Digimon Tamers Reload

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un pomeriggio tranquillo ***
Capitolo 2: *** Il misterioso Juggernaut ***
Capitolo 3: *** Momenti di terrore ***
Capitolo 4: *** La carta blu ***
Capitolo 5: *** Dubbi ***
Capitolo 6: *** Scontro nei sotterranei ***
Capitolo 7: *** La strategia di Shinduramon ***
Capitolo 8: *** Nuovi piani ***
Capitolo 9: *** L'ira di Orochimon ***
Capitolo 10: *** Nuove domande, nessuna risposta? ***
Capitolo 11: *** Un partner per Hirokazu ***
Capitolo 12: *** Ryou Akiyama, il giovane campione ***
Capitolo 13: *** Takato e Ryou ***
Capitolo 14: *** L'inarrestabile attacco di Indramon ***
Capitolo 15: *** Nuovi Tamers? ***
Capitolo 16: *** Ruki e Renamon ***
Capitolo 17: *** Preludio al caos ***
Capitolo 18: *** Juggernaut in azione ***
Capitolo 19: *** Juggernaut nel caos ***
Capitolo 20: *** Verso DigiWorld ***
Capitolo 21: *** La vigilia del grande viaggio ***
Capitolo 22: *** Tutti ad Hypnos ***
Capitolo 23: *** Il Mondo Digitale a due passi ***
Capitolo 24: *** Separati in un mondo ostile ***
Capitolo 25: *** Punto di svolta a DigiWorld ***
Capitolo 26: *** La trappola di Orochimon ***
Capitolo 27: *** Shuichon a DigiWorld ***
Capitolo 28: *** I Tamers contro Antylamon ***
Capitolo 29: *** Alta tensione a DigiWorld ***
Capitolo 30: *** Nella trappola dei Deva ***
Capitolo 31: *** L'ira di Beelzemon ***
Capitolo 32: *** L'ascesa di Gallantmon ***
Capitolo 33: *** La furia di Beelzemon ***
Capitolo 34: *** Il vero nemico ***
Capitolo 35: *** La sfida dei Deva, Parte 1 ***
Capitolo 36: *** La Sfida dei Deva, Parte 2 ***
Capitolo 37: *** Gallantmon vs Zhuqiaomon ***
Capitolo 38: *** Uniti contro il Sovrano ***
Capitolo 39: *** Azulongmon spiega tutto ***
Capitolo 40: *** In preparazione ***
Capitolo 41: *** D-Reaper, la morte digitale - Parte 1 ***
Capitolo 42: *** D-Reaper, la morte digitale - Parte 2 ***
Capitolo 43: *** D-Reaper, la morte digitale - Parte 3 ***
Capitolo 44: *** Ritorno nel Mondo Reale ***
Capitolo 45: *** Bentornati a Tokyo! ***
Capitolo 46: *** Il ritorno del D-Reaper ***



Capitolo 1
*** Un pomeriggio tranquillo ***


Tamers Reload-01

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

(Scenario vuoto. L'autore entra in scena dal lato destro, si ferma a metà e si schiarisce la gola)

Justice: Eh-hm... buongiorno a tutti, amici e amiche fan di Digimon! Chi vi parla è Justice Gundam, aspirante autore della più lunga saga di fanfiction di Digimon che sia mai stata scritta in Italia! E quello che vi apprestate a leggere è il primo capitolo della prima fanfiction dedicata a Digimon Tamers, una delle serie più popolari! Anche se, devo dire la verità, a me personalmente non è piaciuta tanto quanto Frontier, Savers o la prima serie... ma immagino che a voi tutto questo non importi, giusto? Voi volete la storia... e la storia avrete! Ma prima, prendiamoci un istante di tempo per conoscere meglio i protagonisti della nostra storia! Signore e signori... I DIGIMON TAMERS!

(Ad un cenno dell'autore, l'inquadratura si sposta sui personaggi principali)

Takato (un pò esitante): Beh... buongiorno a tutti, il mio nome è Takato Matsuda... ho dieci anni e sono il protagonista della serie... sia quella ufficiale che questa riscrittura che Justice-san ha appena iniziato... ehm, perdonate la mia goffaggine, è che sono sempre un pò nervoso quando mi devo presentare ad un pubblico...

Guilmon: E io sono il suo compagno, Guilmon! Takatomon e io faremo del nostro meglio per fare sì che questa storia sia un successo!

Takato (ride tra sè e accarezza la testa di Guilmon): Hehehee... Takatomon... mi devo ancora abituare a questo nome... comunque, mi fa piacere che stiate leggendo questa storia... e come ha detto Guilmon, ci impegneremo al massimo per fare sì che abbia successo quanto le altre!

Jenrya (fa un passo in avanti e si inchina): Buongiorno, il mio nome è Jenrya Lee, ma in Italia sono meglio conosciuto come Henry Wong. Anch'io ho dieci anni, e il mio compagno...

Terriermon (sbucando fuori da chissà dove e rubando il primo piano): ...sono io! Vi ricordate tutti di me, vero? Il piccolo, simpatico, sorprendente e mirabolante Terriermon! Mo-men-tai! Sono felicissimo di tornare in scena e deliziare ancora una volta i miei numerosi fan con le mie imprese!

Justice: Ehm... Jen, non è che puoi fermarlo in qualche modo? Se lo lasciamo fare, Terriermon si prenderà tutta la scena! E ho Ruki col fiato sul collo che reclama il suo turno!

Jenrya: Oh, non preoccuparti, autore, ho un sistema infallibile per calmarlo... Hey, Terriermon! Guarda che sta arrivando Shuichon-chan!

Terriermon (congelandosi improvvisamente per la paura): Ugh... che... cosa? Chi sta... arrivando... Ugh... NOOOOO! La Principessa delle Bambole nooooo! Nascondimi, Jen, ti preeeeegoooooo! O_O

(Terriermon schizza via, si arrampica sulla schiena di Jenrya, e si nasconde dietro la sua testa, cercando di sfuggire al suo destino!)

Jenrya (un pò soffocato dall'abbraccio terrorizzato di Terriermon): Cough... Questo sistema... funziona sempre... ^_^ U

Justice (gocciolona di sudore): Ehm... sì, lo vedo... -_- U

Guilmon: Chissà cos'è questa cosa della Principessa delle Bambole che Terriermon fa sempre con la sorellina di Jenrya... sembra una cosa divertente...

Terriermon: NON LO E' PER NIENTE!

Ruki (un pò irritata): Nel caso abbiate finito con le vostre cretinate, io e Renamon passeremmo a presentarci... io sono Ruki Makino, dieci anni, nome italiano Rika Nonaka, anche conosciuta come la Regina dei Digimon. La mia partner è Renamon.

Renamon (annuendo): Piacere.

Takato: Hey, Ruki-san, Renamon... non dovreste dire qualcosa di più, invece che presentarvi così freddamente?

Ruki: Per favore, Matsuda... questa storia della presentazione è già abbastanza imbarazzante!

Justice: Come sempre, siete due che vengono subito al punto, eh? Niente giri di parole...

Ruki (sogghignando): Tsk...

(Un altro gruppetto di ragazzi entra dal lato opposto)

Hirokazu (arrivando di corsa e trascinando per una mano il riluttante Kenta): Hey, autore! Non ti sarai dimenticato di noi, vero? Saremo anche personaggi secondari, ma anche noi abbiamo il diritto al nostro momento sotto i riflettori!

Justice (alza gli occhi al cielo): Perchè immaginavo che si sarebbe presentato?

Kenta (imbarazzato): Ehm... più che altro eri tu quello che voleva mettersi in mostra, Hirokazu-kun... comunque, noi siamo gli amici di Takato! Io sono Kenta Kitagawa...

Hirokazu: ...e io sono il grande Hirokazu Shioda, anche conosciuto come Kazu, maestro del Digimon Trading Card Game! Piacere di conoscervi, lettori!

Juri (sorridendo tra sè): Hehee... energico come sempre, eh? Comunque, piacere di conoscervi, signori lettori! Il mio nome è Juri Katou, ma voi italiani probabilmente mi conoscete come Jeri... e anch'io, come i miei compagni, ho dieci anni. Io, Kenta-kun e Hirokazu-kun non abbiamo ancora dei Digimon come nostri compagni, ma... non escludiamo che le cose possano cambare in futuro!

Justice (tra sè e sè): Eh. E speriamo che a lei vada un pò meglio che nell'anime...

Juri: Hm? C'è... qualcosa che non va, signor autore?

Justice: Ah... ehm... no, no, niente, Juri! Non ti preoccupare! Nulla di grave... ho solo... sì, come dire... fatto una piccola constatazione tra me e me! Ad ogni modo, vi ho presentato buona parte dei personaggi principali, a cui se ne aggiungeranno altri col passare dei capitoli! Come ho già detto, questa storia è un' AU ambientata nell'universo di Digimon Tamers, che porterà i nostri domatori preferiti a scontrarsi con i Deva di Zhuqiaomon, il bellicoso Sovrano del Mondo Digitale del Sud, e con un nemico talmente terrificante che al confronto persino MaloMyotismon scomparirebbe... il programma distruttore conosciuto come D-Reaper!

Hirokazu: In realtà, non ci vuole molto per far scomparire MaloMyotismon.

Justice: Anche questo è vero... ma chi ha visto l'anime saprà bene che il D-Reaper non è comunque una robetta da ridere! Allora, giusto per collocarmi temporalmente... la mia storia comincia più o meno dopo l'episodio in cui Yamaki e quelli della Hypnos distruggono DarkLizamon. Per intenderci, siamo appena prima che il Deva Tigre Mihiramon bio-emerga e Guilmon digievolva a WarGrowlmon. Da quell'episodio in poi, mettete da parte ogni conoscenza voi possiate avere di Digimon Tamers, perchè la mia storia si svolgerà in maniera MOLTO diversa... tanto per dire, prevedo di far entrare in scena Ryou molto prima, e di dare delle parti più importanti a certi personaggi secondari... e questo sarà solo l'inizio! Allora, vi sentite pronti ad affrontare la nuova avventura, Digimon Tamers? Vi aspettano un bel pò di sorprese, sappiatelo subito!

Takato: Non sono molto sicuro... ma proverò lo stesso!

Guilmon. Io e Takatomon ci impegneremo al massimo!

Jenrya: Va bene, autore... io mi sento pronto!

Terriermon. Allora, quand'è che si parte?

Ruki: Che razza di domande fai, autore? Io sono NATA pronta!

Renamon: Anch'io sono pronta. Iniziamo subito?

Justice: Se ve la sentite, sì... possiamo dare inizio alle avventure dei Digimon Tamers! Accendiamo i fuochi d'artificio!

Voce fuori campo: Bada-Boom!

(I capelli di Justice prendono improvvisamente fuoco, e l'autore cerca disperatamente di spegnerle)

Justice: Aaaaaargh! I miei capelli! Qualcuno me li spegna! Aaaaargh! Chi è stato? Chi è stato?

Tutti: AUTORE!

Renamon: Sigh... Per qualche motivo, credo di sapere chi ci sia dietro...

(La telecamera si sposta, inquadrando Impmon che sghignazza e Calumon che guarda confuso la scena...)

Calumon: Non mi sembra una bella cosa quella che hai fatto, calu...

Impmon (continuando a ridere): Heheheee... beh, ha detto lui di accendere i fuochi d'artificio, e io l'ho accontentato! Ho fatto qualcosa di male?

Calumon: Hmmm... vabbè, passiamo alla storia! Speriamo che ai lettori piaccia quanto all'autore è piaciuto scriverla, o anche di più! Buona lettura, e lasciateci un commento! Calu!

Impmon: A proposito, per chi è così sdolcinato da voler sapere che coppie si useranno nelle sue storie di Tamers, l'autore ha messo una bella sezione spoiler a fine capitolo... se per qualche motivo siete interessati...

 

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Capitolo 01 - Un pomeriggio tranquillo

 

Tokyo, Giappone. Una delle metropoli più grandi e più popolose del mondo, dove la vita prosegue a ritmi frenetici, stressanti e privi di interruzioni. Automobili e veicoli di ogni genere si affollano sulle strade, i pedoni riempiono i marciapedi, sciamando come formiche da un luogo all'altro, e sotto la crosta terrestre, come vene che trasportano sangue vitale ad ogni parte di questo grande organismo, corrono i binari delle metropolitane, stracolmi di gente. Un luogo dove sembra non esserci tempo per fermarsi a pensare, e dove ognuno prosegue per la sua strada senza curarsi di ciò che accade attorno a loro. Questo vale in particolare per il grande quartiere di Shinjuku, con i suoi altissimi palazzi e le sue mille luci al neon, che la notte riempiono il mondo dei loro colori.

In questa città, decine di migliaia di persone vivono a tutt'oggi la loro vita, beatamente inconsapevoli della minaccia che incombe sulle loro teste. Un problema che da qualche mese a questa parte sta affliggendo Tokyo, e che è stato finora tenuto segreto dalle autorità. Con buone motivazioni, per di più... se la gente sapesse chi sono i nemici che stanno preparando l'invasione del Mondo Reale e la distruzione della razza umana, il panico regnerebbe sovrano, precipitando la popolazione nel caos più assoluto... se si sapesse cosa sono in realtà quei banchi di nebbia che si materializzano all'improvviso, quelle strane figure che molti cittadini di Tokyo credono di aver visto (pur ammettendo, in seguito, che probabilmente erano soltanto allucinazioni molto realistiche), e quegli inspiegabili disturbi elettronici... l'intera popolazione di Tokyo, del Giappone, e forse del mondo intero avrebbe un ottimo motivo per temere il peggio...

A questo scopo, un'organizzazione governativa top secret, nome in codice Hypnos, sta tenendo sotto controllo le attività del 'Mondo Digitale'... perchè questo è il nome del luogo da cui provengono quei 'misteriosi disturbi'... del mondo selvaggio e spietato i cui abitanti si stanno riversando (bio-emergendo, per usare il termine tecnico coniato dalla Hypnos stessa) nel Mondo Reale in numero sempre maggiore. Là, in quei due palazzi che svettano persino tra le alte costruzioni di Shinjuku, un gruppo scelto di scienziati, ricercatori ed esperti di informatica conduce degli importantissimi studi sulla natura di questi invasori, identificati come 'Digimon'. Al momento, gli scienziati di Hypnos, sotto la direzione del responsabile straordinario Mitsuo Yamaki, stanno lavorando ad un potente programma che impedirà ai Digimon di bio-emergere nel Mondo Reale, e potrà distruggerli nel caso diventino troppo pericolosi...

Tuttavia, la risoluzione al problema Digimon, nonostante tutta la preparazione del team di Hypnos, potrebbe arrivare da dove loro meno se l'aspettano... dai Digimon stessi!

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Quartiere di Shinjuku, Tokyo. Ore 16:30 di un tiepido pomeriggio primaverile. Seduto alla scrivania della sua camera, un ragazzino di circa dieci anni dagli scompigliati capelli castano chiaro, tenuti fermi da un ormai caratteristico paio di occhialoni da ciclista, stava facendo i suoi compiti scolastici, gettando di tanto in tanto qualche occhiata al paesaggio cittadino appena fuori dalla finestra. Era un tipetto dall'aria simpatica e tranquilla, anche se in quel momento sembrava molto annoiato, e indossava una maglietta azzurra con pantaloncini corti color cachi e calzini bianchi.

"YAAAWN! Uff, e questo l'ho finito... avanti il prossimo...". Il piccolo Takato Matsuda sbadigliò fragorosamente al momento di voltare pagina e passare all'esercizio successivo. Era stato uno stancante pomeriggio di compiti, e la sua concentrazione stava iniziando a venire meno. Per quanto la sua insegnante, la professoressa Nami Asaji, fosse benvoluta da tutti i suoi alunni, lui e i suoi amici Hirokazu e Kenta si erano spesso lamentati delle impressionanti moli di compiti che assegnava... Ma soprattutto, Takato non vedeva l'ora di finire per avere finalmente la possibilità di andare al parco a far visita al suo nuovo e inseparabile amico: Guilmon, il piccolo Digimon che lui aveva immaginato un pò di tempo fa, e che improvvisamente, di punto in bianco, si era ritrovato davanti in carne ed ossa!

Takato sorrise tra sè, giocherellando con la penna. Da quel giorno fatidico, la sua vita era completamente cambiata... non solo si era ritrovato a dover combattere contro Digimon feroci e crudeli che erano apparsi nel Mondo Reale circondati da banchi di nebbia innaturale... non solo aveva fatto esperienze nuove e incredibili... ma aveva anche conosciuto altri due ragazzi che avevano come compagni dei Digimon: con il cinese Jenrya Lee e il suo partner, il loquace Terriermon, era stata quasi subito amicizia, e si era stabilito un forte legame... ma i rapporti con Ruki Makino, la solitaria e focosa Tamer di Renamon, non erano stati subito idilliaci: infatti, la prima cosa che la ragazza dai capelli rossi aveva voluto fare era stata far combattere Renamon contro Guilmon per assorbire i dati del piccolo dinosauro rosso. Doveva ammetterlo, all'inizio quella ragazza così dura, quasi crudele, gli metteva un pò di paura... Tuttavia, le circostanze avevano fatto sì che i tre Tamers iniziassero a collaborare per respingere i Digimon bio-emersi nel Mondo Reale, usando i loro D-Power e le loro carte da gioco per potenziarli temporaneamente quando necessario. Non era stata un'impresa facile, certo, e spesso avevano incontrato avversari pericolosi, come quell' IceDevimon che aveva tentato di costringere Ruki a diventare la sua Tamer... ma per il momento, erano riusciti a respingere qualsiasi avversario.

Tuttavia, in quegli ultimi tempi, stava accadendo qualcos'altro che preoccupava Takato, e gli instillava qualche timore per la sorte di Guilmon e gli altri Digimon (compreso il piccolo Calumon, quel simpatico Digimon bianco dalle larghe orecchie): qualche giorno prima, Takato e Jenrya si erano imbattuti in un misterioso individuo biondo vestito di nero e con gli occhiali da sole, che li aveva avvertiti della pericolosità dei Digimon, e che avrebbero fatto meglio a sbarazzarsi dei loro partner, per evitarsi rischi in futuro. Il giorno dopo, lo stesso individuo si era ripresentato davanti a Takato e a Guilmon, accompagnato da un gruppo di agenti, e dopo aver catturato il Digimon che loro due si apprestavano ad affrontare (un DarkLizamon, un grosso lucertolone dal corpo avvolto da un'aura di fiamme nere) aveva reiterato il suo avvertimento, cercando poi di portare via Guilmon. Per fortuna, Takato e il suo amico erano riusciti ad allontanarsi in tempo, e quello strano individuo, che si era presentato semplicemente come Yamaki, non aveva insistito. Quindi, almeno per il momento, erano al sicuro... ma questi due eventi avevano fatto sorgere in Takato delle serie preoccupazioni: c'era qualcun altro che sapeva dei Digimon, oltre a lui e ai suoi due amici Tamer... e quali erano le loro intenzioni? Perchè insistevano a dire che i Digimon erano creature pericolose? Mostri come IceDevimon o quel Devidramon che Guilmon aveva sconfitto la prima volta che era digievoluto a Growlmon, lo erano di sicuro... ma come si faceva a pensare che una creatura dolce e giocherellona come Guilmon... o il simpatico Terriermon... o la tranquilla e saggia Renamon... fosse anche soltanto lontanamente un pericolo per gli esseri umani? Takato conosceva il suo partner Digimon meglio di chiunque altro, e sapeva per certo che non avrebbe fatto del male ad una mosca... ma quegli uomini in nero non sembravano perdersi in tante distinzioni! Il ragazzino non osò pensare agli esperimenti che avevano fatto a quel malcapitato DarkLizamon... e che avrebbero potuto eseguire su Guilmon!

Takato sospirò, appoggiando la penna sul quaderno aperto. L'esercizio risolto soltanto a metà continuava a guardarlo dai fogli a righe, come a rimproverargli la sua mancanza di concentrazione, ma in quel momento i compiti scolastici occupavano uno degli ultimi posti nella mente di Takato, che volse lo sguardo verso la piccola sveglia appoggiata vicino a lui. Erano quasi le cinque, e il cielo primaverile era ancora ben illuminato. Pensò che quello poteva essere un ottimo momento per fare visita a Guilmon, nella sua tana al parco. Era tutto il giorno che, tra la scuola e i compiti, non aveva avuto occasione di vederlo, e magari giocare un pò con lui lo avrebbe tranquillizzato, e avrebbe fatto sentire meno solo il suo partner. Tra l'altro, doveva anche portargli il pane della giornata, di cui il piccolo Digimon rosso era ghiotto...

"E va bene... questi compiti, li finirò stasera!" disse tra sè, allontanandosi dalla scrivania con una lieve spinta. Dopo aver appoggiato la penna sulla scrivania, si alzò dalla sedia e si stiracchiò, per poi infilarsi le scarpe e scendere al piano terreno, dove si trovava il panificio dei suoi genitori. "Mamma... papà! Io esco un attimo, vado a fare una passeggiata al parco! Ditemi se c'è qualche commissione che posso sbrigare!" li chiamò, vedendoli al bancone, presi dal loro lavoro. C'era qualche cliente, ma non molti... del resto, era la mattina che il panificio era più attivo.

"Oh, tesoro..." lo salutò sua madre, la signora Yoshie Matsuda, mentre suo padre si voltava e lo salutava con la mano. "No, non abbiamo nulla di urgente, ma grazie comunque del pensiero! Beh, se hai fatto i tuoi compiti, vai pure... solo, ricordati di tornare prima delle sette!"

"Va bene!" rispose Takato, afferrando un sacchetto pieno di pagnotte. "Ci vediamo dopo!"

Mentre si dirigeva fuori dal negozio, Takato salutò alcune sue conoscenze tra i clienti del panificio, che ricambiarono cordialmente, poi uscì in strada, prendendo un bel respiro dell'aria di primavera e sentendosi improvvisamente più leggero. Le preoccupazioni per i Digimon e per i misteriosi 'Men In Black' vennero messe temporaneamente da parte, mentre il ragazzino si dirigeva con passo spedito a quello che negli ultimi giorni era diventato il suo posto speciale - il rifugio di Guilmon.

"Speriamo solo che non arrivi qualche Digimon senza controllo o qualche agente del governo..." pensò tra sè, facendo oscillare sopra pensiero la borsa con dentro il pane di Guilmon...

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"Uff... la giornata di oggi è stata davvero stancante..." mormorò Jenrya Lee, uscendo dalla palestra e sistemandosi lo zaino sulle spalle. Il Tamer cinese aveva appena finito la sua lezione di arti marziali, e dopo aver raccolto le sue cose e aver salutato i suoi compagni, si stava incamminando verso casa. "Ragazzi, ci vediamo a scuola! Io... oggi ho degli impegni e non posso fermarmi! Andate pure avanti senza di me!"

"Va bene, Jen! Ci vediamo domani!" gli rispose uno dei suoi compagni di corso, agitando una mano verso di lui. Anche gli altri ragazzi ricambiarono il saluto, e Jenrya si fermò a guardarli per un pò mentre si allontanava. Quando i suoi amici furono scomparsi dal suo campo visivo, il Tamer cinese sospirò, e riprese la sua camminata, raggiungendo il parco di Shinjuku nel quale sapeva trovarsi la tana di Guilmon.

Con un certo sollievo, Jenrya constatò che non c'era molta gente in quel momento, a parte qualche passante solitario e le ormai immancabili signore con il cagnolino o la carrozzella. Senza la folla che lo occupava in certi giorni, il parco di Shinjuku assolveva meglio al suo compito di donare un senso di rilassatezza. Proprio quello che ci voleva, in un periodo di tensione come quello che lui e i suoi compagni Tamers stavano vivendo in quel periodo, tra le continue bio-emersioni e i ripetuti avvertimenti di quel tizio di nome Yamaki, riflettè il ragazzo dai capelli blu. Continuando a guardarsi pensosamente attorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno che potesse vederlo, Jenrya entrò in un sentierino che si perdeva in un folto gruppo di alberi e si fermò per un attimo, togliendosi lo zaino dalle spalle per poi appoggiarlo a terra ed aprirlo.

"Okay, Terriermon, qui non c'è nessuno..." mormorò a qualcosa... o meglio dire, qualcuno... che era nascosto al suo interno. "Puoi uscire!"

Immediatamente, un paio di piccole mani afferrarono l'orlo della tasca, e l'ormai familiare testa dalle lunghe orecchie di Terriermon sbucò dallo zaino, riempiendosi i polmoni dell'aria di primavera. "Uff! Aria, finalmente! Accidenti, Jen, non hai idea di quanto caldo faccia in quello zaino! Ora so come si sente una trota al cartoccio!" esclamò, tirando fuori il suo consueto senso dell'umorismo. Jenrya rise tra sè, un pò dispiaciuto per aver dovuto far fare un viaggio così scomodo al suo inseparabile amico, e lo aiutò ad uscire dalla tasca.

"Ti capisco... scusa, Terriermon, ma dovevo pur nasconderti da qualche parte, se volevo farti venire con me!" si scusò. Si guardò attorno di nuovo, per assicurarsi che davvero non ci fosse nessuno nei paraggi. "Ora non c'è nessuno, quindi puoi uscire. Andiamo a fare una passeggiata, ti va?"

"Evvai!" esclamò il cagnolino dalle lunghe orecchie. Con un agile balzo, atterrò in piedi sulla strada e si stirò le braccia e le gambe anchilosate. "Aaaah, l'aria di primavera! Niente di meglio per sentirsi in pace con sè stessi e il resto del mondo!"

"Una volta tanto, sono d'accordo con te..." scherzò il Tamer cinese, inginocchiandosi e permettendo a Terriermon di salirgli sulla spalla. Dopo che Jenrya ebbe raccolto il suo zaino e se lo fu rimesso sulle spalle, i due amici ripresero la loro lenta passeggiata tra il verde, continuando a parlottare tra loro come era loro abitudine. Beh, in realtà era il loquace Terriermon quello che parlava di più, e Jenrya ascoltava, ma l'importante era che il rapporto ci fosse, no?

Tuttavia, in quel frangente Terriermon si stava accorgendo che il suo amico umano sembrava più svagato del solito... per un pò, aveva continuato a stare alla conversazione e a rispondere alle battute, ma dopo un pò di tempo aveva incominciato a parlare a monosillabi e a rivolgere lo sguardo altrove, come se fosse stato più interessato alle cime degli alberi. Era evidente che c'era qualcosa che gli dava da pensare, notò Terriermon, rapido com'era a cogliere gli stati d'animo del suo partner umano...

"Ehilà, Jen! Pronto, Terra chiama Jenrya Lee!" lo chiamò, cercando di riportarlo alla realtà. "Ma mi stavi ascoltando o no? Ho detto che ci stiamo avvicinando alla tana di Guilmon, non mi hai sentito?"

Il ragazzino dai capelli blu, richiamato all'ordine, sbattè gli occhi un paio di volte, poi si girò verso Terriermon guardandolo stupito. "Hmm? Cosa... oh, cavolo, Terriermon... scusa, mi ero distratto, tra una discorso e l'altro... mi ero messo a pensare a chissà cosa..."

"Sì, questo l'avevo notato!" commentò il Digimon simile ad un cane. "Eri talmente distratto che non ti saresti accorto di camminare sul muso di un Tyrannomon, scusa se te lo dico! Ma che ti succede, Jen? Di solito non sei così svagato! C'è qualche problema?"

Jenrya sospirò e grattò il suo amico dietro una delle sue grandi orecchie. "Beh... sì, possiamo dire di sì. In questi ultimi tempi sono successe tante cose..." rispose, rimanendo volutamente sul vago.

"Ti riferisci a tutti quei Digimon che sono apparsi di recente?" chiese Terriermon. "O per caso a quel tizio un pò svitato che cerca di convincerti che io, Calumon, Guilmon e Renamon siamo delle specie di bombe ad orologeria vaganti? Oddio, se si parla di Impmon, garantisco per lui..."

Jenrya alzò gli occhi al cielo. Inutile insistere, il suo partner non avrebbe mai perso quella sua proverbiale bocca larga... "Terriermon, lo sai che non si dovrebbero dire queste cose in sua assenza!" lo rimproverò bonariamente, prima di riprendere il tono pensieroso di poco prima. "No, in realtà non è solo questo... vedi, Terriermon, da quando questa storia è iniziata... da quando i Digimon hanno iniziato ad apparire nel Mondo Reale... mi è sembrato che mio padre sia diventato... come dire... un pò teso. Lui cerca di non darlo a vedere, ma io me ne sono accorto. Di recente, mi è sembrato un pò nervoso, e parla di meno. Mah, forse sono io che mi preoccupo troppo, ma ho come il sospetto... che papà sappia qualcosa dei Digimon, anche se non so come..."

"Eddai, Jen! Come dico sempre, tu ti preoccupi troppo! Momentai!" gli rispose Terriermon, muovendo una mano davanti a sè in un gesto volto a scacciare le preoccupazioni dell'amico. "Magari tuo padre sta semplicemente passando un periodo un pò difficile al lavoro, e quindi è un pò così... credimi, succede a tutti di passare dei periodi in cui non ci si sente al massimo della forma! Preoccuparsi senza motivo è inutile... e sono sicuro che, se gli darai tempo, il tuo papà tornerà come prima in men che non si dica!"

"Forse hai ragione tu..." rispose il giovane Tamer, ricambiando il sorriso di Terriermon. Ancora una volta, Jenrya dovette riconoscere che Terriermon spesso sapeva davvero centrare il punto della situazione e dare dei buoni consigli, anche con quel suo tono scanzonato. Ad un esterno, poteva sembrare incredibile come tra i due, così diversi come carattere, potesse esserci un tale affiatamento e fiducia, ma Jenrya aveva sempre pensato che fosse proprio questa grande differenza caratteriale il segreto della loro amicizia. Si bilanciavano a vicenda, e ognuno riusciva ad insegnare qualcosa all'altro, senza diventare irritante nè fastidioso...

I due amici stavano per riprendere la conversazione, quando un fruscio di rami proveniente dai cespugli alla loro sinistra attirò la loro attenzione, accompagnato da una vivace risatina, e da due voci conosciute...

"Hahahahaaa! Prendetemi, prendetemi! Calu, calu!" cinguettò il piccolo Calumon, emergendo all'improvviso dai cespugli con le grandi orecchie spiegate a mò di deltaplano. Dietro di lui arrancavano, facendosi largo tra la vegetazione, Guilmon e Takato, il primo dei quali si stava divertendo come un matto ad inseguire il piccolo Digimon bianco... mentre il secondo cercava disperatamente di impedire loro di finire là dove avrebbero potuto essere visti dalla gente!

"Hey, Jen! Guarda un pò chi... HEY!" cominciò a dire Terriermon, interrompendosi all'improvviso quando Calumon gli atterrò giusto sopra la testa, coprendogli gli occhi! "C-Calumon! La mia testa non è una pista d'atterraggio!"

"Stavolta ti prendo, Calumon... Hey, Takatomon! Guarda un pò!" esclamò Guilmon, uscendo dalla vegetazione. "Ci sono Jen e Terriermon!"

"Hanf... hanf... ciao, Jenrya-kun... ciao, Terriermon... che sorpresa, non vi si vede... spesso... da queste parti..." ansimò il ragazzino con gli occhialoni, raggiungendo il suo vivace partner e l'altrettanto vivace Digimon dalle grandi orecchie, che finalmente si era staccato dalla faccia del malcapitato Terriermon e si era messo a fluttuare in aria vicino ai due ragazzi. Takato si fermò, appoggiandosi le mani sulle ginocchia, e riprese fiato, spompato per la corsa che aveva fatto. Stare dietro a quei due era una bella impresa, a volte...

"Ah... ciao, Takato-kun... ciao, Guilmon, ciao, Calumon!" rispose Jenrya, rivolgendosi ai membri dell'allegro gruppetto uno alla volta. "Io e Terriermon eravamo venuti a fare una passeggiata, giusto per stare assieme un pò... non immaginavamo che vi avremmo incontrati!"

"Nè che Calumon mi atterrasse in faccia, se è per questo..." mormorò Terriermon. "Comunque, che stavate facendo di bello? Cercavate di farvi scoprire, per caso?"

"Come no..." rispose Takato con una punta di sarcasmo. "No, è che io ero venuto qui al parco per fare la mia solita visita a Guilmon e per portargli il pane... e poco dopo che sono arrivato al rifugio, arriva Calumon che vuole giocare a rimpiattino con noi...". Si rivolse a Guilmon, rimproverandolo un pò ma accarezzandogli la testa per non sembrare troppo severo. "Guilmon, Calumon, ve lo dico sempre che non dovreste andarvene in giro così, senza di noi... che succederebbe se qualcuno vi vedesse?"

"Hai ragione, Takatomon, scusami tanto..." mormorò Guilmon, abbassando la testa e guardando verso terra. "E che io mi annoio, a starmene sempre lì nel rifugio... non ho niente da fare finchè non arrivi tu... e così quando Calumon è venuto a chiedermi di giocare con lui, io non ho resistito e... spero che tu non sia arrabbiato con me, Takatomon..."

"No, figurati..." gli rispose Takato a bassa voce. Si sentiva un pò in colpa per il fatto di dover nascondere il suo piccolo amico in quel luogo isolato, dove non c'era nulla da fare e da dove non poteva muoversi... ma del resto, non conosceva altri posti adatti, e aveva paura di ciò che sarebbe successo se qualcuno lo avesse scoperto. Certo che quando aveva visto il cartone animato di Digimon alla televisione, non gli era sembrato che per Taichi, Daisuke e gli altri fosse stato così difficile nascondere i loro compagni... "Comunque, Jenrya-kun... visto che tu e Terriermon passate di qua, volete che vi accompagniamo per un pò? Così, giusto per stare un pò assieme..."

"Non è una cattiva idea, ma teniamoci lontani dalle vie principali." rispose il Tamer cinese. "Oh, Terriermon, Guilmon, Calumon... mi raccomando, se vedete che sta passando qualcuno dovete fare finta di essere dei peluche, okay?"

Terriermon fece un saluto militare usando una delle sue enormi orecchie! "Sissignore! Sempre ai suoi ordini!" esclamò scherzosamente, mettendosi sull'attenti e facendo ridere un pò tutti. Osservando la scena, Takato non potè fare a meno di pensare che, anche se avere con sè dei Digimon comportava delle grandi responsabilità, aver incontrato Guilmon e gli altri Tamers era stata una delle cose più belle che gli fossero mai capitate... assieme alla gita ad Okinawa che i suoi genitori gli avevano organizzato per quell'estate!

"Non scambierei con niente al mondo la mia amicizia con Guilmon..." pensò, inconsapevole di quanto un pensiero così semplice, e al tempo stesso così profondo, si sarebbe rivelato importante in futuro...

Mentre i due amici e i tre Digimon si allontanavano lungo la stradina, iniziando a parlare del più e del meno, una piccola figura vestita di un costume nero e con un fazzoletto rosso legato attorno al collo, dall'aspetto di un piccolo diavolo, li guardava con un certo disprezzo dal ramo di un albero sul quale stava comodamente spaparanzato, facendo danzare una fiammella rossa sulla punta dell'indice.

"Heh. Ma guardateli, due ragazzi e i loro Digimon che passeggiano tranquilli... più li guardo e più mi viene la nausea!" commentò Impmon con evidente disgusto. "Non capisco come mai quei Digimon vogliano farsi trattare come animaletti domestici e facciano tutto quello che i loro padroncini gli dicono di fare... io non ho più padroni da un sacco di tempo, e vado alla grande! Aah, questa sì che è vita!" Con queste parole, il piccolo diavolo alzò le braccia e si stiracchiò, reprimendo quel pò di amarezza che il pensiero dei suoi ex-'padroni' aveva suscitato in lui. Perchè continuava a pensarci, poi? Quei due mocciosi erano il suo passato, e per quello che gli importava di loro non li avrebbe più rivisti. Ora non era più un giocattolo in balia di quelle piccole pesti, e non doveva più sopportare le loro lagne... era Impmon, padrone di sè stesso, e aveva tutta la libertà che voleva! Un'intera città per cui gironzolare, e migliaia di stolidi esseri umani a cui giocare i suoi scherzi, senza che nessuno glielo potesse impedire... che poteva volere di più dalla vita? Stupidi quei tre, che si facevano mettere i piedi in testa...

"Bah, chi se ne importa di quei tre fessi..." concluse Impmon, alzandosi dalla sua posizione con un colpo di reni. "Che facciano quello che vogliono, tanto alla fine sarò io che riderò per ultimo! Quando riuscirò a Digievolvere, gli farò vedere io chi è che comanda qui! Allora, intanto perchè non andare in cerca di qualcuno a cui giocare qualche scherzetto? Oggi mi sento proprio in vena... heheheheee..."

Sghignazzando tra sè, Impmon si guardò attorno... poi puntò lo sguardo verso la propria sinistra. Perchè no, poteva tentare da quella parte. Tanto, gira e rigira, si trovava sempre qualche pollo da spennare. Il pensiero fece apparire un altro sorrisetto sul volto del pestifero Digimon, che si sgranchì le nocche con soddisfazione.

"Okay, vediamo un pò oggi chi si presta a uno spettacolino divertente..."

 

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Nello stesso momento, in una piccola casa in stile cinese situata dalla parte opposta di Shinjuku, una ragazza dai capelli rossi legati in una coda, con addosso la ormai classica maglietta con il cuore spezzato, blue-jeans e calzini bianchi, era seduta alla scrivania della sua camera. Come stava facendo Takato poco prima, anche lei era intenta a finire i compiti per la scuola, che non erano nè pochi, nè tantomeno di tutto riposo, considerando che andava ad una scuola privata... tuttavia, la ragazzina non sembrava incontrare particolari problemi a risolverli, e la sua penna scivolava quasi automaticamente sui fogli del suo quaderno, lasciandosi dietro calcoli perfettamente ordinati e corretti. In effetti, pensò la ragazza con un certo fastidio, simili quesiti erano fin troppo facili per lei. Li faceva perchè doveva, ma a parte questo particolare era convinta che avrebbe potuto impiegare il suo tempo in tutt'altro modo...

Sfortunatamente, pensò tra sè Ruki Makino, la famosa 'Regina dei Digimon' e campionessa del Digimon Trading Card Game, era da un pò di tempo che non si verificavano bio-emersioni, e la situazione in città sembrava tranquilla. Sicuramente per i suoi compagni Tamers quella era una buona notizia... e anche a Ruki, doveva ammetterlo, la cosa non dispiaceva più di tanto... solo che, grazie a questa tregua momentanea, lei si ritrovata rinchiusa là, a dover fare i compiti...

Con un sospiro, Ruki staccò la penna dal foglio e si concesse qualche minuto di pausa. In fondo, aveva quasi finito, e staccare per un istante non avrebbe comportato una gran differenza. Appoggiò i gomiti sulla scrivania, e i suoi occhi violetti, nei quali si poteva leggere molta più maturità di quanta una bambina di quell'età avrebbe mai dovuto avere, fissarono le fronde di un grande albero di gingko che cresceva nel loro giardino, inquadrando dopo qualche secondo una figura alta ed elegante, ricoperta da una luminosa pelliccia dorata, che se ne stava fieramente in piedi sul ramo, ben nascosta dalle grandi foglie a forma di ventaglio. Un raro sorriso a fior di labbra apparve sul viso della ragazzina quando si sentì restituire lo sguardo stoico, pieno di saggezza, di un muso volpino appartenente alla Digimon nascosta. Renamon, la sua partner e l'unica creatura che, fino ad appena qualche settimana prima, Ruki avesse mai considerato sua amica.

Digimon e Tamer si guardarono negli occhi per un pò, intente in quel tipo di silenziosa conversazione che intercorre quando tra due persone c'è un tale affiatamento che le parole sono superflue per intendersi. Uno sguardo che chiedeva se andava tutto bene, e di rimando un altro che rispondeva di sì. Ruki e Renamon non avevano bisogno d'altro. Nonostante le differenze che c'erano state tra loro un pò di giorni fa, dopo quel traumatizzante incontro con IceDevimon nel quale Ruki aveva visto con orrore cosa avrebbe rischiato di diventare, ora avevano capito che potevano contare l'una sull'altra. La ragazzina diede un cenno d'assenso, che gli occhi acuti di Renamon colsero anche da quella distanza e anche seminascosta dal fogliame... e la volpe ninja rispose annuendo a sua volta, prima che Ruki tornasse ai suoi compiti, rinfrancata. Con la stoica abnegazione che la contraddistingueva, Renamon distolse lo sguardo dalla finestra e si rimise nella posizione di prima, guardando verso l'orizzonte e verso il sole giallo che cominciava a scendere.

Non passarono che cinque minuti dall'istante in cui Ruki si era rimessa al lavoro, a quello in cui finì di risolvere tutti i suoi esercizi. Riponendo con cura la penna nel suo astuccio, Ruki diede un'ultima controllata alle sue operazioni prima che la sua attenzione venisse attirata da qualcuno che bussava alla sua porta, e da una voce femminile e materna, appartenente ad una donna non più giovane, che la chiamava dall'esterno.

"Ruki! Scusa se ti disturbo, ma... posso entrare?" chiese Seiko Hata, la nonna materna della Tamer dai capelli rossi e una delle poche persone a cui Ruki avesse davvero permesso di avvicinarsi al suo cuore. Anzi, a volte Ruki aveva l'impressione di volere più bene a lei che a sua madre...

Alzando finalmente lo sguardo dai suoi compiti, la giovane Tamer si voltò verso la porta di camera sua e si alzò dalla sedia. "Vieni pure, nonna. Io ho appena finito."

Si sentì il lieve suono della porta che si apriva, e la signora Seiko entrò lentamente nella camera della nipote, alzando una mano per salutarla. Per essere una nonna era abbastanza giovane, e aveva da poco toccato la cinquantina d'anni. I suoi capelli avevano da poco iniziato a diventare grigi, e il suo viso aveva ancora un aspetto abbastanza giovanile.

"Ciao, nonna. C'è qualche problema?" chiese Ruki, mantenendo il suo solito tono neutrale. Tuttavia, il fatto che sua nonna fosse venuta a farle visita le faceva piacere. Sua madre non era quasi mai a casa, a causa del suo lavoro come modella... e anche quelle volte che la vedeva, sua madre cercava di coinvolgerla in quelle sciocche faccenduole da indossatrice, per esempio facendole provare qualche stupido vestitino effeminato o proponendole di portarla ai suoi provini... o, di solito, entrambe le cose!

Un'ombra di amarezza, subito repressa, attraversò gli occhi di Ruki. Sua madre aveva tutte le migliori intenzioni, di questo lei si rendeva conto tutto sommato... ma il fatto era che troppo spesso sembrava non rendersi conto che la figlia non aveva i suoi stessi gusti, e la pensava in maniera diversa su certe cose... forse era perchè Rumiko (così si chiamava la mamma di Ruki) aveva soltanto diciotto anni quando l'aveva data alla luce?

Seiko scosse la testa lentamente. "No, Ruki-chan, nessun problema... ho solo pensato di venire a vedere come stavi, dal momento che per tutto il pomeriggio non ti sei fatta vedere." le rispose.

"Sì, è vero. E' che oggi avevo abbastanza compiti da fare." disse Ruki, semplicemente. "Comunque, ti ringrazio del pensiero."

Seiko annuì, poi proseguì. "Ah, volevo inoltre dirti che ha appena chiamato la mamma. Dice che stasera rincaserà tardi, perchè i provini dureranno più del previsto..." annunciò, con un certo dispiacere. Le sarebbe piaciuto che, per quella sera, la figlia rimanesse in casa...

Ruki sembrò prendere la cosa con filosofia... anche se era difficile dirlo, visto che la rossa Tamer si teneva sempre dentro i sentimenti che la facevano sentire debole. "Ho capito... vorrà dire che per stasera saremo in due." rispose, guardando verso la finestra e verso il sole che iniziava a scendere dietro i palazzi di Shinjuku. La nonna la guardò con una certa malinconia, rendendosi conto senza bisogno di parole che Ruki, pur non volendo ammetterlo, soffriva per la lontananza della madre... e che Rumiko, dietro quel suo atteggiamento che ad un esterno poteva sembrare leggero e irresponsabile, soffriva per il fatto che sentiva la figlia allontanarsi. Per quanto si volessero bene - non c'era verso di negarlo - non riuscivano a venirsi incontro...

Una cappa di imbarazzante, quasi fastidioso silenzio, scese sulla camera, mentre Ruki continuava a guardare fuori dalla finestra e verso l'orizzonte. Non sapeva che, nascosta dalle foglie del gingko del giardino di casa Makino, Renamon teneva gli occhi fissi nella stessa direzione, e più esattamente verso quei due palazzi gemelli che svettavano all'orizzonte, torreggiando sulla maggior parte degli edifici di Shinjuku. La volpe ninja sentiva qualcosa di strano, indefinibile e sgradevole percorrere il suo corpo. Dalle sue numerose esperienze nel Mondo Digitale, prima di diventare la partner di Ruki, sapeva che i suoi sensi innaturalmente acuti la stavano mettendo in guardia. Qualcosa stava per accadere, qualcosa di molto pericoloso...

Ma quando e dove sarebbe successo... e soprattutto cosa sarebbe successo... non le era dato di saperlo.

 

CONTINUA...

 

Nel prossimo episodio...

Takato: La pace non dura mai a lungo, da queste parti! Ecco che anche oggi ci troviamo a far fronte ad una bio-emersione!

Guilmon: Takatomon, questo è un Digimon molto forte! Dobbiamo essere tutti e tre per affrontarlo!

Ruki: Bene, finalmente un avversario degno! Renamon, facciamogli vedere cosa sappiamo fare!

Terriermon: Hmm? E adesso che succede? Come mai all'improvviso il Digimon si è indebolito?

Renamon: C'è qualcosa che non va. Qualcuno sta cercando di cancellare quel Digimon, ma non so chi.

Reika: Signor Yamaki... il segnale del Digimon sta perdendo di intensità. Ce l'abbiamo fatta.

Yamaki: Continuate così. Prima riusciamo a completare il programma Juggernaut, prima risolveremo questa crisi.

Jenrya: Non perdetevi il prossimo episodio di 'Digimon Tamers Reload', dal titolo...

Il misterioso Juggernaut!

???? : Stupidi umani. Davvero credono di poter sfidare noi Digimon? Non ci potranno impedire di ottenere la Shining Evolution!

 

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Note dell'autore: Salve, amici lettori... finalmente pubblico il primo capitolo dedicato a Tamers della mia saga! Come vi ho detto, Tamers, pur piacendomi, non è esattamente la mia serie di Digimon preferita, e forse sono anche un pò arrugginito (per fortuna, revisionarmi gli episodi su Youtube mi aiuta da questo punto di vista), quindi temo che questo primo capitolo non sia il massimo... ma, hey, in fondo è solo il primo, no? Conto di fare di meglio già nel prossimo, in cui faremo conoscenza del nuovo 'giocattolo' di Hypnos, il programma anti-Digimon chiamato Juggernaut... e rivedremo Yamaki e qualche altro volto noto di Tamers!

Ora comincia la stesura del mio crossover Frontier / Savers! D'ora in poi, salterò da una serie all'altra, facendo avanzare ognuna delle mie storie di Digimon di un capitolo alla volta. A cosa si deve questa mia decisione? Beh, ho pensato ai fan italiani di Tamers e Frontier, e ho immaginato che avrebbero gradito vedere i loro beniamini all'opera, senza dover aspettare che 'Digimon Zero' e 'Invasion' fossero concluse! Devo comunque chiedere loro di avere un pò di pazienza, visto che in questo periodo i miei impegni universitari si stanno intensificando.

Detto questo, vi lascio fare i vostri commenti sulla mia nuova fanfic, e spero che vi sia piaciuta! A buon rendere!

Justice Gundam

 

 

 

 

 

 

 

 

SPOILERS! Se non volete rovinarvi la sorpresa, NON LEGGETE OLTRE!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sapendo che certi lettori guardano anche a questa cosa, vi vorrei avvertire delle coppie romantiche che userò per la mia saga di Tamers: quindi vi annuncio che, dopo aver a lungo dibattuto con me stesso, ho deciso che ci saranno Takato / Ruki e Hirokazu / Juri, oltre che possibili Jenrya / Alice e Kai / Minami. Non in questa storia, però, ma solo nel seguito 'Brave New World', successivo di tre anni. Insomma, diciamoci la verità, al momento i nostri Tamers hanno solo dieci anni... un pò presto per le storie romantiche, no? A me, devo dire la verità, è sempre sembrato che la serie ufficiale abbia voluto strafare dal punto di vista del romanticismo, soprattutto per Takato e Juri...

Hey, non guardatemi come se fossi uscito da un manicomio! Io penso che, dando tre o quattro anni ai personaggi, tutte queste coppie sarebbero fattibilissime! E poi, perdonate la franchezza ma... di Ryou / Ruki ne è pieno il mondo! Per una volta, facciamo qualcosa di innovativo!

Ehm... vabbè, ho finito di sproloquiare. Ci si vede!

 

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Capitolo 2
*** Il misterioso Juggernaut ***


Tamers Reload-02

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Buonasera, ragazzi! Se state leggendo queste righe, sappiate che sono felice di essere di nuovo con voi dopo la mia operazione all'occhio - che ha avuto un pò di complicazioni impreviste, ma per fortuna nulla di veramente serio! Ed ora che questo problema è risolto, torno a scrivere la nostra saga di Digimon preferita (almeno spero) con ancora maggiore entusiasmo! Grazie del supporto che voi tutti avete mostrato!

Sono felice di vedere che anche questa storia è seguita dai fan di Digimon... detto sinceramente, non ero sicuro che avrei fatto un bel lavoro, visto che non sono il più grande fan di Tamers del mondo. Per adesso, ad ogni modo, mi sembra di essermi tenuto abbastanza aderente alla serie ufficiale come caratterizzazione dei personaggi ed ambientazione. In questo capitolo, faremo una capatina al quartier generale di Hypnos, a scoprire qualcosina di più sui loro piani per impedire ai Digimon di bio-emergere... e poi, dopo aver assistito alla nuova battaglia di Takato e compagni contro il Digimon di turno, daremo un'occhiata alla situazione nel DigiWorld del Sud, nella reggia di un certo Sovrano Fenice... spero con questo di avervi fatto venire un pò di acquolina in bocca!

Da questo momento in poi, gli eventi della serie Tamers cominciano a cambiare di binario... dapprima lentamente, ma poi le differenze saranno sempre più pronunciate, come del resto è avvenuto nella mia storia di Adventure 02. Questa riedizione della terza serie vedrà una maggiore partecipazione agli eventi di Hirokazu, Kenta, Juri e Alice, oltre che un background un pò più dettagliato per il nostro Tamer Leggendario preferito, Ryou Akiyama... un background che si ricollegherà agli eventi di Adventure 02 Reload, se capite cosa voglio dire! ;)

I pairings definitivi per la mia saga di Tamers sono stati decisi. Se volete saperli, tornate a leggere la fine del capitolo 1 - e spero che non vi deludano troppo: ho voluto tentare qualcosa di nuovo...

Prima di cominciare, rispondiamo un pò alle recensioni che mi avete lasciato...

 

KillKenny: Mi fa piacere sentire che qualcuno la pensa come me su questo pairing... e forse ti farà ancora più piacere leggere le modifiche che ho fatto alle note dell'autore in fondo al Capitolo 1! In questo capitolo vedremo già un pò di azione seria, quindi tieni le cinture di sicurezza allacciate!

TopoMouse: Fan di Terriermon e Renamon, eh? E come dartene torto... bene, se ti sei perso la versione televisiva di Tamers, spero che questa fanfiction riesca a compensare! In questa mia riedizione cercherò di porre rimedio a quelle che, a mio parere, sono state delle leggerezze della serie originale, darò più spazio a certi personaggi secondari, e approfondirò un pò di più il legame con le prime due serie... anche se ci vorrà parecchio tempo prima che tutto si sveli! Buona lettura!

Cristy89: Grazie per la tua recensione e l'incoraggiamento! Spero che non mi odierai per le coppie che ho scelto, ma volevo fare qualcosa di diverso, una volta tanto... comunque, cercherò di farmi perdonare, okay? ;)

 

Questo è quanto. Senza frapporre altri indugi, gettiamoci nella lettura!

Oh, già, e non dimentichiamo il disclaimer: Digimon Tamers e tutti i marchi registrati ad esso associati non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Toei Entertainment. Tutto è stato utilizzato senza scopo di lucro! Va bene così?

Si ricomincia!

 

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Capitolo 2 - Il misterioso Juggernaut

 

"Con tutto il dovuto rispetto, signore, è stato grazie ad Hypnos se in passato non ci sono state fughe di notizie riguardo queste... forme di vita digitali."

Mentre i cittadini di Tokyo, a sera ormai inoltrata, si erano quasi tutti ritirati nelle loro abitazioni per godere del loro giusto riposo, il lavoro sembrava non fermarsi mai per i dipendenti di Hypnos, l'organizzazione governativa che già da tempo monitorava le attività di DigiWorld... e teneva d'occhio quel gruppo di ragazzini che credeva di poter tenere con loro un Digimon come se si trattasse di un animale domestico. Unico organismo ufficiale a sapere della minaccia costituita dai Digimon, e a prendere sul serio tale minaccia, Hypnos stava sviluppando un nuovo sistema per bloccare le bio-emersioni, il cui completamento doveva essere ormai questione di pochi giorni. Sotto le istruzioni del direttore esecutivo Mitsuo Yamaki, e grazie ai dati che gli esperti avevano ricavato da un'opportuna analisi (alcuni di loro rimanevano tuttora disgustati all'idea che tale analisi fosse stata fatta scorporando un Digimon vivo, un DarkLizamon che avevano catturato mentre cercava di attaccare due dei suddetti ragazzini...), la progettazione, la stesura del programma e il suo debugging erano andati avanti senza particolari intoppi, ma Yamaki non era tipo da correre rischi inutili nè da accettare un lavoro sommario, e aveva dato disposizioni ai suoi collaboratori di non tralasciare nessun dettaglio nella loro revisione. Ed era appunto questo che stavano facendo in quel momento: tutti gli impiegati di Hypnos stavano facendo le ultime verifiche e prove tecniche del nuovo progetto, e si stavano assicurando che tutto funzionasse alla perfezione.

Da parte sua, anche Yamaki aveva il suo bel lavoro da fare - e una parte di esso consisteva nel trattare con le lamentele dei superiori, che o non sembravano dare credito alle affermazioni dell'esistenza del Mondo Digitale, o molto semplicemente volevano che il problema Digimon fosse risolto il più rapidamente possibile, e avevano poca pazienza per il modo di lavorare meticoloso del loro sottoposto. In quel momento Yamaki, seduto alla sua scrivania, stava discutendo con uno di questi, che come sempre aveva espresso insoddisfazione per il mancato controllo delle più recenti bio-emersioni.

"Ma lei si rende conto, Yamaki, che non potrete coprire ancora a lungo questi fenomeni, non è vero? Contenerli non è più sufficiente! Dovete risolvere il problema alla radice, e far sparire per sempre queste creature! Più ne emergono, più siamo in pericolo!"

Yamaki trattenne un sospiro esasperato per la valanga di ovvietà che il suo superiore aveva appena declamato. Davvero molto sensato, pensò tra sè, andare a dire a LUI quanto pericolosi i Digimon potessero essere... lui che era stato il primo e il più fervente nell'affermarlo, con tanto di prove e dimostrazioni pratiche, e nel proporre l'istituzione di un organo apposito per il loro controllo. Tuttavia, come era abituato, tenne per sè ogni commento e rispose alle lamentele del suo interlocutore con calma e diplomazia. "Signore, noi tutti siamo perfettamente al corrente del pericolo rappresentato dai Digimon... ed è proprio per questo che riteniamo di non poterci permettere errori o soluzioni temporanee. Finora, però, non avevamo la possibilità di interdire loro l'accesso al nostro mondo in maniera definitiva. Tutto quello che potevamo fare era individuare il luogo di una bio-emersione ed agire su quella e quella soltanto. Anche così, il successo delle nostre contromisure non era garantito, visto che molti Digimon sono comunque riusciti ad emergere. Adesso, riteniamo di aver sviluppato un nuovo programma che dovrebbe risolvere il problema in maniera definitiva, utilizzando i dati che abbiamo raccolto contro di loro. Ma prima di renderlo operativo, abbiamo bisogno di fare ancora delle prove. Ci rendiamo conto che in questo modo ci vorrà più tempo, ma riteniamo che ne valga la pena, se questo volesse dire non doverci più preoccupare di questi invasori."

Le parole del capo di Hypnos vennero accolte da un lungo periodo di snervante silenzio, mentre l'individuo all'altro capo della cornetta ponderava quello che gli era stato detto. Poi, si sentì un colpo di tosse soffocato, e finalmente la risposta. "D'accordo, Yamaki, vi è concesso il tempo di fare tutti i test necessari. Ciò nonostante, siete sollecitati a ridurre i tempi di collaudo il più possibile. Lei capirà che il Ministero della Difesa Nazionale non può permettersi di investire tanti fondi per un'ipotesi di minaccia esterna non suffragata da prove attendibili, e che Hypnos, di tali fondi, ne ha già ricevuti un bel pò."

"Sia io che i miei collaboratori abbiamo ben chiara la situazione." rispose impassibile il direttore di Hypnos. "Ma se il progetto Juggernaut si rivelasse la risposta adeguata al problema, non avremo più una minaccia esterna di cui preoccuparci."

"Ha detto 'progetto Juggernaut', eh?" chiese il superiore, incuriosito da quella parola. "Sì, ho letto qualcosa delle sue specifiche. Ma utilizzando i dati di questi... Digimon... per bloccare le bio-emersioni, non c'è il rischio che provochi dei disturbi nelle apparecchiature elettroniche e in rete? La sua attivazione potrebbe provocare danni al settore delle comunicazioni, e anche a quello economico, per non parlare delle ripercussioni a livello delle attività collegate."

"E' un rischio che stiamo attualmente valutando, signore." fu la risposta. "Ad ogni modo, un aumento di traffico on-line è un'evenienza quotidiana, che si ripete ad intervalli irregolari. Non credo che verrà notata la differenza, e in ogni caso ci stiamo premunendo in modo tale che i disturbi provocati siano quanto più contenuti possibile."

L'individuo all'altro capo del telefono fece un lungo sospiro prima di concludere la sua chiamata. "Sigh... molto bene, in tal caso avete il nulla osta per l'attivazione di Juggernaut. Mi sento comunque in dovere di avvertirla, Yamaki, che eventuali problemi causati ricadranno su di lei e sul suo gruppo di ricerca, e che nel caso i media facessero domande in proposito, altri organi che hanno collaborato al progetto Juggernaut negheranno la loro partecipazione. E' chiaro?"

Yamaki annuì, senza neanche doversi prendere il tempo di pensare ad una risposta. Dopotutto, le cose erano sempre andate così, quindi perchè aspettarsi qualcosa di diverso? "Sì, signore. Tutto chiaro." rispose, senza tradire la minima emozione.

"Perfetto. Attenderemo buone notizie dal suo gruppo di ricerca. Intanto, la saluto."

Con queste parole, la chiamata si interruppe, e il monotono beeper del telefono fece seguito al suono della cornetta che veniva riagganciata all'altro lato. Scuotendo leggermente la testa in un velato segno di disappunto, Yamaki riappese a sua volta e si alzò lentamente e con ordine dalla sua scrivania, usando la mano libera per richiudere l'accendino che teneva sempre con sè. Ancora una volta, nulla di nuovo sotto il sole: tutti volevano risultati presto e bene, e spendendo meno soldi possibile, e sembrava non interessare loro molto il fatto che in ballo ci fosse la sicurezza di tutti gli abitanti di Tokyo, e forse - nella peggiore delle ipotesi, ma un esperto di informatica come Yamaki era abituato a ragionare in termini di caso peggiore - quella del paese, o del mondo intero. Ma Yamaki non poteva fare più presto per fare un piacere a loro: lui più di tutti voleva completare il programma Juggernaut e mettere la parola fine al problema Digimon. E proprio per questo era disposto ad impiegare un pò di tempo in più del previsto, se questo avesse assicurato loro la riuscita dell'operazione...

Beh, non era il caso di prendersela troppo per le lamentele di qualche politicante prezzolato che non aveva la più pallida idea di cosa stava accadendo in realtà... quello che importava di più, in quel momento, era il completamento di Juggernaut. E proprio a questo proposito, Yamaki decise che era il caso di tornare nella sala operativa per controllare il progresso della sua stesura. Dopo essersi infilato in tasca il suo onnipresente accendino, il direttore di Hypnos uscì dal suo ufficio e si diresse a passi lenti, con ordine, verso i terminali ai quali erano al lavoro gli addetti, aggiustandosi gli occhiali scuri con un gesto quasi automatico della mano. Le luci soffuse che illuminavano fiocamente i corridoi del palazzo, dando un che di tetro all'atmosfera, rivelarono il suo aspetto: alto, dal portamento solenne, e vestito di un completo nero su camicia bianca e cravatta, con scarpe nere ai piedi, Mitsuo Yamaki era un distinto signore che aveva da poco passato la trentina d'anni, ma che nonostante la giovane età era stato ammesso alla supervisione di un progetto di grande responsabilità come quello grazie alla sua competenza e al suo modo di lavorare preciso e ordinato. I suoi corti capelli biondi erano tenuti ben pettinati, e pur trovandosi in un interno indossava un paio di occhiali da sole neri, che rendevano ancora più illeggibile la sua espressione seria. L'unica abitudine un pò bizzarra che aveva, in tutta quella imperturbabilità, era quella di aprire o chiudere il suo accendino in certe occasioni. Molti suoi dipendenti avevano notato questa sua peculiare abitudine, ma nessuno di essi aveva idea di che cosa volesse dire o perchè lo facesse... e non erano così stupidi da chiederlo esplicitamente.

Quando Yamaki arrivò alla sala tecnica immersa nella semioscurità, venne accolto dall'ormai familiare rumore di sottofondo dei tasti che venivano premuti e dei terminali che analizzavano i dati ricevuti. Tutti i dipendenti di Hypnos che si trovavano lì in quel momento - e, dal momento che i lavoratori erano divisi in squadre che si davano il cambio ad intervalli regolari, il loro numero rimaneva sempre più o meno lo stesso, indipendentemente dall'ora - erano concentrati sul loro lavoro, ognuno piegato sulla sua postazione e concentrato su cò che appariva sullo schermo davanti a lui (o lei). A fare da capisquadra per quel turno, c'erano le due collaboratrici più fidate di Yamaki, la castana Reika Otori e la bionda Megumi Onodera, entrambe vestite con la loro uniforme da lavoro sterilmente bianca e un visore calato sugli occhi per proteggerli dalle luci dello schermo. Erano le due collaboratrici più valide che Yamaki avesse mai avuto, e molta della strategia anti-Digimon di Hypnos si basava sulla loro abilità nel localizzare e impedire le bio-emersioni. Anche se in tempi recenti, con l'arrivo di quei nuovi Digimon, anche loro avevano potuto fare solo fino ad un certo punto per arginare il problema...

Discesa lentamente una rampa di scale, Yamaki si fermò davanti allo schermo di un terminale, che mostrava un diagramma cartesiano la cui andatura ricordava parecchio un elettrocardiogramma. "Rapporto sul completamento di Juggernaut." richiese dopo qualche istante di silenzio; una richiesta chiara e concisa che bene si addiceva al modo di lavorare del giovane direttore.

Seduta su una postazione mobile sollevata di circa un metro da terra e agganciata al braccio meccanico di una sorta di gru, l'operatrice Reika Otori controllò il suo terminale e rispose, con altrettanta professionalità. "Il codice è completo al 98%, Yamaki-san, e i diagrammi di flusso sono già stati ampiamente controllati e rivisti per assicurarci il corretto funzionamento. Secondo le nostre previsioni, l'attivazione di Juggernaut potrebbe causare qualche scompenso nella rete, ma nulla che vada oltre un temporaneo rallentamento, della durata massima di qualche ora. Tuttavia, affinchè il programma possa essere reso operativo, avremmo bisogno di un ulteriore test su un soggetto vero e proprio, un'entità digitale in bio-emersione."

"Non è possibile eseguire questi test sui dati che abbiamo accumulato scansionando i soggetti catturati di recente?" chiese Yamaki.

"Negativo, Yamaki-san. Ormai, di quei dati non si è conservato abbastanza da permetterci di svolgere prove significative." rispose prontamente l'operatrice dai capelli castani. "Non ci darebbero la possibilità di verificare con esattezza le prestazioni di Juggernaut. Temo che l'unico modo di eseguire questo ultimo controllo sia di testare su un esemplare bio-emerso e attivo."

Yamaki rimase un pò contrariato alla notizia, ma nascose il suo disappunto con abilità. Del resto, non si poteva aspettare che tutto andasse liscio quando si trattava di Digimon, e il successo era anche una questione di prove ed errori. "Capisco." dichiarò freddamente. "Non importa. Continuate a monitorare la situazione, e avvisatemi se ci sono sviluppi. Se si verificasse una bio-emersione, attivate Juggernaut quanto prima e verificatene le reazioni."

"Ricevuto, Yamaki-san. Tutti i sistemi sono in standby e operanti al massimo dell'efficienza." proseguì Megumi, seduta ad un terminal a pochi metri dal suo principale. "Juggernaut è nelle condizioni di essere testato."

Mentre Yamaki ascoltava il rapporto delle sue collaboratrici più fidate, i suoi occhi andavano da un monitor all'altro della sala principale, e osservavano scrupolosamente tutto ciò che accadeva su quegli schermi. Erano ormai un bel pò di giorni che Yamaki era rimasto rinchiuso là dentro, concedendosi qualche pausa soltanto per dormire e mangiare, e la stanchezza cominciava a farsi sentire... ma il giovane direttore era convinto che non fosse il caso di rilassarsi proprio in quel momento, e il pensiero che finalmente l'arma finale dell'umanità contro gli invasori digitali fosse sul punto di entrare in funzione era più che sufficiente a dargli la carica necessaria. Molti avrebbero ritenuto un pò eccessivo lo zelo con cui Yamaki perseguiva i suoi obiettivi, ma era stata proprio questa devozione al suo lavoro a procurargli il rispetto dei suoi sottoposti. Yamaki era uno che faceva quello che andava fatto, senza permettere a dubbi od opinioni personali di interferire con la sua professionalità, ed inoltre aveva un'intelligenza e delle capacità che mancavano anche a molte persone più anziane ed altolocate di lui. Certo, era piuttosto duro con i suoi collaboratori, e richiedeva molto sia a loro che a sè stesso... ma nel lavoro che essi svolgevano, la cosa era anche naturale.

"Bene. Fate in modo che il suo primo test sia positivo. La Commissione di Difesa sta avanzando delle lamentele, e non possiamo permetterci di fallire ora. Ne va della nostra credibilità e della riuscita di tutto il nostro progetto." dichiarò Yamaki, aprendo il suo accendino con un secco colpo di pollice. Ormai mancava poco. Alla prossima bio-emersione si sarebbe rivelato il vero valore di Juggernaut, e nessuno di quei parassiti digitali avrebbe più potuto minacciare la sicurezza della sua Terra e della sua razza.

Per un attimo, il pensiero di Yamaki corse a quei ragazzi che tenevano con sè i Digimon come fossero animaletti domestici... la ragazza dai capelli rossi con la volpe dorata, il ragazzino cinese con quel cagnolino dalle lunghe orecchie... e il ragazzo più giovane con il dinosauro rosso. Non poteva nascondere che un pò gli dispiaceva per loro. Quei ragazzi sembravano sinceramente affezionati ai loro Digimon, e separarli così brutalmente da loro sarebbe stato doloroso. E tuttavia, andava fatto... non c'era altra scelta. Quei Digimon potevano anche comportarsi come esseri umani e fingere affetto nei confronti dei loro partner... ma questo non toglieva che fossero un pericolo. Per quei ragazzi, per coloro che stavano loro attorno, e per tutti. I loro istinti predatori si sarebbero potuti risvegliare in qualsiasi momento, e si sarebbero rivelati per gli assassini che erano. No, era per il bene di tutti, anche per quello dei ragazzi, se Yamaki stava facendo eliminare quelle terribili creature.

"Non mi aspetto che mi ringrazino per quello che sto per fare." mormorò tra sè Yamaki. "Ma a volte, per fare la cosa giusta, è necessario scendere a dei compromessi. Quei ragazzi lo capiranno... col tempo."

 

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La mattina dopo, il quartiere di Shinjuku si era svegliato sotto un bel sole primaverile, e Takato Matsuda, dopo aver sbrigato qualche faccenda nella sua panetteria e aver portato a Guilmon un pò del suo pane preferito, si stava dirigendo verso la scuola, per una volta senza tanti pensieri ad occupargli la testa. Passare un pò di tempo con Jenrya, la sera del giorno prima, e discutere con lui era servito a fugare un pò delle sue preoccupazioni riguardanti i misteriosi uomini in nero. L'allegro chiacchierio degli altri bambini riempiva la calda atmosfera di aprile di vocette vivaci, e Takato sorrise tra sè al pensiero che forse, per una giornata, non avrebbe dovuto preoccuparsi di qualche Digimon selvaggio che appariva dal nulla nel bel mezzo di un banco di nebbia e cominciava seminare il panico... rinfrancato da questo pensiero, il giovane Tamer di Guilmon fece per attraversare il cancello della scuola...

"Ehilà! Buongiorno, Takato! Come butta?"

Una gioviale voce maschile giunse improvvisamente alle orecchie del ragazzo, e il proprietario della suddetta si 'avventò' su di lui piazzandogli un braccio attorno al collo e cercando di sottometterlo giocosamente. Per un istante, Takato si sentì il fiato mancargli in gola, e fu costretto a piegarsi un pò sotto quella forza venuta da chissà dove. Poi, rapidamente come lo aveva colto, il braccio del suo 'aggressore' lo mollò, e Takato si passò una mano dietro la spalla, più per la sorpresa che per altro, e alzò lo sguardo verso il responsabile dell'attacco...

"Hirokazu-kun!" esclamò Takato rivolto al suo amico. "Insomma, non c'è un modo un pò più normale di salutare la gente? Mi hai fatto prendere un colpo!"

"Heheheheheee... scusa, amico, ma era quello un pò il punto! Altrimenti che gusto ci sarebbe?" rispose l'iperattivo Hirokazu Shioda, una mano stretta a pugno e il pollice alzato verso Takato. Uno dei migliori amici del giovane Tamer, Hirokazu era un ragazzino abbastanza alto per la sua età, con i capelli castani chiari, un pò lunghi, che gli stavano dritti sulla testa in una pettinatura a forma di fiamma, tenuta al suo posto anche da un berretto nero con il frontino verde, e indossava una maglietta nera a maniche corte con una croce dorata disegnata sul davanti, tenuta fuori dai suoi pantaloni leggeri di colore verde chiaro in modo da dargli un aspetto un pò trasandato, e scarpe da ginnastica bianco-azzurre. Portava ai polsi un paio di braccialetti di pelle, e sul suo viso era dipinta quella ormai familiare espressione amichevole, allegra e un pò spaccona. Del resto, Hirokazu era conosciuto tra i coetanei come il miglior giocatore di Digimon Trading Card Game della scuola... e quindi un motivo per vantarsi ce l'aveva! Era sempre stato un tipo un pò altezzoso, ma nonostante ciò la sua simpatia e disponibilità gli erano valse molti amici, tra cui appunto Takato con il quale condivideva la passione per i Digimon.

Hirokazu era seguito a ruota da un coetaneo un pò più bassino, dall'aspetto piuttosto anonimo, che indossava una maglietta arancione con sopra una giacchetta beige a maniche corte, pantaloni marroni scuro e scarpe grigie dai lacci verde-azzurrino, la cui aria timida era resa più evidente dai suoi capelli bluetti-neri con il taglio a caschetto e dai sottili occhiali da vista dietro i quali un paio di occhietti neri guardavano qua e là, un pò spaesati. Kenta Kitagawa, il migliore amico di Hirokazu, un ragazzino timido e un pò ansioso che si faceva un pò trascinare di qua e di là dal suo compagno più deciso nonostante i suoi tentativi di fare da voce della ragione, alzò gli occhi al cielo mentre raggiungeva i suoi amici. "Hirokazu-san, non credi a volte di essere un pò troppo irruento? La gente tende a spaventarsi quando qualcuno gli scivola alle spalle e lo afferra senza neanche essersi fatto vedere!" gli disse, tenendo una mano dietro la nuca con aria imbarazzata. Poi si rivolse a Takato e agitò la mano verso di lui per salutarlo. "Ehilà, Matsuda-san! Buongiorno!"

"Buongiorno, Kenta!" rispose Takato, ricambiando il saluto.

"Eddai, Kenta! Se dessi sempre ascolto a te, sai che noia!" rise il giovane campione di Trading Card Game, frugando in una delle tasche dei suoi pantaloni e tirandone fuori un grosso deck di carte laminate, con l'immagine di qualche Digimon, accompagnata da qualche descrizione, su un lato, e l'altro lato colorato di blu. Ovviamente, quello era il suo mazzo vincente con cui si era fatto la fama di campione di cui godeva. "Allora, Matsuda, che ne dici? Dopo la scuola ci facciamo una partitina? Ho in serbo qualche nuova strategia che ti lascerà a bocca aperta! Che ne dici, accetti?"

Takato non potè fare a meno di sorridere tra sè: in un modo o nell'altro, la giornata lo avrebbe comunque visto coinvolto in una battaglia con i Digimon! Tuttavia, se si trattava di un gioco di carte, in cui nessuno rischiava di farsi male, la cosa gli andava già più a genio... e poi, anche lui aveva in mente qualche strategia con la quale lasciare il suo amico sbruffone a bocca aperta. Perchè, se conosceva Hirokazu bene come credeva, forse aveva già intuito quali potevano essere le 'nuove mosse' di cui stava parlando... Hirokazu, nonostante fosse uno che dava sempre tutto sè stesso in una competizione, non era un granchè come stratega, e quando giocava al Trading Card Game si basava sugli attacchi potenti e continui, e sul potenziare i suoi Digimon, senza stare tanto a riflettere. Forse, sfruttando questo suo modo di combattere, avrebbe potuto metterlo all'angolo, una volta tanto...

"Hmm... va bene, Hirokazu... tanto, mi sono portato dietro il mio deck... Dopo la scuola, allora?" rispose Takato.

Hirokazu annuì entusiasta. "Bene! Non vedo l'ora di mostrarti le mie nuove tecniche!" esclamò, giocherellando con le sue carte come un prestigiatore. Scuotendo la testa, Kenta raggiunse il suo iperattivo amico e gli fece un cenno con la mano. La scuola stava per iniziare, ed Hirokazu aveva bisogno di essere riportato con i piedi per terra...

"A proposito di mostrare, Hirokazu-san... ricordati che oggi dobbiamo mostrare ad Asaji-sensei gli esercizi di matematica dell'altro giorno!" gli rammentò. "Vi siete ricordati di farli, vero?"

La domanda riuscì a scuotere un pò il proverbiale buon umore del ragazzo col frontino, che non amava che gli venisse ricordato il suo punto debole. Dopo essersi schiarito la gola, Hirokazu rispose con voce non eccessivamente convinta. "Eh-hm... ma... ma certamente che li ho fatti, Kenta! Cosa credi, che io mi dimentichi dei miei compiti? Oddio, sì, forse avrò tralasciato una moltiplicazione qua, o un segno meno là... ma grossomodo li ho fatti, sì!"

Takato inclinò la testa, con un sorriso un pò forzato e una goccia di sudore sulla tempia. "Ooookay, Hirokazu-kun, abbiamo capito... non li hai finiti! Va bene, va bene, vorrà dire che ti passerò io qualche soluzione..." gli rispose senza alcun accenno di fastidio.

"Grazie, amico... tu sì che sei un salvatore!" esclamò Hirokazu con tono melodrammatico, un pugno stretto davanti a sè come se volesse convogliare la solennità del suo messaggio...

"Takato-kun! Hirokazu-kun, Kenta-kun! Cosa ci fate ancora lì, sta per suonare la campanella!"

I tre amici vennero chiamati dalla dolce voce di una bambina della loro età, vestita di giallo e verde con le scarpette azzurre e i capelli castani chiari legati in una coda laterale, che si era avvicinata a loro e li aveva salutati. Takato si sentì avvampare leggermente, e deglutì senza neanche accorgersene. A parlare era stata la ragazzina per la quale aveva una cotta, Juri Katou, una tipetta dolce e allegra con la strana abitudine di tenere con sè uno strano pupazzetto giallo, simile ad un cagnolino, ricavato da una calza, e di farlo 'parlare' di tanto in tanto, soprattutto quando voleva fare qualche rimprovero... Alcuni ragazzi trovavano che quella marionetta fosse piuttosto inquietante, ma Juri in sè era una ragazzina molto ben voluta, anche se un pò stravagante.

"Oh, Katou-san! Buongiorno..." la salutò Takato, sperando che non si cogliesse quel leggero tremitio nella sua voce. A giudicare dai sorrisetti sotto i baffi che i suoi amici stavano facendo, e ai cenni che stava ricevendo da Hirokazu, i suoi amici se ne erano accorti eccome!

Juri, tuttavia, non fece caso alle stranezze dei due amici di Takato. "Buongiorno anche a te, Takato-kun! E anche a voi, ragazzi!" disse, sistemandosi la cartella sulle spalle. "Va tutto bene? Vi sentivo parlottare animatamente tra voi..."

"Aaah... non era niente, Katou-san! Stavamo solo parlando dei compiti di matematica che Asaji-sensei ci aveva dato per oggi..." rispose Takato, dopo aver gettato una breve occhiata ai suoi due compagni per chiedere loro di smetterla con le loro strambe esibizioni. "A te... sono venute?"

La ragazzina annuì con energia. "Sì, ragazzi, e se volete posso passarvi qualche soluzione... però, scommetto che stavate anche parlando del vostro gioco di carte dei Digimon! Hirokazu-kun, hai sfidato di nuovo Takato-kun, giusto?" gli chiese retoricamente.

Hirokazu, colto sul fatto, alzò gli occhi al cielo quando si rese conto che aveva ancora in mano il suo deck. "Beh... sì, ma era solo una partita, così, tanto per passare un pò di tempo! Dovresti provare anche tu a giocarci, Juri-san, è molto divertente!" le rispose il ragazzo col frontino.

Juri ridacchiò, tenendosi due dita davanti alla bocca. "Grazie, Hirokazu-kun, ma lo sai che io non sono molto interessata ai Digimon... eh, questi ragazzi... a volte sono un pò strani, non sei d'accordo anche tu?" rispose, facendo ancora una volta apparire quasi dal nulla il suo onnipresente pupazzo-calza e infilandoselo sulla mano destra. Poi, alzò il braccio e mosse la mano in modo da farlo 'parlare', modulando la propria voce in un falsetto un pò stridente.

"E' vero! Bau! I ragazzi di oggi sono molto strani! Woof, woof!". Il pupazzo 'parlò' per bocca della sua creatrice, e i tre ragazzi rimasero là a guardare con aria piuttosto imbarazzata la loro amica che sosteneva quella bizzarra conversazione

"Quel pupazzetto mi fa venire un pò i brividi..." mormorò Hirokazu.

Il suono della campanella raggiunse le orecchie dei ragazzi, avvertendoli che le lezioni stavano per iniziare. "Beh, credo che potremo parlare con tutta calma durante l'intervallo... Se non arriviamo in classe per tempo, Asaji-sensei ci terrà in punizione per il resto dell'anno!" propose Kenta. E per una volta, neanche Hirokazu ebbe nulla da ridire.

"Già... sarebbe proprio l'ultima cosa di cui avrei bisogno, con la media che mi ritrovo..." brontolò il giovane campione di carte. I quattro amici si affrettarono oltre i cancelli della scuola, diretti verso la loro classe e un altro giorno di lezioni, compiti, chiacchiere e giochi...

 

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"Yaaaaawn!"

Nella tana di Guilmon al parco, il piccolo dinosauro rosso sbadigliò fragorosamente, sentendosi annoiato come mai prima di allora. Ormai, il pane che Takato gli aveva portato da mangiare era sparito nel suo vorace stomaco, e cinque minuti dopo aver finito il suo pasto, Guilmon era alla disperata ricerca di un modo per passare il tempo in attesa che il suo partner tornasse quel pomeriggio. Era sempre quello il problema... anche se lui e Takatomon passavano assieme buona parte del pomeriggio, il Digimon neonato si ritrovava sempre a passare da solo le lunghe ore della mattinata, e non potendo farsi vedere in giro, se ne restava nella sua tana improvvisata, senza sapere cosa fare. Takato diceva sempre che i Digimon non dovevano farsi vedere dagli adulti, che sarebbe successa una gran confusione, e che alcuni adulti volevano metterli in gabbia per fare chissà quali esperimenti su di loro... Guilmon non sapeva esattamente cosa fosse un... 'esperimento'... però, qualcosa gli diceva che non era una cosa buona da mangiare, e che anzi era qualcosa che lui non avrebbe mai voluto provare... e lui si fidava di Takatomon, non importa cosa dicesse Impmon sul fatto che i Digimon non dovevano fidarsi degli umani...

"Chissà perchè, poi, Impmon si comporta così. E perchè fa sempre l'antipatico con tutti..." riflettè il piccolo dinosauro, steso a pancia in su sul pavimento della sua tana. "Takatomon mi vuole bene, di questo sono sicuro... mi ha chiesto scusa quando si è arrabbiato con me, e non vorrebbe che io combattessi perchè ha paura che io mi faccia male... anche se gli ho detto che noi Digimon dobbiamo combattere se vogliamo digi-evolvere... chissà, forse Impmon non si fida degli esseri umani perchè lo hanno trattato male... chissà chi era il suo Tamer, sarei curioso di conoscerlo..."

Con un colpo di reni, Guilmon si mise seduto e ricominciò a guardarsi attorno. Doveva trovare qualcosa da fare, altrimenti si sarebbe addormentato lì, sul posto...

Improvvisamente, i suoi occhi ricaddero su una farfalla gialla che svolazzava solitaria sopra un cespuglio lì vicino. Incuriosito, il piccolo dinosauro si avvicinò lentamente ad essa e la annusò un paio di volte, discernendone il profumo grazie al suo sensibile olfatto: aveva un odore gradevole, molto tenue, anche se un pò penetrante... gli sembrò quasi di annusare dei fiori, e la cosa generò in lui una meraviglia ancora maggiore; quel piccolo insetto era una forma di vita strana, che non aveva mai visto prima di allora... certo che, anche senza allontanarsi tanto dalla sua tana, il mondo esterno offriva un sacco di curiosità da ammirare, e Guilmon aveva avuto già modo di accorgersene nel breve tempo che aveva passato nel Mondo Reale... quella strana acqua che cadeva dal cielo... quei grandi cuscini bianchi, a volte neri, che ricoprivano il sole... per il Digimon neonato, ogni cosa era motivo di meraviglia, ed ogni giorno offriva qualcosa di nuovo da imparare...

La farfalla, messa in allarme dall'aria che Guilmon aveva inspirato mentre la annusava, si alzò di quota e si allontanò rapidamente da ciò che aveva percepito come un pericolo. Un pò contrariato, il Digimon iniziò a correrle dietro, ma si fermò quasi subito quando un'altra strana creatura ronzò vicino al suo orecchio... una creatura che sembrava una grossa mosca, solo che era coperta da una pelliccetta gialla e nera, con le zampe robuste e una striscia bianca sulla punta della 'coda'... e il rumore che faceva battendo le ali era più forte, e volava in modo diverso da una mosca...

Guilmon, sempre più affascinato, si avvicinò lentamente mentre il bombo (perchè di questo si trattava) si posava su un fiore bianco e cominciava a succhiarne il nettare. Grazie alla sua vista acuta, il Digimon notò una fine polverina dorata che si appiccicava alle zampe e alla pelliccia dell'insetto... che poi riprese il suo volo senza badare a lui, si trasferì ad un altro fiore e riprese a succhiare voracemente. Guardando attorno, Guilmon vide altri di quegli strani insetti pelosi che svolazzavano con tutta calma attorno al cespuglio o imitavano il loro compagno posati su alcuni fiori, e si chiese come mai stessero facendo quelle strane cose...

Guilmon sorrise dolcemente, nonostante i suoi dubbi. Anche senza allontanarsi dalla sua tana, chissà quante altre cose c'erano da vedere là attorno... cose piccole, eppure così meravigliose... chissà, magari Takatomon gli avrebbe potuto spiegare un pò di cose, quando si fossero visti quel pomeriggio...

Ma, per il momento, aveva trovato qualcosa di molto divertente da fare!

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Poco tempo dopo...

La situazione non era molto diversa nella scuola di Jenrya, dove erano da poco iniziate le lezioni di calligrafia. Il giovane Tamer cinese era alla lavagna, impegnato a tracciare un kanji abbastanza complesso, e stava attento a tracciare le linee nell'ordine giusto. Conclusa la sua opera, staccò il gessetto e si scostò per permettere ai suoi compagni e all'insegnante, un tipo dai capelli grigi pettinati all'indietro e gli occhiali da vista, di osservare i risultati.

"Molto bene, Wong. La calligrafia è corretta." disse l'insegnante, dopo aver osservato attentamente il simbolo inciso sulla lavagna. "Puoi tornare al tuo posto. Ora, ragazzi, ci occuperemo di alcuni importanti verbi composti, quindi prestate molta attenzione..."

Jenrya tornò compostamente al suo posto, e aprì il suo quaderno, permettendosi giusto un'occhiata alla finestra, verso l'esterno. Per fortuna, la giornata si preannunciava abbastanza tranquilla: fino a quel momento non c'erano stati allarmi dovuti a Digimon o altri imprevisti degni di nota, e si augurava che continuasse ad andare così. In quegli ultimi giorni, la situazione si era fatta un pò troppo caotica per i suoi gusti, tra improvvise apparizioni di Digimon e strani agenti governativi vestiti di nero, per non parlare poi del fatto che suo padre sembrava essere diventato un pò nervoso...

E, visto che erano stati tirati in ballo i Digimon, il pensiero del Tamer cinese andò al suo compagno, Terriermon... ancora una volta, non potendolo portare a scuola con sè (gli insegnanti non avrebbero approvato che si portassero peluche in classe, e i suoi compagni si sarebbero forse fatti un pò troppo curiosi...), era stato costretto a lasciare Terriermon a casa, sotto la 'tutela', se così la vogliamo chiamare, della sorella minore Shuichon. Il che, pur essendo l'unica opzione praticabile, faceva comunque sì che Jenrya si sentisse un pò in colpa nei confronti del suo Digimon... costretto a far finta di essere una bambola, a farsi vestire e truccare dalla piccola, e a partecipare ad improbabili tè con gli altri peluche!

"Povero Terriermon..." mormorò tra sè, a voce così bassa che faceva fatica a sentire le sue stesse parole. "Spero che Shuichon-chan non lo assilli troppo..."

E a proposito di questo... chissà come stavano anche Guilmon e Renamon, i Digimon dei suoi colleghi Tamers, e il piccolo Calumon... La volpe ninja si sapeva nascondere bene, e il Digimon bianco riusciva in qualche modo a non attirare l'attenzione della gente su di sè, ma per il piccolo dinosauro si poteva dire la stessa cosa? Già qualche volta si era cacciato nei guai per la sua curiosità... Jenrya sperava che Takato fosse riuscito a convincerlo a stare un pò più tranquillo, o avesse trovato comunque un modo per fargli ingannare il tempo durante le lunghe ore di scuola...

E tuttavia, anche queste soluzioni che avevano trovato non potevano che essere temporanee. Presto o tardi, se si fosse continuato in questo modo, la notizia dell'esistenza dei Digimon sarebbe trapelata, e Jenrya non osava pensare al caos che ne sarebbe scaturito. Già avevano quel misterioso individuo con gli occhiali e i suoi colleghi a cui pensare, e non era proprio il caso che se ne aggiungessero altri... sennò, cosa ne sarebbe stato dei loro compagni? Avrebbero potuto continuare a vivere con loro? Molto probabilmente no... sarebbero stati portati via, sottoposti a chissà quali test... e nella peggiore delle ipotesi, addirittura eliminati. Quel tipo di nome Yamaki non sembrava uno da mezze misure...

Inutile, bisognava trovare una soluzione più efficace... presto, le camerette di Jenrya e Shuichon, la vecchia tana al parco e le fronde degli alberi nelle quali Renamon era solita nascondersi non sarebbero più stati adeguati. Doveva incontrarsi con Takato e Ruki, un giorno di questi, e discuterne...

La voce del professore che cominciava la sua spiegazione sui verbi composti riscosse Jenrya dalle sue riflessioni, e lo convinse a riportare la sua attenzione sul quaderno. Quasi subito, la sua penna iniziò a tracciare simboli in hiragana sul foglio a quadretti, nel classico stile ordinato che contraddistingueva il più maturo del gruppo dei Tamers... Jenrya era sempre stato un ragazzo meticoloso e padrone di sè, da quando aveva iniziato a praticare le arti marziali per tenere a freno la sua irruenza, e ormai questa sua qualità traspariva anche dai piccoli gesti quotidiani.

Il Tamer cinese annuì tra sè, e accantonò temporaneamente il problema di Guilmon e degli altri Digimon. Ne avrebbe parlato ai suoi amici quanto prima, e per il momento doveva concentrarsi sulla scuola...

Magari nel doposcuola, avrebbe potuto chiamate gli altri Tamers...

 

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Nel frattempo, a casa Lee...

"Ta-daaaan! Lo sai che sei proprio bella, Principessa delle Bambole?" esclamò una trasognata Shuichon Lee, osservando con orgoglio il bel lavoro che aveva fatto con la sua bambola preferita e presentandole davanti uno specchio nella quale essa si potesse ammirare: le aveva fatto indossare un fine vestitino in stile ottocentesco, azzurro con le maniche lughe e decorato da una gran quantità di fronzoli, pizzi e merletti che lo facevano sembrare almeno dieci volte più voluminoso di quanto in realtà non fosse; un paio di scarpette blu con il tacco alto, ornate da un fiocchetto bianco verso la punta... e un cappellino a larghe falde, con un mazzolino di fiori finti attaccato in cima, e un quasi impalpabile velo parasole che scendeva sugli occhi, il tutto volto a dare un aspetto ancora più raffinato alla sua indossatrice.

Sfortunatamente, il problema era proprio l'indossatrice.

Infatti, non si trattava esattamente di una bambola... bensì un certo Digimon chiacchierone dalle lunghe orecchie, che Jenrya cercava di spacciare per un peluche e che spesso si ritrovava a fare da 'volontario' per i giochi della piccola Shuichon. Il malcapitato Terriermon soffocò una risatina nervosa al commento della bambina, e una goccia di sudore gli scese lungo la nuca alla vista di come era conciato... come se quel vestito assurdo non fosse già abbastanza, il Digimon cagnolino si ritrovava in quel momento con delle chiazze di una strana polverina rossa sulle guance, che gli davano un inconfondibile aspetto da clown psicopatico... e Shuichon-chan diceva che così era bello? Mah...

"Come dico sempre, si imparano cose nuove ogni giorno..." pensò tra sè Terriermon, sarcastico. "E oggi ho imparato che nonostante le apparenze, le bambine umane hanno il gusto dell'orrido..."

Beatamente inconsapevole dei pensieri del Digimon, la più piccola della famiglia Lee rivolse lo sguardo verso l'altro lato della sua cameretta, dove teneva il suo set per bambole completo di tavolino, sedie, e accessori da tè. "Oh, già, che sciocca... non ho ancora preparato nulla, e a quest'ora la Principessa delle Bambole deve prendere il tè con le sue amiche!" esclamò la bambina, come se si fosse ricordata di un impegno urgente. "Principessa, aspetta un momento! Adesso preparo tutto e poi chiamo anche le tue amiche, va bene?"

Terriermon, immobile come una vera bambola, non rispose nulla e restò a guardare la sorellina del suo Tamer che andava ad organizzare ogni cosa per il 'ritrovo', prima mettendo il tavolino da tè sul pavimento e disponendo attorno ad esso i posti a sedere, poi preparando la tavola con tazze, tazzine, cucchiaini e brocche, e infine iniziando a tirare fuori tutte le altre bambole che avrebbero partecipato all'ormai quasi quotidiana cerimonia... o, per dirla con le parole del Digimon, 'sessione di tortura'! Sospirò desolatamente tra sè: quella si preannunciava essere una LUNGA mattinata...

"Sigh... spero solo che Jen ritorni presto..."

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Allo stesso tempo, nella scuola privata frequentata da Ruki, dall'altra parte del quartiere, un'insegnante dal volto severo stava restituendo dei compiti alle alunne, attorniato alle esclamazioni di gioia di qualcuna che era andata bene, e dalle lamentele di altre che non avevano avuto la stessa fortuna. Seduta al suo posto vicino alla finestra, Ruki attese con pazienza che l'insegnante passasse vicino a lei, per nulla preoccupata.

Non ci volle molto prima che la professoressa consegnasse anche a lei il compito, e un lieve, un pò freddo, sorrisetto di soddisfazione le increspò le labbra quando vide che il lodevole 93% che troneggiava in rosso vivido nella parte superiore del foglio, accompagnato solamente da qualche segnetto rosso di poco conto. Ad ogni modo, Ruki ricordò a sè stessa di riguardarsi quei piccoli errori, in modo da non ripeterli...

Era un pò strano, lo ammetteva Ruki stessa, che per quanto lei odiasse quella scuola privata, piena di insegnanti presuntuosi e ragazzine pettegole (e, proprio in quel momento, la Tamer dai capelli rossi ne colse due o tre, dietro di lei, che sparlavano del suo bel voto e la definivano 'la cocchina della prof'...), tuttavia cercasse sempre di dare il massimo come rendimento. Ma, del resto, Ruki era fatta così... di qualunque cosa si trattasse, non le piaceva essere seconda a qualcuno. Era una ragazzina competitiva e orgogliosa delle sue abilità, che si trattasse del gioco di carte di Digimon, dei veri e propri duelli con i Digimon... o anche degli studi, nonostante quella scuola le stesse stretta. Anche se, da quando aveva conosciuto Takato e Jenrya, la sua voglia di primeggiare sempre, in ogni cosa, si era un pò smorzata, essa faceva comunque parte integrante della sua personalità, e del resto era stato proprio a causa di essa che due anni prima se l'era così presa per...

A quel pensiero, l'umore di Ruki fece un'improvvisa caduta verticale, e quell'ombra di rancore che non se ne era mai completamente andata si presentò di nuovo. Una parte di Ruki continuava a dirsi che era stupido provare ancora del rancore per una cosa che era avvenuta due anni prima, e la ragazzina non poteva che essere d'accordo. Eppure, ogni volta che ci ripensava... in fondo, quella era stata un pò un'umiliazione per lei, una macchia nel suo altrimenti perfetto record di vittorie ai tornei annuali di Digimon Trading Card Game. E una sconfitta alla quale non aveva mai avuto la possibilità di rimediare, visto che...

Scosse la testa. Non era il momento di disperdersi e pensare a queste cose, c'era qualcosa di più urgente a cui avrebbe dovuto rivolgere la sua attenzione. Per esempio, com'era che in quel periodo gli attacchi dei Digimon si erano intensificati, e soprattutto perchè quei rompiscatole del governo pensavano di ficcare il naso in faccende da domatori di Digimon? Ruki non credeva fosse semplicemente un caso, e anzi riteneva che ci fosse qualcosa di davvero grosso all'opera. Il problema era che non avevano modo di andare più in fondo alla faccenda, almeno per il momento... odiava ammetterlo, ma tutto quello che potevano fare era respingere i Digimon selvatici quando questi si presentavano, e cercare di farsi notare il meno possibile. Non era un'idea che le facesse molto piacere, visto che lei era un'amante dell'azione, ma Ruki era abbastanza intelligente da capire che era anche l'unica praticabile, almeno finchè non avessero avuto un'idea più chiara della situazione in cui si trovavano.

Ancora una volta, mentre attorno a lei terminava la riconsegna dei compiti, Ruki guardò fuori dalla finestra come di recente stava acquisendo l'abitudine di fare, e si aggiustò con un pò di fastidio l'uniforme scolastica che indossava. Molti, tra cui sua madre, le dicevano sempre che era molto carina con quella divisa, ma Ruki era di diverso avviso - quei vestitini effeminati non le piacevano per niente, e si trovava molto meglio con i blue-jeans e la maglietta dal cuore spezzato...

Comunque, messe da parte le sue opinioni personali sull'abbigliamento, Ruki si mise ad osservare distrattamente le nubi che fluttuavano stancamente nel cielo primaverile, il chiacchiericcio della classe che suonava più distante alle sue orecchie. Ripensò alla sua partner, Renamon, l'unica persona (o Digimon) che la Tamer dai capelli rossi avesse mai potuto chiamare amica prima di conoscere Takato e Jenrya... dove si trovava in quel momento? Era sicuramente nascosta da qualche parte, ben attenta a non farsi vedere da occhi umani, e Ruki sapeva bene che la volpe guerriera era capacissima di badare a sè stessa. Ma dopo la faccenda di IceDevimon, e dopo aver rischiato di perderla per sempre a causa di un Harpymon, la ragazzina non poteva fare a meno di rivolgerle, di tanto in tanto, un pensiero, una sorta di memorandum per sè stessa di quanto valeva per lei il suo rapporto con Renamon... Un rapporto che, consciamente o meno, la ragazzina avrebbe voluto ritrovare con altre persone a lei vicine...

Sorpresa lei stessa da quello che stava pensando, Ruki aggrottò le sopracciglia: cos'era, adesso si metteva a fare la sentimentale? Proprio lei, che odiava questa retorica sdolcinata? Cavolo, che lei lo volesse o meno, stava cambiando parecchio in quel periodo... e non solo per il fatto che aveva capito che amica preziosa fosse Renamon per lei... era qualcosa di più... la Ruki di qualche mese prima, la Regina dei Digimon assetata soltanto di vittoria, non si sarebbe certo fatta prendere la mano da tutte quelle riflessioni. Che passare tempo con Takato e Jenrya, che prima considerava soltanto due deboli sentimentali, avesse inizio ad ammorbidirla?

Un versetto, mezzo di sarcasmo, mezzo di disgusto, lasciò le labbra della ragazzina. Nonostante tutto, lei era e rimaneva Ruki Makino, la Tamer conosciuta come la Regina dei Digimon.

E qualunque cosa fosse successa, lei sarebbe andata per la sua strada, per quella che riteneva giusta... nessuno poteva dirla cosa doveva o non doveva fare! E la sua fama non sarebbe certo stata smentita in quell'occasione...

 

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Mentre ogni cittadino di Tokyo continuava le sue attività quotidiane, una familiare Digimon dall'aspetto di volpe umanoide, coperta da una scintillante pelliccia dorata, si muoveva furtivamente tra gli alberi, simile ad una sfuggente scia di luce che appariva per una frazione di secondo prima di disperdersi nell'aria. Con una rapidità che aveva del soprannaturale, Renamon si spostava da un ramo all'altro, perfettamente silenziosa, alla ricerca di qualsiasi segnale, anche minimo, di pericolo. Nulla sfuggiva ai sensi incredibilmente acuti della volpe guerriera, mentre i suoi occhi si spostavano rapidamente da un luogo all'altro nei brevi istanti in cui si fermava. Solo quando fu sicura di aver perlustrato a dovere quella zona Renamon si fermò, appoggiandosi con la schiena al tronco di una grossa quercia, ma sempre mantenendo quel suo portamento eretto, fiero e del volto imperscrutabile. Sicura che non ci fossero altri pericoli per il momento, la volpe rimase immobile per qualche secondo... poi la sua testa si voltò, quasi impercettibilmente, e dalla sua bocca, con voce calma, uscì una frase breve, concisa e lapidaria.

"So che sei lì. Puoi anche venire fuori."

Non appena Renamon ebbe pronunciato queste parole, una fronda si spostò, sollevando un secco fruscio, e dalle foglie uscì, con aria sbarazzina, una familiare figurina vestita di nero con un fazzoletto rosso legato attorno al collo, che guardava la partner di Ruki con occhi maliziosi e una fiammella rossa che danzava sulla punta di un indice. Sembrava che si fosse aspettato che Renamon l'avrebbe percepito...

Impmon sghignazzò giovialmente, come se stesse accogliendo una vecchia amica. "Hehehehee... certo che a te non sfugge niente, eh, volpe? Sempre all'erta contro tutto... e anche ora te ne andavi in giro a controllare che non ci fossero pericoli! Allora ho ragione io quando dico che tu sei più in gamba di quei due fessi che ti spalleggiano!" esclamò il piccolo demone, avanzando baldanzoso verso l'altra Digimon, di parecchio più grande di lui.

Renamon non sembrava in vena di starlo ad ascoltare. "Che cosa sei venuto qui a fare?"

"Heh... e vai anche subito al punto, vedo..." rispose Impmon. Dopo aver estinto la fiammella che teneva accesa sopra il suo dito alzato, il diavoletto si sgranchì le ossa piegando la testa ora da un lato, ora dall'altro, e proseguì. "Oh, beh, in realtà non volevo fare nulla di particolare... ero giusto in cerca di qualcuno a cui giocare qualche scherzetto, così, giusto per passare un pò il tempo... hehehee..." Rise brevemente, e Renamon strinse gli occhi con fare minaccioso, segnalandogli che era lei quella a cui non andava di perdere tempo. "Ma poi... sei capitata tu, e non ho potuto fare a meno di seguirti. Sai, pensavo di rinnovarti quella proposta che ti ho fatto tempo prima... perchè non mandi al diavolo quella mocciosetta che ti sfrutta tanto, e non vieni con me a goderti una via di libertà? In fondo, noi Digimon non abbiamo certo bisogno degli esseri umani per diventare più forti! Ci basta andare a caccia di altri Digimon, assorbire dati... e per il resto, andare per la nostra strada, senza che nessuno ci dica cosa dobbiamo o non dobbiamo fare! Non ci servono gli esseri umani, non sei d'accordo?"

Renamon continuò a guardare il piccolo demone, senza proferire parola.

"Beh? Allora che ne dici, volpe?" Impmon reiterò la sua proposta. "Ammetti che ho ragione o no? Vieni con me, e ritrova la libertà che quella stupida ragazzina ti ha sottratto!"

Ancora silenzio... poi, prima che Impmon potesse parlare di nuovo, Renamon diede la sua risposta, la testa ancora voltata solo leggermente verso il suo interlocutore.

"Grazie. Non sono interessata." disse, semplicemente.

Quella risposta decisa parve deludere le aspettative di Impmon, il cui naso si storse, e la cui bocca passò dal sogghigno di prima ad una poco piacevole smorfia. "Eh? Come sarebbe a dire, 'non sono interessata', volpe? Vorresti forse dire che preferisci farti sfruttare da quella mocciosa? Possibile che tu non lo capisca? Quegli esseri umani a cui tu ti sei tanto affezionata, non fanno altro che sfruttare noi Digimon per il loro divertimento e il loro tornaconto! Credevo che tu, intelligente come sei, l'avessi già capito da un pezzo!" protestò.

La volpe ninja non mosse un dito, del tutto indifferente alle rampogne di Impmon, e questa sua imperturbabilità non faceva altro che irritare ulteriormente il piccolo demone, che si voltò di lato e si mise entrambe le mani dietro la nuca, con i gomiti puntati verso l'alto. "Tsk... io proprio non vi capisco, voialtri! Getti via la tua libertà e la tua dignità di Digimon per stare dietro ad una piccola peste capricciosa che soffre di sbalzi di umore? Non dirmi che ti sei già dimenticata di come ti ha trattato! Questo dovrebbe averti fatto capire che a lei, di te, non importa proprio nulla!" le rispose infastidito.

Solo quando Renamon lo guardò negli occhi, Impmon si rese conto che era andato a toccare un tasto falso, sparlando di Ruki ed insultandola davanti a lei: l'espressione della volpe ninja non era cambiata di una virgola, e manteneva il suo onnipresente stoicismo... ma nei suoi grandi, profondi occhi neri ora brillava una fredda scintilla di indignazione, tanto che Impmon sobbalzò a quella vista.

"Tu cosa credi di sapere di Ruki, eh?" gli chiese Renamon, e il demonietto colse la minaccia in quella voce pur così morbida. "E comunque, ho già detto che non sono interessata alla tua proposta. Vattene."

Anche se stava cercando di nasconderlo, Impmon era rimasto spaventato da quella inaspettata reazione di Renamon... Spaventato, e allo stesso tempo confuso: possibile, si chiedeva il piccolo demone, che quella stupida si sentisse così legata ad un essere umano? E che si aspettasse davvero che quella ragazzina ricambiasse le sue premure? Eppure lui lo SAPEVA... gli esseri umani non avevano nessuna considerazione dei Digimon! Per loro, non si trattava di nient'altro che di giocattoli divertenti per alleviare la noia... animaletti domestici! Eppure quei tre non lo capivano! Non lo capivano! Perchè, altrimenti, avrebbero continuato a farsi mettere i piedi in testa da dei bambinetti? Più Impmon ci pensava, più gli montava la rabbia... dei Digimon che pensavano di poter fare da amici a degli esseri umani! Che assurdità! Non si era mai sentito!

Superata la paura provata nel vedersi puntare contro quello sguardo indignato, Impmon arretrò di un passo, senza mai staccare gli occhi di dosso a Renamon. "E va bene, e va bene, me ne vado... accidenti, uno adesso non può più neanche dire le cose come stanno! Bah, fai pure quello che vuoi, volpe... per quello che mi interessa, puoi anche farti cancellare dal prossimo Digimon che emergerà! Io ho di meglio da fare, quindi... tanti saluti!" rispose, per poi balzare giù dal ramo con agilità e correre via, andandosi ad infilare in un cespuglio vicino dove scomparve dagli occhi di Renamon. La Digimon volpe lo seguì ancora per un pò, come se si volesse assicurare che quel rompiscatole se ne fosse davvero andato... poi si alzò dalla sua posizione e balzò via, riprendendo la sua perlustrazione di buona lena e dimenticando le parole di Impmon.

Renamon non aveva idea del perchè quel piccolo sbruffone ce l'avesse così tanto con gli esseri umani, nè le interessava molto, se era per quello. Anche prima di conoscere Ruki, la volpe ninja non vedeva gli esseri umani in quel modo, anche se inizialmente non provava un grande affetto per la sua partner... la considerava semplicemente un tramite per diventare più forte, così come Ruki pensava... o meglio, voleva far credere a sè stessa... che Renamon fosse soltanto un programma senza emozioni. Le recenti difficoltà avevano portato le due, dopo un pò di incomprensioni, a realizzare l'importanza che avevano l'una per l'altra, e grazie a questo Renamon aveva potuto evolvere alla sua forma Champion, e salvare Ruki quando era stata aggredta da un Harpymon qualche giorno prima. Sembrava finalmente che le due avrebbero potuto essere davvero partner affiatate...

...e tuttavia Renamon, così come altri membri del gruppetto dei Tamers, si era resa conto del problema che si era presentato, quasi come se qualcuno avesse predisposto tutto, non appena altri erano stati risolti. Renamon non sapeva molto dei misteriosi 'uomini in nero' di cui Takato e Jenrya avevano parlato alcuni giorni prima, ma il suo sesto senso le diceva che c'era qualcosa di molto pericoloso dietro le loro attività, e raramente lei si sbagliava su queste cose. In particolare, la insospettiva il fatto che quegli strani individui sapessero già dell'esistenza dei Digimon... come facevano? Chi è che li aveva informati? C'era forse stato qualche incidente... o anche soltanto qualche precedente... che aveva rivelato l'esistenza di DigiWorld? Molto strano... fino a quel momento, era convinta che Takato, Jenrya e Ruki fossero stati i primi esseri umani ad avere qualche contatto con i Digimon, ma evidentemente non era così...

La volpe ninja si fermò in cima ad un'alta conifera nel bel mezzo di uno spazio verde, stagliandosi contro il sole in modo da sembrare niente più che la punta dell'albero, e ancora una volta si posarono su quei due grandi e modernissimi palazzi che svettavano tra le pur alte costruzioni di Shinjuku, quasi fossero state un magnete che attraeva i suoi occhi. Forse una visitina a quel luogo non sarebbe stata una cattiva idea, e avrebbe potuto farle capire meglio cosa ci fosse dietro alla confusione scoppiata nel più importante quartiere di Tokyo... ma se davvero quei misteriosi individui sapevano dell'esistenza dei Digimon, era ragionevole supporre che si fossero premuniti nel caso uno di loro avesse voluto infiltrarsi, quindi scartò subito quell'ipotesi. No, era ancora troppo presto per azzardare una mossa. Dovevano aspettare... aspettare di sapere qualcosa di più sul loro conto, in un modo o nell'altro, o che fossero quei tizi a rivelare le proprie carte. Con le bio-emersioni sempre più frequenti, molto probabilmente non avrebbero neanche dovuto attendere molto perchè si verificasse la seconda ipotesi.

Renamon ridusse gli occhi ad una fessura, imprimendosi nella mente l'immagine dei palazzi gemelli di Hypnos prima di dileguarsi silenziosa come un'ombra. In un modo o nell'altro, avrebbero fatto luce su questo mistero. Era pronta a giurarlo.

 

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La mattinata era trascorsa senza che si verificassero eventi particolari, e dopo una meritata pausa pranzo e altre due tediose ore di lezione, finalmente gli alunni della scuola di Takato erano stati liberati dal suono dell'ultima campanella. Per Takato, Hirokazu e Kenta (non essendo presente Juri, che li aveva salutati all'uscita di scuola, dicendo che doveva tornare a casa ad aiutare i suoi genitori con il ristorante che gestivano), questo non poteva che voler dire una cosa: ritrovarsi nel cortile accanto alla scuola per avere una dimostrazione pratica di quelle nuove strategie che l'inseparabile amico di Takato si vantava di aver elaborato con il suo Deck. Per fortuna, quel giorno non avevano neanche ricevuto molti compiti, quindi potevano sperare in un pomeriggio abbastanza tranquillo, e permettersi magari di fare qualche partita a carte. Takato ed Hirokazu si erano già seduti per terra, nel loro spiazzo preferito, e avevano tirato fuori e mescolato i loro Deck per poi metterli davanti a sè e pescarne cinque carte. Al loro fianco Kenta, nominato arbitro della partita, assisteva interessato.

"Okay, amico..." iniziò Hirokazu, sgranchendosi le dita della mano destra mentre reggeva le carte con la sinistra. "Sei pronto a stupirti davanti alle mie nuove tattiche? Questa volta sono sicuro che ti stupirò!"

"Va bene, Hirokazu-kun... allora comincia pure tu per primo!" gli rispose Takato, osservando attentamente la combinazione di carte che gli era capitata. Non era una mano straordinaria, ma poteva essergli molto utile per rimuovere i potenziamenti che - ne era sicuro - Hirokazu avrebbe dato ai suoi Digimon. Ora non si trattava di fare altro che vedere come avrebbe aperto il suo amico...

Hirokazu sorrise, sicuro di sè, al momento di pescare la prima carta dalla pila del suo Deck. "Hmmm... anche tu hai in mente qualche strategia, eh, amico? E va bene, allora ti ringrazio..." Estrasse la prima carta dal deck e la guardò attentamente. "...e apro il gioco mettendo sul campo il mio Agumon!"

Il ragazzo con il frontino e i capelli dritti aveva appena estratto la carta dalla sua mano e stava per calarla sul campo di gioco, quando la tensione della gara venne interrotta di punto in bianco dall'acuto squillo di un telefonino cellulare proveniente dalla tasca dei pantaloncini di Takato, che fece sobbalzare il Tamer di Guilmon e Kenta, e quasi mordere la lingua ad Hirokazu. L'atmosfera della sfida era scemata di punto in bianco!

"Ehm... heheheee... scusate un momento, forse sono i miei genitori che mi cercano per dare una mano in panetteria!" esclamò Takato con un certo imbarazzo. Quando Hirokazu e Kenta annuirono (anche se il primo, un pò deluso per il fatto che quella chiamata era arrivata proprio quando stava per dare sfoggio della sua abilità, aveva alzato un pò gli occhi al cielo), il ragazzino con gli occhialoni pescò il cellulare dalla sua tasca, controllò da chi arrivava quella chiamata (con un pò di sorpresa, vide che non si trattava dei suoi genitori, ma di Jenrya) e premette il tasto di risposta.

"Pronto? Jen-kun, sei tu? Ciao, come va?" cominciò Takato. Quasi subito, la voce del Tamer cinese rispose qualcosa che Hirokazu e Kenta non riuscirono a capire, e Takato, assumendo un'espressione improvvisamente più seria, si allontanò impercettibilmente dal duo di compagni di scuola, che dal canto loro lo guardarono incuriositi. Come mai il loro amico sembrava non volere che ascoltassero quello che si diceva dall'altro lato? Stavano parlando quasi come se volessero proteggere un segreto di stato...

"Sì... sì, capisco... va bene, allora passo al parco e..." proseguì Takato dopo che Jenrya gli ebbe spiegato la situazione. "Hmm... d'accordo, Jen... allora a dopo! Ciao!"

Con queste parole, Takato si staccò il telefonino dall'orecchio e premette il tasto di fine chiamata poi, piuttosto dispiaciuto, si voltò verso Hirokazu e Kenta e rimise le sue carte nel deck. "Scusate, ragazzi, ma temo che per oggi la partita salti... un mio amico mi ha appena chiamato per un grosso problema... domani ha un compito di botanica, e mi ha chiesto di accompagnarlo al parco per aiutarlo a raccogliere qualche foglia interessante, sapete com'è..." esclamò, inventandosi la prima scusa che gli passava per la testa. Lui stesso si stupì di quanto improbabile fosse quella storia...

...e, a giudicare dalle espressioni sospettose di Hirokazu e Kenta, era chiaro che non erano troppo convinti nemmeno loro!

"Hm? Scusa, Takato-kun, ma come mai deve per forza andare al parco a raccogliere quelle foglie per la sua ricerca?" chiese il ragazzo con gli occhiali. "Non la può fare con una ricerca in rete, pescando delle informazioni e delle immagini da siti qua e là?"

Takato strinse involontariamente i denti. Il terzo grado da parte dei suoi amici era proprio l'ultima cosa che voleva, visto che aveva paura che prima o poi non si sarebbe più trattenuto e avrebbe finito per dire la verità... "Ehm... sì, Kenta-san, in effetti gli avevo proposto anch'io di fare così, che si risparmia tempo e fatica... ma... ecco... sì, la sua insegnante ha chiesto che gli alunni raccolgano dei campioni veri e propri, in modo da... come dire... fare un pò di esperienza diretta delle specie che andranno ad analizzare! Hehee... sì, lo so che è un metodo un pò strano, d'altronde..."

"Cavolo... potevo inventarmene una peggiore?" si chiese il giovane Tamer, pregando che i suoi amici non facessero altre domande.

Per fortuna, pur non sembrando troppo convinti, i suoi due amici non insistettero oltre. Hirokazu alzò le spalle, raccolse le sue carte e le rimise nel deck, che poi infilò nuovamente in una tasca laterale dello zaino mentre rispondeva a Takato. "Vabbè, non importa... vorrà dire che fisseremo un altro appuntamento, e che per questa volta ti sei risparmiato una sonora sconfitta! Hehehee..." scherzò Hirokazu, ritrovando il suo proverbiale buon umore. "Però... ultimamente mi sembra che tu ne abbia, di impegni, eh, amico? Voglio dire, è da una-due settimane che non ti fermi quasi più a giocare al Trading Card Game con noi, e mi sembri un pò nervoso... sei sicuro che vada tutto bene?"

"Certamente!" rispose Takato, un pò più frettolosamente di quanto volesse. "Non vi preoccupate, ragazzi, è solo un periodo un pò... così... ma non ho alcun problema, potete stare tranquilli! Dico davvero!"

Kenta si aggiustò gli occhiali. "Se lo dici tu... comunque, Takato, se mai dovessi essere in difficoltà, o avessi voglia di parlare con qualcuno, ricorda che io ed Hirokazu-kun siamo sempre qui, va bene?"

"Altrimenti, cosa saremmo i tuoi migliori amici a fare?" confermò Hirokazu, il pugno destro stretto con il pollice alzato in un segno dell'okay.

"Grazie, ragazzi! Allora, ci vediamo domani!"

"Certamente! A domani, Takato!"

"A domani!"

Sentendosi un pò rassicurato, il Tamer di Guilmon raccolse il suo zaino e se lo mise in spalla, poi iniziò ad incamminarsi a passo spedito verso il parco, voltandosi di tanto in tanto per mandare un saluto ai suoi amici che lo accompagnavano con lo sguardo, finchè il loro spiazzo preferito non uscì dal suo campo visivo. Poi, trattenendo un sospiro dispiaciuto, Takato accelerò il passo verso il parco. Incontrare e conoscere Guilmon era stata la cosa più bella che gli fosse mai capitata nei suoi dieci anni di vita, ma tutto quello che voleva era un amico e un compagno di giochi con cui divertirsi e scherzare... non lo attraeva l'idea di combattere, di affrontare chissà quali terribili mostri... anche se adorava seguire le vicende dei Digiprescelti nel cartone animato. Eppure, fin dal giorno in cui Guilmon era nato, gli eventi si erano succeduti a prescindere dalla sua volontà, senza che lui avesse fatto nulla per cercare guai... e, ovviamente, avere un Digimon come amico significava anche tenerlo nascosto agli occhi delle altre persone; e quando si verificava un'emergenza, lui e Guilmon avevano il dovere di aiutare gli altri Tamers, piantando là tutto quello che stavano facendo. Naturale che il tempo che passava con gli altri suoi amici fosse diminuito...

Takato scosse la testa. Non aveva immaginato che essere un Tamer comportasse così tante responsabilità... ma non era il momento di starci a pensare. Al momento, la priorità era andare a prendere Guilmon al parco, nella speranza che non si fosse cacciato in qualche altro guaio a causa della sua curiosità... poi, doveva trovarsi con Jenrya, Terriermon, Ruki e Renamon per discutere di una faccenda che il Tamer cinese aveva definito urgente, e che riguardava proprio i loro Digimon.

Il giovane Tamer sperava soltanto che non si trattasse di qualche problema grave...

 

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Nel giro di mezz'ora, Takato era passato alla tana al parco per andare a prendere Guilmon (e aveva da lui ricevuto abbastanza leccate da farlo sembrare fresco da una visita al canile...), e si stava dirigendo verso il luogo dell'appuntamento, un piccolo parco giochi abbandonato dove lo attendevano già gli altri due Tamer e i loro partner: Jenrya era seduto su una panchinetta con un festante Terriermon sulla spalla - senza dubbio, il Digimon cagnolino era felice di poter finalmente sfuggire alle 'grinfie' di Shuichon -, mentre Ruki, in una sua classica posa di nonchalance con le braccia incrociate sul petto, stava in piedi vicino ad un albero, con la fedele Renamon lì vicino. I due Tamer, con i loro D-Power appesi al fianco, accolsero il loro compagno rispettivamente con un gesto della mano ed un cenno della testa.

"Ehilà, Takato! Guilmon!" li salutò Jenrya. "Siete arrivati in perfetto orario!"

"Già, una volta tanto..." confermò Ruki, dando un'occhiata al suo orologio. "Devo ammettere che state migliorando."

Il giovane Tamer e il suo Digimon risposero agitando le mani. "Ehilà, salve!" esclamò il piccolo dinosauro rosso, felice di rivedere i suoi compagni.

"Ciao, Jenrya! Ciao, ragazzi! Io e Guilmon abbiamo fatto il prima possibile..." esclamò Takato, raggiunti i suoi compagni. "Ho dovuto mettere su una scusetta con Hirokazu e Kenta per venire, ma insomma... comunque, piacere di rivedervi! Va tutto bene dalle vostre parti?"

"Discretamente, si può dire..." rispose Terriermon, con il suo solito tono ironico. "Un pò di trucco per bambole sul viso, e qualche vestitino coi merletti, ma sopravviverò!"

Jenrya soffocò una risatina e alzò gli occhi al cielo. "Terriermon..." lo rimproverò bonariamente. "Non dovresti dire queste cose di Shuichon-chan, lo sai che ti vuole bene... anche se, beh, posso capire che non ti piaccia essere truccato come una bambola..." Il Tamer cinese e il suo partner risero brevemente, poi Jenrya si schiarì la gola, riportando l'attenzione di tutti all'argomento di cui voleva discutere. "Eh-hm... Comunque, ragazzi, ho voluto che ci incontrassimo qui, con i nostri Digimon, perchè stavo pensando ad una questione molto importante... e ritenevo che anche i nostri Digimon avessero diritto a dire la loro, visto che è una cosa che li riguarda direttamente."

Terriermon premette le labbra l'una contro l'altra, Takato e Ruki corrugarono la fronte, e Renamon, pur non muovendo un muscolo, stava comunque molto attenta a quanto si stava dicendo. Guilmon inclinò la testa di lato e guardò l'amico del suo Tamer con espressione confusa. "Davvero, Jen? E che cosa?"

"Stavi di nuovo pensando a quei tizi in nero dell'altro giorno, non è vero?" chiese Ruki con tono apparentemente neutrale, ma nel quale si riusciva a cogliere una traccia di sospetto. Era un problema che non la lasciava indifferente, e sul quale anche lei e Renamon avevano discusso.

Jenrya annuì, come la sua compagna si era aspettata. "Sì... mi sembra chiaro che quell'uomo di nome Yamaki e i suoi colleghi ci hanno tenuto d'occhio da parecchio tempo, forse da prima ancora che conoscessimo Takato-kun. E ora, sappiamo che il loro scopo è quello di eliminare i Digimon, che loro considerano delle minacce alla sicurezza. E questo vuol dire anche... eliminare i nostri partner." affermò cupamente, le dita di una mano strette attorno alla manica della maglietta nera che indossava.

"Aaah, che razza di spreco... voglio dire, perchè vorrebbero privare i miei fan della gioia di assistere alle mie imprese, o di sentire le mie battute?" scherzò Terriermon, vedendo che il suo partner si avventurava in un terreno per lui difficile, e cercando di mantenere l'atmosfera non troppo pesante. "Non sanno che grave danno farebbero all'umanità? Una disdicevole perdita di risorse!"

Ruki grugnì irritata. "Certo, come no... la perdita della tua lingua lunga!"

"Hmph... i tuoi umilianti commenti non mi toccano!" le rispose il cagnolino dalle lunghe orecchie, cacciandole fuori la lingua. Ruki decise di non farci caso... erano lì per discutere di un problema, non fra di loro!

"Ehm, come stavo dicendo..." proseguì Jenrya. "Quegli uomini del governo sanno dei nostri Digimon, e già hanno tentato di catturarli. Abbiamo cercato di spiegare la nostra posizione, ma senza successo. Quindi, quello che volevo proporre era questo... ragazzi, voi che ne pensereste... se trovassimo una sistemazione per i nostri Digimon e per Calumon? Nel senso... una casa in cui restare nascosti a quegli agenti, almeno finchè le acque non si saranno un pò calmate. Così, almeno, non vedendo più i nostri Digimon con noi, quelli non sapranno più dove cercarli, e noi potremmo tenerli al sicuro... almeno per un pò..."

Ruki storse visibilmente il naso. "Una... casa per i nostri Digimon?"

Takato si portò un indice alle labbra e assunse un'aria pensierosa, mentre Guilmon girava lo sguardo verso di lui come se aspettasse una sua risposta. Ma certo, ecco perchè Jenrya aveva richiesto che fossero presenti anche i loro partner a questo incontro... chiaramente, non gli sembrava giusto prendere una decisione che li riguardasse senza aver consultato anche loro, e come dargli torto? In effetti, stava riflettendo Takato, l'idea aveva i suoi fondamenti... se fossero riusciti a trovare una qualche sistemazione, magari un pò fuori dal quartiere di Shinjuku... forse li avrebbero mantenuto più al sicuro dagli uomini di Hypnos, e al tempo stesso i loro amici digitali sarebbero stati abbastanza prossimi da poterli andare a prendere ed intervenire rapidamente in caso di pericolo...

"Takatomon, tutto ok?"

La vocetta ingenua di Guilmon interruppe i pensieri del giovane Tamer, che si voltò verso il suo amico. "Oh, scusa, Guilmon, mi ero un pò distratto... comunque, tu cosa ne pensi dell'idea di Jen? Pensi... che ti piacerebbe?" gli chiese.

Il piccolo dinosauro storse un pò il naso. "Hmmm... sinceramente non lo so, Takatomon... lì alla vecchia tana ormai mi trovo bene, e non so se mi piacerebbe il nuovo posto... Renamon, Terriermon, voi cosa ne pensate?" chiese poi, rivolto ai Digimon dei suoi compagni.

Fu Renamon a rispondere, dopo aver riflettuto per qualche secondo. "Capisco le ragioni che stanno dietro a quest'idea. E, in effetti, penso che essa abbia i suoi meriti. Prima, tuttavia..." iniziò a dire, per poi bloccarsi all'improvviso quando i suoi sensi acuti percepirono che c'era qualcosa di strano nell'aria... qualcosa di strano, minaccioso e al tempo stesso familiare, qualcosa che si faceva fatica a definire con le parole, ma che la volpe ninja sapeva interpretare alla perfezione: un sentore di pericolo imminente! Allo stesso tempo, Terriermon alzò una delle sue lunghe orecchie, come se avesse colto un rumore per gli altri inaudibile, e Takato si allarmò vedendo Guilmon che cominciava ad annusare l'aria, e le pupille dei suoi occhi si contraevano, segno sicuro che stava percependo un pericolo!

"Renamon. Cosa succede?" chiese Ruki, attenta come sempre. La Digimon simile ad una volpe guardò verso quello spiazzo del parco, abbastanza vicino a quello in cui si trovavano loro, da cui proveniva quella sensazione... uno spazio che per fortuna in quel momento era deserto.

I suoi occhi si strinsero, e quando parlò fu possibile sentire un certo allarme nella sua voce. "Un Digimon. Sta arrivando, ed è ostile... e molto forte..."

Renamon non aveva neanche finito di parlare, che l'ormai familiare coltre di foschia grigia - meglio conosciuta come Digital Field, il campo di dati che i Digimon utilizzavano per bio-emergere... - iniziasse ad apparire, avvolgendo lo spiazzo vicino e formando una nube minacciosa sospesa a pochi centimetri da terra. Ammutoliti, Takato e Jenrya rimasero ad osservare la nebbia di dati che si espandeva sempre di più, fino quasi a raggiungere il luogo in cui si trovavano. C'era decisamente da essere preoccupati... non avevano mai visto un Digital Field così grande prima di allora, e qualunque cosa ne fosse uscita, molto probabilmente non sarebbe stata molto amichevole...

A confermare quest'ultima impressione, ci pensò il terrificante ruggito che si levò dal banco di nebbia, e la panchina sfondata che, appena un istante dopo, volò in aria apparendo all'improvviso dal muro di nebbia e si schiantò pericolosamente vicina ai tre amici. Pezzi di legno sfondato e metallo contorto si sparsero per ogni dove.

"Accidenti, Jen, questa volta ce la vediamo bruttina..." esclamò Terriermon, anche lui con lo sguardo fisso verso la nube grigia. "Non credo di aver mai percepito un Digimon così forte da quanto sono emerso... questo bestione, di qualunque cosa si tratti, è davvero un avversario di tutto rispetto!"

"E'... è così, Guilmon?" chiese Takato, un leggero tremitio nella voce e la mano che si muoveva quasi automaticamente verso il suo D-Power. Il piccolo dinosauro, senza mai staccare la sua attenzione dal Digital Field, rispose con un lento cenno della testa, e i suoi occhi si ridussero a due luccicanti fessure.

"Purtroppo sì, Takatomon... è davvero forte... anche più di IceDevimon..."

Takato deglutì sonoramente mentre tirava fuori il suo deck di carte e si preparava allo scontro. Con la coda degli occhi, vide che Jenrya e Ruki stavano facendo la stessa cosa, e che i loro Digimon si erano schierati davanti a loro, pronti a fare da muro vivente. E così, tanti saluti al pomeriggio tranquillo... Si guardò attorno, sperando di vedere Calumon da qualche parte...

"Ma cosa succede qui, calu calu?"

Come se il cielo avesse ascoltato la sua preghiera, Takato e i suoi amici sentirono la vivace vocetta di Calumon provenire da sopra di loro, e il loro sguardo si spostò verso l'alto. Il loro piccolo amico dalle lunghe orecchie era sospeso in aria a pochi metri dalle loro teste, e stava planando verso di loro con espressione preoccupata.

Takato sorrise leggermente quando vide il piccolo Digimon avvicinarsi. Se non altro, adesso potevano stare tranquilli per la sicurezza del loro piccolo amico...

"Ma Calumon, dov'eri finito?" chiese Takato. "Ogni volta sparisci, salvo poi riapparire proprio quando c'è qualche Digimon in vista..."

Ruki pose fine alla discussione. "Di questo ce ne occuperemo dopo, Occhialoni. Intanto, abbiamo un Digimon da sistemare! Renamon, ti senti pronta?" chiese, preparato il suo deck di carte e il suo D-Power.

La volpe ninja era già al fianco della sua partner. "Io sono sempre pronta, Ruki."

"E' ora di combattere, Jenrya!" esclamò Terriermon. Il Tamer cinese annuì, e tutti e tre cominciarono ad avvicinarsi con cautela all'enorme banco di nebbia.

"Stai molto attento, Guilmon..." mormorò Takato. "Per favore..."

"Non preoccuparti, Takatomon..." rispose il dinosauro rosso. "Ce la possiamo fare..."

 

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"Signor Yamaki! Un vasto Digital Field è stato individuato nel settore 207!"

Le parole di Megumi giunsero alle orecchie attente del direttore di Hypnos, e un sorriso quasi invisibile apparve sul suo volto serio. Forse era proprio quello di cui aveva bisogno... ma per il momento, era meglio cercare di impedirne la bio-emersione.

"Riuscite a trattenere l'entità?" chiese, voltandosi appena verso il gruppo di operatori al lavoro, che stavano freneticamente digitando stringhe di comandi sulle loro console. L'altra operatrice, la castana Reika, scosse la testa.

"Negativo, signor Yamaki. E' una bio-emersione decisamente più vasta di quelle avvenute in passato." rispose. "Non siamo in grado di contenerla."

Yamaki annuì, senza mostrare alcun allarme. "In tal caso, passare alle misure di emergenza. Individuare posizione precisa della bio-emersione ed approntare Juggernaut per l'intervento di emergenza. Consideratelo un collaudo come gli altri, solo con un margine di errore più scarso."

"Sissignore!" risposero quasi all'unisono gli operatori, tornando rapidamente al loro posto. Il giovane direttore, infilatosi in tasca l'accendino, raggiunse una console vuota e vi si sedette, deciso a dare anche il suo contributo. Era un momento critico, e non potevano permettersi di fallire... dovevano bloccare quell'entità digitale a qualsiasi costo!

"Abbiamo individuato altre tre reazioni nella zona, signor Yamaki." si sentì la voce di un operatore. "Sono meno potenti, ma comunque presenti. Quali sono le istruzioni?"

"Ignorate le tre presenze minori, e centrate l'effetto di Juggernaut sul Digital Field." rispose prontamente il direttore, intuendo che doveva trattarsi dei Digimon di quei tre ragazzi. "Nell'ipotesi peggiore, in caso di disfunzione del programma, i tre Digimon minori potrebbero essere l'unica possibilità di trattenere l'entità più forte. Ed in ogni caso, la bio-emersione più potente è la nostra priorità!"

"Sissignore!"

"Molto bene..." disse tra sè Yamaki, aggiustandosi gli occhiali scuri sul naso. "Ora vedremo quanto vale questo nuovo programma."

 

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"Ci siamo, eccolo qui..." iniziò a dire Guilmon, mentre lui e Takato si addentravano per primi nel gigantesco Digital Field. La nebbia grigia rendeva difficile la visuale, e l'aria era pregna di elettricità statica che crepitava attorno ai Tamers e ai loro compagni, creando microscariche e piccole scintille gialle. Ciò nonostante, l'enorme e minacciosa sagoma del Digimon bio-emerso era già visibile: sembrava un macigno con quattro grandi zampe di forma cilindrica, e un lungo collo che si sollevava in mezzo alle spalle muscolose. Era di dimensioni impressionanti, e il giovane Tamer rallentò un pò il passo colto da un improvviso timore.

"R-ragazzi, guardatelo!" esclamò, indicando la mastodontica figura a Jenrya, Ruki e gli altri Digimon. "Mai visto niente del genere!"

Calumon si bloccò a mezz'aria e si portò le zampine davanti alla bocca. "C-calu, calu... ma quanto è grande!"

Un grugnito simile al rombo di un tuono vicinissimo scosse leggermente la terra sotto i loro piedi mentre il Digimon rivolgeva la sua attenzione ai disturbatori, e Takato strinse i denti per la paura quando si vide piantati contro un paio di occhietti rossi e scintillanti piantati in cima ad una testa altissima, e terribilmente piccola rispetto al resto del corpo. Jenrya, Ruki e i loro Digimon restarono ben piantati al loro posto, trattenendo la paura.

"Ho già visto questo tipo di Digimon." commentò Renamon. "Credo di sapere come affrontarlo."

Finalmente, dopo qualche passo pesante, il mostro si fece vedere, e la nebbia digitale si aprì con un impressionante effetto scenico: Takato sentì i capelli rizzarsi in testa e il sangue congelare nelle vene davanti alla visione di un muscoloso brontosauro con il corpo ricoperto da spesse squame di un vivace colore arancione, con strisce azzurre orizzontali che decoravano la schiena, la parte posteriore del collo, la coda e le articolazioni delle sue zampe spesse come tronchi d'albero, terminanti in piedi a tre dita con unghie simili a piastre di avorio levigato. La testa era allungata, con la bocca piena di grandi denti squadrati che sembravano in grado di maciullare qualsiasi cosa finisse in mezzo ad essi, e le narici simili a buchetti neri, cosa piuttosto insolita, non si trovavano a metà strada tra gli occhi e la bocca, ma un pò sopra le orbite. Il collo sorprendentemente esile per quella mole immensa, che costituiva quasi la metà della sua lunghezza di almeno venti metri, teneva la piccola testa sollevata ad almeno una dozzina di metri da terra, e sarebbe potuto arrivare facilmente ai primi piani di un grattacielo! Per concludere, una grossa lama d'acciaio di forma uncinata e ripiegata verso avanti spuntava in mezzo agli occhi del dinosauro, luccicante e puntata contro i Tamers!

"Come immaginavo. Un Brachiomon." concluse Renamon.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Brachiomon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Brachio Bubble, Hammer Head

Uno dei Digimon dinosauro più grandi, erbivoro ma potenzialmente aggressivo. La sua mole lo rende una minaccia per tutti i Digimon più piccoli, che spesso lui schiaccia senza nemmeno accorgersene. E' molto poco intelligente, ma un suo passo può scatenare un terremoto!

 

"Li faccio grandicelli, i dinosauri, da queste parti..." commentò Terriermon, per nulla intimorito dalle dimensioni del suo avversario. "Mi chiedo cosa gli diano da mangiare..."

"Sicuramente questo ha ingoiato un bel pò di dati..." rispose Ruki, alzando brevemente gli occhi al cielo per la battuta. "E' un Digimon di livello Ultimate, e noi non ne abbiamo mai affrontato uno di livello così alto finora." Prima che qualcuno potesse commentare, la Tamer indurì il tono della voce. "Non lasciatevi intimorire! E' vero, è molto forte, ma possiamo fermarlo se usiamo la testa e non tentiamo lo scontro fisico! Renamon, hai detto che hai già avuto a che fare con questa tipologia di Digimon, giusto?"

"Sì, Ruki." rispose la Digimon. "Ho già avuto modo di vedere come combattono, e ho un'idea dei loro punti deboli."

"Allora guida tu l'offensiva. Ragazzi, voi siete d'accordo?" chiese la Tamer ai suoi compagni, estraendo una carta della Digievoluzione dal suo deck. Quando i due ragazzi e gli altri due Digimon le risposero con un cenno affermativo, Ruki sollevò la sua carta...

"CARD SLASH!" esclamarono all'unisono i tre ragazzi, e con un movimento collettivo del braccio, rapido e sicuro, strisciarono le loro carte della Digievoluzione nell'apposito slot del D-Power! "Digivolution Activate!"

Il triangolo colorato sulla fronte di Calumon si illuminò all'istante, e un'aura di pura energia iniziò a scintillare attorno ai corpi di Guilmon, Terriermon e Renamon. "Forza, ragazzi, forza!" esclamò il piccolo Digimon, prima di inviare un impulso di energia ai suoi compagni. "Caluuuu!"

"Guilmon shinka..."

Il corpo del piccolo Digimon rosso aumentò di dimensioni e di corporatura, trasformandosi in un grosso dinosauro muscoloso, simile a Guilmon ma più minaccioso, con una criniera bianca ed ispida che gli scendeva dalla base del cranio lungo la spina dorsale e due lunghe corna sopra gli occhi, oltre che lunghi artigli bianchi dalla punta nera su mani e piedi. Il suo corpo era tappezzato di decorazioni nere, soprattutto sugli arti, sulla coda e attorno alla bocca e ai suoi occhi dalle pupille dorate, mentre il simbolo di contaminazione nucleare era sulla spalla. La forma Champion di Guilmon, ora alta quasi quanto una zampa di Brachiomon, ringhiò e si mise in guardia, pronta ad affrontare quel colossale avversario.

"...GROWLMON!"

"Terriermon shinka..."

Il più piccolo dei tre Digimon crebbe a sua volta, e si trasformò in un grosso cane umanoide coperto da una corta pelliccetta bianco-giallina che diventava verde chiaro sulla testa e su parte delle orecchie, e il viso decorato da segnetti rossi orizzontali sulle guance, oltre che uno romboidale sulla fronte, in mezzo ai suoi piccoli occhi neri e sotto un piccolo corno appuntito. Indossava soltanto un paio di pantaloni lunghi blu e una bandoliera che gli andava dalla spalla sinistra al fianco destro, e i suoi grossi piedi a tre dita erano armati di corti artigli. La sua caratteristica più notevole, però, erano le grosse mitragliatrici montate sulle mani, che il nuovo Digimon agitò con fare esibizionista davanti a sè prima di declamare il suo nome.

"...GARGOMON!"

"Renamon shinka..."

Al posto di Renamon, si ergeva ora una stupenda creatura simile ad una volpe gigantesca, tutta coperta di una scintillante pelliccia dorata che diventava bianca attorno al collo e alle spalle (dove si infoltiva), sulle zampe, sul sottopancia e sulle punte delle sue nove maestose code. Sulla parte superiore di ogni zampa e sulla fronte era disegnato un simbolo dello Yin-Yang, e il muso aveva un'espressione misteriosa e intelligente, acuita dai segni orizzontali sugli zigomi, sotto i suoi lucenti occhi neri. Attorno al collo, portava una grossa corda intrecciata, a strisce rosse e bianche, che terminava a ciascun lato con due grossi campanelli dorati. La creatura volpina si acquattò su tutte e quattro le zampe e aprì le sue code a mò di ventaglio, circondandosi di un'aura di fiamme celesti prima di mettersi in guardia!

"...KYUUBIMON!"

Brachiomon si fermò, con un grugnto mezzo di sorpresa, mezzo di irritazione, e i suoi occhi si strinsero minacciosamente. Sembrava che il suo primitivo cervello non avesse ancora compreso appieno come mai quelle che fino ad un attimo prima erano sembrate bestiole insignificanti, improvvisamente gli si parassero davanti così sicure. Non ebbe però il tempo di rifletterci a lungo, visto che, ad un cenno di Kyuubimon, i tre Digimon si dispersero e corsero ognuno in una direzione diversa, accerchiando l'enorme dinosauro che cercava in qualche modo di tenerli d'occhio tutti e tre. In men che non si dica, si ritrovò Growlmon che lo caricava frontalmente, la testa abbassata e le corna pronte a colpire.

"Adesso, Growlmon! Colpiscilo!" esclamò Takato, dopo aver preso un'altra carta e averla inserita nel D-Power. "Card Slash! Power Activate!"

L'inserimento della carta aumentò improvvisamente la forza del Digimon di Takato, che sollevò la testa e aprì le fauci, rivelando la grossa sfera di energia rossa che ardeva all'interno della sua gola. "Grazie, Takatomon! Pyro Blaster!" esclamò Growlmon, e scagliò la sfera infuocata contro Brachiomon che, troppo grosso e troppo vicino per evitare il colpo, non ebbe altra scelta che piantare le zampe al suolo e cercare di resistere. Anche così, quando la meteora infuocata gli si schiantò addosso, venne fatto indietreggiare di un pò, e dalla sua gola si levò un altro ringhio... ma non durò molto, visto che Brachiomon si rimise in guardia quasi subito e gettò uno sguardo furente sul dinosauro più piccolo. Era talmente concentrato su Growlmon che pareva essersi dimenticato degli altri due...

Jenrya, Ruki e i loro partner furono rapidi ad approfittare dell'occasione offerta dal loro compagno. "Grazie, Takato! Grazie, Growlmon! Ora ci pensiamo noi!" esclamò Jenrya. Il Tamer cinese e la Tamer dai capelli rossi pescarono simultaneamente una carta dai loro deck, e la strisciarono nel D-Power, trasmettendone l'effetto speciale ai rispettivi Digimon.

"Card Slash! Hyper Speed Activate!"

"Card Slash! Hyper Wings Activate!"

Gargomon si velocizzò al punto tale che scomparve dalla posizione in cui si trovava, mentre un paio di ali di luce bianca apparivano sulla schiena di Kyuubimon. Brachiomon, ancora dimentico degli altri due avversari, si stava concentrando unicamente su Growlmon, e aveva abbassato il collo per sferrargli una testata micidiale, m il dinosauro rosso fu più agile e si spostò indietro quel tanto che bastava per non essere colpito. Quando il brontosauro alzò la testa per colpire di nuovo, si accorse della volpe alata che si scagliava su di lui, le code avvolte da scintillanti fiamme azzurre, e interruppe allarmato il suo attacco...

...solo per essere raggiunto alla nuca da una raffica di proiettili, che gli strapparono un lungo ruggito di rabbia pur non riuscendo ad infliggergli danni significativi. Esasperato dagli attacchi che sembravano provenire da ogni direzione, Brachiomon si voltò verso la propria schiena, e sembrò spalancare gli occhi per la sorpresa quando vide il cane umanoide armato di mitragliatrici, in piedi sulla sua enorme schiena, che prendeva nuovamente la mira...

"Ehilà, cervello da lucertolone!" lo salutò Gargomon, strizzando un occhio. "Ti sono mancato? Beh, ho qui un souvenir per te! Gargo Lasers! Ratatatatata..."

Il Digimon, accompagnando ogni colpo con l'imitazione del rumore della mitragliatrice, indirizzò contro la testa di Brachiomon una raffica di proiettili, che centrarono tutti il loro bersaglio mentre Kyuubimon preparava il suo attacco...

"Dragon Wheel!" esclamò la volpe a nove code, eseguendo una spettacolare capriola in aria e circondandosi di fiamme azzurre prima di scagliarsi a tutta velocità contro la base del collo di Brachiomon! Il colpo andò perfettamente a segno, e questa volta le enormi zampe del dinosauro cedettero sotto la pressione dell'attacco, mentre Brachiomon ruggiva di dolore, e Gargomon balzava giù dalla sua schiena con un elegante salto mortale! Kyuubimon, a quanto pareva, lo aveva colpito in un punto particolarmente sensibile, mettendo a frutto le sue esperienze precedenti a DigiWorld. Growlmon, deciso a fare sì che i suoi amici mantenessero il vantaggio, sparò un altro Pyro Blaster contro la testa di Brachiomon e lo colpì sotto il mento, poi si gettò contro di lui ad artigli spianati e graffiò una delle sue pur robuste zampe anteriori. Con un ringhio, il dinosauro sollevò la zampa ferita e tirò un paio di calci a vuoto per cercare di togliersi di torno quelle irritanti creaturine... ma i tre Champion si erano già ritirati fuori dalla sua portata, in modo da riorganizzarsi per un nuovo attacco.

"Ce la stiamo facendo!" esclamò il vivace Calumon, le zampette e le orecchie che si agitavano in aria. "Lo abbiamo messo a terra!"

"Sì, ma è ancora molto forte..." commentò Takato, metre cercava tra le sue carte una che potesse essere utile contro il gigantesco Digimon. "Per ora siamo riusciti a coglierlo di sorpresa, ma non so se la prossima volta ci riusciremo..."

Come a confermare le sue parole, Brachiomon ringhiò di nuovo e sollevò un'altra volta il suo enorme collo, osservando con odio i tre Champion schierati di fronte a lui. La differenza di livello si stava facendo sentire, e il dinosauro più grande si era già riscosso dallo stordimento dei primi attacchi, per quanto non ne fosse uscito illeso...

Prima che i Tamers potessero usare altre carte, o i loro Digimon potessero provare un altro attacco, Brachiomon si impennò sulle zampe posteriori per poi abbattersi sul terreno con tutto il suo immane peso! Si sollevò come un rombo di tuono, talmente forte che i Tamers sentirono i loro corpi vibrare dolorosamente, e un'onda d'urto di pura energia bianca scaturì dal terreno davanti a lui e si diresse contro i tre Digimon, che furono costretti ad un disperato balzo laterale per evitare il terribile colpo! Growlmon, troppo grosso per schivare, non potè fare altro che mettersi in guardia mentre l'ondata si schiantava rumorosamente su di lui, sollevandolo da terra e mandandolo con la schiena contro un albero dopo un volo di diversi metri!

"Growlmon! Attento!" esclamò Takato. Tirò un sospiro di sollievo quando il suo amico digitale si tirò su, scuotendo la testa per schiarirsela.

Anche gli altri due Digimon, pur riuscendo ad evitare il grosso del colpo, non erano riusciti a salvarsi del tutto, in quanto il semplice spostamento d'aria provocato dall'onda d'urto di Brachiomon li aveva mandati a terra. Per fortuna, non si trattò di un colpo grave, e anche i due Digimon furono in grado di rialzarsi quasi subito.

"Cavolo... gira il mondo o giro io?" mormorò Gargomon, massaggiandosi la testa indolenzita. Kyuubimon, da parte sua, si limitò a darsi una scrollata prima di rimettersi in guardia.

"Accidenti, è davvero resistente..." mormorò tra sè Takato, mentre continuava a cercare tra le sue carte. "Devo trovare un attacco che possa infliggergli dei danni seri, e che Growlmon possa controllare, o rischiamo di andare avanti fino a domani mattina... Ha, haa! Eccolo qui! Forse questo potrebbe andare..."

Il suo sguardo si era fermato su una carta di Stingmon, un Digimon di tipo Virus il cui attacco avrebbe potuto essere molto efficace contro un Digimon di tipo Dati... guardando al proprio fianco, vide che anche Jenrya sembrava aver avuto la stessa idea, e aveva preso una carta per inserirla nel suo D-Power. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e un cenno di intesa, mentre Ruki li osservava chiedendosi quale fosse la loro strategia. Oh, beh, in ogni caso... lei avrebbe fatto in modo che quei due, qualunque essa fosse, riuscissero a metterla in pratica!

"Okay, Kyuubimon!" esclamò la Tamer. "Ora cerca di portare avanti l'azione di disturbo! Devi attirare l'attenzione di quel bestione su di te! Pensi di riuscirci?"

La volpe a nove code si acquattò sul terreno. "Puoi scommetterci, Ruki!" esclamò, prima di scattare di lato a tutta velocità. Il poco lungimirante Brachiomon si lasciò distrarre dai suoi movimenti e bloccò la sua avanzata verso Growlmon e Gargomon per rivolgere tutta la sua attenzione all'agile Digimon volpe: era proprio il momento che Takato e Jenrya aspettavano!

"Adesso che si è distratto, Takato!" esclamò il ragazzo dai capelli blu. "E' la nostra occasione migliore!"

Takato non se lo fece dire due volte e alzò la carta di Stingmon. "Subito, Jen! Card Slash..."

Ma prima che i due Tamers potessero abbassare le loro carte ed inserirle nei loro Digivice, accadde qualcosa di inaspettato ed allarmante: improvvisamente, l'agile Kyuubimon rallentò bruscamente il suo passo per poi fermarsi, incespicando pericolosamente! Con rammarico, i ragazzi si resero conto che una cosa del genere stava acadendo anche a Growlmon e a Gargomon, che si erano piegati su un ginocchio come se improvvisamente fossero stati colti da un feroce mal di stomaco!

"U... Uugh... Ta... kato... mon..." ansimò Growlmon. "A-aiuto..."

Gargomon tentò inutilmente di rialzarsi, usando le sue mitragliatrici come appoggi. "J-Jen... Non... non mi sento... molto bene..."

"Growlmon!" esclamò il giovane Tamer, correndo a fianco del suo partner. Sentì il cuore mancargli di un battito quando vide l'espressione di sofferenza sui volti del suo Digimon e di Gargomon. "Growlmon, che succede? Stai male?"

"Uuh..." cinguettò Calumon, con le orecchie ripiegate contro il corpo. Non sembrava risentire come gli altri di... qualunque cosa fosse successa. "Mi gira la testa..."

"C'è... c'è qualcosa che non va nei loro dati..." esclamò Jenrya, l'ansia chiaramente percepibile nella sua voce mentre abbandonava le sue carte a terra e si chinava per assistere Gargomon. "Qualcosa... non so cosa... sta cercando di cancellarli! Non so come, ma lo sta facendo!"

"Kyuubimon!" esclamò Ruki, inginocchiata vicino alla sua Digimon, con un tono preoccupato che da lei raramente si sentiva. "Che cosa... vi sta succedendo? E... cosa sta succedendo... a Brachiomon?"

"Di... qualunque cosa si tratti..." mormorò Kyuubimon mentre si rialzava sulle zampe tremanti. "...sta facendo molto più effetto... a lui..."

In effetti, il gigantesco dinosauro aveva distolto completamente la sua attenzione dai suoi avversari, e pareva essere preda di terribili dolori: i suoi ruggiti furenti riecheggiavano per ogni dove, e il suo lungo collo si piegava in una direzione e nell'altra, come se il Digimon cercasse di scrollarsi di dosso ciò che lo stava facendo soffrire, senza risultati apprezzabili. Sempre più disperato, Brachiomon si impennò nuovamente e proruppe in un lungo ruggito, per poi crollare spossato sulle ginocchia... e sotto gli occhi increduli di tutti i presenti, iniziò a disintegrarsi senza alcun motivo apparente! La punta della coda scomparve per prima, riducendosi in tanti quadratini di luce arancione e azzurra... poi il processo di disgregazione risalì lungo il corpo, cancellando le zampe posteriori, poi la parte posteriore del corpo... e risalendo verso la testa, inesorabile. La nebbia che circondava i combattenti iniziò a diradarsi, ma Brachiomon continuò ad agitarsi e a lottare finchè anche la sua testa non fu scomparsa, e il suo ultimo ruggito risuonò per tutta quella zona del parco!

Nel momento in cui Brachiomon si dissolveva, la visibilità tornò normale attorno ai Tamers, e i loro Digimon presero un profondo respiro e si calmarono. Quello che aveva cancellato il loro avversario aveva, per qualche motivo, risparmiato loro...

"A-avete... visto?" balbettò Takato dopo qualche secondo di stupefatto silenzio. "Lo... lo hanno... cancellato... ma cosa è... Growlmon! Oh, santo cielo, Growlmon, ragazzi! State tutti bene?"

Growlmon scosse la testa, un pò frastornato, e de-evolse alla sua forma Rookie, come fecero anche gli altri Digimon. "Uuuugh... Takatomon... sì... sì, mi sento... abbastanza bene..." rispose debolmente.

Il piccolo Calumon, che si era già ripeso dalle vertigini di prima, svolazzò vicino al dinosauro rosso. "Io ora sto bene... ma... non ho capito... cosa sia successo..." mormorò, confuso quanto loro.

"Hey, Terriermon... come stai, tutto bene? Non sei ferito?" chiese Jenrya, inginocchiandosi vicino al suo partner che si stava rialzando sulle gambe non troppo ferme. Nonostante tutto, comunque, il cagnolino dalle lunghe orecchie non aveva perso la voglia di scherzare...

"Beh, mi sento come se fossi stato picchiato con un grosso sacco di mattoni..." replicò Terriermon. "Ma a parte questo, va tutto bene..."

Jenrya soffocò una breve risata. Sì, stava proprio bene...

"Ma che diavolo è successo, poco fa?" si chiese Ruki, aiutando Renamon a rialzarsi. "Renamon, tu non hai idea di cosa..."

"Purtroppo no, Ruki... non ho mai visto una cosa del genere prima di adesso..." rispose la volpe ninja, scuotendo la testa. "Posso solo dire... che sono sicura che non è stato un altro Digimon ad uccidere Brachiomon... non ho percepito la presenza di nessun altro Digimon oltre a lui e a noi tre..."

"Ma allora..." si chiese Takato, già sospettando quale potesse essere la risposta. "...allora chi è stato... a cancellare Brachiomon?"

Le paure del giovane Tamer erano condivise anche dai suoi compagni. Ora avevano a che fare con qualcosa che poteva cancellare i loro Digimon in qualsiasi momento e dovunque si trovassero...

Ma la paura si trasformò presto in indignazione. Quello Yamaki e i suoi collaboratori avrebbero avuto diverse cose da spiegare...

...e i tre ragazzi, questa volta, volevano risposte!

 

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"Digital Field terminato. Attività digitale cessata, dati residui inferiori allo 0.06 per cento." arrivò, puntuale come un orologio svizzero, il rapporto di Reika sugli effetti dell'attivazione di Juggernaut. Alla console presso la quale era seduto, Yamaki si concesse un breve sogghigno di soddisfazione quando lo schermo davanti a lui diede la conferma della cancellazione dell'entità di maggiori dimensioni. Allora era proprio vero... Juggernaut aveva funzionato! Il loro nuovo sistema di difesa era davvero in grado di cancellare le forme di vita digitali bio-emerse, e forse anche di trattenere quelle in procinto di bio-emergere...

"Ottimo lavoro." rispose, mantenendo il suo tono neutrale, ma senza riuscire a dissimulare del tutto la sua soddisfazione. "Il collaudo di Juggernaut può essere considerato un successo. Avete raccolto i dati sulle modalità operative e sull'influenza di Juggernaut sulle attività on-line?"

"Affermativo, Yamaki-san." rispose un operatore seduto poco lontano. "Quanto prima, i dati saranno sottoposti al vaglio dei nostri esperti, e sarà data l'ultima parola sull'attivazione. Tuttavia, possiamo già prevedere che sarà dato il nulla osta... gli effetti dell'attivazione del nostro sistema di difesa non dovrebbero essere stati troppo importanti."

Yamaki si alzò lentamente dalla sua console, sempre con quel lieve sorriso di contenuta soddisfazione. Da quando la crisi Digimon era iniziata, e si cominciava a sentir parlare di quei... Tamers... questa era stata la notizia migliore che avesse mai ricevuto. Non doveva fare altro che attendere i risultati delle analisi, che molto probabilmente sarebbero arrivati entro qualche giorno, e poi, Juggernaut avrebbe potuto essere reso definitivamente operativo! Finalmente, nessuno avrebbe più dovuto preoccuparsi di quelle maledette bio-emersioni...

"Godetevi il tempo che vi rimane, invasori digitali..." pensò il direttore di Hypnos, rivolgendo tutto il suo disprezzo a quelli che considerava dei pericolosi assassini. "Molto presto, avrete finito di sconfinare nel nostro mondo e fare quello che volete..."

 

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"Stupidi umani. Come osano anche soltanto pensare di poterci ostacolare... e sfruttando la nostra stessa natura, per giunta!"

Con uno stridio furibondo, la colossale figura avvolta da fiamme scarlatte si rivelò, in un'esplosione scarlatta che illuminò ogni meandro del suo santuario, e proiettò ombre sanguigne sulle dodici figure riunite sotto i gradini del suo trono: dodici creature dalle fattezze animalesche, il cui aspetto non era chiaramente visibile a causa dell'intensa distorsione provocata dal calore, che attendevano in piedi e in ordine, per nulla disturbate dalle fiamme che pure guizzavano a così breve distanza da loro. Alcune erano piccole e sfuggenti, e si distinguevano a malapena... ma la maggior parte erano creature forti e possenti, con impressionanti muscoli, ed acuminate zanne e artigli, che non sembravano aspettare altro che provare la loro potenza sui nemici del loro Sovrano.

Dopo qualche istante, le fiamme scarlatte che avvolgevano la figura sul trono si smorzarono, e quest'ultima inquadrò severamente i suoi dodici sottoposti, che tuttavia restavano dignitosamente al loro posto, attendendo gli ordini che non tardarono ad arrivare.

"Sono stato fin troppo indulgente finora... ma i tempi stringono, e noi non abbiamo ancora recuperato la Shining Evolution!" tuonò il potente Digimon infuocato. "Non possiamo permetterci ulteriori fallimenti! E' per questo che ho convocato voi, i più abili e capaci dei miei sudditi, affinchè attacchiate il Mondo Reale e facciate capire agli esseri umani quale è il loro posto! E questa sarà dunque la vostra missione, miei Deva! Riportate la Shining Evolution qui, al mio cospetto, con qualsiasi mezzo sia necessario! Non tollererò fallimenti, mi sono spiegato?"

Una voce rude rispose per tutte le dodici figure, e un umanoide mostruoso, simile ad un minotauro ma dall'aspetto molto più curato ed elegante, si fece avanti, inginocchiandosi umilmente di fronte all'imperioso Sovrano di DigiWorld.

"La nostra missione è chiara, Zhuqiaomon-sama. E, con il suo permesso, sarò io, Vajiramon, a portarle la Shining Evolution!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Uff... finalmente, ecco a voi il secondo capitolo delle vicende di Digimon Tamers! L'ultima parte forse vi sembrerà un pò affrettata, ma si deve soprattutto al fatto che ho qualche esame a breve. Conto di avere un pò di relax dopo il 21 di questo mese, giorno dopo il quale potrò dedicarmi con più assiduità alla stesura delle mie storie, almeno per qualche giorno... e, sinceramente, non vedo l'ora che comincino le vacanze di Pasqua!

E così, per la prima volta nelle mie fanfiction, faccio apparire uno dei miei personaggi preferiti di Tamers: il nostro Man In Black preferito, Mitsuo Yamaki, e il suo accendino che mi ricorda tanto il cronometro di Miki Kaoru! (in Revolutionary Girl Utena...). Spero di aver fatto un buon lavoro di caratterizzazione, sia con lui che con gli altri personaggi... purtroppo, i miei ricordi di Tamers sono un pò sbiaditi, e anche YouTube può fare solo fino ad un certo punto per aiutarmi!

Ormai ho fatto la mia scelta definitiva per i pairings della mia storia di Digimon Tamers. Per chi volesse saperli, rileggete l'appendice al Capitolo 1... so che ad alcuni di voi non saranno molto graditi, ma che ci volete fare, ho voluto provare qualcosa di nuovo... qualcosa che in Italia non credo sia mai stato scritto, ma che nei paesi esteri ha molto successo!

Va bene, ragazzi, questo è tutto! Ci risentiamo quando avrò più tempo, e vi do appuntamento al prossimo capitolo di Record of Digital Wars! Ciao!

 

 

 

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Capitolo 3
*** Momenti di terrore ***


Tamers Reload-03

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Eccomi di nuovo!

E' cominciato un nuovo trimestre universitario, e per me è tornato il momento di studiare dopo delle vacanze di Pasqua passate in allegria... ma avrò sempre un pò di tempo per scrivere la mia storia preferita! Allora, adesso tocca a Digimon Tamers, e nel frattempo sto portando avanti le mie storie di Sonic X e di Digimon Frontier-Savers! Come avete visto nell'ultimo capitolo, i Deva stanno per entrare in scena, e questo vuol dire che, pian piano, i misteri riguardanti DigiWorld inizieranno a svelarsi. Per adesso, ci ritroviamo con un programma anti-Digimon praticamente ultimato, e nuovi grattacapi per i nostri Tamers... oltre che per il padre di uno di loro, e non credo ci sia bisogno di dirvi di chi!

Una precisazione a tutti i fan di Digimon Tamers - in realtà, riguardandomi gli episodi, mi sono reso conto che, a questo punto della storia, alcuni degli amici di Takato avrebbero già dovuto sapere dell'esistenza di Guilmon (almeno, Hirokazu dovrebbe già saperla a questo punto...). Niente da fare, Tamers è proprio la serie sulla quale sono più arrugginito... forse perchè è proprio quella che mi ha preso di meno a parte la seconda, non me ne vogliano i fan! Beh, in ogni caso mi auguro che questo piccolo errore non vi dia più di tanto fastidio. A giudicare dalle recensioni che mi avete lasciato, si direbbe proprio di no... ma ci tenevo a spiegare questa mia svista ai lettori! E poi, dal momento che si tratta di un'AU, immagino non ci sia nulla di male nel cambiare un pò certi avvenimenti, entro certi limiti...

Quindi, in questa storia, gli amici di Takato non sanno ancora dell'esistenza dei Digimon. Certo, questo non significa che la situazione non possa cambiare, ora che il Mondo Reale sta per ricevere delle visite non esattamente gradite... oh, e aspettatevi che gli amici di Takato ricevano i loro compagni in modo diverso che nella storia originale!

Ma adesso non voglio rivelare troppo! Abbiamo un Deva Bue che freme dalla voglia di fare una visitina a Shinjuku... e sinceramente, io non ho una gran voglia di trattenerlo ulteriormente! E' qui che mi sta buttando all'aria la camera per la smania di fare a botte! Calma, calma, Vajiramon! Il tuo momento sta per arrivare! Cavolo, ma perchè così pochi Deva sono calmi e tranquilli come Antylamon?

(Il nostro Sovrano ci ha fatti così, e se non ti va bene puoi andare a lamentarti da lui... sempre se ne hai il fegato, omuncolo! NdVajiramon)

Ehm... okay, okay... comunque adesso calmati, eh? Sta già per arrivare il tuo turno di apparire in scena!

Prima, però, passiamo a rispondere alle recensioni che mi avete lasciato!

 

KillKenny: Heheheee... vedo che hai gradito la scelta che ho fatto alla fine! Sì, è vero, Yamaki ha molto da spiegare... ma stai pur certo che in questi prossimi capitoli molte delle sue certezze subiranno un duro colpo!

TopoMouse: Davvero pensi che Yamaki mi sia venuto bene? Non sai quanto mi faccia piacere! Il nostro amico direttore di Hypnos è uno dei personaggi ai quali tengo di più, e sono contento di essere riuscito a renderlo aderente alla sua caratterizzazione televisiva! E vedo che hai anche apprezzato l'entrata in scena dei Deva! Bene, vedremo come si evolveranno le cose...

Driger: Rispondo ad entrambe le tue recensioni... Allora, benvenuta alla mia prima fanfiction di Digimon Tamers! Mi fa piacere che tu abbia apprezzato i miei primi due capitoli, anche se le coppie non sono le tue preferite... come hai detto tu, la coppia Ryou / Ruki è molto usata in Italia... anzi, direi che è la coppia esclusiva per le fanfiction di questa serie... mentre per Takato e Juri, beh... pur essendo un fan di questa coppia, ne ho voluta propugnare un'altra molto poco nota ma, a mio parere, molto interessante... beh, vedremo più avanti (MOLTO più avanti) come riuscirò a gestirla! Oh, già, a proposito: il 'Juggernaut' è stato usato sia nella serie di Tamers che nel videogioco Digimon World 3 (dove la AoA lo usa per creare Destromon)... solo che, se non vado errato, nella traduzione italiana di Tamers, è stato confuso con Yuggoth...

 

Grazie a tutti delle vostre recensioni e del fatto che continuate a leggere la mia storia! Il vostro supporto è per me motivo di orgoglio, e mi sprona a dare sempre del mio meglio!

Beh, con questo ho finito con i preamboli. Come al solito, dico che Digimon Tamers non appartiene a me, ma alla Toei, alla Bandai e ad Akiyoshi Hongo! Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per il puro piacere di scrivere... e i marchi registrati in essa contenuti non mi appartengono, perciò i diritti non sono riservati! Diavolo, comincio ad odiarli, questi disclaimer...

Godetevi la storia e non pensate ai cavilli legali! Buon divertimento!

 

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Capitolo 03 - Momenti di terrore

 

La sera stava calando stancamente sul quartiere di Shinjuku, e sui numerosi dubbi ed incertezze che in quel momento tormentavano il piccolo Takato Matsuda, in piedi con aria assorta davanti alla tana di Guilmon nel parco. Il giovane Tamer stava ripensando agli eventi di poco prima, la mente appesantita da una strana ed opprimente sensazione di stanchezza... e sembrava che non si fosse nemmeno reso conto del Digimon suo amico che lo guardava con preoccupazione, come se si stesse chiedendo cosa passava per la testa del suo Tamer. Cessato il pericolo, i Tamers, i loro partner e il piccolo Calumon si erano sparpagliati per evitare l'immancabile folla di curiosi che si sarebbe raccolta attorno al luogo della bio-emersione, ma si erano ripromessi che in seguito avrebbero cercato di fare delle ricerche per conto loro e cercare di sapere cosa fosse accaduto in quel frangente...

In effetti, poco prima, lui e i suoi colleghi Tamers avevano affrontato un mastodontico Digimon chiamato Brachiomon, che aveva rischiato di metterli con le spalle al muro grazie alla sua enorme forza... per poi essere cancellato da qualcosa di misterioso che aveva fatto stare male anche i loro Digimon. Fin da subito, era avanzata l'ipotesi più che plausibile che si trattasse di un altra trovata di quegli agenti governativi che si erano fatti più insistenti in quegli ultimi giorni... ma proprio questa eventualità faceva un pò di paura al giovanissimo Tamer: se erano davvero agenti governativi, allora come avrebbero fatto a scoprire quello che a loro interessava sapere? Sicuramente, i file ufficiali non si trovavano con un semplice clic del mouse una volta andati in rete, e anche se avessero saputo dov'era il loro quartier generale, che possibilità avevano dei ragazzini come loro di intrufolarsi là dentro e chiedere le dovute spiegazioni? Era facile dirlo come affermazione di principio... ma nella pratica, era tutt'altra cosa!

"Accidenti, che situazione..." mormorò Takato con aria stanca, e mosse la gamba destra per dare un calcio ad un sassolino che gli stava in mezzo alle scarpe. "Pensare che non volevo che un Digimon che fosse mio amico... un compagno con cui giocare... Nel cartone animato, Taichi e Daisuke non avevano certo di questi problemi, anche se erano stati costretti per molto tempo a nascondere i loro Digimon agli occhi degli adulti... non immaginavo che la realtà sarebbe stata così diversa..."

"Takatomon... Hey, Takatomon, che c'è? Come mai sei così triste?"

Takato sobbalzò lievemente quando si sentì chiamare dalla voce ingenua di Guilmon, che nonostante la situazione sembrava aver perso ben poco della spensieratezza che lo caratterizzava... Il giovane Tamer con gli occhialoni doveva ammetterlo, un pò invidiava questa capacità del suo amico di concentrarsi soltanto sul lato positivo di ogni situazione. Forse questo lo avrebbe aiutato a pensare ad una soluzione, invece che starsene là a preoccuparsi...

Il piccolo dinosauro rosso, intuendo la marea di pensieri che si agitava nella mente del suo compagno umano, gli si era avvicinato e lo stava guardando con quella sua ormai inconfondibile aria da cucciolo curioso, la testa piegata da un lato come quella di un passerotto, e i grandi occhi dalle iridi nere che sbattevano di quando in quando. Takato non potè fare a meno di sorridere alla sua vista.

"Ah, Guilmon... no, in realtà non sono triste, stavo riflettendo..." gli rispose Takato, dandogli una carezza sulla testa. Guilmon chiuse gli occhi e la sua bocca si incurvò verso l'alto in un sorriso felice.

Takato sospirò, prima di proseguire con la sua risposta. "Hai... hai visto anche tu quanto era forte quel Digimon che abbiamo affrontato, no? E poi, mentre stavamo combattendo contro di lui... all'improvviso è successo quel qualcosa che vi ha fatto stare male... tu, Terriermon e Renamon... e prima che noi potessimo rendersi conto di cosa stava succedendo, quel Brachiomon è scomparso... cancellato!" rispose con crescente ansia. Il ragazzino sentiva un peso nel torace al pensiero che quel terribile destino, in quel frangente, avrebbe potuto aver colpito anche il suo piccolo amico... lo stesso peso che aveva sentito tempo prima, qualche giorno prima dello scontro con IceDevimon, quando Guilmon stava per scomparire... era davvero terribile sapere che Guilmon era ancora vivo soltanto per decisione di qualcun altro!

"Io..." proseguì tristemente Takato "...ho avuto... sì, in quel momento ho avuto paura, Guilmon! Temevo che la stessa cosa sarebbe accaduta anche a te e a Terriermon e Renamon! Se... se questo fosse successo, io... non so che cosa avrei fatto! Tu... sei un amico troppo importante... perchè io possa... pensare di..." Il giovanissimo Tamer sentì delle lacrime iniziare a pizzicargli gli occhi, e nonostante avesse stretto i denti e cercato di trattenerle, una riuscì a superare la barriera della sua palpebre e a scivolargli giù per la guancia.

Guilmon trattenne il fiato in un verso che esprimeva la sua partecipazione al dolore del suo amico umano. "T-Takatomon..." mormorò, cercando di pensare a qualcosa per tirarlo su di morale. Ma la sua inesperienza con gli esseri umani e il mondo in generale si fece sentire di nuovo, e le parole gli morirono in gola. Che cosa si poteva dire ad un umano che aveva appena temuto di perdere il suo migliore amico? Quali erano le cose da fare... da dire... da pensare... in quella situazione? Alla fine, Guilmon decise che pensarci su era inutile, e che era meglio dire quello che il cuore gli suggeriva...

"Beh, però..." mormorò. "Alla fine non mi è successo niente, dico bene, Takatomon? Voglio dire, io sono ancora qui, sto bene... e anche Calumon, Terriermon e Renamon!"

Takato riuscì a sorridere un pò. Certo, quello che diceva Guilmon era pur sempre vero, e a volte Takato si stupiva ancora di come i pensieri del suo piccolo amico sapessero essere illuminanti nella loro apparente ingenuità...

...però in quel caso c'era molto di più in ballo, e loro non avevano controllo sulla situazione. Forse la vita di Guilmon, e dei Digimon che erano emersi nel Mondo Reale dipendeva soltanto da un pulsante che gli 'uomini in nero' avrebbero schiacciato o meno, a seconda del fatto che la cosa fosse utile ai loro obiettivi...

Prima che il ragazzino potesse perdersi di nuovo in cupi pensieri, il dinosauro rosso gli sorise, e gli appoggiò una zampetta artigliata sulla spalla, nel tentativo di fargli coraggio. "Dai, Takatomon... non è da te essere così abbattuto! E' già successo una volta, no? Avevi paura che io scomparissi... ma alla fine, come vedi, si è risolto tutto bene! Vedrai che andrà bene anche questa volta! Ora... non devi tornare a casa? Su, non avere paura per me! Dopotutto, se siamo riusciti ad arrivare fino a questo punto... possiamo riuscire ad andare anche oltre, non trovi?"

Takato alzò la testa, con un certo stupore nel sentirsi dire queste cose dal suo piccolo amico... e per qualche secondo rimase in silenzio a rimuginare su quanto era successo e su quello che Guilmon aveva detto. Poi, lentamente, il suo volto si rilassò, e il ragazzino permise ad un tenue sorriso di apparire sulle sue labbra. Forse... forse quello che diceva Guilmon era giusto, dopotutto... loro due, già nel breve periodo di tempo in cui si erano conosciuti, avevano già superato numerose avversità, che spaziavano dai Digimon selvatici affamati di dati, alle Tamer eccessivamente zelanti, al problema di nascondere Guilmon agli altri... perchè non avrebbero dovuto trovare il modo di superare anche questa?

"Forse..." iniziò a dire Takato, poi allungò una mano e gli fece una carezza sulla testa. "Sì, forse hai ragione tu, Guilmon... non ha senso disperarsi per cose che non sono ancora avvenute, e che potrebbero anche non avvenire. Immagino che ti sarò sembrato un frignone, vero?"

Guilmon ridacchiò. "Hehehee.. no, per niente, Takatomon! Tu eri preoccupato, tutto qui... e quello che hai detto mi sembrava più che giusto! Io... ho solo detto quello che sentivo, davvero!"

"Ti ringrazio comunque di avermi fatto coraggio..." rispose Takato. "Ad ogni modo, sì, abbiamo a che fare con un problema serio e dobbiamo stare in guardia... però io stavo già quasi dando tutto per perso dopo quello che è successo oggi! Grazie per avermi fatto capire che non era dignitoso disperarsi..." Il giovanissimo Tamer alzò gli occhi al cielo e notò che l'azzurro del cielo primaverile di Shinjuku stava lasciando lentamente posto dall'arancione rosato del tramonto. Takato sospirò, sentendo quel grande peso che gli gravava sul cuore alleggerirsi almeno in parte.

"Ora però devo andare, amico mio..." concluse Takato. "Come hai detto, i miei genitori mi aspettano a casa... comunque, tu adesso sai come devi fare. Rimani qui per la notte, non combinare guai... e domani mattina ti porterò una bella cesta del tuo pane preferito! Okay!"

Alla menzione della parola 'pane', la bocca di Guilmon iniziò a salivare vistosamente, e i suoi occhi si trasformarono in due stelline luccicanti per la felicità. "Davvero? Wow! Grazie, Takatomon, lo sapevo che tu eri sempre il migliore!" esclamò estatico, prima di gettarsi al collo del suo Tamer e cominciare a leccargli il viso. Il ragazzino rise, ormai quasi del tutto dimentico dell'ansia di poco prima, e barcollò sotto il peso del suo compagno prima di ritrovare la stabilità e rispondere all'abbraccio del suo amico digitale.

Non era quello il momento di essere abbattuti, no... c'erano ancora molte cose che dovevano sapere, prima di poter trovare il bandolo di quella matassa! E darsi per vinti non sarebbe stato utile a nessuno!

"Allora, Guilmon, ci vediamo domani!" salutò Takato per l'ultima volta. "Buona notte!"

"Buona notte anche a te, Takatomon..." iniziò a dire il piccolo dinosauro... poi si fermò, come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa. "Hmmm... scusa, Takatomon, a proposito... ti potrei fare una domanda?"

Takato sbattè gli occhi, incuriosito. "Ehm... sì, certo, di cosa si tratta?"

"Ecco..." Guilmon si grattò la testa. "Esattamente, che cosa sono i 'genitori'?"

Quella domanda, così disarmante nella sua semplicità, fece fare un lieve sobbalzo al giovanissimo Tamer, che sbattè gli occhi meravigliato... poi sorrise al suo compagno, inghiottendo una risata divertita che sentiva già salirgli dal fondo della gola. Aveva pensato che Guilmon volesse fargli chissà che domanda seria sulla situazione in cui si trovavano... e invece era una domanda dettata dalla pura e semplice curiosità dell'innocente Digimon!

"Beh... è una cosa un pò lunghetta, Guilmon!" rispose Takato, con una mano dietro la nuca. "Mi ci vorrebbe un pò di tempo per spiegarti, dato che voi Digimon nascete in maniera diversa... facciamo così, domani, quando ti porto il pane, ti racconterò tutto dei 'genitori' e di cosa sono per noi ragazzi! Okay?"

"Va bene!" rispose Guilmon.

 

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Un quarto d'ora dopo Takato, con lo zaino in spalla e le carte accuratamente riposte in una tasca laterale, tornò a casa, al panificio dove lavoravano i suoi genitori e che vista l'ora tarda stava per chiudere. Non appena ebbe varcato la porta d'ingresso, trovò sua madre, ancora vestita con gli abiti da lavoro e un grembiule sporco di farina, che stava riordinando il negozio, e la salutò scusandosi per il ritardo.

"Ciao, mamma! Scusami se arrivo così tardi!" disse, dopo essersi tolto il pesante zaino dalle spalle. "Il fatto è che... beh... ci siamo messi a giocare, e non ci siamo resi conto del tempo che passava!"

La signora Yoshie Matsuda, una signora dai corti capelli castano chiaro che era da poco entrata nella sua tarda trentina d'anni, sollevò lo sguardo verso il figlio, e lo salutò a sua volta. "Oh, bentornato, tesoro! Sì, in effetti sei un pò in ritardo... ma non così tanto, in fondo c'è ancora un bel sole. Allora, dimmi... che cosa avete fatto oggi a scuola, di interessante?"

Takato sospirò. Classica domanda per una giornata non tanto classica... "Oh, beh, niente di speciale... il solito tran-tran, due più due fa quattro..." le rispose, con tono un pò annoiato.

La signora Matsuda alzò gli occhi al cielo, facendo finta di essere esasperata. Ormai lo sapeva bene che la scuola non era mai stata la priorità di Takato, nonostante non andasse certo male...

"Ooookay..." rispose. "Comunque, non dimenticarti di fare i compiti per domani. Li fai dopo cena, a questo punto...". Il figlio le rispose con un cenno della testa, e la giovane madre annuì soddisfatta a sua volta. "Bene. Mi fa piacere che tu esca con i tuoi amici e ti diverta con loro, ma non perdere di vista il tuo impegno scolastico! Sai, l'ultima volta che sono andata a parlare con Asaji-sensei, mi ha detto che i tuoi voti si sono un pochino abbassati..."

Takato ridacchiò, un pò imbarazzato. "Ehm... quello è stato un mese fa, mamma! Sono cambiate un pò di cose, e adesso... sì... credo di avere recuperato qualcosa!"

"Va bene, se lo dici tu ti credo... Voglio solo che tu abbia ben presente quali sono le tue priorità, okay?" concluse la signora Matsuda. "Oh, a proposito... papà è dovuto uscire un secondo a fare due spese, quindi... ti volevo chiedere, non è che potrest aiutarmi un pochino con il negozio? C'è un pò più di roba da mettere a posto di quanta pensassi, e quindi..."

Takato depositò lo zaino per terra e si sgranchì le spalle, finalmente libero da quel peso opprimente. "Certamente, mamma! Allora, dimmi pure, che cosa c'è da fare?" rispose, raggiungendo la madre davanti allo scaffale presso il quale stava riordinando.

"Beh, innanzitutto, bisognerebbe rimettere un pò a posto queste ceste qui, che sono tutte sparpagliate... poi, ci sarebbe da raccattare il pane invenduto, ma questo lo posso fare io senza problemi..."

Di buona lena, Takato si mise al lavoro per rimettere a posto le ceste di pane. Raramente come in quel momento gli era piaciuto tanto dare una mano con il negozio... in mezzo agli eventi tumultuosi degli ultimi tempi, per lui questo piccolo gesto quotidiano era qualcosa di stabile. Un punto fisso, che gli ricordava che in fondo, anche se aveva ricevuto come compagno una creatura forte e potente (per quanto dolce ed ingenua), lui rimaneva sempre un comune ragazzino di dieci anni, con i problemi e le gioie della sua età... Non un eroe, non un prescelto che aveva il compito di salvare la Terra... queste erano proprio le ultime cose che Takato pretendeva di essere... ma un ragazzo come tutti gli altri!

"Okay, mamma... allora, queste ceste qui vanno..."

 

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Da un altra parte, in un grande santuario nascosto nei meandri più remoti del Mondo Digitale, una conversazione stava avendo luogo tra due delle minacciose figure che, appena qualche ora prima, avevano ricevuto gli ordini dal loro misterioso 'Sovrano': la prima era Vajiramon, il minotauro che si era offerto volontario per la missione di recupero della Shining Evolution... mentre l'altra era una creatura simile ad un centauro, con l'unica differenza che le parti che dovevano essere da cavallo erano invece da pecora, e aveva un paio di lunghe corna, simili a quelle di un muflone ma esageratamente grandi, che gli uscivano dalle tempie. Stavano discutendo tra loro, e il Digimon simile ad un centauro pareva stesse chiedendo al suo compagno come aveva intenzione di muoversi...

"Allora, Vajiramon... qual è il tuo piano?" chiese poi... con una voce pacata che sembrava quasi femminile. "Come hai intenzione di fare per recuperare la Shining Evolution?"

Il Deva dall'aspetto di minotauro alzò le spalle, mentre usciva alla luce delle torce che costellavano i muri del tempio, e rispose con un tono molto sicuro di sè. "In realtà, mia cara Pajiramon... non credo che in questo caso ci sia così tanto da pensare! La mia idea consiste semplicemente nel farmi vivo in mezzo ad una zona popolata, scatenare un pò di panico tra quegli sciocchi umani, poi catturare la Shining Evolution e riportarla a Zhuqiaomon-sama! Tutto qui, davvero! Mi voglio togliere lo sfizio di far vedere agli esseri umani di cosa siamo capaci noi Deva, e di far scappare quegli omuncoli in preda al panico! Heheheheee... prevedo già che mi divertirò!". Con queste parole, Vajiramon uscì del tutto dalle ombre, e apparve in tutto il suo temibile aspetto.

Come già detto, il primo dei Deva era un toro umanoide molto simile al classico minotauro, enorme e muscoloso ma con un contegno fiero, elegante e quasi nobile. Una corta pelliccetta nera, tenuta meticolosamente pulita, copriva quasi tutto il suo robusto corpo, che raggiungeva un'altezza non inferiore ai cinque metri, ed era intervallata solamente da delle bizzarre decorazioni dorate sulle gambe, un pò sopra le ginocchia, e due bracciali di oro massiccio sopra i gomiti. A rendere il suo aspetto ancora più imponente pensava un'armatura ashigaru rossa, in stile giapponese tradizionale, che copriva il torace muscoloso, le spalle, gli avambracci e la parte inferiore dell'addome, e delle gambe terminanti in possenti zoccoli. Sulle spalliere era disegnato un complesso kanji nero, mentre sul pettorale e sulla panciera stavano dei dischi dorati perfettamente circolari, il cui unico scopo pareva essere quello di rendere l'indumento protettivo più elaborato. A ciascun fianco del gigante era appesa una spada finemente cesellata e riporta in un fodero ingioiellato, che Vajiramon portava con la disinvoltura di un esperto guerriero, riflessa anche nei suoi occhi dallo sguardo duro, in mezzo ai quali spuntava un altro corno più piccolo oltre alle due che uscivano dalle tempie (e che erano decisamente più proporzionate di quelle della sua compagna). L'unica nota che stonava nel suo aspetto bovino erano un paio di bianchi canini sporgenti dalla mascella inferiore.

Il centauro-pecora di nome Pajiramon rispose al suo compagno dopo qualche istante di pensieroso silenzio, e nella sua voce si poteva sentire un cenno di rimprovero. "Hmm... Vajiramon, mi sembra che tu lo stia prendendo come un gioco. Vorrei ricordarti che quella che Zhuqiaomon-sama ci ha affidato, e per la quale tu ti sei offerto, è una missione molto importante, da cui dipende il futuro di DigiWorld. Non possiamo permettere che la Shining Evolution resti nel mondo dei disgustosi esseri umani, che questo ti sia chiaro! E' nostro dovere e nostro lavoro catturarla il prima possibile, e non c'è posto nel nostro piano per la tua mania di combattere." disse freddamente. Aveva un atteggiamento spiccio, di una persona che non ama perdere tempo, e il modo di fare del minotauro pareva darle un pò fastidio.

Vajiramon grugnì in risposta. "Te lo dico sempre, Pajiramon, tu sei troppo seria! Tutto deve essere 'tuo dovere', 'tuo lavoro'... io so perfettamente cosa c'è in gioco, ma questo non significa che non possa trovarci anche qualcosa di divertente, non credi?" le rispose, le mani chiuse a pugno e appoggiate sui fianchi.

"Fai un pò come vuoi, non sarò io ad impedirtelo..." rispose Pajiramon alzando le spalle. "Ma tieni presente quali sono le nostre priorità."

Con un altro sbuffo infastidito, Vajiramon annuì, poi si allontanò lungo l'imponente corridoio che portava all'esterno del gigantesco santuario, le cui pareti di marmo rosso quasi mimetizzavano le fiaccole ad esse appese. Per quanto lavorare con Pajiramon gli piacesse, al muscoloso Deva spadaccino non andava molto giù la sua eccessiva serietà... non che non la capisse, in fondo era un momento delicato per i Deva e per tutto DigiWorld. Ma non c'era niente di male a prendere le cose con un attimo di leggerezza, no? Vajiramon, da parte sua, non vedeva l'ora di dare una bella scossa a quegli stupidi esseri umani, giusto per dare loro mostra della sua forza, per poi tornare dal Sovrano con la Shining Evolution!

"Beh, sarà meglio che mi prepari..." concluse il Deva, per poi sgranchirsi rumorosamente le nocche delle mani. "Tra non molto, sarà il momento di fare una sorpresina agli stupidi esseri umani!"

Mentre si allontanava lungo il corridoio, il gigantesco uomo-toro non sapeva di essere osservato da debita distanza da una piccola, agile figura simile ad uno scimpanzè, vestita di abiti che non sarebbero stati fuori luogo nella Cina antica e armata di un lungo bastone che in quel momento teneva appeso alla schiena, i cui piccoli, perfidi occhietti neri scrutavano Vajiramon con un misto di invidia, disprezzo e divertimento. La creatura più piccola, evidentemente un Deva anch'essa, rimase nascosta nell'ombra ad aspettare che il suo 'collega' si fosse allontanato abbastanza... poi scivolò fuori con una mossa furtiva e si allontanò lentamente, di tanto in tanto osservando di sottecchi il corridoio fiocamente illuminato nel quale Vajiramon era sparito.

Un antipatico ghigno di crudeltà solcò le labbra della figurina scimmiesca, che si ritirò con un bisbiglio troppo basso per essere colto da qualsiasi orecchio non fosse il suo...

"Vai pure, Vajiramon, vai pure... voglio vedere se, con quel cervelletto inutile che ti ritrovi, davvero riuscirai a portare la Shining Evolution a Zhuqiaomon-sama! Hehehee... se gioco bene le mie carte, diventerò io il nuovo leader dei Deva, al posto di quel perdente di Chatsuramon..."

 

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La mattina del giorno successivo era arrivata senza complicazioni per gli abitanti di Shinjuku e di Tokyo in generale. Il sole non era ancora sorto che già l'attività - che del resto non si era mai arrestata, neanche di notte - aveva ripreso i ritmi febbrili ormai tipici della capitale del Giappone, e i suoi abitanti avevano cominciato la nuova giornata senza minimamente sospettare che polverone si stesse addensando sulle loro teste...

...ma forse parlare di polverone non era esatto, visto che sopra il cielo di Tokyo incombevano delle nuvole grigie cariche di pioggia, che già la sera prima avevano iniziato ad accumularsi. Per essere primavera, la giornata era piuttosto fredda... e triste, si sarebbe potuto aggiungere. Anzichè l'aria fresca, profumata di fiori e libertà tipica di aprile-maggio, si respirava una strana atmosfera... tesa... addirittura opprimente, qualcuno avrebbe potuto dire... ed aleggiava la strana sensazione che qualcosa di terribile stesse per accadere, anche se non era facile spiegare esattamente cosa...

Tra i tanti che provavano quella cupa sensazione c'era Takato Matsuda, seduto vicino ad una finestra della sua classe con lo sguardo perso a guardare fuori. Alle sue orecchie, le spiegazioni che la professoressa Asaji stava dando si erano ridotte ad un indistinto brusio di sottofondo. Purtroppo, nel suo caso, la notte non aveva portato consiglio, visto che si trovava ancora una volta a pensare agli avvenimenti del giorno prima, e alla misteriosa cancellazione di quel Brachiomon. Più ci pensava, più gli sembrava che il problema fosse di difficile soluzione... anche se, doveva ammetterlo, parlare con Guilmon il giorno prima era stato di grande aiuto (così come lo era stato, quella mattina, fare la solita deviazione per il parco di Shinjuku, portargli il solito sacco di pane, e guardare il piccolo dinosauro che lo divorava voracemente). Ora, quella strana nuvolaglia grigia pareva assorbire dal suo spirito tutto il coraggio che si era fatto, come un vampiro, e gettarlo di nuovo in uno stato di sconforto...

Ad acuire ulteriormente il suo disagio ci pensarono le due torri di acciaio e cemento che, dalla finestra vicino al suo banco, si vedevano dominare la maggior parte degli altri edifici di Shinjuku. Chissà perchè, il suo sguardo quella mattina continuava a puntarle... così grandi... cupe... fredde ed impersonali, come macchine gigantesche... sembrava quasi che volessero fare da complemento allo scenario deprimente di quella fredda mattina. E davanti ai suoi occhi, gli sembrò che si ripresentasse il volto coperto dagli occhiali da sole di quel misterioso individuo che tanto ce l'aveva coi Digimon...

"Takato Matsuda! Un pò di attenzione, per favore! Sai di cosa stiamo parlando?"

"Ah!" esclamò Takato, colto di sorpresa. Staccò lo sguardo dalla finestra e si mise sull'attenti come un soldato, sotto gli sguardi divertiti di molti suoi compagni. "Ehm... sì, Asaji-sensei! Il teorema di Pitagora dice che la somma dei quadrati costruiti sui cateti di un triangolo rettangolo è uguale al quadrato costruito sull'ipotenusa!"

L'enunciazione di uno dei più conosciuti teoremi della geometria cadde nel silenzio allorchè Takato guardò davanti a sè per vedere il volto sorpreso, e un pò irritato, della sua insegnante... poi le espressioni stranite di Hirokazu, Kenta e Juri... e infine, lo scoppio di risate che per qualche secondo fece vibrare i muri della classe e gli fece desiderare di scomparire sotto terra per l'imbarazzo! Il viso di Takato divenne rosso come un pomodoro maturo, e due sbuffi di vapore uscirono sibilando dalle sue orecchie quando il breve momento di ilarità finì rapido come era iniziato!

"Ehm... Takato... guarda che stavamo parlando dell'età Meiji..." precisò la giovane insegnante, contribuendo all'ulteriore imbarazzo del Tamer con gli occhialoni... che, dopo aver sgranato gli occhi per l'incredulità ed essere rimasto come congelato sul suo banco, scivolò di nuovo a sedere e si fece uscire una nuvoletta stilizzata di vapore dalla bocca. Inutile, quella proprio non era giornata...

"Ma cosa prende a Takato?" chiese Hirokazu rivolto a Kenta, seduto al banco appena a lato del suo. "Non mi ricordo di averlo mai visto così svagato come in questi ultimi tempi..."

Il ragazzino con gli occhiali alzò le spalle. "Boh, non chiederlo a me... mi sembra quasi che abbia qualche segreto che vuole nasconderci..."

Juri, che era una dei pochi ragazzi della classe a non aver riso, rivolse al suo amico uno sguardo interrogativo... e un pò preoccupato. Già da un pò di tempo, la ragazzina aveva l'impressione che il suo amico fosse strano, e che qualcosa stesse occupando i suoi pensieri, e questo suo sospetto stava ricevendo sempre maggiore conferma man mano che il tempo passava...

Ma di cosa si poteva trattare? Come mai Takato stava diventando così... nervoso ed evasivo? Pareva quasi che avesse paura di qualcosa...

 

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Allo stesso tempo, nelle torri di Hypnos, gli operatori stavano facendo gli ultimi controlli al programma che, a detta del loro direttore, avrebbe tolto di mezzo una volta per tutte la minaccia dei Digimon. Diversi membri dell'organizzazione governativa stavano lavorando attorno ad un grande macchinario, nel quale si immetteva un reticolo di cavi elettrici e tubi abbastanza intricato da sembrare la tela di un ragno. La macchina aveva un'aria molto minacciosa, e con i suoi circa cinque metri di altezza, il grigio acciaio che la componeva, intervallato qua e là soltanto da qualche spia luminosa, e la semioscurità della sala, sarebbe riuscita ad incutere una certa soggezione a chiunque. Non serviva una grande intuizione per capire che lo scopo per il quale sarebbe stata usata non era nulla di simpatico...

"Quindi... sarebbe questo il macchinario che attiverà questo famoso programma Juggernaut..." commentò Megumi, che si trovava nella sala assieme agli altri tecnici di Hypnos per controllare il funzionamento della loro nuova 'creatura'. "Otori-san, non hai idea di cosa faccia esattamente?"

L'altra operatrice, Reika Otori, scosse lentamente la testa. "Mi dispiace, Onodera-san, ma a parte il fatto che compromette la coesione dei dati di cui i Digimon sono composti, non so proprio come funzioni. Qualunque cosa faccia, se posso esprimere la mia opinione, non sarà priva di impatto sulle connessioni on-line..." rispose, un accenno di ansia appena percettibile in quel tono professionale. "Tuttavia, Yamaki-san non lesinerà alcun tentativo pur di togliere di mezzo queste... 'forme di vita digitali'. Se fossi in te, in ogni caso, eviterei di fare tante domande."

"Capisco..." assentì Megumi. Le due operatrici, senza saperlo, condividevano delle opinioni contrastanti su quello che stava per accadere. Se da una parte comprendevano che quello che stavano facendo era importante, e avrebbe probabilmente salvato migliaia di vite... dall'altra non potevano fare a meno di rammaricarsi dei metodi usati, dal loro punto di vista troppo coercitivi. Yamaki diceva che i Digimon non erano veri e propri esseri viventi, ma programmi difettosi che non sarebbero mai dovuti esistere... (a proposito, se davvero erano dei programmi... chi li aveva creati? Non era possibile che si fossero formati da soli...) eppure, in certi casi, le due operatrici stentavano a crederlo. Avevano assistito anche loro alla macabra operazione di scomposizione dei dati che era stata fatta alcuni giorni prima su quel DarkLizamon, e una parte di loro cominciava a pensare che i Digimon non fossero poi così diversi dagli esseri umani... forse Yamaki, nonostante tutta la sua intelligenza e competenza, su questo punto si era proprio sbagliato...

Reika storse il naso. Le sue considerazioni non toglievano il fatto che le bio-emersioni causavano danni alle cose e alle persone, e che era loro dovere cercare di limitare i danni al minimo. Quella che gli esseri umani stavano combattendo contro i Digimon era una guerra, e l'importante, alla fine di tutto, sarebbe stato quale delle due parti fosse rimasta in piedi.

Come Yamaki aveva detto più di una volta, per fare la cosa giusta, in certi casi bisogna scendere a dei compromessi... e i bisogni dell'umanità intera erano di certo più importanti di quello che pensavano loro come membri dello staff di Hypnos.

"Okay..." concluse Megumi, pronunciando la parola come uno stanco sospiro. "Ritorniamo al lavoro. Oggi, con un pò di fortuna, dovremmo concludere questa storia una volta per tutte..."

 

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"Ma questo... Juggernaut... in pratica, come agisce?"

"Questo programma servirà ad attirare tutti i Digimon in un punto ben preciso, per poi disgregarne i dati." spiegò Yamaki all'uomo che parlava dall'altro capo del telefono. Il direttore di Hypnos manteneva la sua classica espressione distaccata, ma ad ascoltarlo bene si poteva percepire una soddisfazione cupa, quasi crudele, nelle sue parole. "Utilizzando i dati che abbiamo ottenuto dai nostri esperimenti di scomposizione, Juggernaut creerà un segnale molto simile a quello di un Digimon vero e proprio, il che indurrà i Digimon ad avvicinarsi. A quel punto, i loro dati verranno risucchiati in un 'vuoto digitale', che chiamerò così per mancanza di un termine migliore con cui definirlo, e cancellati una volta per tutte. Inoltre, questo programma provvederà a rafforzare il confine tra il nostro mondo e quello dei Digimon, in modo tale che non avvengano più bio-emersioni. In pratica, ci stiamo liberando dei Digimon già presenti, e stiamo impedendo ad altri invasori di attaccarci. Posso dire con tranquillità che, dopo l'attivazione di Juggernaut, il problema delle bio-emersioni sarà risolto, e noi avremo più tempo per ideare una nuova strategia d'attacco al Mondo Digitale e liberarci per sempre di quegli invasori. Già nella serata di ieri, l'attivazione del sistema di cancellazione dati di Juggernaut ha avuto pieno effetto su un Digital Field di grandi dimensioni, quindi ora abbiamo una conferma della validità del progetto Juggernaut."

Yamaki riuscì a sentire un sommesso verso che voleva dire 'ho capito', ma che esprimeva ancora un certo scetticismo. "Hmmm... sì, l'idea non è male, Yamaki... ma a che punto è la sperimentazione di questo nuovo programma? Vi siete fatti un'idea dei suoi rischi, delle conseguenze che esso comporterà per il traffico on-line... e soprattutto, se eseguirà il suo compito in maniera efficiente e definitiva?"

"Stiamo finendo di appurarlo al momento." rispose Yamaki. "Più avanti, nella giornata di oggi, controllerò personalmente il funzionamento di Juggernaut per assicurarmi di non aver tralasciato nulla. A meno di imprevisti, attorno alle ore ventuno della serata, Juggernaut potrà essere attivato."

"Attorno a quell'orario, la rete è sempre piuttosto impegnata..." rispose il suo superiore. "Mi auguro che lei sappia cosa sta facendo, Yamaki... le conseguenze del rallentamento del traffico dovuto all'attivazione di questo vostro programma avranno un certo impatto economico e finanziario, e toccherà a noi del governo coprire le perdite così provocate. Per non parlare di quello che dovremmo fare per coprire la vostra attività, lei se ne renderà conto..."

Il direttore di Hypnos tenne per sè le considerazioni personali sulla cecità di certa gente che pure era nella posizione di dargli ordini. Erano più preoccupati dei soldi che sarebbero stati costretti a sborsare, che non della sicurezza dei loro cittadini... "Signore, come le ho detto stiamo finendo le dovute sperimentazioni e misurazioni, in modo da renderci pienamente conto dei suoi effetti collaterali. Faremo in modo che le perdite siano più contenute possibile, ma con tutto il dovuto rispetto, le vorrei ricordare che se non riuscissimo ad arginare questa invasione, il denaro perduto sarebbe proprio l'ultimo dei nostri problemi. Lei ha visionato i file che le abbiamo mandato riguardanti le recenti attività dei Digimon a Shinjuku, immagino..."

"Sì, ho avuto modo di esaminarli... ma senza le prove inconfutabili dell'esistenza di queste 'entità digitali', non mi posso pronunciare a suo favore con le autorità... lei capirà, io non dubito delle sue affermazioni, ma finora nessuna delle sue argomentazioni è stata ritenuta attendibile da chi di dovere." rispose l'uomo sull'altro capo, con il tono velatamente supponente di uno che crede di avere il controllo della situazione pur non vedendo al di là del proprio naso... "Comunque, lei sa cosa deve essere fatto, quindi lascio a lei la responsabilità del progetto. Mi mantenga aggiornato, e mi fornisca i risultati quanto prima possibile. Questo è quanto ho da dirle."

"Ho capito. Non mancherò di informarla degli sviluppi successivi." rispose Yamaki. Non appena ebbe pronunciato queste ultime parole, la comunicazione si interruppe con un fastidioso rumore di una cornetta che veniva rabbiosamente messa giù all'altro capo. Il direttore di Hypnos strizzò un occhio, infastidito da quel rumore, poi scosse la testa e mise giù a sua volta.

"Burocrati..." mormorò tra sè, permettendosi di dare un minimo sfogo alla sua amarezza. Dicevano che non aveva fornito prove inconfutabili dell'esistenza dei Digimon... lui aveva fornito loro tutti i dati che aveva potuto, solo che quelli si ostinavano a non crederci! Ogni cosa che lui aveva mandato, era stata ignorata come 'elemento irrilevante', oppure interpretata come lo scherzo di cattivo gusto di qualche hacker o mitomane. Incredibile come certa gente si ostinasse a non credere alla verità anche quando questa gli veniva sbattuta in faccia...

Non importava, in ogni caso. Non mancava neanche mezza giornata al momento decisivo. Una volta che Juggernaut fosse stato attivato, la minaccia dei Digimon sarebbe stata spazzata via in maniera definitiva, e al resto ci si poteva pensare in seguito. Allontantosi dalla sua scrivania, Yamaki si incamminò lentamente verso una finestra all'altro lato del suo ufficio, da dove poteva vedere la massiccia struttura del maxi-computer che avrebbe attivato la sua soluzione finale. Il freddo ammasso di acciaio, cavi, tubi e istruzioni sembrò quasi restituirgli lo sguardo in segno di intesa... come se il computer stesso si rendesse conto dell'obiettivo del capo di Hypnos e non aspettasse altro che un segnale per realizzarlo...

Yamaki diede un'occhiata al suo orologio. Undici e mezza della mattina. Con un pò di fortuna, entro le ventuno il sistema sarebbe potuto entrare in funzione...

"Quei parassiti digitali non sapranno neanche cosa li ha colpiti." disse tra sè, ancora una volta mischiando una punta di cupa soddisfazione al suo atteggiamento controllato...

 

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La giornata era passata lentamente, quasi noiosa, senza che si registrassero allarmi dovuti a qualche bio-emersione. Dopo un altro lungo pomeriggio di lezioni, Ruki era stata lieta di poter uscire finalmente dai cancelli della sua scuola privata e tornare a casa... e in quel momento, la ragazzina dai capelli rossi era seduta sul gradino che dava sul cortile di casa sua, e guardava con la sua classica espressione indecifrabile le nubi grigie che si erano addensate sulla città. Forse era solo una sua impressione, ma da quella mattina le sembrava che il cielo si fosse incupito ulteriormente. Eppure non erano previsti temporali, o anche soltanto rovesci su quella zona del Giappone, e il servizio meteo giapponese era conosciuto per la sua precisione. Nulla toglieva dalla testa di Ruki che ci fosse qualcosa che non andava...

Renamon, in piedi al suo fianco (sia la mamma che la nonna di Ruki erano fuori casa, quindi non c'era rischio che qualcuno la vedesse), osservava a sua volta le strane formazioni nuvolose sopra le loro teste. Sì, c'era qualcosa che DAVVERO non andava in quelle nubi... di quando in quando, la volpe ninja poteva giurare di aver percepito qualche emanazione di dati da esse... la stessa sensazione che provava quando percepiva lo sviluppo di un Digital Field... Sia lei che la sua Tamer ne erano praticamente sicure, l'emersione di quel Brachiomon il giorno prima era soltanto il preludio a qualcosa di decisamente più grande... molto probabilmente, gli attacchi dei Digimon alla città si sarebbero intensificati ancora di più...

Una parte di loro non vedeva neanche di mal occhio quella situazione. Dopo una giornata lunga e noiosa come quella che era appena trascorsa, un pò di azione era giusto quello che la Regina dei Digimon avrebbe voluto... tuttavia, quell'atmosfera di tensione, così... sospesa tra il tutto e il niente, come se il tempo avesse smesso di scorrere... le dava fastidio. Molto fastidio. Essendo una ragazza così diretta, Ruki avrebbe preferito di gran lunga che l'avversario, chiunque esso fosse, si facesse vedere una buona volta e passasse al dunque, senza tutti quei preamboli.

Nel silenzio che sottolineava la loro intesa reciproca, la ragazzina dai capelli rossi e la volpe ninja restarono ferme al loro posto ancora per qualche minuto, il fresco vento di primavera che soffiava sui loro volti... poi, Ruki decise di rompere il silenzio, e fare a Renamon una domanda che già da un pò voleva farle.

"Senti, Renamon..."

La Digimon voltò la testa verso la sua amica umana. "Dimmi pure, Ruki."

"Quando mi hai salvato da quell'Harpymon, ancora qualche giorno fa, non hai assorbito i suoi dati dopo averla cancellata. E' la prima volta che fai una cosa del genere." proseguì Ruki, poi alzò la testa per guardare negli occhi la sua partner. "Posso sapere il perchè?"

La volpe ninja guardò in lontananza, verso le nuvole. "Te l'ho detto... ho capito di non averne più bisogno."

"E per quanto riguarda la Digievoluzione?" chiese Ruki. "Senza dati, come farai?"

"Ho avuto modo di rendermi conto che i Digimon che hanno un partner non hanno bisogno di assorbire dati per diventare forti." rispose Renamon. "In qualche modo, è il legame che hanno con gli esseri umani a farli Digievolvere."

Ruki annuì, capendo dove la sua amica voleva arrivare. Nonostante i loro contrasti, nel momento del bisogno erano state pronte ad intervenire l'una in difesa dell'altra, e alla fine avevano entrambe fatto chiarezza nella confusione dei loro sentimenti... "Sì, capisco... come con Occhialoni e il suo dinosauro, e con Lee e quel suo stupido cagnolino. Immagino che anche tra noi due, alla fine, si sia instaurata una certa intesa. E' un pò strano, ora che mi ci fai pensare..."

"In che senso?" chiese Renamon.

Ruki prese un respiro un pò più profondo del solito prima di risponderle. "Quando IceDevimon mi ha rapita e ha cercato di costringermi ad essere la sua Tamer, ho visto che cosa aveva fatto, tutti i Digimon che erano stati sue vittime, tutto perchè lui voleva essere il più forte. Lui ha insinuato che anch'io ero fredda e spietata come lui, e confesso che in quel momento... ho avuto paura che avesse ragione. Ma quello che mi ha davvero impressionato è stato che lui sosteneva che l'unico scopo della vita di un Digimon fosse quello di combattere, diventare forte ed assorbire dati per accrescere ancora di più il suo potere. E' stato per questo che mi sono comportata così, dopo che mi avete salvata. Ho provato disgusto, e ho detto di odiare i Digimon, perchè mi ero convinta che, alla fine, fossero tutti come lui. Per una volta, mi ha fatto piacere rendermi conto di essermi sbagliata."

Renamon rivolse uno sguardo comprensivo verso la sua Tamer. "Questo è il passato, Ruki. Non te ne fare più una colpa."

"Lo so, Renamon..." rispose la ragazzina. "E comunque, come stavo dicendo, ho appena trovato ironico che quel verme di IceDevimon si sia reso conto prima di noi del potere del legame tra un Tamer e il suo Digimon, anche se alla fine aveva frainteso quello che voleva dire questo legame..."

"Capisco cosa vuoi dire..." rispose Renamon. "Lui voleva farti diventare la sua Tamer perchè si era accorto di questa possibilità di diventare più forte legandosi ad un umano... ma il suo errore è stato che pensava che questa intesa si esaurisse nell'affinità di spirito, quando in realtà è qualcosa di ben più complicato..."

"Infatti. Un qualcosa che, sinceramente, io stessa non riuscirei a spiegare... ma che posso percepire, anche adesso mentre stiamo parlando."

Le due amiche restarono per un pò con lo sguardo rivolto verso le nubi, assorte nei loro pensieri. Stavano riflettendo su ciò che si erano appena dette, e su questo fosse importante la loro riscoperta intesa... e Renamon, acuta com'era, riuscì a cogliere una punta di malinconia nell'espressione di Ruki. Sicuramente, la Tamer stava pensando ai rapporti con la madre, e a come le sarebbe piaciuto ritrovare il legame anche con lei... eppure, c'era sempre quell'orgoglio e forse quella... rabbia di fondo che la ostacolavano, impedendole di esprimere quello che lei provava...

"Renamon..." disse Ruki ad un certo punto, distogliendosi da quella linea di pensiero. "Tu cosa pensi di questo strano tempo? Hai qualche sospetto anche tu, vero?"

La volpe ninja annuì lentamente. "Sì... per qualche motivo, credo che ci aspettino tempi duri..."

 

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Da un'altra parte ancora di Shinjuku, un pò di tempo dopo, un uomo sulla quarantina d'anni, vestito in maniera abbastanza formale, con i capelli blu un pò lunghi, gli occhiali da vista e i lineamenti cinesi, stava tornando a casa, avvicinandosi all'ingresso di uno dei tanti condomini del quartiere. Le sue mani armeggiavano con un mazzo di chiavi, cercando quelle per aprire il portone del piano terreno, e a parte la chiara origine straniera, sembrava davvero una persona come tante, come uno qualsiasi dei pedoni che affollavano i marciapiedi del più grande quartiere di Tokyo, costeggiando un'ordinata, per quanto rumorosa, fila di automobili e altri veicoli. Il signor Janyu Li, padre di Jenrya, Shuichon e di altri due ragazzi più grandi, era in procinto di rincasare dopo una dura giornata di lavoro, che aveva lasciato un pò il segno sul suo viso, dipingendoci un'espressione stanca.

Tuttavia, proprio mentre passava davanti ad un vicoletto per avvicinarsi a casa sua, i suoi sensi, affinati dalla pratica delle arti marziali, lo avvertirono di un ospite inaspettato che gli era comparso alle spalle, quasi dal nulla. Perplesso, l'uomo girò lentamente lo sguardo, e vide la misteriosa figura di un individuo di età imprecisata, dall'aria distintamente dura e fredda, con addosso giacca, pantaloni e scarpe neri, e un cappello dello stesso colore che copriva il suo viso.

"Lei è il signor Janyu Li, immagino." disse il misterioso individuo, senza aspettare che il capofamiglia Li gli rivolgesse la parola. Da come parlava, si poteva capire che era uno che aveva qualcosa di molto urgente da fare, e che non voleva perdere tempo in troppi giri di parole.

"Sì, sono io... e posso sapere con chi sto parlando?" chiese Janyu, già provando un certo sospetto nei confronti di quello strano tipo...

I suoi sospetti si trasformarono in un brivido che gli corse lungo la spina dorsale quando l'estraneo rispose, con tutta calma.

"Pensi a me come... ad un fantasma del suo passato, signor Li. Un passato che, grazie a lei e a certi suoi amici, continua a perseguitarci nel presente. Le dice niente il nome... Digimon?"

Per quanto l'espressione di Janyu restasse calma e controllata, quello che faceva vedere all'esterno non corrispondeva a come si sentiva dentro: quella rivelazione gli aveva congelato il sangue nelle vene - qualcuno sapeva del progetto di creazione di forme di vita digitali? Com'era possibile? Era... era un progetto che doveva essere stato abbandonato già da tempo... un sacco di tempo! E in ogni caso... era una parte del suo passato che avrebbe preferito lasciarsi alle spalle! Non era certo obbligato a rivelarla ad un estraneo!

"Io... non so niente di questi... Digimon. Non so di cosa lei stia parlando." rispose freddamente.

L'uomo misterioso prese un profondo sospiro, e gli angoli della sua bocca si alzarono leggermente in un sorriso quasi derisorio. "Non le conviene mentire, signor Li. Non è mai stato bravo a farlo, ad ogni modo..." rispose. "Sappia soltanto che ora quel vostro... piccolo progetto, a cui lei e i suoi amici avete lavorato... ora si è sviluppato, ed è fuori da ogni controllo. E qualcuno dovrebbe pagarne il prezzo."

Quest'ultima affermazione fece drizzare le antenne a Janyu. Cosa stava dicendo? Il loro progetto... si era sviluppato? Da solo? No, non era possibile... si trattava di forme di vita artificiali, che non erano in grado di continuare ad esistere senza che qualcuno lavorasse alla loro programmazione...

Il che voleva dire... che uno dei suoi vecchi compagni di università stava davvero continuando il loro progetto a tutt'oggi? Al punto da renderlo una minaccia alla pubblica sicurezza? Quella situazione, dal punto di vista del signor Li, stava prendendo una brutta piega... ma l'uomo non diede a vedere la sua apprensione al misterioso individuo e, dopo aver sospirato per farsi uscire un pò di tensione dal corpo, riprese il discorso.

"Se volete la mia collaborazione, perchè non mi dite, molto semplicemente, che cosa volete?" chiese, dopo essersi aggiustato gli occhiali più per scaricare un pò di nervosismo che per vera necessità.

L'agente del governo, perchè a questo punto di altro non si poteva trattare, alzò un pochino la testa, quel tanto che bastava a far intravedere una piccola parte del suo volto duro, e proseguì la sua requisitoria. "Abbiamo bisogno di lei, signor Li. Le chiediamo di aiutarci a ritrovare uno dei suoi vecchi amici. Uno che si rifiuta di crescere, e che da più di dieci anni a questa parte ha continuato a lavorare al progetto."

Il signor Li corrugò la fronte, e sentì il proprio cuore accelerare di qualche battito. Allora era proprio vero... qualcuno dei suoi amici aveva davvero portato avanti il loro progetto... la creazione di forme di vita digitali in grado di pensare, agire ed evolvere per conto loro!

"Pensi bene a quello che le ho detto, signor Li." riprese l'agente, mentre si infilava nuovamente nelle ombre da cui era sbucato. "Alcuni dei suoi compagni, in giro per il mondo, sono già stati avvertiti di quanto sta succedendo. Veda lei cosa le conviene fare... e ricordi che la posta in gioco è la sicurezza dell'intero paese."

"Un momento! Aspetti un secondo! Cosa vuol dire con..." iniziò a dire il capofamiglia Li, tendendo un braccio verso il luogo in cui era scomparso l'individuo...

...ma quando sbattè gli occhi, nel punto in cui l'agente si trovava qualche frazione di secondo prima, si trovava Jenrya, il suo terzo figlio, con lo zaino sulle spalle e un'espressione meravigliata sul viso!

"Ehm... Ciao, papà... a chi stavi parlando?" chiese il ragazzino dai capelli blu, sbattendo gli occhi un paio di volte per la confusione.

Suo padre rimase interdetto, e si guardò attorno spaesato. Era incredibile, eppure... il misterioso agente del governo era scomparso senza lasciare traccia di sè! Letteralmente nel nulla! Era come se non ci fosse mai stato, e il signor Li avesse avuto un'allucinazione! "Ehm... no, non era nessuno, figliolo... credevo che qualcuno mi stesse seguendo e volesse... ehm, non importa! Ciao, Jenrya, com'è andata la scuola oggi?"

Un pò tranquillizzato dalla risposta del padre (ma ancora con la sensazione che fosse successo qualcosa di spiacevole...), il Tamer cinese si sistemò lo zaino sulla schiena, e per un attimo il signor Li riuscì a vedere un paio di lunghe orecchie dal bordo frastagliato che ondeggiavano dietro di essa... "Beh, abbiamo avuto un compito a sorpresa di grammatica... ma avevo studiato, e poi non era tanto difficile. Sono convinto che mi sia andato bene. E... a te come vanno le cose? Sempre tutto bene al lavoro?"

Janyu sorrise lievemente tra sè. Jenrya, nonostante in passato fosse stato un bambino turbolento, col tempo era diventato maturo e responsabile, e sapeva bene quale fosse il valore dello studio. La cosa non poteva che fargli piacere, e farlo stare tranquillo sull'esito di quella prova a sorpresa...

"Eh... tra alti e bassi, come sempre!" rispose Janyu, che già sentiva un pò meno l'ansia di poco prima. "Sai com'è, ci sono sempre un pò di problemini... ma la giornata è stata comunque discreta. Anzi, a proposito... visto che ho messo via un pò di soldi, che ne dici se proponiamo alla mamma e ai tuoi fratelli di ordinare al ristorante cinese? Una bella cenetta tradizionale in famiglia, una volta tanto..."

La proposta piacque a Jenrya... e anche a qualcun altro, a giudicare da come il Tamer cinese si voltò in modo da non far vedere il retro della sua cartella al padre! "E' un'ottima idea, papà... solo, non uscirtene fuori dicendo che è meglio della cucina della mamma, altrimenti è capace di tagliarci la paghetta settimanale!" disse il ragazzino con una breve risata gioviale. Poi, stando attento a non farsi vedere, inclinò un pò la testa al proprio fianco e bisbigliò qualcosa di inaudibile al Digimon che, leggermente sporgente dalla sua cartella, si stava fingendo un peluche...

"Terriermon... non sbavare, o verrai scoperto..."

Il cane dalle lunghe orecchie si passò rapidamente una mano sulla bocca, in modo da pulirsi quel filo di saliva che gli era salito alle labbra alla menzione del cibo tradizionale cinese... "Ehm... scusa, Jen! Momentai!"

Janyu ridacchiò a sua volta, a labbra strette, poi indicò l'ingresso del condominio con un cenno della testa. "Hehehee... sì, hai proprio ragione... comunque, adesso andiamo! Si sta facendo tardino..."

"Sì, hai ragione..." ribattè Jenrya, affiancandosi al padre mentre si dirigevano verso il portone d'ingresso. Mentre camminavano fianco a fianco, tuttavia, Janyu non potè fare a meno di gettare uno sguardo a quella strana 'bambola di peluche' che spuntava dallo zaino scolastico del figlio... uno strano cagnolino dalle orecchie esageratamente lunghe, corto pelo verdino e un'espressione allegra e al tempo stesso acuta sul viso... era già da un pò di tempo che Jenrya la portava con sè, ma solo in quel momento Janyu ci stava davvero facendo caso... ricordava che tra i Digimon ce n'era uno che rispondeva a quella descrizione... anzi, aveva un ruolo fondamentale nel primo film della seconda stagione... e in quel momento, quella bambola gli sembrò per un attimo... come poteva dirlo... troppo simile a quel Digimon per i suoi gusti...

Eppure, dandoci un'occhiata più attenta, Janyu non trovò nulla di sospetto... quel peluche era immobile, non dava risposta... e le sue lunghe orecchie penzolavano senza forza verso il marciapiede. No, quello non poteva essere un Digimon... era soltanto un peluche, molto ben riuscito... chissà perchè gli era venuta in mente quell'assurda ipotesi...

"Forse sto diventando un pò troppo paranoico..." si disse l'uomo, mettendo da parte i suoi timori per quella sera...

 

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Alcune ore dopo...

Ormai, il cielo di Shinjuku si era tinto dell'inconfondibile blu della notte, e le luci di migliaia di insegne colorate e fari di automobili illuminavano il panorama cittadino, indaffarato anche nelle ore che avrebbero dovuto essere di riposo. In tutta quella confusione, un familiare Digimon dalle grandi orecchie passava svolazzando sopra le strade affollate, scrutando con curiosità i bizzarri comportamenti di quelle strane creature che erano gli esseri umani, con alcuni dei quali aveva pure fatto amicizia...

"Un'altra abitudine molto strana degli esseri umani, calu calu..." commentò il piccolo Calumon, mentre planava verso il ramo di un albero e vi si appoggiava per riposarsi dopo il lungo volo. L'oggetto della sua meraviglia era la fila di chiassose automobili che affollava una strada principale, ciascuna con a bordo il suo conducente e altri passeggeri in paziente attesa che l'ingorgo si diradasse. I suoi occhi si posavano ora sulle carrozzerie dai vari colori, alcune tirate a lucido, altre più vecchie e polverose... ora sui fari accesi e sulle strane lucine che venivano dagli interni... ora sulle persone all'interno, nella loro infinita varietà di espressioni, atteggiamenti, caratteri... se c'era una cosa che la permanenza nel Mondo Reale gli aveva insegnato, era che non esistevano due esseri umani uguali tra loro. Tutti avevano qualcosa che li rendeva unici ed inimitabili... eppure, tutti loro condividevano quelle strane piccole abitudini che lui ancora non riusciva a capire...

"Chissà perchè si fanno mangiare da quegli strani Digimon di metallo..." si disse. "Poi, quelli li portano da un'altra parte, e li fanno uscire dalla loro pancia! Avevo anche provato a chiedere a uno di quei Digimon cosa stessero facendo, ma non mi ha risposto, calu calu..."

Uno strano suono, simile a quello di una vampata di fuoco che si accendeva, raggiunse le sensibili orecchie del simpatico Digimon, che scattò su colto da un'improvvisa ansia... e si girò lentamente, soltanto per rendersi conto che non era più solo, su quel ramo... Impmon era davanti a lui, con il suo classico sogghigno sulle labbra, e una fiammella scarlatta accesa sulla punta di un suo indice, e lo osservava con intenti non proprio amichevoli...

"Heh. Ma guarda un pò chi si rivede..." sghignazzò il piccolo demone. "Non ti preoccupare, orecchie a sventola, voglio soltanto i tuoi dati. Sai com'è, è la prassi tra noi Digimon... non avere paura, cercherò di non farti troppo male. Hehehee..."

Il piccolo Digimon bianco si ritirò spaventato. "Uh... ecco perchè non hai amici! Se ti comporti così con tutti..."

"Hah! E a cosa diamine servirebbero questi 'amici' di cui parli tanto? Certo non a farmi Digievolvere!" rispose antipaticamente il diavoletto viola. "Ad un Digimon non serve farsi degli amici, ma diventare forte! La legge della natura è quella della sopravvivenza del più forte, quindi non prenderla sul personale, okay? Sto solo facendo quello che devo fare!"

Con queste parole, Impmon riprese ad avanzare verso Calumon, la fiamma sopra il dito indice che aumentava di intensità mentre il Digimon dalle grandi orecchie continuava a ritirarsi... Sembrava fosse giunta la fine... Impmon era deciso a prendere i suoi dati, e non c'erano nè Guilmon, nè Terriermon, nè tantomeno Renamon a difenderlo...

Un momento!

Cos'era quella strana sensazione? Quel sentimento alieno e sgradevole che proveniva da quei due palazzi sullo sfondo del cielo notturno? E perchè le nuvole che lo sovrastavano si muovevano in maniera così minacciosa? Stavano descrivendo dei lenti cerchi nell'aria, come se da un momento all'altro dovessero dare vita ad un ciclone... e dal centro della massa rotatoria proveniva una lucina verde smeraldo che di naturale aveva ben poco...

Ma soprattutto, quella sensazione... quel... quel qualcosa che ripugnava ai suoi sensi di Digimon! Era talmente forte che era riuscito a distrarlo persino da una minaccia immediata alla sua vita! E persino Impmon, che fino ad un attimo prima sembrava impaziente di distruggerlo e assorbire i suoi dati, aveva distratto la sua attenzione da lui... e si era fermato a guardare, con aria irritata e ansiosa al tempo stesso, quell'incredibile fenomeno... Calumon approfittò del fatto che il suo aggressore si era distratto e spiegò di nuovo le orecchie, per poi balzare giù dal ramo e iniziare a planare il più lontano possibile... sia da Impmon che dalla sede centrale di Hypnos!

"Quel... quella grande torre..." gemette Calumon. "Non... non mi piace... c'è qualcosa... che mi fa paura... cosa... cosa sta succedendo?"

 

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All'interno di Hypnos, fervevano i preparativi per l'ultima fase del progetto Juggernaut. Tutti gli operatori erano al loro posto, con i nervi tesi al massimo, e monitoravano con precisione ossessiva ogni parametro, anche il più insignificante. La tensione nell'aria era tale che la si sarebbe potuta tagliare con un coltello, e l'aria all'interno della sala di controllo cominciava ad essere stantia e viziata. Era chiaro che il lavoro era andato avanti fin dalla prima mattinata, senza soste...

Seduta al suo posto, Reika corrugò la fronte quando un dato anomalo si presentò sui suoi strumenti di lettura, e alzò la testa dalla console per avvertire il suo principale.

"Signor Yamaki, i miei strumenti rilevano una reazione anomala, di grandi dimensioni!" esclamò l'operatrice dai capelli rossi. "Fa anche questo parte del funzionamento di Juggernaut?"

A pochi metri da lei, il giovane direttore di Hypnos, gli occhi sempre nascosti dai suoi onnipresenti occhiali neri, rimase in silenzio per qualche secondo, come se non avesse sentito la domanda. Quando Reika stava quasi per reiterarla, finalmente rispose, e nella sua voce si poteva di nuovo cogliere quel cenno quasi crudele di soddisfazione...

"Ignori quella lettura, Otori. Si tratta dell'agglomerato di dati, estratti dai soggetti che abbiamo catturato, che stiamo utilizzando per far venire a noi i Digimon, in modo da poterli eliminare una volta per tutte." spiegò Yamaki, aprendo ancora una volta il suo immancabile accendino. "Per il resto, gli strumenti sono in regola? Avete controllato che i parametri rientrino nei limiti?"

"Condizioni ottimali, Yamaki-san!" rispose un operatore che si trovava seduto ad una console lì vicino. "Tutti i sistemi operativi al massimo dell'efficienza. Formazione digitale in espansione, ma stabile e controllata. Attendiamo istruzioni."

Quella frase fece provare come un brivido di eccitazione a Yamaki. Finalmente, dopo tanto tempo, quegli abomini digitali avevano finito di fare il bello e il cattivo tempo e di ridersela dei loro sforzi di tenerli a bada...

Il volto leggermente illuminato dalle luci degli schermi, Yamaki alzò leggermente il mento, con una lentezza che pareva quasi studiata per fare più impressione possibile...

...e diede l'ordine fatale!

"Attivare Juggernaut."

 

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"Dunque, è questo il punto dove dovrei emergere... molto bene! Stando alle nostre rilevazioni, la Shining Evolution dovrebbe trovarsi nei dintorni! Sarà un lavoretto rapido e facile. Non ci sarà molto da divertirsi, ma... vabbè, prima il dovere!"

All'interno di un'ampia sala dalle pareti di marmo rosso decorate con dei mosaici di luccicanti cristalli bianchi, che formavano dei complessi simboli sacri della religione hinduista o buddista, la mastodontica figura di Vajiramon era inginocchiata sul rovente pavimento di roccia, al centro di quello che pareva essere un enorme pentacolo, raffigurante l'ormai classica stella a cinque punte contenuta in un cerchio perfetto. Il Deva dall'aspetto di minotauro teneva le mani sulle ginocchia, e i suoi occhi erano chiusi come se stesse cercando di visualizzare mentalmente un certo luogo... alcune stringhe di dati si stavano levando dai bordi del cerchio magico, e fluttuavano attorno a lui in maniera poco rassicurante... mentre dei suggestivi giochi di luce argentata danzavano sulla sua armatura e sui foderi delle sue spade...

Improvvisamente, il Deva sentì un improvviso dolore, non molto acuto ma comunque fastidioso, come un improvviso attacco di emicrania, trafiggergli il cervello, e strinse i denti con un grugnito. La sua concentrazione interrotta, Vajiramon aprì di scatto i suoi occhi bovini e tentò di riprendere la concentrazione, questa volta focalizzando la fonte di quel disturbo.

"C... Cosa? Ma che sta succedendo? Cos'è questa improvvisa reazione che ho sentito provenire dal Mondo Reale?" ringhiò. "Avevo quasi trovato la Shining Evolution... e questo stupido disturbo me l'ha fatta perdere! Che cosa state tramando, dannati umani? Heh?"

Un rivoletto di sudore imperlò la robusta fronte del Deva, che tentò di riprendere la concentrazione dopo quell'imprevisto. Abituato a resistere agli sforzi e al dolore, Vajiramon non ebbe problemi a farlo, ignorando quel momentaneo martellare al cervello, e ben presto i dati che gli galleggiavano attorno presero a girare vorticosamente, con velocità sempre maggiore man mano che raggiungeva il giusto livello di focalizzazione...

E alla fine, Vajiramon riuscì a visualizzare i palazzi gemelli di Hypnos... e soprattutto il vortice di innaturale luce verde che si stava aprendo sopra di essi! E quella vista... quella vista fu più che sufficiente ad irritarlo a morte!

I suoi denti si strinsero e digrignarono minacciosi...

Le narici si dilatarono, sbuffando fuori un paio di rabbiosi getti di vapore...

E le nocche delle sue enormi mani si strinsero spasmodicamente sulle else delle sue spade, quasi le terribili lame stessero implorando di versare del sangue, e Vajiramon volesse tranquillizzarle dicendo loro che il momento era giunto...

Quando Vajiramon parlò di nuovo, la sua voce uscì dalla sua gola come un muggito furibondo, intrisa di rabbia ed indignazione!

"E così..." ruggì il Deva. "E così, quelle indegne ed insulse creature credono davvero di poter pervertire i nostri poteri... ed usarli contro di noi? Dopo averci usato e gettato via... ora pretendono anche di sbarazzarsi di noi per sempre? La loro impudenza non ha davvero limiti! E tuttavia... huhuhuhuu... e tuttavia, non hanno idea di quello che stanno facendo... tipico loro, no? Huhuhuhuuu..."

Il tono furente del minotauro si era trasformato, quasi all'improvviso, in una risata divertita e colma di disprezzo. Vajiramon si stava facendo gioco di quello che gli esseri umani stavano tentando contro lui e la sua razza!

"In fondo, vi devo ringraziare, stupidi esseri umani... dopotutto, è stato grazie a questo vostro goffo tentativo di ostacolarci, se ora so esattamente dove colpirvi!" ringhiò il Deva. "Vediamo se il vostro giocattolino potrà salvarvi da me!"

 

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Nella tana di Guilmon al parco, il piccolo dinosauro rosso drizzò le orecchie, e i suoi occhi si ridussero a due fessure, come quando sentiva la presenza di un Digimon ostile. Tuttavia, questa volta c'era qualcosa di diverso... era qualcosa di più di un semplice sentore di minaccia... piuttosto, si trattava di una sensazione di oppressione quasi claustrofobica, una sorta di nodo alla gola che rendeva difficile la respirazione, e gli appesantiva gli arti in maniera insopportabile! Tutti i suoi sensi gli stavano urlando che stava accadendo qualcosa di terribile! Era... quasi insopportabile!

Lentamente, Guilmon alzò lo sguardo verso il cielo... e vide la fonte di quella orribile sensazione! Sopra i palazzi gemelli di Hypnos si trovava un grande varco riempito di una strana luce verde, dal quale stava scendendo una colonna luminosa dello stesso colore, che tingeva il paesaggio di un bagliore innaturale! Ma soprattutto... terribili... Guilmon sentiva le urla! Le urla dei Digimon... che venivano risucchiati al suo interno! Il loro dolore... la loro disperazione... era insopportabile...

E tuttavia... il piccolo dinosauro scoprì, con suo estremo orrore, che non poteva resistere al desiderio di andare là... era più forte di lui... lo voleva e al tempo stesso non lo voleva... le gambe si muovevano quasi da sole verso la zona dell'inquietante fenomeno...

"T... Takato... mon... a-aiuto... lui... sta... arrivando..." riuscì a mormorare.

 

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BEEP-BEEP! BEEP-BEEP! BEEP-BEEP!

Takato, impegnato a preparare la cartella per il giorno dopo, fece un salto quando il D-Power che teneva nella tasca dei suoi pantaloncini iniziò a suonare all'impazzata e ad emettere delle strane luci, come a segnalare un allarme! Tralasciando quello che stava facendo, il giovane Tamer si infilò la mano nella tasca e afferrò il congegno, che continuava a suonare senza posa... per poi dirigersi alla finestra e vedere il terrificante spettacolo del vortice di luce sopra la sede di Hypnos!

E, quando sentì una breve scossa tellurica scuotere il pavimento sotto i siuoi piedi, la paura afferrò il cuore di Takato come un artiglio gelido. I suoi peggiori timori si stavano avverando, allora! Quel misterioso individuo e i suoi scagnozzi... stavano facendo qualcosa di terribile, e come se non bastasse avevano iniziato molto prima di quanto lui e i suoi amici potessero prevedere!

"Guilmon..." mormorò Takato, restando per qualche istante come inebetito davanti a quella visione. Poi, riuscì a riscuotersi dallo sbalordimento e scosse la testa. Non c'era più tempo da perdere! Guilmon e gli altri Digimon erano in grave pericolo, lo sentiva... e doveva intervenire, subito!"

 

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A casa Li, la scena si stava ripetendo con modalità spaventosamente simili: una volta tornato in camera sua dopo cena, Jenrya aveva visto Terriermon che, quasi dimentico delle raccomandazioni del suo partner di non farsi scoprire, era galleggiato verso la finestra, e picchiettava sul vetro come se volesse uscire...

"Terriermon!" esclamò Jenrya, mentre si recava con il cuore che gli batteva in gola verso il suo partner. "Terriermon, rispondimi! Cosa ti succede?"

Il Digimon simile ad un cagnolino sembrò ignorare la domanda, e continuò a tormentare il vetro della finestra della camera con occhi vitrei... Poi, finalmente, parlò, e la sua voce suonava così terribilmente strascicata che Jenrya provò un brivido di paura!

"J... Jen... mi... mi sta attirando... come una calamita! Non... non riesco a resistere!" mormorò Terriermon. Perplesso, Jenrya guardò dalla finestra... e vide a sua volta l'innaturale sconvolgimento che turbava il cielo notturno, centrato sui palazzi di Hypnos! Non sapeva esattamente di cosa si trattava, e sinceramente forse preferiva così...

...ma in quel momento gli parve chiaro, una volta per tutte, che dovevano fare qualcosa, anche a costo di introdursi a forza nella sede centrale! Il limite era stato passato, e lui e Terriermon dovevano limitare i danni finchè era possibile!

 

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Ruki correva per le strade di Shinjuku, spintonando via chi si trovava sulla sua strada mentre seguiva la sua compagna digitale, Renamon, nei suoi lunghi balzi da un luogo all'altro in perfetto stile ninja. Anche loro, come tutti gli altri, avevano avvertito che la fonte del problema era quella strana luce verde proveniente dal varco che sovrastava Hypnos... e avevano capito subito che quei misteriosi individui in nero stavano cercando di fare il colpo grosso! Dovevano fermarli, prima che fosse troppo tardi!

"Permesso! Ow! E guarda dove vai, testa di rapa!" imprecò la ragazzina dai capelli rossi mentre schivava uno sbalordito ragazzo che le era andato addosso senza volerlo. Inutile dire che la Regina dei Digimon era di pessimo umore, per via di quello strano avvenimento... e quando Ruki Makino era di cattivo umore, la cosa più saggia era evitare di starle tra i piedi!

Con un grugnito, Ruki riprese a correre e seguì i rapidi spostamenti di Renamon fino a trovarsi, qualche minuto dopo, in uno spiazzo davanti all'ingresso del palazzo di Hypnos. Si fermò per un istante a riprendere fiato, poi alzò lo sguardo verso Renamon, che stava in piedi sulla cima di un albero, e guardava come ipnotizzata lo spettacolo di luci smeraldine che ingombravano il cielo sopra l'immane costruzione! Era la prima volta da quando l'aveva ricevuta come partner che Ruki vedeva Renamon così ansiosa... e questo, per quanto le seccasse ammetterlo, metteva un pò in soggezione anche lei. Se davvero Renamon era preoccupata per quanto stava accadendo, voleva dire che la situazione era davvero critica...

"Renamon!" esclamò Ruki, estraendo il suo D-Power che continuava a squillare in maniera irritante. "Renamon, mi senti? Che sta succedendo? Riesci a sentirmi?"

La volpe ninja restò per un istante immobile, con il vento che faceva svolazzare il suo elegante manto dorato così come i capelli color del fuoco della sua partner umana. "Ruki... sento la presenza di diversi Digimon." rispose infine, senza mai staccare gli occhi dal centro dell'incredibile fenomeno. "Non so come questo sia possibile... ma questo vortice, di qualunque cosa si tratti, sta costringendo i loro dati a convergere verso questo palazzo! Se continua così, neanch'io sarò in grado di resistere alla sua forza attrattiva!"

"Allora non perdiamo altro tempo!" concluse freddamente Ruki, con il deck di carte già in mano. "Entriamo là dentro e mettiamo fine a questa storia..."

"Ruki! Ruki!"

Le voci di Takato e Jenrya interruppero l'affermazione della Regina dei Digimon, che si voltò dietro di sè per vedere arrivare di gran carriera sia i suoi due compagni Tamer che i loro Digimon... tutti e quattro trafelati e con il cuore in gola per la corsa che avevano appena fatto.

"Fatemi indovinare..." commentò Ruki quando i due ragazzi la raggiunsero e si fermarono a riprendere fiato. "Anche i vostri Digimon hanno sentito che c'era qualcosa che non andava quando si è aperto questo buco nel cielo, eh?"

"Hanf... hanf... già, puoi dirlo forte, Ruki-san..." ansimò Takato, con le mani sulle ginocchia, mentre Guilmon, che non sembrava per niente stanco della corsa, continuava a fissare il cielo quasi con terrore. Avere il suo Tamer al proprio fianco sembrava in qualche modo aver diminuito l'effetto di quell'inquietante fenomeno... ma non era in grado di far scomparire completamente la paura!

Terriermon, appoggiato sulla spalla di Jenrya, sollevò un orecchio e si mise ad ascoltare attentamente... ma il risultato fu soltanto quello di restare ancora più interdetto da quello che stava succedendo! "Eeeeh? Un... un momento, un momento! Ma che sta succedendo qui? Ci dovrebbe essere un Digimon enorme e fortissimo... e io ne sento la presenza, ma non vedo nulla!" esclamò.

"E-eppure... eppure io l'ho sentito! Sono sicuro che non mi sbaglio!" rispose Guilmon. "Ho... ho sentito che sta arrivando un Digimon! Un Digimon molto forte!"

Takato si inginocchiò vicino al suo compagno e gli mise le mani sulle spalle per fargli coraggio. "Guilmon, calmati, ti prego... adesso... adesso vediamo di cosa si tratta... e spero che riusciremo a venirne a capo..."

"Non è un Digimon." affermò lapidaria Renamon, interrompendo la linea di pensiero di Takato.

Cinque paia di occhi increduli si voltarono verso di lei. "C... Cosa? Come sarebbe a dire che non è un Digimon?" chiese Jenrya. "E... e allora cos'è questa strana reazione che avete percepito, tu e gli altri Digimon?"

Renamon scosse la testa. "Non... ne sono sicura... ma da quello che percepisco, posso dirvi che si tratta di una reazione creata artificialmente, sfruttando i dati dei Digimon che sono stati catturati e scomposti finora. Non so come... ma sono riusciti a creare un agglomerato di dati che attira noi Digimon verso di sè!" La sua voce ormai si sentiva a malapena, tanto forti erano i venti che soffiavano e scompigliavano loro i vestiti e i capelli.

"Cavolo, ma allora noi stavamo per cascare nella trappola... grazie ad un bluff come questo?" si lamentò Terriermon, mentre cercava con le mani di impedire che le sue lunghe orecchie sbattessero da tutte le parti.

Al fianco di Guilmon, Takato strinse involontariamente un pugno e serrò i denti per la rabbia. Questa situazione era durata anche troppo per i suoi gusti, ed era il momento di farsi dare delle risposte, una volta per tutte!

"Trappola o no... non possiamo lasciare che prenda i nostri Digimon!" esclamò. "Andiamo, ragazzi! Dobbiamo fermare quegli individui, prima che sia troppo tardi!"

 

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"Juggernaut... sta funzionando." affermò cupa Reika, mentre osservava le indicazioni dei suoi strumenti... e le numerose reazioni digitali che scomparivano, una dopo l'altra. "Sta... risucchiando e cancellando tutti i Digimon che si trovano nei suoi dintorni."

Mentre la giovane operatrice parlava, i suoi occhi non si staccavano un istante dalle immagini che una telecamera nascosta stava proiettando sul mini-schermo della sua postazione di lavoro... delle immagini che lei, pur con tutta la sua esperienza e con la consapevolezza dell'importanza del suo lavoro, non poteva fare a meno di trovare terribili. Numerosi Digimon, di varie specie e dimensioni, che venivano risucchiati dal vortice creato da Juggernaut, e scomparivano urlando al suo interno. La giovane operatrice riconobbe alcuni Tuskmon, Golemon, Kuwagamon, e anche uno o due Tyrannomon.

Vicino a lei, Megumi aveva già deciso di averne avuto abbastanza, e aveva spento il suo schermo. E Reika non se la sentiva di darle torto... Certo, forse quello che Yamaki diceva era vero... forse davvero quei Digimon non erano creature viventi, ma soltanto dei programmi difettosi incapaci di provare emozioni... forse era davvero necessario eliminarli...

...eppure, dopo averli visti lottare per sopravvivere... provare paura... dopo aver visto la loro angoscia e la loro disperazione davanti alla loro imminente distruzione... dopo averli visti ESISTERE, santo cielo! Dopo aver visto tutto questo... com'era possibile credere ancora che fossero soltanto dei mostri senz'anima?

"Mi chiedo..." pensò disgustata Megumi. "Mi chiedo se quello che stiamo facendo non sia nè più nè meno di un massacro..."

 

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In un corridoio semi-illuminato ai piani superiori di Hypnos, Yamaki osservava dal vivo lo stesso spettacolo a cui le sue dipendenti stavano assistendo tramite i loro schermi... e decisamente non si poteva dire che condividesse i loro scrupoli riguardo la distruzione dei Digimon, quelle tanto odiate creature che per tanto tempo lo avevano preso in giro e avevano minacciato la sua Terra e la sua razza! Finalmente, dal suo punto di vista, quelle bestie disgustose stavano ricevendo la fine che si meritavano. Dopo quella notte, nessun invasore avrebbe più avuto modo di bio-emergere e spargere terrore per le vie di Tokyo! Con un sorriso appena accennato sulle labbra, Yamaki si aggiustò quei suoi immancabili occhiali scuri e rimase ad osservare le forme indistinte dei Digimon che scomparivano nella luce, per non essere mai più rivisti.

"Bene. Con questo, abbiamo tolto di mezzo ogni forma di vita digitale. E voglio vedere come quei ragazzini riusciranno a bloccare Juggernaut..."

"Yamaki! Lei è Yamaki, giusto?"

Senza perdere quel ghigno a fior di labbra, il responsabile di Hypnos si voltò lentamente, per trovarsi di fronte Takato, Jenrya, Ruki... e i loro affaticati Digimon, che sentivano gli effetti nefasti del programma, per quanto in qualche modo riuscissero a resistervi meglio dei Digimon senza partner. Parli del diavolo, e te lo ritrovi in casa, pensò ironico, prima che Takato proseguisse la sua requisitoria con un tono deciso... quasi feroce... il tono di chi non accettava più di essere preso in giro!

"Ci risponda, Yamaki! Che cosa avete fatto? Cos'è quella... quella... COSA che ha quasi fatto impazzire i nostri Digimon?" chiese il ragazzino.

"Ugh... Takatomon... continuo... a non sentirmi tanto bene..." mormorò Guilmon, afferrandosi la testa tra le mani e barcollando come ubriaco. Takato si fece avanti per sorreggerlo, e riuscì ad afferrarlo prima che cadesse.

Per nulla impressionato dalla voce grossa che Takato aveva fatto con lui, Yamaki si voltò e gli rispose, sempre con quella calma e quella superiorità che Takato trovava quasi agghiaccianti. L'atmosfera si faceva pesante, e si avvertiva nell'aria una tensione sempre maggiore... di certo non dovuta solo alla tempesta digitale ch infuriava sopra le loro teste e illuminava la notte di lampi verdi...

"Non sono in obbligo di dirvi di cosa si tratta, ragazzini. Mi basti dire che noi di Hypnos abbiamo il compito di stroncare questa infestazione di forme di vita digitali, e che questo sistema era l'unico modo per assicurarci che non minacciassero più le nostre vite." dichiarò.

"Ah, davvero?" chiese Ruki, fissando ferocemente il direttore di Hypnos. "E chi ve l'ha dato questo 'compito'? Non ve lo siete dato da soli?"

"Lei non può distruggere tutti questi Digimon!" protestò Jenrya, la sua abituale calma rimpiazzata da un cipiglio minaccioso. "Guilmon, Terriermon e Renamon sono nostri amici! Come fa ad arrogarsi il diritto di eliminarli?"

Il sorrisetto di Yamaki si allargò appena, e una risatina quasi sprezzante si levò dalla sua laringe. "Hm. Siete davvero degli ingenui, ragazzini, se davvero pensate una cosa del genere..." rispose con noncuranza. "Questi mostri che voi chiamate amici sono delle forme di vita artificiali che non sono capaci di comprendere il concetto dell'amicizia. Sono pericolosi per voi e per tutti, e devono essere tolti di mezzo per il bene dell'umanità intera."

Dei mostri? Delle forme di vita artificiali? Dovevano essere eliminati per il bene di tutti? No, non era possibile... Takato era sempre più indignato man mano che Yamaki esponeva le sue ragioni per desiderare la morte dei Digimon... chi era lui per giudicare? Conosceva Guilmon? Conosceva uno qualsiasi dei loro Digimon? No, certo che no... eppure si permetteva di sputare sentenze su di loro! No, non poteva permettergli di averla vinta! Takato... sentiva di dover fare qualcosa... DIRE qualcosa... anche se in quel momento, con quel vortice infernale che turbinava sopra le loro teste, non sapeva esattamente cosa...

"Questo... questo non è vero!" esclamò il giovane Tamer, in un moto di ribellione, mentre cercava le parole per ribattere. "I Digimon... non sono mostri! Loro sono... sono... uh... beh, non importa! Sono belli, ci piacciono, e questo è tutto quello che ho da dirle! Guilmon è il mio migliore amico, e molti di loro sarebbero pronti a fare amicizia con noi, se solo gliene fosse data la possibilità!". Takato parlava con una foga che stava lasciando di stucco sia Jenrya che Ruki, non abituati a vedere il loro amico così combattivo con le parole.

"Però... difficile credere che questo qui sia lo stesso Occhialoni a cui solo qualche giorno fa mettevo paura..." pensò Ruki.

Yamaki stava per rispondere alle rimostranze di Takato... quando accadde qualcosa di imprevedibile! Il piccolo terremoto che stava scuotendo la terra sotto i loro piedi aumentò improvvisamente di intensità, e la luce verde che pioveva dal cielo scurì improvvisamente, diventando di un pericoloso colore rossastro che faceva sembrare il cielo tinto di sangue! Colto di sorpresa, Yamaki perse per un attimo la sua compostezza, e i suoi occhi si spalancarono dietro le lenti dei suoi occhiali scuri, mentre un cercapersone infilato nella tasca dei suoi pantaloni emise uno squillo acuto!

"Cosa? Ma... ma che... che sta succedendo, adesso?" si chiese Jenrya, guardando anche lui fuori dalla finestra mentre Yamaki rispondeva al cercapersone.

"Sì, qui Yamaki! Cosa sta succedendo, Otori? Questa reazione non era prevista!"

"Signore... i nostri strumenti hanno rilevato un'anomalia! Ha interferito con il programma Juggernaut... e sta attraversando il vortice!" giunse la voce allarmata dell'operatrice.

Yamaki potè giurare che il suo cuore si fosse fermato per un istante, e sentì un brivido gelido percorrergli la spina dorsale, dall'alto verso il basso. "Che... CHE COSA?" esclamò, la freddezza di poco prima sostituita da una maschera di paura. "Ma... ma questo non è possibile! Avevamo fatto tutti i controlli del caso! Avevamo confermato che non c'erano bachi nel programma! Nulla può penetrare..."

Quasi a voler smentire il direttore di Hypnos e prendere in giro la sua convinzione, delle scariche elettriche purpuree schizzarono tra le nubi tempestose, come delle vene pulsanti. Yamaki rimase senza fiato ad osservare il cielo, facendo ancora fatica a credere che il suo programma, che pure i test avevano confermato come infallibile, fosse stato reso inutile. Ancora una volta, quei maledetti Digimon avevano avuto partita vinta...

"Huhuhuhuhuhuuuu... cosa succede, stupidi esseri umani? Siete rimasti sbalorditi? Non vi aspettavate che noi Digimon potessimo contrastare i vostri ridicoli trucchetti? Ditemi... come ci si sente ad essere alla nostra mercè, come noi lo siamo stati per così tanto tempo? E come ci si sente quando ci si trova le proprie stesse armi puntate contro?"

Il rombo di una voce gutturale e minacciosa, che sovrastava persino il fragore della tempesta, fece vibrare i vetri delle finestre, e allertò tutti i presenti dell'arrivo di un Digimon. Una voce possente e terrorizzante, che fece venire la pelle d'oca a molti. Guilmon e gli altri Digimon, istintivamente, si misero in posizioni di guardia, mentre gli sguardi dei Tamers e di Yamaki schizzarono verso l'alto, da dove erano venute quelle terribili parole.

Nonostante la situazione gli fosse precipitata davanti agli occhi, Yamaki si rifiutò di farsi mettere i piedi in testa, e rispose al misterioso Digimon. "Voi... maledetti mostri! Che cosa volete da noi? E tu chi diavolo sei?" chiese con veemenza. Se non fosse stato per quella voce di prima, si sarebbe potuto credere che stava parlando all'aria...

"Poveri sciocchi... il mio nome è Vajiramon, e sono un rappresentante di colui che diventerà il vostro Sovrano! Sono uno dei dodici Deva!" tuonò la voce, con un feroce tono di trionfo. Sembrava sicuro che nulla avrebbe potuto fermarlo, e data la situazione... come dargli torto?

"Mai..." ringhiò Yamaki, deciso a resistere fino all'ultimo. "Noi esseri umani... non serviremo mai dei mostri computerizzati come voi!"

A rispondergli, soltanto la terribile risata di Vajiramon, che riecheggiò ancora una volta tutt'intorno. "Haaaahahahahaha! Ma noi non abbiamo certo chiesto il vostro parere! Questo è soltanto il nuovo ordine a cui voi dovrete sottostare! Voi ci avete creati... ma ora siamo liberi! E di questo dobbiamo ringraziare soltanto voi! Siete stati voi... ad aprirci le porte del Mondo Reale!"

Il Deva rise di nuovo, un satanico suono di vittoria che suonava ancora più amaro alle orecchie di Yamaki. Il direttore di Hypnos in quel momento si sentiva messo alle corde... non poteva controllare ciò che stava accadendo, e non aveva un piano di emergenza sul quale contare! Frustrato per questa sua disperante impotenza, maledisse tra sè i Digimon, prima di voltarsi con rabbia verso Takato, Guilmon e i loro compagni...

...ma i ragazzi, con suo enorme disappunto, non c'erano più: mentre Yamaki era impegnato a rispondere alle frasi di sfida del Deva chiamato Vajiramon, i Tamers ne avevano approfittato per andarsene da sotto il suo naso, e avevano imboccato di corsa le scale che conducevano al tetto, sicuri che lì si trovasse il Digimon che stava provocando tutti questi problemi! Il direttore di Hypnos imprecò a denti stretti.

"Ugh... maledizione... quei ragazzini e la loro mania dei Digimon... e ora guarda un pò cosa hanno provocato!"

 

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Quando Takato e i suoi compagni raggiunsero finalmente il tetto del grattacielo, poterono vedere che la situazione era peggiorata notevolmente nel giro anche soltanto di un minuto: ora, l'inquietante bagliore che sovrastava la sede centrale di Hypnos si era intensificato fino a diventare quasi abbagliante, una sorta di sole digitale i cui raggi scarlatti inondavano della loro spaventosa tinta sanguigna i dintorni del palazzo. Le scariche elettriche che percorrevano le nubi si erano intensificate, mentre era cessata l'allucinante sequela di Digimon che il programma stava assorbendo (e a cui, per loro fortuna, i Tamers non avevano assistito...). L'aria era satura di uno strano e penetrante odore di ozono, che contribuiva a rendere la scena ancora più innaturale. Takato strinse i denti quando i capelli, sbattuti qua e là dal vento furioso, gli colpirono gli occhi... poi, il terzetto di Tamer e i loro compagni, senza mai staccare lo sguardo dal vortice, avanzarono sul tetto e si disposero al centro, pronti a qualunque cosa fosse uscita da lì.

"Sta arrivando." commentò Renamon. "Questa volta è di sicuro un Digimon. Non mi sbaglio."

Appena qualche secondo dopo, a conferma delle sue parole, Takato, Jenrya e Ruki videro una gigantesca sagoma umanoide dalla testa taurina, armata di due spade e con addosso una robusta armatura, stagliarsi contro il cielo scarlatto e fluttuare lentamente verso il tetto. Mentre si avvicinava, i ragazzi riuscirono a distinguere muscoli possenti e una coriacea pellaccia nera simile a cuoio, oltre che i suoi occhi accesi di rabbia che guardavano con bramosia il Mondo Reale. Il minotauro in armatura si avvicinò sempre di più al terreno, e i ragazzi rimasero sbalorditi dalle sue dimensioni. Era un gigante di altezza incredibile, e più la distanza che li separava da lui si riduceva, più si accorgevano che era molto più grande di quanto non sembrasse a prima vista...

"E' lui..." mormorò Takato, che tentava senza eccessivo successo di celare la paura.

Il messaggero del Mondo Digitale era giunto. Vajiramon, il Deva Bue, era bio-emerso.

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Cavolo, questo capitolo proprio non mi usciva! Lascio a voi lettori giudicare il resto, ma credo che in certi punti avrei potuto fare meglio. Mi è piaciuta la discussione tra Takato e Guilmon, e anche quella tra Ruki e Renamon... ma continuo a pensare che altre cose avrebbero potuto essere curate meglio. Forse dovrei focalizzare un pò più la mia attenzione su Jenrya e Terriermon?

E con questo, abbiamo il nostro primo contatto con i Deva di Zhuqiaomon! Per ora ne abbiamo visto uno (che ha sostituito il Deva Tigre Mihiramon nei panni del primo Deva incrociato dal gruppo), e intravisto un altro... anzi, no, due, uno dei quali - vi lascio indovinare chi era... - non riscuote la simpatia di molti fan di Tamers... e spero che la presentazione che ne ho fatto sia abbastanza ad effetto, e coerente con la serie. Questa storia si concentrerà abbastanza anche sui nostri Digimon zodiacali preferiti (parlo dello zodiaco cinese, ovviamente!), e cercherà di presentarli in maniera più approfondita rispetto all'anime, anche sviluppando alcune loro sfaccettature caratteriali secondo quello che a me sembra coerente. Un esempio è la contrapposizione tra Vajiramon e la sua partner Pajiramon: nell'anime, la Deva Pecora mi sembrava più seria e più concentrata sul suo compito, mentre il Deva Bue era decisamente più sanguigno, e vedeva la lotta un pò come un divertimento, pur essendo anche lui ligio al suo dovere.

Oh, e non escludo che in questa mia riedizione degli eventi possa sopravvivere qualche Deva in più.

Nel prossimo capitolo, vedremo il duello tra i Tamers e Vajiramon, e forse salterà fuori qualche altro personaggio a noi noto... di chi si tratterà? Ve lo lascio immaginare, e vi do appuntamento al prossimo capitolo! Ora mi aspetta la stesura del capitolo 3 di 'Record of Digital Wars', e anche la stesura di qualche altra fanfiction! Ciao, ragazzi, alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 4
*** La carta blu ***


Tamers Reload-04

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Salve a tutti, gente! E bentornati al consueto appuntamento con l'incredibile mondo dei Digimon! Ancora una volta, dopo aver assistito ad un'altra mirabolante avventura dei primissimi Digiprescelti in 'Digimon Zero', ci trasferiamo nel più cupo, ma altrettanto interessante, mondo di Digimon Tamers, dove l'organizzazione Hypnos ha appena dato il via alla sua operazione di eliminazione dei Digimon grazie al programma Juggernaut...

Operazione che, tuttavia, ha avuto risultati a dir poco disastrosi... e ora tocca a Takato, Jenrya e Ruki fare sì che i Digimon... o, per meglio dire, il loro rappresentante Vajiramon... non facciano ulteriori danni! Ma... quello che si trovano ad affrontare non è un semplice Digimon Ultimate - si tratta di uno dei dodici Deva, e quindi è senza ombra di dubbio un avversario formidabile! Riusciranno i nostri domatori di Digimon preferiti a fermarlo, o saranno spazzati via dall'incredibile forza del Deva Bue?

Hmm... si preannuncia un capitolo pieno d'azione, non vi pare?

Quindi, evito di farvi attendere ulteriormente, e passo subito alle recensioni!

 

KillKenny: Hmmm... sì, ho come la vaga sensazione che Juggernaut non incontri le tue simpatie. Faccio anch'io i miei complimenti all'amico Vajiramon per aver evitato che Guilmon e gli altri facessero una brutta fine... ma questo non significa che ci andrò leggero con lui! Preparati, questo sì che sarà un combattimento, dopo un pò di capitoli noiosi!

TopoMouse: Ci sarà da divertirsi, eh? Mi hai tolto le parole di bocca! Oh, e hai appena ribadito uno dei motivi per cui Yamaki è uno dei miei personaggi preferiti di Tamers - forse l'avrò anche già detto ma... Yamaki mi piace perchè, anche se i suoi metodi sono discutibili, il suo intento è quello di proteggere l'umanità da quello che lui percepisce come un pericolo. Quindi, è un personaggio che si colloca in quelle che io chiamo 'le zone di grigio' tanto care ai cultori di Gundam...

Driger: Beh, e poi bisogna dire che la mia storia è un'AU... quindi, immagino che non sia poi questa gran perdita se alcune cose non corrispondono perfettamente con l'originale! Il Deva Scimmia, eh? Sì, concordo, nell'originale era molto inquietante... oltre che sommamente odioso! Forse l'unico personaggio della terza serie, a parte il D-Reaper, a poter essere davvero considerato malvagio... Oh, e per quanto riguarda i dialoghi tra Takato e Guilmon e tra Ruki e Renamon, ho pensato che ci sarebbero stati bene, in un capitolo più incentrato sulla riflessione e sullo sviluppo dei personaggi.

