Il mago gear

di Il Comandante Supremo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 31 ottobre 1994 ***
Capitolo 2: *** I Delta ***



Capitolo 1
*** 31 ottobre 1994 ***


Albus Silente stava festeggiando Halloween con gli altri studenti di Hogwarts, la migliore scuola di magia della Gran Bretagna, in attesa del Calice di Fuoco che avrebbe scelto i campioni. Era alto, vecchio, con i capelli bianchi e la barba bianca. Era vestito con vestiti molto stravaganti e i suoi occhi percorsero la Sala Grande. Purtroppo la sua scuola non aveva Harry Potter come studente. Erano passati nove anni da quando Harry era scomparso dai suoi parenti. Era andati a casa loro e gli avevano detto che se n’era andato. Purtroppo lui non aveva la minima idea di dove fosse e poteva semplicemente sperare che non fosse in pericolo. Intanto guardava la donna di fianco a lui, la vicepreside Minerva McGonagall. Era una donna dall’aspetto severo, molto anziana. Mentre il Preside sperava di poter rimandare Harry dai suoi parenti per la sua protezione, lei sperava che ovunque fosse Harry, fosse con una brava famiglia.
Gli occhi del Preside percorsero nuovamente la Sala Grande soffermandosi su due studenti dai capelli rossi. Uno era un ragazzo, l’altra era una ragazza. Ad entrambi sarebbe piaciuto fare amicizia con Harry ma purtroppo non era qui. Poi gli occhi si soffermarono su una studentessa dai capelli bruni che non vedeva l’ora di incontrare e fare amicizia con Harry. Quella ragazza si chiamava Hermione Granger. In quel momento le si avvicinò un ragazzo di Serpeverde con i capelli gridi, Draco Malfoy. Per un momento il Preside temette che potesse maledirla ma poi, con suo stupore, si strinsero la mano. Poi la strinse anche al ragazzo con i capelli rossi. Improvvisamente sentirono una voce dura. Si voltarono e videro la professoressa di Divinazione che era scesa e stava immobile parlando con quella voce.
Lei disse:-Tutto iniziò come sempre, con il desiderio di potere, il bisogno di conquistare, la brama di distruggere. Il risultato inevitabile fu la guerra. Il genere umano combatté un’infinita battaglia contro se stesso … fino a quando fu costretto ad unirsi contro un potere molto più grande di quanto avesse mai conosciuto. Ma … persino nell’unione il genere umano lasciò dietro di sé solo distruzione. Nonostante gli enormi sforzi per riuscire a sopravvivere gli umani di Sera continuarono ad andare ciecamente incontro alla loro fine, ignari del fatto che i loro, sconsiderati tentativi di vendetta, non facevano che avvicinarli sempre di più … all’estinzione. Pensavano di averci messo in ginocchio con le loro armi di distruzione di massa. Ma sopravvivere vuol dire resistere e prosperare. E di certo noi siamo sopravvissuti. Jacinto è l’ultimo bastione del genere umano, l’ultima difesa contro ogni possibilità di vittoria. In fondo mi fanno quasi pena ma, come al solito, sono stati loro a volere questa guerra.
Tutti gli studenti, i professori e gli ospiti per il torneo la guardarono scioccati. Silente non aveva mi sentito una città di nome Jacinto e nemmeno che gli umani stessero andando incontro alla loro fine. Probabilmente Harry era in una città europea, non certo fuori dal continente. Non aveva mai sentito neanche un posto chiamato Sera. Dedusse che molto probabilmente aveva capito male. Anche tutti gli studenti erano sconcertati; aveva appena detto che gli umani le facevano pena! Hermione e Draco tuttavia credevano di non aver capito male e, nonostante fossero scioccati, credevano che quel bastione chiamato Jacinto fosse il posto in cui, secondo loro, poteva trovarsi Harry Potter, il ragazzo che volevano conoscere ed essere amici, non per la sua fama ma per come era veramente.
Tuttavia non dissero nulla a Silente di quello, perché se Harry viveva davvero lì non volevano che fosse costretto ad essere portato via.
Draco si sedette accanto ad Hermione e al ragazzo con i capelli rossi di nome Ron Weasley scioccando ancora di più gli studenti; mai un serpeverde si era seduto con i grifondoro.
