Mastermind: Stratega su Commissione

di _Layel_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tentazione ***
Capitolo 2: *** Speranza per il Futuro ***
Capitolo 3: *** Il Colloquio di Lavoro ***
Capitolo 4: *** Entrare Nella Parte ***
Capitolo 5: *** Primi Incontri ***
Capitolo 6: *** Addestramento ***
Capitolo 7: *** Faccia a Faccia ***
Capitolo 8: *** Esame di Ammissione ***
Capitolo 9: *** Cattura ***
Capitolo 10: *** Ostaggi ***
Capitolo 11: *** La Routine Giornaliera di Mastermind ***
Capitolo 12: *** L'Unione dei Villain ***
Capitolo 13: *** USJ ***
Capitolo 14: *** Conseguenze ***
Capitolo 15: *** Shouto ***
Capitolo 16: *** Lo Stermina Eroi: Stain ***
Capitolo 17: *** Mastermind vs. Stain ***
Capitolo 18: *** Preparativi ***



Capitolo 1
*** Tentazione ***


Mastermind: Stratega su Commissione

 

 

Capitolo Uno: Tentazione

 

Izuku Midoriya provò a farsi piacere gli eroi. Ci provò veramente. Tuttavia era difficile, poiché era passato solo un mese da quando l’eroe numero uno in persona aveva sbriciolato i suoi sogni come se fossero un cracker stantio e poi era semplicemente rimasto a guardare mentre Kacchan veniva attaccato. Izuku pensava a cosa sarebbe successo se Death Arms non avesse fermato la sua corsa all’ultimo minuto. Magari avrebbe impressionato All Might, che lo avrebbe preso sotto la sua ala e gli avrebbe insegnato come essere un eroe. Izuku rise dei propri pensieri. Lui, un quirkless perdente, impressionare All Might? Sì certo.

 

Alla fine All Might si era ripreso e Kacchan venne estratto illeso, anche se incosciente, dal corpo del villain, e Izuku aveva passato l’ultimo mese a svendere tutto il suo All  Might merchandise e a coltivare un crescente risentimento per la società degli eroi. Il che lo ha portato dove si trovava ora, seduto in un losco internet cafè, in procinto di dire a un estraneo su internet, probabilmente un villain, come uccidere un eroe.

 

Aveva trovato il post su uno dei forum di eroi meno raccomandabili, il tipo che spesso includeva post di vigilanti e villain a fianco di quelli sugli eroi. Izuku non voleva necessariamente rimanerci, ma si stava aggrappando alla speranza che se avesse continuato a fare quello che gli piaceva prima che tutto andasse a puttane avrebbe iniziato a provare qualcosa che non fosse rabbia. Il post in se non era neanche tanto lungo, solo una semplice domanda:

 

Whyher0es301:

 

Del tutto ipoteticamente, come si potrebbe uccidere Mt. Lady?

 

Un post semplice come quello non avrebbe dovuto cambiargli la vita. Izuku avrebbe dovuto ignorarlo o dirlo alla polizia, specialmente dopo aver letto i vecchi post di quell’utente e scoperto che, anche se non un villain, era sicuramente un simpatizzante. Non avrebbe dovuto pensarci due volte e ritornare su forum più rispettabili per cercare di tirarsi fuori dalla sua crescente depressione.

 

Invece, non fece nulla di tutto ciò.

 

Per la settimana seguente, la domanda si ripeté nella mente di Izuku come un disco rotto, la sua mente che si aggrappava a qualsiasi cosa per uscire dalla sua apatia. Come si potrebbe uccidere Mt. Lady? Lei era un nuovo eroe, orgogliosa e affamata di pubblicità, che potrebbe spiegare perché era una delle stelle nascenti nel mondo degli eroi, ma Izuku sapeva che lei aveva delle debolezze. Si ritrovò ad osservare le sue battaglie sempre di più nel corso della settimana, provando e fallendo a convincersi che era là perché gli piaceva Mt. Lady, non perché stava analizzando i suoi punti deboli. Gli ci erano voluti solo tre giorni per realizzare che i suoi quaderni di analisi contenevano abbastanza informazioni sulle debolezze degli eroi che avrebbe potuto uccidere qualsiasi eroe volesse, con un po’ d’impegno. Il pensiero gli diede la nausea, ma non lo fermò dal cercare le battaglie di Mt. Lady e definitivamente non fermò il suo cervello dall’ossessionarsi per trovare un modo per ammazzarla.

 

Sarebbe sorprendentemente facile, realizzò Izuku, usare il suo amore per i media contro di lei. Fingi di essere un giornalista, attirala in un’area densamente popolata con strade strette per impedirle di usare il suo Quirk, chiedi di fare un selfie e pugnalala al petto quando i suoi occhi sono concentrati sulla fotocamera, poi mimetizzati nella folla prima che qualcuno si accorga della sua morte. Provò a lasciarlo lì. Sapeva come ucciderla, quindi non aveva più bisogno di pensarci. Dopo la settimana che aveva passato avrebbe veramente dovuto aspettarsi che non se lo sarebbe tolto dalla mente. Comunque, era tutto ipotetico, no? Che male c’era nel contattare privatamente l’utente e descrivere il suo piano, e magari un paio di riserva, per sicurezza. Dopo tutto, l’utente non era veramente un villain, solo un simpatizzante. Mt. Lady probabilmente non sarebbe morta. E Izuku potrebbe creare un falso account all’internet cafè per sicurezza, così che nessuno potesse rintracciare il suo indirizzo IP, e poi non avrebbe mai dovuto usare quell’account di nuovo e avrebbe finalmente smesso di pensarci.

 

Un’oretta dopo essere entrato nell’internet cafè, Izuku uscì dall’account che aveva creato, M4sterM1nd404, e uscì dalla porta principale sentendosi stranamente soddisfatto.

 

Izuku Midoriya provò a farsi piacere gli eroi.

 

Non funzionò.

 

______________________

 

 

La vita di Izuku procedette immutata dopo la sua breve discesa nel mondo dei villain. Da quel momento ci furono varie occasioni in cui si trovò sull’orlo di un attacco di panico, chiedendosi cosa gli era passato per la testa a inviare i suoi appunti in quel modo. Ogni volta riusciva a calmarsi con la giustificazione che la persona a cui aveva inviato il messaggio probabilmente lo riteneva uno strambo per aver preso il suo post seriamente. L’utente non si era nemmeno aspettato una risposta e probabilmente stava solo esprimendo frustrazione, quindi nulla sarebbe successo. Rifletteva, in quei momenti, se fosse una brutta persona perché quello lo faceva sentire triste. Sapeva di esserlo.

 

Erano passati otto giorni da quando Izuku aveva contattato l’utente e aveva appena finito di fasciarsi dopo l’ultimo tentativo di Kacchan di rimetterlo al suo posto. I pestaggi erano addirittura peggiorati dall’incidente con lo Sludge villain. Da quello che Izuku era riuscito ad afferrare tra le urla di Katsuki e le sue esplosioni, lui stava cercando di dimostrare che non era una debole vittima sfigata o qualcosa del genere. Come risultato ora Izuku passava la maggior parte della sua vita da solo e dolorante e dov’era la differenza da ogni giorno che aveva superato da quando aveva quattro anni?

 

Izuku si stava tirando giù la maglietta per coprire le bende mentre usciva dal bagno, quando sentì sua madre sussultare e far cadere una padella nell’altra stanza. Corse dentro e la trovò a fissare la TV con la bocca aperta, il giornalista che parlava da una strada affollata, la figura si stagliava contro la luce delle sirene.

 

“…Ad ora la polizia ha poche piste sull’identità dell’attentatore, dicendo soltanto che potrebbe avere un qualche tipo di Quirk che gli permetta di occultarsi considerato quanto velocemente sia riuscito a sparire dopo la morte di Mt. Lady, questo pomeriggio. Una veglia per l’eroe caduto si terrà…”

 

“Non è terribile, Izuku! Era anche un eroe tanto giovane. Chi farebbe una cosa simile…” Sua madre ritornò in cucina, cercando di distrarsi preparando la cena. Izuku rimase a fissare la TV sotto shock, non riuscendo a vederla. L’utente era stato serio, dopotutto. Lo aveva fatto veramente. Il che significava che lui, Izuku Midoriya, un fan degli eroi, era complice nell’omicidio di un eroe. Izuku iniziò a iperventilare solo per essere violentemente tirato fuori dal suo imminente attacco di panico da un altro pensiero. Mt. Lady era morta. Il che significava che lui, un quirkless Deku, aveva sconfitto un eroe. Un sentimento insolito si fece strada nel suo petto e dovette reprimere un sorriso. Si chiese se questo lo rendesse una brutta persona.

 

Sapeva che era così.

 

 

 

________________________________

 

N/T: Nuova fic! Devo dire che l’ho veramente amata, sia per la trama che per lo stile. Anche questa sarà lunghetta, 43 capitoli, ma ne ho già pronti un bel numero!

L’aggiornamento sarà settimanale, quindi il prossimo capitolo uscirà venerdì prossimo. 

Spero vi piaccia!

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Capitolo 2
*** Speranza per il Futuro ***


Capitolo Due: Speranza per il Futuro

 

 

Nonostante i suoi sforzi, Izuku si ritrovò nell’internet cafè ad accedere al suo account di Mastermind meno di due settimane dopo la morte di Mt. Lady. Sulla TV all’angolo stavano passando il telegiornale e anche ora non avevano smesso di parlare dell’omicidio. Sembrava che si volesse costruire un monumento commemorativo nel luogo del delitto. Ogni volta che ne sentiva parlare, sentiva uno strano insieme di orgoglio e nausea, lo stesso sentimento che provava ogni volta che considerava di accedere al suo account. Sapeva che avrebbe dovuto lasciar perdere, ma gli eventi recenti avevano dimostrato quanto resistere non fosse il suo punto forte. Una volta che il suo cervello aveva individuato un problema, non lo avrebbe lasciato in pace finché non lo avesse terminato. Letteralmente, nel caso di Mt. Lady. Cliccò sulla piccola busta nella parte alta dello schermo, c’erano le notifiche di quattro nuovi messaggi. Aprì per primo il più vecchio, l’unico dall’utente che aveva pubblicato il post su Mt. Lady.

 

Nuovo Messaggio:

 

Da Whyher0es301

 

Grazie per il piano, non avrei potuto farcela senza di te. Beh, non avrei potuto scamparla almeno. So che il motivo per cui mi hai aiutato è affare tuo, così come lo è per me, ma sappi che se ti serve qualcosa puoi contare su di me.

 

Beh, pensò Izuku, gentile da parte sua. Si appoggiò allo schienale della sedia e prese un profondo respiro. Nessuno lo aveva mai ringraziato, beh, escludendo sua mamma. Il cielo sa che Kacchan non l’aveva mai fatto. Lo faceva sentire… molto bene se Izuku era onesto con se stesso, anche se proveniva da un assassino. Il pensiero gli fece di nuovo venire la nausea. Quanto era disperato di ricevere attenzioni se un complimento da un villain lo faceva sentire al settimo cielo? Era proprio tanto patetico quanto diceva Kacchan, vero? Izuku scosse la testa per cercare di tirarsi fuori da quella spirale di autocommiserazione. Se l’avesse lasciata andare liberamente, avrebbe potuto rimanere lì per ore e non voleva proprio restare nel suo villain account più del necessario. (Ignorò apertamente la vocina nella sua testa che gli diceva che avere un villain account non avrebbe dovuto proprio essere necessario.) Fu allora che notò che il messaggio di ringraziamento aveva un post scriptum.

 

P. S. Spero non ti dispiaccia se ho detto ad alcuni amici del tuo account. Non sono sbirri, non preoccuparti, non faranno la spia.

 

Izuku ritornò velocemente nella sua casella di posta, cercando di non andare nel panico. Ricaricò la pagina due volte, sperando che le parole sullo schermo cambiassero, ma quand’è che qualcosa aveva mai prestato attenzione ai suoi desideri? Tre nuovi messaggi. Da villain. Izuku non poteva giustificarsi come aveva fatto la prima volta dicendosi che non sapeva per certo che questi erano villain. Gli erano stati indirizzati da un assassinospecificatamente perché aveva ideato un omicidio. Era impossibile che non fossero villain. Questo era terribile! In cosa si era cacciato?

 

“Hey ragazzino, tutto bene?”

 

Izuku fece un salto quando l’adolescente che stava servendo ai tavoli gli posò una mano sulla spalla. Non si era neanche accorto di star iperventilando fino a quel momento. Annuì, sperando che il cameriere se ne andasse, ma apparentemente non era un gran attore perché il cameriere rimase lì a guardarlo preoccupato. Izuku prese un paio di respiri profondi, sia per calmarsi che per convincere il ragazzo che stava bene. Quando sentì di aver scongiurato l’attacco di panico incontrò gli occhi del cameriere.

 

“Grazie per la preoccupazione. Mi sa che ora me ne andrò a casa.”

 

Il cameriere annuì e tornò al suo lavoro mentre Izuku uscì dal suo account senza leggere gli altri messaggi. Considerò cancellare l’account, ma il cameriere continuava a guardarlo preoccupato, quindi Izuku non volle impiegarci troppo. Quasi sospirò sollevato quando oltrepassò le porte. Non c’erano dubbi che se il lavoratore avesse visto qualcosa di incriminante sullo schermo di Izuku avrebbe chiamato la polizia piuttosto che aiutarlo per superare il suo attacco di panico. Si mise il cappuccio della felpa consapevole del suo aspetto mentre ritornava a casa. Qualcuno pensava che fosse utile. Il pensiero lo fece quasi fermare su due piedi, ma riuscì invece a inciampare sull’aria. Qualcuno pensava che fosse utile. Certo, quel qualcuno era un villain, ma comunque, qualcuno pensava che fosse utile! Quello significava che non era solo un inutile deku!

 

Cattivo Izuku, scosse la testa. Per quanto bene il complimento lo facesse sentire, era comunque arrivato da un villain, un assassino, e l’omicidio era sbagliato. Izuku ricordò a sé stesso che questo era un mondo in cui non voleva finire e che non voleva associarsi con assassini, anche se sembrava che fossero gli unici a non vederlo come uno spreco di spazio. L’omicidio è sbagliato! Izuku non voleva essere un villain.

 

Doveva solo continuare a ripeterselo.

 

_________________________

 

Izuku tenne la testa bassa mentre camminava verso il suo banco nel fondo della classe, mentalmente sperando di diventare invisibile. Kacchan era stato calmo per un paio di giorni, il che solitamente significava un esplosione in arrivo. Era così preoccupato dal non incrociare lo sguardo di Kacchan che non notò il piede nel mezzo del corridoio finché non stava già precipitando verso terra. Come risultato, sbatté forte il mento contro uno dei banchi ed evitò per poco di mordersi la lingua mentre la classe esplodeva in risate. 

 

“Midoriya,” chiamò l’insegnate. Izuku sentì la speranza aumentare, l’insegnate sarebbe veramente intervenuto per porre fine al bullismo? Doveva aver visto che quel ragazzo lo aveva fatto inciampare, giusto? “Se hai finito di fare confusione, vorrei iniziare la lezione.”

 

Izuku guardò il professore dal pavimento, sotto shock. Il professore aveva visto cos’era successo e continuava a fare finta di non vedere? Izuku rimase seduto per un paio di silenziosi secondi prima di abbassare lo sguardo al suolo e annuire. Poteva già sentire il sangue che gli sgocciolava lungo il collo dove il mento aveva colpito il banco, ma era ovvio che non sarebbe andato in infermeria oggi vista l’iniziale reazione del suo prof, quindi prese semplicemente un fazzoletto dal suo zaino e lo usò per fermare il sangue mentre prendeva velocemente il suo posto e l’insegnate iniziava a parlare.

 

“Allora, attenzione, so che avete già deciso che scuola superiore frequentare e che la maggior parte di voi è incentrata sull’eroismo. Tuttavia, per la natura competitiva del campo, siamo obbligati a dedicare tempo ad attività di orientamento così che conosciate quali altre carriere sarebbero disponibili per voi. Prendete questi questionari e distribuite il resto a quelli in fondo. Avrete tutta la lezione per lavorarci, quindi alzate la mano se avete domande. Provate a tenere presenti i vostri quirk, abilità, e talenti quando valutate le opzioni.”

 

La maggior parte degli studenti iniziarono a muoversi per l’aula appena ricevettero i loro questionari, andando a sedersi vicino ai loro amici e il rumore aumentò gradualmente mentre iniziarono le varie conversazioni. Izuku riportò la sua attenzione al foglio e iniziò a pensare a delle carriere che non fossero nel campo dell’eroismo. Dopo tutto, se anche All Might non lo credeva possibile…

 

“Oi, Deku!”

 

Izuku si tese al tono di Kacchan, che c’era ora?

 

“Quindi,” si capiva dal ghigno sulla faccia di Katsuki che qualsiasi cosa stesse per dire non sarebbe stata carina, ma dubitò che potesse essere peggiore del continuo incitamento al suicidio che era diventato quasi comune dopo l’incidente con lo sludge villain, “Il prof ha detto che dobbiamo scegliere dei lavori in base ai nostri quirk, abilità e talenti ma tu non hai nessuna di queste cose, quindi che potrai fare? Un quirkless deku come te è così inutile che sarai fortunato se ti assumono per portare fuori la spazzatura.” I tirapiedi che lo circondavano risero e Kacchan guardò Deku con un sorriso così soddisfatto che sembrava avesse appena detto la migliore battuta della storia, ma ovviamente, pensò Izuku amaramente, tutto ciò che fa Kacchan è il meglio.

 

Izuku provò a ignorare il commento e continuare a fare il suo questionario, ma sfortunatamente le parole di Kacchan lo fecero pensare e prese il cellulare per cercare lavori per persone quirkless. I risultati si caricarono lentamente, grazie alla scarsa connessione della scuola, ma non furono meno scioccanti quando apparvero.

 

Disoccupazione dei Quirkless, un’Epidemia?

 

Discriminazione dei Quirkless, Fatti, Finzione, e Ostacoli Lavorativi

 

Disoccupazione dei Quirkless: Statistiche

 

Izuku navigò tra gli articoli, freneticamente all’inizio, e poi sentendosi sempre più indifferente mentre l’ora passava. Di tutte le persone quirkless che arrivavano all’età adulta, che era solo la metà visto che il tasso di suicidi era così alto, quasi l’80% era disoccupato. Del fortunato 20% che riusciva a trovare un lavoro, quasi tutti guadagnavano il minimo e le eccezioni erano principalmente professionisti anziani che erano stati assunti quando l’essere quirkless era più comune. Se, quella mattina, qualcuno avesse chiesto a Izuku cosa era più dannoso, un mezzo insulto in classe o le botte che Kacchan gli diede dopo la scuola, avrebbe scelto le botte a mani basse. In realtà, però, sentì appena le esplosioni e si ricordò a fatica di essersi medicato le ferite.

 

Il fatto che la disoccupazione dei quirkless fosse il primo risultato quando si cercavano statistiche sulle persone quirkless parlava da solo. Ma poteva non applicarsi a Izuku, no? Dopo tutto, Izuku era intelligente, capace e determinato (cercò di non pensare ai tre messaggi non letti che lo aspettavano nella sua casella di posta), non avrebbe avuto problemi a trovarsi un lavoro se si fosse veramente impegnato. Non sarebbe stata solo un’altra statistica, vivendo sotto un ponte solo perché era nato senza qualcosa…vero?

 

Uccidere eroi su commissione almeno pagherebbe le bollette. Izuku provò a scuotere quel pensiero fuori dalla sua testa mentre si lavava prima di cena, ma rimase appiccicato come un testardo pezzo di cicca. Dopo tutto, su internet, nessuno sapeva che era quirkless e le sue capacità ovviamente parlavano da sole. Sì, avrebbe dovuto preoccuparsi di evitare la polizia, ma avrebbe potuto oltrepassare i muri invisibili che tenevano i quirkless al loro posto, come avrebbe detto Kacchan.

 

No! Cattivo Izuku! Provò a calmarsi facendo una gara a chi distoglieva lo sguardo per ultimo con il suo riflesso nello specchio del bagno e poi uscì per unirsi a sua madre a tavola. L’omicidio è sbagliato… giusto?

 

No! Izuku non sarebbe diventato solo un’altra statistica! E non sarebbe neanche diventato un villain (per quanto fosse allettante). Ma cosa dovrebbe fare?

 

“Sei molto silenzioso oggi, tesoro.”

 

Izuku riemerse dai suoi pensieri. Sua madre lo stava guardando con preoccupazione e pietà (era così stanco della pietà), praticamente implorandolo di dirle cosa non andava (non poteva farlo, non avrebbe capito). Ma cosa poteva dirle?

 

Sorrise quando gli venne un’idea.

 

“Voglio provare a trovare lavoro,” disse velocemente.

 

Sua madre sgranò leggermente gli occhi all’inizio, ma poi il suo viso si rilassò per il sollievo. Probabilmente aveva pensato che fosse qualcosa di molto peggio (se solo sapesse).

 

“Penso che sia meraviglioso tesoro! Come mai ti è venuta quest’idea?” Sorrise.

 

“A scuola abbiamo fatto una giornata d’orientamento e ho pensato che potrebbe essere utile fare un po’ di esperienza per decidere meglio,” Izuku mentì facilmente e wow, non era preoccupante?

 

“Fammi sapere se c’è qualcosa che posso fare per aiutarti,” sua madre si commosse, “sono così fiera di te Izuku!”

 

Dopo un altro paio di lacrime, Izuku finì finalmente la cena e andò in camera sua per iniziare il suo piano. Questa era la sua occasione. Se avesse potuto trovare un lavoro nonostante essere senza quirk, avrebbe dimostrato che le statistiche erano sbagliate e che c’era speranza per il suo futuro. Se avesse trovato un lavoro, avrebbe cancellato l’account di Mastermind, e se non l’avesse trovato? Beh, avrebbe oltrepassato quella linea a tempo debito.

 

 

 

 

 

N/T: Non sono riuscita a resistere, quindi ecco anche il secondo capitolo! Chissà se Izuku riuscirà a trovare un lavoro e sfuggire così alla vita da criminale…

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Capitolo 3
*** Il Colloquio di Lavoro ***


Capitolo Tre: Il Colloquio di Lavoro

 

La maggior parte dei moduli che Izuku compilò furono inviati online, ma ne trovò un paio che richiedevano che si presentasse di persona e fu a questo che dedicò il suo sabato. Si sentiva abbastanza sicuro di sé. Aveva compilato almeno due dozzine di domande di lavoro e l’economia non era in crisi grazie alla presenza di All Might, quindi era impossibile che non trovasse un lavoro. Non era neanche stato così tentato di accedere nel suo account da villain da quando aveva iniziato a cercare un impiego. Sorrise mentre entrava nel McDonald’s dove aveva il colloquio e cadde immediatamente.

 

“Cosa ci fai qui inutile Deku?”

 

Izuku alzò lo sguardo per vedere uno dei seguaci di Bakugou, quello che poteva allungarsi le dita. Qual era il suo nome? Bakugou lo chiamava sempre e solo Dita. L’altro riuscì a vedere il modulo per l’assunzione spiegazzato che Izuku aveva in mano e scoppiò a ridere.

 

“Oh, anche tu cerchi lavoro qui? Perché dovrebbero assumere un’idiota quirkless come te quando potrebbero avere qualcuno di normale come me che ha un quirk?”

 

Magari perché ho dei voti migliori e una migliore etica lavorativa, senza parlare della fedina penale pulita. So per certo che tu hai un paio di macchie per aver fatto a botte con alcuni ragazzi di altre scuole. Izuku non lo disse ad alta voce. Invece…

 

“Beh, provare non fa a male a nessuno…”

 

Dita ghignò. “Vedremo. Che vinca il migliore.” Oltrepassò Izuku e fece in modo che il suo ginocchio sfiorasse la testa di Izuku mentre usciva. Izuku si accigliò e lo guardò allontanarsi, poi prese un profondo respiro e si alzò, spolverandosi i pantaloni. Cercò di stendere il modulo il più possibile appiattendolo su un tavolo prima di entrare in uno degli uffici per iniziare il colloquio.