Oh, ci terrei inoltre a dire una cosa: nella serie originale, non mi risulta che Makuramon, il Deva Scimmia, portasse con sè un bastone... gliel'ho aggiunto io per dargli un aspetto che richiamasse di più le leggende orientali. Nel suo caso, ovviamente, la leggenda del Saiyuki e del celeberrimo Son Goku...

Beh, credo di aver detto tutto quello che dovevo! Vi lascio al primo duello dei Digimon Tamers con i Deva di Zhuqiaomon! Buon divertimento... e godetevi le nuove evoluzioni!

 

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Capitolo 4 - La carta blu

 

I tre Tamers restarono fermi al loro posto, le mani pronte a correre ai loro deck di carte, e i Digimon si misero in guardia, senza che nessuno di loro staccasse mai lo sguardo dal gigante dalla testa di toro che stava fluttuando giù con una grazia incredibile, per una creatura così massiccia, attorniato da una corona di nuvole tempestose che turbinavano attorno allo squarcio nel cielo e gli davano un aspetto ancora più potente. Il Deva Bue stava accorciando lentamente la distanza che lo separava dal tetto del grattacielo di Hypnos e già da quella distanza i tre ragazzini potevano scorgere il disprezzo nei suoi occhi fiammeggianti!

"Ragazzi, tenetevi pronti... sono sicuro che non sarà una passeggiata!" si raccomandò Jenrya, puntando il suo D-Power contro il misterioso uomo-toro per cercare di averne le statistiche...

Renamon annuì. "Sì, ce ne siamo accorti. La potenza che emana è decisamente superiore a quella di quel Brachiomon che abbiamo combattuto l'altro giorno." proseguì la volpe ninja. Anche lei era concentrata al massimo sul Deva in avvicinamento, e pareva non raccappezzarsi di che razza di Digimon fosse. Assomigliava ad un Minotarumon... ma nessun Minotarumon che lei avesse mai visto era così potente! Non solo, ma quella sensazione di potere e minaccia che il suo enorme corpo irradiava... beh, era qualcosa che non aveva mai percepito in nessun altro! Non c'era dubbio, quel Digimon era completamente diverso da tutti quelli che Renamon aveva affrontato... c'era qualcosa di unico in lui. E questo non la faceva ben sperare...

Takato, teso come una corda di violino, puntò a sua volta il D-Power contro il minotauro corazzato, i cui piedi armati di zoccoli lucidi e duri come il ferro stavano per toccare terra... ma rimase stupefatto, e il respiro gli uscì di gola come un rantolo stupefatto, quando lo schermo del suo congegno non gli restituì assolutamente nulla! Soltanto un irritante segnale di statico! Guilmon si accorse del disappunto del suo compagno, e voltò la testa verso di lui per capire cosa ci fosse che non andava...

"Takatomon! C'è qualche problema?" chiese il dinosauro rosso.

Il giovanissimo Tamer annuì un paio di volte, un rapido, nervoso movimento della testa che bene esprimeva la sua apprensione. "S-sì... purtroppo sì, Guilmon... il mio D-Tector non mi dà alcuna statistica sul Digimon che stiamo affrontando! E' come... se non lo riconoscesse!"

"Stupido aggeggio! Proprio questo momento doveva scegliere per guastarsi?" sbottò irritata Ruki, dando una pacca sul suo D-Power come se questo avesse potuto rimetterlo in sesto. A giudicare dall'espressione ansiosa di Jenrya, anche il Tamer cinese stava avendo lo stesso problema...

"Non... non capisco! Non lo riconosce per niente!" esclamò. "Così siamo costretti a combatterlo alla cieca..."

Le loro riflessioni ad alta voce furono interrotte da una ringhiante risata proveniente dal Deva di fronte a loro, che sembrava divertito dal loro spaesamento. Con un gesto lento ed elegante, Vajiramon appoggiò finalmente i piedi sul cemento, e i suoi zoccoli si abbatterono pesantemente sulla dura superficie, scatenando una breve scossa tellurica che fece perdere l'equilibrio per un istante ai suoi avversari. Le mani di Vajiramon si spostarono rapide verso le else delle spade che portava appese al fianco... e con un rapido movimento delle braccia, estrasse le lucide lame di acciaio e le fece volteggiare tra le mani con l'abilità di un maestro consumato. I Tamers riuscirono a vedere un paio di vortici d'acciaio che fendevano l'aria davanti al minotauro, ad una velocità tale che le lame sfuggivano all'occhio umano... prima che il Deva le lanciasse in aria e ne afferrasse al volo le impugnature come se fosse la cosa più semplice del mondo! Infine, dopo quella breve dimostrazione della sua abilità come spadaccino, il Deva Bue si mise in guardia e scrutò con sufficienza i tre ragazzini che gli stavano davanti.

"Hah! Non sapete perchè i vostri aggeggi non vi dicono nulla su di me?" tuonò divertito. "Vedo che gli esseri umani si sono organizzati, con quei simpatici aggeggi che riescono ad analizzare i Digimon che si trovano davanti... ma con me non funzioneranno! Io sono uno dei dodici Deva, emissari del supremo Zhuqiaomon-sama, e il mio nome è Vajiramon!"

"Che cosa? Deva?" esclamò Takato. "E tu saresti... un emissario di...di... ?"

"Zhuqiaomon-sama, omuncolo!" ringhiò severamente il Deva. "Impara il nome del tuo futuro signore!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Vajiramon

Tipo: Animale Sacro

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Deva Blade, Terra Sword

Questo possente Digimon dalla forza erculea è uno dei dodici Deva, e rappresenta il segno zodiacale del Bue. Considera la battaglia come una specie di gioco, e gli piace affrontare avversari forti... ma al tempo stesso ammira la grazia e l'agilità. Le sue armi preferite sono le sue spade gemelle, con le quali può tagliare le rocce!

 

"Allora è questo Zhuqiaomon di cui parli il responsabile di tutte queste bio-emersioni avvenute di recente!" esclamò Jenrya di rimando. Con sua grande sorpresa, il Deva Bue scosse la testa, senza mai perdere quel sorrisetto strafottente, per dirgli di no.

"Spiacente di deluderti, moccioso... ma Zhuqiaomon-sama non c'entra con tutte le... come le avete chiamate... bio-emersioni recenti!" ringhiò l'uomo toro. "Alcune di esse erano state fatte da Digimon indipendenti, che sono venuti qui in cerca di appetitosi dati..." E a questo punto l'espressione del Deva si incupì, e il suo tono si fece spietatamente accusatorio. "...e che voi spregevoli esseri umani avete cancellato senza pietà, vero? E non paghi di quello che avete fatto, avete usato i loro dati per i vostri rivoltanti esperimenti! Tsk... pervertire i dati dei nostri compagni per cercare di usarli contro di noi! Il solo pensiero mi fa rivoltare lo stomaco!"

Queste dure parole, pronunciate con un odio bruciante che faceva sprizzare scintille dai suoi occhi, sembrarono colpire Takato come un macigno. Quel Digimon... considerava LORO come dei mostri e degli assassini, che avevano ucciso molti dei suoi compagni! Ma ogni riflessione che il ragazzino potesse proseguire con le sue riflessioni, il Deva guardò implacabile i loro Digimon... e quando parlò di nuovo, la sua voce tradiva un pò di sorpresa non esattamente gradita...

"E voi... cosa ci fate qui? Trovare dei Digimon in compagnia degli esseri umani così vicino al luogo della perturbazione digitale... era proprio l'ultima cosa di cui mi aspettassi!" commentò, mentre avvicinava il muso bovino a Guilmon, Terriermon e Renamon. "Devo dire che sono molto sospettoso... a meno che, ovviamente, voi non siate emersi prima di me e non foste in procinto di eliminare questi piccoli umani intriganti!"

"Questo tipo... ha bisogno che qualcuno gli dia un'aggiornata!" commentò tra sè Terriermon, ma non osava dirlo ad alta voce davanti a quel colosso in armatura!

Ancora per qualche teso secondo, il mostro bovino squadrò i tre Digimon come a volersi sincerare delle loro intenzioni... e infine, osservò Guilmon con espressione interrogativa! Non aveva mai visto un Digimon come quello... eppure era già da tempo che prestava servizio presso Zhuqiaomon-sama, e aveva viaggiato per DigiWorld in lungo e in largo! Che razza di creatura era mai quella?

"E tu..." grugnì, accorciando ancora di più la distamza che lo separava dal piccolo dinosauro rosso e facendolo sembrare ancora più insignificante. "E tu che razza di creaturina saresti? Non ho mai visto un Digimon come te in tutto il Mondo Digitale... e tuttavia, devo ammettere che in quanto a potenziale prometti molto bene! Come anche i tuoi amichetti del resto..." Vajiramon lasciò in sospeso la sua frase, non ricevendo altro che lo sguardo arrabbiato del partner di Takato, mentre appena dietro il giovane Tamer non riusciva ad impedersi di sudare freddo. Cosa aveva intenzione di fare quel gigante? Stava... stava cercando di far volgere Guilmon e gli altri contro di loro? Perchè, dal tono della sua voce, era questa l'idea che si era fatto...

Le parole successive di Vajiramon confermarono la sua tesi e gli fecero sentire un brivido gelido lungo la schiena!

"Considerando questo... che cosa ne pensate di unirvi a noi Deva e aiutarci nel nostro progetto di attaccare il Mondo Reale?" chiese Vajiramon. "Con la vostra abilità, e tutti i dati che potrete assorbire, diventerete in men che non si dica le punte di diamante del nostro devoto esercito, e sarete in prima linea al momento dell'invasione!"

L'idea stessa che una cosa del genere potesse accadere fece congelare il sangue nelle vene a Takato! Guilmon... il suo Guilmon... il Digimon che lui considerava il suo migliore amico... diventare un servitore di qualche Digimon assetato di potere che voleva conquistare il loro mondo? No, era assurdo... semplicemente assurdo! Non... non aveva iniziato l'amicizia con Guilmon per vederla sfumare così... eppure la tensione era tale, che Takato non sapeva più che cosa credere... Era stata tutta un'illusione? Forse Guilmon, una volta venuto a contatto con la sua specie, avrebbe voltato le spalle a lui e alle loro espierienze assieme? Non era da lui dubitare del suo Digimon, eppure... eppure... non poteva fare a meno di aver paura che la risposta di Guilmon fosse affermativa...

"No, mai!"

Due semplici parole pronunciate a muso duro da Guilmon, davanti a quel colosso tanto più grande e più forte di lui. Takato si riscosse dalla sua ansia e alzò emozionato lo sguardo verso il suo Digimon, che stava restituendo a Vajiramon lo sguardo truce che il Deva Bue gli stava puntando contro. Gli occhi del dinosauro rosso erano stretti a fessura, come era sua abitudine quando un pericolo era nei paraggi... e la bocca era leggermente spalancata in un cipiglio di minaccia!

Per nulla compiaciuto della risposta, il Deva corrugò la fronte. "Cosa? Come hai osato rispondere?"

"Se vuoi te lo ripeto: io non mi unirò mai a te! Voi volete fare del male a Takatomon e ai suoi amici... e chi vuole fare del male a Takatomon non sarà mai mio amico!" rispose, per nulla intimorito, il Rookie rosso.

"G-Guilmon..." Una incredibile sensazione di sollievo, mista ad un fondo di orgoglio, avvolse il cuore di Takato... il suo Digimon stava preferendo la loro amicizia alla promessa di potere che gli aveva fatto Vajiramon!

Renamon sentì un lieve, invisibile sorriso salirle alle labbra, prima di rispondere a sua volta al sorpreso Digimon invasore. "La tua proposta è respinta, Vajiramon. Anch'io ho una persona per cui combattere, qui, in questo mondo."

Ruki annuì tra sè. "Grazie, Renamon..." mormorò, a voce quasi inaudibile.

"Hmmm... vediamo un pò... ci chiedi se vogliamo unirci a te... hmmm, che domanda difficile..." Per finire, Terriermon fece schioccare le labbra, quasi volesse far credere a Vajiramon che stava meditando sulla sua proposta... poi spalancò i suoi piccoli occhi neri simili a chicchi di caffè, e restituì al Deva Bue una faccia tosta con tanto di sorrisetto stampato! "Allora, metterci a servire te e qualche Digimon squilibrato con manie di grandezza... oppure restare qui a fianco dei nostri amici umani, e prendere te e i tuoi compari a gran calcioni nel sedere... aspetta che ci penso... Okay, la mia risposta definitiva è che puoi prendere la tua offerta e usarla per pulirtici gli zoccoli. Accendila pure!"

"Terriermon..." mormorò Jenrya con una mano sulla tempia, falsamente esasperato. Era contento che, nonostante la situazione, il cagnolino dalle lunghe orecchie trovasse ancora la voglia di scherzare. "Che cosa ti avevo detto circa questo linguaggio colorito?"

"Che non si usa con estranei! Momentai, Jen! Questo qui se l'è meritato!" rispose il Digimon cagnolino, con il suo solito tono impertinente.

Per quanto Jenrya, Takato e Guilmon avessero riso della battutina di Terriermon (Renamon non aveva avuto reazioni, e Ruki si era limitata a mormorare un 'baka' tra sè e sè...), la faccia bovina di Vajiramon non mostrava il benchè minimo accenno di divertimento... anzi, il Deva dall'aspetto di minotauro era rimasto oltraggiato oltre ogni limite da quelle risposte! Dei Digimon che si accompagnavano a degli esseri umani... e li consideravano LORO AMICI? Dei Digimon che si rifiutavano di unirsi al supremo Zhuqiaomon e cercavano di difendere tre mocciosi umani... DAI LORO STESSI SIMILI? Che... che razza di follia era mai quella? Era una cosa assurda... semplicemente inaudita!

L'incredulità del Deva Bue durò molto poco, in ogni caso... e ad essa si sovrappose subito una sorda, quasi dolorosa rabbia per quello che, dal suo punto di vista, era un affronto alla sua specie! Si alzò in piedi, stringendo le spade con ancora più forza... e dalle narici gli uscirono un paio di nuvolette di fumo bianco che bene esprimevano la sua indignazione!

"Voi... voi OSATE? VOI... dei Digimon... osate schierarvi dalla parte degli UMANI?" ringhiò con ira, enfatizzando ogni parola per sottolineare l'enormità del reato. "Con... quale sfacciataggine rinnegate la vostra razza e vendete la vostra libertà a queste creature indegne? Come potete... considerarli vostri AMICI? Questa... è blasfemia bella e buona! Voi siete... dei TRADITORI!"

"Beh, dì pure tutto quello che vuoi, ma noi non cambiamo idea!" gli rispose Terriermon, le zampette anteriori incrociate sul petto. "Bene... e adesso che hai ottenuto la nostra risposta, che hai intenzione di fare?"

Il cagnolino si pentì quasi subito di aver fatto quella domanda: con un urlo di battaglia, Vajiramon alzò entrambe le sue spade... e si scagliò contro di loro ad una velocità insospettabile, tenendo ciascuna lama al proprio fianco e con le corna abbassate e puntate su di loro!

"Tutti coloro che si oppongono al volere di Zhuqiaomon-sama... DEVONO MORIRE! RAAAAAAARGH!". Il Deva Bue ruggì un'altra volta, mentre i suoi passi di carica scuotevano il terreno sotto i piedi dei Tamers e dei loro compagni, che dovettero aggrapparsi a ciò che avevano di più vicino per mantenere l'equilibrio! Solo all'ultimo momento Guilmon, Terriermon e Renamon riuscirono a stabilizzarsi... per poi disperdersi nel momento in cui l'infuriato Vajiramon li raggiungeva! Il Deva era talmente fuori di sè dalla rabbia che gli sembrava di spirare fuoco dalle narici... e decise di dare subito sfogo alla sua collera con un tremendo fendente sferrato con il piatto di una spada, che mancò di pochissimo il piccolo Guilmon e, con il solo spostamento d'aria, scavò una lunga e stretta trincea nel cemento, facendone volare brandelli a destra e a sinistra!

Mentre Terriermon girava su sè stesso, usando le sue grandi orecchie come le pale di un elicottero in modo da allontanarsi il più possibile da quel toro scatenato, Guilmon e Renamon cercarono in qualche modo di tenerlo a bada con i loro attacchi a distanza...

"Pyro Sphere!" esclamò Guilmon, scagliando una piccola palla di fuoco dalle fauci.

Renamon incrociò le braccia davanti a sè mentre era ancora a mezz'aria... poi le aprì di scatto e fece piovere una raffica di lame di cristallo su Vajiramon! "Diamond Storm!" esclamò la volpe ninja.

Vajiramon, vedendosi arrivare addosso quegli attacchi da entrambi i lati, grugnì irritato e non si prese neanche il disturbo di pararli o evitarli: anzi, si espose volontariamente ad essi e portò il petto muscoloso in avanti, quasi volesse offrirsi come bersaglio. Gli attacchi di Guilmon e Renamon colpirono in pieno il pettorale della corazza ashigaru del Deva e vi esplosero contro in un mosaico di scintille rosse e blu... ma quando il fumo si diradò, come Takato e i suoi amici avevano previsto, non aveva neanche un graffio.

"Tsk! Illusi, speravate che bastasse così poco a fermare me, uno dei Dodici Deva?" esclamò Vajiramon. "Dovrete fare molto di più, se vorrete avere qualche possibilità di sconfiggermi..."

"Intanto, ti abbiamo distratto il tempo che serviva a posizionarci meglio..." gli arrivò, pungente, la voce di Ruki da un angolo dello spiazzo, oltre i venti di bufera che continuavano a spirare verso il vortice sopra le loro teste. Senza cambiare espressione, il minotauro si guardò attorno con la coda degli occhi, accorgendosi che, nel breve tempo in cui lui era stato distratto da quegli attacchi di per sè insignificanti, i tre Digimon 'traditori' si erano posizionati ai vertici di un triangolo equilatero immaginario con Vajiramon sul baricentro, in modo da tenerlo circondato e, sperabilmente, non essere esposti tutti assieme ai suoi attacchi. Una secca risata, che suonava più come uno sbuffo, provenne dal Deva una volta che si rese conto di quello che davvero avevano voluto fare i suoi avversari: buona strategia, non c'era che dire... ma senza un pò di forza dietro quegli attacchi, sarebbe servita soltanto ad allungargli un pò la vita, e i Tamers lo sapevano bene!

"Non possiamo affrontare questo bestione con il solo livello Rookie, a prescindere da quante carte usiamo..." pensò tra sè Takato, mentre dava una rapida controllata al suo deck. "Speriamo solo che le nostre Digievoluzioni funzionino ancora, nonostante quei disturbi di poco fa... o questo Vajiramon avrà facile gioco su di noi!"

"Takato! Amici! Sono qui, calu calu!"

Come se fosse stato evocato dai pensieri di Takato, il piccolo Digimon bianco dalle lunghe orecchie arrivò in planata, con un'espressione molto spaventata sul viso... e gli sguardi di tutti si rivolsero a lui. Anche Vajiramon aveva visto Calumon, e per la seconda volta nel giro di pochi minuti era rimasto interdetto davanti ad un Digimon che non aveva mai visto prima! Quella scampagnata nel Mondo Reale gli stava riservando più sorprese di quante potesse immaginare... e non certo piacevoli!

"Come? Un altro Digimon che si è venduto agli umani?" ringhiò sprezzante.

Senza badare al colosso bovino che si parava davanti ai suoi amici, Calumon volò incontro a Takato e si rifugiò nel cappuccio della sua maglietta blu, tremando spaventato... e il giovane Tamer lo raccolse affettuosamente tra le mani per cercare di dargli conforto. Era chiaro che anche lui aveva avvertito gli effetti nefasti dell'attivazione di Juggernaut...

"Calumon!" esclamò Takato. "Stai bene? Non sei ferito?"

Il cucciolo di Digimon fugò i timori di Takato scuotendo la testa, ma tremava ancora un pò. "N-no... però... quando si è aperto quel buco nel cielo... ho avuto tanta paura, caluuu... c'era qualcosa di brutto... eppure non riuscivo ad allontanarmi! Era... era come se... mi stesse chiamando!" rispose. "E' stata un'esperienza terribile..."

Jenrya raggiunse il piccolo Digimon e lo rincuorò con una carezza sulla testa. "L'importante è che tu stia bene, Calumon... però temo che adesso tu ti debba mettere al sicuro! I nostri Digimon devono evolvere, se vogliamo respingere quel mostro che vedi là davanti!" disse il Tamer cinese, indicando con lo sguardo il perplesso uomo-toro, ancora impegnato ad osservare Calumon. Sembrava che continuasse a chiedersi che razza di Digimon fosse... e tuttavia percepiva qualcosa di strano in lui... un potere unico, che non ricordava di aver mai trovato in nessun altro Digimon... forse era quel simbolo colorato a forma di triangolo disegnato sulla sua fronte? Vajiramon poteva giurare di averlo già visto, ma non ricordava dove... tuttavia, non ebbe il tempo di rifletteci, visto che Calumon, dopo aver annuito alle parole di Jenrya, aprì di nuovo le orecchie-ali e andò a rifiugarsi dietro una tubazione, sporgendo appena il capo per assistere al combattimento...

Finalmente, ora che tutti erano pronti, Takato, Jenrya e Ruki misero mano ai loro deck ed estrassero le carte della Digievoluzione, tenendole poi ben strette nelle mani e preparandosi ad affrontare Vajiramon. I loro Digimon erano già in posizione di guardia e tenevano sott'occhio il terribile Deva, che dal canto suo si muoveva con passi brevi e cauti... non sapeva cosa avessero in mente, nè se doveva aspettarsi altre sorprese sgradite...

"Okay, ragazzi, ci siamo!" esclamò Takato. "Dobbiamo fermare questo Vajiramon a tutti i costi, o la città ne subirà le conseguenze! Mi raccomando, date ai nostri Digimon tutto il supporto possibile, e non esitate ad usare ogni carta a nostra disposizione!"

Ruki corrugò la fronte. "Sì, lo vediamo, Occhialoni... questo tizio non è un avversario con cui scherzare... ma ora bando alle ciance e passiamo all'azione! Renamon!"

"Sono pronta." rispose semplicemente la volpe ninja.

"Forza, Jen! Diamo inizio alle danze!" esclamò Terriermon.

"Sono pronto, Takatomon! Quando vuoi!" dichiarò Guilmon.

Takato, Jenrya e Ruki, come un solo Tamer, sollevarono le loro carte in aria... e le calarono giù, facendole passare nell'apposita fessura dei loro D-Power per attivare i loro effetti! I congegni elettronici crepitarono di energia, mentre i ragazzi gridavano ad alta voce le parole di attivazione!

"CARD SLASH! Digivolution Activate!" esclamarono in coro. Le carte passarono attraverso le apposite fessure, emettendo raggi luminosi mentre i D-Power ne leggavano i dati... e il triangolo sulla fronte di Calumon brillò, dando ancora una volta inizio alla Digievoluzione!

"Guilmon shinka... GROWLMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON!"

Vajiramon si guardò attorno, per niente impressionato, mentre i tre Champion prendevano le rispettive posizioni sui vertici del triangolo immaginario nel quale avevano 'imprigionato' il Deva. "E così, mi affrontare a livello Champion, eh? Una perdita di tempo, ve lo dico fuori dai denti!" ringhiò. Poi, il suo sguardo feroce si spostò verso la tubatura dietro la quale Calumon si era rifugiato... e vide una flebile luce purpurea, evidentemente emanata dal triangolo sulla fronte del piccolo Digimon, che solo in quel momento si stava smorzando.

Dopo un attimo di riflessione, a Vajiramon tornò ogni cosa! Ma certo... ecco dove l'aveva già visto, quel simbolo... quando si dice prendere due piccioni con una fava! Le sue labbra si incurvarono in un sogghigno poco piacevole, e i suoi piedi armati di zoccoli iniziarono lentamente a spostarsi verso il nascondiglio di Calumon... ma Kyuubimon, che gli era più vicina, si spostò a sua volta per intralciarlo...

"Comunque, vi devo ringraziare..." tuonò il Deva Bue, gli occhi che saettavano dal rifugio di Calumon, ai suoi avversari, e viceversa. "Essere digievoluti qui davanti a me, in questo momento, mi ha fatto vedere una cosa molto interessante... grazie a voi, sono riuscito a trovare quello per cui ero venuto in realtà!"

Growlmon e Gargomon corrugarono la fronte, mentre i Tamers si tenevano pronti ad usare una carta nel caso Vajiramon scattasse in avanti per attaccare. "Cosa? Di cosa stai parlando? Non eri qui per distruggere quel... Juggernaut, o come si chiama?" chiese Takato.

In risposta, Vajiramon sghignazzò. "Huhuhuhuuu... questo è vero a metà, moscerino umano! Quando ho percepito il disturbo provocato dal giocattolino che i tuoi simili hanno creato, e mi sono reso conto che usava i dati di noi Digimon contro di noi, non ho potuto fare a meno di precipitarmi qui e porre fine a questi affronti verso la nostra nobile razza! Ma... la verità è che sono qui per trovare la Shining Evolution, e grazie a voi... adesso è a portata delle mie mani!"

La rivelazione colse di sorpresa i Tamers e i loro partner. Di cosa stava parlando quel Digimon? Era la prima volta che sentivano parlare di una 'Shining Evolution'...

"Shining... Evolution?" chiese Growlmon con espressione ingenua. "Ehm... Gargomon... Kyuubimon... qualcuno di voi sa che cosa sarebbe questa cosa?"

Kyuubimon scosse la testa, senza dire una parola... e Gargomon alzò le spalle. "Hey, non chiederlo a noi... questo vitellino sta parlando per enigmi! Fino ad adesso, non sapevo neppure che questa Shining Evolution ESISTESSE... fai un pò te..." fu la risposta del cane armato di mitra.

"Senti, ammasso di carne..." esclamò Ruki rivolta al Deva, poco paziente verso i giri di parole che quest'ultimo stava usando. "Io non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo, e nemmeno i miei compagni! Quindi vedi di essere più chiaro... cosa sarebbe questa Shining Evolution di cui parli?"

La risposta del Deva, divertito dall'ignoranza dei suoi avversari. "Tsk... voi non lo sapete? Beh, non sono certo obbligato a rispondervi! Quello che mi interessa di più, adesso come adesso, è che posso catturare la Shining Evolution e portarla a Zhuqiaomon-sama... E LO FARO' SUBITO!"

Con queste parole, il gigantesco uomo-toro guardò di nuovo in direzione di Calumon, poi prese lo slancio... e si scagliò a tutta velocità verso i tre Tamers, apparentemente nel tentativo di colpirli! Takato non riuscì a trattenere un'esclamazione di terrore quando si vide arrivare incontro quell'ammasso di muscoli e furia armato di corna e spade... e fece qualche passo indietro. Anche Jenrya e Ruki si fecero prendere dalla paura per un istante, ma riuscirono a controllarla quasi subito (soprattutto la ragazza, ormai abituata alle battaglie con Digimon di tutti i tipi) ed estrassero una nuova carta dai loro deck, mentre gli allarmati Growlmon, Gargomon e Kyuubimon si gettavano contro il Deva nel tentativo di fermarlo!

"Takatomon! Attento!" ruggì Growlmon.

"CARD SLASH! Power Activate!" urlò Ruki, strisciando la sua nuova carta nel D-Power.

"CARD SLASH! Speed Activate!" esclamò a sua volta Jenrya, imitando il gesto della Regina dei Digimon con una carta diversa. Kyuubimon sentì una scarica di energia attraversare il suo corpo e darle nuova forza, mentre Gargomon, che era il più lontano dal Deva, accelerò di botto e si diresse contro il terribile uomo-toro per poi dirigergli contro una raffica di proiettili dalle sue mitragliatrici gemelle!

"Hey, amico! Guarda che non si voltano le spalle agli avversari! Gargo Lasers!" esclamò. La schiena del Deva venne investita da una pioggia di proiettili, ma ognuno di essi rimbalzò senza fare danni sulla pesante armatura che proteggeva il busto di Vajiramon, e non riuscirono neanche a farlo rallentare!

"Ora ci provo io! Foxtail Inferno!" Fu Kyuubimon la successiva a farsi avanti. Grazie alla sua superiore agilità e velocità, la volpe a nove code riuscì a tagliare la strada al Deva, che fu costretto ad interrompere la sua corsa verso i Tamers e Calumon, e gli diresse contro una raffica di palle di fuoco azzurre sparate dalle punte delle sue folte code. Vajiramon, rapidissimo, assunse una posizione di guardia incrociando le spade davanti a sè... e le fiammate fatate si schiantarono sulle lame una dopo l'altra costringendo l'enorme Digimon ad indietreggiare. I Tamers approfittarono di quell'istante per allontanarsi di qualche passo, a distanza di sicurezza dal luogo della battaglia... ma quando il fumo delle esplosioni si diradò, rimasero piuttosto rammaricati nel vedere che Vajiramon non aveva un graffio!

"Allora? Non ditemi che è tutto qui, quello che sapete fare!" esclamò con tono di scherno. Con la coda dell'occhio, si accorse di Growlmon che gli stava per piombare addosso con gli artigli sollevati... e si voltò rapidamente per parare l'attacco! Gli artigli del dinosauro si scontrarono con l'acciaio delle spade del Deva, proprio mentre gli altri due Digimon tornavano all'attacco, mirando ai punti scoperti del corpo del Deva Bue!

Takato vide che Growlmon e Vajiramon erano impegnati nel corpo a corpo... e decise di aiutare il suo compagno con una carta che potesse essere utile. Estrasse una carta di Seadramon dal suo deck e la passò attraverso il D-Power con un rapido gesto del braccio!

"CARD SLASH! Seadramon's Ice Blast Activate!" esclamò il giovane Tamer. Mentre Vajiramon continuava a premere contro Growlmon, e sembrava sul punto di avere la meglio su di lui, il dinosauro rosso spalancò le fauci... e sparò una raffica di vento gelido frammisto a pezzi di ghiaccio affilati che colpì Vajiramon in pieno muso! Il Deva Bue, non aspettandosi un attacco del genere, non fu in grado di difendersi e si separò dal suo avversario con un ringhio di dolore e sorpresa, proprio mentre Gargomon e Kyuubimon si scagliavano di nuovo contro di lui! Il cane dalle grandi orecchie puntò contro l'addome del Deva e lo colpì con un pugno facendolo piegare, mentre Kyuubimon eseguì un salto acrobatico che la portò sopra Vajiramon... e iniziò a volteggiare su sè stessa, circondata di un'aura di fuoco azzurro!

"Dragon Wheel!" esclamò, gettandosi come un proiettile sul gigantesco avversario! Il colpo raggiunse Vajiramon sul pettorale, aprendovi un'incrinatura, e lo scagliò a terra rumorosamente, facendogli scavare una piccola trincea mentre scivolava sul cemento! Ancora per qualche metro, il Deva Bue venne trascinato via dall'impeto del colpo di Kyuubimon... e infine la sua corsa si fermò bruscamente contro un parapetto di sicurezza, che venne scosso dall'impatto di quella gigantesca mole e sul quale si aprirono delle profonde crepe! Con un'elegante capriola, la volpe mitologica atterrò a fianco dei suoi compagni, tutti già di nuovo in guardia e pronti ad accogliere Vajiramon non appena si fosse rialzato...

Cosa che avvenne prima di quanto ai Digimon e ai loro compagni sarebbe piaciuto! Il minotauro piantò nel cemento una delle sue spade e la usò come appiglio per tirarsi su, senza il minimo accenno di fatica o dolore... poi scosse il muso e si massaggiò la punta del naso intirizzito. Sembrava, almeno, che l'attacco di Growlmon gli avesse fatto qualcosa... non molto, ma qualcosa sì...

"Ma bene... scopro qualcosa di molto interessante!" sghignazzò perfidamente. "E cioè che i Digimon che si sono venduti agli umani sono così deboli, che hanno bisogno che i loro padroncini li assistano con quegli strani aggeggi! Hmph! Un altro modo di pervertire la natura di noi Digimon, eh? Ci costringete ad assumere caratteristiche che non ci sono proprie... Da voi esseri umani, in fondo, non ci si può che aspettare una cosa del genere!"

"Deboli? Tsk, ma l'avete sentito?" sbottò Gargomon, irritato. "Come se fossimo noi quelli che appena adesso sono andati a spazzare il pavimento con la faccia!"

Growlmon si parò davanti al Deva Bue, e dalle narici gli uscì qualche lingua di fuoco. "E poi, come mai disprezzi tanto i nostri partner umani? Non perdi occasione per parlare male di loro!" ringhiò.

Vajiramon si rimise in piedi, e scivolò in un'altra elegante posa da guerriero, con una spada sollevata in alto sopra la propria testa, e l'altra puntata davanti a sè e luccicante all'innaturale luce emanata dal vortice dimensionale creato da Juggernaut. "Come immaginavo, ormai quegli esseri umani che voi considerate amici vi hanno fatto il lavaggio del cervello, al punto tale che non vi rendete più conto nemmeno delle cose ovvie!" grugnì. "Ma come fate a non capire che per loro noi Digimon siamo solo degli strumenti? Sono interessati soltanto ad usarci finchè gli facciamo comodo... e poi ci getteranno via senza alcuna remora! E' già accaduto una volta, e accadrà di nuovo, se noi non glielo impediamo!"

"Non so che esperienze tu abbia avuto con gli esseri umani..." commentò Kyuubimon. "Ma non riuscirai a farci cambiare idea!"

Takato corrugò la fronte e lanciò uno sguardo interrogativo a Jenrya e a Ruki. Come sarebbe a dire che era già accaduto una volta? Che voleva dire quel Vajiramon con quella frase? Forse non era la prima volta che il Mondo Digitale e quello umano entravano in contatto... ed era successo qualcosa in passato che aveva scatenato nel Deva questo odio per gli esseri umani? Una cosa è certa, quello che Vajiramon aveva detto aveva fatto drizzare le orecchie a Takato, e gli stava facendo capire che molto probabilmente la radice del problema era ad un livello molto più profondo di quanto loro immaginassero all'inizio...

"Come? Che... che vorrebbe dire? E' già accaduto una volta?" si chiese il ragazzino con gli occhialoni, rivolgendosi ai suoi amici. "Ragazzi... voi avete qualche idea di cosa volesse dire?"

Ruki scosse la testa con un certo fastidio... mentre Jenrya sembrò pensarci su per un momento. C'era qualcosa, che la domanda di Takato gli aveva appena fatto venire in mente, che lo lasciava perplesso... qualcosa che era legato ad una cosa che suo padre gli aveva raccontato un pò di tempo prima... ma in quel momento, non sarebbe riuscito a ricordare cosa neanche se ne fosse dipesa la sua vita...

"Jenrya-kun...?" chiese Takato, credendo che il suo amico non avesse sentito la domanda.

Infine, anche il Tamer cinese rispose al suo amico con una negazione, espressa con un sospiro un pò secco. "Mi dispiace, Takato, ma non ho neanch'io idea di cosa stesse parlando... ma adesso concentriamoci sulla battaglia! Gli interrogativi a dopo!"

"Sì, hai ragione..." rispose il Tamer di Guilmon, riportando la sua attenzione al colosso taurino che stava riprendendo lo slancio... Vajiramon e i loro tre Digimon erano là, l'uno di fronte agli altri e le armi puntate, pronti ad attaccare non appena la fazione opposta avesse mostrato un istante di cedimento...

Non potevano permettersi di abbassare la guardia neanche per un attimo... il Deva non aspettava altro... e la tensione era talmente fitta che quasi la si poteva tagliare con il coltello...

Poi, senza preavviso, senza il minimo cenno che fosse in procinto di fare una cosa del genere... Vajiramon scattò in avanti e lanciò un terrificante muggito simile a quello di un toro infuriato, amplificato di diverse decine di volte, che assalì i timpani dei Tamers e dei Digimon, facendo loro stringere i denti per l'improvviso dolore al cervello! A passi lunghi, rapidi e pesanti, Vajiramon coprì in una frazione di secondo la metà della distanza che lo separava dai compagni dei Tamers, e compì un balzo enorme che lo sollevò ad almeno una ventina di metri dal suolo... poi incrociò le spade, già brillanti di energia distruttiva, davanti a sè in modo da formare una X di acciaio scintillante... e le fece scorrere l'una sull'altra con un stridio terribile! Una pioggia di scintille arancioni si levò dal punto in cui le due armi sfregavano l'una sull'altra, e dalle lame incrociate partì ad altissima velocità una potente scarica di energia bianca a forma di X, che precipitò verso i tre bersagli!

"Deva Blade!" esclamò Vajiramon mentre indirizzava il colpo verso Growlmon, Gargomon e Kyuubimon. I tre Digimon, colti di sorpresa dalla rapidità inaspettata dell'attacco, non riuscirono a spostarsi in tempo, nè i loro compagni ebbero la possibilità di strisciare qualche carta per aiutarli... e la croce di energia esplose contro di loro, mandandoli a terra in un folto polverone, e con un grido di dolore!

"Growlmon!" esclamò Takato.

"Attento, Gargomon!" gli fece eco Jenrya, vedendo il suo Digimon e quelli dei suoi amici che volavano via dal punto in cui si trovavano ed atterravano pesantemente sul duro cemento, vicino al parapetto opposto a quello che Vajiramon aveva mezzo demolito! Il Deva, dal canto suo, eseguì una spettacolare capriola in aria e atterrò scuotendo il pavimento con la sua enorme mole! Altre fenditure si aprirono sulla superficie del tetto, e i Tamers si ritrovarono ad allargare le gambe per appoggiare meglio sul terreno e non perdere la presa!

"A... Accidenti... non posso crederci, li ha stesi tutti con un unico colpo!" esclamò Takato, mentre guardava con terrore i Digimon che cercavano di rialzarsi davanti allo sguardo sprezzante di Vajiramon. "Allora prima... quando l'ho colpito... non stava usando tutta la sua forza!"

Ruki strinse i denti, e gettò una rapida occhiata al suo deck alla ricerca di qualcosa che potesse aiutare Kyuubimon. "E che cosa ti aspettavi? Questo deve essere un Digimon di livello Ultimate... e per giunta, di un tipo sul quale non abbiamo nessuna informazione!" esclamò la Tamer dai capelli rossi. Poi, spazientita, tirò un'altra pacca al suo D-Power, come se le maniere forti potessero avere l'effetto di farlo funzionare... "E al diavolo anche questo stupido coso! Proprio quando ne avremmo bisogno, non ci dà alcuna... ah, no, eccole qua le informazioni che volevamo! Alla buon ora!"

In effetti, quando Takato e Jenrya rivolsero nuovamente lo sguardo agli schermi dei loro Digivice, videro che su di essi cominciavano ad apparire alcune informazioni, pur frammentarie, sull'avversario dei loro compagni... che in quel momento stava avanzando verso Kyuubimon, ancora a terra stordita, con un ghigno di superiorità stampato sul volto bovino! Ruki sentì un impulso di rabbia e contemporaneamente di ansia quando il Deva Bue si fermò a pochi metri dal muso della sua partner...

"Visto che sono colpito dalla tua forza e dalla tua grazia... ho pensato che forse sarebbe giusto concederti un'altra possibilità!" tuonò il Deva, mentre la volpe a nove code si rimetteva in piedi e scuoteva la testa per liberarsi dalle vertigini. "Perchè non ci ripensi? Abbandona quegli insulsi ragazzini umani che ti usano come uno strumento... e unisciti alla causa di Zhuqiaomon-sama, che senza dubbio è molto più meritevole! Ovviamente, la stessa cosa vale anche per i tuoi due compagni! Avete un tale potenziale che sarebbe un peccato sprecarlo, non vi pare?" La domanda si concluse con un'occhiataccia feroce rivolta a Growlmon e Gargomon... il Digimon Ultimate voleva far capire loro che l'unica alternativa alla sua proposta era la cancellazione!

In risposta, la volpe dorata alzò nuovamente le sue nove code e scagliò di nuovo il suo attacco principale contro l'enorme Deva!

"Foxtail Inferno!" esclamò. Una alla volta, numerose comete di fuoco azzurro partirono dalle punte delle code e si schiantarono contro il torace scoperto del mostro bovino, facendolo indietreggiare di qualche passo! Vajiramon barcollò e abbassò la testa come se sentisse dolore... ma quando la rialzò un attimo dopo, rivelò che quello che aveva sul viso era un ghigno, invece che una smorfia! Il suo pettorale era stato leggermente segnato dall'attacco, ed ora presentava delle bruciature nere... ma a parte questo il colpo di Kyuubimon non gli aveva fatto nessun danno!

Ruki strinse i denti e soffocò un'imprecazione. Come temeva, quel bestione non era un Ultimate qualsiasi come il Brachiomon del giorno prima... Non sarebbe stato facile cavarsela!

"Huhuhuhuu... bene, allora è questa la vostra risposta..." grugnì, mentre gli altri Digimon si rialzavano. "Molto bene. Io vi ho dato tutte le possibilità che mi pareva giusto, ma voi non mi lasciate altra scelta... sarete cancellati assieme ai vostri ridicoli compagni! YAAAAH!"

Il Deva si mosse con una tale rapidità che persino l'acuta Kyuubimon lo vide letteralmente sparire da davanti i suoi occhi e riapparire davanti a lei! Vajiramon, con un ghigno, alzò una delle sue spade e la abbattè con violenza sulla volpe a nove code, colpendola con la parte piatta della lama e facendola volare di lato per diversi metri fino a mandarla a schiantare sul terreno appena davanti a Ruki! La ragazzina dai capelli rossi si coprì il volto con un braccio, in un riflesso condizionato dettato da pura e semplice paura, poi corse al fianco della sua stordita compagna. "Kyuubimon!"

Gargomon e Growlmon tentarono di approfittare del momento di distrazione di Vajiramon e lo attaccarono sui due lati, il primo usando le sue mitragliatrici come armi contundenti, e il secondo cercando di azzannare il braccio del Deva. Ma il colosso si dimostrò, ancora una volta, più veloce di quanto la sua stazza avrebbe potuto far credere: con un diretto ben assestato, intercettò a mezz'aria il colpo di Gargomon e mandò il Digimon canide a ruzzolare sul cemento, dove si accasciò con un gemito. Poi, un tremendo colpo di spada allo stomaco tolse il fiato a Growlmon, che gemette e barcollò indietro, afferrandosi la parte colpita con entrambe le zampe. Mentre era indifeso, il Deva Bue gli sferrò un calcio al torace abbastanza potente da sollevarlo da terra, dove poi cadde supino e senza fiato!

"Bah... tutto qui?" ringhiò Vajiramon, deluso per non essersi potuto divertire di più. "Patetici e deboli... Voi Digimon schiavi degli esseri umani avete proprio preso dai vostri padroncini!"

I Tamers erano stupefatti e impauriti, davanti alla scena dei loro partner che venivano spazzati via così facilmente: non avevano neanche avuto il tempo di scegliere una carta e strisciare nei loro Digivice, tanto veloce era stato Vajiramon... e Growlmon e gli altri iniziavano già sentire gli effetti dei colpi presi! Stavano affrontando un avversario nettamente superiore alle loro forze, inutile negare l'evidenza... e se non avessero trovato un modo per riequilibrare le sorti, sia loro che la città sarebbero stati spacciati!

In quell'istante, Growlmon emise un grugnito di dolore... e iniziò lentamente a rialzarsi, gli occhi dorati stretti in una smorfia di rabbia e fissi in quelli rossi, incandescenti e sprezzanti del Deva Bue! Vajiramon restò là, a braccia conserte, ad osservarlo, e l'espressione sardonica sul suo volto mostrava sprezzo per il suo tentativo di combattere ancora!

"Io mi chiedo... perchè dei Digimon dovrebbero combattere per degli esseri umani! Soprattutto per dei mocciosi inutili e senza fegato come questi tre!" ringhiò Vajiramon. Ruki sentì le fiamme salirle al volto, e un'impellente desiderio di andare là e tirare un calcio al Deva in un punto particolarmente doloroso... ma si trattenne dal farlo e si limitò ad aiutare Kyuubimon a rialzarsi, mentre il Deva continuava la sua 'arringa'. "Ma guardateli un pò! Non sono niente in confronto a noi Digimon! Non significano niente! Non sanno neanche combattere da soli! Tutto quello che fanno è starsene là a guardare, e di tanto in tanto usano quelle stupide carte per corrompere i vostri dati e farvi diventare quello che non siete, soltanto perchè vogliono usare il vostro potere per vincere le battaglie! E voi questi li chiamate vostri amici?"

Questa volta, Growlmon non ci vide più dalla rabbia. Sentire la voce di quell'ammasso di muscoli presuntuoso che disprezzava 'Takatomon' e lo accusava di non essere davvero suo amico era più di quanto la sua pazienza potesse tollerare!

"STAI ZITTO!" ringhiò Growlmon, alzandosi di scatto con gli occhi ardenti di indignazione. "Non ti do il permesso di parlare così di Takatomon! Pyro Blaster!" Il dinosauro rosso prese un bel respiro e sputò una palla di fuoco scarlatta, resa in qualche modo più potente dall'ira che provava in quel momento... e Vajiramon, capendo che quel proiettile era una minaccia, non perse tempo a chiudersi in difesa e incrociò le spade davanti a sè! Il proiettile infuocato di Growlmon andò a schiantarsi sul punto in cui le due spade si intersecavano, e il Deva Bue venne fatto indietreggiare di qualche passo dalla potenza del colpo... ma subito dopo, le micidiali lame si accesero di luce bianca, e Growlmon ricordò con un moto di paura, grazie all'esperienza di poco prima, che quello era il preludio ad uno dei suoi attacchi principali!

"CARD SLASH! Hyper Wings Activate!" esclamò Takato. Appena in tempo, il giovane Tamer riuscì a trovare la carta giusta e ad attivarla, e due ali di luce bianca spuntarono dalla schiena di Growlmon, che sorrise con gratitudine per l'intervento del suo partner... poi spiccò il volo, allontanandosi dal suolo nel preciso momento in cui Vajiramon scagliava il suo attacco!

"Deva Blade!" ringhiò il Deva Bue. Questa volta, anzichè un proiettile a forma di X, dalle due spade scaturì un autentico torrente di energia bianca che solcò il terreno, strappando da esso pezzi di cemento, ed inghiottì proprio il punto in cui il dinosauro rosso si trovava un attimo prima! Growlmon sentì un intenso calore quando il grande raggio di luce gli passò accanto... e poi si perse nella distanza, illuminando la notte di Shinjuku per un istante... ma non perse tempo e si fiondò di nuovo verso il suo avversario per colpirlo con un tremendo calcio volante. Non aspettandosi che il suo avversario schivasse quell'attacco massiccio, il Deva abbandonò la sua posizione in fretta e furia, e il raggio di energia svanì all'istante... poi alzò le spade, che crepitavano ancora un pò, e le usò per bloccare il tremendo colpo di Growlmon! Si sentì un assordante clangore di metallo su metallo quando i due Digimon si scontrarono, e per un pò nessuno dei due, pur spingendo con tutte le sue forze, riusciva ad avere la meglio sull'altro...

Poi, Vajiramon interruppe il loro contrasto: prese un breve slancio e si fiondò contro Growlmon, colpendolo allo stomaco con una testata! Le ali di luce di Growlmon si dissiparono all'istante, e il Digimon dinosauro finì di nuovo a terra con un grugnito, mentre Vajiramon atterrava elegantemente vicino a lui. Ancora nessun segno di fatica turbava la figura del Deva Bue, che continuava a combattere con vigore e con la spietata efficienza di sempre... pareva che nulla dovesse funzionare contro di lui!

"Hmph! Ma guardati! Non sei neanche in grado di difenderti, senza quell'umano ridicolo che ti dice cosa fare! Digimon come voi sono una vergogna per la nostra nobile razza!" sentenziò spietatamente. Un attimo dopo, la sua attenzione venne attirata da una scarica di proiettili sparati da Gargomon, che rimbalzarono senza effetto sul corpo di Vajiramon ma sortirono l'effetto di far tirare una boccata d'ossigeno a Growlmon. Irritato, l'imponente minotauro si voltò con rapidità verso il cane con le mitragliatrici, e usò le sue spade per deflettere le raffiche, che rimbalzarono sull'acciaio con un tintinnio infernale...

"Gargo Lasers! Aca, toro! Aca!" esclamò l'esagitato Gargomon, imitando un torero alla corrida. Il cane si muoveva a piccoli salti, cercando di attirare su di sè l'attenzione del Deva Bue mentre gli altri Digimon si rialzavano, e nel contempo di non farsi colpire dai suoi devastanti attacchi.

Jenrya annuì, capendo cosa voleva fare il suo partner. "Ottimo lavoro, Gargomon! Ora disperdiamoci, e cerchiamo di prenderlo ancora una volta tra due lati! Ragazzi, ora so che questo Digimon è di tipo Anti-Virus... quindi avremo bisogno di attacchi di tipo Dati se vogliamo avere qualche concreta possibilità di batterlo! Avete delle carte di Digimon Dati nei vostri Deck?" chiese il Tamer cinese.

Ruki annuì, dando un'altra occhiata al suo D-Power come se volesse confermare quello che aveva detto Jenrya. "Hmmm... sì, ho delle carte di tipo Dati. Occhialoni, tu che dici?"

"Sì... qualcuna anch'io..." rispose Takato. "Ma... non sono molto forti, a parte il mio Paildramon..."

"Non importa, usa quello." tagliò corto la Regina dei Digimon. "Okay, Li, noi siamo anche disposti ad usare la tua strategia... ma chi ci assicura che funzionerà? Questo hamburger ambulante, finora, si è scrollato di dosso tutto quello che gli abbiamo tirato contro!"

Jenrya serrò gli occhi. Purtroppo, quello che diceva Ruki era vero... Vajiramon aveva dominato il combattimento fin dall'inizio, e anche adesso stava tenendo testa con facilità all'attacco combinato di Kyuubimon, appena rialzata, e Gargomon. Il cane dalle lunghe orecchie finì a terra dopo un tremendo calcio, e la volpe a nove code riuscì a malapena, grazie ad una carta Hyper Speed che Ruki aveva provvidenzialmente strisciato, ad evitare le corna affilate del Deva...

No, non era il momento di stare a pensare se la strategia avrebbe funzionato o meno... non c'era più tempo da perdere, se non fossero intervenuti subiti i loro compagni sarebbero stati sopraffatti!

"Purtroppo niente, Ruki-san..." rispose Jenrya. "Ma per adesso, è tutto quello che abbiamo! Ragazzi, tenetevi pronti ad usare le vostre carte più forti! Cercheremo di tenerlo occupato e di circondarlo, per poi colpirlo tutti assieme con i nostri migliori attacchi di tipo Dati! E speriamo che questo funzioni..."

"D'accordo..." assentì Takato, mentre cercava un'altra carta che potesse aiutarli contro il Deva Bue. Growlmon si era rialzato, e stava cercando di attaccare Vajiramon con i suoi artigli, ma anche questo attacco non stava avendo effetti maggiori degli altri, e il Digimon bovino stava parando ogni fendente senza il minimo sforzo...

I Tamers restarono ad osservare con il fiato sospeso i loro compagni, che si spostavano freneticamente qua e là per evitare i colpi di Vajiramon, come se stessero facendo una specie di mortale danza attorno al Deva, e cercavano allo stesso tempo di trovare un momento in cui il mostro bovino si fosse trovato più vulnerabile al loro attacco combinato. Le spade gemelle dell'emissario di DigiWorld sembravano muoversi con rapidità sempre maggiore man mano che lo scontro andava avanti, quasi che il Deva, anzichè stancarsi, ci mettesse sempre più grinta! Più i suoi avversari lo mettevano sotto pressione, più lui sembrava divertirsi...

"Huhuhuhuuu... avanti, continuate così!" ringhiò, mancando di pochissimo la testa di Gargomon con un fendente. "Per essere solo dei Champion, state combattendo bene! Fatemi divertire ancora!"

"Ancora un pò... ancora un pò, Growlmon... ragazzi... resistete, vi prego! Cercate di tenerlo occupato da tutti i lati..." pensò freneticamente Takato, che riuscì a malapena a trattenere un grido di angoscia quando Growlmon ricevette un alro calcio dal Deva, questa volta alla spalla. Il dinosauro rosso barcollò... ma si rimise in guardia quasi subito e caricò un'altra volta il suo colossale avversario, che tornò a bloccare senza problemi i colpi di tutti e tre. Ancora, e ancora, il Deva sferrava colpi micidiali, che i tre Digimon di livello inferiore riuscivano appena ad evitare...

I Tamers afferrarono le loro carte, pronti a strisciarle al momento giusto...

Improvvisamente, gli occhi di Takato si spalancarono! Growlmon e i suoi compagni avevano appena schivato un poderoso fendente sferrato con entrambe le spade dal Deva Bue, un colpo che tracciò un cerchio tagliente attorno al minotauro. Sentirono Vajiramon che grugniva per il disappunto, avendo inaspettatamente mancato i suoi bersagli... e poi lo videro barcollare! Sicuro com'era di eliminare i suoi avversari con quel colpo, il Deva ci aveva messo troppa foga, ed ora era rimasto scoperto ed esposto ad un contrattacco!

"ADESSO!" esclamò Ruki, sfoderando un paio di carte dal suo deck e passandole in rapida successione lungo la fessura del suo D-Power. Si sentì un rumore sibilante, accompagnato da una raffica di raggi luminosi bianchi, quando i suoi compagni fecero la stessa cosa, e i loro tre Digimon, cogliendo l'occasione giusta, si lanciarono tutti assieme contro il Deva indifeso!

"Forza, ragazzi! Tutti assieme!" esclamò Jenrya.

"CARD SLASH! Power Activate!" esclamarono in coro i tre Tamers. Immediatamente, i loro Digimon si sentirono molto più forti...

"Ed ora, diamo il tocco decisivo! CARD SLASH! Paildramon Activate!" esclamò Takato, strisciando la sua carta di Paildramon. Subito dopo, davanti agli occhi sbalorditi di Vajiramon, un paio di cannoni laser apparvero dal nulla nelle mani di Growlmon...

"CARD SLASH! Ikkakumon Activate!" fu la volta di Jenrya di attivare una carta del famoso tricheco dalla lunga pelliccia, e Gargomon abbassò la testa verso il suo avversario, puntandogli contro il corno-arpione che si era appena materializzato sulla sua fronte...

"CARD SLASH! MegaSeadramon Activate!" urlò Ruki. Kyuubimon si accucciò, e un'aura elettrica iniziò a crepitare attorno a lei, riempiendo l'aria di scariche azzurre... Il Deva Bue, allarmato da tutti quegli attacchi che gli venivano rivolti contro, perse una cruciale frazione di secondo a riflettere su come tirarsi fuori da quell'accerchiamento, e fu proprio in quel momento che i Digimon attaccarono!

"Hey, hamburger vagante! Abbiamo una consegna prioritaria per te!" esclamò Gargomon. "Eccotela! Harpoon Torpedo!". Il corno che gli era apparso sulla fronte partì come un missile e solcò il cielo ingombro di nubi temporalesche in una spettacolare traiettoria parabolica... poi, a mezz'aria, si frantumò in tanti missili più piccoli che diressero verso il gigante dalle fattezze bovine, che cercò di scappare da un lato...

"Thunder Javelin!" esclamò Kyuubimon. Le scariche elettriche che la circondavano si intensificarono di colpo, e un enorme fulmine azzurro scaturì dal suo elegante corpo con il ruggito di un leone inferocito, illuminando a giorno la volta celeste! Troppo distratto dai missili di Gargomon per accorgersi del pericolo, Vajiramon venne investito in pieno dalla folgore, e per la prima volta da quando il duello era iniziato, lanciò un lungo urlo di dolore sentendosi i muscoli irrigidirsi per lo shock. Proprio allora, i missili creati dallo Harpoon Torpedo scagliato da Gargomon discesero in picchiata sul Deva, e Growlmon iniziò a fare fuoco con i suoi laser!

"Sì! Lo hanno preso!" urlò Takato, preso dalla foga del momento.

"Desperado Blaster!" esclamò Growlmon, bersagliando il minotauro con una tremenda grandinata di raggi di luce che lo colpirono in pieno contemporaneamente con i missili di Gargomon! Un altro ruggito si levò dalla gola del Deva Bue, e ben presto una miriade di esplosioni inghiottì il suo enorme corpo in una nube di fumo grigio... ma Growlmon non si fermò, e continuò a sparare senza tregua! Solo quando, cessato l'effetto della carta strisciata da Takato, le pistole laser svanirono, il dinosauro rosso cessò l'attacco, e si mise le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Per allora, Vajiramon era già stato praticamente sepolto dalla miriade di colpi che i tre Digimon, aiutati dai loro partner, avevano scaricato su di lui...

Qualche secondo passò, carico di tensione... e i ragazzi e i loro compagni attesero spasmodicamente che il fumo si diradasse, per vedere quanto effetto avevano fatto al Digimon bovino. Con tutti quegli attacchi, per giunta di tipo Dati (a cui il Deva, essendo un Anti-Virus, era particolarmente vulnerabile) e poteziati da una carta Power, era sperabile che fosse stato cancellato... e tuttavia, se era davvero così forte come sembrava, forse non era il caso di esaltarsi troppo presto...

"Ce... ce l'abbiamo fatta... vero?" chiese Takato, quasi timoroso di rovinare la tensione del momento interrompendone il pesante silenzio.

Jenrya non disse nè sì, ne no. "Sinceramente, Takato... non ne sono sicuro... io... spero proprio di sì, perchè se non è così, non so proprio che cosa possiamo fare..."

Dal canto suo, Ruki non si pronunciò, e restò ad osservare con gli occhi ridotti a due fessure il luogo dell'esplosione. Sperava anche lei che il Deva fosse stato cancellato da quell'attacco massiccio, ma il fatto che Vajiramon, fino a quel momento, avesse resistito a tutte le loro tecniche, non era esattamente incoraggiante...

Ancora qualche secondo... ancora qualcun altro... e qualcun altro ancora...

Poi, il cuore dei presenti mancò di un battito quando la voce di Vajiramon giunse alle loro orecchie attraverso il fumo!

"Ugh... Cough, cough... vi... vi devo fare i miei complimenti, traditori... quell'attacco... mi ha fatto male! Non me l'aspettavo..." tuonò il Deva, la cui mostruosa figura, ora leggermente piegata e con una mano a coprirsi una spalla, apparve nera e minacciosa nella nube di fumo! Growlmon non riuscì a trattenere un breve strillo di disappunto quando, con un unico gesto del braccio, Vajiramon diradò la densa nube e riapparve agli occhi dei suoi avversari, certamente non illeso (la sua armatura era crepata in diversi punti, e aveva diversi segni neri sul resto del corpo) ma altrettanto certamente ancora attivo e capace di combattere! Takato era talmente incredulo che credette di dover svenire da un momento all'altro... dopo tutti quei colpi, che avrebbero buttato giù qualunque Digimon di livello inferiore... il Deva invece era ancora in piedi, più furioso che mai! La sua rabbia era ora stata accresciuta dall'idea di essersi fatto ferire da dei 'traditori', da avversari di livello a lui inferiore... e quando sollevò una delle sue spade, tenendola con la lama rivolta verso terra, i presenti ebbero la conferma della sua indignazione guardando la smorfia feroce che gli deformava il volto!

"Oh no, la vedo brutta..." esclamò Jenrya. "Mi... mi dispiace... anche la mia idea è servita a poco..."

"Attenti, ragazzi! Scansatevi!" esclamò Takato, vedendo che la lama della spada del Deva cominciava a crepitare di energia...

Ma prma che il giovane Tamer potesse completare la frase, Vajiramon abbassò l'arma e la piantò nel tetto ormai indebolito!

"Però il gioco è bello quando dura poco!" tuonò il furente Deva Bue. "E il vostro gioco è alla fine, traditori! Terra Sword!"

I Digimon, allarmati, sentirono la terra sotto i loro piedi tremare... e delle crepe iniziarono ad aprirsi in esso, sprigionando raggi di luce bianca! Prima che Growlmon e i suoi compagni potessero fare qualcosa, l'energia che ribolliva sotto di essi esplose violentemente sotto forma di ardenti colonne di luce, scagliandoli in aria in disordine! In un boato assordante, tra grida di dolore e pezzi di cemento che volavano ovunque, i ragazzi osservarono quasi paralizzati dall'orrore i loro partner digitali che prendevano letteralmente il volo, sollevati dalla potenza delle colonne di energia che li avevano fatti saltare a qualche metro dal suolo... poi, uno alla volta, in un silenzio quasi innaturale, Growlmon, Gargomon e Kyuubimon atterrarono dolorosamente su quanto restava del tetto del palazzo di Hypnos. Sollevato lo sguardo da terra, Vajiramon ghignò con cupa soddisfazione quando il cane dalle lunghe orecchie e la volpe a nove code brillarono... e poi regredirono al loro stadio evolutivo inferiore, soltanto per essere subito raggiunti dai loro ansiosi Tamers.

"Terriermon!" esclamò Jenrya, inginocchiato vicino al simpatico Digimon dalle lunghe orecchie, che giaceva a terra con gli occhi trasformati in spirali. "Terriermon, mi senti? Come stai? Ti prego, rispondimi!"

Il cagnolino scosse la testa e riprese fiato, mentre accanto a lui Ruki cercava di aiutare l'esausta Renamon a rialzarsi. "Ugh... hey, Jen... beh, se escludi che mi sento come se avessi preso un Trailmon in faccia... allora sì, direi che me la posso cavare!" riuscì a scherzare anche in un momento come quello, la mano appoggiata sulla testa ciondolante. Jenrya emise un sospiro di sollievo, ma sapeva che erano comunque in grossi guai... ormai l'unico Digimon che poteva ancora combattere era Growlmon, e nessuno dei suoi attacchi era riuscito a fare granchè al massiccio Deva Bue... e come se non bastasse, era anche malridotto, e si reggeva in piedi a fatica... no, non era assolutamente in grado di reggere il confronto con la mostruosità uscita da quel varco dimensionale... questa volta, avevano di fronte un avversario al di là delle loro possibilità!

"Mi... mi dispiace, Terriermon..." mormorò Jenrya. "Anche con la mia tattica, non sono riuscito ad aiutarvi granchè... questo bestione è fin troppo per noi!"

Ruki strinse i denti. Odiava ammetterlo, ma Jenrya aveva tutte le ragioni... nessuna delle loro strategie aveva funzionato contro il mostruoso Deva, e cominciava a sentire la sgradevole morsa della paura serrarsi attorno al suo cuore. La ragazza faceva del suo meglio per mascherarla, anche in una situazione così difficile... ma non riuscì ad impedire ad un paio di gocce di sudore, raffreddate dal vento gelido, di scorrerle lungo una tempia... e per quanto riguarda Takato, era rimasto indietro, gli occhi vitrei e sgranati in un'espressione di terrore congelante, e le mani aperte e tremanti. Era rimasto sbalordito e impaurito dall'orrenda facilità con cui Vajiramon si era sbarazzato dei loro compagni... ed ora lo vedeva avanzare verso di loro, pronti ad infliggere il colpo di grazia!

La sua mente cominciò a lavorare freneticamente, nel disperato tentativo di trovare un modo per salvare i suoi amici... ma tutto ciò che i suoi occhi riuscivano a vedere era il minotauro che avanzava, totalmente sicuro della sua vittoria... e i soli suoni che arrivavano alle sue orecchie erano l'indistinto brusio del vortice che continuava a turbinare sopra di loro... e i passi pesanti del mostro che lo sovrastava!

Vajiramon grugnì con cupa soddisfazione, poi divelse la sua spada dal terreno ancora pulsante di energia, la fece volteggiare un paio di volte nella mano sinistra, poi ne afferrò saldamente l'elsa e cominciò ad avanzare verso gli ormai indifesi Tamers a passi lenti e pesanti, godendosi ogni momento della loro paura. Ai suoi occhi, quanto era appena successo non era altro che un'ulteriore conferma dell'inferiorità degli esseri umani e dei Digimon che si erano alleati con loro. Ammirò un'altra volta gli storditi Growlmon (che cercava in qualche modo di farsi forza e rialzarsi), Terriermon e Renamon, per deliziarsi ancora gli occhi con lo spettacolo della loro sconfitta, poi parlò, rivolgendo loro altre parole velenose.

"Hah! Avete visto a cosa vi ha portato la vostra devozione verso quegli inutili esseri umani?" ringhiò il Deva Bue. Le sue spade scintillarono crudelmente alla luce del portale, ad ulteriore conferma del suo trionfo. "Tsk, cosa speravate di fare, contro un Digimon di livello superiore come me? Un Digimon scelto personalmente dal supremo Zhuqiaomon-sama per essere il suo braccio e il suo assistente? Sembra proprio che la vostra... amicizia... con gli esseri umani non sia servita a molto alla resa dei conti! Dei perdenti rimangono pur sempre... dei perdenti!"

Vajiramon gettò indietro la testa e scoppiò in una fragorosa risata, talmente forte da far male alle orecchie di Jenrya, Ruki e dei Digimon e da far vibrare il terreno un'altra volta... era una risata piena di senso di superiorità, che esprimeva tutto il disprezzo del Deva verso i suoi avversari... una risata che giunse come un diretto anche alle orecchie di Takato, rimbombando nella sua mente come un tuono malvagio...

Quel terribile suono ebbe l'effetto di destare Takato dal suo panico paralizzante. Con il fiato corto e i vestiti appiccicati al corpo per il sudore, il ragazzino scosse la testa, e le sue gambe tremanti si stabilizzarono, mentre lui riprendeva il contatto con la realtà che lo spavento gli aveva fatto perdere per un attimo. Risentì le parole sprezzanti di Vajiramon... lo vide avanzare pavoneggiandosi verso i suoi amici, entrambe le spade sguainate e pronte a calare su Growlmon e sugli altri... e vide il suo Digimon, ormai sfiancato, che si trascinava lentamente di fronte al Deva Bue in un ultimo, disperato tentativo di ostacolarlo.

"N-no... no, tu... tu non farai del male... a Takatomon e ai suoi amici! Non finchè sarò vivo io!" mormorò, cercando di rimettersi in guardia. Benchè il suo corpo fosse ferito e segnato dai numerosi colpi subiti, lo sguardo furente del dinosauro rosso dimostrava che il suo spirito non era ancora stato domato! Sfortunatamente per lui, il suo gesto eroico fu accolto con una sprezzante risata da parte del feroce Deva, che gli puntò contro una spada...

"Oh, beh, promessa facile da mantenere!" ringhiò Vajiramon. "Anzi, sai che ti dico? Un Digimon dalle caratteristiche uniche, come te... potrebbe essermi molto utile! Sì, perchè no... una volta che ti avrò assorbito, chissà che non acquisisca alcune delle tue peculiarità! Sarebbe interessante, non trovi?"

"FERMO!"

L'espressione di trionfo del Deva si trasformò in una smorfia di disappunto quando la voce di Takato, intrisa di indignazione... rabbia... paura... determinazione... si sovrappose alla sua proprio mentre si accingeva a sferrare il colpo che avrebbe segnato la fine di Growlmon, e tutti, stupiti, si voltarono verso il punto dove il giovane Tamer era rimasto... per vederlo sempre là, in piedi, con una mano appoggiata sopra il suo deck di carte, e il volto fieramente composto in un'espressione di determinazione che aveva spazzato via la paura di un attimo prima!

"Fermo, ho detto!" ringhiò Takato, prima di fare un passo verso Vajiramon come se volesse affrontarlo di persona. "Non hai sentito quello che ha detto Growlmon? Finchè saremo qui... finchè saremo determinati a combattere... tu non alzerai un dito sui nostri amici! Non ti permetteremo di portarceli via! Mai!"

"Takatomon..." mormorò Growlmon... poi sorrise nonostante il dolore. "...grazie! Su di te... si può sempre contare!" La sua stessa espressione di amirazione e gratitudine era riflessa sui volti degli altri presenti, anche se Ruki e Renamon la mascheravano al meglio delle loro possibilità...

Vajiramon, tuttavia, non era altrettanto impressionato... e dopo qualche breve istante di divertita sorpresa, scoppiò in una breve risata ringhiante. "Huhuhuhuhuuu... ma sentilo, il mocciosetto! E' là che trema dalla paura, e pensa ancora che lui e il suo animaletto addomesticato possano fare paura a me, Vajiramon! Bene, ragazzino, vediamo se le tue parole trovano conferma nei fatti! Cosa vorreste fare tu e la tua lucertolina contro di me, eh? Dimmelo, che sono curioso!" lo esortò, sardonico, con un brillio di sufficienza nei suoi occhi cremisi. Era sicuro al cento per cento che ormai non avrebbero più potuto opporre resistenza...

...e Takato era deciso a mostrargli che si sbagliava!

Con un solo gesto, guidato unicamente dall'istinto e dalla volontà di non arrendersi, il Tamer afferrò una carta dal suo deck e la estrasse... e la carta, non appena uscita dal mazzo, sembrò illuminarsi di una strana luce, e sotto gli occhi stupiti di tutti si trasformò in una carta blu splendente che emanava luce dorata, come un sole in miniatura!

Vajiramon smise di ridere, e corrugò la fronte spaesato. "Cosa? Che... che razza di trucco è questo? Quella carta..."

"Takato!" esclamò Jenrya. "Che stai facendo? Cos'è quella carta? Non l'ho mai vista prima d'ora!"

Senza badare alle domande del Deva, e neanche a quelle dei suoi amici, Takato alzò la nuova carta in aria, e una strana aura rossa iniziò a brillare attorno al suo corpo e a quello di Growlmon. Il dinosauro si sentì improvvisamente più forte, e il dolore iniziò ad andarsene dal suo corpo, mentre le sue ferite si rigeneravano e sparivano. Con un grugnito, il Deva spalancò gli occhi e fece un passo indietro, intimorito. Aveva riconosciuto quello strano accumulo di energia... e non gli piaceva per niente!

"COSA? Ma come... come è possibile? Tu... tu... stai... Digievolvendo?" ringhiò Vajiramon, la voce mista di indignazione e di un sospetto di paura...

"Occhialoni! Ma che diavolo stai..." iniziò a chiedere Ruki... per poi zittirsi quando vide la strana, e al tempo stesso incoraggiante aura di fuoco rosso che circondava il corpo del suo amico e di Growlmon! Con un unico, sicuro gesto della mano, Takato abbassò la carta blu, e la inserì nello slot di lettura del suo D-Power!

"CARD SLASH!" urlò a squarciagola il giovane Tamer, sentendosi pervaso di un'energia inebriante che lo scaldava come una fiamma. "RADIANT FAITH ACTIVATE!"

In quel momento, il piccolo Calumon, ancora nascosto dietro una tubatura, sentì accendersi il simbolo a forma di triangolo che era inciso sulla sua testa, e si voltò, guidato soltanto da una voce interiore che gli diceva di farlo, verso Growlmon! Dalla sua fronte, partì un raggio di luce cremisi che colpì il Digimon di Takato, infondendogli ancora più energia...

"CRYSTAL MATRIX ACTIVATE! CALUUUUUUU!" gridò Calumon... e la luce splendente che avvolgeva Growlmon si espanse, mentre il dinosauro iniziava la sua sequenza di evoluzione sotto gli occhi stupiti di tutti!

 

"Growlmon chou shinka..."

Il corpo di Growlmon divenne più grande, e la luce in cui era avvolto si solidificò attorno al suo torace, trasformandosi in una spessa ed ingombrante armatura futuristica di colore rosso scuro nella parte superiore, e grigio piombo in quella inferiore, su ciascun lato della quale erano montati due cannoni laser dall'aria minacciosa con in mezzo inciso in nero il simbolo di contaminazione nucleare. Un paio di propulsori apparvero sulla sua schiena, e fiamme azzurre iniziarono a scaturire da essi... mentre le sue braccia divennero totalmente robotiche, di colore grigio scuro con le dita trasformate in affilatissimi artigli di metallo capaci di lacerare la roccia, e con in più delle terrificanti lame ricurve simili a mannaie sulla parte esterna, che gli davano un aspetto ancora più aggressivo! Il suo volto era protetto da una maschera di metallo grigio che copriva il suo muso e la sua mascella inferiore, e delle strutture d'acciaio simili ad ali da pipistrello spuntavano vicino alle sue orecchie. La metà inferiore del corpo non era protetta da nessuna armatura, ma i suoi muscoli erano diventati molto più possenti, e la coda sembrava essersi allungata, diventando anch'essa una pericolosa arma da corpo a corpo! La macchina da guerra nella quale Growlmon si era trasformato ruggì in segno di trionfo e sollevò in aria le braccia armate di lame, che scintillarono crudelmente mentre lui declamava il suo nome!

"WARGROWLMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: WarGrowlmon

Anche chiamato: MegaloGrowmon

Tipo: Cyborg

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Radiation Blade, Atomic Blaster

Digimon cibernetico dalle sembianze di dinosauro, un Growlmon completamente armato e corazzato che non si fa problemi a sfogare la sua aggressività su chiunque osi sfidarlo! Le sue lame radioattive possono tagliare qualsiasi materiale con spaventosa facilità... e se non dovessero bastare, usa i cannoni laser montati sulla sua armatura per demolire qualsiasi ostacolo! Un'autentica macchina da guerra!

 

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Da una finestra di un appartamento di Shinjuku, un familiare ragazzo dai capelli castani e dritti alzò gli occhi dai compiti che stava terminando e osservò meravigliato i giochi di luce che si susseguivano nel cielo appena sopra i palazzi gemelli di Hypnos...

"Cavolo... ma che sta succedendo là?" si chiese Hirokazu, mentre avvicinava lo sguardo alla finestra. "Si direbbe quasi... che ci siano dei Digimon che stanno combattendo!"

 

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Nello stesso momento, nell'appartamento di proprietà della famiglia Katou, anche Juri stava guardando affascinata... e un pò spaventata... fuori dalla finestra della sua camera. Quelle strane luci che illuminavano il cielo le davano una strana sensazione di minaccia... aveva lo strano presentimento che volessero dire 'guai in vista'... non sapeva perchè, era come un istinto che le veniva da dentro...

"Juri! Juri, cosa stai facendo? Non dovevi farti la doccia?" esclamò una voce maschile severa, accompagnata da un distinto toc toc alla porta della sua camera, che distrasse la ragazzina dalla contemplazione di quello strano spettacolo. Quando Juri si voltò, vide entrare suo padre con l'espressione accigliata che gli era propria. "Juri, come mai sei ancora vestita? Sai che abbiamo dei turni precisi, qui in casa, per usare i bagni..."

"Ehm... chiedo scusa, papà, ma mi ero fermata a guardare fuori... ho visto qualcosa di strano là fuori, sopra uno dei palazzi!" rispose Juri, indicando la fonte della sua sorpresa. Con aria scettica, il signor Katou raggiunse la figlia alla finestra...

...e reagì nello stesso modo in cui avrebbe reagito chiunque altro al suo posto: sgranando gli occhi e facendosi cascare la mascella!

 

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"G-Guilmon?" domandò con aria stupita Takato, mentre muoveva un passo incerto verso il suo partner appena digievoluto. Sembrava quasi che vederlo in quella nuova forma, così enorme e dall'aspetto così fiero e potente, avesse dato una scossa al giovane Tamer... come se quest'ultimo si fosse reso conto solamente in quel momento di cosa aveva fatto davvero, e ne fosse rimasto stupefatto. Anche Jenrya e Ruki, ad ogni modo, erano altrettanto stupiti, e guardavano con meraviglia il corazzatissimo Ultimate appena apparso davanti ai loro occhi, che rivolse loro uno sguardo di intesa.

"Guilmon..." mormorò nuovamente Takato, alzando una mano verso la forma Ultimate del suo compagno. "Sei... sei... davvero tu?". Fu quasi con sollievo che vide le labbra di WarGrowlmon incurvarsi in un sorriso, e sentì la sua voce roca ma bonaria rispondere alla sua domanda.

"Sì... Takatomon... sono sempre io, non ti preoccupare! Grazie a te... sono riuscito ad evolvere... ed ora posso affrontare questo avversario da pari a pari!" ringhiò il dinosauro cibernetico mentre si voltava nuovamente verso Vajiramon, il cui stupore era pari soltanto alla sua indignazione...

Takato annuì, ringraziando il suo Digimon... e tuttavia, per certi versi, non era molto contento di aver fatto evolvere Guilmon al livello successivo... ma per il momento decise di lasciar perdere, era un problema che avrebbe dovuto affrontare in seguito, assieme al suo Digimon...

"E così..." ringhiò Vajiramon, dopo un lungo silenzio. "Sei riuscito a Digievolvere, traditore... devo ammettere che come presentazione non è affatto male, ma se pensi di impressionarmi, ti sbagli di grosso! Comunque, sarei curioso di sapere come hai fatto a raggiungere un livello evolutivo così elevato... non dirmi che quello stupido piccolo umano c'entra qualcosa!"

WarGrowlmon grugnì con disapprovazione. "E se così fosse?"

L'espressione di Vajiramon si trasformò in una smorfia di disgusto. "Allora... mi disgusta la sola idea che sia così! Voi traditori... siete una vergogna per l'intera razza dei Digimon!" ringhiò il minotauro, alzando le spade e preparandosi a balzare addosso a WarGrowlmon...

Ma il gigantesco dinosauro robotico aveva altri piani. Lentamente, portò un braccio dietro di sè, e iniziò a caricare di energia la lama ricurva che ornava il suo manicotto...

"Vallo a dire a qualcuno a cui importa qualcosa... perchè adesso hai finito di fare i tuoi comodi! Radiation Blade!" esclamò improvvisamente WarGrowlmon. Il suo braccio scattò in avanti, e la lama tracciò un arco di splendente energia gialla davanti a lui, inviando una potentissima onda d'urto, a velocità folle, contro il sorpreso Deva Bue! Un rombo simile a quello di un tuono risuonò tutt'attorno, mentre l'enorme scarica di energia proseguiva il suo corso e sgretolava il cemento man mano che avanzava. Prima che Vajiramon potesse tentare una difesa, il colpo di WarGrowlmon lo investì in pieno e lo sollevò brutalmente in aria, strappandogli un lungo grido e aprendo dei larghi squarci nella sua corazza... prima di farlo cadere a terra di schiena, proprio addosso al parapetto, di cui una porzione cedette! Con un grugnito, Vajiramon si aggrappò all'elsa di una delle sue spade e la piantò nel terreno a mò di appiglio, evitando che la spaventosa forza del colpo di WarGrowlmon lo facesse precipitare... ma anche così, fu costretto ad usare tutte le sue forze per reggere finchè l'onda d'urto non si dissipò. Quando questo avvenne, e il tremendo suono che la accompagnava cessò, Vajiramon riprese fiato per qualche istante... poi si rialzò usando le sue spade per sorreggersi, questa volta più lentamente e con il fiato corto!

"Urgh... i miei... complimenti, Digimon schiavo degli umani..." ruggì il Deva Bue, sempre con quel tono sprezzante che però stavolta celava un'ombra di indignazione per il colpo che quel Digimon 'inferiore' aveva osato sferrargli. "Ma non credere che solo perchè sei diventato più forte, tu possa sconfiggermi! Ti distruggerò e assorbirò i tuoi dati, traditore! Deva Blade!"

Vajiramon incrociò di nuovo le spade davanti a sè e scagliò un enorme raggio di luce bianca dal punto in cui le lame si incontravano, ma questa volta WarGrowlmon era pronto a ricevere l'attacco, e assunse rapidamente la posizione di guardia! L'attacco di Vajiramon si infranse sulle sue braccia incrociate e lo spinse indietro per qualche metro, facendogli scavare delle trincee nel cemento con gli artigli delle sue zampe posteriori, ma WarGrowlmon si rimise in fretta e, non appena il raggio di luce di Vajiramon si fu smorzato, scattò rapidamente in piedi e si scagliò contro il Deva, che sollevò a sua volta entrambe le spade e si lanciò alla carica. Le grida di battaglie dei due Digimon riecheggiarono tutt'attorno, subito seguite da un clangore assordante allorchè le loro armi si scontrarono l'una contro l'altra liberando una scarica di scintille dorate! Gli sguardi furenti del Deva e di WarGrowlmon si incrociarono, e i due contendenti iniziarono a spingere con tutte le loro forze l'uno contro l'altro, nel tentativo di costringere l'altro sulle ginocchia...

Poco lontano, dietro di loro, Jenrya, Terriermon, Ruki e Renamon notarono, con un certo stupore, che Takato aveva stretto un occhio per il dolore, e si stava tenendo l'avambraccio destro, la cui mano era rigidamente contratta. Sembrava quasi che avesse avuto un crampo...

"Takato-kun!" esclamò Jenrya, notando che il suo amico si trovava in difficoltà. "Stai bene?"

"Non... lo so, Jenrya-kun..." mormorò il Tamer con gli occhialoni. "E'... è come se stessi sentendo anch'io la lama di quel Vajiramon sul mio braccio..."

Con un ringhio di rabbia, Vajiramon sollevò di nuovo le sue spade, e le abbattè violentemente su WarGrowlmon, che però parò l'attacco sollevando il braccio destro e facendo schiantare le due spade sulla lama ricurva che gli spuntava dalla corazza. Poi, rispose con un pugno di sinistro che colse il minotauro in pieno muso, facendolo indietreggiare di un passo... ma il suo momento di esitazione durò un solo istante, prima che Vajiramon si scagliasse di nuovo in avanti e colpisse con una testata la fronte di WarGrowlmon! Non solo il dinosauro cibernetico ringhiò di dolore... ma anche Takato lanciò un breve urlo e si portò la mano alla fronte in preda ad un violento mal di testa, come se fosse stato colpito da un sasso! Il ragazzino si sentì mancare le forze per un attimo e cadde in ginocchio per terra, la mano destra premuta disperatamente contro la fronte nel tntativo di sedare l'emicrania, ed immediatamente gli altri membri del gruppetto di Tamers corsero al suo fianco per assicurarsi che stesse bene.

"Hey, Occhialoni, che ti prende?" chiese Ruki. "Ha colpito WarGrowlmon... e sentì dolore anche tu?"

Takato riprese fiato, sentendo attenuarsi il dolore che gli martellava il cervello, e annuì alla ragazza dai capelli rossi. "S-sì, Ruki-san... non... non so bene come... sia possibile..." mormorò. "Ma... per qualche motivo... ogni volta che WarGrowlmon viene colpito, mi sento come se venissi colpito anch'io allo stesso modo!"

"Cosa?" esclamò un incredulo Jenrya. Questo era un aspetto della Digievoluzione che gli riusciva nuovo... ma non ebbe il tempo di rifletterci su, visto che davanti a loro la battaglia tra WarGrowlmon e il Deva continuò, più accanita che mai! WarGrowlmon, ripresosi dal colpo di prima, ricambiò il favore con una testata ancora più violenta, che contrinse Vajiramon a mollare le sue spade e portarsi entrambe le mani alla fronte con un forte muggito di dolore! Il dinosauro cibernetico proseguì con un paio di fendenti laterali sferrati con le lame sugli avambracci, e riuscì ad aprire un paio di squarci nel pettorale del Deva Bue... poi sollevò una gamba e gli sferrò un potente calcio nello stomaco, che gettò a terra ancora una volta Vajiramon! Ansimando furiosamente, l'emissario di DigiWorld si alzò sulle ginocchia e raccolse le sue spade, per poi gettarsi alla carica e colpire il pettorale di WarGrowlmon con un tremendo fendente che lasciò un paio di segni scuri sul metallo, ma che non riuscirono a ferire il dinosauro. A sua volta, WarGrowlmon si staccò di dosso il Deva Bue con un rapido gesto del braccio, poi eseguì un rapido giro su sè stesso e lo centrò con un ben assestato colpo di coda, facendolo barcollare ancora una volta! Prima che Vajiramon potesse riorganizzarsi e partire di nuovo all'attacco, WarGrowlmon incrociò le braccia davanti a sè e accese i propulsori posteriori, accumulando una grande quantità di energia nei cannoni montati sul suo pettorale...

"War... Growlmon..." mormorò Takato massaggiandosi la fronte, in un misto di ammirazione e paura...

Quando Vajiramon si rimise in guardia, pronto a combattere ancora, si trovò davanti con suo immenso sgomento le bocche caricate dei cannoni di WarGrowlmon, sulle quali si erano formate delle enormi sfere di energia bianca, che crepitavano ed emettevano sempre più luce man mano che il processo di carica continuava... allarmato, Vajiramon si guardò attorno alla ricerca di un luogo dove coprirsi, ma non trovandone alcuno, decise di tentare il tutto per tutto e si scagliò contro WarGrowlmon con tutta la velocità di cui era capace, spade sguainate e corna abbassate nel tentativo di sferrargli un colpo mortale prima che l'attacco fosse al massimo della potenza...

Ma sfortunatamente per lui, così facendo si scoprì completamente, e WarGrowlmon fu rapido ad approfittare! Il dinosauro cibernetico abbassò la testa come per prendere la mira, puntò i piedi a terra ed aumentò al massimo la potenza dei suoi retrorazzi... poi, quando fu sicuro che Vajiramon si fosse avvicinato abbastanza...

...

"Atomic Blaster!" urlò a squarciagola, aprendo le braccia e puntando i cannoni contro Vajiramon...

...

...

*KAAAAA-BLAAAAAAAAAAAAM!*

"GWAAAAAAAAAAAH!"

Con un rombo terrificante, i cannoni frontali di WarGrowlmon esplosero un gigantesco raggio di energia rossa, abbastanza potente da gettare a terra i Tamers, Terriermon e Renamon con la semplice onda d'urto, e da costringere il piccolo Calumon ad aggrapparsi saldamente alle tubature dietro le quali era nascosto per evitare di essere spazzato via! Ancora una volta, pezzi di cemento frantumato volarono per ogni dove, mentre il raggio illuminava a giorno la nottata e si dirigeva con una violenza inimmaginabile contro l'indifeso Vajiramon che, resosi conto troppo tardi dell'errore che aveva commesso, ebbe appena il tempo di urlare prima di essere investito in pieno dal gigantesco laser e sollevato in aria come una foglia morta nella tempesta!

Passarono interminabili secondi di luce e frastuono assordante, tra lampi di energia che si dipartivano in tutte le direzioni, e detriti sollevati che piovevano fitti come grandine, mentr Vajiramon continuava ad essere sballottato dalla potenza del colpo... poi, quando tutto finì e la notte di Shinjuku tornò alla normalità, il Deva precipitò a peso morto sul tetto devastato, la corazza ormai praticamente distrutta e la pelliccia segnata da numerose bruciature! Si abbattè con un tonfo sordo sul pavimento, mentre WarGrowlmon, l'attacco ora cessato, emetteva un roco respiro di sollievo e abbassava i cannoni, evidentemente stancato dall'aver sferrato un colpo così potente...

Lentamente, Vajiramon riuscì a rialzarsi, ma era evidente che era allo stremo delle forze. Mentre WarGrowlmon si rimetteva in guardia, il Deva gli rivolse uno sguardo pieno di rabbia e desiderio di vendetta... poi, rendendosi conto di essere stato sopraffatto, spiccò un salto enorme e si ritirò verso il varco digitale da cui era venuto!

"Hey! Sta fuggendo! Che fate, lo lasciate andare?" esclamò Ruki, irritata dall'idea di vedere un avversario così formidabile scappare per combattere un altro giorno.

Jenrya decise che, a quel punto, i loro Digimon ne avevano avuto abbastanza... "Per adesso, l'importante è averlo mandato via, prima che potesse mandare all'aria la città. Più avanti si vedrà..." mormorò, mentre gli occhi di tutti si voltavano ad osservare l'umiliato Deva Bue che si allontanava sempre di più. Le sue parole di congedo raggiunsero i Tamers e i loro compagni un attimo prima che egli scomparisse.

"Per... per questa volta ve la siete cavata, traditori! Ma non dimenticherò mai questo affronto! Ci rivedremo presto, ve lo garantisco!"

Pochi secondi dopo, Vajiramon venne inghiottito nel gigantesco vortice dimensionale, che continuò a turbinare ancora per un pò, emettendo un cupo rumore di risucchio... poi rallentò fino a fermarsi, e si dissolse assieme alle nubi che si erano accumulate sulla cima del grattacielo di Hypnos, lasciando nuovamente il posto al calmo blu punteggiato di stelle del cielo notturno, e al vento fresco che soffiò addosso agli esausti Tamers e Digimon...

Ancora per un pò, i ragazzi e i loro partner restarono a guardare il cielo, quasi non osando credere di essere riusciti a respingere quel temibile avversario. Poi, l'ormai sfinito Takato barcollò e cadde in ginocchio con un sospiro di stanchezza... o meglio, sarebbe caduto, se WarGrowlmon non avesse provveduto a sorreggerlo con un gesto delicato dalla sua enorme mano corazzata. Takato riuscì ad aggrapparsi all'acciaio prima che il suo corpo toccasse terra, e alzò lo sguardo per incontrare quello confortante del dinosauro cibernetico.

"War... WarGrowlmon... ce... ce l'abbiamo... fatta?" mormorò. "Hai... hai battuto... quel Digimon..."

Il dinosauro corazzato fece un cenno affermativo con la testa, mentre aiutava Takato a rimettersi in piedi. "Sì... ed è stato grazie a te, Takatomon! Sei stato fantastico! Ma come hai fatto a farmi evolvere fino a questo livello?"

Il ragazzino guardò la carta che gli era rimasta in mano. Per qualche motivo, ora non era più di quell'inusuale colore blu...

"Io... non ne ho idea nemmeno io, WarGrowlmon..." rispose. "So solo che ad un certo punto, quando ho visto che quel mostro stava per uccidere te e i nostri amici... non ci ho visto più, e ho preso la prima carta che mi è capitata per aiutarti... altro non ti so dire..." Per qualche strano motivo, nelle parole di Takato non c'era orgoglio per la vittoria... anzi, pareva quasi preoccupato per il fatto che il suo Digimon fosse evoluto...

"Beh, l'importante è che abbia funzionato, no?" rispose Terriermon, riprendendo la sua solita vivacità. "Voglio dire, hai visto che roba? Ha trattato quel vitellone come uno strofinaccio vecchio! Lo ha fatto scappare via con la coda e le corna in mezzo alle gambe! Ragazzi, che spettacolo! Avere una telecamera sarebbe stato il massimo!"

"Sì, devo ammettere anch'io che Occhialoni ci ha saputo fare..." proseguì Ruki. "E pensare che all'inizio non avrei scommesso un soldo bucato..."

Takato, tirato un pò su di morale, ridacchiò tra sè. Dopotutto, non si riceveva tutti i giorni un complimento da Ruki Makino, la famosa Regina dei Digimon! "Ehm... beh, che posso dire... grazie, ragazzi! Sono felice che stiate tutti bene!" rispose.

E tuttavia, non riusciva ad essere contento del fatto che Guilmon fosse evoluto ancora... è vero che aveva salvato le loro vite, ma... come sarebbe diventato il rapporto tra loro due se avessero continuato per quella strada? Davvero sarebbero rimasti amici? Perchè questo era quello che Takato aveva voluto quando aveva disegnato Guilmon per la prima volta... non una macchina da guerra... non un'arma con cui vincere le battaglie... ma un amico punto e basta, un compagno con cui giocare, ridere assieme, vivere un sacco di belle avventure...

Ed ora, stava vedendo che il suo piccolo amico si stava trasformando sempre più in quello che lui non voleva... era per questo che non riusciva, con tutta la buona volontà, ad essere felice di quello che aveva fatto...

 

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Sopra di loro, a diversi metri di altezza, un elicottero con a bordo Yamaki ed altri membri di Hypnos, tra cui Reika e Megumi, si stava allontanando, non prima però che il giovane direttore dell'organizzazione avesse assistito, tramite il suo binocolo, all'esito del combattimento.

"Non posso crederci, quei ragazzini sono davvero riusciti a mettere in fuga un Digimon così potente..." disse tra sè Yamaki, staccandosi per un attimo dal binocolo e rivelando, per una volta, i suoi occhi verdi. "E dire che per tutto questo tempo ho pensato che stessero solo giocando... questo cambia decisamente le carte in tavola, e avrò bisogno di fare ulteriori ricerche..."

"Signor Yamaki! Il nostro arrivo all'eliporto della sede parallela è previsto tra mezz'ora." disse il pilota, voltando di un pò la testa. "Dalla sede ci comunicano che i disturbi causati dalla presenza di quel Digimon stanno cessando, e la rete sta tornando alle condizioni originali."

Yamaki annuì, senza dire una parola. Quel tentativo fallito di contenere l'invasione dei Digimon era costato più del previsto, e sicuramente i superiori non avrebbero mancato di far sentire le loro lamentele...

Beh, era un problema a cui avrebbe pensato in seguito. Per il momento, pur con un pò di riluttanza, doveva ringraziare quei ragazzi che avevano fermato l'invasore...

...ma questo non voleva dire che avrebbe rinunciato...

 

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"Quindi, Zhuqiaomon e i suoi Deva hanno iniziato a muovere per ottenere la Shining Evolution... Sapevo che Zhuqiaomon era irrazionale, ma non credevo potesse arrivare a questi estremi."

"Precisamente. Uno di loro è già emerso nel Mondo Reale corrispondente al reame in cui ti trovi tu, e ha cercato di impadronirsene, ma è stato respinto. Pare che anche lì ci siano dei ragazzi con dei Digimon come partner..."

"Buono a sapersi... ma se ci sono di mezzo i Deva, potrebbero essersi ficcati in una situazione troppo difficile per loro."

"E' per questo che ti ho contattato. Vorrei che tu cercassi di scoprire cosa ha in mente di fare Zhuqiaomon con la Shining Evolution. Temiamo che questo suo tentativo di attacco al Mondo Reale sia dettato da qualche evento particolarmente catastrofico."

"Sì, comprensibile... Zhuqiaomon ha iniziato a mandare i Deva, e questo significa che non è sicuramente faccenda di poco conto. Va bene, Baihumon-sama, ci metteremo immediatamente al lavoro. Abbiamo qualche indizio su questa Shining Evolution?"

"Sfortunatamente, nemmeno Zhuqiaomon sa con esattezza di cosa si tratti. Non ho indizi da darvi."

"Capisco. Non importa, vorrà dire che indagheremo per conto nostro... e con un pò di fortuna, convinceremo i Deva e Zhuqiaomon a desistere."

"Molto bene. So che posso fidarmi di voi, e vi auguro la migliore delle fortune. Attenderò aggiornamenti."

"Ricevuto." concluse un ragazzo castano vestito di grigio che stava parlando ad un'entità sconosciuta tramite il suo D-Power. Il contatto si interruppe un istante dopo, lasciando il misterioso Tamer e il suo partner, una colossale creatura dalle fattezze oscurate, soli in mezzo alla grande pianura immersa nella notte, con un unico falò a far loro luce. Dopo essersi assicurato che la comunicazione fosse finita, il giovane annuì tra sè... e alzò lo sguardo verso il gigantesco Digimon che lo accompagnava.

"Hai sentito anche tu, Cyberdramon. Domani mattina dovremo metterci al lavoro."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, ho concluso il capitolo della prima battaglia con i Deva! Ammetto che ci sono delle parti che mi sono sembrate un pò affrettate, ma tutto sommato sono contento di come sia andato questo capitolo. Guilmon ha raggiunto la sua nuova forma evolutiva e ha salvato la situazione, ma Takato ha ancora qualche dubbio... che dovrà chiarire nei prossimi capitoli, se si vuole che la situazione si sblocchi! I Deva hanno ufficialmente iniziato ad attaccare il Mondo Reale, e i Tamers avranno bisogno di qualcosa di più delle carte e del lavoro di squadra per respingerli!

Ad ogni modo, spero che la prima evoluzione di Guilmon a WarGrowlmon sia piaciuta... non è stato esattamente come nell'anime, visto che in questo caso Takato è riuscito a far evolvere il suo Digimon... spinto un pò dalla rabbia per quanto Vajiramon stava facendo, e non tramite la, per così dire, 'epifania' che aveva avuto nell'anime. Giusto per creare un pò di problemi psicologici in più al nostro Tamer preferito... ma avrà modo di affrontare anche quelli, non vi preoccupate!

Ovviamente, non c'è bisogno che vi dica chi è il misterioso Tamer dell'ultima scena, vero?

Okay, questo è quanto per questo capitolo! Mi metto subito all'opera su 'Record of Digital Wars'... e poi devo continuare con 'Invasion'! Wow, sono eccitato!

Alla prossima, e aspetto commenti!

 

Justice Gundam

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Capitolo 5
*** Dubbi ***


Tamers Reload-05

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Era ora che riprendessi in mano anche questa saga, non vi sembra? Tra l'una e l'altra cosa, la mia saga di Tamers ha rischiato di finire nel dimenticatoio... per fortuna, eccomi qui a correggere questa incresciosa situazione e a ridare lustro alla più dark tra le serie di Digimon! (Il fatto che a lavorarci ci fosse gente dello staff di Neon Genesis Evangelion e Serial Experiments Lain dice molto... e spiega molte cose!)

Allora, rivediamo un pò la situazione... nello scorso capitolo, Takato, Jenrya e Ruki, dopo il poco ponderato tentativo di Yamaki di eliminare tutti i Digimon bio-emersi (terminato in un fallimento pressochè totale...) si sono battuti per la prima volta con uno dei dodici Deva, i servitori diretti di Zhuqiaomon, e per l'esattezza con Vajiramon, il turbolento Deva Bue. Loro e i loro partner stavano per essere sconfitti... ma per fortuna, grazie ad un imprevisto colpo di scena, Takato è riuscito, anche grazie all'aiuto di Calumon, a far evolvere Guilmon a livello Ultimate! La nuova forma del Digimon di Takato si è rivelata estremamente potente, ed è riuscita, pur non senza difficoltà, a rispedire Vajiramon nel Mondo Digitale con la coda tra le gambe! Tuttavia, non si può dire che Takato sia stato felicissimo del fatto che il suo Digimon sia evoluto...

Nè, immagino, Zhuqiaomon sarà molto felice di sapere che uno dei suoi guerrieri più forti è stato sconfitto... e che ci sono dei Digimon che stanno aiutando gli esseri umani! Xenofobico verso l'umanità, e desideroso di impadronirsi della Shining Evolution com'è, potete stare sicuri che manderà una risposta adeguata!

Come sempre, rispondo alle vostre recensioni prima di iniziare il capitolo...

 

KillKenny: Se la vedi difficile per i nostri eroi, hai proprio ragione! Zhuqiaomon non se ne starà zitto dopo aver saputo che dei Digimon "traditori" stanno dalla parte degli esseri umani... ma, come hai detto tu, tra non molto entrerà in scena anche Ryou, e magari la sfida sarà più alla pari...

TopoMouse: Sì, in effetti è così... quando i Digimon dei Tamers raggiungono il livello Ultimate, loro e i loro partner sono collegati in questo senso: ogni volta che il Digimon viene danneggiato, il Tamer sente dolore!

Driger: Grazie ancora delle tue recensioni, è sempre un piacere! Heheheee, come ho detto, anch'io sono un pochino arrugginito su Tamers, e non ricordo per filo e per segno l'episodio di cui parli... ho cercato di mantenermi abbastanza fedele ad esso, basandomi anche su riassunti e l'occasionale episodio su YouTube! Per quanto riguarda Ryou, beh... ho pensato che introdurlo così presto, e in questo modo, non lo avrebbe fatto sembrare saltato fuori dal nulla... perchè, se devo essere sincero, l'anime mi ha un pò dato questa impressione! -_- U

 

Dopo lunga attesa, ecco a voi il capitolo 5 di Tamers Reload! Buona lettura!

 

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Capitolo 5 - Dubbi

 

Mezz'ora dopo il terribile scontro con Vajiramon, il quartiere di Shinjuku era più o meno tornato alla normalità, al punto che sarebbe stato ben difficile indovinare, da una semplice occhiata, che proprio sopra il palazzo di Hypnos si fosse svolto il terribile scontro tra il Deva Bue e i Digimon dei Tamers. Persino l'enorme varco che il programma Juggernaut aveva aperto nel cielo notturno si era richiuso, immergendo nuovamente il più popoloso quartiere di Tokyo nel 'caos ordinato' ad esso tipico. Tuttavia, il relativo ordine che era tornato a regnare in città non rispecchiava esattamente il timore che gli abitanti di Tokyo avevano provato nell'assistere all'innaturale fenomeno, e certamente il fatto che, per tutto quel tempo, le connessioni Internet fossero cessate e quelle telefoniche fossero state gravemente impedite non migliorava la situazione...

Nel clima generale di confusione e timore, i Tamers e i loro Digimon avevano trovato facile dileguarsi senza farsi individuare dalle forze dell'ordine e far perdere le proprie tracce, per poi scambiarsi un rapido saluto e dirigersi dritto filato alle loro case prima che le loro famiglie potessero preoccuparsi. In particolare, Takato, Guilmon e Calumon erano riusciti a ritornare al parco di Shinjuku infilandosi in una serie di stretti vicoli, e in quel momento erano di ritorno alla tana del piccolo dinosauro rosso. Di tanto in tanto, Takato doveva sostenere il suo partner, stanco per la dura lotta sostenuta contro Vajiramon... e anche Calumon, per quel poco che poteva, gli dava una mano.

"Uff... uff... coraggio, Guilmon, siamo quasi arrivati!" ansimò il giovanissimo Tamer, vedendo ormai la tana che faceva capolino tra le fronde degli alberi e dei cespugli. "Adesso arriviamo alla tua tana... e potrai riposarti come si deve! Uff... ancora un piccolo sforzo e ci siamo... finalmente!"

Con un sospiro di sollievo, il ragazzino e il Digimon da lui creato si afflosciarono esausti sul pavimento freddo e umido, disseminato di foglie, legnetti e chissà quant'altro, e cominciarono a riprendere fiato in lunghi, affannosi respiri, mentre Calumon si passava una zampina sulla fronte e si metteva a fluttuare attorno a loro, controllando che stessero bene tutti e due.

"Calu? Come state, Takato, Guilmon? Vi sentite male, calu?" chiese il misterioso Digimon dalle grandi orecchie.

Takato alzò la testa, e un lieve sorriso si dipinse sul suo volto stanco. "Uff... non... non preoccuparti, Calumon... nulla che un pò di sonno non faccia passare! A proposito, tu stai bene, vero? Quel Digimon che diceva di essere un Deva non ti ha fatto del male, vero?"

Il piccolo Calumon scosse la testa per dire no, e Takato annuì soddisfatto per poi rivolgere la sua attenzione a Guilmon, che era riuscito a rialzarsi e si era seduto contro il muro. "Mi fa piacere saperlo... e tu, Guilmon? Ti senti bene, non sei ferito?"

"No, Takatomon... sono solo parecchio stanco, ma sto bene..." rispose il dinosauro rosso, con il suo classico tono allegro e cordiale che tranquillizzò un pò il suo preoccupato Tamer. A quanto pareva, l'essere evoluto a livello Ultimate non aveva per fortuna avuto effetti negativi sulla sua personalità...

Già. La Digievoluzione. Se la situazione fosse stata diversa, Takato sarebbe stato orgoglioso del suo Digimon per quella insperata vittoria... ma in quel caso, l'idea che il suo Guilmon potesse trasformarsi in una simile macchina da guerra lo spaventava. Aveva paura che Guilmon avrebbe finito col diventare esattamente come certi Digimon selvaggi e assetati di potere che lui e i suoi compagni Tamers avevano affrontato in precedenza. Il ricordo di IceDevimon, e delle nefandezze a cui era stato capace di abbassarsi... tutto al solo scopo di diventare più forte... era ancora fresco nella mente del ragazzino.

C'era il rischio... che Guilmon diventasse come lui? Che si trasformasse anche lui in un mostro ossessionato dalla propria forza? E la cosa che più gli faceva male... era che era stato proprio LUI, di sua mano, a far evolvere il suo Digimon in quel modo! Un'azione fatta così, sull'impulso del momento, spinto dalla paura e dalla rabbia... e che forse poteva avere conseguenze terribili! Sarebbe stato lui, alla fine, a far allontanare definitivamente Guilmon? A trasformarlo in una macchina da combattimento?

Diventare forte... Era questo che voleva Guilmon? Era questo quello di cui Ruki aveva paura? Anche quel Vajiramon aveva parlato di assorbire i dati di Guilmon per rendersi più potente... forse per Guilmon sarebbe stata la stessa cosa, quando fosse evoluto di nuovo? Già quando era diventato Growlmon per la prima volta, Takato si era preso una bella paura: da un Digimon piccolo, infantile ed innocente, ad una potente creatura tutta muscoli che sputava fuoco...

"Takatomon...?" sentì la voce di Guilmon, che lo scosse dai suoi cupi pensieri. Quando gli rivolse lo sguardo, vide con piacere che il Digimon rosso si era alzato e riusciva a stare in piedi da solo, e fece una breve risata imbarazzata per mandare via la tensione.

"Oh... ehm... hahahaa! Scusa, Guilmon, mi ero fermato un attimo a pensare a quel Digimon..." si scusò il giovane Tamer. "Comunque... sono contento che tu stia bene, Guilmon, e ti ringrazio per averci salvati tutti! Se non fosse stato per te, ora quel Vajiramon starebbe riducendo Shinjuku ad una piadina!"

"A proposito, chissà dove sono andati a finire quel Yamaki e i suoi uomini... spero proprio che la pianti di fare quei suoi crudeli esperimenti sui Digimon!" pensò tra sè, ricordandosi d'un tratto del direttore di Hypnos, di cui si era scordato nella concitazione del momento...

Guilmon inclinò la testa da un lato e fece uno dei suoi classici sorrisoni. "Heh... il merito è tuo, Takatomon! Sei stato tu a far passare quella carta nel tuo lettore, e a farmi evolvere! Se non fosse stato per te, quel Digimon cattivo ci avrebbe sconfitti tutti! Hehehee..."

Il piccolo dinosauro ridacchiò, e anche Calumon si produsse in un sorriso spensierato... ma Takato non poteva certo dire di condividere la loro allegria. Le parole di Guilmon gli avevano ricordato, nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno, di quello che poteva accadere con il semplice strisciare una carta nel suo D-Power... e il fatto che Guilmon ne parlasse come di una buona cosa non gli piaceva affatto...

"Senti, Takatomon..." chiese poi Guilmon, per pura curiosità. "Come hai fatto a far apparire quella carta blu, poi? La prossima volta che quel Digimon cattivo si farà vedere, dovremo essere pronti ad affrontarlo, non credi?"

"Giusto! Dicci, Takato, come hai fatto?" fece eco Calumon.

Takato non rispose subito. Per qualche secondo rimase inginocchiato al suo posto, guardando mestamente il pavimento... e i due Digimon, rendendosi subito conto che qualcosa lo tormentava, restarono piuttosto interdetti... Poi, lentamente, il giovane Tamer si alzò in piedi e, sempre tenendo lo sguardo basso, si avvicinò a Guilmon e gli fece una carezza affettuosa sulla testa... una carezza dalla quale però traspariva una grande tristezza...

"Non so neanch'io come ho fatto, Guilmon..." mormorò Takato, quasi in un sospiro. "E del resto, non importa, a questo punto... Guilmon, da oggi in poi non dovrai più combattere... mi rifiuto di rischiare ancora la tua vita e la tua amicizia contro dei Digimon così forti!"

La mascella di Guilmon cascò per la sorpresa. Il piccolo dinosauro non riusciva a credere a quello che sentiva con le sue stesse orecchie, e per un attimo si chiese se aveva davvero sentito giusto. Takato... Takato gli stava dicendo che non avrebbero più combattuto? Al suo fianco, anche Calumon era rimasto sorpreso allo stesso modo, e i suoi piccoli occhi simili a chicchi di caffè si spalancarono increduli.

"Ma..." iniziò a dire Guilmon, dopo che la sorpresa si fu dissipata abbastanza da consentirgli di articolare parola. "Ma... Takatomon... Cosa... cosa vuoi dire... che non dovrò più combattere? Ma... ma così... non potrò diventare più forte..."

"E' appunto questo che voglio evitare!" rispose Takato, con un moto di dolore nella voce. Guilmon sentì i muscoli della sua mano irrigidirsi, e si rese conto che il suo Tamer stava parlando sul serio... e che era anzi una decisione sofferta da parte sua! Ma ancora non ne capiva il perchè...

"T-Takatomon...?" chiese il piccolo dinosauro, sempre più confuso. "Ma... ma io pensavo che tu volessi... che io diventassi più forte... che io Digievolvessi..."

Takato si voltò e fece per allontanarsi, ma si fermò a poca distanza dall'uscita per rispondere alla domanda del suo partner. "No, Guilmon... io... io non voglio che tu lo faccia..." mormorò, scuotendo lentamente la testa. "Ho paura... che tu cambi... che tu non sia più mio amico... e io non lo sopporterei!"

L'ultima parte della frase, pronunciata da Takato come se il concetto stesso gli provocasse dolore fisico, venne seguita da un lungo, imbarazzante, oppressivo momento di silenzio, prima che il giovanissimo Tamer riprendesse la strada di casa. Sull'uscita, Takato appoggiò una mano al muro e voltò la testa verso Guilmon e Calumon, guardandoli con un sorriso triste mentre si aggiustava gli occhiali sopra la testa, in quello che voleva essere un gesto rassicurante. "Allora... Guilmon, Calumon... vi faccio le solite raccomandazioni... non allontanatevi da qui, non fatevi vedere da nessuno... e fate una buona nottata! Oh, Guilmon... e domani, per ringraziarti di tutto, ti porterò una doppia razione di pane, va bene? Buona notte, ragazzi... e a domani!"

Pur non essendo molto convinti, il dinosauro rosso e il piccolo Digimon dalle grandi orecchie ricambiarono il saluto di Takato, prima che quest'ultimo uscisse dalla tana e si allontanasse per tornare a casa. Ancora per un pò, i due Digimon restarono fermi al loro posto, vicini al muro, ad osservare sbalorditi l'apertura dietro la quale era scomparso il ragazzino... neanche la promessa di una razione doppia del pane di cui andava ghiotto riusciva a fargli dimenticare quelle parole, gentili e brusche al tempo stesso, con cui Takato si era rivolto a lui poco prima... e pensare che Takato era sempre stato così orgoglioso di avere un Digimon...

"Non capisco..." mormorò Guilmon. "Perchè Takatomon non vuole più che io combatta? Neanche... per difenderlo? Che cosa ho detto di sbagliato?"

Calumon scosse la testa. "Non ne ho idea, calu calu... Proprio quando credo di aver capito finalmente i bambini umani... questi fano qualcosa che mi confonde ancora di più!"

 

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Mondo Digitale, tempio di Zhuqiaomon.

L'umore di Vajiramon non era certamente dei migliori mentre si avviava verso la sala del trono dell'irascibile Sovrano del Sud, le spade rinfoderate, l'armatura gravemente danneggiata e la mano destra premuta sul gomito opposto a cercare di calmare i dolori postumi della battaglia che aveva sostenuto. L'incombenza di annunciare ai suoi colleghi Deva, e soprattutto a Zhuqiaomon-sama, il fallimento del suo tentativo di recuperare la Shining Evolution era una seccatura non da poco, e il fatto di aver scoperto che alcuni Digimon stessero servendo gli esseri umani non contribuiva certo a tirarlo su di morale... soprattutto se si considera che era stato battuto proprio da uno di questi traditori!

Il suo zoccolo destro si abbattè rabbioso sul pavimento di marmo, aprendoci una fenditura. L'umiliazione per quella disonorevole sconfitta alimentava ancora di più l'odio per gli esseri umani che bruciava nel suo cuore guerriero... Sconfitto da un branco di ribelli che avevano scelto di vendere le loro vite e la loro dignità... a quegli insulsi mocciosi umani! Lui, un devoto difensore del Mondo Digitale... ridotto in quello stato da quella feccia! E neanche il supremo Zhuqiaomon avrebbe digerito questa notizia. Giusto per soffiare sul fuoco!

Vajiramon dilatò le narici, dalle quali uscirono due sbuffi di vapore biancastro. Restare là a rimuginare non sarebbe servito a niente... per il momento, quello che doveva fare era fare rapporto a Zhuqiaomon-sama, e subire la meritata punizione. Poi, una volta che la situazione gli fosse stata più favorevole, e i suoi dati si fossero ripristinati del tutto, avrebbe potuto pensare a redimere il suo onore. Con questa convinzione, il Deva dall'aspetto di minotauro prese un profondo respiro e si avvicinò all'immenso portone che dava sulla sala del trono, per poi appoggiare la mano sul battante e spingere. La pesante porta di bronzo e basalto si aprì lentamente, con un cigolìo sinistro, e Vajiramon, cercando di non far vedere la propria incertezza, vi entrò lentamente, sotto gli occhi dei suoi undici colleghi e del loro Sovrano...

Come immaginava, le dodici e più paia di occhi erano tutte rivolte su di lui, e per la maggior parte recavano delle espressioni di disapprovazione, mentre su altre appariva almeno un pò di preoccupazione e dispiacere per il loro collega... anche se Vajiramon distinse chiaramente un paio di occhietti maligni, appartenenti ad una delle figure più piccole, nei quali si leggeva la contentezza del loro proprietario per quel fallimento. E questo proprietario era una creatura la cui forma ricordava una scimmia armata di asta da combattimento, notò Vajiramon con sommo fastidio...

Mantenendo un atteggiamento neutrale, senza sembrare nè strafottente nè troppo umile, il minotauro si impose di ignorare ogni sguardo gli venisse rivolto contro e si incamminò verso l'enorme figura alata e fiammeggiante, dall'aspetto indistinto, che si stagliava contro un muro di fuoco scarlatto dalla parte opposta della sala, le cui luci sanguigne si rifrangevano in maniera innaturale sulle pareti, creando complessi giochi di luce che davano l'impressione che anche gli altri muri fossero in fiamme. Sbuffando lievemente per il calore, sempre più intenso man mano che si avvicinava, Vajiramon camminò lentamente verso il suo sovrano e, una volta giunto abbastanza vicino a lui, si mise su un ginocchio in segno di sottomissione.

"Eccelso Zhuqiaomon-sama..." iniziò il Deva Bue, dopo cinque secondi di silenzio che non lasciavano certo ben sperare. "Non credo di dover aggiungere altro. Lei saprà già del fallimento della mia missione."

"Infatti." tuonò il Sovrano del Sud, due paia di occhi da rapace che dardeggiavano implacabili sul suo servitore. "Ti eri offerto volontario per recuperare la Shining Evolution, e invece sei tornato ferito, sia nel corpo che nell'orgoglio, e a mani vuote. Mi aspettavo di meglio da te, Vajiramon. Ti ho dato questa opportunità proprio perchè ero convinto che, con le tue capacità, fossi uno dei più adatti a catturare la Shining Evolution... ma l'esito di questa missione mi smentisce."

Vajiramon abbassò un pò la testa, senza perdere tuttavia nulla della sua dignità. Se doveva essere punito per il suo fallimento, almeno avrebbe avuto la coerenza di affrontare la cosa senza cercare scuse. "Purtroppo... purtroppo, mio Sovrano, ho scoperto a mie spese che gli esseri umani erano molto meglio difesi di quanto credessimo. Quel loro insulso programma che doveva servire a distruggere i nostri simili non è stato un problema per me, ma sfortunatamente non era la loro unica linea di difesa. Tre mocciosi umani, ciascuno assistito da un Digimon, si sono messi sulla mia strada proprio mentre stavo emergendo nel Mondo Reale... e uno di loro, un Digimon che non ho mai visto prima d'ora, ha dimostrato una forza inaspettata che mi ha ridotto in queste condizioni." Fece una breve pausa, per riorganizzare i pensieri, poi rialzò la testa e terminò il suo discorso. "Tuttavia, mi rendo conto che questa non è una giustificazione per le mie scarse prestazioni. Perciò, eccelso Zhuqiaomon-sama, sono pronto ad accettare la conseguente punizione. Faccia pure quello che ritiene più giusto."

Quelle parole gettarono una pesante ombra di inquietudine sull'uditorio, e anche la piccola figura armata di bastone si sentì morire il ghigno sulle labbra. Avevano sentito bene? C'erano dei Digimon nel Mondo Reale che stavano dando una mano agli esseri umani? Dei traditori della loro razza? Anche il feroce Sovrano Fenice pareva incredulo... ed oltraggiato! In quel momento, punire il suo sottoposto era proprio l'ultima cosa che gli passava per la testa... c'era qualcosa di ben più grave ed importante a cui pensare!

"COSA?" tuonò Zhuqiaomon, a voce abbastanza alta da far rimbombare le orecchie a Vajiramon. "Ripeti quello che hai detto, Vajiramon! Hai appena detto... che dei Digimon hanno volutamente scelto di accompagnarsi a degli esseri umani? A dei bambini, per giunta? Ti rendi conto di cosa questo comporti? Dell'enormità di quanto affermi?"

Vajiramon si schiarì la gola e, una volta che il dolore alle orecchie si fu attenuato, diede la sua risposta, senza mostrare timore. "Quello che ho detto, con mio sommo rammarico, corrisponde alla verità, supremo Zhuqiaomon-sama." disse. "Alcuni Digimon, una Renamon, un Terriermon, e un terzo Digimon di un tipo che non avevo mai visto prima d'ora... affiancavano gli esseri umani e hanno combattuto contro di me! Hanno rifiutato la mia offerta di unirsi a noi, e hanno osato insultare me, lei e i nostri fratelli. So che può sembrare assurdo, mio Sovrano... ma quanto le ho detto, è quello che ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie!"

Il silenzio calò nuovamente sulla sala del trono di Zhuqiaomon, mentre i rimanenti Deva cercavano di elaborare le terribili accuse che Vajiramon muoveva... verso dei loro fratelli! L'idea che dei Digimon potessero spontaneamente collaborare con degli esseri umani era per loro talmente aberrante che non la potevano nemmeno ipotizzare! Era il tradimento più infimo, agli occhi di Zhuqiaomon, e nessun Digimon sano di mente avrebbe mai osato tanto! E tuttavia... Vajiramon non era un bugiardo. Se diceva qualcosa, era perchè lo sapeva per certo!

"Ssssse quello che affermi è la verità... e non abbiamo motivo per ssssosssspettare che così non ssssia..." disse una voce tenue, melliflua, appartenente ad una grande figura serpentina, apparsa quasi dal nulla al fianco di Vajiramon, che teneva una lunga alabarda avvinghiata con la coda. "...ssssi tratta di un'imperdonabile ribellione all'ordine cosssstituito! Dei Digimon che aiutano essssseri umani contro altri Digimon... E' una cosa inaudita!"

"Ma è proprio così, Santiramon..." proseguì il Deva Bue, voltandosi verso il gigantesco serpente. "Come ho detto, erano una Renamon, un Terriermon e un Digimon rosso, vagamente simile ad un Agumon o ad un Veemon, che prima d'ora non avevo mai visto! E' stato quest'ultimo a sconfiggermi... e per giunta, Digievolvendo grazie all'aiuto di quello spregevole ragazzino umano!" L'ultima parte venne ringhiata con voce brusca, in maniera quasi incomprensibile... come se Vajiramon avesse voglia di sputare via quelle parole perchè avevano un cattivo sapore. Come prevedeva, questa rivelazione non fece altro che gettare benzina sul fuoco... e una massiccia figura canina si fece avanti, i denti digriganti per l'indignazione.

"Come sarebbe a dire, Vajiramon? Stai cercando di dirci che... che sarebbero stati quegli esseri umani a far evolvere i loro... i loro... animaletti addomesticati?" ringhiò il Deva dalla forma di cane, le cui fattezze rimanevano troppo vaghe per essere distinte chiaramente, ma le cui zanne acute come pugnali luccicavano in maniera spaventosa alla luce delle fiamme che avvolgevano Zhuqiaomon.

Lentamente, il minotauro si voltò verso il suo collega, e la sua testa armata di corna si mosse lentamente in su e in giù, nonostante la chiara riluttanza nel dare una conferma così destabilizzante. "Purtroppo, anche questo è successo, comandante Chatsuramon... ho visto io stesso che quei mocciosi usavano delle strane carte, che inserivano in un meccanismo fissato al polso... e ogni volta che le usavano, i loro Digimon diventavano più forti, più veloci, o iniziavano ad usare gli attacchi di qualche altro Digimon!" Vajiramon scosse la testa, evidentemente disgustato. "La tracotanza e la presunzione degli esseri umani non hanno limiti, immagino che concorderete con me su questo punto... si sono persino inventati di modificare la natura di noi Digimon per il loro tornaconto!"

"Concordiamo assolutamente..." ringhiò un'altra figura, questa volta una colossale tigre alata coperta in parte da un'armatura in stile orientale. "Quei disgustosi esseri umani... non contenti di aver creato i Digimon e di averli buttati via quando non gli interessavano più, ora hanno anche il coraggio di farsi credere nostri amici per sfruttarci a loro piacimento! La sfacciataggine di quei degenerati!"

Un gigante umanoide dalla testa di cavallo nitrì ferocemente. "E quei Digimon che hanno deciso volontariamente di mettersi al loro servizio... sono colpevoli quanto loro! Sono una vergogna per la nostra nobile stirpe, qualsiasi sia il motivo per cui lo stanno facendo! Zhuqiaomon-sama, nostro Sovrano... concorderà anche lei che simili traditori vanno giustiziati il prima possibile! Se la notizia della loro esistenza dovesse raggiungere il Mondo Digitale, non oso pensare alle conseguenze!"

Il feroce Sovrano Fenice spiegò le sue numerose paia di ali e gettò indietro la testa, prorompendo in un acuto ringhio pieno d'ira che quasi scosse il palazzo dalle fondamenta e fece indietreggiare di qualche passo i Deva, compreso Vajiramon! Il Deva Bue strinse i denti, riconoscendo i sintomi e permettendo ad un istantaneo brivido di paura di attraversare il suo corpo muscoloso... come immaginava, la notizia del voltafaccia di quei Digimon aveva scatenato l'ira del loro temuto Sovrano... e finchè i responsabili di questo 'sacrilegio' non fossero stati scovati e puniti, essa non sarebbe mai sbollita! Gli esseri umani non avevano idea della tempesta che si era addensata sulle loro teste...

"GRAAAAAAH" strillò la fenice fiammeggiante, mentre taglienti lingue di fuoco cremisi danzavano furiosamente sulle sue ali, a mò di piume. "Tutto questo... è intollerabile!!! Dei Digimon che si ribellano al loro Sovrano, e prendono le difese degli insulsi esseri umani! Il solo pensiero mi fa ardere dalla rabbia! Ti do ragione, Indramon, e ora abbiamo un altro motivo per attaccare il Mondo Reale oltre che ritrovare la Shining Evolution! Quei traditori devono essere giustiziati a qualunque costo, e portati come esempio! Nessuno può mancare di rispetto alla nostra razza e passarla liscia! Per cui, miei Deva, da adesso in poi dovrete moltiplicare i vostri sforzi! Non possiamo permetterci di tardare ulteriormente la cattura della Shining Evolution, se vogliamo fermare il Caos... e NON SARANNO QUEI PATETICI MORTALI A FARSI GIOCO DI NOI!!!!"

Le ultime parole vennero gridate con una tale veemenza, e ad un volume così elevato, che i Deva più vicini, Vajiramon in particolare, sentirono vero e proprio dolore alle orecchie quando le onde sonore ad altissima frequenza travolsero i loro timpani, rimbombando nel loro cervello come tuoni in un minaccioso temporale di mezzanotte! Uno o due dei Deva più piccoli sentirono addirittura un moto di paura quando un paio di fenditure si aprirono nel soffitto sotto il martellare furioso delle strida di Zhuqiaomon, e su di essi caddero alcuni minuscoli frammenti del marmo rosso che componeva la volta! Per quanto il volto di Zhuqiaomon fosse distorto dal calore e dall'infernale riverbero delle fiamme che lo avvolgevano, anche da quella distanza era possibile vedere il suo volto distorto dalla furia... e anzi, pareva quasi che le fiamme che circondavano il suo corpo stessero ardendo con maggiore fervore, rispecchiando lo stato d'animo del loro possessore!

Dovette passare almeno un paio di minuti prima che la situazione tornasse alla normalità, e la furente aura fiammeggiante che circondava Zhuqiaomon si calmasse almeno un pò... ma ancora, i dodici Digimon ispirati allo zodiaco cinese sentirono i suoi occhi puntati su di loro e accesi dalla rabbia, come dei dardeggianti soli in miniatura nell'arsura del deserto. Con alcuni rochi respiri, il Sovrano del Sud si costrinse a mantenere la calma... e finalmente, ripiegò le sue terribili ali ai lati del corpo, appollaiandosi ancora una volta sul suo trono mentre rifletteva sugli ultimi sviluppi. "Ora... la cosa più importante è la Shining Evolution. Senza di quella, il Mondo Digitale è condannato. Ho quindi bisogno di un nuovo Deva che si offra di emergere nel Mondo Reale e recuperare il Digimon nel quale essa risiede! Qualcuno di voi, è disposto a prendersi questo impegno?"

Spinto dall'entusiasmo e dal desiderio di rendere la pariglia ai Tamers per la sua precedente umiliazione, Vajiramon si alzò di scatto, per poi piegarsi su un ginocchio ed esporre la sua richiesta al suo Sovrano. "Se permette, supremo Zhuqiaomon-sama, vorrei essere di nuovo io ad occuparmi di questo! Una volta che mi sarò riposato abbastanza e i miei dati saranno stati ripristinati, tornerò nel Mondo Reale e riporterò qui la Shining..."

Si interruppe di colpo quando il dispotico Sovrano del Sud gli rivolse uno sguardo che lo raggelò fino al midollo delle ossa nonostante il calore dell'ambiente circostante. "Tieni a freno la lingua, Vajiramon, e smettila di dire sciocchezze! Sei già stato sconfitto una volta da quei traditori, il che significa che possiedono un potere non indifferente! Cosa ti fa pensare che non siano in grado di farlo di nuovo? Tornare ad affrontarli senza un piano preciso sarebbe folle! No, abbiamo bisogno di un'altra strategia! E' palese che la forza bruta, da sola, non approderà a nessun risultato!"

Il Deva Bue abbassò umilmente la testa. "Mi... mi perdoni, Zhuqiaomon-sama... mi sono fatto prendere dalla mia sete di vendetta..." mormorò, guadagnandosi un'occhiata disapprovante da parte del suo irascibile Sovrano, che limitò la sua risposta ad un grugnito e un leggero storcere del suo crudele becco da predatore. Per diversi secondi, il silenzio dominò la scena, assieme al rumore di sottofondo delle fiamme ruggenti, che davano un che di infernale all'intera scena...

Poi, con misurata iniziativa, il Deva Serpente che aveva parlato prima, e che rispondeva al nome di Santiramon, si fece avanti, strisciando lentamente verso il suo Sovrano e chinando la testa in segno di rispetto.

"Sssssupremo Zhuqiaomon, ssssse mi permette..." sibilò con voce fin troppo calma, rendendo palese la terribile astuzia e malizia che i suoi modi tranquilli, da autentico serpente in caccia, celavano. "Io credo di avere una ssssstrategia che ci permetterà di ricatturare la Ssssshining Evolution... ssssse lei mi desssssse il permessssso di occuparmi di quesssssta misssssione, io credo di avere buone posssssibilità di riuscire dove Vajiramon ha fallito!"

Lo sguardo del Sovrano Fenice si spostò sul massiccio rettile che strisciava nel suo campo visivo, e il cui aspetto venne finalmente rivelato: Santiramon era un enorme cobra albino, dalle squame candide come la neve e abbastanza grande da ingoiare facilmente un uomo intero, il cui ventre era di uno strano, vivace colore viola che certo non si addiceva alla discrezione e alle capacità mimetiche del rettile predatore su cui era basato. (Non che la cosa avesse qualche importanza, visto che nessun nascondiglio sarebbe mai stato abbastanza grande da celare un simile colosso...) Il suo cappuccio viola, relativamente piccolo rispetto al resto del corpo, lo rendeva in ogni caso molto più minaccioso, accompagnato com'era da una testa tondeggiante dalle mandibole decisamente troppo grandi, oltre le quali si potevano scorgere un paio di lunghe, acute, mortifere zanne gocciolanti di veleno... e da un disegno, simile ad un paio di occhiali dai bordi smeraldini, che dava l'impressione di un ulteriore paio di occhi, quasi a sottolineare il fatto che il Deva Serpente controllava con fredda acutezza tutto quello che gli stava davanti. Il suo corpo era snello, ma i suoi muscoli restavano comunque agili e guizzanti, come quelli di tutti i cobra, e la sua lunga coda sinuosa era avvinghiata attorno ad un'alabarda forgiata in uno stile molto particolare, con una lunga impugnatura di legno dipinto di verde, e una punta di lancia sotto la quale erano montate le lame di un'ascia bipenne dai bordi crudelmente frastagliati. Nonostante potesse sembrare strano che un serpente impugnasse un'arma, Santiramon dava tutta l'impressione di saperla usare con grande perizia, almeno a giudicare dalla semplicità con cui la faceva roteare ed ondeggiare da una parte e dall'altra. Si muoveva strisciando in maniera un pò particolare, più dritta rispetto ad un comune serpente ma comunque descrivendo un netto zig-zag sul terreno, e da ogni suo movimento trapelare la stessa fredda sicurezza che il Deva Serpente stava in quel momento mostrando al suo incuriosito Sovrano.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Santiramon

Tipo: Animale Sacro

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Venom Axe

Il Deva che rappresenta il Serpente, Santiramon è astuto e sfuggente come l'animale a cui è ispirato... ma ciò nonostante è uno dei Deva più fedeli a Zhuqiaomon. In battaglia, maneggia la sua alabarda con esiti letali, ma preferisce le imboscate e i colpi a sorpresa agli attacchi diretti.

 

Quando Santiramon fu strisciato a fianco di Vajiramon, seguito da numerose paia di occhi, alcuni incuriositi, qualcun altro irritato per la sua iniziativa, abbassò la sua arma e si inchinò di nuovo, al punto che il suo Sovrano potè chiaramente vedere il dorso violaceo del suo cappuccio. "Ovviamente, il tutto con il sssssuo permesssssso..." proseguì, in tono rispettoso ma non ossequioso, la lingua biforcuta che saettava tra le sue sottili labbra, così veloce che pareva quasi non averla nemmeno.

Zhuqiaomon fissò il serpente bianco con freddo occhio indagatore, riflettendo sulle sue parole. Se quanto aveva sentito era vero, allora i mocciosi umani che avevano schiavizzato i loro simili avevano dalla loro un potere sconosciuto fino a quel momento, rappresentato da quel misterioso dinosauro rosso di cui Vajiramon aveva parlato... era quindi consigliabile muoversi con prudenza, e in questo campo erano davvero pochi i Deva in grado di superare Santiramon...

Sì, riflettè il Sovrano del Sud, stringendo leggermente gli occhi... Forse Santiramon poteva proporre una soluzione efficace al problema. Tanto valeva dargli una possibilità.

"D'accordo, Santiramon..." confermò Zhuqiaomon, abbassando la testa quel tanto che bastava a puntare il suo terribile becco contro il Deva Serpente. "Sono disposto ad ascoltare la tua strategia. Confido che sarà buona... e se lo sarà, sarai tu il prossimo a recarsi nel Mondo Reale per catturare il bersaglio! Tu, Vajiramon, puoi anche ritirarti! Con te ho finito... per adesso!"

Mentre Vajiramon, pur con riluttanza, si alzava in piedi e faceva un ultimo inchino di congedo al suo signore, Santiramon si schiarì la gola e iniziò ad esporre la sua idea. "Le ssssono grato per la sua fiducia, ssssupremo Zhuqiaomon-sssssama, e le possssso assssssicurare che sarà ben riposssssta! Allora, quello che ssssstavo pensssssando era questo: Per quanto io riconosca le abilità del mio collega, Vajiramon, temo di dover dire che non è particolarmente adatto ad una missssssione così delicata, che richiede pazenza e disssssscrezione piuttosto che un attacco diretto..."

Vajiramon sussultò leggermente ma, pur masticando amaro, non disse nulla. Dopotutto, era quella, la verità... con la sua passione per lo scontro diretto, e la sua mancanza di pazienza, il Deva Bue era assolutamente inadatto a qualsiasi incarico richiedesse segretezza...

"Allora, sssssappiamo per certo che la città del Mondo Reale dove sssssi è nascosta la Ssssshining Evolution possssssiede un fitto ssssisssstema di gallerie sssssotterranee, che gli esssssseri umani usano per trasssssferirssssi da un punto all'altro..." proseguì Santiramon. Ebbe un leggero moto di disprezzo nel pronunciare l'ultima parte della frase, e del resto non era un segreto che, come praticamente tutti i Deva, Santiramon disprezzasse quelle che a suo dire erano ridicoli giocattolini che gli esseri umani avevano inventato. "Ebbene, ssssono convinto di potermi intrufolare in quella rete sssssotterranea e attendere lì la possssibilità di catturare la Ssssshining Evolution! Non avrò bisogno di mossssstrarmi in giro, e gli essssseri umani non si accorgeranno nemmeno della mia presenza... e in questo modo, non dovrò affrontare quei Digimon traditori di cui Vajiramon ha parlato prima di riportarle quello che noi ssssstiamo cercando! Una volta che avremo risolto il problema del Caosssss, e i Digimon avranno tutti ricevuto il potere della Ssssshining Evolution, potremo marciare sul Mondo Reale e punire quei traditori e i loro amichetti umani come meritano!"

Zhuqiaomon ci riflettè un pò su... poi, con grande soddisfazione del Deva Serpente, il suo truce volto armato di rostro si mosse in su e in giù in un cenno affermativo. "Hm. Sì, immagino che come idea possa andare bene. Del resto, la nostra priorità è la Shining Evolution, e quei mocciosi sono soltanto una temporanea seccatura, rispetto al Caos..." rispose il Sovrano Fenice. "D'accordo, Santiramon. La tua proposta è approvata, e sarai tu il prossimo a recarsi nel Mondo Reale per recuperare ciò che stiamo cercando. Fai tutti i dovuti preparativi, tra non molto dovrai dare prova delle tue abilità nel Mondo Reale... e mi aspetto molto, da te!"

Il cobra albino si inchinò di nuovo. "Ne ssssono conssssapevole, mio Ssssovrano... e le ringrazio per l'opportunità che lei mi ssssta offrendo! Farò in modo di non ssssprecarla!" rispose, tenendo la testa bassa. "Andrò ssssubito a fare tutti i dovuti preparativi per l'incarico!"

"Ottimo." fu l'unico commento di Zhuqiaomon. "Puoi andare, e tieniti pronto."

Santiramon concluse la conversazione con un cenno affermativo della sua testa tondeggiante, e raccolse leggermente il cappuccio attorno ai lati del collo prima di strisciare nuovamente al suo posto, sempre con quel contegno posato, quasi regale, che era comune anche agli altri suoi colleghi Deva, ognuno dei quali aveva assistito senza fare commenti allo scambio di battute tra il loro Sovrano e il suo fedele servitore. Finalmente, con fierezza, il Sovrano Fenice alzò di nuovo la testa, squadrando gli altri suoi servitori. "Spero comunque che Vajiramon e Santiramon vi siano stati d'esempio. Essi per primi si sono assunti il compito di recuperare la Shining Evolution... per proteggere il loro Sovrano e l'intero Mondo Digitale dalla distruzione totale, hanno dimostrato grande abnegazione e senso del dovere, e spero che abbiate preso esempio da loro." tuonò.

Gli altri Deva, in perfetto accordo con il loro Sovrano, annuirono silenziosamente... ma i pensieri di uno di loro, una delle figure più piccole, simile ad una scimmia dagli abiti orientaleggianti e armata di bastone, non corrispondevano all'espressione rispettosa, quasi ossequiosa, con cui si era presentato davanti al Sovrano del Sud. In effetti, in quel momento la sua priorità era tutt'altro che la difesa del Mondo Digitale...

"Quello stupido di Vajiramon ha fallito, e se quei traditori lo avessero cancellato la cosa non mi sarebbe per nulla dispiaciuta. E' soltanto un ammasso di muscoli che non sa vedere oltre la punta del suo naso, e la sua fedeltà incondizionata mi irrita non poco..." pensò il piccolo, malizioso Deva simile ad uno scimpanzè. "Comunque, adesso tocca a Santiramon, e con un pò di fortuna quei rinnegati lo cancelleranno... il che significherà, un concorrente di meno per i favori di Zhuqiaomon-sama! Se gioco bene le mie carte, il posto di Chatsuramon durerà ben poco..."

Makuramon, il Deva Scimmia, represse a malapena un sorrisino mentre osservava i suoi colleghi che si ritiravano, e Santiramon che strisciava verso l'uscita della grande sala del trono. Non che gli importasse granchè dei suoi compagni, per quanto lo riguardava avrebbero potuto anche essere tutti cancellati, e lui non avrebbe versato una lacrima... nè gli importava poi tanto del suo Sovrano, se non per il fatto che poteva fare una bella vita sotto la sua ala protettrice - non benevola, ma sicuramente conveniente. Ma del suo status e della sua sopravvivenza... oh, di questo gli importava eccome, e sarebbe stato pronto a fare qualsiasi cosa pur di realizzare questi obiettivi! Gli altri Deva gli avrebbero dato del codardo senza onore se avessero saputo che questi erano i suoi pensieri... ma in fondo, pensava Makuramon, loro che ne sapevano? La sua non era vigliaccheria, ma intelligenza: dopotutto, chi non avrebbe fatto la scelta che per lui stesso comportava il rischio minimo e i vantaggi massimi?

Impossibile, dal punto di vista del Deva Scimmia, che qualcuno avesse potuto fare qualcosa di diverso...

 

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Un paio di giorni erano passati da quando Vajiramon era emerso nel Mondo Reale, e l'eco degli eventi misteriosi che si erano verificati in quel frangente si era un pò spenta... ma per alcuni, ciò che era accaduto quel giorno era indelebile, e aveva portato con sè mille dubbi ed incertezze...

Inutile dirlo, questa era la situazione in cui si trovava in quel momento il piccolo Takato Matsuda, mentre attraversava, perso nei suoi pensieri, il cancello di uscita della sua scuola, sentendo appena i quattro squilli della campana che annunciava la fine delle lezioni. Sotto un sole pallido che non scaldava come avrebbe dovuto, il viso accarezzato da una brezza fresca che gli pizzicava gli zigomi e aveva fatto assumere alla sua pelle un colorito rosato, il giovanissimo Tamer camminava perso nei suoi pensieri, indifferente alla moltitudine di bambini che, felici che le lezioni fossero finite, sciamava allegramente fuori dai cancelli, in un vivace intrecciarsi di cori e schiamazzi. Non si poteva dire che quello, per lui, fosse un momento tanto felice... era da quando era finita la battaglia con Vajiramon che Takato non sapeva più cosa pensare di Guilmon, del fatto di essere un Tamer... e di tutto ciò che era successo... era stato tutto un bene o un male, per lui e per chi gli stava attorno? E pensare che, soltanto due notti fa, aveva consentito a Guilmon di raggiungere il livello Ultimate e combattere così ad armi pari con quel Deva invasore... ma adesso, il ragazzino era, se possibile, ancora più confuso di quanto non fosse mai stato.

Era davvero un bene che Guilmon evolvesse? O piuttosto, come Takato temeva, il potere gli avrebbe dato alla testa e sarebbe diventato un killer assetato di dati come quei Digimon che aveva affrontato finora? Che ne sarebbe stato della loro amicizia? Sarebbe rimasta solo un ricordo?

Takato chiuse gli occhi, e il suo viso venne per un secondo attraversato da un piccolo, amaro sorriso. Che strano, si trovò a pensare... ricordava bene che, nella serie animata, quando un Digimon raggiungeva il livello Ultimate era un momento di grande gioia e di realizzazione personale, per il suo partner umano. Per esempio, quando Taichi aveva salvato Sora dalla piramide di Datamon, quando Yamato aveva capito il vero valore dell'amicizia, quando Sora si era resa conto che anche lei era capace di dare e ricevere amore... ogni Digievoluzione era una vittoria, almeno per come andavano le cose nell'anime. Ma, una volta tradotta nella vita reale, l'esperienza era ben diversa... per qualche motivo, era tutto più complicato...

Takato sospirò e scosse la testa. Rimaneva il fatto che, fin da quel giorno, i rapporti tra lui e Guilmon si erao fatti più freddi, più distanti... certo, lui tornava alla vecchia tana ogni mattina, per portargli il pane che il piccolo Digimon amava tanto... e ogni tanto lo trovava a giocare con Calumon, senza alcuna preoccupazione... eppure, da due giorni a questa parte, Takato sentiva come un blocco ogni volta che cercava di parlare con il suo piccolo dinosauro. Guilmon aveva anche cercato, nella sua innocenza e ingenuità, di chiedergli cosa c'era che non andasse... del resto, nonostante la sua scarsa esperienza con il mondo esterno, Guilmon era sempre stato dotato di una certa empatia verso gli altri... ma Takato aveva sempre cercato di mettere a tacere le sue preoccupazioni, dicendo che non era nulla. E del resto, come spiegargli una cosa che Takato stesso faceva fatica a capire?

"Inutile starci tanto a pensare..." concluse infine Takato, iniziando ad incamminarsi lungo il marciapiede. "Ho promesso a Guilmon e a me stesso che non avremmo più combattuto, e questo è quanto... forse, se evito di farlo combattere, potrò evitargli di evolvere, e di farlo diventare come quei predatori che abbiamo affrontato... sigh... e pensare che quando ho desiderato di avere un Digimon come amico, non pensavo che queste sarebbero state le complicazioni..."

"Hey, Takato! Takato, aspettaci!"

"Takato-kun, aspetta un momento!"

"Te ne vai senza di noi?"

Un trio di voci ben conosciute interruppe i pensieri del giovanissimo Tamer, che si voltò lentamente per veder arrivare esattamente chi si aspettava: il suo trio di compagni di classe, composto da Kenta Kitagawa, Juri Katou e Hirokazu Shioda, che si avvicinava a lui a passo spedito, cercando di stargli dietro. Takato si diede mentalmente una botta in testa, dandosi dello stupido per non essersi ricordato, perso nei suoi pensieri com'era, dei suoi compagni... anche se, molto probabilmente, questo significava dover ascoltare Hirokazu che si vantava delle sue nuove, 'infallibili' strategie nel Digimon Trading Card Game; e in quel momento, i Digimon erano proprio l'ultima cosa di cui Takato voleva sentir parlare...

"Oh. Kazu-kun... Juri-san, Kenta-kun... scusatemi se non vi aspettato, è che in questi giorni, beh..." mormorò Takato in tono apologetico, fermandosi per aspettare i suoi migliori amici al di fuori del gruppo dei Tamers. "In questi giorni... come posso dire... mi sento un pò distratto, e ho sempre la testa da un'altra parte..."

"Sì, lo abbiamo notato..." rispose Kenta, dopo essersi fermato a prendere un pò di fiato. "E' da due giorni, ormai, che hai quest'aria svagata, come se ti fosse successo qualcosa di strano... voglio dire, è la seconda volta, con oggi, che hai dimenticato a casa il tuo deck di carte di Digimon... non è da te, visto che è il tuo gioco preferito!"

Takato, non esattamente il tipo che sapeva nascondere bene i suoi sentimenti, provò come un brivido, e contrasse involontariamente il pugno al proprio fianco. Certo, non si aspettava che i suoi amici non si accorgessero del suo cambiamento di umore - dite pure che Hirokazu Shioda era un pò arrogante, dite pure che era uno che amava mettersi in mostra... ma non dite mai che Hirokazu Shioda era stupido! - ma sperava, sotto sotto, che lo imputassero ad un periodo di stanchezza e non domandassero oltre. E invece, inconsapevolmente, Kenta si era pericolosamente avvicinato alla verità! Ma come spiegargli che, in effetti, il motivo per cui si sentiva così giù riguardava proprio i Digimon?

"Kenta-kun ha ragione... in questi giorni ci sembra quasi che tu non sia più tu, Takato-kun..." mormorò Juri in tono preoccupato, muovendo distrattamente il suo zainetto scolastico da una parte all'altra.

"Già... E' cominciato da quella notte in cui c'è stato quello strano fenomeno sopra Shinjuku..." proseguì Hirokazu. "E da allora, per qualche motivo, hai quasi smesso di parlare. Ma cosa ti è successo, esattamente? C'entra per caso quell'episodio?"

Nonostante la situazione delicata, Takato non potè fare a meno di provare una certa contentezza per l'interessamento dei suoi amici... anche se Hirokazu, impulsivo come al solito, sembrava non prestare attenzione al fatto che certe sue domande avrebbero potuto essere inopportune. E tuttavia, come dire la verità ai suoi compagni? Lo avrebbero preso per matto, senza dubbio... certo non con cattive intenzioni... certo sarebbero comunque rimasti dalla sua parte... ma come avrebbero potuto credere che lui, assieme ad altri due ragazzi della sua età, aveva partecipato ad un duello tra Digimon, e aveva fermato un feroce Ultimate di più di cinque metri... dopo che un uomo del governo aveva cercato di cancellare tutti i Digimon emersi? Lo avrebbero preso per matto, senza ombra di dubbio...

Con un sospiro, Takato cercò di cavarsela con la prima scusa che gli passava per la testa. "Ma no, ragazzi, non è niente... è soltanto che in questo periodo, beh... mi sento svogliato, non sono molto in forma... e poi, per quanto riguarda il Trading Card Game... sinceramente, comincia a non piacermi più, okay? Insomma, ragazzi, ammettiamolo... in fondo, è un gioco per bambini! Mi chiedo come mai ci stavo tanto dietro per tutto questo tempo!"

Queste parole di Takato, pronunciate con un tono più brusco di quanto il giovanissimo Tamer avesse probabilmente voluto, colsero di sorpresa un pò tutti... ma che gli prendeva, tutt'a un tratto? Eppure fino a due-tre giorni fa, teneva sempre con cura il suo Deck, e le sue tecniche nel Trading Card Game avevano sempre dato del filo da torcere ad Hirokazu - che pure si vantava di essere il miglior giocatore della scuola... cos'era questo improvviso 'voltafaccia'?

Dopo un istante di sconcertato silenzio, e aver sbattuto gli occhi un paio di volte, Hirokazu prese la parola. "Ehm... Takato-kun... scusa, non è per essere importuno, ma... l'ultima volta che ho controllato ti piaceva giocare al Trading Card Game! Com'è che adesso lo definisci un gioco per bambini? E se è davvero un gioco per bambini, allora scusa... io che cosa sarei?" gli chiese, leggermente alterato. Se c'era una cosa che Hirokazu Shioda detestava, era essere stigmatizzato per quelo che gli piaceva...

Tuttavia, Takato non sembrò voler chiarire oltre quello che aveva appena detto. Scuotendo la testa, il Tamer di Guilmon voltò le spalle a Juri e agli altri e riprese ad incamminarsi verso casa. Sentiva che, se fosse rimasto ancora in loro compagnia, avrebbe finito per cedere e per rivelare loro tutto quello che sapeva sui Digimon... e l'ultima cosa di cui lui e i suoi amici avevano bisogno in quel momento era altra notorietà! Già avevano degli agenti del governo da cui guardarsi...

"Mi... mi dispiace, Kazu-kun, non volevo dire questo..." si scusò Takato. "E' solo che... beh... ultimamente non mi piace più, ecco! Non c'è un motivo particolare, solo che non mi piace più come una volta! E... E adesso, ragazzi, scusate se vi mollo, ma devo proprio tornare a casa. Asaji-sensei ci ha dato un sacco di compiti, e vorrei iniziare a farli il prima possibile! Ciao, ragazzi... ci vediamo domani!"

Prima che i suoi tre sbalorditi compagni potessero fare o dire qualsiasi cosa, Takato aveva ripreso il cammino a passo spedito, e si era già portato oltre il raggio d'azione della voce di Hirokazu, che pure cercava di richiamarlo per farsi spiegare come stessero le cose. Vedendo che il suo amico non si voltava nemmeno, e anzi accelerava l'andatura, il giovane campione di Digimon Trading Card Game grugnì e scosse la testa, piazzandosi le mani sulle anche.

"Aaaaah, non posso crederci! Ma che gli piglia tutt'a un tratto?" brontolò Hirokazu, lo sguardo indignato fisso sul marciapiede. Un sassolino attirò la sua attenzione, e il ragazzo non trovò modo migliore per sfogare la sua frustrazione che allontanarlo da sè con un calcio.

Mentre Juri continuava a guardare stupita, e leggermente offesa, nella direzione in cui Takato si era allontanato, Kenta si aggiustò gli occhiali e, non senza imbarazzo, disse la sua. "Beh... in effetti è vero che Takato-kun oggi si è comportato in maniera strana, e questo non è il suo solito modo di comportarsi..."

"Non è il suo solito modo di comportarsi?" saltò su Hirokazu, quasi andando in faccia al suo più razionale amico. "Alla faccia della sottostima del secolo! Ma come si fa, dico io, a dire che il Trading Card Game, il gioco più cool del momento, con milioni di affezionati in tutto il Giappone è un gioco per bambini? E' assurdo, no? Va contro ogni logica! E' inconcepibile! Inammissibile! Da pazzi!"

Quando Kenta e Juri cominciavano a temere che la sfilza di aggettivi non si sarebbe più fermata, finalmente il loro amico si fermò e riprese fiato per qualche secondo, spompato dalla sfuriata che aveva appena fatto. Poi, calmandosi di punto in bianco, abbassò leggermente la testa e incominciò a riflettere... cosa che, Kenta lo sapeva per certo, voleva dire che la fine del mondo poteva non essere poi così lontana!

"Allora, vediamo un pò... raccogliamo tutti gli elementi, e traiamo le dovute conclusioni..." mormorò, riflettendo ad alta voce come una sorta di investigatore della polizia. "Allora, due giorni fa, accade quello strano spettacolo di luci sopra Shinjuku, e le linee telematiche vanno in tilt... poi, Takato-kun ritorna a scuola un pò strano, rimane strano per tutto questo tempo, e all'improvviso, di punto in bianco, se ne esce che vuole smettere di giocare al Digimon Trading Card Game... c'è qualcosa che mi puzza, in tutto questo, e non è l'udon che mia mamma mi ha messo come pranzo!"

Juri sbattè gli occhi un paio di volte. "Che vuoi dire, Hirokazu-san? Pensi di sapere cosa...?"

Quasi senza badare alla ragazzina castana che gli stava vicino, Hirokazu alzò la testa, e sul suo volto si dipinse un ghigno di trionfo, come se fosse arrivato a qualche incredibile scoperta scientifica! "Ma certo! Tutto questo non può che voler dire una cosa... e sapete cosa, ragazzi?" chiese retoricamente, volgendo uno sguardo trionfante ai suoi perplessi compagni. Quando Kenta scosse la testa per dire che non ne aveva la benchè minima idea... Hirokazu allargò il sorriso ed espose la sua conclusione, come se fosse la cosa più naturale del mondo!

"Il nostro amico... è venuto in contatto con qualche Digimon!"

Silenzio per diversi istanti. Un soffio di vento gelido spazzò il terreno dietro il terzetto, trascinandosi dietro un covone rotolante di erbacce secche, e varie libellule nere eseguirono delle spettacolari paraboliche nel cielo sopra di loro... prima che Juri, con una risatina nervosa, si mettesse una mano dietro la nuca. "Ehm... hehehee... beh... come posso dire, Hirokazu-san... la tua è una spiegazione molto... interessante, non c'è che dire! Ma... come fai ad esserne così sicuro?" chiese, tirando poi fuori il suo immancabile pupazzo e infilandoselo sulla mano per farlo 'parlare'. "Spiega anche a me! Vorremmo saperlo tutti! Woff! Ruff!" disse, facendo la ventriloqua.

"Ehm..." proseguì Kenta, confuso quanto e più della sua amica. "In... in effetti anch'io sarei curioso di sapere... come hai fatto ad arrivare a questa conclusione! Non per sembrarti saccente, ma... non trovi che sia un pò... come posso dire... fantasiosa? Voglio dire, cosa ti porta a pensare che..."

"Oh, ma è semplicissimo!" esclamò Hirokazu, il pugno stretto davanti a sè in segno di trionfo. "Ogni volta che ci sono i Digimon di mezzo, si verifica uno strano fenomeno nel cielo! Non vi ricordate della prima serie, di quando il Mondo Digitale è apparso sopra Odaiba? E quando MaloMyotismon è saltato fuori alla fine della seconda? Bene, l'altra notte è successa più o meno la stessa cosa, qui, a Shinjuku! E due giorni dopo, Takato-kun decide di smetterla con il Trading Card Game! Hai capito dove voglio arrivare?"

Kenta scosse la testa, non riuscendo a seguire gli strani ragionamenti del suo stravagante compagno.

"Oooooh, andiamo, Kenta-kun!" lo spronò Hirokazu. "Possibile che tu, intelligente come sei, con i voti che ti ritrovi, non riesca a fare due più due in certi casi? Quello che voglio dire è... che il nostro amichetto è stato lì, dove è apparsa quella strana cosa nel cielo... e da lì è saltato fuori un Digimon! Un vero Digimon, mi spiego? E il nostro caro Matsuda-kun ha perso il suo interesse nel Card Game, ora che si è trovato davanti agli occhi l'articolo originale! Non vi sembra una spiegazione logica e razionale?"

Un grosso gocciolone di sudore percorse la fronte di Kenta. "Ehm... sì, certo... logica e razionale, senza dubbio... ma... mi sembra che tu stia trascurando un piccolo particolare, Hirokazu-kun..." disse il ragazzino occhialuto. "E cioè... beh, come posso dire... il fatto che i Digimon non esistono! Sono creature dei videogiochi e di un cartone animato molto famoso, tutto qui! Tu ne hai mai visto uno dal vivo? No, e non credo che lo abbia fatto nessuno..."

Hirokazu alzò gli occhi al cielo, facendo un sorriso mezzo di divertimento, mezzo di esasperazione. Proprio non ci arrivava, il suo amico? "Se ne ho mai visto uno dal vivo, dici? Heh... e scusa, allora soltanto perchè non ho visto qualcosa con questi miei occhi qui, che ho incollati alla testa... allora questa cosa non dovrebbere esistere?" Si chinò verso Kenta e gli indicò i propri occhi, avvicinandosi a tal punto che il ragazzino occhialuto fu costretto ad allontanarsi di un passo. Poi, riprese le distanze e continuò il discorso, sempre più convinto! "Anzi, lo sai che ti dico? Adesso noi due, io e te, mio caro Kenta-kun... cominceremo ad indagare sul conto di Takato-kun, e scopriremo il suo segreto, e se davvero ha visto dei Digimon!"

Con queste parole, senza nemmeno aspettare che Kenta rispondesse, il ragazzo con il frontino afferrò il braccio del suo compagno e cominciò ad allontanarsi a passo di carica, trascinandosi dietro il poco convinto quattrocchi, che cercava disperatamente di far ragionare il suo compagno, sotto lo sguardo stupito di Juri!

"Aaaaargh! Aspetta un momento, Kazu-kun! Non stai correndo troppo?"

"Andiamo, andiamo, compagno! Chi aspetta è perduto!"

"Sei... sei sicuro di quello che... non ci stiamo impicciando troppo degli affari di Takato?"

"Tranquillo, è tutto sotto controllo! Lascia fare al vecchio Kazu-kun! Hey, Juri-san, noi iniziamo le nostre indagini! Ci si vede domani... e non preoccuparti, scopriremo cosa turba Takato-kun!"

"Ugh... io SPERO che non ci cacceremo nei guai..."

Esterrefatta, Juri non riuscì a proferire parola mentre osservava i due ragazzi che si allontanavano all'orizzonte, lasciandosi dietro una piccola nuvoletta di polvere, mentre tutt'attorno a lei, gli altri ragazzi e ragazze, proseguivano per la loro strada, dopo aver prestato orecchio di sfuggita a quella inusuale conversazione... Poi, quando fu sicura che Hirokazu e Kenta se ne fossero andati verso... qualunque fosse la loro prossima destinazione, alzò di nuovo la mano sulla quale stava il suo burattino-calza e gli parlò di nuovo, tornando a sfoderare quel sorriso dolce e allegro che mostrava quasi a tutti.

"I ragazzi sono tutti matti, non credi?" chiese al burattino, poi lo fece muovere con le dita della mano, e lo fece rispondere.

"Woof! E' vero, Juri-chan! Hai ragione! Ruff!"

 

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Il treno della metropolitana. Un ottimo modo per trasferirsi da un punto all'altro di una città delle dimensioni di Tokyo, direbbero molti degli abitanti della capitale del Giappone... e i fatti confermavano questo modo di pensare, visto che ogni giorno erano migliaia le persone che salivano e scendevano da questi comodi mezzi. Anche quel giorno, il treno aveva completato il suo ennesimo giro, fermandosi ad una stazione di Nerima e facendo scendere decine tra impiegati, lavoratori, studenti e studentesse, e innumerevoli altri esempi di umanità, che si diressero con calma e in ordine verso le uscite, in quel tipico 'caos ordinato' che caratterizzava la metropoli giapponese. Tra lo scalpiccìo dei passi, e le frasi pronunciate a mezza voce, sembrava in effetti la tipica scena di una fine pomeriggio...

Sembrava. Ma quello che sarebbe successo poco più tardi avrebbe fatto capire che così non era.

Dopo aver fatto il suo dovere, aver fatto scendere i passeggeri e averne imbarcati altri, il treno della metropolitana riprese la sua strada, infilandosi nella galleria con un suono lieve che ricordava un soffio, e guadagnando sempre più velocità, fino a scomparire alla vista. Le persone ancora presenti si allinearono vicino al binario, in attesa del prossimo treno, o si diressero verso le uscite... ma in quel momento, uno strano sibilo, che sembrava provenire dal tunnel, in senso opposto rispetto a quello che il treno aveva seguito, sovrastò il brusio della stazione, facendo voltare più di una testa verso le tenebre della galleria.

"Hm? E quello che cosa...?" chiese la voce di una donna in attesa.

Ma non fece in tempo a formulare del tutto la sua domanda. Con un fruscio sinistro, qualcuno... o forse era meglio dire qualcosa... si mosse nell'oscurità... e subito dopo, una strana nebbia grigia, giunta da chissà dove, iniziò ad invadere la galleria sotto gli occhi esterrefatti di tutti i presenti! Con un'esclamazione soffocata, un impiegato che si trovava più vicino alla galleria indietreggiò di qualche passo, quasi incespicando nel tentativo di allontanarsi... e la nebbia, che era cominciata come una semplice, quasi trascurabile, bruma, si trasformò ben presto in un muro di fittissima foschia, tale da precludere la visuale nel tunnel ancora più di quanto l'oscurità non facesse già! Qualche urlo di paura si levò dalla folla quando, spettacolo terribile a vedersi, un paio di occhi rossi senza pupille si spalancarono nella nebbia, fissando con odio e animosità le persone ferme al binario!

"Aaaaaah! E... e adesso cosa...? C'è... c'è un... qualcosa... là dentro!" esclamò la voce terrorizzata di un ragazzo, che si era acquattato contro il muro nel vano tentativo di sfuggire a quegli occhi impietosi. Un altro sibilo si levò dai meandri della galleria, simile al sibilare di un serpente, ma amplificato di decine di volte, in modo da assomigliare più ad un gelido alito di vento che spirava tra i palazzi!

"Io... io non so che accidenti sia..." rispose un uomo, facendo cadere per terra la sua valigia dalla paura. "Ma non resto qui un istante di più! Andiamocene tutti!"

Il consiglio, abbastanza ovviamente, non restò inascoltato... e dopo pochi secondi di grida impaurite e di fuggi fuggi generale, il binario gremito di persone e in piena attività era rimasto deserto e silenzioso, con soltanto le sirene d'allarme a dare una parvenza di vita allo scenario. Gli occhi rossastri seminascosti dalla nebbia si strinsero, rabbiosi e sprezzanti, e una voce distintamente fredda e crudele commentò la fuga generale.

"Ssssstupidi essssseri umani... una razza così pavida e priva di dignità vorrebbe disssstruggerci o usarci per i sssssuoi ssssscopi?" sibilò Santiramon, la lingua biforcuta che saettava infida tra le sue labbra da rettile. "Ringrazino che il mio berssssaglio non sssssono loro, o nessssuno di loro ssssarebbe rimasssssto in vita, a questo punto! Ssssssfortunatamente, vedo che anche l'altro mio obiettivo non c'è... eppure ero ssssicuro di averlo percepito da quessssste parti... bah, non importa... finchè ressssterò nasssssscosssssto, avrò tutte le occasioni che voglio di catturare la Ssssshining Evolution... e quando l'avrò fatto, e l'avrò portata a Zhuqiaomon-sssssama... quessssti miserabili umani ssssssi pentiranno di aver mai tentato di ossssstacolarci..."

Silenziosamente, il Deva Serpente scivolò di nuovo nella galleria, e la nebbia che la infestava svanì dietro di lui, immergendo il binario nel silenzio...

 

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Megumi Onodera non riuscì a trattenere un verso di disappunto quando il Digital Field che i suoi strumenti avevano rilevato scomparve, rapido come era venuto. Lo aveva individuato ad una fermata della metropolitana, nel quartiere di Nerima... ma non aveva fatto nemmeno in tempo a leggerne i rilevamenti, che già lo schermo era tornato a segnalare una situazione normale... che non era assolutamente normale, con un Digimon in giro!

Scuotendo la testa, l'operatrice si rivolse al suo superiore. "Mi dispiace, Yamaki-san. Contatto negativo. Il Digital Field è scomparso prima che potessi tracciarne le coordinate."

In piedi vicino a lei, il direttore di Hypnos strinse i denti, trattenendo a stento la rabbia. "Maledetti Digimon... sembra quasi che vogliano prenderci in giro..." mormorò cupamente. "Comunque, per adesso quel Digital Field non è più un problema. Estendete il perimetro di monitoraggio alle aree limitrofe, e aumentate la sensibilità degli strumenti. Non ci deve sfuggire nulla, finchè la nuova versione di Juggernaut non sarà pronta."

"Ricevuto, signore. Provvedo subito." replicò l'altra operatrice, Reika, mentre tornava a regolare i suoi strumenti.

Yamaki annuì tra sè, e richiuse il suo immancabile accendino. La prossima volta non avrebbe potuto permettersi errori. Aveva avuto fortuna la prima, ed era sicuro che il miracolo non si sarebbe ripetuto. Questa volta, Juggernaut doveva essere perfetto...

Questa volta, la minaccia dei Digimon doveva essere completamente sradicata...

 

CONTINUA...

 

Nota dell'autore: E così, prosegue la mia storia di Digimon Tamers! Chiedo scusa se questo capitolo non era all'altezza dei precedenti, ma vi giuro che non voleva proprio venirmi! Comunque, ho voluto concentrarmi di più sull'introspezione di Takato, e su ciò che è accaduto tra i Deva dopo il ritorno a mani vuote di Vajiramon...

La caratterizzazione del Deva Scimmia, Makuramon... beh, per quella vorrei un pò sentire il vostro parere. Se volete il mio, Makuramon mi ha sempre dato l'impressione di non essere un Deva molto fedele: la sua vita viene prima di ogni altra cosa, e serve Zhuqiaomon solo perchè non c'è nessun altro più forte di lui... ma il Deva Scimmia mi è sempre sembrato uno che si schiera dalla parte di chi gli fa più comodo!

Non ho molto altro da dire se non... nel prossimo capitolo, vedremo la battaglia con Santiramon, e forse Takato riuscirà a superare alcune delle sue paure, e ad imparare qualcosa di importante!

Comunque, per adesso mi fiondo su 'Digimon Zero'... il cui prossimo capitolo sarà iniziato già domani sera! Al prima possibile, università permettendo!

 

Justice Gundam

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Capitolo 6
*** Scontro nei sotterranei ***


Tamers Reload-06

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

E come sempre, bentornati a tutti i miei lettori... e benvenuti a tutti quelli che si sono appena sintonizzati su questa fanfiction, non si può mai dire!

Come da programma, torniamo alla nostra fanfiction di Digimon Tamers, che dopo un inizio incerto sta lentamente prendendo velocità! Certo, per adesso mi sto concentrando di più su Invasion e su Zero, ma cerco di prestare attenzione pure a questa! Anzi, ora che mi ci fate pensare, dovrei davvero riprenderla, la mia fanfiction di Sonic X... il fatto è che sono molto a corto di idee, per quella...

Ehm, andiamo avanti...

I Deva non hanno preso molto bene la ripassata che Takato, Guilmon e compagni hanno dato a Vajiramon, e adesso hanno mandato un altro dei loro compagni, il Deva Serpente Santiramon, nel Mondo Reale, per catturare la Shining Evolution e riportarla al solo Sovrano, il feroce Zhuqiaomon. Quale sia il suo piano una volta ottenuto Calumon, non si sa (o meglio, chi ricorda la serie probabilmente lo sa già, ma questa è una riscrittura, e quindi le cose potrebbero essere diverse...)... ma molto probabilmente non sarà nulla di buono per la Terra, sapendo che scarsa opinione ha il Sovrano Fenice della razza umana!

Takato è riuscito a far raggiungere a Guilmon il livello Ultimate, ma la cosa, come avete visto, non sembra avergli fatto molto piacere... al punto che sta pensando di smettere di essere un Tamer! Riuscirà il nostro domatore preferito a fare chiarezza nei suoi sentimenti nel momento del bisogno, quando Santiramon minaccerà i suoi amici? La risposta a questa domanda la troverete proprio in questo capitolo, in cui i Tamers affronteranno il Deva Serpente in una violenta battaglia nei tunnel della metropolitana!

Ed ora, le recensioni!

 

Talpina Pensierosa: E' un piacere vedere che segui anche questa mia fanfiction! Non ti preoccupare, Takato riuscirà a venire a capo dei suoi problemucci personali... o almeno, così si spera! Grazie della recensione, e continua a seguirmi!

KillKenny: Già, è quello che mi auguro anch'io... Decisamente, non è più tanto facile essere i partner di qualche Digimon se alla regia c'è Chiaki Konaka! Juri può testimoniare... ^_^ U

Makuramon è uno dei Digimon più universalmente odiati di tutte e cinque le saghe... e del resto, anch'io sono tra i suoi detrattori! E anche Myotismon, se la cosa può interessarti, non è tanto popolare. Diciamoci la verità, è come il Dr. Regal in MegaMan Axess - il classico cattivo che vuole conquistare il mondo perchè non ha niente di meglio da fare. Molto bene, l'aggiornamento è arrivato! Spero che sia di tuo gradimento, e a risentirci!

TopoMouse: Anche se la mia serie preferita rimane Frontier, con Savers al secondo posto staccata di pochissimo, trovo che Tamers offra un sacco di spunti interessanti, e mi piacerebbe molto di più se solo avesse un'atmosfera meno dark e opprimente...

Sì, nella 'realtà' di Tamers le prime due serie sono conosciute soltanto come cartone animato... ho già in mente qualche scenetta per il mega crossover finale, per il quale conto di fare scintille!

Driger: E bentornata anche a te! In effetti, anch'io non ricordo molto bene quella parte di Tamers, ma ricordo che Takato aveva questa paura che Guilmon diventasse un predatore affamato di dati come i Digimon selvaggi che bioemergevano di tanto in tanto. Solo che, nell'anime, questo accadeva PRIMA che Guilmon raggiungesse il livello Ultimate... una piccola 'licenza poetica' da parte mia!

Trovo che Hirokazu sia un pò come Daisuke: agisce senza pensare, ma è più perspicace di quanto non dia a vedere. Sta pur certa che lui e Kenta avranno un ruolo più importante nella mia storia rispetto all'anime, dove sono stati un pò 'sacrificati' all'introduzione di Ryou - oh, a proposito, credo proprio che vedremo anche Ryo, prima della fine di questo capitolo.

E, purtroppo, aspettati anche una maggiore quanto più molesta presenza da parte di Makuramon. Anch'io odio quel parassita, ma affinchè la mia storia vada avanti... beh, dovrò assegnare anche a lui un ruolo maggiore rispetto all'anime! Oh beh... se non altro, quando sarà giustamente fatto fuori, la soddisfazione sarà maggiore! Grazie per il tuo gentile commento... e alla prossima! Ciao!

 

Ci siamo tutti? Sì? Bene, allora ricominciamo! Capitolo 6, iniziato!

 

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Capitolo 6 - Scontro nei sotterranei

 

"A-ACHOOOOO! Cavolo, col naso sensibile che mi ritrovo, tutte queste polveri sottili mi faranno impazzire... oh, Jen, tu prova soltanto a menzionare una certa 'infermiera Shuichon', e giuro che mi metto ad urlare..."

Ovviamente, queste rimostranze provenivano da Terriermon, in quel momento sdraiato sulla testa del suo Tamer dai capelli bluetti, a cercare di fare del suo meglio per sembrare un peluche. Sfortunatamente, grazie allo starnuto di poco prima, il tentativo era andato a vuoto... ma per fortuna, dato che ormai la cappa della notte era scesa sull'ora illuminata Shinjuku, non c'era nessuno nei dintorni che potesse notare quell'inusuale particolare. Il giovanissimo Tamer cinese, in quel momento di ritorno da una lezione serale di arti marziali con a tracolla la sua borsa da palestra, alzò lo sguardo, rivolgendo un'occhiata confusa al cagnolino dalle lunghe orecchie.

"Guarda che non ho detto niente di Shuichon-chan..." mormorò Jenrya, sbattendo gli occhi.

Terriermon si grattò il naso, facendo passare una buona volta quell'insopportabile solletico. "Ti ho soltanto prevenuto, Jen... conoscendoti, sapevo che avresti detto una cosa del genere, e ti ho risposto in anticipo!" rispose con malcelata soddisfazione.

Il ragazzo dai capelli bluetti alzò gli occhi al cielo, reprimendo a malapena una risata che gli stava salendo dalla gola. "Eh... Terriermon, sei sempre il solito, eh?"

Il Digimon cane chiuse gli occhi, inclinando la testa da un lato, e sfoderò il suo ormai classico sorrisetto volpino. "Eh, già... sono sempre io, e se non ci fossi bisognerebbe inventarmi! Mo-men-tai!" esclamò, terminando la frase con la sua esclamazione preferita!

Stavolta, Jenrya Li non riuscì proprio ad impedirsi di ridere brevemente, mentre lui e Terriermon svoltavano un angolo e si dirigevano lungo una strada principale, diretti verso un condominio. "Okay, okay, Terriermon... ma adesso ci stiamo avvicinando a casa, quindi cerca di stare buono, okay?" chiese il ragazzo, sorridendo gentilmente al suo partner, che gli rispose facendo un saluto militare con una delle sue lunghe orecchie!

"Signorsì! Agli ordini, tenente Li!" esclamò Terriermon facendo la rima... poi, i suoi piccoli occhi neri colsero qualcosa di strano dall'altra parte della strada: vicino ad una stazione della metropolitana era riunito un discreto numero di poliziotti accanto alle loro auto di servizio, in quel momento con il lampeggiante spento. Gli agenti stavano delimitando la zona con del nastro colorato, e già da quella distanza, dall'altra parte della strada, Terriermon poteva sentire che stavano parlando tra loro con un certo tono di urgenza, come se ci tenessero a tutti i costi ad impedire al pubblico l'accesso a quella fermata.

Anche Jenrya aveva notato l'inusuale avvenimento, e si era voltato verso la stazione con espressione incuriosita - e anche decisamente insospettita. Il fatto che, in una metropoli come Tokyo, dove il tasso di criminalità era uno dei più bassi del mondo, tanti poliziotti fossero costretti ad intervenire in un unico punto voleva dire che stava succedendo qualcosa di serio... e il Tamer cinese, con suo grande rammarico, aveva già una mezza idea di cosa poteva essere...

"Hey, Jen... non è che per caso stai pensando quello che penso io in questo momento?" chiese Terriermon, una delle sue solite domande fatte con quel tono scherzoso e sopra le righe che gli era proprio... ma che lasciava ben capire che il Digimon dalle lunghe orecchie non vedeva di buon occhio quella inusuale situazione.

Jenrya si aggiustò la sacca da palestra sulle spalle. "Beh... questo dipende da ciò che stai pensando tu, ma... se le cose stanno davvero come dici tu, allora non è il caso di ignorarle! Andiamo a fare qualche domanda... e mi raccomando, resta immobile, okay?"

"Ricevuto, Jen! Sarò fermo come una stella marina!" rispose il cagnolino, per poi afflosciarsi sulla testa del suo compagno umano come una perfetta bambola di pezza. Jenrya annuì con approvazione - incredibile come il suo partner, che non riusciva mai a stare fermo, fosse capacissimo di recitare la parte del peluche quando serviva -, e dopo aver guardato da entrambe le parti, attraversò la strada con passo spedito, arrivando in un attimo sul marciapiedi opposto e avvicinandosi alle auto della polizia là riunite. Vide gli agenti che estendevano il nastro demarcatore attorno a tutto il perimetro della stazione, qualche passante che osservava preoccupato... e, cosa decisamente più allarmante, sentì chiaramente qualcuno mormorare qualcosa come 'mostro del tunnel' o 'nebbia'...

Decisamente, c'era qualcosa che non andava... e se i suoi timori si fossero rivelati fondati, era una cosa che la polizia non sarebbe riuscita a risolvere da sola...

Raccolti i pensieri, il Tamer cinese si avvicinò all'agente più vicino, e alzò educatamente la mano, richiamando la sua attenzione. "Ehm... mi scusi se la disturbo, vedo che state lavorando..." esordì, e il poliziotto, uno Junsa-Cho che aveva chiaramente abbastanza anni di servizio alle spalle, si voltò verso di lui, annuendo per fare segno di andare avanti. "Ma... cosa sta succedendo qui? C'è stata un'emergenza... qualche incidente con le metropolitane, per caso?"

"Non mi disturbi affatto, ragazzo... la tua è legittima curiosità." rispose il poliziotto, finendo di piazzare il nastro delimitatore. "Vedi, non molto tempo fa, in una stazione della metropolitana non molto lontana da qui... nel quartiere di Nerima, giusto per dirti dove... è successo qualcosa di abbastanza singolare: sembra che alcuni pendolari che aspettavano il treno alla fermata siano stati spaventati da... beh, immagino che la considererai una fantasia, e infatti lo penso anch'io... una strana 'cosa nel tunnel' di cui hanno visto gli occhi emergere da... hmph... un banco di nebbia grigia saltato fuori praticamente dal nulla! Ovviamente, si tratta di un falso allarme, ma noi agenti, per proforma, dobbiamo fare un pò di ispezione dei tunnel, per assicurarci che non ci sia davvero nulla. Comunque, non ti preoccupare, ragazzo, se dovessimo scoprire qualcosa, la popolazione ne sarebbe subito avvisata! La vostra sicurezza viene prima di ogni altra cosa."

"La... la ringrazio, e scusi ancora per il disturbo!" rispose Jenrya, facendo un inchino. L'agente non pareva dare troppo peso all'allarme ricevuto, e del resto Jenrya non poteva fargliene un torto... quanti avrebbero davvero creduto alla storia degli occhi rossi e della nebbia? Era davvero troppo inverosimile per essere presa sul serio da una persona qualunque, anche dell'età di Jenrya.

Ma Jenrya non era un qualunque ragazzo di dieci-undici anni. Era un Digimon Tamer, e come tale aveva un'idea fin troppo buona di cosa avrebbe potuto annidarsi nelle vie sotterranee... qualcosa che nessuna polizia, per quanto competente e ben addestrata, avrebbe potuto sperare di contenere...

"Questa non ci voleva... Quei Deva di cui parlava quel Vajiramon non hanno perso tempo, e sono già tornati a farsi sentire..." pensò tra sè.

"Di niente, ragazzo! Ora però faresti meglio a tornare a casa, okay?" La voce rude, ma gentile, dello Junsa-Cho riscosse Jenrya dai suoi pensieri, e il ragazzino dai capelli blu riuscì a fare un sorriso di ringraziamento al volonteroso agente, prima di inchinarsi e proseguire per la sua strada.

"Certo, agente! Grazie a lei... e vedrò di non arrivare in ritardo!" disse, allontanandosi lungo il marciapiede senza nulla dare ad intendere, e gettando di tanto in tanto qualche occhiata di sospetto alle scale che scendevano verso il complesso del treno sotterraneo. Una volta che fu sicuro di essere giunto fuori dalla portata degli occhi degli agenti, e che attorno a sè non vide più nessuno, Jenrya alzò nuovamente lo sguardo verso Terriermon, che riprese a muoversi al cenno di okay del suo partner. Dopo essersi dato una scrollata (e aver arruffato gli ordinati capelli di Jenrya nel processo...), il Digimon cagnolino abbassò lo sguardo, fissando Jenrya negli occhi.

"E allora, Jen? Era quello che avevamo pensato entrambi?" chiese, immaginandosi già la risposta.

Jenrya premette le labbra l'una sull'altra, e annuì con rammarico. "Sì, Terriermon... purtroppo sì, è come pensavamo entrambi, immagino... c'è un altro Digimon in circolazione, e non scarterei l'idea che si possa trattare di un compagno di quel Vajiramon che ci ha aggrediti l'altro giorno..." rispose, ricordando con un brivido la dimostrazione di potenza data dal feroce Deva Bue. Se non fosse stato per WarGrowlmon. chissà che cosa sarebbe stato in grado di fare...

Anzi, ora che ci pensava, chissà che fine aveva fatto Takato, dopo quell'episodio. Era tutto il giorno che non lo sentiva... e in effetti, il partner di Guilmon non gli era sembrato proprio in gran forma, dopo quell'episodio...

"Cavolo... mi sa tanto che avremo bisogno dell'aiuto di Ruki e Takato per questo, eh?" chiese retoricamente Terriermon. "Se si tratta di un Deva... ragazzi, abbiamo una bella gatta da pelare per le mani! Quel simpatico torello mi ha scombussolato le ossa per i prossimi trent'anni a venire, accidenti!"

"Sei un Digimon, Terriermon... voi non avete le ossa!" rispose Jenrya, con un breve sghignazzo che servì a fargli dimenticare per un attimo la gravità della situazione. "Comunque... sì, temo proprio che sia così. Anche se non so, anche con tre Champion, come faremo a resistere ad un Digimon forte come quel Vajiramon. L'ultima volta abbiamo avuto fortuna, e Guilmon si è evoluto... ma accadrà ancora?"

Terriermon usò una delle sue enormi orecchie per dare una pacchetta amichevole sulla schiena del suo partner. "Come dico sempre, Jen... Mo-men-tai! Pensa positivo! Perchè le cose dovrebbero andare male, scusa? Abbi un pò più di fiducia, no? Ma sì che accadrà ancora, figurati! Se è successo una volta, perchè non dovrebbe ripetersi? O magari sarai tu a farmi evolvere a livello Ultimate, o magari lo farà Miss Regina dei Digimon! O magari quel Deva si stuferà di starsene qui nel nostro mondo, e deciderà di levare le tende! I casi sono tanti, caro il mio Jenrya Li..."

Jenrya alzò gli occhi al cielo divertito. Era tipico di Terriermon vedere del buono in ogni situazione, e cercare di tenere alto il morale di tutti con i suoi scherzi, le sue battute e le sue buffonate... era il suo esatto contrario, certo, ma forse era per questo che andavano così d'accordo! "Heh... questo è un pò improbabile, ma... vabbè! Sai, Terriermon, ti devo ringraziare per il tuo inguaribile ottimismo! A volte mi chiedo dove sarei senza di te!"

"Mah, non lo so..." rispose il cagnolino, facendo finta di rimuginarci su. "Magari te ne staresti seduto in una stanza buia a rimuginare... a dire 'oddio, cosa succederà?', 'oddio, domani il mondo finirà?'... heheheee... te lo dico sempre, Jen, tu ti preoccupi troppo! Non che sia sbagliato, visto che abbiamo a che fare con dei Digimon belli tosti, ma abbi un pò più di fiducia! Anche se siamo solo in tre, finora siamo sempre riusciti a respingere tutti i Digimon emersi, no?"

"Terriermon..." mormorò scherzosamente il Tamer cinese. "Sei fortunato che io sono paziente, ma un giorno, quella lingua lunga ti caccerà nei guai... Hehehee... comunque, ti ringrazio! Hai ragione, domani vedremo di contattare Takato-kun e Ruki-san, e magari riusciremo a venire a capo assieme di questo mistero! Ma per adesso, è ora di tornare a casa e riposare! Non credo ci convenga andare adesso a frugare nei tunnel della metropolitana, sei d'accordo?"

"Assolutamente, Jen!" rispose prontamente il cagnolino verde.

I due amici si avvicinarono assieme al portone di casa, sapendo entrambi che una nuova crisi incombeva all'orizzonte... ma stavolta, consapevoli che assieme ai loro compagni avrebbero potuto trovare una soluzione...

 

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"Avanti, bestiolina! Fatti vedere! Non voglio farti niente, voglio solo prendere i tuoi dati, e poi andarmene per la mia strada! Fai la brava preda e vedrai che non sentirai QUASI niente! Heheheheee..."

Mentre Terriermon e Jenrya stavano tornando a casa, godendosi quelli che probabilmente sarebbero stati gli ultimi momenti di pace prima di un nuovo attacco di Digimon... qualche altro Digimon aveva in mente tutt'altro che la pace e la tranquillità, come un malcapitato scoiattolo aveva avuto modo di accorgersi a spese della sua folta coda. Il piccolo roditore, spaventato da una fiammata che gli era passata vicinissima, e gli aveva carbonizzato i peli sulla punta della coda, si era ritirato in tutta fretta nella sua tana scavata nel tronco di un albero, ma il colpevole del gesto - un familiare piccolo Digimon simile ad un demonietto in calzamaglia blu-nera con un fazzoletto rosso legato attorno al collo... - non aveva intenzione di lasciarlo andare tanto facilmente, e con un agile balzo arrivò sul ramo sul quale lo scoiattolo si trovava fino ad un attimo prima. Sghignazzando tra sè, e creando un'altra fiammella sulla punta del dito, Impmon si avvicinò all'ingresso della tana.

"Ah-ah! Mi dispiace, non ci si può ritirare! Queste sono le regole del gioco, ragazzo, che tu lo voglia o no! Si tratta di uccidere e assorbire i dati... oppure essere uccisi e farsi assorbire i dati! Molto semplice, no? E, se permetti, vorrei essere io quello che uccide e assorbe. Sai com'è, ho dei progetti per il futuro, e farmi ammazzare da qualche Digimon più forte di te non rientra tra questi!"

Con un'altra risatina a fior di labbra, Impmon infilò la testa nel buco dove la sua 'preda' si era rifugiata... e vide lo scoiattolo che restava appiccicato alla parete, guardando il suo inseguitore con gli occhi dilatati, e il sudore che gli scorreva a comici rivoletti lungo le tempie, mentre teneva in alto la punta bruciacchiata della sua coda! Ghignando, Impmon puntò l'indice contro lo scoiattolo, illuminandone la tana grazie alla fiammella che teneva sospesa su di esso...

E il suo ghigno si spense quando si accorse che dalla piccola ferita che gli aveva fatto non usciva nessun dato! Nessun pixel, nessuno 0 o 1, assolutamente niente! Solo qualche ciuffo di pelo bruciacchiato e maleodorante...

"Tsk..." grugnì Impmon tra sè. "Continuo a dimenticarmi che non tutte le creature sono composte di dati, su questo cavolo di mondo... bah, sai che ti dico, roditore? Non mi interessi più, quindi buonanotte e chiamati fortunato!"

Con grande sorpresa dello scoiattolo stesso, Impmon si portò l'indice davanti alla bocca e spense la fiamma con un rapido soffio, immergendo di nuovo la piccola tana nell'oscurità prima di andarsene brontolando, con un fastidioso fruscio di foglie che il piccolo demone sbatteva bruscamente via per sfogare la sua frustrazione. Ma possibile che ogni occasione che gli si presentava per assorbire dati e diventare più forte... alla fine non fosse nient'altro che una bufala? Era davvero una cosa irritante!

Con un grugnito, Impmon si sedette sul ramo e guardò in lontananza, verso le mille luci della città. Non gli piacevano affatto, gli ricordavano troppo tutte le arrabbiature che si era preso, tutte le volte che aveva sopportato i capricci di quegli inutili mocciosi... eppure non ci poteva fare niente, erano lì e non si muovevano, coprivano tutto il suo campo visivo, e sembravano ricordargli che qualunque cosa fosse successa, lui sarebbe sempre rimasto lì, fermo dov'era senza poter fare neanche un passo avanti. Era un Digimon debole, e lo sarebbe sempre rimasto, questo era tutto!

Tranne per il fatto che l'orgoglioso Impmon non avrebbe MAI accettato questo.

Lui era Impmon, maledizione! Nessuno gli diceva cosa doveva essere! Nessuno poteva controllare il suo destino! Si sarebbe forgiato lui la sua strada, avrebbe avuto un futuro luminoso, tutti quei Digimon che lo disprezzavano e gli ridevano dietro per la sua debolezza, molto presto avrebbero dovuto inchinarsi ai suoi piedi tremando di terrore! Sarebbe diventato uno dei guerrieri più temuti di tutto il Mondo Digitale, e non sarebbero stati certo dei mocciosi e i loro animaletti addomesticati ad impedirgli di farlo!

La mano del piccolo demone si strinse rabbiosamente attorno ad un ramo, e alcune fiammelle si levarono da essa, accompagnate da un penetrante odore di legno bruciato. Sì, queste erano le sue ambizioni... ma c'era un problema, per diventare forte doveva assorbire dati... e come poteva farlo, se non c'era nessun Digimon in giro, e tutti quelli che saltavano fuori venivano puntualmente cancellati dagli schiavetti di quegli inutili Tamers? In un modo o nell'altro, erano sempre loro a rovinargli la giornata, accidenti a loro! Che andassero tutti al diavolo!

...

Un momento.

Impmon si fermò, sentendo come un lampo attraversare la sua mente. Chissà perchè proprio pensare ai mocciosi gli aveva fatto venire questa strana idea... un'idea assurda, senza dubbio... ma se non fosse stata priva di un suo fondamento? Impmon rimase a pensare ancora un pò, valutando i pro e i contro...

...e un largo ghigno si stampò sul suo volto, accentuando il suo aspetto da monello.

"Ma certo... stupido a non pensarci prima! Come mai non mi è venuta in mente un'idea del genere?" disse tra sè, stringendo i pugni in segno di trionfo. "Dove vanno i mocciosi, ci sono Digimon, no? E allora... perchè non seguirli, la prossima volta che li becco, e non pensare io a cancellare il Digimon che affronteranno? Così mi prenderò IO i dati che altrimenti quegli idioti sprecherebbero... e diventerò più forte! Hahaaa! Ora sì che si ragiona!"

Sentendosi improvvisamente più euforico, il demonietto nero si alzò con un agile scatto dal ramo e guardò di nuovo il paesaggio urbano, che per qualche motivo non gli urtava più tanto i nervi. La prospettiva dei dati che avrebbe potuto collezionare... e soprattutto, delle Digievoluzioni che avrebbe potuto ottenere... lo facevano andare in visibilo! Oh, sì! Finalmente avrebbe fatto vedere chi è che comandava da quelle parti! Lui, il grande Impmon, sarebbe diventato il Digimon più temuto di tutti... e si sarebbe preso la sua meritata rivincita sugli esseri umani e su quegli insulsi Digimon che gli leccavano i piedi!

Lui stesso, preso dal suo istante di trionfo, non notò la feroce aura rossa che per un attimo brillò attorno al suo corpo... una luce scarlatta, sanguigna, che dava all'altrimenti rassicurante demonietto un aspetto sinistro... e che prometteva sviluppi disastrosi in futuro...

 

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La mattina del giorno dopo non era stata molto gentile con il piccolo Takato Matsuda, reduce da una notte non troppo riposante passata a tormentarsi - forse inutilmente, come lui stesso aveva più volte ripetuto a sè stesso... - su quello che era successo a Guilmon, e sulla sua evoluzione a livello Ultimate. Lo spaventava l'idea che il suo Digimon potesse avere un simile potere, e che si fosse trasformato in una simile macchina da guerra semplicemente perchè lui aveva strisciato una carta in un congegno computerizzato... E ancora una volta, si ritrovava a temere che il potere desse alla testa al suo Digimon, e lo allontanasse da lui. Era per questo che aveva deciso di non combattere più... eppure, Guilmon non sembrava troppo entusiasta della decisione del suo partner. Ne era rimasto confuso, e sembrava non aver capito perchè lui avesse preso questa decisione...

Il ragazzino, in uscita da casa con il suo solito pacco del pane per Guilmon e la cartella sulle spalle, si aggiustò gli occhiali sulla testa e sospirò malinconicamente. Anche i suoi amici si erano accorti di questo suo repentino cambio di umore, dopo gli eventi della notte precedente... e il giovanissimo Tamer sapeva bene che non doveva far trasparire nulla, per non rischiare che Guilmon fosse scoperto, e quei Men In Black e il loro capo Yamaki venissero a portare via lui, Terriermon e Renamon... Solo che era un pò quello il problema, Takato non era MAI stato bravo a nascondere i suoi sentimenti... già sospettava che Juri o Hirokazu sospettassero qualcosa.

Oh, beh... decise poi con un sospiro. Forse non era il caso di preoccuparsene. Magari, se si fosse tenuto lontano dalle battaglie, e Guilmon non fosse più evoluto, la situazione si sarebbe sgonfiata, e lui e il suo amico digitale sarebbero rimasti gli amici che erano...

"Mamma, papà, io devo andare!" esclamò Takato, rivolto verso i suoi genitori già al lavoro nel panificio di famiglia, impegnati a servire quel pò di gente che era già in coda davanti alla cassa. "Ci vediamo stasera, quando torno!"

La signora Yoshie Matsuda si sporse dal bancone, mentre il marito si voltava verso il figlio e lo salutava con la mano. "Va bene, tesoro! Mi raccomando, però, stai attento per la strada... e presta attenzione anche a quello che spiega Asaji-sensei, d'accordo? L'ultima volta che mi ha parlato, mi ha detto che sei un pò distratto, ultimamente..."

"Ehm... va bene, mamma, cercherò di stare più attento!" si scusò il ragazzino. "Ora... mi dispiace, ma devo proprio correre! Sono un pò in ritardo, quindi... ciao, mamma! Ciao, papà! A dopo, e buon lavoro!"

"Buona giornata, figliolo!" ripetè il signor Matsuda dal bancone, osservando per un attimo il figlio che si allontanava con passo vivace prima di tornare ai suoi clienti...

Come ogni mattina dal giorno in cui aveva trovato quel rifugio per Guilmon, Takato prese la solita deviazione che portava alla tana del suo migliore amico, sorridendo tra sè della strana ironia di quello che sua mamma gli aveva raccomandato. Lui stesso ammetteva senza problemi che da quel fatidico giorno era più svagato, si distraeva più facilmente, e si ritrovava sempre più spesso a pensare ai Digimon e a tutto quello che la loro emersione nel Mondo Reale avrebbe comportato... dopotutto, un qualsiasi bambino di dieci anni, nella sua stessa situazione... che cosa avrebbe fatto? Sarebbe rimasto subito affascinato dalla grandiosità di quell'evento, e avrebbe stretto con gioia amicizia con un Digimon... per poi rendersi conto di quali complicazioni comportava un'amicizia così insolita, concluse poi la sua linea di pensiero, il suo temporaneo buon umore affossato nuovamente.

Beh, inutile stare tanto a pensarci. Scacciando quei cupi pensieri, Takato raggiunse la tana improvvisata di Guilmon, e come da perogramma, il piccolo dinosauro rosso gli fu addosso in un attimo e iniziò a fargli le feste!

"Takatomon!" esclamò Guilmon, abbracciando il suo Tamer e facendolo quasi cadere per terra. Quel semplice, gioviale gesto riuscì a far ridere il giovanissimo Tamer e a fargli dimenticare per un attimo tutte le preoccupazioni. Come si faceva ad essere depressi quando si stava vicino ad un Digimon simpatico come Guilmon? Quello era uno dei momenti in cui Takato scopriva di essere felice di aver disegnato il suo compagno, non più tardi di un mese fa...

"Ahahah! Hey, ciao, Guilmon! Allora, com'è andata la notte? Tutto bene? Non ti sei sentito strano?" chiese il ragazzino, ricambiando l'abbraccio del suo compagno. Il Digimon rosso staccò la testa da lui quel tanto che bastava per rispondere... e per odorare il profumo del pane che il ragazzino gli aveva portato, odore che lo faceva sentire al settimo cielo!

"Hmmmm... no Takatomon, mi sento benissimo! Come sempre!" rispose Guilmon. "Perchè? Dovrebbe essere successo qualcosa?"

Takato si aggiustò nuovamente gli occhialoni da ciclista, che erano stati leggermente spostati dall'impeto di Guilmon. "Assolutamente niente, Guilmon... è solo che voglio sempre essere sicuro che tu stia bene! Scusa se sono un pò asfissiante..."

"No, non lo sei per niente!" rispose Guilmon... per poi assumere un'espressione confusa e grattarsi la testa. "A... a proposito, Takatomon, mi spiegheresti cosa significa 'asfissiante'? E' una cosa che si mangia?"

Takato ridacchiò di nuovo. No, non c'erano dubbi, quello era sempre il solito, buon vecchio Guilmon... poteva stare tranquillo! "Non esattamente, Guilmon... comunque, se hai fame, ti ho portato il pane che ti piace tanto! Eccolo, mangia pure quanto vuoi!" esclamò, aprendo la sua sacca del pane e facendo rotolare le pagnotte sul pavimento della tana. Il piccolo dinosauro spalancò gli occhi e si leccò le labbra, per poi gettarsi voracemente sul suo cibo preferito, afferrando una pagnotta con le sue voraci mandibole e facendola poi sparire nel suo stomaco... pur essendo questa quasi troppo grande per essere inghiottita intera!

"Hehehee... fai piano, Guilmon, o finirai per fare indigestione!" rise Takato, guardandosi attorno alla ricerca del Digimon che quasi sempre, in quel periodo, accompagnava il suo migliore amico. "E... Calumon dov'è? Guilmon, sai per caso dov'è finito?"

"Eccomi qui!" squillò la vocina acuta del Digimon dalle lunghe orecchie... e Takato sentì un vivace batuffolo di pelo bianco e viola atterrargli a tradimento sulla nuca e fargli fare un piccolo salto per la sorpresa! Il buffo Digimon gli era planato addosso prendendo lo slancio dai rami più bassi di un albero! "Ciao, Takato! Stavo seguendo un gruppo di quei piccoli Flymon che di tanto in tanto si vedono qui in giro, e ho provato a fare amicizia con loro, ma loro non si sono neanche accorti che gli stavo parlando! Certo che qui sulla Terra vivono dei Digimon molto strani!"

"Calumon! Heheheee... non si piomba giù all'improvviso sulla testa della gente! Tu e Guilmon non dovete restare nascosti?" esclamò allegramente il ragazzino, muovendosi un pò per fare sì che Calumon si spostasse dalla sua nuca ed entrasse nel suo campo visivo. Detto fatto, il piccolo Digimon scivolò, agile come un gattino, dal collo del Tamer fino alla sua spalla e lo guardò innocentemente con i suoi occhietti neri simili a chicchi di caffè, inclinando la testa da un lato e rivolgendogli uno dei suoi dolci sorrisi.

"Heheee... scusa, Takato, ma è stato più forte di me! Non ho saputo resistere!" rispose il piccolo Digimon. "Allora, Takato, dopo che sei andato a scuola... che cosa si fa oggi? Andiamo da qualche parte, in cerca di quei Digimon cattivi?"

Takato scosse la testa con gentilezza. "No, Calumon, non oggi..." rispose pacatamente. "Dopo la scuola, penso che verrò qui, e faremo un pò di giochi assieme, vi va? Dopotutto, con tutti i Digimon che sono saltati fuori in questi giorni, e con la storia di quel Juggernaut, non abbiamo avuto molto tempo per stare assieme, non vi pare?"

Il giovane Tamer aveva detto questo mantenendo un atteggiamento tranquillo e sereno... ma Guilmon, che spesso aveva dimostrato di essere molto più intuitivo di quanto i suoi pochi giorni di vita non avrebbero fatto credere, avvertì che c'era ancora quel qualcosa che turbava il suo amico umano... quel qualcosa che Takato si era portato dietro fin dal giorno della loro battaglia contro Vajiramon. Un qualcosa che lui, nella sua inesperienza, non riusciva a definire... ma che chiaramente stava facendo soffrire Takato, anche se il ragazzino cercava ingenuamente di non darlo a vedere...

Tuttavia, Guilmon decise di non chiedere direttamente quale fosse il problema, e tentò per vie traverse di parlare della questione. "Ehm... scusa, Takatomon... e se per caso venisse fuori un altro Digimon come quel... Deva... e i nostri amici avessero bisogno di aiuto?" chiese. Si sentì in colpa quando vide il sorriso di Takato sbiadire leggermente, e i suoi puri occhi castani fissare il pavimento polveroso della tana, come se sperassero di trovare in esso delle risposte alle sue tante domande.

Il giovane Tamer si era scoperto, con suo enorme rammarico, in difficoltà nel rispondere a quella semplice domanda. Lo aveva già detto il giorno prima... aveva detto che non voleva più che Guilmon combattesse... aveva paura che Guilmon perdesse la sua innocenza, diventasse anche lui un mostro affamato di dati, e che la loro amicizia si sarebbe sfaldata. E tuttavia, nell'impulso del momento, non aveva davvero pensato alle conseguenze di ciò che aveva detto... indipendentemente da quello che pensava lui, Jenrya e Terriermon molto probabilmente non si sarebbero fermati prima di vederci chiaro in quella intricata situazione... e sperare che Ruki e Renamon smettessero di combattere era come sperare che il sole splendesse di notte! Sicuramente, i suoi due amici avrebbero continuato per conto loro a ricercare, a tentare di venire a capo degli attacchi dei Digimon... e a combattere, visto che era inevitabile man mano che ci si avvicinava alla verità. E lui, in tutta coscienza, avrebbe davvero potuto abbandonarli... soltanto per fare quello che lui credeva giusto per Guilmon?

Takato strusciò un piede per terra, sollevando una piccola nuvola di polvere e sbattendo via un ciottolo che era rotolato nella tana del suo amico. Per lui e per il suo modo semplice di ragionare, quello era un pò un dilemma... cosa doveva scegliere? Qual era il minore dei due mali? Doveva rischiare la sua amicizia con Guilmon... o le vite di Jenrya, Ruki, Terriermon e Renamon? Sicuramente, se si fosse presentato un altro Digimon forte come Vajiramon, l'unico a poterlo affrontare sarebbe stato WarGrowlmon...

"Takato?" lo chiamò Calumon. "Che ti succede, calu calu? All'improvviso sei così silenzioso..."

"Non... non è niente, Calumon..." mormorò Takato, senza prestare davvero attenzione a quello che stava dicendo. "E'... è solo che..."

Si interruppe, bloccando la sua linea di pensiero prima di imbarcarsi in un altro discorso che forse il piccolo Calumon, anche lui inesperto in fatto di esseri umani, non sarebbe riuscito ad afferrare... e si rivolse nuovamente a Guilmon, scuotendo la testa e dando al suo Digimon una carezza sulla testa, quasi a cercare nel calore del piccolo dinosauro una rasicurazione. "Non lo so, Guilmon... non so cosa faremo, lo dico sinceramente... non vorrei mai abbandonare Jenrya-kun e Ruki-san nel momento del bisogno, ma... non voglio neanche farti correre dei rischi. Hai... hai visto anche tu quanto era forte quel Vajiramon, no?"

C'era... qualcosa che non andava nella spiegazione di Takato, e Guilmon lo intuiva. Cero che sapeva bene quanto erano potenti i Deva... aveva combattuto personalmente contro uno di essi, ed era riuscito a malapena a resistere finchè non era saltata fuori la sua nuova Digievoluzione. E tuttavia... proprio il fatto di aver ottenuto un nuovo stadio evolutivo avrebbe dovuto rassicurare un pò Takato, e renderlo fiducioso che le battaglie successive sarebbero state meno difficili... no, c'era qualcos'altro che lo turbava... qualcosa su cui Takato non era stato ancora molto chiaro...

Aveva detto che non voleva che Guilmon combattesse più... aveva detto che non voleva che Guilmon Digievolvesse ancora, perchè aveva paura di non poter essere più suo amico... ma cosa c'entrava esattamente la loro amicizia con la Digievoluzione?

Il sospiro di Takato sembrò porre fine, almeno temporaneamente, alla discussione. "Sigh... sentite, Guilmon... Calumon... io devo andare a scuola, altrimenti poi, chi la sente Asaji-sensei? Voi... aspettatemi qui, cercherò di arrivare appena posso... e magari vi spiegherò un pò meglio... va bene, ragazzi? Siamo d'accordo?"

Calumon inclinò la testa da un lato, come un passerotto confuso... e Guilmon sbattè gli occhi, accettando almeno per il momento la decisione del suo Tamer. "Hmmm... va bene, Takatomon, resteremo qui... buona... buona giornata..."

"Buona... giornata anche a voi." rispose Takato, mostrando il sorriso più allegro che gli riuscisse in quella situazione in cui si sentiva... terribilmente fuori posto, prima di raccogliere il sacco di plastica ora vuoto nel quale aveva messo il pane di Guilmon, ripiegarlo e riprendere la sua strada verso la scuola, voltandosi di tanto in tanto a salutare ancora i suoi amici prima di scomparire all'orizzonte, e lasciarli lì, ancora più incerti della volta prima.

Guilmon sospirò di nuovo, guardando la pagnotta mezza mangiata che teneva tra le dita artigliate. Per qualche motivo, sentiva di non avere più tanta fame...

"Guilmon, senti..." gli chiese, dopo ualche imbarazzante secondo di silenzio, il piccolo Calumon, fluttuando a pochi centimetri dal pavimento con le sue grandi orecchie spiegate. "Secondo te, perchè Takato si comporta così? Abbiamo... detto qualcosa che non andava?"

Il piccolo dinosauro scosse la testa. "Non lo so, Calumon... come hai detto tu, a volte i bambini umani sono difficili da capire... però sono sicuro che anche Takatomon ne soffre... molto più di quanto non faccia vedere..."

I grandi occhi neri e pieni di vita del Digimon rosso restarono fissi sul punto in cui Takato era scomparso, pieni di domande senza risposta... ma Guilmon sperava con tutto il cuore che Takato gli raccontasse quello che lo tormentava...

 

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Shinjuku centrale, ore 16:00.

La mattina e il primo pomeriggio erano passati senza eventi degni di nota, o almeno questo era quello che sembrava a Ruki Makino, la Regina dei Digimon, mentre si incamminava verso la stazione di Shinjuku con le mani nelle tasche, e un paio di cuffie nelle orecchie. La scuola era stata noiosa come al solito, i pettegolezzi dietro le spalle di certe sue stupide compagne, e i professori che si ostinavano a spiegare le stesse cose trite e ritrite. Insomma, nulla che meritasse la sua attenzione... a dirla tutta, era stata contenta quando aveva ricevuto quel messaggio al cellulare da parte di Jenrya, durante l'intervallo. Se non altro, fare un giro di perlustrazione nei tunnel della metropolitana era molto più interessante che passare un mezzo pomeriggio china sui libri, a rifare dei compiti noiosi ed irritanti che lei aveva già svolto correttamente centinaia di volte...

La ragazzina dai capelli rossi guardò verso l'alto, apparentemente in maniera distratta, in realtà giusto quel tanto che bastava per vedere un lampo dorato che scattava da un tetto ad un altro. C'era qualcosa di rassicurante nel sapere che, dovunque lei andasse, la sua partner era sempre presente, fuori dalla portata della sua vista, ma comunque lì a due passi. Ormai Renamon era diventata una presenza fissa nella sua vita, e dopo le differenze che c'erano state tra loro, il loro rapporto si era decisamente consolidato... per qualche motivo, la cosa la faceva sentire meglio di quando lei e la Digimon volpe si consideravano niente più che mezzi con cui diventare più forti... quel modo di pensare, per quanto lei lo reputasse naturale all'epoca, la faceva sentire così vuota...

E, anche se Ruki non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a sè stessa, la faceva sentire molto triste...

Un improvviso movimento tra la folla di pedoni che, come ogni giorno, affollava Shinjuku, attirò i suoi occhi violetti, e la fece tornare rapidamente alla realtà. Spostandosi di lato per non intralciare chi le stava attorno, Ruki si avvicinò al muro di un negozio e guardò attentamente, senza mai voltarsi davvero, nella direzione da cui era provenuto quel piccolo, apparentemente insignificante, movimento. Per qualche motivo, si sentiva osservata... e la cosa non le faceva per niente piacere! C'erano diverse cose che facevano irritare la Regina dei Digimon, ed essere spiata dal primo curioso che passava per la strada era una di queste...

Ma il suo sguardo non colse nulla che la facesse insospettire ulteriormente. Non sentendosi ancora soddisfatta, tuttavia - raramente le sue sensazioni sbagliavano! -, Ruki continuò a guardare in quella direzione, spaziando sul marciapiede dalla parte opposta della strada. Tutto normale, almeno all'apparenza... una mamma con il passeggino, tre ragazzini delle elementari che camminavano fianco a fianco, poi...

Un momento.

Per un tempo quasi inquantificabile, Ruki fu sicura di aver visto qualcosa di strano... e di sgradevolmente familiare, sotto forma di una chioma castana scompigliata, e di vestiti scuri che ricordavano vagamente quelli di un motociclista... ma era stato per così poco tempo che la Regina dei Digimon non potè dire per certo di chi si trattava. Sapeva solo che aveva già visto prima quel ragazzo... perchè di un ragazzo si trattava, su questo non c'era dubbio. Quell'andatura, quel contegno... sì, certo, li aveva già visti da qualche parte... anche se in quel momento non sarebbe riuscita a ricordare dove neanche se ne fosse dipesa la sua vita...

Bah, inutile starci tanto a pensare. Ruki Makino non era tipo da stare ad arrovellarsi su cose insignificanti, e quel ragazzo era molto probabilmente uno dei tanti che passavano di là per caso. Tanto valeva recarsi al luogo dell'appuntamento con Jenrya e Terriermon, e sbrigare quella faccenda che il Tamer cinese aveva detto. Molto probabilmente c'era un Digimon, in giro per i tunnel della metropolitana, che si divertiva a spaventare i passeggeri, e a saltare fuori all'improvviso da un banco di nebbia. Come Tamers, era loro compito occuparsi di quell'intruso... prima che quei tizi di Hypnos si mettessero in testa di usare qualcun altro dei loro assurdi programmi anti-Digimon!

Con un'alzata di spalle e un mezzo sghignazzo sprezzante, Ruki proseguì per la sua strada. "Heh... certo... un programma anti-Digimon... si è visto, infatti, quanto è stato utile..." pensò tra sè, ricordando che il risultato dell'intervento di Yamaki era stato l'ingresso di Vajiramon nel Mondo Reale. Senza quasi neanche accorgersene, la Tamer era giunta nelle vicinanze della principale stazione della metropolitana di Shinjuku, e si mise a guardarsi attorno alla ricerca del suo collega. Certo, non ci voleva molto, almeno per lei, a notare un ragazzo cinese dai capelli blu che portava sulla spalla un 'peluche' dall'aspetto di cagnolino con le orecchie esageratamente lunghe... e infatti, un istante dopo, i due Tamers si erano incontrati e salutati, in mezzo alle due ali di folla che proseguivano per la loro strada senza badare eccessivamente a loro.

"Bene, Einstein... eccomi qui, come d'accordo." esordì Ruki, sempre con quel suo tono freddo ed inquadrato. "Ed Occhialoni, dov'è finito? Pensavo che dove ci sei tu, ci fosse anche lui."

"Ciao, Ruki-san..." rispose Jenrya con un cenno. "Ti ringrazio per essere venuta... Takato-kun, chiedi? Mah, a dire la verità non lo so... ho provato a mandargli un messaggio e a chiedergli se voleva unirsi a noi, ma non mi ha risposto... chissà, forse è ancora a scuola... non lo so, davvero!"

La Tamer dai capelli rossi storse il naso. Peccato, poter contare su un Digimon forte come WarGrowlmon avrebbe fatto comodo, se si fossero trovati davanti uno dei Deva di cui parlava quel Vajiramon... ma l'assenza del ragazzino con gli occhialoni e del suo partner non sembrò più di tanto darle fastidio. "Hmph. Già, me lo immagino... lui e quei perditempo dei suoi amici saranno là a scambiarsi le carte, o a sentire le stupidaggini di quel fesso con il frontino... non importa, i nostri Digimon saranno più che sufficienti, nel caso ci fosse qualche rompiscatole. Allora, Jenrya-kun, hai detto che quello strano fenomeno della nebbia si era verificato nei pressi di Nerima, giusto?"

"Infatti." rispose il Tamer cinese, mentre i due cominciavano ad incamminarsi verso la stazione e i binari del treno sotterraneo. "Ieri sera, adesso non so bene a che ora, diverse persone che si trovavano alla stazione di Nerima più vicina al parco di Hikari Ga Oka, sono scappate in preda al panico senza un motivo apparente... e alle forze dell'ordine intervenute sul posto, hanno detto di aver visto una strana nebbia grigia venire fuori dal tunnel, accompagnata da un paio di occhi rossi che si sono spalancati improvvisamente al suo interno."

"Ora, se questo non è il lavoretto di qualche Digimon, non vedo cosa possa essere..." commentò sottovoce Terriermon, senza quasi neanche muovere la bocca.

Ruki annuì, in completo accordo con il Tamer cinese e il suo partner. "Sì, infatti... e quindi, dopo questo allarme, le forze dell'ordine hanno fatto chiudere, almeno temporaneamente, tutte le stazioni della linea Kodama che portano a Nerima, immagino... giusto per non rischiare." proseguì, intuendo da sola cosa volesse dire in seguito il suo compagno. "Tuttavia, trattandosi di un Digimon, è altamente probabile che abbia cambiato linea, e adesso si nasconda da qualche altra parte. E noi dobbiamo andare a dare una controllata, giusto per stare tranquilli..."

Jenrya rispose con un cenno affermativo. "Già... avrei preferito che ci fosse anche Takato, ma a questo punto, direi che dovremo fare senza... Intanto, facciamo un biglietto, e saliamo sulla tratta più vicina a quella per Nerima. Renamon è con te, vero?"

"Tu non ti preoccupare per questo..." rispose Ruki, guardando al proprio fianco, verso una delle finestre dell'indaffarata stazione, e vedendo la inconfondibile silhouette della Digimon volpe in piedi dietro il vetro, appena visibile grazie ai riflessi che i raggi del sole proiettavano su di esso. "Le ho già dato tutte le dovute istruzioni, Renamon ci seguirà da distanza di sicurezza, e interverrà se ci saranno problemi. Allora, forza, cominciamo la nostra perlustrazione!" concluse poi, avvicinandosi ad un distributore automatico ed inserendo alcune monete da cento yen, per poi ritirare un ticket e fare posto al suo collega. Una volta che ebbero ricevuto i loro pass e li ebbero inseriti nelle apposite fessure di convalida, i due Tamer superarono il cancello di ingresso ai binari, e si diressero, sempre accompagnati dalla folla formicolante, verso la linea Nozomi, sui cui binari stava passando proprio in quel momento un treno. Destreggiandosi tra la grande quantità di persone, i due ragazzi entrarono nel treno ed attesero che le porte automatiche si richiudessero, approfittandone per trovare degli appigli a cui reggersi.

"Okay, adesso siamo dentro..." commentò Ruki. "Allora, adesso prendiamo questo treno fino ad arrivare vicino alla stazione di ieri sera, e poi cos'hai intenzione di fare? Continuiamo a girare finchè non troviamo qualcosa di sospetto, poi ci ritiriamo?"

"Più o meno, era questa la mia idea..." rispose Jenrya, tenendo l'ancora immobile Terriermon con un braccio. "Nel caso dovessimo scoprire che ci sono Digimon in circolazione, torneremmo qui di notte e cercheremo di respingerli. Magari per allora potrà venire anche Takato, e allora saremo sicuri di poter affrontare anche un eventuale Deva ad armi pari."

Ruki incrociò le braccia sul petto e alzò le spalle. Sperava che ci fosse un pò più di azione, ma in fondo non faceva nessuna differenza... qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che quegli idioti compiti per casa che avrebbe fatto in appena un'ora, una volta tornata a casa... così, mentre le porte del treno sotterraneo si richiudevano, e l'apparecchio cominciava a prendere velocità lungo la strada ferrata, la rossa raggiunse, con un gesto apparentemente distratto della mano, il D-Power che teneva nello zaino, per assicurarsi di averlo a portata di mano. Un attimo dopo, come aveva immaginato, i suoi polpastrelli toccarono qualcosa di freddo e liscio, dallo schermo a cristalli liquidi, ben nascosto tra i suoi libri di scuola, e percepirono la fessura che si usava per leggere le carte.

Bene. In caso di necessità, sarebbe stata pronta. Sperando che non si trattasse davvero di un altro Deva... accidenti, mai che ci fosse Occhialoni, quando era probabile che ci fosse bisogno di lui...

 

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Poco lontano, quasi nello stesso momento...

Per una volta, all'uscita di scuola, Takato aveva cercato di evitare la compagnia di Juri, Kenta ed Hirokazu, e si era diretto verso il parco e verso la tana di Guilmon, ritenendo che fosse più urgente rinsaldare l'amicizia con il suo partner digitale. E poi, dato il suo recente stato d'animo, non credeva sarebbe riuscito ad essere molto di compagnia ai suoi più estroversi amici... aveva troppe cose ad occupargli la testa, e che finivano di solito per creargli ancora più preoccupazione, come se ne avesse davvero bisogno...

Mentre si incamminava verso l'ormai consueto luogo di incontro con Guilmon e Calumon, il ragazzino frugò nella tasca dei suoi pantaloni, estrasse il cellulare, che aveva tenuto spento durante le lezioni, e lo accese, controllando dopo il medley sinfonico che non ci fossero messaggi...

Un inaspettato suono intermittente, distintamente acuto e penetrante, lo fece sobbalzare... e il ragazzino tirò un lieve sospiro di sollievo quando si rese conto che l'allarmante suono proveniva dal suo cellulare, il cui schermo si era illuminato per informarlo di un messaggio in arrivo. Mentre già la tana di Guilmon era in vista, Takato si fermò un momento per visualizzarlo e leggerlo... e corrugò leggermente la fronte quando si rese conto che il mittente era Jenrya, e che parlava della possibile presenza di un Digimon nei tunnel della metropolitana di Tokyo! Nel messaggio, il suo amico gli chiedeva se potevano trovarsi alle quattro circa davanti alla stazione della metropolitana di Shinjuku...

Un momento! Ma le quattro erano già passate! Questo voleva dire... che si era perso l'appuntamento senza neanche fare in tempo a rispondere di sì o di no!

"Oh, cavolo..." mormorò tra sè il ragazzino. "Adesso chissà cosa si metteranno a pensare Jenrya-kun e Ruki-san... devo chiamarli subito, e dirgli come stanno le cose..."

Il pollice di Takato si mosse rapidamente sulla tastierina del cellulare, componendo il numero del suo amico cinese, e il ragazzino premette il tasto di chiamata, mettendosi poi ad aspettare una risposta che non tardò ad arrivare.

"Pronto? Takato-kun, sei tu...?" esordì Jenrya, dall'altro lato della comunicazione. Il tono non sembrava quello di uno che ce l'aveva con lui, il che rassicurò un pò Takato. Dopo essersi brevemente organizzato un discorso, il più giovane dei Tamers rispose.

"Sì, Jenrya-kun, sono io... ho visto che mi avevi mandato un messaggio, ma in quel momento ero a scuola, e avevo il cellulare spento. Sai com'è, i professori sono molto severi in proposito..." si giustificò. "Comunque, scusa se non ti ho risposto..."

"Di niente, figurati..." disse Jenrya. "Anzi, piuttosto sono io che mi dovrei scusare, avevo completamente scordato che oggi avevi orario continuato... comunque, adesso io, Ruki-san e i nostri partner stiamo seguendo la linea Nozomi verso Nerima, e vediamo se riusciamo a scoprire qualcosa su... beh, su quella cosa di cui ti abbiamo accennato. Magari, se ne scopriamo la presenza... potresti venire con noi stasera a fare una perlustrazione?"

Una perlustrazione... proprio il termine che Takato sperava di non dover sentire. Non perchè non volesse dare una mano ai suoi amici, tutt'altro, ma per altri due motivi - il primo era che queste uscite notturne non erano decisamente nel carattere di un ragazzino tranquillo come Takato, e se fossero continuate ancora a lungo, i suoi genitori non se ne sarebbero certo rimasti in silenzio... il che significava un paio di settimane di consegna, oltre al fatto che l'ultima cosa che Takato voleva era che i suoi si preoccupassero.

E il secondo, ma non certo per importanza, era il fatto che quelle 'ronde' risultavano quasi sempre in un combattimento con qualche Digimon selvatico... e ora, Takato voleva evitare ad ogni costo che Guilmon combattesse. Più l'avesse fatto, più si sarebbe allontanato da lui...

E tuttavia, i suoi amici avrebbero potuto avere bisogno di lui, e non poteva certo abbandonarli solo perchè non gli andava di immischiarsi in qualche lotta... Accidenti, qual era il minore dei due mali? Il ragazzino si trovava combattuto tra queste due alternative, entrambe le quali gli sembravano altrettanto sgradevoli, senza riuscire a scegliere, e la frustrazione gli stava facendo venire un nodo allo stomaco...

Finalmente, dopo tre secondi che gli erano parsi durare molto più a lungo, Takato si decise e rispose. "Beh..." iniziò, in maniera un pò incerta. "A... A dire la verità, non so se potrò... vedete, è che in questo periodo ho già fatto molte uscite notturne, ora con una scusa, ora con un'altra... e a volte anche di nascosto... quindi... beh, non vorrei dare pensieri ai miei genitori, sapete come sono apprensivi... Guarda, Jenrya-kun, vedrò cosa posso fare, ed eventualmente..."

Dall'altro capo del cellulare non gli rispose, come si sarebbe aspettato, la voce pacata di Jenrya, e nemmeno, come sarebbe stato possibile, quella di Ruki che lo rimproverava... ma un rumore stridente, secco, improvviso e penetrante, che ricordava il metallo che graffiava violentemente altro metallo, e un collettivo urlo di paura e sorpresa proveniente da tutte le persone che si trovavano nel vagone passeggeri assieme a Jenrya e a Ruki, che vennero sballottate in avanti dall'improvvisa frenata! Anche Jenrya emise un breve grido, e Takato riuscì a sentire il suono sgradevole ed improvviso del cellulare che cadeva per terra, seguito da un suono di statico che aveva poco di tranquillizzante, e dal brusio di sottofondo delle persone che rumoreggiavano ansiose, e delle porte automatiche del treno che si aprivano per farle scendere.

"Oh, mio Dio... che è successo?"

"Non lo so... ci siamo fermati di colpo..."

"Strano... eppure fino ad un attimo fa..."

"C'è qualcosa sui binari...?"

"Jenrya-kun?" chiamò Takato, ansiosamente. "Jenrya-kun, che sta succedendo? Tu e Ruki-san, state bene? Jenrya-kun, rispondi!"

Dal cellulare opposto provennero degli sgradevoli rumori di qualcosa che strisciava contro il pavimento del treno... e finalmente, con enorme sollievo di Takato, il suo amico rspose, anche se sembrava avere il fiato un pò corto. "Ta... Takato-kun... ti... ti sento... sì, sì, io sto bene... Ruki-san? Ruki-san, dove..."

"Uuuugh... sono qui, Jenrya... un pò picchiata grazie a questo stupido conducente che doveva per forza inchiodare, ma a parte questo..." mormorò Ruki, leggermente infastidita. "Hey, Jen, qui è successo qualcosa di molto strano... se il treno della metropolitana si ferma così e fa scendere i passeggeri, significa che c'è qualcosa di veramente molto pericoloso! Tu che dici, potrebbe essere...?"

Jenrya rimase silenzioso e pensieroso per un istante appena, prima di rispondere alla domanda di Ruki, a voce abbastanza alta da far sentire chiaramente anche Takato. "Sì... sì, temo proprio che sia così... Takato, qui è sorto qualche imprevisto... il treno si è fermato di botto, e ora stanno facendo scendere la gente, proprio in mezzo al tunnel! Ancora non sappiamo di cosa possa trattarsi, ma potrebbe essere provocato da un Digimon... anzi, aspetta, qui Terriermon mi fa cenno di aver percepito qualcosa... hai... hai detto... un Digital Field qui vicino? Proprio nella direzione in cui stavamo andando?"

Takato strinse i denti. La sua peggiore ipotesi si era avverata prima di quanto immaginasse... quasi riuscì a visualizzare nella propria testa il Digimon cagnolino di Jenrya che faceva un cenno di assenso, confermando che davanti a loro c'era un Digimon...

"Va... va bene, Terriermon... grazie... Takato, mi sa tanto che abbiamo trovato questo Digimon... o forse dovrei dire che lui ha trovato noi... prima del previsto! Potrebbe essere un Deva... So che potrebbe essere un fastidio per te, e me ne scuso, ma... riuscite, tu e Guilmon, a venire a darci una mano? Io, Ruki-san e gli altri... ci troviamo alla fermata Ichimaida, all'uscita di Shinjuku!"

"Io..." iniziò a rispondere Takato, con palpabile esitazione. Un Deva... se fosse davvero stato un Deva, avrebbe dovuto ricorrere proprio al metodo che sperava di non dover mai più utilizzare... la famosa carta blu che aveva fatto evolvere Guilmon a livello Ultimate... e mentre lui pensava, Jenrya, Ruki, Terriermon e Renamon continuavano ad aspettare, e i passeggeri del treno continuavano a riversarsi freneticamente fuori dal vagone, per poi allontanarsi con la massima cautela e con tutta la velocità che era loro possibile, lungo il binario immerso nell'oscurità, in modo da raggiungere la stazione che si erano appena lasciati dietro...

Takato riusciva a sentire le loro voci impaurite, i loro passi rapidi... e il respiro ansioso del suo amico, che pure manteneva un invidiabile sangue freddo. La sua decisione di non permettere più a Guilmon di combattere cominciava a vacillare... in quel momento, era abbastanza probabile che lui e il suo piccolo dinosauro rosso fossero gli unici in grado di proteggere quelle persone dal Digimon appena bio-emerso... non poteva rischiare le loro vite in nome di quello che LUI, e lui soltanto, riteneva giusto per Guilmon...

Ancora una volta, Takato pensò, si trovava di fronte ad un dilemma che i Digiprescelti della TV non si erano mai trovati ad affrontare... quanto era diversa la realtà dalla finzione...

"E... E va bene! Jenrya-kun, Ruki-san... aspettatemi lì, io e Guilmon arriviamo il prima possibile!" rispose finalmente il ragazzino. "So dov'è la fermata, non è molto distante da dove mi trovo adesso... prendo Guilmon e arrivo, voi intanto state attenti!"

"Bene..." rispose Jenrya, ignorando Ruki che mormorava qualcosa come 'Alla buon ora...' dietro di lui. "Intanto noi vediamo cosa riusciamo a fare..."

La chiamata si interruppe, e Takato si voltò nuovamente verso la tana di Guilmon, tutti i sensi freneticamente allertati e ogni parte del suo corpo tesa a portarlo dai suoi amici il più velocemente possibile. "E... E va bene, Takato... ora sei in ballo, e devi ballare, che ti piaccia o meno... Accidenti, ci mancava proprio un Deva... Però... forse, se uso le carte come si deve... e se io, Jenrya-kun e Ruki-san collaboriamo... forse riusciamo a battere questo Digimon senza che Guilmon debba evolvere ancora in quel colosso... spero che sia così... non voglio che si trasformi di nuovo..."

"Takatomon! Takatomon!"

I pensieri frenetici del giovanissimo Tamer vennero interrotti dalla familiare, e altrettanto frettolosa, voce di Guilmon, che era uscito dai cespugli dietro i quali era celata la sua tana, e si era diretto di corsa verso il suo Tamer, avendolo sentito parlare dal luogo in cui si trovava.

"Guilmon..." mormorò Takato, accogliendo il suo Digimon mentre questo si fermava davanti a lui, si appoggiava le man artigliate sulle ginocchia, e riprendeva fiato per un istante.

"Huff, huff... ciao, Takatomon... ti... ti ho sentito parlare con Jen, con quello strano Digivice... che sta succedendo, Takatomon, ci sono problemi?" chiese il piccolo dinosauro, alzando lo sguardo verso il suo partner.

Calumon, inseparabile compagno di giochi di Guilmon, arrivò da dietro di lui, in planata e con le orecchie spiegate. "E'... è apparso un altro di quei Digimon cattivi, calu?" cinguettò... e Takato, senza neanche starci a pensare, annuì energicamente.

"Sì... purtroppo sì... sembra che abbia attaccato il treno della metropolitana dove si trovavano Jenrya-kun, Ruki-san, Terriermon e Renamon..." rispose il Tamer con gli occhialoni. "Guilmon, mi dispiace di doverti chiedere di combattere ancora, ma... dobbiamo andare ad aiutarli!"

"Non ti dispiacere, Takatomon! Se Terriermon e Renamon sono in pericolo... dobbiamo intervenire!" rispose il piccolo Digimon, senza esitazione... e per un attimo, la decisione con cui Guilmon aveva parlato fece spalancare gli occhi al giovanissimo Tamer. Guilmon non sembrava preoccuparsi troppo di quello che sarebbe potuto accadergli, non solo combattendo... ma non era il momento di pensare a queste cose! Bisognava intervenire, e subito!

"Va bene... Guilmon, Calumon, venite con me!" concluse il ragazzino, sfoderando una sicurezza che credeva di aver perso dalla battaglia con Vajiramon. "Da qui, possiamo arrivare alla stazione di Ichimaida in cinque minuti, se corriamo!"

"Non arriveremmo prima se Guilmon evolvesse, calu?" propose Calumon. "Quando si trasforma in Growlmon è così grande e veloce, e forse..."

Takato si fermò per un istante a considerare la proposta di Calumon. Certo, quello che diceva era vero, ma così avrebbe quasi sicuramente fatto scoprire Growlmon, a meno che non avesse avuto MOLTA fortuna e non fosse riuscito ad evitare le vie più affollate, laddove Guilmon poteva restare nascosto più facilmente... e poi, con un Digimon di quelle dimensioni, come avrebbe fatto ad entrare nella stazione della metropolitana? Magari nei tunnel ci sarebbe anche stato, ma... per quanto riguardava gli ingressi, non si poteva dire la stessa cosa!

"Grazie della proposta, Calumon, ma Growlmon è troppo grande per entrare nella stazione." rispose Takato, mentre lui e i suoi amici Digimon iniziavano la loro corsa verso la stazione di Ichimaida, uscendo dal parco e affrettandosi lungo i marciapiede affollati in un folle slalom tra le persone. "Guilmon, ti farò evolvere non appena saremo arrivati... per favore, cerca di mantenere il controllo, qualunque cosa accada!" aggiunse poi, ancora angosciato dalla possibilità che la Digievoluzione facesse riemergere gli istinti più ferini del simpatico Digimon.

Mentre correva, Guilmon rivolse a Takato uno sguardo stupito, non capendo cosa volesse dire. "Hmm... certo, nessun problema! Lo sai che io mantengo sempre il controllo, Takatomon, e non vedo come mai non dovrei farlo adesso..."

Queste parole di Guilmon rasserenarono un pò il giovanissimo Tamer, che schivò di corsa una sbalordita passante, chiedendole rapidamente scusa mentre correva. "Oh, non era niente, Guilmon... solo io che mi stavo preoccupando per niente!" gli rispose. "Stai pure tranquillo..."

 

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Nel frattempo, nel tunnel della metropolitana, Jenrya, Terriermon e Ruki erano riusciti ad allontanarsi dalla folla senza attirare l'attenzione degli addetti alla sicurezza, e ad incamminarsi, Digivice alla mano, nella direzione verso la quale il treno si stava dirigendo prima della sua brusca frenata. Non appena furono scesi e si furono portati sul davanti della locomotiva sotterranea, la causa di tale emergenza apparve loro subito chiara - un familiare banco di nebbia grigia che fluttuava radente al suolo, silenziosa ed infida, occultando il resto della galleria e diffondendo attorno a sè il sentore di qualcosa di misterioso. Un lievissimo odore di ozono, penetrante e aspro, permeava l'aria, sostuendo all'odore di muffa ed aria stantia che di solito era associabile ad un tunnel della metropolitana... e dalle loro esperienze precedenti, Jenrya e Ruki riconobbero subito la nebbia grigia per quello che era...

"Come immaginavamo... un Digital Field!" esclamò Terriermon, scendendo giù dalla spalla del suo partner e atterrando sui binari, stando bene attento a non calpestare le linee elettriche. "Ragazzi, mi sa che qui siamo di fronte al simpaticone che ha messo in allarme Nerima stanotte..."

Un fruscio appena percettibile allertò Ruki, e la Tamer dai capelli rossi si voltò per vedere, con suo grande sollievo, Renamon apparirle al fianco, come la fedele compagna e confidente che era. La volpe ninja era già in posizione di combattimento, e i suoi profondi occhi neri erano fissi sul Digital Field e stretti a fessura nel tentativo di saggiare la forza del suo 'inquilino'. "Dev'essere così. E percepisco una notevole forza provenire da questo Digital Field... è più o meno pari a quella del Digimon chiamato Vajiramon, quello che abbiamo affrontato sul palazzo di Hypnos."

La ragazzina fece una smorfia di disappunto appena percettibile. Se davvero avevano a che fare con un altro Deva, poteva solo sperare, per quanto la cosa le desse fastidio, che Takato e Guilmon arrivassero al più presto... ma non ci fu ulteriore spazio per i pensieri, in quanto un paio di ardenti occhi cremisi si spalancarono ferocemente all'interno della nebbia, squadrando i due Tamers e i loro partner come un paio di fari appartenenti ad un treno fantasma... e la voce sibilante del loro proprietario, una gigantesca figura serpentina la cui larghezza raggiungeva facilmente la metà di quella del treno, risuonò morbida e sibilante attorno a loro... come la voce che avrebbe avuto un serpente gigantesco se fosse stato in grado di parlare!

"Allora..." sibilò mellifluo l'enorme Digimon, scivolando verso i due Tamers e i loro compagni. "Allora non mi ssssbagliavo... erano proprio due Digimon quelli che ho percepito... non c'è la Sssshining Evolution, ma va bene lo sssstesssso... perchè ho confermato quello che Vajiramon ci ha comunicato..."

Jenrya prese un profondo respiro con il naso mentre lui e Ruki recuperavano i loro D-Power e preparavano i loro deck di carte, e Terriermon deglutì sonoramente man mano che l'enorme figura si avvicinava... e finalmente, con un impressionante effetto scenico, il Deva Serpente Santiramon si rivelò ai Tamers, maestoso e terrificante al tempo stesso, il suo aspetto inquietante più che sufficiente a far fare un passo indietro ai due ragazzi. Mentre il serpente digitale si ergeva in tutta la sua statura, accomagnato dal suono della sua pelle squamata che sfregava contro i muri e dalla sua lingua biforcuta che scivolava dentro e fuori dalle sottili labbra, un paio di terribili occhi rossi dalle pupille ellittiche scrutò freddamente Terriermon e Renamon... e tutti e quattro i presenti furono sicuri di aver visto dentro di essi una luce indignata che rendeva l'enorme rettile ancora più spaventoso!

"Sssssì... è proprio così..." sibilò Santiramon, mentre l'affilatissima alabarda che teneva avviluppata con la coda emergeva per ultima dalla nebbia del Digital Field, la sua lama che emetteva scintille strisciando contro i binari. "Ci ssssono dei Digimon traditori che hanno deciso di sssschierarssssi dalla parte della razza umana... quale ssssommo inssssulto per la nosssstra nobile sssspecie! Quessssti rinnegati... vanno ssssterminati ad ogni cossssto!"

Jenrya corrugò la fronte. Gli stessi discorsi di Vajiramon, la notte prima... stava per aprire la bocca e rispondere qualcosa, quando fu anticipato dal sempre intraprendente Terriermon, che vincendo il suo timore iniziale avanzò verso il Deva.

"Hey, hey! Un momento, amico, e tu chi saresti, tanto per sapere?" esclamò il Digimon cagnolino, puntando un orecchio contro Santiramon e tenendo le braccia incrociate sul petto, giusto per far vedere che non aveva paura di lui. "Sai, non ci piace tanto essere chiamati rinnegati... e a me, personalmente, farebbe piacere almeno sapere che cosa abbiamo fatto di tanto strano per meritarci questa nomea! Non ti sembra, vermone troppo cresciuto?"

"Terriermon..." lo avvertì Jenrya. "Scusa se te lo dico, ma non mi sembra il caso di stuzzicarlo..."

Le parole del Tamer cinese trovarono conferma quando Santiramon, irritato dai discorsi del Digimon cagnolino, aprì il suo cappuccio da cobra, dando l'impressione di essere ancora più grande... Il Deva Serpente spalancò le fauci, rivelando un paio di lunghe zanne grondanti di veleno, e rispose con astio palpabile. "Sssstupida e inssssulssssa creatura... tu osi fare una domanda ssssimile a me, Ssssantiramon, uno dei sssservitori diretti del ssssommo Zhuqiaomon-ssssama? Mi ssssembra ovvio... voi ci sssstate impedendo di compiere la nosssstra missssione, sssstate aiutando coloro che vogliono ssssterminarci... e per quessssto dovete essssere eliminati assssieme ai vosssstri padroncini! Quindi preparatevi, vermiciattoli, perchè non avrò pietà! HYAAAAAAH!"

Con un sibilo malefico, Santiramon agitò la sinuosa coda, e la sua alabarda dorata saettò, rapida e letale, verso Terriermon e Renamon, che solo grazie ai riflessi pronti riuscirono ad evitare la mortifera lama saltando all'indietro mentre questa sfiorava il terreno, facendo volare in giro pezzi di asfalto e schegge d'acciaio! Il cagnolino aprì le sue lunghe orecchie e planò dolcemente al suolo, vicino al muso del treno, mentre Renamon fece un salto acrobatico portandosi a fianco della sua partner umana.

"Niente da fare, dobbiamo combattere..." commentò di malavoglia Jenrya, mentre pescava la carta della Digievoluzione dal suo deck. Vicino a lui, Ruki fece la stessa cosa, dopo aver ricevuto un cenno affermativo da Renamon... e i due Tamers, in contemporanea, inserirono le carte nei D-Power e le strisciarono nello slot apposito, facendo evolvere i loro compagni!

"Card Slash!" esclamarono Jenrya e Ruki all'unisono. "Digivolution Activate!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!" esclamò il partner di Jenrya, scomparendo per lasciare al suo posto il famoso cane umanoide con le mitragliatrici sulle mani.

"Renamon shinka... KYUUBIMON!" fu la volta della volpe ninja, che divenne uno stupendo animale dalla pelliccia scintillante e dalle innumerevoli code, circondata da una delicata aura di fiamme azzurre. Completata la Digievoluzione, i due Champion si fecero avanti, pronti ad afrontare il Deva Serpente che si era già rimesso in posizione e si preparava ad un altro attacco. Dietro di loro, Jenrya e Ruki già mettevano mano alle loro carte, sapendo bene che avrebbero dovuto farne l'uso migliore se volevano sperare di uscire vivi da quella delicata situazione...

Santiramon, da parte sua, fissò con disgusto Gargomon e Kyuubimon, ben sapendo che la differenza di livello e di potenza tra lui e loro due era troppo grande perchè potessero davvero impensierirlo. Del resto, il dinosauro rosso di cui gli aveva parlato Vajiramon non si era ancora visto, quindi... poteva andare sul sicuro. "Una Digievoluzione indotta artificialmente, eh?" ringhiò crudelmente. "Avete venduto le vosssstre anime agli esssseri umani, vili traditori... con quale coraggio lasciate che vi usino per i loro sssscopi? Non avete un pò di amor proprio? Sssse vi unisssste a Zhuqiaomon-ssssama... allora ssssì che realizzeresssste appieno il vosssstro potenziale di Digimon, invece che farvi mettere il guinzaglio da quessssti mocciosi..."

Un'altra cosa che SICURAMENTE faceva infuriare Ruki, era essere trattata come una mocciosa ignorante... e il suo temperamento vulcanico non aveva intenzione di tollerare oltre gli insulti di Santiramon! "Okay, biscia d'acqua troppo cresciuta, mi hai veramente rotto con le tue enunciazioni!" esclamò, estraendo una carta. "Kyuubimon! Fagli vedere di cosa siamo fatti! Card Slash! Hyper Wings Activate!"

Non appena la carta di Ruki passò attraverso lo slot apposito, un'ondata di energia attraversò Kyuubimon, che annuì in maniera appena percettibile mentre un grande paio di ali bianche e piumate, fatte di luce pura, scaturirono dalla sua schiena. Colto di sorpresa, Santiramon si ritrasse di qualche centimetro... e Kyuubimon ne approfittò subito per librarsi in volo sopra di lui, estendendo le sue lunghe code e creando su ognuna di essere una palla di fuoco azzurra che poi indirizzò contro il Digimon serpentino!

"Foxtail Inferno!" esclamò la volpe mitologica, inviando i suoi proiettili energetici contro l'avversario, che cercò di difendersi con l'alabarda, parando i colpi come meglio poteva. Riuscì nell'intento, e i proiettili di Kyuubimon si infransero sulla lama dorata e ricurva... ma così facendo, Santiramon distolse l'attenzione da Gargomon, che ne approfittò immediatamente!

"Hey, vermiciattolo da giardino! Non ti sei dimenticato di me, vero? Gargo Lasers!" esclamò il Digimon, aprendo il fuoco contro Santiramon e colpendolo con una tremenda raffica di proiettili... che però rimbalzarono tutti sulla pelle squamosa dell'infastidito Deva Serpente! Il Digimon Ultimate spalancò la bocca e si scagliò a velocità fulminea contro Gargomon, cercando di morderlo con le sue zanne avvelenate mentre la sua coda si agitava nuovamente verso Kyuubimon e la costringeva ad atterrare. Prima che i Digimon potessero organizzare un contrattacco, o i loro Tamers potessero estrarre un'altra carta, Santiramon si alzò di nuovo in tutta la sua ragguardevole statura, e aprì di nuovo la bocca, facendo sì che Kyuubimon e Gargomon si preparassero a scattare via non appena il mostro avesse tentato di morderli...

Ma la mossa che fece li colse di sorpresa.

"Tutti qui, i vosssstri attacchi? Venom Axe!" sibilò Santiramon... e un proiettile viola a forma di ascia, e fatto di acido corrosivo concentrato, uscì dalla sua enorme bocca e sfrecciò verso Gargomon, che appena in tempo riuscì ad evitarlo! Il proiettile di Santiramon centrò il muso del treno e una lastra di metallo, facendo levare un sibilo inquietante, e una nuvoletta di vapore bianco puzzolente di ruggine! Un brivido percorse la spina dorsale di Jenrya al pensiero di cosa quell'attacco avrebbe potuto fare al suo Digimon... ma non ebbe il tempo di pensarci su, perchè Santiramon cambiò bersaglio, questa volta assalendo la volpe volante che cercava di distrarlo svolazzandogli agilmente attorno, e colpì le sue ali di luce con una precisa Venom Axe! Ruki spalancò gli occhi per l'apprensione... ma si tranquillizzò quando si rese conto che il colpo di Santiramon aveva colpito solo le ali che lei aveva dato a Kyuubimon, e la volpe dorata atterrò elegantemente sul terreno, illesa dal tremendo attacco. Tuttavia, l'allarme rimaneva... al prossimo colpo, non sarebbe stata così fortunata...

"Gargomon, va tutto bene?" chiese Jenrya, avvicinandosi al suo Digimon, che in quel momento stava rimettendosi a posto le mitragliatrici, e si stava apprestando a sparare di nuovo contro Santiramon nel momento in cui questo avesse aperto la bocca di nuovo. Gargomon annuì, tergendosi un pò di sudore immaginario dalla fronte con una delle sue lunghe orecchie.

"Sì, Jen... io sto bene, ma... Questo serpentello è davvero forte come mi sembrava!" esclamò, volgendo per un istante lo sguardo al suo Tamer. "Avremo bisogno di combinazioni di carte più efficaci, o non riusciremo a tenerlo a bada..."

Ruki mise di nuovo mano al suo deck e ne estrasse un paio di carte, mentre Kyuubimon indietreggiava appena di qualche passo, tenendo lo sguardo fisso su Santiramon nel caso quest'ultimo avesse voluto tentare un altro attacco. "Se sono le carte che servono, orecchie a sventola... qui ne abbiamo quante ne volete! Se solo sapessimo qualcosa di più su questo lombico troppo cresciuto, magari sapremmo anche quali usare..." mormorò con tono leggermente polemico, imprecando tra sè contro il suo Digivice che non riusciva a riconoscere quel particolare tipo di Digimon.

"Dovremo fare con quello che abbiamo." replicò Kyuubimon. "Santiramon non ci concederà il lusso di stare a pensarci su."

Il serpente gigante, nel frattempo, aveva allargato di nuovo il suo cappuccio, e i suoi occhi non lasciavano per un istante le sue future vittime, scrutandole con fredda espressione indagatrice. La tensione era quasi palpabile, resa ancora più fitta dall'aria stantia e pesante del tunnel, e dall'oscurita interrotta soltanto dai fari del treno... e in sottofondo, sempre il rumore inquietante delle scaglie di Santiramon che grattavano ininterrottamente il pavimento e i muri! I Digimon di entrambe le parti restavano in attesa, pronti a scattare nel caso la fazione avversaria avesse fatto qualsiasi mossa. Era evidente che, pur conscio della sua superiorità, Santiramon era molto più prudente di Vajiramon, e non voleva lasciare ai suoi avversari la possibilità di prenderlo alla sprovvista. Non voleva attaccare senza prima aver saggiato con attenzione le loro potenzialità...

Alla fine, il Deva Serpente spezzò l'attesa... ma non con l'attacco che Jenrya, Ruki e i loro Digimon si stavano già aspettando. Il suo corpo sinuoso, dalle squame candide come il latte, si abbassò nuovamente, sminuendo anche se solo di un pò la sua superiorità fisica... e Santiramon saggiò ancora una volta l'aria con la lingua prima di parlare di nuovo. "Sssso che quessssta ssssorta di perdono non ssssi dovrebbe concedere a dei rinnegati... ma nel caso Vajiramon non l'abbia già fatto, vi offro la posssssibilità di redimervi!" sibilò, rivolto a Kyuubimon e Gargomon, che lo ascoltavano imperturbabili, e sempre fermi in posizione di guardia. Non vedendo alcuna reazione da parte dei suoi avversari, Santiramon proseguì, avvicinando appena il muso di qualche centimetro. "Le vosssstre potenzialità ssssono enormi, e ssssarebbe un peccato ssssprecare dei guerrieri del vosssstro calibro... quindi, ho penssssato che sssse rinnegherete quessssti inutili esssseri umani, e verrete con me alla reggia di Zhuqiaomon-ssssama, potremmo essssere disssspossssti a passssare ssssopra il vosssstro tradimento, e concedervi di resssstare a fianco del nosssstro Ssssovrano quando egli ssssottometterà il disgusssstoso mondo degli umani! Quessssta è la nosssstra ultima offerta, quindi... ssssappiate fare la scelta giusta!"

Nonostante la situazione non fosse delle più rosee, Ruki riuscì ad abbozzare un sorrisetto, ben sapendo cosa avrebbe risposto Kyuubimon a quella domanda... e ineffetti, una frazione di secondo dopo, la volpe dorata scandì esattamente la risposta che il Deva Serpente sperava di non dover sentire.

"Il Deva che è venuto prima di te, Vajiramon, ci ha fatto la stessa proposta." rispose la volpe a nove code. "E io ti darò la stessa risposta che ho dato a lui. La tua proposta è respinta."

"Anche da parte mia... quindi, mi sa tanto che potevi anche risparmiarti il tempo di porla, questa domanda!" ribattè Gargomon, con il tono più sfacciato che gli riuscisse di assumere. "Comunque, se proprio vuoi, ti possiamo dare qualcosa... Jenrya, adesso!"

Il Tamer cinese, facendo un segno di assenso al suo partner, fece volteggiare abilmente le sue carte tra le dita e le inserì una dopo l'altra nello slot del suo D-Power! "Certamente, Gargomon! Card Slash! Monzaemon Activate... ed ora Power Activate!" esclamò. Con un ghigno, il cane umanoide alzò di nuovo le sue mitragliatrici e aprì il fuoco ancora una volta contro il mostruoso serpente... ma questa volta, al posto di proiettili incandescenti, dalle bocche delle sue armi uscì una raffica di cuoricini rosa, esattamente come accadeva nell'attacco Heart Break di Monzaemon! Potenziati dall'energia extra derivante dalla Power Card strisciata da Jenrya, i piccoli proiettili dall'aspetto inoffensivo volarono verso Santiramon come uno sciame di api infuriate... e il Deva spalancò gli occhi, colto di sorpresa, prima di ritirarsi con un rapido movimento delle spire, sotto la pioggia colorata. Anche così, alcuni dei proiettili lo raggiunsero e lasciarono dei segni neri sulla sua pelle squamosa, strappandogli un appena percettibile grugnito di dolore che fece capire subito a Ruki come stavano le cose!

"Un attacco di tipo Anti-Virus..." mormorò la ragazzina, scegliendo un paio di carte dal suo Deck. "Ma certo, è chiaro! Questo è un Digimon di tipo Virus, e gli attacchi di un Anti-Virus come Monzaemon sono più efficaci contro di lui!"

Un istante dopo, nel frenetico tentativo di liberarsi di quegli irritanti cuoricini rosa, Santiramon si era portato proprio sulla linea di tiro di Kyuubimon... e nè la Digimon volpina nè la sua partner erano tipe da farsi sfuggire una simile occasione! Con la rapidità di una vera esperta, Ruki infilò le sue carte nel lettore digitale, e ne trasmise i dati a Kyuubimon!

"Card Slash!" esclamò a sua volta la ragazzina. "Speed Activate! Vai, Kyuubimon! Cerca di girargli attorno!"

Fidandosi della strategia che la sua Tamer stava mettendo in atto, la volpe a nove code scattò verso il Deva Serpente proprio mentre la raffica di cuori di Gargomon cessava, talmente rapida da sembrare niente più che una scia di luce dorata nell'oscurità della galleria! Irritato, Santiramon fece per sollevare la sua coda e traffigerla con la sua alabarda, ma Kyuubimon aveva anticipato il suo gesto, e riuscì a gettarsi di lato nell'istante stesso in cui la mortale lama iniziava a scendere su di lei. Con un sibilo frustrato, Santiramon lasciò che la sua arma cozzasse contro i binari con un clangore metallico, sollevando in aria alcune scintille scarlatte, e puntò di nuovo verso la velocissima Kyuubimon, cercando inutilmente di mirarla con la sua Venom Axe... ma aveva a che fare con un bersaglio troppo piccolo ed agile per lui!

"Perfetto, Kyuubimon..." commentò Ruki... per poi inviarle i dati dell'altra carta. "Ed ora... Card Slash! Birdramon Activate!"

La scia di luce dorata che stava correndo in rapidissimi cerchi attorno al frustrato Santiramon prese immediatamente fuoco, lasciando dietro di sè delle brillanti lingue scarlatte, e il Deva si ritirò allarmato quando una di esse lambì le sue squame... poi, improvvisamente, diverse fiammate si staccarono dal corpo di Kyuubimon e bombardarono Santiramon da tutte le direzioni nello stesso momento, strappandogli un ringhio di dolore e facendolo barcollare, mentre la Digimon volpe interrompeva la sua corsa e si lanciava di nuovo contro il suo avversario, roteando su sè stessa come una girandola infuocata. "Dragon Wheel!"

Con letale precisione, Kyuubimon colpì Santiramon sotto il mento mentre quest'ultimo cercava di rimettersi in equilibrio... e questa volta, la potenza del colpo fu tale da scagliarlo indietro, di nuovo all'interno del banco di nebbia digitale da cui era emerso! Santiramon gridò di nuovo per l'ira, la sua proverbiale pazienza messa al limite dalle frustranti strategie di quei Digimon apparentemente inferiori, e cercò di rimettersi in piedi contorcendo il proprio corpo, ma qualcun altro che stava proveniendo da dietro, non sembrava essere dello stesso parere...

*KA-POOOOW!*

In una concitata frazione di secondo, Jenrya e Ruki videro la sagoma di qualcosa di grosso e massiccio materializzarsi nella nebbia digitale... e un istante dopo, Santiramon venne raggiunto alla nuca da un potente colpo che gli fece quasi strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite, e lo scagliò pesantemente a terra, provoando un terremoto in miniatura che fece quasi perdere l'equilibrio a Jenrya, Ruki e Gargomon! I ragazzi e i Digimon sollevarono lo sguardo verso la figura avvolta dalla nebbia, e con grande sollievo si resero conto che si trattava di un familiare dinosauro sputafuoco dalle squame rosse, alto circa il doppio di un essere umano, che portava in groppa un altrettanto noto Tamer con gli occhialoni, e un simpatico Digimon bianco dalle lunghe orecchie!

"Takato-kun! Growlmon!" escamò Jenrya.

"Oh, eccoli finalmente!" esclamò allegramente Gargomon. "Sapete, ragazzi, si cominciava a sentire la vostra mancanza!"

Ruki alzò gli occhi al cielo. "Alla buon ora, Occhialoni. Si può sapere dove vi siete fermati, tu e il tuo dinosauro?"

Mentre Santiramon, da terra, cercava di rialzarsi, Growlmon si piegò leggermente sulle ginocchia e fece scendere Takato e Calumon. Tenendo il piccolo Digimon in braccio, il Tamer con gli occhiali da ciclista atterrò sui binari prestando la massima attenzione, e raggiunse i suoi compagni, mentre Growlmon si metteva in posizione di guardia davanti al serpente gigante. "Scusate il ritardo, ragazzi... abbiamo dovuto evitare un pò di gente, io e Guilmon..." si scusò il ragazzino, senza riuscire a mascherare un certo nervosismo. Sia per la battaglia che lo aspettava che per altre cose... Tuttavia, l'urgenza dell'attuale situazione lo costrinse a concentrarsi sul combattimento, e a tentare di concluderlo il prima possibile. "Ma adesso siamo qui, e siamo pronti a darvi una mano! Forza, Growlmon! Diamo una mano ai nostri compagni! Preparati, ora ti invio le carte!"

Growlmon si acquattò sul terreno davanti al gigantesco Santiramon, che si era appena rialzato e guardava il dinosauro rosso con un misto di indignazione e sorpresa. Quello doveva essere il misterioso Digimon che aveva battuto Vajiramon... e in effetti, Santiramon stesso doveva ammettere che c'era qualcosa di particolare in lui, e che improvvisamente non gli sembrava più così assurdo che il suo collega fosse stato sconfitto da lui... In qualche modo, il Deva Serpente aveva il sentore che quel Digimon fosse molto diverso dagli altri, anche se non riusciva esattamente a dire cosa avesse di particolare...

Ma subito dopo, Santiramon vide qualcosa di ancora più interessante, e un bagliore di ferocia si accese nei suoi occhi felini: Calumon si era posizionato vicino a Takato e gli stava fluttuando accanto, assistendo con il fiato sospeso alla guerra di sguardi tra lui e Growlmon. Il simbolo triangolare che spiccava sulla fronte del piccolo Digimon bianco gli fece corrugare la fronte: dove aveva visto quel simbolo, prima di allora...?

"Ugh... ma certo!" pensò il serpente gigante, colto da un'epifania. "Quello... non c'è dubbio, quello è il simbolo della Shining Evolution! Chi l'avrebbe mai detto che avrebbe assunto la forma di un Digimon così insignificante... bah, non importa! Quello che devo fare ora è liberarmi di questi secatori, e riportarla a Zhuqiaomon-sama, il prima possibile!"

"Growlmon, sta arrivando!" esclamò Takato, vedendo il serpente ritrarsi di un pò, soltanto per prendere la mira e prepararsi a scattare in avanti. Il ragazzino afferrò una delle sue carte e la tenne in mano, pronta ad inserirla nel D-Power in caso di necessità. "Tienti pronto, non sarà uno scherzo!"

"State attenti alla sua bocca!" li avvertì Jenrya, facendo notare a Takato lo squarcio che l'acido di Santiramon aveva scavato nel muso del treno sotterraneo. Il processo di corrosione non si era ancora del tutto arrestato, e il metallo liquefatto stava colando via dalla fiancata, mettendo a nudo i motori sottostanti. "Sputa un liquido corrosivo in grado di bruciare ogni cosa!"

"Ce ne ricorderemo... grazie, Jenrya-kun!" ringraziò Takato, prima di volgere di nuovo l'attenzione al Deva serpentino. "Okay, Growlmon, vediamo di concludere questo scontro in fretta! Card Slash! Power Activate!"

Mentre Takato inseriva la carta di potenziamento nello slot del suo D-Power, e il dinosauro rosso veniva avvolto da un'aura splendente di luce azzurrina, Ruki corrugò la fronte. Takato non aveva fatto esattamente la mossa che lei si aspettava...

"Huh? Strano... pensavo avrebbe fatto evolvere Growlmon a livello Ultimate... cos'ha in mente di fare?" pensò la ragazzina... ma decise che non aveva senso starci tanto a pensare nel bel mezzo della battaglia. "Kyuubimon! Tienti pronta a supportare Growlmon... e speriamo che Occhialoni sappia quello che sta facendo!"

"Ricevuto, Ruki!" rispose la volpe a nove code, acquattandosi sui binari e tenendosi pronta a saltare addosso a Santiramon al momento giusto...

In risposta alla domanda di Ruki, Growlmon spalancò le fauci e fece apparire un'ardente palla di fuoco al loro interno... per poi spararle dritta contro Santiramon nel momento in cui questo si sollevava per attaccare! "Pyro Blaster!" esclamò il dinosauro rosso, indirizzando il proiettile incandescente verso il Deva... che però aveva previsto la mossa e reagì con velocità e prontezza di riflessi degne del combattente consumato che era!

"Tsk... ma come, tutto qui? Venom Axe!" sibilò il Deva Serpente, scagliando altre due delle sue lame corrosive dalle fauci. La prima intercettò a mezz'aria il Pyro Blaster di Growlmon e lo fece esplodere, costringendo il dinosauro ad indietreggiare di un passo per non essere sollevato in aria dall'onda d'urto... mentre l'altra superò la nube di fumo che l'esplosione aveva creato, e sfrecciò verso Growlmon, che appena in tempo riuscì a scansarsi prima che il proiettile velenoso colpisse il terreno sul quale lui si trovava! Ancora una volta, nella galleria risuonò un poco rassicurante sibilo di materia che veniva corrosa, e del vapore bianco scaturì dalla pozzanghera di acido che si era formata nella zona colpita dal proiettile del gigantesco cobra. Takato provò un brivido di freddo all'idea che una cosa del genere poteva accadere al suo Digimon... ma prima che potesse dare ulteriori istruzioni al suo Digimon, Gargomon approfittò dell'istante di distrazione che il suo compagno gli aveva dato, e spiccò un salto altissimo, puntando alla testa del serpente, che non riuscì a sollevarla appena in tempo per contrattaccare!

"Hey, biscia d'acqua ipersviluppata! Non ti sei dimenticata di noi, vero? Bunny Pummel!" esclamò il Digimon canide, sferrando un potente colpo dall'alto verso il basso con le mani congiunte, proprio mentre Jenrya passava un'altra carta attraverso lo slot del suo D-Power!

"Card Slash!" esclamò il ragazzo cinese. "Vaccine Conversion Activate!"

Santiramon spalancò leggermente gli occhi, un misto di rabbia e stupore, quando il corpo di Gargomon venne attraversato, per una frazione di secondo appena percettibile, da una scia di colori iridati... e il Digimon, con un ghigno sicuro, abbattè il colpo sulla testa del Deva Serpente, facendogli stingere i denti dal dolore!

"Aaaargh!" sibilò l'infuriato Santiramon. "Che voi ssssiate maledetti, umani... quessssto trucco era davvero basssso, anche per voi!"

Mentre Gargomon balzava indietro e tornava normale, lasciando Santiramon stordito per qualche secondo, Takato rivolse al Tamer cinese uno sguardo interrogativo, non spiegandosi cosa volesse dire il loro avversario. "Huh? Jenrya-kun... di che trucco sta parlando, esattamente?" chiese, sinceramente incuriosito.

