stata solo una perdita di tempo!” si lamentò Wallace, “ Vero, quei tizi ci hanno solo preso in giro. Almeno abbiamo fermato il loro giro di droga” rispose Lockhart appena prima di vedersi di fronte l'amante dei fiori, la quale le sorrise per poi chiederle come se la conoscesse da tempo “ Ciao Tifa, stai bene?” “ Sì” rispose la combattente marziale piuttosto confusa dall'atteggiamento della sconosciuta, “ Giusto! Io sono Aerith, un'amica di Cloud” “ Cloud?! Quindi sta bene?” “ Sono tutto intero” intervenne l'Ex Soldier, “ Cloud! Che sollievo, mi stavo incominciando a preoccupare” “ Ho avuto qualche avventura prima di arrivare qui, tu invece Tifa ti sei imbattuta in qualche problema?” “ Non proprio, io e Barret abbiamo seguito una pista che si è dimostrata fredda. Però abbiamo arrestato dei poco di buono, ma non avevano nulla a che fare col killer e quindi ora non sappiamo cosa fare” “ Su col morale, insieme troveremo una soluzione” affermò con sicurezza l'erede degli Antichi, “ Aerith, non vorrai mica unirti a noi?” “ Certo che sì” “ Non voglio coinvolgerti in una faccenda che non ti riguarda, mi sembra ingiusto” “ Risparmia il fiato Tifa, non riuscirai a dissuaderla” rispose Strife, “ Vedo che stai imparando a conoscermi” “ Allora benvenuta nella Squadra Aerith, vorrei fare una presentazione decente, ma il tempo stringe ed il killer non aspetta” concluse Wallace deciso più che mai a fermare sia l'assassino che la Shinra. Però le cose avrebbero rapidamente preso una piega inaspettata.

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Capitolo 26
*** Amico o nemico ? ***


Amico o nemico?

 

“ Avete detto che stavate seguendo una pista?” domandò Strife, “ Sì, secondo un ristoratore qualche tempo fa vagava un tizio molto strano che era solito frequentare il locale qui dietro” rispose Tifa, “ Mi sembra una buona opportunità, meglio che vada a controllare” “ Perdi solo il tuo tempo, l'abbiamo perlustrato da cima a fondo” intervenne Barret, “ Può darsi, ma voi non avevate questa” l'Ex Soldier mostrò la materia analitica che aveva portato con sé, grazie ad essa si potevano vedere cose altrimenti impossibili da scorgere e perciò valeva la pena fare un tentativo.

Quindi il gruppo si diresse verso il Pub 696 sperando di trovare anche solo un piccolo indizio.

 

Aerith, curiosa come sempre, domandò ai due dell'Avalanche “ Che cosa avete fatto qui? Parlavate di un giro di droga” “ Esatto, abbiamo affrontato e consegnato alle autorità i leader di un pericolosissimo cartello che stava scalando rapidamente la piramide della criminalità internazionale” affermò Lockhart, “ Deve essere stato un compito difficile” “ Non troppo, siamo abituati a peggio”.

 

Il dialogo tra le due venne interrotto da Wallace, il quale, dentro il locale, fece un cenno alla compagna di squadra, così da attirare la sua attenzione verso delle persone che avevano avuto modo di conoscere,

“ Ma quelli sono” commentò sconcertata la ragazza dagli occhi rossi, “ Sono proprio quei criminali che abbiamo catturato poco fa”.

Il leader dell'Avalanche, spinto dalla propria istintività, si diresse a passo svelto verso i delinquenti chiedendogli furibondo “ Cosa ci fate ancora qui? Non vi è bastata la lezione che vi abbiamo dato?”.

Un ragazzo muscoloso quasi quanto Barret rispose con un'insolita sicurezza “ Faresti meglio a girare i tacchi” “ Come?!”.

 

Wallace era pronto a mettere al suo posto quel giovane irriverente, ma venne fermato da Strife che fece una dichiarazione, verso uno dei cattivi, spiazzante “ Sei della Shinra, ho riconosciuto il tatuaggio a forma di triangolo scaleno” “ Aspetta un attimo Cloud, ne sei sicuro? Non ho mai sentito nulla del genere” protestò l'uomo col mitra al posto del braccio, “ Fanno parte della stessa divisione di quei soldati attaccati dal killer, per la precisione sono la loro cellula più malata ed estrema. Ho sentito che hanno un giro di commercio di giovani donne che rivendono al miglior offerente” “ Si vede che eri un Soldier di prima classe” si limitò a commentare uno dei criminali prima di venire interrotto da un suo amico, il quale aggiunse in tono sprezzante “ Mi aspettavo di più dalla famigerata Avalanche, non avete neanche capito che la droga era solo la punta dell'iceberg. Vi dirò una cosa, la Shinra ha bisogno di soldi e nulla paga di più del sesso” “ Non ne ha già abbastanza?” chiese furente Wallace, “ Per realizzare il progetto della Terra Promessa no, ma questi non sono affari vostri, non più almeno. Abbiamo chiamato il QG che non solo ci ha fatto uscire di prigione, ma ha anche inviato un consistente contingente per eliminarvi. Adesso che ci penso voi ragazze verrete con noi, sono certo che faremo degli ottimi affari nel rivendervi”.

 

Tifa, come gli altri tre, era fuori di sé per la rabbia ed il disgusto, di conseguenza adesso voleva solo brutalmente frantumare le ossa di quegli esseri viscidi che avevano osato trattarla come un oggetto.

Prima di agire però notò uno strano liquido nero, molto denso, trasudare dalle pareti. Sostanza che venne immediatamente riconosciuta da Strife ed Aerith, infatti l'amante dei fiori sussurrò “ Cloud questa è” “ Identica a quella che abbiamo visto in quella specie di caverna. Tieniti pronta” “ Puoi contarci”.

 

Nei seguenti dieci secondi accadde una successione di eventi alquanto insolita: il liquido gocciolò sopra i membri della Shinra, i quali tentarono senza successo di toglierlo. Poco dopo la sostanza nera iniziò a muoversi come se avesse vita propria, stritolando gradualmente i criminali che rapidamente persero la vita per via della rottura del collo.

 

Successivamente quella cosa si raggruppò a terra fino a costituire una creatura umanoide, dotata di lunghi artigli e due corna d'ariete. Questa affermò “ Erano davvero la feccia della società, non trovate?” “ Chi sei?” domandò Cloud, ignorando la domanda, “ Consideratemi una guida, sono qui per mostrarvi quello che il padrone vuole farvi vedere”.

L'essere allora si diresse dietro il bancone del bar e, spingendo un pulsante nascosto nel legno, aprì un passaggio segreto, a poca distanza da lui, che si dirigeva verso il sottosuolo.

Dopo di che sostenne “ Proseguite verso il sentiero della verità senza indugio o timore”, dopo di che riassunse forma liquida sparendo nel pavimento.

 

Quel tizio lasciò numerosi dubbi negli eroi: chi era? Diceva il vero o li stava semplicemente ingannando?

Sebbene non si fidassero per nulla di lui, i quattro decisero di assecondarlo non avendo altra opzione.

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Capitolo 27
*** Il sentiero verso la verità ***


Il sentiero verso la verità

 

Il gruppo procedette con attenzione verso il passaggio segreto aperto da quell'inquietante tipo.

Percorsero numerose scale, scendendo sempre più in profondità, fino a ritrovarsi in un ambiente di discrete dimensioni, rivestito di metallo e ben areato. A prima vista sembrava di essere in una base segreta, cosa che non era poi così lontana dalla realtà.

 

Dopo appena qualche secondo dal loro arrivo, le pareti iniziarono a trasudare un liquido nero che assunse la forma di una freccia, la quale indicava di andare dritto. I quattro scelsero di seguirla pur avendo un forte sospetto che tutta questa storia fosse solo una gigantesca trappola.

 

Mentre percorrevano un lungo ed asettico corridoio, Barret commentò “ Non ho mai visto nulla di simile a quell'essere che ci ha condotti qui” “ La cosa che mi ha stupita di più è il suo corpo, come fa ad assumere forma liquida?” domandò confusa Tifa nell'apparente inutile tentativo di trovare una risposta.

“ Sono certo che sia opera del killer e della sua magia oscura” intervenne Strife, “ La magia oscura può fare una cosa del genere?” “ Normalmente no Tifa, ma quella usata dall'assassino è diversa” “ In che senso?” “ Io ed Aerith abbiamo trovato un nascondiglio, molto probabilmente appartenuto all'omicida, dove ci siamo resi conto che la forza del nostro nemico è frutto di una sorta di corruzione dell'energia Mako” “ Come fa a farlo?” “ Chi lo sa”.

 

Cloud sapeva il motivo, il killer ne era capace per via del suo legame con i Cetra, ma non disse nulla. Certamente non per mancanza di fiducia verso Lockhart, la quale con tutta probabilità era la persona di cui si fidava di più, piuttosto per non portare il discorso sugli Antichi.

Aveva visto come l'argomento fosse decisamente delicato per l'amante dei fiori e non ritenne opportuno affrontarlo in questo momento; considerando anche che lei aveva appena conosciuto i due dell'Avalnche e perciò le sarebbe servito un po' più di tempo per rivelare loro le sue origini.

 

Nel giro di pochi minuti, arrivarono davanti ad una porta robusta che bloccava il passaggio. Su di essa apparve nuovamente la sostanza nera che questa volta scrisse un messaggio: “ Questo è il sentiero per la verità, ma solo i più virtuosi avranno il diritto di conoscerla”.

Dopo di che la porta si aprì, “ Andiamo avanti con estrema cautela, ho un brutto presentimento” affermò Wallace prima di oltrepassare la soglia.