____________________________

 

Izuku chiuse la telefonata disperato, desiderando avere uno di quei telefoni che aveva visto nei film ambientati nella società pre-quirk così che potesse sbattere violentemente la cornetta sul ricevitore. Erano passate due settimane da quando aveva iniziato a cercare lavoro e, per ora, aveva fatto un solo colloquio. Dalle altre parti non lo avevano richiamato o gli avevano fatto sapere che non pensavano fosse ‘l’acquisto giusto per la nostra compagnia’. L’unico colloquio che aveva ottenuto era stato con una delle poche compagnie che non chiedevano di specificare il proprio quirk nel modulo d’assunzione. Il colloquio era andato molto bene e sembrava piacere ai proprietari, almeno finché non gli avevano chiesto qual era il suo quirk. Il colloquio non era durato molto dopo. Non sapeva perché gli faceva ancora così male non aver avuto il posto, non è che non se lo stesse aspettando. Sospirò e li cancellò dalla lista con una penna rossa. C’erano ancora un paio di compagnie che non lo avevano ricontattato, magari doveva andare di persona e chiedere informazioni. Mostrare iniziativa.

 

O magari è ora di arrendersi. Almeno i villain lasciano che le tue abilità parlino da sole.

 

Izuku calmò il respiro e lasciò che il panico alimentasse la sua determinazione. Se c’era qualcosa che era bravo a fare, era non arrendersi. Controllò la sua lista, passando tutti i nomi cancellati di rosso finché si fermarono su un nome. McDonald’s. Aveva dovuto lasciare la domanda d’assunzione di persona, quindi aveva senso andare a chiedere di persona. Si mise velocemente le scarpe e prese le chiavi, guardandosi nello specchio mentre usciva per essere sicuro che sembrasse presentabile.

 

“Io esco mamma!” Urlò verso il salotto.

 

“Ok tesoro!” Gli urlò di rimando, “Torna per cena! Stai attento! Non rincorrere troppi eroi!”

 

Lui fece una risatina e chiuse la porta dietro di lui.

 

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Izuku rimase congelato dallo shock, la mente che si contorceva mentre cercava di capire cosa stesse vedendo. Dita era dietro al registratore di cassa in uniforme, la luminosa m sul suo cappello risaltava sullo sfondo nero quasi volesse prenderlo in giro. Non aveva un altro dipendente che lo assisteva, quindi non era nemmeno il suo primo giorno. Vide Izuku che era fermo sulla soglia e ghignò prima di tornare ad occuparsi del cliente alla cassa. Izuku non si scomodò di tornare in ufficio per chiedere della sua domanda d’assunzione. Se avevano assunto Dita che aveva fatto domanda lo stesso giorno, era ovvio che avessero già preso la loro decisione. Uscì dalla porta in trance. Stupida discriminazione. Perché? Perché doveva andare così? Perché non gli avevano dato neanche una possibilità?

 

Arrivò all’internet cafè prima di realizzare dove stava andando. Esitò per un momento. Sì, essere discriminati faceva schifo, ma era davvero pronto a diventare un criminale? Non sarebbe riuscito a giustificarsi dicendo che non sapeva che le informazioni che avrebbe fornito sarebbero state veramente usate. Era veramente pronto? Ricordò il ghigno di Dita quando entrò nel McDonald’s. Ricordò Bakugou che lo ustionava e lo chiamava inutile mentre gli insegnanti guadavano e non facevano niente. Ricordò quando gli dissero di uccidersi.

 

Izuku alzò il cappuccio della felpa così che le videocamere di sicurezza non riprendessero la sua faccia prima di entrare nel cafè a testa alta e pagare per un’ora. Effettuò l’accesso al suo account da villain e andò subito alla casella di posta. Non aveva ricevuto nuovi messaggi nelle settimane in cui non aveva effettuato l’accesso, ma i tre messaggi da prima erano ancora segnati come da leggere. Li lesse velocemente, un eroe minore, un aiutante, e, stranamente, una rapina in banca che Izuku avrebbe dovuto pianificare. Quello sarebbe stato interessante.

 

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Pro-Hero Stretch Trovato Morto Vicino Bar Preferito

 

Aiutante all’Agenzia di Edgeshot Ucciso in Battaglia, Sospetto in Libertà

 

Banca Tokyo Gold Perde 10 Milioni Dopo Rapina

 

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Izuku provò a sopprimere il senso di colpa mentre leggeva i titoli. Dopotutto, il mondo gli aveva fatto passare l’inferno per tutta la vita…

 

Era ora che restituisse il favore.

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Capitolo 4
*** Entrare Nella Parte ***


Capitolo Quattro: Entrare nella Parte

 

Erano passati sei mesi dell’incontro di Izuku con All Might. A Izuku sembravano molti di più: molto era cambiato da quando era un bambino degli occhi brillanti che si aggrappava al sogno di diventare un eroe. Aveva imparato molto di computer e hacking per migliorare il suo lavoro da villain e stava pianificando di entrare in una scuola incentrata sulla programmazione. Continuava a svolgere la maggior parte del suo lavoro degli internet cafè, ma si spostava frequentemente per evitare di essere tracciato. Aveva anche provato a imparare tutto quello che poteva sul riciclaggio di denaro per evitare che i suoi fondi venissero controllati. I suoi prezzi aumentavano ad ogni piano che inviava e non aveva ancora raggiunto il punto in cui i clienti si rifiutavano di pagare.

 

Si era anche messo a ripulire la spiaggia di Dagobah. Era iniziato come un modo per affrontare i sensi di colpa che sentiva per essere diventato un villain. Magari se avesse fatto qualcosa di buono per la comunità, avrebbe cancellato il male che aveva fatto. Izuku stava lentamente venendo a patti con la sua nuova vita, lasciando che la sua amarezza nei confronti della società si unisse all’orgoglio per un lavoro ben fatto e affogasse la sua colpa. Non sperimentava più attacchi di panico quando controllava i notiziari e vedeva che i suoi piani erano stati portati a compimento. Continuava ad essere nervoso e un po’ nauseato, ma anche quello iniziava ad essere rimpiazzato dalla soddisfazione. Non guastava che ogni messaggio nella sua casella di posta alimentasse il suo ego visto che i villains lo ringraziavano costantemente o richiedevano i suoi servizi. Per la prima volta nella sua vita, c’erano persone che non lo ritenevano inutile! Era come una droga e Izuku non poteva mai averne abbastanza. Per ora, aveva venduto i piani per l’omicidio di dieci eroi e non stava neanche contando il numero di rapine, omicidi di non-eroi e altri crimini che aveva pianificato.

 

Ma le persone stavano iniziando a notarlo. I complottisti online iniziavano a collegare il recente aumento nelle morti degli eroi e anche la polizia iniziava a sospettare che ci potesse essere la stessa persona dietro a tutti i crimini. I villain stavano iniziando a presentargli obbiettivi con un alto profilo, ma stavano anche iniziando a richiedere colloqui faccia a faccia piuttosto che attraverso lo schermo.

 

Ecco perché non aveva mai smesso di pulire la spiaggia. Sapeva che una buona azione non poteva cancellare quelle cattive che aveva fatto e stava arrivando al punto in cui non voleva che lo facesse. Ma era un eccellente allenamento, e aveva bisogno di essere forte se voleva sopravvivere nel mondo dei villain. 

 

Izuku vide un movimento con la coda nell’occhio mentre sollevava un forno a microonde e iniziava a portarlo verso la discarica. Gli erano venuti dei sospetti quella mattina, ma ora ne era sicuro. Lo stavano seguendo, il che significava che qualcuno aveva scoperto chi era Mastermind. L’unica domanda era, chi? Izuku continuò il suo compito senza far vedere che sapeva di essere controllato, optando invece per stare allerta e ottenere una descrizione del suo stalker. Sperava fosse un villain. Izuku non sapeva cosa avrebbe fatto se gli eroi avessero scoperto la sua identità così presto, quindi sì, sperava in un villain. Izuku dovette trattenersi dal ridere da solo. Cos’era diventata la sua vita.

 

Quando lasciò la spiaggia al tramonto, aveva scoperto che il suo stalker era un uomo di mezza età con i capelli grigi, il pizzetto, e apparentemente una passione per sigarette e completi economici. Era abbastanza bravo a tenersi nell’ombra, ma Izuku aveva anni di esperienza nel nascondersi dai bulli e, più recentemente, di pedinare lui stesso gli eroi. Fece un sospiro di sollievo, questo tipo era quasi certamente non un eroe, ma se era riuscito a trovare Izuku, doveva avere importanti contatti con la malavita. Izuku si appuntò di controllare i suoi quaderni quando sarebbe arrivato a casa.

 

Izuku era diventato molto più paranoico da quando si era lanciato nella criminalità. Chiamala una combinazione di una coscienza colpevole e un disordine ansioso o simili, ma il risultato era che Izuku era nevroticamente attento per quanto riguardava il non essere preso. Aveva una paura irrazionale che, in qualche modo, un polizotto avrebbe provato a fingersi uno dei suoi clienti, gli avrebbe fatto inviare un piano per uccidere un eroe, per poi usare l’indirizzo IP per tracciarlo e sbatterlo in prigione. Già, magari Izuku aveva guardato troppi film polizieschi, ma sarebbe potuto succedere.

 

Comunque, aveva cercato di apprendere quanto poteva sulla malavita locale così da poter controllare meglio i propri clienti. Aveva aiutato chiedere ai propri clienti quali fossero i loro quirk e le loro abilità così da poterle incorporare nei suoi piani, ma la maggior parte delle informazioni proveniva dal dark web e dall’accedere ad alcuni dei meno sicuri database della polizia. Così come aveva quaderni con informazioni sugli eroi, iniziò ad avere anche sui villain e si rivelarono utili in modi inaspettati.

 

Un cliente un paio di settimane prima gli aveva commissionato un piano per aiutare il suo gruppo a rapinare un casinò. Era un lavoro difficile e con un alto guadagno, quindi Izuku aveva chiesto solo una parte del compenso in anticipo. Dopo che il lavoro venne concluso, aveva mandato un messaggio al cliente richiedendo il resto dei suoi soldi e aveva ricevuto la risposta: Grazie, ma ritieniti fortunato che ti abbiamo dato qualcosa, non avrai più altro da noi. Idioti veramente. Li aveva controllati prima e aveva incrociato i loro quirk con quelli nei registri della polizia, così sapeva chi erano, dove vivevano e, più importante, le loro debolezze.

 

Nel mezzo della sua furia non ci volle molto per trovare qualche villain che avesse qualche conto in sospeso con quel gruppo. A quanto pare Izuku non era l’unico che avessero provato a fregare. Fu un po’ più difficile capire come contattare i loro nemici, ma una volta fatto sembrarono molto contenti di pagare Izuku per avere la possibilità di annientarli. Inutile dire che nessuno c’cercò di fregare Mastermind d’allora.

 

Si rivelò utile quando controllò le descrizioni di vari villain per capire chi lo stesse seguendo. Il tizio non aveva un quirk palese, ma chi avrebbe una ragione per pedinarlo? Un ex-cliente? Neanche per sogno. Izuku continuò a frugare tra le pagine finché… bingo. Giran. Un broker, Izuku si reclinò sulla seggiola, ovviamente. 

 

Il nome gli diceva qualcosa però, come se dovesse essere più familiare con questo tizio che solo una scritta di passaggio sul suo quaderno. Lesse le note, trattenendosi sulla lista dei contatti noti quando una nota nel margine catturò la sua attenzione, più nello specifico, un username. Oh, giusto. Giran era il broker che lo aveva contattato online un paio di altre volte, offrendogli di organizzare incontri con pezzi grossi nel mondo criminale e di fornirgli l’attrezzatura necessaria.

 

Izuku aveva rifiutato. Era così alle prime armi quando Giran lo aveva contattato che non era ancora a suo agio nel chiamarsi un villain. Era anche spaventato. Una delle ragioni principali per cui gli piaceva lavorare online era che le sue abilità potevano parlare da sole. Aveva il sospetto che la credibilità di Mastermind sarebbe affondata nel momento in cui il mondo avesse appreso che si trattava solo di un adolescente quirkless. 

Le cose sono diverse ora, pensò Izuku, sì, sono sempre un adolescente quirkless, ma almeno mi sono abituato ad essere un villain. Ho una reputazione. Una bella reputazione, se gli imitatori di Mastermind che apparivano per vendere informazioni erano di qualche indizio. Una reputazione che devo mantenere. Per ora, Izuku era riuscito a prendersi cura degli imitatori abbastanza velocemente, usando gli stessi metodi che usava coi clienti disonesti, ma non si era mai troppo prudenti. Magari è tempo di iniziare a mostrare una presenza tangibile.

 

E con quello, Izuku tirò fuori un quaderno e iniziò a elaborare piani. 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Primi Incontri ***


Capitolo Cinque: Primi Incontri

 

 

Era passata una settimana da quando Giran aveva iniziato a seguirlo e Izuku iniziava a essere frustrato. Il tizio era apparentemente uno dei migliori broker della malavita ed era ovviamente abbastanza bravo da trovarlo, quindi una settimana dovrebbe essere sufficiente per confermare i suoi sospetti. Izuku sapeva che non sembrava un villain, perché quale genio criminale si lasciava bullizzare tutti i giorni, ma andiamo.

 

Fu con questi pensieri che Izuku deviò dalla sua routine giornaliera, routine che Giran dovrebbe aver imparato a questo punto se avesse prestato attenzione. Sperava che il suo fastidioso stalker si facesse vivo alla giusta opportunità. Se no, Izuku gli sarebbe probabilmente andato in contro e gli avrebbe dato un pugno in faccia. In effetti, fece una smorfia mentre ripensava alla sua incapacità di combattere i bulli, forse no.

 

Izuku gironzolò per la città, dirigendosi nella direzione opposta rispetto alla spiaggia di Dagobah. Era una parte della città che conosceva solo attraverso le carte, quindi nessuno lo avrebbe riconosciuto, ed era una parte medio-buona della città, quindi, con un po’ di fortuna, non ci sarebbe stato nessuno che avrebbe riconosciuto neanche Giran. Un bel territorio neutrale per un primo incontro.

 

Il bar in cui Izuku entrò aveva delle belle recensioni, ma onestamente non gli interessava quanto fosse buono il loro caffè. Quello che gli importava era che era affollato in questo periodo della giornata, quindi ci sarebbe stato abbastanza rumore di sottofondo perché lui e Giran potessero parlare senza essere sentiti, e come bonus nessuno si sarebbe insospettito se due estranei condividevano un tavolo. Izuku si avvicinò al bancone e ordinò. Ora tutto ciò che mancava era che il suo stalker abboccasse.

 

Non ci volle molto perché Giran entrasse nel bar, tenendo in considerazione per quanto tempo aveva insistito nel seguire Izuku. Se ci avesse impiegato di più, Izuku aveva considerato di mandare un messaggio al tizio per dirgli di entrare. Il ragazzo guardò il broker aspettare in fila con la coda dell’occhio, ridacchiando quando notò che Giran aveva addirittura spento la sempre presente sigaretta. Era a metà del suo caffè quando Giran si sedette nel posto di fronte a lui.

 

“Mi chiedevo se saresti mai venuto a parlarmi.”

 

Uno sguardo stupito passò sulla faccia del broker prima che scoppiasse in una risata sorpresa.

 

“Sapevi che ti stavo seguendo.”

 

“Mi guadagno da vivere con il mio spirito di osservazione. Certo che lo sapevo.” Izuku prese un altro sorso del suo caffè, “Quello che non so è perché hai continuato a osservarmi per un’intera settimana prima di venire a parlarmi. Devi avere delle buone informazioni sulla mia identità, guardare le mie abitudini non le avrebbe cambiate.”

 

Giran ridacchiò e scosse la testa, “Beh ho impiegato un’intera settimana per essere sicuro di avere la persona giusta, e anche ora che sei seduto qui a confermarlo, non ne sono completamente certo.”

 

Izuku fece un veloce gesto col capo, “Sì, mi sa che mostrarmi debole e innocenti possa depistare. Se ha quasi ingannato te, allora immagina cosa penseranno gli eroi quando ci sarà in gioco il loro orgoglio.”

 

Giran sorrise, “Ecco lo spietato Mastermind che conosciamo ed amiamo. Te la stai cavando abbastanza bene online da quello che ho saputo, ma sai che non potrai rimanere nell’ombra per sempre, vero?”

 

Izuku sospirò e posò la sua tazza, “Già, gli imitatori hanno già iniziato a darmi sui nervi.” Frugò nella sua borsa e tirò fuori una cartellina che fece scivolare lungo il tavolo, “Ecco perché mi serve il tuo aiuto. Sei il migliore nel tuo campo, no?”

 

Giran alzò le sopracciglia mentre prendeva la cartella e iniziava a sfogliare le pagine all’interno. C’era il design per un costume da villain e una lista di armi che Izuku pensava gli servissero, inclusi un sacco di coltelli. Il broker guardò i design in silenzio per qualche minuto, poi annuì.

 

“Dovrebbe essere fattibile, ma devo avvertirti che ti costerà qualcosina, specialmente le armi.”

 

“Conosci quali sono i miei prezzi Giran. Posso permettermelo. Inoltre ti permetterò di presentarmi a un paio dei contatti che mi avevi proposto.”

 

Giran sorrise, “Sai proprio come dire a un uomo quello che vuole sentirsi dire. Farò qualche telefonata. Ma sarai ben imbottito.” Giran tirò fuori la lista delle armi e la mise davanti a Izuku, “Sei sicuro di sapere come usarle?”

 

Izuku scosse la testa, “Non ancora. Quella è l’ultima cosa in cui ho bisogno del tuo aiuto.”

 

Giran alzò un sopracciglio, ancora sorridente e gli fece gesto continuare.

 

“Voglio incontrare Himiko Toga.”

 

Quello cancellò il sorriso dalla faccia del broker, “La serial killer?!” Chiese stupito. Izuku annuì.

 

“Mi hai pedinato quindi presumo tu sappia dello… stato del mio quirk…” Giran annuì esitante, “Beh, visto che non ho un quirk su cui appoggiarmi, dovrò affidarmi principalmente alle armi. I coltelli sono l’opzione migliore sia per attacchi ravvicinati che a distanza, se consideri i coltelli da lancio, e non c’è nessuno migliore di Toga nell’arte dei pugnali. Voglio che mi insegni come combattere.”

 

Giran era solenne ora, “Odio dovertelo chiedere ma, se dovesse ucciderti?”

 

Izuku sorrise solamente, chiedendosi se lo rendeva un po’ pazzo, chiedere di essere addestrato da un serial killer, “Penso di sapermela cavare. Inoltre, non lascerai che mi uccida, ti frutterò troppi soldi.” Izuku iniziò ad alzarsi ma Giran gli prese il braccio.

 

“Prima che te ne vada, ho un regalo per te.” Prese la custodia per portatili dal suolo e la posò sul tavolo, “Questo è il meglio che c’è, virtualmente intracciabile. Gli internet café sono carini eccetera, ma penso sarai d’accordo che questa è l’opzione migliore.” Izuku accese il computer e lo scrutò. Era bello e avrebbe facilitato di molto il suo lavoro. Controllò velocemente che non ci fossero dei localizzatori o spie installate prima di chiuderlo. Nel frattempo, Giran aveva tirato fuori un semplice cellulare, “Anche questo è impossibile da tracciare. Ho già il numero e ho anche inserito il mio contatto, Ti invierò un indirizzo per ritirare la tua attrezzatura quando sarà pronta. Ti contatterò anche quando riuscirò a raggiungere Toga. È sfuggevole, ma non dovrebbe essere troppo difficile da trovare. Sarò onesto, spero che tu sappia quello che fai.”

 

Izuku mise il telefono in tasca e la borsa del computer sulla spalla mentre si alzava e prendeva la sua tazza. “Se non lo sapessi, non avrei deciso di chiamarmi Mastermind.”

 

Giran guardò il ragazzo allontanarsi. Questo ragazzino è pazzo, il suo sorriso divenne avido, guardatevi le spalle eroi…

 

Mastermind è qui per restare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Addestramento ***


Capitolo Sei: Addestramento

 

Izuku controllò l’indirizzo che Giran gli aveva inviato per essere sicuro che fosse nel posto giusto prima di entrare, lasciando che la porta scivolasse sui cardini dietro di lui. L’agenzia di viaggi in cui era entrato era ovviamente una copertura, l’annoiata giovane donna che sedeva alla reception lo stava fissando con uno sguardo poco impressionato che sembrava dire, ti sei perso, idiota, esci prima che ti fai del male. Izuku semplicemente lo ignorò, avvicinandosi alla scrivania con un dolcissimo sorriso stampato in faccia.

 

“Ciao! Ho un appuntamento con Giran. Ha detto che aveva un pacco per me?”

 

La ragazza continuò lo fissò per un altro minuto prima di arrendersi e sospirare. “Se ne sei sicuro, moccioso. Nome?”

 

Il sorriso di Izuku si allargò, “Mastermind”.

 

Scoppiò quasi a ridere quando gli diede una seconda occhiata, immediatamente molto più sveglia.

 

“Solo un momento, signore,” la sua voce tremò leggermente, “Gli faccio subito sapere che lei è arrivato.”

 

Izuku annuì e prese posto nell’atrio mentre la segretaria faceva una chiamata. Stava fingendo di sfogliare una rivista quando la porta si spalancò e una ragazza bionda in una larga uniforme scolastica entrò saltellando nella stanza e si appoggiò al banco della reception.

 

“Hiya bella! Sei carina! Giran ha detto che voleva vedermi, sai perchè? Era per incontrare te? Comunque mi piace la tua maglietta, è proprio una bella sfumatura di rosso. Il rosso è il mio colore preferito! Amo vedere persone che lo indossano! Sei venuta preparata.”

 

Izuku fece un sorrisetto alla segretaria che sembrava intrappolata mentre Toga scivolava sempre di più nel suo spazio personale. Fu salvata da Giran che entrava dal retro.

 

“Mastermind! È un piacere incontrarti di nuovo. Vedo che il telefono che ti ho dato funziona bene!”

 

“Va meravigliosamente, grazie,” rispose Izuku, “Così come il computer. Se il resto dell’attrezzatura che ho ordinato vale almeno la metà di quelli, non credo che mi rivolgerò mai a nessun altro.”

 

“Ecco cosa volevo sentire,” Giran gli diede una pacca sulla schiena e si girò verso la segretaria e Toga, che stava guardano izuku con uno sguardo affamato, “Toga, sarò da te in un paio di minuti. Riesci a tenerti occupata nel frattempo?” La segretaria impallidì quando Toga le fece un ampio sorriso, i canini appuntiti in bella vista.

 

“La tua povera segretaria…” Disse Izuku quando i due arrivarono nell’ufficio di Giran.

“Già,” rispose Giran, “Ma ricordami di chi è la colpa se lei è qui.”

 

“Vero,” rise Izuku, “Quindi, hai il mio costume?”

 

Invece di rispondere, Giran prese semplicemente una grande scatola e la mise sulla scrivania. Izuku ne guardò i contenuti, esaminando i pantaloni, la camicia e la maglietta corazzati prima di spostarsi sulla maschera antigas. Nel complesso, era semplice e abbastanza blanda se comparata agli appariscenti costumi da eroe che tappezzavano i notiziari, ed era esattamente come la voleva Izuku.

 

“È tutto molto buono. E le armi?”

 

“Nella palestra in cui ti allenerai con Toga. A proposito, non mi piace molto l’idea di dover trovare una nuova segretaria. Ho appena assunto questa qui. La palestra è l’ultima porta a sinistra, vado a prendere Toga e ci incontreremo là.”


Izuku annuì e si incamminò lungo il corridoio. Provò ad aprire qualche altra porta ma erano tutte chiuse a chiave. Bene, Giran non era un idiota troppo fiducioso. La palestra non era enorme, ma c’era abbastanza spazio per muoversi confortevolmente. C’erano una varietà di diverse scatole ammassate lungo i muri così che potessero addestrarsi con ostacoli quando sarebbero stati pronti e c’era una grande esposizione di armi sul muro vicino alla porta. Izuku pensò che questa stanza fosse generalmente usata per dimostrare le armi più comuni che vendeva Giran.

