Electrical storm

di orny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Sei nella mia testa
Tutto il tempo
So che non è abbastanza
Se il cielo si apre
Ci deve essere un modo di tornare
Ad amare e solo amare
"Electrical storm"
U2
 
1
 
Seduta sul bordo del fiume, guarda l'orizzonte con sguardo triste. Nella sua mente si affollano tanti pensieri.
Si sente a disagio... Strana... 
Tocca la fronte con il palmo della mano destra. E' primavera, ma l'aria intorno a sè inizia ad essere calda. Slaccia il colletto della camicia... Si sente soffocare.
Di fronte a sè... l' acqua. 
Vorrebbe buttarsi... Sentire l'acqua su di sè. Sentire il corpo avvolto dall'acqua fresca, come una carezza...
Come le sue carezze...
Chiude gli occhi... ricorda...
Non può dimenticare cosa successe pochi giorni prima... Come non può dimenticare lo sguardo di lui, nei giorni a seguire.
Lo aveva visto lontano... Distante. Non ci aveva fatto caso a lui negli ultimi giorni. Il ritorno di Fersen dopo sette anni. La voglia di sentirsi donna, sotto il suo sguardo. Non ha mai pensato ad Andrè... In fondo lui è solo un amico... Un caro amico.
Come può non aver capito...
Accadde tutto quattro giorni prima... E non dimenticherà ma ciò che successe.
Tornava dal ballo alla reggia, non era il Colonnello delle guardie Reali di sua Maestà, ma una donna di raffinata eleganza.
Per una volta voleva provare a sentire cosa prova una donna... Una donna innamorata, persa dietro lo sguardo dello svedese. Un uomo meraviglioso ai suoi occhi, ingenui e pieni d'amore.
Non è andata come sperava... Il cuore in gola. L a delusione enorme per essere stata rifiutata da lui.
Si siede sul bordo della grande fontana, mentre l'acqua mossa dal vento, la tocca.
Non sente nemmeno dei passi arrivare verso di lei.
 
- Oscar... Dobbiamo tornare a casa.
 
Non vuole guardarlo... Si sente stupida. Lei la donna tutta d'un pezzo... La vergine di ghiaccio, come viene nominata a Versailles...
Vede una mano tesa di fronte a sè. Come fa a capire sempre ciò che prova lei... legge la sua anima prima che lo faccia lei su se stessa.
Non alza lo sguardo, ma avvicina la mano alla sua. Si alza e lentamente si avviano verso la carrozza.
Entra dentro... è sola. Lui guida i cavalli verso casa. L'accompagna davanti la porta della sua immensa dimora. La mano gentile che l'accompagna. Nessuno dei due parla... sente lo sguardo di lui sul suo viso.
Sente scendere sul viso delle gocce d'acqua... non sono più lacrime, ha smesso. 
 
- Oscar... conviene entrare, tra poco ci sarà il diluvio. Ti bagnerai...
 
Non dice una parola, lo lascia lì. 
Sale la lunga scalinata, entra dentro le sue stanze.
Sono poco illuminate... non importa, ha inizio un forte temporale. Lampi e fulmini illuminano il cielo. Inizia a spogliarsi, trovando una camicia da notte sul suo grande letto a baldacchino. La nonna... che donna. Le ha creato un abito facile da togliere, senza problemi... E pure la camicia pronta ad aspettarla. Lei si che le vuole bene.
Si avvicina alla finestra. Un fulmine squarcia il cielo illuminando tutto. Abbassa lo sguardo ed i suoi occhi trovano immediatamente la figura di Andrè... 
Uno dei cavalli, impaurito dal fulmine, scalcia come un forsennato. Andrè cerca di tenerlo tranquillo. E' in difficoltà.
Si gira verso gli stivali buttati a terra, li indossa. 
Corre per la grande scalinata... Andrè è in difficoltà, ha bisogno d'aiuto.
Apre la grande porta... Arriva...
L'acqua è forte ed impietosa.
Andrè sembra senza forze.
 
- Andrèèèè...
- Oscar... - Si gira sorpreso verso di lei- Vai viaaaaa... ti ammalerai, torna dentro.
- Nooo...
 
E' senza forze... i capelli lunghi e neri, sono liberi da costrizioni.
Il cavallo è arrabbiato... Indisponente.
Lei cerca di avvicinarsi... Vuole aiutarlo.
 
- Oscar... vai viaaaa!...
- Nooo!...
 
Andrè ormai quasi al limite, afferra le redini con forza, guarda negli occhi il cavallo.
 
- Ora basta...
 
Un pugno dritto... il cavallo rimane stordito.
Si calma... Si ferma.
Prende le redini e lo trascina dentro, nella scuderia.
Entra pure lei... 
Lui... sussurra qualcosa al cavallo, finalmente calmo.
 
- Mi hai fatto penare Julius... ma ora tutto è passato...
 
Prende una mela rossa, e la porge al cavallo, che entusiasta, accetta il frutto succoso.
Non fa caso a chi è dietro di lui, che l'osserva.
I capelli sciolti...lunghi e liberi. La camicia bagnata... i muscoli in evidenza. Da quando è così muscoloso Andrè?... 
Una fitta al basso ventre e le guance rosse... indecifrabile.
Un imprecazione...
 
- Dannazione...
 
Si avvicina a lui...
 
- Cosa è successo Andrè?...
- Ah... la mia mano, il pugno deve essere stato fortissimo...
 
Lei avvicina le sue mani alle sue.
Lui alza lo sguardo... Rimane folgorato da ciò che vede di fronte a sè.
Lei... di una bellezza disarmante. I capelli bagnati... le guance rosse come mele e la camicia bagnata... Non porta le fasce, ma i capelli la coprono, per sua fortuna.
Rimane estasiato da ciò che vede...
Lei è vicina... Troppo vicina.
 
- Aspetta...ti aiuto.
 
Lei alza lo sguardo... Occhi blu, che si perdono in un mare di verde intenso. Uno sguardo mai visto... Uno sguardo pieno di qualcosa che lei non riesce a capire.
Inaspettatamente, come attirati da qualcosa di più forte di loro. Le bocche si trovano... Si avvicinano...
Sono morbide e delicate... Calde e roventi poi...
Gli occhi si chiudono... Mani che si cercano... Bocche che vogliono saziarsi il più possibile...
Passano secondi... Minuti... Ma non si fermano...
Le lingue giocano... Le mani stringono stoffa pelle e capelli...
Fulmini lampi e saette... Fuori la natura esplode, dentro nella scuderia...Due corpi non riescono a staccarsi. 
Ad un tratto lui si sposta...
Si appoggia al recinto dietro di lui... Lei alla porta.
 
- Non possiamo... Oscar... Non possiamo...
 
Lei bellissima ai suoi occhi... Lo guarda intensamente. Apre la porta... Uscendo fuori...
Rimane ferma sotto la pioggia a guardare la porta della scuderia, alza lo sguardo verso il cielo. Appoggia la mano destra sulle labbra, accarezzandole.
 Non sono più gocce d'acqua... Ma lacrime che cadono giù....
Rientra in casa... Stordita...
Si abbandona sul letto...  Ha tolto la camicia bagnata, è nuda sul suo letto.
Si addormenta così... Senza sogni...
 
Continua...
 
Angolino Orny
Un abbraccio a chi legge... Ornella

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
Andrè
 
Le mani a coprire il viso... seduto sul bordo della fontana ad aspettare lei.
Lei... Bellissima in quel vestito di seta bianco. Luminosa come non lo era mai stata. I capelli sollevati in un morbido chignon. Quanto avrebbe voluto far scivolare la sua mano sui suoi capelli colore del grano. Sciogliere l'intricato lavoro e godere del suo profumo.
Un neo sotto l'orecchio destro... reale, non fasullo come quello usato dalle dame di corte, solo per moda o sfizio.
Un collo da cigno che avrebbe voluto baciare, per un tempo interminabile. Si passa le mani sul viso.
 
- Sciocco... Sei solo uno sciocco!...
 
Tira un calcio ad un sasso, davanti a sè. Involontariamente colpisce un cocchiere che passa di lì.
 
- Mi scusi... Mi scusi, ero sovrappensiero.
 
L'uomo lo guarda dalla testa ai piedi.
 
- Nessun problema, se avesse tirato più forte... Allora si che sarebbe sorto. Ragazzo... Mi raccomando eh!... Non vorrei dover chiamare le guardie.
 
Rosso in viso, risponde all'uomo.
 
- No... no!... Sarò bravo!
- Bene... Buona serata Monsieur!
 
