Alagaësia Chronicles

di EragonForever
(/viewuser.php?uid=796281)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Shana ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Il Rituale del Destino ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - La prima lezione e nuove amicizie ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Partenza ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Belatona ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - La Prima Battaglia ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Illirien'deal ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Il Consiglio ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Ellesmèra ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Sogni nella notte ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - L'Inizio dell'Addestramento ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Lezioni di Magia ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Rivelazioni Sconcertanti ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Riconciliazione e Nuove Scoperte ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Fuga nella Notte ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Teirm ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Shana ***


Capitolo 1: Shana

La città di Durù Areaba era situata nell'isola di Vroengard, a Oltremare. Essa un tempo era stata lo scenario dell'ultimo conflitto tra i Cavalieri capeggiati da Vrael e l'esercito di Galbatorix, e di conseguenza fu abbandonata dopo la sconfitta dei primi.

Ora erano passati 150 anni dalla sconfitta del tiranno da parte di Eragon, e la città era rinata, diventando la sede della nuova Accademia dei Cavalieri dei Draghi.

La nuova Durù Areaba ora si presentava come una città portuale dove gli abitanti vivevano per lo più di pesca e di commercio, cosa che la rendeva prospera e ricca.

Le case di muratura erano disposte in modo ordinato, mentre al centro stava la piazza del mercato con le varie botteghe come quella del fruttivendolo, del fabbro, la panetteria, il pescivendolo, il macellaio e così via. Dall'altro lato della città stava invece il grande anfiteatro dove ogni anno si festeggiava l'anniversario dell'Accademia.

Sulla sommità stava l'Accademia dei Cavalieri, detta anche Fortezza Dorata per il semplice fatto che era un magnifico edificio color ocra con una grande cupola dorata e, quando vi batteva il sole, emanava riflessi dorati. La sua forma era quadrata, ma finemente decorata con statue di draghi rampanti con rubini al posto degli occhi, come il portone d'ingresso, dove vi era incisa la storia dei Cavalieri dei Draghi.

L'interno era suddiviso da varie sezioni, come i dormitori, la mensa, le aule dove si svolgevano le lezioni, l'ufficio del Direttore mentre sul retro stavano gli alloggi dei draghi e l'arena dove si allenavano. Non mancava proprio di nulla.

Quella mattina si sarebbe potuta definire una giornata tranquilla … o quasi.

Lungo le vie della città era in corso la fuga rocambolesca da parte di due ragazzi, dei quali uno dei due era un Urgali. Essi si stavano dirigendo verso il mercato cittadino dove erano soliti a combinare guai e marachelle facendo esasperare non poco gli abitanti. Dietro di loro, ormai con il fiatone, li inseguiva Kesmothes, il Capo delle Guardie di Eryphas.

“Fermatevi, è un'ordine!”, gridava a tutto spiano.

“Neanche per sogno, prima dovrai prenderci vecchietto!”, esclamò uno dei due, ossia una ragazza, ridendo divertita.

In effetti il Generale, ormai dopo anni di servizio, andava verso il 60 anni e i suoi capelli, un tempo neri, erano ingrigiti un po' dappertutto, diventando brizzolati. Tuttavia però, nonostante l'età, possedeva ancora tutta la forza che lo aveva portato al suo rango, anche se non era più quello di un tempo e l'armatura stesse iniziando a pesare. Infatti dopo un po' dovette fermarsi a riprendere fiato.

“Accidenti a voi … se vi prendo saranno guai grossi!”, esclamò tra un ansimo e l'altro.

“Sempre se ci riesci nonnetto!”, esclamarono i due fuggitivi.

Stavano quindi per riprendere la corsa quando in quel momento un possente ruggito squarciò il cielo e l'imponente figura di Adeel, il drago bianco di Eryphas, subentrò davanti a loro con sguardo severo, segno che la corsa era finita.

I due d'altro canto abbassarono lo sguardo, non riuscendo a sostenere i suoi occhi di ghiaccio. Non avendo ancora esperienza del contatto mentale, si lasciarono prendere dalle sue enormi zampe senza dire nulla, e il drago li riportò alla fortezza dorata e, una volta raggiunta li posò all'ingresso, dove la figura severa di Eryphas li stava aspettando. Guardò quindi il drago.

Grazie Adeel, puoi andare adesso.”, lo congedò.

Spero che sia l'ultima volta …”, disse il drago con voce profonda, per poi alzarsi in volo per tornare al suo alloggio.

Dopo che se ne fu andato l'uomo tornò a guardare i due ragazzi con severità in tutta la sua statura.

Per essere un Elfo di ben 180 anni si mostrava anche fin troppo bene. Aveva una carnagione scura, quasi ambrata, severe iridi grigio fumo e una chioma corvina riccioluta e sbarazzina con un accenno di barba sul mento. Sotto le sue vesti da direttore, ossia una tunica rossa dalle ampie maniche finemente decorata stretta in vita da una cintura, si intravedeva un fisico slanciato e imponente. In quella figura c'erano tutte le qualità che servivano per dirigere l'Accademia, e i due, nonostante fossero ormai abituati alla sua presenza, avevano comunque una certa soggezione.

Con un sospiro si rivolse per primo all'Urgali, un giovane di 16 anni dalla carnagione rosea ricca di tatuaggi tribali color pece, dove sul volto spigoloso spiccavano due iridi, una bianca e cieca con una cicatrice e l'altra color cioccolato. I lunghi capelli purpurei erano raccolti da una treccia, mentre il fisico era robusto e muscoloso. Vestiva di un semplice gilè senza maniche decisamente consumato e dei pantaloni sempre consumati infilati dentro a degli stivali, anch'essi sgualciti.

Il giovane, sapendo cosa stesse per fare, fece per intervenire, ma Eryphas lo interruppe.

“Va nei tuoi alloggi Khalaar, devo dare una lezione a mia figlia”

Il tono severo fece desistere il ragazzo a dire qualsiasi cosa quindi, amareggiato, si congedò, lasciando l'amica sola col padre. L'uomo allora la guardò per qualche secondo, per poi farle cenno di seguirlo nel suo ufficio. Quindi entrarono a loro volta nella Fortezza, il quale ingresso era abbastanza sobrio, oltre che ampio e luminoso, dove, ai lati delle scale centrali, stavano dei quadri appesi alle pareti del sottoscala. Vi era anche una statua raffigurante Eragon in groppa a Saphira con Brisingr alzata in cielo.

Le scale portavano all'ufficio del Direttore, dato che era l'edificio principale e alle stanze dove stavano lui e la figlia. Le altre affianco che formavano il cortile centrale erano le altre sezioni dove stavano anche i dormitori degli insegnanti oltre che quelli degli studenti.

Il silenzio era comunque tombale dato che le lezioni dovevano ancora iniziare quindi padre e figlia salirono le scale fino ad arrivare all'ufficio del Direttore. Nonostante l'importante carica, non era troppo sfarzoso, l'arredamento consisteva di una scrivania, uno scrittoio, una zona giorno con delle poltrone e un tavolino di vetro in mezzo e una una piccola libreria comunque ben fornita. Alle pareti erano appesi dei quadri raffiguranti dei paesaggi, mentre appeso al soffitto stava un magnifico lampadario di cristallo. Dietro alla scrivania stava una porta-finestra con un ampio balcone.

Una volta che furono entrati si sedettero sulle poltrone di velluto dorato, uno di fronte all'altra e si guardarono per qualche secondo in un teso silenzio, che fu interrotto da un sospiro dell'uomo, lo sguardo carico di rimprovero verso la figlia.

“Si può sapere quante volte te lo devo dire ragazzina? Non devi mai lasciare la Fortezza Dorata senza il mio permesso! E tu invece che fai? L'esatto opposto come tuo solito! Accidenti alla tua imprudenza!”, esclamò, il tono severo.

La ragazza in risposta sospirò.

“Non puoi tenermi reclusa per tutta la vita padre, ho 16 anni ormai, non sono più una bambina! Ti stai preoccupando decisamente troppo!”, ribatté.

“Sei mia figlia Shana, è normale per un genitore preoccuparsi per i propri figli, specialmente se sono imprudenti e ribelli come te. Hai idea di come mi sarei sentito se ti fosse successo qualcosa?”

Nel sentire ciò Shana emise un sospiro esasperato, scattando in piedi.

“Si, lo so padre, me lo dite ogni volta e mi dispiace” iniziò per poi camminare avanti e indietro, riprendendo poco dopo “Ma vi siete mai chiesto come mi senta io a vivere così?!? Vi è mai passato per la mente almeno?!? Sono … stanca di vivere in gabbia, tutti i ragazzi della mia età si divertono per le strade, mentre io non sono nemmeno libera di farlo … e tutto perché tu ti preoccupi dannatamente troppo e sto davvero cominciando a stufarmi!”, ribatté.

L'uomo nel sentire ciò si alzò a sua volta, fronteggiando la figlia e posandogli le mani sulle spalle, gli occhi fissi nei suoi, poi sospirò.

“Ascolta Shana … quando tua madre morì nel darti alla luce mi chiese di proteggerti e io le promisi che lo avrei fatto anche al costo della vita … per questo motivo non voglio che ti succeda nulla, se mancassi questa promessa … non me lo perdonerei.”, cercò di spiegare.

La ragazza d'altro canto roteo gli occhi, per poi fremere.

“Ogni volta è sempre la stessa storia … se sarò costretta a vivere così … allora questa non può essere chiamata vita!” gridò, per poi andare verso la porta “Mamma non avrebbe voluto questo …”, disse infine con un sussurro.

Eryphas d'altro canto la guardò con fare adirato.

“Fila in camera tua, andrai a letto senza cena in modo che tu possa riflettere sul tuo comportamento e prepararti per il Rituale del Destino!”

Shana non se lo fece ripetere due volte e corse via in lacrime nelle sue stanze dove si buttò sul letto, mentre l'uomo si sedette stancamente sulla poltrona. Non amava certe discussioni con la figlia, a cui voleva comunque un gran bene, ma era giusto che iniziasse a crescere. Uscì poi sul balcone dove volse lo sguardo in cielo con un sospiro.

Ah Iry … se solo tu fossi ancora qui … pensò tra se e se.


 

Non seppe per quanto tempo ebbe pianto, ma quando si alzò a sedere si sentiva come svuotata e il petto le doleva mentre il respiro era affannoso.

Dannazione … accidenti a lui pensò, per poi guardare fuori.

Si sorprese che fosse già pomeriggio inoltrato e il cielo stesse iniziando a scurirsi. Sarebbe stata ora di cena, ma poco importava, tanto non avrebbe mangiato, quindi sfruttò il tempo per riflettere.

Sapeva che aveva sbagliato, ma non ne poteva più di quella vita da reclusa, voleva solo la sua libertà e a 16 anni era del tutto normale iniziare a cercare la propria indipendenza, ma suo padre non ne voleva proprio sapere. Sospirò.

“Spero che con il Rituale del Destino le cose cambino, se verrò scelta come Cavaliere non potrà impedirmi di frequentare l'Accademia …”, si disse tra se e se.

Poi si alzò per andare a lavarsi nella fonte termale del suo bagno.

La stanza si presentava molto confortevole e sobria ed era provvista di un letto a baldacchino, un comodino, lo scrittoio, una toilette con uno specchio, guardaroba, balcone, bagno e una mini biblioteca.

Non appena si immerse nelle acque sempre calde della vasca termale, tirò un sospiro rilassato: adorava fare il bagno, era un ottimo modo per liberare la mente … specialmente se il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare il Rituale del Destino.

Esso era stato innovato dopo 100 anni dalla fine della guerra contro Galbatorix e consisteva nello rintracciare i Cavalieri prima del tempo ed avveniva all'età di 16 anni. Il suo funzionamento tuttavia era molto semplice: il giovane o la giovane si sarebbe dovuto o dovuta immergere in uno specchio d'acqua magico che avrebbe dovuto riflettere l'immagine dell'uovo ad esso o essa destinato, mentre se non sarebbe mutato, significava che non era destinato o destinata a diventare Cavaliere.

Aveva sempre desiderato diventarlo, dato che i draghi l'avevano da sempre affascinata e in lei covava il desiderio di servire Alagaësia. Tuttavia il padre era sempre stato restio, ma alla fine aveva ceduto, dopo le continue insistenze della figlia, a farla partecipare al Rituale.

La ragazza difatti non stava più nella pelle, quindi, dopo essersi lavata, decise di andare a letto presto in modo da essere bella sveglia per il giorno dopo. Quella notte, nonostante la discussione con il padre, ebbe sonni tranquilli.

Il mattino dopo si svegliò di buon ora, si lavò il volto e, dopo colazione, tornò in camera dove le ancelle avevano portato la tunica rituale, bianca e semplice. La indossò per poi sedersi alla toilette a pettinarsi allo specchio. Esso rimandava la figura di una bellissima ragazza dalla delicata carnagione ambrata, labbra piene ben disegnate, lunghi capelli come l'inchiostro leggermente mossi con alcune ciocche blu lapislazzuli. Le iridi erano di ametista, belle e luminose, diverse da quelle del padre. Da sotto la tunica si intravedeva un fisico snello e slanciato, oltre che atletico. Il seno era morbido e un pochino abbondante, ma non troppo. Alle estremità del volto, un'ovale perfetto, si intravedevano due graziose orecchie a punta. Tutto il complesso era femminile e sensuale, da farle avere una valanga di pretendenti … anche se non ne aveva avuto nessuno come compagno.

Dopo essersi pettinata scese nel cortile interno, dove si erano radunati 11 giovani, tutti vestiti della tunica rituale, tra cui Khalaar. Tutti erano in attesa di Eryphas, che non tardò ad arrivare, dato che gli avrebbe portati al tempio dove si sarebbe svolto il rituale. Dopo che fu arrivato prese la strada che portava al Tempio Dorato, che distava a qualche passo dall'Accademia. La mini traversata fu molto tesa e nessuno proferì parola, troppo nervosi per parlare, mentre i passanti li guardavano curiosi, dato che il Rituale si svolgeva ogni anno.

Giunsero infine alle porte del Tempio e Shana sentì il proprio cuore battere all'impazzata, poiché oltre quelle porte dorate si sarebbe deciso … il suo destino.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Si, ho deciso di riprendere in mano la storia di Shana, quindi la aggiornerò a breve. Ho deciso di riprenderla perché una fan sfegatata dei draghi non può non scrivere una fanfiction con draghi all'interno XD!

Ed eccomi qui con il primo capitolo della mia nuova fanfiction sul fantastico mondo di ERAGON che amo con tutta me stessa, si, sono una fan dei Draghi, e il mio nickname dice tutto XD!

Allora, come primo capitolo è molto corposo, ricco di avvenimenti che coinvolgono la protagonista e il suo migliore amico. Piccola premessa: i discorsi in corsivo con le virgolette sono i dialoghi mentali, mentre quelli nel carattere diverso sono i pensieri … ve lo dico così non vi confonderete.

Avevo già scritto in passato questa storia, ma un'autrice mi ha fatto notare diverse incongruenze, e per questo ringrazio, così l'ho cancellata per rifarla in seguito, ed eccola qui! Vi chiedo venia per la lunga attesa … spero che ne sia valsa la pena …

Detto ciò alla prossima! Attendo con pazienza le vostre recensioni!

Alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Il Rituale del Destino ***


Capitolo 2: Il Rituale del Destino

Il Tempio Dorato si presentava come la seconda costruzione più maestosa dopo l'Accademia dell'intera Durù Areaba. Era fatto interamente d'oro con un tocco orientale nel tetto ed era semicircolare e la luce del mattino lo rendeva una gemma preziosa finemente decorata. Il portone invece era di puro oro bianco con dei fregi incisi con le maniglie sempre dorate e i battenti a forma di teste draconiche.

I giovani lo guardarono pieni di stupore da quanto fosse maestoso e la sua bellezza era a dir poco abbagliante. Quando furono arrivati Eryphas spalancò le porte, permettendo loro di entrare.

L'interno era molto vasto, aveva due file di panche e un altare, mentre a lato vi era una porta che conduceva alla stanza della magica fonte dove si sarebbero dovuti immergere per il rituale.

Ognuno si era portato appresso un oggetto che ricordava la loro infanzia a cui avrebbero dovuto rinunciare per offrirlo sull'altare e Shana si era portata la sua copertina con la quale era solita scaldarsi da bambina durante l'inverno. Quando poi furono tutti seduti Eryphas prese parola.

“Benvenuti, io sono Eryphas, direttore dell'Accademia e oggi avrò l'onore di compiere il Rituale del Destino, nel quale alcuni di voi verranno scelti come nuovi Cavalieri dei Draghi” esordì per poi prendere in mano l'elenco “Bene, ora chiamerò uno per volta e ciascuno offrirà prima la sua offerta all'altare e poi entrerà nella stanza adiacente dove sta la fontana. Una volta che lui o lei sarà entrato aspetterà qualche minuto, se l'acqua gli mostrerà il suo uovo vorrà dire che è destinato a diventare Cavaliere, in caso contrario vorrà dire che non era destino … e ora … iniziamo!”

Dopo la suddetta spiegazione il Rituale ebbe finalmente inizio, e cominciò a chiamare. Dei primi sei solo Khalaar venne scelto come Cavaliere, mentre del secondo gruppo l'ultima a entrare fu proprio Shana. Il cuore le batteva all'impazzata mentre avanzava verso l'altare, dove, una volta giunta, vi posò sopra la copertina che ad un cenno del padre bruciò. Dopo di ciò si avviò verso la stanza dove vi era la fontana, un pochino più piccola di quella all'ingresso della Fortezza. La struttura della fonte era molto elaborata, ossia che raffigurava un drago dalla quale bocca usciva lo zampillio che ricadeva nella vasca attorno. Una volta entrata, Shana si tolse la tunica, rimanendo solo in intimo, per poi immergersi nelle magiche acquee della fontana, dove si sedette. L'acqua fortunatamente era tiepida, oltre che piacevole. Vi rimase immersa per qualche minuto, la tensione a mille, in attesa. Tuttavia all'inizio non accadde nulla, quindi, dopo aver aspettato cinque minuti, fece per andarsene quando all'improvviso l'acqua mutò, diventando più calda. Subito ebbe paura, ma poi il cuore si riempì di gioia nel vedere il riflesso del suo futuro uovo. Il tutto durò qualche secondo, poi l'acqua tornò normale, quindi Shana uscì, emozionata e si rimise la tunica per poi uscire. Una volta tonata nella sala principale vide solo altri quattro giovani e si sedette accanto a Khalaar. Dopo di ciò il padre prese di nuovo parola con il discorso di benvenuto.

“A voi cinque vi faccio le mie più sincere congratulazioni, poiché essere scelti come futuri Cavalieri è sempre un grande onore, servire Alagaesia è l'onore più grande che un ragazzo possa desiderare. Questa terra è lo scenario della nostra ultima guerra contro Galbatorix, dove Vrael venne sconfitto e noi decademmo. Ma grazie al grande Eragon Ammazzaspettri e a Saphira il nostro Ordine è tornato più forte di prima e questa Accademia ne è la valida prova. Quindi mi raccomando, siatene fieri, perché essere scelti capita solo una volta nella vita”

A quel discorso i cinque ragazzi applaudirono, poi Eryphas continuò.

“Bene, detto questo vi comunico che da domani inizieranno i due mesi di addestramento teorico, in modo da potervi preparare, dopo di che sarete mandati a Belatona dove vi verranno date le vostre rispettive uova, tutto chiaro?”

I giovani annuirono, quindi Eryphas li congedò, tranne Shana, che venne scortata da due ancelle nelle sue stanze della Fortezza Dorata. Rimase sola per qualche minuto, finché non fu raggiunta dal padre, che si sedette accanto a lei. Subito pensò che fosse lì per dirle di lasciar perdere in modo da proteggerla, ma poi quello che le disse la stupì.

“Innanzitutto sono qui per farti i miei complimenti … sapevo che diventare un Cavaliere dei Draghi fosse il tuo sogno” esordì, per poi fare una pausa e riprendere, stavolta più serio “Però sappi questo … la vita di un Cavaliere è tuttavia molto dura e piena di pericoli da affrontare. Alcuni potrebbero persino volerti morta … anche se sono passati 150 anni ci sono ancora seguaci di Galbatorix che vorrebbero la nostra testa. Per questo … ti chiedo di promettermi che farai attenzione hai capito? Nient'altro che questo.”, concluse infine, prendendole le mani.

A quelle parole Shana sorrise con fare rassicurante.

