Tra gli uomini il guerriero...

di PerseoeAndromeda
(/viewuser.php?uid=1130)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra le sue braccia... era possibile morire ***
Capitolo 2: *** Sguardi ***
Capitolo 3: *** Un cuore in frantumi ***
Capitolo 4: *** Mi hai permesso di proteggerli ***
Capitolo 5: *** Incidente ***
Capitolo 6: *** La voce del dolore ***
Capitolo 7: *** Non mollare proprio adesso ***
Capitolo 8: *** Insieme ***



Capitolo 1
*** Tra le sue braccia... era possibile morire ***


Fanfic scritta per la challenge “Abbracci” del gruppo Facebook “Il giardino di EFP”
 
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Titolo: Tra le sue braccia… era possibile morire.
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Personaggi e pairing: Touma e Seiji
Prompt: Tra le sue braccia… era possibile morire.
Rating: Giallo
Avvertimenti: presenza di sangue e ferite gravi
 
TRA LE SUE BRACCIA… ERA POSSIBILE MORIRE
 
 
Era la fine.
Questa volta lo sentiva, come una di quelle certezze che scavano a fondo nell’anima e non lasciano scampo.
Si puntellò sulle braccia, il corpo dolorante non gli rispondeva come avrebbe voluto, ma doveva resistere un po’… solo un altro po’, quel tanto che bastava per scoprire se almeno i nakama erano al sicuro.
La vista era annebbiata dal dolore e dal sangue che colorava il mondo di rosso, ma cercò comunque di guardarsi intorno.
Non vide nessuno e, per un attimo, riuscì anche a sorridere, il petto si levò in un sospiro di sollievo, subito mozzato da un colpo di tosse ed un conato di nausea. Doveva esserci una brutta ferita, proprio lì, poco sotto al cuore, una di quelle che non lasciano scampo.
Strinse i pugni sul terreno, ma il rendersi conto delle proprie condizioni non cancellò il suo sorriso.
“Sono salvi” pensò. “I ragazzi non sono qui… significa che sono salvi… devono essere salvi, per forza”.
Poi notò un movimento tra le ombre della confusione in cui versavano i suoi sensi, dopo pochi istanti riconobbe la sagoma di un corpo che si dirigeva verso di lui e si rendeva sempre più nitido.
Capelli corvini, chiazze scarlatte dovute a numerose ferite che gli straziavano la carne… yoroi blu come il cielo che tende alla notte.
Il sorriso scomparve, gli occhi si strinsero e le labbra si atteggiarono ad una smorfia di sofferenza pura, non più per se stesso.
«Touma…» gemette. «Perché sei qui?».
Gli rispose l’abbraccio che lo fece appoggiare contro un petto caldo, ma sanguinante come il suo. Eppure quel cuore batteva ancora forte, era un cuore che lottava per vivere.
«Ci salveremo, Seiji».
Il guerriero della luce sorrise di nuovo: gli credeva ma, dopotutto, era anche talmente stanco che pure morire gli sarebbe andata bene.
Avrebbe voluto saperlo al sicuro ma, al tempo stesso, non poteva negare la felicità di averlo lì, di poter riposare tra le sue braccia.
Tra le sue braccia diventava accettabile ogni cosa.
Tra le sue braccia… era possibile morire.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sguardi ***


Fanfic scritta per la challenge “Abbracci” del gruppo Facebook “Il giardino di EFP”
 
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Titolo: Sguardi
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Personaggi e pairing: Seiji e Touma
Rating: Verde
Note: Più o meno come immagino Seiji e Touma all’inizio della loro conoscenza 😊
Prompt: “Potrei quasi abbracciarti.” “Potrei non desiderare altro.”
 