 

Notò un innocente scatola di cartone sul pavimento sotto all’espositore di armi e si stava per domandare cosa ci fosse all’interno prima di vedere il nome Mastermind scritto in piccole lettere nere in un angolo. Sorrise e lo aprì. Tutte le armi che aveva ordinato erano lì, insieme ad alcune versioni da ‘addestramento’, che erano praticamente uguali, solo non affilate.

 

“È veramente lui? Questo è Mastermind? È così piccino!” Era un miracolo che questa ragazza fosse un’assassina tanto efficiente, considerando che non riconoscerebbe la furtività neanche se le desse un pugno nello stomaco. Izuku sperò vivamente che questo non fosse uno di quei momenti in cui “le persone intelligenti prendono stupide decisioni” perché non era veramente pronto per morire oggi.  Avrebbe dovuto aggiustare i suoi affari prima di presentarsi?

 

Qualcosa deve essere comparso sul suo viso perchè Giran rise, “Ti direi che non morde, ma onestamente non lo so. Sì, questo ragazzo è Mastermind. Non farti ingannare dalla taglia, è probabilmente uno dei migliori villain che abbia mai conosciuto. Mastermind, sono sicuro che conosci già Toga Himiko, considerando che sei stato tu a volerla incontrare.”

 

“Oooh!” Himiko fece un gridolino, “Mastermind mi conosce?! Ed è così carino! Hai bisogno di un soprannome carino! Coma Stainy! Mastermindy? Master-chan? Mind-chan? Mind-chan! È perfetto! Giran ha detto che hai chiesto di me, Mind-chan! Perchè un ragazzino carino come te vuole incontrare un’assassina adorabile come me?”

 

Izuku sotterrò i suoi dubbi e sorrise. Più l’ascoltava più diventava semplice capirla, la sua eccitazione non era tanto diversa dal suo continuo borbottare dopo tutto. E Giran probabilmente non le permetterebbe di ucciderlo. Probabilmente.

 

“Beh, um, probabilmente sai che non molte persone mi hanno incontrato, um, per ora. Quindi, um, devo imparare a difendermi, e, um, tu sei molto brava a combattere con i pugnali quindi, um, sì.” Fece una smorfia e vide Giran che rifletteva la sua espressione. Sottile. A Toga, tuttavia, non importava molto.

 

“Wow! Quindi vuoi che ti insegni a combattere Mind-chan? Che figo! In verità non so cosa sto facendo la metà del tempo, mi piace solo vedere le persone in rosso, quindi non so se sarò una brava insegnante, ma provare sarà un sacco divertente!”

 

Nonostante il suo buon senso gli gridasse di allontanarsi da questa ragazza il prima possibile, il suo entusiasmo era contagioso. “Perfetto Toga-sensei! Se proverai ad essere una brava insegnante, io farò del mio meglio per essere un bravo studente.”

 

Fu il turno di Toga di fare una smorfia, “Toga-sensei? Non è per niente carino! Chiamami Himiko, Mind-chan!” e poi corse verso di lui con un coltello.

 

_____________

 

Izuku non credeva di essere mai stato così dolorante in tutta la sua vita.

 

Al momento era disteso sul divano curando le sue ferite con una busta di piselli surgelati. Fortunatamente, i coltelli da addestramento ce lui e Toga avevano usato lasciavano solo lividi invece di tagli. Toga non ne era stata molto felice: insisteva che il rosso fosse molto più carino del viola.

 

Izuku sentì la porta che si apriva, ma non si scomodò ad alzarsi. Non era nemmeno sicuro che ci riuscisse a questo punto, ma magari stava solo facendo il drammatico.

 

“Oh! Izuku tesoro, stai bene? Cos’è successo?”

 

“Ciao mamma,” Izuku provò a sorridere, ma risultò più come una smorfia di dolore, “Ho passato il pomeriggio con qualche amico. Una di loro è abbastanza brava nelle arti marziali e stava provando ad insegnarmi. Lei è solo, uhh, molto entusiasta.”

 

Sua mamma non sembrava molto rassicurata, ma decise di credergli, “Hai imparato molto? Lei com’è?”

 

Izuku si illuminò, “Sì! Abbiamo praticamente passato tutto il tempo ad imparare le basi. Lei ha detto che imparo velocemente. Um… che altro? Come ho detto lei è molto entusiasta e non solo per il combattimento. Himiko fa tutto con il doppio dell’energia di chiunque altro, quindi è un sacco divertente stare con lei. Ero un po’ intimidito all’inizio, ma mi ci sto abituando, quindi tutto bene.”

 

Anche sua mamma ora stava sorridendo, “Sono così felice che ti stia facendo degli amici, Izuku! Sembra molto carina! Magari la potresti invitare a cena qualche volta,” sì, no, non sarebbe successo, “Sei stato così felice negli scorsi mesi. Ero così  preoccupata dopo che Katsukibvenne attaccato da quell’orribile villain, eri così silenzioso dopo, e poi tutta la storia di cercare lavoro. Non so cos’è cambiato, ma sei così raggiante ora!”

 

Izuku ci pensò su per un minuto. Sicuramente non era stata una transizione semplice da aspirante eroe a villain ma, era più felice? Pensò alla sua battaglia con Toga e come non gli avesse mai chiesto qual’era il suo quirk, si era solo lamentata che non poteva farlo sanguinare. Pensò a Giran e a come lo trattasse da pari. Pesnò alla sua traboccante casella di posta, piena di persone che lo rispettavano e che volevano associarsi a lui e sentì un sorriso che si faceva strada sul suo viso quando alzò gli occhi verso sua madre.

 

“Sì, mi sa di sì. Ho trovato delle persone a cui piaccio e sto facendo qualcosa che amo. Per la prima volta in tanto tempo, penso di essere veramente felice.”



 

 

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Capitolo 7
*** Faccia a Faccia ***


Faccia a Faccia

 

Mastermind ritornò lo sguardo di Izuku dallo specchio a parete nell’ufficio di Giran. Non voleva indossare il suo costume da villain a casa e rischiare di essere sorpreso da sua mamma o dai vicini. Se tutto fosse andato liscio quella sera, avrebbe trovato la propria base a breve, ma fino a quel momento, avrebbe dovuto accontentarsi dell’ufficio di Giran.

 

Il suo costume era pratico, ma riusciva comunque a intimidire. O almeno, ci riuscirebbe, se Izuku non fosse così basso. I pantaloni neri corazzati erano attillati, ma flessibili, ed erano abbinati con una camicia rinforzata fatta dello stesso materiale, ma il collante dell’outfit era la giacca. Era verde scuro e aveva un cappuccio che si era tirato sù, i capelli che spuntavano appena. Aveva dozzine di tasche con fumogeni, bombe a mano, granate stordenti, e, ovviamente, i suoi pugnali. Aveva anche dei pugnali legati ad ogni gamba e un paio nascosti nei suoi stivali rossi per le emergenze. Dopo qualche mese di allenamento con Toga, era letale con un coltello, anche se non abile quanto la sua insegnante. L’ultima cosa che indossò fu la maschera. Era completamente nera e copriva tutto il suo viso dal naso in giù. Non sembrava una normale maschera antigas, era più simile a una maschera da sci, ma Giran gli aveva assicurato che avrebbe filtrato ogni gas nocivo. Guardandosi allo specchio, l’effetto era sbalorditivo. I coltelli da soli sarebbero stati minacciosi, ma il cappuccio oscurava il viso di Izuku quindi l’unico lineamento distinguibile erano i suoi brillanti occhi verdi, accesi da una specie di luce mortale. Lo amava.

 

Giran aveva organizzato un incontro faccia a faccia ora che Toga aveva detto che probabilmente non sarebbe morto al primo attacco. L’incontro era con una piccola gang che aveva il territorio nella parte est di Tokyo e che voleva derubare un casinò. Izuku era ancora considerato un pesce piccolo, anche se stava diventando più conosciuto, quindi Giran disse che quella sarebbe stata una buona occasione per mostrare il volto di Mastermind, anche se dietro a una maschera.

 

“Che elegante.” Giran era appoggiato allo stipite della porta, fumano l’onnipresente sigaretta. “Ti direi di farli secchi, ma sarebbe male per gli affari.”

 

Izuku alzò gli occhi al cielo, rimanendo di nuovo affascinato da come risaltavano col suo outfit, “Andiamo. Prima la finiamo e prima posso fingere di non essere nervoso.”

 

Giran ridacchiò, ma prese le chiavi, “Sei tanto intelligente che continuo a dimenticarmi quanto sei nuovo a questo gioco. Normalmente ci vogliono anni perchè piccoletti come te arrivino a questo punto nella carriera.”

 

“Già beh, normalmente i piccoletti non si guadagnano da vivere uccidendo eroi.”

 

Il viaggio fino al magazzino fu breve, ma forse perché non c’era molto traffico alle due di notte. Quando entrarono lui e Giran ricevettero il benvenuto da una dozzina di guardie armate che circondavano un uomo quasi tanto grande quanto Fatgum che era ovviamente il boss. Izuku immediatamente iniziò ad analizzare, abbinando le persone ai quirk che aveva visto sui file che aveva ricercato in anticipo.

 

Il boss lo guardava beffardo “Giran, ho detto che volevo incontrare Mastermind, non un bambino con ancora il pannolino! Che scherzo stai cercando di farmi?”

 

Giran sogghignò, Izuku abbastanza convinto che fosse la sua espressione di default, ma c’era la possibilità che fosse veramente divertito dalla situazione. “Sì, so che non sembra un granchè, ma ti garantisco che è quello vero. Apparentemente, non devi essere alto per essere sveglio.”

 

Il nervosismo di Izuku si stava lentamente trasformando in rabbia e determinazione. Se c’era qualcosa a cui era abituato nella sua vita prima della criminalità, erano cretini che pensavano di avere il diritto di guardarlo dall’alto in basso. Il boss si era lanciato in una filippica su come Giran non lo prendesse seriamente e di quanto potere avesse e bla, bla, bla. Izuku si sedette nella sedia che gli avevano preparato e parlò tranquillamente, la determinazione nella sua voce e nei suoi occhi dava sicurezza alle sue parole.

 

“Takumi Fujito. Età: 42. Quirk: Spine, trasforma il grasso nel suo corpo in spine che possono essere rimosse, tuttavia hanno la tendenza a sanguinare quando lo fa, quindi evita di rimuoverle quando possibile. Famiglia: ha una moglie che ha sposato dieci anni fa e quattro figli, tutti sotto i 15 anni. Il minore ha compiuto sei anni mercoledì scorso, congratulazioni, comunque. Debolezze: la sua famiglia, la dipendenza del tuo quirk sulle sue riserve di grasso e il rischio di emorragia se usato nel modo sbagliato. Ha anche una severa allergia ai crostacei. Ho sbagliato qualcosa?” 

 

La stanza si era fatta completamente silenziosa e Izuku sorrise innocentemente dietro la sua maschera e guardò il boss negli occhi, che deglutì. “Quindi,” disse Izuku amabilmente, “Possiamo iniziare?”

 

___________________

 

 

Il detective Tsukauchi si sfregò gli occhi dalla frustrazione prima di prendere un altro sorso di caffè. Il caso Mastermind stava passando da leggero mal di testa a enorme emicrania. Il tipo era in attività da meno di dieci mesi e stava già diventando uno dei più pericolosi villain che erano stati affidati al detective da scovare.

 

Guardò di nuovo il file, pieno dei piani che erano riusciti a confiscare ad alcuni villain e qualche fotografia sgranata presa dalle telecamere di sicurezza degli internet cafè. Tutte le prove portavano in una direzione: Mastermind era un fantasma. La polizia non aveva saputo neanche della sua esistenza prima che fossero passati mesi dal suo primo omicidio, ed erano stati i media che avevano per primi ipotizzato che tutte le recenti morti di eroi fossero collegate. Gli eroi e la polizia non avevano neanche pensato di controllare. Perché avrebbero dovuto? Ogni omicidio veniva commesso da persone diverse con quirk diversi e non c’era nessuna firma che collegasse le morti.

 

Non fu finché Nedzu notò che i villain che commettevano i crimini non erano abbastanza intelligenti per fare quel tipo di colpi che iniziarono a cercare uno stratega piuttosto che un serial killer. Uno stratega su commissione. Riflettendoci ora, sembrava chiaro e semplice. Gli omicidi erano possibili solo perché c’era qualche genio che tirava le fila, assicurandosi che i villain conoscessero ogni debolezza e come sfruttarla.  Nedzu era ansioso di catturare Mastermind principalmente perché voleva giocare a scacchi con uno dall’intelligenza pari alla sua, ma Tsukauchi voleva catturarlo perché più aumentava la sua influenza e più diventava pericoloso.

 

L’unico fatto rassicurante in tutto il caso era che Mastermind non faceva mai colloqui di persona, il che limitava considerevolmente la sua influenza. Se la polizia e gli eroi potessero catturarlo prima che racimolasse il coraggio per mostrarsi in giro, allora sarebbero riusciti a troncare questa cosa sul nascere, ma Mastermind stava iniziando a cambiare il suo MO* e ciò rendeva Tsukauchi nervoso. Per molto tempo, Mastermind aveva usato internet cafè per comunicare con i villain che lo assumevano, la quale era l’unica solida pista che la polizia aveva, per quanto fosse sottile. Era stato ripreso più volte, ma aveva sempre il cappuccio sollevato e sembrava sapere dov’erano posizionate le telecamere, quindi continuavano a non avere idea di che aspetto avesse. Tsukauchi e Sansa avevano interrogato i dipendenti dei vari cafè ma, dato che seppero di Mastermind solo molti mesi dopo che divenne operativo, era passato troppo tempo per ricordare qualche ragazzo con una felpa. L’unico risultato che ebbero dagli interrogatori fu un cameriere che ricordava un giovane con i capelli verdi, ma aveva anche ammesso che avrebbero potuto essere neri e che le forti luci gli avevano confuso la vista. In breve, continuavano a non avere niente, ma stavano monitorando tutte le attività sospette nelle dozzine di internet cafè della città.

 

E poi smise di andarci.

 

I crimini continuarono, addirittura aumentarono, ma non c’era più alcuna traccia di Mastermind. Tsukauchi e il resto della polizia poteva solo ipotizzare che avesse comprato qualche apparecchio intracciabile, o aveva capito come costruirselo da solo. In ogni caso, la loro pista più solida si era chiusa ed erano al punto di partenza. Beh, quasi. Almeno ora sapevano che il ragazzo esisteva. 

 

Un leggero movimento preso con la coda dell’occhio gli fece riflessivamente mollare il file e raggiungere la pistola.

 

“Hey, non credevo di essere così silenzioso.”

 

Tsukauchi represse il panico abbastanza a lungo da riconoscere la lunga sciarpa bianca, i capelli spettinati e gli occhi stanchi dell’eroe davanti a lui. Sospirò di sollievo.

 

“Eraser! Scusa non ti ho sentito arrivare, ero solo…” guardò i fogli sparsi sul pavimento, “sovrappensiero, mi sa.”

 

Eraser borbottò in risposta, “Mi sa che dovrei scusarmi per esserti sbucato alle spalle. Essere furtivi è praticamente un’abitudine per gli eroi come me, ci vuole troppo per smetterla.”

 

“No,” Tsukauchi scosse la testa, “Non è un problema. Quindi, perché sei qui Eraser? Normalmente vai direttamente a dormire dopo la pattuglia.”

 

L’espressione di Eraserhead, per quanto minimo fu il cambiamento, si fece tetra, “Ho sentito qualcosa di preoccupante da uno dei miei informatori e dovevo fartelo sapere il prima possibile.” Diede un’occhiata ai fagli ancora che giacevano ai loro piedi, “Ho qualcosa da aggiungere al tuo file.”

 

Tsukauchi lo guardò con emozione e timore. Mentre sperava che Eraser gli stesse portando buone notizie, il suo comportamento tetro la rendeva una scarsa possibilità. “Per favore dimmi che hai qualche pista per catturarlo.” Anche mentre lo diceva, sapeva che era una speranza inutile. Se Eraser sapesse qualcosa di simile, starebbe sorridendo, per quanto scardinato fosse il sorriso dell’eroe.

 

Come previsto, Eraser scosse la testa e si accigliò, “Molto peggio. Secondo il mio informatore, nell’ultima settimana, Mastermind si è incontrato con alcuni capi di gang minori. Di persona.”

 

Eraser aspettò un momento perché la notizia venisse recepita, guardando mentre gli stanchi ingranaggi nel cervello di Tsukauchi finivano di incastrarsi nella posizione corretta, e quando le fecero…

 

“Cazzo.”

 

 

 

 

 

                                                                   

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Capitolo 8
*** Esame di Ammissione ***


Capitolo Otto: Esame di Ammissione

 

“Sicuro di sentirti pronto Mind-chan?”

 

Izuku si limitò ad alzare gli occhi al cielo, ignorando l’insieme di colpa, emozione e dubbio che gli stavano costantemente crescendo nel petto da tutto il giorno.

 

“Himiko, sai che ho già ucciso qualcuno, vero?”

 

Quello lo so, sciocchino, è solo che…” lo guardò dolcemente, “É solo che non hai mai preso una vita con le tue mani. È diverso dal fare dei piani e lasciare che gli altri li eseguano. Il sangue sarà sulle tue mani e su quelle di nessun’altro. Non si torna indietro.”

 

Izuku fece un profondo respiro e si mise a giocare con il suo pugnale preferito, “Sì, mi sa che hai ragione. Ma,” negli occhi di Izuku apparve una scintilla di determinazione, “Credo di aver bisogno di farlo. Cioè, agli occhi della legge sono già un omicida, quindi non è che mi eviterei la galera anche se non lo facessi mai personalmente e… beh, credo di aver bisogno della prova che posso farlo, capisci? Per tutta la vita mi hanno detto che non potevo fare niente di quello che facevano gli altri, non posso essere un eroe, non posso essere un utile membro della società. Non posso essere umano. Diamine, mio padre se n’è andato perchè ero così inutile. Se lasciassi fare sempre agli altri il lavoro sporco al posto mio, non darei ragione a tutti? Sì sono intelligente, ma quando si arriva al dunque, sono veramente l’inutile deku che tutti mi hanno sempre detto di essere.” Guardò Himiko, accovacciata vicino a lui sul tetto mentre aspettavano che la loro preda passasse nel vicolo sotto di loro, “Voglio… Devo farlo. So che posso, ho solo bisogno, lo sai, di farlo. Ha senso?”

 

“Non molto per me, ma i grandi ideali non fanno per me.” Assunse un’espressione contemplativa, “Uccido le persone per vederle sanguinare, anche se le altre persone pensano che sia una ragione stupida, quindi penso che se ha senso per te, può veramente essere sbagliato? Cioè, più sbagliato di quanto l’omicidio già sia?”

 

Izuku rise, “Non avrebbe dovuto suonare tanto rassicurante. Grazie Himiko, sei una grande amica.”

 

Lei sorrise, le zanne che brillavano nella fioca luce del lampione della strada vicina prima che i suoi occhi si illuminassero di eccitazione. Afferrò Izuku per la spalla e lo scosse aggressivamente.

 

“Mind-chan! Mind-chan!” Sussurrò, riuscendo a trasmettere mania come se stesse urlando a squarcia gola, “É qui!”

 

Izuku si concentrò sulla donna che entrava nel vicolo sotto di loro. Nome in codice: Glimmer. Aiutante nell’agenzia Uwabami. Quirk: Scintille. Può riflettere la luce per produrre un effetto brillante attorno al suo corpo che usa per accecare e disorientare i suoi oppositori. Debolezze: è suscettibile all’effetto accecante delle sue scintille. Usa occhiali scuri come parte del suo costume per ridurne l’effetto, ma ora? Sta tornando da una giornata di lavoro nel buoio della notte vestita da civile e gli occhiali scuri sarebbero solo in mezzo ai piedi. Izuku sorrise e si mise i propri occhiali per proteggersi gli occhi prima di afferrare un paio di coltelli.

 

Glimmer gridò quando uno la pugnalò alla spalla e l’altro si conficcò nella sua coscia, evitando la sua fuga. Lei si circondò istintivamente di scintille, ma dovette proteggersi gli occhi con la propria mano. Infilò la mano nella tasca in cui aveva un paio di occhiali da sole di riserva solo per ricevere un calcio sulla mano appena riuscì a prenderli. Dal suono che fecero quando colpirono il terreno lei potè capire che molto probabilmente erano rotti e intili. Diminuì il suo quirk abbastanza per riuscire a vedere qualcosa. Poteva mettere a fuoco con fatica due figure dietro le forti scintille. Ona rimaneva indietro, l’altra stava avanzando verso di lei con un coltello in ogni mano. Un quirk coltello-mano, magari. Glimmer scosse la testa. Ora non era importante, doveva concentrarsi nel sopravvivere.

 

Tirò un pugno al suo avversario, solo per mancarlo all’ultimo secondo. Come? Anche se diminuite sapeva che le sue scintille rendevano difficile vedere i suoi movimenti. Era il turno del suo avversario di attaccare quando le corse in contro con un coltello e le fece un taglio profondo sul lato del collo. Sgranò gli occhi dal dolore e dalla comprensione quando vide gli occhiali scuri sulla sua faccia. Barcollò indietro, cercando di di allontanarsi prima che la attaccasse ancora, ringraziando ogni divinità che conosceva perché la sua gamba ferita non cedette in quel momento.

 

Glimmer stava iniziando a iperventilare. Non aveva i suoi occhiali e l’attrezzatura del suo avversario diminuiva l’effetto del suo quirk. Era anche ferita e stava sanguinando copiosamente mentre lei non era neanche riuscita a sfiorarlo. Combatterono per qualche altro minuto, ma per ogni colpo che riusciva a mandare a segno, lui le faceva qualche altro taglio o ferita. Non si era sentita così spaventata dalla prima volta in cui si era scontrata con un potente villain durante il suo primo apprendistato. Il suo mentore era stato lì per salvarla, ma nessuno l’avrebbe salvata ora. Si bloccò e cercò di non perdere terreno mentre un'ultima strategia le venne in mente. C’era il rischio che si accecasse, ma sperava che mettesse il suo avversario fuori gioco per abbastanza tempo da permetterle di scappare.

 

Si sbatté le mani sugli occhi chiusi e scintillò più luminosamente di quanto aveva mai fatto nella sua vita. Non aveva mai messo tanta energia nel suo quirk perchè anche con normali occhiali scuri, tutta questa luce avrebbe potuto causare danni permanenti. Stava per interrompere il suo quirk e correre per salvarsi la pelle quando sentì un coltello che le scivolava tra le costole. Se non avesse avuto gli occhi chiusi si sarebbe preoccupata di quanto la sua vista si stesse scurendo quando le sue gambe finalmente cedettero e lei si sentì soccombere allo sfinimento da quirk e alla perdita di sangue.

 

Izuku aspettò che l’ultima scintilla si spegnesse prima di togliersi gli occhiali. Aveva dovuto chiudere gli occhi durante l’ultimo attacco, ma gli occhiali che Giran gli aveva procurato avevano fatto un lavoro meraviglioso per proteggerlo. Guardò mentre l’ultima scintilla di vita se ne andava dagli occhi di Glimmer mentre Himiko si avvicinava al suo fianco.

 

“Quindi,” disse, “è sembrato divertente. Come stai?”

 

Izuku sapeva che il se stesso di 10 mesi fa avrebbe probabilmente vomitato dopo aver saputo cosa aveva appena fatto, ma tutto ciò che sentiva era un malato senso d'orgoglio, proprio come quello che aveva provato la prima volta che un villain lo aveva ringraziato per aver pensato a un piano per uccidere Mt. Lady.