 

Il quartetto si ritrovò in un'ambientazione apparentemente identica a quella appena superata, tuttavia, quando Barret calpestò una mattonella, si attivò un meccanismo che non solo azionò delle seghe rotanti che cominciarono a dirigersi minacciose verso di loro, ma lo stesso pavimento iniziò a crollare. Di conseguenza gli eroi corsero il più velocemente possibile volendo raggiungere l'uscita, visibile in lontananza, prima che fosse troppo tardi.

 

A pochi passi dalla salvezza, Aerith, che si trovava in coda al gruppo, perse l'equilibrio, rischiando seriamente di cadere nel vuoto.

Strife voleva andare in suo soccorso, ma non avrebbe mai fatto in tempo per via della sua distanza. Fortunatamente Lockhart, la quale era più vicina, si accorse del pericolo ed intervenne prontamente aiutando la discendente degli Antichi a rimettersi in piedi ed a fuggire.

 

Una volta usciti, Aerith ansimando vistosamente disse “ Grazie Tifa...mi hai salvata” “ Figurati, gli amici servono a questo” “ Amici?” “ Dato che sei un'amica di Cloud, sei anche mia, sempre se per te va bene” “ Assolutamente”.

L'amante dei fiori sorrise felice, aveva finalmente trovato delle persone di cui sentiva di potersi fidare e magari insieme a loro avrebbe potuto portare al termine il suo compito.

Strife, osservando le due ragazze costituire un legame, si sentì stranamente emozionato, anche se non lo diede per nulla a vedere.

 

Purtroppo i quattro non ebbero tempo per rifiatare, infatti un allarme suonò e successivamente si aprì un'apertura sul soffitto dalla quale uscì un liquido nero denso, simile a quello che aveva ucciso i criminali.

Suddetta sorte sarebbe toccata anche a Barret e gli altri se non fosse stato per la prontezza di Aerith, la quale poggiò il suo bastone a terra per poi creare un'onda di luce bianca che dissipò quella mortale sostanza.

“ Questo è stato davvero forte” si complimentò Wallace, la cui attenzione venne attirata subito dopo da alcune lance acuminate, sparate da un meccanismo in fondo alla stanza.

Il leader dell'Avalnche sfruttò la sua potente mitragliatrice per impedire agli oggetti di ferire sé ed i suoi amici, intanto Cloud avanzò gradualmente fino a raggiungere la macchina spara lance così da poterla distruggere con una fulgora ben assestata.

 

L'avventura degli eroi venne seguita da una stanza posta in un luogo sconosciuto dal killer di Midgar, il quale guardando l'abilità di Aerith sostenne con un sorriso malvagio “ Allora sei tu...Deve proprio essere stato il Destino ad averti portata da me”.

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Capitolo 28
*** Un'abominevole realtà ***


Un'abominevole realtà

 

Il gruppo avanzò sempre più in profondità fronteggiando un considerevole numero di trappole estremamente pericolose.

Non fu un'impresa facile superarle, soprattutto per Aerith che non eccelleva in queste cose, ma con un po' d'impegno e con l'aiuto dei suoi amici riuscì anche lei a cavarsela senza riportare ferite.

 

A circa duecento metri nel sottosuolo, giunsero a fine percorso.

Si ritrovarono in una stanza illuminata con vecchie lampade ad olio, le quali cozzava con l'attrezzatura super tecnologica sparsa qua e là.

“ Questo posto trasuda follia” commentò l'amante dei fiori piuttosto scossa da una strana sensazione che aveva iniziato a provare da quando avevano messo piede in quel passaggio segreto.

 

Mentre la discendente degli Antichi stava cercando di riprendersi, gli altri tre iniziarono ad analizzare gli strumenti High-tech, nel tentativo di capire a cosa servissero.

Strife tuttavia rimase vicino ad Aerith sia perché si era accorto del suo turbamento sia perché preoccupato per la terribile visione avuta negli ultimi tempi. Se davvero quella che aveva visto era una profezia, la situazione in cui si trovavano era certamente pericolosa per l'erede dei Cetra che, per via del suo potere, sarebbe stata senza dubbio un bersaglio del killer. Ma non avrebbe permesso a nessuno di farle del male, neanche a quell'omicida.

 

Tifa scoprì che la maggior parte di quelle attrezzature facevano parte di un unico grande macchinario. Rimettendoli insieme ebbe modo di constatare che questo era costituito da un corpo centrale di medie dimensioni, da un piattino con il segno di un gomito, da una siringa e da un piccolo computer.

Vedendo inserite delle provette sporche di una sostanza nera, molto densa, all'interno dello strumento intuì la sua funzione: con ogni probabilità si trattava di un estrattore e sintetizzatore di sangue.

Ciò confermò quanto detto da Cloud precedentemente, conferendogli ulteriore chiarezza: il Killer stava sfruttando il proprio sangue per qualche esperimento ed, a giudicare dal corpo di quello strano tizio che aveva eliminato gli spregevoli membri della Shinra, consistevano nella creazione di esseri dalle proprietà uniche.

 

Invece Barret si focalizzò su un PC gigantesco, un vero e proprio prototipo di ultima generazione, i cui processori si basavano su principi quantistici difficilmente comprensibili. Suddetto grado di difficoltà si ripercuoteva anche sull'accesso al cervellone, il quale richiedeva una triplice serie di chiavi crittografiche che avrebbero messo in crisi anche il più abile degli hacker.

Una sicurezza tanto elevata voleva dire solo una cosa, cioè che proteggeva dei dati più che importanti.

Proprio perciò il leader dell'Avalanche avrebbe dovuto trovare un modo per accedervi, magari portarlo a Jessie sarebbe stata una soluzione, peccato che trasportarlo sarebbe stato quasi impossibile.

 

Però le cose andarono in modo inaspettato, infatti la sostanza nera trasudò dal pavimento fino a solidificarsi ed a dare forma alla misteriosa “ guida”.

Quest'ultima si complimentò con gli eroi “ Siete stati capaci di arrivare fin qui, proprio come lui aveva previsto” “ Il killer?” chiese Wallace, “ Sì, il mio padrone e sempre per suo volere vi mostrerò i motivi del suo operato”.

L'essere inserì le password necessarie per sbloccare il PC, fatto ciò aprì l'unica cartella presente sul monitor intitolata: “ I crimini della Shinra”.

 

Questa conteneva tutti i file confidenziali che l'assassino aveva rubato dai soldati nelle ultime settimane, i quali dimostravano in modo inconfutabile la reale natura della Shinra.

La quasi totalità di loro descriveva azioni segrete volte all'assassinio di figure problematiche per l'azienda, di ricatti, estorsioni e dell'avvio di conflitto guidati esclusivamente per il controllo di ampi giacimenti di Mako.

Poi ce ne era una che parlava superficialmente di esperimenti compiuti su soggetti dotati di un DNA speciale, ma si trattava di un file a cui mancavano le parti più cruciali. Però fu abbastanza per far pensare a Cloud che sicuramente riguardava Aerith e sua madre, il che non fece altro che aumentare il suo astio verso la Shinra.

 

I restanti documenti riguardavano progetti speciali di addestramento e di potenziamento dei Soldier. Infine l'ultimo, il più preoccupante, si chiamava: “ Distruzione di massa” e nell'analizzarlo Tifa e Barret restarono sconvolti.

L'azienda che deteneva il controllo sulla Mako aveva deciso di far crollare la piattaforma del settore 7, così da sterminare la popolazione dei bassifondi.

Il fine di questa strage era quello di incolpare i Wutai ed avere di conseguenza la scusa di interrompere la tregua stipulata anni prima.

 

I files erano autentici in quanto presentavano il simbolo ufficiale della Shinra e ciò confermò, come se ce ne fosse ulteriore bisogno, la mostruosità di suddetta società che non si faceva scrupoli pur di raggiungere i propri scopi.

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Capitolo 29
*** Disfatta totale ***


Disfatta totale

 

“ Non è possibile!” esclamò Barret sconvolto, “ La Shinra non può uccidere tutte quelle persone solo per scopi personali” aggiunse Tifa sperando con tutto il cuore che fosse solo un colossale inganno.

“ Invece è la realtà e sono sicuro che l'avete già capito” affermò una voce alle loro spalle mentre l'aria diveniva gelida e le luci si abbassavano.

I quattro si voltarono vedendo l'uomo che avevano il compito di catturare, il quale, come al solito, era avvolto da una spessa coltre nera che impediva di vedere le sue fattezze.

 

Gli eroi estrassero le proprie armi pronti alla lotta, ma l'omicida almeno per il momento non era intenzionato a combattere. Infatti fece loro una proposta piuttosto discutibile “ Allora, adesso che sapete la verità sulla Shinra cosa ne dite di unirvi a me” “ Qual è il tuo obiettivo?” domandò Strife nel tentativo di scoprire i piani di quel pericoloso nemico, “ Semplice, distruggere la Shinra sterminando tutti i suoi membri, dai semplici spazzini ai dirigenti” “ Non puoi farlo, molti di loro sono all'oscuro della vera natura di questa società, ucciderli sarebbe ingiustificato” obiettò Lockhart trovando il consenso degli amici, “ Quindi devo dedurre che vogliate rifiutare il mio gentile invito, in questo caso” il fumo iniziò a diffondersi in tutta la stanza, “ Vi squarterò qui per evitare che mi mettiate i bastoni tra le ruote durante la mia purga, tranne te” il killer indicò Aerith prima di concludere “ Dobbiamo parlare in privato”.

 

A quel punto l'assassino si mosse ad una velocità impressionante verso l'amante dei fiori, Cloud, l'unico ad aver letto i suoi movimenti, tentò di intercettarlo, ma venne bloccato dalla creazione dell'omicida. In questo modo il serial killer prese di sorpresa l'amante dei fiori colpendola alla nuca con un colpo preciso che le fece perdere i sensi.