“Ve lo prometto padre … e poi sono entusiasta di questa nuova avventura che il destino mi ha concesso, quindi non dovete temere per me”

Eryphas sorrise lievemente per poi abbracciarla.

“Sono davvero molto fiero di te … e anche tua madre lo sarebbe …”, mormorò.

Shana allora ricambiò la stretta.

“Mi dispiace per il mio comportamento di ieri … non volevo dire certe cose …”

“Lo so … lo so, ma è normale quando si è arrabbiati, si dicono cose che non si pensano davvero … e comunque sono io che ho sbagliato atteggiamento … non avrei dovuto privarti della tua libertà solo per le mie preoccupazioni, quindi … mi dispiace molto piccola mia …”

Shana lo strinse con più vigore.

“Oh papà … non prendetevi tutta la colpa … sapevo che lo facevate per il mio bene … per me siete davvero fantastico, sia come padre che come direttore.”, lo consolò.

Stavolta l'uomo non disse nulla, semplicemente rimase in silenzio, godendosi la presenza della sua amata figlia. Rimasero così per un tempo che parve un'eternità, poi sciolsero il contatto e, dopo un bacio sulla fronte, l'uomo uscì, per poi ritirarsi nelle sue stanze. Rimasta sola Shana si stese sul letto a braccia spalancate, un sorriso euforico sul volto. Ancora stentava a crederci di essere stata scelta come Cavaliere e già non vedeva l'ora di iniziare la teoria. Difatti dopo un po' si rivestì dei suoi abiti consueti, ossia una camicia verde selva con maniche larghe strette sui polsi, un corpetto di cuoio con decori dorati che le fasciava il busto partendo da sotto il seno, pantaloni aderenti color sabbia e per finire degli stivali che partivano da sotto il ginocchio, poi andò da Khalaar, anche lui euforico.

“Ancora non riesco a crederci di essere stato scelto come Cavaliere, non sto più nella pelle!”

“A chi lo dici, io sono al settimo cielo e anche papà è contento della cosa … anche se mi ha chiesto di promettergli di stare attenta, ma non lo posso biasimare.”, fece Shana di rimando.

“Tutti i genitori lo farebbero” esordì l'Urgali, fermandosi un attimo e riprendendo poco dopo “Ah, sai che ci sarà anche Eamyr?”

A quelle parole la ragazza sussultò.

“Oh … capisco …” iniziò, cambiando poi discorso “Di che colore è il tuo futuro uovo?”

Khalaar ridacchiò.

“E' una sorpresa e il tuo?”

“E' una sorpresa”


 

Eryphas nel frattempo, solo nella sua stanza, stava rimirando il ritratto di una bellissima donna: aveva una delicata carnagione perlacea, punteggiata di polvere dorata, graziose orecchie a punta, vividi occhi viola e i capelli lunghi, soffici come nuvole del colore del grano. Il fisico era semplicemente perfetto, etereo, atletico e sensuale. Vestiva di un magnifico abito verde selva impreziosito da decori dorati. Teneva le mani in grembo e stava seduta su una sedia finemente elaborata, mentre il volto era illuminato da un luminoso e raggiante sorriso. Mentre lo guardava il suo sguardo si fece nostalgico.

“Oh Iry … ti prego, veglia sulla nostra bambina, proteggila dalle avversità …”, mormorò, simulando una preghiera.

Ovviamente non ebbe nessuna risposta, ma nel suo cuore sperò che avrebbe eseguito la sua richiesta.


 

Il giorno seguente Shana si svegliò di ottimo umore, quella mattina avrebbe iniziato la parte teorica del suo addestramento come neo Cavaliere dei Draghi. Non stava più nella pelle, quindi si alzò per poi lavarsi per bene, si vestì e scese a fare colazione. Suo padre nel vederla felice sorrise.

“A quanto pare non vedi l'ora eh?”, disse con fare scherzoso.

“Già, sono davvero al settimo cielo!”, trillò la figlia in risposta.

“Lo immagino … anch'io lo ero alla tua età, però mi raccomando, ricordati la promessa ok?”

Shana sorrise.

“Si, si, tranquillo, e poi al momento è solo la teoria, quindi non preoccuparti”

L'uomo sospirò, rassegnato dalla sua testardaggine.

“Hai ragione …” iniziò, finendo di bere l'infuso e alzandosi “Comunque ora vado a prepararmi, sarò il vostro maestro per il periodo teorico”

“Allora per me sarà un grande onore averti come maestro.”, rispose lei, finendo la colazione per poi alzarsi e abbracciarlo.

Il padre ricambiò la stretta, sciogliendola dopo qualche secondo.

“Ora va a prendere le tue cose e raggiungi gli altri”

Shana annuì, quindi tornò nelle sue stanze, prese il suo tascapane con il necessario e raggiunse quella parte della Fortezza dove si sarebbe tenuta la prima lezione di suo padre. Lì trovò gli altri quattro ragazzi, tra cui Khalaar che salutò con un sorriso, che lui ricambiò, quindi si sedette accanto a lui.

“Dormito bene?”, esordì.

“Si, e stamattina ero proprio di buon umore, non vedevo l'ora”

“Anche se è teoria?”

Khalaar in risposta sbuffò, facendola ridacchiare.

“Sei sempre il solito Khal … ma sono certa che ti piacerà”

“Mh … vedremo”

Poco dopo Eryphas fece il suo ingresso e i ragazzi si alzarono.

“Buongiorno miei cari futuri Cavalieri, come vi avevo già detto ieri, oggi inizierà la parte teorica del vostro addestramento, perciò vi prego di fare attenzione e se avrete delle domande sarò ben felice di rispondere … ma prima di iniziare, come di consuetudine, dovrete presentarvi dicendo i vostri nomi qui alla cattedra”

I giovani inizialmente sospirarono, ma poi ognuno si fece avanti in ordine alfabetico, dicendo il proprio nome per poi andare a sedersi. Shana fu l'ultima e dopo che ebbe detto il suo nome tornò a sedersi accanto a Khalaar. Dopo di ciò la lezione poté finalmente avere inizio.



Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con il secondo capitolo della mia nuova fanfiction sul fantastico mondo di ERAGON!

Ed ecco che Shana affronta il Rituale del Destino, venendo scelta assieme ad altri quattro ragazzi, incluso Khalaar. Ora la parte teorica avrà inizio per i nostri giovani eroi. Ce la faranno a superare i due mesi?

Tutto questo e altro nei prossimi capitoli!

Saluti la vostra EragonForever!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 - La prima lezione e nuove amicizie ***


Capitolo 3: La prima lezione e nuove amicizie

La prima lezione teorica di Eryphas iniziò con l'origine dei Cavalieri dei Draghi e del primo di loro, ossia l'elfo Eragon e di conseguenza la fondazione dell'Ordine e dei suoi tempi d'oro. Incluse anche un po' la storia di Alagaesia e le sue quattro razze principali e le basi che un Cavaliere dovrebbe avere per essere scelto.

Nel mentre il padre spiegava Shana si guardò attorno, esaminando l'aula, notando subito la sua semplicità, ma in fondo non poteva aspettarsi che fosse sfarzosa, era pur sempre un'aula in fondo.

Affianco a lei Khalaar ascoltava stranamente con attenzione e ciò la stupì non poco, stava persino prendendo appunti. Sorrise, ricordando quando suo padre aveva insegnato a leggere e scrivere ad entrambi quando erano bambini. Anche lei li stava comunque prendendo e si mostrò interessata, dato che suo padre era molto bravo a spiegare.

Il tempo ovviamente volò e la prima lezione terminò a mezzogiorno, così i ragazzi si riunirono nella mensa dell'Accademia a mangiare. Si sedettero tutti allo stesso tavolo in modo da poter commentare la loro prima lezione di teoria, oltre che a fare amicizia. Il primo a farsi avanti fu ovviamente …

“Salve belle signorine, per chi non mi conosce sono il grande e il possente Khalaar, al vostro servizio.”, esordì l'Urgali, alzandosi in piedi e affiancando le due nuove arrivate, facendo un modesto inchino e un baciamano a entrambe, che arrossirono, facendo poi ridacchiare la bionda.

“Piacere di conoscerti, io sono Eireen mentre lei è Nereis, mia cugina”

L'albina d'altro canto guardò l'altra con un broncio infantile.

“So presentarmi anche da sola Ren” borbottò, per poi guardare l'Urgali con fare disgustato “Bleah … puzzi proprio di fogna …”, osservò poco dopo.

La cugina d'altro canto intervenne.

“Ris! Ma ti pare il modo?”, la rimproverò.

“Che c'è? È vero”

Eireen fece per replicare ma Khalaar l'anticipò.

“Per tua informazione cara la mia nanetta ho fatto il bagno stamattina e poi sono un Urgali, quindi facci l'abitudine.”, ribatté.

Nereis a quelle parole si alzò di scatto, fronteggiandolo.

“Nanetta a chi?!? Ti faccio vedere io Urgali da strapazzo!”, esclamò, irata.

Fece quindi per tirargli un calcio nei gioielli quando …

“Adesso basta! State per oltrepassare il limite!” esclamò la voce di Shana, mettendosi in mezzo tra i due, che sussultarono, poi la ragazza riprese “Siamo a malapena al primo giorno porca miseria! In questo modo state facendo davvero una pessima figura dannazione! Quindi piantatela e comportatevi da persone civili, e ora sedetevi!”

I due litiganti allora, colti alla sprovvista, tornarono a sedersi e per il resto del pranzo nessuno fiatò. Solo quando ebbero terminato la ragazza interruppe il silenzio che si era creato.

“Comunque … tornando alle presentazioni … io sono Shana e vi chiedo scusa per la mia reazione di prima, ma a me non piacciono i litigi.”, confessò.

Eireen in risposta sorrise.

“Tranquilla, non sei l'unica, anche a me non piacciono” esordì, per poi guardare Khalaar “Ti prego di scusarla ma mia cugina ha sempre avuto un carattere forte”

Il ragazzo in risposta sospirò.

“Se proprio devo …” esordì, per poi guardare l'albina “Ti chiedo scusa, ho esagerato”

Nereis d'altro canto sbuffò, ma poi si decise.

“Scusami tu … ho sbagliato a comportarmi così, quindi …” gli tese la mano “Tregua?”

“Tregua.”, fece l'altro, stringendola.

Nel vedere ciò Shana tirò un sospiro di sollievo.

“Bene, ora che questo inconveniente è stato risolto … che ne dite di ripassare insieme la lezione di oggi? Potrebbe essere un buon modo anche per conoscerci meglio.”, propose.

“Mi sembra un'ottima idea.”, accettò Eireen con un sorriso.

“Lo stesso vale per me.”, rispose Nereis.

“Ci sto.”, aggiunse Khalaar.

Shana allora annuì con un sorriso per poi volgere lo sguardo al biondo all'altro lato del tavolo.

“E tu che dici … Eamyr?”

Il suddetto interessato in risposta sbuffò.

“Hai anche la faccia tosta di chiedermi di studiare insieme come se non fosse successo nulla? No grazie, preferisco stare da solo piuttosto che in gruppo con te, farò sicuramente molti più progressi.”, ribatté, per poi alzarsi con stizza e andarsene senza dare a Shana il tempo di replicare, lasciando tutti basiti.

Quando se ne fu andato sbattendo la porta la ragazza abbassò lo sguardo per poi sospirare, guardando quindi gli altri.

“Coraggio, andiamo in biblioteca.”, disse semplicemente.

“Ma …”, iniziò Khalaar.

“Ho detto andiamo.”, lo interruppe lei.

L'Urgali in risposta sospirò, senza dire altro, poi il gruppetto andò verso la suddetta stanza al primo piano.

Essa si presentava come la zona più luminosa della Fortezza, dato che il tetto era una cupola di vetro. Era piena zeppa di scaffali perfettamente ordinati, ripieni di libri, tomi, e antiche pergamene oltre che mappe. Era davvero ben fornita e le due cugine ne rimasero affascinate, specialmente dagli affreschi sulle pareti.

“Wow … è davvero uno spettacolo! Non ho mai visto niente di simile!”, trillò Eireen, estasiata.

“Sono pienamente d'accordo!”, esclamò Nereis.

Shana sorrise soddisfatta.

“Sono contenta che vi piaccia, mio padre, il direttore, l'ha fatta rifornire apposta”

A quelle parole le due strabuzzarono gli occhi, stupite.

“Ehhh?!? Quindi il direttore è tuo padre?!?”, esclamarono, facendola avvampare e agitare le mani, imbarazzata.

“Ehm … si … ma non c'è bisogno di fare così …”

Eireen d'altro canto ridacchiò, divertita da quella scena, poi tornò seria.

“Comunque la nostra prima lezione è stata davvero molto interessante, tuo padre è molto bravo a spiegare.”, commentò poco dopo, sedendosi a un tavolo, imitata dagli altri.

Shana sorrise.

“Sono contenta che lo pensi” esordì, per poi tirare fuori il libro dal tascapane “Comunque credo sia meglio ripassare adesso”

I tre d'altro canto annuirono, quindi tirarono fuori il loro libro e iniziarono il ripasso sulla prima lezione teorica, durante il quale furono molto partecipi e si interrogarono a vicenda con le domande. Il tutto durò quasi due buone ore e, dopo che ebbero finito, si radunarono nell'ampio cortile, dove Eireen si fece avanti con una proposta.

“Che ne dite di conoscerci un po' meglio? Vi va?”

“Perché no, mi sembra un'ottima idea.”, disse Khalaar, annuendo.

“Sono d'accordo, se dovremo essere una squadra iniziare a conoscersi mi sembra d'obbligo.”, fece Shana di rimando.

“E' proprio necessario?”, borbottò Nereis, poco contenta.

Eireen allora le diede una pacca sulla spalla.

“Ebbene si mia cara cugina! Non puoi sottrarti Ris!”, trillò.

“Mh … se è proprio necessario …” borbottò, per poi continuare “Dunque, come già sapete mi chiamo Nereis e sono cugina di Reen da parte di padre. Ho 16 anni e sono una mezz'elfa, io e lei siamo praticamente cresciute insieme dato che la sua famiglia mi ha adottata dopo la morte dei miei quando ero piccola. Altro?”

“Però, dritta al punto” ridacchiò la cugina, per poi presentarsi “Io invece sono Eireen e anch'io ho 16 anni, ma rispetto a Ris sono umana. Siamo entrambe della Valle di Palancar ma abbiamo sempre sognato di diventare Cavalieri, e ora eccoci qui”

A quel racconto Shana sorrise.

“Beh, allora siete nel posto giusto, oltre al fatto che siete state scelte” iniziò, facendo una pausa e riprendere poco dopo “Dunque, chi vorreste sentire tra noi due?”

“Ma è ovvio, il grande mitico e possente Khalaar!” esclamò l'Urgali per poi alzarsi con fare teatrale e continuare “Vediamo … il mio nome lo sapete già, quindi … che vi posso dire … mhhh” si fece pensieroso per poi essere colto da un'illuminazione “Trovato! Allora, come voi belle fanciulle ho 16 anni, nato e cresciuto in Alagaesia, la vita era molto dura per la mia gente, essendo discriminati per la nostra razza, così partii per Vroengard con la promessa che sarei diventato Cavaliere per rendere il loro futuro migliore”

“Wow davvero ammirevole!” trillò Eireen, per poi guardarlo con curiosità “Come hai conosciuto Shana? Da quello che ho potuto vedere siete molto amici”

Khalaar sorrise.

“Semplice, ci siamo conosciuti da bambini e vedendo che ero in difficoltà mi ha salvato da dei bulletti e assieme a suo padre mi prese in casa sua. Diventammo amici per la pelle e compagni di guai … ma non stiamo insieme … siamo amici d'infanzia”

“Capisco, e tu Shana? Che cosa ci racconti?”, domandò nuovamente Eireen, le iridi di ossidiana piene di curiosità.

La suddetta interessata in risposta annuì.

“Allora, il mio nome lo sapete già, come voi ho 16 anni, sono originaria di Durù Areaba e vivo qui con mio padre, per l'appunto il direttore. Non è male, anche se lui è molto protettivo da quando mia madre morì nel darmi alla luce, però gli voglio un gran bene e quindi il mio sogno è quello di seguire le sue orme”

“Però, un gran bel desiderio, dovrà essere molto fiero di te”

Shana sorrise.

“Si, lo è, come io lo sono di lui”

Nel sentire ciò Nereis sbuffò.

“Mh … tipico, i figli che vogliono rendere orgogliosi i padri, un classico” esordì, per poi sospirare e fissare le iridi di lapislazzuli in quelle di ametista della compagna “Che è successo tra te e Eamyr? Se ti ha risposto in quel modo ci deve essere un valido motivo”

“Ris! Ma ti pare il modo?”, la rimproverò la cugina “Non puoi f …”

“Va bene così” la interruppe Shana per poi sospirare “E' giusto che lo sappiate”

Khalaar però la guardò con apprensione.

“Sei sicura?”

L'amica annuì.

“Si … e poi se dovremo essere una squadra è giusto che lo sappiano” esordì, per poi fare una pausa e riprendere “Per ora vi dirò questo … un tempo eravamo amici d'infanzia, ma … abbiamo litigato e ora non lo siamo più …”

A quella breve spiegazione le due la guardarono mortificate.

“Oh … ci dispiace … non pensavamo che …”, iniziò Reen, per poi fermarsi e abbassare lo sguardo.

“Fa niente, non lo potevate sapere.”, la rassicurò Shana con un sorriso.

“Vero … e ti chiediamo ancora scusa … non deve essere facile per te parlarne …”

La corvina d'altro canto scosse la testa semplicemente.

Per il resto parlarono del più e del meno, facendo anche una passeggiata in città, allegri e spensierati e Nereis si mostrò tuttavia presente nonostante il carattere, mentre il sole rendeva la sua chioma d'avorio con ciocche azzurrine quasi un'aureola, così anche per la chioma bionda di Eireen.

Tra i quattro Shana era quella più felice perché finalmente si era fatta delle nuove amicizie.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con il terzo capitolo della mia storia! Allora, come potrete vedere i nostri eroi hanno fatto amicizia e raccontato un po' di se … ma cosa si cela dietro all'astio di Eamyr verso Shana? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Spero che l'introduzione della loro prima lezione non sia troppo pesante …

Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Partenza ***


Capitolo 4: Partenza

Quella sera, dopo cena, Shana se ne stava seduta sul letto e in mano teneva un fairth che raffigurava lei e Eamyr da bambini, quando ancora erano amici, quando ancora tra loro c'era un legame. Sospirò mentre si soffermava su quelle iridi smeraldine allegre e vivaci su quel volto ridente che era di Eamyr, così diverso da com'era ora. Lo aveva percepito freddo e distante con uno sguardo glaciale, non più caldo come un tempo. Sospirò.

Ah che cosa devo fare con te? pensò tra se e se.

Era immersa nei suoi pensieri quando suo padre entrò, facendola sussultare.

“Oh, scusami, non volevo spaventarti.”, si scusò l'uomo.

“Fa niente …” esordì la figlia per poi sospirare nuovamente “Comunque … come mai sei qui?”

A quella domanda Eryphas si sedette accanto a lei.

“Volevo solo sapere come stavi … eri silenziosa a cena.”, commentò.

Shana in risposta sopirò.

“Ho rivisto Eamyr …”, disse semplicemente.

Nel sentire ciò Eryphas sussultò per poi sospirare.

“A quanto pare è stato scelto anche lui … e immagino che non sia andata bene giusto?”

La figlia annuì.

“Già … dopo pranzo ho proposto di riunirci per ripassare la lezione e lui ovviamente si è rifiutato rinfacciandomi che, dopo quello che è accaduto, che ho avuto la faccia tosta di chiederglielo come se non fosse successo nulla …” abbassò lo sguardo “A quanto pare mi porta ancora rancore … e non ha tutti i torti …”, mormorò infine.

Eryphas allora alzò dolcemente il viso della figlia, guardandola con fare rassicurante.

“So che sarà molto difficile per entrambi stare nella stessa squadra … ma non temere, prima o poi tutto si risistemerà, ne sono certo”

“Tu dici?”, domandò Shana speranzosa.

Il padre annuì con un sorriso.

“Si, ma solo il tempo potrà risanare quella ferita bimba mia, quindi per il momento … non avere fretta …”

Detto ciò gli diede un bacio sulla fronte, per poi alzarsi e lasciarla sola. Quando se ne fu andato Shana tornò a guardare il fairth e sorrise lievemente … aveva ragione.


