La via degli spiriti

di Farkas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragazzo e lo spirito ***
Capitolo 2: *** La magia del primo incontro (Duncan & Heather) ***
Capitolo 3: *** Scontro violento ***
Capitolo 4: *** La maga dai capelli rossi ***
Capitolo 5: *** Le due gilde ***
Capitolo 6: *** Indagini ***
Capitolo 7: *** Indagini (parte II) ***



Capitolo 1
*** Il ragazzo e lo spirito ***


Duncan si diresse verso l’ufficio del proprietario, per riscuotere il compenso della sua serata.
Gli piaceva suonare nei locali. Si divertiva tirava su un po’ di soldi e soprattutto a volte riusciva ad evitare LEI.
La serata era ancora lunga dopotutto e magari si sarebbe potuto godere la notte senza averla tra i piedi.
Si era quasi illuso che ci sarebbe riuscito quando udì il suono caratteristico delle sue zeppe; dopo gli undici anni da cui proseguiva la loro forzata convivenza avrebbe riconosciuto i suoi passi tra mille.
L’ingresso di una splendida ragazza asiatica con occhi e capelli neri fu perfettamente sincronizzato con il suo sospirò.
- Duncan!-chiamò lei-ti ho cercato dappertutto!Dove diavolo ti eri cacciato?-.
Dopo quella frase il punk sapeva di essere diventato come minimo l’invidia di metà del locale,poteva benissimo immaginarsi le frasi classiche che stavano girando in quel momento:-Che sventola!Come avrà fatto quel punk ad accalappiarla?- o -Certa gente ha tutte le fortune!-.
-Ero venuto qui a suonare.-
- Bhè ora hai finito. Esci e vieni con me.-
Si dati i sottintesi che poteva avere quella frase(e il fatto che la mora gli stesse accarezzando il braccio) ogni ragazzo del locale avrebbe dato qualunque cosa per essere al suo posto,così come lui avrebbe dato ogni cosa per far sì che ciò avvenisse.
-Fammi almeno prendere i soldi- si arrese alla fine.
- D’accordo,ma sbrigati.-
Dopo aver eseguito l’operazione i due uscirono dal pub.
Duncan si volto verso Heather.
Dopo tanti anni era capacissimo di vederla com’era davvero anche se si camuffava al meglio:la ragazza di fronte a lui era indubbiamente molto bella…anche con le ali da pipistrello, la coda biforcuta e i denti seghettati come quelli di uno squalo.
-Qual è il problema?-chiese il ragazzo.
-Un paio dei miei simili. Per la difficoltà basati su un…test di fine anno- rispose lei
-Cioè siamo in un mare di guai.- concluse lui.
La ragazza non rispose;preferì spiegare le ali e decollare in direzione ovest,seguita a malincuore da Duncan balzato sulla sua moto.
“Chissà- pensò il motociclista-se quei ragazzi vorrebbero essere ancora al mio posto se sapessero,che la ragazza per cui stanno sbavando è uno spirito sanguinario?”.


Angolo dell’autore
Beh eccomi qui a tentare di pubblicare (dopo molti tentennamenti)in questa sezione (dopo due flashfic) una long dark/fantasy.
Per i fan della AxH che condividessero i pensieri dei ragazzi del pub non preoccupatevi:questa storia sarà una Alether anche se il nostro ispanico dovrà aspettare un po’ prima di entrare in scena.
So che il capitolo è breve ma è solo un prologo,nel prossimo vedrete un po’ d’azione.
Ogni recensione è ben accetta,anche le critiche purchè siano costruttive e ben educate.

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Capitolo 2
*** La magia del primo incontro (Duncan & Heather) ***


La magia del primo incontro (Duncan & Heather)

Come capitava spesso prima di uno scontro, Duncan ripensò a quando la sua vita era cambiata per sempre.
A quando aveva conosciuto Heather.


11 Anni prima

Erano quasi le nove di sera,e Duncan un bimbo di sette anni stava giocando tranquillamente, quando ebbe uno strano presentimento, come di un pericolo incombente che SAPEVA provenire dall’esterno.
Si affacciò alla finestra e allora lo vide.
Un uomo alto con indosso un soprabito nero, in mezzo alla strada ricambiava il suo sguardo; da lì non poteva di certo vederlo eppure… eppure il bimbo provò un terrore indescrivibile, al solo guardarlo.
Si tolse subito da vicino alla finestra e si rincantucciò sotto le coperte.
-Vai,via-ripeteva fra sè e sé-ti prego vai via. Che QUALCUNO, venga a e lo mandi  via.-
Dopo che il bambino ebbe pronunciato, l’ ultima frase avvertì una sensazione stranissima: il suo sangue sembrava ribollire di una misteriosa energia che, implorava di essere liberata, o l’avrebbe consumato…
Di colpo si spensero tutte le luci e sulla casa calò un gelo innaturale: un roteante pentagono rosso apparve all’improvviso e Duncan, udì un rumore simile a quello di qualcosa che esce dall’acqua.
Nel buio il ragazzino credette di vedere una mano che si protendeva verso di lui…
Di colpo tornò la luce e sua madre entrò di corsa nella sua stanza: -Tutto,bene piccolo? - mormorò abbracciandolo – ti sei spaventato quando è mancata la luce?-
-No- mormorò suo figlio. Per un attimo, si chiese se dovesse raccontarle quanto era successo ma alla fine decise di no .
Heather rimase incredula ad osservare la scena: fino a poco fa era nel mondo degli spiriti, quando aveva sentito come dei fili,avvolgerla e trascinarla verso l’alto.
Era rimasta interdetta. Qualcuno la stava…evocando?
Erano passati secoli dall’ultima volta e per un buon motivo: una creatura potente come lei, era difficilissima da controllare e non era raro che si ribellasse al proprio evocatore, magari anche uccidendolo.
Sorrise: anche stavolta non si sarebbe fatta usare; “Scusa tanto tesoro – pensò rivolgendosi nel pensiero a suo marito- me ne vado in gita senza di te”.
Come al solito attraversare il portale fu una strana sensazione: come tuffarsi in un lago e affondare in un’altra realtà.
Tuttavia una volta arrivata nel mondo umano, trovò una grossa sorpresa ad attenderla: uno spirito riconosce per istinto chi l’ha evocato, e lei sentiva che colui che l’aveva trascinata in quel mondo era il bambino che in quel momento stava venendo abbracciato da sua madre (ai cui occhi lei era invisibile).
Incredibile!Era stato quel moccioso, ovviamente privo di qualsiasi addestramento a evocarla?!
Doveva avere dei poteri semplicemente immensi!
“Meglio così “ si disse l’asiatica; evidentemente il marmocchio era alla sua prima esperienza con la magia e quindi avrebbe creduto ciecamente, a tutto ciò che lei gli avesse detto.
Dovette trattenersi per non scoppiare a ridere; una volta tanto sarebbe stato lo spirito a usare l’evocatore e non viceversa!
Tuttavia sentì di colpo le ginocchia che le cedevano. Strano…
Poco dopo Duncan andò a letto; fu quello il momento scelto da Heather per palesarsi, dopo aver lanciato un incantesimo che impedisse a chiunque altro di sentire ciò che si sarebbero detti.
-Ciao!- fece in tono fintamente amichevole riaccendendo la luce.
Ovviamente il bambino fu sorpreso di ritrovarsi quella ragazza in camera… e anche del fatto che la sua visitatrice avesse le ali e le code!
-E tu chi sei? Che ci fai qui?-domandò sorpreso.
-Sono qui per te- rispose lei punzecchiandolo con una delle code- dovresti saperlo; sei stato tu a chiamarmi.-
Duncan ripensò alla sua disperata invocazione di poco prima.
-Ah… già. Ehi stai male?- quell’ ultima frase fu dovuta al fatto che Heather era caduta a bocconi sul pavimento, in preda a un attacco di tosse.
-Ma che diamine?-si interrogò la mora.
Che le stava succedendo? Aveva praticato solo un paio di incantesimi neppure troppo complicati! Eppure si sentiva, come se avesse affrontato un intero branco di Lindworm* i terribili draghi acquatici.
Di colpo capì! La sua evocazione non era riuscita del tutto! Il moccioso, aveva di certo il potere di richiamarla nel suo mondo ma, non avendo usato probabilmente nessuna formula aveva fatto si che buona parte del suo potere la abbandonasse!
Gemette. Era proprio in un bel guaio.
Intanto Duncan le si era avvicinato:-Vuoi dica alla mamma di chiamare un dottore?-
-No- grugnì la ragazza rimettendosi in piedi- stai fermo. Hai già fatto anche troppo moccioso.-
-Mi chiamo Duncan!- sbottò lui in risposta.
-Va bene Duncan!- rispose lei- siediti e ascoltami. Vuoi sapere che sta succedendo vero?-
Lui annuì:- Altroché! -
-Bene, allora per fartela semplice: tu sei un mago.-
Il piccolo rimase ammutolito:-Io…io un mago?E tu.. tu… sei una strega?-
La ragazza scosse il capo:-No sono uno spirito, non un fantasma- esclamò anticipando la prossima domanda del suo piccolo interlocutore- sono una creatura che viene da un altro mondo, che tu hai richiamato in questo, ho anch’io dei poteri magici ma li ho persi venendo qui… per causa tua! Chiaro?-
Duncan annuì di nuovo avendo capito più o meno le parole della cinese.
-Bene- concluse lei – allora ascoltami; io posso insegnarti a usare i tuoi poteri se tu in cambio prometti di aiutarmi a recuperare i miei. Allora accetti?-
Duncan ci pensò su un paio di secondi, prima di rispondere:-Si, accetto.-
Era iniziata così una convivenza che bene o male, si sarebbe prolungata per parecchi anni.