Jenrya fece vedere la carta che aveva appena strisciato nel suo Digivice. "Di questa, immagino..." disse, mostrando la carta sulla quale si alternavano linee curve verdi e rosse che vorticavano su uno sfondo blu. "Questa è una carta piuttosto rara, si chiama Vaccine Conversion... e nel gioco permette di trasformare, per un solo turno, gli attacchi di uno dei tuoi Digimon in attacchi di tipo Anti-Virus. Dal momento che abbiamo scoperto che questo Digimon che abbiamo davanti... Santiramon... è un Virus, l'ho usata per potenziare l'attacco di Gargomon, che di per sè è di tipo Dati..."

Mentre le spiegazioni tecniche andavano avanti, Ruki aveva a sua volta strisciato un'altra carta, una carta di Angemon... e Kyuubimon aveva spalancato le fauci e usato l'attacco speciale del Digimon angelico, Hand of Fate, contro Santiramon, colpendolo in pieno e spedendolo contro il muro del tunnel! Con un rombo potente, alcuni pezzi di roccia e di tubo si staccarono dalla parete, e Santiramon si accasciò stordito nell'ammaccatura che aveva scavato con il suo pesante corpo.

"Bel colpo, ragazzi! Lo state sconfiggendo..." iniziò a dire Calumon...

Ma si interruppe a metà qualche istante dopo, quando l'irritato Deva Serpente si staccò dal muro, facendo cadere altri pezzi di roccia, e tornò a volgere uno sguardo assassino ai Tamers... in particolare a Takato e Growlmon! Era evidentemente, dai segni sul suo corpo squamoso, che il Deva aveva subito dei danni, pur contenuti... ma che questo non sarebbe stato in grado di fermarlo: era ancora attivissimo e capace di far passare loro un bruttissimo quarto d'ora!

"Oops... temo di aver parlato troppo presto..." mormorò Calumon in risposta, sentendosi diventare ancora più piccolo sotto gli occhi felini del gigantesco cobra albino. Con un agile movimento delle spire, Santiramon si rimise in guardia e iniziò a strisciare verso Calumon, deciso a raggiungerlo a tutti i costi. Il piccolo Digimon dalle grandi orecchie percepiva, con sua grande paura, che il serpente gigante voleva lui... ma quello che non riusciva a spiegarsi era il perchè di tanta animosità! Era... era la stessa cosa che con i Digimon che aveva incontrato prima di arrivare nel Mondo Reale... e anche con Impmon! Tutti lo volevano, e lui non capiva per quale motivo...

"Devo riconoscere che ve la ssssapete cavare..." sibilò il serpente gigante, con palpabile fastidio. "Non credevo che dei ssssemplici Champion potessssero tenere testa ad un Deva come me... immagino che ssssia tutto grazie a quelle maledette carte che i vosssstri padroncini umani fanno passssare per quegli aggeggi, vero?"

Kyuubimon serrò gli occhi, piazzandosi con fare protettivo tra Ruki e Santiramon. "E anche se fosse? A te cosa interessa?"

Santiramon fece guizzare fuori la lingua, apparendo per un istante ancora più spaventoso. "Ssssiete patetici... ssssiete così deboli che avete bisogno che dei miseri umani vi assssisssstano durante una battaglia? Al punto da conssssentire loro di modificare i vosssstri dati e la vosssstra ssstessssa natura?"

"Il tuo amichetto ci ha detto la stessa cosa, anche questa volta!" ribattè sfacciatamente Gargomon. "Certo che voi Deva non ne avete molta di fantasia, eh?"

"Tsk!" grugnì Santiramon, la cui pazienza era ormai giunta al limite estremo. "Come desiderate... sssse non volete ssssentire ragioni, non mi ressssta che annientarvi usando tutta la mia forza! Prendete quesssta!"

La coda di Santiramon scattò di nuovo, e la lama della sua alabarda fendette l'aria stantia del tunnel, sollevando una tremenda onda d'urto che impattò violentemente contro i Digimon! Growlmon e Kyuubimon riuscirono ad ancorarsi saldamente al terreno, ma Gargomon, il più vicino, venne sollevato di peso e scagliato violentemente contro il muro, per poi scivolare a terra stordito!

"Gargomon!" esclamò Jenrya, correndo in soccorso del suo partner, i cui grandi occhi neri si erano trasformati in comiche spirali! Il Tamer cinese si inginocchiò vicino al suo compagno digitale, e gli mise la mano sinistra davanti al viso, tenendo sollevati pollice, indice e medio. "Hey, Gargomon... mi senti? Va tutto bene? Quante dita vedi?"

"Uuuuugh... ciao, Jen... non sapevo che avessi tre fratelli gemelli..." mormorò in risposta il cane umanoide. "Gira il mondo... o giro io...?"

Nel frattempo, senza dare a Santiramon il tempo di sputare di nuovo il suo veleno acido, Growlmon aveva caricato il cobra gigante e gli si era buttato addosso con tutto il suo peso, costringendolo di nuovo contro il muro mentre lo colpiva con dei pesanti pugni. Il corpo muscoloso del serpente si contorceva come una furia, cercando di sfuggire alla letale presa del dinosauro rosso, e in un attimo di pura concitazione, la sua coda a frusta si alzò di nuovo, tenendo stretta l'alabarda dalla lama lunata e dalla punta di oro massiccio... quest'ultima puntata contro la schiena di Growlmon!

"Attento, Growlmon! Dietro di te!" esclamò Takato, con palpabile allarme...

Ma Ruki e Kyuubimon avevano anticipato la mossa del serpente. Ad un semplice cenno di intesa della ragazzina, la volpe a nove code era scattata verso Santiramon, e ne aveva attaccato la coda, mordendolo ferocemente! Il Deva rettile sibilò per la rabbia e il dolore, e cercò di scuotersi ulteriormente per liberarsi dell'irritante Digimon, ma Kyuubimon, grazie ad una carta Power che Ruki aveva scannerizzato, si teneva stretta alla coda del mostro, impedendogli di sollevare l'alabarda e usarla contro Growlmon.

Takato tirò un sospiro di sollievo. "Phew... per un pelo... grazie, Ruki-san, hai salvato Guilmon..."

"Ringraziami dopo." tagliò corto la Tamer. "Per ora Kyuubimon può tenerlo a bada, ma non durerà tanto a lungo... quindi sbrigatevi, tu e il tuo dinosauro, a finirlo."

Un ruggito furente quasi interruppe il discorso di Ruki: voltandosi di nuovo verso la battaglia, Takato vide Growlmon stringere la presa attorno al corpo di Santiramon, che però resisteva con incredibile tenacia, e si rifiutava di arrendersi... e infatti, con un improvvisa esplosione di forza, il Deva Serpente scosse violentemente la coda, scrollandosi di dosso Kyuubimon, che non riuscì a tenersi e venne sbalzata via! Stringendo i denti, la volpe eseguì un'elegante capriola a mezz'aria e riuscì ad attutire l'impatto con la parete appoggiandosi su di essa con le zampe... ma questa mossa aveva datto a Santiramon il tempo sufficiente per avvolgere le sue letali spire attorno al corpo di Growlmon e iniziare a stritolare!

Takato sobbalzò per la paura quando Santiramon iniziò a stringere con tutta la sua forza, e il suo Digimon alzò la testa e lanciò uno strozzato ruggito di dolore, dilatando le narici nel tentativo di racimolare quanto più ossigeno possibile. Nel disperato tentativo di liberarsi dall'abbraccio mortale, Growlmon si contorse e cercò di concentrarsi per scagliare un altro Pyro Blaster a bruciapelo... ma il Deva Serpente sapeva bene a che rischio si stava esponendo, e intensificò lo stritolamento, espellendo l'aria dai polmoni di Growlmon e impedendogli di sferrare il suo attacco decisivo...

"Growlmon!" esclamò Takato, notando con orrore che Gargomon era a terra e non poteva dargli una mano... mentre Kyuubimon era troppo impegnata a schivare i colpi che Santiramon sferrava con la sua alabarda per potergli fare da supporto. Il serpente gigante aveva moltiplicato i suoi sforzi, e ora i Digimon stavano avendo dei seri problemi. Se Takato voleva che lo scontro si concludesse a loro favore, doveva fare qualcosa, e alla svelta...

...ma non riusciva, nonostante tutto, ad usare di nuovo la carta blu. La paura di perdere il suo amico era ancora troppo forte... non POTEVA lasciare che si evolvesse di nuovo in quel colosso meccanico... ma se non lo avesse fatto, forse Santiramon lo avrebbe stritolato...

"Occhialoni!" esclamò Ruki, dopo aver visto Kyuubimon tentare una Foxtail Inferno che Santiramon parò senza problemi con la sua arma dorata. "Che cosa stai aspettando? Fai evolvere di nuovo il tuo Digimon! Ci serve il livello Ultimate per questo verme!"

Takato strinse i denti, esitando per un secondo alla vista del suo Digimon che cercava in qualche modo di sfuggire al mortale abbraccio del Deva Serpente... poi, di colpo, chiuse gli occhi e diede la sua risposta. "Io... non posso fare una cosa del genere... a Guilmon... Non posso! Mi dispiace, ma non posso proprio! Dobbiamo trovare un altro modo!"

Un'espressione sbalordita, decisamente rara a vedersi, apparve sul volto della Regina dei Digimon... e di Kyuubimon, che proprio in quel momento era riuscita a deviare un affondo che Santiramon aveva portato con l'alabarda. "Cosa? Che vuoi dire con... 'non puoi farlo'? Ti sei rincitrullito di colpo, Matsuda?" chiese severamente la ragazzina. "L'hai fatto una volta, puoi farlo di nuovo!"

"Ruki-san ha ragione, Takato-kun!" riprese Jenrya. "Ci serve quella carta che hai usato l'altro giorno, per sconfiggere questo Digimon..."

"Non mi sono spiegato!" esclamò Takato, in tono più brusco di quanto non fosse sua volontà. "Quello che volevo dire è che... che non posso far trasformare Guilmon in... in... quella macchina da guerra! Ogni... ogni volta che lo faccio combattere... ho paura che Guilmon perda di vista ciò che è... che diventi un mostro come quelli che stiamo combattendo!"

Ruki sbattè gli occhi, senza dire una parola, e Jenrya corrugò la fronte. Essendosi trovato anche lui in una situazione simile in passato, quando si era reso conto che le azioni del suo Digimon potevano causare sofferenze ad altre creature e a chi gli stava attorno, riusciva a capire cosa stava passando il suo amico... e tuttavia, questa era una situazione di emergenza! Molto probabilmente, non avrebbero avuto il lusso della scelta... "Takato-kun..."

"Ed è per questo che... non volevo più combattere..." proseguì Takato, stringendo i pugni mentre osservava impotente la lotta impari tra Growlmon e Santiramon. Gli faceva male vedere il suo Digimon nelle grinfie del Deva, e la sua ansia per la sorte di Guilmon stava lottando contro le sue incertezze, gettandolo nella confusione. Si rendeva conto che l'evoluzione sarebbe forse stata l'unica possibilità di Growlmon... ma se questo avesse voluto dire la fine della loro amicizia? Non lo avrebbe potuto sopportare... "Sentivo che a Guilmon cominciava a piacere... avevo paura che i suoi istinti di Digimon avessero la meglio su di lui... io... io non ho mai voluto che Guilmon fosse un'arma con cui combattere... non ho mai voluto combattere, e sono sempre stato costretto dalle circostanze a farlo... ma avevo sempre la paura che Guilmon si allontanasse da me... e dopo aver visto la sua evoluzione, ho ancora più paura! Avete visto anche voi quanto diventa grande e potente, no? Cosa... cosa continuerebbe a legarci, se dovesse continuare a diventare sempre più forte, e alla fine perdesse sè stesso? Non... non credo che nemmeno lui vorrebbe una cosa del genere, e perciò io non posso imporglielo!"

Silenzio per qualche istante, con in sottofondo i suoi della strenua battaglia che Growlmon stava sostenendo contro il Deva... e infine, Ruki sospirò con tono di rimprovero, e incrociò le braccia sul petto, scuotendo la testa da una parte all'altra. "Beh, Occhialoni..." disse seccamente. "Lascia che te lo dica. Non ti facevo così incoerente."

Takato non si aspettava un commento così brusco da parte di Ruki. Oh, certo, sapeva che la Regina dei Digimon non era conosciuta come una che addolciva le pillole... ma per qualche motivo, era convinto che sarebbe stata più comprensiva verso di lui. "R-Ruki-san!" esclamò, incredulo e quasi oltraggiato. "Per... per quale motivo dici... una cosa del genere? Io... sarei incoerente?"

"Sì." rispose lei, diretta come sempre. "Non eri tu quello che mi diceva sempre del legame tra un Digimon e il suo parner umano? Non eri tu a dire che l'amicizia tra un Tamer e il suo Digimon era la cosa fondamentale, e che la fiducia doveva esserci da entrambe le parti perchè la cosa funzionasse? Ora ti rimangi le tue stesse parole?"

Takato aprì la bocca... ma da essa non uscì alcuna risposta. Il giovane Tamer rimase a guardare stupito la sua compagna di avventura, e la volpe dalla pelliccia dorata che le si trovava a fianco... e, riflettendo su quanto aveva appena sentito, non potè che rendersi conto che Ruki aveva detto una cosa sensatissima! Quando lei e Renamon erano in disaccordo, e non si fidavano più l'una dell'altra... lui aveva cercato di farle riavvicinare, e aveva sperato che potessero capirsi, come alla fine era stato! Lui le aveva parlato del rapporto di amicizia che ci doveva essere tra un Digimon e il suo partner... e adesso, invece, lui cominciava a dubitare di Guilmon soltanto perchè aveva ottenuto una nuova Digievoluzione? Se... se davvero il loro legame era così forte... allora anche passare a livello Ultimate non avrebbe cambiato le cose tra lui e Guilmon!

"E poi, Takato-kun, c'è un'altra cosa..." proseguì Jenrya, assumendo un cipiglio più severo di quello che gli era solito. "Come fai a sapere che non evolvere è davvero quello che Guilmon vuole? E' soltanto quello che tu credi sia meglio per lui... ma Guilmon potrebbe non essere d'accordo! Soltanto perchè è il tuo Digimon, non significa che sia d'accordo con te in tutto... e tu non puoi decidere al suo posto!"

Takato non rispose, lì per lì. Non c'era molto da dire. Sapeva bene, ora se ne era reso conto... che i suoi amici avevano ragione! Lui... pur con le migliori intenzioni, si era arrogato il diritto di decidere al posto di Guilmon, e le conseguenze erano lì, davanti a loro... se avesse avuto più fiducia nel loro legame... se avesse permesso a Guilmon di passare a livello Ultimate fin da subito... forse ora Growlmon non si sarebbe trovato nelle spire stritolanti di Santiramon, che lo stavano stringendo sempre di più...

Takato abbassò lo sguardo e si guardò il palmo della mano libera. E' vero, aveva sbagliato... ma il combattimento non era ancora finito! C'era ancora tempo per rimediare!

"Guilmon..." pensò tra sè, mentre scintille di luce azzurra cominciavano a danzare nella sua mano. "Io... avevo paura di sbagliare... avevo paura di trasformarti in qualcosa che era al di là del mio controllo, perchè non volevo perderti... ogni volta che Digievolvevi, avevo paura che tu perdessi una parte di te. Però... Jenrya e Ruki hanno ragione. In questo momento... tu DEVI evolvere... se non riuscissi a salvarti... se dovessi perderti davvero, soltanto perchè voglio importi quello che IO penso sia giusto per te... non me lo potrei mai perdonare! E poi, anche i miei amici... e tante altre persone... chissà quali rischi correrebbero se non riuscissimo a fermare questo Digimon! Sono stato un codardo, Guilmon... non ho voluto assumermi le mie responsabilità, e ne abbiamo pagato tutti le conseguenze... ma se tu volessi darmi un'altra possibilità... solo una sola... non ti deluderò, questa volta! E' una promessa!"

Nello stesso momento, il piccolo Calumon si alzò in volo, il triangolo sulla fronte che emanava una luce abbagliante... e Santiramon si fermò, guardando sbalordito nella direzione dei Tamers! Una carta blu, apparentemente dal nulla, si formò nella mano di Takato, e il ragazzino, con rinnovata determinazione, si apprestò ad infilarla nello slot del suo D-Power!

"COSA?" esclamò il Deva Serpente, senza mai mollare la presa. "E... e quella che diavolo... La Sssshining Evolution ssssta... reagendo a quell'umano?"

"Growlmon..." mormorò Calumon, che sembrava non aver sentito nulla di quello che stava dicendo il cobra gigante. "Questo potere... a te... CALUUUUUUU!"

Un lampo bianco scaturì dalla fronte di Calumon nel momento in cui Takato inserì la carta blu nel suo D-Power... e nello stesso momento, Growlmon spalancò gli occhi e, con rinnovata forza, cominciò a liberarsi dalla presa di Santiramon, circondato da una familiare aura...

"CARD SLASH!" esclamò Takato. "RADIANT FAITH... ACTIVATE!"

Santiramon gridò dalla rabbia e dallo stupore quando Growlmon venne avvolto dalla luce...

"Growlmon... chou shinka..."

I Tamers restarono ammirati a guardare il Digimon del loro compagno aumentare di dimensioni, fino a spezzare a forza la presa di Santiramon, che fu costretto a staccarsi da lui con un grido di disappunto! Piastre di metallo coprirono la pelle del dinosauro rosso, e una spaventosa maschera apparve attorno alla sua testa, mentre un paio di minacciosi cannoni spuntavano dal pettorale! Takato sentì il fiato corto per un istante... e, istintivamente, si rese conto che era perchè sentiva la stessa mancanza d'aria che il suo Digimon aveva sentito nelle spire del Deva... ma riprese a respirare normalmente un secondo dopo, e alzò verso il suo Digimon uno sguardo pieno di gratitudine, mentre quest'ultimo completava la sua evoluzione... e riappariva, sotto la forma del possente Digimon che aveva sconfitto Vajiramon due giorni prima!

"...WARGROWLMON!"

Finalmente, la forma Ultimate di Guilmon apparve in tutto il suo splendore, riempiendo la galleria con la sua enorme mole e facendo fare un balzo indietro al già stravolto Santiramon, che non riusciva a spiegarsi come un Digimon che prima riusciva facilmente a tenere a bada fosse diventato all'improvviso così potente. Allora... allora era quello il potere che aveva sconfitto Vajiramon? Ora che se lo trovava davanti, non faceva fatica a crederlo...

Con soddisfazione, WarGrowlmon guardò per un istante le lame ricurve che spuntavano dall'armatura che gli copriva le braccia... poi, guardò nuovamente verso Takato, distraendosi per un secondo dallo sbalordito Deva. Il ragazzino, pur un pò timidamente, si stava avvicinando al suo Digimon, con l'aria di chi sembrava voler chiedere scusa per i suoi errori... in effetti, come WarGrowlmon ebbe modo di notare, era proprio così.

"WarGrowlmon..." mormorò Takato, sorridendo un pò tristemente. "Io... ho sbagliato, WarGrowlmon... sono stato un vigliacco, e non ho avuto fiducia in te... e ho finito per rischiare la tua vita assieme alla mia e a quella dei miei amici, per questo mio egoismo. Quindi... ti devo chiedere scusa... e ti ringrazio ancora per tutto quello che fai e che continui a fare per noi! Mi... potrai mai perdonare?"

Gli altri Tamers e Digimon annuirono tra sè. Era quello il Takato che conoscevano...

Una grande felicità prese il giovane cuore di Takato, quando il suo Digimon sollevò gli angoli della bocca in un sorriso, mostrando che anche dietro quei muscoli possenti e quella corazza di metallo piena di armi c'era ancora il carattere buono e gentile di Guilmon, e che la Digievoluzione non lo aveva in alcun modo corrotto.

"Takatomon..." mormorò WarGrowlmon, con voce ringhiante ma gentile. "Non hai bisogno di scusarti... ora capisco bene perchè non volevi che io combattessi... Ma ricordati, non importa quanto io cambi... io resterò sempre io, spero che questo tu lo sappia! E il vero me stesso... avrà sempre bisogno del suo Tamer! Solo tu... puoi ricoprire quel ruolo... perchè non c'è nessuno di cui io mi fidi più di te!"

Queste parole, dette con affetto e amicizia, commossero il ragazzino, che si passò una mano sugli occhi. "Grazie... WarGrowlmon..."

"Venom Axe!"

Santiramon, sentendosi ignorato, decise di riportare tutti alla realtà con un altro dei suoi proiettili corrosivi, che sfrecciò dritto verso la maschera facciale di WarGrowlmon... ma il dinosauro cibernetico si era aspettato questo attacco, si voltò con una rapidità incredibile e sferrò un micidiale fendente con una delle sue lame, intercettando la lama corrosiva a mezz'aria! Il proiettile acido si disgregò all'istante e si dissolse senza fare danni, e WarGrowlmon si acquattò leggermente sul terreno, pronto a dare battaglia al Deva Serpente che osservava indignato lui e i suoi amici!

"Allora? Finita la parentesi ssssentimentale?" sibilò Santiramon, visibilmente irritato dalla vicinanza che c'era tra l'essere umano e il Digimon. "Sssse non ve ne ssssiete dimenticati, noi abbiamo una battaglia da terminare! E non ssssarà certo una nuova evoluzione a farmi paura! Io ssssono uno dei Dodici Deva di Zhuqiaomon-ssssama!"

WarGrowlmon grugnì, un suono che suonava come un incrocio tra il ruggito di un leone e il verso di un coccodrillo. "No, non mi sono dimenticato di te... e anzi, ho intenzione di concludere questo scontro qui e adesso, prima che tu faccia altri danni!" ruggì, prima di spalancare le braccia. L'espressione irritata di Santiramon fece spazio ad una scioccata quando si rese conto che stava guardando dritto nelle bocche di un paio di cannoni laser montati sul pettorale dell'avversario, che in quel momento si stavano già caricando di energia!

"Che... che cosa sssstai...?" chiese Santiramon, già sicuro che la risposta non gli sarebbe piaciuta. Era sembrato un combattimento facile all'inizio, ma l'abile uso della strategia da parte dei Tamers, e l'inaspettata evoluzione di Guilmon lo avevano reso decisamente più duro...

"Niente... soltanto QUESTO!" ringhiò WarGrowlmon, la cui voce possente fece tremare le pareti della galleria. "Atomic Blaster!"

I cannoni laser presero vita, e due enormi raggi di energia gialla esplosero dalle loro bocche e sfrecciarono verso l'impreparato Santiramon, che non poteva fare nulla se non spalancare gli occhi con orrore prima di essere investito in pieno dalle dirompenti scariche di energia e sollevato di peso! Un grido strozzato, subito soffocato dal rombo dello sparo, si levò dalla sua gola, e la sua lingua biforcuta saettò disperatamente in aria, mentre i Tamers e gli altri Digimon presenti, compreso Gargomon che si era appena rialzato, si coprivano gli occhi con le braccia per non restare abbagliati! Finalmente, dopo qualche secondo di puro caos, luce e rumore, il colpo di WarGrowlmon si esaurì, lasciando ai Tamers campo libero per ammirarne gli effetti devastanti!

Il doppio laser di WarGrowlmon aveva letteralmente strappato via il rivestimento più esterno delle pareti, sbriciolandone i mattoni e mettendo a nudo tubature e linee elettriche, mentre i binari erano stati letteralmente fusi e contorti dall'intenso calore generato, e un acre odore di ferro surriscaldato e ozono riempiva la galleria, assieme ad un pesante smog grigiastro. Diversi metri più in là, giaceva Santiramon, le cui squame albine erano piene di segni e bruciature, e il cui respiro arrivava ai polmoni in brevi, affannati sibili nei quali si sentiva una punta di incredulità. Non gli era mai successo di subire tanti danni con un solo attacco, e ormai il Deva Serpente aveva capito che restare lì sarebbe stato un suicidio, e avrebbe messo in forse il buon esito della missione dei Deva. Inutile intestardirsi, il combattimento fisico non era il suo forte...

"M-Maledizione..." ansimò dolorosamente. "Chi poteva immaginare che gli esssseri umani... Ugh... e penssssare che ero così vicino..."

Giusto per rendere ancora più chiaro quello che voleva dire, WarGrowlmon abbassò le braccia, rilassandosi dopo il colpo sparato, e avanzò di un passo, facendo tremare il terreno con il suo immane peso, e sollevando le sue lame quel tanto che bastava per permettere a Santiramon di vederne il filo micidiale!

"Non provare mai più a minacciare Takatomon e i suoi amici!" ringhiò il dinosauro. "Ora vattene! Non voglio combattere, ma lo farò senza esitazione, per proteggere il mio partner! E sappi che anche lui combatterà al mio fianco!"

Santiramon si alzò a fatica da terra, respirando affannosamente e usando la sua alabarda come sostegno. Pur non essendo un guerriero come Vajiramon, provava anche lui vergogna per essere stato battuto da un avversario che reputava inferiore, e per aver fallito una missione per la quale lui stesso si era offerto volontario... e questo suo sentimento trasparì chiaramente dalle sue parole.

"Ugh... la fuga... non ssssi addice certo ad un Deva..." sibilò. "Ma al momento... non ho altra sccccelta... Zhuqiaomon-ssssama non ssssarà contento..."

Nel momento in cui il cobra albino terminò la frase, una lieve coltre di nebbia avvolse il suo enorme corpo, e il Deva perse rapidamente solidità fino a scomparire, ritornando da dove era venuto con l'umiliazione di essersi lasciato scappare il suo obiettivo. Il banco di nebbia aleggiò ancora nella galleria per qualche istante... e finalmente, rapido come era venuto, si dissolse, esponendo a tutti lo spettacolo del binario devastato. Finalmente, la battaglia era finita.

Takato, un pò stremato da tutte quelle emozioni forti, sospirò e si afflosciò sulle ginocchia, riprendendo fiato mentre Ruki, Jenrya e gli altri due Digimon accorrevano a dargli una mano. "Hey, Takato-kun, tutto okay? Ti senti bene?" chiese Jenrya, ricordando che quando Guilmon raggiungeva il livello Ultimate, il dolore che provava lui si rifletteva sul giovane domatore.

"S-sì..." rispose Takato, ancora senza fiato, alzando lo sguardo verso il suo amico e Gargomon. "Ce... ce l'abbiamo fatta, ragazzi... abbiamo messo in fuga quel Deva!"

"Avete battuto quel grosso verme prepotente! Calu calu!" cinguettò allegramente Calumon.

Jenrya sorrise e annuì, mentre Gargomon stringeva un pugno davanti a sè con decisione. "Altrochè se l'avete cacciato via! Bel colpo, ragazzi! Sono convinto che quel vermone troppo cresciuto non farà ritorno per un bel pò!" esclamò il cane umanoide.

Ruki annuì leggermente a sua volta, tenendo le braccia sempre incrociate davanti a sè. "In effetti, devo ammettere che, nonostante tutto, tu e il tuo Digimon ve la siete saputa cavare. Mi devo complimentare, Occhialoni... vali più di quanto avessi pensato all'inizio." disse, mantenendo sempre un pò di distacco. Tuttavia, si sentiva chiaramente che Ruki non lo stava dicendo per semplice educazione... non era da lei dire quello che non pensava, e Takato si sentì piuttosto onorato di aver ricevuto un complimento, pur lieve, dalla Regina dei Digimon.

"Hehee... grazie, Ruki-san... e grazie soprattutto a te, WarGrowlmon!" ringraziò Takato, guardando con affetto il suo Digimon mentre si rialzava. "Hai creduto in me, e anche se avevo sbagliato, sei stato al mio fianco... grazie, WarGrowlmon, sei un vero amico!"

Il dinosauro corazzato si piegò su un ginocchio per guardare negli occhi il suo Tamer, e gli sorrise di rimando. "Grazie a te, Takatomon... alla fine, anche tu hai creduto in me e nei miei sentimenti!"

 

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"E così... quelli sarebbero i Tamers i questo mondo? Hmmm... devo ammettere che sono abili... soprattutto quel ragazzino con gli occhialoni e quel Digimon rosso che non ho mai visto prima d'ora. Sono riusciti a costringere un Deva alla fuga, e questo non è certo da tutti! Heh, chissà perchè, mi ricorda tanto certe mie vecchie conoscenze..."

I Tamers non si erano accorti, nella concitazione della battaglia, di quella figura vestita di nero, dai capelli castani e dall'aria sicura, che li osservava con interesse da dietro il vetro infranto di una finestra del treno, valutando con obiettività le loro prestazioni. Doveva ammetterlo, non si aspettava che fossero così abili... Zhuqiaomon aveva probabilmente trovato pane per i suoi denti...

"E a proposito di vecchie conoscenze, non credevo che avrei incontrato anche lei..." disse tra sè, osservando Ruki e la sua Digimon, che era tornata ad essere Renamon. "Anche se forse, considerando quanto è competitiva, la cosa non dovrebbe stupirmi più di tanto... chissà cosa dirà quando mi vedrà di nuovo! Beh, in ogni caso, è meglio tenerli d'occhio. Non si sa mai quando e se potrebbero avere bisogno del mio aiuto... e sicuramente, Zhuqiaomon sarà molto arrabbiato quando saprà della sconfitta del suo secondo Deva... per questo Mondo Reale, saranno grossi guai!"

"Ryou! Hey, Ryou!" lo chiamò una vocetta acuta, appartenente ad un cucciolo di drago dalle squame viola che si era appostato vicino alla gamba del ragazzo. "Allora, li hai visti, i Digiprescelti di questo mondo? Che tipi sono? Che Digimon hanno? Racconta, racconta!"

Il tredicenne di nome Ryou Akiyama si rivolse al piccolo Digimon dall'aspetto di drago, e gli rivolse un sorriso che sembrava chiedere pazienza. "Una cosa alla volta, Monodramon... e poi, questi non sono proprio Digiprescelti... preferirei chiamarli Digimon Tamers, proprio come me!" rispose pacatamente...

 

CONTINUA...

 

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Note dell'autore: Faccio una breve conclusione, giusto perchè è tardi e devo ritirarmi! In questo capitolo, abbiamo assistito alla battaglia con Santiramon, e Takato è riuscito a chiarirsi un pò di dubbi... oh, e abbiamo visto ufficialmente Ryou e Monodramon! La situazione si fa interessante, right?

Beh, il resto lo potrete leggere nel prossimo capitolo! Mi raccomando, stessa emittente! Ciao a tutti, e buona notte!

 

Justice Gundam

P.S.: Domani aggiornerò il mio profilo on-line, dopo tanto tempo! E non escludo di pubblicare a breve il prossimo cap. di MegaMan Nt Warrior o di Super Robot Taisen Preface! ^_^

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Capitolo 7
*** La strategia di Shinduramon ***


Tamers Reload-07

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Era ora che mi rifacessi vivo con la mia fanfiction di Digimon Tamers, vero? Bene, ora non dovete più aspettare, perchè sono tornato!

Innanzitutto, mi scuso con tutti coloro che per tanto tempo hanno atteso il seguito della mia storia. Come immagino saprete già, altre fanfiction hanno avuto la priorità, in questi ultimi tempi... e Tamers Reload ha finito per essere messa un pò da parte! Adesso, spero proprio che vi rifarete con questo capitolo... che, a mio parere, ha tutti i numeri per essere ben accetto, visto che sarà proprio qui che Ryo farà il suo ingresso definitivo in scena!

Per la gioia di Hirokazu e Kenta, e con grande rabbia di Ruki, immagino...

I Deva sono stati sconfitti per la seconda volta, cosa che non renderà molto felice Zhuqiaomon... e Takato ha finalmente fatto chiarezza nei suoi sentimenti, ed è riuscito ad impadronirsi totalmente della Digievoluzione a livello Ultimate. Questo senz'altro rafforzerà il rapporto tra lui e Guilmon... ma vuol dire anche che le sfide che lo attenderanno d'ora in poi saranno più pericolose! E poi, adesso sono Ruki e Jenrya a dover scoprire il modo di far evolvere i loro Digimon...

Ma per tutto questo ci sarà tempo più avanti! Quelle che non possono più attendere oltre, invece, sono le vostre recensioni!

 

Talpina Pensierosa: Grazie ancora! Una recensione breve ma efficace!

KillKenny: Santiramon non potrà sperare di cavarsela senza una bella tirata d'orecchi, questo è certo... ma i Deva sapranno imparare dagli errori dei loro colleghi, e già in questo capitolo Shinduramon, il Deva Gallo, architetterà qualcosa di pericoloso! E' una fortuna che Ryo sia arrivato a dare una mano! Oh, e grazie ancora del voto!

 

Bene, questo è quanto. Buon divertimento con il capitolo 7 di Tamers Reload, e mi raccomando... recensite! Sennò mi sento solo! ^_^

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Capitolo 7 - La strategia di Shinduramon

 

Era stata una battaglia piuttosto difficile, ma per fortuna dell'intera città di Tokyo, lo scontro tra il gruppo dei Tamers e il temibile Deva Serpente Santiramon si era concluso con la sconfitta di quest'ultimo, e con la prima forma Ultimate saldamente in mano ai difensori della capitale del Giappone. Takato aveva accettato l'idea che il suo Digimon evolvesse, rendendosi conto che, alla fine, il loro rapporto era rimasto intatto, e che era stata comunque una Digievoluzione necessaria per salvare sè stesso, i suoi compagni, e chissà quante altre persone dalla furia distruttrice del Deva. E quella sera, Takato era tornato a casa con la coscienza più tranquilla, e un gran peso sollevato dalle sue giovani spalle. Aveva scherzato con Guilmon e Calumon durante il viaggio di ritorno alla tana nel parco (attirandosi dietro i commenti sarcastici di Ruki, che diceva che di tutti i misteri inesplorati dell'universo, l'imprevedibile umore di 'Occhialoni' era uno dei più intricati...), ed era riuscito a parlare con Jenrya, Terriermon, Ruki e Renamon del problema che si portava dentro fin dallo scontro con Vajiramon sul tetto di Hypnos. Insomma, per i Digimon Tamers, era stata un'occasione lieta, per quanto i due membri femminili della squadra mantenessero un tono distaccato dall'entusiasmo, a loro parere un pò eccessivo, dal Tamer in erba.

Tuttavia, nel Mondo Digitale del Sud... e più precisamente nel palazzo del dispotico Zhuqiaomon... era un occasione di estremo malcontento, in particolare per lo sconfitto Deva Serpente, tornato a fare rapporto al suo Sovrano del proprio fallimento. In quel momento, Santiramon aveva appena concluso il suo racconto, parlando di come i Digimon di quei 'ragazzini umani insignificanti' lo avessero colto di sorpresa con i loro trucchi, e di come il partner di uno di essi avesse eseguito una Digievoluzione inaspettata, che lo aveva ridotto ai minimi termini, e lo aveva costretto ad una poco onorevole fuga...

"E quessssto è quanto avevo da riportarle, ssssupremo Zhuqiaomon-ssssama..." concluse il Deva Serpente, chinando umilmente il capo incappucciato, e mostrando i segni neri della battaglia che ancora sporcavano le sue squame altrimenti immacolate. "Sssssi trattava, come forsssse può confermare il mio collega Vajiramon, di un Digimon rossssso ssssimile ad un missssto tra un Greymon e un Veedramon, con uno sssstrano ssssegno nero ssssul torace. Sssssi chiamava Growlmon, sssse non ricordo male... sssì, Growlmon, ne ssssono ssssicuro... e la ssssua forma evoluta veniva chiamata... WarGrowlmon. Mi puoi dare conferma, Vajiramon? Era quello il Digimon che hai affrontato?" chiese poi il Deva Serpente, volgendosi verso gli altri Deva che ascoltavano increduli la notizia della seconda sconfitta di uno di loro.

Quasi in prima fila, il Digimon simile ad un minotauro in armatura grugnì, dando alla domanda del serpente gigante una risposta affermativa. "Sì! Certo, me lo ricordo benissimo, quel misero schiavo degli esseri umani che ha macchiato il mio onore!" ringhiò rabbiosamente. "Era un Digimon rosso che non avevo mai visto prima, e ricordo bene che il suo nome era Growlmon, e la sua forma Ultimate si chiamava WarGrowlmon! E... per caso, il moccioso che stava con lui l'ha fatto evolvere con una carta blu, passata per quello strano strumento con cui profanano i dati dei nostri sudditi? Quello che i mocciosi portano al polso?"

"Ssssì... esattamente, Vajiramon..." confermò il cobra albino. "Gli altri ragazzi non ssssembravano in grado di farlo, ma quello che sssstava con il Digimon ssssconosciuto aveva quessssta sssstrana capacità. In ogni caso, era molto forte... non mi sssstupisce che il mio sssstimato collega Vajiramon ssssia sssstato ssssconfitto dalla forza di quell'essssere."

"Una carta blu, eh?" ringhiò uno dei Deva che fino a quel momento non si erano presentati, un grosso mostro simile ad un gallo di dimensioni abnormi, il cui corpo era racchiuso in una corazza dorata la cui forma era più o meno quella di una teiera. "Mi chiedo cosa si nasconda dietro a questo mistero... non è nulla che noi Deva abbiamo visto finora, questo è certo... che ci siano i Digi-Gnomes, dietro a tutto questo?"

Il Deva dall'aspetto di cane gigante, Chatsuramon, rimuginò tra sè per qualche secondo, prima di dare la sua risposta. "Hmmm... sì... sì, non lo si può escludere, Shinduramon... quanto dici ha un suo fondamento. Del resto, non abbiamo mai capito fino in fondo quali siano gli scopi di quelle misteriose creature, e con quali criteri agiscano, e nemmeno noi siamo mai riusciti ad ottenere la loro obbedienza." rispose, con un tono che tradiva un certo scorno per questo particolare. "In ogni caso, finchè non ne sapremo di più, non potremo avanzare giudizi."

"Infatti." tuonò Zhuqiaomon, e dal timbro nervoso della sua voce rombante, che faceva vibrare le pareti di marmo come la superficie di un gong, si percepiva che il Sovrano del Sud era molto contrariato per il secondo fallimento di fila dei suoi luogotenenti più fidati, e per la conferma che aveva ricevuto, che ci fossero dei Digimon che si opponevano alla sua fino ad allora incontestata autorità. "Santiramon, non posso dire di essere soddisfatto di come hai condotto l'operazione. Anzi, sono molto in collera con te. Credevo che voi Deva sapeste fare meglio di così... e che non avreste permesso a degli stupidi esseri umani di prendersi gioco di voi! Le tue prestazioni mi hanno deluso!"

Santiramon strinse i denti, e il suo lungo corpo sinuoso venne percorso da un brivido nonostante il caldo infernale che imperversava nella sala del trono. Ora si trovava nella posizione in cui nessun Deva avrebbe mai voluto essere, neanche nei suoi incubi... "Lo... lo sssso, eccelsssso Zhuqiaomon-ssssama. E non voglio giusssstificarmi per quello che è ssssuccesssso." affermò, sperando che le sue parole potessero far sbollentare un pò la rabbia del Sovrano Fenice.

Zhuqiaomon non rispose subito, e per qualche secondo continuò a fissare crudelmente il suo sottoposto. Nessuno degli altri Deva osava emettere un fiato, e tutti tacevano in attesa che il loro Sovrano prendesse la sua decisione. Era capacissimo di concludere la discussione lì e in quel momento, stritolando il Deva Serpente con i suoi artigli affilati come pugnali...

E tuttavia, per la sorpresa di tutti, Santiramon per primo... Zhuqiaomon non fece nulla. Si limitò ad emettere un sospiro rabbioso e a chiudere le sue numerose paia di ali contro il corpo, quasi fosse troppo stanco per avere voglia di arrabbiarsi. Questa reazione era davvero inaspettata... di solito Zhuqiaomon non faceva mistero della sua rabbia, e reagiva impulsivamente e con spietata decisione... e invece, questa volta, aveva deciso di andare contro le sue tendenze.

"Ci occuperemo dopo di una tua eventuale punizione, Santiramon." decise Zhuqiaomon, facendo tirare un temporaneo sospiro di sollievo al serpente albino, che comunque mantenne la sua compostezza. "Hai altro di cui fare rapporto?"

"Ecco..." iniziò a dire il Deva, guardando verso il pavimento di marmo rossastro... e un istante dopo, una lampadina si accese nella sua testa, facendogli ricordare un particolare vitale che, nella tensione del momento, aveva rischiato di dimenticarsi! "Ah! Ssssì... ssssì, mio Ssssovrano, ho un altro particolare molto importante di cui darle notizia! Con il ssssuo permessssso..."

Il Sovrano Fenice mosse una volta il becco verso il basso, per fare cenno al suo servitore di iniziare a parlare, e tutti i Deva ripresero a prestare orecchio al rapporto, altrettanto interessati. Un pò nervosamente, Santiramon deglutì e diede la notizia che i suoi compagni e il suo leader stavano aspettando. "Ritengo, ssssommo Zhuqiaomon-sssama... ritengo di aver sssscoperto l'ubicazione della Sssshining Evolution, il potere che tutti noi sssstavamo cercando!"

"COSA?" esclamò Zhuqiaomon, spalancando i suoi numerosi occhi, nei quali brillò il colore del magma incandescente. Anche il Deva Cane, Chatsuramon, si sentì cadere la mascella a terra, sorpreso che uno dei suoi compagni fosse riuscito a recuperare informazioni così importanti... e dagli altri Deva si levarono esclamazioni di meraviglia, tranne che da Vajiramon, che mormorò qualcosa tra sè, maledicendo la propria stupidità per essersi dimenticato, nella concitazione del momento, di parlare al suo Sovrano di quel particolare. Anche lui aveva avuto modo di vedere Calumon, durante il duello che aveva sostenuto con i Digimon dei Tamers... e anche lui lo aveva riconosciuto come la Shining Evolution che tutti loro stavano cercando! Ma l'umiliazione per la sconfitta e l'ira per il tradimento da parte di alcuni suoi compagni Digimon avevano avuto la meglio sulla sua presenza di spirito...

Allo stesso tempo, nella schiera dei Deva, Makuramon borbottò tra sè con aria irritata. Se solo fosse toccato a lui il privilegio di individuare per primo la Shining Evolution... sarebbe stato un bello schiaffo in faccia ai suoi colleghi, e un modo per segnare dei punti con Zhuqiaomon-sama!

"Ripeti quello che hai detto, Santiramon." ordinò Zhuqiaomon. "Hai trovato la Shining Evolution, hai detto? Sai dove si trova e che forma ha assunto?"

Il Digimon dall'aspetto di rettile annuì, ritraendosi un pò davanti allo sguardo impietoso del gigantesco uccello dalle piume scarlatte... poi, dopo aver ripreso un pò di controllo di sè, rispose. "Ssssì, mio Sssssovrano... la Ssssshining Evolution ha assssunto la forma di un Digimon di livello In-Training... bianco decorato di viola, con le orecchie molto grandi, e il ssssimbolo triangolare disegnato ssssulla fronte. Sssse non vado errato, quei ragazzini umani che tengono con ssssè quei traditori... lo hanno chiamato Calumon! Ssssembra che ssssiano in rapporti di amicizia, anche sssse nessssuno di quegli umani è il Tamer di Calumon... ovviamente, con quessssto voglio dire che gli umani devono per forza aver cosssstretto Calumon ad aiutarli, o lo hanno ingannato circa le loro vere intenzioni."

"Tipico degli esseri umani, usare i Digimon finchè gli servono e poi gettarli via!" ringhiò rabbiosamente un cinghiale immenso che stava tra il gruppo dei Deva, e che anzi svettava tra di essi!

"Ssssono d'accordo con te, Vikaralamon..." assentì Santiramon. "In ogni caso, quessssto per noi ssssemplifica le cose... trovati i mocciosi, troviamo anche la Ssssshining Evolution, e viceverssssa."

Ancora silenzio. Zhuqiaomon rimase immobile come una statua, e squadrò ancora una volta Santiramon dalla testa fino alla punta della coda... quasi volesse essere sicuro di aver intimorito a sufficienza il suo sottoposto. Il suo respiro tonante rimbombò un paio di volta nella sala del trono, facendo venire i brividi a più di un Deva nonostante il caldo infernale...

Cinque eterni secondi dopo, il Sovrano Fenice alzò la testa, e il suo becco affilato come un trapano si alzò fieramente in aria, mentre le sue numerose paia di ali si spiegavano emettendo lingue danzanti di fuoco scarlatto. Con estremo sollievo di tutti i Deva, la sua voce ora suonava decisamente più tranquilla. "Bene, Santiramon... una buona notizia che ti risolleva, almeno un pò, dal tuo fallimento. Questo significa che, se riuscissimo ad attirare i mocciosi in una trappola, sicuramente anche la Shining Evolution... questo Calumon di cui parli... verrebbe con loro, e cadrebbe nelle nostre mani! Era questo il tuo pensiero, immagino." tuonò ferocemente, e ai Digimon lì riuniti non sfuggì la goia quasi crudele con cui pronunciava ogni parola. Del resto, quello che stavano per raggiungere era un traguardo importante... e se lo conoscevano bene, Zhuqiaomon non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di realizzarlo!

Il Deva Serpente, comunque, non si sbilanciò, limitandosi a confermare le supposizioni del suo Sovrano. Era appena riuscito ad evitarsi una severa punizione grazie alla sua rivelazione, e non voleva rischiare che qualche parola fuori posto la pregiudicasse di nuovo! "E'... è esattamente quessssto il mio penssssiero, Zhuqiaomon-ssssama... mio Ssssovrano..."

Zhuqiaomon ripiegò le possenti ali contro il suo corpo muscoloso, compiaciuto da quanto aveva appena sentito. "Ottimo, Santiramon. Nonostante tutto, la situazione comincia a volgere a nostro favore. Ora, però, abbiamo bisogno di unastrategia con la quale attirare i ragazzi, e con essi i loro Digimon e la Shining Evolution. Come si suol dire, uniremo l'utile al dilettevole, ed elimineremo quei traditori oltre ad impadronirci di Calumon. Qualcuno di voi Deva... ha per caso già un'idea di cui valga la pena discutere?" chiese infine, rivolgendo di nuovo il suo sguardo da rapace sull'assemblea dei Deva.

Makuramon ghignò. Questa era l'occasione perfetta per farsi avanti e prendersi la sua chance di ingraziarsi Zhuqiaomon-sama...

"Zhuqiaomon-sama, mio signore!" chiocciò improvvisamente una voce acuta che sembrava derivata dal verso di un gallo al mattino. Makuramon, il cui iniziale umore aveva subito un crollo verticale, si voltò verso la fonte della voce, e grugnì in maniera a malapena udibile quando vide farsi avanti un enorme gallo dalle piume dorate il cui corpo era racchiuso in quella che pareva essere una gigantesca teiera di metallo blu-viola, con delle rune sacre incise nella parte inferiore, e una gigantesca reliquia sacra simile ad una forchetta dorata a tre rebbi (un vajra, per l'esattezza) posta sulle spalle come uno zaino. Un paio di larghe e goffe ali spuntavano in maniera quasi comica da due buchi ai lati dell' "armatura" del Deva, che sembravano in effetti troppo piccoli per far passare gli organi di volo, e terminavano in piume modificate in modo da imitare le dita di enormi mani... mentre le zampe del gigantesco gallinaceo sembravano troppo piccole per reggere l'immane peso di quel corpo sbilanciato... eppure, chissà come, riuscivano nell'intento in maniera egregia! A completare la sua descrizione, il Deva Gallo aveva una cresta esageratamente grande, di colore rosso un pò spento, che ricordava quella di un punk, un paio di bargigli dorati ai lati del suo corto e affilato becco... e, cosa che appariva un pò fuori posto, una lunga coda dorata che, anzichè drizzarsi fieramente in aria, strisciava sul terreno come una sorta di piumino gigante. In effetti, complessivamente, l'aspetto del Digimon era piuttosto ridicolo, e non comunicava la sensazione di minaccia e regalità tipica di molti altri Deva... ma Santiramon, Vajiramon, Makuramon e tutti gli altri sapevano bene che era soltanto apparenza. Shinduramon, il Deva Gallo, era un guerriero abile quanto uno qualsiasi di loro!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Shinduramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Pestle, Positron Pulse

Shinduramon è il Deva Gallo, un membro minore della corte di Zhuqiaomon, ma non per questo meno abile in combattimento degli altri Deva. Ha una particolare affinità per l'elettricità, e preferisce attaccare centrali elettriche e altri impianti per la produzione dell'energia, in modo da assorbirne la produzione e rendersi sempre più forte.

 

Il gallo gigante si affiancò a Santiramon, che a sua volta si ritirò rispettosamente... e fece un inchino che risultò quasi elegante, nonostante la strana conformazione del corpo di Shinduramon! "Se posso... credo di avere una strategia che ci consentirà di far cadere in trappola sia i traditori che la Shining Evolution. Ovviamente, con il suo permesso..."

"Permesso accordato, Shinduramon." tagliò corto il Sovrano del Sud. "Sentiamo cosa hai in mente."

Shinduramon si alzò dal suo inchino, e per qualche istante, Santiramon riuscì a vedere il raro spettacolo di un gallo che sorrideva... evidentemente, il Deva piumato era sicuro al cento per cento che il suo piano non potesse fallire! "La ringrazio, mio Sovrano..." rispose, la voce che saliva di intensità appena un pò per esprimere la sua contentezza. "...e sarò lieto di esporle la mia strategia! Allora, secondo me l'errore che abbiamo fatto è stato cercare di sferrare un attacco diretto agli esseri umani. Abbiamo sottovalutato le loro capacità di difendersi, e la forza dei Digimon rinnegati, e ne abbiamo pagato le conseguenze. Tuttavia, se riuscissimo, prima di avvicinarci a loro, a danneggiare qualcosa che per loro è indispensabile... a causare loro dei problemi in modo tale che essi non siano più in grado di usare le risorse che gli servono di più... non crede anche lei, Zhuqiaomon-sama, che ci troveremmo in una utile posizione di vantaggio?

"Questo è indubbio." riconobbe immediatamente Zhuqiaomon, che non sembrava del tutto convinto di quello che l'enorme gallo elettrico stava proponendo. "Ma non ti sei spiegato abbastanza bene. Cosa intendi, quando parli di sottrarre loro qualcosa che gli è indispensabile? Hai già un'idea di dove colpire esattamente?"

Con un gesto della sua ala dorata, Shinduramon chiese scusa per non essersi espresso con abbastanza chiarezza. "Ha ragione, mio Sovrano... temo di essere saltato subito alle conclusioni. Allora, le spiego: sappiamo già che gli esseri umani hanno bisogno di energia elettrica per far funzionare molte delle loro apparecchiature... computer compresi. E per produrre questa energia di cui hanno bisogno, si servono di centrali apposite. Se io mi collegassi ad una centrale particolarmente importante, e interrompessi il flusso di energia elettrica alla città di Tokyo... quella dove si trovano quei vili traditori... i ragazzini che li tengono come animali domestici sarebbero costretti ad intervenire per fermarmi. Ma senza energia elettrica, ci metteranno molto più tempo, e nel frattempo, io avrò assorbito abbastanza energia da essere sicuro di distruggerli una volta che mi si presenteranno davanti! Questa volta, non ci sarà carta blu o Shining Evolution che li salverà... e una volta che li avrò eliminati, le porterò il Digimon chiamato Calumon su un piatto d'argento, in modo che il suo potere possa essere usato per salvare DigiWorld dalla distruzione!"

Zhuqiaomon storse un pò il becco, riflettendo sulla proposta di Shinduramon. In effetti, il piano si fondava su un'ottima logica... ritardare l'intervento degli umani, in modo da rendersi più forte, ed essere abbondantemente in grado di spazzarli via una volta che fossero arrivati! Sì, a ben pensarci poteva essere quella la strategia vincente... il Sovrano Fenice si scoprì ammirato dalla buona idea del suo sottoposto, e con un cenno del becco, gli diede il via libera, con estremo disappunto di Makuramon.

"Molto bene, Shinduramon... ti lascio carta bianca. Recupera la Shining Evolution e annienta i traditori. Mi aspetto buone notizie al tuo ritorno!" esclamò la fenice di fuoco... e i bargigli del Deva Gallo si sollevarono assieme alle sue labbra, mentre i suoi occhi si accendevano per l'eccitazione!

"La ringrazio, Zhuqiaomon-sama! Stia pur certo che non la deluderò!" rispose, eseguendo un altro inchino come meglio poteva... e poi dirigendosi con compostezza fuori dalla sala del trono, seguito da sguardi che esprimevano chi ammirazione, chi curiosità... e chi invidia per essersi assunto un compito che 'non gli spettava'...

"Hm. Quello Shinduramon..." mormorò un Deva che prima di allora non aveva parlato, un dragone dal corpo serpentino che si reggeva su tre paia di esili zampe. "Voglio proprio vedere se questa sua strategia funzionerà. Finora, i nostri colleghi si sono sempre ripresentati con un pugno di mosche..."

Irritato da quell'accusa priva di tatto, benchè pienamente motivata, Vajiramon si voltò di scatto verso il drago, tanto più grande di lui, e lo fulminò con lo sguardo, evitando però di fare commenti per paura di suscitare la rapida ira di Zhuqiaomon, mentre Santiramon si limitò ad ignorare l'importuno. Che sparlasse pure di cose che non aveva visto di persona...

"A me, personalmente, va bene qualsiasi cosa, purchè riusciamo a catturare quella dannata Shining Evolution." ribattè il Deva Cane, Chatsuramon. "Non mi interessa che mezzi si usino. E se, al contempo, possiamo cancellare quei traditori e dare un esempio a tutti i Digimon, tanto di guadagnato."

"Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda, comandante Chatsuramon..." squittì con voce acuta, simile ad un gesso che strideva sull'ardesia di una lavagna, un Digimon dall'aspetto simile ad un topo, che indossava una pesante corazza simile a quella di Shinduramon. "E per quanto riguarda te, Antylamon? Tu cosa pensi dell'idea di Shinduramon?"

Il Deva Topo voltò di scatto la testa verso l'ultimo membro dei Deva, quello che fino a quel momento era stato in silenzio, come a ponderare le parole dei suoi compagni: la sua figura era umanoide, ma dell'altezza di almeno sei metri, con braccia dalla potente muscolatura e mani esageratamente grandi che si accompagnavano ad un corpo agile... mentre le fattezze della creatura erano da coniglio, con lunghe orecchie a sventola e una corta, morbida pelliccia marroncina. Il Deva Coniglio, davanti alle domande del suo collega, tirò un breve sospiro, quasi a voler dire che rispondeva per cortesia, e non perchè si sentisse in dovere di discutere la sua posizione.

"Con tutto il rispetto che si deve ai miei colleghi, io non credo che la mia opinione abbia molto peso sull'attuale situazione." rispose, con una voce calda e quasi suadente che contrastava parecchio con il tono feroce di molti altri Deva. "Preferisco aspettare e vedere i risultati di Shinduramon, che penso contino molto più di qualsiasi illazione noi potremmo fare su di lui."

Zhuqiaomon annuì lentamente, puntando lo sguardo verso il Deva Coniglio... anche se non senza un briciolo di disapprovazione. Dei suoi dodici seguaci più fidati, Antylamon era sempre stato il più moderato, riflessivo piuttosto che loquace... e, pur rispettando molto i suoi fratelli, non sembrava condividere il loro disprezzo per gli esseri umani. Da una parte, il bellicoso Sovrano Fenice apprezzava la capacità di Antylamon di mantenersi al di sopra delle parti e compiere sempre una scelta ben ragionata... ma dall'altra, il fatto che non condividesse il modo di pensare degli altri Deva era per lui motivo di fastidio. Comunque, fino a quel momento, Antylamon era sempre stato fedele, e Zhuqiaomon non aveva motivo per sospettare di lui.

"Capisco, Antylamon. Del resto, non si può dire che tu abbia torto. Shinduramon mi è sembrato molto determinato, e il suo piano era ragionato... ma voglio vedere di cosa è capace." sentenziò infine. "Per quanto riguarda noi... possiamo solo sperare che abbia successo e ritrovi quel Digimon di nome Calumon. La sopravvivenza del Mondo Digitale è in serio rischio... e di questo, tanto per cambiare, dobbiamo ringraziare gli esseri umani!"

Questa affermazione pose fine ad ogni discussione, e i restanti Deva si raccolsero in un istante di teso silenzio... sapevano bene che il loro Sovrano aveva ragione, e che la minaccia la cui falce incombeva sul loro mondo era una creazione dell'umanità... un'umanità che forse non sapeva lei stessa cosa aveva creato e che forze aveva scatenato...

In ogni caso, se Shinduramon fosse tornato con la Shining Evolution, il problema avrebbe potuto essere risolto una volta per tutte... e poi, questo era il pensiero del furente Zhuqiaomon, i Digimon avrebbero marciato sul Mondo Reale, per fare sì che gli esseri umani non potessero mai più tentare una simile follia! Come razza superiore, i Digimon avrebbero fatto in modo che gli esseri umani capissero quale era il loro posto... e quei Tamers che avevano corrotto quei Digimon, e li avevano convinti a tradire la loro razza, sarebbero presto diventati delle minacce di poco conto!

Il feroce Sovrano del Sud non immaginava, in quel momento, che un ostacolo molto più grande del previsto stava per mettergli i bastoni tra le ruote...

 

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Tokyo, Shinjuku. Il giorno dopo.

Quella mattina, passato il trambusto per le interruzioni delle linee della metropolitana, le attività della capitale del Giappone erano riprese come sempre... ma le continue anomalie che in quel periodo si stavano verificando stavano lasciando un segno invisibile sull'umore degli abitanti... un indefinibile, impalpabile angoscia, una sensazione che molto presto sarebbe accaduto qualcosa di terribile, aleggiava nell'atmosfera cittadina, e gli sguardi e le espressioni di ciascuno si stavano facendo progressivamente sempre più tirate... Del resto, un gigantesco vortice nel cielo notturno, spiegato in maniera abbastanza dubbia come una 'tempesta magnetica di inusuali dimensioni' dai telegiornali e dagli esperti... e un'interruzione del servizio di treni sotterranei, accompagnato dagli avvistamenti di un non meglio identificato 'mostro del tunnel' avrebbero scosso chiunque, e il fatto che si fossero verificati a così breve distanza di tempo non faceva altro che far tendere ancora di più i nervi alla popolazione.

E questa era l'atmosfera che, più o meno, si respirava anche in una classe di prima media dell'istituto scolastico Mori, posto nella zona più esterna di Shinjuku in modo da evitare i grattacieli più alti e il traffico più frenetico. Anche lì, i ragazzi parlottavano tra loro di quello che era successo, mischiando alle loro impressioni qualche battuta circa il fatto che coloro che avevano detto di aver visto il 'mostro del tunnel' avevano probabilmente bevuto qualche bicchierino di sakè in più! Anche così, però, non riuscivano a scuotersi di dosso quell'imprecisato timore che stava, lento ma inesorabile, attanagliando l'intera popolazione di Tokyo. Ogni volta che saltava fuori un discorso di mostri, ogni volta che qualcuno cercava di approfondirlo... qualcun altro interveniva e deviava il discorso verso lidi più accoglienti!

Il vociare degli alunni fu quasi immediatamente zittito quando il professore entrò in classe e appoggiò libri e registro sulla cattedra, e tutti gli studenti, al cenno del rappresentante di classe, si alzarono e fecero un inchino, che l'insegnante imitò piegandosi quasi ad angolo retto. Non appena ognuno si fu ordinatamente accomodato sui propri banchi, il professore li guardò con attenzione, come ad assicurarsi che non ci fossero problemi - e gli alunni si chiesero se anche lui, dietro quell'apparente nonchalance, non provasse lo stesso disagio silenzioso di tutti gli altri -, poi fece un annuncio all'intera classe.

"Bene, ragazzi. Prima di iniziare la lezione, vorrei che deste il benvenuto ad un nuovo allievo che si è appena trasferito in questa scuola." disse, in maniera distaccata come era tipico di un docente giapponese. "E' probabile che molti di voi abbiano già sentito il suo nome, visto che è decisamente celebre tra i vostri coetanei. Prego, puoi entrare." concluse poi, rivolgendosi al ragazzo che stava aspettando dietro l'ingresso della classe.

"Grazie, sensei..." ringraziò il nuovo arrivato, muovendo il suo primo passo nell'aula...

Non appena il nuovo alunno apparve, gli altri ragazzi dovettero fare appello a tutta la loro disciplina per non lasciarsi sfuggire delle poco opportune esclamazioni di sorpresa. Quello che il loro professore aveva appena detto era maledettamente vero... quel ragazzo era ben conosciuto tra i giovani e i giovanissimi di Tokyo! Era una sorta di celebrità nazionale, nonostante l'aspetto abbastanza ordinario, dai corti capelli castani pettinati dritti sulla testa, e dagli occhi castani nei quali si leggeva tanto sicurezza in sè quanto generosità. E per quanto l'ordinata uniforme del loro istituto e la cartella impeccabilmente tenuta lo facessero sembrare un pò anonimo, in mezzo a tanti ragazzi vestiti come lui... quell'espressione non avrebbe mai potuto essere confusa, nè camuffata!

Il professore si permise un breve sorriso divertito. Proprio la reazione che si aspettava dai suoi studenti, e anzi doveva ammettere che lodava il loro autocontrollo... era abbastanza sicuro che almeno due o tre di essi sarebbero scattati su in preda all'eccitazione dopo aver visto quel volto familiare! Ripresa subito dopo la sua aria professionale, l'uomo si sedette alla cattedra e si rivolse al ragazzo che era appena entrato, il quale si era messo in piedi, perfettamente formale, al fianco della cattedra, in modo da farsi vedere bene da tutta la classe. "Molto bene. Vorresti, per favore, presentarti ai tuoi nuovi compagni?"

"Certo. Con piacere." rispose il ragazzo castano, andando alla lavagna e prendendo un gesso, per poi scrivere il suo nome in kanji. Fatto questo, rimise il gessetto a posto, e si voltò di nuovo verso i suoi compagni, facendo loro un inchino.

"Il mio nome è Ryo Akiyama, e sono uno studente appena trasferito in questa scuola. Onorato di conoscervi."

In effetti, l'onore era tutto degli alunni a cui il ragazzo di nome Ryo si era presentato! Chi era, degli appartenenti alla fascia di età tra i sei e i diciotto anni, che non conosceva quel nome in tutta la città di Tokyo? Ryo Akiyama, il campione nazionale di Digimon Trading Card Game, che due anni prima era balzato agli onori della cronaca per aver sconfitto quella geniale (per quanto poco socievole) ragazzina di otto anni, Ruki Makino, la Digimon Queen? E che l'anno dopo, per motivi che non aveva mai voluto rendere noti, aveva declinato l'offerta di partecipare al torneo, permettendo così alla sua avversaria dell'anno prima di conseguire una vittoria che non l'aveva soddisfatta per niente?

No, non era un ononimo: i ragazzi si trovavano proprio di fronte il semileggendario campione, in persona! L'eccitazione che corse lungo le loro spine dorsali all'idea può soltanto essere immaginata, e ognuno di loro si spostò nervosamente sul proprio banco, cercando di sembrare più formale possibile, quasi fossero davanti ad una celebrità o un capo di stato!

E Ryo stesso era troppo accorto per non accorgersi di questi sintomi nelle persone che lo circondavano. Certo, non poteva dire che essere famoso gli desse fastidio, però... mentre osservava i suoi futuri compagni di classe fare il possibile per presentarglisi bene, Ryo non potè fare a meno di pensare che non lo facessero perchè erano sinceramente interessati a fare amicizia con lui, ma perchè lo vedevano come un idolo. Era in momenti come quelli che al giovane Tamer veniva da pensare che un pò di notorietà in meno non gli sarebbe stata male...

Comunque, non era quello il momento di pensare a certe cose. Se era tornato nel Mondo Reale dopo una prolungata assenza, era perchè il motivo era molto serio, e non poteva perdere tanto tempo a pensare a come sarebbe stata se lui non avesse goduto della fama che si ritrovava. Così, terminò di presentarsi, facendo un inchino ad angolo retto al resto degli studenti, che ricambiarono quasi troppo velocemente per fargli pensare che il sentimento fosse spontaneo.

Il professore, mettendo da parte ogni commento personale riguardo il comportamento non eccessivamente composto dei suoi alunni, indicò a Ryo un banco vuoto vicino alla finestra, da cui si poteva vedere una panoramica delle strade trafficate della periferia di Shinjuku. "E' un onore anche per noi averti come alunno, Akiyama-kun. Prego, accomodati. Quel posto vicino alla finestra era giusto rimasto vuoto. Speriamo che tu segua con buon profitto le lezioni."

Il tono era proprio quello di un sensei giapponese, notò Ryo con un pizzico di autocompiacimento. Uno a cui importava più del profitto dei suoi studenti, che non degli alunni stessi come persone, ma quello che importava era che sapesse fare bene il suo lavoro...

"La ringrazio." rispose Ryo con un altro inchino, per poi dirigersi lentamente e con educazione al posto che gli era stato assegnato, destreggiandosi tra gli sguardi ammirati e in parte invidiosi che i suoi nuovi compagni gli rivolgevano. Ryo rispose ad ognuno di loro con educazione, ma anche con un pò di distacco, che gli veniva dal sapere che molto probabilmente non avrebbe avuto dei rapporti molto stretti con quei ragazzi... poi, compostamente, raggiunse il suo banco e si sedette, tirando fuori i quaderni e la penna e preparandosi a prendere le dovute annotazioni. Proprio come immaginava, l'insegnante aspettò giusto che lui si preparasse prima di aprire il registro, e iniziare a fare lezione...

"Ora, ragazzi. Aprite i vostri libri alla pagina 35..."

Mentre nell'aula altrimenti silenziosa iniziavano a risuonare i lievi suoni delle pagine che venivano sfogliate e delle copertine relegate che venivano appoggiate sui banchi, Ryo tirò a sua volta fuori i suoi quaderni, rivolgendo un breve pensiero anche al suo Digimon. Trovare una sistemazione per Monodramon era stato un pò un problema, visto che il piccolo e vivace draghetto non poteva certo farsi vedere in un'aula scolastica... o in qualsiasi edificio pubblico, se era per questo... e il Tamer leggendario sperò tra sè che non si annoiasse troppo nel luogo in cui lo aveva lasciato...

Oppure, aggiunse tra sè Ryo con una punta di ironia, che non combinasse troppi malanni, cosa assai più probabile!

 

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"Whoo-oooh! Questo sì che è divertente!" esclamò il piccolo Monodramon, in piedi in equilibrio precario su una palla da basket che aveva trovato nel deposito della palestra dove il suo partner, Ryo Akiyama, gli aveva chiesto di nascondersi fintanto che le lezioni non fossero terminate. Nonostante per un pò il suo partner non fosse disponibile, il piccolo Digimon sembrava aver trovato il modo di far passare il tempo, e si stava producendo in spettacolari contorsioni ed acrobazie su quel pallone quasi più grande di lui!

Il vivace partner del Tamer leggendario era un piccolo Digimon, un pò panciuto, dal volto da rettile, con qualche caratteristica che ricordava un incrocio tra un Agumon e un Veemon, sottili squame blu-violette che diventavano rosse su due piccole strisce verticali che, a partire dai lati del collo, scendevano giù fino all'addome, e un paio di rotonde spalliere gialle. I suoi occhi erano di un colore giallo oro luccicante che, unito ai bagliori della piccola gemma romboidale incastonata sulla sua fronte, al canino che sporgeva in maniera quasi impercettibile dalle sue labbra, e alla piccola cresta stoccata di giallo che coronava la sua testa, gli dava un'aria da monello che decisamente non era fuori posto! Mani e piedi erano dotati ciascuno di tre dita dai corti artigli grigi, e sugli avambracci erano poste delle ali vestigianali che sembravano troppo piccole per poterlo tenere in volo, mentre una fila di puntine viola correva lungo la sua spina dorsale fermandosi a metà. Certo, a guardarlo così, non si sarebbe detto che era il partner di una tale celebrità di Digiworld... e ciò nonostante la verità dietro la loro partnership, nota soltanto a Ryo stesso, era tale che avrebbe fatto impallidire anche esperti consumati di Digimon!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Monodramon

Tipo: Piccolo Drago

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Beat Knuckle, Cracking Bite

I Monodramon sono piccoli Digimon drago che fanno da base evolutiva per numerosi Digimon più potenti, ma che ora sono quasi scomparsi da vari DigiWorld. Pur essendo dotati di ali, non sono in grado di volare. Si dice che la cresta sulla loro testa sia la loro fonte di potere, e al tempo stesso il loro principale punto debole, ma la verità è ignota, e c'è ancora molto da scoprire di questa specie...

 

"Heheheeee... il Mondo Reale è un posto così interessante!" commentò il draghetto, muovendo rapidamente le zampe posteriori e facendo rotolare il suo supporto sotto i piedi in modo da non perdere l'equilibrio. "Chissà perchè Ryo non mi ci ha mai portato! Io qui mi diverto un sacco! Heheheee..."

Decisamente, il secondo dei sopra menzionati timori di Ryo era il più fondato!

 

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Nonostante i timori che serpeggiavano sinistri negli animi degli abitanti di Tokyo, la giornata era passata senza intoppi, e senza che si registrassero altri problemi riguardanti Digimon selvaggi in bio-emersione. Per tutti, questa era senz'altro una buona notizia, e un gradito stacco dopo gli inspiegabili eventi dei giorni scorsi... ma alcuni di loro, tre giovani domatori di Digimon in modo particolare, non potevano fare a meno di chiedersi se i Digimon nemici non avessero semplicemente deciso di far credere loro di aver cessato i loro attacchi, soltanto per poi colpirli di sorpresa una volta che questo falso senso di sicurezza li avesse indotti ad abbassare la guardia... In ogni caso, Takato aveva approfittato della giornata tranquilla per recuperare un pò di compiti lasciati indietro per motivi di forza maggiore, passare un pò più di tempo con Juri, Hirokazu e Kenta... e, ovviamente, fare una visita a Guilmon e a Calumon nella loro tana, potendo finalmente godersi la loro compagnia senza più i timori che lo avevano afflitto nei giorni precedenti. La battaglia con Santiramon, nei tunnel della metropolitana, era stata un'esperienza chiarificatrice per il giovane Tamer e il suo partner dalle squame scarlatte, e la loro amicizia era uscita rafforzata da quella breve incompresione.

Dal canto suo, anche il pacifico e razionale Jenrya non poteva che apprezzare la mancanza di un pò di azione, una volta tanto... anche se questo voleva dire, suo malgrado, che Terriermon avrebbe dovuto rassegnarsi a fare la parte della 'principessa delle bambole' nel teatrino improvvisato della piccola Shuichon!

Per quanto riguarda invece Ruki... beh, la Regina dei Digimon non avrebbe mai pensato che, almeno per un giorno, la mancanza di Digimon da affrontare sarebbe stata una cosa a lei gradita. Per un pò, non avrebbe dovuto preoccuparsi di Deva esaltati che sbandieravano la loro presunta superiorità nei confronti degli umani, nè di qualche man in black che le si rivolgeva come se lei fosse una mocciosa che non sapeva quello che faceva... Tsk! Come se loro ne sapessero di più, visti i bei risultati che avevano ottenuto con il loro programma di sterminio! Erano soltanto riusciti ad attirare l'attenzione di qualche Digimon ancora più pericoloso...

Nonostante il momento di calma, Renamon non era tipa da rilassarsi sugli allori, e anche quel giorno era andata a fare una perlustrazione nelle vie di Shinjuku, non vista da nessuno. Tuttavia, la sua ricerca non aveva evidenziato nessuna anomalia, nè aveva percepito alcun Digimon in emersione, quindi le sembrò lecito pensare che, almeno per un pò, non ci sarebbero stati problemi...

E anche il piccolo Calumon era contento di non doversi preoccupare di strani Digimon che volevano rapirlo, e poteva passare il suo tempo a fluttuare in giro per quello strano mondo di cui voleva ancora conoscere tante cose...

Certo, non a tutti era piaciuto che non ci fosse nessuno contro cui combattere... per l'esattezza, un certo diavoletto vestito di viola con la mania degli scherzi si era ritrovato più di una volta a lamentarsi tra sè del fatto che, senza nessuno che venisse dal Mondo Digitale, non avrebbe avuto modo di combattere contro altri Digimon e assorbire i loro dati! Certo, si era distratto facendo scoppiare qualche palloncino a qualche bambino qua e là... oppure sciogliendo loro il gelato tra le mani con una fiammella ben piazzata, prima di nascondersi di nuovo senza dare a nessuno la possibilità di scoprire il colpevole... ma la sua aspirazione principale, quella di diventare più forte assorbendo altri dati, aveva dovuto essere rimandata a data da destinarsi. Bah. Che almeno si sbrigassero a venire, questi invasori! Erano così tanti, pochi giorni fa...

E nonostante la calma piatta, il personale di Hypnos, sotto la direzione di Yamaki, continuava a lavorare. Nessuno di loro poteva sapere quando la tregua che i Digimon avevano concesso loro sarebbe stata interrotta.

Nessuno di loro, tuttavia, prevedeva che il pericolo non sarebbe provenuto dal 'solito' Digital Field apertosi nel bel mezzo del centro di Shinjuku... bensì da una delle principali centrali elettriche che rifornivano la città, a chilometri di distanza da dove si trovavano loro. Una centrale elettrica delle più moderne, che sorgeva presso un'enorme diga, dotata delle più efficienti tecnologie di generazione di energia, e collegata alla capitale del Giappone da innumerevoli linee... e che Shinduramon aveva scelto come bersaglio da attaccare per mettere in difficoltà i Tamers! Il personale della centrale, in servizio per il turno serale, non si era allarmato più di tanto della fluttuazione di energia che i vari rilevatori avevano registrato nel momento in cui il Digital Field del Deva Gallo si era aperto vicino alla diga... del resto, era abbastanza normale che i livelli di energia non restassero sempre gli stessi... e nessuno strumento era stato in grado di rilevare la misteriosa nebbia che si era formata all'improvviso sopra le acque del lago artificiale! In questo modo, il massiccio Deva elettrico era riuscito ad intrufolarsi nel Mondo Reale senza essere intercettato, troppo distante perchè gli strumenti di Hypnos, o i sensi acuti di Guilmon, Terriermon e Renamon si accorgessero di lui.

Nel momento in cui il Digital Field raggiunse la sua massima estensione, l'imponente figura di Shinduramon prese forma al suo interno, e si materializzò nel mondo in cui vivevano gli esseri umani che lui, i suoi fratelli e il suo signore disprezzavano così tanto. Il Deva Gallo sbattè le ali un paio di volte nel momento in cui il suo corpo prese definitivamente forma, e inspirò profondamente, riempiendosi i polmoni dell'aria fresca del boschetto in cui il suo Digital Field si era formato... per poi scuotere la testa disgustato. Persino l'aria sembrava in qualche modo più pesante e opprimente di quella di DigiWorld, cosa che il Deva Gallo attribuì alla sgraita presenza degli esseri umani...

"Tsk... misere creature! Mi fa persino schifo respirare la loro stessa aria!" commentò con disprezzo, muovendo alcuni rami con le sue enormi ali e trovandosi quasi subito di fronte la diga della centrale elettrica, da cui proveniva qualche flebile luce che creava uno spiccato contrasto con il cielo della sera, già in procinto di tingersi di blu e di riempirsi di stelle. L'idea di rendere la vita difficile alle creature che tanto detestava lo fece tornare di buon umore, e il Deva Gallo decise di mettersi subito al lavoro, raggiungendo a passi goffi il lago artificiale, per poi appollaiarsi giusto sopra la grande diga che lo arginava. I rebbi della reliquia sacra che portava sulla schiena brillarono per qualche istante, e delle scariche di energia statica crepitarono attorno alle loro punte, mentre il Deva cominciava ad assorbire energia. Le sue piume dorate si drizzarono appena un pò, circondate da scintille di energia blu che apparvero anche sulla superficie del bacino di carenaggio, come degli strani fuochi fatui che danzavano sul pelo dell'acqua. Immediatamente, le luci della centrale elettrica iniziarono a sfarfallare pericolosamente... e nel giro di pochi secondi si spensero una ad una, gettando nello sconcerto gli operatori presenti!

Shinduramon si concentrò ulteriormente, ma non riuscì ad impedire ad un ghigno soddisfatto di screpolare il suo volto dotato di bargigli. Sentiva la confusione e la paura delle creature inferiori, percepiva che si sentivano indifesi davanti a quell'incredibile volgere degli eventi... e la cosa gli piaceva, gli piaceva un sacco! Ben presto, l'intera città di Tokyo avrebbe provato la stessa paura... e intanto che i suoi 'difensori' si affrettavano inutilmente verso di lui, Shinduramon avrebbe assorbito tutta l'energia della centrale, aggiungendola al proprio potere e rendendosi sempre più forte! Nel momento in cui fossero giunti quei dannati Tamers e i Digimon traditori, sarebbe stato troppo tardi per fermarlo, e così lui avrebbe potuto fare ritorno da Zhuqiaomon-sama con la cresta alta, con la Shining Evolution, e con la notizia che il principale ostacolo all'attacco al Mondo Reale era stato finalmente tolto di mezzo! Già si pregustava le espressioni inferocite di Vajiramon e Santiramon, una volta che avesse comunicato tutto questo...

Delle flebili esclamazioni attirarono la sua attenzione verso la base della diga, a decine di metri sotto di lui. Abbassando la testa in un misto di crudeltà e curiosità, mentre l'aria attorno a lui cominciava a risplendere di una strana luminescenza azzurra e ad emettere un pungente odore di ozono, il Deva Gallo vide, piccole come formiche dal suo punto di vista sopraelevato, numerosi operatori del turno serale che, usciti dalla centrale con torce elettriche ed elmetti luminosi, cercavano di capire cosa stava succedendo... e rimanevano senza fiato alla vista dell'enorme mostro piumato seduto beatamente sopra le loro teste! Probabilmente, i malcapitati erano convinti di trovarsi in qualche film di kaiju, o di aver bevuto un pò troppo la sera prima...

Le loro esclamazioni terrificate si sentivano chiaramente anche sopra la diga, anche se Shinduramon non riusciva a cogliere tutte le parole... e il Deva Gallo ghignò nuovamente davanti alla loro impotenza, decidendo di dare loro una svegliata, e far loro capire che non era un incubo da cui si sarebbero svegliati la mattina dopo... quella che quegli operai avevano davanti agli occhi non era altro che la verità... e un piccolo assaggio del futuro della Terra!

"Heheheee... sì, sì, correte pure! Correte, sciocchi esseri umani! Ora che non ci potete più controllare avete paura, eh, razza di vermi?" tuonò il Digimon sacro, mentre le punte del suo vajra iniziavano a ruotare sempre più velocemente, fino ad assomigliare ad un paio di giganteschi frullatori! Si sentì un inquietante crepitìo quando delle scariche elettriche color cobalto scintillarono su di esse, e gettarono delle luci altrettanto spaventose sul mostruoso volto da uccello di Shinduramon, come lampi improvvisi in una notte buia!

"Correte pure quanto volete... perchè tra non molto, correre non vi servirà più a niente! Positron Pulse!"

L'energia elettrica si raccolse sulle punte rotanti dei vajra e da lì scivolò sulla corazza di metallo di Shinduramon, fino a risalire lungo il collo ed accumularsi sulla punta del suo corto becco... poi, preso lo slancio, il Deva Gallo gettò la testa in avanti e scagliò dal becco un fulmine azzurro che illuminò di un azzurro innaturale il paesaggio e sfrecciò verso gli operatori della centrale elettrica riuniti là sotto, che andarono subito in panico... e urlarono in preda al terrore quando la folgore li mancò di pochissimi metri e fece esplodere una porzione di terreno fangoso, gettando in aria chili di terriccio bollente e sabbia vetrificata dall'elevata temperatura! Con gioia feroce, il Deva Gallo restò ad ammirare la paura degli esseri umani e il loro disperato correre da una parte all'altra... il loro urtarsi ed ostacolarsi a vicenda nel frenetico tentativo di mettersi in salvo... il loro spintonarsi qua e là, ognuno pensando solo a salvare sè stesso... e ancora una volta, Shinduramon sentì montare il suo odio per l'umanità.

"Tsk... ma guardateli!" stridette, mentre altra energia perveniva al suo corpo dai generatori della centrale, rimpiazzando quella che aveva speso per scagliare il suo attacco. "Che razza ridicola... non sanno neanche controllare sè stessi e i loro bassi istinti, e pretendono di poter controllare noi... creature che già da tempo hanno superato il loro livello... sono davvero ridicoli!"

I pochi operai rimasti si allontanarono di corsa, scomparendo rapidamente lungo la stradina polverosa che portava alla centrale, e raggiungendo ognuno la propria vettura... ma Shinduramon decise di non fare nulla per impedirglielo. Dopotutto, attaccarli in quel momento sarebbe stato uno spreco di tempo e di energia. Non potevano fare nulla contro di lui, e sarebbe stato molto più utile lasciarli in vita, in modo che si rendessero conto che lo erano ancora soltanto perchè lui aveva voluto così. E poi, voleva conservarsi per quando fossero arrivati i Tamers... se quanto aveva riferito Santiramon di quel Digimon rosso era vero, allora avrebbe avuto bisogno di tutta l'energia che fosse stato in grado di assorbire per sopraffarlo!

Comunque, da quello che Shinduramon poteva vedere, la sua strategia stava già avendo successo. Dalla sua posizione sopraelevata, il Deva Gallo riuscì a vedere le luci della città che iniziavano rapidamente a spegnersi, in rapida successione, immergendo la metropoli nell'oscurità. Quasi riusciva a sentire le innumerevoli voci degli abitanti che, in preda al panico per quell'inspiegabile black-out, iniziavano ad imitare quei miseri esseri che si erano appena dileguati davanti ai suoi occhi... la sua idea stava funzionando alla perfezione, e ora non doveva fare altro che continuare ad assorbire l'energia prodotta dalla centrale - creando così ancora più confusione - e aspettare che quei maledetti Tamers si facessero vedere, assieme alla Shining Evolution!

Oh, sì... Zhuqiaomon-sama sarebbe stato molto fiero di lui!

 

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"Hmmm... e va bene, vediamo quest'ultimo problema..." mormorò Takato con aria assonnata, mentre si accingeva a terminare i suoi compiti di matematica che lo fissavano minacciosamente dai fogli a quadretti del suo quaderno. Inutile, il giovane Tamer non ci andava proprio d'accordo con quella materia... una volta che si conoscevano le addizioni, le sottrazioni, le tabelline, le moltiplicazioni e le divisioni, che bisogno c'era di andare a complicarsi ulteriormente la vita con espressioni, elevamenti a potenza, angoli acuti, retti e ottusi... e chissà quali altre assurdità si fossero inventati quei matematici che avevano tanto tempo da perdere! Questo era quello che Takato chiamava un voler a tutti i costi complicare le cose semplici...

Con un sospiro, il giovanissimo Tamer si rimise al lavoro, concentrandosi di nuovo su quei segni a malapena comprensibili che i suoi occhi riuscivano a malapena a focalizzare sotto la luce della sua lampada da scrivania. Quei problemi non si sarebbero risolti da soli, dopotutto...

"Sigh... Okay, iniziamo con il calcolo del perimetro... com'è che faceva... base più..."

Takato stava ancora ragionando... quando improvvisamente tutte le luci si spensero, immergendo lui e tutta la sua casa nel buio più totale!

Con un sobbalzo di sorpresa, il ragazzino si spostò dalla sua scrivania, facendo cadere la sua penna sul tavolo... e quasi cascò a terra! Dal piano inferiore, si sentirono le voci dei suoi genitori che, altrettanto sorpresi dal black-out, iniziavano a tentoni a cercare qualcosa con cui farsi luce nella coltre di oscurità... senza avere eccessivo successo, considerati i rumori di mobili e sedie spostati che provenivano da sotto! Sperando che la luce proveniente dall'esterno fosse ancora sufficiente, Takato si mosse con fare incerto verso la finestra e cercò la corda della persiana, tirandola poi su con un paio di strattoni. Con suo grande sollievo, il cielo non era ancora sprofondato nel blu infinito della notte, e le stelle e la luna fornivano un'illuminazione sufficiente a muoversi nella tanza senza sbattere continuamente addosso a qualcosa... ma ai suoi occhi si presentò uno spettacolo ancora più incredibile di quanto era appena successo! Davanti a lui, l'intera città di Tokyo si era letteralmente spenta, i numerosi cartelloni luminosi, le luci degli appartamenti, scomparsi nel nulla! Soltanto i fari delle automobili, che come sempre affollavano le strade di Shinjuku, davano ancora un pò di illuminazione artificiale... e al di là del vetro della sua camera, Takato riusciva benissimo a percepire il caos che quell'improvviso imprevisto aveva provocato! La tensione, l'incertezza, lo spaesamento della popolazione che cercava di capire cosa era successo e cosa fare... si potevano sentire con chiarezza disarmante dietro i vetri di casa sua!

"Ma... ma cosa sta... succedendo?" si chiese Takato, guardando stupefatto il suo quartiere rimasto al buio. "Guilmon... Calumon... spero che stiate bene..."

 

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I suddetti Digimon, per quella sera rimasti nella loro tana a giocare a rincorrersi (e, come era prevedibile, Guilmon era sempre quello che stava sotto...), erano rimasti altrettanto esterrefatti davanti a quello strano fenomeno... erano abituati a vedere così tante luci colorate, così tanta allegria, quando si avvicinavano quelle ore... e adesso, invece, tutti i lampioni si erano spenti, e le mille luci della notte erano state inghiottite da un desolante buio che aveva avvolto anche la tana apparentemente abbandonata.

Seduto sull'ingresso della sua improvvisata dimora con aria incerta, Guilmon inclinò la testa da un lato e sbattè gli occhi, non capendo bene cosa stava accadendo. "Hey, Calumon... tu sai per caso come mai la luce è scomparsa all'improvviso?" chiese, rivolto al suo amico dalle larghe orecchie.

Il piccolo Digimon bianco ora identificato come la Shining Evolution scosse la testa, spaesato quanto il dinosauro rosso. "Non ne ho idea, calu calu..." rispose, scuotendo la testa da una parte all'altra. "Ancora non capisco come funziona il mondo degli umani..."

 

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In casa Lee, in camera di Jenrya, il Tamer cinese stava finendo di ripassare i suoi appunti scolastici prima di andare a dormire... e si stava rendendo conto di quanto era difficile concentrarsi con un certo cagnolino verde dalle larghe orecchie che, approfittando del momento in cui poteva muoversi come voleva senza essere scoperto, si stava scatenando al PC, smanettando furiosamente con la tastiera nel tentativo di stracciare il suo precedente punteggio record! Il Tamer cinese non riuscì a trattenere una breve risata quando il suo vivace partner, Terriermon, dopo aver superato una parte decisamente difficile, si mise a saltellare di gioia, agitando qua e là le sue enormi orecchie e dando del 'fesso' e del 'perdente' all'avversario che aveva appena sconfitto! Insomma, un giocatore di videogiochi fatto e finito!

"Hahahahaaa! Ti ho fregato, bello mio! Deve ancora nascere chi batterà il grande Terriermon ai videogiochi!" esclamò il cagnolino verde. "State ammirando il futuro campione!"

Permettendosi di distrarsi per un attimo dai suoi compiti, Jenrya Lee si appoggiò una mano sulla tempia e scosse la testa, sorridendo con aria di bonario rimprovero al suo Digimon. "Terriermon... cosa avevamo detto a proposito di videogiochi? Che non volevo che tu ti scaldassi tanto quando giocavi, mi sembra di ricordare!"

Terriermon interruppe la sua danza di vittoria, e si rivolse al suo più serio partner umano, facendo il finto offeso. "Insomma, Jen! Questo almeno concedimelo! Ci ho messo chissà quanto tempo a cercare di superare quel cavolo di boss da quattro soldi, e adesso voglio esprimere la mia eccitazione!" esclamò. "Insomma, Jen, sul serio! Hai mai pensato di fare il vigile urbano? Sei sempre là ad assicurarti che le regole siano rispettate! Momentai, dico sempre io!"

"Sigh..." sospirò Jenrya, scuotendo rassegnato la testa. "E' proprio vero che non cambierai mai..."

E, in quel momento, accadde la cosa più terribile per un videogiocatore incallito.

Mancò la luce, e il PC di Jenrya si spense miseramente... facendo perdere a Terriermon tutti i progressi! Jenrya rimase bloccato per un attimo dallo stupore, fissando spaesato il punto dove, fino ad un attimo prima, riusciva a vedere i suoi appunti... e Terriermon, inutile dirlo, non la prese con altrettanta filosofia!

"Aaaaaargh!" esclamò il cagnolino verde, con le orecchie dritte sopra la testa. "La mia partita! Stupidissimo boss, così non valeeeeee!"

 

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"Ooookay, chi cavolo ha avuto questa bellissima idea?" borbottò sarcastica Ruki Makino, appoggiando sulla sua scrivania le carte che stava passando in rassegna, alla ricerca di qualche nuova strategia da usare contro eventuali Digimon che fossero bio-emersi in futuro. C'era quasi da aspettarselo che proprio allora la luce sarebbe mancata... la famigerata Legge di Murphy si era dimostrata vera una volta di più!

Andando alla sua finestra, grazie alla luce della luna che permetteva ancora una visuale accettabile, la ragazzina dai capelli rossi vide che il problema non era limitato a casa Makino... praticamente tutto il vicinato, anzi, no, tutto il quartiere di Shinjuku era stato colpito da quello strano black-out! Difficile che si trattasse di un guasto normale, ci doveva essere qualcosa di pericoloso dietro... forse un'altra delle assurde trovate di quel tizio di nome Yamaki, o peggio, qualche Digimon che si era messo in testa di attaccarli proprio in quel momento!

Eppure, a pensarci, la cosa era strana... se davvero c'era un Digimon in giro, perchè Renamon non lo aveva avvertito subito, non appena era emerso? Evidentemente, si trovava molto lontano da lì, e la volpe ninja non era riuscita ad avvertirlo a quella distanza... per quanto abile, anche la sua partner aveva i suoi limiti...

La porta di camera sua si aprì con un clac improvviso, e Ruki si voltò verso di essa giusto in tempo per veder entrare sua nonna Saeko affacciarsi dal corridoio notte, la sua figura resa indistinta dall'oscurità. "Nonna?" chiese la Digimon Queen, mettendosi vicino alla finestra per essere vista meglio.

"Ruki-chan, tesoro..." mormorò la signora Makino. "Scusa se sono venuta così, all'improvviso, ma con questo black-out improvviso, ho voluto assicurarmi che non ti succedesse nulla. Va tutto bene?"

La ragazzina dai capelli rossi, in quel momento sciolti dalla coda nella quale erano di solito legati, annuì rapidamente. Normalmente, si sarebbe un pò irritata di essere chiamata in quel modo... e sua nonna era l'unica persona a cui Ruki permetteva di usare quei diminutivi con lei. "Sì... sì, nonna, va tutto bene... solo, sono rimasta un pò sorpresa quando la luce è mancata. La... la mamma è ancora fuori, giusto?"

Saeko annuì lievemente, sollevata dal vedere che la nipotina non aveva preso paura. "Sì... in questo momento dovrebbe ancora essere agli studi..." rispose. "Ma adesso, temo che avrà dei problemi a rientrare. Non preoccuparti, cercherò di contattarla il prima possibile."

Ruki tirò un sospiro di sollievo che lei stessa non si era resa conto di aver trattenuto. "Va bene..." rispose semplicemente. "Spero solo che questa interruzione di corrente non duri troppo a lungo..."

"E' quello che spero anch'io... ma il fatto che stia mancando in tutta la città mi manda un pò in allarme. Chissà cosa deve essere accaduto..." commentò la signora Hata. "Comunque, Ruki-chan, non preoccuparti. Resta tranquilla, e vedrai che tutto si risolverà."

Ruki annuì, abbozzando un breve sorriso, mentre la nonna si accingeva a scendere le scale che portavano al piano terra. "Lo so. Grazie, nonna."

La ragazzina accompagnò la nonna con lo sguardo finchè non ebbe sceso le scale... poi, quasi furtivamente, si avvicinò alla finestra di camera sua, attraverso la quale si vedeva una familiare figura dalle fattezze di volpe stagliarsi contro la luna quasi piena. Non era molto facile vedere l'espressione del suo volto da quella posizione, ma Ruki, grazie al suo stretto rapporto con Renamon, capiva bene che la sua amica digitale era in allarme per qualcosa. Il suo sguardo profondo e al tempo stesso distante puntava in lontananza, verso le zone montuose appena fuori da Tokyo. Non era abbastanza vicina da capire cosa stava succedendo, ma tutti gli elementi le facevano pensare, con sicurezza quasi matematica, che ci fosse un Digimon dietro al black-out cittadino. Nonna Saeko aveva ragione... questa improvvisa mancanza di corrente non era stata causata da qualcosa di temporaneo... non si sarebbe risolta tanto facilmente...

"Indovino quello che stai pensando tu, Renamon?" si chiese la ragazzina. "Pensi che si tratti dell'operato di un Digimon, non è così?"

 

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E anche gli operatori di Hypnos stavano avendo i loro problemi... proprio in un momento cruciale della loro ricerca, veniva a mancare la corrente! Non che i dati che avevano ottenuto fossero a rischio di essere perduti, visto che l'organizzazione eseguiva a brevi periodi delle copie di backup... ma era molto fastidioso, anche per delle serie professioniste come Reika e Megumi, essere costrette ad interrompere il loro lavoro a causa di qualche imprevisto, proprio quando sembravano aver raggiunto un traguardo importante!

"Niente da fare..." mormorò con fastidio evidente, per quanto ben dissimulato, l'operatrice bionda. "Gli strumenti non rispondono più, Yamaki-san. Dobbiamo aspettare che si attivino i generatori di emergenza per riprendere il lavoro."

Yamaki storse appena un pò il naso e strinse i denti dietro le labbra, mantenendo con abilità la sua maschera distaccata. Un Digimon, senza ombra di dubbio. Non riusciva a pensare a nessun altro motivo plausibile per cui la corrente avrebbe dovuto mancare così, all'improvviso... "Tsk... Capisco... Non appena le connessioni saranno ripristinate, allargate lo spettro dei rilevatori di reazioni digitali fino al massimo raggio possibile. L'entità digitale che ha provocato questo calo di energia ha colpito da molta distanza... altrimenti, i nostri strumenti lo avrebbero già rilevato." ordinò, masticando amaro per l'ennesima umiliazione che gli invasori digitali gli avevano inflitto.

Reika esitò un momento, davanti al cipiglio quasi minaccioso di Yamaki. Il suo capo assumeva quell'espressione soltanto quando era davvero arrabbiato... e in casi del genere, la cosa più saggia da fare era non irritarlo ulteriormente! "Sì... Yamaki-san... sarà fatt il prima possibile!"

 

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I minuti passavano... e Shinduramon aveva ormai assunto dimensioni quasi doppie a quelle iniziali, grazie a tutta l'energia che era riuscito ad assorbire dalla diga e dalla centrale. Con feroce orgoglio, il Deva Gallo teneva la testa alta e la cresta sollevata, ammirando le luci di Tokyo che si spegnevano con ritmo allarmante, gettando sempre più nella confusione la grande città. Tutto stava andando a gonfie vele... per quando quei maledetti Tamers fossero arrivati, la sua forza sarebbe aumentata al punto tale che nessuno dei loro Digimon, nemmeno il dinosauro rosso che aveva umiliato Vajiramon e Santiramon, sarebbe stato in grado di fermarlo! Il sovraccarico di energia attorno a Shinduramon aveva creato una sorta di pericolosa aura elettrica attorno a lui, una sfera invisibile percorsa da scariche azzurre, che irradiava una strana luce tutt'attorno, sugli alberi e sulle strutture, e che emanava una puzza di ozono sempre più pronunciata. In quella posizione, assiso sulla diga come una sorta di conquistatore, con quelle luci elettriche che danzavano minacciose attorno a lui, il Deva Gallo sembrava davvero una figura mitologica!

"Hahahahahaaaa! Perfetto! Grandioso! Così mi piace!" esclamò, esaltato dalla inebriante sensazione che gli dava l'energia che scorreva dentro di lui. "Stupidi umani, non avete idea di cosa vi siete attirati contro sfidando l'ira del nostro Sovrano! Molto presto, quando la Shining Evolution sarà nelle nostre mani... non potrete fare altro che strisciare ai nostri piedi chiedendo perdono! Venite, ragazzini, venite! Vi sto aspettando per mostrarvi di cosa sono capaci i Deva!"

"In questo caso... credo proprio che la tua attesa sia finita!"

La voce chiara e sicura di sè di un ragazzo colse di sorpresa Shinduramon, e il Deva Gallo, con un chiocciare minaccioso, si voltò rapidamente nella direzione da cui era provenuta... soltanto per trovarsi di fronte uno strano ragazzino vestito di nero e grigio, dai capelli castani dritti sopra la testa, e con un D-Power grigio montato sull'avambraccio destro, nel cui slot apposito erano già state infilate numerose carte! Portava un fazzoletto rosso legato attorno al collo, una spalliera di acciaio grigio sulla spalla destra, e un paio di cinghie nere si avvolgevano obliquamente attorno al suo torace, incrociandosi all'altezza dello sterno, mentre i suoi pantaloni lunghi erano di un colore verde mimetico, e portava un paio di scarpe bianche di gomma dalla suola grigia. Era accompagnato da un piccolo Digimon simile ad un draghetto viola con delle ali rudimentali sulle braccia... e l'espressione sul volto di entrambi era di sicurezza in sè e determinazione.

Stupefatto, Shinduramon interruppe per un attimo la sua operazione di assorbimento dell'energia, e rivolse ai due nuovi arrivati uno sguardo incuriosito. Aveva sentito da Santiramon e Vajiramon che i Tamers erano in tre... e adesso gliene arrivava davanti uno, tutto solo con il suo partner, e senza neanche la Shining Evolution! E poi... come aveva fatto ad arrivare fin lì così rapidamente? Non si aspettava 'visite' almeno per una mezz'ora...

La risposta a quest'ultima domanda apparve subito evidente al Deva Gallo quando, pochi metri dietro il ragazzino e il suo Digimon, vide una strana luce circolare dai colori cupi che vibravano lentamente, perdendosi in un vortice di energia al centro - un DigiPort, un passaggio dimensionale che di solito veniva usato per passare dal Mondo Digitale a quello Reale, o per percorrere distanze relativamente grandi quasi istantaneamente! Ma la cosa, pur chiarendo alcuni dei suoi interrogativi, ne fece sorgere altri al Deva Gallo. Era convinto che gli abitanti del Mondo Reale non potessero creare dei Digiport se non attraverso macchinari molto complessi... almeno, questo era quello che Vajiramon gli aveva comunicato... e allora, come mai quel moccioso...

"Cosa?" esclamò il furente volatile elettrico. "E tu... tu chi sei? Sei un Tamer con il suo animaletto addomesticato, per caso? E come hai fatto a creare un Digi-Port? In ogni caso, non aspettarti nessuna pietà da me, e non credere di potermi ostacolare!"

Ryo e Monodramon, perchè di loro si trattava, non sembrarono troppo impressionati dalla vuota minaccia di Shinduramon, che aveva ripreso a caricarsi e ad aumentare di dimensioni. Con fare sicuro, il Tamer leggendario estrasse una carta dal suo deck, e si preparò a passarla nell'apposita fessura, mentre Monodramon si metteva in guardia e fissava Shinduramon con un'espressione quasi feroce che riuscì però soltanto a provocare uno sghignazzo di dileggio da parte del Deva elettrico. Una creaturina così insignificante voleva sfidarlo?

"Non riuscivo a credere a quello che avevo sentito, ma a quanto vedo è tutto vero..." commentò Ryo, rivolto al Deva Gallo. "Voi Deva e il vostro capo vi siete messi a minacciare l'umanità, e non vi interessa nulla delle conseguenze delle vostre azioni sull'equilibrio tra i due mondi."

Questa volta, le parole di Ryo riuscirono ad indurre Shinduramon ad un accenno di rabbia, e il Deva piumato serrò minaccioso gli occhi mentre i suoi avversari gli si avvicinavano ancora... ormai erano così vicini che, se avesse voluto, Shinduramon li avrebbe potuti far volare a gambe all'aria semplicemente agitando un'ala! "E tu... tu chi sei per parlare in questo modo, moccioso? Cosa ne sai tu del Mondo Digitale, di ciò che sta succedendo lì, o del motivo per cui stiamo facendo tutto questo? E poi, sono stati gli esseri umani i primi a fare un torto! Noi Digimon non stiamo facendo altro che prenderci quello che ci spetta di diritto..."

Mentre parlava, Shiduramon continuava a guardare con sospetto il misterioso ragazzo che stava osando sfidarlo, e il piccolo Digimon che si portava dietro. Ora che li guardava meglio, c'era qualcosa di vagamente familiare in loro, oltre al fatto che le parole che aveva detto prima dimostravano che quel ragazzino non era uno qualsiasi... sapeva già del Mondo Digitale, e dei Deva, cosa che Shinduramon non riteneva possibile. E poi, il fatto che fosse riuscito a creare un Digi-Port...

Shinduramon sobbalzò per la sorpresa, e l'energia smise per un istante di scorrere nel suo corpo, quando un'intuizione lo illuminò all'improvviso. Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima! Aveva sentito parlare spesso, da Zhuqiaomon e dai suoi colleghi, di un certo Tamer prescelto che si era guadagnato la riconoscenza di Azulongmon e delle altre Divinità Guardiane grazie alle sue gesta... ma non credeva che fosse finito proprio in quel mondo! Quando si dice la coincidenza!

"Ma... ma allora..." strillò Shinduramon, a cui l'improvvisa rivelazione non aveva fatto che rabbia. "Tu... non puoi essere altri che Ryo Akiyama! Quel mocciosetto di cui si sente tanto parlare nel Mondo Digitale! Dopo aver aiutato noi Digimon, dopo averci salvato da quel cataclisma e aver compiuto azioni per cui tutti ti sono ancora riconoscenti... adesso ti permetti di metterti contro di noi e tradire tutto quello che rappresentavi?"

Ryo scosse la testa. "Vedo che la fama che mi sono procacciato mi precede, ma non amo farmene troppo vanto. In ogni caso, io non sto tradendo proprio nessuno... non mi risulta di aver mai giurato eterna fedeltà nè ad Azulongmon-sama, per quanto io lo rispetti... nè al tuo Sovrano, nè a nessun altro! Baihumon-sama ed EbonWumon-sama mi hanno mandato a svolgere delle indagini perchè erano preoccupati per quanto sta facendo Zhuqiaomon-sama, e stando a quanto vedo... le loro preoccupazioni erano più che fondate!"

"Quindi adesso, o scendi e torni a DigiWorld... o ti facciamo scendere noi, con le cattive!" esclamò Monodramon con un sorrisetto battagliero, muovendo davanti a sè i piccoli pugni artigliati.

Passata la sorpresa per l'inaspettato incontro, Shinduramon ghignò nuovamente... e, con uno strillo acuto, aprì le ali, alzandosi di scatto dal punto in cui aveva 'nidificato'! Una scarica di fulmini azzurri scintillò attorno al suo corpo, e il gigantesco gallo drizzò la coda dietro di sè come un pavone, in modo da apparire ancora più grosso e minaccioso. "KAAAAAAW! Chi ti credi di essere, moccioso, per dare ordini ad un sottoposto del grande Sovrano Zhuqiaomon-sama?" strillò, emettendo un grido da gallo che penetrò nelle orecchie di Ryo e Monodramon, facendo loro provare una dolorosa stilettata alle orecchie. "Al mio Sovrano non interessa nulla di quali siano le disposizioni degli altri! Che se ne stiano nei loro DigiWorld, e non interferiscano! In quanto a voi... il fatto di essere stati i salvatori di DigiWorld non vi concede nessuna immunità! Per aver provato ad interferire, sarete giustamente puniti! Positron Pulse!"

Un'altra scarica elettrica partì dal becco di Shinduramon e sfrecciò verso Ryo e Monodramon, che però si aspettavano quell'attacco, e riuscirono a scansarlo tuffandosi di lato, e facendo sì che il proiettile elettrico facesse saltare in aria una enorme zolla di terra! Un puzzo di argilla bruciata permeò l'aria prima fresca della sera, e Ryo si ritrovò inondato da una pioggia di detriti... ma, senza lasciare che la tesa situazione lo impensierisse, fece scattare la mano verso le sue carte e ne pescò una, per poi atterrare sulla schiena e rialzarsi in piedi con agilità insospettabile per un ragazzo di quell'età!

"Ryo!" esclamò Monodramon, atterrando con una capriola vicino al suo partner umano. "Forza, fammi Digievolvere! Voglio far vedere a questo galletto il mio livello Ultimate!"

Tuttavia, Ryo aveva fin troppa esperienza per cedere così facilmente... e infatti, quando sollevò la carta, Monodramon potè vedere, con una certa delusione, che si trattava di una normale carta della Digievoluzione. "No, Monodramon... finchè è possibile, vorrei evitare di farti evolvere in forma Ultimate finchè siamo nel Mondo Reale! Devo ricordarti che quando ti fai prendere la mano mentre sei Cyberdramon, diventi pericoloso?" chiese retoricamente. Il draghetto mise il broncio per un istante, ma poi scosse la testa e decise di adattarsi a quello che passava al convento.

"Ufff... e va bene, Ryo, mi accontenterò della forma Champion..." brontolò Monodramon, con una buffa espressione di disappunto. "Ma adesso sbrigati! Questo pollo allo spiedo troppo cresciuto non mi sembra abbia una gran voglia di aspettare noi!"

"E non dovrà neanche farlo!" esclamò Ryo, strisciando la sua carta nel D-Power! "Card Slash! Digivolution Activate!"

"Bene! Adesso sì che si ragiona!" esclamò il draghetto. "Monodramon shinka..."

Monodramon aumentò di dimensioni, e il suo corpo venne avvolto da una luminosa aura di luce bianca che celò le sue nuove fattezze finchè il processo di Digievoluzione non fu completo. Con un grugnito di disappunto, Shinduramon si coprì gli occhi con una delle sue ampie ali, riparandosi gli occhi fino alla fine dello spettacolo di luci che accompagnava ogni Digievoluzione... e quando tutto fu finito e il Deva Gallo potè dare un'altra occhiata, si trovò davanti un Digimon che, con tutta la sua esperienza, non ricordava di aver mai visto nel suo Mondo Digitale: un drago umanoide alto poco meno di due metri e dalle squame azzurre, che indossava un paio di ampi pantaloni verde scuro, e un lungo elmetto e delle piastre di metallo grigio spento sulla testa, le spalle, le anche, le mani artigliate e la punta della sua lunga coda da rettile. Il muso ricordava vagamente quello di un coccodrillo, con tanto di canini sporgenti, e da un paio di fessure nella parte frontale del suo elmo, svettavano un paio di occhi a mandorla rossi, mentre ciuffi di crine arancione ricoprivano il suo robusto collo e scendevano lungo la schiena, fermandosi circa a metà. Il torace del Digimon draconico era bianco, con un complesso tatuaggio rosso simile ad una sillaba dell'hiragana disegnato sui pettorali, delle cinghie rosse si avvolgevano attorno al polsi, mentre i piedi presentavano dei lunghi artigli a falce, che parevano abbastanza affilati da poter tagliare la roccia! Con un ruggito feroce, il nuovo Digimon fece un capriola in aria e atterrò proprio nel punto in cui Shinduramon aveva colpito un attimo prima, quasi volesse sfidarlo ad attaccare di nuovo!

"...STRIKEDRAMON!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Strikedramon

Tipo: Drago

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Strike Fang, Striking Barrage

La forma evoluta di Monodramon, e la pre-evoluzione di Cyberdramon, questo aggressivo Digimon drago è conosciuto come un cacciatore di Digimon di tipo Virus, e tende ad esagitarsi quando è impegnato in combattimento con uno di essi. La sua tecnica di combattimento è basata sull'agilità, oltre che un discreto numero di colpi che creano il fuoco.

 

"Ottimo, Strikedramon." disse Ryo, lasciando al suo Digimon lo spazio per combattere mentre lui si appartava e iniziava già a cercare una carta con cui aiutae il suo partner a combattere. "Ora, cerca di fargli esaurire l'energia, mentre io penso ad un modo di contrastarlo... credi di riuscire a farlo?"

Strikedramon si acquattò, pronto a spiccare un balzo verso Shinduramon, che continuava a guardarlo con disprezzo... e un sorrisetto da predatore si formò sul suo volto squamoso. "Schivare gli attacchi di questo galletto troppo cresciuto non sarà un problema." affermò. "Quanto al resto... beh, Ryo, spero che tu abbia un piano in mente, perchè questo non è un Digimon come tutti gli altri! Siamo di fronte ad un Deva!"

"Lo so..." rispose Ryo, mentre dietro di lui, il Digi-Port che si era aperto in precedenza si richiudeva con un basso rumore di rollìo. "Tu, intanto, cercadi guadagnare un pò di tempo! Al resto ci penso io!"

Shinduramon grugnì di nuovo, e caricò un altro fulmine, prendendo accuratamente la mira contro Strikedramon. L'idea che quel ragazzino umano pensasse soltanto di poterlo affrontare con uno schiavetto Digimon di livello Champion gli faceva vedere rosso. Un Digimon di livello Champion... contro di lui, un diretto servitore di Zhuqiaomon-sama? Quei due lo stavano davvero sottovalutando, o avevano qualche rotella fuori posto! Anche se si trattava del leggendario Tamer Ryo Akiyama e del suo partner, non era possibile che riuscissero a contrastarlo così...

"Voi... con un Digimon di livello così basso... credete davvero di potermi fermare? Hah! Essere il Tamer leggendario ti ha dato alla testa, Ryo Akiyama!" chiocciò il gallo gigante, caricando un altro fulmine. "Nemmeno voi potete sconfiggere un Deva con queste sole armi! Positron Pulse!"

Un altro fulmine sfrecciò rombando verso Strikedramon, che però si era aspettato quella mossa, e riuscì ad evitarla balzando di lato, e facendo sì che il proiettile elettrico provocasse un'altra esplosione nel momento in cui atterrava sul terreno. Nello stesso istante, Ryo strisciò la sua prima carta nel suo D-Power, e un paio di ali piumate fatte di luce bianca apparve sulla schiena del dragone, permettendogli di spiccare il volo!

"Card Slash!" esclamò Ryo. "Hyper Wings Activate!"

Con un balzo, Strikedramon si sollevò in aria, arrivando ad almeno sei metri da terra... poi iniziò a sbattere le ali che aveva appena ricevuto dal suo partner, e salì ancora fino quasi a raggiungere la metà superiore della diga. Fu costretto ad una brusca virata, e a scendere un pò di quota, quando l'irritato Shinduramon gli sparò contro un altro Positron Pulse, questa volta così vicino che il drago umanoide riuscì a sentirne il calore sulle squame... ma riuscì rapidamente a riprendere quota, e approfittò dell'istante in cui il Deva Gallo si stava ricaricando per sferrare uno dei suoi attacchi!

"Hai sbagliato, galletto! Ora tocca a me!" esclamò, mentre un'aura di fiamme arancioni si accendeva attorno al suo corpo, trasformandolo in una cometa in miniatura. "Prendi questo! Strike Fang!"

Strikedramon si lanciò a tutta velocità contro l'enorme gallo, e riuscì quasi a colpirlo prima che questo potesse ricaricarsi, e scagliare unaltro fulmine... ma il colossale Deva, per nulla impressionato da quella dimostrazione di potere, sollevò una delle sue enormi ali e sferrò un potente manrovescio a Strikedramon, interrompendo il suo attacco, facendo sparire le sue ali, e scagliandolo via con un grugnito di dolore. Ma il drago era troppo esperto per farsi mettere fuori gioco così facilmente. Eseguendo una rapida ripresa a mezz'aria, riuscì ad allungare una delle sue braccia muscolose verso la diga, e si afferrò ad una rientranza, per poi arrampicarsi rapidamente sulla superficie quasi liscia usando i suoi artigli affilati. Shinduramon sibilò rabbiosamente. La posizione in cui il suo avversario si trovava gli rendeva impossibile attaccarlo con il Positron Pulse, e non poteva staccarsi dalla posizione in cui si trovava, se non voleva perdere il vantaggio della ricarica istantanea... Comunque, il Deva Gallo era sicuro che quello sarebbe stato solo un fastidio temporaneo: era evidentemente più forte di Strikedramon, e non sembrava esserci nulla che il drago potesse fare per attaccarlo. Non restava altro da fare che aspettare che attaccasse di nuovo, per poi fargli vedere chi era il più forte!

Tuttavia, troppo concentrato su Strikedramon, il Deva Gallo si era dimenticato di prestare attenzione a Ryo, e questo si rivelò un errore! Il Tamer leggendario inserì un'altra carta nello slot e la fece passare attraverso il lettore, accompagnata dal gioco di luci che immancabilmente accompagnava l'utilizzo di una carta. "Card Slash! Power Activate!" esclamò il ragazzo... e subito dopo, Strikedramon iniziò ad arrampicarsi sulla diga con ancora maggiore velocità, la sua forza fisica aumentata in maniera esponenziale dalla carta che il suo Tamer aveva appena usato! Nel giro di qualche secondo, Strikedramon aveva completato una scalata che per un essere umano normale sarebbe stata impossibile, e ora si apprestava ad assalire il Deva Gallo sul fianco... ma quest'ultimo, irritato dalla persistenza dell'avversario, si stava già girando verso di lui e, cosa peggiore, ora aveva la visuale libera per scagliare tutti i fulmini che voleva!

"Tsk..." grugnì Shinduramon. "Vedo che siete parecchio ostinati... peggio per voi, a quanto pare non conoscete i vostri limiti! Vedrò di insegnarveli io! Positron Pulse!"

Ancora una volta, uno sfrigolante fulmine azzurro partì dal becco del servitore di Zhuqiaomon... e questa volta, Strikedramon venne colpito e scagliato indietro, sulla superficie della diga, per atterrare malamente vicino ad una grande valvola di regolazione del flusso d'acqua. Ryo strinse leggermente i denti alla vista del suo partner che veniva raggiunto dalla scarica elettrica... ma per fortuna, il drago si rimise quasi subito in piedi e riassunse la posizione di guardia, deciso a non farsi più cogliere da un altro attacco simile!

Con un ruggito di battaglia, Strikedramon caricò il Deva Gallo, tirando indietro un pugno per sferrargli un colpo micidiale... ma ancora una volta, Shinduramon non sembrò per nulla preoccupato, e si limitò a scuotere la testa con irritante sufficienza. "Allora è proprio vero che gli stupidi non imparano mai... e va bene, te la sei voluta! Positron Pulse!"

La scena di prima iniziò a ripetersi: il Deva che caricava il suo attacco, Strikedramon che si gettava contro di lui, apparentemente destinato a subire lo stesso attacco... ma questa volta, una frazione di secondo prima che l'attacco di Shinduramon potesse raggiungerlo, Strikedramon scomparve letteralmente dalla vista di Shinduramon, che spalancò gli occhi incredulo! Mentre il gallo gigante era impegnato a prendere la mira, Ryo aveva strisciato un'altra carta, questa volta una carta Speed... e la già elevata velocità di Strikedramon era aumentata fino a renderlo un lampo indistinguibile ad occhio nudo! Il fulmine che Shinduramon gli aveva scagliato contro proseguì la sua corsa inarrestabile, ed esplose in una marea di scintille contro un groviglio di cavi che pendeva da una cabina di controllo, mandando parte dell'impianto in corto circuito, e indebolendo il flusso di corrente che giungeva a Shinduramon! L'aura elettrica che circondava il Deva Gallo si smorzò, e il Digimon elettrico stridette inferocito quando la scarica che attraversava il suo corpo perse di potenza.

Nello stesso momento, Strikedramon riapparve sul fianco opposto di Shinduramon e tirò indietro il braccio sinistro, apparentemente mirando a colpire il Deva nell'attimo in cui era indifeso! Immediatamente, Shinduramon sollevò un'ala per difendersi, e si preparò a contrattaccare con l'altra... ma, con sua grande sorpresa, l'attacco di Strikedramon non era diretto a lui! Il dragone sterzò improvvisamente, e scagliò una raffica velocissima di pugni infuocati contro la sezione di diga che si trovava alle spalle del Deva, facendo saltare in aria pezzi di cemento e acciaio con ogni colpo, e indebolendo la struttura sulla quale il gallo gigante era appollaiato. Duramente provata dal peso del Deva, quella piccola parte di diga iniziò a vacillare sotto il suo peso!

"Striking Barrage!" esclamò il dragone. Prima che Shinduramon potesse riprendersi dalla sorpresa e contrattaccare, Strikedramon aveva già demolito buona parte del suo supporto, facendolo vacillare pericolosamente verso l'acqua calma pochi metri sotto di lui! Un colpo d'ala fece volare Strikedramon, ma il dragone eseguì una spettacolare capriola in aria e atterrò in piedi, massaggiandosi la mandibola, mentre il suo avversario si afferrava con le ali ad una ringhiera di metallo, cercando disperatamente di mantenere l'equilibrio! Sapeva bene che l'acqua è un ottimo conduttore di elettricità, e sapeva che se ci fosse finito dentro... beh, le conseguenze non sarebbero state gradevoli, almeno non per lui!

"KAAAAAAH! Maledetto traditore! Allora non volevi colpire me, con quel tuo attacco!" strillò Shinduramon, sbattendo le ali per riconquistare l'equilibrio. Con un agile balzo, Strikedramon si sottrasse alla furia del vento che il gallo gigante stava scatenando, e riuscì a portarsi fuori dalla loro portata, atterrando in una stabile posizione di guardia.

"Certo che no! Sapevamo, io e Ryo, che un attacco diretto non ti avrebbe fatto nulla!" rispose con tutta calma Strikedramon, passandosi ancora una volta la mano sul punto in cui il Deva lo aveva colpito. "Il nostro scopo era quello di indebolire il campo elettrico che ti circondava, e al tempo stesso di indebolire il supporto sul quale ti reggevi! Ora che non hai più un appoggio stabile, ti sarà molto più difficile usare i tuoi attacchi!"

Ryo annuì, in perfetto accordo. "E non solo questo... adesso, non ci vorrà molto per farti cadere in acqua! E se le mie nozioni di fisica non mi tradiscono, gli apparecchi elettronici non amano essere bagnati! Forza, Strikedramon, dagli il colpo decisivo!"

Il Tamer Leggendario tirò fuori un'altra carta e la passò nel suo D-Power, questa volta scegliendo la carta di un Digimon. "Card Slash! Greymon activate!" esclamò. Non appena i dati, nello spazio di un millesimo di secondo, pervennero a Strikedramon, il drago umanoide prese un profondo respiro, per poi imitare alla perfezione la mossa tipica di un Greymon, e sparare una rombante palla di fuoco contro Shinduramon! Il gallo gigante, stringendo i denti, si afferrò di nuovo alla ringhiera e usò l'altra ala per difendersi, parando il colpo senza conseguenze... poi, finalmente riuscito a trovare una posizione più stabile, si caricò di nuovo e scagliò un altro attacco!

"Credevi davvero che sarei stato sconfitto così facilmente? Positron Pulse!" chiocciò il Deva elettrico, scagliando l'ennesimo fulmine contro il suo avversario. Questa volta, era sicuro che il suo attacco sarebbe andato a buon fine, e in effetti c'era ben poco che Strikedramon potesse fare per evitarlo... se non che Ryo, che sembrava aver previsto una mossa del genere, e aveva già pronta un'altra carta da usare!

"Come speravo! Card Slash! Counter Strike activate!"

Un istante prima che il fulmine azzurro potesse colpire Strikedramon, un baluginante campo sferico di energia apparve attorno al Digimon drago, e la scarica elettrica si fermò su di esso, creando uno strano effetto di fulmnini crepitanti attorno al partner di Ryo! Stupefatto, Shinduramon tirò indietro la testa, mentre Strikedramon si concentrava e assorbiva letteralmente l'attacco, accumulandone l'energia nel proprio corpo e usandola subito per sferrare un devastante contrattacco!

"Grazie di avermi caricato, Deva! Ora, se permetti, tocca a me!" esclamò il dragone, scagliandosi contro Shinduramon avvolto in un'aura di fiamme arancioni esattamente come aveva fatto prima... ma questa volta, il drago ci stava mettendo molta più forza, e stava sfrecciando ad una velocità tale che persino il potente Deva si trovò a non poter fare niente per fermarlo!

"Strike Fang!" esclamò Strikedramon a squarciagola. Si sentì un tremendo boato quando il suo corpo, trasformato in una scheggia infuocata, centrò in pieno petto Shinduramon, aprendo una rientranza nella sua armatura e facendogli perdere finalmente la presa! Con uno strillo acuto, il Deva Gallo precipitò oltre il bordo della diga e precipitò nel lago artificiale, sollevando una immensa colonna d'acqua che inondò completamente Strikedramon e fece scendere un pauroso rovescio su tutto il terreno circostante! Shinduramon riemerse rapidamente, e lanciò un altro stridio acuto, mentre scintille elettriche provenienti dal suo corpo ormai in cortocircuito crepitvano tutt'attorno, e l'acqua normalmente piatta ribolliva e schiumava! L'energia elettrica che normalmente il Deva manteneva conservata all'interno del proprio corpo stava reagendo violentemente all'acqua, inviando una micidiale scarica allo stesso Digimon che la comandava, e disgregando i suoi dati!

"KWAAAAAAH!" strillò il Deva, i cui dati si stavano già scomponendo. "Questo... questo è assurdo... un Deva al servizio di Zhuqiaomon-sama... sconfitto da un essere umano! Impossibile! Ugh... ma... ma non cantate vittoria, maledetti umani! La vostra fine è segnata, ormai! Avete sconfitto me, ma altri undici Deva, forti come me se non di più, servono il mio Sovrano, e ben presto vi faranno conoscere il vero significato del terrore! Se... se fossi in voi... comincerei a dire le preghiere... finchè... sono... in tempo... Gyaaaaaaah!"

Si sentì un rumore come di vetro infranto, e finalmente Shinduramon si dissolse, scomponendosi in numerosi quadratini di luce colorata che si dispersero ai quattro venti un attimo dopo, mentre la pioggia scatenata dall'immensa mole del Deva Gallo cessava quasi tanto rapidamente quanto era iniziata. StrikeDramon, appoggiato su un ginocchio sulla superficie della diga, riprese fiato per qualche secondo, lasciando che l'acqua dissalata lo inondasse... poi, quando tutto fu finito e la superficie del bacino fu tornata calma e tranquilla come prima, con l'esclusione di qualche crepitìo elettrico di tanto in tanto, si rialzò e tirò un sospiro di sollievo, per poi rivolgersi al suo Tamer e fare un segno dell'okay con il pugno destro!

"Ottimo lavoro di coppia, Ryo!" grugnì il drago umanoide, mentre si scrollava di dosso l'acqua finita sulla sua criniera. "Abbiamo fatto vedere a quel Deva di cosa siamo capaci! Gli scagnozzi di Zhuqiaomon non avranno vita facile, d'ora in poi!"

Alzando un pò gli occhi al cielo ormai punteggiato di stelle, che andavano sbiadendo man mano che il funzionamento della centrale tornava normale e le luci della città si riaccendevano in lontananza, Ryo attese che il suo partner scendesse giù dalla diga con un agile balzo, e de-evolvesse fino a ridiventare il piccolo e vivace draghetto viola che era quando la battaglia era iniziata. "Sì... devo dirlo, Monodramon, sei stato davvero bravo. Però... su un punto devo darti pienamente ragione, e cioè che la tua forma Champion molto probabilmente non era sufficiente a contrastare quel Deva... siamo riusciti a sconfiggerlo solo perchè ci trovavamo in una situazione particolare, e siamo riusciti a capire il suo punto debole e a sfruttarlo... ma in realtà, se non ci fossero state queste condizioni mitiganti, non so come ce la saremmo cavata senza Cyberdramon..." commentò, storcendo un pò il naso verso la fine.

Monodramon saltellò allegramente verso Ryo, muovendo l'indice contro di lui con fare giocosamente sfacciato. "Te l'avevo detto io, Ryo, che dovevo passare alla forma Ultimate direttamente! Così ci saremmo risparmiati un bel pò di noie!"

"Ma così... avremmo anche potuto causare un bel pò di danni..." riprese Ryo, con un breve sospiro. "Monodramon, vorrei ricordarti che qui non siamo più nel Mondo Digitale, dove potevi scatenarti quanto volevi. Qui siamo nel Mondo Reale, dove le nostre azioni hanno delle conseguenze... e non possiamo permetterci che Cyberdramon perda il controllo di sè nel momento meno opportuno. Beh, per stavolta, è andato tutto bene... ora è meglio che ce ne andiamo, prima che arrivi qualcuno a cui dovremmo dare delle spiegazioni!"

Ryo concluse la frase con un sorrisetto saccente, e Monodramon sghignazzò a sua volta, pensando all'ipotesi in cui loro due si fossero trovati a doversi giustificare di fronte ad un sacco di telecamere e cronisti incuriositi. No, in effetti Ryo aveva ragione... era ancora troppo presto per rivelare al mondo l'esistenza di DigiWorld...

"Giusto, Ryo... meglio che ce ne andiamo!" rispose il draghetto, voltandosi verso il punto dove si trovava il Digi-Port che Ryo aveva usato per giungere sul posto. Ringraziando tra sè le funzioni in più del suo D-Power, Ryo fece cenno al suo partner di seguirlo, e i due compagni imboccarono nuovamente il Digiport, scomparendo dentro di esso e facendolo poi chiudere dietro di sè. Un lieve suono vibrante accompagnò la chiusura del portale, e la vallata tornò mortalmente silenziosa, quasi la natura stessa fosse rimasta attonita davanti agli incredibili fatti che vi si erano svolti. Lentamente, il frinire delle cicale e il leggero soffio della brezza diedero l'impressione che le cose fossero tornate a posto... ma nell'aria aleggiava ancora una strana tensione, e gli effetti che la lotta con Shinduramon aveva avuto sull'ambiente circostante erano ancora ben visibili, tra crateri anneriti, sezioni di terreno inondate, e la parte di diga che era crollata sotto i colpi di Strikedramon e l'immane peso di Shinduramon... ci sarebbe voluto del tempo prima che le tracce di quel disastro venissero cancellate...

La battaglia era appena iniziata, e ben presto sarebbe diventata molto più dura. Per la prima volta, un Deva era stato cancellato, e sicuramente Zhuqiaomon non l'avrebbe presa bene...

 

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"Huh? Adesso... la luce è tornata!"

Rapidamente come era venuta a mancare, l'illuminazione si riattivò in casa Matsuda, e Takao si ritrovò in mezzo alla sua camera, con in mano una torcia elettrica ora perfettamente inutile. Sollevato per la rapida risoluzione della situazione, il giovane Tamer spense la luce a batterie e si sedette sul suo letto, proprio mentre suo padre apriva la porta della sua camera per sincerarsi che tutto andasse bene.

"Hey, figliolo, come va?" chiese il signor Matsuda con aria piuttosto ansiosa, rimanendo sulla porta. "C'è stato questo black-out improvviso... spero che tu non abbia preso paura!"

Con un gesto della mano, il giovane Tamer con gli occhialoni da ciclista rassicurò il genitore. "Ah... oh, non preoccuparti, papà! Qui va tutto bene! Solo, mi sono un pò meravigliato... e poi, è successo proprio mentre stavo finendo i compiti, guarda caso... heheheheee..." ridacchiò nervosamente. In situazioni del genere, gli veniva sempre quel timore irrazionale che il padre potesse, in qualche modo, intuire il segreto di Guilmon e dei Tamers da qualche suo gesto o da qualche sua parola...

Per fortuna, ancora una volta, non accadde nulla di tutto questo, e il signor Matsuda si limitò a guardare il figlio con aria leggermente interrogativa. "Hm? Figliolo, sei sicuro che vada tutto bene?" chiese. "Non so, stasera mi sembri... un pochino nervoso!"

"Oh... no, no, papà, davvero! E'... è solo che... heheee... a proposito, la mamma non si è spaventata, per caso? No, perchè lei va subito in paranoia quando manca la luce, sai com'è..." mormorò goffamente Takato con un gocciolotto di sudore sulla fronte.

"Uff... accidenti a te, Takato! Essere un pò più normale no, eh?" si rimproverò tra sè.

Il signor Matsuda sbattè gli occhi un paio di volte. Certo che in quel periodo il figlio era davvero strano...

 

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E davanti agli occhi di Guilmon e Calumon, poco più in là, si era dispiegato l'impressionante spettacolo delle luci di una città che si riaccendevano in rapida successione, e finalmente il panorama cittadino era ricomparso davanti agli occhi dei due stupiti Digimon, che ancora si chiedevano a cosa fosse dovuta l'improvvisa oscurità.

"Adesso la luce è tornata..." commentò Guilmon con espressione ingenua. "Certo che per quanto mi sforzi, certe usanze degli esseri umani non riesco ancora a capirle..."

"Sono molto strani, calu calu..." rispose Calumon, scuotendo la testa.

 

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"I sistemi sono tornati on-line e pienamente operativi, signor Yamaki." affermò Reika Ohtori, nel momento stesso in cui le luci tornarono, e le postazioni ripresero ad operare alla massima efficienza, non più ostacolate dalla mancanza di energia. "Ma... temo che quella bio-emersione ci sia sfuggita. Era troppo lontana, e ora che siamo riusciti ad espandere il raggio d'azione dei nostri rilevatori, ne abbiamo trovato soltanto delle tracce. L'entità digitale è già stata cancellata."

Yamaki non ebbe alcuna reazione visibile, anche se dentro di sè gli seccava un pò non aver potuto testare la nuova versione di Juggernaut sul Digimon appena bio-emerso. In ogni caso, qualcun altro si era occupato di quella minaccia, e per ora era una soluzione soddisfacente.

"Va bene..." rispose l'uomo, rimettendosi a posto gli occhiali da sole. "Raccogliete i dati rimanenti, e salvate. Non c'è altro."

 

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Zhuqiaomon, assiso sul suo trono nel santuario da cui ominava il Mondo Digitale del Sud, spalancò improvvisamente gli occhi, e i suoi denti digrignaronofuriosamente tra loro, mentre delle lingue di fuoco scarlatto guizzavano via dalle sue luminose piume. Era evidente che il Sovrano Fenice era estremamente arrabbiato per qualcosa, e gli undici Deva in quel momento presenti nella sua sala del trono riconobbero immediatamente i sintomi, facendosi indietro di un passo per paura di incorrere in una sfuriata.

Tuttavia, uno di loro, e più esattamente il Deva Cane Chatsuramon, fu abbastanza ardito da porre la domanda che tutti i suoi fratelli si stavano chiedendo. "Supremo Zhuqiaomon-sama! Cosa sta... succedendo?"

La voce di Zhuqiaomon uscì dalla sua gola come il brontolio di un vulcano in procinto di esplodere, e tre semplici, fatali parole uscirono dalla sua gola, intrise di indignazione. "Shinduramon è morto."

I Deva rimasero di ghiaccio, nonostante il calore infernale della sala. Uno dei loro membri era stato cancellato in combattimento? Da un Digimon schiavo degli esseri umani? No, non era possibile... ci doveva essere un errore! Dei Digimon superiori come loro... non potevano perdere così contro degli esseri umani!

"Invece è tutto vero!" strepitò l'infuriato Zhuqiaomon, con un battito d'ali che sembrava più il rombo di un tuono. "Quell'incapace di Shinduramon è stato cancellato come un Rookie alle prime armi! E a fare questo... è stato proprio il beniamino di mio fratello Azulongmon, quel Ryo Akiyama che gli altri Sovrani proteggono! Ma per quanto mi riguarda... quel maledetto umano non è più protetto dal fatto di essere il Tamer Leggendario! Lui ha osato sfidarmi... e dovrà pagare assieme a tutta la razza umana! GRAAAAAAAH!"

Un'altra fiammata, ancora più impressionante, scaturì da dietro il Sovrano Fenice, accentuando la sua furia... e i Deva questa volta scattarono indietro di almeno un metro, con l'unica eccezione di Antylamon che mantenne stoicamente il suo posto. Sapevano che la rabbia del loro Sovrano non era dovuta al fatto che lui tenesse davvero al suo servitore... quanto piuttosto al fatto che un essere umano avesse sconfitto un Deva e gettato discredito su di lui! Se la cosa si fosse saputa... chi più avrebbe rispettato i fino ad allora temuti servitori di Zhuqiaomon? Anche i Deva avevano percepito la fine di Shinduramon come un insulto al loro onore, ed erano quasi tutti più che desiderosi di lavare quest'onta con il sangue degli esseri umani e di Ryo Akiyama. Certo, era impensabile che il protettore di DigiWorld ora si opponesse al volere di Zhuqiaomon... ma le cose stavano così, e la volontà di Zhuqiaomon-sama veniva prima di qualsiasi debito di gratitudine i Digimon potessero avere con quel ragazzo...

Tuttavia, uno dei Deva non sembrava particolarmente arrabbiato per la fine del suo compagno... e anzi, sulle labbra di Makuramon, il Deva Scimmia, che in quel momento se ne stava nascosto tra i suoi fratelli, ben oscurato dalla loro mole, danzava un ghigno di feroce trionfo. Un concorrente in meno per i favori di Zhuqiaomon-sama! Certo, un concorrente non formidabile quanto Vajiramon, Chatsuramon, Indramon o Santiramon, ma comunque uno scomodo avversario...

Comunque, Makuramon non era tipo da adagiarsi sugli allori quando gli si presentava una simile occasione... e infatti, decise di coglierla al volo e si fece avanti, mascherando il suo trionfo con un'espressione di umiltà. Non appena il Sovrano Fenice guardò verso di lui, chiedendogli silenziosamente di dire quello che aveva da dire, il piccolo Deva si chinò, usando il suo bastone da combattimento per appoggiarsi, e cominciò a parlare.

"Zhuqiaomon-sama, mio onnipotente signore..." iniziò, con tono di lusinga, mentre le fiamme che scaturivano dal trono di Zhuqiaomon cominciavano ad illuminare la sua esile figura. "Se mi è concesso, credo di poterle proporre una mia strategia per impossessarci della Shining Evolution..."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così si conclude un altro capitolo! Scusate per la lunga attesa, ma come sempre mi sono perso tra mille cose... comunque il prossimo aggiornamento, che questa volta riguarderà Digimon Zero, arriverà entro fine mese! Questo ve lo posso garantire! Ovviamente, se riuscirò a staccarmi da Youtube e dai miei impegni universitari abbastanza a lungo da concentrarmi... ^_^

I capitoli successivi di Invasion e di Record of Digital Wars sono già in fase di stesura! Quindi, potete aspettarvi aggiornamenti più rapidi, questa volta!

Il primo Deva a cadere è stato il Deva Gallo, Shinduramon... in maniera molto simile a come era accaduto nell'anime, tra l'altro! Solo che questa volta è stato Ryo a porre fine ai suoi giorni di gloria! Decisamente un cambio di carreggiata rispetto alla serie... come lo è stato anche l'introduzione di Strikedramon, del resto! Nella serie ufficiale, la forma Champion di Monodramon non è mai apparsa, e si è passati direttamente a quella Ultimate, Cyberdramon! Comunque, spero che il modo in cui ho fatto entrare in scena Ryo lo abbia reso meno un Deus Ex Machina di quanto era nella serie originale. Sapeste quanto mi danno fastidio i personaggi Deus Ex Machina (Baryl di RockMan.EXE Stream, il Kira Yamato stravolto di Gundam SEED Destiny...).

E Makuramon comincia a fare le sue mosse. Questo non sarà un bene per i nostri Tamers...

Bene, questo è tutto, per questo episodio! Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Nuovi piani ***


Tamers Reload-08

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Dopo un lungo periodo di pausa, la mia riedizione di Digimon Tamers ritorna, pronta a stupirvi di nuovo... e pronta ad offrirvi dei colpi di scena che non abbiamo visto nell'originale! Nello scorso episodio, non soltanto abbiamo assistito alla prima battaglia di Ryo, ma abbiamo anche visto cadere il primo dei Deva di Zhuqiaomon... mi sa tanto che il tempestoso Sovrano del Sud non la prenderà molto bene, anche se non credo gli sia importato molto della vita di Shinduramon.

Sfortunatamente, la morte di Shinduramon non è stata una brutta notizia per tutti i Deva... e infatti, uno di loro, lo spregevole Makuramon, inizia a mettere in moto i suoi piani. Che cosa avrà in mente, quel cagnolino da salotto, per accapparrarsi i favori del suo signore? Di qualunque cosa si tratti, non sarà di beneficio per gli altri Deva, nè per la razza umana!

E a proposito della razza umana... credo proprio che, a partire dai prossimi capitoli, i personaggi di Hirokazu, Kenta e Juri cominceranno ad avere maggiore rilevanza che nella serie! Dopotutto, il nostro otaku di Trading Card Game ha già qualche piccolo sospetto sulla 'identità segreta' di Takato! E poi, il team di Hypnos non se ne sarà rimasto con le mani in mano... Yamaki e i suoi assistenti stanno lavorando per completare la nuova versione di Juggernaut, e anche per altri scopi che ai nostri tre eroi non piaceranno per niente!

E non dimentichiamoci di Impmon... il nostro demonietto preferito non si lascerà certo scappare un'occasione di dare prova della sua forza e prendersi un altro pò di saporiti dati. E la sua ossessione di potere finirà per costare cara sia a lui che ad altri...

Comunque, lasciamo che sia la mia storia a rispondere, man mano, a tutti gli interrogativi... e passiamo alle recensioni!

 

KillKenny: Ehilà! Grazie ancora per la recensione! Purtroppo, temo che quell'odioso Deva Scimmia lo dovremo sopportare ancora per un bel pò di episodi... anche lui, in fondo, avrà un ruolo diverso rispetto all'anime. Diverso e... odio dirlo, più significativo! Ma non ti preoccupare, perchè non arriverà vivo alla fine della storia!

Io ho sempre odiato le scimmie...

TopoMouse: Nell'anime, Ryou era entrato in scena praticamente dal nulla... e aveva assunto, in certi momenti, le caratteristiche di una Mary-Sue! Resa ancora meno sopportabile dal fatto che è un personaggio ufficiale...

Perciò, ho pensato di introdurlo man mano, e di cercare di mostrare qualche risvolto in più della sua personalità... risvolti che credo plausibili, e che forse aiuteranno i lettori a stabilire una maggiore affinità con il personaggio. Poi, che sia uno dei migliori Tamers mai esistiti, questo è indubbio. L'unica cosa, è che non voglio che rubi troppo la scena agli altri. Soprattutto a Ruki.

 

E' tutto? Ho risposto alle vostre domande? Bene... allora, non perdiamoci in ulteriori chiacchiere, e torniamo ad immergerci nel mondo dei Tamers! La situazione si sta scaldando, e tra non molto diventerà davvero rovente!

Mi auguro che abbiate portato i guanti...

 

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Capitolo 8 - Nuovi piani

 

Impietosamente, Zhuqiaomon abbassò il suo sguardo da rapace sul piccolo Digimon scimmiesco che gli si era avvicinato, per poi inchinarsi non appena giunto a distanza di rispetto. Makuramon, con fare educato ma al tempo stesso viscido e servile, si era messo su un ginocchio, il bastone da combattimento appoggiato al proprio fianco, e si stava preparando ad esporre la sua idea al fiammeggiante Sovrano.

"Makuramon." tuonò Zhuqiaomon, rivolgendo al Digimon simile al leggendario Son Goku - la scimmia della leggenda del Saiyuki - tutta la sua inquietante attenzione. "Dunque, tu pensi di avere una strategia vincente? Mi auguro che sia migliore di quella di Shinduramon... la mia pazienza ha un limite, e anche il tempo che abbiamo per recuperare la Shining Evolution e fermare il disastro che incombe su di noi."

Il Deva Scimmia annuì mitemente, con l'aria di un cagnolino che vuole compiacere il suo signore a tutti i costi. Il suo aspetto era decisamente meno impressionante rispetto ai suoi 'colleghi', visto che non era niente più che uno scimpanzè dalle dimensioni leggermente maggiori a quelle di un bambino umano, vestito di una divisa da combattimento all'orientale, grigia con decorazioni viola e dorate, una sciarpetta viola avvolta attorno al collo, cintura dalla fibbia dorata e rotonda, e due piccole spalliere rotonde dai bordi d'oro scintillante, che assieme al bastone che si portava dietro gli davano l'aspetto di un esperto di arti marziali... anche se chi lo conosceva bene avrebbe detto che una simile definizione era quanto di più lontano dalla verità sul Deva Scimmia! Il suo esile corpo era coperto da una corta pelliccetta marrone, che si schiariva sul volto rotondo, dagli occhi circolari, neri e perfidi e dal sorriso truffaldino che metteva in mostra un canino sporgente dalla mascella inferiore. Indossava inoltre un copricapo viola di forma allungata, un paio di ampi pantaloni bianchi, guanti da combattimento grigi e ciabatte nere, e aveva una lunga coda dello stesso colore marroncino del resto del suo corpo, con la punta bianca e arrotondata. In effetti, non emanava l'aura quasi palpabile di minaccia tipica degli altri Deva, e anzi poteva anche sembrare buffo e rassicurante... elemento di cui l'infido e codardo Deva Scimmia si serviva al massimo per raggiungere i suoi scopi!

"Di questo sono perfettamente al corrente, mio Sovrano. E ho tutta l'intenzione di portarle la Shining Evolution il prima possibile. Ma per fare questo, avrò bisogno di una certa dose di... come posso dire... collaborazione da parte dei nostri sudditi, e di qualcuno dei miei stimati fratelli." rispose, terminando la frase con un sorriso appena pronunciato che celava tutta la sua soddisfazione per il colpo di fortuna che gli era capitato. Alcuni dei Deva si accorsero della sua espressione trionfante, e ne furono ripugnati... ma la presenza di Zhuqiaomon era un deterrente più che sufficiente per farli stare zitti. In ogni caso, sapevano che di Makuramon non c'era da fidarsi...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Makuramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Primal Orb, Raurava, Monkey Pummel

Pur essendo uno dei Deva più piccoli, Makuramon non è inferiore come abilità in combattimento. Grazie ai poteri del gioiello Raurava, incastonato sulla sua cintura, è in grado di intrappolare i nemici, e la sua agilità lascia molti di stucco! E' una creatura viscida, che brama gli elogi del suo Sovrano, e farà qualsiasi cosa pur di averli.

 

La sua frase fece storcere il naso a più di uno dei suoi colleghi più grandi e robusti. Il Deva Scimmia... aveva appena proposto una collaborazione? Lo sapeva bene che i Deva agivano indipendentemente gli uni dagli altri... e che lo spirito di collaborazione non era esattamente unavirtù per cui i Digimon del Mondo Digitale del Sud erano rinomati. La mentalità 'ognun per sè' era prevalente in quel mondo flagellato dalle calamità naturali, in cui il forte sopravviveva e il debole moriva... e i Deva, pur essendo i diretti servitori del Sovrano, non erano certo un'eccezione alla regola!

"Un... un momento, Makuramon, ti rendi conto di quello che stai proponendo?" tuonò Vajiramon, con tono quasi inferocito. "Una... collaborazione tra noi Deva e con Digimon di livello inferiore? E' una cosa che non si è quasi mai sentita prima, nel Mondo Digitale del Sud!"

"Oh, di questo sono perfettamente al corrente..." replicò Makuramon, impassibile davanti alla rabbia di colui che, ai suoi occhi, non era altro che un ammasso di carne senza cervello. "So che i Digimon di questo Mondo Digitale non sono molto portati alla collaborazione... ma vorrei che consideraste l'eccezionalità del caso. Il nemico che ci troviamo ad affrontare, gli esseri umani, è difeso molto meglio di quanto credessimo. Non solo hanno ideato dei programmi in grado di ostacolarci, ma hanno dalla loro parte anche quei Digimon traditori, che hanno accettato di gettare via il proprio orgoglio e diventare gli strumenti di quelle indegne creature. Giungendo al punto di farsi modificare con quelle abominevoli carte di cui parlavate tu e Santiramon. Vedete, quello che abbiamo davanti non è un nemico qualunque. Non possiamo semplicemente andare l'uno dopo l'altro, a fare ciechi tentativi su tentativi di catturare la Shining Evolution. Gli esseri umani, vedete, sono in grado di adattarsi alle varie evenienze... abbiamo a che fare con nemici che ci conoscono, che sono in grado di ideare strategie inaspettate per proteggersi, e dei quali non possiamo prevedere la prossima mossa!"

Vajiramon corrugò la fronte. In effetti, per quanto non si fidasse nemmeno un pò di Makuramon, doveva ammettere che il suo ragionamento filava a meraviglia... non si poteva mai essere sicuri di cosa si sarebbero inventati gli umani per tenere loro testa. Nonostante il disprezzo per l'umanità diffuso nel Mondo Digitale del Sud, soltanto i Digimon più stupidi avrebbero sottovalutato l'intelligenza degli abitanti del Mondo Reale. Erano stati loro a creare i Digimon, in un certo senso... e anche a creare l'arma con la quale avevano rischiato di distruggere le loro stesse creature...

"Per affrontare gli esseri umani..." proseguì indefesso Makuramon. "Dobbiamo essere svelti di pensiero, e più adattabili di loro. Non possiamo affidare tutto ad uno solo di noi, abbiamo visto di cosa sono capaci quei mocciosi con le loro carte... no, dobbiamo fare in modo che ognuno di noi copra le debolezze degli altri. Organizzare il nostro lavoro e dividerci i compiti, in modo da poter colpire i Tamers nel momento in cui abbassano la guardia. Vedrete che seguendo questa strategia, nemmeno il famoso Ryou Akiyama potrà fare molto per fermarci... e noi ci impadroniremo di quel Calumon, e schiacceremo gli esseri umani una volta per tutte!" esclamò, per poi voltarsi verso Zhuqiaomon con l'aria di un cagnolino che cerca di accontentare il padrone. "Allora, che ne dice, grande Zhuqiaomon-sama? Non le sembra una buona idea?"

Silenzio. Uno sconcertante silenzio che riusciva sempre a far venire i brividi a quei Digimon, che nelle loro lunghe vite avevano visto cose più spaventose di quanto un essere umano avrebbe mai potuto immaginare. Al Sovrano del Sud sembrava piacere il ricordare a tutti loro, ogni volta, la loro condizione di sottomissione, tenendoli sulle spine per ogni loro intervento. Poi, cosa che non si era verificata da talmente tanto tempo che i Deva stessi non ricordavano bene, Zhuqiaomon sollevò le estremità del suo becco mostruosamente affilato... ed emise una serie di suoni che potevano assomigliare ad una risata, se una risata avesse potuto assomigliare al rombo di un vulcano in eruzione! Il Sovrano Fenice era divertito... l'idea del Deva Scimmia gli era piaciuta moltissimo, e non vedeva l'ora di provarne l'efficacia!

"Heheheheeee... huhuhuhuuuu... Makuramon, la tua intraprendenza mi sorprende ogni volta! Riconosco che l'idea di far collaborare tra loro i Deva è abbastanza inusuale, ma in questo momento non abbiamo il tempo di sottilizzare! La minaccia che incombe sul nostro mondo ha la precedenza!" tuonò, e il volto scimmiesco di Makuramon si accese di un sorriso radioso la cui allegria era inquinata dalla gioia feroce che provava in quel momento... "Sì, penso che potrebbe essere una buona idea. Finora, mandare un solo Deva alla volta si è rivelato un fallimento, e ora che sappiamo che anche Ryou Akiyama è contro di noi, non possiamo trattenere i colpi... quindi, sei autorizzato a portare avanti la tua strategia! Per quanto riguarda le modalità di attacco al Mondo Reale, hai già formulato un piano?"

"Non... non è ancora ben definito, ma in linea di massima il piano è stato delineato. Alcuni di noi, per adesso, si infiltreranno nel Mondo Reale, e terranno d'occhio le attività dei Tamers, in modo da rendersi conto dei loro punti deboli!" esclamò Makuramon, trattenendo a stento l'estasi. Finalmente... la sua opportunità di togliere di mezzo un sacco di concorrenti, e di farlo senza attirare l'attenzione su di sè. "E per questa parte del mio piano... avrei pensato che andremmo bene io e Kumbhiramon, che siamo i più piccoli, e siamo dotati di maggiori capacità furtive. Kumbhiramon è abile a non farsi trovare... e io, con il giusto travestimento, posso tranquillamente passare per un essere umano!"

Zhuqiaomon si trovò d'accordo con il suo servitore. "Hmm. Sì, credo che tu abbia ragione. D'accordo... allora sarà a lui che verrai affiancato per questo compito. Kumbhiramon!"

"Eccomi a lei, Zhuqiaomon-sama..." mormorò una vocetta da topo, appartenente ad un Deva ancora più piccolo di Makuramon, non più grande di un grosso tasso, che in quel momento si staccò dalla massa dei Digimon più grandi ed impressionanti, e si affiancò allo scimpanzè, chinandosi con educazione. Si trattava di una buffa creatura dal corpo tondeggiante, racchiusa in una spessa armatura dorata che ricordava moltissimo la corazza del defunto Shinduramon, con un kanji nero inciso sul davanti e un vajra montato sulla schiena, i cui rebbi sporgevano a mò di ali ai lati del piccolo corpo del Deva Topo. Altre due piccole ali piumate, di colore marroncino chiaro, sbattevano lentamente ai lati del corpo... e sembravano decisamente inutili visto che, nonostante le piccole dimensioni, la corposa armatura conferiva al Deva un portamento goffo e poco aggraziato. Le sue zampe erano troppo lunghe per essere quelle di un topo, e ricordavano piuttosto quelle di una cavalletta, con delle protezioni dorate sulla parte inferiore. Invece, la lunga coda glabra ricordava moltissimo quella di un topo... come anche la testa dalle orecchie rotonde e dai piccoli, acuti occhietti rossi sormontati da tre cornetti disposti secondo i vertici di un triangolo regolare. Un paio di tatuaggi rossi dall'aria minacciosa decoravano gli zigomi del piccolo Deva, e gli conferivano da soli un aspetto ben più aggressivo di quanto la taglia ridotta non avrebbe fatto credere.

"Ho già capito quale sarà il mio ruolo, e farò del mio meglio per svolgerlo!" esclamò con convizione Kumbhiramon, il Deva Topo, mentre si rialzava dall'inchino.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kumbhiramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Pestle, Deva Clone

Il Deva Topo. Il più piccolo e meno potente dei dodici Deva, si dice che il suo livello di potenza sia appena superiore a quello di un Champion. La sua forza, però, sta nel confondere e seminare gli avversari grazie alla sua velocità, che gli consente di lasciarsi dietro immagini illusorie di sè stesso mentre si muove, e di colpire con notevole potenza distruttiva.

 

Zhuqiaomon annuì, compiaciuto dalla prontezza con cui il suo servitore più piccolo aveva risposto alla chiamata. "Ottimo." esclamò, facendo quasi vibrare le pareti di marmo surriscaldato con il tono poderoso della sua voce, e rivolgendosi poi alla creatura a sei zampe dalle fattezze draconiche che aveva parlato poco prima. "In tal caso, non credo di dover spiegare nient'altro. Majiramon! Tu, come collaboratore personale di Makuramon, ti dovrai tenere pronto ad appoggiarlo in caso di necessità. Potrebbe esserci bisogno di spostamenti rapidi da un punto all'altro del Mondo Reale, e nessuno di noi Deva è più adatto a questa mansione di te."

La creatura draconica si fece avanti e piegò il lungo collo serpentino in segno di umiltà, mentre Makuramon si voltava verso di lui con un ghigno soddisfatto, e osservava compiaciuto il suo collaboratore più fedele. In effetti, non era affatto corretto parlare di collaborazione tra i due, in quanto il rapporto tra Makuramon e Majiramon era tutt'altro che alla pari. Il Deva Scimmia, più che altro, sfruttava il suo collega più forte e più robusto come cavalcatura, lacchè e, all'occorrenza, guardia del corpo...

"Ho sentito, Zhuqiaomon-sama, e obbedisco." rispose Majiramon con voce ringhiante, simile ad un tuono in lontananza. Il Deva Drago era un enorme mostro serpentino che richiamava ai draghi della mitologia cinese, con un corpo esile ma muscoloso ricoperto di impenetrabili scaglie verde smeraldo, che si reggeva su due paia di robuste zampe terminanti in piedi a tre dita simili agli artigli di un rapace. Da metà corpo in su, il Digimon si ergeva in piedi come un cobra in atteggiamento di minaccia, il suo portamento fiero e regale reso ancora più impressionante dalla leggera armatura viola che indossava sul torace, dalle lunghe braccia artigliate, dalle bianche vibrisse che ornavano il suo volto quasi felino, dandogli l'aspetto di un vecchio saggio... e in particolare dalle corna ramificate di colore bianco sporco che gli spuntavano dalle tempie e gli coronavano la testa come quelle di un alce. Sotto di esse, gli occhi della bestia draconica erano rossi cremisi come ciliege mature, e il muso allungato metteva appena in mostra le punte di una doppia fila di zanne dall'aria letale. Il sottopancia della creatura era giallo, e nonostante potesse sembrare abbastanza scoperto, rispetto alle enormi dimensioni della creatura, era in realtà corazzato quasi quanto il resto del corpo, come innumerevoli avversari di Makuramon avevano scoperto al prezzo delle loro vite e dei loro dati. Una piccola cresta rossa si inarcava lungo la schiena del Deva Drago, fermandosi appena prima della lunga coda dal ciuffo bianco.

"Io, Majiramon, offrirò a Makuramon tutto il mio appoggio." confermò il Deva Drago.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Majiramon

Tipo: Sacro Drago

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Flaming Arrowheads

Caso particolare tra i Deva, Majiramon è niente più e niente meno che uno scagnozzo di Makuramon, che a volte serve da cavalcatura per il Deva Scimmia. Ciò nonostante, chiunque sottovaluti la forza del Deva Drago verrà rapidamente fatto a pezzi dalla sua enorme forza fisica, e distrutto dalle fiamme devastatrici che questo Digimon è in grado di scatenare!

 

Soddisfatto della risposta, il Sovrano Fenice scrutò con attenzione i rimanenti otto Deva, che erano rimasti fermi e in attesa di istruzioni. "Gli altri Deva, Santiramon a parte, non sono adatti a missioni di infiltrazione e spionaggio... quindi, il loro compito sarà quello duplice di radunare quanti più Digimon di livello inferiore possibile, in previsione di un attacco in massa... e, in mancanza di altri ordini, attendere le informazioni che Makuramon e Kumbhiramon ci forniranno, e un mio ordine di attacco. Dobbiamo sapere con esattezza quale Deva è più indicato per una data situazione. E per questa parte del compito, Chatsuramon, conto sulle tue capacità di leadership!"

Il Deva Cane, che ancora non aveva rivelato il proprio aspetto, annuì con aria obbediente. Non che si fidasse troppo di Makuramon, con il quale anche lui aveva avuto i suoi screzi... ma non era così dissennato da rifiutare un ordine esplicito di Zhuqiaomon, e sapeva che la sua leadership e le sue capacità strategiche erano un pò il collante che avrebbe permesso agli individualisti Deva di lavorare assieme. A parte Vajiramon e Pajiramon... quei due, rara eccezione tra i diretti servitori del Sovrano Fenice, sembravano essere in rapporti di amicizia, e non avevano problemi a lavorare in coppia.

"Molto bene, Zhuqiaomon-sama... appoggerò la strategia di Makuramon in ogni fase del suo svolgimento." disse con voce ringhiante, avanzando quel tanto che bastava per mettere in mostra i feroci canini che spuntavano dalla sua mascella inferiore. "A tutti i Deva, questi sono i nuovi ordini, e mi aspetto che tutti voi li eseguano alla lettera! Mi sono spiegato? Makuramon, Majiramon e Kumbhiramon andranno in avanscoperta... e gli altri non dovranno prendere nessuna iniziativa personale! Ora il successo delle operazioni di recupero dipende dal nostro accordo."

"Sì, comandante Chatsuramon!" esclamò un gigante dalla testa di cavallo che si trovava a pochi metri da lui.

"Nulla da eccepire." disse con tono neutro Antylamon, il massiccio Deva Coniglio. Nessuno degli altri Deva ebbe altro da aggiungere, quindi Zhuqiaomon concluse che si era arrivati al consenso, e non c'era più bisogno di discutere oltre.

"Molto bene. La nostra strategia è per il momento delineata. Per adesso, potete congedarvi. Non appena avrò fatto tutti i dovuti preparativi, Makuramon, Majiramon e Kumbhiramon emergeranno nel Mondo Reale e inizieranno la loro missione. E' tutto." tuonò il Sovrano Fenice, per poi fare cenno ai suoi uomini di andarsene con un deciso gesto di una delle sue grandi ali. I Deva rimasti si inchinarono, ognuno come poteva, e iniziarono a ritirarsi ognuno verso i propri quartieri. Tutti tranne Makuramon e Majiramon, che si diressero entrambi verso lo stesso corridoio, e aspettarono di essere fuori dalla portata del fine udito di Zhuqiaomon prima di iniziare a confabulare.

"E' sicuro che sia questo il momento giusto per mettere in azione il nostro piano, Makuramon-sama?" chiese il Deva Drago, con tono rispettoso, al suo compagno. Faceva davvero uno strano effetto vedere un essere così grande e apparentemente potente mostrare tale deferenza nei confronti di un nanerottolo come Makuramon... "I Deva non sono conosciuti per la loro abilità nel lavorare in gruppo, a parte Vajiramon e Pajiramon... non era un pò presto per raccomandare la collaborazione?"

L'infido Deva Scimmia fece volteggiare un paio di volte la sua asta da combattimento al proprio fianco, prima di rispondere con espressione tranquilla e padrona di sè. "Non credo ci fosse bisogno di aspettare ancora. Lo sciocco orgoglio di Zhuqiaomon e degli altri Deva ha giocato a nostro favore... sono stati così arrabbiati alla notizia della morte di Shinduramon, che adesso faranno di tutto per lavare questa macchia! Lasciare che fosse quello stupido galletto ad assumersi il compito di recuperare Calumon, alla fine, ci è stato più utile che dannoso... heheheee... chissà che faccia farebbe adesso Shinduramon se sapesse che proprio lui mi sta permettendo di portare avanti non soltanto i piani di Zhuqiaomon-sama, ma anche i nostri!"

"Sì, questo è vero..." ringhiò Majiramon, guardando verso il pavimento di marmo nel quale i suoi artigli stavano lasciando dei profondi e sottili segni. "Sfruttare la loro umiliazione è stata una buona idea, da questo punto di vista... ma poi, quando sarà il momento di trasferirci nel Mondo Reale, come ci comporteremo?"

"Tutto a tempo debito, mio fedele Majiramon..." sghignazzò lo scimpanzè. "Ho già una mezza idea di come avvicinare i Tamers senza destare troppi sospetti... o meglio, deviando i sospetti nella direzione sbagliata! Kumbhiramon è un maestro di furtività, e non si lascerà scappare nulla... mentre tu farai la tua parte nel caso ci siamo problemi inaspettati! Per il resto, tutto quello che dobbiamo fare è controllare attentamente le informazioni che passiamo a quell'idiota pomposo di Chatsuramon, e in questo modo elimineremo i nostri rivali uno alla volta, distruggendo nel contempo anche i Tamers! A quel punto, non ci sarà più nulla ad impedirci di consegnare la Shining Evolution a Zhuqiaomon-sama, e diventare così i suoi servitori più fidati!"

Il lucertolone incurvò le labbra da rettile in un ghigno. "Hehehee... questa idea mi piace davvero, Makuramon-sama! Sì, credo proprio che sarà una bella vittoria, per noi!" ringhiò, già pregustandosi l'idea di governare al fianco dell'irascibile Sovrano Fenice assieme al Deva che aveva riconosciuto come suo superiore. "Con noi al suo fianco, e la Shining Evolution di cui disporre a suo piacimento, Zhuqiaomon-sama diventerà una potenza indiscussa, e noi potremo condividere la sua gloria!"

"Esatto... vedo che hai capito la mia idea!" esclamò con soddisfazione Makuramon, mostrando al dragone un largo sorriso che serviva a mascherare il ghigno di scherno che gli stava sorgendo spontaneo alle labbra. Majiramon non era conosciuto per essere un Deva particolarmente intelligente... e in effetti, non sospettava minimamente che proprio il Deva che rispettava così tanto stesse tramando per sbarazzarsi anche di lui. Non era minimamente disposto a condividere con qualcuno i favori del suo Sovrano... e Majiramon, per quanto valido, era pur sempre uno strumento sacrificabile!

"Povero sciocco che non sei altro, Majiramon..." pensò tra sè il Digimon simil-Goku, con bruciante disprezzo. "Tu non sei più importante degli altri Deva, per me... sei niente più che uno dei tanti gradini sui quali salirò per prendermi il posto che mi spetta come braccio destro di Zhuqiaomon-sama!"

 

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Ma mentre simili piani poco edificanti venivano concepiti nel centro di potere del DigiWorld del Sud... in un appartamento come tanti altri nella zona residenziale di Shinjuku erano in corso delle molto più normali scene di vita quotidiana... in particolare, una scena che si ripeteva abbastanza spesso in casa Li, soprattutto quando era coinvolto un certo cagnolino verde dalle orecchie esagerate che doveva spesso fare finta di essere una bambola. Con conseguenze che avrebbero traumatizzato a vita menti meno stabili della sua.

"Jen-niichan, dove hai portato Terriermon?" chiese, con il suo classico tono dolcemente infantile (che al Digimon direttamente interessato non mancava mai di far venire i brividi), la piccolina di casa Li, Shuichon, fermando all'ingresso di casa il fratello maggiore e un ragazzino suo coetaneo, dai capelli castani chiari tenuti fermi da un paio di occhialoni da pilota. I due ragazzi si erano fermati un attimo a casa di Jenrya per discutere della carta blu che Takato si era già visto apparire due volte nel deck di carte da gioco... e proprio mentre si accingevano ad entrare, si erano trovati davanti una Shuichon molto incuriosita... o per usare l'ultimo termine che Terriermon aveva coniato, Shuichon il Terrore... che non la smetteva di guardare di sottecchi Takato!

Jenrya Li sospirò con aria desolata. Non era proprio il massimo essere 'sgridati', per così dire, dalla sorella minore proprio davanti al suo migliore amico. "Scusa, Shuichon-chan, se l'ho preso senza dirti niente... ma avevo visto che era rotto e l'ho portato ad aggiustare..." spiegò rapidamente, gettando un'occhiata di intesa al piccolo Digimon cane che gli stava afflosciato sulla testa, imitando alla perfezione una bambola di pezza... a parte il brivido impercettibile che lo aveva scosso davanti alla requisitoria della piccola Shuichon! "A proposito, sorellina... papà è in casa, in questo momento?"

La bambina più piccola annuì vivacemente, e indicò l'interno di casa Li... un luogo pulito ed ordinato esattamente come Takato se l'era immaginato. "Sì... è nel suo studio, e sta facendo qualcosa con il suo computer!" spiegò, suonando orgogliosa anche se non sembrava avere ben presente cosa stesse facendo esattamente il papà.

Jenrya accarezzò la testa alla sorella minore, che si spostò per farlo passare, e le fece un occhiolino. "Grazie, Shuichon-chan... avevo giusto bisogno di parlare con lui! Takato-kun, entra pure! Non fare complimenti!"

"Ehm... grazie, Jenrya-kun! Permesso..." chiese Takato con impeccabile educazione, come sempre un pò imbarazzato quando si trattava di entrare in casa di qualcun altro. Si pulì le scarpe sullo zerbino, e aspettò che Jenrya gli passasse un paio di ciabatte da casa prima di fare il suo primo passo...

...che gli venne prontamente bloccato da, sorpresa sorpresona, nient'altri che la stessa Shuichon, tornata al suo posto di controllore dell'ingresso di casa Li! La bambina inclinò la testa da un lato e guardò l'amico del fratello maggiore con lo stesso, allegro sorrisone che aveva sul viso quando aveva accolto Jenrya e Terriermon. Takato abbassò lo sguardo e sbattè gli occhi, colto un pò di sorpresa e non sapendo cosa dire... "Ehm... ciao... tu... devi essere Shuichon-chan, vero? La sorellina di Jen..."

"Sì, sono io!" rispose lei senza battere ciglio. "Piacere, ragazzo con gli occhiali!"

Takato ridacchiò tra sè del nomignolo che la piccolina gli aveva appena assegnato. La prima cosa che tutti - anche Ruki! - notavano di lui erano quegli occhialoni da pilota da cui non si separava mai... "Pi... Piacere mio, Shuichon-chan!" disse. "Posso... ehm... posso entrare?"

"Perchè?" chiese lei, senza spostarsi di un millimetro.

Takato ci pensò un pò su, prima di rispondere. Era una di quelle innocenti domande infantili a cui però era un'impresa trovare una risposta adeguata! "Ehm... beh, perchè sono amico di Jenrya."

"E perchè?" ripetè lei, indefessa.

"C-come, perchè?" fece il ragazzino con gli occhialoni da pilota, una goccia di sudore sulla fronte e gli occhi ridotti a due comici puntini neri. "Sono suo amico, punto."

Ma non era così facile sfuggire alla temuta requisitoria di Shuichon Li. "Peeeeerchè?" proseguì, rifiutandosi di accontentarsi di una risposta evasiva.

Takato fremette per l'impazienza, e delle nuvolette di fumo nero gli uscirono dalle orecchie. Jenrya non lo aveva mai avvertito del fatto che la sua sorellina fosse così difficile da scollare! "Ugh... ma... ma cosa c'entra il perchè! Scusa, Shuichon-chan, potresti per favore farmi entrare? Tuo fratello mi ha invitato..."

Finalmente, la bambina ascoltò il suo appello e, senza perdere la sua espressione allegra, si voltò verso l'interno dell'appartamento. "Papaaaà! C'è un bambino arrabbiato alla porta!" chiamò a gran voce, con sommo imbarazzo di Takato e Jenrya, e con gran divertimento di Terriermon, che riuscì a malapena a trattenere una risata traditrice! Per una volta, non era lui ad essere torchiato dalla troppo vivace ragazzina!

"Io NON SONO arrabbiato!" esclamò Takato, rosso in viso e con una evidente venuzza pulsante sulla nuca! Jenrya sospirò desolato, avendo capito che la situazione rischiava di protrarsi a lungo...

 

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Sarebbe bastato chiedere al terzo dei suoi figli per sapere che il signor Janyuu Li, in quel momento davanti al suo computer nello studio di casa sua, era diventato, negli ultimi giorni, stranamente nervoso. Sembrava ancora più concentrato del solito sul suo lavoro, e pareva avesse paura di qualcosa di non meglio specificato... e tuttavia, davanti alla sua famiglia e soprattutto ai suoi figli, cercava sempre di comportarsi come niente fosse, pur sentendosi sempre più rodere dalla sensazione di minaccia. Una minaccia collegata ad un progetto, suo e di altri, che credeva ormai sepolto per sempre...

E, in effetti, parte della sua preoccupazione era dovuta all'e-mail che stava leggendo in quel momento, proveniente da - guarda caso! - un organismo governativo chiamato Hypnos, il cui compito era tenere sotto controllo l'emersione di fantomatiche 'entità digitali' nel Mondo Reale. Una persona normale avrebbe senz'altro considerato tale scopo un'idiozia, e nemmeno il signor Li, concreto com'era, aveva dato molto credito alla cosa... almeno inizialmente! Ma ora, dopo aver ricevuto più di un avvertimento sibillino da sconosciuti che sembravano conoscerlo bene, e dopo aver letto la documentazione che Yamaki gli aveva inviato, l'uomo non era più tanto sicuro del fatto che l'esistenza di un mondo parallelo come DigiWorld potesse essere considerata 'pura fantascienza'. I file dei rilevamenti che l'organizzazione segreta aveva fatto nei giorni passati parlavano chiaro... quello che tutti avevano creduto impossibile, si stava verificando, e Tokyo ne stava pagando le conseguenze... il buco nel cielo di pochi giorni prima, l'allarme nei tunnel della metropolitana, il black-out improvviso...

Se questa catena di eventi nefasti non fosse stata spezzata al più presto, il Giappone e forse il mondo intero avrebbero subito le stesse terribili ripercussioni! Quello che più angosciava Janyuu era proprio il fatto che quella minaccia era legata al passato suo e di certi suoi amici che non vedeva ormai da una vita...

Le sue riflessioni furono interrotte quando Jenrya e Takato bussarono alla porta chiusa del suo studio, e Janyuu ridusse ad icona la finestra sulla quale stava leggendo il messaggio, e si voltò verso di loro, cercando di apparire tranquillo. "Avanti! Venite pure, ragazzi!"

La porta si aprì con un lieve clac, e da essa entrarono prima Jenrya e Shuichon, e in seguito Takato, che si inchinò educatamente davanti al padre del suo amico. "Buongiorno, signor Li... onorato di conoscerla, e mi auguro di non essere di disturbo..." esordì il Tamer di Guilmon, con perfetta formalità. Janyuu si alzò dal suo posto e, sorridendo con fare accogliente, si inchinò a sua volta davanti al miglior amico di suo figlio.

"Figurati, nessun disturbo... tu devi essere Takato Matsuda-kun, immagino... Jenrya mi ha parlato molto di te, e in buoni termini, tra l'altro." disse l'uomo occhialuto. Ora che Takato lo guardava meglio, doveva ammettere che assomigliava molto a come avrebbe potuto essere Jenrya da adulto.

"Sì, è lui!" esclamò tutta allegra Shuichon, precedendo Takato. La bambina corse dal papà e lo abbracciò affettuosamente, ricevendo in cambio una cordiale carezza sulla testa. "E' il bambino arrabbiato che ti dicevo!"

"Hehehee... davvero, Shuichon-chan?" chiese Janyuu con una risata bonaria. Jenrya e Takato ridacchiarono a loro volta, per quanto il Tamer con gli occhialoni alzasse leggermente gli occhi verso il soffitto per l'insistenza della piccola. "Beh, è un piacere conoscerti, Takato-kun, e se posso dare una mano a te e a Jenrya, lo farò senz'altro. Ditemi pure, ragazzi, qual è il problema su cui volevate sentire il mio parere?"

"Beh..." iniziò Jenrya, pescando in una tasca dei suoi pantaloni e tirandone fuori una carta blu, uguale a quella che Takato aveva strisciato nel suo D-Power per attivare la Digievoluzione a livello Ultimate di Guilmon, in occasione degli scontri con Vajiramon e Santiramon. "Takato-kun ha trovato questa strana carta qui, perduta da chissà quale collezionista di Digimon Trading Card Game, per la strada, qualche giorno fa... siamo andati a chiedere in giro, ma nessuno ha saputo dirci di cosa si trattasse. Ho pensato che forse tu avresti potuto darci una mano a scoprirlo..."

Jenrya mandò giù qualcosa di amaro nel momento stesso in cui pronunciò l'ultima parola. Dire una bugia a suo padre lo faceva sentire colpevole, ma del resto le alternative erano ben limitate...

"Una carta blu, eh? Hmmm... qui dice 'Radiant Faith'..." rispose Janyuu, dopo aver ricevuto la carta incriminata dalle mani del figlio. A Jenrya e a Takato sembrò, per un istante, che l'uomo avesse guardato intensamente Terriermon, che dal canto suo se ne stava ancora beatamente afflosciato, in modalità 'bambola di pezza', sulla testa del Tamer cinese. Ma fu proprio una frazione di secondo, e nessuno dei due Tamers potè dire con certezza se l'aveva visto o meno.

"Hmmm... non ricordo di aver mai visto questa carta, negli archivi... e non mi sembra che faccia parte della lista ufficiale." commentò Janyuu dopo qualche secondo di riflessione. "Comunque, poco male. Giusto adesso, ho finito di installare dei nuovi scanner e un nuovo programma di lettura. Posso usare quelli per darci un'occhiata."

"Va bene, signor Li..." rispose Takato, con un cenno della testa. Janyuu infilò con attenzione la carta dal bordo azzurro in una fessura dello scanner, poi si sedette di nuovo al suo posto e, con una serie di clic del mouse, diede il segnale di avviamento della scansione. Non ci volle molto prima che i lievi rumori di lettura cessassero, e sullo schermo del computer apparve una finestra dallo sfondo nero, sulla quale si avvicendò una sequela rapidissima di codice binario, in forma di lunghissime sequenze orizzontali di 0 e 1 che scorrevano da un lato all'altro. Per un istante, a Jenrya sembrò di vedere un 2, mischiato a qquella folla di numeri... ma lo attribuì ad un errore della vista. Dopotutto, tutti sanno che non c'è nessun 2 nella codifica binaria...

"Hmmm..." disse il signor Li, vedendo che la tecnica di scannerizzazione normale non stava avendo gli effetti desiderati. "Mi sa tanto che così non verremo a capo di niente... aspettate, ragazzi, adesso provo un altro sistema di scansione..."

"Prego..." rispose Takato, pensando tra sè che, qualunque programma avesse usato Janyuu, per lui non avrebbe fatto differenza... tutti quei codici computerizzati erano come greco, per lui!

Jenrya guardò lo schermo con acuto interesse, e anche Shuichon, pur non capendo nulla di quelle cose, si sollevò sulle punte dei piedi per vedere cosa stava facendo il suo papà. Nel momento in cui Janyuu avviò il programma di lettura alternativo, la seuela di numeri che scorreva sulla finestra attiva iniziò a fare qualcosa che nessuno di loro si aspettava! Le stringhe di numeri cambiarono rapidamente colore, brillando per qualche secondo dei vari colori dell'iride... e in quel momento, Janyuu trattenne il fiato, e il suo volto perse colore, come se l'uomo avesse visto un fantasma! Fu solo per un attimo, ma era più che sufficiente perchè un ragazzino acuto come Jenrya se ne accorgesse e ne fosse allarmato!

"Papà?" chiese il Tamer cinese, chinandosi appena un pò verso di lui. "Papà, tutto bene? C'è... qualcosa che non va?"

Non volendo che i suoi figli minori si preoccupassero per lui, e credendo - molto probabilmente a ragione - che per loro sarebbe stato meglio rimanere all'oscuro di quanto gli era appena venuto in mente, Janyuu si aggiusto gli occhiali e tossicchiò, cercando di recuperare la calma che per un attimo aveva smarrito. "Huh... ehm... no, niente! Niente di strano, ragazzi... mi era sembrato di vedere qualcosa, ma probabilmente era soltanto un bug." La macchina di scannerizzazione vicina al monitor espulse la carta intatta, e Janyuu la recuperò e la restituì al figlio, con Shuichon che non si perdeva un istante di quello che stava succedendo. Anche se non era in grado di capirlo al cento per cento, la bambina era intelligente più che abbastanza da accorgersi che quella faccenda della carta blu aveva turbato suo padre. "Sfortunatamente, figliolo, non so dirti molto su questa carta... dev'essere un nuovo tipo, anche se non ho idea di come sia finito qui." spiegò il signor Li, facendo del suo meglio per non dare a vedere la sua preoccupazione. Per fortuna, sembrava che Jenrya, Shuichon e Takato non avessero dato troppo peso alla sua espressione sbalordita di poco prima. "Mi dispiace di non potervi essere più utile di così..."

"Non importa, signor Li... la ringrazio comunque, e mi scuso del disturbo!" ringraziò Takato. "Magari andremo a chiedere a qualche negoziante, se ha visto una carta del genere. Grazie mille in ogni caso!"

"Di niente... e nessun disturbo!" replicò l'uomo, dopo aver gettato ancora una breve occhiata sospettosa alla 'bambola' dalle lunghe orecchie che suo figlio portava con sè. "Quando avete bisogno di una mano, se posso darvela, non avete che da chiedermela!"

"Grazie, papà!" ringraziò Jenrya, e i due ragazzi, dopo aver salutato un'ultima volta, iniziarono a dirigersi di nuovo verso la porta di casa... seguiti a ruota da una Shuichon molto incuriosita che ora voleva capire di cosa confabulavano i 'maschietti'!

"Jen-niichan! Bambino arrabbiato! Anche Shuichon-chan viene con voi!"

"B-bambino... arrabbiato?" si sentì la voce confusa di Takato.

"Ah? Ehm... Shuichon... io... ecco... preferirei di no! Sai com'è... queste sono cose da ragazzi... non so se a una bambina possano interessare!"

"Uffa, anche Shuichon-chan vuole venire! Fratellino cattivo!"

La buffa 'conversazione' tra i due ragazzi e la bambina piccola fece sorridere il signor Li, che però non si concesse molto tempo per distrarsi. Tornò al suo computer, con un pò di riluttanza, e passò in esame i dati che il suo scanner aveva rilevato sulla carta che Jenrya e Takato avevano appena sottoposto al suo esame. Come sospettava, c'erano dei dati anomali nella sua composizione... non era una qualsiasi carta del Digimon Trading Card Game... conteneva qualcosa di pericoloso e potenzialmente letale! Forse, quello che diceva quella e-mail che aveva ricevuto era vero, in fondo...

Janyuu sospirò e riattivò lo schermo sul quale appariva il testo del messaggio proveniente da Hypnos, ricominciando a scorrerlo con espressione quasi assente. Non riusciva a credere che tutto quello stesse accadendo proprio dopo tanto tempo... tanto tempo in cui pensava che quel 'gioco', nato con i suoi amici di università come divertente passatempo e come sfida per le loro abilità di programmatori, fosse stato dimenticato da tutti...

 

Alla cortese attenzione del sig. Janyuu Li,

ci rendiamo conto di quanto questa comunicazione le possa giungere inaspettata, ma la questione di cui vorremmo discutere con lei ricopre estrema importanza, e potrebbe compromettere la sicurezza della nostra nazione, e forse anche del mondo intero.

Il progetto a cui lei - sotto lo pseudonimo di Tao - ha partecipato assieme ad altre persone, un gruppo collettivamente conosciuto come Monster Makers, ha avuto sviluppi imprevisti, espandendosi ben più di quanto fosse inizialmente previsto, e permettendo l'origine di pericolosi esseri innaturali, rispondenti al nome di Digimon. Mentre stiamo parlando, essi stanno organizzando un attacco in massa al Mondo Reale, come essi chiamano la realtà nella quale noi esseri umani viviamo... e noi, dell'organizzazione governativa Hypnos, stiamo cercando un modo di arginare questa pericolosa piaga. I recenti sconvolgimenti - la tempesta sopra Shinjuku, il caos nelle linee del treno sotterraneo, il black-out generale della notte scorsa - sono tutte conseguenze dell'attività dei Digimon nel Mondo Reale. Questo dovrebbe darle un'idea della loro pericolosità.

Al momento, non mi è possibile, per motivi di sicurezza, divulgare tutto ciò che c'è da dire sull'argomento. Mi basti dirle, tuttavia, che la faccenda la riguarda molto da vicino. Ci risulta infatti che uno dei suoi figli sia in rapporto di amicizia con una di queste pericolose creature; lei stesso potrà immaginare il pericolo in cui si trova, senza sapere nulla della vera natura dell'invasore. E' dunque richiesta la sua collaborazione con Hypnos. Stiamo cercando, al momento, di contattare anche i vecchi membri del suo gruppo, ma riteniamo che lei, oltre ad essere il più direttamente interessato, sia anche il membro dei Monster Makers con maggiori conoscenze tecniche sull'argomento tra quelli disponibili. La sua collaborazione potrebbe essere vitale per mantenere gli invasori lontani dal nostro mondo, e assicurare la sicurezza di innumerevoli persone. Suo figlio Jenrya incluso.

Attendendo una risposta a questo messaggio, le invio distinti saluti.

Direttore Esecutivo di Hypnos, Yamaki Mitsuo.

 

Sì, in circostanze normali, ad un'altra persona, un simile comunicato sarebbe sembrato folle... ma purtroppo, Janyuu Li stava cominciando a vedere con i suoi stessi occhi che l'impossibile si stava verificando, e una volta che questo accade, le terrificanti possibilità sono infinite! Cupamente, l'uomo abbassò la testa e strinse involontariamente un pugno, maledicendo il fatto che uno dei suoi figli fosse, in quel momento, coinvolto in una vicenda che si sarebbe dovuta chiudere molto, moltissimo tempo fa...

Già, lui era il membro dei Monster Makers con maggiori conoscenze... tra quelli disponibili! Quell'affermazione fece salire altra bile alla gola del signor Li. Quel titolo in teoria sarebbe dovuto spettare a qualcun altro... di cui non si sapeva più nulla da troppo tempo...

"Maledizione... perchè il passato doveva tornare a tormentarmi... usando proprio mio figlio?"

 

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"Sigh... chiedo scusa per mia sorella Shuichon, Takato-kun... E' che in certi momenti, le piace essere al centro dell'attenzione..." si stava scusando Jenrya, mentre lui e Takato si incamminavano lungo una stradina di Shinjuku, in cerca di chi potesse dare loro informazioni sulla carta blu che il ragazzino con gli occhialoni si era trovato in mano. I due ragazzini sapevano di qualche negozio specializzato dove avrebbero potuto avere migliore fortuna - grazie soprattutto ai consigli che il buon vecchio Hirokazu dispensava costantemente a Takato anche senza che quest'ultimo li richiedesse! -, ed era proprio lì che si stavano dirigendo.

"Non ti preoccupare, Jenrya-kun..." lo tranquillizzò Takato. "Shuichon-chan non mi ha dato per niente fastidio... anche se, devo ammetterlo, mi ha lasciato un pò confuso quando ha detto che sono un 'bambino arrabbiato'..."

Il Tamer cinese alzò le spalle. "Mah, è un suo modo di fare... ha un pò questa fissa di prendere in giro, ma non lo fa con cattiveria, credimi..."

"Ah, no? Questo è quello che dici tu, Jen!" intervenì la vocetta saccente di Terriermon, che finalmente poteva mettere in moto la bocca - una delle sue attività preferite! - senza timore di essere scoperto. "Anche quando mi prende e mi veste per le sue sessioni di tortura non lo fa con cattiveria, secondo te?"

Jenrya alzò lo sguardo verso il suo partner. "Ma... Terriermon!"

"Mbeh? E adesso? Ho solo detto le cose come stanno!" protestò il cagnolino dalle lunghe orecchie. "Sigh... e va bene... allora vediamo un pò di trovare qualcuno che ci possa dire qualcosa di questa benedetta carta blu, e..."

Il Digimon dalla lingua lunga come le sue orecchie si interruppe inaspettatamente, voltando la testa verso una gelateria a poca distanza da loro... dalla quale stava uscendo qualcuno di molto familiare ai due giovanissimi Tamers... "Terriermon? Tutto okay?" chiese Jenrya, sorpreso del fatto che il suo partner tacesse all'improvviso. Di solito, quando attaccava bottone, non la finiva più...

Terriermon non rispose subito. Un ghigno sornione apparve sul suo viso, e una delle sue lunghe orecchie si mosse come dotata di vita propria, indicando la piccola figura dai capelli rossi legati in una coda che era appena uscita dalla gelateria, tenendo un cono in ciascuna mano. Sorpresi, i due amici seguirono l'indicazione del Digimon... per scoprire che questa 'figura' era una bambina della loro età, con addosso blue-jeans, e un'inconfondibile maglietta con il cuore spezzato!

"Ruki-san...?" mormorò Takato. In effetti, vedere la Regina dei Digimon in giro per Shinjuku a leccare un gelato, come una qualsiasi ragazzina di quell'età, era uno spettacolo abbastanza insolito. Sarebbe stato difficile, vedendola così tranquilla ed apparentemente rilassata (anche se la sua espressione non perdeva mai quel suo cipiglio orgoglioso), ipotizzare che avesse il caratterino focoso per cui Ruki Makino era conosciuta...

"Heheheee... l'avete vista? La signorina Cuore di Pietra ha un'aria così innocente quando è là che lecca un gelato!" sghignazzò il Digimon cagnolino. "Un cono, poi! Chi l'avrebbe mai detto?"

Ruki, ora a non più di una decina di metri di distanza, interruppe il suo pasto e guardò freddamente in direzione dell'importuno Digimon. "Guarda che ti ho sentito, stupido cagnolino." disse, facendo prontamente zittire il diretto interessato. La ragazzina storse il naso, irritata, poi rivolse la sua attenzione agli altri due Tamers. "Ora, voi due... com'è che tutt'a un tratto vi siete messi a seguirmi?"

"Non stavamo seguendo te." spiegò Jenrya con tutta calma. "Semplicemente, stavamo cercando qualcuno che ci dicesse di più su questa famosa carta blu... e per caso, ti abbiamo incontrato. In ogni caso, adesso dovremmo continuare le ricerche, quindi... "

Ruki alzò le spalle con indifferenza. "D'accordo... allora, dov'è che si va?"

Takato spalancò gli occhi, convinto per un attimo che le sue orecchie gli stessero facendo qualche brutto scherzo. "C-come? Ho... ho sentito bene?" mormorò il ragazzino con gli occhialoni. "Hai... hai detto che..."

"Sì, Occhialoni. Cos'è, sei diventato sordo, tutto d'un tratto? Ho detto che vengo con voi. Non ho nulla da fare, del resto, e dovrò pur tenermi occupata in qualche modo..." rispose lei, sempre con quell'aria scostante ed imbronciata. Inutile dirlo, la cosa giungeva come una sorpresa per Takato, Jenrya e Terriermon... Ruki non era il tipo da aggregarsi a qualcuno, preferiva fare le cose per conto suo e a modo suo... senza nessuno che la controllasse. Anzi, probabilmente all'inizio pensava che eventuali compagni non sarebbero stati altro che inutili zavorre che non sarebbero riusciti a stare al passo con lei. Ora invece... ora invece arrivava ad unirsi spontaneamente a loro. Pur giustificandolo con il fatto che non sapeva cos'altro fare...

E Terriermon, ormai lo conosciamo, non era tipo da lasciarsi sfuggire quell'occasione. Beh, se è per quello, non era neanche tipo da tenere il becco cucito quando avrebbe dovuto farlo!

"Heheheee... non dire bugie, reginetta dei Digimon! Dì pure che era perchè la cara vecchia Digimon Queen si sentiva sola e voleva la compagnia di qualcuno... soprattutto di un Digimon carino ed adorabile come me... heheheee!" sghignazzò il cagnolino verde, strofinandosi il naso con una mano con quella sua classica aria da saccente. Jenrya fece una smorfia quando vide l'espressione di sfottò dipinta sul musetto del suo partner... e quella, pericolosamente calma, dell'unico membro femminile del gruppo che, tenendo gli occhi semiaperti, si avvicinò con apparente nonchalance, continuando a leccare il suo gelato mentre teneva l'altro con la mano libera...

E, senza dire una parola, spiaccicò il gelato che stava mangiando in faccia a Terriermon!

"Gah... Urgh... fveddo..." mormorò il Digimon cagnolino, la voce soffocata dalla crema alla vaniglia che gli ostruiva la bocca! "Caholo... ftavo... glom... fcherfando! Fenfo hell'humr hero, eh? Urgh..."

"Tsk... chissà che non ti si congeli la lingua, così impari a tenerla a posto!" sbottò la ragazzina dai capelli rossi, sotto lo sguardo sbalordito di Takato, e quello rassegnato di Jenrya, che continuava a ripetere a Terriermon che lo aveva avvertito di non esagerare. "Ascoltate, voi due... andate avanti, che io ho una cosa da fare. Vi raggiungo subito."

Stupito da quanto era successo, e guardando ancora il Digimon coperto di gelato alla vaniglia, Takato azzardò a sua volta una domanda. "Ehm... una... cosa da fare, Ruki-san? E... che cosa sarebbe, scusa?"

Uno sguardo poco cordiale degli occhi violetti di Ruki fu più che abbastanza per indurre Takato al silenzio. Per quanto, in certe situazioni, potesse sembrare uno sventato, Takato sapeva bene quando non era il caso di tirare troppo la corda... e con Ruki, questo voleva dire rischiare grosso! Tuttavia, per sottolineare il punto, la giovanissima campionessa di Trading Card Game pensò di aggiungere qualcosa di suo. "Se permetti, Occhialoni, questi sono affari miei. Voi andate, e io vi raggiungo, okay?"

Takato deglutì, e una piccola goccia di sudore gli scese lungo una tempia. La sua curiosità continuava tuttavia a fargli chiedere cosa mai la sua 'amica' andasse a fare... Inutile, Ruki Makino non era il tipo di persona che rispondeva a simili domande... e infatti, senza dire una parola, la ragazzina dai capelli rossi si diresse verso un vicoletto, sempre tenendo in mano il gelato superstite alla sua ira, e scomparve dietro l'angolo...

 

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"Lightning Blade!"

"Inferno Blast!"

In una zona desertica del Mondo Digitale, nei pressi di un piccolo villaggio, era in corso uno scontro in piena regola tra due Digimon di livello Ultimate, in apparenza altrettanto potenti: un Andromon, un Digimon robotico simile ad un androide dalle fattezze brutali, sotto la cui armatura si intravedevano lambi di pelle violetta, stava lottando contro un mostruoso e gigantesco serpente ad otto teste che sputava fuoco. I loro attacchi, un'ondata di energia a forma di falce di luna, e una enorme palla di fuoco, si intercettarono a vicenda ed esplosero, scuotendo la terra e facendo sì che delle grida di terrore si levassero dai Gekomon e dagli Otamamon che abitavano nel villaggio poco lontano... ma mentre l'Andromon faceva attenzione a non lasciare che il combattimento lo portasse troppo vicino al villaggio, l'idra non sembrava troppo preopccupata dell'incolumità dei piccoli abitanti, e sembrava anzi divertirsi a guardare i tentativi del robot di distrarre la sua attenzione. Dopo aver evitato un fendente portato con il braccio-trivella di Andromon, grazie ad un movimento delle spire insospettabilmente agile, il serpente ad otto teste colpì il suo avversario con un gesto quasi sprezzante della sua robusta coda, facendolo ruzzolare a terra in un groviglio di acciaio e fili elettrici. Il robot riuscì a rimettersi in piedi, ma il combattimento gli aveva già provocato molti danni, il suo corpo sfarfallava come l'immagine su una TV vecchia, e diversi pixel si staccavano dalla sua armatura, fluttuando in aria come coriandoli portati dal vento. Era ovvio che Andromon non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo... e tuttavia, continuava valorosamente a rialzarsi, e a tentare di combattere contro il mostro rettiliforme.

Una delle teste della creatura serpentina, quella centrale, caratterizzata da squame nere come il carbone che contrastavano con il colore grigio spento del resto del suo corpo, sghignazzò con sufficienza. "Tsk... sei ridicolo, Andromon, a rischiare di farti cancellare per proteggere i miei schiavi... cosa speravi di fare contro di me, eh? Saremo anche allo stesso livello, ma mi sembra chiaro che il vantaggio è mio... con tutte quelle volte che abbiamo combattuto, non sei riuscito a farmi neanche un graffio, e cosa ti faceva pensare che stavolta sarebbe andata diversamente?"

Con difficoltà, l'androide riassunse la posizione eretta, ignorando le scintille elettriche che crepitavano dai cavi spezzati sparsi sul suo corpo, e i disturbi delle sue telecamere oculari. Diversi messaggi, che lo avvertivano degli ingenti danni subiti, lampeggiarono in rosso davanti ai suoi apparati visivi, ma Andromon li ignorò e riassunse la posizione di guardia.

"Gli Otamamon e i Gekomon di questo villaggio sono miei amici, Orochimon." rispose Andromon con l'atona voce metallica per cui i suoi simili erano conosciuti. "Tu li costringi con la violenza a servirti e a prepararti il sakè, e li fai vivere in un clima di costante paura. Tutto questo deve finire."

Il serpente dalle molte teste, il cui nome era stato rivelato essere Orochimon, sghignazzò di nuovo, questa volta con tutte e otto le sue bocche contemporaneamente. "E sarai TU a farlo? Altri prima di te ci hanno provato, e i risultati li puoi vedere con i tuoi stessi occhi." ringhiò ferocemente. "Ma visto che insisti, farò in modo che tu non debba più assistere alla mia... tirannia! Ti cancellerò e assorbirò i tuoi dati in modo da diventare più forte! Così per te, tutto finirà... proprio come vuoi tu... e io continuerò indisturbato a farmi preparare il mio amato sakè. Tutti vincono, non sei d'accordo?"

Il Digimon dalle sembianze di Yamata No Orochi, il leggendario drago ad otto teste sconfitto dal dio Susanoo, sghignazzò della sua battuta e si preparò a scagliare un altro colpo contro il suo avversario che, ormai completamente esausto, cercò in qualche modo di trascinarsi verso Orochimon per impedirgli di sferrare l'attacco. Sfortunatamente per lui, le forze gli vennero a mancare, e l'androide crollò in ginocchio sul terreno roccioso, perdendo olio e scintille da diverse fessure che si erano aperte nella sua corazza futuristica. Ghignando, Orochimon portò indietro tre delle sue teste, pronto a sferrare il colpo di grazia...

Colpo di grazia che non fece nemmeno in tempo a partire. In quell'istante, infatti, una strana nebbiolina apparve dal nulla, iniziando ad aleggiare attorno ad Orochimon e al suo avversario battuto, e diventando rapidamente sempre più fitta fino a coprirli completamente, precludendo loro la visuale della distesa rocciosa nella quale stavano combattendo poco prima. Orochimon grugnì per la sorpresa, e si ritirò di qualche centimetro... ma la precauzione non gli valse a nulla, visto che il muro di nebbia fittissima continuò a chiudersi su di lui e su Andromon...

"E questo...? Un Digital Field?" ringhiò l'idra con indignazione, le sue numerose teste che guizzavano da tutte le parti per cercare di capire dove stesse finendo. "Che significa? Fatemi uscire di qui!" Si comportava con un fastidio quasi irrazionale, come se il campo digitale gli stesse facendo un affronto personale a farlo passare nel Mondo Reale. Ma ogni sua protesta risultò vana. Nulla poteva sentirlo all'interno di quella zona di instabilità, e il suo ruggito furibondo andò perso nel vapore grigio che lo circondava...

 

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"Uff... con tutto quello che abbiamo cercato, non abbiamo trovato nulla!" si lamentò Takato, sedendosi su una panchina dopo due stressanti ore di su e giù tra le vie di Shinjuku, alla frenetica ricerca di informazioni sulla misteriosa carta blu che gli era rimasta nel deck. Dai giardinetti, ai parchi, alle sale giochi... dovunque si potessero trovare appassionati del Trading Card Game di Digimon. Niente da fare. Nessuno aveva sentito parlare, da nessuna parte, di una carta blu, e alcuni avevano anche avuto il fegato di ridere in faccia al terzetto, credendo che volessero prenderli in giro. Inutile dirlo, gli importuni erano stati prontamente zittiti da uno sguardo torvo da parte di Ruki... un sistema vecchio ma sempre efficace!

La ragazza in questione, nascondendo la sua stanchezza con uno sbuffo irritato, incrociò le braccia sul petto. "Hmph... così non si va da nessuna parte. Che diavolo dobbiamo fare per trovare qualche stupida informazione su una stupidissima carta blu?"

"Beh, per adesso ci riposiamo un pò, Ruki..." mormorò Guilmon, sedendosi accanto al suo Tamer, ed emettendo un sospiro di sollievo non appena potè stiracchiare un pò le sue stanche zampe posteriori. Una volta arrivati al parco di Shinkuju, il gruppo si era imbattuto nel piccolo dinosauro rosso impegnato in esplorazione... e nonostante Ruki avesse borbottato non poco all'idea di portarselo dietro, alla fine anche la Digimon Queen aveva dovuto acconsentire, con la precisazione che Guilmon avrebbe dovuto starsene ben nascosto, e non farsi vedere da nessuno. Per loro fortuna, Guilmon aveva fatto il bravo, e si era adattato... ma questo non migliorava di molto l'umore della poco socievole Digimon Queen, che si appoggiò al tronco di un albero e alzò gli occhi alla chioma con espressione esasperata.

"Qualsiasi cosa, piuttosto che dovermene andare da una parte all'altra senza una meta..." ringhiò la ragazzina. "Quasi mi verrebbe da desiderare che un Digital Field si aprisse proprio qui, in questo momento, e ne saltasse fuori un Digimon! Almeno avremmo qualcosa di interessante da fare, maledizione!"

Jenrya fece un verso, per metà di comprensione, per metà di supplica, con le labbra. Il carattere più pacifico e riflessivo del Tamer di Terriermon era ormai conosciuto, del resto... "Sigh... io ti suggerirei di stare attenta a quello che desideri, Ruki-san, visto che potrebbe avverarsi..."

Come si suol dire, quando si parla del diavolo, spuntano le corna... o meglio, in questo caso, spuntò fuori una strana foschia grigiastra che circondò silenziosamente il terzetto, avvolgendoli in una coltre di nebbia dall'appena percettibile odore di ozono, che ormai era ben conosciuta a tutti loro! I tre ragazzi, che avevano avuto appena il tempo di rilassarsi, scattarono in piedi, e Guilmon si mise in posizione di guardia, le pupille contratte come sempre accadeva quando c'era un pericolo, e le narici che scandagliavano l'aria sospettosamente. Terriermon, a sua volta, smise di sembrare un pupazzo e si drizzò in piedi sulla testa del suo Tamer... e Renamon, che fino a quel momento se ne era rimasta nascosta chissà dove, scese giù dalle fronde dell'albero con uno scatto da vera ninja, atterrando su un ginocchio poco lontano dalla sua Tamer. In breve tempo, la nebbia si era infittita al punto che non si riusciva più a vedere il paesaggio che li circondava, anche se si riuscivano sentire le esclamazioni di allarme delle persone che stavano là attorno... e Guilmon sussultò lievemente quando una terrificante forma serpentina cominciò a materializzarsi sotto i loro occhi, strisciando minacciosa verso di loro...

"Sta arrivando, Takatomon..." ringhiò il dinosauro rosso, già pronto a combattere. "Ed è... molto pericoloso!"

Il ragazzino con gli occhialoni deglutì un pò di saliva che gli era rimasta in bocca, e si preparò a ricevere il visitatore di DigiWorld, il cui aspetto si faceva più chiaro ad ogni istante che passava. Ormai, le numerose bio-emersioni che in quei giorni si erano susseguite una dietro l'altra erano diventate più la norma che l'eccezione, e Takato si stava più o meno abituando all'idea di dover combattere contro i Digimon invasori... e tra l'altro, ora che si era chiarito con Guilmon per il problema della Digievoluzione, era convinto di poterlo fare con maggiore disinvoltura... ma questo non significava che la cosa piacesse, nè a lui, nè a Jenrya, che infatti aveva a sua volta un'espressione riluttante. Di Ruki non si poteva dire la stessa cosa, ma anche la Digimon Queen, sempre così sicura di sè, ora sembrava affrontare le battaglie con un'attitudine diversa...

Un ruggito stridente, da rettile, interruppe la sua linea di pensiero, e Takato mise mano al suo deck e si preparò ad estrarre una carta nel momento stesso in cui l'apparizione serpentina mostrava il suo aspetto! La nebbia si separò, come un inquietante sipario di fumo, e agli occhi dei Tamers si presentò un Digimon abbastanza spaventoso da far corrugare la fronte a Ruki, che trattenne il respiro per una frazione di secondo!

"Questo... sarebbe il Mondo Reale, eh?" sibilò la terrificante creatura strisciante. Era un serpente di dimensioni pazzesche, tutto coperto di squame grigie come la cenere raffreddata e resistenti come la corteccia di un albero secolare, abbastanza largo da far tranquillamente passare un essere umano adulto attraverso le sue numerose fauci. Il plurale era d'obbligo, dal momento che dal corpo muscoloso e squamoso, circondati da una criniera dorata, si dipartivano non meno di otto robusti colli, ciascuno terminante con una testa da vipera affusolata e armata di zanne velenose lunghe come l'avambraccio di un uomo, che lo facevano sembrare ancora più grande di quanto già non fosse! La testa centrale era coperta di squame più scure, e sembrava in qualche modo essere più scattante e attiva di quelle che la circondavano, che invece si muovevano come in trance, aprendo e chiudendo le fauci ritmicamente. Il Digimon, simile alla leggendaria Idra di Lerna, si muoveva con disarmante, letale agilità ed eleganza, una autentica foresta di spire viventi che guizzavano da ogni lato in cerca di prede attorno alle quali avvolgersi. Un inquietante rumore crepitante, dovuto ai sonagli posti sulla punta della coda, accompagnava l'avanzare dell'enorme rettile, il cui sguardo cadde sui piccoli esseri umani che gli stavano davanti... e sui loro Digimon!

"Tu... tu chi saresti?" chiese Guilmon, facendosi avanti ad artigli sfoderati. "Cosa sei venuto a fare qui? Sei uno dei Deva, vero?"

La testa centrale fissò il piccolo dinosauro rosso con un misto di curiosità e disprezzo. "Dei Digimon... qui, nel Mondo Reale? Questa non me l'aspettavo... e in ogni caso, io non sono un Deva, sciocca creaturina. Il mio nome è Orochimon... e vi consiglio di non mettervi sulla mia strada!"

"Orochimon, eh?" ripetè Jenrya, riferendosi all'aspetto dell'enorme Digimon serpentino. "Chissà perchè, me lo immaginavo..."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Orochimon

Tipo: Drago Demone

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Sake Breath, Inferno Blast

Un Digimon dalle molte teste, rimasto a lungo sigillato al'interno di una 'zona di confine' del Mondo Digitale del Sud, ma di recente liberato a causa degli sconvolgimenti in corso. Estremamente tirannico, ama costringere i Digimon più deboli a servirgli sakè, di cui è ghiotto. Non è un Deva, ma con la sua forza, potrebbe benissimo esserlo!

 

"Hmph!" ringhiò il serpente dalle molte teste, ora volgendo parte della sua attenzione - e delle sue teste - al Tamer cinese e a Terriermon. "Comunque sia, voi umani non mi interessate. I vostri Digimon, ovviamente, sono tutt'altro discorso... e visto che grazie a questo Digital Field ho perso quello di cui stavo per prendere i dati, credo proprio che mi consolerò con loro! Quello rosso, in particolare... ha un'aria molto appetitosa! Sì, mi sarà vantaggioso assorbire i suoi dati! E dopo, mi berrò un pò di sakè, giusto per digerire! Heheheee..."

Takato strinse i denti. Il modo migliore per far scattare la rabbia del normalmente pacifico scolaretto era minacciare la sua famiglia, i suoi amici, o Guilmon... ed Orochimon aveva proprio fatto questo unico, gravissimo errore! "Mai! Non ti permetteremo di assorbire i dati dei nostri amici! Guilmon, tieniti pronto! Dobbiamo fermare questo mostro... e temo che non sarà un'impresa facile!" esclamò. Il piccolo dinosauro, d'accordo con il suo partner umano, si avviginò guardingo al Digimon nemico di gran lunga più grande di lui, mostrando gli artigli per quello che potevano valere...

"Lo so, Takatomon..." rispose Guilmon. "Riesco a percepire che questo Digimon è davvero forte... ma non preoccuparti, Takatomon, troveremo il modo..."

"Lo spero proprio..." commentò Ruki, un pò acidamente. Il sollievo per aver trovato finlmente un avversario con cui misurarsi, era ora mitigato dal fatto che non si aspettava un Digimon di livello Ultimate. Stavano apparendo con preoccupante frequenza, da un pò a questa parte... "Perchè senza l'amico Calumon, non è che possiamo fare molto..."

Da parte sua, il serpente dalle molte teste sembrava divertito. "Heheheee... ma certo! Come desiderate! Se avete tanta fretta di morire assieme ai vostri Digimon, per me non c'è alcun problema! Vi accontento anche subito!" sibilò. Tre o quattro delle sue teste, compresa quella principale, si alzarono e puntarono verso i ragazzi, i denti veleniferi già sfoderati, e Takato, Jenrya e Ruki sentirono in faccia un ripugnante odore di alcol fermentato!

"Ugh... quando diceva di amare il sakè, non scherzava!" esclamò Takato, con una mano davanti alla bocca per il disgusto.

Terriermon, nonostante tutto, non aveva perso la sua passione per le battute. "Hai mai provato con le mentine, lombricone? Dicono che facciano miracoli!"

 

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"Signor Yamaki! Due emersioni nel parco di Shinjuku!" fece rapporto Reika Ohtori, l'operatrice di Hypnos dai capelli rosso-castani, nel momento in cui il suo capo passò vicino alla sua postazione. "Una di grandi dimensioni, l'altra di entità quasi non rilevabile dagli strumenti... inoltre, sembra che sul posto ci siano anche i Digimon di quei ragazzi... e una quarta presenza minore, finora non identificata."

Yamaki si fermò, e osservò lo schermo a cui la sua collaboratrice stava lavorando con occhio indagatore. "Molto bene... attivare la versione beta di Juggernaut, centrandola sulla presenza di maggiori dimensioni. Non appena gli strumenti sono pronti, rispedite quel parassita da dove è venuto." ordinò freddamente.

"Sì, signore..." rispose Megumi. "Al momento, il caricamento della versione beta è completo al 50 per cento. Tempo stimato per la totale operatività, tre minuti."

"Proseguire come da programma." concluse Yamaki, aggiustandosi gli occhiali da sole con un gesto della mano. Dietro la sua espressione professionale, il direttore di Hypnos nascondeva abilmente il suo senso di trionfo per aver finalmente completato quella che, a suo dire, sarebbe stata l'arma finale contro l'invasione dei Digimon... e non vedeva l'ora di testarne gli effetti. Ovviamente, per il passo successivo, ci sarebbe stato bisogno di un pò di aiuto esterno... ma i membri dei Monster Makers, per quanto eccentrici, erano persone ragionevoli, e avrebbero sicuramente capito il pericolo in cui tutti si trovavano...

E, come conseguenza logica, avrebbero collaborato a tagliare per sempre via DigiWorld da ogni contatto con la Terra, ed eliminare quello che avevano creato senza nulla sapere...

 

CONTINUA...

 

Nota dell'autore: Sigh... questo capitolo è piuttosto breve, e devo dire che non ne sono molto soddisfatto. Il problema è che proprio non mi voleva venire fuori... non riuscivo a concentrarmi e a scriverlo come si doveva! Comunque, ormai lo spregevole Deva Scimmia ha mostrato le sue carte... e la presenza di Orochimon, Andromon e del Deva Topo, vorrà forse dire che Juri e Hirokazu assumeranno maggior peso nella storia? Per adesso, vi lascio con questo interrogativo... e vi do appuntamento al prossimo capitolo, che sarà sicuramente più ricco di azione!

Ciao, alla prossima!

 

Justice Gundam

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Capitolo 9
*** L'ira di Orochimon ***


Tamers Reload-09

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daaaan! Ed eccomi di ritorno! Scommetto che molti di voi aspettavano questo momento, dopo il lungo hiatus in cui ho messo questa fanfiction! Cavolo, mi devo scusare con i fan italiani di Tamers per questa lunghissima attesa... il fatto è, come forse avrete già capito, che volevo a tutti i costi terminare la mia trilogia di Adventure 02 prima di spostarmi ai più verdi pascoli di Digimon Tamers, che hanno ancora un sacco di territorio inesplorato, e un sacco di storie da raccontare! Quindi... diciamo che c'era una ragione ben precisa per cui mi sono fatto attendere così a lungo con il capitolo 9! Ma adesso, la scrittura di questa storia e di Digimon Zero riprenderà a pieno ritmo, e vi posso assicurare che saranno interessanti e divertenti come non lo sono mai stati prima d'ora! Non dimentichiamo che, in Zero, i nostri eroi sono ancora bloccati nel labirinto di MetalPhantomon... e ce li ho lasciati lì da un bel pò di tempo!

Sigh... immagino che in questo momento, Ruki-chan e la mia Digiprescelta originale, Yurika, non stanno più nella pelle dal desiderio di farmela pagare! E chi glielo spiega, a quelle due, come avevo intenzione di gestire la cosa? Spero di arrivare alla fine di questo capitolo senza che Ruki mi designi come bersaglio per Renamon, o che Yurika decida di provare qualche mossa di judo su di me...

Comunque, dove eravamo rimasti? Ah, sì, certo! Come no! L'ultima volta che i Digimon Tamers si sono ritrovati, sono rimasti intrappolati nel bel mezzo di un Digital Field... che, per colmo della sfortuna, ha trasportato nel Mondo Reale un Andromon e un Orochimon impegnati in un furioso scontro! Ed ora, a quanto pare, Orochimon li ha designati come sue prossime vittime... ma i nostri eroi non si lasceranno sconfiggere tanto facilmente!

Anche perchè, diciamocelo, la storia è appena iniziata! Impossibile che finisca adesso, e in modo così deludente! ^_^

Cavolate a parte, abbiamo anche l'organizzazione governativa Hypnos, sotto la supervisione dell'amico Yamaki, a cui pensare... e anche Impmon, che in questo momento starà cercando un modo per diventare forte senza doversi affidare agli esseri umani, e non mancherà di mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi... e il fatto che, man mano che gli episodi vanno avanti, il signor Lee (il padre di Jenrya) sta arrivando sempre più vicino alla verità...

Oh, e ovviamente... non possiamo tralasciare il fatto che anche i Deva si stanno muovendo, spronati all'azione dall'infido Makuramon e dal suo piano... che sembrerebbe prevedere la collaborazione tra i servitori di Zhuqiaomon, ma che sicuramente, alla fine, tornerà utile soltanto allo spregevole Deva Scimmia! La situazione comincia a farsi pericolosa, con tutti gli elementi che ci sono in giro... anche se, per fortuna, i nostri possono contare anche sull'aiuto di Ryou, che ormai non dovrebbe tardare troppo a farsi vivo.

Hmmm... ecco, giusto perchè ci voleva qualcos'altro che mettesse Ruki-chan di cattivo umore!

Oh, beh... come vedete, c'è molto da raccontare... e ho intenzione di farvi gustare questi elementi della trama fino in fondo! Prima di iniziare il capitolo, comunque, vorrei passare alle recensioni... che sono là da tanto tempo, e aspettano che io mi decida una buona volta a dare loro una risposta!

 

KillKenny: Heheheee... beh, un pò di casino ci vuole, no? Altrimenti, non si riesce a creare la giusta aspettativa... e le cose, per i nostri eroi, diventano fin troppo semplici! E comunque... non ti preoccupare, perchè più avanti nella mia saga le cose andranno ancora peggio! In una maniera che non mi sento di restare qua a spiegare...

In ogni caso, hai riassunto abbastanza bene la situazione! I Deva sono sul piede di guerra...

Talpina Pensierosa: Ciaoooo! E grazie ancora per i complimenti! Vero che questo fa sembrare Ruki un pò meno fredda e distante? Hehehee... peccato che alla fine sia stato Terriermon ad assaggiarlo...

SmartGirl: E... benvenuta anche alla mia riedizione di Digimon Tamers! In effetti, quando Digimon Tamers è andata in onda in Giappone, le opinioni dei fan si sono parecchio divise, in quanto non si trattava più della serie colorata e innocente che molti ricordavano... certo, il fatto che la direzione fosse stata affidata a registi abituati a fare serie più cupe spiega molto... e bisogna dire che, a tutt'oggi, non sono pochi i fan di Digimon che non vedono di buon occhio il personaggio di Ryo. Per come Tamers è stato mandato in onda negli Stati Uniti e qui in Europa, sembra uscito fuori dal nulla! Poi, vai a vedere la sua storia nei videogiochi per Wonderswan, e salta fuori tutto... Sì, in effetti, è un personaggio molto importante per gli sviluppi non di una, ma di ben due serie di Digimon, ed è un pò un peccato che qui in Italia non siano conosciuti quasi per niente tutti i retroscena...

Come vedi, mi ci è voluto un pò per aggiornarla, ma spero che questo capitolo valga l'attesa! Vedrai, i prossimi aggiornamenti saranno molto più regolari! Grazie ancora, e spero che ti godrai il resto della storia! Oh, e a proposito... come puoi vedere, ho letto le tue recensioni alla mia storia di Pretty Cure - Nanoha - Arcana Heart, e sono contento che ti sia piaciuto l'epilogo della mia fanfiction di Digimon Adventure! La canzoncina italiana della prima serie riporta in mente un sacco di bei ricordi, eh? ^_-

 

Okay, mi sembra che ci siamo tutti. Allora, senza perdere altro tempo, tuffiamoci di nuovo nel mondo di Digimon Tamers... e prepariamoci alla nuova battaglia!

 

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Capitolo 9 - L'ira di Orochimon

 

In una sala isolata del santuario di Zhuqiaomon, la stessa sala che Vajiramon, Santiramon e Shinduramon avevano usato per il trasferimento nel Mondo Reale, il piccolo e sfuggente Deva Topo di nome Kumbhiramon aveva appena ultimato tutti i dovuti preparativi... e ora che l'opportunità gli si stava presentando, aveva tutta l'intenzione di sfruttarla!

"A quanto pare, gli esseri umani hanno degli strumenti che consentono loro di percepire il nostro arrivo nel loro mondo... ma se due di noi Digimon emergessero in una stessa zona, forse potremmo confondere i loro strumenti! Beh, che dire, Makuramon... hai avuto una bella pensata!" commentò con la sua vocetta acuta, gettado uno sguardo di intesa al Deva Scimmia armato di bastone che, vicino a lui, stava a sua volta preparandosi per il trasferimento.

Lusingato, Makuramon fece una risatina tra sè. "Heheheee... di tutto questo dobbiamo ringraziare Majiramon e i suoi agenti... sono stati loro, dopotutto, ad informarci del fatto che Orochimon stava emergendo, e se la nostra emersione si sovrapponesse alla sua, dovremmo essere in grado di eludere gli strumenti degli umani, e infiltrarci nel loro mondo! Con due spie abili come noi tra di loro, la battaglia per gli esseri umani sarà già mezza persa!" commentò.

Kumbhiramon non disse altri, e riprese a concentrarsi. I due Deva dovevano visualizzare il luogo in cui Orochimon era emerso, e cercare di arrivarci il più vicino possibile... senza, al tempo stesso, farsi notare dal Digimon a più teste, la cui reazione avrebbe potuto essere imprevedibile. Considerando che, nel Mondo Digitale del Sud, valeva la legge del più forte, e Kumbhiramon e Makuramon non erano certo i più forti tra i Deva, nulla faceva pensare che uno dei due non sarebbe stato aggredito da Orochimon...

In breve tempo, delle scintille di luce verde-azzurrina iniziaroo a sollevarsi attorno ai due Deva, accucciati nei loro circoli di trasferimento... e sia Kumbhiramon che Makuramon scivolarono lentamente in un paio di vortici neri che apparirono esattamente sopra di loro, attratti da una forza invisibile...

 

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"Signor Yamaki! Due emersioni nel parco di Shinjuku!" fece rapporto Reika Ohtori, l'operatrice di Hypnos dai capelli rosso-castani, nel momento in cui il suo capo passò vicino alla sua postazione. "Una di grandi dimensioni, l'altra di entità quasi non rilevabile dagli strumenti... inoltre, sembra che sul posto ci siano anche i Digimon di quei ragazzi... e una quarta presenza minore, finora non identificata."

Yamaki si fermò, e osservò lo schermo a cui la sua collaboratrice stava lavorando con occhio indagatore. "Molto bene... attivare la versione beta di Juggernaut, centrandola sulla presenza di maggiori dimensioni. Non appena gli strumenti sono pronti, rispedite quel parassita da dove è venuto." ordinò freddamente.

"Sì, signore..." rispose Megumi. "Al momento, il caricamento della versione beta è completo al 50 per cento. Tempo stimato per la totale operatività, tre minuti."

"Proseguire come da programma." concluse Yamaki, aggiustandosi gli occhiali da sole con un gesto della mano. Dietro la sua espressione professionale, il direttore di Hypnos nascondeva abilmente il suo senso di trionfo per aver finalmente completato quella che, a suo dire, sarebbe stata l'arma finale contro l'invasione dei Digimon... e non vedeva l'ora di testarne gli effetti. Ovviamente, per il passo successivo, ci sarebbe stato bisogno di un pò di aiuto esterno... ma i membri dei Monster Makers, per quanto eccentrici, erano persone ragionevoli, e avrebbero sicuramente capito il pericolo in cui tutti si trovavano...

E, come conseguenza logica, avrebbero collaborato a tagliare per sempre via DigiWorld da ogni contatto con la Terra, ed eliminare quello che avevano creato senza nulla sapere...

"Emersione registrata vicino alla zona del parco." affermò Reika, senza mai staccare gli occhi dallo schermo. "Stiamo cercando di isolarla, e il sistema è in fase di preparazione. Dovremmo essere in grado di intervenire su di essa già..." La giovane donna si interruppe di colpo, quando un breve segnale acustico proveniente dal suo pannello di controllo la avvisò di qualcosa di imprevisto... ma quando Reika guardò di nuovo lo schermo, riuscì a malapena a vedere una piccolissima spia rossa spegnersi nelle immediate vicinanze del luogo dove l'emersione era stata individuata! Ciò nonostante, il personale di Hypnos non era gente che sottovalutava certi segnali.

"C'è qualche problema, Ohtori?" chiese Yamaki, calmo ma fermo. L'operatrice premette qualche tasto sulla sua console ed osservò i risultati per un attimo, prima di rispondere al suo superiore.

"Gli strumenti sembrano aver rilevato qualcosa nella stessa zona in cui si è verificata questa emersione, Yamaki-san." rispose la giovane operatrice. "In questo momento, mentre stavamo parlando, hanno trasmesso un segnale... ma è scomparso subito, e non abbiamo avuto il tempo di analizzarlo..."

"Potrebbe trattarsi di rumore statico, ma in questi casi la prudenza non è mai troppa." proseguì Megumi. "Cercherò di eseguire uno scanning della zona più accurato, e di farle avere risultati al più presto. Per adesso, concentriamo la nostra attenzione sull'entità di maggiore potenza. Tutte le rilevazioni dovrebbero essere pronte nel giro di pochi minuti."

Yamaki annuì. "Hm. Ottimo. Prenderò parte io stesso all'esperimento. Voglio assicurarmi personalmente che il sistema non fallisca come la scorsa volta." affermò. Le sue due subordinate espressero il loro assenso con un calmo gesto della testa, e il direttore di Hypnos si sedette ad una postazione libera, dove perse giusto cinque secondi di tempo per togliersi gli occhiali da sole e sfregarsi gli occhi.

In quel breve tempo, Yamaki si accorse di essere più stanco di quello che credeva... in effetti, da quando l'emergenza Digimon era iniziata, le sue ore di sonno si erano molto ridotte, e spesso restava al suo posto di lavoro ben oltre quello che, per molti, sarebbe stato l'orario di chiusura. Del resto, con i superiori che praticamente gli fiatavano sul collo - e che non ci avrebbero pensato su due volte a fare scarica barile su di lui se la situazione fosse volta al peggio - e con i Digimon che costantemente minacciavano di invadere la sua città, e alcuni dei quali addirittura vivevano in mezzo agli uomini... beh, ce n'era abbastanza perchè anche un uomo della sua razionalità e freddezza si preoccupasse.

Yamaki scosse la testa, riportandosi alla realtà e concentrandosi di nuovo sugli strumenti. Anche se non aveva tutta l'esperienza diretta dei suoi operatori, era comunque informato più che abbastanza per sapere come eseguire le operazioni principali. E che lui fosse dannato, se questa volta avrebbe permesso a quei mostri digitali di prendersi gioco di lui! No, questa volta doveva essere sicuro al cento per cento che il suo sistema fosse a prova di errore!

"Ancora un pò di pazienza... e sarà tutto finito." pensò tra sè, rimettendosi gli immancabili occhiali da sole. "Questa volta, Juggernaut funzionerà. Deve funzionare... non ci è rimasto altro, se vogliamo fermare quei maledetti Digimon..."

Il suo accendino scattò, aprendosi una volta con un sonoro clic metallico nella semioscurità della sala...

 

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Le numerose teste di Orochimon saettarono minacciose attorno al gruppo dei Tamers, e altrettante lingue biforcute scivolarono tra le labbra dell'idra, esprimendo tutta la sua bramosia di dare inizio alla battaglia. I Digimon che aveva davanti, anche se solo di livello Rookie, erano comunque delle prede succulente... e quel piccolo dinosauro rosso dalle strane orecchie, in particolare, aveva qualcosa di diverso dagli altri Digimon... qualcosa che lo rendeva particolarmente appetitoso... Da parte loro, i Tamers e i loro compagni attendevano che il mostruoso serpente facesse la prima mossa. Considerata la differenza di livello, non era il caso di sfidare la sorte con un attacco diretto...

Gli occhi attenti di Jenrya videro per primi la testa centrale di Orochimon dilatare appena un pò i suoi occhi felini... e la coda del serpente dalle tante teste, veloce come una frusta, scattò verso i suoi avversari, sollevando una gran quantità di polvere e uno schiocco agghiacciante, come quello di una frusta amplificato qualche decina di volte! Per fortuna, avevano visto arrivare l'attacco in tempo... e prima che i Tamers potessero dare anche solo il primo ordine, i loro Digimon avevano già preso l'iniziativa, scansandosi dalla traiettoria della coda di Orochimon! La letale arma ornata di sonagli sfrecciò verso Guilmon e i suoi compagni... ma il dinosauro rosso era riuscito ad acquattarsi in tempo sul terreno polveroso, mentre Terriermon e Renamon avevano spiccato un balzo altissimo che li aveva portati a diversi metri di altezza. Il risultato, in ogni caso, fu che la coda squamosa dell'idra fendette l'aria, quasi tagliando la nebbia che li circondava, e proseguì senza fare del male a nessuno! Irritato, Orochimon eseguì uno scarto con le sue agili spire, dimostrando una notevole rapidità nonostante le enormi dimensioni, e le sue otto teste si voltarono in diverse direzioni, in modo da seguire tutti i suoi avversari contemporaneamente. Sfortunatamente per lui, Renamon e Ruki avevano pronta una sorpresa...

"Card Slash!" esclamò la Digimon Queen. "POWER ACTIVATE!"

La carta che aumentava la potenza del Digimon bersaglio passò attraverso la scanalatura del D-Power della rossa... e nello stesso momento, Renamon venne circondata per un istante da un'aura di energia rossa, e aprì le braccia con un gesto secco, creando decine di lame cristalline che indirizzò contro le numerose teste del Digimon invasore!

"Diamond Storm!" esclamò la volpe ninja, e le punte letali si abbatterono con forza su Orochimon... ma il serpente dalle tante teste, pur venendo colpito in pieno, non venne danneggiato granchè. Tutto quello che l'attacco di Renamon fece fu disturbargli la vista e distrarlo per qualche istante... che fu tuttavia utile agli altri Digimon per disperdersi e tenere il mostruoso serpente sotto tiro da angolazioni diverse. Ciò nonostante, Orochimon restava un avversario pericoloso, per un particolare che i ragazzi non avevano incontrato in nessun altro loro avversario prima di allora...

"Cavolo, quel Digimon riesce a seguirli tutti nello stesso momento!" esclamò Takato, pronto ad inserire una carta nel momento in cui fosse stato necessario. Nel frattempo, Guilmon era riuscito a sparare una Pyro Ball contro il fianco del muscoloso serpente... ma questo attacco non era riuscito a fare altro che segnare leggermente le spire del Digimon malvagio! "Con tutte quelle teste, è impossibile aggirarlo, o coglierlo di sorpresa..."

"Questo è vero, purtroppo..." affermò Jenrya, guardando i numerosi colli del mostro che si giravano vorticosamente nell'una e nell'altra direzione, tenendo d'occhio i suoi nemici anche quando questi gli arrivavano alle spalle. "E come se non bastasse, tutte quelle teste non sembrano mai entrare in conflitto tra loro. Devono essere tutte controllate da un'unica mente..."

"Le tue teorie sono molto interessanti e tutto il resto, Einstein, ma in questo momento non ne abbiamo bisogno." tagliò corto Ruki. "Al momento, ci serve un modo per tenere a bada questo verme troppo cresciuto... sperando che Calumon arrivi in tempo!"

"Lo so, lo so..." rispose frettolosamente Jenrya, un pò frustrato dall'impazienza della ragazzina. Per un attimo, ebbe un brivido nel vedere le fauci di una delle teste di Orochimon che minacciavano di chiudersi sul malcapitato Terriermon... ma per fortuna, il cagnolino dalle lunghe orecchie era riuscito a schivare in tempo, facendo sì che il frustrato Digimon idra non mordesse che l'aria. "E' quello che sto cercando di fare... ma quando la differenza di livello è così grande, non c'è molto che si possa... beh, però... ma certo! Intanto, c'è qualcosa che possiamo fare, per dare almeno un pò di vantaggio ai nostri Digimon! A quanto pare, Orochimon non è in grado di volare! Possiamo sfruttare questo suo punto debole, per adesso..."

"Hm. Sì, può essere un'idea, almeno per ora..." rispose Ruki, capendo lei stessa che era soltanto una soluzione temporanea. L'effetto della carta Hyper Wings non sarebbe durato tanto a lungo, e non sapevano ancora che tipo di attacchi avesse Orochimon a disposizione... ma per il momento, andava bene così! "Okay, ragazzi... vediamo di equilibrare un pò le cose! State pronti!"

Takato estrasse a sua volta una delle carte che gli servivano per dare al suo Guilmon il potere di volare. "Io sono già pronto, Ruki-san! Guilmon! Preparati, adesso si vola!" esclamò, alzando un pò la voce per farsi sentire dal suo Digimon, che in quel momento aveva appena evitato una fiammata proveniente da una delle teste di Orochimon.

Guilmon rotolò su un fianco, evitando di farsi male ma sentendo comunque il calore della fiamma sul lato destro del corpo... poi, si alzò di scatto e si rimise in guardia, mentre la testa che lo aveva appena aggredito si tirava indietro per provare di nuovo...

Prima che Orochimon potesse sferrare un nuovo attacco, i Tamers fecero scivolare nuovamente una carta negli appositi slot... e i loro D-Power scintillarono ancora una volta, sprizzando scintille bianche che illuminarono l'aria tutt'attorno a loro. Poi, all'unisono, le voci dei ragazzi esclamarono le parole di attivazione!

"CARD SLASH! HYPER WING ACTIVATE!" gridarono tutti assieme... e subito, un paio di grandi ali di luce bianca spuntarono dietro le schiene dei loro Digimon, che si sollevarono in aria e si librarono sopra Orochimon! Il serpente dalle molte teste fece scattare immediatamente verso l'alto otto paia di occhi rettiliformi dalle pupille ellittiche, e i sonagli della sua coda crepitarono ancora una volta, esprimendo la sua irritazione. Poi, una delle sue teste, proprio quella centrale, si spalancò... e tra quelle terrificanti fauci semi-serrate, si formò una grossa palla di fuoco rossa...

"Inferno Blast!" ruggì Orochimon... e soffiò la palla di fuoco contro i tre Digimon che lo stavano affrontando, i quali fecero appena in tempo a disperdersi prima che il proiettile infuocato potesse raggiungerli! Con una spettacolare evoluzione aerea, Terriermon si lanciò contro la mandibola della testa principale, roteando su sè stesso come una sorta di trivella vivente!

"Terrier Tornado!" esclamò il cagnolino. Ad alta velocità, Terriermon colpì la testa principale dell'idra, che reagì con un sibilo infastidito e con un movimento del collo che scagliò via il Digimon dalla lingua lunga! Per fortuna, Terriermon riuscì a muovere le ali e a riprendere la posizione prima di andare a schiantarsi al suolo... ma sapeva che il potere della carta non sarebbe durato a lungo... dovevano approfittarne adesso, prima che Orochimon potesse scagliare un altro attacco!

I Tamers, appena dietro, furono rapidi a produrre altre carte che permettessero ai loro Digimon di sferrare attacchi più potenti. "Questo lombrico gigante è di tipo Virus!" avvertì Ruki. "Usate un attacco di tipo Anti-Virus... di livello più alto possibile!"

"D'accordo! Aspetta che ne trovo uno..." rispose Takato, scartabellando goffamente nel suo deck. Accidenti, se solo si fosse ricordato, una volta ogni tanto, di ordinarlo come si deve... finalmente, riuscì a pescare la carta che gli serviva, e la inserì nell'apposito lettore nel momento in cui i suoi compagni facevano la stessa cosa!

"CARD SLASH!" esclamarono di nuovo, tutti assieme... prima di declamare il nome della mossa con cui avevano deciso di attaccare il serpente ad otto teste.

"Greymon Activate!" esclamò Takato.

"Kabuterimon Activate!" fu la volta di Jenrya.

"Angemon Activate!" ordinò Ruki. Tutti i D-Power si illuminarono brevemente di un bagliore dorato... e nello stesso momento, i compagni dei tre Tamers si caricarono per un istante, e scagliarono gli attacchi caratteristici dei Digimon rappresentati nelle carte appena scannerizzate.

"Grazie, Takato! Nova Blast!" esclamò Guilmon. Il piccolo dinosauro prese fiato per un secondo... poi sparò contro la testa principale di Orochimon un enorme palla di fuoco, grande quasi quanto quella che il serpente ad otto teste aveva lanciato poco prima!

Terriermon ghignò per la soddisfazione, e congiunse le mani tra loro, caricandosi per un attimo prima di separarle, spalancare le braccia e le orecchie, e scagliare un grosso fulmine bianco e scintillante contro il Digimon invasore! "Grande! Ho sempre desiderato fare una cosa così... scioccante! Electro Shocker!" gridò, ridendo brevemente della sua stessa battuta...

La più calma Renamon si limitò a scuotere la testa, per poi tirare indietro il pugno destro, creare una splendente luce dorata attorno ad esso, e poi sferrare un colpo davanti a sè e proiettare da esso un raggio luminoso! "Hand of Fate!"

L'espressione infastidita di Orochimon, che fino a quel momento si era limitato a considerare quei tre degli insetti irritanti che non si facevano colpire, cambiò immediatamente, e questa volta un sospetto di allarme attraversò le molteplici teste del rettile! Non si aspettava che dei Rookie potessero scagliare degli attacchi simili, e sapeva per certo che, pur non essendo in grado di distruggerlo, sicuramente avrebbero potuto danneggiarlo non poco... Agendo con estrema rapidità, l'idra mosse le sue teste secondarie e le usò per bloccare il raggio luminoso di Renamon e la palla di fuoco di Guilmon... ma anche così, sentì un forte dolore quando i due attacchi si schiantarono di lui, e fecero contorcere in maniera folle i colli secondari... e in ogni modo, non riuscì a difendersi dalla scarica elettrica lanciatagli contro da Terriermon, che attraversò il suo corpo squamoso, ignorando la sua corazza naturale e trasmettendogli una potente scossa!

"AAAAARGH!" ringhiò Orochimon, le numerose teste che si irrigidivano sotto la potenza dello Electro Shocker di Terriermon. Il serpente ad otto teste venne scagliato indietro, ma riuscì a reggersi in piedi con un energico movimento delle spire, e la sua coda dotata di sonagli crepitò rumorosamente quando la scarica elettrica cessò, e i tre Digimon Rookie, esaurito il potere delle Hyper Wings, atterravano sul terreno con una elegante capriola. (E Terriermon ne approfittò per prodursi in una piroetta da autentico ballerino!)

"Ta-daaan!" esclamò il cagnolino dalle lunghe orecchie. "Abbiamo dato una bella scossa... in tutti i sensi... a quel vermone troppo cresciuto! Siamo o non siamo dei grandi?"

Jenrya ci rise un pò su... ma decise che era il caso di ricordare a Terriermon che non era il momento di abbassare la guardia. "Terriermon, stai attento! Siamo riusciti a fargli dei danni, ma non lo abbiamo ancora sconfitto!"

"E' vero, purtroppo..." si rese conto Takato. "Questo Digimon è di livello Ultimate, ed è perfettamente in grado di sopportare i colpi di livello Champion..."

Takato non aveva ancora finito la frase, che Orochimon iniziò a scuotere rabbiosamente le sue teste, scrollandosi di dosso lo stordimento per i colpi andati a segno... e, descrivendo degli ampi cerchi sul terreno con le sue spire e delle complesse geometrie con i suoi colli ondeggianti, ricominciò ad avanzare verso i giovani eroi. Lingue biforcute e zanne ricurve gocciolanti di veleno scintillarono in bocche prive di labbra, e numerosi occhi gialli dalle pupille ellittiche continuarono a seguire, con attenzione letale, i movimenti di tutti i Digimon e i Tamers presenti...

"Ragazzi... qui mi sa tanto che dobbiamo farci venire un'altra idea in fretta..." affermò Guilmon, facendo un passo indietro davanti alla terrificante mole del Digimon a tante teste che, implacabile, continuava ad avanzare con agonizzante lentezza, godendosi ogni singolo istante della pessima situazione in cui si trovavano le sue prede.

"Devo ammettere che mi avete sorpreso." affermò, parlando unicamente con la testa centrale. "Non avevo mai incontrato dei Digimon di livello Rookie che fossero in grado di sferrare attacchi così potenti... e attacchi che non fossero i loro, per giunta! Sono state.. quelle strane carte che hanno usato i vostri... padroncini, non è vero?"

Renamon, la più acuta di udito dei tre, avvertì quella goccia di veleno metaforico che aveva accompagnato la parola 'padroncini'. "E se così fosse?" gli rispose semplicemente, assumendo di nuovo una posizione di guardia.

La testa centrale di Orochimon ghignò, mostrando ancora una volta, per due brevi istanti, la terrificante lingua con la quale 'annusava' l'aria attorno a sè. "Personalmente, non mi interessa nulla di quello che voi avete deciso di fare." rispose. "Se volete restarvene nel Mondo Reale, ad essere coccolati dai vostri padroncini umani e a rammollirvi, la cosa non mi fa nè caldo nè freddo. Tuttavia... quello che mi avete appena fatto mi ha irritato non poco, e al tempo stesso mi ha fatto venire ancora più voglia di assorbire i vostri succulenti dati... vedete, non mi era mai successo prima di essere ferito da dei Rookie, che per giunta usavano gli attacchi di un Champion! Siete molto interessanti, come prede... e per questo, non posso certo lasciarvi sfuggire! Heheheheee..."

L'idra si era ormai avvicinata alla distanza giusta per attaccare di nuovo... e, con un sibilo malefico, la sua enorme coda schizzò di nuovo in avanti, frustando i Digimon dei Tamers con il sonaglio posto sulla sua punta! Renamon, agile e pronta di riflessi come sempre, riuscì appena in tempo a portarsi al sicuro, ma Terriermon e Guilmon non furono altrettanto rapidi, e vennero colpiti di striscio, venendo scagliati a diversi metri di distanza dal semplice spostamento d'aria, e rimbalzando sul terreno un paio di volte, prima di fermarsi. Per fortuna, non erano stati colpiti in pieno, e riuscirono a rialzarsi quasi subito e a rimettersi in guardia, mentre il serpente dalle tante teste li guardava con crudele compiacimento.

"Heheheheee... i miei complimenti, pochi Digimon del vostro livello sono riusciti a resistere tanto a lungo contro di me!" sghignazzò. "Se fossimo nel Mondo Digitale, adesso, vi inviterei a diventare miei servitori... gente come voi andrebbe benissimo, per prepararmi il mio amato sakè! Sfortunatamente per voi, le circostanze non vi sono altrettanto favorevoli! Inferno Blast!"

Senza preavviso, la testa principale di Orochimon soffiò un'altra palla di fuoco rossa, che tracciò un solco di cenere nera sul terreno, e minacciò di travolgere Guilmon! Indubbiamente, Orochimon mirava prima di tutto a lui, visto che lo percepiva come il più inusuale, e potenzialmente utile da assorbire, dei Digimon del gruppo... e solo un rapido scatto laterale, dettato dai suoi riflessi prontissimi, salvò Guilmon da questa fine. La palla di fuoco continuò la sua corsa, e finì per esplodere contro un cespuglio lontano, riducendolo in un mucchietto di cenere fumante in un lampo scarlatto! Takato deglutì nervosamente, poi guardò verso il suo partner, sperando che stesse bene...

Per fortuna, anche se cominciava ad essere stanco, Guilmon continuava a reggere bene anche un combattimento così impari. Dopo essersi rimesso in piedi, pur non troppo stabilmente, il dinosauro rosso si voltò verso Takato per annuire e rassicurarlo delle proprie condizioni... e subito dopo si preparò ad affrontare un altro degli attacchi di Orochimon. Lui e Takato dovevano stare molto attenti, e cogliere ogni più piccolo movimento, cosa non facile nel groviglio di spire e squame che si muoveva davanti a loro. Il serpente ad otto teste, poi, sembrava conoscere bene il vantaggio che gli era dato dai suoi numerosi colli... e faceva delle finte imprevedibili, costringendo i suoi avversari a spostare la loro attenzione su un lato, mentre altre teste avanzavano dall'altro... era difficile prevedere con quale testa avrebbe proseguito l'attacco!

"Jenrya-kun, qui abbiamo bisogno di un'altra idea, e alla svelta!" esclamò Takato con evidente preoccupazione. "I nostri Digimon non reggeranno a lungo, di questo passo..."

"Lo so, lo so..." rispose il ragazzo cinese, provando una certa frustrazione. Sembrava quasi che, dal momento che era lui l'esperto di computer del gruppo, era anche lui quello che doveva tirare fuori il gruppo dai guai in casi come quello... "Sto cercando di pensarci..."

Pur nella concitazione del momento, e grazie al fatto che Orochimon si era fatto più prudente e cercava di non scoprirsi troppo, Jenrya riuscì comunque a notare un particolare: l'unica testa del serpente che aveva parlato era stata quella centrale, di colore più scuro... che tra l'altro, era anche l'unica di esse che aveva usato l'attacco Inferno Blast! Era altamente probabile che, in qualche modo, quella testa fosse più importante delle altre... e quindi, probabilmente era quello il punto debole da sfruttare...

 

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"Hmmm... che noia, quanto ci mettono a finire questo scontro? Sono mosci come un branco di Numemon!" commentò tra sè Impmon, mettendosi comodamente disteso con la schiena al tronco dell'albero sul cui ramo era seduto, non molto lontano dal luogo in cui i Tamers stavano affrontando Orochimon. Il piccolo demone in calzamaglia viola non poteva certo perdere un'occasione di assorbire dati... e se poteva farlo senza esporsi a rischi eccessivi, tanto meglio... certo che, in questo caso, l'attesa si stava facendo piuttosto irritante... e la battaglia non accennava a concludersi!

"Non è ancora arrivato, il batuffolino bianco? Di solito se lo portano sempre dietro, quando devono combattere..." commentò tra sè il demonietto, accendendo una fiammella sulla punta di un dito, e poi spegnendola con un soffio, con aria distratta. "Bah, la cosa non mi riguarda. Intanto, voglio vedere cosa succede... e se questa volta i nostri impavidi eroi avranno la meglio grazie alla loro... amicizia con gli esseri umani! Heh, che sciocchezze..."

Pur sfoderando un ghigno noncurante, Impmon sentì comunque un certo disagio nel parlare di Digimon che permettevano agli esseri umani di fare loro da Tamers... era una parte del suo passato che avrebbe preferito dimenticare, ora che era padrone della sua vita, e nessuno poteva dirgli cosa doveva o non doveva fare... e soprattutto, nessuno poteva più trattarlo come un giocattolo...

E ciò nonostante, Impmon non riusciva ad ottenere la forza che gli avrebbe permesso di guadagnarsi il rispetto che lui credeva di meritare. Era una cosa molto frustrante... da un lato, godere della libertà che Guilmon, Terriermon e Renamon avevano volontariamente sacrificato, e si ostinavano a non volersi riconquistare... e dall'altro, vedere quei tre che, nonostante tutti i suoi sforzi, continuavano ad essere ad un livello più alto di lui! Se non ricordava male, quello stupido dinosauro rosso era persino riuscito ad evolvere a livello Ultimate...

Oh, beh... in fondo era solo questione di tempo, si disse infine il piccolo demone, tornando a sdraiarsi comodamente nella posizione in cui era prima, e accavallando le corte gambe. Avrebbe cominciato ben presto ad assorbire i dati che gli servivano, e avrebbe ottenuto la tanto agognata Digievoluzione! Gli bastava solo avere un pò di pazienza...

"Heheheee... ormai, mancheranno solo pochi minuti. O quel vermone troppo cresciuto li farà fuori, oppure loro faranno fuori lui! In ogni caso, vinco io!" sghignazzò... prima che la sua attenzione fosse attirata da qualcosa che si stava avvicinando al banco di nebbia nel quale si intravedeva la sagoma di Orochimon. Un ragazzo vestito di nero, che si portava dietro un piccolo Digimon viola, e che dava l'impressione, già a quella distanza, di un tipo sicuro di sè. Impmon, grazie alla sua vista acuta, riuscì a vedere che doveva avere qualche anno più dei Tamers, e aveva i capelli castani scuri, dritti sulla testa a formare delle corte punte... che strano, per un attimo gli era sembrato familiare... doveva averlo visto da qualche parte, o ne doveva avere sentito parlare, ma i dettagli erano estremamente sfumati...

Ma in ogni caso, non era quello che gli premeva di più, in quel momento! Quello che più lo interessava era il fatto che ci fosse un altro di quegli scocciatori in giro! E lui non ne sapeva niente! Beh, questo era proprio il colmo...

"E così... adesso i mocciosi si sono trovati un amichetto?" disse sarcastico. "E va bene... voglio proprio vedere di cosa è capace!"

 

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"Tsk... maledizione, le cose non sono andate lisce come avevamo previsto..." squittì a bassa voce Kumbhiramon, mentre lui e Makuramon scivolavano dietro un cespuglio, cercando di farsi notare il meno possibile. Per loro fortuna, la battaglia che si era scatenata, e la nebbia che circondava il Digital Field erano riusciti a celarli agli occhi di Orochimon e dei Tamers, aiutata in questo anche dalle loro ridotte dimensioni... ma era comunque meglio allontanarsi, prima di restare coinvolti in uno scontro che forse non sarebbero stati in grado di gestire! "Siamo capitati proprio nel bel mezzo di una battaglia, e per giunta con uno dei Digimon più pericolosi che io possa immaginare!"

"E piantala di fare la vittima!" sibilò rabbiosamente Makuramon, brandendo con abilità il suo bastone mentre scivolava come un'anguilla tra le fronde, seguito soltanto dal lievissimo suono delle foglie che si spostavano e dei rametti che si rompevano. "Quello che dobbiamo fare, lo faremo, di qualsiasi cosa si tratti! Ora smettila di perdere tempo, e seguimi! Dobbiamo trovare un luogo in cui nasconderci, se vogliamo evitare di essere scoperti dagli umani! Se vogliamo che il nostro piano riesca, dobbiamo mantenere un profilo basso... ed evitare di combattere se non è assolutamente necessario, ricordatelo!"

"Non c'è bisogno che tu me lo ricordi..." replicò il Deva Topo, con acredine. Non gli piaceva proprio il modo di fare del suo collega... ma restava il fatto che aveva ragione, e dovevano fare del loro meglio per non farsi scoprire mentre cercavano di raccogliere più informazioni possibili sul mondo umano. Senza apporre altri indugi, i due servitori di Zhuqiaomon si allontanarono con rapidità, cercando di sparire tra la vegetazione più fitta, e osservando da lì la piega che la situazione stava prendendo...

Dalla loro posizione, il topo e lo scimpanzè riuscivano a vedere l'enorme corpo serpentino di Orochimon strisciare lentamente, muoversi con misurata aggressività e alternare attimi di rapidità a momenti di quiescenza, per mandare in confusione i suoi avversari. Makuramon annuì tra sè, approvando la prudenza del grande serpente. Se ci fosse stato lui al suo posto, era improbabile che sarebbe riuscito ad affrontare tutti e tre i Tamers nello stesso momento... Altro che i suoi compagni, così stoltamente bramosi di dare prova di sè in combattimento! Le vere battaglie erano quelle combattute con l'astuzia e i colpi bassi, cose in cui - e questo lo riempiva di orgoglio - lui era un vero professionista!

"E va bene, Orochimon..." disse tra sè il Deva Scimmia. "Credo proprio che tu mi darai un'idea di cosa mi posso aspettare da quei mocciosi... Huh? E quello... quello che cos'è?"

Qualcosa di non ben identificabile nella fitta nebbia attirò l'attenzione di Makuramon, e lo scimpanzè travestito da Son Goku si girò rapidamente nella direzione da cui proveniva quella strana, quanto familiare, sensazione. Guardando bene, il vile Deva riuscì a vedere una sagoma umanoide dalle fattezze da rettile che si muoveva lentamente nel banco di nebbia digitale... una figura esile e potente, che si reggeva su zampe posteriori scattanti e dava tutta l'aria di essere pronta a scagliarsi su Orochimon. Di chi potesse trattarsi, Makuramon non ne aveva idea, però... forse poteva immaginare cosa significasse la sua apparizione...

"Allora era proprio vero..." si disse, cercando di mettere meglio a fuoco il Digimon che stava arrivando. Orochimon sembrava non essersi ancora accorto nel nuovo arrivo... "Quindi... il famoso Tamer leggendario sta davvero cercando di ostacolarci! Beh, Ryo Akiyama, non so cosa tu stia architettando, nè perchè vuoi opporti a Zhuqiaomon-sama... ma sappi che non sarai tu ad impedirmi di diventare il prediletto del mio signore! Se cercherai di metterti sulla mia strada, ti assicuro che te ne pentirai amaramente..."

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"E va bene..." disse tra sè Takato, cercando di preparare un'altra carta, e gettando uno sguardo a Ruki che ne stava già inserendo un'altra. Il loro attacco di prima aveva funzionato, e Orochimon stava prestando molta più attenzione alle loro mosse. Quindi... forse, se usavano il cervello e si tenevano a distanza, avrebbero avuto delle buone possibilità di respingere il serpente dalle tante teste! Ovviamente, si trattava di trovare le carte giuste... "Guilmon, preparati! Cercheremo di distrarre l'attenzione di Orochimon! Anche se, con tutte quelle teste, non so quanto a lungo questo potrà funzionare..." Il ragazzino con gli occhialoni da ciclista guardò preoccupato i numerosi colli che si contorcevano, e che permettevano al Digimon malvagio una visione perfetta a 360 gradi. Difficile pensare di distrarlo tanto facilmente, e impossibile che cadesse due volte nello stesso tranello...

Il piccolo dinosauro rosso annuì, mentre tentava di seguire, con la massima attenzione, i movimenti delle teste di Orochimon. Il serpente ad otto teste cercava di tenere sulle spine i Tamers e i loro partner, agitando la sua coda dotata di sonagli, sibilando in maniera inquietante, e facendo delle finte con una o più teste, in modo che nessuno di loro sapesse come e quando avrebbe attaccato. Allo stesso tempo, però, i Tamers sapevano che anche Orochimon non poteva indovinare con esattezza come e quando i suoi nemici avrebbero cercato di attaccarlo. Inoltre, c'era sempre il fatto della testa centrale...

Tutto considerato, forse uno spiraglio c'era, e fu Ruki, questa volta, a suggerire una strategia. "Hmmm... ascoltate, ragazzi, forse cercare di attaccarlo da più parti non è stata una grande idea..." affermò. "Forse sarebbe meglio sferrare un attacco simultaneo da una sola direzione. Con tutte quelle teste, può difendersi bene da attacchi singoli che gli vengono da vari lati..."

"Ma, proprio perchè ha così tante teste, se venisse attaccato da una sola direzione, dici che avrebbe problemi a dirigerle tutte nello stesso verso. La calca di tutti i suoi colli gli renderebbe difficile organizzare un contrattacco. E' questo che volevi dire, Ruki?" chiese retoricamente Renamon, intuendo quello che la sua Tamer voleva dire senza bisogno di leggerle nel pensiero. La ragazzina dai capelli rossi annuì mentre faceva volteggiare la carta nella sua mano, pronta ad inserirla non appena l'attacco fosse iniziato...

Jenrya fece un cenno affermativo con la testa, approvando lo spirito di squadra che Ruki iniziava a sviluppare. Pensare che, appena qualche settimana fa, avrebbe rifiutato qualsiasi aiuto, ritenendo di dover fare da sola. Adesso, contro avversari come i Deva o quell'enorme idra, quel suo individualismo sarebbe stato solo controproducente... "Sì, forse potrebbe essere un'idea... quella testa centrale, di colore più scuro, poi, dovrebbe in qualche modo essere il suo punto vitale. Dobbiamo concentrare l'attacco lì, e cercare di superare il groviglio di colli con i quali si protegge... e questo vuol dire un attacco diretto, frontale! Se non stiamo attenti, per noi e i nostri Digimon potrebbe essere un disastro..."

"Puoi dirlo forte, Jen! Io non ho una gran voglia di correre incontro a quella fornace!" esclamò Terriermon, indicando le fauci spalancate di quella che sembrava essere la testa principale. Orochimon continuava a non farsi avanti, trasformando la situazione in una tesa guerra di nervi che si sarebbe conclusa soltanto quando una delle due fazioni avesse fatto la prima mossa e si fosse esposta... e allora, qualunque delle due parti vincesse, sarebbe stata una battaglia rapida con un finale violento!

Takato si fermò un attimo per vedere che carta aveva pescato - una carta di Garurumon! Sì, quella poteva andare bene! Se l'avesse inserita al momento giusto, e Guilmon fosse riuscito a superare il muro di teste e muscoli che proteggeva il collo principale, molto probabilmente sarebbero riusciti ad infliggere dei seri danni al serpente dalle molte teste...

Ma ai ragazzi fu negata la possibilità di agire. Improvvisamente, qualcosa squarciò la nebbia che circondava il gruppetto, e la figura di uno strano uomo-drago dalle squame violette e con addosso un'armatura leggera balzò oltre le teste di Orochimon e scese giù, cogliendo di sorpresa la mostruosa idra, che non potè fare nulla per difendersi! La testa centrale emise uno strozzato ringhio di disappunto, prima che il Digimon draconico, con un acuto grido di battaglia, abbattesse il suo pugno destro su di essa! Si sentì un potente schianto, e tutti i Tamers, stupefatti, indietreggiarono mentre l'enorme corpo di Orochimon si abbatteva al suolo con violenza, le teste che si contorcevano per la rabbia e il dolore! Poi, con un agilissimo balzo laterale, il Digimon misterioso si gettò di lato e atterrò in piedi, chinandosi solo per stabilizzarsi un pò e appoggiare la zampa artigliata per terra, mentre Orochimon, che non aveva subito danni minimi ma era stato interrotto mentre si apprestava ad attaccare, si rialzava con un sibilo infuriato, rivolgendo alcune delle sue teste verso il nuovo arrivato, che ora aveva su di sè anche gli occhi dei Tamers e dei loro stupiti Digimon!

"Hey!" esclamò Terriermon, non resistendo alla tentazione di una delle sue battute. "Questo si chiama rubare la scena!"

"E... e quello che Digimon è?" si chiese Takato, indicando lo strano essere, il cui aspetto ora appariva più chiaro. Un drago umanoide delle stesse dimensioni di un uomo adulto, con le squame blu-viola, e il torace bianco segnato da un complesso tatuaggio rosso, spalliere e guanti di metallo grigio, un elmetto d'acciaio che copriva la parte superiore della testa, e dal quale fuoriuscivano ciuffi del suo crine rosso, una lunga coda da lucertola, e ampi pantaloni lunghi di un colore verde scuro poco appariscente, almeno in contrasto con il resto dei suoi colori sgargianti. Aveva un'aria determinata, da vero guerriero... ma nei suoi occhi ardeva come un fuoco di rabbia, quasi la creatura stesse cercando di contenersi, o rimpiangesse il fatto di non potersi sfogare come voleva contro Orochimon.

"Non... non ho mai visto un Digimon come quello da nessuna parte... e io sono un pò l'otaku del gruppo, in fatto di Digimon..." disse il ragazzino, assumendo un tono un pò stranito nel dire l'ultima parte. "Che... che sia dalla nostra parte? Ha... ha attaccato Orochimon, dopo tutto..."

"Se non altro, possiamo dire che non sta dalla sua parte..." disse Jenrya, ben sapendo di reiterare un'ovvietà. Quantomeno, però, era di conforto sapere che non avrebbero dovuto affrontarli entrambi contemporaneamente. Già facevano fatica con il solo Orochimon...

Mentre Ruki dava una rapida occhiata al suo D-Power per avere le informazioni che le servivano sul Digimon appena arrivato (che il congegno elettronico identificò come un Digimon di livello Champion di nome Strikedramon), Renamon percepì qualcos'altro che si stava avvicinando, grazie ai suoi sensi acutissimi. Voltandosi rapidamente verso un punto oltre il corpo del serpente ad otto teste, la volpe ninja riuscì a distinguere, in mezzo alla nebbia, una figura umana, un pò più alta dei tre ragazzi, che teneva su un braccio un D-Power molto simile al loro! Doveva essere un ragazzo, a giudicare da come si portava, e doveva avere forse dodici o tredici anni... in ogni caso, la nebbia era troppo fitta per permettere di distinguere altro...

Ma questo sollevava degli altri interrogativi... quello che aveva con sè, evidentemente, era un Digimon di livello Champion, giusto? E come aveva fatto a farlo digievolvere senza avere Calumon nei paraggi? C'era qualcosa di strano, in tutto questo...

"Ruki." avvertì la Digimon dalla pelliccia dorata. "Quel Digimon è il partner di un altro Tamer. Si sta avvicinando a noi."

Ruki aggrottò le sopracciglia, seguendo il braccio della sua compagna che le indicava la posizione del misterioso individuo. Ora che si era avvicinato, anche la ragazzina dai capelli rossi riusciva a vedere qualcosa del misterioso straniero... sì, in effetti era un ragazzo che doveva avere qualche anno più di lei... ma soprattutto, la Tamer si rese conto che aveva un'aria familiare. Era sicura al cento per cento di averlo già visto da qualche parte... doveva solo ricordarsi dove, e chi esattamente le ricordava!

In ogni caso, l'apparizione di un nuovo Tamer non era certo una cosa da passare sotto silenzio. Fino a quel momento, lei e i suoi compagni erano convinti di essere gli unici Tamers... e invece, ecco arrivarne un altro da chissà dove! Chi era, da dove veniva, dove aveva ricevuto il suo partner, come aveva fatto a farlo evolver... e soprattutto, che intenzioni aveva? Tutte queste domande sorsero spontanee, nello spazio di pochi secondi, alla mente della giovanissima domatrice... e, in effetti, anche Jenrya e Takato, di natura meno sospettosa, erano guardinghi nei confronti di quel ragazzo e del suo Digimon...

Comunque, il ragazzo misterioso non sembrò curarsi troppo degli sguardi interrogativi - e, nel caso di Ruki e Renamon, sospettosi - che gli stavano rivolgendo i Tamers, e si fece avanti, permettendo alla volpe ninja di distinguere qualche altro particolare. Fisico asciutto, vestito di nero, capelli nero-castani dritti sulla testa... e poco altro. Non era ancora abbastanza vicino da vedere bene il suo aspetto...

"E tu chi sei?" ringhiò Orochimon, dividendo l'attenzione delle sue teste tra tutti i bersagli disponibili. La situazione cominciava a passare da irritante a potenzialmente pericolosa. "Cosa ci fai qui? Queste non sono faccende che ti riguardano, quindi... sparisci subito, se non vuoi vedertela brutta! E sappi che non esiterò a passare dalle parole ai fatti!"

"Temo, invece, che siano proprio affari miei." ribattè il ragazzo, mentre Strikedramon si metteva in guardia, e rispondeva con una finta dei suoi artigli contro una delle teste dell'idra, che aveva cercato di morderlo. L'attacco si concluse in un nulla di fatto, irritando ulteriormente Orochimon. "Si dà il caso che tu ti trovi nel mio mondo, e costituisca un pericolo per esso, e quindi è mio compito come Tamer fare in modo che tu non possa causare ulteriori danni." Si interruppe, giusto per rivolgere la parola agli altri Tamers... ma Ruki parlò per prima, senza che il misterioso ragazzo avesse il tempo di aprire bocca!

"Hey! Aspetta un momento, tu!" gli gridò contro la ragazzina, puntandogli contro un indice. "Che cosa ti sei messo in testa di fare, eh? Salti fuori all'improvviso e ti metti a fare l'eroe?"

Takato, con fare molto meno aggressivo ma ugualmente (se non ancora di più) perplesso, si rivolse a sua volta al misterioso ragazzo, chiedendo spiegazioni. "Ehm... beh, in effetti... non sappiamo nemmeno chi sei! Sei un altro Tamer, ovvio... ma di dove sei? Pensavamo... di essere gli unici Tamers qui in circolazione..."

"Appunto! Takatomon ha ragione!" rispose Guilmon. "Come mai vieni fuori soltanto adesso?"