E si allontana, lasciandolo nuovamente solo.
" Che scusa avrei potuto dire a quel so tutto io di Girodelle. Non deve sapere di Oscar, e della sua presenza qui stanotte... Ahhh...non posso stare fermo, la serata è lunga. Farò una passeggiata qui intorno."
Inizia a camminare, passano parecchi minuti, quando vede correre una dama vestita di bianco. Osserva bene la figura che si avvicina alla fontana... E' lei... 
L'osserva da lontano, non sembra felice, qualcosa la turba. La vede sedersi sul bordo della fontana, il vento solleva l'acqua bagnando leggermente la sua schiena, ma lei sembra non accorgesene.
Si avvicina piano... delicatamente, non vuole spaventarla.
 
- Oscar... Dobbiamo tornare a casa.
 
Non alza lo sguardo, allora capisce che qualcosa là dentro è andato storto. Allunga la mano, la conosce... Sa che le parole sono inutili al momento.
Lei con molta delicatezza, accoglie la sua mano. Non alza mai lo sguardo... Si avviano verso la carrozza in silenzio. Le apre la porta, facendola entrare. Sale sulla carrozza, facendo partire i cavalli. 
Sente il cuore in gola. 
Arrivati nella grande dimora, ferma i cavalli ed apre la porta. Lo sguardo basso... Mentre scende dalla carrozza. Lui la guarda... Apprensivo.
Sente un nodo dentro, vorrebbe sapere... Almeno captare ciò che è successo. Ma lei come sempre alza un muro.
Sente delle gocce cadere sul suo viso.
 
- Oscar... conviene entrare, tra poco ci sarà il diluvio. Ti bagnerai...
 
Senza rispondere si avvia verso casa, mentre lui l'osserva da lontano. 
Deve rientrare la carrozza, e sistemare i cavalli per la notte.
 
Alza lo sguardo al cielo.
 
"Anche tu sei triste... Il cielo piange. Come la mia Oscar. "Mia"... non lo sarà mai mia... non mi è permesso amarla..."

Ad un tratto... Manca poco, la scuderia è dietro l'angolo della grande casa, un forte boato... una scarica fortissima di pioggia...
Un cavallo si imbizzarrisce... La pioggia bagna incessantemente tutto.
Non è facile domare un cavallo impaurito. Le redini tirano... il cavallo ancora legato scalcia... La carrozza balcolla.
 
- Juuuulius... Calmo... Calmo... Dannazione!
 
Andrè è al limite... Stremato.
 
- Andrèèèè...
- Oscar... - Si gira sorpreso verso di lei- Vai viaaaaa... ti ammalerai, torna dentro.
- Nooo...
 
La vede che si avvicina correndo... con la camicia da notte zuppa e gli stivali. 
 
- Oscar... vai viaaaa!...
- Nooo!...
 
Andrè ormai quasi al limite, afferra le redini con forza, guarda negli occhi il cavallo.
 
- Ora basta...
 
Un pugno dritto... il cavallo rimane stordito.
Tutto si ferma... Il cavallo è stordito, ma si è calmato. Afferra le redini e lo trascina dentro la scuderia. Osserva la carrozza, l'indomani deve sistemare le ruote, rovinate con la furia di julius.
 
- Mi hai fatto penare Julius... ma ora tutto è passato...
 
Prende una mela rossa, e la porge al cavallo, che entusiasta, accetta il frutto succoso.
Non fa caso a chi è dietro di lui, che l'osserva.
Una fitta fortissima alla mano destra...
 
- Dannazione!...
- Cosa è successo Andrè?...
- Ah... la mia mano, il pugno deve essere stato fortissimo...
 
Lei avvicina le sue mani alle sue.
Lui alza lo sguardo... Rimane folgorato da ciò che vede di fronte a sè.
 
" Oscar... le sue guance... i suoi occhi.. è bellissima"
 
Lei è vicina... Troppo vicina.
 
- Aspetta...ti aiuto.
" No Oscar... Ti prego non ti avvicinare. Non porti neanche le fasce sei troppo stasera... Troppo bella ed io sono un'idiota. Un'idiota che deve stare molto attento a non oltrepassare un limite... Ma come posso fare io... come!... Quando davanti ho l'oggetto della mia dannazione e perdizione... Che io sia dannato!"

Inaspettatamente, come attirati da qualcosa di più forte di loro. Le bocche si trovano... Si avvicinano...Sono morbide e delicate... Calde e roventi poi...
Gli occhi si chiudono... Mani che si cercano... Bocche che vogliono saziarsi il più possibile...
Passano secondi... Minuti... Ma non si fermano...
Le lingue giocano... Le mani stringono stoffa pelle e capelli...
Fulmini lampi e saette... Fuori la natura esplode, dentro nella scuderia...Due corpi non riescono a staccarsi. 
 
" NO!... Non posso... è troppo... starà pensando a lui mentre mi bacia con questo fuoco!... Non ho il diritto di toccare la sua candida pelle... Non posso fare nulla di tutto ciò.  E' come la mela proibita... Mi attira a sè, ma io so che non brama le mie labbra, ma quelle di lui... Non posso... Non possiamo!"

Ad un tratto lui si sposta...
Si appoggia al recinto dietro di lui... Lei alla porta.
 
- Non possiamo... Oscar... Non possiamo!...
 
Gli occhi di lei, improvvisamente grandi e luminosi, cambiano espressione. Lui non capisce...
 
" Perchè quello sguardo... cosa è?... delusione?... Mia cara Oscar, non ho mai visto questo sguardo, cosa vorresti dirmi?... Oggi non riesco ad entrare nei tuoi pensieri... Sono sconvolti quanto
 i miei!..." 
 
 Apre la porta... Esce fuori...
Si gira verso Julius, appoggia la sua  fronte all'asse di legno che sostiene il tetto della scuderia.
 
- Cosa ho fatto... cosa abbiamo fatto!...
 
Prende la spazzola, inizia a spazzolare il cavallo, mentre mille pensieri affollano la sua mente e il dolce sapore della labbra di lei, è ancora vivo in lui.
 
Angolino Orny
Grazie infinite a chi legge e recensisce.
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** 3 ***


3

 
 L'acqua del fiume scorre lenta. Dopo quella sera, tutto è diverso e nulla è cambiato.
Solo sguardi furtivi... Occhi che si cercano. Si rende conto che la sua vita in questo momento in poi è cambiata radicalmente. 
Non aveva mai baciato un uomo in vita sua, averlo fatto con lui poi, la mette in una situazione di disagio.
Il suo amico... Confidente, quasi un fratello. Non capisce... non si capacita del perchè si sia mossa in questo modo.
Da cinque giorni lei si allontana, dopo aver finito il suo turno di lavoro a Versailles. Lo lascia lì... davanti la porta della stalla, con poche  e semplici parole.
 
-  Puoi rientrare Andrè... Io vado  a cavalcare un pò!...
 
Nessuna risposta... Neanche lo guarda. Si rende conto vivamente del suo sguardo sulla sua schiena. E' codarda... non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. Si sente in colpa e frastornata.
Fino a poche ore prima, voleva su di sè le labbra di un altro uomo... E adesso?...
Arrivata al solito posto... Scende da cavallo, lasciandolo libero.
Vuole pensare, tranquillizzare il proprio cuore.
Non aveva mai potuto immaginare una cosa del genere. Vorrebbe parlargli... Vorrebbe capire e valutare, se questo è stato un momento oppure è stato qualcosa di più grande.
Non è una sprovveduta. Ogni angolo di Versailles è ritrovo per giovani amanti... o storie occasionali.
Capisce la voglia... Il desiderio. Ha creduto di provarlo per il bel conte svedese, ma ora le sembra tutto così strano, così irreale.
Ricorda le mani di Fersen su di sè. Quasi impercettibili... Morbide e delicate. Volteggiare con lui in quella splendida sala, per poi capire che tutto era surreale... Un sogno. Un cristallo che si rompe in mille pezzi.
Lei si sente come quel cristallo... A pezzi. Un bellissimo cristallo... Distrutto dalla delusione.
Vorrebbe dimenticare ciò che successe dopo. Impossibile... La sua mente è lì... Ferma. A quella bocca... A quelle mani. Non aveva mai capito le persone che parlavano di passione e desiderio... Per lei, nata in un ambiente asettico e senza colore, il colore della passione era una cosa lontana mille miglia.
Credeva che la passione per il Conte, fosse quello che sentiva. Ma si sbagliava di grosso. Quando in un attimo tutto si è capovolto. Non ha capito più nulla. Sembrava come se fosse un animale... in preda a qualcosa di primordiale. Qualcosa che doveva accadere prima o poi. 
Perdersi in quello sguardo verde... Ammaliatore. Non lo aveva mai guardato con gli occhi del desiderio...
La stessa cosa doveva aver pensato lui. Pensa e ripensa a come si possa sentire lui... Una situazione pericolosa.
Sono sempre stati insieme, conosce il suo pensiero. Essere sempre un passo dietro di lei... La differenza tra i due è sostanziale.
In un lampo... Un tempo minimo, questa differenza è crollata miseramente. Due persone... Due anime che in un attimo si sono trovate... Cercate.
Sale in groppa al cavallo, torna a casa.
 Ha intenzione di parlare con lui... Capire ciò che è successo tra di loro.
Lascia il cavallo, ma lui non c'è. Entra in casa, lo cerca ovunque.