 

Nei giorni che seguirono le lezioni teoriche furono molto più corpose e più ricche di argomenti, Eryphas spiegò tutta la storia dei Cavalieri con grande maestria e successivamente li istruì sui draghi, dai loro colori fino alle razze.

Spiegò loro quanto impiegavano a diventare adulti, come si stabiliva l'età e fino a quanto potevano vivere. Raccontò anche della loro incredibile magia e il modo innato in cui la sapevano utilizzare, spiegando che veniva da essa quella utilizzata dai Cavalieri. Ovviamente non mancò di elencare i rischi se si usava senza una valida preparazione, specialmente quello di morire se si sbagliavano le parole dell'incantesimo … insomma, tutto quello che dovevano sapere.

Ogni ultimo giorno della settimana dava un compito per vedere se erano stati attenti o li interrogava.

Durante le lezioni però era fin troppo evidente la tensione tra Shana e Eamyr, non si degnavano nemmeno di uno sguardo e ciò feriva non poco la ragazza che, per non pensarci, si mostrava sempre attenta ad ogni lezione e nel pomeriggio studiava con i suoi amici. Eamyr ovviamente non stava mai in loro compagnia, preferiva starsene per conto suo a studiare in camera propria. Shana tuttavia aveva provato altre volte a coinvolgerlo, ma ogni tentativo era stato vano, così alla fine si arrese … seppur a malincuore.

Nonostante ciò però i due mesi di teoria trascorsero velocemente e in quel lasso di tempo Shana ebbe modo di legare molto con le due cugine e Nereis smise di comportarsi male nei confronti di Khalaar … anche se certe volte litigavano. Ma in ogni caso il gruppetto divenne più unito, fatta eccezione di Eamyr.

Infine, dopo una settimana di pausa dalla fine delle lezioni di teoria, Eryphas riunì i neo Cavalieri in cortile per un annuncio importante.

“Miei cari ragazzi e ragazze, come già avete potuto vedere i due mesi di teoria sono finiti, quindi vi faccio i miei più sinceri complimenti. Siete stati tutti molto bravi oltre che partecipi e di questo ne sono felice” esordì, per poi fare una pausa e riprendere “Quindi ora per voi è giunto il momento di riprendere il largo, verrete mandati a Belatona verso il confine con il Surda dove riceverete le vostre uova. Vi informo già che li la situazione è abbastanza grave, sono sopraggiunti dei gruppi di nomadi e barbari che stanno iniziando a distruggere e saccheggiare quelle terre. Partirete tra due giorni, sarà un viaggio lungo e dovrete prepararvi. Tutto chiaro?”

Il gruppo annuì quindi Eryphas li congedò. Si riunirono nella stanza di Shana e stavolta Eamyr non si dileguò, dato che era opportuno parlarne tra di loro della faccenda. Inizialmente ci fu un teso silenzio, ma poi fu Eireen la prima a farsi avanti.

“Ragazzi, voi che ne pensate di questa faccenda? A me sinceramente non piace proprio …”

“Sono d'accordo, non piace nemmeno a me Reen.”, aggiunse Nereis.

“A me invece intriga molto, almeno potrò picchiare qualche nemico”

Shana d'altro canto sbuffò.

“Ah … sei sempre il solito Khal, questa è una situazione in cui bisogna essere cauti e non gettarsi contro il nemico alla cieca.”, lo rimproverò, facendolo sbuffare a sua volta.

Sapeva fin troppo bene che l'amica aveva ragione ma per uno della sua natura la sfida era tutto, non si era mai tirato indietro davanti a niente, aveva affrontato tutte le sfide che gli si erano presentate o che aveva cercato senza batter ciglio. Ma questa non sarebbe stata una sfida qualunque, no, qui si parlava di qualcosa di molto più grande e di molto più pericoloso in cui avrebbe dovuto essere più cauto se non voleva restarci secco.

Quindi si limitò ad annuire, facendo sospirare l'amica mentre Eamyr scosse di nascosto la testa per non farsi notare. Notando l'atmosfera Eireen si fece avanti per alleggerirla.

“Però c'è un lato positivo a tutto ciò …” esordì, per poi spalancare le braccia “Avremo finalmente i nostri draghi!”, trillò infine.

Nel sentire ciò il gruppo venne rianimato dall'entusiasmo e iniziarono, fatta eccezione di Eamyr che se ne andò, a parlare del più e del meno, giocando anche a indovinare i colori delle uova. Passarono la maggior parte del tempo a parlare e nel pomeriggio iniziarono a preparare i bagagli per il viaggio che li aspettava, sarebbe stato lungo quindi avrebbero dovuto portare tutto il necessario. Tutti erano molto tesi per ciò che li aspettava una volta lasciata l'Accademia, ma come aveva detto Eryphas, era giunto il momento di prendere il largo e di affrontare il loro destino di Cavalieri dei Draghi.

Shana tra tutti era quella più preoccupata. In tutta la sua vita non aveva fatto altro che aspettare il giorno in cui avrebbe partecipato al Rituale del Destino per avere finalmente, e ora che era stata scelta sarebbe partita per davvero e ciò la preoccupava non poco. Come minimo si sarebbe aspettata di partire quando avrebbe raggiunto la maggiore età e non di certo dopo due mesi di teoria, per di più sul campo.

Giunse infine la sera prima della partenza, aveva appena finito di fare gli ultimi bagagli, quindi si accasciò stancamente sul letto, gli occhi assorti sul soffitto della sua stanza. Era talmente persa nei suoi pensieri che sussultò quando la figura di suo padre entrò, facendola scattare seduta. L'uomo ridacchiò per poi sedersi accanto a lei con un sospiro e Shana allora si strinse contro la sua spalla, capendo che era preoccupato, quindi sospirò a sua volta.

“Non dovete temere padre, starò attenta e poi non sarò da sola.”, lo rassicurò.

“Lo so … ma come ti ho già detto è normale per un genitore preoccuparsi per i figli, soprattutto ora che te ne andrai per davvero e incontro al tuo destino …”, mormorò il padre in risposta.

La figlia d'altro canto lo abbracciò.

“Anch'io … ho paura, l'idea di lasciare casa mia mi spaventa … dentro di me speravo di raggiungere la maggiore età prima di andarmene … però il destino ha voluto diversamente. Credimi, non vorrei lasciarti qui, però ti prometto che tornerò appena posso …”

Nel sentire ciò Eryphas la strinse con calore, tenendola stretta a se con sincero affetto.

“Ci conto bimba mia … ci conto …”, sussurrò.

Dopo qualche secondo sciolse la stretta, le diede un bacio sulla fronte per augurarle la buonanotte e poi la lasciò sola. La ragazza d'altro canto, dopo svariati minuti, si preparò per andare a dormire e non appena posò la testa sul cuscino si addormentò.

Il giorno seguente lei e gli altri ragazzi si svegliarono di buon ora e dopo colazione Eryphas li portò di persona al porto dove si sarebbero imbarcati per Belatona.

Il suddetto luogo era qualcosa di a dir poco spettacolare, specialmente per le navi che vi erano attraccate, dai vascelli da guerra ai mercantili e l'odore di spezie impregnava l'aria, così come quello dei pescherecci che erano appena tornati dalla pesca. I ragazzi rimasero a dir poco incantati, certo, alcuni di loro come Khalaar e le due cugine l'avevano già visto, ma toglieva sempre il fiato.

Camminarono per diversi minuti, finché non raggiunsero un molo dove era ormeggiata la nave che li avrebbe portati alla loro meta: era di media grandezza e il legno quasi dorato brillava al sole, le vele erano bianche con lo stemma di un drago dorato. Non mancava proprio di nulla, aveva persino una splendida polena sulla prua e la stiva era caricata delle provviste. L'equipaggio era composto da umani, scelto da Eryphas stesso dato che quella era una delle sue navi.

Il gruppo allora prima di partire salutò l'uomo con calore, specialmente Shana con un lungo abbraccio. Dopo di ciò fecero per salire quando giunse anche Adeel a salutarli. Vederlo fu come sempre uno spettacolo: la sua corporatura era davvero possente, le zampe erano scattanti e muscolose e gli artigli d'avorio taglienti come rasoi. Le ali erano immense e coprirono persino il sole mentre il muso era fiero, ben proporzionato con due corna ai lati. Le sue iridi di ghiaccio brillavano di vitalità, assieme alle sue splendide squame di madreperla che lanciavano bagliori accecanti. In segno di saluto ruggì, mostrando la chiostra di candide zanne e facendo tremare il terreno e quando si placò Shana, assieme a Khalaar, gli accarezzò il muso squamato.

“Prenditi cura di mio padre ok?”

Adeel in tutta risposta annuì, poi arrivò il turno dell'Urgali.

“Scusa se ti abbiamo fatto penare … ci mancherai”

Il drago stavolta gli diede una leccatina in segno di saluto, ma prima di andare Eryphas li abbracciò entrambi.

“Buona fortuna ragazzi miei, state attenti e proteggetevi l'un l'altro ok?”

I due annuirono quindi Eryphas sciolse la stretta, lasciandoli tornare dagli altri e, dopo di ciò, il gruppo salì sul veliero che sciolse gli ormeggi. Infine partì, sospinto dal vento e in quel frangente la figura di Shana apparve sul ponte con i capelli al vento.

“Tornerò a trovarti, ti voglio bene padre!”

“Sarò qui ad aspettarti tesoro, ti voglio bene anch'io!”

E dopo quelle parole il veliero prese più velocità e divenne sempre più piccolo, fino a sparire in lontananza. Solo allora Eryphas salì in groppa ad Adeel, tornando così alla Fortezza Dorata.

Non temere, te l'ha promesso in fondo.”, esordì il drago all'improvviso.

Lo so … lo so … e lo spero davvero.”, rispose l'uomo con un sospiro.


 

Shana intanto era sul ponte, le sue iridi di ametista che guardavano ancora verso casa, che chissà quando avrebbe rivisto. Khalaar allora l'affiancò.

“Torneremo un giorno, ma per ora … godiamoci il viaggio, il destino ci sta aspettando.

L'amica in risposta annuì, quindi volse lo sguardo all'orizzonte, verso una nuova fase della sua vita: quella di Cavaliere dei Draghi.


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con il quarto capitolo! Ebbene si, i nostri eroi, dopo le lezioni teoriche, sono finalmente partiti verso il loro destino! Riusciranno a farcela? E di che colore saranno le loro uova? Shana e Eamyr riusciranno a tornare amici? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio calorosamente Franky93 per le sue recensioni!

Detto ciò ditemi che ne pensate finora e alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Belatona ***


Capitolo 5: Belatona

Il viaggio verso Belatona fu di per se molto lungo dato che Vroengard non era ad Alagaësia, e tuttavia non mancarono le insidie come tempeste improvvise o qualcuno che soffriva di mal di mare, ma per il resto fu comunque piacevole. Il gruppetto, a parte Eamyr, ebbe modo di conoscersi un po' di più, anche se la tensione tra lui e Shana era fin troppo evidente. La evitava con fare quasi morboso, a tal punto di fare colazione e pranzare dopo o prima degli altri.

Ciò ovviamente irritava non poco, specialmente Nereis, poiché trovava il suo comportamento a dir poco infantile e quando non c'era non faceva altro che parlargli alle spalle sfogando tutta la sua frustrazione. Ciò a Shana non faceva affatto piacere, così, qualche giorno prima di arrivare a Teirm e da lì a Belatona, glie lo fece presente, prendendola da parte.

“Senti … capisco che il comportamento di Eamyr non ti piaccia … non piace nemmeno a me e anche se al momento non siamo più amici mi da fastidio il tuo modo di parlare di lui. Non lo conosci come lo conosco io, quindi gradirei che la smettessi.”, esordì la corvina, una nota di irritazione nella voce.

Nereis in risposta sbuffò.

“Non posso farci nulla, il suo comportamento sta irritando tutti quanti, non solo me … quindi sbrigati a risolvere questa situazione, perché non ne posso più!”

Shana d'altro canto sospirò, scuotendo la testa.

“Non è così semplice come sembra … è … è complicato ok?”, replicò.

“Quanto complicato?”, domandò Nereis, perplessa.

La corvina sospirò nuovamente a quella domanda.

“A quanto pare è arrivato il momento di raccontare ogni cosa sia a te che tua cugina …”, mormorò.

Detto ciò Shana radunò il gruppetto, eccetto Eamyr, nella sua cabina, pronta a rivelare la verità. Nereis ed Eireen erano in attesa, mentre Khalaar aveva uno sguardo preoccupato dato che sapeva già la cosa. Il silenzio era surreale, si sentiva solo il mare. Shana ovviamente era nervosa, ma alla fine si fece coraggio.

“Il tutto accadde quando eravamo ancora ragazzini, avevamo entrambi 12 anni all'epoca. Quel giorno era il centesimo anniversario dell'Accademia e venne organizzato un torneo con tre prove da superare: corsa, corpo a corpo e spada. Io come figlia del Direttore partecipavo per rappresentarla” esordì, per poi fare una pausa e riprendere “Anche Eamyr era in gara ed entrambi, avendo sangue elfico nelle vene, eravamo più avvantaggiati e arrivammo a sfidarci nelle finali di tutte e tre le prove.”, continuò, fermandosi a riprendere fiato.

“E poi che accadde?”, chiese Eireen, sempre più curiosa.

Shana allora riprese con un sospiro.

“Fu Eamyr a giudicarsi la vittoria, ma quando stavano per consegnargli il premio, il giudice di gara disse che c'era stato un errore di calcolo e diedero a me la vittoria. Eamyr ovviamente si arrabbiò gridando il suo disappunto e che l'avevano fatto apposta …” si fermò qualche secondo, poi continuò “Io però replicai che non era vero, che meritava lui la vittoria ma … non ci fu verso. Arrivò alle mani e finimmo per azzuffarci davanti a tutti. Ciò portò Eamyr alla squalifica senza nemmeno ottenere il secondo posto, che passò a Khalaar. Da quel giorno la nostra amicizia finì … e ancora oggi non mi ha mai perdonato. Ecco, ora sapete tutto …”

Le due cugine rimasero a dir poco spiazzate nel sentire ciò, poiché nessuna si sarebbe aspettata una cosa simile.

“Però … alla faccia del complicato … questa è roba mica da scherzo.”, commentò Nereis, alquanto scossa.

“Sono perfettamente d'accordo … sul serio, non me lo sarei mai aspettata …”

Shana in risposta sospirò.

“Anch'io faccio ancora fatica a crederci Reen, e credetemi … vorrei davvero poter rimediare ma … ora come ora è impossibile. Mi ritiene ancora responsabile di quello che è successo …” si portò una mano al petto “Però … vorrei fargli capire che lui … lui meritava davvero quella vittoria … e sono sincera. Ciò che è successo è stato ingiusto nei suoi confronti … l'ho sempre pensato e lo penso ancora oggi … ah, quanto vorrei tornare indietro in modo da poter cambiare le cose …”

“Davvero lo faresti?”, domandò Nereis, stupita.

“Si … pur di riavere la nostra amicizia sarei disposta a tutto … mi mancano molto quei tempi …”, mormorò Shana con un filo di voce.

Khalaar allora le mise una mano sulla spalla.

“Sono certo che quei tempi ritorneranno …”, la rassicurò.

“Ah lo spero … lo spero davvero …”, fece l'amica di rimando.


 

Eamyr nel frattempo aveva sentito ogni cosa di quella conversazione, ma poi se ne era tornato nella sua cabina. Ciò che aveva detto Shana gli era rimasto impresso nella mente, ma ovviamente per lui non bastava, anzi, trovava quasi assurdo che volesse addirittura cambiare le cose. Era chiaro come il sole che lei non avesse mai accettato la fine della loro amicizia, che sperava che le cose tra loro sarebbero tornate come prima. Ma per Eamyr ciò era impossibile, poiché per lui quella ferita era ancora aperta. L'umiliazione ricevuta bruciava ancora sulla sua pelle e difficilmente sarebbe riuscito a perdonarla. I giorni in cui scorrazzavano di nascosto per Durù Areaba per lui sarebbero rimasti soltanto un lontano ricordo e nient'altro.


 

Giunsero a Teirm alla fine del mese e il gruppo rimase a dir poco folgorato dalla bellezza di quella famosa città, ma sostarono per una notte in una locanda.

Il giorno seguente, dopo essersi svegliato di buon'ora e aver fatto colazione, in comune accordo, comprarono dei cavalli, dato che Eryphas aveva dato loro i soldi necessari per il viaggio. Infine partirono alla volta di Belatona. Per arrivarci, secondo la mappa, avrebbero dovuto seguire il fiume Toark, girare il lago Woadark, passare vicino al Lago di Leona e arrivare infine a destinazione. Sarebbe stato un viaggio lungo … ma almeno non per mare stavolta.

Infine, dopo aver preparato il loro cavalli, poterono partire per la loro destinazione, dove finalmente avrebbero ricevuto i rispettivi draghi. La cosa li eccitava molto e tra tutti le tre ragazze, specialmente Eireen, non stavano più nella pelle dato che non vedevano l'ora di averli tra le braccia e coccolarli. Eamyr e Khalaar invece avevano un po' più di contegno, soprattutto il primo. Per tutto quel tempo era sempre stato sulle sue, come se nemmeno il fatto di avere un drago lo toccasse. Era impossibile capire cosa gli passasse per la testa, e persino Shana faticava a comprenderlo, il che le sembrava assurdo dato che un tempo si capivano al volo … ma da quel giorno tutto era drasticamente cambiato.

Per il resto il viaggio fu comunque tranquillo, ma tuttavia sfiancante essendo lungo, e stare in sella non era così comodo come navigare per mare. Fecero comunque delle soste in modo da riposarsi … all'aperto, quindi si turnarono per la guardia. Tutto sommato però procedettero lo stesso spediti seguendo il percorso prefissato e infine, dopo quasi un mese, arrivarono a Belatona, vicino al Lago di Leona, dove era stato allestito un accampamento poco fuori dalla cittadella.

L'esercito era composto per lo più da Varden, ma la cosa che li stupì fu la presenza di alcuni Cavalieri, sia Elfi che umani, i quali erano affiancati dai loro magnifici draghi dai colori più svariati con le squame scintillanti. Rimasero incantati di fronte a quelle imponenti creature, così magnifiche quanto pericolose e temute. I loro cuori batterono all'impazzata dall'emozione, poiché ben presto anche loro avrebbero avuto le rispettive uova.

Non appena li videro arrivare furono intercettati da un Cavaliere.

“Siete i nuovi Cavalieri mandati da Durù Areaba suppongo.”, constatò, dato che la notizia era trapelata subito dopo il Rituale.

“Si, mio padre, il Direttore Eryphas, ci ha mandati qui a dare una mano per ricevere le nostre uova.”, rispose Shana.

“Ottimo, ma prima riposatevi, sarete stanchi dopo un viaggio così lungo. Seguitemi, abbiamo preparato due tende per voi”

I ragazzi allora scesero dai cavalli e, dopo averli affidati allo stalliere, seguirono il Cavaliere nell'accampamento, che li condusse verso le loro tende provvisorie. Il suo drago, un magnifico esemplare di un verde acceso, seguiva il gruppo poco distante, senza perdere di vista il suo compagno. Mentre camminavano ricevettero diversi sguardi curiosi e ciò mise i cinque ragazzi leggermente a disagio, ma non lo diedero a vedere, anche se sapevano che la venuta di nuovi Cavalieri destava sempre curiosità.

Arrivarono poi alle loro tende, quindi il Cavaliere prese congedo, lasciandoli soli, e infine entrarono.

L'interno di entrambe era molto sobrio, il terreno era ricoperto di peli, mentre i giacigli erano semplici brandine con coperte di pelliccia. Il tutto ovviamente non era granché, ma almeno sarebbero stati al coperto, quindi si sistemarono i bagagli, per poi coricarsi, esausti per il lungo viaggio. Dormirono fino a sera, quando vennero chiamati per la cena. Mangiarono di gusto assieme ai membri dell'esercito e parlarono del più e del meno, mostrandosi di buona compagnia nonostante la stanchezza. Finito di cenare, eccetto Eamyr, si radunarono attorno ad un falò.

“Ci credete? Domani avremo finalmente i nostri draghi! Sono eccitata!”, esordì Eireen, al settimo cielo.

“A chi lo dici, non sto più nella pelle!”, le fece eco Shana.

“Sono d'accordo, anch'io non vedo l'ora.”, aggiunse Khalaar.

“Io pure, quindi sarà necessario essere in forze e ben riposati.”, disse Nereis.

Eireen annuì.

“Sono d'accordo, domani sarà una lunga giornata”

Detto ciò andarono a coricarsi nelle rispettive tende, eccitati per il giorno che tanto aspettavano.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP!

