Pokémon: Black Diamond and White Pearl

di pikychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Sogni e realtà ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Allenamento e disastri ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Ciò che sembra non è ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Il segreto degli allenatori ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Il Team Plasma ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - La terza medaglia ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Medico contro intenditore ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Il Luna Park ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Un allenamento speciale per Iris ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Il Musical ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Camelia, Capopalestra di Pokémon Elettro! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - La Pokéball della discordia ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Tutti al mare ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Due contro due ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - La quinta palestra ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - È dura ricordare ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - So a malapena chi sono ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Una sconfitta sopra una vittoria ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Provaci ancora Ash! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - I piccoli gesti sono la tua memoria ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Il racconto di Aristide ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Vietato buttarsi giù!​ ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - L'ultima medaglia ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Missione alla Torre Dragospira ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Lega stiamo arrivando! (piano piano) ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Il piano del Team Plasma ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 - I due eroi della leggenda ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Finalmente si inizia! ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Il round del cuore ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Il cerchio si chiude in bellezza ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Sogni e realtà ***


Ciao a tutti!

Vi presento la prima fanfiction della mia carriera! 10 anni fa, letteralmente, il 9 settembre 2011, mi sono iscritta su questo sito e ho pubblicato i primi 13 capitoli di "Pokémon: Black Diamond and White Pearl" (beh, non si chiamava così, ma la storia è la stessa).

Oggi è arrivato, così, il giorno che prenda il volo. Ho fatto le opportune modifiche, più alla formattazione del testo che al contenuto. Onestamente mi chiedo perché mi vergognassi tanto... certo, ho estremizzato forse un po' troppo il carattere dei personaggi, in certi casi, in senso comico, ma, soprattutto per quei 12-13 anni che avevo, era un lavoro più che discreto.

Meglio che mi perda poco a divagare. Avevo scritto questa fanfiction quando Pokémon BW era a poco più dell'inizio. In quel periodo l'anime non mi piaceva tanto, poi l'ho rivalutato con il tempo.

Bene cari fan dei Pokémon: Pokémon: Black Diamond and White Pearl tutto per voi!❤

❤❤❤

Lucinda guardava l'orizzonte con gli occhi colmi di lacrime. La nave su cui erano saliti Ash e Brock si faceva più piccola di secondo in secondo. Voleva solo piangere. Era stato tutto così improvviso. Aveva dovuto salutare i suoi amici più cari e ora chissà quando li avrebbe rivisti.

«Lucinda...» mormorò qualcuno dietro di lei.

La ragazza ebbe un sussulto. Non si voltò subito, ma sul suo viso si fece largo la più sincera perplessità.

«Lucinda, non c'è nulla di cui preoccuparsi.» disse la voce familiare cominciando ad avvicinarsi. «Io sono qui.»

Lucinda finalmente si voltò... e lo vide.

Ash era davanti a lei.

«Ash? Ma tu...?» chiese incerta.

Lui non la lasciò finire e si avvicinò ulteriormente a lei.

«Non voglio lasciarti, Lucinda.» disse con voce estremamente dolce.

[...]

 

Pokémon: Black Diamond and White Pearl

Capitolo 1 - Sogni e realtà


«Ash! Svegliati!» lo richiamò Iris.

«Ma che ore sono?» chiese il ragazzo ancora assonnato.

«Le tre e mezza del pomeriggio.» rispose gentilmente Spighetto.

«Le tre e mezza!?» ripeté Ash incredulo.

«Si esatto! Abbiamo fatto in tempo a fare colazione e a raccogliere bacche nella foresta... Spighetto ha preparato anche il pranzo e fra un po' farà anche in tempo a preparare la cena se non ti sbrighi! Sei proprio un bambino!» strillò Irisalterata incrociando le braccia rassegnata.

❤❤❤

«Ho preparato dei maffin spero vi piacciano!» annunciò Spighetto mostrando agli amici il vassoio. «Ash per caso non ti piacciono?» chiese dopo un po' vedendo che l'amico aveva lo sguardo perso nel vuoto.

«No Spighetto, non e questo, e solo che non ho fame.» rispose lui.

«Ma come è possibile? Non hai neanche fatto colazione.» ribatté l'intenditore un po' sorpreso.

«Uhm... sguardo perso nel vuoto, poca fame... eh sì, il nostro Ash dev'essere innamorato.» si intromise Iris un po' sarcastica.

L'aveva detto più che altro per vedere la reazione di Ash.

Il ragazzo rimase impresso nel suo mondo senza aver sentito una sola parola di quello che aveva detto l'amica.

«Dai Iris, forse Ash non ha voglia di parlarne.» la rimproverò, sempre gentilmente, Spighetto pensando che l'amico non avesse detto niente per l'imbarazzo.

«Scommetto che è una ragazza di un'altra regione, una con cui avevi viaggiato.» continuò Iris quasi come se non avesse ascoltato il rimprovero.

«Pipla, Pipla, Piplaaaa!»

Ad emettere il verso era stato un piccolo Pokémon Pinguino che camminava felice e spensierato a passo deciso.

«Ehi, ma quello non e un Piplup!?» esclamò, improvvisamente, Ash alzandosi in piedi e indicandolo.

«Non cambiare discor... hai detto Piplup? Dove!? Dove?! Non ho mai visto un Piplup in carne ed ossa!» esclamò la ragazza dai lunghi capelli viola entusiasta.

«Questo perché i Piplup sono originari di Sinnoh.» spiegò il ragazzo dai capelli verdi.

«Allora cosa ci fa un Piplup qui?» domandò il ragazzo dagli occhi castani un po' perplesso.

«Guardate lassù!» esclamò Iris indicando i rami di un albero.

«È un Buneary!»

«Mamoswiiiiiiiiiiiiii!» emise un grande Pokémon vicino ad un albero.

«Straordinario un Mamoswine!» esclamò Spighetto. «È incredibile quanti Pokémon rari a Unima ci siano qui.» fece notare poi.

«To-kissss!» sentirono provenire dall'alto.

Gli amici alzarono lo sguardo e scoprirono trattarsi di un Togekiss che volava allegro e spensierato.

«Quilavaaa!» emise un Quilava poco più distante.

«Ma non è originario di Jhoto?» chiese dubbiosa Iris.

I ragazzi videro un cespuglio muoversi, così Ash decise di spostare i rami per vedere di cosa si trattasse e...

«Cipa?»

Un Pachirisu stava tranquillamente raccogliendo bacche pesca.

«Ehi aspettate un momento! Piplup, Buneary, Mamoswine, Togekiss, Quilava, Pachirisu... io so di chi sono questi Pokémon!» esclamò entusiasta Ash contando con le dita i Pokémon.

«Aspettatemi!» esclamò una voce familiare all'allenatore. «Ecco... e ora dove siete finiti?» domandò demoralizzata avanzando sempre di più per poi fermarsi mettendo le mani sui fianchi. «Piplup, Buneary...?» chiamò guardandosi intorno. «Ash?» si lasciò scappare sgranando gli occhi.

«CHE COSA CI FAI QUI?!» si domandarono i due contemporaneamente.

«E TU?!» chiesero di nuovo insieme dal momento che non si erano messi d'accordo su chi dei due dovesse parlare per primo. 

«Io sono qui con il solo e unico scopo di conquistare tutte le medaglie e sconfiggere la Lega di Unima per diventare Maestro Pokèmon!» rispose per primo il ragazzo. «E tu?»

«Mentre stavo tornando da Hoenn una signora anziana mi ha chiesto se andavo a Unima o se c'ero mai andata, io le ho detto di no e le ho chiesto perché, così lei mi ha risposto che tutti gli allenatori dovrebbero andarci per arricchire la loro conoscenza sui Pokémon, in quanto in questa regione si trovano molte specie originarie uniche del posto.» rispose la ragazza dai capelli blu.

«A Hoenn viaggiavi insieme a Kenny?» chiese lui anche se più che altro la domanda gli uscì da sola di bocca.

«No, sono andata da sola a Hoenn.» rispose con un sorriso, nonostante non riuscisse proprio a capire il perché della domanda dell'amico.

«Dove sei diretta?» le chiese poi l'allenatore.

«Ad Austropoli.»

«Ma guarda che coincidenza anche noi!» esclamò Iris cogliendo la palla al balzo per intromettersi nella discussione. «Io mi chiamo Iris e questo e il mio Pokémon Axew.»

«Piacere di conoscerti Iris! Io mi chiamo Lucinda, sai non avevo mai visto un Pokémon come quello.»

«Questo perché tutti i Pokémon che ci sono qui a Unima nelle altre regioni non ci sono, e quelli delle altre regioni sono rari dalle nostre parti.» rispose Spighetto precedendo Iris.

«Io ti ho già visto da qualche parte...» ricordò Lucinda un po' incerta. «Ma certo! Tu sei uno dei capopalestra di Levantopoli!» concluse sicura più che mai.

«Indovinato, mi presento il mio nome è Spighetto capopalestra di Pokémon d'erba nella palestra di Levantopoli insieme ai miei due fratelli: Chicco e Maisello.»

«Ecco, infatti c'era qualcosa che non mi quadrava.» disse Lucinda. «sul manifesto che avevo visto c'erano tre capopalestra, mentre quando sono andata a vedere un'incontro ne ho visti solo due... ora che ci penso Iris, ho sentito anche parlare di te.»

La ragazza dai lunghi capelli viola nel sentirla si allarmò quasi immediatamente.

«Dicevano che tu eri...»

Lucinda, però, non fece in tempo a finire la frase che...

«NO! Lucinda per favore!» la interrompé l'altra.

Subito dopo la prese da parte e le spiegò il perché della sua reazione.

«Non voglio che la gente sappia che sono la nipote del capopalestra Aristide, soprattutto gli allenatori!» spiegò Iris agitata.

«Ma ormai lo sanno tutti.» ribatté la blu confusa.

«No, non e vero... Ash e Spighetto per esempio non lo sanno! Non glielo dire ti prego! Non voglio che la gente giudichi mio nonno giudicando me... cioè, io sono la rovina della famiglia...» disse intristendosi sempre di più e chinando il capo.

«Addirittura rovina della famiglia? Non starai un po' esagerando? Dai non ci credo...» commentò sforzandosi di sorridere.

«Devi credermi, non ti sto mentendo...» concluse sempre più triste.

❤❤❤

«Finalmente! Si può sapere cosa c'è di così tanto segreto?» domandò Ash curioso. «Iris hai trascinato via Lucinda nel mezzo di una frase, si può sapere perché?»

«Stavo... stavo solo dicendo che ha Quattroventi ho sentito dire da alcune persone che una ragazza dai lunghi capelli viola di nome Iris è gentilissima sia con le persone che con i Pokémon.» rispose la ragazza dai capelli blu con una sicurezza che faceva sembrare la bugia reale.

«Sì certo, Iris gentile!» esclamò di impulso il ragazzo scoppiando a ridere.

Lucinda e Iris tirarono un sospiro di sollievo.

«Ragazzi, scusate se ve lo chiedo così all'improvviso, ma per caso qui intorno avete visto i miei Pokémon?» domandò Lucinda ad un certo punto.

«Ah sì! Infatti mi sembrava fossero i tuoi e ora che ti ho vista i conti quadrano!» rispose Ash.

«Cosa cosa? Quindi quel ben di dio di squadra è tuo?!» chiese Spighetto meravigliato.

«Lo sai, hai proprio dei Pokémon carini, ti donano un sacco.» commentò Iris.

«Allora mi potreste dire dove sono andati? Sapete, arrivati a Unima è stato impossibile contenerli, non avrei dovuto liberarli...» disse l'ultima frase sorridendo in modo un po' con mortificazione.

«Non vuoi che ti aiutiamo?» le domandò la ragazza dai capelli viola.

«Non vorrei disturbarvi più di tanto, voi siete in viaggio per Austropoli, non potete fermarvi.»

«Per noi non ci sono problemi ad aiutarti!» intervenì Spighetto.

«Ma certo che ti aiuteremo Lucinda!» esclamò ad un certo punto Ash.

«Grazie mille allora.»

«Ho visto Buneary sull'albero prima.»disse Iris.

«Sei sicura? Io non lo vedo.» domandò Lucinda guardando la chioma dell'albero.

«Deve essersi arrampicato più in alto, vado a controllare io sono bravissima ad arrampicarmi sugli alberi!» esclamò balzando sull'albero.

«Se non sbaglio Mamoswine è un Pokèmon molto goloso...» cominciò a dire Spighetto.

«Sì, Mamoswine adora tutti i tipi di cibo.» precisò Lucinda.

«Allora lascia che vada a cercare io Mamoswine, lo richiamerò con il mio cibo per Pokémon, chissà se piace anche a quelli delle altre regioni...»

Così dicendo si allontanò.

«Bene allora mancano Piplup, Pachirisu, Quilava e Togekiss.» ricapitolò la coordinatrice. «Ash, prima hai visto uno di loro?»

«Forse sì.» rispose per poi spostare i riami di un cespuglio.

«PACHIRISU!» esclamò la padroncina sorpresa di vederlo per poi prendendolo in braccio.

«To-kissss!»

«Ehi guarda! quello è Togekiss!» esclamò Ash guardando, immediatamente, in alto.

«Togekiss, sono qui!» urlò la ragazza scuotendo le braccia nella speranza di farsi vedere. «Niente da fare, non mi sente...» concluse demoralizzata.

«Perché non provi a ritirarlo nella sua Pokéball?»

«Hai ragione! Togekiss ritorna! ... oh no, aspetta... da qui la Pokéball non prende... e se provassi a usare scarica verso l'alto in modo da attirare la sua attenzione?» ipotizzò Lucinda.

«Ottima idea dovrebbe funzionare.» rispose Ash un po' sorpreso per non averci pensato.

«Pachirisu, usa scarica verso l'alto!»

«Tokis?»

Togekiss curioso di sapere da dove provenisse scarica guardò in basso e vide Lucinda così scese.

❤❤❤

«Bene Togekiss, Pachirisu ritornate.» disse tenendo in mano le sfere.

«Quilavaaa!»

«Ehi, ma questo è Quilava...» mormorò Lucinda sorpresa.

«Quilavaaa!»

«È su quella roccia!» si allarmò la giovane. «E c'è un Pokémon che lo blocca!» aggiunse allarmata.

«Quello è un Ducklett!» precisò il ragazzo.

«Oh no, sta usando Pistolacqua contro Quilava! Quilava sta attento!» gridò la ragazza spaventata. 

«È da vigliacchi! Quilava non riesce a muoversi per la paura!» commentò Ash sprezzante. «Snivy, esci!» ordinò lanciando una Pokéball. «Presto, usa Fendifoglia contro Ducklett!»

Quando Snivy attaccò Ducklett fu letteralmente spazzato via.

«Ora Snivy afferra Quilava, e trascinalo qui senza bagnarlo!» ordinò il ragazzo.

Snivy afferrò Quilava con le liane e lo trasportò fino a loro.

«Quilava, sei salvo!» esclamò la padroncina al settimo cielo per poi abbracciare Ash tutta contenta. «Grazie Ash! Hai salvato Quilava, ti sarò eternamente riconoscente!»

Resasi poi conto di quello che stava effettivamente facendo indietreggiò sentendosi un po' imbarazzata. Si fece sfuggire qualcosa di confuso e arrossì lievemente.

❤❤❤

«AHHHH!CHE SUCCEDE!?» esclamò ad un certo punto Lucinda sprofondando sempre di più nel terreno. «Sono sabbie mobili! Aiuto tiratemi fuori da qui!» aggiunse muovendo le braccia velocemente.

«Oshawott, ho bisogno di te!» esclamò il ragazzo lanciando la Pokéball. «Oshawott, usa Pistolacqua sulle sabbie mobili!»

Le sabbie mobili così facendo diventarono un cumulo di fango dove sì, era facile sprofondare, ma altrettanto facile liberarsi.

Tese la mano alla coordinatrice e lei l'afferrò, poi una volta risalita lo abbracciò di nuovo, ma questa volta non si tirò indietro. Non disse una parola, ma lo strinse forte forte.

«Ehm... Lucinda?» mormorò piuttosto imbarazzato.

Non sapeva spiegarsi bene il perché, ma le sue guance erano rossissime. Da un lato voleva che Lucinda sciogliesse l'abbraccio, dall'altra desiderava solo ricambiare il più allungo possibile.

«Piplaaaa, piplaaaaa!»

Il piccolo Pokémon pinguino era più distante da loro immerso nelle sabbie mobili e muoveva le pinne nella speranza di liberarsi.

«Ma questo è Piplup!» esclamò Lucinda sorpresa.

I due sciolsero l'abbraccio e lo guardarono dimenarsi.

«Snivy, afferra Piplup!» ordinò Ash.

Snivy afferrò Piplup come da comando e lo mollò proprio tra le braccia della sua padroncina.

«Grazie Snivy e Ash, ci avete salvato ancora.» ringraziò la ragazza stringendo il Pokémon Pinguino.

L'allenatore sorrise nel vedere la scena. Era così contento di potersi rendere utile per aiutarla...

«Ah, siete qui!» esclamò Iris raggiungendoli. «Vedo che avete trovato Piplup.»

«E Togekiss, Quilava e Pachirisu.» precisò Ash.

«Tu hai trovato Buneary?» le domandò Lucinda.

«Sì, eccolo!»

Buneary sbucò fuori dai lunghi e folti capelli viola della ragazza.

«Bunearyyy!» emise entusiasta balzando tra le braccia dalla sua padroncina.

❤❤❤

«Bene Mamoswine ancora un altro passo... bravissimo!» disse Spighetto camminando all'indietro con una ciotola di cibo per Pokémon in mano.

Il grande Pokémon, Mamoswine, lo seguiva ipnotizzato dalla scodella di cibo.

«Spighetto!?» esclamarono in coro i tre amici sorpresi.

«Oh ragazzi, ecco ho trovato Mamoswine, pare che gli piaccia molto questo cibo per Pokémon.» disse voltandosi verso di loro sorridendo.

«Dunque...» disse Iris dopo un po'. «Buneary, Mamoswine, Piplup, Togekiss, Quilava e Pachirisu... mi pare che li abbiamo trovati tutti.»

«Grazie dell'aiuto ragazzi.» ringraziò Lucinda con un sorriso.

«È stato un piacere» rispose il ragazzo dai capelli verdi.

«Mi è venuta un'idea Lucinda, dato che anche tu devi andare ad Austropoli che ne dici di venire con noi?» le chiese Ash.

«Dite davvero?! Cioè, se non sono d'intralcio per voi...» mormorò incerta.

«Perché dovresti esserlo!?»esclamò la ragazza dai lunghi capelli viola.

 «Allora sono dei vostri!» rispose decisa Lucinda sfoderando un grandissimo sorriso.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Allenamento e disastri ***


Capitolo 2 - Allenamento e disastri

 

23:30, è tardi e tutti ormai dormono, o meglio... quasi tutti...

«Ash che cosa ci fai ancora qui?» chiese Iris cercando di non fare troppo rumore e quindi svegliare gli altri.

«Non riesco a dormire.» rispose, semplicemente, lui.

«Sei proprio un bambino! Solo i bambini non riescono a dormire di notte, perché hanno gli incubi o hanno paura dell'uomo nero... allora, qual è delle due?» domandò retorica prendendolo in giro.

«Cosa?! Nessuna delle due, non ho più gli incubi da quando ho scoperto che l'uomo nero e i mostri non esistono!» rispose, velocemente, offeso.

«E allora perché sei sveglio?» domandò tornando un po' più seria.

«E tu?»

«Axew ha fame, così mi sono alzata per andare a prendere una mela... ehi, però non mi hai risposto!»

«Penso...» 

«Pensi?» ripete lei sorpresa.

«Sì, alle medaglie che dovrò conquistare per entrare nella lega di Unima, ai miei Pokémon, alla Lega, a...»

«A Lucinda! Dai ammettilo... TI PIACE!»

«Schhhhh...sveglierai tutti...» mormorò lui mettendosi un dito davanti alla bocca.

«Sì, va bene hai ragione.» disse incrociando le braccia. «Ma tu ammettilo.»

L'allenatore non disse niente e rimase perplesso.

«Eddai non c'è niente di male! Lucinda è gentile, simpatica, buona e bisogna ammettere anche sia piuttosto bella! Perché oggi le avresti chiesto se era a Hoenn con... hai citato un nome... Kenny? Eddai tu non sei timido! AMMETTILO, AMMETTILO, AMMETTILO!» lo incalzò Iris.

«Beh e allora? Ti farebbe sentire una persona migliore? È ovvio che mi piace!»

«NE ERO SICURA! Wow e sostieni anche che sia una cosa ovvia?!» esclamò entusiasta.

«Ma secondo te? Lei è una mia grande amica, è ovvio che mi piaccia non credi?» disse, orgogliosamente, leggermente, irritato.

Iris capì, allora, il malinteso.

«Ma che hai capito? Mica parlavo di quello...» mormorò portandosi una mano alla fronte rassegnata. «Dai Axew andiamo a raccogliere qualche frutto, che qua c'è il rischio di impazzire...» aggiunse per poi allontanarsi.

Il ragazzo era rimasto piuttosto confuso.

❤❤❤

08:15, Pikachu fu il primo a svegliarsi.

«Pika pika?» emise stupito non vedendo il suo allenatore.

Cominciò a guardarsi intorno per vedere dove fosse e, dopo poco, lo vide sdraiato sul prato. Preso dal panico andò a svegliare Lucinda.

«Pika-pi-pika-pi!»

«Pikachu ciao...» lo salutò la ragazza sbadigliando e stropicciandosi gli occhi.

Pikachu le indicò Ash, così lei sorpresa si alzò e andò da lui.

«Ash, svegliati...» lo chiamò inginocchiandosi e toccandogli leggermente la spalla.

«Che ore sono?!» chiese Ash agitato alzandosi a sedere di scatto.

«Sono le otto e un quarto...» rispose la coordinatrice non capendo il perché della domanda.

Allora lui le raccontò che il giorno prima lo aveva svegliato Iris alle tre e mezza di pomeriggio.

«Davvero? Addirittura?» disse, sorpresa, sgranando gli occhi.

«Perché mi hai svegliato così presto?» domandò l'altro un po' curioso della risposta.

«Stavi dormendo per terra, non te ne sei accorto?»

«No, devo essermi addormentato senza accorgermene.»

«Comunque non mi stupisce affatto che a svegliarti fosse stata Iris, mi sembra di aver capito com'è, sembra aggressiva, ma ha un gran cuore.» commentò la ragazza.

«Anche Iris dice di aver capito come sei.»

«Ah sì? Beh, spero che abbia detto cose buone.» disse Lucinda da prima rimanendo un po' sorpresa, ma poi sorridendo ad occhi chiusi.

«Sì, le stai molto simpatica.» rispose, poi cambiò totalmente discorso. «Senti Lucinda, ti va di aiutarci nell'allenamento? Dobbiamo prepararci per affrontare il capopalestra!» esclamò deciso.

«Puoi contarci! È da quando siamo tornati da Hoenn che non affrontiamo un vero incontro!» esclamò altrettanto entusiasta Lucinda.

❤❤❤

«Ok, possiamo cominciare!» esclamò Ash su un'estremità del campo di battaglia.

«Buneary, scelgo te!» gridò Lucinda lanciando una Pokéball.

«Pikachu, te la senti?» domandò Ash al Pokémon.

«Pika pika!» emise deciso prima di raggiungere il campo di battaglia.

«Bunearyyy!» esclamò Buneary correndo ad abbracciarlo.

«Ops... dimenticavo...» mormorò l'allenatore sorridendo mortificato.

«Buneeearyyyy...»

Il Pokémon Coniglio stava stringendo Pikachu che sembrava piuttosto imbarazzato dalla situazione.

«Bunery, per favore...» disse Lucinda sconsolata.

«Forse è meglio cambiare...» mormorò Ash sorridendo mortificato.

«Aspetta Ash!» esclama la ragazza. «Buneary, per favore, lo so che non vuoi combattere contro Pikachu, ma si tratta solo di un incontro amichevole!»

Buneary era ancora abbracciata a Pikachu e non sembrava del tutto convinta, tuttavia la sua espressione trasudava indecisione.

«Pika! Pika-pika!» esclamò il Pokémon giallo guardandola e sorridendo entusiasta.

Buneary lo abbracciò di nuovo sorridendo con altrettanto entusiasmo.

«Bun-bun!»

«Lucinda, sei sicura di voler che sia Pikachu a combattere?» domandò Ash a Lucinda.

«Sicurissima, non c'è nulla di cui preoccuparsi.» rispose sorridendo.

«Molto bene.» disse tra sé e sé. «Pikachu, usa Locomovot!»

«Buneary, usa Rimbalzo!»

Buneary schivò il colpo che andò dritto, dritto nella direzione di Iris e Spighetto.

«OH NO!» gridarono Ash e Lucinda insieme.

«ASH!» urlò Iris con tutti i lunghi capelli viola dritti in testa. «SE PROPRIO VOLEVI SVEGLIARCI POTEVI SCEGLIERE UN METODO PIÙ ORTODOSSO!»

«Sono sicuro che Ash non lo ha fatto apposta...» disse Spighetto cadendo a terra per la scarica elettrica ricevuta.

❤❤❤

«Evva bene! Onde evitare quello che successo prima, Piplup sei pronto?!»

«Pipla!» emise Piplup con aria orgogliosa.

Iris in tanto stava raccogliendo della frutta con Axew lì nelle vicinanze...

«Piplup, usa Idropompa!»

«Presto, schiva!»

Idropompa colpì la povera Iris.

«Oh no! Scusa Iris!» le urlò la ragazza mortificata.

«Non fa niente, non preoccuparti...» disse sforzandosi di sorridere e ignorare il fatto di essere bagnata da capo a piede.

«Pikachu, devi cercare di sorprendere Piplup alle spalle!» ordinò il ragazzo. «Bene, ora usa Fulmine!»

«Piplup, schiva presto!»

... e ancora una volta fulmine colpì la povera ragazza dai capelli viola.

«IRIS! Va tutto bene!?» esclamarono entrambi preoccupati correndole incontro.

«Potrebbe andare meglio...» mormorò Iris a terra semicosciente.

❤❤❤

«Proviamo con Pachirisu!»

«Pikachu sorprendi alle spalle Pachirisu!»

«Pachirisu, stai attento, salta! Usa Scarica!» ordinò la ragazza.

«Usa Fulmine!» ordinò a sua volta l'allenatore a Pikachu.

Intanto Iris era seduta intorno al tavolo a guardare la lotta e Spighetto stava preparando il pranzo. Si era allontanato un momento per controllare che le verdure non fossero bruciate, una coincidenza che gli fece schivale il super mix Fulmine-Scarica che colpì, ancora una volta, Iris.

«IRIS!» esclamarono nuovamente i due preoccupati.

Questa volta, però, la ragazza non rispose. Non ci volle molto a capire che era svenuta.

«Qui bisogna andare dall'infermiera Joy... e alla svelta!» intervenne serio Spighetto avendo visto l'accaduto.

❤❤❤

Lucinda, Ash e Spighetto avevano portato Iris al Centro Pokémon più vicino e dopo dieci minuti videro passare nel corridoio l'infermiera Joy, così le corsero incontro.

«Infermiera Joy! Come sta Iris!?» chiese Lucinda in ansia.

«No, mi dispiace, io sono solo l'aiutante, mia sorella ha visitato una paziente e... ah, voi siete i ragazzini che hanno accompagnato la nipotina di Aristide qui... sì, sta bene, solo si è esposta a una scarica elettrica troppo forte, ma fortunatamente non sembra aver riportato danni permanenti.»

«Menomale...» sospirò la coordinatrice tirando un sospiro di sollievo.

«Possiamo vederla?» domando a quel punto l'allenatore.

«No mi dispiace ragazzi, mia sorella è andata a sbrigare delle commissioni e, mi ha dato l'ordine di non far passare nessuno...» rispose triste di dover rinnegare la richiesta.

«Suvvia, per favore, non può fare neanche un'eccezione?» intervenne Spighetto senza scomporsi neanche un po'.

«Non posso davvero scus... ehi ma tu non sei uno dei capopalestra di Levantopoli?»

«In carne ed ossa, piacere sono Spighetto.» si presentò con un inchino.

«Uhm... d'accordo allora.»

«Visto? Dovete solo lasciar fare a Spighetto.» sussurrò ai due isolando la voce con una mano. «Senta, tra quanto dimetterete Iris?» chiese poi tornando a guardarla.

«Oh, non molto, vediamo già dei miglioramenti un paio d'ore dovrebbero bastare.» rispose sorridendo.

«Tranquilli, vi racconto io dopo.» sussurrò di nuovo Spighetto prima di andare verso la stanza.

❤❤❤

Era passata già una mezz'ora, Lucinda camminava avanti e indietro per il corridoio dell'ospedale, mentre Ash era seduto su una delle sedie.

«Lucinda?» la richiamò preoccupato. «È da più di mezz'ora che cammini avanti e indietro, calmati...»

«Ash! È tutta colpa tua! Se solo non avessi usato Fulmine di Pikachu!» esclamò fermandosi tutto d'un colpo.

«MIA? Piuttosto tu se non avessi usato Scarica di Pachirisu!» esclamò a sua volta offeso e alzandosi di scatto.

I due si osservarono con occhi di fiamma, ma a un certo punto scoppiarono a ridere.

«Litighiamo come ai vecchi tempi!» esclamò Ash tra le risate.

«Eh già! Sembra che il tempo non sia passato!» aggiunse Lucinda ridendo a sua volta.

«Senti Lucinda, cosa ne dici di fare un giro?» domandò il ragazzo smettendo di ridere. «Non serve a niente stare qui e morire dall'ansia.»

«Mi sembra una buona idea.» rispose la ragazza dai capelli blu tramutando la sua risata in un sorriso.

❤❤❤

«Sai Ash, sono preoccupata per Iris, stavolta l'abbiamo combinata grossa...» mormorò ad un certo punto la giovane coordinatrice dando un calcetto ad un sasso.

«Non lo avevo capito.» commentò in tono sarcastico Ash. «Comunque Iris è una persona energica e forte, si riprenderà in pochissimo tempo.»

«Hai ragione! Sono sicura che Iris non si farà abbattere per così poco!» aggiunse Lucinda un po' più di buon umore.

Erano tornati davanti all'entrata del Centro Pokémon.

«Lucinda...» mormorò Ash, quasi impercettibilmente, guardandola negli occhi.

«Sì Ash, cosa c'è?» chiese ingenuamente sorridendo, ma poi vide che l'amico l'aveva già presa per mano.

«A-A-Ash, ma che...?!» farfugliò arrossendo all'istante guardandolo agitata.

«EHI RAGAZZI!?» esclamò in lontananza la ragazza dai capelli viola uscendo di corsa dal Centro Pokémon.

Con lei c'era anche Spighetto, ma si fermarono entrambi tra la porta e l'uscita per via di ciò che stava succedendo.

Lucinda si liberò immediatamente dalla presa di Ash e arrossì per l'imbarazzo, mentre lui era perplesso, per la verità non sapeva bene perché ad un certo punto l'aveva presa per mano.

«I-I-Iris, ti senti meglio?» domando la coordinatrice, balbettando, cercando di mascherare l'accaduto mettendo su un sorrisone ebete.

«Benissimo grazie!» le rispose entusiasta. «Comunque Ash tieni sempre gli occhi aperti, perché uno di questi giorni mi potrei vendicare!» aggiunse più arrabbiata rivolta all'allenatore.

«Ehi! Perché sei arrabbiata solo con me?!» protestò il ragazzo.

«Suvvia, davvero ti aspetti che mi arrabbi con Lucinda!?»

«No, però non pensavo neanche che fossi ancora arrabbiata con me!»

«Sarà per via preferenziale, ma mi viene più facile perdonare Lucinda piuttosto che te.» concluse incrociando le braccia e voltandosi di parte a occhi chiusi con fare altezzoso.

«Iris, tuo nonno... Aristide è...?» stava per chiedere per cambiare discorso.

«NO! No! Sono solo voci popolari!» lo interrompé Iris convinta che stesse per indovinare.

«Ma se non sai neanche che cosa stavo per chiederti...» mormorò un po' stupito con aria ingenua. «Tuo nonno è famoso?»

«No... perché?» chiese confusa.

«L'aiuto infermiera parlava di tuo nonno come se fosse una persona importante...»

«Ash, sei proprio un bambino, se lo conosce non vuol dire per forza che è famoso, forse si sono semplicemente conosciuti da qualche parte!» rispose, con un tono risoluto, ritornando ad incrociare le braccia.

«Ragazzi, credo sia il caso di metterci in marcia.» disse il ragazzo dai capelli verdi ricominciando a guardare la mappa.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Ciò che sembra non è ***


Capitolo 3 - Ciò che sembra non è

 

18:30, i quattro amici stavano ancora camminando... 

«Non capisco, secondo i miei calcoli a quest'ora dovremmo essere già arrivati ad Austropoli... non c'è scelta, credo che anche per stasera ci dovremmo accampare.» disse Spighetto non staccando gli occhi dalla mappa.

«Cioè, mi vuoi dire che tra tutte le cose di cui sei intenditore non ce n'è una che rientri nella categoria, ce so io, Intenditore di mappe Intenditore di sentieri?» chiese Iris.

«No, non so neanche se esiste una carica del genere.» rispose perplesso.

«Perché non dovrebbe scusa?»

«Beh, perché è...»

«Stupido? Perché essere intenditore di cestini da picnic è così tanto intelligente?»

«EHI! La volete piantare voi due! Non ne posso più di sentirvi!» gridò Ash, che era un po' più indietro rispetto a loro, cogliendoli di sorpresa e facendoli quasi cadere all'indietro.

«Ash! Sei veramente un bambino! Che ti prende!?»

«Iris ha ragione, cosa c'è che non va?» domandò Spighetto confuso.

«Lo so io.» disse Lucinda raggiungendoli a passo lento. «Passando del tempo con Ash si capisce bene che non sopporta due cose: arrendersi senza lottare e camminare con lo stomaco vuoto, e naturalmente quest'ultimo provoca effetti collaterali imprevedibili.» spiegò come se stesse raccontando delle perle di saggezza.

«Lucinda!» si lamentò offeso nonostante riconoscesse fosse la verità.

«Che c'è? È la verità, vi consiglio di stare attenti, non si sa mai che provi a mangiarvi.» scherzò.

«Lucinda, ma che dici?!» esclamò l'allenatore con la sua solita aria ingenua.

«Ash, sto scherzando.» disse facendogli l'occhiolino.

❤❤❤

«Ragazzi, io vado nella foresta a raccogliere delle bacche!» annunciò Lucinda.

«Vuoi che ti accompagni?» le chiese, prontamente, Ash.

«No grazie, ci mettero pochissimo.» rispose per poi allontanarsi.

Iris era appoggiata ad un albero di mele vicino al tavolo dove avrebbero cenato, Ash era seduto su una panchina intorno al tavolo e Spighetto era in piedi intento a preparare una buonissima crostata di mele.

«Il modo migliore per preparare una torta di mele è assicurarsi che i frutti siano ben freschi, preferibilmente rossi, eventualmente appena colti.» spiegò con aria da saputello anche se in realtà a parte il termine un po' dispregiativo di cose ne sapeva parecchie.

Così dicendo Spighetto si allontanò.

«Preferibilmente rossi...» ripeté Iris con aria annoiata. «Come vuoi che siano le mele di questa foresta, Spighetto? Viola?»

Addentò l'ultimo pezzo della sua mela, poi l'occhio le cadde su Ash. Aveva lo sguardo un po' disorientato... forse era per via del fatto che Lucinda se n'era andata?

«Allora?» iniziò a dire avvicinandosi. «Hai deciso di dichiararti a Lucinda? Mi dispiace avervi interrotti prima, stavo correndo, non vi avevo visti.»

«Eh? Non ti devi scusare, non stava succedendo proprio niente... aspetta!? Deciso??Dichiarare??»

«Ash, sei proprio un bambino! Dimmi che fai finta di non capire quello che dico!» lo rimproverò esasperata.

«Ehm... va bene, se proprio vuoi sentirtelo dire...»

«Non voglio che me lo dici! Voglio che tu capisca!»

«O-ok, però ora calmati...» mormorò un po' impaurito mettendo le mani avanti.

Iris si allontanò dandosi una calmata e tirando un sospiro.

«Evvabene... dimmi solo cosa pensi di Lucinda.»

«Uhm, vediamo...» iniziò a dire guardando in alto e pensando impresso. «Lei è una bravissima coordinatrice! È simpatica, è coraggiosa, gentile, altruista... insomma è la migliore amica che si possa desiderare! Poi è eleganta! Ha un bel portamento e... sì beh, è molto bella!»

Iris interrompé all'istante Ash.

«Prego? Sbaglio o hai detto bella?!» domandò meravigliata.

«No, non sbagli, l'ho detto davvero, come si fa a non vederlo scusa?» domandò a sua volta perplesso.

«Detto da un ragazzo, però, ha tutto un altro significato, sai!?» esclamò entusiasta.

«Ah sì?»

«Ma che importa! Per ora mi basta così! Wow! Devi essere proprio innamorato!»

«Eh?»

«Lascia perdere...» mormorò tornando alla realtà.

«Ok, ho raccolto le mele!» subentrò Spighetto che intanto aveva raccolto un cesto di mele per la sua torta.

Ash stette fermo dov'era mentre Iris si avviò tranquilla nella postazione dove era prima di parlargli.

❤❤❤

«Piplup, non ci posso ancora credere che siamo a Unima!» disse Lucinda al suo Piplup mentre raccoglieva delle bacche pesca.

Il Pokémon raccoglieva quelle cadute per terra.

«Sembra quasi di aver fatto un tuffo nel passato! Che il tempo non sia mai passato! Beh... tranne per i Pokémon... e poi chi l'avrebbe mai immaginato che avremmo rincontrato Ash?» continuò a dire. «In effetti era prevedibile, Ash non fa in tempo a finire di viaggiare in una regione che già pensa a quale potrebbe esplorare dopo.» disse continuando a raccogliere bacche perine, pesca, stagna e tante altre.

Poi si allungo verso una bacca pesca molto in alto.

«Uff, non ci arrivo!» si lamentò, ma poi le venne un'idea. «Mamoswine, esci!»

La ragazza lanciò la Pokéball, sicura che quel che aveva in mente fosse una buona idea. Salì in groppa a Mamoswine e riuscì a cogliere la bacca, ma, notò che c'era una Pokéball più in alto, nascosta tra la folta chioma dell'albero.

«Forse qualcuno l'ha persa...» ipotizzò.

Come poteva essere finita lì? Per giunta così in alto... però, infondo, non le importava, pensava solo al povero Pokémon che ci potesse essere dentro. Prendendola avrebbe potuto cercare in seguito il proprietario o se proprio non lo avesse trovato avrebbe potuto lasciare libero il Pokémon. Di certo avrebbe trovato la strada di casa. Anche se non pensava molto a cosa avrebbe fatto in seguito, ora, pensava solo a come recuperare quella Pokéball, poi avrebbe agito di conseguenza.

«Uhm... dunque Mamoswine non arriva così in alto...» rifletté Lucinda ad alta voce «Giusto!» affermò dopo un po'. «Togekiss, Pachirisu, ho bisogno di voi!» esclamò lanciando le due Pokéball.

«Pipla pipla...» emise Piplup triste per non essere d'aiuto al piano.

«Suvvia Piplup, non essere triste.» gli disse dolcemente la padroncina inginocchiandosi vicino a lui. «Lo sai che gli altri Pokémon ti prendono come modello.»

Quella piccola bugia innocente fece ritornare il sorriso al Pokémon d'acqua.

«Togekiss, per favore dovresti cercare una Pokéball tra i rami, Pachirisu devi cercare di afferrarla!» spiegò la coordinatrice ai due Pokémon che subito dopo volarono in alto.

«Fungusss!»

«Non era una Pokéball! Era un Pokémon!» gridò la ragazza impaurita.

Il Pokèmon colpì Togekiss e Pachirisu con l'attacco Sgomento.

«No! Pachirisu, Togekiss!»

Il Pokémon saltò giù dall'albero e usò Tossina contro Lucinda.

La ragazza tossì due volte e poi svenne.

Piplup, fortunatamente, riuscì a scappare appena in tempo. Aveva intenzione di avvertire gli altri, purtroppo non poteva riuscire a salvare la padroncina da solo.

«Fungussss!» ringhiò ancora il Pokémon stavolta contro Mamoswine.

Il grande Pokémon tuttavia lo ignorò completamente e chiuse gli occhi, così non venne attaccato.

❤❤❤

Piplup, intanto, era uscito dal bosco.

«Ecco e ora non ci resta che farla cuocere per una mezz'ora...» si sentì in lontananza, doveva essere Spighetto che infornava la torta.

«Pipla-pipla-pipla!» esclamò il Pokémon tutto agitato fermandosi vicino a loro.

«Dov'è Lucinda?!» gli domandò allarmata Iris.

Il piccolo Pokémon, con la faccia di chi sa di essersi espresso benissimo, la guardò e indicò la foresta con aria stranita. Senza perdere tempo i tre amici corsero nella direzione loro indicata.

❤❤❤

«Ma quello e un Foongus!» esclamò Spighetto.

«Un cosa?» chiese Iris un po' preoccupata.

«Foongus! Quando si arrabbia, è spaventato o dopo un attacco può attaccarti tutti i problemi di stato: l'avvelenamento, la paralisi, l'insonnia...» spiegò il ragazzo dai capelli verdi.

Ad Ash sarebbe piaciuto prendere il Pokèdex per vedere di cosa si trattasse, ma al momento non c'era tempo.

«Tepig, vieni fuori!» esclamò lanciando la Pokèball. «Tepig, sua Nitrocarica!»

Foongus fu spazzato via in un secondo alla velocità della luce.

«Lucinda! Dì qualcosa!» implorò Ash spaventato correndo da lei.

«Bisogna portarla al più presto ad un Centro Pokèmon.» informò Spighetto.

«Allora torniamo subito indietro!» esclamò Iris agitata.

«Non c'è tempo, però, a due passi da qui c'è un altro Centro Pokémon, non ci metteremo molto!»

Tutti insieme caricarono Lucinda su Mamoswine, poi Spighetto e Iris fecero ritornare nelle Pokéball Pachirisu e Togekiss.

❤❤❤

Quando finalmente arrivarono al Centro Pokémon...

«Infermiera Joy, la nostra amica e stata avvelenata da un Pokémon!» spiegò la ragazza dai capelli viola agitata.

«E questi due Pokémon sono stati paralizzati!» continuò a spiegare Spighetto mostrando le Pokéball.

«Sembra una faccenda seria... vi prometto che io e Audino faremmo tutto il possibile.» disse l'infermiera seria.

❤❤❤

Iris aveva in braccio il Piplup di Lucinda e come sempre il suo Axew tra i capelli. La sua faccia era molto cupa, si vedeva chiaramente che era triste e ci mancava veramente poco perché scoppiasse in lacrime. Spighetto era molto serio e Ash era troppo, troppo, troppo AGITATO. Non camminava avanti e indietro, ma, ben sì, per TUTTO IL CENTRO POKÉMON! L'aveva già girato dieci volte e all'undicesima volta scoppiò letteralmente...

«IO NON CE LA FACCIO PIÙ! Sto morendo di ansia!» gridò spazientito.

Eppure solo poco tempo prima aveva rimproverato Lucinda perché si preoccupava troppo per Iris...

L'infermiera Joy uscì da una stanza e chiuse la porta.

«Infermiera Joy! allora?!» le chiese ansioso l'allenatore andandole incontro.

«Togekiss e Pachirisu sono guariti.» cominciò a dire con un sorriso.

«E Lucinda?!» incalzò.

«Non si è ancora svegliata... le ho dato da bere un frullato di bacche stagne, che vanno benissimo contro l'avvelenamento, il veleno sembra sparito, ma come o già detto non si e ancora svegliata...» spiegò diventando seria con un velo di tristezza in volto.

«Posso vederla?» domandò Ash.

«Ma certo, ormai e fuori pericolo, ma solo una persona alla volta.»

«Grazie infermiera Joy!» ringraziò entusiasta per poi correre.