Il ragazzo nascosto nella foschia sospirò. Sicuramente, la risposta che stava per dare non sarebbe piaciuta molto ai Tamers, ma non credeva ci fosse molto altro da fare... "Chi io sia, o perchè sono venuto fuori soltanto adesso... richiederebbe che io vi raccontassi una storia troppo lunga e complessa. Mi basti dire che... è meglio per voi se lasciate perdere tutto questo, e tornate alle vostre vite di ogni giorno. Posso capire i motivi che potrebbero avervi spinto a lasciarvi coinvolgere, ma... credetemi, se tenete alle vostre vite, è meglio che lasciate perdere..." disse, chiaramente dispiaciuto.

In effetti, questa risposta non ottenne l'approvazione dei tre amici, nè dei loro Digimon. Takato spalancò leggermente gli occhi, Guilmon inclinò la testa da un lato, non capendo quello che voleva dire il misterioso Tamer... Jenrya e Terriermon corrugarono la fronte, e Ruki e Renamon, pur non facendo nulla di plateale, o anche soltanto di visibile, provarono una certa sensazione di fastidio. Chi era quel tizio, per venire là e dire a tutti loro cosa dovevano fare?

"Huh?" fece Terriermon, come se non fosse ancora del tutto sicuro di quello che aveva sentito... poi, scuotendo la testa e sventolando allo stesso tempo le sue enormi orecchie, lo strano Digimon cagnolino disse di no con il dito. "Tsk, tsk, tsk... aspetta un momento, amico! Te la sei studiata quanto a lungo, questa entrata in scena? No, perchè se volevi avvertirci che questa storia è troppo pericolosa per noi... oltre ad essere leggermente in ritardo, visto che ormai ci siamo dentro... hai proprio scelto la maniera più scontata! Voglio dire, il misterioso individuo ammantato che esce dalla nebbia per avvertire gli eroi senza macchia e senza paura - modestamente! - che si sono imbarcati in un'impresa più grande di loro... e poi magari, se ne ritorna da dove è venuto senza un suono e senza ulteriori spiegazioni? Ragazzo mio, questo è un clichè come se ne sono visti pochi nella storia!"

"Terriermon!" esclamò Jenrya, mentre il misterioso straniero restava senza parole. "Com'è che adesso ti metti a parlare di clichè?"

Il Digimon dalle lunghe orecchie si passò un indice sotto il naso. "Hehehee... Non sottovalutare la mia cultura, Jen-kun! Ti informo che seguo regolarmente Kamen Rider, Ryukengo e chissà quanti altri tokusatsu! So già come funzionano queste cose..." commentò... e, in risposta, una gocciolona di sudore scese dalla nuca del ragazzo cinese!

Dopo aver emesso un grugnito di esasperazione e aver scosso la testa, Ruki decise che era il caso di mettere fine a quella buffonata! "Senti, tu! Intanto parlare con uno che non si fa neanche vedere mi dà fastidio! E poi, se hai il tempo di farci la paternale, perchè non ci dai una mano contro questo vermone?" scattò su, riferendosi ad Orochimon che, evidentemente sentendosi ignorato, aveva ripreso ad avvicinarsi, agitando rumorosamente i sonagli. "Così magari fai più bella figura!"

Strikedramon alzò gli occhi al cielo. Ruki era esattamente come il suo Tamer ne aveva parlato... ma in quel caso, aveva ragione lei! Orochimon stesso non era molto contento del fatto che qualcuno avesse interferito, e stava per riprendere l'attacco!

"Non mi interessa chi tu sia, moccioso, ma non ti permetto di interferire!" sibilò l'idra, sollevandosi in aria e mettendo in ombra tutti i Digimon con la sua immane statura. "Assorbirò i dati del tuo Digimon assieme a quelli degli altri! Inferno..."

"Card Slash! Garurumon Activate!"

Nel tempo che Orochimon aveva perso per minacciare il misterioso Tamer e Strikedramon, Takato ne aveva approfittato per inserire la carta da lui prima selezionata nell'apposito slot... e un istante dopo, Guilmon aprì leggrmente la bocca, ne fece uscire dei raggi di luce azzurra... e infine, la spalancò del tutto, soffiando una fiammata blu fredda come il ghiaccio contro la testa principale dell'idra! "Grazie, Takatomon! Howling Blaster!" esclamò Guilmon, per poi soffiare l'enorme massa di fuoco azzurro. Colto di sorpresa, attorniato da Digimon che si erano rivelati più pericolosi del previsto, Orochimon non riuscì a reagire in tempo, e venne investito in pieno dalla fiammata congelante! Un ringhio di dolore si levò da diverse delle sue gole, e il serpente dalle molte teste venne scagliato indietro, scavando una profonda trincea con il suo corpo mentre indietreggiava! Anche Strikedramon, che pure doveva essere un veterano e aver visto un sacco di battaglie prima di allora, rimase stupito di fronte alla forza dimostrata da quel piccolo dinosauro rosso apparentemente inoffensivo! Non era da tutti i Rookie, anche con l'aiuto di una carta e agendo di sorpresa, fare dei danni ad un Ultimate potente come Orochimon...

Il serpente ad otto teste si abbattè al suolo, cercando di scrollarsi di dosso le fiamme azzurre e raggelanti che lambivano le sue muscolose spire... poi, ferito tanto nell'orgoglio quanto nel fisico, si rialzò lentamente, gli occhi da vipera che sprizzavano rabbia! Lui... un Digimon di livello Ultimate... aveva provato dolore per l'attacco di un piccolo Rookie e del suo padroncino... una cosa intollerabile! Si costrinse, comunque, a mantenere la calma. La sua situazione era più difficile del previsto, e non era il caso di farsi prendere dalla rabbia.

"E va bene..." ringhiò il serpente, dopo essersi scrollato di dosso le ultime fiammelle azzurre. "Se è la guerra che volete, è la guerra che vi darò! Non saranno i vostri stupidi trucchetti con le carte a farmi paura!"

"Se davvero ne sei tanto sicuro, allora fatti sotto!" ringhiò Strikedramon, distraendo finalmente la sua attenzione da Guilmon, e riportandola al combattimento. Orochimon ringhiò furiosamente, e ritirò parte delle sue teste verso il corpo, in modo da proteggersi meglio da eventuali attacchi e tenere la testa principale ben coperta...

Ma ancora una volta, le cose non andarono come i Tamers si erano aspettati. Improvvisamente, un suono basso e vibrante riecheggiò nella foschia del Digital Field, e i presenti drizzarono immediatamente le orecchie, non sapendo cosa aspettarsi. "Huh? E questo che cosa..." si chiese Jenrya, guardandosi attorno alla ricerca di un qualsiasi segno di pericolo... ma la nebbia era talmente fitta che era difficile vedere bene oltre una certa distanza...

Anche Strikedramon sembrava perplesso, e Takato e Guilmon non mancarono di notarlo. Il drago umanoide teneva le braccia alzate, in posizione di guardia, ed era chiaro che anche lui non sapeva cosa sarebbe accaduto... e quando poi, qualche istante dopo, accadde effetivamente qualcosa, la sua espressione dubbiosa si trasformò in vera incredulità!

"Cosa? Quello... quello è..." esclamò Strikedramon, nel momento in cui un grosso buco nero si spalancò, letteralmente dal nulla sotto il corpo di Orochimon! Il serpente dalle tante teste ringhiò per la sorpresa e l'indignazione, sentendo una forza terribile che lo trascinava verso il basso, come la pressione in un gorgo, e agitò furiosamente le sue terrificanti spire per sottrarsi all'attrazione gravitazionale... ma la misteriosa forza che lo stava risucchiando era tale che persino un Digimon della sua potenza non riusciva ad opporsi!

"Cosa?" esclamò Takato. "E... e questo cosa significa?"

"Aaaaargh!" ringhiò Orochimon, il cui corpo serpentino iniziava già a scomparire nel buco nero che gli si era aperto sotto. "Che... che razza di trucco è questo, maledetti umani? No! Non riuscirete a liberarvi così di me! Non... riuscirete... a... NO! Non così... non adesso che... avevo... Aaaaaargh!"

Alcune delle teste di Orochimon morsero il terreno, cercando di ancorarsi ad esso con le zanne... ma anche questo ultimo tentativo fu inutile. Il buco nero, dal quale gli altri Digimon e i Tamers si erano allontanati per massima prudenza, continuava a risucchiarlo, fino ad avere completamente la meglio su di lui! Le teste del mostro persero finalmente la presa, e Orochimon scivolò nel baratro, continuando a gridare rabbiosamente mentre il suo corpo scompariva nel vuoto nero! Una alla volta, le sue teste vennero inghiottite dopo un ultimo tentativo di restare in superficie... e la testa centrale, per ultima, rimase a guardare con odio i Tamers e i loro Digimon, prima di affondare a sua volta.

"Non... finisce... qui... MALEDETTI RAGAZZINI!"

Dal vortice dimensionale risuonò l'urlo furioso di Orochimon, che venne trascinato dove i Tamers non osavano nemmeno immaginare... e pochi istanti dopo, il buco nero si richiuse con un ultimo suono cupo, lasciando i Tamers in un campo di battaglia completamente vuoto e avvolto nella nebbia! Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere... e proprio per questo, avevano già un'idea di chi potesse essere stato ad aprire quel buco...

"Sembra che... il nostro amico Man In Black non abbia ancora capito la lezione..." affermò Terriermon, spezzando il silenzio con una delle sue battute. Tuttavia, prima che qualcuno potesse commentare la battuta, Strikedramon abbandonò la posizione di guardia e sospirò, allontanandosi dagli altri Tamers con passo lento e tornando verso il suo misterioso partner umano.

"Hey, aspetta!" esclamò Guilmon, riscosso dal suo stupore. "Dove stai andando?"

"Per questa volta è andata così... e forse è stato meglio. Quel Digimon è stato rispedito nel Mondo Digitale." spiegò il drago umanoide. "Però... vi vorrei reiterare la nostra raccomandazione. Non fatevi coinvolgere in questa storia più di quanto sia necessario... non avete idea di cosa si nasconda dietro questa vicenda."

Renamon, pur a malapena, vide il partner umano di Strikedramon annuire. "Come ho detto, so che quello che vi sto raccomandando di fare potrebbe non piacervi..." riprese il ragazzo. "Ma... ascoltate, lo dico per il vostro bene. I vostri Digimon sono forti... ma non forti abbastanza da affrontare tutto questo!"

Quella frase fece venire le fiamme agli occhi di Ruki. C'erano diverse cose che facevano arrabbiare la Regina dei Digimon... e insinuare che lei e la sua amica Renamon non fossero forti abbastanza da gestire quella situazione, era una di queste!

"A... Aspetta un momento!" si sentì Takato richiamare il ragazzo misterioso, nel momento in cui questo si voltava e cominciava ad allontanarsi con Strikedramon al seguito. "Perchè dici che ci dovremmo ritirare? Non sei un Digimon Tamer anche tu? Non dovremmo... non so... unire le forze, o cose del genere?"

Ma il ragazzo e Strikedramon non diedero risposta, e si dileguarono nella foschia... e quando quest'ultima fu scomparsa del tutto, pochi secondi dopo, di loro non c'era più traccia. I Tamers e i loro Digimon, sbalorditi da quella serie di eventi, rimasero fermi in mezzo a quello spiazzo del parco, a guardare il punto in cui Orochimon era scomparso. Un misto di confusione, frustrazione e appena un pizzico di paura - cosa naturale, considerando l'avversario che si erano trovati davanti all'improvviso - aleggiavano sul terzetto...

"Non capisco... che cosa sta succedendo, qua attorno?" si chiese Jenrya. "Pensavamo che ci fossero soltanto i Deva di mezzo, e invece... ora scopriamo che c'è qualcosa di più!"

Ruki non commentò. Stava ascoltando i suoi compagni con un orecchio solo, ripensando alla voce e ai modi di fare di quel misterioso ragazzo che era venuto a dare loro una mano. C'era qualcosa che non la convinceva in lui... o meglio dire, più ci pensava, e più era sicura di averlo già visto da qualche parte... e di non averne un ottimo ricordo. Tuttavia, decise di non parlarne, probabilmente non considerando il momento adatto per discutere di questioni personali.

In ogni caso, non finiva lì... e se quell'individuo si aspettava davvero che Ruki Makino mollasse la questione, beh... avrebbe avuto una cocente delusione! Nessuno che facesse tanto il saccente poteva sperare di farsi ascoltare dalla famosa Digimon Queen...

 

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In lontananza, un misterioso bambino con un cappello rosso sulla testa, e un'espressione inquietante, assolutamente piatta, sul viso, guardava in assoluto silenzio la scena, registrandosi nella mente i volti e l'aspetto dei tre Tamers. Quindi, erano loro quelli che avevano causato tanti problemi...

E, poco lontano, il piccolo Deva Topo Kumbhiramon guardò con astio, ben nascosto dalle fronde di un cespuglio, i tre Digimon che avevano così valorosamente tenuto testa ad Orochimon. Bisognava ammetterlo, per riuscire a tenere a bada, e addirittura a danneggiare un Ultimate della potenza di Orochimon, senza nemmeno evolvere... dovevano sicuramente essere ben allenati! Ma il fatto che fossero riusciti a raggiungere queste vette di potere affidandosi agli esseri umani, gli dava così fastidio che l'ammirazione si trasformava in rabbia, rancore, e forse addirittura un pizzico di invidia...

"Tsk..." squittì il piccolo Deva, tenendo la voce bassa. "E' veramente un peccato... sono dei Digimon molto potenti, tutti e tre... soprattutto quello strano dinosauro rosso che non ho mai visto prima d'ora... è davvero una sfortuna che abbiano deciso di vendersi agli esseri umani! Bah, non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo, e se dobbiamo sacrificare quei tre... così sia! In ogni caso, non vedo la Shining Evolution, quindi non ho più niente da fare qui... Meglio che mi cerchi un altro nascondiglio, prima che qualcuno mi scovi. E speriamo che Makuramon sappia quello che sta facendo, e che Ryo Akiyama non interferisca troppo... Non mi va di vedermela con il Tamer leggendario così presto..."

Il Deva Topo sgattaiolò fuori dal cespuglio, facendo attenzione a muovere quanti meno rami possibile... e, senza quasi un suono, si intrufolò tra gli alberi più alti, scomparendo nel tappeto di foglie di una piccola foresta vicina. Sì, quello poteva andare bene, come nascondiglio... se non altro, lì gli esseri umani sarebbero venuti più raramente, e lui avrebbe potuto condurre le sue operazioni di spionaggio in maggiore tranquillità.

"Bene, l'operazione è iniziata..." disse tra sè il roditore. "Adesso, vediamo di portarla a termine come si deve..."

 

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In ogni caso, Kumbhiramon e Makuramon non erano gli unici Digimon ad aver atteso la fine del combattimento per fare i propri interessi. Un altro volto familiare, un piccolo Digimon demone in calzamaglia viola, imprecò a denti stretti quando vide che l'avversario dei Tamers non aveva lasciato dietro di sè nessun dato che lui potesse assorbire. Niente di niente! E lui che aveva aspettato con trepidazione la fine di quello scontro, soltato per ritrovarsi con un pugno di mosche! Gli stava venendo una gran voglia di tirare un pugno a qualcosa...

"Maledizione! Ma non è possibile!" ringhiò Impmon. "Uno finalmente ha la possibilità di assorbire dati senza correre rischi, e cosa succede? Se li vede soffiare sotto il naso! Accidenti, non è giusto! Uno cosa deve fare per trovare dei dati decenti, eh? Me lo spiegate? E il bon-bon con le orecchie ad ali non si è nemmeno fatto vedere! Che iella..."

Rimuginando tra sè e masticando amaro, il piccolo demone si alzò dalla sua posizione, e si mise le mani dietro la nuca mentre continuava a borbottare qualcosa di poco comprensibile... poi, dopo essersi rimesso a posto ed essersi spazzato la polvere dalla calzamaglia, prese una decisione. "E va bene... a questo punto, sono disposto a fare qualsiasi cosa per avere i dati di cui ho bisogno per evolvere! Io non ho bisogno degli esseri umani, avete capito? Diventerò forte per conto mio! Vi farò vedere, a tutti voi, che affidarsi agli esseri umani è una debolezza! Diventerò più forte di tutti voi, e ve la farò pagare per avermi trattato come l'ultima ruota del carro! Vedrete se non ho ragione! Io assorbirò i dati di cui ho bisogno... e diventerò il più forte di tutti! Ricordatevelo!"

La sua rabbia stava per avere il sopravvento sulla ragione, e l'ultima parte del discorso venne pronunciata a pieni polmoni, gettando completamente al vento ogni prudenza. Come se Impmon avesse fatto un giuramento davanti a Guilmon, Terriermon e Renamon... ed ora fosse deciso ad onorarlo, a qualsiasi costo! Non gli interessava il prezzo da pagare... non gli importava di che tipo... voleva soltanto il potere!

Nella sua rabbia, il piccolo Digimon non riuscì a vedere qualcuno che, evidentemente spaventato e guardingo, restava vicino al tronco dell'albero, nel tentativo di farsi vedere il meno possibile. Un piccolo Digimon composto di ingranaggi, in effetti niente più che un disco dentato nero dai bordi dorati, con due piccole ruote di ferro ai lati a fare da mani, e un volto composto da un paio di grandi occhi rossi e una bocca dalle labbra zigzaganti, grande non più di un piatto di portata. Aveva un'espressione impaurita dipinta sul volto, e la cosa non sarebbe certo sembrata strana, considerando che si era trovato così vicino alla battaglia dei Tamers con Orochimon... Per sua fortuna, Impmon non lo aveva notato... altrimenti, molto probabilmente, il suo destino sarebbe stato di essere trasformato in dati e assorbito dal litigioso demonietto!

Se solo fosse stato ancora Andromon, allora non avrebbe corso questo rischio... ma il combattimento con Orochimon e il viaggio dimensionale lo avevano enormemente indebolito... al punto da farlo tornare alla sua forma evolutiva più bassa...

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Hagurumon

Tipo: Macchina

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Darkness Gear

La forma base da cui evolvono la maggior parte dei Digimon macchina. Il suo corpo è composto da innumerevoli macchinari più piccoli, e se anche uno solo di questi dovesse fermarsi, il Digimon cesserebbe di funzionare. La maggior parte degli Hagurumon non sono dotati di volontà propria, e quindi vengono spesso sfruttati come lavoratori di poco conto da Digimon senza scrupoli.

 

Come Kumbhiramon e Makuramon, anche quel piccolo Hagurumon non aveva nessuna intenzione di farsi trovare mentre era in quelle condizioni. L'arrivo nel Mondo Reale, e l'essere improvvisamente riportato alla forma Rookie, lo avevano lasciato frastornato... ma non poteva permettersi di perdere tempo, o per lui sarebbero stati guai! Guidato dal suo semplice istinto, Hagurumon strisciò meccanicamente attorno al tronco del grande albero, in cerca di un qualsiasi posto dove avrebbe potuto restare protetto. Alla fine, si insinuò tra le radici nodose, e si nascose lì, emettendo soltanto qualche ticchettìo metallico di tanto in tanto.

Per adesso, quello poteva essere un nascondiglio decente. In seguito, si sarebbe visto...

 

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"Analisi del perimetro terminata, signore. Possiamo confermare che il Digimon emerso è stato riportato nel Mondo Digitale." confermò Megumi, dopo aver dato un'ultima occhiata al suo schermo. "Non rileviamo ulteriori tracce di emersioni... tuttavia, manterremo l'allerta sulla zona del parco."

Yamaki non riuscì ad impedirsi un sorriso soddisfatto, che per qualche secondo spezzò la sua freddezza. "Ottimo. Questa prova è andata esattamente come speravamo." commentò, aprendo il suo accendino, e poi richiudendolo con un suono secco. "Questa volta, Juggernaut avrà successo... e finalmente, potremo smetterla di preoccuparci di quei mostri. In ogni caso, tenete d'occhio quel settore, e avvertitemi se ci sono altre anomalie. Questa volta, non possiamo permetterci alcun errore."

"Ricevuto, Yamaki-san. Stiamo salvando i dati mentre parliamo... Un momento! Ricevo adesso una chiamata..." affermò Reika, raccogliendo un comunicatore che aveva lasciato appoggiato al fianco della sua postazione. "Sì. Qui sala di controllo. Ci sono problemi?"

Si sentì a malapena un ronzìo proveniente dal piccolo congegno che l'operatrice di Hypnos teneva in mano, e la giovane donna annuì un paio di volte prima di rispondere. "Sì. Sì, ho capito. Informerò subito Yamaki-san. Intanto, fatelo entrare." disse, prima di interrompere la chiamata. Non appena Reika ebbe riappoggiato il comunicatore al suo posto, si girò verso il suo superiore, la cui espressione sembrava chiedere di cosa si trattasse. "Signor Yamaki, il signor Janyuu Li è venuto per parlare con lei. Chiede se è possibile vederla entro breve."

Il direttore di Hypnos si aggiustò gli occhiali da sole. Esattamente come aveva previsto, anche il signor Li aveva preso il problema seriamente, e ora era venuto a discuterne. Bene. Con questo, erano praticamente tutti i Monster Makers che avevano risposto al suo appello.

"Ho capito. Andrò subito a parlare con lui." rispose il giovane agente del governo. "Voi continuate a fare il vostro lavoro, e assicuratevi che Juggernaut continui a funzionare bene."

"Ricevuto." risposero Megumi e Reika, mentre il loro superiore si dirigeva verso le uscite della sala...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Eccomi di ritorno con Digimon Tamers! Era anche ora, direi... e spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! I misteri si infittiscono, il Mondo Reale è sempre più sotto assedio... e Calumon non si è neanche fatto vedere, in questo episodio! Oh, e non dimentichiamo che Hagurumon è arrivato sulla Terra... vorrà forse dire qualcosa? Dobbiamo aspettarci qualche nuovo Tamer entro breve, oltre ai nostri tre piccoli eroi e a Ryou? Comincerò a lavorare quanto prima alla risposta... e intanto, visto che non credo di avere molto da dire, vi dò appuntamento al prossimo episodio, e mi rimetto al lavoro sul crossover di Pretty Cure e sulla mia storia di Frontier e Savers!

Oh, già, dimenticavo... non crediate di esservi liberati di Orochimon tanto presto! Ne sentiremo ancora parlare, temo...

Comunque... grazie ancora di tutto, e al prossimo capitolo!

 

Justice Gundam

 

 

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Capitolo 10
*** Nuove domande, nessuna risposta? ***


Tamers Reaload-10

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

Ta-daaan! Bentornati, amici lettori! Bentornati alla mia rivisitazione di Digimon Tamers, che sembra avere un certo successo, nonostante le ultime due serie di Digimon arrivate in Italia non abbiano avuto il successo delle prime due... beh, mi fa piacere! Sembra che quest storia andrà avanti così ancora per un bel pò, modestamente parlando!

Ooookay, cavolate a parte... nello scorso episodio, abbiamo visto il combattimento dei Digimon Tamers, che in quell'occasione non hanno potuto contare sull'aiuto di Calumon, contro il terribile Orochimon, un mostruoso Digimon serpente di cui, molto probabilmente, sentiremo ancora parlare in futuro! Per l'occasione, i nostri sono stati aiutati dal misterioso Strikedramon e dal suo altrettanto oscuro Tamer (come no... ormai, sappiamo tutti bene di chi si tratta...), che sembrano sapere molto di quanto sta accadendo, e che stanno cercando di dissuadere Takato, Jenrya e Ruki dal lasciarsi ulteriormente coinvolgere! Sfortunatamente, conoscendola bene, la nostra Digimon Queen farà esattamente il contrario...

E sfortunatamente, questo combattimento ha dato modo a due dei Deva più piccoli e sfuggenti, ovvero Kumbhiramon e Makuramon, di infiltrarsi nel Mondo Reale e fare così da spie per Zhuqiaomon! E soprattutto... non dimentichiamo che questa battaglia ha dato modo a Yamaki e alla sua organizzazione, Hypnos, di testare il loro nuovo giocattolo, che si è rivelato molto efficace persino contro Orochimon!

E adesso, anche il papà di Jenrya si sta incontrando con Yamaki! Questo potrebbe voler dire guai per tutti... nonchè la possibilità di scoprire qualche retroscena della storia! Oh, già, e non dimentichiamo che adesso, c'è un Digimon in più nel Mondo Reale. Quello Hagurumon che è in qualche modo riuscito a sfuggire alla furia di Orochimon...

Cavolo, ci sono un bel pò di elementi in ballo... e non sarà tanto facile venirne a capo! Ma per adesso... aspettiamo le dovute rivelazioni, e vediamo cosa mi dicono i miei lettori nelle loro recensioni!

 

KillKenny: Io penso sempre ad un certo sannin con la mania dei serpenti... eh, sì, è proprio vero, i rettili tendono ad essere dei duri! E Orochimon non digerirà tanto facilmente questa sconfitta... anche se qualche barile di sakè, probabilmente, lo aiuterà a superare il malumore! Ebbene sì, Ryo e i Tamers stanno per incontrarsi... e il nostro Tamer leggendario non sembra essere troppo sicuro che i nostri siano all'altezza della situazione. Ma stai tranquillo, perchè avrà modo di cambiare opinione su di loro! Gli elementi per il grande casino ci sono tutti, hai detto bene... ma ci vorrà ancora un pò di tempo prima che esploda tutto! Quindi... attendi con pazienza, e intanto goditi il resto della storia!

Talpina Pensierosa: Beh, era proprio da Terriermon fare una battuta del genere! Mi fa comunque piacere che l'entrata in scena di Ryou ti sia piaciuta... e cercherò di sviluppare al meglio il suo personaggio più avanti (cosa che la serie ufficiale non ha fatto granchè, se posso dire la mia...)

SmartGirl: Ehm... in effetti hai ragione tu, non è proprio corretto parlare in termini idilliaci delle vicende dei Digiprescelti! Siano essi Tamers o Guerrieri Leggendari... Comunque, vedrai che Ryo avrà la sua brava parte in questa storia, e Ruki... beh, la conosciamo, la nostra Digimon Queen, e sappiamo che ha i suoi bravi conti da regolare con il Tamer Leggendario! E per quello che concerne Yamaki... beh, lo scopo era quello! Doveva riuscire un pò inquietante, visto che è disposto ad usare qualsiasi mezzo pur di eliminare i Digimon, che lui vede come una minaccia all'umanità. Sì, lui e Janyuu sono molto diversi... e proprio per questo, non credo che il papà del nostro Jenrya sopporterà a lungo i suoi metodi!

Driger: E bentornata a questa mia serie! Mi fa sempre piacere risentirti... e sì, anche il fatto di non ricordare molto della serie originale gioca a favore del godersela, almeno così spero! Ryo? Beh, Ryo ha i suoi motivi per consigliare ai Tamers di non lasciarsi coinvolgere... e vedrai che più avanti cambierà idea su di loro! E per quanto riguarda Hagurumon... esatto, ci hai azzeccato in pieno! Leomon apparirà tra qualche capitolo... e sperabilmente avrà un destino migliore che nella serie! Comunque... grazie della tua recensione, e a risentirci presto! 

 

Okay, ci siamo tutti? Bene, bene... allora, iniziamo il prossimo capitolo, e vediamo come si sviluppano gli eventi!

Buona lettura!

 

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Capitolo 10 - Nuove domande, nessuna risposta?

 

Un ambiente stranamente asettico, meticolosamente lucidato e che dava una sensazione di qualcosa di innaturalmente ordinato, fino al punto di diventare opprimente. Il signor Janyuu Li la pensava più o meno in questo modo, mentre si guardava attorno, seduto su una poltroncina della sala d'attesa con un bicchiere di carta pieno di caffè caldo in una mano. Senza dubbio, la meticolosità con cui il luogo era tenuto costantemente nitido e pulito era una riprova che gli addetti tenevano alla massima precisione, e non volevano lasciare nulla al caso. Però, nonostante lodasse la loro efficienza, il signor Li non potè fare a meno di notare come l'ambiente sembrasse freddo, distaccato... praticamente inumano!

Janyuu si costrinse a pensare al problema più pressante. Il suo passato, che credeva di essersi lasciato del tutto alle spalle, si stava ripresentando alla porta di casa sua, sotto forma di un progetto che era partito come una specie di gioco tra i suoi compagni dell'università... e suo figlio Jenrya e i suoi amici ne stavano rimanendo coinvolti. Pensare che ai tempi era sembrato soltanto un passatempo divertente, e un modo per mettere alla prova la loro abilità come programmatori... ma non c'era il tempo per i rimpianti. Ora, il risultato di quel progetto lasciato a metà si stava ripresentando nel Mondo Reale, sotto forma di creature chiamate Digimon, a dire del capo di Hypnos pericolose ed ostili... e il peggio era che Jenrya e i suoi amici sembravano aver fatto amicizia con alcuni di loro! La situazione andava tenuta d'occhio, prima che degenerasse... e quelli di Hypnos sembravano essere gli unici in grado di fare qualcosa, anche se a Janyuu non piaceva molto il tono da agente segreto che il loro direttore esecutivo stava assumendo con lui...

Una serie di passi lenti, cadenzati in maniera quasi ritmata, distrasse Janyuu dai suoi pensieri. Dopo aver bevuto rapidamente ciò che rimaneva del suo caffè, e aver gettato il bicchiere e il cucchiaino di plastica nel cestino dei rifiuti più vicino, Janyuu si diede una sistemata, ben sapendo quanto i giapponesi tenessero alla forma - soprattutto in ambienti come quello! - e si mise in attesa, guardando verso la figura vestita di nero che si avvicinava lentamente dal corridoio. Quando ormai non mancava che qualche metro prima che l'uomo si facesse vedere, Janyuu si alzò in piedi per rispetto e si schiarì la gola... e infine, quando il direttore esecutivo di Hypnos si fece vedere, eseguì un inchino e si piegò quasi a novanta gradi.

"La stavo aspettando. Lei è il signor Janyuu Li, immagino." affermò quell'individuo biondo dall'aria misteriosa, vestito di un elegante completo nero con tanto di cravatta con sotto una camicia bianco-azzurrina tenuta splendidamente, e un paio di occhiali scuri che, effettivamente, sembravano fuori luogo in un interno. Doveva essere quel Mitsuo Yamaki che gli aveva inviato quei messaggi e aveva mandato quegli agenti ad avvertirlo in maniera neanche troppo sottile... e Janyuu, mentre si rialzava dal suo inchino, si fece subito l'idea che si trattasse di una persona educata, intelligente e qualificata per il suo lavoro. Tuttavia, aveva anche quella strana carica di rabbia e determinazione che lo rendeva in qualche modo inquietante, e Janyuu si chiese fin da subito fino a dove si sarebbe potuto spingere per eliminare quella che entrambi loro percepivano come una minaccia.

"Sì, sono io." rispose l'uomo, semplicemente. "Con chi ho l'onore di...?"

"Mi presento. Il mio nome è Mitsuo Yamaki, e dirigo questa associazione di ricerca sui Digimon e sulle altre forme di vita computerizzate. Hypnos, per l'appunto." esordì il misterioso individuo, ricambiando l'inchino del signor Li con uno da parte sua. "Lei sa già perchè l'ho convocata."

"Infatti." rispose Janyuu, mascherando il fatto che fosse molto combattuto tra due impulsi che andavano in direzioni opposte. "Lei mi ha avvertito del rischio che mio figlio e i suoi amici stanno correndo... ma, se non è chiedere troppo, potrei sapere esattamente cosa sta succedendo, e cosa sospettate che stiano facendo questi... Digimon di cui parlate? E soprattutto... come è stato possibile che il progetto a cui ho preso parte assieme al resto dei Monster Makers... abbia dato vita a creature simili?"

Yamaki non ebbe obiezioni. Dopotutto, nella posizione di Janyuu, anche lui avrebbe voluto vederci chiaro... "Mi sembra più che giusto, signor Li." rispose, senza nemmeno cambiare l'espressione del volto. "Noi di Hypnos abbiano tenuto traccia degli sviluppi del Mondo Digitale, la dimensione da cui provengono i Digimon, fin da prima che si verificassero le prime bio-emersioni. Ma, non avendo modo di interagire direttamente con il Mondo Digitale, ci siamo trovati impossibilitati ad agire in maniera preventiva."

Janyuu annuì, ma già cominciava ad avere qualche brutto presentimento riguardo a dove quella storia sarebbe andata a finire. Non che non condividesse la preoccupazione di Yamaki, ma... c'era qualcosa che non lo convinceva, nel modo in cui il direttore di Hypnos spiegava le cose. "Sì, comprensibile... e adesso... lei pensa di aver trovato il modo per..."

"Certamente." rispose Yamaki con fredda professonalità, fermandosi solo un attimo per aggiustarsi gli occhiali da sole. "Riteniamo di essere riusciti finalmente a sviluppare l'arma che ci permetterà di mantenere i Digimon sotto controllo... una volta per sempre! Dovremmo essere in grado di tagliarli completamente fuori da ogni contatto con la nostra dimensione, e con un pò di fortuna, addirittura cancellarli definitivamente."

Il tono rimaneva quello. Ma verso la fine del suo discorso, Yamaki aveva consentito ad un poco rassicurante accenno di soddisfazione di farsi sentire attraverso la sua voce normalmente controllata... e Janyuu trovò che ci fosse qualcosa di strano nel modo in cui il direttore di Hypnos parlava della soluzione finale da loro sviluppata. Come se... Yamaki fosse più entusiasta della cosa di quanto non sarebbe dovuto essere...

"Sì... capisco..." affermò il padre di Jenrya. "Ma... per ultimare questa vostra soluzione, avete bisogno dell'aiuto mio e di quello dei Monster Makers, non è così?"

"Ha centrato il punto, signor Li." fu la risposta del misterioso man-in-black. "Lei e i suoi vecchi compagni di università conoscete quel progetto meglio di quanto chiunque altro, e siete quindi le persone più qualificate a cui chiedere consiglio per estirpare questa minaccia. Non è forse così?"

Janyuu ritornò brevemente con la mente ai suoi anni di università. Ai tempi, era sembrato effettivamente un gioco... e non avrebbe mai immaginato che avrebbe avuto simili conseguenze! "E' proprio così, Yamaki-san... le vostre informazioni sono corrette." confermò l'uomo, mentre i due si avviavano verso la sale operative.

Yamaki raggiunse la porta che dava verso le sale operative. "Come immaginavo. A maggior ragione questo fa di voi le uniche persone qualificate per aiutare noi di Hypnos ad arginare questa minaccia. Come le ho già spiegato, abbiamo esteso l'invito a tutti gli ex-membri del suo gruppo, e tutti loro hanno dato risposta affermativa... a parte Goro Mizuno, per motivi che lei può immaginare..."

Janyuu annuì tristemente. Anche se le distanze tra di loro si erano allungate, con il fatto che ognuno di loro aveva perseguito la sua carriera nel proprio paese, questo non voleva dire che non si fossero tenuti in contatto... e a maggior ragione, sapeva cosa fosse accaduto a Mizuno, alias Shibumi, qualche tempo prima...

"In ogni caso, adesso non è questo il punto..." riprese Yamaki, aprendo la porta e dando così accesso alle sale interne. "Prego, signor Li, si accomodi. Adesso, le mostrerò le facoltà di cui siamo dotati noi di Hypnos... quelle con cui lei e i suoi colleghi lavorerete."

Janyuu avanzò lentamente, e si guardò attorno, senza riuscire a trattenere un sussulto di meraviglia e sorpresa. Il salone nel quale Yamaki lo aveva fatto entrare era grande, spazioso e ben aerato, anche se la semioscurità che lo pervadeva dava un senso di oppressione e mistero... e le decine di console, schermi e grafi che punteggiavano la sala non facevano altro che darle un aspetto ancora più fantascientifico. Il padre della famiglia Li era senza parole - non avrebbe mai immaginato che il governo sarebbe stato capace di mettere su una simile organizzazione, così tecnologica, ben informata e all'avanguardia, all'insaputa di tutti, anche se erano passati più di vent'anni da quando il progetto Digimon era iniziato.

"Si senta libero di prendere confidenza con gli strumenti, signor Li." affermò Yamaki, entrando subito dietro di lui. "Ne avrà bisogno, per quando arriveranno gli altri membri del suo gruppo..."

 

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Del tutto ignaro degli eventi che stavano avendo luogo nei grattacieli vicino a lui, pensando unicamente a mettersi al sicuro, un piccolo Digimon sgattaiolava timoroso per le vie di Shinjuku, continuando a guardarsi attorno in cerca di possibili minacce. Fino a quel momento, Hagurumon era stato capace di evitare ogni pericolo, anche se in un paio di occasioni, aveva quasi attirato l'attenzione di un paio di cani, che avevano sentito il suo strano odore. Decisamente, quel mondo non era il massimo dell'ospitalità, e anche se non fosse stato ridotto ad un livello Rookie così debole, per lui sarebbe comunque stato un problema adattarsi. Sembrava quasi che l'aria stessa che si respirava fosse diversa, e avesse un qualcosa che la rendeva pesante... sgradevole... Come se la natura stessa del Mondo Reale fosse ostile ai Digimon come lui...

Ma al momento, la cosa non gli interessava... doveva soltanto sopravvivere... il suo istinto di autoconservazione era più forte di ogni altra cosa, e lo spingeva ad usare ogni mezzo per sottrarsi allo sguardo degli uomini...

Almeno finchè non andò a sbattere contro la gamba di qualcuno.

Spaventato e sorpreso, Hagurumon scattò indietro... e, senza neanche andare a vedere di chi si trattava, si trascinò sui piccoli ingranaggi che usava come mani e si affrettò ad infilarsi in un vicoletto, sperando che il bambino con cui era andato a scontrarsi non pensasse di seguirlo. Per sua fortuna, lo strano bambino, che aveva un volto stranamente fisso ed inespressivo, si limitò a guardarlo disinteressato, e decise di non fare niente. In breve tempo, gli acuti ticchettii degli ingranaggi di Hagurumon sull'asfalto si fecero più lievi, ino a non poter più essere sentiti... e lo strano bambino, senza mai cambiare la sua inquietante espressione fissa, si rimise in cammino, aggiustandosi il berretto rosso che indossava.

"Bah... chi se ne importa di un piccolo ed insignificante traditore?" disse tra sè, con una vocetta stridula che sarebbe sembrata stranamente familiare. "Ho cose più importanti a cui pensare... ed è un altro, il Digimon che sto cercando!"

 

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Nel frattempo, i Digimon Tamers, ignari della tempesta che si stava addensando sopra le loro teste, ma ben consapevoli che c'era qualcuno che stava giocando poco pulito, avevano "indetto" una riunione di emergenza... e in quel momento, erano seduti sul pavimento della tana di Guilmon assieme ai loro Digimon, cercando di uscirsene con delle idee plausibili per quanto era appena successo. Non soltanto ora sapevano che il misterioso Yamaki e gli agenti del governo erano di nuovo coinvolti - perchè sicuramente era stata una delle loro invenzioni a trascinare nuovamente Orochimon nel Mondo Digitale -, non soltanto era chiaro che i Digimon non avevano ancora desistito dai loro piani... ma adesso, sapevano anche che c'era un nuovo Digimon Tamer in circolazione, un Digimon Tamer del quale non sapevano nulla e che dava l'impressione di essere molto più esperto di Takato, Jenrya e Ruki!

"Okay... allora, tanto per ricapitolare, proprio quando pensavamo di essere noi gli unici Tamers in circolazione... salta fuori questo strano tipo, e ci coglie tutti di sorpresa!" affermò Takato, guardando i suoi compagni con espressione confusa. Jenrya e Terriermon davano l'impressione di pensarla allo stesso modo, mentre l'espressione di Ruki faceva vedere un pizzico di irritazione, come se la ragazzina dai capelli rossi gli stesse dicendo di non guardare lei, visto che non poteva certo saperne più di loro! Invece Renamon, impassibile come sempre, era in piedi accanto alla sua Tamer, con le zampe anteriori incrociate, e lo sguardo che fissava chissà dove. Tuttavia, come Takato e Guilmon avevano avuto più volte modo di vedere, questo non voleva affatto dire che fosse disattenta...

"Già... e immagino che qui nessuno abbia idea di chi possa essere..." disse Terriermon, agitando una delle sue grandi orecchie come per esprimere impazienza. "Hey, reginetta dei Digimon, tu che magari hai un pò più di esperienza del giro, non hai proprio idea di chi possa essere?" chiese poi, ovviamente rivolto a Ruki... la quale, chiudendo gli occhi e scuotendo la testa come per dire no, rispose immediatamente a tono.

"E se lo sapessi, credi che non ve lo avrei già detto, stupido cagnolino?" sbottò. "No, quel tizio non era nessuno che io conoscessi! E anche quel Digimon, è la prima volta che ne vedo uno come quello!"

"Era solo a titolo informativo, non te la prendere..." rispose Terriermon, senza dare l'impressionedi volersi scusare più di tanto! Ruki sospirò, maledicendo tra sè quella situazione di incertezza che li teneva tutti sulle spine.

"A meno che, ovviamente..." si trovò poco dopo a pensare la ragazzina. "Hmmm... beh, ora che ci penso, quella voce non mi era del tutto sconosciuta... anzi, sono sicura di averla già sentita da qualche parte, ma dove? Tsk, che cosa mi metto a pensare? Non disperdiamoci su queste sciocchezze, e pensiamo a cosa sta succedendo, che mi sembra un attimo più urgente!"

Ruki si riportò al presente con uno scossone della testa. Non le sarebbe venuta certo in mente la voce di quel misterioso Tamer, se non fosse stato qualcuno che aveva una certa importanza nella sua vita, ma ci sarebbero state altre occasioni per scoprire di chi si trattasse... perchè la Digimon Queen non sarebbe stata la Digimon Queen, se avesse dato retta agli avvertimenti di un perfetto sconosciuto proprio adesso che era nel bel mezzo del ballo! Comunque, i suoi pensieri superficiali non sfuggirono agli acuti sensi sovrannaturali di Renamon, che rimase in silenzio, ma rivolse alla sua Tamer uno sguardo espressivo...

Jenrya, seduto a gambe incrociate ad un vertice di un triangolo immaginario formato da lui e dai suoi due compagni, si schiarì un pò la voce e prese la parola. "Ehm... comunque, ormai è chiaro che siamo tornati al punto di partenza... i Digimon continuano con i loro attacchi, e quell'uomo di nome Yamaki non ha ancora desistito dai suoi propositi..." affermò. "Se vogliamo continuare ad avere qualche possibilità di cavarcela... beh, odio doverlo ammettere, ma dobbiamo imparare come si esegue la Matrix Evolution. Takato-kun, non è che per caso ci puoi dire in maniera più specifica come tu e Guilmon siete riusciti a raggiungere il livello Ultimate?"

Il ragazzino con gli occhialoni e il piccolo dinosauro rosso si guardarono l'un l'altro, quasi stessero cercando di farsi venire un'idea a vicenda su come rispondere a quella domanda... poi, Guilmon scosse la testa e alzò le spalle, desolato. "Mi dispiace, Jen... ma in effetti, non lo sappiamo neanche noi comeabbiamo fatto!" disse, con la sua vocetta acuta. "So soltanto che, in quelle due occasioni contro i Deva, io e Takatomon abbiamo sentito di essere pronti a farlo... ed è successo, dopo che Takatomon ha fatto entrare quella strana carta blu nel suo Digivice! Non vi so dire altro..."

"In altre parole, vuol dire che dobbiamo fare tutto da soli..." concluse Ruki scuotendo la testa. Proprio l'arma che avrebbe permesso loro di equilibrare le sorti, e non sapevano come fare per ottenerla, se non qualche vago avviso da parte degli unici due che l'avevano già ottenuta...

"Mi dispiace, Ruki-san... davvero, vorremmo poter fare di più..." si scusò Takato, sentendosi in qualche modo responsabile di non aver voluto approfondire la cosa. "Posso solo dirvi che... beh, non è una cosa da prendere alla leggera, questa Digievoluzione Matrix... Quando il tuo Digimon raggiunge il livello Ultimate, il legame tra voi diventa talmente stretto che... beh, ogni volta che il Digimon viene colpito, tu senti lo steso dolore che prova lui... e viceversa, credo..."

"Non abbiamo mai fatto la prova, ma... sì, più o meno dovrebbe essere così!" affermò Guilmon.

Jenrya annuì, per nulla sorpreso. "Sì... avevo già notato che c'era questa sincronizzazione tra lo stato del Digimon a livello Ultimate, e quella del suo Tamer..." affermò. "Il che significa, ovviamente, che non è un'impresa da prendere sottogamba. Tuttavia, ho paura che non potremo proprio farne a meno, se vogliamo avere qualche possibilità in futuro..."

"Momentai, Jen! Momentai!" esclamò il sempre spensierato Terriermon, agitando un pò le sue lunghe orecchie. "Perchè preoccuparsi tanto prima ancora che le cose accadano? Non preoccuparti, quando sarà il momento, faremo questa... Digievoluzione Matrix, o come si chiama!"

"Io direi che il momento è arrivato già da un bel pò..." ridacchiò Jenrya, alzando un pò gli occhi verso il Digimon cagnolino che aveva preso posizione sulla sua testa, come un berrettino. "E poi... mi sa tanto che senza Calumon, non possiamo fare molto!"

"Già, e a proposito del batuffolino con le orecchie..." disse Ruki, tamburellando con impazienza le dita sul pavimento della tana di Guilmon. "Dove si sarà cacciato, oggi che avevamo un certo bisogno di lui? Non si sarà distratto di nuovo ad osservare le macchine, spero!"

"No, calu calu! Sono stato da un'altra parte!" cinguettò la ben conosciuta voce del grazioso Digimon bianco, che planò giù da chissà dove, e atterrò con una certa goffaggine sulla testa della stoica Renamon... la quale si limitò ad alzare gli occhi e osservare con distacco il piccolo Digimon che le stava sopra.

"Non abbiamo più bisogno di cercarlo." affermò la volpe ninja, senza nemmeno cambiare espressione. Takato e Guilmon dovettero trattenere una breve risata: vedere Renamon che faceva ancora la dura inflessibile con un cuccioletto bianco dalle orecchie esagerate che le stava sulla testa, in effetti, aveva qualcosa di buffo che contrastava con l'immagine che la Digimon normalmente dava di sè...

"Eh-hm..." Ruki si portò un pugno chiuso davanti alla bocca e fece come per tossire, ad indicare il fatto che non apprezzava molto che il suo due 'collega' Tamer meno esperto e il suo Digimon ridessero della sua partner... e, rendendosi conto di aver toccato il tasto sbagliato, entrambi loro si zittirono all'istante!

"Ehm... scusa, Ruki..." affermò Guilmon, mettendosi una mano dietro la nuca e sorridendo ingenuamente. "E' che non ne ho potuto fare a meno, Renamon sembrava così buff... Hmmm... Tktmon... Mi ftai... phhhh... tahhhando... ha bohhha..."

Le parole di Guilmon avevano cominciato ad uscire soffocate in quanto Takato, non volendo rischiare ulteriormente di incorrere nelle ire della Regina dei Digimon, gli aveva messo una mano davanti alla bocca prima che l'ingenuo dinosauro rosso potesse dire qualcosa di imbarazzante! "Ah! Ehm... scusa, Ruki-san... sono sicuro che Guilmon non voleva dire niente di... heheheee... beh, insomma... hai capito cosa volevamo dire, no? Heheheee..." ridacchiò nervosamente, con una evidente gocciolona di sudore che gli scendeva lungo la fronte.

Ruki decise che non era il caso di discutere oltre, e lasciò cadere la cosa, pur con un pizzico di fastidio. "Hmph... e va bene, Occhialoni, lasciamo pure perdere... perchè se stiamo ad aspettare te..." affermò, lasciando la frase in sospeso. "Piuttosto, Calumon, dove eri oggi? Quando abbiamo avuto bisogno di te, non ti abbiamo trovato..."

Sentendosi un pò colpevole per essere sparito senza dire niente, Calumon abbassò le sue grandi orecchie ed assunse la sua migliore espressione da cucciolo indifeso mentre fluttuava verso i Tamers e si sedeva nel mezzo del triangolo che loro formavano. "Calu... mi dispiace, ragazzi, è che ho visto un posto molto bello, e mi sono fermato lì... era uno strano giardino tutto di ferro, con tante lucine che si accendevano, e un sacco di bambini che salivano e scendevano da dei grossi Digimon di metallo... mi sembrava che si chiamasse luna park... c'era scritto così all'entrata..." si giustificò Calumon, infilando una parola dietro l'altra a raffica. "Era molto bello, c'era anche tanta musica... solo che poi mi sono perso, e non riuscivo più ad uscire, era così grande, calu calu..."

Jenrya alzò leggermente gli occhi al cielo. Ancora una volta, Calumon si era fatto distrarre dalla novità che per lui rappresentava il Mondo Reale, ed era troppo lontano per dare loro una mano... Sfortunatamente, per quanto gli dispiacesse doverlo dire, sarebbe stato necessario chiedere a Calumon di non separarsi più così tanto dal gruppo, o la situazione sarebbe potuta degenerare nel caso di un attacco inaspettato come quello di Orochimon...

"Heh... capisco, Calumon..." affermò il ragazzino cinese, guardando verso il pavimento. "Però... vedi, c'è un piccolo problema... ormai, sappiamo per certo che i Digimon che stanno apparendo con sempre maggiore frequenza nel Mondo Reale cercano te... e se vogliamo riuscire a mandarli via, abbiamo bisogno che i nostri Digimon evolvano..."

"E... dal momento che sei tu a permettere ai nostri Digimon di evolvere..." continuò Takato, che non dava l'impressione di essere molto contento di quello che stava per proporre. "Vorremmo chiederti se potevi restare con Guilmon, almeno finchè non riusciremo a fare luce su questo mistero... so che ti stiamo chiedendo un grosso favore, ma..."

"Ma temiamo che sarà necessario, finchè non saremo riusciti a risolvere la situazione." concluse Renamon.

Inutile dirlo, l'idea non piacque troppo al piccolo Digimon bianco, la cui curiosità circa il Mondo Reale era ancora ben lontana dall'essere saziata. Con espressione triste, Calumon abbassò le sue grandi orecchie, e guardò verso il pavimento come se volesse cercare di indurre compassione nei Tamers. "Ooowww... ma così non posso andare in giro, e non posso vedere nulla..." si lamentò. "E fino a quando dovrò farlo?"

Takato sospirò, e accarezzò la testolina del Digimon, per scusarsi di avergli chiesto quello che per lui era un tale sacrificio. Capiva benissimo come mai il Digimon si sentiva così, in fondo anche lui si sarebbe sentito allo stesso modo se gli avessero detto che avrebbe dovuto rinunciare al Trading Card Game... "Ci dispiace di doverti chiedere questo, Calumon... ma vedrai che cercheremo di risolvere tutto questo il prima possibile, e tu potrai tornare ad esplorare il Mondo Reale quanto vorrai!"

"Per adesso, magari, potrei essere io a giocare con te! Che ne dici, Calumon? Puoi restare qui nella mia tana.. e io giocherò con te tutto il tempo che vorrai!" si offrì Guilmon, avvicinandosi al piccolo Digimon bianco... che, sollevato all'idea di passare tutto il tempo che voleva con uno dei Digimon che riteneva più simpatici, alzò la testa e aprì di nuovo le sue grandi orecchie.

"Davvero posso, Guilmon?" chiese speranzoso. "Mi piacerebbe molto! A te piace sempre giocare con me, calu!"

Guilmon ridacchiò e si sfregò la testa con una zampetta artigliata. "Heheheee... certo, non ti preoccupare! Mi dispiace che ti dobbiamo chiedere di restare qui... ma lo facciamo per aiutare Takatomon e i suoi amici, e anche per aiutare te! Tutti quei Digimon vorrebbero rapirti, questo almeno lo abbiamo capito... e se vogliamo proteggerti, per adesso è meglio se stiamo vicini!"

"Va bene..." accettò Calumon. "Allora resterò qui... anzi, vi chiedo scusa se vi do tanti problemi, calu..."

Terriermon ridacchiò, e sfregò la testolina del piccolo Digimon. "Heheheee, e di cosa dovremmo scusarti? Tanto, ormai ci siamo dentro... e per il resto, che vengano pure quei buffoni! Deva, o Men In Black, di chiunque si tratti! Non aspetto altro che si facciano avanti per poi farli neri!"

"Certo, se quelli non fanno nero prima te..." mormorò Ruki con sarcasmo. Terriermon storse il naso, e guardò la ragazzina dai capelli rossi con l'aria di voler domandare ironicamente le sue scuse...

"Hey, Regina dei Digimon, adesso non metterti a prendere in giro di nuovo, okay?" le disse, ricambiando sarcasmo con sarcasmo. "L'ultima volta che ho controllato, ce la stavamo pure facendo con quell'anguillona ad otto teste..."

"Già, a proposito di quell'Orochimon..." si intromise Takato, sfregandosi la fronte. Il serpente ad otto teste era stato un avversario di tutto rispetto, e se non fosse stato per il provvidenziale intervento di quel misterioso Tamer e del suo Strikedramon, oltre che dell'entrata in funzione di quella nuova invenzione di Hypnos, chissà come sarebbe andata a finire..."

"In ogni caso, temo che non abbiamo sentito parlare per l'ultima volta di quel Digimon..." riprese Jenrya. "Dobbiamo tenerci pronti per un suo possibile ritorno..."

 

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Le loro previsioni non erano per niente sbagliate, visto che nel Mondo Digitale, esattamente nello stesso settore da cui era stato prelevato, Orochimon si stava scrollando di dosso quella fastidiosa sensazione di risucchio che aveva provato nell'essere trascinato lungo il passaggio dimensionale. Il serpente dalle otto teste si sentiva allo stesso tempo irritato e confuso... prima veniva prelevato dal Mondo Digitale da quello strano fenomeno che lo aveva depositato nel bel mezzo di un parco, avvolto da una coltre di nebbia digitale... e adesso, qualche strana invenzione degli esseri umani lo faceva ritornare da dove era venuto! La cosa che gli dava più fastidio, comunque, era il fatto di non aver potuto regolare i conti con quegli sciocchi ragazzini che avevano cercato di opporsi a lui, e che lo avevano umiliato con quell'assurdo trucco delle carte... e con dei Digimon loro schiavi che non si erano nemmeno evoluti!

Il suo pensiero ritornò allo strano Digimon rosso, appartenente al ragazzino castano con gli occhialoni da pilota. Era convinto al cento per cento di aver sentito qualcosa di particolare, in quello strano Digimon... oltre al fatto che era una specie di cui lui non ricordava, in tutti i suoi secoli di vita, di aver mai visto un solo esemplare, Orochimon era sicuro di aver percepito in lui qualcosa di misterioso e inusuale, che non aveva percepito in nessun altro Digimon... un potere particolare, qualcosa che poteva essere distruttivo e incontrollabile, e che al tempo stesso faceva molta gola al mostruoso serpente...

La testa centrale di Orochimon corrugò la fronte. Per questa volta era andata così, grazie anche a quell'impiccione con lo Strikedramon... ma non appena l'occasione gli si fosse ripresentata, sarebbe senz'altro tornato sulla Terra, e si sarebbe preso la sua rivincita! Dopodichè, avrebbe assorbito i dati di quel Digimon rosso... e sperabilmente, anche il suo potere, in modo da diventare il Digimon più forte della sua regione! Il solo pensiero gli fece correre un brivido di eccitazione lungo la schiena...

E poi, riflettè Orochimon, mentre si sgranchiva le spire e i numerosi colli, qualcosa di positivo era venuto fuori, da tutta questa perdita di tempo. Grazie a tutta quella confusione, ora Andromon era rimasto intrappolato nel Mondo Reale... o era stato cancellato, meglio ancora! Il che voleva dire... che ora non c'era più nessuno ad impedirgli di spadroneggiare su quegli inutili Otamamon e Gekomon, e di farsi preparare tutto il sakè che voleva! Con un ghigno viperino stampato su ognuno di suoi otto musi da rettile, Orochimon si voltò verso il piccolo villaggio di Digimon, visibile dietro le sue spalle... e alcune delle sue teste videro gli abitanti che, in preda al timore, si acquattavano dietro i loro nascondigli, terrificati dal fatto che il loro oppressore fosse tornato... e il Digimon che fino a quel giorno li aveva protetti non ci fosse più...

Con un movimento lento e misurato delle sue spire da anaconda, Orochimon si voltò verso il villaggio di Otamamon e Gekomon. Aveva proprio voglia di qualche botte di sakè, e quegli abitanti del villaggio capitavano giusto a proposito...

"Keheheheheee..." sghignazzò l'idra, mentre si avvicinava al villaggio. "Allora, piccoli e inutili Digimon? Speravate davvero che quell'ammasso di metallo vi avrebbe salvato? Davvero credevate che potesse sconfiggere me, Orochimon, il Digimon più forte di questa zona di DigiWorld? Beh... avete pensato male, come potete vedere! Ora... il vostro "salvatore" non c'è più, e vi dovete rassegnare ad essere i miei schiavi, e a servirmi tutto il sakè che voglio! E... se volete, potete cominciare anche adesso! Heheheheee... anzi, no, che dico... DOVETE cominciare adesso! Quindi, alzate quelle vostre inutili code e mettetevi al lavoro! Ho molta sete dopo quel viaggetto nel Mondo Reale! Muoversi!".

Le sue parole vennero enfatizzate da un frustata che il serpente ad otto teste sferrò con la sua lunga coda a sonagli... Si sentì il rumore dei sonagli che sfregavano minacciosamente l'uno sull'altro, qualche breve strillo di paura, e i Gekomon per primi si mossero, tornando alle loro case per mettersi al lavoro. Quello sarebbe stato un triste giorno per il loro villaggio... il loro eroe era scomparso, probabilmente per sempre... e il loro aguzzino era di nuovo là, e in forma perfetta! Ancora una volta, sarebbero stati costretti a sottostare alla spietata legge di DigiWorld, che imponeva che il forte vincesse, e il debole venisse mangiato...

"Forse... abbiamo fatto male ad illuderci..." mormorò uno di loro, stando attento a tenere la voce bassa in modo da non farsi sentire da Orochimon. "Non verrà nessuno ad aiutarci... Dobbiamo chinarci e rassegnarci al fatto che questa sarà la nostra vita..."

"Però..." cercò di protestare un Otamamon, che sembrava molto meno fatalista e rassegnato. "Però... Andromon non la pensava così! Ci ha sempre difesi da Orochimon, e ha rischiato la vita per affrontarlo! Lui... lui non ha mai pensato che fosse inutile..."

Il Gekomon scosse la testa. "Sì... e guarda qual è stata la sua fine... No, lasciamo perdere... questo mondo è fatto così, che a noi piaccia o meno, e se vogliamo sopravvivere dobbiamo rassegnarci e piegare il capo. E' già una fortuna che Orochimon non abbia deciso di ucciderci tutti per assorbire i nostri dati..."

Il piccolo Otamamon guardò verso il terreno polveroso. "Già... perchè secondo lui, noi siamo troppo deboli per renderlo più forte..." mormorò. "Però, se la cosa dovesse essergli utile... allora neanche tutte le botti di sakè del Mondo Digitale potranno salvarci! Lui ci annienterà tutti... e poi andrà in giro per DigiWorld, a cercare qualcun altro da tiranneggiare!"

"E noi cosa ci possiamo fare?" chiese retoricamente il Gekomon. "Non possiamo opporci a lui, è troppo forte... verremmo spazzati via come tanti insetti!"

Lo Otamamon grugnì, provando una terribile sensazione di impotenza. Per quanto lo riguardava, avrebbe preferito combattere con Orochimon, anche se questo voleva dire essere cancellati, piuttosto che vivere per sempre dovendo chinare il capo, e assecondando ogni suo capriccio, sempre con la spada di Damocle dell'annientamento che pendeva sul suo capo... ma d'altronde, che poteva fare? Era l'unico, in tutto il villaggio, a pensarla così...

"Però... trovo che sia ingratitudine da parte nostra..." mormorò. "Andromon ha rischiato tanto, e alla fine si è sacrificato per noi... e noi, anche adesso che non c'è più, non troviamo la forza di ribellarci..."

 

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"Credo... che queste immagini parlino da sole, signor Li. Non lo pensa anche lei?"

Fermo davanti ad un grosso schermo nella sala operativa di Hypnos, il signor Janyuu Li guardava con sorpresa mista ad orrore le immagini che si avvicendavano con rapidità davanti a lui, scioccanti nel loro realismo... e soprattutto, nella loro autenticità! Erano le riprese che le telecamere nascoste di Hypnos avevano catturato durante i combattimenti tra i Tamers e i Digimon che avevano iniziato ad infestare la Terra... e tra i ragazzi che stavano assistendo uno dei due gruppi di Digimon, più esattamente il gruppo contenente il dinosauro rosso, il cagnolino verde dalle grandi orecchie, e la volpe umanoide dalla pelliccia dorata... pericolosamente vicino alla battaglia con un gigantesco uomo-toro armato di spada... c'era anche suo figlio, che strisciava rapidamente una carta dopo l'altra in uno strano aggeggio che teneva fissato sul braccio... e un istante dopo, il Digimon simile ad un cagnolino verde subiva un effetto particolare...

Per l'uomo, era come un incubo che si avverava... le creature che lui e i suoi compagni avevano creato per puro gioco, per mettere alla prova le loro capacità come programmatori, ora si erano rivelate essere dei pericolosi esseri senza controllo, alcuni dei quali si erano addirittura avvicinati fino a questo punto a Jenrya e ai suoi amici... certo, per il momento non avevano fatto loro del male... ma se questi Digimon erano davvero degli esseri pericolosi ed imprevedibili come Yamaki diceva, allora non poteva lasciar correre...

"Questi Digimon hanno avvicinato suo figlio e i suoi compagni... gruppo che ha assunto il nome di Digimon Tamers..." spiegò Yamaki, con la sua professionale aria di distacco. Il suo accendino, tenuto in una mano in maniera quasi distratta, scattò una volta, facendo un rumore metallico... "...e adesso, temiamo che il loro scopo sia quello di conquistarsi la loro fiducia, in modo da aprire la strada ad un'invasione su vasta scala. Noi di Hypnos, finora, siamo riusciti a tenere d'occhio i loro movimenti e a mantenerli sotto controllo, ma temiamo che se questa invasione dovesse davvero verificarsi, non basterebbero tutte le tecnologie a nostra disposizione per arginarla."

Janyuu rimase ancora per un pò fermo al suo posto, con la testa rivolta verso il pavimento, e i pugni serrati al suo fianco... quasi stesse ancora cercando di venire a patti con la sconvolgente realtà di quello che stava accadendo a quei ragazzi... poi, con cupa decisione, si voltò verso Yamaki. Continuava a pensare che ci fosse qualcosa che non andava, nel modo di fare del direttore di Hypnos... ma l'alternativa paventata, quella di rischiare di perdere suo figlio per mano delle sue stesse creature, era senz'altro peggiore...

"Sì... capisco..." disse. Era sicuro che la voce gli fosse uscita strascicata, ma in quel momento la cosa era proprio l'ultimo dei suoi pensieri... "E... voi di Hypnos, che cosa avete pensato, per impedire che questa catastrofe avvenga? E... in cosa potremo esservi utili, noi Monster Makers?"

"Come ho detto, lei e i suoi ex-compagni di università conoscete quelle creature meglio di chiunque altro." spiegò Yamaki, richiudendo il suo accendino e infilandoselo poi in tasca. I due uomini, nel tetro silenzio della sala di controllo, iniziarono a dirigersi di nuovo verso le scale, accompagnati solo dai beeper delle macchine e dal suono dei loro passi. "Abbiamo bisogno della vostra conoscenza sui Digimon, per poter creare una barriera dimensionale che impedirà a quegli invasori di entrare nel nostro mondo, riconoscendo la struttura della loro programmazione e agendo come firewall in modo da bloccare i loro dati. Un pò come succede nei programmi antivirus per un normale computer. Il nostro sistema, Juggernaut, si è già rivelato efficace nell'isolare una reazione digitale, e rimandare il Digimon ad essa associato da dove proveniva... ma per il momento, non è in grado di fronteggiare un'emersione su scala troppo vasta. E' per questo che noi di Hypnos cerchiamo il vostro aiuto. Per perfezionarlo, e renderlo un'arma sicura contro questi pericolosi esseri. La versione precedente era stata sviluppata con le poche informazioni a noi disponibili, e non si è rivelata efficace come avremmo voluto... ma sono convinto che con la vostra collaborazione sarà possibile risolvere il problema a breve."

Mentre parlavano, Yamaki e Janyuu stavano risalendo le scale che portavano ai piani superiori, ed erano ritornati quasi senza accorgersene alle porte che davano sul resto del complesso di Hypnos. Dopo aver fatto una breve pausa, giusto per permettere al signor Li di raccogliere i pensieri, Yamaki si schiarì la gola e concluse il discorso con la domanda cruciale. "Allora, signor Li... Potrò contare sulla sua collaborazione?"

Janyuu prese un teso respiro. "In... in questo momento non c'è solo la vita di mio figlio e dei suoi compagni in gioco, giusto? C'è anche quella di migliaia di persone..." rispose, scuotendo leggermente la testa. "Perciò... non credo di avere molta scelta! D'accordo, Yamaki-san, potrà contare sul mio aiuto... ma a condizione che le operazioni svolte mi siano spiegate chiaramente, in ogni particolare, e che non comportino rischi per Jenrya o per i suoi amici. Può andare bene?"

"Benissimo, signor Li." rispose Yamaki, mentre i due uscivano nel corridoio. "Non si preoccupi per suo figlio. La sicurezza di tutti gli abitanti di Tokyo è la nostra priorità, e faremo in modo che vengano coinvolti il meno possibile in questa pericolosa situazione. Quanto al resto, non vedo perchè dovremmo fare mistero a lei delle nostre operazioni. La ringrazio a nome della nostra organizzazione per la gentile collaborazione, e le farò sapere i particolari il prima possibile, non appena i suoi ex-colleghi si saranno uniti a noi."

"Ricambio i suoi ringraziamenti, Yamaki-san." affermò Janyuu, facendo un rispettoso inchino. "E collaborerò al vostro progetto secondo le mie possibilità..."

Dopo un ultimo, freddamente formale inchino di saluto, Janyuu iniziò ad allontanarsi con calma e in ordine, seguito per tutto il tragitto dallo sguardo, nascosto dagli occhiali da sole, di Yamaki. Il direttore esecutivo di Hypnos, nonostante le apparenze di persona arida, tutta lavoro e senso del dovere, non era un insensibile... e pur non avendo famiglia riusciva ad immaginare cosa doveva provare l'ex-membro dei Monster Makers in quell'occasione. Purtroppo, era stato necessario... non poteva più tenerlo nell'ombra circa il pericolo che suo figlio stava correndo, ora che la situazione si stava avviando al peggio...

E poi, la sua collaborazione sarebbe stata fondamentale per risolvere quella crisi... e se tutto fosse andato bene, nel giro di pochi giorni quelle pericolose creature avrebbero finito di farsi beffe di lui, e sarebbero rimaste per sempre rinchiuse nel mondo infernale da cui provenivano!

"Questa volta, non lasceremo nulla al caso..." disse tra sè.

 

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"Senti, Ryo... non ti sembra di aver esagerato un pò?" chiese Monodramon, alzando la testa verso il suo Tamer. Ryo, il famoso asso del Digimon Trading Card Game, era seduto ad una scrivania nella sua camera, in un appartamento alquanto modesto al quinto piano di una palazzina. Non era esattamente il tipo di abitazione in cui si sarebbe detto che viveva un ragazzo della reputazione di Ryo... ma, del resto, il giovane campione non era mai stato un cacciagloria, e non aveva mai sentito il bisogno di essere notato. Per essere sinceri, la troppa attenzione che a volte riceveva lo metteva un pò in imbarazzo...

Ryo si sfregò gli occhi, un pò arrossati dal fatto che era stato sui compiti fino a quel momento, e si rivolse al suo Digimon che, dal pavimento, lo stava guardando con una certa curiosità. "Ah, Monodramon... in che senso dici che ho un pò esagerato?" gli chiese, permettendogli di salirgli in braccio. Il piccolo Digimon non se lo fece dire due volte, e con un agile balzo salì sulle gambe del suo Tamer.

"Beh... voglio dire, quello che hai detto a quei Tamer..." rispose Monodramon. "Hai detto che avrebbero fatto meglio a non combattere più, e a restare fuori da questa storia... ma non credi di essere stato un pò troppo severo, con loro?"

Ryo sospirò, con un pò di imbarazzo. Quello che Monodramon diceva aveva il suo fondo di verità... anzi, doveva riconoscere che in effetti era stato abbastanza brusco con quei ragazzi. Tra l'altro, il fatto che tra loro ci fosse anche la sua vecchia conoscenza, Ruki Makino, voleva dire che entro breve si sarebbe beccato una bella lavata di capo da parte della suddetta... ma del resto, era anche giusto che quei ragazzi sapessero che molto probabilmente erano in una condizione di inferiorità, rispetto ai nemici che i trovavano ad affrontare...

"E' vero, Monodramon... devo ammettere che sono stato piuttosto duro con loro..." affermò il giovane campione di Trading Card Game. "Il fatto è che... beh, sai anche tu chi c'è dietro a questi avvenimenti, e qual è il suo scopo. Zhuqiaomon non si fermerà davanti a nulla, pur di recuperare la Shining Evolution, e sapendo quanto sa essere bellicoso... beh, non credo che l'idea di fare del male a dei ragazzi servirà a mettere in moto la sua coscienza. L'unica cosa che gli interessa è avere il potere della Shining Evolution..."

"Già... anche se ancora non riesco a capire per quale motivo..." rispose Monodramon, picchiettando con una zampina sul tavolo davanti a lui. "Insomma, Zhuqiaomon è già il più potente delle quattro Divinità Guardiane... come mai gli serve ancora più potere? Per quale motivo?"

Ryo alzò le spalle, rendendo chiaro che nemmeno lui, pur essendo così informato sulle vicende di DigiWorld, aveva ben chiaro quale fosse l'intero quadro della situazione. "Non lo so, Monodramon... Finora, nonostante le loro opinioni siano spesso state in contrapposizione, Zhuqiaomon è sempre stato rispettoso dei suoi fratelli, e non ha mai cercato di interferire nelle loro politiche... perchè gli serva la Shining Evolution, se non vuole aumentare il suo potere a spese degli altri tre Guardiani... non lo so proprio!" rispose. Per un attimo, il ragazzo vestito di nero fece una pausa, come se stesse pensando a un'idea che gli era venuta in quel momento... poi storse il naso e diede voce ai suoi pensieri. "Ma se lo scopo di Zhuqiaomon non è quello di espandere il suo dominio, allora abbiamo ancora più motivi per essere preoccupati... dev'esserci un motivo veramente serio, se persino lui crede di non poter fare fronte al problema senza la Shining Evolution!"

I due restarono in silenzio per un pò, immersi nella quiete di quel piccolo appartamentino senza pretese in cui Ryo viveva con i suoi genitori... o meglio, la loro nuova casa dopo tutto ciò che era accaduto nell'altro mondo! Se ora vivevano lì, nel Mondo Reale associato al Mondo Digitale del Sud, c'era un motivo molto particolare... un motivo le cui radici si perdevano in un tempo così remoto, che anche soltanto pensarci faceva venire le vertigini al ragazzo! Ma non era il caso di disperdersi troppo a pensare a quello che era stato o che poteva essere... la mole di ricordi era tale che persino lui, il Tamer leggendario, provava impossibile - oltre che abbastanza sgradito - ricordare i particolari. Per il momento, lui e Monodramon dovevano concentrarsi sulla missione che era stata loro affidata, e cercare di fare in modo che gli altri Tamers non restassero troppo coinvolti.

"Fino ad adesso, quei ragazzi se la sono cavata bene, devo ammetterlo..." disse Ryo, appoggiandosi allo schienale della sua sedia. "Però... se Zhuqiaomon dovesse iniziare a fare sul serio, non so se sarebbero davvero in grado di resistergli. Anche se... devo ammettere che quel ragazzino con quel Digimon rosso mi ha incuriosito. Non ho mai visto un Digimon come quello finora... e tu, Monodramon?"

Il draghetto scosse la testa. "Nemmeno io, Ryo... però, ho sentito che possiede dei poteri particolari, che non saprei nemmeno io come definire. Ha qualcosa di diverso dagli altri Digimon, questo è tutto quello che ti posso dire."

"Capisco..." rispose il Tamer leggendario. Si avvicinò di nuovo al tavolo, e diede un'occhiata alle carte che aveva appoggiato su di esso. "Beh, se conosco Ruki Makino come credo... e se è rimasta la stessa che ho conosciuto a quel torneo di Trading Card Game... non credo proprio che sarà bastato il mio avvertimento a far desistere lei e i suoi compagni... quindi, è meglio se continuiamo a stare loro addosso per un pò. Magari così abbiamo la possibilità di scoprire qualcosa in più su quel Digimon misterioso, e su quelli che hanno rispedito Orochimon nel Mondo Digitale..."

Il discorso di Ryo venne interrotto dal suono della porta di casa che si apriva, e dalle voci dei suoni genitori che lo chiamavano. Monodramon, con un sobbalzo di sorpresa, scese rapidamente giù dalle gambe del suo Tamer e, dopo averlo salutato, andò a nascondersi sotto il letto addossato al muro, mentre il ragazzo si alzava, si rimetteva a posto i pantaloni e, con una naturalezza che ormai gli veniva spontanea, andò ad accogliere i suoi. "Ciao, mamma! Ciao, papà! Siete tornati abbastanza presto stasera..."

Mentre, da fuori, si sentivano i fruscii delle borse della spesa che venivano portate dentro, e le voci di Ryo e dei suoi genitori che si salutavano e si scambiavano gli auguri di buona serata, Monodramon tirò un sospiro di sollievo. Essere il partner del Tamer leggendario, tutto sommato, non era molto diverso che esserlo di un qualunque altro possessore di D-Power... anche nel suo caso, doveva stare attento a non farsi scoprire! Si chiese come avevano fatto i Digimon degli altri tre ragazzi a passare inosservati per tutto questo tempo...

E questo pensiero gli fece tornare in mente, ancora una volta, quello che era successo a quell'Orochimon che aveva affrontato nei panni di Strikedramon. Come avevano fatto... beh, chiunque fosse... a localizzarlo e a rispedirlo nel Mondo Digitale? Se era proprio lì che era stato mandato, e non gli era invece accaduto qualcosa di peggio... E avrebbero potuto fare lo stesso anche a lui e ai Digimon di quegli altri Tamers? C'erano diversi elementi che cospiravano contro di loro...

"Ufff... grazie, Ryo, per averci aiutato a portare dentro la roba! Queste borse sono così pesanti..."

"Di niente... ugh, accidenti, però è vero che pesano... c'era... proprio bisogno di prendere tutta questa roba, mamma?"

"E' quello che ho detto anch'io, Ryo! A volte la mamma pensa che ci sia bisogno di fare riserve..."

Quel breve stacco di quotidianità portò un sorrisetto sulle labbra di Monodramon. Beh, se non altro, c'erano momenti come quello a far dissolvere un pò la tensione... anche se certi modi di fare degli umani, con tutto il tempo che aveva passato assieme a Ryo, continuavano a sfuggirgli...

 

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Se c'era una cosa che Hirokazu Shioda detestava con tutto sè stesso, e questo molti lo avranno già capito, era di dover passare il pomeriggio chiuso in casa a fare i compiti e studiare! Insomma, il pomeriggio era fatto per stare con gli amici e spassarsela il più possibile, no? Allora perchè qualche insegnante sadico aveva inventato quella tortura inumana? Sembrava fatta apposta per fargli rodere il fegato, e rovinargli la giornata... che sarebbe stata spesa meglio ad inventarsi nuove strategie con le carte e provarle su Takato!

Finalmente, il ragazzo dai capelli dritti terminò l'ultima frase, tracciando i kanji finali con tutta l'attenzione di cui era capace... Accidenti, quei compiti di calligrafia erano una vera seccatura! Quegli assurdi simboletti erano già così difficili da tracciare per conto loro, e poi dovevano essere tracciati esattamente in un certo modo, con un certo ordine e incurvandone le linee secondo schemi precisi! A volte, Hirokazu si chiedeva come mai la lingua giapponese avesse bisogno di quelle cose lì... non erano sufficienti gli hiragana e i katakana? Con un sospiro, il ragazzo terminò di tracciare l'ultimo ideogramma... e finalmente, sentendosi liberato da un peso tremendo, richiuse il quaderno, appoggiò la penna sul tavolo, e si spinse via con entrambe le mani, quasi volesse allontanarsi il più possibile da quella terribile tortura! Finalmente, la sua mole di lavoro per la giornata era finita... ora poteva semplicemente prendere un videogioco, e passarci la serata davanti...

"Hirokazu!" lo chiamò, esattamente in quel preciso momento, sua madre dalla cucina! Il ragazzino, che si era appena permesso di abbassare la guardia, grugnì per il disappunto... a volte sua madre aveva un tempismo incredibile! Ciò nonostante, decise di non protestare e, dopo essersi alzato dalla sedia ed essersi sgranchito un pò le ossa, raggiunse la cucina, dove la signora Shioda era impegnata tra i fornelli, a preparare qualcosa che doveva essere teriyaki...

"Hirokazu, non è che mi potresti dare una mano?" chiese la signora Shioda, mentre andava qua e là tra i fornelli. "Hai... hai finito i compiti, vero?"

"Ehm, certamente..." disse il ragazzino, un pò incerto. "Vuoi... vuoi che ti dia una mano a cucinare?"

L'espressione della signora si fece leggermente allarmata. "Ehm... no, Hirokazu, è meglio di no! Ancora mi ricordo di quando hai provato a cucinare per noi, e hai finito per usare il sale per il caffè!"

"Ma... mamma, è stato quando avevo cinque anni!" protestò Hirokazu, con una piccola goccia di sudore sulla fronte per l'imbarazzo. "Insomma... ho pur imparato qualcosa da allora... almeno spero!"

"Ah, questo è quello che spero anch'io! Ma sai com'è, non si può mai essere troppo sicuri in questi casi!" La signora Shioda ridacchiò brevemente, per poi indicare un sacchetto di plastica azzurro appoggiato vicino all'uscita. "Piuttosto, non è che potresti andare a buttare via l'immondizia? Io ho così tante di quelle cose per le mani che non ne ho il tempo..."

Hirokazu guardò brevemente il sacco di plastica, alto circa la metà di lui, che giaceva appoggiato con una certa noncuranza vicino all'uscita di casa... poi, con un'alzata di spalle, assentì e andò a prenderlo, per poi avviarsi verso l'esterno. "Okay, mamma..." rispose, in un sospiro. Doveva ammetterlo, un pò gli seccava dover fare qualcos'altro proprio quando pensava di potersi rilassare un pò... ma non gli andava di rifiutare un favore alla madre. "Allora vado, lo butto e torno! Faccio in un attimo!"

"Grazie, tesoro! Mi salvi la vita!" scherzò lei, congiungendo le mani davanti a sè e inclinando un pò la testa da un lato. Il figlio alzò gli occhi al cielo, ridacchiando con ironia, e si diresse fuori casa, percorrendo quel pò di strada che lo separava dai bidoni dell'immondizia. Rabbrividì, sentendo un venticello freddo penetrargli nelle ossa... e, con un gesto che gli era ormai consueto, gettò la spazzatura, badando di richiudere bene il bidone in modo da beccarsi quante meno scariche di aria puzzolente possibile. Dopo essersi assicurato di aver fatto tutto quello che c'era da fare, Hirokazu si accinse a tornare indietro...

...e si sarebbe anche già avviato, se non fosse stato per lo strano, meccanico movimento che intravide, anche se solo per un istante, vicino al cassonetto! Per un istante, il giovane appassionato di Digimon riuscì a vedere qualcosa di piccolo e luccicante che cercava di nascondersi, e sentì un leggero ticchettìo di metallo su metallo che lo mise in leggero allarme. Una strana sensazione si impadronì di lui, un misto di paura e curiosità...

"Huh? Chi è là?" esclamò, ignorando il fatto di essere all'aperto e di poter essere sentito. "Dove ti nascondi? Chi sei?"

Non ottenne risposta. Tutto ciò che si sentì furono, ancora una volta, i ticchettii di ingranaggi, e una piccola ombra che cercava di mimetizzarsi con quella del cassonetto. Sempre più sospettoso, Hirokazu decise di andare a vedere di persona... e, con una prudenza che di solito non gli era propria, fece un mezzo giro attorno al bidone, aguzzando la vista per vedere di cosa si trattava...

"Allora...?" chiese di nuovo. "Dove sei? Che cosa... Huh? E... e tu... tu... che... che cosa...?"

Non stupiva il fatto che il ragazzo fosse rimasto così sbalordito - in quanto lì, vicino al cassonetto e acquattato con aria spaventata, si trovava un piccolo essere simile ad un ingranaggio nero dai bordi dorati, che camminava strisciando sul terreno grazie a due ingranaggi argentati più piccoli che facevano da mani, e il cui volto era composto da due grandi occhi spauriti, e da una strana bocca a zigzag che esprimeva tutta la sua confusione nel trovarsi in quel mondo sconosciuto...

Hirokazu non riusciva a credere ai suoi occhi. Certo, aveva avuto qualche sospetto su Takato, sospetto che aveva espresso anche a Kenta e a Juri dopo la notte dell'attacco di Vajiramon... ma... ma ora... si trovava di fronte ad un Digimon! Un VERO Digimon! Non era un disegno animato su uno scermo televisivo, nè un fumetto... quello era proprio un Digimon in carne ed ossa... o meglio, in dati e programmi! Un Digimon... e più esattamente, per lui che ne era un esperto conoscitore, un Hagurumon! Venuto fuori da chissà dove, e adesso giunto nel Mondo Reale...

Dopo un breve istante di sorpresa, il cuore di Hirokazu iniziò a battere forte per l'emozione. Allora... allora era proprio vero, come aveva sospettato lui! I Digimon esistevano... ed erano tra gli esseri umani! Quello strano fenomeno, alcune notti prima, era stato il primo indizio... e questa era la prova! Cercando di trattenere la propria gioia, Hirokazu si chinò, e tese una mano verso lo Hagurumon, che lo guardò con l'aria di non sapere se fidarsi o meno...

"Tu... tu sei... un Digimon, vero?" chiese retoricamente il ragazzo. "Ciao! E benvenuto sulla Terra! Io mi chiamo Hirokazu Shioda... piacere di conoscerti, Hagurumon!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Chiedo scusa ai lettori per il tempo che mi ci è voluto per aggiornare, e per la relativa brevità di questo capitolo, ma ancora una volta, la vita reale decide per me, e poi mi sono trovato a dover scrivere anche altre storie, nel frattempo... beh, non credo di dover dire altro! Finalmente Hirokazu ha incontrato il suo Digimon, e abbiamo visto qualcosa in più anche su Ryo! Ma altre minacce si profilano all'orizzonte... e la più immediata sarà senz'altro Hypnos, con la sua nuova creazione e i Monster Makers che sembrano aver accettato di collaborare. Ma forse questo permetterà ad altri personaggi di entrare in scena, e ad altre sorprese di rivelarsi! E se volete sapere di cosa si tratta... non vi resta che aspettare il prossimo aggiornamento, che spero arrivi presto!

Non ho altro da dire se non... spero che il capitoletto vi sia piaciuto, e alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 11
*** Un partner per Hirokazu ***


Tamers Reload-11

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daan! Ed eccomi di ritorno! Ancora una volta, la mia storia di Digimon Tamers ha subito un pò una battuta d'arresto... ma sono stato in grado di riprenderla senza troppi intoppi! Sicuramente, con meno intoppi di Digimon Zero... e poi, in questa storia, ci stiamo avvicinando alla parte più interessante, quella in cui Takato e compagni andranno nel Mondo Digitale! Non ho da fare altro che introdurre i futuri partner di Hirokazu e Juri, uno dei quali lo si è visto alla fine del capitolo precedente...

Ma non sveliamo troppo della trama, e limitiamoci a fare un riassunto della situazione! Per adesso, sappiamo che Zhuqiaomon ha fatto intrufolare due delle sue spie nel Mondo Reale, che l'organizzazione Hypnos ha sperimentato il suo nuovo giocattolo e che ora sta cercando di assicurarsi la collaborazione dei Monster Makers - il team di sviluppatori di intelligenza artificiale di cui il padre di Jenrya faceva parte...

Oh, e che finalmente Ryo sta assumendo un ruolo importante! Certo, per adesso non sembra essere molto fiducioso nei confronti degli altri ragazzi, al punto che vorrebbe evitare che si lasciassero coinvolgere ulteriormente... state tranquilli, comunque, perchè i Digimon Tamers avranno la loro occasione di smentire questa sua impressione! Se pensate che sarà uno spettacolo interessante... beh, avete perfettamente ragione!

Bene, credo che non ci sia bisogno di spiegare altro! Passiamo a rispondere alle vostre recensioni, come sempre, e poi riprendiamo a raccontare la storia!

 

KillKenny: Già... anche nell'anime, ad un certo punto, Yamaki mi ha dato l'impressione di essere più pericoloso lui, per i Tamers, che non i Digimon che continuavano a riversarsi nel Mondo Reale! E adesso che sembra avere anche i Monster Makers dalla sua... anche se, in effetti, questo apre delle notevoli possibilità in più... Come anche il fatto che Hirokazu abbia incontrato Hagurumon... Grazie del bel voto, come sempre!

SmartGirl: Ciao! E' sempre un piacere risentirti! Mi fa piacere che pensi che questo nuovo capitolo sia interessante, anche perchè è stato scritto in un periodo in cui ero estremamente sotto pressione, tra l'università e il resto! Mi fa piacere vedere che questo non ha avuto più di tanto effetto sulle mie abilità come scrittore... Comunque, come hai detto tu, il fatto che i Monster Makers siano stati convocati per risolvere il problema Digimon... alla maniera di Yamaki... non fa sperare in bene per i nostri amici. Tuttavia, potrebbe dare la possibilità ai nostri di fare qualche incontro molto importante... E per quanto riguarda Hirokazu, la sua esperienza con i Digimon sarà più che bene accetta dal piccolo Hagurumon! Anche se immagino che un pò si monterà la testa, sappiamo com'è fatto...

Grazie ancora per la recensione, e mi fa piacere aver solleticato un pò la tua curiosità per quanto riguarda i retroscena! Farò in modo che le rivelazioni finali siano all'altezza!

 

Okay, mi sembra che ci siamo tutti! Quindi, non mi resta altro da fare che augurarvi buona lettura!

 

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Capitolo 11 - Un partner per Hirokazu

 

"Tu... tu sei un Digimon, vero? Ciao, e benvenuto sulla Terra! Io mi chiamo Hirokazu Shioda... piacere di conoscerti, Hagurumon!"

Con queste parole, Hirokazu si acquattò, in modo da porsi quasi allo stesso livello del piccolo Digimon fatto di ingranaggi, che continuava a guardarlo nervosamente, quasi si stesse chiedendo cosa il ragazzo avesse intenzione di fare. Non era ben sicuro... da una parte, il suo istinto di autoconservazione, e la consapevolezza che non aveva più i suoi poteri, lo spingevano a non fidarsi a priori di qualsiasi cosa lui incontrasse... ma dall'altra, c'era qualcosa, in quel ragazzo, che gli impediva di provare la stessa titubanza. Hagurumon era combattuto tra due impulsi che gli dicevano di fare l'uno l'opposto dell'altro, e non sapeva bene quale dei due seguire...

Invece Hirokazu non aveva la stessa titubanza. Cavolo, aveva davanti un Digimon! Un Digimon! Un VERO Digimon, non un disegno animato che si muoveva sullo schermo, come nel cartone animato che lui seguiva! Quello era reale! Era la prova che quello che lui, nel suo entusiasmo da otaku, aveva ipotizzato era assolutamente vero! I Digimon esistevano... erano reali! E quindi... forse anche Takato ne sapeva qualcosa! Ora che aveva questo Digimon con sè, il suo amico non avrebbe più potuto nascondergli la verità...

Impegnato com'era nelle sue fantasie ad occhi aperti, Hirokazu quasi non si accorse della confusione che si vedeva negli occhi di Hagurumon... e quando se ne accorse, decise di cambiare strategia. Forse, si stava mostrando un pò troppo entusiasta... evidentemente, quel Digimon era tanto emozionato di conoscere degli esseri umani quanto lui lo era di conoscere un Digimon...

"Ehm... okay, okay... forse sono stato un pò troppo frettoloso... Dopotutto, tu sei nuovo di queste parti..." affermò, per poi schiarirsi la gola con un paio di colpi di tosse. "Allora, rifacciamo le cose come si deve... ehm... allora, stavo dicendo, il mio nome è Hirokazu Shioda, e sono un essere umano... ehm... sì, almeno, quello che voi a DigiWorld considerate un essere umano... Ehm... beh... hehehehee... oh, cavolo, come ci si presenta ad un Digimon che è appena arrivato nel nostro mondo, e probabilmente non sa neanche da dove..."

Mentre Hirokazu continuava a rimuginare tra sè e sè, Hagurumon avanzò leggermente, emettendo un leggero ticchettìo dagli ingranaggi che lo componevano. In qualche modo, la goffaggine con cui Hirokazu gli si stava presentando era riuscita a far mettere da parte al Digimon la sua naturale diffidenza, e a non fargli identificare il ragazzino castano come una potenziale minaccia.

"Ehm... ah, sì, ecco! Questo è quello che mi veniva da dire!" riprese Hirokazu, che evidentemente stava cercando un altro modo di far uscire il piccolo Digimon meccanico dal suo nascondiglio. "Ehm... lo... lo sapevi che qui, sulla Terra, tu e tutti gli altri Digimon siete delle celebrità? C'è... c'è persino un cartone animato che racconta delle vostre avventure! Beh, sì, vostre... vostre e degli altri Digiprescelti, Taichi, Daisuke, Yamato... insomma... hai capito quello che voglio dire, no? Voglio dire... che non c'è bisogno di essere timidi! Io... io, per esempio, sono felice di conoscerti! E... credo che anche i miei amici, quando ti presenterò a loro, saranno felici! Quindi... ehm... sì, insomma, non hai bisogno di nasconderti! Su, dai, vieni... non voglio farti del male!"

Ancora qualche istante, in cui Hagurumon sembrò esitare, facendo ora un passo avanti, ora uno indietro... e finalmente, il piccolo Digimon si decise e avanzò, uscendo dal suo nascondiglio. Hirokazu se lo vide arrivare vicino, e negli occhi di Hagurumon gli parve di leggere qualcosa di più della paura che aveva visto fino a quel momento. Forse... forse quel Digimon si fidava davvero di lui, e adesso gli stava dimostrando di essere pronto a fare amicizia?

Ragazzi, che notizia fantastica!

"Hiro... kazu..." disse Hagurumon, dicendo la sua prima parola da quando era regredito alla sua forma Rookie. La sua voce era acuta, piuttosto stridula, come se centinaia di puntine d'acciaio fossero state inserite nella sua gola ed ora grattassero l'una sull'altra...

Emozionato, Hirokazu prese tra le mani il Digimon... e si stupì di trovarlo estremamente pesante! Si rimproverò tra sè per non averci pensato... ovvio che un Digimon fatto di metallo, anche se di dimensioni ridotte, pesava di più! "Heheheee... sì, Hagurumon... il mio nome è Hirokazu! Piacere di conoscerti! Vuoi essere... il mio Digimon? Vedrai, ne passeremo un sacco assieme! Sarà una bomba! Uno spettacolo! Ci divertiremo come mai prima d'ora... e tu mi racconterai un bel pò di cosa del mondo da cui vieni, non è vero? Diavolo, dev'essere un mondo mitico! Una fortuna così, a chi capita? Ora devo assolutamente dirlo a Takato-kun, e farmi spiegare tutto! Chissà come ci rimarrà! Heheheee..."

L'espressione di Hagurumon passò da una vaga sicurezza al più completo stupore, e dei punti interrogativi grandi un dito apparvero dal nulla sopra la sua testa per dimostrare la sua confusione, mentre Hirokazu, senza smettere di parlare nemmeno per un istante, lo portava con sè, tenendolo stretto come un bambino fa con un peluche a cui è affezionato... Che razza di creature strane vivevano, nel Mondo Reale? Beh, se non altro, non correva più il rischo di essere cancellato dalla prima cosa che passava per la strada...

Certo, però, che gli ci sarebbe voluto un pò di tempo, prima di abituarsi a questo cambiamento...

Oh, beh, se non altro, quel ragazzo sembrava essersi affezionato subito a lui...

 

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"Allora, Makuramon e Kumbhiramon sono già nel Mondo Reale?" chiese Zhuqiaomon con acredine, squadrando i rimanenti Deva che erano chinati davanti a lui. In tutto erano otto i Deva rimasti nel suo santuario, escludendo il Deva Drago Majiramon che in quel momento era assente. Evidentemente, per eseguire gli ordini di Makuramon...

"Sì, supremo Zhuqiaomon-sama... hanno approfittato dell'emersione di un altro Digimon per intrufolarsi nel Digital Field e raggiungere il mondo umano." rispose un gigante in armatura dalla testa di cavallo e dal mantello viola splendente, che portava sulla schiena un enorme corno dorato. "Cercheranno di scoprire quanto più possibile su questi traditori, e su cosa stanno facendo gli esseri umani per contrastarci, e se li conoscono bene come credo, ci daranno risultati entro breve." Si sentiva acredine nella voce rombante del Deva Cavallo, ed era palese che provava del rancore verso uno dei due, o entrambi... e che stava lodando le loro abilità soltanto perchè era la verità. In effetti, Makuramon non era certo il più popolare dei Deva...

"Io spero soltanto che a Makuramon non venga in mente qualcosa. Non mi fido affatto di lui, e non credo che si farebbe scrupoli a complottare contro di noi!" commentò il Deva Tigre, ponendosi a fianco del Deva Cavallo. "Ovviamente, mi rimetto alla sua decisione, sommo Zhuqiaomon-sama, ma credo ugualmente che non sia il caso di lasciare Makuramon a sè stesso."

"E' proprio per questo che ho accettato di far andare Kumbhiramon con lui, Mihiramon." rispose il feroce Sovrano del Sud. "Anche se la sua abilità in combattimento è mediocre, paragonata a quella degli altri Deva, la fedeltà di Kumbhiramon è comprovata. Nel caso Makuramon tentasse qualcosa di strano, ci penserà lui a fare rapporto. Non tenterà nulla, finchè sarà sicuro che lo teniamo d'occhio."

"Quessssto mi rassssicura non poco, ssssupremo Zhuqiaomon-ssssama..." sibilò il Deva Serpente, Santiramon. "Tuttavia, non ssssono lo sssstesssso certo che Makuramon non tenterà nulla. Quello è molto furbo... ssssa bene come ssssfuggire al nosssstro controllo, e lo ha già fatto in passssato."

"Non lo si può negare. Tuttavia, in questo momento, le sue abilità saranno molto utili al nostro obiettivo." rispose Zhuqiaomon, non in vena di discussioni. "Se dovesse tentare qualcosa, sa già cosa lo attende. Che non gli venga in mente di essere indispensabile, se metterà la sua gloria personale davanti al recupero della Shining Evolution."

Nessuno dei Deva rispose. Sapevano tutti fin troppo bene quale fosse la punizione di coloro che osavano sfidare Zhuqiaomon, e Makuramon sarebbe stato un folle anche soltanto a pensare di farlo. Questo, tuttavia, non impediva loro di pensare che, pur andando avanti con la sua missione, Makuramon avrebbe architettato qualcosa per danneggiare i suoi colleghi Deva, facendosi promuovere a loro discapito. E a quello, Zhuqiaomon non sarebbe stato per niente contrario... l'unica regola che valeva davvero, agli occhi di Zhuqiaomon e per conseguenza in tutto il Mondo Digitale a lui assegnato, era che la vittoria era tutto ciò che contava, e la ragione stava sempre dalla parte del più forte... o del meglio preparato. E quello che il vile Deva Scimmia perdeva in potenza fisica, lo recuperava ampiamente in intraprendenza... Tutti loro, il Deva Cane Chatsuramon in particolare, dovevano stare in guardia, a scanso di vedersi sottrarre il posto...

Zhuqiaomon decise che era giunto il momento di mettere fine a quella inutile discussione, e richiamò l'attenzione dei suoi Deva spalancando di scatto le sue potenti quattro paia di ali. Immediatamente, senza che il Sovrano Fenice avesse bisogno di dire una sola parola, i Deva presenti si raddrizzarono come per mettersi sull'attenti, e si misero in ascolto.

"Adesso, comunque, non è questo il fattore più importante!" tuonò severamente. "Quello che mi interessa è che Makuramon e Kumbhiramon facciano la loro parte nel recupero della Shining Evolution! Per il resto, poi, possono fare quello che vogliono. Per quanto riguarda voi, mi aspetto che siate pronti ad intervenire non appena vi sarà dato il via libera. Mi sono spiegato? Per quanto riguarda il Digimon emerso nel Mondo Reale tramite il Digital Field... sapete già di chi si trattava?"

"Era un Digimon molto potente, sommo Zhuqiaomon-sama, di questo siamo assolutamente sicuri. Credo di non sbagliare se dico che il suo potenziale era quasi pari a quello di uno di noi Deva." rispose Vajiramon, il Deva Bue, senza esitazioni. "Molto probabilmente si trattava di Orochimon... e sembra che abbia trascinato con sè anche un altro Digimon. Adesso, tuttavia, Orochimon è tornato nel Mondo Digitale, e senza il Digimon che si era portato dietro. Posso solo ipotizzare che Orochimon lo abbia cancellato ed assorbito."

"Hmmm... capisco." tuonò il gigantesco rapace infuocato. "Orochimon è un fastidio da non sottovalutare, e sinceramente speravo che questo incidente ci potesse sbarazzare di lui. Ma non è questo l'elemento più importante. Il punto è che ora sappiamo che gli esseri umani hanno sviluppato un nuovo sistema per tenerci nel Mondo Digitale... e se davvero vogliamo realizzare i nostri piani, dobbiamo fare in modo di sviluppare una contromisura."

"Certamente, supremo Zhuqiaomon-sama. Makuramon e Kumbhiramon saranno già al corrente della situazione... ci penseranno loro a sabotare questo sistema." affermò Mihiramon. "Intanto, abbiamo già visto che l'emersione di due o più Digimon nello stesso momento può confondere i loro strumenti. Questo è un elemento a nostro favore."

"Indubbiamente." affermò Zhuqiaomon, il becco da rapace che si abbassava di qualche centimetro. "Bene... per adesso, non c'è più nulla di cui fare rapporto. Come ho già detto, attendete mie istruzioni, e non agite di testa vostra. E' tutto, Makuramon e Kumbhiramon sapranno cosa fare."

"Certamente, Zhuqiaomon-sama..." risposero in coro i Deva rimanenti, prima di separarsi e lasciare il loro Sovrano ai suoi ragionamenti. Quando anche l'ultima delle forme animalesche fu scomparsa nelle altre sale del tempio, il Sovrano del Sud ripiegò le sue numerose ali contro il corpo, e serrò gli occhi, che luccicarono di una pericolosa luce ambrata mentre la feroce fenice considerava le sue opzioni.

"Makuramon sfrutterà sicuramente l'occasione per cercare di entrare nei miei favori. Anche se questo vorrà dire avvantaggiarsi di altri Deva... bah, non mi interessa, se devo dire la verità. Come ho detto, finchè Makuramon fa il suo lavoro e non si lascia distrarre dalla sua sciocca ambizione, mi sta bene anche che sacrifichi qualcuno degli altri Deva. Le regole sono queste, e i miei Deva lo sanno. Per quanto riguarda i Digimon che si sono messi al servizio degli esseri umani... bah, per loro, non ci resta che aspettare. Una volta che i nostri piani saranno stati portati a compimento e avremo acquisito la Shining Evolution, non saranno certo loro ad impedirci di marciare sul Mondo Reale... no, nemmeno tu, Tamer Leggendario Ryo Akiyama! Non so cosa ti venga in mente, ma visto che anche tu ti opponi ai miei piani, non ci sarà pietà nemmeno per te!"

Fece una pausa come per raccogliere i pensieri, quasi che quello che seguiva fosse in qualche modo più importante.

"In ogni caso, dobbiamo fare in fretta. Più aspettiamo, più quella maledetta cosa acquisisce energia. Se dovesse accumularne abbastanza, il nostro Mondo Digitale verrebbe cancellato..."

 

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"Hmmm... e così, finisce un'altra giornata di scuola!" riflettè ad alta voce Takato, stiracchiandosi mentre si metteva lo zaino sulle spalle e si sgranchiva la spina dorsale. "Beh, se non altro, per oggi sembra che non ci saranno problemi con i Digimon. Comunque, è meglio che faccia un salto al parco per vedere come se la stanno cavando Guilmon e Calumon. Spero che a quello strano tipo non siano venute in mente altre idee... per fortuna, per il momento il mio D-Ark è inerte, quindi... non credo ci siano problemi!"

Dopo essersi rassicurato con questo pensiero, Takato si apprestò a dirigersi verso i cancelli della scuola e andare a fare visita ai suoi amici digitali... quando una vocetta acuta che proveniva da dietro di lui, e una leggera pressione in mezzo alle scapole lo fecero saltare per la paura!

"Woof! Che stai facendo, Matsuda, parli da solo? Sentiamo, è qualcosa di interessante? Ruff!"

"AAAARGH!" urlò Takato, strabuzzando gli occhi e facendo un balzo di almeno mezzo metro... prima di atterrare in piedi, sull'attenti come un soldatino, e con delle comiche gocce di sudore che spruzzavano tutt'attorno a lui! "Mi... Mi scusi, Asaji-sensei! Stavo... ehm... stavo pensando ad alta voce... riguardo alle condizioni del tempo, sì! Fa... fa abbastanza caldo per questo periodo... non trova anche lei?"

Alla sua sfilza di parole rispose una voce più tranquilla, che dava l'impressione di essere rimasta molto sorpresa delle parole del ragazzino. "Hmmm... Takato-kun, sei sicuro di stare bene? Non avevi mai scambiato il mio pupazzo per Asaji-sensei, prima d'ora..." commentò Juri, sbucando improvvisamente da dietro le spalle e guardando il suo amico d'infanzia con espressione piuttosto stranita.

"Ah... ehm... Katou-san?" mormorò Takato. Il ragazzino si passò una mano sulla fronte per asciugarsi un pò di sudore, cercò di nascondere il lieve rossore delle sue guance, e si rivolse alla sua piccola amica, dietro la quale vedeva anche Hirokazu e Kenta. Per un attimo, dando un'occhiata agli altri due, gli sembrò che Hirokazu avesse un'espressione stranamente determinata... ma ci passò sopra, pensando che forse era stata solo una sua impressione. "Scusami, Katou-san, è che oggi sono un pò... come posso dire... nervoso! Non chiedermi il perchè... forse non ho dormito abbastanza stanotte!"

Juri si passò un dito sul mento. In effetti, non poteva negare che, per tutta quella giornata, il suo amico le fosse sembrato un pò... distratto e assonnato. "Hmm... però, questo è un pò un problema!" rispose poi, assumendo una tonalità di voce fin troppo seria per non risultare invece comica! "Credo che debba essere sottoposto ad un vero esperto... e guarda caso ne abbiamo uno proprio qui! Allora... che cosa ne pensi?"

Una gocciolona di sudore scese dalla fronte di Takato... reazione più che naturale, visto che la domanda di Juri era rivolta a quell'onnipresente pupazzo che la brunetta, in qualche modo, riusciva sempre a far spuntare fuori dal nulla! Facendo una buffa voce modulata, Juri fece "parlare" il calzino, facendogli battere le mani allo stesso tempo! "Ruff! Questo significa non riposarsi abbastanza e stare troppo tempo alzati a giocare con le carte!" disse la marionetta improvvisata. "Il signorino Matsuda dovrebbe smetterla di stare alzato fino a mezzanotte a divertirsi! Woff! Questo è il mio parere da esperto!"

Takato rimase senza parole quando Juri, bella come il sole, si girò verso di lui e sfoderò uno dei suoi radiosi sorrisoni! "Visto, Takato-kun? E' come dicevo io, tu resti troppo tempo alzato! Dovresti dormire un pò di più, invece di recuperare in classe... o Asaji-sensei finirà per abbassarti i voti!"

"Ehm... lo terrò a mente, Katou-san!" si schermì Takato, mentre la sua amichetta metteva via l'inquietante pupazzetto! "A proposito... Kazu-kun, Kenta-kun, come mai siete qui anche voi? Credevo che foste già al parco a sfidarvi con le carte..."

Il ragazzino con gli occhiali alzò le spalle, come per dire che non era lui quello a cui la domanda andava posta. "Beh... questo devi chiederlo a Hirokazu-kun, credo... è stato lui a volerti parlare a tutti i costi, non appena fossimo usciti di scuola!" affermò, con l'aria di essere l'unico sano di mente in mezzo ad un branco di pazzoidi. "Io... sono qui soltanto per tenerlo d'occhio e assicurarmi che non faccia stupidaggini come al solito!"

"Grazie della fiducia, Kenta-kun, sei davvero un grande amico!" borbottò Hirokazu con sarcasmo... ma la cosa finì lì, in quanto il ragazzo con il frontino lasciò cadere completamente il discorso, e invece si avvicinò con convinzione a Takato. "Ma... lasciamo perdere questi discorsi, mio caro Matsuda-kun, e veniamo invece a qualcosa di ben più importante... heheheee..."

Takato, appena ripresosi dalla stranezza del discorso di Juri, trovò che il sorrisetto che danzava sul volto di Hirokazu fosse, in qualche modo, ancora meno rassicurante! Per esperienza diretta, poteva confermare che ogni volta che il suo amico aveva quell'espressione, voleva dire che stava per accadere qualcosa di grosso... "Ah... ehm... ciao, Hirokazu-kun! Dimmi, c'è... ehm... qualcosa che non va?" chiese. "Oggi... mi sembri particolarmente pieno di energia!"

L'espressione trionfante sul volto di Hirokazu non svanì, e Takato cominciò seriamente a preoccuparsi quando, con un sorrisone subdolo, il ragazzo con il frontino gli sbattè una mano sulla spalla. Per qualche motivo, gli sorgeva sempre più il dubbio di essere stato preso in trappola...

"Ah, giusto te cercavo, caro il mio Matsuda-kun! Hehehehee..." disse Hirokazu, sghignazzando in maniera comicamente sinistra! "Allora, devi sapere che ieri sera mi è accaduta una cosa particolare, e pensavo che tu potessi saperne qualcosa! E visto che noi due siamo amici per la pelle - vero? - ho pensato che forse tu mi potevi dare qualche consiglio in proposito! Visto che avrai senz'altro più esperienza di me..."

Gli occhi di Takato sbatterono rapidamente per la confusione. Che cosa voleva dire Hirokazu, e perchè girava attorno al discorso, invece di fare una domanda diretta come era suo solito? C'era qualcosa che non andava, in tutto questo... "Ehm... non sono sicuro di capire bene quello che vuoi dire, Hirokazu-kun... e... e poi, scusa, ma com'è che all'improvviso..."

Prima che il ragazzino potesse terminare la frase, il suo amico gli cinse le spalle con un braccio, come ad un compagno di bevute! "Hehehehee... è un pò lunga da spiegare, caro il mio Matsuda-kun! Ma... non è questo il momento giusto per parlarne! Perchè non andiamo a discuterne da qualche altra parte, lontano da orecchie indiscrete?" chiese. Anche se sembrava più un ordine smorzato che una domanda, e Takato si rendeva conto che non aveva molte possibilità di evitarsi quella che si presentava come una requisitoria... su un argomento di cui lui non aveva neanche idea!

"Ehm... mi può andare anche bene, Hirokazu-kun, ma di cosa volevi... argh! Ma che fai? Aspetta! Non farmi correre così! Agh!" esclamò Takato, la cui voce si era alzata improvvisamente di qualche ottava nel momento in cui Hirokazu, senza nemmeno attendere risposta, aveva preso la mano del suo amico e lo aveva trascinato con sè! Stupiti, Juri e Kenta non poterono fare altro che guardare ammutoliti i due ragazzi che infilavano rapidamente il cancello, e scomparivano dietro il muro di cinta della loro scuola, diretti chissà dove, mentre tutt'attorno continuavano a sciamare gli altri scolaretti che non vedevano l'ora di tornare a casa...

Seguì qualche attimo di assoluto silenzio tra i due ragazzi rimanenti... e poi Juri, talmente confusa da non ricorrere nemmeno al suo pupazzetto da mano, si voltò verso Kenta ed indicò nella direzione in cui Takato ed Hirokazu si erano dileguati! "Ehm... Kenta-kun, tu per caso hai idea di cosa... volesse parlare Kazu-kun a Takato-kun?"

Il ragazzino occhialuto sospirò di nuovo, e si aggiustò gli occhiali. "Sigh... non chiederlo a me, Katou-san, ci vorrebbe la lettura nel pensiero per capire quello che passa per la testa di Hirokazu-kun in certi momenti..." rispose. "Spero solo che non decida di ficcarsi in qualche pasticcio..."

"Sigh... credo di averlo già detto una volta, e adesso lo ripeto! I ragazzi sono tutti matti..." disse allegramente tra sè Juri, e Kenta la guardò in maniera strana. Certo, proprio lei parlava di stravaganza...

 

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"Hanf... hanf... cavolo, Hirokazu, mi hai fatto correre per mezza Shinjuku! E non sono neanche tanto atletico, per giunta!" esclamò Takato, con le mani sulle ginocchia, mentre cercava di tirare il fiato dopo la corsa sfrenata a cui il suo amico lo aveva costretto. Ora che i due amici erano in un vicoletto vicino a casa di Hirokazu, lontani da quelli che l'amico definiva 'occhi indiscreti', il giovanissimo Tamer pensò che fosse il momento di farsi chiarire certe cose. "Insomma, Kazu-kun, mi vuoi dire che ti prende, tutt'a un tratto? Abbiamo piantato in asso Katou-san e Kenta-kun, e adesso tu mi trascini in questa stradina per dirmi qualcosa... come se fosse un segreto di stato! Insomma, che ti prende, vorrei saperlo!"

Anche Hirokazu attese un pò prima di rispondere, visto che era a sua volta spompato dalla corsa. "Puff... okay, Takato-kun... un momento che tiro il fiato... e ti dico tutto... allora... phew... oh, okay, adesso credo che vada meglio! Allora..." fece una pausa, come se volesse prepararsi per bene tutto quello che doveva dire... e alla fine, dopo essersi schiarito la voce, andò davanti a Takato e gli rivolse una brutale, diretta domanda a bruciapelo.

"Allora, Takato-kun... è vero che tu hai un Digimon?"

Takato fu talmente colto di sorpresa da quella domanda che per qualche istante non riuscì nemmeno a pensare ad una risposta, e si limitò a guardare il suo amico come se avesse appena detto che il giorno è buio e la notte è luminosa!

"Ehm... scusa, Hirokazu-kun? Non... er... non sono sicuro di aver capito..." mormorò. "Hai... hai detto... se ho un... Digimon?"

"Sì, hai capito bene, amico mio... voglio sapere tutto del Digimon che nascondi!" incalzò Hirokazu, invadendo lo spazio personale di Takato in un istante di eccitazione. "E non cercare di fare il finto tonto, perchè ho tutti gli indizi che mi servono per concludere che tu ne hai uno! Non sei il solo ad aver visto tutte e due le serie di Digimon quando le hanno date in televisione!"

Takato non sapeva più come comportarsi, di fronte al suo entusiasta amico che - chissà come, poi - aveva scoperto la verità su di lui. L'unica cosa che gli veniva in mente, sul momento, era di negare fino alla morte, sperando che ad un certo punto Hirokazu si convincesse di aver fatto un errore... "Ehm... Hirokazu-kun, mi sembra che tu stia correndo un pò troppo! Sei... sei sicuro di dormire abbastanza, anche tu? Io... ehm... non ho mai avuto un Digimon! Lo sanno tutti che i Digimon sono soltanto dei cartoni animati e dei videogiochi..."

"Ah, davvero? Cerchi di negare che esistono e che ne hai uno?" continuò imperterrito il ragazzo con il frontino. "E cerchi di farmi credere che ho avuto un'allucinazione? Heheheee... mi aspettavo che avresti avuto questa reazione, quindi... ho preso i dovuti provvedimenti!"

Mentre Takato continuava a chiedersi cosa stesse cercando di dire Hirokazu, e anche a preoccuparsi per il suo contatto con la realtà, il suo amico si voltò verso un paio di scatoloni di cartone impilato ad un lato della strada, e fischiò come per chiamare un cane addestrato! "Hey, Hagurumon! Okay, ora sì che puoi uscire! Ti voglio presentare un mio amico... anche a lui piacciono molto i Digimon!" disse. "Sono sicuro che voi due diventerete buoni amici! Forza, Hagurumon, non essere timido!"

Gli scatoloni di cartone non si mossero di un millimetro, e per diversi secondi i due ragazzi restarono là impalati a guardarli. Quando, dopo tutta quell'attesa, ancora non successe nulla, Takato ridacchiò goffamente, e si avvicinò ad Hirokazu con un pizzico di prudenza... "Ehm... beh, come posso dire, Hirokazu-kun... è... stato molto interessante... ma... sei proprio sicuro di non restare alzato troppo a lungo a giocare con i videogiochi? Sai, ho sentito che non è molto salutare..."

"Hagurumoooon!" chiamò nuovamente Hirokazu, questa volta con maggiore irritazione. "Che diamine, ti ho detto di non muoverti di qui! Allora, ci sei o non ci sei? Ti ho detto che non devi avere paura... voglio solo presentarti un mio amico, Takato Matsuda, uno che ama i Digimon come me! Andiamo, non fare il coniglio! Il Digimon di Hirokazu Shioda non può essere un pauroso!"

"Hirokazu-kun, ti ho detto che..." iniziò Takato... ma si bloccò di colpo e sentì la gola seccarsi quando vide uno dei due cartoni sollevarsi lievemente, e una piccola mano fatta di ingranaggi dorati che sporgeva da sotto il bordo! Con un leggero click click, il proprietario di quella mano iniziò a farsi avanti... e Takato vide due grandi occhi rossicci che lo guardavano con curiosità e paura al tempo stesso... poi, il Digimon nascosto sollevò ancora un pò la scatola e si fece avanti, vincendo i suoi iniziali timori, e Hirokazu lo accolse con un sorrisone a denti scoperti!

"Hey, Hagurumon!" lo salutò. "Ciao, come vedi sono tornato da scuola! Allora, come va? Scusa se ti ho chiesto di rimanere nascosto lì, ma non avevo davvero altro posto in cui... mia mamma, quando fa le pulizie, rivolta la mia stanza da cima a fondo! Ti avrebbe trovato subito! Allora, come avevo promesso ti presento il mio amico! Hagurumon, questo è Takato Matsuda... amico, questo è Hagurumon! Fate amicizia!"

Il ticchettìo degli ingranaggi si fece più pronunciato allorchè il Digimon macchina scostò del tutto la scatola che lo teneva nascosto, e si avvicinò a Takato, rotolando sulle ruote dentate che costituivano il suo corpo. Takato, dal canto suo, continuava a seguire il piccolo Digimon con lo sguardo, e sembrava che stesse pensando di essere in un sogno!

"Qu... questo è... questo è... un Digimon? Hi... Hirokazu-kun... mi stai dicendo che hai trovato tu questo Digimon? E... che hai... fatto amicizia con lui?" balbettò il ragazzino con gli occhialoni, mentre Hagurumon gli si avvicinava e, con la mano metallica, afferrava la gamba dei suoi pantaloni. Quello sì che era un periodo di scoperte incredibili! Prima Guilmon, poi gli altri Tamers... poi quei misteriosi uomini in nero e i Deva... poi quel Tamer misterioso che li aveva avvertiti di non restare coinvolti nella vicenda... e adesso, saltava fuori che anche uno dei suoi migliori amici di scuola aveva trovato un Digimon e lo stava tenendo con sè, come lui stava facendo con Guilmon...

"Già! E devo dire che questo Digimon ha dimostrato di essere un tipo sveglio, visto che ha scelto proprio il sottoscritto come partner!" affermò Hirokazu, sfregandosi il naso con un indice. "Ma... tornando al discorso di prima, amico, adesso che io ti ho fatto vedere il mio Digimon, perchè non mi fai vedere il tuo? Perchè... anche tu ne hai uno, giusto?"

Takato alzò lo sguardo da Hagurumon, che continuava a tirargli i pantaloni incuriosito... e sbattè gli occhi come se non avesse capito la domanda di Hirokazu. "Huh? Come... come sarebbe a...? Hirokazu-kun, cosa ti fa pensare che io abbia..."

"Hehehee... te l'ho detto, amico, non mi sono guardato tutte e due le serie di Digimon, dal primo all'ultimo episodio, per niente!" rispose Hirokazu, alzando un pochino la cresta. "Vedi... so abbastanza di Digimon da ipotizzare che, quando si apre una specie di varco nel cielo... soprattutto se è notte... e quando un tuo compagno di classe comincia ad allontanarsi per conto suo, facendo il misterioso con tutti... beh, le possibilità non sono poi molte!"

Takato alzò gli occhi al cielo. Solo Hirokazu poteva fare un ragionamento così scombinato, e allo stesso tempo così spaventosamente... esatto! Si era dimenticato, del resto, che la battaglia che lui e i suoi amici avevano sostenuto contro Vajiramon qualche giorno prima... beh, non era stata esattamente la più discreta che si potesse fare, soprattutto grazie al varco nel cielo che quel tipo di nome Yamaki aveva aperto grazie a qualche marchingegno assurdo...

Però, da qui a immaginare che Hirokazu avrebbe raggiunto simili conclusioni...

Takato abbassò la testa e guardò verso l'asfalto, osservando ora il piccolo Hagurumon che gli restituiva uno sguardo dubbioso... ora semplicemente il terreno. Non era ben sicuro di come parlare ad Hirokazu di questa cosa... anche perchè Hirokazu, da quanto aveva potuto vedere, non aveva nemmeno un Digivice, e quindi non avrebbe potuto combattere al suo fianco in caso di bio-emersione di Digimon ostili. E Hirokazu non era certo tipo da lasciarsi mettere in disparte...

"Hey, Takato-kun?" lo chiamò Hirokazu, agitandogli una mano davanti al viso. "Yu-huuu! Terra a Takato Matsuda! Mi ricevi? Ti stavo facendo una domanda!"

"Ah! Ehm... scusa, Kazu-kun, mi sono distratto..." affermò Takato. "Ehm... comunque, stavi dicendo... ah, sì, che volevi vedere... sì, insomma... il mio Digimon, non è vero? Stavo... stavo giusto pensando a..."

Hirokazu aggrottò le sopracciglia e piegò la testa da un lato. "A... che cosa? C'è qualche problema che dovrei sapere?"

Takato sospirò e si appoggiò una mao sul fianco. Come spiegare ad Hirokazu tutto quello che era sucesso, e cosa si sarebbe trovato ad affrontare se fosse davvero diventato un Digimon Tamer? Alla fine, però, decise che era meglio essere chiari con il suo amico fin dall'inizio, e alzò la testa, facendo cenno ad Hirokazu di venire con lui. "Sigh... e va bene, Hirokazu-kun... comunque, la faccenda è un pò più complessa di come potrebbe apparire... senti, forse è meglio se vieni con me e ne discutiamo quando arriviamo. Porta pure con te il tuo Digimon, con te sarà più al sicuro che qui da solo... e non rischierà di essere cacciato da qualche altro Digimon che vuole i suoi dati!"

Hirokazu sbattè gli occhi, un pò confuso, mentre raccoglieva Hagurumon e lo stringeva a sè... e il Digimon, quasi subito, si rilassò, sentendosi più al sicuro nelle braccia del suo Tamer. "Hmmm? Un Digimon che vuole... hey, amico, aspetta un momento! Dove stai correndo? Aspetta almeno che... Sgrunt..." cercò di protestare, quando Takato iniziò a correre in direzione del parco. Senza altra scelta che seguire il suo compagno, Hirokazu si affrettò nella stessa direzione, e seguì Takato verso una zona del parco a lui abbastanza familiare... era uno dei posti in cui lui, Kenta e Takato si sfidavano più spesso alle loro partite a Digimon Trading Card Game, prima che Takato iniziasse ad evitarli.

Takato si fermò soltanto sporadicamente per controllare che Hirokazu gli fosse ancora dietro e, con un cenno della mano, invitò lui ed un Hagurumon decisamente confuso a seguirlo in una macchia di alberi abbastanza fitta, verso una zona del parco che Hirokazu sapeva non essere molto frequentata. Quando Hirokazu entrò nella vegetazione, davanti a lui apparve una strana costruzione diroccata, verso la quale Takato si stava dirigendo. Ancora una volta, il ragazzino con gli occhialoni si fermò per chiamare Hirokazu ed Hagurumon... e quando questi ultimi si avvicinarono, Hirokazu prese fiato, un pò spompato per aver dovuto accelerare il passo, e guardò verso Takato.

"Uff... accidenti, amico, certo che anche tu... tagliare la corda in quel modo..." si lamentò Hirokazu. "Allora, mi vuoi dire come mai siamo venuti fin qui? E poi cosa volevi dire con... Wah!"

Sia lui che Hagurumon saltarono per la sorpresa quando un muso da rettile coperto di squame rosse e dall'espressione assolutamente ingenua e tranquilla fece capolino da dietro uno dei muri in rovina dell'edificio abbandonato... e li guardò con curiosità, mentre Takato si sfregava la nuca con una mano quasi volesse cercare di dire che era imbarazzato nel dare loro la notizia in questo modo...

"Hmm? Ciao, Takatomon, che succede? Ci sono problemi?" chiese Guilmon. "E... lui chi è? E' un tuo amico?"

"Ah... Aspetta un attimo, amico! Questo... questo..." boccheggiò Hirokazu, guardando il Digimon rosso che, nel frattempo, gli si stava avvicinando con circospezione, e aveva iniziato ad annusarlo per prendere confidenza con lui. Hagurumon, sempre fermo e muto tra le braccia del suo primo amico umano, sembrava a sua volta piuttosto spaesato... come se il Digimon rosso che gli stava davanti avesse qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri che aveva incontrato in vita sua...

Questa impressione gli fu confermata quando un emozionato Hirokazu, passata la sorpresa iniziale, si inginocchiò davanti a Guilmon, e iniziò a guardarlo attentamente, dalla testa ai piedi. Come Takato aveva previsto, la reazione di Hirokazu davanti a Guilmon era in egual misura costituita da meraviglia e confusione...

"Ta... Ta... Takato-kun... questo... questo... è il tuo Digimon?" esclamò Hirokazu, quasi senza fiato. "Ma... ma che... che razza di Digimon è? Non... non ne ho mai visto uno simile! Nel cartone animato non c'era! Voglio dire... per certi versi mi ricorda molto Agumon, il Digimon di Taichi... però, ora che lo guardo meglio mi sembra che abbia qualcosa anche di Veemon... e poi, e poi..."

Mentre Hirokazu sfrecciava da un lato all'altro di Guilmon, quasi volesse fotografarlo da tutte le direzioni, e Hagurumon assisteva esterrefatto alla scena, Takato non riuscì a trattenere una risatina divertita. Il suo amico, dando libero sfogo all'otaku di Digimon che era in lui, si era imbarcato in un discorso sulla prima e seconda serie dell'anime, discorso che era ovviamente ben al di là della portata del confuso Guilmon, nel tentativo di ricostruire che tipo di Digimon potesse essere! Quando finalmente si calmò, più per il fatto che aveva la gola secca che perchè aveva esaurito gli argomenti, Hirokazu tirò il fiato e deglutì prima di riprendere il discorso. "Ehm... insomma, Takato-kun... che Digimon è mai quello? Ho provato a ricordarmene... ma ora sono sicuro di non averlo mai visto, nè nelle due serie, nè nei film! Di... di che razza di Digimon si tratta?"

"O... Okay, Kazu-kun, adesso prendi un pò il fiato e calmati!" lo consigliò Takato, le mani alzate in un gesto di dissuasione. "Beh... innanzitutto è bene che cominci a presentarti il mio Digimon... si chiama Guilmon, ed è un Rookie di tipo Virus!"

"Tipo Virus?" chiese conferma Hirokazu, con la fronte corrugata.

"Sì, ma non ti preoccupare! Guilmon è un Digimon buono... anche se devo ammettere che la prima volta che è Digievoluto mi ha fatto un pò di paura!" ammise Takato. "Comunque... sì, è naturale che tu non ti ricordi di averlo mai visto nelle serie... perchè... ehm... il discorso è un pò complicato, e ci vorrà un pò di tempo per spiegarlo..."

"Ciaoooo! Calu!" esclamò la vocetta acuta di Calumon, interrompendo il discorso di Takato con un'agile planata che finì proprio in faccia al malcapitato Hirokazu! Con un mormorìo soffocato, il ragazzo col frontino incespicò all'indietro e andò a sedersi goffamente per terra, con ancora il piccolo Digimon bianco incollato alla faccia che ridacchiava come un bambino!

"Hmph... ha hoha... ugh..." brontolò Hirokazu, la cui voce arrivava smorzata e soffocata. Finalmente, riuscì a prendere in una mano il suo "assalitore" e se lo tolse di dosso, per poi darci un'occhiata. Inutile dirlo, rimase ancora una volta stupefatto vedendo che si trattava di un grazioso Digimon dalle orecchie simili ad ali e con uno strano simbolo triangolare sulla fronte, che sembrava interessato solamente a giocare con lui senza alcuna preoccupazione. "Ugh... e... e tu chi sei? E soprattutto... ti sembra quello il modo di salutare la gente? Saltandogli sulla faccia?"

"Heheheheheee... scusami tanto, calu calu..." ridacchiò Calumon. "Ho pensato che l'avresti trovato divertente... tu ti chiami Hirokazu, vero, calu? Io sono Calumon, molto piacere! Takato mi ha parlato di te, calu! Tu sei suo amico, vero?"

"Ehm..." replicò Hirokazu, non del tutto sicuro, mentre guardava Guilmon ed Hagurumon che si avvicinavano l'uno all'altro per presentarsi. Ancora un Digimon che non riusciva a riconoscere... "Sì... io sono Hirokazu Shioda, e vado alla stessa scuola di Takato... e... quello che in questo momento sta facendo conoscenza con... Guilmon, giusto?" si interruppe per un attimo, solo per chiedere conferma a Takato di aver sentito bene il nome. "Sì, ecco... lui è il mio Digimon, Hagurumon... ma, Takato-kun, mi spieghi cosa succede qui? Come mai ci sono tutti questi strani nuovi Digimon? E... come ci sono arrivati, qui? Allora... DigiWorld esiste davvero?"

Takato guardò Calumon che, del tutto indifferente al discorso, si arrampicava sulla testa di Hirokazu e, con la scusa di giocare con lui, iniziava ad arruffargli i capelli! "Ehm... come ho detto, Hirokazu-kun, la faccenda è un pò complicata, e forse faremmo meglio a metterci qui seduti a discuterne... sempre se hai tempo, si intende!"

"Io per i Digimon ho sempre tempo!" esclamò Hirokazu, con tono falsamente offeso. "Allora, amico, sputa il rospo... abbiamo un bel pò di tempo prima che arrivi la sera, e mi piacerebbe avere chiare un pò di cose, prima di tornare a casa... da dove vengono Guilmon e il batuffolo bianco che mi sta rovinando la pettinatura... e poi, di cosa stavi parlando, quando hai detto che alcuni Digimon avrebbero potuto prendere i dati di Hagurumon...?"

"Hey, hey, quante domande!" esclamò Takato. "Okay... allora, comincerò dall'inizio... tutto è cominciato alcune settimane fa, quando... come al mio solito, lo so... in classe mi sono distratto e ho cominciato a scarabocchiare qualcosa sul mio blocchetto degli appunti. Sai come sono fatto io, mi diverto a disegnare nuovi Digimon..."

"Heheh... sì, lo sappiamo un pò tutti, ormai..." scherzò Hirokazu. Ringraziò il cielo tra sè quando Calumon smise di scompigliargli i capelli e gli scese dalla testa...

Takato si schiarì la gola e riprese. "Ehm... sì, immagino di sì... Comunque, un giorno, mi era venuta in mente questa idea, e così..."

 

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Ruki Makino guardò con un pò di fastidio le carte che stava riordinando, facendosene passare un paio tra le dita prima di risistemarle nel mazzo senza eccessivo interesse. Stava riorganizzando il suo deck, in vista di un altro possibile confronto con i Digimon invasori... ma in quel momento, la giovanissima campionessa di Digimon Trading Card Game non era esattamente dell'umore giusto per una cosa del genere... come apparve subito chiaro dalle parole che bisbigliò tra sè.

"Hmph... maledizione, perchè continuo a pensare a quel tizio?" sibilò. "E soprattutto, chi si crede di essere, quello lì, per venire da noi, interromperci mentre stiamo combattendo... e dirci che non siamo in grado di affrontare i Deva? Bah, come se lui sapesse fare di meglio!"

Sbuffando, Ruki infilò nuovamente nel deck le carte che aveva estratto, e controllò che il mazzo fosse a posto. Sì, così sembrava... era completo, e le carte erano ordinate proprio secondo la strategia che lei aveva pensato. La prossima volta che qualche Digimon avesse provato ad emergere, Deva o non Deva, se la sarebbe vista brutta... ammesso, ovviamente, che quello sciocco di un batuffolino bianco si facesse vedere...

"Stavi di nuovo pensando a ciò che è successo ieri, Ruki?"

La ragazzina dai capelli rossi non si stupì, nè ebbe alcuna reazione quando sentì la voce morbida di Renamon nella sua mente: appoggiata la schiena, e girata appena un pò la testa verso la finestra della sua camera, Ruki intravide il mantello dorato e la figura slanciata della sua Digimon, in piedi sul ramo di un albero con le braccia incrociate sul petto. Segretamente contenta di poter parlare un pochino con la sua compagna digitale, Ruki pensò per un attimo a quello che voleva dire, prima di dare la sua risposta.

"Sì, più o meno è così, Renamon." disse. "Più penso a quel tizio, più ho l'impressione di averlo già incontrato. E anzi, mi sono fatta già una mezza idea di chi potrebbe essere..." Si poteva sentire un certo risentimento nel modo di parlare della ragazzina, ma Ruki decise di lasciar perdere quella parte, e si concentrò sul problema più imminente. "Piuttosto, quello che non mi spiego è... come fa ad essere un Tamer, e perchè sembra sapere tante cose più di noi! E poi, come ha fatto a far evolvere il suo Digimon, se non c'era Calumon con noi? Perchè quello Strikedramon era senz'altro un Champion..."

"Temo di non poterti essere d'aiuto, Ruki..." rispose la volpe ninja. Non che Ruki si aspettasse una risposta. "Anch'io, fino a ieri, pensavo che tu, Jenrya e Takato foste gli unici Tamers in circolazione. Tuttavia, quello Strikedramon non mi giunge nuovo. C'è qualcosa che mi è vagamente familiare in lui, anche se sul momento non saprei dire con esattezza cosa."

"Hmm... quindi, anche tu hai avuto questa impressione, eh?" chiese Ruki a scopo di conferma. "Beh, vorrà dire che la prossima volta che si farà vedere, ci faremo dare delle spiegazioni. Piuttosto, Renamon... come vanno le cose, là fuori? Quel fanatico... ha ripreso con i suoi esperimenti?"

"Se ti riferisci al personale di Hypnos, per il momento non sembrano essere attivi..." rispose Renamon. "E per il momento, non ci sono Digimon pericolosi in circolazione. Sembra che per adesso possiamo stare tranquilli, anche se non è mai il caso di abbassare la guardia."

"Ovviamente." rispose la rossa, dopo aver appoggiato il suo deck sul tavolo. "Bene, adesso il mio deck è pronto! Qualsiasi cosa arrivi da DigiWorld, io sono pronta ad affrontarla..."

"Yu-huuu! Ruki-chan, tesoroooo!" arrivò dal piano inferiore una vocina acuta, terribilmente familiare alla Tamer dai capelli rossi, che grugnì per il fastidio e si appoggiò una mano sulla fronte!

"Sgrunt... ecco invece qualcosa contro cui non ho nessuna strategia di gioco!" borbottò dopo aver scosso la testa. Come volevasi dimostrare, un istante dopo la porta scorrevole della sua camera si aprì, mostrando dietro di sè il volto raggiante di Rumiko Makino, la sua giovane mamma, tutta agghindata e pronta per uno dei suoi servizi fotografici! Renamon, rapida come l'aria, scomparve tra le foglie e chiuse gli occhi con fare apologetico. Quella era un'evenienza per la quale nemmeno lei poteva far molto...

"Ta-daaan! Allora, che te ne pare?" esclamò Rumiko, mostrandosi con baldanza ad una figlia che sembrava non vedere l'ora che quella buffonata finisse. Mamma Makino indossava uno di quegli eleganti e raffinati vestiti bianchi, simili a quelli di una sposa, con i merletti finemente ricamati e le spalline esageratamente grandi, guanti bianchi che le arrivavano fino quasi al gomito, e un velo bianco sulla testa. In pratica, esattamente il tipo di vestiti che la giovanissima Tamer detestava con tutto il cuore... e il suo intuito le permetteva di capire fin da subito dove sarebbe andata a parare sua madre...

"Ho un servizio fotografico tra un'ora... e ho pensato che saresti stata contenta di partecipare anche tu!" disse Rumiko, confermando senza saperlo i sospetti peggiori della figlia. Ruki non sapeva se le dava più fastidio l'idea di fare un servizio fotografico con quegli stracci addosso, o il tono allegro con cui sua madre le proponeva l'idea... "Che ne dici, Ruki-chan? Un modo per passare la giornata come mamma e figlia, senza che tu te ne stia sempre per conto tuo a fare i compiti e a giocare con le tue carte!"

Ruki alzò gli occhi al cielo e prese un respiro profondo, dicendo poi quello che pensava. "Uff... Insomma, mamma, quante volte te lo devo dire che io non sono interessata a queste cose? Devi fare un servizio? Benissimo, ma non coinvolgere me!" sbottò. "Io ho altro a cui pensare!"

La risposta di Ruki era stata più brusca di quanto forse volesse anche la ragazzina stessa... e l'espressione allegra di Rumiko cadde, lasciando posto ad una di confusione e dispiacere. Dopo essere rimasta in silenzio per un pò, aspettandosi che sua figlia almeno si voltasse un pò a guardarla dalla sedia della sua scrivania, Rumiko tirò un sospiro desolato. "Ruki... io non so come devo comportarmi, con te! Io... sto cercando di esserti amica, e di tenerti vicino a me... e tu invece, fai del tuo meglio per allontanarti!" disse. "Perchè? Io... proprio non ti capisco, Ruki-chan. Mi dispiace dirlo... ma è così!"

Ruki appoggiò un gomito sulla scrivania, e appoggiò la testa sul pugno chiuso, facendo la sua migliore espressione indifferente anche se - per quanto lei non volesse ammetterlo - sentiva un certo dispiacere che le rodeva nel petto. Al contrario di quanto poteva sembrare, Ruki voleva molto bene a sua mamma... ma in quei momenti, le sembrava davvero che lei e sua madre viaggiassero su due binari paralleli, senza mai incontrarsi. Lei... non aveva interesse in quello che sua mamma considerava invece bello ed eccitante, e questo Rumiko sembrava non riuscire a capirlo...

Non ebbe comunque la possibilità di dire nulla, visto che Rumiko, rassegnata alla decisione della figlia, la salutò debolmente, saluto che Ruki ricambiò voltandosi leggermente e agitando una mano prima che sua madre se ne andasse e scendesse, con espressione abbattuta, le scale che la portavano al piano inferiore. Dove, guarda caso, si trovava sua madre Saeko, che la osservava con l'aria di capire bene cosa la figlia provasse in quel momento.

"Io... proprio non capisco, mamma..." disse, tenendo tristemente in mano il bordo merlettato del vestito che indossava. "Perchè non riesco a legare con Ruki-chan? Io... credevo che le avrebbe fatto piacere passare un pomeriggio con me, e invece... non capisco dove sbaglio..."

"Rumiko-chan..." disse Saeko, accarezzando i capelli alla figlia come usava fare quando lei era bambina. "Non devi pensare che Ruki-chan non ti voglia bene. Lo sai, che lei non è mai stata un'allegrona, o una a cui piacciono le cose che di solito piacciono alle bambine. So che vuoi solo il meglio per lei, ma... così facendo, continuando a starle attaccata, c'è il rischio che tu ottenga l'effetto contrario, e la faccia allontanare da te. Dalle un pò di tempo e di spazio, Rumiko-chan. Sono sicura che poi arriverete a capirvi!"

Lo sguardo di Rumiko, pur speranzoso, dava l'idea di non essere troppo convinto di quello che nonna Saeko diceva. "Tu... ne sei sicura, mamma? Io... non ti nascondo che sono molto preoccupata per Ruki-chan, e non so se... sigh... accidenti, ora è tardi, e devo proprio andare! Ne... riparliamo più tardi, mamma, okay? Ci vediamo! Scusa, ma sono proprio di fretta!"

"Va bene, tesoro... ci vediamo dopo!" la salutò Saeko. Un istante dopo, Rumiko aveva già infilato la porta, ed era scomparsa all'esterno, lasciando sua madre e sua figlia in quella grande casa che, in momento come quelli, sembrava così triste e vuota...

 

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"O... Okay... Okay, amico... allora, fammi capire bene..." balbettò Hirokazu, alla fine del racconto che Takato gli aveva fatto delle sue ultime avventure. "Mi stai venendo a dire... che hai disegnato Guilmon sul tuo bloc-notes... hai deciso qual era il suo tipo, i suoi attacchi e tutto il resto... hai desiderato che lui fosse un vero Digimon con cui giocare... e poi, all'improvviso, ti è apparso davanti agli occhi?"

Takato si sfregò la testa con una mano, scompigliandosi ulteriormente i capelli che già di per sè non stavano in ordine. "Hehehee... sì, Hirokazu-kun, lo so che può sembrarti veramente assurdo... ma è la verità! Non... non ti saprei spiegare nemmeno io come sia successo, so solo che un attimo prima Guilmon non c'era, e l'attimo dopo... me lo trovo davanti!" rispose, accarezzando la testa del suo Digimon, che chiuse gli occhi e quasi fece le fusa per la contentezza! "Però... questa è stata solo la punta della montagna, come si suol dire!"

"Ehm... non sono un esperto di modi di dire... ma non dovrebbe essere 'la punta dell'iceberg'?" lo corresse Hirokazu.

Takato si fermò e si appoggiò due dita sul labbro inferiore, ripensando al modo di dire che aveva usato. "Ehm... vabbè, è lo stesso! Comunque... sì, poi sono successe tante di quelle cose... ho ricevuto il mio Digivice, e ho conosciuto Jenrya-san e Ruki-san... e poi, sono cominciati ad emergere tutti quei Digimon... IceDevimon, Brachiomon, i Deva, Orochimon... e abbiamo scoperto l'esistenza di un'organizzazione segreta che sta cercando di controllare i Digimon e vorrebbe sottrarci i nostri compagni! Insomma... ne sono successe un sacco, di cose, in tutto questo tempo!"

"Altrochè!" esclamò un esaltato Hirokazu Shioda, stringendo tra le braccia il suo Hagurumon come una ragazza con la foto del suo attore preferito! "Cavolo, amico, non credevo che sarebbe mai successo! Ho sempre sognato di essere un Digiprescelto come Taichi e Daisuke, e ora finalmente ne ho la possibilità! Allora, dimmi... che cosa devo fare per avere il mio Digivice personale? Devo portarmi sempre dietro il mio deck di carte, giusto? Perchè questi Digivice funzionano in maniera diversa da quelli che ho visto nell'anime..."

Hirokazu era diventato praticamente un treno in corsa per l'eccitazione, e Takato faceva fatica a seguire tutte le domande che faceva, come una sventagliata di mitragliatrice. Tuttavia, dal discorso gli appariva chiaro che Hirokazu non aveva capito una cosa che lui riteneva fondamentale per un Digimon Tamer... e questo contribuì a smorzare l'umore del ragazzino con gli occhialoni. Sapeva che Hirokazu ne sarebbe rimasto piuttosto deluso, però... era anche giusto che il suo amico sapesse la verità sui Digimon, e che non erano esattamente la bella fiaba che potevano sembrare guardando il cartone animato...

"Hirokazu-kun..." cercò di iniziare il discorso... e Hirokazu, sorprendentemente, cessò la sua sfilza di parole per ascoltare quello che il suo amico aveva da dire. "Ehm... beh, posso capire che tu sia molto contento di aver incontrato il tuo Digimon..." e qui guardò il timido Hagurumon con espressione affettuosa. "E... posso anche capire che tu sia eccitato all'idea di diventare un Tamer e... sì, insomma... vivere tutte queste avventure!"

"E chi non lo sarebbe, scusa?" esclamò il ragazzo con il frontino, a rischio di partire di nuovo per la tangente. "Diamine, amico... magari avremo pure fortuna e riusciremo ad andare nel Mondo Digitale per sistemare il cattivone che manda tutti questi Digimon! Chissà chi sarà il capo dei Deva? Sarà una cosa in stile Apocalymon, immagino! E per batterlo dovremo far brillare le nostre Crest e..."

Si accorse che Takato, Guilmon, Calumon... e persino Hagurumon lo stavano guardando con espressione molto stranita, e si calmò all'istante, tossendo un paio di volte per nascondere l'imbarazzo. "Ah-ehm... comunque, Takato-kun... sì, stavi dicendo?" chiese.

"Beh... ecco, si tratta di una cosa di cui mi sono reso conto in questi giorni, mentre combattevo con Guilmon con tutti quei Digimon..." affermò Takato... per poi assumere un'espressione molto più seria. Okay, era venuto il momento di far capire ad Hirokazu che le sue aspettative potevano essere deluse fin troppo facilmente... "Beh... so che non ci crederai, Hirokazu-kun, ma... combattere contro i Digimon... beh, come te lo posso dire... è... una cosa che io ho provato e... sì..."

"Hmm? Che c'è, Takatomon?" chiese Guilmon, distrattosi dalle presentazioni con Hagurumon. "Cosa c'è di tanto brutto che devi cercare le parole per dirlo... al tuo amico!"

Hirokazu sospirò, evidentemente pensando che il suo amico stesse prolungando inutilmente il discorso. "Il tuo Digimon ha ragione! E andiamo, amico, non menare il can per l'aia!" esclamò ad un certo punto. "Se c'è qualcosa che mi devi dire... dilla, punto e basta! Non stiamo qui a perdere tempo!"

"Ehm, giusto, immagino tu abbia ragione..." disse Takato, agitando una mano davanti a sè. "Allora... quello che voglio dire è che combattere contro i Digimon non è poi così bello come può sembrare guardandolo in televisione! Qui... c'è in gioco la tua vita, e questo non lo devi dimenticare! E non solo la tua... questi Digimon selvaggi possono anche prendersela con semplici passanti, o distruggere le costruzioni attorno a loro! E allora... e allora la situazione non è più tanto divertente!"

Hirokazu corrugò leggermente la fronte, non del tutto sicuro di condividere la preoccupazione di Takato. Che cosa c'era di tanto pericoloso, si chiedeva. L'importante, se era tutto qui il problema, era intervenire il più rapidamente possibile e fermare il Digimon invasore prima che potesse diventare davvero pericoloso! Che altro c'era da fare? Era quello che facevano i Digiprescelti quando un Digimon entrava nel Mondo Reale... lo rendevano inoffensivo, e lo facevano tornare indietro. E quando questo non era possibile, lo cancellavano punto e basta. Perchè avrebbe dovuto essere diverso nel caso dei Digimon Tamers?

Ma Takato non aveva ancora finito. "Oltre a ciò, ricorda che i Digimon possono apparire in qualsiasi momento della giornata. Loro non hanno i nostri stessi orari... e ogni qualvolta questo accadrà, dobbiamo immediatamente mollare quello che stiamo facendo, e andare a contrastarlo..." continuò. Certo, non era questo un argomento con cui era possibile convincere uno come Hirokazu, che anzi sarebbe stato molto felice di potersi assentare da scuola per potersi godere una breve avventura come difensore della città. "E non dimenticare... che prima di diventare un Digimon Tamer devi avere il tuo Digivice e il tuo deck di carte, altrimenti non puoi fare nulla! I nostri Digimon... evolvono soltanto quando viene usata una carta della Digievoluzione!"

"Ah... capisco." rispose Hirokazu, un pò deluso. "E... immagino che un Tamer non possa usare nessun altro Digivice se non il suo... e che tu non sappia come si debba fare per averne uno! Giusto?"

"Appunto..." annuì Takato. "Quello che ho io... mi è apparso davanti senza alcun preavviso, e lo stesso vale per Jenrya-kun e Ruki-san..."

Un improvviso squillo di cellulare attirò l'attenzione di Takato, Guilmon e Calumon, e il ragazzino andò a pescare con la mano nella sua tasca, ne estrasse il telefonino e rispose. "Pronto? Jenrya-kun, sei tu?" disse. "C'è... qualche problema? Hmm... Sì... sì, capisco... un Digimon è apparso... okay... okay, allora io e Guilmon arriviamo il prima possibile!"

"C'è un altro Digimon in circolazione, Takatomon?" esclamò Guilmon, i cui occhi si stavano già stringendo per la tensione. Calumon drizzò le sue grandi orecchie, e Hagurumon fece tintinnare tra loro gli ingranaggi, esprimendo un senso di allarme... mentre Hirokazu restava fermo, con la bocca chiusa e gli occhi leggermente serrati.

"Hmm... okay, allora tu ti trovi... sì, Calumon è con me! Hai già avvertito Ruki-san?" disse Takato. Si sentì la voce di Jenrya che rispondeva qualcosa, e finalmente Takato concluse la chiamata. "Bene... allora aspettami lì, arrivo non appena posso! Certamente!"

Il ragazzino interruppe la chiamata e tirò fuori il suo Digivice, mentre faceva cenno a Guilmon di venire con lui. "Guilmon! Dobbiamo intervenire, c'è un Digimon che è emerso nel Mondo Reale!"

"Sono già pronto, Takatomon! Andiamo!" esclamò il dinosauro rosso.

"Anch'io, calu!" esclamò Calumon, svolazzando sulla testa di Guilmon e usandola come mezzo di trasporto. Anche Hirokazu ed Hagurumon, lasciandosi prendere dall'eccitazione del momento, si alzarono in piedi e fecero per seguire il terzetto... ma si fermarono quando Takato, con gentilezza ma anche con convinzione, alzò una mano per dire loro di fermarsi.

"Hirokazu-kun... davvero, apprezzo molto che tu e Hagurumon vogliate darci una mano, ma la verità è che in questo momento non siete in grado di farlo... e come ho detto, visto che i Digimon si cibano di dati, il nostro avversario non esiterà un istante a distruggere Hagurumon e ad assorbirlo!" gli disse. "Aspettate qui... poi, quando avremo finito, vi racconteremo tutto, okay? Andiamo, Guilmon, non c'è più tempo da perdere!"

"Va... va bene, amico! Ma cercare di tornare interi, okay?" rispose Hirokazu, restando indietro mentre i tre amici si affrettavano ad uscire dalla tana di Guilmon e a tornare sulla strada battuta. Quando Takato, Guilmon e Calumon se ne furono andati, Hirokazu attese ancora un pò, in modo da essere sicuro che i suoi amici fossero abbastanza lontani... poi, si piazzò una mano sotto il mento per sfregarselo, e ghignò con intento malizioso! Figurarsi se lui, Hirokazu Shioda, restava là come un idiota mentre loro andavano a dare quattro pugni ad un Digimon malvagio! Anzi, quella era la loro occasione per vedere con i loro occhi una vera battaglia, e non fosse mai detto che se la sarebbero lasciata scappare!

"Hehehee... e così, amico, tu pensi davvero che il sottoscritto lasci a te e ai tuoi compagni Tamers tutto il divertimento?" disse tra sè. "No davvero... se credevi che ti avrei ascoltato, significa che proprio non mi conosci! Non è nemmeno necessario che io e Hagurumon combattiamo per davvero... Hagurumon!"

Il piccolo Digimon meccanico alzò gli occhi verso il suo Tamer, mentre questo si piegava sulle ginocchia e lo raccoglieva con una delicatezza di cui molti non avrebbero ritenuto Hirokazu capace. "Okay, piccolo amico, adesso... il tuo Tamer ti farà vedere una vera battaglia! Un assaggio di quello che ci aspetta in futuro! Vedrai, sarà eccitantissimo!" disse, con un tono che voleva essere incoraggiante, ma che riuscì soltanto a confondere il piccolo Rookie. "Forza, non aver paura! Sono qui io, e farò in modo che nessun Digimon ti faccia del male! Dopotutto... io sono pur sempre il tuo Tamer!"

Quest'ultima frase sembrò tranquillizzare, almeno un pò, il piccolo Digimon, che si mosse come per annuire, e i cui occhi persero un pò di quella luce di incertezza che fluttuava in essi... e un istante dopo, Hirokazu si incamminò con passo spedito nella stessa direzione verso la quale si era diretto Takato...

"Forza, allora! Non perdiamo altro tempo!"

 

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All'interno di un grosso banco di nebbia digitale, un'automobile accartocciata e ridotta ad un informe ammasso di lamiere volò in aria e si schiantò miseramente addosso ad un lampione, piegandolo e mandandone in frantumi la lampadina, che fece precipitare a terra una cascata di vetri scheggiati. L'allarme antifurto si attivò, mentre una fiammata si levava dal motore della macchina ormai semidistrutta... e il responsabile di tutta quella distruzione insensata lanciò un tremendo ruggito e riprese ad attaccare tutto quello che gli si parava davanti, alla furiosa ricerca di qualcosa...

Si trattava di un Digimon corazzato delle dimensioni di un autobus, un gigantesco rinoceronte il cui corpo era quasi tutto nascosto sotto una corazza dorata abbastanza spessa da sembrare in grado di fermare anche una raffica di mitragliatrice, che lasciava scoperte soltanto le piccole orecchie a sventola, la mascella inferiore, e una parte delle zampe. Questa corazza era composta da larghe piastre di Chrome-Digizoid dorato dal bordo in argento che si incastravano l'una sull'altra, tappezzate di rune argentate a forma di onde poste anche in corrispondenza degli occhi. Due lunghe corna, simili a punte di lancia, si dipartivano dal suo elmo, una più piccola in mezzo agli occhi... e un'altra, quasi più lunga della testa stessa, dalla punta del muso feroce! Il bordo inferiore dell'elmo e le giunture tra il corpo principale e le 'gambe' dell'armatura erano decorati da gemme rosse romboidali che contribuivano a dare al pachiderma corazzato un aspetto ancora più combattivo. Per finire, i 'piedi' della bestia erano protetti da una sorta di zoccoli dorati armati di corte unghie dorate, e la sua corta coda a punta frustava nervosamente l'aria, mentre due sbuffi di vapore bianco fuoriuscivano dalle sue narici, ad ulteriore conferma della furia incontrollabile che lo animava! Il Digimon simile ad un rinoceronte muggì di nuovo, e guardò a destra e a sinistra in cerca di qualcos'altro da distruggere: il suo sguardo si posò su un cassonetto dell'immondizia, che un istante dopo venne caricato a folle velocità e fatto a pezzi!

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: Rhinomon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armour

Attacchi: Split Blade, Atomic Burst

Pur essendo dotato di vista molto scarsa, Rhinomon si affida al suo udito finissimo e al suo olfatto acuto per snidare i Digimon malvagi, poi li carica e li colpisce con il suo enorme corno, capace di far ribaltare un aereo di linea! La sua velocità di carica è stimata attorno ai trecento chilometri all'ora!

 

Ormai, il Digimon corazzato era circondato da un'impressionante spettacolo di distruzione... e dall'esterno della nebbia si riuscivano a sentire le grida di paura delle persone che erano state costrette a fuggire e che, per qualche motivo, erano rimaste nelle vicinanze. Probabilmente, a tutte loro sembrava di essere all'interno di un film di kaiju...

E tra queste, anche se un pò in disparte rispetto alla folla che si stava disperdendo, c'erano i due inseparabili amici, Terriermon e Jenrya. Che, in quel momento, avevano assistito allo spettacolo di un'altra macchina che veniva sollevata come un fuscello e sbattuta sul marciapiede senza tanti complimenti. Pezzi di carrozzeria, vetro e parti meccaniche si sparsero tutt'attorno, e i pochi civili rimasti furono costretti a fuggire ancora più in là per non essere colpiti...

"Oh, cavolo..." esclamò Terriermon, stringendo i denti davanti a quello spettacolo. "Spero proprio che il proprietario di quella macchina sia assicurato, o saranno grane... E quanto ci mettono quei due ad arrivare, santi numi? Qui abbiamo un Digimon pazzoide che sta buttando all'aria mezzo quartiere!"

"Abbi pazienza, Terriermon, li abbiamo chiamati soltanto cinque minuti fa!" lo calmò Jenrya... anche se tra sè, sperava anche lui che Takato, Ruki e i loro Digimon non ci mettessero troppo tempo! Una volta che il Digimon avesse finito di demolire tutto quello che aveva attorno, avrebbe cercato qualcos'altro da distruggere... "E poi... senza Calumon, non è che possiamo fare molto!"

"Sigh... magari potessimo evolvere per conto nostro! Scusa, Jen, ma i Digimon del cartone animato non evolvevano praticamente da soli nel momento in cui i loro partner erano in pericolo?" rispose Terriermon. "Perchè non possiamo fare lo stesso anche noi, accidenti?"

Il ragazzino cinese si appoggiò una mano sulla tempia e scosse la testa. Bella domanda. Sarebbe piaciuto anche a lui saperlo... ma quello non era un cartone animato, bensì la realtà!

"Jenrya-kun!" si sentì chiamare un istante dopo dalla voce di Takato, arrivato giusto in tempo accompagnato da Guilmon e Calumon. Il ragazzino cinese si voltò e vide arrivare proprio coloro che sperava... e Takato si fermò un attimo vicino a lui per riprendere fiato. "Uff... uff... scusa... il ritardo... Ero... ero con Hirokazu-kun, e mi ha tenuto un pò di tempo... senti, Jenrya, c'è una cosa molto importante che..."

Rhinomon, all'interno del Digital Field, ruggì di nuovo, e un colpo del suo corno d'acciaio si abbattè sull'asfalto, aprendovi una profonda crepa che andò fin quasi a toccare i piedi dei due ragazzi! Al che Takato pensò bene che qualsiasi cosa riguardasse il suo amico e il suo Digimon poteva aspettare... prima, loro due e Ruki dovevano occuparsi del Digimon senza controllo!

"Takato! Credo... che ogni conversazione dovrà aspettare che quel simpaticone là dentro sia sistemato!" affermò Terriermon. "Ora, se soltanto, la signorina Digimon Queen si desse una mossa, noi potremmo anche gettarci nella mischia!"

"Non c'è bisogno che tu me lo ricordi, stupido cagnolino." rispose Ruki un istante dopo, cogliendo di sorpresa Terriermon nel momento in cui apparve, sulle spalle di Renamon, a fianco di Jenrya. "Okay, ora ci sono anch'io, e vedo che c'è anche il batuffolino bianco. Allora, cosa stiamo aspettando? Andiamo a fermare quel Digimon."

"Un giorno, mi faranno venire un colpo, con quel loro vizio di apparire dal nulla!" borbottò Terriermon. Tuttavia, non disse altro, e sia lui che il resto dei membri del gruppetto si diressero verso il banco di nebbia per affrontare Rhinomon. Nel momento in cui Takato e Guilmon per primi entrarono nella nebbia, intravidero la sagoma del rinoceronte corazzato che si aggirava furiosamente sul posto, con le orecchie pericolosamente drizzate. Il mammifero corazzato aveva percepito l'arrivo dei Digimon, e con essi la possibilità di assorbire un bel pò di dati...

"Occhi aperti, Renamon..." affermò Ruki, scendendo dalla spalla della volpe ninja nel momento in cui Rhinomon divenne visibile. La ragazzina mise mano alle sue carte e ne tirò fuori una, preparandosi a far evolvere la sua Digimon nel momento in cui il Digimon corazzato avesse caricato. "Sono sicura che il nostro... Mister X... si farà vedere ancora una volta, e questa volta gli faremo vedere che non siamo dei dilettanti!"

"Già... e magari vedremo anche di chi si tratta!" affermò Jenrya. "Ma per adesso... occupiamoci di questo tipo!"

"Momentai! Questo pachiderma sarà un gioco da ragazzi! Avanti, bestione, fatti sotto! Non aspetto che te!" rispose Terriermon... per poi voltare le spalle a Rhinomon e usare una delle sue orecchie per darsi qualche pacca sul fondoschiena, in modo da prendere in giro la bestia! Arrabbiato, Rhinomon si voltò verso di lui e cominciò a strisciare una zampa anteriore sull'asfalto per darsi la carica...

"Ehm... okay, Terriermon, ora direi che abbiamo tutta la sua attenzione..." mormorò Takato. "E va bene, cominciamo! Card Slash!"

"DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

Tutti e tre i ragazzi attivarono i loro Digivice con la carta della Digievoluzione, e come sempre accadeva, il simbolo triangolare sulla fronte di Calumon si illuminò, e i Digimon vennero avvolti da un'aura di energia, prima di evolvere alle loro forme superiori!

"Guilmon shinka... GROWLMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON!"

Il Digimon rinoceronte smise per un attimo di prendere la carica, e i tre ragazzi capirono che il pachiderma esitava. Le Digievoluzioni lo avevano colto di sorpresa... ma non appena realizzò che dei Digimon di livello più alto volevano dire più dati da assorbire, riprese a puntare contro di loro. Growlmon, Gargomon e Kyuubimon si misero in guardia, pronti a respingere l'attacco nel momento in cui Rhinomon si fosse scagliato contro di loro...

"Hmmm... avversario difficiletto, se posso dire la mia! E' tutto coperto di ferraglia!" commentò Gargomon. "Okay... allora forse è meglio lasciargli fare la prima mossa, mentre cerchiamo un punto debole nella sua armatura!"

"Va bene..." rispose Takato, mentre iniziava a cercare nel suo deck qualche carta che gli permettesse di aggirare il punto di forza più evidente di Rhinomon. "Allora... tenetevi pronti, e non fatevi intimorire!"

"Hey, occhialoni, adesso non darti tante arie da capo!" lo avvertì Ruki storcendo il naso. "So meglio di te che razza di Digimon è questo!"

Growlmon serrò gli occhi, le cui pupille si fecero strette ed ellittiche... e quando Rhinomon fece il primo passo in avanti, iniziando a percuotere la terra con le sue enormi zampe mentre partiva alla carica, era già pronto a scansarsi!

"Il combattimento comincia!" esclamò, e si apprestò a rispondere al colpo...

 

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"Buonasera, signori passeggeri. Il volo TS787 da San Francisco a Tokyo sta proseguendo come da programma. Prevediamo di atterrare all'aeroporto di Narita tra sei ore. Tra poco, sarà servita la cena. Vi auguriamo un buon proseguimento."

"Hmmm...?" mormorò la ragazzina seduta in uno dei posti della fila centrale, mentre con un movimento involontario scostava la coperta che teneva sulle gambe. Svegliatasi di soprassalto dal sonno in cui era piombata senza nemmeno accorgersene, si sfregò gli occhi e cercò di mandare via quel pò di stordimento che le rimaneva addosso... non era abituata a dormire di giorno, e quel volo, che stava facendo sembrare la giornata ancora più lunga, non era certo stato salutare ai suoi ritmi biologici...

"Oh, Alice, sei sveglia?" le chiese l'uomo seduto al suo fianco, un signore che si stava avvicinando alla sessantina d'anni, e che poteva tranquillamente essere suo nonno. "Ad un certo punto ti sei addormentata... e ho cercato di non disturbarti. Come va?"

La bambina di nome Alice alzò lo sguardo verso il signore, e annuì senza dire una parola, con aria apparentemente priva di emozioni. Abbastanza alta per la sua età, che sembrava essere attorno ai dieci/undici anni, era vestita completamente di nero, con una elegante camicetta, una gonna lunga fino alle ginocchia e calze che coprivano tutta la gamba, con scarpe dello stesso colore. Il suo modo di vestire rendeva ancora più evidente il contrasto con la sua pelle chiarissima e i suoi occhi azzurri splendenti, che la facevano assomigliare ad una fragile bambolina di alabastro, e i suoi capelli biondi erano legati in due codine, in stile 'gothic lolita'. La sua figura proiettava un'ombra di mistero, e forse, a guardarla così, sarebbe stato possibile dire che aveva anche qualcosa di inquietante: non mostrava emozione, e non sembrava neanche disposta a parlare tanto...

Il signore che la accompagnava annuì con un sorriso appena accennato. "Bene... adesso cominciano a portare la cena. Avrai un pò fame, immagino..." le disse, mentre la bambina bionda si rimetteva a posto e, con un lento gesto della mano, rimetteva a posto le pieghe del suo vestito nero.

"Sì, nonno. Un pò." rispose Alice, con voce piatta, mentre tornava a guardarsi in giro, apparentemente persa nei suoi pensieri...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ebbene sì, amici... quella che avete visto era proprio Alice McCoy, la piccola gothic lolita che ha permesso ai Tamers di eseguire la Biomerge nel Mondo Reale per combattere il D-Reaper! Questo personaggio è un vero e proprio punto di domanda... tant'è che neppure Chiaki Konaka ha mai detto nulla di ufficiale su di lei! Certo, sono venute fuori delle teorie, ma nessuna di essere è supportata da prove canoniche... quindi, alla fine, fa un pò la figura del classico Deus Ex Machina! Il mio scopo è darle un background e maggiore spessore... e perchè no, magari anche renderla un personaggio con una sua importanza!

Anche Hirokazu ora sa dell'esistenza dei Tamers, del Mondo Digitale e di tutto il resto... ma ancora non ha un Digivice, ed è praticamente un dato di fatto che il suo entusiasmo lo caccerà in qualche guaio! Di questo passo, anche Juri avrà presto il suo Digimon e Digivice... E Yamaki... beh, lui e i Monster Makers non se ne staranno con le mani in mano! Il loro progetto sta per completarsi... e questo vuol dire guai, per i nostri Tamers!

Se volete sapere come andrà a finire... beh, attendete pazienti il prossimo capitolo, nel quale porterò a termine il combattimento iniziato qui... e probabilmente inserirò nuovi sviluppi! Spero che questa storia non stia rallentando troppo, visto che sto cercando di mantenere il ritmo che avevano le puntate della prima metà di Digimon Tamers...

Okay, allora! Alla prossima! Le altre mie fanfic dovrebbero essere aggiornate entro breve, in particolare quella di MegaMan!

 

Justice Gundam

 

 

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Capitolo 12
*** Ryou Akiyama, il giovane campione ***


Tamers Reload-12

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Eccomi di ritorno! Ancora una volta, speravo di fare prima, ma gli impegni sono quello che sono, soprattutto con l'avvicinarsi degli ultimi esami, e il risultato è che non pubblico più con la stessa rapidità che vorrei... comunque, spero che non sia troppo tardi per voi! Ecco a voi il prossimo capitolo della mia fanfiction di Digimon Tamers, e forse un capitolo che muoverà finalmente un pò le acque, dopo un inizio a mio parere un pò incerto.

Come ho detto già in passato, la riscrittura di Tamers mi sta dando qualche problema, soprattutto perchè per far andare la storia nell direzione che voglio io, devo anche modificare alcuni eventi della parte, per così dire, meno interessante della storia. Credo che le vicende cominceranno ad accelerare veramente soltanto quando i ragazzi arriveranno nel Mondo Digitale, cosa per cui spero che non ci vorranno troppi capitoli! Intanto, in questo, dovrò terminare il combattimento con Rhinomon... cosa per cui non credo servirà un'evoluzione a livello Ultimate, tutto considerato... e poi, sviluppare un pochino anche il discorso che ho iniziato a fare nel capitolo precedente su Hirokazu, Ryo e Alice! E perchè no, forse anche Juri inizierà ad avere i suoi momenti di gloria...

Non prima, però, che un problema quasi altrettanto immediato, costituito dalle invenzioni di Yamaki e del gruppo Hypnos, sia stato risolto. Il fatto che ora i Monster Makers, tra cui il padre di Jenrya, abbiamo deciso di collaborare con il nostro "estremista ben intenzionato" preferito non significa certo buone notizie per i nostri eroi... che dovranno vedersela anche con qualche altra seccatura lungo la strada. Dopotutto, Kumbhiramon e Makuramon non sono certo gli unici Digimon nel Mondo Reale, non sono gli unici ad avere idee che potrebbero causare dei notevoli problemi più avanti...

Ma non anticipiamo troppe cose, e passiamo invece a rispondere alle recensioni. Wow, sempre positive! Spero davvero di continuare su questa strada... anzi, no, di migliorare!

 

KillKenny: Il combattimento ripenderà molto presto, non appena avrai letto il titolo di questo capitolo... mentre i casini sono già incominciati da un bel pezzo, e non hanno intenzione di smettere molto presto! Sì, come puoi vedere, sta entrando in scena anche Alice: il mio ragionamento è stato lo stesso che mi ha portato a far entrare in scena Ryou molto prima di quanto non abbia fatto l'anime: lo scopo era proprio quello di non far sembrare questi personaggi un Deus Ex Machina. E hai ragione, praticamente l'unico motivo per cui Alice era presente nell'anime era per upgradare i loro Digivice e permettere ai Tamers di eseguire il Biomerge nel Mondo Reale... sono convinto comunque che la mia reinterpretazione dei loro personaggi ti piacerà... e spero che non si discosti troppo dalla loro caratterizzazione nell'aime!

Faina di Primavera: Ehilà! Che sorpresa, mi chiedevo davvero che fine avessi fatto! Quando leggerai questa risposta, molto probabilmente avrai già ricevuto la mia e-mail, quindi ti avrò già dato là la risposta alla tua recensione... e ti avrò già fatto le domande che avevo intenzione di farti! Beh, in ogni caso, è un gran piacere risentirti, e mi fa piacere che tu stia seguendo anche questa mia storia! Le tue critiche sono state ben accette, e cercherò di seguirle, al massimo delle mie capacità... e i tuoi complimenti mi riempiono di entusiasmo! Grazie mille... e spero di risentirti presto!

SmartGirl: E bentornata anche a te! Sì, l'ingresso di Hirokazu nel gruppo porterà sicuramente una ventata di aria fresca, oltre che sollevare un bel pò di commenti sarcastici da parte di Ruki (si sa com'è fatta lei...). E se l'ingresso in scena di Alice ti è sembrato un pò inquietante... beh, in effetti la tipologia del personaggio è quella! In effetti, il motivo per cui non ricordi Alice sta proprio nel fatto che è apparsa in un episodio, verso la fine, praticamente dal nulla... e poi, è stata dimenticata come se non fosse mai esistita! Sì, non ti preoccupare, Leomon ci sarà, e speriamo che stavolta gli vada un pò meglio (poveraccio, muore sempre, in ogni serie...). E anche per quanto riguarda Ryo e l'amico Yamaki, l'attesa è finita, quindi... goditi questo capitolo!

Darkroxas92: Mi fa piacere che sia arrivato a questo punto anche con la mia fanfiction di Tamers, e ti posso assicurare che per quanto cercherò di rienterpretarle la serie a modo mio, farò anche tutto il possibile per mantenere il tono cupo, quasi lovecraftiano, dell'originale! Comunque... sì, ho pensato che per dare un pò di spazio ai personaggi di Hirokazu, Ryou e, più avanti, anche di Juri, sarebbe stata una buona idea spostare un pò di azione nel Mondo Reale, e fare in modo che il gruppo incontrasse prima certi Digimon. Lo scontro con i Deva sarà indubbiamente più duro, e come ho detto ce ne saranno diversi che sopravviveranno, oltre ad Antylamon (il coniglio). Come nella serie, il padre di Jenrya avrà un ruolo fondamentale, e anche Alice... beh, il suo personaggio avrà senza dubbio più senso che nella serie originale! Per ulteriori dettagli, ti rimando al resto di questa storia, che riprende adesso!

 

Okay, questo è tutto, amici! Buona lettura!

 

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Capitolo 13 - Ryo Akiyama, il giovane campione

 

Mentre Rhinomon si preparava a tornare alla carca, i Digimon dei Tamers si erano messi in posizione di guardia davanti a lui... e Kyuubimon, la più esperta quando si trattava di combattere avversari più forti fisicamente, iniziò a muoversi con dei passi laterali, senza mai staccarsi troppo dai suoi compagni. Il miope rinoceronte cercò di seguirla... ma l'animale mitologico sapeva quello che stava facendo, e si muoveva in modo che il Digimon corazzato non riuscisse a capire esattamente cosa voleva fare...

Intanto che Rhinomon era così distratto, Takato e i suoi compagni stavano cercando di analizzare la situazione. Si trovavano di fronte un Digimon dotato di notevole resistenza e potenza fisica, e quell'armatura che indossava non lasciava dubbi circa il fatto che un attacco fisico diretto sarebbe stato respinto... Dovevano attaccarlo in un altro modo, sfruttando punti deboli che la bestia sicuramente aveva... ma che non dava prova di possedere!

"Okay, ragazzi... e ora come la fermiamo, quella specie di corazzata vivente?" chiese Gargomon, mentre con lo sguardo passava in rassegna l'enorme corpo della bestia in modo da scorgere eventuali parti scoperte. Tutto inutile... sembrava che quella corazza non permettesse neanche ad un granello di sabbia di superarla, e su di essa i proiettili del Digimon cane avrebbero avuto lo stesso effetto della pioggia... "Se qualcuno mi riesce a trovare un punto debole dove posso scaricargli un pò di piombo, giuro che gli faccio un altarino!"

Rhinomon lanciò un potente muggito prima che Ruki potesse minacciare rappresaglie contro il Digimon dalla lingua lunga, strisciò sul terreno con una zampa, e caricò a testa bassa, puntando contro Growlmon e Gargomon... e ignorando completamente Kyuubimon, evidentemente non giudicandola un avversaria all'altezza! Ma la volpe a nove code non era certo tipo da farsi ignorare così, e spiegò le sue maestose code, creando delle palle di fuoco azzurre sulle punte per poi scagliarle una ad una contro il pachiderma di metallo!

"Fox Fire!" esclamò Kyuubimon, mentre indirizzava le fiamme contro il Digimon nemico. Rhinomon grugnì nel momento in cui il Fox Fire lo raggiunse, bombardando la sua corazza... e una delle palle di fuoco lo centrò sul muso, causandogli una fitta di dolore che lo costrinse ad interrompere la carica. Approfittando di quel momento di distrazione, Growlmon e Gargomon si separarono, disponendosi attorno al Digimon Armour in modo che ci fosse sempre una certa distanza tra l'uno e l'altro...

"Dobbiamo cercare di dargli più bersagli!" esclamò Jenrya. "Non mi sembra che quel Digimon abbia degli attacchi in grado di colpire in una vasta area... se attacca uno di noi, deve per forza lasciar perdere gli altri!"

"Va bene, Jenrya-kun! Growlmon, hai capito? Dobbiamo restare fuori dalla sua portata, e intanto cercare di attirare la sua attenzione!" esclamò Takato, per poi pescare una carta ed inserirla nel suo D-Ark. "Card Slash! HYPER WINGS ACTIVATE!"

"Okay, Takatomon, farò il possibile..." affermò il dinosauro rosso, sulla cui schiena erano spuntate un paio di luminose ali bianche. Growlmon prese il volo, tenendo d'occhio Rhinomon, ma allo stesso tempo cercando di non uscire dal Digital Field... e il Digimon rinoceronte indietreggiò indeciso, come se volesse ritirarsi per riflettere su una strategia da usare contro quei nemici...

"Pyro Blast!"

Senza dare a Rhinomon il tempo di organizzarsi, Growlmon prese fiato e scagliò una grossa palla di fuoco contro di lui, colpendolo alla schiena estrappandogli un breve muggito, più di fastidio che altro. Gargomon e Kyuubimon scattarono in avanti nello stesso momento, e la volpe a nove code si appallottolò su sè stessa circondandosi di fiamme azzurre, mentre Ruki, come sempre in perfetta sintonia con la sua Digimon, le dava supporto inserendo una carta nel D-Ark.

"Card Slash!" esclamò la ragazzina dai capelli rossi. "HYPER SPEED ACTIVATE!"

"Grazie, Ruki... ed ora, Flame Wheel!" rispose la Digimon, ormai trasformata in un proiettile fiammeggiante che schizzava a velocità quasi impossibile da seguire! L'attacco colpì in pieno Rhinomon e lo fece barcollare, poi Kyuubimon rimbalzò su di lui, atterrò elegantemente sulle quattro zampe e, sfruttando l'effetto della carta che la sua Tamer le aveva mandato, si spostò in una nuova posizione per ripetere l'attacco. Sempre più irritato da quegli sfuggenti avversari, Rhinomon si voltò e cercò di seguirla... ma per fare questo, dovette distogliere la sua attenzione da Gargomon e Growlmon!

"Hey, bestione! Guarda che noi siamo ancora qui! Gargo Laser! Ratatatatatata..." esclamò il cane con i mitragliatori, imitando il suono degli spari consecutivi mentre svuotava i suoi cannoni addosso Rhinomon non potè fare altro che prendere in pieno l'attacco, che pur non risultando troppo efficace contro quella durissima corazza, riuscì comunque a stordirlo e a dare a Growlmon il tempo di gettarsi in picchiata!

"Dall'alto, Growlmon! Non è in grado di intercettarti se gli arrivi da quella direzione!" esclamò Takato. Il suo Digimon non se lo fece ripetere, e scese giù con la precisione di un falco, atterrando sulla possente schiena del Digimon nemico con gli artigli sguainati.

"Ci sei!" esclamò il dinosauro rosso, abbassando il suo artiglio, scintillante di energia, sul dorso del Digimon rinoceronte. "Ora non mi scappi più! Plasma Blade!"

L'attacco andò a segno, infilandosi in una delle fessure dell'armatura di Rhinomon... e il Digimon corazzato gettò indietro la testa e ruggì per il dolore, prima di dissolversi in una pioggia di pixel argentati! Il combattimento era finito, con la stessa rapidità con cui era iniziato, grazie alla prontezza di pensiero dei Tamers e dei loro Digimon!

Con un tonfo sordo, Growlmon atterrò sull'asfalto e rinfoderò gli artigli... poi, mentre i dati di Rhinomon si disperdevano e la nebbia che costituiva il Digital Field scompariva attorno a loro, i tre Digimon si rilassarono e tornarono al loro stadio Rookie. Per fortuna, quel combattimento era stato meno difficile di quanto avessero previsto...

"Bene... e con questo abbiamo fatto!" affermò Ruki. "Ora è meglio che ce ne andiamo, prima che qualcuno ci veda e cominci a fare domande. Renamon, ragazzi... seguitemi, da questa parte!"

"Huh? Hey, Ruki-san, aspetta un momento..." cercò di dirle Takato. "Ho lasciato... uno dei miei amici qui vicino, e gli ho chiesto di aspettare finchè non fossi tornato! Se non mi vedesse tornare, si preoccuperebbe..."

Mentre Jenrya e Terriermon si guardavano tra loro, chiedendosi chi mai potesse essere questo suo amico, Ruki sospirò senza nascondere un pizzico di irritazione. Proprio nei momenti meno opportuni... "Sigh... e va bene, occhialoni, ma vedi di non restare via troppo a lungo." affermò. "Inventati una scusa, una qualsiasi, e non trattenerti troppo con lui."

"Va... va bene, Ruki-san..." rispose Takato. "Torniamo il prima possibile! Voi aspettateci! Calumon, vieni con noi, non è il caso di restare qui attorno..."

"Va bene, calu!" rispose il piccolo Digimon bianco.

Con queste parole, il ragazzino con gli occhialoni, il dinosauro rosso e il loro piccolo amico si precipitarono nella direzione opposta prima che la nebbia si dissolvesse del tutto, e Jenrya, Ruki e i loro Digimon infilarono a loro volta un vicolo laterale, insinuandosi tra i corridoi e facendo rapidamente perdere le proprie tracce. Quando furono sicuri di aver seminato ogni possibile curioso, i due ragazzi e i loro Digimon si fermarono, e pensarono alla prossima mossa da fare... ma le loro riflessioni furono interrotte dalla reazione di Renamon, che si girò di scatto verso l'uscita opposta del vicolo, percependo appena un'ombra che si muoveva...

"Ruki." disse la volpe ninja, richiamando l'attenzione dei due ragazzi con un cenno appena visibile della zampa. "Qualcuno ci ha seguiti. Non so chi, ma aveva con sè un Digimon, ne sono sicura."

"Cosa?" chiese la ragazzina dai capelli rossi. Lei e Jenrya non avevano bisogno di tante riflessioni per rendersi conto che si trattava dello stesso misterioso Tamer che era intervenuto nello scontro con Orochimon... e che quella era l'occasione giusta per fargli qualche domanda in più! Oltre al fatto che questo avrebbe confermato alcuni dei sospetti di Ruki... "Renamon, riesci a fermarlo senza attirare troppo l'attenzione? Ho voglia di fargli un paio di domande."

"Certamente, Ruki." rispose la volpe ninja, per poi schizzare via alla caccia del misterioso individuo. La Tamer annuì, poi si voltò verso Jenrya e gli fece cenno di seguirla.

"Ruki, sei sicura di quello che stai facendo?" chiese il Tamer cinese. "Anch'io vorrei sapere qualcosa di più su quel tipo, ma non vorrei fare qualcosa di avventato..."

La ragazzina dai capelli rossi si voltò appena. "Senti, Einstein, ho una mezza idea di chi potrebbe essere, e penso che potrebbe chiarirci un pò di cose. Quindi lascia fare a Renamon, okay?" gli rispose. "Ed ora forza, andiamo a conoscere questo ospite..."

"Okay... non sono proprio d'accordissimo, ma a questo punto..." rispose Jenrya con espressione rassegnata. Sperava soltanto che la testardaggine di Ruki non provocasse loro qualche altro problema...

 

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I dati di Rhinomon, non assorbiti da nessuno prima che potessero uscire dal Digital Field, continuarono a fluttuare per conto loro per un breve tratto, e sembravano sul punto di disperdersi ai quattro venti... quando qualcosa li spinse tutti in una certa direzione, come se fosse venuto un colpo di vento improvviso. I pixel luminosi acquisirono velocità, e si diressero verso la mano aperta di un piccolo Digimon in calzamaglia nero-viola che se ne stava comodamnte seduto in cima ad un lampione, lontano dagli occhi degli esseri umani.

Impmon ghignò soddisfatto quando i dati di Rhinomon entrarono nel suo corpicino dal palmo della sua mano guantata e scomparvero, mischiandosi ai suoi dati. Un istante dopo, il Digimon demonietto si sentì sazio, e provò l'esaltante sensazione di forza che derivava dall'assorbire i dati di un avversario sconfitto! Certo, non era stato lui a battere quel Rhinomon, ma continuando così... beh, non era difficile immaginare che ben presto sarebbe stato in grado di fare la stessa cosa!

"Heheheee... devo proprio ringraziarli, quegli sciocchi Tamers! E' stata una buona idea seguirli di nascosto e aspettare che finissero il loro combattimento!" ridacchiò, guardandosi il palmo della mano. "Così, mi hanno dato la possibilità di assorbire dati gratuitamente... senza neanche dovermi esporre! Se continua così, potrò finalmente Digievolvere e far vedere a tutti loro quanto valgo! Già ora mi sento più forte... hehehee... credo che per oggi possa bastare! Ma... non appena mi si presenterà un'altra occasione, non mi farò certo pregare!"

Impmon restò ancora un pò seduto sul lampione, squadrando con aria di superiorità la folla confusa che si era riunita attorno al Digital Field in dissoluzione. Nessuno di loro aveva fatto caso ai tre ragazzini e ai loro Digimon che si erano dileguati di soppiatto... e tutto quello che riuscivano a fare, ora che la situazione anomala si era risolta, era starsene là come pesci lessi, ad aspettare che le forze dell'ordine calmassero un pò le acque. Che razza di creature insulse. Una volta di più, il piccolo Digimon oscuro non riusciva proprio a capacitarsi di come Guilmon e i suoi compagni avessero potuto decidere di farsi amici alcuni di loro...

"Bah, in fondo non sono cose di cui mi importi più di tanto..." concluse infine, con un'alzata di spalle. "Per adesso, quello che voglio è che sconfiggano altri Digimon e mi consentano di assorbire i loro dati. Poi, quando non avrò più bisogno di loro, saprò come comportarmi. Alla prossima, stupidi Tamers!"

 

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Nel frattempo, nella sala principale della sede di Hypnos, una delle operatrici scosse la testa mentre osservava lo schermo davanti a sè, sul quale il segnale da poco individuato era appena scomparso.

"Negativo, Yamaki-san." affermò Megumi, rivolta al suo superiore. "La reazione digitale è scomparsa assieme al Digital Field. I Tamers sono intervenuti e hanno cancellato il Digimon estraneo prima che i nostri strumenti potessero isolarlo."

Il capo dell'organizzazione governativa richiuse il suo accendino, come era ormai suo riflesso, e il suo viso assunse, per un'istante, un'espressione vagamente infastidita. Ancora una volta, nonostante la superiorità tecnologica di Hypnos, i Tamers si erano dimostrati più rapidi ed efficienti. "Capisco." disse poi, senza tradire alcuna emozione. "Non importa. Ci hanno risparmiato il lavoro. Salvate i dati e uscite dalla sessione di lavoro."

"Ricevuto. Lo stiamo già facendo." rispose l'altra operatrice, Reika Ohtori, rivolgendo uno sguardo vagamente preoccupato al suo principale. Riconosceva i sintomi, dal momento che aveva già visto come si comportava Yamaki quando si stava avvicinando il momento di testare il programma che, in teoria, avrebbe rispedito tutti i Digimon nel Mondo Digitale. Per quanto l'uomo mantenesse il suo controllo e la sua fredda professionalità, la giovane donna riusciva a percepire una nervosa eccitazione di fondo nel suo principale... una sorta di rabbia silenziosa dettata dall'impazienza e dal desiderio di vedere i Digimon eliminati una volta per tutte. Era un atteggiamento che non le piaceva, anche se la sua posizione all'interno dell'organizzazione non le consentiva di fare commenti a riguardo...

Yamaki, inconsapevole dei pensieri delle sue operatrici - non che gli interessasse molto di cosa potessero pensare, in ogni caso - si rimise in tasca l'accendino e si avvicinò alla rampa di scale che portava alle sale più esterne... quando la vibrazione del suo cellulare attirò la sua attenzione. Si tolse il telefonino dalla tasca della giacca e controllò chi fosse, prima di rispondere.

"Yamaki Mitsuo, di Hypnos. Prego... Hm. Il professor... Robert McCoy di Palo Alto... sì... sì, anche lui faceva parte del gruppo dei Monster Makers." rispose Yamaki a chiunque fosse sull'altro lato della conversazione. "Certamente. Con la nipote, dite? Il progetto è da considerarsi top secret. Solo il gruppo di studio deve essere al corrente della sua vera natura. Quindi... no, nemmeno la nipote di McCoy deve sapere nulla a riguardo. Sì. Sì, d'accordo. Altri membri dei Monster Makers sono attesi per domani? Bene... sì, ottimo lavoro. Tenetemi aggiornato."

Yamaki interruppe la conversazione, e quando mise via il cellulare, un sorrisetto di trionfo era vagamente accennato sul suo volto freddo, creando un contrasto abbastanza inquietante con i suoi occhiali da sole.

"Già il fatto che McCoy abbia deciso di aiutarci vuol dire molto. Ormai manca poco."

 

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"Okay, Ryou... credo che ormai ne siamo fuori." disse Monodramon con la sua vocetta stridente, guardando oltre la spalla del suo Tamer per assicurarsi che non ci fosse nessuno a seguirli. "Certo che quei ragazzi se la sono cavata discretamente, non lo pensi anche tu?"

Il giovane campione dai capelli castani non potè che dirsi d'accordo. "Beh, mi sembra ovvio. Se fino a questo momento sono riusciti a tenere testa a tutti i Digimon invasori, vuol dire che non sono degli sprovveduti." commentò. "Sfortunatamente, sapendo cosa sta dietro alla situazione attuale, temo che da soli non ce la possano proprio fare... è per questo che preferirei se se ne tenessero fuori, mi spiego?"

"E' un pò tardi per tirarsi indietro, oserei dire."

La morbida voce femminile colse di sorpresa Ryou e Monodramon, che si ritrovarono tutt'a un tratto con Renamon ad appena mezzo metro da loro! La volpe dalla pelliccia dorata si era messa in posa da ninja, ed era apparsa praticamente dal nulla vicino al giovane Tamer e al suo partner, in modo da impedire loro di andare avanti. Con un moto di sorpresa, Ryou indietreggiò di un passo e guardò con aria stupita la Digimon, rimproverandosi per essersi lasciato cogliere impreparato così facilmente... un esperto di Digimon come lui, che abbassava la guardia così!

"Ah! Tu... tu non sei per caso la Digimon di..." iniziò a dire Ryou, ma la voce di un'altra ragazza rispose per Renamon.

"La Digimon della Tamer dai capelli rossi, volevi dire?" chiese retoricamente. "Bene, eccomi qui! Ora, se hai qualcosa da dire, perchè non me lo dici in faccia, invece di fare il misterioso?"

Quella voce... sì, era inconfondibile! Ryou non aveva nemmeno bisogno di voltarsi per riconoscerla al volo, e sorrise leggermente mentre rispondeva alla sfida della ragazzina. "Heh... dovevo immaginarlo... sei sempre la stessa, vero, Ruki Makino? Non mi sembri cambita molto da due anni fa..."

L'espressione decisa di Ruki lasciò spazio ad un accenno di sorpresa e incredulità, e questo non sfuggì a Jenrya e a Terriermon... non poteva voler dire altro se non che Ruki conosceva già quel tipo! E, a giudicare dalla faccia che stava facendo, non ne aveva esattamente dei ricordi molto lieti...

"Ruki-san!" disse Jenrya. "Conosci per caso questo... ragazzo... ehm... un momento, ma... ma tu sei..."

In quel momento Ryou, senza fare movimenti bruschi per non far insospettire Renamon, si era voltato lentamente verso i due ragazzi, mantenendo la sua espressione calma e quasi serafica... e fu allora che Jenrya lo riconobbe, e spalancò gli occhi per la sorpresa! Quel... quel ragazzo... lo aveva già visto! Ma certo, non poteva esserci alcun dubbio! Quello... era il famosissimo campione di Trading Card Game, Ryou Akiyama! Ma... ma come mai saltava fuori così, all'improvviso? Era da un sacco di tempo, dopo aver vinto il campionato nazionale di due anni prima, che non dava più notizie di sè...

Dopo un istante di sbalordimento, Ruki corrugò la fronte con irritazione, e mosse due passi in avanti verso Ryou. Aveva la faccia della persona che esigeva delle risposte, e che non si sarebbe accontentata di scuse infantili...

"Ryou Akiyama. Che diamine significa questa sceneggiata?" chiese lei, incrociando le braccia sul petto. "Intanto, non parlarmi come se fossi tua amica, perchè non lo siamo. E poi, che significa che anche tu sei un Tamer? Com'è che lo veniamo a sapere solo adesso, eh?"

"La signorina reginetta dei Digimon non ha tutto i torti, ragazzo, lo sai, vero?" provocò Terriermon. "Cos'è questa storia che tu adesso ti presenti qui con un Digimon, e cerchi di dirci che non dobbiamo più farci coinvolgere? Mi sembra un pò tardino, no?"

"La stessa cosa che ho detto io." affermò Renamon in tono assolutamente piatto, sempre tenendo d'occhio Ryou e Monodramon. Mentre osservava il piccolo drago appollaiato sulla spalla di Ryou, si rese conto che c'era qualcosa di strano in lui... qualcosa che lei stessa non sarebbe riuscita a spiegare, e che, in tutta franchezza, la inquietava un pò. Era una sensazione simile a quella che aveva sentito la prima volta che aveva visto Guilmon - qualcosa di indefinibile che le faceva capire che quello non era un Digimon come un altro. Ma se in positivo o in negativo, questo non lo avrebbe saputo dire neanche lei...

Jenrya, dal canto suo, era rimasto colpito dalla rivelazione che Ruki conoscesse già personalmente Ryou, e si chiese tra sè come fosse accaduto. Probabilmente, riflettè, si erano già incontrati in occasione di qualche evento di Digimon Trading Card Game... e la risposta che Ryou, con un pizzico di imbarazzo, diede pochi istanti dopo non fece che confermare questa sua ipotesi.

"Beh... innanzitutto, noto che ce l'hai ancora con me per quel campionato di Trading Card Game in cui sei arrivata alle semifinali... e mi dispiace, davvero!" affermò Ryou, facendo in modo che l'espressione della rossa passasse, per un istante, ad una smorfia di disgusto. Allora era proprio così... "Comunque... sì, come puoi vedere, sono un Tamer anch'io. E questo è il mio Digimon, Monodramon."

Il draghetto, ancora appollaiato sulla spalla del Tamer leggendario, alzò una zampetta artigliata per salutare i due ragazzi e i loro partner. "Salve! Piacere di conoscervi!" cinguettò.

"Oh, il piacere è tutto nostro!" rispose Terriermon, usando un orecchio anzichè una mano per salutare. "Ma... quello che stavamo dicendo prima continua a valere. E non pensiate che noi non abbiamo le nostre brave domande da farvi!"

"E' vero. Anche se ci hai dato una mano contro quell'Orochimon, non puoi pretendere che noi ci fidiamo di te così, senza neanche conoscerti." affermò Jenrya, mantenendo un tono neutrale. Ryou dava l'aria di una brava persona, ma era chiaro che sapeva molto più di quanto desse a vedere, e il Tamer cinese pensò che fosse il caso di testare un pò le acque, prima di dargli completa fiducia. "Prima di tutto, cosa sai di quello che sta accadendo? E come... come sei diventato un Tamer?"

Ryou prese un bel respiro. Si aspettava che gli avrebbero fatto il terzo grado nel caso lo avessero scoperto, e infatti... però, quella era una domanda a cui non era tanto facile dare una risposta...

"Beh..." iniziò, cercando di organizzare il discorso. "In effetti... è una storia un pò lunga, ragazzi, e i dettagli sono molti e piuttosto... complicati da spiegare!"

"Bene, non importa. A noi va bene anche la versione ridotta." affermò Renamon, senza battere ciglio. "Allora, spiegaci un pò le cose come stanno. Tu sai qualcosa di questi Deva e dei loro piani, non è così?"

L'atteggiamento di Ryou si fece più serio. Era il momento di far sapere a quei Tamer in che razza di acque si erano messi. "Sì... a questo punto, inutile nasconderlo. Sì, ne so molto più di quanto voi possiate immaginare. Ed è per questo che vi ho avvertito, quella volta, di non lasciarvi coinvolgere. Credetemi quando vi dico che dietro a questa storia delle emersioni c'è molto più di quanto non sembri..."

"Sì, sappiamo già che questi Deva sono comandati da qualche altro Digimon più potente di loro. Questa non è certo una novità, signor so-tutto-io!" lo rimbeccò Ruki. "Quindi, se cercavi di impressionarmi con le parole, prova di nuovo."

Nonostante tutto, Ryou non potè fare a meno di sorridere. Quella era proprio la Ruki Makino che conosceva. "Il sarcasmo è sempre stato il tuo forte, eh, Ruki?" chiese, guadagnandosi un'occhiataccia che voleva dire 'vai avanti, e bada a come parli'. "Comunque, scherzi a parte... il motivo per cui volevo che vi teneste lontani da questa storia è proprio il fatto che dietro tutta questa storia c'è un Digimon molto potente che non ha nessun riguardo per le vite degli esseri umani. Si tratta di Zhuqiaomon, il Digimon Sovrano... e credetemi, non soltanto è uno con cui è quasi impossibile discutere, e uno che rispetta soltanto la forza... ma è anche il tipo che non fa una cosa del genere soltanto per astio nei confronti degli esseri umani. Se ha mandato i suoi servitori più fidati... i Deva, immagino che avrete già sentito questo nome... qui nel Mondo Reale, vuol dire che nel Mondo Digitale sta accadendo qualcosa di grosso. E temo che voi non siate in grado di gestire la situazione."

"Tsk... e tu sì, vero?" lo apostrofò Ruki. "Tipico tuo, Akiyama, ti dai troppe arie per i miei gusti."

Ryou si rese conto, con un pò di imbarazzo, che la sua avversaria di un tempo aveva interpretato male le sue intenzioni, e cercò di correggersi... anche perchè non era esattamente entusiasta all'idea di scatenare la rabbia di Ruki Makino! "Se ho detto qualcosa che può essere frainteso, vi prego di scusarmi." affermò. "Ma credetemi quando vi dico che parlo a ragion veduta. Ho visto come il vostro compagno combatteva, e devo riconoscere che quel Digimon rosso che gli fa da partner ha una forza notevole... ma quello con cui state avendo a che fare è un nemico che non si fermerà davanti a nulla, e non avrà nessuna compassione di voi. E prima che me lo chiediate... no, non potete farcela contro di lui nelle condizioni in cui siete adesso. Zhuqiaomon non è un Digimon come gli altri."

A giudicare dalla sua espressione arcigna, Ruki non si era lasciata in alcun modo convincere dal discorso di Ryou... mentre Jenrya, più prudente, aveva pensato che fosse il caso di gestire la situazione con maggior attenzione. Dopotutto, Ryou non dava affatto l'impressione di uno che parlava a vanvera, ed era chiaramente un Tamer esperto. Quindi, se diceva che Zhuqiaomon era un avversario così terribile, era perchè aveva delle buone ragioni per affermarlo...

"Quindi, tu dici che questo Zhuqiaomon è il capo dei Deva." Jenrya fece il riassunto della situazione in una sola frase. "E che sta mandando i suoi uomini nel Mondo Reale per un motivo che per lui è della massima importanza. Questo... potrebbe avere a che fare con un Digimon di nome Calumon? Un Digimon che viene chiamato Shining Evolution? Perchè... ogni volta che i Deva ci sono apparsi davanti, cercavano lui!"

Ryou mostrò subito interesse in quanto il Tamer cinese stava dicendo. "Hai detto... un Digimon di nome Calumon? E i Deva lo hanno chiamato... la Shining Evolution?" chiese retoricamente, al che Jenrya rispose con un cenno della testa. "Hmm... questa sì che è una notizia interessante. La Shining Evolution, eh? Avevo già sentito dire che lo scopo di Zhuqiaomon era proprio quello di ottenerla, ma non pensavo che..."

"Non pensavi... che cosa?" chiese Renamon. Per tutto quel tempo, la volpe ninja non si era mai allontanata troppo da Ryou, e la sua semplice presenza era più che sufficiente per far capire al Tamer leggendario che erano Ruki e Jenrya a fare le domande.

"Okay, ascoltate..." disse Ryou, dopo un istante di pausa per raccogliere le idee. "Spiegarvi tutto per filo e per segno impiegherebbe troppo tempo, e non mi sembra che farlo qui, alla luce del sole, sia la cosa più prudente."

Con un pò di riluttanza, Ruki dovette ammettere che il suo vecchio rivale di Trading Card Game non aveva tutti i torti... ma, ascasse il mondo, lei sarebbe arrivata in fondo a quello che voleva dire! "Tsk... e va bene, su questo ti devo dare ragione." affermò. "Allora, sentiamo... quale sarebbe la tua grande idea? E... cosa c'è di tanto complicato in questa storia che non puoi stare qui a spiegarci in questo momento?"

"E poi, ci sono un sacco di domande che ancora non ci hai chiarito, scusa se te lo dico..." incalzò Terriermon. "Per esempio, questa Shining Evolution... che poi sarebbe Calumon... da dove salta fuori, e perchè questo Zhu... coso, là, come si chiama... lo vuole tanto?"

"Come vi abbiamo detto, non è una cosa che si possa spiegare in quattro e quattr'otto..." rispose Monodramon. "Avremmo bisogno di più tempo..."

Mentre il draghetto viola parlava, Ryou si era messo a pensare... e alla fine, alzò appena una mano come per chiedere la parola, e fece una proposta. "Sentite... ci potrebbe essere un modo per chiarire la situazione." affermò. "Vedo che il vostro amico, quello con quel Digimon rosso che non conosco, non è con voi... ma quando lo vedete, potete dirgli che mi piacerebbe parlare con lui e spiegarmi?"

"Beh, per quello, non c'è nessun problema, e mi sembra che in fondo possiamo anche fidarci di te." rispose Jenrya. "Ma... ti dico fin da subito che Takato-kun non è uno che cambia idea tanto facilmente. Lo abbiamo visto noi stessi... E anche se penso che sarà felice di incontrarti, non per questo ti darà necessariamente ragione..."

Ryou non tenne conto del fatto che si trattasse di un altro suo ammiratore. Era consapevole di avere molti fan, forse anche troppi, e non si aspettava che questo Takato fosse poi tanto diverso dagli altri, a parte il fatto che lui aveva un Digimon tutto suo. "Beh, non importa. Mi basta potergli parlare, e spiegarli come stanno le cose. Non vorrei mai che finisse anche lui per cacciarsi in un guaio da cui non potrà venir fuori. Allora... ditegli che se gli è possibile, lo aspetto all'ingresso della stazione dei treni di Shinjuku... domani pomeriggio verso le sei, se gli è possibile."

"Cosa, cosa?" fu la reazione di Ruki. "Hey, aspetta un momento, Akiyama! Prima ti permetti di interferire quando ti pare e piace, e ti aspetti che noi ti crediamo sulla parola mentre tu ti mantieni sul vago... e poi chiedi anche di parlare con uno del nostro gruppo così, da soli! E credi che noi non sospettiamo di te?"

"Ruki-san..." la interruppe Jenrya, alzando una mano. La rossa alzò lo sguardo verso il Tamer cinese, visibilmente irritata, ma lo lasciò parlare. "Quello che dici non è del tutto sbagliato, però... se devo dire la verità, io vorrei fidarmi di questo tipo. Non mi sembra il tipo di persona che inganna gli altri per tornaconto personale."

Queste parole fecero sorridere leggermente il Tamer Leggendario. "Ti ringrazio per la fiducia... ehm... scusa, non mi sembra di aver sentito il tuo nome..."

"Jenrya. Jenrya Li. E questo è il mio partner, Terriermon." rispose il Tamer cinese, mentre il cagnolino dalle lunghe orecchie faceva un occhiolino e alzava una mano per salutare.

"Momentai!" esclamò, giusto per togliere un pò di tensione alla situazione.

Ryou ricambiò il saluto, poi si rivolse nuovamente a Jenrya. "Dicevo... grazie per la fiducia, Jenrya-kun. Mi sembra evidente che non siete ancora del tutto convinti, e non posso certo farvene una colpa. Ma... credetemi, ho intenzione di spiegare al vostro amico come stanno le cose, e non approfitterò della vostra buona fede." affermò. "Però... adesso sarebbe meglio se non ci intrattenessimo troppo in questo posto. Se non sbaglio, avete i vostri problemi anche con quell'organizzazione che si è messa in testa di monitorare i Digimon, giusto?"

Ancora una volta, Ruki non potè fare a meno di provare un certo fastidio per il fatto che il suo rivale sembrasse sapere molto più di quanto non dicesse, e stesse volontariamente trattenendo informazioni. Questo non la predisponeva certo favorevolmente nei suoi confronti... ma la verità era che Ryo aveva ragione. Dopo l'emersione di quel Rhinomon, la Hypnos non sarebbe rimasta in silenzio e probabilmente avrebbe mandato i suoi agenti sul posto, quindi... tanto valeva lasciar perdere tutto, per il momento, e andarsene.

"Hm. E va bene, per questa volta abbandoniamo qui il discorso. Ma sappi che la prossima volta che ci incontreremo, non ci accontenteremo più di ciarle." ammise. "Per questa volta, comunque, va bene così. Renamon, andiamocene."

Senza una parola, la volpe ninja annuì, guardò Ryou con l'aria di qualcuno che vuole lanciare un avvertimento, e si dileguò come un'ombra verso i tetti degli edifici che li circondavano. Un istante dopo, fu la volta di Jenrya, Ruki e Terriermon, che presero la direzione opposta nello stesso silenzio con cui Renamon se n'era andata... ma non prima di avere, a loro volta, guardato Ryou in maniera espressiva, e aver ricevuto da lui un cenno di assenso in risposta. Sembrava che tutto fosse stato chiarito, almeno per il momento... e che quel misterioso nuovo arrivato avesse ben chiaro che i ragazzi più giovani non avevano voglia di perdere tempo o di farsi ingannare.

Quando i Tamers e i loro Digimon se ne furono andati, Ryou tirò un breve sospiro... e Monodramon si voltò verso di lui con espressione dubbiosa. "Ryou, sei sicuro che sia la cosa migliore da fare?" chiese il draghetto viola. "Voglio dire, probabilmente quel ragazzino con il Digimon rosso è quello che ne sa meno di tutto questo, ed è quello che meno vuole essere coinvolto..."

"Infatti... credo che sia proprio questo il motivo per cui sia meglio se quel ragazzo sappia con esattezza a cosa sta andando incontro... finchè è ancora in tempo per tirarsi indietro." rispose Ryou, e mentre parlava Monodramon notò che la sua espressione si era fatta più contrita, in contrasto con il tono abbastanza leggero che aveva mantenuto per buona parte del tempo. "Dei ragazzi come loro non possono certo sperare di opporsi a Zhuqiaomon..."

"Spero che tu sappia quello che stai facendo, Ryou." affermò Monodramon, dopo un attimo di silenzio. "Non vorrei mai che quei Tamers diventassero un ostacolo, magari senza neanche volerlo. Dopotutto, nessuno di loro può sperare di avere l'esperienza che hai tu, quando si tratta dei Digimon Sovrani..."

La risposta del Tamer leggendario fu un altro, lunghissimo momento di silenzio, che il draghetto viola non seppe esattamente come interpretare...

 

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"Uff... okay, direi che per adesso siamo fuori dalla folla." affermò Takato, asciugandosi un pò di sudore dalla fronte con una mano. La scarica di adrenalina che gli era venuta dal combattimento appena sostenuto non si era ancora esaurita, e si sentiva ancora tremare un pò le ginocchia. "Guilmon, Calumon, va tutto bene? Non vi siete fatti male in quello scontro, vero?"

Il dinosauro rosso si fermò un attimo a darsi un'occhiata. "Hmm... no, Takatomon, direi di no... Anche Calumon, mi sembra che stia bene... giusto?"

"Sì, calu!" rispose il piccolo Digimon fluttuante. "Non è stato poi uno scontro così difficile, calu... ma, il tuo amico non dovrebbe essere qui, da qualche parte?"

Takato si ricordò d'un tratto di Hirokazu. Già, in teoria il neo-Tamer avrebbe dovuto essere rimasto ad una certa distanza dal luogo dove si era svolto il combattimento, ma Takato aveva motivo di pensare che quello spericolato avrebbe bellamente ignorato il consiglio per gustarsi il brivido di una battaglia tra Digimon da un posto in prima fila! Considerando di chi si stava parlando, la cosa non era del tutto fuori discussione...

"Ehm... non... non ti preoccupare, Calumon, sono sicuro che Hirokazu-kun non si è allontanato molto da qui... ehm... almeno spero..." rispose Takato, iniziando a guardarsi attorno alla ricerca di un frontino verde e di una zazzera di capelli biondi scuri...

"Ehilà, amico! Bentornato!"

E una mano si appoggiò di colpo sulla sua spalla, facendogli fare un salto per la paura! Con un breve grido e un rapido giro su sè stesso, Takato si voltò verso il responsabile di quello spavento... che, inutile dirlo a questo punto, altri non era che Hirokazu Shioda, con Hagurumon in braccio, la faccia tosta e il sorriso sulle labbra come se niente fosse stato! "Hahahahaaa! E dai, amico, non essere sempre così teso! Basta che qualcuno ti colga un attimo di sorpresa, e tu subito fai un salto!"

"Uff... uff... Hirokazu-kun, tu dici così perchè non sai cosa significhi essere appena venuti fuori da una battaglia con un Digimon!" rispose Takato, dopo aver ripreso fiato. "Allora... adesso hai visto come facciamo noi Digimon Tamers? Voglio dire, io, Jenrya-kun, e Ruki-san?"

"Certamente, ed è assolutamente fico!" esclamò Hirokazu, abbassando per un pò lo sguardo verso Hagurumon, che fece ticchettare tra loro i suoi ingranaggi come per esprimere confusione o timidezza. "Beh... in realtà, se devo dire le cose come stanno, non ho visto granchè da quando siete entrati in quella specie di nebbia grigia... però i rumori si sentivano benissimo! Accidenti, è proprio come nell'anime!"

"Ehm... a dire la verità, non è proprio la stessa cosa..." si azzardò a dire Takato. "A... A parte la differenza che noi dobbiamo strisciare le carte dei nostri deck nel Digivice, se vogliamo che i Digimon evolvano e attacchino... beh... so che può sembrarti incredibile, ma dopo aver combattuto una battaglia con il tuo Digimon, non credo sarai più tanto entusiasta. A parte il fatto che hai anche bisogno di un Digivice per poter usare le tue carte..."

"E che cosa ci può essere di tanto brutto da farmi passare l'entusiasmo? A volte, amico, ho l'impressione che tu ti preoccupi troppo per delle cose da nulla!" replicò Hirokazu, ancora spensierato. Il modo con cui Hirokazu parlava, e la leggerezza con cui trattava la questione davano un pò sui nervi a Takato, questo lo doveva ammettere... avendo visto con i suoi occhi, prima con Ruki, poi con IceDevimon e infine con i Deva a quali eccessi poteva portare la ricerca del potere... avendo assistito ai tentativi di Yamaki e di Hypnos di sottrarre loro i loro Digimon... e in più il fatto che, anche dopo che lui lo aveva avvertito più volte, Hirokazu continuava a fare lo spavaldo... beh, non era che la cosa gli facesse piacere, e il giovane Tamer di Guilmon decise di essere più esplicito a riguardo.

"Hirokazu-kun, guarda che sto parlando sul serio!" esclamò, con una punta di rabbia di cui anche Hirokazu si accorse, a giudicare dalla rapidità con cui passò dalla leggerezza al dubbio. "I Digimon non sono mica giocattoli! Quell'Hagurumon che tieni in braccio è un essere vivente come lo siamo tu od io, non un'arma da sguinzagliare contro il primo Digimon che ti arriva davanti! O pensi che ti farebbe piacere essere usato in questo modo?"

"Uh... hey, hey, amico, calma... non volevo mica offenderti!" rispose Hirokazu, ora diviso tra il dispiacere di aver toccato un punto dolente per il suo amico, e un pò di offesa per il modo in cui Takato era scattato su. "Guarda che non volevo mica dire... io per primo non esporrei mai Hagurumon ad una situazione di pericolo! Stavo... stavo solo dicendo che tutto questo mi ricordava molto la seconda serie di Digimon! Insomma, non puoi negare che qualche somiglianza c'è! Ragazzi che vivono con dei Digimon, che affrontano Digimon cattivi assieme a loro, e che devono mantenere segreta la loro mansione... mi permetterai di dire che trovo tutto questo molto eccitante... anche se, effettivamente, mi rendo conto che è abbastanza pericoloso... scusa, amico, non volevo mica offenderti..."

Takato scosse la testa e sorrise timidamente ad Hirokazu. "No... anzi, piuttosto, credo di doverti anch'io delle scuse. E' che ho preso talmente a cuore questa storia che tendo a... beh... sì, insomma, hai capito! Anch'io... avrei voluto soltanto avere Guilmon come amico e compagno di giochi! Solo che, come ho detto, poi le circostanze ci hanno costretto a combattere... e quindi, eccoci qui a spiegarti la situazione!" concluse, dando una carezza sulla testa al suo Digimon. Guilmon, soddisfatto, si accoccolò contro il suo Tamers, facendo le fusa come un grosso gattone rosso.

"Hm... va bene, amico, cercherò di ricordarmi di quello che hai detto..." affermò Hirokazu, pur non sembrando eccessivamente convinto. Poi, ad Hagurumon che continuava a restarsene tra le sue braccia, facendo stridere tra loro le mani-ingranaggi, disse: "Hey, Hagurumon, non ti preoccupare... non ho mica intenzione di farti cancellare in battaglia! Stai tranquillo, anche se non ho un Digivice o altro, tu rimani pur sempre il mio Digimon!"

Il piccolo Digimon-ingranaggio emise un leggero cigolìo per mostrare il suo apprezzamento, e Takato annuì in segno di approvazione prima che Guilmon, con un cenno della zampa anteriore, gli ricordasse di quello che gli avevano detto i suoi amici. "Oh, ehm... scusa, Hirokazu-kun, ma adesso devo proprio andare! Scusa tanto, ma i miei compagni avevano bisogno di parlare con me di certe questioni... e non posso proprio rimandare!"

"Vabbè, fai pure..." disse Hirokazu in risposta, facendo un gesto della mano come per dire a Takato di non scusarsi. "Comunque... nel caso avessi qualche domanda, posso farle a te e a Guilmon, non è vero?"

"Assolutamente sì, Hirokazu-kun! Mi raccomando, comunque, cerca di non far scoprire a nessun altro... neanche ai tuoi genitori... che hai con te un Digimon." lo avvertì Takato. "Credimi, non è il caso di ritrovarsi con qualche agente governativo che ti alita sul collo. E poi..."

La raccomandazione che Takato stava per fare al suo compagno venne interrotta da un inequivocabile suono di uno stomaco che gorgogliava per la fame... e Takato, immaginando già di chi potesse trattarsi, si voltò verso il suo Digimon soltanto per vederlo scuotere la testa e mostrare i palmi delle mani...

"Ehm... no, Takatomon, questa volta non è stato il mio stomaco!" affermò il Digimon rosso. "Anche se, devo ammetterlo, in questo momento un pò di pane non mi dispiacerebbe..."

Takato si grattò una tempia, con un sorrisetto imbarazzato, e si fece sfuggire una gocciolona di sudore lungo la nuca. "Ah... va bene, Guilmon, penso che tu te lo sia anche meritato... hehehee... d'accordo, allora adesso che torniamo a casa ti farò avere un pò di pane in più, okay? Ma... allora, da dove proveniva quel suono...?"

"Credo di saperlo io, calu calu!" cinguettò Calumon, indicando Hagurumon con un sorrisetto arguto. Anche Hirokazu abbassò lo sguardo verso il suo Digimon... e scoprì, con sua immensa sorpresa, che a fare quel rumore era stato lo stomaco - se ne aveva uno - dello stesso Hagurumon! Il Digimon-ingranaggio aveva un'aria contrita, e continuava a sfregare tra loro le sue mani metalliche, come a scusarsi di quel rumore inopportuno!

"Heheheee... hey, Hirokazu, sembra che il tuo Digimon ti stia chiedendo da mangiare!" ridacchiò Guilmon.

Ovviamente, la cosa aveva lasciato completamente di sasso il neo-Tamer... "Ugh... Hagurumon, vorrei farti una domanda... come accidenti fai ad avere fame, se sei un Digimon meccanico? Sei fatto tutto di metallo... e scommetto che non hai neanche uno stomaco!" borbottò... prima di tirare un sospiro rassegnato e scuotere la testa. "Sigh... e va bene, e va bene, non discuto. Ora che torniamo a casa, ti compro un pacchetto di patatine, okay?"

"Meglio due, Hirokazu-kun! Sai, i Digimon tendono ad avere un certo appetito..." affermò Takato, lanciando uno sguardo di intesa al suo amico dalle squame rosse. "Ora... beh, scusa tanto, ma devo proprio andare! Mi raccomando, Kazu-kun, ricordati di tenere ben nascosto Hagurumon, e non esitare a chiamarci se hai qualche domanda! Ciao, a domani!"

"Ciao..." lo salutò Hirokazu, agitando la mano mentre Takato, Guilmon e Calumon si allontanavano a passo spedito. In breve tempo, i tre non furono più visibili, e Hirokazu annuì, guardando davanti a sè. Quel breve discorso con Takato, pur non essendo sceso nei particolari, gli aveva insinuato il dubbio più che giustificato che essere un Tamer non fosse poi questa cosa eroica e gloriosa che lui si era immaginato... ma non aveva fatto nulla per smorzare il suo ottimismo, e soprattutto la sua curiosità di andare fino in fondo a quella faccenda!

"Takato-kun mi ha detto di stare attento, e di non pensare che questa storia dei Tamers sia una cosa da prendere sottogamba... però, se devo dire la verità, sono ancora deciso a diventarlo!" disse tra sè, continuando a tenere in braccio Hagurumon. "Chissà poi come si farà ad avere un Digivice... bah, a dopo le domande, adesso ho uno stomaco senza fondo a cui badare! Abbi un pò di pazienza, Hagurumon, tra un attimo arriva la pappatoria!"

Quando vide il suo aspirante Tamer fare un occhiolino e rivolgergli un segno dell'okay, Hagurumon chiuse gli occhi con espressione sognante (nonostante il fatto che la sua bocca continuasse ad essere un perfetto zig-zag...) e delle scintille di luce dorata iniziarono a brillare tutt'attorno a lui, a significare il suo entusiasmo! Hirokazu alzò gli occhi al cielo, ancora stupito della situazione in cui si trovava, poi iniziò ad allontanarsi nella direzione opposta, sperando che nessuno facesse troppo caso allo "strano giocattolo" (hey, poteva dire questo, se qualcuno gli avesse fatto delle domande...) che portava con sè...

 

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"Hanf... hanf... scusate... il ritardo... ragazzi..." ansimò Takato, con le mani sulle ginocchia, dopo aver raggiunto i suoi compagni al punto designato. "Il fatto è... che Hirokazu-kun... mi ha tenuto un pò più... del previsto!"

Ruki si mise le mani dietro la nuca, con espressione distaccata. "Hm. Già, dovevo immaginarlo... bah, lasciamo perdere. Piuttosto, sei sicuro che non abbia visto Guilmon o Calumon? L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è un otaku di Digimon che va a sbandierare a tutta la città che conosce dei Tamers..."

Ecco. Questo era il momento critico. Takato si schiarì la gola e cercò di organizzarsi il discorso, nella speranza che Jenrya, Ruki, Terriermon e Renamon non prendessero a male questa novità... "Ehm... era... era proprio di questo che volevamo parlarvi io e Guilmon, ragazzi... vedete, c'è un piccolo problema che riguarda proprio Hirokazu... ecco... come posso dirvelo..."

Vedendo le espressioni dubbiose dei suoi compagni, Takato deglutì giusto per inumidirsi la gola, e proseguì il discorso. "Ecco... in realtà, non ho avuto neanche bisogno di nascondergli Guilmon... Hirokazu-kun sa già dell'esistenza dei Digimon!" concluse, per poi prepararsi alla reazione dei suoi compagni. Inutile dirlo, questa notizia colse di sorpresa tutti loro...

"Huh? Hey, aspetta un momento, fammi capire bene!" esclamò Terriermon. "Tu... stai cercando di dirci che uno dei tuoi amici... sapeva già che noi Digimon esistiamo? E... e scusa, come diavolo ha fatto a saperlo? Che io sappia, soltanto gli amici del signor Man In Black ne sono al corrente!"

"Appunto! E non penso che Hirokazu ci abbia visto combattere, prima di oggi..." proseguì Jenrya.

Fu Guilmon a rispondere al posto di Takato. "Ehm... beh, sì, lo so che può sembrarvi strano..." affermò, mentre con un dito artigliato si grattava il mento. "Ma... poco fa abbiamo saputo che ha tenuto con sè un Digimon che è arrivato qui nel Mondo Reale tramite qualche passaggio... un Hagurumon, per l'esattezza... e a quanto pare, vorrebbe diventare un Tamer anche lui..."

"Cosa? Quel buffone avrebbe un Digimon? E vorrebbe diventare... un Digimon Tamer?" domandò Ruki, quasi volesse assicurarsi che le sue orecchie funzionassero ancora bene. Quando Takato le confermò che era così con un cenno della testa, la rossa alzò gli occhi al cielo, in un gesto di finta esasperazione. "Oh, fantastico. E il prossimo chi sarà, quel quattrocchi che gli va sempre dietro? E poi, se non ha ancora il D-Ark, come pretende di diventare un Digimon Tamer? Disegnando carte, per caso?"

"Beh... questo non te lo so dire con esattezza, Ruki-san..." rispose Takato. "Insomma, dopotutto quella carta blu che mi ha dato ha funzionato... e poi, anch'io ho ottenuto il mio D-Ark inaspettatamente. Mi è... praticamente apparso davanti dal nulla!"

"Magari all'amico di Takato capiterà lo stesso, calu..." azzardò Calumon.

"Uhm... e così, forse tra poco ci sarà un nuovo Digimon Tamer in città, eh? Mah, non posso dire che la cosa mi dispiaccia. Ci leverebbe un pò di peso dalle spalle..." disse Terriermon. "Solo che... scusa tanto se lo dico, Takato, ma il tuo amico... beh, da come ne ho sentito parlare è un tipo piuttosto... originale, per usare una parola appropriata!"

"Terriermon..." lo redarguì Jenrya, riferendosi alla sua mancanza di tatto.

Il cagnolino dalle lunghe orecchie, senza mai perdere la sua inconfondibile faccia tosta, alzò le spalle. "Hey, io dico solo le cose come stanno, Jen! Momentai!"

"Sgrunt... se sento un'altra volta quella parola... mi sta già venendo un feroce mal di testa." borbottò Ruki. "Bah, inutile parlare di queste stupidaggini. Senti, Occhialoni, se il tuo amico ha intenzione di essere seriamente d'aiuto, allora sono disposta a dargli una possibilità. Altrimenti, digli che questa storia non è un gioco, e di non mettersi in testa di fare l'eroe dei cartoni animati. Okay?"

"Tranquilla, Ruki-san, gli ho già detto che essere un Digimon Tamer non è quello che lui immagina..." disse Takato. Era d'accordo con quello che diceva Ruki, ma il modo che la rossa aveva di dire le cose gli dava un pò fastidio. Perchè Ruki aveva tutta quell'ostilità verso Hirokazu?

"Hm. Meglio così." tagliò corto la ragazzina. "Piuttosto... siamo finalmente riusciti a capire chi era il tizio dell'altra volta, quello con lo Strikedramon che ci ha aiutato contro Orochimon."

"Ah... davvero?" chiese Takato, la sua curiosità risvegliata da quella notizia. Si accorse, nonostante tutto, che la voce di Ruki conteneva un certo astio, come se scoprire la vera identità di quel misterioso individuo non le avesse fatto per niente piacere. "E... di chi si tratta? Lo... avete visto, giusto?"

Ruki sbuffò, incrociò le braccia sul petto, e guardò dall'altra parte... e Jenrya decise che era il caso di chiarire le cose al posto suo. "Sì, in effetti siamo riusciti a vederlo, e anche a parlarci... però... ehm... non so, temo che potresti trovare incredibile se ti dicessimo di chi si trattava..."

Guilmon inclinò la testa da un lato, imitando il gesto del suo Tamer, che era rimasto a sua volta perplesso da quella frase. "Hm? E perchè, scusa? Di chi si tratta?" chiese il dinosauro rosso.

Jenrya sorrise, un pò imbarazzato, e si grattò la tempia con un indice. "Beh... Takato-kun, immagino che il nome di Ryou Akiyama ti dica qualcosa, non è così?" chiese infine, guardando negli occhi il suo amico con gli occhialoni da ciclista... che, come aveva previsto il Tamer cinese, era rimasto rigido come una statua, gli occhi che a momenti schizzavano fuori dalle orbite, e la bocca semiaperta come quella di un pesce fuor d'acqua!

"Ryou Aki... hmm... mai sentito..." rispose Guilmon con un'alzata di spalle.

Calumon scosse la testa. "Nemmeno io, calu..." rispose.

"C... C... Come... Come hai... detto... Jenrya-kun?" balbettò Takato, sollevando un indice tremante verso i suoi compagni. "Vuoi... volete dire... che il ragazzo che ci ha aiutato l'altro giorno... era proprio Ryou Akiyama... il famoso campione di Digimon Trading Card Game? Era... era LUI quel Tamer misterioso? Non... non state scherzando, vero?"

"Figuriamoci, se volessi scherzare avrei saputo inventarmene una migliore..." borbottò Ruki, chiedendosi cosa ci vedessero tutti di tanto straordinario in quel tipo che le era così antipatico... Bah, in fin dei conti, quello era il potere della popolarità... "Comunque... sì, ci abbiamo parlato, e ci ha detto un pò di cose buttate là, come se pensasse che noi non siamo in grado di cavarcela da soli. E ha anche chiesto se potevi incontrarlo. Immagino che la cosa ti farà piacere, eh?"

"Beh... più o meno tutti vorrebbero avere la possibilità di incontrare Ryou, no?" rispose Takato entusiasta. Poi, a Guilmon e a Calumon che continuavano a guardarlo senza raccappezzarsi, spiegò di chi si trattava. "Ryou Akiyama è una celebrità, da queste parti! E' conosciuto come il più abile giocatore di Digimon Trading Card Game del Giappone da quando ha vinto i campionati nazionali di due anni fa! Solo che... ad un certo punto è scomparso, e non se ne sono avute più notizie! E adesso veniamo a sapere che è anche lui un Digimon Tamer!"

"Ah..." rispose Guilmon, grattandosi il mento. "Da come ne parli, Takatomon, mi dà l'impressione che lo ammiri molto..."

"Infatti! Lui è uno dei motivi per cui mi sono interessato così tanto ai Digimon!" riprese Takato. "E se lo venisse a sapere Hirokazu-kun, credo che farebbe le capriole dall'entusiasmo! Ehm... comunque... scusatemi, mi sono lasciati trasportare... Jenrya-kun, avete detto che... Ryou Akiyama... voleva parlare con me? Ne... ne siete davvero sicuri?"

"Sicuri come il fatto che siamo qui in questo momento!" fu la risposta tempestiva di Terriermon. "Ha chiesto se ti era possibile incontrarlo domani pomeriggio sul tardi... ehm... davanti alla stazione di Shinjuku, se non vado errato..."

"Stazione di Shinjuku, ore sei precise del pomeriggio di domani." rispose Renamon, che pure fino a quel momento non aveva preso parte alla conversazione, con la suasolita aria fredda e distaccata. "Mi pare di capire che voglia proprio discutere di persona di quanto è successo in questi ultimi tempi. Compresa la storia dei Deva e della... Shining Evolution."

L'entusiasmo di Takato, pur ancora presente, venne frenato un pò da queste parole. "Ehm... quindi... è proprio vero, Ryou sa molto più di noi di quanto sta succedendo..." affermò. "Ma... allora perchè vuole tenerci fuori da questa storia?"

La volpe ninja alzò le spalle. "Ritiene che non siamo in grado di affrontare quello che ci aspetterà più avanti." rispose, semplicemente.

Il ragazzino con gli occhialoni si grattò la nuca, un pò spaesato. "Mah... non lo so, ragazzi... se io fossi al suo posto, avrei proposto di unire le nostre forze!" affermò... solo per ritrovarsi con Ruki che guardava nella sua direzione, con un'espressione decisamente irritata! Non volendo incorrere nelle ire della focosa Digimon Queen, Takato alzò le mani aperte in modo da creare un "muro" tra sè e la ragazza, e si ritirò con un sorrisetto imbarazzato. "Ah... ehm... beh... ovviamente... la mia era un'idea, ragazzi! Non volevo mica dire che... ehm... dobbiamo farlo... heheheee... Però... insomma, non pensi anche tu, Ruki-san, che sarebbe molto vantaggioso per noi farci aiutare da un esperto come lui?"

La ragazzina dai capelli rossi non sembrò per niente entusiasta. "Un esperto, quello lì? Bah, quando voleranno gli asini! Comunque, se vuoi parlarci e convincerlo, non sono affari miei! Ma non mi venire a chiedere di andarci d'accordo, okay? Questo è tutto. Andiamo, Renamon. Non mi sembra che qui abbiamo più niente da fare. Alla prossima, voi due."

Renamom annuì. "Va bene, Ruki." rispose, prima di rivolgere un saluto appena accennato ai due ragazzi, che osservarono le due amiche andarsene via in completo silenzio. Takato continuava a non capire. Come mai Ruki parlava con tanto astio di Ryou Akiyama? D'accordo, conoscendola Takato poteva immaginare che fosse una che non amava le cose popolari... ma il suo modo di fare suggeriva che ci fosse qualcosa di personale, nel suo comportamento verso il campione di TCG...

Fu Jenrya, quando fu sicuro che i loro Digimon e Calumon erano gli unici a sentire, a spiegare a Takato come stavano le cose. "Beh... vedi, a quanto pare Ruki-san prova ancora un certo risentimento nei confronti di Ryou-san... due anni fa, quando Ryou-san ha vinto i campionati nazionali, è stato lui a battere Ruki-san in finale. E l'anno dopo, quando lei si era preparata meglio, Ryou non si è presentato. Ecco, le cose stanno così..."

"Ah, capisco..." rispose Takato. "Beh, comunque... sono ancora deciso a parlare con Ryou-san. Mi dispiace che Ruki non sia d'accordo, ma in questo caso credo che sia più importante chiarire le cose con Ryou e farci aiutare da lui."

"Beh, non posso dire di non essere d'accordo." rispose Jenrya. "Sì, anch'io ti suggerirei di parlare con lui. Tuttavia, fatti spiegare bene cosa sa di quello che sta succedendo a DigiWorld. Mi ha dato l'impressione di uno che parla a ragion veduta, quindi se è così preoccupato, vuol dire che c'è un motivo serio..."

"Va bene, Jenrya-kun, lo farò." concluse Takato... per poi rivolgersi a Guilmon. "Ah, Guilmon? A proposito, c'è una raccomandazione che vorrei farti... anche tu, Calumon."

"Hm? Dì pure, Takatomon, che problema c'è?" chiese Guilmon.

"No, nessun problema... anzi, sono stato contento di come ti sei comportato..." spiegò il ragazzino con gli occhialoni. "Però... ecco, nel caso Ryou poi accettasse di unirsi a noi... anzi, in ogni caso... ecco, voi due non dite nulla a Ruki di quel fatto dei campionati di carte, okay?"

Guilmon sbattè gli occhi. "Hm? E perchè no, Takatomon?"

Il giovane Tamer cercò le parole per un attimo. Ormai sapeva bene che per Guilmon e Calumon alcune abitudini e comportamenti degli esseri umani erano difficili da capire, ma la cosa non era perquesto meno strana... "Ecco... beh, vedete... perchè a certe persone non piace sentirsi ripetere certe cose. E non vorrei mai che Ruki si offendesse senza che voi lo vogliate, mi spiego?"

Nè Guilmon, nè Calumon erano sicuri di capire bene come mai Ruki potesse prendersela perchè le veniva detta una cosa che sapeva già... ma decisero di non starci a pensare troppo su, e assentirono con un'alzata di spalle...

 

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Quella sera, nel suo ufficio nel quartier generale di Hypnos, Yamaki stava dando un'occhiata ad un rapporto che gli era arrivato per fax, e che gli annunciava dell'arrivo di altri membri del vecchio gruppo dei Monster Makers. Gli ultimi due nomi sulla lista, o meglio gli pseudonimi di Babel e Daisy, erano gli unici due membri mancanti all'appello fino a quel momento... il che voleva dire che, finalmente, la riunione d'emergenza era assicurata. L'unico di cui si continuava a non sapere nulla era proprio il fondatore del gruppo, Goro Mizuno alias Shibumi, che sembrava aver continuato a lavorare al progetto Digimon anche dopo il suo smantellamento... ma del quale, fino a quel momento, non era stata trovata traccia.

Comunque, un solo membro in meno non avrebbe fatto una gran differenza. Quelli già presenti sarebbero stati più che sufficienti a gestire l'attuale minaccia, e grazie alle abilità del gruppo di Hypnos, sarebbe stato semplice limitare gli effetti collaterali che una simile operazione avrebbe sicuramente comportato. Per il momento, le cose stavano andando come da programma...

"Hm. E con questo, la lista è completa." disse il direttore esecutivo di Hypnos. "Janyuu Li, il professor Robert McCoy di Palo Alto, Rai Aishuwarya, Babel e Daisy... bene, con la loro esperienza e le tecnologie avanzate di Hypnos, potremo finalmente mettere a punto la strategia vincente contro quegli invasori. E per quanto possano dire quei ragazzi... beh, mi dispiace per loro, ma lo stiamo facendo anche per il loro bene. Col tempo capiranno che il gioco a cui stavano giocando era troppo pericoloso."

Dopo aver messo in ordine i suoi file, Yamaki riassettò la sua scrivania e si alzò aggiustandosi gli occhiali da sole. "Allora, è tutto sistemato. Domani ci sarà la prima riunione con i Monster Makers per esporre il problema e fare un primo piano dell'opera. Poi, nel giro di pochi giorni, potremo mettere in opera la soluzione finale anti-Digimon. Godetevi questi ultimi giorni, mostri elettronici... perchè questi saranno gli ultimi, per voi."

Yamaki rimise a posto la sua sedia, controllò che fosse tutto spento, e infine si incamminò verso l'uscita. Non gli faceva esattamente piacere ammetterlo, ma negli ultimi giorni aveva davvero dormito poco, concedendosi non più di cinque o sei ore a notte in modo da dedicare tutte le sue energie a fronteggiare questa crisi. E adesso, il fatto di essere rimasto sveglio tutto quel tempo tava cominciando a farsi sentire. Non era una sonnolenza che sarebbe passata semplicemente bevendo un pò di caffè dalle macchinette automatiche. Era il caso di farsi un buon sonno, in modo da arrivare perfettamente lucidi all'incontro con i Monster Makers.

Con passo calmo, Yamaki si diresse verso l'uscita del suo ufficio, e il suo accendino scattò ancora una volta prima che lui scomparisse nel corridoio. Un secco suono che, nel silenzio dell'edificio, si sentì come un inquietante rintocco...

 

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Il giorno dopo...

La grande quantità di gente che, ancora alle ore sei di quella sera, andava avanti e indietro dalla stazione di Shinjuku non era certo uno spettacolo nuovo per Ryou Akiyama, che ormai conosceva quel quartiere come le sue tasche, nonostante fossero solo due anni che vi si era trasferito. Questo, comunque, non voleva dire che gli piacesse troppo stare in mezzo ad una folla... perciò il ragazzo aveva deciso di allontanarsi un pò dalla ressa generale e di sedersi su una panchina vicino all'ingresso principale. Forse non era stata proprio un'ottima idea quella di fissare un appuntamento proprio lì, si rimproverò...

"Hey, Ryou..." lo chiamò la vocetta di Monodramon. Il ragazzo castano voltò appena la testa in modo da guardare dietro di sè con la coda dell'occhio, e riuscì a vedere di sfuggita il suo Digimon, ben nascosto all'interno di un cespuglio dietro la panchina. "Pensi davvero che quel Digimon Tamer verrà? Dopotutto, non ti ha neanche mai visto, e anche tu lo conosci soltanto perchè lo hai visto combattere."

"Hai ragione anche tu, Monodramon, ma sono convinto che lo vedremo presto." rispose Ryou. "Dopotutto, se è come penso io, quel ragazzo vuole sapere come stanno le cose almeno quanto lo vogliono i suoi compagni. E poi... guardandolo così, mi ha ricordato molto certe mie vecchie conoscenze... immagino che tu abbia capito a chi mi sto riferendo, eh?"

Ryou lo disse con una breve risata che voleva dare l'impressione di trattare l'argomento come un vecchio ricordo sbiadito, ma Monodramon, che conosceva da troppo tempo il suo partner umano per non capirlo alla perfezione, riuscì comunque a sentire un tocco di amarezza in quella risata. Il fatto che Ryou potesse sembrare un tipo spensierato non corrispondeva alla verità, nonostante la sicurezza in sè che aveva...

"Bene, se ha accettato dovrebbe essere qui tra poco..." affermò Ryou, guardando il suo orologio. Erano appena scattate le sei... c'era ancora un bel pò di tempo, e non sembravano esserci emergenze in giro. Quindi, poteva ancora aspettare un altro pò, sperando che il ragazzo che aveva cercato di contattare non si presentasse con troppo ritardo...

"Ow! Mi... mi scusi, signore, stavo andando un pò di fretta..." esclamò una voce in mezzo alla folla. L'attenzione di Ryou ne venne subito attirata, e il Tamer leggendario guardò da quella parte: come aveva sperato, ecco arrivare un ragazzino di qualche anno meno di lui, con i capelli castani chiari spettinati e degli occhialoni da ciclista che li tenevano fermi in qualche modo, seguito da qualcuno di ancora più piccolo il cui aspetto era celato da un ridicolo impermeabile beige scuro e da un cappello a larghe falde che gli era stato calato sulla fronte in modo da nascondere anche il suo viso! Non poteva che trattarsi di quel Takato Matsuda e del suo Digimon, si rese conto Ryou... e non riuscì a trattenere un sorriso quando il loro goffo avanzare in mezzo alla folla gli fece tornare in mente altri ricordi... ricordi di un tempo che probabilmente non aveva neanche senso collocare... Sì, quel modo di nascondere il proprio Digimon, e quell'imbranataggine da Tamer principiante erano proprio tipiche di...

No, non era il momento di disperdersi con queste cose. Imponendosi di concentrarsi su ciò che stava avvenendo attualmente, Ryou si alzò dalla panchina, dopo aver fatto cenno a Monodramon di restare ben nascosto, e rimase ad aspettare che il ragazzino con gli occhialoni e il suo partner intabarrato nell'impermeabile si facessero strada in mezzo alla folla. Ci volle un pochino di tempo, a causa della ressa caotica... ma finalmente, Takato e Guilmon riuscirono a togliersi dall'impiccio e si fermarono a riprendere fiato per un pò, prima di accorgersi del ragazzo castano vestito di nero che stava in piedi a qualche metro da loro, e che li guardava con un sorriso amichevole.

"Tu devi essere Matsuda Takato-kun, non è vero?" chiese Ryou, avvicinandosi ai due amici. "E tu con l'impermeabile... sei il suo Digimon, immagino. Un modo un pò scomodo di travestirsi, ma immagino che, finchè serve a non farsi scoprire, va bene così..."

Per un attimo, Takato non fu ben sicuro di cosa fare. Dopotutto, tutti i bambini sognano di conoscere uno dei loro idoli... e quando si trovano davvero davanti a lui, quanti possono vantarsi di avere le parole pronte? Takato, potete già immaginarlo, non era uno di questi pochi fortunati...

"Ah... ehm... sì... sì, io sono Takato... Matsuda..." balbettò, cercando di sembrare più padrone di sè e fallendo miseramente. "Tu... tu sei... Ryou Akiyama-san... vero?"

Un paio di occhi, occultati dal cappello che Guilmon indossava, guardarono il ragazzo più grande con curiosità... e un istante dopo, Ryou fece un modesto sorriso e si inchinò educatamente.

"Sì, sono io. Ryou Akiyama." affermò. "Piacere di conoscerti, Takato-kun."

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Sigh, gli esami... ne avrò ancora fino al 25, poi si spera che avrò un pò più di tempo per scrivere! Comunque, beh, ormai credo che sappiate che è questo il motivo per cui il mio lavoro va così a rilento.

Questo capitolo si è concluso con l'incontro, a lungo annunciato, di Takato e Ryou... e questo, presumibilmente, vuol dire che la trama comincerà a velocizzarsi e che tra non molto comincerà il viaggio nel Mondo Digitale... con tutto quello che ne consegue! Ancora prima, però, vedremo Juri ottenere il suo Digivice... e vedremo qualche altro Deva tentare l'attacco al Mondo Reale! E poi, non dimentichiamoci di Impmon... il fatto di aver assorbito dei dati sembra averlo reso più baldanzoso. Forse un pò troppo.

Okay, ragazzi... non so bene dirvi quando sarà il prossimo aggiornamento, quindi vi dico soltanto di incrociare le dita e sperare in bene. La prossima storia che aggiornerò sarà probabilmente Digimon Zero o Alpha's Revenge... quindi tenete d'occhio quelle due! ^_^

Spero di risentirvi presto... e mi auguro che questo capitolo sia stato abbastanza interessante!

Alla prossima, ciao!

 

Justice Gundam

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Takato e Ryou ***


Tamers Reload-14

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti! Siamo in piena estate, fa un caldo da morire, e io sono qui davanti al monitor a scrivere le mie storie! Certo che se la mia non è ossessione, poco ci manca... ^_^

Comunque, sono contento di ritrovarvi qui, al nostro solito appuntamento! Questo capitolo della mia riedizione di Digimon Tamers tratta di un evento che avrà grande importanza nel resto della saga... ovvero, l'incontro tra Takato e Ryou: il fan di Digimon finalmente incontra il suo idolo, e ha l'opportunità di fargli tutte le domande che fino a questo momento lo hanno tormentato! Oltre che, conoscendo Takato, chiedere anche un autografo! ^_^

In ogni caso, questo capitolo marcherà l'inizio della collaborazione tra il nostro Akiyama e i Digimon Tamers che noi conosciamo... e chissà, con un pò di fortuna vedremo anche qualche siparietto con i personaggi (per ora) secondari. Ovviamente, questo ammesso che la nostra Ruki non strozzi il povero Ryou prima del tempo e che il nostro Ryou sappia tenere a freno la lingua in presenza dell'irritabile Regina dei Digimon... ;p

E intanto, il conto alla rovescia per l'utilizzo delle nuove armi anti-Digimon di Yamaki si avvicina sempre più allo zero...

Ma non disperdiamoci ulteriormente, e vediamo di rispondere alle vostre recensioni! Come sempre, me n'è arrivata una certa quantità...

 

Darkroxas92: Bentornato! Eh, sì, Ryou ha un pò di cosette da spiegare... e chissà che Takato non lo convinca ad unire le sue forze alle loro! Certo, magari Ruki brontolerà un pò... un pò tanto, direi... ma con Ryou ad aiutarli, avranno meno da temere dai Deva. Da Yamaki, non so... E per quanto riguarda il fatto che Takato ricorda qualcuno a Ryou, beh... questo è un altro elemento molto importante che assumerà peso maggiore pù avanti nella saga! Mi sono già fatto uno schema di come sono andate le cose...

I miei esami sono andati bene, e adesso ho solo la tesi da dare... quindi ti ringrazio molto per i tuoi auguri, buon proseguimento e buona lettura!

SmartGirl: Bene, bene... mi fa piacere che tu abbia trovato interessante questo capitolo! In effetti, il primo incontro tra Ryou e i Tamers l'ho pensato proprio riguardando la puntata della serie originale in cui si incontrano, e immaginando come potrebbe essere andate se fosse accaduto nel Mondo Reale, prima che le carte si scoprissero. Per quanto riguarda la parte sul passato di Ryou... non ti preoccupare, la Toei non ha mai voluto essere del tutto chiara a riguardo! Quindi, se sei confusa, l'obiettivo era proprio quello... e quanto si svelerà il tutto, credo che resterai stordita dall'enormità delle rivelazioni! E anche l'identità del Digiprescelto che Ryou ha ricordato verrà svelata più avanti! Per il resto... beh, sì, la Kyuubi è una figura tipica della mitologia giapponese, quindi è ovvio che appaia anche in molti anime e manga... a proposito, hai visto quanto è scaduto Naruto ultimamente? I capitoli dell'attacco di Pain a Konoha facevano proprio schifo...

Ehm, tornando a noi... grazie ancora per i tuoi complimenti e i tuoi auguri! I miei esami sono andati bene... e spero proprio che anche il resto continui ad andare! Ci sentiamo! A presto!

KillKenny: Già, è quello che spero anch'io... ma conoscendoli, non credo che sarà un problema per nessuno dei due andare d'accordo con l'altro. Poi, se questa collaborazione darà i suoi frutti... questo è un altro discorso! E sulla questione Yamaki, credo che il nostro Man In Black estremista ben intenzionato preferito abbia ancora bisogno di sbattere un pò il naso da qualche parte, prima di convincersi. Ma ne varrà la pena... Grazie ancora del tuo voto, e a risentirci!

 

Bene, con questo siamo a posto! Il prossimo capitolo sta per iniziare, quindi... amici fan di Digimon, allacciatevi le cinture e si riparte!

Buona lettura!

 

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Capitolo 13 - Takato e Ryou

 

"Piacere di conoscerti, Takato-kun." disse Ryou, facendo un rispettoso inchino nonostante il ragazzo che gli stava davanti avesse quanto meno due o tre anni meno di lui. Dal canto suo, Takato era troppo emozionato per essere formale... e rimase fermo lì, con un sorrisone entusiasta stampato sul viso, e lo sguardo luccicante di gioia! Guilmon, che stava in piedi accanto a lui, si accorse dell'emozione di Takato, e rivolse al suo giovane Tamer uno sguardo dubbioso.

"Hm? Takatomon, cosa ti succede?" chiese ingenuamente. "Stai diventando rosso come me..."

"Ah! Ehm... questo... questo è quello che accade a noi umani quando siamo... ehm... particolarmente felici o emozionati! Heheheee..." ridacchiò Takato. La sua spiegazione bastò al piccolo dinosauro rosso, che la accettò con un'alzata di spalle prima che Takato si rivolgesse di nuovo a Ryou. "Comunque... ehm... sì, io sono Takato Matsuda... e questo è il mio Digimon, Guilmon! Piacere... pacere di conoscerti, Ryou Akiyama-san! Per me... è un grandissimo onore!"

Ryou si ritrovò ad essere un pò imbarazzato lui stesso dalla gioia estrema del suo giovane interlocutore: sembrava quasi che gli stessero venendo le lacrime agli occhi dalla felicità! Non che gli dispiacesse, ma magari era il caso di stemperare un pò gli animi...

"Beh... hehehee... anche per me è un piacere conoscerti, Takato Matsuda-kun." esordì, con un tono di voce cordiale il cui scopo era quello di mettere a suo agio l'interlocutore. "Comunque... vorrei dirti che non c'è bisogno di essere così formali! Se vuoi, puoi chiamarmi semplicemente Ryou!"

I suoi modi erano talmente gentili che le iniziali titubanze di Takato e Guilmon iniziarono già a diradarsi. Ryou Akiyama, decisero, era davvero una persona impossibile da trovare antipatica - per qualche motivo, Takato si era aspettato che una celebrità come lui avrebbe comunque mantenuto una certa distanza dai suoi fan, quasi non volesse mescolarsi con le persone comuni... e invece, Ryou aveva mantenuto un tono di modestia e cordialità.

"Okay... ti ringrazio, Ryou-san!" rispose Takato, rimettendosi a posto.

Ryou si schermì con un gesto della mano. "Di niente, figurati... anche a me fa molto piacere conoscere un mio fan!" rispose. "Piuttosto... venendo al motivo per cui ho voluto parlare con te... scusa se vengo subito al punto, ma è una cosa molto importante. Immagino che tu avrai già visto di cosa sono capaci i Deva, giusto?"

"Sì... abbiamo già combattuto contro alcuni Deva, e siamo riusciti a respingerli... anche se non è stato molto facile!" rispose Takato. "Tu... per caso sai qualcosa dio più di loro?"

Questa domanda, posta con il tono più innocente che si potesse immaginare, fece fare un sorriso ironico al giovane campione di Trading Card Game. Chiedere a Ryou Akiyama se ne sapesse di più dei Deva... o di qualunque altro Digimon fosse alle dirette dipendenze di un Digimon Sovrano... era quasi un'assurdità! Ma questo, quel giovanissimo Tamer non poteva certo saperlo... e non poteva immaginare cosa Ryou avesse vissuto sulla propria pelle.

"Sì, effettivamente sì." rispose Ryou, mantenendo un tono neutrale. "Però... non credo sia questo il luogo nè il momento esatto per parlarne. Dovremmo cercare un luogo appartato in cui non attirare troppo l'attenzione della gente..."

"Beh, se vuoi io conosco un posto così..." affermò Takato. "Per nascondere Guilmon agli occhi della gente, lo faccio stare in una piccola costruzione abbandonata, in un luogo abbastanza fuori mano del parco di Shinjuku... possiamo andare lì, se vuoi!"

Ryou ci pensò su per un'istante... poi fece un piccolo sorriso e annuì. "Beh... sì, a me va bene! Aspetta solo un momento... Monodramon, vieni, andiamo da un'altra parte a parlare con Takato-kun e Guilmon..."

Il ragazzo vestito di nero si chinò vicino alla panchina dove era seduto fino a poco prima... e un piccolo Digimon dalle sembianze di un draghetto viola, dall'espressione acuta e un pò dispettosa, scivolò furtivamente tra le braccia del suo Tamer, con una tale nonchalance che chiunque avrebbe pensato che Ryou si era soltanto chinato a raccogliere qualcosa. Takato e Guilmon, spinti dalla curiosità, si sporsero un pò per guardare il piccolo Digimon che Ryou teneva ben nascosto con una falda della sua giacchetta, ma il Tamer leggendario ricordò loro che dovevano cercare di attirare meno attenzione possibile, e fece loro cenno di seguirlo dietro un angolo della stazione. "Sì, immagino che abbiate voglia di fare conoscenza anche con il mio Digimon... ma aspettiamo di essere lontani da sguardi indiscreti, okay?" Quando Takato annuì, rimproverandosi tra sè per quell'attimo di avventatezza, Ryou continuò. "Va bene... allora andiamo al parco, e poi voi guidateci verso la tana di Guilmon. Lì, potrò spiegarvi un pò di cose..."

I due ragazzi e i loro Digimon si allontanarono dalla stazione e giunsero al parco dopo una rapida camminata di alcuni minuti... e a quel punto fu Takato a prendere la testa della fila e a portare Ryou e Monodramon attraverso i tortuosi sentierini del parco, e in mezzo ai cespugli più fitti, fino a raggiungere la piccola radura nella quale si trovava la "cuccia" del suo Digimon!

"Ecco, siamo arrivati..." affermò Takato, non senza un pizzico di orgoglio. "Questo è il luogo in cui ho tenuto nascosto Guilmon per tutto questo tempo. Mi rendo conto che non è esattamente il luogo più pulito o più accogliente del mondo... ma a Guilmon sembra andare bene così!"

"Certo che mi va bene così, Takatomon..." affermò Guilmon. "E poi, non è mica tanto male! Soprattutto adesso che Calumon viene qui a giocare con me!"

"Hmm... però, vi siete organizzati bene, devo ammettere..." affermò Ryou, avvicinandosi alla capanna diroccata con Monodramon tra le braccia. Mentre prima era convinto di fare un pò da mentore ad un ragazzino inesperto, ora si trovava a provare una certa ammirazione per la sua prontezza di pensiero, e la sua capacità di sfruttare le risorse che aveva in modo fantasioso... "Oh, a proposito, questo Calumon chi..."

"Calu! E' venuto un nuovo amico di Takato!" esclamò il batuffolino bianco, svolazzando fuori dal suo nascondiglio con le orecchie spalancate e volando incontro ad un sorpreso Ryou. "Ciao, nuovo ragazzo! Ti va di giocare con me, calu?"

L'espressione di Ryou era un misto di divertimento e meraviglia... ma, vicino a lui, Monodramon stava corrugando la fronte, avendo percepito che quel cucciolo era molto più di quanto non desse a vedere.

"Heheheee... ciao, tu devi essere Calumon!" lo salutò Ryou, facendolo stare nel palmo della sua mano. "Sei carino, lo sai? Beh, sì, se vuoi dopo giochiamo assieme quanto vuoi! Prima, però, devo parlare un pò con Takato-kun. E'... una cosa piuttosto importante..."

"Va bene, non importa, calu!" esclamò Calumon. "Intanto, io giocherò con Guilmon e il tuo Digimon! Venite, ragazzi, giochiamo un pò a nascondino, calu!" E detto questo, planò allegramente verso Monodramon, afferrandogli un polso e cercando di trainarlo verso di sè! Un pò imbarazzato, il draghetto viola esitò per un istante, prima di lasciarsi convincere e seguire Calumon e Guilmon mentre si andavano a nascondere tra il fogliame, e iniziavano la loro gara.

"Non allontanatevi troppo, voi!" esclamò Takato. "E mi raccomando, non fatevi vedere dalla gente! Ci sono ancora molte persone in giro, a quest'ora!"

"Sì, Takatomon, lo sappiamo! Stai tranquillo!" lo rassicurò Guilmon.

Takato e Ryou restarono per un pò a guardarli allontanarsi, prima di riprendere la loro conversazione. "Beh, immagino... che loro sapranno come passare il tempo mentre noi discutiamo!" disse il Tamer più giovane. C'era ancora un pò di nervosismo ed emozione nel suo modo di fare. "Allora... ehm... per adesso... direi di sederci da qualche parte, ma questo posto è... insomma... non è esattamente il posto che sceglierei per accomodarmi! Chiedo scusa..." continuò, riferendosi alla polvere e alle fronde che disseminavano il terreno.

Ancora una volta, Ryou si dimostrò un tipo flessibile e accomodante. "Non fa niente, anche sedermi per terra va benissimo." affermò. "Allora... accomodiamoci e vediamo di parlare di quello che sta succedendo."

"Grazie, Ryou-san..." ringraziò Takato, e i due ragazzi si accucciarono e si sedettero sul pavimento a gambe incrociate. "Allora, dimmi pure... intanto, che cosa sono esattamente questi Deva? E... chi è il Sovrano di cui parlano? Come mai dici che per noi è tanto pericoloso continuare ad essere dei Tamer?"

Ryou si organizzò brevemente il discorso. "Bene, veniamo subito al punto. I Deva sono dodici Digimon di livello Ultimate particolarmente potenti e influenti, modellati sui segni dello zodiaco cinese: la Tigre, il Serpente, il Gallo, la Pecora, il Bue, il Cavallo, la Scimmia, il Cinghiale, il Drago, il Topo, il Cane e il Coniglio. Visto che ne avete già affrontati alcuni... immagino che avrai notato anche tu le somiglianze."

"Sì, mi ricordo bene... finora abbiamo affrontato il Bue e il Serpente, Vajiramon e Santiramon." rispose Takato.

Ryou annuì. "Bene. In effetti, a questo punto credo di dover aggiungere che uno dei Deva, Shinduramon... quello che rappresenta il Gallo, per l'esattezza... è già stato cancellato. Era stato lui a provocare il black-out di qualche sera fa, e io e Monodramon lo abbiamo affrontato e sconfitto. Certo, ammetto che non è stato facile..."

"Davvero? Era... era stato un Deva a far cessare l'erogazione di corrente?" Takato aveva sgranato gli occhi per lo stupore. "Questo non lo sapevo... avevo pensato che fosse un normale black-out, visto che poi la corrente è tornata quasi subito..."

"Già... quando io e Monodramon abbiamo sconfitto Shinduramon..." spiegò Ryou. "Ma... ti fornirò tutti i dettagli in un'altra occasione. Per adesso, quello che ti interessa sapere è il fatto che questi Deva sono stati mandati qui sulla Terra dal loro Sovrano in persona... Zhuqiaomon, il tiranno che governa sul Mondo Digitale, e che ha deciso di impossessarsi di un oggetto chiamato Shining Evolution. La Shining Evolution si trova proprio qui sulla Terra, e Zhuqiaomon non si farà nessuno scrupolo a sacrificare centinaia o anche migliaia di esseri umani, pur di averla."

"Shining Evolution... sì, mi ricordo vagamente che uno dei Deva ne aveva parlato." rispose Takato, ricordando lo scontro con Vajiramon. "Anzi... il Deva Bue ci ha anche rivelato chi sia in realtà... a quanto pare, è proprio Calumon a rappresentare la Shining Evolution, ed è lui che i Deva cercano! Solo che... non mi spiego per quale motivo questo... Zhuqiaomon, hai detto? Insomma, questo Sovrano... vuole Calumon a tutti i costi! Voglio dire... non è già abbastanza potente di suo?"

Ryou guardò in giro per un paio di secondi, prima di dare la risposta... e Takato notò, per la prima volta, un certo nonsochè di disagio nel modo i fare del ragazzo più grande. "Magari lo sapessi, Takato-kun. Ho... ho consultato già chi avrebbe potuto darmi una risposta, ma nessuno mi ha saputo dare una spiegazione sul suo comportamento." spiegò. Tacque volontariamente sugli altri tre Sovrani... se si fosse imbarcato in un discorso simile, ne sarebbe venuta fuori una digressione che avrebbe occupato almeno qualche ora prima di poter tornare al discorso originale. "Per adesso, posso soltanto assumere che Zhuqiaomon abbia bisogno del potere della Shining Evolution per creare un esercito di Digimon evoluti, molto più velocemente di quanto i Digimon stessi potrebbero fare evolvendosi naturalmente... e se la vuole per poi muovere guerra al Mondo Reale... beh, non ti stupirà sapere che trovo questa prospettiva veramente terrificante!"

"Non... non faccio fatica ad immaginarlo nemmeno io..." mormorò il ragazzino più giovane, con un lieve brivido. Quale esercito della Terra avrebbe potuto resistere ad un invasione in massa di Digimon? "E quindi... per evitare tutto questo, dovremmo cercare di mantenere la Shining Evolution... cioè Calumon...al sicuro dai Deva di Zhuqiaomon. Non è così?"

"Esattamente. Se Zhuqiaomon se ne impadronisce, allora non potremo più fare niente per impedirgli di attaccare la Terra." spiegò Ryou. "Zhuqiaomon è un Sovrano feroce ed impulsivo, che odia gli esseri umani. Non è possibile discutere con lui. Se vogliamo evitare il disastro, dobbiamo impedire ai suoi Deva di impossessarsi della Shining Evolution custodita nel corpo di quel piccolo Digimon..." si interruppe, chiedendosi come mai avesse inziato a parlare al plurale. La sua intenzione era sempre stata quella di dissuadere Takato e i suoi compagni - Ruki compresa - dall'unirsi a lui in quella pericolosa avventura...

"Ma... ecco, è questo il motivo per cui non voglio che voi vi lasciate coinvolgere in tutto questo." coninuò Ryou, cercando di essere educato ma fermo. "Ho visto che i vostri Digimon sono forti... e sapete anche come farli evolvere, il che è un altro punto che dimostra la vostra capacità... ma... Zhuqiaomon sarebbe davvero troppo per voi. Non potete sperare di affrontarlo e uscire vivi. So che questo mio modo di fare può sembrarvi presunzione... ma vi sto dicendo tutto questo perchè so come stanno le cose. Vi chiedo di lasciar perdere tutto, tornate alle vostre vite con i vostri Digimon, e lasciate che mi occupi io di appianare la faccenda con Zhuqiaomon. Io almeno... ho una speranza di farmi ascoltare da lui."

Takato restò in silenzio, senza guardare Ryou per diversi secondi. Con la coda dell'occhio, il giovanissimo Tamer osservò Guilmon, Monodramon e Calumon che si rincorrevano amichevolmente... impresa resa più difficile dal fatto che Calumon sfruttava le sue larghe orecchie per planare per brevi tratti e sfuggire ai loro tentativi di afferrarlo. Sembravano così contenti di stare assieme e giocare... e a Takato tornò in mente il motivo per cui aveva desiderato un Digimon come amico...

Però adesso... adesso le cose erano cambiate... che a Takato piacesse o meno. E non gli piaceva. Non avrebbe mai desiderato di affrontare tutte quelle battaglie a rischio della propria vita. Però... proprio per questo motivo...

Takato prese fiato, e si voltò verso Ryou. "Ryou-san... so cosa vuoi dire, e apprezzo il fatto che tu voglia tenerci lontano dai guai... ma mi dispiace dirtelo... non posso fare quello che mi chiedi." affermò.

Ryou non si aspettava una risposta simile. Era convinto che Takato sarebbe stato felice di cogliere quell'occasione per tirarsi fuori dai combattimenti che odiava, e invece... adesso gli diceva di no? Per la prima volta da quando Takato lo aveva incontrato, la perplessità si lesse sul volto del Tamer Leggendario. "Cos...? Takato-kun... ma... sei sicuro di quello che dici? Non... non credo di dover essere io a ricordarti a quali rischi vai incontro. E poi... mi pare di aver capito che quando il tuo Digimon raggiunge il livello Ultimate, il vostro legame diventa tanto saldo che senti persino il dolore dei colpi subiti dal tuo amico." disse. "Pensavo... che ti avrebbe fatto piacere non doverti più preoccupare di questo..."