Presente

Duncan si riscosse dalle memorie, e seguì la sua “maestra”, fino a uno stretto vicolo dove vide il motivo che l’aveva portata a cercarlo:uno dei due spiriti aveva un aspetto umano come Heather, e se Duncan non avesse visto come era fatta davvero, di certo l’avrebbe invitata ad uscire: in apparenza era una bella ragazza ispanica, con i capelli castani di media lunghezza, e delle lentiggini sul volto; in realtà aveva la pelle ricoperta di squame rossastre, una coda uncinata, dove avrebbero dovuto esserci i piedi aveva due zoccoli da capra, e per finire dai capelli sbucavano due corna verdastre, con strisce blu notte**.
L’altra creatura non aveva un aspetto umano: sembrava una grossa lucertola marrone,con occhi da mosca e artigli simili a quelli di un leone.
Duncan deglutì: Heather aveva ragione:non sarebbe stata una passeggiata liberarsi di quei due.
-Guarda un po’ chi si rivede…ciao Heather - spezzò il silenzio la castana
- Courtney - sibilò l’asiatica in risposta- che ci fai qui?-
-Oh potrei dirtelo… ma perché dovrei? Fra due minuti sarai morta stecchita. Quello è il tuo cucciolotto umano? Carino ma potevi trovarti di meglio -.
Duncan era prontissimo a risponderle per le rime, ma la sua compagna lo anticipò:- Duncan di lei mi occupo io, abbiamo un vecchio conto in sospeso. Tu pensa al lucertolone e non farti ammazzare! Chiaro?- detto questo lo spirito, si avvolse le mani di elettricità e balzò sulla castana, togliendo al punk ogni possibilità di replicare.
Courtney presa alla sprovvista non riuscì a deviare il colpo e venne trascinata via dall’assalto della mora.
Come rispondendo a un ordine silenzioso, il mostro si gettò su Duncan che riuscì a schivarlo, appena in tempo.
Non si preannunciava un combattimento facile, per niente…

*I Lindworm sono draghi della mitologia nord-europea, simili in genere a ibridi tra i draghi e i serpenti, spesso vengono confusi con i Leviatani (draghi acquatici) ho scelto questo nome perché suonava più esotico.
**Ogni riferimento al  tredicesimo episodio della terza stagione è puramente voluto!


Angolo dell’autore

Bè eccomi qui con il secondo capitolo della mia prima long in questa sezione.
Inizialmente volevo mettere il combattimento in questo capitolo, e il flashback nel prossimo ma poi mi sono detto che sarebbe stato meglio spiegare, prima la natura del rapporto di Duncan e Heather (e spiegare un po’ di altre cose, anche se indirettamente).
E come vedete ho inserito anche Courtney… e il marito a cui pensa Heather, non ci vuole molto a immaginare chi è no?
Comunque questo capitolo sarà l’ultimo per un po’ dato che a fine settimana dovrei partire (finalmente!) per le vacanze e quindi forse non aggiornerò neppure la mia long su Percy Jackson (scusate mi faccio un pò di pubblicità!) e non potrò recensire le storie da me seguite (lo farò di certo al mio ritorno).
E ora passiamo ai ringraziamenti: un enorme grazie a kirlia, Immatura, gwinny, e Alecucciolo97 che hanno recensito il precedente capitolo (sono tutte vecchie conoscenze e sono felice che abbiano un buon ricordo delle mie storie, e che paiano interessati a questa).
A kirlia e IMmatura va poi un ulteriore ringraziamento per aver messo questa fic nelle seguite.
Grazie anche a tutti voi che leggete la storia e basta, ma una vostra recensione mi farebbe molto piacere:accetto ogni tipo di critica purchè costruttiva e ben educata.
Farkas.

Incolla qui il testo.

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Capitolo 3
*** Scontro violento ***


La via degli spiriti.