Comunque o non se ne accorsero o non gli importava. Volevano solo vedere la scelta dei campioni del calice di fuoco. Ma i loro pensieri erano su Jacinto e su Harry Potter che secondo loro viveva lì.
Improvvisamente altre due persone di Serpeverde si unirono a loro sconcertando tutti ancora di più. Erano Daphne Greengrass e sua sorella Astoria.
Loro si sedettero accanto ad Hermione.
Daphne disse:-Non ho mai sentito nulla di Sera o Jacinto. Non ci sono posti che si chiamano così vero?
Hermione rispose:-Non qui. Ma sono sicuro che Harry Potter si trova lì. Secondo te Astoria Harry sa che è un mago?
Lei rispose:-Forse. Tuttavia non credo. Da quanto ci ha detto la città in cui vive sembra sia l’ultimo bastione. E molto probabilmente cadrà. Se sarà vivo non lo sapremo mai se e fino a quando non sarà costretto a venire qui.
Draco ed Hermione annuirono ed entrambi ricordarono ciò che era avevano letto quando erano arrivati ad Hogwarts.
Nove anni prima, all’età di cinque anni, Harry Potter era scappato dai suoi parenti e scomparso nel nulla. Le ricerche proseguirono per un anno intero e non fu trovato. Secondo il ministero Harry era morto ma per loro Harry non era morto. Probabilmente era finito chissà dove ma doveva essere vivo.

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Capitolo 2
*** I Delta ***


Nel cielo volarono tre raven e intorno all’ospedale della città di Jacinto un sacco di soldati, con elmetti e armature blu, trasportavano altri soldati feriti con elmetti e armature blu su delle barelle con le rotelle verso l’ospedale. Dopo che tre barelle furono trasportate nell’ospedale, un’ambulanza che era parcheggiata lì partì per raccogliere altri soldati. Intorno all’ospedale continuavano a correre soldati con barelle cariche di feriti.
Tre uomini e una donna stavano conversando lì vicino. Il primo uomo aveva una cicatrice sulla guancia destra, indossava un’armatura grigia con un teschio sul cuore e doveva avere sui trentacinque anni. I suoi capelli erano coperti da una bandana anche quella col teschio. Il secondo uomo aveva sempre un’armatura anche se un po’ più leggera rispetto a quella del primo. Non aveva una bandana e i capelli erano neri. Aveva la barba e i baffi. Sembrava leggermente sconvolto e aveva la stessa età del primo. Il terzo uomo invece era estremamente più giovane. Doveva avere vent’anni. Aveva capelli neri e occhi verdi. Anche lui indossava un’armatura identica a quella del primo uomo. Non aveva la bandana. Tutti e tre avevano in mano un fucile piuttosto grosso e con grande capienza di proiettili. Questo fucile sotto aveva una baionetta. Ma questa baionetta non era un pugnale. Era una motosega. Il fucile con la motosega era un lancer e in mischia era estremamente pericoloso ma poteva essere contrastato in un duello a motosega. Oltre al fucile i tre avevano anche una pistola snub. Era piccola e la canna non era molto grossa. La donna invece non aveva l’armatura. Indossava dei vestiti grigi e neri. I capelli erano biondi ed erano legati in una coda. Non aveva armi. Accanto a lei c’era un robottino fluttuante. Non aveva gambe ma aveva due braccia in modo da sfondare porte e un sistema di comunicazione per comunicare con altre persone.
L’uomo con la bandana parlò:-Ah! Non finisce mai!
 La donna disse, guardando i soldati che venivano portati in ospedale:-Si danno da fare. Quei gears sorvegliavano il deposito Pomeroy.
Il secondo uomo parlò:-Dannazione Anya è a due passi da qui.
La donna, Anya parlò:-Esatto. Si stanno avvicinando ogni giorno di più.
Poi un elicottero atterrò con due gears con elmetto.
Il terzo uomo disse:-Almeno ci sono i rinforzi.
Il primo rispose:-Già figliolo ma quanto durerà?
Anya rispose:- Okay io devo tornare all’ospedale. Devo controllare quelle informazioni.
L’uomo con gli occhi verdi rispose:-Ok mamma.
Il secondo uomo disse:-Grazie Anya e buona fortuna.
