Armatura

di Elodar76
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Passi.

Sento solo i miei passi sempre più frenetici, mente corro via dalla mia stanza, giù per le scale.

Mi sento soffocare: devo andare via ...

In Normandia, sì!

Ecco andrò nella nostra tenuta.

Non posso sopportare un secondo di più tutto questo dolore.

 

Addio al sogno d'amore per Fersen o forse è infatuazione? Sono così inesperta in questo campo! La scoperta dei tuoi sentimenti, André, quel tuo gesto e quelle parole hanno timbrato a fuoco la mia anima .

Io devo fuggire, capire cosa fare.

Comincio a percepire sentimenti confusi dentro di me. Spero con tutta me stessa di dormire durante il viaggio, almeno per un po’ non dovrò pensare.

Sono diventata una vigliacca? Non mi riconosco più!

Guardo il paesaggio dal vetro della carrozza e mi assicuro che César non sia troppo stanco.

Il dondolio mi culla e crollo in un sonno intermittente e nervoso.

 

Oscar, sei scappata!

Come biasimarti? Sono stato uno stolto!

Non so cosa mi sia preso! Dopo quello schiaffo non ho capito più nulla: ti ho baciato con rabbia come se fossi un animale ferito.

Non avrei mai voluto che fosse così il nostro primo bacio! L'ho sognato così tante volte che ho perso il conto.

Cosa ho fatto? Ho rovinato tutto! Potrai mai perdonarmi un giorno? Io non posso vivere senza di te!

Tu sei il mio sole ed io la tua ombra.

Non posso esistere senza te.

Lacrime trattenute per troppo tempo mi bruciano gli occhi, il groppo in gola mi toglie il respiro. Come potrò riaverti vicino?

Chino la testa tra le mani tremanti maledicendomi.

 

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Il mare è bellissimo questa mattina: calmo e trasparente.

Cammino lenta sulla sabbia e inspiro profondamente il vento che sa di salsedine e libertà .

Un cane solitario si avvicina scodinzolando, mi accovaccio e gli tendo la mano... ha gli occhi tristi o mi sto specchiando nei suoi?

 

Non riesco a non pensarti, André. Ho sbagliato a scappare senza chiarire.

Stringo i pugni in un moto di stizza.

Sono forse una pusillanime?

No, non sono stata educata così da mio padre!

 

Perché la vita deve essere così dura?

Perché questi miei sentimenti sono così carichi di dolore?

 

Da bambini era tutto più facile per noi!

Perché siamo cresciuti così velocemente, André?

 

La lontananza non ha affievolito, come pensavo, la matassa confusa che sento stringermi lo stomaco, bensì ha acuito una malinconia struggente che sento ogni volta che ti penso

.

Ti rivedo ridere, mentre mi lanci una mela rossa come la tua bocca.

 

Non posso cancellare la mia vita.

 

Non posso fare finta di non aver sentito le tue parole, il tuo bacio, il tuo corpo sul mio.

Soprattutto, non posso dimenticare la sensazione che ho provato, l 'effetto che hai fatto al mio cuore in tumulto.

 

Hai creato una crepa nella mia armatura che è tanto spessa perché mi contiene, come un guscio, fin dalla nascita: brillante e dura come diamante.

 

Un’armatura forgiata in anni di duro lavoro, di rinunce, di desideri soffocati, di un cuore di donna imprigionato in abiti e modi maschili.

Non sono né donna né uomo...cosa sono, André? Tu mi hai sempre visto, vero?

 

In uno spiraglio indifeso del mio guscio vi è entrato l'amore puro, un calore nuovo ,che solo tu mi hai fatto provare col tuo essermi sempre accanto. Poi quel bacio, che, anche se rubato, ha definitivamente scolpito in me una nuova coscienza.

 

Come un fulmine hai squarciato la spessa corazza.

Mi sento indifesa ora, la pelle che freme al ricordo del tuo tocco.

Le dita distrattamente sulle labbra dove tu sei stato.

 

“ Nonna io parto! Non puoi fermarmi: devo proteggere Oscar! Lo sai: ha bisogno di me! ” dico, mentre preparo freneticamente i pochi bagagli da portare con me.

 

Non mi rispondi: piangi piano.

Il fazzoletto sul viso.

Mi si stringe il cuore darti tanti problemi, dolce nonnina mia.

 

“ Nipote mio, perché hai voluto fare come Icaro? Sei volato troppo vicino al sole ed ora stai precipitando senza rendertene conto! ” dici nascondendoti il viso con il fazzoletto.