Prima però che potesse prenderla, Barret aprì il fuoco verso di lui. Sapeva bene che quel genere di attacco non avrebbe funzionato, ma forse avrebbe permesso a Tifa di portare in salvo l'erede degli Antichi. Sfortunatamente si dimostrò tutto inutile visto che il nemico non cambiò affatto il proprio atteggiamento, perciò Tifa provò ad allontanarlo con attacchi fisici.

 

Cloud, vedendo l'amica d'infanzia in difficoltà, si impegnò per sbarazzarsi di colui che lo stava bloccando il più rapidamente possibile e ci riuscì abbastanza facilmente grazie ad un paio di fendenti ben assestati.

Questo sorprese l'Ex Soldier, il quale pensava che le speciali proprietà del corpo nemico lo rendessero più resistente a quel genere di attacchi, ma stranamente non fu così.

Comunque il ragazzo non rimase a pensare a quello che poteva essere accaduto, lanciandosi invece contro il killer con un colpo dall'alto verso il basso che quest'ultimo si prese la briga di bloccare con l'argenteo pugnale, mietitore di tante vite.

 

Suddetto gesto fece venire in mente una cosa al biondo: forse nella sua Buster Sword era rimasta infusa della magia bianca dallo scontro col Custode e quindi si trovava nella possibilità di poter ferire lo spregevole avversario.

Purtroppo le speranze di Strife si infransero rapidamente, infatti, nonostante Tifa avesse sfruttato il momento per prendere Aerith, l'omicida incrementò la quantità di fumo per poi conferirgli maggiore consistenza, così da poter colpire duramente e scaraventare contro le pareti i tre eroi rimasti in grado di lottare.

 

“ Portala dove sai” affermò l'assassino alla sua creazione, la quale obbedì all'istante. Strife tentò di fermarlo con una fulgora, ma questa venne assorbita prontamente dal nemico principale che la rispedì al mittente generando un possente fulmine nero. Di conseguenza Aerith venne rapita sotto gli occhi inermi degli amici, i quali a loro volta stavano rischiando grosso a causa della paurosa forza del killer.

Sebbene il trio stesse unendo le proprie forze, non riuscirono a tenere testa al nemico per un semplice fattore: Tifa e Barret erano praticamente inutili visto che non potevano nulla contro la barriera fumogena ed i pochi fendenti di Cloud andati a segno non erano in grado di ferirlo, probabilmente a causa della poco magia della luce rimasta nella sua lama.

 

“ Di questo passo finirà male...Aspetta, attacca sempre di notte, quindi se riuscissi a portalo fuori forse il suo scudo cederà. Non ho altra scelta, devo chiedere il tuo aiuto Ifrit” pensò Cloud che, sfruttando una materia rossa, evocò una possente creatura avente abilità legate al fuoco.

L'Esper si lanciò subito all'attacco e con un poderoso montante scaraventò il killer in aria con tanta violenza da riportarlo in superficie. Dopo di che lo mise sotto pressione con una serie di potentissimi colpi corpo a corpo e, prima di scomparire a causa del suo tempo limitato, lo travolse l'Hell Fire, tecnica speciale che creava delle colonne di fuoco dal calore molto elevato.

 

Tifa e gli altri raggiunsero il nemico velocemente e videro che qualche ustione e, proprio come aveva intuito l'Ex Soldier, la scudo oscuro era diventato meno denso e più sottile a causa della luce del sole; forse adesso avevano una speranza.

Prima che lo scontro potesse continuare, i contendenti vennero circondati da almeno un centinaio di uomini della Shinra capeggiati da Reno e Rude. Il rosso affermò “ Avalanche e Squartatore di Midgar siamo venuti ad arrestarvi per i vostri crimini, arrendetevi senza opporre resistenza! Questo era il protocollo, ma spero che non lo facciate, voglio divertirmi un po'”.

 

Nel vedere quegli uomini il killer venne pervaso da una furia omicida così grande che anche il suo fumo assunse una forma più aggressiva ed acuminata.

“ Mi avete risparmiato la fatica di cercarvi, vi farò a pezzi tutti qui ed ora!” urlò furioso l'omicida, il quale condensò la sua aura oscura nel pugno che poi immerse nel suolo.

Ciò che accadde in seguito fu sconcertante: il terreno venne solcato da venature nere che portarono ad una serie di esplosioni tanto potenti da radere al suolo l'intera città.

 

L'unico rimasto in piedi era l'omicida che, osservando il proprio operato, pensò “ Avete avuto ciò che meritate e questo è solo l'inizio” dopo di che se ne andò convinto di aver spazzato via tutti i rivali, compresa l'Avalanche.

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Capitolo 30
*** Un odio che consuma l'anima ***


Un odio che consuma l'anima

 

La mostruosa tecnica del killer era basata sullo sfruttamento e sulla corruzione dell'energia Mako in una determinata area, tale processo comportava una deflagrazione tanto potente da radere al suolo un'intera città. L'unico contrattempo risiedeva nell'abnorme consumo d'energia, il quale lasciava il suo utilizzatore totalmente inerme; forse proprio per questo l'assassino non l'aveva mai usata prima e difficilmente si sarebbe ripetuto.

 

Comunque sia l'effetto fu più che efficace: di Diphylleia non restavano che macerie macchiate del sangue dei cittadini e si stavano radunando diversi corvi, uccelli tipici di quella zona, per cibarsi delle innumerevoli carcasse.

Persino Strife era a terra privo di sensi, fortunatamente con solo qualche ferita di poco conto.

 

“ Cloud svegliati, non puoi morire qui”, l'Ex Soldier sentendo chiamarsi riprese conoscenza e si mise seduto cercando con lo sguardo chi stesse parlando e trovò proprio l'ultima persona che voleva vedere.

Sephiroth si ergeva davanti a lui con uno sguardo compiaciuto, “ Hai fallito Cloud, è successo proprio quello che ti avevo detto. Tuttavia ogni perdita ti rende più forte e questa è l'unica cosa che hai cercato”.

Ascoltato questo inquietante discorso, che aveva colpito nel segno il biondo, quest'ultimo provò un terribile mal di testa che durò solo qualche secondo senza provocargli alcuna visione.

 

Dopo di che si rialzò col cuore colmo di amarezza e preoccupazione, non solo per la costante presenza di Sephiroth, il quale appariva nei momenti meno indicati, ma soprattutto per il suo fallimento.

Sebbene si fosse promesso di proteggere Aerith aveva permesso che venisse rapita proprio sotto i suoi occhi e non era neanche stato capace di fermare il killer, mettendo così in serio pericolo anche Tifa e Barret.

Però, durante il periodo nei Soldier, aveva imparato che farsi consumare dal rimorso e maledirsi per gli errori commessi non serviva a niente, anzi era controproducente. Perciò si mise alla ricerca dell'amica d'infanzia e del leader dell'Avalanche, certo che anche loro stessero bene, ed una volta trovati sarebbero tornati a Midgar probabilmente con interessi differenti: lui voleva salvare Aerith, sperando con tutto se stesso che si trovasse nel nascondiglio segreto dei bassifondi del settore 6, mentre gli altri due si sarebbero focalizzati nel tentativo di fermare la Shinra dal far crollare parte della piattaforma, sempre se fossero giunti in tempo.

 

Nel frattempo la creazione dell'assassino aveva rinchiuso l'amante dei fiori in una specie di prigione fredda e buia, in attesa del suo padrone. Non dovette aspettare troppo, infatti l'assassino lo raggiunse nel giro di un paio d'ore mostrando una velocità fuori dal comune.

“ Si è svegliata?” chiese lo squartatore di Midgar senza tergiversare, “ Da poco signore” “ Perfetto, fammi entrare” “ Ne è sicuro? Potrebbe arrecare dei problemi” “ Sa perfettamente che non può battermi da sola, dopo tutto non è un'erede pura” “ Come preferisce”.

 

Il killer, una volta entrato, chiese “ Allora, ti piace questo posticino?”, la ragazza non rispose limitandosi ad osservarlo con sguardo deciso e per nulla impaurito, “ No? Invece io lo trovo perfetto. Non sei di molte parole a quanto vedo, comunque scommetto che ti stai chiedendo perché ti ho portata qui? Ebbene voglio che tu mi mostri la terra degli Antichi” “ Perché?” “ Da lì potrò corrompere tutta l'energia Mako del pianeta in un istante” “ Non ha senso! Questo avvelenerebbe solo il nostro Mondo, uccidendolo gradualmente e lentamente. Non volevi vendicarti della Shinra?” “ Certamente, ma anche se la distruggessi altri ne prenderebbero il posto. Quindi c'è bisogno di una soluzione più definitiva” “ Non lo farò mai” “ Ma davvero...”.

 

L'omicida l'afferrò il voltò con violenza e tentò di infettarla iniettandole il suo sangue sottoposto ad uno speciale trattamento, ma ciò non arrecò alcun effetto.

“ Quindi anche se sei solo metà di un'Antica puoi resistermi, notevole. Vorrà dire che ti farò parlare in altri modi, i quali vanno oltre ogni tuo peggiore incubo” concluse l'essere malvagio scagliandola violentemente contro la parete.

“ Sei malato, quello che vuoi fare è ingiustificabile” affermò l'amante dei fiori dolorante, “ Malato, io?! E' la razza umana ad essere malata: è infetta dall'odio e dalla sete di potere e la Mako ne è la causa principale. Non mi credi? Allora guardami!” urlò il killer facendo diradare il fumo che l'avvolgeva, così da rendere visibile la propria faccia deformata da orribili ustioni e cicatrici.