                                                                 CAPITOLO 3
                                                                
                                                                 SCONTRO VIOLENTO





Duncan si mise in guardia pronto a qualsiasi mossa avesse in mente il suo mostruoso avversario.
Non che credesse che Heather si fosse presa il compito più facile; ricordava benissimo una delle sue “lezioni”di tanti anni fa.
“Ricordatelo sempre- l’aveva ammonito- non è una regola fissa ma in genere più uno spirito è mostruoso, meno è forte. Certo anche fra i Bestiali ci sono esseri temibili come i Lindworm*, gli Anfitteri** e molti altri ancora. Ma è dagli umanoidi che ti devi guardare maggiormente: non solo perché hanno grandi poteri magici, ma perché posseggono una mente evoluta, sono perciò capaci di pensare, pianificare e di usare al meglio la loro potenza. Anche per le evocazioni gli Umanoidi come me sono più difficili da controllare. Ciononostante i Bestiali, non vanno sottovalutati.”
Duncan scoccò un’occhiata al suo avversario: a occhio e croce, doveva essere un Bestiale di livello medio.
In quel momento il mostro decise che era arrivato il momento di passare all’azione: alzò il capo e ruggì prima di acquattarsi e lanciarsi sul suo nemico snudando gli artigli e le zanne, in una visione di terribile potenza animale… prima di sbattere contro una superfice trasparente e atterrare ben poco elegantemente sulla strada.
Duncan ridacchiò piano, ricordando un altro degli insegnamenti di Heather: “Spesso i Bestiali effettuano dei preliminari al combattimento vero e proprio. Ruggiscono, ululano, si battono i pugni sul petto… cose così insomma. Tu approfittane per fare la tua mossa e coglierli di sorpresa. Un nemico colto di sorpresa è un nemico già sconfitto a metà.”
Certo in quel caso i preliminari erano stati parecchio veloci e lui non aveva avuto il tempo di fare granchè . Era comunque riuscito a richiamare a sé il suo potere, e a mormorare - Riskols - in modo da evocare una barriera protettiva che mandasse a monte i piani del suo assalitore.
Era arrivato il momento di passare al contrattacco; tirò fuori il suo coltellino e pronunciò un’altra formula.
In un attimo la lama si allungò, fino a raggiungere i trenta centimetri. Senza aspettare il punk infilò la sua spada improvvisata nell’occhio sinistro del rettile.
Colpo che per quanto non fatale ebbe un certo effetto.
Il Bestiale emise un suono orribile a metà tra un ruggito e un sibilio, ma un attimo dopo era di nuovo in  piedi.
Si lanciò di nuovo verso Duncan e stavolta il punk non ebbe il tempo di fare alcunché e ricevette una tremenda artigliata sul petto.
Riuscì comunque a rialzarsi e a urlare: - Kenarak!-.
Dalle sue mani scaturirono delle lingue di fuoco che avilupparono il corpo del mostro imprigionandolo in bozzolo di fiamme.
Tuttavia quando il fuoco si estinse il Bestiale si mostrò ancora in piedi e pronto a lottare ancora.
Ruggendo si lanciò contro Duncan che riuscì apparentemente a schivarlo… solo per essere imprigionato dalla coda del suo avversario!
Ruggendo di gioia il mostro fece ruotare la coda per poi, sbattere il suo prigioniero contro il muro più vicino.
Un volta, due volte, tre volte… finche non sarebbe morto!
Ma Duncan era un osso duro! Nonostante la situazione sfavorevole aveva già pronto un nuovo incantesimo :- Afek!-
Quella semplice parola portò a termine lo scontro: un lampo di luce verde esplose dal nulla, centrando in pieno il mostro che dopo aver emesso nuovamente il suo terribile verso, piombò a terra ansimante lasciando libero Duncan.
Quest’ultimo non si adagiò sugli allori: alzò la spada e colpi ripetutamente il collo del mostro, fino a decapitarlo.
Compiuta l’operazione il giovane mago, si lasciò andare a un sospiro di sollievo.
Non era stato uno scontro semplicissimo, anzi ma lui ed Heather ne avevano avuti di peggiori…
Giusto Heahter! Anche lei stava combattendo e forse aveva bisogno di aiuto!
Duncan balzò in piedi e corse nella direzione in cui si erano allontanate le due contendenti.

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Dopo che l’assalto di Heather l’aveva trascinata via , Courtney era riuscita a imporsi sulla sua avversaria grazie a una combinazione di colpi di coda e calci e adesso la stava incalzando, lanciando fiammate dalle mani per cercare di metterla all’angolo; Heahter dal canto suo si difendeva, lanciando fulmini anche se la maggior parte sembravano mancare il bersaglio.
Courtney si lecco le labbra, pregustando la vittoria: un tempo quella era stata una sua grande rivale, di cui temeva i poteri …ma era evidente che il lungo soggiorno nel mondo umano, l’aveva indebolita.
Ora era solo un insetto, un insetto che poteva finalmente schiacciare!
-Come ti sei ridotta- mormorò- come sarà deluso il povero Alejandro, quando glielo racconterò. Ma potrà sempre trovare una consorte più adeguata tipo… me!-
Heahter sentito questo, mise ancora più energia nelle saette che lanciava, anche se molte non raggiungevano la sua nemica.
Quest’ultima sempre più esaltata era ormai certa, di avere la vittoria in pugno e quando Heather smise di attaccare le domandò in tono beffardo: - Ultime parole?-
La bocca della mora si aprì in un orribile ghigno, quando rispose nello stesso tono: - Ionizzare il metallo è un’idea del mio “cucciolotto umano” come lo chiami tu.-
Courtney si voltò allarmata ma ormai era troppo tardi: un autentica valanga di automobili, moto, tombini, e centinaia di altri oggetti metallici, volava dritta verso di lei.
Sparando fiammate riuscì a deviarne alcuni… ma venne comunque travolta e imprigionata sotto più di quattrocento chili di ferro, mentre Heather rideva di lei.
Che sciocca che era stata! L’unica ragione perché era riuscita a imporsi sull’asiatica all’inizio del combattimento, era che lei aveva usato lo stesso incantesimo della notte in cui aveva conosciuto Duncan per impedire a chiunque, di sentire ciò che lei non voleva (in questo caso il rumore del ferro in movimento); infine aveva finto di sbagliare mira, mentre i veri bersagli delle sue scariche elettriche erano gli oggetti metallici, nelle vicinanze che venivano così caricati in modo da ottenere lo splendido effetto valanga con cui, contava di sistemare Courtney.
Ma l’ispanica non era ancora sconfitta: una grande esplosione, squarciò l’aria e riemerse dalle macerie.
Era tutta spettinata, piena di ferite e aveva perso molte squame ma non si voleva arrendere.
Le due avversarie, si lanciarono l’una contro l’altra in un corpo a corpo furioso, ma stavolta era Heater a essere in vantaggio…-Kenarak!-
Courtney strillò quando una fiammata la colpi alle spalle, facendola cadere in completa balia della mora.
Duncan appena arrivato, non aveva certo perso tempo a gettarsi nella mischia.
Heahter lo salutò con un cenno del capo, mentre intrappolava l’altro spirito nelle sue code: - Allora- mormorò- ora ce lo dici che ci fai qui? O devo… convincerti io?-
Per tutta risposta Courtney sogghignò:- Lo scoprirete da soli, fra tre settimane.- detto questo, ci fu  da un lampo di luce viola e la ragazza sparì.
-Un incantesimo di dislocazione!- boccheggiò Heather - come poteva avere abbastanza energia da compiere una magia del genere dopo un combattimento così duro?-
-La domanda è un’altra- mormorò Duncan - che succederà tra tre settimane?
-E io che ne so?- borbottò la mora.- A proposito perché ci hai messo tanto ad arrivare? Era così impegnativo, quel lucertolone?-
-Abbastanza. Ma un sacco di tempo, l’ho perso ad aspettare, che passasse tutto quel metallo.
Ora leviamoci di qui prima che qualcuno, veda tutto questo disastro.-
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Contemporaneamente a molte miglia di distanza una pallida ragazza bionda, che meditava ad occhi chiusi mormorò in tono terrorizzato:-La sento. Sento una grande oscurità che si avvicina!-


*vedi prima nota del precedente capitolo.
** L'anfittero è un drago-serpente alato , a volte confuso con lo iaculo. Ha il corpo e la coda ricoperti di piume.













ANGOLO DELL’AUTORE


Ehilà! Eccomi qui con il terzo capitolo!
Lo so, arriva in grande ritardo ma dopo le vacanze ho avuto molto da fare.
Spero che il vostro rientro a scuola, sia andato bene (vi assicuro che passare dal liceo all’università è traumatico).
Vabbè non credo vi interessino i miei problemi personali, quindi passiamo a ciò che riguarda la storia.
Spero che i combattimenti siano venuti bene, ho cercato di non farli troppo prolissi per paura che risultassero noiosi se in futuro li vorreste più lunghi, ditemelo nelle recensioni.
Le formule magiche vi piacciono? Le ho inventate io.
Passiamo ora ai ringraziamenti.
Grazie a coloro, che hanno recensito lo scorso capitolo e che hanno messo la storia tra le seguite vale a dire: Immatura, kirlia e gwinny.
Siete fantastiche ragazze!
Grazie anche a Jack_Skeletron_4ever che ha messo la mia fic fra le preferite, ne sono davvero onorato.
Grazie anche avoi che leggete questa righe e basta, ma vi assicuro che qualsiasi  recensione, mi farebbe molto piacere.
Accetto anche critiche purchè costruttive e ben educate.
A presto.
Farkas.

