Il silenzio degli inferi del paradiso

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’unico ordine è di non dare ordini. Poi il destino farà il suo corso ***
Capitolo 2: *** Incubo premonitore ***



Capitolo 1
*** L’unico ordine è di non dare ordini. Poi il destino farà il suo corso ***


Italia sbandata.
E’ questo che Badoglio aveva immaginato per la sua nazione.
Una decisione che avrebbe per sempre cambiato il corso della storia.
Non si poteva stare tranquilli in nessun frangente.
Il generale Badoglio aveva il carattere combattuto, come se non sapesse che cosa fare.
I tedeschi stavano perdendo terreno e gli alleati stavano proseguendo verso l’Italia liberandola dall’oppressione del male e dei nazisti.
Il diavolo si stava scontrando con gli angeli della giustizia.
Ma non erano veramente angeli coloro che bombardavano le città in attesa di scacciare per sempre il nemico.
La gente gridava e fuggiva dalle proprie terre, mentre altri erano ben felici di aiutare soldati in quelle terre povere in cui non avevano niente, soltanto un pezzo di terra per cui vivere.
Ma non era quello il principale pensiero di Badoglio.
Il suo annuncio era imminente e la sua coscienza ferita dalla voglia di ritirarsi.
ma l’armistizio non era la soluzione a tutti i problemi.
Quegli angeli che circolano nella sua mente si apprestano a scontrarsi nella sua realtà, mentre la stanchezza non lascia spazio alla sua lucidità.


“Combattono per un bene comune. Un bene che si potrebbe dire giustizia.
Ma gli angeli buoni condanneranno quegli innocenti ad un vortice di malvagità e di dolore che non possono credere.
Il tutto per salvare i potenti. Salvare un Re codardo da una fuga immemore, lasciando soldati della patria a fronteggiare coloro che prima chiamavano alleati, amici. Ma che amici non sono per niente.
Ed io, in questo preludio di incubi che fronteggiano la mia povera mente, cerco di andare avanti, senza poter mai credere alle conclusioni.
Senza poter credere ad un futuro per questo paese.
In fondo, erano soltanto gli ordini. Ordini dall’alto che non avrei mai potuto e voluto contrastare.
E da quel momento il silenzio ignoto, accasciandomi sul letto pensando solo a me medesimo egoista quale mi ritrovo.
Perché in fondo dovevo solo fare il bene del mio sovrano.
Quello che penso potrebbe essere: ci sono scuse per il mio operato?
Chi ha davvero sbagliato in tutto questo?
Gli italiani si possono sentire davvero abbandonati.
Sentimenti contrastanti in cui non voglio pensare, mentre il mio subconscio avvolge la mia anima dannata di generale, mentre mi appresto a parlare a questa nazione forse un’ultima volta.
Perché del futuro non v’è certezza, e chi è causa del suo mal, deve solo piangere sé stesso.
Ed io? Che sono il male di altri? Come potrò essere dipinto nel corso della mia vita?
Non voglio pensare.
Voglio solo andare avanti per quello che mi rimane da vivere e poi basta.
Perché non voglio più soffrire per gli altri.
Né ora né mai.

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Capitolo 2
*** Incubo premonitore ***


Il generale Badoglio si agitava nel suo letto.
Non riusciva a prendere sonno, capacitandosi di quello che sarebbe successo.


“Gli angeli stavano infliggendo dure punizioni a coloro che avevano cercato di cambiare il loro destino.
Il folle male sarebbe stato sconfitto con il loro aiuto.
Oppure sarebbe dilagato in maniera incontrollabile senza che potesse essere fermato?”


“Lasciatemi andare! Vi prego!”
Dimenandosi mentre veniva imprigionato tra le sbarre di fuoco dell’inferno, il Generale Badoglio cercava un perdono che non sarebbe mai giunto.
“Non ho fatto niente. Vi prego di liberarmi.”
“Non hai fatto niente, eh?” gli domandò l’inquisitore con voce grave “Tu sai quale sarà il destino di questa guerra che voi umani state portando avanti. Follia omicida per un potere ormai giunto al capolinea del suo controllo.
Finirete per uccidervi tutti e la vostra dannata razza non conoscerà nessun tipo di futuro. È questo che vuoi?”
“Io sto facendo solo il bene della mia nazione.”
“Bugie! Bugie!”
Le grida del diavolo scossero l’animo del generale, intimorendosi ancora di più.
“Attento al tuo futuro, generale: la vita di persone innocenti sono in ballo a causa della tua decisione…”
“Come ho appena detto…”
“Non essere ripetitivo! Non m’importa sapere che cosa pensi. Tu sei solo un pazzo squilibrato e codardo. E te ne accorgerai… in ritardo.”


Svegliandosi di soprassalto mentre le prime luci dell’alba inondavano la città di Roma, il Generale Badoglio si accingeva a fare quel discorso che avrebbe cambiato le sorti di una nazione ormai disastrata e senza più nessun ideale per cui combattere.
Un’ideale ripreso con la forza solo per la speranza di un futuro migliore, senza mai dimenticare un passato così presente.
Così opprimente

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