I nostri giovani eroi sono finalmente giunti alla loro destinazione e presto i draghetti faranno la loro comparsa! Ed ecco la verità su cosa è successo tra Shana e Eamyr … come vi sembra? Spero non troppo banale …

Passando ai ringraziamenti, ringrazio Franky93 per le sue recensioni e alla prossima!

Felice 2020 dalla vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 - La Prima Battaglia ***


Capitolo 6: La Prima Battaglia

Il giorno seguente si svegliarono di buon'ora e, dopo essersi lavati a turno nel Lago di Leona e indossato vestiti puliti, fecero colazione. Quella mattina avrebbero ottenuto le loro uova e non stavano più nella pelle.

Per la cerimonia era stata allestita la piazza centrale del campo, dove erano stati messi cinque piedistalli per posarvi le uova. C'era anche qualche festone. Tutto era pronto, quindi i ragazzi vennero mandati a chiamare e, quando arrivarono, poterono vedere i Cavalieri disposti a due file affiancati dai loro draghi. Rimasero come sempre incantati di fronte a quelle magnifiche creature, immaginandosi poi i loro cuccioli una volta cresciuti.

Vennero poi annunciati e le trombe suonarono, mentre con aria solenne raggiungevano il centro della piazzetta. Quando le trombe finirono di suonare, il generale di quel campo, un uomo ben piazzato vestito della sua armatura dorata, prese parola.

“Che vengano portate le uova.”, annunciò con voce solenne.

Poco dopo aver dato l'ordine arrivò un giovane che stava portando il carretto con il prezioso contenuto. A guardarlo doveva avere si e no due anni in più di loro. Aveva una bella carnagione ambrata, iridi limpide color del cielo primaverile e una chioma sbarazzina riccioluta castano chiaro con alcune ciocche ramate. Sotto la casacca di pelle si poteva vedere un fisico robusto e slanciato. Sorrise amichevolmente quando li vide.

“Onore a voi Cavalieri, io sono Bedwire e ho avuto l'incarico di portare qui le vostre uova. Ora le poserò sui cinque piedistalli e quando sarete chiamati verrete a prenderle.”, spiegò.

Il gruppo annuì, quindi attesero che procedesse nel mettere le uova sui suddetti piedistalli. Poterono vedere che ciascuno aveva una forma ovale, simile a un grosso sasso colorato e alla luce del sole emanavano riflessi brillanti, come gemme preziose. Dopo che furono tutti disposti giunse il momento della chiamata e i loro cuori batterono a mille.

Il primo fu Khalaar, poi Nereis, Eireen, Eamyr e infine Shana, poi, quando tutti e cinque ebbero le loro uova i presenti applaudirono. Nel mentre esse iniziarono a muoversi, segno che stavano per schiudersi, quindi ci fu di nuovo silenzio e i ragazzi si sedettero, posando il proprio uovo di fronte a loro. Fu un attimo. Si schiusero all'unisono sotto gli sguardi stupiti, rivelando i cuccioli ivi contenuti. I loro cuori batterono più forte mentre si scambiavano i primi sguardi, ognuno era del colore del proprio uovo, oltre che adorabile.

Quello di Khalaar sfoggiava squame nere come l'inchiostro, mentre gli occhi erano uno giallo e uno viola. Il corpicino era massiccio e possente pur essendo appena nato.

La draghetta di Nereis aveva invece le squame azzurro scuro con riflessi di lapislazzuli, le iridi erano di un limpido acquamarina, mentre il corpo era minuto.

La cucciola di Eireen era di un bel manto color ametista con chiazze argentate e iridi del medesimo colore. Il corpo era aggraziato e agile.

Quello di Eamyr aveva il manto di un bellissimo verde brillante, con le ali e le corna, così come il ventre, che tendevano al giallo. Gli occhi invece erano di un intenso color cioccolato. Rispetto a quello di Khalaar era più agile e aggraziato.

L'ultimo, quello di Shana, sfoggiava squame di un bel rosso fuoco con dei riflessi dorati sul ventre, le corna e le piccole ali. Le sue iridi erano due pozze d'oro liquido. Il corpo invece, anche se come gli altri era appena nato, si poteva già vedere robusto e scattante.

Li guardarono con occhi lucidi e Eireen la prese addirittura in braccio da quanto fosse emozionata, seguita poi dagli altri. Persino Eamyr era emozionato all'idea di tenerlo in braccio da quanto fosse adorabile.

Fu l'istinto a determinare il prossimo avvenimento: i draghetti, con le testine, toccarono i loro palmi all'unisono, generando un lieve bagliore. Fu un attimo. Improvvisamente si sentirono come attraversati da una scarica elettrica, che li travolse come una tempesta, poterono percepire quell'energia scorrere nelle loro vene come un fiume in piena e un caldo tepore li avvolse.

Il tutto durò circa pochi secondi, ma furono più che sufficienti, poiché, quando ritrassero le mani, sui palmi vi era impresso il Gedwey Ignasia, il marchio dei Cavalieri dei Draghi, a forma di spirale. Li guardarono con sguardo compiaciuto, ma in cuor loro sapevano che non erano ancora ufficialmente Cavalieri, avevano ancora l'addestramento pratico da iniziare, ma per ora si permisero di godersi i loro draghetti appena nati. Tuttavia però tale momento ebbe breve durata, poiché sopraggiunse una sentinella dall'aria alquanto allarmata che attirò l'attenzione dei presenti.

“Che succede?”, chiese il generale.

“Stanno per attaccarci!”, esclamò la sentinella senza esitazione.

Nel sentire ciò il generale non perse un attimo e iniziò subito ad organizzare i suoi uomini per la battaglia imminente. I neo Cavalieri, senza avere il tempo di capire quello che stava succedendo, si ritrovarono sommersi dal fermento, ma fortunatamente, dopo che ebbe organizzato le truppe, il generale tornò da loro.

“Perdonatemi se vi ho fatto attendere, ma come immagino sappiate, la situazione non è affatto delle migliori.”, esordì.

“Si, mio padre ci aveva informato.”, rispose Shana.

“Molto bene, quindi possiamo contare sul vostro aiuto? So che sarebbe azzardato per voi, ma qualche mano in più non guasterebbe, sempre se volete”

A quella proposta i cinque ragazzi rimasero alquanto perplessi, dato che non si sarebbero aspettati di entrare in azione così presto. Ma come neo Cavalieri non potevano sottrarsi al loro dovere proprio ora, quindi annuirono.

“Saremo dei vostri.”, disse Khalaar.

Il generale annuì a sua volta.

“Eccellente” esordì, per poi dare istruzioni “Portate i cuccioli nella mia tenda, lì saranno al sicuro sorvegliati da Eltanin, il mio drago. Poi seguite Bedwire che vi darà delle armi e delle armature provvisorie”

Il gruppo annuì, per poi fare come ordinato e, dopo aver messo in custodia i cuccioli, assieme a Bedwire, andarono in armeria, dove il ragazzo li rifornì. Come armi Shana e Khalaar scelsero delle spade, mentre Eireen, Nereis e Eamyr degli archi più una spada per necessità. Infine diede loro le armature, che consistevano in una cotta di maglia, una casacca di cuoio, bracciali, gambali, pettorali, spalliere ed elmo, di fattura non molto pregiata, ma almeno sarebbero stati protetti.

Quando furono pronti, assieme all'esercito, andarono verso il campo di battaglia, dove il nemico stava arrivando. Fortunatamente, nonostante l'attacco improvviso, il generale era comunque riuscito a fare un'organizzazione adeguata, facendo portare le catapulte. Di conseguenza l'esercito aveva raggiunto le proprie postazioni e, poco più tardi il nemico arrivò. Per loro fortuna non disponeva di Cavalieri, e il numero era minore, non più di 1000 uomini. A differenza loro non era provvisto di vere e proprie armature di protezione, ma in ogni caso non erano da sottovalutare.

Non appena fu suonato il corno la battaglia ebbe inizio, entrando quasi subito nel vivo. Gli avversari, anche se meno protetti, seppero comunque il fatto loro e in poco tempo si scatenò l'inferno, tra urla straziate, carne bruciata per via del fuoco dei draghi e soprattutto l'odore acre del sangue che iniziò a impregnare il terreno con il suo colore vermiglio.

I cinque ragazzi quindi si ritrovarono ben presto sommersi dalla crudeltà della guerra, i polmoni in fiamme e gli sguardi ammutoliti di fronte a quel massacro. Shana lo era più di tutti, poiché in tutta la sua vita non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi in mezzo a un inferno del genere. L'odore del sangue era talmente forte che per poco non stettero male. Il terrore aveva pure attanagliato le loro viscere e, bloccati, non sapevano cosa fare.

Bedwire invece si trovava perfettamente al suo agio, come se in mezzo a quel campo ci fosse cresciuto. Mulinava la spada con sicurezza e abilità, abbattendo i nemici con una tranquillità innaturale. Aveva si due anni più di loro, ma sembrava che fosse nato per combattere.

A differenza sua loro non avevano neanche la metà della sua esperienza … certo, qualche dimestichezza ce l'avevano essendosi comunque addestrati, anche se c'era da dire che dovevano ancora iniziare la parte pratica. Tuttavia però non furono molto d'aiuto, anche se cercarono comunque di dare il loro supporto meglio che poterono.

Attorno c'era solo l'inferno e il ruggito dei draghi faceva tremare la terra, mentre le loro fiamme si abbattevano sul nemico senza tregua. Nessuno dei due eserciti era intenzionato a desistere e la battaglia si prolungò ad oltranza, durante la quale ci furono ingenti perdite da ambo le parti, anche se alla fine il nemico ne uscì sconfitto. Shana e i suoi amici ne uscirono a dir poco stravolti e con sguardi letteralmente terrorizzati … ma almeno erano ancora tutti vivi.


 

Un ruggito agghiacciante fece tremare la terra di Vroengard, seguito da molti altri, si e no almeno sette elementi, che con le loro sagome scure coprirono la luna di Durù Areaba. Subito si scatenò il panico, mentre i loro padroni ordinarono di attaccare e da quelle fauci vennero vomitate lingue di fuoco, che in poco tempo trasformarono la cittadina in un vero inferno.

Dall'accademia i Cavalieri, incluso il Direttore, si alzarono in volo per contrattaccare, dando inizio a una feroce battaglia aerea. Tuttavia però tale tentativo fu vano, poiché il nemico si dimostrò decisamente più superiore. Eryphas e Adeel furono i primi a cadere e di conseguenza caddero anche gli altri. Il Direttore però prima di morire riuscì a fare una domanda a uno di loro, il cui drago era dorato, ma tendente al castano sul ventre e le ali, mentre il corpo robusto e imponente torreggiava su di lui e il suo drago.

“Chi … chi siete?”

Il Cavaliere, vestito di un'armatura color tramonto, lo guardò con le sue iridi di un verde erba brillante con pagliuzze dorate, tuttavia glaciali.

“Noi siamo i Rinnegati e spazzeremo via tutti i Cavalieri dalla storia di Alagaësia ”

E con quelle parole gli diede il colpo di grazia, per poi continuare la devastazione. Ben presto Durù Areaba si trasformò in una distesa di cadaveri e macerie, mentre l'odore acre del sangue impregnava l'aria. Grida straziate si levarono al cielo, grida di donne e bambini massacrati senza alcuna pietà.

La carneficina durò per un tempo indeterminato e infine, quando lo sterminio fu completato, i Rinnegati sparirono nell'ombra, così come furono apparsi.


 


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un giorno di ritardo con il nuovo capitolo della mia fanfiction!

E i cuccioli sono nati! Che ve ne pare? Non son adorabili? Ovviamente non sono andata molto sui dettagli essendo appena nati.

Ebbene si, i nostri eroi si sono trovati in mezzo alla loro prima battaglia fortunatamente vinta nonostante tutto, ma cosa più preoccupante … la comparsa di nuovi nemici. Perché hanno attaccato Durù Areaba?

Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Detto ciò ringrazio come sempre Franky93 e alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Illirien'deal ***


Capitolo 7: Illirien'deal

Nel frattempo a Belatona, Shana e i suoi amici erano del tutto ignari di quello che era successo a Vroengard, oltre che sconvolti per la loro prima battaglia. Avevano gli sguardi colmi di terrore e ognuno teneva il proprio cucciolo in braccio per farsi coraggio e nessuno aveva la forza di parlare.

Anche se la battaglia era stata un inferno, non avevano riportato gravi ferite, solo qualche taglio qua e la che era stato prontamente guarito con la magia. A scontro terminato si erano raccolti i morti che poi avevano deposto sulle pire e bruciato, e i feriti, che non erano di certo mancati.

Quella sera poi si fecero dei piccoli festeggiamenti per la vittoria, ma i neo Cavalieri non se la sentirono di partecipare e preferirono stare con i loro cuccioli. Il generale non aveva insistito visto il loro stato attuale, e non poteva biasimarli, quindi si era pure scusato per averli coinvolti, lasciandoli poi riposare.

Tuttavia però non ebbero neanche il tempo di riprendersi che, tre giorni dopo la battaglia, vennero convocati di buon'ora dallo stesso generale nella sua tenda. Dal suo sguardo capirono subito che c'era qualcosa che non andava e l'uomo dovette intuirlo, quindi sospirò, le braccia incrociate dietro la schiena.

“Purtroppo vi devo dare una brutta notizia …” esordì, per poi fare una pausa e riprendere, guardandoli uno a uno “Stamattina presto ho saputo che Vroengard è stata attaccata”

A quelle parole il cuore di Shana perse un battito.

“A … attaccata? Come sarebbe a dire … attaccata? E da chi?”, domandò con voce tremante.

Il generale allora guardò ciascuno con sguardo grave.

“Ditemi, che cosa sapete di quello che sta succedendo nel Surda?”

Quella domanda li colse alla sprovvista e dovettero pensarci un po' su, finché Eireen non si fece avanti.

“Da quello che so i problemi sono iniziati con l'ascesa al potere del Primo Ministro del Re del Surda Arryn, nipote di Orrin.”, rispose.

Il generale annuì.

“Esattamente, non si sa molto del Primo Ministro, le sue origini sono ignote persino al giovane sovrano. Ma la cosa più preoccupante è che ha rivendicato il diritto del re di regnare di regnare sull'intera Alagaësia. Inoltre costituisce l'Ordine dei Rinnegati, una compagnia di sette Cavalieri dalla forza immaginabile. In parole povere i barbari che abbiamo combattuto erano solo un diversivo per tenerci occupati mentre i Rinnegati attaccavano l'isola. Ma la cosa più grave è che hanno rubato le uova per condurle nel Surda”

A quel racconto il corpo di Shana tremò, prossima al pianto.

“Q … quindi non … non si è salvato nessuno?”, chiese con voce tremula.

“Purtroppo no … mi dispiace molto …”

Nel sentire ciò la ragazza si portò una mano alle labbra, cercando di soffocare i singhiozzi in arrivo, ma, non riuscendo a reggere la tensione, corse via in lacrime, troppo scossa per sentire altro.

A quella scena il generale sospirò, per poi tornare a guardare il gruppo.

“Mi rincresce molto per quello che è successo a Vroengard, è stata una cosa gravissima non solo per il furto delle uova … ma anche perché ha confermato l'inizio della guerra che ormai sarà inevitabile”

I ragazzi sussultarono nel sentire ciò, poiché non si sarebbero di certo aspettati una cosa simile e un brivido gelido accarezzò le loro schiene. Eireen d'altro canto deglutì, facendosi poi avanti.

“Quindi … che dovremo fare adesso?”, chiese con voce tremante.

Il generale in risposta sospirò.

“Non ci resta che rimboccarci le maniche e andare avanti. Tra qualche giorno dovremo andare a Illirien'deal, la capitale e ex Urù Baen. Ci sarà un consiglio e li si deciderà il da farsi. Per ora riposatevi, dovrete essere in forze. Potete andare”

Il gruppo allora fece un leggero inchino per poi congedarsi. Eccetto Eamyr, gli altri andarono a vedere come stava Shana e la trovarono seduta sul suo giaciglio, affranta, che stringeva il suo cucciolo per farsi forza. A Khalaar gli si spezzò il cuore nel vederla in quello stato, così si inginocchiò accanto a lei e l'abbracciò, consolandola come meglio poteva, poiché anche lui comprendeva il suo stato d'animo dato che Vroengard era stata casa sua da quando vi era giunto anni fa. Eireen e Nereis d'altro canto rimasero qualche attimo immobili, ma, dopo diversi secondi, si unirono all'abbraccio e anche loro cercarono di consolare la povera Shana. La ragazza di per se sembrava inconsolabile, in preda a un dolore più forte di qualsiasi ferita. Aveva perso la sua casa, suo padre, tutto, ogni cosa … e quello che faceva più male era il fatto che lei non era stata lì per difenderla. Certo … non era ancora ufficialmente un Cavaliere, ma avrebbe voluto almeno evitare il peggio e il fatto di essere ancora impotente era qualcosa di assai frustrante.

Pianse senza nessun freno, assieme al suo cucciolo, dato che sentiva le sue emozioni, mentre la sua mente si pervadeva di tutti i ricordi vissuti a Durù Areaba, i giochi, gli scherzi, le risate, i momenti con suo padre … e che ora non avrebbe mai più potuto rivivere. I suoi amici per tutta risposta cercarono di rassicurarla, ma i tentativi furono vani, finché non crollò addormentata, esausta per il lungo pianto.

Passò poi qualche giorno da quella scoperta e la ragazza era ancora distrutta dal dolore. Ovviamente non la si poteva biasimare, ma i suoi amici in cuor loro sapevano che doveva farsi forza , specialmente ora che erano stati convocati. Quando Shana aveva saputo del raduno inizialmente aveva protestato, dicendo che era troppo presto, ma poi Khalaar si era fatto avanti per spronarla.

“Senti … capisco perfettamente come ti senti, perché anch'io mi sento nel tuo stesso modo. Ma chiuderti nel dolore peggiorerà solo la situazione e in questo momento non è proprio il caso di farlo” esordì, per poi prenderla per le spalle “Ascolta, so che sei a pezzi, lo capisco, chiunque lo sarebbe come te … ma non puoi arrenderti, sei un Cavaliere adesso e ti dovrai comportare come tale e andare avanti. So che non dovrei dirti io certe cose, non sono tuo padre, ma tu sei la mia migliore amica e figlia di un grande uomo. Quindi mollare tutto è fuori discussione hai capito?”, disse infine, estremamente serio.

Tali parole fortunatamente erano servite e Shana era rinsavita, capendo che aveva ragione, il tutto prima del consiglio. Così si erano messi in marcia a dorso di drago, dato che i loro erano appena nati. Fu un'esperienza a dir poco fantastica e si divertirono un mondo. Ovviamente li lasciarono fare dato che era sempre da brivido. Solo Eamyr era impassibile, il che fu strano visto che anche per lui era la prima volta. Shana lo guardò con una stretta al cuore e dentro di lei si sentì gran parte responsabile del suo stato d'animo e in cuor suo sperava che il momento di riappacificarsi arrivasse presto. A differenza sua il cucciolo in grembo era decisamente più felice e già non vedeva l'ora di librarsi in volo, così come gli altri piccoli. I ragazzi li guardarono con sguardi inteneriti, dato che sapevano che ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo prima di cavalcarli.

Con loro era venuto anche Bedwire, poiché in quel breve lasso di tempo al campo di Belatona erano diventati amici, specialmente Khalaar visto che entrambi erano due chiacchieroni e grazie a loro il viaggio fu molto più piacevole.

Giunsero a Illirien'deal due giorni dopo aver lasciato Belatona e rimasero a dir poco incantati da tale bellezza. Era stata letteralmente trasformata dopo la caduta di Galbatorix e il suo impero oscuro.

Si presentava con una prima cerchia di mura ben sorvegliate ed un'unica porta d'ingresso abbastanza ampia, con guardie sia Varden che elfiche ad ogni ora. All'interno vivevano i cittadini, umani e non e anche mezz'elfi, ognuno con la propria vita, in condizioni assai agiate. Non vi erano ne poveri ne ricchi, ma più una via di mezzo e la serenità regnava sovrana. Le case erano disposte in modo ordinato, così come le varie botteghe, e alcune avevano anche forme particolari, soprattutto quelle elfiche. Vi era anche un'immensa piazza del mercato con una statua di Eragon e Saphira. Il colore dominante era un bianco puro con sfumature dorate e verd'acqua, era luminosa, quasi eterea.