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Capitolo 4
*** La maga dai capelli rossi ***


LA VIA DEGLI SPIRITI
CAPITOLO 4
                                La maga dai capelli rossi
Zoey si alzò dal letto sbadigliando: era il momento di iniziare una nuova giornata.
Giornate che si susseguivano più o meno uguali da quasi cinque anni, lo stesso tempo da cui occupava quella camera.
La ragazza fece scorrere lo sguardo sul suo amato alloggio piccolo ma confortevole: era una graziosa stanzetta dalle pareti color del cielo, in cui facevano sfoggia di sè un armadio, un letto in mogano e una cassapanca squadrata ornata da fregi che rappresentavano animali mitologici.
C’era inoltre una piccola scrivania su cui erano poggiati pochi libri.
Una porta bianca dava su un bagno privato completo di vasca.
A un osservatore ordinario sarebbe potuto sembrare un ambiente, eccessivamente spartano, adatto magari a una camera d’albergo, ma non certo a un luogo dove si potesse vivere per anni.
Eppure la mancanza di lusso e la totale assenza di tecnologia avevano una loro ragione di essere; ma ne riparleremo in un’altra occasione: ora dobbiamo seguire Zoey che dopo essersi lavata e vestita uscì dalla sua stanza, diretta al refettorio.
Quest’ultimo era di certo assai più imponente della stanzetta di Zoey: era una sala lunga quasi dodici metri, dove le pareti di pietra erano di un gioioso giallo sole, e i molti tavoli della stanza erano illuminati, dalla luce multicolore proveniente dai rosoni di cui erano disseminate le pareti.
Su una trentina di tavoli di legno coperti da tovaglie bianchissime, si trovavano tutte le pietanze più adatte alla prima colazione, pietanze a cui molti individui di ogni sesso e età stavano già facendo onore.
Zoey girò lo sguardo alla ricerca di alcuni volti familiari … finche una voce femminile non gridò: - Siamo qui Zoey!-
A parlare era stata una ragazza non molto alta e dalla carnagione pallida, dai lunghi capelli biondo chiaro e con gli occhi verdi acqua, seduta affianco a un ragazzo  dal fisico robusto, con i capelli neri tagliati in stile miltare, stile a cui si rifaceva anche il suo abbigliamento.
Sorridendo Zoey li raggiunse, per poi sedersi davanti a loro.
-Ciao Samey, buongiorno Brick! Dormito bene?-
Dopo la conferma dei due sopracitati, i tre si misero a chiacchierare del più e del meno, finchè l’ultima arrivata non domandò : -Ma dove sono Jasmine e Shawn?-
-Non li abbiamo ancora visti- rispose la bionda- strano, perché in genere sono mattinieri quanto te Brick, ma forse … -
-Eccoci!-
L’interruzione arrivò da una ragazza di colore incredibilmente alta e snella con,occhi grandi e scuri che portava i capelli neri legati in una coda di cavallo.
Con lei arrivò anche un ragazzo di media statura, con capelli lunghi e spettinati di colore castano chiaro, gli occhi neri e un po' di barbetta.
Appena seduti i due  si servirono di un’abbondante dose di bacon e uova fritte prima di fornire spiegazioni per  il loro ritardo: -Torniamo adesso da una lezione di Sonno-sogno precognitivo con la professoressa Tsao-zong -spiegò infine Shawn.
-Forte magari la prossima volta verrò anch’io- commento Zoey.- E ditemi c’era anche Dawn con voi? Anche lei finora non si è vista…-
-No –rispose Jasmine- forse è ancora a letto…- un momento dopo un allegro suono di  campane venne udito in tutta la scuola.
-Se è così- commentò allegro il soldato – ora si sarà svegliata di certo. Dai andiamo Zoey abbiamo lezione di Abiurazione, con il professor Gèrer e lui tiene molto alla puntualità.
Salutati i due amici la rossa e il moro si diressero verso la palestra, una grande stanza quadrata il cui pavimento laccato di rosso, era cosparso di attrezzi ginnici, mentre alle pareti erano appese diversi tipi di armi medioevali .
 
Una volta entrati notarono che in effetti Dawn era già arrivata ed era intenta a confabulare con il professore, i due però si zittirono immediatamente al loro ingresso.
-Bonjour – li salutò il professore quando tutti gli alunni furono arrivati.- Benvenuti al corso di Abiurazione o se preferite di magia difensiva. Qui si studierete i modi di difendervi dai pericoli con la magia.-
Zoey sorrise: il professore ci teneva a fare quella piccola introduzione ogni tanto in cui spiegava nel dettaglio, le caratteristiche della sua materia che costava sempre dieci minuti buoni.
Era fatto così il professor Jean Pascal Gèrer: gli piaceva un po’ di preambolo prima di passare all’azione. Era un uomo sui trent’anni alto e magro, con capelli neri tagliati molto corti e gentili occhi grigi. Nonostante indossasse una semplice tuta da ginnastica la sua eleganza era innegabile.
Zoey approfittò del discorso per avvicinarsi a Dawn e chiederle perché non fosse venuta a colazione, ma la pallida biondina si limitò a rispondere: -Non so se posso parlartene -. Bella Gioia non potè insistere perché Gèrer smise di parlare e li divise in coppie  per svolgere il seguente esercizio: a turno un compagno attaccava con la magia e l’altro sempre facendo ricorso ad essa doveva difendersi, poi i ruoli si invertivano. Il professor Gèrer si muoveva per la palestra, dando consigli o attaccando a sorpresa gli alunni per vedere come si difendevano.
Zoey fu messa in coppia con la robusta Leshawna, Brick con il sarcastico Noha, e Dawn con Leonard .
Le prove andavano abbastanza bene finchè non si udì gridare: - Riskols!- e un fragore tremendo si impadronì della palestra. Il professore aveva scelto come bersaglio Brick, sparandogli contro un fulmine e questi si era difeso giusto in tempo.
-Bravo- lo lodò l’insegnante- ottima prontezza di riflessi Mc Arthur, ma invece del Riskols avresti dovuto evocare una magia protettiva più adatta all’elettricità. Devi diventare veloce, anche con le formule più complesse.-
Un’ora dopo si passò a semplici esercizi ginnici perché come amava ripetere il prof: - Il fisico è importante quanto la magia e una buona preparazione atletica, può salvarvi la vita quanto il più complicato incantesimo protettivo-; poi gli alievi furono liberi di andarsene.
Zoey cercò di nuovo di parlare con l’amica, ma lei era sparita, perciò non ebbe altro da fare che raggiungere Samey davanti all’aula di Evocazione (che all’interno era uguale a una comunissima aula scolastica).
Zoey odiava quella materia: era difficile, complicata e onestamente la spaventava l’idea di richiamare nel suo mondo chissà quali orribili creature, provenienti da un universo parallelo.
La donna che la insegnava poi, la professoressa Anja Schwer era tremenda: sui quarant’anni bionda e con gli occhi azzurri era come il collega che abbiamo già incontrato alta ed elegante, ma le similitudini tra i due finivano qui: il professore francese aveva sempre una parola di lode per tutti, cercava di mantenere alto il morale dei suoi alunni in tutti i modi, ed era un uomo fine e garbato perfino nei rimproveri; la professoressa di Evocazione era di tutt’altra pasta non cercava mai di addolcire la pillola, diceva solo ciò che pensava senza minimamente curarsi dei sentimenti dell’interlocutore.
Oltre a ciò si faceva un punto d’onore di sommergere i suoi studenti di lavoro e di esigere da essi solo il meglio .
Appena entrata Anja pretese subito di vedere la ricerca sugli Alicanti* che aveva assegnato la settimana precedente, dopo averle corrette iniziò a spiegare un nuovo argomento.
-Quest’oggi- esordì la tedesca- vi parlerò delle Evocazioni Paritarie. Sono forse la forma di evocazione più difficile, e spesso per realizzarle occorrono anni di studio** .
La loro particolarità è che regolano il potere dell’essere evocato, su quello dell’evocatore: è poco utile in battaglia, ma dato che l’essere evocato riacquista poco a poco i suoi poteri è incredibilmente utile per evocazioni a lungo temine.
Più è forte, lo spirito evocato più forte diventa l’evocatore col tempo e se il suo potere cresce in maniera autonoma altrettanto farà il potere dello spirito. Tuttavia … - .
La donna non potè concludere la sua spiegazione perché entrò di colpo nell’aula una ragazza piuttosto corpulenta dagli occhi azzuri, con i capelli castani tenuti legati da un fiocco rosso.
-Scusi professoressa- mormorò- ma il professor Martoni vorrebbe vedere Zoey Wilson.-
Pur avendo Stacy Peters la meritata fama di contaballe, la professoressa Schwer non credeva mentisse su una convocazione del preside, ragion per cui congedò Zoey con un rigido cenno del capo e attese che fosse uscita prima di riprendere la spiegazione.
Zoey seguì Stacy per un lungo corridoio, finchè le due ragazze non raggiunsero una scala a chiocciola che conduceva a una grossa torre a base circolare.
-Quanto le odio le scale- mugugnò la castana- è vero che le ha inventate il mio avo Gerold Highster, ma ecco non sono proprio…-
Zoey smise di ascoltare gli improbabili annedoti di Stacy dopo le prime dieci parole.
Dio com’era snervante quella ragazza! Essendo particolarmente paziente, la rossa tollerava abbastanza bene Stacy, ma molti altri per il suo vizio di parlare a raffica e soprattutto di infilare spesso in quel torrente di parole balle stratosferiche, la evitavano come la peste pertanto la ragazza non aveva molti amici.
Questo dispiaceva a Zoey: le persone sole le ricordavano troppo lei stessa, prima di essere trovata dalla Gilda di Cohen …
Le riflessioni della maga dai capelli rossi vennero interrotte dalla sua accompagnatrice che dichiarò che erano arrivate, subito prima di cominciare a parlare di un suo avo che aveva a suo dire inventato le porte.
Zoey sfuggì appena in tempo a quella tortura bussando alla porta del preside e ricevuto il permesso, entrò senza esitare.
---------------------
A molti chilometri di distanza una ragazza molto abbronzata, dai lunghi e cotonati capelli neri, aveva appena ricevuto una comunicazione assai simile e tremava di fronte a una minacciosa porta nera, chiedendosi cosa potesse volere da lei Carl Dellis Grande Sapiente della Gilda di Antarax.
 