Anya sorrise all’uomo con gli occhi verdi; lei e l’uomo con la bandana lo avevano adottato quindici anni fa esattamente quando scoppiò la guerra. Ora, anche se loro due tecnicamente non erano sposati si erano presi cura del piccolo esattamente da quando era arrivato lì, ignorato e picchiato dagli zii. Da quello che avevano scoperto aveva sognato un mondo con una famiglia amorevole che si sarebbe presa cura di lui. A quanto pare aveva toccato un oggetto che lo aveva trasportato su Sera. Nonostante sapessero tutti che probabilmente coloro che lo avevano abbandonato non sarebbero arrivati, in quanto mamma aveva il dovere di proteggerlo anche se non era un gears. In ogni caso aveva trovato la famiglia che desiderava. Lui fu cresciuto da loro tre a cui poi si unirono altri due quando potevano a causa della guerra che ormai era scoppiata. Otto anni dopo a causa della guerra che peggiorava col 90% della popolazione umana uccisa, si iscrisse all’accademia militare che fu approvato da tutti e cinque. Quattro anni dopo terminò l’addestramento e si arruolò come membro della sua squadra.
Dieci anni dopo l’inizio della guerra la capitale del COG, la coalizione dei governi organizzati, Ephyra, fu invasa e a suo padre fu ordinato di distruggere un ponte. Suo padre abbandonò il ponte, che avrebbe dovuto distruggere, per salvare suo padre. Ma suo padre fu seppellito da un crollo mentre lui fu processato e imprigionato per quarant’anni. Ma ne scontò solo quattro perché fu salvato dall’ex tenente Kim morto tre ore dopo, da suo figlio, dal robottino e dall’uomo senza bandana.
Dall’elicottero scesero i due soldati e uno di loro,con lancer e valigia, probabilmente una nuova recluta, si diresse verso il primo uomo.
Il soldato parlò:-Sergente Fenix? È lei il sergente Fenix? Della squadra Delta?- Purtroppo gli cadde il lancer di mano ma lo raccolse- Sono la nuova recluta.
Anya rispose:-Ce li mandano sempre più giovani. Ti tocca addestrarlo a quanto pare.
Il sergente Fenix rispose sarcastico:-Già bella fortuna.
Anya rispose:-Vacci piano col ragazzo ok?
Il soldato mise a terra la valigia e il lancer e si avvicinò. Poi disse:-Soldato semplice Ben Carmine signore. – fece il saluto militare- A rapporto signore!
Il sergente Fenix rispose:-Niente signore ragazzino. Ce ne sbattiamo delle formalità qui. Andiamo forza! – poi aggiunse- Ah benvenuto tra i Delta.
Tutti e quattro si avventurarono in una via intorno all’ospedale per addestrarlo. Carmine aveva il lancer in mano come tutta la squadra.
Carmine disse:-È un onore essere ai suoi ordini signore. Ho saputo che …
-Sergente. – lo interruppe.
-Si signore … sergente Fenix. È fantastico poter combattere con un eroe delle guerre Pendulum.
Le guerre Pendulum erano delle guerre che sono durate ottant’anni e sono finite sei settimane prima dell’inizio della nuova guerra. La guerra fu combattuta per il possesso di un carburante e alla fine il COG vinse ma subì gravi perdite.
Intanto raggiunsero una via intorno all’ospedale. Sembrava praticamente intatta con parecchi palazzi intorno alla via.
Il secondo uomo parlò:-Per me è solo Marcus amico. Io sono Dom.
Carmine rispose:-Piacere signore …  Dom. Anche lei è stato in azione?
L’uomo dagli occhi verdi parlò:- Marcus è mio padre amico. Io sono Harry.
Carmine rispose:-Piacere signore … Harry. Sei davvero suo figlio?
Intanto si addentravano nel vicolo vedendo in giro macchine e ambulanze abbandonate.
Ma Marcus lo interruppe:-Lasciamo perdere le lezioni di storia. Ora concentrati sull’addestramento. Non voglio che ti riducano a un colabrodo.
Carmine rispose:-Come?
Dom rispose:-Colabrodo.
-Ah già. Pieno di buchi. Capito.
Intanto erano arrivati di fronte ad un cancello con una sbarra di ferro che lo bloccava.
Subito dopo Marcus parlò:-Per prima cosa devi concentrarti sulla missione. Il modo migliore è controllare il Tac/Com prima che le pallottole inizino a fischiare.