❤❤❤

Ash entrò nella stanza e chiuse la porta per evitare che entrasse polvere o aria inquinata. Poi guardò Lucinda distesa sul letto con gli occhi chiusi, sembrava sognasse, e chi poteva saperlo? Forse era vero... l'allenatore avvicinò una sedia al letto e si sedette.

«Ti prego Lucinda... svegliati...» le sussurrò quasi in lacrime.

«D-dove sono?» si sveglio all'improvviso la ragazza.

«Lucinda! Ti sei svegliata...» notò sollevato, mentre dai suoi occhi cominciarono a cadere delle gocce trasparenti.

«Ma Ash... stai...?»

Lucinda, che intanto si era alzata a sedere, si preoccupò un po' nel vederlo in quelle condizioni.

«No, mi è solo entrata della polvere negli occhi!» si sbrigò a dire strofinandosi, velocemente, gli occhi con un braccio.

«Oh Ash...» si lasciò scappare con aria triste.

«Promettimi una cosa... qualunque cosa tu abbia fatto per farti attaccare da quel Pokémon in futuro non la rifarai mai più mi hai fatto preoccupare!» disse smettendo di strofinarsi gli occhi.

«Certo, mi hai preso per una sprovveduta?» disse, retoricamente, sorridendo con tono ironico.

Il futuro Maestro Pokémon si avvicinò a lei per abbracciarla facendola arrossire come non mai. Era la prima volta che Ash la abbracciava...beh, certo, non era la prima volta che si abbracciavano in linea di massima. Lei stessa lo aveva abbracciato quando l'aveva aiutata a salvare i suoi Pokémon... ma quella volta... davvero lo aveva fatto preoccupare tanto? Ash aveva ceduto alle lacrime e la stava abbracciando... non era mai successa una cosa del genere. Forse significava che le cose tra di loro stavano... cambiando?

«A-ah proposito... cosa intendi con quel Pokémon?» domandò poi Lucinda quando sciolserò l'abbraccio.

❤❤❤

«Vedo con piacere che ti sei ripresa Lucinda, ora anche i tuoi Pokémon stanno bene!» annunciò l'infermiera Joy. «E mi raccomando stai attenta ai Pokémon di tipo veleno.»

«Lo farò!» rispose Lucinda sorridendo.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Il segreto degli allenatori ***


Capitolo 4 - Il segreto degli allenatori

 

Un grosso urlo di orrore si levò di lì a poco, probabilmente, buona parte di Unima lo aveva sentito... 

«NOOOO LA MIA CROSTATA DI MELE!»

Spighetto si buttò in ginocchio sull'erba.

«Suvvia, ne puoi sempre preparare un'altra...» lo consolò Ash con delle pacche sulla schiena, anche se non era convinto neanche lui di ciò che stava dicendo.

L'intenditore, tuttavia, continuava ad ammirare il suo capolavoro bruciato.

«Dai Spighetto non disperarti, se vuoi ti aiuto io...» disse ancora l'amico sforzandosi di sorridere.

«Davvero? Grazie mille Ash!» esclamò con gli occhi brillanti rialzandosi in piedi.

«Io e Lucinda andiamo a fare un giro nel bosco.» informò Iris prendendo per mano Lucinda.

❤❤❤

Le due amiche attraversarono la foresta chiacchierando del più e del meno, poi all'improvviso la viola si fermò stupita per poi mettere su degli occhi brillanti.

«Lucinda, guarda!» esclamò.

«Che Pokémon sono quelli?» domandò l'altra spontaneamente.

«Quelli sono dei BELLISSIMI Deerling! Sai Lucinda, i Deerling sono Pokémon muta forma!»

«Mutaforma?» ripeté la ragazza dai capelli blu perplessa.

«Sì, cambiano colore in base all'alternarsi delle stagioni.»

«Davvero!? Ma è fantastico!» commentò entusiasta.

«Tipo, adesso che e primavera sono di colore rosa, in estate sono verdi, in autunno arancioni e in inverno... beh, in inverno non lo so sinceramente... o meglio, lo so ma non ne ho mai visti, dovrebbero essere marroni.»

«Wow stupendo!» commentò ancora la giovane coordinatrice ormai avendo messo su occhi brillanti come l'amica.

«Come sono carini i Deerling! Li ammirerei per tutto il giorno!» esclamò la viola appoggiando i gomiti ad un ramo di un albero reggendosi la testa con le mani.

«Perché non ne catturi uno?»

Iris non rispose subito e in tanto arrivò un Deerling che le strofinò il muso contro.

«NO DEERLING! PER FAVORE!» urlò per poi scappare via seguita da Lucinda che non capiva il perché della sua reazione.

❤❤❤

Iris si era seduta sulla riva di un fiume a piangere.

«Iris, perché sei scappata così? E perché piangi?» le chiese Lucinda preoccupata raggiungendola e sedendosi accanto a lei.

«Mi piacerebbe catturare Deerling... ma sono una pessima allenatrice, con me Deerling non si sentirebbe realizzato...» rispose, quasi impercettibilmente, con gli occhi bagnati guardando davanti a sé.

«Non è vero, te lo già detto, tu non sei una pessima allenatrice!»

«Sì che lo sono... sai perché mi vergogno tanto di dire che sono la nipote di un capopalestra? Perché la gente mi prende in giro con frasi del tipo: Non hai ereditato propri niente da tuo nonnoPer essere la nipote di un capopalestra sei veramente debole o addirittura: Se battere te e stata una passeggiata battere tuo nonno sarà davvero facile... per questo tutti i miei Pokémon non salgono di livello, sono una buona a nulla!» continuò a piangere disperatamente.

«Smettila di dire così! Devi solo trovare il tuo metodo di allenamento!»

«Metodo di allenamento?» ripeté con gli occhi ancora colmi di lacrime.

«Sì, ogni allenatore ha il suo, sono certa che anche tu ce l'hai solo che non sai ancora qual è!» esclamò decisa l'amica.

In quel momento una mongolfiera attraversò il cielo, aveva al centro un'enorme R.

«Ma guarda un po' chi c'è!» si sentì una voce femminile proveniente da essa.

«Quello è il Team Rocket!» gridò Lucinda.

«Il conosci già?» domandò Iris sorpresa.

«Certo! A Sinnoh non smettevano mai di tormentarci!» rispose sempre più arrabbiata, ricordando tutte le volte che il Team Rocket aveva teso loro degli agguati per rubare Pikachu e gli altri Pokémon.

«Ehi, ma quella non è la bamboccia di Sinnoh?» chiese, retoricamente, Meowth agli altri.

«Non agitarti bamboccia!» l'avvertì Jessie.

«Dopotutto vi abbiamo regalato un bel passatempo!» concluse James sarcastico.

«Per il tuo ritorno, in onore ai vecchi tempi, reciteremo un'ultima volta il motto che ci ha accompagnato a Sinnoh, sei libera di sentirti onorata.» aggiunse Jessie con aria fiera.

«Sentite, sentite c'è nell'aria una voce...»

«Parla con me, è molto chiara e veloce...»

«Nel vento...!»

«Al di la delle stelle...!»

«E sarà il tuo tormento...!»

«Porta il terrore a chiunque la senta...»

«Quando la ascolti ogni speranza è spenta...»

«Io sono Jessie!»

«E io James!»

«Meowth, il mio sì che è un bel nome!»

«Ogni benefattore uscirà sconfitto e pesto...»

«Siamo il Team Rocket...»

«E lo capirete presto!»

Lucinda e Iris fecero una faccia perplessa e rassegnata.

«Accidenti, il vecchio motto è anche più assurdo del nuovo.» commentò tagliente Iris incrociando le braccia.

«COME OSI!?» si lamentarono i tre all'unisono.

«Piuttosto cosa volete da noi!?» gridò la coordinatrice.

«Noi?? Niente!! Pensate di essere il centro del mondo!? Eravamo solo venuti a catturare qualche Deerling!» strillò Jessie.

«Cosa?» mormorò Iris sperando di aver capito male.

«Non potete catturare i Deerling!» urlò nuovamente la ragazza dai capelli blu.

«Perché no!? Questi Pokémon sono selvatici! Non mi sembra sia vietato dalla legge!»

«Voi siete i cattivi! Rubate i Pokémon altrui! Siete ricercati! E poi non vi importa niente della legge!»

«Tutti punti di vista.» disse James tranquillamente.

«Addio bambocci!» concluse Jessie.

Dall'alto della mongolfiera si vedeva una corda, da dove era attaccata la gabbia del Deerling di prima tutto spaventato. La mongolfiera stava decollando.

«Pachirisu, esci! Salta e usa Superzanna!»

Superzanna creò un grande buco sul lato destro della mongolfiera.

«Meowth, perdiamo quota!» si lamentò Jessie.

«Ora ci penso io!» esclamò il Pokémon.

Meowth azionò una leva che attivò un braccio metallico che teneva un grande cerotto. L'attaccò al buco e la mongolfiera fu come nuova.

«Volete la guerra!? E guerra sia! Woobat!» esclamò l'odiosa membra del Team Rocket lanciando la PokéBall. «Woobat, usa Garanzia!»

«Pachirisu, sciv...»

«Excadrill, usa Sfuriate!» ordinò la ragazza dai capelli viola. «Lucinda, ordina a Pachirisu di rompere la serratura della gabbia!»

La ragazza blu fece cenno di sì con la testa.

«Pachirisu, usa Attacco Rapido sulla serratura della gabbia!»

Pachirisu aveva rotto la gabbia, ma Deerling aveva timore a saltare.

«Ok Pachirisu, ora usa Scarica!»

«Deerling, salta, ti prendo io!» esclamò Iris a braccia aperte.

Deerling si fece coraggio e saltò appena in tempo, perché, la mossa colpisse la mongolfiera.

Il Team Rocket stava volando via alla velocità della luce.

«Accipicchia, certo che quelle due formano proprio una squadra fortissima...» commentò James. «Sono furbe per essere delle bambocce, hanno creato un piano in tre minuti scarsi... cosa che non si può dire di te! Dato che non hai saputo elaborare un piano decente in bel CINQUE GIORNI!» gridò Jessie in faccia a Meowth.

«Ehi! Cosa pretendete da me?! Io sono solo un Pokémon!» controbatté il Pokémon con le gampe allargate. 

«Ripartiamo al velocità della luce!» esclamarono, infine, tutti insieme scomparendo in un angolino del cielo avvolti in una scintilla.

«Wow, non il avevo mai visti così...» osservò la ragazza dai lunghi capelli viola guardando il cielo mentre teneva ancora in braccio Deerling.

«E dovevi vederli a Sinnoh...» disse Lucinda con faccia un po' inebetita spostando lo sguardo su di lei. «Dai, non vedi che Deerling vuole essere catturato da te!?» cambiò discorso sorridendo.

«Ma... io...» balbettò incerta Iris.

«Non ci sono né ma né però Iris, devi solo trovare, come ti ho già detto, il tuo metodo di allenamento, anzi, se vuoi, ti aiuterò io a trovarlo!»

Iris guardò il Pokémon per poi tornando a guardare Lucinda.

«Davvero mi aiuterai?»

«Sicuro!» affermò facendo cenno di sì con la testa.

«Sei sicuro di voler diventare il mio Pokémon Deerling?» chiese tornando a guardarlo.

«Derliiiii!» esclamò il Pokémon entusiasta.

La ragazza dai lunghi capelli sorrise e dopo averlo rimesso a terra lanciò la PokéBall. «Evviva ho catturato un Deerling!»

❤❤❤

Le due ragazze erano ormai fuori dal bosco...

«Ecco, è pronta!» sentirono in lontananza.

Era Spighetto, aveva finito di preparare la torta aiutato da Ash e ora era commosso nell'aprire finalmente il forno. Era sicuro che ora niente lo separasse da un'ottima torta di mele.

«Ci siamo! È finalmente arrivato il momento! Solo un piccolo sportello ci separa da questa delizia...» annunciò il ragazzo dai capelli verdi con le lacrime agli occhi per la felicità.

«Ehi, non ti sembra di esagerare Spighetto? Sì... insomma... dopotutto e soltanto una torta...» commentò l'allenatore un po' sconvolto.

Brock, l'amico con cui aveva viaggiato a lungo, giurava amore eterno ogni volta che incontrava una bella ragazza, ma non aveva mai visto NESSUNO dichiarare il proprio amore ad una torta! Forse Spighetto era veramente speciale...

«È qui che ti sbagli Ash, non e una semplice torta, è LA torta! sono convinto che questa torta cambierà il corso della storia, me lo sento!»

Intanto Iris e Lucinda avevano raggiunto gli altri due.

Spighetto si appoggiò con una gamba sdraiata sull'erba e una retta e senza dire niente aprì pian piano lo sportello per gustarsi ogni singolo istante di quel vittorioso momento. Quando lo sportello fu del tutto aperto si vide uscire del fumo, tutto normale... se fosse stato un fumo leggero, chiaro e profumato come lo aveva immaginato l'intenditore! Invece quel fumo era l'esatto opposto! Pesante, scuro e... lasciate che ve lo dica puzzava, ma non poco, faceva un effetto simile alle candele bruciate. La polvere creata dal fumo andò a posarsi sulla faccia di Spighetto e Ash.

Le due amiche non poterono fare a meno di farsi scappare una risatina.

Poi, improvvisamente, dal forno uscì un calore scottante che incenerì un albero lì vicino. Lucinda, Ash e Iris a quel punto scoppiarono a ridere.

«Sicuramente quella torta...! No scusa, LA torta, come preferisci chiamarla tu, ha cambiato il corso della storia di quell'albero!» esclamò Iris fra le risate.

«Io... io non capisco cosa sia andato storto! La temperatura era giusta e l'avevo messa in forno trenta minuti fa esatti!» replicò il capopalestra sconsolato cadendo in depressione.

A quel punto Ash si ricordò di aver messo il timer per un'ora e trenta non per soli trenta minuti!

Ops! Errore mio... pensò ma non gli sembrava, decisamente, il caso di dirlo... più che altro temeva che così facendo avrebbe spinto l'amico al suicidio.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Il Team Plasma ***


Capitolo 5 - Il Team Plasma


01:30

Inostri amici si erano accampati nella foresta. Ash, Iris e Spighetto stavano dormendo, ma c'era qualcuno ancora sveglio... esatto, Lucinda. Non riusciva proprio a prendere sonno così prese il suo diario e cominciò a scrivere:

DiariodiLucinda<3

CaroDiario,

da due giorni ormai sono arrivata a Unima, ho conosciuto Iris, Spighetto e rincontrato Ash.

Da quando sono qui è tutto un'avventura continua, mi hanno aiutata a ritrovare i miei Pokémon, abbiamo fulminato Iris (non apposta, si intende), sono stata avvelenata da un Foongus, Iris a catturato un Deerling e Spighetto ha cambiato il corso della storia di un albero (poveretto pensava di aver preparato la torta perfetta e invece è stato solo capace di incenerire un albero, pensava di aver fatto tutto bene invece ah sbagliato, e anche di un bel po' . Mentre facevamo un giro Iris mi aveva detto che Spighetto cucinava una torta in poco più di mezz'ora e noi siamo state via due ore, quindi è impossibile che abbia messo il timer per una mezz'ora).

Ieri ho abbracciato Ash due volte una perché aveva aiutato il mio Pokémon, Quilava, e l'altra perché mi aveva salvata dalle sabbiemobili. So che sembro una bambina piccola a scrivere certe cose, ma, sinceramente, sono un po' preoccupata... avrò fatto male? Spero che Ash non se la sia presa... anche lui oggi mi ha abbracciata (quando il Foongus mi aveva avvelenata) e, per farla breve, mi ha detto che ci tiene a me... cosa scontata, non so neanche perché lo sto scrivendo, anch'io ci tengo a lui! Credo che sia normale siamo amici! All'affetto è reciproco (anche se, naturalmente, non o mai pensato ad Ash in quel modo... beh, ma questo non c'è neanche bisogno di precisarlo!). Ash è carino certo, ma comunque non mi ha mai sfiorato l'idea che io potessi piacergli (non più di un'amica almeno) anche se oggi, prima che dimettessero Iris, è successa una cosa... insolita... (per un attimo o pensato addirittura che... bah, cosa dico!).

Comunque sembra che il tempo si sia congelato fino a questo momento, non è cambiato niente, i nostri litigi per esempio, oggi nel mezzo di uno siamo scoppiati a ridere proprio come ai vecchi tempi.

Che sonno, sto sbadigliando, forse non lo sai, ma, qui è l'una passata di notte e domani ci dobbiamo incamminare per Austropoli...

Ciao<3

E così Lucinda mise il diario sotto il cuscino e si addormentò.

10:30

A quell'ora Lucinda si svegliò, era stanchissima, si guardò intorno per vedere dov'erano gli amici ma... non c'erano! Comunque non si preoccupò più di tanto, sapeva che dovevano essere nei paraggi.

C'erano i sacchi a pelo a terra, il tavolo, i fornelli, le sedie e il barbeque di Spighetto.

La blu si infilò velocemente il vestitino bianco, nero e rosa, poi si pettinò i capelli.

Irisintanto stava correndo a svegliarla.

«Ah, Lucinda, ti sei già svegliata.» osservò contenta di non doversi inventare qualche idea.

«Ciao Iris!» la salutò mettendosi in testa la cuffia con la Pokéball rosa stampata sopra e la scarpina fucsia.

«Se sei pronta possiamo partire.» disse la viola.

«Dove sono Ash e Spighetto?» chiese Lucinda un po' perplessa di non averli visti.

«Ash e Spighetto? È vero! Forse sono andata un po' troppo veloce per loro!!» esclamò l'amica con la faccia mortificata.

Ash e Spighetto arrivarono dal bosco col fiatone per la corsa.

«Eccoli!» esclamò Iris ridendo.

«Certo che tu aspettarci... mai, eh?» disse retorico l'allenatore.

«Ma non fare il bambino! Siete voi che siete fuori forma, non è colpa mia.» disse incrociando le braccia e chiudendo gli occhi.

❤❤❤

Gli amici misero apposto la roba e si rimisero in viaggio. I Pokémon che vedevano lungo la strada riuscivano sempre a strappare a Lucinda aggettivi positivi come MITICO! SUPER! GRANDE! FANTASTICO! Gli occhi azzurri le brillavano alla vista di quel paesaggio pieno di creaturine mai viste prima.

All'entrata di Austropoli...

«Svelti! Non vorrete perdervi il discorso!» esclamò un ragazzino moro che correva seguito da altri ragazzi.

«Il discorso?» ripeterono interrogativi gli amici guardandosi tra di loro confusi.

I quattro amici appena varcarono la soglia dell'entrata della città videro una valanga di persone in giacca e cravatta che correvano di qua e di là. Si fecero largo, faticosamente, urtando qualche volta delle persone.

«Salve cittadini di Austropoli!» disse una voce richiamando l'attenzione di tutti.

I quattro incuriositi si avvicinarono al cerchio formato dalle persone intorno a degli individui. Le persone al centro dell'attenzione indossavano delle tute di color azzurro e grigio. Erano, inoltre, dotate di cappuccio. 

A parlare era un tipo dai capelli verbi e l'occhio sinistro rosso.

«Vi starete tutti chiedendo chi sono io... e bene io sono Ghecis, il fondatore del Team Plasma.» disse per poi si spostarsi sulla destra. «Il Team Plasma è un'organizzazione di persone che riflette sul bene dei Pokémon, ovvero, se è giusto catturare i Pokémon e strapparli alla loro libertà...» continuò per poi spostarsi a sinistra. «O lasciarli liberi.» disse spostandosi nuovamente a destra. «Il Team Plasma vi invita, così, a riflettere... il Team Plasma è convinto che se tutti gli allenatori liberassero i loro Pokémon il mondo sarebbe un posto migliore per tutti.» aggiunse per poi fermarsi. «Quindi... vi invitiamo a liberare i vostri Pokémon!»

Un brusio si levò tra la folla.

Assurdo! Quella sembrava una richiesta semplicemente assurda! Chi li avrebbe ascoltati?

«Chi lo riterrà giusto, è ovvio.» precisò indietreggiando verso i compagni. «Pensateci...» concluse, poi afferrò una grande bandiera con sopra una P.

Poco dopo se ne andarono, Ghecis in mezzo e gli altri tutti intorno a lui.

In poco tempo la folla si diradò.

«Ma chi credono di essere!?» esclamò Iris furiosa.

«Non libererò mai i miei Pokémon, se lo possono scordare!» le fece eco Lucinda arrabbiata.

«Io non mi preoccuperei tanto per quei tizi, di sicuro sono dei fanfaroni che si divertono a dire sciocchezza.» intervenne Spighetto calmo.

«Spighetto ha ragione, ora siamo qui solo perché io devo sfidare il capopalestra di Austropoli per vincere la terza medaglia di Unima!» disse Ash entusiasta.

«Sei qui per sfidare il capopalestra?» chiese uno sconosciuto avvicinandosi a loro.

«Sì... ma tu chi sei?» domandò a sua volta l'allenatore perplesso.

«Mi chiamo Artemisio, sono il capopalestra di Austropoli.»

«Tu sei il capopalestra!?» esclamò Ash incredulo.

«Sì, sono io, accetto la tua sfida! Se vuoi possiamo lottare ora.»

«Per me va più che benissimo se tu sei pronto a perdere!»

«Quanta grinta, vedremo se la manterrai anche in battaglia.» commentò sorridendo con aria, però, di sfida.

❤❤❤

Lungo il percorso trovarono una bimba che piangeva.

«Quella è una bambina, ma cosa avrà?» chiese Iris preoccupata agli amici.

«Forse si è fatta male...» ipotizzò Lucinda.

«Piccola, perché piangi?» domandò, quando furono abbastanza vicini, Artemisio inginocchiandosi davanti a lei.

«Dei tipi loschi hanno rubato il mio Lillipup!» disse tra le lacrime.

«Ho capito, non preoccuparti, ti riporteremo il tuo Lillipup.» la rassicurò accarezzandole la testa.

«Recluta alla base, mi sentite?» si sentì in lontananza. «Ho catturato il Pokémon, sono di ritorno alla base...» continuò avvicinandosi.

«Ehi tu!» gridò Artemisio rialzandosi in piedi.

«Oh accidenti!» esclamò la recluta correndo immediatamente via.

Il capopalestra di Austropoli si butto all'inseguimento seguito da Lucinda, Ash, Iris e Spighetto.

La recluta entrò in un vicolo cieco.

«Sei arrivato al capolinea!» annunciò Artemisio con dietro gli altri che in tanto l'avevano raggiunto.

«Woobat! Usa Raffica!» ordinò la recluta al Pokèmon uscito dalla Pokéball.

La raffica era così intensa che né il capopalestra né gli amici riuscirono a vederci niente. Furono costretti a coprirsi gli occhi in attesa che cessasse, ma quando li riaprirono anche il membro del Team Plasma non c'era più.

«Accidenti! E ora dove sarà andato!» urlò con ira Artemisio.

«Vigliacco! Li odio i tipi come quelli!» gridò Iris a squarcia gola.

❤❤❤

I cinque tornarono in centro città alla ricerca di qualche indizio. Lì videro un membro entrare in un edificio abbandonato, così, furtivamente si addentrarono correndo silenziosamente.

«Oh no degli intrusi!» esclamò qualcuno.

«Incapace, li hai lasciati entrare!» gridò qualcun'altro.

«Attacchiamoli!»

I cinque in poco tempo si ritrovarono accerchiati da tutte le parti. Non riuscivano neanche a capire da dove venissero tutte quelle reclute. Non avevano alcuna via di fuga.

«Ehi, ma cos'è questo baccano?!» chiese un tizio uscendo dall'ascensore.

Era il tipo di prima, Ghecis, il tipo che aveva tenuto il discorso.

«Oh, abbiamo ospiti.» disse tranquillamente guardandosi intorno e avanzando senza timore. «A cosa dobbiamo il piacere di questa visita?» domandò sarcastico fermandosi di fronte a loro.

«Siamo qui per il Lillipup della bambina!» urlò la ragazza dai lunghi capelli viola.

«Vi conviene darcelo subito senza storie!» aggiunse Artemisio mantenendo la calma.

«Ma guarda chi abbiamo qui, il capopalestra di Austropoli...» disse con uno strano ghigno.

«Non cambiare discorso!» esclamò il capopalestra un po' spazientito.

«Giusto, il Lillipup, ehi tu?! Dai al capopalestra la PokèBall!!» gridò ad una recluta.

Lui lasciò la sfera a terra ad un metro da Artemisio che la raccolse senza perdere tempo.

Fatto ciò i cinque uscirono fuori di corsa.

❤❤❤

«Grazie!» ringraziò la bimba abbracciando il Pokémon al settimo cielo.

«Figurati!» raccolse i ringraziamenti Ash.

«Se avrai un problema da oggi in poi chiama noi!» esclamò Iris dandosi un po' di arie.

«Fai attenzione, quei tipi sono molto pericolosi.» le raccomandò Lucinda chinandosi sulle ginocchia alla sua altezza.

«Lo farò!» rispose la bimba continuando ad abbracciare il Lillipup.

❤❤❤

Finalmente arrivarono alla palestra...

«La bambina di prima mi ha fatto veramente tanta tenerezza, era così dolce!» disse la blu all'amica.

Artemisio si arrestò quando arrivarono all'entrata.

«Ash, oggi non c'è più tempo di lottare, la palestra sta per chiudere, che ne dici se rimandiamo?» disse senza voltarsi.

«Accidenti me l'aspettavo!» esclamò il ragazzo deluso.

«Mi spiace, non pensavo ci sarebbe stato il contrattempo creato dal Team Plasma, ma se vuoi possiamo lottare domani mattina subito.» disse voltandosi.

«Certo! È molto più importante avere aiutato quella bambina a ritrovare il suo Lillipup! Allora a domani!!»

«Perfetto, ci si vede domani, ciao.» salutò con la mano entrando dalla porta della palestra.

❤❤❤

20:30

«Che ne dite se andiamo alla Centro Pokémon? Ormai è tardi.» propose Spighetto agli amici mentre camminavano.

«Evvai! Finalmente si mangia!» esclamò Ash entusiasta tirando un pugno verso il cielo.

«Possibile che non pensi ad altro che a mangiare!? Sei proprio un bambino!» commentò Iris spazientita.

«No Iris, pensa al cibo e alle lotte Pokémon, è bifunzionale.» precisò Lucinda atteggiandosi da saputella con il dito indice alzato.

L'amica soffocò una risatina.

«La volete smettere di prendermi in giro!?» si lamentò l'allenatore.

Le due in tutta risposta scoppiarono a ridere.  

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - La terza medaglia ***


Capitolo 6 - La terza medaglia​


22:30

Iris, Lucinda e Spighetto stavano dormendo, ma ad un certo punto la ragazza dai capelli blu si svegliò di soprassalto e si guardò intorno istintivamente. Spighetto, Iris... dov'era Ash?!

Ad allenarsi immagino... pensò in automatico la ragazza. Nessuno conosceva l'amico meglio dilei, era la cosa più prevedibile e scontata. L'indomani avrebbe avuto una lotta in palestra, quindi era scontato! Decise di alzarsi, si mise le ciabatte e andò in cortile.

❤❤❤

«Snivy, usa Attrazione!» sentì Lucinda in lontananza.

«Tepig, salta!»

L'amica che intanto era arrivata, senza disturbare il ragazzo, si sedette sulla panchina di fronte a lui. Tepig saltò e quindi l'attacco Attrazione andò a vuoto.

«Evviva! Ha funzionato!» esultò letteralmente dalla gioia. «Tepig, usa Nitrocarica! Snivy, cerca di schivare!»

Nitrocarica colpì in pieno Snivy che non riuscì a schivare.

«Bene, bravissimi! E ora pausa!! Tepig, Snivy ritornate!» esclamò prendendo in mano le Pokéball e ritirandoli.

La ragazza dai capelli blu si avvicinò all'allenatore.

«Bella lotta, se vai così sono sicura che domani stravincerai!»

«Ah, ciao Lucinda! Non ti avevo sentita arrivare.» la salutò sorpreso.

«E così hai anche trovato un modo per sfuggire ad Attrazione, complimenti!»

«Grazie di averlo notato! Era da un sacco di tempo che volevo trovare il modo di sfuggire da quella mossa!»

«Hai già deciso che Pokémon userai per primo?»

«Ah!»

Quella domanda improvvisa lo aveva colto del tutto impreparato. Possibile che non ci avesse ancora pensato?

«No...» rispose infine.

«No?» ripeté la ragazza incredula.

«Beh, dipenderà tutto da che Pokémon userà Artemisio.»

«È una strategia buona.» valutò con sorpresa. «Peccato che tu te la sia inventata cinque secondi fa...» aggiunse poi un po' sarcastica.

«Non è per niente vero!» esclamò Ash mettendosi sulla difensiva «Ok, hai ragione...»

«Lucinda non sbaglia mai! E non preoccuparti per il Pokémon, basati su quelli che userà Artemisio... l'importante però è che non usi un Pokémon d'acqua contro ad un Pokémon fuoco, so che sono le complicate strategie firmate alla Ash Ketchum, ma gli ignoranti in materia non ti prendono sul serio.»

«Uff...sei peggio di mia madre!»

La ragazza in tutta risposta si mise a ridere.

❤❤❤

08:30

Naturalmente Ash aveva messo la sveglia, perché se no nessuno si sarebbe svegliato a quell'ora...

«Drrrrrrrrrr!»

Spighetto aprì gli occhi e salto giù dal letto canticchiando una melodia a passo di danza. Lucinda sbadigliò stroppicciandosi gli occhi, e Iris...

"ASH! PERCHÉ HAI MESSO LA SVEGLIA!? SOPRATTUTTO A QUEST'ORA!?!"

Iris... rimproverò subito Ash di prima mattina, forse, chissà, stava facendo un bel sogno.

❤❤❤

I ragazzi allora si prepararono.

Spighetto si mise i soliti abiti, Ash pure e Iris prese dalla valigia uno dei suoi vestiti tutti uguali. Lucinda, invece, si mise il suo vestito da cheerleader e poi prese anche i due ponpon rosa chiaro.

Fecero colazione, poi si avviarono verso la palestra.

Quando uscirono dal Centro Pokémon Lucinda e Iris erano rimaste un po' più indietro rispetto ad Ash e Spighetto.

Le due stavano chiacchierando tra di loro.

«Perché ti sei vestita da in quel modo? Non che tu stia male, però è un po' strano...» disse l'amica dai capelli viola.

«È un vestito da cheerleader, è per fare il tifo.» rispose l'altra sorridendo.

«Fare il tifo vestita da ragazza ponpon?» ripeté Iris perplessa.

«Sì, a Sinnoh mi vestivo quasi sempre così per le lotte in palestra di Ash.»

«Ah, allora tutto questo e per Ash!» esclamò a quel punto al settimo cielo balzando anche un po' in avanti.

«Sì!Cioè no! Cioè non e come pensi tu!!» la interruppe agitata e un po' rossa in viso muovendo le mani. «È che Ash è sempre stato fiducioso in me e io voglio fare altrettanto!»

«Ah, ok, capisco...» concluse con il tono di chi la sa lunga, ma in realtà era piuttosto pensierosa.

❤❤❤

«Evviva, siamo arrivati!» esclamò Ash entusiasta quando furono all'entrata della palestra.

Entrarono e l'allenatore, senza perdere tempo, si guardò in torno per cercare con lo sguardo il capopalestra.

«Artemisio?!»

Cercarono in ogni angolo della palestra, ma niente, non lo trovavano. Fu Axew, ad un certo punto, accidentalmente, a schiacciare, con le zampe anteriori, un bottone che azionò la piattaforma, su cui si trovava.

Aveva una tela, dei colori a tempera e un mucchio di fogli con schizzi disegnati sopra accartocciati e buttati in un cestino giallo. Il cestino era talmente pieno che alcuni cartocci erano caduti ai lati.

«Ash, Lucinda, Iris, Spighetto cosa ci fate qui?» domandò Artemisio voltandosi stupito.

Era ancora seduto alla sua piccola scrivania con una matita in mano.

«Avevamo in programma una lotta in palestra, non ricordi?» disse il futuro Maestro Pokémon perplesso e deluso.

«Ah! Hai ragione scusa.» disse alzandosi e andando verso di loro. «Ma sai, ora sono in GRANDISSIMA crisi creativa, capite un artista come me senza la sua arte e PERDUTO!» continuò facendo qualche mossetta artistica e poi chinando la testa.

«Sì... certo, capisco perfettamente...» gli rispose Ash stranito.

Spighettosi si avvicinò al collega con aria di comprensione.

«Ti capisco benissimo, un artista senza arte si sente incompleto come un intenditore senza Ora della valutazione... vedrai che passerà.» disse dandogli delle pacche, leggere, sulle spalle.

Ash e Lucinda erano increduli.

«OH MA INSOMMA!» gridò Iris.

Artemisio alzò la testa e vide Lucinda poi, dopo un paio di secondi, mise le dita a forma di cornice. La cosa la stupì molto la ragazza.

«Sì, potrebbe funzionare!» esultò entusiasta sciogliendo la cornice.

Corse verso la tela e cominciò a disegnare con il pennello. Poi, dopo qualche minuto, la voltò verso gli amici.

«Lo chiamerò Ultima Chance!»

Lucinda era sempre più perplessa. L'aveva davvero presa a modello per il suo quadro... e ci aveva messo solo pochi secondi...

«Ah, mi hai fatto il ritratto grazie!» disse sorridendo stranita.

«Ma come ha fatto?» chiese sorpresa la ragazza viola all'orecchio dell'intenditore.

«Bene, ora sono pronto per lottare!» annunciò a braccia aperte con aria entusiasta.

«Fantastico! Era ora!» esclamò Ash altrettanto entusiasta.

❤❤❤

I due erano sul campo di battaglia faccia a faccia, a destra c'era Ash e a sinistra, invece, Artemisio.

Iris, Spighetto e Lucinda erano seduti sulle gradinate di fronte al campo. Lucinda aveva fatto uscire i suoi Buneary e Piplup che si erano vestiti come lei.

«Sarà un incontro tre contro tre, sono ammesse sostituzioni da entrambe le parti.» informò un arbitro della palestra.

«Leavanny, esci!»

«Leavanny, se non sbaglio e un Pokémon di tipo Coleottero ed Erba...» disse tra sé e sé Ash. «Tepig, scelgo te!» decise poi lanciando la Pokéball.

«Tepig è un Pokèmon di tipo Fuoco, giusto?» chiese Lucinda a Spighetto e Iris.

«Esatto.» rispose il capopalestra di Levantopoli.

«Allora Ash ha il vantaggio del tipo.» commentò.

«Sono stupita.» disse l'altra ragazza. «Oggi casca il cielo, finalmente, quel bambino ha capito che in una battaglia il vantaggio del tipo e fondamentale.» aggiunse incrociando le braccia.

La coordinatrice la guardò un po' stupita per via di quello che aveva detto, poi si alzò e agitò i ponpon con entusiasmo.

«Forza Ash, puoi farcela!»

❤❤❤

«Leavanny, usa Foglielama!»

«Tepig, schiva e cerca di sorprenderlo alle spalle!»

Tepig saltò e poi andò alle spalle del nemico.

«Leavanny, voltati e usa protezione!»

Il Pokémon fece come richiesto dal padrone.

«Bene, ora usa Lacerazione!»

Tepig cadde a terra esausto a causa del brutto danno subito.

«Oh no Tepig!» si allarmò Ash. «E va bene, ritorna!» aggiunse puntando verso di lui la Pokéball.

❤❤❤

«Leavanny è veramente forte...» disse intanto Lucinda ai due amici.

«A Leavanny è bastato poco per sconfiggere Tepig.» precisò Iris.

«Si vede che Leavanny è il Pokémon di un capopalestra, è stato allenato in maniera molto accurata.» osservò Spighetto.

«Sarà molto difficile per Ash sconfiggere Artemisio.» continuò la ragazza dai lunghi capelli viola.

«Sì, ma Ash ce la farà!» concluse la blu fiduciosa ed estremamente convinta.

«Snivy, scelgo te!» esclamò Ash lanciando la Pokéball.

«Cosa? Ha scelto Snivy? Perchè?! Aveva cominciato così bene! Ora lo riconosco davvero, questo si avvicina molto di più alla logica di Ash...» disse Iris incredula.

«Questa scelta sorprende anche me, sarebbe stato meglio un tipo Volante come Pidove" commentò Spighetto.

«Vedrete, Ash avrà di sicuro in mente qualcosa.» concluse Lucinda come se sapesse già qualcosa.

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«Leavanny, ritorna!» lo richiamo il capopalestra. «Dwebble, vai!»

«Perché Artemisio ha cambiato Pokémon? Leavanny era ancora in perfette condizioni...» domandò Lucinda confusa.

«Dwebble è un Pokémon di tipo Coleottero e Roccia, di conseguenza Snivy è in svantaggio e così Artemisio ha il diritto a lanciare una mossa per primo.» rispose Spighetto.

«Come se non bastasse...» mormorò Iris a braccia conserte con aria di finta indifferenza.

Lucinda la guardava con un filo di preoccupazione.

❤❤❤

«Dwebble, usa Entomblocco!»

Lo Snivy di Ash improvvisamente ritornò nella Pokéball, poi uscì Oshawoot.

«Entomblocco è una mossa che sostituisce il Pokémon dell'avversario.» spiegò Spighetto prima che Lucinda potesse formulare la domanda.

«Con il secondo Pokémon in ordine della squadra.» concluse Iris.

«Ma in questo modo si è svantaggiato da solo, Oshawoot e un Pokémon di tipo Acqua e i tipi d'acqua sono avvantaggiati contro i Pokémon di tipo Roccia, quindi avrà diritto ad attaccare per primo e scommetto che sfrutterà questo a suo vantaggio.» osservò intelligentemente la ragazza dai capelli blu.

«Sì, diciamo che alla fine di tutti questi scambi Ash è stato fortunato, l'ho sempre detto che ha molta fortuna.» commentò Iris.

❤❤❤

«Oshawoot, usa Pistolacqua!»

Oshawoot usò la mossa richiesta contro Dwebble che dal colpo quasi cadde a terra.

«Dwebble, usa Finta!»

«Sta attento!»

Dwebble comparve alle spalle di Oshawoot.

«Oshawoot, presto girati! Usa Acquagetto!»

Dwebble cadde a terra esausto.

«Ritorna!» esclamò Artemisio puntando la Pokéball. «Bravo, devo ammetterlo,niente male, ma la battaglia non è ancora finita, Whirlipede vai!»

«Bel lavoro Oshawoot, ora riposati.» disse l'allenatore ritirando Oshawoot.

«Snivy, scelgo te!»

«Lo sapevo che Ash ce l'avrebbe fatta!» esclamò intanto Lucinda entusiasta.

«Sì, ma ora gli rimangono da battere ancora due Pokémon.» precisò la ragazza dai capelli viola.

«Vedrai che non sarà un problema, ne ha battuto uno, sarà in grado di battere anche gli altri.» disse sorridendo l'amica.

«Wow! quanto siamo fiduciose in Ash eh?» scherzò Iris tirandole una leggera gomitata.

«Iris smettila!» si lamentò Lucinda faticando per non arrossire.

La ragazza dagli occhi blu aveva proprio ragione, ad Ash bastò sorprendere Whirlipede alle spalle e usare Frustata un paio di volte per mandarlo al tappeto.

❤❤❤

«Ritorna! Ma ora te la dovrai vedere con il mio Pokémon più forte!» esclamò Artemisio rivolto verso lo sfidante.

«Leavanny, esci!»

«Bravo Snivy, ora ritorna... Oshawoot, tocca di nuovo a te!»

Lo chiamò lanciando la Pokéball.

❤❤❤

«Ora ad Ash rimane solo un Pokémon da sconfiggere!» esclamò Lucinda.

«Ma Oshawoot e svantaggiato rispetto rispetto Leavanny.» sottolineo Iris.

«Hai ragione, ma se Ash ordina mosse di tipo Normale può riuscire asconfiggerlo.» commentò ancora l'altra.

«Oshawoot, usa Conchillama!»

Conchillama, però, mancò Leavanny.

«Leavanny, usa Meloderba!»

Oshawoot si addormentò.

«E ora usa Foglielama!»

Oshawoot non potè schivare, quindi venne colpito in pieno da Foglielama di Leavanny.

«Oh no Oscawhot!» esclamò l'allenatore allarmato.

❤❤❤

«Ora sono pari, uno contro uno.» disse la ragazza dai capelli blu seria.

«Questa sarà la battaglia decisiva.» commentò la ragazza dai lunghi capelli viola.

«Dipenderà da questa ultima battaglia la medaglia di Ash.» concluse Spighetto.

❤❤❤

«Forza Snivy!» lo chiamò Ash lanciando di nuovo la Pokéball.

«Leavanny, usa Energipalla!»

«Snivy, schiva!»

Il Pokémon saltò schivando l'attacco.

«Perfetto! E ora usa Attrazione!»

Leavanny venne colpito in pieno. Artemisio ordinò una mossa, ma il Pokèmon non obbedì e rimase in mobile.

«Bene Snivy, usa Verdebufera!»

Leavanny cadde a terra inerme.

«Leavanny, ritorna.» disse il capopalestra risoluto.

«Ash ha vinto!» esclamo Lucinda. «Bravo Ash!!» aggiunse alzandosi di scatto in piedi e sventolando i pompom.

❤❤❤

I quattro amici e il capopalestra andarono insieme fuori all'entrata per salutarsi.

«È stata una bella lotta.» disse Artemisio ad Ash. «Ed e con grande piacere che ti consegno la medaglia della mia palestra!»

Ash prese la medaglia e la alzò in aria entusiasta.

«Evviva! Ho vinto la medaglia Scarabeo!»

Lucinda andò verso di lui e alzò un braccio. Il ragazzo capì subito, così si scambiarono un cinque. Il segno del loro legame speciale.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Medico contro intenditore ***


Capitolo 7 - Medico contro intenditore


Una volta che Ash ebbe conquistato la terza medaglia i quattro amici si diressero al Centro Pokémon di Austropoli.

Iris e Lucinda erano in una graziosa stanzina rosa. C'erano due letti con le lenzuola viola e una porta che portava ad un piccolo bagno, mentre Ash e Spighetto si trovavano in una stanza dalle pareti azzurre. Anche in questa vi erano due letti e le lenzuola erano blu.

Una volta sistemati scesero a cenare circa alle otto e mezza, poi chiacchierarono fino alle dieci. Alla fine, stanchissimi, si diedero la buona notte e ognuno andò nella sua stanza.

❤❤❤

Ormai il corridoio del Centro Pokémon era deserto e tutte le luci erano spente, ma una ragazza dai capelli blu non riusciva a dormire. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto.

«Che hai Lucinda? Non riesci a dormire?» le chiese ad un certo punto Iris alzando la testa dal cuscino stropicciandosi gli occhi.

«Penso...» rispose lei quasi automaticamente guardando un punto impreciso sul muro.

«Mamma mia quanto pensa la gente delle altre regioni.» scherzò. «Ti va di parlarne?»

«Non vorrei annoiarti...»

«Ma certo che no, dai racconta!»

«Quando sono partita per Hoenn ho incontrato Kenny, mi ha chiesto se volevo che mi accompagnasse dato che io non ero mai partita da sola.» raccontò. «Sosteneva che mi servisse un modello, un esempio, una guida, un esperto...»

«Faceva prima a dire babysitter! Ma davvero ha detto così?» la interruppe l'amica incredula.

Lucinda annuì come per rispondere di sì.

«Davvero?? E tu cosa gli hai risposto??»

«Che non sono una bambina, me la so cavare anche da sola e che è solo un presuntuoso!» rispose arrabbiandosi per i suoi stessi ricordi.

«Hai fatto bene! Chi si crede di essere quel Kenny! Alla fine e solo un bambino!! Uno stupido e irritante bambino!»

«Non avrò esagerato?»

«Scherzi?? Certo che no!!»

«Tu dici? Allora perché mi sento così male a pensarci?» disse Lucinda buttando la testa sul cuscino e guardando il soffitto.

La ragazza dai capelli lunghi sapeva che ogni tentativo di persuasione sarebbe stato inutile...

«Non serve preoccuparsi.» disse sperando di risultare abbastanza rassicurante.