  • Uccelli della mitologia cilena che si nutrono di metallo-
  • Tipo di evocazione che ha fatto Duncan per chiamare Heather
 

Angolo dell’autore

Lo so sono imperdonabile! Due mesi dall’ultimo aggiornamento! Purtroppo ho avuto molti problemi: non ultimi una mia malattia e l’addio ahimè definitivo al mio vecchio computer.
Ecco a voi il quarto capitolo! Non succede molto e in effetti ha più che altro la funzione di presentare altri personaggi e di dare qualche altra spiegazione sulla magia, serve a fare un po’ di contrasto col precedente basato più che altro sul combattimento. A proposito ho cercato di dare un ‘impressione della vita quotidiana alla scuola di magia di Zoey prima di narrare la storia delle due Gilde nel prossimo capitolo.
Quanto a Duncan ed Heather li rivedremo fra un pò
Indovinato chi è la ragazza abbronzata?Nel prossimo capitolo avremo un’occhiata alla sua giornata prima della convocazione.
E ora i ringraziamenti: grazie a Immatura e gwinny che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie a kirlia e di nuovo a Immatura e gwinny che hanno messo la storia tra le seguite.
Grazie a Jack_Skeletron_4ever che ha messo la mia fic fra le preferite, mi fa davvero piacere.
Grazie anche a chi legge e basta ma sappiate che ogni tipo di recensione mi fa molto piacere; accetto anche critiche purchè costruttive.
Farkas

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Capitolo 5
*** Le due gilde ***