Lui, Dom e Harry lo usarono. Divenne tutto grigio con gli obiettivi in alto. Quello di Dom e di Harry diceva “Accompagna Carmine nella sua prima missione” mentre quello di Marcus oltre a quello diceva anche “Insegna a Carmine la Regola d’oro”.
Marcus rispose:-Il mio dice di insegnarti la Regola d’Oro.
Rispose:-Ah la so. Non fare agli altri ciò che non vorresti che …
Ma lo interruppe:-Manco per niente ragazzo. La Regola d’oro dei gears è trovati un riparo o sei morto. – l’obiettivo fu completato-Lo sai come ci si ripara novellino? Fammi vedere.
Lui, Harry, Dom e Carmine si ripararono dietro a dei muretti.
Vedendo come Harry aveva imparato dopo essersi arruolato tre anni prima, lo rese molto felice e gli sorrise. Harry restituì il sorriso.
Intanto Carmine disse:-Ok. Tieni giù la testa, occhi ben aperti, controlla dove ti trovi.
-In uno scontro a fuoco tieni sempre giù la testa in questo modo e tutto andrà bene.
Il robottino andò avanti e aprì il cancello facendo cadere la sbarra di ferro. Loro quattro proseguirono nel vicolo quando Marcus disse:-Ok gente andiamo.
Arrivarono di fronte ad un muretto con due macchine e un cassonetto ai fianchi. Davanti a loro c’erano altri muretti con altre macchine con delle bottiglie sopra.
Mentre si avvicinavano Dom disse a Carmine:-Hai detto che ti chiami Carmine? Tuo fratello era un gear?
Rispose:-Si tutti e quattro noi fratelli … Beh ora tre. Ne conosce uno?
-Ho combattuto con Anthony. Era un ottimo soldato.
-Grazie. È bello sapere che è morto da eroe.
Dom rispose:-Ah già certo.
Poi si riparò e disse a Marcus:-Ehi Marcus guarda!
Poi sparò una scarica di colpi di lancer su una bottiglia che si frantumò.
Marcus disse:-Bene, bene  vediamo se ne becchi cinque.
Carmine si mise di fronte e sparò una scarica di colpi su una bottiglia di vetro che si spezzò.
Dom rispose:-Col fucile le becchi anche ad occhi chiusi. Dai usa la pistola.
Cambiò la sua arma nella pistola snub e fece fuoco. Il colpo colpì e fece cadere una bottiglia di plastica. Sparò altre tre volte colpendo a segno altre tre bottiglie.
Dom rispose:-Meglio ricaricare, magari in giro ci sono altre bottiglie assassine.
Harry rise silenziosamente mentre spingeva un cassonetto indietro aprendo un passaggio e per sicurezza ricaricò perfettamente l’arma poiché aveva deciso di fare anche lui il tiro al bersaglio colpendo tre bottiglie senza nemmeno mirare. Marcus, vedendo come era diventato esperto sia a mirare che a ricaricare, non poté fare a meno di sorridere e di essere orgoglioso.
Si inoltrarono di più nel vicolo trovando una valanga di fogli di carta per terra, proseguendo verso un edificio con un enorme balcone, sostenuto da due colonne che si ergeva sopra la strada.
Mentre passavano, qualcosa passò di fianco a loro. Sembrava un animale con una corazza.
Carmine disse:-Cos’era?
Dom rispose:-Forse un cane randagio.
-No no. Era più grande. Sembrava … sembrava una specie di cane scimmia.
Harry e i Delta arrivarono sotto una tettoia e scavalcarono un muretto quando Dom disse indicando la finestra di un palazzo dietro di loro:-Abietto! Fuoco!
Dom sparò col lancer una scarica di cinque colpi alla finestra scheggiando il vetro. L’abietto non si fece più vedere.
Carmine disse:-Ehi è proprio quel cane scimmia che ho visto prima.
Harry disse a Dom:-Zio Dom l’hai preso?
Dom sorrise ad Harry perché per lui era come un nipotino.
Marcus disse:-Non credo. Mi sa che è scappato.
Carmine rispose:-L’aveva mai visto prima?
Rispose:-Si ma di solito girano in branco.
Harry rispose:-Ok stai attento e cerca di ripararti. Gli altri sono quasi sicuramente qua in giro.