«Sai, è la frase che dico sempre anch'io!» esclamò Lucinda facendosi scappare una sottile risatina.

«Lo so, me lo ha detto Ash.» precisò Iris.

«Davvero Ash ti a detto questo??» chiese stupita la ragazza.

«Sì certo, non ti mentirei mai perché dovrei farlo?» rispose ovvia. «Bene, ora che abbiamo parlato dormi, notte!" disse la ragazza dai lunghi capelli viola sistemandosi le coperte e sdraiandosi.

Anche Lucinda era stanca quindi si sdraiò a sua volta e in poco tempo si addormentò.

❤❤❤

La mattina dopo quando Lucinda si svegliò Iris non c'era, così capì subito che era andata giù a fare colazione. Si vestì, prese in braccio il suo Piplup e scese le scale.

«Ciao a tutti!» salutò gli amici con un sorriso.

«Ehi Lucinda!» rispose al saluto Ash.

«Ti sei svegliata di buon umore, eh?» commentò Iris sospettosa.

«Lucinda dopo colazione ci incammineremo verso il Deserto della Quiete.» disse Spighetto. «Da lì arriveremo a Sciroccopoli.»

La ragazza si sedette vicino a Ash, quindi di fronte agli altri due.

❤❤❤

Erano sul sentiero che portava a Sciroccopoli. Lucinda continuava a guardarsi intorno affascinata e indicava al suo Piplup, che teneva in braccio, tutti i nuovi Pokémon che vedeva. Iris sussurrava qualcosa al suo Axew e poi si mettevano a ridere. Ash camminava, col suo Pikachu sulla spalla, a passo deciso e Spighetto guardava la mappa per vedere che strada prendere.

All'improvviso un branco di Sandile sbucò fuori da una fitta nebbia di polvere. I Sandile andavano proprio nella direzione dei quattro.

Pikachu, Piplup e Axew saltarono subito giù per paura che attaccassero i loro allenatori. Il gruppo di Pokémon però sentendosi minacciato li attaccò.

«Pikachu! Stai bene?!» esclamò allarmato Ash accorrendo.

«Piplup!»

«Axew! Come stai!?»

Li presero in braccio e corsero verso il Centro Pokémon seguiti da Spighetto.

❤❤❤

Una volta arrivati con loro grande sorpresa ad accoglierli non trovarono un'infermiera Joy... bensì un medico!

Era piuttosto giovane, aveva un'aria famigliare... ma non si riusciva a capire bene perché era voltato di spalle.

«Ci scusi, i nostri Pokémon non stanno bene, sono stati attaccati da un branco di Sandile!» esclamò Iris agitata.

«Vediamo un po'...» disse il medico.

Si voltò e... levò ogni dubbio, anche se Ash e Lucinda avevano già capito dalla voce di chi si trattava.

«BROCK!?» esclamarono all'unisono.

«Lucinda? Ash?» disse lui sorpreso di vederli. «Ma tu Ash non eri a Kanto? E tu Lucinda non eri rimasta a Sinnoh?» domando ancora incredulo.

«Sono qua a Unima per conquistare tutte le medaglie ed entrare nella Lega.» ripose Ash.

«Non avevo dubbi.» commentò Brock facendo un mezzo sorriso.

«E io sono qui perché mi hanno consigliato di venire a Unima.» spiegò Lucinda.

«Scusate, ma voi vi conoscete?» intervenne la ragazza dai capelli viola confusa.

Allora Brock si guardò intorno, c'era una ragazza dai capelli viola, con un Axew in braccio e un altro ragazzo che aveva i capelli verdi.

«Tu sei il capopalestra di Levantopoli, giusto?» domandò sorpreso.

«Sì, sono Spighetto capopalestra di Levantopoli, nonché intenditore di Pokémon di categoria A.» si presentò Spighetto dandosi un pochino di arie.

«Intenditore di Pokémon? Ah, ma aspetta! Io conosco anche te!» esclamò guardando Iris. «Tu sei...»

«NO! NON È VERO!!» lo interruppe lei.

«Come no? Invece sì...» mormorò confuso.

«No, ti dico di no!» insistette la ragazza.

Brock allora capendo che, per qualche strano motivo, non voleva lo dicesse decise di lasciar perdere.

«Hai ragione, devo essermi sbagliato.»

Iris tirò un sospiro di sollievo.

«E tu come mai se qui?» gli domandò Lucinda.

«Per uno scambio, l'infermiera Joy di questo Centro Pokémon è andata in quello di Blumbeopoli e io sono venuto qui, anche se questa sera dovrò ritornare a Kanto.» rispose.

«Quindi sei un medico Pokémon?» domandò Spighetto sorpreso.

«Esatto.»

«Mi scusi, il mio Pokémon sta molto male credo che abbia qualche problema di stato...» disse un bambino entrando di corsa con un Tepig in braccio.

«Lascia fare a me, fammi un po' vedere.» disse Brock prendendogli dalle braccia il Pokémon inerme.

❤❤❤

«Non c'è dubbio.» disse Brock dopo diverse analisi. «È paralizzato, bisogna dargli subito un frullato di bacche pesca.»

«Veramente la bacca la dovrebbe mangiare intera...» sussurrò Spighetto tra sé e sé.

A Brock, che non accettava consigli sul suo lavoro, il consiglio di Spighetto suonò come una critica.

«Credi che non sappia fare il mio lavoro?» disse l'ex capopalestra con tono irritato.

«No, però così lo dimostri.» controbatte il ragazzo dai capelli verdi. «Se sai abbastanza cose da essere un medico Pokémon, dovresti sapere che le bacche ai Pokémon vanno date intere, sono più efficaci, così i Pokémon guariscono più' in fretta.» spiegò il capopalestra dai capelli verdi con aria da saputello.

«Ma certo che so fare il mio lavoro, sei tu che ti sbagli, le bacche bisogna darle frullate e diluite con l'acqua perché il Pokémon le possa assimilare meglio!» controbatte il medico Pokémon.

«EHI BASTA!» li rimproverò Iris. «Sembrate due bambini! C'è un modo migliore di risolvere la cosa.» aggiunse incrociando le braccia con aria orgogliosa.

«Davvero e quale??» chiese Ash curioso.

Sia Spighetto che Brock erano sorpresi e la guardavano in chiara confusione.

❤❤❤

«Sarebbe questo il tuo modo migliore per risolvere la situazione?» domandò Ash stranito.

Iris li aveva portati ad un programma TV, dove gli intenditori, gli allevatori e qualche volta anche gli allenatori si sfidavano per stabilire chi sapesse più cose sui Pokémon.

«Ash, sei proprio un bambino, guarda che il programma Poké's aswers show non è una sciocchezza, è un programma molto intelligente, alcuni allenatori partecipandovi hanno ricevuto richieste di lavoro importanti e poi c'è una giuria molto qualificata e professionale.» spiegò con aria fiera. «Ora ve la presento!» aggiunse prendendo per mano Lucinda.

«Lui è il professor. Martin.» presentò fermandosi davanti al tavolo della giuria.

Si trattava di un signore anziano in giacca e cravatta. Aveva pochi capelli di colore castano e l'aria bonaria.

«Sono felice di fare la vostra conoscenza.» disse con un sorriso.

«Lei è la dottoressa Marina.» continuò a dire la ragazza dai capelli viola spostando lo sguardo verso signorina con un camice bianco.

Aveva mossi capelli neri e portava gli occhiali. Doveva essere piuttosto giovane, intorno ai venticinque anni. Se Brock l'avesse vista di sicuro sarebbe scattato all'attacco.

«È un vero piacere conoscervi.» disse la donna facendo un sorriso.

«E infine il Maestro Pokémon Giorgio, il più giovane della giuria.»

Il ragazzo in questione, sicuramente, non aveva più di sedici anni. Era castano e aveva gli occhi azzurri.

«Piacere, io sono Giorgio è vengo da Quattroventi.» si presentò.

«Io sono Lucinda di Duefoglie.» rispose la ragazza dai capelli blu.

«Duefoglie si trova a Sinnoh, giusto?»

«Sì.»

«Ho sempre desiderato andare a Sinnoh.»

«Piacere io mi chiamo Ash Ketchum, vengo da Biancavilla.» si avvicinò l'allenatore presentandosi a sua volta.

«DIECI SECONDI ALL'INIZIO!» si sentì da un autoparlante.

«Sarà meglio andare dietro le quinte!» esclamò Ash, sorridendo, prendendo per mano le due e trascinandole via.

❤❤❤

«Ash, ti sembra il modo!?» lo rimproverò Lucinda precedendo Iris che era pronta a dirigerne quattro.

«Scusa... è che mancavano pochi secondi e...» mormorò abbassando lo sguardo.

«Non ti preoccupare dai, ho capito ma non farlo più.» disse per poi sorridere.

E detto questo si scambiarono il cinque tutti contenti.

«MAMOSWINE! COSA FAI!? Non puoi mangiarli tutti!!» esclamò la ragazza vedendo che il suo Mamoswine stava divorando tutti i pasticcini su una tavola.

Lucinda accorse immediatamente per fermare il Pokémon.

«Iris, perché l'hai fatto!?» le domandò il ragazzo irritato.

«Cosa? Ti riferisci alle presentazioni? Perché non avrei dovuto farlo?» chiese retorica la ragazza dai lunghi capelli incrociando le braccia.

«Non fare la finta tonta, sai cosa intendo!»

«Guarda che ho capito benissimo, non serve a niente essere gelosi o glielodici o accetti la dura realtà, ovvero che prima o poi si potrebbe innamorare di qualcuno che non sei tu.»

❤❤❤

«Si va in sena tra tre, due, uno...» disse il cameraman.

«Eccoci ad una nuova puntata di Poké's answers show!» annunciò la presentatrice. «Oggi abbiamo due sfidanti, da un lato Spighetto, capopalestra di Levantopoli e intenditore di Pokémon! Mentre dall'altro Brock, ex capopalestra di Blumbeopoli, educatore Pokémon e medico Pokémon!"

Alla presentazione di Brock, Spighetto rabbrividì.

Non sapevo che fosse anche educatore di Pokémon... pensò.

«Ora lascio la parola al professor. Martin per la prima domanda.»

Il professor. Martin prese il microfono.

«Spighetto, qual è la cura migliore contro l'avvelenamento?»

«L'antidoto.»

Poi prese il microfono la dottoressa Marina.

«Brock, qual è la bacca che cura un Pokémon paralizzato?»

«La bacca pesca.»

Andarono avanti così per quasi un'ora, poi finalmente arrivo da dietro le quinte una busta che i giudici avevano scritto durante i quindiciminuti di intervallo. Su essa vi erano scritte tutte le risposte giuste di ognuno e il vincitore.

«E il vincitore è...» disse la presentatrice aprendo la busta. «Eh? Sono pari?» disse incredulo.

Il punteggio era di cinquanta punti contro cinquanta. Non era mai successo prima.

«Beh, chi se lo poteva mai immaginare...» disse allora con aria mortificata. «Comunque noi ci vediamo domani, stessa ora, stesso canale, su Poké's answers show

❤❤❤

Gli amici ora si trovavano al porto. Era arrivata la nave che avrebbe riportato Brock a Kanto, così si stavano salutando.

«Brock, mi dispiace di averti detto che non sai fare il tuo lavoro.» gli disse Spighetto.

«Figurati, a me dispiace di averti dato del bugiardo.» aggiunse Brock.

I due si strinsero la mano sorridendo.

«A PRESTO BROCK!» lo salutarono i quattro mentre si allontanava sulla nave.

«Ciao ragazzi! Abbiate cura di voi!» rispose al saluto mentre siallontanava finché sparì all'orizzonte.

Solo allora ripresero il loro viaggio e dopo qualche metro videro un cartello che diceva: PER SCIROCCOPOLI SEMPRE DRITTO.

Erano arrivati.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Il Luna Park ***


Capitolo 8 - Il Luna Park


DiariodLucinda <3

CaroDiario,

ho paura di essere stata troppo dura con Kenny, Iris mi ha detto che ho fatto bene a dirgli che è un presuntuoso però...

Per fortuna ho conosciuto Iris e Spighetto! Per giunta sono tutti e due persone famose: Spighetto è il capopalestra di Levantopoli e Iris la nipote del capopalestra Aristide (Iris mi ha detto di non dirlo a nessuno, ma qui posso scriverlo tanto non deve leggerlo nessuno a parte me). Poi ho incontrato di nuovo Ash... è stato come fare un tuffo nel passato, ieri quando ha vinto la medaglia di Austropoli per un attimo mi è sembrato di essere ancora a Sinnoh.

È già mezzanotte, forse è meglio se inizio a dormire (comincio ad avere sonno).

Lucinda chiuse il diario e si guardo intorno.

Erano al Centro Pokémon di Mistralopoli. Ash, Iris e Spighetto stavano dormendo. Il ragazzo dai capelli verdi sussurrava frasi confuse nel sonno come: L'ingrediente fondamentale per preparare una torta è la pazienza o Il cibo per Pokémon va preparato con 1 Kg di cannella e ½ L di latte.

Pikachu e Piplup si erano addormentati testa contro testa vicino al muro.

La ragazza mise il diario dentro al suo zainetto, che si trovava di fianco al suo letto, e appoggiò la testa sul cuscino.

❤❤❤

L

a mattina dopo i quattro uscirono presto.

«Spighetto, dove siamo diretti?» gli chiese Iris mentre camminavano.

«È ovvio, alla palestra di Sciroccopoli!» rispose Ash al posto dell'amico convinto.

«Ash, sei proprio un bambino! E andresti là senza prima esserti allenato!? Verresti sconfitto al primo incontro!" esclamò la ragazza dai capelli viola.

«E allora dove stiamo andando??» domandò confuso a Spighetto.

«È una sorpresa.» si limitò a dire semplicemente l'intenditore.

«Cosa?? Una sorpresa??» intervenne Lucinda, che meravigliata da tutti i Pokémon intorno si era persa tutta la discussione e aveva sentito solo l'ultima frase detta da Spighetto.

I tre allora non riuscirono a trattenere le risate e inziarono a ridere.

❤❤❤

Attraversarono uno striscione molto colorato e subito videro una marea di bambini, ragazzi e adulti che correva di qua e di là. Alcuni avevano in manolo zucchero filato e alcuni bambole a forma di Pokémon.

Gli amici si guardarono intorno e videro giostre, bar, bancarelle di zucchero filato... non ci volle molto a capire dov'erano.

«WOOW! È un Luna Park!» esclamò Iris.

«È da quando ero piccola che non ci vengo!» esclamò a sua volta estasiata la ragazza dai capelli blu.

«Ehi, ma quella non e una ruota panoramica?!" domandò meravigliata la ragazza dai lunghi capelli viola indicando una giostra per poi correndole incontro entusiasta.

Gli altri la seguirono correndo a loro volta.

«Qui dice: solo due persone per cabina...» lesse dal cartello affianco.

Subito ebbe un'idea... era l'occasione perfetta per Ash con Lucinda!

«Va bene, allora io vado con Spighetto.» annunciò tornando a guardarli. «Ash e Lucinda di conseguenza devono anderci insieme.»

I due la guardarono in confusione, poi si guardarono tra di loro.

La cabina scese, così Iris trascinò subito con sé Spighetto per evitare che il suo piano fallisse.

❤❤❤

Lucinda continuava a guardare affascinata fuori.

«Guarda Ash! Da qui si vede tutta Mistrapoli!»

All'improvviso la ruota si fermò, percui le cabine si bloccarono di colpo. Lucinda prese la mano di Ash istintivamente.

«Ma cosa puo essere successo??» domandò poi ad Ash.

«Non saprei proprio.» rispose lui.

I due guardarono giù alla base della ruota, c'erano due tipi... li avevano visti ad Austropoli.

Avevano tolto la corrente facendo, così, fermare la ruota.

«Togekiss, esci!» ordinò Lucinda puntando la Pokéball dalla finestra della cabina per lasciare uscire il Pokémon.

«Emolga,vai!» esclamò Iris dalla cabina di sotto, vedendo anche lei che c'era qualcosa che non andava.

Emolga e Togekiss volarono verso i due.

«Togekiss, usa Aereoattacco!»

«E tu Emolga usa Acrobazia!»

Le due reclute, però, riuscirono ad afferarli prima che potessero colpire.

«Oh no Togechis!»

«Povero Emolga! Ma non l'avrete vinta! EMOLGA USA SCARICA!!»

Ci fu un bagliore a bir poco accecate e le reclute del Team Plasma scapparono. La ruota si fulminò in pochissimo tempo. Lucinda e Iris fecero appena in tempo a far ritornare Togekiss ed Emolga nelle loro Pokéball.

Caddero tutti a terra. Fortunatamente c'era l'erba o si sarebbero fatti veramente male a cadere da quell'altezza.

Ash, Iris e Spighetto cadderò a distanza di circa un metro mentre Lucinda cadde proprio sopra Ash.

I due si guardarono per un momento con stupore.

«Scusa, scusa!» esclamò lei alzandosi di scatto, muovendo, nervosamente le mani e diventando rossa in viso.

«Ahi che botta...» mormorò l'altra ragazza alzandosi e strofinandosi la fronte.

«Zebstrika, insegui quei furfanti!» sentirono esclamare una ragazza in lontananza.

Videro, poi, una ragazza bionda, più grande, correre loro incontro.

«Ragazzi, state tutti bene?» chiese fermandosi.

«Sì, niente di rotto.» rispose Ash rialzandosi.

«Ehi, aspetta ma tu non sei la capopalestra di Sciroccopoli, Camelia?" chiese Spighetto.

«Sì, sono io, Spighetto giusto?»

«Esatto.»

«Io sono Ash Ketchum, allenatore di Pokémon, vengo da Biancavilla e sono qui perché voglio sfidarti ad un incontro in palestra!» intervenne Ash alzandosi in piedi.

«Al momento temo non sia possibile, le montagne russe della palestra sono fuori uso, domani dovrebbe venire il tecnico a ripararle... e se ora volete scusarmi... Zebstrika, li hai trovati?!» concluse rimettendosi a correre.

Per un po' la osservarono correre via, ma quando sparì tornarono a guardarsi confusi.

«Forse è meglio se ci dirigiamo verso il Centro Pokèmon, si sta facendo buio.» osservo l'intenditore Pokémon.

«Hai ragione...» mormorarono i tre in coro.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Un allenamento speciale per Iris ***


Capitolo 9 - Un allenamento speciale per Iris

11:30

Le due ragazze erano faccia a faccia sul campo di battaglia. Dato che Lucinda è di parola erano pronte per allenarsi.

«Iris, sei pronta?» chiese la ragazza dai capelli blu.

«Certo! Forza Axew!» esclamò mentre il Pokémon usciva con un balzo dalla sua folta chioma.

«Piplup, sei pronto?» chiese l'altra al suo Piplup.

«Piplaa!» emise prendendo posto sul campo.

«Axew, usa Graffio!»

«Piplup, usa Bolleraggio!»

«Oh no Axew! Devi cercare di rialzarti!»

Axew riuscì a riazarsi, seppur con fatica, subito.

«Bene Axew! Ora usa Ira di Drago!»

Qualcosa, però, andò storto, perché l'attacco non andò diretto verso Piplup, ma si sparse tutt'intorno.

Le amiche, ora, avevano i capelli retti in testa a causa dello scoppio.

♥♥♥

Iris incrociò le braccia rassegnata.

«Io ci rinuncio! Non riuscirò mai a concentrare Ira di Drago in un solo punto...»

Lucinda pensò un po' a come rispondere, per risollevare il morale all'amica.

«Sai, una volta ero ad una Gara Pokémon col mio Ambipom.» iniziò a dire. «Avevo usato la mossa Comete, ma non avevo saputo concentrarla in un punto preciso, così le comete avevano coperto interamente il mio Pokémon e non passai la prova.» concluse sorridendo.

«E come mai lo dici con il sorriso?» chiese l'altra curiosa.

«Perché ora ho imparato a controllare le mosse e a concentrarle in un punto preciso.» rispose sorridendo ancora.

«Davvero?! Mi insegni!?»

«Certo.» rispose subito. «Per prima cosa il Pokémon deve fissare un punto di riferimento statico, come... un ramo di quell'albero, poi l'allenatore deve ordinare l'attacco e lui a quel punto deve concentrarsi affinché vada in una sola direzione.»

«Wow! Mi fai vedere??!» chiese l'amica affascinata.

«Certamente!» esclamò sorridendo. «Piplup, fissa attentamente quell'albero!»

Piplup obbedì e si concentrò solo sull'albero, non prestava più attenzione a nessuno era come ipnotizzato.

«E ora usa Idropompa!»

Idropompa colpì al centro l'albero.

«Che forza! Voglio provarci anch'io!!» esclamò Iris meravigliata. «Axew concentrati bene su quell'albero!»

Axew chiuse gli occhi, poi li riaprì con aria sicura di sé.

«Ora! Ira di Drago, vai!!»

La mossa si concentrò solo nel mezzo della chioma dell'albero.

«Evviva! Ha funzionato!»

«Ce l'hai fatta!»

«Grazie Lucinda di averci insegnato.» ringraziò. «Ma come faccio durante una battaglia Pokémon?»

«Funziona nello stesso modo.» rispose Lucinda. «Con un po' di pratica con oggetti immobili, diventerà automatico.»

«Va bene, ora scelgo te Excadrill!» ordinò Iris lanciando la PokéBall.

Excadrill uscì dalla Pokéball chiuso su se stesso.

«Excadrill, per favore!» esclamò la ragazza dai capelli viola mettendosi una mano sulla fronte come segno di rassegnazione.

«In genere gli Excadrill non sono così, vero?» domandò Lucinda stranita.

«No, ma Excadrill non mi ubbidisce mai e quando esce dalla PokéBall è sempre così...» rispose l'amica dai lunghi capelli dando un calcio ad un sasso.

Il sasso andò contro Excadrill, che rotolò giù dal dirupo.

«Oh no Excadrill!» esclamò Iris correndo allarmata. «È tutta colpa mia!! Non sono una brava allenatrice Pokémon!» continuò a dire tra le lacrime rannicchiandosi accanto al dirupo.

Prima che Lucinda potesse avvicinarsi per consolarla, Excadrill spucò fuori dalla terra e si avvicinò a Iris. La coordinatrice allora non disse niente e né si avvicinò. Iris piangeva a dirotto, poi, Excadrill la toccò sulla spalla, quindi smise e alzò la testa confusa.

«Excadrill! Allora sei vivo!! Scusami tanto non sono stata una buona allenatrice.» disse abbracciandolo con grandissima felicità.

In verità Excadrill non era affatto caduto, era rotolato fino ad una sponda di terra e quando si era accorto di dove si trovava gli era bastato scavare un po' per risalire.

«Sai Iris? Sembra che tu e Excadrill siate molto legati.» intervenne Lucinda avvicinandosi.

«Dici davvero?» domandò la ragazza dai capelli viola sorpresa.

«Certo, ti andrebbe di fare una lotta Pokémon? Il tuo Excadrill contro il mio Piplup?»

«Non so... Excadrill non mi ubbidisce molto...» rispose Iris.

«Dai, per favore, mi piacerebbe molto lottare contro un Excadrill!» aggiunse l'amica.

Iris non rispose, non era per niente convinta.

«Ti prego, ti prego, ti prego!» incalzò Lucinda con le mani giunte a preghiera e gli occhi chiusi.

La ragazza dai capelli viola cominciò a ridere. Prima debolmente, poi in maniera sempre più intensa.

«Lucinda, tu mi fai sempre ridere! Se me lo chiedi così non ti posso dire di no.» riuscì a dire tra le risate.

♥♥♥

«Piplup, usa Bolleraggio!»

«Oh no! Excadrill!»

Lucinda si aspettava la mossa di risposta ordinata da Iris a Excadrill, invece Iris non disse niente. 

«Iris, perché non ordini un attacco?» chiese estremamente confusa.

«E inutile! Tanto Excadrill non mi ascolta mai!»

«Dai provaci! Forse l'accaduto di prima ha rafforzato il vostro legame.» la incoraggiò.

«Ma...»

«Niente ma ne però! Dai non ti costa niente provare!»

«Va bene, Excabrill usa Bottinterra!»

«Piplup, salta!»

«Excadrill, usa Fossa!»

Piplup era tornato a terra e Excadrill sbucò proprio sotto di lui.

«Oh no Piplup!»

«E ora Excadrill usa Frana!»

Piplup caddè a terra esausto.

«Wow... non... non ci credo... Excadrill mi ha ascoltata!!» esclamò Iris facendo ritornare Excadrill nella Pokéball.

Anche Lucinda fece ritornare Piplup, poi le si avvicinò.

«Vedi, te lo avevo detto che Excadrill ti avrebbe obbedito.»

«Grazie ancora Lucinda, mi hai insegnato come concentrare la mossa Ira di Drago di Axew, in più mi hai spronata a lottare con Excadrill!»

«Non c'è di che.» disse la ragazza dai capelli blu con un sorriso.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Il Musical ***


Capitolo 10 - Il Musical​


«Wooow! Non ho mai visto un edificio come questo a Sinnoh!» esclamò Lucinda.

Gli amici erano fermi davanti ad un grande edificio rosa, giallo, blu e verde.

«Questo è un Teatro Musical.» disse Spighetto.

«Un Teatro Musical??» ripeté la ragazza confusa.

«Sì esatto, è un luogo dove gli allenatori insieme ai loro Pokémon, preparano uno spettacolo da mettere in scena, ballano, cantano, recitano...»

«Ma è TROPPO fantastico! A Sinnoh non ho mai visto niente del genere!!» commentò Lucinda.

«Perché non partecipi? Su questo cartello c'è scritto che le iscrizioni sono ancora aperte.» disse Iris indicando con una mano il cartello.

«Davvero?! Che bello, mi piacerebbe tanto partecipare! E voi, parteciperete?»

«Io stavolta mi limiterò solo a guardare.» rispose Spighetto.

«Uguale anch'io, guarderò lo spettacolo dalla platea.» disse Iris quasi subito dopo.

«E tu Ash?» chiese la ragazza speranzosa.

«Sì, sarà una bella esperienza per me e per i miei Pokémon.» rispose sorridendo.

«Perfetto! Al banco di iscrizione!» esclamò la giovane coordinatrice trascinando Ash.

♥♥♥

Iris e Spighetto si erano seduti ad aspettare nell'atrio.

«Benvenuti ragazzi, io sono il direttore del Teatro Musical, mi occupo della preparazione degli spettacoli.» disse un signore dietro alle quinte di fronte ai partecipanti.

Gli allenatori presenti saranno stati più o meno una decina.

«Allora ragazzi ora assegnerò a ciascuno di voi una parte, innanzitutto prima fatemi vedere i vostri Pokémon.»

Tutti i ragazzi lanciarono le proprie Pokéball.

«Però... qui vedo una squadra di Pokémon molto rari a Unima...» osservò avvicinandosi ai Pokémon di Lucinda.

«Veramente, i miei Pokémon non sono di Unima, vede, io vengo da Sinnoh.» rispose lei con un sorriso.

«Ma che bel sorriso che hai... sicuramente sarai perfetta per la parte di Giulia.» disse per poi darle il copione. «Tu invece... uhm, fammi pensare...» mormorò avvicinandosi ad Ash e i suoi Pokémon.

«Matteo.» disse per poi dare anche a lui il copione.

Il ragazzo lo sfogliò... Matteo era il ruolo di un antipatico... insomma, un antagonista... poi guardò la parte assegnata a Lucinda... Giulia era la parte di una ragazzina che si era trasferita da poco a Unima, era dolce, gentile, carina, simpatica e desiderosa di amicizia. Era la protagonista femminile del musical.

«Tu invece... Luca» disse dando ad un altro ragazzo vicino a loro il copione.

«Evva bene, ma facciamo in fretta...» boffonchiò il ragazzo con aria annoiata.

Ash nel sentirlo pensò che la parte Luca dovesse per forza essere una parte da antipatico, così controllò... tutto il contrario! Era l'unico amico di Giulia era simpatico, gentile e... tutti gli attributi postivi che esistono al mondo!

Fortuna che questo direttore ha anni e anni di esperienza... pensò Ash.

Sembrava quasi che avesse scambiato involontariamente i ruoli di Ash e di quel ragazzo. Lucinda era l'unica dei tre ad essere in linea con il suo personaggio. Ok che le parti non dovevano rispecchiare proprio il carattere delle persone, ma Ash non sapeva essere antipatico...

Il direttore fece il giro di tutti i ragazzi restanti, assegnò ad ognuno le parti e consegnò loro un copione.

♥♥♥

Alle cinque e mezza lo spettacolo cominciò.

Iris e Spighetto erano seduti in platea, mentre tutti i partecipanti del musical erano dietro alle quinte con i loro Pokémon. Il musical era, semplicemente, FANTASTICO! Tutti gli allenatori recitavano, cantavano ed eseguivano balletti con i loro Pokémon, era bellissimo vederli.

Ormai lo spettacolo era quasi finito... era arrivato il momento dell'ultima scena! Quella dove Luca dichiarava il suo amore a Giulia!

«Giulia, ti volevo dire da sempre... che ti amo!»

«Oh mamma mia che noia!» esclamò Iris sbadigliando. «Non c'è niente di emozionante in questa scena...» commentò appoggiando la testa alla mano.

In effetti aveva proprio ragione, non c'era niente di emozionante commovente in una persona che diceva semplicemente ti amo in modo poco sentito... poi per come recitava lui...

L'interpetre di Luca si avvicinò a Lucinda...

NOOO! QUESTO NO, NON LO POSSO PERMETTERE! ANCHE SE È SOLO UN MUSICAL!!

Ash corse come un razzo fuori dalle quinte, seguito dal suo Pikachu.

«Pika pi?!» emise confuso e allarmato.

«NOO!» gridò.

Aveva raggiunto ormai quasi la metà sinistra del palco.

«Ma che fa!? Così rovinerà tutto il mio spettacolo!» esclamò il direttore da dietro le quinte.

«Ecco quello che chiamo colpo di scena!» commentò la ragazza dai lunghi capelli entusiasta.

Ash, che solo ora si era ricordato del musical, si girò verso il pubblico. Pensò di aver combinato proprio un bel pasticcio, ma ormai la frittata era fatta... almeno era servito a qualcosa, l'allenatore che interpretava Luca e Lucinda si erano allontanati.

«Cioè...volevo dire, non e vero che la ami!» improvvisò rigirandosi a guardarlo.

«E tu cosa ne sai?» improvvisò a sua volta l'altro avvicinandosi ad Ash irritato.

«Lo so.»

«Cosa ne sa uno come te che è sempre stato antipatico nei suoi confronti!?»

«Sì, ma me lo avevano ordinato!»

Il pubblico sussultò. Nonostante fosse stata una battuta abbastanza banale da parte di Ash non si poteva negare avesse riscosso parecchio successo.

«Allora fai tutto quello che ti ordina la gente?!»

Così il loro dibattito improvvisato continuò, anche se in realtà il ragazzo che interpretava Luca avrebbe voluto solo strozzare Ash.

Cosa ci fai tu qui?? Questa è la MIA scena!!

Mi spiace, anche se è un musical non te lo potevo permettere!

Lucinda era, semplicemente, incredula aveva affianco Piplup e anche lui sembrava molto perplesso. Tuttavia al contrario della padroncina sembrava capire bene la situazione... per un attimo la ragazza aveva pensato... ma poi aveva scacciato dalla mente quel pensiero. Si disse che era impossibile... allora pensò che il direttore avesse voluto cambiare un po' la scena.

Ma certo non fa una piega! pensò raggiante. In realtà questa spiegazione è piena di grinze... perché il direttore vorrebbe cambiare la scena proprio ora che è già in corsolo spettacolo o ancora meglio perché non c'è ne ha parlato??

Ci ripensò demoralizzata.

L'interprete di Luca si voltò verso il pubblico. Era in delirio, quella scena improvvisata si era rivelata un vero e proprio successone, tutto merito della corsa di Ash per fermare la scena.

«Va bene... hai vinto...» mormorò uscendo dal palco.

Tanto Ash aveva interpretato molto male la parte dell'antipatico, sembrava veramente che fosse stata tutta una forzatura.

«Oh no! Il mio spettacolo è rovinato!» esclamò il direttore con una mano sugli occhi.

Quando, però, sentì gli applausi del pubblico il morale gli tornò alle stelle. «Ma è magnifico!»

♥♥♥

«Giulia... io...» mormorò Ash avvicinandosi a Lucinda.

Quando furono abbastanza vicini... dei fuochi d'artificio rossi, rosa e gialli sbucarono dietro di loro e tutti gli altri allenatori e i Pokémon entrarono. Cominciarono a ballare e cantare, mentre i due si voltarono, confusi, indietro. Subito dopo si rivoltarono di nuovo uno verso l'altro.

«Il balletto finale!» esclamarono contemporaneamente.

Si voltarono verso il pubblico e iniziarono a cantare. 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Camelia, Capopalestra di Pokémon Elettro! ***


Capitolo 11 - Camelia, Capopalestra di Pokémon Elettro!


I quattro avventurieri erano vicini alla palestra di Sciroccopoli.

«Wow ragazzi! Ancora non posso credere che sfiderò la capopalestra Camelia per vincere la mia quarta medaglia, non sto più nella pelle!!» esclamò Ash mettendosi a correre.

Gli altri non si scomodarono più di tanto a inseguirlo.

«Ash, cosa fai ti comporti da bambino!?» esclamò Iris.

«Ash non cambierà mai, uguale uguale a Sinnoh.» commentò Lucinda con una risatina. «Beh, almeno in alcune cose...» aggiunse stupita dai suoi stessi pensieri.

Ash, intanto, a furia di correre era arrivato davanti alla palestra. Forse avrebbe dovuto aspettare i suoi amici, ma era troppo entusiasta per aspettare ancora... quindi aprì il portone e... rimase a bocca aperta.

Vi erano delle bellissime montagne russe che viaggiavano di qua e di là. Era tutto illuminato con colori sgargianti. Sembrava un paesaggio futuristico.

Intanto gli altri erano arrivati e rimasero a loro volta sbalorditi.

«Buongiorno, io sono il signor. Colombi, immagino che uno di voi sia qui per affrontare Camelia.» disse un uomo apparendo davanti a loro.

«Sì esatto, sono qui per affrontare la capopalestra, conquistare tutte le medaglie ed entrare nella Lega di Unima!» rispose Ash entusiasta.

«Mi fa piacere vedere tanta buona volontà, prego potete raggiungere la capopalestra salendo sulle montagne russe.»

♥♥♥

«Wow! In questa città va tutto due a due!» esclamò Iris dopo aver letto il cartello affianco alle montagne russe.

Era felice perché sapeva già cosa fare...

«Spighetto, noi prendiamo la prossima.» disse facendo l'occhiolino ad Ash.

Dai, hai un'altra occasione giocatela bene!

♥♥♥

«Queste montagne russe sono bellissime!» esclamò Lucinda guardando dal finestrino euforica.

Quando la giostra accelerò, per prepararsi al giro della morte, Lucinda afferrò la mano di Ash e la strinse forte forte.

«Scusa...» mormorò lasciando la mano del ragazzo quando le montagne russe tornarono alla loro normale velocità. «Il fatto è che le velocità troppo elevate mi mettono i brividi.» aggiunse arrossendo un po'. «Così, non so... forse pensavo che avrei acquisito più sicurezza...» farfugliò sorridendo mortificata.

«Figurati...il problema e che anche io ne ho paura... anzi ne sono TERRORIZZATO!» esclamò Ash con un'espressione perennemente in allarme.

La ragazza per un'attimo lo guardò pensosa.

«Vedi questa e una delle cose che mi piacciono di te, sei sempre divertente.» disse la ragazza facendo una risatina.

Pensava, veramente, che Ash scherzasse...

«Sono sincero... anche a me fa paura solo che non volevo dirtelo perché avevo paura che anche tu come Iris mi dicessi che sono un bambino...» ammise il ragazzo.

«Certo che no, non ti direi mai che sei un bambino! Però non si può certo dire che siamo grandi.» controbatté la ragazza.

♥♥♥

«Ash, ragazzi che piacere rivedervi.»

Erano arrivati alla postazione di Camelia.

«Allora Ash, immagino che sarai qui per affrontarmi.» disse la capopalestra.

«Ci puoi scommettere!» rispose sicuro di sé.

♥♥♥

«Emolga, scelgo te!» esclamò Camelia lanciando la PokéBall.

«Tepig, esci!» ordinò Ash.

«Ma che fa? Emolga e un tipo Elettro non può usare un tipo Fuoco...» commentò Iris mettendosi una mano sugli occhi con la testa china.

Lei, Lucinda e Spighetto erano seduti in platea a guardare.

«Scelta coraggiosa, ma spero che tu abbia una tattica.» disse Camelia.

«Ma certo, non ti preoccupare!»

«Emolga, usa Intervot!»

Emolga usò quell'attacco devastante su Tepig, poi fu sostituito da un altro Pokémon, quello dell'altro giorno, Zebstrika.

«Ma come è possibile?» commentò Lucinda.

«Intervot è una mossa che sostituisce il Pokémon che la usa dopo l'attacco.» spiegò Spighetto. 

«Tepig, usa Nitrocarica!»

Nitrocarica di Tepig non fece molto a Zebstrika.

«Zebstrika è un Pokémon Elettro un po' particolare, può imparare anche alcune mosse di tipo Fuoco tra cui anche Nitrocarica.» spiegò l'intenditore.

«Ciò che sai non può spaventarti.» disse la ragazza dai capelli blu. «Sono sicura che  Ash lo sa e saprà sfruttare la situazione a suo vantaggio!» aggiunse tornando a guardare il campo lotta.

E così gli attacchi di tipo Fuoco non funzionano molto... la vedo dura, Tepig non conosce ancora degli attacchi di tipo Normale... pensò Ash.

«Zebstrika, usa Scarica!»

Scarica colpì in pieno il povero Tepig.

«Oh no, Tepig!»

Il piccolo Pokémon dalla potenza di scarica era a terra, l'arbitro della palestra stava per dire che Tepig non poteva più combattere quando... un insolito bagliore illuminò il Pokémon.

Quel bagliore... pensò l'allenatore del Pokémon.

Quando la luce si spense al posto di Tepig c'era un Pignite.

«Chi l'avrebbe mai detto!» commento Spighetto.

«L'evoluzione di Tepig... Pignite, giusto?» disse Lucinda con un filo di voce per l'entusiasmo di aver visto per la prima volta un Pokémon di Unima evolversi.

«Ora Pignate avrà imparato qualche mossa che gli sarà utile per sconfiggere Zebrik!» esclamò Iris. 

Ash guardo sul Pokédex, c'era qualche mossa che Tepig aveva imparato evolvendosi in Pignite: Marchifuoco, Lanciafiamme e Bottinterra.

«Pignite, usa Bottinterra!»

Bottinterra fece tremare la terra e Zebstrika non fece in tempo a saltare, quindi dalla grande potenza della mossa cadde a terra esausto.

«Zebstrika non e più in grado di combattere, vince Pignite!» annunciò l'arbitro.

«Evviva Pignite ce l'abbiamo fatta!» esultò lo sfidante.

«Zebstrika, ritorna.» disse Camelia ritirando il Pokémon. «Bravo Ash, sei stato abile, anche se devi riconoscere che sei stato anche fortunato.» continuò.

«È vero, è stata una fortuna che Tepig si sia evoluto.» disse Ash.

«Ma non e ancora finita, Emolga vai!» esclamò la capopalestra lanciando la Pokéball.

«Grazie Pignite, Pidave scelgo te!» disse ritirando Pignite e tirando la Pokéball di Pidove.

«Pidove!? Non sono certa che sia la scelta giusta!» esclamò Iris.

«Pidave è un tipo Volante ed Emolga... Volante ed Elettro.» ricordò Lucinda.

«Emolga, usa Scarica!»

Emolga usò Scarica proprio nella direzione di Pidove.

«Pidove, Aeroassalto!»

Emolga si spostò così l'attacco Scarica andò a vuoto.

«Emolga, Energisfera!»

Si alzò un gran polverone tanto che Camelia e Ash dovettero coprirsi gli occhi. Quando il fitto polverone si dissolse si vide chiaramente che sia Pidave che Emolga erano esausti.

«Parità!» dichiarò l'arbitro.

«Evva bene, ma ora vediamo se riesci a sconfiggere l'ultimo dei miei Pokémon!» esclamò lanciando la Pokéball.

Incredibile aveva un altro Emolga!

«Ma come!? Ne ha un altro?!?" commentò Lucinda perplessa.

«Pikachu, sei pronto?» chiese l'allenatore al suo Pikachu.

«Pika pika!» rispose deciso raggiungendo il campo di battaglia.

«Due Pokémon di tipo Elettro... la vedo grigia, con due Pokémon dello stesso tipo e difficile che uno dei due prevalga sull'altro.» commentò Spighetto.

«Sì, ma Pikachu è anche di tipo Normale, se Ash ordina quelle mosse vincerà senza problemi.» precisò Lucinda.

♥♥♥

«Bella lotta Ash.» disse la capopalestra porgendogli la medaglia.

«Evviva! Ho vinto la medaglia Volt!!» esclamò entusiasta assumendo la sua solita posa di vittoria.

Certo, non poteva mancare un cinque scambiato tra lui e Lucinda.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - La Pokéball della discordia ***


Capitolo 12 - La Pokéball della discordia​


Gli amici erano in viaggio per Libecciopoli. Erano quasi arrivati, ma stavano camminanando da ore, così decisero di riposarsi un po' nel bosco.

Ash era seduto su un tronco e aveva sulla spalla destra il suo fidato Pikachu. Stava guardando il portamedaglie...

Una, due, tre... quattro medaglie! Me ne mancano solo altre quattro per entrare nella Lega di Unima, non vedo l'ora!

Spighetto era in piedi a lucidare le sue pentole, i cucchiai e le forchette con uno straccio. Lo stavano aiutando anche i suoi due Pokèmon: Pansage e Dwebble.

Iris giocherellava con il suo Axew che era uscito dalla sua lunga e folta chioma, mentre Lucinda aveva in braccio Piplup e si guardava intorno meravigliata.

Axew giocava a nascondersi tra i capelli della padrona e quando lei lo cercava tra la folta chioma lui si nascondeva di nuovo.

«Axew, sei proprio uno spasso!» esclamò tra le risate.

Axew era ritornato tra i suoi capelli e li tirava delicatamente, le risate dell'amica avevano distratto Lucinda.

«Va bene, ora glielo chiedo.» disse tra le risate.

Probabilmente Axew le stava facendo il solletico.

«Axew ha detto che gli piacerebbe tanto vedere una battaglia uno contro uno tra noi due.» disse rivolta all'amica.

Iris dall'allenamento di Sciroccopoli era davvero migliorata molto come allenatrice, ora aveva imparato persino a parlare con i Pokémon! Proprio come aveva detto il Professor Oak: tutti possono parlare con i Pokémon, bisogna soltanto unire il proprio cuore al loro.

«Per me va più che bene.» disse la ragazza dai capelli blu alzandosi in piedi.

«Perfetto, allora il mio Deerling, contro uno dei tuoi Pokémon!»

Ash sentendole parlare di una lotta Pokémon chiuse il portamedaglie e si avvicino.

«Volete sfidarvi ad una lotta Pokémon?» chiese.

«Sì esatto, credo che sia l'occasione giusta per allenare Deerling.» rispose Iris.

«Ma Iris, tu non hai un Deerling...» disse confuso.

«Sì invece, l'ha catturato nel bosco un po' di tempo fa, Deerling si era subito affezionato a lei, quindi lo ha catturato.» spiegò Lucinda. «E abbiamo anche incontrato quel trio folle dal Team Rocket.» continuò facendo una piccola risatina.

«Davvero?» disse Ash serio.

Con aria un po' preoccupata, l'allenatore, si voltò verso Iris.

«Ash, dai non ti devi preoccupare a Sinnoh li abbiamo affrontati e sconfitti tantissime volte.» continuò la coordinatrice. «Non sono per niente cambiati, a parte i vestiti, la mongolfiera e i Pokémon.»

«Invece dovete stare molto attente... soprattutto quando siete da sole.»

«Dai Ash, ora esageri...» intervenne Iris.