LA VIA DEGLI SPIRITI
CAPITOLO 5
LE DUE GILDE                    
L’ufficio era semplice : un tappeto sul pavimento e un quadro raffigurante il Colosseo alla parete erano gli unici ornamenti .
Perfino la scrivania e la libreria, non erano più grandi di quelli che si trovavano nelle camere dei tirocinanti .
Zoey fissò un po’ intimorita il professor Giulio Martoni Capo supremo della gilda di Cohen (anche se lui preferiva essere chiamato “preside” dai tirocinanti).
Che poteva volere da lei? Non aveva mai fatto nulla contrario ai regolamenti ne era certa.
Forse i suoi ultimi compiti in classe di Evocazione, erano andati così male?     
-Siediti cara- esordi l’italiano, un uomo sulla cinquantina piuttosto alto e snello con capelli neri e occhi azzurri- ti devo parlare.-
-Mi dica- mormorò Zoey.
- Bè è semplice: vorrei affidarti una missione.-
La rossa rimase senza fiato. Una missione a lei?! A lei una semplice tirocinante! Si sarebbe aspettata di tutto tranne questo.
Lo sbalordimento della giovane maga dovette trasparire dal suo volto, dato che l’europeo esclamò:- Non essere così sorpresa! I tuoi risultati sono ottimi, sei l’alieva più talentuosa che abbiamo da Mo … da molto tempo. Tuttavia se non te la senti di accettare, troverò qualcun altro.-
La ragazza si affrettò a scuotere il capo:- Non ho detto che non voglio partire- chiarì- prima di decidere però, vorrei sapere qualcosa sul mio incarico.-
-Bè stamattina è venuta da me Dawn Word … una tua amica se non erro- dopo che l’alunna ebbe annuito l’uomo proseguì.- Allora forse saprai che è un’ottima sensitiva. Ieri sera ha percepito una grande energia magica ad Ottawa, forse di matrice oscura e noi vorremmo mandarti ad indagare, se te la sentì.-
Zoey ci riflettè per qualche istante: la cosa non sembrava poi molto pericolosa, ed era una vita che non andava nel mondo normale …
-Accetto- dichiarò col tono più sicuro che le riuscì.
-Ottimo- esclamò soddisfatto il preside- allora devo svelarti un grande segreto immagino. Dovrai giurarmi di non rivelare nulla a nessuno, di quello che ti dirò d’ora in poi. Se vuoi sei ancora in tempo a rifiutare.-
Per un attimo Zoey fu quasi tentata di farlo, ma non voleva fare la figura della vigliacca davanti alla massima autorità della Gilda:- Non tornerò indietro-.
-Proprio quello che speravo- fece fiero Martoni- allora dovrai sapere che non siamo soli. C’è un’altra Gilda.-
Quelle parole scioccarono Bella Gioia che mormorò interdetta:- Un- un’altra Gilda di maghi? Ma … -
-Per prevenire le tue domande, solo gli operativi lo sanno. Si chiama Gilda di Antarax dal nome del suo fondatore. Sai quando si è formata la Gilda di Cohen?-
Chiedendosi se dovesse considerarsi sotto esame la rossa rispose:- Qualcosa come seimila anni fa, ma si ignora la data precisa. La nostra Gilda, venne fondata per proteggere gli equilibri magici, le persone dotate di poteri e annientare gli spiriti malvagi.-
-Corretto. Ma sfortunatamente cinque secoli dopo la nascita della Gilda, si formò un gruppo di dissidenti capeggiati dallo stregone Antarax: lui e i suoi accoliti ritenevano che la Gilda dovesse cercare di controllare anche il mondo normale. Le sue intenzioni, potevano anche essere buone all’inizio: inviò molti maghi alle corti dei re dell’epoca, sotto copertura perché cercassero di migliorare le condizioni di quei regni. Per alcuni anni, le cose procedettero bene finche Antarax non usò la magia per uccidere un re che mostrava aperta ostilità verso i suoi confinanti. Naturalmente, la Gilda non poteva ammettere una cosa del genere e Antarax venne processato per omicidio e abuso di magia. Al processo dichiarò di ave agito “per il bene superiore” e con gran sorpresa del Capo Gilda dell’epoca, moltissimi si schierarono con lui.-
-Come?-fece sbalordita la maga dai capelli rossi.
-Già- fece amaro Martoni – la discussione proseguì per settimane. Antarax e i suoi ritenevano che fosse più che giusto, anzi che fosse doveroso usare la magia per cercare di dirigere la Storia, mentre gli altri membri della gilda sostenevano che fosse inammissibile uccidere qualcuno, per quello che avrebbe potuto fare e che se un mago desiderasse partecipare alla vita politica, dovesse farlo senza ricorrere alle sue abilità. Alla fine i dissidenti lasciarono in massa la nostra sede e dissero che da quel momento in poi, avrebbero gestito autonomamente la loro magia e le loro vite .-
-E noi?-
-In un primo momento accettammo lo scisma. Noi vivevamo secondo le nostre convinzioni e i sapienti (così si chiamano fra loro i membri del’altra gilda), secondo le loro. Ma poi … -
-Commisero altri omicidi?-
-Magari si fossero limitati a quello- sospirò tristemente l’italiano- cominciarono a non fermarsi davanti a nulla, per raggiungere i loro obiettivi. Si misero ad evocare gli spiriti più crudeli e potenti, a creare formule proibite con effetti devastanti e così via, giustificando tutto ciò dicendo che lo facevano “per il bene superiore”. La Gilda di Cohen, comprese di dover intervenire e scendemmo in guerra. In moltissimi conflitti della storia, da una parte c’eravamo noi, dall’altra loro. Ti ho raccontato questo perché può darsi che tu ti imbatta in qualcuno di loro nella tua missione. Non temere- aggiunse vedendo l’espressione della ragazza- ormai gli scontri mortali sono divenuti più rari e poi tu devi solo indagare.-
-D’accordo allora. Indagherò-.
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Il quartier generale di una gilda dove si studia anche la magia nera uno tende a immaginarselo come un castello altissimo, situato in un luogo inaccessibile, freddo e buio, con la sola illuminazione di candele, magari pieno di teschi e roba del genere.
Ebbene la sede della Gilda di Antarax non aveva nulla di tutto ciò: era un grattacielo modernissimo, che si trovava nel centro di Toronto pieno di luce, di calore e di lusso.
Ufficialmente era solo la sede di un’azienda automobilistica ma se una persona normale, avesse messo piede dove non doveva gli sarebbero subito venuti in mente certi impegni importantissimi, che non poteva rimandare e se ne sarebbe andata.
L’unica cosa che forse si avvicinava all’immaginario collettivo, era l’esistenza dei sotterranei, che tuttavia erano pulitissimi.
Proprio nei sotterranei erano le stanze degli adepti, che come i loro “colleghi” coheniani si apprestavano ad iniziare la nuova giornata.
In una di queste, aveva appena finito di spazzolarsi (e spruzzarsi con una dose di lacca sufficiente a venti persone) i capelli, Anne Maria Pellini.
Finita l’operazione gettò un ultimo sguardo alla stanza, come ad assicurarsi che lui davvero non ci fosse ed uscì.
Magari al suo ritorno l’avrebbe trovato a guardare la TV, si disse. O ad ascoltare col computer la musica da discoteca che entrambi amavano tanto. O magari a godersi un bagno nella vasca a idromassaggio.
Di certo era l’ultima ipotesi, quella in cui gli avrebbe fatto più volentieri compagnia.
Arrivata in mensa (identica a quella di una qualsiasi azienda) la ragazza fece per dirigersi a un tavolo, ma non appena vide che fra i suoi occupanti c’erano Topher Kinnon e soprattutto, Amy McAuley cambiò immediatamente direzione.
Quei due erano insopportabili, meglio che fossero solo Scarlet e Max a godersi la loro bella compagnia!
Lightning e Geoff, erano certamente meglio come compagni di colazione e dopo le solite chiacchiere, arrivò il momento delle lezioni che si tenevano al primo piano.
Mentre ascoltava svogliatamente, la lezione di informatica (uno dei punti saldi del credo della gilda, era che bisognasse connettere il più possibile scienza e magia) di colpo entrò nell’aula una ragazza nerboruta (Eva Chantrey) annunciando che il Grande Sapiente Dellis desiderava, conferire con Anne Maria.
Dalla noia l’italo-americana passò al terrore più assoluto.
Che poteva volere da lei, l’autorità massima della Gilda? Che avesse scopeto quella cosa?
Tremante, l’abbronzata non potè che andare nell’ufficio di colui che l’aveva fatta chiamare (una stanza non dissimile da una qualunque sala riunioni, con pareti grige e una grande tavola).
Carl Dellis era un uomo alto, sui quarant’anni con occhi e capelli neri che trasudava autorità da ogni poro e appena la ragazza si sedette esclamò senza preamboli:- Vogliamo affidarti un incarico.-
La giovane che si era aspettata chissà che, si senti quasi sollevata a quelle parole.
-Un incarico?- ripetè debolmente. L’ultimo che le era stato affidato l’anno scorso non era stato un completo successo e aveva creduto che sarebbe passato molto più tempo prima del prossimo.
-Di cosa si tratta?-
-E’ stata percepita una grande concentrazione di potere a Ottawa, e vorrei che tu indagassi.-
Anne Maria sorrise: paragonata alla sua precedente missione quella praticamente era una vacanza.
-Accetto- rispose tranquilla. – Però posso … -.
-Portatelo pure dietro, se così ti aggrada- completò
Poco dopo tornò in camera e vi trovò anche lui.
Bellissimo come sempre con i capelli neri gellati all’indietro, quei muscoli, lo sguardo aggressivo …
Perfino le ali da falco e la coda da leone gli donavano.
-Ehi piccola!- esclamò Vito appena vide entrare Anne Maria . -Vieni un po’ qui- aggiunse un attimo primo di volare vicino alla ragazza, prenderle il volto tra le mani e baciarla.
La maga dai capelli neri ricambiò con passione, sentendosi infiammare dal desiderio ma si staccò quasi subito: -Avremo tempo per divertirci più tardi- disse.- Ora aiutami a preparare le valigie: siamo in missione.-
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
E rieccomi qui (con un ritardo mostruoso) ad aggiornare questa fic.
Altro capitolo che aveva più che altro lo scopo di presentare altri personaggi e di spiegare un po’ di cose (tenendone ben celate altre ovvio), ma cercherò di velocizzare le cose dal prossimo capitolo in poi.
Ed ora passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a Immatura e a The_Warrior_Of _ The_Storm per aver recensito lo scorso capitolo. Spero mi darete ancora un .
Grazie a kirlia a gwinny e di nuovo a Immatura e che hanno messo la storia tra le seguite.
Grazie anche a Jack_Skeletron_4ever che ha messo la fic tra le preferite.
Grazie a te che stai leggendo queste righe e basta, ma sappi che ogni recensione è ben accetta.
Dai aderisci alla “Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Dona l’8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni. Farai felice milioni di scrittori. “
Farkas.