 

Ti prendo le mani, le stesse mani che mi hanno cullato e curato per una vita.

“ Nonna cara, sono anni che mi brucio e continuo a cadere, ma non posso vivere senza di lei: Ti prego di capirmi.

Io la amo.

La amo più della mia stessa vita,

la amo fin dal profondo.

Lei è il motivo del perché respiro: è per lei che il mio cuore continua a battere.

Lo so che non potrò mai averla per me, il mio umile lignaggio non lo consente: mi basta solamente starle vicino , guardarla e proteggerla soprattutto da sé stessa! ”

 

“ Se è così che vuoi vivere, nipote mio, non posso che arrendermi, anche se sto male a vederti soffrire.

Madamigella è andata nella proprietà in Normandia. Ti prego: riporta a casa la mia bambina! ” rispondi in singhiozzi .

 

Teneramente ti accarezzo i bianchi capelli, in una promessa silenziosa.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Bevo il thè  in modo distratto, seduta da sola al tavolo intarsiato della veranda.

Da qui posso ammirare il mare in lontananza.

La giornata volge al termine e cerco di rilassarmi e non pensare troppo, ma la cosa mi riesce dannatamente difficile.

Ho sempre in mente quel calore...lo sento fin dentro le ossa.

 

Prendo svogliatamente un pezzo di Tarte Tatin che mi hanno lasciato i custodi.

Sono una coppia anziana molto gentile, alle nostre dipendenze da molto tempo, almeno da quanto ricordi ...e cosa da non sottovalutare, rispettano il mio voler stare sola.

Mi conoscono bene.

 

Vengono solo una volta al giorno per preparare i pasti e per rassettare.

Mi ricordano la mia dolce nutrice.

Chissà cosa starà facendo?

Mordo la torta che mi ricorda lontani giorni lieti ed ingenui.

 

Cerco di svagarmi guardando il volo degli uccelli che migrano e mi scopro ad invidiarli.

Sono così liberi...

non si interrogano sul futuro: sanno già quello che devono fare. E’ un richiamo ancestrale.

 

Vorrei avere anche io questo dono, questa sicurezza nello spiccare il volo.

Vorrei essere libera di accogliere in me la felicità piena, ma è così difficile: la mia educazione militare non me lo consente.

Gli unici attimi di spensieratezza li ho vissuti insieme a te, André.

 

Il sapore della bevanda familiare mi risulta stucchevole. Ogni cosa è diversa senza la tua compagnia.

 

Appoggio la tazza sul piattino mentre l'orizzonte si sta tramutando in un tramonto ardente.

Un sospiro involontario.

 

Cavalcando César mi sono girata più volte per vedere se tu fossi dietro di me: che stupida consuetudine!

Eri questo per me?

Lo credevo un tempo, ora ho capito che sei sempre stato di più.

Molto di più di un sciocca abitudine.

In verità odio ammettere di aver sbagliato: sono io quella che non vede. Io, solo io.

Mi manchi.

Decido arditamente di scriverti un messaggio che farò recapitare tramite i custodi  ad un corriere il prima possibile.

La mano scrive in fretta. Poche righe poi chiudo la busta e vi scrivo il tuo nome.

 

Il mio cavallo è stremato. Cerco di andare al passo visto che ormai manca poco. Scusami, amico, per averti fatto fare tanta strada.

“ Ti prometto un lauto pasto appena arriviamo. ” dico mentre ti accarezzo.

Un nitrito in risposta.

Chissà se Oscar si arrabbierà vedendomi! Forse ha ragione mia nonna: non devo più bruciarmi per te.

No!

Non mi importa: mi deve ascoltare.

Conosco il suo caratterino. Siamo cresciuti insieme:  non mi fa paura, anzi, mi attrae anche per questo .

Tu sei unica, Oscar.

 

Caspita, André! Sei veramente un caso disperato ” mi dico ad voce alta.

Un sorriso triste sul viso, una mano tra i capelli.

Respiro l' aria del mare a pieni polmoni.

Intravedo la villa e mi sembra di scorgerti seduta nella veranda coi tuoi magnifici capelli color del grano.

Ecco! Ora anche le allucinazioni? Che razza di ebete che sono!

Scuoto la testa.

 

Mi alzo interdetta vedendoti davanti a me. Non ti aspettavo.