- Oh bambina... Sei tornata. Ho preparato qualcosa di buono per cena. 
- Buonasera nonna, non ho molta fame. Mi sapresti dire dov' è Andrè?...
- Ah... quello screanzato. Sicuramente sarà fuori... Sdraiato sotto la grande quercia. Ultimamente si mette lì sotto, non so perchè. Non lo faceva da quando era bambino e litigavate. Ma avete avuto dei problemi?...

Si gira verso la nonna, prendendole le mani tra le sue.

- No... no, anzi. Non abbiamo per niente litigato.
- Ah... sarà!... Allora saranno problemi di cuore. Qualcuna glielo  avrà spezzato... Un colpo di mestolo, due coccole e si riprenderà!...

Il cuore... A quelle parole il suo di cuore, perde un battito. Soffre... 

- Vado a parlargli...
- Grazie cara...

Si avvia fuori, verso la grande quercia. E' un posto isolato... Lo vede lì, seduto con le spalle appoggiate all'albero.
Si avvicina piano...

- Sei venuta a parlarmi Oscar?... Ho questo onore finalmente?...

Non si gira neanche a guardarla. Le sue parole sembrano arrabbiate...
Si avvicina a lui, sedendosi di fronte.

- Andrè!... Si... Sono qui per parlare con te.

Alza lo sguardo... ed è triste. 

-Cosa vuoi sapere?... Se mi è piaciuto ciò che è successo l'altra sera?

Diretto... Senza giri di parole.

- Non rispondi... Logico!... Conoscendoti, non sai cosa dire. Aspetti che sia io a dirti quello che è successo, giusto Oscar?...
- Andrè io...

Si alza... e pure lei. Occhi contro occhi.

- Oscar... Io non sono un sostituto. Uno che puoi baciare, solo perchè un altro non lo ha fatto. Eri arrabbiata con lui per qualcosa che è successo là dentro... Giusto?...
- Giusto!... Ma Andrè, non sei un sostituto.
- AH... ovviamente, non sarei un sostituto, e allora cosa sarei?... Un uomo a cui è stata data un occasione?...
- Andrè... ma cosa dici?...
- Oscar... E' quello che sono... Un UOMO!... Un uomo che ha baciato una donna... Che stava oltrepassando un limite. Se non mi fossi fermato, non so cosa sarebbe accaduto...- Appoggia le mani sui fianchi, guardandosi i piedi in modo nervoso-... anzi no... lo so!... Avrei varcato un limite... Una cosa difficile da gestire.
- Difficile?... Perchè?... Mi è sembrato di tuo gradimento ciò che è successo l'altra sera. Cosa dovrei dire io, allora?... Ero disperata e arrabbiata. Mi vedi anche tu come un involucro?... Un essere mitologico?... Una persona senza sangue cuore e passione?...
- Oscar... tu non lo sai cosa sia la passione!... Non lo sai cosa vuol dire amare con tutta te stessa qualcuno, fino a morirne quasi.
- E tu lo sai Andrè?...
- Io lo so Oscar... Perchè ci convivo da sempre.
- Da sempre?... Andrè ti prego... Io non sono una donna da amare...
- Oscar... Tu lo sei eccome... Sono io, indegno a vivere questo amore per te. 
- Perchè?...
- Oscar... - si tocca il viso esausto-... se tu mi amassi... se ci scoprissero... Io sarei un uomo morto!... Non posso neanche minimamente pensare di toccarti. L'altra sera siamo andati oltre...

Le gira le spalle...

- Andrè... io non so cosa sento per te... Non capisco... 

Si avvicina a lui, mentre ancora è girato. Ci gira intorno, guardandolo negli occhi...

- Quando mi hai baciata l'altra sera...

Non abbassa lo sguardo verso di lei... guarda lontano. 

- Andrè!...

Con la mano destra prende la mano sinistra di Andrè, con la sinistra gli accarezza il viso delicatamente.

- Andrè!... Ho sentito qualcosa dentro di me... Qualcosa di diverso. Quando poi mi hai baciata, non ho capito più nulla. 
- Oscar...
- Shhh...

Un dito sulle sue labbra per non farlo parlare.
Avvicina il viso a quello di lui. Naso contro naso... Occhi dentro occhi...
Le labbra si avvicinano in un bacio delicato, diverso da quello di pochi giorni prima. Al buio sotto la grande quercia, nessuno può vederli. Il bacio diventa lungo... Sensuale...

- Andrè...
- Shh...

Solo le stelle sono testimoni di questo nuovo inizio...

Angolino Orny
Grazie a chi legge e chi recensisce. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 4
*** 4 ***


4

 
Un nuovo giorno ebbe inizio... Poteva all'apparenza essere, negli occhi degli altri, una giornata normale.
Solita routine... Alzarsi presto, sbrigare le ultime incombenze prima di andare alla reggia, per iniziare il proprio lavoro.
Ma non era così, soprattutto per due persone, che avevano capito di amarsi a dispetto delle società che li voleva distanti.
Neanche la nonna, aveva captato ciò che stava succedendo. Eppure la sua bambina, come osava chiamarla lei, era diversa... Qualcosa in lei aveva creato un mutamento.
Nessuno si rendeva conto degli sguardi fugaci... Le mani che si sfiorano.
Eppure un occhio ben esperto, avrebbe captato qualcosa. Un occhio molto esperto come il Conte di Fersen.
Alla Reggia molti negli anni fantasticavano su Oscar ed il suo bell'attendente. Proprio quando la verità era sotto gli occhi di tutti, a nessuno più importava.
Così camminavano con serenità, nelle sale della grande Reggia, sicuri di non essere notati o comunque non avere nessuna considerazione ,riguardo loro due insieme. Ormai per quella gente erano come oggetti di arredamento, importanti al momento dell'acquisto, ma noiosi con l'andare del tempo e quindi non più importanti.
A parte il Conte di Fersen.
Li osserva da lontano... Dopo la fatidica sera del ballo, non ha avuto modo di parlare con Oscar.
Ripensa ancora a quella sera... Al vederla così bella e così diversa.
Ama la Regina... Immensamente. Ma è pur sempre un uomo a cui il destino ha dato un'occasione... Una donna innamorata di lui... Una splendida donna.
Nella sua testa, il pensiero che potrebbe essere un buon partito, ciò che il padre vorrebbe per lui.
Quindi inizia a circolare un pensiero alquanto importante. Ma dopo aver osservato certi sguardi, non è più sicuro di tutto ciò.
Segue Oscar nei giardini, fermandola subito dopo.
 
- Madamigella Oscar...
 
Presa alla sprovvista, si gira guardandolo negli occhi.  Andrè accanto a lei si gira pure, rimanendo sorpreso dalla presenza dell'uomo.
 
- Madamigella Oscar... Andrè...
- Buongiorno conte di Fersen...
- Vi trovo bene!...Dall'ultima volta che vi ho visto. Sono passati molti giorni...
- Diciamo un mese...
- Andrè!...
 
Si gira verso di lui. 

- Oscar... Signor Conte... Vi lascio, vado a recuperare i cavalli.
- Grazie...

Risponde il Conte.
Mentre si avvia, si gira verso Oscar, guardandola. Non vuole lasciarli soli, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti.

- Madamigella Oscar... Vorrei parlarvi...
- Sono qua... Vi ascolto.
- Non vi ho visto a Corte ultimamente... Avete avuto qualche malanno oppure avete cercato di non incontrarmi?...

Sorpresa dalla sua domanda, Oscar risponde con fare sicuro.

- Il lavoro Fersen... Mi ha tenuta impegnata.
- Ah... Pensavo fosse per quello che è successo tra noi quella sera...
- Diciamo pure quello...

Si avvicina molto a lei, guardandola negli occhi.

- Eravate bellissima... Un angelo...

Oscar lo guarda, non capendo dove voglia arrivare.

- Proprio per questo ho pensato, di chiedere la vostra mano al Generale Jarjayes.
- Cosa?...