SGUARDI
 
Era un magnete.
Quando si muoveva per casa, quando si allenava, quando semplicemente si sedeva in una delle sue posizioni signorili e composte e restava in silenzio, Touma si scopriva ad osservarlo, a scrutarlo, a spiare le sue reazioni.
Ma poi accadeva che Seiji levasse lo sguardo, quasi lo sapesse, quasi sentisse gli occhi del nakama fissi su di lui e allora Touma veniva colto in flagrante, arrossiva, arricciava un po’ il naso e cercava di far vagare gli occhi ovunque.
Ma quell’ovunque lo riportava sempre lì, su quelle ametiste che in apparenza non esprimevano nulla ma che, ormai tutti loro lo sapevano, contenevano tanto.
E quelle ametiste di colpo si illuminavano, le labbra sotto di esse si piegavano in un sorriso che Touma faticava ad interpretare e che sembrava a un tempo: ironico, tenero, affettuoso, malizioso… comunque tremendo… e l’effetto che gli faceva era qualcosa che il ragazzo di Osaka non aveva mai sperimentato prima, con nessuno, per nessun motivo… neanche per il libro più affascinante, contorto e complesso che gli fosse mai capitato tra le mani. E ce n’erano stati.
Per questo quando, dopo l’ennesimo scambio di sguardi rubato, nel momento in cui Touma distolse il proprio e percepì il movimento del nakama, ebbe quasi paura.
Cosa voleva fare Seiji? Perché si avvicinava a lui?
Era seccato?
Arrabbiato?
O…
Sussultò nel momento in cui il guerriero della luce gli si sedette accanto, sentiva i suoi occhi addosso ed era come una lama che volesse aprirlo per scandagliare ogni suo recondito pensiero.
«Touma…».
«S-sì…?» borbottò in risposta e le spalle divennero una tana molto accogliente per la sua testa che voleva scomparire… o quanto meno tacere, perché anche se lui stava in silenzio la sua testa parlava, parlava sempre e parlava troppo.
«Puoi anche continuare a guardarmi quando io ti guardo».
«Ah… e…»
Ah cosa? E… cosa?
Poi lo sentì ridere, un risolino leggero, innocente che, tuttavia, lo sconcertò ancora di più.
«Sei così carino che… potrei quasi abbracciarti».
Carino? Come carino?
Potrebbe quasi…
Touma voleva scappare, rifugiarsi dovunque ma non lì, venire inghiottito da quel divano che, però, bruciava come se fosse fatto di fuoco in quel momento.
E avrebbe voluto tagliarsi la lingua a morsi quando si udì rispondere, lo sguardo sempre basso, la testa sempre rintanata:
«Potrei non desiderare altro».
Lo aveva solo pensato, giusto?
Non lo aveva detto, non si era fatto sentire, Seiji non aveva sentito niente… vero?
«Touma…».
Due mani che si intrufolarono tra le spalle e il viso, cercarono le sue guance, lo costrinsero a incontrare di nuovo quei due occhi così…
Magnetici…
«Posso abbracciarti?».
Deglutì, si sentì andare a fuoco, cercò di balbettare qualcosa, ma infine fu solo un cenno di assenso. In fondo… davvero non desiderava altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un cuore in frantumi ***


Fanfic scritta per la challenge “Abbracci” del gruppo Facebook “Il giardino di EFP”
 
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Titolo: Un cuore in frantumi
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Personaggi e pairing: Tutti e cinque
Rating: Verde
Prompt: Abbracciarsi dopo molto tempo
Note: Drabble ambientata dopo il terzo oav
 
UN CUORE IN FRANTUMI
 
La distanza si era fatta incolmabile, i “non detti” pesavano come macigni e la lontananza fisica non aiutava i cuori a riunirsi.
No… non i cuori…
Il loro unico cuore che si era incrinato, era andato in frantumi.
Su quei cocci infranti si rifletteva la loro disperazione e la loro solitudine che solo una cosa avrebbe potuto curare: ritrovarsi.
In quell’istante in cui i loro occhi, dopo tanto tempo, si guardarono e riuscirono di nuovo a specchiarsi gli uni negli altri, seppero di essere guariti e l’abbraccio di cinque corpi rimise insieme i pezzi del loro unico cuore.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mi hai permesso di proteggerli ***


Flashfic scritta per la “6character challenge” del gruppo “Non solo Sherlock – Gruppo eventi multifandom”
 
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Secondo personaggio: Byakuen
Titolo: Mi hai permesso di proteggerli
Prompt suggeriti: Ferocia, conflitto interiore
Rating: Verde