 

Girodel, come mai qui? Cosa vi porta così lontano da Parigi? ”

 

La figura slanciata ed elegantemente vestita di Victor Girodel si staglia davanti a me. I capelli lunghi sistemati sulle spalle.

 

“ Madamigella, ho saputo dai vostri cari che eravate qui per riposare e ho pensato di passare a vedere come stavate. ”

 

“ Molto gentile! Sto bene come potete vedere. Gradite una tazza di tè? ”

 

“ No, vi ringrazio! Sono felice di sapere che state bene, anche se vi vedo un po’ preoccupata, ma sarà una mia impressione sicuramente errata. ”

 

“ Prego! ” dico indicando la seduta.

 

Girodel siede accanto a me. Mi guarda di sottecchi, poi comincia a parlare osservando  l'orizzonte.

 

“ Oscar, vedete, in effetti sono qui perché ho bisogno con urgenza di sapere una cosa...

 

 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


Finalmente sono arrivato nei pressi della villa! Sono felice tra poco potrò parlarti.

Mentre lego il cavallo ad un albero del bosco, ti vedo in veranda.

Un colpo al cuore: vicino a te, un uomo.

 

Mi sposto dietro il fusto possente di una quercia per non farmi scoprire.

Chi è quello, Oscar?

Ti sta così vicino. Maledetto!

 

Mi passo una mano tra i capelli, disperato.

Stringo l'occhio per cercare di vedere meglio. Da un po’ di tempo mi dà problemi ma non te ne ho parlato e forse non lo farò mai! Non voglio essere un peso.

 

Credo di aver capito finalmente chi è il tuo ospite ! Ma certo!

Come sbagliare? La sua figura è inconfondibile: è il maggiore Girodel!

 

Sono sconvolto e molto tentato di raggiungervi, ma non riesco: sono congelato, bloccato.

Il cuore scalpita in battiti impetuosi che si ripercuotono nel tremito delle mani.

Il sangue corre veloce nelle vene a bruciarmi la mente.

Oscar...

Cosa vuole da te?

Ma soprattutto perché è qui?

Non dirmi che l’hai invitato tu! Forse sì?

Vorticose elucubrazioni mi girano in testa.

La gelosia mi strazia.

Ti sei nascosta qui per stare con lui?

Siete amanti, Oscar?

Tu lo ami?

No, non può essere vero!

 

Gli occhi mi si appannano di lacrime, mentre sento montare in me una furiosa gelosia.

Sto per correre da te a chiedere spiegazioni, ma mi fermo.

Chi sono io per chiederti chi ami? Non merito nulla! Sono solo un umile servo.

Cosa sono io in confronto a lui? Siete simili: è nobile, ricco, ha un aspetto distinto.

Io sono un guercio senza lignaggio e senza futuro.

Rimango a guardarvi attento,

stringendo i pugni con rabbia.

 

Girodel mi fissa in uno strano modo che non comprendo.

Oscar, vostro padre mi ha dato il suo consenso per recarmi qui e parlarvi di quello che, da molto tempo , tormenta il mio cuore .

Lui caldeggia il mio desiderio.”

 

China la testa e con le dita lunghe e nervose liscia le maniche della camicia, che, a causa dei pizzi, sbucano fuori dalla giacca cerulea, meravigliosamente intarsiata di fili d'oro.

Credo stia cercando le parole ed io spero che non siano quelle che ho intuito.

 

Lo scruto, poi alzo un sopracciglio. Ho sempre pensato che fosse un po’ vanitoso, anche se oggi, devo ammetterlo, si è superato in fatto d'abbigliamento. I capelli spazzolati e perfetti. Quasi lo invidio.

Mi scappa un lieve sorriso al pensiero.

 

Victor Clement Girodel è stato un mio sottoposto ed è per questo che gli è rimasta una certa titubanza nel parlarmi, ma, in fondo, è sempre stato leale e perbene.

Lo stimo molto.

 

Da tempo, nutro dei sentimenti per Voi, Oscar, solo per Voi! Sono diventato consapevole da quando so che non vi avrò più accanto.”La mano tenuta sulla giacca all'altezza del cuore, lo sguardo sofferente.

 

Rimango basita, gli occhi aperti in un’espressione sorpresa.

Un moto di stizza mi prende mentre penso a mio padre. Cosa gli è passato per la mente?

 

Girodel non proseguite!” volto il viso di lato.

Mi prende una mano tra le sue e mi guarda supplichevole.

 

Vi prego, lasciatemi finire! Solo questo vi chiedo!”