Sorridendo debolmente, Takato indicò a Ryou i loro Digimon e Calumon, che stavano ancora giocando poco più in là, vicino ad un angolino della tana. Da quello che i due ragazzi potevano vedere dalla loro posizione, Calumon aveva convinto Monodramon a portarlo in groppa, e il draghetto viola si stava divertendo un sacco a portarlo a cavalcioni mentre Guilmon applaudiva allegramente! Sembravano proprio dei bambini spensierati... chi avrebbe mai potuto dire che due di loro erano in realtà dei guerrieri così potenti, e l'altro custodiva in sè un segreto che avrebbe potuto voler dire la disfatta dell'umanità?

"Sai, Ryou-san... in effetti, fino a poco tempo fa, anch'io avrei pensato la stessa cosa." spiegò Takato, con una tranquillità che sorprese anche lui stesso. "Io... non volevo avere nulla a che fare con queste storie di combattimenti... di assorbire i dati per diventare più forte... Non ne volevo sapere nulla! Volevo soltanto... avere Guilmon come compagno di giochi e soprattutto come amico. Però, poi, ho incontrato Ruki-san e Jenrya-kun, e ho capito che ero capitato in una situazione molto più grande di me. Che io e Guilmon avremmo dovuto combattere per salvarci... e che ora avevamo la responsabilità di gestire il potere che ci era stato concesso. E' stato un peso... abbastanza grande da portare sulle spalle, ma ce l'abbiamo fatta fino a questo momento perchè, anche se all'inizio non andavamo molto d'accordo, perchè... beh, siamo stati assieme. Perchè abbiamo combattuto uniti."

Ryou, ora decisamente meno perplesso, annuì in direzione di Takato. Ancora una volta, quel Tamer più giovane e meno esperto di lui lo aveva favorevolmente sorpreso. Nonostante la giovane età, possedeva una saggezza non comune... e le battaglie che lui e gli altri Tamers avevano sostenuto gli avevano aperto gli occhi su molte cose.

"Hmm... capisco." disse Ryou, tenendo d'occhio anche i Digimon che stavano giocando vicino a loro.

Quando Takato tornò a parlare, il tono della sua voce era già più rilassato. "Ero sicuro che avresti capito, Ryou-san... E adesso che abbiamo ricevuto, non per nostra volontà, questo compito come Tamers... non possiamo semplicemente voltare le spalle a tutto e tornare alla nostra vita, come se niente fosse. Sia io che Ruki-san abbiamo provato a farlo... e non è andata bene, per dire poco. Quindi... mi dispiace, Ryou-san, ma anche se ce lo chiedi tu... Piuttosto, ho un'idea migliore!" proseguì, con un indice alzato come segno che gli era venuto in mente qualcosa.

Curioso di sapere quello che Takato stava pensando, ma allo stesso tempo dubbioso del fatto che lo avrebbe convinto, Ryou si sporse un pò in avanti per ascoltarlo. "Dimmi, Takato-kun. Che cosa vuoi..."

"Stavo pensando..." disse Takato, intrecciando tra loro le dita come se la proposta che stava per fare lo mettesse in imbarazzo. "...che forse potremmo unire le nostre forze. Voglio dire... non pensi anche tu che sarebbe la cosa migliore? Con la tua esperienza, e la tua abilità di Tamer... e grazie anche ai poteri di Monodramon, si intende... penso che avremo maggiori possibilità di proteggere Calumon e la nostra città! Dopotutto, hai detto tu stesso che sei riuscito a sconfiggere un Deva per conto tuo..."

Ryou corrugò la fronte, con espressione vagamente interessata. In effetti, pensandoci, anche quella proposta poteva andargli bene... a parte il fatto che la sua intenzione iniziale era proprio quella di mantenere i ragazzi lontano dai guai. E tuttavia, dopo aver visto Takato, Jenrya e Ruki... si stava convincendo che non sarebbestato possibile far loro abbandonare la partita. Quindi, a quel punto, forse conveniva fare la seconda cosa migliore...

"Hmmm..." disse Ryou, appoggiandosi una mano sulla tempia come se stesse pensando. "Ti dirò, Takato-kun, non sarebbe neanche male come idea. A quando vedo, non riuscirò a dissuadervi dal vostro proposito... quindi, immagino che sia meglio se vi do una mano in questo modo. Sì, per quanto riguarda noi, io e Monodramon saremmo più che disposti a fare come dici tu. Anche se... beh, diciamo che c'è qualcuno, nel tuo gruppo, che non è stato proprio felicissimo di rivedermi! Parlo di Ruki Makino, ovviamente..."

"Ruki-san?" chiese Takato. "Hmm... beh, sì, in effetti avevo visto che non era molto contenta all'idea che ti proponessi di unirti a noi... poi, però, dopo averne discusso un pò con lei, sono riuscito a convincerla. Mi ha detto però di non aspettarti che lei sia amichevole nei tuoi confronti..."

Ryou ridacchiò brevemente. "Heheheee... già, proprio come mi aspettavo da Ruki... ancora non mi ha perdonato per averla battuta alla finale di quel torneo di Digimon Trading Card Game, due anni fa!" affermò.

Takato rimase confuso per un istante, non capendo come fosse possibile provare ancora antipatia per qualcuno per un motivo così futile... ma poi si ricordò del carattere competitivo della Digimon Queen, e di come lei sapesse essere aggressiva e decisa a primeggiare, e scosse la testa. "Heheheee... sì, immagino... vorrà ancora la rivincita, credo!" rispose Takato. "Ma... sono convinto che Ruki-san, in fondo, non sia poi così arida. Voglio dire, adesso mi sembra in buoni rapporti con Renamon, ed è un pò più amichevole anche con me e Jenrya-kun... quindi penso che alla fine anche lei sarà disposta ad accettarti di più."

"Mi fa piacere saperlo." disse Ryou. Tra sè, pensò che in effetti gli faceva piacere vedere che qualcuno, come appunto Ruki, non si faceva impressionare dalla fama che Ryou si era fatto in tutto quel tempo, e diceva chiaramente quello che pensava di lui, ma questi discorsi potevano essere fatti in un secondo momento. "Piuttosto, Takato-kun, potrei farti una domanda? Ho voluto fartela fin dall'inizio, ma... ho preferito aspettare."

"Certo. Dimmi pure, Ryou-kun, di cosa si tratta?" rispose il giovanissimo Tamer, incuriosito.

Ryou si schiarì la gola. Anche se la giornata era stata abbastanza calda, adesso cominciava a levarsi un pò di vento... "Volevo chiederti una cosa del tuo Digimon... si chiama Guilmon, giusto?" chiese, tanto per essere sicuro di averne capito bene il nome. Quando Takato annuì in segno di conferma, Ryou proseguì. "Giusto, Guilmon... quello che volevo chiederti era, sperando che questa non sia una domanda troppo personale... come hai incontrato Guilmon? E' una tipologia di Digimon che non ho mai visto finora... e ti posso assicurare che ho viaggiato molto nel Mondo Digitale, quindi posso dire di conoscerlo abbastanza."

"Figurati, non è affatto troppo personale..." rispose Takato, per poi tornare indietro col pensiero al giorno in cui la sua vita era cambiata per sempre. "Beh... in effetti, se devo dire la verità, non ne sono molto sicuro nemmeno io... un giorno, così, tanto per passare il tempo, ho disegnato sul mio blocco degli appunti lo schizzo di un Digimon di mia invenzione... sai, io ho seguito tutte e due le serie alla TV, e posso dire di esserne un fanatico..."

"Sì, capisco..." disse Ryou, reprimendo uno strano senso di nostalgia. Ancora una volta, quei ricordi che tornavano a galla... "Prego, vai pure avanti."

"E così, mi sono messo davanti ad un foglio pulito, e ho immaginato come poteva essere il mio Digimon..." continuò Takato, dando un'occhiata a Guilmon che, in quel momento, aveva 'passato la patata bollente' a Monodramon e si stava allotanando da lui con una risata da bambino felice. "Ho pensato agli attacchi, ho pensato ad un nome, al carattere... insomma, a come sarebbestato un Digimon che avrei voluto avere come compagno di giochi. Tutto qui. Non pensavo che... da quel giorno, sarei stato coinvolto intutte queste lotte... questi Deva... e questi uomini del governo che cercano in tutti i modi di cancellare i nostri Digimon."

"Uomini del governo, eh?" chiese Ryou, annuendo tra sè. "In effetti avevo sentito dire che c'era un'organizzazione governativa che voleva in qualche modo liberarsi dei Digimon... li considerano un pericolo, e in effetti non posso neanchedare loro torto del tutto. Non ho però nessuna intenzione di lasciare che facciano scomparire Guilmon, Monodramon o qualunque altro dei nostri Digimon, quindi... se ti serve una mano per convincere quella gente a desistere, io sarò felice di dartela!"

"Grazie, Ryou-kun! Mi fa piacere sapere che possiamo contare su di te!" rispose allegramente Takato, tendendo la mano al suo idolo e ricevendo in campo una energica stretta di amicizia.

"Grazie anche a te, Takato-kun." rispose il campione di Trading Card Game, per poi fare una breve risatina ironica. "Saprò rendermi degno della vostra fiducia... anche agli occhi di Ruki-san!"

Se non altro, l'inizio della collaborazione tra Ryou Akiyama e gli altri Tamers, dopo un inizio non proprio esaltante, stava proseguendo sui binari giusti... e la stessa cosa sembravano pensare Guilmon, Monodramon e Calumon, che avevano interrotto per un attimo i loro giochi per osservare i loro amici umani che si scambiavano un gesto di amicizia. Adesso, nonostante la minaccia dei Deva continuasse ad incombere su Tokyo, e ancora nessuno fosse sicuro di quello che la Hypnos e Yamaki avrebbero fatto, i Tamers sembravano aver riportato la situazione sotto il loro controllo...

 

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Alice McCoy trattenne a stento un sospiro malinconico, mentre i suoi cupi occhi azzurri osservavano in maniera distaccata, e al tempo stesso misteriosa, le luci della città che cominciavano ad accendersi, dalla finestra della stanza dell'albergo dove lei e suo nonno avevano preso residenza. Per qualche motivo, osservare la città dall'alto, e vedere le sue mille luci elettriche che iniziavano ad accendersi, non le dava nessuna particolare sensazione. Si sentiva esattamente come era abituata a sentirsi a casa... distaccata, estranea a quello che le stava accadendo attorno... come se non le interessasse nulla del mondo esterno. Una sensazione con cui combatteva già da tempo, e con la quale, al tempo stesso, conviveva.

Suo nonno aveva da poco finito di disfare le valigie e di mettere tutti i loro effetti personali al loro posto, e la bambina bionda restava seduta sul bordo del suo letto ad una piazza, senza eccessivo interesse. Fu solo quando il professor McCoy si schiarì la gola che Alice gli rivolse la sua attenzione, capendo che aveva qualcosa da dirle.

"Dimmi, nonno." mormorò, con una voce talmente sottile che si faceva fatica a sentirla. "C'era qualcosa che mi volevi dire, per domani, immagino..."

Il professore annuì. Come sempre, la nipotina era intuitiva e non ci metteva molto a capire quello che lui voleva dire... anche se, molto spesso, il professore si trovava a desiderare che Alice fosse un attimo più espansiva. Vedere quella bambina che, invece di cercarsi amici e parlare con quelli della sua età, si chiudeva sempre più in sè stessa... faceva male. E l'uomo, nonostante tutto l'affetto che provava per lei, non riusciva a fare nulla per farla uscire dal guscio che si era creata attorno...

"Esatto, Alice..." rispose il professor McCoy, sedendosi sul letto e girandosi in modo da guardarla direttamente negli occhi. La bambina bionda si girò a sua volta, si appoggiò le mani sulle ginocchia, e lo guardò con i suoi grandi occhioni azzurri, attendendo quello che suo nonno voleva dirle e che in cuor suo già sapeva. "Domani c'è la riunione dei Monster Makers per quella faccenda di cui ti parlavo... per risolvere il problema dei Digimon. E non credo che potrai partecipare anche tu."

Alice disse di sì con la testa. "Certo, lo immaginavo. In ogni caso, anche se avessi potuto, la cosa non mi avrebbe interessato più di tanto." disse. "Quindi... immagino che per domani sarò per conto mio."

Dritta al punto, pensò tra sè McCoy, prima di continuare il suo discorso. "Esatto, tesoro... ora, sai che le strade di Tokyo sono sicure anche per i bambini della tua età, e che mi piacerebbe molto che tu uscissi e ti guardassi un pò attorno... quindi, perchè magari non provi a fare un giro qua attorno a Shinjuku? Credo... che potrai vedere un bel pò di cose interessanti. Se non altro, ti aiuterà a passare un pò il tempo mentre io e i miei colleghi parliamo con Mr. Yamaki." propose, sperndo segretamente che la nipotina accettasse.

Alice abbassò un pò lo sguardo, facendo vedere al nonno che, se non altro, stava prendendo in considerazione l'idea. Dopo averci riflettuto su per qualche secondo, la bambina vestita da gothic lolita alzò di nuovo la testa per rispondere. "Ci proverò." disse, senza sbilanciarsi.

Il nonno si avvicinò a lei e le fece una carezza sulla testa. "Bene. Mi fa piacere che tu veda posti nuovi, anche perchè non so se avremo ancora la possibilità di tornarci." spiegò. "Ora, però, credo che sarebbe meglio iniziare a prepararci, fare la doccia, e poi andare a cenare. E' stato un lungo volo da casa al Giappone... e immagino che a questo punto sarai anche stanca."

"Un pò..." rispose Alice, prima di mettersi una mano davanti alla bocca per soffocare uno sbadiglio.

"Hm... come immaginavo." rispose McCoy. "Allora, vai tu per prima. Abbiamo ancora tempo, visto che il ristorante dell'albergo non ha ancora aperto... tra una mezz'ora circa, mi pare. Quindi, fai pure con comodo."

Questa volta, Alice riuscì a sorridere debolmente. "Va bene, nonno. Grazie mille, farò il prima possibile." gli rispose, prima di dirigersi nel bagno e chiudere la porta dietro di sè.

La solitudine della stanza da bagno, illuminata soltanto dalla luce accanto al lavandino, sembrò far rilassare un pochino la piccola americana, che si sciolse i codini nei quali i suoi capelli biondi erano legati, e appoggiò i nastrini neri vicino al lavandino, in un punto dove fossero in bella vista, prima di arrivare alla vasca da bagno e aprire l'aqua per farla riscaldare. Fare un giro da sola per il quartiere di Shinjuku... beh, non sembrava una cattiva idea, in fondo. Aveva una mappa, era abbastanza indipendente da non perdersi, e se non altro questo poteva essere un discreto passatempo. Non che le interessasse particolarmente vedere la nuova città... ma visto che non c'era molto che lei potesse fare nel frattempo, tanto valeva sfruttare l'occasione.

Alice sospirò sentendo che la temperatura dell'acqua si avvicinava a quella ideale per la doccia. In fondo, quando nessun altro bambino della tua età vuole fare amicizia con te, e i tuoi genitori e tuo nonno sono sempre occupati con il lavoro, si impara anche a stare da soli... e dopo un pò, la cosa non pesa più di tanto. Si impara anche ad ignorare gli sguardi di superiorità e le prese in giro degli altri bambini... certo, per un pò fa male, ma alla fine ci si abitua anche a quello. Quindi... perchè in Giappone avrebbe dovuto andare diversamente? Una passeggiata qua e là, un'occhiata in giro... e la giornata sarebbe passata in men che non si dica.

O almeno, Alice era convinta che fosse così... non immaginava che sarebbe potuto accadere qualcosa che, oltre a farle cambiare idea, avrebbe cambiato la sua vita per sempre...

E le avrebbe dato qualcosa che segretamente desiderava...

 

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"Hmm... perchè all'improvviso mi è venuta sete?" mormorò tra sè Juri, sfregandosi gli occhi impastati dal sonno. La ragazzina castana si era svegliata all'improvviso, sentendosi la gola improvvisamente secca e la pelle accaldata. E pensare che la giornata non era stata neanche tanto afosa... si sentì la fronte per assicurarsi di non avere febbre o cose del genere, e non appena ebbe appurato di stare bene, si mise seduta sul letto, spostando in là le coperte. Se suo padre l'avesse trovata sveglia a quell'ora, probabilmente l'avrebbe sgridata... era sempre stato un uomo che teneva moltissimo al rispetto delle regole di casa... ma Juri pensò che, se non avesse fatto troppo rumore, magari sarebbe riuscita a scivolare in cucina e bere un sorso d'acqua senza che nessuno si svegliasse.

Juri si alzò dal letto e infilò i piedi nelle pantofole rosa appoggiate sotto di lei, guardandosi poi attorno e tendendo le braccia in avanti per non andare a sbattere contro eventuali ostacoli. In poco tempo, i suoi occhi si abituarono all'oscurità, permettendole di distinguere i contorni degli oggetti che la circondavano. L'armadio, il comodino, alcuni peluche ordinatamente messi in un angolo... e ovviamente la porta della sua camera, oltre la quale la bambina fece capolino per vedere se la strada era sgombra. Bene, non c'era nessuno. Sembrava che suo padre, e la sua madre e il suo fratellino adottivi stessero ancora dormendo della grossa. Con molta cautela, Juri scivolò fuori dalla sua camera e nel corridoio, cercando di passare oltre le loro camere il più rapidamente e silenziosamente possibile. Fatto questo, e tirato tra sè un sospiro di sollievo, si affrettò verso la cucina... e, raggiunto il lavello, riempì un bicchiere di acqua del rubinetto e lo vuotò rapidamente.

Sentendosi più rinfrescata, Juri asciugò con attenzione il bicchiere e si apprestò a tornare in camera sua... quando uno strano suono, come lo scatto di una porta, la fece sobbalzare leggermente. Incuriosita e un pò allarmata, la ragazzina si voltò in quella direzione... e più esattamente, verso una finestra chiusa che dava su una stradina. Poteva essere semplicemente uno scatto di qualche meccanismo... ma la ragazzina non ne era del tutto convinta, e si avvicinò alla finestra per verificare di persona, stando sempre attenta a non fare rumore. Si guardò attorno, cercando di vedere se c'era qualcosa fuori posto... e alla fine, non vedendo nulla di particolare, si convinse di essersi soltanto immaginata tutto e decise di tornare a letto...

CLACK!

Di nuovo quel suono... e di nuovo, la piccola sobbalzò per la sorpresa. Questa volta, però, la sensazione era accmpagnata da un principio di paura - questa volta non era una sensazione, quel suono secco ed improvviso lo aveva sentito per davvero! Di cosa si trattava? Juri non voleva che fosse un ladro, o cose del genere...

"Ugh... andiamo, Juri Katou, che cosa ti viene in mente? Vivi in Giappone, uno dei paesi con il tasso di criminalità più basso del mondo... perchè dovrebbe essere un ladro?" si rimproverò mentalmente, più per tranquillizzarsi che perchè ne fosse veramente convinta. E ciò nonostante, i suoi sospetti non le permettevano di andarsene così, senza essere del tutto sicura di poter stare tranquilla...

Con attenzione, Juri guardò verso un angolo del soggiorno... niente, lì non c'era nulla... sui muri e sui divani... diede un'altra occhiata, per massimo scrupolo... ma anche lì, non c'era traccia di qualcosa che avrebbe potuto provocare quel rumore inquietante. Eppure... eppure ci DOVEVA essere qualcosa... non poteva essersi immaginata tutto...

Un momento!

Un fruscìo, più lieve dei suoni che aveva sentito, ma comunque percepibile nel silenzio della sala, provenne dalla cornice della finestra chiusa, e Juri si voltò in quella direzione, trattenendo a stento un'esclamazione di paura e sorpresa. Era riuscita a vedere, quasi invisibile dietro le tapparelle, una sagoma tozza, grande come un gatto, ma con diverse code dietro la schiena, che scivolava con agilità oltre il suo campo visivo! Era una creatura piccola, senz'altro... e Juri non era riuscita a vederne bene l'aspetto... ma quello che le aveva fatto paura era il fatto che era evidente che non si trattava di una creatura terrestre! Anche un osservatore distratto si sarebbe reso immediatamente conto delle differenze...

Un pensiero improvviso balenò nella testa di Juri. Si ricordò di quello che aveva detto Hirokazu all'uscita di scuola, soltanto pochi giorni prima, riguardo al fatto che Takato si stava comportando in maniera strana. Hirokazu aveva parlato della possibile esistenza dei Digimon... e in quell'occasione Juri aveva pensato che lo sbarazzino compagno di classe stesse seguendo una sua fantasia... ma ora che aveva visto quella sagoma misteriosa, appartenente ad un animale non meglio identificato... non era più tanto sicura che Hirokazu stesse dicendo delle assurdità...

Juri si allontanò lentamente dalla finestra, tenendo gli occhi su di essa nel caso il Digimon tornasse... ma, per fortuna, non successe nient'altro, e la ragazzina, pur un pò stravolta, cominciò a ritirarsi verso la sua camera, stando sempre attenta a non svegliare nessuno. Niente. Nessun altro suono. La casa era ripiombata nel silenzio della notte, e dopo aver deglutito a vuoto nel tentativo di calmarsi un pò, Juri rientrò in camera sua e vi si chiuse silenziosamente dentro, infilndosi di nuovo sotto le coperte e stringendosele attorno al corpo, nel tentativo di mantenersi calda. Quell'incontro inaspettato le aveva messo addosso una certa paura... se c'erano davvero dei Digimon sulla Terra, come diceva Hirokazu... allora quali sarebbero state le conseguenze? E... se Takato aveva un Digimon con sè, poi...?

"Mamma mia... e io che pensavo fosse uno scherzo di Hirokazu-kun..." mormorò la ragazzina, ben nascosta sotto le coperte. "Domani... domani, non appena mi sarà possibile, devo parlare a lui e a Takato-kun..."

 

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Poco fuori dal complesso condominiale nel quale viveva la famiglia Katou, il piccolo Digimon che Juri aveva visto un attimo prima balzò agilmente giù dal muro e si rifugiò nell'erba umida del prato, strisciando agilmente tra i cespugli in modo che nessuno potesse vederlo. Per un attimo, si preoccupò del fatto che la sua pelliccia scarlatta lo avrebbe reso facile da individuare... ma per sua fortuna, il fogliame era abbastanza fitto da nascondere abbastanza bene anche il suo appariscente mantello.

"Uff... che strano, mi era sembrato che qualcuno, in quella casa, si fosse accorto di me..." borbottò tra sè Elecmon, mentre volgeva lo sguardo alla finestra chiusa dalla quale era appena balzato giù. Era un Digimon dall'aspetto buffo, che per certi versi ricordava un grosso coniglio rosso con svariate code, grandi occhi blu e decorazioni azzurre a forma di fiamma sulla testa, sul dorso e sulle zampe. Tre piccoli artigli spuntavano dalle dita di ciascuna zampa, e i denti contenuti nella sua larga bocca erano corti, triangolari ed affilati. Nonostante sembrasse un pò tozzo per le sue dimensioni, dava anche l'impressione di essere sveglio e attento, impressione che veniva ulteriormente rafforzata dal modo in cui il piccolo Digimon si guardava attorno, attento a non farsi cogliere impreparato.

"Certo che quello degli esseri umani è uno strano mondo... e continuo a dimenticare che non tutte le creature parlano, qui..." mormorò. "Bah, lasciamo perdere... piuttosto, vediamo di trovarci un posto sicuro per la notte... Non ci sono molti Digimon, qui, ma è meglio non farsi prendere comunque!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Elecmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Thunder Strike

Un Digimon di tipo Mammifero e forma pre-evoluta di Leomon. Curioso, con un forte senso della giustizia, possiede nove code che usa in battaglia per intimorire l'avversario e per caricare energia elettrica da usare contro chi li attacca! Nel Mondo Digitale dell'Est, un Elecmon fa da baby-sitter e guardiano per i piccoli Digimon del Primary Village.

 

Elecmon si guardò attorno, e riuscì a trovare, a pochi metri da lui, un albero che dava l'impressione di essere un buon nascondiglio. Si guardò di nuovo attorno, per massima prudenza, poi scattò agilmente fuori dal suo nascondiglio, con un fruscìo di rami e foglie spostate, e raggiunse il tronco, sul quale si arrampicò con una perizia che avrebbe fatto invidia a qualunque scoiattolo, per poi nascondersi tra le fronde e acquattarsi in un punto dove era sicuro di non poter essere visto dal terreno. Accoccolandosi su sè stesso come un gatto, Elecmon diede un'ultima controllata in giro, poi si addormentò tranquillamente, del tutto inconsapevole di cosa gli avrebbe riservato il caso nei giorni a seguire...

E del tutto inconsapevole che, da qualche parte molto vicino a lui, si trovasse qualcuno che avrebbe cambiato la sua vita per sempre...

 

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Il giorno dopo era arrivato, e come sempre, prima di andare a scuola, i Tamers si erano sentiti per cellulare per mettersi d'accordo su un'orario di ritrovo, che era stato poi stabilito per le cinque di quel pomeriggio. Alla notizia che avrebbe partecipato anche Ryou a quella riunione, Ruki masticò un pò male, ma alla fine si decise a tenere per sè il suo orgoglio e ad accettare che, da quel giorno in poi, avrebbe collaborato con qualcuno con cui aveva ancora un conto in sospeso...

"Certo che a volte non la capisco proprio, Ruki-san..." pensò Takato. "Mi sa tanto che la sua filosofia è... che ogni competizione che lei non vince non è finita! Mah, non è esattamente il mio genere di..."

"Ehilà, amico!" I pensieri di Takato vennero interrotti all'improvviso da un energica stretta da parte di Hirokazu, che gli cinse il collo con un braccio e lo strizzò scherzosamente. Il ragazzino lanciò un breve grido di allarme e quasi perse l'equilibrio quando il suo compagno più estroverso quasi lo spintonò a terra nella foga di "salutarlo"! "Allora, cos'è quella faccia pensierosa? Non va bene così, Takato-kun!"

"Argh... Hirokazu-kun!" esclamò Takato, dopo essere riuscito in qualche modo a mantenere l'equilibrio e a liberarsi dalla stretta eccessivamente confidenziale del suo amico. "Lo sai che prendo paura quando tu mi salti addosso così! C'è proprio bisogno di farlo?"

Hirokazu sghignazzò tra sè. "Heheheee... certo che ce n'è bisogno! Andiamo, amico, rilassati un pò... è da quando è iniziata questa storia dei Digimon che sei teso come una corda di violino!" affermò. "Insomma, posso capire che ti preoccupi, ma stai tranquillo! Ora c'è anche il sottoscritto a dare una mano, no?"

Takato sospirò. A quanto pareva, Hirokazu non aveva preso troppo sul serio il suo avvertimento, e non aveva proprio afferrato che quella battaglia non era come quelle dell'anime di Digimon che a loro piaceva molto... era una battaglia in cui avrebbero rischiato le loro vite e messo in gioco l'incolumità di innumerevoli civili! "Sigh... Hirokazu-kun, mi sembrava di avertelo già spiegato... Come faccio, scusa, ad essere tranquillo quando so che un Deva ci potrebbe attaccare da un momento all'altro, e che c'è qualcuno, da qualche parte, assoldato dal governo, che cerca in tutti i modi di sottrarci i nostri Digimon? E... e poi, scusa, ma tu non hai un D-Power o un mazzo di carte da gioco, no?"

Quella semplice osservazione frenò l'entusiasmo di Hirokazu, che si guardò l'avambraccio con espressione dubbiosa. "Ah... ehm... beh, a dire la verità..." rispose. Ma la sua incertezza durò soltanto un secondo, prima di assumere nuovamente la sua espressione determinata. "No, per il momento no! Ma chi mi impedisce di procurarmi uno di quei cosi? Il deck ce l'ho già con me, non mi resta che trovare il modo di ottenere un D-... D-... come si chiama, insomma... e sono a posto! Sono diventato un Digimon Tamer a tutti gli effetti! Non è così, forse?"

Una risatina imbarazzata fu l'unica risposta che Takato, grattandosi una tempia con l'indice, riuscì a dare. Davvero, Hirokazu la stava facendo fin troppo facile... e se solo Takato avesse avuto idea di come aveva fatto lui stesso ad ottenere il suo Digivice, probabilmente gli sarebbe potuto essere d'aiuto, nonostante tutto. Per quanto ne sapeva il giovane Tamer, il suo D-Power gli era semplicemente apparso davanti agli occhi dal nulla...

"Beh, in effetti..." affermò Takato. "Però non è proprio così semplice, Hirokazu-kun, e devo anche informarti che anch'io non so esattamente come ho fatto a ricevere il mio..."

"Ruff! Ruff! Di che si parla di tanto interessante?"

Questa volta, anche Hirokazu fece un salto per la sorpresa: il calzino-marionetta di Juri era apparso in mezzo ai due ragazzi e aveva incominciato a parlare con quella buffa voce in falsetto che la ragazzina era bravissima a fare. Immediatamente, entrambi si voltarono verso Juri, che come previsto se ne stava lì con un sorrisone da un orecchio all'altro, e quella sua inquietante marionetta sulla mano! "Ciao, ragazzi! Scusate se vi richiamo, ma tra un pò suonerà la campanella! E non è il caso che Asagi-sensei ci rimproveri ancora per essere arrivati in ritardo!" affermò serafica.

"Ehm... buongiorno, Katou-san..." balbettò Takato. Come succedeva quasi sempre quando Juri gli compariva davanti così all'improvviso, il giovane Tamer di Guilmon non riusciva ad impedirsi di arrossire e balbettare un pò... "Come... come vanno le cose? Scusa, io e Hirokazu-kun ci eravamo fermati a parlare e... ehm... non ci siamo resi conto dell'ora..."

"State tranquilli, ragazzi, prima stavo solo scherzando!" li rassicurò Juri, mostrando il suo orologio. "In realtà, abbiamo ancora un pò di tempo prima che suoni la campanella, quindi possiamo prenderci qualche minuto!"

"Ah, meno male..." rispose Hirokazu, passandosi una mano sulla fronte come per asciugarsi il sudore. In effetti, la prospettiva di compiti extra da parte della signorina Asagi era l'unica cosa di spaventare un ardito come lui... "Accidenti, Katou-san, com'è che ci fai sempre prendere un colpo mentre stiamo parlando tra ragazzi? Sembra quasi che tu ti diverta..."

"Heheheee... avete ragione, ragazzi, forse sono un pò importuna..." rispose la ragazzina castana... per poi chiedere il parere della sua marionetta. "Tu che cosa ne pensi? Forse dovrei essere un pò meno ficcanaso?"

"Woof! Neanche per idea! Ruff! Questi ragazzi a volte devono essere tenuti in riga! Woof!" 'rispose' la marionetta. Seguirono grandi gocciolone di sudore dalle teste di Takato e Hirokazu, prima che Juri mettesse via il suo pupazzo e si rimettesse a posto la cartella sulle spalle. "Heheee... scusate, ragazzi! Ora possiamo andare!"

I tre ragazzi ripresero assieme il cammino verso la scuola, e Takato iniziò immediatamente a cercare un pretesto per fare conversazione con Juri. Provò a pensare alla prima coa che potesse interessare alla sua compagna, e che non riguardasse Digimon o compiti per casa... ma la brunetta lo precedette, rivolgendogli per prima la parola. "A proposito... Takato-kun, Hirokazu-kun... c'è una cosa di cui vorrei parlare con voi, se non vi dispiace... più tardi, magari, durante l'intervallo..."

"Ehm..." I due ragazzi si guardarono per un secondo, prima di rispondere alla loro compagna. "Certamente, Katou-san, non c'è neanche bisogno di chiedercelo." rispose infine Takato. "Ma... di cosa si tratta, esattamente?" Per qualche motivo, aveva già una mezza idea di cosa avrebbe potuto trattarsi, ma sperava sinceramente di sbagliarsi...

Juri prese un bel respiro... poi rispose, parlando con una certa rapidità come se avesse paura di essere interrotta all'improvviso. "Beh... volevo chiedervi qualcosa di più sul gioco di carte di Digimon... e su cosa vuol dire... ehm... vivere con un Digimon!"

Takato strabuzzò gli occhi, e anche Hirokazu corrugò la fronte in un'espressione incerta. Avevano sentito bene? Juri... proprio Juri... aveva chiesto notizie sui Digimon? Questo voleva dire che...

"Cos...? Hey, hey, Katou-san, aspetta un momento!" esclamò Hirokazu, dimenticandosi di essere in mezzo alla strada e facendo voltare verso di loro diversi passanti. Takato gli prese una spalla, facendogli cenno di parlare a bassa voce per non essere sentito da orecchie indiscrete, e Hirokazu borbottò delle scuse a mezza bocca prima di riprendere. "J... Juri-san... a... a te non è mai interessato nulla dei Digimon, e del gioco di carte... quindi vediamo un pò se ci azzecco quando dico che hai visto con i tuoi occhi un Digimon in questi giorni!"

Juri si allontanò un pò da Hirokazu, che non sembrava avere un gran concetto di spazio personale: le era arrivato praticamente in faccia! "Beh... in effetti non posso dire di averlo visto, però..." rispose. "Ecco... ieri notte mi è successo qualcosa di strano. Mi ero alzata un momento per andare a prendere un bicchiere d'acqua... e ad un certo punto ho sentito uno strano rumore... e, dall'altra parte di una finestra, ho visto qualcosa che si muoveva! Sono andata a vedere... e ho visto che si trattava di uno strano animale che non avevo mai visto prima! E questo, assieme a tutte quelle strane dicerie che ho sentito in questi ultimi tempi, e il fatto dell'altra sera, lì a Shinjuku... quando c'è stato quello strano fenomeno nel cielo, e le comunicazioni sono saltate... beh, tra una cosa e l'altra, ho cominciato a pensare che i Digimon non siano più soltanto una fantasia!"

Hirokazu ridacchiò tra sè e disse qualcosa come: "Io l'avevo detto, comunque...", ma Takato non ci badò troppo. In quel momento, la sua preoccupazione principale andava alla ragazzina per cui aveva una cotta - già non gli andava molto che il suo amico Hirokazu rischiasse la vita, e se ora anche Juri avesse incontrato un Digimon che si fosse legato a lei? Questo... questo sì che poteva essere un problema!

"Ma... Katou-san... non so esattamente come posso esserti utile..." mormorò, cercando di svincolarsi con una piccola bugia, e sperare che Juri lasciasse perdere il tutto. "Voglio dire, io colleziono le carte da gioco, ma... insomma, io non ho mai visto un Digimon in vita mia, e non credo proprio che esistano... forse quello che hai visto era solo un pipistrello, o cose del genere..."

"Ugh... molto convincente, Takato Matsuda... sei davvero un bravo attore..." pensò tra sè con sarcasmo. Inutile, Takato non le sapeva dire, le bugie... e infatti Juri, a giudicare dall'espressione indagatrice che le era apparsa sul viso, non aveva creduto ad una sola parola!

"Hmmm... Takato-kun, non ti offendere per questo, ma non ci credo che tu non ne hai mai visto uno!" rispose la ragazzina. "E' un pò di tempo che ti comporti in maniera strana, e sparisci senza lasciare traccia subito dopo le lezioni... ed è iniziato da quando ti ho visto fare quel disegno di un Digimon che hai inventato tu, sul tuo bloc-notes. Non mi sembra una coincidenza, scusa se ti sembro presuntuosa..."

Nessuna presunzione, pensò tra sè Takato stringendo i denti per il disappunto, mentre Hirokazu si sfregava la nuca con una mano e annuiva come per dire che Juri aveva avuto l'idea giusta. La sua amichetta poteva essere un pò svagata, ma quando era il momento sapeva dire la cosa giusta al momento giusto, ed era molto brava a centrare il punto del discorso! Ovviamente, questo si doveva anche a certi eventi nel suo passato, dei quali a Takato non faceva piacere ripensare... ma fatto stava che l'intuizione di Juri, ancora una volta, l'aveva condotta alla conclusione giusta!

"Amico, mi sa tanto che a questo punto non glielo possiamo più nascondere..." gli suggerì Hirokazu... e Takato, pur con riluttanza, si decise a dire a Juri le cose come stavano.

"Già... mi sa tanto che hai ragione, Hirokazu-kun... e va bene, allora..." disse, mentre si voltava verso l'incuriosita Juri. "In effetti... sigh... in effetti... le cose stanno proprio così. Alcuni Digimon... vivono effettivamente sulla Terra. Io... e altri ragazzi, tra cui anche Hirokazu-kun... abbiamo incontrato dei Digimon per puro caso... e siamo diventati loro compagni, in un modo o nell'altro... e da allora, le cose non sono più state le stesse per noi! Il... il motivo per cui scomparivo improvvisamente dopo la scuola era proprio il fatto che io e gli altri ragazzi... Digimon Tamers, per usare il termine giusto... dovevamo riunirci e discutere della situazione, o fare un giro di ricognizione per assicurarci che non ci fossero Digimon selvatici in giro... insomma, abbiamo avuto parecchio da fare, e il fatto che alcuni uomini del governo stiano tenendo d'occhio i nostri Digimon... beh, questo non ci dà certo una mano!"

"Wow..." rispose Juri, stupita. "E... e quindi, Takato-kun... tu sei... amico di un Digimon, e amico di altri ragazzi che a loro volta hanno un Digimon con loro! E... e se ho capito bene, voi controllate che i Digimon senza controllo non vadano in giro a fare danni, non è così?"

"Più o meno... è una storia un pò lunga, e non credo di avere il tempo di raccontartela adesso..." rispose Takato. "Senti... facciamo così, io dopo la scuola devo vedermi con questi miei amici... se vuoi, Katou-san, posso portarti a vedere il mio Digimon, Guilmon, e allora sì che avrò tutto il tempo perspiegarti comestanno le cose! Tra l'altro... sono sicuro che Guilmon ti piacerà! Non è come tanti altri Digimon, che vogliono soltanto combattere... è un Digimon buono e amichevole!"

"Beh..." concluse Juri, riflettendoci su per un attimo e poi sorridendo in direzione di Takato. "Mi... mi farebbe molto piacere conoscerlo, sì! Va bene, allora... dopo la scuola veniamo con te e ci racconti come sei diventato un Digimon Tamer!"

Nonostante la situazione avesse preso una piega che non gli piaceva molto, Takato non vide di mal occhio il fatto che Juri si fosse unita alla compagnia. Almeno finchè non rischiava la vita, poteva essere un modo per passare più tempo con lei... "Certamente, Katou-san! Per me sarà un vero piacere!"

 

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Il professor Robert McCoy, dell'Università di Palo Alto, gettò il bicchiere di plastica vuoto che teneva in mano nel cestino più vicino a lui, e osservò con un disgusto appena percettibile le gocce di caffè rimaste che colavano verso il fondo. Il Giappone era un bel paese, questo era assolutamente indubbio, e il senso civico era quanto di meglio ci si potesse aspettare... però i giapponesi non lo sapevano proprio fare, il caffè! Si impose di non provare mai più ad assaggiare il caffè delle macchinette automatiche giapponesi, e si incamminò lungo il corridoio della sede di Hypnos, verso la sala dove molto probabilmente già lo aspettavano gli altri membri dei Monster Makers. Gli ci volle qualche minuto per orientarsi come si doveva in quel dedalo di corridoi che sembravano così simili l'uno all'altro... molto diverso dall'università nella quale lui lavorava, senza dubbio... ma alla fine, anche chiedendo qualche indicazione agli addetti ai lavori, riuscì a raggiungere una sala computer, nella quale diversi volti - molti familiari, altri un pò meno - erano seduti attorno ad un tavolo, con dei documenti ordinatamente disposti davanti a loro. McCoy riconobbe immediatamente, nonostante fossero passati anni, diversi dei suoi compagni di istituto... c'era Janyuu Wong, una delle menti del loro vecchio progetto di intelligenza artificiale, conosciuto all'epoca come Tao... e poi Curly, Daisy, Babel... diversi volti di varie etnie, nei quali, nonostante le professionalità che emanavano, si leggeva un lampo di riconoscimento e di nostalgia dei vecchi tempi.

Ironicamente, pensò McCoy, proprio quel "gioco innocente" che avevano portato avanti come progetto di intelligenza artificiale per il loro corso universitario, ora si stava rivelando una minaccia per la sicurezza internazionale...

"Lieto che lei sia potuto intervenire a questa riunione d'emergenza, professor McCoy." disse l'uomo che sembrava essere a capo dell'operazione, un tizio alto, biondo, dall'aria misteriosa e distaccata, con un paio di occhiali da sole nonostante la mancanza di luce e vestito di un elegante completo nero con tanto di giacca e cravatta. "Prego, si accomodi. Riconoscerà senz'altro gli appartenenti al vecchio gruppo che avete formato nei vostri anni universitari, immagino. I Monster Makers, così vi facevate chiamare."

Il professore americano, scambiandosi qualche formale saluto con il resto dei programmatori lì riuniti, prese il suo posto nell'unica postazione ancora libera, volgendo lo sguardo di tanto in tanto al misterioso individuo con gli occhiali da sole. Molto probabilmente si trattava di Mitsuo Yamaki, il direttore di Hypnos e l'uomo che aveva inviato a tutti i Monster Makers quella strana e-mail circa la minaccia costituita dai Digimon e la riunione di emergenza. Gli dava l'impressione di uno che sapeva fare il suo lavoro, ma che non si fermava di fronte a niente... e che sarebbe stato più che disposto ad accettare qualche effetto collaterale pur di liberarsi una volta per tutte dei Digimon.

Al suo fianco c'erano due assistenti più giovani, entrambe donne... una bionda e una con i capelli castano-rossicci, che McCoy immaginò essere le operatrici principali di Hypnos...

Ma non potè riflettere oltre, visto che Yamaki richiamò a sè l'attenzione di tutti i Monster Makers facendo una prova con il microfono attaccato alla sua giacca. Immediatamente, tutti i presenti assunsero una posizione ancora più ordinata, e attesero che il giovane direttore di Hypnos spiegasse la situazione. Dopo aver dato un'occhiata al suo orologio, ed essersi assicurato che, in effetti, la riunione aveva rispettato i tempi stabiliti, Yamaki cominciò a spiegare ogni cosa.

"Sono onorato che abbiate potuto presenziare in così gran numero a questa riunione straordinaria." esordì. "L'unico assente di voi sembra essere proprio il professor Goro Mizuno... ovvero, il direttore del progetto di intelligenza artificiale che sta dietro all'attuale crisi. La sua presenza sarebbe stata indubbiamente di grande aiuto per la risoluzione del problema, ma alla luce di quello che abbiamo scoperto, non sarà necessaria comunque. Dunque, iniziamo pure la discussione. Otori, se vuoi procedere..."

Yamaki terminò la frase rivolgendosi alla ragazza dai capelli bruno-rossicci che gli stava a fianco, e quest'ultima annuì e attivò un proiettore di diapositive, mostrando su uno schermo addossato al muro delle immagini prese dagli strumenti computerizzati e di videosorveglianza nel corso di quegli ultimi giorni - immagini che si riferivano ai vari combattimenti sostenuti dai Tamers contro le varie creature emerse di recente! Molti dei Monster Makers restarono stupiti e spaventati: stavano vedendo con i loro occhi le stesse entità artificiali che loro avevano programmato, ora materializzate nel mondo reale e trasformate in un terribile pericolo per tutti! Un Devidramon, un Brachiomon, un Musyamon... e anche dei Digimon dall'aspetto nobile, per quanto animalesco, che gli stessi Monster Makers non riuscivano ad identificare... e che volevano dire che le loro creature si erano evolute per conto proprio, senza che nessuno avesse avuto bisogno di inviare loro istruzioni!

"Non riesco a credere a quello che vedo..." disse, dopo qualche diapositiva, una donna che dava tutta l'impressione di provenire dall'India o comunque da un paese vicino. "Quelli... sono davvero i Digimon che noi abbiamo programmato. Ma come è stato possibile che evolvessero fino a questo punto? Pensavo che i loro dati fossero stati cancellati ormai da tempo, visto che il nostro progetto era stato interrotto..."

"Sì, il progetto è stato effettivamente abbandonato..." spiegò Megumi. "Ma pare il professor Mizuno abbia proseguito per conto suo la ricerca, e si sia spinto al punto che le entità computerizzate hanno potuto sviluppare autocoscienza, istinto di autoconservazione e addirittura una forma di intelligenza, che pur non essendo ancora riusciti a quantificare, riteniamo essere quasi pari, se non addirittura superiore, a quella umana."

"Come se non bastasse, molti di questi Digimon si sono rivelati aggressivi e motivati da desiderio di rivalsa nei confronti degli essei umani che li hanno creati." proseguì Reika. "Le emersioni che si sono verificate hanno provocato notevoli danni materiali. Per pura fortuna non si sono ancora avute vittime tra la popolazione, ma la situazione cambierà senz'altro, se gli attacchi dei Digimon non saranno fermati definitivamente. E c'è un altro elemento che ci preoccupa."

Yamaki si aggiustò gli occhiali da sole e richiuse il suo accendino con un colpo secco. Adesso arrivava la parte che più interessava a lui... "Sembra che alcune entità digitali siano entrati in rapporti di amicizia... nei limiti che questo termine può avere per delle creature così aliene... con dei minorenni che vivono in questa città, che si sono convinti della sincerità delle loro intenzioni. Effettivamente, non possiamo negare che in certe occasioni il loro intervento si sia rivelato fondamentale per arginare l'invasione, quindi non tutti i mali vengono per nuocere." spiegò. "Tuttavia, si tratta ugualmente di esseri imprevedibili e pericolosi, che devono essere tenuti sotto controllo ed eventualmente rimossi. Ed è qui... che entra in gioco la conoscenza di voi Monster Makers. Voi siete quelli che meglio di chiunque altro conoscono le caratteristiche delle entità digitali da voi create, e quindi anche i loro punti deboli. Con la vostra collaborazione, sarà possibile imbrigliare tutti i Digimon presenti nel Mondo Reale e non soltanto rispedirli definitivamente nella loro dimensione, ma anche precludere a tutti loro la possibilità di tornare. Credo che sia il minimo che voi offriate la vostra collaborazione... visto che questi mostri sono il risultato della vostra ricerca. Sfortunatamente, a causa di eventi sfortunati e non dipendenti dalla sua volontà, Mizuno non potrà offrire la sua collaborazione... il che gioca a nostro sfavore, dal momento che era lui il membro dei Monster Makers con la maggiore conoscenza dell'algoritmo originale di funzionamento dei Digimon. Ma è mio parere che la combinazione delle vostre abilità sarà più che sufficiente a compensare questa mancanza."

Già, Mizuno... anche conosciuto come Shibumi, l'unico membro dei Monster Makers che aveva mantenuto fiducia nel progetto anche dopo il suo abbandono. Sfortunatamente, a causa dell'incidente automobilistico in cui era rimasto coinvolto sette anni prima, era rimasto in stato vegetativo... e quindi non avrebbe potuto in alcun modo contribuire alla riunione. E anche così, era facile immaginare che i loro sentimenti fossero alquanto contraddittori: da una parte il fatto che le loro creazioni stavano mettendo il mondo in pericolo, e dall'altra quello che gli si stava chiedendo di distruggere il progetto per il quale tutti loro avevano lavorato e nel quale avevano riversato i loro sogni...

Fu il signor Wong - anche conosciuto come Tao tra i suoi colleghi Monster Makers - a rompere per primo il silenzio. Era ovvio quale fosse la scelta giusta da fare, ma questo non la rendeva certo quella più semplice da fare...

"E... e va bene, Yamaki. Credo di parlare per tutti quando dico che siamo disposti ad offrire la nostra collaborazione." affermò, quasi stancamente. Guardandosi attorno, vide che anche gli altri membri del vecchio gruppo e il suo professore erano d'accordo con la sua decisione. "Non immaginavamo che il nostro progetto avrebbe avuto conseguenze così terribili, ma questo non ci rende meno responsabili dell'accaduto. Quindi... va bene, conti pure su di noi."

"Eccellente." rispose Yamaki, reprimendo un piccolo sorriso di soddisfazione. "Molto bene. I dati e le informazioni che vi servono sono contenuti nei fogli posti davanti a voi. Vi suggerirei di leggerli con attenzione prima che il lavoro di adattamento del sistema inizi. Il buon funzionamento delle nostre contromisure sarà vitale in questa occasione... non possiamo permetterci errori di alcun tipo. Vi auguro buon lavoro, e attendo risultati."

Con percettibile riluttanza, i vari programmatori volsero la loro attenzione alle schede che lo staff di Hypnos aveva disposto davanti a loro e iniziarono a studiare i vari diagrammi e tabelle... del tutto inconsapevoli che un paio di piccoli e luccicanti occhi indiscreti li stava osservando da una presa d'aria sulla parte superiore di un muro, e che il loro proprietario si stava rapidamente ritirando nell'oscurità, sghignazzando tra sè per l'opportunità che gli si stava presentando...

"Ma bene..." squittì tra sè Kumbhiramon, il Deva Topo. "E così, questi sarebbero gli esseri umani che hanno fornito i dati al Mondo Digitale del Sud, e hanno dato vita a così tanti nostri simili... heheheee... la cosa mi disgusterebbe, se non fosse così deliziosamente ironica! E adesso... credono di poterci buttare via come se non fossimo mai esistiti? Poveri sciocchi... prima che il sole tramonti, di questo posto non resterà che l'indirizzo!"

Mentre continuava ad indietreggiare, il piccolo Deva iniziò a concentrarsi, e inviò un messaggio telepatico al Mondo Digitale...

 

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"Bada Boom!"

Una fiammata scaturì dall'indice di Impmon e colpì in pieno un Tentomon che cercava disperatamente di riprendere quota. Lo scarabeo rosato spalancò per un attimo i suoi occhi compositi, prima che i suoi dati si disperdessero in una pioggia multicolore e lucente che venne subito dopo assorbito dal corpo di Impmon, che sghignazzò soddisfatto. Una sensazione di nuova forza, come una corroborante scarica elettrica, attraversò il suo piccolo corpo... e il demonietto strinse il pugno davanti a sè, ammirando gli ultimi dati che venivano assorbiti.

"Heheheee... allora ha funzionato davvero quell'idea di seguire i mocciosi... e servirmi dei dati dei loro avversari! Se mi va bene, tra non molto potrò digievolvere... e allora vedremo chi è il più forte tra noi!" disse tra sè. "Finalmente avrò la forza che desidero, e il rispetto che merito!"

Impmon si stiracchiò e si sgranchì le ossa, come per far vedere ad un pubblico immaginatio che era già pronto per un altro round... poi, una strana sensazione raggiunse i suoi sensi digitali, allertandolo alla presenza di qualche altra entità simile a lui... ma di livello molto più elevato! Anzi, no, non era proprio arrivata... ma si stava per aprire un Digital Field tramite il quale quell'essere sarebbe arrivato sulla Terra...

"Oh, ooooh... ma guarda un pò, sembra che questo sia il mio giorno fortunato!" esclamò, e si sfregò le mani con impazienza. "Bene, bene... allora, non mi farò pregare! Piatto ricco, mi ci ficco!"

 

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"Sigh... ricordami ancora una volta, Hirokazu-kun, come mai riesci sempre a convincermi a seguirti, anche per le cose più asurde..." disse Kenta rassegnato, mentre si aggiustava gli occhiali e seguiva il suo migliore amico, Takato e Juri lungo il sentierino che portava alla tana di Guilmon. Impenintente come al solito, Hirokazu gli rivolse il suo classico ghigno sicuro - probabilmente imparato da un certo Taichi Yagami, considerando quanto Hirokazu fosse un otaku di quell'anime... - e gli rispose in maniera così semplice da essere addirittura disarmante!

"Beh, se non avessi avuto neanche un pò voglia di vedere un Digimon dal vivo, non ti saresti mai lasciato convincere, no?" rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "E ora, amico mio, lustrati bene gli occhi e preparati a vedere l'impossibile! Stai per incontrare dei Digimon dal vivo!"

Dopo la scuola, Takato ed Hirokazu avevano mantenuto l'impegno preso con Juri di portarla a vedere Guilmon, in modo anche da approfittare per parlarle di quello che era successo di recente... e visto che il malcapitato Kenta era lì, Hirokazu aveva pensato bene di coinvolgere anche lui, ed era riuscito a trascinarlo con loro - benchè Takato e Juri non ne fossero troppo convinti. In quel momento, dopo il breve tragitto dalla scuola fino al parco, i ragazzi stavano imboccando, dietro la guida di Takato, il sentierino che portava alla baracchetta polverosa nella quale il giovane Tamer aveva fatto nascondere il suo compagno e Calumon. C'era ancora un pò di tempo prima dell'appuntamento con Ruki, Jenrya... e Ryou... quindi, poteva permettersi di perdere un'oretta.

"Okay, ragazzi, ci siamo..." disse infine, indicando la costruzione nel momento in cui questa apparve tra le fronde. "E' lì che Guilmon e Calumon si trovano. Venite, non abbiate paura... sono sicuro che saranno felici di conoscervi!"

"Confesso che sono molto emozionata..." mormorò Juri, avvicinandosi con un pò di esitazione alla casa improvvisata... e un istante dopo, sia lei che Kenta sobbalzarono quando la testa di un piccolo dinosauro rosso fece capolino dal muro diroccato e guardò con curiosità il gruppetto! Guilmon si aveva sentiti arrivare, probabilmente anche grazie al fiuto... ma era un pò perplesso per la presenza di altri due ragazzi che non conosceva...

"Ah!" esclamò Kenta, i cui occhi sembravano sul punto di schizzare fuori dalle orbite e rompere le lenti dei suoi occhiali! Hirokazu, che si aspettava una simile reazione da parte del suo migliore amico, si coprì la bocca con una mano e sghignazzò divertito. "T-Takato-kun! Kazu-kun! Quello... quello è... che... che razza di Digimon è? Non l'ho mai visto nè nell'anime nè nelle carte da gioco!"

"Takatomon, ciao..." salutò Guilmon, usceno dal suo nascondiglio e guardando con curiosità la bambina castana che stava a fianco del suo Tamer e che lo stava guardando con meraviglia. "Sei arrivato presto, oggi... oh, e hai portato anche dei tuoi amici, vedo!"

"Amici? Chi ha parlato di amici? Io adoro farmi nuovi amici, calu calu!" cinguettò allegramente Calumon. Il piccolo Digimon bianco sfrecciò fuori dalla tana di Guilmon e iniziò a volteggiare ad orecchie spiegate attorno ad una Juri Katou sempre più stupita ed incredula. Poi, ridacchiando, volò in faccia a Kenta e si posò su di lui, facendolo quasi sedere per terra per la sorpresa! "Ciao, amici di Takato! Io sono Calumon, calu calu! E voi chi siete? Volete giocare con noi?"

"Ah... ehm... ecco, lui è Calumon... non fateci troppo caso, questo comportamento è del tutto normale per lui! Hehehee..." affermò Takato, con un certo imbarazzo. Poi, il ragazzino si avvicinò a Guilmon e gli fece una carezza sulla testa. "E lui invece... è il mio Digimon, Guilmon! Guilmon, hai già conosciuto Hirokazu-kun... e loro invece sono... la mia amica Juri Katou, e il miglior amico di Kazu-kun, Kenta Kitagawa! Erano tutti e due molto ansiosi di conoscerti!"

La sorpresa di Juri si era trasformata rapidamente in gioia ed entusiasmo. Anche per il fatto che, obiettivamente parlando, Guilmon e Calumon erano davvero carini, e la ragazzina si chinò verso Guilmon per accarezzarlo. "Ciao... ehm... Guilmon!" disse lei, le sue titubanze iniziali del tutto superate. "E così... tu sei il Digimon di Takato-kun! Io mi chiamo Juri, piacere di conoscerti!"

"E il piacere è anche mio! Woof! Lo sai che sei davvero simpatico?" continuò, facendo parlare il suo pupazzetto! Guilmon, che si era lasciato avvicinare proprio perchè sapeva di potersi fidare di un'amica di Takato, rimase non poco sorpreso... mentre poco più in là, finalmente, Calumon si staccava dal viso del povero Kenta e tornava indietro verso Juri e Takato, sempre tenendosi addosso lo sguardo meravigliato del ragazzino con gli occhiali!

"Uuuugh... non... non è... possibile!" mormorò Kenta. "Se... se non l'avessi visto... con i miei occhi... non ci crederei! Sono... dei Digimon... Esistono davvero!"

Hirokazu annuì, le braccia incrociate sul petto come per rafforzare la sua aria di superiorità. "E io che ti avevo detto, furbone? Sei tu quello che non mi dà mai retta!"

"Considerando le teorie con cui te ne esci avolte, Kazu-kun, la cosa non dovrebbe sorprenderti più di tanto..." borbottò il suo migliore amico.

"Incredibile... dico sul serio, dei veri Digimon in carne ed ossa!" esclamò Juri, continuando a guardare Guilmon e Calumon. "Ma... dimmi, Takato-kun, come hai fatto a conoscerli? E... da dove vengono esattamente? Vengono da DigiWorld, come nel cartone animato?"

"In realtà, c'è... una certa differenza." rispose Takato, facendosi un pò più serio. Voleva assicurarsi che la sua amica capisse subito che la situazione non era rose e fiori come nel loro anime preferito. "Prima di tutto, per quanto ne sono, DigiWorld è... huh? Che succede, Guilmon? Calumon? C'è... qualcosa che non va?"

Calumon, che stava continuando a svolazzare allegramente attorno a Juri, si era fermato di colpo e aveva ritirato le sue orecchie-ali, rannicchiandosi contro la sorpresa Juri e tremando dalla paura... mentre gli occhi di Guilmon si erano contratti, come succedeva quando il piccolo dinosauro avvertiva un pericolo!

"Takatomon... qualcosa sta arrivando..." ringhiò, guardando nella direzione verso la quale Takato sapeva trovarsi la sede di Hypnos. I ragazzi riuscirono a vedere che il cielo si stava rannuvolando, e che una strana, innaturale foschia grigia cominciava a raccogliersi in un certo punto nel cielo, ad annunciare l'arrivo di un Digimon...

"C-Cosa?" esclamò Kenta, con un brivido di paura. "E... e quello che cos'è? Cosa sta succedendo qui?"

 

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Il Deva Cavallo, Indramon, ghignò presuntuosamente quando il passaggio tra i due mondi si aprì, in modo da depositarlo vicino alla nuova sede di Hypnos. Le informazioni racolte da Kumbhiramon erano state corrette... per quanto gli seccasse ammetterlo, era stata una buona idea quella di seguire i consigli di Makuramon e inviare dellespie nel Mondo Reale. Adesso, potevano schiacciare quei ridicoli umani prima che potessero tentare qualsiasi cosa!

"Heheheee... molto bene, adesso tocca a me." disse tra sè il gigante dalla testa equina, tenendo tra le mani il pesante corno dorato che era la sua arma preferita. "Zhuqiaomon-sama sarà contento quando tornerò con la Shining Evolution!"

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, anche questo capitolo volge al termine! Stiamo per raggiungere un punto cruciale, e anche il viaggio nel Mondo Digitale si fa sempre più vicino! Allora sì che la storia diventerà davvero interessante! Certo, non che un nuovo scontro con un Deva - tra l'altro, uno dei Deva più forti - non sia interessante, però...

E così, anche Juri e Kenta scoprono la verità sui Digimon. Questo significa che potrebbero conoscere presto i loro partner e ricevere i loro Digivice... e tra l'altro, quell'Elecmon apparso in questo capitolo potrebbe avere un certo ruolo, in futuro...

Non ho molto altro da dire, se non... non preoccupatevi, sto continuando a scrivere, anche se i miei impegni universitari si fanno sempre sentire, e non tutti i giorni sono ispirato. Abbiate pazienza, perchè entro fine mese sono sicuro che tutte le storie in corso saranno aggiornate! Buon proseguimento di vacanze... e alla prossima!

 

Justice Gundam

 

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Capitolo 14
*** L'inarrestabile attacco di Indramon ***


Tamers Reload-15

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

Sono tornato! Finalmente torno ad aggiornare anche questa storia, e devo dire che mi stanno venendo un bel po' di idee su come proseguire la narrazione a questo punto... anche se devo un po' riorganizzare la mia storyline e gli avvenimenti che ho deciso di inserire. Ma posso dire con certezza che anche questa serie e' ripresa, e non la faro' finire tanto presto!

Bene, siamo giunti ad un punto abbastanza importante. Finalmente, i Digimon Tamers hannoincontrato Ryou, e Takato e' riuscito a parlare con lui, e a farsi spiegare il motivo delle sue misteriose apparizioni. E anche del perche' lui non volesse che Takato e i suoi amici venissero coinvolti in tutto questo... Tuttavia, sembra che Takato abbia molto piu' carisma di quanto lui stesso non crederebbe: infatti e' riuscito a convincere Ryou a non metterli da parte, ma ad unirsi a loro! Ora i Digimon Tamers sono diventati quattro... o forse addirittura sei, tra non molto!

Ma Zhuqiaomon non se ne sta zitto... e grazie alle sue spie Makuramon e Kumbhiramon, che sta usando per tenere d'occhio la situazione nel Mondo Reale, ha scelto il momento migliore per far scendere in campo Indramon, il Deva Cavallo, il piu' forte di tutti i Deva! Immagino che ricordiate bene l'episodio in cui lui e WarGrowlmon si sono affrontati... non sara' una battaglia facile per i ragazzi! E se quella peste di Impmon decidesse di intromettersi, beh... credo che non si metterebbe molto bene neanche per lui!

E in questo capitolo, infatti, vedremo come andranno le cose, e getteremo le basi per l'arrivo nel Mondo Digitale! Ma prima, come sempre, bisogna rispondere alle vostre recensioni:

KillKenny: Ebbene si', arriva Indramon! Pero', se vuoi la mia, credo che anche i nostri farebbero bene ad essere assicurati... il cavallino non scherza mica, e non si sta certo parlando della Ferrari!

Darkroxas92: Si', l'incontro tra i Tamers e Ryou, e la loro alleanza, e' avvenuto molto prima. Vedi, un problema che molti hanno sollevato circa la storia originale era che Ryou era, per cosi' dire, saltato fuori dal nulla... e in molti lo hanno accusato di essere un Gary Stu per questo. Se non altro, ho cercato di dargli un po' di background e di caratterizzazione. Se solo i videogiochi di Digimon per Wonderswan fossero arrivati da noi... beh, mi basti dire che Ryou non si sarebbe fatto questa fama e sarebbe ancora piu' popolare! Lo scontro con il Deva Cavallo Indramon comincera' tra molto poco... e anche l'incontro tra Juri e Leomon, ormai, dovrebbe essere questione di qualche capitolo!

Okay, mi sembra che non abbia recensito nessun altro. Quindi, non mi resta altro da fare che auguravi buona lettura, e dirvi di godervi questo scontro. Che sara' altamente distruttivo, ve lo dico fin da subito!

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Capitolo 14 - L'inarrestabile attacco di Indramon

Il Digital Field in formazione nel quartiere di Shinjuku era abbastanza grande, e abbastanza vicino alla nuova sede centrale di Hypnos, da poter essere visto senza problemi anche dalle finestre della sala in cui erano riuniti i membri dei Monster Makers, molti dei quali si alzarono dai loro posti e si affrettarono a guardare, stupiti e spaventati. La misteriosa nebbia digitale stava coprendo tutta la zona, e gli strani effetti di luce che si susseguivano, scatenando lampi di luce violacea, rendevano il panorama ancora piu' strano, quasi apocalittico. Tuttavia, nonostante il pericolo fosse cosi' vicino, Yamaki non si fece prendere dalla paura e si avvicino' ai Monster Makers, aggiustandosi gli occhiali da sole mentre riprendeva il discorso.

"Quello che vedete, signori, e' un Digital Field. Il sistema che usano i Digimon per spostarsi dal Mondo Digitale fino al nostro." spiego'. "Di solito non sono molto grandi, tuttavia. Questo e' un Digital Field di proporzioni eccezionali, il che mi fa pensare che il Digimon che ne uscira' sara' particolarmente potente."

"Questo significa... che dobbiamo prepararci ad evacuare, Yamaki!" affermo' il professor McCoy, cercando di nascondere l'ansia che sentiva per il fatto che sua nipote avrebbe potuto trovarsi sulla linea di tiro del Digimon che fosse apparso. "Se i Digimon sono davvero le entita' distruttive che voi affermate essere... allora questo palazzo sara' per lui un bersaglio fin troppo ovvio! Anzi, ho come il sospetto che chiunque abbia aperto quel Digital Field... sapesse bene dove e quando farlo."

"E' vero, e' una coincidenza che non puo' essere ignorata." rispose la donna dai lineamenti indiani. "E' accaduto esattamente mentre si stava tenendo la riunione. Non credo proprio possa essere una casualita'."

In effetti, neanche Yamaki credeva che fosse un caso, se quel Digimon era emerso in quel momento. I Digimon avevano dimostrato piu' volte di possedere astuzia e capacita' strategiche che all'inizio lui non avrebbe neanche immaginato in creature virtuali. Tuttavia, quel particolare episodio era molto piu' serio, perche' implicava che qualcosa... o qualcuno... avesse in qualche modo segnalato la loro locazione alle entita' che avevano aperto quel Digital Field. Evidentemente, ipotizzare che qualche Digimon fosse riuscito a nascondersi alle loro avanzate tecnologie e a segnalare ai suoi superiori l'ubicazione dei palazzi di Hypnos, senza che l'organizzazione avesse fatto nulla per segnalare la propria posizione, suonava sempre piu' ragionevole... ma non era quello il momento per le ipotesi, la cosa importante in quel momento era mettere al sicuro i membri della riunione, e cercare di rallentare quel Digimon. Almeno finche' non fossero arrivati i ragazzi... per il momento, l'unica cosa che potevano fare contro un invasore di questa potenza era affidarsi ai Digimon Tamers...

"Le vostre affermazioni sono corrette, e Hypnos fara' in modo di rimediare anche a questi problemi." affermo' Yamaki, facendosi avanti e richiamando a se' l'attenzione dei Monster Makers. "Tuttavia, non e' questo il problema principale, al momento. Seguite gli impiegati. Vi guideranno fino ai bunker sotterranei, li' sarete al sicuro almeno temporaneamente da quel Digimon. Intanto, io e le mie collaboratrici, cercheremo di rallentare l'invasore il piu' possibile. Fate presto, signori... non ho idea di quanto potrebbe metterci il Digimon ad arrivare qui."

"Confidiamo che lei sappia quello chesta facendo, Yamaki." affermo' Janyuu Wong. "Quello che lei sta cercando di fare... e' molto pericoloso, e mi auguro che lei lo sappia bene."

"Signor Wong, non ha bisogno di ricordarmelo." rispose Yamaki, mentre il resto dei Monster Makers seguiva un paio di impiegati di Hypnos verso gli ascensori. "Sono stato io ad elaborare questo piano per l'eliminazione delle entita' digitali, e comprendo bene quello che puo' accadere. Per questo sto cercando di ridurre al minimo i rischi per le persone coinvolte. Compresi quei ragazzi."

"Intanto, pero', non si fa problemi ad usarli per risolvere un problema su cui Hypnos ancora non si raccapezza..." penso' il padre di Jenrya tra se' e se'. "Qualsiasi cosa si debba fare si fara'... e' questo quello che pensa, vero? Hmph..."

Nonostante i suoi dubbi, il signor Wong fece come gli era stato detto e segui' il resto dei membri di Monster Makers, mentre Yamaki estraeva un comunicatore dalla tasca della sua giacca, e parlava con qualcuno nelle sale di controllo. "Qui Yamaki. Richiedo un rapporto sullo status. A che punto si trova il Digimon in emersione? Riuscite a rallentarlo?"

"Stiamo facendo tutto il possibile, date le circostanze..." rispose una voce dall'altra parte della comunicazione. "Ma non e' facile... questa entita' e' di gran lunga quella di piu' grandi dimensioni mai registrata. Supponiamo che si tratti di uno dei Digimon identificati come 'Deva', ma non abbiamo altri dati su di lui."

"Capisco. Molto bene. Io e le assistenti Ohtori e Onodera saremo li' tra un attimo. Continuate a svolgere azione di disturbo, e tenetelo il piu' possibile occupato. I ragazzi non tarderanno a farsi vedere, e loro potranno senza dubbio indebolire quel Digimon a sufficienza affinche' noi possiamo rispedirlo nel Mondo Digitale." rispose l'uomo, che ricevette un segnale di assenso dal suo collaboratore prima che la comunicazione si interrompesse. Con rapidita' ed autocontrollo al tempo stesso, nonostante la gravita' della situazione, Yamaki fece cenno alle sue due principali assistenti di seguirlo nella sala degli strumenti... e le due ragazze obbedirono all'istante, benche' la bionda Onodera non riuscisse a mascherare la sua paura bene quanto Ohtori...

"Molto bene, dannati parassiti..." sibilo' a bassa voce il direttore di Hypnos, maledicendo tra se' i Digimon per la loro astuzia. "Credete di essere tanto furbi, vero? Vedremo se lo penserete ancora quando il progetto di Hypnos sara' stato completato..."

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"Takato-kun, non ci dirai che tu, Guilmon e Calumon dovete andare la'... a combattere contro il Digimon che sta arrivando, vero?" chiese una spaventata Juri Katou, mentre guardava con meraviglia mista ad orrore gli irreali effetti di luce che provenivano dal cielo sopra di loro, e la nebbia grigia che lentamente li stava avvolgendo. Hirokazu e Kenta erano al suo fianco, e mentre il ragazzo col frontino sembrava gestire abbastanza bene la situazione - essendoci gia' stato a contatto molto ravvicinato in precedenza - non si poteva dire altrettanto del povero Kenta, che si sentiva come se il suo mondo fosse stato capovolto da un secondo all'altro: prima la scoperta che le creature dell'anime che tanto gli piaceva esistevano, e che uno dei suoi migliori amici ne aveva uno... e poi, ne arrivava un altro, molto piu' grosso, violento ed ostile, proprio nel bel mezzo di Shinjuku... e adesso Takato e Guilmon sembravano avere tutta l'intenzione di andarlo a combattere.

"Purtroppo, non credo che possiamo fare diversamente..." affermo' Takato, mentre si assicurava il D-Power al braccio sinistro. "Jenrya-kun e Ruki-san saranno gia' in arrivo... ma hanno bisogno anche di noi per affrontare quel Digimon! Soprattutto se si tratta di uno di quei Deva di cui vi ho detto... Ascoltate, ragazzi, e' meglio se voi vi allontanate in fretta. Io e Guilmon andiamo a fermare quel bestione!"

"Non se ne parla nemmeno, amico!" esclamo' Hirokazu. "Nel caso te ne sia dimenticato, ce l'ho anch'io un Digimon! Non te lo ricordi? Hagurumon e io possiamo aiutarvi!"

Takato penso' tra se' che era un'offerta molto generosa da parte di Hirokazu, ma la realta' era che senza un D-Power e un mazzo di carte adeguato, non avrebbe potuto fare nulla contro un Deva cosi' potente! "No, Kazu-kun, tu e Hagurumon non potete fare nulla contro quel Deva!"

"Come sarebbe a dire, Hirokazu-kun?" chiese Kenta, stupefatto. "Non ci hai detto che avevi..."

Ma Hirokazu non sembro' ascoltare Kenta, ne' sembro' essere disposto ad ascoltare ragioni. "Hey! Adesso non venirmi a dire che credi che tu e i tuoi due compagni siate gli unici in grado di fare qualcosa! Io voglio dare una mano, accidenti! Non potete lasciarmi da parte cosi'!"

"Ugh... hey, un momento, e io non conto proprio nulla?" borbotto' Kenta, abbastanza interdetto.

"Per favore, Hirokazu-kun, ascolta! Senza un D-Power e un deck di carte, non riuscireste a fare nulla, tu e Hagurumon!" esclamo' Takato, alzando involontariamente la voce. Lui e Hirokazu erano amici per la pelle, certo, ma a volte la testardaggine del ragazzo con il frontino era esasperante... "Questi Deva non sono Digimon come tutti gli altri... e anche le battaglie tra Digimon non sono esattamente come le si vede nell'anime! C'e'... il rischio di farsi male... forse anche di morire! Non e' una cosa che va presa sottogamba! Tu e Hagurumon non durereste nulla in un combattimento come questo. E peggio ancora, se un Digimon muore, e' per sempre! Non e' come nell'anime, in cui tornavano ad un Primary Village! Questi Digimon assorbono i dati degli avversari sconfitti e li usano per diventare piu' forti! Se succedesse qualcosa ad Hagurumon... lo perderesti per sempre!"

"C-Cosa?" chiese Juri. Anche lei, avendo visto un po' dell'anime di Digimon, aveva assunto che le cose andassero piu' o meno allo stesso modo anche con questi Digimon, ma ora Takato le stava dicendo che non era cosi'. E quest'idea, per motivi personali, la fece rabbrividire e le fece scorrere un'ondata di gelo lungo la spina dorsale. Tuttavia, la bambina castana riusci' a nascondere questo attimo di panico. "Allora... ascoltate, Hirokazu-kun, Kenta-kun... forse e' meglio se lasciate fare a Takato-kun e a Guilmon-chan! Loro hanno gia' esperienza con questi Digimon... se andassimo anche noi, rischieremmo di essergli soltanto d'intralcio!"

Hirokazu corrugo' la fronte, irritato per il fatto di essere di nuovo messo da parte... ma per questa volta, sembro' decidere che non era il caso di insistere troppo, e sbuffo' con aria di sconfitta. "Uff... e va bene, va bene!" rispose stizzito. "Per questa volta faro' cosi', ma la prossima volta voglio partecipare anch'io! Io e Hagurumon ci prepareremo, e vedrai se la prossima volta non facciamo faville, okay?"

Takato ridacchio' nervosamente. Tipico di Hirokazu, fare un'affermazione simile. "Okay, ragazzi... allora io, Guilmon e Calumon andiamo a fermare quel Deva! Voi... andate a mettervi al sicuro, okay?"

"Certamente, Takato-kun!" rispose Juri. Anche se quell'attimo di paura precedente era svanito, Takato riusciva a percepire che la sua amica era ancora agitata, dietro la sua facciata di tranquillita' e controllo. "Ma... tu, Guilmon-chan e Calumon-chan state molto attenti, per favore! Non voglio che vi succeda niente di male! Per favore, Takato-kun, promettimelo!"

Guilmon sbatte' gli occhi, un po' stranito. Non si spiegava come mai Juri si comportasse in quella maniera, dopo che la prima impressione era stata quella di una ragazzina allegra e solare. Takato, dal canto suo, resto' in meravigliato silenzio per un attimo... poi, ben consapevole dei motivi che spingevano la ragazzina ad agire in quel modo, annui' con serieta'. "Va... va bene, Katou-san. Non ti preoccupare, io e Guilmon staremo attenti. Ce la siamo cavata in precedenza... e ce la caveremo anche stavolta, stai pure tranquilla!"

Juri degluti', e riusci' a sfoderare di nuovo il suo sorriso radioso. "Va... va bene! Grazie, Takato-kun, ho fiducia in voi!" rispose, sentendosi gia' un po' meglio. La stretta al cuore che sentiva fino a qualche attimo prima si era allentata, anche se non era ancora svanita del tutto. "Allora... buona fortuna!"

"Tranquilla, calu calu!" esclamo' Calumon, prima che il gruppo corresse verso il distretto attaccato da Indramon. "Andiamo, sconfiggiamo i Digimon cattivi, e torniamo, calu!"

Per un attimo, Hirokazu, Kenta e Juri restarono a guardare Takato e i due Digimon che si allontanavano di corsa, dopo aver salutato con una mano. Juri resto' li' per due secondi in piu' rispetto ai ragazzi, come se pensasse che accompagnare Takato, Guilmon e Calumon con lo sguardo potesse portare loro fortuna.

"Dico davvero, Takato-kun... Guilmon-chan, Calumon-chan... ho molta paura per voi. Non voglio... rischiare di perdervi... non potrei sopportarlo..." disse tra se', sapendo che non c'era nessuno che potesse sentirla. Poi, bisbigliando ancora un augurio, Juri corse nella stessa direzione in cui si erano recati Hirokazu e Kenta, e sentirli discutere animatamente, pur con il fiato corto e nel bel mezzo di una fuga a rotta di collo, le risollevo' un po' il morale...

"Non ci posso credere, Kazu-kun!" stava dicendo Kenta. "Come mai non ci hai mai detto che avevi anche tu un Digimon? Potevi almeno farcelo vedere!"

"Hey, tu mica me l'avevi chiesto!" cerco' di protestare debolmente Hirokazu, pur sapendo che non c'era molto che potesse dire. "E poi, sono sicuro che avresti detto che mi stavo dando delle arie o mi stavo inventando tutto!"

"Andiamo, ragazzi, rimandiamo a dopo la discussione!" esclamo' Juri. "Facciamo come ha detto Takato-kun e scappiamo, in fretta!"

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Il Deva che era uscito dalla nebbia, il Deva Cavallo Indramon, era davvero un'apparizione terrificante: almeno dodici metri di muscoli e pelle viola coriacea come il cuoio, con le braccia esageratamente lunghe terminanti in un paio di enormi zoccoli dorati, e protette da una spessa armatura dello stesso colore, con le gambe piccole che non sembravano in grado di sostenere una simile enormita'... e che invece, in qualche modo, ci riuscivano! Il suo crine era bianco e selvaggio, e scendeva sugli occhi del gigantesco Deva in due frange che occultavano parzialmente il suo volto equino, con le narici dilatate dalle quali usciva fumo bianco, un corto corno sulla fronte simile a quello di un unicorno, e la bocca contorta in un duro sorriso, quasi straripante di incisivi lucidi e taglienti. Indossava un'armatura dorata con le spalliere dello stesso colore... e sulla sua schiena, si trovava un gigantesco corno dorato che assomigliava ad una gigantesca conchiglia, abbastanza grande da poter essere usata come arma se il gigante dalla testa di cavallo ne avesse avuto l'intenzione! Non si faceva fatica ad immaginare che quell'essere fosse il piu' potente dei Deva... e ora, era nel Mondo Reale!

Indramon si guardo' attorno, furiosamente, come se si fosse venuto a trovare all'improvviso in un letamaio e volesse esprimere tutto il suo disprezzo per cio' che lo circondava. E cosi'... quello era il Mondo Reale dove erano gia' stati Vajiramon, Shinduramon, Santiramon e altri suoi compagni. Ai suoi occhi era un pianeta disgustoso e primitivo... doveva riconoscere che, per quando odiasse quel piccolo codardo, Makuramon meritava qualche lode per il solo fatto di essersi saputo adattare a vivere in questo buco repellente.

Ma prima che potesse sfogare la sua rabbia sulle ridicole costruzioni degli esseri umani, c'era qualcosa che andava fatto. Makuramon gli aveva segnalato, oltre ogni ragionevole dubbio, che erano quei due palazzi la chiave di tutto... se fosse riuscito a distruggerli - anzi, quando fosse riuscito a distruggerli - allora l'umanita' non avrebbe avuto piu' nessun altra arma contro la sua razza, e sarebbero stati alla merce' del grande Zhuqiaomon...

Con un ghigno feroce sulla sua faccia da cavallo, il Deva mosse un passo verso i palazzi di Hypnos, determinato a farli a pezzi... e data la sua immensa statura e la sua forza fisica, anche due edifici cosi' grandi non sembravano nulla di impossibile per lui! Un solo passo fece tremare il terreno e aprire fenditure nell'asfalto nel momento in cui il suo zoccolo d'acciaio si abbatte' sul terreno, stritolando un'automobile come se fosse stata fatta di creta... e il bestione stava per fare un altro passo, quando qualcosa lo costrinse a fermarsi per un istante. Era un suono acutissimo e penetrante, che soltanto lui era in grado di sentire... e che gli dava un fastidio tremendo!

"Uuugh... cos'e' questo scherzo? Quale diavoleria si sono inventati gli esseri umani, questa volta?" esclamo' con ferocia. Questo Makuramon non glielo aveva comunicato... "Tsk... vatti a fidare di quella serpe di Makuramon! Lo sapevo che non avrebbe saputo fare il suo lavoro come si deve! Bah, non importa... io basto e avanzo in ogni caso!"

Infatti, apparve subito chiaro che quello strano suono - evidentemente, un'azione di disturbo provocata da qualche invenzione degli esseri umani - non era in grado di rallentare il Deva Cavallo oltre un certo limite. Molto presto, Indramon riusci' a mettere un piede davanti all'altro e a fare un altro passo avanti, vincendo la pressione di quel segnale di disturbo. Un altro passo scosse la strada sulla quale Indramon stava marciando, sollevando interi pezzi d'asfalto, e il Deva Cavallo ghigno' ferocemente sentendo che i suoi passi si facevano sempre piu' sciolti...

"Hah... credevano, quelle ridicole creature, di potermi fermare! Non sanno con chi hanno a che fare, vedo! E quello stupido di Vajiramon si e' fatto fermare da stupidaggini simili? Bah!" ringhio'. "E adesso, gli umani capiranno che nessuno puo' opporsi al supremo Zhuqiaomon-sama..."

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Indramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Hoof, Horn of Desolation

Considerato il piu' forte dei dodici Deva, Indramon, il Deva Cavallo, e' anche uno dei piu' devoti servitori di Zhuqiaomon. Ha un carattere arrogante, e non sembra andare molto d'accordo con Vajiramon, il Deva Bue. Attenzione agli attacchi diretti! E' in grado di usare il suo potente Horn of Desolation per assorbirli e rinandarli al mittente!

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"Signor Yamaki, il segnale dell'entita' digitale sta aumentando. Non siamo in grado di contenerlo." disse Reika Ohtori, con un certo allarme che traspariva anche dal suo volto seminascosto dall'elmetto, e dalla sua calma da professionista. "Di questo passo, non riusciremo a ritardare l'arrivo del Digimon oltre i 5 minuti e 17 secondi."

"Non importa, continuate con l'azione di disturbo. Anche un solo minuto puo' essere prezioso." affermo' l'agente governativo. Al suo fianco, Janyuu Wong guardava con un certo sgomento quel colosso viola dalla testa di cavallo che, con difficolta', cercava di avanzare verso il palazzo di Hypnos per porre fine per sempre a quel maledetto segnale di disturbo che gli dava sempre piu' noia. Quindi... quel gigante spaventoso era uno dei risultati di un esperimento che era iniziato come puro divertimento. Un pensiero che faceva davvero paura... quali altre mostruosita' erano venute fuori dai loro programmi apparentemente semplici e inoffensivi?

"Ora, immagino che non ci sia piu' bisogno di altre dimostrazioni, signor Wong." affermo' Yamaki, rivolto al cinese. "Questo Digimon e' soltanto la piu' recente di innumerevoli mostruosita' che sono apparse a Shinjuku e dintorni in tempi recenti, e che hanno rischiato di provocare distruzione e danni su vasta scala. Finora, anche noi di Hypnos, per quanto ammetterlo mi costi, non abbiamo avuto successo nell'opporci a questi esseri mostruosi. Possiamo solo sperare, per adesso, che suo figlio e i suoi compagni riescano a fermarli... e anche cosi', permane la preoccupazione per lo stato psichico di quei ragazzi. Non possiamo dire fino a che punto i Digimon possano averli plagiati."

"Lei... sembra molto convinto di questa sua asserzione, Yamaki-san." rispose Janyuu. Anche se nemmeno lui vedeva di buon occhio il fatto che suo figlio fosse coinvolto in una faccenda di cui lui aveva la responsabilita', non andava pazzo neanche per il modo in cui Yamaki insisteva ad addossare tutta la colpa sui Digimon. C'era qualcosa di quasi maniacale nella sicurezza di quel tipo... qualcosa che metteva il ragionevole Janyuu a disagio. "Lei sembra sicuro quando afferma che i Digimon di mio figlio Jenrya e dei suoi amici hanno fatto loro il lavaggio del cervello e li stanno usando per infiltrarsi nella nostra societa'. Pero', se devo essere sincero... faccio fatica a credere a questa affermazione. In particolare... in quanto lei non mi ha ancora mostrato delle prove attendibili di questa sua pretesa."

Per un attimo, Janyuu fu convinto che sul volto distaccato e professionale di Yamaki fosse apparsa un'espressione di disapprovazione. Era un leggero cambiamento dei lineamenti del volto, molto piccolo ma comunque percettibile. E quando uno come Yamaki cambiava espressione, anche di cosi' poco... "Signor Wong... sta forse suggerendo di correre ulteriori rischi e lasciare che quei Digimon si avvicinino ulteriormente ai ragazzi?" chiese retoricamente, sottointendendo quale fosse la risposta giusta da dare. "Non credo che io le debba ricordare che uno di quei ragazzi e' suo figlio. E' davvero disposto a rischiare cosi' tanto... e a mettere a rischio altri ragazzi che non hanno nessuna colpa se non di fidarsi troppo di quei mostri... piuttosto che eliminare subito ogni possibile rischio?"

Janyuu guardo' verso terra, rimuginando con rabbia sulle parole del direttore di Hypnos. Quello che diceva non era sbagliato, di questo Janyuu se ne rendeva conto... ed era forse questo che gli faceva piu' rabbia, oltre al fatto che quei Digimon stavano mettendo in pericolo Tokyo e forse il mondo intero soltanto per colpa di un progetto di informatica dalle conseguenze imprevedibili...

"Io capisco quello che lei sta dicendo, Yamaki-san..." rispose Janyuu, acremente. "Questo... non vuol necessariamente dire che mi piaccia l'idea di quello che dobbiamo fare per risolvere il problema..."

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"Eccolo li', Takatomon! Quello e' il Digimon che e' emerso!" esclamo' Guilmon, indicando l'enorme figura dall'allungata testa di cavallo che torreggiava sulla strada di Tokyo, avvolta in un'innaturale nebbia grigiastra. In effetti, era difficile mancarlo... era talmente grande che anche la nebbia del Digital Field faceva ben poco per nasconderlo!

"Lo vedo, Guilmon... e' un po' difficile da mancare, a dire la verita'!" affermo' il ragazzino che, guardandosi attorno, vide che stavano arrivando anche Jenrya e Ruki, ovviamente accompagnati da Terriermon e Renamon. "Ciao, ragazzi! Meno male che siete venuti anche voi... non credo proprio che io e Guilmon avremmo potuto affrontare quella mostruosita' da soli!"

"Non faccio fatica a crederlo." disse Renamon, tesa nonostante il suo stoicismo. "Quel Digimon e' molto probabilmente un Deva... ed e' anzi il piu' potente che io abbia mai visto finora. Faremmo meglio a usare subito tutte le nostre tattiche migliori, se vogliamo essere in grado di affrontarlo."

"Su questo non ho nulla in contrario." rispose Ruki. "Okay, voi due, tenetevi pronti. Rispediamo questo ronzino da dove e' venuto."

Jenrya annui', mentre si guardava attorno. "D'accordo... pero' non vedo Ryou-kun da queste parti. Takato-kun, temo che almeno per adesso dovremo fare senza di lui."

"Tsk! Come se avessimo bisogno di quel pallone gonfiato." rispose Ruki con acredine. Ormai, i due ragazzi e i Digimon sapevano bene quanto a Ruki fosse antipatico il giovane campione... "Ce la caveremo da soli. E ora, basta con le chiacchiere. Abbiamo un Deva da rispedire a casa."

"Ai suoi ordini, reginetta dei Digimon!" rispose Terriermon, sarcastico. "Wow, mai provato a cercare lavoro come sergente istruttore? Dicono che paghino bene!"

"Basta con le parole." lo avverti' Renamon. "Quel Digimon sembra averci notato. Dobbiamo fare del nostro meglio per sopravvivere."

"E allora..." esclamo' Takato. "Diamogli del filo da torcere!"

I tre Tamers attivarono i loro D-Power, presero una carta dai loro deck, e la strisciarono nell'apposito slot, esclamando a voce alta la formula che permetteva ai loro Digimon di evolvere!

"CARD SLASH!" gridarono tutti e tre assieme. "Digivolution... ACTIVATE!"

Come succedeva sempre, il triangolo rosso sulla testa di Calumon si illumino', e il piccolo Digimon, con un breve grido di dolore a causa dell'immenso potere sprigionato, si volto' verso i suoi compagni, irradiandoli con i raggi che emetteva. "Digievoluzione in arrivo... caluuuuuu!"

"Guilmon shinka... GROWLMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON!"

Inutile dirlo, per allora Indramon si era accorto della loro presenza, e si era distratto per un istante dai grattacieli di Hypnos per guardare i Tamers... e, soprattutto, il piccolo Digimon bianco dalle grandi orecchie che stava con loro! Ecco qualcosa di interessante, finalmente! Se fosse riuscito a tornare a DigiWorld con la Shining Evolution dopo aver distrutto il quartier generale degli esseri umani e i Digimon traditori... allora cosa gli impediva di diventare il piu' prestigioso dei deva e prendere il posto a quell'incompetente di Chatsuramon? Era un'occasione da non perdere!

"Oh, ooh... e cosi', questi sarebbero i Digimon traditori di cui quello sciocco di Vajiramon aveva parlato a suo tempo?" ghigno' il Deva Cavallo, mentre Growlmon, Gargomon e Kyuubimon si schieravano davanti a lui. "Interessante... e cosi', voi siete quelli che stanno dando tanto filo da torcere a Zhuqiaomon-sama! Heh, una volta che vi avro' eliminato e avro' assorbito i vostri dati..."

Il Deva Cavallo si interruppe, notando Growlmon. Aveva qualcosa di diverso dagli altri Digimon che aveva visto fino a quel momento... tanto piu' che Indramon non riusciva neanche a riconoscerlo! "Huh? E questo Digimon che diamine e'? Non ho mai visto un Digimon di questo tipo in tutto il Mondo Digitale... che scherzo e' mai questo?"

"Non e' uno scherzo! Io sono Growlmon, il compagno di Takatomon! E io e i miei amici non ti permetteremo di fare quello che vuoi! Pyro Blast!" rispose Growlmon, per poi sparare una palla di fuoco rossa contro il titano. Ma Indramon, per nulla preoccupato, non fece altro che muovere una delle sue enormi braccia e dissipare il proiettile infuocato come un essere umano manda via una mosca.

"Hmph... Growlmon, eh? Beh, mai sentito parlare di un Digimon come te, ma non ha molta importanza, a quanto vedo." commento'. "Se questa stupidaggine e' la tua mossa migliore, il combattimento finira' prima ancora di cominciare!"

"Hey, faccia da cavallo! E noi non contiamo nulla? Gargo Lasers! Ratatatatatata..."

Facendo la sua migliore imitazione di Rambo, Gargomon inizio' a sparare dalle sue mani-mitragliatrice, raggiungendo la testa e il torace del Deva Cavallo, che strizzo' un occhio come se quella raffica di colpi non fosse nient'altro che uno spruzzo di acqua fredda in faccia. Con rabbia, Indramon sollevo' uno zoccolo e lo fece scendere sul punto dove Gargomon si trovava. Solo i suoi riflessi pronti, e una carta della Velocita' strisciata al momento giusto da Jenrya impedi' a Gargomon di diventare una piadina...

"Foxtail Inferno!" esclamo' Kyuubimon. La kitsune si era spostata, salendo su una sporgenza e indirizzando uno sciame di piccole palle di fuoco azzurre contro il Deva Cavallo nel momento in cui quest'ulrimo si era distratto... e tutti gli attacchi raggiunsero il loro bersaglio, ma non riuscirono a fare molto di piu' che dargli fastidio. Irritato, Indramon cerco' di colpire la volpe con un pugno, che Kyuubimon riusci' per un pelo ad evitare scartando di lato.

"Tsk! Mi fate il solletico, scarti!" ringhio' il feroce Deva. "Come dice sempre Zhuqiaomon-sama, esservi alleati con gli esseri umani vi ha soltanto reso deboli! E non c'e' posto per i Digimon deboli, nel Mondo Digitale! Meritate soltanto di diventare cibo per i piu' forti!"

"Ma perche'?" esclamo' Takato, messo ancora una volta di fronte a quella spietata "legge" di DigiWorld che lui non riusciva a capire. "Perche' voi Deva volete a tutti i costi la forza e il potere? Non vi basta quello che avete gia'? Che motivo c'e' di fare del male ad altri Digimon innocenti per diventare piu' forti?"

Per un attimo, Indramon esito', non comprendendo la domanda... poi, il combattimento interrotto per un breve istante, guardo' verso Takato, sinceramente incredulo che il ragazzino avesse posto una domanda simile. "Come? Che razza di domanda idiota e' mai questa, ridicolo umano?" ringhio' il Deva Cavallo. "Noi Digimon facciamo quello che e' nella nostra natura. E' cosi' che vanno le cose nel nostro mondo, e non mi spiego come altro dovrebbero andare! Voi esseri umani non mangiate forse altri animali?"

"Ehm... si'..." rispose Takato, sbattendo gli occhi per la sorpresa. "Ma... questo che cosa c'entra con..."

Indramon ghigno', convinto di aver praticamente vinto la discussione. "Questa e' la vostra natura, no? In natura, il forte mangia il debole. Non c'e' assolutamente nulla di sbagliato in tutto questo! Voi fate forse qualcosa di male, quando mangiate una bistecca?" ringhio'.

Takato rimase a bocca aperta, rendendosi conto di avere difficolta' a trovare degli argomenti con cui ribattere alla logica spietata, ma al tempo stesso innegabile, di Indramon. "Er... no... certo che no..." balbetto' il giovanissimo Tamer. "Pero'... questo... questo e' diverso da..."

"Takatomon! Non devi stare ad ascoltarlo!" lo rimprovero' Growlmon. "Lui e' il Digimon cattivo che vuole uccidere te e i nostri amici! Lui ha torto!"

"Per una volta sono d'accordo con il tuo amico, occhialoni... Non perdiamo tempo a discutere con questo balordo! Non ascoltera' una sola parola di quello che diciamo!" esclamo' Ruki, prendendo una carta dal suo deck. "Io preferisco parlare un linguaggio che lui capisce... come questo! CARD SLASH! Garudamon Activate!"

Kyuubimon corrugo' un po' la fronte quando l'energia della carta, corrispondente ad un Digimon di livello Ultimate, flui' attraverso di lei, ma era abituata a ben altri sforzi... e quando un paio di ali fiammeggianti le spuntarono dalla schiena, la volpe a nove code scatto' verso l'alto, raggiungendo quasi il volto del gigantesco Deva, e si scaglio' verso di lui con velocita' e precisione! Convinto di avere la situazione sotto controllo, il Deva Cavallo non si era aspettato una mossa simile, e fu costretto ad una rapida difesa, sollevando un braccio e usandolo per parare il colpo di Kyuubimon. Riusci' nell'impresa, ma l'attacco fu abbastanza rapido e preciso da fargli perdere l'equilibrio per un istante, cosa di cui Growlmon e Gargomon approfittarono immediatamente!

"Adesso, Growlmon! Leghiamo il bestiame e marchiamolo a dovere! Yipeee!" esclamo' il Digimon cane, forse credendosi una specie di cowboy! Mentre Jenrya ridacchiava tranquillamente della battuta del suo Digimon, lui e Growlmon riuscirono a portarsi vicino ad Indramon mentre quest'ultimo continuava ad annaspare, e sferrarono il loro attacco!

"Pyro Blaster!" esclamo' di nuovo Growlmon, scagliando una palla di fuoco contro il Deva Cavallo.

"Ed ora...Bunny Pummel!" fu la volta di Gargomon, che si mise a girare su se' stesso come una trottola usando le sue mitragliatrici come armi contundenti. Nella posizione in cui si trovava, Indramon era in svantaggio, dal momento che non era in grado di difendersi adeguatamente, e i due colpi lo raggiunsero in pieno! Indramon grugni', piu' per il fastidio che per altro, e porto' avanti le braccia per amortizzare l'impatto. La terra tremo' nel momento in cui il gigantesco Deva atterro', e i tre Digimon e i loro Tamers temettero di perdere l'equilibrio a loro volta... ma questa preoccupazione passo' in secondo piano quando il Deva Cavallo si rialzo' piu' velocemente di quanto avessero previsto, e si rimise quasi subito in guardia!

"Hmph! Per essere dei mocciosi umani e dei traditori, devo ammettere che non ve la cavate male..." riconobbe pur malvolentieri il feroce Deva. "Mi sono lasciato distrarre dai vostri trucchetti, e siete riusciti a mandare a segno qualche colpo. Ma... come potete vedere, ci vuole altro per mettere in difficolta' Indramon, il piu' potente dei Deva al servizio di Zhuqiaomon-sama!"

"Davvero? Bene, in tal caso credo che non avrai problemi se aggiungiamo qualche concorrente alla lista, vero? Strike Claw!"

Un fulmine argenteo schizzo' verso Indramon, che pero' riusci' a proteggersi usando il braccio sinistro e a deflettere il colpo. Il responsabile dell'attacco, che si rivelo' non essere altri che Strikedramon, rimbalzo' sulla corazza del gigantesco Deva e atterro' elegantemente sull'asfalto, a poca distanza dal resto degli altri Digimon, mentre anche il suo Tamer arrivava di corsa, raggiungendo gli altri!

"Ryou-san!" esclamo' Takato, felice di vedere il Tamer leggendario. "Meno male! Temevamo di dovercela cavare senza di te!"

Ruki, ovviamente, fu meno entusiasta di vedere la persona che aveva preso in antipatia tempo prima. "Hmph. Alla buon ora, signor genio." rispose acida. "Trovato traffico, per caso?"

Ryou non se la prese per il sarcasmo pungente della ragazzina. In fondo, doveva ammettere che l'onesta' quasi brutale di Ruki era una delle sue qualita' piu' apprezzabili... "Hehee... chiedo scusa per il ritardo, ho cercato di fare il prima possibile!" si giustifico'. "Ma... ora non e' il momento di discutere. Questo Deva e' uno dei piu' forti in assoluto. Anzi, oserei dire che e' il piu' forte... e' Indramon, il Deva Cavallo. Non e' un avversario con cui si possa scherzare, credetemi!"

Indramon sbuffo', soffiando una nuvola di vapore bianco dalle narici. "Ma guarda... mi era stato detto che avrei potuto imbattermi in voi due... Ryou Akiyama e Monodramon! Ma non immaginavo che sarebbe accaduto cosi' presto!" ringhio'. "Come mai siete qui? Immagino che qualche altro Sovrano vi abbia mandato, non e' cosi'? Tsk... tutti dei deboli incapaci che leccano i piedi agli esseri umani, ecco cosa sono!"

Strikedramon si alzo' e si rimise in guarda assieme agli altri Digimon. "Voi non perdete mai occasione per ricordare a tutti quanto gli esseri umani siano patetici, non e' vero?" esclamo'. "Eppure non vi rendete conto che e' proprio perche' vi rifiutate di dare credito agli esseri umani che questi hanno finito per avere paura di voi! E' un circolo vizioso, e voi non ve ne rendete conto!"

"Silenzio!" tuono' il Deva Cavallo, rifiutandosi di ascoltare qualsiasi opinione differisse dalla sua. "Proprio quello che mi aspettavo da un Digimon amante degli esseri umani! Noi siamo una razza superiore! Non abbiamo bisogno di legarci una palla al piede e di collaborare con gli umani! Voi, schiavi senza valore che avete scelto di unirvi all'umanita', siete una vergogna per tutti noi!"

Con un ruggito di furia primordiale, il Deva Cavallo mosse un passo in avanti, cercando di schiacciare Strikedramon, che evito' l'attacco facendo un'agile capriola all'indietro, poi rispose con un rapido colpo d'artiglio che rimbalzo' senza alcun danno sulla corazza del gigante dalla testa di cavallo. Fino a quel momento, nessuno degli attacchi dei Tamers e dei loro compagni aveva avuto un gran effetto sul Deva, mentre quest'ultimo non aveva ancora fatto sul serio...

"CARD SLASH!" esclamo' Ryou, usando una carta del suo deck. "Hyper Wings Activate!"

Due ali luminose spuntarono dalla schiena di Strikedramon, che spicco' il volo verso la testa del Deva. Quest'ultimo fece un passo indietro con l'aria di voler stare attento a quello che i suoi avversari stavano facendo. Era sicuro del suo potere, ma non era il caso di sfidare troppo la sorte, considerando che i nemici ora avevano dalla loro parte anche il Tamer leggendario...

"Okay, ragazzi, tentiamo un altro approccio, mentre Strikedramon distrae quel colosso..." propose Jenrya. "Takato-kun, Growlmon... voi, potete spostarvi sul lato destro di Indramon, e restare un po' nascosti finche' non vi do il segnale? Temo che per questa occasione avremo bisogno di WarGrowlmon!"

"Va... va bene, Jenrya-kun!" rispose Takato, ancora non del tutto sicuro di usare un Digimon cosi' potente. "Growlmon, te la senti di evolvere di nuovo a livello Ultimate? Credo che non ci sia altra scelta per combattere questo Digimon..."

Il dinosauro rosso annui', risoluto come sempre. "Certo, Takatomon! Stai tranquillo, non mi faro' sconfiggere da questo Digimon!" rispose, al che Takato non pote' fare a meno di sorridere.

"Bene, e fin qui ci siamo..." continuo' Jenrya, per poi rivolgersi a Ruki. "Ruki-san... io e te cercheremo di aiutare Ryou-san a fare azione di disturbo sul Deva. Hai una carta che lo possa distrarre almeno per un po'?"

"Non sarei una Tamer, se non bilanciassi il mio deck come si deve." rispose Ruki. La ragazzina dai capelli rossi e la sua Digimon strizzarono un occhio quando il contrattacco di Indramon ando' a segno, e Strikedramon venne colpito a mezz'aria dal braccio di Indramon, venendo dolorosamente scagliato sull'asfalto. Non che Ryou e il suo Digimon incontrassero le loro simpatie, ma vedere uno di loro preso a pugni da quel Digimon, per quanto agli occhi di Ruki contasse come una sorta di meritata lezione di umilta', non faceva loro piacere. "Ugh... comunque, si', ho qualche carta che mi potrebbe servire! Spero solo che tu sappia quello che stai proponendo, Einstein! Kyuubimon!"

"Certamente, Ruki." rispose la stoica volpe a nove code. Nel frattempo, mentre i Tamer cercavano di prendere posizione per attaccare Indramon, Ryou corse dal suo Digimon, che si stava faticosamente rialzando dopo l'attacco diretto.

"Strikedramon!" lo chiamo' Ryou, aiutandolo a reggersi in piedi. "Tutto a posto? Puoi combattere ancora?"

Il drago si rialzo' e scosse la testa, ancora dolorante... ma si rimise in guardia. "Si', Ryou, ce la posso fare! Ma... come hai detto tu, questo Deva e' davvero molto potente! Non possiamo batterlo restando a livello Champion!" rispose. "Andiamo, Ryou! Fammi evolvere ancora, e vedrai se questo bestione resiste a Cyberdramon!"

Ma il rifiuto di Ryou, per quanto gentile, fu deciso. "No, Strikedramon. Ne abbiamo gia' parlato, Cyberdramon deve proprio essere l'ultima spiaggia." affermo'. "Lo sai che quando raggiungi quella forma, diventi eccessivamente distruttivo e non distingui piu' gli amici dai nemici! Nel Mondo Digitale si poteva ancora fare, ma qui ci sono troppi edifici e troppe persone. Non voglio correre questo rischio. E poi, mi sembra di capire che Jenrya-kun e gli altri hanno un piano..."

"Okay, okay, ho capito..." affermo' Strikedramon, un po' deluso. Come rimpiangeva i momenti in cui poteva scatenarsi a suo piacimento... "Bah, in ogni caso, ho abbastanza esperienza da poter affrontare questo colosso anche senza la mia forma Ultimate. Fatti sotto, Deva, e vediamo un po' chi di noi due e' davvero il piu' forte!"

Con una mezza risata di scherno, Indramon avanzo' verso Strikedramon, dando un'occhiata al proprio lato per tenere d'occhio Growlmon e Takato. Stavano architettando qualcosa, ne era sicuro... "Hah! Sei davvero molto sicuro di te, per essere uno schiavo di un essere umano! Molto bene, vorra' dire che dovro' darti un'altra dura lezione. Sei pronto?"

"Noi si', sei tu che non lo sei, puledrino! Gargo Lasers!" gli rispose sfacciatamente Gargomon. Il Digimon cane, spuntando come un ninja da dietro Strikedramon, uso' le sue larghe orecchie per veleggiare letteralmente in aria, e comincio' a sparare contro Indramon, mirando alla testa. Con un grugnito, il gigantesco Deva si difese muovendo il braccio sinistro e scacciando i proiettili come zanzare... ma cosi' facendo, distolse per un vitale attimo la sua attenzione dal resto del gruppo, e diede il tempo a Ruki e a Renamon di utilizzare una nuova carta!

"CARD SLASH!" esclamo' Ruki. "Tsukaimon... Activate!"

La carta che la Digimon Queen aveva usato corrispondeva ad uno strano Digimon dall'aspetto identico a Patamon, ma di un colore viola brillante... e gli effetti si manifestarono subito! Kyuubimon brillo' per un istante, prima di balzare verso Indramon, ancora impegnato a difendersi, e soffiargli contro una spessissima coltre di nebbia violacea! "Purple Mist!"

La raffica di proiettili di Gargomon era appena cessata, e il Deva stava per tornare all'attacco, quando si ritrovo' inaspettatamente circondato dalla densa foschia, che lo avviluppo' completamente. Il servitore di Zhuqiaomon grugni' per la sorpresa e si guardo' attorno, cercando in qualche modo di vedere i suoi avversari nel bel mezzo di quel nebbione... ma il suo campo visivo era totalmente ostruito. D'altra parte, la strategia di Jenrya aveva tenuto conto anche di un altro particolare, che Gargomon noto' immediatamente.

"Fantastico, Jen! Ora lui non puo' vedere noi... ma allo stesso tempo, il ronzino e' talmente grande che quella coltre di nebbia non riesce a nasconderlo completamente a noi! Lo dico sempre che sei un grande!" esclamo' il Digimon cane.

"Okay, ora Indramon e' piu' vulnerabile." affermo' Ryou. "Approfittiamone per attaccarlo il piu' possibile, prima che si liberi dalla nebbia!"

"Non c'e' bisogno di dircelo!" fu la risposta di Ruki. "Adesso, Kyuubimon!"

"Certamente, Ruki! Dragon Wheel!" La kitsune dorata salto' di nuovo e si appallottolo', trasformandosi in una sfera di fiamme azzurre che sfreccio' contro Indramon e lo colpi' al ventre! Il Deva spalanco' gli occhi per un breve momento e si piego' leggermente per l'improvviso dolore, e subito dopo, sia Gargomon che Strikedramon gli si scagliarono contro per proseguire l'assalto!

"Bunny Pummel!"

"Strike Fang!"

I due attacchi raggiunsero Indramon, ancora troppo confuso per difendersi efficacemente, e lo colpirono piu' volte, costringendo il Deva ad indietreggiare... e addirittura, nonostante la sua forza superiore, a fargli appoggiare un ginocchio e una mano-zoccolo per terra! Il Dragon Wheel di Kyuubimon torno' indietro e lo colpi' ancora una volta, questa volta alla testa, facendo barcollare l'incredulo servitore di Zhuqiaomon.

"Ugh... maledetti... umani..." ringhio' Indramon. "Voi... e i vostri trucchetti! Questa... non me l'aspettavo proprio..."

E si sarebbe aspettato ancora meno quello che capito' un istante dopo! Nascosti dietro un edificio, ma comunque ben attenti alla battaglia che stava proseguendo, Takato e Growlmon scelsero il momento giusto per attaccare e mettere in ulteriore difficolta' Indramon! Il ragazzino si concentro' per un istante, pregando che andasse tutto bene, tiro' fuori la carta blu e, prima che il gigantesco Deva potesse riorganizzarsi e contrattaccare, la inseri' nello slot del suo D-Power, sprizzando scintille tutt'attorno a se'!

"Adesso, Growlmon! Tocca a noi! CARD SLASH!" esclamo' Takato. "RADIANT FAITH ACTIVATE!"

Calumon, che era fino a quel momento rimasto a distanza di sicurezza dal resto del gruppo, in modo che Indramon non riuscisse a raggiungerlo senza abbassare troppo la guardia, chiuse gli occhi e si concentro', mentre il simbolo della Digievoluzione inciso sulla sua fronte si illumino' un'altra volta, questa volta in maniera quasi abbagliante! "Digi-Evoluzione in arrivo! Caluuuuuuuu!"

"Growlmon... chou shinka..."

Indramon drizzo' le orecchie allarmato quando senti' un'improvviso incremento di energia provenire dal suo fianco destro... e subito dopo, il lampo di luce che annunciava una Digievoluzione! Per la prima volta da quando il combattimento era iniziato, il Deva Cavallo spalanco' gli occhi in un'espressione quasi spaventata! Aveva percepito che il Digimon rosso che a lui sembrava relativamente innocuo, se pur inusuale, ora stava acquisendo un livello di potenza che avrebbe potuto essere in grado di competere con lui!

"COSA?" tuono' Indramon. "E questo cosa significa?"

Rimase quasi scioccato quando una gigantesca forma, coperta di un'armatura metallica e con delle lame ricurve affilatissime sugli avambracci, emerse dagli edifici come un kaiju, lanciando un acuto ruggito di battaglia mentre raggi di luce rossa schizzavano verso il cielo tutt'attorno a lui!

"...WARGROWLMON!" ruggi' il nuovo Digimon, mettendosi in posizione di guardia... e subito dopo, senza aspettare che il Deva potesse riorganizzarsi, WarGrowlmon carico' a testa bassa! Indramon, con un breve grugnito d'allarme, paro' il colpo, che pero' fu abbastanza potente da farlo indietreggiare di diversi metri. Riusci' a liberarsi con uno spiintone, e WarGrowlmon si separo' da lui... ma cosi' facendo, il dinosauro cibernetico ebbe abbastanza spazio e tempo da usare una delle sue mosse speciali, proprio mentre Takato strisciava un'altra carta nel suo D-Power!

"CARD SLASH!" esclamo' il ragazzino. "Power Activate!"

Un'improvvisa ondata di energia attraverso' il corpo di WarGrowlmon, e subito dopo il dinosauro rosso sferro' un devastante colpo con il braccio sinistro, tagliando l'aria con la lama ricurva montata su di esso, e facendo partire un'onda d'urto che strappo' pezzi d'asfalto dal terreno e si diresse come un'ondata di marea contro Indramon!

"Radiation Blade!" ringhio' WarGrowlmon. Indramon lancio' un breve grido d'allarme, colto di sorpresa da una simile dimostrazione di potenza! Adesso si' che si spiegava come fosse possibile che Vajiramon, Santiramon e Shinduramon fossero stati sconfitti cosi' ignobilmente! Ma subito dopo, il feroce Deva Cavallo strinse i denti e decse che, se gli umani che detestava tanto erano in grado di sfoderare gli artigli in questo modo, anche lui era in grado di farlo!

"A questo gioco... si puo' giocare in due, umani!" ringhio'. "HORN OF DESOLATION!"

Con rapidita' insospettabile, il Deva si tolse dalla schiena il gigantesco corno dorato che portava sulle spalle... e, con una mossa dettata dall'istinto di autoconservazione, se lo mise davanti e lo uso' per intercettare la Radiation Blade! Il colpo ando' a sbattere contro il gigantesco strumento musicale... ma anziche' andare in pezzi come tutti si erano aspettati, esso assorbi' letteralmente l'ondata di energia, convogliandola all'interno della sua parte cava come fosse stata acqua! Takato e i suoi compagni, che per un breve momento avevano sperato che un colpo cosi' potente avrebbe sicuramente danneggiato Indramon, restarono attoniti dallo sgomento. Indramon aveva barcollato per un attimo, non abituato a dover reggere a una tale quantita' di energia tutta in un solo colpo... ma lo Horn of Desolation aveva retto, e ora emanava una poco simpatica aura argentata...

"Che cosa?" esclamo' Gargomon. "Hey, ma cosi' non vale! E' contro le regole!"

"Hah! Regole? Nel Mondo Digitale c'e' una sola regola, schiavo degli umani, ed e' che ognuno deve cavarsela da solo e con quello che ha!" lo rimbecco' Indramon. "Comunque devo ammettere che quel colpo mi ha lasciato interdetto! Se mi avesse colpito in pieno, avrei rischiato grosso!"

"Tsk! Gia'... peccato che con i 'se' non si vinca, eh?" mormoro' Ruki con amareggiato sarcasmo.

Ryou, intanto, stava cercando di pensare ad una soluzione... ma piu' ci rifletteva su, piu' si rendeva conto che, molto probabilmente, l'unica possibilita' era davvero quello che aveva proposto Strikedramon poco prima... una cosa che lui voleva evitare a tutti i costi! Se la forma Ultimate di Monodramon avesse perso il controllo...

Ma Indramon non sembrava disposto a dare loro molta possibilita' di scelta. Il suo corno, con il quale aveva assorbito la Radiation Blade, si alzo' leggermente, e Indramon, con un ghigno di vittoria, avvicino' la bocca dagli affilati incisivi ad esso. Immediatamente, WarGrowlmon si mise davanti al Deva, invitando i Digimon di livello piu' basso a mettersi dietro di lui per essere protetti!

"Presto, dietro di me!" ringhio' WarGrowlmon. "Takatomon, anche tu! Fai presto, il Deva sta per attaccare!"

"Ma... WarGrowlmon... cosi' resterai coinvolto tu..." cerco' di protestare Takato. Aveva capito che WarGrowlmon, essendo il piu' resistente dei Digimon del gruppo, aveva intenzione di usare il proprio stesso corpo per fare da barriera... ma Ryou lo trascino' dietro il nascondiglio improvvisato, senza dargli il tempo di finire la frase!

"Tranquillo, Takatomon, ce la posso fare..." rispose il dinosauro cibernetico, incrociando le braccia davanti a se' e preparandosi a ricevere il colpo...

...e subito dopo, Indramon soffio' nello Horn of Desolation, facendo partire da esso una dirompente scarica di energia gialla che sfreccio' verso il gruppo dei Tamers! Era talmente grande che non c'era modo di fuggire abbastanza rapidamente da schivare l'attacco, e WarGrowlmon, stringendo i denti, punto' le zampe artigliate a terra e cerco' di resistere al colpo... che lo raggiunse un attimo dopo, travolgendolo come un fiume in piena!

"AAAAARGH!" ringhio' WarGrowlmon. "Ugh... questo... non e' ancora... grrr..."

"WARGROWLMON!" grido' Takato, ma il fragore dell'attacco di Indramon era tale che faceva fatica a sentire la propria stessa voce. Il gigantesco proiettile energetico sparato da Indramon si era infranto sulla guardia sollevata del dinosauro cibernetico, risparmiando agli altri Tamer e Digimon gli effetti piu' devastanti, ma la forza che stava dietro quel micidiale impatto era comunque tale che i ragazzi e i loro partner furono costretti ad afferrare la prima cosa che capitasse loro sotto mano per evitare di essere scagliati via dalla potenza del vento! E nel frattempo, WarGrowlmon cercava di resistere, anche mentre la pura potenza dell'attacco strappava letteralmente via pezzi di acciaio dalla sua armatura!

"Uuuugh... che... potenza..." mormoro' Jenrya. "Non mi stupisce... che... questo sia... il piu' forte dei Deva..."

Finalmente, dopo qualche secondo, quell'inferno di luce e rumore cesso', e WarGrowlmon, con un paio di respiri affannosi, scivolo' in ginocchio. Le lame sui suoi avambracci si erano smussate, e la sua armatura presentava delle profonde crepe, attraverso le quali si vedevano scariche di energia elettrica azzurre saettare tra i circuiti danneggiati. Per fortuna, il Digimon dinosauro era riuscito a reggere agli effetti peggiori del colpo... ma il fatto che Indramon fosse ancora in piedi, mentre loro facevano fatica a resistere ai suoi attacchi non era un buon segno.

"War... Growlmon..." mormoro' Takato, ancora stordito dal fragore di poco prima. Ryou scosse la testa per liberarsi dalla sensazione di stordimento che provava, e si decise. No, non c'era altro modo, per quanto gli dispiacesse ammetterlo. Quel Deva era troppo forte per poter essere sconfitto altrimenti... doveva anche lui attivare il livello evolutivo successo e portare Strikedramon alla forma Ultimate... Se solo avesse avuto il tempo di farlo...

"I miei complimenti, Digimon sconosciuto." ghigno' Indramon con supponenza. "Quell'attacco che ti ho scagliato contro altro non era che l'energia riflessa del tuo colpo di prima. Era un colpo decisamente potente, quindi il fatto che tu sia ancora in piedi, anche se molto stanco, depone decisamente a tuo favore. Anzi, sai che ti dico? Che sarebbe uno spreco uccidere uno come te. Quindi, ti offro la possibilita' di unirti a noi Deva e di aiutare i Digimon a stabilire il loro predominio su entrambi i mondi! Non avrai piu' bisogno di legarti ad un misero essere umano, e potrai fare quello che vorrai, finche' resterai fedele a Zhuqiaomon-sama! Allora, che mi rispondi?"

"C'e' bisogno di fare una domanda... del genere?" chiese retorico WarGrowlmon. "La risposta e' no."

Indramon allargo' le narici, facendo uscire uno sbuffo di vapore bianco da esse che diede bene l'idea della rabbia che provava in quel momento. "Tsk! Proprio non vi capisco... gli esseri umani vi hanno corrotti fino a questo punto? Bah, in ogni caso non abbiamo bisogno di voi. Se ci tenete tanto ai vostri compagni umani, potete morire assieme, e i vostri dati saranno meglio utilizzati per nutrire me e gli altri Deva!" tuono', per poi iniziare ad avanzare minaccioso... Ryou diede un'occhiata verso di lui, cercando di calcolare mentalmente quanto tempo ci sarebbe voluto prima che il Deva li raggiungesse. Troppo poco, per i suoi gusti... se solo avesse avuto un modo per guadagnare tempo...

"Hey, tu! Si', dico a te, faccia da cavallo!"

Una vocetta acuta e arrogante interruppe l'avanzata del gigante dalla testa di cavallo, che si fermo' di colpo e si guardo' attorno con espressione interrogativa. Quando si rese conto che la vocetta proveniva da sotto di lui, il Deva Cavallo abbasso' lo sguardo giusto in tempo per vedere una fiammella rossa che veniva spruzzata sul suo naso, e si estingueva inutilmente contro di esso, riuscendo appena a scaldarlo un po'!

"Bada Boom! Sorpresa, gigantone!" esclamo' il proprietario della fiamma, un familiare Digimon demonietto in calzamaglia viola con un fazzoletto rosso legato attorno al collo! "Sono qui per fare quattro chiacchiere con te, se non ti dispiace! Questi reietti non sono certo avversari degni, giusto? Beh, ora hai trovato un Digimon vero... un Digimon che non si e' fatto corrompere dagli umani e che ha assorbito dati su dati per diventare il piu' forte! Perche' non provi a batterti con me, invece?"

"I... Impmon?" si chiese Jenrya, guardando stupito il piccolo Digimon che sfidava il Deva Cavallo con quello che poteva sembrarecoraggio, ma in realta' era solo incoscienza dettata dal suo ego. Ruki si appoggio' una mano sulla fronte e mormoro' qualcosa, mentre Ryou guardava incuriosito - e con un certo allarme - il piccolo Digimon che avanzava verso Indramon. Non sapeva quello che stava facendo? Aveva voglia di suicidarsi?

"Impmon? Che stai facendo? Non puoi sfidare quel Digimon, e' troppo forte per te! Se nemmeno WarGrowlmon ci riesce..." cerco' di avvertirlo Takato... ma Impmon era troppo pieno di se' per ascoltare la ragione.

"Hah! Tu continua pure a parlare al vento e a tenere al guinzaglio il tuo cagnolino!" esclamo' con arroganza. "Mentre io combatto come dovrebbe fare un vero Digimon!"

Tuttavia, non sembrava che Indramon fosse rimasto particolarmente impressionato dalla sfida del piccolo demone. Con uno sbuffo sprezzante, il Deva Cavallo volto' la testa dall'altra parte e riprese ad avanzare verso i Tamers, senza neanche degnare Impmon di una risposta. E questo, inutile dirlo, era uno screzio che faceva infuriare non poco l'orgoglioso piccolo demone, il cui ghigno si trasformo' subito in una smorfia di disappunto.

"Hey!" esclamo' correndo dietro al Deva mentre questo non sembrava avere occhi che per WarGrowlmon. "Hey, tu! Faccia da cavallo! Mi senti, quando ti parlo? Ci sei o ci fai? Non mi ignorare, io sono qui!"

Questa volta, il Deva si fermo', inaspettatamente per i Tamers... ma Impmon, nella sua presunzione, credette che il gigante dalla testa di cavallo lo avesse fatto perche' aveva finalmente raccolto la sfida. Quindi, un lieve ghigno gli si dipinse sulle labbra... per poi svanire all'improvviso quando Indramon, senza neanche voltare lo sguardo nella direzione del suo sfidante, sollevo' gli angoli della bocca ed emise una breve, inquietante risata rimbombante!

Inutile dirlo, questo non ebbe l'effetto di migliorare l'umore gia' nero di Impmon, sulla cui fronte apparve una comica vena pulsante! "Ugh... e adesso cosa ridi, buffone? Credi che non sia capace di sfidarti?" ringhio'. "Io ho assorbito i dati di numerosi Digimon, da quando sono venuto qui! Sono sicuro di poterti dare un bel pugno sul naso! Avanti, bruttone, perche' non mi dici chiaramente le cose, invece di sghignazzare?"

"E quando mai lui avrebbe assorbito dati di Digimon?" si chiese tra se' Ruki, dubbiosa.

Kyuubimon storse il naso per un istante. "Posso solo ipotizzare, Ruki, che Impmon fosse presente ai combattimenti che abbiamo sostenuto... e abbia assorbito i dati di alcuni dei Digimon che abbiamo sconfitto." disse. "In effetti, avverto anch'io che e' diventato piu' forte rispetto all'ultima volta... anche se non e' certo all'altezza di quel Deva."

"Tsk..." rispose Ruki, che non aveva rispetto per le persone che sceglievano la via piu' facile. "In pratica, quel piccoletto non ha merito neanche per quel piccolo progresso che ha fatto..."

Indramon, dal canto suo, non stava minimamente prestando ascolto alla conversazione tra la ragazza e la kitsune... e invece, rispose ad Impmon con un'altra breve risata. "Hm, hm, hmm... Non posso ridere se vedo qualcosa che trovo divertente?" chiese retorico il gigantesco Deva. "Stavo ridendo per una buona ragione. Non vedo cperche' dovrei prendere sul serio un Digimon debole e patetico come te."

"Che... che... CHE COSA?" esplose Impmon, punto sul vivo. "Ripetilo se hai il coraggio!"

Indramon scosse la testa. "Se e' vero che hai assorbito dati... allora perche' non riesci a digievolvere pur essendoti separato dagli esseri umani, piccolo verme?" chiese, quasi trionfante.

Indramon non poteva saperlo, ma non era quella la cosa giusta da dire ad Impmon, la cui aria sicura vacillo'... e che, per un attimo, ritorno' con la mente al suo passato... al tempo in cui, effettivamente, era il partner di due esseri umani...

(FLASHBACK)

"Impmon e' mio!"

"No! l'ho visto prima io! E' mio!"

I due gemellini si guardarono con rabbia e tirarono Impmon uno da una parte e uno dall'altra, come se fosse stato una corda per il tiro alla fune! Stavano litigando su chi dei due dovesse essere il proprietario di Impmon... e non sembrava che fossero disposti a fare compromessi...

"Chi lo trova lo tiene! E' mio!"

"Impmon, diglielo! Tu sei mio!"

"Ritiralo! Dillo tu a lei, Impmon"

"Impmon! Impmon!"

"IMPMOOOON!"

"Aaaaaaargh! Basta cosi', voi due!"

(FINE FLASHBACK)

Impmon strinse i denti, nel tentativo di mandare via il pessimo ricordo del suo periodo di "schiavitu'", come ora lui la chiamava, presso gli esseri umani. Ma il Deva Cavallo si era comunque accorto della sua reazione, e riusci' ad indovinare quello che stava pensando. "Huhuhuuu... fammi indovinare, insetto. Tu una volta stavi con degli esseri umani, non e' cosi'? E adesso te ne sei allontanato, ma ancora non riesci a toglierti di dosso la loro puzza! La si sente benissimo, nel caso tu te lo stia chiedendo!"

"Cosa?" si chiese Takato. "Di che accidenti sta parlando? Vuol dire che... Impmon aveva un partner, in passato?"

Impmon, nel frattempo, stava guardando l'enorme Deva, ribollendo di rabbia e tenendo i pugni serrati ai propri fianchi. Poi, con furia, pesto' un piede per terra e alzo' lo sguardo per fissare Indramon negli occhi. "Stai zitto! Non mi interessa niente di quello che hai da dire! Non ti intromettere nei miei affari!" strepito'. "Io odio gli esseri umani! Non accetto di essere messo in relazione con loro! Bada Boom!"

Il piccolo demone scaglio' un'altra fiammella rossa contro la testa del Deva, ma questo attacco dettato unicamente dalla frustrazione ebbe lo stesso effetto che lanciare un sassolino contro un elefante infuriato. Il Deva non cambio' nemmeno espressione, e le fiamme scivolarono innocuamente sulla sua pellaccia.

"Spiacente di deluderti, piccola canaglia, ma non hai nessuna possibilita' di impressionarmi." affermo' il Deva Cavallo. "Comunque, devo lodare il tuo fegato... o forse dovrei definirlo incoscienza? Bah, non fa molta differenza, visto che il risultato alla fine e' quello!"

Impmon si sentiva esplodere. Ormai, la rabbia era tale da avere la meglio su qualsiasi altra cosa, e il suo unico desiderio era mostrare i muscoli quanto piu' possibile davanti all'arrogante Deva. "Grrr... questi... questi non sono affari tuoi, faccia da cavallo!" strepito'. "Io non sono un debole! Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno! Non voglio la compassione di nessuno! Men che meno quella di alcuni miseri esseri umani!"

Ruki scosse la testa. "Quello e' impazzito. Vuole morire, ascoltate me." sentenzio' con il suo usuale sarcasmo.

"Non... non pensate che dovremmo intervenire?" provo' a proporre Takato. Nonostante Impmon non fosse esattamente il Digimon piu' simpatico e socievole che si potesse trovare, l'idea che venisse stritolato come un insetto da Indramon gli faceva orrore. "Se continua cosi', Impmon verra'..."

Kyuubimon scosse la testa. "No. Ha detto lui che vuole combattere da solo." affermo'. "Dobbiamo rispettare le sue volonta'."

"Non ho mai incontrato un Digimon altrettanto testardo." commento' Ryou, rigirandosi una carta tra le mani. Quella doveva essere la carta decisva, e i rischi erano molti... "Non saprei se definirlo coraggioso o stupido..."

"Impmon!" cerco' di richiamarlo Jenrya. "Aspetta, che stai facendo? Ritirati, non puoi combattere contro quel Digimon! E' un Deva, ti farebbe a pezzi senza problemi..."

"Vi ho detto di non intromettervi! Nessuno puo' dirmi quello che devo fare! Non ho bisogno della vostra pieta'!" lo rimbecco' furiosamente Impmon. "Ora statemi lontani! Tutti quanti! Bada Boom!"

Un'altra palla di fuoco colpi' Indramon, questa volta sulla spalla destra... ma, come era facile immaginare, il terribile Deva non si sposto' neanche, e si limito' a fare un'altra risata. Poi, senza alcun preavviso, Indramon sollevo' una delle sue gambe grandi come tronchi d'albero... e sferro' un potentissimo calcio che sollevo' Impmon da terra come se non pesasse nulla e lo fece volare come un fuscello contro un muro ad almeno una decina di metri di distanza, con una tale violenza da lasciare un buco nel cemento! Takato guardo' da un'altra parte, agghiacciato, ed Impmon scivolo' al suolo senza forze, cercando ancora di tenersi in piedi e lanciare qualche insulto all'indirizzo di Indramon... che nondimeno, continuava a sbeffeggiare il Digimon piu' debole.

"Allora, insetto? Hai ancora qualcosa da dire, prima che io assorba i tuoi dati?" sghignazzo' il Deva, preparandosi a sferrare il colpo di grazia. Sembrava essersi dimenticato del tutto dei Tamers, anche perche' era sicuro che ormai non rappresentassero piu' una minaccia. Tenendosi faticosamente sui ginocchi e sui palmi delle mani, il piccolo demone guardo' verso l'alto. Respirava affannosamente, ma l'espressione dei suoi occhi era ancora di sfida...

"Si'... hanf... ho qualcosa... uff... da dire..." ansimo'. "Tu... e il tuo sovrano... potete andare... a quel paese!"

L'espressione arrogante del Deva Cavallo si incupi' tutto d'un tratto. "Cos'hai detto, miserabile verme? Insultami quanto vuoi... ma non ti permetto di mancare di rispetto a Zhuqiaomon-sama! Quest'offesa va lavata... con i tuoi dati!" ringhio'. Avanzo' verso Impmon, alzando uno dei suoi enormi piedi per schiacciarlo, e Impmon strinse i denti con un misto di rabbia e terrore. Quindi, era quella la sua fine? Doveva morire cosi', senza aver potuto dimostrare quanto valeva davvero? Che modo miserabile di morire... se solo fosse stato piu' forte... o piu' abile... se solo... se solo...

"CARD SLASH! RADIANT FAITH ACTIVATE!"

"Caluuuuu!" esclamo' il piccolo Calumon... questa volta, sorprendentemente, con un accenno di paura!

Prima che Indramon potesse sferrare il colpo fatale, Ryou striscio' una carta blu nel suo D-Power... e Strikedramon, che fino ad un attimo prima sembrava essere stanco per lo scontro sostenuto, lancio' un feroce ruggito di battaglia e apri' le braccia mentre allo stesso tempo sollevava la testa. Un'aura energetica grigia circondo' il suo corpo, e tutti i Digimon, Indramon compreso, sentirono che il suo potere stava salendo in maniera esponenziale... al punto che anche il terribile Deva, per un attimo, ebbe paura!

"COSA?" tuono', sgranando gli occhi. "Non... non e' possibile! Questo potere e'..."

"Strikedramon... chou shinka..."

Il corpo di Strikedramon aumento' di dimensioni, e pur mantenendo la sua forma umanoide, la sua pelle si fece piu' spessa, assieme all'elmetto che indossava. Quattro ali membranose spuntarono dalla sua schiena, e la sua voce, mentre pronunciava la formula della sua evoluzione, si fece molto piu' profonda e minacciosa, mentre un paio di corna affilate apparivano sul suo elmo. Allo stesso tempo, mentre la luce della Digievoluzione continuava ad espandersi attorno a lui, tutti i Digimon riuscirono a percepire, anche se solo per un istante, qualcosa di incredibilmente terribile che veniva emanato dal corpo del nuovo Digimon... e anche la stoica Kyuubimon, per un istante, spalanco' gli occhi in un'espressione di orrore! Per non parlare di WarGrowlmon che arrivo' a nascondersi il volto con un braccio, quasi la luce gli stesse provocando dolore fisico!

"Kyuubimon!" esclamo' Ruki. "Che sta succedendo? Cos'ha fatto Akiyama?"

"WarGrowlmon! WarGrowlmon, stai bene?" chiese Takato al suo Digimon. Anche Gargomon sembrava in forte disagio, e stava indietreggiando davanti alla nuova evoluzione di Strikedramon...

"Gargomon! Che sta succedendo? Ti senti bene?" chiese Jenrya... e il Digimon cane rispose con un cenno affermativo della testa, ma non riusci' a staccare lo sguardo dalla scena, quasi lo avesse ipnotizzato...

"Jen... quella cosa... non riesco a capire esattamente cos'e', ma... cavolo, mi fa cosi' paura che non mi viene in mente nemmeno una battuta da dire!" rispose il cagnolino. Jenrya degluti'. Se persino Gargomon non aveva voglia di fare battute, significava che la situazione era davvero seria!

"Tu... TU!!!!" esclamo' Indramon... e subito dopo, Strikedramon termino' la sua evoluzione a livello Ultimate!

Tutti i Digimon, oltre che Takato, Jenrya e Ruki rimasero senza fiato per un istante - il nuovo Digimon era abbastanza simile ad una versione ingigantita di Strikedramon, alta almeno quanto WarGrowlmon... ma il colore della forma Champion era stato sostituito da un lucido nero che ricopriva il Digimon dalla testa ai piedi, come una tuta di cuoio attillata, mettendo in mostra dei muscoli possenti e spaventosi che quasi minacciavano di lacerare la pelle da un momento all'altro! Da alcune parti del corpo del Digimon fuoriuscivano degli elementi cibernetici, come tubi, cavi o placche di metallo... in particolare dalle ginocchia e dalle ascelle, degli uncini di metallo leggermente ricurvi fuoriuscivano dai gomiti, e il suo elmo era grigio acciaio, spaventosamente lucido, e con un paio di corna ricurve che si estendevano dietro il collo corazzato della bestia draconica. Aveva quattro ali membranose da pipistrello, di un colore bruno quasi nero che comunque si distingueva rispetto a quello del resto del corpo, sdrucite e apparentemente inutili... ma non serviva un grande sforzo di immaginazione per capire che dietro quelle appendici apparentemente inutili c'era una forza spaventosa! La bocca era enorme, e tagliava quasi la testa in due... ma sul volto del drago umanoide non si vedeva traccia di altre caratteristiche, nè naso, ne' bocca. Anche i suoi artigli erano di metallo, sia sulle mani che sui piedi, e parevano in grado di fare a pezzi qualunque Digimon fosse abbastanza stupido da porsi entro la loro portata. In sintesi, era un Digimon che sembrava minaccioso anche in confronto al potente WarGrowlmon... e non era solo l'aspetto fisico a fare questo effetto! C'era qualcosa in quel Digimon che agli altri non piaceva, per chissa' quale motivo... WarGrowlmon, Gargomon, Kyuubimon, Calumon, Impmon ed Indramon non sembravano sicuri di cosa esattamente si trattasse... ma c'era qualcosa, in quel Digimon, di alieno e di incredibilmente... sbagliato! Si', era questa l'unica parola da usare... ma nessuno di quei Digimon sarebbe stato in grado di dire esattamente cosa, neanche se ne fosse dipesa la loro vita!

"CYBERDRAMON!" ruggi' fieramente il nuovo Digimon, per poi mettersi in posizione di guardia davanti ad Indramon!

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Cyberdramon

Tipo: Cyborg

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Desolation Claw, Cyber Nail

Un Digimon unico nel suo genere, nato in circostanze misteriose e dotato di poteri ancora non pienamente compresi. E' estremamente imprevedibile, e soltanto un Tamer dotato di una volonta' di ferro puo' controllarlo quando si infuria! Il suo compito sembra essere quello di cancellare i Digimon di tipo Virus...

Indramon indietreggio' sconcertato. La sua arroganza aveva lasciato il posto ad un'improvvisa titubanza, e le sue mani-zoccolo stringevano convulsamente il Corno della Desolazione che teneva, e con il quale aveva appena danneggiato seriamente WarGrowlmon... mentre Cyberdramon, la nuova forma di Monodramon, avanzava con studiata lentezza, stringendo gli artigli al proprio fianco come se pregustasse il momento di fare a pezzi il Deva Cavallo. Ryou, invece, continuava a tenere fisso lo sguardo sul suo Digimon, con espressione vagamente tesa, pur se ancora in perfetto controllo di se'...

"Akiyama... che significa tutto questo?" esclamo' Ruki, insospettita. "Questo Digimon... che cos'ha, che i nostri lo sentono cosi' inquietante? E... come diavolo hai fatto a farlo evolvere a livello Ultimate, eh?"

"Mi dispiace, ma non posso rispondere ora..." replico' Ryou, senza staccare lo sguardo da Cyberdramon. "Cyberdramon... sai cosa fare!"

Cyberdramon ghigno', e rispose con una voce rombante che aveva ben poco del Digimon curioso e innocente che era Monodramon... e Takato senti' un brivido corrergli lungo la spina dorsale quando vide, tra le labbra del dragone cibernetico, file di denti acuminati! "Con immenso piacere, Ryou! Non vedevo l'ora di sfogarmi un po'!"

Tutto accadde cosi' rapidamente che la frase stava ancora uscendo dalla bocca di Cyberdramon. Il drago nero scatto' in avanti a velocita' accecante e sferro' un pugno devastante che colpi' Indramon alla mascella senza che quest'ultimo riuscisse anche soltanto a muovere un braccio per difendersi! Indramon nitri' per la rabbia e il dolore, mentre barcollava all'indietro, e cerco' di usare il suo Corno della Desolazione come arma contundente per rispondere al colpo... ma Cyberdramon alzo' la guardia giusto in tempo e paro' l'attacco, prima di rispondere con uno dei suoi!

"Desolation Claw!" esclamo' Cyberdramon, e dai suoi artigli si dipartirono raggi di energia distruttiva che centrarono in pieno il Deva Cavallo! La maggior parte vennero deflessi dalla corazza del Deva o dal suo micidiale corno, ma almeno un paio riuscirono a superare la sua difesa e ad infliggere danni considerevoli!

"Aaaargh!" ringhio' Indramon, nella spiacevole situazione di essersi visto il vantaggio strappato dalle mani. "Tu... maledetto rifiuto! Tu sei un Digimon che non sarebbe mai dovuto esistere! TREASURE HOOF!"

Spinto dalla rabbia, dalla frustrazione e dall'indignazione, Indramon attacco' di nuovo, questa volta caricando energia all'interno di uno dei suoi zoccoli e sferrando un micidiale colpo in avanti! Il suo attacco ebbe successo, in quanto Cyberdramon stava attaccando di nuovo, senza pensare alla difesa, e non si aspettava che il Deva virale riuscisse a recuperare cosi' velocemente dal suo attacco. Il drago nero venne colpito in pieno petto e barcollo' indietro fino quasi a riunirsi al gruppo di Tamers... ma si riprese rapidamente, e anzi sembrava contento che il Deva fosse in grado di opporre resistenza... Il suo istinto combattivo veniva sempre piu' solleticato dalla presenza di un avversario cosi' potente!

Indramon, leggermente incoraggiato da quel breve successo, scatto' in avanti di nuovo, cercando di colpire di nuovo Cyberdramon... ma il Digimon cibernetico paro' l'attacco e rispose con una potente testata che fece barcollare il Deva Cavallo. Quest'ultimo, pero', non resto' stordito a lungo e rispose prima di quanto Cyberdramon si aspettasse, colpendolo con un altro pugno. Non riusci' ad infliggergli molti danni, ma distrasse il Digimon drago quel tanto che bastava a mettere un po' di distanza... e alzare una mano-zoccolo verso il cielo, per poi creare un portale a mezz'aria e iniziare a fluttuare verso di esso.

"Tsk... ringraziate quel maledetto Tamer leggendario! Grazie a lui, sono costretto a ritirarmi!" tuono' Indramon, rivolto ai Tamers e ai loro compagni. "Ma la prossima volta, state pur certi che saro' meglio preparato! Non mi sfuggirete tanto facilmente! Per adesso, addio!"

"Hey, aspetta un momento..." ringhio' Cyberdramon adirato. Non gli piaceva per niente il fatto che il suo avversario cercasse di sottrarsi cosi' alla battaglia, proprio quando questa cominciava a divertirlo... ma non fece in tempo a fermarlo, prima che il Deva Cavallo entrasse nel portale e scomparisse al suo interno, tornando nel Mondo Digitale. Con un grugnito rassegnato, Cyberdramon guardo' il suo nemico scomparire e il varco dimensionale ridursi fino a scomparire...

"Uff... meno male che se n'e' andato... cominciavo a temere il peggio!" affermo' Takato, dopo qualche secondo di teso silenzio...

Ma aveva parlato troppo presto. Cyberdramon, infatti, si volto' di scatto, con gli occhi scintillanti di rabbia... poi, lancio' un grido di battaglia e si scaglio' contro WarGrowlmon, che spalanco' gli occhi incredulo prima che il drago cibernetico gli saltasse addosso, cercando di serrare le dita artigliate attorno alla sua gola!

"Cos... Ma che sta facendo?" esclamo' Ruki, mentre Takato e WarGrowlmon indietreggiavano allarmato. Il dinosauro rosso si dibatte' furiosamente, cercando di scrollarsi Cyberdramon di dosso... e Ryou fece un passo in avanti, impugnando il suo D-Power...

"Come temevo... Cyberdramon ha perso il controllo! E' per questo che cerco, se possibile, di non fargli raggiungere il livello Ultimate!" esclamo' il ragazzo. Ruki stava per rispondere qualcosa... ma prima che potesse farlo, Ryou estrasse una sorta di frusta dal suo D-Power e, con decisione, la agito' verso Cyberdramon, facendola saettare in aria con uno schiocco agghiacciante! Il drago cibernetico, ancora avvinghiato attorno a WarGrowlmon, mollo' la presa e ruggi' fragorosamente in segno di protesta... ma Ryou, inamovibile, frusto' l'aria un'altra volta, facendo retrocedere Cyberdramon!

"Basta cosi', Cyberdramon! Non ci sono piu' nemici da combattere! Finiscila!" esclamo' il giovane Tamer. Cyberdramon grugni', chiaramente riluttante... ma dopo che Ryou ebbe sferrato un'altra sferzata, quest'ultima pericolosamente vicina alla gamba di Cyberdramon, cedette e si ritiro' di un altro paio di passi, per poi risplendere e de-evolvere a Monodramon, che finalmente si affloscio' a terra e sospiro', senza forze. Sembrava che l'essere diventato Cyberdramon e quell'ultimo accesso di ira lo avessero stancato piu' di quanto gli altri Tamers non pensassero...

"Uff... meno male che mi ha ascoltato, alla fine..." affermo' Ryou. "Cyberdramon, la forma Ultimate di Monodramon, e' molto imprevedibile, e ha un carattere battagliero... Takato-kun, mi scuso per le sue azioni. Cyberdramon... non era completamente in controllo. Spero che il tuo Digimon non si sia fatto male..."

"Sembra... sembra di no, Ryou-kun..." rispose Takato, ancora un po' spaventato... e WarGrowlmon gli confermo' la risposta con un cenno del capo. "No, per fortuna... ma... quella frusta da dove viene? E... come hai fatto a far evolvere il tuo Digimon? Non... avevo mai visto..."

Mentre anche WarGrowlmon, Kyuubimon e Gargomon tornavano al loro livello Rookie, Ryou si guardo' attorno, e vide che la nebbia del Digital Field, ora che Indramon se n'era andato, cominciava a diradarsi. "Ehm... meglio che ve lo spieghi dopo, non e' il caso di farci scoprire con i Digimon proprio qui."

"Giusto... meglio se andiamo alla tana di Guilmon, li' potremo discutere con piu' calma." rispose Jenrya, prendendosi Terriermon sulle spalle. Takato si guardo' in giro, annuendo lievemente... ma si blocco' quando vide che Impmon era scomparso.

"A... aspettate un momento! Non vedo piu' Impmon!" cerco' di far notare, nella speranza che qualcuno si fermasse un attimo per cercare il piccolo demone nero.

"Lascialo perdere. Quello se l'e' andate a cercare." taglio' corto Ruki. "La prossima volta gli servira' di lezione. Ora muoviti, occhialoni, non vogliamo essere scoperti qui."

"Ma..." cerco' di protestare Takato... ma si rese conto che sarebbe stato inutile, e che in effetti i suoi compagni avevano ragione. Non potevano permettersi di perdere tempo, anche se era per dare una mano ad Impmon. Guilmon sprono' il suo Tamer con dei leggeri tocchi con il muso, e Takato, pur riluttante, disse di si' al suo Digimon e inizio' a seguire Ryou, Monodramon e gli altri, sperando che Impmon se la fosse cavata in qualche modo...

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CONTINUA...

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Capitolo 15
*** Nuovi Tamers? ***


Tamers_Reload-16

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

E... bentornati, finalmente! Si', lo so, anche questa volta ci ho messo un po' per aggiornare questa storia, e me ne dispiace. Il fatto e' che per il momento Digimon Tamers Reload non e' propriamente in cima alla mia lista di priorita', per quanto riguarda le storie da aggiornare... lo so, lo so... e' anche un po' una questione di pigrizia personale e del fatto che ci sono altre fanfiction per le quali mi sento un attimo piu' ispirato. Comunque, come vedete, ora questo capitolo e' in fase di stesura, e cerchero' di essere un attimo piu' solerte con il successivo. Se riesco ad arrivare nel Mondo Digitale, allora il resto della storia dovrebbe venire da se', e allora finalmente potro' dedicarmi a Brave New World, il seguito!

Ma... non anticipiamo i tempi. Prima di tutto, facciamo un po' un riassunto di quello che e' successo in quest'ultimo capitolo... beh, tanto per incominciare, Yamaki ne ha tentata un'altra delle sue, questa volta con l'appoggio (almeno parziale) dei Monster Makers, e Indramon, il piu' forte dei dodici Deva, ha tentato un attacco a sorpresa al Mondo Reale! Neanche le forme evolute dei Digimon dei nostri eroi sono riuscite a fermarlo, e anche l'arrivo di Ryou Akiyama sembrava non aver sortito un grande effetto... almeno finche' il nostro non ha dato a Strikedramon la possibilita' di evolvere ulteriormente, trasformandosi nell'enorme e ferocissimo Cyberdramon! Per adesso, Indramon ha dovuto battere in ritirata... ma non prima di dare una ripassata memorabile anche a WarGrowlmon e di aver quasi ucciso il malcapitato Impmon, che ha imprudentemente sfidato il Deva Cavallo, e... beh, diciamo che non e' andata molto bene! Impmon sara' sopravvissuto a questa terribile battaglia? E anche se e' cosi'... come ne sara' uscito il suo smisurato orgoglio? Temo che questa sconfitta non portera' che a grane, piu' avanti...

E ovviamente, anche l'ingresso in scena di Cyberdramon vuol dire che ci saranno altri problemi. E' un Digimon incontrollabile, per motivi ancora non molto chiari... e affidarsi troppo a lui vorrebbe dire per i Tamers mettere a rischio se' stessi e tutto cio' che li circonda. Non e' esattamente una cosa che possono permettersi, in questo momento. E poi, ci sono anche gli amici di Takato che ora sanno dei Digimon... e tra questi, Hirokazu non accettera' di restare a lungo lontano dall'azione, anche ora che Takato lo ha avvertito che non e' un gioco.

In ogni caso, i Deva stanno per sferrare il loro contrattacco. Per il momento, i Tamers sono riusciti a resistere, ma se non riuscissero a sbloccare le loro nuove evoluzioni, non so per quanto tempo potranno andare avanti...

Ma... di questo problema ci occuperemo presto, nel corso dei prossimi capitoli! Per adesso, vorrei rispondere ad alcune recensioni che mi avete lasciato. Ancora una volta, mi scuso per il ritardo, e faro' in modo che il prossimo aggiornamento arrivi prima!

Darkroxas92: Heheheee... gia', considerando le origini di Cyberdramon, che qui non rivelero' per ragioni di spoiler, la reazione di Indramon alla sua comparsa e' anche comprensibile! Tuttavia, questo e' stato un episodio isolato... e piu' avanti, temo che i ragazzi non avranno la stessa fortuna, soprattutto se si pensa quanto e' pericoloso richiamare Cyberdramon! Certo, il Deva piu' forte ha dovuto scappare, ma resta il problema che Takato e i suoi compagni ancora non sono sufficientemente equipaggiati per affrontare il nemico. Comunque, mi fa piacere che consideri questa mia riedizione ancora meglio dell'originale! Sto cercando di fare il possibile per raccontare una storia diversa e intrigante... e forse piu' avanti ci saranno delle sorprese che non ti aspetterai! Leomon? Leomon apparira' presto... MOLTO presto! Abbi solo un po' di pazienza e lo vedrai!

KillKenny: Beh, sai come sono fatti, questi Deva... non hanno esattamente un gran rispetto per gli esseri umani! E... si', Cyberdramon e' stato un po' un Deus Ex, ma nella mia versione degli eventi sto cercando di controllare un po' le sue apparizioni. E' per questo, tra le altre cose, che ho impiegato la sua forma Champion, Strikedramon... certo, ovviamente quando arriveranno tutte le forme Ultimate, ammesso che i Tamers arrivino fino a quel punto, Indramon avra' poco di che vantare la sua forza. Tuttavia, l'inizio di questo capitolo mostrera' degli eventi che potrebbero risultare alquanto... preoccupanti. Capirai cosa voglio dire quando li leggerai!

Okay, credo che ci siamo tutti! Allora, mettetevi comodi e godetevi questo nuovo episodio della mia riedizione di Digimon Tamers! Buon divertimento!

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Capitolo 15 - Nuovi Tamers?

"Hanf... hanf... ugh... non... non puo' finire cosi'... non posso morire qui..." ansimo' Impmon, trascinandosi rabbiosamente dietro un bidone della spazzatura mentre cercava di restare concentrato per evitare che troppi dei suoi dati si disperdessero. Il colpo di Indramon lo aveva ferito quasi a morte, ma il suo disperato desiderio di sopravvivere e la sua forza di volonta' lo facevano andare ancora avanti.

Il demonietto si appoggio' ad un muro e cerco' di rimettersi in piedi, usando la parete come sostegno... ma falli' miseramente e scivolo' a terra, la schiena puntata contro il muro e il respiro affannoso. "Ugh... no... maledizione, no, non puo' andare a finire cosi'... io... io... perche' non posso essere forte? Perche' non posso evolvere? Io... io... se solo avessi il potere... farei vedere a tutti che io non ho bisogno di nessuno! Farei vedere a tutti... che sono io... il Digimon piu' forte!"

Il piccolo Digimon oscuro strinse i denti e tossi' un paio di volte, mentre cercava di riprendere le forze... ma il colpo di Indramon lo aveva completamente sfiancato, e sentiva che il suo momento incombeva. Allora... allora era li' che doveva fermarsi? Doveva essere cancellato... senza neanche poter far vedere a quei due mocciosi insolenti quanto forte era diventato senza di loro? Senza aver nemmeno potuto prendersi la sua rivincita su quei ridicoli Tamers e sui loro animaletti addomesticati? No... no, non poteva andare cosi'... non era giusto...

"Hey, tu... piccola canaglia! Tu... vorresti davvero il potere?"

Una voce potente e autoritaria fece alzare lo sguardo, pur debolmente, al piccolo demone. Nel vicoletto dove si era rifugiato, si era accesa una piccola luce che turbinava debolmente, creando degli strani riflessi sui muri e sull'asfalto. Impmon non aveva idea di chi poteva essere... e il suo istinto di sopravvivenza, ulteriormente acuito dalla condizione di debolezza in cui si trovava, gli fece alzare i pugni in un apparentemente inutile tentativo di difendersi.

"Chi... chi... chi sei tu? Da dove vieni?" esclamo' il demonietto. "Sei... sei qui per prenderti gioco di me anche tu, vero? Tsk... avanti, ridi pure di me! Tanto, e' quello che fanno tutti, di questi tempi!"

La strana entita' senza corpo non rispose, restando in silenzio per qualche secondo... poi, Impmon quasi percepi' il ghigno canzonatorio che apparve sulle sue labbra, e senti' una cupa, fredda risata che usciva dalla gola di quell'essere. Il demonietto strinse i denti. Come aveva immaginato, anche quello era li' per rinfacciargli la sua debolezza...

"Hehehehee... si', riesco a vederlo... adesso sei debole... non riesci neanche a far vedere quanto vali davvero a quei vili traditori che si sono venduti agli esseri umani! E anche i tuoi tentativi di assorbire dati non ti sono stati utili in alcun modo, vero?" sghignazzo' la creatura... per poi fermarsi per un attimo, e assumere un'aria piu' seria. "Ma... se tu potessi digievolvere a livello Mega, tu non ti faresti scappare l'occasione per prenderti lasua rivincita, non e' vero? Se solo... avessi il potere di digievolvere, senza neanche fare la fatica di assorbire tutti quei dati, e risparmiandoti il rischio di cadere in combattimento... dimmi, che cosa faresti? Accetteresti o ti tireresti indietro?"

Impmon corrugo' la fronte... e si ritrasse di qualche centimetro. Quella era proprio l'offerta che avrebbe desiderato sentire piu' di ogni altra... una possibilita' di diventare potente e temibile come aveva sempre desiderato! Pero'... al tempo stesso, Impmon era troppo esperto e smaliziato per credere davvero che l'offerta fosse tanto buona come sembrava! Sicuramente, chiunque fosse quel tizio, avrebbe voluto qualcosa in cambio... e Impmon sapeva che avrebbe potuto essere una fregatura per lui! Sicuramente c'era dietro qualcosa che non gli sarebbe piaciuto...

"Eh? Heh... heheheheh... ma guarda... e cosi'... tu mi offriresti il potere necessario per raggiungere la mia forma Mega?" ridacchio' beffardo il demonietto. "Molto carino da parte tua, chiunque tu sia... e dimmi, perche' mai dovrei fidarmi di te? Cosa mi grantisce che tu non abbia intenzione di uccidermi ed assorbire i miei dati? Tutti i Digimon lo fanno! Perche' tu dovresti essere diverso?"

Favorevolmente impressionato, l'essere annui' lentamente... o almeno, questa fu l'impressione che Impmon ebbe dalla sua posizione. Difficile dirlo, dal momento che quella strana luce non aveva ne' corpo ne' volto... "Hmm... bene, vedo che non sei uno sprovveduto. Non ti biasimo per non esserti fidato subito della mia proposta... e devo dire che molti Digimon piu' potenti di te avrebbero qualcosa da imparare dalla tua accortezza! Anche se... effettivamente, sfidare il mio collega, il potente Indramon, quando sei ancora a livello Rookie non e' esattamente la cosa piu' sensata che tu avessi potuto fare! Hehehee..."

A questa rivelazione, Impmon scatto' in piedi furiosamente, stringendo i pugni davanti a se'... prima che una fitta di dolore gli salisse lungo la schiena e lo costringesse a cadere di nuovo in ginocchio! "Un... aaargh! Un... Deva? Tu... saresti un Deva, maledetto?" ringhio' Impmon. "Siete stati tu e i tuoi simili a farmi questo! Perche' ora dovrei affidarmi a voi? Con quale faccia tosta vieni qui a farmi una proposta?"

"Heheheee... devo ammettere che sei divertente, quando cerchi di fare il duro!" sghignazzo' il Deva misterioso. "Ma... lascia che ti dica una cosa - non credo che tu abbia molte altre possibilita' di scelta. Per come Indramon ti ha ridotto, non credo che dureresti molto di piu' se restassi da solo nel Mondo Reale. E nel Mondo Digitale... beh, lasciami dire che le tue possibilita' di sopravvivenza non mi invoglierebbero a puntare su di te! Sei libero di rifiutare la mia proposta, se vuoi... ma sappi che potrebbe benissimo essere l'ultimo errore della tua vita!"

Impmon continuo' a guardare con sospetto l'essere davanti a lui... ma doveva ammettere che le sue giustificazioni stavano incominciando a convincerlo... Il Deva davanti a lui sembro' accorgersi di questo, e ghigno' tra se', rendendosi conto che era il momento di sferrare l'affondo finale. "In piu'... non dirmi che non ti attira nemmeno un po', l'idea di farla pagare a quei vermiciattoli che ti hanno umiliato! In poco tempo, senza alcuna fatica, potrai diventare piu' potente di quanto tu non potresti mai immaginare! E credimi... se e' come penso io, se il tuo potenziale e' davvero cosi' grande... allora non avrai piu' rivali, una volta che avremo risvegliato il potere che giace dentro di te! Unisciti a me... unisciti a noi Deva... e avrai finalmente l'onore, il prestigio, il rispetto e la forza che hai sempre desiderato! Questa e' un'occasione che capita una volta sola... e in piu', ti posso garantire che non ci dovrai nulla per questo... nulla se non togliere di mezzo qualcuno che da lungo tempo e' stato una spina nel fianco per te e per noi!"

Impmon grugni' e guardo' verso il terreno, stringendo in una mano i sassolini spruzzati sull'asfalto. Forse... forse non era poi un'idea cosi' malvagia... continuava a non fidarsi molto di quell'essere, ma se l'alternativa era quella di essere cancellato, e se davvero avrebbe avuto la possibilita' di ottenere la sua rivincita su chi lo aveva umiliato... allora si' che sarebbe stata una follia non accettare! Il demonietto rimase ancora a riflettere per qualche secondo... poi alzo' lo sguardo, squadrando la strana luce come se avesse voluto guardare il Deva negli occhi.

"E sia, allora!" esclamo' Impmon, con voce tanto decisa quanto avrebbe potuto esserlo un Rookie nelle sue condizioni. "Si'... qualunque cosa per il potere! Anche unirmi a voi! Accetto la tua proposta!"

L'entita' misteriosa sghignazzo' brevemente, prima di rispondere al piccolo demone. "Bene! Hai fatto la scelta piu' saggia, piccola canaglia! Vedrai che non te ne pentirai!" esclamo' il Deva. Dalla luce turbinante emerse una zampa artigliata, e Impmon trattenne a stento un'esclamazione di sorpresa e paura quando venne preso per la collottola e trascinato senza tanti complimenti in un passaggio dimensionale, che venne avvolto dalla nebbia per qualche istante, prima che il vicolo tornasse tranquillo, come se mai niente fosse successo.

Nessuno avrebbe mai potuto immaginare quanto quell'evento apparentemente insignificante avrebbe avuto risultati disastrosi non solo per i Tamers... ma anche per colui da cui era partita quell'offerta apparentemente vantaggiosa...

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La mattina successiva, la vita era proseguita come se nulla fosse... e, come era sua consuetudine, la piccola Juri Katou si stava fermando alla panetteria dei signori Matsuda, i genitori di Takato, per prendere qualche spuntino. Quando la ragazzina entro' dalla porta di servizio, un campanello annuncio' al signor Matsuda l'ingresso di un nuovo cliente... e l'uomo, alzando lo sguardo, vide l'amica del figlio che entrava facendo un inchino.

"Buongiorno, Matsuda-san!" saluto' educatamente Juri, restando un attimo sulla soglia prima che il proprietario del negozio le desse il permesso di entrare.

"Oh, buongiorno, Juri-chan!" la saluto'. "Prendi qualche spuntino, come al solito?"

Juri annui', andando a dare un'occhiata a dei profumati dolcetti di pane ordinatamente disposti sugli scaffali. "Si', grazie, Matsuda-san, ho una fame..." rispose la bambina castana, scegliendo qualche pezzo di pane e qualche dolce prima di passare alla cassa a pagare. Per lei, ormai, quella era diventata una consuetudine, e se non fosse stato per gli eventi del giorno prima, non avrebbe avuto motivo di pensare che oggi sarebbe stato tanto diverso... ma mentre Juri pagava e salutava il papa' del suo migliore amico con il suo classico sorriso allegro sulle labbra, non poteva fare a meno di pensare che questa volta stesse soltanto cercando di non dare a vedere che qualcosa la preoccupava.

Dopotutto, quante bambine di quell'eta' scoprono che uno dei loro piu' grandi amici e' in realta' un Digimon Tamer che, assieme ad altri ragazzi, sta cercando di proteggere la citta' da mostri misteriosi provenienti da un altro mondo? Mostri che Juri credeva appartenessero soltanto alla fantasia degli scrittori dell'anime di Digimon, per giunta...

"Mi scusi, Matsuda-san... Takato-kun non c'e'?" chiese la ragazzina, per fare un po' di conversazione. In qualche modo, doveva scacciare dalla mente quei pensieri...

"No, e' uscito... stara' andando in giro con i suoi amici come al solito!" affermo' il signor Matsuda con un sorriso sulle labbra. Per fortuna, l'uomo non sembrava essersi accorto dell'apprensione della sua piccola cliente, che ringrazio' per il servizio, diede la cifra giusta, e usci' dalla panetteria, tenendo il sacchetto del pane tra le braccia.

"Sigh... niente da fare, la scusa del pane non e' servita a molto..." disse tra se' con un sospiro rassegnato. Sperava di trovare il suo amico e parlargli a tu per tu di quello che era successo il giorno prima, ma a quanto pare, questo avrebbe dovuto aspettare... oppure, le venne in mente un istante dopo, c'era un'altra possibilita' che le venne in mente proprio in quel momento. Obiettivamente, era una cosa un po' rischiosa, se quello che Takato le aveva detto era vero, pero'... tanto valeva provare, no? E poi... Juri non trovava giusto che fossero solo Takato e gli altri tre Tamers ad esporsi al pericolo, mentre lei se ne restava la' al sicuro. Voleva dare una mano anche lei... ne aveva gia' abbastanza, di rimpianti, per conto suo, e non aveva bisogno che se ne aggiungessero altri.

Scosse la testa. Non era il momento di pensare a certe cose deprimenti, era il momento di farsi un po' coraggio e andare alla ricerca di un Digimon che potesse essere il suo compagno. Dopotutto, se Takato e i suoi amici Tamers ne avevano trovato uno, perche' non sarebbe dovuta capitare la stessa cosa a lei? Con passo sicuro, la ragazzina si diresse verso il parco...

E si fermo' a meta' strada, rendendosi conto di un problemino di non secondaria importanza...

"Ehm... si', fin qui siamo d'accordo... ma... come si fa a incontrare un Digimon e diventare una Tamer?"

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Yamaki fece scattare una volta di piu' il suo accendino mentre camminava con tutta calma tra le postazioni computerizzate a cui lavoravano i vari membri dei Monster Makers. Per quanto non lo desse a vedere, il direttore esecutivo di Hypnos era piu' che soddisfatto di come stavano andando le cose - se non altro, i responsabili di tutta quella follia si erano resi conto di cosa avevano scatenato, e stavano facendo del loro meglio per rimediarvi.

"Probabilmente voi, come pionieri digitali, non immaginavate il potenziale che si nascondeva nella rete gia' ai vostri tempi." affermo' Yamaki, mentre dava un'occhiata alle schermate dei computer. I diagrammi e le sequenze di istruzioni che vi scorrevano rapidamente erano talmente complessi che anche lui poteva dire tranquillamente che non ci avrebbe capito molto. "Ora e' tutto molto piu' immediato. In pochi attimi, mi sara' possibile mostrare a tutti voi l'intero sistema autonomo di controllo dei Digimon, il sistema con cui costringeremo quegli esseri a restare imprigionati per sempre nel loro mondo."

"Guardi che non e' facile reperire tutti i dati di cui lei parla, Yamaki-san!" rispose Janyuu, alzando per qualche secondo il viso dallo schermo. "Abbiamo bisogno di molto piu' tempo. Questa e' un'operazione che non e' mai stata tentata prima d'ora."

"Il tempo e' proprio il lusso che noi non possiamo concederci, signor Wong." rispose Yamaki, tagliando la' il discorso. "Non dimentichi che ogni giorno che passa, abbiamo a che fare con la bio-emersione di Digimon violenti e pericolosi. Siamo tutti in pericolo, e la soluzione degli enigmi posti da Shibumi e le ricerche da lei svolte sono l'unica possibilita' di salvezza dell'umanita'."

Yamaki si volto' e se ne ando' con passo calmo, lasciando il signor Wong a riprendere il suo lavoro, nonostante tutte le sue indecisioni. Yamaki aveva ragione, probabilmente c'era il destino della razza umana in ballo... ma la sensazione che quella storia sarebbe finita male continuava a perseguitare l'uomo...

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"Sigh... forse non e' stata poi questa grande idea... magari avrei dovuto chiedere ad Hirokazu-kun, forse lui avrebbe saputo dirmi di piu'..." commento' Juri, guardandosi attorno con espressione vagamente esasperata. La ragazzina si era diretta al parco dove Guilmon aveva la sua tana, pensando che forse li' da qualche parte poteva trovare qualche indizio utile... ma la sua ricerca alla cieca si era rivelata infruttuosa. Stava per decidere di lasciar perdere, e tentare in un altro modo, quando un piccolo movimento dietro di lei attiro' la sua attenzione, e vide Calumon che saltellava fuori da un cespuglio, spiegando per un istante le sue grandi orecchie e guardandosi attorno come uno scoiattolo curioso. Si volto' in quel momento verso Juri, che si ricordo' del Digimon bianco che aveva visto con Takato e Guilmon il giorno prima, e lo saluto' con un gesto della mano.

"Oh... ciao, Calumon! Come mai da queste parti?" chiese. Aveva assunto che il piccolo Digimon bianco non si sarebbe staccato per molto tempo da Takato e dagli altri Tamers.

"Ciao, Juri, calu! Stavo giocando a nascondino con Takato e Guilmon, e ho incontrato te, calu!" rispose Calumon, per poi annusare un po' l'aria attorno a se'. Il suo olfatto acuto aveva sentito il profumo dei dolcetti di pane da poco sfornati che Juri teneva in un sacchetto di carta nella mano destra. "Hmm... sento un buon profumo, calu!"

"Vuoi un po' dei miei dolcetti, Calumon?" chiese Juri, facendo a sua volta uno dei suoi raggianti sorrisi mentre metteva una mano nel suo sacchetto e ne tirava fuori un dolcetto caldo. "Io... li ho appena presi al negozio dei genitori di Takato-kun, ma non ho proprio molta fame, quindi se ne vuoi qualcuno, prego!"

"Evviva, calu calu!" esclamo' il piccolo Digimon, sedendosi su una panchina assieme alla bambina castana e accettando con gioia il delizioso bocconcino. Juri ridacchio' gentilmente vedendo il piccolo Digimon iniziare a divorare un dolcetto grande almeno la meta' di lui... senza che nessuno dei due sapesse quale pericoloso stesse incombendo su di loro!

Ben nascosto dietro le fronde degli alberi, un bambino dallo sguardo inquietante e dagli occhi vacui, con uno strano vestito e un berretto rosso sulla testa, guardava con strano interesse la bambina e Calumon... e se qualcuno avesse potuto leggere i suoi pensieri, si sarebbe reso conto di quanto crudeli essi fossero!

Mentre Juri e Calumon mangiavano assieme, seduti sulla panchina, la ragazzina si scopri' a gettare di tanto in tanto qualche sguardo interessato al piccolo Digimon bianco, che aveva gia' quasi finito di mangiare il suo dolcetto, mentre invece lei aveva appena dato un morso al primo. Chissa', forse era un'idea un po' azzardata, pero'... chi poteva dirlo senza prima fare un tentativo?

Juri inghiotti' il boccone che aveva tra i denti e aspetto' che Calumon avesse finito di mangiare il suo dolcetto prima di rivolgergli la domanda che le era venuta in mente. "Senti, Calumon... c'e' una novita'! La vuoi sentire?" chiese, cercando di interessarlo il piu' possibile.

Immediatamente, Calumon alzo' la testa verso Juri e spalanco' le orecchie, restituendo il sorriso! "Certamente, calu calu! Dimmi pure! Ci sono altri dolcetti, calu?" esclamo'. Juri si copri' la bocca con una mano e ridacchio' sommessamente prima di rispondere.

"Hehehee... no, Calumon, non era questo che volevo dire..." rispose. Fece una pausa, giusto per raggruppare un po' i pensieri. Poi, strinse i pugni davanti a se' con decisione ed annuncio' la novita'! "Calumon, ascolta... ho pensato che tu potresti essere il mio Digimon, e io potrei essere la tua Digimon Tamer! Come Takato-kun e i suoi amici! Saremo una nuova coppia, che ne dici? Sei contento?"

"Calu?" chiese Calumon, che non sembrava molto convinto della proposta di Juri... e un attimo dopo, senza alcun preavviso, spalanco' gli occhi e si affloscio' a terra sotto gli occhi della ragazzina castana! "Caluuuu!"

La reazione di Juri davanti a quella risposta fu inizialmente di sorpresa... poi, un po' offesa, mise il broncio e si volto' di lato. "Va bene, va bene... forse ho un po' esagerato e ti ho fatto questa proposta troppo all'improvviso... ma sappi che non c'e' bisogno di essere cosi' brutali quando si dice di no. Potrei anche offendermi, sai?"

"Calu?" chiese il piccolo Digimon, mentre si rialzava da terra.

"Guarda che non c'e' bisogno di farne mistero. Magari non ti piaccio come Digimon Tamer..." affermo' lei, guardando un po' storto Calumon. "Non voglio farti pesare il fatto che stai mangiando i miei dolci, in fondo te li ho offerti io... pero' non trovo molto corretto il tuo comportamento nei confronti della tua Digimon Tamer. Ma questa non e' una predica, quindi non fraintendere!"

"Calu, calu, no! Non volevo dire questo, calu!" esclamo' il piccolo Digimon... prima che un fruscio improvviso, proveniente dai cespugli dietro di loro, costringesse i due a voltarsi!

"Huh? E questo cosa..." disse Juri, un attimo prima che tre Digimon dall'aspetto minaccioso nonostante le ridotte dimensioni saltassero letteralmente fuori dai cespugli e si schierassero davanti a lei e a Calumon! Juri spalanco' un po' gli occhi, mentre si allontanava di un passo: erano una sorta di incrocio tra un mammifero e un anfibio, con quattro zampe palmate, una corta pelliccetta arancione-bruna, e delle creste di aculei affilati che correvao lungo quelle che doveva essere la spina dorsale, contribuendo a dare a tutti loro un aspetto da predatore, ed erano tutti lunghi piu' o meno come il braccio di un uomo adulto, con bocche piene di zanne e piccoli occhi scintillanti piantati nel muso feroce. Juri non era la piu' grande conoscitrice di Digimon di Tokyo, ma anche lei aveva visto abbastanza puntate dell'anime da riconoscere i piccoli e crudeli Gizamon, Digimon anfibi incredibilmente tenaci e combattivi!

"Heheheee... ma che cosa abbiamo qui, fratelli miei?" sghignazzo' il Gizamon alla testa del gruppo. "Un'umana e un Digimon che non ho mai visto prima! Sembra che la giornata si preannunci interessante!"

"Effettivamente, potrebbe essere un'occasione per noi!" rispose quello alla sua destra, con voce stridula. Juri e Calumon, spaventati dall'improvvisa apparizione, si abbracciarono istintivamente, con dei brevi gridolini di paura, prima che la curiosita' avesse la meglio sulla ragazzina. Quindi, se Calumon non era il Digimon destinato ad essere suo partner, poteva essere che...

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Gizamon

Tipo: Animale Acquatico

Attributo: Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Spiral Saw

Digimon anfibio dal carattere aggressivo e bellicoso. Di solito attacca in branchi, infilzando le vittime sulle creste acuminate che gli escono dalla spina dorsale. Si raccomanda cautela: è un Digimon molto imprevedibile.

"Ehm... scusate, qualcuno di voi e' per caso il Digimon che e' stato mandato per essere il mio partner?" chiese. Immediatamente, il Gizamon che non aveva parlato fino a quel momento fece una faccia disgustata e caccio' fuori la lingua, come se avesse appena ingoiato un boccone amaro!

"Ugh! Non dire sciocchezze, mocciosa! Noi siamo veri Digimon, guerrieri del Mondo Digitale!" ringhio' acidamente. "Non ci sogneremmo mai di accompagnarci ad un essere umano inferiore! Quindi non ti far venire in mente strane idee, capito?"

La minaccia implicita non sembro' spaventare od offendere Juri, che al contrario tiro' un sospiro di sollievo. "Aaah, meno male! Non mi andava molto l'idea di diventare la partner di Digimon che sembrano un incrocio tra un ratto e una salamandra! Senza offesa, si intende..."

"Hmph!" grugni' il Gizamon capogruppo. "Beh, non ci interessi, comunque, ridicola mocciosa! Il Digimon che ti porti accanto, invece... potrebbe essere una preda succulenta! Non abbiamo mai visto un Digimon come quello..."

"...e i suoi dati potrebbero essere proprio quello che ci vuole per evolvere e diventare dei Champion!" ringhio' un altro dei suoi colleghi, avanzando minaccioso verso Calumon, che spalanco' gli occhi allarmato! Juri rimase per un attimo scioccata dall'idea dei Gizamon e strinse a se' il piccolo Calumon, cercando di fargli scudo con il proprio corpo!

"Cosa? No, andatevene via! Non vi permetto di fare del male a Calumon!" esclamo' lei, attirandosi dietro le risate sguaiate dei tre Digimon.

"Hahahahaaa! Ma sentitela, non e' neanche il suo Digimon, e vorrebbe difenderlo?" ringhio' il capo dei Gizamon. "Sei davvero strana, per un essere umano... bah, la cosa non ci interessa piu' di tanto! Leviamoci di torno questa mocciosa, e prendiamoci i dati di quel Digimon bianco! Per oggi, abbiamo fatto una buona caccia!"

"Subito, capo!" risposero in coro gli altri due, sfoderando le minacciose pinne dorsali. Juri, non sapendo come fare per proteggere Calumon, cerco' di indietreggiare e si guardo' attorno in cerca di qualche via di fuga o di qualcosa per difendersi... ma non sembravano esserci molte possibilita' di uscirne interi! Quei Gizamon erano senz'altro piu' veloci d lei, e le sarebbero stati addosso prima che lei potesse fare due passi...

"Super Thunder Strike!"

Sia Juri che i Gizamon vennero colti di sorpresa quando una scarica elettrica blu e rossa si sprigiono' dal cespuglio dal quale i piccoli mostri erano emersi e colpi' l'aggressore sulla destra di Juri, che sembrava gia' in procinto di scagliarsi sulla bambina. Il Gizamon spalanco' gli occhi per la sorpresa e il dolore improvviso, e poi si ridusse in tanti piccoli frammenti di luce che fluttuarono verso il punto da cui l'attacco aveva avuto origine! Immediatamente, i due Gizamon sopravvissuti si voltarono in quella direzione, sorpresi e inferociti.

"Cosa?" esclamo' il capo. "Chi e' stato? Chi osa interromperci proprio mentre stiamo per catturare una preda succulenta?"

"Sono io che oso!" ribatte' una voce nasale dal cespuglio... e il Digimon responsabile dell'attacco usci' fuori dalle fronde con un debole suono di rami spostati. Juri lo guardo' stupita, riconoscendo il tipo di Digimon - sembrava un bizzarro incrocio tra un gatto e un coniglio, con una folta pelliccia rossa solcata da striscie di colore blu elettrico, delle lunghe orecchie a punta e dai grandi occhioni neri, con una bocca esageratamente larga che tagliava quasi la faccia a meta', e un'espressione furba e sorniona. Si reggeva su quattro tozze zampine artigliate, e aveva numerose code dietro la schiena che formavano una sorta di ventaglio, sopra ognuna delle quali crepitava una piccola scintilla elettrica. Quel Digimon non era difficile da riconoscere, per chi avesse visto la prima serie dell'anime: era un Elecmon, lo stesso tipo di Digimon che faceva la guardia al Primary Village nella serie originale!

"Scusate se mi intrometto..." affermo' il Digimon elettrico, aprendo la sua magnifica coda a ventaglio come un pavone. "Ma sapete com'e', io sono fatto cosi'. Non mi va di starmene a guardare mentre voi ve la prendete con chi non puo' difendersi."

Mentre Juri guardava con sorpresa e gratitudine quel piccolo Digimon rosso che si era esposto per proteggerla, guardo' anche con la coda dell'occhio le carte da gioco del Trading Card Game che teneva in una tasca. Per caso, una di queste, in bella vista, era proprio la carta che riguardava quel Digimon, e ci diede un'occhiata per curiosita'. Si', proprio come lei ricordava - si trattava proprio di un Elecmon!

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Elecmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Dati

Livello: Rookie

Attacchi: Super Thunder Strike, Body Attack

Digimon mammifero dotato di poteri legati all'elettricita'. Tutti gli Elecmon sono orgogliosi delle loro code, e le mettono in mostra per minacciare i loro nemici. E' un Digimon curioso che ama combinare guai. Nel Mondo Digitale dell'Est, un Elecmon e' il custode dei Digi-Tama nel Primary Village.

"Tsk..." grugni' uno dei Gizamon rimasti. "Ma chi credi di essere, tu, per minacciarci? Ti ricordo che noi siamo in due e tu sei da solo! Avanti, fratello, facciamolo fuori e prendiamoci i suoi dati!"

"Con piacere!" rispose l'altro Gizamon. "Spiral Saw!"

Immediatamente, i due Digimon malvagi si appallottolarono, trasformandosi in due palle di pelo con delle spine ricurve e taglienti che spuntavano dalla superficie, e si lanciarono all'attacco ad alta velocita', cercando di schiacciare Elecmon tra i loro corpi, ma il Digimon dall'aspetto simile a quello di un coniglio aveva gia' previsto un attacco simile, ed era pronto a contrattaccare. Mentre Juri e Calumon osservavano preoccupati la scena, Elecmon tenne d'occhio i suoi aggressori, calcolo' abilmente il tempo... e, con un salto fenomenale, spicco' letteralmente il volo, evitando i Gizamon e facendo in modo che si scontrassero tra loro! I due Digimon malvagi rimbalzarono violentemente l'uno sul corpo dell'altro e caddero a terra in maniera ben poco elegante, dando ad Elecmon l'occasione di rispondere a tono! Con una spettacolare piroetta, il Digimon elettrico giro' su se' stesso mentre tornava giu', colpendo entrambi i suoi avversari con le sue code a ventaglio con una forza inaspettata, e scagliandoli entrambi lontano da se'. I Gizamon finirono a terra a pancia all'aria, ed Elecmon provvide subito a dar loro il colpo di grazia.

"Perfetto! E ora... Super Thunder Strike!" esclamo' Elecmon. La scarica elettrica sfrigolante eruppe di nuovo dal suo corpo, investendo i repellenti anfibi, che si agitarono inutilmente per qualche secondo, e infine si trasformarono in inutili stringhe di dati, che Elecmon assorbi' con un respiro. Il piccolo Digimon scarlatto annui' con soddisfazione, sentendo i dati dei suoi avversari che gia' si integravano ai suoi. Era stata una buona caccia - aveva protetto due persone inermi, e ci aveva pure ricavato una certa quantita' di dati. Decisamente non poteva lamentarsi...

Ma Elecmon non aveva fatto i conti con un'umana un po' troppo entusiasta che aveva assistito al suo scontro con ammirazione... e non appena gli ultimi dati dei Gizamon furono stati assorbiti dal suo corpo, Elecmon si ritrovo' ad essere raccolto da terra e avvinghiato in un abbraccio fin troppo deciso da una Juri Katou che aveva gia' deciso chi sarebbe stato il prossimo candidato ad essere il suo partner!

"Aaaah! Sei cosi' carino e forte, Elecmon!" esclamo' la piccola, stringendolo forte come un peluche! Elecmon venne sorpreso a tal punto da questa teatrale dimostrazione di affetto, che per qualche secondo non riusci' neanche a dibattersi per liberarsi dalla presa! "Sei stato grande, hai salvato me e Calumon! Ho deciso, sarai tu il mio Digimon! E io saro' la tua Tamer, che ne pensi?"

"Ugh... un... un... un momento, ragazzina! Un momento!" esclamo' Elecmon. Finalmente, Juri mollo' un po' la presa, permettendo al piccolo Digimon di scendere a terra, scrollarsi e riprendere fiato. Elecmon si volto' verso la ragazzina, guardandola con una tale meraviglia che per un attimo Juri penso' che gli occhi dovessero strabuzzargli fuori dalle orbite. "Hai... hai detto... la mia Tamer?"

"Si', la tua Digimon Tamer! Che altro, senno'?" esclamo' entusiasta Juri, tenendo le mani congiunte davanti a se' in una posa quasi adorante!

La mascella di Elecmon quasi casco' per terra. "Digimon... Tamer...?"

"Certamente! Sapessi da quanto ho desiderato questo momento!" rispose Juri, mentre Calumon continua a fluttuare loro attorno incuriosito. Chissa' cosa avrebbe risposto Elecmon, sembrava chiedersi... A suo dire, il piccolo Digimon elettrico non sembrava troppo entusiasta della proposta...

"Ehm... non per essere offensivo, ma... la ragazza ha qualche problemino, eh?" disse sarcastico Elecmon, voltandosi verso Calumon... che a sua volta si fermo' a mezz'aria e abbasso' le orecchie.

"Lo so, a volte e' un po' troppo invadente, calu..." rispose. Inaspettatamente, Juri si volto' verso di lui con una venuzza pulsante che le appariva sulla fronte!

"Calumon! Questa non e' una cosa carina da dire!" esclamo', e il piccolo Digimon bianco ritiro' del tutto le orecchie e indietreggio'. Sembrava che non si aspettasse che anche Juri si potesse arrabbiare con qualcuno...

E un istante dopo, come niente fosse, Juri torno' dolce e carina nel tentativo di convincere Elecmon a farle da partner! "Elecmon-chaaaan..." esclamo', chinandosi sul piccolo Digimon con gli occhi comicamente luccicanti!

"Ehm..." cerco' di schermirsi Elecmon, con un sopracciglio che guizzava verso l'alto come in un tic! Piu' restava li', meno la situazione gli piaceva... "Che cosa... ehm... c'e', ragazzina? Perche' mi guardi con... quegli occhioni da cucciolo indifeso? Io... non amo quando vengo guardato cosi'! Non so resisterci, quindi... addio!"

Le speranze di Juri si infransero come un vaso di porcellana che cade dalla Tokyo Tower quando Elecmon si volto' di scatto e comincio' a correre via, lasciandosi dietro lei e Calumon! Tuttavia, la ragazzina non si diede per vinta e comincio' a correre dietro al Digimon elettrico, cercando di richiamarlo!

"A... Aspetta, Elecmon-chan! Dove corri, non vuoi essere il mio Digimon?" esclamo' Juri, mentre dietro di lei Calumon volava il piu' velocemente possibile, sbattendo le orecchie per darsi maggiore spinta. Elecmon parti' al galoppo, chiedendosi in che razza di posto fosse capitato... e cosa mai avesse fatto per meritarsi una simile umiliazione! Finalmente, trovo' un tronco d'albero abbastanza grande e ando' a rifugiarvisi dietro, aspettando che Juri passasse. La troppo entusiasta aspirante Tamer oltrepasso' l'albero in tutta fretta, senza accorgersi di lui... ma un attimo dopo, Calumon si accorse in qualche modo della sua presenza e la segnalo' alla ragazzina, che subito fece marcia indietro e riprese ad inseguire!

"Aaaargh! Razza di spione!" esclamo' Elecmon mentre ripartiva al galoppo. "Ma tu guarda se dovevo capitare in un posto simile! Se lo sapevo, me ne stavo tranquillo a DigiWorld!"

Mentre diceva cosi', Elecmon si accorse di una piccola costruzione diroccata in pietra grigia alla propria sinistra, e vi si nascose dentro, sperando che quella fosse la volta buona in cui riusciva a seminare i due seccatori. Ancora una volta', Juri tiro' dritto, credendo che Elecmon stesse ancora correndo in direzione dell'uscita del parco... ma Calumon si fermo' per avvertire la sua amica! Questa volta, pero', Elecmon non gliene diede il tempo e lo abbranco', tappandogli la bocca con una mano e trascinandolo con se' nel rifugio.

"Sssh! Taci tu, e non mi far scoprire!" sussurro' Elecmon, cercando di tenersi nascosto il piu' possibile. Mentre faceva cosi', il Digimon elettrico si diede un'occhiata attorno per cercare di capire dove fosse finito - era una costruzione spoglia e cadente, chiaramente abbandonata da anni, ma uno squarcio nella parete in fondo attiro' la sua attenzione. C'era qualcosa di strano in quel foro, come se da esso provenisse una strana energia...

"Hey, ma... che sta succedendo qui?" la voce di un bambino colse di sorpresa Elecmon, che allento' la presa su Calumon quel tanto che bastava al rappresentante della Shining Evolution per divincolarsi e volare verso il suo "salvatore"... nient'altri che Takato e Guilmon! Per colmo della coincidenza, il malcapitato Elecmon aveva scelto per nascondersi proprio la tana del Digimon di Takato!

"Caluuuu!" esclamo' Calumon, volando letteralmente in faccia a Guilmon, che perse per un istante l'equilibrio. "Takato, Guilmon, sono tanto felice di vedervi, calu! Quel Digimon mi aveva preso!"

"C-Calumon?" esclamo' il ragazzino... per poi dare uno sguardo all'interno della tana, e riconoscere a sua volta il Digimon che aveva cercato rifugio li'. "Accidenti, ragazzi, ma quello e' un Elecmon! Che... che ci fai qui? Volevi aggredire Calumon, non e' vero?"

"Hey, hey, hey! Un momento, amico, un momento!" protesto' Elecmon, uscendo dal suo nascondiglio improvvisato. "Siete voi che avete frainteso tutto! Io stavo solo cercando di nascondermi... e voi adesso mi avete fatto scoprire, congratulazioni!"

"Ah, si'?" rispose Takato con tono di sfida, mentre Guilmon appoggiava Calumon dietro di se', e si piazzava a fianco del suo Tamer, pronto a combattere! "E allora che ci stavi facendo nella casa di Guilmon, eh? Me lo spieghi?"

"Sei un servitore dei Deva, non e' cosi'?" ringhio' Guilmon, le pupille contratte come faceva sempre quando avvertiva un pericolo. "Se lo sei, non ti permetteremo di rapire Calumon!"

"Non e' cosi', Takato-kun! Vi posso spiegare io tutto quanto!"

Takato e Guilmon spalancarono un po' gli occhi, sorpresi, e si girarono in direzione di Juri, che era arrivata giusto in quel momento. "Huh? Ah, buongiorno, Katou-san..." la saluto' Takato, con un fondo di preoccupazione. "Che succede? Conosci questo Elecmon, per caso?"

"Certo che lo conosco!" rispose la ragazzina, raggiungendo l'imbarazzato Elecmon con un paio di vivaci saltelli, e poi voltandosi verso Takato e Guilmon per presentarlo! "Takato-kun, Guilmon... vi presento il mio Digimon partner, Elecmon!"

Inutile dirlo, questa rivelazione colse Takato e Guilmon tra capo e collo, al punto che per qualche istante non furono neanche in grado di proferire parola! Quando poi Takato riusci' a riaversi abbastanza da parlare, la prima cosa che volle sapere era forse la piu' ovvia di tutte... "Co... Cosa? Quell'Elecmon... sarebbe il tuo... Digimon?" balbetto'. "Non... non dirmi che anche tu, adesso, vuoi diventare una Digimon Tamer... come Hirokazu-kun!"

"Beh, e se lo volessi, cosa ci sarebbe di tanto male?" chiese Juri, tranquilla e sorridente come sempre! Era Elecmon, piuttosto, a non essere tanto tranquillo, e a gettare di tanto in tanto un'occhiata implorante alla ragazzina, come per chiederle di farla finita con questa sceneggiata... "Se posso dare una mano a te e agli altri ragazzi, io ne sarei contenta! Tanto piu' che ho un Digimon forte e carino come Elecmon al mio fianco!"

"Beh, io non correrei tanto, ragazzi..." cerco' di spiegare Elecmon, uscendo dal suo nascondiglio. "State parlando di cose che per me non hanno senso. Digimon Tamer... partner... sono parole che non capisco, e che non ho mai sentito usare prima d'ora! Io... sono capitato qui da un piccolo Digital Field, e mi sono messo a dare la caccia ad altri Digimon, come fanno tutti nel nostro mondo! Tutto qui... ho aiutato la vostra amica e il suo strano Digimon soltanto perche' c'erano dei prepotenti che se la stavano prendendo con loro, ma a parte questo, io e lei non abbiamo niente a che spartire!"

"Beh, se non conosci il significato della parola Digimon Tamer, te lo posso spiegare io!" disse allegramente Juri. A quanto pareva, la ragazzina aveva ascoltato solo le parti che aveva voluto ascoltare... e stava ancora osservando Elecmon con gli occhioni da cucciolo indifeso, davanti ai quali il malcapitato Digimon si sentiva impotente!

"Aaargh! Ancora quello sguardo? Ma perche' deve accadere proprio a me tutto questo? Lasciami in pace!" esclamo' Elecmon, tagliando la corda ancora una volta, soltanto per farsi inseguire dall'allegra aspirante Tamer e da Calumon, che cercava in qualche modo di tenerla d'occhio! Takato e Guilmon rimasero la' a guardare stupiti la scena finche' Juri, Elecmon e Calumon non furono di nuovo scomparsi nel boschetto... e a quel punto, una grossa libellula nera passo' ronzando dietro le loro teste, quasi desolata!

"Ehm... Guilmon... tu hai capito qualcosa di tutto questo?" chiese Takato, con gli occhi trasformati in puntini neri.

"No, Takatomon... temo di no..." mormoro' il piccolo dinosauro rosso. "Mi sa tanto che facciamo prima a chiedere a Jenrya e a Ruki..."

Nesuno di loro si accorse degli occhietti furbi e maligni del Deva Topo, Kumbhiramon, che li stavano osservando da dietro un cespuglio. Il roditore segui' Takato e il suo Digimon con lo sguardo, mentre si allontanavano. Perfetto! Quella era l'occasione giusta per dare il via libera ai suoi compagni! Questa volta, la Shining Evolution non poteva sfuggire loro... e Zhuqiaomon-sama avrebbe ricompensato per bene lui e Makuramon!

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"Hmmm? Scusa, e... questa carta, che cosa sarebbe?" chiese Jenrya, incuriosito dalla strana carta del Digimon Trading Card Game che aveva appena ricevuto, dando in cambio un suo doppione. Sembrava una carta inutile... e in effetti, non aveva nessuna illustrazione e nessuna spiegazione se non un gruppo di Digimon di livello Baby che lavoravano tutti assieme sulla fronte, e il simbolo del Digimon TCG, disegnato sul retro! A cosa potesse servire una carta simile, era un bel mistero... e sembrava non saperlo bene neanche Kenta, con il quale il Tamer cinese aveva appena fatto lo scambio...

"Se devo essere sincero, Jenrya-kun, non lo so nemmeno io..." affermo' Kenta, un po' imbarazzato. Era lui uno dei piu' esperti conoscitori del gioco, nel loro quartiere, e trovarsi di fronte una carta che non conosceva lo lasciava piuttosto interdetto e deluso. "Questa carta... me l'ha data uno strano tizio che ho incontrato per strada l'altro giorno, se devo essere sincero... mi trovavo davanti ad un negozio di elettronica, l'altro giorno, e stavo dando un'occhiata alla mia collezione, quando all'improvviso mi vedo arrivare questo tipo vestito di giallo... non l'ho neanche visto bene in volto, tanto per dire... mi ha urtato per sbaglio, e dalla tasca gli e' caduta questa carta, io mi sono chinato per raccoglierla e restituirgliela... e lui mi ha detto che potevo tenerla, ma si e' raccomandato che io la dessi a qualcuno dei miei compagni... ad un Digimon Tamer, per l'esattezza..."

Jenrya corrugo' la fronte, insospettito, mentre Terriermon continua a guardare la strana carta senza cambiare espressione, in modo da non attirare lo sguardo di curiosi. Un individuo sconosciuto che sapeva dei Digimon Tamer... e che dava loro una carta? C'era qualcosa di molto strano, in tutto questo, e non era necessariamente una buona notizia... e una parte di lui, doveva ammetterlo, era curioso di sapere a cosa potesse servire una carta simile... "Non lo so, Kenta-kun... questa faccenda mi lascia un po' perplesso... comunque, ci daro' un'occhiata. Potrebbe nascondere qualcosa... e chissa', potrebbe avere qualcosa a che fare con questi Deva che ci stanno attaccando."

Il suo cellulare squillo' proprio in quel momento, e Jenrya fece cenno a Kenta di aspettare un momento. Quando il ragazzino con gli occhiali gli fece un cenno affermativo con la testa, Jenrya prese il telefonino portatile dalla tasca dei suoi pantaloni e ne guardo' lo schermo per un istante. Era Takato, forse aveva delle notizie importanti...

"Pronto? Si', sono Jenrya... Takato-kun, dimmi, ci sono problemi?" chiese Jenrya subito dopo aver premuto il tasto di ricezione. Kenta si avvicino' un po' a sua volta, incuriosito. Perche' Takato stava chiamando in quel momento? Cos'era successo di tanto urgente?

Qualche secondo dopo, Kenta vide gli occhi di Jenrya che si spalancavano leggermente. "Come? Stai dicendo che anche Juri-san ha trovato un Digimon? Come e' successo a Hirokazu-kun?" chiese . "E... si tratta di un Elecmon? Dai, non posso crederci... e adesso lo sta inseguendo? Hmm... non so che dirti, Takato-kun. Puoi aspettarmi un attimo, arrivo subito! Oh, si', e c'e' anche Kenta-kun con me, quindi... Va bene, arrivo tra poco! Ciao!"

Jenrya riposare il suo cellulare in tasca e si rivolse di nuovo a Kenta. "Beh, Kenta, non ci crederai... ma anche Juri-san ha trovato il suo Digimon! E' meglio se andiamo la' al parco a vedere, okay?" chiese.

"Va... va bene!" rispose Kenta. "Spero solo che non salti fuori all'improvviso qualche Digimon ostile, perche' sarebbe proprio l'ultima cosa che vorrei!"

"Tranquillo, ragazzo! In ogni caso ci saremo io e Jen a dargli una lezione! E sarebbe una buona occasione per provare la nuova carta, no?" esclamo' improvvisamente Terriermon, smettendo di fare finta di essere un peluche... e apparentemente dimentico del fatto che qualcuno poteva vederlo! Jenrya strinse i denti e si guardo' attorno, sperando che nessuno ci avesse fatto caso... e quando vide che per fortuna non c'era nessuno abbastanza vicino da avere dei sospetti, tiro' un breve sospiro di sollievo prima di rivolgere un rimprovero bonario al Digimon dalle lunghe orecchie.

"Terriermon, lo sai che dobbiamo cercare di non dare nell'occhio..." disse il Tamer cinese.

Come sempre, Terriermon fece la sua migliore faccia da innocentino e mosse le orecchie in un gesto di pacificazione. "Momentai, Jen, momentai!"

Kenta inizio' a seguire Jenrya e il suo Digimon, scuotendo la testa. Certo che erano un ben strana coppia di Tamer e Digimon...

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"Aspetta, Elecmon-chan! Non scappare cosi'!"

"Non voglio! Lasciami stare! Non sono un giocattolo!"

Takato sospiro' quasi desolato mentre interrompeva la chiamata, con le vocette di Juri ed Elecmon, che continuavano a rincorrersi pochi metri piu' in la', in sottofondo. "Chissa', forse e' meglio se chiamo anche Ruki-san..." disse poi, rivolto a Guilmon e a Calumon. Il piccolo dinosauro rosso alzo' le spalle e annui', perfettamente d'accordo con il suo Tamer, e Takato compose il numero di casa della Tamer dai capelli rossi, per poi mettersi in attesa. Per fortuna, la risposta non tardo' ad arrivare.

"Pronto? Qui casa Makino, con chi parlo?" chiese la voce di Ruki dall'altro capo della cornetta.

"Ah, ciao, Ruki-san. Sono io, Takato! C'e' una cosa di cui penso che ti dovrei informare..." inizio' il giovane Tamer, continuando ad osservare Juri ed Elecmon, che solo ora si erano fermati un attimo a riprendere fiato, ma avevano tutta l'aria di essere pronti a ricominciare in pochi secondi!

"Oh, ciao, Occhialoni. Che succede?" chiese Ruki, con il suo classico modo di venire subito al nocciolo della questione.

Takato si schiari' la voce, ed espose il problema in poche parole. "Beh... per dirla in breve, pochi minuti fa Juri-san ha incontrato un Digimon... un Elecmon... e ha deciso di diventare la sua Digimon Tamer!" affermo'. "Adesso, mentre parliamo, si stanno rincorrendo, qui al parco... a pochi metri di distanza da me e Guilmon."

"Come? La tua amica è diventata..." rispose Ruki, palpabilmente sorpresa. "Oh, santo cielo... cosa c'e' stata di questi tempi, una svendita di Digimon Tamers? Prima quell'impiastro, poi arriva il saputello con il draghetto, e ora... ma scusa, come lo ha avuto il D-Power, la tua amica?"

"Non ne ho idea, adesso glielo chiedo..." rispose Takato. "Attendi in linea... hey, Juri-san! Scusa, posso farti una domanda?"

"Si', Takato-kun... dimmi pure!" rispose Juri, una volta ripreso abbastanza fiato da parlare.

"Io e i miei amici ci chiedevamo dove avevi preso il tuo D-Power..." rispose il ragazzino... al che Juri fece una faccia sorpresa e scosse la testa, mostrando i palmi delle mani.

"D-Power? Io non l'ho mai avuto..." fu la risposta di Juri. Elecmon approfitto' di quell'attimo di distrazione dell'aspirante Tamer per ricominciare la fuga, ma non riusci' a prendersi molto vantaggio prima che Juri se ne accorgesse e riprendesse l'inseguimento! "Aspetta, Elecmon-chan! Non scappare!"

Takato alzo' le spalle e torno' alla conversazione. "Dice che non ce l'ha..." rispose alla domanda di Ruki.

"E com'e' possibile che sia una Digimon Tamer se non ha neanche il D-Power?" esclamo' la Digimon Queen. "Uff... e va bene, va bene! Adesso arrivo anch'io e vedo di spiegarglielo! Tu aspettami li'!"

"O... Okay, Ruki-san..." mormoro' Takato. Non gli era certo sfuggito il tono frustrato della sua compagna di avventure... e mentre interompeva la chiamata, spero' almeno che Ruki non fosse troppo brusca nel parlare con Juri. "Uff, e questa e' fatta. Ora non mi resta che parlare anche con Ryou-san..."

Il cielo si rabbuio' all'improvviso, interrompendo la corsa di Juri ed Elecmon e facendo sollevare verso l'alto, in un istante di paura, gli sguardi di tutti i presenti. Un nuvolone di nebbia, talmente fitta da sembrare solida, inizio' ad apparire attorno al gruppo, segno inconfondibile dell'arrivo di un Digimon, e Guilmon si mise istintivamente in posizione di guardia davanti a Calumon, gli occhi che si stringevano nuovamente in segno di tensione. Proprio il momento ideale perche' arrivasse qualche altro problema!

"Eh? Oh, mamma, e quello cos'e'?" esclamo' Juri spaventata. Elecmon si blocco' nel bel mezzo della strada e guardo' allarmato verso l'alto, lezampette artigliate che grattavano sul terreno polveroso... e un istante dopo, una forma agile e scattante malgrado fosse piu' grande di un cavallo scese giu' da un portale che si era spalancato sopra la piazzola del parco, atterrando con un forte rumore di metallo su metallo! Guilmon indietreggio' di un passo, mentre Calumon si stringeva ancora di piu' a lui... il piccolo dinosauro rosso sentiva che si trattava di un avversario pericoloso, molto probabilmente un Deva!

"Guilmon, tu sai chi sia quel Digimon?" chiese Takato, gia' pronto con il suo D-Power e le sue carte.

Il dinosauro rosso scosse la testa. "No, Takatomon... ma sento che e' molto forte!" rispose. "Non dobbiamo sottovalutarlo, potrebbe essere un Deva!"

Pochi istanti dopo, la nebbia si dirado' quel tanto che bastava per permettere a Takato, Juri e ai Digimon che li accompagnavano di vedere di cosa si trattava: era una gigantesca tigre dall'espressione feroce, ricoperta da un elegante manto giallo a righe nere, le cui orecchie appuntite avevano dei ciuffetti di pelo sulle punte, in modo da assomigliare a quelle di una lince. Il suo corpo era protetto da quattro scudi rotondi di metallo viola, ogni posto sui punti di congiunzione tra le zampe e il resto del corpo, e dal centro di ognuno di questi scudi emergeva la punta acuminata di una lancia. Inoltre, la parte inferiore di ciascuna zampa era protetta da uno schiniere di acciaio, e una sorta di sciarpa rossa era legata attorno al possente collo della belva. Tuttavia, la cosa piu' notevole erano le ali del Deva - due splendide ali piumate, dal bordo ricoperto della stessa pelliccia gialla e nera del corpo, che uscivano dal corpo dell'enorme felinoall'altezza delle scapole. Il Digimon tigre era armato di letali artigli che sembravano cosi' affilati da poter fare a pezzi un uomo in pochi secondi, e le sue terrificanti zanne luccicavano sinistramente nella sua bocca semiaperta in un ghigno trionfante!

"Aaah, benissimo! Sembra proprio che io sia capitato nel punto giusto!" ruggi', con una potente voce gutturale che allungava curiosamente le erre. "Quei due ranuncoli hanno fatto un buon lavoro, devo ammettere!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Mihiramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Armor Tiger Tail, Samurai Tiger Tail, Tiger Wing Blade

Il Deva Tigre, conosciuto per essere il piu' agile e veloce dei dodici Deva di Zhuqiaomon. E' anche il piu' fedele al suo sovrano, fino a rasentare il fanatismo, ma e' altresi' un abile stratega che sa sfruttare il terreno a suo vantaggio in maniera ottimale. Attenzione, non sono gli artigli e le zanne le sue armi piu' pericolose... bensi' la sua coda!

"Si', mi sa tanto che e' un Deva..." mormoro' Takato, rassegnato ad un'altra dura lotta. "Speriamo che non sia come quell'Indramon, l'altro giorno..."

Il Deva Tigre, Mihiramon, si guardo' attorno per un po', cercando di stabilire quali fossero gli avversari a cui dare la priorita'. La mocciosa castana e lo Elecmon che le stava vicino erano trascurabili, almeno per il momento... piuttosto, quel dinosauro rosso, chiaramente appartenente al ragazzino con gli occhialoni, e quel Digimon bianco... quelli si' che erano degni della sua attenzione immediata! "Gia'... un ottimo lavoro davvero! Mi hanno portato dritto dritto dalla Shining Evolution e da quel Digimon sconosciuto che ci sta dando tanti problemi! Ora non mi resta che finire il lavoro!"

"A... Attento, Takato-kun! Quel Digimon vuole Calumon-chan!" esclamo' Juri nel momento in cui Mihiramon inizio' ad avanzare verso il suo amico, Guilmon e Calumon.

"Si'... lo so, Juri-san! Non ti preoccupare, staro' attento!" rispose Takato. "Okay, Guilmon, cominciamo subito! Card Slash! DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

Takato estrasse la carta della digievoluzione dal suo deck e la attivo', e quando Guilmon inizio' a trasformarsi, Mihiramon si fermo' e resto' a guardare il processo, con espressione piu' interessata che allarmata. Vide il simbolo sulla fonte di Calumon illuminarsi, e il piccolo Digimon concentrarsi al massimo, e quella per lui fu la conferma - nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno - che aveva trovato quello che cercava!

"Oh, bene! Sono proprio curioso di vedere questa Digievoluzione che ci ha dato tanti problemi!" disse il Deva Tigre, quasi facendo le fusa, mentre Guilmon cambiava forma davanti ai suoi occhi...

"Guilmon shinka... GROWLMON!"

La forma Champion di Guilmon scese in campo, sfoderando i suoi artigli anteriori e parandosi minacciosamente di fronte a Mihiramon, che non si fece impressionare e rimase al suo posto, muovendo la coda. "Hmm... vedo, vedo... molto interessante, schiavo degli umani, devo riconoscere che il potere che percepisco in te e' qualcosa di unico. Vajiramon aveva ragione, non sei un Digimon come gli altri... tuttavia, non sei alla mia altezza, ora come ora. Ritirati, e non ti faro' niente, a me interessa solo la Shining Evolution che hai dietro di te!"

"Pyro Blaster!" La risposta di Growlmon fu precisa e decisa, una palla di fuoco che colpi' il Deva felino alla fronte, costringendolo a chiudere gli occhi per un attimo. Come Takato temeva, pero', questo fu l'unico effetto apprezzabile: Mihiramon scrollo' la testa infastidito e fece uno starnuto, per poi spiegare le sue magnifiche ali e librarsi in volo!

"Come preferisci, io ti ho avvertito." ruggi' Mihiramon. Un istante dopo, la coda del Deva Tigre si trasformo' in una strana arma che ricordava un'asta da combattimento divisa in tre parti uguali, collegate da delle piccole catene - una sorta di nunchaku, solo con un pezzo in piu'! "Armor Tiger Tail!"

In maniera abbastanza imprevista, Mihiramon scese di nuovo a terra... e abbatte' sul terreno la sua coda trasformata in arma letale! Un'onda d'urto si diparti' dal punto colpito e si estese, investendo il malcapitato Growlmon e facendolo volare a terra, dove atterro' con un tonfo sollevando una piccola nube di polvere. Per fortuna, non era stato un colpo troppo severo, e il dinosauro si rialzo' subito. Tuttavia, gia' da quello si capiva che il livello Champion non sarebbe bastato neanche contro quel Deva, e che era necessario usare di nuovo la carta blu per richiamare WarGrowlmon.

"Accidenti... Calumon, scusa, ma devo far evolvere di nuovo Growlmon! Growlmon, stai bene?" chiese Takato. Il suo Digimon gli rispose con una strizzata d'occhio, e Takato sorrise per un attimo prima di mettere mano di nuovo al suo deck ed estrarne una carta a caso... che si trasformo' nella carta blu tutt'a un tratto! "Va bene... allora forza, amico mio, abbiamo di nuovo bisogno di WarGrowlmon! Card Slash! RADIANT FAITH ACTIVATE!"

Immediatamente, il corpo di Growlmon venne avvolto da un bozzolo di luce... e Mihiramon, che fino a quel momento era sembrato molto sicuro di se', si fece piu' serio. Aveva percepito che la forza del suo avversario stava aumentando moltissimo, e quindi non era piu' il momento di prenderlo sottogamba.

"Growlmon chou shinka... WARGROWLMON!"

E quando il bozzolo di luce si infranse, mostrando WarGrowlmon in tutta la sua stazza, Mihiramon arrivo' persino ad indietreggiare di un passo. Quella si' che era una situazione difficile... non ricordava di aver affrontato un avversario cosi' forte da quando era diventato uno dei Deva di Zhuqiaomon-sama!

"Ma bene... adesso mi rendo conto di come puoi aver sconfitto Santiramon e Vajiramon!" ruggi' Mihiramon, acquattandosi sul terreno e preparandosi a saltare addosso al suo avversario.

"E adesso... daro' anche a te un assaggio di questa forza! Takatomon, io sono pronto!" esclamo' WarGrowlmon, mostrando le lame ricurve sui suoi avambracci e facendosi avanti. Takato annui', e si preparo' a strisciare la sua prima carta...

"Tsk!" grugni' la tigre alata. "Non scambiarmi per quei due sciocchi! Loro ti hanno sottovalutato, ma io non faro' lo stesso errore! Prima di tutto, lascia che ti faccia notare una cosa... Tiger Wing Blade!"

Mihiramon ripiego' le sue possenti ali contro il corpo e le spalanco' di colpo, lanciando una raffica di proiettili taglienti a forma di mezzaluna contro WarGrowlmon, che si scanso' dai primi e uso' le lame sulle braccia per bloccare gli altri. Immediatamente, Takato pesco' una carta e le inseri' nel D-Power, trasmettendo i suoi poteri al suo Digimon. "Penso che cominceremo noi a farti vedere qualcosa... Card Slash! HYPER WINGS ACTIVATE!"

Due ali di luce bianca si aprirono dietro la schiena del potente rettile cibernetico, che si libro' in volo e si preparo' a scagliare il suo attacco migliore contro il Deva Tigre. Tiro' indietro il braccio destro, poi lo mosse in un arco davanti a se', sprigionando un proiettile ad arco che si diresse verso l'avversario a tutta velocita'! "Radiation Blade!"

Mihiramon corrugo' la fronte, preoccupato per un istante... ma poi, ghigno' e scomparve da davanti agli occhi di Takato, WarGrowlmon e Calumon, facendo in modo che la Radiation Blade si schiantasse sul terreno, scavando una lunga trincea! Il dinosauro cibernetico, allarmato, si guardo' attorno, ma non riusci' a vedere Mihiramon prima che quest'ultimo si scagliasse contro di lui da dietro con tutto il suo peso, facendolo cadere in avanti!

"Arrrrgh!" ringhio' WarGrowlmon, portando avanti le braccia per attutire il colpo. Riusci' a rotolare di lato e si sottrasse ad un feroce colpo di coda di Mihiramon, per poi tentare di contrattaccare con un calcio. Sfortunatamente, il Deva Tigre si era gia' spostato, troppo veloce per il pur potente Ultimate...

"WarGrowlmon, attento!" esclamo' Takato.

Juri strinse i pugni davanti al petto, guardando con ansia il Digimon del suo amico che veniva messo in minoranza. "Oh, no, quella tigre e' troppo veloce! Takato-kun!"

"Mi sa tanto che siamo tutti nei guai..." commento' Elecmon, la pelliccia che si drizzava pericolosamente e crepitava di energia...

"Ecco quello che volevo dire, schiavo degli umani." disse Mihiramon con tutta calma. Non sembrava piu' lo stesso Digimon strafottente di prima, tanto ora era freddo e controllato. "Certo, la tua forza e' aumentata molto, e se quel tuo attacco mi avesse raggiunto, non ne sarei uscito illeso. Ma visto che hai acquisito quella forma Ultimate da poco, non sei ancora in grado di muoverti con la stessa scioltezza di un Digimon che invece e' abituato alla sua nuova forma. Oltretutto, il tuo corpo stesso e' fatto per sacrificare la velocita' a favore della forza offensiva e della protezione. Ma quello che io perdo in quel senso, lo guadagno in velocita'. Se mi muovo continuamente, per te e' difficile centrarmi! I tuoi movimenti non sono abbastanza fluidi."

"Davvero? Allora, ci penso io a risolvere questo problema!" rispose Takato, estraendo un'altra carta. "Card Slash! SPEED ACTIVATE!"

La velocita' di WarGrowlmon aumento' improvvisamente, e questa volta Mihiramon ebbe davvero paura di non riuscire ad evitare il successivo fendente che gli venne indirizzato contro. Riusci' per un pelo a parare il colpo con la sua coda trasformata in arma, poi sbatte' le sue ali con decisione, in modo da allontanarsi dall'avversario. Poi, con un ruggito, fece sfrecciare la sua micidiale coda verso il nemico, che riusci' solo per un pelo a bloccare. Con un ringhio feroce, WarGrowlmon accorcio' le distanze e si lancio' contro il Deva Tigre, senza lasciargli il tempo di elaborare un'altra strategia... e in breve tempo, la lotta si trasformo' in una caotica danza a mezz'aria, il cui ritmo era dato soltanto dal frenetico cozzare dell'acciaio sull'acciaio. Lo scambio di colpi duro' ancora per qualche secondo, sotto gli occhi esterrefatti di Juri ed Elecmon... almeno finche' Mihiramon non colse un punto debole nella difesa del suo avversario, e non riusci' a sferrare un potente affondo con la sua coda!

"Samurai Tiger Tail!" ruggi' Mihiramon, colpendo in pieno petto WarGrowlmon. Per fortuna, la spessa corazza che proteggeva il torace del Digimon gli risparmio' danni troppo severi, ma WarGrowlmon venne comunque scagliato a terra e perse l'equilibrio per un momento, mentre l'effetto della carta della velocita' che Takato aveva strisciato scomparivano. Takato degluti' allarmato mentre WarGrowlmon si rialzava e si metteva in guardia... ora Mihiramon poteva di nuovo sfruttare la sua incredibile velocita' per riprendere in mano la battaglia...

Almeno finche' qualcosa di piccolo, agile e rosso non si paro' davanti a WarGrowlmon, il pelo ritto e crepitante di energia! Juri, Takato, WarGrowlmon e persino Mihiramon spalancarono gli occhi, stupefatti, quando Elecmon arrivo' dritto in faccia al Deva Tigre... e, cogliendolo di sorpresa, emano' un'abbagliante scintilla elettrica che investi' in pieno i sensibili occhi del feroce felino! Mihiramon ruggi', un misto di rabbia, sorpresa e disappunto, e barcollo' all'indietro, frustando l'aria con la sua coda a sezioni. Tuttavia, quell'attimo di abbaglio duro' fin troppo poco, e in cinque secondi, Mihiramon scosse la testa e sbatte' ripetutamente le palpebre, cercando di mandare via il pizzicore agli occhi, per poi fissare con rabbia incredula il piccolo Digimon rosso!

"E... Elecmon?" esclamo' Takato.

"Elecmon, no! Stai attento!" lo richiamo' Juri.

"Tu... tu osi, piccolo verme?" ruggi' il Deva Tigre, gli occhi infiammati di odio. "Tu oseresti alzare la mano contro uno dei dodici Deva di Zhuqiaomon-sama, uno dei legittimi governatori dei Digimon? E per quale motivo? Per quei miseri umani?"

"Heh... non fraintendermi, questi esseri umani non li conosco nemmeno!" esclamo' Elecmon di rimando. "Il fatto e' che... molto semplicemente, non mi piace il fatto che tu venga qui e cerchi di prendere quello che non e' tuo. Quel Digimon bianco... non so esattamente chi sia, ma tu lo stai minacciando, e a me questo non piace!"

Calumon congiunse le mani davanti a se' e guardo' Elecmon con espressione di gratitudine. "Grazie, Elecmon..."

Ovviamente, Mihiramon non fu particolarmente colpito dal coraggio del piccolo Digimon elettrico. "Tsk!" grugni', starnutendo con acredine, ma sempre tenendo d'occhio WarGrowlmon, che aveva avuto il tempo di rialzarsi e ora si era rimesso in guardia. "E quindi hai deciso di gettare i tuoi dati al vento solo per questo? Bah, come preferisci, ranuncolo, ma questo significa che sei mio nemico e nemico di DigiWorld... e riservero' a te lo stesso trattamento che riservo agli schiavi degli umani!"

"Mi dispiace, ma questo non accadra'." gli arrivo' una decisa ma calma voce femminile dal lato destro. Mihiramon si volto' in quella direzione, come fecero anche Takatoo, Juri, e i Digimon loro compagni, e vide arrivare di corsa Ruki, renamon, Jenrya e Terriermon, giunti in aiuto del loro compagno!

"Ragazzi! Meno male che siete arrivati!" esclamo' Takato con un sorriso e un sospiro di sollievo.

Ruki si volto' verso di lui e annui' senza cambiare espressione. "Hm... e cosi' questo sarebbe il nuovo Deva che ci hanno mandato contro, eh? Se non altro, sembra un avversario come si deve. Renamon!"

"Subito, Ruki!" rispose la Digimon volpe, gia' in guardia. Terriermon balzo' giu' dalle spalle di Jenrya, fece scricchiolare le nocche delle mani, e mosse il collo da una parte e dall'altra, facendo la sua migliore imitazione di Kenshiro!

"Oh, oooh, cos'abbiamo qui, un bel tigrotto!" esclamo' il Digimon cane. "Proprio quello che ci vuole per movimentare un po' la giornata, eh, Jen? E... quel piccoletto rosso sarebbe lo Elecmon che Juri ha incontrato, eh?"

Mihiramon emise un ruggito sommesso e storse il naso, infastidito dall'arrivo degli altri Digimon. "Hmph... e quindi, voi siete il gruppetto di addestratori di Digimon che sta dando tanti grattacapi a noi Deva, giusto?" ringhio', mentre teneva d'occhio ora i due nuovi arrivati, ora WarGrowlmon. "Vajiramon, Santiramon e gli altri mi hanno informato riguardo a voi... e alle vostre maledette carte che usate per violare la natura stessa di noi Digimon!"

"Questa storia l'abbiamo gia' sentita, gattaccio, era gia' vecchia la prima volta!" lo prese in giro Terriermon. "Okay, Jen, io sono pronto, dammi il via quando vuoi... e poi pensiamo alla nostra amica e a quell'Elecmon!"

"D'accordo..." affermo' il ragazzo cinese. Lui e Ruki estrassero le carte necessarie, e le strisciarono negli appositi slot dei D-Power. "Card Slash! DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON!"

Le forme Champion dei due Digimon fecero la loro apparizione sul campo di battaglia... e subito dopo, i due Tamer strisciarono immediatamente un'altra carta.

"Card Slash! Zudomon Activate!" esclamo' Jenrya. Gargomon ghigno' quasi sadicamente quando nelle sue mani apparve un enorme martello di scintillante Chrome-Digizoid, che il Digimon sollevo' sopra la testa mentre si scagliava contro il Deva Tigre. Quest'ultimo resto' fermo al suo posto, calcolando i tempi con precisione incredibile... e si sposto' al momento giusto, facendo in modo che il Vulcan's Hammer di Gargomon gli passasse vicino e colpisse il terreno, aprendovi delle crepe! Immediatamente, anche Kyuubimon fece la sua mossa, sperando di cogliere di sorpresa il Deva mentre questo schivava.

"Card Slash! WereGarurumon Activate!" fu la volta di Ruki. La Digimon dalle nove code si sollevo' sulle zampe posteriori e sferro' un doppio colpo con quelle anteriori, tracciando alcune scie argentate di artigli in aria, e indirizzandole contro Mihiramon, che riusci' giusto in tempo a difendersi... per poi contrattaccare con una Armor Tiger Tail che mando' a terra i due Digimon. Gargomon si rialzo' per primo, e cerco' di passare al contrattacco, ma il Deva Tigre gli fu addosso nel momento stesso in cui inizio' a sollevarsi da terra, e lo tenne fermo sotto la sua enorme zampa artigliata, lanciando un ultimatum a tutti i Digimon!

"Gargomon!" esclamo' Jenrya.

"Gargomon, no!" ripete' Takato. Ruki si limito' a stringere i denti per il disappunto, mentre Juri si portava una mano alla bocca, guardando con terrore la scena.

"Fermi! Se cercate di fare qualsiasi cosa, il vostro amichetto muore!" ringhio' il Deva Tigre, mostrando i suoi letali artigli a falce. WarGrowlmon e Kyuubimon, che si stavano preparando ad attaccare, si fermarono appena in tempo e restarono a debita distanza dal Deva Tigre, che aumento' appena un po' la pressione sulla testa di Gargomon!

"Uuuugh... cavolo... la mia testa... non e' un'anguria!" esclamo' Gargomon, pur mezzo soffocato. Una breve strizzata da parte di Mihiramon gli ricordo' che non era nella posizione giusta per fare battute, e il Digimon cane emise un mormorio di dolore.

"Tu smettila di fare lo spiritoso!" ringhio' Mihiramon. "Le condizioni sono queste, Digimon Tamers. Voi mi consegnate la Shining Evolution, e io me ne vado senza darvi altri problemi. Vi rifiutate, e io uccido questo vermiciattolo e assorbo i suoi dati!"

Ruki grugni', indignata da quelli che considerava trucchetti sporchi. "Tsk... e voi Deva vi definite guerrieri?" esclamo' la Digimon Queen. "Se lo sei davvero, perche' non lasci andare quel Digimon e non combatti lealmente? Senza farti scudo di qualcuno?"

"Se voi umani mi definite codardo, mi interessa poco o niente. Il mio scopo e' portare la Shining Evolution a Zhuqiaomon-sama, e a questo scopo, non mi interessa che metodi devo usare." rispose Mihiramon, quasi brutalmente. "Ora, datemi la vostra risposta. Si' o no."

Per un attimo, Takato senti' che stava per farsi prendere dal panico. Non poteva consegnare Calumon a quel Digimon... ma allo stesso tempo, non poteva lasciare che Gargomon venisse cancellato e assorbito. Accidenti, se solo ci fosse stato Ryou, lui si' che avrebbe saputo reagire in maniera decisa ed efficace...

Jenrya, da parte sua, stava cercando nel suo deck una carta che potesse aiutare Gargomon in quella situazione... ma sfortunatamente, sembrava non essercene nessuna. Anche usando una Hyper Wings o una Speed, avrebbe dovuto combinarla con quella di un Digimon che fosse in grado di infliggere danni consistenti al Deva, e in quel momento non gli veniva nulla che potesse...

Un momento! E quella cos'era?

Jenrya estrasse la carta che aveva attirato la sua attenzione... e che per puro caso, era proprio quale che Kenta gli aveva dato poco prima! Ma non era certo quella la cosa piu' sorprendente, quanto il fatto che, non appena fu in mano al Tamer cinese, la carta venne avvolta da una strana luce e inizio' a mutare... finche' non si trasformo' in una carta blu, dello stesso tipo di quella che Takato usava per far evolvere Growlmon in WarGrowlmon! Jenrya era stupefatto... questo voleva dire che forse, il tizio che aveva dato quella carta a Kenta sapeva quello che essa era in realta'? Questo apriva chissa' quante possibilita'... ma non era quello il momento di rifletterci su, Gargomon era in pericolo, e bisognava agire in fretta per aiutarlo! Cosi', senza pensarci su due volte, il Tamer cinese estrasse la carta blu e la inseri' nel suo D-Power!

"Huh? E quella che cosa..." inizio' a chiedere Ruki... prima che i raggi di luce provenienti dal congegno elettronico la abbagliassero!

"Card Slash!" esclamo' il Tamer cinese. "RADIANT FAITH ACTIVATE!"

Una frazione di secondo dopo, il corpo di Gargomon si illumino' e sprigiono' un'aura di luce tutt'attorno a se'! Colto di sorpresa, Mihiramon si ritrovo' costretto a mollare la presa sul Digimon cane ed indietreggiare con un ruggito rabbioso. "Che cosa? Che... che diavoleria e' mai questa? Non mi avevano detto che quel Digimon poteva..."

"Digievoluzione! CALUUUUU!" esclamo' Calumon. Il triangolo sulla sua fronte si illumino', proiettando un raggio di luce su Gargomon... e il Digimon di Jenrya, per la prima volta, inizio' la Digievoluzione a livello Ultimate!

"GARGOMON... CHOU SHINKA..."

La sfera di luce inghiotti' Gargomon per qualche secondo, per poi infrangersi e rivelare la nuova forma del Digimon! Si trattava di un robot semi-umanoide che ricordava per certi versi un coniglio delle ampie orecchie, coperto da un'armatura bianca e verde che diventava piu' spessa sul torace e sull'addome. Il suo volto era quasi del tutto coperto da una maschera di metallo, lasciando scoperti soltanto i suoi occhi verdi, e un lungo corno verde, lungo come l'avambraccio di un uomo, spuntava dalla fronte del Digimon meccanico, dandogli un aspetto piu' minaccioso. Le sue lunghe orecchie verdi dalle punte rosse ricordavano molto un paio di ali angeliche, spiegate dietro la sua schiena. Indossava un paio di spalliere argentate a forma di cupola, da cui fuoriuscivano due esili braccia idrauliche terminanti in grossi avambraci argentati, e ognuna delle sue mani aveva tre corte dita rosse, tra le quali si riusciva a vedere un cannone. Un'altra arma, una sorta di enorme mitragliatrice, era montata sulla schiena del Digimon. Il suo addome era sferico, con un simbolo triangolare rosso disegnato sul davanti, e le sue gambe muscolose terminavano in un paio stivali verdi dalla punta argentata, affilata come una lama!

"..RAPIDMON!" concluse il nuovo Digimon, mettendosi in guardia davanti allo sbalordito Mihiramon... che pero' non si fece intimorire e inizio' subito a pensare ad una strategia per affrontare il nuovo arrivato. Certo non avrebbe potuto essere piu' veloce di lui...

"Hmph... e cosi' pensi davvero che soltanto per il fatto che hai ottenuto una nuova evoluzione, sarai in grado di fermarmi?" ruggi' il Deva Tigre, sollevando di nuovo la sua coda e trasformandola in arma. Non sembrava avere intenzione di usarla, comunque... voleva attendere la prima mossa dell'avversario, che non si fece attendere!

"Perche' non facciamo una prova, gattaccio? Eh? Prendi questo, tanto per iniziare! Rapid Fire!" esclamo' il robot. Punto' le sue braccia-cannone conro Mihiramon, e sparo' una raffica di missili. Il Deva Tigre, tuttavia, era troppo accorto e veloce per essere colto di sorpresa da un attacco cosi' lineare, e si sposto' con rapidita', facendo esplodere i missili al proprio lato senza alcuna conseguenza. Ghigno', e si volto' verso Rapidmon per sferrare un contrattacco... ma rimase stupito quando si accorse che il suo bersaglio si era spostato altrove in quel brevissimo spazio di tempo, al punto che non lo aveva piu' nel suo campo visivo! Anche Takato, Ruki, Juri e i Digimon sembravano sbalorditi, come se non riuscissero a credere alla velocita' dimostrata da Rapidmon...

"Hey, micione! Guarda che sono qui!"

Mihiramon senti' la voce canzonatoria di Rapidmon alle proprie spalle e si giro', sbattendo furiosamente le ali... ma non pote' evitare un potente calcio circolare che lo raggiunse in piena faccia, facendolo cadere a terra in una nuvola di polvere! Con un'imprecazione soffocata, la tigre alata rotolo' sul proprio fianco e si rialzo' con un agile scatto, rimettendosi in guardia e squadrando il suo avversario con acredine.

"Ma... Maledizione! Come diavolo hai fatto, schiavo degli umani?" chiese. "Sei riuscito a scivolarmi alle spalle anche se io sono il piu' veloce dei Deva! Nessuno e' mai riuscito a farlo, prima d'ora!"

"Oh, beh, sai come si dice... c'e' sempre una prima volta per tutto!" rispose Rapidmon, in perfetto stile Terriermon! "Beh, dai, il secondo posto non e' poi tanto male, gattone! Puoi accontentarti, no?"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Rapidmon

Tipo: Androide

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Rapid Fire, Tri Beam

Rapidmon e' un Digimon cibernetico e la forma Ultimate di Terriermon. E' conosciuto per essere uno dei Digimon piu' veloci, e la sua preda difficilmente riesce a sfuggire ai suoi missili a ricerca. E' impossibile seguire i suoi movimenti scattanti con la sola vista!

"Mi prendi in giro?" ringhio' il Deva Tigre, richiudendo le ali per poi aprirle di scatto! "Ora ti insegno io a rispettare i tuoi superiori, vermiciattolo! Tiger Wing Blades!"

Una raffica di archi di luce taglienti fuoriusci' dalle ali del Deva e si diresse verso Rapidmon, cercando di colpirlo da varie direzioni... ma il Digimon robotico non si scompose, e si sposto' con velocita' fulminea, al punto che a Takato, WarGrowlmon, Jenrya, Ruki e Renamon sembro' di vederlo teletrasportarsi da un punto all'altro, con pause di appena mezzo secondo! Le lame di luce mancarono tutte il bersaglio... e una volta schivata l'ultima, Rapidmon si sollevo' in aria sopra Mihiramon, che indietreggio' con un'esclamazione di disappunto. Il Digimon robotico si mise poi in una strana posizione, unendo le gambe e divaricando le braccia come se fosse stato crocifisso... e delle sfere di luce apparvero sulle mani e sulla congiunzione dei piedi, formando un triangolo equilatero!

"E... e quello cosa..." ringhio' Mihiramon, rendendosi conto troppo tardi di non poter sfuggire a quell'attacco...

"Tri Beam!" esclamo' Rapidmon. Un triangolo di luce azzurra apparve attorno al suo corpo, e da essi si diparti' un enorme raggio energetico che investi' Mihiramon, strappandogli un potente ruggito di dolore! Il Deva Tigre venne scagliato via, travolto dall'energia dirompente come un pezzo di legno da un fiume in piena, e venne trascinato per diversi metri, prima che il laser si esaurisse e lo depositasse ansimante vicino ad un'aiuola. Ancora una volta, Mihiramon riusci' a rialzarsi, ma quel colpo gli aveva inflitto danni considerevoli... ai Digimon dei Tamers sarebbe bastato un altro colpo ben piazzato per cancellarlo definitivamente!

"Sei stato grande, Rapidmon! Ancora un colpo e ci siamo!" esclamo' Jenrya. Rapidmon si rivolse al suo Tamer e gli fece un occhiolino, poi punto' nuovamente le braccia verso Mihiramon per scagliare il colpo di grazia... ma il Deva Tigre riusci' ad avvantaggiarsi di quel paio di secondi che Rapidmon aveva perso e, con un breve ruggito, creo' un Digital Gate sopra di se'!

"Accidenti, sta cercando di scappare!" esclamo' Takato.

"Maledizione... hanf... messo in minoranza anch'io... da questi dannati umani! Zhuqiaomon-sama non sara' contento..." ringhio' Mihiramon, per poi librarsi in volo con un battito d'ali ed entrare nel cancello dimensionale, che si chiuse dietro di lui. La nebbia si dirado' un'istante dopo, e il campo di battaglia resto' pulito, senza alcuna traccia dello scontro appena sostenuto.

"Beh, non importa, anche se se n'e'andato... abbiamo vinto noi anche questa volta!" affermo' Takato, passandosi una mano sulla fronte in un gesto di sollievo. "Accidenti, Jenrya-kun, ma dove l'hai ricevuta quella carta blu? Rapidmon e' stato provvidenziale!"

"Beh, che tu ci creda o no... me l'ha data Kenta-kun!" affermo' Jenrya, guardando la carta che era tornata normale, mentre i Digimon tornavano al loro livello Rookie e si rilassavano. "Anche se... le circostanze in cui lui mi ha detto che l'ha ricevuta mi lasciano un po' perplesso. Dice che gliel'ha data uno strano tizio vestito di giallo, che si e' poi raccomandato di consegnarla a noi Tamers... e lui l'ha data a me..."

"Cosa? C'e' qualcun altro che sa dell'esistenza di noi Digimon in questo mondo?" chiese Renamon, gli occhi ridotti a due fessure.

"Non convince neanche me... questa storia si sta facendo un po' troppo complicata per i miei gusti!" affermo' Ruki. A dire la verita', la Regina dei Digimon stava pensando anche ad un'altra cosa che le dava fastidio, ma sapeva che non era quello il momento per lamentarsene. "Non ha idea, il vostro amichetto, di chi poteva essere quell'uomo?"

"Sfortunatamente no..." rispose Jenrya, scuotendo il capo. "Non credo l'abbia neanche visto in faccia... ma, in ogni caso, non e' di questo che stavamo parlando al telefono con Takato-kun, giusto?"

"E' vero." ammise Renamon, voltandosi verso Juri ed Elecmon, che erano rimasti in disparte ad osservare il combattimento. "Preoccupiamoci di un problema alla volta."

Juri ed Elecmon, che in quel momento erano riusciti a rilassarsi ora che il Deva Tigre se n'era andato, si voltarono verso i Tamers e i loro Digimon, che ora si stavano avvicinando a loro per verificare che stessero bene. "Katou-san, tutto a posto? E tu, Elecmon? Non siete feriti, vero?" chiese Takato, raggiungendo per primo la sua amica.

"N-no, Takato-kun... grazie, stiamo bene tutti e due..." rispose Juri, dopo essersi riavuta un po' dallo spavento. "Quindi... quelli sono... i Digimon che affrontate?"

"Si', purtroppo... quello era uno dei Deva, i Digimon che stanno attaccando il nostro mondo." affermo' il ragazzino, guardando per un attimo verso i suoi amici. "Sono molto potenti... e tutti noi stiamo facendo molta fatica per affrontarli. Siamo in una situazione un po'... difficile, ed e' per questo che non volevo coinvolgere te, Hirokazu-kun e Kenta-kun in tutto questo. Non vorremmo mai far correre rischi a voi o ai vostri Digimon..."

"Beh, parla per la tua amichetta, ragazzo..." affermo' Elecmon, indicando se' stesso con un indice. "Io, per quanto mi riguarda, voglio continuare a fare quello che faccio di solito. So che non e' una scelta prudente da parte mia, ma non mi piace starmene a guardare mentre qualcuno fa il prepotente con chi non si puo' difendere... e' per questo che sono intervenuto! E poi, assorbendo i dati dei Digimon che sconfiggo, divento piu' forte e sono piu' capace di difendermi. Giusto?"

Ruki sospiro', non dell'umore giusto di sentire le spacconate di qualche Digimon di basso livello. "Va bene, va bene... tu puoi fare quello che vuoi, palla di pelo, non saro' io ad impedirtelo..." rispose. "Ma... per quanto riguarda te, Juri, c'e' anche un altro motivo per cui non puoi diventare una Digimon Tamer - non hai un D-Tector, che ti e' indispensabile per instaurare un legame con il tuo Digimon, e per inviargli i dati delle tue carte. Senza quello, non puoi aiutare il tuo Digimon in combattimento, neanche per farlo Digievolvere."

"Davvero?" chiese Juri. "E... come si fa ad ottenere un Digivice... ehm, voglio dire... D-Power?"

"I due termini sono sinonimi." rispose Ruki. "Pero'... mi dispiace, ma non so come si faccia. Ho ottenuto il mio per caso, e anche Takato-kun, Jenrya-kun e Ryou-kun, che io sappia, l'hanno ottenuto nello stesso modo. Mi spiace, temo di non poterti essere d'aiuto a questo proposito."

"Ah... capisco..." Juri mormoro', abbassando la testa un po' delusa. Takato fece per avvicinarsi alla sua amica per darle conforto... ma venne colto di sorpresa quando Juri torno' vivace tutt'a un tratto, e guardo' verso Elecmon, con un sorrisone radioso sulle labbra! "Beh, non importa! Elecmon puo' comunque stare con me a casa mia ed essere il mio amico! Non sei contento, Elecmon-chan? D'ora in poi, saro' io la tua migliore amica!"

Un'espressione sconvolta si dipinse di colpo sul muso di Elecmon, che inizio' a retrocedere. "Ah... ehm... beh, come posso dire.. hehehee... Al momento io sono un po'... impegnato... quindi... ehm... ci vediamo! Io me la svigno!" esclamo', prima di iniziare a scappare con tutte le sue forze verso l'interno del parco! Juri ricomincio' immediatamente ad inseguirlo, chiamandolo con tutte le sue forze... ed evidentemente considerandolo ancora un gioco!

"Aspetta, Elecmon-chan, non correre! Aspettaaaa!"

Nel frattempo, Takato, Guilmon, Jenrya e Terriermon guardavano la buffa scena con dei grossi goccioloni di sudore sulla fronte... e Ruki e Renamon cercavano di apparire indifferenti a tutto!

"Lascia che ti dica una cosa, Takato, ragazzo mio... la tua amichetta e' strana forte!" affermo' Terriermon, scuotendo leggermente la testa.

"Hehee... beh, cosa posso dire..." cerco' di difederla Takato. "Effettivamente, Juri-san ha un'immaginazione un po'... diciamo cosi'... attiva!"

"In altre parole, siamo punto e a capo..." disse Ruki con sarcasmo, piazzandosi due dita sulla fronte comese stesse covando un mal di testa...

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CONTINUA...

Note dell'autore: E così, con questo capitolo, inizia la partnership di Juri con il suo Digimon. Andra' meglio di come e' andata l'ultima volta, nell'anime? Beh, questo solo il tempo potra' dirlo! Intanto, abbiamo visto la nuova evoluzione di Terriermon, e sembra davvero molto potente! Ma nel prossimo capitolo, qualcuno tornera' alla carica, e il rapporto di Ruki con la sua Digimon sara' ancora una volta messo alla prova! Da che cosa? Per scoprirlo, non dovrete fare altro che restare sintonizzati, e leggere il nuovo capitolo! Alla prossima!

Justice Gundam

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Capitolo 16
*** Ruki e Renamon ***


Tamers Reload-16

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

Eccomi di ritorno!

Mi dispiace immensamente che questa fanfiction abbia subito una simile battuta di arresto... purtroppo, ho avuto quello che si dice il blocco dello scrittore per tutte le mie fanfiction di Digimon, anche dovuto al fatto che mi volevo sperimentare in altri campi, e il risultato è stato che per un bel po', le mie storie su questa bellissima serie di anime sono finite in secondo piano. Ma adesso... adesso le sto ripescando, e non ho nessuna voglia di abbandonarle finchè non le avrò portate tutte a compimento! E' una promessa, amici lettori, e non voglio infrangerla!

Ugh... mi sa tanto che ormai questa frase, detta da me, non ha più tanto significato... ma state tranquilli, perchè questa volta potete stare certi che andrò fino in fondo! Ho tante di quelle idee per questa storia, che non so neanche da che parte cominciare... e non siamo neanche arrivati alla saga del Mondo Digitale! Ora, i Deva hanno tutta l'intenzione di sferrare l'attacco decisivo al Mondo Reale... e Zhuqiaomon sta incominciando ad esaurire la sua già non eccessiva pazienza!

E per quanto riguarda i Digimon dei nostri eroi, beh... intanto, abbiamo visto che Terriermon ha eseguito la Digievoluzione a livello Ultimate, diventando il potente Rapidmon, mentre la piccola Juri ha conosciuto colui che in seguito diventerà il suo partner, Elecmon! Alias Leomon... e qui, si spera che le cose vadano un po' meglio, rispetto a come sono andate nella serie!

Questo vuol dire che, ironicamente parlando, è proprio la nostra regina dei Digimon, Ruki Makino, quella a cui manca la Digievoluzione a livello Ultimate! Immagino che la cosa non le faccia troppo piacere, competitiva com'è la nostra rossa preferita! Ma non credo che la cosa durerà molto a lungo, anche perchè ci sarà presto bisogno di qualcuno che sia in grado di affrontare il massiccio attacco che i Deva sferreranno alla città di Tokyo!

E non credo sarà l'unica a farlo, perchè... hehehee... anche un altro aspirante Tamer di nostra conoscenza sta per fare il suo ingresso trionfale in scena!

Comunque sia, prima di lasciarvi al nuovo capitolo, dopo un tempo di attesa che si stava facendo davvero troppo lungo, rispondo alle vostre recensioni, e vi ringrazio molto per la fiducia che ancora riponete nel mio lavoro!

Lord M: Accidenti, è già passato un anno e mezzo dall'ultima volta che ho aggiornato questa storia? Accidenti a me, non mi ero reso conto che il tempo fosse passato così in fretta, e mi scuso ancora infinitamente! Comunque... sì, è proprio il nostro Leomon! E come Digimon di livello Rookie, in effetti, è un po' difficile immaginare che diventerà poi il possente re leone che tutti conosciamo e amiamo! Grazie mille per la fiducia, e mi auguro che anche Record of Digital Wars ti sia piaciuto! Ho grandi progetti anche per quella storia!

Killkenny: No, ancora niente pelliccia di tigre. In compenso, forse tra non molto potremo farci un manicotto in pelle di scimmia, o una bella corazza di squame di drago, o un po' di tenere bistecche di cavallo, chi può dirlo! Comunque, Impmon non si farà certo sfuggire di mano questa occasione, e i nostri ne pagheranno le conseguenze più avanti... ad ogni modo, spero che ti sia piaciuto vedere Nanoha e compagne che facevano quello che sanno fare meglio! (Ah, i bei tempi prima che arrivassero gli sgravatissimi Huckebein a rovinare la serie...)

Darkroxas92: Devo scusarmi anche con te, per come ho ritardato il prosieguo della mia storia senza che ci fosse un vero motivo... purtroppo, quando la vena ispiratrice ti lascia, può volerci un po' per recuperarla, e io ci ho messo tutto questo tempo... aaah, mi dispiace immensamente! Comunque grazie, ho cercato di fare del mio meglio per l'incontro tra Juri e Leomon / Elecmon... e posso assicurarti che stanno per verificarsi altre cose che molto probabilmente non ti aspetti! Sarà molto interessante vedere come si svilupperanno le cose in futuro...

Okay, ho risposto a tutti quelli che mi avevano lasciato un commento! Adesso, non mi resta che lasciarvi al proseguimento di questa avventura, per tanto tempo rimandato... e vi assicuro che questa volta non ci sarà proprio niente ad impedirmi di portarlo avanti! Buona lettura, e arrivederci a presto!

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Capitolo 16 - Ruki e Renamon

"Oh, di questo non si deve preoccupare, sommo Zhuqiaomon-sama Ho la situazione sotto controllo... Sì... Sì, lo so, anche Mihiramon ha incontrato difficoltà maggiori del previsto... quel Digimon rinnegato è evoluto in maniera inaspettata, e ha sconfitto il nostro guerriero. Ma... potete stare certo che non è un errore che ho intenzione di fare anch'io!"

Nascosto in un'ampia tana sotterranea, ancora più in profondità delle fognature, il Deva Scimmia Makuramon stava parlando a quella che sembrava essere niente più che una scintillante sfera di fuoco accesa a mezz'aria nel buio della spelonca, che continuava ad ardere e ad emettere calore senza che ci fosse nulla da bruciare. Accanto a lui, se qualcuno fosse stato presente, si sarebbe potuta vedere una massiccia figura rettiloide alata, con diverse paia di zampe, delle corna che ricordavano quelle di un alce sopra la testa, e un grande paio di ali membranose ripiegate sul dorso... una figura enorme e minacciosa, che però restava al suo posto, immobile, in attesa che Makuramon le desse un ordine.

La sfera di fuoco sembrò pulsare a mezz'aria, emenando delle ondate di calore che fecero sudare il Deva Scimmia, la cui espressione tranquilla e sicura di sè venne meno per un attimo, sostituita da un'ombra di preoccupazione.

"Makuramon. Io ti avverto. I fallimenti dei tuoi colleghi mi stanno irritando, e il ritardo con cui stai iniziando le operazioni non mi piace per niente." tuonò il potente Digimon Sovrano. "Fai in modo che il nostro obiettivo cada nelle nostre mani... e non fallire. Tu sai bene che tra le mie qualità, non è compresa la tolleranza per gli incapaci."

"Certo... certamente, grande Zhuqiaomon-sama!" esclamò il Deva Scimmia, avvicinandosi un po' a Majiramon, il Deva Drago, come se la sua mole potesse proteggerlo dall'ira del terribile Sovrano. "Io... sono al corrente della situazione, e non ho nessuna intenzione di deluderla! Molto presto... la Shining Digivolution sarà nelle vostre mani, e potremo usarla per assicurarci la supremazia!"

Zhuqiaomon sembrò rimuginare sulle parole del suo servitore, e la sfera di fuoco che lo rappresentava pulsò una volta, emanando una strana ed inquietante aura rossa. "D'accordo, Makuramon... Majiramon... giocatevi bene le vostre carte. Attenderò buone notizie da voi... e nel frattempo, ricordati che anche gli altri Deva stanno continuando le operazioni per catturare la Shining Evolution. Sai già come comportarti, Makuramon. Mi aspetto un buon lavoro da te e Majiramon."

Makuramon abbassò la testa per annuire, e la sfera di fuoco si spense, lasciando il vile Deva da solo, nel bel mezzo della spelonca buia e arida. Makuramon sospirò per il sollievo e si arrischiò a staccarsi dalla sua "guardia del corpo", ma il suo animo macchiavellico e astuto riuscì a sovrastare la paura, e il Deva ricominciò quasi subito a complottare...

"Bene... almeno per adesso, la situazione è sotto controllo..." disse tra sè. "Per adesso, Zhuqiaomon-sama mi ha concesso il tempo che mi ci vuole. Ora, devo solo stare attento che gli altri Deva non mi soffino la preda... e quando sarà il momento giusto, io e Majiramon colpiremo, e cattureremo quell'insulsa Shining Evolution! Per non parlare del fatto che potrò sbarazzarmi una volta per tutte di quei maledetti ragazzini e dei loro animaletti addomesticati... hehehee... state pur certi che sarà il momento della mia vittoria!"

Majiramon grugnì, dando uno sguardo incuriosito al suo "padrone" mentre questo incurvava la bocca in un ghigno malefico, già pregustando il suo trionfale ritorno alla reggiadi Zhuqiaomon...

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La notte sembrava tranquilla, dopo quella giornata movimentata... e Renamon, assisa come sempre sul tetto della casa in stile tradizionale della famiglia Makino, sembrava godersi quel breve momento d tranquillità, ben consapevole che non sarebbe durato molto prima che qualche altra minaccia si presentasse. I Deva si stavano facendo sempre più pericolosi, e concedevano loro sempre meno pace... e nonostante Terriermon fosse riuscito in qualche modo a raggiungere lo stadio evolutivo Ultimate, diventando Rapidmon e sconfiggendo il Deva Tigre Mihiramon, restavano ancora molti interrogativi senza risposta. L'unica cosa certa era che la situazione andava sempre più verso un'inevitabile scontro finale, o con il misterioso Digimon Sovrano, o con la misteriosa organizzazione governativa che stava cercando di eliminare i Digimon... e lei, come partner di Ruki, doveva essere pronta a tutte le evenienze.

Certo, riflettè tra sè, proteggere Ruki e i suoi compagni sarebbe stato più semplice se lei non fosse stata costretta a restare al livello Champion, Kyuubimon... ma la volpe ninja non era tipo da rimuginare su simili problemi. Come sempre, se la sarebbe cavata con quello che aveva...

Le sue acute orecchie colsero un fruscio che per un essere umano sarebbe stato impossibile da udire... e la volpe ninja si abbassò appena in tempo per evitare una freccia uncinata d'acciaio che, proveniendo da un cespuglio vicino al muro del giardino, sfrecciò verso di lei come un fulmine! Per fortuna, Renamon era riuscita a scansarsi in tempo, e il micidiale dardo sibilò vicino alla sua testa, per poi andare a perdersi nell'oscurità, accompagnato solo da un tintinnio argenteo quando atterrò sull'asfalto a diversi metri di distanza. Già pronta a combattere, anche se percepiva che si trattava di un avversario che senza l'aiuto di Ruki non sarebbe riuscita ad affrontare, Renamon scese giù con un balzo e si mise in guardia, esortando il misterioso assalitore a farsi avanti.

"Chi sei tu? Fatti vedere." intimò, calma ma ferma.

Una breve risata divertita rispose all'ordine di Renamon, e un istante dopo, dalla rada vegetazione uscì fuori un Digimon simile ad un centauro che a prima vista sarebbe sembrato troppo grande per potersi nascondere là dentro! Pajiramon, la Deva Pecora e unico membro femminile del gruppo dei servitori diretti di Zhuqiaomon, uscì dal nascondiglio, rivelandosi a Renamon alla pallida luce della luna piena. Il corpo della Deva era ricoperto da una folta lanugine bianca, e i suoi piccoli zoccoli erano neri e divsi in due piccole punte. La parte umanoide di Pajiramon era protetta da una leggera armatura viola, con delle protezioni dello stesso colore sugli avambracci, e il suo muso affusolato era di colore nero, con una bocca distorta in un vago sorriso di superiorità, che sicuramente male si addiceva all'immagine dell'animale tranquillo e pacifico che rappresentava. Due enormi corna da ariete spuntavano dalle tempie del Deva, assieme ad un corno più piccolo, simile ad un aculeo, che fuoriusciva dalla fronte, mentre una grossa balestra, nella quale era già incoccato un dardo uncinato, era montata sulla protezione dell'avambraccio destro.

"Hm. Niente male. Ammiro il tuo spirito combattivo, anche davanti ad un avversario che non puoi sconfiggere." affermò la Deva Pecora, gli zoccoli che sbattevano rumorosamente sul terreno latricato mentre lei si avvicinava lentamente. Renamon non cambiò espressione: sapeva che Pajiramon aveva ragione, ma non voleva concederle il gusto di vantarsi della sua superiorità. "Quindi... quello che Vajiramon mi ha detto era vero. Malgrado tu sia alleata a questi ridicoli esseri umani, c'è ancora la speranza che tu possa tornarci utile."

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Pajiramon

Tipo: Animale Sacro

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Bow, Lightning Stomp, Lullaby Bleat

Uno dei dodici Deva di Zhuqiaomon, Pajiramon è l'unico membro femminile del gruppo e rappresenta la Pecora dello zodiaco cinese. Anche se questo misterioso Digimon nasconde ancora molti segreti, si sa per certo cheesercita un notevole controllo sui sogni. Attacca scagliando mortali dardi dalla sua balestra, Bao Gong.

Renamon non sembrò impressionata dall'offerta della Deva, e rimase in piedi davanti a lei, senza sfidarla, ma senza neanche concederle terreno.

"Tornarvi utile?" ripetè. "E cosa potrebbe volere il tuo... Sovrano... da una come me?"

Pajiramon sbattè lentamente uno zoccolo per terra, come se volesse ricordare a Renamon che aveva pur sempre lei il coltello dalla parte del manico. "Hmph... è qui che ti sbagli, mia cara. Una come te... sarebbe davvero sprecata, se fosse ridotta a diventare niente più che dati di cui alimentarci! Quindi... sono venuta qui per farti una proposta. Una proposta che, ne sono certa, ti interesserà moltissimo!"

Ancora una volta, Renamon non mostrò particolari reazioni, e rimase in attesa. Pajiramon interpretò il suo silenzio come un assenso, e riprese il discorso. "Molto presto, una volta che avremo ottenuto la Shining Evolution... ovvero, quel Digimon che voi conoscete come Calumon... marceremo sul Mondo Reale, e ci prenderemo la nostra meritata rivincita sugli esseri umani! Ovviamente... anche i Digimon che hanno scelto di schierarsi con l'umanità verranno giustiziati e assorbiti, e i loro dati andranno ad un uso decisamente migliore. Tuttavia... una Digimon come te, con le tue capacità, sarebbe assolutamente sprecata al servizio degli esseri umani, e sarebbe un peccato se dovessi essere cancellata e consumata. Se invece tu decidessi di unirti a noi e servirci, beh... sicuramente Zhuqiaomon-sama sarebbe disposto a chiudere un occhio sui tuoi eccessi!"

"Davvero?" chiese Renamon, ancora una volta con lo stesso distacco che avrebbe avuto se avesse parlato delle condizioni metereologiche. "Ma anch'io ho avuto contatti amichevoli con gli umani, e non ho ancora raggiunto lo stadio evolutivo Ultimate. Da questo punto di vista, Guilmon, Terriermon o Monodramon vi sarebbero più utili."

"Quel Digimon che tu chiami Guilmon... effettivamente è un'incognita anche per noi Deva." ammise Pajiramon, giocherellando nervosamente con la corda della balestra montata sul suo avambraccio destro. "Non abbiamo ancora capito che razza di potere abbia, e avremmo interesse almeno a saperne qualcosa di più, prima di cancellarlo definitivamente. Ma a parte questo... ormai quegli sciocchi sono troppo rammolliti dal contatto con gli esseri umani per poter continuare ad esserci utili. Tu invece... anche se non raggiungi il loro livello, hai ancora il tuo spirito libero ed indipendente. Rifletti, cosa ci guadagni a restare con quella marmocchia che tu definisci la tua Tamer? Lei... cosa rappresenta per te? Un modo di diventare più forte, vero? Ma... un vero Digimon accetterebbe di ottenre la propria forza lasciandosi modificare con delle stupide carte da gioco? Io trovo che questo sia una violazione della natura stessa di noi Digimon! Solo agendo per conto nostro, assorbendo dati dagli avversari sconfitti, noi Digimon possiamo progredire seguendo la nostra natura! Non dirmi che non ci hai mai pensato."

Renamon si tenne per sè i commenti che le venivano in mente circa la lunghezza del discorso di Pajiramon. Era un discorso che Renamon aveva già sentito diverse volte... ma, riflettè la volpe ninja, non era detto che Pajiramon lo sapesse!

E questo le suggerì un'idea...

"Non si può dire che il tuo discorso sia erroneo, pensandoci con un minimo di attenzione." commentò Renamon dopo alcuni studiati secondi di silenzio. "In effetti, anch'io trovo che potenziarsi assumendo caratteristiche di altri Digimon sia un travisare la nostra stessa natura di Digimon. Ma... ero ansiosa di diventare più forte, e non ho pensato a questo particolare."

"Bene... ora credo che ci vorrai riflettere un po' più a lungo, prima di decidere di restare al fianco di quell'umana." disse Pajiramon, mentre iniziava ad allontanarsi con un lieve scalpitio di zoccoli sul pavimento di marmo. "Molto bene. Per il momento, ti lascio con questa piccola riflessione... ma tornerò molto presto, e vorrò una risposta ben precisa. Ricordati che per il nostro Sovrano non ci sono mezze misure. Sei con lui, o contro di lui? La scelta è tua."

Detto questo, Pajiramon si voltò e, con passo lento, scomparve nella notte, seguita dallo sguardo impassibile di Renamon...

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Il giorno dopo...

Dire che in quel momento Ruki Makino non era la ragazzina più contenta del Giappone sarebbe stato come dire che il fuoco scotta. In quel momento, la rossa Regina dei Digimon si trovava nel posto che lei odiava più di tutti - ovvero, lo studio fotografico dove lavorava sua madre, la signora Rumiko Makino, che in quel momento stava chiacchierando con uno dei produttori come niente fosse. Ovviamente, a peggiorare la situazione c'era il fatto che a Ruki era stato fatto mettere un grazioso abitino rosa con pantaloni dello stesso colore, e che non le era stato permesso di tenere i sui capelli nella folta coda in cui li teneva di solito.

Tuttavia, Ruki stava cercando di fare buon viso a cattivo gioco, e di pensare all'attuale situazione, riducendo la conversazione tra sua madre e il produttore Sugai in semplice rumore di sottofondo. Prima quello sciocco dell'amichetto di Takato, e ora Juri... sembrava che ormai diverse persone della loro cerchia fossero entrate a contatto con i Digimon, e a Ruki non faceva poi tanto piacere. Nessuno di quei due nuovi arrivati sembrava rendersi veramente conto di cosa significasse essere un domatore di Digimon e affrontare quei maledetti Deva... e c'era anche un'altra cosa che le dava un po' fastidio: il fatto che il Digimon di Jenrya fosse a sua volta riuscito ad evolvere a livello Ultimate, mentre Renamon era ancora ferma al Champion. Certo, non era più la ragazzina scontrosa e ossessionata dalla vittoria che era appena qualche settimana fa, ma ciò non toglieva che avesse ancora il suo orgoglio di Tamer...

"Ruki, tesoro?" la voce di sua madre che la chiamava la costrinse ad interrompere le sue riflessioni e a voltarsi verso di lei, nascondendo il fatto che in quel momento avrebbe voluto essere da tutt'altra parte. "Lui è Sugai-san, e mi ha aiutato moltissimo con il mio lavoro... quindi, per favore, cerca di non venirtene fuori con frasi strane, okay?"

Ruki non cambiò espressione mentre si voltava per rispondere. "In che senso, strane?" chiese, facendo finta di non capire.

"Beh, frasi del tipo: 'come fanno le modelle a sorridere sempre?', oppure 'Io li odio, i estiti eleganti...', cose del genere, mi spiego?" rispose la giovane madre, portandosi dietro il divano sul quale era seduta sua figlia e mettendole le mani sulle spalle con fare protettivo. Sfortunatamente, questo non fece altro che irritare ulteriormente la turbolenta ragazzina, che si alzò di scatto dal suo posto.

"Io non odio i vestiti eleganti in assoluto... odio quando tu me li fai indossare!" ribattè. Rumiko sospirò e si mise le mani sui fianchi, non capendo come sua figlia potesse detestare quei graziosi vestitini fino a questo punto... mentre il produttore, con tra le mani un cappellino a larghe falde decorato da fiori di vari colori, dava alla rossa un'occhiata incuriosita.

"Ecco... è esattamente questo che volevo evitare.." sospirò Rumiko.

"Eppure è strano... una ragazzina graziosa come te dovrebbe essere più contenta di indossare qualcosa che metta in risalto i suoi lineamenti." affermò Sugai, avvicinandosi a Ruki con il cappellino tra le mani. "Ecco... prendi questo! Faremo qualche foto, niente di più! Vedrai che alla fine, piacerà anche a te!"

"Se lo dice lei..." mormorò Ruki. A quel punto, visto che non si poteva più scansare quel fastidio, tanto valeva toglierselo subito di torno e non parlarne più, quindi si mise quel ridicolo cappellino, sentendosi come se invece si fosse messa un cappellino conico con le orecchie d'asino...

Inutile dirlo, Rumiko cominciò immediatamente a mettersi in adorazione del nuovo look della figlia! "Oh, tesoro, stai d'incanto! Vedrai, non ci metteremo molto... e alla fine, sono sicura che anche a te piaceranno, le foto che ti faremo!"

"D'accordo..." disse Ruki, preparandosi ad una lunga e noiosa sequenza di scatti. Sperava solo che non dovessero usare troppo il flash...

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Nel frattempo, nella stanza di Jenrya, era in corso una piccola riunione di Digimon e domatori... a cui, sfortunatamente, mancavano i due membri femminili, proprio quelli su cui stava vertendo il discorso in quel momento. Jenrya era impegnato a battere una riga di codice dietro l'altra alla tastiera del suo computer, mentre cercava di analizzare i dati che gli arrivavano... mentre Takato, Guilmon, Terriermon e anche Ryou e Monodramon erano seduti sul letto o sul pavimento, in attesa che il giovanissimo esperto di computer finisse i suoi calcoli... cosa per cui, a quanto pareva, ci sarebbe voluto ancora un po'...

Takato sospirò, sentendosi alquanto snervato dall'attesa. Gli attacchi dei Deva e dei Digimon selvatici, in quell'ultimo periodo, erano stati particolarmente frequenti e feroci, e non aiutava certo il fatto che ora molte delle persone a cui lui era vicino fossero rimaste coinvolte in un modo o nell'altro. Prima Hirokazu, che aveva trovato quel piccolo Digimon meccanico... e adesso anche Juri, che si era messa in testa di diventare una Tamer, e aveva cercato di far diventare suo partner il piccolo Elecmon... la situazione si stava facendo molto più complicata di quanto il giovanisssimo Tamer avesse previsto...