“ Questo è il frutto della mente malata di un uomo, Hojo che anche tu conosci, ma non quanto me. Io e la mia famiglia siamo stati strappati dalla nostra vita solo perché in noi scorreva una percentuale irrisoria di sangue Antico e questo ci ha anche fatto subire esperimenti e torture aldilà di ogni immaginazione. Poi quando la Shinra ha trovato te e tua madre siamo stati scartati o per meglio dire smaltiti. Ho visto mia madre, mio padre e mia sorella morire davanti ai miei occhi tra indicibili sofferenze, mentre io sono sopravvissuto per pura fortuna. Onererò la loro memoria squartando i responsabili delle loro sofferenze e liberando il Mondo dalla maledetta Mako”.

 

L'uomo si allontanò per un istante, poi aggiunse “ Faresti meglio a collaborare perché non hai più un futuro e lo sai. Sei sola come sei sempre stata, per questo nessuno verrà a cercarti, nemmeno quei tre con cui eri visto che li ho uccisi. Ma ammettendo anche che per miracolo fossero sopravvissuti si concentrerebbero su altri obiettivi, non certo sul tuo salvataggio: i membri dell'Avalanche cercherebbero vendetta contro la Shinra e quel Soldier sarebbe interessato solo a trovare nuovo potere per colmare il divario tra noi.

La tua vita è solo un errore, è anacronistica ed io, una volta che avrai dato il tuo contributo, mi assicurerò di sistemare questo bug”.

 

L'omicida lasciò sola una Aerith triste ed abbattuta, dopo di che disse alla sua creatura “ Tienila sotto controllo e se tenta anche solo una mossa, spezzale le gambe, mi serve solo che rimanga in vita ancora per un po'” “ Certo padrone, lei cosa farà?” “ Mi preparerò per l'imminente Purga” detto ciò lo squartatore se ne andò tra l'oscurità.

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Capitolo 31
*** Tra disperazione e speranza ***


Tra disperazione e speranza

 

Cloud non ci mise molto a trovare Tifa e Barret, i quali a loro volta lo stavano cercando; fortunatamente anche loro non aveva subito alcun danno grave.

Il trio pensò di aver avuto una sfortuna sfacciata a sopravvivere a quel mostruoso incidente, ma nessuno di loro si accorse che furono gli strani fantasmi a proteggerli da una fine misera. Il che rendeva l'azioni di quelle creature ancora più contraddittorie: a volte sembravano voler far del male, altre del bene, ma allora qual era la loro vera natura?

 

“ Siamo stati battuti su tutti i fronti: non siamo riusciti a catturare il killer, abbiamo permesso che rapissero Aerith e come se non bastasse la Shinra vuole fare una vera e propria strage” commentò Tifa stringendo i pugni in un misto di rabbia e frustrazione.

“ Dobbiamo tornare a Midgar e fermare l'azienda elettrica prima che sia troppo tardi” affermò furente Barret, “ Ma cosa facciamo con Aerith?” chiese la ragazza, “ Non avendo il minimo indizio su dove possa essere, gireremo solo a vuoto. Inoltre se l'omicida l'ha presa avrà bisogno di lei, per cui non la ucciderà” rispose risoluto il leader dell'Avalanche, “ Può darsi, ma ho forti dubbi che sarà trattata con i guanti bianchi” “ A lei penserò io” intervenne Strife con determinazione, il quale aggiunse “ Grazie ad Aerith ho scoperto una base segreta nei bassifondi del settore 6” “ Credi che sia lì?” “ Non lo so Tifa, ma tanto vale provare” “ Concordo con te Cloud, potrebbe essere una buona pista. Visto che ci siamo messi d'accordo sul da farsi, non perdiamo altro tempo!” concluse Barret da vero leader.

 

Il trio avanzò tra le macerie della città restando piuttosto sconvolto dall'orribile spettacolo che avevano davanti: la viva e ricca città adesso era solo un cimitero tempestato da corvi, il cui gracidare rendeva il tutto ancora più inquietante.

Tutto questo riportava alla mente dell'Ex Soldier gli scenari di guerra a cui era stato abituato ai tempi della Shinra, ma onestamente non aveva alcuna voglia di rivivere quegli orrori.

Gli eroi ebbero fortuna nel trovare i rispettivi mezzi con i quali erano giunti in città indenni e di conseguenza poterono dirigersi verso Midgar senza ulteriori ritardi.

 

Il viaggio si dimostrò difficoltoso e ricco di insidie: i soldati della Shinra avevano costruito numerosi posti di blocco lungo tutte le strade nel tentativo di bloccare l'Avalanche ed eventualmente il killer.

Perciò i tre dovettero fare numerose deviazioni per non attirare l'azione, perdendo molto tempo prezioso. Tuttavia questo permise loro di parlare un po' ed a Cloud di esporre un suo dubbio: quell'essere dal corpo liquido sembrava aver perso le sue incredibili proprietà a causa del freddo generato dal killer, forse era proprio quello il suo punto debole.

Arrivarono comunque a destinazione il giorno della Purga preannunciata dall'omicida, anche se di tardo pomeriggio.

 

Proprio per evitare la Shinra utilizzarono un accesso segreto, grazie al quale entrarono nei bassifondi, ma lì c'era una terribile sorpresa ad attenderli. Infatti era visibile la mancanza di un gigantesco pezzo della piattaforma, il che voleva dire che erano arrivati troppo tardi.

Barret, seguito dagli amici, corse fino ai bassifondi del settore 7 trovando solo distruzione e disperazione. Terribilmente preoccupato per la figlia e gli altri membri dell'Avalanche, Wallace chiese in giro dettagli su quanto successo e se qualcuno avesse visto chi stava cercando,

Un uomo anziano rispose che molti erano morti nel tentativo di fermare la Shinra, compresi Jessie e gli altri, ma Marlene era stata evacuata in tempo e portata, insieme a tutti gli altri bambini rimasti senza genitori, nell'orfanotrofio dei bassifondi del settore 5.

 

La notizia della scomparsa dei loro cari amici scosse profondamente e rattristò gli eroi: Tifa versò diverse lacrime, Barret prese a pugni una roccia e persino Cloud aveva l'aria abbattuta.

“ Devo vedere la mia Marlene” sostenne Barret cercando di ricomporsi, “ Invece io vado alla ricerca della base segreta” disse Cloud dirigendosi verso il punto che gli aveva indicato Aerith qualche tempo prima.

Tifa lo guardò per poi spostare lo sguardo verso Barret, il quale annuì. Dopo di che corse verso il biondo affermando “ Vengo con te” “ Sicura?” “ Sì, Aerith è anche una mia amica, non posso abbandonarla” “ Mi unirò anch'io a voi dopo essermi assicurato sulle condizioni di mia figlia. Dimmi però dove state andando Cloud” “ Vicino ad un container verde, di fianco al vecchio cimitero” “ Bene, allora ci rivedremo presto”.

 

Strife era contento che Tifa si fosse unito a lui, ma in questo momento la preoccupazione per l'incolumità per Aerith era il suo unico pensiero, non si sarebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa.

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Capitolo 32
*** Salvataggio ***


Salvataggio

 

Cloud e Tifa raggiunsero in breve il luogo indicato da Aerith, incontrando sulla strada solo qualche belva dalla potenza piuttosto bassa.

Sebbene la ragazza dagli occhi rossi avesse dimostrato la solita sorprendente abilità combattiva, Strife poteva leggere nei suoi occhi una grande tristezza. Ciò lo spinse a pensare che magari avesse bisogno di un po' di tempo per elaborare il lutto, in fondo aveva perso delle persone molto care e quindi le disse, prima di entrare nella base segreta, “ Se non te la senti, non sei costretta a venire con me” “ No, voglio farlo. Non ho potuto fare niente per Jessie e gli altri, ma forse sono ancora in tempo per salvare Aerith” “ Lo spero” “ Credi che sia ancora viva, no?” “ Non so cosa risponderti...Vedi lei ha il potere per contrastare il killer e questo la rende un bersaglio da eliminare. Tuttavia quel tizio avrebbe potuto farlo quando l'abbiamo affrontato, ma se non è stato così, forse ha in serbo per qualcosa di peggiore” “ Ci ho pensato anch'io ed il solo pensiero mi fa venire i brividi. Sono passati giorni da quando l'ha rapito, ciò potrebbe voler dire che...” “ Non ha senso perdere altro tempo ad arrovellarci su ciò che potrebbe essere successo o meno” “ Hai ragione, entriamo in questa base e speriamo di aver fortuna”.

Il duo si scambiò uno sguardo d'intesa, dopo di che proseguì verso la destinazione, con una grande speranza nel cuore.

 

Per accedere alla base dovettero utilizzare una lunga scala che li condusse diversi metri sotto terra; fatto ciò si ritrovarono davanti una serie di stretti corridoi. Non sembrava esserci alcuna trappola, forse il killer era certo che nessuno sarebbe stato mai in grado di trovare il suo presunto nascondiglio o forse, ipotesi peggiore, era abbandonato da tempo.

Il duo andò avanti piuttosto tranquillamente, l'unica cosa difficile era il passare tra passaggi angusti ed il buio quasi totale che rendeva quasi impossibile orientarsi. Inoltre notarono che più si scendeva più la temperatura si abbassava vertiginosamente in modo decisamente innaturale, il che poteva voler dire che c'era ancora qualcuno.

 

Nel frattempo la creatura del Killer, che aveva fatto da secondino ad Aerith, si stava annoiando terribilmente, era un tipo d'azione non certo un guardiano. Per cui si diresse verso la cella della ragazza e con un ghigno malvagio le disse “ Sai il mio padrone sta per dar vita ad una bella strage ed io sono inchiodato qui con te; dovrei trovare un modo per divertirmi...Ci sono! Ti torturerò lentamente, tanto al padrone interessa solo che tu rimanga in vita, non in che condizioni”.

 

L'essere stava per mettere in atto il suo terribile piano, il quale avrebbe avuto certamente successo visto che l'amante dei fiori era stata immobilizzata, per ulteriore precauzione, da una serie di catene che la tenevano bloccata al muro.