«COSA?! Ho combattuto tante volte contro il Team Rocket, anche da sola, e non mi è mai successo niente! Non sono una BAMBINA!» esclamò la ragazza dai capelli blu sentendosi offesa.

Odiava essere trattata come una bambina paurosa.

«Ma no! Non sto dicendo questo, dico solo che il Team Rocket in questo periodo è diventato più meschino e più cattivo che mai!» si sbrigò ad aggiungere il ragazzo.

Lucinda posò lo sguardo su Iris.

«E vero.» confermò Iris. «La prima volta che li ho incontrati hanno catturato Axew e Pikachu, per riprenderli ci hanno dato molto filo da torcere, poi sono usciti di scena molto elegantemente.»

«Ok... va bene ti credo, ma quando li abbiamo incontrati quel giorno, erano molto goffi... e quando li abbiamo sconfitti sono volati via alla velocità della luce come dicono loro.»

«Sì, è vero! Hai ragione mi ricordo anch'io!!» esclamò Iris alzando la mano.

«Strano...» commentò Ash incrociando le braccia in confusione. «Beh, infondo sono pur sempre il Team Rocket, sono noti per essere strani!» aggiunse sorridendo più tranquillo.

I tre si misero a ridere.

♥♥♥

Ash era seduto sul tronco dove era seduto prima.

«Finalmente vedremo un incontro affrontato da Iris.» disse a Pikachu e Piplup seduti vicino a lui a guardare l'incontro.

«Bene, che l'incontro abbia inizio!» annunciò Spighetto che faceva da arbitro.

«Deerling, esci!» esclamò Iris lanciando la Pokéball.

Deerling era di un colore diverso da quello che aveva quando Iris lo aveva catturato, non era più rosa, ma verde. Lucinda era incantata da questa mutazione di colore, come era possibile? D'un tratto, però, si era ricordata di ciò che le aveva detto Iris: Sai Lucinda, i Deerling sono dei Pokémon mutaforma, cambiano colore in base all'alternarsi delle stagioni tipo adesso che è primavera sono di colore rosa, in estate verde, in autunno arancione e in inverno...

«Buneary, scelgo te!»

Se quello fosse stato un vero e proprio incontro avrebbe scelto di sicuro Quilava, ma visto che era un'amichevole Lucinda aveva deciso di non giocare pesante sul vantaggio del tipo.

«Deerling, usa Ruggito!»

Il povero Buneary per il forte rumore si era tappato con le zampe le orecchie.

«Buneary, usa Rimbalzo!»

Allora Buneary si riprese e obbedì. Usando rimbalzo finì sulla testa diDeerling, che d'istinto la mosse velocemente a destra e sinistra facedolo cadere in piedi.

«E ora usa Finta!» esclamò Iris.

«Buneary, usa Geloraggio prima che possa agire!»

Geloraggio di Buneary ghiacciò Deerling prima che potesse utilizzare la mossa a lui richiesta.

«Bene, ora usa Ritorno!»

Ritorno spaccò Geloraggio e Deerling cadde a terra.

«Per favore Deerling, devi rialzarti!»

«Buneary, finiscilo con Rimbalzo!»

Deerling, intanto, si era rialzato.

«Deerling, Calciosalto!»

Finirono tutti e due avvolti da un gran polverone e solo quando si placcò riuscirono a vedere che entrambi erano a terra.

«Sia Buneary che Deerling non sono più in grado di combattere, dichiaro l'incontro concluso in parità!» annunciò Spighetto.

«Buneary, tutto bene?!» chiese istintivamente Lucinda correndogli incontro.

Lo aveva preso il braccio e fortunatamente si era ripreso.

«Deerling, come stai?!» esclamò Iris abbracciando il suo Pokémon.

Deerling rispose a Iris con delle affettuose leccatine sul viso.

«Va bene, forse è meglio se ora ti riposi un po' nella Pokéball.»disse la ragazza dai capelli viola ridendo.

«Forse è meglio se anche tu ti riposi Buneary.» disse Lucinda diretta al proprio Pokémon.

Lucinda si guardò intorno, la Pokéball doveva essere esattamente dove all'inizio della lotta l'aveva lanciata, tuttavia era a pochi centimetri da un dirupo. La ragazza pensò che la spiegazione più semplice fosse che durante la lotta gli attacchi di Deerling e Buneary l'avessero spostata. 

Si alzò, chiamo fuori Mamoswine e gli mise sul dorso Buneary per poi andare verso la Pokéball.

Arrivata si chinò per prenderla, ma sentì una leggera spinta sulle spalle. La sfera dalle vibrazioni cadde giù dal dirupo, fortunatamente, rotolò su un pezzo di terra a soli pochi metri.

Lucinda si girò e vide Mamoswine, poi si rigirò verso Buneary che ora era seduto a terra e in seguito di nuovo verso Mamoswine.

«Mamoswine, perché mi hai seguita?» domandò perplessa.

Tuttavia capì presto il perché, aveva un poffin in tasca, il cibo preferito di Mamoswine. L'aspirante supercoordinatrice si alzò e con aria rassegnata prese il poffin dalla tasca e glielo mise in bocca.

«Mamoswine, forse ora è meglio se ritorni...» mormorò esasperata facendolo ritornare nella Pokéball.

Lucinda guardò giù dal dirupo pensando ad un piano per recuperare la sfera di Buneary. Intanto anche Pikachu, Buneary e Piplup erano accorsi.

«Non è caduta molto giù, potrei andare a recuperarla.» propose Ash arrivando alle spalle di Lucinda.

«Non se ne parla proprio! Non esiste che tu ti arrampichi giù da un dirupo per causa mia! E se poi ti fai male!?» controbatté lei.

«Non sei stata tu a farla cadere e stato Mamoswine!»

«Sì, ma Mamoswine è il mio Pokémon dovevo stare più attenta!»

«Guarda che ho scalato dei dirupi molto più ripidi di quello!»

«Sarà! Però il pasticcio l'ho combinato io e devo risolverlo io!»

«Ma tu non sai arrampicarti!»

«Invece ce la posso fare benissimo!»

«E se poi sei tu a farti male?!»

«Non c'è da preoccuparsi! Io me la caverò! Però la cosa certa è che non sei tu a dover rischiare!!»

I due continuarono a litigare per una mezz'oretta buona. Se avessero prestato attenzione avrebbero visto Buneary che si girava a destra e a sinistra, senza fare giri completi, con le zampette sulle guance.

«Buneryyyyyy! Buneryyyyyy!» esclamava con gli occhi a cuore.

Che carini, che teneri! Si preoccupano l'uno per l'altra! stava dicendo il Pokémon Coniglio.

«Ash è inutile parlare con te, sei un testone!» concluse la ragazza arrabbiata con le braccia incrociate e lo sguardo voltato di parte.

«Ehi ragazzi! Forse vi siete dimenticati, Excadrill potrebbe scavare una buca e andare a recuperarla.» intervenne Iris.

«È vero! Mi ero dimenticata che Excadrill può scavare cunicoli sotterranei.» disse Lucinda voltandosi verso l'amica.

«Ma Iris, sei sicura che Excadrill accetterà di aiutarci?» domandò Ash.

«Ma certo! Io e Excadrill ormai siamo diventati una vera e propria squadra, accetterà senza fare storie.»

Così, Iris, tirò fuori la sfera di Excadrill, lo chiamò e gli spiegò il piano. Excadrill capì in un attimo e in men che non si dica era già sottoterra. Passarono pochi secondi e Excadrill riemerse con la Pokéball nella zampa.

«Grazie infinite Excadrill.» disse in tono gentile la ragazza dai capelli blu con un sorriso.

Si chinò verso il Pokémon per prendere la Pokéball.

♥♥♥

Quella sera si accamparono nel bosco, anche se era una sera di Agosto faceva piuttosto freddo. I gradi erano scesi di molto rispetto a quel pomeriggio.

Alle dieci e mezza Ash era ancora seduto vicino al fuoco acceso da Spighetto.

«Pika pi...» emise con un filo di voce il Pokémon giallo sfregandosi gli occhi.

«Hai sonno, vero Pikachu?»

Pikachu non aveva solo sonno, era completamente distrutto. Salutò, velocemente, il suo allenatore e andò a dormire. Pure Piplup si era addormentato come un sasso, lì vicino ai sacchi a pelo di Iris, Spighetto, di Ash... anche quello di Lucinda, che però era vuoto. Chissà dov'era...

Ash continuava a fissare il fuoco, forse era in cerca di qualche risposta? 

Ad un tratto udì dei passi e questo attirò la sua attenzione. Era Lucinda che si sedette vicino a lui senza esitazione.

«Ash, mi devo scusare con te.» disse fissando il fuoco.

Fece una lunga pausa e l'allenatore la guardò sempre più confuso.

«Sì, oggi avevo pensato che tu volessi recuperare la Pokéball di Buneary solo per fare l'eroe della situazione.» disse continuando a fissare, fermamente, il falò. «Mentre ora ho capito che volevi farlo solo per aiutarmi.» continuò staccando lo sguardo dal fuoco e guardando Ash.

«Mi spiace averti detto che non sai arrampicarti...» mormorò dopo lui.

«Figurati, dopotutto è la verità.» disse sorridendo con mortificazione. «Mi sarei inventata qualcosa, mandare Togekiss, far usare Rimbalzo a Buneary...»

Lucinda sbadigliò.

«Stanca?» chiese Ash con una voce dolce e sottile.

«Sì, forse è meglio se vado a dormire, domani di sicuro arriveremo a Libecciopoli.» disse alzandosi. «Notte.»

«Buonanotte.»

E mentre lei si dirigeva verso il suo sacco a pelo lui la seguiva con uno sguardo dolce.

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Tutti al mare ***


Capitolo 13 - Tutti al mare


«Finalmente siamo arrivati!» esclamò Lucinda entusiasta correndo.

«Aspettami!» esclamò a sua volta Ash seguendola.

Vi devo spiegare meglio, quella mattina Spighetto aveva detto agli amici che si sarebbero fermati al mare dato che si trovava proprio a pochi metri da Libecciopoli. Lucinda ne era, davvero, entusiasta era da tanto tempo che non andava al mare, nonostante abitasse in un paesino vicino ad esso. Tra gli allenamenti, il Gran Festival, il viaggio a Sinnoh, la partenza per Hoenn... era da quando aveva sei anni che non vedeva il mare. Anche per Ash le cose non erano tanto diverse, da circa sette anni sua madre aveva deciso che era molto meglio la montagna e quindi le poche vacanze che faceva le trascorreva là. Nonostante non andasse pazzo per il mare era contento di essere lì. 

Indossavano già tutti il costume tranne Spighetto che non intendeva metterlo, aveva portato gli amici ma a lui non interessava molto. ODIAVA il mare, preferiva cucinare e infatti mentre gli amici si divertivano aveva intenzione di preparare degli snake.

♥♥♥

Ash e Lucinda si erano fermati con l'acqua alle ginocchia e guardavano l'infinita distesa blu.

«Non è bellissimo il mare?» domandò la ragazza incantata.

«Sì, hai proprio ragione... anche se non resisterei più di dieci secondi a fissarlo immobile!» esclamò voltandosi verso di lei e schizzandole l'acqua addosso.

«Ah, allora vuoi la guerra!» esclamò lei imitandolo.

Cominciarono così una dura lotta all'ultimo schizzo scandita da sonore risate da parte di tutti e due.

Iris, intanto, era seduta con il suo Axew sotto l'ombrellone. Indossava un costume rosa intero.

«Guarda un po' Axew.» disse Iris osservando la scena. «Sono veramente una bella coppia.»

La lotta tra Lucinda e Ash continuava. Non si sa come erano arrivati sempre più a riva.

Una ragazza con i codini, i capelli rossi, il costume azzurro e gli occhiali neri, passò proprio dietro di loro. Uno shizzo, destinato ad Ash, la colpì involontariamente.

«Ma allora!? Volete stare più attenti!?!» strillò acida tirandosi sulla testa gli occhiali.

«Ursula?!» sussurrò la ragazza dai capelli blu con terrore. «Mi dispiace Ursula, scusa non volevo!» esclamò accennando un inchino.

«Ma guarda un po' chi c'è qui, Lulù, ma che sorpresa dopo che hai visto che con le Gare Pokémon non sei poi così brava hai deciso di dedicarti alle gare di schizzo d'acqua?» chiese Ursula con una risata maligna alla fine della frase.

Lucinda abbassò il capo. Sapeva che Ursula era antipatica, ma forse quella volta aveva ragione, se non era riuscita a vincere al Gran Festival non era poi così brava...

«Smettila, non hai il diritto di parlarle in questo modo!! Senti mi spiace se ti abbiamo bagnata, ma questo non ti dà il diritto di dire cattiverie su Lucinda!» esclamò Ash voltandosi e andando vicino a Lucinda. «Dai Lucinda, andiamo.» disse dopo qualche secondo prendendola per mano.

♥♥♥

Erano sul bordo della spiaggia che veniva continuamente bagnato dalle onde del mare. Ora camminavano l'uno affianco all'altra.

Lucinda sembrava molto giù, quasi di più della volta che aveva perso lagara di Flemminia.

«Lucinda, cos'hai? È per via di quello che a detto Ursula?» le chiese un po' preoccupato.

«Ha ragione Ursula, se non ho vinto il Gran Festival ci sarà un motivo...» mormorò a testa china

«Ma lo sai com'è fatta, non le devi dare tanto credito.»

«Questa volta forse a ragione... sono una pessima coordinatrice... non diventerò mai supercoordinatrice...» continuò fermandosi. «C'è una cosa che non vi ho detto... è vero che sono venuta a Unima su consiglio... ma la verità è che mi sento molto smarrita, dopo il nostro viaggio a Sinnoh è come se non sappia più bene quale direzione prendere... sono così confusa...»

Avevano smesso di camminare. Non era del tutto chiaro se lo avevano fatto inconsapevolmente o meno.

«Non dire così... per me sei la più brava coordinatrice del mondo.» le sussurrò avvicinandosi di fronte a lei.

«LO PRENDO! LO PREDO! LO...!»

Ash e Lucinda si videro arrivare nella loro direzione un freesbi a qualche metro da terra. Un ragazzo dai capelli biondi stava indietreggiando velocemente per prenderlo prima che cadesse a terra. Finì per schiantarsi contro di loro e il disco cadde qualche metro più distante. Alzò un grande polverone di sabbia e tutti loro dovettero chiudere gli occhi.

«Ma sei pazzo!? Tutta questa corsa a cos'è servita? Alzare un polverone e travolgere due persone... tutto per prendere in tempo un freesbi che, per giunta, è finito anche qualche metro più in là!?!» esclamò Ash arrabbiato con gli occhi ancora chiusi.

«Ehi stai calmo amico! Vi dovrei fare una multa per esservi messi sulla mia strada.» disse l'altro.

Naturalmente non aveva ancora capito che si trattava di Ash perché si era coperto gli occhi con un braccio.

Una multa? Ma certo so di chi si tratta!  pensò Lucinda.

Aveva anche lei gli occhi chiusi, il solo motivo per cui Ash non lo aveva riconosciuto era dovuto alla rabbia.

«Cosa!? Noi ci siamo messi sulla tua strada!?!» esclamò sempre più furioso.

La polvere si era dissolta così finalmente aprirono tutti gli occhi.

«Ciao Barry.» lo salutò Lucinda sicura e sorridente mentre apriva gli occhi.

Anche gli altri due li riaprirono.

«Come fai a saper... LUCINDA? ASH?»

Non fece in tempo a chiedere come facessero a sapere il suo nome, che la risposta arrivò da sola.

«Barry, sei proprio tu?» chiese Ash incredulo.

«Come facevi a sapere che ero io??» domandò Barry confuso a Lucinda.

«Andiamo Barry, chi è l'unica persona al mondo che dice: Ti dovrò fare una multa senza ragione che tenga?»

«Wow, oggi ho incontrato un sacco di gente che conosco!» esclamò Barry.

«Cosa intendi scusa?» chiese Ash.

«Ho incontrato Kenny e Zoey.» rispose.

Un ragazzo dai capelli rossi, in quel momento, si avvicinò a loro.

«Ciao Ash, ciao Lulù.»

«Pensavo fossi ancora a Hoenn...» mormorò la ragazza sorpresa. «Kenny la devi smettere con quello stupido soprannome, ormai sei l'unico a chiamarmi così!»

«Ehi Lucinda, da quanto non ci si vede.» disse una ragazza dai capelli rossi alle sue spalle.

«Zoey!» esclamò girandosi ad abbracciando l'amica.

«Lucinda, non mi aspettavo di vederti qui, pensavo che fossi tornata a Duefoglie.»

Era una ragazza con i capelli castani, un po' più distante.

«Vera, anche tu qui!?» esclamò Lucinda correndo ad abbracciare anche lei.

♥♥♥

«Conoscete già Iris e Spighetto?» chiese la ragazza dai capelli blu.

«No, sono vostri amici?» domandò Vera.

«Sì, ora ve li facciamo conoscere!» esclamò prendendo per mano Ash e iniziando a correre.

♥♥♥

«Ciao, io sono Iris, voi siete degli amici di Ash e Lucinda giusto?»

Erano seduti tutti intorno a un tavolo da pic-nic.

«Esatto.» rispose Vera.

«Io sono Spighetto, piacere di conoscervi.» disse Spighetto mentre preparava dei panini.

Quando furono pronti li mise tutti su un vassoio.

«E ora sacre delizie offerte da Zecrum e Reshiram andate e conquistate i palati di questi giovani allenatori!»

Spighetto aveva esagerato come sempre e tutti gli amici fecero una faccia perplessa.

«Ma fa sempre così?» sussurrò Vera all'orecchio di Lucinda.

«No... anche peggio...» rispose lei sorridendo forzatamente.

♥♥♥

Avevano finito di mangiare da più di due ore e stavano chiaccherando.

Lucinda si accorse che non aveva ancora fatto una nuotata, pensò che era un vero peccato dal momento che non sapeva quando avrebbe avuto ancora l'occasione di andare al mare.

«Ragazzi, io vado a fare una nuotata.»

♥♥♥

Per Lucinda era una cosa fantastica poter nuotare di nuovo nel mare.

I suoi capelli blu che si confondevano con esso, i gruppi di Pokémon d'acqua sul fondale, l'azzurro cristallino che si trasformava in blu scuro come la notte... aspetta no... quella non era una caratteristica del mare che le piaceva!

Riemerse, immediatamente, confusa e tornò ad alzarsi in piedi.

Tutte le persone si stavano precipitandosi fuori dall'acqua e in fretta.

«Forse è meglio se esco anch'io.» disse tra sé e sé.

Le onde erano arrivate tutto d'un tratto ed erano veramente molto alte e una di esse la colpì in pieno.

♥♥♥

«Ma che fine a fatto Lucinda??» chiese Ash preoccupato.

«Ha detto che andava a nuotare...» rispose Vera disorientata.

Ash la guardò ancora più preoccupato per poi rivolgere il suo sguardo al mare. Anche Vera e gli altri guardarono l'orizzonte.

Anche il cielo si era rannuvolato, sembrava potesse iniziare a piovere da un momento all'altro.

«Forse non ricorda più dove siamo.» intervenne Zoey cercando di mantenere la calma.

Ash, Vera e tutti gli altri si auguravano di cuore che fosse così.

♥♥♥

«LUCINDA!»

«Lucinda!!»

«Lucinda!»

«L-U-C-I-N-D-A!!»

La cercarono per tutta la spiaggia, correndo e chiamandola in ogni angolo... ma niente. Di Lucinda non c'era traccia, ormai cominciavano a pensare al peggio quando... sentirono un grido provenire da lontano.

«AIUTO!»

«Ehi, ma questa e la voce di Lucinda!» esclamò Ash correndo.

Tutti gli amici lo seguirono.

Le onde trasportavano Lucinda sempre più al largo. Lei cercava in ogni modo di opporre resistanza alla corrente, ma qualsiasi azione si rivelava vana.

«Oh no, ma è terribile!» osservò Vera preoccupata più che mai.

«Calmi ragazzi, adesso andiamo a chiamare il bagnino!» esclamò Spighetto cercando di tranquillizzarli, ma anche lui tranquillo non era.

♥♥♥

In pausa così diceva il cartello appeso sull'altopiano da dove il bagnino osservava tutte le persone in mare.

«IN PAUSA!? Questi bagnini si prendono troppe libertà!!» urlò Iris furiosa.

Ash vide la barca con cui il bagnino salvava la gente in pericolo e senza pensarci due volte decise che ci avrebbe pensato lui a salvarla.

Il ragazzo la slego e la trascino in mare.

«Ash che fai!?!» chiese Vera allarmata.

«Vado a salvare Lucinda!» rispose saltando sulla barca in mare.

«Ma è molto pericoloso!»

«Non mi importa, non posso starmene fermo a guardare mentre rischia la vita!»

E detto ciò cominciò a remare.

Lucinda era stata spinta sempre più in là dalle onde e, ora, era svenuta.

Quando Ash fu abbastanza vicino le afferrò la mano e la sdraio sulla barca.

Si rimise a remare e dopo diversi minuti la barca si fermò sulla riva.

Ash ce l'aveva fatta! Anche se Lucinda non si era ancora svegliata...

Il ragazzo si inginocchiò di fronte a lei.

«Lucinda, ti prego svegliati...» le sussurrò con la voce più dolce del mondo.

Le sfiorò la mano con delicatezza.

La ragazza tossì tre volte, poi alzò piano piano il torace.

«D-dove sono?» domandò disorientata.

«Lucinda, che bello ti sei svegliata!» esclamò per poi abbracciarla.

Tutti gli amici esultarono.

Il cielo e il mare si erano schiariti.

Intanto il bagnino stava tornando tranquillo e beato al suo posto convinto che nessuno si fosse accorto della sua assenza. Stava mangiando una banana quando vide i due ragazzi sulla barca e gli altri sei intorno... per poco non si strozzò! Sputò e butò la parte rimanente del frutto a terra. 

«Ragazzini che cosa ci fate su quella barca!? È riservata al personale di salvataggio della spiaggia lo sapete?!»

A quelle parole i ragazzi si girarono e l'abbraccio tra Lucinda e Ash finì.

L'uomo che aveva parlato era sulla trentina d'anni e sulla tuta aveva una scritta: Staff di salvataggio. Iris non ci vedeva più dalla rabbia in quel momento, così si avvicinò a lui con aria furiosa.

«Lo sa che non deve allonatanarsi neanche per un minuto dalla spiaggia finche è in servizio!!?» disse avanzando tanto da far indietreggiare il povero bagnino con le mani avanti.

«Calma ragazzina, non è successo niente...»

A quelle parole Ash si alzò, scese dalla barca e si mise a camminare anche lui, furiosamente, incontro al bagnino.

«Sì ti piacerebbe!» esclamò furioso.

«Una ragazza stava per essere spinta al largo dalle onde!» gli fece eco Iris ancora fuori di sé.

Zoey e Vera si misero una a destra e una a sinistra per aiutare Lucinda a scendere dalla barca.

«Ma che cosa è successo?» domandò Lucinda ancora disorientata.

«Sei stata spinta al largo dalle onde.» rispose Zoey.

«Si, ed è stato Ash a salvarti.» continuò a spiegare Vera facendo un sorriso.

«Davvero? Allora lo devo ringraziare...»

«Lucinda, volevo dirti che sono stato veramente in pena per te.» disse Kenny avvicinandosi. «Per fortuna sei sana e salva...»

«Non devi preoccuparti per me Kenny, ora scusami.»

La ragazza si diresse verso Ash, ora lui e Iris stavano rimproverando il bagnino per aver buttato una parte di banana a terra.

«Ash, posso parlare un attimo con te?» chiese la ragazza dai capelli blu.

«Certo...»

L'amica li osservò sorridendo e il bagnino ne approfittò per scappare.

♥♥♥

«Allora Lucinda, che cosa volevi dirmi?»

Erano l'uno di fronte all'altra.

Lucinda non disse niente e lo abbracciò.

Dopo qualche secondo tornò a guardarlo sorridendo.

«E... questo abbraccio?» chiese Ash stupito e felice allo stesso tempo.

«Vuol dire: grazie mille per avermi salvata.» disse con aria furbetta.

Non erano tanto lontani l'uno dall'altra, anche se non erano più completamente abbracciati le mani di uno toccavano le spalle dell'altra.

Iris, in lontananza, osservava la scena rapita.

Quanto sono carini, che carini!

♥♥♥

«Ciao Ursula!» esclamò Lucinda.

Ursula stava camminando tenendo un libro nella mano destra, ormai la ragazza dai capelli blu non era più offesa per quello che le aveva detto prima.

Lei non disse niente e si limitò a guardarla per un momento per poi proseguire a testa alta per la sua strada.

«Ma che antipatica!» esclamò Iris.

Nessun'altro aveva avuto il coraggio di dirlo, ma lo pensavano tutti i presenti.

«Ursula sta attenta! Lì c'è uno scoglio!» la avvertì Lucinda allarmata.

«Che scherzo di cattivo gusto...» disse tra sé e sé guardandola.

Alla fine Ursula inciampò e gli amici scoppiarono a ridere.

«Beh!? Che c'è da ridere!?! Capita a tutti!!» esclamò acida.

Gli amici tuttavia continuavano a ridere come se niente fosse.

♥♥♥

«Ragazzi, è stato un vero piacere rivedervi.» disse Zoey.

Il sole stava tramontando e tutti gli amici erano pronti a ripartire.

«Lucinda, buona fortuna con le prossime Gare Pokémon.» disse Vera. «Ash, in bocca al lupo per le lotte in palestra.»

«E se la prossima volta deciderete di incontrarvi di nuovo tutti, ricordatevi di chiamarmi, altrimenti riceverete una multa talmente salata che dovrete bere più di tre litri d'acqua per dissetarvi!» esclamò Barry.

Tutti scoppiarono a ridere.

«Sì, certo Barry.» disse Ash continuando a ridere.

«Lucinda, posso parlarti un momento?» le chiese Kenny avvicinandosi.

«Sì, certo...» mormorò confusa.

Iris li osservò allontanarsi preoccupata.

«Barry, dai ridammi la mia bandana!» esclamò Vera.

«Mi spiace, se la vuoi indietro dovrai venirtela a prende!» rispose lui correndo e ridendo.

«Eva bene, forza Zoey vieni con me!» esclamò ancora la castana rincorrendolo seguita dall'amica.

«Iris, hai una faccia...» commentò Ash confuso.

Iris allora gli raccontò di ciò che Lucinda gli aveva detto riguardo a Kenny.

«Ma no, non è possibile...» commentò lui alla fine sorridendo con leggerezza.

«Credici, Lucinda non mente... quel tipo non mi piace neanche un po'...» disse Iris per poi andarsene.

Ash decise che li avrebbe seguiti da lontano con lo sguardo per capire. 

♥♥♥

«Lucinda, mi spiace averti trattata come una bambina prima che partissi per Hoenn.» le disse Kenny.

I due camminavano vicino alla riva.

«Non preoccuparti Kenny, ti ho già perdonato.» 

«Lucinda, per me è importante il tuo perdono.» disse Kenny fermandosi, e facendola fermare a sua volta, di fronte a lei e avvicinandosi... veramente... VERAMENTE troppo!

Ma che fa?! Ok, basta... ora intervengo io! pensò Ash vedendo la scena.

Il coraggio di intromettersi ce lo aveva, era subentrato al Musical davanti ad una centinaia di persone, figurati se non ce la faceva.

«Kenny! Tu sei mio amico e ti voglio bene, ma non in quel senso!» disse lei spingendolo più indietro.

Lucinda lo aveva preceduto di un soffio, comunque ormai l'allenatore aveva deciso di raggiungerli.

«Ehi ragazzi! Vi stavo cercando.» esclamò Ash, raggiungendoli, sorridendo come se niente fosse.

♥♥♥

Ash, Lucinda e Kenny erano tornati dagli altri... ma dove erano Barry, Vera e Zoey?

«Barry, ti conviene arrenderti!» esclamò Vera.

«Non hai scampo!» le fece eco Zoey.

«Ne siete sicure?»

Barry stava correndo molto avanti rispetto a loro. Teneva la bandana di Vera salda in mano. La ragazza castana era quasi riuscita a prendergliela, ma le volò dalle mani e la prese Zoey.

«Ma guarda un po'... alla fine l'ho presa io...» mormorò tra sé e sé sorpresa.

I due allora le si catapultarono, letteralmente, addosso senza neanche darle tempo di realizzare. Alzarono un gran polverone, ma la bandana cadde sulla spiaggia sotto gli occhi perplessi degli altri.

Lucinda la raccolse è la nascose dietro la schiena.

Barry, Vera e Zoey si stavano azzuffando in una nuvoletta di polvere.

«Ehi basta! Chi siete dei bambini del primo anno di asilo!?» strillò Iris alterata.

I tre allora si fermarono e si rialzarono in piedi.

Lucinda andò verso Vera e le ridiede la bandana.

♥♥♥

«Ragazzi, mi a fatto piacere rivedervi!» esclamò Barry.

Ormai la giornata era giunta al termine...

«Anche a noi Barry a fat... Barry?!» disse Ash.

O almeno cercò di dire, perché Barry era sparito sotto ai loro occhi.

«Dai Kenny, forza andiamo!!»

Era la voce di Barry, stava correndo come un razzo verso il bosco.

«Lucinda è stato fantastico rivederti!» esclamò Vera.

«Lo stesso, ovviamente, vale per me.» disse Zoey.

«Anche per me ragazze!»

Si abbracciarono sorridendo entusiaste.

«Ciao ragazzi, sono sicuro che ci rincontreremo presto.» disse Kenny raggiungendo Barry.

E così a Lucinda piace Ash... chi l'avrebbe mai detto che anche dopo tutto questo tempo...

«Ci vediamo, è stata una gioia rivedervi!» esclamarono Zoey e Vera salutando gli amici in lontananza.

«Ciao Vera, ciao Zoey!» esclamò Iris.

«È stato un piacere conoscervi!» esclamò a sua volta Spighetto.

«Fate buon viaggio!» intervenne Ash.

«Ciao amiche mie...» mormorò la ragazza dai capelli blu tra sé e sé sorridendo dolcemente.

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Due contro due ***


Capitolo 14 - Due contro due


DiariodLucinda <3

... e così, mi ha fatto veramente piacere rivedere Zoey e Vera, loro sono le migliori amiche che si possano desiderare!

Ah...e poi... anche Barry e ovvio! Persino Kenny... ho capito che si è pentito di avermi dato della bambina.

Per quanto riguarda Ash... non so mi sembra... diverso... ma cosa sto dicendo!? Però... ripensò a quando l'aveva salvata dalle sabbie mobili, a quello che era successo prima che Iris li interrompesse, a quando era stata avvelenata dal Foongus, alla ruota panoramica, alle montagne russe, a quando la voleva aiutare a recuperare Pokéball di Buneary, al giorno stesso quando l'aveva salvata dalle onde del mare... Per me qualcosa è cambiato... forse sono io... forse i miei sentimenti... forse i miei sentimenti verso di lui... non so, in questi giorni mi capita di arrossire molto facilmente... troppo, cosa vuol dire...? no, non penso proprio... anche se...

Per fortuna nessuno legge questo diario, perché tanto è inutile girarci intorno, devo essere chiara almeno con me stessa: MI PIACE ASH! ... anzi... direi che lo amo... che imbarazzo! Però è anche una vera liberazione! Ora mi sento molto meglio!

Cosa?? Sono già le tre e un quarto di notte?!? Wow il tempo vola... ora dormo se no domani non sarò abbastanza in forze.

Ciao<3

❤❤❤

La mattina dopo...

Ed ecco che di nuovo i nostri amici si erano rimessi in viaggio per raggiungere Libecciopoli.

Lucinda aveva fatto uscire dalla Pokéball i suoi Buneary e Pachirisu.

«Ehi Diapo!» esclamò Ash.

«Ciao Ash.» disse sorpreso voltandosi. «Cosa ci fai tu da queste parti?»

«Sono qui per vincere la mia quinta medaglia contro il Capopalestra di Libecciopoli!» rispose raggiante.

«Lo dovevo immaginare... non l'hai ancora vinta, eh?» disse con la sua solita aria da superiore.

«Non ancora, ma ben presto sarà nelle mie mani!»

«Ah sì? Beh lo spero per te, ti vorrà un miracolo per superarmi, perché, vedi, io ho già vinto quella medaglia.»

E così dicendo mostrò il portamedaglie.

«E lei chi è?» chiese Diapo sorpreso.

«Sono Lucinda, piacere.» rispose la coordinatrice facendo un passo avanti e sorridendo.

«Piplaa!» esclamò Piplup sorridendo.

«E quel Piplup? Dove lo hai trovato?? Non se ne vedono molti in giro...»

Buneary e Pachirisu le si affiancarono.

«Sorprendente! Hai anche un Pachirisu e un Buneary!» si lasciò scappare sempre più meravigliato.

«Vedi, il fatto è che noi veniamo da Sinnoh.»

«E non li hai mai cambiati?» domandò con leggerezza scattando delle foto ai tre Pokémon.

«Cosa? Certo che no! I Pokémon non sono oggetti da collezionare! Sono amici fidati e preziosi! Sono creature come noi! Diventano la spalla degli allenatori!»

«Ehi calmati, lo sai quanti Pokémon ci sono al mondo? Nello stesso luogo ne potresti come minimo trovare una centinaia della stessa specie.» rispose lui con aria tranquilla e furbetta.

«Cipa!»

Pachirisu aveva dei piccoli fulmini che gli partivano dalle guance, era pronto a liberare una potentissima scarica elettrica.

«No Pachirisu...» lo fermò la coordinatrice con un braccio.

«Lucinda, dovresti proprio pensare di sostituire quel Pachirisu con un Pokémon un po' più socevole.» commentò Diapo incrociando le braccia dietro alla testa. «Tanto non sarà un problema, Sinnoh è pieno di Pachirisu, ce ne sono moltissimi a Giardinfiorito, se non erro.»

Il mio Pachirisu non a niente che non va! pensò Lucinda con rabbia.

«ORA NE HO ABBASTANZA! Ti sfido!! Una lotta due vs due! Ti faremo vedere noi che cosa sa fare una vera squadra!!" esclamò la coordinatrice che ormai non ci vedeva più dalla rabbia.

«Per me va bene, sarà interessante lottare contro dei Pokémon di Sinnoh.» disse con aria calma togliendosi le mani da dietro la testa.

❤❤❤

Erano pronti per inziare la lotta. Ash e Iris erano seduti su una panchina. A fianco a loro vi erano Piplup, Pikachu e Axew era tra i lunghi capelli viola della ragazza.

«Non capisco perché Lucinda abbia insistito tanto per lottare contro Diapo...» mormorò il ragazzo.

«Ma Ash, proprio non ci arrivi? Lucinda l'ha fatto per dimostrare a Diapo che si sbaglia, che oltre che hai nostri Pokémon sono sopratutto nostri amici, e per me a più che ragione, è il momento che qualcuno dia una bella lezione a Diapo.» rispose Iris.

Lucinda e Diapo erano l'uno di fronte all'altra sul campo di battaglia.

Spighetto faceva da arbitro.

«Che l'incontro abbia inzio!» annunciò l'intenditore.

«Servine, esci!»

«Quilava, scelgo te!»

«Servine, usa Verdebufera!»

«Quilava, usa Lanciafiamme!»

Lanciafiamme di Quilava bloccò l'attacco di Servine che fu sbattuto a terra, ma subito si rialzò.

«Niente male per una di Sinnoh.» commentò Diapo facendo un mezzo sorriso.

È proprio uno sbruffone! pensò la ragazza con irritazione.

«E non hai ancora visto niente, usa Ruotafuoco!»

«Servine, usa Attrazione!»

Dopo questa mossa Quilava non ascoltava più la padroncina e Ruotafuoco andò a vuoto.

Dunque...a Sinnoh ho imparato che se Quilava non usa un attacco diretto contro E.S dovrebbe riuscire a non cadere sotto l'effetto di Attrazione.

«Quilava, usa Nitrocarica!»

Il Pokémon di tipo Fuoco usò Nitrocarica e lo prese in pieno.

«INCREDIBILE! Ha funzionato!!» commentò al settimo cielo.

«Servine, usa Morso!»

«Quilava, usa Ruotafuoco!»

L'impatto alzò un gran polverone e quando si placò si videro delle scintille color fuoco che circondavano i due Pokémon ancora in piedi.

«Ok, questo round è anche durato troppo, Quillava e Servine sono pari!» annunciò Spighetto.

«Quilava bravissimo! E guarda che belle scintille, potrebbe essere un'ottima mossa di gara!» esclamò correndo a sedersi a terra vicino al suo Pokémon per poi abbracciarlo.

Diapo non disse niente e fece rientrare nella Pokéball il suo Pokémon.

«Bene, ora, Quilava ritorna, hai bisogno di riposo.» disse Lucinda ritirandolo nella Pokéball mentre lo stringeva.

La ragazza ritornò al suo posto.

«Voi coordinatori tutti uguali, eh? Non riuscite a fare a meno di mettere in scena le performance di gara anche se gareggiate ad un'amichevole.» disse il ragazzo con aria di presa in giro.

«Ed è un male? Io sono orgogliosa di ciò, mi sarà utile per le prossime Gare Pokémon!» rispose serenamente.

Almeno apparentemente... si vedeva che non sopportava Diapo in tutto e per tutto.

«Pachirisu, scelgo te!»

«Tranquill, esci e usa Aereoassalto!»

Aereoassalto colpì il povero Pachirisu che finì a disteso a terra.

«Ti prego Pachirisu rialzati!» esclamò la padroncina allarmata. «Perfetto e ora, usa Superzanna!»

«Agilità!» ordinò Diapo.

Pachirisu non fece in tempo ad usare la mossa richiesta che venne atterrito di nuovo.

❤❤❤

«Pachirisu non sembra più molto motivato, sembra persino spaventato da Tranquill.» commentò Iris continuando a guardare l'incontro.

«Pachirisu non ha mai lottato con Pokémon di tipo Volante, è comprensibile che si trovi un po' spaesato.» disse Ash.

«Sì, ma così Lucinda rischia di perdere!»

Ash non ci aveva proprio pensato, ma se Lucinda non ce l'avesse fatta a controllare la situazione... non ci voleva neanche pensare, scacciò quel pensiero dalla mente e si mise a pensare positivo.

«Lucinda, Pachirisu potete farcela!» gridò per incoraggiarli.

«So che potete farcela!» gli fece eco Iris.

❤❤❤

Lucinda era ormai scoraggiata quando sentì le urla di incoraggiamento.

Così, si schiaffeggiò le guance per svegliarsi.

Hanno ragione... IO CE LA POSSO FARE!

Anche Pachirisu aveva sentito gli incoraggiamenti e, ora, era più carico che mai.

Prima che la coordinatrice potesse ordinare un attacco, Tranquill colpì ancora una volta Pachirisu che, ormai, era davvero stanco...

«Visto Lucinda? L'affetto non serve per allenare un Pokémon.» disse lui.

In quel momento Pachirisu alzò la testa in modo minaccioso e si alzò in piedi.

«CCCCIIIIIPPPAAAA!» esclamò liberando forti scarice di elettricità dalle guance.

«Pachirisu ha imparato Scintilla! Ora sento che possiamo farcela!»

❤❤❤

«Oh no Pachirisu!» esclamò la ragazza correndo dal suo Pokémon e prendendolo in braccio.

«Ok, l'incontro e concluso è la vittoria va a Diapo!» annunciò Spighetto.

«Un gioco da ragazzi.» commentò l'allenatore.

«Che peccato, Lucinda ha perso...» mormorò la ragazza dai capelli viola, realmente, dispiaciuta.

Ash non riusciva ancora a crederci.

❤❤❤

Lucinda si era seduta vicino alla riva di un fiume con aria abbattuta.

«Ehi Lucinda?»

Ad un tratto si sentì chiamare, poi qualcuno le toccò la spalla. Voltò, lievemente, la testa e vide di chi si trattava.

«Ciao Ash...»

«Lucinda, che cosa c'è? È quasi da un'ora che sei qui a fissare l'acqua...» disse sedendosi vicino a lei. «È per la sconfitta, vero?»

«Tu mi conosci veramente bene, eh? Sì, anche per quello... non riesco a sopportare l'idea che certa gente consideri i Pokémon pari al valore di un'oggetto.» rispose.

«Neanche a me fa molto piacere, ma sai quelle persone sono solo una piccola parte, la maggioranza invece ama e rispetta i Pokémon.» disse per risollevarle il morale. «E poi non serve preoccuparsi, ricordi?»

Questa ultima fase le risollevò veramente il morale.

«Sì hai ragione, non mi posso abbattermi per una cosa così!» esclamò rialzandosi in piedi.

«Questo è lo spirito giusto!» esclamò rialzandosi a sua volta.

Così si scambiarono il cinque sorridendo.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - La quinta palestra ***


Capitolo 15 - La quinta palestra​


I nostri eroi erano arrivati a Libecciopoli e avevano riposato la notte al Centro Pokémon.

Erano le cinque e un quarto di mattina e tutti stavano ancora dormendo. Nel corridoio il deserto più totale, però Ash... beh, Ash non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Era stato sveglio a fissare il soffitto sdraiato sul letto. Era eccitato e anche un po' nervoso, il mattino, alle dieci avrebbe affrontato finalmente il capopalestra di Libecciopoli!

Non riuscendo più a frenare il suo entusiasmo si alzò e guardò l'orologio al muro della stanza: cinque e mezza. Non era, decisamente, il caso di svegliare gli amici, mancavano ancora più di quattro ore.

Si guardò intorno, Iris stava dormendo abbracciata al suo Axew come una bambina abbracciata al suo orsacchiotto di pezza, Spighetto farfugliava parole strane nel sonno, Pikachu e Piplup erano appoggiati al muro... e Lucinda... la sua Lucinda, dormiva come un angelo... era veramente bellissima... ad Ash veniva un po' da arrossire nel vederla.

Pikachu aprì gli occhi e subito vide il suo allenatore che guardava la ragazza dai capelli blu.

«Pika?» emise confuso senza fare troppo rumore.

L'allenatore, allora, sentendolo si girò verso di lui.

«Ciao Pikachu, dormito bene?»

Il tono con cui il Pokémon aveva parlato era interrogativo, non si spiegava perché il suo allenatore stesse guardando Lucinda con il volto rosso.

È ovvio, come ho fatto a non pensarci prima... sembrò pensare Pikachu.

«Pikachu, anche tu sei nervoso per la lotta in palestra di oggi?» gli domandò Ash.

Il Pokémon giallo ora era salito sulla sua spalla, ma non rispose.

Sì, questo spiegherebbe molte cose... e bravo il mio allenatore, cominciavo a pensare fosse totalmente irrecuperabile...

Il ragazzo si affacciò alla finestra.

«Ma ci pensi amico? Se riusciremo a vincere la medaglia Sisma ci mancheranno solo tre medaglie per entrare nella Lega di Unima!»

«Pika pika!»

Anche Pikachu era entusiasta.

«Però... solo ora mi domando... se questa sia davvero la cosa più importante...»

Iltono di Ash si era fatto più serio e aveva abbassato, gradualmente, la voce.

❤❤❤

Erano passate più di tre ore, ora erano le nove e un quarto.

Il primo a svegliarsi fu Spighetto che per tutta la notte aveva continuato a farfugliare: Per fare una buona torta usare due uova, un litro di latte... mescolare, mescolare e mescolare... che sete... acqua, acqua, acqua...

«BAGNO!» esclamò il ragazzo dai capelli verdi balzando in piedi.

Corse fuori dalla stanza come un razzo per raggiungere i bagni.

Poverino... si è scordato che c'è un bagno anche qui... pensò Ash ricordando che ogni stanza del Centro Pokémon era dotata di un bagno diviso da una porta.

Anche Lucinda e Iris intanto si erano svegliate. Iris mezza addormentata si era seduta sul letto e si stava infilando le ciabatte, mentre Lucinda stava alzando lentamente la testa strofinandosi gli occhi e sbadigliando.

Ash era già pronto e vestito, cappello compreso.

«Buongiorno!» esclamò il l'allenatore.

Lucinda sbadigliò per l'ultima volta poi rispose al saluto.

«Ciao Ash, è da molto che sei sveglio?»