 

“Sto bene.” Sorrise a Himiko mentre recuperava i coltelli che erano conficcati nell’eroe, ripulendoli e mettendoli via. “Penso di averti detto quando lo abbiamo pianificato che oggi c’era l’esame di ammissione alla UA,” Himiko annuì, “Beh, stavo pensando a quando fosse fiero il mio bullo quando l’ho visto tornare a casa questo pomeriggio e onestamente, credo di averlo battuto.” Questo era come il suo esame d’ingresso personale, la propria prova che era un vero villain. A Izuku piaceva la poetica ironia. Era tanto ironico quanto un fan degli eroi che cresceva per diventare quello che gli eroi li ammazzava a causa delle parole dell’eroe numero uno in Giappone.

 

Le sirene iniziavano ad avvicinarsi, probabilmente attratte dalla luminosità dell’ultimo atto di Glimmer, ma non era importante. Izuku e Himiko avevano tutto il tempo di andarsene prima che qualcun altro arrivasse.

 

“Andiamo Himiko,” disse, “dobbiamo festeggiare.”

 

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N/T: Ecco finalmente il capitolo! Prometto che non prenderò più queste lunghissime pause (o almeno ci proverò!). Il prossimo capitolo uscirà al più tardi mercoledì, spero che questo vi piaccia!

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Capitolo 9
*** Cattura ***


Capitolo Nove: Cattura

 

Tsukauchi controllò la sua pistola un’ultima volta e contattò gli eroi che partecipavano al raid. “Tutti in posizione?”

 

“Pronto.” Rispose Eraserhead. Stava aspettando sulle travi del magazzino, nascosto nell’ombra. La teoria più gettonata era che Mastermind avesse qualche specie di quirk d’analisi, ma c’era sempre la possibilità che avesse qualcosa di più offensivo, quindi non potevano essere troppo cauti.

 

“Pronto.” Kamui dei Boschi aveva insistito per far parte del raid. Lui e Mt. Lady potevano anche essere stati in competizioe, ma erano stati amici. Per lui, Mastermind poteva anche non aver tenuto in mano il coltello, ma era comunque il responsabile della sua morte.

 

“Pronto.” Nedzu era al fianco di Tsukauchi. Non succedeva spesso che partecipasse fisicamente a una missione, ma era l’unico che avrebbe potuto rivaleggiare l’intelletto di Mastermind, in caso fosse qualcosa che Eraserhead non potesse cancellare.

 

Gli informatori di Eraserhead avevano adocchiato l’incontro un paio di giorni prima e poliziotti in borghese sulla scena avevano confermato che Mastermind era entrato nel magazzino 20 minuti prima. Tsukauchi fece un respiro profondo per calmarsi i nervi. Sarebbe finita presto.

 

“Entrate!”

 

_________________________

 

Izuku non era impressionato. Questo gruppo di spacciatori valeva difficilmente lo sforzo di incontrarli, ma Giran aveva garantito per loro, quindi gli aveva dato il beneficio del dubbio. Ma seriamente? Tutto quello che volevano era che un gruppo rivale la smettesse di invadere il loro territorio? Uccidete i loro uomini! Mandate un messaggio! Assumere uno stratega era superfluo. Sospirò. Questi tizi erano idioti.

 

All’improvviso, il magazzino esplose di movimento quando dozzine di sbirri si riversarono all’interno e catturarono gli spacciatori. Izuku gridò quando venne legato da… rami? Imprecò. Eroi. Una forte voce arrivò da un megafono.

 

“Mastermind, qui è il Detective Tsukauchi delle Forze di Polizia Giapponese. Sei in arresto come complice in multipli omicidi e altri crimini. Non opporre resistenza.”

 

Izuku fece una risatina disperata e la sua mente cercò un modo per uscire da quella situazione. Gli eroi lo avevano messo all’angolo ma… sapeva meglio di chiunque altro che ogni eroe ha una debolezza. Si rilassò e chinò la testa in avanti, nascondendo il sorriso mentre sentì le catene laccate di Kamui dei Boschi allargarsi leggermente. Ringraziò silenziosamente i suoi bulli per avergli insegnato come far finta di essersi arreso, il tutto mentre raggiungeva la sua tasca. I suoi coltelli non avrebbero fatto molto contro il suo avversario, Kamui sarebbe riuscito a far crescere i suoi rami molti più velocemente di quanto Izuku sarebbe riuscito a tagliarli, ma aveva molti altri assi nella manica. Ghignò quando la sua mano afferrò finalmente quello che stava cercando, menomale che il suo costume era ignifugo.

 

Kamui dei Boschi urlò quando i suoi rami bruciarono e lasciò riflessivamente la presa. Izuku colpì il pavimento ma non lasciò la presa sul lanciafiamme in miniatura, mirando al corpo di Kamui. Scappò verso il retro del magazzino e rise mentre sentiva il trionfo della polizia che credeva di averlo circondato. Prese una granata da una delle sue tasche e tolse la sicura prima di lanciarla sul muro. Solo perché non c’era una porta non significava che non potesse farne una.

 

“Merda! Ha sconfitto Kamui e fatto esplodere il muro! Sbarrategli la strada! Veloci, prima che scappi!”

 

Izuku volteggiò sopra le macerie, raggiunse il vicolo dietro al magazzino e si guardò intorno per decidere in quale direzione andare. Se fosse andato a sinistra, sarebbe finito direttamente nelle braccia della polizia. Girò a destra, ma sentì il suo corpo intrappolato di nuovo per quella sera. 

 

“Cazzo!” Imprecò tra i denti. Ovviamente era così che sarebbe stato catturato. Cos’avrebbe pensato sua mamma? Suppose di essersi dovuto aspettare qualcosa del genere visto quanto velocemente aveva scalato i rank dei villain. Come si diceva? Più grandi sono, più forte cadono? Qualcosa di simile?

 

Izuku si guardò disperatamente intorno e vide Eraserhead che lo fissava, i capelli che gli fluttuavano intorno come un’aureola demoniaca. Se non fosse stato così spaventato avrebbe riso perché avevano mendato Eraserhead contro un ragazzo quirkless. Per questo, non potè reprimere una risatina folle e l’eroe lo guardò con sospetto.

 

“Cosa c’è di tanto divertente? Non puoi usare il tuo quirk e non puoi scappare. Arrenditi.”

 

Questo fece ridere Izuku più forte, perché era sapeva come fuggire. Eraserhead non era abituato a persone che continuavano a combattere dopo che i loro quirk venivano cancellati, e a differenza dei rami di Kamui, la sciarpa di Eraser era facile da tagliare. Eraserhead indietreggiò allo sguardo del villain e non vide quando afferrò un coltello in ogni mano. Si liberò velocemente dell’arma da cattura e lanciò uno dei suoi pugnali a Eraserhead. L’eroe riuscì a schivare solo per essere accecato da una forte luce appena tornò verso il suo assalitore. Quando poté aprire di nuovo gli occhi, Mastermind non era più in vista.

 

_____________________________

 

 

Izuku guardò dal tetto mentre Eraserhead lo cercò per un po’ prima di tornare nel magazzino. Gli eroi e i poliziotti avrebbero setacciato l’area tra poco, avevano probabilmente già disposto un perimetro. Si sporse dal bordo del tetto così da poter vedere dov’era radunata la polizia. Molti erano ancora nel magazzino o portando gli spacciatori nelle volanti, ma alcuni dovevano trattenere la folla che si stava formando mentre le persone del quartiere vicino accorrevano per vedere a cosa fosse dovuto il trambusto.

 

Izuku sorrise quanto un’idea si formò nella sua testa e si tolse la maschera e la giacca, piegandola per farla sembrare una borsa. Raccolse velocemente i suoi coltelli e le sue armi e li mise nella giacca. Potrebbe sembrare starno nel mezzo del giorno, ma sotto la copertura del buio e del caos, sembrava solo un ragazzino che era stato per troppo tempo fuori con i suoi amici. Scivolò giù dalla scala antincendio e tirò fuori il cellulare, usandolo per registrare appena vide il cordone della polizia.

 

“Hey, ragazzino! Non dovresti essere qui dietro!” Un poliziotto si avvicinò in fretta e o afferrò per un braccio.

 

“S-scusi, s-signore, m-ma ho sentito che c’erano eroi e i miei amici mi hanno sfidato e…”Izuku sollevò il telefono mentre il poliziotto alzò gli occhi al cielo.

 

“Non essere stupido, c’è un pericoloso villain qui fuori, il cordone è lì per proteggerti. Tu e i tuoi amici potete chiedere autografi all’Hero Con.” E con questo, Izuku fu scortato fuori dal cordone della polizia con le severe istruzione di non farlo mai più. Izuku rimase tra la folla per qualche minuto, guardando Nedzu parlare con Tsukauchi, che sembrava più stanco con ogni poliziotto o eroe che veniva a parlargli. 

 

Un ambulanza venne chiamata per Kamui dei Boschi e i media iniziavano ad apparire quando Izuku se ne andò. Nessuno prestò attenzione al normale ragazzo che se ne andava dal caos e arrivava a casa senza incidenti. Si arrampicò nella sua finestra e fece un profondo respiro quando lo stress lo colpì finalmente. Lacrime iniziarono a sgorgargli dagli occhi e le asciugò frustrato. Sembrava che essere un temuto villain non lo rendeva meno piagnucolone.

 

Era stato così vicino. Se non avesse avuto il suo lanciafiamme, o se avessero mandato diversi eroi… Izuku interruppe quella linea di pensiero prima che potesse paralizzarlo. Doveva ancora mettere il suo equipaggiamento da villain sotto chiave e lavare via la cenere e fuliggine che gli si era appiccicata addosso dal fuoco e l’esplosione.

 

Più importante, doveva trovare un modo per assicurarsi che non succedesse di nuovo.

 

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Capitolo 10
*** Ostaggi ***


Capitolo Dieci: Ostaggi

 

“A che punto è arrivato questo dannato mondo?” Esclamò Mistuki, “Solo la scorsa sera quel bastardo di Mastermind ha dato il ben servito agli eroi. Anche mandato uno in ospedale, da quel che ho sentito.”

 

“È semplicemente terribile! Spero che lo catturino presto, è snervante accendere il telegiornale. Sono così preoccupata per Katsuki quando inizierà la UA!” Disse Inko.

 

“Sì certo, come se un debole bastardo come Mastermind potrebbe battermi!” disse Katsuki, “Avrebbero dovuto mandare eroi più forti al raid. La ragione per cui quell’eroe è stato ferito è perché è debole!” 

 

“Zitto, moccioso! Non parlare male dei malati in quel modo!”

 

Izuku giocò con il cibo e cercò di non reagire. Le cene coi Bakugou erano sempre difficili, dovendo comportarsi naturalmente con Katsuki così che il suo ‘amico’ non avrebbe avuto ragioni per ucciderlo, ma era ancora più difficile quando lui era l’oggetto della conversazione. Izuku voleva più di ogni altra cosa poter sorridere e prendersi il merito dei suoi crimini, o uccidere Katsuki proprio lì per provare che non era debole, ma era abbastanza intelligente per realizzare quanto stupido sarebbe stato. Aveva appena scampato un raid di eroi con la sua copertura intatta, non si sarebbe fatto scoprire ora. Però non rendeva più facile il navigare in questa conversazione.

 

“Beh, sono solo felice che non sia finita peggio…” disse Masaru tranquillamente.

 

Inko lo guardò come se gli fosse spuntata una seconda testa, “È scappato e un eroe è stato ferito, come avrebbe potuto andare peggio?”

 

Masaru appoggiò la forchetta e guardò Inko, “Secondo un mio amico che è in polizia, una grande folle si era radunata poco dopo l’inizio del raid ed erano preoccupati che Mastermind potesse prendere degli ostaggi. Siamo stati fortunati che sia solo scomparso.”

 

La testa di Izuku si sollevò di scatto mentre gli ingranaggi nel suo cervello iniziavano a girare. Ostaggi, pensò, questa sì che è un’idea.

 

__________________________

 

“Ti è piaciuto il pranzo con la famiglia di Katsuki? Eri abbastanza stanco sta sera.”

 

Izuku annuì, “Sì, è stato fantastico, come sempre. È che… sono un po’ stanco. Penso che andrò a letto presto.”

 

Inko lo guardò preoccupata, “Non vuoi vedere il notiziario?”

 

Izuku scosse la testa. Avrebbe parlato solo del raid fallito, “Buona notte mamma.”

 

Inko sembrava voler protestare, ma la pietà vinse, “Ok, Izuku, buona notte.”

 

Chiuse la porta a chiave e si sedette subito alla scrivania e aprì il portatile non tracciabile che gli aveva dato Giran. Ostaggi. Era un’idea talmente semplice ma sarebbe stata estremamente efficace. Perché la prima regola del lavoro di un eroe è dare priorità al salvataggio, ogni volta che un ostaggio era in pericolo, gli eroi dovevano fare tutto ciò che era necessario per assicurare la salvezza dell’ostaggio, piuttosto che catturare il villain. Ma chi prendere? Izuku sospirò, rapire civili e tenerli da qualche parte non era pratico. Per quando di merda fosse la sua vita al di fuori della criminalità, continuava ad esistere. Non aveva un bunker sotterraneo  per tenere ostaggi nutriti e in vita per un indeterminato periodo di tempo. Se solo potesse minacciare di uccidere altri eroi se fosse catturato o simili, ma poi lo catturerebbero e non potrebbe ucciderli.

 

Si fermò. Mastermind non ha mai dovuto essere fisicamente presente per uccidere nessuno fin quando ha compratori interessati. Era una delle ragioni per cui la polizia ci aveva impiegato tanto per notare la sua esistenza. Izuku sorrise lentamente. Quello che aveva in mente avrebbe richiesto molta preparazione, e non sarebbe riuscito a farlo da solo, ma era sicuro che avrebbe fatto un impatto. Aprì il suo account di Mastermind e scrisse un messaggio a un hacker chiamata La Brava che Giran aveva consigliato. Gli eroi non sapranno cosa li ha colpiti.

 

__________________________

 

Se qualcosa di buono era risultato dal fallito raid, era che Mastermind non si era fatto vedere per due settimane. Tsukauchi non sapeva se essere felice che il tizio non stesse più commettendo crimini, o frustrato che non potessero trovarlo, ma il fatto rimaneva che Mastermind era scomparso immediatamente dopo il raid e non se ne sapeva nulla d’allora. Nedzu aveva avvertito che probabilmente stava pianificando qualcosa, ma Tsukauchi non sapeva cosa potesse essere. Decise di essere grato che i media avessero finalmente smesso di accamparsi davanti alla centrale cercando di ottenere dichiarazioni- Era  già abbastanza brutto che gli avvoltoi avessero scoperto che Kamui dei Boschi non era stato solo ferito, ma brutalmente bruciato vivo. Era stato fortunato a sopravvivere, ma avrebbe avuto un lungo percorso di riabilitazione prima che potesse tornare a lavoro.

 

I pensieri di Tsukauchi vennero interrotti dallo squillare del telefono.

 

“Pronto?”

 

“Detective, sta guardando il notiziario?” La voce di Nedzu sembrava preoccupata e campanelli d’allarme iniziarono a suonare nella testa di Tsukauchi. Aveva sentito il preside allegro, triste, perfino frustrato, ma non lo aveva mai sentito preoccupato prima. “Accenda sul canale 5.”

 

Tsukauchi afferrò il telecomando della piccola tv sulla sua scrivania e l’accese per trovare due inviati terrorizzati che guardavano in camera.

 

“… lasciata sulla scrivania del principale produttore della nostra stazione questa mattina con le istruzioni di mandarla in onda o l’intera produzione sarebbe stata uccisa. Non sappiamo cosa ci sia su questa cassetta, quindi consigliamo agli spettatori di interrompere la visione perché c’è la possibilità che contenga informazioni sensibili o immagini che potrebbero disturbare alcuni spettatori.”

 

La scena tagliò su uno sfondo verde scuro. Un cerchio nero con la M maiuscola all’interno era sovrapposto al verde e Tsukauchi trovò difficile respirare. Aveva visto quel simbolo prima in qualcuno degli ultimi piani di Mastermind, era una specie di firma che aveva aggiunto negli ultimi mesi, probabilmente per scoraggiare gli imitatori. Era molto male.

 

L’immagine sfumò per rivelare Mastermind in una stanza buia, i suoi occhi verde tossico guardavano direttamente in camera. La voce era in qualche modo distorta, ma continuava a suonare giovane e maschio.

 

“Ciao! Per chi non mi conosce, mi chiamo Mastermind! Sono lo stratega dietro al recente aumento di eroi morti. Non c’è di ché!” Disse allegramente, “Quindi, qualcuno di vuoi potrebbe già saperlo, ma gli eroi sono quasi riusciti a catturarmi la settimana scorsa,” applaudì lentamente, “Congratulazioni, eroi, e vi direi buona fortuna per la prossima volta, ma,” e si fece mortalmente serio, “non ci sarà una prossima volta. Vedete, questo video è solo una cortesia per farvi sapere che questa ora è una sequestro. Se sono catturato o ucciso, i piani per uccidere i 50 migliori eroi saranno automaticamente rilasciati a compratori interessati.”

 

Tsukauchi non poteva distogliere lo sguardo. Prendere in ostaggio i 50 migliori eroi? Mastermind non poteva essere serio!

 

“Ora, so cosa state pensando, ‘Ma Mastermind? Gli eroi possono difendersi! Non puoi prenderli in ostaggio!’” I suoi occhi presero una luce malvagia, “Ma, vedete, ecco dove vi sbagliate. Ho provato più di una dozzina di volte che gli eroi non sono così invincibili come tutti voi volete credere. Chiedete a Mt. Lady. Stretch? O magari Glimmer?

 

“Detective? Detective?” Tsukauchi portò il telefono all’orecchio da dove gli era caduto sulla scrivania, “Ci sono.”

 

“Per favore mi dica che è un bluff.” Pregò Nedzu, “Mi dica che non intende veramente fare qualcosa del genere.”

 

Tsukauchi deglutì. “Il mio quirk non ha registrato nessuna bugia…” Nedzu imprecò, un’altra prima volta per il preside.

 

“Ora,” continuò Mastermind, “nel caso stesse pensando che questo sia un bluff, vi darò una prova, Aspetterò finchè questo video andrà in onda, poi rilascerò i piani per uccidere l’eroe professionista Wash. È nella top 10, un eroe abbastanza competente. Quindi forza, provate a proteggerlo. Sono onestamente emozionato di vedervi provare.” Mastermind stava sorridendo ora, se i suoi occhi erano di qualche indicazione, “E ricordate, una volta che sarà morto, che se mi catturate o uccidete, avrete molti altri eroi morti sulla coscienza. Potreste essere in grado di salvare qualcuno della top 50, ma sarà impossibile salvarli tutti.” Mastermind salutò la telecamera, “Buona fortuna!”

 

Lo schermo ritornò agli inviati del notiziario, che iniziarono a discutere il video, ma Tsukauchi poteva a malapena sentirli. Mastermind era appena passato da abbastanza pericoloso a villain di classe S. E non potevano farci nulla.

__________________________

 

“Scusami, Wash, sarà solo per un paio di giorni, almeno finché non determineremo il livello di minaccia che rappresenta Mastermind.”

 

“È ok, detective,” Wash alzò le mani placidamente, “Capisco il bisogno di aumentare la sicurezza. Mastermind teneva il Giappone in pugno anche prima di prendere gli eroi in ostaggio. Spero solo che tutto funzioni e che potremmo catturarlo presto.”

 

Tsukauchi sospirò e scosse la testa, “Lo speriamo tutti.”

 

Erano in un rifugio sicuro, perciò Wash aveva dovuto prendersi un paio di giorni di ferie, ma non era la fine del mondo. Almeno avrebbero provato al Giappone che la polizia e gli eroi erano in grado di proteggere i 50 migliori eroi e rendere inefficace questo “rapimento”. Ne sarebbe valsa la pena alla fine.

 

“Iniziate la diretta!” Urlò una voce e Wash e Tsukauchi immediatamente alzarono l’allerta. Non avrebbe dovuto esserci nessuno a parte loro due. Gli altri poliziotti non avrebbero dovuto arrivare prima di altri 20 minuti. Tsukauchi prese la pistola e scambiò un’occhiata con Wash, che annuì e si posizionò dietro il detective. Trasalirono quando risuonò un’esplosione e la porta del rifugio si spalancò. Quattro criminali corsero dentro con maschere anti gas, quello infondo stava reggendo un cellulare davanti a se. Tsukauchi sparò mentre Wash lanciava uno scroscio d’acqua ai villain. All’improvviso, Wash ebbe uno spasmo e cadde a terra.

 

“Wash!” Gridò Tsukauchi.

 

“Hah, l’acqua è un grande conduttore, vero, eroe?” disse il capo della banda. Tsukauchi cercò di colpirlo ma realizzò che uno dei loro quirk creava uno scudo a prova di proiettile e che tutti i suoi proiettili stavano cadendo inefficaci al suolo. Afferrò una lampada, la cosa più simile a un’arma che potesse trovare, e si piazzò davanti all’eroe, preparandosi a resistere. Uno dei criminali attaccò e Tsukauchi lo mise a tappeto facilmente, ma quello seguente afferrò la lampada e lo fece sbilanciare. Ad un tratto, il suo avversario lasciò la presa e si allontanò, ma invece di riprendere fiato, Tsukauchi si irrigidì mentre l’elettricità gli scorreva attraverso  e cadde paralizzato sul divano.

 

“Assicurati di riprenderlo! Mastermind vuole che il mondo sappia di cos’è capace. È il minimo che posso fare per liberare il mondo di questa feccia che ha arrestato mio fratello.” 

 

Il criminale con il cellulare annuì e Tsukauchi guardò impotente mentre il capo tirava fuori la sua pistola e sparava due colpi nel petto di Wash. Fece una pausa, poi mise un’altra pallottola nella testa dell’eroe.

 

“Non si sa mai,” rise, “Gli scarafaggi sono difficili da uccidere. Su ragazzi, andiamo.”

 

I rinforzi arrivarono quando Tsukauchi era finalmente in grado di muoversi. Guardò i paramedici che correvano prima da Wash, solo per scuotere la testa e andare ad aiutare lui.

 

“Signore, sta bene? Riesce a muoversi?”

 

Tsukauchi annuì e sussultò. I paramedici continuarono a fargli domande e lui rispose intontito. Nedzu arrivò mentre lo stavano portando sull’ambulanza con una coperta anti-shock sulle spalle.

 

Doveva avere proprio un brutto aspetto perché il preside lo guardò preoccupato, “Stai bene, detective?”

Tsukauchi scrollò le spalle, “Tutto il corpo mi fa un male cane, ma i paramedici dicono che starò bene.”

 

Una strana emozione passò per gli occhi di Nedzu, “No, emotivamente intendo.”

 

Tsukauchi si sfregò gli occhi dalla frustrazione e si sorprese quando la mano risultò bagnata. Quando aveva iniziato a piangere?

 

“Il capo aveva  un quirk di tipo elettrico. Quando Wash venne colpito, ho pensato fosse solo privo di sensi, ma invece paralizzava chiunque venisse colpito. Era sveglio per tutto il tempo. Ho dovuto.. oh Dio, ho dovuto guardare mentre l’hanno ucciso e non ho potuto fare niente.” Guardò Nedzu impotente, “Cosa faremo?”

 

Nedzu si girò verso il luogo in cui i giornalisti stavano iniziando a radunarsi, nonostante il fatto che la morte di Wash era avvenuta in diretta, “Non lo so,” sussurrò, “Veramente non lo so.”

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Capitolo 11
*** La Routine Giornaliera di Mastermind ***


Capitolo Undici: La Routine Giornaliera di Mastermind

 

 

"Stai attento oggi? Non voglio che ti faccia male sulla strada per la scuola..." Si agitò Inko.

 

Izuku alzò gli occhi al cielo, "Mamma, starò bene. Il liceo di Aldera è letteralmente a 10 minuti a piedi, non devo nemmeno prendere il treno."

 

Inko spazzò via la polvere immaginaria dalle spalle della sua uniforme blu, "Lo so, è solo che al giorno d’oggi c'è molto più criminalità con Mastermind a piede libero e... Mi preoccupo solo per te, lo sai."