Però venne fermato dal suono dell'allarme della struttura, “ Caspita qualcuno si è introdotto qui, è già successo; sicuro si tratta di quelle bestiacce. Mi occuperò subito di loro, poi tornemo a divertirci” sostenne la creatura assumendo forma liquida e passando tra le pareti.

 

Tifa e Cloud erano a pochi metri della prigione dove era rinchiusa l'amica, ma si fermarono di colpo quando avvertirono che qualcuno era sulle loro tracce. Proprio grazie a quest'intuizione riuscirono ad evitare un attacco dato alle loro spalle.

“ Ottimi riflessi, aspettate un attimo, come fate ad esseri vivi?” domandò stupito il nemico, “ Dov'è Aerith?” chiese Strife senza indugi, “ Tutta questa strada per quella ragazza, che spreco. Forse però potreste essermi utili, magari vedervi morire la spingerà a parlare”.

La minaccia non toccò il duo, il quale era più interessato alla prima parte del discorso che gli aveva confermato che la ragazza dei fiori era ancora in vita.

 

Non avendo alcuna voglia di far aspettare ulteriormente Aerith e desiderosi di vendetta, la coppia passò all'istante all'attacco.

Per prima cosa Strife pensò di verificare la sua teoria: la probabile debolezza al gelo dell'avversario. Tuttavia non sarebbe stato facile farlo a causa dell'agilità nemico, per cui avrebbe dovuto collaborare con Lockhart.

Fortunatamente aveva un'intesa perfetta con l'amica e così, insieme, furono capaci di centrare l'essere con delle Crioga, colpi a base di ghiaccio molto potenti, che impedirono al nemico di assumere forma liquida.

 

Però lo scontro non era ancora deciso, infatti l'avversario fu comunque in grado di trasformare le sue braccia in delle lame, molto pericolose, e far crescere sul corpo degli spuntoni i quali avrebbero reso difficile colpirlo direttamente. Esattamente perciò la battaglia si protrasse più a lungo del previsto, sebbene la coppia riprese ben presto una netta superiorità che spinse alle corde l'avversario. Quest'ultimo perciò fece una mossa disperata, attivò delle bombe che il Killer gli aveva impiantato nel corpo durante la sua trasformazione per situazioni di questo genere.

 

Con tutta probabilità Strife e Tifa se la sarebbero cavata sfruttando una materia protettiva, ma Aerith avrebbe potuto sopportare l'impatto di quel colpo? Perciò i migliori amici tentarono di bloccarlo, ma vennero anticipati da Barret che irruppe nella stanza con in mano una capsula dalla quale usciva un fumo glaciale.

“ Assaggia questo, stronzo!” esclamò Wallace scagliando l'oggetto sopra il nemico, per poi distruggerlo con un proiettile rilasciando una grande quantità di ghiaccio liquido. Suddetta mossa ebbe l'effetto di congelare interamente la creatura, la quale poco dopo finì in mille pezzi.

 

“ Barret, sei qui!” esclamò felice Lockhart, “ Ve l'ho detto che mi sarei unito a voi” “ Come sta Marlene?” “ Bene per fortuna e non vede l'ora di rivederti Tifa”.

Il discorso venne interrotto da una voce meccanica, la quale annunciava “ Sequenza di detonazione attivata, tempo stimato prima dell'esplosione cinque minuti”.

“ Chi l'ha attivato?” domandò il leader dell'Avalanche, “ Non importa, dobbiamo trovare Aerith, è certo che sia qui, Dividiamoci e cerchiamola” sostenne l'Ex Soldier trovando il consenso degli amici. Ma prima di dividersi Barret consegnò una radio ai due e ne tenne una per sé, così chiunque avesse trovato l'erede degli Antichi l'avrebbe comunicato prontamente agli altri.

 

Destino volle che fu proprio Strife a trovare la cella di Aerith, la ragazza era legata ed aveva la testa abbassata. Non sembrava essere ferita, ma il timore per la sua incolumità prese il sopravvento sul giovane e perciò agì d'istinto.

Per prima cosa sfondò la porta d'acciaio con un preciso fendente sulle cerniere, il rumore fece destare l'amante dei fiori la quale pensava che il suo aguzzino fosse tornato. Però, quando vide il biondo, il volto le si illuminò “ Sei venuto!” affermò quasi incredula, “ Sì e non da solo” “ Ci sono anche gli altri?” “ Sì” “ Mi dispiace per avervi fatto preoccupare” “ Non ci pensare, l'importante è che tu stia bene. Adesso muoviamoci che sta per saltare tutto in aria” “ D'accordo e Cloud... grazie, grazie davvero”.

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Capitolo 33
*** L'inizio della purga ***


L'inizio della purga

 

Cloud liberò Aerith prestando molta attenzione a non farle del male, la pelle chiara della ragazza era estremamente sensibile, almeno era questa l'impressione dell'eroe.

Dopo di che comunicò agli altri del successo della missione, per poi dirigersi a tutta velocità verso l'uscita. Fortunatamente l'amante dei fiori aveva abbastanza forza per tenere il passo, perciò il duo non solo scappò in tempo, ma riuscì ad allontanarsi a sufficienza per non restare coinvolti nella potente onda d'urto, la quale distrusse completamente il vecchio cimitero.

 

“ Aerith!” l'erede dei fiori sentì chiamarsi, di conseguenza si voltò verso la sorgente del suono trovandosi a pochi passi una faccia conosciuta “ Tifa!” “ Sono felicissima di rivederti, spero che quell'essere non ti abbia fatto del male” “ Niente di cui preoccuparsi, nemmeno la sua iniezione ha sortito qualche effetto” “ Voleva infettarti?!” “ Credo di sì, ma non ha funzionato, quindi va tutto bene” “ Meglio così” concluse Lockhart scambiando un sorriso con l'amica.

 

A quel punto giunse Wallace con un vistoso fiatone per la corsa appena sostenuta, ripresosi un attimo disse “ Vedo che siete sani e salvi, meno male” “ Per fortuna sì, a proposito Barret dove hai preso quella capsula” “ In un magazzino Tifa. Ci sono finito per caso mentre vi stavo cercando e, ricordando le parole di Cloud, l'ho presa pensando che sarebbe tornata utile e così è stato. Comunque mi chiedo a cosa servisse quell'oggetto?” “ A rendere più forte il killer” sostenne Aerith, “ Hai per caso scoperto come funziona il potere di quel tizio?” “ Più o meno, trae forza dall'energia Mako del Pianeta. Sebbene sia capace di sfruttarne solo una piccola quantità è più che sufficiente per renderlo molto pericoloso ed il suo potere è collegato al freddo ed all'oscurità, raggiungendo l'apice la notte di luna piena” “ Oggi, questo spiega perché ha scelto proprio questo giorno per attuare il suo piano” commentò Strife.

 

“ Aerith come hai fatto a scoprire tutte queste cose?” domandò il leader dell'Avalanche, “ Prima che mi incatenassero ho avuto tempo per studiare il diario che io e Cloud abbiamo trovato” “ Capisco, adesso cosa facciamo? Potremmo lasciar fare l'assassino, in fondo vuole sbarazzarsi della Shinra perciò ci fa un favore” “ Non possiamo Barret, scommetto che molti di quell'azienda sono innocenti, solo alcuni dirigenti sapranno la verità” “ Tifa ha ragione” intervenne l'amante dei fiori che aggiunse “ Inoltre quell'uomo ambisce a corrompere tutto il nostro pianeta, dobbiamo intervenire” “ Ne sei sicura? Una cosa del genere è impossibile” obiettò Wallace, “ Non per lui e non se trova il luogo giusto” “ Quale luogo?” “ Quello che la Shinra chiama terra promessa, mi ha rapita per aiutarlo a trovarlo” “ Si tratta solo di una leggenda e se anche fosse vera solo un Antico potrebbe conoscerla. Aspetta un attimo, non dirmi che tu” “ Sono un'erede di quella stirpe” “ Incredibile, ce ne sono altri?” “ No, sono l'ultima, almeno penso”.

 

Ci fu un attimo di silenzio, una notizia del genere sorpresa Tifa e Barret. Naturalmente non avrebbero cambiato atteggiamento nei confronti dell'amica, tuttavia avevano bisogno di un attimo per metabolizzare.

La calma venne rotta da Strife, il quale disse all'amante dei fiori “ Se decidiamo di intervenire, credo che tu debba rimanere qui” “ Forza Cloud non puoi essere così cattivo con me solo perché mi sono fatta rapire. Ho commesso un errore lo so, ma ti ho già dimostrato cosa posso fare” rispose la giovane risentita, “ Mi hai frainteso: non credo che tu debba seguirci perché altrimenti finiresti proprio all'interno del QG della Shinra e loro ti vogliono tanto quanto il killer, se non di più. Ho già fallito una volta nel proteggerti e se dovesse succedere di nuovo temo che non saremmo così fortunati nel ritrovarti in salute”.

 

Nel sentire quelle parole, insolitamente cariche di timore e rammarico, lo sguardo accigliato di Aerith si sciolse, lasciando il posto ad un dolce sorriso “ Cloud, non accadrà di nuovo, stai tranquillo. Considera che la Shinra sarà impegnata con l'assassino e, riguardo lui, ho in mente un modo per fermarlo” “ Concordo con Aerith ed inoltre non possiamo farci fermare dai dubbi e da cose di cui non siamo sicuri dell'accadimento. Se restiamo insieme e collaboriamo come una squadra, trionferemo di sicuro” aggiunse Tifa con tanta sicurezza da infondere grande coraggio all'amico d'infanzia, convincendolo altresì a procedere senza ulteriori esitazioni.

“ Vedo che siamo tutti d'accordo, allora mettiamoci subito in marcia dato che il palazzo è piuttosto lontano” concluse Barret guardando il sole svanire nell'orizzonte.

