A New Life

di PigeonFenty
(/viewuser.php?uid=192700)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La pioggia cadeva,batteva con fare pesante sulla testa di Andrea. Dopo l’ennesima violenza fisica da parte del padre,con coraggio è riuscita ad allontanarsi da quella famiglia. Neanche la madre la difendeva mai, forse perché la odiava più del padre. Troppe volte Andrea si è chiesta se quello fosse davvero l'amore di due genitori. Anche se a lei faceva strano ricevere tutto quell'odio. Sono sempre stati una famiglia unita, Paolo e Francesca, il nome dei genitori di Andrea, amavano la figlia come se fosse la cosa più preziosa sulla terra. E forse per loro lo era. Andrea è una ragazza italiana, vive in un paesino in provincia di Roma, ha, appunto, 18 anni e da due anni ha fatto coming out. È lesbica, ci ha messo poco tempo per capirlo ma tanto per accettarsi. Non voleva parlarne con i suoi, ma ha visto dei video su internet di ragazze come lei che quando hanno dichiarato la loro vera natura alla famiglia sono state abbracciate e riempite di baci. "Magari anche loro avranno la stessa reazione" pensò. Così il giorno del suo compleanno, si fece coraggio e disse tutto a quei due che avrebbero dovuto amarla incondizionatamente nonostante tutto. Ma così non è stato, e l'unica reazione che ha avuto dalla madre è stata quella del silenzio totale. Silenzio che continua a tenere, e quella del padre, beh, un calcio allo stomaco che le ha fatto sentire un dolore allucinante. E così hanno continuato, violenze fisiche e verbali per due anni di fila. Si sentiva stretta anche in quel paesino, le voci girano, e tutti la guardavano come se fosse satana in persona, e a lei non andava bene. Lei voleva essere se stessa senza essere giudicata, ma in quel paesino, si sentiva anche peggio. Così, quella notte stava per entrare nel aeroporto,per prendere quel aereo  che gli è costato ore di straordinari, per iniziare a vivere una vita normale. Non aveva bagagli,solo passaporto e una piccola borsa che conteneva i contanti con la quale si sarebbe arrangiata per i primi giorni. Pensava di rifarsi una vita, e cambiare regione non serviva molto. Voleva cambiare nazione, se non addirittura continente, si era promessa mille volte di farlo e appena diplomata eccola li, ad aspettare che l’altoparlante di quel aeroporto chiamasse il suo volo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-Chiamata per il volo 184 per Los Angeles- e finalmente eccolo. Con un sorriso che non aveva sul viso da tempo corse come una matta nel punto dove doveva fare il cheek-in. Arrivò per prima e un senso di sollievo le attraversò dentro
-Buonasera signora, viaggia senza bagaglio?-
-Ehm si, ho solo questa-  rossa in viso si sfilò la borsa dalla testa e la poggiò sul rullo e così che potesse passare sotto i raggi x
-Bene allarghi le braccia- e dopo tutti i controlli era pronta per avviarsi verso l’entrata per l’aereo.
Sembravano passare secoli, ma alla fine il portellone si aprì e dopo aver consegnato il biglietto alla responsabile salì sull’aereo e riuscì a sedersi, tranquillamente al suo posto.  Mentre aspettava che tutti i passeggeri di quella linea prendevano posto guardò quella città dal finestrino per l’ultima volta, pensò che non le sarebbe mancato nessuno, ne il suo capo, ne i compagni di liceo che le hanno reso la vita impossibile per cinque anni, ne la madre, sulla quale non avrebbe mai potuto contare, ne tanto meno quel mostro che chiamava padre. 
Il comandante ordinò di allacciare le cinture di sicurezza per iniziare il decollo,e in quel momento lei chiuse la tenda al finestrino e pensò che in quell’istante stava per volare verso la sua nuova vita.
Andrea aveva preso un volo notturno, aveva messo in conto di chiudere gli occhi a Roma e aprirli quando un hostess l'avrebbe svegliata perché l'aereo era atterrato. Ma l'emozione prese il sopravvento e passo tutto il tempo del viaggio a guardare fuori da quell'oblò. Dove un attimo prima vedeva le luci in lontananza di chi sa quale città, un attimo dopo c'era il buio più totale del mare. Ed era proprio in quei momenti che pensava a quanto quel buoi fuori il finestrino, fosse simile al buio che aveva dentro. A 18 anni prendere un aereo intercontinentale per lasciare una vita che non valeva la pena vivere, andare via senza avere nessuno da salutare, sapere che nessuno l'avrebbe cercata, insomma non erano quelli gli anni migliori da dover vivere per una persona? Perché a lei è capitata invece una vita che l'ha portata a scegliere di lasciare tutto? Non poteva avere anche lei una famiglia normale? Un padre che le vuole bene e non uno che la usi come valvola di sfogo? Una mamma per amica e non un’omofoba che avrebbe preferito una figlia criminale? Quelle domande non le facevano neanche più venire gli occhi lucidi, ma solo una rabbia che non le faceva bene. Stanca di pensare a quello che ormai è il suo passato, sceglie un film dal monitor davanti a lei. Mancavano poche ore per arrivare a Los Angeles e non avrebbe permesso che quei pensieri le rovinassero tutto. Sceglie un film che le sarebbe piaciuto, una commedia romantica, "The Wedding Date" perchè anche se in fondo non ha avuto modo di scoprire l'amore come è in realtà, lo sogna sempre. Schiaccia play e si lascia trasportare, era sempre più vicina a realizzare il suo sogno: essere felice.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3990142