 

Izuku sospirò. Sì, sapeva che la mamma era preoccupata. Sapeva anche che si sarebbe preoccupata di meno se fosse nato con un Quirk. Nascose la sua frustrazione dietro a un sorriso, "Devo andare mamma. Non voglio essere in ritardo per il primo giorno di scuola superiore!" 

 

Lei lo salutò con le famose lacrime Midoriya agli occhi mentre lui portava il suo zaino sulle spalle e camminava lungo la strada verso la sua nuova scuola. Era stato abbastanza facile entrare. Aveva fatto domanda anche in altri posti, tra cui alcuni che avevano dei corsi che si specializzava in analisi e supporto. Tutti avevano dato un'occhiata al “Quirkless” scritto in rosso sulla sua carta di identità e prontamente gli avevano fatto sapere che "non era la persona giusta" per le loro scuole. 

 

Alla fine, era meglio così. Andare in una scuola prestigiosa avrebbe attratto l'attenzione, qualcosa che Izuku non poteva permettersi in questo momento. La polizia non aveva cercato di arrestarlo da quando aveva preso gli ostaggi, ma era quasi certo che Nedzu stesse lavorando duramente per cercare di scoprire la sua identità. È quello che avrebbe fatto Izuku. Se fossero riusciti a scoprire chi era, allora potrebbero essere in grado di trovare il programma informatico, programmato da La Brava, che avrebbe pubblicato i suoi piani di omicidio se il suo arresto o la sua morte fossero mai diventati popolari su internet, o se avessero dato la caccia a Giran, il cui aveva istruzioni di rilasciare i piani se gli fosse successo qualcosa.

 

Ma Izuku sapeva per esperienza che nessuno si aspettava nulla da un ragazzo quirkless, specialmente da uno che non teneva nemmeno testa ai suoi bulli. Se Izuku Midoriya fosse mai stato un sospettato di essere Mastermind, la sua mancanza di quirk lo avrebbe immediatamente scagionato. Se la polizia cercasse più a fondo, allora il fatto che nessuno dei suoi bulli sia morto misteriosamente nell'ultimo anno sarebbe la prova che "non era in grado" di essere un villain. Quello che la polizia non sapeva era che Izuku Midoriya, il quirkless deku, era solo una maschera. E se fossero riusciti ad andare oltre tutto questo? Beh, allora erano più furbi di quanto Izuku si aspettasse e forse, solo forse, meritavano di arrestarlo. 

 

"Ehi Deku, non ti sei ancora buttato da un ponte?" Il bullo, Makoto Ito, era grosso, stupido, e ovviamente cercava di riempire il vuoto che Katsuki aveva lasciato andando alla UA se il gruppo di sociopatici che lo circondava era di qualche indicazione. Izuku resistette all'impulso di guardarlo male.

 

"C-ciao, I-ito! C-come stai o-ggi?" Era incredibile come rapidamente la gente vedeva debolezza nel balbettare di Izuku. Sorrise internamente mentre Ito gonfiava il petto e lo derideva.

 

"Non cercare di fare l’amico, Deku . Non vali niente e non dimenticarlo!" Con quello, Ito lo spinse a terra e girò sui tacchi per entrare a scuola, seguito dal suo entourage. Izuku si alzò in piedi e si pulì. Aveva ricevuto di peggio da Toga nel loro primo giorno d’allenamento.

 

Sorrideva pensando alla sua amica. Si sarebbe dovuto ricordare tutte le cose stupide che i suoi bulli avevano detto e raccontargliele più tardi. Si divertiva e insieme ridevano di tutti i modi in cui potevano uccidere quegli idioti. Era una bella amicizia. 

 

Quando Izuku arrivò in classe, era tornato a indossare la maschera del deku debole e quirkless, ma sotto, si sentiva più forte di tutti loro.

______________________________

 

Izuku aggirò l'appartamento e controllò il sistema di sicurezza un'altra volta. Dall'esterno, sembrava un qualsiasi appartamento nel quartiere a luci rosse, ma le mura erano pesantemente fortificate e il sistema di sicurezza avrebbe potuto far vergognare la UA. Ed era tutto suo. 

 

Izuku sospirò, poteva finalmente smettere di portare il suo costume da vilain fuori di casa e di cambiarsi nell'ufficio di Giran! 

 

"Bella baracca, ragazzino". Giran si appoggiò alla porta della cucina.

 

"Grazie per avermi trovato questo posto, Giran. Sento che finalmente ce l'ho fatta, sai?"

 

Giran ridacchiò, "Mi dispiace dovertelo dire, ma ‘ce l’hai fatta’ un bel po’ di tempo fa. Posso contare su una mano il numero di villain che hanno le palle di minacciare un eroe nella top 50 sulla televisione nazionale, per non parlare di tutti in una volta. Se non stai attento inizieranno a chiamarti il villain numero 1 in Giappone o qualche altra stronzata."

 

"Beh, è sempre stato il mio sogno essere come All Might."

 

"Perché non vivi qui a tempo pieno, ragazzo? Non devi continuare a vivere con tua madre e a fare tutta la recita a scuola come se non fossi uno dei villain più potenti del Giappone in questo momento." 

 

Izuku tirò fuori una bibita dal frigo, "Scomparire attirerebbe troppa attenzione in questo momento. Manifesti di scomparsa, la polizia che mi cerca in due identità. Ci sarebbero troppe possibilità per loro collegare i due, e sarebbe solo troppo lavoro quando è più facile evitare l'intero problema. Inoltre, non sono ancora pronto a lasciare la mamma. Nonostante le sue preoccupazioni, la amo ancora ed è stata l'unica a tenere a me fino all'ultimo anno. Non voglio farle passare tutto questo, e mi mancherebbe troppo."

 

Giran ha alzato le spalle, "Fai come ti pare. Sei pronto per l'incontro di stasera?"

 

Izuku annuì, "Ho solo bisogno di vestirmi e me ne andrò. Vado a questi incontri da mesi, Giran, non devi preoccuparti per me."

 

Giran ha alzato le mani in segno di resa, "Va bene, ho capito, hai i pantaloni da bambino grande e tutto il resto. Me ne vado, non fare niente che non farei."

 

Izuku ha incrociato le braccia, "Giran, avresti minacciato tutti e 50 i migliori eroi?"

 

Giran ridacchiò, "Buon punto, ragazzo. Divertiti." Ha salutato ed è uscito dalla porta principale. Izuku andò all'armadio e tirò fuori il suo costume da villain. È ora di tornare al lavoro.

______________________________

 

Izuku entrò nella base dei Blue Dogs con la testa alta. Il capo della banda lo stava già aspettando. 

 

"Mastermind, piacere di conoscerti finalmente. Mi chiamo Tanaka. Per favore, siediti."

 

Izuku si sedette sulla sedia che gli era stata offerta, "Quindi, cosa posso fare per voi?"

 

Tanaka si passò la mano tra i capelli e gli sorrise con condiscendenza e Izuku si tese leggermente. Qualcosa sembrava strano, ma Izuku non sapeva se c'era qualcosa di legittimamente sbagliato, o se era solo tra villains. 

 

"Vogliamo rapinare la Banca Okane. Stiamo cercando un grosso bottino."

 

Izuku annuì, "Dovrebbe essere fattibile. Quali sono i vostri quirk?"

 

Uno dei teppisti ringhiò, "Perché vuoi sapere i nostri quirk?"

 

Izuku alzò gli occhi al cielo, "Perché normalmente è consigliabile usare i propri quirk quando si rapina una banca. Se volete un piano completamente quirkless, posso farlo, ma la maggior parte della gente non opta per quell'opzione, stranamente."

 

Una volta deciso che il teppista era stato abbastanza azzittito, tornò da Tanaka, che stava ancora facendo lo stesso sorriso, "È solo Takahashi per te, ha un quirk di manipolazione del gas, gli permette di controllare qualsiasi gas, compresa l'aria nei polmoni delle persone. Lui," Tanaka si fece un cenno con il pollice verso un altro criminale in piedi nell'angolo della stanza, "può vedere nel buio e lei," ha indicato verso una donna appoggiata al muro che giocava con un coltello, "può lanciare qualsiasi coltello con il 100% dell’accuratezza. Ho un quirk di potenziamento della forza e posso sollevare tre volte il mio peso corporeo. Più sono pesante, più riesco a sollevare."

 

Izuku annuì. Questo corrispondeva abbastanza bene con le informazioni che era stato in grado di raccogliere prima di arrivare. Almeno non stavano cercando di mentirgli, quindi perché sembrava così strano?

 

"Va bene, resta solo la questione del mio compenso." 

 

Il sorriso di Tanaka diventò malvagio, tirò fuori una pistola e la puntò alla testa di Izuku, "Che ne dici di questo a pagamento, mezza calzetta, dacci il piano e ti lasceremo uscire vivo da qui."

 

Izuku si guardò intorno per trovare gli altri due uomini con le loro pistole puntate su di lui e la donna con due coltelli in ogni mano. Sospirò, questo spiegava perché si era stentito strano per tutto l'incontro. Dovrebbe davvero iniziare ad ascoltare il suo istinto più spesso. 

 

Mentre scrutava la stanza, Izuku soppesò le sue opzioni. Poteva crearsi una via d'uscita: prima era sfuggito agli eroi professionisti. Ma d'altra parte, gli eroi professionisti non stavano cercando di ucciderlo. Fissò la donna con i coltelli. Con il suo quirk, uscirebbe di qui con almeno una coltellata. Non la fine del mondo, ma qualcosa che preferirebbe evitare, se possibile. Le pugnalate erano più difficili da nascondere dei lividi e delle bruciature, dopotutto, e non voleva che sua madre si preoccupasse di più.

 

D'altra parte, poteva dare loro i piani, ma non voleva che si sapesse che potevi minacciare Mastermind piuttosto che pagare. Sarebbe stato un male per gli affari. Izuku pensò per un altro momento prima di decidere. 

 

"Sembra che tu abbia un accordo."

 

Tanaka mise via la sua pistola e sorrise, "Sapevo che ti saresti convinto, mezza calzetta. Ora che ne dici di darci quei piani."

 

Mentre Izuku scriveva, sorrideva maliziosamente sotto la maschera. Sì, gli avrebbe permesso di avere i loro piani, ma un sacco di soldi non li avrebbe aiutati con quello che gli sarebbe aspettato. 

 

Curiosità: tutti hanno nemici disposti a pagare per abbatterli.

______________________________

 

"Detective Tsukauchi? C'è stato uno sviluppo interessante sul caso Okane Bank."

 

Tsukauchi gesticolò per far continuare l'ufficiale. 

 

"Sono morti, signore."

 

Il detective lo guardò un paio di volte, "Scusa, cosa hai detto?"

 

"I responsabili della rapina sono tutti morti." L'ufficiale disse, "Uno è stato trovato strangolato nella sua casa accanto alla sua famiglia. Un altro apparentemente è morto in una rissa da bar, anche se dubito che sia una coincidenza. Un altro è stato trovato in un vicolo sul retro, pugnalato alla gola. Il corpo del leader è stato lasciato di fronte al notiziario di canale 9. Sembrava essere morto di fame e torturato a morte. Tutti gli omicidi sono stati commessi da persone diverse in momenti diversi. L'unica cosa che li collegava era che erano tutti membri della banda dei Blue Dogs che ha rapinato Okane Bank la settimana scorsa."

 

Tsukauchi guardò l'ufficiale, "E tu pensi che ci sia Mastermind dietro."

 

L'ufficiale ha alzato le spalle, "Era abbastanza ovvio che era dietro la rapina. Ma perché avrebbe eliminato i clienti paganti? A me sembra una pessima scelta d'affari. Ho portato un ragazzo che aveva rapporti noti con la gang. Vuoi parlare con lui."

 

Tsukauchi annuì distrattamente e afferrò i file su Mastermind e sulla rapina alla Okane Bank. È entrato nella sala interrogatori, ha messo i fascicoli sul tavolo e si è seduto di fronte al giovane nervoso che lo aspettava. 

 

"Va bene, andiamo dritti al punto. Cosa mi puoi dire sull'eliminazione della banda dei Blue Dogs?"

 

L'uomo strofinò le dita insieme e guardò intorno alla stanza come se si aspettasse minacce saltare fuori dai muri in qualsiasi momento, "E 'stata colpa loro."

 

Vero

 

Tsukauchi inclinò la testa, "Cosa significa?"

 

"Hanno f-fregato la persona sbagliata."

 

"Intendi Mastermind?" chiese Tsukauchi.

 

L'uomo annuì, "Tanaka non era mai stato il tipo da giocare correttamente. Se avesse potuto fregarti per ottenere un dollaro, lo avrebbe fatto. Si dice che abbia provato a farlo su Mastermind. Gli ha puntato una pistola alla testa per avere i piani gratis", disse velocemente, "Avrebbe solo dovuto pagare. Non si scherza con Mastermind."

 

Vero 

 

"Pensi che li abbia uccisi per mandare un messaggio?"

 

Con sua sorpresa, l'uomo scosse la testa, "Mastermind non li ha uccisi."

 

Vero

 

"Tanaka aveva dei nemici. Ma non era una coincidenza che tutti i loro nemici all'improvviso conoscessero ogni loro debolezza subito dopo aver fatto quella cazzata."

 

Vero

 

Tsukauchi si alzò, "Grazie. Sei stato di grande aiuto."

 

Non appena la porta della stanza degli interrogatori si chiuse, sospirò e si strofinò gli occhi. Ci voleva un grande idiota per cercare di fregare qualcuno che era riuscito a uccidere un eroe mentre era sotto la protezione della polizia. Ha rimesso i file sulla sua scrivania e si è alzato. Forse dovrebbe chiamare Toshinori e andare a cena. Allontanarsi da questo caso per un'ora o due. Annuì e afferrò il suo cappotto prima di chiamare il suo amico. Almeno Mastermind non sapeva di Yagi Toshinori. Tsukauchi rabbrividì pensando a quello che sarebbe successo se Mastermind avesse capito quanto All Might fosse in realtà debole in questo momento, ma il suo amico era sempre stato super attento con la sua identità, quindi non avevano nulla di cui preoccuparsi. 

 

Giusto?

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Capitolo 12
*** L'Unione dei Villain ***


Capitolo Dodici: L’Unione dei Villains

 

 

Izuku scarabocchiò nel suo taccuino mentre guardava il notiziario. Alcuni nuovi eroi stavano debuttando, ma non fu questo che attirò la sua attenzione. Ciò che aveva catturato la sua attenzione era un gruppo di giornalisti che cercavano di intervistare alcuni membri dello staff della UA su All Might. Era stata una clip breve, probabilmente solo 20 secondi, ma era chiaro che il cameraman era stato all'interno dei cancelli. I giornalisti non vi hanno attirato l'attenzione, ma Izuku sapeva che la UA non concedeva pass alla stampa, quindi come avevano fatto ad entrare?  

 

Stava giusto considerando di hackerare le telecamere del traffico nei dintorni per soddisfare la sua curiosità quando il suo telefono squillò. Giran.

 

"Mamma, vado nella mia stanza!"

 

"Ok, tesoro! Non stare sveglio tutta la notte!"

 

Izuku ha risposto alla chiamata proprio mentre chiudeva la porta, "Giran, cos'hai per me? Qualcosa di interessante?"

 

All'altro capo della linea, Giran ridacchiò, "Lascerò a te giudicare. Hai mai sentito parlare dell’Unione dei Villains?"

 

Izuku si accigliò leggermente, "No, ma sembrano pretenziosi." Si sedette sul letto, "Non devono essere un gruppo molto grande se non ne ho mai sentito parlare. Da quanto sono in circolazione?"

 

"Non molto." Disse Giran. "Da quello che ho capito, ci sono solo due o tre membri effettivi, ma sono sostenuti dal burattinaio della malavita, quindi non li sottovaluterei. Stanno progettando qualcosa di grande e stanno facendo un reclutamento di massa."

 

"Sto bene da solo, grazie." Scandì Izuku, "Perché dovrei legarmi ad un'organizzazione?"

 

Una risatina arrivò dall'altra parte della linea, "Calmati, ragazzo, saresti solo un consulente." Fece una pausa. "Allora, li incontrerai?"

 

"Non so..." rispose Izuku, "Hanno già fatto qualcosa, o devo solo contare sulla reputazione di uno spauracchio?"

 

Giran si fermò per un lungo momento e Izuku poteva quasi vederlo prendere un lungo tiro della sua sigaretta come faceva sempre quando stava pensando, "Beh, Shigaraki mi ha detto che hanno fatto irruzione nella UA questa mattina? Non lo so, il notiziario non ha parlato di un'irruzione."

 

Un sorriso lento comparve sul volto di Izuku, "Perché i media approfittarono della distruzione del cancello e probabilmente fornirono la distrazione perfetta per ciò che l‘Unione voleva fare. I media non hanno segnalato l'irruzione, perché sarebbero stati loro ad essere incolpati, quindi passerà praticamente inosservata. Geniale!"

 

"Quindi posso dire a Shigaraki di aspettarti stasera?"

 

Izuku non riusciva a togliersi il sorriso dalla faccia, "Se vogliono che pianifichi qualcosa di audace quanto entrare nella UA? Sicuramente."

 

________________________

 

Izuku si sorprese quando arrivò all'indirizzo che Giran gli aveva scritto, scoprendo che si trattava solo di un bar. Alzò le spalle. Immagino che dovrò spuntare ‘stato in un bar’ dalla mia lista. Fu ancora più piacevolmente sorpreso quando entrò e lo trovò trovarlo pulito e arredato con gusto, un bel cambiamento dai magazzini abbandonati e dalle banchine dov’era abituato a incontrare i clienti. Un barista fatto di nebbia stava lucidando un bicchiere dietro il bancone e gli occhi di Izuku si soffermarono sui sostegni di metallo che indossava intorno al collo. Interessante, deve avere un corpo fisico che necessita di proteggere. Un giovane dall'aspetto arruffato, probabilmente solo di pochi anni più vecchio di Izuku, era seduto su uno degli sgabelli del bar, giocando con una console portatile, anche se Izuku si chiedeva come riusciva a vedere lo schermo con una mano mozzata che gli copriva la faccia. Almeno questi criminali non avrebbero sottovalutato le sue capacità di pianificazione a causa della sua età visto che anche uno di loro era un adolescente.

 

Izuku si avvicinò al bancone, "Chi di voi è Shigaraki?"

 

Non ci fu risposta per un lungo momento prima che l'adolescente mettese il suo gioco in pausa e lo appoggiasse sul bancone, "Dovevo raggiungere il punto di salvataggio. Sono Shigaraki, Giran ha detto che ti piacerebbe unirti al nostro gruppo."

 

Izuku inclinò la testa, "Questo è ancora da vedere. Preferisco giocare in solitaria, a dire il vero, ma capisco l’unirsi a una squadra per sconfiggere dei boss."

 

La mano sul volto di Shigaraki si mosse leggermente e Izuku indovinò che l'uomo stava sorridendo, "Kurogiri, mi piace questo qui! E sì, Mastermind, distruggeremo il più grande boss di tutti! All Might!"

 

Gli occhi di Izuku si allargarono, "È un obiettivo piuttosto alto per un gruppo relativamente sconosciuto come voi."

 

Lo sguardo negli occhi di Shigaraki era folle, "Ma possiamo farlo. Sensei! Digli del Nomu!"

 

Izuku si girò verso il barista di nebbia, aspettandosi una spiegazione, ma fu accolto solo con silenzio. Invece, una voce statica fuoriuscì dal piccolo televisore che riposava in un angolo, "Come desideri, Shigaraki. E posso dire che è un piacere averti qui, Mastermind. Ho sentito molte cose su di te."

 

Izuku ha guardato la tv con sospetto, "Tutte buone, spero. Devi essere il ‘burattinaio della malavita’ di cui Giran mi ha parlato visto che non ti mostri in viso a questo incontro."

 

Una risatina attraversò la statica, "Suppongo che qualcuno mi chiami così, ma tu puoi chiamarmi All for One."

 

Izuku annuì, il nome sembrava familiare, ma avrebbe dovuto cercarlo più tardi, "Allora, cos'è questo Nomu di cui parlava Shigaraki."

 

"Il Nomu è un mostro geneticamente modificato con molteplici quirk, tra cui forza, rigenerazione e assorbimento degli urti. L'ho creato per essere alla pari con la forza di All Might."

 

Izuku fece un cenno e si sedette, "Interessante, ma il problema con i mostri è che sono difficili da controllare."

 

"Il Nomu è praticamente senza cervello," disse allegramente Shigaraki, "E super obbediente. Prenderà ordini solo da me e farà esattamente quello che gli dirò!"

 

"E tu credi che abbia il potere di sconfiggere All Might?"

 

Shigaraki sorrise, "Certo! Sensei lo ha fatto Sensei!"

 

Izuku aggrottò le sopracciglia. L’idolatria, anche se era per un villain, era pericolosa. Si fece una nota mentale di non fidarsi di qualsiasi cosa Shigaraki dicesse sulle abilità di All for One.

 

"Anche nel caso in cui non potesse uccidere All Might," Kurogiri parlò per la prima volta, "Lo indebolirà sicuramente.”

 

"Suppongo che sia vero..." Izuku disse, "Allora qual è il piano? Lanciare il Nomu contro All Might quando è di pattuglia, o ha qualcosa a che fare con l'irruzione nella UA?"

 

"Le tue statistiche della tua intellgenza sono fuori scala," disse Shigaraki, "Abbiamo fatto irruzione per avere gli orari delle lezioni. Tra qualche giorno, All Might terrà una lezione in un edificio lontano dal resto del campus. È lì che lo uccideremo! Kurogiri ci farà entrare nell'edificio quando meno se lo aspettano. La feccia che abbiamo reclutato si prenderà cura degli eroi mocciosi e degli altri professionisti, e Nomu si occuperà di All Might!"

 

Izuku annuì. La sua mente ronzava. Non era mai stato ossessionato dal vendicarsi di All Might per aver distrutto i suoi sogni, la società aveva fatto di più che l’eroe numero uno, ma avrebbe mentito se avesse detto che l'idea della vendetta non lo entusiasmava. Ma c’erano troppi punti oscuri in quel piano perché lui si sentisse a proprio agio. Cosa sarebbe successo se il Nomu avesse fallito? Come potevano assicurarsi che All Might fosse abbastanza debole da essere sconfitto? Che succederebbe se All Might avesse consumato tutto il suo tempo la mattina e non si fosse presentato a lezione? Cominciò a riordinare i pensieri, lasciando che il suo cervello elaborasse piani per ogni eventualità. Dopo alcuni minuti, Izuku finalmente si rese conto che gli altri lo stavano fissando, molto probabilmente in attesa della sua risposta.

 

"Va bene, sembra un buon piano. Comunque, vorrei fare qualche cambiamento, se per te va bene."

 

Shigaraki guardò Kurogiri, che annuì. Shigaraki fece segno a Izuku di continuare. 

 

"In primo luogo, All Might ha debolezze che dobbiamo sfruttare, per esempio ha un limite di tempo per quanto può rimanere operativo ogni giorno. Questo è un bene per noi, ma potrebbe anche ritorcerci contro se si sforza troppo alla mattina e non si presenta a lezione."

 

"Hmm," disse All for One, "Cosa suggerisci?"

 

"Be’", Izuku tirò fuori il suo taccuino, "Entrambi abbiamo un'influenza significativa nella malavita. Tra noi due, sono sicuro che possiamo manipolare la città in modo che All Might debba intervenire in circa due ore di crimini, ma non di più. Da quello che so, il limite di All Might è di circa tre ore, quindi se lo teniamo occupato per due sarà il più debole possibile e ci assicureremo che si presenti in classe. Da lì, dovremo dividere gli studenti e allontanarli dall'entrata. È importante che nessuno di loro scappi e ottenga aiuto da altri eroi. Avremo anche bisogno di un modo per interrompere le comunicazioni in modo che nessuno possa chiedere aiuto."