Nella seconda cerchia stavano i Cavalieri con le loro famiglie e le case erano come quelle di Ellesmèra in modo che Cavaliere e drago fossero vicini, ma c'erano anche gli alloggi appositi forniti di tutto il necessario per occuparsi del proprio compagno alato.

L'ultima cerchia invece era riservata alla Sede del Consiglio, ossia un candido palazzo con alte guglie ai lati e una cupola azzurrina come tetto, grande sia in altezza che lunghezza. Era semplicemente maestoso, soprattutto l'ampio ingresso con due statue di draghi rampanti ai lati, e la porta finemente lavorata. I ragazzi rimasero a dir poco affascinati nel vedere dall'alto tale perla i loro cuori battevano all'unisono dalla forte emozione.

“Wow! È davvero spettacolare! È enorme!”, esclamò Eireen, euforica.

“Sono pienamente d'accordo, è un vero splendore!”, le fece eco la cugina.

“Vero! Sembra quasi surreale!”, fece Shana a sua volta.

Anche Khalaar mostrò il suo entusiasmo, non vedendo l'ora di atterrare per esplorarla, cosa che avvenne dopo qualche minuto. Atterrarono nella seconda cerchia per mettere i draghi negli appositi alloggi, eccetto i cuccioli che i novizi si portarono dietro, e si diressero subito verso il Palazzo del Consiglio. Nel vederlo i neo Cavalieri, eccetto Bedwire, rimasero senza parole davanti a quella bellezza. Le guardie, due Elfi, nel vederli arrivare li lasciarono procedere, avendoli riconosciuti come Cavalieri. Non appena le porte si aprirono il gruppetto rimase ancora più sbalordito nel vedere l'interno.

Era molto luminoso per via dei raggi che entravano dalle ampie finestre e vi torreggiava sempre una statua di Eragon. Era letteralmente enorme tutto il complesso, soprattutto la porta dietro di essa, grande abbastanza da far entrare un drago, mentre ai due lati stavano dei corridoi. Anche lì stavano due guardie, ma stavolta una entrò per annunciarli, uscendo poco dopo.

“Potete entrare, vi stanno aspettando”


 


Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo di questa fanfiction sul fandom che porta il mio nickname! Allora, la situazione si è fatta decisamente molto più complicata per i nostri neo Cavalieri e non è delle migliori.

Che ve ne pare di Illirien'deal? Bella eh? Mi sono ispirata un pochino a L'Attacco dei Giganti …. solo meno apocalittica XD.

Ora Shana e i suoi amici dovranno affrontare il loro primo Consiglio. Ce la faranno? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni!

Alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Il Consiglio ***


Capitolo 8: Il Consiglio

La sala che si presentò loro davanti poteva essere la più grande che avessero mai visto. Era di un bianco quasi abbacinante con sfumature verd'acqua e dalle finestre da entrambi i lati entravano i raggi del sole. Le colonne erano tra una finestra e l'altra. Al soffitto stavano appesi preziosi lampadari creati con la magia, mentre invece il complesso era dipinto con un grandissimo fairth, raffigurante lo stemma della capitale, ossia l'Albero della Vita.

In fondo alla sala si stagliavano i membri del Consiglio, formato da tutti i maggiori funzionari degli Umani, Elfi, Nani ed Urgali. In cima, su una scalinata di quattro gradini, stava Arya, elegantissima in un prezioso abito di un bel verde selva con maniche larghe a campana e il corpetto a V, impreziosito da passamanerie dorate sulla scollatura, il fondo manica e il fondo gonna. Scendeva leggermente sulle spalle, lasciando visibile la pelle nivea semplicemente perfetta. I lunghi capelli corvini ricadevano fluidi lungo i fianchi sinuosi e dietro la schiena, impreziositi da uno splendido diadema, mentre attorno al collo portava una collana di madreperla. Le sue iridi di smeraldo emanavano tutta la sua autorità di sovrana di Ellesmèra. Al suo fianco stava Fìrnen, il suo drago, che guardò i nuovi arrivati con sguardo curioso.

Accanto a lei stava lo stesso Eragon e bastò la sua presenza a farli sentire a disagio. In fondo era pur sempre l'eroe di Alagaësia . Tuttavia però le sue ridenti iridi color nocciola emanavano sicurezza. I capelli castani, anche se pettinati, lasciavano sfuggire qualche ciuffo ribelle. Ai lati del volto si intravedevano le sue orecchie a punta. Vestiva di un'elegante casacca di pelle stretta in vita da una cintura, i pantaloni, di una tinta verde scuro, lasciavano individuare un corpo scattante visti i muscoli sviluppati delle gambe. Da sotto il ginocchio partivano degli stivali di cuoio e al fianco portava il fodero di Brisingr, la sua spada. Era affiancato da Saphira, la sua compagna di mille avventure e il solo vederla lasciò i neo Cavalieri senza fiato: era bellissima e le sue squame di lapislazzuli lanciavano qualche lieve bagliore.

Affianco a Eragon stava invece Murtagh, vestito come il fratellastro, e, con le iridi di ossidiana, squadrò i novizi con sguardo interrogativo, specialmente i loro cuccioli. I capelli corvini gli incorniciavano il volto spigoloso. La sua figura invece emanava un certo timore oltre che tristezza, ma anche fierezza. Anche lui aveva Za'roc al fianco. Dietro stava Castigo, il suo drago cremisi, e il solo guardarlo mise una certa paura ai novizi, persino ai loro cuccioli, dato il suo aspetto minaccioso.

Alla sinistra di Arya stavano poi altri due uomini, uno dei due affiancato da un drago, e un Nano.

Il primo era circa sulla 30ina d'anni e, sotto l'armatura di pregiata fattura, si vedeva un fisico agile e slanciato. La carnagione era color onice, mentre gli occhi di due colori diversi, uno blu come il mare e l'altro verde come le foreste. I capelli lisci color inchiostro stavano comodamente raccolti in una coda di cavallo. Al fianco aveva un'elegante fodero dove stava la sua spada.

Il secondo invece aveva un fisico massiccio e muscoloso, mentre la carnagione era pallida, ricoperta da un fitto intreccio di cicatrici biancastre. Il cranio era completamente calvo, coperto da un intrico di tatuaggi color pece. Ai lati aveva delle corna d'ariete. Ciò che colpiva la sua figura, oltre all'armatura e all'ascia da guerra infoderata dietro la schiena, erano le iridi color ghiaccio, come quelli della sua dragonessa. Quest'ultima invece aveva le squame bianco latte, mentre la corporatura era slanciata e agile.

Il Nano invece, per essere basso di statura, aveva comunque una corporatura ben piazzata, coperta da una regale armatura. La barba bruna leggermente brizzolata era ben curata, con qualche treccina decorativa e le iridi castane trasmettevano solennità. Dietro la schiena portava il suo martello da guerra e sul pettorale riluceva lo stemma del suo popolo e del clan a cui apparteneva.

I neo Cavalieri li guardarono con timore, segno che erano abbastanza in soggezione di fronte a tali autorità. Il silenzio era alquanto surreale e nessuno osò proferire parola, finché non fu Arya a interromperlo.

“Il Consiglio vi da il benvenuto Cavalieri, è un'onore per noi avervi qui.”, esordì.

“L'onore è nostro Vostra Maestà.”, rispose il generale.

La donna sorrise leggermente per poi riprendere.

“Prima di iniziare è giusto fare le dovute presentazioni” esordì, facendo una pausa per poi riprendere “Per chi di voi novizi non mi conosce sono Arya, regina di Ellesmèra e lui è Fìrnen, il mio drago.”, disse infine.

“Io sono Lucien, sovrano dei Varden.”, disse il moro.

L'Urgali d'altro canto sbuffò, dato che voleva andare dritto al sodo, ma uno sguardo di Arya lo fece desistere, quindi fu costretto a fare altrettanto.

“Makdhoor, Re degli Urgali e lei è Jakhnaera.”, disse infine, indicando la sua dragonessa.

“Io invece sono Orik, sovrano dei Nani”

I novizi si presentarono a loro volta, mentre per Eragon e Murtagh non ce ne fu bisogno e, dopo di ciò, si diede inizio al Consiglio.

“Dunque, come forse sapete, ho deciso questa riunione per decidere sul da farsi. So di quello che è successo a Vroengard e mi rincresce molto, è stato un fatto molto grave. È ormai chiaro che il Surda ci ha dichiarato guerra e il Primo Ministro vada fermato prima che accada il peggio. Quindi è necessario dare tutto il per tutto.”, concluse.

“E in che modo Vostra Maestà.”, chiese il generale.

In risposta la sovrana sospirò, per poi continuare.

“Sarà necessario prepararsi il prima possibile, perciò tutti i Cavalieri, novizi e non, verranno trasferiti a Ellesmèra, in modo che i primi possano iniziare il loro addestramento pratico affinché siano pronti per ogni evenienza.”, annunciò.

Nel sentire ciò i neo Cavalieri non poterono che spalancare gli occhi, alquanto increduli, dato che nessuno di loro si sentiva minimamente pronto per iniziare la seconda parte, specialmente Shana. Non si era ancora completamente ripresa, ne dalla battaglia ne dal dolore per la perdita della sua casa e di suo padre. Come minimo si sarebbe aspettata più tempo, almeno per dare una degna sepoltura agli abitanti. Tuttavia però Arya se ne accorse e li guardò uno a uno.

“Vedo turbamento nei vostri animi, siete per caso preoccupati?”, domandò.

Il gruppo a quella domanda sussultò, colto alla sprovvista, non sapendo cosa rispondere. Poi però fu proprio Shana a farsi avanti.

“Se permettete Vostra Maestà avrei qualcosa da dire.”, esordì.

Arya in risposta annuì.

“Hai il mio permesso”

Al suo consenso la ragazza annuì e, dopo un profondo respiro, parlò.

“Ecco, a parer mio e dei miei compagni la vostra decisione mi sembra un po' troppo affrettata. Insomma … credo che ci servirebbe più tempo, non ci sentiamo ancora pronti per affrontare l'addestramento pratico. La mia casa e il mio popolo sono stati letteralmente cancellati e vorrei almeno che mi fosse concessa la possibilità di dare loro e a mio padre una degna sepoltura.”, disse infine.

A quella richiesta la sovrana degli Elfi sospirò.

“Comprendo ciò che provi giovane Shana, come capisco la vostra esigenza di avere tempo per metabolizzare la cosa” esordì per poi fare una pausa e riprendere “Ma purtroppo non è possibile, e con una guerra alle porte è necessario che siate pronti”

“Ma … ci sono altri Cavalieri ben addestrati su cui potrete contare …”, provò a intervenire Khalaar, guadagnandosi un'occhiataccia da Fìrnen.

“Ogni Cavaliere è necessario e voi non sarete da meno” ribatté Arya, autoritaria, continuando subito dopo “Partirete per Ellesmèra fra due giorni, noi vi aspetteremo la. Potete andare adesso”

A quel punto i neo Cavalieri non poterono fare altro che rassegnarsi, poiché sarebbe stato inutile protestare ulteriormente, così, dopo un leggero inchino, si congedarono con l'amaro in bocca e i cuccioli tra le loro braccia.

La decisione era stata presa e ormai non avrebbero più potuto opporsi.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con il nuovo capitolo di questa fantastica fanfiction!

Ebbene si … la situazione non è delle migliori dopo il fatto successo a Vroengard e Arya alla fine ha preso la sua decisione.

Ovviamente qualche protesta era necessaria … insomma, non li posso biasimare.

Riguardo alle descrizioni di Murtagh e Orik per il primo mi sono basata sul film e per il secondo sono andata sull'inventiva dato che non mi ricordo il suo aspetto.

Detto ciò ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni!

Alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Ellesmèra ***


Capitolo 9: Ellesmèra

Non appena ebbero lasciato la sala Arya tirò un profondo respiro, facendosi pensierosa per qualche secondo, per poi volgere lo sguardo verso il soffitto.

“Secondo voi ho preso la decisione giusta?”, domandò improvvisamente, sorprendendo gli altri membri del Consiglio.

Tuttavia però la risposta non si fece attendere.

“Vista la situazione attuale non c'era decisione più giusta di questa Vostra Maestà. Certo, magari da un lato avevano ragione, ma ciò non toglie che ora come ora ci serve tutto l'aiuto possibile.”, fece Orik di rimando.

“Bah, io come minimo avrei dato loro una bella sculacciata … osare addirittura pretendere un po' di tempo per elaborare il lutto? Ma scherziamo? Siamo in guerra per la miseria, una richiesta del genere non sarebbe nemmeno dovuta uscire fuori! Ah, i giovani d'oggi non cambieranno mai!”, esclamò Makdhoor, sdegnato.

A quello scatto d'ira Lucien sospirò.

“Suvvia, non c'è bisogno di scaldarsi tanto per una cosa del genere, non è poi neanche grave. Hanno solo espresso la loro opinione al riguardo, nient'altro. Sono ancora giovani, hanno tutto il tempo per comprendere il loro senso del dovere”

Makdhoor d'altro canto fece per protestare ma alla fine sospirò.

“Mh … sarà molto lunga allora.”, si disse tra se e se.

Ci fu poi qualche minuto di silenzio e, infine, Arya si alzò.

“Andiamo, Ellesmèra ci aspetta”


 

Nel frattempo i neo Cavalieri, dopo essere stati congedati, decisiero di andare a stendersi un po' nella seconda cerchia di mura, dove era stato messo a loro disposizione un alloggio per il tempo che si sarebbero fermati lì. Era simile a una delle case elfiche, a due piani, con ampie finestre che illuminavano l'abitacolo. Al primo stavano le staze con il bagno termale, mentre al secondo stava l'ingresso con il salotto, la cucina e la biblioteca con tanto di scrittoi. Tutto il complesso aveva un'aria accogliente. Così, dopo una breve esplorazione, andarono nelle loro camere con i rispettivi cuccioli. Tuttavia però, anche se erano stanchi, nessuno ebbe sonno, così per passare il tempo decisero di trovare un nome ai draghetti, dato che finora non avevano avuto il giusto tempo per pensarci. Quindi iniziarono a consultarsi.

“Secondo voi come potremo chiamarli?”, esordì Khalaar, entusiasta.

Con sua somma sorpresa rispose Bedwire, che, anche se non era un Cavaliere, si era aggregato al gruppo.

“Io penso che dovreste dare loro dei nomi che li rispecchino, magari ispirandovi ai colori delle squame.”, propose.

L'Urgali in risposta esultò.

“Mi sembra un'ottima idea” esordì, per poi esaminare a fondo il cucciolo che teneva poggiato sull'addome, soffermandosi poi sui riflessi del manto e il colore degli occhi e, dopo qualche minuto, ebbe un'illuminazione “Credo che lo chiamerò … Thanatos, in modo che entrambi potremmo incutere paura ai nemici”

“Ne sei proprio sicuro?”, domandò Shana, dalla sua stanza.

Fu lo stesso cucciolo a rispondere e, contento, diede delle musatine al giovane, che ridacchiò.

“Si, anche perché a lui piace.”, rispose.

“Oh, beh, allora nulla da ridire” iniziò l'amica, per poi pensare anche lei al nome come aveva consigliato Bedwire, esaminando a sua volta il cucciolo e il suo manto. Poi, poco a poco, nella sua mente iniziò a formarsi un'idea che prese subito forma “Sapete, quando ero bambina papà mi raccontava la storia di un drago che combatteva per salvare la sua razza dai nemici e aveva il manto come il mio cucciolo. Era il mio idolo, ed è nata proprio da quelle storie il mio amore per i draghi”

“Come si chiamava il drago?”, domandò Eireen, curiosa.

Shana in risposta sorrise.

“Gored, si chiamava Gored … quindi penso che non ci sia nome migliore” guardò poi il cucciolo “Che ne dici piccolo? Ti piace?”

Il draghetto per conferma le diede una leccatina che la fece ridere.

Dopo di lei fu il turno della stessa Eireen trovare un nome per la sua cucciola e quindi la studiò a sua volta, trovando in poco tempo un'idea.

“Io invece la chiamerò Valirya”

“E' proprio un bel nome cugina.”, commentò subito Nereis.

“Grazie … in verità ci stavo già pensando da un po', giusto per distrarmi da quello che ci è successo” iniziò, per poi continuare “E tu Ris come la chiamerai?”

La cugina allora ci pensò per qualche secondo e pure lei trovò in fretta un'idea.

“Safiya, perché mi ricorda una perla preziosa”

“Mi sembra perfetto”

“Grazie Reen”

Ora mancava solo Eamyr che, anche se non si sentiva particolarmente coinvolto, capì che in fondo anche il suo dragio doveva avere un nome. Così si fece pure lui pensieroso e gli ci vollero diversi minuti per trovare un'idea, ma alla fine trovò quella adatta.

“Viserys.”, disse semplicemente, senza aggiungere altro, ricevendo musatine dal cucciolo.

Gli altri, capendo che non voleva essere disturbato, decisero quindi di riposare, e stavolta il sonno non tardò ad arrivare.

Anche se la mattinata era stata intensa erano riusciti comunque a trovare dei nomi ai loro cuccioli e questo bastò a rasserenarli.


 

I due giorni di permanenza passarono in fretta e il gruppo, assieme al generale e ai suoi uomini, si ritrovò a partire per Ellesmèra, la capitale degli Elfi, situata nella Du Weldenvarden.

Il viaggio a dorso di drago fu come sempre molto emozionante, anche se rimasero comunque vigili, in tal caso fossero stati attaccati dai Rinnegati, cosa che fortunatamente non accadde.

Giunsero alla città dopo tre giorni di volo e i ragazzi, Bedwire compreso, rimasero a dir poco incantati da tale bellezza.

Ellesmèra si presentava come una città costruita tra gli alberi, che solo gli Elfi con i loro canti avrebbero potuto plasmare. Ogni edificio cresceva direttamente da un pino e si fondeva con il resto della foresta. Le abitazioni si collegavano con ponti sospesi sempre creati con la magia e qualche pino ne ospitava più di una. L'odore dei pini aleggiava intensamente nell'aria e i raggi del sole filtravano tra i rami degli alberi, rendendo quel posto ancora più magico. Non c'erano parole per descrivere tale splendore, se non rimanerne folgorati.

Ma ciò che li stupì di più furono gli Elfi stessi che incontrarono lungo il cammino. Erano di una bellezza a dir poco sovrumana, quasi eterea, qualcosa di addirittura irraggiungibile e accecante. La perfezione fatta a persona. A guardarli facevano fatica a distinguere maschi da femmine, poiché il lineamenti erano spesso simili. Le chiome variavano dal biondo all'argento e dal castano al nero, mentre qualcuna era ramata. Gli occhi invece erano o verdi o azzurri o marroni e anche neri. Bastava guardarli per capire che erano esseri superiori.

Mentre camminavano la loro attenzione venne attirata dallo stesso Eragon che veniva loro incontro con Saphira e quando li raggiunse fece il suo annuncio.

“Benvenuti a Ellesmèra, seguitemi, la Regina Arya vi sta aspettando al Palazzo di Tialdari”


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa fanfiction!

Allora, che ne pensate dei nomi dati ai draghetti? Belli eh? Il mio preferito è ovviamente Gored!

E Ellesmèra come vi sembra? Per descriverla mi sono ispirata a una illustrazione perché non mi ricordavo benissimo come fosse.

Detto ciò ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni!

Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!


 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Sogni nella notte ***


Capitolo 10: Sogni nella notte

Il Palazzo di Tialdari era, molto probabilmente, la cosa più impensabile che si sarebbero mai immaginati di vedere, eppure se lo trovarono davanti in tutto il suo splendore.

Era di un bianco abbacinante con sfumature d'avorio e alla luce del sole sembrava una gemma preziosa. L'ingresso era tra due file di colonne impreziosite da rampicanti in fiore che arricchivano il portico e la volta sopra le scale, fatta di eleganti ghirigori intagliati nel marmo. Il portone era di pregiata fattura, così come i battenti ed era sorvegliato da due sentinelle.

Un'altra gemma era la piazzetta che precedeva il Palazzo, nella quale al centro stava una magnifica fontana.

Il complesso era a semicerchio con un muretto, dove stavano anche delle panche da entrambi i lati. Dietro il Palazzo si poteva vedere uno sprazzo del giardino e nell'aria aleggiava il profumo dei fiori ed era qualcosa di soave e magico.

I neo Cavalieri e Bedwire, oltre che i cuccioli, rimasero letteralmente a bocca aperta davanti a ciò, talmente stupiti che le loro espressioni dissero tutto. Eragon ridacchiò, divertito.