"Takatomon?" chiese Guilmon, avvicinando il suo muso arrotondato a quello del suo Tamer, e facendolo riscuotere dal suo estraniamento. "Che succede, Takatomon, ti senti bene? Hai fame, per caso?"

"Ah... no... no, Guilmon, io sto bene..." rispose il ragazzino. In sottofondo, il suono delle dita di Jenrya che picchiettavano sulla tastiera si smorzò, e il Tamer cinese guardò verso il suo compagno di avventure. "Stavo... stavo solo pensando che i Deva hanno cominciato ad attaccarci sempre più spesso... e che ora anche Hirokazu e Juri sono coinvolti. Mi sembra che tutto sia diventato così complicato, senza che noi abbiamo potuto fare nulla per impedirlo..."

Per fortuna del gruppo, Terriermon non perdeva occasione per cercare di risollevare il morale a tutti. "Te lo dico sempre, ragazzo... pensa positivo! Momentai! Per ora siamo riusciti a mandarli via, no? E poi, hai visto che roba, la mia forma Ultimate? Se quel Deva non se la filava con la coda in mezzo alle zampe, adesso avevamo un nuovo tappetino in pelle di tigre!" disse il Digimon dalle lunghe orecchie, entusiasta della sua ultima prestazione contro il Deva Tigre Mihiramon.

"Beh, devo ammettere che è stato un colpo di scena inaspettato... e decisamente gradito!" affermò Ryou, tenendo tra le braccia il piccolo Monodramon. "Tuttavia, non abbiamo certo in mano carte straordinarie... nessuno dei nostri tentativi di difesa è riuscito ad infliggere danni significativi all'esercito dei Digimon nemici, e finchè potranno tornare dal loro Sovrano e riorganizzarsi per sferrare un nuovo attacco, saremo costantemente sotto la loro minaccia. Non si fermeranno finchè non avranno la Shining Evolution, e anche se riuscissimo a sconfiggere tutti i Deva... nulla assicura che qualcun altro non prenderà il loro posto."

"E allora, Ryou-kun... cosa proponi di fare?" chiese Jenrya, temendo già quale sarebbe stata la risposta. Il Tamer più grande sospirò a sua volta, guardando verso la finestra della stanza... e dopo qualche secondo di silenzio, usato per raccogliere i pensieri e riflettere su quale poteva essere la scelta più sensata, prese finalmente una decisione.

"Non c'è altra scelta, ragazzi... in un modo o nell'altro, dovremmo andare nel Mondo Digitale e convincere il Sovrano a cessare le ostilità contro il Mondo Reale." disse infine.

La risposta venne accolta da un lungo momento di silenzio sbigottito. Sia i Tamers che i loro Digimon sapevano fin troppo bene quanto feroci e sanguinari potessero essere i Digimon provenienti dall'altra parte della barriera dimensionale, e se il loro comportamento era un indizio, chissà come doveva essere il Mondo Digitale stesso. Non poteva certo essere il mondo strano e avventuroso, ma fondamentalmente simpatico, che avevano visto nella serie animata. Certo Taichi e Daisuke non avevano mai avuto problemi simili...

"Mi rendo conto... che quello che sto dicendo è un'enormità..." affermò Ryou, comprendendo in pieno la reazione dei suoi compagni. "E... sì, il Mondo Digitale che conosco è un posto pericoloso e pieno di insidie, dove spietati predatori cacciano in continuazione e divorano i Digimon più deboli assorbendo i loro dati. E tuttavia... non credo che ci sia altra scelta, se vogliamo fermare i Deva e il loro Sovrano dobbiamo per forza trovare una soluzione che accontenti entrambe le parti. Altrimenti, questa guerra continuerà finchè una delle due parti non sarà stata annientata definitivamente."

"E... considerando le risorse e le capacità che i Digimon hanno a loro disposizione... è altamente probabile che ad uscirne sconfitti saremo noi..." disse Jenrya, con palpabile trepidazione. "Quindi... immagino che non abbiamo altra scelta, dobbiamo per forza arrivare a DigiWorld e parlare con questo Sovrano... ma la prima domanda che dovremo porci è: come faremo? Credo che soltanto il personale di Hypnos... ovvero, quel Yamaki che abbiamo conosciuto... sia dotato dei mezzi necessari per raggiungerlo. Non credo saranno molto disposti a collaborare."

"Quand'è così, non resta che convincerli che abbiamo buone intenzioni... non credi anche tu, Jen?" rispose Terriermon, senza perdere il buon umore, come se fosse la cosa più scontata da dire di questo mondo. Jenrya non potè fare a meno di ridacchiare tra sè... Terriermon aveva quell'incredibile capacità di far sembrare le cose più semplici di quanto in realtà non fossero...

"Questa... sarà un'impresa, temo!" affermò Takato, sfregandosi la nuca. "Voglio dire, non conosco certo quell'uomo, però non mi è sembrato il tipo di persone disposto a darci retta soltanto perchè glielo chiediamo con tutte le nostre forze. Anzi, se devo dire la verità, sono un po' preoccupato... è da un po' che lui e i suoi uomini non si fanno più sentire, e temo che stiano per tentare qualcosa di veramente grosso, questa volta..."

Ryou annuì con evidente preoccupazione. Il fatto che quell'organizzazione governativa stesse cercando di scoprire quanto più possibile sui Digimon, in modo da distruggerli, rendeva loro il compito più difficile. Certo, il loro scopo era comprensibile, e in condizioni normali sarebbe anche potuto essere d'accordo con loro... ma i metodi che usavano non erano certo di suo gradimento, e anzi, da quanto era venuto a sapere, avevano addirittura finito per fare più danno che bene. Sfortunatamente, gli pareva anche di aver capito che questo Yamaki non era il tipo di persona a cui bastava un ostacolo per arrendersi... avrebbe senza dubbio provato di nuovo, e lui e i suoi nuovi compagni avrebbero dovuto essere pronti per allora...

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Nel frattempo, in un altro luogo...

Pajiramon annuì soddisfatta, mentre passava in rassegna il gruppetto di Digimon cheaveva radunato in preparazione del nuovo attacco al Mondo Reale. Certo, lei era il tipo di persona - o meglio, Digimon - che aveva fiducia nelle sue capacità, ed era convinta che sarebbe riuscita anche da sola ad eliminare quei rinnegati, e a catturare la Shining Evolution. Ma i fallimenti collezionati dai suoi colleghi e la strategia fin troppo attendista di Makuramon le consigliavano di stare comunque all'erta... davanti a lei, in quel momento, erano schierati numerosi Digimon dall'aspetto caprino, ma delle dimensioni di un cavallo, con una corta pelliccia color grigio piombo che diventava un po' più chiara sulla "barbetta" che spuntava loro dal mento. Le quattro robuste zampe terminavano con zoccoli biforcuti, e un anello di ferro era chiuso attorno a ciascuna caviglia. Attorno al collo, portava uno strano collare argentato con incise delle rune dall'aspetto misterioso e arcaico, mentre un paio di lunghe ed affilate corna ricurve spuntavano dalla fronte, da sotto un elmetto argentato dai bordi dorati e di forma triangolare. Avevano gli occhi verdi e gelidi come la giada, che contrastava con la gemma rossa incastonata sulle loro fronti.

"Bene..." affermò la Deva Pecora, squadrando i Digimon caprini con aria fiera. "Mi auguro che siate pronti, miei Goatmon, perchè credo che tra non molto ci sarà da fare! Mi aspetto molto da voi!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Goatmon

Anche chiamato: Oryxmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Anti-Virus

Livello: Armor

Attacchi: Mystic Bell, Milky Erode

Un particolare Digimon di livello Armor ottenuto dall'evoluzione di un Gatomon tramite il Digimental della Speranza. Goatmon è programmato per conservare grandi quantità di dati rispetto al suo livello relativamente basso, e protegge le rovine e i tesori del Mondo Digitale.

Un belato di assenso rispose alla chiamata di Pajiramon, che annuì severamente, quasi a voler ricordare ai suoi servitori che non ci sarebbe stata una seconda chance per gli incapaci... e poi, si fermò in mezzo alla sala oscura, con un'espressione vagamente sorpresa, che però non durò molto prima di tornare ad essere un ghigno sicuro.

"Hmm... brava, davvero brava. Non sono molti i Digimon di livello Rookie che riuscirebbero a scivolarmi alle spalle senza che io me ne accorga." disse la Deva Pecora. "Allora Vajiramon aveva visto giusto... hai davvero delle grandi capacità, Renamon!"

"E ho intenzione di metterle al vostro servizio, altrimenti non sarei qui." rispose con assoluto distacco la Digimon dall'aspetto di volpe, uscendo dalle ombre dietro Pajiramon con un agile e fluido movimento, in silenzio assoluto. Uno dei Goatmon, allarmato dalla presenza di un'intrusa, si girò di scatto verso Renamon e abbassò le corna per cercare dicaricarla, e la volpe ninja si voltò con grande prontezza e si preparò a saltare oltre e a mettere fuori combattimento il suo aggressore...

Ma prima che il Goatmon potesse fare tre passi, Pajiramon lo raggiunse con uno scatto quasi felino e lo afferrò per un corno, sollevandolo di peso e scagliandolo via come se non pesasse niente! Con un belato di sorpresa, il malcapitato Digimon capra si accasciò al suolo, costringendo i suoi compagni a disperdersi... e quando cercò di rialzarsi, si ritrovò puntata alla gola una freccia incoccata nella balestra di Pajiramon!

"Non ci provare. Questa Digimon è dalla nostra parte." ringhiò la Deva Pecora, rendendo chiaro cosa sarebbe successo a chiunque avesse osato alzare le mani sulla loro 'ospite'. "Ha deciso che sarebbe stato più ragionevole schierarsi dalla nostra parte e voltare le spalle a gli esseri umani. Credo che meriti di essere accolta nella maniera che si addice a lei, no?"

I Goatmon fecero tutti un passo indietro, non volendo incorrere nelle ire di Pajiramon, che finalmente allontanò il dardo uncinato dal suo scagnozzo, e si allontanò da lui. "Ottimo. Detto questo, possiamo iniziare ad organizzare il prossimo attacco. Il nostro obiettivo rimane quello di impossessarci della Shining Evolution, ma dobbiamo stare pronti a quei Tamers che interverranno... in particolare al tirapiedi di Azulongmon, quel Ryou Akiyama!"

"Dal momento che adesso vi sto dando una mano," iniziò Renamon. "vorrei chiedere per quale motivo la Shining Evolution è così importante per voi e per il vostro Sovrano. Siete già molto potenti, del resto. Ci deve per forza essere un motivo molto serio che vi spinge a tentare una cosa simile."

Pajiramon annuì. "Esatto. Sei sveglia, oltre che abile... come ho già detto, Vajiramon non si era sbagliato sul tuo conto!" affermò. "Sì... noi Digimon abbiamo bisogno della Shining Evolution. Il Mondo Digitale è in pericolo. A causa degli esseri umani, il nostro grande Sovrano, Zhuqiaomon-sama, sta affrontando un nemico che da soli non siamo in grado di sconfiggere. Solo la Shining Evolution può impedirci di soccombere, ed è per questo che vogliamo impadronircene. Oltre al fatto che non possiamo tollerare che dei Digimon abbiano deciso di vivere al fianco degli esseri umani."

"Capisco..." disse Renamon, con un brutto presentimento. Se questo Zhuqiaomon, chiunque egli fosse, aveva bisogno della Shining Evolution per affrontare un nemico che, a quanto pareva, gli esseri umani stessi avevano creato... allora la situazione si faceva davvero complicata. "E se non sono indiscreta, posso chiedere qualcosa di più, riguardo a questo misterioso nemico?"

Pajiramon corrugò leggermente la fronte... poi alzò le spalle. "Giunti a questo punto, è il minimo che tu sappia contro cosa ti troverai a combattere..." iniziò a dire, mentre guidava Renamon in un'altra sala. La Digimon volpe ascoltava con estrema attenzione, senza perdersi neanche un'inflessione di quanto stava dicendo Pajiramon...

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Ruki tirò un sospiro rabbioso nel momento in cui potè finalmente tornare in camera sua e distendersi un po' sul suo futon. Avrebbe preferito mille volte andare un po' in giro per la città, alla ricerca di Digimon selvatici o di indizi su quanto stava accadendo, piuttosto che restarsene lì, in mezzo a tutti quei fessi di fotografi, e a sostenere la vista di tutti quei flash così irritanti. Ancora un po', e avrebbe perso qualche diottria, a forza di fissare gli obiettivi...

Decisamente non era quello il modo a lei più congeniale per passare il pomeriggio... e poi, adesso come adesso, c'era anche un'altra cosa che la stava preoccupando.

Renamon... Renamon non si era fatta viva per tutto il giorno.

All'inizio, Ruki non ci aveva dato più di tanto peso. Lei, prima di chiunque altro, sapeva bene quanto fosse importante lasciare il dovuto spazio a quella che Ruki considerava ormai una dei suoi pochi amici...

Eppure, le sembrava un po' strano che la sua Digimon se ne fosse rimasta così tanto tempo in disparte. Per non parlare del fatto che in quel momento, Renamon era la persona con cui più avrebbe voluto parlare per sfogare un po' il nervoso che aveva addosso. Per quale motivo se ne sarebbe dovuta andare così? Come mai non si faceva viva?

Per un attimo, si trovò ad invidiare i suoi compagni Tamers... almeno loro avevano passato il pomeriggio assieme, anche se avevano dovuto parlare di cose importanti... e loro sapevano bene, in ogni momento, dove fosse il proprio Digimon e cosa stava facendo.

In quel momento, pur di avere quella sicurezza, Ruki avrebbe anche accettato di passare un intero pomeriggio con quel dannato Ryou Akiyama...

"Tch... che situazione del cavolo..." mormorò tra sè. "Renamon... dove sei? Perchè non ti fai sentire?"

Si alzò di scatto e camminò fino alla sua scrivania, decidendo che almeno doveva finire i compiti per il giorno dopo, anche se non ne aveva nessuna voglia. Diede una breve occhiata al deck di carte di Digimon Trading Card Game che giaceva abbandonato all'angolo del tavolino, e scosse la testa, sedendosi poi al suo posto e cercando di concentrarsi sui kanji disegnati sul suo libro di testo. Compiti di calligrafia. Proprio i più noiosi... non c'era nulla di impegnativo nel ridisegnare un ideogramma così com'era...

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La notte era calata su Tokyo... e sfortunatamente, per Jenrya Li, questo voleva dire che era passato un altro giorno senza aver fatto nessun progresso significativo nella ricerca. Ancora nessun passo avanti sul vero scopo dei Deva - Ryou aveva spiegato loro un po' di cose, ma Jenrya aveva ancora l'impressione che, per qualche motivo, il famoso Tamer avesse tralasciato di dire loro qualcosa - e nessun indizio sul vero motivo che spingeva i Digimon a cercare di catturare Calumon. In quel momento, il Tamer cinese era disteso comodamente sulsuo letto, le mani incrociate dietro la nuca, a guardare con espressione pensierosa il soffitto. L'ora era tarda, e Jenrya sarebbe dovuto già essere a letto, in quel momento... ma con tutti i pensieri che gli giravano per la testa in quel momento, chi mai avrebbe potuto dormire?

Terriermon, malgrado il suo proverbiale ottimismo, era più o meno sulla stessa barca: in piedi alla finestra della camera del suo Tamer, il Digimon simile ad un cagnolino dalle lunghe orecchie stava guardando con espressione persa le mille luci della città, quasi cercasse di vedere in esse qualche risposta alle mille domande che assillavano lui e il suo domatore. Qualche volta, i suoi occhi tondi del colore del caffè seguivano qualche automobile di passaggio, per poi tornare ad osservare il cielo...

Beh, a quanto pareva, per quel giorno non ci sarebbe stato nulla...

Un momento!

Le grandi orecchie di Terriermon si drizzarono in un gesto di allarme, e il Digimon cagnolino si concentrò per un attimo nel tentativo di capire esattamente da dove venisse quella sensazione, individuando quasi subito il punto da cui proveniva... era una sensazione familiare... molto simile a quella che aveva provato quando Vajiramon era arrivato sul tetto del palazzo di Hypnos! Sicuramente, questo era un Digimon altrettanto potente, se non di più... un Deva, con ogni probabilità!

Jenrya, attento com'era, colse quasi subito l'espressione allarmata del suo compagno. "Terriermon, che succede? Senti un Digimon?" chiese allarmato, premurandosi comunque di tenere la voce bassa per non far allarmare la sua famiglia. Il Digimon dalle lunghe orecchie corrugò la fronte per un momento e annuì, seguendo con gli occhi lo strano sentore mentre questo si spostava...

"Diversi Digimon, Jen!" rispose Terriermon. "Dev'essere arrivato un altro Deva... e non è da solo! Ci sono molti Digimon di rango inferiore con lui... e sento anche la presenza di qualcun altro... qualcun altro che conosco molto bene! Oh, mamma... e questo cosa significa?"

"Che c'è, Terriermon? Spiegati meglio!" cercò di spronarlo Jenrya, vedendo che Terriermon aveva spalancato gli occhi e stava guardando nel punto verso il quale la presenza di invasori digitali si era spostata.

Quello che il Digimon cane disse un istante dopo gli fece correre un brivido lungo la spina dorsale.

"Non ho dubbi, Jen... c'è anche Renamon con loro!"

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"Cosa? E' arrivato un altro gruppo di Digimon?" chiese Ruki, al telefono con un allarmato Jenrya Li. Il Tamer cinese non aveva perso tempo ad allertare tutti coloro che potevano fare qualcosa per fermare questa minaccia... lasciando Ruki per ultima, più che altro per il fatto che la rossa Tamer non avrebbe certo gradito la notizia che il ragazzo stava per darle... "E' un problema per me, Jenrya-kun... oggi, Renamon non si è fatta vedere per tutto il giorno. L'ho vista per un attimo, la mattina, e poi basta."

"Ehm... in effetti era proprio questo il problema..." Jenrya affermò, rendendosi conto con suo grande disappunto che era arrivato il momento di vuotare il sacco. E sicuramente Ruki non avrebbe preso bene la notizia... "Vedi... Terriermon ha individuato per primo quel gruppo di Digimon, e possiamo dirti con sicurezza... che uno di loro è un Deva, ha con sè diversi Digimon di rango inferiore, e... e tra loro ci sarebbe anche..."

Jenrya esitò, ma Ruki aveva capito abbastanza del discorso da immaginare quale sarebbe stato il nome che avrebbe pronunciato entro breve... e la cosa non le piacque per niente! "Cosa?" esclamò con rabbia, scuotendo il suo cellulare. "Che diavolo stai dicendo, cervellone? Stai dicendo che Renamon è con loro? Non raccontare balle, io non ho tempo da perdere con queste idiozie!"

All'altro capo della conversazione, Jenrya strizzò un occhio e strinse i denti. Si era aspettato che la reazione di Ruki non sarebbe stata esattamente delle più moderate, ma sentirla in prima persona era tutt'altra cosa davvero! "Non... non volevo insinuare nulla, Ruki-san! Io... stavo solo dicendo che è questo che Terriermon ha percepito! Ho già passato parola a Takato-kun e a Ryou-san, ma abbiamo bisogno anche di te! Se davvero... ehm... c'è Renamon con quel Deva... tu sei l'unica che possa parlarle! Sicuramente ascolterà te... per favore, Ruki-san, abbiamo bisogno del tuo aiuto per questa situazione!"

"Tsk..." Ruki strinse i denti, resistendo alla tentazione di tirare un pugno al primo tavolo che le si fosse parato davanti... e dopo qualche teso secondo di silenzio, rispose. "E va bene... vi raggiungo subito! Ma stai attento, se si tratta di uno stupido scherzo, te ne faccio pentire!"

La ragazzina, senza neanche attendere risposta, chiuse la conversazione e corse a prendere il suo D-Ark e le sue carte, sperando tra sè che, effettivamente, Jenrya si fosse sbagliato. Come poteva essere che Renamon l'avesse tradita? Non poteva essere... se non poteva più fidarsi nemmeno di Renamon, allora... cosa restava?

"Renamon... che cosa ti è saltato in mente?" disse tra sè. "Non puoi voltarmi le spalle... non ora!"

Qualche minuto dopo, Ruki aveva già inforcato la sua bicicletta ed era corsa in strada, ignorando del tutto i richiami di sua madre che le chiedevano di fermarsi...

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"Allarme. Entità Digitale in Bio-emersione. Digital Field individuato sopra lo stadio." esclamò una voce metallica proveniente dagli speaker della sala di controllo di Hypnos. Come sempre, il team di Yamaki stava lavorando a pieno ritmo, sperando di tenere contenuto il numero di bio-emersioni nell'attesa che la loro soluzione finale fosse pronta... ma sfortunatamente, ancora una volta, si trovavano di fronte a qualcosa che gli strumenti normali non erano in grado di gestire, che si stava avvicinando ai centri abitati con rapidità preoccupante. Yamaki corrugò nervosamente la fronte mentre, come ormai era sua consuetudine, armeggiava con il suo accendino, e i suoi occhi nascosti dai suoi onnipresenti occhiali scuri seguivano lo sciame di macchie rosse che si spostavano sulla pianta digitale della città. Una macchia più grande, e numerosi segnali più piccoli...

"Ho le coordinate." disse Megumi, passando le mani sulla sua interfaccia mentre la sua postazione si muoveva in prossimità della mappa computerizzata. "E' enorme... e purtroppo, è accompagnato da molte altre entità digitali, anche se queste sono di dimensioni molto minori."

"Confermo l'analisi." Rispose Reika. "E uno di questi sembra corrispondere alla traccia di quel Digimon di nome Renamon che accompagna sempre quei ragazzi. Anzi, lo confermo."

"Le entità bio-emergono rapidamente!" esclamò Megumi. "Gli strumenti non sono in grado di contenerle..."

"Hmph..." disse Yamaki, scuotendo leggermente la testa. "Beh, doveva pur accadere prima o poi... quei ragazzi dovevano capire che non stavano giocando ad una specie di videogioco. Alla fine, quel Digimon ha semplicemente mostrato loro la sua natura. Che facciano come vogliono, quei dannati Digimon! Che distruggano pure tutto quello che gli capita sotto tiro... perchè molto presto non potranno più farlo!"

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Lo stadio da baseball nei pressi di Akihabara, il famoso quartiere dell'elettronica di Tokyo, era deserto e avvolto nella nebbia... e Pajiramon, la Deva Pecora, non poteva scegliere spiazzo più adatto per sè stessa e per i suoi seguaci, che in quel momento si stavano disponendo in cerchi concentrici attorno a lei, in modo da agire come prima linea di difesa nel momento in cui i Tamers si fossero fatti vedere. Soddisfatta delle precauzioni che aveva adottato, Pajiramon guardò verso gli spalti,giusto per assicurarsi che tutti i pezzi fossero al loro posto... e annuì tra sè quando vide che la sagoma di Renamon, in tutta la sua letale eleganza, si stagliava sullo sfondo nebbioso, pronta a combattere.

"Bene... tutti i pezzi sono al loro posto." commentò tranquillamente Pajiramon. "Ora, non resta che attendere che i Tamers si facciano vedere... sei sicura che verranno, vero, Renamon? E con loro ci sarà anche la Shining Evolution?"

"Ne sono sicura." rispose tranquillamente la stoica volpe-ninja. Con un salto acrobatico, Renamon balzò giù dagli spalti e atterrò senza fare un suono vicino a Pajiramon, alzandosi come niente fosse.

"Renamon." avverti' Pajiramon. "Ricorda che devi, da questo momento in poi, giurare eterna fedeltà al grnde Zhuqiaomon-sama, il nostro Sovrano. Noi Deva siamo stati mandati qui, nel Mondo Reale, affinchè lui e l'intera razza dei Digimon possano prosperare e sconfiggere il nostro nemico."

La Digimon volpe annuì, restando poi in attesa... ma non passarono neanche cinque secondi prima che il suo udito finissimo cogliesse il suono appena percettibile di quattro biciclette che venivano parcheggiate fuori dal complesso, e i Goatmon che accompagnavano le due Digimon abbassarono le loro teste, in modo da formare un impressionante muro di corna tutt'attorno alla loro comandante. Pajiramon stessa incoccò una freccia e si preparò al combattimento, mentre Renamon rimase in piedi accanto a lei come niente fosse, attendendo l'arrivo di Ruki e degli altri Tamers.

Non ci volle molto - neanche un minuto dopo, Renamon colse un suono di passi che si avvicinavano... ed ecco emergere per primi Jenrya Li e Terriermon dal muro di foschia digitale, con Ryou e Monodramon subito dietro... e un attimo dopo, arrivarono anche Takato e Guilmon... e Ruki, proprio come Renamon aveva calcolato. I Goatmon minacciarono di caricare, facendo un passo avanti e costringendo i Tamers a fermarsi al bordo del campo da baseball.

"Ragazzi, guardate!" esclamò Jenrya con stupore, ignorando i numerosi Digimon di livello Armor che circondavano Pajiramon e Renamon, e concentrandosi invece sulla Deva... e su quella che, a quanto pareva, era diventata da poco la loro ex-compagna! Ruki spalancò leggermente gli occhi alla vista di Renamon a fianco di Pajiramon, cercando in qualche modo di convincersi che ci doveva essere qualcosa sotto...

"Calu!"

La tensione del momento venne spezzata dall'arrivo inaspettato di Calumon, che apparve dal nulla proprio sopra lo stadio e si adagiò tranquillamente sul terreno a fianco di Renamon, senza provocare nessuna reazione particolare da parte dell'elegante guerriera. "Che cosa state facendo qui, calu? Hey, Renamon, come mai non sei con gli altri?"

"Calumon, vai via di qui." affermò Renamon, voltandosi appena verso il piccolo Digimon dalle grandi orecchie. Troppo tardi. Pajiramon si era già accorta di lui, e si era voltata all'improvviso per afferrarlo, mettendo completamente da parte i Tamers! Calumon reagì appena in tempo, lanciando un grido di sorpresa e scattando di lato appena in tempo per evitare di essere afferrato dall'enorme mano della Deva Pecora... ma un istante dopo, con sua grande paura, si ritrovò davanti alle terrificanti corna di alcuni Goatmon, che gli impedirono ogni tentativo di fuga!

"Calu! Che... che cosa c'è?" squittì la Shining Evolution, indietreggiando di fronte ai Digimon di livello Armor... soltanto per ritrovarsi con davanti Pajiramon, un'espressione di orgoglio e trionfo disegnata sul suo muso da ovino!

"Bene... La Shining Evolution! Non posso credere alla mia fortuna!" esclamò, torreggiando sopra lo spaventato Calumon. "Questo è davvero il mio giorno di gloria! Catturo la Shining Evolution, elimino quei fastidiosi Tamers, ritorno nel Mondo Digitale... e sia Zhuqiaomon-sama che Vajiramon mi faranno le lodi! Ti ringrazio, Renamon, non poteva andare meglio di così..."

"Sta per prendere Calumon!" esclamò Guilmon, iniziando a correre in direzione della Deva e dei suoi scagnozzi nel tentativo di fermarla. "Takatomon, fami digievolvere!"

"Dobbiamo aiutare Calumon e i nostri Digimon!" esclamò Ruki. In un istante, tutti e tre i ragazzi afferrarono i loro D-Ark e si prepararono a ripetere il rituale ormai solito...

"CARD SLASH!" esclamarono all'unisono Takato, Ryou e Jenrya mentre Guilmon, Monodramon e Terriermon si scagliavano contro i Goatmon belanti. "DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

"Guilmon shinka... GROWLMON!"

"Monodramon shinka... STRIKEDRAMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON!"

Le forme Champion di Monodramon e Terriermon si lanciarono in mezzo ai Goatmon, costringendo i Digimon caprini a disperdersi per qualche istante, e aprendo un varco in modo che Growlmon potesse attaccare direttamente Pajiramon! La Deva Pecora, concentrata com'era su Calumon, venne colta di sorpresa quando si vide arrivare addosso il possente dinosauro rosso, e si voltò appena in tempo per rispondere, incoccando una freccia nella balestra monata sul suo avambraccio. Con un inquietante crepitio, un'aura elettrica si accese attorno al dardo uncinato!

"Tu non intrometterti, servo degli umani!" tuonò Pajiramon. "Treasure Bow!"

Growlmon reagì appena in tempo. Pajiramon aveva appena finito di esclamare il nome della sua mossa che il dinosauro rosso fece un salto acrobatico, e la freccia elettrificata sfrecciò a pochi centimetri sotto di lui, andando a piantarsi nel terreno a poca distanza dal punto in cui Gargomon e Strikedramon stavano affrontando i Goatmon! Renamon, invece, non si era unita al combattimento: in quel momento, lei e Ruki si stavano dirigendo l'una verso l'altra... e mentre la volpe-ninja manteneva la sua espressione distaccata, si poteva benissimo vedere che la ragazzina dai capelli rossi era inquieta e confusa... e soprattutto, esigeva una spiegazione per tutto questo!

"Ciao, Ruki." disse Renamon, semplicemente.

"Renamon..." rispose lei, cercando di non far vedere come si sentiva in quel momento...

"Mystic Beeeell!" esclamò un Goatmon, voltandosi di scatto verso Gargomon. Le rune che decoravano il suo collare d'argento si illuminarono all'improvviso, e diversi raggi di luce scaturirono dall'ornamento, diretti verso il Digimon canino, che per fortuna riuscì ad evitare l'attacco, grazie ad una Carta della Velocità strisciata da Jenrya al momento giusto. Con un agile balzo, il Digimon Champion eseguì una spettacolare capriola a mezz'aria e si avvitò su sè stesso, per poi puntare le sue mitragliatrici contro il Digimon capra e aprire il fuoco!

"Gargo Lasers! Ratatatatata..." esclamò, facendo cadere una violenta grandinata di proiettili sul Goatmon avversario, che lanciò un belato di rabbia e sorpresa prima di disgregarsi in tante stringhe di dati. Anche Strikedramon se la stava cavando bene: aveva appena bloccato il colpo di corna di un altro Goatmon, e adesso stava spingendo via il pericoloso Digimon caprino, che cercava inutilmente di spingere con i suoi zoccoli sul terreno...

"Bene, Strikedramon, è ora di prendere il volo!" esclamò Ryou. "CARD SLASH! Hyper Wings Activate!"

Un paio di luminose ali bianche spuntarono dalla schiena del Digimon drago, che prese il volo con un agile balzo, continuando a trattenere per le corna l'avversario, che inutilmente cercò di scalciare ed agitarsi per sfuggire alla presa! Strikedramon si guardò attorno per un attimo, e individuò il punto in cui c'era una maggiore concentrazione di avversari, per poi annuire tra sè e scagliarsi a tutta velocità contro il gruppo di Goatmon più folto, il suo corpo avvolto da una splendente aura scarlatta, in modo da assomigliare ad una palla di fuoco!

"Ricevuto, Ryou! Ora penso io al resto!" esclamò Strikedramon. "Strike Fang!"

Il Goatmon che Strikedramon teneva tra gli artigli lanciò un lungo belato nel momento in cui l'aura rossa si espanse attorno al corpo del suo avversario... e un istante dopo, Strikedramon si schiantò con violenza addosso al gruppo di Goatmon più concentrato, provocando una tremenda esplosione che scosse lo stadio, assordò per qualche istante tutti quelli che si trovavano nelle vicinanze, e cancellò diversi dei Digimon di livello Armor rimasti coinvolti, mentre Strikedramon saltava via e atterrava sul quadrato con un'elegante capriola all'indietro!

"Bel colpo, Strikedramon!" esclamò Ryou. "Ma temo che con quella Deva non sarà altrettanto facile..."

In effetti, anche riuscendo ad impegnare Pajiramon in un corpo a corpo, Growlmon non riusciva a competere con lei: la Deva Pecora parò senza difficoltà tutti i colpi che il dinosauro rosso sferrava con le potenti zampe anteriori... poi, penetrando abilmente le difese di Growlmon, gli sferrò un potente manrovescio che spedì il Digimon di Takato verso gli spalti, vicino ai quali si accasciò a pancia all'aria. Rimase stordito per un istante, ma si rialzò presto e scosse la testa, rimettendosi di nuovo in guardia.

"Hmph..." grugnì Pajiramon. "Ma con chi credi di avere a che fare, stupida bestiolina schiava?"

Convinta com'era di avere il controllo della situazione, la Deva Pecora non prestava attenzione a quello che e stava accadendo attorno... e Renamon, che in quel momento stava ancora davanti a Ruki, come se stesse per dirle qualcosa di molto importante, si voltò di scatto verso Pajiramon e scagliò una raffica di dardi di cristallo luminoso verso la schiena esposta della Deva!

"Diamond Dust!" esclamò Renamon. Le schegge di cristallo volarono verso Pajiramon e la colpirono, infrangendosi su di lei senza fare alcun danno - la differenza di livello era troppa, del resto - ma ottenendo comunque lo scopo di distrarre Pajiramon dal suo bersaglio e, nel contempo, di far rimanere senza fiato sia lei che Ruki!

"RENAMON!" esclamò incredula Pajiramon, voltandosi di scatto... e permettendo a Takato e Growlmon di sferrare un potente colpo! Il Tamer con gli occhiali da ciclista pescò una delle sue carte preferite e la passò nel suo Digivice, trasferendo a Growlmon i poteri del Digimon corrispondente!

"CARD SLASH!" esclamò Takato. "MetalGreymon Activate!"

"Grazie, Takatomon!" esclamò Growlmon, barcollando per un istante per poi stabilizzarsi. Alzò entrambe le braccia in aria, e un paio di enormi missili grigi, con due occhi feroci e una bocca digrigante disegnati sul muso, apparvero dal nulla nei palmi delle sue mani, per poi essere scagliati contro l'avversaria! "Giga Blaster!"

"Cos..." cercò di dire Pajiramon, per poi fare un disperato tentativo di chiudersi in difesa nel momento in cui i missili la raggiunsero, esplodendo a contatto e facendo volare via i Goatmon più vicini! Pajiramon ringhiò ferocemente e barcollò all'indietro, segnata da diverse macchie di cenere un po' dappertutto... e dopo essersi stabilizzata, ritornò a guardare Renamon, che non aveva perso neanche un po' della sua espressione fiera e stoica, e la guardava con feroce decisione! "Renamon, che tu sia maledetta! Cosa significa questo voltafaccia? Non avevi deciso di schierarti dalla nostra parte?"

"Ho mentito." affermò Renamon, con tutta semplicità. "Mi dispiace, io sono uno di quei Digimon che preferiscono collaborare con gli esseri umani."

Ruki si riscosse in un attimo dalla sorpresa, e approfittò al volo dell'occasione, mentre i Goatmon rimanenti galoppavano a fianco della loro comandante per difenderla. "Renamon, sei pronta?" esclamò la rossa Digimon Queen, ricevendo dalla sua Digimon un semplice cenno di assenso, tutto quello di cui c'era bisogno! Rapidamente, Ruki pescò una carta e la strisciò nel suo Digivice per attivare la Digievoluzione!

"CARD SLASH!" esclamò la ragazzina. "Digivolution Activate!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON!" La Digimon volpe apparve con una vampata di fiamme azzurre che si dipartivano dalle sue nove code, e si dispose sul campo di battaglia per affrontare l'indignata Pajiramon, che stava già preparando la sua balestra per scaliare uno dei suoi dardi elettrificati.

"Che tu sia dannata, Kyuubimon! Permetti a quei disgustosi umani di farti Digievolvere, e rifiuti la mia proposta di unirti al nostro Sovrano!" esclamò l'emissaria di Zhuqiaomon. "Pensaci bene... non hai idea di cosa stai rifiutando!"

Ruki non aveva nessuna voglia di ascoltare le rimostranze della Deva, e inserì un'altra carta nel suo slot, ben sapendo che Kyuubimon era ancora di livello troppo basso per farcela da sola contro un'avversaria di quella portata. "Chiudi quel becco, tu! Kyuubimon! CARD SLASH! Power Activate!"

Una scarica di energia percorse il corpo aggraziato della volpe a nove code, che balzò in aria e si appallottolò su sè stessa, trasformandosi in una palla di fuoco azzurra che piombò a tutta velocità contro Pajiramon, mentre Growlmon, Gargomon e Strikedramon si occupavano dei Goatmon rimasti. Ma Pajiramon, del tutto indifferente alla dimostrazione di forza data dalla volpe, prese la mira con la sua balestra e scagliò un dardo elettrificato!

"Treasure Bow!" Il quadrello intercettò l'attacco di Kyuubimon a mezz'aria, e la Digimon volpe lanciò un breve grugnito prima di atterrare pesantemente sul campo da gioco, sollevando un po' di polvere. Per fortuna, Kyuubimon riuscì ad alzarsi un istante dopo, e si rimise in guardia. "Come preferisci, maledetta traditrice. Se non vuoi ascoltare ragioni e sottometterti al mio Sovrano... non mi resta che eliminarti e assorbire i tuoi dati!"

"Pyro Blaster!" tuonò Growlmon, scagliando una sfera di fuoco contro la Deva prima che questa potesse ripartire all'attacco. Sfortunatamente, anche questo tentativo si rivelò inutile: la palla infuocata si dissipò senza alcun effetto sul torace della Deva Pecora, che si voltò di scatto verso il suo assalitore, giusto in tempo per essere raggiunta dagli attacchi combinati di Gargomon e Strikedramon.

"Gargo Lasers!"

"Strike Fang!"

Pajiramon venne colpita dalla raffica di proiettili sparata da Gargomon, che però non ebbe nessun effetto se non quello di darle un po' fastidio... e subito dopo, Strikedramon attaccò gettandosi contro la Deva circondato da un'aura di energia rossa, colpendola in pieno. Sfortunatamente, anche così, Pajiramon non sembrò subire danni sostanziali, e rispose con un paio di colpi, raggiungendo Strikedramon allo stomaco e alla mascella, facendolo volare indietro e atterrare accanto a Ryou con un tonfo sordo. Poi, con un rapido movimento, si girò verso Gargomon e spalancò la bocca, emettendo un belato che suonava più come il suono di una tromba amplificato decine di volte!

"Lullaby Bleat! BAAAAAAAAAAH!" Il potente verso provocò una scarica di onde sonore che aprirono delle fenditure nel terreno tra Pajiramon e Gargomon, e il Digimon di livello Champion venne colpito in pieno dalla potente ondata e mandato a terra, dove brillò per un istante prima di de-evolvere alla sua forma Rookie. Il cagnolino dalle lunghe orecchie era fuori combattimento, e ora restavano solo in tre ad affrontare la potente Deva e i Goatmon che erano rimasti al suo fianco.

"Terriermon!" esclamò Jenrya. Il Tamer cinese andò a prendere il suo Digimon, togliendolo dalla zona in cui si stava svolgendo il combattimento... e Pajiramon, ignorando il bersaglio più facile, si voltò verso gli altri tre nemici, puntando loro contro la sua balestra elettrificata.

"Voi state sbagliando tutto!" tuonò Pajiramon. "Voi siete dei Digimon! Dovete combattere a fianco di noi Deva, non per quegli sciocchi umani!"

Ruki pescò una nuova carta dal suo deck, sperando che fosse qualcosa in grado di dare una mano a Kyuubimon... e i suoi occhi violetti si spalancarono per un breve momento quando si rese conto di avere in mano una carta blu fosforescente, con un simbolo inconfondibile disegnato al centro - era la stessa carta blu che Takato e Jenrya avevano usato per far raggiungere ai loro Digimon il livello Ultimate! Quindi... questo voleva dire che adesso toccava a lei!

"La carta blu..." mormorò Ruki. Ma la sua sorpresa durò solo un attimo, e la Digimon Queen si preparò a passare la carta nel suo D-Ark, mentre Kyuubimon indietreggiava davanti alla furiosa Pajiramon. "Può digievolvere ancora... e allora non perdiamo altro tempo!"

"CALUUUU!" esclamò Calumon. Esattamente come succedeva ogni volta che i Tamers facevano raggiungere il livello Ultimate ai loro Digimon, il simbolo rosso sulla sua fronte si illuminò, e Ruki inserì la carta nello slot apposito, dando inizio alla nuova Digievoluzione!

"CARD SLASH! Radiant Faith... ACTIVATE!". Nello stesso momento, una serie di raggi di luce scaturirono dal corpo della volpe a nove code, che si impennò mentre delle fiamme azzurre la avvolgevano... e Pajiramon, colta di sorpresa, lanciò un inquietante verso simile al bramito di un cervo e fece alcuni passi indietro, riparandosi gli occhi con le mani, mentre i suoi Goatmon belavano di paura!

"AAAARGH!" esclamò la Deva Pecora. "Cosa... non è possibile! Stai di nuovo... evolvendo? Questo... non risultava, dalle informazioni che avevo!"

"KYUUBIMON... CHOU SHINKA..."

Un bozzolo di luce e stringhe di dati ricoprì il corpo di Kyuubimon, avvolgendola per qualche istante... poi si infranse, rivelando l'aspetto della sua forma Ultimate: si trattava di una Digimon umanoide vestita di un ampio abito giallo dalle maniche esageratamente lunghe, simile a quello di uno shugenja, gli sciamani della tradizione shintoista: portava un paio di ampi pantaloni viola che raggiungevano le caviglie, e sul suo petto, coperto da una fascia di finissima seta bianca, era disegnato il simbolo dello Yin e dello Yang, mentre sulla testa portava un copricapo nero, alto e stretto, che ricordava vagamente un colbacco. Alte spalliere bianche coprivano le spalle della Digimon umanoide, il cui viso vagamente canino era coperto da una corta peluria dorata, ed era decorato con motivetti viola zigzaganti, mentre i piedi erano zampe a tre dita dotate di grandi artigli viola. La Digimon danzò elegantemente su sè stessa per qualche secondo... poi atterrò e si mise in guarda, sfidando Pajiramon con i suoi ardenti occhi viola!

"...TAOMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Taomon

Tipo: Demone

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Thousand Spells, Talisman of Light

Esperta di tradizioni onmyouji, questa Digimon utilizza con abilità numerosi incantesimi in combattimento, sigillando con essi gli spiriti malvagi o trasformando i suoi talismani in shikigami. Sa utilizzare molte armi, che nasconde nelle sue ampie maniche.

"Spettacolare..." commentò Takato, mentre lui e gli altri Tamers guardavano con approvazione la nuova Digimon che ora si preparava al secondo round contro la sorpresa ed irritata Pajiramon. La Deva Pecora si era riavuta dallo sbalordimento e stava puntando la sua balestra contro Taomon, ringhiando furiosamente.

"Tu... ti sei evoluta grazie all'aiuto di quell'umana!" ringhiò Pajiramon. "Ma questo... è il modo sbagliato di Digievolvere!"

"Vallo a dire a qualcuno a cui importa qualcosa." rispose la Digimon sciamana. Con un'agilità che non aveva nulla da invidiare a quella delle sue forme precedenti, Taomon balzò in aria e puntò le sue maniche contro Pajiramon e i suoi sottoposti, rilasciando una raffica di pergamene sulle quali erano scritti kanji e simboli propiziatori! "Thousand Spells!"

Le pergamene protettive colpirono i Digimon nemici ed esplosero su di loro, sparpagliando i Goatmon e strappando un ruggito di dolore a Pajiramon, che barcollò e rispose con il suo Treasure Bow, scagliando un'altra freccia elettrica contro la Digimon sciamana... ma questa volta, Taomon evitò il colpo con un'abile piroetta laterale, e la Deva Pecora ruggì e agitò le braccia in aria, in preda alla frustrazione.

"Come osi prenderti gioco di me, Taomon?" esclamò. "Io ero convinta che tu avessi abbracciato la causa di noi Digimon... che tu capissi la nostra condizione! Invece tu... tu mi hai ingannata, fin dall'inizio!"

"E' così." rispose Taomon. "Il mio scopo era sapere di pù su di voi e sui vostri scopi. E ora che mi hai dato le risposte, la nostra alleanza, se così la si può chiamare, non ha più motivo di essere."

"Che tu sia dannata... dovevo immaginarlo, che ormai eri troppo corrotta dagli umani perchè potessi essere ricondotta alla ragione!" tuonò Pajiramon. "Quand'è così, non mi resta che annientarti! Lullaby Bleat!"

"Talisman of Light!" esclamò Taomon di rimando. Prima che Pajiramon potesse aprire la bocca e scagliare il suo belato distruttivo, Taomon tirò fuori un gigantesco pennello e lo afferrò con entrambe le mani, disegnando nell'aria uno strano ideogramma di luce azzurra, per poi scagliarlo contro la Deva Pecora, che giusto in quel momento scagliò il suo colpo più potente! Ma aveva sottovalutato la sua avversaria: il Talisman of Light riuscì a disperdere la scarica di onde sonore e centrò Pajiramon in pieno petto, scagliandola indietro per diversi metri e facendola atterrare pesantemente sul campo da gioco! Pajiramon cadde a terra, sollevando una densa nube di sabbia con il suo pesante corpo!

Mentre Ruki sorrideva lievemente, guardando la sua Digimon che scendeva lentamente al suolo con un lieve svolazzo dei suoi ampi abiti sacerdotali, Pajiramon si rialzò barcollando e tenendosi il torace, dove il Talisman of Light aveva lasciato un segno luminoso. I pochi Goatmon rimasti si raccolsero attorno alla loro comandante mentre questa scuoteva la testa e squadrava i quattro Tamers con odio. "Tsk... sconfitta anch'io da questi ridicoli umani... voi Tamers state diventando una spina nel fianco! Ma non finisce qui, avrete ancora mie notizie!" esclamò, prima che un piccolo varco digitale si aprisse dietro di lei. La Deva Pecora e i suoi sottoposti rimasti vi saltarono dentro... e subito dopo che il cancello dimensionale si fu chiuso, la nebbia digitale che avvolgeva lo stadio si dissipò, mentre ogni Digimon tornava al suo stadio Rookie.

"Accidenti, ce la siamo vista brutta..." mormorò Takato, raggiungendo Guilmon e Calumon. "Per un attimo, ho davvero avuto paura che Renamon..."

Si bloccò giusto in tempo, rendendosi conto che stava entrando in un argomento piuttosto sensibile... ma senza che lui avesse bisogno di dire nulla, Ruki era già andata da Renamon, e le due erano ora l'una davanti all'altra, e si stavano guardando senza dire nulla. C'era una palpabile tensione nell'aria, malgrado fosse chiaro che entrambe fossero orgogliose della vittoria...

"R-Ruki-san?" chiese Takato, facendo un passo avanti verso le due. Tuttavia, Ryou e Monodramon gli fecero cenno di restare dov'era. Dopotutto, era una faccenda tra Ruki e Renamon...

Pur con riluttanza, Takato annuì e attese, guardando cosa stessero facendo Ruki e Renamon... e finalmente, dopo un lungo silenzio, Ruki parlò, con voce severa.

"Perchè non mi hai detto niente, Renamon?" chiese, semplicemente.

Renamon sospirò, aspettandosi quella domanda. "Hai ragione a biasimarmi, Ruki. Ho agito senza prima consultarti. E' stato per sapere di più sui Deva e sul loro scopo, ma ciò non toglie che ho approfittato della tua fiducia. Sono spiacente."

"Renamon..." rispose Ruki, ancora piuttosto alterata per l'iniziativa di Renamon, e guardò verso Takato, Guilmon, Jenrya e Terriermon... evitando accuratamente di incrociare lo sguardo di Ryou e Monodramon. Poi, dopo qualche attimo di esitazione, la ragazzina annuì tra sè... e posò gentilmente la mano sulla spalla di Renamon per dire che non le serbava rancore. La stessa volpe ninja rimase vagamente sorpresa, non aspettandosi che la sua Tamer fosse disposta a perdonare così facilmente. "Va bene così, Renamon. Capisco perchè l'hai fatto. Anche se la prossima volta vorrei che tu ti fidassi un po' di più di me, e mi avvertissi quando decidi di fare una cosa come questa. E io, in cambio, dovrò fidarmi di più di te... in fondo, siamo partner, no? La fiducia reciproca è fondamentale..."

Con grande sollievo degli altri Tamers, Renamon annuì, e Ruki abbozzò un sorriso che, sul uo viso, aveva un valore ancora più grande. "Beh... mi fa piacere che si siano capite, alla fine!" commentò Ryou. "E adesso... abbiamo quattro Ultimate e i Deva non hanno ancora Calumon! Direi che per ora, possiamo essere soddisfatti!"

"Hai ragione, Ryou-san!" affermò Takato, contento di come fossero andate le cose. "Per un attimo, ammetto che ho avuto paura... ma sono contento che siano riuscite a spiegarsi e ad avere di nuovo fiducia l'una nell'altra!"

"Evviva! Mi piace quando le persone e i Digimon sono amici, calu!" cinguettò il piccolo Calumon.

Visto che ormai il problema era risolto, Ruki tirò un piccolo sospiro, e decise di fare a Renamon la domanda che da un pochino si era posta. "Beh, Renamon... vsto che hai fatto finta di unirti ai Deva per scoprire quali fossero i loro scopi, vorrei chiederti se hai scoperto qualcosa di interessante." affermò, provando una certa soddisfazione quando la volpe ninja annuì con decisione.

"E' così, Ruki. Il motivo per cui Zhuqiaomon cerca la Shining Evolution... ovvero, Calumon." affermò Renamon. "Sembra che sul Mondo Digitale icomba un grande pericolo, e la Shining Evolution servirà ai Digimon per difendersi e per sopravvivere. E sono disposti a fare qualsiasi cosa pur di impossessarsene."

"Cosa?" esclamò Jenrya. "Quindi... c'è qualcuno... o qualcosa d'altro... che minaccia i Digimon del Mondo Digitale? Questo proprio non me l'aspettavo..."

"Ma chi può essere tanto potente da fare paura a questo Sovrano?" chiese Terriermon, ammettendo tra sè che l'idea di qualcosa di così potente da fare paura al leader dei Deva era davvero terrificante!

Renamon fece un attimo di pausa prima di rispondere. "Pajiramon mi ha fatto un nome, ma non è stata troppo specifica. La minaccia che incombe sul Mondo Digitale è un'entità che risponde al nome..."

Renamon si interruppe, quasi a voler controllare che tutti stessero ascoltando... e un attimo dopo, pronunciò un unico, inquietante nome che sapeva di morte e minaccia!

"D-Reaper..."

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CONTINUA...

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Capitolo 17
*** Preludio al caos ***


Tamers Reload-017

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 17 - Preludio al caos

"Hai detto... D-Reaper?" chiese Ruki aggrottando la fronte. "E di cosa si tratterebbe?"

Renamon alzò lo sguardo verso il cielo stellato, restando in silenzio per qualche istante. "Purtroppo, Pajiramon non ha voluto spiegarlo nei dettagli. Non so esattamente di cosa si tratti, a parte il fatto che, a quanto pare, è una grave minaccia per il Mondo Digitale, e che hanno bisogno della Shining Evolution... ovvero Calumon... per diventare abbastanza forti da resistere a questa minaccia." disse la volpe ninja. Calumon, ripiegando un po' le sue grandi orecchie, atterrò sulla spalla di Jenrya, ascoltando con attenzione quello che Renamon aveva da dire. "Avrete notato anche voi che Calumon è il catalizzatore, per così dire, che ci permette di Digievolvere, e solo grazie a lui abbiamo potuto raggiungere i nostri stadi Ultimate. Zhuqiaomon teorizza che grazie a lui, sarà possibile per tutti i Digimon superare i limiti imposti a loro dai loro livelli... ed evolvere al punto da poter sconfiggere questo D-Reaper, di qualunque cosa si tratti."

"Accidenti, questa non la immaginavo proprio..." affermò Terriermon. "Diavolo, so che a questo punto dovrei dire 'Momentai', ma... se devo essere sincero non è molto facile essere ottimisti quando vieni a sapere che c'è qualcosa nel Mondo Digitale che la fa fare nelle mutande ad un Sovrano!"

"E allora... noi cosa dovremmo fare, Takatomon?" chiese Guilmon, rivolto al suo partner umano, che dava l'impressione di essere stato completamente spiazzato dalla rivelazione. Era una situazione in effetti un po' complicata... e Takato non credeva che i Digiprescelti, in nessuna delle due serie dell'anime, si fossero mai trovati davanti ad un simile dilemma morale. Adesso sapeva per certo che anche i Digimon invasori e il loro Sovrano avevano una ragione valida per quello che stavano facendo... anche se, in effetti, un'altra parte di lui si rendeva conto che non poteva semplicemente lasciar perdere e lasciare che i Digimon emersi danneggiassero la città e mettessero in pericolo vite umane. Ci doveva essere una terza possibilità, che sperabilmente mettesse a posto le cose per entrambe le parti...

"Ci... ci sto pensando, Guilmon..." disse il ragazzino, sfregandosi la fronte nel tentativo di farsi venire una buona idea. "Ci deve essere un modo per metterci d'accordo e salvare il Mondo Digitale dalla distruzione senza che il nostro mondo ne risenta. Se... se solo cercassimo di discutere con il prossimo Deva che apparirà, e metterci d'accordo con lui, forse questo funzionerebbe!"

Ruki non sembrò troppo convinta della proposta di Takato. "Non so se tu te ne sei reso conto, occhialoni... ma quei Digimon non li ho visti molto in vena di chiacchiere! Sembravano molto più interessati a spaccare tutto e poi a cercare Calumon. Quindi... come pensi di fare? Pensi davvero che si fermeranno per ascoltarti? E che non proveranno invece a schiacciarti sotto i loro piedi?"

"Io però sono d'accordo con Takato-kun. Se c'è un modo di risolvere questa situazione senza combattere, io sono disposto a fare un tentativo." affermò Jenrya. "Se poi non dovesse funzionare... beh, almeno non potremo dire di non aver tentato. Ryou-san, tu che ne dici?"

Ruki storse il naso, mentre il Tamer leggendario sembrava considerare le opzioni. Se c'era una persona dalla quale Ruki non aveva nessuna voglia di sentire predicozzi in quel momento, era proprio Ryou. Il ragazzo più grande, dal canto suo, non dava l'impressione di essere troppo convinto dell'una o dell'altra proposta. Essendo il Tamer più esperto del gruppetto, si rendeva meglio conto di quanto complessa fosse la situazione, e di come non ci fosse una soluzione semplice come quella che Takato proponeva. Aveva i suoi meriti, certo, e anche a Ryou sarebbe piaciuto se tutto si fosse potuto risolvere con la diplomazia, ma se conosceva Zhuqiaomon bene come pensava, allora sarebbe stato molto difficile venirne fuori senza una grossa lotta.

"Non lo so, amici... ho la sensazione che non sarà tanto semplice. Non basta sapere il motivo per giungere ad un accordo." affermò infine il Tamer leggendario. "Io... credo che l'unica cosa da fare sia aspettare ancora, per quanto questo possa sembrare controproducente. Se riuscissimo a discutere con il prossimo Deva, e magari metterci d'accordo con lui... sarebbe un passo in avanti verso la soluzione del problema."

Ruki avrebbe obiettato, ma in quel momento era allo stesso tempo troppo stanca e troppo contenta del fatto che Renamon non l'avesse tradita per discutere con quell'antipatico. Sospirò e scosse la testa, per poi voltare le spalle al resto del gruppo e iniziare ad incamminarsi verso casa. "Bah... fate un po' come volete voi. Adesso è tardi, io torno a casa... e vi consiglio di farlo anche voi, prima che qualcuno si accorga che ve la siete svignata." affermò. "Andiamo, Renamon."

"Certamente, Ruki." rispose la Digimon volpe, seguendo la sua partner umana. In breve tempo, le due amiche erano scomparse nell'oscurità, lasciando Takato, Jenrya, Ryou e i loro Digimon nello spiazzo ora vuoto dove avevano affrontato Pajiramon e i suoi scagnozzi.

"A volte non capisco Ruki e Renamon..." affermò Guilmon, grattandosi la testa con espressione un po' confusa. "Voglio dire, stiamo cercando tutti di risolvere questo problema... perchè lei fa tanto la difficile?"

Ryou sorrise, un po' amaramente. "Piacerebbe a tutti essere sempre d'accordo su ogni cosa. Ma... la realtà è che anche se siamo tutti dalla stessa parte, è sempre possibile che qualcuno non sia d'accordo, o che ci siano tensioni e risentimenti. Credetemi, ne so qualcosa anch'io..." affermò, e per un attimo, Takato e Jenrya riuscirono a vedere nel suo sguardo, che normalmente era sempre sicuro di sè e determinato, un lampo di tristezza e risentimento. Si chiesero cosa avrebbe potuto aver sperimentato Ryou nel suo passato, per fargli dire una cosa del genere... ma il ragazzo più grande decise che non era il caso di pensare a certe cose in quel momento, ed era invece meglio seguire il consiglio di Ruki. "In ogni caso, ragazzi... penso che la nostra amica abbia le sue ragioni. E comunque è il caso di ritornare a casa, prima che i vostri genitori si accorgano che siete usciti a notte fonda."

"Sono d'accordo anch'io... e comunque, ho bisogno di un po' di riposo e di mandare giù una buona colazione, se voglio essere in forma per il prossimo Deva che ci farà cortese visita!" affermò Terriermon. Jenrya ridacchiò nonostante la situazione non sembrasse troppo rosea: se c'era una cosa che gli piaceva del suo partner, era proprio il fatto che riusciva a trovare un lato divertente in ogni situazione. Questo era davvero un pregio per uno come lui...

Takato sospirò, pensando che in effetti i suoi compagni avevano ragione... l'ultima cosa che voleva era che i suoi genitori scoprissero l'esistenza di Guilmon e il fatto che lui fosse un Digimon Tamer. Aveva già abbastanza preoccupazioni per conto suo, senza quella di dover far stare in pensiero i suoi...

"Va bene... cercherò di pensare a quello che mi avete detto." affermò il giovanissimo Tamer di Guilmon. "Però... resta il fatto che preferirei se potessimo risolvere sia i nostri problemi che quelli dei Digimon. Mi rendo conto che potrebbe non essere semplice, ma vorrei tentare lo stesso."

"Non c'è nulla di sbagliato in questo." rispose Ryou, ora più rassicurante. "Tutto quello che volevo dire era che non bisogna caricare a testa bassa. Siamo di fronte, molto probabilmente, a qualcosa che non può essere sconfitto su un campo di battaglia, e dal nostro comportamento dipenderà il futuro di numerose vite, sia umane che Digimon."

"Ora comincio a capire come si sono sentiti i Digiprescelti..." affermò Jenrya. Non era un fanatico dell'anime quanto lo era Takato, però lo conosceva abbastanza da immaginare in che situazioni i Digiprescelti si fossero trovati, e non invidiarli affatto. Ora, lui si trovava in una posizione simile, davanti ad un nemico sconosciuto...

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Nessuno dei ragazzi si era accorto del misterioso bambino dallo sguardo fisso e dall'aspetto inquietante che li stava osservando da lontano, godendo segretamente della magra figura che Pajiramon aveva fatto, e immaginando che molto presto sarebbe venuto il suo momento...

"Bene... tutto sta andando come voglio." disse tra sè Makuramon, fregandosi le mani con aria contenta. "Ora, tutto quello che devo fare è combinare in modo che quegli sciocchi affrontino un Deva che causi abbastanza danni in questa città, e che mi permetta di agire indisturbato. Tra non molto, il grande Zhuqiaomon-sama avrà la Shining Evolution, e io finalmente diventerò il suo Deva di fiducia! Hehehee... e il fatto che quell'idiota di Vikaralamon non sarà lì a darmi fastidio è un ulteriore vantaggio! Quegli sciocchi Tamers non sapranno neanche che cosa li ha colpiti!"

Con un movimento rapido e scattante, il Deva Scimmia scese giù dalla panchina sulla quale si trovava, e si allontanò saltellando sui tetti di Shinjuku, destreggiandosi con agilità sorprendente tra le insegne luminose, e pregustando il momento in cui avrebbe messo le mani su Calumon...

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"L'ultimo segnale è scomparso." affermò l'operatrice di Hypnos addetta al controllo degli strumenti in quel momento. "Sembra che i nostri piccoli amici siano riusciti a ricacciarne indietro un altro."

"Come sempre, quei ragazzi usano soltanto una soluzione temporanea." affermò Yamaki, chiudendo il suo accendino e poi aprendolo di nuovo. "I Digimon che rimandano nel Mondo Digitale non fanno altro che leccarsi le ferite, trovare un altro passaggio verso il nostro mondo, e riprendere da dove avevano lasciato in sospeso. Megumi, salva i dati e passali ai Monster Makers. Se le cose vanno come spero, questa potrebbe essere l'ultima bio-emersione con cui siamo costretti ad avere a che fare, prima che il programma Juggernaut venga attivato."

"Ricevuto, Yamaki-san." rispose l'operatrice. "Mi permetta di farle una domanda... in pratica, il programma Juggernaut serve ad attirare tutti i dati verso un unico punto, individuandoli, indirizzandoli come un complesso sistema di e-mail, e poi cancellandoli, dico bene?"

"Sì, è così." affermò il capo di Hypnos, aggiustandosi gli occhiali da sole che portava quasi sempre, e che accentuavano l'aria di mistero che l'uomo si portava dietro. "Almeno, questo è quello che hanno detto i Monster Makers, e loro meglio di chiunque altro sanno come operare con le entità digitali. A questo proposito, i nostri... ospiti hanno dato notizie circa il completamento della versione del programma?"

"Dovrebbe essere operativo domani, o almeno, queste sono le previsioni del signor Li. Tuttaviaz, lo stesso signor Li si sente in dovere di avvertirla: se il programma Juggernaut dovesse essere reso operativo senza le dovute precauzioni, potrebbe provocare il caos nelle trasmissioni via rete in tutta l'area di Tokyo, e molto probabilmente anche nelle zone limitrofe." ci tenne a precisare Megumi. "I danni sarebbero molto ingenti, se si verificasse un simile evento."

A quel punto, però, Yamaki era approdato alla conclusione che non potevano più concedersi il lusso di temporeggiare. "Danni? Abbiamo un intero esercito di pericolosissime creature digitali che potrebbero attaccarci da un momento all'altro, trasformando Tokyo in un campo di battaglia... e mi vengono a parlare di danni collaterali?" rispose, mantenendo la sua tipica calma, ma alzando un po' la voce in un'espressione di irritazione ed incredulità. "Non abbiamo tempo per preoccuparci di queste considerazioni secondarie. I Digimon sono la nostra priorità, e dobbiamo renderli inoffensivi il più velocemente possibile, a prescindere dagli effetti collaterali. Abbiamo già perso abbastanza tempo, e se non sferriamo a quelle bestie un colpo decisivo adesso, potremmo non avere un'altra possibilità."

"Certo... capisco, Yamaki-san." rispose Megumi, nascondendo abilmente i dubbi che privatamente nutriva su questa strategia di terra bruciata. Era perfettamente d'accordo sul fatto che proteggere la città e la razza umana dal pericolo rappresentato dai Digimon era la cosa più importante in assoluto... ma il misero fallimento del tentativo precedente di adottare soluzioni anti-Digimon su larga scala non le permetteva di essere troppo ottimista, e sperava tra sè che il suo superiore non si fosse fatto prendere troppo la mano dal suo rancore personale, o i risultati avrebbero potuto essere disastrosi...

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"E COSI', MAKURAMON, TU CONSIGLI DI MANDARE UN DIGIMON DI RANGO INFERIORE, PREFERIBILMENTE ANCH'ESSO DI LIVELLO ULTIMATE, NEL MONDO DEGLI UMANI... E POI, UNA VOLTA CHE QUEI... TAMERS, COME VENGONO CHIAMATI, SARANNO IMPEGNATI CON QUELLO, MANDARE VIKARALAMON - IL PIU' GRANDE DI NOI COME DIMENSIONI - PER SFERRARE UN COLPO DECISIVO AI NOSTRI NEMICI?" chiese Zhuqiaomon con la sua terribile voce tonante, guardando l'immagine leggermente sfocata di Makuramon che era apparsa davanti a lui, allorchè il Deva Scimmia aveva aperto una comunicazione con la reggia del Sovrano Fenice.

Il vile Deva ironicamente simile al leggendario eroe del Saiyuki ghignò e annuì. "Certo, mio grande Sovrano... sarebbe il modo migliore per esaurire completamente le loro difese, e lasciare la Shining Evolution del tutto indifesa. Io e Majiramon possiamo tranquillamente occuparci di quest'ultima parte del piano, e un Digimon di livello Ultimate abbastanza grande e potente sarà l'esca perfetta per quegli stupidi umani e i loro animaletti addomesticati. Un piano semplice ma proprio per questo geniale! Questa volta, la Shining Evolution ci cadrà in mano senza alcuna difficoltà!"

Zhuqiaomon guardò il resto dei suoi Deva, rendendosi conto che nessuno di essi era troppo contento all'idea che Makuramon si mettesse troppo in mostra con il loro sovrano... ma la combinazione di paura e rispetto che il Sovrano del Sud destava nei suoi sottoposti non lasciò posto ad obiezioni, e ben presto, Zhuqiaomon annuì in direzione di Makuramon. "BENE. MI HAI CONVINTO, MAKURAMON, QUINDI ACCONSENTO ALLA TUA IDEA." tuonò. "MA NON DELUDERE LE MIE ASPETTATIVE. ABBIAMO ASPETTATO FIN TROPPO A LUNGO, E LA SHINING EVOLUTION E' LA NOSTRA MIGLIORE SPERANZA DI SALVEZZA. TU SAI COSA QUESTO SIGNIFICHI, VERO?"

"Certo, grande Zhuqiaomon-sama! So benissimo cosa significhi, e proprio per questo userò qualsiasi mezzo a mia disposizione per portarle la Shining Evolution su un piatto d'argento!" rispose il Deva Scimmia con aria vivace, come se il fatto di stare parlando al potentissimo Sovrano del Sud non fosse ancora abbastanza da intimorirlo. "Sono sicuro che il mio piano riuscirà! Tra pochi giorni, tornerò con la Shining Evolution, e nulla che quei ridicoli umani possano fare riuscirà a fermarmi!"

"TE LO AUGURO PER IL TUO BENE." concluse Zhuqiaomon, con un tono che non ammetteva repliche. Il Digimon scimmia si inchinò, e la sua immagine traslucida svanì da davanti il suo Sovrano, lasciando il santuario di Zhuqiaomon nel silenzio più totale. Gli stessi Deva preferirono attendere che la potente fenice parlasse per prima, non volendo per errore dire qualcosa che lo facesse irritare. "HMPH. E COSI', SEMBRA CHE MAKURAMON ABBIA QUALCHE IDEA IN MENTE. IN TEORIA, LA COSA DOVREBBE TRANQUILLIZZARMI, VISTO CHE MAKURAMON E' SEMPRE STATO ABILE NEI TRUCCHETTI DA VIGLIACCO, SE NON ALTRO... MA DOPO AVER VISTO DI COSA SONO CAPACI QUEI MALEDETTI UMANI, NON SONO PIU' TANTO CONVINTO. SONO RIUSCITI A RESPINGERCI PIU' VOLTE, E ADDIRITTURA AD UCCIDERE SHINDURAMON. PREFERISCO AVERE DELLE GARANZIE IN PIU'. CHATSURAMON!"

"Sì, mio Sovrano." rispose immediatamente uno dei Deva, un enorme cane dalle acuminate zanne ricurve coperto da una scintillante armatura argentata, i cui occhi sembravano due sfere di fuoco delle dimensioni del pugno di un uomo ed erano sovrastati da un paio di sopracciglia simili a barre dorate, con una lunga e folta coda dall'aspetto diafano ed impalpabile, e un mantello viola legato attorno ai quarti anteriori. Le sue zampe corte e robuste erano armate di grandi artigli neri, e su ognuna delle sue spalle e delle sue cosce si trovava una piastra d'oro di forma circolare sulla quale era raffigurato un kanji cinese. Chatsuramon, il Deva Cane e comandante del gruppo dei dodici diretti servitori di Zhuqiaomon, si fece avanti lentamente e chinò il capo in segno di rispetto al suo signore.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Chatsuramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Hammer, Heavenly Howl

Chatsuramon è il Deva Cane, ed è di fatto il leader dei Deva, pur non essendo il più forte. Spesso agisce come moderatore nelle dispute interne tra i Deva. La sua arma più potente è il martello Bao Chui, che usa per fare giustizia dei nemici di DigiWorld.

"MI RIVOLGO A TE PERCHE' SO CHE HAI GIA' UN PIANO DI RISERVA, NEL CASO QUELLO SCIOCCO DI MAKURAMON DOVESSE SBAGLIARE I CALCOLI." affermò Zhuqiaomon. "COME STA PROCEDENDO IL LAVORO CON QUELL'INSULSO DIGIMON CHE HAI RIPESCATO NEL MONDO DEGLI UMANI? LE RICERCHE... HANNO DATO ESITO POSITIVO?"

Il Deva Cane annuì. "Certamente, grande Zhuqiaomon-sama. E' stata un po' una sorpresa anche per noi venire a sapere che il Demone della Gola si nascondeva in una creaturina così patetica, ma cose più strane sono accadute nella lunga storia dei Mondi Digitali." affermò. "Al momento, comunque, il processo necessario per risvegliare il potere latente che è in lui... temo stia andando un po' a rilento. Sono passati secoli da allora, e... diciamo pure che Beelzemon si è arrugginito un po'."

"CAPISCO. PER QUESTO NON RISPONDE TANTO RAPIDAMENTE. BEH, POCO MALE. E' PROPRIO A PROPOSITO DI QUESTO, IN EFFETTI, SE TI STO CHIEDENDO DI COMPIERE QUESTA MISSIONE PER ME." continuò la terribile fenice di fuoco. "CONOSCI BENE LA LEGGENDA, GIUSTO, CHATSURAMON? QUINDI RICORDERAI CHE, QUANDO CAVALCAVA A FIANCO DI LUCEMON PER TERRORIZZARE TUTTI I MONDI, BEELZEMON BRANDIVA LE PISTOLE CHIAMATE BERENJENA, E USAVA COME MEZZO DI TRASPORTO LA LEGGENDARIA BEHEMOTH. CREDO CHE TU ABBIA CAPITO DOVE VOGLIO ARRIVARE CON QUESTO DISCORSO."

"Sì, mio signore Zhuqiaomon-sama. Comprendo benissimo." rispose il Deva Cane, cercando di nascondere quel pizzico di inquietudine che provava. Davvero Zhuqiaomon gli stava chiedendo di fare una cosa del genere? Lungi da Chatsuramon discutere gli ordini del suo signore... ma non riusciva a non pensare che quella mossa fosse alquanto azzardata. Considerando la minaccia con cui avevano a che fare, avrebbe anche potuto capire... ma aveva l'impressione che in quel momento Zhuqiaomon stesse solo pensando agli umani. "Desidera dunque che io e i miei seguaci cerchiamo l'ubicazione delle leggendarie armi di Beelzemon e le portiamo al... nostro soggetto? Crede che questo favorirà il risveglio di Beelzemon?"

"NE SONO PIU' CHE CONVINTO." rispose Zhuqiaomon, rendendosi conto che i suoi Deva sembravano un po' riluttanti all'idea. "NON CI SARA' BISOGNO DI PREOCCUPARSI. E' PASSATO MOLTO TEMPO, E ANCHE QUANDO SI RISVEGLIERA', BEELZEMON NON SARA' IN GRADO DI ACCEDERE A TUTTI I SUOI POTERI. E IN OGNI CASO, ANCHE ALL'APICE DELLA SUA FORZA, NON SAREBBE COMUNQUE ALLA MIA ALTEZZA, ORA CHE I SETTE GRANDI SIGNORI DEI DEMONI SONO DISPERSI NEGLI SPAZI TRA I MONDI DIGITALI. SARA' UTILE PER LIBERARCI PER SEMPRE DI QUEI RIDICOLI UMANI CHE HANNO COSTITUITO UNA SPINA NEL FIANCO PER TUTTO QUESTO TEMPO."

"Ogni suo desiderio è per noi un ordine, grande Zhuqiaomon-sama." rispose sommessamente Chatsuramon, facendo un cenno con la testa. "Ritroveremo Behemoth e Berenjena. La mia speranza è che possano essere utili anche a combattere contro il nostro vero nemico."

"LO SARANNO. FARO' IN MODO DI ASSICURARMENE PERSONALMENTE." tagliò corto il feroce Sovrano. "ORA ANDATE! RENDETE LA MIA ATTESA QUANTO PIU' BREVE POSSIBILE!"

I Deva stettero tutti sull'attenti e si allontanarono con calma, ben sapendo che la pazienza non era mai stata una delle virtù più decantate di Zhuqiaomon. La loro missione era chiara, ma ognuno di loro, segretamente, sperava che la situazione non sarebbe degenerata fino a questo punto..."

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"...DISTRUGGI..."

"...ANNIENTA..."

"...TUTTO QUI QUELLO CHE SAI FARE...?"

"...ODIA... BRUCIA... UCCIDI!"

Una terribile voce rimbombante, piena di odio e furia cieca, rimbombava nella mente di Takato, mentre il ragazzino correva attraverso una folta e tetra foresta immersa nell'oscurità, le mani premute sulle orecchie in un vano tentativo di far tacere quelle intimazioni feroci. Non c'era niente da fare, sfortunatamente per il ragazzino. Si trattava di una voce telepatica, che si faceva sentire anche se lui si tappava le orecchie e cercava di non prestarle ascolto... ed era una sensazione spaventosa, come se qualcuno gli stesse sparando dei colpi di cannone direttamente nell'orecchio, rintronandolo e assordandolo...

Takato si guardò attorno, alla disperata ricerca di qualcuno che lo potesse aiutare a sfuggire a quell'assurda situazione, in cui lui stesso non ricordava come ci era finito. Ma attorno non c'era nessuno... Jenrya, Ruki, Ryou... nemmeno Guilmon! Il ragazzino si sentiva sempre più impaurito e solo, e nel disperato tentativo di trovare qualcuno, iniziò a chiamare aiuto a squarciagola. "Ra... Ragazzi! Ragazzi, mi sentite?" esclamò. "Jenrya-kun! Ruki-san! Ryou-kun! GUILMON! Dove siete? Vi prego, aiutatemi! Guilmon! Guilmon, dove sei?"

La stessa voce di prima rimbombò nuovamente nella sua mente, e il ragazzino si afferrò le tempie con le mani quando sentì la stessa, terrificante risata beffarda che si faceva gioco di lui.

"DOV'E' IL TUO PICCOLO GUILMON?" tuonò la cosa con crudele divertimento. "MA COME, TAKATO... NON LO HAI CAPITO ANCORA? IO SONO QUI... SONO SEMPRE STATO QUI..."

Due occhi diabolici, bianchi e privi di pupille, accompagnati da una orrenda bocca piena di file di denti uncinati grandi come pugnali, da due artigli che sembravano in grado di stritolare un uomo con un solo gesto, e da un simbolo fosforescente che ricordava quello della contaminazione radioattiva apparvero all'improvviso dall'oscurità e discesero su Takato, che spalancò gli occhi e urlò in preda al panico mentre vedeva quelle terribili fauci spalancarsi e chiudersi su di lui, immergendolo nell'oscurità eterna....

E un attimo dopo, Takato Matsuda si svegliò con un grido di terrore, mettendosi a sedere sul suo letto con la fronte imperlata di sudore! Aprendo di scatto gli occhi, il ragazzino si guardò attorno e riprese fiato, rendendosi lentamente conto che era stato tutto un brutto sogno, e che lui si trovava nella sua camera e nel suo letto, con Guilmon che dormiva pacificamente ai piedi del letto... e stava solo in quel momento riaprendo gli occhi, inxuriosito ed allarmato dalla reazione inaspettata del suo Tamer.

"Takatomon?" chiese il Digimon rosso, andando ad assistere il suo Tamer mentre qquest'ultimo riportava i battiti del suo cuore sotto controllo e si asciugava la fronte sudata. "Takatomon, che succede? Hai avuto un incubo, per caso?"

"Guilmon..." mormorò il ragazzino, tranquillizzandosi del tutto e accarezzando il suo Digimon sulla testa. Quella notte, non volendo rientrare a casa troppo tardi dopo la battaglia con Pajiramon, Takato non era passato per la cuccia improvvisata di Guilmon, e aveva lasciato che il piccolo dinosauro rosso passasse la notte con lui, nella sua camera. Certo, questo avrebbe voluto dire che doveva farlo nascondere immediatamente la mattina dopo, ma quella sarebbe stata la parte meno difficile...

"Va... va tutto bene, amico mio!" rispose Takato, confortato dalla presenza del suo amico digitale. "Ho... ho solo fatto un brutto sogno, non è niente di cui preoccuparsi. Ora è tutto a posto."

"Un... brutto sogno?" chiese ingenuamente il Digimon rosso, che sembrava non avere molta familiarità con il concetto. "E... come sono i brutti sogni, Takatomon? Sono come i miei, solo che non c'è pane?"

"Hehehee... non esattamente, Guilmon!" rispose il ragazzino. "Ma non vale la pena di preoccuparsi tanto. Dopotutto... i sogni non significano niente. Torna pure a dormire tranquillo!"

Guilmon non sembrava essere troppo convinto, ma si fidava al cento per cento di quello che diceva il suo Tamer, quindi decise di non preoccuparsi troppo di quello che era successo, e riprendere a riposarsi. "Va... va bene, Takatomon, se lo dici tu... buona notte e a domani..." disse, per poi ritornare alla sua cuccetta, dare un'occhiata ancora al suo Tamer, e distendersi di nuovo. In pochi secondi, Guilmon era nuovamente addormentato, e Takato, sentendosi già un po' più tranquillo, si distese a sua volta sul suo letto, e guardò verso il soffitto, nel tentativo di farsi tornare il sonno.

"Era solo un sogno." ripetè a sè stesso, come se stesse cercando di convincersi. "Già, era solo un prodotto della mia fervida fantasia... o magari devo smetterla di mangiare pizza con il tonno prima di andare a letto. Guilmon è qui, è con me... e finchè lui è qui, va tutto bene. Va tutto bene..."

Il sonno, benvenuto dopo una giornata passata a stare all'erta contro ogni possibile pericolo, e dopo una lotta contro l'ennesimo Deva, scese presto su di lui.

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Domenica, un giorno atteso da studenti e lavoratori... e anche da Digimon Tamers, visto che per quella mattina, Takato, Jenrya, Ruki, Ryou e i rispettivi partner si erano riuniti nella camera di Ruki, nella grande casa in stile giapponese classico della ragazzina. Era un po' inusuale che la Tamer permettesse a qualcuno - a chiunque, in effetti - di vedere il luogo in cui lei viveva, data la sua ritrosia a far sapere troppo di sè... ma la cosa non dispiaceva certo a Takato, che lo vedeva come un segno che Ruki stava man mano prendendo confidenza con il suo nuovo circolo di amici, indipendentemente da quanto lei guardasse di striscio Ryou e Monodramon. Quest'ultimo, in effetti, stava un po' mettendo alla prova la pazienza di Ruki, andando a curiosare ovunque nella sua stanza e mettendo a soqquadro i cassetti!

Tuttavia, non era questo che Ruki aveva notato. Più che altro, la Tamer dai capelli fulvi aveva notato un'altra cosa anomala...

"Sentite..." disse, con voce calma, guardando con sospetto il gruppo riunito davanti a lei. Erano tutti seduti sul pavimento a gambe incrociate, e stavano guardando a loro volta Ruki come per chiederle quale fosse il problema. "Questa doveva essere una riunione tra Tamers, giusto? Dovevamo discutere come fare a risolvere una volta per tutte la questione di questi... Deva che emergono nel nostro mondo, e magari vedere se fosse il caso di fare qualcosa riguardo a questo... D-Reaper, o come diavolo si chiama. Dico bene?"

"Nulla da eccepire..." rispose Jenrya.

Ruki prese un respiro, soddisfatta della risposta del Tamer cinese. "Bene. Vedo che su questo ci accordiamo." continuò. "Se le cose stanno così... allora com'è che in questa stanza vedo anche questi due cretinetti e la tua amichetta, occhialoni?"

"E il mo Hagurumon, reginetta dei Digimon! Non ti dimenticare di lui!" esclamò con un pizzico di indignazione Hirokazu, indicando il piccolo Digimon composto di ingranaggi che si trovava vicino a lui! Con uno strano ticchettio di parti metalliche, Hagurumon si fece avanti e guardò un po' impaurito il resto della squadra dei Tamers, che in quel momento comprendeva oltre a lui anche l'occhialuto Kenta - che sembrava voler essere ovunque tranne lì in quel momento - e una Juri Katou molto incuriosita, che stava dando un'occhiata ora a Guilmon, ora a Terriermon... ora a qualsiasi altro Digimon attirasse la sua curiosità! Malgrado i tre non facessero parte del gruppo dei Tamers... eccoli lì a partecipare alla riunione straordinaria, come niente fosse!

Mentre Ruki sospirava rabbiosamente e si metteva una mano sulla fronte come se stesse covando un feroce mal di testa, Takato ridacchiò imbarazzato e cercò di dare una spiegazione alla presenza dei suoi compagni di classe. "Ehm... beh, questo è un po' lungo da spiegare..." iniziò, grattandosi uno zigomo con un indice. "Diciamo che... ehm... ho incontrato Hirokazu-kun mentre arrivavo, e... ehm... lui mi ha fatto confessare che stavo andando a questa riunione straordinaria! Ho cercato di dire che stavo facendo qualcos'altro, ma lui non mi ha creduto..."

"Posso darti un consiglio, Takato-kun? La scusa che devi andare a fare il richiamo del vaccino contro la rabbia non funziona tanto bene..." rispose Kenta con un sospiro. "E comunque non guardate me. Io ero là che mi facevo gli affari miei, e Hirokazu-kun qui presente mi ha praticamente trascinato con sè e mi ha portato a questa riunione... e per quanto riguarda te, Juri-san? Non mi dirai che sei ancora dell'idea di diventare una Tamer... vero?"

Juri sfoderò il suo sorriso più disarmante. "Certo che sono ancora di questa idea! Perchè non dovrei esserlo, scusa?" rispose con tutta tranquillità. "Da quando ho conosciuto Elecmon-chan, ho cominciato a pensare che essere una Tamer dev'essere favoloso! E dal momento che non ho la fortuna di possedere un D-Power come voi, sono qui anche perchè vorrei imparare come si fa ad ottenerne uno! L'hai detto tu, Ruki-san... senza il D-Power, non posso essere una Tamer. Ma è tutto quello che mi manca! Ho già il mio deck di carte pronto, ho studiato le regole del gioco... insomma, credo di essere pronta!"

"Il... problema è che nessuno di noi sa esattamente come si ottiene un D-Power." affermò Renamon, la cui voce normalmente neutrale aveva ora assunto un tono vagamente imbarazzato. Non voleva certo nascondere la verità a Juri, ma non voleva neanche essere troppo brusca con quella ragazzina che peccava soltanto di troppo entusiasmo. "I nostri Tamer non sanno quali siano i requisiti necessari per averne uno, e io stessa non saprei dire con esattezza cosa sia necessario fare."

La cosa non sembrò impensierire troppo Juri. "Beh, non vedo dove sta il problema! Magari se resto con voi e se ho abbastanza fortuna, avrò anch'io il mio D-Power personale... e magari il mio partner sarà proprio Elecmon-chan! Wow, sarebbe il massimo!" Gli occhi di Juri si illuminarono all'idea, e delle stelline dorate scintillarono comicamente attorno a lei, mentre Ruki sospirava di nuovo e guardava verso il pavimento, e Takato rdacchiava di nuovo, sperando che non si notasse che stava arrossendo. Juri era davvero molto carina... soprattutto quando si entusiasmava così!

"Avete sentito anche voi, no?" esclamò Hirokazu con un ghigno sicuro. "Non avete scuse, signori! Anche noi vogliamo imparare come si diventa di veri Tamers! E io ho già il mio D-Power, e vi ho già dato una mano una volta, quindi... E poi, c'è anche il mitico Ryou Akiyama con voi, e io non mi perderei l'occasione di combattere al suo fianco neanche se mi metteste le catene!"

Ruki scosse la testa. Cosa ci vedessero in quel "pallone gonfiato" di Ryou Akiyama, proprio non lo capiva.

Terriermon alzò le spalle. "Beh, quando sono diventato il partner di Jen, nessuno mi ha mai detto che con il lavoro sarebbe stato incluso anche un extra come babysitter! Oh beh... immagino che siano i cosiddetti imprevisti del mestiere, giusto?"

"Non è esattamente come l'avrei detta io, Terriermon..." affermò Jenrya, un po' imbarazzato per il modo di parlare del suo partner dalle lunghe orecchie. Se non altro, non poteva dire che Terriermon aveva peli sulla lingua...

Ryou, essendo il più grande del gruppo di ragazzi, cercò di fare da arbitro della situazione, sfruttando anche il fatto che Hirokazu e Kenta praticamente lo idolatravano. "Okay... immagino che non ci saranno problemi se vengono con noi, purchè ovviamente non cerchino di fare il passo più lungo della gamba." affermò. Sapeva che dire una cosa del genere non era proprio un'assicurazione. Certo, Juri e Kenta davano l'impressione di essere abbastanza assennati, nonostante l'entusiasmo della ragazzina la facesse sembrare un po' con la testa tra le nuvole... ma Hirokazu dava l'impressione di non essere altrettanto facile da far ragionare. "Il che vuol dire che non dovete esporvi ad un rischio, durante le battaglie che indubbiamente affronteremo, e che se riusciste per davvero a diventare Tamers, dovrete stare attenti a quello che noi facciamo, e cercare di imparare da noi le nostre strategie con le carte. Quella in cui vi siete imbarcati non è una gioviale partita a carte. Stiamo combattendo contro invasori provenienti da un altro mondo, che non si faranno scrupoli a cercare di uccidervi se vi metterete sulla loro strada. In una situazione del genere, i Digimon sono la vostra unica difesa, e solo se riuscirete a creare un rapporto abbastanza solido e collaborativo con i vostri partner... sempre che riusciate a trovarne... potrete sperare di opporvi a loro. E in ogni caso... ricordatevi che il nostro obiettivo principale è capire cosa spinga i Digimon ad attaccare il Mondo Reale e cercare di catturare Calumon. Solo se risolveremo il problema alla radice potremo riportare l'ordine in entrambi i mondi."

Se non altro, Hirokazu sembrava essere più recettivo degli avvertimenti del suo idolo, e annuì con espressione più convinta, come fecero anche Kenta e Juri. "Bene... ora che Akiyama qui presente ha fatto le raccomandazioni di rito, credo che dovremmo pensare ad un problemino un po' più annoso. Non ho bisogno di ricordarvi quale, immagino." rispose Ruki, sperando che da quel momento in poi, la riunione andasse senza intoppi. Tutti i Tamer e i Digimon presenti annuirono, e Ruki si schiarì la voce e proseguì il suo discorso. "Bene. Allora, occhialoni vorrebbe che qualcuno di noi cercasse di parlare con il prossimo Deva che capiterà qui nel Mondo Reale, per farsi spiegare per bene cosa sta succedendo a Digiworld, e magari farsi spiegare qualcosa di più su questo D-Reaper di cui Pajiramon ha accennato a Renamon. Sto cominciando a pensare che, qualunque cosa sia, il D-Reaper sia la vera fonte di tutti i nostri problemi, e se riusciamo a risolvere quello, allora i Digimon non dovrebbero avere più alcun motivo per attaccare il Mondo Reale."

"In effetti non posso dire che quest'idea di Takato non sia sensata." rispose Renamon. "Tuttavia, la natura bellicosa e ostile dei Deva che finora sono emersi nel Mondo Reale mi fa temere che non sarà così semplice convincerli. Prima bisognerebbe convincerli a cessare le ostilità, e non credo sarà un'impresa di poco conto."

"Bisognrebbe prima di tutto convincere i Deva che abbiamo lo stesso obiettivo... o almeno, che possiamo venirci incontro a vicenda e possiamo collaborare." fu il pensiero di Jenrya. "Ma per fare questo dobbiamo prima fare in modo che Calumon sia al sicuro da loro, visto che è a lui che i Deva mirano."

"Calu, calu! Stavate parlando di me?" chiese una vocetta acuta e graziosa proveniente dalla finestra della camera di Ruki, e il simpatico Digimon dalle grandi orecchie che rappresentava la Shining Evolution entrò dall'apertura, appoggiandosi sul naso di Guilmon con aria giocosa, e lasciando di stucco i tre "Tamers onorari" che partecipavano alla riunione straordinaria! "Passavo di qui, e ho visto che Takato e gli altri stavano parlando... così ho deciso di venire anch'io, calu!"

"Ah... ciao, Calumon!" rispose Guilmon. "In effetti è proprio di te che stavamo parlando, e credo che avremo bisogno anche di te, in questo momento."

"Calu? Dimmi pure!" disse Calumon, inclinando la testa da un lato in un gesto incuriosito. "E' per tutti quei Digimon cattivi che mi vorrebbero catturare, vero?"

"Esatto." rispose Ruki, ringraziando tra sè che l'incarnazione della Shining Evolution fosse molto più intelligente di quello che appariva. Forse sarebbe stato più semplice convincerlo a collaborare. "Se il loro scopo è catturare te, allora è meglio se resti con noi e non ti allontani troppo. I Digimon cattivi dovranno prima vedersela con noi."

"Sì, però uffa, così non è per niente divertente..." si lamentò il piccolo Digimon, per niente contento di doversene stare fermo a lungo nello stesso posto mentre là fuori c'era un mondo che non aspettava altro che di essere esplorato. "Hmm... e va bene, se non c'è altro da fare... però mi dispiace dovermene stare qui e... huh? Che succede?"

Improvvisamente, il piccolo Digimon ritirò le sue grandi orecchie ed ebbe un brivido, come se avesse sentito freddo di colpo. I suoi compagni si accorsero all'istante di questo suo improvviso cambiamento, e capirono che non poteva certo trattarsi di una cosa di poco conto... "Caluuuu! Qui c'è qualcosa che non va, calu! Io... non mi sento bene, calu... sta... sta arrivando qualcosa..." esclamò

Anche Guilmon si mise sull'attenti, e fiutò l'aria con espressione allarmata, le pupille dei suoi occhi che si stringevano con fare animalesco. "Calumon ha ragione, Takatomon! Sta arrivando qualcosa... ed è qualcosa di molto grosso!" esclamò. "Non so bene che cosa, ma..."

"C'è un Digimon in bio-emersione." affermò Ryou, alzandosi di scatto. "Temo che questa riunione dovrà essere rimandata per... motivi di forza maggiore! Ruki, sai da dove possiamo uscire senza farci vedere dai tuoi?"

"Non mi dare ordini, 're dei Digimon'!" rispose Ruki, alzandosi a sua volta. "Ma ormai sono sgattaiolata fuori di casa tante di quelle volte che lo so a memoria dove andare. Presto, seguitemi! Dove si trova questa bio-emersione?"

"Accidenti, è proprio vicino alla stazione di Shibuya!" esclamò Jenrya, dando un'occhiata al suo D-Power. "A quest'ora sarà pieno di gente! Se lo lasciamo fare, quel Digimon potrebbe provocare un disastro!"

"Non succederà! Lo batteremo sul tempo, e lo rispediremo nel Mondo Digitale!" esclamò di rimando Hirokazu. "Forse, gente, si parte! Tienti pronto, Hagurumon, perchè ora faremo faville!"

Hirokazu terminò il discorso puntando un indice verso l'alto, nel tentativo di apparire drammatico ed importante, e riuscendo soltanto a sembrare ridicolo... tranne che al suo Digimon, che si mise a saltellare sul posto e a cercare di applaudire come poteva con i piccoli ingranaggi che aveva come mani! Un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Takato, Jenrya e dei loro Digimon, e Guilmon si sfregò la nuca con una zampetta artigliata, sperando che quei due non si lasciassero prendere troppo la mano...

"Mi chiedo se abbiano capito bene quello che Ryou-san ha detto loro..." commentò Kenta. Juri, dal canto suo, si voltò da una parte e si mise una mano davanti alla bocca per reprimere una risatina...

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"Entità in bio-emersione! Sembra emettere una grande quantità di energia..." affermò Reiko, la seconda delle due assistenti dirette di Mitsuo Yamaki, un istante dopo che gli allarmi ebbero iniziato a suonare. Un segnale luminoso era apparso sulla mappa tridimensionale, in corrispondenza della stazione di Shibuya, e il Digimon aveva già quasi completato l'emersione in un tempo così breve. Reiko non ricordava che un'entità digitale qualsiasi avesse mai completato una bio-emersione così velocemente... e questo già le faceva sospettare che ci fosse qualcosa sotto. Sperava soltanto che, qualunque cosa facesse il programma Juggernaut che i Monster Makers avevano da poco ultimato, fosse efficace contro quei Digimon... "Signor Yamaki, siamo in attesa di ordini."

"Create azione di disturbo per rallentare la bio-emersione dell'entità. Dobbiamo far guadagnare abbastanza tempo ai Monster Makers affinchè mettano in azione la versione finale del programma Juggernaut." rispose il comandante di Hypnos. "Se tutto funziona come dovrebbe... oggi sarà l'ultimo giorno in cui dovremo sopportare la minaccia dei Digimon. Questa spada di Damocle sta per essere spezzata."

Come se volesse dire che la faccenda era chiusa per sempre, Yamaki richiuse il suo accendino e guardò verso la mappa tridimensionale, dove il segnale di bio-emersione era diventato più grande e minaccioso...

In un'altra stanza del grattacielo di Hypnos, i Monster Makers stavano osservando su un maxischermo il terrificante spettacolo che stava avvenendo all'esterno. Il cielo sopra Shibuya era diventato violaceo e ingombro di nuvole tempestose, e sopra il quartiere della moda si era aperto un grande vortice nero, dal quale stava strisciando una enorme creatura serpentina dalle squame rosse come il magma incandescente, con innumerevoli pinne sparse sul dorso e il ventre bianco, molto simile ai serpenti marini delle leggende. La sua testa affusolata dal muso draconico, con lunghe mascelle irte di denti acuminati, era protetta da un elmetto dorato sulla parte superiore, che a sua volta era armato di una scintillante lama a forma di fulmine, e la sua coda era dorata, con innumerevoli spuntoni.

"Quello è un MegaSeadramon...uno dei tanti Digimon che noi stessi avevano programmato e che adesso stanno attaccando il nostro mondo..." affermò Rai Aishwarya, alias Curly, una donna di etnia indiana, professoressa all'università di Miskatronic, osservando la creatura che si faceva strada con un ruggito spaventoso, mandando in pezzi i vetri degli edifici circostanti e scatenando il panico tra la popolazione. "E ha scelto proprio il punto a noi più sfavorevole."

"E' vero..." disse il professor Robert McCoy, un uomo sulla cinquantina con corti capelli rossicci e occhiali da vista, che nel circolo dei suoi compagni era conosciuto con l'alias di Dolphin. "Non solo ha scelto una zona molto popolata, a rischio di provocare innumerevoli vittime, e non solo Juggernaut provocherà il caos nelle comunicazioni... ma sarà impossibile per Hypnos nascondere la cosa. Non invidio il signor Yamaki. Avrà sicuramente il suo bel da fare domani con stampa e giornali... per non parlare del fatto che i suoi superiori non manderanno giù facilmente questo imprevisto."

Janyuu Li, alias Tao, annuì seriamente. La situazione si era fatta davvero seria, e l'idea che suo figlio stesse per arrivare sul posto, accompagnato dai suoi amici e dal Digimon che lo aveva scelto come suo partner, non lo riempiva certo di gioia. Per quanto non fosse certo unfan dei metodi di Yamaki, Janyuu avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenere al sicuro suo figlio, nella speranza che almeno questa versione finale di Juggernaut funzionasse e cancellasse per sempre la minaccia dei Digimon. Jenrya ne sarebbe stato addolorato... aveva visto come il suo ragazzo era affezionato a quel Digimon... Terriermon, se non ricordava male... a fianco del quale combatteva. Ma alla fine, il bene di molti è più importante di quello di pochi, e alcuni sacrifici erano inevitabili, per il bene maggiore. Sperava solo di non doversi pentire di quello che stava facendo.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MegaSeadramon

Tipo: Animale Marino

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Thunder Javelin

Digimon acquatico facente parte della famiglia dei Deep Savers, sopravvissuto a lungo nel difficile ambiente del continente di Folder. La sua intelligenza è superiore a quella di un Seadramon normale, e una volta inquadrata la preda, la insegue senza possibilità di errore. Il generatore montato nel suo elmo gli consente di scagliare potenti scariche elettriche.

"Juggernaut è quasi completo." disse Janyuu, lavorando febbrilmente alla tastiera. "Spero solo che riescano a tenere a bada quel MegaSeadramon ancora per un po'..."

"Aspettate!" esclamò Curly, indicando lo schermo. "E' una mia impressione, o quelli che vedo sono quei Digimon Tamers di cui ho sentito parlare? Non sono loro, quelli che stanno scendendo in strada in questo momento per affrontare quel MegaSeadramon?"

"Che cosa?" esclamò Janyuu, alzando lo sguardo dallo schermo al quale stava lavorando. Con suo estremo orrore, vide che effettivamente Jenrya e i suoi amici erano là, assieme ai loro Digimon e ad altri ragazzi che non aveva mai visto prima di allora, e si stavano accingendo ad affrontare MegaSeadramon, del tutto ignari del fatto che il programma finale anti-Digimon era sul punto di essere attivato.

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Un micidiale colpo di coda ridusse una macchina parcheggiata ad un informe ammasso di lamiere accartocciate, come un foglio di carta appallottolato. MegaSeadramon ruggì fragorosamente, mentre dal suo corno d'acciaio scaturiva una tremenda scarica elettrica che investì la strada asfaltata, riducendone una parte ad una pozza di bitume fuso in una frazione di secondo. I Digimon dei ragazzi erano già evoluti ai loro massimi livelli evolutivi, e stavano cercando di prendere le misure del mostruoso serpente marino... tranne uno, che si era gettato nella mischia senza troppi perchè, con grande allarme di Takato e somma irritazione di Ruki!

"Forza, Hagurumon, cerchiamo di distrarlo!" esclamò Hirokazu, correndo da una parte all'altra della strada in un coraggioso ma poco ponderato tentativo di attirare su di sè l'attenzione del gigantesco serpente, che invece pareva più interessato a Wargrowlmon, Rapidmon, Taomon e Strikedramon (avendo Ryou evitato di far evolvere del tutto Monodramon per non rischiare che perdesse il controllo proprio in quel momento). Il Digimon simile ad un ingranaggio vivente lanciò i suoi ingranaggi più piccoli come se fossero stati degli shuriken contro il gigantesco serpente marino, che però non si degnò nemmeno di pararli e li respinse con un'unica, precisa spazzata di coda. Senza mai perdere di vista i Digimon dei Tamers, MegaSeadramon sollevò il suo corno a forma di fulmine e caricò sulla sua punta una potentissima scarica elettrica, che poi scagliò contro i suoi avversari, riducendo la strada asfaltata in una pozza di bitume nero ed appiccicoso, e costringendo ragazzi e Tamers ad una precpitosa ritirata. Rapidmon scagiò una raffica di laser contro MegaSeadramon, riuscendo a rallentarlo per un attimo, ma il Digimon più grande tornò ben presto alla carica, caricando contro WarGrowlmon con il corno abbassato e pronto a colpire!

"Attento, WarGrowlmon!" esclamò un allarmato Takato Matsuda, sperando che il suo Digimon fosse abbastanza veloce da evitare l'attacco. L'enorme dinosauro cibernetico si piegò sulla ginocchia, pronto asaltare di lato al momento giusto... ma MegaSeadramon non riuscì a portare a termine il suo attacco prima che Strikedramon gli fosse addosso, colpendolo con un poderoso fendente scagliato con il braccio destro.

"Strike Claw!" esclamò il drago umanoide, sferrando un colpo che tracciò tre scie luminose nell'aria e le fece volare verso MegaSeadramon, centrandolo sulla schiena. Questa volta, l'enorme serpente accusò il colpo e perse quota, dando agli altri Digimon la possibilità di attaccarlo.

"Tri-Beam!" esclamò Rapidmon, creando davanti a sè un grosso proiettile di forma triangolare e scagliandolo contro l'avversario. L'attacco esplose addosso a MegaSeadramon, infliggendo danni considerevoli, mentre Taomon puntava le ampie maniche del suo abito da sciamana contro di lui e gli scatenava addosso una tempesta di pergamene, tutte ricoperte di preghiere scritte in kanji complessi.

"Thousand Spells!" esclamò la Digimon sciamana. Le pergamene si attaccarono alla pelle squamosa di MegaSeadramon ed esplosero, scagliando il mastodontico serpente di mare sulla strada semifusa, e mandando in giro schizzi di asfalto semifuso.

"Uff... accidenti, c'è mancato un pelo!" esclamò Hirokazu, asciugandosi il sudore dalla fronte con una mano. "Hey, ragazzi, bel colpo! Gliela state facendo vedere, a quella biscia d'acqua troppo cresciuta!"

Ruki storse il naso. "Detto da te, che non hai fatto altro che startene là e fare la figura dello scemo, non è che voglia dire molto." affermò, mentre pescava una carta dal suo deck. "Se vuoi renderti utile, allora sbrigati a pescare una carta decente e strisciala nel tuo D-Power! Non crederai certo che quel MegaSeadramon possa essere mandato a terra così facilmente, vero?"

"Ehm... come sarebbe a dire che non è ancora sconfitto?" chiese Hirokazu, deglutando nervosamente. MegaSeadramon grugnì irritato e cominciò a rialzarsi, abbattendo le costruzioni più vicine con le sue spire muscolose, e il neo-Tamers spalancò gli occhi e indietreggiò per lo spavento, tenendo in braccio il suo Hagurumon. "Argh! Ora... ehm... credo di aver capito cosa volete dire, ragazzi! Questo... questo Digimon è un osso duro! Non... non sembrava così forte, nella serie animata!"

"Non ti preoccupare, Hirokazu-kun... adesso io e WarGrowlmon lo terremo occupato!" esclamò Takato, estraendo una nuova carta dal suo deck. La passò rapidamente nel suo D-Power, e delle grandi ali bianche apparvero sulla schiena di WarGrowlmon. "CARD SLASH! HYPER WINGS ACTIVATE!"

"Grazie, Takatomon! Ne avevo giusto bisogno!" rispose il gigantesco dinosauro cibernetico, per poi spiccare il volo e gettarsi su MegaSeadramon con tutto l'impeto di cui era capace! Il serpente marino si contorse e cercò di scrollarsi di dosso il partner di Takato, ma anche gli altri Digimon furono presto addosso all'avversario, e lo colpirono da più parti nel tentativo di bloccarlo!

In disparte, i due membri onorari del gruppo di Tamers, Kenta e Juri, stavano osservando con meravigla e paura in uguale misura la battaglia che si stava svolgendo davanti ai loro occhi, rendendosi ora pienamente conto di cosa volevano dire i loro compagni quando li avevano avvertiti che sarebbe stata una lotta molto dura. Calumon era con loro, e stava cercando di tenersi a distanza di sicurezza dallo scontro, in modo che a MegaSeadramon non venisse in mente, da un momento all'altro, di scattare verso di lui e afferrarlo.

"Accidenti, hai visto che roba?" chiese retoricamente Kenta, ben sapendo che anche Juri stava con gli occhi incollati alla scena, senza perdersene nemmeno un secondo. "Cavolo, ragazzi... ecco perchè non volevo avere nulla a che fare con questa storia! Ammiro Hirokazu, lui no che non ha paura... o forse è troppo incosciente per averla..."

MegaSeadramon si scrollò di nuovo, nel tentativo di disarcionare WarGrowlmon, che era riuscito a salirgli sul dorso e cercava di tenerlo al suolo il più possibile, negandogli il vantaggio del volo. Il dinosauro cibernetico non si arrendeva, e continuava a trattenere il suo avversario il più strettamente possibile, con i suoi compagni a fargli da supporto e a tenere sotto pressione il Digimon bio-emerso.

"Continuate così, ragazzi! Non arrendetevi, calu!" esclamò Calumon, il simbolo triangolare sulla sua testa che brillava come una stella, mentre ognuno dei suoi compagni faceva del suo meglio per trattenere la mostruosa creatura serpentina... tutti tranne Hirokazu, che ben presto si era ritrovato a dover restare in disparte assieme al suo Hagurumon, troppo debole per essere d'aiuto contro un Digimon di livello Ultimate.

"Accidenti, la volta scorsa non abbiamo affrontato una mostruosità simile..." disse tra sè. "Cavolo, Ryou-san aveva ragione, questo non è affatto uno scherzo. Qui si mette in gioco la vita... se solo potessi far evolvere il mio Hagurumon come hanno fatto... hey, un momento! Perchè non dovrei avere anch'io una carta del genere nel mio deck? Vediamo un po'..."

"Carta...?" chiese Hagurumon con la sua vocetta metallica e penetrante. Hirokazu si mise a scartabellare tra le sue carte, nel tentativo di trovarne una che gli fosse utile... e si bloccò meravigliato quando una di esse cominciò a brillare come se fosse stata una lampadina piatta, venendo avvolta da una luce abbagliante. Istintivamente, Hirokazu estrasse la carta dal deck e la guardò dapprima con stupore, e poi con decisione, felice di potersi finalmente rendere utile!

"Bene! Questo è proprio quello che mi ci voleva!" esclamò. "Preparati, Hagurumon, adesso sì che facciamo un po' di scintille! CARD SLASH! DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

"Evoluzione..." disse Hagurumon, un istante prima che il suo corpo iniziasse a brillare e a cambiare forma, diventando più grande e più potente...

"Hagurumon shinka..."

Takato e gli altri guardarono stupiti verso il piccolo Digimon ingranaggio che scompariva in un lampo di luce, e lasciava al suo posto un robot di forma squadrata e alquanto rozza e di color ruggine, che comunque dava l'impressione di essere molto più forte: due braccia metalliche spuntavano ai lati del corpo, e i suoi occhi, ben lungi dall'essere freddi e robotici, esprimevano invece ingenua curiosità. Si reggeva in piedi su due corte e tozze gambe, e il suo corpo ricordava vagamente una scatoletta di metallo ambulante, con bulloni e viti che spuntavano da vari punti, e addirittura uno sportello che non sembrava avere uno scopo ovvio. La creatura meccanica si mise in guardia, sollevando i suoi enormi pugni, ed esclamò il proprio nome!

"...GUARDROMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Guardromon

Tipo: Macchina

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Guardian Barrage

Digimon robotico specializzato nella difesa della rete computerizzata, che combatte per la giustizia e per impedire che i Digimon malvagi abbiano la meglio. Tuttavia, è piuttosto goffo, e spesso sfortunato nell'espletamento dei suoi doveri.

"Evvai! Anche il mio Digimon è evoluto! Allora, che ne dite? Pensate ancora che io non possa rendermi utile?" esclamò Hirokazu, mettendosi in quella che, nelle sue intenzioni, voleva essere una posa plastica e riavviandosi i capelli con una mano. Sfortunatamente per lui, nel momento in cui riaprì gli occhi per godersi le espressioni sbalordite dei suoi compagni, tutto quello che si trovò davanti furono WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon e Strikedramon che tenevano MegaSeadramon steso a terra, avendolo ormai sopraffatto e preparadosi a neutralizzarlo definitivamente. La mascella di Hirokazu cadde all'istante per il disappunto, e quella di Guardromon seguì quasi subito...

"Ehm... beh, la cosa ci fa molto piacere, Hirokazu-kun..." affermò Jenrya, indicando il Digimon serpentino steso sull'asfalto e trattenuto, mentre ancora cercava di agitare le spire e liberarsi. "Però... ehm... temo che il tuo Digimon sia digievoluto un po' tardi per dare una mano."

"La prossima volta forse dovresti controllarlo meglio, il tuo deck. Così troveresti subito la carta dell'evoluzione." disse Ruki con un sospiro. "E giusto per ricordartelo, non avremo sempre tutto questo tempo per fare da baby-sitter agli inesperti."

"Beh, adesso non stai esagerando un po', Ruki-san?" chiese Takato.

"Che cosa?" esclamò incredulo Hirokazu, spaziando per il campo di battaglia e trovandosi davanti gli sguardi apologetici di Takato e Ryou, e quello indifferente di Ruki. Poi, un po' deluso, sospirò e abbassò la testa, imitato un istante dopo da Guardromon. "Aaaah! Che iella nera, accidenti! Non ho potuto neanche mettermi un po' in mostra!"

"Che iella nera, accidenti..." ripetè Guardromon. Senza sapere che molto presto, il suo Tamer non l'avrebbe più considerata una tale sfortuna...

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"Signor Yamaki, Tao ci comunica che l'algoritmo di Juggernaut è stato aggiornato e ultimato." disse Reika dalla sua postazione, dopo aver ricevuto una nuova comunicazione dal gruppo dei Monster Makers. Un sorriso appena accennato si dipinse sul volto severo dell'uomo, che pensò che finalmente era giunto il momento di chiudere quella storia una volta per tutte...

"Bene." affermò. "Dite loro di procedere."

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Più lontano, al sicuro in una galleria commerciale, in disparte rispetto alla folla di persone che stava cercando di mettersi in salvo, una misteriosa bambina vestita di nero, con i capelli biondi legati in due codini, guardava incuriosita verso il luogo della battaglia...

Mentre da tutt'altra parte, Makuramon, nella sua forma umanoide, attendeva con pazienza il momento giusto per intervenire, sapendo che ben presto sarebbe stato il momento di far scendere in campo Vikaralamon...

E nel Mondo Digitale, allingresso di un portale scintillante, il Deva Maiale Vikaralamon ghignò ferocemente, le zanne ricurve che scintillavano alla tenue luce della sala del portale.

La guerra tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale stava per raggiungere la nova fase...

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ho deciso che anche per le mie storie di Digimon comincerò a scrivere capitoli più brevi e più contenuti (circa 60 KB l'uno). Questo mi renderà più facile mantenere la concentrazione sul capitolo che sto scrivendo, e anche aggiornare più rapidamente. Il prossimo capitolo sarà azione pura, ve lo posso assicurare!

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Capitolo 18
*** Juggernaut in azione ***


Tamers Reload-018

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 18 - Juggernaut in azione

I Tamers avevano appena avuto il tempo di tirare il fiato. MegaSeadramon era stato sconfitto, e sembrava che la minaccia proveniente dall'altra dimensione fosse stata sconfitta, almeno per il momento. Ma proprio mentre tutti loro stavano per far tornare i loro Digimon allo stadio Rookie, WarGrowlmon drizzò le orecchie e cominciò ad annusare l'aria attorno a sè, sentendo che il pericolo non era ancora passato! Taomon guardò verso il punto dal quale era uscito il gigantesco Digimon serpentino, e anche Rapidmon e Strikedramon sembravano essere molto tesi. Non serviva essere osservanti come Ryou per capire che c'era qualcosa che non andava... e Ryou stesso avvertiva che non era finita lì. Gli unici che sembravano ancora confusi erano Hirokazu e il suo Guardromon, che sembravano non capire come mai gli altri Digimon fossero ancora in stato di allerta.

"Hey...? Hey, ragazzi, che sta succedendo?" chiese il ragazzino. "Hey, Takato-kun, come mai WarGrowlomon è ancora così teso? Abbiamo... abbiamo battuto il Digimon che era uscito, non è vero? Allora perchè...?"

"Non... non ne ho idea, Hirokazu-kun..." mormorò Takato, mentre WarGrowlmon sfoderava gli artigli e si preparava ad accogliere qualsiasi cosa dovesse spuntare dal nulla da un momento all'altro. Era un momento di grande tensione... e quello che WarGrowlmon disse un istante dopo non aiutò di certo.

"Takatomon, sta arrivando qualcos'altro!" esclamò il Digimon dinosauro. "Qualcosa di grosso... veramente grosso! Forse è un Deva!"

"Sì... percepisco anch'io che sta arrivando un Digimon molto potente." disse Taomon, brandendo il suo bastone da sciamana onmyouji. "Forse questo MegaSeadramon era soltanto un diversivo per farci stancare!"

Ruki non sembrò troppo preoccupata. "Hmph! Poco male, fermeremo anche questo." affermò. "Taomon, tienti pronta! Se ho imparato qualcosa dai precedenti scontri con i Deva, è che bisogna sempre aspettarsi di tutto!"

Un suono terrificante squarciò l'aria, costringendo Takato, Jenya e Hirokazu a mettersi le mani sulle orecchie... e un buco nero si aprì davanti a loro, rivelandosi per un Digital Gate che stava facendo passare il Digimon in questione - una forma gigantesca, possente, una vera montagna di carne, pelliccia e muscoli che stava avanzando come un rullo compressore, travolgendo tutto quello che incontrava sulla sua strada! Il Deva Maiale, Vikaralamon, fece il primo passo fuori dal passaggio dimensionale, stritolando l'asfalto sotto la sua enorme zampa simile a quella di un elefante... e un attimo dopo, si rivelò ai Tamers: era un cinghiale di dimensioni incredibili, ricoperto di una folta, scompigliata pelliccia bruna che scendeva fino al pavimento e finiva per strisciare per terra, con un volto dagli occhi rossi privi di pupille e un grugno che sembrava perennemente contorto in un cipiglio furioso, con due lunghe zanne ricurve dalle punte dorate che fuoriuscivano dalla mascella inferiore. Le sue zampe erano grigie, priva di pelo, e cilindriche, terminanti in tre larghi artigli di colore grigio più scuro, e sembravano piuttosto piccole rispetto a quel corpo immenso. Sulla fronte era disegnato un kanji nero, e un po' sopra di esso svettavano tre spuntoni rossi dall'aspetto minaccioso... ma che probabilmente non erano davvero indispensabili all'immenso suino: le sue dimensioni erano tali che avrebbe potuto semplicemente passare sopra qualsiasi ostacolo senza stare nemmeno a pensarci! Persino WarGrowlmon, il più grande dei Digimon di livello Ultimate disponibili ai Tamers, era grande appena la metà di quel gigantesco Deva!

"AAAAAAH! E COSI', QUESTO SAREBBE IL MONDO DEGLI UMANI, EH? CHE SGRADEVOLE VISIONE... UN LUOGO COSI' ARRETRATO E PRIMITIVO. NON CAPISCO COME ABBIANO FATTO GLI ALTRI DEVA A FARSI FERMARE QUI." tuonò il Digimon, guardando con rabbioso disprezzo da una parte e dall'altra, per poi fissare MegaSeadramon, che stava cercando di rialzarsi. "E VISTO CHE ANCHE TU TI SEI FATTO SCONFIGGERE COSI' DA QUESTE NULLITA'... SIGNIFICA CHE NON MI PUOI ESSERE UTILE CHE IN UN MODO!"

"Cos...?" esclamò Takato, capendo quello che l'enorme cinghiale voleva fare. "No, aspetta un attimo! Non lo fare! Non c'è ragione per..."

Il gigantesco cinghiale non si fermò neanche per ascoltarlo. Sollevò una delle sue zampe elefantine e la calò sulla testa di MegaSeadramon, che non ebbe nemmeno il tempo di urlare. Takato distolse lo sguardo appena in tempo per evitare di vedere l'orribile scena, ma riuscì comunque a sentire il terrificante suono dell'elmetto di MegaSeadramon che veniva stritolato sotto la zampa del nuovo arrivato! Il serpente di mare si dissolse immediatamente in tante stringhe di dati, che il Digimon cinghiale assorbì immediatamente, risucchiandole nella sua boccaccia enorme!

"AAAAH, MI CI VOLEVA UNO SPUNTINO!" esclamò. "ED ORA, MISERI UMANI... TOCCA A VOI! PER QUANDO AVRO' FINITO, QUESTA VOSTRA CITTA' SARA' RIDOTTA AD UN AMMASSO DI MACERIE!"

"Perchè l'hai fatto?" esclamò un indignato Takato Matsuda. "Quel Digimon non ti stava facendo niente! Che motivo avevi per ucciderlo e assorbire i suoi dati?"

"HM? CHI E' CHE MI PARLA? SEI STATO FORSE TU, PULCE RIDICOLA?" esclamò il feroce Deva. "A QUANTO PARE, NON HAI ANCORA CAPITO CHE L'UNICA REGOLA CHE VALE, TRA NOI DIGIMON, E' CHE IL FORTE MANGIA IL DEBOLE. QUEL DIGIMON ERA DEBOLE, E IO SONO PIU' FORTE DI LUI, QUINDI HO TUTTO IL DIRITTO DI DIVORARE I SUOI DATI! ESATTAMENTE COME FARO' CON I VOSTRI ANIMALETTI DOMESTICI!"

"Ah, sì? E' quello che vedremo, prosciutto ambulante!" esclamò arditamente Hirokazu. "Forza, Guardromon, è il momento di combattere!"

"Ricevuto, Hirokazu! Guardian Barrage!" esclamò il Digimon robotico. Con un sibilo acuto, una raffica di missili partì dal corpo meccanico di Guardromon e puntò dritto verso il mostruoso cinghiale, che era un bersaglio troppo grande per essere mancato. Uno alla volta, i proiettili esplosero sul muscoloso corpo del cinghiale gigante... ma quando il fumo si diradò, il novello Tamer e il suo Digimon meccanico constatarono con disappunto che la bestia non aveva neanche rallentato, e continuava a guardarli con aria di presa in giro, il ghigno feroce sul suo volto che si allargava ancora di più.

"HAH! TUTTO QUI QUELLO CHE SAPETE FARE?" ringhiò. "CI VUOLE BEN ALTRO PER FERMARE IL SOTTOSCRITTO VIKARALAMON, MEMBRO DEI DODICI DEVA DI ZHUQIAOMON-SAMA!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Vikaralamon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Wheel, Boar Bog

Il Deva Maiale al servizio di Zhuqiaomon. Normalmente, si tratta di un osservatore che raccoglie informazioni, senza mai perdere il suo ghigno. Anche quando dorme, tiene gli occhi aperti per continuare a raccogliere informazioni. Le sue micidiali zanne, le Bao Lun, sono in grado di perforare qualsiasi cosa.

"Cosa? Come sarebbe a dire?" esclamò Hirokazu, stupito davanti alla resistenza dimostrata dall'immenso suino. "Eppure il nostro attacco l'aveva colpito in pieno!"

"Il nostro attacco l'aveva colpito in pieno!" ripetè Guardromon, che malgrado fosse un robot non era meno sorpreso del suo Tamer. Ruki si massaggiò la fronte per cercare di tenere a bada il feroce mal di testa che stava covando...

"Sveglia, genio! Il tuo Digimon è solo un Champion! Questa montagna di carne invece è un Ultimate! Come puoi sperare di tenergli testa senza usare il tuo deck?" esclamò la rossa Tamer. "Ugh... i conti li faremo più tardi, per adesso dobbiamo fermare questo Deva! Taomon!"

"Sì, Ruki." disse la Digimon sciamana. "Thousand Spells!"

Dalle maniche di Taomon volarono fuori numerose pergamene sulle quali erano scritte preghiere in kanji arcaici, che si posarono sul corpo di Vikaralamon ed esplosero fragorosamente un istante dopo, ricoprendo completamente il gigantesco Deva di polvere e detriti. Ma Ruki era abbastanza esperta da immaginare che il loro avversario non potesse essere sconfitto per così poco: il suo scopo era semplicemente quello di distrarre la bestia in modo che lei e i suoi amici potessero mettersi in una posizione migliore. "Ottimo, Taomon! Adesso, prima che emerga da quella nuvola di polvere! Spostatevi da dove siete e cercate di tenerlo sotto tiro da tutti i lati! Non potrà tenere testa a tutti noi messi assieme se lo bersagliamo così!"

"Va bene!" esclamò Jenrya. "Presto, Takato-kun! Facciamo come dice Ruki-san! Anche tu, Hirokazu-kun! Spostati dall'altra parte, prima che quel Deva riemerga!"

"Con la mia velocità, gli siamo dietro come niente, Jen!" esclamò Rapidmon, mantenendo l'arguto e tagliente senso dell'umorismo per cui era conosciuto anche quando era Terriermon. Il Digimon simile ad un robot futuristico eseguì un agile balzo, arrivando dietro e a fianco del Deva Maiale, e sparò una raffica di misssili a ricerca automatica da entrambe le braccia, dirigendoli contro Vikaralamon! "Prendi questo, prosciutto ambulante! Rapid Fire!"

I missili sfrecciarono verso il bersaglio e colpirono diverse volte, sollevando ancora più polvere attorno al corpo del Deva Maiale... e Takato e Ryou, guardandosi negli occhi, si scambiarono un cenno di intesa, e pescarono entrambi la stessa carta dai loro deck.

"CARD SLASH!" esclamarono i due ragazzi. "Hyper Wings, activate!"

"Grazie dell'aiuto, Ryou!" esclamò Strikedramon. Delle grandi ali di luce bianca spuntarono dalla schiena sua e da quella di WarGrowlmon, e i due Digimon si librarono in volo sopra il polverone che seppelliva Vikaralamon, cercando di colpirlo da due angolazioni diverse.

"Radiation Blade!" esclamò WarGrowlmon. Il suo braccio armato di lama fendette l'aria e inviò un proiettile energetico a forma di mezzaluna contro il nemico, colpendolo mentre era ancora immerso nella nuvola di polvere. Nello stesso momento, Strikedramon venne circondato da una fiammante aura rossa e si gettò a peso morto addosso al terribile Deva, cercando di colpirlo con tutta la forza di cui era capace!

"Strike Fang!" esclamò il Digimon di livello Champion. Scomparve nella polvere che circondava Vikaralamon, e una frazione di secondo dopo, si sentì un tremendo boato quando il colpo andò a segno! Ma il risultato non fu dei più incoraggianti - con un ringhio di disappunto, Strikedramon volò fuori dalla nube di polvere e riuscì a malapena ad atterrare in piedi sull'asfalto ricoperto di crepe, mentre il nuvolone che circondava Vikaralamon si diradava e mostrava il Digimon cinghiale ancora attivo e infuriato! La raffica di colpi era riuscita a fargli qualche danno... ma l'effetto principale che era riuscita ad ottenere era stato quello di irritarlo!

"HMPH... INSETTI COSI' PICCOLI CON PUNTURE COSI' FASTIDIOSE. DEVO AMMETTERE CHE VI HO SOTTOVALUTATO, MA NON MI FARO' CERTO FERMARE DA VOI COME HANNO FATTO GLI ALTRI DEVA! TREASURE WHEEL!" ringhiò Vikaralamon, spalancando la sua enorme bocca, abbastanza grande da farci passare un autotreno con facilità! Una enorme sfera di energia dorata si formò nelle fauci spalancate del Deva Maiale, e partì ruggendo verso Strikedramon e Taomon, che riuscirono a malapena a scansare il colpo in tempo per non essere annientati! Lo spostamento d'aria e l'energia sprigionata furono comunque sufficienti a mandarli a terra con un grugnito, mentre WarGrowlmon, Guardromon e Rapidmon cercavano in qualche mdo di trattenere il gigantesco Deva!

"Accidenti, come facciamo?" esclamò Hirokazu, dando una rapida occhiata al suo deck. "Ho tutte queste carte, e non ho idea di come usarle per combattere questo zerbino troppo cresciuto!"

"Devi cercare una carta, tirarla fuori dal mazzo e strisciarla nel tuo D-Power." affermò Ryou, correndo a fianco del suo fan per dargli una mano. "In questo caso... Vikaralamon è di tipo Anti-Virus, quindi dovresti usare la carta di un Digimon di tipo Dati."

"Ah? Dici... dici davvero? Okay, adesso ci provo! Ora tocca a te, Guardromon, facciamo vedere di cosa siamo capaci!" esclamò Hirokazu, tirando fuori una carta dal suo deck. Con uno sguardo sicuro, il ragazzino con il frontino verde inserì la carta nell'apposito slot del suo D-Power, ed esclamò il nome della carta! "CARD SLASH! METALSEADRAMON ACTIVATE!"

"Cosa?" esclamò Takato. "A... Aspetta un momento, Hirokazu-kun, credo che non sia una buona idea..."

Ma ormai era troppo tardi... i dati della carda fluirono verso Guardromon, che barcollò per un attimo sotto il peso dei dati, e poi materializzò un enorme cannone laser sulle proprie spalle, più grande del robot stesso! Guardromon cadde in ginocchio sotto il peso della micidiale arma e cercò di rialzarsi e di prendere la mira contro il suo avversario...

"Ho... come la sensazione di aver esagerato..." mormorò Hirokazu con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla nuca. Un Digimon di livello Champion non poteva certo aspettarsi di usare senza problemi l'attacco di un Mega... ma ormai non era più possibile interrompere il processo di caricamento, e pochi istanti dopo, mentre Vikaralamon si voltava allarmato sentendo una grande quantità di energia in accumulo. "Ugh... e va bene, Guardromon, fai vedere a quella specie di braciola troppo cresciuta chi è che comanda qui!"

"Ora ti... facciamo... vedere... chi è che... comanda... qui." ripetè Guardromon, alzandosi a fatica sotto il peso immane del cannone laser che era apparso sulle sue spalle. Ci fu un abbagliante raggio di luce quando l'attacco River Of Power di MetalSeadramon sfrecciò verso il Deva Maiale, che stavolta si rese conto di essere in pericolo! Con un grugnito allarmato, Vikaralamon aprì la bocca e scagliò rapidamente un altro attacco Treasure Wheel, scagliando una potente sfera di energia che intercettò appena in tempo il gigantesco raggio laser, provocando un'esplosione abbagliante che fece cadere a terra tutti i Digimon dei Tamers, proiettando in aria miriadi di frammenti d'asfalto e scavando letteralmente una voragine nel terreno! Takato, Jenrya, Ruki, Ryou ed Hirokazu furono costretti ad indietreggiare per non essere scagliati a terra dal terribile spostamento d'aria! WarGrowlmon riuscì ad ancorarsi al suolo con le sue potenti zampe e le sue braccia arate di lame, e fece da scudo con il suo corpo ai Tamers e ai Digimon più piccoli, Calumon compreso, finchè l'esplosione non si fu smorzata...

Quando fu possibile vedere di nuovo, Vikaralamon uscì lentamente dal polverone, con la pelliccia arruffata e coperta di polvere e segni neri. L'attacco non era stato sufficiente a cancellarlo, ma aveva comunque lasciato il segno, e Vikaralamon aveva perso almeno inparte quella sua ostinata sicurezza.

"HMPH... NON MALE, LO DEVO AMMETTERE. SIETE DEGLI AVVERSARI PIU' PERICOLOSI DI QUANTO PENSASSI." ringhiò il Deva Maiale, voltandosi pesantemente verso WarGrowlmon e il resto del gruppo, e cominciando ad avanzare verso di loro come un ariete da sfondamento, frantumando l'asfalto sotto le sue zampe. I Digimon si spostarono dalla sua traiettoria per evitare di essere travolti dal colosso peloso, che accelerò di colpo e si scagliò contro i Digimon dei Tamers... ma WarGrowlmon venne comunque colpito di striscio dalla potente carica di Vikaralamon, che lo sollevò da terra e lo fece atterrare diversi metri più in là, con delle grosse ammaccature sull'armatura!

"WarGrowlmon!" esclamò Takato, tirando un piccolo sospiro di sollievo quando il suo migliore amico si rialzò e si scrollò la polvere di dosso. Il Digimon di livello Ultimate si rimise in guardia, mentre un infastidito Vikaralamon, irritato dal fatto che quegli avversari che lui disprezzava resistessero così tanto, si voltò lentamente, mostrando le zanne acuminate... Anche il paesaggio sembrava partecipare alla battaglia, visto che per quanto non fosse ancora scese la sera, il cielo era tinto di un colore rosso-arancione che ricordava un tramonto...

"La situazione è seria... se Vikaralamon si avvicina troppo alla città, i danni saranno terribili!" esclamò Ryou, cominciando a sentire la tentazione di far evolvere ulteriormente il suo Digimon e rischiare di scatenare la potenza di Cyberdramon...

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Nel palazzo di Hypnos, dove gli agenti del governo stavano continuando le loro operazioni per allontanare per sempre i Digimon dal mondo umano con l'aiuto dei Monster Makers, l'attività era a dir poco febbrile... l'apparizione del Deva Maiale aveva già rischiato di mandare in tilt gli strumenti per l'eccesso di dati, e soltanto grazie ad un abile intervento del gruppo di programmatori si era riusciti ad evitare un black out. Ora, il gigantesco congegno che Hypnos aveva intenzione di usare per risolvere una volta per tutte il problema, Juggernaut, stava accumulando sempre più energia, e il momento della sua attivazione si stava avvicinando. Ormai mancavano solo pochi minuti, e Mitsuo Yamaki, pur mantenendo la sua espressione calma e tranquilla, sperava con tutto sè stesso che sarebbe stato sufficiente...

"L'energia di Juggernaut è al 50% e in salita." fece rapporto Reika. "L'accumulo di energia è stabile. Prevedo che entro pochi minuti, Juggernaut potrà essere inizializzato."

Yamaki annuì senza dire una parola, poi si voltò quando sentì una serie di passi rapidi arrivare da dietro di lui. Janyuu Wong raggiunse il capo di Hypnos e si fermò per un attimo a guardare il massiccio supercomputer che cominciava ad attivarsi, con un cattivo presentimento sempre più marcato su quanto stava per accadere.

"Yamaki, che sta succedendo qui?" chiese Janyuu. "Che cosa ha intenzione di fare?"

L'uomo vestito di nero non si voltò neanche verso il suo interlocutore. "Una cosa che avrei dovuto fare fin dall'inizio." rispose. "Juggernaut ci permetterà di prendere il controllo dell'intera rete. E' quello per cui lei e i suoi colleghi avete lavorato in questi ultimi giorni, se la memoria non mi inganna."

"Accumulo di energia al 60 per cento." fece rapporto Megumi.

Janyuu non sembrò per niente convinto della risposta. "E dopo che avrà assunto il controllo della rete, Yamaki... che cosa succederà?"

"Dopo, utilizzeremo Juggernaut per cancellare tutti i dati ed eliminare ogni forma di vita digitale esistente sulla Terra." rispose freddamente il capo di Hypnos.

La risposta provocò l'immediata reazione dell'oltraggiato programmatore. "Con tutto il dovuto rispetto, Yamaki-san, questa è una pazzia!" esclamò. "Se lei farà questo, anche i Digimon di mio figlio e dei suoi amici saranno cancellati!"

"E' un piccolo prezzo da pagare, in cambio della sicurezza di tutti noi, non ne conviene?" rispose Yamaki senza esitazione.

Ancora una volta, Janyuu non fu convinto della risposta del suo superiore, e scossse la testa prima di rispondergli. "Ma è proprio necessario? Non è possibile invece fare un tentativo di comprendere queste forme di vita artificiali? Cercare di convivere? Mio figlio e il suo Digimon sono vissuti assieme per molto tempo, e io voglio credere che ci sia una possibilità per umani e Digimon di incontrarsi a metà strada!"

"E ha intenzione di mettere in pericolo la sicurezza del mondo intero per suo figlio?" esclamò Yamaki, voltandosi di scatto. Era la prima volta che Janyuu aveva visto il controllato capo di Hypnos perdere la calma, anche solo per un attimo, e fece un passo indietro per la sorpresa. Rendendosi conto che Yamaki aveva la sua parte di ragione, Janyuu sospirò e abbassò lo sguardo.

"E' solo che... penso che questa soluzione sia davvero estrema." affermò. "Trovo che sia un peccato che non possiamo imparare a convivere con queste creature."

Yamaki indicò uno schermo sulla cupola della grande sala, sul quale si vedeva Vikaralamon che proseguiva indisturbato il suo cammino, lasciandosi dietro solo macerie e ignorando gli attacchi dei Digimon dei Tamers. "Guardi là. Dia un'occhiata a quello che stanno facendo i suoi tanto decantati Digimon." disse. "Se non faremo qualcosa per fermarlo, quell'essere ridurrà Tokyo ad un ammasso di macerie. E prima che lei mi faccia notare che i Digimon di suo figlio e dei suoi compagni stanno combattendo contro di lui... ricordi che stiamo pur sempre parlando di creature selvagge, imprevedibili ed incontrollabili! Oggi sembrano essere amichevoli nei confronti dei ragazzi. Ma questo potrebbe non durare a lungo. Ora, signor Wong, capisce perchè dobbiamo ricorrere a questi metodi estremi? Una volta che quelle orribili creature saranno state eliminate, Juggernaut innalzerà dei firewall impenetrabili tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale, impedendo a qualsiasi altro Digimon di bio-emergere e risolvendo il problema una volta per tutte."

Janyuu vide un piccolo sorriso soddisfatto apparire sulle labbra di Yamaki, e privatamente si rammaricò del fatto che non sembrasse esserci altra scelta che ricorrere alla soluzione finale...

"Goditi la tua passeggiata finchè puoi, bestia." mormorò cupamente Yamaki. "Stai per essere cancellata."

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Il colossale Deva Maiale rise quando Guardromon gli scagliò contro un'altra raffica di missili con il suo Guardian Barrage, e anche se tutti i colpi raggiunsero il loro bersaglio, Vikaralamon se li scrollò di dosso come fa un cane con un branco di pulci! Strikedramon tentò un attacco diretto, ma venne ignorato a sua volta mentre Vikaralamon avanzava verso un ponte pedonale e lo sfondava come se fosse stato un giocattolo.

"HAH! CHE POCA ED INSIGNIFICANTE COSA CHE SONO LE CITTA' DEGLI UMANI!" grugnì. "NON HO NEANCHE BISOGNO DI ATTACCARVI, MI BASTA TRAVOLGERVI! I VOSTRI ATTACCHI MI FANNO MENO EFFETTO DELLE PUNTURE DI UN INSETTO!"

"Ah, sì? Vediamo allora se riesci a sentire questo! Tri Beam!" esclamò Rapidmon, scagliando il suo proiettile laser a forma di triangolo e colpendo Vikaralamon alla testa! Questa volta, il mostruoso Deva non riuscì a reggere al colpo, e barcollò, venendo costretto ad interrompere anche solo per un attimo la sua marcia apparentemente inarrestabile...

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"L'energia di Juggernaut è al massimo!" esclamò Reika con voce allarmata. "Siamo pronti ad attivare il programma!"

Yamaki strinse i denti. Quello era il momento della verità. "E allora attivatelo, ora! Distruggete tutti i Digimon!"

Reika e Megumi presero un bel respiro, e diedero conferma dell'attivazione di Juggernaut. Un istante dopo, dai tetti dei grattacieli gemelli dell'organizzazione governativa, due aloni di luce verde si espansero verso l'esterno, iniziando a coprire il cielo!

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E mentre proseguiva la battaglia tra i Tamers e il Deva Maiale, la luce innaturale che proveniva dalle torre gemelle di Hypnos si espanse... e una sorta di aurora boreale verde si diffuse nella volta celeste, per poi squarciarsi e mostrare un'immagine di un cielo azzurro intervallato da right luminose verdi che si intersecavano a mò di scacchiera! Già da parecchio tempo, le autorità avevano dato l'ordine di evacuazione di tutti i distretti vicini a Shinjuku, che presto si sarebbero ritrovati sulla traiettoria di Vikaralamon. Per fortuna, ora i Digimon dei Tamers stavano riuscendo a rallentare il Deva Maiale, almeno per un po'... e quando Rapidmon mandò a segno un altro attacco Rapid Fire, Vikaralamon decise che era il caso di liberarsi di quegli insetti prima che diventassero troppo molesti!

"ORA MI AVETE VERAMENTE STUFATO, VOI TRADITORI!" grugnì il Deva Maiale. "NON DATEMI PIU' FASTIDIO! BOAR BOG!"

Dalla mostruosa bocca del Deva uscì un torrente impetuoso di una sostanza nera, appiccicosa e puzzolente che assomigliava a bitume. Rapidmon, colto di sorpresa, non riuscì ad evitarlo e si ritrovò a terra, ricoperto di quella sostanza ripugnante, e cercò di liberarsene prima che Vikaralamon potesse travolgerlo.

"CARD SLASH!" esclamò Ryou, facendo passare una carta nel suo D-Power. "Power activate!"

"Grazie, Ryou! Ora lo sistemo io!" esclamò Strikedramon. Con uno scatto rapidissimo, il Digimon simile ad un drago umanoide si lanciò contro Vikaralamon ed eseguì nuovamente il suo attacco Strike Fang, circondandosi di fiamme rosse e poi impattando con tutto il suo peso contro la bocca armata di zanne del Deva. Quest'ultimo cercò di spostarsi, ma non fu abbastanza rapido, e Strikedramon colpì in pieno la mascella inferiore con un pugno crepitante di energia! Si sentì uno schianto agghiaccante, e Vikaralamon urlò in preda al dolore quando una delle sue zanne d'avorio si spezzò e volteggiò in aria per un breve tratto, atterrando poi sull'asfalto pieno di crepe e restandovi conficcata! Lanciando delle urla rabbiose, il Deva Maiale indietreggiò, scuotendo la testa da una parte e dall'altra!

"AAAAAAARGH! QUESTO DOLOREEEEE! COME AVETE OSATO, MALEDETTI UMANIIIIIII!" urlò, perdendo rapidamente la calma. "QUESTA ME LA PAGHERETEEEEEE! VI SCHIACCERO' COME TANTI VERMI!"

"Talisman of Light!" esclamò Taomon, disegnando un ideogramma in aria con il suo pennello gigantesco e avvicinandolo a Rapidmon, che era ancora intrappolato nella pece. La disgustosa sostanza nera si sciolse e filtrò nell'asfalto, e il Digimon cibernetico si scrollò di dosso quello che era rimasto dell'attacco di Vikaralamon, e si rialzò, ringraziando la sua compagna.

"Grazie, Taomon! Non so dove saremmo senza di te!" esclamò Rapidmon. WarGrowlmon e i suoi quattro compagni riuscirono a mettersi davanti al Deva Maiale, che era riuscito a calmarsi abbastanza da riprendere la sua avanzata inesorabile, mentre Takato e gli altri Tamers restavano a distanza di sicurezza e si tenevano pronti ad usare un'altra carta nel momento in cui fosse stato necessario.

"ME LA PAGHERETE... ME LA PAGHERETEEEEE!" urlò Vikaralamon, furioso per l'umiliazione che gli era stata inflitta.

"Spiacente, amico... temo che non abbiamo soldi con noi!" rispose WarGrowlmon. "Megalo Spark!"

WarGrowlmon aprì le braccia, e dalla corazza che proteggeva il suo torace partì una micidiale scarica elettrica che investì il Deva Maiale, facendogli rizzare la pelliccia e strappandogli un tremendo ruggito di dolore! Ma Vikaralamon, pur indebolito, era ancora un avversario di tutto rispetto - dopo aver fatto qualche passo indietro per sottrarsi alla scarica elettrica che lo martellava, il Deva Maiale spalancò la bocca e scagliò un altro attacco Boar Bog, questa volta mirando a WarGrowlmon!

"Attento, WarGrowlmon!" esclamò Takato, vedendo il suo amico in pericolo. WarGrowlmon reagì prontamente, e caricò di energia le lame sulle sue braccia corazzate. Prima che la melma nera potesse appiccicarglisi addosso, WarGrowlmon eseguì un fendente con entrambe le braccia, e tagliò letteralmente la sostanza ripugnante, lacerando l'ondata in milioni di innocue goccioline che vennero assorbite dall'asfalto un istante dopo. Poi, si scagliò contro Vikaralamon, che si preparò a ricevere il colpo, e caricò nuovamente il suo attacco Treasure Wheel...

"Thousand Spells!" esclamò Taomon, lanciando una miriade di pergamene magiche dalle maniche! Il colpo andò a segno, e il Deva, troppo furioso per prestare la dovuta attenzione a quello che stava facendo, si ritrovò improvvisamente ricoperto di talismani esplosivi che, ad un cenno di Taomon, si attivarono tutti assieme! Vikaralamon ringhiò e fu costretto ad indietreggiare, sommerso dalle esplosioni... e WarGrowlmon mandò a segno il suo attacco, colpendo il colossale cinghiale in mezzo agli occhi!

"AAAAAAARGH!" ruggì Vikaralamon, spinto via di peso dall'incredibile potenza dell'attacco di WarGrowlmon. Il dinosauro cibernetico attivò i suoi propulsori dorsali e spinse con tutte le sue forze, cercando di allontanare l'avversario dai centri abitati. La battaglia cominciava a volgere a favore dei Tamers... se non fosse stato per l'inquietante particolare di quello squarcio nel cielo, tramite il quale si potevano vedere numerosi Digimon che incombevano sulla città, Digimon di tutte le forme e dimensioni che sembravano non attendere che il momento ideale per scatenare la loro furia distruttiva!

"Che sta succedendo lassù? Cosa sono tutti quei Digimon?" esclamò Hirokazu. "Diavolo, è come quando il Mondo Digitale è apparso nel cielo, dopo che i Digiprescelti hanno sconfitto VenomMyotismon!"

"Già... solo che stavolta è reale." affermò Ryou, guardando con evidente preoccupazione lo squarcio celeste che si allargava sempre di più. "E... non ho idea di cosa potrebbe accadere, adesso. Non ho mai visto uno spettacolo simile..."

"E io ne ho viste di cose, nei miei viaggi nel Mondo Digitale..." aggiunse mentalmente.

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Una piccola scossa tellurica stava scuotendo l'edificio di Hypnos, ma gli operatori restavano al loro posto, cercando di tenere tutto sotto controllo. Si stavano muovendo in un territorio a loro completamente sconosciuto... ora che Juggernaut era stato attivato, non si poteva più die con certezza cosa sarebbe successo, e non c'era più niente che fosse al sicuro dall'attacco dei Digimon se questa misura estrema fosse fallita. Tutto dipendeva dal funzionamento del programma...

"Spero soltanto che non stiamo commettendo un terribile errore..." mormorò tra sè Reika, continuando a monitorare lo status degli strumenti. Per il momento, era tutto nella norma, ma sarebbe potuta andare diversamente da un momento all'altro...

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"Ooookay, domanda da un milione di yen... chi ha lasciato il cielo acceso? E chi li ha chiamati qui, tutti quei Digimon?" chiese Rapidmon con fare sarcastico. Anche lui e gli altri Digimon dei Tamers avevano notato lo strano, innaturale fenomeno che aveva acceso il cielo sopra Shinjuku, e non sapeva bene cosa pensare... certo, era una vista piuttosto inquietante, e Rapidmon non era esattamente ansioso di misurarsi con tutti i Digimon che si profilavano dallo squarcio nella volta celeste... La strana aurora boreale verde si stava diffondendo nel cielo, attorno alla lacerazione, come una gigantesca macchia di liquido, e i Digimon cominciavano a provare una strana sensazione di fastidio... come un brivido che attraversava i loro corpi e faceva loro provare disorientamento e sconforto... C'era decisamente qualcosa che non andava, ma nessuno di loro era in grado di dire cosa... men che meno Takato, che stava guardando con crescente apprensione, assolutamente impotente, il suo Digimon che indietreggiava, piegandosi leggermente su sè stesso.

"WarGrowlmon!" esclamò il giovane Tamer, sempre più allarmato, mentre correva a fianco dell'enorme dinosauro corazzato. "WarGrowlmon, che sta succedendo? Ti senti bene?"

"Non... non lo so, Takatomon..." affermò il Digimon di livello Ultimate. "C'è... qualcosa che mi fa sentire strano... non so che cosa...?"

"Non è il solo, Takato-kun! Guarda lì!" esclamò Ryou, indicando Vikaralamon che si stagliava ancora minacciosamente davanti a loro. "Sembra che stia succedendo qualcosa anche al Deva!"

In effetti, anche Vikaralamon cominciava a risentire di quello strano fenomeno, di qualunque cosa si trattasse. "C... COSA? CHE SIGNIFICA QUESTO? E'... UN ALTRO DEI VOSTRI TRUCCHETTI, EH, MALEDETTI UMANI?" ruggì. "MA... SE CREDETE DAVVERO CHE BASTERANNO A SCONFIGGERE ME, VI SBAGLIATE DI GROSSO! IO SERVO IL GRANDE SOVRANO, ZHUQIAOMON-SAMA! NON SARO' SCONFITTO DA DEGLI UMANI COME VOI!"

"Accidenti... ma che sta succedendo?" esclamò Ruki, per poi guardare le torri gemelle di Hypnos e corrugare la fronte, con un'espressione quasi sprezzante nei suoi occhi violetti. "Hmph... stai a vedere che dobbiamo ringraziare il nostro amico Occhiali Da Sole... Taomon, cerca di resistere! Troveremo un modo per darvi una mano!"

Malgrado fosse in una situazione poco piacevole, e sentisse che i suoi dati facevano sempre più fatica a restare coesi, Taomon mantenne il controllo e la dignità che le erano propri. "Grazie, Ruki. Non preoccuparti, possiamo resistere, almeno un po'." affermò la Digimon sciamana.

La ragazzina dai capelli rossi annuì, e cercò nel suo deck qualcosa che potesse aiutarli in quella situazione, mentre lo squarcio nel cielo si allargava sempre di più, e la macchia verde nel cielo si diffondeva come petrolio nel mare...

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"Juggernaut controlla completamente la rete. Ormai è al livello 5... la potenza è massima!" disse Megumi, restando controllata e professionale, ma non riuscendo lei stessa a credere a quello che stava accadendo sotto i suoi occhi. L'intero quartiere di Shinjuku era sotto assedio da parte di un Digimon potente e distruttivo... e lei era lì, in prima fila in quello che poteva essere l'ultimo baluardo contro l'invasione proveniente dal Mondo Digitale. Privatamente, la giovane agente di Hypnos provava un po' di reticenza... dopotutto, stavano pur sempre prendendo parte ad uno sterminio di massa, e solo la convinzione che stessero impedendo a delle creature ostili e pericolose di minacciare la Terra le permetteva di continuare a fare il suo lavoro senza problemi. E del resto, lei stava pur sempre facendo il suo lavoro. Lei era una dipendente di Hypnos, ed era impensabile per lei discutere gli ordini dall'alto, indipendentemente da quanto lei disapprovasse.

Sotto di lei, Yamaki non dava certo l'impressione di avere gli stessi suoi tentennamenti. Megumi non ricordava di aver mai visto il suo superiore così cupamente soddisfatto. "Hmhmhmm... Massima potenza. Questo è quello che mi piace sentire." affermò. "Ora, osservi con attenzione, signor Wong. Il mondo sta per cambiare una volta per tutte."

Janyuu continuò a guardare le immagini che si susseguivano sui maxischermi dell'enorme sala del supercomputer. Ora vedeva i Tamers che strisciavano qualche carta nei loro D-Power per aiutare i loro Digimon... poi i Digimon che cercavano di contrattaccare, e Vikaralamon che assorbiva un colpo dopo l'altro, ma ancora continuava ad avanzare imperterrito... e quando un'immagine presa particolarmente da vicino inquadrò suo figlio, Janyuu decise che era rimasto ad attendere abbastanza a lungo.

"Credo invece di aver visto più che abbastanza, Yamaki-san." disse l'ex-membro dei Monster Makers. Voltò le spalle al capo di Hypnos e cominciò ad allontanarsi con tutta calma, seguito soltanto dalle parole di Yamaki che sembrava ancora voler convincerlo a desistere.

"Crede di poter fare qualcosa, signor Wong? Ormai il programma è ad uno stadio troppo avanzato per poterlo fermare." disse l'uomo più giovane.

Janyuu non si fermò nemmeno e si incamminò verso un corridoio, facendo soltanto un piccolo sorriso ironico. "E' questo il suo problema, Yamaki-san. Non metterei mai in dubbio la sua competenza, ma lei pone troppa fiducia in questi computer... e non abbastanza nel fattore umano." affermò, per poi uscire dalla sala e incamminarsi lungo il corridoio. In breve tempo, raggiunse una biforcazione, dove due agenti in divisa erano di guardia, e si allertarono immediatamente quando lo videro arrivare.

"Signore, mi dispiace. L'accesso a quest'area è consentito solo al personale autorizzato." disse uno degli agenti, raggiungendo Janyuu che avanzava senza alcuna fretta apparente. Con una maestria insospettabile, il signor Wong sbilanciò l'agente e lo condusse a terra, poi raggiunse l'altro e lo mise fuori combattimento con una rapida quanto spettacolare mossa di kung-fu! I due individui rimasero al suolo storditi, con delle espressioni incredule sul viso, e Janyuu proseguì per la sua strada.

"Dispiace anche a me, signori, ma mio figlio ha bisogno di me in questo momento." disse Janyuu, per poi mettersi a correre verso l'esterno, nella speranza di raggiunge Jenrya e i suoi compagni prima che fosse troppo tardi...

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Juri Katou non aveva mai visto niente del genere in vita sua. Mentre i suoi amici e i loro Digimon erano per le strade di Shinjuku, a rischiare la vita contro qualche Digimon emerso da chissà dove, lei non poteva fare altro che restarsene lì impaurita, a guardare il cielo che cambiava colore e mostrava una serie di strani, inquietanti fenomeni. Kenta, che era rimasto con lei, non poteva fare altro che cercare di farle coraggio e tenere sotto controllo le proprie emozioni... cosa che appariva anch'essa alquanto difficile, visto il caos che si stava diffondendo in città.

"Che cosa possiamo fare, Kenta-kun? Sembra che sia scoppiata la fine del mondo..." esclamò la ragazzina, guardandosi attorno. "Takato-kun e gli altri sono lì che stanno combattendo... e noi non possiamo fare niente per dare loro una mano! Accidenti, quanto vorrei essere una Tamer anch'io, in questo momento..."

"E Hirokazu è anche andato con loro... accidenti, cosa credeva di fare?" esclamò Kenta. "Speriamo solo che non vada a cacciarsi in qualche guaio..."

Juri stava per rispondere, ma qualcosa attirò la sua attenzione, scintillando agli estremi del suo campo visivo... e la ragazzina, incuriosita, guardò in quella direzione, e vide una piccola luce bianca che schizzava via, nascondendosi dietro un vicino cespuglio! Le fronde si spostarono, emettendo un fruscio sinistro, e sia Juri che Kenta si resero conto che c'era qualcosa che si nascondeva là dietro! Vinto un primo momento di esitazione, Juri andò a vedere di cosa si trattasse... e spalancò gli occhi incredula quando vide che si trattava di Elecmon, il buffo Digimon che lei aveva incontrato solo qualche giorno prima, e che lei aveva deciso che sarebbe diventato il suo partner! Solo che in quel momento, Elecmon non dava l'impressione del Digimon energico e risoluto che era prima... camminava trascinandosi sul terreno, come se facesse fatica a tenere alzato il proprio corpo. Era come se avesse corso per chilometri... e sicuramente non stava bene! Malgrado la situazione non sembrasse dare la possibilità di fermarsi a lungo, Juri era troppo generosa per lasciar perdere una qualsiasi creatura che si trovasse in difficoltà... in particolare un Digimon di cui lei aveva fatto conoscenza e a cui si era affezionata!

"Elecmon!" esclamò Juri, chinandosi sul grazioso Digimon elettrico. Kenta la seguì a ruota, preoccupato che lei non si attardasse troppo... ed Elecmon, vedendola avvicinarsi, sembrò riprendere un po' le forze per qualche motivo. "Elecmon-chan, come ti senti? Non stai male, vero?"

"Ah... tu sei la ragazzina dell'altro giorno..." disse Elecmon, alzando lo sguardo verso Juri e guardandola con un misto di sarcasmo e sollievo. "Hehehee... sempre dell'idea di farmi diventare il tuo partner? Scusa, ma in questo momento ho qualche piccolo problema a cui pensare..."

"Lo vedo bene, Elecmon-chan!" esclamò la bambina castana. "Che sta succedendo, lo sai per caso? Ho visto che il cielo sta cambiando colore, e che altri Digimon come te stanno cominciando ad apparire lassù... cosa significa questo? Io e i miei amici... abbiamo paura, lo ammetto!"

"Purtroppo, ne so quanto te..." mormorò Elecmon, che cominciava già a sentirsi più rinvigorito. "Però... posso dirti per certo che qualcosa sta aprendo un passaggio temporaneo tra il Mondo Reale e DigiWorld... non so perchè, e neanche come abbiano fatto, ma è così! E i Digimon che si trovano nel Mondo Reale... me compreso... ne stanno risentendo!"

"Cosa?" esclamò Kenta. "Ma allora, anche Guilmon, Terriermon e Renamon... anzi, tutti gli altri... stanno rischiando grosso in questo momento!"

"E' terribile..." affermò Juri. "Elecmon-chan, vieni con noi! Ti porteremo al sicuro, e poi andremo da Takato-kun e gli altri e cercheremo di dargli una mano in qualche modo!"

"Hey, ma se voi non ce l'avete neanche, un Digimon..." rispose il piccolo Digimon di livello Rookie. "Come pensate di poter dare una mano a... ai Tamers, voi li chiamate così, giusto?"

"Beh... io ho un bel po' di carte rare, e sono anche abbastanza potenti..." disse Juri, dicendo la prima cosa che le passava per la mente. "Potrei almeno prestarle a Takato-kun e agli altri, e potrei dare loro una mano se stanno combattendo contro qualche Deva, o qualche altro Digimon di quel tipo! Insomma... almeno, vorrei provare a fare qualcosa!"

"Sei coraggiosa, Juri-san..." commentò Kenta, impressionato dalla determinazione della sua amica. "Cavolo, vorrei avere io un briciolo del tuo fegato..."

"Beh... lascia che te lo dica, piccola, ti sei appena guadagnata un bel po' di punti!" affermò il Digimon elettrico, sentendosi tornare lentamente le forze. Aveva come il presentimento che avesse qualcosa a che fare con Juri stessa.... che ci fosse un motivo ben preciso se si sentiva meglio proprio adesso che era con lei. E un attimo dopo, la stessa lucetta bianca che Juri aveva visto prima si accese di nuovo, fluttuando nell'aria davanti a lei e facendole fare un passo indietro per la sorpresa! Si trattava di una sfera di luce grande come il pugno di un bambino, che brillava come un piccolo sole ed emanava un gradevole calore... e guardando un po' meglio, Kenta e Juri riuscirono a vedere dei pixel che si dipartivano dal nucleo della sfera di luce! I due non erano proprio esperti di Digimon... ma ne sapevano abbastanza per dire che si trattava di dati!

"Che... che sta succedendo, ora?" si chiese Juri, guardando come ipnotizzata la sfera che lentamente fluttuava verso di lei... e poi si trasformava, circondando i due ragazzini ed Elecmon in un alone di luce abbagliante che li costrinse a coprirsi gli occhi per un istante! Juri sentì qualcosa atterrarle in grembo... e quando la luce si diradò, la bambina castana si azzardò ad aprire un po' gli occhi per vedere cosa fosse successo.

Quello che vide la lasciò senza parole... e anche Kenta ed Elecmon lo erano!

Juri stava tenendo in mano un congegno elettronico identico a quello che Takato, Ruki, Jenrya e Ryou usavano per scannerizzare le loro carte... un D-Power, lo strumento che faceva di loro dei Tamers a tutti gli effetti, e ora anche lei ne aveva uno uguale! La bambina castana non poteva crederci... era esattamente quello che più avrebbe voluto in quel momento, e ora... ora forse poteva usarlo per aiutare Takato e gli altri! Non avrebbe certo permesso a qualcuno di correre rischi davanti ai suoi occhi, se lei era in grado di impedirlo...

Non avrebbe più permesso a nessuno di morire davanti ai suoi occhi...

"Juri-san, quello... quello non è un D-Power?" esclamò Kenta, mentre Juri prendeva in mano il congegno elettronico e lo guardava meravigliata. Era un momento magico per lei, e per diversi secondi, Juri non seppe cosa dire... almeno finchè Elecmon non diede la sua opinione!

"Ebbene sì, quello è proprio un D-Power!" esclamò il Digimon elettrico. Guardando verso il suo piccolo amico, Juri vide che ora era circondato da degli anelli di codice digitale bianco, che gli davano un'aria più ardita e combattiva... e sembrava anzi essersi ripreso del tutto da quel momento di stanchezza di cui era stato vittima solo qualche attimo prima! "E ha reagito con me... quindi questo significa che, per quanto io possa non crederci, sono il tuo partner! Beh, non sei contenta di sentirlo? Dopotutto, quando ci siamo incontrati, era tuo desiderio diventare la mia Tamer!"

"Sono un Tamer... sono davvero una Tamer..." mormorò Juri, sbattendo gli occhi come se ancora non riuscisse a credere a quello che stava vedendo... e un attimo dopo, la ragazzina alzò il pugno in aria ed esultò! "Yu-huuuu! E' fantastico! Allora... allora questo vuol dire che posso andare a dare una mano a Takato-kun e gli altri, e posso anche farti evolvere, non è vero?"

"Oh, mamma... Juri, non farti prendere troppo la mano, okay?" affermò Kenta. Prima Hirokazu, e adesso lei... cosa c'era stata in quegli ultimi tempi, una svendita di Tamers?

"Beh... suppongo di sì!" rispose Elecmon. "E anzi, credo che sia la cosa migliore, visto che a livello Rookie potrei fare ben poco..."

Era tutto quello che Juri aveva bisogno di sentire. Con rinnovata determinazione, la neo-Tamer cercò nel suo deck una carta che potesse essere utile... e trovò quasi subito la carta della Digievoluzione, osservandola per un attimo con il cuore che le batteva a mille per l'emozione. Con un gesto un po' insicuro, la ragazzina attivò il suo D-Power e inserì la carta nel lettore, da cui si sprigionò un lampo di energia!

"Com'è che diceva Takato-kun? Ah, sì, giusto..." disse tra sè. "CARD SLASH! Digivolution Activate!"

"Ottimo, Juri! Un bellissimo inizio! Ed ora... Elecmon shinka..."

L'energia avvolse il corpo di Elecmon e lo avvolse in un'aura candida, inviando delle scariche lungo il suo corpo e riorganizzando i suoi dati in modo che formassero la sua evoluzione a livello Champion! Per diversi secondi, il gioco di luci proseguì, abbagliando la ragazzina... e poi, la forma Champion di Elecmon apparve in tutto il suo splendore davanti a lei, atterrando in piedi e lanciando un potente ruggito! Juri non poteva credere ai suoi occhi: davanti a lei era comparso un Digimon assolutamente magnifico, un gigante muscoloso con la pelle bronzea e la testa di un fiero leone dalla criniera bionda, con un bagliore di orgoglio negli occhi! Era alto almeno due metri e mezzo, probabilmente anche di più, con il corpo segnato dalle cicatrici di alcune battaglie, delle cinghie di cuoio nero avvolte attorno al braccio destro, e portava un corta, poco elegante ma ugualmente micidiale spada appesa al fianco. Indossava soltanto un paio di pantaloni neri dall'aria vissuta, e le sue mani e i suoi piedi erano armati di corti artigli neri, mentre dietro di lui si agitava una coda da leone con il ciuffo biondo. Il guerriero digitale gettò di nuovo indietro la testa e lanciò un potente ruggito, per poi esclamare a voce alta il proprio nome!

"... LEOMON!"

"Leomon? Addirittura un Leomon?" mormorò incredulo Kenta, ricordando bene gli episodi dell'anime di Digimon in cui Taichi e i suoi compagni avevano conosciuto il nobile guerriero di DigiWorld.

"Wow... Elecmon... sei diventato... un Digimon meraviglioso!" fu il commento di Juri.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Leomon

Tipo: Animale

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Fist of the Beast King, Beast Sword

Leomon è un Digimon buono e pacifico, ma è anche un ottimo combattente, che difende i Digimon più deboli. Lunghi periodi di allenamento e meditazione gli hanno permesso di usare la sua energia spirituale per il suo attacco speciale, Fist of the Beast King.

Il Digimon si diede un'occhiata, come se volesse prendere un po' di confidenza con la sua nuova forma prima di tornare a combattere. "Hmmm. Devo ammettere che il miglioramento già si sente. Mi sento davvero pieno di energia. Va bene, in tal caso direi che possiamo... uh?"

"Leomon-sama!" esclamò allegramente Juri, correndo incontro al Digimon leonino e abbracciando strettamente... anche se era talmente grande che la bambina non riusciva proprio a cingerlo con le braccia! "Sei fantastico! Un vero eroe! Sei davvero il Digimon migliore che potrei volere! Eri già carino quando eri Elecmon, ma così sei davvero favoloso!" si staccò un attimo da Leomon, e si mise in una posa graziosa, sorridendo garbatamente e strizzando un occhio. "E io, come sono, Leomon-sama? Mi trovi carina?"

Un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Leomon e di Kenta. Certo che a volte era un po' difficile capire cosa passasse per la testa a Juri... "Ehm... io... non vorrei rovinarti la festa, Juri-san, ma... quel buco nel cielo non si chiuderà da solo, e Takato-kun e gli altri avrebbero ancora bisogno del nostro aiuto!"

Questo sembrò riportare Juri alla realtà, e la bambina si sfregò il viso con una mano, come se si fosse gettata in faccia dell'acqua fredda, e tornò seria tutto d'un colpo! "Ehm... scusatemi, mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo!" esclamò. "Avete... perfettamente ragione, Takato-kun e gli altri ci stanno aspettando!"

"Vi guido io da loro. Questo disturbo digitale lascia una traccia inconfondibile, che riesco a seguire con i miei sensi." disse Leomon, iniziando a fiutare l'aria. Quando fu sicuro di avere trovato la pista giusta, il Digimon leonino indicò nella direzione del quartiere di Shinjuku. "Da quella parte. Di qualunque cosa si tratti, è quella l'origine." affermò. "E sento anche che si stanno scontrando diversi Digimon. Devono essere i vostri amici che cercano di fermare uno di quei Deva. Montate sulle mie spalle, ragazzi. Ci penso io a portarvi lì."

Leomon si chinò quel tanto che bastava per raccogliere Juri e Kenta e piazzarseli sulle spalle... e poi, con un balzo poderoso, iniziò a correre verso il luogo della battaglia, mentre i due bambini si aggrappavano con tutte le loro forze...

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Vicino ai palazzi di Hypnos, le cose non stavano andando bene, per il gruppo dei Tamers... certo, il loro avversario, Vikaralamon, stava subendo gli effetti del programma di eliminazione che Yamaki e gli scienziati di Hypnos avevano appena attivato... ma l'arma computerizzata non faceva nessuna distinzione, e colpiva indiscriminatamente tutti i Digimon, costringendo anche WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon, Guardromon e Strikedramon a rallentare. Il Digimon di Hirokazu era già esausto e barcollante, ed era chiaro che non avrebbe più potuto combattere a lungo... E la cosa peggiore era che nessuno di loro, nemmeno l'esperto Ryou, era in grado di capire cosa stesse realmente accadendo, a parte il fatto che c'era lo zampino di Hypnos e, di conseguenza, di Yamaki dietro tutto questo...

A fatica, WarGrowlmon si rialzò e si mise in guardia, mentre nello stesso tempo, Vikaralamon abbassava la testa e strisciava sul terreno con uno dei suoi zoccoli, sotto gli sfuardi tesi dei Tamers che cercavano di pensare ad un modo di uscire da quella difficile situazione. Stavano cercando ancora di farsi venire un'idea, e Takato stava guardando il suo D-Power come se potesse leggere delle risposte nello schermo... e mentre erano lì che cercavano di pensare, delle colonne di luce verde scesero dall'alto e avvolsero i Digimon, i cui corpi cominciarono a diventare evanescenti!

"Oh, no, guardate!" esclamò Hirokazu. "Che sta succedendo ai nostri Digimon, adesso? Persino quel maialone troppo cresciuto non riesce a resistere a questo strano fenomeno..."

E men che meno riusciva a resistere Calumon, che si era appallottolato in un angolino e cercava in qualche modo di proteggersi, mentre Takato lo raggiungeva e lo osservava con evidente preoccupazione. Lo stress di quella battaglia e di quella terribile situazione stavano mettendo a dura prova il giovane Tamer, che si sentiva sul punto di perdere la testa... ma prima che questo potesse accadere, la voce di un adulto si fece sentire, presentandosi come una possibile ancora di salvezza in quella difficile situazione.

"Jenrya!" esclamò una voce che Takato riconobbe subito come quella di Janyuu Wong, il papà del suo amico... e quando lui e Jenrya guardarono in quella direzione, videro che in effetti l'uomo era lì, con un'espressione seria e contrita sul volto...

"Papà..." mormorò il Tamer cinese, e l'uomo annuì lentamente tenendo gli occhi chiusi.

"Non c'è più tempo, ragazzi. Il programma Juggernaut sta per raggiungere la fase finale." affermò Janyuu. "Se dovesse farlo, allora i Digimon sarebbero cancellati..."

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CONTINUA...

Note dell'autore: E così, dopo un bel po' di tempo, riesco finalmente ad aggiornare! Spero di riuscire a pubblicare la fine della battaglia con Vikaralamon abbastanza presto... se la vita di tutti i giorni non mi mette i bastoni tra le ruote!

E così, inizia la partnership di Juri, che diventa a tutti gli effetti la Tamer di Elecmon / Leomon. Solo il tempo ci dirà come andrà. Sperabilmente, meglio che nell'anime.

Okay, questo è tutto per ora! A presto!

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Capitolo 19
*** Juggernaut nel caos ***


Tamers Reload-019

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 19 - Juggernaut nel caos

"Non c'è più tempo, ragazzi... tra non molto, il programma Juggernaut arivrà alla sua fase finale, e tutti i Digimon verranno cancellati." affermò Janyuu, guardando verso il cielo, nel quale continuavano ad apparire strani ed inquietanti fenomeni. Alcune stringhe di dati, simili a diafana ed impalpabile polvere bianca luminosa, si stavano già staccando dai corpi dei Digimon, compreso il Deva Maiale, che strisciava rabbiosamente gli zoccoli sul terreno, non spiegandosi cosa stesse succedendo. Le colonne di luce che si elevavano dai palazzi di Hypnos scagliavano su tutta l'area un bagliore verdastro e malato, causando scene di panico paragonabili a quelle provocate dall'emersione di Vikaralamon. Non c'era bisogno di un genio per capire che stava succedendo qualcosa di terribile...

"Il programma Juggernaut?" chiese Hirokazu. "Come sarebbe a dire? Che cos'è... e cosa sta facendo ai nostri Digimon?"

"Kazu... mi sento... un... ingranaggio..." mormorò Guardromon, indietreggiando con movimenti lenti e legati, come se le sue giunture non fossero state oliate da molto tempo. Con un inquietante stridio di ingranaggi arrugginiti, il Digimon meccanico si sedette per terra, cercando di scagliare un nuovo Guardian Barrage contro Vikaralamon, e fallendo miseramente.

"Tu sei fatto di ingranaggi, Guardromon..." mormorò il neo-Tamer, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla testa.

"Juggernaut... è un programma creato dal governo per eliminare tutte le forme di vita digitali sulla Terra, e per impedire al Mondo Reale e a quello Digitale di entrare ancora in contatto." spiegò Janyuu con espressione colpevole. Dopotutto, aveva anche lui collaborato con un progetto così assurdo... "Al momento, sta cercando di scomporre i dati di tutti i vostri Digimon... e, in effetti, di tutti i Digimon ancora presenti nel Mondo Reale... e rispedirli nel Mondo Digitale. Nel giro di pochi minuti, se non troviamo una soluzione, non resterà un solo Digimon su tutta la Terra."

"C-Cosa?" esclamò Takato con orrore. "No, non è... possibile! State dicendo che... che io e i miei amici... non rivedremo più Guilmon e i nostri compagni?"

"Ci deve essere una soluzione! Non possiamo permettere che questo accada!" esclamò Ryou, la cui calma si era ora incrinata davanti alla situazione incredibilmente pericolosa che stavano affronando. "Che cosa è venuto in mente a voi del governo? Vi siete messi a giocare con qualcosa che non siete neanche in grado di capire... figuriamoci poi controllarlo! E adesso ne stanno tutti pagando le conseguenze!"

"Non... non ho intenzione di cercare scuse. Anch'io ho partecipato a questo piano, perchè credevoche fosse l'unica possibilità di impedire che i Digimon attaccassero la Terra!" rispose Janyuu, rendendo chiaro il suo rammarico nell'aver preso questa decisione. "Solo adesso mi rendo conto che... che è stata tutta una follia!"

"Un po' troppo tardi, con tutto rispetto parlando!" scattò Ruki, tenendo i pugni stretti al proprio fianco per la rabbia e la tensione. Proprio adesso che aveva ritrovato la sua amicizia con Renamon... doveva rinunciarci perchè qualche adulto aveva deciso che i Digimon erano pericolosi?

Come ad avvalorare le paure dei Tamers, anche WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon e Strikedramon si afflosciarono a terra respirando affannosamente, alcune stringhe di dati che si separavano dai loro corpi e fluttuavano silenziosamente verso il cielo. Vikaralamon stava a sua volta perdendo le forze, cercando in qualche modo di fare forza con i suoi zoccoli in modo da rialzarsi e riprendere il combattimento...

Ma all'improvviso, accadde qualcos'altro di completamente inaspettato: i colori innaturali che si erano espansi nel cielo cominciarono a tremare, come se la volta celeste fosse stata scossa da un terremoto... e le stringhe di dati cessarono di separarsi dai corpi dei Digimon, che riuscirono così a rimettersi in piedi, sentendosi improvvisamente rinvigoriti.

WarGrowlmon si alzò in piedi, guardandosi le mani artigliate con espressione stupita. "Takatomon... non capisco, all'improvviso mi sento molto meglio!" esclamò il Digimon corazzato. "Cosa sta succedendo qui? Perchè il cielo ha tutti quei colori, e adesso..."

"E'... è molto strano... avverto un sacco di presenze ostili oltre il varco digitale!" esclamò Taomon, afferrando stretto il suo pennello. "Ho come l'impressione che qualche Digimon abbia interferito con il programma di cui parla il padre di Jenrya."

"Che cosa? Ma... ma questo è incredibile!" esclamò Janyuu, guardando senza fiato l'incredibile spettacolo. "Che i Digimon... siano già riusciti a comprendere il funzionamento di Juggernaut e ad interferire con esso?"

"Non vedo altra spiegazione..." affermò Jenrya. Il ragazzo cinese ancora non riusciva ad alzare lo sguardo verso suo padre, e sentiva nel suo cuore una grande confusione, un misto di delusione, rabbia e - in qualche modo - comprensione per quello che suo padre e i suoi colleghi avevano fatto senza che lui ne sapesse nulla... In fondo, immaginava che lo avessero fatto per il bene dell'umanità, ma allo stesso tempo... allo stesso tempo non riusciva a sopportare l'idea che le cose si fossero messe in quel modo...

"HMPH! SEMBRA CHE, QUALUNQUE FOSSE IL VOSTRO TRUCCHETTO, ALLA FINE NON SIA SERVITO A NIENTE!" tuonò Vikaralamon con una risata gutturale. "DAVVERO UN PECCATO... MA IN FONDO, NON MI ASPETTAVO NIENTE DI MEGLIO DA VOI UMANI! ANZI... SEMBRA CHE LE COSE ORA SI METTERANNO PEGGIO PER VOI!"

Una serie di ruggiti inferociti accompagnò la parole del Deva Maiale, e dal cielo infranto sopra il campo di battaglia cominciarono a scendere numerosi Digimon mai visti prima, simili a cinghiali delle dimensioni di un cavallo, dall'ispida pelliccia arancione con una criniera rossa attorno al collo e al muso del colore del piombo, una placca di metallo grigio a proteggere la fronte, e grandi zanne lunghe come il braccio di un uomo, incurvate minacciosamente verso l'alto come due sciabole, e colorate di strisce nere e rosse. Delle lingue di fuoco guizzavano sugli zoccoli e sulla coda dei Digimon, che atterrarono con inaspettata agilità sull'asfalto e circondarono Vikaralamon, preparandosi ad affrontare i Tamers e i loro Digimon.

"Oh, fantastico! Adesso guarda come ci siamo ridotti... da supereroi a guardiani di maiali!" affermò Rapidmon scuotendo la testa.

Ryou corrugò la fronte. "Dei Boarmon... non sono certo avversari preoccupanti, ma... il fatto che siano riusciti ad emergere così numerosi non fa che dimostrare che i Digimon hanno sfruttato questo Juggernaut a loro vantaggio!"

"Yamaki... che cosa abbiamo fatto?" esclamò Janyuu, sentendosi impotente di fronte a quell'armata di Digimon. Poco più in là, il piccolo Calumon restava prudentemente nascosto dietro un cestino dei rifiuti, sperando che i Digimon dei suoi amici fossero abbastanza forti da gestire la situazione...

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Boarmon

Tipo: Mammifero

Attributo: Dati

Livello: Armor

Attacchi: Nose Blaster, Bullet Attack

Boarmon è il risultato dell'evoluzione di un Armadillomon tramite il Digi-Tama del Coraggio. Attaccano scagliando fiamme dalle naici, o caricando gli avversari usando la corazza sulla testa a mo' di ariete. Non sono finora disponibili ulteriori informazioni.

"Amici... state attenti, calu..." mormorò la Shining Evolution, vedendo Strikedramon che ritornava all'attacco, intercettando la carica di un Boarmon con il suo attacco Strike Fang...

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All'interno della sala di controllo principale di Hypnos, per Yamaki e i Monster Makers la situazione non stava andando come il misterioso capo dell'organizzazione aveva previsto: quando sembrava che anche la fase finale dell'operazione sarebbe giunta alla fine senza alcuna complicazione, all'improvviso gli schermi erano stati invasi da una luminosa marea di zero ed uno che avevano oscurato ogni cosa, facendo precipitare rapidamente la sala, prima così ordinata e disciplinata, nel caos!

"Maledizione... ma che sta succedendo? Cosa significano tutti quei numeri?" esclamò Yamaki, gli occhi che si spalancavano dietro alle lenti dei suoi onnipresenti occhiali da sole. "Il programma stava funzionando perfettamente fino ad un attimo fa!"

"Non ce lo spieghiamo, Yamaki-san!" esclamò un tecnico, armeggiando furiosamente con la tastiera. "Sembra che all'improvviso sia arrivato un flusso di dati e abbia interferito con le funzioni di Juggernaut! Non capiamo come sia stato possibile!"

"Indagherete dopo sulle cause!" tagliò corto Yamaki. "Invertite il flusso di dati e riparate le funzioni compromesse! Presto, prima che quelle bestie tornino alla carica!"

Megumi cercò di eseguire l'ordine, ma qualsiasi cosa lei e la sua collega cercassero di fare, veniva puntualmente rifiutata dal programma impazzito! "Negativo, signor Yamaki!" esclamò la giovane donna, scuotendo la testa desolata. "Le funzioni di Juggernaut sono compromesse... non riusciamo a ristabilirle!"

"Cosa?" esclamò Yamaki. "Non... non è possibile! Non può finire così! Il progetto per cui abbiamo impiegato tante risorse, e dal quale dipende il futuro del mondo... non può avere fallito così miseramente!"

Una risata stridula e trionfante riecheggiò nella sala... e mentre tutti i tecnici si ritiravano sorpresi, sugli schermi apparve per qualche secondoun segnale di statico, che ben presto si stabilizzò e fece vedere il volto della creatura che aveva riso - era certamente un Digimon, ma assomigliava ad un umano, ed era tanto più inquietante per il fatto che i suoi occhi fissi ed inespressivi e il suo corpo glabro facevano immediatmente capire che non era quello per cui si spacciava. Indossava una maglietta verde con la salopette bianca, e sulla sua testa era posto un grande berretto rosso con il frontino. Il suo sorriso trionfante tagliava la faccia quasi da un orecchio all'altro, mentre la creatura iniziava a parlare.

"Heheheheee... che delusione, davvero è tutto qui quello che sanno fare gli umani E' stato fin troppo facile prendere il controllo del vostro programma e usarlo contro di voi!" esclamò con una vocetta stridula ed irritante. "La vostra arroganza è uasi divertente, umani, soprattutto se messa a raffronto con la vostra impotenza!"

"Chi sei tu?" chiese Reika dalla sua posizione. "Che cosa volete da noi, voi Digimon?"

Il Digimon travestito da umano non sembrò curarsi della domanda. "Prima avete contaminato il vostro mondo... e adesso avete cominciato a fare danni al nostro! Abbiamo dovuto evolverci ed adattarci soltanto per sopravvivere." continuò. "L'unico modo per proteggere il nostro mondo, è distruggere tutto ciò che lo minaccia, compresi voi umani! Ma per farlo, noi dobbiamo diventare più forti, molto più forti! E voi... voi esseri umani avete esattamente quello che ci serve! Avete la chiave del nostro trionfo e non lo sapete neanche!"

"Cosa?" esclamò Yamaki, che ormai stava davvero cominciando a perdere la calma. "Maledizione... tu chi sei? E che cosa vuoi da noi?"

L'immagine dell'inquietante bambino perse definizione, e un attimo dopo, al suo posto si trovava la figura beffarda di una scimmia dal portamento umanoide, con addosso un'armatura in stle orientale, un paio di pantaloni di seta bianca, e un paio di ciabatte nere, che ghignava ferocemente, con sguardo trionfante,mentre fissava i tecnici di Hypnos. "Il mio nome è Makuramon, sciocchi e patetici umani." rispose. "E sono qui per fare in modo che quello che appartiene ai Digimon venga loro restituito. Heheheheee, ma non preoccupatevi, abbiamo tutta l'intenzione di tornare per voi, una volta che la Shining Evolution ci avrà conferito il potere che ci serve! Comunque, a questo punto, voi esseri umani potete anche distruggervi da soli, per quanto concerne il mio signore, Zhuqiaomon-sama! E se posso dire la verità... nemmeno a me interessa molto cosa sarà di voi, purchè io possa diventare il braccio destro del mio signore. HYA-HAAAAAAA!"

Makuramon alzò un braccio in aria, mostrando una sfera d'acciaio che teneva in essa, e lanciò un penetrante grido che riecheggiò sinistramente nella sala di controllo. Immedatamente, le funzioni di Juggernaut già compromesse andarono completamente in tilt, e gli schermi iniziarono a vomitare stringhe senza senso di caratteri e numeri! Si sentirono delle esclamazioni di paura e sorpresa quando alcuni dei circuiti vennero fisicamente distrutti, emettendo scariche elettriche e piogge di scintille... e un attimo dopo, alcune sezioni di soffitto crollarono, mancando di pochissimo alcuni tecnici! Un denso fumo nero si levò dalle apparecchiature danneggiate, e Yamaki restò in piedi dov'era, tremando visibilmente per la rabbia e l'umiliazione. A quel punto, non c'era nient'altro che potesse fare se non guardare con astio la malefica creatura che si stagliava trionfante sullo schermo, mentre i suoi tecnici e i Monster Makers facevano un ultimo, disperato tentativo di riprendere il controllo. Ma a quel punto, non c'era niente da fare, e alla fine, anche Reika e Megumi, le due programmatrici più esperte, dovettero arrendersi all'evidenza...

"Tutti i sistemi sono in avaria, Yamaki-san." disse Reika. "Il programma Juggernaut è stato rivolto contro di noi. Non c'è... più niente che possiamo fare!"

"HAHAHAHAHAAAA! Alla fine ve ne siete resi conto!" li dileggiò Makuramon. "Bene... dato che a questo punto la mia presenza qui non è più necessaria, io me ne andrei. Dopotutto, il mio obiettivo è ancora lì, da qualche parte... e non ho voglia di presentarmi a Zhuqiaomon-sama a mani vuote! Per quanto riguarda voi... spero che vi divertirete con Vikaralamon! Hahahahahahaaaaa!"

Il terreno sotto Makuramon cominciò a ribollire, e il Deva Scimmia rimase in piedi, in tutta tranquillità, mentre una forma enorme, dalla pelle verde e squamata, emergeva da sotto di lui, prendendolo in groppa e guardando sinistramente i tecnici di Hypnos: si tratava di un enorme dragone cinese dalle squame verdi e dal portamento serpentino, con sei robuste zampe a tre dita, due delle quali facevano da braccia. La testa affusolata e dalla forma vagamente felina era armata di un palco simile a quello di un alce, e aveva lunghi capelli bianchi legati in maniera grossolana in due "trecce" ai lati della testa, e due folti baffi bianchi, in modo da dare l'idea di un vecchio saggio orientale. Il torace del dragone era protetto ulteriormente - nel caso le robuste squame non fossero state abbastanza - da un'armatura viola, messa sopra una rozza veste marroncina, e il corpo si assottigliava fino a terminare in una coda affusolata con un ciuffo bianco, come quella di un leone.

"Heheheee... sempre puntuale, Majiramon! Forza, abbiamo del lavoro a sbrigare, e in fretta!" esclamò Makuramon, spronando il Deva Drago con un gesto della mano.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Majiramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Flaming Arrowheads, Treasure Arrow

Membro dei dodici Deva di Zhuqiaomon, Majiramon rappresenta il Drago. Non è molto intelligente, ed è ciecamente fedele a Makuramon, che lo considera poco più che un servo. In combattimento, attacca con il crine della sua coda e dei suoi baffi, in grado di sprigionare fiamme irresistibili.

Il dragone e la scimmia si innalzarono nei cieli di Shinjuku, lasciandosi dietro il team di Hypnos completamente impotente, e un Mitsuo Yamaki talmente esterrefatto ed infuriato da fare fatica a trovare le parole necessarie per articolare la sua rabbia. Strinse rabbiosamente il suo accendino nella mano sinistra... poi mollò la presa, e l'accendino cadde sul pavimento con un clangore metallico. Subito dopo, il sistema cominciò ad andare in crash totale - gli scheri si disattivarono e si riempirono di segnali di statico, e alcuni dei macchinari vennero distrutti da una serie di esplosioni, facendo cadere pezzi di cemento ed acciaio sugli strumenti sottostanti. Diversi operatori abbandonarono la loro posizione e fuggirono, cercando almeno di salvare la pelle.

"Tornate immediatamente ai vostri posti! Che cosa sta succedendo? Cosa stanno facendo al mio sistema quelle bestie?" esclamò Yamaki, cercando come poteva di mantenere la calma, malgrado la sconfitta fosse ormai innegabile.

Uno degli scienziati, un tipo alto e smunto con i capelli neri e gli occhiali da vista, si avvicinò al capo di Hypnos per consigliargli di abbandonare il campo. "Signor Yamaki, ormai il sistema è compromesso. Non possiamo più proseguire. Dobbiamo andarcene subito."

"Nessuno di voi ha l'autorizzazione ad abbandonare il proprio posto." replicò Yamaki freddamente... un attimo prima che un'esplosione, più vicina delle altre, scuotesse la postaioni delle due operatrici principali! Reika riuscì a tenersi stretta, ma Megumi scivolò giù, finendo a terra dopo un salto di almeno due metri, ed emettendo un gemito di dolore!

"Megumi!" esclamò Reika, scendendo giù per andare ad assistere la sua amica, che per fortuna sembrava essersi fatta solo qualche ammaccatura, e si stava già rialzando massaggiandosi la schiena dolorante. "Megumi, stai bene?"

"S-sì, Reika..." mormorò la bionda. "Ma... non immaginavo che sarebbe finita così. Questa volta... ero sicura che avrebbe funzionato!"

"Lo so... ma a quanto pare, questi Digimon sono molto meglio preparati di quanto avessimo mai ipotizzato." rispose Reika scuotendo la testa, mentre aiutava la sua amica e collega a rialzarsi. "Al momento... non c'è proprio niente che possiamo fare."

"Signor Yamaki, ormai il sistema è al collasso." affermò lo scienziato che aveva parlato prima. A quel punto, anche se con ordine e disciplina, tutti gli operativi avevano abbandonato e loro posizioni e si stavano dirigendo verso le uscite di emergenza.

"Allora fate qualcosa per riattivarlo!" ribattè il capo di Hypnos. "Ci deve per forza essere una soluzione! Chiudete l'esecuzione e poi fatelo ripartire!"

L'uomo con gli occhiali scosse la testa. "E' inutile, Yamaki-san, ormai il programma è completamente corrotto." affermò. "L'unica cosa da fare è fuggire, finchè siamo in tempo."

"Mi sta forse dicendo che sta mancando volontariamente al suo dovere?" lo apostrofò duramente Yamaki.

"No, Yamaki-san." rispose lo scienziato, senza neanche scomporsi. "Sto solo dicendo che ritengo la mia vita più importante della sua ossessione per questi... Digimon. Ormai sembra che queste intelligenze artificiali siano divetate... fin troppo intelligenti. Le consiglierei di andarsene finchè è in tempo, signore."

Yamaki voleva rispondere... ma ormai, la sua mente razionale gli dceva che era tutto inutile, e che i suoi operatori avevano ragione. Il progetto Hypnos era fallito. E ora che tutti i suoi sottoposti staano evacuando la sala principale, scendendo le scale che portavano alle uscite di emergenza, Mitsuo Yamaki accettò la triste realtà dei fatti. In breve tempo, tutto il personale aveva evacuato la stanza... tranne Reika, che restò per qualche secondo ferma in cima alle scale guardando con espressione indecifrabile il suo superiore. Resosi conto che non c'era niente da fare per trattenerla, Yamaki sospirò e annuì in direzione della giovane dai capelli rossi.

"Non posso fare niene per trattenerla, Ohtori." affermò. "Ormai il progetto è fallito. E' sollevata da ogni incarico."

Reika non disse nulla, limitandosi a fare un inchino in direzione di Yamaki prima di scendere le scale assieme al resto dei suoi colleghi... e l'uomo rimase fermo al suo posto, mentre la sala principale collassava attorno a lui...

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"Non so esattamente cosa sia successo, ma sono pronta a combattere ancora." affermò Taomon, guardandosi attentamente e notando che tutti i segni della battaglia erano spariti, lasciandola rinvigorita. Anche WarGrowlmon, Rapidmon, Guardromon e Strikedramon sembravano di nuovo nel pieno delle forze... e sfortunatamente, lo stesso valeva anche per Vikaralamon e per tutti i Boarmon che ora lo circondavano, e che non ersero tempo a lanciarsi all'attacco! Uno di oro puntò verso WarGrowlmon e scagliò una fiammata dalle narici, ma il gigantesco dinosauro cibernetico si protesse efficacemente usando una delle sue braccia armate di lame per farsi scudo. Poi, con un rapido gesto del braccio, WarGrowlmon scagliò un'ondata di energia verso il nemico, sollevando letteralmente pezzi d'asfalto mentre il colpo sfrecciava verso il nemico!

"Radiation Blade!" esclamò WarGrowlmon. Due Boarmon vennero travolti dalla bordata di energia e vennero cancellati, trasformandosi in tante stringhe di dati che scomparvero nel vortice sopra di loro! Altri dei Digimon cinghiali caricarono a testa bassa verso i Digimon dei Tamers, e sia Rapidmon che Taomon si tennero pronti a ricevere l'attacco...

"Fist of the Beast King!" ruggì una voce possente roveniente da dietro Takato e i suoi compagni... e una sfra di energia pulsante di colore arancione, di forma simile alla testa di un leone, sfrecciò verso il Boarmon più vicino e lo colpì in pieno, distruggendolo all'istante e costringendo gli altri Boarmon a fermarsi. Sorpresi da quell'intervento improvviso, i Tamers e il signor Lee si voltarono in quella direzione... e quello che videro lasciò molti di loro senza parole! Un possente e fiero Leomon stava arrivando a passo spedito, con il pugno ancora puntato verso il Deva e i suoi sottoposti... e sulla sua spalla, come niente fosse, era seduta Juri Katou, che muoveva la mano per salutare i suoi esterrefatti amici!

"Ciao, Takato-kun! Ciao, ragazzi!" esclamò la ragazzina castana. "Che ve ne pare? Adesso sono anch'io una Tamer! E lui è il mio Digimon e il mio principe, Leomon-sama!"

"Ju... Juri-san?" balbettò Takato. "Cosa... come... dove... quando...?"

"Da non crederci... davvero da non crederci..." mormorò Ruki scuotendo la testa. "Non credo che siano mai successe più cose strane di quante ne siano successe oggi! Che diamine, sembra che stiamo attirando noi tutti gli eventi più impensabili!"

Leomon si fermò accanto al gruppo di Tamers e si piegò su un ginocchio, in modo da permettere a Juri di scendere, cosa che la ragazzina castana fece con destrezza prima di raggiungere il resto degli increduli ragazzi. Leomon, da parte sua, si mise in guardia e si preparò ad affrontare il resto dei Boarmon, facendo cenno alla sua nuova Tamer di restare a distanza di sicurezza.

"Juri. Mi occuperò io di affrontare questi Digimon." affermò l'uomo-leone, brandendo una corta spada dalla lama rozza ma affilata. "Tu resta con i tuo compagni, e usa le tue carte come ti ho detto se pensi che possa averne bisogno!"

"Certamente, Leomon-sama!" esclamò allegramente Juri, quasi non si rendesse conto di essere in una zona di battaglia. Il guerriero dal volto leonino sbattè per un attimo gli occhi, ancora poco avvezzo ad esere chiamato con un suffisso così aulico, e poi si prearò a combattere, afferrando al volo un Boarmon che gli si stava lanciando addosso con furia selvaggia, per poi farlo volteggiare sopra latesta come niente e scagliarlo contro gli altri Digimon cinghiale che si affrettavano verso i Tamers! Con una serie di grugniti infuriati, i Boarmon caddero a terra in un groviglio di zampe e lingue di fuoco, e Vikaralamon, cominciando ad essere stufo della battaglia, cercò di immobilizzare Leomon scagliandogli addosso una fiumata di quella stessa fanghiglia nera che aveva usato in precedenza!

"BOAR BOG!" ringhiò il Deva Maiale. L'enorme massa di fango nero volò verso Leomon e Strikedramon, e mentre ildrago umanoide sfruttò la sua velocità superiore per togliersi dal suo raggio d'azione in tempo, Juri preparò il suo D-Power - altra immensa sorpresa per il gruppo di Tamers - e inserì un carta al suo interno!

"CARD SLASH!" esclamò Juri. "Speed Activate!"

Immediatamente, Leomon si sentì pervadere da una nuova scarica di energia, e scatò lateralmente con la stessa incredibile velocità che aveva visto usare a Strikedramon. La massa di fanghiglia appiccicosa si schiantò a terra, con un repellente suono di qualcosa di molle e vischioso che si spiaccicava... e subito dopo, Leomon era già davanti a due Boarmon, colpendoli con dei tremendi pugni che li fecero volare come tanti fuscelli! Strikedramon eseguì di nuovo il suo attacco Strike Fang, trasformandosi in un proiettile avvolto da un'aura di fuoco scarlatto, e poi colpendo i nemici con una violenza incredibile!

"RRRRRGH... E COSI', UN ALTRO DEI VOSTRI ANIMALETTI ADDOMESTICATI SI UNISCE A VOI, MALEDETTI UMANI?" ringhiò ferocemente Vikaralamon. "PER ME NON FA NESSUNA DIFFERENZA! VI SCHIACCERO' TUTTI QUANTI, E I VOSTRI DATI SERVIRANNO AD AUMENTARE LA MIA FORZA!"

"Questo... non ti permetteremo mai di farlo!" esclamò Juri, cercando di mostrarsi più decisa possibile, anche se adesso sembrava aver compreso in che posizione si trovava, e sembrava trattare la cosa con maggiore serietà. In un attimo, Takato e i suoi compagni si raccolsero attorno a lei... e il ragazzino con gli occhialoni non perse tempo a fae tutte le domande che gli venivano in mente e forse più!

"Ma... ma... ma... Juri-san, come.. come hai fatto a diventare una Tamer anche tu? Lo... lo sai bene che è pericoloso! Guarda che bestione che stiamo affrontando!" esclamò, parlando come una mitragliatrice! "E... e poi, fammi capire...questo Leomon... da dove viene? E'... è per caso Elecmon? Quell'Elecmon che abbiamo incontrato al parco pochi giorni fa?"

Juri rispose con uno dei suoi disarmanti sorrisi, quasi volesse dire che la risposta era fin troppo ovvia! "Ma certamente, Takato-kun!" rispose. "E... se mi vuoi chiedere come ho fatto a diventare una Tamer anch'io, beh... temo di doverti dire che non ne sono sicura nemmeno io! L'ho semplicemente voluto con tutte le mie forze, quando ho trovato Elecmon-chan che sembrava essere in difficoltà... e poi, prima che me ne rendessi conto, ta-daaaan! Ecco il mio nuovo D-Power! Li chiamate così i vostri Digivice, non è vero?"

Un grosso gocciolone di sudore scese lungo le teste di Takato, Jenrya, Hirokazu e del signor Lee, mentre Ryou annuiva, comprendendo quello che voleva dire la ragazzina più piccola... e Ruki sembrava essersi riavuta dalla sorpresa e si massaggiava la fronte come se stesse covando un feroce mal di testa.

"Beh, occhialoni, se ci pensi, è più o meno la stessa cosa che è successa a te." affermò. "Anzi, tu Guilmon lo hai proprio creato a partre da zero!"

"Beh... questo... non è del tutto sbagliato, in effetti..." fu l'incerta risposta di Takato, che ancora non era sicuro di poter esprimere a parole i propri dubbi circa il fatto che Juri fosse diventata una Tamer. "Ma... Juri-san, tu sai a cosa vai incontro... vero?"

"Non mi sembra giusto che voi, Guilmon-chan e gli altri andiate a rischiare la vita, mentre io non faccio nulla!" esclamò la bambina. "E adesso che ho un D-Power anch'io, posso fare qualcosa! CARD SLASH! LadyDevimon Activate!"

Juri strisciò una delle sue carte preferite nel D-Power, e dalla schiena di Leomon spuntarono all'improvviso un paio di ali nere da pipistrello, che il maestoso guerriero chiuse davanti a sè per poi spalancare di colpo! Un'enorme sciame di pipistrelli emerse di colpo dall'interno delle ali e travolse i Boarmon che stavano attaccando, cancellandone almeno tre prima che gli altri reagissero e disperdessero l'attacco con una raffica di palle di fuoco! Taomon e Rapidmon stavano attaccando a distanza - il Digimon verde stava usando i suoi missili per rallentare l'avanzata dall'orda di Boarmon, e Taomon, con il suo attacco Talisman of Light, travolgeva i gruppi di nemici che restavano troppo vicini tra loro. WarGrowlmon si occupava invece di tenere a bada Vikaralamon, e questa volta, il Deva Maiale sembrava davvero costretto ad indietreggiare!

"TREASURE WHEEL!" ringhiò il massiccio Deva. WarGrowlmon, spalancati brevemente gli occhi nel momento in cui vide l'enorme sfera energetica formarsi nella bocca del cinghiale gigante, puntò le zampe a terra e caricò i due cannoni laser montati sul pettorale...

"Tu non farai del male a Takatomon!"esclamò il dinosauro cibernetico. "Prendi questo! Atomic Blaster!"

Con un boato assordante, i due cannoni spararono un gigantesco raggio di energia distruttiva che intercettò a mezz'aria il proiettile di Vikaralamon, provocando una spaventosa esplosione che scagliò via i Boarmon più vicini, e al tempo stesso costrinse Vikaralamon a ritirarsi. Rinvigorito dalla vista del suo amico digitale che si rialzava e cominciava ad infliggere danni seri al Deva Maiale, Takato strinse i pugni e si avvicinò a WarGrowlmon, ignorando le esclamazioni dei suoi compagni e di Janyuu che lo esortavano a restare a distanza di sicurezza.

"Takato-kun!" esclamò Jenrya. "Cosa stai facendo? E' troppo pericoloso avvicinarsi! Rischi di restare coinvolto!"

"Jenrya... io avevo paura che evolvendo, Guilmon sarebbe cambiato." cominciò a dire il ragazzino. "Che non sarebbe più stato mio amico e avrebbe finito per diventare come i Deva... un macchina da combattimento interessata soltanto a distruggere altri Digimon e assorbire dati... ma avrei dovuto ricordarmi di quello che ho sempre pensato... che i Digimon sono pur sempre nostri amici! E in questo momento, i nostri amici hanno bisogno di noi, più che mai!"

"Anche se non credevo che l'avrei mai detto, Occhialoni ha ragione." affermò Ruki.

Dopo averci pensato su per un attimo, anche Jenrya si convinse. "Sì, è vero... è il momento di unire le nostre forze e respingere una volta per tutte questo Deva!" affermò. "Ragazzi, tutti assieme! Abbiamo bisogno della forza di tutti quanti per sferrare il colpo decisivo!"

Ryou annuì, sorridendo leggermente. Sembrava proprio che avessero compreso il segreto del gioco di squadra. Provava una certa invidia, effettivamente... aveva passato così tanto tempoa vagare da solo per il Mondo Digitale, accompagnato solamente da Monodramon, che quasi si era dimenticato di cosa volesse dire avere dei compagni al proprio fianco.

"Hehee... quindi, questo vuol dire che mi ci posso mettere anch'io? E anche Juri-chan, si intende!" esclamò Hirokazu, prendendo rapidamente una carta dal suo deck. Improvvisamente, una piccola nube di pixel luminosi comparve attorno alla carta, e il ragazzino si fermò prima di passarla al D-Power, guardandola con evidente stupore mentre cambiava forma e colore... e subito dopo diventava una delle Carte Blu con le quali Takato, Ruki e Jenrya avevano già una certa familiarità! "Huh? E questa... che cosa sarebbe? Come mai la mia carta è diventata blu all'improvviso?"

"L'ho detto una volta, e lo ripeto... c'è stata una svendita di Digimon Tamers!" mormorò sarcastica Ruki. "Hey, signor frontino, nel caso tu non lo sappia, quella è una carta che ti permette di far evolvere il tuo Digimon a livello Ultimate! Non so come ti sia capitata per le mani, ma un Ultimate in più, a questo punto, ci fa davvero comodo, quindi ti consiglio di usarla adesso!"

Un sorrisone trionfante occupò la metà inferiore del viso di Hirokazu. "Evoluzione a livello Ultimate, eh? Wow, questa sì che è una favola! Forza, allora, Guardromon, ti senti pronto?" esclamò. Il Digimon robotico scagliò un altra raffica con il suo Guardian Barrage, tagliando la strada ad un gruppo di Boarmon ch stavano cercando di caricare, e sollevando un polverone che annebbiò la vista a Vikaralamon. Percependo la presenza di una carta blu, il piccolo Calumon uscì dal suo nascondiglio, il simbolo sulla sua fronte che si illuminava, crepitando di energia!

"CARD SLASH! Radiant Faith... ACTIVATE!" esclamò Hirokazu.

"Lo sento... lo sento... l'energia sta salendo... caluuuuuu!" esclamò il piccolo Digimon, sprigionando nuovamente una scarica di energia che raggiunse Guardromon e cominciò a farlo evolvere!

"Guardromon... chou shinka..."

Guardromon si scompose in tante stringhe di dati che si ricomposero un attimo dopo in un turbine multicolore di luci e strani effetti speciali, riapparendo nella forma di un nuovo Digimon un istante dopo! Al posto di Guardrmon, ora c'era un possente robot umanoide alto non meno di tre metri, che dava l'impressione di essere stato creato con una tecnologia superiore a qualsiasi cosa esistesse sulla Terra, ma ciò nonostante dava l'impressione di non essere stato completato: la testa era composta da una piastra metallica a forma di teschio che ne proteggeva la parte superiore, e che lasciava scoperti un paio di grandi occhi rossi, e una bocca perennemente bloccata in un cipiglio feroce. Il busto era completamente coperto da piastre di armatura grigia, con due scompartimenti rossi posti sui pettorali, e diverse spie luminose lampeggiavano sul suo addome, mntre dei cavi scollegati e spellati penzolavano dalla schiena della creatura meccanica. Le braccia erano esageratamente lunghe, e la parte superiore di quello sinistro era del tutto sguarnita di armatura, lasciando scoperti i circuiti interni e un groviglio di cavi elettrici, mentre gli avambracci erano grandi e robusti, con grandi mani dalle dita lunghe, che davano l'impressione di poter stritolare una noce con la loro sola forza. La gamba destra della creatura robotica era completamente priva di corazza, tranne per una piastra sul ginocchio... mentre la sinistra era coperta da robuste piastre d'acciaio, che però presentavano una grossa fenditura sul polpaccio. Un bagliore inquietante balenò negli occhi del nuovo Digimon, che si attivò con un rumore di motori che si accendevano, e si schierò di fronte al gigantesco Deva!

"ANDROMON!" esclamò il Digimon robotico, con una voce atona che al tempo stesso suonava terribilmente potente!

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Andromon

Tipo: Androide

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Lightning Blade, Gatling Missile

Digimon meccanico dall'incredibile forza, in grado di abbattere qualsiasi Digimon di livello inferiore ad Ultimate con un solo pugno. Assieme a Boltmon, è stato sviluppato come prototipo per tutti i Digimon cibernetici. Inizialmente, tale prototipo non possedeva nè volontà propria nè emozioni, ma il suo programma si è modificato con il tempo e l'esperienza.

"Wow... ragazzi, avete visto? Quello... quello è proprio un Andromon! Esattamente come quello che i Digiprescelti hanno incontrato all'inizio della serie televisiva!" esclamò Takato con evidente eccitazione. Hirokazu sorrise gioiosamente quando Andromon reagì con prontezza letale alla carica di un Boarmon, centrandolo in piena fronte con un pugno devastante prima che il cinghiale dalla pelliccia infuocata potesse raggiungerlo! Il Boarmon nemico lanciò un acuto stridio e si accasciò al suolo, venendo cancellato un istante dopo!

"Evviva! Adesso ce l'ho anch'io un Digimon di livello Ultimate!" esclamò Hirokazu, inebriato dall'idea di essere arrivato allo stesso livello dei suoi compagni! "Bene! Questo vuol dire che finalmente posso anch'io dire la mia contro uno di questi Deva, vero? Heheheee... vai, Andromon! Sistema quel prosciutto ambulante!"

"Er... Hirokazu-kun, non credo che sia una buona idea..." affermò Juri, con un po' di esitazione.

"Sì, Juri ha ragione. Il tuo Digimon è appena evoluto, non è saggio attaccare a testa bassa un Digimon come quello che stiamo affrontando..." cercò di convincerlo Leomon, ma a quel punto, Hirokazu era troppo gasato per ascoltare un'opinione più moderata!

"Beh, che problema c'è? Tutto quello che devo fare è dare ad Andromon più forza!" esclamò Hirokazu, pescando un'altra carta dal suo deck. Ci diede un'occhiata, notando che in effetti si trattava proprio della carta che a suo dire sarebbe stata più adatta per quella situazione. "Ah-ah! Proprio quello che mi serviva! CARD SLASH! Power activate!"

Una scarica di energia pervase il corpo di Andromon, che annuì senza dire una parola e sollevò il suo braccio destro, avvolto da scariche di energia che giravano attorno ad esso come tante spirali luminose! La mano del Digimon robotico si trasformò in una trivella, e Andromon calò un fendente portentoso che scagliò contro Vikaralamon un proiettile energetico a forma di arco!

"Lightning Blade!" esclamò Andromon. Il colpo devastante falciò un Boarmon che si era messo in mezzo tra Andromon e Vikaralamon, ma il Deva Maiale non se ne curò più di tanto e spalancò la bocca, creando una sfera di energia crepitante tra le fauci!

"TSK... SAI FARE SOLO QUESTO, E VORRESTI AFFRONTARMI, POVERO SCIOCCO? TREASURE WHEEL!!" tuonò il colossale Deva, scagliando la dirompente sfera di energia contro il Digimon meccanico. Ci fu un lampo terrificante quando i due attacchi energetici si incontrarono a mezz'aria, iniziando a spingerel'uno contro l'altro tra accecanti fasci di energia! Lo stallo non durò che un paio di secondi, prima che la Treasure Wheel di Vikaralamon cominciasse a far indietreggiare la Lightning Blade dell'avversario! L'eccitazione di Hirokazu si trasformò rapidamente in sorpresa sgradita...

"Hirokazu. Non riesco a... reggere alla pressione..." esclamò Andromon, cercando ancora di spingere contro il proiettile dell'avversario, incanalando quanta più energia possibile!

"Accidenti... ma... ma com'è possibile?" esclamò Hirokazu, guardando con occhi sgranati la scena. "Di... di solito nell'anime, quando raggiungono un nuovo livello, i Digimon vincono all'istante!"

"Ma questo non è un anime, signor genio!" lo apostrofò duramente Ruki.

"Ruki ha ragione, qui stiamo combattendo una battaglia vera!" esclamò Strikedramon, piazzandosi a fianco di Andromon. "E in una battaglia vera non ci sono regole! Non appena abbassi la guardia, sei morto!"

"Dobbiamo metterci tutti assieme per respingere l'attacco di Vikaralamon!" esclamò Ryou. "Presto, tutti voi, pescate una carta Power... e inviatela ai vostri Digimon! Sferreremo un attacco tutti assieme, cercando di travolgere il nemico! A questo punto, è la sola cosa che possa funzionare!"

"Ricevuto, Ryou-kun!" esclamò Takato. WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon e anche Leomon si piazzarono a fianco di Strikedramon ed Andromon... e tutti i Tamers, in perfetta sincronia, presero una carta dai loro deck e la strisciarono nelle fenditure dei loro D-Power, potenziando i loro partner digitali mentre la Treasure Wheel guadagnava pericolosamente terreno!

"CARD SLASH!" esclamarono i Tamers tutti assieme. "POWER ACTIVATE!"

Immediatamente, i corpi dei Digimon vennero avvolti da una sorta di fiamma luminosa, e tutti loro si sentirono pervadere da una nuova forza, mentre si caricavano quanto più potevano, e scagliavano tutti assieme i loro attacchi migliori contro Vikaralamon e i suoi Boarmon!

"Atomic Blaster!"

"Tri Beam!"

"Talisman of Light!"

"Fist of the Beast King!"

"Strike Claw!"

Gli attacchi partirono tutti assieme e si combinarono in un unico, devastante raggio di energia che si unì anche alla Lightning Blade di Andromon, e sopraffece in un attimo la Treasure Wheel di Vikaralamon, facendola dissipare nel nulla! I Boarmon stridettero per l'orrore e l'incredulità prima di essere travolti dal fiume di energia che caricava verso di loro, scomparendo in tante stringhe di dati che si dispersero nell'aria... e un attimo dopo Vikaralamon stesso venne centrato in pieno ed inghiottito dal micidiale colpo!

"GRAAAAAAARGH!" ringhiò, non riuscendo a credere che la sua fine fosse giunta così! "COME... COME HO POTUTO PERDERE CONTRO QUESTI... MISERI UMANI? MALEDI... ZIONE... ZHUQIAOMON-SAMA... QUESTO E'... UMILIANTE... RAAAAAAARGH!"

L'ultimo ruggito di Vikaralamon si disperse nell'aria quando i suoi dati persero coesione... e il Deva Maiale si dissolse nel nulla, mentre il raggio di energia distruttiva scagliato dai Digimon dei Tamers scompariva a sua volta, lasciando solo un'eco del suo rombo. Il colpo devastante aveva cancellato il gigantesco Deva assieme ai suoi scagnozzi, lasciandosi dietro solo una cupa cappa di silenzio... e una strada messa sottosopra e completamente deserta, a parte le nuvole di polvere che fluttuavano qua e là...

Finalmente, dopo qualche secondo di tensione, tutti i Digimon si rilassarono... e, ormai stanchi per la tremenda battaglia, ritornarono alle loro forme Rookie. WarGrowlmon si sedete per terra e, con un grugnito, tornò ad essere il piccolo Guilmon, e Takato andò subito a sincerarsi delle sue condizioni... ma per fortuna, Guilmon lo rassicurò facendogli un sorrisone e facendo il segno dell'okay con una zampa artigliata. "Tutto... tutto okay, Takatomon! Mi è solo... venuta una gran fame!"

"Hehehee... tranquillo, Guilmon! Non appena arriviamo a casa, ti faccio preparare la più grande pagnotta che tu abbia mai visto!" affermò Takato. "Vedrai che quel Vikaralamon ti farà un baffo!"

"Se non altro, abbiamo sistemato il maialone!" affermò Terriermon, drizzando allegramente le orecchie. "E credo che per tutto il caos che hanno combinato, il signor Man In Black e i suoi si prenderanno una bella tirata d'orecchie dai loro capi! Non so voi, ma io ci godo!"

"Sei sempre il solito, Terriermon..." disse ridacchiando Jenrya. Tuttavia, il suo umore sollevato si incupì nuovamente quando si voltò nuovamente verso suo padre, che aveva assistito senza poter fare nulla allo scontro con Vikaralamon e i suoi Boarmon, e che adesso che non c'erano più "distrazioni", era determinato a spiegare ai ragazzi cosa fosse successo e cosa c'entrava lui con tutto questo... "Papà... allora, adesso puoi spiegarci che sta succedendo? Come c'entri tu con questa storia? Cosa sai dei Digimon e del progetto con il quale il governo voleva eliminarli?"

"Non si tratta propriamente di un progetto del governo." lo corresse Janyuu, sentendosi il cuore pesante mentre cominciava a raccontare tutto al figlio. "Vedi, Jenrya, la maggior parte di coloro che hanno finanziato il progetto Hypnos non credono... o meglio, non credevano, visto che dopo quello che è successo non potrà più essere nascosto nulla... all'idea che esistessero delle creature in un mondo fatto unicamente di dati, e che stessero per attaccare la Terra. Hypnos è stato finanziato solo perchè la maggior parte dei suoi supporter intende sfruttarne la tecnologia per altri scopi. Non tutti esattamente pacifici."

"Posso... immaginarlo." affermò Jenrya. "Ma... in pratica, cosa hanno cercato di fare per tenere sotto controllo i Digimon?"

"E' un po' lunga da spiegare, ragazzi... e tutto risale a quando avevo solo qualche anno più di voi." affermò Janyuu. "Forse è il caso di mettervi comodi, ragazzi, perchè la storia che sto per raccontarvi è piuttosto lunga..."

"Bene. In fondo, non abbiamo nessuno che ci corre dietro." affermò Ruki. "Signor Lee, noi siamo tutti orecchie."

"E poi, credo che lei potrà darci qualche risposta." affermò Renamon. "Ci sono diversi punti oscuri su cui lei forse può darci qualche delucidazione..."

Nel frattempo, un po' più in là, Hirokazu era andato ad assistere il suo Digimon, che era ritornato ad essere lo Hagurumon che era quando era entrato nel Mondo Reale. Sembrava stanco e un po' stordito, e Hirokazu non potè fare a meno di pensare che se non fosse stato così avventato e sicuro di sè, magari il suo Digimon non sarebbe stato così malridotto... "Cavolo... mi dispiace, Hagurumon, ero sicuro che sarebbe andata bene... pensavo che andasse un po' come nell'anime, in cui ogni volta che un Digimon otteneva una nuova evoluzione, vinceva!"

Hagurumon fece un lieve tintinnio facendo sorrere i suoi ingranaggi l'uno sull'altro... e Ryou, con un sospiro, fece un cenno amichevole al ragazzo con il frontino. "Purtroppo, come puoi vedere, questa situazione è un po' diversa..." spiegò pazientemente. "So che all'inizio può sembrare divertente, ma... ecco, oggi hai avuto un assaggio di quanto possono essere terribili i Digimon che affronterai. E... anche tu, Juri-chan, sappi che se deciderai di diventare una Tamer, questo è quello che affronterai regolarmente. Non è una scelta che si possa prendere alla leggera. Diventare un Tamer cambierà la vostra vita, in ogni suo aspetto. Le cose non saranno mai più le stesse per voi, questo è poco ma sicuro. E neanche per i vostri Digimon."

"Certo, io ho sempre desiderato essere una Tamer..." affermò Juri, accarezzando Elecmon sulla testa. Il Digimon mammifero guardò la sua nuova Tamer negli occhi, comprendendo la sua situazione... o meglio, credendo di comprenderla, visto che certo Elecmon non poteva sapere quali fossero i pensieri che attraversavano la mente di quella bambina cresciuta troppo presto, dietro il sorriso che mostrava al mondo... "Ma adesso... adesso non ho idea di cosa mi aspetti, e..."

"Non vuoi più essere una Tamer, calu?" chiese il piccolo Calumon, avvicinandosi alla bambina castana con espressione interrogativa...

Tutto accadde in un attimo.

Monodramon, in piedi accanto a Ryou, sentì arrivare qualcosa... e avvertì tutti appena in tempo!

"Attenti!" esclamò il draghetto. "Presto, tutti giù!"

Un'ombra minacciosa si stagliò sul gruppo, e un sibilo riecheggiò tutt'attorno... e un attimo dopo, qualcosa di massiccio e potente scese giù di colpo, e il gruppo, gettandosi rapidamente a terra per evitarlo, riuscì a sentire un breve grido di sorpresa di Calumon, prima che Takato venisse scagliato a terra dallo spostamento d'aria, e finisse per sedersi poco elegantemente sull'asfalto, con un gemito di dolore. Guilmon spalancò gli occhi allarmato e corse dal suo Tamer, che già cominciava a rialzarsi!

"Takato-kun!" esclamò Juri.

"Attenti!" gridò Hirokazu. "Hey, amico, tutto ok?"

"Cos'è successo?" si chiese Renamon, alzando di colpo lo sguardo. "Da dove è venuta quella cosa?"

"Non lo so, ma oggi gli aerei volano basso..." mormorò Terriermon. "E... cavolo, anche i draghi! Guarda lì che roba!"

"Un altro Deva?" esclamò Jenrya. "Ma come... com'è possibile, ero sicuro che..."

"Oh, no! Calumon!" esclamò Takato, interrompendo Jenrya quando vide che sopra di loro si stagliava l'immensa figura rettiloide di Majiramon... sulla cui groppa si ergeva un trionfante Makuramon, che ghignava di gioia feroce mentre, in una mano, tratteneva il piccolo Calumon che cercava di liberarsi inutilmente!

"Hahahahahaaaaa! Finalmente! Finalmente la Shining Evolution... è nostra!" esclamò il Deva Scimmia, guardando con disprezzo il gruppo di Tamers...

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CONTINUA...

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Capitolo 20
*** Verso DigiWorld ***


Tamers Reload-020

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 20 - Verso DigiWorld

"Heheheheee... alla fine, il mio piano ha avuto il risultato che volevo!" sghignazzó Makuramon, in piedi con espressione trionfante sulla groppa di Majiramon, con il piccolo Calumon stretto in una mano che cercava inutilmente di liberarsi. I Digimon dei Tamers erano tutti tornati ai loro livelli Rookie, e non avevano abbastanza energia per evolvere ancora e combattere contro un altro Deva... Makuramon aveva davvero pianificato bene il suo attacco! "La Shining Evolution é nelle mie mani... e ora non devo fare altro che tornare a DigiWorld e riconsegnarla al grande Zhuqiaomon-sama!"

"Lasciami! Lasciami, cosa ti ho fatto di male?" esclamó il piccolo Calumon con la sua vocetta acuta. "Perché ce l´hai con me?"

"Calumon!" esclamó Jenrya. "Che cosa vuoi da lui? Lascialo andare!"

Mentre guardava con espressione arrogante i Tamers che, malgrado l´evidente svantaggio, si preparavano ad affrontare lui e Majiramon, Makuramon sghignazzó perfidamente, sicuro che ormai non ci fosse piú niente che potessero fare per fermarlo. "Oh, ma davvero? Spiacente, ma questo piccoletto é esattamente ció che noi Digimon stiamo cercando, e non sarebbe certo nel nostro interesse lasciarlo a degli esseri umani che non saprebbero come fare uso del suo potere nella maniera corretta! Non fareste altro che tenerlo come animale da compagnia! Uno spreco terribile, per un Pokemon prezioso come lui!"

"Quindi, é tutto qui quello che lui é per te?" esclamó indignata Ruki, vedendo un bel po´ di quello che lei era una volta . "Lui non é altro che un modo per ottenere piú potere per voi?"

"Hehehee... le cose vanno cosí a DigiWorld, non lo sai ancora? Comunque... non sono interessato a giocare con voi Tamers, se é questo che ti interessa sapere! Godetevi pure gli ultimi giorni che vi restano, umani, perché tra non molto..." cominció a dire Makuramon, prima di essere interrotto da un Guilmon estremamente determinato a salvare il suo piccolo amico!

"Molla immediatamente Calumon!" ringhió il dinosauro rosso. "Pyro Sphere!"

Una palla di fuoco grande come il pugno di un uomo partí dalle fauci spalancate di Guilmon e sfrecció verso Makuramon, che sgranó leggermente gli occhi senza apparire realmente allarmato. Con estrema calma, il Digimon scimmia alzó la mano libera e creó una sorta di scudo energetico attorno a sé, sul quale l´attacco di Guilmon si infranse senza fare nulla.

"Che indelicatezza. Non vi hanno mai insegnato che non si interrompe la gente mentre questa parla?" disse il Deva Scimmia con tono borioso. "Comunque, come ho detto, io e Majiramon non siamo interessati ad attaccarvi adesso. Sarebbe una perdita di tempo, e comunque lasceremo che sia il nostro signore Zhuqiaomon-sama ad occuparsi di voi ridicoli umani una volta che torneremo per voi!"

"Come sarebbe a dire, scimmione? Di cosa stai parlando?" esclamó Hirokazu, cercando di correre dietro ai due Deva mentre questi si dirigevano verso un passaggio dimensionale che si era aperto in quel momento, spalancando una sorta di finestra luminosa nel cielo che stava soltanto in quel momento tornando normale.

"Hahahahahaaaa! Tanto spiacente! Se rivolete il vostro amichetto, dovrete prima raggiungermi nel Mondo Digitale... dove ogni Digimon degno di questo nome prenderá un numero e fará la fila per distruggere i vostri ridicoli animaletti addomesticati!" rise Makuramon. "Vi aspettiamo, se avete il coraggio! Hahahahahaaa!"

Con un cenno della mano libera, inseguito inutilmente dai Tamers e del signor Wong, Makuramon diresse Majiramon verso il Digi-Gate, e il Deva Drago ubbidí senza dire una parola, infilando il proprio corpo sinuoso nel passaggio... ma prima che Makuramon potesse scomparire del tutto, un altro dei Digimon dei Tamers prese l´iniziativa e lo attaccó!

"Diamond Storm!" esclamó Renamon. Con un ampio gesto delle braccia, la volpe ninja creó delle foglie affilate come rasoi e dure come diamanti tutt´attorno a sé, e le scaglió contro Makuramon, cercando di fargli mollare Calumon! Colto completamente di sorpresa, il vile Deva Scimmia si spostó di colpo, con un´esclamazione di disappunto, e anche Majiramon fece uno scarto improvviso. La stragrande maggioranza degli attacchi di Renamon di infranse sul fianco corazzato del Deva Drago... ma una delle foglie, volando dritta verso Makuramon, lo colpí al braccio nel momento stesso in cui il Digimon scimmia entrava nel Digital Gate! Il lungo e sinuoso corpo di Majiramon finí di infilarsi nel passaggio dimensionale... e un attimo dopo, il cancello si chiuse, e il Deva Scimmia, con un acuto stridio di dolore, molló la presa sul piccolo Calumon, che riuscí a divincolarsi, e sgusció via dalla presa di Makuramon come una saponetta! Con orrore, il Deva Scimmia vide la sua preda, e il suo biglietto per una sostanziosa ricompensa da parte del grande Zhuqiaomon, scappare via e spiegare le orecchie mentre volava nell´etere luminoso del passaggio tra i due mondi!

"Ah!" gracchió Makuramon. "No! Maledetti Tamer! La Shining Evolution! Il mio premio! Zhuqiaomon-sama mi sbranerá vivo se scopre che me la sono lasciata scappare! Inseguila, Majiramon! Non restare lí impalato! Deve essere nostra a tutti i costi!"

Il Deva Drago ruggí per la frustrazione e voló rapidamente verso la Shining Evolution che si stava allontanando come una rondine impaurita, volando verso il cancello dimensionale che si era aperto dall´altra parte! "Lasciatemi! Lasciatemi andare, per favore! Che cosa vi ho fatto di male?" esclamó Calumon, avvicinandosi all´uscita dal passaggio alla massima velocitá che gli era possibile. Sentendo giá il respiro roco e le stridenti imprecazioni dei due Deva che si avvicinavano, Calumon acceleró e raggiunse l´uscita, raggiungendo il Mondo Digitale e dileguandosi nei cieli prima che Makuramon e Majiramon potessero raggiungerlo...

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"Tsk..." affermó Renamon, gli occhi che si stringevano leggermente nel momento in cui il Digital Gate si chiudeva, impedendo loro di raggiungere Makuramon e Majiramon. "Mi dispiace, Ruki. Mi é sfuggito."

"Non te la prendere per questo, Renamon. Non c´era molto che potessimo fare in ogni caso." disse Ruki, anche lei alquanto amareggiata - come del resto lo erano tutti i suoi compagni Tamers - per il fatto che i Deva fossero riusciti a sottrarre loro il loro amico. "Ma adesso... siamo nei guai, vero?"

"Temo di sí... a parte il fatto che adesso che hanno il vostro amico, Calumon é la Shining Evolution che stavano cercando, quindi... adesso, i Digimon potranno usarlo per digievolvere, e diventare piú potenti che mai! Se decideranno di attaccare il Mondo Reale una volta che avranno tolto di mezzo il D-Reaper... allora temo che non ci sará molto che potremo fare per fermarli!" affermó Ryou, la cui espressione calma e controllata era in quel momento evidentemente segnata dalla preoccupazione.

Al sentire la menzione del D-Reaper, di qualunque cosa si trattasse, il signor Lee corrugó la fronte. Dove aveva giá sentito quel nome dal tono inquietante? C´era ancora di piú di quanto lui immaginasse, dietro le apparizioni dei Digimon nel Mondo Reale... ma in quel momento non c´era molto tempo per pensarci, visto che la situazione attuale richiedeva che lui desse delle spiegazioni... in particolare, ai... tre, quattro, cinque... sei Tamers che gli stavano davanti, e che nonostante il programma Juggernaut avesse messo in pericolo i loro Digimon erano tuttavia riusciti a reagire e a distruggere il Deva Maiale.

Jenrya, in particolare, non sembrava molto contento di quello che aveva appena intuito - che suo padre faceva parte di un´organizzazione governativa che teneva i Digimon sotto controllo. Mentre si voltava verso il genitore, la sua espressione era quella di uno che voleva delle risposte, e anche delle risposte precise. Terriermon, anche lui tornato al suo livello iniziale, era a fianco del suo partner umano, e anche se il suo carattere allegro e tranquillo non gli faceva serbare rancore nei confronti del signor Lee, era comunque intenzionato ad andare anche lui in fondo alla faccenda, e capire esattamente cosa stesse succedendo.

"Papá..." disse il giovane Tamer cinese. "Che cosa sta succedendo, esattamente? Che cosa sapete, tu e tutti quelli che hanno lavorato al progetto... er... Juggernaut, hai detto che si chiamava? Che cosa sapete voi dei Digimon?"

"C´entra anche quel Yamaki che si é messo in testa di fare quegli assurdi esperimenti su di noi, vero?" chiese Takato.

"Hey, hey... un momento, ragazzi, il mio cervello non riesce ad assorbire tutte queste informazioni!" esclamó Hirokazu. "Qualcuno mi puó fare un riassunto, temo di essermi perso qualche puntata!"

"Hirokazu-kun ha ragione, non possiamo pretendere che lui e Juri-san sappiano esattamente cosa é successo." affermó Takato. "Quindi... credo che sia meglio se troviamo un luogo dove parlare con calma e spiegare cosa sta succedendo con esattezza?"

Jenrya sospiró, sentendo che la situazione era talmente complessa che non sarebbe bastata una chiacchierata di pochi minuti per spiegare tutto. Tuttavia, iniziaree a spiegare come stavano davvero le cose era sempre meglio che niente, e poi anche Hirokazu e Juri dovevano essere messi al corrente di quello che li aspettava. "E va bene... papá, forse é meglio se li portiamo a casa nostra. Lí almeno dovremmo essere in grado di discutere senza orecchie indiscrete, sempre che Shuichon non decida di fare un´altra... ehm... festa di bambole con Terriermon!"

"Questa é tuttora l´unica cosa che mi faccia davvero paura..." mormoró Terriermon con un comico brivido di paura. "Preferirei affrontare tutti i Deva assieme che le feste di bambole di Shuichon, senza offesa!"

"E qui, credo che non voglio chiedere altro..." commentó Hirokazu, immaginando che di qualunque cosa si trattasse, doveva essere un bel po´ terrificante per terrorizzare il Digimon dalle lunghe orecchie fino a questo punto!

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Un po´ di tempo dopo, il gruppetto di amici, accompagnati dal signor Lee, si era riunito in camera di Jenrya, dopo che Janyuu aveva gentilmente spiegato alla piccola e fin troppo curiosa Shuichon che si trattava di un problema di cui doveva parlare assieme ai ragazzi piú grandi. La piccola ci rimase un po´ male, ma alla fine aveva deciso di seguire i consigli del suo papá, e se n´era andata per lasciare che lui paarlasse con i ragazzi piú grandi. Non sapeva esattamente perché avessero voluto tenere con sé la sua "principessa" (Leggi: Terriermon), ma avevano promesso che dopo avrebbe potuto giocare con lui quanto voleva...

"Hey!" aveva esclamato il povero Terriermon nel momento in cui era stato sicuro che non ci fosse piú nessuno a sentirlo. "Adesso com´é che sono diventato il nuovo ostaggio per tenere buona Shuichon-chan? Sigh... le cose che dobbiamo fare noi eroi..."

"Non mi risultava che tu avessi fatto qualcosa di eroico, ultimamente." disse sarcastica Renamon, in piedi sul ramo di un albero appena fuori dalla casa, a braccia conserte e in posa da autentica ninja!

Terriermon fece finta di essere offeso. "Questo mi ferisce dritto al cuore, lo sai?" disse il cagnolino dalle lunghe orecchie con un sorriso arguto. "Vuoi dire che non basta il fatto che mi sono eroicamente evoluto in Rapidmon e vi ho salvato le chiappe da un tigrotto troppo cresciuto?"

Janyuu, malgrado la situazione non fosse sattamente delle piú idilliache, non riuscí ad impedirsi di sorridere sotto i baffi. "Beh... devo dire che i vostri Digimon sono davvero... individui originali! Sinceramente, quando io e i miei compagni abbiamo intrapreso quel progetto, tanti anni fa, non credevamo che avrebbe dato vita a delle forme di vita cosí particolari ed affascinanti!"

"Grazie, papá di Jenrya! Non sapevo di essere particolare!" disse l´ingenuo Guilmon, sgranocchiando con gioia un dolcetto cinese.

Takato ridacchió a sua volta, e anche Juri, che in quel momento era seduta accanto al suo amico e teneva Elecmon sulle ginocchia, si mise una mano davanti alla bocca e ridacchió gentilmente. "Beh... é una delle tue tante qualitá, Guilmon! In fondo siamo tutti particolari, a modo nostro!" affermó il giovanissimo Tamer.

Ruki, che non era esattamente conosciuta per essere una ragazza con un senso dell´umorismo troppo sviluppato, si sfregó la fronte irritata. "Prima che... faccia sera, e qualche tizio tipo quel Yamaki venga a bussarci alla porta... non é che potremmo spiegare esattamente come stanno le cose e cosa c´entra Janyuu-san con questa storia dei Digimon?"

"Beh, in effetti é il caso che vi spieghi tutto dall´inizio." disse Janyuu, schiarendosi la voce. "In fondo, penso che qui non ci sia nessuno in grado di sentirci e diffondere notizie che... a noi non farebbero piacere, quindi... cominciamo dall´inizio, a quando io e un gruppo di miei amici dell´universitá di Palo Alto abbiamo dato vita ad un progetto per creare delle forme di vita artificiali. Piú esattamente, lo scopo del progetto era di creare dei programmi che si comportassero esattamente come creature vere e proprie."

"L´universitá di Palo Alto? Wow, signor Lee, ha detto niente!" esclamó impressionato Hirokazu, tenendo con sé Hagurumon. Ora che la sua Digievoluzione era cessata, il Digimon meccanico era tornato silenzioso e apparentemente timido come quando era apparso per la prima volta nel Mondo Reale.

Janyuu si schiarí la voce, un pó imbarazzato. "Grazie, Hirokazu-kun. Diciamo... che ho sempre cercato di mettere a frutto la mia passione per la programmazione." affermó. "Tornando alla storia, io e alcuni miei compagni di corso, provenienti da varie parti del mondo, abbiamo formato un gruppo, chiamato Monster Makers, e abbiamo tutti assunto un nome in codice, nel mio caso Tao, per identificarci tra noi."

"Ricordo che giá una volta... anzi, piú di una volta... mi avevi accennato al fatto che avevi partecipato ad un importante progetto di realtá virtuale, papá." affermó Jenrya. "Quindi... tu e questo gruppo di amici avete cercato di creare dei programmi che si comportassero un po´ come delle forme di vita vere e proprie. Una sorta di videogioco, ma piú complicato, per dirlo in termini semplici da capire."

Ryou corrugó leggermente la fronte e annuí, mentre Janyuu proseguiva il suo racconto. "Esatto, Jen. L´esperimento fu un successo inaspettato, devo dire, e siamo riusciti effettivamente a creare delle complesse intelligenze artificiali che si comportavano come forme di vita vere e proprie, e potevano interagire tra loro. Sfortunatamente, dopo un inizio sotto il segno dell´entusiasmo, il progetto non incontró i favori dei tester, e tutto l´appoggio finanziario venne ritirato, condannando il nostro progetto ad una fine prematura. I Monster Makers non ricevettero alcun riconoscimento per la creazione di intelligenze artificiali, e piú tardi, i risultati della nostra ricerca vennero usati da altri per creare i videogiochi e il gioco di carte dei Digimon. Tuttavia, a quel punto, pensavo che il progetto Monster Makers facesse parte del passato, e non me ne sono curato. Adesso, dopotutto, avevo altre responsabilitá, in particolare la mia famiglia... e non sono mai stato il tipo di persona che si preoccupa di quello che avrebbe potuto essere e non é stato."

"Ma... poi, quando i Digimon sono tornati e hanno cominciato ad invadere il nostro mondo... immagino che per lei debba essere stato un vero shock, ho ragione, Lee-san?" chiese Juri, sperando di non mettere il dito su un punto dolente.

Janyuu non poté fare altro che dirsi d´accordo con Juri. "E´cosí, Juri-chan. A quanto pare, ad insaputa di noi Monster Makers, le nostre creature digitali sono riuscite in qualche modo ad entrare a DigiWorld, una dimensione parallela creata dalle reti elettroniche e computerizzate della Terra, dove hanno continuato a crescere e ad evolversi finché non sono diventate le creature che adesso noi conosciamo... i Digimon."

Ryou non poté che sospirare tra sé sentendo il racconto. Era ovvio che a loro mancavano molti pezzi del puzzle, e che non era ancora il momento che ne venissero a conoscenza. Gli dispiaceva dover nascondere loro certi elementi, ma in quel momento non erano importanti. Se si fosse verificata l´ipotesi peggiore - e a questo pensiero, il viaggiatore dimensionale ebbe un lieve brivido e accarezzó distrattamente Monodramon che gli stava in braccio - allora avrebbe rivelato piú elementi, come fosse stato necessario. Ma in quel momento, non era il caso di aggiungere troppe informazioni che avrebbero soltanto finito per creare confusione.

"Accidenti... ora sí che si spiegano molte cose!" esclamó Terriermon, le grandi orecchie che si attorcigliavano tra loro per esprimere la sua confusione. "Wow, e cosí anch´io in pratica sarei stato creato dai programmi del papá di Jen e dei suoi colleghi! Questa non é fonte di gioia per te, Jen? Il tuo papá é un vero genio!"

"Pensavo che saresti stato un po´ piú sconvolto di sapere che sei nato in questo mdo, Terriermon!" commentó il Tamer mezzo-cinese, ammettendo tra sé che ancora non riusciva a prevedere come il suo Digimon reagisse a certe rivelazioni!

Il cagnolino dalle lunghe orecchie rispose nella sua maniera tipica. "Momentai, Jen! Non é quello che dico sempre? Momentai!"

Ci fu una breve risata di gruppo - tranne Ruki, che scosse la testa borbottando qualcosa di sarcastico tra sé, e Renamon, che rimase in dignitoso silenzio. Poi, la volpe ninja prese la parola, riportando l´attenzione su un elemento che secondo lei non ne aveva ricevuta abbastanza. "Signor Janyuu, certamente la sua storia é molto interessante, e spiega molte cose riguardo la nostra situazione attuale e il comportamento dei Digimon." disse. "Tuttavia, c´é un´altra domanda che vorrei fare, se possibile."

"Prego, Renamon. Se posso rispondere." Janyuu le fece cenno di andare avanti, e Renamon si voltó verso di lui guardandolo dritto negli occhi.

"Diversi Deva - i Digimon piú potenti al servizio del cosiddetto Sovrano - hanno accennato a qualcosa chiamato D-Reaper, identificandolo come un fenomeno o un´entitá contro cui i Digimon starebbero combattendo in questo momento." disse Renamon. "Lei sa per caso di cosa si tratta?"

Janyuu si sfregó il mento per un attimo, cercando di richiamare alla mente i ricordi di quando era all´universitá. "Hmm... D-Reaper, eh? In effetti... certo, certo, adesso che i ricordi sono un attimo piú freschi, mi ritornano in mente molti elementi... in realtá, non siamo stati noi Monster Makers a creare quel programma. Il D-Reaper, in effetti, é proprio questo. Un programma, creato verso la fine degli anni Settanta, dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti d´America, allo scopo di avere un mezzo per controllare la quantitá di dati presente in una rete. Per evitare dei sovraccarichi di memoria che avrebbero rallentato le operazioni, numerosi tecnici del governo americano crearono questo semplice programma, il cui scopo era di cancellare tutti i dati e riportare un sistema allo stato iniziale nel momento in cui la mole di dati eccedesse un certo limite. Una sorta di... controllo delle nascite digitale, se vogliamo. Il suo scopo era appunto quello di fare in modo che la velocitá operativa dei sistemi, un elemento critico per il buon funzionamento delle loro apparecchiature, non scendesse al di sotto di un certo livello di guardia per colpa dei troppi dati."

"Capisco... ma questo non spiega come mai quel Makuramon volesse Calumon a tutti i costi!" disse Elecmon. "A meno che, ovviamente..."

"Hmm... pensate anche voi quello che penso io? Che il D-Reaper, qualunque cosa esso sia, stia attaccando il Mondo Digitale considerandolo come qualcosa che ha superato di molto il limite di dati?" si chiese Ruki. "Avrebbe senso, se ci pensate. C´é la possibilitá che il D-Reaper sia ancora attivo al giorno d´oggi, Lee-san?"

"Non saprei proprio che dire in proposito, Ruki." affermó Janyuu. "Il D-Reaper, dopotutto, é un programma utilizzato per reti la cui funzione é un segreto di stato. Posso capire che non siano state divulgate molte informazioni a riguardo, e se anche il D-Reaper avesse creato dei problemi in altre reti... il governo americano avrebbe rapidamente soppresso qualsiasi accenno alla sua esistenza. Ma se alcuni Digimon hanno fatto parola della sua esistenza, allora c´é da immaginare che effettivamente, il D-Reaper ha in qualche modo individuato il Mondo Digitale e lo sta attaccando come qualcosa che ha superato il limite impostogli dalle istruzioni ricevute. Peró... non riesco neanche ad immaginare come il D-Reaper possa essersi modificato a contatto con il Mondo Digitale. Possiamo escludere che sia diventato un Digimon, altrimenti questi... Deva, giusto? Altrimenti loro lo avrebbero giá identificato con un nome proprio. Sfortunatamente, temo proprio di non potervi aiutare in questo senso."

"Non importa, papá... immagino che neanche tu fossi al corrente di tutto." affermó Jenrya.

Ryou, tuttavia, voleva sapere ancora qualcosa di piú su quanto era successo. "Le siamo molto riconoscenti per il suo aiuto, signor Lee... ma ancora dovremmo sapere diverse cose sul gruppo di cui lei ha fatto parte fino a poche ore fa, e che cercava di attivare quel programma Juggernaut di cui lei ci ha parlato." disse il piú esperto dei Tamers lí riuniti. "Sto parlando, ovviamente, del gruppo Hypnos, sotto la guida di quel Mitsuo Yamaki di cui Takato-kun mi ha parlato."

"Beh... diciamo che anche quella é una parte del mio passato che, non importa quanto io ci provi, non riesco proprio a lasciarmi alle spalle." spiegó Janyuu. "Allora... sapete giá che c´é un´organizzazione finanziata dal governo, Hypnos, che si occupa di tenere d´occhio gli eventi riguardanti il Mondo Digitale e le forme di vita che dimorano in esso, controllando che non causino problemi. Si tratta di un´organizzazione segreta che é stata in attivitá prima ancora che i vostri Digimon emergessero nel Mondo Reale, e che non hanno certo perso tempo ad individuarvi e a porvi sotto controllo non appena hanno avuto ragione di credere che ci fosse qualcosa da temere dai vostri Digimon."

"Che sciocchezze. Non hanno nulla da temere da me." disse Guilmon.

Janyuu sorrise bonariamente. "Oh, certo, sono sicuro che tu non faresti del male ad una mosca, Guilmon... ma come abbiamo potuto vedere, ci sono molti Digimon che non sono altrettanto simpatici, e non sono cosí bene intenzionati nei confronti di noi uomini." affermó. "E´ per tenere sotto controllo loro che esiste Hypnos... ma temo che Yamaki-san, alla fine, abbia deciso che non c´é differenza tra un Digimon e l´altro e che vanno tutti eliminati. Ovviamente, non é cosí, ma vallo a spiegare a Yamaki-san. E´ sempre stato un uomo ossessionato dall´ordine e dalla disciplina, e non gli piace certo che qualche creatura che sfugge ad ogni classificazione venga a seminare confusione nel Mondo Reale. E poi, beh... con tutti i problemi che possono provocare i Digimon senza controllo nel Mondo Reale, non posso certo dargli tutti i torti."

"Certo. Posso capire." affermó Ryou, sorridendo un po´ amaramente tra sé e perdendosi per un attimo nei suoi ricordi. Sí, decisamente non poteva dare del tutto torto a chi la pensava come Yamaki. Il capo di Hypnos aveva la sua parte di ragione, e poi, in fondo, era sinceramente intenzionato a difendere il resto dell´umanitá.

"Per farla breve, Yamaki-san é riuscito ad avere i contatti di tutti coloro che hanno partecipato al progetto Monster Makers... tranne del leader del progetto, il mio amico Goro Mizuno, che si é reso introvabile giá da molto tempo." proseguí Janyuu. "Quando il progetto Monster Makers é stato abbandonato, lui ha comunque deciso di portarlo avanti per conto suo, con i mezzi che aveva a disposizione... e anche se sono riuscito a tenermi in contatto con lui per un po´ di tempo, alla fine ho perso ogni contatto con lui. E´ sempre stato il meno... socievole di noi, con mio grande rammarico. Comunque, restando sull´argomento, Yamaki-san ha contattato noi vecchi compagni di universitá, spiegandoci che le stesse creature virtuali che noi avevamo creato stavano diventando un pericolo per tutti, e che avendo noi migliori conoscenze a riguardo, eravamo senza dubbio i piú indicati per predisporre delle contromisure. Cosí, abbiamo iniziato a lavorare per creare un programma che avesse l´effetto di cancellare i Digimon giá presenti sulla Terra, e impedire a qualunque altro Digimon di arrivare qui. E... se devo essere sincero, Jenrya, il semplice fatto di aver scoperto che avevi un Digimon con te... beh, mi ha allarmato, e mi ha convinto che avrei dovuto fare piú in fretta possibile per trovare una soluzione a questo problema."

Jenrya non sapeva esattamente che dire. Da un lato, doveva ammettere che non gli era piaciuto per niente il fatto che suo padre gli avesse nascosto il fatto che lavorava per un´organizzazione governativa il cui scopo era eliminare i Digimon. Non poteva neanche immaginare cosa avrebbe provato se Terriermon fosse scomparso, e sicuramente poteva immaginare come si sarebbero sentiti Takato, Ruki, Hirokazu e Ryou se i loro Digimon fossero scomparsi. Tuttavia, come dargli torto? Dall´altro lato, non poteva biasimarlo per il fatto che era sinceramente convinto che i Digimon fossero una minaccia, e per il fatto che voleva sinceramente proteggere la sua famiglia. Effettivamente, anche Takato non ricordava che i Digiprescelti, nell´anime, si fossero mai trovati di fronte ad una situazione con tali sfumature di grigio. E Ruki, che pure solo poche settimane prime si sarebbe fatta prendere la mano dall´ira e avrebbe aspramente biasimato Janyuu per la sua condotta, capí che invece era il caso di essere calmi e razionali, e non saltare cosí alle conclusioni.

"Papá... io posso capire che tu fossi preoccupato. Ed effettivamente, il problema dei Digimon che sconfinano nel Mondo Reale é un problema attuale. Un problema che stiamo affrontando assieme a Ryou-san e ad Hirokazu-kun... e anche Juri-san, da solo qualche ora!" affermó il giovane Tamer, indicando la bambina castana che sedeva all´altro lato della stanza, con Elecmon in piedi accanto a lei. Juri ridacchió e mostró il suo D-Power con orgoglio, come per dire che era fiera di essere appena diventata una Tamer a sua volta!

"Giá... io e il mio amico Elecmon ci siamo appena uniti alla compagnia!" affermó Juri, mostrando il suo nuovo D-Power. "E vogliamo fare del nostro meglio per aiutarli!"

"Sempre che tu non ti metta ad abbracciarmi come se fossi un peluche... o a fare gli occhioni da cerbiatta ogni volta che digievolvo in Leomon!" affermó con un certo sarcasmo il grazioso Digimon Mammifero.

Janyuu tiró un piccolo sospiro e cercó di pensare. Per quanto potesse sembrare incredibile, suo figlio e i suoi compagni, nessuno dei quali aveva superato i tredici anni, si erano rivelati piú abili a gestire la situazione del gruppo di governativi... anche se, realisticamente parlando, non era probabile che un gruppo di ragazzini riuscisse a tenere a bada un´intera invasione di Digimon. Peró, a pensarci bene, se anche Hypnos e i Tamers non erano riusciti da soli a risolvere il problema... perché non avrebbero potuto farcela unendo le forze? Forse era proprio questa la soluzione migliore per questo complesso problema... Dove uno solo aveva fallito, potevano farcela in due! Chissá, forse c´era ancora la possibilitá di recuperare qualcosa del programma Juggernaut, e poi... Ma in quel momento era meglio concentrarsi su cosa fare nell´immediato.

"Ragazzi, comprendo il vostro desiderio di darci una mano, e vi sono molto iconoscente. Effettivamente... senza di voi, temo che i Digimon ci avrebbero giá sopraffatto, e quel Vikaralamon che é emerso oggi a Shinjuku, beh... se non fosse stato per voi, avrebbe sicuramente inflitto molti piú danni." affermó Janyuu. "Ma... temo che in questo momento la situazione si sia fatta molto piú difficile. Ora che Calumon, quel Digimon che controlla l´evoluzione, é stato rapito, é solo questione di tempo prima che ci troviamo ad affrontare un attacco in massa da parte del Mondo Digitale. Una volta che avranno risolto il problema per il quale avevano bisogno di lui, i Digimon caleranno sul Mondo Reale, molto piú forti di prima. La nostra unica possibilitá di salvezza... é cercare di recuperare quel Digimon prima che questo avvenga. E... purtroppo, questo vuol dire che dovró chiedervi di fare qualcosa che avrei preferito evitare... coinvolgervi nuovamente in questa difficile situazione, e chiedervi di andare nel Mondo Digitale..."

La proposta non cadde nel silenzio scioccato che Janyuu si aspettava. Takato e Guilmon si alzarono di scatto, offrendosi per primi di partire per il Mondo Digitale. "Se é questo che dobbiamo fare, allora io sono pronto! Dobbiamo tentare tutto il possibile per salvare Calumon e proteggere i nostri cari... e magari cercare di capire esattamente cosa sta succedendo a DigiWorld e come c´entra questo D-Reaper a cui i Deva hanno accennato!"

"Io e Takatomon assieme siamo imbattibili! E se verranno anche gli altri, sono sicuro che potremo affrontare qualsiasi ostacolo!" affermó Guilmon. "Certo... a patto che ci portiamo dietro abbastanza pane... insomma, credo che mi verrá fame, con un viaggio cosí lungo..."

"Hehehee... tranquillo, amico mio, non appena saremo a casa, avrai tutto il pane che vorrai!" disse Takato, sentendosi piú ottimista sulle loro possibilitá. "Peró... sí, credo che sia l´unica possibilitá che abbiamo sia quella di andare dritti a DigiWorld e salvare Calumon prima che i Deva lo possano usare per il loro scopo. E se riusciamo a scoprire cosa sta succedendo esattamente con il D-Reaper, tanto meglio. Cosí riusciamo a risolvere i problemi di tutti quanti."

"Credo che a questo punto, non ci sia molta altra scelta." affermó Ruki. "Anche se sono io stessa la prima a sorprendermi, mi sono affezionata a quel piccoletto, e non vorrei che gli succedesse qualcosa. Quindi, contate pure su di me."

"Io daró una mano a Ruki e la aiuteró anche a costo della mia vita." continuó Renamon, ergendosi fieramente in piedi sul ramo sul quale si era messa.

"Hey, e io cosa sono, carne macinata?" esclamó Terriermon. "Io e Jen faremo senz´altro una visitina ai signori Deva! Che non pensino di poter dare una festa senza invitare anche noi, perché i sottoscritti non la prenderanno molto bene, nossignore!"

"Credo... che questo gruppo di giovani entusiasti potrebbe avere bisogno di una mano!" disse con ironia Ryou, approvando mentalmente la forza d´animo dimostrata dai suoi compagni. "Beh, ragazzi, io non ho certo intenzione di fermarvi, lungi da me. Anzi, sono d´accordo che é necessario recuperare Calumon il prima possibile, prima che i Deva usino il suo potere per attaccare gli uomini. Ma... immagino che a questo punto lo sappiate bene... il Mondo Digitale non é affatto quello che potreste aver visto negli anime alla televisione. E´ piuttosto un luogo pericoloso ed infido, dove non é possibile fidarsi di nulla, e dove i Digimon sono prede o predatori. Saró felice di accompagnarvi, e spero che potró darvi anche qualche utile consiglio per sopravvivere... ma sappiate che dovrete contare su voi stessi quanto sui vostri compagni per sopravvivere a DigiWorld."

"Certamente, Akiyama-san! Io ed Hagurumon non ti deluderemo!" esclamó Hirokazu, il cui entusiasmo era stato soltanto un po´ smorzato dalla scarsa prestazione dell´evoluzione di Hagurumon a livello Ultimate. Il Digimon meccanico, un po´ preoccupato, fece scattare i suoi ingranaggi muovendoli l´uno sull´altro, ed emettendo un acuto clangore metallico che ricordava quasi il tintinnio di un campanello...

"Ora non darti tante arie soltanto perché sei giá stato a DigiWorld, signor so-tutto-io!" esclamó Ruki, mettendo subito le mani avanti. "Questo non significa che puoi comandarci a bacchetta, intesi?"

Ryou alzó le mani. "Non mi ha mai sfiorato l´idea, Ruki."

"Allora... andremo tutti a DigiWorld?" disse Juri con cauto ottimismo, per poi rivolgere ad Elecmon un radioso sorriso. "Non sei contento, Elecmon-chan? Magari potremo andare a vedere il posto da cui vieni, o conoscere qualche altro Digimon simpatico come te! Insomma, non voglio credere che tutti i Digimon lí siano dei tipacci che pensano solo a combattere, vero? Tu, Guilmon-chan e gli altri siete la prova che non é cosí!"

"Beh... il tuo ottimismo é sicuramente bene accetto, Juri!" affermó un po´ imbarazzato Elecmon. Si trattava di una risposta innocente, e che certo non voleva dire nulla di particolare, ma Elecmon vide subito che l´espressione allegra di Juri si rabbuió leggermente, come se il piccolo Digimon elettrico avesse detto qualcosa che l´aveva toccata nel profondo.

"No, non é proprio ottimismo... voglio solo sperare..." disse Juri, guardando da un´altra parte come se qualcosa la stesse tormentando. Takato deglutí, sapendo che i suoi compagni non sapevano niente del passato di Juri e di quello che probabilmente stava provando in quel momento. E probabilmente non era il momento di rivelare la cosa in quel momento, davanti a tutte quelle persone che pure sembravano aver capito che c´era qualcosa che non andava nella giovane Tamer. Per fortuna, Juri sfoderó di nuovo il suo sorriso, facendo in modo che l´attenzione di tutti non restasse su di sé. "Comunque, come stavo dicendo... sono emozionata all´idea di vedere DigiWorld! Verró anch´io, e sono sicura che vi potró dare una mano!"

"Ovviamente, questo significa che dovrete darne notizia ai vostri genitori..." affermó Janyuu con un sospiro. Quella doveva essere senza dubbio la parte piú difficile. "E... come ho detto, non sono ancora troppo convinto che sia una buona cosa lasciarvi andare cosí. Certo... cercheró di procurarvi l´appoggio di noi Monster Makers, e di tutti gli ex-membri di Hypnos che possiamo. Ma... vi aspetta comunque un viaggio molto pericoloso. Andremmo noi adulti al vostro posto, se fosse possibile... ma temo che non dureremmo molto da quelle parti."

"Di questo non si preoccupi, signor Lee." disse Ryou. "Come abbiamo giá detto... suo figlio, Takato-kun e i loro compagni potranno sempre contare sui loro Digimon, e anche sul mio appoggio. Conosco abbastanza del Mondo Digitale da poter fare da guida."

"Grazie, Ryou-san..." affermó Takato con un sorriso di gratitudine. "Faremo tutto quello che é in nostro potere per salvare Calumon, e far finire una volta per tutte questa guerra tra il Mondo Reale e DigiWorld!"

Ruki corrugó la fronte, immaginando giá che sarebbe stato piú difficile di quanto il suo compagno l´aveva fatto sembrare. Stando alla sua esperienza con i Digimon, non accadeva mai che un piano andasse liscio al primo tentativo. Qualche complicazione avveniva sempre...

"Va bene. Se... questa é la vostra decisione, ragazzi, io non voglio certo ostacolarvi." affermó Janyuu. "Allora, sará meglio che cominciate a prepararvi, visto che vi attende un viaggio molto pericoloso. Per quanto riguarda me... devo mettermi in contatto con una persona che molto probabilmente potrebbe facilitarci le cose. Spero solo che siano disposti a collaborare..."

"Grazie, signor Lee. Questo... vuol dire molto per noi." affermó Takato.

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Qualche ora dopo...

"Siamo spiacenti di comunicarle, Yamaki-san, che i suoi tentativi di controllare il problema Digimon si sono rivelati completamente insoddisfacenti. I Digimon hanno continuato ad attaccare il Mondo Reale, al punto che ormai é impossibile, anche con tutte le nostre risorse, tenere segreta la loro esistenza, e il quartiere di Shinjuku é rimasto gravemente danneggiato dall´attacco di quel Digimon gigantesco. Ci vorranno almeno due mesi prima che la situazione torni ad una parvenza di normalitá, da quelle parti." disse il telefono dell´appartamento in cui Mitsuo Yamaki si era ritirato dopo il bruciante fallimento del progetto Juggernaut, evitando quanto piú poteva giornalisti e curiosi. Ancora vestito con i suoi abiti da lavoro, tranne la giacca che aveva appeso all´attaccapanni vicino, il capo di Hypnos ascolava con espressione neutra, ma dalla quale trasparivano bene la sua rabbia e la sua frustrazione, il vivavoce da cui proveniva la voce dei suoi superiori. Non c´era da stupirsi dal loro disappunto - il progetto Juggernaut, nel quale era stato speso cosí tanto tempo e denaro, si era concluso con un fallimento su tutti i fronti. Non che a Yamaki importasse molto di quello che pensavano quel branco di burocrati... ma gli bruciava il fatto che tutti i suoi tentativi di proteggere la cittá dai Digimon si fossero risolti cosí miseramente.

"Non vediamo ulteriore motivo per continuare a finanziare un´operazione che fin dal´inizio non ha dato che risultati scarsi o inesistenti." continuó la voce, con il tono di uno che voleva essere da tutt´altra parte in quel momento. "Le comunichiamo quindi, con nostro grande rammarico, che tutti i fondi destinati a Juggernaut e alle attivitá di Hypnos saranno reindirizzati ad altri scopi, sicuramente piú utili. Per quanto riguarda lei, sará convocato quanto prima per rendere ragione di questi fallimenti. Spero per lei che abbia una buona spiegazione. Le auguriamo buon proseguimento... o almeno, quanto migliore possibile, date le circostanze."

Si sentí un breve bip nel momento in cui il messaggio finí, e Yamaki scosse la testa, mentre con un gesto del braccio disinseriva il vivavoce. Non c´era certo bisogno che qualche scribacchino che passava tutto il giorno dietro una scrivania gli ricordasse com´era andata. In quel momento, il capo di Hypnos si stava chiedendo cosa avesse sbagliato, e come avrebbe potuto fare altrimenti. Forse, se fosse stato un po´ piú aperto nei confronti di quei ragazzi, e non avesse invece cercato di antagonizzarli... in effetti, loro avevano sempre avuto piú successo di Hypnos nel contrastare i Digimon invasori...

Cosí assorto era Yamaki nei suoi pensieri, che quasi non sentí il suono del campanello che suonava. Alzando la testa, un po´ sorpreso - dopotutto, chi é che avrebbe potuto venire a fargli visita in quel momento? - Yamaki si alzó dalla sua poltrona e dopo essersi dato una controllata per essere sicuro di essere almeno presentabile, raggiunse il video-citofono e lo accese, non nascondendo la sua sorpresa nel vedere che si trattava di Reika Ootori, una delle sue operatrici migliori. La donna era vestita in maniera semplice ma elegante, quello che ci si sarebbe potuti aspettare da una visita di cortesia... e anche se manteneva l´espressione seria e professionale che Yamaki era abituato ad associare a lei sul luogo di lavoro, adesso gli sembrava che ci fosse qualcosa in piú. Forse si trattava di solidarietá professionale... o di qualcosa d´altro? Yamaki non era tipo da soffermarsi sulle domande e sulle ipotesi non supportate da prove concrete, quindi si schiarí la voce e rispose al citofono.

"Buongiorno, Ootori." disse con il suo tono distaccato. "Non mi aspettavo una sua visita in questo momento. A cosa devo il suo interessamento?"

Yamaki fu sicuro di vedere un piccolo sorriso affiorare sulle labbra di Reika. "Spero di non disturbarla, Yamaki-san." rispose. "In realtá non c´é un motivo particolare per cui mi trovo qui in questo momento. Volevo semplicemente sincerarmi che lei stesse bene. Lo consideri interessamento professionale da parte mia."

Yamaki sorrise, un pó amaramente. "Il progetto Juggernaut non esiste piú, e línfluenza di Hypnos é ridotta al lumicino." affermó. "Trovo un po´ inusuale che le possa interessare ancora di una persona con la quale probabilmente non lavorerá mai piú. Detto questo, non posso dire che il suo interessamento non sia apprezzato. Se volesse salire, potremmo discutere della situazione davanti ad un caffé."

Quello che Reika disse un attimo dopo lasció Yamaki alquanto sorpreso, una volta di piú. Bisognava dire che in quegli ultimi tempi, aveva incontrato diverse situazioni capaci di lasciarlo spiazzato...

"Gliene sarei molto riconoscente, Yamaki-san. In effetti, un altro motivo per cui mi trovo qui é perché vorrei esporla una proposta del signor Janyuu Lee, dei Monster Makers..."

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CONTINUA...

Note dell´autore: Sí, lo so che é un capitolo piuttosto breve, ma dopo la scarica di adrenalina che é stato lo scontro con Vikaralamon, era giusto che ci fosse un capitolo di stanca. E anche se non é successo molto, questo sicuramente getterá le basi per gli eventi di DigiWorld! Ci sará da divertirsi, una volta che i ragazzi saranno arrivati lí! Quindi, non perdetevi il prossimo aggiornamento, e a presto!