Il mondo le crolla addosso. In un altro momento avrebbe accettato subito, ma non adesso. Non dopo aver aperto il suo cuore ad un'altra persona.

- Madamigella Oscar... Ho valutato tutte le opzioni possibili. Noi saremmo la coppia perfetta. Vi lascerei libera di seguire i vostri istinti, non avrei problemi pure con Andrè!...
- Fersen!... Avete bevuto più del normale a quanto vedo. E poi... Problemi con Andrè... Suvvia, che problemi potrebbero esserci con Andrè!...

Dentro di sè, fremeva. Il cuore galoppava veloce. Sarebbe stato il suo amante. No!... Voleva lui... Solo lui, nessun altro...senza compromessi.

- Pensate alla mia offerta... Voi non avreste problemi, con il mondo in cui viviamo. Tutti e due abbiamo qualcosa da difendere. Pensateci alla mia offerta. Il nostro mondo non capirebbe... Nessuno capirebbe.
- Però... Vivremo in un mondo fatto di finzione.
- Io lo vivo da molto tempo. Non posso essere felice, ma agli occhi degli altri,noi lo saremmo. Accettate vi prego... Fatelo per la nostra amicizia, che ci lega da tanti anni.
- Non credo  che accetterò... 
- Aspetterò lo stesso una vostra risposta, spero sia affermativa.

 Si allontana da lui, dirigendosi verso la stalla dove l'aspettava Andrè.
Da lontano lui nota il suo modo di camminare. Sembra stia correndo, o forse è solo arrabbiata.

- Oscar...
- Andrè... Andiamo!... Sono stufa di questa giornata e della gente che ci circonda.

Corrono... Portano i cavalli ad un livello di stanchezza enorme. Ma è l'unico modo per Oscar, per scaricare la tensione.
Arrivati alla grande casa, Oscar lascia il suo cavallo ad Andrè.

- Dopo cena vieni da me Andrè, dobbiamo parlare.
- Certo...

Lascia il cavallo... dopo un buon bagno caldo ed una cena ristoratrice. Oscar aspetta, come sempre, Andrè.
Andrè entra nella stanza, poco illuminata.
La trova appoggiata al muro che guarda davanti a lui.

- Oscar... Ti prego, dimmi qualcosa. Così mi preoccupi. 

Si avvicina a lei, toccandole le guance bagnate di lacrime.

- Andrè... Ho ricevuto una proposta di matrimonio...
- Fersen... 

Mentre Andrè cambia il suo sguardo e stringendo i pugni. Si gira sedendosi sul letto, appoggia i gomiti sulle gambe, toccandosi il viso.

- Mi ha detto che per la società in cui viviamo, come coppia saremmo perfetti...

Si avvicina a lui inginocchiandosi, cercando di guardarlo in viso.

- Era normale una richiesta del genere Oscar!... Questa era la mia paura... Io non posso pretendere il tuo amore, non ne ho il diritto.
- Andrè... Tu hai più diritto di lui, perchè io ti amo...

La guarda intensamente, avvicina le sue labbra a quelle di lei.

Non aveva guardato bene... 
Quando le bocche si allontanarono, dopo un bacio appassionato. Si rese conte di come fosse vestita lei.
Una sua camicia... grande, che la copriva a malapena.

- Ma questa è la mia camicia... Dove l hai presa?.
- E' una tua vecchia camicia... La lasciasti qui molto tempo fa. L' ho conservata, neanche ricordo il perchè.
- Sei bellissima...
- Vieni...

Lo prende per mano, portandolo al centro del letto. Fuori un forte temporale, la pioggia incessante che sbatte sui vetri.
- Oscar... Cosa hai intenzione di fare?...
- Non voglio averti come amante Andrè... Io voglio averti come marito. Non mi concederò a nessun altro se non a te!...
- E' pericoloso Oscar...
- Lo so, ma non mi importa...

Si guardano intensamente, mentre le lingue di fuoco che escono dal camino, fanno colorare la loro pelle di riflesso.
Lui delicatamente, sbottona la camicia di lei... Lo stesso Oscar.
Lenti... Senza staccare mai gli occhi l'uno dall'altro.
Avvicina il viso baciandolo, piano piano scende giù. Bacia il suo collo con ardore e passione. Quando si allontana da lui, Andrè nota nel suo sguardo qualcosa che va al di là della consapevolezza.
Lei... Con il fuoco che illumina la sua pelle, sembra tutto fuorchè la Vergine di ghiaccio.
 Le labbra si divorano, scendono piano sul letto. Si baciano come non avevano mai fatto. La passione li guida.

- Oscar... Fermami ti prego...
- Andrè... - Prende il viso tra le mani...- sei tu... solo tu, non voglio nessun altro!...

I corpi in fibrillazione... Lui dentro di lei... Lei che in un primo momento, sorpresa da questa intrusione, si rivela poi un'amante piena di ardore.
Non le importa il dolore... Lei lo sente, sente tutto di lui. La sua pelle... il suo odore... Il  cuore impazzito come il suo.
 Non le importa nulla, solo il suo uomo che l'ama con ardore e passione crescente. Sudati e accaldati... Sospiri... gemiti e parole d'amore. La pioggia è una scarica elettrica... Fuori piove incessantemente, nessuno si accorge di ciò che succede. 
Si addormentano... Stanchi e sudati. Per gli occhi della società sono due persone che non dovrebbere stare insieme. Ma il loro è un amore pulsante e vivo... Senza  catene. La tempesta si placa, come pure i loro cuori. 

Angolino Orny
Grazie di cuore a chi legge e recensisce. Un abbraccio, Ornella.
 

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Capitolo 5
*** 5 ***


~5~
 
E' notte fonda... il vento soffia lieve. Le finestre rimaste aperte, lasciano entrare un lieve soffio di vento.
Tutto tace in questa stanza... Tutto è spento... Addormentato.
Questo soffio... Lieve e delicato, accarezza la pelle della giovane donna.
Come una carezza lieve sulle gambe rimaste scoperte... Apre gli occhi, molto delicatamente trovando davanti a sè, il bel viso di Andrè, addormentato.
Lo guarda, mentre questo soffio non smette di accarezzare i loro corpi. Rimane fisso a guardarlo, come se fosse qualcosa di così perfetto e delicato... Pericoloso.
Piano scende dal letto. I piedi appoggiano sul freddo marmo. Raccoglie il lenzuolo, coprendo il suo corpo nudo e bellissimo.
Si avvicina alla finestra... Mentre soffia un leggero vento.
Andrè apre gli occhi trovando davanti a sè, qualcosa di bellissimo ed inaspettato.
 
- Oscar!...
 
Lei gli dà le spalle... mentre i capelli ed il lenzuolo che tiene addosso, si muovono, lasciando intravedere la sua figura. Ai suoi occhi sembra una dea... Di una bellezza indescrivibile.
Si alza appoggiandosi sul gomito destro, osservandola.
Sembra serena... Libera.
Lei non fa caso assolutamente al suo sguardo. Si lascia accarezzare dal vento e dalla luna. La sua pelle bianca è luminosa con la luna che l'accoglie in tutta la sua bellezza.
 
- Oscar!...
 
Si gira... 
Inizia a camminare verso di lui... Lentamente.
Lui non parla... Sembra stregato da ciò che vede.
Con una mano tiene il nodo del lenzuolo, mentre si avvicina al letto. La luna, entra prepotente dalla finestra. Non riesce a guardare il suo viso... è come un'ombra che si avvicina a lui.
Il vento che soffia ed il lenzuolo che si muove, mentre cammina.
E' un attimo che sembra eterno... Un qualcosa di etereo.
E' quasi vicina, con un colpo secco il lenzuolo cade giù... La luna illumina il suo corpo, rivelando la sua nudità.
Sale a carponi sul letto, avvicinandosi a lui.
La guarda... I suoi occhi tanto sono azzurri e limpidi, che sembrano laghi profondi. Avvicina il viso a quello di lui...
Naso contro naso... Occhi dentro occhi...
 
- Sei bellissima... 
 
Un bacio delicato... come un soffio di vento.
 
- Cosa ho fatto per meritare una visione di te cosi...!... Devo essere morto...
- Lo sarai presto... Se non smetti di parlare.
- Eccola... La mia Oscar.
 
La luna lascia il posto al sole.
Oscar  è la prima a svegliarsi. Scende dal letto, mentre prende la camicia da notte, appoggiata sulla sedia accanto al letto.
Si veste, guardando Andrè addormentato. Gira intorno al letto, fino ad arrivare al suo viso.
Gli accarezza dolcemente la testa, chiamandolo dolcemente.
 
- Andrè...
- mmmm...
- Andrè...
- Altri cinque minuti...
- No Andrè, se ti trovano qui, sai che cosa potrebbe succedere!...
 