“Bello vero? Anch'io rimasi affascinato quando lo vidi per la prima volta, ma l'interno è ancora meglio.”, esordì, riprendendo a camminare.

Il gruppo allora lo seguì, arrivando quindi al portone che fu aperto dalle sentinelle, ed entrarono, rimanendo senza fiato. Sembrava un'enorme portico all'aperto da quanto fosse luminoso l'ingresso. Ai lati stavano sempre delle colonne con dei rampicanti e dalle finestre entravano i raggi del sole, sotto quattro di esse stavano dei grossi vasi con delle piante e lo stesso dall'altro lato. Qua e la volteggiavano foglie e petali, sembrava un posto magico e surreale, così come il profumo. Davanti a loro stava un'altra porta, mentre ai lati di essa sulle pareti, stavano dei meravigliosi fairth. Anche quel portone era sorvegliato da due sentinelle che lo aprirono e, non appena ciò avvenne, si sentirono le trombe e poi il ciambellano fece il suo annuncio.

“Il Cavaliere Eragon Ammazzaspettri e le nuove reclute”

Eragon allora avanzò per primo, raggiungendo quindi Arya e di conseguenza Saphira e, dopo di lui, entrarono gli altri.

La sala del trono era addirittura molto meglio dell'ingresso: ai due lati della stanza stavano i consueti colonnati con i rampicanti, ma stavolta non vi erano finestre vetrate, ma senza vetri, ognuna tra due colonne. Davanti a loro vi era invece un tappeto rosso con bordature dorate. Anche lì c'erano vasi con piante, mentre il soffitto era finemente lavorato con preziose incisioni raffiguranti la storia dei Cavalieri, dall'elfo Eragon alla sconfitta di Galbatorix. Era uno spettacolo per gli occhi.

Il trono stava in fondo alla sala, sopra quattro gradini, ed era occupato da Arya, sempre splendida, affiancata da Fìrnen, dato che la sala era grande abbastanza per i draghi. Il gruppo, non appena giunse al suo cospetto, si inchinò e poi … accadde qualcosa di inaspettato: Shana alzò lo sguardo e fece il simbolico gesto di saluto, portandosi l'indice e il medio sulle labbra, per poi proferire parola.

“Atra esternì ono thelduin Arya Dröttning”

La suddetta interessata fu colta alla sprovvista, così come i presenti, ma, dopo un'attimo di smarrimento, rispose.

“Mon'rar lìfa unin hjarta onr Shana Shur'tugal”

“Un du evarìnya ono varda”

Dopo tali saluti la sovrana guardò la ragazza con aria interrogativa.

“Vedo che sai già i nostri usi.”, disse poco dopo.

Shana annuì.

“Si Vostra Maestà, mi sono stati insegnati da … mio padre …”

“Capisco …” esordì la donna, per poi cambiare discorso “Comunque benvenuti a Ellesméra giovani Cavalieri, il vostro arrivo mi rallegra”

“Grazie Vostra Maestà.”, disse Eireen a sua volta.

La sovrana annuì per poi riprendere.

“Come già sapete vi ho chiamati qui per dare inizio alla seconda fase dell'addestramento, ossia la parte pratica e l'insegnamento dell'Antica Lingua. I Cavalieri Eragon e Murtagh saranno i vostri maestri, se il primo avrà altri doveri lo sostituirà il secondo. Sono stata chiara?”

I ragazzi annuirono, poi Arya riprese.

“Bene, comincerete fra due giorni. Ora andate, Eragon vi accompagnerà ai vostri alloggi”

I suddetti interessati allora si rimisero in piedi, venendo quindi affiancati dal giovane e Saphira.

“Seguitemi.”, esordì il Cavaliere, avviandosi, seguito quindi dal gruppo.

Uscirono quindi dal Palazzo di Tialdari e vennero portati nei loro alloggi, ossia due case nello stesso albero, una per i maschi e l'altra per le femmine.

“Bene, ci vediamo tra due giorni, il tempo di ambientarvi. Buona permanenza”

“Grazie.”, rispose Khalaar.

Dopo di ciò dragonessa e Cavaliere si congedarono e, non appena furono lontani, Saphira guardò Eragon con preoccupazione.

Sicuro che Murtagh prenderà bene la cosa del maestro?”

Il giovane ridacchiò in risposta.

Non credo ma … sarà divertente, e poi è giusto che anche lui si prenda le sue responsabilità di Cavaliere”

Questo è vero … ma non ce lo vedo molto a insegnare …”

Eragon allora le accarezzò il collo.

Ti preoccupi troppo … andrà bene vedrai”

Saphira in risposta sospirò.

Non ci resta che tentare allora …”


 

“Che cosa?!?”

La voce squillante di Murtagh risuonò per tutta la radura dove si stava allenando affiancato da Castigo.

“Ammetto che anch'io sono rimasto sorpreso dalla decisione di Arya sul fatto di affidare anche a te i nuovi iniziati nel caso io dovessi assentarmi. Ma in fondo mi sembra una buona idea”

Il suddetto interessato spalancò le braccia alquanto esasperato.

“Una buona idea?!? Una buona idea?!? Ma stiamo scherzando?!? E' una pessima idea! Non sono tagliato per fare l'insegnante e lo sai anche tu! Sarebbe un disastro totale!”

Il fratello allora gli mise le mani sulle spalle, serio in volto.

“Senti … so com'è andata l'ultima volta … ma questa potrebbe essere una nuova opportunità. Sei uno dei massimi rappresentanti dell'Ordine come me ed è giusto che anche tu ti prenda le tue responsabilità”

Murtagh in risposta sbuffò.

“Sai che bello … proprio una bella responsabilità …”, borbottò.

Eragon d'altro canto sospirò.

“Ormai Arya ha già deciso, non puoi sottrarti”

“Beh … allora vedi di non mancare mai!”, fece l'altro di rimando, per poi salire in groppa a Castigo e andarsene per i fatti suoi.

Nel vederlo andare via Eragon sospirò nuovamente, venendo affiancato da Saphira.

Me lo immaginavo …”

Anch'io … ma non potrà comunque opporsi, dovrà accettarlo”


 

Nel frattempo i neo Cavalieri e Bedwire avevano iniziato a sistemarsi nei loro alloggi, le ragazze in quello sopra e i ragazzi in quello sotto. Entrambi erano come quelli a Illirien'deal, solo più grandi e spaziosi oltre che confortevoli e si trovarono quasi subito al loro agio. Essendo arrivati verso pomeriggio erano tutti molto stanchi e, dopo la sistemazione, si fecero un bel bagno rilassante prima di cena, cosa che giovò molto, specialmente ai cuccioli. Dopo il bagno il gruppetto si riunì per mangiare insieme, parlando del più e del meno, fino a che Shana e Gored furono i primi a congedarsi.

“Ve ne andate di già?”, chiese Bedwire, perplesso.

“Si, scusatemi ma sono molto stanca …”, fece la ragazza di rimando.

“Ok, allora buonanotte, io e Reen ti raggiungiamo più tardi”

“Ok, notte ragazzi”

“Notte.”, rispose Khalaar.

Così, dopo essersi salutati, Shana andò a coricarsi con il suo cucciolo.


 

Buio, solo buio, questo era ciò che vedevano le iridi di ametista di Shana mentre galleggiava in esso. Poi all'improvviso tutto divenne infuocato e si trovò nel bel mezzo di una feroce battaglia tra due eserciti mai visti prima d'ora.

Il primo aveva la carnagione scura con sfumature violacee e capelli neri striati di rosso. I corpi sotto le armature erano longilinei e gli arti più lunghi del normale, mentre i lineamenti erano duri e spigolosi. Gli occhi invece erano di un colore insolito, di un rosso violaceo.

I secondi invece erano qualcosa di meraviglioso, di eterea bellezza e perfezione. La loro pelle era perlacea, punteggiata di una polvere dorata, mentre gli occhi erano di pura ametista o di un limpido azzurro. Le loro armature invece che nere erano bianche con fregi dorati, e le chiome del colore del grano, o albine o argento.

Shana poté notare che entrambe le due razze avevano le orecchie a punta.

Poi la scena si spostò in un porto dove vide gli Scuri venire esiliati a Oltremare, e in quel frangente accadde qualcosa di insolito: udì una voce soave nell'aria che la incitava.

Segui il mare, inizia il tuo viaggio per scoprire te stessa, segui il mare e scoprirai la magia che dimora tra le tue mani. Segui il mare, non aspettare, segui il mare, segui il mare”


 

Si svegliò di soprassalto, madida di sudore e ansimante, guardandosi poi attorno con fare quasi febbrile. Ma, non appena realizzò di essere nel suo letto, si calmò, per poi tornare a dormire.

“Era solo un sogno …”, si disse tra se e se, per poi raddormentarsi.


 

Un Cavaliere in groppa al suo drago stava solcando i cieli di Alagaësia , le iridi smeraldine puntate all'orizzonte.

Ancora tre giorni e saremo a Ellesméra”


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con questo nuovo capitolo della mia fanfiction! Allora, come potrete leggere accadono delle nuove novità … ma tutto sarà svelato pian piano.

Dunque, vi lascio qui la traduzione delle parole dell'Antica Lingua che ho usato.


 

Glossario

Atra esternì ono thelduin: Che la fortuna ti assista

Mon'rar lìfa unin hjarta onr: Che la pace regni nel tuo cuore

Un du evarìnya ono varda: E che le stelle ti proteggano

Shur'tugal: Cavaliere dei Draghi

Fairth: Quadro realizzato con mezzi magici


 

Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 - L'Inizio dell'Addestramento ***


Capitolo 11: L'Inizio dell'Addestramento

I due giorni per ambientarsi concessi dalla regina Arya ebbero presto termine e arrivò il momento tanto atteso, ossia quello di iniziare la parte pratica del loro addestramento. Tra tutti Shana era quella più nervosa, dato che il sogno che aveva fatto la prima notte a Ellesméra, era tornato a farle visita e tale fatto era bastato per farla preoccupare. Tuttavia però sapeva che quello non era ne il momento ne il luogo per preoccuparsi, doveva affrontare l'addestramento in modo più che efficiente, e difatti non diede a vedere il suo reale stato d'animo.

Quella mattina si svegliò di buon'ora assieme ai suoi compagni e, dopo una buona colazione, Eragon stesso venne sotto casa loro a prelevarli per la lezione. Il gruppo quindi scese, affiancato dai cuccioli e rimase in attesa di istruzioni, che non tardarono ad arrivare.

“Dunque, oggi come prima lezione vi insegnerò a scrivere nell'Antica Lingua in modo che possiate impararla, poiché sarà fondamentale per gli incantesimi. Quindi verrete a casa mia dove ho già preparato tutto e, per quanto riguarda i cuccioli verranno affidati a Saphira per essere tenuti d'occhio, tutto chiaro?”

I ragazzi annuirono, ma, prima di incamminarsi, Bedwire si fece avanti.

“Perdoni il mio intervento ma … e io che faccio? Insomma, non sono un Cavaliere …”

In risposta Eragon sorrise.

“Questo è vero, ma mi è stato riferito che sei un'ottimo combattente e che a Belatona sei stato molto utile, quindi potresti insegnare loro a combattere nel pomeriggio va bene?”, propose.

Gli occhi di Bedwire si illuminarono a quella proposta e sfoggiò un sorriso, entusiasta.

“Va più che bene, sarà un vero onore per me!”, esclamò.

“Ottimo, allora oggi pomeriggio te li affido” esordì, per poi riportare l'attenzione sui suoi allievi “Andiamo”

Detto ciò, dopo aver salutato Bedwire, poterono quindi incamminarsi verso la casa di Eragon con i cuccioli che zampettavano al loro fianco. Una volta arrivati alla meta li affidarono a Saphira, che sbuffò.

Tsz, una leggenda come me trasformata in baby-sitter … fantastico …”, borbottò.

Eragon ridacchiò, divertito.

Suvvia, sarà divertente, sono ancora piccoli e hanno bisogno di attenzioni. Buona fortuna”

Detto ciò interruppe il contatto e il gruppo entrò in casa. Notarono subito che il complesso era decisamente molto più spazioso della loro, anche se era molto simile. Notarono poi che nella biblioteca erano stati allestiti degli scrittoi per la lezione, provvisti di calamaio e fogli di pergamena con affianco l'elenco delle parole nell'Antica Lingua. Ad un cenno di Eragon presero posto, poi lui iniziò la spiegazione.

“Dunque, come vi ho già detto, l'Antica Lingua d'ora in poi sarà estremamente importante per lanciare gli incantesimi, quindi sarà necessario che la impariate a memoria, esercitandovi ogni giorno, anche quando non ci sarò. Ora iniziate e per qualunque cosa chiedetemi”

Detto ciò il gruppo si mise subito all'opera, dando così inizio alla parte pratica del loro percorso. Sin da subito dovettero ammettere che, per quanto sembrasse facile, non lo era affatto, dato che si dimostrò complicato. Tuttavia però la mano di Shana scorreva fluida e precisa, senza il minimo errore, come se avesse avuto un talento naturale e ciò stupì non poco Eragon e, quando fu la prima a finire, pure gli altri la guardarono con stupore. Khalaar tra tutti era il più sbalordito, conosceva Shana da sempre e non aveva mai visto suo padre insegnargli l'Antica Lingua, solo le basi come il saluto, quindi com'era possibile tale fatto? Aveva studiato in segreto? Talento naturale? Forse molto probabilmente la seconda opzione, altrimenti come minimo l'avrebbe sentita, e poi la conosceva abbastanza bene per capire che era una ragazza dai molti talenti. Difatti Eragon si complimentò con lei.

“Notevole, davvero un ottimo lavoro, preciso e ordinato” esordì, per poi guardarla con sguardo più interrogativo “Ti ha per caso insegnato tuo padre?”

In risposta Shana scosse la testa.

“No, non mi ha insegnato mio padre, credo … credo di averla sempre saputa …”, rispose.

“Capisco, in ogni caso ben fatto”

“Grazie”

Per il resto la lezione proseguì fluida e pian piano anche gli altri iniziarono a prenderci la mano. Il tutto si concluse a ora di pranzo, poiché quel pomeriggio avrebbero avuto lezione con Bedwire, e difatti, due ore dopo aver mangiato, lo raggiunsero al campo di allenamento. Aveva un'aria alquanto emozionata all'idea di insegnare e il cuore li batteva forte nel petto, ma rimase saldo e, dopo qualche secondo, prese un profondo respiro e parlò.

“Dunque, non ho mai avuto degli allievi, ma spero di riuscire a non deludere le aspettative e di trasmettervi la mia … esperienza. La mia lezione consisterà nello provare a battermi, in questo modo imparerete i movimenti base, ossia attaccare, parare, fendere e schivare. Mi sfiderete uno alla volta ok?”

Il gruppo annuì con fare titubante, chiedendosi se sarebbe stata una pazzia o meno, ma se era il loro addestramento non potevano farci molto. Così presero un bastone ciascuno e iniziarono. Il primo fu ovviamente Khalaar, il quale, visto che non pensava prima di agire, finì al tappeto dopo neanche cinque minuti. Eamyr invece si mostrò un degno avversario dato che era un Elfo, ma comunque non fu sufficiente per batterlo. Per quanto riguardava le ragazze si dimostrarono tutte e tre alquanto agguerrite e molto più agili, ma nemmeno quello bastò.

Bedwire si dimostrò davvero molto difficile da battere e il primo giorno si concluse con tante belle ammaccature, anche se nessuno si sarebbe aspettato di riuscirci al primo tentativo. Erano rimasti molto colpiti dalla sua bravura, specialmente perché aveva solo due anni più di loro e, quella sera, gli chiesero da chi avesse imparato, ma Bedwire sospirò.

“Da chi ho appreso non è rilevante, quello che conta è che voi siate pronti quando arriverà il momento di scendere in campo”

Difatti i giorni che seguirono si fecero sempre più impegnativi per tutti, specialmente con Bedwire, poiché si dimostrava molto ostico da battere. Tuttavia però iniziarono a vedersi i primi progressi e Eragon fu molto soddisfatto, ma in cuor suo sapeva che avevano ancora molta strada da fare.


 

La prima settimana si concluse con diversi successi, anche se nessuno era ancora riuscito a battere Bedwire, anche se erano riusciti a metterlo più in difficoltà, ma nessuno si scoraggiò.

La seconda settimana invece iniziò in un modo insolito, poiché Eragon convocò il gruppetto al campo di addestramento e, quando arrivarono, lo trovarono affiancato da un altro Cavaliere.

Aveva la carnagione di un bel caramello e intense iridi verde erba con pagliuzze dorate. La chioma invece era riccioluta e sbarazzina, di un brillante color oro, mentre il fisico era atletico e slanciato. Il suo drago d'altro canto aveva splendide squame dorate, tendenti al castano sul ventre e sulle ali, iridi del medesimo colore. Il fisico invece era imponente e robusto.

Lo guardarono con fare alquanto interrogativo, chiedendosi chi fosse, ma fu lo stesso Eragon a sollevare i loro dubbi.

“Dunque, vi ho convocato qui per presentarvi questo Cavaliere errante. È giunto a Ellesméra ieri sera e avendo saputo del vostro addestramento si è gentilmente offerto di farvi da insegnante di magia”

Il suddetto interessato allora si fece avanti con un sorriso.

“Piacere di conoscervi giovani Cavalieri, io sono Jaimie, mentre il mio drago è Doran. Sarà un vero piacere per me insegnarvi”


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ebbene si, il loro addestramento pratico ha finalmente inizio! Spero di essere stata all'altezza delle vostre aspettative.

Passando ai ringraziamenti ringrazio calorosamente Franky93 per le sue recensioni!

Detto ciò alla prossima gente!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Lezioni di Magia ***


Capitolo 12: Lezioni di Magia

Li per li il gruppo rimase inizialmente frastornato a quella notizia, dato che come minimo si sarebbe aspettato che fosse stato Eragon a insegnare loro la magia e non un Cavaliere estraneo appena arrivato per di più errante. Ai loro sguardi confusi Jamie spalancò le braccia con un sorriso.

“Beh? Che succede? Avete perso la lingua?”, chiese scherzosamente.

Nel sentire ciò i neo Cavalieri si riscossero dal torpore iniziale, dando così una risposta.

“No, è solo che … non ce lo aspettavamo …”, rispose Eireen.

“Immaginavo … comunque seguitemi, oggi ci sarà la vostra prima lezione.”, fece l'altro di rimando, incamminandosi nella foresta.

Il gruppo, dopo un ultimo sguardo perplesso, gli andò quindi dietro, lasciando nuovamente i cuccioli a Saphira, la quale non fu molto contenta di tenerli di nuovo. Ma d'altronde erano pur sempre dei piccoli e non potevano lasciarli gironzolare liberamente col rischio di perderli.

“Suvvia, non sarà mica per sempre.”, le aveva detto Eragon.

Saphira d'altro canto aveva sbuffato stizzita senza rispondere, ma almeno stavolta Eragon sarebbe stato con lei.

 

Nel frattempo i neo Cavalieri e il loro nuovo insegnante avevano raggiunto una radura con un ceppo bianco e, non appena arrivati, li fece sedere su di esso. Poi iniziò la spiegazione.

“Molto bene, innanzitutto per imparare a usare la magia dovrete maturare una forte connessione con l'energia che vi circonda, percepirla in ogni sua essenza e sentirla dentro di voi” esordì, per poi fare una pausa e riprendere “Ora voglio che chiudiate gli occhi ed espandiate la mente verso il luogo che vi circonda, senza fretta”

I ragazzi li per li rimasero alquanto perplessi, ma poi si convinsero facendo come richiesto, quindi chiusero gli occhi e, poco a poco, aprirono la mente, ampliandola a piccoli passi verso la natura circostante. Certo, detto a parole sembrava facile, ma i fatti dicevano tutt'altro, poiché risultò abbastanza difficile, specialmente per Khalaar dato che certe cose non erano proprio il suo forte essendo Urgali. Tuttavia persino Eamyr e Nereis fu difficile, e lo stesso si poteva dire per Eireen.

L'unica che non riscontrò particolari difficoltà fu Shana. Nonostante anche lei stesse espandendo la mente allo stesso ritmo dei suoi compagni, le riuscì quasi subito di percepire la natura attorno a se e la sua essenza. Percepì praticamente quasi ogni cosa: poté sentire il vento tra gli alberi scuotere le foglie e accarezzarle il volto, percepì anche la più piccola forma di vita muoversi in mezzo alla vegetazione. Fu una sensazione a dir poco indescrivibile sentire quell'essenza naturale dentro di lei, era come se fosse quasi un tutt'uno con essa e ciò la fece sorridere.