 

"Ci siamo già occupati di questo," disse Kurogiri con calma, "Uno dei cattivi che abbiamo reclutato ha un tipo di quirk elettrico perfetto per interrompere i segnali."

 

Izuku si prese nota di quello che sapevano, "Conosci i quirk degli studenti? Sarà meglio se sappiamo cosa cercare."

 

Shigaraki scosse la testa, "Sono solo mocciosi, non possono fare molti danni."

 

Izuku non era così sicuro. Se tutti gli studenti fossero stati forti come Katsuki, avrebbero potuto fare un sacco di danni. Guardò Shigaraki freddamente, "La gente direbbe lo stesso di me e te. L'età non misura le capacità." Mordicchiò la matita, "Purtroppo, il personale è probabilmente già allerta dopo l'irruzione di oggi, e hackerare i registri ora svelerebbe le nostre intenzioni. Non è l'ideale, ma dovremo limitarci a dividerli appena arriviamo."

 

I quattro trascorsero le ore successive a discutere i diversi piani e assicurarsi che tutto sarebbe andato liscio. Quando Izuku tornò a casa, era quasi troppo eccitato per dormire. Guardò le sue pareti nude e i contorni ancora visibili lasciati dai poster e fece un grande sorriso. Attenzione, All Might, Mastermind sta arrivando.

 

 

 

 

 

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N/T: Dopo una vita, ecco il cap 12! Gli aggiornamenti saranno settimanali d’ora in avanti e avverranno ogni sabato! Quindi questo sabato uscirà il capitolo 13 :3

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Capitolo 13
*** USJ ***


Capitolo Tredici: USJ

 

 

Bakugou cercò di stare per conto suo sull'autobus, ma quella stupida comparsa dai capelli di merda non volle lasciarlo in pace. Lui e i suoi amici rumorosi circondarono Bakugou, che era seriamente a due secondi dall'esplodere. Non che Bakugou stesso non fosse rumoroso, sapeva che lo era, ma era un rumoroso arrabbiato, non... qualsiasi cosa fossero questi. Erano molto diversi dalle comparse che lo seguivano alle scuole medie, quelle parlavano solo se erano d'accordo con lui o per lodare il suo quirk, mentre questi ragazzi parlavano di tutto e non riuscivano a tacere! Avevano anche avuto le palle di ridere di lui e chiamare la sua personalità un mucchio di spazzatura! Ma seriamente? 

 

All Might e Aizawa-sensei si sedevano nei posti davanti, ignorando le buffonate della classe. Aizawa sembrava infastidito quasi quanto Bakugou, probabilmente perché anche All Might non riusciva a stare zitto. O forse Aizawa era sempre così? Difficile da dire. 

 

Seguì gli insegnanti nella struttura e alzò gli occhi al cielo quando quello stupido eroe spaziale iniziò la sua spiegazione. Sembrava proprio che volessero che l'acronimo di questo posto fosse lo stesso degli Universal Studios Japan. E sì, sapeva che i quirk potevano uccidere, ecco perché voleva che il suo nome fosse King Explosion Murder. Ugh, forza lasciategli distruggere qualcosa.

 

All'improvviso, un punto viola apparve nel cortile centrale e la voce di Tredici si interruppe quando gli studenti iniziarono a mormorare.

 

"Fa parte dell'addestramento?"

 

"No!" disse Aizawa mentre gente usciva dalla strana nebbia viola, "Quelli sono villain."

 

Gli studenti rimasero in silenzio mentre guardavano la folla aumentare. Un ragazzo con una mano sulla faccia sembrava essere il capo, ma non era quello a cui erano attratti gli occhi degli studenti. Tutti gli studenti trattennero il fiato quando videro una bassa figura in una giacca verde con cappuccio, occhi luminosi visibili mentre analizzavano gli studenti. 

 

"Pensavo che Mastermind non avesse mai partecipato ai suoi crimini..." disse Yoyorozu debolmente, "Perché questa volta è diverso?"

 

Aizawa stava già correndo per incontrare i villain, cercando di tenere Mastermind e il cattivo con la mano nel suo campo visivo. Sfortunatamente, questo significava perdere di vista il villain fatto di nebbia.

 

"Ciao studenti," il villain di nebbia si posizionò davanti alla porta, "Normalmente ci prenderemmo il tempo per presentarci, ma Mastermind ritiene che il tempismo sia essenziale."

 

Bakugou corse avanti e vide capelli di merda fare lo stesso, ma prima che potessero raggiungere il tipo, il terreno sotto i loro piedi scomparve e si ritrovarono da tutt’altra parte, circondati da villain da ogni lato. Bakugou sorrise. Finalmente una buona scusa per sfogarsi.

 

______________________________

 

Izuku sorrise quando tutti gli studenti vennero sparpagliati per la struttura. Perfetto. All Might dovrà rintracciarli tutti prima di poterli aiutare a fuggire, e prima dovrebbe dovuto superare il Nomu. Camminò verso di loro, mostrando i muscoli, intimidatorio, mentre il suo sorriso si trasformava in una smorfia. 

 

"Voi demoni, che ne avete fatto?!"

 

"Hahaha! Non preoccuparti All Might ," sghignazzò Shigaraki, "non siamo qui per loro, siamo qui per te! Nomu, prendilo!"

 

Il Nomu si fece avanti avanti e All Might gli diede un pugno allo stomaco. Izuku provò una sorta di soddisfazione malata nel vedere lo sguardo di shock sulla faccia di All Might prima che Nomu gli restituisse il pugno e lo facesse volare attraverso il cortile. 

 

"Ahhh!" Entrambi i pro guardarono verso l'ingresso quando un grido squillò risuonò vicino alla porta e Tredici si accartocciò sotto la forza del proprio quirk. Non ebbero tempo di pensarci, tuttavia, perché il Nomu caricò e l'orda di villain circondò Eraserhead. Izuku rimase indietro e guardò mentre entrambi i pro combattevano. Era davvero impressionante. 

 

Sentì un urlò spaventato e guardò verso la zona naufragio in tempo per vedere una ragazza saltare a terra con due ragazzi dai capelli viola tra le braccia, uno dei quali era la fonte delle urla. Quanto eroismo. Molti dei villain erano incoscienti nell'acqua, apparentemente in una sorta di trance, molto probabilmente il quirk dell'altro ragazzo dai capelli viola. Non poteva essere della ragazza, considerando che si muoveva come una rana. Doveva stare attento a quel tizio. 

 

Kurogiri si riunì alla lotta nella piazza principale quando All Might effettuò un suplex sul Nomu, aprendo un portale e permettendo al Nomu di afferrare All Might dal basso. All Might fece una smorfia mentre gli artigli del Nomu si conficcavano nella sua vecchia ferita e iniziò a trascinare All Might attraverso il portale, ma fu interrotto quando una massiccia ondata di ghiaccio lo congelò sul posto, permettendo all'eroe di fuggire. 

 

Izuku si voltò per trovare la fonte, trovando un ragazzo con i capelli rossi e bianchi che lo guardava accigliato. Tirò fuori un paio di coltelli da combattimento e corse verso lo studente, solo per essere bloccato da Eraserhead, che aveva finalmente sconfitto la folla di villain. Izuku schivò l'arma di cattura e attaccò il professionista, che saltò indietro giusto in tempo. Eraserhead aveva concentrato il suo quirk su Mastermind, ma non lo rallentò affatto. I due erano uguali quando si trattava di combattere: Eraser aveva più esperienza, ma Mastermind aveva i coltelli e non aveva paura di uccidere.

 

"Muori!" Izuku sussultò mentre Bakugou urlava, ma il suo vecchio bullo e un altro studente dai capelli rossi si diressero verso Kurogiri. Izuku tornò a Eraserhead, Kurogiri poteva cavarsela da solo. Bakugou rilasciò un'esplosione mentre i due si avvicinavano al villain, ma invece di colpirlo come avevano ovviamente pianificato, i loro attacchi passarono direttamente attraverso di lui. 

 

"Ci siamo andati vicini. Voi studenti siete troppo problematici." E con questo allontanò di nuovo tutti e tre gli studenti. Anche se fossero riusciti a sconfiggere tutti i villain nelle zone in cui erano apparsi, ci sarebbe comunque voluto del tempo per tornare alla piazza.  

 

Un suono lacerante risuonò mentre il Nomu si strappava dal ghiaccio e rigenerava gli arti perduti. 

 

"Pensavi che l'assorbimento dello shock fosse l’unico quirk del Nomu?" Lo derise la voce stridula di Shigaraki mentre il suo sorriso diventava pericoloso sotto la sua mano. "È progettato per contrastarti al 100% del tuo potere, All Might. "

 

All Might si aggrappò al fianco e rimase in piedi, sputando fuori un boccone pieno di sangue, "Assorbimento dello shock, eh? Non annullamento." All Might si precipitò verso il Nomu e lasciò andare una raffica di colpi che il Nomu restituì con vigore, "Ciò significa che c'è un limite a quello che puoi sopportare! Mi hai già detto come batterlo. Se è progettato per sopportare il 100% del mio potere, dovrò andare oltre!" 

 

Izuku sorrise, ma Eraser cercò di approfittare della sua distrazione e attaccarlo nonostante il forte vento prodotto dalla lotta. 

 

"Non così veloce, Eraserhead." Il gomito di Eraserhead iniziò a disintegrarsi e gridò per il dolore. Izuku corse avanti e Eraser alzò la testa all'indietro mentre una lama mancava per poco i suoi occhi, lasciando un lungo taglio frastagliato sullo zigomo destro. Shigaraki lo gettò verso il pavimento e Izuku gli diede un calcio in testa, facendolo svenire. 

 

"Plus! ULTRA!" All Might gridò. Il Nomu volò attraverso il soffitto della USJ e All Might si girò per affrontare Shigaraki. La maggior parte degli studenti erano già fuggiti dalle zone e si erano riuniti intorno al bordo della piazza, tifando per la vittoria dei loro eroi.

 

Izuku usò la copertura di polvere per nascondersi mentre All Might iniziò a fare un monologo: "Siete stati sconfitti, villain. Arrendetevi!"

 

Izuku sorrise quando notò il vapore mescolato alla polvere. All Might si avvicinava al suo limite, se non lo aveva già superato. Izuku adattò la presa sul coltello che aveva in mano mentre si nascondeva dietro l'eroe. 

 

All Might rimase concentrato nel convincere Shigaraki del suo bluff, "Cosa c'è? Non mi attaccate? Non volevi superare questo livello? Vieni a prendermi se hai il coraggio!"

 

Shigaraki sorrise, "Oh, ho intenzione di superarlo, ma non devi affrontare il boss da solo."

 

Izuku lo prese come il segnale. Ghignò mentre accoltellava All Might nella sua vecchia ferita. Un soffio di vapore eruttò e All Might tossì sangue mentre il fumo si schiariva per rivelare la forma scheletrica di Toshinori Yagi.

 

"All Might!" Alcuni studenti gridavano e altri urlavano senza parole. 

 

"Cosa c'è che non va, All Might?" disse allegramente Shigaraki, "Pensavo che ci avessi battuto?"

 

Izuku tirò fuori il coltello, solo per pugnalare di nuovo l'eroe e torcere la lama. All Might si stava strozzando con il proprio sangue e Izuku tirò indietro la testa dell'eroe per i capelli, "Alla faccia del simbolo della pace," Izuku gli sussurrò nell'orecchio, "Credo che anche le persone con forti quirk come te non possano essere eroi." All Might lottò debolmente per un momento prima di accasciarsi lentamente per la perdita di sangue. Izuku mise via il pugnale e gettò la forma senza vita dell'eroe a terra prima di controllare il polso. Sorrise mentre si alzò e passò sopra il corpo. 

 

"Congratulazioni, Shigaraki! Ce l'hai fatta!"

 

Gli studenti piansero e gridarono, incapaci di muoversi mentre Shigaraki rideva. Improvvisamente una voce si alzò sul resto degli studenti, "Bastardi! Chi vi credete di essere?"

 

Shigaraki stava per rispondere quando Izuku alzò una mano per farlo smettere. Si girò verso lo studente alto dai capelli viola, che lo fissava con aria di sfida, "Cosa? Non dite niente?" 

 

Izuku scrutò i volti degli altri studenti, vedendo tracce di speranza tra il terrore e il dolore. Ripensò ai villain storditi della zona naufragio e si tornò a guardare lo studente, che ovviamente voleva che rispondesse. Sorrise semplicemente allo studente e si rivolse a Shigaraki, "Forza Shigaraki, raduniamo le tue forze e andiamo a casa. Abbiamo fatto quello per cui siamo venuti."

 

Kurogiri sparpagliato la sua nebbia per recuperare i villain mentre Shigaraki aveva l'ultima parola, "Ricordate l’Unione dei Villain, eroi, ci rincontreremo presto."

 

Lui e Izuku scomparvero attraverso il portale di nebbia, lasciando gli studenti da soli.

 

Le porte dell'USJ si aprirono lentamente e Nedzu entrò con diversi altri insegnanti.

 

"Va tutto bene? Abbiamo sentito un'esplosione...oh cielo!" Gli insegnanti videro i volti segnati dalle lacrime degli studenti, Tredici sdraiato vicino alla porta con la schiena lacerata, Eraserhead vicino alla fontana che sanguinava copiosamente da una ferita alla testa, e, infine, scheletrica forma di All Might che giaceva in una pozza di sangue. 

 

Erano arrivati troppo tardi.

 

 

 

 

______

N/A: Sentitevi liberi di gridarmi contro!

 

N/T: ^^^ Idem T-T

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Capitolo 14
*** Conseguenze ***


Capitolo Quattordici: Conseguenze

 

Migliaia di persone si presentarono al funerale del Simbolo della Pace. Tsukauchi era accanto a Sir Nighteye mentre Gran Torino era sul podio per fare l'elogio funebre. 

 

"Conosco All Might da prima che diventasse il simbolo della pace. All'epoca era solo un ragazzo con un sogno. Pensavamo che fosse pazzo a pensare di poter diminuire il crimine solo grazie alla fama, a un simbolo ma, a quanto pare, era abbastanza pazzo da farcela. All Might ha dedicato la sua vita a proteggere le persone, e ora vi ha dedicato anche la sua morte. I villain stavano cercando lui, non ci piove, ma All Might ha fatto del suo meglio per assicurarsi che nessuno di quei ragazzi fosse ferito e ci è riuscito. Questa è la sua eredità: ovunque c’era All Might, le persone si sentivano al sicuro. Ha reso il mondo più sicuro solo esistendo e rimanendo se stesso. Sentiremo la sua mancanza, questo è certo, e il mondo non sarà più lo stesso senza di lui, ma se so qualcosa su All Might, so che non vorrebbe che perdessimo la speranza. Vorrebbe che continuassimo ad andare avanti, a combattere, a proteggere i bisognosi. Grazie, All Might, e Addio."

 

Gran Torino tornò al fianco di Tsukauchi, asciugandosi gli occhi di nascosto. I tre si diressero verso la bara insieme a molti altri eroi, occupando il loro posto come portatori di bara. Erano riusciti a mantenere l'esistenza della forma scheletrica di All Might lontana dai media, quindi la bara era molto più grande di quanto fosse necessario. Tsukauchi aveva gettato un’occhiata prima che la chiudessero. Toshinori sembrava così piccolo, sminuito dalla sua bara, dalla sua stessa eredità. 

 

Pensava che le persone dovessero apparire pacifiche nella morte, ma tutto ciò che Tsukauchi riusciva a pensare era l'agonia e la disperazione che il suo amico aveva provato negli ultimi momenti mentre Mastermind infilava un pugnale tra le sue costole. Il Mastermind che Tsukauchi avrebbe dovuto catturare. Se fosse stato un po' più veloce nel primo raid, o si fosse reso conto prima dell’esistenza del villain, o fosse riuscito a rintracciarlo prima che iniziasse a lavorare di persona, allora forse, solo forse, il suo amico sarebbe ancora al suo fianco, ridendo finché non tossiva sangue, piuttosto che giacere in una scatola che era troppo grande per lui. 

 

L'hanno abbassato nella terra e Tsukauchi non ce l'ha più fatta. Cercò di non correre, ma si allontanò rapidamente dalla tomba, non fermandosi fino a raggiungere la relativa privacy del bagno. Scoppiò in lacrime e non cercò nemmeno di trattenerle mentre pensava al suo amico, non All Might, non il simbolo della pace, ma il suo amicoucciso a sangue freddo perché non era riuscito a fare il suo cazzo di lavoro e catturare quel ragazzo! 

 

Si nascose la testa tra le mani ed crollò sullo sporco pavimento di cemento, non preoccupandosi delle macchie che non sarebbero venute via dai suoi pantaloni. Stava singhiozzando da qualche minuto quando sentì delle braccia intorno a sé e alzò lo sguardo. Riuscì a malapena a vedere Gran Torino attraverso le lacrime, ma il vecchio pro era inginocchiato accanto a lui, sussurrandogli di respirare e che tutto sarebbe andato bene.

 

"Non è colpa tua, Tsukauchi. Non c'era niente che avresti potuto fare per evitarlo."

 

"A-avrei potuto!" singhiozzò Tsukauchi, "Avrei potuto prenderlo! Avrei potuto ignorare gli stupidi ostaggi e spedire il bastardo in tartarus così non avrebbe potuto fare del male a nessun altro! Avrei potuto..."

 

"Piantala!" Gran Torino lo colpì in testa con il suo bastone, "Se avessi ignorato gli ostaggi, ci sarebbero state molte più vittime e non avresti avuto la certezza che Toshinori non sarebbe morto. Mastermind conosceva le sue debolezze. Sapeva del suo infortunio. Sapeva del suo limite di tempo. Non importa cosa avremmo potuto fare, alla fine Mastermind avrebbe ucciso Toshinori. E la colpa grava solo sul bastardo che ha tenuto il coltello, non su di me o te o chiunque altro. Hai capito?"

 

"Ma..."

 

"No! Gran Torino ha ragione." I due alzarono lo sguardo per vedere che Sir Nighteye si era unito a loro, "Se dovessimo assegnare colpe secondo i tuoi criteri, sarei colpevole quanto te. Sono stato io a dirgli di andare alla UA per trovare un successore. Se non l'avessi spinto in quel modo, non sarebbe mai stato lì e quei villain non sarebbero mai venuti! Ma se ci perdiamo nel senso di colpa, saremo paralizzati dal dubbio e dalla paura e non riusciremo mai a catturare l'uomo che ha ucciso il nostro amico. E non permetterò che accada."

 

Gli altri due lo guardarono, sorpresi dall’impeto della sua dichiarazione. Le lacrime di Sir Nighteye gli scorrevano silenziosamente sul viso e le mani erano strette ai fianchi. Improvvisamente, Gran Torino si avvicinò in avanti e trascinò Nighteye sul pavimento, stringendolo tra le braccia.

 

"Andrà tutto bene... anche se non è qui...deve andare tutto bene..."

 

I tre non sapevano per quanto tempo rimasero lì, singhiozzando sul pavimento e tenendosi l'uno all'altro come per cara vita, ma quando se ne andarono, la folla si era già dispersa, le televisioni erano sparite, e i becchini stavano già riempiendo il buco di terra. Ognuno prese la propria strada e Gran Torino salutò gli altri prima di voltarsi un'ultima volta verso la tomba.

 

"Prenderemo il tizio che ha fatto questo a Toshinori." Sussurrò. "Dobbiamo."

 

_______________________

 

 

"Quindi, ho bisogno di essere completamente onesto con voi." Nedzu si sedette solennemente a capo del tavolo. Il personale della UA si era riunito per decidere cosa fare dopo la morte di All Might. Tredici era avvolto in bende e Aizawa aveva ancora un pezzo di garza sotto l'occhio, entrambi ricordi fisici di ciò che era successo. Almeno i media non li incolpavano della morte di All Might. Semmai, venivano elogiati per quanto bene avevano protetto gli studenti da un’orda di imbattibili criminali. 

 

"L’Unione dei Villain ha attaccato la Ua solo perché All Might era qui." continuò Nedzu, "Lui era l'obiettivo finale e la sua presenza ha messo in pericolo gli studenti, e per questo sono veramente dispiaciuto."

 

"Perché hai pensato che fosse una buona idea lasciarlo insegnare qui? Non aveva nemmeno le credenziali per l’insegnamento e..." Aizawa sbuffò con rabbia, "Quei villain hanno fatto passare l’inferno hai nostri ragazzi. Hanno dovuto imparare troppo presto che non ogni villain può essere battuto. Hanno dovuto guardare morire il simbolo della pace. Non è qualcosa che possiamo cancellare dalle loro menti, è qualcosa che rimarrà con loro per sempre. Ed è successo solo perché All Might era qui."

 

"All'epoca, credevo che gli studenti potessero imparare qualcosa da lui. Era anche riluttante a dimettersi come simbolo di pace, così un lavoro di insegnamento gli avrebbe dato una scusa per uscire dai riflettori per un po’ e rispettare il suo limite di tempo. Ma il motivo principale per cui l'ho invitato a insegnare alla UA era per il suo quirk."

 

Nedzu guardò le facce confuse del suo staff e fece un respiro profondo prima di continuare, " Il quirk di All Might era unico in ogni senso. Si chiamava One for All e la caratteristica di poter essere fisicamente trasferito ad un'altra persona." Nedzu ignorò gli sguardi scioccati e sussurrò, "È venuto alla UA per trovare un successore adatto al suo quirk. Ho pensato che avrei potuto indirizzarlo verso i nostri studenti migliori e addestrarli per farli diventare il nuovo simbolo della pace.”

 

"Allora..." Midnight disse, "Ci stai dicendo che uno dei nostri studenti ha il quirk di All Might?"

 

Nezu la guardò, "No. È questo il punto. Aveva trascorso l'anno a ispezionare diversi studenti, ma non aveva ancora preso una decisione al momento della sua morte. Normalmente non mi sarei mai sognato di condividere questo segreto, ma non ha più importanza. All Might non fu in grado di trasmetterlo e il suo quirk morì insieme a lui."

 

"Allora perché celo stai dicendo," chiese Aizawa, "Se non l'ha passato, è un’informazione controversa e non abbiamo bisogno di saperla."

 

Nedzu sospirò, "Vorrei che fosse così semplice. Vedete, One for All ha una... una specie di quirk gemello, chiamata All for One. Il villain con questo quirk può rubare i quirk altrui, cosa che ha fatto per garantirsi una vita soprannaturalmente lunga. Crediamo che sia morto in uno scontro con All Might diversi anni fa, ma il suo corpo non è mai stato recuperato e c'è la possibilità, per quanto lieve, che sia sopravvissuto. Fin ad ora, le uniche persone abbastanza forti da tenere All for One sotto controllo sono state i possessori di One for All."

 

Ci fu una pausa mentre tutti digerivano le parole di Nedzu e le loro implicazioni. Quando alla fine compresero, gli insegnanti fissarono il preside con orrore.

 

"Ora che One for All è andato," sussurrò Nedzu, "Non so se c'è qualcuno in vita abbastanza forte da sconfiggere All for One."

 

"Se la prenderà con gli studenti?" chiese velocemente Mic.

 

"Non lo so." rispose Nedzu. "Senza All Might, non dovrebbe avere alcun motivo di farlo, ma c'è sempre la possibilità che lui non sappia che All Might non aveva passato il suo quirk e che cercherà il successore tra il nostro corpo studentesco."

 

"Come proteggeremo gli studenti?" chiese Snipe.

 

Nedzu fissò in lontananza, "Non lo so," disse sottovoce, "Non lo so."

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Capitolo 15
*** Shouto ***


Capitolo Quindici: Shouto

 

"Ciao a tutti e benvenuti al festival sportivo! Posso avere un Plus Ulta?!"

 

La voce echeggiante di Mic si riusciva a sentire anche dal marciapiede fuori dallo stadio e Izuku scosse la testa. Eroi.  