Lo guardo perplessa. Sento aprire un baratro sotto di me.

Mio padre mi ha promessa come  sposa. Cosa significa?

Come ha potuto farmi questo? Che sia impazzito?

 

Ma che fa quel damerino da strapazzo? Ora ti sta tenendo le mani tra le sue, Oscar.

Cosa succede?

Dio, come lo odio!

Nascosto dal tronco dell'albero, guardo tutta la scena e riesco ad intravedere le espressioni dei volti. Sento poco dei vostri dialoghi.

Sferro un primo pugno al povero albero appena vedo Girodel portarsi le tue mani alla bocca e baciarle delicatamente.

 

Scorgo il tuo viso sorpreso e sconvolto.

Oscar! Fai qualcosa!”

Mormoro una preghiera fra i denti serrati dalla rabbia.

 

No!” tolgo le mani dalle tue.

Ho capito le tue intenzioni e cosa vuoi dirmi, Girodel , ma io non posso.

 

Vogliate perdonarmi se sono stato troppo ardimentoso, ma, vedete, io Vi amo.

Volete almeno pensare alla mia proposta? Sarei onorato se accettaste di divenire mia moglie.”

 

Mormora dolcemente, con gli occhi tristi.

 

Girodel, siete una persona moralmente integerrima e, non per ultima cosa, un uomo piacente. Sicuramente, fareste la felicità di molte donne. Perché proprio io?”

 

Perché siete l' unica, la sola, che mi abbia incatenato il cuore.”

 

Dicendo queste parole ti avvicini veloce e mi baci a fior di labbra cogliendomi di sorpresa.

 

No, non sono queste le labbra che conosco! Quelle sono calde e morbide. Silenziosamente si sono insinuate ad avvolgere le mie, umide come a volerle succhiare con voluttà, scavando nella mia anima .

Il bacio che io conosco appartiene a te, André!

Queste non sono le tue labbra!

 

 

 

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


Oscar ...

Non riesco a credere ai miei occhi! Quel maledetto verme ti sta baciando!

A forza di tirare pugni al grosso albero, ho le nocche sanguinanti.

Ma, prima che decida di intervenire, ti vedo mentre ti divincoli dall'abbraccio e sferri un deciso manrovescio al viso di quel damerino.

Ora lui si tiene la guancia e si inginocchia crollando ai tuoi piedi.

 

Girodelle, ti ho appena allontanato da me con uno schiaffo.

Ora sei in ginocchio davanti a me, ti vedo tremare.

 

“Se con il mio gesto azzardato Vi ho offeso, mi scuso con tutto il mio cuore, ma io Vi amo e non potevo più reprimere questo sentimento. Voi dovete capire… spero nel vostro perdono” quasi balbetti.

 

Alzatevi vi prego! Io non sarò la sposa di nessuno finché avrò vita e vi perdono, non abbiate timore, ma preferisco dimenticare!”

.

Seguo la sua figura che lentamente si alza in piedi e mi scruta. Leggo nei suoi occhi amore e compassione.

 

Vi prego di pensare, almeno per qualche momento, a come potrebbe essere. Solo questo. Vi lascerei libera di essere Voi stessa, non limiterei mai le vostre scelte.”

 

Mi guardo la mano che lo ha schiaffeggiato e il mio pensiero va a te, André. Ad un altro schiaffo, al momento in cui la mia armatura si è lacerata grazie ad un tuo bacio.

 

Brava Oscar, bel destro!

Sorrido felice del tuo gesto.

Stavo quasi per uscire fuori dal mio nascondiglio, ma vedo che te la cavi egregiamente da sola!

Come sempre del resto, mia Dea della guerra!

Vedo Girodelle allontanarsi, salire a cavallo e andarsene salutandoti con un cenno.

Tu, invece, guardandoti la mano che lo ha punito, crolli sulla sedia.

 

Per questa notte andrò a riposarmi dal viaggio nella casa dei custodi. Voglio lasciarti pensare.

Voglio anche darmi una sistemata: sembro un satiro scappato dagli inferi  dopo aver visto quel che ha fatto il damerino e l' incontro – o meglio scontro - con la quercia!

 

Il sole entra timido dal tendaggio della camera illuminando la stanza.

Mi sveglio nel letto e vedo che i custodi mi hanno lasciato la colazione sul tavolino vicino allo scrittoio.

Il messaggio per te è stato portato via come da me richiesto.