Jamie fu alquanto sorpreso da ciò, poiché, secondo quello che sapeva, quasi nessuno, nemmeno Eragon stesso c'era riuscito al primo tentativo così in poco tempo e ne rimase alquanto affascinato. Restò a guardarla per tutta la durata della lezione, che ebbe termine poco dopo l'ora di pranzo, e nel vedere il loro avvilimento li incoraggiò.

“Suvvia, non fate quei musi lunghi, d'altronde è quasi impossibile riuscirci al primo tentativo. Sono certo che nei prossimi giorni andrà meglio vedrete”

Il gruppo nel sentire ciò si sforzò di sorridere ma, eccetto Shana, avevano comunque il morale a terra e nessuno rispose. Poi andarono a mangiare, senza proferire parola, mentre più tardi andarono ad allenarsi con Bedwire. Jamie invece fu convocato da Eragon per sapere com'era andata.

“Allora? Com'è stata la tua prima lezione?”

Il ragazzo in risposta sorrise.

“Meglio di quanto mi aspettassi, Shana è riuscita già al primo tentativo a percepire l'essenza della natura. Sono rimasto molto colpito. Per i suoi amici invece è stato arduo e nessuno ce l'ha fatta, ma sono certo che presto riusciranno anche loro”

“Ottimo, sono contento che sia andata bene. Per quanto riguarda Shana anch'io sono rimasto colpito, ha una padronanza straordinaria per l'Antica Lingua. Si è mostrata molto promettente”

“Già, avete ragione”

 

Tali parole si mostrarono difatti veritiere. Nei giorni che seguirono Shana si mostrò davvero molto portata rispetto ai suoi compagni, tanto che si ritrovò a fare loro da guida per aiutarli a migliorare, cosa che si rivelò molto proficua. Grazie al suo aiuto riuscirono anche loro nella sfida del ceppo bianco, e Jamie li ritenne pronti a passare alla pratica. Anche lì Shana mostrò le sue capacità fuori dalla norma, con somma sorpresa di Jamie, che ben presto iniziò ad affezionarsi a lei. Certo, anche gli altri li riteneva degli ottimi allievi data la loro perseveranza, ma Shana era tutt'altra cosa. Ogni incantesimo le riusciva in modo del tutto naturale, come se lo avesse sempre saputo e aveva una quantità di energia maggiore, resisteva più dei suoi amici che ogni volta rimanevano sorpresi. E fu proprio quel suo talento a far scattare qualcosa dentro di lui. Quell'affetto iniziale iniziò a trasformarsi poco a poco in amore, ma sapeva che era del tutto inappropriato, quindi decise di tenerselo per se.

Per quanto riguardava Eamyr invece aveva iniziato a provare invidia verso la compagna, invidia verso la sua bravura. Avrebbe voluto affrontarla, ma … qualcosa dentro di lui lo bloccava. Le parole che aveva detto Shana lungo il viaggio per Belatona gli erano rimaste impresse nonostante tutto e per la prima volta si rese davvero conto che anche lui cominciava ad essere stanco di quella faida tra loro e avrebbe voluto finalmente rimediare in qualche modo. Ma non sapeva come fare, così decise di agire d'istinto. Una sera stava quindi per salire verso la casa delle ragazze, quando all'improvviso si sentì una forte esplosione non molto distante che svegliò l'intera capitale. Poi ci furono altre esplosioni e improvvisamente si scatenò il panico. Poco dopo sopraggiunse Eragon, affiancato da Saphira.

“Che succede?”, chiese Bedwire, uscendo anche lui, essendosi svegliato di soprassalto.

“Dovete prepararvi, ci stanno attaccando!”, esclamò l'altro di rimando.

“Attaccando?!? Ma chi …”

“Non lo so, so solo che sono in tre e che stanno cercando i vostri cuccioli, quindi stanno creando il caos! Dovete affidarli a Saphira, lei li terrà al sicuro!”

Il gruppo allora non perse un attimo e, dopo essersi preparato ed aver affidato i piccoli alla dragonessa, andarono dietro a Eragon. Entrarono quasi subito nel vivo della battaglia, il panico era incontrastabile, c'erano attacchi da ogni parte e non si riusciva a capire chi fosse il loro nemico. Potevano anche essere in tre, ma era del tutto impossibile che, visto il numero, riuscissero a creare così tanto scompiglio. E non sapere di chi si trattasse rendeva le cose ancora più difficili.

Le reclute più giovani erano quelle più spaventate da tutta quella situazione Shana, rendendosene conto, andò con decisione in loro soccorso per portarle in salvo, affidandole poi a Murtagh, che era sopraggiunto con Castigo. Il giovane fu poco contento della cosa, ma poi decise di portarle al sicuro, mentre Shana tornò a difendere strenuamente la capitale.

 

Jamie nel frattempo stava per scendere in campo quando all'improvviso avvertì una presenza nella sua mente. Subito iniziò a schermarla, ma poi, capendo di chi si trattasse, si tranquillizzò. Tuttavia ciò che sentì poco dopo bastò per spaventarlo.

Jamie, ascolta bene ciò che sto per dirti. Siamo stati usati sin dall'inizio, ora lui ha creato dei guerrieri migliori di noi. Si chiamano Raz'fros, una versione migliorata dei Ra'zac, creata grazie ad esperimenti magici sugli stessi soggetti. Non necessita più dei nostri servigi, ora ci aspetta la morte e ...”

Il contatto si interruppe e il ragazzo capì che per i suoi compagni era troppo tardi e che ora era in grave pericolo. Quindi si lanciò fuori di casa seguito dal suo drago con un solo obbiettivo: pentirsi dei suoi errori.


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo!

Dunque, qui la nostra Shana mostra uno straordinario talento per la Magia … ovviamente non l'ho fatto tanto per fare sia chiaro, ma presto scoprirete il perché.

Ma ora il nemico si muove e la capitale viene attaccata da dei misteriosi individui e i cuccioli sono in gravissimo pericolo, così come Jamie.

Quale verità si nasconde dietro tutto questo? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio Franky93 per le loro recensioni e alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Rivelazioni Sconcertanti ***


Capitolo 13: Rivelazioni Sconcertanti

Nel frattempo la battaglia continuava a infuriare contro un nemico che pareva invisibile. Shana era sempre intenta a difendere la capitale, oltre a portare in salvo le reclute più giovani. I suoi compagni d'altro canto le diedero man forte e, poco a poco, le affidavano a Murtagh che le portava al sicuro.

Ben presto però tutta quella situazione iniziò a farsi alquanto spiacevole, ovviamente per il semplice fatto che il nemico non si era ancora fatto vedere fisicamente, e ciò cominciò ad esserre parecchio frustrante. Tuttavia però si riuscì a scoprire il suo scopo, poiché venne trovata una massa di cuccioli di drago privi di vita, e da quel momento capirono che l'obbiettivo di tutto quel casino erano i loro draghetti. Quindi li affidarono a Saphira perché li tenesse al sicuro, cercando poi altri piccoli da salvare.

Fu in quel frangente che videro, anche se per poco, il loro nemico, ossia tre figure umanoidi squamate che si stavano ritirando nell'oscurità della notte ormai fonda.

Lo scenario che si presentò ai primi raggi del sole fu a dir poco sconvolgente: i danni lasciati dalle esplosioni erano abbastanza ingenti e da diversi punti si alzavano ancora delle fiamme. Fortunatamente però non ci furono vittime a parte i cuccioli, solo feriti.

In una notte Ellesméra aveva perso gran parte del suo splendore e, anche se era scesa la quiete, il terrore regnava nell'animo dei suoi abitanti. Persino il gruppo dei novizi, nonostante il lavoro svolto per salvare le reclute, erano spaesati. Mentre si guardavano attorno vennero raggiunti da Jamie, il cui viso era sconvolto, ma nel suo sguardo poterono vedere anche una profonda malinconia. Shana allora si fece avanti.

“C'è qualcosa che non va Ebrithil?”, domandò con apprensione.

Il giovane in risposta sospirò per poi guardarli uno a uno con fare mesto.

“Seguitemi …”, disse infine, incamminandosi.

Loro allora gli andarono dietro con fare perplesso. Raggiunsero poi un luogo appartato e, una volta lì, Jamie si fece coraggio, così, dopo un profondo respiro, parlò.

“Vi devo dire una cosa … e molto probabilmente non vi piacerà …”

Il gruppo a quelle parole lo guardò con fare preoccupato.

“D-di … di che si tratta?”, esordì Eireen dopo un po', la voce che tremava.

In risposta Jamie sorspirò.

“Io … non sono ciò che pensate che io sia …” esordì, facendo una pausa e riprendendo poco dopo “In verità … faccio parte di coloro che chiamavano Rinnegati, o meglio … chiamavano …”

A quella rivelazione i loro cuori persero un battito e Shana si sentì mancare la terra sotto ai piedi, poiché più di tutti era sconvolta dalla notizia. Si fece quindi avanti, lo sguardo stravolto.

“S-sei stato tu … tu hai distrutto Vroengard e rubato le uova, non è vero?!? Rispondi!”, esclamò, alquanto arrabbiata.

“Si … è vero … sono stato io assieme ai miei compagni … ma credimi, sono sinceramente pentito per quello che ho fatto …”, mormorò l'uomo con voce tremante.

Khalaar a quelle parole non ci vide più e in un moto di rabbia lo afferrò per il bavero, schiacciandolo contro un albero.

“E perché dovremo crederti eh?!? Per colpa tua Shana ha perso tutti coloro che amava, incluso suo padre! Ha patito l'inferno a causa tua! Quindi spiegati, perché dovremo crederti o addirittura fidarci di un mostro come te?!? Diccelo, perché?!?”, gridò, furioso.

Bedwire d'altro canto lo affiancò, cercando di placare la sua ira.

“Adesso calmati Khal, lasciarsi dominare dalla rabbia peggiorerà solo la situazione! Sarà pure un mostro, ma ha pur sempre combattuto al nostro fianco nonostante sia un nemico! Questo è già qualcosa no?”

“Non mi importa un fico secco il fatto che ci abbia aiutato! Quello che ha fatto non potrà MAI essere cancellato, rimarrà sempre una ferita aperta! Shana ha sofferto per colpa sua e questo non glie lo perdonerò mai! E il fatto che dovremo credergli mi fa venire il voltastomaco!”, ribatté l'Urgali di rimando, senza mollare la presa.

“Sono stato USATO!”, esclamò Jamie, in preda all'esasperazione.

Khalaar d'altro canto sbuffò.

“Si certo come no, è la scusa più vecchia del mondo per avere cara la pelle.”, replicò, scettico.

In quel momento avvertì una violenta pressione nella sua mente e, poco dopo, una voce tonante.

E' la verità!”, esclamò Doran, in difesa del suo compagno.

Khalaar a ciò si sentì pervadere dalla paura e lasciò immediatamente la presa, così Jamie, una volta libero, ebbe modo di raccontare.

“Vedete, io e i miei compagni eravamo sotto il comando di Aegnor, il primo ministro, partì da lui l'ordine di radere al suolo Vroengard. Gli eravamo fedeli …” esordì, facendo una pausa per poi riprendere “Tuttavia prima ho ricevuto un messaggio da un mio compagno e ho scoperto la cruda verità: eravamo stati usati. Mi ha detto che Aegnor ha creato dei guerrieri migliori di noi chiamati Raz'fros, una versione migliorata dei Ra'zac. Quindi a quest'ora … avrà già eliminato tutti i miei compagni senza pietà …”, concluse infine.

A quel racconto il gruppo rimase a dir poco sorpreso, oltre che sconvolto, a tal punto che non fece nessuna domanda, quindi Jamie continuò.

“Ma c'è dell'altro che dovete sapere, ossia … che Aegnor non è uno da sottovalutare …”

“Perché? Chi è veramente?”, proruppe Nereis, allarmata.

Il giovane sospirò per poi continuare.

“Lui in realtà è un Elfo Scuro di 1500anni. Un freddo calcolatore, capace di fare qualsiasi cosa pur di portare a termine il proprio obbiettivo, persino manipolare le persone a proprio piacimento senza curarsi dei loro sentimenti … trattandoli come marionette pronte a ubbidirgli. È fermamente convinto che la corruzione dei Cavalieri dei Draghi non svanirà mai e che un potere come il loro debba sparire dalla faccia della terra” spiegò, riprendendo subito dopo “Solo il sangue di un Elfo Alto può sconfiggerlo una volta per tutte”

“Elfo Alto?”, domandò Shana, perplessa.

Jamie annuì.

“Si, loro furono la prima razza elfica esistita oltre che la più antica … ma sfortunatamente non ne so molto …”, rispose.

“Mh, capisco … a quanto pare dovremo fare qualche ricerca nella Biblioteca di Ellesméra” constatò la ragazza di rimando, per poi guardarlo con sguardo serio “E tu ci aiuterai, se vuoi veramente redimerti l'unico modo è quello di sconfiggere Aegnor, dato che è lui il vero responsabile di quello che è successo a Vroengard. Ci stai?”, chiese infine, tendendogli la mano.

Il suddetto interessato d'altro canto sussultò, sorpreso da quella proposta, ma se era l'unica possibilità di potersi redimere dai suoi errori, non doveva fare altro che accettare, così annuì, stringendogli la mano.

“E sia, avrete il mio aiuto, farò qualunque cosa per rimediare a quello che ho fatto”

“Bene … comunque inizieremo domani, per stanotte meglio recuperare le forze.”, concluse Shana.

Nessuno obbiettò, dato che erano tutti parecchio esausti per la battaglia da poco conclusa, quindi andarono nei propri alloggi. Una volta entrati trovarono i draghetti ad accoglierli con fare festoso, cosa che risollevò loro il morale. Più tardi, dopo che tutti si furono lavati a dovere, andarono a dormire.


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo! Che emozione tornare a trascrivere questa storia!

Dunque, qui i nostri eroi vengono a sapere una verità alquanto spiacevole da parte di Jamie e qualcosa su un certo Aegnor. Riusciranno ad avere più risposte? E Jamie ce la farà a redimersi? Tutto questo nei prossimi capitoli!

Ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni! Alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!


Glossario

Ebrithil: Maestro


 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Riconciliazione e Nuove Scoperte ***


Capitolo 14: Riconciliazione e Nuove Scoperte

Nonostante la stanchezza avesse avvolto le loro membra in un sonno ristoratore, sia Shana che Eamyr non riuscivano ad addormentarsi. La prima era immersa in chissà quali pensieri, mentre il secondo desideroso di portare a termine quello che aveva avuto in mente prima che li attaccassero. Così si alzò, deciso nel suo intento e, senza far rumore, uscì dagli alloggi, andando in cerca di Shana, poiché non c'era nel suo. La trovò seduta su un albero li vicino, lo sguardo assorto, quindi la raggiunse. Nel vederlo la ragazza rimase alquanto sorpresa, poiché non se lo sarebbe mai aspettata, anche se, tuttavia, era contenta. Una volta che l'ebbe raggiunta rimasero in un teso silenzio per qualche minuto e, infine, con un sospiro, fu lei a proferire parola per prima.

“Non riesci a dormire?”, chiese con fare incerto.

In risposta Eamyr sospirò.

“Già … troppi pensieri …”

“Mh, lo stesso vale per me …” esordì Shana, facendo una pausa e riprendendo poco dopo “Comunque … come mai qui?”

A quella domanda Eamyr sussultò per poi guardarla negli occhi, per la prima volta senza astio.

“Ecco … prima che ci attaccassero stavo venendo da te … per …”, si bloccò, non riuscendo a trovare le parole.

“Per cosa Eamyr?”, lo incoraggiò l'altra, posandogli una mano sulla spalla.

Il giovane d'altro canto si prese qualche secondo per formulare ciò che aveva da dire. Infine tornò a guardarla, stavolta con decisione.

“Dimmi, pensavi veramente a ciò che hai detto sula nave per Belatona?”

Tale domanda la colse alla sprovvista dato che non se l'aspettava e le ci volle qualche secondo per rispondere.

“Si, lo pensavo e lo penso tutt'ora … ciò che successe quella volta fu davvero ingiusto nei tuoi confronti … e non so che darei per tornare a quel giorno e sistemare tutto …”, mormorò.

A quelle parole Eamyr, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio, la guardò più intensamente nelle sue iridi di ametista e vide la sincerità nel suo sguardo. Poi sospirò.

“Sai … quando ti ho sentita sulla nave all'inizio non volevo crederci, il rancore nei tuoi confronti mi aveva offuscato la mente …” esordì, per poi fare una pausa e riprendere “Tuttavia però … non ho potuto fare a meno di pensarci su e questo mi ha fatto finalmente capire che … tutto ciò è durato abbastanza e credo sia giunto il momento di mettere fine alla nostra faida … perché in fondo al mio cuore, anche se non ho mai voluto ammetterlo a me stesso essendo offuscato dall'astio verso di te, anche a me manca la nostra amicizia …” le prese le mani tra le sue “Abbiamo entrambi sofferto per questo nostro distacco … sorprattutto tu … ho sbagliato ad avercela con te e a trattarti in quel modo … potrai mai perdonarmi?”

Shana a ciò lo guardò con gli occhi lucidi.

“L-lo pensi davvero?”, chiese con voce tremante.

“Si … e poi ho dato io inizio a tutto … tu quel giorno mi avevi difeso, dicendo che avrei meritare io la vittoria, ma a quel tempo ero troppo furioso e mi ero convinto che avessero fatto apposta perché eri la figlia del Direttore. Non ero riuscito a vedere la tua sincerità, ma adesso invece ho capito i miei errori, quindi te lo richiedo … puoi perdonarmi?”

In risposta Shana scoppiò in lacrime di gioia per poi abbracciarlo.

“Oh Eamyr … certo … certoche ti perdono …”

L'amico sussultò, alquanto sorpreso dal suo gesto, ma poi lo ricambiò, stringendola forte a se in segno di gratitudine. Rimasero in quell'abbraccio per un tempo indefinito, felici di essersi finalmente riappacificati dopo anni di asti. Infine stanchi ma sereni, tornarono a dormire nelle proprie case.

Il giorno seguente si svegliarono qualche ora dopo l'alba e, dopo una buona colazione, si unirono a Jaimie per andare nella Biblioteca di Ellesmèra e iniziare le ricerche.

Ciò che si presentò loro davanti fu qualcosa di meraviglioso. Il suddetto edificio era di un tenue color menta con le porte finemente decorata con una cupola da cui entrava il sole. L'interno sembrava un regno incantato, pieno di libri ovunque si guardasse, divisi per piano, genere e categoria oltre che per ordine alfabetico. Il gruppo nel vedere tutto ciò rimase folgorato, tanto che non si accorse di una giovane attendente che venne loro incontro.

“Salve nobili Cavalieri, cosa vi porta nella sacra Biblioteca di Ellesmèra?”, esordì, facendoli sussultare.

Shana allora, imbarazzata, si fece avanti con Gored in braccio.

“Buongiorno signorina, ecco … io e i miei compagni siamo qui … per fare delle ricerche su … gli Elfi Alti. Ha per caso un libro che ne parla?”

L'elfa in risposta annuì con un sorriso.

“Certamente, seguitemi nobili Cavalieri”

Loro allora annuirono, andando dietro alla ragazza, che li condusse in una sezione apposita di libri e tomi antichi.

“Qui come potete vedere abbiamo tutto ciò che riguarda la storia di Alagaësia prima di Galbatorix e varie cronache di personaggi influenti, e anche leggende. Spero che possiate trovare ciò che cercate.”, spiegò.

“Grazie mille.”, rispose Shana con un sorriso.

L'elfa ricambiò per poi lasciarli alla loro ricerca, che, tuttavia, si dimostrò abbastanza ostica visto il mistero che aleggiava attorno agli Elfi Alti. Arrivarono a quasi primo pomeriggio che non avevano ancora trovato nulla. Stavano per perdere le speranze quando Nereis trovò un tomo molto antico che parlava di uno strano personaggio, o meglio, dei suoi racconti.

“Ehi, forse ho trovato qualcosa.”, li chiamò, dopo averlo preso in mano.

Gli altri allora la raggiunsero, sollevati.

“Che hai trovato Ris?”, chiese sua cugina.

La suddetta interessata allora mostrò il tomo.

Memorie di Tenga … mmmh, credo di averlo già sentito nominare …”, commentò Jamie, perplesso.