Apre gli occhi...
 
- Va bene... stavo sognando sai?...
 
Mentre Oscar è seduta a pettinare i suoi lunghi capelli, davanti allo specchio che riflette il viso di lui.
 
- Cosa avresti sognato?...
 
Lo vede avvicinarsi... Nudo. Le sue guance diventano rosse come mele.
 
- Colonnello... Non dovrebbe arrossire... 
 
Si avvicina appoggiando le sue grandi mani sulle spalle di lei, guardando il loro riflesso allo specchio.
 
- Ho avuto una visione... Sembravi una dea, accarezzata dal vento e dalla luna!...
- Guarda che non era un sogno...
- Ah...
 
Si abbassa avendo così, il volto vicino... guancia contro guancia, con il viso rivolto allo specchio.
 
- Non sei mai stata più bella di così... 
- Lo dici solo per adularmi, Andrè. Lo sappiamo benissimo tutti e due che non è così!...
 
Gira la poltrona dove lei è seduta, guardandosi fisso negli occhi.
 
- Oscar... sbagli a dire così!... Sei una donna bellissima. Non ti rendi conto della bellezza che sprigioni.
 
Si alza... allontanandosi da lui, mentre si avvicina alla finestra per guardare fuori.
 
- Sono una donna piena di muscoli... Molto magra... Direi spigolosa...
 
Si avvicina a lei, con la mano sinistra afferra la spalla destra di lei, girandola, tirandola a sè, abbracciandola.
 
- Io ti amo Oscar... Amo tutto di te!... Anche la tua spigolosità di carattere e fisico. Sei una donna molt~o bella, forse anche più della nostra Regina.
 
Sentono dei passi in corridoio.
Si girano sorpresi, pensavano che fosse ancora presto per la servitù, ma si sbagliavano.