«Bene ok, dato che sei già pronto puoi anche scendere, noi ci dobbiamo preparare!» intervenne Iris spingendolo fuori dalla camera.

«Iris, ma perché l'hai fatto?» chiese Lucinda alzandosi completamente dal letto.

«È già pronto, non ha senso che rimanga.» rispose la ragazza con aria disinteressata a braccia incrociate.

Iris non cambierà mai... pensò Lucinda stranita.

Iris prese il suo vestito dal letto, mentre Lucinda prese in mano due vestiti: quello che normalmente indossava e quello da cheerleader.

«Lucinda, non avrai intenzioni di metterli tutti e due? Non c'è così freddo!»

La coordinatrice era ancora assorta nei suoi pensieri, quando sentì la domanda dell'amica, però, rispose.

«No, certo, Iris, non li metto tutti e due...» mormorò sorridendo mortificata.

«E non sai quale mettere, giusto?» domandò l'altra con aria orgogliosa. «Eh, so bene quanto è difficile per una ragazza decidere quale vestito indossare, per questo i miei solo tutti uguali!»

«Non sono indecisa, voglio fare una sorpresa ad Ash.»

«Una sorpresa ad Ash??»

«Sì, voglio tifare vestita da cheerleader come ad Austropoli.» spiegò.«Prima indosserò il vestito che normalmente uso, poi mi cambierò mettendomi quello da cheerleader.»

«Perché? Ti vergogni ad uscire direttamente vestita da cheerleader? Sei già uscita vestita così ad Austropoli, e li c'era molta più gente.»

«Non è per la gente, stavolta gli voglio fare una sorpresa, esco vestita normale e poi senza dir niente a nessuno andrò a cambiarmi.»

«E tutto questo per Ash, vero?» domandò la ragazza dai lunghi capelli viola col tono di chi la sà lunga.

Lucinda non riusciva nemmeno a rispondere, era troppo rossa in volto. Per non farlo notare troppo si voltò dalla parte opposta.

«Ok, io vado a prepararmi...» mormorò la coordinatrice con un filo di voce.

❤❤❤

Alle nove e mezza le ragazze scesero e raggiunsero gli amici.

Fecero colazione e uscirono per avviarsi alla palestra.

«Eccoci, ci siamo, la palestra di Libecciopoli!» esclamò Ash quando furono davanti ad essa.

I portoni erano già spalancati, come se spronassero gli allenatori ad entrare.

Entrarono e subito constatarono quanto la palestra fosse enorme. Somigliava molto a quella di Mineropoli.

«Bene, bene chi abbiamo qui? Quattro ragazzini, chi di voi e qui per sfidare Rafan?» chiese loro un signore anziano.

«Io!» esclamò Ash alzando la mano.

«Benissimo, vi accompagno dal capopalestra.»

Li guidò fin dove si trovava Rafan.

«Nuovi sfidanti?» chiese il capopalestra di Libecciopoli.

«Lo sfidante.» rispose il portinaio.

«E posso sapere il nome del mio sfidante?»

«Mi chiamo Ash Ketchum e vengo da Biancavilla.»

«Bene Ash, non vedo l'ora di sfidarti.»

Si trovavano vicino al campo di battaglia e sulla destra c'erano i bagni.

«Scusate,devo andare un attimo in bagno!» esclamò Lucinda.

«Allora Ash, immagino che starai collezionando le medaglie di Unima per entrare nella Lega.» disse Rafan.

«Sì, il mio sogno è riuscire a diventare Maestro Pokèmon!» rispose.

«Beh, chi lo sa che questa tua ambizione non diventi realtà.»

Intanto Lucinda era uscita dal bagno vestita da cheerleader.

«Ok, ora sono pronta al tifo!» annunciò.

Ash era rimasto molto sorpreso e guardò per qualche secondo la ragazza con gli occhi sgranati.

«Certo che la tua ragazza ci tiene molto a te se vuole addirittura tifare per te vestita da cheerleader.» gli sussurrò Rafan.

«Eh? No, no, no... si sbaglia... noi siamo solo amici..." rispose, velocemente, Ash facendo del suo meglio per non arrossire.

❤❤❤

Lucinda e Iris si erano sedute sulle gradinate e un po' più distante a loro c'era Spighetto.

La coordinatrice aveva urlato alcune parole di incoraggiamento ad Ash, poi si era seduta a guardare l'incontro vicina a Iris.

«Per Ash non sarà un problema sconfiggere Krokorok, il primo Pokémon di Rafan, con l'aiuto di Oshawatt!» esclamò Lucinda.

E infatti aveva ragione, a Oshawatt erano bastate un paio di mosse per sconfiggere Krokorok.

«Ah, lo sapevo che Ash ce l'avrebbe fatta senza problemi!» disse laragazza dai capelli blu concluso il round.

«Ash ha ancora a disposizione tre Pokémon, mentre Rafan due.» commentò Iris. «Certo che però potrebbe sembre perdere gli ultimi due round.» continuò più che altro per vedere la reazione dell'amica.

«Certo che no invece! Ash non perderà e su questo ci posso scommettere!»

«Addirittura scommettere...» mormorò ammirata e sospettosa allo stesso tempo.

«Certo, non ho dubbi.»

«Krokorok non è più in grado di combattere, vince Oshawatt!» annunciò l'arbitro.

«Palpitoat, esci!»

Palpitoat era un Pokèmon di tipo Acqua per cui Ash pensò bene di usare Snivi.

«Snivi, scelgo te!»

«Guarda, ora ha anche il vantaggio del tipo!» esclamò Lucinda.

«Beh, questo non vuol dire niente, anche il vantaggio del tipo è importante, ma non ha molta influenza sull'esito finale.» disse ancora una volta Iris sempre per vedere la reazione di Lucinda.

«Vedrai che anche questa volta Ash impiegherà poco tempo a sconfiggerlo.»

Infatti la ragazza aveva ragione ancora una volta, Ash ce l'aveva fatta e ora gli mancava solo un Pokémon da sconfiggere.

«Ash sei veramente astuto lo devo ammettere, tuttavia non ti sarà altrettanto facile sconfiggere il mio ultimo Pokèmon, Excadrill, esci!»

«Ha un Excadrill!?" esclamò sorpresa la ragazza dai capelli blu.

«Ok Snivi, ritorna, Oshawatt scelgo te!»

«Non importa sono sicur...»

Lucinda non finì la frase che Oshawatt era già al tappeto.

Excadrill aveva usato terremoto e il povero Oshawatt era caduto inerme a terra senza aver avuto tempo di fare niente.

«Ok Snivi, ora tocca di nuovo a te!»

«Caspita, certo che quell'Excadrill è veramente forte, di sicuro sta dando molto filo da torcere a Ash...» commentò Iris.

«Ha avuto solo uno scivolone niente di preoccupante e poi è ancora in vantaggio.» ribatté Lucinda.

«Snivy, usa Attrazione!»

Ash sapeva che se Excadrill fosse stato sotto l'effetto di Attrazione non avrebbe potuto agire.

«Visto?! Che grande pensata!» esclamò la ragazza vestita da cheerleader.

«Beh sì, è una buona idea dipende se funzionerà.» rispose l'altra.

Lucinda sapeva bene che cosa intendeva Iris, si ricordava molto bene di quella gara a Cuoripoli. Ambipom era riuscito ad usare le sue mosse anche sotto l'effetto di Attrazione, tuttavia funzionava in casi rari, era molto difficile che succedesse.

Excadrill, sorprendendo tutti i presenti, riuscì ad utilizzare Bottinterra e anche se Snivi saltò per schivare l'attacco venne colpito finendo a terra.

Erano pari.

Ash fece ritornare Snivy nella Pokéball. Era un po' demoralizzato... era normale, chi non lo sarebbe stato in quell'occasione? Aveva solo un Pokémon a disposizione... come il suo sfidante, con la differenza che lui aveva il coltello dalla parte del manico.

Allora Lucinda si alzò in piedi cominciando a scuotere i pompon.

«Lotta, lotta vincerai! Coraggio Ash, lo sconfiggerai!! Dimostra a tutti quello che sai fare! Sei una star e vuoi trionfare!» cantò.

«Wow! Gli hai fatto proprio un bell'incoraggiamento.» le disse l'amica quando si sedette.

«Certo, sono qui apposta.» disse lei.

«Vuoi dire che tifi sempre così a ogni lotta in palestra di Ash quando si trova in difficoltà??»

«Beh, sì...» rispose lei timidamente.

«Questo mi fa dedurre che ti stia veramente a cuore Ash.» le disse Iris a braccia incrociate con tono di finto disinteresse.

In realtà era molto interessata e ne era contentissima. Lucinda era diventata letteralmente del colore di un pomodoro maturo... preferì evitare la domanda e quindi indirizzò lo sguardo verso l'incontro in esecuzione.

Ash si sentiva di nuovo il morale alto, non era la prima volta che ascoltava quella canzoncina di incoraggiamento, ma era la prima volta che gli sollevava il morale in maniera così evidente. Non aveva mai prestato molta attenzione al tifo di Lucinda, era troppo preso dai combattimenti, era pur sempre un ragazzino... beh non era cambiato molto, un anno non era molto. Un anno era pur sempre un anno, né tanto né poco, dipendeva da diversi punti di vista. Ad esempio per Ash e per Lucinda era molto, era molto per quanto riguardavano i loro sentimenti.

Dunque, se Excadrill può sconfiggerci facilmente utilizzando le mosse Terremoto e Bottinterra... la soluzione potrebbe essere... MA CERTO! pensò Ash.

«Pidave, scelgo te!»

«Wow! Pidave è un tipo Volante su di lui Bottinterra e Terremoto non hanno effetto!» esclamò Lucinda.

«Puoi dirlo forte, per catturare Excadrill ho utilizzato Emolga, così è stato molto facile!» le fece eco Iris altrettanto entusiasta.

«Ash non dovrebbe avere il ben che minimo problema.» disse la ragazza dai capelli blu non staccando gli occhi dall'incontro.

Pidave era appoggiato a terra.

«Excadrill, usa Terremoto!»

«Pidave, usa Aereoassalto!»

Pidave si sollevò da terra e terremoto non ebbe nessun effetto.

«Grande! Pidave e riuscito a schivarlo!» esclamò ancora una volta la coordinatrice meravigliata.

Dopo questo attacco a Pidave bastarono poche mosse per mettere KO Excadrill.

❤❤❤

«Bella lotta Ash, tieni, te la sei guadagnata.» disse Rafan.

L'arbitro aveva in mano un cuscinetto con sopra la medaglia.

«Evviva, finalmente, ho vinto la medaglia Sisma!» esclamò prendendola in mano e facendo una posa trionfante.

«È stata una dura battaglia, ma alla fine Ash ce la fatta.» disse Spighetto alzandosi.

«Sì, sono contenta per lui, ora gli mancano poche medaglie per entrare nella Lega di Unima.» disse Iris alzandosi a sua volta.

«Io lo sapevo che ce l'avrebbe fatta senza problemi!» esclamò Lucinda scattando in piedi.

Corse entusiasta verso l'uscita principale, mentre Ash stava uscendo dall'uscita secondaria.

❤❤❤

Ash, Iris e Spighetto erano usciti dalla palestra per l'uscita secondaria, la più vicina, mentre Lucinda era uscita da quella principale.

«Ash sei stato bravissino, è stata veramente una bella pensata quella di usare Pidave!» esclamò la ragazza dai capelli blu quando lo vide.

La ragazza si avvicinò a lui che era già pronto per un bel Batticinque, invece lei lo abbracciò. Era una cosa molto insolita e subito Ash restò un po' sorpreso... ma non gli dispiaceva affatto! Quindi la ricambiò l'abbraccio senza pensarci due volte.

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - È dura ricordare ***


Capitolo 16 - È dura ricordare​


Era passato un giorno da quando Ash aveva vinto contro Rafan, tuttavia non era più molto euforico, era contento di aver vinto... ma non più contenuto delle altre volte... quasi non sembrava lui. Sembrava che il vero Ash se lo fossero preso gli alieni e avessero lasciato un rimpiazzo. In quei giorni Ash era strano... diverso... quel suo contegno per la vittoria della quinta medaglia non era neanche una delle cose più strane.

I quattro erano in viaggio da più o meno un'ora. Erano le quattro e mezza di pomeriggio, si stavano incamminando verso Ponentopoli. Stavano camminando su una piccola collinetta non alta più di due o tre metri.

Ash e Lucinda erano l'uno affianco all'altra, mentre Iris e Spighetto si trovavano un po' più distanti.

Lucinda si stava guardando intorno sempre più meravigliata.

«Guarda Ash! Un gruppo di Emolga! Non sono bellissimi!?» esclamò fermandosi con gli occhi brillanti indicando un gruppetto di sei Emolga.

«Sì, è vero, ma vedo qualcuno di più bello...» mormorò fermandosi a sua volta.

«Davvero? Un Mincino, un Cincino...?» domandò impaziente girando la testa prima a destra poi a sinistra.

Non vedendo nessun Pokémon tornò a guardare l'amico perplessa...

Che Ash abbia le allucinazioni? Pensò confusa.

«No... tu...» mormorò lui con un filo di voce.

La ragazza arrossi all'istante, non per l'imbarazzo... beh, forse anche un po' per quello, ma non solo... Ash la guardava con occhi teneri e dolci... che gli stava succedendo? Non era da lui comportarsi in quel modo...

I due ripresero a camminare. La ragazza era ancora un peperoncino e sovrapensiero inciampò cadendo giù dalla collina.

«LUCINDA!» esclamò Ash allarmato.

Si precipitò, immediatamente, giù in suo soccorso.

Lucinda era svenuta.

«Lucinda, Lucinda, Lucinda! Mi senti!?» esclamò preoccupato più che mai inginocchiandosi davanti a lei.

La ragazza, fortunatamente, aprì gli occhi quasi subito.

«Chi sono? Dove sono?» chiese alzandosi a sedere e massaggiandosi la testa con una mano.

«Lucinda... grazie al cielo... aspetta... non ti ricordi chi sei?»

«No, non mi ricordo niente...» rispose.

Il ragazzo non capiva, come era possibile? Forse era per via della botta che aveva preso...

Sono sicuro che ricordandole il suo nome si ricorderà anche di tutto il resto.

«Tu ti chiami Lucinda, io invece sono Ash.»

«Ehm... come hai detto che mi chiamo? Ash?? E tu Lucinda? Che nome strano per un ragazzo...»

La coordinatrice era davvero molto confusa, tanto che vedeva gli Starly.

«No, io mi chiamo Ash e tu Lucinda.»

«EHI RAGAZZI!?» esclamò Iris correndo verso di loro. «Cos'è successo!?!»

«Mentre stavamo camminando Lucinda è caduta giù dalla collina.» rispose Ash.

«IO SONO CADUTA GIÙ DA UNA COLLINA?!» esclamò allarmata la ragazza dai capelli blu.

Ash era contento almeno fosse riuscita a ricordare chi fosse, ma, purtroppo, non si ricordava nient'altro...

❤❤❤

I ragazzi avevano aiutato Lucinda a risalire e intanto Spighetto stava preparando il pranzo.

«Ragazzi, ma dove eravate finiti?» domandò il capopalestra appena li vide arrivare.

«Spighetto,tu sai cosa può essere successo a Lucinda?!» chiese Ash, agitato, ignorando la sua domanda.

«Perché? Cos'è successo??» si intromise Iris che non ci riusciva a capire più niente.

«Non lo so, dice che non si ricorda niente...» mormorò l'allenatore.

«Più precisamente cos'è successo?» domandò il ragazzo dai capelli verdi mantenendo la calma.

«È caduta da una collina...»

Passò circa un minuto prima che Spighetto rispondesse.

«Credo di aver capito cos'è successo.»

«DAVVERO?» esclamarono Iris e Ash.

«Sì, vedete Lucinda deve aver perso la memoria.»

«Perso la memoria?!» esclamarono di nuovo i due increduli.

«Sì, succede che un fatto particolarmente traumatico venga rimosso dalla nostra mente.» precisò.

«Ma se è come dici tu... perché Lucinda non ha rimosso solo il momento in cui è caduta?» domandò Ash.

«Le perdite di memoria possono essere diverse da persona a persona.»

«E non c'è un modo per fargliela tornare?» chiese Iris.

«Penso proprio di sì, ma non saprei dire come.» ammise Spighetto.

Non era possibile! Era una cosa terribile non ricordare chi sono i tuoi parenti, i tuoi amici... Ash e Iris erano tristi e demoralizzati. Spighetto cercava di mantenere la calma come sempre, era il più grande e se si fosse demoralizzato lui sarebbe stato un disastro.

❤❤❤

Ash e Iris erano davanti ad una lavagna. Ash si trovava a destra, mentre Iris a sinistra. Lucinda era seduta su un tronco tagliato e li guardava confusa. Apparentemente sembrava che fossero pronti per una lezione di matematica o di un'altra materia.

Sulla lavagna c'erano disegnati sua madre e i suoi due Pokémon.

«Allora Lucinda.» iniziò a dire Ash. «Questa è Olga, tua madre, e questi sono i suoi due Pokémon Glameow e Umbreon.» aggiunse indicando, con la bacchetta che aveva in mano, prima il disegno della madre e poi quelli dei Pokémon.

La ragazza dai capelli blu continuò a guardarlo con espressione perplessa.

«Allora Lucinda, chi e questa?» chiese, dopo un po', indicando l'immagine della madre di Lucinda.

«Glameow?» rispose incerta.

L'allenatore era calmo, non aveva alcuna intenzione di demoralizzarsi.

«No, questa è tua mamma Olga e loro sono i suoi due Pokémon Glameow e Umbreon.» disse mantenendo il sorriso sulle labbra. «Allora, chi sono loro?» continuò a chiedere indicando prima Glameow e poi Umbreon.

«Mia madre Umbreon e il suo Pokémon Olga?» rispose sempre più incerta.

Ash era, ora, rassegnato e sconsolato, non era uno che si arrendeva facilmente, ma quando succedeva si buttava veramente giù...

Allora Iris vedendo l'amico prese la parola.

«Allora Lucinda, partiamo da qualcosa di più semplice, ripeti dopo di me: Ash... Iris... Lucinda.» disse indicando prima il ragazzo poi, se stessa e, infine, lei.

«Ash...» disse indicando l'amico.

A quel punto la ragazza dai lunghi capelli pensava di avercela fatta...

«Lucinda? E Iris?» concluse indicando Iris poi se stessa.

Anche lei capiva che c'era qualcosa che non andava, le avevano detto che si chiamava Lucinda, come era possibile?

«Nono! Ash, Iris, Lucinda!" ripeté la ragazza dai capelli viola un po' più spazientita.

«Iris?... Ash? ... Lucinda?" mormorò indicando prima Ash, poi Iris e poi se stessa.

«Sì! Cioè no! Cioè...!» disse per poi lasciarsi scappare un piccolo urlo isterico. «ASH... IRIS, IRIS... ASH, LUCINDA ... IRIS, IRIS...LUCINDA!» esclamò indicando prima Ash, poi se stessa, poi, di nuovo, se stessa e in seguito Ash, poi Lucinda, poi se stessa due volte e poi, ancora, Lucinda.

«Lucinda?... Iris? ...»

La coordinatrice aveva indicato prima se stessa poi Ash, ma non aveva finito di parlare che Iris scappò via gridando forte dall'esasperazione.

«COS'HO FATTO DI MALE RESHIRAM!!? PERCHÉ, PERCHÉ, PERCHÉ!??»

Non ce l'aveva con Lucinda, ma si doveva sfogare...

Era stato un vero disastro! Come se non bastasse Lucinda era più confusa di prima.

Spighetto aveva assistito a tutta la scena dall'inizio alla fine mentre lavava i piatti. Ammirava i suoi amici per come avevano cercato di gestire la situazione, tuttavia riconosceva che malgrado le buone intenzioni era stato un gran macello.

Se questi fossero stati degli ingredienti di una ricetta, direi che il vostro pranzo è andato a male... pensò sorridendo mortificato.

Si avvicinò a Lucinda che aveva l'aria ancora molto confusa.

«Io mi chiamo Spighetto, sono il capopalestra di Levantopoli.»

«Piacere.» disse lei sorridendo.

Allora Ash si fece forza e andò a sua volta, semplicemente, a presentarsi. Lucinda era già confusa, così stavano solo peggiorando le cose.

«Io sono Ash.»

Iris, intanto, si era calmata, infondo se le cose erano andate così non era colpa di nessuno, perciò si avvicinò agli amici.

«Scusa per prima...» le disse Lucinda mortificata.

«Figurati! Sono io che dovrei scusarmi! Non avrei dovuto perdere la pazienza in quel modo...» disse la ragazza dai capelli viola. «Mi chiamo Iris.» aggiunse sorridendo.

«Mi dispiace molto non ricordarmi né di voi né di nessun altro...» mormorò la ragazza dai capelli blu mortificata abbassando un po' la testa.

«Tranquilla Lucinda, non ti devi preoccupare, ti aiuteremo noi a ricordare di tutto e tutti!» esclamò Ash.

«Grazie mille.» ringraziò sorridendo.

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - So a malapena chi sono ***


Capitolo 17 - So a malapena chi sono


Gli amici avevano riposato la notte al Centro Pokémon di Ponentopoli.

Lucinda si svegliò alle dieci di mattina. Aveva una faccia disorientata, continuava a guardare di qua e di là in ansia...

Quei tre ragazzi mi hanno detto che questo è un Cento Pokémon... pensò cercando di tranquillizzarsi. Dove saranno finiti?! Mi hanno lasciato sola! Cosa ho fatto di male...!

Non riusciva proprio a calmarsi... era comprensibile infondo... sapeva solo il suo nome e chi erano quei tre...

Si vestì velocemente, uscì di corsa dalla stanza e si precipitò all'uscita del centro.

«Scusa, i tuoi Pokémon...!» esclamò l'infermiera Joy da dietro il bancone.

Non riuscì a finire al frase che la ragazza uscì di corsa.

L'infermiera la guardò perplessa, sembrava che quella ragazzina fosse spaventata da qualcosa.

Piplup la seguiva e cercava di calmarla, ma niente da fare.

Lucinda correva molto velocemente, non importava dove, non sapeva dove andare né cosa fare.

«E ora!? Dove sono finita?!» si disse allarmata femandosi.

Era in un bosco e ora cominciava a calmarsi e a pensare positivo, una frase che le continuava a balzare in testa glielo diceva...

Non c'è niente di qui preoccuparsi non aveva idea del perché, nessuno gliela aveva mia detta... o almeno non si ricordava. Lucinda non si ricordava niente nella sua mente vi era il vuoto più totale.

Piplup aveva preso velocità e quando Lucinda si era fermata andò a sbattere contro di lei.

La ragazza e il Pokémon a quel punto si erano di nuovo incamminati. Lei si guardava intorno nella speranza di trovare dei punti di riferimento.

«Ragazzi, da questa parte...» sentì in lontananza.

Erano dei tipi che indossavano una tuta blu col cappuccio. Stavano correndo verso la parte est del bosco.

Uno strano ragazzo dai capelli lunghi e verdi, raccolti in una coda, vedendola si separò dal gruppo per andarle incontro.

«Tu sei una delle ragazzine che ad Austropoli ha riportato il Lillipup alla bambina.» le disse una volta davanti a lei.

«Cosa?!» esclamò la ragazza allarmata.

Non poteva ricordarsi di quello che era successo ad Austropoli!

«Alcune reclute mi hanno riferito che il loro piano di rapire il Lillipup di una bambina era fallito per colpa del capopalestra della città e di quattro ragazzini, hanno detto che una di loro aveva un Piplup e dal momento che di Piplup a Unima ce ne sono pochi... devi essere, certamente, tu!»

«Che cosa? Non so di cosa tu stia parlando...»

«Non serve a niente negare, tieni a mente che mai, e dico mai, ti devi mettere sulla nostra strada e dillo anche ai tuoi amichetti!»

«Senti...COSÌ MI CREI SOLO CONFUSIONE IN TESTA! SO A MALAPENA CHI SONO! NON SO DOVE SONO, NON SO DA DOVE PROVENGO E NON SO DOVE ANDARE! HO PERSO LA MEMORIA E GLI UNICI TRE CHE DICONO DI ESSERE MIEI AMICI SONO SPARITI!! QUINDI FAMMI IL FAVORE DI LASCIARMI IN PACE!!!»

Lucinda era veramente spazientita.

E così ha perso la memoria... sarebbe molto semplice farla passare dalla parte del Team Plasma, servirà solo un po' di astuzia e una buona recitazione... pensò il ragazzo.

«Potevi dirlo prima, io mi chiamo N, ti aiuterò a ritrovare i tuoi amici.» disse fingendo un sorriso benevolo.

«Ma prima avevi detto...?» mormorò Lucinda sempre più confusa.

«Che importa quello che avevo detto, il passato è passato, quello che importa è che ora ti darò una mano a ritrovare i tuoi amici.» disse sempre sorridendo.

«Ehm...»

La ragazza era davvero in confusione, quel tipo non le piaceva neanche un po', non pensava di doversi fidare...

«Dai coraggio, so esattamente dove sono.» disse per convincerla.

Anche Piplup aveva un brutto presentimento, ma al contrario della padroncina ne era sicuro al cento per cento. Avrebbe voluto trascinarla via, ma purtroppo era solo un Pokémon.

«N! LASCIALA STARE!»

Gridò una ragazza avvicinandosi correndo.

«Anemone, finalmente mi hai raggiunto sei veramente lenta.» disse N con aria da presa in giro. «Woubat, usa Nube!» ordinò lanciando una Pokéball.

Il Pokémon usò la mossa ordinata e una fitta nube si sparse. Quando svanì N non c'era più.

«Accidenti, è scappato di nuovo! La prossima volta chiamo direttamente l'agente Jenny!» esclamò la ragazza.

❤❤❤

Intanto Ash, Iris e Spighetto erano tornati.

«E Lucinda?» chiese Iris entrando nella stanza per prima vedendo il letto disfatto dell'amica.

«COME? Non c'è??» esclamò Ash. «IO L'AVEVO DETTO CHE NON DOVEVAMO ANDARCENE SENZA AVVERTIRLA!»

«Ash calmati, sarà andata nell'atrio...» disse la ragazza dai capelli viola.

Tuttavia anche lei non era molto tranquilla...

«Va bene, calmatevi tutti e due non è il caso di allarmarsi, l'infermiera Joy l'avrà vista di sicuro.» intervenne Spighetto ristabilendo l'ordine.

❤❤❤

«Infermiera Joy! Ha visto per caso una ragazza con i capelli blu che va in giro sempre con un Piplup?» chiese Iris correndo al bancone dell'infermiera.

«Sì, dici la ragazza della stanza sette, giusto? L'ho vista correre fuori, sembrava spaventata, quasi come se avesse visto un fantasma...»

A quelle parole Ash corse, velocemente, fuori.

«E per caso le ha detto dove andava?» domandò Spighetto.

«No, mi dispiace.»

«Non ha visto dove andava??» chiese Iris speranzosa.

Non intendeva arrendersi, l'infermiera doveva sapere per forza qualcosa che li avrebbe aiutati a ritrovare l'amica.

«Beh, mentre usciva dalla porta automatica del Centro Pokémon ho visto che si dirigeva verso il bosco.»

«Davvero! Grazie infermiera Joy!» la ringraziò la ragazza correndo fuori dal centro.

«Arrivederci.» disse il ragazzo dai capelli verdi seguendo l'amica.

❤❤❤

«Beh, io mi chiamo Anemone, e tu?»

Era una ragazza che aveva più o meno la sua età, aveva lunghi capelli rossi.

«Ehm... Lucinda.»

La ragazza dai capelli blu faticava ancora a ricordarsi il suo nome, ma pensandoci bene si ricordava.

«Piacere di conoscerti, sono la capopalestra di Ponentopoli... ma quello è un Piplup?? È una rarità trovare a Unima un Pokémon che viene da Sinnoh o da un'altra regione, tu non sei di queste parti, vero?»

Quella domanda mise in crisi Lucinda... che cosa poteva rispondere? Sì?? No?? Le doveva dire la verità, chissà magari l'avrebbe aiutata a ritrovare i suoi amici.

«Non lo so...» rispose a malincuore.

«Non lo so?? Come non lo sai? Ah! Ho capito, è una specie di indovinello!»

«No, io non mi ricordo più niente da ieri quando sono caduta da una collina...»

«Cioè vuoi dire che non ti ricordi niente a parte il tuo nome?»

«No, il nome me lo hanno detto tre ragazzi che erano con me quando sono caduta... devono essere miei amici ma adesso non so più dove sono...»

«Beh... ti ricordi come si chiamano?»

«Ehm... Ash... Iris... Spighetto... perché me lo chiedi?»

«Ti aiuterò a cercarli e ho già un piano!»

«Davvero? Grazie mille!» esclamò entusiasta.

«Vieni, ti spiego strada facendo.» disse cominciando a camminare.

❤❤❤

Ash guardava a destra e a sinistra, quale strada poteva aver preso Lucinda?

Iris e Spighetto, finalmente, lo raggiunsero.

«Ragazzi, secondo voi che strada potrebbe avere preso Lucinda? Destra o sinistra??» chiese Ash agli amici.

«A sinistra verso il bosco.» rispose Spighetto.

«Ne sei sicuro??» domandò meravigliato dalla sua sicurezza.

«Noi non crediamo, lo sappiamo, l'infermiera ha detto che a visto Lucinda andare verso il bosco.» spiegò Iris.

«Allora che stiamo aspettando? Andiamo!» concluse l'allenatore prima di mettersi a correre.

❤❤❤

«La Torre Cielo?» ripeté Lucinda.

Anemone le stava spiegando il suo piano.

«Sì, la Torre Cielo è una torre altissima, da lì si vede tutta Ponentopoli.» spiegò Anemone.

«E se poi non li vediamo?» domandò la ragazza dai capelli blu.

«Impossibile, da lì si vede tutta la città.» rispose orgogliosamente.

Le due ragazze una volta arrivate alla Torre Cielo salirono tutti i piani e finalmente arrivarono in cima.

«Ok beh Lucinda, ora guarda se li vedi!»

Da lì si vedeva veramente tutta la città. Si vedeva il Centro Pokémon, i negozi, la palestra... ma non si vedeva la grotta e il bosco.

«No, qui non li vedo.» disse tornando a guardarla demoralizzata.

«Ma dai come è possibile?! Che aspetto hanno?»

«Dunque... Iris ha dei lunghi capelli viola, Spighetto dei capelli verdi e Ash un cappello... ah! Poi porta sempre con sé un Pikachu sulla spalla!»

«Hai ragione, se vedessi un Pikachu di sicuro me ne accorgerei...»

«Forse sono dentro il Centro Pokemon o qualche altro edificio.»

«Ottima intuizione Lucinda, va bene allora passiamo al piano B! Se noi non li troviamo faremo in modo che siano loro a trovare noi.»

Anemone tirò fuori un megafono da chissà dove.

«MESSAGGIO PER ASH, IRIS E SPIGHETTO! LUCINDA SI TROVA IN CIMA ALLA TORRE CIELO! RIPETO LUCINDA SI TROVA SULLA TORRE CIELO!»

❤❤❤

Nello stesso momento gli amici stavano cercando Lucinda dappertutto nel bosco, ma niente non c'era! Sentirono poi il messaggio di Anemone e si arrestarono immediatamente.

«Ehi ragazzi, avete sentito?! Ha detto che Lucinda è sulla Torre Cielo!» esclamò Ash felice.

«Ok, ma dove si trova questa Torre Cielo?!» chiese Iris allarmata.

«Tranquilli, lo so io, la Torre Cielo si trova a estremo nord di Ponentopoli.» disse Spighetto.

«Bene, allora forza andiamo!» concluse ancora una volta Ash prima di rimettersi a correre.

❤❤❤

«Di solito questa torre non si usa per questi scopi, ma questa volta era un'emergenza e poi è anche un proverbio: a mali estremi, estremi rimedi!» disse intanto Anemone a Lucinda.

«Ci avranno sentite?» domandò Lucinda.

«Sicuro al mille per mille!»

Infatti dopo cinque minuti eccoli arrivare...

«Ma dove eravate finiti?» chiese loro Lucinda confusa.

«Non saremmo dovuti andare via senza avvertirti, scusa...» mormorò Iris.

«Ma no dai, non avete niente di cui scusarvi, tutto sommato... è stato anche divertente.» disse lei lasciandosi scappare un sorriso.

«Divertente??» ripeterono i tre increduli.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Una sconfitta sopra una vittoria ***


Capitolo 18 - Una sconfitta sopra una vittoria​


«Lo sapete, vero, che lasciare la gente che ha perso la memoria da sola è pericoloso!? Poteva succederle qualcosa di brutto!» li rimproverò Anemone.

«È vero... non succederà mai più promesso...» mormorò Iris sinceramente pentita.

«Ma tu... ma certo! Sei uno dei capopalestra di Levantopoli!» esclamò la capopalestra di Ponentopoli.

«Sì, esatto sono io, e tu sei la capopalestra di Ponentopoli, dico bene?» rispose Spighetto cordiale.

«Giusto.»

«Sei la capopalestra? Io sono qui per vincere la medaglia alla palestra di Ponentopoli!» esclamò Ash.

«Ah, allora sei qui per sfidarmi.» disse per poi prendere dalla tasca una agenda. «Uhm... va bene il diciotto agosto?» aggiunse dopo aver letto velocemente le pagine dell'agenda.

Dato che quel giorno era il diciassette agosto, il diciotto sarebbe stato il giorno dopo per cui...

«Certo, va più che bene!»

«Dell'anno prossimo.» precisò la Anemone.

«Cosa? Dell'anno prossimo?? È uno scherzo!?»

«Non è uno scherzo, purtroppo ho un'agenda piena di lotte in palestra già programmate.» rispose mostrandogli l'agenda.

«Ma per l'agosto dell'estate prossima sarà già finita la Lega di Unima!»

«Mi spiace...»

«Oggi, però, non ne devi disputare nessun incontro?» domandò confuso e demoralizzato.

«No, oggi no, è il segretario della palestra che non ha programmato nessun incontro per... ma certo! Oggi va bene?»

«Certo! Va benissimo!» esclamò lui raggiante.

«Allora ci vediamo alla palestra dopo pranzo, ciao!» concluse Anemone prima di correre via.

❤❤❤

I quattro stavano camminando nel bosco per tornare al Centro Pokémon. Lucinda era un po' più distante dagli amici, si guardava intorno con aria, non meravigliata, quanto, spaesata.

«Allora Ash, non sei contento che oggi sfiderai la capopalestra di Ponentopoli?» gli chiese Iris.

«Certo... ma mi dispiace per Lucinda... deve essere bruttissimo non ricordarsi niente...» rispose con lo sguardo un po' basso.

«Non preoccuparti Ash, qua a Ponentopoli c'è una biblioteca, una delle migliori di Unima.» disse l'amico. «Ci sarà senz'altro un libro che parla di come far recuperare la memoria ad una persona.»

«E poi Ash, chissà che vedendo una tua lotta in palestra non si ricordi di te!» disse Iris con entusiasmo.

❤❤❤

Erano al Centro Pokémon e finito di pranzare dopo un'ora si avviarono verso la palestra.

Spighetto aveva intenzione di andare nella famosa biblioteca a cercar un libro che spiegasse come far tornare i ricordi alle persone dopo una perdità di memoria, mentre gli altri sarebbero andati alla palestra per l'incontro di Ash.

«E così questa è una palestra?» chiese retoricamente Lucinda a Iris.

«Sì, non ti ricordi? Sei già stata in alcune palestre Pokémon.»

Intanto l'incontro era cominciato.

«Snivy, usa Verdebufera!»

Intanto la coordinatrice più che guardare l'incontro stava tartassando di domande l'amica.

«E Ash è già diventato un Maestro Pokèmon??» chiese ancora Lucinda.

«No, ora sta conquistando le medaglie di Unima per poter partacipare alla Lega.» rispose l'altra. «Ma davvero non ti ricordi niente di niente? Per esempio voi due avete viaggiato a Sinnoh per mesi!»

«Sinnoh...?»

Iris non poteva crederci, non si ricordava neanche che era la regione dalla quale proveniva...

«Sinnoh è la regione da dove vieni.» rispose pazientemente.

«E io ho dei Pokémon??»

«Sì, ne hai anche uno al tuo fianco: Piplup.»

«Davvero?? Stai dicendo che questo Piplup è il mio Pokémon?»

«Sì, esatto e non un semplice Pokémon, è il tuo primo Pokémon.»

«Ecco perché mi segue sempre...» rifletté guardandolo per poi tornare a guardare l'amica. «Ma che cosa vuol dire: Il tuo primo Pokémon??»

«Uno dei tre Pokémon starter che da il professore o la professoressa l'allenatore all'inizio del suo viaggio.»

«E chi sono i professori o le professoresse? Che cosa sono i Pokemon starter?? E che cosa intendi con: All'inizio del suo viaggio

Sembrava un interrogatorio per la povera Iris, ma sapeva che Lucinda non facesse apposta... quindi cercava di rispondere il più chiaramente possibile.

«I professori o le professoresse sono, per esempio, il professor. Oak a Kanto, il professor Elm a Johto, il professor Rowan a Sinnoh e la professoressa Aralia a Unima.» spiegò. «I Pokémon starter sono quei Pokémon che difficilmente puoi trovare in libertà... e con viaggio intendo esplorare la regione con lo scopo di diventare Maestro Pokèmon come Ash o diventare Supercoordinatrice come te.»

«Io voglio diventare una Supercoordinatrice?»

«Sì, tu sei una coordinatrice Pokémon.»

«E che cos'è una coordinatrice Pokémon?? Mi spieghi solo un'altra cosa? Chi sono i Pokémon in libertà??»

Iris non ce la faceva più... troppe domande per una sola persona, ma comunque rispose anche a queste.

Quando aveva finalmente finito di rispondere l'incontro era ormai terminato. Le due avevano parlato per tutto il tempo!

Ash aveva vinto e la capopalestra gli stava consegnando la medaglia Jet augurandogli buona fortuna per la Lega di Unima.

Lucinda, Ash e Iris erano, così, usciti...

«Lucinda si è ricordata di qualcosa?» domandò Ash a Iris.

«No, niente di niente... mi ha continuato a fare domande per tutta la lotta, adesso se non altro sa più cose di prima...» rispose.

Ash era un po' deluso, di certo non si doveva aspettare che Lucinda ricordasse tutto... aveva vinto ma in un certo senso aveva anche perso.

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Provaci ancora Ash! ***


Capitolo 19 - Provaci ancora Ash!​


Erano al Centro Pokémon di Ponentopoli.

Quella sera Lucinda non riusciva proprio a prendere sonno, continuava a pensare alla grande delusione di quel ragazzo, Ash, dovuta al fatto che non si ricordasse più niente.

Si continuava a girare e rigirare nel letto, quando sentì qualcosa di duro sotto il suo cuscino. Prese l'oggetto e lo osservò attentamente: era un quadernino, così lo aprì e guardò la prima pagina.

«Diario di Lucinda...» lesse a bassa voce.

Uhm... Lucinda sono io quindi questo diario deve essere mio... pensò ... se non sbaglio nei diari si scrivono i pensieri, le riflessioni e le cose che ti accadono... pensò ancora sfogliandolo senza leggerlo.

Ad un certo punto decise di mettersi a scrivere.

DiariodLucinda <3

Ciao diario,

si scrive così, vero, all'inizio di una frase? Questi giorni sono, veramente, un inferno non riesco a ricordare niente è la cosa peggiore è che così faccio soffrire anche delle persone... per esempio Iris, Spighetto e Ash... Ash... lui è quello che c'è rimasto più male... prometto che ce la metterò tutta per ricordare o non mi chiamo più Lucinda (per me sarebbe proprio una tragediabcambiare nome, già ci ho messo tanto per ricordare quello di battesimo)!

Ciao<3

La mattina dopo...

«Ok Lucinda, loro sono i tuoi Pokémon.» le disse Iris tendendo un braccio verso di loro.

Tutti i Pokémon della ragazza dai capelli blu erano disposti a terra in linea retta.

Ora Lucinda, Iris, Ash e Spighetto erano in viaggio verso Mistralopoli. Ormai era ora di pranzo, quindi Spighetto stava preparando da mangiare, Ash si allenava in vista della sua prossima lotta e le due amiche erano distanti da entrambi.

Spighetto ha detto che in un libro che ha letto in biblioteca c'era scritto che per far ritornare la memoria ad una persona si devono ripetere comportamenti tipici... pensò la ragazza dai capelli viola.

«Dimmi, vederli, così, tutti insieme, non ti fa tornare in mente qualcosa?» chiese sorridendo.

«Uhm... no...» mormorò in tutta risposta.

«Piplup, aria da superiore!» disse Iris al Pokémon.

Piplup assunse la sua solita possa da grande.

«Questo non ti ricorda niente?» le domandò la ragazza dai capelli viola ansiosa di sentire la risposta.

La ragazza dai capelli blu restò in silenzio per alcuni secondi.

«MA CERTO!» esclamò improvvisamente entusiasta. «Tu sei Piplup, il mio Piplup! Ne abbiamo passate tante insieme!»

Piplup sentendo che, finalmente, si ricordava di lui le saltò in braccio felice.

Aveva ragiona Spighetto, quella biblioteca e ben informata. Pensò Iris sorridendo contenta.

In quel momento passò Pikachu e Buneary appena lo vide cominciò a fare la vergognosa voltandosi prima verso di lui poi dandogli le spalle

«Bunnnearryyyyy!Bunnnnearrrrrryyyyyyyyy!»

Pikachu era piuttosto a disagio per la situazione creatasi... come sempre del resto!

«E tu invece sei il mio Buneary, il primo Pokémon che ho catturato!" esclamò ancora Lucinda diretta a Buneary.

Allora tutti gli altri Pokémon capirono: se si volevano far ricordare dall'allenatrice chi erano dovevano mostrarle i loro comportamenti più tipici.

Pachirisu e Mamoswine riprodussero la combinazione Ghiacciofavilla usata nella semifinale della Gara Pokémon contro Ursula e Quillava saltò sulla schiena di Togekiss come avevano fatto nella finale del Gran Festival contro Zoey.

«Mi ricordo perfettamente di tutti voi! Siete i miei Pokémon, i miei compagni di avventura, i miei amici!» esclamò ancora.

Tutti i Pokémon della coordinatrice erano felicissimi.

«Il pranzo e pronto!» annunciò Spighetto.

❤❤❤

«E per dolce ho preparato una torta di mele... anzi, LA torta di mele!» esclamò il ragazzo dai capelli verdi.

«Spighetto, hai detto così anche l'ultima volta e ricordi cos'è successo...?» disse Iris stranita.

«Stavolta è diverso, la torta è pronta!» concluse per poi aprire lo sportello del forno.

Un fumo fitto e nero uscì, immediatamente, dallo sportello appena aperto...

«Sì appunto... è pronta per essere trasportata dal forno al pattume... è inutile Spighetto devi smetterla di dire quella frase.» disse un po' distaccata la ragazza dai capelli viola per lo shock.

Ad alcuni potrebbe sembrare una cosa cattiva o poco carina da dire, ma Iris non era cattiva, Iris era semplicemente Iris, era fatta così.

«Aspetta un momento... ma tu sei il capopalestra d'Erba della palestra di Levantopoli... ehi, mi sto ricordando di moltissime cose!" esclamò Lucinda meravigliata.

Eheh! Lo sapevo che la biblioteca non ci avrebbe deluso. pensò Spighetto.

❤❤❤

«Ash, lo sai che è cattiva educazione ingozzarsi a tavola? Per non parlare del pericolo che il cibo ti vada di traverso, sei proprio un bambino non ti smentisci mai!» esclamò Iris già alterata.

A Lucinda quella ramanzina pareva famigliare...

«Certo tu sei Iris... la nipote di...» disse la ragazza.

Fortunatamente si fermò quasi istintivamente, perché si era anche ricordata che l'amica non voleva che si sapesse che era la nipote del capopalestra Aristide.

«... di... suo nonno... che è il padre di sua madre... o di suo padre...» si sbrigò ad aggiungere sorridendo imbarazzata.