 

Nel frattempo in un luogo umido ed imprecisato di Midgar, il killer aveva acceso quattro candele su una lapide perfettamente mantenuta.

“ Madre, padre, cara sorella, il tempo è giunto; finalmente avrete la vostra vendetta! Il massacro di questa notte sarà riportato nei libri di storia come il messaggio che lascerò prima di infliggere il colpo di grazia”.

Il temibile individuo baciò la tomba, poi si alzò esclamando mentre il fumo si diffondeva sul suo corpo “ Che la purga abbia inizio!”

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Capitolo 34
*** Nel ventre della bestia ***


Nel ventre della bestia

 

Arrivare fino al QG della Shinra non fu un'impresa facile: per prima cosa il gruppo d'eroi dovette trovare un modo per raggiungere i quartieri residenziali visto che le strade normali erano pattugliate da un gran numero di soldati. Fortuna volle che, dopo qualche ricerca, trovarono un tizio in possesso di rampini di salita, perfetti per arrivare fino al piatto.

 

Presi iniziarono immediatamente la scalata che si dimostrò decisamente difficoltosa sia per la ripidità sia per la presenza di animali selvatici volanti, i quali avevano una natura molto aggressiva. Pur non rappresentando un grande problema, richiesero del tempo per essere abbattuti e perciò gli amici arrivarono sulla piattaforma quando ormai il sole era sceso da un paio d'ore.

 

I quattro erano certi che sarebbe stato altrettanto problematico giungere a destinazione a causa della ferrea sicurezza. Invece non incontrarono alcun soldato sul loro cammino e non essendoci neanche i loro cadaveri pensarono che la Shinra avesse chiesto il loro intervento a causa dell'assalto dell'omicida, ipotesi che si sarebbe dimostrata esatta.

 

Proprio perciò raggiunsero l'obiettivo in pochi minuti.

Il QG della malvagia azienda era in bella vista, infatti si trattava di un colossale palazzo di settanta piani, nel quale erano persino ammesse visite turistiche, ma non nei livelli più elevati che nascondevano gli oscuri segreti della società.

 

Nel vederlo Aerith ebbe un attimo esitazione per via degli orribili ricordi d'infanzia che stavano riaffiorando come un fiume in piena.

Tifa e Cloud se ne resero conto e perciò le si avvicinarono chiedendole come stesse e se sa la sentisse di proseguire. L'amante dei fiori rispose che stava bene e che non si sarebbero dovuti preoccupare per lei.

Sebbene disse ciò con un sorriso, era evidente che stesse celando le sue reali emozioni, cosa del tutto comprensibile dati i traumi che aveva subito proprio in quella struttura qualche anno prima.

 

In quel momento il gruppo sentì un urlo agghiacciante, simile a quello degli spettri nei film horror, seguito da innumerevoli fantasmi dirigersi verso il palazzo.

“ Ma che cosa sono quegli stracci?” domandò Barret alzandosi gli occhiali da sole in segno di incredulità, “ Numen, i custodi del tempo. Si assicurano che il Destino segua il suo corso” rispose l'erede degli Antichi sorprendendo Cloud, il quale si chiese perché lei non gli avesse detto cosa fossero quelle creature quando le avevano incontrate.

“ Se si stanno dirigendo lì, vuol dire che qualcosa sta cambiando nel flusso temporale, giusto?” “ Esatto Tifa e sono sicura che sia opera del Killer” concluse l'amante dei fiori, la quale era rimasta piuttosto scossa dal grido di poco prima che probabilmente aveva un significato nascosto.

 

Intanto l'assassino era arrivato fino al 64° piano lasciandosi alle spalle solo una scia di morte e distruzione. Nemmeno le macchine più avanzate della Shinra poterono fermarlo, anzi fu lui stesso a sfruttarle. Infatti prese una telecamera inserita all'interno del corpo di un mezzo di sicurezza e lanciò un messaggio inquietante: “ So che sapete chi sono e quindi sapete anche quale sarà il vostro destino. Hojo sto venendo a prenderti ed ho in mente per te un trattamento speciale, ben peggiore rispetto a quello che infliggi alle tue cavie”.

 

Fatto ciò il serial killer stava per dirigersi al piano successivo dove avrebbe trovato il suo aguzzino degli anni passati, ma non riuscì a fare un passo avanti per via dei Numen che l'avevano circondato.

“ Voi! Credete di potermi fermate?! Sbagliate” sostenne furioso l'uomo che si mise a combattere con gli spettri.

 

Barret e gli altri entrarono nel palazzo trovando già all'ingresso un bagno di sangue ed un odore di morte, lo stesso che si respirava in guerra.

Nessuno si era salvato dalla ferocia del killer, né dipendenti né soldati, vittime che, oltre ad essere state brutalmente squartate, avevano il cuore infilato in bocca. Chiaro messaggio dell'omicida: avevano rinunciato a quell'organo così importante per servire la Shinra.

 

Tifa, guardando questo macabro spettacolo, strinse i pugni ed affermò tra rabbia e frustrazione “ Sono stanca di tutto questo”.

Ciò provocò una visione in Cloud, il quale vide l'amica piangere sul corpo morto di un giovane uomo che non conosceva, dicendo quelle stesse parole. Infine sentì la voce di Sephiroth sussurrargli: “ Questo è solo l'inizio”.

“ Ehi ragazzo, sveglia! Dobbiamo andare” Wallace scosse dai suoi pensieri l'Ex Soldier, dopo di che il gruppo diede avvio alla caccia al bersaglio, la quale si concluse proprio al 64° piano.

 

Il killer era stato tenuto impegnato dagli spettri che scomparvero non appena Cloud e gli altri lo raggiunsero.

“ Siete vivi ed avete perso tempo per salvare quell'errore, mi avete stupito” sostenne l'omicida sprezzante non appena li vide, “ La tua follia termina qui!” esclamò Aerith intenzionata più che mai a fermarlo, “ Capisco il tuo desiderio di vendetta e la apprezzo, dico davvero. Tuttavia non ho tempo da perdere con voi, ho una missione da compiere”.

Il nemico prese una materia rosso scuro che usò per evocare un Behamut, drago colossale, per poi sostenere con arroganza “ Vi lascio al mio amico, il quale si ciberà delle vostre carni”.

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Capitolo 35
*** Un potere blasfemo ***


Un potere blasfemo

 

Il killer si diresse a tutta velocità verso il piano successivo, bramoso di vendetta nei confronti di Hojo il quale era con tutta probabilità una delle persone più crudeli e prive di cuore di tutto il Mondo.

 

Intanto il Behamut emise una specie di ruggito molto minaccioso nei confronti degli eroi che notarono una cosa strana in quella maestosa creatura: i suoi occhi emanavano un fumo nero così come le sue fauci. Ciò voleva dire che l'assassino era stato in grado di corrompere persino lui, mostrando un'abilità stupefacente.

 

Se Cloud, Barret e Tifa erano già in posizione di guardia pronti alla lotta, Aerith aveva un'espressione triste. Il che non passò inosservato all'Ex Soldier che le chiese “ Cosa c'è che non va?” “ Lo sento soffrire, è straziante...Dobbiamo liberarlo” rispose l'amante dei fiori riferendosi al drago che nel frattempo aveva iniziato a caricarli.

 

Affrontare un Esper era sempre un'impresa difficile, specialmente se si trattava di un Behamut i cui attacchi erano capaci di uccidere gli avversari con una facilità disarmante.

Tuttavia questo nemico si comportava in modo strano: ad ogni colpo sferrato, i quali mancavano di convinzione, si fermava per qualche secondo scuotendo la testa, era come se stesse combattendo contro il controllo dell'omicida.

Suddetto atteggiamento venne notato dall'erede degli Antichi, la quale iniziò a correre verso il drago. Quest'ultimo tentò di fermarla con i suoi affilati artigli, ma venne bloccato da Strife e Lockhart che, grazie al loro intervento, permisero all'amica di poggiare una mano sulla fronte della creatura.

Questo gesto diede vita un'onda di luce purissima, la quale liberò il Behamut dalle tenebre che lo tenevano legato alla volontà del killer.

Allora il colossale Esper guardò per un attimo i suoi salvatori, dopo di che sfondò il tetto a velocità assurda.

 

Nel mentre l'omicida aveva raggiunto il 65° piano, ma non ancora Hojo visto che se la stava vedendo con delle strane creature dotate di poteri elettrici, le stesse che Cloud, Jessie e Tifa avevano visto durante la loro prima indagine.

“ Credi di potermi sfuggire così? Povero illuso, più tempo mi fai perdere più la mia ira aumenterà!” esclamo il villain rivolgendosi allo scienziato, certo che lo stava osservando.

 

Quando ormai si era quasi sbarazzato di tutti i nemici, il Behamut si palesò davanti a lui con occhi colmi di furia omicida. Il killer, colto di sorpresa, non ebbe modo di contrastare la Megafusione, enorme esplosione del drago capace di annichilire interi quartieri, che lo travolse in pieno facendolo sprofondare al piano inferiore.

Fatto ciò il drago spiccò il volo sparendo nel buoi della notte.

 

Destino volle che l'assassino cadde proprio davanti agli eroi che aveva abbandonato poco prima.

“ A quanto pare devo proprio uccidervi con le mie mani” commentò il killer facendo uscire una quantità impressionante di fumo dal suo corpo, il quale ricoprì in breve tutta l'area.

Cloud e gli altri avevano capito l'intenzioni dell'avversario, erano le stesse di Diphylleia, ciò voleva dire che avrebbero dovuto fermarlo subito o sarebbe stata la fine.

 

Tuttavia questa volta Aerith aveva elaborato una strategia proprio per una situazione del genere: poggiò il bastone a terra ed esclamò “ Dispelga!”.

Subito dopo una poderosa onda di luce bianca dissipò non solo il fumo nell'area, ma anche quello che proteggeva il corpo del nemico. Vedendolo privo di difese, gli eroi restarono sorpresi dal suo aspetto malandato.