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Capitolo 21
*** La vigilia del grande viaggio ***


Tamers Reload-021

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 21 - La vigilia del grande viaggio

DigiWorld. O meglio, il Mondo Digitale del Sud, la dimensione su cui spadroneggia il Sovrano Fenice Zhuqiaomon. In quel particolare giorno, la situazione non sembrava essere molto diversa da come era di solito - i Digimon si davano la caccia, oppure facevano del loro meglio per nascondersi a predatori più forti. L'implacabile legge del più forte che governava quel Mondo Digitale alla deriva non cessava mai di essere in vigore. E in quel momento stava prendendo la forma di due giganteschi Cyclonemon che inseguivano un gruppo di terrorizzati Gomamon, facendoli fuggire verso un grande fiume che scorreva nelle vicinanze. I due Cyclonemon erano Digimon dall'aspetto mostruoso, vagamente simile ad un Greymon deforme, con un braccio esageratamente grande e armato di due lunghi artigli rossi simili a falci, uno spesso elmetto marrone con un corno uncinato che spuntava dalla parte superiore, e una spalliera con due punte acuminate sulla spalla destra, oltre che una lunga coda protetta da piastre metalliche. I loro cotpi erano muscolosi, e ricoperti da una dura pellaccia giallastra che sembrava tuttavia fare fatica a tenere racchiuse quelle impressionanti masse muscolari. Inoltre, il muso era allungato e molto più sottile rispetto a quello di un Greymon, e ricordava piuttosto le fauci di un coccodrillo, mentre dei loro occhi uno solo era funziionante, quello sinistro, che brillava di un azzurro che appariva fuori luogo, in una simile mostruosità. L'altro occhio sembrava perennemente chiuso. Erano Digimon che davano l'impressione di forza e brutalità... un'impressione che venne rapidamente confermata da quello che accadde un attimo dopo, quando uno dei due Cyclonemon raggiunse due Gomamon che erano rimasti indietro, allungò un braccio verso le due creaturine terrorizzate, le afferrò e se le infilò in bocca come se fossero state popcorn! Le inghiottì senza neanche masticare ed emise un sonoro sospiro di compiacimento, massaggiandosi lo stomaco!

"Aaaaah! Questo mi ci voleva proprio!" ringhiò il mostruoso Digimon, guardando il suo compagno con aria di presa in giro. "Beh, mi dispiace tanto, amico, ma ho come l'impressione che ormai quei piccoletti siano lontani! Chi primo arriva meglio alloggia, sai com'è... e quindi mi sono servito io!"

"Tsk... potevi mangiartene uno tu e lasciare l'altro a me!" ringhiò l'altro Cyclonemon con acredine. "Non è che abbiamo tutti i giorni l'occasione di pranzare con dei bocconcini tanto deliziosi!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Cyclonemon

Anche chiamato: Cyclomon

Tipo: Drago

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Hyper Heat, Arm Bomber

Digimon draconici noti per la loro forza, le fiamme che riescono ad emettere dalla bocca, e il loro temperamento violento ed irriflessivo. Spesso sono al servizio di Digimon malvagi più potenti. Sono stupidi e animaleschi, ma eseguono bene gli ordini... soprattutto quando gli ordini si possono riassumere in 'uccideteli tutti'.

"Va bene, vorrà dire che la prossima volta che vedrò qualcosa di gustoso, ti avvertirò... forse! Hahahahahaaaa!" rise sguaiatamente il primo Cyclonemon. Con aria spavalda, il mostruoso Digimon drago si voltò verso le sponde del fiume dove si erano rifugiati i Gomamon... e un rumore di motori attirò la sua attenzione assieme ad un polverone che si levò dall'altra sponda del fiume. Incuriosito, il Cyclonemon si avvicinò all'acqua e concentrò il suo unico occhio sulla nube di polvere che avanzava a velocità sostenuta... e in mezzo ad essa, apparve una figura che il mostruoso predatore non aveva mai visto prima: in sella ad una futuristica moto nera dalle ruote gigantesche e dal parabrezza sfumato di rosso, un autentico predatore della strada, stava un Digimon dall'aspetto umanoide, alto almeno un paio di metri, e vestito interamente di cuoio nero, tranne il suo elmetto dai bordo frastagliati che spiccava per il suo colore blu-violetto... e un fazzoletto rosso come il sangue legato attorno al bicipite destro. Indossava una giacca nera dal colletto di pelliccia bianca, sopra un corpetto nero di cuoio, talmente attillato che era possibile vedere i muscoli possenti sotto di esso, un paio di pantaloni di cuoio anch'essi neri. I suoi guanti erano fatti di un metallo grigio piombo lucido e splendente, terminanti in lunghi artigli affilati come coltelli, mentre i suoi stivali erano armati di terrificanti borchie d'acciaio e spuntoni ricurvi sulle punte, e una pistola grande come un fucile era appesa ad una fondina sulla gamba sinistra, mentre una lunga coda ricoperta di piastre metalliche ondeggiava dietro di lui. Il suo elmetto copriva quasi tutto il volto, mostrando soltanto la parte inferiore del suo viso dall'espressione truce. Il misterioso Digimon centauro aveva tre occhi dalle pupille rosse, uno dei quali era posto sulla fronte, che spuntavano da alcune fessure apposite sull'elmetto della creatura.

Il Cyclonemon più vicino al fiume ghignò sinistramente, esaltato all'idea di uno spuntino extra... e dopo aver preso lo slancio, ignorando completamente i richiami del suo compagno, saltò verso la sponda opposta e atterrò pesantemente sulla strada del Digimon motociclista, ergendosi poi in tutta la sua ragguardevole statura. "Hahahahaa! Fermo tu, straniero! Dove credi di andare? Sei entrato nel mio territorio, e adesso devi pagare il prezzo!"

Il Digimon motociclista si fermò, frenando senza alcuna difficoltà e scendendo con tutta tranquillità dal suo veicolo. Il Cyclonemon che lo aveva fermato notò che, in effetti, lo straniero sembrava più formidabile e più imponente, ora che era sceso dalla sua moto. Per qualche secondo, il misterioso Digimon nero continuò a fissare con fare sprezzante il Cyclonemon che lo aveva fermato... come se la cosa non lo riguardasse minimamente!

"Il tuo territorio, tu dici?" disse il Digimon motociclista, con un leggero ghigno dipinto sul volto. "La cosa non mi riguarda minimamente, se devo essere sincero. Ma avevo giusto voglia di uno spuntino, e anche se tu non mi sembri un granchè, andrai bene lo stesso."

Il Cyclonemon sbattè con aria confusa il suo occhio, come se non avesse capito quello che il suo interlocutore aveva detto... poi gettò indietro la testa e scoppiò in una risata sguaiata che riecheggiò per tutto il canyon per diversi secondi, come se avesse sentito la barzelletta più divertente della sua vita! "HAHAHAHAHAAAAA! Ma sentitelo! Mai ascoltato nulla di più ridicolo in vita mia! Hahahahahaaaa! Non so chi sei, bellimbusto, e non ho mai visto prima un Digimon come te, ma qualcosa mi dice che i tuoi dati saranno deliziosi, e non vedo l'ora di assaggiarli!"

"Ma guarda che combinazione. Stavo per dire la stessa cosa." rispose il Digimon vestito di cuoio nero, mettendosi in una comoda posiziione di guardia. Anche soltanto a guardarlo così, era ovvio che non stava prendendo molto sul serio il combattimento che stava per iniziare. "Se sei talmente pazzo da voler sfidare il sottoscritto Beelzemon... l'unica cosa che ti posso dire è... preparati ad abbracciare la morte!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Beelzemon

Anche chiamato: Beelzebumon

Tipo: Signore dei Demoni

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Darkness Claw, Double Impact

Uno dei Sette Grandi Signori dei Demoni, è il Digimon collegato a Venere, che rappresenta la Gola. Pur avendo un potere più che sufficiente a comandare sopra interi eserciti di Digimon oscuri, preferisce condurre un'esistenza solitaria, andando a caccia di avversari degni di lui, e uccidendoli per assorbire i loro dati e diventare più forte. Per quanto possa essere crudele e spietato, è anche estremamente orgoglioso, e non ama perdere tempo con avversari troppo deboli per costituire una sfida.

"Tsk..." grugnì Cyclonemon, che ancora non si era reso bene conto con chi aveva a che fare. L'avversario che aveva davanti era molto più forte di quanto lui pensasse... "Come parli bene, moscerino, peccato che io non sia il tipo che si fa impressionare da qualche frase fatta." affermò. "Ora sei mio! E anche i tuoi dati! Hah!"

Con un ringhio feroce, il Digimon più grande fece scattare il suo braccio più grande verso Beelzemon, che restò ad attenderlo... e, senza neanche degnarsi di evitarlo, estese un braccio in avanti e bloccò il colpo con la stessa facilità che avrebbe avuto ad evitare i colpi di un bambino. Cyclonemon spalancò l'occhio buono, e la sua espressione si tramutò in una di rabbia ed incredulità quando Beelzemon, ancora senza alcuno sforzo apparente, lo spinse indietro, e gli fece perdere l'equilibrio, facendolo cadere all'indietro! Il mostruoso Digimon ringhiò e cominciò ad agitare le braccia in aria nel tentativo di mantenere l'equilibrio... tentativo che andò a vuoto nel momento in cui Beelzemon, spingendo solo un pochino più forte, lo mandò a terra di schiena! Cyclonemon si inclinò e cominciò a cadere... ma prima ancora che potesse accorgersi di quello che stava succedendo, Beelzemon scattò in avanti e si piazzò nel punto dove Cyclonemon stava per cadere, tenendo una delle sue braccia artigliate alzata verso il cielo! Una frazione di secondo dopo, Cyclonemon cadde, venendo inflizato dagli artigli sollevati di Beelzemon, che penetrarono la sua robusta corazza come lame roventi che penetrano nel burro! La creatura mostruosa emise un verso strozzato... e un attimo dopo, il suo corpo si disintegrò in tante stringhe di dati che fluttuarono per un attimo attorno a Beelzemon.

Il Demone della Gola, con un ghigno compiaciuto, inalò i dati rimasti di Cyclonemon, divorandoli letteralmente. Fece una smorfia storcendo il naso... e un attimo dopo si diresse nuovamente verso la sua motocicletta, montando di nuovo in sella. "Bah. Come immaginavo. I dati di quello scarto erano davvero disgustosi. Non dovrei perdere tempo con simili nullità..."

Prima di avviare la sua moto, Beelzemon guardò il proprio braccio e flettè la mano, ricoperta di ferro e dotata di terrificanti artigli ricurvi. La vista lo fece sogghignare ancora più sinistramente, e una luce di bramosia scintillò per un istante nei suoi tre occhi. "Però... devo ammettere che questa sensazione è inebriante! Questa forza... questo potere... sono esattamente ciò che volevo! Mai più... mai più sarò lo schiavo di qualche umano! Adesso sono io... e solo io... il padrone di me stesso!" esclamò con crescente fervore, ammirando orgoglioso le sue letali armi naturali. Distraendosi per un attimo, Beelzemon guardò dall'altra parte del fiume che stava costeggiando, e vide che un altro Cyclonemon aveva assistito alla scena... e dopo aver realizzato che si trattava di un avversario al di fuori della sua portata, si era rapidamente voltato e si era dato ad una fuga precipitosa, muovendosi a quattro mani come un gorilla gigantesco! Ghignando, Beelzemon sfoderò la sua pistola e puntò verso la schiena del Cyclonemon che si stava allontanando rapidamente... poi, sembrò ripensarci e sollevò l'arma senza premere il grilletto. "Bah. Non mi scomoderò certo per queste misere creature. Ambisco ad assorbire i dati di Digimon molto più forti... hehehee... chissà... se quegli sciocchi Tamers e i loro animaletti addomesticati dovessero passare da queste parti... sarebbe un'occasione unica per eliminarli e assorbire i loro dati! Ma per il momento... mi accontenterò di andare in giro per il Mondo Digitale in cerca di qualche avversario degno di me!"

Dopo aver dato gas alla sua motocicletta, Beelzemon impennò e si diresse a tutta velocità verso l'orizzonte, bramoso di mettere alla prova i suoi nuovi poteri, e mostrare ancora una volta, a tutto il Mondo Digitale, chi fosse il più forte!

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"Sei sicuro di volerlo fare, Takatomon? Mi dicevi sempre che i tuoi genitori avrebbero preso paura se mi avessero visto..." disse Guilmon, camminando a fianco del suo Tamer mentre assieme si incamminavano verso la panetteria della famiglia Matsuda. Dopo una giornata che definire caotica sarebbe stato ancora poco, Tokyo stava già recuperando una parvenza di normalità, dato che le attività quotidiane erano riprese non appena era stato possibile, e i lavori per riparare i danni provocati dalla furia distruttiva di Vikaralamon erano iniziati senza indugio. Tuttavia, mentre i due amici e compagni di avventura si dirigevano verso casa, sentivano un'atmosfera di tensione ed attesa... sembrava quasi che la città si aspettasse, da un minuto all'altro, che un'altra di quelle mostruose creature apparisse dal nulla e si mettesse a distruggere ciò che era rimasto in piedi nell'attacco iniziale. Anche se ormai il peggio dell'attacco di Vikaralamon era passato, tutto quello che era successo in quei giorni aveva gettato Tokyo in un'atmosfera di dubbio, paura ed incertezza.

Takato sorrise malinconicamente, accarezzando Guilmon sulla testa mentre i due si intrufolavano in un vicoletto vicino, cercando per quanto possibile di evitare le strade più affollate. "Lo so, Guilmon, ho detto questo, una volta... ma a questo punto, cercare di nasconderti sarebbe inutile. Ormai, tutto il Giappone saprà di cosa è successo qui a Tokyo... non riuscirei a tenere segreta la tua esistenza neanche volendo."

"Mi dispiace che tu ti sia messo nei guai, Takatomon..." mormorò Guilmon. "Guilmon voleva soltanto poter giocare con te, e fare delle passeggiate assieme e mangiare tanto pane..."

"Non è colpa tua, amico mio. Anch'io no volevo saperne di queste battaglie... e anch'io credevo che sarebbe stato un gioco divertente. Ma... ormai ci siamo dentro. Ci siamo stati fin dall'inizio, in effetti." rispose il giovanissimo Tamer. "Almeno, possiamo sperare che dopo questa batosta, quel tipo di Hypnos non cerchi più di togiere di mezzo te e il resto dei nostri compagni Digimon. Adesso però dobbiamo pensare a come dare questa notizia alla mamma e al papà... non credo proprio che saranno molto entusiasti di vedermi partire per un luogo così pericoloso..."

"Credo che lo stesso valga anche per gli altri, vero, Takatomon?" chiese allegramente il dinosauro scarlatto. "Magari il papà di Jen sa già tutto, e Ryou non ha questi problemi, ma... Ruki, Juri e Hirokazu non hanno la stessa fortuna. Quindi... almeno pensa che non sei l'unico a dover risolvere questo problema!"

"Heheheee... certo, farò in modo di ricordarmene! Magari mi darà una mano a pensare che la situazione non sia poi così brutta!" affermò Takato con una breve, nervosa risata. Svoltando un angolo, i due amici si ritrovarono nella stessa stradina nella quale si trovava il negozio di panettiere dei signori Matsuda... e non si sorpresero per niente quando videro che i coniugi Matsuda erano in piedi accanto all'ingresso del negozio, impegnati a rispondere alle domande di un gruppo di poliziotti, le cui auto erano parcheggiate lì vicino. Sicuramente, le autorità erano già risalite da sole alle identità dei Digimon Tamers, e in quel momento, molto probabilmente, c'erano già diverse pattuglie in giro per il quartiere, in cerca di informazioni e di chiarimenti. Dopo aver esitato per un attimo, Takato e Guilmon si guardarono negli occhi, annuirono e si incamminarono verso la porta di casa, attirando immediatamente l'attenzione di tutti con un saluto un po' stentato.

"Ehm... buonasera, papà e mamma di Takatomon..." disse il Digimon scarlatto, abbassando un po' le orecchie in segno di nervosismo. Immediatamente, vari poliziotti si voltarono verso di lui, con intenzioni che non sembravano esattamente amichevoli... ma prima che Guilmon potesse spaventarsi e retrocedere, Takato gli fu al fianco, alzando una mano verso i tutori dell'ordine.

"A... Aspettate, signori, Guilmon non è come gli altri Digimon che sono apparsi nel Mondo Reale!" esclamò. "Guilmon è buono... è il mio migliore amico e non farebbe del male a nessuno! Anzi, ci ha aiutato a respingere i Digimon che volevano attaccarci!"

"T-Takato?" esclam la signora Matsuda, dalla cui espressione traspariva tutta . "Takato, in nome del cielo, stai bene? E... e questa strana creaturina che è con te?"

"Questo... questo è uno di quei Digimon di cui si è parlato alla televisione?" esclamò il signor Matsuda, avvicinandosi con qualche tentennamento alla misteriosa creatura che sembrava una sorta di bizzarro, e stranamente grazioso, incrocio tra un drago e un dinosauro, con un simbolo di contaminazione radioattiva disegnato sul petto. Guilmon si voltò verso l'uomo e salutò con la zampetta artigliata, prima che uno dei poliziotti gli si avvicinasse per prenderlo in custodia.

"Ragazzino... mi rendo conto che pensi che tutto questo sia una specie di videogioco, e credimi... anch'io, alla tua età avevo una fantasia molto fervida. Ma... anche se tu mi dici che il tuo Digimon è inoffensivo, questo non toglie il fatto che è comunque un essere sconosciuto e potenzialmente molto pericoloso! Potrebbe perdere il controllo da un momento all'altro!"

"Chi, io? Io non farei mai del male a Takatomon!" esclamò Guilmon, sembrando quasi offeso dall'insinuazione. Tuttavia, ci voleva ben altro che la parola di un bambino per far desistere degli agenti che dovevano pur sempre fare il loro dovere, e il poliziotto che aveva parlato prima si avvixinò ancora un po' a Guilmon per cercare di catturarlo e portarlo via... e il Digimon simile ad un dinosauro si mise sulla difensiva, cercando di non fare del male all'umano che cercava di catturarlo, ma al tempo stesso deciso a non farsi mettere le mani addosso.

"Per favore, cercate di non renderci le cose più difficili di quanto non siano già..." affermò un altro dei poliziotti, muovendosi verso Guilmon e Takato che cercava di proteggere il suo Digimon. "Ascoltate, quella creatura è un essere potenzialmente pericoloso che va tenuto sotto osservazione, e studiato per fare sì di sapere di più sui Digimon per quando si ripresenteranno..."

"Non avete già catturato e studiato abbastanza Digimon per saperlo?" esclamò Takato, con improvvisa indignazione. "Quelli di Hypnos hanno già fatto abbastanza, non credete? E non permetterò che a Guilmon succeda la stessa cosa!"

"Non... ho la minima idea di cosa stia parlando Takato..." mormorò il signor Matsuda, constatando con suo grande rammarico che, mentre lui credeva che il suo ragazzo stesse continuando la sua vita di tutti i giorni, in realtà, anche grazie a quella strana creatura rettiliforme che era con lui, era entrato in un mondo da cui lui e sua moglie sarebbero stati sempre esclusi. "Però... sembra che lui e quello strano piccolo dinosauro si fidino l'uno dell'altro senza alcun sospetto... e non credo che sarei in grado di schierarmi contro di lui in un caso come questo. Ma dall'altra parte, capisco anche il punto di vista di quei poliziotti... accidenti, adesso non so che pesci pigliare!"

"Signor agente, le dico che non c'è bisogno che lei prenda in custodia il mio amico Guilmon!" esclamò Takato, piazzatosi di fronte al suo Digimon a braccia aperte, in modo da fare da barriera umana. "Lui è un Digimon buono, non è come quei Deva che stanno facendo a pezzi la nostra città! E noi siamo gli unici che possono andare nel Mondo Digitale per salvare il nostro amico Calumon prima che i Deva lo usino per farci del male!"

"Ah, si chiamano Deva, quei bestioni più grandi?" chiese il poliziotto, senza sembrare troppo interessato alle spiegazioni. "Beh, in ogni caso... mi dispiace, ragazzo, ma ho i miei ordini, e non posso disobbedire!"

Un altro dei poliziotti arrivò in tutta fretta, tenendo un telefono cellulare in una mano... e la situazione prese una svolta che nessuno si era aspettato! "Un momento, un momento! Sembra... che ci siano dei contrordini!" esclamò il poliziotto che aveva parlato per primo. "Hanno... hanno appena contattato i nostri capi dal quartier generale di Hypnos, e... sembra che adesso non ci sia più il bisogno di catturare i Digimon di quei ragazzi!"

"Cosa? Ma che diamine... cosa salta in mente ai nostri superiori, in un momento come questo?" esclamò con evidente stizza l'agente che stava parlando con Takato. Anche il giovanisssimo Tamer, i suoi genitori e Guilmon non sembravano essersi aspettati quella notizia... e restarono per un attimo come congelati mentre il poliziotto con il cellulare cominciava a spiegare al suo collega quello che era successo.

"Beh... non lo so neanch'io, ma... a questo punto, direi che non c'è più da stupirsi di niente!" rispose il suo collega. "Sembra... che quelli di Hypnos vogliano fare qualcosa con questi ragazzi e con i loro Digimon... non so esattamente cosa, lo sai che a noi sottoposti non viene mai detto un granchè... ma non possiamo certo permetterci di mettere in discussione le decisioni dei superiori, e tu lo sai bene, Takeshi."

Takeshi sospirò, vinto dall'evidenza. "Questo lo so... ma non mi impedisce di disapprovare." affermò. "Bah, inutile recriminare.. E va bene, ragazzino, per ora tu e il tuo piccolo dinosauro potete starvene tranquilli. Saranno quelli di Hypnos a ricontattarti. Noi... immagino che adesso andremo a controllare la situazione altrove."

"Hey!" protestò Guilmon con un'espressione di buffa sorpresa! "Io non sono un dinosauro! Io sono Guilmon, e sono un Digimon!"

"Forza, Takeshi, ancora questo isolato, e poi ci danno il cambio." disse il suo collega, ignorando l'esclamazione di Guilmon. "Anche se immagino che a questo punto, tutto sta nel controllare qualche ultimo focolaio di panico, e poi la giornata si conclude."

"Diamine, alla faccia della giornata... Arrivederci, signori Matsuda. Scusate il disturbo, e grazie infinite per la vostra collaborazione." affermò Takeshi, inclinandosi un po' il cappello sulla testa prima di riunirsi al resto della squadra che lo attendeva poco lontano. Con calma e in ordine, gli agenti salirono nuovamente in macchina e se ne andarono rapidamente, lasciando la famiglia Matsuda e Guilmon sul marciapiede, ad osservarli con fare esausto.

"Hypnos...? Quelli di Hypnos vorrebbero fare qualcosa con noi? E che diamine potrebbero mai..." disse tra sè Takato. Certo, non poteva fidarsi di quello che proponevano quelli di Hypnos, considerato anche ciò che era successo in passato... ma era troppo stanco per pensarci su. Tutto quello che voleva fare, in quel momento, era andare a letto e dormirci su... ma ora che si voltava verso i suoi genitori, si rese conto che ci sarebbe stato da aspettare un bel po' anche per quello, visto che i signori Matsuda davano tutta l'impressione di volere delle risposte alla svelta!

"Okay, signorino... adesso credo proprio che tu debba delle spiegazioni ai tuoi genitori!" affermò la signora Matsuda, raggiungendo i sorpresi Takato e Guilmon. "Cosa significano quegli strani mostri che sono apparsi in tutta la città? Cosa sono i... Digimon? E... questo draghetto rosso che tu hai chiamato Guilmon è uno di loro?"

"Ah... ehm... buonasera, mamma di Takatomon..." mormorò imbarazzato il simpatico Digimon, non sapendo bene come comportarsi davanti all'esame che la signora Matsuda sembrava volergli fare con gli occhi. "Ehm... sì, posso capire che per voi esseri umani sia un po' difficile da comprendere, ma... ecco... io sono un Digimon! E sono un grande amico di Takatomon!"

"Lui è... il mio migliore amico, mamma... papà..." continuò Takato con evidente emozione.

Il signor Matsuda continuò a guardare Guilmon stupito, e con un po' di esitazione, forse temendo che il piccolo dinosauro potesse rivoltarglisi contro e morderlo all'improvviso. "Ma... ma da dove vengono questi strani animali? E... e soprattutto, anche i tuoi amici ne hanno uno, Takato?"

"Stai tranquillo, papà, come ho detto, Guilmon non farebbe del male a nessuno!" affermò Takato, riuscendo finalmente a fare un sorriso. "Vedi... è cominciato tutto qualche settimana fa... io... stavo disegnando un nuovo Digimon... sapete com'è, io ho la passione per il cartone animato che davano l'anno scorso... e di punto in bianco, prima ancora che io capissi cosa stava succedendo... ho incontrato Guilmon, esattamente come me lo ero immaginato!"

"Ma... ma... ma come è possibile una cosa del genere?" esclamò la signora Matsuda, finalmente azzardandosi a toccare la punta del naso al simpatico Digimon rosso. "Da dove vengono questi strani esseri? E... e quei mostri che hanno attaccato Tokyo di recente, sono anche quelli Digimon?"

"Sì, mamma... è una faccenda un po' complicata..." rispose Takato. "Ma... forse è il caso che torniamo in casa per parlarne. Sapete com'è, non è il caso che magari qualcuno ci senta e si faccia venire strane idee..."

"E va bene. Però raccontaci tutto per filo e per segno, Takato... vorremmo sapere esattamente che cosa abbiamo davanti, e cosa sta succedendo." affermò il signor Matsuda. "E anche tu... Guilmon, giusto? Dai una mano a Takato raccontandoci anche quello che sai tu, va bene?"

Il piccolo Digimon rosso annuì lentamente. "Certo, papà di Takatomon, lo farò con piacere!" affermò vivacemente. "Ma... ehm... prima, non è che potrei avere un po' di pane? Tutte quelle battaglie mi hanno fatto venire una fame da lupo..."

Takato ridacchiò gentilmente. "Non ti preoccupare, amico mio... sono sicuro che mamma e papà avranno un bel po' di pagnotte avanate per calmare la tua fame!" affermò. La signora Matsuda sorrise nervsamente, pensando a quanto in più avrebbe dovuto lavorare per sfamare Guilmon, che dava tutta l'impressione di essere un divoratore entusiasta!

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Nello stesso tempo, nell'appartamento in cui viveva la famiglia Li...

"Ecco, adesso sapete tutto." disse Janyuu al resto della sua famiglia... compresa la piccola Shuichon... mentre sedevano nel soggiorno della loro casa, ancora piuttosto scombussolati per quanto era successo in quella giornata caotica. Era davvero una rivelazione inaspettata... del resto, quando mai si scopre che il proprio padre o marito era stato parte di un importante progetto di intelligenza artificiale che aveva dato dei risultati del tutto inaspettati?

Ma ovviamente, per la piccola Shuichon, la questione importante era una e una soltanto... "Woooow! E quindi... Terriermon non è mai stato una bambola di peluche, vero?" esclamò, continuando a guardare il Digimon dalle lunghe orecchie con curiosità sempre maggiore, ora tastandogli le lunghe orecchie, ora tenendolo in braccio... il tutto sotto lo sguardo paziente di Jenrya, che cercava di raccomandare il suo Digimon di avere pazienza ancora un po'...

"No, mia cara! Il sottoscritto è un Digimon d.o.c., garantito al duecento per cento, e se vuoi ho anche il bollino blu e l'attestato di qualità!" esclamò il Digimon simile ad un cagnolino, con quel suo tono sarcastico e un po' fuori dalle righe che lo contraddistingueva. "Il mio nome è Terriermon, e io e Jenrya ci siamo incontrati mentre lui stava giocando ad un gioco sul suo pc! Niente di straordinario, questa è la nostra storia!"

"Aspetta... fatemi capire un momento... quindi, questi... Digimon sono creature che vivono in un mondo parallelo chiamato DigiWorld? E che i computer, in pratica, sono un canale che ci permette di vedere una piccola parte di questo mondo?" esclamò Jaarin, la secondogenita della famiglia Li. "Woooow, questa sì che è una figata! E io che pensavo che cose del genere accadessero solo nei film o nei cartoni animati!"

"Hehehee... lo immagino, non capita tutti i giorni di incontrare un Digimon in gamba come il qui presente!" affermò Terriermon, drizzando le orecchie ed indicando sè stesso con un gesto del braccio. "E devo ammettere che giocare alla bambola con Shuichon-chan non è stato neanche tanto male... anche se sinceramente, potevo fare a meno di quei vestitini fru-fru!"

"Awww... ma la principessa era così bella con quei vestiti!" mormorò Shuichon un po' delusa. Terriermon rabbrividì leggermente al pensiero di quegli indumenti assurdi, e pensò tra sè che la piccolina di casa Li doveva avere un certo gusto per l'orrido...

"Momentai, Terriermon... momentai..." mormorò, con una comica espressione di imbarazzo sul volto...

Il momento di leggerezza giunse al termine quando Janyuu, volendo richiamare l'attenzione sul problema più urgente, quello per cui aveva riunito tutti lì per discutere. "Scusate... posso capire che una storia come questa possa essere molto affascinante, ma... credo di dovervi dare delle spiegazioni un po' più precise. Prima di tutto, cosa sono esattamente questi... Digimon, abbreviazione di Digital Monsters. Sono creature il cui è composto interamente da dati informatici, che vivono in un mondo sconosciuto che noi, per brevità, abbiamo chiamato DigiWorld. Forse, se avete visto i cartoni animati di Digimon che andavano in onda un po' di tempo fa, avrete qualche ricordo."

"Certo che me li ricordo!" rispose prontamente Jaarin. "Quelle due serie di anime in cui Taichi, Daisuke e i loro compagni si ritrovavano in un altro mondo e facevano amicizia con quei buffi animaletti! Erano molto belle, anche se la seconda serie mi è sembrata calare un po' di tono verso la fine. Qui, in pratica è successo il contrario: i Digimon sono venuti da noi."

"Esatto, Jaarin." rispose Jenrya alla sorella maggiore. "Ma sfortunatamente, noi non siamo fortunati come i Digiprescelti della serie televisiva. I Digimon che stanno emergendo nel nostro mondo sono per la maggior creature pericolose, che odiano e temono gli esseri umani, e che anche nel loro mondo passano la maggior parte del loro tempo a darsi la caccia a vicenda, o ad evitare di cadere preda di altri Digimon più forti di loro."

"E' stata una conseguenza della loro programmazione." disse Janyuu, rimpiangendo privatamente quell'idea che gli era venuta. "I Digimon provenienti da questo particolare Mondo Digitale hanno bisogno di assorbire dati per diventare più forti ed evolvere. Quando riescono a sopraffare un altro Digimon in combattimento, ne assorbono i dati. E' così che vanno le cose in quel Mondo Digitale, e anche il nostro mondo ne sta facendo le spese."

La famiglia Li stava ascoltando, con un crescente misto di paura e stupore, le spiegazioni date da Jenrya e da suo padre... e dopo qualche secondo di silenzio, in cui stavano probabilmente cercando di mettere ordine in quello che avevano sentito, il figlio maggiore, il diciassettenne Rinchei, prese la parola, alzando educatamente una mano. "Ma... cosa stanno cercando i Digimon, nel nostro mondo? Non credo che si prenderebbero il disturbo di venire fin qui, in un mondo a loro alieno ed ostile, se non avessero un motivo molto importante."

"E hai centrato il punto, ragazzo mio." affermò Terriermon, annuendo astutamente mentre teneva braccia ed orecchie conserte! "Ebbene sì... quei guastafeste che si stanno presentando nel nostro mondo hanno un buon motivo per farlo. Loro cercano... o meglio, cercavano... un Digimon chiamato Calumon, che vogliono usare perchè lui permetterà loro di digievolvere ancora e diventare più forti! E vogliono fare questo perchè c'è una minaccia misteriosa che li spinge a prendere questa decisione... e non possiamo escludere che, una volta sconfitta questa, non decideranno di tornare nel Mondo Reale per finire quello che hanno iniziato."

"Quindi,, l'unica possibilità... è andare noi stessi nel Mondo Digitale, ritrovare Calumon, aiutare i Digimon a sconfiggere la minaccia con cui stanno avendo a che fare, e tornare indietro." affermò Jenrya. "E questo significa... andare noi stessi! Io e i miei compagni, assieme ai nostri Digimon..."

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Mentre tornava nella sua casa in stile tradizionale, Ruki Makino provava una sensazione di sollievo che raramente le capitava di provare, ogni volta che tornava da una caccia di Digimon. Di solito, non vedeva molto di buon occhio il momento di tornare a casa, e di ascoltare le ramanzine di sua madre sul fatto che doveva imparare ad essere più femminile, che non doveva stare fuori fino a tardi... e tutta questa serie di cose! Tuttavia, vedere che casa sua non era stata danneggiata, e sapere che la sua mamma e la sua nonna erano indenni era per la giovane Tamer un sollievo innegabile. Il fatto che Renamon fosse al suo fianco, stoica e all'erta come sempre, era un ulteriore motivo di sollievo...

"Renamon, questa volta ti chiedo di restare con me." disse la rossa Tamer alla sua compagna digitale. "Mia mamma e mia nonna hanno il diritto di sapere quello che è successo."

"Certamente, Ruki." rispose la volpe ninja, annuendo rispettosamente. "Starò con te e ti aiuterò a spiegare loro cosa è successo."

"Grazie, Renamon." disse la ragazzina, prendendo un respiro profondo mentre apriva il portone di casa e muoveva un passo nel salotto. Immediatamente, sentì un suono di passi che si avvicinavano... e dopo pochi secondi, ecco apparire Rumiko e Saeko, comprensibilmente in ansia per quello che era successo. Rumiko, in particolare, decise che non era il caso di perdere tempo in tanti preamboli e andò ad abbracciare sua figlia, prima che quest'ultima avesse il tempo di iniziare il discorso che si era già organizzata!

"Ruki-chan!" esclamò Rumiko, stringendo la ragazzina come se avesse paura che sparisse da un momento all'altro. "Ruki-chan, ma che è successo? Cosa sei andata a fare, in tutto questo tempo? Ti rendi conto di cosa hai rischiato? Sei... sei andata ad affrontare mostri come quello che è saltato fuori a Shinjuku, e noi non ne sapevamo niente? Ma... cosa ti è saltato in mente? Hai idea di come ci saremmo sentite io e la nonna se ti fosse accaduto qualcosa?"

"M-mamma..." disse Ruki, con un inusuale accento esitante. Decidendo che per una volta poteva anche lasciarsi andare al sentimentalismo, ricambiò l'abbraccio, scusandosi per il suo comportamento. "Mi dispiace. Era una cosa che non volevo far sapere a nessuno. Non volevo che tu e la nonna ne rimaneste coinvolte, e comunque... c'era pur sempre Renamon a darmi una mano."

"Renamon?" chiese Saeko, avvicinandosi con discrezione. La volpe ninja, che fino a quel momento era rimasta fuori, in rispetto della privacy della sua Tamer e della sua famiglia, si fece avanti, restando sempre poco fuori dalla soglia di casa, e si inchinò, mettendosi su un ginocchio. "Ah, capisco. Lei è la Digimon che combatteva al tuo fianco oggi, lì a Shinjuku."

"E' per me un onore e un piacere conoscervi, signora Seiko Makino... signora Rumiko Makino..." disse Renamon con la sua voce profonda ed elegante. "Io sono Renamon, la partner di Ruki. Mi sono incaricata di proteggerla ed aiutarla, e continuerò a farlo finchè avrò vita."

Rumiko aveva allentato un pochino il suo abbraccio su Ruki, e stava guardando con evidente stupore la Digimon inchinata fuori dalla sua casa. Certo, aveva già visto i Digimon nelle immagini trasmesse dai telegiornali e dai bollettini dell'ultim'ora... ma vederne una dal vivo, a così breve distanza, era qualcosa di completamente diverso. C'era qualcosa in quella creatura che faceva subito capire che non si trattava di un essere di questo mondo: una bellezza ed un'eleganza quasi ultratterrene, che parlavano di una grande forza e di una forza di volontà incrollabile.

"Renamon?" chiese Rumiko, avvicinandosi timidamente alla volpe ninja e allungando una mano verso di lei. Esitò per un attimo, temendo la reazione di Renamon... ma quando Ruki le fece cenno che andava tutto bene, e che poteva lasciare che sua mamma la toccasse, Renamon annuì e restò al suo posto mentre Rumiko la accarezzava sulla testa. "Io... io non sono che dire, Renamon. Ti sono immensamente grata per aver protetto la mia piccola Ruki-chan... ma da dove venite, voi Digimon? Non avevo mai sentito parlare di voi, e non credevo che esistessero creature come voi! Da dove... da dove siete venuti? E perchè siete venuti fin qui?"

"Questo glielo spiegheremo con calma, io e Ruki." rispose Renamon con assoluta calma. "Mi basti dire che in questo momento, il vostro mondo, quello di voi umani intendo dire, è nelle mire di Digimon molto pericolosi e potenti, che vedono voi uomini come un pericolo per loro e covano vecchi rancori contro di voi. Il loro mondo rischia il collasso, a causa di un'incuria da parte di coloro che hanno dato inizio ad un ambizioso progetto di intelligenza artificiale."

"Cosa? Di... di cosa stai parlando, Renamon?" chiese Rumiko, poco avvezza a simili discorsi tecnici. "Cosa sta succedendo nel mondo dei Digimon? Perchè hanno dovuto per forza venire qui e distruggere mezza Shinjuku? Ruki-chan, Renamon... mi spiegate una volta per tutte cosa sta succedendo qui?"

"Rumiko, cara, aspetta un attimo. Non mettere fretta a Ruki-chan e a Renamon." disse Saeko, mettendo una mano sulla spalla della figlia, e convincendola a sedersi su una sedia vicina. Rumiko fece come le era stato consigliato, e prese un bel respiro per calmarsi, riconoscendo che in effetti si era lasciata prendere un po' troppo la mano dalla paura che aveva provato. "Ecco, adesso va meglio. Prendiamola con calma, e lasciamo che Ruki-chan e Renamon ci spieghino com'è andata, e perchè sta succedendo tutto questo. Poi vedremo il da farsi."

"Grazie, nonna." replicò Ruki, per poi prendere un bel respiro e cercare di organizzarsi il discorso. Non era certo una situazione tanto semplice da spiegare... "Allora... credo di dover iniziare da dove tutto è iniziato... e cioè, da quando il papà di un mio compagno Tamer era all'università con un gruppo di suoi amici..."

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Juri Katou entrò in casa con circospezione, facendo cenno ad Elecmon di restare indietro e di non farsi sentire troppo... e il piccolo Digimon elettrico sbattè gli occhi, un po' meravigliato dalla richiesta della sua Tamer.

"Che succede, Juri?" chiese Elecmon, obbedendo comunque alla richiesta della ragazzina e tenendosi un po' distante. "C'è... qualche problema? Come mai non posso entrare in casa?"

"Mio papà... non sarebbe molto d'accordo." spiegò la ragazzina, chiaramente imbarazzata. "Ascoltami, Elecmon-chan, io... cercherò di spiegare a mio papà e alla sua nuova moglie... come stanno le cose. Tu non ti preoccupare, perchè resterai con me comunque... ma io devo comunque fare in modo che loro accettino le mie spiegazioni."

Una voce maschile autoritaria e severa, proveniente da dietro di lei, fece fare un salto a Juri, che si voltò di scatto non appena riconobbe la figura imponente ed autoritaria di suo padre, il signor Tadashi Katou. "E... quali spiegazioni dovresti dare, Juri? A parte il fatto che sei andata per conto tuo a Shinjuku e ti sei lasciata coinvolgere in quella battaglia tra quegli strani mostri?" disse Tadashi, facendo deglutire per riflesso condizionato la figlia. Non c'era bisogno della familiarietà che intercorreva tra i due per capire che, proprio come Juri immaginava, Tadashi non era per niente contento di quello che era successo. Assieme a lui c'era la sua seconda moglie, Shizue... la donna che Juri faceva fatica ad accettare - come poteva pretendere di prendere il posto della sua mamma? Anche Shizue aveva un'espressione severa, ma nel suo caso, se non altro, Juri riusciva a vedere anche una certa preoccupazione per quello che stava succedendo... o era soltanto lei che cercava di vedere quello che in realtà non c'era?

"Papà... mamma..." disse Juri con esitazione, immaginando che la attendesse una bella ramanzina. "Ecco... mi dispiace di essere andata lì da sola... ma era una cosa molto importante, e non potevo lasciar perdere. Io e i miei amici... ci siamo trovati tutt'ad un tratto in una situazione in cui non potevamo andarcene e far finta che non fosse successo niente."

"Ma... Juri-chan!" esclamò Shizue. "Ti rendi conto che hai rischiato la vita, a stare in mezzo a quei mostri? E poi... come c'entravano quei tuoi amichetti? Anche loro avevano dei mostri di quel tipo..."

"Stai tranquilla, Shizue-san. Ci penso io." disse il signor Katou, con un tono un po' meno duro, prima di tornare a parlare alla figlia. "Juri. Tu lo sai molto bene che io non approvo che tu faccia le cose senza darmene notizia, e che tu ti metta in pericolo. Amici o non amici, avresti dovuto prima parlarne con me. Che non si ripeta più, mi sono spiegato?"

"A... Ascolta, papà... sì, è vero, avrei dovuto parlarne... ma è successo tutto così in fretta che non ho avuto il tempo di fare nulla, e non facevo in tempo ad avvertirti." disse la ragazzina. "Ho... ho pensato che avrei potuto spiegarti tutto più tardi... e ho intenzione di farlo già adesso... stanno succedendo delle cose molto gravi, qui a Shinjuku... e anch'io e i miei amici ne siamo coinvolti."

"Cosa?" chiese Shizue, mentre Tadashi corrgava la fronte in maniera non troppo rassicurante. Quando faceva così, voleva dire che non era per niente contento... "Come sarebbe a dire, Juri-chan? Di cosa stai parlando?"

"Ecco... forse dovrei spiegarvi le cose dall'inizio..." mormorò Juri, tenendo lo sguardo basso per un misto di senso di colpa, imbarazzo e un pizzico di risentimento. "Anzi... a dire la verità, credo che sarebbe giusto che ve lo spiegassimo io ed Elecmon, il Digimon che ha deciso di stare con me..."

"Come sarebbe a dire..." cominciò a dire Tadashi, guardando con crescente stupore il Digimon che entrò dalla porta di casa ad un cenno di Juri. Quella strana creaturina impellicciata era qualcosa di completamente diverso da qualsiasi creatura l'uomo avesse mai visto... e non riusciva a credere che Juri, la sua Juri, si fosse lasciata coinvolgere in una faccenda del genere. Era... era una specie di incubo! Dopo aver perso la sua cara in quel modo così terribile, tanto tempo fa... adesso doveva temere di perdere anche Juri?

"Ehm..." disse Elecmon, vincendo il nervosismo iniziale. "Buonasera a tutti... io... mi chiamo Elecmon, e sono il partner di Juri..."

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"Accidenti, guarda un po' che roba..." mormorò Hirokazu, sedendosi su una panchina sotto la luce di un lampione, tenendo Hagurumon in braccio. Il Digimon meccanico fece girare un po' i suoi ingranaggi e sbattè gli occhi, insicuro su cosa potesse fare o dire per dare un po' di verve ad Hirokazu... ma il ragazzo con il frontino non sembrò badare eccessivamente a quello che faceva Hagurumon, e si adagiò quasi pigramente sullo schienale della panchina. Erano successe così tante cose in così poco tempo, che sentiva il bisogno di staccare la spina e rilassarsi un po' stando seduto lì. Dopotutto, a casa erano abituati al fatto che tornava spesso ad un'ora un po' tarda... e se anche lui si fosse fermato a mangiare un po' di ramen fuori, da qualche parte, la cosa non avrebbe disturbato minimamente i suoi genitori. "Cavolo... pensavo che fosse tutto un gioco e un divertimento... che diamine, incontro pure il grande Ryou Akiyama! Insomma, un ragazzo della mia età avrà pure il diritto di eccitarsi quando vede qualcosa di così fico! I Digimon sono realtà... non sono più solo un cartone animato, e posso averne uno anch'io! Voglio dire, è un sogno fatto realtà!"

Hagurumon emise un ticchettio ritmato, come se non capisse cosa voleva dire il suo partner umano... che pochi secondi di silenzio dopo, sospirò e abbassò lo sguardo verso di lui. "Evidentemente, non ho proprio pensato a come sarebbe stato se i Digimon fossero veramente arrivati nel Mondo Reale, e ora che lo so, faccio fatica a credere che siano gli stessi del cartone animato! Cavolo, ci sono tante cose che noi umani non sappiamo di loro."

"Gli uomini... hanno paura di quello che non conoscono, vero?" chiese una tenue voce femminile proveniente dalla sua sinistra. Hirokazu, perso com'era nei suoi pensieri, sulle prime non ci fece più di tanto caso, e si limitò ad annuire... poi, rendendosi conto di quello che era successo, voltò di scatto la testa, e guardò la piccola figura bionda vestita di nero che, quasi apparendo dal nulla, si era seduta al suo fianco! Si trattava di una bambina della sua età, dalla carnagione chiarissima, bionda con i capelli legati in due codini ai lati della testa, gli occhi verdi e malinconici che sembravano guardare qualcosa di astratto, che solo lei poteva vedere...

"MA COS...?" esclamò il ragazzo, strabuzzando comicamente gli occhi! "E... e tu chi sei? Da dove vieni?"

La bambina vestita di nero non rispose subito, e restò come assisa in contemplazione per un po'. "Sono venuta qui per restare un po' da sola con i miei pensieri." rispose, guardando verso il cielo che cominciava a rabbuiarsi. "A volte, mi piace venire qui attorno a camminare e a stare per conto mio. Mi aiuta a distrarmi, e a non pensare alle cose brutte."

Hirokazu sbattè gli occhi. Certo che quella ragazzina era strana forte... di cosa stava parlando, esattamente? "Non... non sono sicuro di capire cosa dici." affermò. "Che cose brutte ci sono? Va beh, a parte un cinghiale grande come una balena che stava trasformando Tokyo nel suo parco giochi privato..."

Un sorriso un po' triste apparve sul volto pallido della ragazzina. "Ti invidio... vedo che tu sei un ragazzo entusiasta, e che non ha motivo di essere triste." affermò. "Io... purtroppo non sono così. Mi fermo a pensare, ho l'impressione di essere sempre sola... anche adesso che il mio nonno mi ha portato qui in Giappone con lui, non riesco mai a stare con lui. Il suo lavoro è importante, lo so... ma vorrei che trovasse un po' di tempo per me..."

"A proposito, da dove vieni?" chiese Hirokazu, sempre più incuriosito da quella strana biondina. "Certo non sei giapponese, questo l'ho visto subito..."

"Vengo dagli Stati Uniti d'America. Mi chiamo Alice McCoy, ho undici anni... e mio nonno, Robert McCoy, è qui per collaborare ad un importate progetto di informatica." rispose la biondina, senza entusiasmo. "Non ho molto da fare, finchè lui è via, quindi... passo il tempo andando in giro così, per conto mio... non è tanto male, dopotutto. Ormai ho fatto l'abitudine di essere sola, in fondo."

"Ma... ma così non è divertente, sai?" esclamò Hirokazu, appoggiando una mano sulla spalla di Alice, che fece un piccolo salto per la sorpresa. Sembrava che la biondina non si fosse aspettata una reazione così spontanea da parte del ragazzino. "Insomma, io non riesco ad immaginare come farei a passare il mio tempo in questo modo! Anzi... che ne dici se andiamo a prendere un po' di ramen e un gelato? Offro io, tranquilla! Ah, a proposito... non mi sono neanche presentato! Io sono Hirokazu Shioda, campione di Digimon Trading Card Game! E... lui è il mio partner, Hagurumon! Piacere di conoscerti, Alice-chan!"

Hagurumon emise un allegro rumore di ingranaggi che tintinnavano tra loro... e dopo un attimo di sorpresa, Alice allungò una mano e accarezzò gentilmente il Digimon meccanico, prima di rispondere ad Hirokazu. "Sei... molto gentile, Hirokazu. Ma... sei sicuro che puoi farlo? I tuoi genitori non saranno preoccupati per te?"

Il ragazzino rise giovialmente, aggiustandosi il frontino in modo da darsi un tono. "Hahahahaaa! Tranquilla, nessun problema! Tanto, i miei sono abituati al fatto che torno tardi e che a volte mangio fuori!" affermò. "Su, coraggio, non farti problemi! Mangiare qualcosa di buono assieme aiuta a sentirsi meglio!"

"Ma..." protestò debolmente la ragazzina bionda. Ma poco dopo, pensò che forse Hirokazu non aveva avuto una cattiva idea, e decise che almeno per stavolta si sarebbe unita a lui e ad Hagurumon. "Ehm... va... va bene, Hirokazu! Hai... qualche posto in mente dove andare?"

"Ci sono un sacco di posti, c'è solo l'imbarazzo della scelta, da queste parti!" disse il ragazzino, strizzando un occhio amichevolmente. "Forza, Alice-chan, vediamo di trovarci qualche buon posto, prima che arrivi la folla!"

Dopo qualche attimo di sorpresa, Alice sorrise lievemente. Quella serata si stava rivelando meno malinconica di quanto lei pensasse...

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Ryou Akiyama sospirò stancamente, appoggiando il suo D-Power sul tavolo del soggiorno della sua attuale abitazione. "Beh, la situazione è questa. Immagino che a questo punto, non si possa più fare a meno di andare a DigiWorld e affrontare direttamente Zhuqiaomon. Certo, ne ho viste tante di cose nei miei viaggi attraverso i vari Mondi Digitali... ma andare direttamente da uno dei quattro Sovrani a discutere... soprattutto uno violento ed irriflessivo come Zhuqiaomon... non è mai un compito molto piacevole. Se non altro, i Tamer di questa dimensione sembrano abbastanza competenti..."

"Tuttavia, così come sono adesso, ho paura che non saranno minimamente in grado di sopravvivere ad un incontro con Zhuqiaomon-sama, se si dovesse arrivare a questo..." disse Monodramon, non nascondendo una certa preoccupazione. "Ryou... credi che sia il caso di parlare loro della Bio-emersione? Potrebbe essere la nostra migliore possibilità, nel caso peggiore..."

Ryou accarezzò il suo Digimon sulla testa, e guardò fuori dalla finestra, verso le mille luci della città. "La Bio-Emersione, eh?" chiese retoricamente. "Beh, forse è la soluzione migliore. Ma... mi chiedo se saranno capaci di gestirla e di impadronirsene. Non sarà tanto facile, io stesso non sono sicuro di saperla usare come si deve."

"Tanto vale tentare... dopotutto, è in gioco il destino di due mondi!" affermò Monodramon. Ryou annuì, senza staccare lo sguardo dalla finestra, i suoi occhi persi in numerosi interrogativi che un ragazzo della sua età non avrebbe dobuto nemmeno essere costretto a porsi...

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CONTINUA...

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Capitolo 22
*** Tutti ad Hypnos ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 22 - Tutti ad Hypnos
 
 
"E questo... è tutto quello che c'è da dire." affermò Takato, terminando il discorso e la sua spiegazione ai suoi genitori, che erano rimasti là ad ascoltare con crescente incredulità. Era tutto così incredibile e straordinario, che i signori Matsuda non riuscivano a raccapezzarsi che fosse la verità neanche ora che avevano di fronte un autentico Digimon, e che avevano visto altri Digimon in giro per la città. 
 
"Io e Guilmon... assieme a tutti i nostri amici Tamers... abbiamo intenzione di partire per DigiWorld per salvare Calumon, impedire ai Deva e a Zhuqiaomon di minacciare la Terra... e scoprire che cosa sia questo D-Reaper che preoccupa tanto i Digimon." continuò Takato, accarezzando distrattamente Guilmon sulla testa. Adesso era il momento decisivo... bisognava vedere cosa avrebbero risposto i suoi genitori... "E quindi... ecco, questo è quello che volevo dire. Mi sembrava giusto, a questo punto, dirvi chiaramente come stanno le cose."
 
Dopo qualche secondo, passato a guardare Takato e il suo Digimon a bocca spalancata e ad occhi sgranati, finalmente il signor Matsuda riuscì a recuperare abbastanza presenza di spirito da rispondere. "Ma... ma... ma... Takato, che diamine ti è saltato in mente? Hai... hai idea di quanto pericoloso possa essere? Quei... quei Digimon hanno devastato mezzo quartiere, ed erano sul nostro stesso territorio, dove avevamo noi il vantaggio... in teoria! Adesso che andate nel loro mondo... come sperate di cavarvela! Sarete circondati dai pericoli dappertutto!"
 
"Questo... questo è vero, non lo possiamo negare." affermò Takato, rimproverandosi tra sè per essersi lasciato scappare quel particolare. "In effetti... non ho pensato molto al fatto che ora giocheremo sullo stesso campo dei Digimon, e non più sul nostro... ma... è una cosa molto importante, mamma, papà... solo noi e i nostri compagni possiamo fermare Zhuqiaomon e impedire che questo disastro si estenda anche ad altre città del Giappone... forse del mondo intero... Solo noi sappiamo come affrontare i Digimon... e poi, scusate, ma non saremo esattamente solo noi ragazzi! Questi... questi signori di Hypnos, che studiano i Digimon e cercano delle contromisure, sembra che vogliano parlare con noi Tamers! Se... se hanno cambiato idea su di noi, e se non ci considerano più un pericolo, allora forse ci aiuteranno ad andare nel Mondo Digitale, e..."
 
Si fermò un attimo per riprendere fiato, sorpreso di essere riuscito a dire così tante cose in così poco tempo. "Phew... accidenti, mi manca il fiato... comunque... sì, avete capito quello che voglio dire, non è vero? E'... è una cosa che dobbiamo fare noi, e non possiamo tirarci indietro proprio adesso!"
 
"Ma anche se questi di Hypnos vi aiuteranno... non vuol dire che voi saprete quello a cui andate incontro!" protestò giustamente la signora Matsuda, apparendo sempre più frenetica per la sorte del figlio. "Sarebbe come andare nella giungla da soli! Anzi, fose anche peggio!"
 
Guilmon si grattò distrattamente la testa con una zampetta artigliata. "Beh... non so esattamente cos'è una giungla, ma so che il Mondo Digitale è molto pericoloso, snchese non l'ho mai davvero visto prima..." affermò. "Però... io aiuterò Takatomon e lo difenderò con tutte le mie forze! E poi, c'è con noi anche qualcun altro che conosce il Mondo Digitale! Non saremo da soli!"
 
"Per favore, mamma... papà... per noi è molto importante..." disse Takato, quasi mettendosi in una posa di supplica. 
 
Seguirono altri lunghi, tesi momenti di silenzio... e i signori Matsuda restarono lì, senza sapere cosa dire o fare. Che cosa si può dire al proprio figlio quando quest'ultimo si sta preparando ad affrontare un viaggio così pericoloso... assieme ad una delle stesse creature che fanno tanta paura al resto dell'umanità? Era un momento di assoluta incertezza e tensione...
 
Finalmente, con un sospiro, il signor Matsuda pose una mano sulla spalla di Takato, che alzò la testa di scatto e guardò con trepidazione i suoi genitori. "Figliolo... forse hai ragione tu. Forse, in questo caso, l'unica vera soluzione è che siate voi ad occuparvi di questo problema, per quanto preferirei che voi ragazzi ne rimaneste fuori. Ma... immagino che ormai non ci sia più niente da fare a proposito, dico bene? Ormai... la situazione è degenerata troppo perchè si possa sperare di guardare dall'altra parte, e sperare che qualcun altro risolva tutto al nostro posto. Takato... Guilmon... io voglio solo sperare che voi sappiate quello che state facendo..."
 
"Tesoro... io... non so che cosa posso dire..." mormorò la signora Matsuda, sentendosi confusa e sconvolta dall'incredibile notizia. "Mi... mi sento con le spalle al muro. Non... non posso rifiutare a mio figlio di andare in un posto così pericoloso e spaventoso... so che è l'unica cosa che si possa fare... e al tempo stesso, vorrei potervi tenere qui e lasciare che sia qualcun altro a risolvere il problema che hanno causato gli adulti! Insomma... non c'è proprio altro modo? Possibile che... dobbiate essere proprio voi?"
 
"Mamma..." disse Takato, per poi avvicinarsi alla sua mamma e abbracciarla con tutto il calore di cui era capace. "Ti capisco... io... fino a poco tempo fa credevo che diventare un Digiprescelto... o un Tamer... fosse una cosa divertente, e che io e Guilmon non avremmo dovuto fare altro che divertirci assieme, come farei con i miei compagni di scuola, con Juri-san, Hirokazu-kun e Kenta-kun... ma ho capito che la realtà non è così bella. E che ora che ci è stata data la stessa responsabilità che avevano Taichi, Yamato, Daisuke e tutti gli altri nelle due serie televisive... beh, non possiamo lasciar perdere. Lo facciamo anche per voi, e tu lo sai..."
 
"Sì, lo so, tesoro... ma questo non mi impedisce di essere in ansia e in agitazione per te. Tu... capisci anche questo, vero?" rispose la signora Matsuda, ricambiando l'abbraccio. Guilmon si avvicinò e, con delicatezza, mise una zampa sulla schiena della giovane mamma, cercando di farle coraggio.
 
"Non devi avere paura, mamma di Takatomon... io e gli altri miei compagni saremo con lui, e lo proteggeremo sempre!" affermò il piccolo dinosauro rosso, affrettandosi a tranquillizzare la giovane mamma. "Vedrete... sono sicuro che torneremo tutti sani e salvi!"
 
"Grazie, Guilmon... è così, mamma... papà... vedrete che non ci succederà niente finchè Guilmon e gli altri Digimon nostri amici saranno con noi!" affermò Takato. "Comunque, non durerà a lungo... soltanto qualche giorno, poi torneremo qui! Sono sicuro che non ci vorrà molto!"
 
"Lo spero davvero, Takato..." disse il signor Matsuda, scompigliando affettuosamente i capelli a suo figlio. "E tu, Guilmon... affidiamo Takato a te. Per favore... fai del tuo meglio per proteggerlo!"
 
"Certo, papà di Takatomon. E' quello che ho sempre fatto!" disse Guilmon con un sorriso gentile.
 
 
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L'atmosfera, in casa Makino, non era meno tesa... la rivelazione che Ruki era una Tamer e che, assieme alla sua partner Renamon, aveva già affrontato numerosi di quei terrificanti mostri senza che lei ne sapesse nulla aveva sconvolto Rumiko più di quanto lei si sarebbe mai aspettata - già in passato si era resa conto, con suo grande rammarico, di non essere vicina a sua figlia come avrebbe desiderato... ma pensava almeno di conoscere Ruki abbastanza da sapere quello che lei faceva nel suo tempo libero... ciò che Ruki le aveva rivelato pochi minuti prima (quanto era stato? Mezz'ora... forse anche meno...) le aveva invece fatto capire che non sapeva nulla di Ruki. Per un genitore, questo era un duro colpo, soprattutto quando l' "hobby", per così dire, di sua figlia la portava ad esporsi a così grandi pericoli...
 
La nonna di Ruki aveva preso la notizia con più calma, quasi con filosofia... del resto, Rumiko non poteva dire che la cosa la stupisse. Saeko era sempre stata la più razionale della famiglia, e anzi sembrava quasi avere già dei sospetti sul fatto che Ruki passasse buona parte delle sue notti a girovagare per la città. Certo non immaginava che lo facesse in compagnia di una creatura proveniente da un mondo computerizzato, a combattere contro altre creature simili. E anche questo non l'aveva sconvolta più di tanto... a volte invidiava la capacità di sua mamma di restare calma anche in situazioni simili...
 
"Ho bisogno di prendermi un bicchiere d'acqua..." mormorò, alzandosi dal tavolo a cui era seduta, scuotendo la testa con fare esausto. Camminò quasi in trance verso il lavello della cucina e si versò un bicchiere d'acqua, per poi vuotarlo tutto d'un fiato, come se fosse stato una medicina. Per un attimo, si sentì meglio, non fosse altro che per il fatto che adesso non aveva più sete. Ma i pensieri negativi non l'avevano certo abbandonata, e anzi ripresero a tormentarla non appena tornò a sedersi al tavolo, tenendosi la testa tra le mani.
 
"Andare in un altro mondo... santi numi, andare in un altro mondo... ma come siamo finiti a questo punto?" disse tra sè, tenendo la voce più bassa possibile. Sembrava quasi che avesse paura di sentire le sue stesse parole perchè non voleva farle avverare. "Ruki-chan... come posso essere tranquilla, quando tu stai per andartene da qui... e non ho idea se tornerai mai qui..."
 
Rumiko si mise una mano sulla fronte, pensando che prima di allora non si era mai sentita così impotente. Perchè le cose erano arrivate fino a questo punto? Che razza di domanda... era semplice, no? Tra lei e Ruki non c'era rapporto. Forse, se lei avesse cercato di ascoltarla di più, invece che cercare a tutti i costi di coinvolgerla nei suoi servizi fotografici, nei suoi superficiali hobby... non era davvero tempo che passavano assieme, quello... era soltanto una illusione che lei si era fatta, mentre invece Ruki si allontanava...
 
"Mamma?"
 
Rumiko fece un piccolo salto sulla sedia quando si sentì chiamare dalla sua bambina, che lei credeva ormai essere andata a letto. Sorpresa, la giovane mamma si voltò verso l'ingresso della cucina, e vide Ruki che, con i capelli sciolti, faceva capolino dall'ingresso. Quello che stupì di più Rumiko fu vedere che, una volta tanto, la sua espressione seriosa e quasi costantemente arrabbiata si era addolcita. Adesso, sembrava quasi che volesse parlare a tu per tu con sua mamma...
 
"Ah... Ruki-chan, tesoro... pensavo che fossi già andata a dormire... va... va tutto bene?" chiese Rumiko.
Ruki tirò un piccolo sospiro. "Questo... penso che lo dovrei chiedere io, non trovi? Dopotutto, di noi sei tu quella che ha più preoccupazioni..." affermò. "Io sto bene, mamma... c'era solo una cosa che volevo farti vedere..."
Rumiko sbattè gli occhi un paio di volte... e restò completamente senza parole quando Ruki entrò in cucina, indossando un vestito che Rumiko aveva intenzione di farle indossare in seguito, in uno dei suoi servizi fotografici... e che, a questo punto ne era convinta, Ruki avrebbe rifiutato. Era uno di quei vestiti che la bambina dai capelli rossi odiava a morte - bianco, lungo, sembrava una sorta di abito da sposa, e i pizzetti che lo decoravano non lo rendevano certo meno delicato e femminile! Rumiko era incredula... non si sarebbe mai aspettata che sua figlia prendesse da sola una simile iniziativa!
 
"Ecco... ho pensato che prima che io partissi, ti avrebbe fatto piacere vedermi con addosso l'ultimo vestito che volevi farmi provare." disse Ruki, tirando un piccolo sospiro. "Lo so che il rapporto tra noi non è sempre stato il massimo. Però ti ho sempre voluto bene, mamma, e vorrei che i giorni prima che io parta per DigiWorld... almeno li passiamo assieme, come una mamma e sua figlia."
 
Rumiko sorrise, con le lacrime agli occhi, e si portò una mano alla bocca per qualche secondo... prima di chinarsi verso Ruki e abbracciarla con calore. Un po' impacciata, non abituata a questi gesti così semplici e spontanei, Ruki ricambiò l'abbraccio, e le due, felici di aver ritrovato un punto di incontro, restarono lì per diversi minuti, senza dire una parola, intendendosi semplicemente in virtù del loro ritrovato legame.
 
"Ti voglio bene anch'io, Ruki-chan..." disse a bassa voce. "Mi raccomando... so che tu sei una bambina forte, e so che Renamon ti proteggerà sempre... ma stai attenta, ti prego! Non... non potrei mai rassegnarmi se ti capitasse qualcosa di brutto, e tu lo sai!"
 
"Non avere paura, mamma... tornerò, stai tranquilla, e per quanto tornerò, io e i miei compagni avremo risolto la situazione!" affermò Ruki... riuscendo a strappare un sorriso a Rumiko, che era abituata a sentire la sua bambina dire che se la sarebbe cavata da sola e che non avrebbe avuto bisogno di nessuno.
 
All'esterno, Renamon stava osservando la scena da una finestra, e fece un piccolo cenno di assenso con la testa, contenta che Ruki e la sua mamma si fossero finalmente intese. Poi, non volendo intrudere nei sentimenti privati della sua Tamer, scivolò furtivamente giù dal ramo sul quale si trovava, e atterrò silenziosamente sul tappeto erboso. 
 
"Bene. Se non altro, questa non è una cosa di cui preoccuparsi ancora." affermò tra sè Renamon. "Adesso, sarei curiosa di sapere qualcosa di più di cosa vogliono questi uomini che fino a poco tempo fa ci stavano dando la caccia. Come mai adesso vorrebbero collaborare con noi?"
 
Come un'ombra, Renamon scivolò furtivamente verso il centro di Shinjuku, sperando di scoprire qualcosa di più. Senza essere vista da nessuno, la Digimon volpina scattò da un tetto all'altro e raggiunse la zona nella quale si era svolto poche ore prima il terribile scontro con Vikaralamon. Quando guardò in basso, dalla sommità di un alto grattacielo, si accorse dei lavori sulle strade attraverso le quali era passato il gigantesco Deva Maiale. Per quanto a quel punto non sarebbe stato possibile nascondere del tutto gli effetti dell'invasione, se non altro si stavano già prodigando per far tornare tutto alla normalità il prima possibile.
 
Aguzzando la vista, Renamon guardò verso i palazzi gemelli di Hypnos, e con la massima cautela si avvicinò ad essi, mimetizzandosi tra le ombre della notte. Dopo essere saltata da un tetto all'altro per qualche minuto, la Digimon arrivò abbastanza vicino alle torri di Hypnos, e i suoi sensi soprannaturali colsero ancora qualche traccia del disturbo dimensionale precedente, ma non se ne curò e diede un'occhiata attraverso una finestra ad uno dei piani più bassi. La luce era accesa, e si riusciva a vedere che c'erano delle persone che lavoravano all'interno... ma non sarebbe stato prudente avvicinarsi ancora da quella direzione, quindi Renamon cercò una sezione del grande edificio che fosse rimasta in ombra, e saltò agilmente fino al tetto, per poi intrufolarsi all'interno ed entrare nella tromba delle scale. Lì non c'era nessuno, almeno per il momento, quindi Renamon pensò che avrebbe potuto arrischiarsi e restare ad ascoltare. Tese le orecchie, sentendo in lontananza le voci di alcuni lavoratori, e cercò di distinguere le parole...
 
"Allora, adesso hanno intenzione di collaborare con questi... Tamers?" 
 
"Già... Yamaki-san ci ha pensato a lungo, almeno così mi hanno detto... e pensa che l'unica cosa da fare sia farsi aiutare da quei ragazzini."
 
"L'amico di oggi potrebbe essere il nemico di domani... e viceversa, eh?"
 
"Che ti posso dire? Qualunque cosa ci sia bisogno di fare per togliere di mezzo quelle cose... quei Digimon! E' per questo che ha fatto mandare degli inviti alle famiglie di tutti quei ragazzi..."
 
"E loro si fideranno di noi? Abbiamo cercato di mettergli i bastoni tra le ruote per tutto questo tempo..."
 
"Non abbiamo molta scelta, a questo punto..."
 
Renamon si ritirò leggermente, sentendo dei passi che si avvicinavano... ma dopo qualche secondo si allontanarono di nuovo, e la Digimon volpe tornò alla sua posizione, tendendo il più possibile le orecchie per provare a sentire qualche altra informazione interessante. Tuttavia, non ebbe altrettanta fortuna - adesso si sentivano soltanto i rumori dei macchinari e dei computer che lavoravano in sottofondo, e delle voci indistinte dei lavoratori che facevano il turno lì per quella sera. Dopo qualche minuto, Renamon decise che non era il caso di rischiare ulteriormente, e scivolò di nuovo fuori dall'edificio, silenziosa come un gatto, chiudendo accuratamente la porta dietro di sè per poi percorrere a ritroso la strada che l'aveva portata fin lì, arrivando in pochi minuti alla casa di Ruki.
 
Come si aspettava, la ragazzina dai capelli rossi era in piedi accanto alla porta d'ingresso, con espressione seria ed illeggibile. Renamon atterrò silenziosamente nel cortile, vicino alla gradinata d'ingresso, e Ruki alzò la testa, rivelando un minuscolo sorriso su quel volto normalmente cupo... "Allora, Renamon? Immagino che tu abbia fatto il tuo giro d'ispezione serale." disse. "Com'è andata?"
 
"Come mi aspettavo, Ruki." rispose la Digimon. "Sembra che non ci sia alcun trucco in quell'invito che quel Yamaki ci ha mandato. Vuole davvero collaborare con noi."
 
"Certo che ne ha di coraggio, per choedere il nostro aiuto dopo tutto quello che è successo." affermò Ruki alzando le spalle. "Bah. Non importa, in fondo immagino che a questo punto i loro obiettivi siano i nostri. Ci presenteremo al suo invito. E avvertirò anche Occhialoni e il suo gruppetto di amici di esserci."
 
Renamon annuì. "Sì, credo che sia una buona idea." rispose. "Avremo bisogno di tutti loro se vogliamo sopravvivere nel Mondo Digitale."
 
"Ci affideremo soprattutto alla tua guida, Renamon." affermò Ruki. "E anche se mi secca ammetterlo... a quella del signor re dei Digimon e del suo insulso draghetto." rispose Ruki. "Ma... per adesso, Renamon, è il caso che ti riposi. Domani sarà una giornata dura."
 
"Ne sono consapevole, Ruki." concluse la Digimon volpe. "Buona notte."
 
"Altrettanto." Con queste parole, Ruki salutò la sua amica digitale, e andò a salutare sua mamma e sua nonna. Aveva ancora un po' di tempo per controllare i suoi deck e prepararli per il viaggio dell'indomani... ma non sarebbe successo nulla se si fosse presa un po' di tempo per stare un po' con la sua famiglia.
 
 
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"Ciao, nonno. Sono tornata." disse Alice, rientrando nella camera d'albergo che suo nonno aveva preso in occasione del loro viaggio in Giappone. Robert McCoy era già nella stanza, e stava rimettendo a posto i bagagli. "Com'è andata la giornata?"
 
"Come hai potuto vedere, Alice... è stato un mezzo disastro." affermò l'ex-membro dei Monster Makers, massaggiandosi la fronte con una mano. "Tra il fallimento dell'esperimento di ieri, quel Digimon gigante che ha devastato Shinjuku... e i nuovi preparativi che abbiamo dovuto fare di getto lì ad Hypnos, sono stati due giorni molto faticosi, e non credo che sia finita. Domani c'è un'altra importante operazione da portare a termine, e non sappiamo neanche se sarà sicura..."
 
"Capisco." disse Alice, appoggiando il suo zainetto vicino all'armadio e poi sedendosi sul letto per rilassare le gambe. "Oggi... ho fatto una passeggiata qui attorno."
 
Robert sbattè gli occhi, un po' sorpreso. Alice non era quello che si dice la bambina più loquace di questo mondo, ed era un po' inusuale sentirla che cercava lei stessa di iniziare una conversazione. "Oh? Beh, mi fa piacere che tu sia uscita e abbia visto qualcosa di nuovo... hai visto qualcosa in particolare che ti è piaciuto?"
 
"Non proprio... però ho incontrato qualcuno." affermò la bambina bionda, mentre si scioglieva i codini e appoggiava gli elastici sul suo comodino. "Un ragazzo... Hirokazu, si chiamava. Era simpatico, lo devo ammettere. Siamo stati assieme per un po'... poi lui è dovuto tornare a casa. Spero di rivederlo."
 
"Capisco. Mi fa molto piacere!" affermò Robert, accarezzando la testa alla sua nipotina. "E' bello che tu conosca nuove persone, invece di restare sempre in casa..."
 
"Già..." disse Alice, avendo già sentito quel discorso diverse volte. "A proposito, nonno... posso venire con te all'esperimento di domani? Sono un po' curiosa di vedere come si svolgerà... e cosa succederà."
 
Il professor McCoy rimase per un attimo sorpreso della richiesta, ed esitò per un po' a rispondere. Da un lato, non era esattamente il tipo di ambiente in cui una bambina estranea ai fatti sarebbe stata ammessa tanto facilmente... ma d'altro canto, Yamaki non era esattamente uno che badava tanto alla formalità, e quindi forse una possibilità c'era...
 
"Hm... non so come mai sei così curiosa all'improvviso, ma non ci vedo nessun problema." affermò Robert. "Va bene, contatterò il signor Yamaki e chiederò se puoi venire anche tu a vedere. Ma... mi raccomando, Alice, so che sei una bambina assennata, ma in questo caso devo raccomandarmi ugualmente... non devo toccare nessuno strumento, nè fare nulla di azzardato durante l'esperimento. Stiamo operando con degli strumenti e delle materie di cui ancora sappiamo molto poco, e non abbiamo idea di cosa potrebbe accadere se qualcosa andasse storto nel momento decisivo."
 
"Va bene, nonno." disse Alice, annuendo lentamente. Per un attimo, le venne la tentazione di rivelargli che il motivo per cui aveva deciso di venire anche lei era perchè aveva uno strano presentimento che anche lei sarebbe stata utile... ma non lo disse, temendo che suo nonno pensasse che stava perdendo la testa. "Starò attenta a non fare nulla di strano."
 
"Bene." rispose il professore, annuendo. "Allora... che ne dici, andiamo a cenare, e poi torniamo in camera a dormire? Ci sarà molto da fare, domani..."
 
"A dire la verità, nonno... Hirokazu ed io ci siamo già fermati a mangiare un po' di ramen." ammise Alice. "Adesso sono un po' stanca. Preferirei andare a dormire adesso."
 
"Oh... beh, questa sì che mi giunge nuova, mia cara. Non è da te fermarti fuori a mangiare con un ragazzo... ma non posso dire che mi dispiaccia." affermò, pensando che quel viaggio in Giappone si stava rivelando un toccasana inaspettato per la sua nipotina. "Va bene, allora. Riposati pure, perchè domani avremo molto lavoro da fare."
 
 
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La mattina dopo...
 
Takato e Guilmon presero un bel respiro, osservando l'enorme edificio che si stagliava minacciosamente sopra di loro, elevandosi per metri e metri. Certo, le circostanze erano cambiate molto... e forse proprio per questo motivo i due amici provenienti da mondi diversi si sentivano strani e nervosi. Stavano per accettare un aiuto da Mitsuo Yamaki, la persona che fino a poco prima era stato il loro avversario più deciso... in modo da raggiungere il Mondo Digitale e salvare Calumon! Era un passo terribilmente importante, e Takato, in quel momento, non era sicuro che ce l'avrebbe potuta fare...
 
No, non doveva pensarla così. Doveva pensare che lui, Guilmon e i loro compagni sarebbero andati nel Mondo Digitale, e avrebbero salvato il piccolo Calumon, oltre che scoperto quale fosse il problema che spingeva i Digimon a scagliarsi contro l'umanità. Qualunque cosa fosse questo D-Reaper di cui sentiva tanto parlare, ci doveva per forza essere un modo di venire a capo di tutto questo...
 
Tirando un piccolo sospiro, Takato si voltò verso i suoi genitori, che sembravano anche loro un po' esitanti alla vista di quell'imponente costruzione. "Mamma... papà... il luogo è questo. So che fa un po' impressione, ma... è solo l'inizio, non preoccupatevi! Ci si abitua!"
 
"Sai, Takatomon, ora come ora non mi sembri molto convinto..." mormorò Guilmon, grattandosi la testa confuso. "Anch'io mi sento un po' intimorito, se devo dirlo..."
 
"Ehm... hai ragione, Guilmon, ma immagino che non si possa fare a meno... hm? Hey, guardate! Mi sembra che stiano arrivando anche Jenrya-kun e i suoi!" esclamò Takato, vedendo arrivare il suo amico cinese, accompagnato da Terriermon, che fluttuava allegramente in aria accanto a lui... e dalla sua numerosa famiglia - padre, madre, un fratello e due sorelle.
 
"Ciao, Takato-kun." disse il Tamer cinese, semplicemente. Le famiglie si salutarono e si presentarono a vicenda, mentre la piccola Shuichon, intimorita dalle dimensioni del grattacielo di Hypnos, abbracciava stretto Terriermon, che si dibattè debolmente, per sfuggire alla presa d'acciaio! "Beh, eccoci qua. Ci troviamo in una situazione un po' ironica, se devo dire quello che penso. Stiamo per collaborare con la stessa persona che ci ha ostacolato fino a poco tempo fa."
 
"Se è di qualche trucco che vi preoccupate, potete stare tranquilli." disse la voce di Ruki, e i due ragazzi si voltarono per veder arrivare la loro compagna assieme a sua madre, sua nonna e - inevitabilmente - la fedele Renamon. "Renamon si è recata personalmente ai palazzi di Hypnos per assicurarsi che non ci fosse nessun inganno. Per quanto strano possa sembrarvi, quel tipo, Yamaki, è sinceramente intenzionato a darci una mano."
 
"Posso confermarlo." disse la volpe ninja. "E comunque, se ci fosse qualche tranello dietro, farei io stessa in modo che quell'uomo si penta amaramente di aver tentato di ingannarci."
 
"Ah..." disse Takato, sentendosi un po' spaesato. "Beh... in tal caso... immagino che possiamo stare tranquilli... A proposito... buongiorno, signora Rumiko... signora Saeko..."
 
"Buongiorno anche a te, Takato-kun." rispose Rumiko, e Saeko fece un piccolo cenno e un sorriso in direzione del giovane Tamer. "Dovevamo esserci anche noi... mi sembrava soltanto giusto, ora che state per intraprendere un viaggio così pericoloso..."
 
Ruki stava per rispondere... quando il suono di qualcuno che stava correndo verso di loro attirò la sua attenzione, e la Tamer dai capelli rossi, immaginando già di chi si trattasse, si voltò in quella direzione. Proprio come previsto, ecco arrivare Hirokazu, accompagnato dal suo Hagurumon che stava sulla sua spalla, cigolando senza dire una sola parola... e Kenta, che pur non avendo un Digimon si era comunque aggregato alla compagnia. Ruki pensò che fosse semplicemente per salutare il suo amico ora che stava per partire. Certo non credeva che il ragazzino con gli occhiali sarebbe stato tanto temerario da aggregarsi alla spedizione...
 
E subito dietro di loro, stavano arrivando anche Ryou e Monodramon, gli unici a non essere accompagnati da nessuno...
 
...o forse no. Poco dopo che Hirokazu, Kenta e Ryou ebbero raggiunto i primi tre Tamers, Ruki vide arrivare di corsa anche Juri ed Elecmon, che davano l'impressione di aver fatto una corsa dall'altra parte del quartiere fino a lì, considerata la velocità con cui arrivarono e il fatto che si fermarono a riprendere fiato per quasi un minuto! Takato, che stava salutando Hirokazu, Kenta e Ryou, si precipitò da Juri non appena la vide così, temendo che le fosse successo qualcosa di male...
 
"Katou-san!" esclamò Takato, mentre Juri alzava la testa, faceva un cenno di assenso e sorrideva garbatamente, pur essendo ancora trafelata. "Katou-san, tutto a posto? Sei arrivata qui di corsa..."
 
"Va... va tutto bene, Takato-kun! Phew..." affermò la ragazzina, cercando ancora di riprendere fiato. "Ho... ho fatto una corsa fino a qui perchè con mio papà stavo ancora... ehm... discutendo se potevo unirmi o meno a voi!"
"Ah..." disse Takato, incupendosi. Sapeva che il signor Katou era un uomo molto severo nell'educazione di sua figlia - per motivi che il giovane Tamer non voleva certo tirare fuori davanti a Juri in quel momento. "Sì, capisco. Scusa, Katou-san, siamo comunque contenti che tu ed Elecmon siate potuti venire!"
 
"Lo... lo siamo anche noi." disse Elecmon, senza la verve che di solito ci metteva. Probabile che anche lui fosse rimasto coinvolto nella discussione non esattamente tranquilla che Juri aveva avuto con suo padre e la sua madre adottiva...
 
Tuttavia, non c'era tempo per trattenersi su queste cose, e Ryou e Monodramon richiamarono l'attenzione di tutti, schiarendosi la voce. "Ehm... Bene, visto che ora ci siamo tutti... forse è il caso che veniamo in fondo a questa faccenda. Se è vero, come Renamon ci assicura, che il personale di Hypnos ha intenzione di aiutarci a raggiungere il Mondo Digitale, allora non vedo perchè dovremmo rifiutare. Il Mondo Digitale è un luogo impervio e pericoloso... e avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile per cavarcela."
 
"Beh... se lo dice il famoso Re dei Digimon, allora è davvero una cosa seria!" affermò Hirokazu. Hagurumon cominciò a far girare più rapidamente i propri ingranaggi e sbattè freneticamente gli occhi, facendo subito capire al suo Tamer che anche lui ricordava i momenti di terrore passati nel Mondo Digitale...
 
"Comunque, è vero. Meglio sbrigarci, non possiamo pretendere che il personale di Hypnos ci dedichi tutta la giornata..." disse Janyuu, guardando poi in direzione dell'ingresso. Riconobbe subito le due operatrici di Hypnos, Reika e Megumi, vestite delle loro uniformi da lavoro, che uscivano dall'ingresso principale della torre, e si presentavano al gruppetto dei Tamers con un inchino. "Beh, a quanto pare hanno già organizzato tutto."
 
"Buongiorno. E benvenuti nella sede di Hypnos." affermò Reika, con formale distacco. "Vi ringraziamo per aver risposto al nostro appello, e vi invitiamo a seguirci all'interno. Il nostro principale, il signor Yamaki Mitsuo, desidererebbe parlare con voi e raggiungere un accordo."
 
"Ma tu guarda." disse Ruki, come sempre portata per le risposte sarcastiche. "E' quantomeno curioso da parte sua, visto che fino all'altro giorno se ne stava comodo in quella torre, mettendoci i bastoni tra le ruote."
 
"Ruki-san, per favore..." si raccomandò Jenrya. Ruki alzò le spalle e ingoiò la frase al vetriolo che aveva pronta. 
"Diciamo che la situazione è cambiata, e che ora è più importante collaborare, piuttosto che ostacolarsi l'un l'altro." proseguì tranquilla Megumi, che certo non si era aspettata che tutti i Tamers fossero aperti e disponibili nei loro confronti. "I Monster Makers hanno a loro volta dato la loro disponibilità, quindi... prego, se voleste seguirci, potremmo discuterne in maniera più approfondita."
 
"Beh... siamo venuti qui per questo, no?" rispose Guilmon, un po' incerto, guardando verso Takato come se cercasse conferma. Il ragazzino tirò un piccolo sospiro e accarezzò la testa al suo amico digitale, per poi voltarsi verso Ryou, che confermò con un cenno del capo.
 
"Direi che possiamo andare." disse il Tamer più grande, e tutti assieme, Tamer, Digimon e famiglie seguirono Reika e Megumi all'interno del palazzo di Hypnos...
 
 
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Quello che trovarono all'interno della grande sala del computer lasciò tutti i ragazzi senza fiato - tranne Ryou, che probabilmente era abituato a vedere ben altre cose. Si trattava di una stanza enorme, piena di macchinari strani... e anche se non era esattamente in ottime condizioni, grazie allo scontro che c'era stato e alla confusione che ne era seguita, era comunque funzionante e ben tenuta. A dare il benvenuto ai ragazzi c'erano già Yamaki e il gruppo dei Monster Makers, che accolsero gli invitati con cordialità.
 
"Wow... non mi aspettavo che il papà di Jenrya-kun lavorasse in un posto così... fantastico!" esclamò Hirokazu, guardandosi attorno stupito. "E quelli sono tutti i colleghi di suo papà... i Monster Makers, quelli che hanno dato origine al progetto Digimon!"
 
"Esatto, Hirokazu-kun." confermò Janyuu, indicando i Monster Makers uno alla volta. "Tutti miei compagni di università... la professoressa Rai Aishwarya, dell'Università di Miskatronic... Babel e Daisy... e il professor Robert McCoy dell'Università di Palo Alto... l'unico che manca è Shibumi, ovvero Goro Mizuno, il vero ideatore del progetto..."
 
Guardando verso Robert, Janyuu si accorse che, in effetti, c'era un elemento in più... una bambina bionda con i capelli legati in due codini laterali, vestita principalmente di nero e bianco in stile Gothic Lolita. "Ah... non credevo che venisse anche tua nipote Alice, Dolphin!" disse, mentre la bambina bionda si nascondeva timidamente dietro il nonno, che le mise una mano sulla spalla per farle un po' di coraggio.
 
Hirokazu riconobbe immediatamente la ragazzina, e sgranò gli occhi incredulo! "AH! Aspetta, tu sei quella che ho incontrato ieri sera! Sì, sei tu, proprio tu! Ma... ma... ma cosa ci fai qui?" esclamò, senza curarsi della presenza di tutti gli operatori di Hypnos. "Non dirmi che anche tu partecipi..."
 
"Hirokazu-kun, dici sul serio? Davvero hai già incontrato questa ragazzina?" chiese Kenta, aggiustandosi gli occhiali come se volesse essere sicuro di averci visto giusto! Alice fece per ritirarsi, ma poi si schiarì la voce e fece un passo avanti, presentandosi timidamente al gruppo.
 
"Ecco..." esordì incerta. "Il mio nome è Alice... Alice McCoy. Il professor Robert McCoy è mio nonno, e io sono qui... perchè ero curiosa di vedere il suo lavoro. Spero... spero di non essere d'intralcio..."
 
"No, no, per niente! Ero... ero solo stupito, ecco tutto!" ribattè Hirokazu, rivolgendosi poi al resto del suo gruppo. "Avevo... incontrato questa ragazza ieri sera, mentre ero in giro per Shinjuku... ci siamo conosciuti, abbiamo parlato un po'... e ci siamo detti che ci saremmo incontrati di nuovo! Ma certo non immaginavo che sarebbe stato qui, in questo posto e in questo momento!"
 
"Oh, ooooh! Certo  che te la sei scelta bene, eh, Hirokazu-kuuuun?" disse Terriermon, sghignazzando maliziosamente. "Ah, questi giovani di oggi! Sono sempre più precoci, dico io!"
 
Un po' tutti ridacchiarono - tranne Ruki, che fece un verso esasperato, e Renamon, che si astenne dal fare qualsivoglia commento - prima che una voce ben conosciuta richiamasse l'attenzione di tutti sul problema attuale. "Benvenuti nella sala di controllo di Hypnos, signore e signori." disse Mitsuo Yamaki, entrando lentamente e aggiustandosi gli onnipresenti occhiali da sole. "Vi ringrazio per aver partecipato così numerosi. Mi rendo conto che la nostra conoscenza è iniziata con il piede sbagliato, per così dire, ma mi auguro... che possiamo lasciarci la cosa alle spalle e collaborare per il bene maggiore."
 
"Yamaki-san..." disse Takato, poi annuì tra sè, speranzoso che finalmente si riuscisse a mettere ordine in tutto quel caos...
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Cavolo, è stato un po' difficile da scrivere... ma spero che vada bene, almeno per adesso! Nel prossimo capitolo... si parte finalmente per DigiWorld, con un'ospite speciale ad accompagnare i nostri Tamers! Sperando di aggiornare il prima possibile... vi mando distinti saluti! A presto!  
   
            
           

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Capitolo 23
*** Il Mondo Digitale a due passi ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 23 - Il Mondo Digitale a due passi
 
Non c'era neanche bisogno di dire che la reazione dei Tamers davanti a Yamaki non fu certo uniforme: alcuni di loro erano meravigliati e un po' oltraggiati del fatto che l'uomo che fino a poco tempo prima aveva fatto di tutto per ostacolarli, ora si presentasse davanti a loro come niente fosse... mentre altri, più ragionevoli, si rendevano conto che la situazione richiedeva mettere da parte ogni risentimento e collaborare. Certo, anche per loro, non era esattamente la cosa più semplice del mondo mettere da parte il passato...
 
"E' stata una richiesta un po' audace da parte mia, di questo mi rendo conto." disse Yamaki, aprendo e poi richiudendo il suo immancabile accendino. "Tuttavia, non credo ci sia bisogno di spiegarvi qual è la situazione. I Digimon potrebbero tornare da un momento all'altro, e questa volta, non c'è assolutamente nulla che ci garantsca che non sarà un soverchianteattacco in forze. Fino ad adesso, non ne sono apparsi più di un certo numero alla volta. Ma le cose potrebbero cambiare molto presto."
 
"Zhuqiaomon, il Sovrano del Mondo Digitale..." cominciò a dire Ryo, fermandosi un attimo prima di dire che si trattava del Mondo Digitale del Sud. Non era il caso di mettere Takato e i suoi compagni a parte di questo segreto potenzialmente sconvolgente, almeno non ancora. "Ehm... sì, volevo dire... Zhuqiaomon, il Sovrano del Mondo Digitale, vuole a tutti i costi la Shining Evolution, ovvero il Digimon conosciuto come Calumon, per motivi che a noi ancora sfuggono, ma fondamentalmente è per usare il suo potere e difendere il Mondo Digitale da una grave minaccia che risponde al nome di D-Reaper. Tuttavia, il suo odio verso gli esseri umani rende facile immaginare che una volta realizzato questo obiettivo, potrebbe benissimo rivoltarsi contro il Mondo Reale. Quindi... immagino la necessità di recarci nel Mondo Digitale e cercare di dirimere la questione. Ci siamo già messi d'accordo in precedenza, e quindi siamo giunti alla conclusione condivisa che... siamo disposti a collaborare a qualsiasi piano avete in mente."
 
Il nome del D-Reaper aveva fatto sì che tra i Monster Makers, riuniti lì nella sala, cominciassero a circolare delle voci sussurrate, chiaramente allarmate... e Yamaki strinse un po' gli occhi dietro le lenti dei suoi onnipresenti occhiali da sole. "Il D-Reaper, eh? Questo nome non mi giunge del tutto nuovo... hmm... se non ricordo male, si trattava di un programma di controllo utilizzat dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti d'America, utilizzato per rimuovere dai loro mainframe i dati eccessivi, in modo da ridurre al minimo i ritardi ed ottimizzare l'utilizzo della memoria. Ma... adesso mi venite a dire che il D-Reapersarebbe in qualche modo arrivato nel Mondo Digitale e starebbe in qualche modo costituendo una minaccia? E che è per tale motivo che questo Digimon Sovrano... Zhuqiaomon, se ho capito bene... sta cercandoo il Digimon conosciuto come Calumon? Perchè Calumon servirebbe per far evolvere i Digimon, sbloccare il loro potenziale evolutivo, e di conseguenza poter combattere meglio contro questa minaccia..."
 
"Questo è quanto ho potuto desumere dal tempo che ho passato in compagnia di uno dei Deva, i dodici diretti servitori di Zhuqiaomon." affermò Renamon. "Sono riuscita a farmi dare queste informazioni con l'inganno, e non ho motivo di credere che la Deva con cui ho parlato mi abbia mentito."
 
Il signor Wong annuì con decisione. "Quello che ci stiamo trovando ad affrontare, signor Yamaki, potrebbe essere qualcosa di molto più pericoloso di un semplice, si fa per dire, attacco di Digimon al Mondo Reale." affermò. "E' nostro timore che il D-Reaper, a contatto con il Mondo Digitale e i suoi dati, sia in qualche modo mutato in qualcosa che minaccia i Digimon, e che proprio per disperazione Zhuqiaomon abbia deciso di ricorrere a questi attacchi al Mondo Reale. Detto questo, è necessario fare tutto il possibile per fermare sia gli attacchi dei Digimon che la minaccia alla quale stanno reagendo."
 
Yamaki non potè che essere d'accordo. "Sì, è comprensibile. E va bene. Allora, ragazzi, credo che dovrò affidarvi un altro compito, se vi sarà possibile." affermò. "Dovete cercare quante più informazioni possibili sul D-Reaper e su cosa è eventualmente diventato... o comunque, sulla minaccia che sta incombendo sul Mondo Digitale. E' l'unico modo per poter approntare una soluzione definitiva alla crisi che attualmente stiamo sperimentando. Inutile dire... che da questa vostra missione potrebbe dipendere molto."
 
"Ne siamo consapevoli, signor Yamaki." rispose Takato con tutta serietà. "E siamo pronti a partire... altrimenti non saremmo tutti qui."
 
"Allora, com'è che andremo a DigiWorld? Non... mi sembrava che gli uomini avessero i mezzi per andarci..." chiese Guilmon con curiosità. 
 
"Fino a pochi giorni fa, effettivamente, non ne avevamo." rispose Yamaki senza scomporsi. "Tuttavia i nostri studi recenti ci hanno permesso di comprendere come funziona la Bio-Emersione dei Digimon nel Mondo Reale, e siamo riusciti a sviluppare un processo che, in pratica, inverte la procedura, permettendo agli esseri umani di trasformarsi in dati ed essere trasferiti nel Mondo Digitale. Obiettivamente, non è stata un'impresa molto facile, ma possiamo dire che siamo soddisfatti dei risultati, e possiamo confermare che il trasferimento è avvenuto senza problemi."
 
Takato deglutì un po' nervosamente. "Beh, che posso dire... è quello che mi auguro!" 
 
"A questo punto, non possiamo più tornare indietro, no?" chiese Terriermon, muovendo le sue grandi orecchie come per imitare un gesto di rassegnazione. "E va bene... in tal caso, vediamo di raggiungere il Mondo Digitale... e poi si vedrà! Tanto, abbiamo una guida di prima classe, no?". Con un gesto enfatico delle orecchie, Terriermon indicò Ryou, che cercò nonostante tutto di schermirsi.
 
"Beh, diciamo che ho una certa esperienza. Non posso dire di essere un'autorità in campo, ma posso sicuramente darvi una mano!" affermò. "A questo proposito... mi sembra che qualcuno qui sia senza un Digimon... non vi è venuto in mente che andare a DigiWorld senza un partner potrebbe essere molto pericoloso?"
 
Ryou completò la frase guardando in direzione di Kenta, che si sfregò la nuca con espressione imbarazzata. "Ecco... in effetti, mi è venuto in mente che potrebbe essere una cattiva idea, però... ecco... pensavo che poi, viaggiando a DigiWorld, avrei potuto incontrare anch'io un Digimon che sarebbe stato disposto a venire con me. Voglio dire... perchè a Takato-kun e agli altri è successo, e a me no?"
 
"Ehm... non è esattamente così che funziona, dovresti saperlo!" lo rimbeccò Elecmon. "Non è che adesso un essere umano può andare a DigiWorld così, senza alcuna preparazione, e incontrare un Digimon che diventerà il suo partner!"
 
"Nell'anime andava così, più o meno... okay, okay, dimenticavo che questa è la vita reale..." mormorò Kenta, un po' sconsolato. "Ma in ogni caso... beh... non mi piacerebbe restare qui senza fare nulla e limitarmi ad aspettare che Takato-kun e gli altri tornino da DigiWorld! Vorrei poter fare qualcosa anch'io, se è possibile!"
 
"Beh... sapete, Kenta-kun ha anche ragione! Insomma, penso che anch'io mi sentirei allo stesso modo se mi trovassi a dover restare qui nel Mondo Reale e aspettare che voi torniate!" continuò Hirokazu. "Insomma... basta che non si allontani troppo da noi e non vada a ficcanasare nella tana di qualche Digimon, e penso che non ci saranno problemi!"
 
Seguì un breve silenzio, prima che Takato sospirasse rassegnato, immaginando che a quel punto, Kenta si era messo in testa questa idea, e non sarebbe stato facile farlo tornare indietro. "Immagino... che non abbiano tutti i torti. E va bene... vorrà dire che potrà venire anche Kenta, sempre se il signor Yamaki è d'accordo..."
 
"Da una parte, non mi piace per niente l'idea di permettere ad un ragazzo che non è coinvolto di rischiare la vita..." disse il capo di Hypnos. "Dall'altra, immagino che a questo punto abbiate anche il diritto di lavorare alle vostre condizioni, dal momento che il vostro metodo si è dimostrato valido, e il nostro ha incontrato solo un fallimento. D'accordo... se è questo che volete, e se i vostri genitori sono d'accordo, allora anche il vostro amico piò seguirvi a DigiWorld. Ma a patto che si attenga alle vostre indicazioni."
 
"Urrà!" esclamò Kenta, facendo un piccolo salto e alzando un pugno in aria in segno di gioia e trionfo! Ricordandosi immediatamente di essere in presenza di estranei, si ricompose di colpo e si schiarì la voce per nascondere l'imbarazzo. "Ah-ehm... volevo dire... sono molto contento di avere il vostro permesso! Prometto che non farò stupidaggini, okay?"
 
"Ooookay..." mormorò Takato, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla nuca. "Speriamo solo che non succeda niente di strano...". Guilmon si grattò la testa, un po' indeciso, e Juri ridacchiò tra sè, trovando la scenetta divertente, e non vedendo di mal occhio l'idea di avere un compagno di viaggio in più.
 
Ci pensò Yamaki a far tornare il discorso sui giusti binari. "Detto questo, direi che possiamo iniziare. Prego, seguitemi. Siamo riusciti, nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione, a modificare alcuni dei macchinari di Hypnos in modo che fossero in grado di aprire un portale che arrivi al Mondo Digitale. Ma avrete bisogno dell'equipaggiamento adatto per avventurarvi in quel luogo ostile e mantenere il contatto con il Mondo Reale."
 
"Va bene... sperando che siano affidabili..." mormorò Ruki, piuttosto disillusa dalle prestazioni delle ultime trovate di Hypnos. Saeko le fece un piccolo cenno affinchè non si facesse venire la tentazione di dire qualcosa di un po' troppo pungente...
 
 
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Poco tempo dopo, in una stanza interna di Hypnos, i Tamers e i loro Digimon si trovavano in piedi su una piattaforma dall'aspetto inusuale, di forma circolare, composta da tasselli di uno strano materiale oscuro che sembrava una sorta di incrocio tra plastica e plexiglass, e sopra di essa si trovava una struttura che a Takato e ai suoi compagni ricordava una gigantesca lampada, con numerose luci abbaglianti sospese sopra le teste dei Tamers e dei loro compagni... e una serie di strani pannelli che la circondavano, sui quali erano installati dei terminali che dovevano avere lo scopo di controllare i parametri più importanti. Il gruppo era in piedi al centro di quella strana struttura, in attesa che i Monster Makers, le operatrici di Hypnos e Yamaki terminassero i preparativi e controllassero tutti gli strumenti per evitare imprevisti.
 
"Okay, signor Yamaki." disse Rai, la Monster Makers di origini indiane. "Il flusso di dati è stabile, e la connessione tiene. Possiamo aprire il portale tra una decina di minuti."
 
"Anche qui non si registrano anomalie." disse Reika, seduta su una delle postazioni mobili del complesso. "A questo punto, credo che l'unica cosa rimasta da fare sia consegnare ai Tamers ciò che gli servirà per il viaggio."
"Stavo giusto per farlo." affermò Yamaki, raggiungendo poi il gruppo di Tamers e consegnando uno strano congegno simile ad un cellulare a Takato, Jenrya, Ruki e Ryo. Guilmon si piegò verso l'oggetto che era stato dato al suo Tamer e lo annusò, forse chiedendosi se era qualcosa che si mangiava... e decidendo rapidamente che non era il caso di tentare. "Molto bene, ragazzi. Questi sono i comunicatori che vi serviranno per tenervi in contatto con il Mondo Reale e segnalare la vostra posizione. State molto attenti a non perderli. Ve ne abbiamo dati più di uno per sicurezza, ma se doveste perderli, non sarebbe più possibile rintracciarvi."
 
"Molto bene, vorrà semplicemente dire che dovremo stare attenti a proteggere anche questi!" disse Monodramon. "Per me non è un problema!"
 
Yamaki annuì con convinzione, e cominciò ad allontanarsi, mentre i Tamers si scambiavano gli ultimi saluti con i loro familiari... con l'unica eccezione di Juri, che restava con lo sguardo fermo per terra, come se trovasse improvvisamente più interessante il pavimento. Takato notò che la sua copagna di classe sembrava turbata, e sospirò tristemente, immaginando cosa doveva passarle per la testa in quel momento... dopotutto, i familiari di Juri erano gli unici che non si erano presentati...
 
Anche Ruki e Jenrya si accorsero del modo di fare un po' insolito della ragazzina, ma pensarono che fosse soltanto un po' emozionata... non avendo la più pallida idea di cosa si nascondesse dietro quel sorriso che mostrava a tutti.
 
"Mi raccomando, ragazzi, state attenti!" esclamò la signora Matsuda, salutando con la mano mentre cercava il più possibile di trattenere le proprie emozioni. 
 
"E tornate sani e salvi!" aggiunse la signora Makino, guardando con orgoglio la sua Ruki che le restituiva un piccolo sorriso e un cenno di assenso. Le luci sopra i Tamers si stavano accendendo, e una fioca colonna di luce si stava accendendo attorno a loro, segno che il trasferimento dimensionale stava iniziando!
 
"Wow! Questa corrente mi fa rizzare la pelliccia!" esclamò Elecmon, rabbrividendo quando una scarica lo percorse. 
 
"Non immaginavo che... andare in un'altra dimensione potesse essere così sconvolgente!" esclamò Jenrya. 
Terriermon sghignazzò leggermente. "Beh, adesso se non altro sai che cosa proviamo noi Digimon quando ci manifestiamo nel Mondo Reale!" affermò. "Momentai!"
 
"Non credo che mi abituerò mai a queste battutine..." affermò Hirokazu, per poi alzare una mano e muoverla verso i suoi genitori, mentre la luce attorno a loro si faceva sempre più intensa. "Ciao, mamma! Ciao, papà! Tranquilli, con Hagurumon e i miei compagni al mio fianco, non rischio nulla!" 
 
"Non fare pazzie, Kazu! Torna sano e salvo!" esclamò la signora Shioda.
 
Il ragazzo fece il segno dell'okay, mentre tutt'intorno i preparativi venivano ultimati e la colonna di luce nella quale i ragazzi erano immersi diventava sempre più intensa ed abbagliante. Ormai era solo questione di qualche secondo... e infatti, subito dopo, con un suono basso, cupo e vibrante, un grande varco nero si aprì sopra le loro teste, facendo fare uno scatto di paura a Kenta e a Juri!
 
"Quello è solo un Digital Gate." spiegò Renamon. "Un passaggio dimensionale che collega DigiWorld al Mondo Reale. Certo non immaginavo che Hypnos sarebbe riuscito a realizzarne uno così presto..."
 
"Digital Gate stabile." disse la voce di Robert McCoy, mentre gli operatori e i collaboratori continuavano a lavorare febbrilmente. "Ma non surerà più di qualche secondo. Dobbiamo iniziare il trasferimento adesso."
"Allora, non aspettate oltre, e cominciate." asserì Yamaki. Ciò che si trovava all'esterno della macchina di trasferimento cominciò a sbiadire, e i suoni si fecero più confusi alle orecchie dei Tamers e dei loro compagni...
Ma all'improvviso, quando ormai non mancava che una manciata di secondi al trasferimento, accadde un imprevisto... che avrebbe cambiato molte cose!
 
"Scusa, nonno... devo andare!" si sentì una vocetta femminile, che Hirokazu riconobbe subito, con sua immensa sorpresa, come quella di Alice, che era rimasta lì assieme a suo nonno per assistere all'esperimento - o almeno, questo era quello che era sembrato, fino a quell'istante!
 
"Cos... Dove stai... Alice, torna qui!" esclamò improvvisamente la voce di McCoy, e un attimo dopo, una piccola figura entrò di corsa nella colonna di luce, raggiungendo i Tamers e i loro Digimon, e cogliendoli tutti di sorpresa! Alice era entrata nel canale di trasferimento dimensionale proprio un istante prima che il passaggio da una dimensionale all'altra iniziasse... e ormai non c'era più niente che si potesse fare per interrompere il trasferimento!
 
"Ma che..." iniziò a dire Guilmon, guardando verso la biondina vestita di nero che era entrata all'improvviso... e un attimo dopo, la luce si fece abbagliante, e i Tamers si ritrovarono a fluttuare senza peso all'interno della colonna di luce, diretti verso il Mondo Digitale assieme alla loro ospite inattesa! Takato non aveva mai immaginato che un viaggio in un'altra dimensione iniziasse così: per un attimo, tutto venne avvolto da una luce abbagliante che lo costrinse a chiudere gli occhi, poi il mondo venne sostituito da un folle caleidoscopio di colori e forme che sfrecciarono attorno a lui, formando delle strane immagini e mosaici di luce... poi, una serie di cerchi concentrici dai colori febbrili che si espandevano sfrecciando verso di lui a velocità sempre maggiore... poi, tutto si fece così rapido che gli occhi di Takato non riuscirono a seguirlo, riducendo tutto ad un vortice incomprensibile. Una serie di improvvisi e bruschi sbalzi di temperatura gli fecero venire i brividi, e il ragazzino si tenne stretto a Guilmon per evitare di gridare per la paura...
 
"Takatomon, reggiti forte!" sentì gridare il suo amico Digimon...
 
...
 
E immediatamente, così come era iniziata, quella strana sensazione finì. Takato sentì di nuovo la terra solida sotto i suoi piedi, e un vento caldo che spirava sulla sua faccia e tra i suoi capelli... ed ebbe la sensazione che su di lui stessero battendo i raggi di un forte sole estivo, mentre il rombo indistinto che sentiva tutt'attorno a lui diminuiva man mano, e lasciava spazio alle voci dei suoi compagni, che avevano un percettibile timbro di sorpresa, meraviglia, e anche un po' di sconforto...
 
"Takato-kun?" riuscì a sentire la voce di Juri che lo chiamava. "Takato-kun, stai bene? Svegliati, per favore!"
 
"Hey, occhialoni, ci sei?" Questa era ovviamente Ruki. "Non è il momento di dormire in piedi!"
 
"Ah..." Takato mormorò, aprendo di scatto gli occhi e guardandosi attorno per cercare di capire cosa fosse successo... e quando li aprì del tutto, venne accolto da uno spettacolo che non si sarebbe mai aspettato, neanche nei suoi sogni più folli! Era già consapevole che il Mondo Digitale che avrebbe visitato era completamente diverso da quello  che lui e i suoi amici avevano visto nel famoso anime in due serie di TV Tokyo... ma nulla avrebbe potuto prepararlo per la visione terrificante che gli si presentò davanti in quel momento!
 
Il gruppo dei Tamers e dei loro partner digitali era atterrato su quella che sembrava essere una enorme distesa di sabbia che si estendeva a perdita d'occhio, un deserto senza fine dal quale spuntavano costoni di roccia color mattone che ricordavano le enormi e maestose formazioni rocciose della Monument Valley, dando l'impressione di un luogo ostile e privo di vita. Uno strano cielo violaceo, che sfumava in un innaturale rosso sbiadito verso la linea dell'orizzonte, sovrastava questo scenario impressionante, e delle colonne di luce bianca si levavano maestose verso il cielo. Non c'era alcuna traccia di civiltà o di altre forme di vita tutt'attorno, nè un sentiero che potesse apparire al gruppo...
 
"Credo... che siamo arrivati a DigiWorld." fu il commento di Terriermon, dopo qualche istante in cui i Tamers e i loro compagni si furono guardati attorno con un misto di stupore e spavento - tranne Ryo, che ovviamente sapeva già cosa ci fosse dalla parte opposta del cancello digitale. "Certo... non è esattamente il posto in cui programmerei le mie vacanze di Natale... se mi consentite un gioco di parole!"
 
"Sì. Posso confermare che siamo arrivati a destinazione." affermò Renamon con un cenno deciso. "Anche se... ho l'impressione che abbiamo una persona in più."
 
La volpe ninja guardò verso la persona che stava al centro del gruppo... ovvero, quella inusuale biondina con i capelli legati in due codini, vestita di nero, dalla carnagione pallida e dai malinconici occhi azzurri, che in quel momento si trovava in piedi accanto a Juri, Elecmon, Hirokazu, Hagurumon e Kenta. Alice restò in silenzio, portandosi una mano accanto alla bocca e guardando per terra come se si sentisse in qualche modo colpevole.
 
"A-Alice-san?" esclamò Hirokazu, sgranando gli occhi. "Ma... Ma... ma che ti è saltato in mente? Hai... hai idea di quello che hai combinato? E di dove ti trovi in questo momento? Che diamine, mi trovo io stesso qui in questo momento, e non ho la più pallida idea del pasticcio in cui mi sono ficcato!"
 
"Hey, un momento!" lo rimbeccò Kenta, con una comica espressione di orrore dipinta sul volto. "Come... come sarebbe a dire che non ne hai la più pallida idea? Non vorrai mica dirmi che mi hai fatto partecipare a questa spedizione senza neanche avere un'idea di ciò a cui stai andando incontro?"
 
"E come facevo a saperlo, scusa? Se questo fosse come il Mondo Digitale dell'anime, allora saprei cosa aspettarmi, ma... qui le regole del gioco sono completamente diverse!" ribattè Hirokazu.
 
Hagurumon fece scattare i suoi ingranaggi, sollevando un inquietante tintinnio metallico che sembrava voler dire che era d'accordo con il suo Tamer... e Alice esitò un attimo prima di rispondere. "A dire la verità... non so dirvi nemmeno io perchè l'ho fatto... e sì... sono d'accordo che ho fatto una cosa molto imprudente. Ma... non so come spiegarvelo... ho avuto... come un presentimento... sentivo che dovevo venire con voi, o avrei rimpianto per tutta la vita di non averlo fatto..."
 
"Un... presentimento?" si chiese Hirokazu. "Accidenti, e dire che a volte pensavo che Juri-san fosse strana..."
 
"Accidenti... non bastava doverci trascinare dietro una persona che non è neanche un Tamer? Adesso dovremmo trascinarcene dietro due?" borbottò Elecmon, mettendosi poi una zampetta artigliata sulla fronte e scuotendo la testa. "Sigh... immagino a questo punto che non abbia molto senso lamentarsene... ma ora, che cosa diciamo al tizio con gli occhiali da sole quando ci chiamerà?"
 
Come se fosse stato chiamato dalla voce del piccolo Digimon elettrico, Yamaki si fece sentire un istante dopo, nella forma di un trillo acuto proveniente dagli strani aggeggi che i Tamers avevano ricevuto per tenersi in contatto. Immediatamente, Takato strinse i denti, con una buffa espressione di disappunto dipinta sul viso, e afferrò il suo comunicatore per rispondere alla chiamata... sperando che il capo di Hypnos non fosse troppo arrabbiato!
 
"Ehm..." Takato si schiarì la voce, mentre apriva la comunicazione premendo un pulsante verde. "Yamaki-san...? Siamo... ehm... siamo arrivati a DigiWorld... o almeno, questo è quello che mi sembra... e... se sta chiamando per... ehm..."
 
"Alice McCoy è con voi?" esclamò Yamaki dalla parte opposta della comunicazione. La sua voce era calma e sicura come sempre, ma si riusciva a sentire una certa tensione... 
 
"Ugh... ecco, come immaginavo..." mororò tra sè il giovanissimo Tamer. "Ecco... sì... Alice-san è arrivata a DigiWorld assieme a noi... ha... detto qualcosa circa il fatto che aveva il presentimento che non poteva non venire con noi, e allora... mi... mi dispiace, Yamaki-san, non credevo che avrebbe fatto una cosa simile..."
 
Si sentì una pausa lunga e sconfortante dal lato opposto della chiamata... prima che Yamaki riprendesse il discorso. "Non era nelle nostre intenzioni permettere anche alla piccola Alice di intraprendere questo viaggio incerto e pericoloso... ma sfortunatamente, in questo momento non siamo in grado di aprire un altro Digital Gate e farla tornare indietro." affermò. "Non posso fare altro che... affidarvi questa ulteriore direttiva. Dovete proteggere Alice McCoy mentre cercate di scoprire quanto più possibile sul Sovrano Digitale e sul D-Reaper... e allo stesso tempo, cercate di rintracciare e recuperare il Digimon conosciuto come Calumon. Non serve che vi ripeta l'estrema importanza che hanno tutti questi obiettivi."
 
"In effetti, l'aggiunta di Alice McCoy al nostro gruppo... è un evento del tutto inaspettato." ammise Ryou, armeggiando con il suo D-Power. "Tuttavia, è un evento che, alla fine, non modifica in maniera significativa il piano originale. Il nostro scopo rimane pur sempre quello di raggiungere il Digimon Sovrano Zhuqiaomon, recuperare Calumon e scoprire il più possibile sul D-Reaper. Raggiungeremo il nostro scopo anche con questo imprevisto... e faremo in modo che Alice torni a casa sana e salva."
 
"Vi monitoreremo dalla sede centrale, con tutte le risorse a nostra disposizione." continuò Yamaki. "Ma a parte questo, la riuscita della missione dipende esclusivamente da voi e dai vostri Digimon. Non esitate a contattarci se vi sembra che la situazione sia al di fuori del vostro controllo. Per allora, dovremmo essere in grado di aprire un altro Digital Gate e riportarvi indietro. Ma fino ad allora... state molto attenti a quello che fate."
 
"Faremo... tutto il possibile, Yamaki-san! La... ricontatteremo più avanti per dirle come stanno andando le cose!" affermò Takato, sentendosi un attimo più sicuro. "Per il momento, beh... stiamo cercando di pensare a quali siano le prime mosse da fare..."
 
"Va bene. Buona fortuna a tutti voi." disse Yamaki, pensando tra sè che ne avrebbero avuto bisogno, prima o poi... La comunicazione si interruppe, lasciando il gruppo dei Tamers in uno sconfortante silenzio... 
 
"Beh, inutile recriminare a questo punto. Vediamo di darci da fare e raggiungere questo Sovrano Digitale." affermò Ruki, alzando le spalle. "Sentiamo un po'... signor re dei Digimon... visto che tu sei così esperto di DigiWorld, perchè non provi un po' a dirci da che parte dobbiamo andare?"
 
"Ho come l'impressione che Ruki non sia ancora molto convinta di fare questo viaggio con Ryou..." affermò Guilmon rivolto agli altri Digimon.
 
Renamon non si voltò, limitandosi a guardare Ruki, Ryou e Monodramon. "Dopotutto, Ruki non ha mai avuto molta simpatia per Ryou Akiyama. Adesso sta collaborando con lui, ma questo non significa che la cosa le piaccia." 
 
Ryou, come sempre, non sembrò dare troppo peso ai modi di fare bruschi della ragazzina, e Monodramon si diede un'occhiata attorno giusto per trovare il proprio orientamento. Dopo qualche secondo, il Digimon simile ad un draghetto annusò l'aria e annuì tra sè, sicuro di aver trovato la pista giusta.  "Bene... siamo abbastanza vicini, non più di due o tre giorni di viaggio da qui." affermò Monodramon. "Ovviamente, questo se non abbiamo la sfortuna di incontrare un flusso di dati che ci allontana da qui..."
 
"Un flusso di dati?" chiese Jenrya. "E... che cosa sarebbe, esattamente?"
 
Ryou si diede un'occhiata attorno, probabilmente per assicurarsi che non ci fosse in giro il pericolo che il suo partner digitale paventava, e una volta che fu tranquillo del fatto che fosse tutto in regola, annuì e cominciò a dare la sua spiegazione. "Un flusso di dati è una sorta di... corrente, per così dire... che viaggia in maniera praticamente casuale per tutto il Mondo Digitale, raccogliendo tutti gli oggetti che incontra sulla sua strada, e trasportandoli da un'altra parte. Sono un grosso problema per chiunque viaggi per il Mondo Digitale, anche perchè danno un preavviso davvero minimo, e non c'è un modo completamente affidabile di evitarli. Anch'io, che ho una certa esperienza con il Mondo Digitale, non so esattamente come fare ad evitarli del tutto."
 
"Scherzi? Persino il grande Ryou Akiyama non sa per certo come evitare questi... flussi di dati?" chiese Hirokazu, deglutendo. "Cavolo... allora sarà un problema arrivare da questo Zhuia... Quzui... insomma, da come si chiama questo Digimon Sovrano!"
 
"Forse sì, forse no... come ho detto, i flussi di dati sono qualcosa di quasi completamente casuale ed imprevedibile. Potrebbe essere che avremo fortuna e non ne incontreremo nessuno." rispose Ryou. "Piuttosto... al momento il problema più urgente sono i Digimon selvatici che sicuramente ci prenderanno di mira. Dobbiamo trovare un modo per nasconderci alla loro vista, e viaggiare il più furtivamente possibile. In particolare... bisogna stare attenti ai nostri due compagni, Alice e Kenta. Loro non hanno Digimon, e sono particolarmente vulnerabili, in questo mondo."
 
Guilmon annusò l'aria, sentendosi un po' più sollevato quando sentì che non c'erano potenziali pericoli nei dintorni. "Takatomon, per adesso siamo al sicuro. Abbiamo il tempo per cercare un nascondiglio." disse il piccolo dinosauro rosso. "Sfortunatamente, non sento Calumon nei dintorni."
 
"Dev'essere finito da un'altra parte di DigiWorld." affermò Renamon. "Per adesso, l'importante è nasconderci alla vista dei Digimon predatori. Non è il caso di attirare troppa attenzione."
 
"Perchè non proviamo a viaggiare in uno di quei canyon?" chiese Hirokazu, indicando una fessura tra le rocce più vicine, abbastanza ampia da permettere ad un essere umano di passarci agevolmente.
 
Ruki scosse la testa. "Pessima idea." disse lapidariamente.
 
Inutile dirlo, Hirokazu fece presto a rivolgere uno sguardo risentito alla Regina dei Digimon. "Hey, reginetta, guarda che non stavo parlando con te!" ribattè, fissandola con antipatia.
 
"E non ti è venuto in mente che se ci trovassimo a combattere da quelle parti, avremmo problemi a far evolvere i nostri Pokemon nelle forme più elevate? La mia Renamon non avrebbe questo problema, visto che anche la sua forma Ultimate è di dimensioni più o meno umane, ma non credo si possa dire la stessa cosa di Guilmon e Terriermon." disse seccamente la ragazzina dai capelli rossi
 
"Effettivamente... non credo che riuscirei a starci nei panni di Rapidmon, là dentro. Mi ritroverei un po'... costretto!" ironizzò Terriermon. 
 
Hirokazu borbottò qualcosa tra i denti, ma si rese conto che Ruki aveva la sua parte di ragione, e cercò di pensare ad un'alternativa. Per fortuna, fu Juri a proporre un'idea più valida, guardandosi attorno e indicando un canyon poco profondo che solcava il terreno poco più avanti. "Sentite... perchè non proviamo a viaggiare in quella specie di tunnel?" chiese la ragazzina. "Mi sembra un posto abbastanza sicuro... e potremmo anche sfuggire alla vista di molti Digimon, anche se non a tutti."
 
"Hmm..." disse Ryou, pensandoci un po' su, per poi annuire e fare cenno al gruppo di seguirlo verso quel canyon. "Beh, in effetti mi sembra una buona idea. Lì potremmo viaggiare abbastanza velocemente e senza attirare troppa attenzione. Seguitemi... dobbiamo cercare di coprire quanta più strada possibile, prima che arrivi la notte."
 
"Ricevuto!" esclamò Takato. "Grazie, Ryou-san, Juri-san... se tiusciremo ad uscire vivi da qui, lo dovremo anche a voi!"
 
"Juri è molto contenta di potervi aiutare! Woof! Woof!" esclamò la ragazzina, tirando duori da chissà dove il suo pupazzetto, mettendoselo sulla mano e facendo finta di parlare attraverso di lui! Takato ridacchiò un po' nervosamente, e si rivolse ad Alice, che stava guardando la castana con fare vagamente incuriosito.
 
"Va tutto bene, Alice-san... A Juri-san piace fare così, niente di particolare!" affermò il ragazzino, mentre il gruppo si avvicinava al bordo del canyon, cominciando a scendere attraverso una gradinata naturale che si inerpicava sulla parete della galleria naturale... La biondina accettò la spiegazione con un sorriso incerto, e il gruppo, tenendosi sempre all'erta in vista di possibili minacce, scese nel canyon, proseguendo verso la continuazione del loro viaggio...
 
 
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Da un'altra parte del Mondo Digitale, nel bel mezzo di un altopiano brullo...
 
"Maledizione... maledizione... mille volte maledizione! Questa non ci voleva proprio! Non posso ripresentarmi da Zhuqiaomon-sama a mani vuote! Se lo facessi, mi disintegrerebbe in un attimo! Devo trovare un modo... devo assolutamente trovare un modo!" ripetè Makuramon, digrignando i denti per la frustrazione, mentre Majiramon, al suo fianco, continuava ad annusare l'aria e a tendere tutti i sensi in modo da cogliere qualsiasi traccia, per quanto debole, della presenza di Calumon. Per colmo della sfortuna, il Deva Scimmia e il Deva Drago erano finiti in un luogo molto distante rispetto a quello in cui era andato Calumon... e adesso, non potevano che affidarsi alle loro risorse per recuperarlo, ben sapendo che ormai poteva essere ovunque!
 
Il Deva Drago scosse la testa con un grugnito irritato, e si rivolse al suo padrone con fare apologetico, soltanto per prendersi un sasso in faccia da parte dell'impaziente Makuramon. "Digimon stupido ed incapace, non me ne importa nulla delle tue scuse! Trova la Shining Evolution, o ti giuro che prima che Zhuqiaomon-sama faccia fuori me, io faccio fuori te! Non credere che non possa farlo! Tu mi devi obbedienza, hai capito? Quindi smettila di chiedere scusa e continua a cercare!"
 
Majiramon sembrò borbottare qualcosa tra i denti, ma non osò contraddire Makuramon - era ormai così tanto tempo che il Deva Drago era asservito al Deva Scimmia, che Majiramon non ricordava quasi più il perchè. Sapeva soltanto che Makuramon aveva bisogno della Shining Evolution per accontentare Zhuqiaomon-sama, e che lui era obbligato ad aiutarlo, e questo, per la mente primitiva del Deva Drago, era più che sufficiente. Senza apporre altro indugio, Majiramon riprese a scandagliare il terreno circostante con i suoi sensi acutissimi, ma la Shining Evolution continuava a sfuggirgli... 
 
"Accidenti... se aspetto che quell'incapace di Majiramon trovi quel microbo, è la stessa cosa che tornare alla base a mani vuote! Devo assolutamente cercare un modo di riscattare il mio errore, o per me sarà la fine!" grugnì Makuramon, picchiettando sul terreno roccioso. Il Deva Scimmia si vantava di avere molte risorse, ma in questo caso, più ci pensava, e più gli appariva chiaro che non gli era rimasto granchè... chiedere aiuto a qualcuno dei suoi colleghi era fuori discussione, visto la solidarietà reciproca era un concetto quasi del tutto sconosciuto tra i Deva, con le eccezioni di Antylamon, che sembrava più ben disposto, e di Pajiramon e Vajiramon l'una verso l'altro. Oltretutto, non avrebbero esitato a comunicare il suo fallimento a Zhuqiaomon...
 
No, doveva rivolgersi a qualcun altro che non c'entrasse nulla con i Deva... ma le sue opzioni erano piuttosto limitate, a meno che...
 
A meno che...
 
...
 
Sì... poteva essere un'idea... anzi, no, era un'idea luminosa! Come aveva fatto a non pensarci prima?
 
"Hahaaa! Ma certo! Ora ci sono!" esclamò improvvisamente, alzando la testa e sfoderando un ghigno malvagio mentre scattava in piedi. "Ora l'ho in pugno! So come recuperare quel microbo e riportarlo al mio signore! Orochimon, senza dubbio... se non sbaglio, il suo regno dovrebbe essere da queste parti, e sono convinto che potrà darmi una mano, per il giusto prezzo si intende! E va bene... Majiramon, basta così! Non abbiamo più niente da fare da queste parti!"
 
Il dragone grugnì con fare interrogativo, e il Deva Scimmia, senza tanti giri di parole, salì sulla sua schiena e lo spronò a muoversi. "Tu non ti impicciare del perchè! Ricorda che sono il tuo padrone, e come tale devi obbedirmi!" esclamò. "Ora vai verso il dominio di Orochimon! Ho sentito dire che lui ha avuto a che fare con quei dannati mocciosi..."
 
Il Digimon drago grugnì e prese il volo, volando verso la regione che il suo padrone gli aveva indicato, sperando che questa situazione non si ritorcesse contro di loro. Stavano già camminando sul filo del rasoio, e non era il caso di rischiare troppo senza che ci fossero dei grossi vantaggi in ballo...
 
 
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Beelzemon sospirò irritato quando gli ultimi dati dei Digimon che aveva appena cancellato scomparvero nel palmo della sua mano artigliata. Come immaginava, erano Digimon di scarso livello, che non gli servivano a niente. Ambiva ad avversari più forti e più impegnativi... gli servivano per diventare più potente, in modo da dimostrare a tutti che era lui il Digimon più forte di tutti!
 
"Tsk... ancora una volta, ho perso il mio tempo." affermò irritato. "Possibile che nel Mondo Digitale siano rimasti solo questi buoni a nulla?"
 
La presenza di qualcuno dietro di lui lo fece voltare, e il terrificante Demone della Gola rivolse uno sguardo feroce a Chatsuramon, apparso dal nulla dietro di lui. "Hmph... cosa c'è, Chatsuramon? Mi sembrava di averti detto che io non sono al servizio di voi Deva, e che non mi sarei fatto dare ordini da voi?" chiese aggressivamente, senza però riuscire ad impressionare eccessivamente il Deva Cane, che rimase fermo dov'era, con un ghigno feroce sul volto.
 
"Oh, ma non era certo mia intenzione ordinarti nulla, Beelzemon. So che un Signore dei Demoni come te non risponde a nessuno delle sue azioni, se non a sè stesso." rispose Chatsuramon. "No, non sono qui per darti nessun ordine, piuttosto... per dirti qualcosa che potrebbe interessarti."
 
Beelzemon strinse gli occhi, ghignando sinistramente. "Hmm... e va bene, dimmi pure. Cos'è che potrebbe interessarmi tanto?"
 
"Beh... per esempio, tu cosa diresti se ti informassi del fatto... che i Tamers che ti hanno messo tante volte i bastoni tra le ruote quando eri Impmon... ora si trovano qui, nel Mondo Digitale? E sono assieme ai loro animaletti domestici?" rispose Chatsuramon, sicuro che avrebbe funzionato.
 
Infatti, il ghigno di Beelzemon si allargò. "Sì. Direi che questa è una notizia molto interessante." affermò. "Bene... allora so già chi saranno i miei prossimi bersagli..."
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: E così, siamo arrivati finalmente a DigiWorld, assieme a degli ospiti inaspettati! Anzi, un ospite inaspettato, visto che Alice si è unita al gruppo. Quali cambiamenti verranno dalla sua presenza? Chi arriverà per primo a Calumon? E chi incontreranno i Tamers nel loro girovagare per Digiworld? Le risposte arriveranno presto... e già nel prossimo capitolo, i nostri eroi dovranno vedersela con qualche problema! Ci vediamo presto!        

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Capitolo 24
*** Separati in un mondo ostile ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 24 - Separati in un mondo ostile
 
"Hey, ragazzi... che ne dite se ci fermiamo un po'? Qui cominciano a venirmi le vesciche ai piedi!" si lamentò Kenta, cercando come poteva di schermarsi dal sole cocente che fin da quando erano arrivati a DigiWorld non aveva smesso di bombardarli.
 
Takato e Guilmon si sedettero per un istante all'ombra di un costone di roccia, per prendere fiato. "Uff... ragazzi, non vorrei sembrare un frignone, ma Kenta ha ragione. Abbiamo camminato per chilometri, e non siamo ancora riusciti a trovare un punto di riferimento. Sappiamo solo che siamo andati verso sud..."
 
"Sempre che il sud abbia qualche significato qui..." affermò Terriermon, dando un'occhiata alla bussola che Jenrya aveva tirato fuori e che stava ora guardando con espressione desolata, scuotendo la testa. Il ragazzino cinese vedeva l'ago della bussola che si spostava in maniera apparentemente casuale da una parte all'altra, come se stesse seguendo un magnete invisibile. "Mi sa tanto che non sia esattamente come nel Mondo Reale. Qui non ci sono bussole che tengano."
 
"Certo non immaginavo che il Mondo Digitale fosse così strano... e pensare che ho visto il Mondo Reale..." affermò l'ingenuo Guilmon massaggiandosi la testa, come se gli stesse venendo un feroce mal di testa a pensare a come fosse il mondo a cui lui apparteneva. "Nessun offesa, Takatomon, è solo che ancora non riesco a capire molto bene certe cose..."
 
"Tranquillo, Guilmon, non è colpa tua! Sono qui per questo, no?" affermò il ragazzino, accarezzando Guilmon sulla testa e sorridendogli gentilmente. Dopotutto, Guilmon era tecnicamente un bambino appena nato... da quanto tempo era che stavano assieme, lui e il suo migliore amico? Sicuramente non più di un paio di mesi. Incredibile pensare che in due mesi fossero accadute tante cose.
 
Fu Alice a rompere il silenzio che stava scendendo inquietante sul gruppo. "Allora... se non abbiamo la possibilità di orientarci, come facciamo a sapere dove cercare Calumon-chan?" chiese la biondina. "Ho l'impressione... che il Mondo Digitale sia sempre uguale a sè stesso."
 
"Effettivamente, non si può dire che questa sezione di DigiWorld abbia una grande varietà di paesaggi. Posso capire come possa sembrare di restare più o meno sempre nello stesso luogo." affermò Renamon. La volpe ninja si era piazzata su un costone di roccia, e stava dando un'occhiata ai dintorni per accorgersi in tempo se ci fossero eventuali problemi. Per fortuna, almeno per il momento, non c'erano Digimon ostili o altro che potesse costituire un allarme, e Renamon scese giù con un agile balzo, atterrando vicino a Ruki. "Comunque, per adesso la cosa più prudente è affidarci a Ryou e a Monodramon. Loro conoscono il Mondo Digitale meglio di tutti noi messi assieme, ed è stato grazie a loro se non ci siamo separati."
 
Renamon si riferiva ad un problema che si erano trovati ad affrontare quasi subito - i flussi di dati che da un momento all'altro potevano arrivare e trascinare via qualcuno di loro. Monodramon e Ryou, avendo vissuto a DigiWorld per un certo tempo, erano in grado di fare delle previsioni abbastanza accurate, e fare in modo che il gruppo si spostasse in tempo per evitare di essere risucchiato. Il problema, comunque, permaneva... ed era una minaccia conla quale potevano avere a che fare da un momento all'altro.
 
Per quanto non fosse proprio entusiasta di doversi affidare al suo rivale per orientarsi nel Mondo Digitale, Ruki era abbastanza ragionevole da mettere da parte l'orgoglio... ma questo non le impediva di essere sarcastica a riguardo. "E va bene... allora, visto che non siamo in grado di orientarci da soli, che cosa propone il nostro esperto?" chiese la ragazzina dai capelli rossi, inviando a Ryou uno sguardo espressivo.
 
Ryou e Monodramon erano un po' più in là rispetto al resto del gruppo, e il ragazzo stava prendendo degli appunti su un bloc-notes, restando per un attimo a rivederli prima di rispondere alla domanda di Ruki. "Se non ricordo male, in questa zona di DigiWorld dovrebbe esserci un piccolo villaggio. Possiamo chiedere indicazioni a loro." affermò. "Non preoccupatevi, farò in modo che non succeda nulla, in ogni caso."
 
"Siamo contenti di poter contare su di te, Ryou-san!" affermò Hirokazu, non riuscendo a trattenere un sorriso imbarazzato. Non a tutti i ragazzi capita di viaggiare in una dimensione parallela assieme al proprio idolo... e anche se il Mondo Digitale non era esattamente idilliaco come il ragazzo se l'era immaginato, questo non gli impediva di godersi la situazione il più possibile.
 
Ryou, tuttavia, cercò di schermirsi. "Per carità, ragazzi, io non ho fatto nulla di particolare... siamo in questa situazione assieme... e anzi, credo che il merito vada soprattutto al vostro amico, Takato-kun... è stato lui a suggerire che unissi le forze a voi. Io... avrei preferito non coinvolgervi, ma immagino che farvi cambiare idea non sarebbe stato molto facile, vero?"
 
"Più facile togliere tutta l'acqua dal mare con un contagocce... o convincere Guilmon a non mangiare l'ultima pagnotta!" affermò Terriermon. "A proposito, pensi che ritroveremo per le mani qualche altro Deva? Sapete com'è, preferirei evitare certi incontri, finchè è possibile."
 
"Anch'io, se è per questo... i Deva di solito non si spingono fino a queste aree isolate del Mondo Digitale, ma con loro non si può mai sapere..." affermò il ragazzo. "Ad ogni modo, di solito non sprecano tempo con Digimon troppo deboli da costituire un consumo di dati soddisfacente per loro. Dei Digimon di livello Rookie dovrebbero essere più o meno al sicuro da loro."
 
"Non posso dire che questo mi tranquillizzi più di tanto... ma è inutile recriminare." affermò Juri, accarezzando nervosamente Elecmon. Il piccolo Digimon elettrico si accorgeva che la sua partner umana sembrava stranamente agitata, e il suo modo di fare normalmente allegro e vivace sembrava adesso incrinarsi. Aveva come l'impressione che ci fosse qualcosa che non andava, e se avesse potuto leggere nella mente della ragazzina, si sarebbe accorto che in effetti era proprio così...
 
"Un mondo che si basa su questa regola crudele... uccidere o essere uccisi... come si può vivere in questo modo? I Digimon di questo mondo... non pensano mai al male che fanno?" si stava chiedendo la ragazzina privatamente. Per un attimo, un'immagine del suo passato scorse davanti ai suoi occhi, facendola rabbrividire... ma Juri riuscì a richiamarsi alla realtà e raccolse il piccolo Elecmon, abbracciandolo affettuosamente. "Va... va tutto bene, Elecmon. Non avere paura, farò in modo che noi due non ci dobbiamo mai separare." affermò, lasciando il piccolo Digimon un po' confuso, ma contento di sentirselo dire.
 
"Grazie, Juri. Stai tranquilla, ti proteggerò anch'io!" affermò. "Certo, sono ancora un po' nuovo a questa storia dei Tamer e dei partner, ma farò tutto quello che è in mio potere per difendere te e i tuoi compagni."
 
"Oh, bene! Sembra che Ryou abbia trovato qualcosa!" esclamò improvvisamente Monodramon quando vide il suo partner umano sfoderare un piccolo sorriso e fare un cenno con la testa. Il più grande del gruppo dei Tamers si voltò verso il resto del gruppo, indicando un'apertura in un costone di roccia, solo qualche decna di metri più avanti. Era un po' difficile vederlo, in mezzo a quelle impressionanti rupi, ma si poteva comunque vedere una fenditura abbastanza ampia. 
 
"Sì, Monodramon, adesso ricordo perfettamente cosa si trova da queste parti." affermò il più grande del gruppo dei Tamers. "Da queste parti si trova un villaggio di Jagyamon... forse potremmo chiedere a loro se hanno visto Calumon... o comunque quel Deva che l'ha rapito. Se siete tutti pronti, possiamo andarci anche adesso. Anzi, io lo consiglierei proprio."
 
"Va bene..." disse Kenta, ripulendosi con una mano i pantaloni dalla polvere mentre si rialzava. "Se non altro, possiamo sperare che nel villaggio di quei Digimon resteremo almeno un po' al sicuro."
 
Takato e Guilmon annuirono e si alzarono a loro volta, iniziando a seguire i loro compagni. Erano passate solo poche ore da quando erano entrati in quella terra ostile, e già sembrava loro di stare lì da alcuni giorni...
 
 
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In un'altra zona di DigiWorld, il territorio controllato dal mostruoso serpente Orochimon, era in quel momento in corso una trattativa molto tesa tra il terrificante dominatore di quella zona, e uno dei Deva: Makuramon era in quel momento inchinato davanti al gigantesco trono scolpito nella roccia sul quale Orochimon sedeva, arrotolato nelle proprie spire, nel profondo di una caverna buia ed umida, rischiarata soltanto da alcune torce appese alle pareti.
 
"Hmm... parli di Shining Evolution, Deva, parli di qualcosa di molto importante per noi Digimon." affermò il gigantesco serpente ad otto teste, con una voce inquietante che veniva dal fatto che stava parlando con tutte le sue teste nello stesso momento. "E in un momento del genere, tu credi ancora di essere nella posizione di contrattare? Di... barattare il futuro del Mondo Digitale con l'approvazione del nostro Sovrano? Non si può dire che ti manchi la faccia tosta, questo te lo devo concedere."
 
"Beh... ognuno cerca di arrangiarsi come può, non sei d'accordo con me, Orochimon?" rispose prontamente il mellifluo Deva Scimmia. Makuramon stava bene attento a non separarsi mai troppo da Majiramon, nel caso le trattative non fossero andate a buon fine. "E poi, se ci pensi, questo scambio di favori ti torna utile, no? Ora che... uno dei miei colleghi Deva è... malauguratamente venuto a mancare... non dovrebbe essere difficile per te farti notare dal nostro Sovrano e riempire così lo spazio che si è liberato. E quale modo migliore di dimostrargli la tua lealtà che portargli quello che lui brama con tanto ardore?"
 
Makuramon attese risposta, mascherando abilmente la propria paura nel trovarsi sotto gli sguardi di quelle otto feroci facce da rettile. Orochimon stava deliberatamente ritardando la risposta, in modo da riempire Makuramon di paura e fargli capire che era lui la parte debole in questo frangente. Tuttavia, la prospettiva di diventare un diretto servitore del Sovrano era allettante, e il Digimon ad otto teste decise infine che tanto valeva prestarsi al gioco. In fondo, se Makuramon voleva usarlo, nulla gli impediva di usare Makuramon a sua volta...
 
"E va bene, penso che valga la pena di provare." decise infine. "Sappi comunque che ti terrò d'occhio... e ai miei occhi non sfugge nulla. Se stai cercando di ingannarmi, stai pur certo che avrai a malapena il tempo di pentirtene!"
 
"Heheheee... Ma... certamente! Su questo non ci sono dubbi!" affermò nervosamente il vile Deva Scimmia. "Piuttosto... adesso è il caso di mettersi alla ricerca della Shining Evolution, non trovi? E magari anche di quei ragazzini insolenti che hanno avuto l'ardire di seguirmi nel Mondo Digitale per sottrarcela! Sai, ho sentito dire che sono arrivati qui poche ore fa, e che si stanno m ettendo sulle mie tracce!"
 
"Dei ragazzi umani, dici?" ringhiò Orochimon. "Hmm... sì, ho già avuto a che fare con un gruppo di marmocchi che avevano dei Digimon con loro. Sono quei ragazzini di cui ho sentito parlare, che hanno con sè dei Digimon come schiavetti e animali domestici?"
 
"Sì, proprio loro!" confermò Makuramon. Se c'era un'opportunità di sfruttare Orochimon anche per sbarazzarsi una volta per tutte dei Tamers, non vedeva perchè non sfruttarla. "Zhuqiaomon-sama sarebbe contento se quegli umani venissero eliminati per sempre, quindi... beh, direi che abbiamo trovato un motivo in più per collaborare!"
 
Orochimon non sembrava altrettanto convinto. "Dimentichi una cosa, però... quei mocciosi e i Digimon che si sono venduti alla razza umana... hanno già dimostrato di essere in grado di tenere testa anche ai tuoi colleghi Deva. Io stesso li ho affrontati in combattimento, e ho visto che, per quanto normalmente non siano alla mia altezza, possono potenziare i loro Digimon con quelle maledette carte. E chi mi assicura poi che i loro schiavetti non abbiano raggiunto un livello evolutivo più alto? Non vorrei mai... che si trattasse di un tuo trucco per accapparrarti la Shining Evolution e togliermi di mezzo in modo da non avere più obblighi nei miei confronti." affermò. Makuramon non cambiò la sua espressione falsamente affabile, ma dentro di sè gelò - il Digimon simile ad un'idra aveva intuito qual era il suo gioco, e non si sarebbe lasciato cogliere in fallo tanto facilmente.
 
A questo punto, pensò Makuramon, tanto valeva addolcire la pillola, anche se questo gli sarebbe costato un po'. "Ma... ma non intendevo dire che avresti dovuto affrontarli tu da solo, lungi da me fare una simile illazione! Heheheee..." si affrettò a dire, sperando che Orochimon si facesse convincere. "Ecco... quello che volevo dire è che... quei mocciosi hanno sconfitto dei Deva, certo, ma hanno avuto parecchie difficoltà nel farlo. Ed erano sempre assieme, con in più l'innegabile svantaggio, per noi Digimon si intende, che eravamo in un ambiente a noi sconosciuto. Ma... da queste parti, siamo noi ad avere il vantaggio. Faremo in modo che quei mocciosi non possano usare i trucchi che gli hanno consentito di cavarsela nel loro mondo, e poi... li attaccheremo tutti assieme, in modo da non lasciargli nessuna possibilità di scampo! Questa volta non ci potranno scappare... tra me, te e Majiramon, non riusciranno mai a sopravvivere!"
 
"E poi, non ho detto come attaccherò. Me ne starò a distanza di sicurezza, facendo il meno possibile, e lascerò che siano questo idiota ad otto teste e Majiramon ad esporsi." aggiunse tra sè. Majiramon, il Deva Drago, grugnì con tono affermativo, non contribuendo ulteriormente alla conversazione.
 
Questa volta, Orochimon sembrò convinto, anche se dal tono era chiaro che non si fidava di Makuramon. "Hmph... e va bene, penso che questa collaborazione possa funzionare." affermò. "D'accordo, comincerò subito a cercare la Shining Evolution e quei ragazzini. Prima che voi possiate immaginarlo, voi avrete quello che cercate, e io siederò accanto agli altri Deva!"
 
"Bene... mi fa piacere che siamo arrivati ad una conclusione pacifica!" disse nervosamente Makuramon. Non era andata esattamente liscia come si aspettava, ma per il momento poteva accontentarsi, e la Shining Evolution era la priorità assoluta, in quel momento. Più tardi avrebbe avuto tutto il tempo che gli serviva per trovare un modo di rivoltare la frittata a suo favore...
 
 
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Il gruppo dei Tamers era quasi arrivato a destinazione... quando uno spettacolo impressionante e decisamente inusuale li convinse a fermarsi per un attimo: il cielo sopra di loro sembrava essersi aperto al'improvviso, e dei raggi di luce rosata avevano cominciato a scendere dall'alto, gettando uno strano bagliore su quel mondo arido e desolato. Sembrava quasi che fosse apparso un secondo sole in cielo, un sole di un colore diverso che dava un minimo di vivacità alla scena.
 
"Hey, ragazzi, avete visto lassù? Cosa sta succedendo?" chiese Takato, il primo a fermarsi per guardare la scena come ipnotizzato. Guardando un po' meglio, dopo aver abituato il suo sguardo alla luminosità di quello spettacolo, vide che in effetti, i raggi di luce colorata non scendevano esattamente dal cielo: sopra di loro, a migliaia di metri di altezza, brillava una sorta di luna fatta di stringhe di dati verdine che si intersecavano e si annodavano le une sulle altre, restano però coese in modo da creare una forma quasi perfettamente sferica: alcuni crateri sulla superficie di quello strano satellite emettevano i raggi di luce rosata che i ragazzi avevano visto, e anche dalla loro posizione, i Tamers riuscivano a vedere i dati che andavano e venivano da quei crateri...
 
"Quelle sono stringhe di dati che vengono trasferite tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale." spiegò Ryou. "In pratica, ogni volta che voi usate il vostro computer, uno di quegli strani raggi verdi scende da lì per estrarre i dati da qui e mandarli a voi... oppure per prendere i dati che voi inviate e trasferirli qui. E' un ciclo che si ripete all'infinito."
 
"Ma questo non causa problemi al Mondo Digitale?" chiese Jenrya. "Non è possibile che tutti questi dati che vengono prelevati finiscano per mettere in pericolo DigiWorld? Oppure i dati che vengono trasferiti vengono rapidamente rimpiazzati da quelli in arrivo?"
 
"E' vera la seconda!" esclamò il piccolo Monodramon. "Non ti preoccupare per quello, i dati che vengono prelevati vengono rimpiazzati rapidamente, e non succede mai che qualche regione del Mondo Digitale venga messa in pericolo."
 
"Hmm. Devo ammettere che è interessante." affermò Ruki, continuando a guardare i dati che si levavano verso quella strana luna, con Renamon, Juri ed Elecmon al suo fianco. Stava per fare qualche altro commento, ma un suono sommesso al suo fianco attirò la sua attenzione, e quando si voltò... vide che Hirokazu, Hagurumon e Kenta erano in piedi accanto ad una sorta di stendardo creato con un pezzo di stoffa sul quale erano disegnati i volti in super-deformed di tutti i Tamers e i loro Digimon, come se si trattasse di una bandiera da piantare su un nuovo territorio! "Io... credo che mi pentirò di aver fatto questa domanda, ma... esattamente, a cosa vi serve quella specie di bandiera?"
 
Hirokazu e il suo Hagurumon si piazzarono accanto al vessillo, e il ragazzino col frontino si mise in una posa plastica! "Come, non si capisce? Noi siamo i primi bambini ad andare a DigiWorld, e questa è un'occasione che merita di essere celebrata!" affermò. "Forza, ragazzi, questo è un piccolo passo per noi Tamers, ma un passo gigantesco per l'umanità intera!"
 
"Sì, cerrrrrto! Neanche fossi Neil Armstrong!" scherzò Terriermon, facendo volteggiare le orecchie. "Comunque sono d'accordo, non vedo cosa ci sia di male nel festeggiare! Forza, ragazzi, venite tutti e facciamoci una bella foto ricordo!"
 
"Terriermon, non so se sia una buona idea..." provò a dire Jenrya... ma poi ridacchiò e scosse la testa, immaginando che in ogni caso il suo dispettoso amichetto digitale non se ne sarebbe fatto un problema. "E va bene, non credo che riuscirò a farti cambiare idea in ogni caso, quindi... facciamo pure questa foto!"
 
"Ma... dove avete trovato questa bandiera? L'avete costruita voi?" chiese Alice, guardando con stupore appena percettibile lo stendardo che i due amici avevano disegnato. Hagurumon rispose con un allegro tintinnio di ingranaggi, confermando che in effetti era così... e Renamon scosse la testa, immaginando che avrebbe dovuto aspettarsi una trovata simile da parte di quei due. Ruki, da parte sua, si mise una mano sulla fronte e borbottò tra sè qualcosa di sarcastico... mentre Ryou, pur essendo il più grande e il più esperto del gruppo, sembrò trovare la cosa abbastanza divertente. 
 
"Ammetto che è una trovata carina. Mi fa piacere vedere che avete ancora tutto questo entusiasmo, perchè credo proprio che ne avremo bisogno." affermò il Tamer Leggendario. 
 
Inutile dirlo, i già entusiasti Hirokazu e Kenta si rallegrarono ancora di più nel sentire che il loro idolo, Ryou Akiyama, aveva lodato la loro idea! "Yuhuuuu! Ehilà, Takato-kun, hai sentito? Il grande Ryou Akiyama ha detto che abbiamo avuto una trovata carina! Non è fantastico tutto questo?" esclamò il giovane tamer, saltellando su e giù come un grillo che aveva mangiato troppo zucchero, e abbracciando con entusiasmo soffocante il malcapitato Takato! 
 
"Argh! Ugh... aria... non... respiro..." mormorò Takato.
 
"Decisamente una spedizione scientifica... diversa da tutte le altre." affermò Ruki, mettendosi a posto i capelli. "Bah, a questo punto, immagino che questi due fessacchiotti insisteranno finchè non accetterò, vero? E allora... facciamola pure, questa cavolo di foto. Vieni, Renamon."
 
"Certamente..." affermò la volpe ninja, anche se dava un po' l'impressione che avrebbe preferito rimettersi alla ricerca il prima possibile.
 
"Avete sentito? Anche la regina dei Digimon si lascia contagiare dallo spirito di gruppo! Momentai!" esclamò Terriermon. "Forza, forza, tutti in posa, ragazzi! Kenta ci fa un bella foto di gruppo! Anche tu, Alice-chan, non essere timida! Sei anche tu una del gruppo!"
 
"Ah... se non do disturbo..." mormorò la bambina bionda vestita di nero, decisamente incerta. Furono la piccola Juri e l'entusiasta Guilmon a convincerla del tutto.
 
"Non disturbi affatto, Alice! Più siamo, più ci si diverte!" affermò il piccolo dinosauro rosso, strizzando unocchio in direzione di Alice.
 
"Guilmon-chan ha ragione, Alice-san! Per noi è un piacere averti con noi!" affermò la bambina castana.
 
Rapidamente, i Tamers e i loro partner digitali si misero in posa accanto ad Hirokazu e ad Hagurumon, che tenevano alta la bandiera con espressione fiera... e Kenta prese la sua fotocamera digitale e si piazzò ad una certa distanza in modo da inquadrare tutti quanti. Poi, premette alcuni pulsanti e appoggiò la fotocamera su una roccia vicina, e corse a riunirsi al gruppo in tempo per farsi riprendere assieme a tutti gli altri.
 
"E ora... un sorriso, gente!" esclamò il ragazzino con gli occhiali, pochi attimi prima che la fotocamera scattasse, immortalando il gruppo in quel momento irripetibile...
 
 
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Era stata un po' una delusione per Kenta vedere che la foto che aveva preso con la sua fotocamera, che pure era un modello nuovo ed era ancora allo stato dell'arte, era venuta davvero male: sullo schermo, si vedeva un'immagine squadrettata e per niente chiara, nella quale i ragazzi e i loro Digimon apparivano come delle figure indistinte e composte di blocchi luminosi.
 
"Awww... ma com'è possibile?" si lamentò Kenta. "Eppure la mia fotocamera digitale è l'ultimo modello... come mai le foto sono venute così male?"
 
"Non ne ho idea..." disse Ryou, anche lui per la prima volta davanti ad un simile fenomeno. "Posso solo immaginare che le stringhe di dati che fluttuano attorno a noi abbiano in qualche modo interferito con i dati della tua fotocamera. Non mi è mai capitato di fare una foto o comunque di usare uno strumento digitale qui a DigiWorld, quindi posso solo fare qualche ipotesi."
 
"Cavolo, e io che speravo di portarmi dietro qualche bel ricordo di questa impresa..." mormorò Kenta. "Sigh... mi rendo conto che più che altro dovrei concentrarmi sul restare vivo, ma... insomma, lasciatemi essere un fan di Digimon, no?"
 
"A me sembra carina, questa foto..." fu il commento di Guilmon. "Voglio dire, sembriamo tutti così buffi, tutti quadrati..."
 
"Non sei molto consolante, Guilmon-chan..." mormorò Kenta, con delle comiche lacrime che scorrevano a fiumi sulle sue guance!
 
Poco più in là, Juri e Ruki sedevano all'ombra di un grande costone di roccia, accompagnate da Elecmon e Renamon, ed osservando i ragazzi che si avvicendavano alla fotocamera di Kenta... e quando si rese conto che non sarebbe finita tanto presto, Juri tirò fuori il suo immancabile cagnolino-pupazzo, se lo mise sulla mano, e fece un commento salace per bocca del suo amico immaginario! "Woof! I ragazzi a volte sono così sciocchi, woof!"
 
"C'è qualcosa che mi preoccupa di più... neanche i tracker che Yamaki-san ci ha dato funzionano molto bene, in questo mondo." affermò Takato, guardando i dispositivi di localizzazione che il capo di Hypnos aveva dato ai ragazzi prima che partissero per il Mondo Digitale. "Evidentemente, è come dice Ryou-san... tutti quei dati che vanno e vengono finiscono per interferire con le trasmissioni, ed è per questo che la fotocamera di Kenta-kun funziona male."
 
"Quindi, in pratica siamo bloccati qui..." affermò seccata Ruki. "Maledizione. Che bel modo di iniziare, eh?"
 
"Tranquilla, Ruki. Sono convinta che troveremo una soluzione." pensò Renamon a tranquillizzare la Regina dei Digimon. "Ci saranno molte opportunità qui a DigiWorld. L'importante saràtenere gli occhi aperti e cercare di coglierle."
 
"Renamon ha ragione. In fondo, i Digimon dovranno pure usare qualche mezzo per arrivare fino al Mondo Reale, no?" esclamò Takato, evitando due sfere luminose rosate che passarono rotolando vicino al gruppo, come la versione computerizzata di covoni nel deserto. "Tutto quello che dobbiamo fare è trovarlo a nostra volta!"
 
"State tranquilli, troveremo un modo." affermò Ryou. "Ma per adesso, concentriamoci sui problemi più immediati. Se ci facciamo occupare la testa da troppe preoccupazioni allo stesso tempo, finiremo per non cavare un proverbiale ragno dal buco."
 
Takato sorrise, stringendo un pugno accanto a sè in segno di convinzione. "Sì, è esattamente questo quello di cui sto parlando!" affermò. "Forza, ragazzi, non siamo venuti qui per salvare Calumon?"
"Giusto!" rispose Juri tramite il suo pupazzetto.
 
Ryou annuì in segno di approvazione. "Giusto. Quindi... per adesso raggiungiamo il villaggio dei Jagyamon, e lì magari potremmo trovare qualche informazione in più!" disse il giovane asso del Trading Card Game. "E se per caso Calumon si fosse fermato lì, tanto meglio. Prima lo ritroviamo, meglio sarà."
 
"D'accordo, d'accordo. Non perdiamo altro tempo, e diamoci una mossa." concluse Ruki, dandosi una spazzata ai pantaloni. Il gruppo si avviò nella direzione che Ryou aveva indicato, pervasi da un nuovo senso di determinazione...
 
 
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Ma in tutto questo, c'era qualcun altro che sembrava essere del tutto dimentico di quanto stava accadendo... il piccolo Calumon sembrava non essere per niente preoccupato del fatto che, soltanto un giorno prima, era stato rapito da un Digimon con manie di grandezza, e adesso stava fluttuando come niente fosse nel bel mezzo di un paesaggio surreale che bene si addiceva al Mondo Digitale... sembrava l'interno di un computer, con il soffitto e il pavimento composti da schede elettroniche, e il "cielo", se così lo si poteva chiamare, di un verde-azzurro che permeava tutto con una luce soffusa - in effetti, sembrava il luogo in cui era stato inseguito da tutti quei Digimon cattivi prima di arrivare nel Monso Reale e conoscere Takato e Guilmon... ma questa volta non c'era nessuno ad inseguirlo, e lui poteva svolazzare come voleva nel bel mezzo di quel luogo misterioso, usando le sue grandi e buffe orecchie per planare senza apparente peso.
 
"Che bello questo posto, mi piace!" esclamò il piccolo Digimon, godendosi un raro momento di relativa tranquillità. "Chissà dove sono Takato, Guilmon e gli altri, forse mi staranno cercando..."
 
Uno strano fenomeno apparve davanti agli occhi di Calumon, sotto forma di un vortice di puntini luminosi che si mise a fluttuare lentamente attorno a lui, come uno sciame di lucciole curiose. La personificazione della Shining Evolution rimase per un po' ad osservare rapito quella scena, non sapendo esattamente di cosa si trattasse, ma trovandolo comunque uno spettacolo quasi ipnotico nella sua bellezza.          
 
"Ciao, amici, io sono Calumon, calu!" esclamò, presentandosi a quelle lucette colorate nel caso si trattasse di qualche creatura intelligente. "Voi chi siete? Sapete dove siamo?"
 
Non poteva esserne sicuro al cento per cento, ma per un attimo gli sembrò che quelle piccole sfere di luce avessero capito quello che aveva detto, e stessero guidandolo in una certa direzione. Sperando che potessero riportarlo da Takato, Guilmon e gli altri, Calumon si mise a seguirli, verso quello che poteva essere un punto preciso ma che, in ogni caso, da dove si trovava lui sembrava una direzione come un'altra...
 
 
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Il gruppo di Takato e dei suoi compagni si era rapidamente incamminato verso il villaggio che Ryou aveva indicato, con in sottofondo le chiacchiere incessanti di Hirokazu e Kenta, a cui anche Terriermon si aggiungeva di tanto in tanto. Era più lontano di quanto avessero ipotizzato in un primo momento, ma se non altro, la guida esperta di Ryou faceva in modo che non ci fossero problemi.
 
Erano quasi arrivati, camminando tra gli alti costoni di roccia che abbondavano là attorno... quando l'attenzione di Ruki venne attratta da un movimento, rapido e quasi impercettibile, in cima ad una delle formazioni di roccia. E a giudicare dalla sua reazione, anche Ryou si era accorto che il gruppo era stato seguito, anche se da lì non era facile capire di cosa si trattasse...
 
In ogni caso, il semplice sospetto era più che sufficiente per far fermare la ragazzina e farle puntare lo sguardo verso il luogo incriminato. Renamon si accorse subito dell'improvviso cambiamento di umore della sua partner umana, e si avvicinò a lei. "Che succede, Ruki? Hai visto qualcosa?" chiese la volpe ninja.
 
Ruki indicò la zona dove aveva visto qualcosa muoversi - le era sembrata una lingua di fuoco, o comunque qualcosa di rosso vivo, luminoso e guizzante. "Non siamo soli, Renamon. Qualcuno ci sta seguendo." affermò.
 
"Cosa? Chi è che ci sta..." cominciò a chiedere Guilmon. Il suo allarme si avverò fin troppo presto quanto una creatura che sembrava composta di fuoco puro apparve in cima alla formazione di roccia, esplodendo in una sardonica risata! Si trattava di una muscolosa creatura umanoide, alta poco più di un uomo adulto, il cui corpo era costantemente avvolto da fiamme rosso-arancioni che guizzavano sinistramente sulla sua testa e sulle sue spalle, come a formare una sorta di pelliccia. Il suo volto era terrificante, composto unicamente da un paio di buchi neri che facevano da occhi, e una bocca che sembrava cucita con del fil di ferro, eppure riusciva ugualmente a spalancarsi per rivelare una grande voragine nera.
 
"E' un Meramon." disse Renamon, riconoscendo al volo il Digimon in questione. "Forse siamo entrati nel suo territorio senza saperlo."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Meramon
Tipo: Dati
Attributo: Fiamma
Livello: Champion
Attacchi: Burning Fist, Magma Blast
 
Un Digimon il cui corpo è costantemente avvolto dalle fiamme. E' stato generato da un firewall che protegge il Mondo Digitale da qualsiasi accesso illegale. Ha un temperamento violento come le fiamme da cui è composto, e cerca di incenerire tutto quello che gli da fastidio. Anche gli esemplari domati non sono mai completamente sotto controllo.
 
Il Digimon fiammeggiante non perse tempo in presentazioni, mostrando subito ai Tamers che non era per niente contento di vederli. "Magma Blast!" esclamò, alzando le braccia in aria ed esplodendo dalle proprie mani una raffica di rocce infuocate che salirono in aria per un breve tratto, e poi piovvero giù verso il gruppo di Takato come meteore in miniatura!
 
"Oh, cavolo... Ragazzi, questo prende fuoco subito! Meglio toglierci di mezzo!" esclamò Terriermon.
 
Immediatamente, i Tamers si sparpagliarono per evitare le palle di fuoco scagliate dal Meramon nemico, che si piantarono nel terreno come lame incandescenti nel burro... tranne una, che era caduta un po' più lontana dalle altre e finì per tagliare la strada a Guilmon e Takato! Il giovanissimo Tamer si coprì il volto con una mano, sentendo un improvviso sbuffo di aria calda colpirlo in faccia... e Guilmon si voltò di scatto, mirando verso la creatura di fuoco e scagliando una sfera di energia rossa dalla bocca.
 
"Pyro Sphere!" esclamò il rettile rosso. Il colpo sfrecciò ad alta velocità verso Meramon, ma quest'ultimo si scansò con ampio margine, saltando giù dal costone di roccia e scendendo giù in picchiata verso Guilmon! IL Digimon di Takato non fece in tempo ad alzare la guardia, prima di essere colpito in pieno volto e scagliato di lato dal Meramon nemico, ma si rialzò rapidamente e si rimise in guardia...
 
"Diamond Storm!" esclamò Renamon all'improvviso, scagliando una raffica di proiettili affilati che raggiunsero il Digimon fiammeggiante alla schiena, trafiggendolo con un fruscio sinistro! Il mostro di fuoco lanciò un terrificante ululato e cadde in ginocchio sul terreno polveroso, poi Renamon apparve, atterrando elegantemente a pochi metri dal punto in cui Meramon si trovava.
 
"Ben fatto, Renamon." affermò Ruki con un piccolo cenno di assenso.
 
Meramon ringhiò ferocemente, ravvivando le proprie fiamme in modo da bruciare i proiettili che lo avevano colpito, e riuscì a rialzarsi, per quanto ancora un po' malfermo. "AAAAARGH! Non... non crederete certo di avermi sconfitto, vero?" esclamò. "Anche se siete più forti di me, non avrete il piacere di vedermi umiliato! Io mi batterò fino all'ultimo per impedirvi di prendere i miei dati!"
 
Dopo un attimo di stupore, fu Ryou a prendere la parola, rivolgendosi al Digimon fiammeggiante. "Di... di cosa stai parlando, esattamente? Noi non vogliamo farti del male, ci siamo semplicemente difesi perchè tu ci hai attaccato per primo!"
 
"Cosa?" esclamò Meramon, non fidandosi per niente delle parole del ragazzo. "Hah! Questa è bella davvero! Non ho mai incontrato un Digimon che non volesse diventare più forte prendendo i dati di qualcun altro!"
 
"Sì, ma... noi non siamo Digimon, siamo esseri umani!" azzardò Juri, indicando sè stessa con un po' di esitazione. "I... I Digimon che sono con noi sono nostri compagni, e non assorbono i dati!"
 
"E' vero, puoi fidarti di noi!" affermò Guilmon. "L'unico motivo per cui ti ho attaccato era perchè tu ci avevi aggredito... Ti avevano mandato i Deva, per caso?"
 
Meramon spalancò gli occhi, rivelando che erano di colore azzurro, senza pupille. "Umani? Voi... voi venite dall'altro mondo?" esclamò. "Non riesco a crederci... no, io non ho niente a che fare con i Deva. Per quanto siano i sovrani del Mondo Digitale, se la prendono abbastanza comoda. Finchè nessun Digimon diventa troppo potente e non si mette in testa di prendere loro il posto, si accontentano di restarsene dove sono."
 
"Capisco..." disse Jenrya. "Noi... eravamo venuti qui per salvare un nostro amico da loro, e abbiamo pensato che tu fossi stato mandato dai Deva per fermarci..."
 
"E io invece ho pensato che foste qualche altro Digimon che voleva uccidermi ed assorbire i miei dati. Chiedo scusa." affermò Meramon. "A proposito, che aspetto ha il vostro amico? Conosco bene questo settore di DigiWorld, e potrei averlo visto."
 
Takato tirò carta e matita fuori dallo zaino e fece un disegno, un po' stilizzato ma comunque comprensibile, di Calumon, per poi mostrarlo al Digimon fiammeggiante. "Ecco... il nostro amico Calumon è più o meno così. E' stato rapito da un Deva di nome Makuramon, che poi lo ha portato nel Mondo Digitale per consegnarlo al sovrano Zhuqiaomon."
 
"Noi crediamo che vogliano usare Calumon e i suoi poteri per combattere contro un'entità conosciuta come D-Reaper." affermò Renamon. "Abbiamo già raccolto delle informazioni su di esso prima di partire per il Mondo Digitale, ma potremmo avere bisogno di altre informazioni. Tu ne sai qualcosa, per caso?"
 
"Il D-Reaper?" chiese Meramon, con la voce che ricordava il crepitio di un falò. "Hmm... ho sentito parlare di questa cosa, ma... a parte il fatto che si tratta di un pericolo per DigiWorld che il nostro Sovrano sta cercando di tenere a freno... non c'è molto che io vi possa dire. Ad ogni modo... hmm... temo di non aver visto un Digimon come quello che dite voi, mi dispiace."
 
"Capisco." disse Ryou. "Non importa, grazie lo stesso. Qui vicino c'è un villaggio a cui potremmo chiedere."
"Il villaggio dei Jagyamon, immagino vogliate dire." rispose Meramon. "Beh, sì, in effetti penso che loro ptrebbero dirvi qualcosa in più. Comunque, per il momento..."
 
All'improvviso, un bagliore violaceo cominciò a diffondersi sopra il gruppo, allarmando Ryou e Monodramon che si alzarono di colpo e fecero cenno ai loro compagni di allontanarsi il più possibile. "Ah! Attenzione, ragazzi, è un flusso di dati! Non fatevi risucchiare, cercate di allontanarvi!"
 
"Un... flusso di dati?" esclamò Alice, guardando con meraviglia e paura dietro di sè. Una grande colonna di abbagliante luce violacea era scesa all'improvviso dal cielo sopra di loro, e stava avanzando inesorabile verso il gruppo, come se stesse di sua volontà cercando di risucchiarli al suo interno! La bambina bionda ebbe un moto di paura, in contrasto con il suo comportamento normalmente tranquillo e quasi passivo, e fece per allontanarsi dal punto dove il flusso di dati, o qualunque cosa esso fosse, stava per passare... ma finì per inciampare su un'irregolarità del terreno e perse l'equilibrio per un attimo, agitando le braccia nel tentativo di tenersi in piedi!
 
"Alice-san!" esclamò Hirokazu, tenendola per un braccio nel tentativo di sottrarla alla colonna di luce che avanzava verso di loro. Kenta, in un attimo di panico, cercò di afferrare i suoi due compagni, e lo Hagurumon di Hirokazu si afferrò ai pantaloni del suo compagno umano, come se stesse cercando di trascinare lui e i suoi compagni fuori dalla portata del flusso di dati... ma sfortunatamente, la colonna di luce era partita troppo vicina perchè la si potesse evitare, e in un attimo di puro terrore, Takato, Guilmon e i loro compagni videro Hirokazu, Hagurumon, Kenta ed Alice venire risucchiati nel flusso di dati e cominciarono a scomparire sotto i loro occhi!
 
"Aaaaah!" esclamò Kenta, tendendo inutilmente la mano verso Takato e Guilmon. "Che... che succede? Cos'è questo... Takato-kun, aiuto!"
 
"K-Kenta-kun! Hirokazu-kun, Alice-san!" esclamò la piccola Juri, cercando di afferrare la mano del ragazzino con gli occhiali... ma a quel punto era già tutto inutile, e i ragazzi impotenti guardarono Hirokazu, Kenta, Alice ed Hagurumon scomparire nel pilastro di luce, prima che quest'ultimo cambiasse direzione all'improvviso e catturasse anche Ruki e Renamon, che erano i più vicini! "Attenta, Ruki-san! Renamon!"
 
"No, aspettate! Non lanciatevi in quel flusso di dati!" esclamò Ryou, trattenendo Juri prima che lei potesse cercare di raggiungere Renamon e la sua partner umana. "Non ho idea di dove possa trascinarvi!"
 
"Ma... ma allora cosa dobbiamo fare...?" esclamò Jenrya.
 
"Ugh..." mormorò Ruki, vedendo che le immagini dei suoi compagni e del paesaggio attorno a loro cominciavano a sfumare, per essere sostituite da qualcos'altro... "Non... non vi preoccupate per noi! Troverò un modo di..."
 
La ragazzina dai capelli rossi non fece in tempo a dire altro, prima che il flusso di dati scomparisse, trascinando lei e i suoi riluttanti compagni verso un'altra zona di DigiWorld... e lasciando Takato, Guilmon e i loro compagni come imbambolati ad osservare il punto in cui erano scomparsi!  
 
"Ma... che è successo? Dove sono finiti Ruki-san e gli altri? Non mi direte che..." esclamò Takato.
 
Ryou volle subito tranquillizzare il Tamer più giovane. "No... no, per quello sono sani e salvi. Se non altro, un flusso di dati non è in grado di fare del male agli abitanti del Mondo Reale. Ma... il problema è che non ho la più pallida idea di dove possa averli portati."
 
"Portati?" chiese Juri. "Ryou-san, vuoi dire che... in questo momento Ruki-san, Renamon e i nostri compagni sono stati trasportati da qualche altra parte di DigiWorld?"
 
"Sì, è esattamente questo che vogliamo dire." affermò Monodramon. "Non sappiamo neanche noi con esattezza dove un flusso di dati possa portare chi ne viene preso, tuttavia."
 
"Potrebbero essere finiti dall'altra parte di DigiWorld... o potrebbero essere a poco più di mezz'ora di cammino da qui." affermò Meramon.
 
"Questo... è un bel problema. E se lo dico io, la cui frase preferita è 'Momentai', allora potete stare certi che la situazione si è parecchio complicata!" disse Terriermon. "Non è che all'improvviso ne passerà un'altra, di quelle cose... e trascinerà via anche noi?"
 
Ryou scosse la testa. "Purtroppo, nessuno può dire con certezza quando e in che punto un flusso di dati si materializza." spiegò. "Tutto quello che possiamo fare, adesso, è continuare a cercare.. e assieme a Calumon, cercare anche i nostri compagni. So che è un'impresa che suona difficile... ma non abbiamo molta altra scelta."
 
"Accidenti..." mormorò Takato. La loro spedizione nel Mondo Digitale per salvare Calumon stava rischiando di diventare una corsa contro il tempo per evitare di farsi risucchiare da qualcuno di quei vortici digitali...
 
 
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Quando Ruki e Renamon furono in grado di riaprire gli occhi, dopo lunghi attimi in cui si erano ritrovate sballottate all'interno del flusso di dati come se fossero state all'interno di un frullatore... quello che si trovarono davanti non era esattamente quello che si sarebbero aspettate. La prima cosa che notarono fu che, per fortuna, non erano state separate da Hirokazu, Hagurumon, Kenta ed Alice. Quantomeno, per quanto sciocchi ed intriganti potessero essere i due amichetti di Takato, era meglio che restare del tutto isolate...
 
Quello che la Regina dei Digimon e la sua compagna digitale non si aspettavano, e che per un attimo le lasciò del tutto spiazzate, fu il luogo dove si trovavano in quel frangente! I ragazzi e i loro Digimon erano ricomparsi su una sorta di isola fluttuante che restava sospesa in aria in una sorta di limbo, su un innaturale sfondo blu-azzurrino che ricordava una specie di aurora borale aliena. Era un'isola di roccia grande abbastanza da farci stare una specie di edificio universitario a due piani, composti di mattoni rossi, con il tetto spiovente e una torre che svettava su di esso, le finestre a forma di arco e un grande portone di legno. L'edificio era circondato da un muro grigio, alto circa due metri e perfettamente liscio, e l'unico ingresso al cortile era segnato da una gradinata ai piedi della quale loro si trovavano in quel momento. L'aria sembrava più rarefatta e più fresca, come se si trovassero in alta montagna... ma sicuramente, il particolare più inquietante era il fatto che tutt'attorno non ci fosse niente, per quelle che sembravano essere miglia!
 
"Che... che razza di posto è questo?" chiese Hirokazu, dando voce alle domande che si stavano facendo tutti. Alice era l'unica che sembrava del tutto calma, in contrasto con il suo allarme quando era stata risucchiata dal flusso di dati... la sua attenzione era concentrata sulla creatura che attendeva davanti all'ingresso del grande edificio, e che aveva l'aspetto di un terrificante cane dobermann dalla pelliccia nera talmente corta da permettere di vedere i suoi muscoli robusti e al tempo stesso dinamici, che assieme al collare di ferro circondato di punte e ai suoi brillanti occhi rossi simili a braci ardenti, lo rendevano una vista assolutamente terrificante! Altri quattro occhi rossi sembravano spuntare dalla parte superiore delle zampe, che erano tutte armate di cori artigli uncinati, oltre che uno sperone di ferro ricurvo sul tallone. La bestia aveva un muso affusolato dall'espressione distante, e il ventre era di colore marrone. Dava l'impressione di un feroce cane da guardia, e Ruki stava già tendendo la mano verso le sue carte, immaginando che quel Digimon li avrebbe attaccati da un secondo all'altro. Hagurumon stava fissando preoccupato la bestia, e Hirokazu deglutì, piazzandosi davanti ad Alice e a Kenta per fare loro da scudo...
 
Tuttavia, a dispetto delle previsioni di tutti, il Digimon cane non attaccò. Si avvicinò di qualche passo, poi si fermò a distanza di sicurezza e chinò la testa in segno di saluto, invitando gli imprevisti ospiti ad entrare nel grande edificio.
 
"Benvenuti." disse, con una voce calma che poco si addiceva al suo aspetto terrificante. "Il mio nome è Dobermon. Sapevo che sareste arrivati. Prego... seguitemi, vi condurrò da una persona che vorrebbe parlare con voi."
 
"Cosa? Che significa? Chi è che vorrebbe parlare con noi?" chiese Ruki, certo non il tipo da fidarsi della prima persona che incontrava... o Digimon, in questo caso. "Ti avverto, in questo momento non siamo dell'umore giusto per i trucchi o i giochi di parole!"
 
"Stai tranquilla, Ruki-san..." disse Alice improvvisamente. La bambina bionda non aveva staccato lo sguardo dal Digimon cane che si era identificato come Dobermon. "Non so perchè, ma... ho l'impressione che Dobermon ci voglia aiutare. Ho questa strana sensazione che facciamo bene a fidarci di lui."
 
"Cosa? Ne sei sicura, Alice?" chiese Renamon, incerta. Quando la bambina bionda, con grande sorpresa di tutti, fece un cenno convinto con la testa, la volpe ninja storse il naso e abbassò la guardia, ma senza mai staccare gli occhi di dosso a Dobermon. "E va bene, vorrà dire che per adesso ci fideremo di te. Facci pure strada. Ma se è un trucco, te ne pentirai."
 
"Nessun trucco, credetemi." affermò Dobermon. "Vi porterò ad incontrare la persona da cui ha avuto origine tutto questo... Goro Mizuno, uno degli originali Monster Makers."
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Nulla di particolare da dire, per questo capitolo, se non... che a quanto pare, i Tamers incontreranno prima Shibumi, e avranno qualche chiarimento prima di quanto non sia accaduto nella serie! E poi, Alice ha incontrato Dobermon, e conto di dare ad entrambi un po' più di spessore che la serie originale!
 
Non c'è altro da dire se non... attendo le vostre recensioni, e spero di aggiornare presto qualche altra storia, anche con questo caldo soffocante...    
 
  
 

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Capitolo 25
*** Punto di svolta a DigiWorld ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 25 - Punto di svolta a DigiWorld
 
 
Ruki, Renamon e i loro compagni erano increduli, per quanto la Regina dei Digimon e la sua inseparabile compagna facessero del loro meglio per non darlo a vedere e non causare allarmismi inutili. Avevano sentito giusto? Dobermon aveva davvero detto che di lì a poco avrebbero incontrato la vera mente dietro il progetto Digimon di cui avevano fatto parte anche il signor Wong e il nonno di Alice? Certamente, la biondina non sembrava più tanto distaccata, e adesso sul suo viso si era accesa un'espressione di sbalordimento e di curiosità... 
 
"Stai... stai dicendo sul serio, Dobermon?" chiese Kenta, talmente stupefatto dalla notizia che per poco non gli erano caduti gli occhiali! "Quindi... stiamo per incontrare la persona che ha programmato tutto questo, che ha creato i Digimon che noi amiamo? Wow, mi sento come una ragazza che sta per ricevere un autografo dal suo cantante preferito!"
 
"A chi lo dici, amico mio! Questa è un'occasione che capita una volta sola nella vita!" esclamò Hirokazu! I due amici si voltarono l'uno verso l'altro, con delle comiche stelline dorate che luccicavano attorno a loro... mentre Ruki si massaggiava la fronte irritata - con tanto di venuzza pulsante in stile anime sulla testa - e Renamon faceva finta di non conoscerli!
 
"Quando voi due avete finito di fare i babbei..." intervenne la rossa Tamer. "Vorrei ricordarvi che non siamo qui per gli autografi! "Siamo qui per capire di più di cosa sta succedendo a DigiWorld, e magari scoprire di più su questo D-Reaper, o quello che è! Quindi, alzate i tacchi, e cercate di fare le persone serie, una volta tanto!"
 
"Hey, un tipetto piuttosto autoritario, eh?" ribattè sarcastico Hirokazu.
 
Dobermon si schiarì la voce e fece di nuovo cenno a Ruki, Renamon e ai loro compagni di seguirlo, incamminandosi verso l'ingresso della grande casa. Le porte si aprirono come per magia quando l'enorme Digimon cane si avvicinò ad esse, e un lieve odore di chiuso e di umidità andò quasi a sbattere addosso ai ragazzi e ai loro compagni Digimon nel momento in cui si presentò davanti a loro un corridoio che un tempo doveva essere stato bello ed elegante, ma che ora mostrava i segni del tempo e della mancanza di cura. Un tappetino rosso sporco di muffa e di qualche cartaccia copriva la parte centrale del corridoio, e le pareti erano spoglie, tranne che per qualche segno dove probabilmente erano stati appesi dei quadri, o altre decorazioni di questo tipo. I pavimenti e la maggior parte dell'arredamento erano in legno, e le tavole del pavimento scricchiolavano sotto i passi dei ragazzi, dando l'impressione di un luogo inquietante e desolato. Il silenzio che regnava sovrano nel corridoio non aiutava certo... ma se non altro, Renamon non percepiva la presenza di altri Digimon, il che voleva dire che per il momento erano al sicuro.
 
"E così... il creatore del progetto Digimon vive in un posto così?" si chiese Hirokazu. "Non... non ne sono molto convinto, lo sapete? Io... mi ero immaginato, non so, che vivesse in qualche casa ipertecnologica circondato da chissà quali aggeggi computerizzati, o in una villa con piscina e terme..."
 
Hagurumon fece tintinnare tra loro i suoi ingranaggi, ma i presenti non riuscirono bene a capire se stesse dicendo che era d'accordo con il suo Tamer o se invece voleva correggerlo. Ci pensò invece Alice a dire la sua sulla situazione. "Beh... se... se posso esprimere il mio parere..." disse la silenziosa biondina, sorprendendo Hirokazu con la sua inusuale loquacità. "Io penso che non si debba giudicare qualcosa dalle apparenze. Se... se davvero qui vive il famoso Goro Mizuno, allora credo che valga la pena di seguire Dobermon. Non mi dà l'impressione di volerci ingannare."
 
"In ogni caso, non è prudente abbassare la guardia." disse la pragmatica Renamon. Finalmente, dopo essere passati attraverso diversi tratti di corridoio isolati e silenziosi, i Tamers e i loro compagni Digimon arrivarono davanti ad una grande porta davanti alla quale Dobermon si era fermato. Evidentemente, era lì che il Digimon cane voleva portarli per discutere con il signor Mizuno... o per attirarli in una trappola, quale delle due cose fosse.
 
"Ecco. Siete arrivati." disse infine. "Il signor Goro Mizuno è proprio dietro questa porta. Spero che possa chiarire le vostre domande."
 
Con un movimento della zampa, il Digimon cane toccò il legno della porta, che si aprì lentamente, con un leggero scricchiolio di legno vecchio. Appena oltre di essa, Ruki riuscì a vedere uno studio non eccessivamente ordinato, con una scrivania ingombra di fogli e strumenti di disegno, oltre che un computer di vecchio modello posto su di esso... e una figura umana china su di esso, intenta a scrivere qualcosa. L'unico suono che si sentiva era quello della tastiera su cui l'uomo stava lavorando alacremente... ma non appena Ruki fece il suo primo passo nello studio, l'uomo smise di lavorare e si voltò verso di loro, dando l'impressione che li stesse già aspettando da un po' di tempo.
 
"Quello... quello sarebbe Goro Mizuno-san?" chiese Hirokazu spiazzato. Si era aspettato qualcosa di un po' più impressionante, da una persona così importante...
 
In effetti, Goro Mizuno non dava esattamente l'impressione dell'informatico severo e serioso che probabilmente si sarebbe associata ad una persona come lui. Era un uomo sulla quarantina d'anni, sicuramente più giovane del signor Wong, con i capelli biondi scuri tenuti lunghi fino alle spalle e spettinati, e baffi e barba dello stesso colore, il cui viso aveva un'espressione calma, pacifica, Renamon avrebbe osato dire che sembrava anche un po' annoiato. Indossava una veste a maniche corte di colore verde pallido, che sembrava un camice da ospedale o da dentista, con pantaloni dello stesso colore, e andava scalzo. Vedendo Dobermon e i ragazzi che aveva portato con sè, l'uomo si alzò dalla sua scrivania e fece cenno ai nuovi arrivati di accomodarsi... e in quel momento, Ruki e Renamon - le più vicine a lui - si accorsero che il corpo dell'uomo era semitrasparente, come se fosse stato un fantasma o un miraggio! C'era decisamente qualcosa di strano, in tutto questo...
 
"Oh, benvenuti, ragazzi. Benvenuti, e scusate il disordine. Bisogna sempre avere un sacco di cose sotto mano..." disse l'uomo con voce tranquilla, come se stesse invitando i giovani domatori di Digimon a prendere un tè con lui. "Sono contento di conoscervi... il mio nome è Goro Mizuno, anche se i miei compagni dei Monster Makers mi conoscevano come Shibumi. Ma immagino che questo lo sapeste già, vero?"
 
"Beh... abbiamo sentito diverse cose su di voi quando siamo partiti dal Mondo Reale, Mizuno-san." rispose Ruki, ancora non del tutto sicura di cosa pensare di quell'uomo. "Ma... esattamente, cosa sta succedendo qui, Mizuno-san? Perchè voleva parlare con noi? E poi... come fa lei ad essere qui, nel Mondo Digitale? Nessun essere umano prima di noi... e di Ryou... ci era arrivato, che io sappia!"
 
L'uomo sorrise, un sorriso appena accennato e vagamente ironico. "Beh, penso che sia il caso di cominciare dall'ultima." affermò. "In questo momento, io non mi trovo esattamente qui davanti a voi. Quella che vedete altro non è che una mia proiezione. Al momento, il mio corpo si trova in un ospedale nel Mondo Reale, collegato ad un computer in uno stato di incoscienza. Non preoccupatevi, comunque, il mio corpo non corre alcun rischio. E' una tecnologia che ho testato in maniera esauriente."
 
"Wow... cavolo, tutto questo mi fa girare la testa!" esclamò Kenta. "Ma allora... ci dica, cosa sta succedendo, esattamente? E cosa sarebbe questo D-Reaper di cui i Digimon di questo mondo hanno tanta paura?"
 
Shibumi restò in silenzio solenne per un attimo. Era il momento in cui tutti i nodi sarebbero venuti al pettine, o quasi. "Sarà meglio che vi spieghi tutto dall'inizio, amici miei." cominciò. "Immagino che sappiate già la storia del progetto Monster Makers di cui io ero a capo."
 
"Sì, quella l'abbiamo già sentita." disse Renamon. "Il padre del nostro compagno Jenrya era uno di voi, e ci ha spiegato diverse cose."
 
"Ma forse non si sa ancora esattamente che fine abbia fatto io." continuò l'uomo. "Il progetto Monster Makers è stato definitivamente abbanonato nel 1986 dell'Università di Palo Alto, dopo che alla compagnia che forniva i fondi per il progetto vennero negati ulteriori finanziamenti. Tuttavia, creare un Mondo Digitale era il mio sogno, e non potevo arrendermi così facilmente. Perciò, ho continuato in segreto la mia ricerca sulle forme di vita digitali e lo sviluppo degli appositi programmi... almeno finchè un incidente, dieci anni fa, non mi lasciò in coma."
 
"Cosa?" esclamò scioccato Hirokazu. "Accidenti, questa non me l'aspettavo... e allora... ma... quanto tempo fa è stato?"
 
Shibumi sorrise lievemente, comprendendo lo stupore dei suoi giovani ospiti. Anche Ruki, conosciuta per il suo sangue freddo, aveva spalancato gli occhi in un istante di stupore quando aveva sentito di quali fossero le vere condizioni di quell'uomo. "Un bel po' di tempo fa, in effetti. Ora che ci penso, devono essere passati almeno dieci anni da quel giorno fatidico." affermò, guardando verso l'alto e massaggiandosi una tempia quasi stesse cercando di raccogliere i pensieri. "Effettivamente, sì, è un po' di tempo che non mi faccio vivo. Tuttavia, anche nella condizione in cui mi trovo, ho avuto la possibilità di assistervi e darvi una mano. Grazie anche a queste creature che noi chiamiamo... Digi-Gnomi."
 
L'uomo fece un cenno con la mano, e dal nulla, con un allegro tintinnio, apparvero tre strane creature che assomigliavano molto a Digimon... e che in effetti, pensò tra sè Renamon, dovevano essere delle versioni primitive dei Digimon che Shibumi aveva programmato. Erano alti poco più di mezzo metro, ricoperti di lungo pelo bianco crema un po' arruffato, con le braccia molto lunghe che arrivavano a strisciare sul pavimento, e le gambe corte che davano loro un'andatura buffa e dinoccolata. Il loro viso era vagamente umano, con un paio di grandi occhi a mandorla completamente neri, e una bocca larghissima che quasi tagliava in due la loro faccia, mentre le loro orecchie erano corte e triangolari, e una sorta di lunga ed esile antenna si dipartiva dalla loro nuca. All'altezza del torace, la loro pelliccia era decorata con uno strano motivetto di colore blu che dava l'impressione di una serie di rune.
 
"Che carini." disse Alice, chinandosi per accarezzarne uno... che, un po' intimorito dalla presenza dell'uomo, si ritrasse rapidamente, con uno scatto talmente veloce che la bambina bionda non riuscì a vederlo.
 
"Questi che vedete sono le prime forme di vita digitali che ho programmato." disse Shibumi, non nascondendo il suo orgoglio. "Volevo che ci fosse un po' di varietà nel Mondo Digitale che avremmo creato, e servivano anche dei programmi che eseguissero funzioni di mantenimento... perciò, ecco che mi è venuta questa idea. A quanto pare, anche loro hanno trovato rifugio, per così dire, nel Mondo Digitale."
 
"Tutto questo è molto interessante. Ma cosa c'entra esattamente con noi Tamers?" chiese Renamon.
 
"Ci stavo arrivando." affermò Shibumi, mentre i tre Digi-Gnomi cominciavano a guardare con curiosità il gruppetto di umani. Hagurumon si avvicinò incuriosito ad uno di loro e lo toccò con una delle sue piccole mani-ingranaggio, senza provocare una gran reazione. "E' stato grazie ai Digi-Gnomi se sono stato in grado di programmare le subroutine per la Carta Blu, quella che voi Tamers utilizzate per far raggiungere il livello Ultimate ai vostri Digimon. Ed è stato sempre grazie ai Digi-Gnomi se sono riuscito a trasformare la Shining Evolution, la fonte di energia allo stato puro che permette l'evoluzione dei Digimon, in un Digimon di nome Calumon, in modo da tenerlo più al sicuro possibile dal D-Reaper... e soprattutto, per fare in modo che l'energia della Digi-Evoluzione non provocasse il risveglio premuto del D-Reaper stesso."
 
"Cosa?" esclamò Kenta. "Accidenti... quindi era vero! Quel piccolino ha molti più segreti di quanti noi immaginassimo!"
 
"Ma anche questa si rivelò una soluzione temporanea. Alla fine, fu necessario aprire un portale verso il Mondo Reale, in modo che i Digimon non potessero evolvere troppo rapidamente. Sfortunatamente, non avevamo fatto i conti con l'ostilità che Zhuqiaomon, il Sovrano di questo Mondo Digitale, prova nei confronti degli esseri umani, e con gli estremi a cui si sarebbe spintoper fare sì che il suo regno restasse sicuro." spiegò Dobermon, prendendo la parola. "Calumon venne inseguito da numerosi Digimon desiderosi di mettere le mani sulla preziosa energia che lui custodisce. Ed è stato allora che, guarda caso, ha incontrato voi." 
 
"O, per l'esattezza, ha incontrato Takato-kun." precisò Ruki, comprendendo meglio la situazione. Ora sì che i pezzi del pzzle cominciavano ad andare al loro posto. "Ma... c'è una cosa che non sono sicura di aver capito bene. Se Calumon... ovvero la Shining Evolution... rappresenta l'energia che i Digimon usano per evolvere a livelli superiori, questo vuol dire che il D-Reaper, qualsiasi cosa sia, viene attirato dell'evoluzione?"
 
"Più o meno." spiegò Shibumi, facendosi di colpo più serio. Adesso stavano per parlare della più grande minaccia che il regno di Zhuqiaomon avesse mai affrontato. "E' il caso di darvi qualche spiegazione in proposito. Il D-Reaper è stato creato negli Anni Settanta dal Ministero della Difesa statunitense, come parte del Progetto Echelon. Si trattava, per l'esattezza, di un programma di sicurezza, il cui scopo era eliminare le masse di dati inutilizzate che superassero una certa dimensione. All'epoca, come immagino sappiate, i computer non avevano certo la potenza e la disponibilità di memoria che abbiamo adesso, e non ci si poteva permettere di lasciare parti di memoria occupate da elementi troppo grandi."
 
"Certo... il signor Wong ci aveva già fatto qualche accenno a questa storia..." ricordò Kenta, mentre Alice, che era quella che meno sapeva di tutto questo, ascoltava con un certo interesse. "Ma allora... il D-Reaper è in qualche modo finito a DigiWorld, e ha cominciato a cancellare le forme di vita digitali... giusto?"
 
"Esatto. Anche rimosso dall'ambiente informatico in cui si era originato, il D-Reaper ha continuato a seguire le sue direttive." affermò Shibumi. "Per quanto complesso, il D-Reaper non è che un programma, e come tale non è in grado di prendere decisioni autonome. Si limita a cercare e distruggere tutto ciò che ha superato un certo peso di byte, e i Digimon che si evolvono oltre un certo limite rientrano in questa categoria."
 
"Inoltre, il limite programmato nel D-Reaper è ancora basato sulle dimensioni delle vecchie memorie, sicuramente molto più piccole di quelle di adesso." continuò Dobermon. "E questo non ci da certo una mano. Al momento, il problema più grave con cui DigiWorld ha a che fare... è proprio evitare che il D-Reaper si risvegli completamente. Un simile evento sarebbe un disastro di proporzioni inimmaginabili."
 
"E come facciamo ad impedire che il D-Reaper torni in attività?" chiese Renamon, diretta e decisa.
Shibumi si sedette di nuovo alla sua scrivania, e sospirò, dando la poco tranquillizzante indicazione che nemmeno lui aveva idea di come fare esattamente. "Questa... è una bella domanda, ragazzi. Ammetto che io stesso non ho ancora scoperto un punto debole nel D-Reaper. Certo, annientarlo definitivamente metterebbe fine per sempre alla minaccia che esso rappresenta, ma non credo sia possibile al momento. Tutto quello che possiamo fare, ora come ora, è riportarlo allo stato quiescente."
 
"Quie... che?" chiese Hirokazu.
 
Alice venne in suo soccorso. "Fare in modo che il D-Reaper torni ad essere inattivo." spiegò.
 
Renamon incrociò le braccia e chiuse gli occhi, cercando di pensare a come fare. Dopo alcuni istanti, la volpe ninja riaprì di scatto gli occhi, e fece un cenno affermativo con la testa. "In questo momento, nella situazione in cui ci troviamo, non possiamo fare molto." affermò. "La prima cosa da fare, se possibile, sarebbe di ritrovare Takato, Guilmon e gli altri, spiegare loro cosa sta succedendo, e cercare di elaborare assieme un piano per scovare il D-Reaper e neutralizzarlo prima che si possa risvegliare del tutto."
 
"Sì, mi sembra una buona idea. Almeno come prime cose da fare, sarebbe un passo nella direzione giusta." affermò Dobermon. "Shibumi, hai idea di come potremmo fare?"
 
L'uomo si fermò un attimo a pensare. "Hmm... questa è una bella domanda." affermò. "Ma almeno, a questa potrei avere una risposta. Ho solo bisogno di qualche minuto. Abbiate un po' di pazienza, e credo di potervi dare una soluzione."
 
Almeno una buona notizia, pensò tra sè Hirokazu, che fece il segno dell'okay. "Grazie mille, Shibumi-san!" affermò. "Non si preoccupi, aspetteremo quello cheserve... e poi, torneremo da Takato-kun e gli altri, e sistemeremo questo D-comesichiama una volta per tutte!"
 
Per una volta, Ruki non volle fare commenti sul suo eccessivo entusiasmo. Una volta tanto, anche a lei e a Renamon era gradito avere attorno qualcuno che pensasse positivo...
 
 
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Takato sbattè gli occhi, spiazzato di fronte al paesaggio che gli era apparso davanti.
 
Più che di paesaggio, in effetti, sarebbe stato il caso di parlare di un vuoto nero ed infinito, che si estendeva fino a perdita d'occhio. Non c'era nulla su cui lui stesse poggiando i piedi, e sembrava che stesse camminando nel vuoto. Era uno scenario inquietante, non c'era un sopra nè un sotto, nè alcun posto dove andare.
 
"Dove... dove mi trovo?" si chiese Takato, facendo un passo in una direzione a caso, nella speranza di vedere qualcosa che potesse aiutarlo ad orientarsi. Macchè. Niente da fare... era sempre sospeso in quel vuoto senza fine, e anzi non era nemmeno sicuro di essersi spostato...
 
"Che posto è questo? Guilmon? Jen-kun, Ruki-san, Katou-san? Terriermon, Renamon? Ragazzi, dove siete? Se... se è uno scherzo non è divertente..." mormorò il ragazzino, sperando che una voce, una qualsiasi, rispondesse alla sua chiamata. Per diversi secondi, tutto ciò che si sentì fu l'eco della sua voce che risuonava tutt'attorno, creando uno scenario desolante...
 
"Non... non c'è nessuno qui?" chiese nuovamente Takato, cominciando ad andare in panico. Era fermo lì, senza possibilità di andarsene?
 
Ma proprio quando Takato cominciava ad avere paura, si sentì rispondere da una voce... una voce terribile, che sembrava un tuono che si avvicinava sempre di più, una voce che fece correre un brivido di paura lungo la schiena del giovanissimo Tamer!
 
"NON SPRECARE IL FIATO, PICCOLO TAKATO..." tuonò la voce senza corpo. "LO SAI GIA' ANCHE TU, VERO? NON CI SARA' NESSUNO A VENIRE IN TUO AIUTO... TU QUI HAI SOLTANTO ME!"
 
"C-cosa?" esclamò Takato, sempre più spaventato. La voce aveva un tono di crudeltà e ferocia che sarebbe apparso evidente a chiunque... "E tu... tu chi sei? Che cosa vuoi da me?"
 
Qualcosa si accese nell'oscurità, e Takato fece un passo indietro, con un sussulto di paura, quando vide accendersi davanti a lui quello che sembrava essere un simbolo di contaminazione radioattiva - un'elica con tre lame che si dipartivano dal centro, avvolto di luce rossa! Era gigantesco, e incombeva sopra il ragazzino come la lama di una ghigliottina. C'era decisamente qualcosa che non andava... un sentore malvagio aleggiava tutt'attorno, aumentando la paura...
 
"IO? IO NON VOGLIO NULLA DA TE, PICCOLO TAKATO..." disse la voce. "SARAI TU A DARMI QUELLO CHE VOGLIO, DI TUA SPONTANEA VOLONTA'. TU NON TE NE RENDI CONTO... MA DENTRO DI TE C'E' UN GRANDE POTERE! PERCHE' NEGARE A TE STESSO TUTTO CIO' CHE IL TUO LEGAME CON IL TUO GUILMON PUO' OFFRIRTI? SE SOLO TU SAPESSI COSA SARESTI IN GRADO DI FARE..."
 
"Di... di cosa stai parlando? Non capisco..." mormorò Takato. "E... e comunque io non ti darò mai quello che vuoi! Lasciami andare!"
 
Una risata a mezza bocca, beffarda e maligna, accolse le parole del ragazzino... "OH, SONO SICURO CHE TU NE SIA CONVINTO, ORA COME ORA..." tuonò l'entità. "NON HO FRETTA... HO TUTTO IL TEMPO CHE VOGLIO. POSSO ASPETTARE ANCHE ANNI. MA VERRA' IL MOMENTO IN CUI AVRAI BISOGNO DI ME. PER ADESSO... TI LASCIO CON QUESTA RIFLESSIONE, PICCOLO TAKATO!"
 
L'entità scoppiò a ridere, un suono talmente forte e doloroso che Takato fu costretto a coprirsi le orecchie, stringendo i denti per il dolore! 
 
"IO SONO PARTE DI TE. TU NON TI LIBERERAI MAI DI ME. RICORDATELO, QUANDO L'IRA DIVENTERA' TUA COMPAGNA, E TUTTO CIO' IN CUI CREDI AVRA' FALLITO... IO SARO' LI' AD ATTENDERE!"
 
Takato si sentì mancare il terreno sotto i piedi, e con un lungo urlo di orrore, il ragazzino precipitò nel vuoto... 
 
 
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Takato si svegliò di soprassalto e aprì gli occhi con un sussulto di paura, ritrovandosi davanti il cielo stellato di DigiWorld. Accanto a lui, vide Guilmon che vegliava su di lui... e poco lontano, seduto accanto ad un fuoco da campo, c'era Meramon, che cercava di ravvivare un po' le fiamme. Jenrya e Terriermon erano seduti accanto al fuoco, mentre Juri ed Elecmon stavano guardando cosa stavano facendo Ryou e Monodramon...
 
"Ah! Che... che cosa..." esclamò improvvisamente Takato, mettendosi seduto sul duro terreno dell'altopiano desolato. "Accidenti, era tutto un incubo... meno male... era... fin troppo realistico per i miei gusti..."
 
"Takatomon?" chiese Guilmon. "Va... tutto bene? Ti sei... svegliato di colpo..."
 
Takato si sfregò gli occhi, sentendosi all'improvviso un po' imbarazzato. Si era addormentato senza neanche rendersene conto... "Ah... accidenti... scusa, Guilmon, non volevo addormentarmi... è solo che... accidenti, ero così stanco che ho finito per farmi prendere dal sonno..." si scusò. "Mi dispiace, avrei dovuto essere un po' più attento..."
 
"Non te la prendere, Takato. Dopotutto, abbiamo fatto un viaggio piuttosto difficile, e siamo tutti molto tesi..." disse Jenrya. "Anzi, mi fa piacere che tu sia riuscito a prenderti un po' di riposo. Ne avremo bisogno."
 
Takato ridacchiò timidamente e si sfregò la fronte con una mano. Se non altro, era soltanto un incubo, per quanto realistico gli potesse essere sembrato... non era il caso di parlarne, era solo un problema in più che tra l'altro non avrebbe influito in alcun modo sull'esito della missione... vero?"
 
"Grazie, Jenrya-kun... cosa stanno facendo Ryou-san  e Katou-san?" chiese Takato guardando la sua amichetta e il famoso Re dei Digimon, seduti ad una certa distanza, appena sufficiente a permettere alla luce del fuoco da campo di raggiungerli. Sembrava che Ryou stesse facendo qualcosa con il suo Digivice, ma da quella distanza Takato non era in grado di vedere esattamente cosa.
 
"Non lo so, ma credo che Ryou e Monodramon stiano tentando qualcosa per ritrovare i nostri amici dispersi." disse Meramon. Il gigante di fuoco si distrasse giusto un momento dal suo compito di ravvivare le fiamme, avendo ottenuto un falò di dimensioni sufficienti, almeno per il momento, e Terriermon mise qualche pezzo di legno secco nelle fiamme in modo da farle durare più a lungo. Soddisfatto perchè se non altro era tutto tranquillo, almeno per adesso, Takato si mise a sedere accanto al fuoco, cercando di non pensare a quello strano incubo che aveva fatto...
 
"Speriamo non voglia dire niente..." disse tra sè. "Sono solo stressato, ecco tutto..."
 
 
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"Allora, Ryou-san... hai qualche idea di come potremmo fare a ritrovare Ruki-san e gli altri?" chiese Juri, dando un'occhiata sopra la spalla del Tamer più anziano, che stava armeggiando da un po' con il suo D-Ark. Monodramon stava sonnecchiando vicino al suo compagno umano, mentre poco più in là, sull'altopiano desolato, Takato, Jenrya, Guilmon, Elecmon e Terriermon sedevano accanto ad un fuoco che avevano acceso con l'aiuto di Meramon, dopo aver raccolto del legno secco e averlo messo dentro un circolo di grosse pietre. 
 
Il Tamer leggendario scosse leggermente la testa, reprimendo un brivido di freddo. Il clima di DigiWorld era decisamente più bizzarro di quello del Mondo Reale, e la notte poteva essere molto calda o molto fredda, e passare da un estremo all'altro con rapidità sconcertante. "Purtroppo no... temo che in questo momento i nostri compagni siano lontani da qui..." affermò Ryou. "Non so dove quel flusso di dati li abbia portati. Dobbiamo provare a rintracciarli in un altro modo."
 
"Già... ma come? Non abbiamo la più pallida idea di dove cercare..." disse Takato, cominciando a farsi prendere dallo sconforto. "Accidenti... mi ero immaginato che andare a DigiWorld non sarebbe stato come nella serie animata, ma non mi ero aspettato che sarebbe stato così difficile... ora come possiamo fare?"
 
"Stai tranquillo, Takatomon... una soluzione la troveremo, vero?" disse Guilmon, appoggiando una mano sulla spalla del suo Tamer per fargli coraggio. Il ragazzino fece un sorriso un po' stentato e accarezzò Guilmon sulla testa, ma volendo essere realisti, c'era comunque il fatto che Ruki, Renamon e gli altri erano finiti chissà dove in quel mondo ostile e pieno di pericoli, e Takato e i suoi compagni non avevano la più pallida idea di dove cominciare a cercare.
 
"Sì... spero di sì..." disse Takato, accorgendosi solo in quel momento di Juri ed Elecmon che si erano avvicinati a loro, guardandoli con preoccupazione.
 
"Va tutto bene, Takato-kun?" chiese Juri, per una volta senza usare il suo onnipresente calzino-marionetta per cercare di farlo ridere. "Come ti senti?"
 
Takato non vide motivo per nascondere alla sua amichetta come stavano le cose. "Un po' giù di corda, se devo essere sincero, Katou-san." affermò. "Certo... immaginavo che viaggiare nel Mondo Digitale non sarebbe stato facile... e che non sarebbe stato un posto accogliente... ma una cosa è guardare i Digiprescelti in televisione. Trovarsi qui e rendersi conto di persona della realtà dei fatti... è completamente diverso."
 
"Capisco cosa vuoi dire... da come me ne avete parlato, il Mondo Digitale che voi avete visto nei cartoni animati è un po' meno pericoloso di questo. Almeno, i Digimon non si danno la caccia a vicenda..." affermò Elecmon. "Credetemi, io non mi lamento perchè sono uno dei pochi fortunati che vengono più o meno lasciati in pace... ma la vita qui a DigiWorld non è per niente facile. Non voglio mettere in dubbio le capacità dei vostri amici, ma spero comunque che non si siano imbattuti in qualche Deva, o qualche Digimon particolarmente forte e violento."
Ryou e Monodramon stavano ascoltando i loro discorsi con un orecchio solo, mentre con l'altro restavano all'erta per evitare di essere colti di sorpresa. Meramon, poco lontano da loro, stava ravvivando il fuoco, gettando su di esso qualche scintilla. La serata, malgrado la preoccupazione per ciò che era successo ai loro compagni, stava procedendo tranquilla, senza particolari emozioni...
 
O almeno, così sarebbe stato, almeno fino a che Terriermon non drizzò le orecchie allarmato, Monodramon non si alzò di scatto, mettendosi in posizione di guardia... e gli occhi di Guilmon non si strinsero, segno sicuro che il piccolo Digimon rosso aveva fiutato qualche pericolo!
 
"Jen! Ragazzi! Sta succedendo qualcosa!" esclamò all'improvviso Terriermon. "Non so cosa sia, ma si sta avvicinando a noi!"
 
Il Tamer cinese guardò di scatto verso il suo compagno dalle lunghe orecchie. "Cosa? Ne sei sicuro, Terriermon? Riesci a sentire di cosa si tratta?" chiese Jenrya, volendo almeno avere un'idea di cosa aspettarsi. 
 
Guilmon fiutò l'aria, attirandosi dietro le espressioni ansiose di Takato, Juri ed Elecmon. "Si sta avvicinando, Takatomon..." mormorò il dinosauro rosso.  "Non so cosa sia, ma è pericoloso... molto pericoloso!"
 
"Mi sembra quasi... il suono di una motocicletta! So che può sembrare incredibile, ma è così!" affermò Terriermon, le cui grandi orecchie gli permettevano di sentire, molto in lontananza, un rombo con cui aveva preso familiarità vivendo nel Mondo Reale. Vide Ryou corrugare la fronte in un'espressione preoccupata, e si chiese se il Tamer più esperto non sospettasse qualcosa.
 
"Una motocicletta?" chiese Juri, altrettanto stupita. "E... cosa ci farebbe una motocicletta qui a DigiWorld? Chi l'avrebbe portata?"
 
"Nessuno, Juri-kun... temo di sapere di cosa si potrebbe trattare." rispose Ryou. "Si tratta di Behemoth, una particolare forma di vita digitale che assume la forma di una motocicletta. Non è esattamente un Digimon, quanto piuttosto una macchina infernale che può controllare chi la guida. Credevo che fosse stata sigillata, ma a quanto pare... è stata riportata alla luce. Non so da chi, però..."
 
"La cosa che mi preoccupa... è che non è da sola!" affermò Monodramon, le cui pupille si serrarono come quelle di un gatto alla luce del sole. "C'è qualcuno che sta guidando Behemoth... e se lo sta facendo senza esserne controllato, deve essere davvero molto potente!"
 
"Dici davvero, Monodramon?" chiese Ryou, fidandosi del giudizio del suo piccolo amico digitale. Guardò verso Takato e il resto del gruppo, e vide che tutti loro erano in allarme per la notizia. La situazione si stava complicando notevolmente... "Ragazzi, tenetevi pronti, sia a combattere che a fuggire. Non so di cosa si tratti, ma Behemoth si sta avvicinando, e porta con sè qualcuno di pericoloso."
 
"Lo sento, Takatomon..." disse Guilmon, fiutando nervosamente l'aria. "Sento che si sta avvicinando un nemico temibile. Ha un odore che non mi piace per niente... sa... di malvagità... è una cosa che non ho mai sentito prima!"
Takato vide che gli occhi del suo partner digitale si erano trasformati, diventando ambrati, con la pupilla ellittica... segno sicuro che stava accadendo qualcosa di brutto. Adesso, anche lui e i suoi amici riuscivano a sentire il rombo di una motocicletta che si avvicinava in maniera allarmante... e si stava facendo sempre più forte.
 
"E' qui... ormai ci siamo! Tenetevi tutti pronti!" esclamò Jenrya. Terriermon drizzò le orecchie, volteggiò su sè stesso, e si mise in guardia, mentre i Tamers misero mano ai loro deck di carte. Il rumore dei motori continuò a crescere di intensità... e prima che Takato si rendesse pienamente conto di cosa stava succedendo, ecco emergere da dietro un costone di roccia una motocicletta dall'aspetto futuristico e quasi feroce, dalla linea dinamica e dalla carrozzeria metallica e splendente, che rifletteva anche quella fioca luce che il falò proiettava attorno a sè! Meramon emise un'esclamazione strozzata, e si ritirò di alcuni passi, mentre il responsabile di quell'entrata in scena si rivelava, eseguendo una capriola all'indietro dalla sella di Behemoth! 
 
"Attenti!" esclamò Ryou. "Eccolo lì!"
 
Con un elegante volteggio a mezz'aria, il conducente di Behemoth atterrò sull'altopiano brullo, mentre la motocicletta diabolica si fermava poco lontano con un rombo simile al ringhio di un mostro inferocito. Alzò lo sguardo, e i Tamers rimasero senza parole davanti a quell'apparizione: non era molto più grande di un essere umano, ma l'aura di potere quasi palpabile che emanava era tale che non si poteva ignorare...
 
"Aaaaah... finalmente! Finalmente vi ho trovato, sciocchi Tamers!" esclamò la creatura. Si trattava di una creatura umanoide alta e snella, completamente vestita di nero, con addosso una giacca di cuoio nero attillata dalla quale spuntavano numerosi spuntoni di metallo che gli davano un aspetto ancora più selvaggio e pericoloso. Sulla testa, portava un elmetto viola dal bordo frastagliato, sul quale spiaccava un terzo occhio dalla pupilla scarlatta posto al centro della fronte. Le braccia e la gambe erano protette da degli spessi piastroni di metallo nero, e le sue mani portavano dei guanti d'acciaio con dei letali artigli su ogni dito. Anche i suoi stivali erano fatti d'acciaio nero, e anch'essi erano armati con degli spuntoni ricurvi sulle punte dei piedi. Una pistola di grosso calibro era posta in un fodero sulla gamba sinistra del Digimon sconosciuto, e alla parte superiore del braccio sinistro, la creatura portava legato un fazzoletto rosso, che per un attimo Takato credette di aver già visto da qualche parte. Muscoli guizzanti e dall'aspetto minaccioso si intravedevano sotto il suo giubbotto di pelle, e la parte inferiore del suo volto, appena visibile sotto quello strano elmetto che indossava, mostrava un ghigno feroce. Una lunga coda metallica e segmentata si agitava dietro la creatura, esprimendo tutta la sua bramosia a dare inizio alla battaglia...
 
"C-cosa?" esclamò Meramon. "E tu... tu chi sei?"
 
"Vi ho cercato in tutto il Mondo Digitale. Quando ho saputo che siete venuti qui per recuperare il vostro amichetto, non ho certo potuto dire di no alla possibilità di sistemarvi una volta per tutte!" esclamò il Digimon sconosciuto, affilando tra loro gli artigli. Takato e Guilmon notarono che l'espressione sul volto di Ryou mostrava paura ed incredulità, e si rese conto che, in effetti, la situazione doveva essere davvero grave...
 
"C-cosa? Di... di che stai parlando, specie di conceria vagante?" esclamò Terriermon. Nonostante la paura, il Digimon simile ad un cagnolino non aveva perso l'abitudine di fare battute... "Noi non ti abbiamo mai visto prima d'ora! Non è che ci stai scambiando per qualcun altro?"
 
"E... e per chi, Terriermon?" chiese Jenrya. "Non credo che ci siano stati molti umani prima di noi, qui a DigiWorld. Ho un presentimento... so che sembra impossibile, ma non c'è altra spiegazione..."
 
"Dovete fuggire..." sussurrò Ryou a Takato e Guilmon. "Questo è... un avversario troppo forte per tutti voi! Non potete affrontarlo, verreste spazzati via senza alcun dubbio! Lasciate che faccia io... voi pensate a salvarvi mentre io lo tengo occupato!"
 
"Cosa?" chiese incredulo Takato. "Ma... ma che stai dicendo, Ryou-san? Ci stai chiedendo di lasciarti qui a combattere contro questo Digimon?"
 
"Ho le mie ragioni..." rispose Ryou. "Questo non è un Digimon come tutti gli altri... è il terribile Beelzemon, uno dei sette Grandi Signori dei Demoni!"
 
"Cosa?" esclamò Juri. "Uno dei... Grandi Signori dei Demoni? E... e chi sono?"
 
"Sette Digimon che ti auguro di non incontrare mai!" affermò Monodramon. "Sono un gruppo di Digimon malvagi terribilmente potenti, ognuno dei quali rappresenta uno dei sette vizi capitali. Sono i più feroci Digimon della Dark Area, e comandano legioni di demoni e soldati da incubo! E questo tizio è uno di loro!"
 
"Aaaah, vedo che la mia fama mi precede. Ne sono lusingato." affermò Beelzemon, facendo un passo in avanti con una calma snervante. Sembrava prendersi il suo tempo per fare quanta più paura possibile ai Tamers e godersi la loro impotenza. "Hm? Cos'è, alcuni dei vostri amichetti se ne sono andati? O magari anno preso fifa e non hanno voluto accompagnarvi? Bah, meglio per loro, immagino. E comunque, non mi sfuggiranno a lungo."
 
Takato si insospettì a quelle parole - come faceva Beelzemon a sapere che avevano dei compagni che non erano lì in quel momento? Era la prima volta che lo vedevano... a meno che...
 
"Di... di cosa stai parlando? Noi... non ti abbiamo mai visto..." disse Takato impaurito. Il suo sguardo tornò al fazzoletto rosso che il Signore dei Demoni legato alla Gola portava legato al braccio sinistro. "A meno che... a meno che tu non sia la forma evoluta di qualche Digimon che abbiamo già visto prima... ma non ho proprio idea di chi..."
 
"Takatomon..." affermò Guilmon, dopo aver annusato una volta di più l'aria attorno a sè. Sentiva un odore vagamente familiare... un odore appena percettibile, ma comunque presente, e che Guilmon ricordava di aver già sentito qualche volta...
 
Ma dove? Già, dove? Aveva la risposta sulla punta della lingua, ma non riusciva a dirlo... o forse aveva paura di dirlo...
 
Jenrya stesso stava scavando nella sua memoria per cercare di capire cosa volesse dire Beelzemon, e come mai sembrava sapere così tanto del loro gruppo di amici... e anche lui ebbe come l'impressione che quel fazzoletto rosso fosse la chiave di tutto...
 
...
 
Un momento...
 
Ma certo! Il fazzoletto rosso! Come aveva fatto a non capirlo subito! Le somiglianze erano impressionanti... all'inizio non ci aveva fatto caso, ma dopo aver sentito Beelzemon parlare come se avesse già incontrato i Tamers, e aver rapidamente riesaminato i ricordi dei Digimon che aveva incontrato, il giovanissimo Tamer cinese era riuscito a fare rapidamente due più due!
 
"Takato-kun, temo di sapere chi sia quel Digimon!" esclamò Jenrya. "Sei libero di non crederci... ma credo proprio che ci troviamo di fronte ad Impmon!"
 
Lo stupore fu tale che Takato non riuscì a prononunciare parola per un istante... e il ghigno feroce stampato sul volto di Beelzemon sbiadì, sostituito da un cipiglio minaccioso. "Cosa? Jenrya-kun... non è possibile! Impmon... non era così potente! Come... come può essere diventato così forte in così poco tempo..."
 
"Takatomon, non vorrei dire... ma sento su di lui una traccia dell'odore di Impmon!" affermò Guilmon, altrettanto stupito. "E'... è debole, ma si sente, su questo non posso sbagliarmi!"
 
Beelzemon grugnì per l'irritazione e fece un passo deciso in avanti, pestando un piede a terra con tale violenza che il terreno si riempì di crepe sotto di esso! "Tsk! Certo, posso capire che vi sembra assurdo! Non riconoscete più il piccolo Impmon, vero? Il debole, patetico, impotente Impmon, eh? Quel Digimon senza forza e senza dignità che si trascinava da una parte all'altra facendosi prendere in giro da tutti, eh? Bene... allora vi interesserà sapere che quel Digimon è morto! Ora ci sono io... e più nessuno oserà prendermi in giro o considerarmi un giocattolo da contendersi o uno zerbino su cui pulirsi i piedi! Ora sono rinato... grazie a chi mi ha dato una mano a buttarmi alle spalle tutta la mia debolezza! Ora sono Beelzemon, Signore dei Demoni! E potrò vendicarmi di tutti coloro che mi hanno preso in giro ed umiliato... a cominciare da voi!"
 
Beelzemon scattò in avanti a velocità folle, sfoderando i suoi artigli e sferrando un fendente terrificante che sembrò tagliare l'aria stessa con il rumore del metallo che strideva sulla roccia! Appena in tempo Guilmon e Monodramon si scansarono per non essere infilzati sui suoi artigli, che penetrarono nella roccia come se fosse stata di burro! Beelzemon tirò indietro il braccio, strappando letteralmente dal terreno un grosso pezzo di roccia e sbriciolandolo nella sua mano con orrenda facilità... poi, il ghigno folle ritornò sul suo volto, e il Demone della Gola scoppiò in una risata terribile!
 
"Hahahahahaaaaa! Sì! E' questo il potere che volevo!" esclamò con gioia folle. "Il potere che mi permetterà di distruggervi tutti! Adesso non ridete più di me, vero? Hahahahahaaaa! Tremate davanti a me, prima che io vi riduca in dati!" Ormai, il Digimon era completamente ubriacato dal suo potere, e non aveva più limiti - per lui, questa battaglia era questione di vita o di morte!
 
Ma Takato e i suoi compagni non avevano nessuna intenzione di farsi sconfiggere tanto facilmente. "Ugh... non ci faremo battere solo perchè tu adesso sei più forte di prima! Guilmon, dobbiamo affrontarlo!"
 
"Sono pronto, Takatomon!" esclamò il dinosauro rosso... anche se aveva il presentimento che anche diventando WarGrowlmon, non sarebbe riuscito a competere con un Signore dei Demoni...
 
"Se questa specie di Hell's Angel di seconda categoria crede di farci paura, ha incontrato il Digimon sbagliato!" esclamò Terriermon. Accanto a lui, anche Elecmon e Meramon si preparavano allo scontro. "Forza, Jen, facciamogli vedere chi siamo!"
 
"Monodramon... non è il caso di trattenersi! Dobbiamo fare del nostro meglio fin dall'inizio!" si raccomandò Ryou. Immediatamente, delle carte blu apparvero in mano a Takato, Jenrya e Ryou, che le tirarono fuori dai loro deck e le strisciarono nei loro D-Ark.
 
"CARD SLASH! Radiant Faith... ACTIVATE!" esclamarono tutti e tre.Una scarica di energia si dipartì dai loro Digivice e pervase Guilmon, Terriermon e Monodramon, che cominciarono subito ad evolvere... ma anche davanti a questo, Beelzemon rimase impassibile, ghignando per l'aspettativa di uno scontro più degno di lui.
 
"Hah! Forse adesso vi renderete conto di che differenza c'è tra me e voi..." disse il Demone della Gola nel momento in cui le forme Ultimate dei tre Digimon apparvero davanti a lui.
 
"Guilmon shinka... GROWLMON! Growlmon chou shinka... WARGROWLMON!"
 
"Terriermon shinka... GARGOMON! Gargomon chou shinka... RAPIDMON!"
 
"Monodramon shinka... STRIKEDRAMON! Strikedramon chou shinka... CYBERDRAMON!"
 
"Non restiamo in disparte, Elecmon! Diamo una mano anche noi!" esclamò Juri, cercando di controllare la sua paura. Il piccolo Digimon elettrico le fece cenno di cominciare pure, e Juri strisciò la sua carta della Digievoluzione nello slot, trasmettendo ad Elecmon una scarica di energia che lo fece evolvere nella sua forma Champion!
 
"Elecmon shinka... LEOMON!"
 
Anche Meramon si mise in guardia, pur sapendo che probabilmente non sarebbe riuscito a fare nulla... e WarGrowlmon aprì lo scontro scagliando uno dei suoi attacchi più forti!
 
"Radiation Blade!" esclamò il gigantesco dinosauro cibernetico, eseguendo una poderosa spazzata in aria con il braccio destro, e scagliando contro Beelzemon un'ondata tagliente di pura energia che si schiantò a tutta velocità contro il nemico, strappando letteralmente da terra pezzi di roccia e detriti! Ma Beelzemon non si era nemmeno degnato di scansare l'attacco, e il motivo apparve evidente pochi istanti dopo: l'attacco Radiation Blade, nonostante la sua potenza, era stato appena sufficiente a far indietreggiare Beelzemon di un passo! La differenza tra i due contendenti era troppo netta...
 
"Cosa?" esclamò WarGrowlmon. "Takatomon, la vedo brutta... i miei attacchi non fanno niente a quel Digimon!"
 
"Ma lo hanno distratto quel tanto che bastava per permettermi di attaccarlo!" esclamò la voce di Rapidmon, che si era spostato con tutta la velocità di cui era capace alle spalle di Beelzemon, per sparare un attacco a bruciapelo! "Ed ora... beccati questo, brutto energumeno nero! Tri Beam!"
 
Il corpo di Rapidmon si illuminò... e da esso scaturì un dirompente raggio di energia che travolse tutto quello che si trovava davanti al Digimon Ultimate... che in quel caso, era solamente Beelzemon, e a distanza così ravvicinata, neanche un Digimon potente come il Demone della Gola avrebbe potuto evitare l'attacco, che lo inghiottì completamente e lo fece scomparire in un accecante baluginio! Rapidmon si ritirò di un breve tratto e ghignò con aria sicura, facendo a Jenrya e ai suoi compagni un segno dell'okay con il pollice. 
 
"OLE'! Allora, chi è il Digimon più macho del mondo, eh? Ti ho abbrustolito per bene, buffone nero!" esclamò Rapidmon, non resistendo alla tentazione di vantarsi un po'... solo per restare assolutamente pietrificato quando Beelzemon, con uno scatto improvviso, emerse dall'esplosione di luce che Rapidmon aveva creato e lo raggiunse con uno scatto velocissimo! Prima che Jenrya e Rapidmon potessero fare qualsiasi cosa, Beelzemon aveva afferrato il Digimon di livello più basso per il collo e lo aveva scaraventato a terra, verso Leomon e WarGrowlmon che si erano lanciati alla carica per aiutare il loro compagno! Rapidmon piombò loro addosso come un proiettile e impattò con violenza sui suoi compagni, facendoli rovinare a terra mentre il motociclista atterrava con agilità sull'altopiano, come niente fosse.
 
"Tsk... tutto qui?" affermò Beelzemon, ghignando con arroganza. "Del resto, non mi sarei aspettato nulla di diverso! Ora siete voi i deboli! Ora sono io che posso schiacciarvi come voglio! Ormai le parti si sono invertite! Rendetevi conto della vostra impotenza!"
 
Una palla di fuoco proveniente da Meramon raggiunse Beelzemon al torace, ma riuscì a malapena a spostarlo - il Digimon di livello Champion era troppo più debole per sperare di fare qualcosa contro un avversario simile, che ghignò con aria di superiorità! "Tsk... cosa speravi di fare, povero stupido? Un Digimon di livello Champion che prova ad affrontare un Mega come me?" esclamò. "Non ti preoccupare, al momento non mi interessano i tuoi dati! I tuoi compagni me ne forniranno molti di più!"  
 
"Ugh... accidenti!" esclamò Jenrya. "Che cosa facciamo? Non possiamo competere con un Digimon di livello Mega... Impmon! Impmon, ascoltaci! Non sappiamo chi ti stia manovrando... ma devi opporti! Non farti usare!"
 
Beelzemon fece una breve risata beffarda. "Hah... e così, voi pensate che io sia manipolato da qualcuno? Poveri sciocchi... io mi sono offerto di mia spontanea volontà a chi mi ha offerto abbastanza potere da distruggervi tutti quanti! La vostra fine è segnata... e comincerò da te, WarGrowlmon!" esclamò il Demone della Gola, lanciandosi verso il Digimon di Takato con gli artigli sguainati e pronti a colpire! WarGrowlmon sgranò gli occhi allarmato... ma il colpo non arrivò mai, grazie a Cyberdramon che si interpose e parò l'attacco di Beelzemon con i suoi artigli! Il terribile Demone della Gola fece un salto all'indietro e fece un verso di disappunto, atterrando in piedi sul terreno e squadrando il uo avversario.
 
"Tsk... se non altro, tu sembri essere un avversario un po' più degno di me." commentò Beelzemon. Cyberdramon restò fermo al suo posto, in posizione di guardia, e un lieve ghigno apparve sul suo volto - finalmente, un nemico contro cui non c'era bisogno di trattenersi! 
 
Ryou si fece avanti, piazzandosi quasi a fianco del suo Digimon. "Takato-kun, dovete fuggire! Non siete all'altezza di Beelzemon!" esclamò. "Lasciate fare a me e a Cyberdramon, sono sicuro che possiamo tenerlo a bada... almeno per ora."
 
"Ma... Ryou-san, hai detto anche tu che quel Digimon... è troppo forte per noi!" esclamò Juri, mentre aiutava Leomon a rialzarsi. Il gigantesco uomo-leone scosse la testa per schiarirsela, e si sgranchì una spalla. "Come... come pensi di fare ad affrontarlo?"
 
"Fidatevi di noi!" esclamò Cyberdramon, senza mai staccare gli occhi dal nemico. Beelzemon serrò gli occhi, infastidito dalla sicurezza del dragone cibernetico. Con chi credeva di avere a che fare? "Voi dovete scappare! Tranquilli, vi raggiungeremo il prima possibile!"
 
"Adesso andate!" continuò Ryou. "Non rischiate inutilmente! Ritrovate Ruki-san e gli altri!"
 
"Ryou-san..." mormorò Takato. Guardò per un attimo negli occhi del suo Digimon, e poi in quelli spaventati di Meramon... e si rese conto che non c'era altra scelta - dovevano fuggire, o sarebbero tutti periti per mano di Beelzemon. "E... e va bene... ma voi state attenti! Cercate di sopravvivere!"
 
Il Re dei Digimon sorrise con aria sicura. "Sono sopravvissuto a peggio." affermò. "Ora forza, andate!"
 
Mentre Takato faceva cenno ai suoi compagni e a Meramon di seguirlo, Beelzemon si voltò verso di loro, deciso ad impedire la loro fuga. "Fermi dove siete! Non ho certo finito con voi!" esclamò il Digimon oscuro, cercando di lanciarsi nuovamente su WarGrowlmon...
 
Appena in tempo, i suoi sensi lo avvertirono di qualcosa che stava per abbattersi su di lui, e Beelzemon alzò la guardia appena in tempo per parare il pugno di Cyberdramon! L'impatto scagliò comunque indietro il feroce Digimon che puntò i piedi sul terreno e strisciò all'indietro per diversi metri, per poi alzare lo sguardo verso il suo avversario.
 
"Non puoi permetterti di distrarti! Tu stai combattendo con me!" esclamò Cyberdramon.
 
"Togliti di mezzo, o sarai il primo a soccombere!" rispose furente Beelzemon, sferrando un fendente con i suoi artigli. Ma Cyberdramon reagì con prontezza incredibile per una creatura delle sue dimensioni e si scansò in tempo, per poi attaccare con un pugno micidiale! Beelzemon si scansò con abilità, lasciando che il pugno del dragone cibernetico si schiantasse sul terreno e vi aprisse uno squarcio! Poi, i due Digimon si squadrarono ferocemente, e Beelzemon mise mano alla sua pistola, Berenjena. Si prospettava uno scontro davvero terribile...
 
"Buona fortuna, amici." sussurrò Ryou, distraendsi giusto un attimo per osservare le figure di Takato, WarGrowlmon e dei loro compagni che si allontanavano alla massima velocità possibile. Poi, si girò nuovamente verso Beelzemon, che scattò rapidamente verso Cyberdramon e cercò di sferrargli un fendente... ma Cyberdramon riuscì a scansarsi, chiudendosi in difesa e parando gli attacchi dell'avversario. Beelzemon strinse i denti, ammettendo tra sè che per essere un Ultimate, si stava rivelando un combattente formidabile...
 
"Se credi che ti sarà facile, Beelzemon... temo che dovremo darti una delusione!" esclamò Ryou, tirando fuori una carta da suo deck e strisciandola nel suo D-Ark. "Card Slash! Hyper Wings Activate!"
 
Un paio di ali di luce spuntò dalla schiena di Cyberdramon, che si sollevò in aria e si accinse a sferrare un attacco contro Beelzemon, una scarica di energia che crepitava sulle punte dei suoi artigli!
 
 
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"Quindi... la carta blu altro non è che un algoritmo che permette ai Digimon di superare i loro limiti ed evolvere a forme superiori?" esclamò Kenta, meravigliato una volta di più davanti alle rivelazioni che Shibumi stava loro facendo. Quello che stavano sentendo era al di là di ogni loro immaginazione... tutto quello che pensavano di sapere di DigiWorld e dei Digimon stessi stava venendo messo in discussione.
 
"Precisamente." disse Shibumi, dando un'occhiata a due Digi-Gnomi che stavano organizzando alcune stringhe di dati lì vicino. In quel momento, il gruppetto stava percorrendo un corridoio relativamente spoglio, andando verso quello che sembrava essere una gigantesca biblioteca... e Shibumi ne stava approfittando per parlare ancora un po' di DigiWorld e svelare ai ragazzi qualche altra verità su di esso. "I Digi-Gnomi non possono comunicare con gli uomini, quindi cercano di parlare tramite le loro azioni. Per esempio... quando il vostro amico ha disegnato quel Digimon, Guilmon... sono stati i Digi-Gnomi a dare forma e pensiero alle stringhe di dati che ora compongono il Digimon del vostro compagno."
 
"Cosa?" esclamò Ruki, sinceramente sorpresa. "Quindi... il Digimon di Occhialoni non è un Digimon che esiste su questo mondo? E'... stato creato apposta? Ecco perchè non ne sapevamo niente nè io nè Renamon..."
 
La volpe ninja si sfregò il mento, pensierosa. In effetti, questa era una cosa che le era sfuggita... lei stessa non aveva neanche immaginato che un Digimon potesse venire creato in questo modo. E poi, questo creava qualche difficoltà... Takato avrebbe scoperto, prima o poi, che il suo piccolo amico Guilmon era nato in quel modo? E come avrebbe reagito? Conoscendolo, non l'avrebbe presa troppo bene...
 
"Tutto questo è molto interessante, Shibumi..." affermò Dobermon, camminando a fianco di Alice. "Ma la cosa più importante da fare, adesso, è fare in modo che Ruki e i suoi compagni tornino dai loro amici. Sono a rischio in ogni momento."
 
"Hai ragione, Dobermon... è proprio per questo che vi ho condotti fin qui." disse l'uomo, fermandosi per un attimo davanti ad una grande porta, prima di spalancarla con un gesto della mano... e dare accesso ai Tamers ad una grande biblioteca arredata con enormi scaffali pieni di libri sconosciuti, il cui soffitto si sollevava per decine di metri sopra di loro fino a perdersi nell'oscurità... e sopra le loro teste, con grande meraviglia dei ragazzi, di Renamon e di Hagurumon, si ergeva un gigantesco Digivice!
 
"Vi presento l'Arca." disse Shibumi. "Un simbolo di alleanza tra uomini e dei, e di rinascita dopo la fine." 
 
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: E con questo... finalmente i Tamers si stanno incontrando per la prima volta con il terribile Beelzemon! Ruki e i suoi compagni hanno anche incontrato Shibumi... il che vuol dire che la storia è arrivata ad un punto di svolta! Riusciranno Takato e i suoi compagni a sfuggire a Beelzemon? E cos'è quella voce misteriosa che parla a Takato? Ruki e gli altri arriveranno in tempo per salvare la situazione? E intanto, Makuramon e gli altri Deva si avvicinano... come andrà a finire?
 
Lo saprete quanto prima! Per adesso... vi saluto, e vi auguro buon proseguimento! Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!             
   
        
           

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Capitolo 26
*** La trappola di Orochimon ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 26 - La trappola di Orochimon
 
 
"Desolation Claw!" ringhiò Cyberdramon, sollevando i suoi terribili artigli e sferrando un micidiale fendente davanti a sè! Una raffica di scie energetiche scaturì dall'arco che Cyberdramon aveva tracciato davanti a sè, e sfrecciò verso Beelzemon, che riuscì ad evitare il colpo con relativa facilità. L'attacco proseguì verso il terreno e scavò delle trincee parallele su di esso, mentre Beelzemon tirò fuori le sue pistole e prese rapidamente la mira contro l'avversario!
 
"Tsk... pensi davvero che basti questo a fermarmi, povero sciocco?" esclamò Beelzemon. "Prendi questo! Double Impact!"
 
Il Demone della Gola iniziò a sparare a raffica, scagliando una pioggia di proiettili energetici contro Cyberdramon... ma Ryou era preparato a questo attacco, e fece passare un'altra carta nel suo D-Ark!
 
"Card Slash!" esclamò il Re dei Digimon. "Speed Activate!"
 
Con uno scatto improvviso, Cyberdramon si spostò di lato e scansò rapidamente l'attacco di Beelzemon, i cui proiettili esplosero a mezz'aria senza colpire il loro bersaglio! Poi, il dragone si scagliò contro l'avversario, apparentemente per sferrare un colpo... ma nel momento in cui Beelzemon si apprestava a colpirlo con i suoi affilati artigli, Cyberdramon scattò verso l'alto... e poi si gettò di nuovo in picchiata per colpire Beelzemon con un calcio! Il Demone della Gola alzò la guardia e riuscì a parare l'attacco... ma l'impatto fu comunque sufficiente a farlo indietreggiare per diversi metri con un grugnito frustrato. Il Demone della Gola atterrò sull'altopiano desolato e si rimise in guardia... ma Cyberdramon era più veloce di quanto lui avesse previsto, e solo per un pelo Beelzemon riuscì a scansarlo quando il gigantesco drago cibernetico sferrò un poderoso manrovescio! Il demone rispose con un calcio che però non riuscì a fare danni eccessivi all'avversario, e gli servì solo per mettere un po' di distanza.
 
Il combattimento stava andando avanti già da un bel po', e Beelzemon si sentiva sempre più frustrato. In parte perchè Takato, WarGrowlmon e gli altri gli erano sfuggiti, e in parte perchè non capiva come fosse possibile che un avversario come Cyberdramon, che in teoria era di livello più basso rispetto al suo, gli tenesse testa così. Per quanto lo riguardava, Cyberdramon sembrava invece stare godendosi il duello, pur trattando Beelzemon con tutta la serietà che un avversario potente come lui meritava.
 
"Niente male! Finalmente un avversario con cui posso dare sfogo a tutta la mia forza senza timore!" ghignò il dragone cibernetico. "Desolation Claw!"
 
"Maledizione... Darkness Claw!" ringhiò Beelzemon, creando un'aura violacea attorno al suo braccio destro, e poi sferrando un tremendo fendente contro l'avversario nel momento in cui quest'ultimo fendeva l'aria davanti a sè e scagliava un'ondata di energia. Il fendente di Beelzemon si scontrò con il Desolation Claw di Cyberdramon e lo infranse... ma così facendo, perse di potenza, e Cyberdramon riuscì abbastanza facilmente a scansare l'attacco! Rispose cercando di colpire Beelzemon con un pugno dall'alto verso il basso, ma il Digimon demoniaco riuscì a scansare il colpo e raggiungere il torace di Cyberdramon, colpendolo con un paio di pugni! Tuttavia, il compagno Digimon di Ryou si sottrasse rapidamente all'attacco e colpì Beelzemon con un pugno, senza fargli troppi danni, ma facendogli perdere quel po' di vantaggio che era riuscito a prendersi!  
 
"Bravo, Cyberdramon, continua così!" esclamò Ryou, mantenendo il sangue freddo. Estrasse una nuova carta dal suo deck e la attivò. "Card Slash! Dokugumon Activate!"
 
Ryou aveva trasmesso al suo potente Digimon i dati di un Dokugumon... e un attimo dopo, il Digimon cibernetico aprì le mani e creò davanti a sè un'enorme ragnatela di seta appiccicosa, per poi scagliarla contro il suo avversario! Beelzemon non si era aspettato quella mossa, e si ritrovò rapidamente avvinto da quei fili vischiosi, che gli impedirono i movimenti... soltanto per un attimo, prima che Beelzemon riuscisse a strapparseli di dosso a mani nude! Ma quell'attimo era tutto quello di cui Cyberdramon avesse bisogno: si scagliò addosso a Beelzemon e lo colpì in pieno con un tremendo calcio volante sferrato con entrambe le gambe, scagliandolo a terra con una tale foga che il demone-motociclista si schiantò sull'altopiano roccioso e rimbalzò un paio di volte su di esso, prima di fermarsi diversi metri più in là. Si rialzò, spazzandosi la polvere di dosso, e guardò rabbiosamente Cyberdramon, che era atterrato davanti a lui e sembrava pronto ad un nuovo assalto.
 
"Maledizione... che significa tutto questo?" ringhiò Beelzemon, in preda alla rabbia e alla frustrazione. "Non è possibile! Io sono un Digimon di livello Mega! Come è possibile che un Ultimate riesca a tenermi testa?"
 
"E' possibile, invece." commentò Ryou, tenendo pronta un'altra carta da attivare. "Vedo chiaramente che sei evoluto a livello Mega solo da poco... anzi, sei passato direttamente dal livello Rookie al Mega, senza passare per Champion ed Ultimate. Di conseguenza, non sei abituato al tuo nuovo potere e non ti sei allenato ad usarlo nella maniera giusta. E' stata una leggerezza da parte tua. Non si può diventare un grande guerriero nel giro di pochi giorni!"
 
Beelzemon strinse i denti, stritolando un pezzo di roccia tra gli artigli. Per quanto gli seccasse ammetterlo, Ryou Akiyama aveva ragione. Era passato direttamente da Impmon a Beelzemon, ottenendo un potere talmente grande che lui stesso non credeva che sarebbe mai stato in grado di averlo... ma l'esperienza di essere diventato così forte lo aveva ubriacato e reso cieco alla verità che non era capace di usarlo bene, non essendosi mai allenato a farlo! Mentre invece Ryou aveva molta esperienza dalla sua parte... e riusciva, grazie alla sua astuzia e alla conoscenza del suo Digimon, a compensare l'enorme differenza di forza.
 
"Hmph... sei abile, questo te lo devo riconoscere..." affermò Beelzemon, comprendendo che a quel punto non avrebbe avuto più senso continuare a combattere. "Per adesso mi ritirerò... ma la prossima volta, non sarai tu ad impedirmi di prendere la mia vendetta sui tuoi insulsi compagni! Preparati, perchè io porto sempre a termine quello che comincio, Tamer Leggendario!"
 
Con uno schiocco di dita, Beelzemon comandò la sua motocicletta, Behemoth, di tornare da lui, e la macchina demoniaca emise un assordante rombo di motore prima di eseguire una sterzata e dirigersi verso il suo proprietario, sollevando un tremendo polverone! Il demone rinfoderò le sue pistole ed eseguì un salto acrobatico, atterrando con abilità sulla sella... e Behemoth partì sgommando e si lanciò oltre il bordo del burrone, scomparendo per qualche istante prima che la nube di polvere si facesse rivedere, segnando il percorso che il demone stava facendo. Cyberdramon grugnì, piuttosto deluso che una battaglia che lo stava divertendo così tanto fosse terminata in quel modo.
 
"Hmph... e io che speravo che durasse un po' di più..." grugnì il dragone cibernetico. "Andiamo, Ryou, posso inseguirlo? Ti prometto che non ci metterò molto!"
 
"No, Cyberdramon. Resta fermo dove sei. Abbiamo avuto fortuna perchè lui ci ha sottovalutati e avevi me a fornirti delle buone carte, ma se lo affrontassi così, andrebbe ben diversamente. Stiamo pur sempre parlando di uno dei sette Grandi Signori dei Demoni..." rispose Ryou, con somma irritazione dell'irascibile Digimon cibernetico. "Sembra che per adesso Beelzemon abbia rinunciato... ma siamo soltanto riusciti a farlo ritirare per un po'. Non appena avrà trovato di nuovo Takato-kun e gli altri, ripartirà alla carica."
 
"Il che significa che dobbiamo ritrovarli prima di lui... e magari cercare anche gli altri ragazzi, quelli che sono stati prelevati da quel flusso di dati." disse Cyberdramon, prima di de-evolvere e tornare ad essere il piccolo Monodramon. "Ma dove pensi che possano essere, in questo momento? Non saranno finiti in qualche posto pericoloso, spero..."
 
Ryou scosse la testa. "Con i Deva e Zhuqiaomon sul piede di guerra, non c'è posto in tutto il Mondo Digitale del Sud che si possa definire sicuro." affermò il giovane ed abile Tamer. "Ma... c'è un'altra cosa che mi preoccupa, ed è legata a quel Beelzemon..."
 
Monodramon sbattè gli occhi, guardando con stupore il suo Tamer. "Qualcosa che riguarda Beelzemon? E di che si tratta, Ryou?"
 
"Lo sai anche tu, immagino, che i sette Grandi Signori dei Demoni sono stati creati quando Lucemon ha cominciato la sua guerra contro Huanglongmon-sama..." disse il ragazzo, tirando un sospiro. Sembrava sapere quanto era accaduto ai tempi... molto di più di quanto avrebbe fatto piacere sapere a chiunque. "Quando la ribellione di Lucemon è stata finalmente sconfitta dai dieci Guerrieri Leggendari, Lucemon è stato sigillato nel nucleo del Mondo Digitale della Frontiera, mentre i dati dei Grandi Signori dei Demoni sono stati dispersi tra le varie dimensioni... e a quanto vedo, i dati di Beelzemon, il Demone della Gola, sono stati riformattati in quel Digimon di nome Impmon di cui Takato-kun e gli altri hanno parlato. Il fatto che... uno dei sette Grandi Signori dei Demoni si sia risvegliato è una cattiva notizia... potrebbe voler dire che c'è qualcosa di molto più grande che si sta muovendo, ma non ho idea di cosa possa essere..."
 
"Ryou... vorresti forse dire che..." disse Monodramon con fare ansioso, senza neanche terminare la frase per paura che questo volesse dire attirarsi dietro qualche sventura. Ryou non rispose, ripensando a ciò che era successo tanto tempo prima... ma decise che per il momento non era il caso di pensare a certe cose, e che comunque i problemi andavano affrontati nell'ordine in cui si presentavano.
 
"Penseremo dopo a cosa possa significare il ritorno di Beelzemon." affermò Ryou. "Per adesso... ciò che ci preme di più è ritrovare Takato-kun e gli altri, prima che accada loro qualcosa di brutto... e fare in modo di capire cosa stia accadendo di preciso qui nel Mondo Digitale del Sud."
 
"Già... dobbiamo anche ritrovare Calumon, prima che lo ritrovino i Deva." affermò Monodramon. "E a proposito di Deva... è da un po' che non si fanno sentire, vero? Spero che non abbiano in mente qualcos altro..."
 
 
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Zhuqiaomon, tra i quattro Digimon Sovrani dei Mondi Digitali, non era esattamente conosciuto per essere il più paziente o il più temperante... e in quel momento, il fatto che la Shining Evolution non gli fosse stata ancora consegnata non era un buon segno. Alcuni dei suoi Deva - per l'esattezza, Chatsuramon, Pajiramon, Vajiramon ed Antylamon - erano con lui, ad osservare preoccupati il loro signore che si guardava attorno con evidente fastidio. Persino le sue fiamme sembravano ardere con maggiore furia... e il tono di voce infuriato che provenne pochi istanti dopo da Zhuqiaomon non aiutò certo a farli sentire più tranquilli...
 
"MAKURAMON CI STA METTENDO TROPPO TEMPO." grugnì Zhuqiaomon, agitando le ali un paio di volte e sprigionando una raffica di lingue di fuoco tutt'attorno a sè. Chatsuramon fece un passo indietro per evitare che le fiamme lo scottassero. "SAREBBE DOVUTO TORNARE CON LA SHINING EVOLUTION GIA' DA PARECCHIO TEMPO... E INVECE, A QUANTO PARE, QUEL PICCOLO DIGIMON E I SUOI MISERI COMPAGNI UMANI SI STANNO RIVELANDO UN PROBLEMA TROPPO GRANDE PER LUI! TSK... NON AVREI DOVUTO FIDARMI DI QUELL'INCAPACE!"
 
"M-mio signore..." disse Vajiramon, con un pizzico di esitazione. "Dobbiamo... dobbiamo forse andare nel Mondo Digitale, e vedere cosa sta succedendo? Con quegli umani in giro per DigiWorld, non possiamo rischiare..."
 
Zhuqiaomon prese un bel respiro, cercando di calmarsi... poi rivolse ai suoi subordinati uno sguardo deciso. "SI', VAJIRAMON HA RAGIONE. FORSE E' MEGLIO TENERE D'OCCHIO PIU' DA VICINO QUELLO CHE STA SUCCEDENDO. VAJIRAMON, TU TI OCCUPERAI DI OSSERVARE I TAMERS E FARE IN MODO CHE NON POSSANO ARRIVARE TROPPO LONTANO... E TU, ANTYLAMON... A TE AFFIDO IL CONTROLLO DEI CANCELLI DELLA FENICE! FAI IN MODO CHE NESSUN UMANO LI OLTREPASSI! SE I TAMERS SI FANNO VEDERE, DISTRUGGILI O RIMANDALI INDIETRO! MI SONO SPIEGATO?"
 
Il possente Deva Coniglio, conosciuto per essere il più pacifico e razionale dei Deva, non ebbe tuttavia esitazioni. Fece un cenno di assenso con la testa, e si inchinò di fronte al suo signore, prima di allontanarsi lentamente e con educazione. Vajiramon fece altrettanto, mettendosi l'ascia in spalla e facendo un cenno di saluto anche a Pajiramon, che rispose nello stesso modo. La Deva Pecora e il Deva Cane restarono ad osservare i loro compagni che si appestavano ad eseguire gli ordini che erano stati dati loro... poi, Pajiramon si voltò verso il suo signore.
 
"Grande Zhuqiaomon-sama... quale sarà il nostro compito?" chiese, restando a distanza di sicurezza. Il Sovrano Fenice sembrò riflettere per un attimo, poi fece un movimento con un'ala, per dire che aveva deciso. 
 
"PAJIRAMON! A TE AFFIDO IL COMPITO DI CONTROLLARE COSA STA FACENDO MAKURAMON." affermò Zhuqiaomon. "SE VEDI CHE STA COMPLOTTANDO CONTRO DI NOI, SEI AUTORIZZATA AD ELIMINARLO! E TU, CHATSURAMON... A TE AFFIDO IL COMPITO PIU' DELICATO! TU DOVRAI VERIFICARE INVECE LE ATTIVITA' DI BEELZEMON. NON SONO PIU' TANTO SICURO CHE SIA STATA UNA BUONA IDEA CONFERIRGLI TUTTO QUEL POTERE... O MEGLIO, RISVEGLIARE IL POTERE CHE ERA LATENTE IN LUI."
 
"Teme che possa recuperare i suoi ricordi di quando era uno dei generali di... Lucemon?" chiese il Deva Cane, evidentemente informato di quanto era successo molto tempo prima...
 
Zhuqiaomon non rispose subito, e il Deva Cane ebbe l'impressione che il suo Sovrano non amasse discutere di certe cose. Tuttavia, il Sovrano Fenice non disse altro in proposito, e anzi tagliò il discorso. "QUELLO CHE E' SUCCESSO... DEVE RESTARE NEL PASSATO. TU LIMITATI AD ESEGUIRE IL MIO ORDINE, E AVVERTIMI SUBITO SE TEMI CHE SI STIA PER VERIFICARE IL CASO PEGGIORE!"  
 
"Sarà fatto." disse Chatsuramon, inchinandosi rispettosamente davanti al suo Sovrano. Essendo stato lui a proporre il patto che aveva permesso ad Impmon di evolvere fino a quel punto, e voleva essere sicuro di non aver fatto il passo più lungo della gamba.
 
 
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Takato non era ben sicuro di quanto lui e i suoi compagni avessero corso, nel tentativo di mettere quanta più distanza possibile tra loro e il terribile Beelzemon. Una parte di Takato voleva ancora tornare indietro e dare una mano a Ryou e a Monodramon... ma allo stesso tempo, si rendeva conto che lui e WarGrowlmon non avrebbero potuto fare molto contro il feroce Signore dei Demoni, e che non avrebbe avuto senso vanificare quello che lui stava cercando di fare per loro.
 
"Uff... uff... Takatomon, quanto... quanto ancora?" chiese WarGrowlmon, correndo quanto più poteva, e lanciandosi di tanto in tanto uno sguardo alle spalle per verificare se era tutto a posto. Se non altro, almeno per il momento, sembrava non esserci nulla di allarmante, ma in un posto come DigiWorld, la sicurezza durava ben poco. 
 
"Non... non ne ho idea... Ryou-san ci ha detto di scappare... e purtroppo, non abbiamo altra scelta!" esclamò Takato. "Accidenti... spero solo che Ryou-san riesca a cavarsela..."
 
"Non preoccuparti per lui, ragazzo. Non è diventato il Tamer Leggendario per niente." disse Meramon, che stava correndo a fianco del gruppetto. Juri era seduta sulla spalla di Leomon, e si guardava alle spalle con evidente paura... mentre Rapidmon e Jenrya tenevano la testa. "Piuttosto, pensate a salvarvi la pelle! Più ci allontaniamo da quel Digimon motociclista, meglio è!"
 
Takato annuì, ma tra sè continuava a pensare a quel Beelzemon e alle frasi effettivamente un po' sibilline che aveva sentito da Ryou... oltre che a quello strano, irreale incubo che aveva fatto soltanto poco tempo prima. Che tutto questo fosse collegato? E cosa voleva dire, esattamente?
 
E sarebbe rimasto a pensarci su ancora per chissà quanto tempo, se all'improvviso Jenrya non avesse fatto un cenno con il braccio, segnalando a Rapidmon e agli altri Digimon di fermarsi! WarGrowlmon fu il primo a frenare, puntando a terra le robuste zampe artigliate e guardandosi attorno. Forse che il Tamer cinese aveva visto qualcosa di allarmante?
 
"Cosa succede, Jen?" chiese Rapidmon, fermo in mezzo a quella che sembrava una brulla distesa di rocce, circondata da picchi elevati che si levavano verso il cielo come una selva di spuntoni acuminati. "C'è... qualcosa che non va in questo posto, vero?"
 
"Qui c'è parecchio che non va, ragazzi." affermò Leomon, mettendo a terra Juri e guardandosi attorno alla ricerca di potenziali pericoli. "Temo che siamo sfuggiti ad un pericolo per incappare in un altro... e non escludo che qualcuno abbia previsto le nostre mosse."
 
"Cosa? Quindi... qualcuno avrebbe approfittato della nostra fuga per metterci in trappola?" chiese Takato, cominciando a temere che quella giornata non sarebbe finita bene. 
 
I Digimon si fermarono, e si misero in guardia, mettendosi in cerchio attorno ai loro compagni umani per proteggerli. Effettivamente, quel luogo era l'ideale per un agguato... e infatti, soltanto pochi secondi dopo, si sentì una piccola scossa tellurica che fece fare un salto per la paura ai ragazzi... e un gruppo di Digimon aggressori emerse dal terreno, circondando il gruppetto! Si trattava di un branco di creature massicce simili a dinosauri a quattro zampe, il dorso e le giunture delle zampe protette da una spessa corazza color grigio piombo, che contrastava con il grigio più chiaro della pelle delle creature. Ognuno di essi aveva un lungo corno ricurvo che spuntava dalla fronte, e i loro occhi erano verdi e splendenti. Erano lunghi circa tre metri ed alti in proporzione, compresa la lunga e robusta coda del colore della pietra che si muoveva dietro di loro. Si trattava di un gruppo di Digimon che Takato, Jenrya e Juri conoscevano bene per averli visti molte volte nell'anime: un branco di Monochromon.
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Monochromon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Volcanic Strike, Slamming Attack
Un Digimon dinosauro che vive in branchi, molto diffuso in tutti i Mondi Digitali. Le loro corna sono dure come diamanti, e possono spedire in aria anche Digimon molto più grandi di loro con terribile facilità. Normalmente sono pacifici, ma messi di fronte ad una minaccia possono rapidamente infuriarsi e diventare un pericolo!
 
 
"Accidenti, siamo finiti proprio in un gruppo di Monochromon..." esclamò Meramon, guardandosi attorno e vedendo che altri di quei Digimon corazzati stavano apparendo dalle rupi attorno a loro, arrampicandosi su di esse con scioccante agilità per delle creature di quella taglia! "Ma... come mai ci stanno circondando così? Credevo che fossero Digimon pacifici..."
 
"Immagino che questo non voglia dire molto, in un DigiWorld come questo..." affermò Rapidmon sfregandosi la nuca. "Oh, beh, che ci vogliamo fare, è andata così... e coincidenza o meno, adesso dobbiamo difenderci da questi simpaticoni!"
 
"Andiamo, ragazzi!" esclamò WarGrowlmon, vedendo che uno dei Monochromon si era già fatto avanti e aveva spalancato la bocca, creando al suo interno una enorme sfera di fuoco crepitante!
 
"Volcanic Strike!" esclamò il primo Monochromon, scagliando dalle fauci una enorme palla di fuoco che sfrecciò verso WarGrowlmon e lo colpì in pieno, esplodendo all'impatto con la sua armatura. Ma il colpo non riuscì a fare quasi nulla al possente Digimon di livello Ultimate, che emerse dal fumo con soltanto qualche macchia di fuliggine sulla corazza! Altri Monochromon stavano cominciando ad andare all'attacco, sollevando un fitto polverone ed un frastuono infernale mentre si lanciavano alla carica lungo i pendii scoscesi...
 
"Fist of the Beast King!" esclamò Leomon. Strinse una mano a pugno e sferrò un colpo in avanti, scagliando un proiettile di pura energia che prese la forma di una testa di leone, le fauci spalancate in un ruggito di fierezza! Il colpo sfrecciò verso i Digimon corazzari che stavano caricando, e il primo di essi venne raggiunto in pieno e scagliato all'indietro con un grugnito! Meramon si piazzò a fianco di Leomon e scagliò un paio di sfere di fuoco, facendole esplodere sul terreno davanti a due Monochromon, e creando una enorme fiammata che costrinse i lucertoloni corazzati a frenare con un'esclamazione di paura, e a ritirarsi!
 
"Teniamoli a bada! Non lasciamoli avvicinare!" esclamò Jenrya. Il Tamer cinese pescò una carta dal suo deck e la attivò strisciandola nel suo D-Ark. "Card Slash! Zudomon Activate!"
 
"Aaaah, adesso sì che si ragiona! Diamo una... botta di vita a questo postaccio!" esclamò Rapidmon nel momento in cui un enorme martello di Chrome-Digizoid apparve tra le sue mani. "Beccatevi questo!". Con un grido di battaglia, Rapidmon abbattè il martello per terra, e dal punto colpito scaturì un lampo di energia che sfrecciò a tutta velocità verso i Monochromon, abbagliando tutti con il suo fulgore dirompente! I Digimon dinosauri, troppo lanciati per potersi difendere, vennero travolti dal micidiale attacco e scagliati a terra in disordine... ma altri stavano caricando da altre direzioni, e Rapidmon fu costretto a scansarsi rapidamente per evitare altri due globi di fuoco scagliati dai Monochromon nemici!
 
"Guardate... non sembra anche a voi che stiano cercando di circondarci?" osservò Juri, che aveva conservato abbastanza lucidità da osservare le mosse degli avversari e rendersi conto di cosa esattamente stessero facendo. Takato restò incerto per un istante... poi, guardando meglio come i Monochromon si stavano muovendo, si rese conto che la sua amica aveva ragione - i movimenti di quei Digimon non erano casuali, stavano seguendo un piano ben preciso, allo scopo di tagliare loro tutte le vie di fuga!
 
"Cos... cavolo, Juri... ehm, volevo dire, Katou-san... hai perfettamente ragione!" esclamò Takato. "Se li lasciamo fare, resteremo intrappolati qui!"
 
"Ci penso io, lasciate fare a me!" esclamò Meramon. "Magma Blast!"
 
Il Digimon fiammeggiante alzò entrambe le braccia al cielo... e scagliò dai palmi delle mani una pioggia di lapilli incandescenti che salì per un breve tratto, prima di scendere come un bombardamento di grandine infuocata! I Monochromon, colti di sorpresa, non ebbero altra scelta che disperdersi per evitare di essere colpiti, e quella che fino ad un attimo prima era stata una carica ordinata e disciplinata, si trasformò rapidamente in un caos! I Monochromon cominciarono a cozzare l'uno contro l'altro nel tentativo di sottrarsi alla pioggia di fuoco, riempiendo la vallata dei loro ruggiti di terrore e frustrazione... e i Digimon dei Tamers approfittarono immediatamente della confusione per sferrare il loro attacco!     
 
"Tri-Beam!" esclamò Rapidmon, scagliando un raggio di energia dal proprio corpo ed investendo uno dei Monochromon, che ruggì con rabbia impotente mentre i suoi dati venivano eradicati.
 
"Radiation Blade!" WarGrowlmon usò nuovamente il suo attacco speciale più tipico, eseguendo un rapido e deciso movimento con il braccio, e scagliando una raffica di energia davanti a sè, talmente potente da strappare letteralmente da terra alcuni pezzi di roccia! Altri due Monochromon vennero investiti dall'attacco e trasformati in stringhe di dati che si dispersero poco dopo... ma la sfida era appena iniziata, e i giovani Tamers avevano l'impressione che ben presto si sarebbero trovati ad affrontare qualcosa di più pericoloso...
 
Gli altri Monochromon, resi più prudenti dalla cancellazione dei loro compagni, decisero saggiamente di indietreggiare e risalirono lungo i pendii scoscesi con un'agilità incredibile per delle creature che apparivano così grosse ed ingombranti. Poi, cominciarono a corere in circolo intorno all'avvallamento nel quale si trovavano i Tamers, e cominciarono a buttare giù dei macigni in modo da distrarre i loro avversari. 
 