Ovviamenteera consapevole di aver fatto una figuraccia, ma per fortunata gliamici erano talmente contenti che si fosse ricordata che non avevanoprestato neanche attenzione a quello che aveva effettivamente detto.

❤❤❤

Finito di pranzare si rimisero in viaggio...

«Quindi si è già ricordata dei suoi Pokémon, di te e di Spighetto?» chiese Ash a Iris.

«Sì, il libro che a letto Spighetto è proprio straordinario.» rispose lei.

«Ok, allora manco solo io! Sarà facile vedrai!»

Detto ciò corse da Lucinda, come sempre incantata da tutto ciò che le stava intorno.

«Ehi, sai Lucinda, non vedo l'ora di arrivare alla palestra di Mistralopoli e vincere la settima medaglia!»

«Iris mi a detto che vuoi vincere tutte le medaglie per partecipare alla Lega di Unima e diventare Maestro Pokémon.» disse sorridendo.

No, niente... quella frase tipica non funzionava a quanto sembrava.

«Non vedo l'ora di conquistare tutte le medaglie per partecipare alla Lega di Unima!»

«Ti auguro buona fortuna, spero che tu possa diventare Maestro Pokémon.»

Non aveva funzionato neppure quella, eppure era un classico! A Sinnoh l'aveva ripetuta almeno un triglione di volte... se non funzionava nemmeno quella allora c'era un problema di fondo... quale poteva essere l'errore? Ash davvero non capiva... perché con i suoi amici il metodo aveva funzionato e con lui no? Si sarebbe tanto voluto rispondere, ma non gli veniva in mente nessuna ragione logica...

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - I piccoli gesti sono la tua memoria ***


Capitolo 20 - I piccoli gesti sono la tua memoria


DiariodLucinda <3

... e così caro diario mi sono ricordata di tutto: mi chiamo Lucinda e vengo da Duefoglie dove sono partita per il mio primo viaggio, a dieci anni, con lo scopo diventare Supercoordinatrice. Mia mamma si chiama Olga ed era una Supercoordinatrice, ho sei Pokémon: Piplup, Buneary, Pachirisu, Mamoswine, Togekiss e Quilava. Dopo Sinnoh e prima di venire a Unima ho anche viaggiato a Hoenn.

Mi sono anche ricordata chi sono Iris e Spighetto... beh, comunque mi ricordo di quasi tutto... quel ragazzo... Ash... Non mi ricordo bene... Iris dice che siamo amici e abbiamo viaggiato a Sinnoh insieme... qualcosa mi dice che e vero, ma è come se ci fosse un vetro che mi impedisse di vederci chiaro...

Mah, chi lo sa, verrà il giorno che mi ricorderò di tutto e qualcosa mi dice che quel giorno non è lontano.

Ciao<3

Erano in un Centro Pokémon vicino a Mistralopoli, il giorno dopo Ash avrebbe dovuto sfidare il capopalestra della città.

Era mezzanotte appena scoccata, Lucinda aveva appena finito di scrivere sul suo diario e si era appoggiata sul cuscino addormentandosi pochi minuti dopo.

La mattina i quattro si alzarono, si prepararono di corsa e si avviarono verso la palestra.

«Ah, quindi niente, non si è ricordata... strano... e poi tu dicevi che sarebbe stato facile.» disse Iris ad Ash mentre camminavano.

Il ragazzo le aveva spiegato del giorno prima.

«Beh, pensavo che se con i Pokémon e sia con te che con Spighetto il metodo aveva funzionato a maggior ragione sarebbe funzionato anche con me.»

«Uhm... però è molto strano... forse c'è qualcosa che le impedisce di ricordare fino infondo...» ipotizzò la ragazza.

«Già, forse...»

«... oppure... forse le parole non bastano!» continuò a dire l'amica come se avesse avuto un improvviso lampo di genio.

«Cioè?? Cosa vuol dire?»

«Il famoso cinque!»

«Il famoso cinque?» ripeté confuso.

«Eddai Ash! Sto parlando di quando vi scambiate il cinque! Scommetto che se ve ne scambiaste uno si ricorderebbe subito!» spiegò con entusiasmo.

«Sai una cosa? Forse hai ragione!»

«Ne dubitavi?»

❤❤❤

Erano arrivati alla palestra dove dopo svariate presentazioni Ash e il capopalestra Silvestro erano faccia a faccia sul campo di battaglia.

Gli amici erano seduti sulle gradinate della palestra intenti a guardare l'incontro.

«Pignate, scelgo te!» esclamò Ash lanciando la Pokéball.

«Se Silvestro utilizza Pokémon di tipo Ghiaccio e Ash utilizza Pignate è in vantaggio.» osservò Lucinda.

Strano questo non lo ricordavo, è come se la mia bocca parlasse da sola... pensò la ragazza dai capelli blu

«Cubchoo, vai!»

Come si poteva intuire Pignate vinse il round.

«Lo sapevo, il vantaggio del tipo a portato Ash alla vittoria!» commentò Lucinda.

Si può sapere che mi prende? Ora non ho più il controllo delle mie parole... io non comando di dire queste cose, vengono e basta...

Intanto Ash aveva messo in campo Snivy. Non era esattamente il tipo di Pokémon ideale contro Vanillish, ma l'allenatore aveva un piano preciso: usare Attrazione in modo che Vanillish non potesse agire, così anche se le mosse fossero state poco efficaci il Pokémon non sarebbe stato capace di contrattaccare o difendersi.

Ash era riuscito a vincere anche questo round se avesse vinto anche il terzo e ultimo si sarebbe aggiudicato la vittoria alla palestra di Mistralopoli. Avrebbe vinto la Medaglia Stalattite e, a quel punto, gliene sarebbe mancata solo una per poter partecipare alla Lega di Unima.

«Ash ha ancora tutti e tre i Pokémon, mentre Silvestro ne ha solo uno, bisogna ammettere che come allenatore e migliorato notevolmente rispetto a quando eravamo a Sinnoh.»

Come?? Ma se non mi ricordo niente del viaggio a Sinnoh con Ash... com'è possibile che io abbia fatto un simile commento?? Forse inizio a ricordare...

L'incontro finì presto quando Ash mise in campo Pignate contro Beartic. L'allenatore ormai aveva acquisito moltissima esperienza e anche se non era ancora Maestro Pokémon stava diventando imbattibile.

«EVVIVA! Ash ce l'ha fatta! Ha vinto!!» esclamò Lucinda entusiasta.

Io non capisco! Cosa mi sta succedendo oggi?!

❤❤❤

«Ash sarò onesto, questa era una battaglia come poche, ai giorni d'oggi non si vedono più tanti allenatori come te.» disse Silvestro. «Tieni, te la sei meritata.» continuò dandogli la medaglia della palestra.

«Evviva, finalmente ho vinto la Medaglia Stalattite!»

E fece la solita posa vittoriosa.

❤❤❤

Fuori dalla palestra...

«Ash, congratulazioni, so che questa è la settima medaglia che vinci quindi te ne manca solo una per poter accedere alla Lega.» disse Lucinda sorridendo.

«Sì e questa volta riuscirò nel mio intento di diventare Maestro Pokémon!»

Detto ciò alzò la mano come segno di volerle dare il cinque. Lei capì subito e un altro meraviglioso Batticinque venne scambiato tra loro due.

Lucinda all'improvviso riuscì a mettere a fuoco tutti i suoi ricordi: le mille avventure, le lotte in palestra di Ash a cui aveva assistito, il tifo che faceva vestita da cheerleader, tutti i cinque scambiati...

Ora la ragazza dai capelli blu aveva ripristinato tutti i suoi ricordi... e naturalmente anche i suoi sentimenti.

«Lucinda?» chiese Ash confuso riabbassando il braccio e notando i suoi occhi lucidi.

Lei si portò, immediatamente, le mani sugli occhi sfregandoli.

Nel frattempo Iris e Spighetto li avevano raggiunti, ma si erano fermati a qualche metro di distanza.

«Ma stai piangendo?»

«No... mi è solo entrata della polvere negli occhi!» rispose continuando a sfregarsi gli occhi.

L'allenatore allora sorrise, ma non disse nulla e continuò ad osservarla.

«Sembra che Lucinda, finalmente si sia ricordata.» commentò Iris guardando la scena contenta.

«Tutto è bene quel che finisce bene.» recitò Spighetto a sua volta contento.

«Polvere negli occhi?» domandò la ragazza dagli capelli viola diventando un po' confusa. «Chissà cosa vuol dire.»

«Credo che solo loro lo sappiano ed è giusto così.»

«Già.» convenne tornando a guardarli sorridendo.

Ora, i due stavano ridendo e sembrava, veramente, tutto sistemato.

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - Il racconto di Aristide ***


Capitolo 21 - Il racconto di Aristide​


Era tutto come prima, ora i nostri eroi si stavano dirigendo a Boreduopoli per l'ottava e ultima medaglia di Ash.

Ash e Lucinda avevano parlato tutto il tempo. Da quando la coordinatrice aveva recuperato la memoria sembrava che non fosse successo niente.

In poco tempo i quattro si trovarono ad attraversare il ponte che separava Mistralopoli da Boreduopoli.

All'improvviso vennero circondati da tre tipi apparsi dal nulla.

Avevano capelli bianchi ed erano vestiti di nero.

«Da questa parte.» dissero con freddezza.

Lucinda si era nascosta dietro all'allenatore come per cercare protezione, mentre Iris era veramente arrabbiata...

«E voi chi siete? Da dove siete apparsi?? Ma soprattutto... CHE COSA VOLETE DA NOI!?!» domandò alterata.

«Siamo il Trio Oscuro... non fate domande e seguiteci.» rispose, freddamente, uno di loro.

Gli amici erano veramente con le spalle al muro, non potevano né avanzare né indietreggiare. Né andare a destra... a sinistra sì, avrebbero potuto ma sarebbero caduti in un fosso... allora li seguirono convinti che se le cose fossero andate male di sicuro sarebbe arrivata l'agente Jenny.

❤❤❤

Attraversato più di metà ponte i ragazzi, guidati dal Trio Oscuro, si trovarono davanti ad una faccia conosciuta...

«Allora siete voi i ragazzini che ad Austropoli hanno salvato assieme al capopalestra il Lillipup...» iniziò a dire Gechis.

Lui era il capo del Team Plasma, il tizio che aveva tenuto il comizio ad Austropoli.

«Sì, siamo noi... e allora?!» esclamò Iris seccata.

«Allora, cari ragazzi miei, è mio dovere informarvi che non vi servirà a niente ostacolare i nostri piani.»

«Di cosa stai parlando? Quel Lillipup non vi apparteneva!» intervenne Ash.

Ghecis fece un sorriso malvagio.

«I Pokémon non sono di nessuno, sono loro gli unici padroni di loro stessi...»

«Ma cosa stai dicendo?! I nostri Pokémon sono i nostri compagni i nostri amici...!» lo interruppe Lucinda recuperando coraggio.

«Questo è quello che credete voi allenatori, ma che cosa ne pensano i Pokémon? Quali sono i loro sentimenti? Provano felicità o tristezza?» disse camminando a destra e a sinistra.

Accidenti... quel tizio li mandava proprio in confusione! Era capace di farti il lavaggio del cervello con pochi giri di parole!

«Basta, non ti voglio ascoltare!» esclamò la ragazza dai capelli viola tappandosi le orecchie con tono super arrabbiato. «Sono tutte bugie, chiunque sa che Pokémon e umani sono fatti per stare insieme!»

«È chiaro... ma troppo difficile da spiegare a dei bambini... è il piano del Team Plasma, separare in due parti ben distinte Pokémon e persone.»

«Ma non potete fare una cosa del genere! Pokémon e umani vivono insieme da secoli!» esclamò a quel punto Spighetto.

«Per ora no, certo, ma quando l'erede verrà incoronato tutta la nostra gente lascerà andare i Pokémon di sua spontanea volontà.» disse Ghecis spostandosi per l'ennesima volta a sinistra. «Avere un Pokémon sarà considerato reato.»

«L'erede??» ripeterono tutti insieme stupiti.

«Colui che capisce è parla con i Pokémon, colui che è stato allevato finì da piccolo per diventare sovrano... e quando verrà incoronato tutto il mondo si separerà: da una parte i Pokémon e dall'altra gli umani... tuttavia, c'è un altro piccolo particolare, per far sì che tutto questo accada servono due pietre particolari la Scurolite e la Chiarolite... ma vi ho già detto tanto, fin troppo, se il capo ne venisse a conoscenza non ne sarebbe per nulla felice.»

Il capo? C'era un altro capo??

«Ciao, spero di non rivedervi.»

E detto ciò se ne andò verso la città e il Trio Oscuro scomparve nel nulla come era apparso.

I quattro amici, dopo un po' di esitazione, varcarono la soglia della città e si ritrovarono nuovamente di fronte a Ghecis e ad altre reclute del Team Plasma. Stavano tenendo il solito discorso, ma arrivarono solo in tempo per vederli andar via.

Quando il Team Plasma se ne andò tutta la gente piano piano si distribuì per tutta la città, ad eccezione di un signore piuttosto anziano con barba e capelli bianchi.

«Nonn... ehm volevo dire Aristide!» esclamò Iris, correggendosi all'inizio della frase per evitare di tradirsi, e correndo da lui.

«Iris! Piccola mia come stai?! Non sapevo fossi in città.» disse lui.

«Buongiorno signore, lei conosce Iris?» chiese Ash quando lui e gli altri arrivarono a loro volta.

«Sì, io sono...»

Iris aveva paura che rivelasse di essere suo nonno, quindi lo interruppe subito.

«Lui è il capopalestra di Boreduopoli!» esclamò.

«DAVVERO?? Cioè... mi vuole dire che lei è il capopalestra di questa città?!»

«Sì, perché?»

«Io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla, sono qui per sfidarti e vincere l'ultima medaglia per partecipare e vincere alla Lega di Unima!»

«Vedo che hai le idee chiare ragazzo, mi fa piacere incontrare persone così determinate, accetto la tua sfida, però non oggi.»

«A proposito, non ci ha ancora detto come fa a conoscere Iris...» disse l'allenatore cambiando argomento.

«Perché io sono il...»

«Aristide, prima il Team Plasma cos'ha detto?» domandò Iris interrompendolo perché non finisse la frase.

«Quei buffoni? Delle idiozie sui Pokémon e del loro progetto... buah, tutte stupidaggini le loro... come se avessero realmente il tempo e la pazienza di cercare la Chiarolite e la Scurolite...» disse con disprezzo.

«Ci puoi spiegare cosa significa?» chiese la ragazza dai capelli viola curiosa.

❤❤❤

Erano a casa di Aristide, si erano seduti su delle sedie mentre Aristide era in piedi. Il capopalestra della città spiegò per filo e per segno la leggenda di Unima prendendo un libro dalla libreria e mostrandolo ai quattro. 

«Unima venne creata più di 2500 anni prima dell'era moderna da due eroi gemelli, unendo le persone della terra. Questi comandavano un Pokémon Drago unico nel suo genere. Una volta creata la regione, i due fratelli iniziarono a discutere circa il loro modo di credere e di pensare: il più anziano voleva un mondo di verità, mentre il più giovane un mondo di ideali. Le loro idee contrapposte portarono ad uno scontro fra i due, in seguito al quale il Pokémon si scisse in due distinti draghi: Reshiram, schierato con il gemello più anziano, e Zekrom, dalla parte del gemello più giovane. Essendo entrambi nati dallo stesso drago, non c'era modo di determinare la supremazia dell'uno sull'altro, ma ugualmente continuarono a combattere fra di loro, causando la distruzione di Unima, con le fiamme di Reshiram e i fulmini di Zekrom. Quando si furono resi finalmente consci di ciò che la loro disputa aveva causato, i due fratelli si fermarono e i due Pokémon scomparvero.»

Gli amici lo ascoltarono con interesse, tuttavia faticarono a restare al passo. Rimasero davvero sorpresi nello scoprire la verità sull'origine di Unima.

«Ma voi volevate sapere cosa sono la Scurolite e la Chiarolite...» continuò. «Sono gli unici strumenti in grado di evocare, rispettivamente, Zekrom e Reshiram... i particolari sulla leggenda li trovate tutti scritti qua dentro, ma non credo che questo sia il genere di argomento per dei ragazzini come voi.» aggiunse evidenziando il libro tra le sue mani.

«Invece è molto interessante signore.» commentò Spighetto.

«Se non le dispiace io andrei ad allenarmi!» esclamò Ash alzandosi in piedi.

«Ma certo, figurati...» acconsentì Aristide.

Capiva, perfettamente, che Ash era troppo piccolo per apprezzare la leggenda di Unima.

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Vietato buttarsi giù!​ ***


Capitolo 22 - Vietato buttarsi giù!​


Spighetto stava dando dei consigli ad Ash riguardo alla sua futura lotta in palestra contro Aristide, mentre Lucinda e Iris erano sedute sulla riva di un fiumiciattolo a parlare.

«Sai Iris, credo proprio che tu debba dire a Spighetto e Ash che Aristide è tuo nonno.» disse Lucinda.

«Non ci penso proprio!» rispose Iris categorica.

«Ragiona, potevi nasconderlo fino a che eravamo ad Austropoli, Sciroccopoli, Libecciopoli, Ponentopoli o Mistralopoli... e poi scusa qual è il problema? Ash e Spighetto non ti prenderebbero mai in giro.»

«Non si sa mai...» mormorò lei facendo finta di mostrarsi disinteressata.

«Iris, dai lo sai anche tu che non è possibile...»

«Hai ragione...» mormorò per poi sospirare. «La verità e che meno gente lo sa meglio è, se gli dovesse scappare detto?»

«Nah, Spighetto non lo direbbe mai in giro e Ash... beh, in effetti hai ragione a preoccuparti.»

La ragazza dai capelli viola dopo quella specie di incoraggiamento diresse lo sguardo verso il fiume con aria preoccupata.

«Dai Iris scherzo, Spighetto e Ash sanno mantenere un segreto.» continuò «E poi, in fin dei conti, perché hai tanta paura che gli allenatori giudichino tuo nonno Aristide giudicando te? In quanto coordinatrice il mio giudizio è: se tuo nonno è come te deve essere veramente un tipo simpatico, pieno di energia e con un grande potenziale!»

«Beh, ma tu sei una mia amica...»

«Anche Ash e Spighetto sono tuoi amici, inoltre direbbero tutti la stessa cosa!»

«Ne dubito, comunque grazie dell'incoraggiamento, funziona ora mi sento meglio!» esclamò sorridendo.

«Figurati, a questo servono gli amici, e poi se quello che dicono è vero tutto è più facile.»

In quel momento si avvicinò un ragazzo della loro età con capelli neri e occhi marroni.

«Ma guarda un po' chi c'è, Iris quale piacere, credevo che avessi abbandonato la città da quella volta...» disse facendo uno strano sorriso malevolo.

«Beh, credevi male Mark! Questa è la mia città e ci torno quando mi pare e piace!!» esclamò la ragazza dai capelli lunghi viola voltandosi.

«Come siamo scontrosi, sai stavo pensando di andare ad affrontare tuo nonno poi mi sono detto: sarebbe uno spreco di tempo considerando chi è la nipote.»

Iris era davvero infuriata avrebbe addirittura commesso un omicidio...

«Tu non sai quello che dici! Iris è una grande allenatrice e non lo dico solo in quanto sua amica! Se gliene darai la possibilità te lo dimostrerà con una lotta Pokémon!» esclamò Lucinda alzandosi in piedi furiosa.

A quelle parole Iris diventò bianca come un lenzuolo.

«Nono, spreco di tempo prezioso.» disse lui.

«Beh, è comprensibile... HAI PAURA... e fai bene, sai??» gli disse la ragazza dai capelli blu con aria provocatoria.

«È assurdo... e di cosa dovrei aver paura?»

«Paura di perdere naturalmente!»

«Zeh, paura io, di Iris? Semplicemente ridicolo...»

«Sono Mark e faccio il duro, ma sotto sotto HO PAURA!» disse Lucinda facendogli la vocina.

«E VA BENE, ma uno contro uno! È già troppo tempo sprecato.»

«Un round ti basterà per capire la bravura di Iris in quanto allenatrice!»

«Tra cinque minuti al campo vicino al Centro Pokémon.» concluse lui per poi allontanarsi irritato.

«Lucinda, perché lo hai fatto?!!» chiese Iris ancora pallida in volto.

«Non c'è di che.» rispose lei orgogliosa. «Dai non hai visto? Quello era uno sbruffone! Scommetto che tu sei molto più brava di lui nelle lotte Pokémon.»

«Io non ne sarei tanto sicura...»

«Che vuoi dire scusa??»

«Hai presente quando a detto: credevo che avessi abbandonato la città dopo quella volta? Io ho già affrontato Mark e il suo Pokèmon Haxorus... perdendo... per giunta con un pubblico di una ventina di persone e sotto gli occhi di mio nonno...» spiegò tristemente.

«Oh no scusa! Ho combinato un pasticcio vero...?» mormorò l'amica mortificata.

«Sì, è vero, ma non lo hai fatto di proposito e apprezzo le buone intenzioni.»

«Non ti dispiace dover combattere contro Mark?»

«Beh... sono convinta che con un po' di buona volontà pareggeremo...»

«Come minimo! Io penso che tu puoi vincere, devi solo crederci!»

«E ora passiamo al Pokémon che userò.» disse Iris lanciando le sue Pokéball. «Axew, non credo che tu sia pronto per affrontare Haxorus.»

Axew a sentire quelle parole si sentì sollevato.

«Emolga, tu te la senti?»

«Emo...»

Emolga abbassò il capo e si posò a terra.

«Non importa piccola, se non te la senti stavolta guarderai solo.» disse l'allenatrice accarezzandole la testa.

«Emoo!» esclamò il Pokémon rialzando la testa felice.

Iris le sorrise.

«Tu Deerling, vorresti lottare contro questo Pokémon?» gli chiese mostrandogli la foto del Pokémon avversario.

Deerling osservò la foto per pochi secondi, poi indietreggiò spaventato e inciampò tra le sue lunghe zampe.

«No eh...?» disse sorridendo forzatamente.

L'unico a cui non aveva ancora chiesto era Excadrill...

«E tu Excadrill? Cosa mi dici??»

«Drill!» rispose deciso.

«È un sì? Che bello!» esclamò abbracciandolo.

❤❤❤

«Haxorus, Dragartigli!»

La mossa colpì Excadrill che, però, fortunatamente, non gli fece riportare gravi danni.

«Excadrill, usa Terremoto!»

«Ragazzi... guardate come è concentrata e determinata Iris...» fece notare agli amici Ash meravigliato.

«Io l'avevo detto che a Iris serviva solo un po' di fiducia in se stessa e nelle sue qualità.» disse Lucinda sorridendo.

«Allora sei stata tu ad incoraggiarla ad affrontare Mark?» le domandò l'allenatore sorpreso.

«Io? No, cosa te lo fa pensare?»

Intanto sul campo di battaglia...

«Forza Excadrill! Dopo tutti gli incoraggiamenti di Lucinda non possiamo deluderla! Bottinterra vai!!»

«Così, semplice intuizione...» mormorò Ash un po' stranito.

Haxorus era KO e questo significava che Iris aveva vinto!

❤❤❤

«Devo ammetterlo, sei migliorata da quella volta forse vale la pena affrontare tuo nonno... ci vediamo.» disse per la prima volta con tono amichevole. «O forse no, chi può dirlo...» aggiunse allontanandosi.

«Affrontare tuo nonno?» ripeté Ash rivolto verso Iris.

«Ma no... che hai capito! Ha detto... o insomma Ash! Possibile che tu sappia solo pensare alle lotte Pokémon!?» esclamò Iris fingendosi arrabbiata per confondere le acque.

«Cosa!? Guarda che non sono stupido ho sentito bene quello che ha detto!»

«Allora io potrei aver capito pescare un tonno sostenendo di aver ragione!» esclamò, poi si allontanò.

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - L'ultima medaglia ***


Capitolo 23 - L'ultima medaglia​


Erano le otto di mattina.

Spighetto era stato il primo ad alzarsi.

Ash si svegliò di soprassalto.

«Evviva! Oggi vincerò l'ultima medaglia per entrare nella Lega di Unima!!» gridò al settimo cielo.

«Vedo che ti sei svegliato di buon umore.» osservò Spighetto.

«Buongiorno...» mormorò Lucinda ancora assonnata stropicciandosi gli occhi e sbadigliando.

«Basta... io non ne posso più, tutte le volte che Ash ha una lotta in palestra ci sveglia con le sue urla di gioia... oggi non ho neanche la forza per arrabbiarmi...» mormorò Iris alzandosi.

Dopo aver detto ciò, prese i vestiti e uscì dalla stanza, naturalmente, per dirigersi ai bagni pubblici del Centro Pokémon.

❤❤❤

Lucinda si lavò la faccia per svegliarsi e si vestì con l'immancabile vestito da cheerleader.

«Piplup, questa è l'ultima lotta in palestra di Ash, oggi dobbiamo tifare con tutta la nostra energia!» esclamò al fidato Pokémon Pinguino.

«Pi pi pipla!» emise nella sua solita posa importante.

«M-ma c-cosa d-dici P-piplup...?» mormorò la ragazza arrossendo.

«Pipla pipla pi.»

«N-non è vero... SMETTILA!» disse arrabbiata diventando ancora più rossa.

«Pi pipla pipla, pi pipla pipla...» canticchiò Piplup camminando per la stanza con un sorriso stampato in faccia.

«BASTA PIPLUP!!» gridò la padroncina rincorrendo il Pokémon che, ora, correva divertito.

«Ma dove è finita Lucinda?» domandò retoricamente Ash.

Lui, Iris e Spighetto erano nell'atrio del Centro Pokémon e aspettavano l'amica.

Intanto Lucinda aveva risolto il problema con Piplup facendolo ritornare nella Pokéball.

La ragazza stava scendendo le scale e... appena Ash la vide restò senza parole... era così bella, così angelica, così sorridente, così Lucinda... arrossì... e non poco! Anche Lucinda quando lo vide arrossì notevolmente.

Lucinda, cosa fai ti sei incantata? pensò per riprendersi, poi scese i gradini mancanti.

«Eccomi.» esclamò una volta a terra di fronte a loro.

«Anche stavolta vestita da cheerleader, eh?» le sussurrò l'amica.

«Non ti ci mettere anche tu...» mormorò altrettanto piano la ragazza dai capelli blu rassegnata.

❤❤❤

Dopo colazione erano le dieci e si stavo avviando verso la palestra di Boreduopoli.

Stranamente, Lucinda non si guardava intorno meravigliata, ma era pensierosa... aveva lo sguardo fisso e un po' abbassato.

È strano, che cosa mi succede...? pensò.

Erano arrivati...

«Ehi Ash, oggi non corri, eh?» chiese Iris sospettosa.

«Che fretta c'è ormai? Ho quasi tutte le medaglie, mi manca solo quella di Boreduopoli e poi potrò entrare nella Lega di Unima, non c'è niente di cui preoccuparsi.»

Erano ormai entrati nella palestra, Ash correva a destra e a manca per trovare la strada che lo conducesse dal capopalestra.

«Ash, dai calmati.» disse Spighetto.

«Dai non fare il bambino!» esclamò Iris.

Gli amici lo guardavano correre veloce di qua e di là.

«Veloce Pikachu, da questa parte! No, non e di qua... accidenti, vicolo cieco! Non è nemmeno di qua...!»

Lucinda, Iris e Spighetto erano straniti...

La palestra di Aristide era un vero e proprio labirinto.

«Accipicchia! Chi lo avrebbe mai detto che una volta raggiunta la palestra il problema sarebbe stato trovare Aristide...» commentò Ash tornato dagli amici.

«Vedi Ash, non devi mai dire: ormai è fatta prima del tempo, porta male.» disse Iris a braccia incrociate.

«Non c'entra niente, vuoi dire che se non avessi detto quella frase avremo raggiunto senza problemi il capopalestra? Io non ci credo...» boffonchiò Ash.

«Dai Ash, non serve preoccuparsi.» intervenne Lucinda.

«Sono d'accordo, soprattutto se avete con voi qualcuno che conosce questa palestra come le sue tasche.» disse Iris orgogliosa.

«Davvero? Spighetto sa come arrivare dal capopalestra??» chiese l'allenatore sorpreso.

«No...» rispose incredula.

«Lucinda? Ma come è possibile??»

Iris si buttò una mano contro la fronte.

«Per la miseria Ash, possibile che non ci arrivi...? IO! Conosco questa palestra più che bene, seguitemi!»

❤❤❤

In poco tempo, non più di un paio di minuti, erano arrivati...

«Visto? Non era poi così difficile.» disse la ragazza dai capelli viola.

«Wow! Tu come facevi a sapere come arrivare??» chiese Ash meravigliato.

«Uhm... intuito femminile.»

«Intuito? Eppure camminavi come se sapessi già la strada... e prima hai detto che conoscevi questa palestra come le tue tasche...»

«Uhm... è vero...»

«E allora??»

«Questo è un interrogatorio? Sono in commissariato?! Mi avvalgo della facoltà di non rispondere!» concluse velocizzando il passo.

«Che cos'ho detto di male??»

❤❤❤

«Ciao ragazzi, quale buon vento?» chiese Aristide vedendoli.

«Il richiamo della determinazione! Sono qui per sfidarti!» esclamò Ash.

«Sono molto contento di sentirtelo dire, ok per me possiamo iniziare anche subito.»

Fraxure di Aristide contro Pignate di Ash si preannunciava un incontro coi fiocchi.

«Fraxure è l'evoluzione di Axew, è da tanto che non lo vedo lottare, sarà la migliore lotta della storia!» disse Iris a Lucinda.

Loro e Spighetto si erano sedute a guardare l'incontro.

Lucinda era ancora distratta... distante... con lo sguardo perduto nel vuoto, tanto che non aveva neanche sentito le parole dell'amica.

«Lucinda, ci sei?» le chiese allora la ragazza dai capelli viola muovendo la mano davanti ai suoi occhi.

Lei, però, aveva sempre lo sguardo fisso e assente rivolto verso il campo di battaglia.

Iris pensò un po' a cosa fare...

«Oh, che carino! Un Cincino!!»

«Cos...? Dove? Dove??»

Lucinda si riprese voltando la testa prima a destra poi a sinistra.

«Finalmente! Si può sapere cos'hai?»

«Eh...? No, no niente!» esclamò sorridendo mortificata.

«Sicura?»

«Sicura, sicura...!»

«E cos'ho detto prima?»

«Ehm... ah sì! Devo ricordarmi di scrivere una storia sull'evoluzione della migliore lotta...! Ma non ha molto senso...»

«Perché non è quello che ho detto.»

«Ah no?»

«No, si può sapere cosa ti prende? Sembra che tu cada dalle nuvole...»

«Non è niente...»

«Eddai! Non puoi nascondere certe cose ad un'amica!» la incalzò la ragazza dai capelli viola.

«Ti ho detto che non ho niente...» mormorò infine Lucinda voltandosi verso il campo di battaglia dove Ash e Aristide stavano svolgendo la lotta Pokémon.

❤❤❤

Fraxure di Aristide era KO...

«Complimenti Ash, le tue non sono soltanto parole o speranze, se continui così vincerai di sicuro alla Lega di Unima.» disse Aristide dopo aver ritirato il suo Pokémon esausto.

«Ti ringrazio, non perderò! Vai Oshawoot!!» esclamò Ash.

«Vai Druddigon!»

Lucinda guardava rapita l'incontro...

Ash è davvero strabiliante! pensava, anche se non si spiegava perché adesso quando guardava Ash, anche solo di sfuggita, le batteva forte il cuore. Nel profondo lo sapeva che fingeva solo di non saperlo... lo sapeva solo il suo diario... quello sarebbe rimasto per sempre un segreto...

Ora anche Druddigon era a terra. Era il turno di Haxorus di Aristide.

«Veramente bravo, i tuoi Pokémon sono fortunati ad avere un allenatore come te, ma non ti sarà altrettanto facile vincere contro il mio terzo nonché ultimo Pokémon, è il più forte di tutti, vai Haxorus!»

«Pidove, scelgo te!»

«Pidove? Ma no! Come può un Pokémon così piccolo e grazioso battere un bestione come Haxorus?!» esclamò Lucinda. «ASH! MA CHE FAI!? COME PUÒ PIDOVE BATTERE HAXORUS!??» gridò Lucinda con le mani a megafono per farsi sentire meglio.

«Tranquilla, lascia fare a me!» rispose il ragazzo dal campo.

Infatti Pidave era piccolo agile e carino, per cui con un po' di astuzia riuscì a vincere.

«Wow è strabiliante! È riuscito a vincere ancora!!» commentò Lucinda alla fine della lotta.

Ash intanto aveva ricevuto la medaglia Leggenda da Aristide.

«Ash, sei stato grande!!» esclamò la ragazza dai capelli blu correndogli incontro.

A questo punto sappiamo tutti cosa succede... si scambiarono il cinque sorridendo con entusiasmo.

 

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 - Missione alla Torre Dragospira ***


Capitolo 24 - Missione alla Torre Dragospira

 

I nostri quattro amici si stavano dirigendo verso la Lega di Unima...

«Forza Touya, non battere la fiacca! Ci sono mille avventure che ci aspettano!» esclamò una ragazza dai capelli mori raccolti in una coda di cavallo.

Aveva gli occhi azzurri cielo chiusi e camminava a passo allegro.

«Ho capito Touko... però stiamo camminando da più di due ore... non potremmo fare una pausa? Tanto le avventure non vanno da nessuna parte...» le disse un ragazzo con i capelli corti e gli occhi marroni più indietro rispetto a lei.

«Dai, non fare il pigrone!»

... e nel dire ciò si scontrò contro una ragazza dai capelli blu.

Le due caddero a terra.

«Lucinda, tutto bene?» chiese prontamente Ash.

«Sìsì, tutto apposto...» rispose lei un po' intontita.

L'altra ragazza al contrario di Lucinda si rialzò subito.

«Scusami, non volevo, non ti avevo vista.» si scusò. «Mi chiamo Touko, piacere!»

«Eccomi Touko...» disse il ragazzo di prima tutto affaticato per la corsa.

«Invece lui è Touya, mio amico e compagno di viaggio.» presentò Touko tendendo il braccio verso di lui.

«Piacere, io sono Lucinda.»

«Io sono Iris.» si presentò a sua volta la ragazza dai lunghi capelli viola.

«E io Spighetto, capopalestra di Levantopoli e intenditore di Pokémon.» si intromise il ragazzo dai capelli verdi.

«Io sono Ash Ketchum, il mio sogno e diventare Maestro Pokémon e parteciperò alla Lega di Unima!»

«Quindi anche tu collezioni le medaglie per entrare alla Lega!?» chiese Touko retorica ed entusiasta.

«Beh, sì... quindi anche tu immagino...»

«Certo! E come puoi vedere le ho già tutte!» esclamò mostrando ai nuovi amici il portamedaglie.

«Wow, notevole, ma anch'io le ho tutte.» disse l'allenatore mostrando a sua volta il portamedaglie. «Anche tu Touya sei un allenatore?»

«Certamente, anch'io le ho tutte e otto.»

«E finita la missione ci incammineremo verso la Lega di Unima!» esclamò la ragazza mora super entusiasta.

«Touko!» la rimproverò Touya.

La ragazza era rimasta pietrificata, non avrebbe mai dovuto dirlo...

«Quale missione?» domandò Ash curioso.

«Ok e va bene... avete mai sentito parlare del Team Plasma?» chiese il ragazzo ancora scosso dalla vivacità dell'amica.

«Sì, quel Team di sbruffoni! Purtroppo anche troppo!» rispose Iris.

«Bene, siamo in missione per conto della professoressa Aralia...» cominciò a spiegare.

«Della professoressa Aralia?» ripeté Ash interrogativo.

«Sì, esattamente, in missione per sventare i piani del Team Plasma, ora sappiamo che si trovano nella Torre Dragospira in cerca della Chiaroliete.» continuò a spiegare.

«Ne ho già sentito parlare...» sussurrò Lucinda involontariamente.

«Se non sbaglio la Torre Dragospira si trova a Mistralopoli.» osservò Spighetto.

«Non ci sono ancora molto chiari i loro veri piani, dicono di voler allontanare gli umani dai Pokémon per il bene di questi ultimi, ma sappiamo che N ama i Pokémon e se riusciremo a convincerlo che sono necessari gli uni agli altri rinuncerà per sempre ai suoi piani.» finì di spiegare.

«In tal caso io vi aiuterò!» esclamò Ash.

«Solo tu? Che bambino... se mai, NOI vi aiuteremo.» precisò Iris.

«Ma questa è una missione della massima importanza, e poi voi siete in viaggio verso la Lega di Unima...» disse Touya, ma fu interrotto.

«La Lega può aspettare, qui stiamo parlando del futuro del mondo!» controbatté l'allenatore di Kanto.

«Dopotutto qualcuno che ci aiuti non guasterebbe.» disse Touko all'amico.

«Non lo so, sarebbe una missione top-secret, non avremmo neanche dovuto parlarvene.» disse incerto Touya.

«Eddai! Eddai! Eddai! Edddaii!» esclamarono in coro Ash e Touko per convincerlo.

«Va bene! Ma adesso basta!» esclamò il ragazzo spazientito.

«Bene e ora andiamo!» esclamò Touko entusiasta.

❤❤❤

Poco più tardi il gruppo era arrivato a Mistralopoli, all'entrata della Torre Dragospira. Si erano nascosti dietro un cespuglio ad est dalla torre.

Davanti al portone vi era una recluta del Team Plasma che andava a destra e a sinistra.

Sembrava che niente o nessuno sarebbe riuscito a spostarlo da lì, ne tantomeno ad entrare.

«E adesso? Come facciamo a passare con quella recluta del Team Plasma?» chiese Lucinda.

«Usiamo un diversivo.» spiegò la ragazza mora.

«Un diversivo?» domandò sorpresa la ragazza dai capelli viola.

«Emboar, esci!» esclamò Touko lanciando la Pokéball.

Il grande Pokémon uscì dalla sfera...

«Emboarrrrrrr!»

«Stupendo, non ho mai visto un Pokémon del genere!» esclamò Ash prendendo il Pokédex.

«Emboar, Pokémon Suincendio: infiamma i pugni sulla barba ardente, poi sferra attacchi di fuoco sui nemici.» disse la voce registrata. «Ha molta considerazione per i suoi limiti.»

«Emboar, dobbiamo riuscire a distrare la recluta, attira la sua attenzione e poi scappa, fai in modo che ti segua!» gli disse l'allenatrice.

«Emboar!» emise lui con segno di approvazione.

Il grosso Pokémon di tipo Fuoco mosse il cespuglio e questo fece allertare il membro del Team Plasma.

«Chi va là?» chiese con una punta di timore nella voce.

«Emboarrrrrrrr!» esclamò il Pokémon uscendo dal cespuglio.

«AIUTO! UN EMBOAR!» gridò correndo via.

Gli amici erano tutti increduli e stupefatti.

«Ma pensa un po'... chi lo avrebbe immaginato...» commentò Ash fissando incredulo la recluta che correva all'impazzata.

«Non giudicare dalle apparenze.» commentò a sua volta Spighetto.

«Alla fine è solo un fifone!» aggiunse Iris.

«Va bene, Emboar ritorna, sei stato bravissimo.» disse Touko con un sorriso stranito.

«Che stiamo aspettando? Approfittiamone per entrare!» esclamò Touya correndo dentro.

I ragazzi si guardarono, poi si misero a correre veloci.

❤❤❤

«N dovrebbe trovarsi nella stanza più in alto della torre.» disse l'allenatrice mora agli amici mentre correvano su per le, interminabili, scale.

Touko era la prima, poco più indietro al lato opposto Touya e più distanti gli altri. Il primo era Ash, seguito da Spighetto, Iris e Lucinda.

«Dobbiamo, assolutamente, arrivare da N senza imbatterci nel Team Plasma.» disse Touya.

«Sì... ma non potreste... rallentare...? N-non ce la faccio... più...!» farfugliò Lucinda affaticata per la corsa.

Era evidente quanto fosse impreparata per una cosa del genere.

❤❤❤

«Ma guarda chi si rivede, Touko e Touya.» disse uno dei sette saggi apparendo davanti a loro.

Appena i ragazzi erano arrivati in cima alle scale dinanzi a loro vi si estendeva una stanza, con pareti bianche, pavimento nero e dei pilastri. I sette saggi li avevano accerchiati. Le altre reclute presenti erano circa una decina.

«Accidenti, questa non ci voleva...» mormorò tra sé e sé Touko.

Tuttavia si bloccò, perché vide qualcuno di familiare entrare dalla porta.

«Eccomi, ce l'ho...»

Era la ragazza dai capelli blu, ancora molto affannata. Finalmente era arrivata con il suo Piplup in braccio, ma poi si accorse subito delle reclute e lasciò la frase in sospeso.

La ragazza mora le fece cenno di proseguire mentre il Team Plasma era distratto da loro.

Lucinda, determinata, fece cenno di sì con la testa e andò verso un'altra rampa di scale lì vicino.

❤❤❤

L

a coordinatrice corse velocissima su per le scale, con il piccolo Pokémon sempre tra le braccia.

Alla fine, arrivata in cima, entrò in una stanza dall'aria tetra.

Si fermò, esitante, sulla porta.

Il colore che dominava la camera era senz'altro il marrone. Vi erano molti pilastri alcuni aggiustati e altri rotti.

La ragazza si fece coraggio e iniziò a camminare lentamente. Tuttavia, molto presto si trovò faccia a faccia con un ragazzo dai capelli verdi raccolti in una coda di cavallo.

«Chi si rivede, la ragazzina smemorata di Ponentopoli.» disse. «Perché tutta sola? Non hai portato i tuo amici?»

«Ci sono e stanno per arrivare! Noi ti sconfiggeremo N! Qualunque siano i tuo piani malvagi, sappi che noi...!»

«Il mio solo ed unico obiettivo è la felicità dei Pokémon.» la interruppe.

Lucinda era rimasta stupita. Gli avrebbe dovuto credere? Dopotutto lui era il capo del Team Plasma... eppure le sue parole sembravano così sincere e profonde...

«LUCINDA!» gridò Ash dalle scale.

Gli amici stavano salendo di corsa le scale. Una volta arrivati si fermarono di fianco all'amica.

«N, devi porre fine ai tuoi assurdi piani!» gli gridò Touko.

«Umani e Pokémon vivono in armonia, non ha senso dividerli!» urlò a sua volta Touya.

«Guarda un po' chi sono arrivati... i miei pastoni fra le ruote preferiti... vorrei tanto restare a parlare con voi, ma sono un po' occupato al momento.»

Una volta finita la frase un Pokémon, gigante, nero entrò, in volo, rompendo la parete.

«Presto sconfiggerò il Campione della Lega di Unima e allora non ci sarà più niente che intralcerà i piani del Team Plasma!» esclamò dopo essere salito in groppa al Pokémon Leggendario dagli occhi rossi chiamato Zekrom.

Il soffitto stava crollando a pezzi e N diede l'ordine la grande Pokémon di partire.

Gli amici cercavano di coprirsi la testa dai pezzi di soffitto che crollavano.

«Presto! Dobbiamo uscire di qui!» esclamò Touya.

❤❤❤

«Appena in tempo...» commentò Spighetto quando furono fuori di fronte alla torre.

Ormai era a pezzi, completamente crollata...

«Sembra che se ne siano andati tutti.» continuò a dire l'intenditore.

«Un classico: quando la nave affonda, i topi scappano!» commentò a sua volta la ragazza dai lunghi capelli viola.

Touko, improvvisamente, ricordò qualcosa... appoggiò il suo zaino a terra e si inginocchiò.

Ash, Lucinda, Iris e Spighetto la guardavano interrogativi.

«Eccola!» esclamò ad un certo punto la ragazza prendendo in mano una pietra bianca luminosa.

«E quella cos'è?» chiese Lucinda abbracciando ancora forte Piplup.

«Questa è l'unica cosa in grado di risvegliare la leggendaria Reshiram, l'unica e la sola Chiaroliete!» rispose sorridendo nell'ammirarla.

«La Chiarolite? Allora voi...?» chiese quasi Ash.