Mi stiracchio e assaporando la cioccolata, penso al povero Girodelle. Se fossi stata diversa, avrei accettato la sua corte?

Qualcosa in me è cambiato irreversibilmente ora.

 

Spilucco qualcosa per colazione, poi mi vesto velocemente.

Ho voglia di una cavalcata al mare.

 

Mi sveglio pieno di energie in una piccola stanza. Ieri ho parlato con i custodi chiedendogli di non fare parola del mio arrivo con te.

 

Mi vesto e scendo nelle cucine. Loro non ci sono: sono andati al mercato per la spesa.

Sul tavolo biscotti e cioccolata mi attendono.

Mi siedo felice pensandoti finalmente vicina e mi sento ansioso di vederti.

 

Noto una lettera sul tavolo: è la tua grafia ed è per me.

La apro con mani incerte e la leggo avido.

 

Quasi faccio cadere il tavolo alzandomi di scatto e corro a prendere il mio cavallo.

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Stamattina il mare sembra un foglio di rame luminoso. I raggi del sole colorano le poche onde che si infrangono dolcemente, mentre passeggio con Cesar.

Mi nutro del calore del sole appena sorto: l' aria frizzante mi fa sentire bene.

All'improvviso, nel silenzio, dietro di me sento un galoppare farsi sempre più vicino.

Prego ardentemente  che non sia Girodelle: sarebbe umiliante per entrambi.

Aspetto che mi raggiunga senza girarmi.

 

Oscar ti vedo.

La tua schiena dritta sulla sella, i tuoi bei capelli che si muovono alla leggera brezza mattutina.

Riduco il galoppo e mi affianco a te. Ti giri con espressione sorpresa.

 

Buongiorno Oscar!” sorrido.

André ...”

I tuoi occhi mi fissano increduli.

 

Il tempo sembra fermarsi mentre ci guardiamo. La luce rosata dell' alba ti rende una creatura eterea: sei di una bellezza disarmante, mia Oscar.

 

Abbassi lo sguardo e noti le mani fasciate.

 

“Cosa hai fatto alle mani? Sei ferito?” chiedi preoccupata.

 

Questo tuo improvviso interesse mi rende felice. Alzo le spalle con noncuranza.

 

Nulla di serio: problemi con ...un albero.”

 

Mi guardi basita senza capire, scuoti la testa .Io scoppio a ridere e tu fai lo stesso.

Sei così bella, amore mio.

Non mi sazio mai di guardarti.

 

Siamo seduti insieme sulla sabbia bianca, godendoci il tepore del sole, incerti entrambi su cosa dire.

Ti vedo diversa, quasi in soggezione.

Sento che mi vuoi parlare: lo vedo dai tuoi occhi che mi scrutano.

 

Sei veramente bella Oscar, non ci sono parole per descrivere la tua bellezza unica.

La mia anima si disseta al solo guardarti.

La mia rosa perfetta.

 

André ti guardo e non mi sei sembrato mai più caro al cuore come ora.

Ti racconto della proposta di Girodelle e tu mi guardi con quel tuo occhio splendente come smeraldo. La tua bella bocca leggermente sorridente.

 

Ti spiego che sono scappata per riflettere e che finalmente ho capito cosa fare della mia vita.

 

Infine ti chiedo di perdonarmi.

“Tu invece, come mai sei qui? Non me l' hai ancora detto.”

 

Ti accarezzo il viso con il dorso della mano e ti porgo il biglietto con la tua elegante grafia.

 

~Tutto a te mi guida. Oscar~

 

Le tue gote arrossiscono violentemente, mentre i tuoi occhi si riempiono di lacrime

Shh! Non piangere! Sono qui perché la mia anima non può esistere senza di te. Ti amo da sempre. Non posso smettere proprio ora, ti pare?”

 

Ti stringi forte a me e vicino al mio orecchio mi soffi un  “Ti amo anche io, André. Mi puoi perdonare per la sofferenza che ti ho procurato in tutti questi anni?”

Ti prendo il viso con entrambe le mani e ti bacio dolcemente, senza fretta, senza la rabbia di quel giorno, ma con tutto l'amore dei nostri nuovi giorni.

Rispondi al mio bacio con le tue labbra seriche, tremando un po’e stringendoti a me. Ti lasci cadere sulla sabbia.

I nostri cuori uniti in un unico battito.

 

Sono la tua ombra, mio sole.

 

Anche se le mie ali dovessero sciogliersi come successe ad Icaro, morirei felice.

 

Fine.

 

 

 

 

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