*STESSO MOMENTO NEL SALOTTINO ADIACENTE LA STANZA DA LETTO*
 
- Bambina... è giunta l'ora di alzarsi!... Oddio ma cos'è tutto questo disordine... 
 
~~~
- Presto Andrè...- sussurrando-... giù... sotto il letto.
- Oscar... non ho otto anni, non ci entro è troppo basso.
- Devi... fai uno sforzo, se ti vede lo racconterà a mio padre!...
 
Con difficoltà, riesce a mettersi sotto il letto.Con orrore si rende conto di aver lasciato sopra la poltrona, di fronte al letto, una delle sue calze. Spera vivamente che la nonna non se ne accorga.
 
- Oh...bambina, sei gia sveglia!...
- Si nonna!... Come mai sei salita così presto a svegliarmi?...
- Ohh... Non è presto!... Forse sta cambiando il tempo e sembra presto, ma non lo è!... Forza... faccio preparare un bagno.
- Certo...
 
Oscar gira le spalle, verso la toeletta, mentre la nonna, senza volerlo, guarda verso la poltrona, di fronte al letto. Vede spuntare qualcosa che riconosce subito.
Abbassa lo sguardo notando qualcosa di anomalo, sotto il letto. Non fa nulla, ha capito subito. Si gira voltando le spalle alla sua padrona.
 
- Vado a preparare l'acqua!... Sarà pronta a breve, tra un quarto d'ora la porto su.
- Grazie nonna...
 
Chiude la porta, facendosi il segno della croce.
 
" Oh signore... Ti prego, veglia su di loro. Il momento che pensavo non arrivasse mai, invece è giunto. OH... Poveri bambini miei... "
 
Scende le scale piano, facendo passare il tempo. 
 
- Oscar...- uscendo con fatica da sotto il letto-... avrà capito secondo te?...
- Non saprei... Sembrava strana. Ma di come ha detto il tempo, penso di si. E' sempre tua nonna, ti vuole bene. Farà in modo di farti uscire, con calma, indisturbato.
- Oppure avrà notato il calzino sulla poltrona... Solo io qui uso quel tipo di modello.
- Le parlerò... capirà!...
 
Vestito di tutto punto, bacia per l'ennesima volta la donna che ama. Lei si avvicina, abbracciandolo.
 
- Dobbiamo stare attenti... Molto attenti.
- Vado... Ti amo!...
- Idem...
 
La porta che si chiude... Lei che si butta sul letto, aspettando l'acqua per il bagno. Mentre ripensa a ciò che le è successo nelle ultime ore.
 
Angolino Orny
Ringrazio vivamente chi recensisce questa piccola storia e chi legge... è molto importante per me. Grazie di cuore, un abbraccio Ornella.
Consiglio di ascoltare in sottofondo " Still reminds me" di Anguun, nella parte del lenzuolo e del soffio di vento...
https://youtu.be/SSR56k7RETo
 

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Capitolo 6
*** 6 ***


~6~
 
Apre la porta della sua stanza, notando subito qualcosa di anomalo. Si avvicina al letto, davanti a sè, trovando seduta sulla poltrona accanto al letto, una persona.
Il profumo lo riconosce subito. Apre la finestra, illuminando la stanza con la luce del sole, appena sorto.
 
- A cosa devo l'onore della tua visita, nella mia stanza?...
 
Sorridendo, rivolge questa frase alla persona che si trova di fronte a lui. Spera vivamente  di calmare il tumulto in fondo al cuore, conoscendo la persona che si trova di fronte e cosa ha intenzione di dirgli.
 
- Sai benissimo perchè sono qui... In questa stanza!...
 
Si sdraia sul letto, chiudendo gli occhi.
 
- Nonna, so dove vuoi andare a parare... Non sono così stupido!...
 
Si alza di scatto dalla poltrona, rossa in viso, mentre si avvicina al letto. Si abbassa prendendo con le mani, il bordo della coperta dove è sdraiato il nipote.
Tira con forza, facendo cadere l'uomo dal letto. E' arrabbiata e nervosa con lui e si muove con forza, tanta è la tensione che ha dentro di sè.
 
- Ahy... Nonna!... Ma cosa diavolo ti pr...
 
- SCREANZATO...!... - con i denti tira furiosamente il fazzoletto, che teneva in mano-... Cosa hai fatto?...
 
Andrè si alza da terra dolorante. Si avvicina a lei per cercare di calmarla.
 
- Nonna!... Calmati!...
 
Uno scapellotto rumoroso sulla testa di lui.
 
- Nonna... Calmati... Ti prego!... Fermati!...
 
Inizia  a girare vorticosamente per la stanza, martoriando il fazzoletto, imprecando e pregando.
D'un tratto si ferma davanti a lui, puntandogli l'indice della mano destra sul suo viso.
 
-TU!...
 
Inizia ad allontanarsi da lei, con le mani davanti al viso, per evitare altri colpi. Un muro a fermare il suo indietreggiare.
 
- Nonna!... - visibilmente adirato- ...BASTA!... Se continui così ti verrà un colpo, calmati!...
- IO?... CALMARMI?... Hai presente cosa hai combinato?... Oh mio Dio!...
 
Mette le mani sulla cuffietta, tirandosela, lasciando così liberi i suoi riccioli d'argento.
 
- Nonna... Ti prego... Io l' amo e lei ama me!...
- AMORE!... Lo chiama amore... Ma cosa ti è preso Andrè?... Te l'ho sempre detto di stare lontano, ma tu no... Anzi!... Ho sbagliato tutto!... Dovevo portarti in Scozia da mia sorella... Non qui...
- Nonna... Basta!...
 
Andrè è visibilmente adirato, ma con il timore che lei si possa sentire male. Si avvicina a lei, abbracciandola. Appoggia le sue labbra sulla testa morbida e profumata della nonna, dandole così un  bacio.
 
- Io ti voglio bene, bambino mio... Immensamente. Non voglio che tu soffra. Hai già sofferto troppo, non è giusto. Pure lei. Sarete due anime in pena, senza futuro... con tanto dolore.
- Ma pure con tanto amore...
 
Alza lo sguardo verso il nipote, accarezzando il suo viso, dolcemente.
 
 - Siete e sarete sempre i miei bambini. Ci sarò sempre per voi!...
 
Un bacio sulla guancia morbida e profumata di lei... 
Si lasciano, mentre la nonna si avvia verso la porta.
 
- Vado da lei!... Fatti la barba. Ci vediamo giù.
 
Chiude la porta, lasciandolo con i suoi pensieri.
Con molta lentezza sale le scale, trovando davanti a sè la stanza di Oscar.
Bussa ed entra piano nella stanza, dove si trova la vasca.
Oscar è quasi pronta per entrare nella vasca, quando vede arrivare la nonna, intenta a sistemare la cuffietta, sopra i ricci ribelli.
 
-Aspetta Nonna, ti aiuto io...
 
Con fare delicato, i capelli sotto la cuffia sono sistemati. Abbassa lo sguardo,trovando lo sguardo della nonna, limpido come un lago d'inverno.
Con la mano destra le accarezza il viso, mentre la nonna avvicina la mano, baciandone il palmo, delicatamente.
 
- Nonna io...
- Vieni, bambina mia... Oggi sei ancora più bella...
 
Si avviano verso la vasca, abbracciate. Come se fossero  madre e figlia... Con amore.
 
Angolino Orny
Chi ha letto le mie storie pubblicate negli anni passate, ricorda vivamente ( o almeno spero) del mio affetto per la nonna. Questo è un omaggio a lei.
Grazie a chi mi segue... Ricorda e mette nei preferiti e chi recensisce. Grazie anche a chi lascia uno sguardo alla mia storia.
Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 7
*** 7 ***


~7~

 
Seduta all'interno della vasca, Oscar si rilassa circondata dall'acqua calda e profumata, mentre la nonna le passa i sali.

- Oggi sei abbastanza silenziosa. E' successo qualcosa che io dovrei sapere?...

La nonna punta sul viso, diventa rossa ricordando il discorso fatto al nipote poco prima. Cosa praticamente impossibile da fare alla donna, che si trova di fronte a lei.

- Oh cara... Niente di importante.

Sente un leggero fruscio dell'acqua, alza lo sguardo trovando davanti a sè, due occhi curiosi che la guardano dalla vasca.
Le braccia incrociate sulla vasca ed il mento appoggiato di loro. I capelli raccolti con tante forcine, e ciuffi di capelli che scendono giù, rendono la donna di una bellezza da perdere il fiato. 

- Bambina mia, quanto sei bella!... Le tue guance sono rosse come mele, come quando ti ho presa in braccio per la prima volta.
- Oh Nonna... Sei così buona con me, non mi merito tutta questa dolcezza. Se solo sapessi...

La donna più anziana, alza lo sguardo. Allunga la mano, accarezzando il viso della donna che si trova di fronte a lei.

- Non sono così vecchia, bambina mia...

Oscar si gira, appoggiando la schiena alla vasca ed abbassando lo sguardo. Passato svariati secondi, fino a quando non  decide di aprire bocca. La nonna conosce la ragazza perfettamente, è a conoscenza che lei ha un muro insormontabile, fatto di rigide regole, non facile da abbattere. Ma  non ha premura, le aprirà il suo cuore, come ha sempre fatto.*
Ricorda ancora i primi turbamenti, quando doveva decidere se diventare un uomo o una donna. Oppure quando alle quattro del mattino, bussava alla sua porta con le lacrime agli occhi, solo perchè non riusciva a dormire, dopo una furiosa litigata con suo nipote o con suo padre.
In cuor suo aveva capito che dentro di lei, stava covando un sentimento diverso dall'amicizia. Che sarebbe cresciuto, avrebbe messo radici nel suo cuore. Non voleva ammettere che potesse succedere qualcosa del genere, ma i legami... Il cuore è difficile da tenere legato. Allora aveva fatto di tutto per cercare di limitare i danni. Non riuscendo nell'intento ovviamente.

- Nonna...
- Vi ho sempre detto di stare attenti!... E' pericoloso bambina mia.

Non risponde... Si guarda le mani, che entrano ed escono dall'acqua. 

- Non avevo capito!... Non credevo fosse qualcosa di così forte.

Non si gira ancora...

- Bambina mia...
Si gira velocemente, facendo uscire dell'acqua dalla vasca, bagnando il pavimento.
Gli occhi lucidi... Le guance in fiamme.

- Sono cosciente del prezzo che potremmo pagare io e lui!... Ma voglio rischiare lo stesso. Nonna... Avevo perso la testa per il Conte di Fersen e...
- Oh... per quell'uomo venuto dal freddo?... Oh bambina mia no, ti prego. 