«Esatto, l'avevamo dall'inizio.» spiegò Touya.

«Allora non si trovava alla Torre Dragospira? Dove l'avete trovata?» domandò la coordinatrice.

«Beh, ecco, vedete, mentre la professoressa Aralia procedeva con le sue ricerche al Deserto Della Quiete...»

Flashback:

La professoressa Aralia analizzava il posto. Sparsi per tutta la zona vi erano una decina di scienziati che indossavano camici bianchi.

Dopo una decina di minuti non c'era più nessuno eccerto la professoressa che camminava.

«E questo cos'è? Un sasso molto strano a quanto sembra...» osservò riferendosi a un, al quanto sembrava, sasso seppellito solo in parte nella sabbia.

Si chinò per prenderlo e...

«Ma questo è...!»

Fu interrotta da una voce minacciosa che si stava avvicinando.

Aralia si nascose dietro una macchina che aveva importato dal laboratorio per le ricerche.

«Quando ci imposseseremo anche della Chiarolite finalmente il nostro pianosi potrà concretizzare!»

Erano due tipi al quanto minacciosi.

Uno aveva capelli verdi e l'occhio destro rosso, mentre l'altro era più vecchio. Aveva baffi e barba bianca, inoltre, indossava un cappelli verde scuro.

«A questo punto non sarebbe meglio rivelare i nostro veri piani a N?» chiese l'altro.

«No, conoscendo N so che si rifiuterebbe, meglio continuare con la solita farsa... ehi, ma questa macchina...?»

«Capo, potrebbe venire un momento?» domandò una recluta.

«Evva bene, che succede?»

Così si allontanarono e la professoressa ne approfittò per scappare inosservata.

Fine fashblack.

«Così la professoressa Aralia ci ha affidato la Chiarolite e la missione di sconfiggere il Team Plasma.» concluse la spiegazione Touko.

«Oh... certo che è stata una vera fortuna che la professoressa Aralia abbia trovato per prima la Chiarolite.» commentò la coordinatrice.

«Anche perché se il Team Plasma ha risvegliato Zekrom vuol dire che aveva già trovato la Scurolite.» rifleté Ash.

«Però si dice che solo l'eroe possa risvegliare dalle due pietre i Pokémon Leggendari, e l'eroe, a quanto sembra, è N, noi abbiamo solo il compito di sorvegliarla e non farla cadere nelle mani di quel team malvagio.»

Appena conclusa la frase dall'Interpoké della ragazza mora si sentì una voce...

«Touko, Touya, mi sentite?»

Era la voce della professoressa Aralia.

«Professoressa Aralia! Buongiorno, come sta?» domandò la ragazza sorpresa.

«Bene, piuttosto, come è andata la missione alla Torre Dragospira?»

«Niente, non siamo riusciti a convincere N, però ora sappiamo che il Team Plasma ha intenzione di andare alla Lega di Unima...»

«Buongiorno professoressa!» si intromise Ash sorridendo spensieratamente.

«Ash? E tu cosa ci fai lì? Dove sono Iris e Spighetto?» chiese stupita.

«Eccoci professoressa.» disse il capopalestra.

«Come vede siamo tutti qui!» gli fece eco la ragazza dai capelli viola.

«E lei chi è?» chiese riferendosi a Lucinda.

«Lei è Lucinda, mia amica e compagnia di viaggio dai tempi di Sinnoh.» la presentò Ash.

«Salve.» disse lei salutando con la mano.

«Mi spiegate che ci fate voi lì?! Touko!? Touya!?» domandò sempre più in ansia.

«Il fatto è che hanno insistito per venire con noi e...» cominciò a spiegare Touya.

«E VOI LI AVETE LASCIATI VENIRE?! Mi meraviglio... sapete che potrebbe essere pericoloso!»

«Ma professoressa! Non siamo dei bambini, anche noi vogliamo aiutare...» controbatté Ash con aria triste.

«No Ash, è troppo rischioso per voi.» disse categorica.

«Perché ci tratta in questo modo?! In sei sarebbe più facile che in due! E poi N ha detto che andrà alla Lega a sfidare il campione! La prego!! Lasci partecipare alla missione anche noi!» esclamò Ash con aria supplichevole.

«Però... e va bene, ma state molto attenti! Touko, Touya, ve li affido... e intesi, massima prudenza!»

«Nonsi preoccupi, conti su di noi!» esclamò l'allenatore di Kanto entusiasta.

«Sarà come cucinare un intero buffe in un giorno di festa.» disse Spighetto con aria fiera. «Molto difficile, ma fattibile.»

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - Lega stiamo arrivando! (piano piano) ***


Capitolo 25 - Lega stiamo arrivando! (piano piano)

 

E così i nostri sei eroi stavano percorrendo il sentiero che portava alla Lega di Unima.

«Vai! Lega di Unima arriviamo!» esclamò Ash con il braccio rivolto al cielo.

Lui, Lucinda, Iris e Spighetto erano un po' più avanti rispetto agli altri due.

«Prima però dovremo trovare l'edificio che fa da tramite alla Lega di Unima.» spiegò Touya.

Finita la frase gli amici si trovarono davanti ad un edificio in legno e pietra.

«Deve essere questo.» osservò Lucinda.

«Dai, che aspettiamo?! Andiamo!» esclamò l'allenatore di Kanto correndo dentro.

❤❤❤

«Uhm... e voi sareste tutti allenatori?» chiese un signore moro all'interno dell'edificio squadrandoli per bene.

«Io sono Ash Ketchum, vorrei sfidare la Lega!»

«Ma lo sai che ti servono tutte le medaglie per poter accedere alla Lega di Unima?»

«Infatti.» disse prendendo il portamedaglie. «Eccole tutte e otto!»

«Anch'io... eccole, guardi.» si intromise la ragazza dai capelli mori mostrando le sue.

«Tutte e otto.» gli fece eco Touya mostrandole a sua volta.

«Va bene, voi potete passare... ma gli altri?» chiese buttando lo sguardo su Lucinda, Iris e Spighetto.

«Ehm ehm...» si schiarì la gola il ragazzo dai capelli verdi. «Mi scusi, forse non sa chi sono io...»

Il signore aveva lo sguardo perplesso.

«Io sono il solo e l'unico, senza considerare i miei due fratelli, inventore dell'ora della valutazione!»

L'uomo divento ancora più perplesso.

«Intenditore Pokémon...» aggiunse sorpreso. «Intenditore di pesca... di scienza... di metrò... di film...»

Niente sembrava proprio non capire...

«Uno dei tre Capopalestra di Levantopoli...» aggiunse ancora rassegnato.

«Ah! Ora capisco! Infatti notavo una certa somiglianza!» esclamò entusiasta. «E tu devi essere...!»

Tuttavia non fece in tempo a concludere la frase che la ragazza dai capelli viola lo interruppe.

«Iris del Villaggio dei Draghi, si sono io.»

Ci mancava un pelo e tutto ciò che aveva fatto per nascondere il segreto sarebbe andato vano...

«E quella ragazza?» chiese riferendosi a Lucinda.

«Una mia cara amica che ha viaggiato con me e Brock per la regione di Sinnoh e...»

Ash stava cominciando a spiegare tutta la storia...

«Sìsì va bene, potete passare tutti!» esclamò interrompendolo.

«Grazie mille! Lega di Unima arriviamo!» esclamò Ash correndo attraverso la porta.

Oltre all'edificio si trovava si trovava una stanza costellata da un'immenso prato fiorito.

Ash fu il primo ad arrivare, ma appena dentro si bloccò perplesso.

Gli amici entrarono poco dopo e da subito sgranarono gli occhi stupiti.

«E questo? Che strana per essere la Lega...» commentò l'allenatoredi Kanto.

«Ma no Ash... che bambino! Questa non è la Lega di Unima, secondo te!?» lo rimproverò Iris.

«Forse prima di arrivare c'è un percorso particolare...» ipotizzò il ragazzo dai capelli mori. «Avevo letto una cosa del genere sulla guida...» spiegò sfogliandola velocemente. «Dice che prima di arrivare bisogna passare due o tre stanze... o qualcosa del genere!»

«Va bene, allora procediamo!» esclamò Ash.

❤❤❤

«Eccoci, questa deve essere la seconda stanza.» osservò Ash.

«Devo dire che non è molto differente alla prima.» commentò Lucinda guardandosi intorno.

In effetti aveva ragione, non c'era molta differenza, era sempre un prato, ma in più aveva dell'erba alta dove di solito i Pokémon adorano nascondersi.

Gli amici attraversarono il prato guardandosi intorno un po' disorientati.

All'improvviso di fronte a loro si presentò un gruppetto di Pokémon tra l'erba alta.

I sei si erano bloccati di scatto.

Lucinda si era nascosta dietro ad Ash istintivamente.

L'erba si aprì in due parti e ne uscì un Pokémon Volante che spiegò le ali.

«E quello!? Che Pokémon è?!» domandò istintivamente l'allenatore di Biancavilla prendendo il Pokédex.

«Mandibuzz, Pokèmon Ossaquila: si costruisce il nido con le ossa raccolte... afferra le prede indebolite con gli arti e le trasporta nel nido

Il Pokémon subito dopo si librò in aria volando lontano.

❤❤❤

«Ecco, le tre stanze le abbiamo superate, ora dovremmo essere arrivati!» esclamò Ash.

Avevano passato la terza stanza e ora si trovavano davanti all'uscita.

«Non si può dire che abbiamo attraversato stanze normali, se sapete cosa intendo...» commentò Spighetto voltandosi indietro.

«Non ho ancora capito che Pokémon dovrebbe rappresentare.» commentò a sua volta Iris riferendosi alla scultura marrone che faceva da ponte di passaggio.

«Neanch'io... sul Pokédex non c'è niente del genere.» si intromise Touya riprendendo l'oggetto e ricontrollando.

«Poco importa... dai andiamo!» esclamò Ash rimettendosi a correre.

«Pare non sappia dire altro... bambino...» commentò la ragazza dai capelli viola rassegnata.

❤❤❤

«Ma che...?» emise interrogativo Ash.

Ora sulla loro strada c'era un ponte di colore blu.

Gli altri arrivarono e si fermarono stupiti.

«Questo percorso è interminabile...» si lasciò scappare Lucinda sorpresa e meravigliata allo stesso tempo.

«Naturale.» disse Touko tranquilla. «La Via Vittoria di Unima è famosa per essere la più lunga e insidiosa tra le altre regioni, forza, continuiamo!» esclamò sorridendo alzando un braccio al cielo e sorpassando tutti gli altri.

«Stupefacente come quella ragazza veda sempre il bicchiere mezzo pieno...» commentò Iris, colpita, seguendola con lo sguardo.

«Touko è sempre stata così.» disse Touya sorridendo leggermente a disagio.

In quel momento ad Ash caddé la testa in avanti ed emise un suono demoralizzato.

«Cosa c'è Ash?» domandò Lucinda allarmata.

«Ho il sospetto che sia lo stress di non essere ancora arrivato.» disse Spighetto sorridendo ebete.

All'improvviso l'allentore rialzò la testa con aria decisa.

«Molto bene!» esclamò stringendo un pugno. «Continuiamo!» aggiunse riprendendo a camminare senza aspettare gli altri.

«Ash non molla... nonostante abbia avuto un momento di sconforto l'ha superato bene...» rifletté la coordinatrice sovrapensiero.

Nel giro di pochi secondi sul suo viso si distese un luminoso sorriso dolce.

«È solo un bambino, ha sempre una fretta esagerata, lotte in palestra, medaglie... avanti, andiamo anche noi prima che quei due si allontanino troppo.» disse Iris.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 - Il piano del Team Plasma ***


Capitolo 26 - Il piano del Team Plasma


«Accidenti che freddo!» esclamò Ash, tremante, abbracciandosi mentre continuavano a camminare. «Non sembra anche a voi che si sia abbassata la temperatura?»

«Ash non f-fare il ba-bambino! Come può essersi a-abbassata la te-temperatura... c-così all'improvviso?!» lo rimproverò Iris tremando a sua volta come una foglia.

«Pipla...» emisi tristemente Piplup tra le braccia di Lucinda.

«Cosa c'è Piplup? Anche tu hai freddo...?» chiese la padroncina cercando di ignorare di aver freddo a sua volta.

«Ragazzi, ci siamo.» annunciò Touya guardando la mappa. «Secondo la mappa manca poco.»

«GRANDE!» esclamò Touko entusiasta. «Una volta arrivati per prima cosa staniamo il Team Plasma, sventiamo i loro assurdi piani e andiamo dritti ad iscriverci alla Lega!»

«Sì...» rispose l'amico con espressione stranita fermandosi inconsapevolmente.

In quel momento uno scossone fece tremare la terra.

«Cos'è stato?!» chiese impulsivamente Spighetto dando voce ai pensieri degli altri.

Senza dire niente Ash iniziò a correre, mentre i cinque lo seguirono a ruota un secondo dopo.

❤❤❤

«Cosa?!» esclamò Ash allarmato fermandosi.

Dalla terra era sorta una torre altissima. Non riusciva a capire come fosse stato, fisicamente, possibile.

«Prosperità ai miti e castigo ai rivoltosi!» gridò un uomo.

Faceva parte del Team Plasma... lo si capiva dalla divisa. Non era una semplice recluta, ma bensì uno dei sette saggi.

«Ash!» lo chiamò Lucinda fermandosi di fianco a lui.

Quando vide anche lei la torre sgranò gli occhi e di lì a poco altre due sbucarono dal terreno.

«La bella virtù combatte il vizio!» esclamò un'altro dei saggi.

«Pratica senza dotrina è come grusca senza farina!»

Finalmente anche gli altri li avevano raggiunti. Le loro espressioni non erano molto diverse... confusi e allarmati... in un certo senso anche terrorizzati...

«Come crusca senza farina? Spighetto, quel tizio fa delle valutazioni più assurde di te!» commentò Iris incredula.

«Iris, non credo proprio che sia il momento per fare certi commenti.» disse l'intenditore serio come poche volte in vita sua. «Touya, tu sai cosa sta succedendo?» chiese voltandosi verso l'allenatore.

«È cominciata...» emise Touko guardando le torri che si inalzavano una a una. «Molto bene ragazzi! Voi state indietro! Touya, vieni!» esclamò tornando a guardarli con aria insolitamente tesa, ma pur sempre determinata.

«Scordatelo! Vi abbiamo accompagnati fin qui e vi daremo una mano!» esclamò Ash irritato.

«È troppo rischioso! Ho promesso alla professoressa Aralia che vi avrei protetti!» esclamò l'allenatrice.

«Sappiamo badare a noi stessi! Non siamo dei bambini!» esclamò ancora Ash.

«Non tutti per lo meno...» si lasciò scappare la ragazza dai capelli viola.

Intanto altre due torri sorsero dal terreno.

«Si sa, errare è umano, perseverare è diabolico!»

«È meglio ricorrere al re che rivolgersi ai suoi ministri...»

L'ultima torre sorse al centro e anche su questa vi era uno dei saggi.

«Come il cielo non ha due soli, così il popolo non ha due sovrani!» esclamò.

Una luce viola si diradò lungo tutto il corpo della torre, per poi attraversare anche le altre. Vi si erano formate delle scale scure che si collegavano tutte in un unico punto. Al centro della Lega di Unima.

«È giunta l'ora!» annunciò un altro apparendo. «Il mirabile piano di Ghecis si sta realizzando proprio davanti ai nostri occhi! Conquisteremo tutta la regione di Unima!»

A quel punto una folla di reclute scese da tutte le parti.

Marciavano a passo sicuro e deciso. Alcuni di loro erano accompagnati dai loro Pokémon, altri, invece, lanciavano le loro Pokéball per farli uscire.

«Siamo circondati!» esclamò Iris allarmata.

«Presto scappate! Non siete al sicuro qui!» esclamò Touya.

«Non esiste! Mi pare di avervelo già detto!» gli tenne testa Ash.

«Ash.» richiamò la sua attenzione Touko. «Assicurati che la Chiarolite rimanga al sicuro.» aggiunse dandogli il suo zaino.

Lui lo prese sorpreso, ma poi face cenno di sì con la testa convinto.

«Contate su di noi!»

Ash, Lucinda, Iris e Spighetto ricominciarono a correre. Presto tuttavia la ragazza dai capelli blu rimase indietro, poi finì per inciampare.

Come se non bastasse stava per essere colpita da Velenocoda di uno Scolipede.

«Lucinda!» esclamò Ash voltandosi ancora in corsa.

«Swanna, usa Aeroassalto!»

L'attacco di Swanna contrastò Velenocoda e così il Pokémon nemico si allontanò.

«Anomone, sei proprio tu?» domandò la coordinatrice sorpresa.

«Sì, piacere di rivederti, ora però lasciate spazio a noi capopalestra.» disse sorridendo con convinzione guardando i nemici.

All'improvviso qualcuno in corsa prese in braccio Lucinda senza fermarsi.

Si trattava di Aristide.

«Presto, andiamocene da qui, questa non è una battaglia di vostra competenza!» esclamò Aristide non smettendo mai di correre. «La professoressa Aralia me lo ha detto, occupatevi solo di proteggere la Chiarolite!»

«Sì!» esclamarono in coro Ash e Iris.

«Un momento!» esclamò Spighetto fermandosi all'improvviso.

«Cosa fai Spighetto!?» domandò l'amico incredulo.

«Dobbiamo sbrigarci!» gli fece eco Iris.

«Io devo unirmi ai miei fratelli e agli altri capopalestra di Unima, non dovete scordarvi che prima di un intenditore sono un capopalestra.»

«Hai ragione Spighetto, in bocca al lupo!» esclamò Ash tornando a correre più velocemente.

«Insegnagli le basi della valutazione!» gli fece eco Iris.

L'intenditore li guardò andare via un po' perplesso con un enorme gocciolone dietro alla testa.

❤❤❤

Una volta al sicuro Aristide fece scendere Lucinda.

«Non so davvero come ringraziarla.» disse la ragazza accennando un inchino.

«Figurati, questo ed altro per le amiche di mia nipote.» disse lui.

«Nipote?» ripeté Ash interrogativo.

Iris nel panico, non sapendo che fare, gli pestò un piede.

«AHI!» esclamò dolorante. «Perché lo hai fatto Iris?» chiese con aria tonta.

«Eh? Fatto cosa?» domandò lei facendo la vaga.

«Ragazzi, sono contento di vedervi tutti sani e salvi.» riprese a parlare il capopalestra. «Su questo percorso dovreste essere al sicuro, c'è un Centro Pokémon più avanti, nascondetevi lì e attendete che la tempesta si plachi.»

«CHE COSA!?» esclamò Ash seccato. «L'ho già detto a Touya e Touko! Non trattateci come se non sapessimo quanto siano gravi le cose qui! Pensavo che arrivati a questo punto vi fidaste di noi!»

«Non è questione di fidarsi o meno, il Team Plasma è spietato e senza scrupoli.» disse Aristide. «Potrei anche provare a capire il loro modo di pensare, ma i loro metodi sono inaccettabili.» continuò incrociando le braccia. «Vanno fermati, DOBBIAMO fermarli... Ash, so che il compito di proteggere la Chiarolite può sembrare insignificante, ma ti assicuro che non è, assolutamente, così.» continuò. «Tutto quello che facciamo lo facciamo per i Pokémon, compresa la leggendaria Reshiram, il Pokémon che si risveglierà da quella pietra.»

«Sì, capisco.» disse a quel punto l'allenatore abbassando il capo.

«Ash...» emise Lucinda incerta avvicinandosi a lui.

«Dove vai?!» chiese Iris un po' allarmata.

Aristide ora si stava allontanando, solo il richiamo della ragazza dai capelli viola lo aveva fatto fermare.

«Devo raggiungere gli altri capopalestra, è il mio dovere.» rispose voltandosi.

Iris non disse niente, così il capopalestra si girò di nuovo e riprese per la sua strada.

La ragazza lo seguì con lo sguardo. I suoi occhioni nocciola si erano riempiti di lacrime, ma lei era troppo orgogliosa per lasciarsi andare e piangere.

«Aristide ha ragione.» disse all'improvviso Ash. «Dobbiamo lasciare che siano i capopalestra di Unima a combattere a viso aperto, a noi tocca proteggere la Chiarolite!»

«Ben detto Ash! Andiamo subito al Centro Pokémon!» esclamò Lucinda entusiasta per le parole dell'amico.

In quel momento lo zaino di Touko, che Ash teneva sottobraccio, iniziò a brillare. Una luce potentissima e bianca... con sguardo incredulo lo aprì, ma prima che potesse frugarvi dentro la Chiarolite uscì fluttuando e si fermò proprio davanti all'allenatore.

«Cosa sta succedendo...?» si lasciò scappare inconsapevolmente lui.

«La leggenda di Unima...» emise Lucinda guardando la scena con occhi sgranati e bocca aperta.

«Questo significa... CHE ASH È L'EROE DELLA LEGGENDA!» esclamò Iris indecisa se essere più entusiasta o sorpresa. «Fantastico! Il bambino alla fine si è riscattato bene!»

La Chiarolite scomparve e prese il suo posto Reshiram.

«Reshiiii!» esclamò il Pokémon posandosi a terra.

«Non ci posso credere... datemi un pizzicotto... sicuramente sto sognando...» mormorò Lucinda ancora stupita.

«Sono loro!» esclamò una recluta.

«Hanno risvegliato Reshiram!» esclamò un'altra.

In poco tempo si erano radunate moltissime reclute e ora li stavano raggiungendo.

«Reshiiiii!» esclamò nuovamente Reshiram.

«Come dici Reshiram? Vuoi che ti saliamo in groppa?» chiese Ash sorpreso.

«Ash, non è il momento di mettersi a parlare con i Pokémon!» esclamò Iris spingendolo.

I tre salirono, poi il Pokémon Leggendario decollò appena prima che le reclute li raggiungessero.

«Ragazzi, c'è mancato poco!» commentò l'allenatore sorridendo entusiasta.

«Ma hai capito quello che sta succedendo? Sei proprio un bambino...» disse Iris stranita.

«Ash, sei l'eroe della leggenda... beh, per lo meno uno degli eroi... questo significa che gli eroi sono due, vero?» rifletté la coordinatrice ad alta voce ancora stupita.

«Credo proprio che sia così Lucinda.» le disse l'amica.

«Altro che lasciare che i capopalestra di Unima proteggano la regione...» disse Ash. «Mi sembra che sia chiaro che non posso restarne fuori!»

«Ma Ash! Cosa vorresti fare!? Non sappiamo neanche dove sia N in questo momento!» esclamò Iris allarmata.

«Io sono d'accordo con Ash.» si intromise Lucinda sorridendo. «Lui è uno degli eroi della leggenda di Unima, è l'unico che può sistemare le cose.»

«Grazie Lucinda, mi conforta che tu creda in me.» disse sorridendole grato.

«Oh già... ma cosa ve lo dico a fare?» emise l'altra ragazza stranita.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 - I due eroi della leggenda ***


Capitolo 27 - I due eroi della leggenda


Ash, Lucinda e Iris stavano ancora volando in groppa a Reshiram. Sembravano non arrivare mai.

«Dov'è che stiamo andando esattamente?» chiese la ragazza dai capelli viola ad un certo punto.

«Non lo sappiamo.» rispose la coordinatrice. «Dobbiamo fidarci di Reshiram.»

«Oh, fantastico...» si lasciò scappare l'altra stranita.

«Ash, riesci a comunicare con Reshiram? Dove ci sta portando?» domandò Lucinda rivolta ad Ash.

In quel momento una serie di Pokémon Volanti cominciarono ad andare verso di loro. Cominciarono ad attaccarli e loro dovettero abbassare la testa per non rischiare di essere colpiti.

«Ci attaccano!» esclamò Iris allarmata.

«Reshiram presto, andiamocene di qui!» disse l'allenatore al Pokémon Drago.

Un Unfezant utilizzò la mossa Ventagliente, sia Ash che Lucinda si tennero ben stretti per evitare di essere spazzati via dal vento, ma Iris non fu altrettanto pronta e finì per precipitare.

«IRIS!» gridò Lucinda guardando giù con il terrore negli occhi.

«Excadrill, per favore aiutami tu!» esclamò la ragazza, ancora in caduta libera, prendendo la Pokéball e lanciandola.

Il Pokémon uscì fuori per poi afferrare la padroncina e balzare a terra.

«Tutto apposto ragazzi!» esclamò sorridendo e scuotendo le braccia al cielo. «Non c'è da preoccuparsi!»

«Menomale, stai attenta!» disse l'amica sorridendo a sua volta e salutandola con la mano.

«Ormai dite le stesse cose...» commentò Ash colpito.

La ragazza distolse lo sguardo confusa e tornò a guardare lui.

«Ash, dobbiamo sconfiggere il Team Plasma, la situazione peggiora di secondo in secondo!»

«Lo so bene.» disse lui serio. «Reshiram, potresti accelerare?»chiese rivolto al Pokémon Leggendario.

Reshiram in tutta risposta prese velocità.

♥♥♥

Intanto nel castello di N...

«N! Una volta per tutte! Rinuncia ai tuoi piani, Pokémon e allenatori sono indispensabili gli uni agli altri!» esclamò Touko disperata.

«Ragiona, hanno sempre vissuto in pace ed armonia, non ha senso separarli proprio ora!» le fece eco, subito dopo, Touya.

«Dite sempre le stesse cose, ma non vi stancate mai?» domandò, retoricamente, N con tono annoiato.

«Noi non ci arrenderemo!» riprese l'allenatrice. «Devi capire che tutto questo non ha alcun senso!»

«Come fai a dirlo?» le chiese il ragazzo dal capelli verdi. «Cosa ha senso e cosa no? Perché esistiamo? Perché esistono i Pokémon?» aggiunse per poi fare una breve pausa. «Queste sono tutte domande che non hanno ancora una risposta e, probabilmente, mai l'avranno.»

«Stai divagando!» lo interruppe la ragazza mora alterata.

«Oh no, vedi, io mi interrogo, semplicemente, sul significato della vita.» disse tranquillo. «Tutte quelle domande che all'apparenza possono risultare sciocche... in realtà nascondono un significato molto profondo, infondo, se la nostra utilità su questo mondo è pari a zero bisogna pur trovare uno scopo che ci incentivi ad andare avanti.»

Touko era rimasta talmente sorpresa dalle parole di N che non sapeva più che dire.

«Adesso, però, ti contraddici da solo!» esclamò l'allenatore moro seccato. «Che significa trovare uno scopo?! Non è il Team Plasma a sostenere che la virtù combatte il vizio!?»

«Mi riferivo al fatto che dobbiamo perseguire sempre i nostri obiettivi.» spiegò sempre con tono pacato. «Il mio, ad esempio, è la realizzazione di un mondo migliore e non permetterò a nessuno di ostacolare i miei piani!»

In quel momento, il muro alle spalle del ragazzo dagli occhi azzurri venne frantumato come un semplice vetro.

«EHI N!» urlò Ash con tono minaccioso.

«Quello è Ash...» commentò Touya sbalordito non riuscendo a staccare gli occhi.

«È... è in groppa a Reshiram...» emise Touko sbalordita tanto quanto lui.

N si voltò lentamente, ma quando vide il ragazzo in groppa al Pokémon Leggendario i suoi occhi si sgranarono dalla sorpresa.

«Non è... possibile...» mormorò inconsapevolmente. «Pensavo di essere io l'eroe della leggenda... l'unico e il solo, ma questo ragazzino... non capisco... cosa sta succedendo? Forse sto sbagliando tutto...»

Ash scese e subito dopo aiutò Lucinda a fare lo stesso.

«Ora capisci?» riprese a parlare Touko. «Non è possibile che ci sia un unico grande eroe che difenda e protegga l'intera regione! Umani e Pokémon si aiutano e si sostengono a vicenda! Non esistono eroi, tutti noi siamo gli eroi di noi stessi! È pretenzioso aspettarsi di essere salvati da qualcun altro, basta credere in se stessi e aiutarsi reciprocamente!»

N si girò, sempre più confuso, verso di lei, ma, in quel momento, l'altra ragazza presente nella stanza prese a parlare.

«Quello che dice Touko è la verità.» disse. «Quando ti ho incontrato per la prima volta, nonostante avessi perso la memoria, ho avuto l'impressione che tu fossi stato manipolato... in realtà tu non sei così, vero?»

Gli occhi di N trasudavano sempre più stupore e smarrimento. Ormai non sapeva più da che parte guardare.

«Da retta a noi N.» prese a parlare Ash utilizzando un tono comprensivo. «Puoi diventare una persona migliore, non è mai troppo tardi, Zekrom ti ha scelto, quindi significa che ha visto qualcosa in te, datti una possibilità, sei migliore di Ghecis e del Team Plasma.»

N si voltò verso l'allenatore con espressione più distesa, ma prima che potesse proferir parola...

«Molto bene, lo spettacolo è finito!» esclamò Ghecis irrompendo nella stanza.

«Padre!» esclamò, sorpreso, N voltandosi immediatamente.

«Tu sta zitto! È inammissibile che tu creda a queste scemenze!»

«Ma padre...»

«Con che diritto gli parla in questo modo!?» esclamò Ash non vedendoci più dalla rabbia. «Ti fermeremo Ghecis! E fermeremo gli assurdi piani del Team Plasma!»

«Voi non fermerete proprio niente! Ormai il nostro piano ha preso forma e non permetterò certo ad un branco di marmocchi come voi di rovinare tutto!» gridò Ghecis.

«Che vile! Approfittarsi così del proprio figlio... Pikachu, usa Ful...!»

«Aspetta Ash!» esclamò Lucinda fermandolo.

«Cosa c'è Lucinda?» chiese stupito.

«Credo che dovremmo lasciare ad N il compito di fermare Ghecis.» spiegò tornando a guardare loro.

L'allenatore non disse niente, tuttavia dal suo sguardo si capiva che continuava ad essere confuso.

«Ascoltami padre, lo so che per te è difficile da credere, ma questi ragazzi hanno ragione.» disse N. «Loro vivono costantemente in contatto con i Pokémon, sono legati a loro da un legame profondo, lo avverto, se così non fosse riuscirei a capirlo!»

«Sei solo un mostro che parla con i Pokémon! Non intendo ascoltare simili sciocchezze, ti ho cresciuto come se fossi un vero figlio per me ed è così che mi ripaghi?!»

«Te ne sono grato, ma questo non c'entra, qui stiamo parlando delle sorti del mondo, pensavo che i Pokémon sarebbero stati meglio in libertà, liberi da qualsiasi legame, ma ho capito che non è così.» disse ancora N. «I Pokémon vogliono bene ai loro allenatori, e, naturalmente, viceversa, è sempre stato così e deve rimanere tale.»

«Ti sei bevuto il cervello!? Non è questo quello che ti ho insegnato!»

Nella stanza cominciarono ad arrivare un agente dopo l'altro, due dei quali accerchiarono Ghecis.

«La dichiaro in arresto, ha il diritto di rimanere in silenzio fino al commissariato.» disse l'agente Jenny mettendogli le manette.

«Beh... è finita.» commentò Ash con tono neutro e pensoso.

«Così pare...» rispose, istintivamente, Lucinda.

N osservava, con espressione triste, gli agenti che portavano via il padre.

«Ora N che farai?» gli domandò Touko avvicinandosi.

Nel sentirla lui posò, immediatamente, lo sguardo su di lei.

«Non ne ho idea, ma una cosa la so.» rispose. «Ho causato problemi sia a voi che all'intera regione di Unima, non posso rimanere.»

«Perché?!» chiese la ragazza mora sorpresa. «Ormai hai capito i tuoi errori, come ha detto Ash non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta! E poi...!»

«Ti ringrazio Touko.» disse sorridendo per la prima volta. «Ma ho bisogno di andarmene per capire veramente il significato di ciò che mi avete detto.» continuò. «Voi mi avete aperto gli occhi, prima di oggi vedevo il mondo sotto una luce, totalmente, diversa... è tutto merito vostro se ho iniziato a vedere il mondo per ciò che è davvero, grazie ragazzi... Ash, Lucinda, Touko e Touya... grazie di tutto.»

Dopo quest'ultima frase, Zekrom entrò in volo nella stanza. N gli saltò in groppa e insieme volarono via.

«N è davvero un ragazzo straordinario...» commentò Touko stringendosi le mani sul cuore con le guance, lievemente, rosse.

Touya la sentì e la guardò confuso, ma lei non parve accorgersene.

«E così N alla fine se ne è andato.» disse, inconsapevolmente, Lucinda guardando la scena.

«Sono sicuro che diventerà un ottimo allenatore un giorno.» commentò Ash. «Era schiacciato dagli assurdi piani di Ghecis, ma non dubito che in lui ci sia davvero qualcosa di speciale.»

«Quello che hai detto ad N è stato di impatto.» disse la coordinatrice voltandosi verso di lui. «Le tue parole devono averlo colpito nel profondo.»

«Beh, era il mio dovere, Reshiram mi ha scelto per un motivo.» disse lui.

«ASH! LUCINDA!» esclamò Iris correndo.

Lei e Spighetto arrivarono di fronte a loro di lì a poco.

«Ehi ragazzi, tutto bene?» chiese loro l'allenatore.

«COSA!?» esclamò Spighetto allarmato. «Tu sei l'eroe della leggenda?!»

Ash sorrise divertito.

«Non solo io, tutti noi siamo eroi!»

«Ash, Lucinda, Iris, Spighetto!» esclamò la Professoressa Aralia arrivando di corsa.

«PROFESSORESSA!» esclamarono tutti loro in coro.

«Menomale che state bene!» esclamò lei ancora agitata. «Dove sono Touko e Touya?!» chiese poi cominciando a guardare da tutte le parti.

«Siamo qui Professoressa Aralia!» disse Touko alzando un braccio.

I due si avvicinarono.

«Grazie al cielo...» mormorò lei tirando un sospiro di sollievo.

«Non ha motivo di preoccuparsi, la situazione è sempre stata sotto il nostro controllo!» la rassicurò Ash, sorridendo un po' ingenuamente.

«Ash, devo scusarmi con te, non potevo immaginare che tu...»

«Non si preoccupi professoressa, l'importante è che tutto sia andato per il meglio!»

«Comincio a ricredermi.» disse Iris incrociando le braccia. «Eroe della leggenda o meno rimane pur sempre un bambino...»

Lucinda nel sentirla dire ciò sorrise un po' a disagio. Riconosceva che in effetti non avesse poi tutti i torti...

«Immagino che ora voi tre parteciperete alla Lega di Unima.» disse la professoressa.

«Certamente!» esclamò Ash entusiasta. «Ne ho fatta di strada... e solo per arrivare a questo momento! Ma io non parteciperò solo, vincerò, e finalmente realizzerò il mio sogno di diventare Maestro Pokémon!»

«Vacci piano.» si intromise l'allenatrice dai capelli mori. «Ricordati che ci siamo anche io e Touya.» continuò a dire con aria decisa. «E io vi sconfiggerò entrambi!»

«Non contateci troppo!» esclamò Touya altrettanto deciso.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 - Finalmente si inizia! ***


Capitolo 28 - Finalmente si inizia!


Ash, Lucinda, Iris e Spighetto erano arrivati davanti al possente edificio dove si sarebbe tenuta la, tanto agogniata, Lega di Unima.

«Finalmente ci siamo! Oggi è il grande giorno!» esclamò l'allenatore tirando un pugno al cielo.

«Sono convinta che andrà tutto bene.» disse Lucinda sorridendo.

In quel momento, però, un ragazzo dal volto famigliare sbucò alle spalle della ragazza.

«Ciao Lucinda...»

«CONWAY?!» esclamò terrorizzata e sorpresa voltandosi, immediatamente.

«Cosa ci fai qui ad Unima?» gli chiese Ash, visibilmente, confuso.

«A partecipare alla Lega di Unima naturalmente.» rispose sistemandosi gli occhiali.

«Quel tipo non mi piace per niente...» commentò Iris a braccia conserte.

«Non sapevo che anche tu vi avresti partecipato, vedo che tu e Lucinda siete insieme... c'è forse qualcosa che dovrei sapere?»

Ash non rispose, non sapeva proprio cosa dire...

«C-che dovresti sapere...?!» ripeté la coordinatrice già agitata.

«No...» mormorò il ragazzo ancora incerto su cosa dire.

«Ecco, avevo ragione...» commentò Iris, stranita, portandosi una mano alla fronte.

«Come immaginavo.» disse Conway con uno strano sorrisino sul volto. «Ci vediamo in finale Ash... se riuscirai a stare al passo.» aggiunse andandosene.

Gli amici erano sconcertati... soprattutto Iris, ma più propriamente era...

«INCREDIBILE!» esclamò furente. «Tu Lucinda lo conoscevi, no?! Mi sembra che abbia una gigantesca cotta per te o sbaglio!?»

L'amica non sapeva cosa dire, probabilmente, era vero... in passato aveva già avuto qualche sospetto, ma l'idea la inquietava da morire.

«Iris, non ti sembra di essere stata un po' troppo diretta?» le domandò Spighetto sorridendo a disagio.

All'improvviso videro Diapo farsi largo tra la folla, ma sembrava non averli notati.

«Ehi guardate, c'è Diapo...» commentò Ash sorpreso.

«Quell'antipatico...!» esclamò, spontaneamente, la ragazza dai capelli blu.

«Uhm?» emise fermandosi.

Li vide, però decise comunque di proseguire come se niente fosse.

«Ci ha completamente ignorati!» esclamò Lucinda incredula.

«Lui è fatto così...» commentò l'amica rassegnata.

«Meglio non prendersela...» le fece eco l'intenditore.

«Ma chi si crede!?» sbottò Ash. «Sta tranquilla Lucinda, ci penso io a dargli una lezione!»

«Questo è sicuro!» lo appoggiò lei. «Devi dimostrargli di cosa è capace un vero allenatore!»

Mentre parlavano, Touko e Touya si unirono alla compagnia.

«Quanta energia.» commentò Touko raggiante.

«Ehi Touko! Ciao Touya!» li salutò Ash.

Una ragazza bionda con gli occhi verdi arrivò alle spalle dei due nuovi venuti.

«Ragazzi!»

«Belle!» esclamò Touko girandosi ed abbracciandola. «Oh! Komor, ci sei anche tu.» aggiunse sorridendo dopo aver sciolto l'abbraccio.

«Ciao ragazzi, che piacere rivedervi.» salutò Komor.

«Loro chi sono?» domandò Belle riferendosi ad Ash e agli altri.

«Vi presento i nostri amici.» annunciò la ragazza mora. «Ash, Lucinda, Iris e Spighetto.»

«Molto piacere.» disse Komor accennando un inchino.

«Ciao! Io sono Belle!» si presentò a sua volta la ragazza bionda. «E lui invece è Komor!»

«Sai Ash?» riprese a parlare Touko. «Anche Komor parteciperà alla Lega di Unima.»

«Davvero?» gli uscì di bocca spontaneamente.

L'allenatore di Kanto osservò bene il suo nuovo avversario. Si vedeva che era un tipo sicuro di sé e quegli occhiali rossi che indossava non facevano che dargli un'aria più saggia.

«Esatto.» confermò il ragazzo avvicinandosi a lui. «Non vedo l'ora di sfidarti in una lotta, ho sentito che grazie a te i piani del Team Plasma sono stati sventati.»

«Non è stato solo merito mio!» esclamò sorridendo.

«Ecco che la sua parte infantile riaffiora...» commentò Iris tra sé e sé.

«Io ho sentito anche che è stato grazie a te che Reshiram si è risvegliata! Sei l'eroe della leggenda di Unima!» si intromise Belle entusiasta.

«È così.» confermò Touko. «Ash è il nostro eroe, per questo ci ha salvati tutti!» aggiunse sorridendo.

«Ma per favore...» commentò la ragazza dai lunghi capelli viola sussurrando stranita.

«Iris, non si può negare il fatto che abbia ragione.» la riprese Spighetto sorridendo a disagio.

«AFFRETTATEVI! LE ISCRIZIONI STANNO PER CHIUDERE!» sentirono dall'altoparlante.

«Accidenti!» esclamò Touko di colpo terrorizzata. «Mi ero totalmente dimenticata di iscrivermi!» aggiunse per poi correre.

«Anch'io! Come ho fatto!?» le fece eco subito dopo Ash, per poi correre, a sua volta, come un razzo.

A quel punto Iris notò una cosa che la fece sorridere. Lucinda seguiva con lo sguardo Ash con aria piuttosto impressa... in cuor suo sperava davvero che quel tontolone decidesse di dichiararsi all'amica una volta per tutte.

«Tu Touya non vai ad iscriverti?» gli domandò Spighetto.

«Giusto...e tu Komor?» si ricordò di chiedere Belle all'amico.

«Mi sono iscritto prima mentre Touko stava litigando con la macchinetta del caffé.» rispose il ragazzo moro non potendo credere di averlo davvero dovuto dire.

Iris fece una faccia stranita, probabilmente, in quel momento stava pensando che tra quella ragazza ed Ash non c'erano poi tanta differenze, mentre Lucinda e Spighetto si limitarono a sorridere un po' imbarazzati per lei.

«Anch'io mi sono iscritto prima.» disse Komor.

«Molto bene!» esclamò Touko, tutta felice, tornando dagli altri. «È fatta!»

«Siamo ufficalmente dentro!» esclamò Ash, con altrettanto entusiasmo, fermandosi di fianco a lei.

«Congratulazioni ragazzi, fate del vostro meglio, mi raccomando!» si premurò di dire Lucinda.

♥♥♥

«Benvenuti alla sedicesima edizione del torneo della Lega di Unima!» annunciò il presentatore. «Quest'anno gli allenatori sono tanti, ma solo uno si aggiudicherà il tanto ambito titolo di Maestro Pokémon!»

Il pubblico era già in delirio.

Anche i nostri eroi erano al quanto su di giri...

«Ci siamo, che emozione!» esclamò Touko con gli occhi brillanti e i palmi serrati.

-Aaaaah! Sono così nervosa! - pensò la coordinatrice. - Come faccio? Il cuore mi sta battendo a mille... -

Neanche avesse dovuto partecipare lei... ma in realtà c'era un solo ed unico motivo che la spiegava ad avere questo stato d'animo...

«Per cominciare sullo schermo alle mie spalle appariranno gli abbinamenti del primo round!» riprese a parlare il presentatore.

Il pubblico applaudì di nuovo e questa volta più forte. Era chiaro non stessero più nella pelle.

«Lucinda, va tutto bene?» chiese Ash, confuso, notando la sua espressione.

«Eh?» le uscì, spontaneamente, voltandosi. «Sì, benissimo.» aggiunse sorridendo il modo un po' goffo.

«Hai l'aria di essere un po' nervosa.» osservò l'allenatrice mora. «Ma non sei tu quella che deve gareggiare, strano...»

Touko sembrava davvero perplessa, così Iris decise di avvicinarsi e di dirle qualcosa all'orecchio.

«Ah, ora capisco!» esclamò la mora sorridendo una volta che si allontanò.

♥♥♥

Nel frattempo il Team Rocket stava osservando la scena dall'alto...

«Ragazzi, non avete la sensazione... come dire? Che ci abbiano lasciato un po' all'angolo?» chiese, retoricamente, Jessie ai compagni.

«Sì.» confermò James subito. «In questa trama non appariamo neanche una volta durante la "grande battaglia" con i cattivi d'occasione...»

«Non vi preoccupate.» prese la parola Meowth. «Ci rifaremo presto, ho un piano per rapire Pikachu e mettere i bambocci in ginocchio!»

«DAVVERO? SPARA!» esclamarono all'unisono i due con aria entusiasta.

♥♥♥

«...quindi dichiaro ufficialmente che la vincitrice di questo round è Touko!» annunciò il presentatore, accompagnato dall'immancabile applauso del pubblico.

Quando l'allenatrice tornò dagli amici, Belle corse ad abbracciarla.

«Bravissima Touko!»

«Una ricetta perfetta, non c'è che dire.» commentò Spighetto.

«Non è stato facile.» disse quando Belle la liberò dalla stretta. «Ma ce l'abbiamo fatta, ora Ash tocca a te, dai il massimo mi raccomando!»

«In bocca al lupo.» le fece eco Touya.

«Tranquilli, lasciate fare a me!» disse l'allenatore di Kanto, orgogliosamente, prima di cominciare ad andare.