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Capitolo 6
*** Indagini ***


LA VIA DEGLI SPIRITI

CAPITOLO SEI
INDAGINI



La mattina dopo quella memorabile nottata, Duncan si svegliò decisamente tardi e giunto in cucina trovò Heather appollaiata sul soffitto a mo di pipistrello intenta a mangiucchiare qualcosa.
-Guarda un po’ - fece lo spirito indicando la TV- abbiamo combinato un bel parapiglia-.
In effetti in quel preciso istante dalla televisione uscì una voce maschile che disse:"Incredibilmente stanotte è stata rinvenuta in via Barboim una grande quantità di oggetti metallici provenienti dalla zona circostante. Non si sa chi o come li abbia trasportati. Si ipotizza un atto vandalico."
Duncan ridacchiò: in tanti anni di “convivenza”non era certo la prima volta che lui ed Heahter facevano notizia, ed ogni volta non riusciva a non divertirsi all'idea di chi di dovere che si lambiccava il cervello per trovare una spiegazione plausibile a quegli avvenimenti assurdi.
Forse avrebbe riso un pò meno se avesse saputo che c'erano due persone come lui sulle sue tracce ...
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Zoey scese all’aereoporto di Ottawa ancora emozionata.
Erano anni che non metteva piede nel mondo normale e il ritornarci era un momento agrodolce, perché era da sola.
Un piccolo sorriso nacque sul volto della rossa al pensiero dei saluti ricevuti il giorno prima: il “ Sono certo che ti farai onore soldato!” di Brick e il “Ricorda le nozioni che ti ho insegnato su come sfuggire agli zombie e te la caverai” di Shawn erano di certo stati i più originali, ma le avevano fatto piacere quanto i più classici “Buona fortuna” e “In bocca al lupo” ricevuti da Jasmine e Samey.
I suoi amici le mancavano già. 
Stare senza di loro le riportava alla mente quel prima tremendo e …
No! Inutile ripensarci ! E mai era stato vero come in quel momento: il capo della sua gilda contava su di lei, e non l’aveva mandata a Ottawa perché perdesse tempo con i ricordi.
Decisa la rossa entrò in un taxi e diede ordine al conducente di portarla all’albergo prenotatole dal professor Martoni.
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-Siamo arrivati Tesoro- fece Anne Maria.- Quello laggiù è il Palazzo del Parlamento-.
Vito annuì e cominciò la discesa.
-Allora dolcezza, sono o non sono stato veloce come un aereo ?- domandò lo spirito in tono fiero.
-Più o meno … inoltre viaggiando con te ho evitato tutte le noie come il check-in, o il metal detector- rispose tranquilla la truzza.
In realtà si sentiva il sangue ribollire: un’ora di volo attaccata a lui, mentre il vento accarezzava i loro volti …
Sorridendo la maga trasse un valigia delle dimensioni di uno scarafaggio da una tasca e dopo averla fatta tornare alle sue dimensioni normali, e constatato che non ci fosse nessuno in giro disattivò l’incantesimo d’invisibilità che li avvolgeva.
-Stanco?- domandò poi al suo accompagnatore.
-Naahh … sei una piuma- rispose quest’ultimo.
-Certo. Comunque credo proprio, che qualche ora di relax in albergo, non possa farci che bene, prima di cominciare le ricerche- dichiarò la mora.
-Idea favolosa- concordò lo spirito.
Appena arrivata nella sua stanza Zoey si sedette per terra a gambe incrociate con un sorriso: quanto poteva essere difficile? Lei e Dawn avevano fatto insieme esercizi del genere centinaia di volte.
Chiuse gli occhi e si concentro.
All’inizio sentiva odori, suoni e avvertiva il freddo del pavimento poi tutte queste percezioni iniziarono a farsi sempre più deboli finchè non svanirono del tutto.
In cambio la maga dai capelli rossi iniziò ad avvertire una vibrazione, inclinò il capo e sgranò gli occhi illuminati da una luce viola: era giunta sul piano astrale, liberando la mente dal corpo
Vedeva sotto di lei tutta Ottawa o meglio la Ottawa del piano astrale: ogni cosa artificiale era perfettamente candida invece ogni essere vivente brillava di un colore diverso. 
E lì in mezzo a tutti quei colori spiccava un’enorme striscia di luce verde brillante: la traccia della magia.
In forma astrale Zoey si diresse verso quella luce assaporando ogni attimo di quel viaggio.
La sensazione di libertà che provava era indescrivibile, si sentiva tutt’uno con l’aria e avvertiva il potere pulsarle nelle vene.
Raggiunta la striscia verde la sfiorò con la mano e fu travolta dal suo potere: era una forza violenta, ma non crudele carica di energia.
Soddisfatta tornò nel suo corpo. 
Ora che conosceva la traccia magica poteva ritrovarla, ma non sarebbe stato affatto facile: avrebbe dovuto girare per la città fino a che non l’avesse avvertita di nuovo.
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-C … cavolo!- fece Vito quando dopo “essersi concessi un po’ di relax” lui e Anne Maria si erano diretti nel vicolo che la notte prima era stato teatro dello scontro.
Con tutti quei curiosi, tra cui giornalisti e poliziotti, non dovevano faticare molto per non farsi notare e un rapido sguardo al tg aveva fatto capire loro dove dovevano andare (fortuna che il telefilm preferito della truzza cominciava subito dopo).
-Hai ragione è un bel disastro- convenne la mora.
-Non intendevo quello … il residuo di magia è fortissimo, qui ci sono stati almeno tre spiriti-.
Anne Maria si incupì. Gli spiriti lascavano tracce che i loro simili potevano captare benissimo e l’idea che tre di loro fossero a piede libero le metteva addosso un certo nervosismo.
-Pensi di poter rintracciare gli altri spiriti?- chiese l’italo-americana.
-Forse- azzardò l’altro- ma dovrei muovermi fino a quando non sarò abbastanza vicino da fiutarli-.
-E allora fallo-.
- Anne ma è un lavoro da cani! Io … -.
Prima che lo spirito potesse cominciare a protestare Anne Maria prese il suo volto tra le mani e lo bacio intensamente per qualche istante, premunendosi di pressare il suo prosperoso seno, contro i suoi forgiati pettorali.
-Tu?- sussurrò seducente dopo essersi staccata.
-Io … io per te farò questo e altro!- esclamò euforico Vito un attimo prima di spalancare le ali e decollare a tutta velocità.
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-Si può sapere dove stiamo andando?- fece seccato Duncan rivolto all’asiatica. Heather l’aveva trascinato fuori subito dopo colazione, senza dargli nemmeno il tempo di domandarle cosa avesse in testa
-Secondo te? Dobbiamo scoprire le intenzioni di Courtney! Non ho alcuna intenzione di giocare al suo gioco!- rispose la mora.
-E hai già un’idea di come farlo? O stiamo girando a vuoto, nella speranza che tu possa avvertirne la presenza ?- sbuffò polemico il punk .
-Certo che no! Mi prendi per una stupida forse? Ho già un abbozzo di piano, ma ora muoviti!-.



ANGOLO DELL’AUTORE

E dopo più di un anno rieccomi qui. Mi spiace aver lasciato questa fic ferma per tanto tempo (almeno aggiorno sempre più in fretta di George Martin), ma la voglia di esplorare altri fandom e lo scarso seguito di questa storia, me l’hanno fatta un po’ trascurare.
I nostri cominciano a muoversi … e state tranquilli che le loro indagini non saranno certo noiose.
Quale delle due ragazze arriverà prima a Duncan ? Cosa macchinerà Courtney? Restate sintonizzati e lo saprete!
E ora i ringraziamenti:
Grazie ad _Abyss_ che ha recensito lo scorso capitolo.
Grazie a Jack_Skeletron_4ever e Texta che hanno messo la fic tra le preferite.
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguenti ovvero: gwinny, Immatura, kirlia e ¬_ Abyss_.
Un grande ringraziamento anche a chi sta leggendo queste righe e basta ma sappiate che qualunque commento mi farebbe molto piacere. 
Farkas.