 

Onestamente, Izuku non capiva perché avevano organizzato il festival anche quest’anno, dopo che All Might era stato ucciso in una proprietà scolastica, ma il preside aveva tenuto una conferenza stampa pochi giorni dopo il funerale annunciando che tutto sarebbe continuato come da programma. Aveva detto qualcosa sul fatto che con la perdita del simbolo della pace, tocca alla nuova generazione portare speranza nel mondo, o qualcosa del genere. Beh, almeno Izuku poteva ottenere delle buone informazioni sui quirk che dovrà affrontare tra qualche anno. Avrebbe voluto avere quelle informazioni prima dell'attacco alla USJ, ma, hey, meglio tardi che mai. 

 

Camminò oltre dozzine di eroi professionisti mentre passava attraverso la sicurezza aumentata, ma nessuno guardò due volte il ragazzino in jeans e maglietta. Sorrise e prese il suo posto. Mastermind era qui in mezzo a loro e gli eroi non lo avrebbero mai saputo. 

 

Sua madre era così eccitata quando le disse che un suo amico aveva vinto dei biglietti e lo aveva invitato ad andare. Non avevano mai avuto i soldi per permetterselo prima, ma da quando Izuku era diventato un villain non aveva più avuto carenza di contanti. Peccato che sua madre non sapesse dei suoi fondi segreti, da qui la storia di copertura. Avrebbe voluto portare Himiko, ma una presunta serial killer non sarebbe riuscita a eludere la sicurezza. 

 

"Va bene! Diamo il benvenuto agli studenti che hanno affrontato un attacco dei villain e sono sopravvissuti! Gli stessi studenti per cui All Might ha dato la vita! Classe 1-A!"

 

Nello stadio scoppiarono gli applausi e Izuku guardò gli studenti familiari entrare nello stadio. Sembravano a disagio... probabilmente non avevano apprezzato il rimando alla morte dell’eroe numero uno, dev’essere stato traumatico. Izuku schiacciò i sensi di colpa che cercarono di soffocarlo. Erano eroi. Avevano avuto tutto nella vita solo per i loro quirk, mentre la vita di Izuku non era stata altro che trauma. Meritavano un po’ di trauma dopo quello che gli avevano fatto passare.

 

Guardare All Might morire davanti a loro era solo la sua rivincita. 

 

Era entusiasta di vedere quale fosse il quirk dello studente dai capelli viola. Indovinò che era innescato da una risposta verbale, considerando il suo comportamento ribelle all'USJ, ma la vera domanda era se potesse far addormentare qualcuno come il quirk di Midnight, o se fosse in qualche modo più impegnato. Era anche eccitato per il quirk del ragazzo metà e metà, dal momento che era uno dei pochi che era riuscito a combattere durante l'attacco, e contro il Nomu per giunta! Izuku ghignò mentre guardava Katsuki salire i gradini per dare il discorso di apertura. C'era sempre la possibilità che Katsuki si sarebbe infortunato in uno dei suoi scontri, ma Izuku sapeva che non avrebbe dovuto farsi illusioni.

 

"Voglio solo dire, All Might è stato un eroe incredibile. Gli dobbiamo il nostro meglio ed è per questo che vincerò questa roba."

 

Izuku alzò gli occhi al cielo mentre gli altri studenti fischiavano. Naturalmente Katsuki sarebbe riuscito a complimentare All Might e insultare i suoi concorrenti tutto in un fiato. Il suo vecchio bullo non cambierà mai, vero?

 

Il primo round è stato interessante, ma non sorprendente. È stata una sorpresa apprendere che il ragazzo metà-e-metà era Todoroki Shouto, il figlio di Endeavor. È riuscito a congelare la maggior parte della competizione e ha battuto per poco Katsuki come vincitore del round. 

 

Izuku si chinò in avanti mentre guardava Todoroki che scrutava la folla, mentre Katsuki si sfogava. La sua colorazione era molto distinta e aveva sempre creato ghiaccio solo dal suo lato destro, quindi poteva farlo anche dal sinistro? Izuku tirò fuori un taccuino e cominciò a scrivere i suoi pensieri. Non lo sorprenderebbe affatto se Todoroki avesse qualche quirk ibrida, ingiusto, ma non inaudito. Forse poteva creare del ghiaccio dalla parte destra del corpo, la parte con i capelli bianchi, e del fuoco dalla sinistra? Se questo era il caso, allora perché non aveva ancora mostrato il suo lato di fuoco? Avrebbe avuto molto più senso sciogliere i robot o usare il fuoco per spingere se stesso come aveva fatto Katsuki, ma Todoroki aveva usato solo il ghiaccio. Interessante. 

 

Il turno successivo diede a Izuku una buona possibilità di valutare il quirk del ragazzo dai capelli viola. Si chiamava Shinso, almeno secondo il tabellone. Izuku guardò mentre si approfittava delle altre squadre mentre prendevano di mira Todoroki. Li avvicinava come se volesse unirsi a loro e poi l'altra squadra gli consegnava semplicemente i loro punti senza combattere. Quindi una sorta di lavaggio del cervello, non solo stordimento. Izuku si chiedeva quanto potessero essere complicati i comandi. Era un quirk utile, peccato che sia dovuto toccare a un eroe. 

 

Alla fine, Todoroki, Katsuki e Shinso andarono avanti, così come un altro team composto principalmente da membri della classe 1-A, più uno studente della sezione di supporto. E ancora Todoroki non ha usato il suo fuoco. Izuku ora sapeva che lo aveva. Lo aveva visto accendersi brevemente quando Katsuki si era avvicinato troppo, ma Todoroki era sembrato arrabbiato e lo aveva estinto quasi immediatamente. La sua padronanza del ghiaccio era incredibile, ma Izuku non poté fare a meno di chiedersi quanto potesse essere potente se avesse smesso di ignorare il suo lato sinistro. 

 

Mise via il suo quaderno, si stiracchiò e si diresse verso le aree riservate agli studenti. Non era mai stato molto bravo a ignorare la sua curiosità, no?

 

Superare di nascosto le guardie fu quasi troppo facile, anche se erano eroi professionisti, e Izuku stava camminando fiducioso mentre cercava Todoroki. Se fosse stato catturato, avrebbe potuto dire che stava cercando Kacchan e che erano vecchi amici. Intrufolarsi nel backstage per vederlo e augurargli buona fortuna era qualcosa che il vecchio Izuku avrebbe fatto, senza dubbio.

 

"Sei una vergogna, Shouto." Izuku si nascose dietro un muro quando sentì la voce di Endeavor, "Non ci sarebbero dubbi sulla tua posizione se solo usassi il fuoco che io ti ho dato."

 

"Non userò mai il tuo fuoco," la voce di Todoroki era compressa dalla rabbia, "Arriverò in cima, ma lo farò senza il tuo quirk."

 

"Seriamente, Shouto. Ti ho assecondato quando eri più giovane, ma è ora che tu rinunci a questo capriccio infantile!"

 

Anche dal suo posto dietro l'angolo, Izuku poteva vedere il suo respiro mentre la temperatura scendeva. 

 

"È ora che tu vada, Padre. Il torneo inizierà presto."

 

Izuku si appiattì contro il muro mentre Endeavor lo sorpassò, irradiando calore. L'eroe non lo guardò nemmeno, scomparì semplicemente in fondo al corridoio. Izuku aspettò un momento prima di girare l'angolo, poteva non essere il momento migliore, ma non voleva perdere l'occasione di parlare con Todoroki.

 

____________________________

 

Gli occhi di Shouto si allargarono leggermente quando un ragazzino dai capelli verdi, ovviamente un civile, entrò nel suo campo visivo. Questa zona doveva essere off-limits per gli spettatori. Endeavor aveva superato la sicurezza in virtù di essere il nuovo eroe numero uno, ma questo era solo un ragazzo normale, quindi come aveva fatto a entrare lì. Era una minaccia? Shouto si rilassò un po' quando il ragazzo gli fece un sorriso brillante. Chiunque poteva sorridere in quel modo non poteva essere pericoloso.

 

"Ciao, Todoroki?" Il ragazzo chiese nervosamente. Shouto annuì e il ragazzo sorrise, "Stai andando davvero bene finora. Le tue abilità sono incredibili! Mi è piaciuto particolarmente come hai battuto Katsuki negli ultimi due round."

 

Shouto alzò un sopracciglio, "Katsuki?"

 

L'espressione del ragazzo si incrinò leggermente, interessante. "Katsuki Bakugou. Ci conosciamo da quando eravamo bambini". Tornò a sorridere. "Scusa, ho dimenticato di presentarmi! Sono Izuku Midoriya."

 

Shouto annuì, "Perché sei qui dietro?"

 

Midoriya si strofinò la nuca, "In realtà ho una domanda per te. Sei ovviamente abbastanza forte con solo il tuo ghiaccio, ma hai anche un quirk di fuoco, no? Perché non lo usi?"

 

Shouto si accigliò, e si voltò indietro, "È stato mio padre a convincerti, non è vero?"

 

Midoriya gli afferrò il braccio, era più forte di quanto sembrava, "No! Ero solo curioso e volevo saperlo perché pensavo fosse interessante, non cercherò di forzarti ad usare il tuo fuoco me lo stavo solo chiedendo e..." Si interruppe e rimase lì imbarazzato. Shouto non sapeva se era solo un caso, ma per qualche ragione, si sentiva di potersi fidare di Midoriya. Forse era stata la sua espressione quando aveva parlato di Bakugou, ma per qualche ragione Shouto pensava che, se qualcuno poteva capire cosa stava passando, era questo ragazzo che aveva appena incontrato.

 

Sospirò e si appoggiò al muro, "Hai mai sentito parlare di matrimoni di quirk?"

 

Gli occhi di Midoriya si allargarono nella realizzazione, "No!"

 

Shouto annuì tristemente, "Mio padre ha sempre voluto essere il numero uno. Immagino lo sia ora, ma voleva che fosse per il suo potere, non perché All Might si è fatto uccidere. Aveva abbastanza soldi e potere come eroe numero due per comprare la famiglia di mia madre e costringerla a sposarlo. L'ha messa incinta più volte cercando di creare un bambino con un quirk abbastanza forte da battere All Might. Mi ha cresciuto per essere il suo capolavoro, non suo figlio." Midoriya stava ascoltando con gli occhi spalancati e Shouto prese un respiro profondo. Era liberatorio poterne finalmente parlare. "In ogni ricordo che ho di mia madre, lei piange sempre. Ha detto che il mio lato sinistro era insopportabile, poco prima di versarmi dell’acqua bollente in faccia. Non l'ho mai biasimata però, è stata tutta colpa di mio padre per averla spinta fino a quel punto."

 

Midoriya lo fissava stranamente, "Devi odiare tuo padre." 

 

Shouto pensò per un momento. Midoriya lo aveva detto come una dichiarazione, piuttosto che una domanda, ma voleva rispondere comunque. Odiava suo padre? Pensò alla rabbia che seppelliva sotto uno strato di ghiaccio, alla paura che provava quando pensava di usare il fuoco. Era questo l’odio?

 

"Sì." Disse con fermezza. "Penso di odiarlo davvero."

 

Midoriya annuì, "Penso che sia un bene allora. Capisco perché non vuoi usare il tuo fuoco, ma solo perché tu lo sappia, è il tuo quirk, non il suo e puoi sempre usarlo per fare cose che tuo padre odierebbe. Buona fortuna Todoroki! Schiaccia Katsuki per me!"

 

E con questo, Midoriya lo salutò e lasciò Todoroki a tornare dai suoi compagni di classe.

 

"Dov’eri finito bastardo a metà?!" gridò Bakugou, "Ti ho cercato dappertutto e non ti ho trovato!

 

Shouto si sentì consumare dall'odio che aveva appena capito di provare. Lo lasciò insensibile mentre pensava alle parole di Midoriya, "Ho incontrato un tuo vecchio amico."

 

"Amico?" rise Ashido, "Bakugou aveva amici prima della UA?"

 

"Zitta Rosa!" gridò Bakugo, "Chi era?"

 

"Izuku Midoriya. È interessante."

 

Bakugo sogghignò: "Deku? Non vale niente e non è mio amico. Non mi abbasserei mai ad essere amico di quell'idiota!"

 

Shouto annuì distrattamente: "Mi piaceva."

 

Non prestò attenzione a qualsiasi risposta Bakugou gli aveva dato e alla risata dei loro compagni di classe. Aveva molto a cui pensare.

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Capitolo 16
*** Lo Stermina Eroi: Stain ***


Capitolo Sedici: Lo Stermina Eroi: Stain

 

"Mastermind." Izuku si guardò intorno e vide un paio di occhi rossi che lo fissavano dall'oscurità.

 

"Beh, ormai spero di essere riconoscibile," disse in tono arrogante, "Sono abbastanza famoso."

 

"Sei tu che hai ucciso All Might."

 

Izuku sorrise dietro la sua maschera e allargò le braccia, "E ne vado fiero. Cosa posso fare per te?"

 

"Puoi morire!" All'improvviso tre coltelli comparvero dall'oscurità. Riuscì a schivare i primi due, ma il terzo gli sfiorò lo zigomo prima di cadere a terra. Il suo cervello inserì il pilota automatico quando si voltò per guardare il suo aggressore. 

 

Spalancò gli occhi quando vide Stain, lo stermina eroi. Sapeva che Stain era conosciuto per aver ucciso dei villain, ma questo era durante ai suoi tempi di vigilante, ora prendeva di mira soprattutto gli eroi. Beh, eccetto lui, a quanto pare. 

 

Izuku raccolse rapidamente il coltello caduto e pulì il sangue come meglio poteva. Non sapeva come funzionasse esattamente il quirk dello stermina eroi, solo che aveva a che fare con sangue e paralisi, ma era probabile che per attivarsi fosse richiesta l’ingestione di sangue, come per la maggior parte dei quirk legati al sangue. Si tirò la maschera un po' più in alto per coprire il taglio sulla guancia. 

 

"Allora, hai intenzione di dirmi cosa ho fatto per finire sulla tua lista nera?" chiese Izuku. Stain era noto per essere prolisso, quindi sperava che parlasse abbastanza a lungo da permettere a Izuku di, o trovare un modo per ucciderlo o scappare. 

 

"Hai ucciso All Might!" Tutto ad un tratto, Stain era proprio accanto a lui, graffiando il suo braccio e leccando la lama prima che Izuku potesse fermarlo. Izuku cadde a terra quando il suo corpo cedette e cercò di calmare il respiro. Il quirk di Stain aveva un limite di tempo, Izuku lo sapeva. Deglutì e sperò che le informazioni su quanto a Stain piacesse monologare fossero corrette.

 

"Anche tu uccidi eroi, non siamo così diversi, tu ed io!"

 

"All Might era l'unico vero eroe tra la feccia. Era l'unico degno del titolo di eroe. Gli eroi che ho ucciso erano esseri egoisti che fingevano di migliorare la società quando in realtà stavano soltanto promuovendo i propri fini. Dovevano essere eliminati per il bene della società. Gli eroi che ho ucciso hanno inviato un messaggio a quelli che rimangono: devono migliorare o cadere vittima della mia lama."

 

"E tu credi che la morte di All Might mandi il messaggio sbagliato?" Izuku cercò di muovere le dita senza successo. 

 

"Manda il messaggio opposto. Uccidere All Might è stato un atto di violenza insensata e per questo, devi morire. Uccidendo All Might, non hai reso migliore la società degli eroi, l'hai privata del suo fiore all’occhiello. Non c'è niente che valga la pena salvare, tutto ciò che è rimasto è spazzatura! Non capisci quello che hai fatto?"

 

Il panico di Izuku stava iniziando a ribollire sotto la sua calma facciata. Ecco. Sarebbe morto così. Continuava a cercare di muovere le dita, ma sembrava che non stesse nemmeno provando. Chiuse gli occhi, preparandosi per la fine e poi... il suo dito tremò. Izuku resistette all'impulso di ridere istericamente. Sembrava che si stesse muovendo nel caramello, ma poteva muoversi.

 

"È la feccia come te che rende necessario per me macchiare le mie mani con il sangue degli indegni. Tu sei il male della società."

 

Izuku alzò lo sguardo verso Stain, ma non si mosse. Sembrava che non riuscisse a sentire quando il suo quirk svaniva. Izuku poteva usarlo a suo vantaggio. Stain si muoveva mentre parlava e ad un certo punto guardò il cielo.

 

"Ti ho giudicato e ti ho trovato indegno di continuare a vivere..." Izuku si alzò con calma e rapidamente si nascose dietro un cassonetto vicino. Trattenne il respiro mentre Stain si girava verso il punto in cui sarebbe dovuto essere.

 

"Merda! Deve essere di tipo 0." Si voltò in entrambe le direzioni prima di raccogliere i suoi coltelli, "Non importa, non può essere andato lontano. La mia lama sentirà ancora il sapore del suo sangue stanotte." E con questo, Stain si affrettò fuori dal vicolo alla ricerca della sua preda.

 

Izuku attese diversi lunghi minuti prima di tirare un sospiro di sollievo e uscire dal suo nascondiglio. Si tolse rapidamente la giacca e la maschera, nascondendo i suoi coltelli all'interno come aveva fatto quando era sfuggito al raid degli eroi. Era troppo pericoloso per Mastermind uscire stasera.

 

Izuku tornò alla base e rifletté sullo scontro. Stain lo avrebbe trovato presto, e quando l'avrebbe fatto, solo uno di loro ne sarebbe uscito vivo.

 

____________________________________

 

"No."

 

"Su, Stain, sii ragionevole! Vogliamo entrambi distruggere le cose che odiamo."

 

"No", Stain tirò fuori un altro coltello, "Tu vuoi distruggere le cose che odi, io voglio cambiare la società in meglio. Non hai una visione, come dimostra il tuo assassinio dell'unico vero eroe in questa società dimenticata da Dio."

 

"Per favore Stain," disse Kurogiri, "Possiamo cambiare la società insieme."

 

Stain scosse la testa, "Ti lascerò vivere perché penso che tu stia veramente cercando di cambiare la società, ma se dovessi incontrare di nuovo Mastermind, assaggerà la mia lama. Uccidere All Might porterà ai cambiamenti sbagliati ed è imperdonabile." Rinfoderò le sue lame, "Riportami a Hosu, Warp Gate, ho ancora affari in sospeso."

 

____________________________________

 

Shouto Todoroki guardò Iida zittire Uraraka mentre cercava di parlargli. All'inizio pensava che fosse strano che Iida avesse deciso di fare il tirocinio a Hosu perché era lì che suo fratello era stato attaccato, ma poi aveva visto i suoi occhi.

 

Erano pieni dello stesso odio che Shouto sentiva vorticare dentro di lui. Da quando Midoriya glielo aveva fatto notare, non è stato in grado di ignorare la sensazione. Lo sentiva costantemente tanto che a volte era tutto quello a cui riusciva a pensare. Dopo anni di intorpidimento, la rabbia sembrava... gradevole? Shouto sapeva che probabilmente avrebbe dovuto parlarne con qualcuno, un terapista o qualcosa del genere, ma Endeavor era l'eroe numero uno ora. Chi avrebbe mai creduto che aveva passato anni ad abusare sua moglie e i suoi figli, solo a causa di un’infantile rivalità con All Might?

 

Shouto non poteva parlare con nessuno. Non poteva combattere contro Endeavor e vincere. Quindi, se Iida aveva un mezzo per liberarsi dell’infetta rabbia che aveva dentro, chi era Shouto per mettersi in mezzo? Silenziosamente gli augurò buona fortuna mentre lo guardava andare via. Eventualmente avrebbe trovato quello che stava cercando.

 

____________________________________

 

 

Shigaraki si grattò il collo mentre osservava Hosu al tramonto, "Quello stupido stermina eroi. Chi si crede di essere? Gli mostrerò il cambiamento di cui siamo capaci!"

 

"Sei sicuro che non preferiresti consultare Mastermind prima di mettere in atto il nostro piano?"  chiese Kurogiri, "Ci ha aiutato in passato."

 

"Non hai bisogno di uno stratega se tutto quello vuoi fare è causare il caos, Kurogiri." Shigaraki rispose. "Porta qui il Nomu!"

 

Quando Kurogiri acconsentì, Shigaraki sorrise e guardò la città ancora tranquilla, "La farò vedere a tutti! Domani a quest'ora, tutti avranno dimenticato quel patetico di Stain!"

 

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Izuku si stiracchiò il collo mentre usciva dall'incontro. Hosu era un bel viaggio dalla sua base, quindi cercava di fare venire tutti i potenziali clienti a da lui, ma questa banda aveva il potenziale per diventare un grande cliente e Izuku aveva deciso di investire un po' di sforzo per assicurarsi un buon rapporto. E in questo modo, sarebbe stato in grado di prendersi cura del suo piccolo problema con Stain. 

 

Ora Izuku doveva solo vagare un po' per vedere se riusciva a trovare lo stermina eroi. All'improvviso, un'esplosione scosse la strada sotto i suoi piedi e si fece prendere dal panico. Cosa ci faceva qui Katsuki? Doveva fare il tirocinio con Best Jeanist in un'altra città! 

 

Izuku si guardò intorno rapidamente e sospirò quando vide un gruppo di eroi combattere un Nomu. Ah, era solo l’Unione. Si chiese pigramente cosa stesse cercando di ottenere Shigaraki lasciando i Nomu liberi a Hosu, tra tutti i posti, e poi decise che non gli importava. Ciò che l’Unione faceva con le proprie risorse  era una loro decisione, Mastermind doveva preoccuparsi solo di venire pagato.

 

In realtà, l'interferenza dell’Unione rese le cose più facili, pensò Izuku mentre si allontanava dall'azione. Stain si sarebbe trovato in un posto tranquillo, lontano dal caos, probabilmente in un vicolo. 

 

Nessuno degli eroi notò Mastermind mentre iniziava tranquillamente la sua ricerca dello stermina eroi.

 

 

 

 

 

 

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N/T: Pardon l’immenso ritardo, NON abbandonerò questa storia, lasciare le cose a metà non mi piace, quindi ho tutta l’intenzione di finire di tradurla. Anche perché mi diverte molto. 

Nei prossimi giorni farò uscire altri cinque capitoli per rimediare a quelli saltati (tutto un conto mio, lasciamo stare), spero che questo vi sia piaciuto! <3<3

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Capitolo 17
*** Mastermind vs. Stain ***


Capitolo Diciassette: Mastermind vs. Stain

 

Iida si protesse la testa quando una katana uscì dal nulla, bloccando il suo calcio, rimuovendo il suo elmo, e scaraventandolo a terra.

 

"Questo non è un posto per bambini."

 

Iida si alzò e lasciò che Stain vedesse la rabbia nei suoi occhi, "Sciarpa rosso sangue, coltelli su tutto il corpo. Sei Stain, lo stermina eroi! Ti stavo cercando, ma non pensavo che ti avrei trovato così presto."

 

Stain portò la sua katana a livello della faccia di Iida, "Nei tuoi occhi brucia la vendetta. Attento a quello che dirai, perché anche qualcuno della tua età potrebbe diventare un mio bersaglio."

 

Iida strinse i pugni mentre la rabbia e l'odio stringevano il suo cuore, "Stai dicendo che non sono nemmeno una minaccia per te?" Incontrò gli occhi di Stain. "Mio fratello è un eroe che tu hai attaccato! Era il miglior fratello maggiore che si potesse avere. Sono venuto a fermarti perché lui non ne è più in grado. Mi assicurerò che ricordi il mio nome per tutta tua la vita. Io sono Ingenium e ti sconfiggerò!"

 

"Allora così sia," disse Stain, "muori."

 

Iida indirizzò un calcio verso lo stermina eroi, che schivò e gli restituì il calcio, buttando Iida a terra. Prima ancora che potesse pensare di muoversi, la katana di Stain gli si conficcò nel braccio.

 

"Quindi sei il fratello di Ingenium. Non meritate del titolo di eroe. Siete dei falsi, entrambi."

 

Iida strinse i denti, "Mio fratello era qualcuno che la gente ammirava! Ora potrà mai più lavorare come eroe professionista. Non avevi alcun diritto di portarglielo via! Non ti perdonerò. Ti ucciderò!"

 

"Non dovresti preoccuparti di salvare quel tizio?" Stain fece un gesto e Iida seguì il suo dito fino a vedere l'eroe Native accasciato contro il muro del vicolo. Lo stomaco di Iida affondò. Non si era nemmeno accorto che Native era lì!