 
MI HAI PERMESSO DI PROTEGGERLI
 
Da quel giorno non sono più, del tutto, me stesso.
Devo ringraziare, lo so.
Se lo spirito di Kokuenoh non fosse sceso dentro di me, io non sarei qui, sarei stato costretto a lasciare i miei cuccioli da soli, ad affrontare questo inferno che è piovuto sulle loro giovani vite.
Quel giorno il pianto di Kokuenoh l’ho sentito come fosse mio: il lamento elevato verso il cielo, il grido di dolore di chi perde un’anima gemella.
Piansi così per Kaosu, piango così ogni volta che uno dei miei cuccioli soffre, come quel giorno Kokuenoh pianse per Kenbukyou.
La mia vita mi stava lasciando e, proprio mentre l’ultimo soffio vitale abbandonava il mio corpo, percepii quello di Kokuenoh che scendeva in me.
Da allora, quando i ragazzi si uniscono e la kikutei si plasma intorno al corpo di Ryo, tutta la sofferenza del cucciolo entra in me, il suo dolore, i suoi nervi e il suo spirito che bruciano, così simili alle mie sensazioni. Anche io esplodo dentro, Kokuenoh ruggisce, una rabbia senza pari si impadronisce della mia volontà e il perdere me stesso sembra così vicino, ogni volta non so se riuscirò a ritrovarmi.
Ma va bene così.
Posso essere con loro, posso essere ancora con Ryo grazie a questa presenza invasiva dentro di me, posso soffrire con loro, con lui, nel momento in cui la lotta raggiunge il suo culmine e indietro non si può più tornare, va bene così.
Finché sopravviveranno alla battaglia, finché potrò ancora proteggerli, neanche io mi perderò e non posso che ringraziarti, mio oscuro gemello, che ancora mi consenti di prendermi cura di loro.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Incidente ***


Drabble ispirata al drama Korin-den

INCIDENTE
 
Un rumore sordo mentre si tuffa per proteggere la bambina, lo stridio dei freni, le urla, poi il nulla.
In quel nulla si fa strada una voce:
«Seiji, che succede? Resisti!».
“Shin” vorrebbe rispondere, “sono stanco… così stanco…”.
Poi li sente tutti, uno per uno.
Sono tutti lì, i loro corpi lontani, i loro cuori con lui, lo sottraggono all’abisso, combattono i suoi mostri, lo prendono per mano e lo salvano da se stesso, dal bisogno che ha di lasciarsi andare.
Ora sa cosa è davvero importante.
“I nostri cuori… un solo cuore… voglio tornare ragazzi… voglio tornare da voi”.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La voce del dolore ***


Fanfic partecipante alla challenge ComesAsYouAreNot del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO
 
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Personaggi estratti: Shin e Naaza
Titolo: La voce del dolore
Genere: drammatico, angst
Rating: rosso
Avvertimenti: violenza, non/con, abuso fisico e psicologico
 
ATTENZIONE, PRESENZA DI ABUSI FISICI E PSICOLOGICI

 
LA VOCE DEL DOLORE
 
Non sentiva neanche più il dolore, ormai, solo il vuoto e la nullità del suo essere.
Le droghe che Naaza lo costringeva ad assumere, le umiliazioni e le torture cui lo sottoponeva stavano cancellando qualunque cosa lo tenesse aggrappato alla sua dignità.
Stavano persino cancellando i ricordi…
O forse no… quelli no, perché si trovava ancora a tendere una mano verso un’esistenza che gli sembrava ormai lontana e ad invocare dei nomi.
A rispondergli erano risate, parole melliflue, falsamente consolatorie, mentre un corpo lascivo si sdraiava vicino a lui, sopra di lui, facendolo tremare nell’inconsapevolezza di quel che sarebbe accaduto.
Perché ogni volta, ogni istante, era una nuova tortura, ideata con la fantasia di chi non aveva limiti nel proprio desiderio di fargli del male.
Una mano sul viso, artigli che incidevano la carne e la voce del suo incubo che tornava, istante dopo istante:
«Perché piangi, Suiko? Ci sono qui io e non ti lascerò mai solo. L’eternità è tutta nostra».