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Capitolo 7
*** Indagini (parte II) ***


 

La Via degli Spiriti

 

Capitolo 7: Indagini (parte II)

 
 
-Qui? – chiese perplesso Duncan.
-Qui- tagliò corto Heather. - È il luogo più facile in cui trovarlo-.
“Qui” si rivelò essere un negozio di fumetti la cui insegna recitava “Herozone: Comics and Games”. A fianco della scritta c’era il simbolo di un mantello svolazzante. Dalla vetrata si vedeva che l’interno del negozio conteneva uno sterminio di fumetti, peluche, e action figure. C’era anche qualche videogioco.
Seduti ai tavoli presenti nel locale paio di ragazzi giocavano a un gioco di carte, una ragazza girava tra i fumetti e un altro che chiacchierava con un commesso, indossava una maglietta con sopra disegnato Venom*.
Insomma era il classico posto in cui Duncan non si sarebbe mai sognato di entrare.
D’altronde quando Heather s’impuntava in quel modo era meglio assecondarla. Dopo dieci anni di convivenza forzata l’aveva appurato.
Quando entrarono quasi tutti gli occhi si posarono su Heather, ma lei li ignorò, per sbattere la mano sul bancone e abbaiare a uno dei commessi, che dovevano parlare.
Il commesso era un ragazzo alto e molto magro, con braccia e gambe sottili, mento e naso a punta, capelli ramati, come i radi peli di barba che aveva in faccia. Indossava una maglietta blu coi bordi verdi, maniche lunghe rosa e un panino disegnato sopra, pantaloni verdi lunghi e grosse scarpe color crema e blu.
Nel momento in cui lo vide Duncan lo classificò come sfigato, poi a una seconda occhiata si rese conto che, aveva due ali verdi simili a quelle di un pipistrello e delle branchie sul collo. La cosa però non modificò più tanto il giudizio del punk. Un sacco di creature magiche vivevano sulla Terra. In genere si camuffavano, con la magia ma la protezione aveva bisogno di essere rinnovata e se si esauriva era meglio trovarsi in un posto dove le peculiarità del loro aspetto, non potessero destare sospetti e gli umani non battono ciglio di fronte a un mostro a una fata… ammesso che li vedano o in mezzo a fumetti, manga e gadget ad essi legati o vicino a una giostra. Per questo c’erano tante creature magiche che lavoravano in fumetterie, parchi a tema e altri luoghi del genere.
-Ho incontrato Courtney, ieri sera- fece Heather. - Come mai è qui? Spara. So che sei sempre molto informato-.
Il rosso fece cenno di tacere e poi rispose: - Ah, sì dovremmo avercelo, ma non so di preciso quale versione preferiate… accompagnatemi nel retrobottega, così potrete dare un’occhiata-.
Appena furono lontani da orecchie indiscrete, il commesso si mise a parlare a tutta velocità: -Non so molto in realtà… ma pare che nel nostro mondo stia succedendo qualcosa di grosso. Da circa quattro anni, stanno ricomparendo specie che non si vedevano da secoli e le lotte di territorio tra i grandi signori si fanno sempre più aspre, come se qualcuno li sobillasse… e tutti stanno usando incantesimi e armi sempre più potenti. Chi li fornisca e perché è un mistero. Anche le zone dove non dominano… ehm… quelli come Heather, sono spesso sotto attacco, e prima d’ora erano eventi molto rari. Molti spiriti minori come me, cercano di scappare qui nel mondo umano per evitare la mala parata-.
-Interessante. Non hai notizie più precise? -.
-Al momento no. Se dovessi sapere qualcosa di più preciso, ti farò sapere. Se volete farmi fare bella figura, ora comprate qualcosa-.
-Te lo sogni, sfigato- risposero all’unisono i due.
 
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Courtney era ancora tutta dolorante. Odiava ammetterlo, ma Heather non aveva perso lo smalto.
Maledizione, non ho tempo da perdere, ma lo scontro di ieri ha rivelato una volta di più quanto sia pericolosa… se la lascio libera di fare, potrebbe interferire coi miei piani”.
Naturalmente c’era anche il dettaglio che un altro scontro con Heather, avrebbe anche potuto portare alla sua morte, ma l’ispanica non lo avrebbe mai ammesso, neppure a sé stessa.
Ansimante si diresse verso una gabbia.
-Devi eliminare un umano e uno spirito. Sono un maschio e una femmina. Capito? Umano e spirito. Maschio e femmina-.
Ci fu un violento ruggito e una zampa artigliata colpì le sbarre. Ridacchiando la castana si allontanò per poi aprire la gabbia con la magia. L’essere al suo interno, emise un ruggito e poi volò fuori dalla finestra.
“Se anche non li uccide, dubito che rimarranno illesi. D’altronde sono una seccatura solo potenziale e non posso perdere altro tempo con loro”.
Urlando la ragazza, diede ordine a diversi bestiali e ad alcuni umanoidi di cominciare a prepararsi.
Forse avrebbe dovuto evitare di assalire Heather, ma una potenziale avversaria in meno e il desiderio di chiudere vecchi conti, l’avevano spinta a quella decisione.
“Heather è pericolosa. Prima o poi dovrò occuparmene”. Questo era un pensiero fisso, nelle mente dell’ispanica.
Un bestiale, simile a un gorilla ricoperto di squame che si muoveva troppo lentamente, venne velocizzato con un calcio nel sedere dalla sua padrona. L’essere si riscosse e riprese il lavoro.
 
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Zoey si stava riposando in un caffè. Non era riuscita a resistere al richiamo di una ciambella e una cioccolata calda dopo aver girato a vuoto, per tutta la mattina. Aveva trovato altre tracce residue di quell’energia magica, ma nessuna recente.
“Che lavoraccio” pensò la ragazza. Certo dopo tutto quel tempo, era bello trovarsi di nuovo in una città, circondati dalle comodità della vita moderna, ma l’ansia di concludere la missione non le permetteva di godersela quanto avrebbe voluto. Forse però se si fosse procurata un telefono, avrebbe potuto chiamare a…
“No! Non devo pensarci! Mi devo concentrare solo sulla missione! È l’occasione di mettere alla prova le mie capacità! Non posso deludere il professor Martoni”.
 
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Anne Maria avrebbe preferito mille volte fare shopping, che gironzolare qua e là senza metà, nella speranza che Vito trovasse la pista, ma purtroppo tutta la mattina di ricerche non aveva portato a niente.
“Stasera, vada come vada, ce ne andiamo in discoteca. Non posso sprecare un’uscita a Toronto, solo per cercare tre spiriti. Che poi magari, se ne sono già tornati a casa loro”.
Sinceramente l’italo-americana, avrebbe preferito aver fatto un giro a vuoto. Con l’esclusione di quelle con Vito, non aveva avuto esperienze piacevoli con gli spiriti.
-Ancora niente? - chiese in tono più scorbutico di quanto avrebbe voluto.
-Oh, dolcezza, io sto facendo del mio meglio! - sbottò l’altro.
La mora sbuffò, poi si avvicinò al fidanzato per un bacio.
-Scusa Tesoruccio, è che sono un po’ nervosa. Facciamo così: prendiamoci un gelato e poi riprendiamo le ricerche-.
Poco dopo i due erano intenti a godersi stracciatella e vaniglia seduti su una panchina. Agli occhi di tutti sembravano una coppietta come tante… ma certo non a quelli del bestiale che li osservava dall’alto e li identificava come umano e spirito, maschio e femmina.
 
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Heather, meditava sulle informazioni apprese.
-Che ne pensi? - le chiese a bruciapelo Duncan appena furono lontani dal negozio.
-Ho troppi pochi elementi, per poter formulare un’ipotesi. Dovrò raccoglierne di più. Ora possiamo cominciare a pensare a come, rintracciare Courtney. Se ci sono lotte di potere nel nostro mondo, non capisco perché sia venuta qui. Non è certo tipa da evitare la lotta… dev’esserci in ballo qualcosa di grosso-.
“E se gioco bene le mie carte, questo qualcosa, porterà vantaggio a me invece che a Courtney. Devo assolutamente scoprire perché è venuta qui!”.
 
 
 
 
 
 
  • Personaggio Marvel, nato come nemico di Spider-Man, poi diventato antieroe e suo occasionale alleato.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Sì, sono tornato. E ci tengo a concludere questa storia. Ringrazio pippobaudo­_ che ne ha recensito tutti i capitoli.
Capitolo di transizione, ma era necessario. Un po’ di azione la vedrete nel prossimo. In più ne ho approfittato per fare un po’ di world building.
Ci si vede nelle recensioni!

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