Lucinda era rimasta abbastanza sorpresa dalla reazione risoluta del ragazzo. Normalmente non si sarebbe comportato così... oppure sì? Magari aveva avuto una reazione contenuta per non rischiare di perdere la calma e trapelare il suo nervosismo... comunque, ancora di più, non riusciva a credere di non avergli detto niente per incoraggiarlo! Se ne stava lì, come un baccalà, a guardarlo mentre si allontanava!

«Ehi Lucinda?» la richiamò Iris confusa. «Non dici niente ad Ash? Hai capito che ora è il suo turno, vero?»

Nonostante la ragazza dai capelli blu non avesse staccato gli occhi da Ash, al solo udire di quelle parole agì istintivamente...

«PUOI FARCELA ASH! STANNE CERTO, VINCERAI TU LA SFIDA!»

Nel sentire il grido di incoraggiamento, Ash si bloccò di botto, ma per qualche strano motivo non si voltò. Forse davvero non si aspettava un gesto così eclatante...

«Patetici...» commentò Diapo, con un sorriso beffardo sul volto, dall'altra parte del campo.

Solo adesso l'allenatore si voltò e incrociò gli occhi di Lucinda.

Istintivamente, la ragazza si tappò la bocca con le mani.

«I-in bocca al lupo...!» farfugliò sorridendo impacciata e arrossendo anche un po'.

Ash sorrise con determinazione, ma non le disse niente. Forse, pensava che quello sguardo valesse più di mille parole. Dopotutto era risaputo che tra di loro comunicavano anche solo con lo sguardo.

«Inizia ora l'incontro tra l'allenatore Diapo e l'allenatore Ash di Biancavilla!» annunciò il presentatore.

«Ci siamo, scelgo te!» gridò Ash lanciando una Pokéball, accompagnato dall'immancabile applauso del pubblico.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 - Il round del cuore ***


Capitolo 29 - Il round del cuore


Quella sera al Centro Pokémon...

«Spighetto, cosa stai cucinando?» chiese Iris entrando in quel momento in cucina.

«Surprise.» disse voltandosi a guardarla. «È un piatto speciale per festeggiarela vittoria dei nostri amici al primo round!» aggiunse sorridendo.

Ash arrivò dal corridoio attirato dall'odore.

«Che buon odorino, cosa stai cucinando Spighetto?»

«Come ho già detto a Iris è una sorpresa, ma tra poco lo scoprirai.» rispose con aria saccente. «Potresti andare tu a chiamare Lucinda?»

«Certamente!» esclamò l'allenatore per poi voltarsi ed andare.

«Ma guardalo, non vedeva l'ora.» commentò la ragazza dai lunghi capelli con aria annoiata.

In realtà era molto contenta per loro. Si vedeva che si volevano molto bene... ormai era questione di tempo perché Ash si facesse avanti... anche se un bambini rimaneva e la cosa la preoccupava un po'.

♥♥♥

Arrivato davanti alla porta di Lucinda bussò.

«Lucinda?» chiamò Ash accompagnando con la voce il suono.

Si sentiva il rumore del phone... era chiaro si stesse asciugando i capelli.

«Entra pure!»

Il ragazzo obbedì e aprì la porta.

Per poco non si spaventò da tutto il disordine che c'era, poi, finalmente, la vide davanti allo specchio. Come previsto si stava asciugando i capelli.

«Ehi Ash, cosa c'è?» chiede girandosi a guardarlo.

«Spighetto mi ha chiesto di chiamarti, è pronta la cena.»

«Scendo subito! Non preoccupatevi, iniziate pure senza di me, poi vi raggiungo!» esclamò sorridendo.

Ash, anche se un po' stranito, allora fece un passo per uscire, ma, evidentemente, era ancora sovrapensiero perché... scivolò su qualcosa e caddé a terra!

«Ahi!» esclamò portandosi una mano alla testa. «Che botta! Cos'è stato?» aggiunse poi guardando intorno a sé confuso.

«Pika pika?» emise Pikachu preoccupato.

«Non preoccuparti, sto bene Pikachu...»

Notò di essere scivolato su un quadernino, così, confuso, lo prense in mano.

La ragazza aveva sentito, vagamente, il tonfo, quindi spense l'oggetto elettronico e si voltò a guardarlo.

«Tutto bene Ash!?»

Era un po' preoccupata... ma quando vide che aveva in mano in suo diario diventò molto più nervosa e agitata!

«T-TI HO DETTO DI USCIRE! Cosa non ti è chiaro di quello che ho detto?!» esclamò nel panico buttandogli addosso la cuffia.

«Va bene, va bene! Me ne vado!» esclamò Ash spazientito. «Che modi...» aggiunse uscendo e richiudendosi dietro la porta.

Quando, finalmente, Lucinda era di nuovo sola guardò il phone con aria cupa.

♥♥♥

Tutti si erano seduti a tavola ad eccezione di Lucinda. Ash, iris, Spighetto, Touko, Touya, Belle e Komor.

«Wow Spighetto!» esclamò Touko a bocca piena. «Hai cucinato una cena con i fiocchi!»

«Lieto che sia di vostro gradimento.» disse l'intenditore con il sorriso sulle labbra.

«Un attimo, ma Lucinda dov'è?» chiese l'allenatrice, sorpresa di non aver notato prima la sua assenza.

«È vero, come mai non è ancora scesa?» domandò Belle a sua volta.

«Ash, non eri andato a chiamarla tu?» domandò Spighetto all'amico, altrettanto confuso.

L'allenatore, però, aveva lo sguardo basso e focalizzato su un punto impreciso.

Iris lo notò e subito si impensierì.

«Ecco cosa succede ad incaricare Ash di fare qualcosa!» disse allargandole braccia con aria di sufficienza.

In realtà lo aveva fatto solo per sminuire la cosa agli occhi degli altri. Anche se riteneva Ash un bambino non avrebbe mai voluto farlo sentire a disagio.

«Ora ci penso io a chiamarla!» esclamò alzandosi ed iniziando ad allontanarsi.

Ash si ostinava ancora a non dire una parola.

«Ehi Ash?» cercò di attirare la sua attenzione Spighetto.

In quel momento Conway arrivò verso di loro e si fermò.

«Complimenti per essere passati tutti al secondo turno, non male per dei novellini.» commentò con un sorrisetto ambiguo.

«Che cosa vorresti insinuare!?» saltò su l'allenatrice già in collerà.

«Nulla, anzi, il mio voleva essere un complimento del tutto sentito, ho controllato i vostri dati e non c'è traccia di una vostra esperienza pregressa alla Lega di Unima.»

«È così.» disse Komor spazientito.

«Vorresti dire che non abbiamo esperienza!?» esclamò la mora ancora arrabbiata.

«Beh, ma questo è vero.» specificò Touya sorridendole stranito.

«Non avere esperienza non è necessariamente un male.» riprese a parlare Conway. «L'esperienza si fa con il tempo e se non è ancora passato prima o poi passerà comunque... l'unico che di esperienza in materia ne ha è Ash... comunque, nonostante questo, dovrebbe, decisamente, darsi una svegliata... anche nella lotta di oggi ha combattuto come se fosse alle prime armi, la sua vittoria è avvenuta per pura fotuna, dovrà impegnarsi molto di più per arrivare in finale.»

«CHE COSA!?» sbottò Touko furente. «Alle prime armi!? Ash è stato bravissimo!»

«Concordo con Touko, ha meritato la vittoria!» le fece eco Touya.

L'allenatore si ostinò a non dire ancora niente. Non lo guardava neanche in faccia, era troppo assorto dai suoi pensieri che volavano altrove.

«Ora che ci faccio caso, dov'è Lucinda?» chiese Conway, stupito, lasciando cadere il discorso di prima.

In quel momento, però, qualcosa era scattato in Ash. Quando aveva sentito il nome di Lucinda si era fatto pensieroso.

«Anche lui conosce Lucinda?» chiese Touko guardando, spaesata, Touya accanto a lei.

«Già, diciamo che ha dato l'impressione che lei gli piaccia parecchio.» rispose Spighetto sforzandosi di sorridere a disagio.

«Capisco, non sono affari miei.» disse Conway con il suo solito sorrisino enigmatico. «Pazienza, la rivedò di sicuro all'incontro di domani.» aggiunse iniziando ad andarsene.

Ash era ancora pensieroso. Istintivamente, aveva abbassato gli occhi sul piatto con aria triste.

♥♥♥

Iris si era fermata davanti alla porta della camera di Lucinda.

«Lucinda!? Sei lì dentro?!» esclamò bussando con energia. «Ehi Lucinda!? Rispondimi!!»

«Iris, non mi va di parlare in questo momento...» disse Lucinda, senza aprire la porta, con tono in difficoltà.

Iris, dalla confusione mista allo stupore, aveva smesso di bussare e guardava la porta con gli occhi sgranati.

«Come sarebbe a dire non hai voglia di parlare!? Apri subito questa porta, altrimenti, la caccio giù a pedate!»

L'altra, allora, aprì la porta, ma solo di poco... una fessura.

«Che succede...?» chiese sempre con fare molto dimesso.

«Perché non scendi a mangiare? Spighetto ha cucinato un piatto buonissimo...»

«Non voglio mentirti, ti prego, lasciami sola...»

«È escluso!» esclamò entrando per poi chiudersi la porta alle spalle. «Allora, che succede?» aggiunse mettendosi le mani su i fianchi. «Credevo che Ash ti avesse avvertita di scendere.»

Lucinda, in quel momento, abbassò il capo.

«Infatti l'ha fatto...»

«Non capisco.» disse Iris un po' infastidita lasciando ricadere le braccia sui fianchi. «Parla chiaro per favore!»

«Il fatto è che quando è entrato... l'ho visto con il mio diario in mano e ho paura abbia letto qualcosa...»

«QUEL BAMBINO!» si lasciò scappare l'amica incredula. «Ma scusa, come avrebbe fatto se in quel momento anche tu eri nella stanza?»

«Non lo so, mi stavo asciugando i capelli e quando mi sono voltata l'ho trovato a terra con il mio diario in mano.»

«Magari ci è scivolato sopra, questo è molto più da Ash, non mi stupirebbe.»

Lucinda non disse niente e rimase a guardare il pavimento. Si vergognavatanto, ma, soprattutto, aveva una gran paura di aver rovinato le cose tra lei e Ash.

«Ma sì!» esclamò Iris svorzandosi di sorridere con positività. «Vedrai che alla fine non l'ha letto, non sono del tutto sicura neanche che sappia, effittivamente, leggere.» aggiunse ridacchiando.

«Anche se fosse non me la sento più di guardarlo in faccia...»

«E-eddai! Ma cosa stai dicendo?»

«Sapere che era tanto vicino da sapere quali sono i miei reali sentimenti per lui... no, io non posso, rischio che tutto quello che ho fatto per cercare di nasconderlo venga a galla!»

«Cosa pensi di fare allora? Non puoi rinchiuderti qua dentro per sempre.»

«Penso che per me sia giunto il momento di tornare a Sinnoh.»

«COSA?No dai! Ripensaci...»

La ragazza dai capelli blu ancora non intendeva rialzare lo sguardo.

«Credimi, è la cosa migliore, Ash in questo momento deve dedicarsi al 100% alla Lega di Unima.»

«Ma per Ash la tua presenza è molto importante! Come fai a non capirlo!? Hai intenzione, davvero, di sparire così?? Di punto in bianco?!»

«Sì, domani stesso prenderò il primo volo diretto a Sinnoh.»

L'amica dai lunghi capelli viola la guardò in difficoltà. Incrociò le braccia con espressione contrariata, ma non seppe proprio cosa dire. Era parecchio preoccupata da tutta quella storia.

♥♥♥

Il giorno dopo...

«Buongiorno a tutti!» esclamò Touko con un largo sorriso alzando le braccia alcielo.

«Touko, oggi sei raggiante!» commentò Belle sorridendo a sua volta.

«È emozionata all'idea di sostenere il secondo round.» spiegò Touya un po' stranito.

«Amici, diamo tutti il massimo, mi raccomando!» esclamò la mora tirando un altro pugno al cielo.

«Quanta energia.» disse Spighetto scendendo le scale accanto ad Ash.

«Mi raccomando Ash.» gli disse Touko quando lui e l'amico si fermarono di fronte a loro. «Anche tu dai il massimo nell'incontro di oggi, ricordati che abbiamo un appuntamento alle finali.»

«Solo se prima riuscirai a battere me.» disse Komor sistemandosi gli occhiali.

Inizialmentela ragazza lo guardò sorpresa, poi sorrise con aria più sicura.

«Ragazzi, qualcuno ha visto Iris?» chiese l'intenditore confuso.

«Sono qui!» esclamò Iris arrivando di corsa. «Aehm, scusate...» aggiunse fermandosi e sorridendo imbarazzata.

«Sarà meglio avviarsi.» disse Spighetto guardandola. «Lucinda sta ancora male?»

«Ah sì!» esclamò sforzandosi di continuare a sorridere sempre più in imbarazzo.«Ha detto che le dispiace tantissimo, ma non se la sente proprio di scendere!»

♥♥♥

«IL VOLO 399 DIRETTO A SINNOH...»

Lucinda era seduta su una sedia dell'aeroporto con lo sguardo abbassato. Piplup era a terra e la guardava con preoccupazione.

«Piplaaa...»

«Piplup, lo so che ti dispiace, ma, non abbiamo altra scelta...» disse lei restando sempre a testa bassa.

Nell'areoporto vi era attaccato al muro un televisore. Stava trasmettendo in diretta la lotta che si stava tenendo alla Lega di Unima.

«Ash e Pikachu sembrano essere parecchio in difficoltà!» annunciò il presentatore attirando l'attenzione di Lucinda e facendole alzare la testa preoccupata. «Conway e il suo Pokémon sembrano davvero in forma, le sorti della lotta sono, dunque, segnate?»

«Oh Ash...» mormorò la ragazza tristemente.

Non si sentivano le parole dell'allenatore di Biancavilla, tuttavia stava parlando con il Pokémon. Lucinda sapeva che lo stava spronando a dare il meglio di sé. Avevano lavorato tanto in vista di quel giorno e nessuno dei due aveva intenzione di perdere... nonostante Pikachu fosse affaticato e sentisse di non farcela più.

«Ash... Pikachu...»

«IL VOLO DIRETTO A SINNOH È IN PARTENZA.»

In quel momento Lucinda si alzò di scatto, con aria decisa, e cominciò a correre.

«Pipla!?» esclamò il Pokémon Pinguino, sorpreso, correndole, goffamente, dietro.

Che cosa pensavo di fare?! Ash ha bisogno di tutto il supporto possibile in un momento così delicato!! Per giunta è in difficoltà, devo sbrigarmi a tornare!

Per sbaglio finì per urtare una signora con una valigia roller in mano e si fermarono entrambe.

«Sta un po' attenta!» esclamò la donna irritata.

«Mi scusi!» si scusò la ragazza inchinandosi, velocemente, per poi riprendere a correre.

Ash, ti prego, tieni duro, sto arrivando!

Purtroppo, una volta essere uscita dall'aeroporto, inciampò. Non si fece, particolarmente, male, ma esitò a rialzarsi e guardò basso davanti a sé.

«Piplaaa!» esclamò Piplup correndo tutto trafelato. «Plaa?» aggiunse fermandosi, a qualche metro di distanza da lei e guardando in alto confuso.

Era iniziato a piovere, ma la coordinatrice non parve molto curarsene. Iniziò a piangere. Lacrime su lacrime accompagnate da diversi singhiozzi... il suo Pokémon, allora, tornò a spostare lo sguardo su di lei confuso e triste.

«Sono una sciocca...» mormorò la ragazza dopo un po' con la voce rotta dal pianto. «Volevo... volevo scappare... per paura, ma non lo volevo davvero e ora Ash e Pikachu sono in difficoltà...»

«Pipla...»

Lucinda si sfregò, velocemente, gli occhi e si alzò con aria decisa.

«D'accordo, ora basta piangere, andiamo!»

«Pipla!!» esclamò il Pokémon correndo verso di lei più sollevato.

Devo smettere di piangere! Anziché abbattermi devo lottare per sistemare le cose! Non è troppo tardi! Ash, sto arrivando!

♥♥♥

«PIKACHU!» esclamò Ash abbracciandolo, entusiasta, a fine della lotta.

«Pikaa!» gli fece eco Pikachu, altrettanto, entusiasta.

«Ash!» esclamò Spighetto correndo, assieme a tutti gli altri, nella loro direzione.

«Ragazzi!» disse l'allenatore di Biancavilla quando si fermarono e il Pokémon saltò giù dalle sue braccia.

«Complimenti Ash!» esclamò Touko entusiasta. «Ci sei riuscito, hai sconfitto Conway!»

«Non male per un bambino.» commentò Iris incrociando le braccia con aria divertita.

«Grazie ragazzi, sono così...»

«ASH!» esclamò Lucinda correndo verso di loro bagnata fradicia. «Ho visto l'incontro alla TV... com'è andata!? Tutto bene?!» aggiunse, fermandosi agitata.

«Lucinda... ma sei bagnata fradicia! Cose ti è successo?!» esclamò lui preoccupato spostando lo sguardo su di lei.

La ragazza sgranò gli occhi sorpresa. Se ne era dimenticata. Aveva corso sotto alla pioggia per una mezz'ora buona.

Ash si tolse la giacca e gliela appoggiò sulle spalle.

«Non saresti dovuta correre qui con questo tempo, per giunta sei anche mezza malata!»

Lucinda arrossì davanti a tutta quella preoccupazione da parte sua. Tuttavia sorrideva, nonostante, comunque, si sentisse un po' in imbarazzo.

♥♥♥

Mentre stavano uscendo, Ash stava ancora guardando Lucinda con preoccupazione.

«Sicuradi star bene?»

«N-non c'è da preoccuparsi!» farfugliò lei sforzandosi di sorridere. «Ora come ora sto bene... sono in gran forma!»

Lui la guardò con aria pensosa e questo la fece, nuovamente, arrossire.

«C-che c'è?!» gli domandò sforzandosi di continuare a sorridere.

Ormai si erano fermati e videro Conway passare lì vicino.

«Guarda chi si rivede.» disse il ragazzo con gli occhiali vedendoli e fermandosi. «Finalmente Lucinda è tornata tra noi.»

«Conway.» prese a parlare Touko con aria severa. «Spero che dopo oggi tu abbia capito che ne hai ancora di strada da fare per poterti anche solo considerare allo stesso livello di Ash!»

«Non credo, in realtà la lotta di oggi ha dimostrato solo quanto sia fortunato.»

«Come sarebbe!?» esclamò la mora irritata.

«Penso che Conway sia, semplicemente, invidioso.» commentò Iris incrociando le braccia con aria di disappunto.

«Concordo.» disse Spighetto sorridendo in maniera forzata.

«Comunque fortuna o no ti riconosco la vittoria.» disse l'allenatore con gli occhiali spostando lo sguardo su Ash. «Mi allenerò molto e un giorno lotteremo ancora.»

«Puoi giurarci!» esclamò l'altro con aria decisa stingendo un pugno.

«Stammi bene Ash.» disse prima di ricominciare a camminare. «Ciao Lucinda.» aggiunse senza neanche guardarla.

Lei, come tutte le volte che la salutava all'improvviso, rimase spiazzata e un po' spaventata, ma si riprese presto quando Ash parlò di nuovo.

«Si alleni pure quanto vuole, ma vincerò di nuovo io!»

«Ne sono sicura!» esclamò la coordinatrice sorridendo entusiasta.

Intanto aveva, finalmente, smesso di piovere, ma nessuno degli amici aveva sembrato farci molto caso.

Iris guardò Ash e Lucinda sorridendo compiaciuta.

«Ehi Iris, sembri parecchio allegra.» commentò Spighetto accanto a lei sorpreso.

«Come?» si lasciò scappare sgranando gli occhi e posando lo sguardo su di lui. «Beh, diciamo che mi piacciono i lieti fine.» aggiunse sorridendo.

«Non capisco.» disse l'intenditore sempre più confuso.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 - Il cerchio si chiude in bellezza ***


Capitolo 30 - Il cerchio si chiude in bellezza


- PIKACHU!! -

Pikachu era scomparso, in una nuvola di fumo creata dal Pokémon di Touko, sotto agli occhi di Ash.

- Che ti succede Ash? - gli domandò la mora con aria di sfida. - Tu e Pikachu non ce la fate più a reggere il ritmo?? -

L'allenatore non disse niente e strinse i denti. Si sentiva davvero in difficoltà in quel momento. Non sapeva proprio cosa dire.

- ASH! - esclamò Lucinda con le mani a megafono vicino alla bocca. - Non mollare! So che puoi farcela! AVANTI ASH!! -

...

- Ash? Ehi Ash?! Svegliati! Che ti prende!? - esclamò la coordinatrice con preoccupazione dopo averlo visto agitarsi nel sonno.

Ash aprì gli occhi sedendosi confuso.

Iris dalla confusione si era svegliata e si sedette sul letto sfregandosi un occhio assonnata.

- Ash, ma che baccano fai? Sai almeno che ore sono? -

Spighetto stava ancora dormendo, eppure in quel momento disse qualcosa.

- È l'ora della valutazione! -

- No Spighetto, non lo è... - disse la ragazza dei lunghi capelli dandogli una veloce occhiata per poi tornare a guardare Ash. - Ash, non sapevo che fossi passato dall'essere un bambino ad un neonato. - aggiunse per poi sbadigliare. - Dormi che è meglio... - disse ancora tornando a sdraiarsi. - Che domani... hai le finali. - concluse addormentandosi.

- Che succede Ash? - gli chiese Lucinda guardandolo. - Hai avuto un incubo? -

- Una specie... - disse lui per poi abbassare lo sguardo preoccupato.

- Nel tuo sogno c'era anche Pikachu, non è così? Continuavi a chiamarlo. -

- Sì... era l'ultimo round prima della vittoria, ma Touko sconfiggeva con una mossa tutti i Pokémon che schieravo... Pikachu era la mia ultima chance, ma quando anche lui è caduto sono andato nel panico... -

- Per fortuna che ti ho svegliato allora. - disse lei sorridendo.

L'allenatore alzò un attimo lo sguardo con espressione sorpresa, poi lo riabbassò.

- Sono anche intenditore di... - farfugliò Spighetto nel sonno.

- Ash? - lo chiamò Lucinda sorridendo incoraggiante attirando il suo sguardo. - Non preoccuparti, sono certa che domani andrà tutto bene. -

- Se mi dici così mi preoccupo di più. - disse Ash con fare scherzoso.

- Come prego? - gli chiese lei fingendo un po' di irritazione, mentre in realtà era divertita.

- Sono intenditore di racchette da tennis! - esclamò il capopalestra dai capelli verdi.

I due si voltarono, istintivamente, verso di lui con gli occhi sbarrati dall'incredulità. Dopo qualche secondo tornarono a guardarsi.

- Sarà meglio tornare a dormine! - esclamò il ragazzo.

- Sì, notte! - gli fece eco la coordinatrice.

❤❤❤

Il mattino seguente Lucinda, Iris e Spighetto erano pronti per uscire. Ash invece stava ancora dormendo e la coordinatrice era seduta accanto a lui sperando di riuscire a svegliarlo.

- Ash? Ehi Ash?! È ora di alzarsi! Dai che ci sono le finali!! - esclamò Lucinda scuotendolo leggermente.

- È proprio un atteggiamento tipico di un bambino alzarsi tardi anche in un giorno importante come questo. - commentò Iris incrociando le braccia irritata.

Spighetto, accanto a lei, sorrise forzatamente nel vedere l'amico dormire beato.

- Lucinda? - mormorò l'allenatore aprendo gli occhi.

- Ash, devi alzarti, oggi ci sono le finali, ricordi? - gli disse Lucinda un po' preoccupata.

- Non ho già vinto? - chiese, istintivamente, per poi sedersi. - Ah, capisco... -

- Ora ho capito! - esclamò Lucinda illuminandosi. - Stavi sognando di disputare l'incontro di oggi e di vincere!! -

Ash non disse niente. In realtà era ancora piuttosto intontito.

- Può esserti utile se ti ricordi le strategie e le mosse che hai utilizzato, ma sta tranquillo, non ho dubbi che vincerai tu. - disse lei sorridendo sempre in maniera raggiante.

- La fiducia che ha Lucinda nei confronti di Ash è sorprendente, io non scommetterei su quel bambino neanche un soldo bucato. - commentò l'amica dalla carnagione scura.

- Quei due sono come gli spaghetti con il ragù, insieme sono un'accoppiata eccezionale. - disse Spighetto sorridendo.

- Gli spaghetti con il ragù? - chiese Iris, stranita, guardandolo. - Sul serio Spighetto?! - aggiunse con aria critica.

- Perché? Non dirmi che a te non piacciono... - disse lui sorridendo forzatamente.

La ragazza dai lunghi capelli tirò un sospiro con esasperazione.

- Ma per favore... come se fosse questo il punto... -

- Ash? - lo richiamò Lucinda sorridendo raggiante e tranquilla. - Dovresti alzarti. -

- AH CERTO! - esclamò balzando il piedi sul letto, sorridendo a sua volta, improvvisamente, pieno di energie. - ASPETTATEMI ALL'INGRESSO! VOLO!! - aggiunse balzando giù, dalla parte opposta a dove Lucinda era ancora seduta, e correndo verso il bagno.

Iris sospirò ancora una volta esasperata.

- È proprio un bambino... -

❤❤❤

- Il pubblico è in fermento, il sole è alto nel cielo e noi stiamo per assistere all'incontro più emozionante della stagione! - esclamò Spighetto quando lui e gli altri si ritrovarono tra il pubblico della Lega di Unima.

«A cosa dobbiamo quest'introduzione teatrale?» gli chiese Iris con gli occhi sbarrati.

L'intenditore in tutta risposta sorrise con aria mortificata.

Mi raccomando Ash, dai il meglio di te! Pensò Lucinda stringendosi le mani vicino al cuore.

L'amica dai capelli viola notandola fece un sorriso sornione.

«Sembra che qualcuno sia parecchio teso.» commentò con aria di chi la sa lunga.

La coordinatrice sobbalzò allarmata, ma poi sorrise solo con aria colpevole.

Iris, così, sorrise vittoriosa. Era bello che finalmente Lucinda stesse acquisendo più consapevolezza dei suoi reali sentimenti.

«Ehi guardate!» esclamò Touya. «Touko e Ash hanno già preso posto sul campo.»

Il pubblicò iniziò ad applaudire e andò avanti per parecchio.

Coraggio Ash... pensò Lucinda, sempre più in apprensione, stringendo di più le mani.

«Come va, Ash? Pronto a mangiare la polvere?» gli chiese Touko, sorridendo, di fronte a lui, con aria di sfida.

«Buffo, stavo per farti la stessa domanda.» disse lui con la stessa espressione.

All'improvviso il grande monitor dello stadio si spense.

«Che succede?!» domandò Lucinda, allarmata, mentre in sottofondo si sentiva il panico generale diffusasi tra il pubblico.

Di lì a poco apparve un'enorme R rossa sullo schermo.

«Preparatevi a passare dei guai!»

«Dei guai grossi!»

«È il Team Rocket!» esclamò Iris.

«Che farabutti!» le fece eco Lucinda con rabbia.

«Chi è il Team Rocket?» chiese Touya confuso.

«È vero, tu non puoi saperlo.» commentò Spighetto sorridendo in maniera forzata.

«Sono un trio assurdo di ladri di Pokémon!» spiegò la ragazza dai lunghi capelli viola non staccando gli occhi dal monitor. «Scommetto che il loro obiettivo è rubare tutti i Pokémon degli allenatori in questo stadio!» 

«Scommetti bene bamboccia capelluta!» esclamò Jessie apparendo insieme agli altri sulla mongolfiera.

In quel momento Axew, che si trovava come al solito tra i capelli dell'allenatrice, venne risucchiato da un tubo montato sulla mongolfiera.

«OH NO AXEW!»

«Il Team Rocket...» disse Ash a denti stretti con rabbia. «Non ci credo che vogliono rovinarmi anche questo momento...» aggiunse per poi correre verso il mezzo di trasporto aereo.

«Presto Emboar! Usa Nitrocarica!» esclamò Touko lanciando la sua Pokéball.

Quando il Pokémon uscì utilizzò l'attacco richiesto in modo anche piuttosto potente. Purtroppo il Team Rocket riuscì a schivarlo e, di conseguenza, restarono illesi.

«MANCATI!» esclamarono i tre sorridendo contenti.

A quel punto fu Emboar ad essere risucchiato.

«OH NO EMBOAR!» esclamò l'allenatrice mora con preoccupazione.

«Devo fare qualcosa!» decise Lucinda per poi correre via.

«Lucinda!?» esclamò Iris preoccupata e confusa.

«D'accordo, sembra stia andando benone, procediamo?» chiese, retoricamente, Meowth ai compagni sorridendo vittorioso.

«Sì!» esclamò la ragazza del gruppo alzando un pugno entusiasta.

«Vai con la fase due!» le fece eco il ragazzo.

«Ricevuto!» disse il Pokémon prima di premere un pulsante rosso che fece apparire una calamita gigante a forma di Magnemite.

Tutte le Pokéball degli allenatori presenti nel pubblico vennero attratte e risucchiate nel tubo.

«OH NO I MIEI POKÉMON!»

«I MIEI AMICI!»

Quando anche le Pokéball di Iris uscirono dalle sue tasche, lei provò, con tutte le forze, a trattenerle.

«NO! Non glielo permetterò! Non permetterò che si prendano Deerling e gli altri!»

♥♥♥

«ASH!» esclamò Lucinda fermandosi accanto a lui.

«Credo che il Team Rocket stavolta abbia fatto centro, hanno trovato il modo per rapire sia i Pokémon nelle loro Pokéball che quelli rimasti fuori...» disse lui con preoccupazione ed irritazione continuando a guardare la scena.

«Cosa? Ci dev'essere un modo per... le mie Pokéball!» esclamò cercando di prendere le sue Pokéball che volavano via proprio in quel momento.

Dobbiamo fare qualcosa, ma cosa!? pensò Ash continuando a guardare la mongolfiera con rabbia.

«Pika pika!» esclamò Pikachu con decisione.

«Ma certo Pikachu, tu non sei stato catturato!!» esclamò l'allenatore posando lo sguardo su di lui e illuminandosi.

«È vero, ma come è possibile?» chiese, spontaneamente, Lucinda in confusione.

«Perché Pikachu non ha una Pokéball in cui ritornare, deve essere per questo!» le spiegò Ash guardandola.

«Perspicaci, in realtà il nostro piano era proprio fare in modo che Pikachu fosse l'unico Pokémon in circolazione.» disse Jessie.

«Senza altri Pokémon intorno ad aiutarlo, per noi sarebbe stato molto più facile.» le fece eco James.

«Piantatela di rivelare informazioni top secret del piano!» li rimproverò Meowth.

«Pikachu, usa Fulmine!»

La potente mossa utilizzata da Pikachu colpì la mongolfiera mandandola in orbita.

«Non ci credo...» mormorò affranta, la ragazza del trio, mentre volavano via.

«E pensare che stavolta eravamo davvero vicini...» disse James con lo stesso tono.

«Quando si pensa tutto nei minimi particolari, purtroppo, è facile perdere di vista l'essenziale...» disse Meowth incrociando le zampe sonsolato.

«E con questo che vorresti dire?» gli domandò Jessie.

«Traduci per favore.» gli chiese il ragazzo.

«Eravamo talmente concentrati sull'isolare Pikachu dal resto dei Pokémon che ci siamo, totalmente, dimenticati di tutelarci dai suoi potentissimi attacchi elettrici... è stato un errore grossolano da parte nostra.»

«Tu dici!?» esclamarono, retoricamente, i due irritati.

«RIPARTIAMO ALLA VELOCITÁ DELLA LUCE!»

♥♥♥

Con la sconfitta del Team Rocket tutte le Pokéball e i Pokémon erano tornati dai loro allenatori.

«Emboar!» esclamò Touko correndo a braccia aperte per abbracciarlo.

Iris non aveva lasciato le sue Pokéball e dallo sforzo era diventata viola come i suoi capelli... ma, finalmente, con la distruzione della mongolfiera, la calamita si era rotta a sua volta.

«Iris, puoi rilassarti ora, è tutto finito.» le disse Spighetto sorridendo.

Lei, allora, sospirò sollevata e sorrise guardando nella direzione di Ash e Lucinda.

♥♥♥

«Ottimo lavoro, Pikachu.» disse Lucinda al Pokémon.

Le sue Pokéball tornarono da lei che le strise con affetto sorridendo.

«Siete tornati! Sono così felice!»

Ash la guardò con espressione contenta e dolce, poi gli cadde l'occhio su Touko che si trovava dall'altro lato del campo di battaglia. Gli sorrideva con aria di sfida, così lui ricambiò.

♥♥♥

«Dobbiamo scusarci con tutti voi per quello che è successo, ma ora che è tutto sistemato possiamo procedere!» annunciò il presentatore.

Tutto il pubblico applaudì e Lucinda si strinse, nuovamente, le mani sul cuore.

«Ehi Lucinda?» la richiamò Iris che si trovava accanto a lei.

La coordinatrice spostò lo sguardo su di lei con aria confusa.

«Non c'è nulla di cui preoccuparsi.» le disse l'amica sorridendo.

La ragazza dai capelli blu, allora, sorrise a sua volta, poi tornò a guardare il campo lotta.

«Mi sembra chiaro che Touko utilizzerà Emboar in questo turno... molto bene...» disse Ash prendendo una Pokéball dalla tasca. «Scelgo te!» esclamò lanciandola.

♥♥♥

Il pubblico stava ancora applaudendo ed esultando per l'incredibile battaglia appena vista. Era stata molto lunga e senza esclusione di colpi, ma alla fine il risultato era chiaro...

Sullo schermo era apparso il viso di Ash e accanto a lui la scritta winner tanto sognata.

«Ce l'ho fatta... ce l'ho fatta davvero...» mormorò l'allenatore con gli occhi lucidi.

«E bravo Ash, ero sicuro che avesse tutte le carte in regola per vincere.» commentò Spighetto sorridendo.

«Devo riconoscerlo, ha disputato un ottimo incontro, certo che ne ha fatta di strada.» commentò a sua volta Iris con le braccia incrociate.

«ASH!» esclamò Lucinda correndo da lui sul campo. «Ce l'hai fatta! Tu e i tuoi Pokémon siete stati incredibili!!»

«Grazie Lucinda!»

E, naturalmente, si scambiarono il cinque.

«Lucinda, veramente, c'è una cosa che vorrei dirti.» le disse il ragazzo quando tornarono ad abbassare le braccia.

Lei lo guardò un po' confusa.

«Certo, dì pure, ti ascolto.»

«Ecco, vedi, Lucinda io...» farfugliò agitato.

♥♥♥

Lucinda, Iris e Spighetto stavano raggiungendo l'esterno.

«Chissà cosa vuole dirti Ash!» esclamò la ragazza dai lunghi capelli viola apparendo da dietro le spalle della coordinatrice.

«Iris che spavento...» mormorò l'altra sorridendo a disagio quando la vide iniziarle a camminare affianco.

«Non hai proprio idea di quello che potrebbe volerti dire??» le domandò, retoricamente, sperando avesse capito.

«Ehm... no.»

«Davvero?» chiese Iris incredula.

Intanto si erano fermate. Ash aveva chiesto a Lucinda di aspettarlo in quel punto per parlare.

«Iris, ma dove sei?» chiese l'intenditore, confuso, in lontananza.

«Arrivo Spighetto!» esclamò lei per poi correre. «Mi raccomando, eh, Lucinda?» aggiunse voltandosi e facendole l'occhiolino sorridendo per poi rivoltarsi e riprendere a correre.

Lucinda la guardò allontanarsi sempre più confusa.

Di lì a poco arrivò Ash e si fermò accanto a lei.

«Scusa se ti ho fatta aspettare, i giornalisti mi hanno bloccato dietro le quinte.» disse sorridendo con mortificazione.

«Beh, ma è normale, ora sei una stella ad Unima.» disse la ragazza sorridendo. «Probabilmente anche a Kanto, il Professor. Oak ti farà un monumento!»

Lui non disse nulla e sorrise.

«Di cosa mi volevi parlare?»

«Ah, già!» esclamò diventando nervoso, ma cercando di camuffarlo con un sorriso. «P-per te va bene se te lo dico strada facendo?»

«Certo.» rispose lei sorridendo.

♥♥♥

Sono nervoso... non so cosa dire, che situazione... in passato gliel'ho detto senza troppi giri di parole, ma poi lei è caduta perdendo anche la memoria... e se anche stavolta succedesse una cosa del genere?!

Con quei pensieri finì per fermarsi inconsapevolmente.

«Che succede, Ash?» gli chiese Lucinda fermandosi a sua volta.

«N-nulla... che ne dici se ci sediamo in quelle panchine laggiù?» domandò Ash sorridendo imbarazzato.

«Va bene... però Ash, sicuro che vada tutto bene? Prima vuoi camminare, poi vuoi sederti...»

Tuttavia l'allenatore la prese per mano per poi iniziare a correre, per evitare di rispondere.

«Va bene, allora andiamo!»

♥♥♥

Ash si comporta in modo davvero strano, sarà l'emozione per aver vinto? pensò Lucinda.

Mi sto comportando da vero idiota! Ma che mi dice la testa? Non sono sicuro che la testa c'entri molto in questi casi... pensò Ash.

Non appena i loro occhi si incrociarono, arrossirono e distolsero lo sguardo l'uno dalla parte opposta dell'altra.

Cavolo, sono rosso come un peperone!

Ma che vuole dirmi Ash, insomma?! Non sarà...

«F-forse dovremmo tornare da Iris e Spighetto.» disse Lucinda, sforzandosi di mantenere la voce ferma, alzandosi in piedi.

Tuttavia Ash la prese per mano prima che si allontanasse. La coordinatrice si voltò confusa e vide che aveva abbassato il capo.

Lei non ebbe il coraggio di dire niente, poi lui si alzò e la guardò negli occhi con aria seria tenendola ancora per mano.

«Ash...» si lasciò scappare in maniera quasi impercettibile.

Oh mamma, oh mamma! Sta succedendo davvero?!

«Lucinda... io...»

All'improvviso sentirono un canto, davvero, soave e rilassante. Così, fecero un'espressione sorpresa abbandonando i loro timori.

«Hai sentito?» gli chiese Lucinda.

«È la prima volta che sento un canto del genere, sarà un Pokémon?»

«Andiamo a vedere, sembra che il suono provenga da là!» esclamò lasciandogli la mano per indicare un punto ed iniziare a correre.

Il ragazzo la seguì a ruota e si fermarono ai piedi di uno strapiombo sul fiume, perché videro un Pokémon, su una grande roccia, cantare ad occhi chiusi.

«Non ho mai visto quel Pokémon, tu, Ash, sai chi è?» gli chiese continuando a guardare davanti a sé.

«Credo si tratti di Meloretta, un Pokémon Misterioso di Unima.»

«Esattamente!» esclamò Spighetto spuntando dalle loro spalle, sorridendo, con l'indice della mano destra alzato. «Meloretta, Pokémon Misterioso di tipo Normale e Psico, è detto Pokémon Melodia, Meloretta è in grado di controllare i sentimenti di umani e Pokémon con il suo canto.» spiegò. «Le sue melodie sono in grado di scatenare gioia o malinconia in chi le ascolta.»

I due lo guardarono perplessi, poi, fortunatamente, arrivò Iris che lo prese per un orecchio irritata.

«Vieni Spighetto, andiamo a vedere se la torta è pronta!» esclamò trascinandolo via.

I due rimasero, ancora, perplessi guardandoli andare via. Ash aveva anche un enorme gocciolone dietro la testa.

Grazie infinite Iris. pensò l'allenatore.

Quando sparirono dal loro raggio visivo, tornarono a voltarsi.

«Che canto meraviglioso!» esclamò Lucinda chiudendo gli occhi. «Se chiudo gli occhi vengo avvolta da un sentimento di pace unico... a tratti è malinconico, ma mi sento davvero bene!»

Ash la guardò sorridendo, poi tornò a rivolgere lo sguardo in avanti e chiuse gli occhi a sua volta.

Dopo un paio di istanti si decise a prenderle, lentamente e delicatamente, la mano.

Lei se ne accorse e aprì gli occhi confusa. Guardò le loro mani e arrossì all'istante... tuttavia, alla fine, tornò a guardare lui in difficoltà.

«Ash, io...»

L'allenatore, a quel punto, aprì gli occhi e la guardò confuso.

«I-io ero davvero preoccupata che tu potessi aver letto il mio diario, perché, vedi, io...»

«Lucinda, io ti voglio bene, ma, non come un semplice amico... da quando ti ho incontrata ho le farfalle nello stomaco... e trovo adorabile il modo in cui ti pettini i capelli nonostante poi tanto tu ti metta la cuffia! Non posso sopportare di vederti piangere, mi piace da impazzire quando sorridi, sapere di averti al mio fianco mi da una carica che mi fa sembrare di arrivare a toccare il cielo con un dito.» disse sorridendo.

La coordinatrice arrossì con gli occhi lucidi, mentre il ragazzo, rendendosi, effettivamente, conto di quel che aveva appena detto, arrossì doppiamente con aria terrorizzata.

A quel punto, Ash, decise che non poteva più scappare, così, tenendo ancora Lucinda per mano, si mise in ginocchio con la gamba destra. Aveva chiuso gli occhi cercando di ignorare il rossore sparso sulle sue guance.

«Sei la ragazza più bella e simpatica che io abbia mai conosciuto! Mi è dispiaciuto molto quando ci siamo dovuti separare al porto... dopo è stata durissima, vedevo il tuo sorriso dappertutto e mi ricordavo i tuoi incoraggiamenti, ma tu non c'eri veramente e la cosa mi pesava moltissimo... mi sento onorato di essere tuo amico, ma, se tu lo vorrai, potremmo essere di più!»

La ragazza era ancora rossa e il suo rossore era anche aumentato quando si era messo in ginocchio. Nonostante il forte imbarazzo trovò, comunque, il coraggio di parlare.

«Dai Ash, che fai? Alzati in piedi...»

Così lui si alzò e la guardò confuso. Lei incrociando il suo sguardo divenne ancora più rossa e andò, completamente, in tilt facendolo, di nuovo, arrossire a sua volta.

«T-temevo che tu potessi leggere che ho scritto che ti amo.»

A quel punto lui, ancora rosso, fece una faccia davvero sorpresa.

«L-l'ho detto, eheh...» farfugliò sorridendo nervosa.

Ash la guardò confuso, poi guardò le loro mani e tornò a guardarla sorridendo.

«Davvero hai scritto che mi ami?»

«Beh, sì...» rispose abbassando un po' lo sguardo in difficoltà.

«Cavolo, a saperlo avrei dato una sbirciatina avendone avuto l'occasione!» esclamò sorridendo.

«Ehi Ash! Non scherzare, è privato!» esclamò lei rialzando lo sguardo arrabbiata e arrossendo nuovamente.

«Sei carina quando arrossisci, l'ho sempre pensato.» commentò lui continuando a sorridere tranquillo.

«S-smettila di prendermi in giro!»

A quel punto l'allenatore si avvicinò per abbracciarla.

Lucinda arrossì, stavolta, confusa.

Quando Ash si allontano dopo un po' si avvicinò per baciarla sulla guancia.

La coordinatrice arrossì ancora di più e quando tornarono a guardarsi andò nel panico.

L'allenatore, invece, sorrise. 

«Promettimi una cosa, per quanto, a volte, potremmo ritrovarci lontani, i nostri sentimenti si troveranno sempre.»

«T-te lo prometto!»

Perché non riesco a smettere di balbettare!? Mi sento patetica!!

Ash le sfiorò una ciocca di capelli.

«I tuoi capelli sono sempre così lucenti, vale la pena il tempo che impieghi a pettinarli... anche se poi ti metti la cuffia.»

Lucinda rimase, nuovamente, senza parole. Si impose di non arrossire, ma stava per cedere di nuovo.

Ash si avvicinò per baciarla, stavolta sulle labbra, e lei ricambiò, finalmente, riuscendo a rilassarsi.

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