 

Dopo un attimo di esitazione, Barret ordinò “ Questa è la nostra occasione, colpiamolo!”.

Il primo ad attaccare fu proprio lui che aprì il fuoco alla massima potenza. Il nemico schivò e distrusse i proiettili, ma questi servivano solo da diversivo, infatti diedero modo a Tifa e Strife di avvicinarsi.

Il duo così mise a segno una serie di attacchi combinati, i quali misero alle strette il nemico che era molto più lento e meno potente rispetto al passato.

Ciò era dovuto alla mossa iniziale di Aerith, la quale aveva creato una specie di barriera in grado di inibire pesantemente i poteri del nemico.

 

Quest'ultimo tentò di contrattaccare sfruttando della magia oscura che però venne prontamente annullata da quella della luce dell'amante dei fiori, la quale mise anche a segno una potente fulgara che stordì il temibile nemico. Usufruendo di questa apertura, Tifa lo centrò con un montante che generò un delfino ad acqua, si trattava di una sua mossa speciale, a cui diede seguito Barret con un colpo esplosivo dalla grande capacità distruttiva.

La conclusione spettò a Cloud, il quale scagliò una serie di fendenti talmente possenti da creare delle onde d'urto capaci di danneggiare l'intera struttura.

 

Il killer giaceva in ginocchio, coperto dal suo stesso sangue che era di uno strano colore nero.

“ Arrenditi, non costringerci a finirti” sostenne l'erede degli Antichi con risoluzione, ma l'omicida non era per nulla intimorito, infatti si mise a ridere.

Successivamente si sentì un urlo agghiacciante, simile a quello udito fuori dal QG, seguito da un terribile abbassamento della temperatura, la quale era scesa diversi gradi sotto lo zero. Dopo di che gli spiriti dei dipendenti e dei soldati della Shinra appena uccisi confluirono nel corpo del killer conferendogli nuovo vigore ed un potere nettamente superiore rispetto a prima.

“ Fino ad ora ho solo scherzato, ma adesso è ora di fare sul serio” affermò con una voce demoniaca, frutto di voci diversi messe insieme, l'omicida sul cui corpo comparvero delle fiamme fatue azzurre, fredde quanto il ghiaccio.

 

Qualunque fossero le sue nuove abilità, sarebbe stato molto difficile sconfiggerlo.

 

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Capitolo 36
*** Il vero nemico ***


Il vero nemico

 

Il killer alzò una mano verso l'alto facendo fluire del fuoco pallido, subito dopo si accesero delle fiamme blu gelide tutto intorno il gruppo d'eroi, generando così una anti barriera che distrusse la difesa eretta da Aerith con moderata facilità.

“ Adesso sì che si ragiona! Vediamo di finire questo scontro rapidamente, ho una purga da portare a termine” sostenne l'omicida con una voce che fece rabbrividire i suoi avversari. Non indugiando oltre passò all'attacco dando sfoggio di incredibili abilità.

 

Innanzitutto la sua velocità era talmente assurda da rendere i suoi precedenti movimenti paragonabili a quelli di una lumaca, tuttavia non era questa la sua caratteristica più pericolosa. Infatti, grazie all'assorbimento degli spiriti di coloro che aveva ucciso, si dimostrò capace di creare delle immagini residue di se stesso, le quali non solo confondevano gli eroi, ma rendevano alquanto difficoltoso prevederne i movimenti.

Infine ogni suo attacco faceva divampare un fuoco blu, capace di arrecare delle dolorosissime ustioni da freddo.

 

Se fossero stati da soli, Strife e gli altri non avrebbero avuto la minima possibilità di vittoria. Fortunatamente erano insieme e proprio grazie a ciò riuscirono a resistere ai numerosi assalti.

Tuttavia se avessero continuato su questa strada, basata esclusivamente sulla difesa, sarebbe stata solo questione di tempo prima che il killer l'avessi presi per sfinimento. Perciò l'Ex Soldier utilizzò la sua materia analitica nel tentativo di scoprire le debolezze nemiche senza però riscuotere alcun successo, infatti i risultati dell'analisi furono includenti. Inoltre neanche la magia bianca dell'amante dei fiori sembrava sortire qualche effetto particolare e questo rese la situazione sempre più complicata.

 

Stanco di perdere altro tempo, lo squartatore di Midgar scelse di porre fine all'ostilità con la prossima mossa: per prima cosa si sbarazzò di Cloud con un potente uragano di fuoco blu che fece schiantare l'Ex Soldier contro una colonna un po' distante. Dopo di che mise momentaneamente fuori uso la mitragliatrice di Barret con una magia di ghiaccio.

A questo punto ingannò Tifa con una sua immagine residua, così da poter vedersela da solo con Aerith.

 

Mentre scattava verso di lei, gridò “ Non ho bisogno di te per scoprire quella terra! Con questi nuovi poteri sono certo di poterla trovare da solo, per cui muori!”.

L'erede degli Antichi tentò di respingerlo con una potente magia, ma sfortunatamente colpì solo un'immagine residua, mentre il killer si era portato alle sue spalle.

Proprio quando stava per colpirla violentemente, venne fermato da Tifa la quale mise a segno un potente doppio calcio che riuscì a spaccare il labbro avversario.

“ La pagherai cara per questo!” disse l'omicida asciugandosi il sangue, per poi concentrare il suo potere in un fascio di fuoco blu capace di congelare ogni cosa sul suo cammino.

 

La tecnica era troppo ampia e veloce per poter essere evitata, per cui Tifa ed Aerith si avvicinarono in un disperato tentativo di difesa.

Per loro fortuna Cloud si mise in mezzo tagliando di netto la mossa con un fendente carico di tutta la sua forza. Successivamente scattò in avanti riuscendo ad assestare un preciso e potente affondo, il quale arrecò una vistosa ferita al torace nemico.

 

Dopo essersi accertato delle condizioni dell'amiche, le quali tutto sommato stavano bene, Strife guardò il nemico ed intuì una cosa: viste le ferite che aveva riportato, era certo che al suo potere d'attacco non corrispondesse un eguale potere di difesa, anzi sembrava fisicamente piuttosto vulnerabile forse era questo il prezzo della sua terrificante forza.

Quindi il segreto per la vittoria sarebbe stato quello di intuire i movimenti del nemico, così da poter contrattaccare con tutta la forza e Cloud, grazie al suo innato talento, stava già capendo come mettere in atto suddetta strategia.

 

La battaglia proseguì per qualche minuto vedendo gli eroi guadagnare sempre più terreno, arrivando persino a colpire il killer con una serie di attacchi che lo costrinsero in ginocchio.

I quattro stavano ansimando per la fatica, ma non avevano delle ferite evidenti. Ciò era dovuto alle grandi abilità curative di Aerith, la quale aveva trattato prontamente i danni riportati dagli amici per via delle fiamme blu.

 

L'assassino si forzò di rimettersi in piedi e gridò furibondo “ Non permetterò a degli insetti di mettersi in mezzo!”.

I fuochi fatui che circondavano il campo di battaglia si diressero verso il corpo del nemico, consentendogli di accumulare sufficiente poter per dar vita ad una colossale esplosione che distrusse l'intero piano, travolgendo sia il suo creatore sia gli eroi.

 

I contendenti si ripresero dopo qualche secondo, accorgendosi di essere precipitati nella sezione più segreta del palazzo: un'enorme stanza ricca di capsule contenenti gli esperimenti di Hojo, collegate, per via di alcuni tubi, ad una creatura dalle fattezze femminili, ricoperta di una strana sostanza simil-legno.

“ Ma quella è...” commentò Aerith sconcertata, “ Jenova, la fonte di tutto. La Shinra è stata abile a nascondere la sua presenza, però, visto che sono stato tanto fortunato nel trovarla, la ucciderò e porrò fine alle folle mire di quelle società”.

 

Detto ciò il killer si rialzò a fatica, aveva consumato molte energie nell'ultimo attacco, e si incamminò verso quel bizzarro essere.

In quel momento Cloud vide una piuma cadere davanti ai suoi occhi, la quale li provocò una mal di testa talmente forte da impedirgli di muoversi e da attirare di conseguenza la preoccupazione dei suoi amici.

La cosa insolita è che questa volta tutti i presenti l'avevano vista, il che voleva dire che non si trattava di una allucinazione o di una visione.

 

Da lì a poco una decina di quelle piume caddero sopra il killer, il quale alzò lo sguardo per capire da dove provenissero e quello che trovò lo lasciò senza parole.

“ Non è possibile, tu non puoi essere qui” bisbigliò l'omicida non credendo ai propri occhi, “ Chi è quello?” chiese Barret, “ Sephiroth” si limitò a dire Cloud celando il timore che stava albergando nel suo cuore.

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Capitolo 37
*** One-winged angel ***


One-winged angel

 

Sephiroth atterrò davanti a Jenova brandendo la sua caratteristica spada e questo fece intuire quali intenzioni avesse nei riguardi del killer, il quale infatti affermò “ Vuoi proteggerla, ma non ti conviene mettermi i bastoni tra le ruote perché al mio attuale livello nessuno, neanche il celebre eroe, può impensierirmi”.

 

La grande sicurezza appena dimostrata dall'omicida era principalmente data dal suo crescente ego e dalla perdita di lucidità a causa degli spiriti assorbiti. Questo perché se le sue parole fossero state vere avrebbe dovuto sbarazzarsi di Barret e degli altri con facilità, invece non solo non era riuscito ad eliminarli, ma era stato messo alle corde e probabilmente se lo scontro fosse continuato avrebbe subito una sofferta sconfitta.

 

Come prevedile la nemesi di Strife non si fece affatto scalfire dall'affermazione dello squartatore di Midgar, anzi accennò un sorriso di sfida che non sfuggì al killer il quale corse verso di lui intenzionato ad impartirgli una lezione.