- Si nonna, ma è successo qualcosa di importante la sera stessa che ho capito, che non poteva esserci nient'altro che amicizia con lui. Qualcosa mi ha colpito... Sentivo che non c'era calore, che mi mancava qualcosa che ho sempre avuto accanto a me. Non credevo fosse possibile tutto ciò. Quando ho capito cosa mi mancasse, dentro di me ho avuto un crollo.

La nonna si alza, avvicinandosi alla vasca, mentre le porge un grande telo. Oscar esce dalla vasca, facendosi avvolgere dall'abbraccio della donna.
Si avviano verso la toeletta con il grande specchio.
Oscar si siede, guardando la nonna nel suo riflesso nello specchio.

- Nonna... Io lo amo...

La donna più anziana, toglie piano tutte le forcine, facendo cadere  una massa di capelli dorati.
Prende la spazzola, pettinando delicatamente i capelli.

- Bambina mia... L'amore è per i coraggiosi. E voi due dovreste esserlo fortemente. Siete due persone complicate in un mondo complicato. Vostro padre se dovesse sapere, ucciderebbe mio nipote e vi metterebbe in un convento.
- Ne siamo consapevoli...Ho intenzione di lasciare le guardie reali.
- Cosa?... Vostro padre capirebbe!... Capirebbe che c'è qualcosa che non va!...

Si gira prendendole le mani morbide tra le sue.

- Dirò che voglio fare un viaggio... 

Lo sguardo sconvolto della nonna.

- Non so dove andremo, ma non voglio correre il rischio di essere scoperti. 
- Tesoro... - Le accarezza il viso dolcemente-... Non è scappando che si risolve il problema,  ma non vedo neanche io altra soluzione. Vi aiuterò io...
- E come?... Credimi nonna, riesco a fare tecniche di guerra e altro, ma mi sento una principiante in queste cose.
- Andrete da mia sorella, ad Inverness.
- Inverness?... In Scozia?...
- Si... Se non avessi portato Andrè qui, lui sarebbe lì adesso, con mia sorella Gabrielle.
- Oh...
- Partirete... Scriverò a mia sorella, la informerò di tutto.
- Sai nonna, che non torneremo più, vero?... E che mio padre potrebbe crearti dei problemi.
- Ne sono consapevole... Svelta bambina, inizia a vestirti, devo scrivere una lettera molto importante.
- Andrò alla Reggia, chiederò il permesso alla mia Regina.
- E' un sacrificio enorme quello che stai per fare. Sei sicura dei sentimenti che provi per lui?...
- Non sono mai stata più sicura!... Se dovessi perderlo, ne morirei.
- Allora forza... 

Le due donne si guardano negli occhi, non sarà facile per nessuno di loro, ma l'amore non può essere legato.

* Mi sono presa una piccola libertà, dove Oscar si confida fin da bambina con la nonna.
Angolino Orny
Grazie di cuore a chi legge, a chi mi scrive delle bellissime recensioni e chi solo legge, siete importanti. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 8
*** 8 ***


~8~
 
Le giornate passarono tranquille. Il sole all'orizzonte e due ragazzi, uniti da una vita, ora con la consapevolezza di essere un'unica cosa.
Un importante tassello è stato risolto. L'incontro con sua maestà, la Regina, non poteva andare meglio di così.
Oscar dentro di sè, si rende conto di fare un torto alla sua amata Regina, allontanandosi dal paese per questioni di cuore. Come donna innamorata avrebbe capito, come capo di una nazione, no.
L'avrebbe aiutata a trovare un altro posto di lavoro. La guardia metropolitana in quel periodo, aveva carenze di persone al comando. Sarebbe stata perfetta per quel genere di comando. 
Ma la Regina, forse ha captato qualcosa guardando la sua amica negli occhi, grandi come laghi. Ha capito in cuor suo, che la donna che si poneva di fronte a sè, le chiedeva qualcosa di molto grande e per questo difficile da gestire.
Aveva notato negli anni, gli sguardi d'intesa con il suo attendente, ma credeva fossero solo qualcosa relativo al tipo di rapporto avessero loro due, in effetti sono cresciuti insieme da bambini, si conoscono perfettamente. Ma ultimamente gli sguardi che la sua amica rivolgeva a lui, erano diversi... Enigmatici. Consapevoli forse di attirare troppo l'attenzione su di loro, celavano i propri sentimenti sotto una tenda di silenzi, sguardi e sospiri.
Essere figlia di un generale, non deve essere cosa alquanto semplice. Per questo se solo lei glielo avesse chiesto, avrebbe aiutato fortemente questa unione. Ma si rende conto di avere le mani legate. Così decide di lasciarla libera... Di seguire il suo destino.
Si rende conto che non la vedrà più... Andrà via. Non vedrà più i suoi occhi così profondi e sinceri. Se fosse tornata indietro nel tempo, l'avrebbe ascoltata di più... Ormai è tardi.
La donna più sincera che avesse mai incontrato in vita sua. Per questo nella grande sala, in cui si trovavano, rimaste sole, ha voluto abbracciare l'amica di una vita. La donna con un cuore enorme che ammira e rispetta.

Oscar, seduta davanti al camino acceso e con un bicchiere di vino rosso, ricorda il dialogo avuto con la sua amata Regina.
 
- Madamigella Oscar...
 
Seduta sul divanetto, morbido e riccamente decorato.
 
- Sedetevi qui accanto a me, e non dite di no!... Voglio guardarvi negli occhi, così inginocchiata di certo non posso farlo. Venite qui, nessuno ci ascolterà e se dovesse accadere, farò in modo che non si sappia nulla di ciò che mi state per rivelare.
- Oh!... Vostra Maestà, non merito tale trattamento.
- Voi lo meritate!... Siete una delle pochissime persone che stimo qui dentro. Ci siete sempre stata per me e la mia famiglia e ve ne sarò sempre riconoscente.
 
Oscar si alza per sedersi sul divanetto.
La Regina prende le mani di lei sulle sue, accarezzandole.
 
- Vi vedo diversa, madamigella...
- Mi sento diversa, Vostra Maestà!...
- Per aver chiesto udienza, avete qualcosa di molto importante da chiedermi. Prego... vi ascolto.
 
Si guardano negli occhi con affetto.
 
- Vostra Maestà, chiedo il permesso per lasciare la Guardia Reale.
- OH!... Mi sorprendete!... Cosa è successo di tanto eclatante per abbandonare la Guardia Reale?... Volete andare da un'altra parte?... Sapete che posso chiedere al Re, senza problemi.
- No... Voglio prendere allontanarmi un pò da tutto ciò che riguarda il  mio essere soldato. Ho bisogno di trovare quello che ho perduto, nel corso degli anni.
 
La Regina l'osserva. Ai suoi occhi Oscar ha qualcosa di diverso, è cambiata e se ne rende conto.
 
- L'unica cosa che potrebbe farvi allontanare da tutto ciò che riguarda la vita militare, è l'esservi innamorata di qualcuno. Qualcuno che porta a farvi prendere una decisione così pesante e delicata. Vostro padre è a conoscenza delle vostre intenzioni?...
- E' una situazione difficile e molto delicata!... Mio padre non è a conoscenza di ciò che sto progettando. Voglio andare via, perchè è successo qualcosa, che potrebbe nuocere e fare male a molte persone a cui voglio bene. Quindi preferisco allontanarmi un pò di tempo e risolvere queste problematiche.
- Oh mio Dio... Voi siete incinta, vero?...
 
Oscar diventa improvvisamente rossa in viso. 
 
- E' per questo che andate via?... Per nascondere qualcosa di così bello?... E vostro padre non deve assolutamente sapere nulla!...
- No!... Assolutamente no!... Non sono in stato interessante, ma ho bisogno di capire... Riflettere su tutto ciò che mi circonda.
- Ah... Madamigella credetemi, vi avrei aiutata con il bambino. Non vi avrei fatta nascondere in un convento... Umiliata come tante altre donne prima di voi. 
 
Si porta le mani al petto, con occhi sognanti.
 
- Credetemi... L'essere madre è qualcosa di magico. Ti apre ad un mondo nuovo, fatto d'amore.
- Sono una donna questo sì, ma non so se sarei capace di fare qualcosa di così forte e potente.
- Oh suvvia!...Lo sarete un giorno e non riuscirete a stare lontana da un esserino che dipende totalmente da voi.
 
Dopo vari discorsi d'amore e perfezione genitoriale, Oscar cerca di arrivare al punto.
 
- Vi prego Vostra Maestà!... Ascoltate le mie richieste.
- Certo che le ascolto!... Voglio vedervi felice... Quindi siete libera di vivere la vostra vita, amica mia. 
 
Si alzano dal divanetto, tenendosi ancora per mano.
Oscar si inginocchia al suo cospetto.
 
- Vi devo la mia vita!...
- Io vi devo la mia!... Prego per voi, che siate felice.  Fatelo per me, per la nostra amicizia di una vita.
- Grazie di cuore.
 
Si guardano per l'ultima volta, mentre Oscar e la Regina, con le lacrime agli occhi, si dicono addio per sempre.
 
Angolino Orny
Grazie a chi mi legge, chi mette la storia tra i preferiti... Tra le seguite e le ricordate. Sono molto contenta di tutto ciò. Ringrazio chi mi recensisce con affetto.
Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 9
*** 9 ***


~9~
 
Apre la porta piano, per non farsi sentire da tutta la casa, pienamente addormentata.
 
- Andrè!...
 
Nessuno risponde, tutto tace. Inizia a preoccuparsi.
Lo trova lì... Sdraiato sul letto. Fin da bambino ha sempre avuto il sonno pieno. Torna indietro, chiudendo la porta della stanza a chiave.
Si avvicina nuovamente al letto, guardandolo dolcemente.
Vorrebbe fiondarsi sulle sue labbra, rosse e carnose. Così invitanti. Sopra il tavolino davanti la finestra, trova un vasetto di miele, mezzo vuoto.
Deve averne  mangiato tanto, come al solito.
Apre il vasetto, immergendo due dita, toccando così l'interno morbido ed appiccicoso.
Avvicina le dita, impregnate di miele, sulla sua bocca, come se mettesse il belletto. Ricordo di quella famosa sera del gran ballo, vestita da donna.
Dopo aver passato sulle sue labbra  il miele, chiude il vasetto. Si gira verso il letto, salendo a carponi. 
Si adagia sul corpo di Andrè, ancora profondamente addormentato. Nello stesso modo in cui cavalca Cesar.