Loro quattro andarono avanti nel vicolo.
Dom rispose:-Qui non c’è niente. Forse sono nel vicolo.
Arrivarono davanti ad un cancello. Harry e Marcus lo presero a calci spalancandolo e proseguirono verso un parcheggio con davanti alcune macchine parcheggiate e un garage a due piani. Per terra c’erano molte gruppi di due granate sparsi.
Harry li indicò dicendo:-Prendi un po’ di quelle granate. Mi sa che ci serviranno.
Dom rispose:-Qualcuno dovrebbe prendere le munizioni qua in giro.
Harry ne prese un paio di gruppi così le ebbe al massimo per un totale di quattro, temibili, granate da lanciare. Si mise dietro un muretto davanti ad una rete prima di guardare verso l’alto.
Marcus intanto guardava con orgoglio suo figlio prima che Dom disse:-Abietto!
Harry disse:-Come l’hai chiamato? Cane scimmia? Ho un osso speciale per lui. – Aggiunse beffardo e minaccioso.
Prese una granata, la fece girare prima di abbassare il braccio in modo da vedere il puntatore laser della granata che sarebbe stato visibile solo a lui. Il puntatore arrivava fin dentro al piano superiore dov’era l’abietto. Allora la lanciò. La granata finì li dentro ed esplose portano con se l’abietto.
Marcus sorrise con orgoglio dell’ottimo gear che era diventato.
Carmine disse:-Fantastico! Aspetta ce n’è un altro!
Poi prima che qualcuno potesse fermarlo lanciò un’altra granata verso la porta del garage facendo esplodere un macchina, aprendo una breccia nella rete e mandando a terra a gattoni Dom, Marcus e se stesso.
Harry, illeso dall’esplosione, intervenne tirando su e rimettendo in sesto Marcus, Dom e Carmine. Marcus era molto arrabbiato con Carmine e disse minaccioso:-Prova a fare un’altra cosa del genere e ti uso per far pratica con la motosega.
Dom ringraziò Harry e proseguirono nella breccia giungendo all’ingresso del garage dove c’erano delle barricate di legno uniti da alcune assi.
Marcus ordinò subito:-Fuoco con i lancer Delta.
Loro presero i lancer tenendo d’occhio ogni lato. Harry si avvicinò alle assi e attivò la motosega che tagliò le assi, che caddero a terra.
Seguendo il percorso delle macchine salirono al piano superiore dove c’erano alcune finestre con le reti e alcune macchine distrutte ma non in fiamme.
Dom disse:-Sembra quasi tranquillo quassù.
Marcus aggiunse:-Quasi.
Poi guardarono verso il lato della strada opposto all’ospedale vedendo un centauro cioè un carro armato con le ruote al posto dei cingoli e due camion minerari riadattati come trasporti pesanti chiamati derrick d’assalto o anche Rig per quello che si presumeva, sarebbe stata l’operazione:Tempesta nel Vuoto ovvero un assalto con tutte le risorse disponibili verso la fortezza delle locuste. Ovviamente bisognava sperare che il leader COG decidesse che sarebbe stata l’unica opzione.
Girarono a destra vedendo un mucchio di macerie con una macchina, tutto in fiamme.
Carmine vedendolo disse:-Wow è stata la sua granata a fare questo casino?
Harry rispose sarcastico:-Di certo non la tua.
Arrivarono in fondo al garage mentre Marcus disse:-Qui non c’è niente solo dei topi. Torniamo all’ospedale.
In effetti c’erano solo dei topi anche grossi ma nessun abietto li dentro. In fondo al garage c’era una scala che presero e scivolarono giù dal garage tornando all’ingresso del vicolo e tornarono verso l’ospedale.
Carmine indicò il cielo dicendo:-Oh quei raven vanno di corsa.
Dom rispose:-Non mi piace.
Subito dopo videro due raven che volavano verso l’ospedale.
Marcus rispose:-La vacanza è finita ragazzo. Torna al convoglio e resta là finché non ricevi una mia chiamata sul Tac/Com.
-Ma …
Lo interruppe:-È un ordine soldato!-poi più calmo disse agli altri due- Dom, Harry andiamo!
Mentre Carmine andava al convoglio Harry, Marcus e Dom corsero dentro l’ospedale entrando nella porta, sotto la tettoia con scritto EMERGENZA.

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