Tuttavia il suo slancio venne fermato dai Numen, i quali circondarono lui ed il nemico sembrando volere impedire il loro confronto.

Eppure successe una cosa sconvolgente: Sephiroth con un colpo di spada fece sparire tutti gli spettri, impresa di cui nessuno era stato capace fino ad ora,

Dopo di che azzerò la distanza con l'avversario in un lampo e lo trafisse al cuore prima che potesse reagire.

 

Il micidiale killer, capace di sbaragliare le difese della Shinra come se fosse niente e di tenere testa ai quattro potenti eroi, giaceva a terra in una pozza del suo stesso sangue. In una frazione di secondo Sephiroth aveva posto fine alla sua vita, lasciando interdetti Tifa ed i suoi amici.

Tuttavia quello più scosso era senza dubbio Cloud che iniziò persino a tremare leggermente quando l'eroe lo guardò fisso negli occhi, con uno sguardo che trasmetteva la sua indubbia superiorità.

 

Invece Aerith mise su un'espressione severa prima di dire “ Tu sei in errore: credi di proteggere il pianeta, ma in realtà sei la sua più grande minaccia”.

Sephiroth non rispose a tale insinuazione limitandosi a sorridere, dopo di che si mise in posizione d'attacco senza però passare all'azione.

Nel vederlo minacciare le persone a cui teneva di più, Strife si riprese o almeno così poteva apparire. In realtà, spinto da una serie di emozioni contrastanti, si scagliò all'assalto senza un piano preciso.

 

Il fendete di Cloud venne bloccato senza alcuno sforzo dall'eroe, il quale con un movimento preciso aprì la guarda dell'Ex Soldier così da rispedirlo verso gli amici.

Successivamente Sephiroth bloccò i quattro dell'Avalanche con una materia gravitazione ed infine taglio di netto il ponte sul quale questi si trovavano, facendoli sprofondare nel vuoto.

A quel punto si diresse verso Jenova sostenendo “ Madre, reclameremo il nostro mondo”, dopo di che la liberò dai tubi che la tenevano ferma e la prese in braccio dirigendosi verso un'uscita.

 

Gli amici caddero attraverso un tubo di scarico, il quale, seppure non fosse certamente pulito, rappresentò la loro salvezza.

Questo li condusse in una stanza ricca di attrezzature scientifiche e strumenti per alcune operazioni piuttosto macabre.

I quattro però non ebbero neanche il tempo per guardarsi intorno con attenzione poiché sentirono la voce di Hojo dire “ Benvenuti nella mia sala d'addestramento, nella quale mi fornite altre informazioni combattive. Non fraintendetemi, il vostro scontro col killer è stato più che utile, ma ho bisogno di dati aggiuntivi”.

 

In quel momento si aprì una porta “ Aerith, vieni cara, non vorrei che ti succedesse qualcosa, sei troppo preziosa per noi” “ Scordatelo!” rispose prontamente l'erede dei Cetra con un'insolita rabbia, a dimostrazione di quando odiasse quell'orribile scienziato.

“ Come sei capricciosa, vorrà dire che ti preleverò una volta uccisi i tuoi amici, anzi a dirla tutta sono piuttosto curioso di vedere la tua reazione quando osserverai i loro cadaveri privi di vita” concluse Hojo facendo entrare le stesse creatura che avevano tenuto impegnato il killer.

 

I quattro lottarono con foga e, seppure fossero affaticati dal precedente scontro, riuscirono a tenere testa ai quei pericolosi nemici.

Proprio quando la battaglia stava per entrare nel vivo, si sentì un terribile fragore, seguito da una fortissima scossa di terremoto. Dopo un attimo di silenzio, dal pavimento sbucò un essere colossale avvolto da fumo e fiamme blu che urlò solo una parola carica d'odio “ SHINRA!”.

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Capitolo 38
*** La fine del principio ***


La fine del principio

 

Il killer giaceva morto nel punto più profondo della stanza che conteneva Jenova, quando un numeroso gruppo di Numen si diresse all'interno del suo corpo. L'obiettivo di quegli spettri non era chiaro, ma probabilmente volevano utilizzarlo per fare in modo che il flusso del Destino rispettasse il corso prestabilito.

Tuttavia lo spirito dell'omicida era talmente forte e desideroso di vendetta che fu in grado di riprendere il controllo, sebbene la sua mente fosse ormai perduta, fatta eccezione per un unico pensiero: distruggere la Shinra.

 

Proprio seguendo questo istinto iniziò ad annientare ogni cosa sul suo cammino, fino a quando non giunse da Cloud e gli altri.

Questi restarono impressionati dalle sue immense dimensioni ed a giudicare dal fumo e dal fuoco che lo avvolgeva sicuramente era in possesso di tutti i poteri di cui aveva dato sfoggio. Quindi, nel suo attuale stato, combinava forza e resistenza, redendolo un avversario senza punti deboli.

 

Tuttavia il killer non prestò loro particolare attenzione, limitandosi ad allontanarli con un'impressionante vortice di fuoco e fumo che fece quasi cadere Cloud dal palazzo. Per sua fortuna Tifa intervenne in tempo e, prima che potesse sprofondare nel vuoto, li prese la mano affermando in tono scherzoso “ Non dovresti essere tu l'eroe?”, l'amico in risposta fece un leggero sorriso.

 

A quel punto il gruppo tentò di fermare il nemico, ma ogni attacco veniva assorbito senza lasciare alcuna ripercussione e sfortunatamente neanche la magia bianca di Aerith sortiva alcun effetto, la quale però rivelò una cosa molto importante: dissipando parte del fumo vennero in mostra quattro sfere trasudanti una strana energia oscura, forse colpendole il killer si sarebbe fermato.

 

Pur non essendoci alcuna certezza, i quattro decisero comunque di provare ad annientarle. Me c'era un problema ancora da risolvere: come oltrepassare le difese del nemico che avrebbero impedito ad ogni colpo di andare a segno?

Allora Cloud propose di attaccarlo dall'interno, entrando dalla sua grande e vorace bocca. Nonostante suddetta idea potesse sembrare assurda, era l'unica soluzione possibile, perciò il quartetto scelse di metterla in atto. Prima di farlo però l'erede degli Antichi protesse sé e gli amici con una barriera magica, indispensabile per sopravvivere a qualunque cosa avessero trovato.

 

Una volta nel corpo nemico, gli eroi vennero separati da una forte corrente d'aria nera che si dimostrò essere composta dai Numen. Esattamente perciò ognuno di loro ebbe delle orribili visioni: Barret vide la piccola figliola piangere disperata, Tifa un colossale meteorite schiantarsi sulla Terra, Aerith il primo ragazzo di cui si era innamorata, Zack, estremamente ferito e circondato da soldati Shinra e Cloud se stesso in ginocchio in uno specchio d'acqua, con le lacrime agli occhi, mentre sorreggeva l'amante dei fiori priva di vita.

 

Sebbene profondamente scossi, i quattro continuarono a perseguire con la missioni, riuscendo nella loro impresa nonostante i Numen tentarono con tutto loro stessi di fermarli, arrivando persino a fondersi in creature dotate di artigli spaventosi.

Con la distruzione dell'ultima sfera il killer esplose in una luce azzurrina macchiata da striature nere, la quale annichilì metà QG.

 

Strife pensò per un attimo di essere morto, ma sentendosi dolorante capì che era ancora in vita.

Aprendo gli occhi notò di trovarsi in un posto strano: una specie di roccia spaziale immersa nel cosmo.

Non capì bene se fosse realtà o un sogno e non ebbe tempo per razionalizzarle, in quanto Sephiroth si ergeva davanti a lui.

 

“ Hai visto qualcosa quando eri dentro a quello stupido, vero?” chiese la nemesi dell'Ex Soldier, “ Cosa vuoi da me?” domandò furioso il biondo ignorando quanto sostenuto dal nemico, “ Te l'ho già detto, il tuo aiuto per sfidare il Destino. Le visioni che hai rappresentano il futuro, un inevitabile futuro, ma non per noi due. Insieme potremmo forgiare la nostra via, libera da ogni catena”.

Sephiroth tese la mano al giovane, il quale, dopo un attimo di esitazione, scosse la testa e balzò indietro impugnando lo spadone.

 

I due rimasero a guardarsi per un secondo prima che Strife passò all'assalto, purtroppo l'eroe di guerra lo disarmò con estrema facilità, lasciandolo completamente inerme.

“ Non ancora... Cloud, mancano sette secondi alla fine, abbastanza tempo per te, forse...Sono proprio curioso di vedere cosa ne farai” detto ciò Sephiroth scomparve nel nulla lasciandosi dietro solamente una piuma nera.

 

Subito dopo Cloud si risvegliò, contemporaneamente agli amici, appena fuori Midgar.

“ Che cosa è successo?” chiese confuso Barret, “ Non lo so, ma ho visto la Terra distrutta da una meteora” disse Tifa spaventata, “ Avete visto il futuro o almeno quello che il Destino vuole realizzare, ma insieme possiamo cambiarlo” rispose Aerith con convinzione, “ E per farlo dobbiamo fermare anche Sephiroth” commentò Strife trovando il consenso dell'erede dei Cetra.

 

I quattro decisero di intraprendere un viaggio per il salvataggio del Pianeta e per fermare la nemesi di Cloud, percorso che sarebbe stato ricco di insidie e pericoli, segreti e rivelazioni, odio ed amore.

 

Extra:

Sulla tomba della famiglia del killer. l'indomani della sua morte, una misteriosa figura posò con cura una rosa blu dicendo: “ Fratello sono arrivata troppo tardi, però prometto di proseguire nella tua crociata, anche se sfrutterò un metodo diverso, ma altrettanto efficace”.

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