“Mhhh … ora che mi ci fai pensare anch'io ho già sentito questo nome” rifletté Shana “A casa mia devo aver letto qualcosa al riguardo e, da quello che so, Tenga è un eremita pazzo, ma che sa comunque il fatto suo”

“Sai anche dove vive?”, domandò Bedwire.

“Purtroppo no ma la sola persona che potrebbe rintracciarlo è …” sospirò “Angela, l'indovina che tutt'ora vive a Teirm.”, rispose la ragazza.

Il gruppo a ciò si fece pensieroso per qualche secondo, poi Khalaar si fece avanti.

“Quindi immagino che dovremmo partire per Teirm, ho ragione?”

“A quanto pare si, perché? Hai paura?”, lo stuzzicò Nereis.

“Macché! Se è l'unico modo per capirci qualcosa ben venga!”, fece l'altro di rimando, stizzito.

Shana allora si mise in mezzo.

“Per favore un po' di contegno, siamo nella Biblioteca di Ellesmèra, non in un parco giochi”

I due allora si calmarono, facendo come chiesto.

Infine, dopo aver messo il tomo a posto e ringraziato l'attendente, si diressero ai loro alloggi, pronti a partire per Teirm.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo! Perdonate l'attesa, ma sono stata impegnata e sono andata un po' a rilento. Dunque, in questo capitolo Shana e Eamyr fanno finalmente pace! E poi ecco che trovano una traccia per scoprire qualcosa di più sui misteriosi Elfi Alti! Riusciranno ad andare a Teirm e incontrare Angela? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni e alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Fuga nella Notte ***


Capitolo 15: Fuga nella Notte

La notizia dell'attacco a Ellesméra giunse in poco tempo anche alle orecchie di Arya, che, ovviamente, si affrettò a tornare alla capitale, essendo stata occupata per impegni reali. Ciò che le si prensentò davanti non appena tornò la sconvolse alquanto. Mai avave visto la sua amata città ridotta a ferro e fuoco, in una sola notte non sembrava più nemmeno casa sua. Tuttavia però non si perse d'animo e convocò Eragon assieme a Murtagh per il rapporto. I due Cavalieri allora non esitarono a presentarsi nelle sue stanze.

“Ebbene?” esordì Arya non appena fecero il loro ingresso “Com'è potuta accadere una cosa del genere?”

Fu Eragon a parlare.

“Anche noi stiamo cercando di capirci qualcosa e tutt'ora non abbiamo trovato una risposta. È successo tutto talmente in fretta che stentiamo a crederci”

“Esattamente” aggiunse Murtagh “L'unica cosa certa è che l'attacco era stato pianificato per un obbiettivo preciso, ossia sterminare tutti i cuccioli di drago e i novizi. Fortunatamente Shana è riuscita a mettere le reclute in salvo, difendendo Ellesméra con coraggio assieme ai suoi compagni”

A ciò Arya si fece pensierosa per poi sospirare.

“Capisco, quindi chi ci ha attaccati ha come l'obbiettivo l'estinzione di noi Cavalieri”

“Molto probabilmente Maestà.”, annuì Eragon.

“Bene, da ciò che mi avete detto non ho altra scelta che prendere dei provvedimenti.”, replicò la sovrana, seria.

“Che intendete fare?”, domandò Murtagh.

A quella domanda Arya si fece nuovamente pensierosa, poi sospirò.

“Temo di non avere altra scelta” esordì “Da ora fino a nuovo ordine ci sarà un coprifuoco, tutti i novizi dovranno restare nela capitale per il loro addestramento. Se erano loro i bersagli dell'attacco qui saranno più al sicuro”

“Sarà fatto Vostra Maestà, emaneremo l'ordine seduta stante.”, rispose Murtagh per poi congedarsi, seguito da Eragon.

L'ordine emesso da Arya venne proclamato quella mattina stessa e le voci arrivarono anche alle orecchie di Shana e i suoi compagni. Quella sera infatti si riunirono per decidere il da farsi.

“Accidenti, non ci voleva proprio, e adesso che facciamo?”, esordì Khalaar con un sospiro.

“Non lo so, e poi lasciare Ellesméra inosservati sarà alquanto impossibile senza fasi scoprire.”, rispose Nereis.

“Senza contare che avremo anche il nostro addestramento a cui pensare …”, aggiunse Eireen.

“Vero e non credo che ci sia un incantesimo che manipoli la mente per illudere la nostra presenza … senza contare che non possiamo coinvolgere nessuno per aiutarci.”, replicò Eamyr.

Nel sentire tutte le loro preoccupazioni Jaimie si fece avanti.

“Come ex Rinnegato posso essere invisibile se lo desidero e se non dobbiamo essere visti ben venga.

Il gruppo allora lo guardò con fare perplesso.

“E sei proprio sicuro che possa funzionare?”, chiese Khalaar con fare scettico.

“Certamente, l'ho fatto altre volte e poi è l'unica opzione che abbiamo se vogliamo andare da Angela”

“Come ragionamento non fa una piega.”, commentò Bedwire.

“Sono d'accordo e poi è l'unica scelta che abbiamo.”, rispose Shana, seria.

Nereis in risposta sospirò.

“Sapete che finiremo nei guai se ci scoprono … vero?”

“Ne siamo anche troppo consapevoli Ris, ma è l'unico modo se vogliamo sapere dove si trova questo Tenga.”, replicò Eireen.

“Beh … in questo caso sono dei vostri.”, rispose la cugina.

Jaimie allora guardò i suoi allievi per poi sospirare.

“Molto bene, in questo caso non ci resta che prepararci e partire”

“Un momento … come arriviamo a Teirm in fretta? I nostri cuccioli non sono ancora grandi abbastanza per portarci in groppa, e rubare dei cavalli non so quanto convenga.”, osservò Eamyr.

In effetti non aveva tutti i torti, poiché ora i loro cuccioli, arrivavano poco sotto la loro vita. Fortunatamente durante il loro addestramento avevano imparato a volare, ma dovevano ancora imparare a parlare correttamente con i loro Cavlieri, anche se si erano comunque allenati.

Nel sentire quel ragionamento Jaimie emise un altro sospiro.

“Temo che dovremo farlo, il mio Doren non può portarci tutti sulla sua groppa e … si fa montare solo da me, non vuole nessun'altro. Ma per il furto ci penserò io. Partiremo stanotte”

Con quelle parole si diedero inizio ai preparativi per la fuga, con lo stretto necessario, provviste, qualche libro per allenarsi e dei vestiti di ricambio. A mezzanotte erano pronti, Jaimie aveva provveduto ai cavalli e, non appena furono saliti fece diventare tutti invisibili, compresi i cuccioli, che si alzarono in volo senza fare rumore, poi fu il turno di Jaimie e, infine, il gruppetto che partì al galoppo, sparendo tra le ombre della notte, diretti a Teirm.

Il giorno seguente ovviamente la cosa non passò inosservata e ciò fece adirare alquanto la regina, che emise il suo ordine.

“Bene, se hanno voluto fare di testa loro non mi resta altra scelta, da questo momento in poi chiunque li veda dovrà ricondurli qui seduta stante, dove saranno puniti per la loro insoburdinazione”

Nessuno ebbe da obbiettare al riguardo e l'ordine venne quindi emanato.


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo! Innanzitutto perdonatemi per l'assenza ma come avevo già spiegato non riuscirò più a pubblicare regolarmente ogni mercoledì.

Dunque qui Shana e i suoi compagni devono per forza disobbedire all'ordine della regina. Riusciranno a raggiungere la loro meta senza intoppi? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni e alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Teirm ***


Capitolo 16: Teirm

Nel frattempo il gruppo guidato da Jaimie aveva lasciato la foresta per poi procedere spedito verso Teirm. Fortunatamente la traversata fu tutto sommato tranquilla e non trovarono intoppi lungo il cammino, anche se tuttavia per i neo Cavalieri non fu facile, poiché non tutti erano abituati a quel genere di marce. Pure i loro draghetti spesso avevano bisogno di recuperare essendo ancora giovani e inesperti sulle lunghe distanze. Tra tutti però Gored era quello con più energia, seguito da Thanatos e i due erano spesso molto competitivi e amavano lottare, era praticamente il loro rito ogni sera quando si accampavano e ciò preoccupava non poco i loro rispettivi Cavalieri, o meglio, Shana.

Forza salamandra dei miei stivali, fatti sotto avanti!”, incitò Thanatos.

Arrivo!”, esclamò Gored, lanciandosi contro il rivale.

E con ciò i due cuccioli iniziarono come sempre la loro rissa serale rotolando a destra e a manca come una palla impazzita. Ma se Shana era preoccupata Khalaar faceva addirittura il tifo dato che, come il suo cucciolo, amava le sfide.

“Forza che ce la fai! Fa vedere di che pasta sei fatto Than!”, esclamava.

Ciò eccitava ancora di più il draghetto nero, tanto che ci mise ancora più impegno, cosa che spinse Gored a fare lo stesso. Shana ovviamente non poté evitare di preoccuparsi ulteriormente e provò a intervenire per separarli, ma con scarso risultato. Fu in quell'attimo che subentrò qualcuno.

Smettetela subito!”, esclamò con foga Safiya, la cucciola di Nereis, lo sguardo alquanto intimidatorio nonostante la corporatura minuta.

I due cuccioli d'altro canto non poterono fare altro che separarsi, l'aria tutt'altro che intimidita. Safiya li guardò con rimprovero.

Ogni sera la stessa storia, se continuate ad azzuffarvi in questo modo finirete per farvi male sul serio! Sembrate due poppanti che litigano per il cibo! Dovreste vergognarvi! Ah, voi maschi siete tutti uguali, tutto muscoli e niente cervello!”, disse infine.

Ah, sei sempre la solita guastafeste tappetta dei miei stivali, guarda che non ci sfidiamo tanto per fare ma per mantenerci in allenamento!”, esclamò Thanatos, seccato.

Gored a ciò si parò davanti alla cucciola.

Non osare offenderla, sarà anche più piccola di noi, ma sa farsi comunque rispettare!”, esclamò.

Safiya a ciò lo guardò alquanto seccata.

Non mi serve il tuo aiuto, so cavarmela da sola e ora smamma dalla tua mammina”

Prova solo ad offenderla un'altra volta e ti concio per le feste!”, ribatté Gored, alquanto arrabbiato.

Sai che paura, non basteranno le tue minacce infantili per spaventarmi, poppante che non sei altro”

Non sono un poppante e poi dovresti come minimo ringraziarmi visto che ti difendo sempre da Thanatos quando ti infastidisce ogni volta!”, sbottò il draghetto rosso.

E io ti ripeto che NON ho bisogno del tuo aiuto, ne ora ne mai!”, esclamò Safiya per poi volare dalla sua padrona.

A ciò Gored sbuffo, tornando a sua volta da Shana, che lo prese in braccio.

Non prendertela, lei è fatta così.”, le disse con un lieve sorriso.

Lo so ma … vorrei tanto che non fosse così insopportabile …”

Lo vorremmo tutti, ma ricorda, ognuno è fatto a modo suo e tu sei il mio piccolino coraggioso.”, sorrise Shana per poi farglu le coccole.

Grazie.”, ridacchiò lui, lasciandosi coccolare.

E quando arriverà il momento di cavalcarti saremo invincibili te lo assicuro”

E di questo non vedo l'ora”


 

Il giorno seguente ripresero il viaggio verso Teirm, che proseguì senza il minimo intoppo, anche se comunque non abbassavano mai la guardia, poiché era fin troppo ovvio che la regina Arya aveva sicuramente emanato l'ordine a chiunque li incontrasse di riportarli a Ellesméra. Jaimie infatti non mancava mai di perlustrare i dintorni in modo da indicare loro strade sicure.

Infatti giunsero a Teirm dopo quasi quattro settimane di viaggio senza alcun problema, era pomeriggio inoltrato e il sole stava volgendo verso il tramonto. Nel vedere tale imponenza i neo Cavalieri rimasero alquanto sbalorditi: la città era divisa in tre cinte di mura, nella prima viveva la gente comune come contadini, il fabbro, il panettiere e via dicendo. In quella centrale stava il mercato, sempre molto frequentato, poiché era molto fornito, c'erano speziali, mercanti di stoffe, carne, pesce, di tutto e di più, era molto allegro e colorato. Nell'ultima cinta c'erano i quartieri residenziali e i nobili ed era tutto sfarzoso, le case erano delle villette con giardino e la gente viveva nella ricchezza.

“E' … enorme!”, esclamò Eireen, stupita.

“Sono d'accordo, non ho mai visto nulla di simile in vita mia.”, rispose Nereis.

Il loro stupore era più che giustificato visto la loro provenienza dalla Valle di Palancar, anche perché Teirm era una delle città più importanti di Alagaësia . Anche Shana, Khalaar, Eamyr e Bedwire rimasero sorpresi nel vedere tale maestosità. L'unico non sorpreso fu Jaimie, evidentemente perché c'era già stato quando era ancora un Rinnegato. Nel vederli sorpresi sorrise.

“Bella vero? Teirm in tutta la sua grandezza, tuttavia se non si conosce bene la città è molto facile perdersi.”, commentò.

“Quindi ci farai tu da guida suppongo.”, rispose Khal.

“Certamente, Angela vive nella zona del mercato nel suo negozio di erboristeria, l'unico di tutta la città, quindi non è difficile da trovare, seguitemi”

Il gruppo allora gli andò dietro, entrando dalla porta principale, avevano lasciato i cuccioli e Doran in un boschetto li vicino in modo che fossero al sicuro. Non ebbero problemi ad entrare quindi si diressero verso la zona del mercato. Era abbastanza caotica e fecero fatica a muoversi in mezzo alla gente. Fortunatamente però riuscirono a trovare il negozio: era alquanto semplice, neanche troppo vistoso, la cosa che stupì quando entratrono sotto una cascata di perline, era un'incredibile ordine, tutto era perfettamente ordinato sugli scaffali, c'erano spezie e erbe di ogni tipo, vari odori di aromi e incensi. Sembrava quasi esotico. Erano talmente assorti che, quando risuonò un miagolio, ebbero un sussulto quando videro un gatto nero acciambellato su una sedia, ovvero Solembum, il gatto mannaro di Angela.

Benvenuti nobili Cavalieri, prego, vi sta aspettando di là.”, disse nelle loro menti per poi indicare l'altra stanza.

A ciò il gruppo non si stupì più di tanto dato che erano al corrente delle sue capacità divinatorie e evidentemente sapeva già del loro arrivo. Così, senza fare domande, andarono nella stanza indicata, che fungeva da cucina. Rispetto al negozio era decisamente più stravagante, piena di oggetti di ogni tipo e la luce era più soffusa. Lì, vicino alla finestra, stava la figura di Angela, vestita da una maglia dallo scollo a V con maniche ampie e dei bracciali di cuoio sugli avambracci, in vita portava un corpetto del medesimo materiale mentre la gonna grigia scendeva a campana fino a poco sopra le caviglie. In diagonale aveva una fascia a frange, mentre gli stivali erano neri, i capelli erano una folta chioma riccia argentea e gli occhi marroni. Come gioielli portava una collana e uno strano orecchino. Non appena li vide sorrise lievemente.

“Vedo che alla fine siete arrivati nobili Cavalieri, immagino che Solembum vi abbia detto che vi stavo aspettando.”, esordì.

“Esattamente, ma, pur essendo una rinomata indovina, credo non sappiate del perché siamo qui, ho ragione?”, rispose Jaimie.

La donna ridacchiò a ciò.

“Le mie capacità divinatorie non sono più come quelle di un tempo giovanotto, quindi no, non so il perché siate qui, solo che sarete venuti da me. Quindi, per quale motivo siete giunti al mio cospetto?”

Shana allora si fece avanti.

“Immagino abbiate saputo dell'attacco a Ellesméra.”, esordì.

“Certamente, come so anche che l'obbiettivo erano i Cavalieri novizi come te e i tuoi compagni.”, replicò Angela, seria.

“Siamo consapevoli del nostro infrangimento riguardo a non lasciare Ellesméra, ma io e i mie amici siamo venuti a conoscenza di qualcosa di grosso grazie a delle informazioni e le ricerche in biblioteca”

“Ossia?”, chiese Angela, le braccia conserte.

Shana allora riprese fiato per poi riprendere.

“Sappiamo che l'attacco è stato emanato da un uomo di nome Aegnor, un Elfo Oscuro, ha mandato i Raz'fros ad attaccarci. Siamo anche a conoscenza che solo il sangue di un Elfo Alto può sconfiggerlo una volta per tutte. Tuttavia l'unico in grado di aiutarci è l'eremita pazzo Tenga, ma che solo voi sapete rintracciare, per questo motivo siamo qui.”, concluse infine.

A ciò Angela sospirò stancamente.

“Si, è vero, lo so … ma non sono minimamente interessata ad aiutarvi. È troppo pericoloso e se doveste imbarcarvi in una missione del genere molto probabilmente qualcuno di voi non farebbe ritorno. Quindi spiacente ma non sono disposta a sacrificare coloro che per Alagaësia rappresentano una speranza.”, replicò con voce secca.

Shana tuttavia non cedette.

“La prego, è importante, ne vale del futuro di Alagaësia!”, esclamò.

“Ho detto di no e ora fuori di qui!”, ribatté la donna, seria.

I neo Cavalieri allora, sconsolati, uscirono dal negozio sotto gli occhi indagatori di Solembum. Solo Jaimie rimase nella stanza.

“Se pensi di riuscire a farmi cambiare idea sprechi solo il tuo fiato.”, sbottò.

“Può darsi ma voglio comunque tentare” esordì il giovane, facendo una pausa per poi riprendere “Senta, comprendo quanto voi la vostra preoccupazione riguardo questa missione, si, potrà essere un suicidio, ma nonostante tutto quei ragazzi non si sono tirati indietro e sono più che intenzionati a portarla a termine, perché credetemi, ne va davvero del futuro di Alagaësia. Se non fermeranno Aegnor ciò che Eragon e i Cavalieri hanno protetto finora sparirà, tornerà l'oscurità come quando c'era Galbatorix al potere e sono più che certo che voi non vogliate questo ho ragione? Perché più di tutti noi desiderate la pace su Alagaësia dico bene?”

Nel sentire ciò Angela si lasciò cadere stancamente su una sedia con un sospiro.

“Parlate bene per essere un Rinnegato traditore che ha raso al suolo Durù Areaba per le uova di drago” esordì la donna con tono gelido “Ma vedo ugualmente sincerità nel vostro cuore e posso dire che avete centrato il punto” fece una pausa “Si, è vero, il mio desiderio è che Alagaësia viva in pace, ma non potrei mai perdonarmi se anche uno di loro non tornasse, loro sono il futuro del nostro mondo”

“Lo so ma se davvero volete la pace … date loro una possibilità, vi prometto che li proteggerò, avete la mia parola, ma vi prego, non negate il vostro aiuto”

A quelle parole l'anziana indovina sospirò.

“Datemi un po' di tempo per pensare, non è qualcosa che posso fare a cuor leggero”

“D'accordo, aspettiamo fuori.”, rispose Jaimie per poi uscire.

“Allora?”, chiese Shana imperterrita.

“Ci darà una risposta tra poco”

Una volta rimasta sola la donna venne affiancata dalla forma umana di Solembum, che appariva come un giovane dai capelli neri arruffati, carnagione pallida e occhi aranciati. Vestiva di una semplice maglia di tela grigia e dei pantaloni del medesimo colore che arrivavano a metà ginocchio. Si sedette di fronte all'indovina con un sorriso enigmatico.

“Dura decisione vero?”, ridacchiò.

“A quanto pare …”, sospirò Angela.

“Quindi che intendi fare? Quell'uomo è stato molto convincente”

“Anche troppo e ahimè non posso negare che ha ragione … il futuro di Alagaësia potrebbe essere di nuovo in pericolo …”, mormorò la donna.

“Quindi immagino che darai il tuo aiuto.”, rispose il giovane.

“E' l'unica scelta, poiché la ragazza potrebbe essere l'unica speranza per estirpare questo nuovo male”

Dopo di ciò si alzò e uscì fuori, dove i neo Cavalieri le rivolsero subito attenzione. Sospirò.

“Tenga si trova attualmente a Litogh, nel Surda”

 

 

 

 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un altro capitolo! Qui i nostri eroi arrivano finalmente a Teirm dove incontrano Angela, che, dopo essere stata sulle sue, alla fine da loro l'aiuto necessario, ovvero indicando il luogo dove si trova Tenga. Riusciranno i nostri Cavalieri a raggiungere il Surda? Lo scoprirete nei prossimi capitoli! Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3992665