Abbassa il viso, fino a trovare quello dell'uomo.
Avvicina le labbra alle sue. D'un tratto un paio di occhi assonnati, si aprono. Con la lingua, accarezza il labbro inferiore, gustando il residuo di miele.
 
- Oscar!... Devo aver mangiato troppo e mi sono addormentato. Però devo averne mangiato veramente tanto, ne ho la bocca piena.
- Che sei un ingordo, non è una novità!...
- Parli proprio tu, che ieri hai bevuto due cioccolate, la mia e la tua.
- Caro... Spreco molte energie con te. Molte più di prima. Sei un ingordo appassionato.
- Dici?...
 
Un colpo di reni e la ragazza si ritrova sotto il corpo nudo di lui.
 
- Mio caro ingordo, da quando dormi così?... In questo modo?...
- Bè!... -Guardando verso l'alto, con fare innocente-... Da molto tempo ormai. Lo trovo estremamente pratico. Soprattutto quando ricevo in camera, visite così piacevoli.
 
Punta sul vivo, allontana il viso da lui, guardandolo sorpresa.
 
- Vorresti dirmi che qualcun altro prima di me, è entrato in questa stanza?... E tu eri così?...
- Si!...
-Oh!...
- Una persona vestita di viola, con una bella cuffietta bianca in testa.
 
Lo guarda malamente.
 
- Oddio Oscar!... L'unica donna che sia mai entrata qui oltre a te, è la nonna!...
 
Gli tira un pugno sul petto, facendolo sobbalzare.
 
- Sei un'idiota!...
 
Si abbracciano ed iniziano ad amarsi con tutta la passione che hanno in corpo.
 
- Sai cosa penso Andrè?...
 
Sudati ed abbracciati  guardano il soffitto, mentre lui, delicatamente, accarezza con le dita la schiena di lei.
 
- Per la prima volta in vita mia, ho paura!...
- Paura?... Perchè?... Siamo insieme, il resto non conta.
 
Si alza le spalle, mettendosi seduta.
Solleva le gambe, coperte dal lenzuolo. Abbraccia le gambe appoggiando il mento sulle ginocchia.
Pure lui si alza, avvicinando il viso a quello di lei.
 
- La Regina è stata comprensiva.
- Lei si!... Mio padre non credo. Sua figlia... Anzi figlio, che rinuncia a ciò che lui ha creato con tanta fatica.
 
Un bacio sulla spalla sinistra di lei.
 
- Capirà!... Non adesso, ma con il tempo, capirà!...
 
Si gira di scatto, verso di lui. Gli prende le mani tra le sue.
 
- Prometti!...
-Oscar no!... Non voglio fare promesse.
- Andrè ti prego, ascoltami!...
- Ti ascolto.
- Promettimi che se succederà qualcosa di brutto, tu farai di tutto per salvarci. Io farò lo stesso.
- Oscar... io...
- Andrè, ho un brutto presentimento. Se dovesse succedere qualcosa, chiedi aiuto a Fersen.
- Fersen?... Perchè proprio lui?... Ti ricordo che lui voleva chiedere, poco tempo fa, la tua mano.
- Andrè!... E' l'unico che ha i mezzi adatti per aiutarci, ed è legato alla Regina. Ci aiuterà!... Prometti per favore.
- Lo prometto!... Anche se non mi piace per niente.
- Devo tornare nella mia stanza.
 
 Scende dal letto, vestendosi piano. Andrè si gode lo spettacolo, che ha di fronte a sè, sdraiato sul letto.
 
- Oscar non vedo l'ora di essere lontano da qui!... Vedrai... Il posto dove andremo ti piacerà!...
 
Finito di abbottonare la camicia, sale a carponi sul letto, per dare un lungo bacio al suo uomo.
 
- Non andare!... Resta ancora un pò!...
 
Si allontana da lui, con un sorriso beffardo.
 
- Sei un ingordo Andrè!... Della peggior specie... Vado!... Stasera verrai tu da me. Questi ultimi giorni a Versailles, saranno molto lunghi per me, avrò bisogno di coccole.
- Peccato non poter fare come quelli che si nascondono lì... In incontri furtivi. E' troppo pericoloso per noi.
 
Un altro bacio e va via, lasciandolo solo.
La giornata passa in fretta a Versailles. Il solito cicaleccio. Ventagli che coprono visi, sguardi ammiccanti e lascivi. Oscar non ne può più.
La sera arriva. Il padre non è ancora tornato dal suo lungo viaggio. Può far salire Andrè nella sua stanza, senza preoccupazione alcuna.
 
***
 
E' tarda notte.
Dormono profondamente abbracciati. Nudi e coperti solo da un candido lenzuolo di seta.
Oscar apre gli occhi, come se qualcosa d'un tratto turbasse la sua serenità.
Si alza di scatto, coprendosi il corpo nudo con il lenzuolo.
 
- Padre!... Voi qui!...
 
Davanti a sè, l'uomo è furente. Le mani chiuse a pugno. Vede arrivare la nonna e la madre Marguerite.
La nonna in vestaglia e camicia da notte, guarda i due ragazzi, piangendo. Andrè si sveglia confuso.
Il Generale gira intorno al letto, verso Andrè.
 
- TU!... TI HO VOLUTO BENE COME UN FIGLIO!... TI HO DATO LA MIGLIORE EDUCAZIONE E COME MI RIPAGHI?... PORTANDOTI A LETTO MIA FIGLIA?...
- PADRE!...
 
Uno schiaffo ben assestato sul viso della ragazza.
 
-NON TOCCATELA!...
- NON LA DEVO TOCCARE?... E TU CHI SEI EH?... CHI SEI PER DIRMI QUESTO?...
 
Lo prende per il collo, trascinandolo per la stanza, fino alla grande scalinata.
Oscar gli corre dietro, urlando ed imprecando.
 
- LASCIATELO!... LASCIATELO!... LUI MI AMA!...
 
- LUI TI AMA E TU LO AMI... VUOI CHE LO LASCI?... SARAI ACCONTENTATA!...
 
Lascia la presa, mentre Andrè cade rovinosamente dalle scale.
 
- ANDRE' NOOOOOO...!
 
Angolino Orny
Grazie a chi legge e recensisce. Un abbraccio, Ornella.

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Capitolo 10
*** 10 ***


~10~

 
Avvolta dal lenzuolo, Oscar scende freneticamente le scale, per raggiungere Andrè. Dietro di lei, la nonna. Madame Marguerite invece, è rimasta accanto al marito, in preda allo spavento.
Apre la bocca, rivolgendosi al marito.
 
- Augustin... Cosa hai fatto?...
 
Non le rivolge la parola e neanche la guarda. La donna, non avendo risposta, si avvia verso la scala.
 
- MARGUERITE... TORNA SUBITO QUI!...
- NO!...
 
Nel frattempo Oscar, cerca di far aprire gli occhi ad Andrè.
 
- Andrè!... Ti prego, svegliati!...
- Luise... - madame Marguerite-... Per favore sveglia Jerome. Dobbiamo assolutamente far venire il dottor Lasonne... Corri, non c'è tempo da perdere!...
- Subito Madame!...
 
Oscar e la madre non si rendono conto dello sguardo d'intesa tra la cameriera ed il Generale, solo Marie.
Si gira verso il nipote, finalmente sveglio.
 
- Andrè!...
- Che mal di testa!...
- Non alzarti... Aspetta un momento...
- Figliolo, tutto bene?...
- Madame...- mettendosi seduto-... La testa e oh... La mia spalla destra.  Ahy... Mi gira tutto!...
 
Sentono dei passi dietro di loro. 
 
- Rimarrai nella tua stanza, fino  a quando non ti riprenderai.  Verrai visitato dal dottor Lasonne. Ma dopo, quando starai meglio, dovrai preparare le valigie ed andartene da questa casa.
- Ma... Padre!...
- Oscar... Con te parlerò domani mattina. Da questo momento in poi ti proibisco di vederlo. SONO STATO CHIARO?...
-NON POTETE FARCI QUESTO!...
- NON POSSO?... RINGRAZIA DIO CHE NON LO FACCIO ARRESTARE E TU " FIGLIA MIA", RINCHIUSA IN UN CONVENTO, COME DOVREBBE ESSERE. SPERO VIVAMENTE CHE DENTRO DI TE, NON CI SIA GIA' UN BASTARDO!...
 
La rabbia esplode negli occhi di  Oscar.
 
- NON POTETE PIù DECIDERE DELLA MIA VITA!...
- E QUI TI SBAGLI... DECIDO ECCOME!...
 
D'un tratto si avvicina la madre, che accarezza la figlia.
 
- Pensiamo ad Andrè per il momento. Augustin per stasera e domani nostra figlia veglierà su Andrè, poi decideremo sul da farsi.
- TSE... Marguerite, solo fino a quando non si riprenderà, poi deve andare via!...
 
Il Generale si allontana, lasciando le donne con l'uomo dolorante.
 
- Andrè, riesci a camminare?...
- Si, madame...
- A breve arriverà il dottore.
- Grazie madame... Non merito tutto ciò!... Forse ha ragione il Generale.
- Non lo dire pure per scherzo. Troveremo un modo.
 
Un fruscio di stoffe.
 
- Nonna... Dove vai?...
- Devo parlare con una persona... Torno subito!...
- Va bene...
 
Madame si gira verso la figlia, che tiene ancora il lenzuolo addosso per coprirsi.
 
-Oscar... Vai a vestirti!... Vuoi farti trovare così dal dottore?... Per fortuna che Andrè aveva addosso ancora i pantaloni. Abbiamo dato già troppo spettacolo.
- Certo Madre... Vado!...
 
Apre la porta, mentre con muta approvazione, Andrè la guarda.
Nel frattempo Madame, aiutata da Jerome, entra nella stanza di Andrè. L'uomo viene adagiato sul letto. Subito dopo Madame, sistema le coperte come una semplice donna che accudisce un malato.
La nonna, nello stesso momento, con le mani sui fianchi, osserva Luise.
 
- Ti vedo molto soddisfatta Luise...
 
Con aria di supponenza, si gira  verso la donna.
 
- Mph...  Non so di cosa state parlando!...
 
Marie si avvicina alla ragazza, con fare minaccioso.
 
- Hai detto tu al Generale di Madamigella Oscar e di mio nipote?...
 
Si svincola per sedersi, accanto al tavolo della cucina.
Luise lavora per i Jarjayes da cinque anni,
 
- Perchè lo hai fatto Luise?... Per quale motivo?...
- Me l'ha chiesto Augustin!...
- AUGUSTIN?... COME TI PERMETTI A CHIAMARE IL PADRONE PER NOME!... A meno che...
- Lui lascerà Marguerite per me... Mi ama. Farebbe di tutto per me!...
 
Marie rimane sconvolta, ma non è per niente sorpresa, conoscendo la ragazza e le attitudini del Generale. La guarda con sufficienza.
 
- Povera sciocca bambina... Non lascerà mai la moglie per te!...Sei solo una povera illusa...
- Vedrai Marie... Io diventerò la padrona!... E tu non resterai per molto qui... AHAHAHAH!...
- Sei molto sicura di te Luise!... Staremo a vedere... 
 
Esce dalla cucina... adirata. Deve trovare un modo per aiutare i suoi bambini e la padrona che adora. Non sa come fare. Prima di entrare nella stanza del nipote, una lacrima scende giù.
 
Angolino Orny
Grazie a chi legge e mi segue con affetto sincero

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