 

"Così preso dal tuo rancore, ti sei dimenticato di lui, vero? Avevi intenzione di usare il tuo quirk solo per la tua egoistica vendetta. Sei ben lungi dall'essere l’eroe che serve a questa società." Stain estrasse la katana dalla spalla di Iida e la leccò, "Ed è per questo che morirai stanotte."

 

Iida non riusciva a muoversi, non riusciva a pensare. Cosa penserebbero i suoi genitori? Cosa penserebbe Tensei? Sarebbero così delusi e lui non sarebbe nemmeno in grado di scusarsi. Lacrime calde caddero sul cemento, come aveva potuto essere così stupido?

 

"Addio, ragazzo. Possa la tua morte portare a un mondo migliore."

 

Iida chiuse gli occhi e attese il morso tagliente della katana, ma non arrivò.

 

"Ciao di nuovo, stermina eroi. Bello incontrarti qui."

 

"Mastermind." Stain puntò la sua Katana verso il nuovo arrivato. Iida cercò di guardare, ma riusciva a malapena a vedere degli stivali rosso scuro dietro a Stain, "Molto gentile da parte tua venire qui. La mia lama ha fame del sangue del bastardo che ha ucciso All Might."

 

"Sapevi che la ragazza che mi ha insegnato a combattere ti ama?" chiese Mastermind, "Quando le ho detto che ti avrei ucciso stasera, era così eccitata. Mi ha detto di portarle una fiala del tuo sangue." Mastermind fissò Stain con i suoi occhi verdi, "Non intendo infrangere la mia promessa."

 

Iida era sicuro che l'amore funzionasse così, ma probabilmente chiunque avesse insegnato a Mastermind a combattere doveva essere pazzo quanto lui, quindi era meglio non farsi domande. Cercò di muovere le dita ma non ci riuscì. Era così che Tensei si era sentito quando al risveglio non riusciva a muovere le gambe?

 

Mastermind si avventò su Stain, un lungo coltello in ogni mano. Stain fendette verso il basso, con l'intenzione di infilare la katana nella spalla del suo avversario, ma Mastermind si fece da parte all'ultimo secondo, pugnalando Stain tra le costole. 

 

Stain sibilò quando la lama si infilò tra la placche metalliche sul suo vestito, lasciando un lungo squarcio, "Hai una mira eccellente, Mastermind." Sorrise. "Purtroppo lo faccio da molto più a lungo di te." Corse in avanti con la sua katana. Questa volta, quando Mastermind schivò, lo colpì allo stomaco e poi usò un coltello che aveva nascosto nell'altra mano per squarciare il braccio di Mastermind. Si portò la lama alla bocca, solo per guardare confuso il metallo pulito.

 

"Un consiglio," rise Mastermind, "quando si pianifica di combattere qualcuno con un quirk di sangue, investire in un’eccellente armatura."

 

Prima che Iida potesse battere ciglio, Mastermind spinse Stain all’indietro e lui dovette reprimere un gemito quando Stain lo calpestò prima di lanciarsi di nuovo in avanti. I due si erano apparentemente dimenticati di lui nella fretta di uccidersi a vicenda e Iida non pensava che sarebbe stato saggio ricordare loro che era ancora lì, congelato a terra. 

 

Questa volta Mastermind bloccò la katana con i suoi coltelli, disarmando Stain e mandando la spada a sfrecciare nel vicolo. Stain non guardò nemmeno verso la sua lama caduta, invece tirando fuori un paio di coltelli da caccia dalla cintura e correndo di nuovo in avanti. 

 

Iida sussultò quando un altro coltello volò verso di lui e gli passò sopra la testa. Aveva sussultato! Iida cercò di frenare l’aumentare della sua speranza quando pensò di muovere le dita e queste gli obbedirono. Poteva muoversi di nuovo! Guardò dove Stain e Mastermind stavano combattendo e per un breve momento considerò di approfittare della distrazione di Stain e di unirsi a Mastermind per abbatterlo. Scosse la testa e lentamente si alzò. No. Era già stato abbastanza stupido da seguire Stain e, se l'assassino era riuscito a sconfiggerlo così in fretta, cosa avrebbe fatto se sia Stain che Mastermind avessero deciso di ucciderlo? Entrambi avevano ucciso eroi di gran lunga più esperti di lui, non avrebbe avuto alcuna possibilità. Non poteva, non doveva, fare questo alla sua famiglia. Non di nuovo. 

 

Iida sgattaiolò fuori dal vicolo il più silenziosamente possibile prima di avviare i suoi engines. Doveva trovare Manual.

 

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"È tutto quello che sai fare?" Lo derise Izuku mentre pugnalava di nuovo Stain, "Capisco perché ho ucciso molti più eroi di te."

 

"Sei il peggior tipo di persona al mondo," ringhiò Stain, "lasci agli altri il lavoro sporco e poi ti prendi tutto il merito. Tu provi gioia in violenza e morti insensate, senza alcun riguardo per i gli effetti che hai sulla società!"

 

"Oh, il mio effetto sulla società lo capisco molto bene." Izuku disse mentre bloccava un altro coltello, "Capisco che mi temono, che pensano che io sia potente. Che il ragazzo che tutti pensavano fosse debole è più forte di tutti loro!"

 

"Quindi è la vendetta che stai cercando, non è vero?" Stain ansimaò mentre tirava fuori un altro coltello, "Sei dannoso tanto quanto il ragazzo che ucciderò più tardi."

 

"Vendetta? No, ho paura che sia più semplice di così." rispose Izuku. "La società è ciò che mi ha reso quello che sono. Mi hanno gettato da parte e ignorato il mio dolore. Erano d'accordo che sarei stato solo capace di essere odiato e abusato, quindi, indovina un po'? È il mio turno di essere potente."

 

Stain si precipitò verso di lui con entrambi i coltelli, cercando di prelevare sangue dalla pelle esposta sul suo viso, ma Izuku semplicemente si chinò e conficcò entrambi i suoi coltelli nell'intestino di Stain prima di indietreggiare. 

 

"Ti ucciderò per quello che hai fatto a All Might!" disse Stain mentre soffocava.

 

Izuku si raddrizzò. Lo stermina eroi aveva perso un sacco di sangue. Più la battaglia si protraeva e più diventava lento e confuso. Lo stermina eroi era molto più bravo negli scontri veloci che gli permettevano di ottenere subito il sangue. Riusciva a sentire la convinzione nell'aura di Stain, ma ci badava a malapena, aveva sentito più sete omicida da parte di Katsuki in una buona giornata. Izuku camminò lentamente in avanti e quando Stain alzò il coltello per pugnalarlo, semplicemente spostò la lama in un’altra direzione.

 

"Grazie per la lotta, Stain." disse. "È stata una bella sfida."

 

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"Manual!"

 

Manual alzò lo sguardo dal fuoco che stava spegnendo quando sentì la voce del suo tirocinante, "Iida! Dove sei stato?" Vide il sangue che macchiava l'armatura bianca, l'elmo mancante, i solchi delle lacrime e il modo in cui il suo tirocinante zoppicava, "Cosa ti è successo?"

 

"Lo- lo stermina eroi." Disse Iida senza fiato e Manual si sentì male. "S-so dove si trova. Sta combattendo Mastermind in un vicolo a pochi isolati di distanza. N-non sono riuscito ad affrontarlo, stava per uccidermi. Native è ancora là. È p-paralizzato dal quirk di Stain."

 

"Andiamo Iida," disse Manual, "Portiamoti da un'ambulanza."

 

"No!" Iida gridò, "Devi prendere lo stermina eroi. Devi salvare Native!"

 

"Hai detto lo Stermina Eroi?" Manual e Iida indietreggiarono quando Endeavor si avvicinò alle loro spalle. Iida annuì, "So dove si trova."

 

"Fai strada, ragazzo." disse Endeavor, e Iida iniziò a correre, con Endeavor e Manual alle calcagna. Shouto Todoroki li vide andarsene dal suo posto tra gli aiutanti di suo padre. Iida sembrava che fosse fortunato ad essere sopravvissuto. Scosse la testa e si concentrò nello spegnere alcuni degli incendi con il suo ghiaccio. Forse avrebbe dovuto dire a qualcuno i sospetti che aveva avuto su Iida.

 

Ma, pensò, almeno l'odio nei suoi occhi è scomparso.

 

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"Proprio qui!" Indicò Iida, poi si fermò quando vide il sangue. Ce n’era di suo, lo sapeva, ma ora era molto di più rispetto a quando se n’era andato. 

 

Endeavor andò da Stain, che giaceva a terra, con la sua sciarpa rossa che si mimetizzava nell'ambiente circostante. 

 

"Arrenditi, Villain! Non puoi scappare!" Quando Stain non si mosse, si chinò, lasciando una mano accesa, per sicurezza. Controllò il polso del criminale e imprecò, spegnendo la luce nella sua mano. 

 

Nel frattempo, Manual era andato ad aiutare Native. Iida si avvicinò, ma Manual scosse la testa, "Mi dispiace, Iida. Sembra che si sia dissanguato durante l'incontro."

 

Iida fissò l'eroe caduto con orrore mentre Manual gli metteva un braccio sulle spalle e lo portava fuori dal vicolo.

 

"Forza," disse sottovoce, "andiamo in ospedale."

 

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Capitolo 18
*** Preparativi ***


Capitolo Diciotto: Preparativi

 

Shigaraki si accigliò mentre osservava le nuove reclute. Ok, Sensei aveva detto che era una buona idea usare gli ideali dello stermina eroi per aumentare il loro numero, ma non riusciva a capire perché? Forse se gli ideali di Stain portavano altri colossi alti un metro e ottanta come Muscular, d’accordo, ma una studentessa e un emo? Questa era l’Unione dei Villains, non Disney Channel!

 

"Andate via," li fulminò da dietro la mano che aveva in faccia, "Ho già capito che siete il tipo di persone che odio di più."

 

"Non essere frettoloso, Tomura Shigaraki," disse Kurogiri, "Sono sicuro che questi due hanno molto da dare alla nostra causa."

 

"Ciao! Sono Himiko Toga!" La studentessa disse entusiasta, "Amavo Mr. Stainy! Aveva talmente tante ferite quando è morto, era così carino!" Fece un balletto sul posto, "E hai lavorato con Mind-chan, giusto? Anche lui è carino! Mi ricordo quando riusciva a malapena a tenere in mano un coltello e mi ha chiesto di insegnargli! Era adorabile!"

 

"Sei tu che hai insegnato a Mastermind a combattere?" chiese l'emo, incredulo. 

 

Giran rise: "Sì, ero sorpreso anch'io, ma questa graziosa signorina è la principale sospettata di una serie di omicidi. Mastermind di sicuro sa riconoscere le persone di qualità!"

 

Shigaraki guardò male l'emo, "Almeno lei è stata abbastanza educata da presentarsi. E tu? Come ti chiami?"

 

L'emo restituì lo sguardo, "In questo momento, mi faccio chiamare Dabi."

 

"Non va bene. Intendevo il tuo vero nome."

 

"Lo saprai quando avrai bisogno di saperlo." Dabi disse freddamente, "In ogni caso, il mio nuovo scopo è di seguire la volontà dello stermina eroi."

 

"Non è quello che ti ho chiesto, patchwork." Shigaraki si grattò il collo, "Perché sono tutti così ossessionati da Stain, comunque? Sento parlare solo di lui! Ogni dannato giorno! Mi fa davvero incazzare!"

 

Si lanciò verso i due, che si prepararono per combattere, ma Kuogiri teletrasportò le loro mani in modo che i loro attacchi andassero a vuoto, "Calmati, Tomura Shigaraki. Se vuoi avere successo, dobbiamo aumentare i nostri numeri. Questa è la nostra possibilità," si avvicinò, "dobbiamo usare l'ideologia dello stermina eroi per raggiungere i nostri fini."

 

Shigaraki si allontanò, "Me ne vado". Sbatté la porta dietro di lui.

 

Toga sorrise, "Per un secondo ho pensato che ci avrebbe veramente uccisi!"

 

"Credo che sappia quello che deve fare," Kurogiri disse con calma, "Vogliamo tornare al vostro reclutamento in un secondo momento?"

 

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Shouto si fermò goffamente vicino alla fontana nel cortile del centro commerciale. Yaoyorozu lo aveva invitato ad andare con il resto della classe e non era riuscito a trovare una buona scusa in tempo. Il resto della classe si era diviso in gruppi di due e tre, lasciandolo solo. Yaomomo lo aveva invitato a venire con lei e Jiro per guardare i costumi da bagno, ma ne aveva già uno, così decise di rimanere in dietro. Magari se fosse scomparso in fretta, nessuno si sarebbe fatto domande?

 

"Ehi! Non sei uno degli studenti della UA?"

 

Shouto vide un adolescente con una felpa nera consumata, ma non riuscì a distinguere la sua faccia. 

 

"Hai vinto il secondo posto al festival sportivo, giusto?" Shouto fece una smorfia mentre lo straniero gli metteva un braccio sulle spalle, "Sei piuttosto forte."

 

"Si allontani da me, per favore."

 

"Che posso dire, sono solo un grande fan," L'uomo non mosse il braccio. "Non riesco credere che ti ho incontrato di nuovo. Mi fa pensare che potrebbe non essere una coincidenza." Gli occhi di Shouto si sono leggermente allargati mentre l'uomo metteva una mano intorno alla sua gola, tenendo il dito medio sollevato, "Sembra destino, ma credo che dal tuo punto di vista, non ci vediamo dall'attacco alla UA.”

 

L'uomo gli sorrise, permettendo a Shouto di vedere la sua faccia. Tomura Shigaraki, il capo dell’Unione dei Villains con un potenete quirk di disintegrazione. Shouto deglutì, improvvisamente la mano intorno alla gola sembrava molto più minacciosa. 

 

"Perché non ci sediamo e parliamo un po', Shouto Todoroki?"

 

Shigaraki condusse Shouto verso una panchina vicina e si sedettero con la mano di Shigaraki ancora attorno alla gola di Shouto.

 

"Potrei congelarti, lo sai,” disse Shouto.

 

Shigaraki rise, "Se ci provassi, abbasserei il dito e la prima cosa ad andare sarebbe la tua gola."

 

"Qui con tutta questa gente? Un eroe di catturerebbe."

 

Shigaraki alzò le spalle, "Certo, ma quante di queste pecore sorridenti posso fare fuori prima? Sono veloce, probabilmente potrei ammazzarne venti, trenta, forse anche di più prima che arrivi un professionista. Questi idioti, presumono che tutti abbiano la loro stessa morale, ma ognuno di loro potrebbe usare il suo quirk e iniziare un massacro in questo istante. Pensano che le leggi e le regole li proteggeranno, sono convinti che a loro non possa mai succedere nulla di male."

 

"Qual è il punto?" 

 

Shigaraki alzò le spalle, "Questo è tutto. Non lo so. Odio praticamente tutto, ma in questo momento lo Stermina Eroi mi fa incazzare più di tutto. Hai mai odiato così tanto qualcosa da volerla uccidere?"

 

Mio padre, pensò Shouto, ma si morse la lingua prima che gli sfuggisse, "Lo stermina eroe non era uno dei tuoi?"

 

"Non tecnicamente," rispose Shigaraki, "ma questo è ciò che hanno detto i media. E ora tutti sono ossessionati da lui. Tutto quello che ho fatto, rilasciare i Nomu nella città di Hosu, l'attacco alla UA, persino uccidere All Might! È stato tutto oscurato da quello stupido stermina eroi e dalla sua stupida ideologia. Alla fine, tutto quello che ha fatto è stato cercare di sbarazzarsi di ciò che odiava, come me, quindi perché sono tutti così ossessionati con lui?"

 

"Non lo so... " Shouto disse lentamente, "Forse perché convince tutti ad odiare quello che fa. La sua ideologia ha senso, non tutti gli eroi meritano il loro titolo, e penso che forse tutti lo sappiano, in fondo, ma hanno solo troppa paura di dirlo. O forse non vogliono crederci. Quindi lasciano che gli eroi continuino a prendere potere ed abusino... abusino il sistema. Stain era un maniaco, ma non distruggeva solo perché gli sembrava divertente. Stava cercando di portare un cambiamento, mostrare quanto sia corrotto il sistema degli eroi." La voce di Shouto era scesa a un sussurro, "Ecco perché sono d'accordo con lui."

 

Shigaraki lo guardò stranamente, "Hai delle strane opinioni per un aspirante eroe."

 

Shouto fissò il terreno impotente. Non aveva davvero intenzione di dire tutto quello, ma forse, visto che Shigaraki era già un villain, Shouto pensava che il ragazzo avrebbe potuto capirlo. Shigaraki non lo avrebbe giudicato per odiare gli eroi perché li odiava anche lui. Shouto si chiese cosa gli fosse successo per fargli odiare così tanto All Might. Potrebbe essere simile alla ragione per cui Shouto odiava Endeavor?

 

"Quindi pensi che alla gente piaccia così tanto lo stermina eroi perché ha dimostrato la corruzione della società?" Shouto annuì con attenzione e Shigaraki sorrise, "Tutto ha senso ora! Il perché All Might mi faceva incazzare così tanto, perché lo stermina eroi mi stava tanto sui nervi! Era proprio davanti a me! All Might era il motivo per cui queste persone sorridono e pensano di essere al sicuro: perché gli eroi li proteggeranno sempre. Si fidano di loro quando in realtà, gli eroi non salvano tutti, e non meritano la nostra fiducia."

 

Shigaraki rilasciò la gola di Shouto e lo guardò, "Non ho bisogno di cambiare le mie abitudini, dopo tutto. Devo solo dimostrare quanto sia fragile il senso di sicurezza di questa società! Grazie, Todoroki, sei stato di grande aiuto." Si alzò in piedi. "Non cercare di seguirmi, eroe. Se ci provi, mi arrabbierò."

 

Shouto lo guardò allontanarsi finché non scomparve tra la folla. 

 

"Non sono un eroe." Mormorò.

 

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Toga abbracciò Izuku nel momento in cui entrò nel bar e gli diede un bacio sulla guancia, "Mind-chan! Mind-chan! Come stai? È passato così tanto tempo!"

 

Izuku rise e le allontanò le mani, "Himiko, mi hai visto un paio di settimana fa!"

 

"Sembra un'eternità,” disse con il broncio.

 

"Benvenuto Mastermind," disse Kurogiri, "Posso offrirti da bere?"

 

"Certo, prendo del succo di mirtillo, se ne avete." Kurogiri annuì e una risata risuonò in un angolo.

 

"Non ti fai scrupoli a uccidere eroi, eppure ti preoccupi dell'età legale per bere?" Lo desise Dabi, "Che criminale."

 

Izuku sollevò un sopracciglio, "Non è tanto che sono preoccupato dell'età legale per bere, piuttosto è che mi guadagno da vivere con il mio cervello e preferisco che niente lo rallenti." Si voltò verso il bar, "Tu sei Dabi, giusto? Quirk cremazione?"

 

"Sì," disse Dabi e si sedette accanto a Izuku, "Come fai a saperlo?"

 

"Il mio lavoro consiste nel conoscere tutti i criminali, soprattutto se ho intenzione di lavorare con loro." Izuku disse semplicemente, "Ti tengo d'occhio da un po'."

 

Dabi sembrava vagamente preoccupato, ma era difficile distinguere la sua espressione a causa delle sue cicatrici. Kurogiri mise un bicchiere di succo di mirtillo sul bancone e Izuku tirò giù la sua maschera, lasciandola pendere intorno al collo. 

 

"Wow, Mastermind," disse Dabi, "Non ti preoccupa che la gente veda la tua faccia?"

 

Izuku sorrise, "Sono preoccupato che gli eroi vedano la mia faccia. Per quanto strano possa sembrare, la mia identità non è completamente sconosciuta tra i villain. Giran e Himiko sanno chi sono, per esempio, e molte persone hanno visto la mia faccia."

 

Dabi sollevò un sopracciglio, "E non sei preoccupato che qualcuno faccia la spia alla polizia?"

 

Izuku scosse la testa, "All'inizio lo ero, ma normalmente quando la gente conosce la mia faccia, sono già familiari con la mia reputazione." Prese un sorso del suo succo, "Ho un caratteraccio. Se qualcuno mi fotte, io li rovino il doppio. C'era una banda qualche mese fa, i Blue Dogs, ne hai sentito parlare?"

 

Dabi annuì, "Ora sono morti, non è vero."

 

Izuku annuì allegramente, "Cercarono di minacciarmi invece di pagarmi. Gli ho dato i loro piani, ma poi ho rintracciato tutti i nemici della banda e mi sono assicurato che conoscessero le debolezze di ogni singolo membro. Non sono durati una settimana."

 

Dabi rabbrividì, "Ricordami di non farti incazzare."

 

Izuku sorrise, "Se devo ricordartelo, è già troppo tardi."

 

Shigaraki entrò nella stanza, "Grazie per essere venuto Mastermind. E 'sempre più divertente quando sei il mio giocatore numero due."

 

"Non è un problema, Shigaraki. Paghi bene e i tuoi lavori sono sempre interessante. Allora cos’hai in mente?"

 

Shigaraki si sedette al bar, "Mostreremo quanto sia fragile la società attaccando il campo di addestramento della UA, rapendo uno degli studenti e convertendoli in villain."

 

"Hmm," Izuku pensò per un momento, "Potrebbe essere difficile... avete qualcuno dentro?"

 

Shigaraki scosse la testa, "Abbiamo una spia, ma non una che sono disposto a ritirare. Ci dirà le posizioni non appena le avrà."

 

Izuku annuì, "Bene, allora, chi hai in mente?"

 

Shigaraki sorrise e prese una foto dalla tasca, "Katsuki Bakugo."

 

Izuku aggrottò le sopracciglia e prese la foto. Era di Katsuki incatenato sul podio al festival sportivo. Si era offeso che Todoroki non avesse usato il suo fuoco nella loro lotta facendo in modo che la sua vittoria ‘non significasse nulla’. Izuku capiva il ragionamento, ma allo stesso tempo, Todoroki non aveva usato il suo fuoco contro nessun altro, quindi Katsuki non avrebbe dovuto prenderla sul personale. 

 

"Sì, no, è una pessima idea."

 

Dabi rise mentre Shigaraki fissava Izuku sotto shock, "Ma si comporta già in modo malvagio."

 

"Lo so!" rise Izuku. "Il problema è che è troppo testardo. Non riuscirai mai a far diventare Katsuki un villain perché non si vede come tale. Si considera un eroe e nessuna minaccia o persusione lo convincerà del contrario." Lasciò che il gruppo digerisse quelle informazioni prima di continuare, "Se vuoi davvero reclutare uno studente, suggerirei di concentrarsi su Shouto Todoroki."

 

Con la coda dell'occhio, Izuku vide Dabi irrigidirsi leggermente e sorrise.

 

"Il figlio del numero uno?" Shigaraki chiese confuso, "Cosa ti fa pensare che riusciremo a convertire lui?"

 

"Prendilo da qualcuno che voleva essere un eroe," Izuku sorrise mentre il gruppo reagì a quell’informazione, "le persone non si diventano villain senza un motivo e Todoroki ha una delle migliori ragioni che abbia mai visto. È stato abusato da un eroe per anni e nessuno lo ha mai salvato. Chi crederebbe mai l’eroe numero uno colpevole di abusi su minori?" Izuku alzò il bicchiere per prendere da bere. "E poi, abbiamo suo fratello che ci aiuterà a convincerlo."

 

Gli altri sembravano confusi mentre Dabi lo fissava sotto shock, "Come lo sai?"

 

"Un forte quirk di fuoco, brillanti occhi blu, un odio per tutti gli eroi, ma soprattutto per Endeavor?" Izuku scrollò le spalle, "Non era così difficile da mettere insieme. Ti ho detto che ti tenevo d'occhio da un po'." Guardò Dabi negli occhi, "Che ne dici Touya Todoroki, sei pronto a rivedere tuo fratello?"

 

 

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