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Non mollare proprio adesso ***


Drabble scritta per la challenge Wriptember del gruppo Hurt/Comfort Italia – Fanfiction and fanart - GRUPPO NUOVO
 
 
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Autore: Perseo e Andromeda, Heather-chan
Titolo: Non mollare proprio adesso
Prompt: X solleva di peso Y – Legame – Drabble – Non mollare proprio adesso (Day 9)
Personaggi: Seiji Date, Shin Mori
Generi: hurt/comfort, angst, drammatico
Rating: giallo
Note: Non lo credevo, ma tra i prompt sono riuscita ad usare anche la drabble :P

 
NON MOLLARE PROPRIO ADESSO
 
La sofferenza di Shin lo guidò nelle tenebre, la muta agonia, che il legame aveva condotto fino a lui.
Sarebbe andato anche all’inferno per riportarlo dai nakama.
Poi lo vide, vide il sangue…
Lo chiamò, ma gli occhi di Shin erano appena schiusi, velati, non vedevano nulla.
“Non mollare proprio adesso” supplicò Seiji, il pianto nella voce.
Korin era la sola speranza.
Ma prima dovevano andarsene, era pericoloso restare lì.
Lo sollevò di peso, facendo attenzione, perché le sue condizioni non peggiorassero nel muoverlo, ma non poteva fare altrimenti.
“Ti salverò Shin… io non ti permetterò di lasciarci!”.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Insieme ***


Flashfic scritta per la challenge “Dammi tre parole” del gruppo Facebook Parole tra le dita
 
Autrice: PerseoeAndromeda, Heather-chan
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Prompt: Complicità, protezione, abbraccio
Titolo:
Personaggi: Tutti e cinque, Shin-centric
Generi: Introspettivo, hurt/comfort
Rating: Verde
Note: Lo immagino come un qualunque momento dopo la battaglia contro Arago quando, per la prima volta, sono stati costretti a separarsi.
 
 
 
INSIEME
 
“Fa freddo”.
È il primo pensiero di Shin quando apre gli occhi nel buio della stanza.
È solo.
Sa che sua madre e Sayoko-Neechan dormono in stanze vicine, ma da troppo tempo, quando si sveglia di notte, da quando è tornato a casa dopo lo scontro contro Arago, essere a casa non gli basta più.
Manca qualcosa che prima non sapeva gli mancasse, qualcosa che gli ha fatto capire come, senza quei quattro frammenti, il suo cuore fosse incompleto.
Non sente più caldo quando è solo nel suo futon, neanche se si raccoglie su se stesso e prova ad abbracciarsi, più stretto che può.
Non basta.
Non basta più.
Senza di loro non riesce più a sentirsi se stesso e non sa come farà ad andare avanti, giorno dopo giorno, senza quel fondamentale pezzo che manca.
Si mette seduto, rimanendo però sepolto nel piumone del futon, trema, raccoglie le gambe contro il petto e può solo chiamarli:
“Ryo… Shu… Seiji… Touma…”.
Li vuole lì con lui, è perso senza di loro e glielo vuole dire, vorrebbe che quei sentimenti attraversassero le barriere dello spazio, tutta la distanza che li separa, per giungere fino a loro, per far loro capire che li sta pensando e che non può fare a meno di pensarli.
In loro è il senso della sua esistenza, in loro è tutto se stesso.
Senza di loro non sa più essere nulla.
“Sentitemi… sentitemi… sentitemi…”.
“Ti sentiamo…”.
“Pesciolino, siamo qui”.
“Ci hai chiamati”.
“Ci hai riuniti tutti qui”.
Solleva il capo, apre gli occhi nel buio.
Non è più così buio, forse è suggestione, ma quell’alone di luce che gli si avvolge intorno sembra così vero, così concreto… e caldo.
Le dita si staccano dalla coperta del futon, che ricade, scivolando lungo il suo yukata azzurro.
“Siete qui” mormora e un sorriso gli compare sulle labbra.
Non si sente più solo, lo stanno abbracciando e i loro cuori si uniscono in un unico battito.
Torna a sdraiarsi, senza lasciare che il sorriso svanisca.
Loro sono lì, li sente, lo sentono e ha la certezza che quando erano insieme cominciava ad assumere senso: nessuna distanza li separa davvero, il loro legame va oltre, perché loro sono uno.
“Il cuore è uno” mormora e sa che può addormentarsi, perché nel sogno saranno insieme.
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3932528