"Attenti, ragazzi... stanno cercando di creare un diversivo!" affermò Leomon. "Tenete d'occhio le loro mosse! Io mi occuperò di distruggere i massi prima che possano diventare un problema! Fist of the Beast King!"
 
Leomon scagliò nuovamente il suo proiettile energetico, facendolo scaturire dal suo pugno chiuso, e intercettò il più grande dei massi che rotolavano verso la valle, riducendolo in briciole con un'esplosione assordante! Takato, Jenrya e Juri ringraziarono il gigantesco uomo-leone con un sorriso e un cenno della testa, ma altri massi cominciavano a rotolare verso di loro, spinti dai Monochromon superstiti!
 
"E io ti darò una mano, Leomon-sama!" esclamò Juri, pescando una carta dal suo deck e strisciandola nel suo D-Ark. "Card Slash! Rinkmon Activate!"
 
La ragazzina castana attivò una carta corrispondente ad un Digimon di livello Armor somigliante ad un umanoide in armatura con delle lame sulle braccia e dei pattini da ghiaccio ai piedi, conosciuto per essere uno dei Digimon più veloci del suo livello... e un attimo dopo, il corpo di Leomon venne avvolto da un'aura di energia argentata, e il Digimon leonino si sentì pervadere da una nuova forza! Con una velocità incredibile, Leomon cominciò a voltarsi verso i massi cadenti e scagliare di nuovo il suo attacco Fist of the Beast King! Una tempesta di sfere di luce arancione si scatenò, intercettando le rocce che i nemici facevano precipitare verso i suoi compagni.
 
"Grazie, Leomon... Juri-san! Questo ci lascia tutto il tempo che ci srve per occuparci dei nostri avversari." disse Jenrya. "Forza, Rapidmon, cerca di intralciarli il più possibile! Card Slash! Lillymon Activate!"
 
"Diamo una mano anche noi, WarGrowlmon!" esclamò Takato, attivando a sua volta una carta. "Card Slash! Angewomon Activate!"
 
Rapidmon alzò una mano e creò una corona di fiori nel suo palmo, per poi lanciarlo come un frisbee contro alcuni dei Monochromon! "Bene! Una volta qualcuno disse, 'ditelo con i fiori', e adesso io dico a voi bestioni... di piantarla una buona volta!" esclamò Rapidmon, mentre la corona di fiori crepitava di energia per un attimo e si espandeva, facendo piovere suoi duplicati in ogni direzione! Alcuni Monochromon vennero colpiti, e le corone di fiori si avvolsero attorno ai loro robusti colli e cominciarono a risucchiare le loro energie, fino a farli cadere addormentati!
 
WarGrowlmon, invece, usò l'attacco Heaven's Charm di Angewomon, creando un cerchio di luce attorno a sè per poi espanderlo e scagliarlo contro i Monochromon! L'anello luminoso orbitò sopra i dinosauri corazzati per un attimo, poi si richiuse su di loro e li imprigionò tra ruggiti di rabbia e di disappunto. WarGrowlmon fece un sorrisetto soddisfatto... ma non fece in tempo a rallegrarsi della vittoria prima che i suoi sensi acutissimi lo avvertissero di un altro pericolo che si avvicinava rapidamente!
 
"Li abbiamo respinti, per adesso..." affermò il dinosauro cibernetico, tenendo le sue lame ricurve sollevate davanti al viso. "Ma... ho ancora un brutto presentimento, Takatomon. Il pericolo è ancora presente!"
 
"Va bene... restiamo in guardia, non abbiamo idea da dove potrebbe venire..." disse Jenrya, tenendo d'occhio le rupi scoscese attorno a loro. Aveva senso pensare che, qualcunque fosse la minaccia che si poteva nascondere da quelle parti, avrebbe scelto una posizione sopraelevata per attaccare.
 
Per diversi secondi, i ragazzi e i loro Digimon continuarono ad attendere, non immaginando quale pericolo si sarebbero trovati ad affrontare... e un attimo dopo, un ruggito terrificante scosse il terreno, e mandò in panico i Monochromon, che desistettero dal loro tentativo di aggredire Takato e i suoi compagni e si dispersero dietro le rupi a picco. Takato fece un sobbalzo di allarme quando si sentì la terra tremare sotto i piedi... e poco dopo, dal costone di roccia davanti a lui emerse una figura terrificante che al ragazzino e al suo fedele Digimon non era certo nuova - un terrificante serpente ad otto teste, le cui numerose paia di occhi guardavano con feroce determinazione i suoi avversari!
 
"Quello è Orochimon!" esclamò Jenrya. "Che ci fa qui? Pensavo che dopo che era tornato a DigiWorld, non avremmo più dovuto avere a che fare con lui..."
 
"Non ne ho la più pallida idea, ma ho come l'impressione che c'entri in qualche modo il Deva che abbiamo incontrato nel Mondo Reale, quel Makuramon..." cominciò a dire Leomon, interrompendosi quando un poderoso rumore di qualcosa di grosso e pesante che si schiantava al suolo rimbombò nella vallata... e quando Juri per prima si voltò per vedere di cosa si trattasse, vide che un gigantesco Digimon simile ad un dragone cinese, ricoperto di squame verdi con il ventre dorato, un paio di corna ramificate simili a quelle di un cervo, e un corpo serpentino che tuttavia si reggeva in piedi su quattro robuste zampe artigliate, con altre due che facevano da braccia e terminavano con enormi mani a tre dita. La sua lunga coda a frusta terminava con un ciuffo di pelliccia bianca, e il suo volto presentava un paio di folti baffi che, assieme ai suoi "capelli" lunghi e bianchi e alla sua barbetta legata sul mento, facevano in modo che il dragone ricordasse un mandarino dell'antico impero cinese.
In groppa al Deva Drago, i Tamers videro con loro dispiacere lo stesso Digimon simile ad una scimmia che aveva rapito Calumon durante l'attacco di Vikaralamon! Makuramon era in piedi sulla groppa del dragone, con le braccia conserte... e anche da quella distanza, si poteva capire che stava sghignazzando con espressione di superiorità, convinto questa volta di avere la situazione in pugno! 
 
"Majiramon..." mormorò Meramon. "E ovviamente dove c'è lui, c'è anche il suo padrone Makuramon..." 
 
"Hahahahahaaaa! Benvenuti, ridicoli umani! Benvenuti là dove si svolgerà la vostra ultima battaglia!" esclamò Makuramon con una risatina isterica. "Vedo che il nostro amichetto Beelzemon vi ha spinto esattamente dove volevo! Heheheee... non mi piace che Zhuqiaomon-sama abbia deciso di affidare una missione importante come questa ad un individuo sgradevole come Beelzemon... ma non importa, ha comunque fatto quello che volevo, e adesso vi eliminerò una volta per tutte! Quando avrò consegnato la Shining Evolution a Zhuqiaomon-sama, e gli avrò comunicato che gli invasori dal Mondo Reale sono stati annientati, sicuramente riceverò un bel po' di onore e gloria!"
 
"Ma davvero? Tutto dipende se riuscirai a farci fuori, specie di fenomeno da baraccone!" rispose argutamente Rapidmon. "Rapid Fire!"
 
Con una serie di esplosioni, numerosi missili partirono dalle braccia e dalla schiena del Digimon Ultimate, volando verso Majiramon e Makuramon... ma il Deva Scimmia non sembrò curarsi minimamente della minaccia e restò fermo dov'era, ad attendere che la raffica di missili arrivasse...
 
"Treasure Orb!" esclamò il Deva Scimmia, alzando una mano e creando una sfera rossa semitrasparente attorno a sé. I missili di Rapidmon si schiantarono in parte contro Majiramon, facendolo barcollare, e in parte andarono a colpire la barriera di Makuramon, infrangendosi su di essa senza fargli nulla. "Hahahahaaa! Ma come, tutta qui la vostra forza, Tamers? Non capisco come abbiate fatto a sconfiggere gli altri Deva, fino ad adesso! Evidentemente Vikaralamon e gli altri erano soltanto un branco di incapaci! Avanti, Majiramon, fai vedere a questi marmocchi di cosa siamo davvero capaci noi Deva!"
 
"Flaming Arrowheads!" ruggì il Deva Drago, spalancando le fauci e scagliando una raffica di frecce infuocate contro Rapidmon, WarGrowlmon e gli altri! Meramon si protesse nascondendosi dietro una roccia, mentre Leomon prese in braccio Juri e cercò di portarla fuori dalla zona pericolosa, anche a costo di esporsi alla micidiale pioggia di fuoco!
 
"Leomon-sama, attento!" esclamò la bambina castana. Due dardi fiammeggianti erano sfrecciati accanto al nobile Digimon leone, mancandolo di pochissimo!
 
"Accidenti, questi fanno sul serio!" esclamò Rapidmon, spostandosi in tutta fretta per evitare le frecce infuocate che piovvero dall'alto sul gruppo! WarGrowlmon, non altrettanto agile e veloce, si limitò a mettersi in guardia e alzare le braccia per parare l'attacco di Majiramon alla meno peggio, ma il colpo era talmente potente che lo fece ugualmente cadere in ginocchio ansimante!
 
"WarGrowlmon!" esclamò Takato. Il ragazzino strinse i denti e pescò un'altra carta dal suo deck, strisciandola nel suo D-Ark un istante dopo. "Card Slash! Hyper Wings activate!"
 
Un paio di ali di luce bianca spuntarono dalla schiena di WarGrowlmon, che prese il volo per raggiungere Majiramon ed attaccarlo in corpo a corpo, dove sperabilmente il Digimon di Takato sarebbe stato più efficace. Ma in tutta quella confusione, Takato e i suoi compagni si erano dimenticati di un particolare importante… e cioè, che c'era anche Orochimon a cui badare!
 
Il gigantesco serpente ad otto teste lanciò un assordante ruggito di battaglia e si lanciò all'attacco, strisciando letteralmente attraverso l'aria e raggiungendo WarGrowlmon prima che lui potesse fare anche soltanto metà strada verso il suo bersaglio! Il dinosauro cibernetico si voltò appena in tempo per parare un dirompente colpo di coda sferrato dalla mostruosa creatura, che comunque fu abbastanza potente da fargli perdere l'assetto di volo e farlo cadere! Atterrò in piedi con uno schianto tremendo e alzò di nuovo la guardia, mentre Orochimon si appoggiava a terra e lo fissava ferocemente con tutti e sedici i suoi occhi da rettile!   
 
"Inferno Blast!" ruggì Orochimon, aprendo di scatto tutte le sue bocche e scagliando una gigantesca fiammata contro WarGrowlmon, che era troppo vicino per schivare l'attacco, e venne travolto in pieno e scagliato dolorosamente a terra! Le ali che erano spuntate dalla sua schiena si dissolsero in un lampo di luce, e WarGrowlmon scosse la testa stordito, solo per ritrovarsi di nuovo davanti il mostro ad otto teste! "Che incredibile dimostrazione di leggerezza. Distrarsi mentre si combatte contro di me."
 
"Ugh... accidenti... Takatomon, questo Digimon è davvero forte!" grugnì il dinosauro cibernetico.
 
"Lo vedo... accidenti, mi sa tanto che siamo sfuggiti a un pericolo solo per cacciarci in un altro!" affermò il ragazzino, guardandosi attorno per vedere come se la stavano cavando i suoi compagni. Rapidmon riusciva a tenere testa in qualche modo a Majiramon, ma Leomon e Meramon non sembravano in grado di fare altrettanto.
 
"Bene, Majiramon, vedo che qui te la cavi bene." disse Makuramon con fare spocchioso. "In tal caso... io ti lascio a Rapidmon e mi occupo di qualche irritante distrazione! Primal Orb!"
 
Makuramon saltò giù dalla groppa di Majiramon e puntò una mano verso Leomon e Meramon, scagliando delle sferedi energia di colore rosso scuro che fluttuarono rapidamente verso i loro bersagli. Meramon cercò di intercettarle, scagliando contro di essi una palla di fuoco, ma senza risultato - il proiettile di Makuramon infranse quello del Digimon di fuoco e proseguì nella sua traiettoria!
 
"Attento, Meramon!" esclamò Juri. Leomon evitò l'attacco di Makuramon con un abile balzo, facendo in modo che la sfera di energia si schiantasse sul terreno... ma l'altro attacco cambiò direzione all'improvviso e raggiunse Meramon, espandendosi e racchiudendo il Digimon fiammeggiante al suo interno! Con un'esclamazione allarmata, Meramon cominciò a colpire con i pugni le pareti della bolla, senza riuscire a squarciarla... e poi, la sfera cominciò a restringersi, cercando di schiacciare il suo prigioniero!
 
"Meramon! Meramon, che succede?" esclamò Jenrya.
 
Makuramon esplose in una risatina demenziale. "Hahahaa, ormai è spacciato! L'ho imprigionato nella mia Primal Orb, e da questo momento in poi, la sfera continuerà a restringersi fino a schiacciarlo! E così io mi sono assicurato un bel po' di dati da assimilare!" esclamò. "Non prendetevi il disturbo di cercare di salvarlo, tanto ormai è inutile!"
 
Takato strinse i denti per la rabbia e l'ansia. Se solo WarGrowlmon non fosse stato impegnato con Orochimon, del quale stava parando una serie di tremendi colpi di coda con le sue lame ricurve, non sarebbe stato un problema andare fin laggiù ed infrangere la Primal Orb per liberare Meramon...
 
"C-cosa?" mormorò Juri, impallidendo di colpo. "N-no... Meramon... no..."
 
"Juri?" chiese Leomon, stupito dall'improvvisa reazione della sua partner umana. La bambina dai capelli castani stava guardando nel vuoto, come in preda ad una reazione isterica, e stava tremando in maniera incontrollabile... una reazione che il Digimon leone non si aspettava da una ragazzina apparentemente energica e vivace come lei... "Juri, che succede? Ti senti male?"
 
"Non ti distrarre con lei, gattino! Sono ancora qui, per tua informazione!" esclamò la voce arrogante di Makuramon. Il Deva Scimmia aveva tirato fuori un bastone da combattimento e, dopo averlo fatto volteggiare abilmente sopra la sua testa, si era lanciato all'attacco contro Leomon! Il Digimon leone vide il Deva sollevare il bastone sopra la testa ed apprestarsi a calarglielo addosso, e sfoderò la sua spada per intercettare l'attacco...
Ma il Deva si dimostrò un avversario scaltro ed imprevedibile! Quando ormai sembrava sicuro che avrebbe attaccato con un fendente dall'alto verso il basso, cambiò improvvisamente traiettoria e descrisse un arco con la sua arma, superando la difesa di Leomon e colpendolo ad un fianco con violenza! Leomon grugnì e spalancò gli occhi per la sorpresa ed il dolore, e si piegò su un ginocchio, cercando do di tenersi in piedi come poteva... ma Makuramon continuò a fare pressione, eseguendo una serie di affondi con il suo bastone da combattimento, e tenendo Leomon a terra! Per quanto cercasse di rialzarsi, Leomon non riusciva a trovare un istante di tregua in mezzo a quegli attacchi, e Makuramon continuava a metterlo sotto pressione, quasi divertendosi a combattere contro un avversario così chiaramente inferiore.
 
"Hahahahaaa! Mi è sempre piaciuto rompere i sacchi da allenamento!" esclamò Makuramon con una risata isterica, sferrando una serie di affondi che colpirono Leomon al torace, mandandolo a terra! Il guerriero-leone  si rialzò barcollando e afferrò strettamente la sua spada in un tentativo di difesa... ma il Deva Scimmia continuò la sua offensiva scivolandogli in mezzo alle gambe con un movimento fulmineo e sferrandogli un colpo di asta sulla schiena, colpendo la spina dorsale e provocandogli una tremenda fitta di dolore! "Beh, che succede? Non mi dirai che è tutto qui quello che sai fare! Per essere un guerriero solitario, combatti come un Gazimon ubriaco in confronto a me! Hyaaaahahahaha!"
 
"N-no... ti prego, fermati..." mormorò Juri, vedendo il suo compagno digitale cadere in ginocchio con il fiato corto. "Non... non uccidere Leomon-sama... noi... noi non ti abbiamo fatto niente.. perchè..."
 
Per un attimo, a Takato sembrò che Makuramon fosse sorpreso dalla reazione della sua amica... ma un istante dopo, il crudele Deva Scimmia gettò indietro la testa e scoppiò in un'altra delle sue risatine folli! "Hahahahahaaaa! Ma sentitela! Che cuoricino tenero! E sei venuta qui a DigiWorld credendo che le tue lacrime potessero ottenere qualcosa, frignona? Hah! In questo mondo il forte mangia il debole! E' la legge, e non sarete voi ridicoli Tamers con i vostri animaletti da compagnia a cambiare le cose! Ed ora... se permetti, ho un bel po' di dati da assimilare! Il tuo amichetto Leomon... mi varrà un bel po' di dati!"
 
"No... no..." continuò a mormorare Juri come paralizzata dall'orrore, con le lacrime che le scorrevano lungo le guance mentre sembrava condannata ad osservare senza poter fare nulla la fine del suo Digimon. Esattamente come quella volta...
 
Nè WarGrowlmon, avvinghiato strettamente nelle spire di Orochimon... nè Rapidmon, che era impegnato a non farsi schiacciare dagli artigli di Majiramon... erano in grado di fare nulla per intervenire... e Meramon cercava ancora, disperatamente, di liberarsi dalla bolla nella quale era stato rinchiuso.
 
"Bene, grande eroe, hai un'ultima cosa da dire?" chiese crudelmente Makuramon.
 
Respirando affannosamente, Leomon guardò verso Juri e cercò di scuoterla dal suo shock. "Juri... non pensare a me... salvati... tu... hai il cuore... di un leone... non lasciarti... sopraffare..." mormorò.
 
"L-leomon... sama..." lo chiamò la ragazzina, tendendo una mano tremante verso di lui...
 
"Che scenetta disgustosa, bleah! Mi fa venire il voltastomaco!" esclamò Makuramon. "Ma non preoccupatevi, non resterete separati a lungo!"
 
"Non si separeranno mai, vile creatura." esclamò una potente ed autorevole voce femminile. "Thousand Spells!"
 
Il sorriso trionfante di Makuramon svanì di colpo, e il Deva Scimmia venne avvolto da una raffica di pergamene sulle quali erano scritti dei complessi kanji che pulsavano di luce! Con un grido allarmato che scosse Juri dal suo shock, Makuramon barcollò indietro e cercò di strapparsi di dosso le pergamene... mentre un'ombra gigantesca oscurava il sole e copriva il campo di battaglia! Anche Orochimon e Majiramon si staccarono dai loro avversari e guardarono preoccupati verso l'alto... restando a bocca aperta quando videro che si trattava di un gigantesco D-Ark che stava proiettando una colonna di luce scintillante verso terra, nella quale Ruki, Hirokazu, Kenta, Alice e i loro Digimon già evoluti stavano fluttuando lentamente verso il basso! Con loro c'era anche il Dobermon che avevano incontrato nella dimora di Shibumi, e finalmente Takato sorrise di gioia vedendo riapparire i rinforzi!   
 
"Ruki-san! Amici! Che bello rivedervi! Ma... dove siete stati? E cos'è quel D-Ark gigantesco?" chiese il giovane Tamer.
 
"Sembra il tuo, Takatomon... solo visto con una lente d'ingrandimento gigante..." disse WarGrowlmon un po' ingenuamente. 
 
"Sarebbe un po' lunga da spiegare, occhialoni." tagliò corto Ruki. "Piuttosto, pensiamo a liberarci di questi tipi. Taomon, sai cosa fare."
 
"Certamente, Ruki." rispose la sciamana onmyouji, facendo un rapido movimento con le braccia. Makuramon era riuscito a liberarsi di parte delle pergamene, ma alcune gli erano rimaste attaccate, e nel momento in cui Taomon diede un comando mentale, esse esplosero tutte assieme e scagliarono in aria il perfido e vile Deva, che lanciò un lacerante grido di dolore e spiccò un volo terrificante, atterrando dopo alcuni secondi con abbastanza forza da fendere la roccia! Guardromon e Dobermon scesero dal raggio di luce, ed entrambi si diressero verso la Primal Orb che, a quel punto, stava per schiacciare Meramon!
 
"Presto... cerchiamo di tirare fuori quel Digimon!" disse Alice. Dobermon raggiunse la Primal Orb, e i suoi occhi fiammeggianti si illuminarono per un attimo prima che un raggio di pura oscurità scaturisse da essi e colpisse l'involucro nel quale Meramon stava per essere schiacciato! Nello stesso momento, Guardromon si fermò, prese la mira e sparò un laser rossastro da entrambi i suoi occhi, colpendo anche lui la Primal Orb che, trafitta da entrambi i lati, non riuscì a reggere e scoppiò come un palloncino, liberando Meramon e mandandolo a sedersi per terra! Il Digimon fiammeggiante si mise una mano sul petto e prese fiato.
 
"Sono... sono ancora vivo?" ansimò. "Questo... è un miracolo..."
 
"Siamo arrivati appena in tempo! I nostri amici sono nei guai!" esclamò Hirokazu, cercando di raggiungere il luogo dello scontro. Ma per fortuna, l'arrivo dell'Arca assieme a Ruki e Taomon era riuscita a distrarre Orochimon e Majiramon quel tanto che bastava a WarGrowlmon e Rapidmon a riprendersi, e i due Digimon si divincolarono dalla presa dei rispettivi avversari! Con un tremendo ruggito, WarGrowlmon sferrò un devastante pugno al torace di Orochimon che scagliò il serpente ad otto teste a diversi metri di distanza, mentre Rapidmon si divincolò dall'artiglio di Majiramon e sfrecciò verso l'alto, tirando un poderoso pugno dal basso verso l'alto che centrò il Deva Drago alla mascella con abbastanza forza da scagliarlo via!
 
"SHORYUKEN!" esclamò Rapidmon. "Hehehee... scusa, Jen, ho sempre voluto dirlo!"
 
"Rapidmon..." mormorò Jenrya ridacchiando tra sè, e facendosi un appunto mentale di ridurre il tempo in cui lui e Terriermon giocavano a Street Fighter 2...
 
"No... maledizione, questo non era calcolato! Come hanno fatto quei mocciosi a tornare?" esclamò Orochimon, una delle cui teste guardava incredula l'Arca fluttuante mentre le altre affrontavano nuovamente WarGrowlmon. Majiramon cercò di afferrare Rapidmon con le sue mani artigliate, ma il Digimon cibernetico si muoveva troppo velocemente, e riuscì ad evitare il colpo e sferrare una serie di calci al muso del dragone, irritandolo ulteriormente!
 
"Ugh... Majiramon, pezzo di idiota! Che stai facendo? Non farti prendere dalla rabbia!" esclamò Makuramon, alzandosi solo in quel momento e guardando verso la sua cavalcatura. Ma Majiramon era ormai troppo furioso - oltre che troppo poco intelligente - per ascoltare il suo complice. Con un ruggito, il dragone si scagliò nuovamente contro Rapidmon, cercando di afferrarlo tra le fauci! Rapidmon scansò agilmente l'attacco e si portò fuori dalla portata del dragone, per poi scagliargli addosso una raffica di missili!
 
"Rapid Barrage!" esclamò il Digimon cibernetico, scatenando un'autentica pioggia di esplosivo contro il suo avversario, che reagì aprendo le fauci e creando una sfera di fuoco tra di esse!
 
"Flaming Arrowheads!" tuonò il Deva Drago, rispondendo all'attacco di Rapidmon con un'altra raffica di frecce infuocate che intercettarono i missili a metà strada, facendoli esplodere! Un fitto polverone si levò dalle esplosioni, celando rapidamente Rapidmon agli occhi del Deva Drago!
 
"E' un trucco, Majiramon!" esclamò Orochimon, capendo qual era il gioco di Jenrya e Rapidmon. "Presto, ritirati!"
 
Troppo tardi. Rapidmon non aveva quel nome per caso, e Jenrya era già pronto con una carta da strisciare nel suo D-Ark, mentre Ruki e Taomon tenevano facilmente a bada Makuramon, e WarGrowlmon si occupava di Orochimon. Il Digimon cibernetico sfrecciò attraverso la nuvola di fumo creata dalle esplosioni, e il suo Tamer calcolò rapidamente i tempi prima di inserire una carta!
 
"Rapidmon, conto su di te! Questa potrebbe essere l'arma decisiva!" esclamò Jenrya. "CARD SLASH! WarGreymon's Dramon Destroyers... Activate!"
 
Rapidmon portò in fuori il braccio destro... e su di esso apparve il guanto artigliato di metallo di WarGreymon, completo con le letali lame conosciute per essere la rovina di tutti i Digimon di tipo Drago! Con un ghigno arguto, Rapidmon fece uno scatto e si scagliò verso l'avversario con gli artigli protesi... e Majiramon se lo vide arrivare come un fulmine smeraldino dalla nube di fumo! 
 
*S-ZACK!*
 
Tutto accadde in una frazione di secondo. Rapidmon chiuse le distanze e sferrò un affondo fenomenale con i Dramon Destroyers, superando la corazza di Majiramon e trafiggendo il suo cuore! Il dragone spalancò gli occhi in un'espressione di orrore e di raccapriccio... poi gettò indietro la testa e lanciò un dirompente ruggito mentre i suoi dati cominciavano a scomporsi! Il suo corpo serpentino si infranse rapidamente, partendo dalla coda e risalendo velocemente verso la testa. I Dramon Destroyers scomparvero dal braccio di Rapidmon nel momento in cui il torace di Majiramon si dissolse... e un attimo dopo, il Deva Drago era scomparso nel nulla.
 
"No! Maledizione, hanno cancellato Majiramon!" esclamò Makuramon, rialzandosi dopo aver subito un poderoso colpo da parte di Taomon. Ormai il vantaggio era completamente svanito... e Makuramon ne ebbe la conferma quando vide che anche WarGrowlmon stava recuperando lo svantaggio che aveva su Orochimon.
L'idra caricò un altro attacco Inferno Blast, cercando di inghiottire WarGrowlmon in un'esplosione di fuoco, ma Takato reagì con abilità, inserendo una carta Hyper Speed nel suo D-Ark, che ebbe l'effetto di rendere più veloce il Digimon dinosauro per un istante. WarGrowlmon sfruttò abilmente il momentaneo vantaggio, portandosi alle spalle di Orochimon con uno scatto proprio mentre questo scagliava il suo attacco! Lo Inferno Blast esplose nel punto dove WarGrowlmon si trovava un attimo prima... e WarGrowlmon afferrò la coda del mostro ad otto teste e lo sollevò di peso, facendoselo volteggiare un paio di volte sopra la testa prima di scagliarlo via con tutta la forza che aveva! Orochimon atterrò dolorosamente sul terreno, in un nodo di spire e teste... e riuscì a rialzarsi a fatica, solo per trovarsi di fronte WarGrowlmon già in guardia e pronto a scagliare una Radiation Blade. Ed Orochimon non aveva una gran voglia di verificare da sè se sarebbe stato in grado di reggere a quell'attacco...
 
"Niente da fare, adesso sono loro in vantaggio..." grugnì Orochimon. "Dobbiamo ritirarci, Makuramon. Senza Majiramon siamo troppo svantaggiati!"
 
"Maledizione, e pesare che stava andando tutto così bene..." esclamò rabbiosamente il Deva Scimmia. Con un gesto del braccio, Makuramon creò una nuvola dorata che gli apparve sotto i piedi e lo sollevò in aria... poi, usando quella strana nuvoletta come cavalcatura, volò via e fece cenno ad Orochimon di seguirlo. Con riluttanza, anche il serpente ad otto teste iniziò la ritirata, mentre Hirokazu e Guardromon si apprestavano ad incalzarli.
 
"Presto, Guardromon! Non facciamoceli scappare!" esclamò eccitato il ragazzo con il frontino. Guardromon fece un cenno con la testa e prese la mira contro Makuramon ed Orochimon... ma prima che potesse aprire il fuoco, Taomon alzò una mano, facendo cenno ai due di non prendersi la briga di attaccarli.
 
"Aspettate, voi due. Non serve sprecare energie con loro." disse la volpe sciamana. "Per il momento, accontentiamoci di averli messi in fuga. E poi, abbiamo eliminato il drago. Già questo è un buon risultato."
 
"Ma..." provò a protestare Hirokazu, ma desistette quando vide che Ruki si stava schiarendo la voce e lo guardava storto. "Ugh... okay, come non detto..." concluse, vedendo che ormai Makuramon ed Orochimon erano troppo lontani. I Digimon tornarono tutti al loro stadio evolutivo iniziale, e Takato tirò un sospiro di sollievo quando vide che c'erano tutti e sembrava che se la fossero cavata bene.
 
"Phew... stavolta abbiamo davvero rischiato grosso..." mormorò, andando subito ad accertarsi che Guilmon stesse bene. "Guilmon, tutto a posto? Non sei ferito, vero?"
 
"Sono solo un po' stanco, Takatomon... non so cosa darei per farmi una scorpacciata di pane, in questo momento..." rispose il simpatico Digimon rosso.
 
Takato ridacchiò gentilmente e accarezzò Guilmon sulla testa. "Mi dispiace che non ci sia la possibilità di farlo adesso, Guilmon... ma non appena torneremo a casa, vedrai che ci sarà tutto il pane che vorrai! E voi, ragazzi, tutto bene? Ruki-san, Kazu-kun, Kenta-kun, Alice-chan... da dobe siete arrivati? E cos'è quella specie di Digivice gigante?"
 
"Ah, non ci crederai mai quando te lo racconteremo, Takato-kun!" esclamò eccitato Kenta. "Dobbiamo raccontarti dove ci ha portato quel flusso di dati! Abbiamo visto cose che neanche ti immagini... e abbiamo anche conosciuto Dobermon, qui presente!"
 
Fece cenno al gigantesco cane nero, che restava accanto ad Alice con fare protettivo. "Piacere di conoscervi, Tamers. Io sono Dobermon... e il mio compito sarà quello di aiutarvi e di guidarvi attraverso DigiWorld." affermò. "Consideratelo un modo di aiutarvi da parte di una persona che sono lieto di chiamare amico."
 
"Beh... grazie mille, Dobermon, ma adesso..." disse Takato, accorgendosi che in effetti c'era qualcosa che non andava con uno dei suoi amici - e più esattamente con Juri, che sembrava finalmente essersi ripresa dallo shock, ma ancora non era ben ferma sulle gambe. Con passo malfermo, la bambina castana raggiunse Elecmon e lo prese in braccio.
 
"Juri, tutto a posto? Io... io sto bene..." cominciò a dire, prima che la sua partner umana lo abbracciasse con tutte le sue forze, come se avesse paura che Elecmon dovesse svanire da un  momento all'altro. "Ah! Ma cosa...? Juri, io sto bene! Tranquilla, non mi è successo nulla..."
 
"Ho avuto paura..." sussurrò Juri, singhiozzando un po'. "Tu... hai rischiato di morire... e io non potevo fare niente... ero paralizzata dalla paura... Scusami... non sono una brava Tamer... nè una brava ragazza... per favore, dimmi che non te ne andrai... Non lasciarmi sola, ti prego... non voglio perdere anche te..."
 
Elecmon restò stupefatto per un istante, chiedendosi cosa volesse dire Juri con quelle parole... e anche Ruki, che si trovava abbastanza vicina, sentì quelle parole e si trovò a chiedersi cosa volesse dire, con un'espressione di stupore e preoccupazione. 
 
"Anche te?" si chiese la bambina dai capelli rossi. "Cosa vuol dire con... 'anche' te?"
 
Takato, da parte sua, abbassò tristemente lo sguardo. Poteva immaginare cosa passasse per la mente di Juri in quel momento...        
 
 
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CONTINUA...
 
 
Note dell'autore: E' stata una battaglia pericolosa, ma per adesso, i Tamers escono vincitori e c'è un Deva in meno a DigiWorld. Il gruppo si è riunito, e ora manca soltanto di ritrovare Ryou... ma sembra che alcuni Tamers avranno a che fare con dei problemi che non possono essere sconfitti su un campo di battaglia. Chi ha visto l'anime di Tamers avrà già capito a cosa mi riferisco.
 
Non ho molto da dire, se non... alla prossima, e spero di aggiornare un'altra mia storia prima di questo fine settimana!
 
Ciao!         
   
        
           

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Capitolo 27
*** Shuichon a DigiWorld ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 27 - Shuichon a DigiWorld
 
 
La situazione di pericolo si era conclusa, fortunatamente, senza alcuna conseguenza negativa... e anzi, i Tamers erano riusciti a segnare un punto a loro favore, eliminando il Deva Drago. Tuttavia, in quel momento, era qualcos'altro che passava per la testa di Takato e Ruki - l'improviso ed inaspettato sfogo di Juri non appena Makuramon ed Orochimon erano stati costretti a ritirarsi.
 
Tuttavia, quel crollo emotivo non era durato molto. Dopo appena un minuto, Juri si era calmata e aveva detto che andava tutto bene... anche se Takato non ne era eccessivamente convinto, conoscendo abbastanza bene la sua amica. Era una cosa di cui non parlava a nessuno, per rispetto a Juri, ma qualcosa che sapeva che occupava i pensieri della sua amica da molto tempo. Forse non era esattamente una buona idea lasciare che le cose restassero così com'erano, ma al tempo stesso, non voleva farle del male parlando così alla leggera dei suoi problemi. Tanto più che erano problemi molto gravi e profondi...
 
"Hey, occhialoni? Cos'è che te ne stai là con lo sguardo perso nel vuoto?" 
 
Non c'era neanche bisogno di conoscere Ruki bene come lui per rendersi conto che si trattava della sua voce. Takato sospirò e si sfregò la fronte, per poi voltarsi verso la sua compagna di viaggio. Incredibile pensare che Ruki, che fino a poco tempo prima era stata così ostile e scostante nei suoi confronti, adesso fosse diventata una dei suoi compagni più fidati.
 
"Scusa, Ruki... ero un po' pensieroso. Anche se siamo riusciti a sconfiggere quei Digimon, la prossima volta che li incontreremo saranno meglio preparati, e non so se riusciremo ad affrontarli." disse il ragazzino. "E poi... e poi, beh, c'è stato un altro problema, di cui dovrei raccontarvi..."
 
"Tu ti preoccupi troppo, Takatomon. Ti ho detto che se finora ce la siamo sempre cavata, troveremo un modo anche più avanti." disse Guilmon. Takato invidiava la spensieratezza del suo Digimon, ma temeva che in quel momento, nel mondo ostile in cui si trovavano, non fosse facile condividerla.
 
Ruki, dal canto suo, aveva altre cose per la testa. Era abbastanza intelligente ed osservatrice da capire che Takato non aveva detto tutto. E il fatto che non avesse ancora spiegato come mai Ryou non fosse più con il gruppo, aveva qualcosa a che fare con ciò che era successo. Le veniva da pensare che Takato sapesse come mai Juri aveva avuto quello sfogo, soltanto mezz'ora prima... e come mai ora si stesse comportando nella stessa maniera allegra e spensierata di prima... ma lei, meglio di chiunque altro, immaginava che non sarebbe stato giusto intromettersi nella vita di Juri in maniera così diretta. Se Juri avesse avuto voglia di parlare di quello che la tormentava, allora lo avrebbe fatto... ma Ruki non voleva dare l'impressione di volerla costringere.
 
"Piuttosto, Takato, sarei curiosa di sapere di più di quel Digimon che vi ha attaccato. Beelzemon, hai detto che si chiamava?" chiese Renamon. 
 
Il ragazzino con gli occhialoni, scosso dalle sue riflessioni, guardò verso la Digimon volpe per un attimo, come sorpreso della domanda... e poi si schiarì la voce e rispose. "Beh... sì, in effetti... è proprio Beelzemon il motivo per cui Ryou si è separato dal gruppo. Siamo... siamo stati attaccati da quel Digimon... un Digimon di livello Mega... mentre ci eravamo fermati per la notte, e abbiamo quasi subito capito che era un avversario troppo forte per noi. E' riuscito a scrollarsi di dosso tutti i nostri attacchi come niente fosse, e se non fosse stato per l'intervento di Ryou, non saremmo mai riusciti ad uscirne vivi. Spero che Ryou-kun se la sia cavata..."
 
"Le pellacce non muoiono mai, occhialoni." affermò Ruki con un'alzata di spalle e un sorrisetto sarcastico. "Sono sicura che ce lo ritroveremo tra i piedi prima di quanto tu immagini. Ma... non è solo il fatto che siamo inseguiti da un Digimon di livello Mega a preoccuparti, vero? C'è qualcos'altro..."
 
"Effettivamente, Ruki, penso di indovinare di cosa si tratti." disse Renamon, che dopo aver riflettuto un po', sembrava essersi ricordata cosa volesse dire quel nome, e dove aveva sentito parlare di Beelzemon in precedenza. "Quel Beelzemon... era qualcuno che conosciamo, vero?"
 
Takato e Ruki sgranarono un po' gli occhi, stupiti dalle capacità di deduzione di Renamon, e la volpe ninja spiegò subito come fosse giunta a quella conclusione. "Non era troppo difficile da capire, Ruki. Da come Takato ne parla, dall'inflessione delle parole, e dall'esitazione che prova... si capisce che questo Beelzemon dev'essere qualcuno di importante e di conosciuto." affermò.
 
"In effetti... in effetti è così." rispose Takato dopo un momento di esitazione. "Vedi, Renamon... Ruki-san... quel Digimon che per poco non ci spazzava via tutti... non era altri che Impmon!"
 
Anche la stoica Renamon non potè fare a meno di sbattere gli occhi meravigliata davanti a questa rivelazione. "Cosa? Impmon? Dici davvero?" chiese la volpe ninja. "Ma come ha fatto ad ottenere un simile potere? E da chi, poi?"
 
"Sono pronta a scommettere che i Deva e Zhuqiaomon gli abbiano fatto un'offerta che non ha potuto rifiutare..." disse Ruki, immaginando come fossero andate le cose. "Gli hanno proposto di diventare più forte di quanto lui avrebbe mai potuto fare da solo... e lui ha accettato prontamente. In cambio, immagino che gli sia stato imposto di distruggerci, vero?"
 
"Sì... è probabile che sia così..." disse Takato. "Io... non so cosa pensare, Ruki-san... vorrei parlare con Impmon e cercare di convincerlo che non è così che potrà dimostrare la sua forza... ma lui, ci ascolterà? Saremmo in grado di convincerlo?"
 
"Sai come vanno le cose, qui nel Mondo Digitale." affermò Renamon, tornata al suo comportamento stoico e razionale. "E anche Impmon... o Beelzemon, come lo vogliamo chiamare... segue le regole di questo mondo. Sono regole spietate, me ne rendo conto, ma non puoi sperare di sovvertire da solo quelle leggi che per millenni sono state in vigore sotto il dominio di Zhuqiaomon. Se dovessimo incontrare di nuovo Beelzemon... allora la nostra unica speranza sarà aver raggiunto a nostra volta il livello Mega. Solo così avremo una possibilità di vittoria."
 
Takato annuì silenziosamente, ripensando a quella strana, inquietante voce che aveva sentito nei suoi sogni. Era qualcoa di strano e terribile... e Takato non aveva dubbi che si trattasse di qualcosa di malvagio, o almeno di pericoloso... ma forse quello poteva essere l'unica possibilità di vittoria nel caso Beelzemon si fosse ripresentato... non sarebbe stato ragionevole usare quel potere, anche con tutti i rischi che comportava, se era per aiutare i suoi amici? Per salvarli? 
 
I Digiprescelti non si erano mai trovati in una tale situazione, pensò tra sè Takato, mentre dava un calcetto ad una pietra e la mandò a rotolare per un pendio scosceso. Ancora una volta, la realtà si stava dimostrando molto più complicata di quanto la televisione non facesse credere...
 
"Ma occupiamoci dei problemi nell'ordine in cui si presentano." disse infine Renamon. "Per adesso, grazie all'Arca, ci è possibile raggiungere più facilmente la dimora di Zhuqiaomon, anche se dovremo comunque essere pronti a combattere quando ci arriveremo."
 
"Già... per adesso, ho solo voglia di rilassarmi... oggi abbiamo combattuto davvero tanto!" affermò Guilmon massaggiandosi la testa e guardando verso il falò che i loro compagni avevano acceso, e attorno al quale ora stavano seduti come un gruppetto di scout in uscita! Juri, che stava riattizzando il fuoco con alcuni bastoncini secchi, mosse una mano verso di loro per fare loro cenno di unirsi alla comitiva, e Takato fu sollevato di vedere che la ragazzina castana era tornata a sorridere... anche se privatamente, si chiedeva se non stesse ancora una volta cercando di seppellire ciò che la rendeva triste e di nascondere ciò che provava per non dare disturbo agli altri. 
 
"Hai ragione, Guilmon... meglio riposarsi, e poi, quando saremo tutti freschi, proseguire dritti per il palazzo di Zhuqiaomon e continuare a cercare Calumon." disse Takato. "Sai, Ruki-san, Renamon... mi sarebbe piaciuto vedere Shibumi-san, mi dà l'impressione di essere un tipo in gamba, da come ne parli."
 
"Ci ha raccontato parecchie cose sul Mondo Digitale, e sulle sue origini." affermò Renamon, per poi guardare verso il falò attorno al quale erano seduti i loro compagni. Dobermon, l'enorme cane nero che accompagnava Alice, aveva fatto amicizia abbastanza presto con il resto del gruppo, malgrado il suo modo di fare un po' scostante. In quel momento, Alice lo stava accarezzando sulla testa con espressione tranquilla, mentre Terriermon si stava esibendo in qualche acrobazia per cercare di far ridere un po' il serioso Digimon dobermann. "E' stato lui inoltre a farci conoscere Dobermon e i Digi-Gnomi. Ancora non sappiamo tutto, ma se non altro, siamo riusciti a mettere assieme qualche altro pezzo del puzzle."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Dobermon
Tipo: Bestia Demoniaca
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Gray Noise, Black Beam
 
Si tratta di un Digimon cacciatore nato da un virus, che esiste per dare la caccia ad altri virus, e non si fa portare fuori strada da alcuna distrazione. E' in grado di sigillare l'energia dei suoi avversari con un raccapricciante ululato, per poi distruggerli con un raggio di energia distruttiva.
 
 
"Comunque, per adesso la situazione è tranquilla." affermò Ruki. "Immagino che sia meglio andare a riposarsi un po'. Dopo una giornata così piena, abbiamo bisogno di tutte le energie che siamo in grado di risparmiare."
 
"Buona idea, Ruki... e poi, vorrei conoscerlo un po' anch'io, Dobermon!" affermò Guilmon stiracchiandosi. Convincendosi che, in effetti, non sarebbero riusciti a reggere a lungo se non si fossero concessi un po' di riposo, Takato fece un cenno di assenso al suo Digimon, e assieme tornarono verso il falò, dove Hirokazu li accolse con un cenno della mano.
 
"Ehilà, Takato-kun! E tu, regina dei Digimon! Cosa ve ne state a fare, là in disparte?" esclamò il giovane Tamer con il frontino. "Venite qui attorno al fuoco, che immagino che là si geli!"
 
"In effetti, devo ammettere che la temperatura non è il massimo..." riconobbe Takato, facendo un sorriso un po' goffo e reprimendo un brivido. Faceva ancora freddo, e la notte non era ancora finita... "Ma voi, ragazzi, come state? Va... tutto bene, vero?"
 
"Sì, siamo ancora tutti d'un pezzo!" affermò Terriermon, flettendo una delle sue orecchie come se stesse mostrando un bicipite! "Anche se ammetto che ce la siamo vista bruttina... cavolo, non mi aspettavo che Impmon avesse fatto una cura vitaminica così potente!"
 
Jenrya fece un sorriso davanti al tentativo di Terriermon di sdrammatizzare la situazione. "Già... se non fosse stato per Ryou-kun, adesso forse non saremmo qui." affermò il Tamer cinese. "Ma mi chiedo che fine abbia fatto."
 
"Se si tratta davvero del leggendario Ryou Akiyama, allora non dovete preoccuparvi. Sicuramente riuscirà a cavarsela." affermò Meramon, continuando a riattizzare il fuoco con le fiamme emanate dal proprio corpo. "Ammetto di essere soltanto un Digimon di livello Champion, ma ho sentito parlare diverse volte delle avventure che Ryou ha vissuto qui a DigiWorld... e anche da altre parti! Credetemi, non se l'è guadagnato per caso, il nome di Digimon King."
 
"Hai sentito, Kenta-kun? Siamo amici di un personaggio famoso, da queste parti!" affermò Hirokazu, dando una pacchetta sulla spalla al suo amico con gli occhiali. Hagurumon fece tintinnare i suoi ingranaggi come per esprimere la sua contentezza, e Kenta stesso, che pure cercava di essere un po' più distaccato rispetto al suo fin troppo entusiasta amico, fece un sorrisone smagliante e un segno dell'okay.
 
"Sarà... e ammetto che non è poi il pallone gonfiato che credevo." affermò Ruki, guardando da un'altra parte con espressione leggermente infastidita. "Ma fa un po' troppo il misterioso, per i miei gusti. Se sa qualcosa di questo Beelzemon, o come accidenti si chiama la forma evoluta di Impmon, perchè non lo dice chiaro e netto? Così non ci facilita certo le cose!"
 
"Forse ha i suoi motivi per non dirlo... forse è qualcosa di personale di cui lui non vuole parlare." affermò Juri, tenendosi accanto al fuoco assieme ad Elecmon. Kenta, ancora un po' preoccupato per la loro compagna di viaggio, volle chiederle se c'era qualcosa che non andava, ma Takato lo precedette.
 
"Katou-san... sei... sicura che vada tutto bene?" chiese il ragazzino dai capelli castani, aggiustandosi un po' gli occhialoni sulla testa. "Non... vorremmo che tu ti senta male, proprio in questo momento..."
 
In realtà, Takato avrebbe voluto chiedere molto di più, ma si trattenne per paura di risultare importuno, e comunque non voleva toccare certi tasti sensibili della sua amica. Pensando che magari avrebbe potuto dare una mano, Ruki si sedette accanto a Juri ed Elecmon, con Renamon che rimase in piedi accanto alle due ragazzine come una guardiana instancabile. "Senti, Juri-san..." disse la rossa Digimon Queen, massaggiandosi la fronte e cercando al tempo stesso di rendersi il discorso un po' più facile. Accidenti, perchè non era mai così facile parlare apertamente con le persone? 
 
Juri si voltò verso la Tamer più esperta, sfoderando il suo sorriso più convincente. Per qualche motivo, la cosa fece venire un moto di allarme a Ruki, che pareva rendersi conto che il sorriso di Juri non era esattamente convincente...
 
"Sì, Ruki-san? Dimmi pure!" esclamò la bambina castana... per poi tirare nuovamente fuori il suo immancabile pupazzetto e cominciare a fare la ventriloqua! "Siamo qui che ascoltiamo! Woof, woof!"
 
Ruki si schiarì la voce, cercando di ignorare il pupazzetto che Juri portava sulla mano. "Non... non è niente, Juri. E' solo che... ecco, se per caso hai bisogno di parlare di qualcosa... io sono qui, e ti aiuterò quanto posso." affermò. "Anche se ammetto che per me è un'esperienza un po' nuova..."
 
Juri continuò a sorridere, ma la sensazione che fosse un sorriso di facciata non abbandonò Ruki. "Beh..." disse, esitando per un attimo. "Grazie mille, Ruki-san... stai tranquilla, comunque va tutto bene! Ce la faremo ad uscire di qui tutti vivi, ne sono sicura!"
 
"Juri?" chiese Elecmon, sentendo Juri che lo accarezzava con fare quasi frenetico, come se la bambina dai capelli castani avesse paura che il piccolo Digimon elettrico scomparisse da un momento all'altro.
 
"Ce la faremo..." ripetè Juri, tentando di convincersi...
 
 
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Nel frattempo, in un altro settore di DigiWorld... 
 
"Hey, Ryou?" chiese il piccolo Monodramon al suo Tamer, ancora non del tutto sicuro di cosa stesse accadendo, e soprattutto del perchè lui e Ryou non avessero immediatamente cercato di riunirsi al gruppo dei Tamers. "Esattamente, cos'è che stiamo facendo da queste parti? Non dovremmo cercare di tornare da Takato, Guilmon e gli altri?"
 
"Hai ragione, Monodramon... e in una situazione normale, lo avremmo anche già fatto." continuò Ryou, guardando pensieroso verso le rupi scosese che si stagliavano all'orizzonte, rendendo il paesaggio ancora più selvaggio ed impressionante. I primi raggi del sole cominciavano timidamente a filtrare all'orizzonte, e Ryou si schermò gli occhi con una mano quando la luce si fece un po' più intensa, minacciando di abbagliarlo. "Ma... in tutta questa situazione ci sono delle cose che non mi sono chiare per niente. A cominciare dal ritorno di Beelzemon. Credevo che i sette Grandi Signori dei Demoni fossero stati tutti sigillati o distrutti. Com'è possibile che uno di loro si sia liberato così, senza che i Sovrani ne sapessero nulla?"
 
"Hmm... capisco cosa vuoi dire, Ryou... vorresti parlare con EbonWumon-sama o Baihumon-sama per vedere loro cosa ne sanno?" chiese Monodramon, ricevendo un cenno affermativo della testa come risposta. 
 
"Esatto... certo, Zhuqiaomon-sama non sarebbe di grande aiuto, ed Azulongmon-sama, beh... lo sai anche tu." rispose Ryou, nelle cui parole il draghetto nero e viola sembrò di avvertire una certa acredine. Anche se era passato un certo tempo da allora, Ryou non si era ancora dimenticato di quella brutta esperienza.
 
"Sì... capisco." affermò Monodramon, sfregandosi la testa. Non era stato presente in quella particolare vicenda, per ovvi motivi, ma sapeva per sentito dire cosa fosse successo... "Comunque... quando pensi che potremo richiedere l'aiuto degli altri due sovrani?"
 
"Tra non molto, Monodramon. Se non ricordo male, da queste parti ci dovrebbe essere un piccolo santuario a loro dedicato." disse Ryou, guardandosi attorno con attenzione. "Bene... quelle rocce lì ci sono... e adesso che il sole sorge, dovrebbe apparire... Ah, sì, eccolo!"
 
Il giovane Tamer indicò con un braccio uno strano effetto di luce che cominciava ad apparire sulle rocce scoscese. Si trattava di un'ombra zigzagante che scendeva tra le rocce, come una sorta di serpente gigantesco, e puntava verso due rocce più piccole delle altre, la cui forma ricordava un paio di colonne. Sembrava quasi un'indicazione di dove andare... "Seguendo quell'ombra, si rivela l'ingresso del santuario, altrimenti è difficile trovarlo." affermò il giovane Digimon King, cominciando a dirigersi verso il luogo che aveva visitato più volte in passato. Monodramon seguì a ruota, e nel giro di alcuni minuti, i due compagni raggiunsero una fenditura tra le rocce dove terminava l'ombra, infilandosi in uno stretto passaggio che si apriva in un tunnel. Penetrando nella grande roccia, i due cominciarono a scendere una lunga rampa di scale che apparve davanti a loro, stando bene attenti a non incespicare nei gradini irregolari.
 
Finalmente, dopo almeno un paio di minuti passati a scendere le scale con estrema cautela, i due compagni di viaggio raggiunsero infine un piccolo vestibolo... che portava poi ad una grande sala dominata da un grande altare, sul quale si vedevano delle maestose statue, tutte delle dimensioni di un uomo, che rappresentavano le quattro divinità digitali dei punti cardinali - un grande drago serpentino, una fenice dalle piume di fuoco, una enorme tigre dai denti a sciabola, e una testuggine a due teste con un grande albero che le cresceva sulla schiena. Dopo aver preso un bel respiro, Ryou si avvicinò alle statue di EbonWumon e Baihumon e le toccò leggermente, concentrandosi e richiamando mentalmente le divinità digitali a cui corrispondevano.
 
Per diversi secondi non accadde nulla... poi, Monodramon corrugò la fronte e ridusse i suoi occhi a due fessure nel momento in cui la fioca luce che pervadeva il santuario improvvisato aumentò di colpo. Un paio di fiamme soprannaturali, una di colore bianco ed una di colore smeraldino, si accesero sopra le statue di Baihumon ed EbonWumon... e gli occhi delle due statue si illuminarono, prima che la voce ruggente e riecheggiante di Baihumon cominciasse  a risuonare nell'edificio.
 
"E' PASSATO MOLTO TEMPO DALL'ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO PARLATI, RYOU AKIYAMA, GIOVANE CAMPIONE." disse il Sovrano dell'Ovest. "COME SEMPRE, RISPONDEREMO ALLE TUE DOMANDE AL MEGLIO DELLE NOSTRE POSSIBILITA'."
 
"La ringrazio, Baihumon-sama." disse Ryou. "La prima domanda... beh, immagino che possiate già indovinarla: è stato Zhuqiaomon-sama a permettere ad Impmon di tornare ad essere il Demone della Gola che era una volta, immagino."
 
"QUELLO CHE DICI E' ESATTO." rispose EbonWumon, la cui voce suonava più calma e più profonda di quella di Baihumon. "NOSTRO FRATELLO ZHUQIAOMON HA PORTATO LA CREATURA CHIAMATA IMPMON A CONTATTO CON LA MOTOCICLETTA DEMONIACA, BEHEMOTH... E QUESTO HA RISVEGLIATO, ALMENO IN PARTE, I RICORDI DI CIO' CHE IMPMON ERA UN TEMPO."
"BEELZEMON, IL SIGNORE DEI DEMONI DELLA GOLA." affermò Baihumon. "E ANCHE ADESSO CHE SOTTOSTA ALLE DIRETTIVE DI NOSTRO FRATELLO E DEI SUOI DEVA, EGLI STA CONTINUANDO A VAGARE PER IL MONDO DIGITALE, UCCIDENDO DIGIMON E RACCOGLIENDO I LORO DATI PER AUMENTARE IL SUO POTERE."
 
"Capisco..." continuò Ryou. "E... lascerete che Zhuqiaomon-sama continui con questo modo di fare potenzialmente pericoloso?"
 
"NOI NON ABBIAMO AUTORITA' SUL MONDO DIGITALE DEL SUD, NE' INFLUENZIAMO IN ALCUN MODO IL COMPORTAMENTO DI NOSTRO FRATELLO." rispose EbonWumon. Con un po' di riluttanza, Max dovette ammettere che la divinità digitale dalle sembianze di tartaruga non aveva tutti i torti... Lui e Baihumon non avevano il diritto di dire a Zhuqiaomon come comportarsi. Tuttavia, aveva come l'impressione che non fosse una buona idea trattare la resurrezione di un Grande Signore dei Demoni con tanta nonchalance. "DETTO QUESTO, COMPRENDIAMO LE TUE PREOCCUPAZIONI. LA RIAPPARIZIONE DI UN GRANDE SIGNORE DEI DEMONI POTREBBE ESSERE UN PROBLEMA."
 
"PER QUESTO MOTIVO, VOGLIAMO DARTI LA POSSIBILITA' DI SEGUIRE I MOVIMENTI DI BEELZEMON, IN MODO DA POTERLO TENERE D'OCCHIO ED INTERVENIRE NEL CASO DIVENTI PERICOLOSO. SEI GIA' RIUSCITO UNA VOLTA A TENERGLI TESTA, DOPOTUTTO. E COMUNQUE, ANCHE SE QUESTO NON DOVESSE BASTARE... QUESTO DIGIVICE CONTIENE QUALCOSA CHE I TUOI COMPAGNI POTRANNO UTILIZZARE PER SCONFIGGERE BEELZEMON E COMBATTERE AD ARMI PARI CON I DIGIMON PIU' FORTI, QUALORA SI DIMOSTRINO DEGNI DI POSSEDERE UN SIMILE POTERE." continuò Baihumon, prima che una sfera di luce bianca apparisse davanti a lui. La luce fluttuò per qualche istante davanti a Ryou e Monodramon, e si solidificò, trasformandosi in una sorta di Digivice nero, poco più che una sorta di videogioco portatile con uno schermo a cristalli liquidi che stava comodamente nella mano di un bambino.
 
Ryou avrebbe voluto dire che c'era un piccolo problema - il fatto che Beelzemon non aveva ancora completamente preso confidenza con i suoi nuovi poteri di Digimon di livello Mega quando lo aveva affontato per la prima volta, e che sicuramente la prossima volta sarebbe stato molto più preparato e in grado di surclassare Cyberdramon. Tuttavia, immaginava che più di così non potesse pretendere, e ringraziò comunque Baihumon ed EbonWumon per il loro aiuto, tenendo in mano il loro Digivice. "Beh, in tal caso... farò del mio meglio per tenere d'occhio Beelzemon, e al tempo stesso darò un'occhiata a DigiWorld. C'è anche il D-Reaper a cui pensare, e non credo che Takato-kun e gli altri avranno gioco facile su quella mostruosità.
 
"COME ABBIAMO GIA' DETTO, COMPRENDIAMO LE TUE PREOCCUPAZIONI, RYOU AKIYAMA." affermò il Digimon Sovrano simile ad una tigre dai denti a sciabola. "SFORTUNATAMENTE, NON C'E' MOLTO CHE POSSIAMO FARE NELLE NOSTRE CONDIZIONI. I MONDI DIGITALI STANNO ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI CRISI... NON SOLTANTO QUELLO DI NOSTRO FRATELLO ZHUQIAOMON, MA ANCHE TUTTI GLI ALTRI. SIAMO FACENDO TUTTO IL POSSIBILE PER TENERLI SOTTO CONTROLLO, MA QUANTO STA SUCCEDENDO PREOCCUPA ANCHE NOI."
 
"Non fa niente. Comprendo la vostra situazione." disse il giovane Tamer. "E vi ringrazio comunque per l'aiuto che avete potuto darmi. Cercherò di farne buon uso."
 
"BUONA FORTUNA, RYOU AKIYAMA." affermò EbonWumon. "SE CI SARA' POSSIBILE, TI RICONTATTEREMO PIU' AVANTI, NELLA SPERANZA DI DARTI NOTIZIE MIGLIORI. FINO AD ALLORA, CI AFFIDEREMO A TE."
 
Le statue di EbonWumon e Baihumon rimasero inerti, e la luce che le pervadeva si affievolì fino a scomparire, lasciando Ryou e il suo piccolo partner soli nella grande sala, dove tornò a regnare un silenzio innaturale. Monodramon si sfregò la fronte e raggiunse il suo compagno umano, tirando un sospiro rassegnato. "Insomma, Ryou... niente di nuovo, eh? Ancora una volta, dovremo cavarcela più o meno da soli."
 
"Non posso neanche biasimare i Sovrani. La loro responsabilità va prima di tutto ai Mondi Digitali sotto la loro tutela." affermò il giovane Tamer, guardando il piccolo Digivice nero che si trovava nella sua mano. "Va bene, vorrà semplicemente dire che ci arrangeremo con quello che abbiamo... e se davvero non dovesse bastare, speriamo che quello che ci ha consegnato Baihumon-sama permetta ai nostri compagni di fare il resto. A questo proposito..."
 
"Sì, Ryou?" chiese Monodramon. "Credi che si tratti... della Bio-Emersione? E' da parecchio tempo che non accade più che qualcuno ottenga tale potere, in tutti i Mondi Digitali. Da quando Azulongmon-sama ha chiamato quei..."
 
"Sì, me ne ricordo..." affermò Ryou, facendosi più cupo. Era ancora un tasto un po' dolente per lui, e Monodramon si tappò immediatamente la bocca per non dire qualcosa di troppo. "Non ti preoccupare, Monodramon, è una cosa che ho notato anch'io. Comunque... per adesso, credo che la cosa più importante da fare sia raggiungere Takato-kun e gli altri. Al momento, mentre stiamo parlando, potrebbero essere ancora alla ricerca di Ruki e degli altri..."
 
 
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Il mattino dopo, il gruppo di Takato aveva cominciato a muoversi di buon ora, utilizzando l'Arca che Shibumi aveva concesso a Ruki e agli altri. Il giovane Tamer doveva ammettere che era un mezzo di trasporto molto utile, e aveva anche un suo fascino: sembrava quasi di trovarsi in un'astronave, in quella grande sala vuota e dalle pareti quasi completamente lisce che dava l'impressione di qualcosa di futuristico, e il suono che faceva mentre volava per i cieli del Mondo Digitale accompagnava piacevolmente il gruppetto.
 
L'unico elemento negativo era il fatto che per tutta la durata del viaggio non c'era assolutamente nulla da fare. Jenrya, in particolare, sembrava sentire la noia più degli altri. Seduto a gambe incrociate accanto a Kenta, Hirokazu, Alice e Dobermon, tutti e quattro addormentati come ghiri, il giovane Tamer cinese stava giocherellando con le orecchie di un paziente Terriermon, la cui espressione comicamente esasperata sembrava chiedersi se il suo Tamer aveva preso certe abitudini dalla sua sorellina Shuichon. 
 
"A proposito di Shuichon... mi chiedo come se la stia cavando." disse Terriermon, rivolto al suo Tamer. "Voglio dire, magari io me ne lamentavo un po', quando giocava con me come un peluche, ma immagino che adesso si annoierà, senza di noi."
 
Il ragazzino dai capelli blu lasciò delicatamente le orecchie di Terriermon e lo accarezzò sulla testa. "Sono sicuro che Shuichon-chan se la caverà... del resto, staremo via soltanto per pochi giorni, o almeno così spero." affermò. "Anzi... se tutto va bene, l'Arca ci porterà vicino al palazzo di Zhuqiaomon, dove spero che potremo sistemare le cose."
 
"Non lo so, Jenrya..." disse Elecmon, grattando con una delle sue corte unghie il pavimento dell'Arca. "Zhuqiaomon-sama, il nostro Sovrano, non è certo conosciuto per essere molto disposto ad ascoltare. Sapete già che è irascibile e ha una scarsa considerazione di voi umani. Temo che prima di poter discutere con lui dovrete affrontarlo... e questo sempre che riusciate a superare tutti i Deva che sono rimasti a guardia del suo palazzo."
 
"Ma perchè Zhuqiaomon è così caparbiamente sicuro di voler continuare su questa strada?" si chiese Juri, che ormai sembrava essersi del tutto ripresa da quel breve crollo emotivo. "Voglio dire... facendo come fa lui, si circonderà di nemici, che aumenteranno sempre di più..."
 
"Purtroppo, non sappiamo esattamente cosa abbia spinto Zhuqiaomon-sama a perseguire una simile ossessione." rispose Meramon. "Sicuramente il fatto che stia cercando di arginare l'espansione di questo D-Reaper di cui voi mi state dicendo, non ha molto migliorato il suo umore."
 
"In ogni caso, quello che dobbiamo fare adesso è ritrovare Calumon. Questa è la nostra missione principale." disse Renamon, non avvezza a discorsi che esulassero dal punto della situazione. "In seguito, vedremo di fare qualcosa anche per questo D-Reaper. Purtroppo, Pajiramon non mi ha rivelato molto di più che il nome di questa entità, e anche se adesso ne sappiamo un po' di più grazie al signor Janyuu, le sue capacità e il suo modo di agire sono ancora completamente avvolti nel mistero. Dobbiamo comunque muoverci con prudenza."
 
"E' proprio per questo motivo che sarebbe più conveniente se Zhuqiaomon mettesse da parte i rancori e decidesse di allearsi con noi... almeno temporaneamente." affermò Jenrya con decisione.
 
Renamon tenne le braccia incrociate. "Certo, da un punto di vista prettamente razionale, questa sarebbe la cosa più utile da fare. Ma nè noi Digimon nè voi umani siamo creature completamente razionali." affermò la volpe ninja. "Ci sarà sempre qualche elemento emotivo ad incidere nelle nostre decisioni. Sapete, è così che sono fatte le emozioni. Non possiamo esattamente scegliere quelle che vogliamo o che ci sono utili e separarle dalle altre. E non possiamo mai eliminarle, soltanto ignorarle temporaneamente. Magari il Digimon Sovrano di questo mondo permette alle sue emozioni di influenzarlo più che altri... ma puoi, in tutta sincerità, dire che in una situazione che ti coinvolga personalmente saresti in grado di compiere la scelta più logica?"
 
Terriermon sbattè gli occhi stupefatto. "Lo sai, Jen? Credo proprio che ti abbia messo all'angolo..."
 
Il Tamer cinese cercò di rispondere... ma si trattenne quando si rese conto che, effettivamente, Renamon aveva pienamente ragione! Non poteva certo accusare Zhuqiaomon di farsi trasportare dalle sue emozioni, quando lui stesso non era del tutto sicuro se sarebbe riuscito a mantenere il sangue freddo in caso fosse stato emotivamente coinvolto in una certa situazione... per esempio, se Shuichon fosse stata in pericolo. Si ritrovò a ringraziare il cielo che la sua sorellina non fosse rimasta coinvolta, altrimenti... beh, non era per niente sicuro che sarebbe riuscito a restare calmo.
 
Certo non immaginava che molto presto la sua capacità di restare freddo e razionale sarebbe stata messa a dura prova...
 
 
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Nel Mondo Reale, in un piccolo parco giochi nelle vicinanze di Shinjuku...
 
Quel pomeriggio, prometteva essere una giornata in apparenza come tutte le altre, per la piccola Shuichon Wong.
 
Beh, certo non come tutte le altre. Ora che Jenrya e Terriermon non c'erano, non era più tanto divertente. Certo, adesso era lì al parco con il suo papà... che però adesso stava parlando con quello strano signore biondo con gli occhiali da sole che si era fatto vedere già diverse volte a casa loro. Yamaki, se ricordava bene il suo nome...
E in quel momento, i due erano seduti su una panchina vicina, e stavano bevendo del caffè istantaneo, discutendo di ciò che in quel momento stava accadendo nel Mondo Digitale...
 
"Allora, Yamaki-san... mi dica, avete ricevuto degli aggiornamenti da mio figlio e dai suoi compagni?" chiedeva Janyuu in quel momento, dopo aver preso un sorso di caffè riscaldato. 
 
Yamaki attese giusto un istante prima di rispondere. "Abbiamo ricevuto delle notizie proprio questa mattina. Sembra che i ragazzi siano riusciti a coprire una buona distanza, e che tra non molto saranno a ridosso del palazzo del Digimon Sovrano." affermò. "Sembra... che siano riusciti effettivamente a localizzare una persona che noi di Hypnos abbiamo cercato a lungo. E' stata una sorpresa per tutti noi."
 
"Vuole dire... che hanno trovato Shibumi-san?" esclamò sorpreso Janyuu, intuendo quello che voleva dire Yamaki. "Questa... questa sì che è una sorpresa... ma come è finito lì a DigiWorld? Pensavamo tutti... che fosse in coma dopo quell'incidente... ma è riuscito in qualche modo a raggiungere DigiWorld con la sua mente?"
 
"Non sappiamo esattamente come possa essere successo." affermò Yamaki, aggiustandosi gli occhiali da sole per poi chiudere di scatto il suo accendino. "Ma una cosa è certa, nessuno più di lui conosce DigiWorld e i suoi abitanti. Ora che sappiamo cos'è successo, faremo in modo di recuperarlo, se possibile..."
 
"Di cosa staranno parlando papà e quel signore?" si chiese Shuichon, arrampicandosi su uno scivolo ed accingendosi a fare un'altra divertente discesa. Stava per raggiungere l'ultimo gradino ed acciongersi a scendere giù... quando qualcosa di strano avvenne davanti a lei.
 
Per un attimo, la bambina mezza-cinese vide come delle scintille luminose apparire in aria, davanti a sè... e un attimo dopo, Shuichon fece un salto per lo spavento e la sorpresa quando una sorta di grande buco nero, abbastanza grande perchè lei ci potesse passare, si spalancò davanti a lei, come un paio di fauci spalancate che cercavano di inghiottirla! Per un attimo, la bambina si spaventò, e si tirò indietro quel tanto che bastava per mettersi a distanza di sicurezza senza cadere dallo scivolo... ma poi, una strana sensazione che le partiva da dentro la convinse che non c'era pericolo, e Shuichon si riavvicinò, guardando verso l'interno del varco.     
 
"Che cos'è?" chiese la bambina a nessuno in particolare. Delle immagini sfocate cominciavano ad apparire in fondo al varco, e per qualche istqante, rimasero troppo poco nitide perchè Shuichon potesse vedere esattamente di cosa si trattasse. Tuttavia, restando attenta a quello che stava succedendo all'interno del varco, la bambina cominciò a distinguere qualcosa di più... e quando finalmente tutto divenne più chiaro, Shuichon vide che l'immagine che stava vedendo era quella di Terriermon in piedi su quello che sembrava essere un pavimento di vetro lucido! Il Digimon simile ad un cagnolino stava parlando con qualcuno, probabilmente con Jenrya... e anche se Shuichon non poteva sentire quello che stava dicendo, si capiva che stava facendo una delle sue immancabili battutine sarcastiche!
 
Shuichon si mise la mano davanti alla bocca e ridacchiò divertita al pensiero... poi, incuriosita ed affascinata da quello strano fenomeno, allungò una piccola mano verso il buco nero, sperando forse di accarezzare Terriermon. Sentì un'improvvisa ondata di gelo quando il suo braccio si avvicinò al Digi-Gate, e cercò di tirarsi indietro... ma per qualche motivo, per quanto tentasse di allontanarsi con tutte le sue esigue forza, la sua mano restava lì, come se fosse stata attratta da una calamita verso il buco nero. Spaventata, Shuichon lanciò un urletto di paura... e immediatamente, sia Janyuu che Yamaki interruppero la loro conversazione e si voltarono allarmati verso lo scivolo, giusto in tempo per vedere Shuichon che cercava di tirare via la mano dal buco nero che la stava prendendo!
 
"Papà! Papààààà! Yamaki-saaaaan!" gridò Shuichon. "Mi... mi sta prendendo!"
 
"Shuichon-chan!" esclamò Janyuu, correndo a tutta velocità verso lo scivolo e cercando disperatamente di afferrare la figlia più piccola tra le braccia. Ma la sua reazione, per quanto fulminea, arrivò comunque un secondo troppo tardi. Il signor Lee tese le braccia verso Shuichon, ma non riuscì ad afferrarla prima che la forza del varco la sopraffacesse, risucchiandola al suo interno! La bambina sentì un vento gelido sferzarle il viso mentre precipitava, in quella specie di tunnel, verso l'immagine di Terriermon che sembrava diventare sempre più grande e sentì la voce di suo papà che la chiamava disperatamente...
 
"SHUICHON!"
 
"Maledizione, questo non lo immaginavo proprio..." esclamò Yamaki allarmato. "Signor Lee, dobbiamo andare immediatamente alla sede centrale. Faremo tutto il possibile per recuperare sua figlia..."
 
 
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All'interno dell'Arca, sembrava che ciò che era successo a Shuichon non fosse passato inosservato... almeno, non a Terriermon, che drizzò le orecchie allarmato e guardò verso la propria destra, avvertendo gli altri di quello che aveva appena sentito. 
 
"Huh? Hey, ragazzi, sento qualcosa!" esclamò il Digimon simile ad un cagnolino. "Jen, Jen! Non lo hai sentito anche tu? Ho avuto l'impressione che Shuichon fosse qui da qualche parte!"
 
La reazione di Jenrya fu prevedibile - il Tamer cinese sgranò gli occhi e scattò in piedi con evidente allarme, voltandosi da una parte e dall'altra come se sperasse di vedere la sua sorellina da qualche parte... e anche i suoi compagni scattarono su per la sorpresa.
 
"Shuichon?" esclamò Jenrya. "Come... com'è possibile, Terriermon? Shuichon non può essere qui!"
 
"Eppure... eppure sono convinto di aver sentito la sua presenza, qui a DigiWorld! Non posso sbagliarmi, con tutte quelle volte che Shuichon-chan mi ha fatto giocare alle bambole con lei!" ribattè Terriermon.  
 
"Cosa? Che... che sta succedendo?" chiese Guilmon, mettendosi ad annusare l'aria. Non riusciva a sentire nessun nuovo odore, men che meno quello di Shuichon. "La... sorellina di Jen non è qui, Takatomon! Non sento il suo odore..."
 
"Sei sicuro di non esserti sbagliato, orecchie lunghe?" chiese Ruki. La Tamer dai capelli rossi sembrava essere piuttosto scettica... ma non del tutto incredula. A DigiWorld, dopo tutto, erano successe anche cose più strane. "Come avrebbe fatto la sorella di Jenrya-kun ad arrivare fin qui a DigiWorld senza un varco come quello che abbiamo usato noi?"
 
"Non lo so, signorina Digimon Queen! Quello che ho percepito lo so io!" esclamò Terriermon infastidito. "Resta il fatto che ho setito che Shuichon-chan è qui! Non chiedermi come sia possibile..."
 
Dobermon alzò la testa e cominciò ad annusare l'aria attorno a sè... mentre Alice si svegliò di soprassalto, sfregandosi gli occhi con una mano. "Hmm... amici... non... non credo che... Terriermon si stia sbagliando." disse la ragazzina bionda. "Non... so neanch'io come, ma ho percepito anch'io che è arrivato qualcuno qui a DigiWorld!"
 
"Cosa vuoi dire?" chiese Takato allarmato. "Vuoi dire che... che Shuichon-chan è davvero arrivata qui a DigiWorld in qualche modo?"
 
Dobermon scosse la testa. "Non sapremmo dirlo con esattezza, ma qualcuno è sicuramente arrivato." disse l'enorme cane nero, i cui occhi rossastri scintillarono debolmente nella semioscurità dell'Arca. "Non abbiamo idea di chi potrebbe essere..."
 
"Potrebbe essere qualcuno che è capitato qui a DigiWorld per errore..." affermò Alice pensierosa. "Ma è possibile che si tratti effettivamente della sorella di Jenrya-kun... non saprei dirlo con esattezza."
 
La possibilità che si trattasse di Shuichon, per quanto remota, non era nulla... e questo fu più che sufficiente, per Jenrya, per interrompere quello che stavano facendo. "Allora... allora non c'è tempo da perdere, ragazzi! Dobbiamo cominciare a cercarla... non possiamo lasciare Shuichon-chan da sola a DigiWorld! Chissà a quali pericoli potrebbe andare incontro... Presto, scendiamo qui! Magari è qui attorno!"
 
"Hey, aspetta un momento, cervellone!" esclamò Ruki, mettendo le mani avanti. "Aspetta! Come fai ad esere sicuro che è lei? Non puoi decidere da solo di mollare tutto quanto per la remota possibilità che sia tua sorella!"
 
"Beh, forse a te non importa nulla, reginetta dei Digimon..." disse Terriermon, tenendo le braccia incrociate e fissando Ruki con acredine. "Ma Shuichon-chan è la sorellina del mio Tamer, e anche se a volte mi ha dato fastidio dover fare finta di essere una bambola, anch'io le voglio bene! Non possiamo abbandonarla lì!"
 
Renamon si trattenne a malapena dal fare un sospiro rassegnato. Era esattamente quella la situazione che aveva in mente quando aveva detto che non era facile prendere delle decisioni senza farsi prendere dalle emozioni... soprattutto quando si era direttamente coinvolti. Takato, dal canto suo, era combattuto - da una parte, non poteva ignorare che la sorella di uno dei suoi migliori amici poteva essere in pericolo, e se così fosse stato, dovevan aiutarla in qualche modo... ma dall'altro, atterrare in quel momento e in quel luogo avrebbe significato esporsi ad un rischio non indifferente. Avrebbero potuto essere attaccati da Beelzemon, o da qualche altro Deva...
 
"Ascoltate... io credo che dobbiamo almeno andare a vedere!" affermò Juri, anche lei per niente avvezza a lasciare una persona in una situazione pericolosa. "Dobbiamo... dobbiamo almeno vedere se è Shuichon-chan, e anche se non è lei, potrebbe essere una persona in pericolo. Almeno... andiamo a vedere di chi si tratta, e semmai interveniamo!"
 
Elecmon fece un cenno con la testa, approvando la decisione di Juri... e guardandosi attorno, Ruki capì subito che praticamente tutti gli altri la pensavano allo stesso modo. Se doveva essere sincera anche lei nutriva la preoccupazione che potesse essere proprio la sorella di Jenrya, e ammise tra sè che era meglio andare almeno a verificare. 
 
"Hmm... sì, è vero, avete ragione. Meglio controllare, giusto per essere sicuri." affermò la Tamer dai capelli rossi. L'Arca stava già rallentando, e stava lentamente scendendo verso terra, verso una landa desolata ricoperta di rocce aguzze...
 
Una volta che l'Arca fu giunta a circa una decina di metri da terra, un raggio di luce azzurrina venne proiettato dalla parte inferiore del gigantesco Digivice, e uno alla volta, i Tamer e i Digimon che facevano parte della spedizione scesero, si divisero in alcuni gruppetti e cominciarono subito a cercare. Guilmon e Dobermon cominciarono subito a fiutare, cercando di cogliere un'odore che potesse essere quello di Shuichon... all'inizio, senza alcun apparente successo.
 
"Hmm... sniff, sniff... mi dispiace, Takatomon, io qui non sento niente... potrebbe essere troppo lontana..." disse Guilmon. "O potrebbe non essere nemmeno arrivata a DigiWorld... non lo so, Takatomon, dobbiamo cercare ancora!"
 
"Per favore, Guilmon, fate del vostro meglio!" lo pregò Jenrya. Takato e i suoi compagni vedevano bene che il giovane Tamer cinese stava cercando di mantenere la calma, edata la situazione, Takato non potè che essere impressionato dal modo in cui Jenrya riuscisse a farlo. Se fosse stato lui al suo posto, si sarebbe fatto immediatamente prendere dal panico. "Mia sorella potrebbe essere qui... e potrebbe essere in pericolo in ogni momento!"
 
"Stai calmo, cervellone. Adesso la cercheremo ovunque... e se è qui a DigiWorld, la troveremo senz'altro, te lo giuro!" affermò Ruki con decisione, forse volendo scusarsi per il suo comportamento un po' brusco di prima. Renamon si era già piazzata su una formazione rocciosa più alta delle altre, in modo da avere una visuale migliore. La sua vista acuta stava passando in rassegna la landa brulla, cercando un qualsiasi segno che Shuichon potesse essere lì da qualche parte...
 
"Ragazzi, dobbiamo guardare dappertutto!" esclamò Meramon. "Non appena trovate qualcosa che potrebbe essere la sorella di Jenrya, avvertite!"
 
"Stiamo cercando anche noi!" esclamò Hirokazu, tenendo per una mano Kenta e portando in spalla il piccolo Hagurumon, che cercava a sua volta di aiutare malgrado la sua forma e le sue dimensioni limitassero la sua utilità.
"Avanti, Kenta-kun, dobbiamo spalancare gli occhi! Cercare dappertutto!"
 
"Stai calmo, Hirokazu-kun! Certo che do una mano anch'io!" rispose il ragazzino con gli occhiali. "Ma se già Dobermon e Guilmon non riescono a sentire il suo odore, temo che io potrò fare ben poco..."
 
"Vi diamo una mano anche noi!" disse Alice, rimettendosi a posto uno dei suoi codini biondi. Dobermon si era già messo a fiutare in una direzione diversa, sperando di avere migliori risultati... ma un odore penetrante colpì quasi subito le sue narici, e l'enorme cane dobermann si fermò, ringhiando rabbiosamente mentre indietreggiava di qualche passo. "Hm? Dobermon... c'è... qualcosa che non va?"
 
"Sì, Alice... temo che stiamo per incontrare qualche ospite poco gradito..." ringhiò Dobermon.
 
Anche Guilmon aveva sentito un odore strano... e la cosa lo aveva allarmato visibilmente! I suoi occhi si erano già fatti ellittici, segno che il piccolo dinosauro rosso era allarmato. Terriermon drizzò le orecchie, Renamon guardò rapidamente in direzione di Dobermon, mentre Hagurumon fece schioccare i suoi ingranaggi tra loro, ed Elecmon rizzò la pelliccia, sulle cui punte crepitarono delle scariche elettriche...
 
"C'è un nemico." affermò Renamon. Con un salto acrobatico, la volpe ninja scese giù dalla colonna di roccia e atterrò accanto a Terriermon e Guilmon, mettendosi in guardia allorchè un'ombra minacciosa scese dall'alto, e per un attimo incombette sul gruppo con la sua ombra! "E' potente. Dovremo fare del nostro meglio se vogliamo avere qualche possibilità..."
 
Si sentì un tonfo sordo, e la terra tremò per un attimo sotto il peso del Digimon che era appena arrivato - si trattava di una sota di gigantesco coniglio umanoide ricoperto da una corta pelliccia marrone, con una grossa chiazza bianca romboidale sul muso e altre due sulle braccia, lunghe orecchie dalla punta rosata, e con addosso un'armatura bianca bordata di giallo, con una sciarpa viola attorno al collo, e un paio di pantaloni di seta bianchi. Era alto almeno sei metri, e non dava certo l'impressione di un animaletto tenero e socievole come di solito si considerano i conigli - i suoi occhi rossi brillanti, le sue enormi mani artigliate, e i tre piccoli corni che spuntavano dalla sua fronte non aiutavano certo a renderlo più tranquillizzante!
 
"Antylamon, il Deva Coniglio..." mormorò Meramon spaventato.
 
"E COSI'... VOI SIETE I DIGIMON TAMERS DI CUI IL MIO SIGNORE, ZHUQIAOMON-SAMA, MI HA AVVERTITO." disse il Digimon simile ad un coniglio gigante, squadrando il gruppo con attenzione. "IO SONO ANTYLAMON, E FACCIO PARTE DEI DEVA DEL MIO SOVRANO."
 
"Un Deva... questo non ci voleva!" mormorò Elecmon.
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Antylamon
Tipo: Bestia Sacra
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Bunny Blades, Treasure Axes, Arm Bomber
 
Il Deva Coniglio, fedele servitore di Zhuqiaomon, è un Digimon stoico e controllato che  tende a preferire la riflessione all'azione. Ha un animo gentile e gli piacciono le cose piccole e carine, ma in combattimento sa dimostrarsi inesorabile. Le sue Treasure Axes possono fendere qualsiasi protezione e distruggere i dati della vittima.
 
 
Takato immaginava che molto probabilmente non avrebbe avuto nessun effetto, ma decise che valeva la pena fare un tentativo. "An... Antylamon, giusto? Ecco... i-io e i miei amici, beh... stavamo... stavamo solo cercando uno di noi che potrebbe essere qui da queste parti, e... non avevamo nessuna intenzione di combattere con lei o di creare problemi al suo sovrano." affermò, balbettando un po' per il nervosismo. "Se... se lei fosse così gentile da... da lasciarci cercare..."
 
"COMPRENDO LE VOSTRE MOTIVAZIONI." rispose il Deva Coniglio. "MA CIO' NONOSTANTE, ZHUQIAOMON-SAMA DESIDERA CHE NESSUN ESSERE UMANO METTA PIEDE A DIGIWORLD, E IO SONO QUI PER ESEGUIRE LA SUA VOLONTA'. NON HO NULLA CONTRO DI VOI, MA HO RICEVUTO DEGLI ORDINI PRECISI DAL MIO SOVRANO, E NON POSSO DISOBBEDIRE."
 
"Lo immaginavo." disse Renamon, mettendosi in guardia. "In tal caso, non ci resta che combattere."
 
"Speravo di poterlo evitare..." disse Takato. "Ma forse questo vuol dire che ci stiamo avvicinando alla dimora di Zhuqiaomon..."
 
"SE RIUSCIRETE A SCONFIGGERMI, POTRETE VEDERLO DA VOI." disse il Deva, mettendosi in guardia. Con un movimento fluido, portò entrambe le braccia davanti a sè, e Guilmon strinse gli occhi quando vide le enormi mani di Antylamon trasformarsi in un paio di asce ricurve crudelmente affilate! Dobermon ringhiò, un verso profondo e terribile che esprimeva rabbia e paura al tempo stesso... e i Digimon si misero in ordine davanti ad Antylamon per affrontare quella che si preannunciava una battaglia terribile...
 
"Dammi il via, Takatomon... io sono pronto!" esclamò Guilmon.
 
 
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Sulla cima di un grande canyon di roccia, la motocicletta demoniaca chiamata Behemoth si fermò con un acuto stridio di pneumatici, e il suo conducente voltò lo sguardo verso l'orizzonte, scrutando con tutti i suoi sensi. Un ghigno feroce apparve sulle sue labbra quando si accorse che coloro che stava cercando erano in quella direzione. Erano ad una certa distanza, in effetti... ma nel giro di qualche ora, sarebbe riuscito a raggiungerli... 
 
"Pensavate davvero di potermi sfuggire, poveri sciocchi?" sghignazzò Beelzemon, flettendo i suoi artigli e dando un'occhiata alla pistola rinfoderata al suo fianco, Berenjena. "Siete riusciti solo a ritardare l'inevitabile... ma stavolta, non ci sarà quel bellimbusto a tirarvi fuori le castagne dal fuoco!"  
    
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Sono contento di essere arrivato a questo punto. Ormai, il palazzo di Zhuqiaomon è sempre più vicino, così come alcuni degli scontri più importanti di questa storia... a cominciare con la battaglia contro Antylamon, uno dei miei Deva preferiti! E poi, a giudicare da chi si sta per ripresentare, credo che possiate immaginare quale Digimon entrerà in campo tra non molto! 
Cercherò di non farvi aspettare troppo per il prossimo capitolo! A presto, e mi raccomando, recensite!
Ciao!         
   
        
           

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Capitolo 28
*** I Tamers contro Antylamon ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 28 - I Tamers contro Antylamon 
 
 
I Tamers e i loro Digimon si stavano preparando a quello che si preannunciava come un altro combattimento impegnativo. Antylamon, il Deva Coniglio, era davanti a loro, con le braccia alzate e già in posizione di guardia, per impedire ai ragazzi di raggiungere il loro obiettivo. Takato prese una carta dal suo deck e, dopo aver preso un bel respiro ed aver dato un'occhiata ai suoi compagni per assicurarsi che fossero tutti pronti, diede il via con riluttanza allo scontro, inserendo la sua carta nel D-Ark per far evolvere Guilmon!
 
"CARD SLASH!" esclamò il ragazzino con gli occhialoni, e i suoi compagni gli fecero coro subito dopo, facendo evolvere i loro compagni digitali. "Digivolution Activate!"
 
"Guilmon shinka... GROWLMON!"
 
"Terriermon shinka... GARGOMON!"
 
"Renamon shinka... KYUUBIMON!"

"Elecmon shinka... LEOMON!"

"Hagurumon shinka... GUARDROMON!"

Kenta, sapendo che se si fosse intromesso avrebbe finito soltanto con l'intralciare tutti, si mise da parte, prendendo gentilmente per una mano Alice e facendole cenno di lasciare campo libero ai Tamers. Dobermon annuì a sua volta, e sia lui che la sua compagna umana si misero in disparte, mentre Growlmon faceva la prima mossa scagliando una grossa palla di fuoco contro Antylamon, giusto per testare le sue difese.
 
"Pyro Blaster!" esclamò. La palla di fuoco partì ruggendo verso il Deva Coniglio, che restò ad attenderla con espressione impassibile... e quando il proiettile infuocato fu giunto alla distanza ideale, sollevò un braccio, la cui mano si trasformò in un'ascia ricurva!
 
"TREASURE AXE!" esclamò, vibrando un poderoso fendente che tagliò letteralmente in due la palla di fuoco, facendola esaurire in uno sbuffo di fumo. Takato non si era certo aspettato che un attacco come quello funzionasse, in ogni caso, quindi non si lasciò impressionare più di tanto... e Growlmon fece un passo indietro per permettere ai suoi compagni di continuare l'assalto.
 
"Tocca a me! Gatling Arm!" esclamò Gargomon, puntando entrambe le sue mitragliatrici contro Antylamon e scagliando una fitta raffica di piombo rovente! "Ratatatatatata...!"
 
"Foxtail Inferno!" esclamò Kyuubimon, drizzando le sue magnifiche code in modo da formare una ruota dietro di sè. Una palla di fuoco blu si accese sopra ciascuna coda, e un attimo dopo, Kyuubimon scagliò le fiammate soprannaturali una alla volta contro il nemico, sperando di coglierlo mentre si stava difendendo da un altro attacco. Il Deva, tuttavia, si rivelò un avversario scaltro - invece che restare lì e cercare di resistere ai colpi, Antylamon saltò all'indietro, eseguendo una magistrale capriola in aria e atterrando qualche metro più in là, evitando del tutto l'attacco combinato dei suoi avversari.
 
"Accidenti, ce lo avevamo quasi..." mormorò Ruki.
 
"NIENTE MALE. POSSO CAPIRE COME MAI ZHUQIAOMON-SAMA VI CONSIDERA UNA POTENZIALE MINACCIA." affermò Antylamon, di nuovo in guardia. "BUNNY BLADES!"
 
Il coniglio mostruoso, che evidentemente non era in vena di perdere tempo con le parole, trasformò entrambe le mani in asce e cominciò a roteare su sè stesso come una trottola, tenendo le braccia aperte in modo da colpire i suoi avversari con le lame. Si avvicinò ai Digimon come un tornado in miniatura, costringendoli a disperdersi per non essere travolti!
 
"Adesso, Guardromon! Mentre sta volteggiando non può difendersi!" esclamò Hirokazu, inserendo una carta nel suo D-Ark. "CARD SLASH! Seadramon activate!"
 
Guardromon si voltò di scatto verso Antylamon mentre ancora si stava spostando, e scagliò contro il Deva Coniglio un attacco Ice Blast, sotto forma di un raggio di luce bianco-azzurrina che raggiunse in pieno il Deva, frenando un po' la sua corsa! L'espressione vittoriosa di Hirokazu lasciò subito il posto al disappunto e alla sorpresa quando si accorse che l'effetto della mossa era stato minimo - Antylamon aveva rallentato per un attimo, ma dopo un attimo di apparente esitazione si scagliò nuovamente verso i suoi avversari e travolse il malcapitato Guardromon con tutta la sua forza, scaraventandolo lontano come se non pesasse nulla! Hirokazu strinse i denti in un'espressione di allarme quando il suo Digimon si schiantò per terra con un tremendo fragore metallico!
 
"Ah... accidenti..." mormorò Meramon, che si era anche lui tenuto in disparte, immaginando non a torto di non avere possibilità contro un Deva. "Come facciamo, adesso? Quel Deva non scherza affatto... e al contrario degli altri, non è uno che se ne sta lì a fare proclami o a vantarsi..."
 
"Antylamon è sempre stato uno dei Deva più saggi ed accorti." commentò Dobermon, che evidentemente conosceva meglio degli altri il Deva Coniglio. "Non sottovaluta i suoi avversari e non perde tempo quando combatte. Temo che i Tamers abbiano davanti un osso duro."
 
Juri cercò rapidamente una carta nel suo deck che potesse dare una mano... e per fortuna, la sua mano si fermò su una carta che avrebbe potuto essere utile contro il potente Deva. "Er... okay... okay, ci siamo, Leomon-sama! Adesso ci provo!" esclamò la bambina castana. "CARD SLASH! Angewomon, activate!"
 
Il gigantesco uomo-leone, che aveva appena evitato un fendente da parte di Antylamon, alzò le mani e le strinse a pugno, concentrandosi mentre una tremenda scarica di energia fluiva nel suo corpo, quasi più di quanto lui fosse in grado di gestire! Prima che Antylamon potesse cambiare direzione e scagliarsi contro di lui, Leomon aprì le braccia e fece apparire una splendente aureola di luce dorata attorno a sè... e un'altra aureola uguale ad essa apparve attorno ad Antylamon, per poi stringersi rapidamente attorno a lui!
 
"Grazie, Juri. Adesso cerco di trattenerlo." affermò Leomon. "Heaven's Charm!"
 
Antylamon non si era aspettato un attacco come quello, e il cerchio luminoso si avvinghiò attorno a lui, intrappolandogli le braccia contro il torace! Per un attimo, gli occhi del Deva Coniglio si allargarono in un'espressione di sorpresa e disappunto, ed Antylamon perse l'equilibrio, finendo a terra prono ed esposto agli attacchi degli altri Digimon.
 
"Ottimo lavoro, Juri-san." disse Ruki, attivando un'altra carta. "CARD SLASH! Power Activate!"
 
"Grazie, Ruki... adesso penso io ad attaccarlo!" affermò Kyuubimon, prima di arrotolarsi in una palla ed avvolgersi in un manto di fiamme blu fatate, e scagliarsi con tutta la sua forza contro il nemico! "Dragon Wheel!"
 
Trasformata in una palla di fuoco, Kyuubimon si scagliò contro Antylamon e lo travolse, grazie anche al potenziamento che le era stato dato dalla carta di Ruki Finalmente questa mossa sembrò fare un po' di danno al Deva Coniglio, infrangendo lo Heaven's Charm che Leomon e Juri avevano usato per vincolarlo, e scaraventando il Digimon divino sul terreno a diversi metri di distanza! Antylamon restò per un paio di secondi a terra stordito, ma si rialzò con tutta calma e si spazzò via la polvere di dosso, per nulla infastidito. Doveva ammettere che non si era aspettato questa mossa, e si ammonì di stare più attento nel resto dello scontro. 
 
Senza perdere tempo, il Deva Coniglio fece qualche passo indietro, cercando di evitare che i Digimon dei Tamers lo circondassero. Per quanto fosserro tutti di livello più basso rispetto a lui, sapeva che il numero avrebbe potuto permettere loro di superare lo svantaggio, e non aveva intenzione di farsi cogliere di sorpresa. I Digimon dei Tamers, per quanto li riguardava, avvicinavano il Deva Coniglio con estrema prudenza, cercando di non fare la prima mossa... ma il loro avversario era un tipo paziente e perseverante, e restò fermo dov'era, spostandosi lentamente in modo da tenere d'occhio l'intero gruppo dei Tamers. A Takato sembrò quasi che il possente Deva Coniglio stesse prestando più attenzione a Growlmon che agli altri, in ogni caso... il che in effetti aveva senso, considerando che di tutti loro, era Guilmon il Digimon che più di tutti era un'incognita...
 
"Okay, ragazzi... tentiamo di prenderlo da più lati!" affermò Takato, sperando che il Deva Coniglio non fosse in grado di proteggersi tanto a lungo sotto un attacco costante. "Growlmon... cerca di tenerlo occupato, va bene?"
 
"Certo, Takatomon, lascia fare a me!" esclamò il Digimon dinosauro, cercando di restare al centro dell'attenzione del suo avversario. Con decisione, Growlmon si gettò  testa bassa contro il Deva, che serrò gli occhi, immaginando che fosse soltanto una distrazione... e poi si scansò agilmente, voltandosi rapidamente in giro per tenere d'occhio il resto dei Digimon. Vide Leomon muoversi per cercare l'attacco diretto, mentre Gargomon e Guardromon si spostavano in modo da tenerlo sotto tiro... 
 
"HMM... NON MALE." affermò il Deva Coniglio, spostandosi per evitare quello che sembrava essere un attacco Foxtail Inferno da parte di Kyuubimon. La volpe a nove code aveva fatto una finta, in modo da distrarre il Deva... e nel momento in cui si rese conto che si trattava di una trappola, Guardromon e Gargomon erano già in posizione e diedero il via ad un fitto bombardamento!
 
"Guardian Barrage!" esclamò Guardromon, scagliando una raffica di missili contro il suo avversario, mentre Gargomon cominciava a mitragliarlo. Antylamon si spostò agilmente, evitando la scarica di missili di Guardromon e facendo schiantare tutti i proiettili contro il terreno. Poi, il Deva Coniglio usò le braccia per parare gli attacchi di Gargomon... ma alcuni proiettili superarono la sua difesa e gli fecero qualche graffio, facendogli corrugare la fronte. Con un salto acrobatico, Antylamon si sollevò in aria e sferrò un rapido fendente circolare con entrambe le braccia, scagliando dei proiettili energetici a forma di arco verso Guardromon e Gargomon.
 
"Attenti! Quello fa sul serio!" esclamò Meramon, per poi farsi coraggio e scagliare una palla di fuoco dalla mano in direzione di Antylamon... ma il proiettile si infranse senza alcun effetto sul corpo del Deva, mentre Guardromon e Gargomon si disperdevano per evitare l'attacco di Antylamon. I proiettili del Deva colpirono il terreno, esplodendo a contatto e scaraventando via i due Digimon e mandandoli a rotolare per terra. Growlmon e Leomon si scambiarono un cenno di assenso e si scagliarono contro Antylamon da due lati, sperando di coglierlo di sorpresa, mentre Kyuubimon li copriva con un attacco Foxtail Inferno, scatenando una raffica di fiammate blu contro il Deva, che reagì con una serie di fendenti che dispersero le fiamme...
 
"Tutto calcolato, occhialoni! E' il tuo momento!" esclamò Ruki.
 
"Grazie, Ruki-san! Forza, Growlmon, cerchiamo di prenderlo, ora!" esclamò Takato, estraendo un'altra carta e strisciandola nel suo D-Ark. "CARD SLASH! Hyper Wings activate!"
 
Un paio di ali di luce bianca si spalancarono dietro la schiena di Growlmon, che spiccò un salto e si avventò con tutta la sua forza contro il suo avversario, colpendolo direttamente! Ma il Deva Coniglio era troppo possente per soccombere tanto facilmente, e dopo aver afferrato Growlmon, lo scaraventò via, facendolo impattare con forza sul terreno!
 
"Fist of the Beast King!" ruggì Leomon. Dal suo pugno chiuso partì un proiettile di energia rossa a forma di testa di leone, e questa volta, Antylamon non ebbe il tempo di difendersi, e venne colpito alla schiena! Il colpo fece perdere l'equilibrio al Deva Coniglio, e lo fece atterrare incespicando sul terreno, dove Kyuubimon stava aspettando per attaccarlo con un'altra Dragon Wheel! Scagliandosi a tutta velocità contro Antylamon, trasformata in una sfera di fuoco azzurro, la Digimon volpe colpì il suo bersaglio e lo fece indietreggiare... ma ancora una volta, Antylamon si rivelò un avversario resistente, e riuscì a rimettersi in guardia con facilità.
 
"Hmm... sembra proprio che abbiamo a che fare con un duro, eh, ragazzi?" chiese retoricamente Terriermon. "Ho come l'impressione che ci vorrà qualcosa di più che una zampa di coniglio per portarci fortuna in questo scontro..."
 
Jenrya ridacchiò amaramente per la battuta di Terriermon. In quel momento, la sua mente era concentrata su tutt'altro che la battaglia con Antylamon... non stava pensando ad altro che a concludere lo scontro il prima possibile per andare a cercarla, e la preoccupazione gli impediva di pensare lucidamente.
 
"Accidenti... qui si mette male..." mormorò Takato, scartabellando il suo deck di carte per cercare qualcosa che potesse essere utile contro il Deva Coniglio. "Jenrya-kun... Jenrya-kun, hai qualche idea?"
 
Il Tamer mezzo-cinese sembrò non sentire nemmeno la domanda, e si limitò a guardare con crescente ansia il Deva Coniglio che continuava a combattere con determinazione contro tutti i loro Digimon messi assieme. Poteva solo tentare di far finire la battaglia il prima possibile, e andare a cercare Shuichon...
 
 
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Che in quel momento, si trovava non troppo lontano da lì, a guardare con crescente meraviglia il nuovo mondo in cui si trovava. Sembrava quasi che non le importasse più nulla del fatto di essere stata prelevata dal Mondo Reale, da davanti agli occhi di suo padre e di Yamaki... e di essere stata portata in un posto completamente alieno, circondata da quelle strane creature che suo fratello e i suoi amici chiamavano Digimon! In effetti, sembrava essere felice di vedere quel nuovo mondo!
 
"Wooooow! Che bello... è qui che vivevano Terriermon e i suoi amici, allora?" chiese, rimettendosi in piedi e guardandosi attorno. In quel momento, la bambina si trovava in uno strano posto che ricordava un po' un canyon... con la lampante differenza che la temperatura era fresca e gradevole, e che le grandi pareti rocciose erano costellate di casette scavate nella roccia, nelle quali già dalla sua posizione si potevano vedere numerosi Digimon che si affrettavano qua e là, impegnati nelle loro faccende... qualsiasi cosa esse fossero. Chissà cosa facevano i Digimon nel loro tempo libero?
 
Shuichon si alzò in piedi e cominciò a camminare attraverso il canyon, curiosa di sapere qualcosa di più sulle creature che vivevano in quello strano mondo. Alcuni dei Digimon si erano fermati a guardare la bambina, che per loro era una sorpresa quanto loro lo erano per lui... e tra essi, c'erano dei Digimon simili a dei conigli bipedi con la pelliccia azzurro-grigia, lunghe orecchie frastagliate, e robuste zampe artigliate dall'aspetto muscoloso, oltre ad una lunga coda simile ad una frusta che terminava con un ciuffo di pelliccia. Avevano tutti un'espressione acuta e quasi predatoria, con gli occhi obliqui, di colore rosso, e un paio di canini appuntiti che spuntavano dalla mascella superiore.
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Gazimon
Tipo: Mammifero
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Electric Stun Blast, Pitfall
 
Un Digimon di tipo Mammifero con delle unghie affilate su mani e piedi. Cammina sulle zampe posteriori, cosa alquanto inusuale tra i Digimon mammiferi. Nonostante le piccole dimensioni, ha un carattere impulsivo e violento, e non si lascia addomesticare. Quando attacca, i suoi artigli si rivelano estremamente utili per scavare trappole, ed è in grado di soffiare gas paralizzante dalla bocca. 
 
 
"Hey, ragazzi, ma la avete vista?" chiese uno dei Gazimon, indicando la bambina che si era messa a gironzolare come niente fosse nel territorio dei Digimon. "Non o mai visto un umano arrivare qui con tale nonchalance... cosa credete che stia facendo qui?"
 
"Ne so quanto te, amico..." disse uno dei suoi compagni. "Ho sentito dire che ultimamente gli abitanti dell'altro mondo si stanno interessando un po' troppo al nostro. Ma... quella lì mi sembra una bambina. Non mi sembra neanche che lei si renda davvero conto di dove si trova..."
 
"Beh, non è un nostro problema." affermò un terzo Gazimon alzando le spalle. "Abbiamo già il nostro bel da fare a cercare di tenerci al riparo da tutti quei Digimon più grandi che non vorrebbero fare altro che ridurci in dati e mangiarci per diventare più forti..."
 
Il gruppetto di Gazimon si allontanò dalla zona, decidendo che quella bambina non li riguardava. E Shuichon, del tutto ignara dei tre Digimon che l'avevano guardata come se fosse un fenomeno da baraccone, continuava a guardarsi attorno con stupore. Probabilmente sperava di vedere qualche altro Digimon come Terriermon...
La bambina diede un'occhiata ad una grande abitazione scolpita nella roccia, attorno alla quale sciamavano numerosi Digimon di tipo pianta e mammifero, intenti a costruire altre terrazze e finestre. Era un bel posto, e quelle buffe creature erano davvero incredibili a vedersi... ma non vedeva nessuno che assomigliasse a Terriermon. 
 
"Chissà che questi Digimon hanno visto Jen e Terriermon da queste parti?" si chiese Shuichon, prima di avvicinare un Biyomon - un Digimon simile ad un grazioso uccello dalle piume rosa con delle crestine blu sulla testa e sulla coda, un grosso e corto becco rosso e gli occhi azzurro cielo. "Hey, scusa, uccellino, tu hai visto per caso mio fratello e il suo Digimon?"
 
Il Biyomon, in quel momento impegnato a trasportare dei pezzi di legno da un'altra parte della cittadina, guardò con stupore la bambina e sbattè gli occhi un paio di volte prima di dileguarsi a tutta velocità, non sapendo cosa fare o cosa rispondere... e Shuichon si sfregò la testa indecisa. A quanto pare, orientarsi in quello strano mondo sarebbe stato molto più difficile del previsto... Beh, non importava. In fondo, c'erano così tanti Digimon a cui chiedere, che avrebbe potuto fare domande per tutto il giorno e non avrebbe ancora esaurito gli abitanti di quella buffa città...
 
"A proposito, cosa fanno i Digimon quando vanno a dormire? Terriermon aveva i nostri letti... ma qui, come fanno?" si chiese. La sua attenzione sembrava non riuscire a restare su un singolo argomento per più di qualche secondo, con tutto ciò che stava vedendo... del resto, con tutto quello che c'era da vedere, non c'era da stupirsene che Shuichon non riuscisse a restare ferma.
 
Passarono alcuni minuti, che la bambina passò a saltellare allegramente in giro per quella strana città, prima che Shuichon si concentrasse sul problema principale. "Hmm... beh, il Mondo dei Digimon è davvero molto bello, ma... dove saranno il fratellone Jenrya e Terriermon?" si chiese. "E poi... come faccio a tornare a casa? Se lo chiedo, temo che non mi risponderanno... anche se mi sembra che mi stiano guardando tutti..."
 
In effetti, la presenza di un essere umano nella loro città continuava ad attirare i Digimon, che osservavano la bambina da distanza di sicurezza, con un misto di paura e curiosità. Molti di loro avevano sentito le voci che circolavano sugli esseri umani, e sul fatto che molti Digimon erano andati nel Mondo Reale senza mai tornare indietro. E adesso, non sapevano cosa aspettarsi da lei... alcuni si avvicinavano, forse per cercare un contatto... e venivano prontamente consigliati di tirarsi indietro dai Digimon più esperti e più saggi. Alcuni mostravano evidenti segni di paura, e cercavano quanto più possibile di allontanarsi dalla bambina, per quanto inoffensiva potesse sembrare.
 
"Un essere umano qui a DigiWorld... non bastavano quelli che si sono intrufolati qui?" sbottò un Gabumon, tenendo d'occhio la piccola intrusa.
 
"Cosa sta succedendo qui a DigiWorld? Perchè Zhuqiaomon-sama non fa niente?" si pronunciò un Gotsumon, un Digimon simile ad un piccolo umanoide fatto di pietre. "Credevo che lui li odiasse, gli esseri umani!"
 
"Io non credo... che una bambina sia motivo di allarme." affermò una Palmon, un po' più accomodante rispetto al resto dei Digimon. "Voglio dire... guardate, è poco più grande di noi! Cosa pensate che possa fare?"
 
"Tu non conosci gli esseri umani..." rispose prontamente un Digimon simile ad un draghetto blu dallo sguardo acuto, chiaramente un Veemon. Anche Shuichon, pur non sapendo molto di Digimon, riconosceva quel Digimon. Ricordava vagamente di averlo visto in televisione, quando Jenrya guardava l'anime di Digimon. "Non sai cosa sono in grado di fare. Hanno già sconfitto alcuni dei Deva..."
 
"Pensi che dovremmo catturare quella bambina?" chiese un Wormmon.
 
Gotsumon scosse la testa. "No... no, meglio di no... se le succedesse qualcosa, gli esseri umani potrebbero reagire con violenza e attaccarci in forze! Non possiamo rischiarlo!"
 
"Io dico che è meglio chiamare gli anziani, sapranno loro cosa fare!" esclamò Gabumon. Gli altri Digimon si dissero d'accordo, con voci sommesse, mentre il resto della folla cercava di fare cerchio attorno alla piccola Shuichon per cercare di impedirle di andarsene. Non che lei avesse intenzione di allontanarsi, in ogni caso...
 
"Ciao, piccoli Digimon!" disse, rivolta ad un gruppo di Pagumon e Koromon che si erano piazzati lì vicino, formando una barriera e cercando al tempo stesso di sembrare tranquilli e rilassati. "Che città è questa? Dove ci troviamo?"
 
"Questa... questa città non ha un nome. Noi la chiamiamo semplicemente la Città del Canyon." affermò un Koromon, un po' insicuro. "Noi... siamo semplicemente dei Digimon che vivono qui perchè tutti assieme siamo più al sicuro che da soli, e poi... ci sono sempre gli anziani Babamon e Jijimon a vegliare su di noi."
 
"Chi sono Babamon e Jijimon?" chiese Shuichon, sempre più incuriosita. "Possono aiutarmi a cercare mio fratello?"
 
A rispondere fu la voce di una persona anziana, nel momento in cui i due "governatori" di quella città si presentarono alla bambina, facendosi strada tra la folla di Digimon. "Certo, faremo tutto il possibile per trovare la persona di cui parli, piccola." disse la voce di un vecchio, dall'aria saggia e paziente. "Ma... prima vorremmo essere noi a chiederti chi sei e che cosa ci fai qui." 
 
Quando Shuichon si voltò per rispondere, vide che a parlare era stato uno strano Digimon umanoide, più o meno delle dimensioni di un ragazzino di dieci anni, ma che dava comunque l'impressione di essere molto vecchio: era difficile vedere il suo viso, dal momento che i suoi folti capelli bianchi e la sua barba dello stesso colore erano talmente fitti e scarmigliati da nascondere il resto della testa, e non indossava altro che una semplice veste beige sdrucita in più punti, oltre che un braccialetto al polso sinistro. La sua pelle, per quel poco che si riusciva a vedere, era leggermente abbronzata, e aveva i piedi esageratamente grandi, con dei ciuffi di pelo bianco sui dorsi, un po' come un hobbit. Non sembrava armato, tranne che per un bastone che terminava con un artiglio di giaguaro.
 
Assieme a lui, c'era un Digimon dall'aspetto chiaramente femminile, che in effetti assomigliava parecchio ad una donna anziana... ma nel suo caso, non era possibile scambiarla per un essere umano, visto che le sue fattezze facevano subito capire che si trattava di un pupazzo animato. Aveva la pelle grigia, fatta di stoffa, e la sua bocca era una larga cucitura, l'unica parte visibile del suo volto seminascosto dai suoi capelli grigi che cadevano sulla fronte, tenuti fermi da uno spillone dorato. Era vestita con degli abiti colorati ma semplici, da popolana, e portava al collo una collana di magatama rosa, mentre in una mano teneva una scopa sdrucita.
 
"Noi siamo Jijimon e Babamon, gli anziani di questo villaggio." disse il Digimon simile ad un vecchio, facendo un cenno con la testa. "Dimmi, bambina. Come mai sei qui?"
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Jijimon
Tipo: Antico
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Cat Cane, Energy Grenade
 
Un antico Digimon somigliante ad un anziano che si dice essere esitito fin dall'alba del Mondo Digitale. E' un Digimon saggio ed intelligente che si dice sapere tutto sul Mondo Digitale, e protegge i Digimon più deboli di lui, anche se raramente combatte.
 
 
Nome: Babamon
Tipo: Antico
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Empress Haze, Dark Broom
 
La compagna di Jijimon, si dice che Babamon sia una Rosemon che ha raggiunto un'età ragguardevole, mentre altri dicono che sia il risultato di una maledizione lanciata su una Rosemon. In ogni caso, è una Digimon misteriosa di cui si sa molto poco.
 
 
Per nulla intimorita dall'aspetto peculiare dei due capi di quella città, Shuichon si fece avanti e sorrise gentilmente. "Buongiorno, JIjimon-san... Babamon-san..." disse, facendo un inchino educato. "Io... mi chiamo Shuichon, e vengo dal mondo degli umani."
 
"Sì, questo lo sappiamo già, piccola." replicò Babamon, con voce un po' roca ma gentile. "Ma come mai sei finita qui? Il Mondo Digitale... non è un posto che voi esseri umani considerereste sicuro o piacevole, dopo tutto."
 
Shuichon si sfregò la fronte, un po' dubbiosa. "Ecco... io non lo so... stavo giocando, ero con papà e Yamaki-san, e poi è apparso un buco sopra di me e ci sono caduta dentro." rispose candidamente. Jijimon sembrò corrugare la fronte - anche se era difficile vedere la sua espressione con tutta la barba e i capelli che gliela nascondevano, qualcuno avrebbe potuto avere l'impressione che fosse dubbioso ed allarmato. "Mio fratello, Terriermon e i loro amici sono venuti anche loro qui a DigiWorld, sapete dove sono?"
 
"Tuo fratello?" chiese l'anziano, picchiettando ritmicamente sul terreno con il suo bastone, come se stesse compiendo un rituale. "Hmm... non lo so... so abbastanza di quello che succede nel Mondo Digitale, e in effetti so che alcuni ragazzi sono giunti qui dal tuo mondo in cerca... di quel Digimon che tutti dicono possedere il potere della Shining Evolution. Ma non so esattamente dove siano adesso. Hanno affrontato numerosi avversari, e sono anche riusciti ad eliminare alcuni Deva del nostro Sovrano, ma... al momento non ho proprio idea di dove possano trovarsi."
 
"Tuttavia, possiamo darti una mano a ritrovarli." continuò Babamon, prima che la piccola Shuichon potesse deprimersi. "Intanto, puoi restare nella nostra città, visto che non mi sembri un pericolo per noi."
 
"Evviva! Grazie, Babamon-san!" esclamò Shuichon battendo le mani. Le reazioni dei Digimon alla decisione di Babamon furono alquanto varie - alcuni di loro sembrarono oltraggiati, molti erano dubbiosi ma si rimettevano alla saggezza della loro anziana, mentre altri ancora sembravano contenti che un essere umano avesse fatto visita al loro villaggio...
 
E uno di loro, in particolare, ebbe una reazione che avrebbe sicuramente allarmato Babamon e Jijimon, se lo avessero visto - un DemiDevimon, una strana creatura simile ad un pipistrello dall'aspetto rattrappito e malconcio, che svolazzò via furtivamente e si rifugiò dentro un vicoletto tra due mura di roccia.
 
"E così, quella mocciosa sarebbe la sorella di uno dei mocciosi che sono arrivati qui?" sghignazzò tra sè il demonietto nero. "Hehehee.. questo sì che potrebbe essere interessante! Il mio superiore sarà molto contento di ricevere questa notizia... potrebbe essere quello che gli serve per prendersi la rivincita su quegli insulsi umani. Lo contatterò all'istante!"
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: DemiDevimon
Anche chiamato: PicoDevimon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Demi Dart 
 
Questo Digimon famiglio dall'aspetto di pipistrello esiste principalmente come servitore di Digimon malvagi di rango più alto, e si dice che sia stato responsabile della corruzione di molti Digimon angelici, spingendoli a voltare le spalle alle loro origini. Non è forte, ma in compenso è astuto e malizioso.
 
 
Il piccolo Digimon demoniaco, dopo essersi assicurato di non essere stato seguito da nessuno, si mise a testa in giù, aggrappandosi con gli artigli ad un pezzo di roccia sporgente, e chiuse gli occhi, concentrandosi sul suo superiore. "Makuramon-sama?" chiese telepaticamente, una volta che riuscì a percepire la presenza del Deva Scimmia nelle vicinanze. "Makuramon-sama, riesce a ricevermi? Ho... ho delle notizie che sicuramente la interesseranno!"
 
"Ah, DemiDevimon... sì, ti avevo inviato al villaggio del canyon per osservare la situazione. Che sta succedendo?" rispose, dal "capo" opposto della conversazione telepatica, il vile Deva Scimmia.
 
DemiDevimon sghignazzò brevemente prima di dare la sua risposta. "Hehehee... lei non ci crederà, Makuramon-sama... ma in qualche modo, in questo villaggio è capitata la sorellina di uno di quei Digimon Tamers di cui lei mi ha parlato." rispose. "Credo che potrebbe essere interessante per lei... sarebbe un'arma da usare contro i nostri nemici!"
 
"Aaaah, questo sì che è interessante, DemiDevimon! Ottimo lavoro!" sghignazzò ferocemente Makuramon. "Molto bene... vorrà dire che dovremo fare una deviazione, io e il mio... collaboratore! Resta dove sei e fa in modo che la mocciosa non se ne vada."
 
"Certamente, Makuramon-sama. Per adesso è con gli anziani del villaggio, e non si muoverà da sola. Non potrebbe andare lontano, in un luogo così ostile agli esseri umani." affermò DemiDevimon. "Comunque, resterò qui e la aggiornerò se ci saranno sviluppi inaspettati. Per adesso... lei sa dove trovarci!"
 
La conversazione si interruppe, ma il demonietto riuscì comunque ad immaginare la risata di trionfo che doveva aver fatto Makuramon quando aveva ricevuto la notizia...
 
 
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Il combattimento tra i Tamers ed Antylamon sembrava non andare più da nessuna parte. Per quante carte strisciassero i ragazzi, il Deva Coniglio era estremamente accorto, e non si lasciava cogliere di sorpresa, balzando da un avversario all'altro ed interrompendo i loro attacchi prima che potessero rendersi pericolosi. Allo stesso tempo, i Digimon dei Tamers sapevano come difendere sè stessi ed evitare che un attacco di Antylamon li colpisse in pieno, limitando così i danni. Ormai la battaglia stava diventando fin troppo lunga per i gusti di entrambe le parti...
 
Ma il Deva Coniglio attendeva, con disciplina e freddezza. Aveva l'impressione che non fosse tutto qui quello che i suoi avversari sapevano fare... e che se avesse sfoderato fin da subito tutta la sua forza, avrebbe finito per essere troppo stanco per reggere a lungo una volta che i Tamers avessero fatto sul serio.
 
"Pyro Burst!" Antylamon scattò di lato, quasi per istinto, quando Growlmon scagliò un'altra palla di fuoco contro di lui. Grazie ai suoi riflessi fulminei e alla sua prontezza di pensiero, il Deva Coniglio riuscì ad evitare la fiammata, che passò ruggendo a mezzo metro da lui schiantandosi su una roccia sporgente... e poi si lanciò all'attacco, volteggiando come una trottola e tenendo in fuori le braccia! Growlmon riuscì ad evitare l'attacco, e Gargomon e Kyuubimon ne approfittarono per sferrare il loro attacco... ma il loro nemico si mise rapidamente in guardia e riuscì a parare anche questa raffica di colpi!
 
"Così non andremo da nessuna parte." affermò Alice scuotendo la testa, acquattata dietro un cosstone di roccia assieme a Dobermon, Kenta e Meramon. "E non credo che noi possiamo dare una mano."
 
"I nostri amici devono per forza far evolvere a livello Ultimate i loro Digimon, o non riusciranno a stare al passo con quel Deva." disse Kenta, mentre guardava con allarme un tremendo colpo di Antylamon andare a segno contro Kyuubimon. Ruki lanciò un grido allarmato quando vide la sua amica finire a terra con un tonfo sordo, ma per fortuna la Digimon volpe riuscì a mettersi in piedi e riprendere la lotta. "Se solo avessi anch'io un Digimon, potrei dare una mano..."
 
"Aspettate un attimo." disse Dobermon. "Credo che adesso stia per accadere qualcosa..."
 
In effetti, a quel punto, Ruki ne aveva avuto abbastanza di quello scontro. Con un'espressione di fredda rabbia sul viso, la Regina dei Digimon afferrò una carta... che, in un vortice di pixel luminosi, si trasformò in una carta blu!
 
"Chiunque se la prenda con Renamon deve risponderne a me!" esclamò la ragazzina dai capelli rossi, per poi inserire con decisione la carta nell'apposito slot. "CARD SLASH! Matrix Evolution... Activate!"
 
Kyuubimon puntò le zampe a terra e alzò le code tutte assieme... e subito dopo, il suo corpo venne avvolto da un'aura di luce bianca che si condensò in una sfera luminosa, e il Deva Coniglio fece un passo indietro, incuriosito da quel fenomeno. Non era certo tipo da mettere in dubbio alla leggera le parole del suo Sovrano... ma doveva ammettere che vedere di persona l'evoluzione di un Digimon da parte di un essere umano era quasi incredibile.
 
"Kyuubimon... chou shinka... TAOMON!"
 
In un lampo abbagliante, la Digimon sciamana apparve al posto della sua controparte Champion, brandendo il suo enorme pennello da scriba, e si mise in guardia. Antylamon, da parte sua, manteneva ammirevolmente il sangue freddo, e si limitava ad osservare l'avversaria per cercare di prenderne le misure e regolarsi meglio. Aveva fatto bene a non usare subito tutta la sua forza... questa avversaria era di gran lunga più potente e pericolosa di quelli con cui aveva avuto a che fare finora.
 
...e comunque, si ricordò Antylamon, c'erano anche gli altri che non erano ancora evoluti. Anche se al momento non erano una minaccia molto seria, trascurarli non era una buona idea. Forse era meglio cercare di eliminarne subito qualcuno, in modo che Taomon avesse meno alleati a farle da supporto, e solo dopo concentrarsi su di lei. Quel Guardromon, in particolare, sembrava essere l'anello debole del gruppo. Tanto valeva cominciare da lui...
Ma Taomon sembrò aver intuito la tattica di Antylamon, perchè si mosse rapidamente per intercettarlo. Il Deva Coniglio aveva appena fatto il primo passo verso Guardromon, che Taomon scattò in avanti, sferrando un poderoso fendente con il suo pennello... e Ruki gli diede man forte, inserendo un'altra carta nel suo D-Ark!
 
"Card Slash!" esclamò la ragazzina. "Speed Activate!"
 
La velocità di Taomon sembrò raddoppiare per un breve istante, e la volpe sciamana, trasformata in un lampo di luce gialla, scattò verso Antylamon, che non fece in tempo a difendersi e venne colpito in pieno petto da un tremendo fendente, venendo poi scaraventato a terra con un grugnito! Rotolò di lato e si rialzò, un po' a fatica, ma era evidente che questa volta l'attacco aveva lasciato il segno... e il Deva Coniglio si ammonì di non lasciarsi più cogliere impreparato. Era il momento di fare sul serio...
 
"Bel colpo, Ruki-san!" esclamò Juri. "Leomon-sama, forse è meglio se ci difendiamo. I nostri attacchi non servono a molto contro quel Deva!"
 
"Mi fido del tuo giudizio, Juri." rispose il nobile Digimon, mettendosi in guardia mentre alzava la sua spada per respingere il successivo attacco del Deva, che sarebbe arrivato di lì a poco. Juri annuì e pescò un'altra carta dal suo deck, per poi attivarla rapidamente.
 
"CARD SLASH! Shellmon Activate!" Juri attivò la carta corrispondente ad un Digimon corazzato... e immediatamente, Leomon si sentì come se il suo corpo si stesse irrobustendo, diventando più solido e più pesante. Growlmon e Gargomon si piazzarono a lati opposti del campo di battaglia, continuando a bersagliare Antylamon in modo da non consentirgli di concentrarsi su un unico bersaglio... e nello stesso tempo, Hirokazu sembrava aver avuto un'idea per dare un po' di vantaggio a sè stesso e ai suoi compagni. 
 
"Va bene... Guardromon, penso di avere un'idea!" esclamò, con  un ghigno sicuro. "Ascolta... scaglia il tuo attacco Guardian Barrage, ma senza colpire quel coniglio troppo cresciuto!"
 
Il Digimon robotico emise dei suoni acuti che esprimevano dubbio e confusione. "NOn... colpire? Non... capisco..." affermò. "A cosa... serve...?"
 
"Tranquillo, Guardromon, se va come penso io... quel Deva avrà una sorpresa!" fu la risposta convinta di Hirokazu. Guardromon non sembrava ancora capire... ma si fidava del suo Tamer e non era comunque tipo da discutere gli ordini, quindi prese la mira come meglio poteva e, mentre Antylamon cominciava a replicare agli attacchi di Taomon, scagliò una fitta raffica di missili che partirono sibilando verso il cielo, descrissero una spettaolare parabola, e poi scesero giù!
 
"Guardian Barrage!"
 
Taomon sferrò un attacco mordi e fuggi, che Antylamon riuscì a parare senza eccessivi problemi... poi, con uno scatto prontissimo, si allontanò dal punto in cui si trovava e lasciò che i missili precipitassero! Il Deva Coniglio, dal canto suo, alzò lo sguardo verso il cielo, insospettito. Era un attacco del tutto insufficiente a danneggiarlo, e aveva l'impressione che i ragazzi lo sapessero... ma questo non voleva dire che non potesse servire come distrazione...
 
Ma certo! 
 
Antylamon scattò via, cercando di mettere un po' di distanza tra sè e il resto del gruppo... poi, cambiò direzione all'improvviso e passò sotto la raffica di missili un attimo prima che cadessero al suolo! Hirokazu sgranò gli occhi allarmato: il Deva aveva intuito il suo gioco!
 
"Cavolo! Speravo di distrarlo con il polverone..." esclamò il ragazzo con il frontino.
 
Un tremendo colpo raggiunse Guardromon, scaraventandolo via, e il Digimon robotico atterrò poco lontano - e pericolosamente vicino al nascondiglio di Kenta, Alice,  Dobermon e Meramon - con un forte clangore! 
 
"Guardromon!" esclamò Hirokazu. Deciso a non perdere altro tempo, Antylamon si diresse verso Guardromon per cercare di finirlo ed assorbire i suoi dati... e quando Growlmon si gettò su di lui per cercare di morderlo, Antylamon sferrò un colpo con il braccio destro e lo scaraventò via! Leomon si mise davanti a Guardromon e cercò di afferrare il braccio di Antylamon e tenerlo fermo... ma il possente Deva, molto più robusto di Leomon, tirò verso di sè, costringendo il muscoloso uomo-leone a spostarsi da dov'era!
 
"No! Attento, Leomon-sama!" esclamò Juri spaventata. Leomon era in pericolo... e ancora una volta, quella terribile sensazione di paura, oppressione e disperazione la stava cogliendo, impedendole di muovere la mano verso il suo deck per salvare il suo Digimon. "Leomon-sama... io... devo... devo aiutarlo, ma... non ci riesco... non posso neanche... aiutare il mio compagno... che razza... di Tamer sono?"
 
"Juri! Leomon! Spostatevi, presto!" esclamò Taomon, usando il suo pennello per creare un'ideogramma luminoso in aria e scagliare contro Antylamon uno dei suoi incantesimi... ma il Deva Coniglio pensò rapidamente e sollevò di peso Leomon, per poi scaraventarlo contro Taomon! Allarmata, la Digimon sciamana annullò il suo incantesimo, in modo che Leomon non ne venissse colpito... e ne usò un altro per attutire l'impatto del suo compagno di squadra, che si fermò fluttuando a pochi centimetri da lei e scivolò lentamente a terra, un po' frastornato ma illeso.
 
"G-grazie... Ruki-san..." mormorò Juri, guardando l'altra Tamer con un sospiro di sollievo. Ruki annuì senza dire una parola... ma si rese conto che il pericolo non era cessato! 
 
"TREASURE AXE!" esclamò Antylamon, trasformando il suo braccio destro in una grande ascia e sferrando un colpo che creò una scia di energia davanti a sè! Il proiettile tagliò l'aria, sfrecciando a tutta velocità contro Leomon e Taomon... e quando Gargomon cercò di fermarlo con una scarica di mitragliatrice, non riuscì a fare altro che sprecare i colpi!
 
Taomon si concentrò, creando una barriera attorno a sè e a Leomon... e quando il colpo di Antylamon andò a segno, i due Digimon riuscirono ad evitare il grosso del colpo, venendo spinti all'indietro per qualche metro dalla violenza dell'esplosione, ma riuscendo a rimanere in piedi! 
 
Takato decise che a quel punto, era necessario concludere la battaglia, in qualche modo... e nel momento in cui Growlmon si rialzò, scrollando la testa per schiarirsela, il ragazzino corse al suo fianco per dargli una mano. "Growlmon! Growlmon, va tutto bene? Riesci ad alzarti?"
 
"Sì, Takatomon... ma ho bisogno della carta blu, e subito! Quel Deva è troppo forte, non possiamo batterlo così!" affermò Growlmon.
 
Il ragazzino annuì con convinzione. "E' vero. E va bene... allora adesso non ci tratterremo più!" affermò. Prese una carta dal suo deck, e la scheda si illuminò per qualche istante primadi trasformarsi in una carta blu, che Takato inserì rapidamente nel suo D-Ark! 
 
"CARD SLASH!" esclamò. "Matrix Evolution Activate!"
 
Ancora una volta, l'inebriante sensazione dell'energia che si risvegliava dentro di lui pervase Growlmon... e il suo corpo si illuminò come un sole in miniatura, proiettando raggi di luce bianca in ogni direzione, e mettendo subito in allarme Antylamon! Il Deva Coniglio si voltò di scatto, lasciando perdere Taomon e gli altri Digimon... e vide il Digimon dinosauro dalle squame rosse che cresceva in un lampo!
 
"Growlmon... chou shinka... WARGROWLMON!"
 
Un ruggito talmente forte da far tremare il terreno preannunciò l'arrivo in scena della versione Ultimate di Guilmon, protetto da una fitta corazza e armato di letali lame ricurve! I suoi occhi si illuminarono per un attimo, fissando Antylamon con espressione decisa e feroce... e subito dopo, WarGrowlmon si scagliò alla carica, sollevando un braccio per po abbatterlo sul Deva Coniglio dalla parte della lama! In un attimo di sorpresa, Antylamon trasformò di nuovo il suo braccio in un'ascia e intercettò il colpo, producendo un assordante suono metallico quando i due colpi si incontrarono... ma il Deva sembrò, anche se solo per un poco, avere la peggio, visto che la potenza dell'assalto di WarGrowlmon lo fece sprofondare di qualche centimetro nel terreno!
 
"HAAAAAA!" Takato lanciò un grido di battaglia, stringendo i pugni e concentrandosi quanto più poteva... e WarGrowlmon cominciò a mettere il Deva Coniglio sotto pressione, facendolo indietreggiare di diversi passi. Capendo che in uno scontro diretto avrebbe probabilmente perso, Antylamon oppose resistenza ancora per un po', poi spezzò il contrasto con un abile scarto laterale, ritorcendo l'impeto di WarGrowlmon contro di lei, e mandando il possente dinosauro cibernetico ad incespicare sul terreno!
 
Ma Taomon aveva avuto tutto il tempo di rimettersi in guardia e lanciare un altro incantesimo... e una raffica di pergamene, tutte ricoperte di kanji complessi, uscirono al volo dalle maniche della volpe sciamana! "Thousand Spells!" esclamò Taomon, mentre una raffica di pergamene partiva al volo dalle sue maniche e svolazzava verso il Deva, in un vortice di carta che proiettava foglietti in ogni direzione! Antylamon, immaginando che quella fosse una mossa molto pericolosa, cercò di piazzarsi a distanza di sicurezza... ma non riuscì ad evitare tutti i colpi, e alcune pergamene si attaccarono alle sue braccia e al suo pettorale! Antylamon cercò immediatamente di strapparseli di dosso... ma ad un semplice comando mentale di Taomon, le pergamene esplosero tutte assieme, infliggendo un poderoso colpo al Deva Coniglio e scaraventandolo contro un costone di roccia! Si schiantò su di esso con tutto il suo peso, e il tremendo botto scosse la rupe, facendo staccare alcune rocca da essa!
Antylamon, seriamente indebolito da quel colpo ma ancora in grado di combattere, si rialzò con un po' di difficoltà e cercò di rimettersi in guardia...
 
"CARD SLASH!" esclamò la vocetta acuta di Juri. "LadyDevimon Activate!"
 
"CARD SLASH!" fu la volta di Hirokazu. "Etemon Activate!"
 
Leomon e Guardromon annuirono in direzione dei loro Tamers... e il gigantesco uomo-leone, con un fendente della sua spada, creò un'ondata di pipistrelli stridenti che si diressero a tutta velocità contro il Deva Coniglio, sommergendolo e costringendolo a restare fermo dov'era! Guardromon, invece, puntò entrambe le braccia contro il suo avversario e creò una crepitante sfera di energia nera davanti a sè, per poi scaraventarla contro Antylamon mentre quest'ultimo era ancora alle prese con i pipistrelli creati dalla carta di LadyDevimon! Il tremendo colpo spinse via Antylamon, schiacciandolo contro il costone di roccia e lasciandolo per qualche istante scoperto ed incapace di difendersi! Era il momento giusto per sferrare l'attacco decisivo... e Takato, Ruki, WarGrowlmon e Taomon si guardrono a vicenda, dandosi il segnale!
 
"Taomon! E' il momento!" esclamò Ruki, parlando a voce più alta possibile. Come aveva fatto Takato, stava cercando di concentrarsi e trasmettere quanta più energia possibile alla sua Digimon. Taomon si concentrò e usò il suo pennello per disegnare un complesso ideogramma in aria...
 
"Talisman of Light!" esclamò Taomon, scagliando il simbolo magico contro Antylamon.
 
"Radiation Blade!" esclamò WarGrowlmon. Con un rapido movimento delle braccia, scagliò un'ondata di energia verde contro Antylamon... e i due colpi sfrecciarono verso il loro bersaglio, che cercò come poteva di difendersi. Ma la forza combinata di WarGrowlmon e di Taomon era tale che non poteva sperare di opporsi... ed entrambi gli attacchi esplosero su di lui, aprendo delle profonde crepe nel costone di roccia sotto il quale si trovava!
 
Abbagliato e stordito dal tremendo colpo preso, Antylamon incespicò cercando di farsi strada a gran bracciate... e un tremendo rumore di rocce sgretolare attirò la sua attenzione, facendogli alzare lo sguardo! Troppo tardi per reagire, Antylamon vide che la rupe era collassata sotto la potenza combinata dei colpi di Taomon e WarGrowlmon... e che lui si trovava proprio sotto di essa!
 
Gli occhi di Antylamon si spalancarono per un attimo in un'espressone di sgomento... ma poco dopo, il Deva Coniglio abbassò lo sguardo.
 
"QUINDI QUESTA E' LA MIA FINE. E VA BENE." disse, accettando quella che aveva tutta l'aria di essere la sua morte con dignità. "SONO SOLO DESOLATO PER IL MIO FALLIMENTO, ZHUQIAOMON-SAMA."
 
Un attimo dopo, tonnellate di roccia crollarono addosso ad Antylamon, seppellendolo con un fragore infernale e sollevando un fitto polverone! I Tamers e i loro Digimon si allontanarono rapidamente, cercando di non rimanere coinvolti in quel crollo... e attesero che il fragore e il polverone si fossero smorzati, tutti pronti a scattare nel caso il Deva fosse in qualche modo sopravvissuto a quella catastrofe e fosse in procinto ad attaccarli di nuovo.
I secondi passarono, in un'atmosfera di tensione... ma Antylamon non riemerse.
 
Quando ormai furono sicuri che tutto fosse finito, Alice, Kenta, Dobermon e Meramon emersero timidamente dal loro nascondiglio... e i Tamers tirarono un sospiro di sollievo collettivo. Takato si sentì improvvisamente debole sulle gambe e dovette sedersi per terra per tirare il fiato. WarGrowlmon andò a controllare che stesse bene, tornando rapidamente ad essere Guilmon.
 
"Takatomon?" chiese Guilmon, raggiungendo il suo Tamer. "Takatomon, stai bene? Abbiamo vinto, è tutto a posto!" 
 
Nonostante tutto, Takato riuscì a sorridere e accarezzò sulla testa il simpatico dinosauro rosso. "Sì... sì, abbiamo vinto! Grazie, Guilmon, sei stato fantastico come sempre! Anche se... mi dispiace un po' per quel Deva... in fondo... lui non sembrava poi così cattivo."
 
"Non avevamo scelta, purtroppo..." disse Jenrya, sentendosi in colpa. Di tutti i suoi compagni, lui era quello che meno aveva contribuito in quello scontro, distratto com'era da quello che era successo a sua sorella. E la sua mente continuava a tornare a lei... cosa stava facendo in quel momento? Era spaventata? Sì, probabilmente sì, dopotutto era una bambina di sei anni in un mondo ostile che non sapeva neanche dove andare... e non sapevano dove andarla a cercare...
 
Fu Terriermon a cercare di fare da supporto al suo Tamer, sorprendendo tutti con la serietà che sfoderò di colpo. "Jen... non ti peoccupare per questo. Adesso, quello che faremo sarà andare a cercare Shuichon. Credo di sentire la sua presenza, da qualche parte qui attorno."
 
Dobermon fiutò l'aria. "Lo sento appena... ma c'è l'odore di qualcuno che non conosco, proveniente da nord-ovest. Non è troppo distante da qui." affermò il Digimon simile ad un cane nero. "Forse... se ci affrettiamo, riusciamo a trovarla lì."
 
"Va bene... allora, a questo punto, tanto vale muoverci adesso e andare a cercare Shuichon-chan!" rispose Takato. "Non ti preoccupare, Jenrya-kun, la troveremo. Faremo in modo che non le succeda niente."
 
"Grazie, Takato-kun... lo apprezzo molto." rispose Jenrya, sentendosi un attimo più sollevato. Terriermon sorrise e fece un segno dell'okay con il pollice prima che il gruppo si allontanasse dal luogo della battaglia, cominciando a cercare la piccola Shuichon...
 
 
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La quale, in quel preciso momento, si trovava nel villaggio sulle pendici del canyon sconosciuto, in una piccola abitazione dall'aspetto un po' anonimo che apparteneva agli anziani Babamon e Jijimon... e senza badare eccessivamente alla situazione decisamente inusuale in cui si trovava, si era messa a curiosare in giro.
 
"Woooow! Che bello... quindi voi Digimon vivete in case come queste? Anche Terriermon, quando era qui?" chiese la bambina, guardando dietro una tenda. Babamon e Jijimon la guardavano con pazienza e un po' di divertimento. Avevano sentito dire che gli uomini erano pericolosi, ma quella bambina non dava l'impressione di poter fare del male ad una mosca...
 
"Vedo che sei molto contenta di vedere il Mondo Digitale... purtroppo, la verità è che non è un posto simpatico come potresti pensare." disse Jijimon. "Comunque... questo posto è abbastanza tranquillo, almeno per gli standard di questo luogo. E' da qui che io e la mia mogliettina controlliamo ciò che succede nel Mondo Digitale e... ci teniamo aggiornati, per così dire!"
 
"Davvero?" chiese Shuichon, dimenticandosi per un attimo della sua esplorazione della casa. "E allora... pensate che potreste trovare mio fratello o Terriermon se sono qui a Digiworld?"
 
"Faremo senza dubbio del nostro meglio, piccola Shuichon. Ma prima di tutto..." cominciò a dire Babamon, interrompendosi di colpo quando un tonfo sordo, e un breve tremore fecero ballare per un attimo la loro casa... e un Digimon del villaggio, un Hawkmon, entrò svolazzando da una finestra, con espressione trafelata. "Cosa? Che sta succedendo, piccolo Hawkmon? C'è qualche problema?"
 
"Jijimon-sama! Babamon-sama! Abbiamo un grosso problema!" esclamò il falchetto. "Orochimon e il Deva Makuramon stanno arrivando! Non so cosa vogliono da noi... ma sembrano decisi a tutto!"           
   
 
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CONTINUA...
 
       
    

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Capitolo 29
*** Alta tensione a DigiWorld ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam


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Capitolo 29 - Alta tensione a DigiWorld

 

"COSA? ANTYLAMON E' STATO SCONFITTO?" tuonò Zhuqiaomon, non appena gli arrivò, per bocca del Deva Tigre Mihiramon, la notizia che il Deva Coniglio era stato battuto.

Mihiramon chinò la testa, mortificato. "PURTROPPO E' COSI', ZHUQIAOMON-SAMA, MIO SOVRANO." affermò. "HA COMBATTUTO VALOROSAMENTE, MA ALLA FINE E' STATO COSTRETTO A CAPITOLARE. AL MOMENTO, MENTRE STIAMO PARLANDO, VAJIRAMON SI STA MUOVENDO PER INTERCETTARE I TAMERS ED IMPEDIRE LORO DI GIUNGERE AL PALAZZO DELLA FENICE. MA TEMO CHE DA SOLO NON SARA' SUFFICIENTE."

"OVVIO CHE NON SARA' SUFFICIENTE! QUEI DANNATI UMANI SI SONO RIVELATI MOLTO PIU' PERICOLOSI DEL PREVISTO!" esclamò Zhuqiaomon. Le fiamme che componevano il suo corpo sembravano ardere ancora più furiosamente per la rabbia. "NON C'E' ALTRO TEMPO DA PERDERE. ROMPIAMO OGNI INDUGIO E RICHIAMIAMO TUTTI I DEVA SUPERSTITI AL PALAZZO DELLA FENICE! FORSE CONTRO UNO CE LA POTRANNO FARE, MA NON RIUSCIRANNO A CAVARSELA CONTRO TUTTI QUANTI! PER QUANTO RIGUARDA BEELZEMON E GLI ALTRI PROBLEMI, QUELLI DOVRANNO PASSARE IN SECONDO PIANO FINCHE' GLI UMANI NON SARANNO STATI ANNIENTATI E LA SHINING EVOLUTION NON SARA' CADUTA NUOVAMENTE NELLE NOSTRE MANI!"

Il Deva Tigre annuì lentamente, poi prese fiato e diede un'altra notizia preoccupante. "CERTAMENTE, MIO SOVRANO. SARA' FATTO. PURTROPPO... DEVO COMUNICARLE CHE CI SONO ALTRI PROBLEMI. IL NEMICO STA COMINCIANDO AD ESPANDERSI. NON PASSERA' MOLTO TEMPO PRIMA CHE RAGGIUNGA IL PALAZZO DELLA FENICE." affermò. "INTERE ZONE DI DIGIWORLD STANNO PER ESSERE CANCELLATE DALLA SUA ESPANSIONE."

"SI', SAPEVO CHE IL NEMICO STAVA COMINCIANDO AD ESPANDERSI. QUEI MALEDETTI UMANI... STANNO GIOCANDO CON COSE CHE SONO AL DI LA' DELLA LORO COMPRENSIONE E PORTATA!" tuonò indignato il Sovrano Fenice. "QUESTA E' UNA RAGIONE DI PIU' PER LA QUALE DOBBIAMO IMMEDIATAMENTE RISOLVERE IL PROBLEMA!"

Kumbhiramon, il Deva Topo, annuì con fare quasi frenetico. "Stiamo... stiamo già prendendo tutti i provvedimenti necessari, nostro Sovrano!" affermò. La sua convinzione cedette per un attimo, dimostrando che nonostante la sua apparente sicurezza, anche lui si rendeva conto di quanto delicata fosse la loro posizione. Sarebbe bastato un errore per mandare tutto al diavolo... "Forse, se riuscissimo a convincere Beelzemon a combattere al nostro fianco... certo, non posso dire che sia affidabile, ma lui odia i Tamers quanto e forse più di noi. Il nemico del mio nemico è mio amico... o almeno, possiamo contare sul fatto che combatterà contro il nostro stesso nemico."

"NON POSSO DIRE CHE IL RAGIONAMENTO MI CONVINCA, KUMBHIRAMON..." affermò Mihiramon. "DIMENTICHI CHE BEELZEMON E' UNO DEI SETTE GRANDI SIGNORI DEI DEMONI. NON POSSIAMO FIDARCI DI LORO... NON SI PUO' MAI SAPERE QUANDO DECIDERANNO DI FARE DI TESTA LORO ED IGNORARE TUTTO QUELLO CHE GLI ABBIAMO CHIESTO DI FARE."

Immediatamente, l'irascibile Sovrano del Sud puntò i suoi occhi fiammeggianti sul Deva Tigre. "TI DEVO RICORDARE CHI DI NOI E' IL SOVRANO, MIHIRAMON? SONO IO CHE ASCOLTO, RAGIONO E DECIDO!" tuonò, facendo retrocedere Mihiramon.

"CHIEDO SCUSA, NOSTRO SOVRANO. NON ERA CERTO MIA INTENZIONE MANCARLE DI RISPETTO." affermò Mihiramon, recuperando rapidamente il suo contegno regale.

Zhuqiaomon mosse il becco per dire di sì, accettando le scuse del suo fedele servitore. "VOGLIO CREDERE CHE SIA COSI', MIHIRAMON." affermò, per poi rispondere a Kumbhiramon. "MOLTO BENE, KUMBHIRAMON. LA TUA IDEA HA MERITO, MA... AL TEMPO STESSO, AMMETTO CHE LE PREOCCUPAZIONI DI MIHIRAMON SONO FONDATE. E SIA. RICHIAMEREMO BEELZEMON E GLI IMPORREMO DI COMBATTERE AL NOSTRO FIANCO. MA SE DECIDESSE PER QUALCHE MOTIVO DI TRADIRCI, CI PENSERO' IO STESSO AD ANNIENTARLO, PRIMA CHE POSSA DIVENTARE UN PROBLEMA. CHATSURAMON SI OCCUPERA' DI TENERLO D'OCCHIO, COME SEMPRE."

"Come preferisce, nostro Sovrano." affermò Kumbhiramon. "Beelzemon sarà anche un Digimon di livello Mega, ma le sue memorie di quando era uno dei Grandi Signori dei Demoni non si sono ancora risvegliate. Finchè sarà così, non potrà resistere a tutti noi Deva messi assieme."

"A QUESTO PROPOSITO, CHE NE E' DI MAKURAMON E MAJIRAMON?" chiese Mihiramon. "E' PASSATO MOLTO TEMPO DA QUANDO MAKURAMON HA INVIATO IL SUO ULTIMO RAPPORTO... PRIMA ANCORA DI ANDARE NEL MONDO DEGLI UMANI."

"A QUESTO PUNTO NON IMPORTA. SE MAKURAMON NON E' RIUSCITO NELLA SUA MISSIONE, DEVE DARE LA COLPA SOLTANTO A SE' STESSO E ALLA SUA INCAPACITA'." disse Zhuqiaomon. "VOI CONCENTRATEVI SUGLI UMANI INVASORI. NON DOVRANNO RAGGIUNGERE IL PALAZZO DELLA FENICE, PER NESSUN MOTIVO!"

"Sarà fatto, grande Zhuqiaomon-sama!" esclamò prontamente Kumbhiramon. Giunti a questo punto, non c'era più spazio per le esitazioni. Dovevano eliminare sia i Tamers che il loro nemico, e farlo il prima possibile e con ogni mezzo a loro disposizione.

 

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Nel frattempo, qualcun altro era in cerca del gruppo dei Tamers... Ryou Akiyama, il famoso campione di Digimon Trading Card Game, e allo stesso tempo il più grande Tamer di cui si fosse mai sentito parlare nel Mondo Digitale del Sud, stava cercando in ogni modo di riunirsi ai suoi compagni, prima che un pericoloso e ben noto avversario li raggiungesse.

"Beelzemon è ancora lontano, Monodramon, quindi per adesso siamo al sicuro." disse il ragazzo, guardando in lontananza con un canocchiale. "Tuttavia, non mi sento tranquillo. E' da un po' che Beelzemon non dà sue notizie... un po' troppo, in realtà."

"E che problema c'è, Ryou?" chiese incuriosito il draghetto. "Voglio dire, finchè Beelzemon se ne sta lontano, noi abbiamo il tempo che ci serve per raggiungere Takato e gli altri, no?"

Ryou sorrise lievemente. Un po' invidiava laspensieratezza del suo partner digitale... "Da una parte, hai perfettamente ragione, Monodramon." affermò. "Finchè Beelzemon si tiene lontano, siamo al sicuro. Ma... mi chiedo come mai un tipo come Beelzemon se ne sia andato tanto lontano, e temo di avere anche una risposta."

"Davvero?" chiese il draghetto. "E... di cosa si tratta?"

Ryou guardò in lontananza, ripensando alla battaglia che lui e Monodramon / Cyberdramon avevano sostenuto contro il feroce motociclista demoniaco. "Beelzemon potrà anche essere irascibile ed impulsivo, ma non è uno stupido. Adesso sa fin troppo bene qual è il suo punto debole... se è come temo, sarà andato in altre parti di DigiWorld ad affrontare Digimon di livello più alto, in modo da rimediare alla sua mancanza di esperienza... e soprattutto, ottenere un controllo maggiore dei suoi poteri. E' per questo che dobbiamo a tutti i costi raggiungere Takato-kun e gli altri prima di lui. Se Beelzemon attaccasse in questo momento, potrebbe essere che nemmeno Cyberdramon riuscirebbe a tenerlo a bada, questa volta."

"Cosa? Accidenti, a questo non avevo proprio pensato." disse Monodramon sfregandosi la testa. "Quindi... questo vuol dire che dobbiamo fare presto, vero?"

"Almeno, finchè Beelzemon è abbastanza lontano, siamo relativamente al sicuro." disse Ryou. "Okay, Monodramon, da qui prenderemo la via che passa per il canyon... e da lì dovremmo arrivare alla città di Babamon e Jijimon. Lì avremo il tempo di prenderci un paio d'ore di riposo e qualcosa da mangiare, prima di riprendere il viaggio."

"Okay! Avevo giusto un po' di appetito..." rispose il draghetto. Ryou ridacchiò brevemente e alzò gli occhi al cielo, prima che lui e il suo inseparabile amico digitale iniziassero a scendere lungo un pendio, sfruttando i gradini naturali formati dalle rocce. La loro destinazione era chiara, se non altro...

 

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"Hmph. Siete una perdita di tempo. Via dalla mia vista!"

Beelzemon, irritato dalla presenza di tutti quei Digimon di basso livello, falciò alcuni Keramon con i suoi letali artigli, riducendo gli strani Digimon simili a meduse in brandelli che un attimo dopo diventarono stringhe di dati pronti ad essere assorbiti. Con un verso di disdegno, come per dire che era riluttante ad abbassarsi a tanto, Beelzemon estese la mano artigliata ed assorbì i dati, prima di voltarsi contro la strana, aberrante creatura che era il suo bersaglio vero e proprio - si trattava di uno strano Digimon simile ad un mostruoso insetto con sei zampe tentacolari composte da cavi intrecciati che fuoriuscivano dal suo corpo principale, e terminanti in "mani" rosse dotate di tre artigli bianchi ciascuna. Il collo era anch'esso lungo e stretto, e sosteneva una testa quasi umanoide racchiusa in una inquietante maschera bianca dagli occhi verdi, armata di un lungo e ricurvo corno rosso sulla fronte. Il suo corpo era oblungo e sembrava quello di una vespa, con la differenza che era rosso sulla schiena e bianco ai fianchi, ed ornato con dei corti spuntoni bianchi che fuoriuscivano dalla schiena, assieme ad uno spuntone più grande che faceva da coda alla bizzarra creatura.

Beelezemon ghignò sinistramente e sfoderò i suoi artigli mentre si avvicinava alla strana creatura, che lo fissava con sguardo inespressivo. "Molto bene... ora che abbiamo tolto di mezzo gli scarti, passiamo a noi... Infernomon!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome:
Infernomon
Anche chiamato: Infermon
Tipo: (non identificato)
Attributo: (non identificato)
Livello: Ultimate
Attacchi: Spider Shooter, Coccon Attack

Digimon sconosciuto creato da un bug. Nonostante di solito si muova con un'andatura da insetto, è in grado di ritrarre gli arti nel suo corpo per aumentare le sue capacità difensive. E' in grado di infiltrarsi in qualsiasi rete, a prescindere dal livello di sicurezza che incontra. Questo pericoloso Digimon deve essere tenuto sotto controllo per evitare che provochi il caos nella rete.

Il Digimon insettoide non rispose nulla - si ritirò di de passi e aprì la bcca, rivelando al suo interno un piccolo cannone già puntato contro Beelzemon, il quale reagì con incredibile rapidità e sfoderò le sue pistole. La sparatoria iniziò una frazione di secondo dopo, e con un assordante rumore di spari, Infernomon sparò una raffica di proiettili di energia gialla contro il suo avversario, cercando di tagliargli ogni via di fuga.

Beelzemon rispose con brutale efficienza, iniziando a sparare una raffica di colpi dalle sue pistole, ed intercettando a mezz'aria i proiettili di Infernomon! Nel momento in cui i proiettili di Beelzemon intercettavano quelli del Digimon insettoide, iniziò un abbagliante gioco di luci, sotto forma di una serie di esplosioni - come tanti fuochi d'artificio in miniatura che esplodevano attorno ai due combattenti. Infernomon si spostò di lato, muovendosi con innaturale agilità sui suoi arti esageratamente lunghi, e scagliò altri colpi dal suo cannone, ma Beelzemon si mosse con rapidità e precisone, sparando altri colpi dalle sue armi per intercettare i colpi dello Spider Shooter. Nessuno degli attacchi del Digimon insettoide riusciva anche soltanto ad avvicinarsi a Beelzemon, che bloccava ogni colpo con precisione chirrgica, e sembrava ancora non essere in difficoltà.

"Heh... se volessi, potrei fare a pezzi questo scarto ed assorbirne i dati senza alcuna difficoltà!" pensò tra sè il Demone della Gola, continuando ad intercettare gli attacchi della sua ennesima vittima. "Ma questo non mi aiuterebbe... devo imparare a gestire meglio la mia forza, o potrei trovarmi di nuovo in difficoltà contro un avversario meno forte ma più esperto di me. Hmph... per quanto mi secchi ammetterlo, devo riconoscere che quello smacco che ho subito da Ryou Akiyama mi è stato più utile che se avessi vinto!"

Mentre rifletteva tra sè, Beelzemon notò che la raffica di colpi che Infernomon gli stava scagliando contro sembrava rallentare, anche se in maniera difficile da percepire. E il suo istinto di combattente gli diceva che questo voleva dire due cose - o Infernomon si stava stancando, oppure stava cercando un altro approccio... Mise da parte i suoi pensieri, e strinse gli occhi, inquadrando l'avversario mentre questo smetteva di spostarsi di lato...

E un attimo dopo, Infernomon ritirò le zampe all'interno del corpo, facendone spuntare solamente le mani artigliate... e si scagliò a tutta velocità contro il suo avversario, come un proiettile vivente! Beelzemon ghignò - la sua previsione si era rivelata corretta, e adesso Infernomon era un bersaglio che percprreva una traiettoria assolutamente prevedibile...

Infernomon ridusse le distanze, arrivando ad appena un metro del Demone della Gola... che all'ultimo momento scomparve da dove si trovava, facendo in modo che il mostruoso Digimon insettoide proseguisse per la sua strada e atterrasse in maniera alquanto sgraziata sul terreno roccioso! Con uno stridio frustrato, Infernomon fece uscire nuovamente le sue zampe dal guscio, e le usò per puntarsi contro il terreno e frenare la propria corsa. Poi, fece scattare la sua testa a destra e a sinistra, cercando di vedere dove fosse andato Beelzemon.

"Non lì, idota! Sopra di te!" si sentì un attimo dopo la voce del Demone della Gola. Infernomon alzò di scatto la testa, appena in tempo per vedere Beelzemon che riappariva appena due metri sopra di lui, con gli artigli sguainati e pronti a colpire!

Sfortunatamente per Infernomon, non era appena in tempo per evitare il suo attacco fulmineo!

"Darkness Claw!" esclamò il signore dei demoni, sferrando un fendente così rapido che un comune essere umano non avrebbe nemmeno potuto vederlo! Gli artigli di Beelzemon penetrarono nella corazza di Infernomon, e il braccio del Signore dei Demoni della Gola trapassò il Digimon insettoide da parte a parte, fuoriuscendo dal torace! Infernomon stridette di nuovo, agitandosi spasmodicamente per qualche istante prima di disgregarsi in inoffensive stringhe di dati, che Beelzemon assorbì con evidente soddisfazione.

"Bene, mi sei servito ad allenarmi." disse Beelzemon, dopo aver assorbito gli ultimi rimasugli di Infernomon. "Non ti preoccupare, i tuoi dati sono a miglior posto. Mi aiuteranno a prendermi la rivincita su quei dannati Tamers... e finalmente, dimostrerò che non ho bisogno di nessuno per essere forte!"

Con quelle parole, Beelzemon strinse la mano a pugno, ripromettendosi che avrebbe ben presto preso la sua vendetta... ma si riportò rapidamente alla realtà, spostando il suo sguardo verso un altro Digimon che era apparso su una rupe vicino a lui... Ma quello non era un Digimon da uccidere ed assorbire, almeno non per il momento.

"ALLORA, BEELZEMON? HAI INTENZIONE DI RESTARE ANCORA A LUNGO A GINGILLARTI CON QUEGLI AVVERSARI INDEGNI DI TE?" affermò Chatsuramon, il Deva Cane, fissando Beelzemon con severità. Per quanto il Demone della Gola fosse senz'altro più forte di lui, sapeva che poteva permettersi di alzare un po' la voce con Beelzemon, almeno finchè Zhuqiaomon-sama lo teneva d'occhio. "IL NOSTRO SOVRANO RICHIEDE LA TUA PRESENZA. I TAMERS SI STANNO AVVICINANDO AL PALAZZO, E SE NON RICORDO MALE... C'ERA UNA CONDIZIONE IN BASE ALLA QUALE TI ABBIAMO PERMESSO DI RISVEGLIARTI COME BEELZEMON."

"Ne sono perfettamente consapevole, cagnolino di Zhuqiaomon." rispose Beelzemon con un ghigno presuntuoso. Chatsuramon corrugò la fronte, non proprio contento del nomignolo che si era sentito affibbiare, ma non disse nulla. "Quello che sto facendo adesso, è proprio per poter svolgere meglio il mio compito quando verrà il momento. Certo voi non vorreste che mi capiti di nuovo un... incidente come quello in cui sono incappato con Ryou Akiyama, vero?"

"HMPH. PENSALA PURE COME VUOI." affermò Chatsuramon. "QUELLO CHE CI INTERESSA E' CHE I TAMERS VENGANO FERMATI E LA SHINING EVOLUTION VENGA RITROVATA. E TU SEI LA NOSTRA MIGLIORE POSSIBILITA' PER FARLO, QUINDI... ADESSO SEI PREGATO DI ABBANDONARE TUTTO QUELLO CHE STAI FACENDO E VENIE CON NOI. E' UN ORDINE DEL SOVRANO ZHUQIAOMON-SAMA, E IMMAGINO CHE TU NON ABBIA INTENZIONE DI DISOBBEDIRE, VERO?"

"Sai bene che odio gli ordini, ma è raro che fare il proprio dovere sia piacevole come in questo caso. E ad ogni buon conto, non sono così stupido da pensare di potermi ribellare a Zhuqiaomon da solo." rispose Beelzemon, incamminandosi verso la sua motocicletta, Behemoth, e salendoci sopra. "Molto bene. Tu guida, e io ti seguo. Se ne ho voglia."

"HMPH... LA TUA LINGUA E' TROPPO LUNGA, BEELZEMON. CERCA DI TENERLA A FRENO." minacciò Chatsuramon, per poi lanciarsi a tutta velocità sulla via del ritorno al palazzo di Zhuqiaomon. Sentì il ruggito dei motori di Behemoth a poche decine di metri da lui, e la motocicletta demoniaca sollevò una fitta nuvola di polvere prima di iniziare a seguirlo...

 

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La città di Babamon e Jijimon era conoscuta per essere un luogo tranquillo che era riuscito per la maggior parte del tempo a tenersi fuori dalle continue lotte di potere e dalla violenza che imperversava nel Mondo Digitale del Sud, grazie al numero, alla posizione rimossa, e al fatto che nessuno dei Digimon che viveva lì fosse interessato alle questioni esterne. Era molto raro che qualcuno di importante si interessasse a loro, anche solo marginalmente. Per questo motivo, il fatto che fossero arrivati Makuramon, uno dei dodici Deva di Zhuqiaomon, ed Orochimon, uno dei feudatari più forti dei dintorni... e che in quel momento si trovassero nella piazza principale, esigendo udienza con i capi della città... era motivo di allarme e sgomento. Il gigantesco Digimon simile ad un'idra torreggiava minaccioso su tutti i piccoli abitanti della città, con makuramon che aveva preso posizione sulla sua groppa, mettendosi in una posizione sopraelevata rispetto a tutti i presenti.

"Allora, quanto ci mettono i vostri capi ad arrivare?" esclamò Makuramon, sghignazzando malignamente. "State facendo aspettare uno dei Deva di Zhuqiaomon-sama! Sapete che questa è una mancanza di rispetto che sarei libero di punire cancellando uno su dieci di tutti voi?"

"Un... un po' di pazienza, Makuramon-sama, la prego..." disse uno SnowAgumon, un Digimon simile ad un tirannosauro in miniatura con una testa enorme e ricoperto da squame bianche come la neve. Stava cercando di indurre il crudele Deva ad avere pazienza, nel frattempo cercando d guadagnare un po' di tempo, ma sapeva che stava correndo un grosso rischio. Non appena uno dei due si fosse stancato della commedia, non c'era assolutamente nulla ad impedire loro di ucciderlo ed assorbire i suoi dati... "Stanno... stanno arrivando adesso, mentre stiamo parlando. Certo non ci sogneremmo mai di mancare di rispetto a voi..."

"NON CREDO CHE MENTANO, MAKURAMON. TANTO VALE MOSTRARE UN PO' DI INDULGENZA." affermò Orochimon, le cui teste squadravano ogni angolo della piazza centrale del villaggio, alla ricerca di qualunque cosa non assomigliasse ad un Digimon.

Makuramon fece volteggiare tra le mani il suo bastone da combattimento, inviando una non troppo implicita minaccia ai Digimon che stavano lì attorno ad osservare intimoriti... e un attimo dopo, vide arrivare i due capi del villaggio, Jijimon e Babamon, in mezzo a due ali di folla che si separavano rispettosamente per lasciarli passare. Ghignando ferocemente, tronfio della sua superiorità, Makuramon attese che i due anziani Digimon si avvicinassero e si inchinassero a lui in segno di deferenza.

"Aaah, eccovi, finalmente! Cominciavo a credere che da queste parti si fossero dimenticate le buone maniere!" esclamò sarcastico il crudele Deva Scimmia. "Allora, perchè ci avete messo tanto?"

"Siamo... siamo spiacenti, Makuramon-sama. Non era certo nostra intenzione far attendere un emissario del nostro grande sovrano, Zhuqiaomon-sama." disse rapidamente Jijimon. "Mi dica... cosa spinge due Digimon importanti e potenti come voi a presentarvi nel nostro umile villaggio? State... state cercando qualcosa di particolare?"

"Più che qualcosa... qualcuno!" rispose Makuramon senza esitazione. "Vedete... ci è stato detto, da qualche nostro... collaboratore, per così dire... che in questo villaggio si trova un essere umano! Per l'esattezza, uno di quegli esseri umani che stanno dando così tanti grattacapi al nostro Sovrano, Zhuqiaomon-sama! Ora, immagino che voi sappiate cosa vorrebbe dire per voi se, mettiamo caso, io andassi a dire al nostro Sovrano che una di quei dannati Tamers si nasconde proprio qui nella Città del Canyon!"

Jijimon strinse più forte il suo bastone da passeggio. Certo che lo sapeva cosa voleva dire... Zhuqaomon non sarebbe stato per niente tenero con loro!

"MI SEMBRA DI CAPIRE CHE LO SAPPIATE!" tuonò Orochimon. "DUNQUE AVETE DUE POSSIBILITA' DI SCELTA. CONSEGNARCI IMMEDIATAMENTE LA RAGAZZINA, O SUBIRE LA NOSTRA IRA. AVETE MEZZ'ORA DI TEMPO PER DECIDERE!"

Alcune voci terrorizzate degli abitanti del piccolo villaggio cominciarono a sentirsi tutt'attorno, e i due anziani capi della città si sentirono gelare il sangue nelle vene - erano posti di fronte a due possibilità sgradevoli, e l'unica cosa da fare era scegliere il male minore. Per quanto l'idea li ripugnasse, Jijimon e Babamon avevano delle responsabilità nei confronti degli abitanti, e questo avrebbe molto probabilmente voluto dire sacrificare Shuichon per salvare quanti più possibile dei loro amici Digimon...

Ma almeno Jijimon non voleva gettare Shuichon al macello senza che lei fosse almeno consapevole di cosa stesse accadendo...

"Ecco... Orochimon-sama, Makuramon-sama, noi... noi saremmo disposti a collaborare, ma... prima, ci è concesso discuterne un attimo con i nostri compagni?" chiese il Digimon simile ad un buffo vecchietto. "Non... non siamo abituati a prendere decisioni così importanti senza esserci consultati prima..."

"Hah! Volete farmi fesso?" gracchiò Makuramon. "Conosco bene i vostri trucchetti, misere creaturine! Volete distrarci e poi far fuggire la ragazzina, non è vero? Con noi non attacca..."

"ABBIAMO DETTO MEZZ'ORA, E MEZZ'ORA SARA'." disse Orochimon, in disaccordo con il suo alleato. Quando Makuramon sgranò gli occhi in un'espressione di rabbia ed incredulità, una delle teste di Orochimon si girò severamente verso di lui. "NON SIAMO QUI PER MINACCIARE QUESTE CREATURINE MA PER FARCI CONSEGNARE L'UMANA. NON E' NECESSARIO RICORRERE A MEZZI TROPPO COERCITIVI, NON SEI D'ACCORDO ANCHE TU?"

Makuramon grugnì antipaticamente, ma dovette arrendersi davanti alla maggiore potenza di Orochimon. "E va bene, allora aspetteremo mezz'ora!" esclamò con esasperazione. "Badate bene, però, che trascorso questo lasso di tempo non ci accontenteremo più di chiacchiere! Prendete la vostra decisione, e fate in fretta, mi sono spiegato?"

"Certo... non avrebbe potuto essere più chiaro, Makuramon-sama..." rispose rapidamente Babamon. I due capi della Città del Canyon si inchinarono e cominciarono a ritirarsi sotto lo sguardo di Makuramon e delle otto teste di Orochimon, facendo cenno ai Digimon più piccoli di lasciare spazio attorno ai due Ultimate, e pregandoli di non farli arrabbiare. "Temo... che la situazione non ci consenta molte posibilità di scelta, caro. Hai sentito anche tu, vero? Non possiamo rischiare che il nostro villaggio venga raso al suolo per ordine del nostro Sovrano, anche se mi rattrista il pensiero di consegnare quella bambina a Makuramon-sama..."

Jijimon si sfregò la testa, cercando di pensare ad un modo per togliere tutti da quella spinosa situazione. Ma per quanto cercasse di pensarci su, gli appariva chiaro che non c'era molto spazio per fare qualche furbata o cercare di raggirare Makuramon ed Orochimon. "E' vero... è vero... se non altro, dobbiamo parlare con Shuichon-chan e dirle come stanno le cose..." disse, mentre si riavvicinavano alla loro abitazione, sulla cui soglia la bambina stava in piedi, guardando incuriosita e un po' preoccupata quello che stava succedendo. Aveva già capito che tutta quella folla di Digimon che si era riversata nella piazza centrale non voleva certo dire buone notizie, e anche se non riusciva a vedere bene Makuramon ed Orochimon da lì, sentiva la possente voce del serpente ad otto teste...

"Cosa.. cosa succede, Babamon-san... Jijimon-san?" Chiese la bambina, esitante.

Jijimon sospirò tristemente, cercando le parole per dirlo. "E'... una situazione parecchio brutta, piccola. Vieni... torniamo all'interno della nostra casa, che ne discutiamo..."

 

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Gli era sembrato di dormire da giorni. Il piccolo Digimon scosse la testa stordito, cercando di mandare via quella vertigine che si ritrovava addosso... e si guardò attorno per orientarsi meglio. In un attimo, i ricordi più recenti gli tornarono, quando si guardò attorno e vide la strada che portava verso il Palazzo della Fenice...

Solo che, quando vi era passato la volta prima, gli era sembrato che fossero un po' meno imponenti...

"Zhuqiaomon-sama mi aveva ordinato di... intercettare i Tamers, quegli umani che si sono introdotti nel nostro mondo... e fermarli. Ma ho perso..." disse tra sè. Un istante dopo, un fiume di ricordi si riversò di colpo nella mente del piccolo Digimon, che si rese conto una volta per tutte che era successo qualcosa di davvero serio... "Un momento... i Tamers... il mio signore... Zhuqiaomon-sama... non posso crederci, sono sopravvissuto... ma a che prezzo?"

Quello che una volta era stato il potente Deva Coniglio Antylamon si guardò esterrefatto, rendendosi finalmente conto della verità - il suo corpo alto e slanciato si era ora ridotto alle dimensioni di poco più di mezzo metro, ed ora assomigliava ad un coniglietto dalle orecchie afflosciate, ricoperto da una corta e soffice pelliccia marroncina, con dei segni rosa sul collo e sulle sue grandi orecchie, che terminavano con tre lunghi ciuffi di pelo rosa che le facevano assomigliare a delle grandi mani tese. Aveva tre punte sulla fronte, che spuntavano poco sopra i suoi tondi occhi marroni, e aveva braccia e gambe corte, ciascuna con cinque corte dita nere.

"Ho perso i miei poteri di Deva..." disse tra sè. "Adesso sono un Digimon di livello Rookie come tanti... ma in fondo non potevo aspettarmi molto meglio per il mio fallimento."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome:
Lopmon
Tipo: Animale
Attributo: Dati
Livello: Rookie
Attacchi: Tiny Twister, Blazing Ice

Questo grazioso Digimon è una sorta di controparte di Terriermon. Le sue origini sono per lo più avvolte nel mistero, e anche se può essere classificato come Digimon Animale grazie alla sua struttura corporea, non si sa ancora molto di lui. In combattimento, si rivela essere più potente di quanto il suo aspetto inoffensivo farebbe supporre.


Lopmon si riebbe abbastanza rapidamente dal suo shock. Che strano, era convinto che si sarebbe lasciato prendere dal panico se si fosse ritrovato ad essere il Digimon Rookie indifeso che era una volta, ma a quanto pareva la sua mente razionale era stata tra i dati che non erano andati perduti nella sua de-evoluzione. Adesso sapeva che la cosa migliore da fare era cercare un posto dove stare al sicuro, e pianificare la prossima mossa. Certo non avrebbe potuto ripresentarsi al suo Sovrano in queste condizioni. Gli altri Deva non avrebbero esitato a cancellarlo per aver dato prova di debolezza, e per quanto fosse fedele a Zhuqiaomon, Lopmon non era deciso a gettare via la propria vita inutilmente.

"Zhuqiaomon-sama prova soltanto disprezzo per quegli umani..." disse tra sè Lopmon. "Eppure questi si sono comportati in maniera compassionevole con me. Avrebbero potuto cancellarmi, assorbire i miei dati per rendere più forti i loro Digimon. E sarebbe stata anche la cosa ragionevole da fare, data la situazone in cui si trovano. Eppure non lo hanno fatto. Curioso. Nonostante il mio rispetto per il mio Sovrano resti immutato, mi chiedo se forse non c'è qualcosadi sbagliato nelle sue convinzioni."

Decidendo di rimandare a più tardi questi ragionamenti, l'ex-Deva di Zhuqiaomon si nascose tra alcune rocce, cercando di evitare le attenzioni di Digimon più grandi e più forti di lui. Adesso che era un Digimon di livello Rookie, sopravvivere in quel mondo spietato si sarebbe rivelato molto più difficile, ma ce l'aveva fatta una volta e ce la poteva fare di nuovo.

 

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"Sembra che... la Città del Canyon sia in un momento difficile." disse tra sè ad alta voce Ryou Akiyama, mentre lui e Monodramon si avvicinavano a quella città che già in passato avevano visitato più volte nei loro viaggi attraverso il Mondo Digitale del Sud. "Di solito, quando arriviamo qui, c'è molta più attività."

"Vero... non sarà successo nulla di grave, spero." disse Monodramon, tenendosi accanto al suo Tamer mentre si avvicinavano alla città, camminando nella valle in mezzo a due alti e scoscese rupi di granito grigio. Gli unici Digimon che si vedevano erano alcuni Gotsumon che cercavano come potevano di mimetizzarsi, chiaramente intimoriti da qualcosa. "Sono curioso di scoprire cosa sta succedendo qui. Non vorrei che ci fosse qualche Digimon che sta cercando guai..."

Ryou si sfregò la fronte con una mano. Monodramon aveva ragione, e non sarebbe stato da lui abbandonare la Città del Canyon se fosse stata in pericolo, soprattutto considerando che in passato erano stati molto generosi con lui. D'altro canto, sapeva che Takato e gli altri avevano bisogno del suo aiuto...

Alla fine, Ryou decise un po' a malincuore che, almeno finchè Beelzemon non si fosse fatto vivo, Takato e gli altri potevano aspettare un pochino. "Va bene. Meglio andare a dare un'occhiata. Con tutto quello che è successo nel Mondo Digitale di recente, non è il caso di sottovalutare nulla." affermò infine, indicando al suo Digimon l'ingresso del villaggio, protetto da delle basse mura di granito rozzamente scolpite, a solo qualche centinaio di metri di distanza. Anche da quella distanza, si vedeva subito che la città non era della sua solita atmosfera rilassata ed allegra.

Con attenzione, temendo che qualche Digimon particolarmente grande e potente fosse entrato in città e avesse costretto gli abitanti a servirlo o peggio, Ryou e Monodramon si intrufolarono oltre i cancelli, usando dei passaggi che conoscevano bene da tutte le volte che erano stati in quel luogo. Dopo un breve percorso tra corridoi angusti, il Digimon King e il suo partner sbucarono in un vicoletto polveroso, cercando di dirigersi verso la piazza centrale del villaggio. Solo adesso riuscivano a sentire delle vocine sommesse provenire dalle strade attorno a loro...

"Lo dicevo io, che non dovevamo accogliere quella bambina umana..."

"E cosa dovevamo fare? Lasciarla a vagare per DigiWorld senza che nessuno potesse aiutarla? Sai che fine avrebbe fatto se avesse incontrato qualche altro Digimon piuttosto che noi, vero?"

"Ma almeno non ce ne saremmo andati di mezzo noi..."

"Voi dite quello che volete... io, finchè sono in tempo, prendo le mie cose e me la batto!"

Ryou corrugò la fronte. Una bambina umana da queste parti? Come ci era arrivata? E per quale motivo? Doveva essere successo qualcosa di serio nel Mondo Reale...

"Sì, hai ragione... nemmeno io me la sento di avere a che fare con Orochimon e Makuramon... è già un miracolo se il nostro villaggio sarà ancora in piedi domani mattina..."

Monodramon storse il naso. "Orochimon e Makuramon... questa non ci voleva proprio, Ryou..." disse il draghetto. "Sembra che abbiano qualcosa di grosso in mente... forse vogliono catturare questa bambina che in qualche modo è finita a digiWorld, per presentarla a Zhuqiaomon..."

"Può essere. Diamo un'occhiata in giro, e cerchiamo di saperne di più..." affermò Ryou, facendo cenno al Digimon draghetto di seguirlo nei vicoli stretti mentre si avvicinavano alla piazza principale del villaggio. Restando ben nascosti, il Tamer leggendario e il suo partner si affacciarono nella grande piazza, al centro della quale torreggiava un Digimon simile ad un enorme serpente ad otto teste che si guardava attorno come un dominatore, tenendo spietatamente d'occhio tutti i Digimon che ancora stavano là attorno e non si erano dati alla fuga. "Come sospttavo... è Orochimon, uno dei Digimon più forti che non siano i Deva di Zhuqiaomon... ma mi sembra strano che sia qui, lontano dai suoi domini. A meno che, ovviamente..."

Ryou aguzzò un po' la vista, e non appena si accorse della piccola figura umanoide armata di bastone che stava in piedi con arroganza sul dorso di Orochimon, si reseconto di come stessero le cose. "Hmm... adesso sì che mi è chiaro, invece. Sembra che Orochimon e Makuramon si siano alleati. Forse per cercare meglio i nostri compagni, Calumon, o tutte e due le cose." affermò. "In ogni caso, questo rappresenta per noi un problema non indifferente. Dobbiamo cercare prima di tutto di strappare quella bambina, chiunque essa sia, alle grinfie di Orochimon e Makuramon. Non oso pensare a quello che le accadrebbe se la consegnassero a Zhuqiaomon."

"Hai ragione, Ryou... quando vuoi, io sono pronto!" disse Monodramon. Ryou annuì, e approfittando del fatto che il Deva Scimmia e il suo alleato non davano l'impressone di essersi ancora accorti di loro, scivolarono nuovamente nel vicolo e cercarono un'altra via per accedere alla piazza principale.

Dopo alcuni minuti passati a districarsi tra quei sentierini in mezzo alle case scolpite in pietra, finalmente Ryou e Monodramon raggiunsero quella che sapevano essere la strada principale del villaggio, una strada polverosa affiancata da due file ordinate di edifici scolpiti in grossi blocchi di roccia, con dei tendaggi sdruciti che facevano da parasole sospesi in maniera spartana ma efficiente su diversi degli edifici. Poco prima di arrivare alla piazza centrale, i due amici presero una deviazione, in modo da non rendere troppo ovvio il loro arrivo ai due Digimon, e si avvicinarono a quella che sapevano essere l'abitazione dei due anziani del villaggio, nella speranza di venire a sapere da loro cosa stesse accadendo di preciso.

Erano arrivayi vicini all'entrata quando sentirono delle voci provenire dall'interno... e una di esse dava veramente l'impressione di appartenere ad una bambina umana di non più di cinque o sei anni!

"Eeeh? Ma perchè devo andare v ia? Non mi volete qui?"

"Non è che non ti vogliamo cara... anzi, saremmo davvero felici di poterti aiutare!" rispose la voce di un anziano, che Ryou e Monodramon riconobbero subito essere Jijimon. "Ma.. il problema è che c'è qualcun altro che non vuole che tu sia qui, e ha detto... che se tu non andrai con loro, loro faranno del male agli abitanti di questo villaggio!"

"Ma perchè? Non è giusto! Voi non gli avete fatto niente, vero?"

"Certo che non gli abbiamo fatto niente, cara..." rispose Babamon. "Ma sfortunatamente ci sono molte persone... anzi, molti Digimon... qui nel Mondo Digitale... a cui non interessa proprio nulla se hai fatto qualcoa o meno. Loro prendono quello che vogliono da chi non è in grado di difendersi... so che non è giusto, ma è così che vanno le cose in questo mondo!"

"Sì... mi ricordo..." disse tristemente la bambina. "Terriermon, il Digimon di mio fratello Jen, mi ha detto che il Mondo Digitale non è un bel posto, ma... ma non credevo che... ma non possiamo fare qualcosa? Non possiamo metterci tutti assieme e cacciare via questi prepotenti?"

"Se fosse possibile, tesoro... non saremmo in questa situazione. Li avremmo già mandati via da molto tempo." rispose Jijimon. "E' questo il destino dei Digimon più deboli, qui nel Mondo Digitale. E' così che ha stabilito il nostro Sovrano, Zhuqiaomon-sama. I deboli periscono e i forti prosperano. Questa è l'unica legge che Zhuqiaomon-sama approva."

Ryou annuì tra sè e fece un cenno di intesa a Monodramon. Non c'era dubbio... per quanto potesse sorprenderli che Shuichon fosse lì a DigiWorld, non c'era modo di sbagliarsi. "Credo di aver capito cosa è successo, Ryou... ma come ha fatto la sorella di Jenrya ad arrivare nel Mondo Digitale?" chiese Monodramon.

Ryou scosse la testa. "Non lo so, Monodramon, e al momento non è questo ciò di cui ci dobbiamo preoccupare." affermò. "Vieni. E' il caso di intervenire."

Il draghetto annuì, e il giovane Tamer si schiarì la voce prima di entrare con discrezione nell'abitazione di Babamon e Jijimon. "Chiedo scusa... ma sono capitato qui più o meno per caso, e... non ho potuto fare a meno di sentire i vostri discorsi. Non sarà un problema, spero, se provo a dire qualcosa anch'io." si presentò. I padroni di casa e la loro piccola ospite, che discutevano seduti ad un basso tavolino di legno non troppo distante dall'ingresso, si voltarono immediatamente verso chi aveva parlato, e videro Ryou e Monodramon che entravano lentamente, la mano alzata in segno di saluto e un sorriso amichevole sul volto.

"Ryou-san! E' l'amico di mio fratello!" esclamò la piccola Shuichon, che senza attendere oltre scattò verso il ragazzo... e abbracciò al volo il piccolo Monodramon, facendogli perdere l'equilibrio! "Monodramon-chan, c'è anche lui! Che bello rivedervi! Jen e gli altri suoi amici sono con voi, vero?"

"Ah! Un... un momento, piccola! Apprezzo le attenzioni, ma... così mi fai cadere!" esclamò il draghetto viola!

"Purtroppo no, Shuichon-chan... non sappiamo esattamente dov'è tuo fratello in questo momento..." disse Ryou. "Io e Monodramon siamo venuti qui perchè avevamo qualcosa da fare, e adesso stiamo cercando di ritrovare il gruppo... ma tu, come mai sei qui?"

"Non lo so, in realtà..." disse la bambina, facendosi un po' triste. "So solo che prima ero al parco a giocare mentre papà e Yamaki-san parlavano... e poi è arrivato un grosso buco, ci sono caduta dentro e sono arrivata qui..."

"Già, immaginavo..." disse tra sè Ryou. Non si aspettava che Shuichon potesse dargli chissà quali elementi, ma sperava almeno di capirci un po' di più. "Beh, poco male. Adesso preoccupiamoci di impedire a quei due di prenderti. Visto che tuo fratello è qui, potrebbero usarti come ostaggio per costringerlo ad arrendersi, o a fare quello che vogliono loro."

"Già... conoscendo Makuramon-sama, non ho dubbi che cercherà di sfruttare qualsiasi possibile appiglio a suo vantaggio." dise Jijimon. "Ma come pensi di fare, Ryou Akiyama? La tua fama ti precede, su questo non c'è dubbio, ma pensi che sarà sufficiente per impedire a Makuramon e ad Orochimon di prendere con sè Shuichon-chan?"

"Ammetto che... non mi aspetto certo affidabilità da uno come Makuramon. Però... credo di avere qualche appiglio." affermò il giovane Digimon King. "Dopotutto... non faccio per vantarmi, ma ho avuto una certa esperienza nel viaggiare attraverso i vari mondi digitali, e conosco qualche trucco anch'io."

Shuichon sbattè gli occhi stupita. "E... che cosa pensi di fare, Ryou-san?"

Il famoso Tamer e campione di Digimon Trading Card Game si sfregò il mento, cercando di pensare a qualche possibilità... e poi sorrise e annuì tra sè. "Penso che ho una posibile soluzione. Ascoltatemi..."

 

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Makuramon sbuffò, guardando spazientito le ombre degli edifici in pietra del villaggio che si erano allungate ancora un po'... e anche Orochimon sembrava insofferente all'attesa che si protraeva già da un po' di tempo. La mezz'ora che i due avevano lasciato ai Digimon per prendere la loro decisione non era ancora scaduta, ma ormai mancava poco... ed ogni minuto che passava era un minuto in più in cui ritardavano a fare un passo importante verso la vittoria.

"Insomma, io dico che non è il caso di continuare ad attendere!" sbottò rabbiosamente Makuramon. "Perchè non facciamo quello che avremmo dovuto fare fin dall'inizio e ci prendiamo la mocciosa? Questa città da quattro soldi non significa nulla per noi!"

"SERIAMENTE, MAKURAMON, CREDI CHE A ME IMPORTI QUALCOSA DI QUESTA CITTA'? NO, MA AL CONTRARIO DI TE CONOSCO IL SIGNIFICATO E IL VALORE DELLA MODERAZIONE!" tuonò Orochimon. "SAREBBE UNO SPRECO DI TEMPO SFOGARCI SU QUESTO VILLAGGIO, E MAGARI NON CI PERMETTEREBBE NEMMENO DI CATTURARE LA MOCCIOSA UMANA! NON E' QUESTO CHE VOGLIAMO! SE VOGLIAMO AVERE LA SHINING EVOLUTION DOBBIAMO ESSERE PRONTI ANCHE A QUALCHE SECCATURA!"

Makuramon sbuffò di nuovo e si sedette a gambe incrociate sulla schiena di Orochimon, chiedendosi quanto ci sarebbe voluto perchè gli abitanti di quel villaggio si decidessero... e un attimo dopo, una voce che il vile Deva aveva già sentito diverse volte rispose finalmente al suo ultimatum!

"Voi siete Makuramon ed Orochimon, vero?" chiese la voce chiara e sicura di Ryou Akiyama, e i due Digimon Ultimate si voltarono di colpo verso di lui, chiedendosi cosa ci facesse in un luogo così sperduto e poco importante. Ryou e Monodramon si erano presentati sulla piazza principale del villaggio, avanzando verso di loro... ma il ragazzo non aveva con sè il suo D-Ark e Monodramon avanzava con le mani in alto per dire che non aveva intenzione di combattere. "Veniamo in pace. Siamo qui per discutere con voi... riguardo il vostro obiettivo. State cercando il Digimon di nome Calumon, vero? Quello che voi chiamate la Shining Evolution..."

"Aaaah, chi si vede! Il famigerato Ryou Akiyama!" gracchiò Makuramon sarcastico. "Cosa porta un eroe del tuo stampoin questo ridicolo e polveroso ammasso di rocce?"

"Vorremmo proporre una soluzione che converrà ad entrambe le parti." disse Ryou. "Sappiamo bene il motivo per cui il vostro Sovrano, Zhuqiaomon-sama, cerca la Shining Evolution. Ma Calumon è anche un nostro amico, e noi vorremmo recuperarlo sano e salvo."

"Hah! E credi che noi cascheremo così facilmente in questa trappola, Tamer Leggendario?" gracchiò Makuramon con un ghigno feroce. "Non credere che solo perchè hai fatto qualche favore in passato ai Sovrani, che questo ti consenta di trattare con noi Deva come un nostro pari! Resti pur sempre un semplice umano, senza il tuo D-Ark e le tue carte!"

"E IN COSA CONSISTEREBBE POI, QUESTO SCAMBIO?" tuonò Orochimon, altrettanto sospettoso. "CONOSCIAMO BENE I VOSTRI TRUCCHI, UMANI... QUINDI NON CREDIATE DI POTERCI INGANNARE FACILMENTE!"

Ryou e Monodramon si guardarono. Stavano giocando ad un gioco pericoloso. Da un momento all'altro, i due Digimon Ultimate potevano decidere che non ci guadagnavano niente a restare là a discutere, e attaccare. "Non dico di sapere esattamente dove si trova la Shining Evolution, ma sicuramente posso aiutarvi a cercarla." disse Ryou, cercando di puntare sugli interessi comuni. "Potremmo metterci d'accordo per fare sì che il potere della Shining Evolution vi permetta di combattere contro il vostro nemico... e allo stesso tempo, permettere a Calumon di sopravvivere."

"NON CAPISCO COME MAI VI INTERESSI DI UN DIGIMON COME LUI, UNA VOLTA CHE NON AVRA' PIU' ALCUN POTERE... MA PER QUANTO MI RIGUARDA, NON MI SEMBRA TANTO MALE COME IDEA..." affermò Orochimon dopo averci pensato su qualche istante. "MA COSA CI ASSICURA CHE TU NON CERCHERAI DI INGANNARCI O DI TRADIRCI UNA VOLTA CHE AVRAI AVUTO QUELLO CHE TU E I TUOI COMPAGNI VOGLIONO?"

"Avete la mia parola, e quella dei miei compagni." disse Ryou, chinandosi su un ginocchio assieme a Monodramon. "Ho più volte dato una mano ai Mondi Digitali, e ho sempre mantenuto la parola data. Il vostro Sovrano può attestarlo."

"Hmph... su questo, se non altro, hai ragione, Ryou Akiyama..." disse Makuramon, facendo qualche rapida revisione ai suoi piani. "E' vero, non è la prima volta che fai un favore al nostro Sovrano Zhuqiaomon-sama. E sei sempre stato... affidabile, almeno per gli standard di un essere umano. E va bene... che cosa desideri, in cambio del nostro supporto?"

"Noi... chiediamo solo che voi lasciate in pace questo villaggio e riportiate me, Shuichon e Monodramon dal gruppo dei nostri compagni. A questo punto... credo che siano vicini al Palazzo di Zhuqiaomon-sama, dove avremo la possibilità di esporre la nostra posizione anche a lui, ed accordarci in modo che questa crisi si risolva senza ulteriore inutile violenza." continuò Ryou, sperando di essere riuscito a giocare bene le sue carte.

Non era ben sicuro che i due Digimon Ultimate fossero soddisfatti dell'idea, ma Orochimon sembrava disposto a deporre le armi almeno per il momento... mentre Makuramon sorrideva infido - come se Ryou aversse bisogno che gli venisse ricordato che aveva a che fare con il più infido di tutti i Deva. Finalmente, anche il Deva Scimmia rispose. "Bene... immagino che per adesso, tanto valga collaborare. Va bene... chiama pure quella mocciosa che è arrivata a DigiWorld, e vedremo di scortarvi fino ai tuoi compagni. Ma... fai in modo di mantenere la tua promessa, o le conseguenze saranno... quanto meno spiacevoli, se capisci cosa voglio dire."

"Certamente. Non avrei fatto questa proposta, se non fossi stato pronto a rispettarla." affermò Ryou. Monodramon si voltò verso la dimora di Babamon e Jijimon, e fece cenno a Shuichon che adesso era tutto sicuro, e poteva venire fuori.

La bambina avanzò lentamente, incoraggiata senza troppo successo da Jijimon e Babamon. Per quanto Shuichon non fosse esattamente una bambina fifona, anche uomini adulti e coraggiosi si sarebbero comprensibilmente tirati indietro davanti ad una mostruosità ad otto teste come Orochimon.

"Va... va tutto bene, piccola Shuichon." disse Jijimon, anche lui un po' incerto davanti al colossale serpente. "Ryou-san e Monodramon non lasceranno che nessuno ti faccia del male."

"SU QUESTO GARANTISCO IO, ANCHE PER IL MIO COMPAGNO QUI PRESENTE." esclamò Orochimon, ancora un po' sospettoso. "MA ORA SBRIGHIAMOCI. NON RITROVEREMO LA SHINING EVOLUTION RESTANDO QUI IN QUESTO VILLAGGIO DA QUATTRO SOLDI, E NEL FRATTEMPO... I TUOI COMPAGNI TAMERS SI AVVICINANO AL PALAZZO DI ZHUQIAOMON-SAMA! SE VOGLIAMO CHE CI SIA ANCORA QUALCUNO CON CUI TRATTARE... SARA' MEGLIO CHE CI SBRIGHIAMO!"

Ryou annuì, pensando che in quel momento era Beelzemon, e non Zhuqiaomon, l'avversario che lo preoccupava maggiormente. Ma non era il caso di rivelare questo particolare ad Orochimon, almeno non per il momento. Mentre Shuichon si avvicinava con comprensibile esitazione al gigantesco serpente ad otto teste, si voltò un ultima volta verso Jijimon e Babamon, che mossero la mano verso di lei per salutarla.

"Va tutto bene, Shuichon-chan." disse la Digimon simile ad una vecchietta. "Vedrai che Ryou-kun non permetterà a nessuno di farti del male."

Jijimon annuì lentamente, appoggiandosi al suo nodoso bastone da passeggio. "Sì, puoi stare tranquilla. Ryou-kun sa cosa fare." disse. "Andrà tutto bene, e tra poco potrai ritrovare tuo fratello."

"Grazie, Babamon-san... Jijimon-san... siete stati molto gentili con me!" disse Shuichon, riprendendo a sorridere, prima di tendere la mano verso Ryou e Monodramon. Il ragazzo e il suo compagno digitale le sorrisero e le presero la mano per dirle che non aveva nulla da temere... poi, Ryou gettò uno sguardo significativo a Makuramon per dirgli che non gli avrebbe permesso in alcun modo di farle del male, e la perfida scimmia rispose con un sorriso obliquo mentre Orochimon si preparava a partire senza apporre ulteriori indugi.

"Va tutto bene, Shuichon-chan. Questi Digimon cattivi non proveranno a farci del male." affermò Ryou, continuando ad osservare i suoi riluttanti e temporanei alleati. Non riusciva a togliersi dalla testa lasensazione di aver fatto un patto con il diavolo... e del resto, pensò, la cosa non avrebbe dovuto stupirlo più di tanto. Questo posto era quanto più vicino all'inferno potesse andare senza essere già morto...

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Questo capitolo non mi voleva proprio venire. Purtroppo sto avendo un po' di problemi con il mio computer che si è guastato, ed è purtroppo irreparabile. Ma... se non altro ho la possibilità di continuare a scrivere! E spero che questo capitolo sia stato almeno soddisfacente, anche se è più di preparazione che altro...

Nel prossimo ci avvicineremo ad un momento decisivo... e vedremo come se la caveranno Takato e gli altri ormai quasi al cospetto di Zhuqiaomon! Come andrà a finire?

Spero di riuscire a scrivere presto il prossimo capitolo, quindi... a presto! :)

 

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Capitolo 30
*** Nella trappola dei Deva ***


Digimon Tamers Reload
 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 30 - Nella trappola dei Deva

 

"Ormai ci siamo... dovremmo essere davvero molto vicini alla nostra meta." affermò Jenrya, tirando un sospiro affaticato mentre lui e i suoi compagni salivano lentamente un'ampia rampa di scale che li separava dalla cima di un'alta collinetta rocciosa... molto probabilmente il luogo dove avrebbero potuto incontrare il leggendario Deva Sovrano Zhuqiaomon, e sperabilmente risolvere la spinosa situazione nella quale erano andati a cacciarsi. Stando a quanto sapeva del Sovrano Fenice, il giovane Tamer mezzo-cinese si era fatto l'idea che non sarebbe stato per niente facile trovare un punto d'incontro... ma l'unica possibilità per saperlo era tentare.

"Spero davvero che sia così, Jen-kun... perchè credo che le mie ginocchia protesteranno per alcuni mesi di fila, dopo tutta questa scarpinata!" esclamò il povero Hirokazu, trascinando stancamente il proprio peso lungo gli ultimi scalini, e raggiungendo infine la piattaforma sulla quale si trovavano già Takato, Guilmon, Jenrya, Terriermon, Ruki e Renamon. Hagurumon arrancava dietro il suo Tamer, usando i suoi ingranaggi come delle specie di ruote motrici per scalare i gradini, e subito dietro di lui stavano arrivando anche Juri ed Elecmon, Alice e Dobermon, Kenta e infine Meramon. "Hanf... hanf... credo che i miei calli abbiano i calli, in questo momento!"

"E piantala di lamentarti come una femminuccia. Cosa credevi, che sarebbe stata una gita scolastica?" chiese retoricamente Ruki. "Piuttosto... Renamon, hai idea di cosa ci aspetti, una volta che saremo in cima?"
La volpe ninja chiuse gli occhi e si concentrò per un attimo, tendendo al massimo i suoi sensi. Dopo qualche istante, Renamon  aprì gli occhi e parlò, con quello che poteva suonare come un accenno di allarme. "Hmm. Ruki, spero di sbagliarmi, ma riesco a percepire la presenza di numerose energie vitali molto forti che si stanno avvicinando a questa zona. Non mi stupirebbe se si trattasse dei Deva."

"Ahiahiahi... questo, in pratica, vuol dire che i Deva hanno smesso di farci credere che questo fosse un videogioco in cui si affrontano i boss uno alla volta?" scherzò Terriermon, mantenendo il suo proverbiale buon umore anche adesso che le cose si mettevano male. "Beh, questo sì che è un problema. Non so se tutti noi messi assieme riusciremmo a sconfiggerli... che ne dite, ragazzi, non credete sia il caso di fermarci un attimo e pensare se non sia il caso di tentare un altro approccio?"

"Dopotutto, il nostro scopo è trovare Calumon." affermò Elecmon raggiungendo il resto del gruppo. "Non è il caso di affrontare i Deva in questo momento, se possiamo evitarlo..."

"Da quando siamo arrivati in questo mondo, è stato tutto uno scappare... da Impmon adesso che è diventato forte... dai Deva... dagli altri Digimon..." si lamentò Guilmon. "Non che mi piaccia tanto combattere, ma mi dà quasi l'impressione di essere un vigliacco..."

"Lo so, Guilmon, ma quando si deve scappare..." affermò Takato, gettando un'occhiata a tutti i membri del gruppetto per assicurarsi che stessero tutti bene. A parte un po' di comprensibile stanchezza, nessuno dava segni di malessere o di scoraggiamento, il che era se non altro un buon segno per ciò che restava del viaggio. Certo... a quel punto restava da vedere quanto ancora sarebbe durato il loro viaggio, e se sarebbero riusciti a sfuggire alle guardie di Zhuqiaomon o trovare un modo di gestirle tutte assieme. "Allora, Renamon... dici che i Deva potrebbero essere qui vicini? Che cosa possiamo fare per evitarli?"

"Non ne sono sicura..." affermò la volpe ninja. "Per il momento, tutto quello che posso suggerire è di fermarci. In questo punto, siamo relativamente al sicuro. Ma non durerà troppo a lungo, dobbiamo pensare ad un piano per spostarci in una posizione a noi più favorevole."

"Cavolo, che situazione..." si lamentò Kenta. "Scommetto che i Digiprescelti non si sono mai trovati così con l'acqua alla gola... se ci fosse una goccia d'acqua in mezzo a questo deserto, si intende."

Jenrya si sedette su una roccia vicina, tenendosi la testa tra le mani con espressione seria e preoccupata. Non ci voleva certo molta immaginazione per indovinare a cosa stesse pensando... da quando gli era stata presentata la possibilità che la sua sorellina fosse finita lì a DigiWorld, il ragazzo non riusciva più a pensare razionalmente, e questo aveva cominciato a vedersi anche in come si gestiva nelle battaglie con i Digimon. Guardandolo, Takato si rendeva conto che c'era da fare qualcosa al più presto per confortarlo e dargli coraggio... se fosse andata avanti così, Jenrya avrebbe rischiato grosso, e anche il resto del gruppo.

"Hey, Jenrya-kun..." disse Takato, raggiungendo il suo amico e sedendosi accanto a lui. Questo ebbe se non altro l'effetto di riscuotere un po' Jenrya dalla sua depressione, e il Tamer mezzo-cinese alzò lo sguardo verso il suo amico, come per chiedergli se ci fosse qualche problema. "Scusa, ti avevo visto qui, e non ho potuto fare a meno di notare... sei preoccupato per Shuichon-chan, vero?"

"Takato-kun...?" affermò Jenrya. Inutile nasconderlo, le cose stavano proprio così. "Sì... non so dove sia finita, nè come stia... non posso fare a meno di pensare a lei e a come se la debba passare in un posto ostile come DigiWorld. Spero che non le sia successo nulla... voglio che non le sia successo nulla!"

"Cavolo, chi l'avrebbe mai detto che un giorno mi sarei trovato a rimpiangere quando Shuichon mi invitava alle sue feste con le bambole?" si chiese Terriermon. Il Digimon simile ad un cagnolino dalle orecchie enormi cercava comunque di mantenere alto lo spirito e il morale, facendo qualche battuta per nascondere che anche lui era in pena per la piccola Shuichon. In una situazione come quella, Takato non era sicuro di cosa fare... temeva che qualsiasi cosa avesse detto, avrebbe potuto fare un passo falso e dire qualcosa che dispiacesse a Jenrya e Terriermon.

Per fortuna, un aiuto a Takato giunse da qualcuno un po' inatteso.

"Non è il momento di disperarsi, cervellone." disse Ruki, raggiungendo a sua volta il suo compagno d'avventura e guardandolo con espressione sicura. Un po' sorpresi dal fatto che Ruki fosse così premurosa, Jenrya e Terriermon sbatterono gli occhi, e la Regina dei Digimon continuò il discorso.  "Ascolta, non sono brava con le parole. Ma in questi momenti, possiamo solo avere fiducia e sperare in bene. Non lasceremo la tua sorellina da sola a vagare per DigiWorld. Non appena avremo la possibilità di farlo senza incappare nei Deva di quell'uccellaccio, la cercheremo e la troveremo."

"Ruki ha ragione. E' comprensibile la vostra preoccupazione, ma se lasciamo che domini i nostri pensieri, finiremmo per non riuscire più a reagire davanti a rischi più immediati." affermò Renamon. "Per adesso, affrontiamo i nostri problemi nell'ordine in cui si presentano."

"Ruki-san, Renamon... grazie, per me significano molto queste parole." affermò Jenrya, ricevendo una pacchetta sulla spalla da Terriermon. "E' solo che... ho comunque paura... sapete, qui a DigiWorld non si può mai sapere cosa accadrà..."

Takato sembrò pensare per qualche istante... e alla fine sorrise quando gli venne in mente qualcosa che in effetti avrebbe potuto risollevare il morale del suo amico. "Beh... guarda le cose da questo punto di vista, Jenrya-kun..." affermò. "Visto che a DigiWorld può accadere di tutto, potrebbe benissimo essere che Shuichon-chan è riuscita ad incontrare Ryou-kun! E lui non permetterebbe mai che a nessuno di noi capitasse nulla di male, dico bene?"

Jenrya riuscì a sorridere nonostante tutto. Takato riusciva sempre a trovare il modo di risollevare a tutti il morale. "Vorrei tanto avere il tuo ottimismo, Takato-kun. Però, hai ragione, in fondo il Mondo Digitale è grande e le possibilità sono infinite." affermò. "Forse sono stato un po' troppo frettoloso nel cominciare a preoccuparmi."

"Pensare in negativo non ci fa risparmiare le forze in ogni caso, Jen! Momentai!" rispose Terriermon. Takato ridacchiò della scenetta e si voltò verso il resto del gruppo, per assicurarsi che stessero tutti bene... ma la sua espressione speranzosa si trasformò in una di paura ed angoscia quando cominciò a sentire una voce fin troppo conosciuta, sibilante, soprannaturale ed inquietante, che parlava direttamente alla sua mente!

"TI ACCONTENTI DI QUESTO? DI DIRE AI TUOI RIDICOLI COMPAGNI CHE ANDRA' TUTTO BENE?" esclamò la voce senza corpo, che Takato credeva che avrebbe sentito soltanto nei suoi incubi, sperabilmente ancora per poco. "POVERO SCIOCCO. TU NON TI RENDI CONTO DEL POTERE A CUI STAI INGENUAMENTE RINUNCIANDO... TUTTA QUESTA FORZA... LA POSSIBILITA' DI FARE TUTTO QUELLO CHE VUOI... E TU TI LIMITI A DIFENDERTI? SE MI AVESSI ASCOLTATO, ORA NON AVRESTI I DEVA A FIATARVI SUL COLLO!"

"C-cosa? Tu... tu chi sei? E che cosa vuoi da me?" rispose Takato, trattenendosi per un pelo dall'esclamare i suoi pensieri a voce alta. Ci mancava soltanto che i suoi amici credessero che stesse impazzendo per il tempo passato a DigiWorld... Già Guilmon stava avvicinandosi al suo Tamer con espressione incuriosita, chiedendosi cosa gli prendesse tutt'a un tratto.  "E che cosa vorresti dire? Di quale potere stai parlando?"

"Takatomon? Takatomon, tutto bene?" chiese Guilmon con evidente preoccupazione. Takato rispose con un sorriso che sperava essere convincente... ma per qualche motivo, il ragazzino ebbe l'impressione che il Digimon che lui stesso aveva creato non si lasciasse ingannare così facilmente...

La voce senza corpo sghignazzò nuovamente. "NON TE NE SEI ANCORA RESO CONTO, VERO?" esclamò telepaticamente. "HUHUHUHUUU... CHE SPRECO... UN POTERE SIMILE NELLE MANI DI UNO STOLTO CHE NON SI RENDE NEPPURE CONTO DI AVERLO! NON DIRMI CHE NON L'HAI MAI SENTITA... QUELLA SENSAZIONE DI ENERGIA QUANDO IL TUO DIGIMON SI EVOLVE! DOVRESTI AVERLO CAPITO ORMAI, CHE GUILMON NON E' UN DIGIMON COME TUTTI GLI ALTRI... CHE IN LUI E' INSITO MOLTO PIU' POTERE CHE NEGLI ALTRI! E POTRESTI USARLO PER DISTRUGGERE TUTTI I TUOI NEMICI! TUTTI COLORO CHE VORREBBERO FARE DEL MALE A TE E AI TUOI COMPAGNI! NON E' QUESTO QUELLO CHE VUOI?"

"Io voglio solo salvare Calumon e aiutare i miei compagni a tornare tutti sani e salvi nel Mondo Reale!" fu la risposta mentale del ragazzino. "Non voglio uccidere altri Digimon senza motivo! Ci sono già state troppe morti, e non ne voglio altre!"

La voce senza corpo reagì alla sua esclamazione mentale con rabbia e disprezzo. "E CREDI DAVVERO DI POTER ANDARE LONTANO NEL MONDO DIGITALE CON QUESTA RIDICOLA CONVINZIONE? NON PUOI PROTEGGERE NULLA SENZA LA FORZA, E IN QUESTO MOMENTO, MENTRE STIAMO PARLANDO, I DEVA DI ZHUQIAOMON SI STANNO AVVICINANDO. RIUSCITE A MALAPENA A TENERNE A BADA UNO, SPERATE DAVVERO DI CAVARVELA CONTRO TUTTI SENZA UN MIRACOLO?" tuonò. "CON IL POTERE CHE E' IN TE E NEL TUO DIGIMON... POTRESTI DISTRUGGERLI TUTTI!"

"Ma non è questo quello che voglio! Io non voglio diventare un mostro come quelli che spadroneggiano da queste parti!" esclamò Takato mentalmente. "Non farò mai come vuoi tu! Non diventerò un assassino!"

"HEHEHEHEE... COME PREFERISCI, MARMOCCHIO. SONO PROPRIO CURIOSO DI VEDERE COME TU, IL TUO ANIMALETTO E I VOSTRI COMPAGNI VE LA CAVERETE QUANDO AFFRONTERETE DEGLI AVVERSARI CONTRO I QUALI NON POTETE VINCERE. SONO SICURO CHE ALLORA TI DARAI A ME... NON HAI IDEA DI QUANTO RAPIDAMENTE SI TENDA A CAMBIARE IDEA, QUANDO LA PROPRIA VITA E' IN PERICOLO!" continuò la misteriosa entità, senza spiegare nulla di più di cosa fosse o che cosa volesse. Takato sentì la sua opprimente presenza che si allontanava rapidamente, e subito dopo, il ragazzino vide tutto nero per un istante, quasi venendo colto dalla paura di aver perso la vista...

Per fortuna, ritornò a vedere un attimo dopo, trovandosi di fronte le espressioni preoccupate di Guilmon e di Juri.

"Takato-kun?" chiese la bambina castana, mettendogli una mano sulla fronte e sentendola sudata. "Takato-kun, che succede? All'improvviso, mi sembrava che tu stessi male..."

Takato sbattè gli occhi in un'espressione di stupore e vaga paura. "Ah! Katou-san? Io... ehm... sì, sto bene, non ti preoccupare per me!" affermò. "Stavo... ehm... stavo solo pensando a come fare per sfuggire alla trappola che i Deva ci hanno teso... se sono proprio loro, si intende..."

"Hmm... ne sei sicuro, Takato-kun?" chiese Juri. Neanche lei era del tutto convinta di quello che il suo amico stava dicendo... Takato non era mai stato bravo a mentire, e non era neanche nella sua indole. Per un attimo, la bambina pensò di consigliargli di dirle tutto e confidare a lei le sue preoccupazioni... ma ci pensò un attimo su e decise che lei era proprio l'ultima persona ad avere il diritto di dare un consiglio simile a Takato. Considerato tutto quello che lei si teneva dentro già da un pezzo...

"Va... va bene, Takato-kun, se dici che non è niente. Ecco... cerca solo di non sforzarti troppo, okay?" affermò Juri. Takato fece un sorriso un po' forzato e si mise una mano sulla nuca, annuendo per dire che non c'erano problemi. Poi, sperando di essersela cavata così, Takato si allontanò di qualche passo, raggiungendo Kenta, Hagurumon ed Hirokazu e cercando di iniziare una conversazione con loro. Guilmon corse dietro a Takato, e Juri restò per un attimo ferma a guardare i due amici.

Per quanto a volte potesse sembrare un po' stravagante, Juri era tutt'altro che stupida. Il modo di fare di Takato era diverso dal solito... era molto raro che fosse lui ad iniziare a chiacchierare con i suoi due amici, e anche in quei casi, non lo aveva mai visto troppo su di giri. Il carattere di Takato era questo, in fondo...

"Juri?" chiese Elecmon, guardando verso la sua Tamer. L'espressione di Juri era strana, doveva ammettere... sembrava triste e allo stesso tempo pensierosa, come se stesse ripensando a cose che erano accadute molto tempo prima... tutte cose che lei cercava disperatamente di tenersi dentro ma che man mano cominciavano a farsi sentire... e presto sarebbero esplose, se Juri non avesse trovato una valvola di sfogo.

"Va... va tutto bene, Elecmon!" affermò la ragazzina, ritornando di colpo alla realtà e rivolgendo al suo Digimon un sorriso che sperava essere convincente. "Ero solo un po' preoccupata per Takato-kun. E' da quando siamo arrivati qui a DigiWorld che sembra nervoso ed impaurito... immagino che un posto così pericoloso gli stia... logorando i nervi, immagino che si dica..."

Elecmon annuì lentamente. "Non posso fargli torto. Temo che ci stiamo infilando in una trappola, e stavolta potremmo non essere in grado di venirne fuori da solo..." affermò, dandosi un'occhiata in giro. Meramon stava paseggiando in tondo con fare spaesato ed impaurito, e tutti gli altri cercavano di restare all'erta, ognuno monitorando una delle alte rupi da cui erano circondati. Si aspettavano che da un momento all'altro apparisse la terrificante figura di Vajiramon, Mihiramon o di qualche altro Deva in cima ai costoni di roccia...

 

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In una vicina zona di DigiWorld, d'altro canto, la situazione non era molto meno tesa. Orochimon e Makuramon stavano avanzando lentamente e con circosppezione, avvicinandosi alla vetta sulla quale sorgeva il palazzo di Zhuqiaomon... e con loro, in un silenzio carico di tensione, si trovavano anche Shuichon, Ryou e Monodramon, che si erano uniti al Deva e all'idra ad otto teste in una traballante alleanza, nel tentativo di rintracciare Calumon e trovare una soluzione pacifica alla confusione che si era venuta a creare. Certo, questo voleva dire che il Tamer veterano doveva restare con le orecchie tese e gli occhi bene aperti, nel caso a qualcuno dei due Digimon Ultimate venissero strane idee... certo, Orochimon sembrava abbastanza onorevole e disposto a mentenere la parola data, ma non si poteva mai dirlo con certezza, e Makuramon... beh, Makuramon lo conosceva fin troppo bene per pensare che non avesse qualcosa di subdolo in mente fin da quel momento.
Shuichon, per fortuna, sembrava abbastanza spensierata, e stava parlando allegramente con Monodramon, creando un sottofondo di vocine cinguettanti che Ryou trovava in qualche modo rassicurante...

"E così tu sei il Digimon amico di Ryou-san?" stava chiedendo in quel momento la bambina, tenendo in braccio il draghetto. "Sai, anche mio fratello Jen ha un Digimon suo amico come te! Lo conosci, vero? Si chiama Terriermon, e gioca sempre con me alle bambole!"

Monodramon ridacchiò, ricordando i racconti comicamente esagerati che Terriermon aveva fatto dei pomeriggi passati a far finta di essere un peluche in balia delle gentili attenzioni di Shuichon. Immaginava che in quel momento, con tutto quello che stava capitando, a Terriermon mancassero quei giorni. "Hehehee... sì, non lo conosco molto bene, ma Terriermon è un valido compagno! Abbiamo combattuto assieme diverse volte, ed è sempre stato un valido aiuto!" affermò. "Comunque... non ti preoccupare, tra non molto sono sicuro che li ritroveremo! E sono sicuro che tuo fratello e Terriermon saranno molto felici di rivederti!"

"Già... spero solo che papà e il signor Yamaki non siano troppo preoccupati, lì a casa..." disse Shuichon. "Se solo potessi contattarli e dirgli che sto bene..."

Ryou tirò un breve sospiro. Effettivamente, questa era una cosa a cui non aveva pensato... se solo avesse potuto trovare un modo per contattare i genitori di Shuichon e rassicurarli, sarebbe stata una preoccupazione in meno. Non osava neppure immaginare cosa passasse per la mente dei signori Lee in quel momento...
Orochimon grugnì con espressione infastidita. Quelle vocette di sottofondo stavano seriamente cominciando ad irritarlo, ma del resto... era un fastidio che si poteva sobbarcare, visto che gli sarebbe potuto valere un bel po'. Makuramon, da parte sua, dissimulava abilmente il suo disgusto, anche se Ryou immaginava che dentro di sè stesse schiumando dalla rabbia per essere stato costretto ad unirsi a degli esseri umani.

"SIAMO QUASI ARRIVATI, SE E' QUESTO DI CUI VI STATE PREOCCUPANDO. IL PALAZZO DI ZHUQIAOMON-SAMA E' MOLTO VICINO." affermò Orochimon, cercando di fare almeno un po' di conversazione per distrarsi dalla situazione irritante in cui si trovava. "ORA, LA VOSTRA PARTE CONSISTE NEL TROVARE LA SHINING EVOLUTION."

"Certo, non ce ne siamo dimenticati." affermò Ryou con un cenno della testa. "Faremo quello che possiamo per rintracciarla, a condizione che voi non la usiate per rivoltarvi contro di noi."

"TSK..." grugnì Orochimon. "NON PREOCCUPATEVI, NON HO INTENZIONE DI COMPORTARMI IN MANIERA COSI' MESCHINA. ANCHE SE NON CREDO CHE VOI UMANI AVRESTE AVUTO LA STESSA DECENZA."

"Hm? Come mai sta... dicendo questo, signor Orochimon?" chiese Shuichon. Se non altro, la presenza di Ryou le permetteva di parlare al gigantesco serpente ad otto teste senza troppa paura.

Una delle teste di Orochimon guardò severamente Shuichon. "HAI ANCHE IL CORAGGIO DI CHIEDERLO, INSETTO?" tuonò rabbiosamente. "SIETE STATI VOI ESSERI UMANI A RELEGARCI QUI! CI AVETE USATO COME SE FOSSIMO STATI VOSTRI GIOCATTOLI, E QUANDO NON VI SIAMO PIU' SERVITI, CI AVETE ABBANDONATO QUI!"

Shuichon si ritrasse un po', in parte spaventata da quell'essere mostruoso, e in parte ignorando cosa volesse dire... ma per fortuna, Ryou intervenne in difesa della bambina. "Shuichon-chan non c'entra niente con quello che le persone che vi hanno programmato hanno fatto tanti anni fa." affermò il ragazzo. "E comunque, ci terrei a dire che quelle persone non avevano la minima idea che i Digimon che avevano creato... fossero delle creature autentiche dotate di intelligenza e sentimenti. Pensavano che fossero solo dei programmi, dei programmi certo avanzati e complessi, ma non in grado di pensare da soli e di evolversi."

"HMPH. E QUINDI DOVREMMO DIMENTICARE TUTTE LE DIFFICOLTA' E LE SOFFERENZE CHE ABBIAMO PASSATO SOLTANTO PER QUESTO... SE E' VERO QUELLO CHE DICI?" tuonò Orochimon. "DOVREMMO FIDARCI DELLA PAROLA DI UN ESSERE UMANO DOPO AVER PASSATO DECENNI A NASCONDERCI DA LORO... SOLTANTO PERCHE' TU DICI CHE NON SAPEVATE QUELLO CHE STAVATE FACENDO? PENSI DAVVERO CHE A QUESTO PUNTO BASTI CHIEDERE SCUSA PER RISOLVERE TUTTO?"

"No, ma almeno sarebbe un inizio..." affermò Ryou. Orochimon grugnì rabbiosamente, e la testa che si era voltata verso i due Tamers tornò a guardare in avanti.

"Di cosa sta parlando Orochimon-san?" chiese Shuichon. "Papà mi aveva detto che lui e i suoi amici avevano creato il gioco dei Digimon... ma non credo proprio volessero abbandonarvi."

"Tsk... tu tieni la bocca chiusa, marmocchia! E' già difficile per me rassegnarmi a fare la strada con voi umani, figuriamoci se devo sopportare le tue idiozie!" ringhiò Makuramon, voltandosi di scatto e fulminando la bambina con lo sguardo. Shuichon sbattè gli occhi, ma non diede segno di essere spaventata... e anzi, passato il primo istante di sorpresa fece un sorriso e si mise la mano davanti alla bocca come se stesse tenendo a freno le risate! "Beh? E adesso cosa c'è? Mi trovi tanto buffo?"

"Hehehee... scusi, Makuramon-san, non volevo prenderla in giro... è solo che... beh... lei cerca di fare paura ma non è molto bravo a farlo!" disse Shuichon.

Monodramon sghignazzò a sua volta. "Heheheee, è vero, sembra piuttosto ridicolo, non credi anche tu?" affermò. Per quanto Orochimon cercasse di non darlo a vedere, anche lui stava cercando di nascondere due o tre delle sue teste che stavano lottando per non scoppiare a ridere! Makuramon grugnì infastidito, resistendo a malapena alla tentazione di dare una lezione a quella piccola insolente. Quei mocciosi erano il suo biglietto per recuperare la Shining Evolution e riguadagnarsi i favori di Zhuqiaomon-sama... meglio non sfidare la sorte soltanto per un puntiglio.

Ma sicuramente, una volta che fosse giunto il momento della riscossa, la sua vendetta sarebbe stata ancora più soddisfacente...

 

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Con un'abile acrobazia, il piccolo Calumon si infilò sotto un costone di roccia ed aprì un po' le sue grandi orecchie per planare delicatamente verso una sporgenza. Il simpatico Digimon bianco si appoggiò su di essa e prese un po' fiato. Volare in giro per DigiWorld era sicuramente divertente, ma stancava molto...

"E' divertente, calu! Ma forse è meglio se non mi fermo troppo a lungo qui, i Digimon cattivi mi staranno ancora dando la caccia, calu!" disse tra sè. Si guardò attorno, rassicurato dal fatto di non vedere nessuno nel raggio di molti metri. Bene, quanto meno era un po' di tempo che si era guadagnato... Quello era un luogo che i Digimon cattivi non avrebbero raggiunto ancora per un po', se non altro.

Calumon si rilassò e cominciò a guardarsi attorno, godendosi quel momento di pace. Aveva volato a lungo, ammirando il paesaggio selvaggio di DigiWorld e in generale divertendosi come lui soltanto era in grado di fare... e non si era neanche reso conto di essere così stanco. Sì, meglio restare un po' lì e riposarsi, visto che ce n'era la possibilità...

"Chissà dove sono Takato e gli altri, calu?" si chiese il piccolo Digimon bianco, ritirando un po' le orecchie. "Sicuramente saranno qui da qualche parte a cercarmi... ma chissà dove. Spero che stiano bene, calu!"

Calumon guardò verso il cielo, sul quale si stagliava un piccolo stormo di Digimon alati - probabilmente dei Megadramon, a giudicare dai loro corpi serpentini. Per fortuna,erano troppo lontani per costituire un pericolo immediato, e Calumon restò semplicemente lì a guardare, con tutta calma. Era talmente intento ad ammirare il paesaggio, che per poco non si accorse di un movimento a pochi metri da lui, ma non appena se ne accorse, si voltò rapidamente in quella direzione, sperando che non si trattasse di nulla di pericoloso...

Per un attimo, Calumon ebbe l'impressione che si trattasse di Terriermon, visto che si trattava di un Digimon molto simile... ma ad uno sguardo un po' più attento, Calumon si rese conto che era un altro tipo di Digimon: la sua pelliccia era di colore marroncino, con delle strisce rosa sulle orecchie e sugli arti, e soprattutto aveva tre piccoli corni che gli spuntavano dalla fronte, due sopra gli occhi e uno un po' più in alto, in mezzo agli altri due. Inoltre, non aveva la stessa espressione allegra e un po' spavalda del Digimon partner di Jenrya... in effetti, sembrava intimorito ed esitante.

I due Digimon incrociarono lo sguardo l'uno dell'altro, e per un po' di tempo restarono a guardarsi, non del tutto sicuri di cosa fare. A giudicare dalla reazione del Digimon simile a Terriermon, tuttavia, poteva sembrare che quest'ultimo avesse riconosciuto Calumon.

Finalmente, Calumon ruppe il silenzio, sorridendo festosamente al Digimon sconosciuto. "Hey, ciao! Tu chi sei? Da dove vieni? Non mi sembra che tu sia un Digimon cattivo, vero?" esclamò con la sua vocetta acuta.
Il Digimon dalle lunghe orecchie non rispose subito, e si avvicinò con prudenza a Calumon, come se non fosse del tutto sicuro di cosa aspettarsi da lui. Dopo un attimo di esitazione, riuscì a ricambiare il saluto di Calumon e gli fece un cenno di assenso con la testa. "No... stai tranquillo, non voglio farti del male! Il mio nome è Lopmon!" si presentò. "Tu... ho sentito parlare di te. Tu sei Calumon, non è vero?"

Calumon annuì energicamente. "Sì... sì, sono io!" esclamò. "Stavo cercando i miei amici! Tu li hai visti, per caso? Dei ragazzi con dei Digimon che dovrebbero essere qui a DigiWorld?"

Il piccolo Digimon dalle lunghe orecchie pensò tra sè che adesso tutto tornava. Quei ragazzi che lo avevano sconfitto e fatto regredire a quella forma stavano anche loro cercando Calumon, questo non era certo un mistero. E da un lato, Lopmon immaginava che condurre Calumon a Zhuqiaomon-sama gli sarebbe potuto valere il perdono del Sovrano Fenice e, chissà, magari anche la possibilità di vedersi ripristinati i suoi poteri. Dall'altra parte, però, Lopmon pensava che non sarebbe stato per nulla onorevole approfittare della fiducia di Calumon. Forse la cosa migliore da fare per servire il suo signore e allo stesso tempo non tradire le proprie convinzioni era ricondurre Calumon dai Tamers, e lasciare che il resto dei Deva facessero il resto... a quel punto, Lopmon sarebbe stato molto sorpreso se Zhuqiaomon-sama non avesse chiamato a raccolta tutti i Deva e non avesse dedicato tutta la sua attenzione a fermare i Tamers e recuperare la Shining Evolution.

"Beh... io ho visto un gruppo di umani, un po' di tempo fa, e so anche dove sono diretti." affermò Lopmon. "Se vuoi... ti posso condurre da loro. Ma credo di doverti dire che sarà pericoloso. Ci saranno altri Digimon che ti vogliono catturare, e alcuni di loro saranno già sulle tracce di quei ragazzi."

Calumon, tuttavia, non sembrò minimamente preoccupato. "Va tutto bene, calu calu! Quei ragazzi sono i miei amici! E quando Guilmon mi protegge, sono sicuro che non può accadermi nulla di male, calu!"

Già, riflettè tra sè Lopmon, aveva percepito che quel Digimon rosso era davvero potente, anche se ad una prima occhiata alla sua forma Rookie poteva non sembrare nulla di speciale. Aveva provato sulla sua pelle la potenza di WarGrowlmon, e sperava di non trovarsi dalla parte opposta rispetto a quel colosso tanto presto. Ad ogni modo, questo non era il momento di pensare alla potenza del suo avversario... per quanto forte fosse WarGrowlmon, era impossibile che lo fosse abbastanza da dare pensieri a Zhuqiaomon-sama.

"Capisco... sì, ricordo bene di averlo visto, quel Guilmon di cui parli." disse Lopmon, dicendo quella che tecnicamente era la verità. "Sì, è davvero forte, e il suo legame con quel ragazzo umano... mi ha dato più da pensare di quanto avrei mai immaginato."

Calumon inclinò la testa a un lato come un passerotto incuriosito. "Hm? Che cosa vuoi dire, Lopmon?" chiese, senza perdere il sorriso.

Il Digimon simile ad un coniglietto marrone mosse un orecchio come per dire che non aveva importanza. "No... no, non importa, stavo solo riflettendo." affermò. "Se vuoi seguirmi, forse ti posso portare dai tuoi amici! Se non altro, so dove potrai trovarli!"

"Grazie! Sei davvero molto gentile, calu!" esclamò entusiasta il piccolo Digimon dalle grandi orecchie. Lopmon fece una smorfia, provando improvvisamente un senso di disgusto. Calumon credeva davvero che Lopmon lo stesse aiutando per pura e semplice gentilezza, eppure non immaginava certo che Lopmon fosse stato, soltanto fino a qualche ora prima, uno dei "Digimon cattivi" di cui aveva parlato... "Allora... dove sono Takatomon e Guilmon e gli altri, calu?"

Lopmon si fermò per un attimo a pensare. Che strano, ora che era di nuovo un Digimon di livello Rookie, alcune delle sue memorie gli sembravano in qualche modo sbiadite, e non era sicuro di ricordare con esattezza tutto quello che c'era da sapere sul Mondo Digitale... "Hmm... aspetta un momento... dovrebbe essere da quella parte." disse Lopmon, guardando verso alcune rupi scoscese che si sollevavano verso un altopiano a poche ore di cammino da dove si trovavano. "Sì, ne sono sicuro... sicuramente sono andati in quella direzione, e staranno cercando te o il Sovrano!"

"Non possono andare dal Sovrano senza di me, calu!" esclamò Calumon con evidente allarme, spiegando di nuovo le sue grandi orecchie. "Senza di me i loro Digimon non possono evolvere! Ti prego, dobbiamo andare lì al più presto, calu calu!"

Con un cenno, Calumon invitò Lopmon a farsi raccogliere, e il Digimon simile ad un coniglietto marrone si lasciò raccogliere, per poi fare cenno a Calumon che era pronto a partire. Calumon prese un bel respiro - per un Digimon delle sue dimensioni, anche una creatura piccola come Lopmon era pesante - e afferrò Lopmon sotto le braccia, sollevandolo con tutte le sue forze... e l'ex-Deva spiegò le orecchie usandole a mò di ali per aiutare Calumon a reggersi in aria! La Shining Evolution ringraziò con un cenno della testa e sorrise, poi cominciò a dirigersi verso la catena montuosa che Lopmon gli aveva indicato con tutta la velocità che gli era possibile. Doveva arrivare in tempo, prima che i suoi compagni incontrassero qualche avversario troppo forte per loro... o peggio ancora, il temuto Sovrano di DigiWorld...

 

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La situazione era snervante. Takato doveva ammettere che per certi versi avrebbe preferito dover affrontare un Deva in uno scontro aperto, piuttosto che cercare in tutti i modi di nascondersi in quel labirinto di cunicoli e gole rocciose, e a giudicare dalla sua espressione nervosa e guardinga, Guilmon doveva pensarla allo stesso modo. Se non altro, in un combattimento avrebbero saputo più o meno come muoversi e non avrebbero avuto il tempo per i dubbi e le domande. In quel momento, quello che dovevano fare era muoversi con la massima attenzione, cercando di immaginare dove i loro avversari si sarebbero potuti trovare, e come fare ad evitarli. Un errore avrebbe potuto voler dire infilarsi in uno scontro che non potevano vincere, e non avevano nessuna intenzione di farsi fermare così, quando ormai erano a poca distanza dalla meta... e soprattutto, senza prima aver ritrovato il piccolo Calumon.

Meramon sembrava il più nervoso di tutti loro - cosa comprensibile, visto che non si era mai avventurato così in profondità nel territorio attorno alla reggia di Zhuqiaomon prima di allora, e sapeva bene che soltanto Digimon particolarmente forti e spietati vivevano lì attorno... tutti molto più forti di lui e capaci di cancellarlo ed assorbirlo senza alcuno sforzo.

Renamon tese le orecchie, cercando di cogliere ogni minimo rumore... e fece cenno ai suoi compagni, senza dire una parola, di allontanarsi da una stradina angusta che stavano per prendere, immaginando che sarebbe stato più difficile seguirli in quella direzione.

"Che succede, Renamon?" chiese la piccola Alice, avvicinandosi con prudenza a Renamon.

La volpe ninja dalla pelliccia dorata indicò la strada più stretta. "Ho percepito la presenza di numerosi Digimon in quel canyon." spiegò, con voce talmente bassa che anche standole vicino, Alice faceva fatica a sentirla. "Se entrassimo lì, ci attaccherebbero, e allora non avremmo più alcuna possibilità di sfuggire."

"Forse la cosa migliore, per adesso, è ritirarci... non allontanarci troppo da qui, ma abbastanza da far perdere le nostre tacce ai Deva, o a chi per loro." affermò Ruki. "E' inutile negarlo, siamo stati un po' troppo affrettati. Ci siamo lasciati prendere la mano dalla fretta, e non siamo pronti per affrontare quello che ci aspetta qui. Direi che la cosa migliore da fare è andarcene finchè possiamo e attendere un'occasione migliore."

"Ma così perdiamo la possibilità di ritrovare Calumon e Shuichon-chan! Oltre a quella di dirne finalmente quattro a questo Sovrano dei miei stivali!" ribattè Hirokazu. Per come la vedeva lui, avevano l'occasione di porre fine a quella pazzia, e sarebbe stato da pazzi non sfruttarla al meglio. "Se ce ne andiamo, quando ci capiterà un'altra occasione del genere?"

"Questo non lo so, ma se ci facciamo ammazzare non ci capiterà più di certo! Semplice, no?" rispose Terriermon con tutta naturalezza e un pizzico di sarcasmo. "So che detto da me sembra pazzesco, ma è meglio se ascoltiamo la nostra Reginetta dei Digimon, visto che lei sa di cosa sta parlando!"

"E' vero... anch'io penso che non siamo ancoa pronti, ragazzi." disse Juri spaventata. "Più... più ci avviciniamo al palazzo di questo... Zhuqiaomon... più ho paura... ho come la sensazione... che qualcuno di noi potrebbe non tornare mai più..."

"Takatomon, tu che dici?" chiese Guilmon, cercando di dare l'impressione di essere pronto a tutto, ma senza riuscire a nascondere il nervosismo nella sua voce.

Il giovane Tamer dai capelli castani si aggiustò gli occhialoni da pilota che erano ormai una parte indissolubile del suo abbigliamento, e ci pensò su. Effettivamente, Hirokazu non aveva tutti i torti, e sarebbe stato un peccato essersi spinto così tanto in profondità nei territori di Zhuqiaomon soltanto per poi essere costretti a ripiegare. Ma... no, non era davvero il caso di rischiare. Lui stesso doveva ammettere che non si sentiva pronto ad affrontare i Deva rimasti, per giunta tutti assieme, nel caso qualcosa fosse andato male. No, meglio ritirarsi, almeno per il momento, e cercare di pensare ad un nuovo piano.

"Meglio che ce ne andiamo, Guilmon... questo non è un videogioco dove si può anche sbagliare." affermò il giovanissimo Tamer. "E se dovesse accaderti qualcosa... sarebbe soprattutto colpa mia, visto che sono io responsabile della tua sicurezza."

"Ugh... proprio adesso che eravamo così vicini..." mormorò Hirokazu. "E va bene... sono in minoranza, quindi si fa come volete voi."

"Bene. Allora seguitemi. Credo di sapere dove andare." affermò Renamon. Con un cenno della testa, la volpe ninja cominciò a guidare i suoi compagni verso una strada un po' più larga che si dirigeva verso dei bassi picchi di roccia. "Di qua non ci sono Digimon in agguato. Dovremmo uscire dalla zona pericolosa senza problemi, e poi troveremo qualche grotta in cui nasconderci."

Jenrya sentì un moto di rabbia e frustrazione minacciare di prenderlo, ma si impose di restare calmo. L'ultima cosa di cui Shuichon aveva bisogno adesso era che lui perdesse la testa e si gettasse in qualche pericolo mortale... ma si ripromise che si sarebbe rimesso alla ricerca il prima possibile. "Okay..." mormorò il giovane Tamer cinese, seguendo i suoi compagni e Terriermon con un po' di riluttanza. Il Digimon dalle lunghe orecchie si fermò per un attimo per ascoltare cosa stava accadendo attorno a loro... e il suo acuto udito riuscì a cogliere alcuni passi rapidi che si facevano più chiari, evidentemente il segno che qualche Digimon si stava avvicinando!

"Attenti, ragazzi! Ho sentito qualcosa, meglio nasconderci!" avvertì. Il gruppo si fermò di colpo e, senza discutere, si infilò rapidamente negli anfratti tra le rocce, cercando di appiattirsi il più possibile all'interno dei loro nascondigli improvvisati. Appena in tempo, visto che nel giro di pochi secondi i passi si sveltirono e si fecero più forti... finchè, dal suo nascondiglio, Takato riuscì ad intravedere la maestosa e terribile figura di Mihiramon, il Deva Tigre, che balzava agilmente su un costone di roccia e si guardava attorno con la sicurezza e la decisione di un cacciatore rotto a tutte le esperienze...

"Hmph... eppure ero sicuro che fossero qui, da qualche parte!" ringhiò il Deva Tigre, facendo scorrere un brivido lungo la schiena di Takato con la sua voce rabbiosa. "Quei dannati umani sono più furbi di quanto sembrino, glielo devo concedere. Hmph... comunque, è meglio che non mi allontanti troppo da qui, se sono da queste parti dovranno pur farsi vedere, prima o poi."

Takato deglutì nervosamente, e lui e Guilmon si acquattarono ancora di più nel loro nascondiglio, sperando che il Deva Tigre non avesse anche il naso fino. Dalla loro posizione, i due amici riuscivano a vedere la tigre alata che passeggiava rabbiosamente sul costone di roccia, muovendo le ali e la coda con fare minaccioso. Da un momento all'altro, si aspettavano che Mihiramon si voltasse verso di loro e lanciasse un ruggito di battaglia... che avrebbe attirato lì tutti i loro nemici, e allora non avrebbero più avuto scampo!

I minuti passavano senza che Mihiramon si spostasse dal posto in cui si trovava... e alla fine, quando Takato ormai sentiva che i suoi nervi stavano per cedere, il Deva Tigre spiegò le ali e volò via, evidentemente convinto che a quel punto non ci fosse più nessuno da quelle parti. Quasi non osando credere che erano riusciti a scamparla, Takato restò nascosto ancora per un paio di minuti, gli occhi fissi verso il costone di roccia nel timore che da un secondo all'altro il terribile Deva felino potesse tornare...

E invece, non accadde nulla.

Con comprensibile esitazione, il giovane Tamer ed il suo Digimon uscirono dal nascondiglio, seguiti dopo pochi secondi dal resto del gruppo. Era stato un momento di grande tensione e paura... anche se alcuni di loro, in particolare Ruki e Renamon, cercavano di mantenere un'espressione neutrale.

"Ragazzi... tutto a posto?" chiese Takato, dopo essersi preso qualche secondo di tempo per essere sicuro che fosse tutto sotto controllo.

"Ci siamo tutti... oserei dire." disse Terriermon, dopo essersi dato un'occhiata attorno. Sì, c'erano proprio tutti, anche se si vedeva che cominciavano ad essere provati. Non c'era dubbio... l'unica cosa da fare a quel punto era una ritirata strategica, e solo più tardi sarebbero tornati da quelle parti e si sarebbero azzardati a spingersi più avanti nel territorio di Zhuqiaomon. "Certo... non è stato esattamente quello che definirei un incontro ravvicinato del tipo che piace a me!"

"Sì, sì, scherza pure..." mormorò Elecmon. "Il fatto è che qui rischiamo la pelle ad ogni passo."

"Hey, è proprio in momenti del genere che è meglio mantenere un certo senso dell'umorismo, sennò si impazzisce!" rispose prontamente il Digimon dalle lunghe orecchie, mentre il gruppo riprendeva la sua strada, cercando di allontanarsi il più possibile prima che qualche altro Deva li individuasse. "Ora forza... vediamo di uscire da questo labirinto, e prenderci un attimo di relax!"

"Sei davvero coraggioso a non farti spaventare così, Terriermon... io non riesco a non avere paura, se penso che Shuichon-chan potrebbe essere chissà dove in questo posto terribile..." rispose Jenrya. Il gruppo riuscì ad infilare un canyon un po' più stretto, non appena Renamon ebbe dato loro il segnale che era tutto sgombro.
"Sono sicura che anche Terriermon abbia paura." commentò Juri, tenendo in braccio Elecmon per aiutarlo a tenere il passo con il resto del gruppo. "Lui cerca solo di fare un po' di coraggio a sè stesso e a tutti noi."

"Beh, in parte è questo... e in parte è che adoro fare queste battute!" rispose Terriermon prontamente. Takato riuscì a ridacchiare, e anche la stoica Alice riuscì ad abbozzare un sorriso. "A parte questo... magari aspettiamo che Ryou ritorni. Sicuraente con lui abbiamo qualche possibilità in più!"

"Zhuqiaomon potrebbe addirittura essere disposto a parlare con Ryou..." affermò Meramon. Il Digimon fiammeggiante guardò sopra di sè, in modo da assicurarsi che non ci fossero altre potenziali minacce. Trasalì quando un gruppo di Pteramon passò sopra il canyon in cui si trovavano, emettendo una serie di stridii acuti... ma per fortuna, i Digimon simili a rettili volanti passarono oltre senza accorgersi di loro, o forse senza badare a loro. "Okay... adesso seguiamo questo percorso, e dovremmo raggiungere la vallata sotto questo altopiano."

"Grazie del tuo aiuto, Meramon." affermò Kenta. Si tolse per un attimo gli occhiali per ripulire le lenti dalla polvere, per poi rimetterseli e massaggiarsi la fronte. Gli sembrava che fosse passato chissà quanto tempo da quando erano entrati nel Mondo Digitale, e anche se all'inizio gli era piaciuto, la novità aveva ben presto lasciato il posto ad una sensazione di impotenza e di vertigine: era stato trasportato in un mondo che pensava di conoscere bene, e che si era rivelato di gran lunga più oscuro e pericoloso di quanto lui non pensasse. Se avesse avuto un Digimon anche lui, magari avrebbe potuto dare una mano... ma era lì, senza nessun partner, e non poteva fare altro che guardare e tifare per i suoi compagni. Anche Hirokazu aveva un Digimon per conto suo... e intanto, lui era completamente inutile.

Mentre Kenta era impegnato in questi pensieri, il gruppo era in procinto di uscire dal canyon... e dopo alcuni minuti di cammino, le gole scoscese che li circondavano si allargarono, e il gruppo riuscì ad uscire in un grande campo coperto di erba verde e radi arbusti, che offriva un netto ma gradito contrasto con il paesaggio desertico che li aveva circondati per così tanto tempo. Vedere finalmente un po' di verde dopo aver fatto un viaggio così estenuante ebbe l'effetto di ridare un po' di coraggio ai giovanissimi Tamers, e far loro sperare che, una volta riposatisi e riorganizzatisi, sarebbe stato più facile ritrovare Calumon, raggiungere Zhuqiaomon e ritrovare Shuichon...

"Finalmente siamo arrivati..." affermò Takato, pensando di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo... ma quel momento di speranza venne brutalmente stroncato quando un'ombra minacciosa si stagliò su di loro, oscurando il sole con la sua mole immensa! Takato alzò di scatto la testa... e vide, con suo grande orrore, un Deva che avevano già affrontato, e che speravano di non dover rivedere tanto presto: un gigante dalla pelle violacea, con una mostruosa testa da cavallo, e un gigantesco corno legato sulla schiena come una sorta di arma impropria! I Tamers non poterono fare altro che guardare con disappunto mentre il terribile Deva Cavallo Indramon eseguiva un salto con l'agilità e la grinta di una pantera... e poi atterrò con un tremendo fragore davanti al gruppo di Tamers, bloccando ogni loro via d'uscita!

"Finalmente vi ho trovato, Tamers!" tuonò il Deva Cavallo con gioia feroce. "Questa volta, misere creature, non riuscirete a fermarmi!"

"Ugh... accidenti..." mormorò Takato. "Dovrei mordermi la lingua prima di dire certe cose..."

 

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CONTINUA...   

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Capitolo 31
*** L'ira di Beelzemon ***


Digimon: Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 31 - L'ira di Beelzemon

 

Prima che il gruppo di Takato e i loro Digimon potessero fare qualcosa per difendersi, la colossale figura di Indramon, il feroce Deva Cavallo, proiettò la sua ombra su di loro, e la terra si mise a tremare quando il nemico si stagliò in tutta la sua terrificante mole a poche decine di metri da loro... una distanza che il gigante avrebbe facilmente potuto coprire in poche falcate.

"Noto che con voi non c'è il famigerato Tamer leggendario, Ryou Akiyama! Beh, meglio... vorrà dire che non ci saranno sorprese, questa volta." affermò Indramon con la sua voce roboante.

Non c'era molto da fare se non combattere... sperando possibilmente di sistemare il Deva Cavallo in fretta, prima che i suoi colleghi convergessero sul luogo e rendessero la situazione del tutto ingestibile. Immediatamente, tutti i Digimon in grado di combattere si schierarono davanti al colosso... ma prima che il combattimento potesse iniziare, Juri, Alice e i loro compagni si fecero avanti, chiedendo di parlare con il Deva.

"Aspetti, Indramon-san! Non... non penso che sia il caso di combattere, adesso!" esclamò Juri, tenendo comunque con sè le sue carte nel caso fosse stato necessario. "Le chiedo solo di ascoltarci, per favore! Noi... non siamo venuti qui per fare del male a lei o ai suoi compagni!"

"Stiamo cercando di aiutare sia il Mondo Reale che quello Digitale..." affermò Dobermon, restando accanto ad Alice per darle un po' più di sicurezza. "Tutto quello che vogliamo è ritrovare i nostri compagni e parlare a Zhuqiaomon-sama per neutralizzare la vera minaccia al Mondo Digitale!"

Takato annuì con cauto ottimismo, sperando che avrebbero potuto indurre il violento Deva a più miti consigli. "Sì... quello che dicono i miei amici è vero!" esclamò il ragazzino. "Noi... vorremmo evitare che il D-Reaper si risvegli completamente! Era per combattere contro il D-Reaper che cercavate Calumon, vero?"

Il Deva Cavallo sgranò gli occhi in un'espressione di sorpresa ed indignazione. "Voi, ridicoli esseri umani, avete la faccia tosta di fare a me una simile domanda? Proprio voi che ci avete mandato contro il D-Reaper?" tuonò Indramon.

"Ma non lo abbiamo fatto apposta... cioè, voglio dire, visto che io e i miei amici non eravamo ancora nati all'epoca... che gli scienziati e i programmatori che lo hanno sviluppato non avevano nessuna intenzione di mandarvelo contro!" cercò di protestare Hirokazu, nel suo modo un po' imbranato.

"E' vero... lo scopo del D-Reaper era solamente quello di ripulire i computer dai dati che li avrebbero appesantiti." affermò rapidamente Renamon. "Gli uomini non potevano sapere che il loro programma sarebbe finito nel Mondo Digitale. Tantomeno che sarebbe diventato un tale problema. Penso che sarebbe più vantaggioso ad entrambe le parti se mettessimo da parte le ostilità e lavorassimo assieme per trovare una soluzione a questo dilemma."

"Insolente traditrice! Osi fare a me, un Deva, questa proposta, dopo che hai aiutato gli esseri umani a combattere contro la tua stessa razza?" la risposta di Indramon non dava adito ad alcuna possibilità di una risoluzione pacifica, con grande dispiacere dei ragazzi. "Non abbiamo bisogno delle vostre idiozie! Quando avremo recuperato la Shining Evolution, avremo tutto quello che ci serve per combattere contro il D-Reaper e distruggerlo una volta per tutte!"

"Non lo si può distruggere!" esclamò Jenrya, tentando come poteva di ragionare con il furioso Deva. "Il D-Reaper non è come un normale Digimon!"

"Siamo venuti a sapere di quella cosa. Il suo potere rigenerativo è immenso. Attaccarlo direttamente sarebbe puro suicidio!" continuò Ruki, cominciando a sentirsi irritata. Quello stupido cavallo era testardo come un mulo... "Per favore, non è il momento di impuntarsi... dobbiamo lavorare assieme se vogliamo impedire che questa minaccia si abbatta su entrambi i mondi!"

"Silenzio!" tuonò nuovamente Indramon, sordo ad ogni dialogo. "Noi Digimon non abbiamo bisogno di voi umani! Voi siete soltanto un ostacolo per noi... e gli ostacoli sono fatti per essere annientati!"

Il Deva Cavallo fece un passo in avanti e abbattè il suo enorme zoccolo sul punto dove si trovavano Guilmon e Terriermon, che riuscirono appena in tempo a scansarsi prima di essere schiacciati! Il tremendo pestone aprì delle fenditure nel terreno roccioso e scaraventò a terra la maggior parte dei Digimon con la semplice onda d'urto! Anche i Tamers furono costretti a disperdersi, e Ruki per prima si rimise in guardia e afferrò le sue carte, pronta alla battaglia ormai inevitabile.

"E va bene, se non vuoi ascoltarci con le buone... tutti pronti, ragazzi!" esclamò la rossa Regina dei Digimon. Takato, Jenrya e Ruki si concentrarono per un attimo... e la carta blu apparve loro tra le mani.

"CARD SLASH! Radiant Faith... ACTIVATE!"

I tre domatori esclamarono quasi all'unisono la frase che attivava il potere della misteriosa carta, e l'energia cominciò a scorrere nei corpi dei loro partner digitali e a trasformarli...

"Guilmon shinka... GROWLMON! Growlmon chou shinka... WARGROWLMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON! Gargomon chou shinka... RAPIDMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON! Kyuubimon chou shinka... TAOMON!"

Nel giro di meno di un secondo, i tre Digimon di livello Ultimate erano schierati davanti al possente Indramon, e anche gli altri Tamers presenti diedero ai loro Digimon il segnale, pur sapendo che difficilmente avrebbero potuto fare la differenza contro un essere potente come il Deva Cavallo. Juri ed Hirokazu attivarono i loro D-Ark, e strisciarono in esso una carta...

"CARD SLASH! Digivolution... ACTIVATE!" esclamarono, e anche i loro partner si trasformarono, passando alle loro forme Champion.

"Hagurumon shinka... GUARDROMON!"

"Elecmon shinka... LEOMON!"

"Alice-san, è meglio se ci mettiamo al sicuro!" esclamò Kenta, cercando di portare Alice, Dobermon e Meramon al sicuro dietro alcune rocce. "Temo che qui non potremo fare molto..."

"State attenti, ragazzi!" esclamò Meramon. Il Digimon fiammeggiante gettò uno sguardo alla battaglia, e vide che WarGrowlmon si era già lanciato all'attacco, usando le lame montate sulle braccia per attaccare Indramon e costringerlo ad indietreggiare di un passo. Il dinosauro cibernetico spinse con ancora più forza, cercando di impedire al Deva Cavallo di usare il suo micidiale corno... ma la forza fisica di Indramon era tale che WarGrowlmon sarebbe stato destinato a perdere uno scontro singolo.

Chiaramente, l'intenzione non era quella di affrontarlo singolarmente...

"Tri Beam!" esclamò Rapidmon, mettendosi in posa e poi scagliando un potente raggio di energia distruttiva dal proprio corpo! L'attacco centrò in pieno il Deva Cavallo, colpendolo al fianco destro e strappandogli un ringhio di dolore... e quel momento di distrazione consentì a WarGrowlmon di prendersi un po' di vantaggio su di lui!

"Bel colpo, Jenrya-kun!" esclamò Takato. "Adesso tocca a me! CARD SLASH! Power Activate!"

Takato inviò una carta di potenziamento al suo Digimon, che lanciò un ruggito di battaglia e premette con ancora più forza contro il suo avversario... ma quest'ultimo, dopo essersi trovato in difficoltà per un istante, riuscì a spezzare il contrasto ed eseguì un enorme salto verso un costone di roccia vicino, atterrando agilmente su di esso.

"Ci penso io." affermò Guardromon con voce metallica. "Guardian Barrage!"

Il Digimon meccanico lanciò una raffica di missili contro il temibile Deva Cavallo... ma quest'ultimo aveva avuto il tempo di afferrare l'enorme corno appeso alla sua schiena, e vi soffiò dentro, generando una poderosa raffica di onde sonore!

"HORN OF DESOLATION!"

Il micidiale attacco generò un frastuono simile a quello di un fulmine che cade fin troppo vicino, e le intense onde sonore si espansero attorno al Deva, intercettando i missili di Guardromon e facendoli esplodere a contatto! Guardromon venne investito dalla bordata sonora un istante dopo e scaraventato a diversi metri di distanza, e anche WarGrowlmon e gli altri due Ultimate furono costretti a ripararsi come meglio potevano per non essere scagliati via dalla potenza del colpo.

"Aaaaah!" esclamò Takato, relativamente al sicuro dietro il gigantesco corpo di WarGrowlmon. "Accidenti, non me lo ricordavo così forte..."

Taomon e Leomon non fecero attendere la risposta.

"Thousand Spells!" La volpe sciamana puntò le ampie maniche contro Indramon e scatenò su di lui una tempesta di pergamene ricoperte di simboli mistici. Questa volta, il Deva Cavallo non riuscì a difendersi del tutto da quella mossa, e per quanto agitasse scompostamente le braccia per sbarazzarsi delle pergamene, alcune restarono attaccate al suo corpo.

"Ora tocca a noi, Leomon-sama!" esclamò Juri, prima di attivare una delle sue carte preferite. "CARD SLASH! LadyDevimon... activate!"

Un paio di ali da pipistrello, decisamente incongrue con la sua figura eroica, spuntarono dalla schiena di Leomon, che eseguì un ampio movimento del braccio sinistro e usò uno degli attacchi speciali di LadyDevimon, scatenando uno sciame di pipistrelli neri che si diressero verso Indramon con un inquietante coro di squittii. Indramon grugnì infastidito e, lasciando perdere le pergamene che erano ancora attaccate al suo corpo, si mosse nel tentativo di schivare l'attacco Darkness Wing, riuscendo per un pelo nel tentativo... ma non fece in tempo ad atterrare dal salto prima che le pergamene ancora attaccate esplodessero tutte assieme con un tremendo frastuono, inghiottendo Indramon in una fitta nube di polvere!

"Ce l'hanno fatta! L'hanno beccato!" esclamò Hirokazu.

"Sì, ma non credo proprio che siano riusciti a sconfiggerlo. Ci vuole ben altro per fermare Indramon." commentò Dobermon, volendo evitare che i ragazzi si facessero troppe illusioni.

Il fatto che Indramon riemergesse dal polverone pochi secondi dopo non sorprese proprio nessuno... tuttavia, si vedeva che l'attacco Thousand Spells aveva avuto almeno un po' di effetto: l'armatura e la pelle di Indramon presentavano delle evidenti chiazze nere, e il suo crine era ancora più spettinato del solito. Tuttavia, sicuramente non sarebbe bastato questo per fermare il Deva Cavallo... e come era prevedibile, ora Indramon era più infuriato del solito!

"Hmph... devo ammettere che non siete poi tanto male, per un gruppetto di esseri umani e i loro animaletti addomesticati." tuonò Indramon. "Una ragione di più per eliminarvi adesso, prima che diventiate una minaccia ancora peggiore per il Mondo Digitale!"

"Attenti, ragazzi! Sta per tornare alla carica!" esclamò Rapidmon, vedendo il possente Deva Cavallo che brandiva di nuovo il suo corno, il Bao Bei. Ma questa volta, Indramon non lo usò per soffiarci dentro...

"Treasure Shell!" esclamò, per poi lanciarsi all'attacco con una rapidità innaturale per una creatura così mastodontica. Eseguì un micidiale fendente e, usando il suo corno come una mazza, centrò in pieno WarGrowlmon, che riuscì a malapena ad alzare la guardia in tempo per attutire il tremendo impatto! Il dinosauro cibernetico venne scagliato via per diversi metri, e riuscì a fermarsi in tempo prima di schiantarsi contro un costone di roccia alle sue spalle soltanto piantando a terra le sue lame e usandole per frenare! Un secondo, poderoso fendente scaraventò via Rapidmon e Taomon... ma la forma Ultimate di Terriermon si riebbe in tempo per usare un nuovo attacco.

"Homing Blast!" esclamò il Digimon corazzato, e dopo aver preso la mira, scagliò una raffica di missili dal cannone montato sulla sua schiena. Con un sibilo assordante, i proiettili descrissero una complessa serie di traiettorie in aria per poi convergere contro il Deva Cavallo da varie direzioni, in modo che non potesse difendersi da essi tanto facilmente. Irritato dal fatto di essere costretto ad interrompere il suo attacco, Indramon fece un salto indietro, e fece in modo che alcuni missili si schiantassero sul terreno roccioso... ma altri ancora lo stavano inseguendo, e ora che era distratto, anche gli altri Digimon ebbero la possibilità di riprendere il loro assalto.

"Okay! Adesso provo io... vai, Guardromon! Facciamo vedere che noi ci sappiamo fare!" esclamò Hirokazu. Cercò rapidamente nel suo deck e tirò fuori una carta, guardandola per un istante, e poi ghignando trionfante quando vide di cosa si trattava. "Hahaa! Perfetto! Questa è proprio quella più adatta a noi! Vai, Guardromon! CARD SLASH! MetalGreymon... ACTIVATE!"

"Vado, Hirokazu!" esclamò il Digimon robotico, alzando le braccia in maniera quasi trionfale! "Giga Blaster!"

Due cannoni apparvero sulle spalle di Guardromon... e con una potente esplosione, altrettanti missili organici, dall'aspetto vagamente simile a quello di enormi squali neri con le bocche piene di denti acuminati, partirono verso il loro bersaglio, che stava usando il suo corno per difendersi come poteva dai missili a ricerca di Rapidmon. Con uno scatto di sorpresa, il Deva Cavallo si accorse del pericolo e cercò di difendersi come poteva... ma a quel punto era preso nel fuoco incrociato e c'era ben poco che potesse fare per parare gli attacchi.

Dimostrando ancora una volta una rapidità ed una prontezza di riflessi incredibili per la sua taglia, Indramon eseguì una rapida schivata laterale e cercò come poteva di evitare la raffica di colpi. La maggior parte dei missili venne deviata, ma due di essi lo raggiunsero ad un fianco, prima che uno dei colpi sparati dal Giga Blaster di Guardromon lo colpisse al torace, esplodendo un istante dopo e scagliando a terra il Deva Cavallo! Ma ancora una volta, il colosso si dimostrò un avversario tenace. Si rialzò un istante dopo e pestò con violenza uno zoccolo per terra, provocando una breve scossa tellurica che fece perdere la presa sul terreno ai Tamers e ai Digimon che non stavano fluttuando! Guardromon ricevette il colpo peggio degli altri e cadde a terra, mentre i cannoni che erano apparsi sul suo dorso si dissolvevano in stringhe di dati.

"Hiro... kazu... non riesco a... rialzarmi..." mormorò il Digimon robotico, muovendo gli arti in maniera spasmodica mentre cercava in qualche modo di rialzarsi. Usare un attacco di un Digimon di livello Ultimate gli era costato molta energia...
Indramon spiccò un salto e cercò di atterrare su Guardromon, con grande orrore di Hirokazu... ma prima che potesse accadere l'irreparabile, Taomon si mise in mezzo, usando il suo enorme pennello per fermare l'attacco del Deva. Ruki strisciò un'altra carta, cercando di aiutare la sua Digimon come poteva.

"CARD SLASH! Power activate!" esclamò la Digimon Queen. Taomon si sentì di colpo molto più forte, e riuscì a reggere quando Indramon impattò addosso a lei, cercando di schiacciarla assieme a Guardromon! Stringendo i denti, la Digimon sciamana si mise a spingere con tutte le sue forze contro il Deva Cavallo, cercando di sbilanciarlo. Indramon strinse i denti e aumentò quanto più poteva la pressione, ma Taomon resisteva...

"Tri Beam!" esclamò Rapidmon, ripetendo la mossa di prima. Questa volta, il Deva Cavallo non riuscì a difendersi, e l'attacco lo colpì in pieno, strappandogli un ruggito di dolore e facendolo barcollare... cosa che permise a Taomon di vincere una volta per tutte la sua resistenza. La Digimon sciamana diede un'ultima spinta, e Indramon perse l'equilibrio, cadendo a terra con un boato assordante che riecheggiò tutt'attorno per chilometri...

"Bel colpo, Ruki-san!" esclamò Juri.

La Digimon Queen fece un sorrisetto sicuro e guardò in direzione di Jenrya e Rapidmon. "Hey, cervellone. Avremmo fatto anche da sole, ma grazie per l'aiuto." affermò.

Il Tamer cinese rispose con un cenno della testa... e nello stesso momento, WarGrowlmon spiccò un salto e si preparò ad attaccare il Deva Cavallo mentre quest'ultimo era ancora a terra e cercava di rialzarsi. Il dinosauro cibernetico raggiunse un'altezza tale da poter sorvolare l'intero campo di battaglia, poi tirò indietro le braccia e si caricò di energia.

"Bene, ragazzi... adesso ci pensiamo io e WarGrowlmon!" esclamò Takato. "Forza, WarGrowlmon, tocca a noi!"

"SONO PRONTO QUANDO VUOI, TAKATOMON!" esclamò WarGrowlmon, mentre Indramon cercava di rimettersi in piedi ed alzare la guardia il più rapidamente possibile. Ma a quel punto non c'era più molto da fare, prima che Takato inserisse una nuova carta nel suo D-Power.

"CARD SLASH! Power activate!" esclamò Takato. Il D-Power si illuminò nel momento incui la carta di potenziamento vi passò attraverso, e WarGrowlmon si illuminò di una prorompente aura di energia, poi scattò in avanti e sferrò un tremendo colpo con entrambe le braccia!

"RADIATION BLADE!" ruggì WarGrowlmon, e dalle lame poste sulla corazza che proteggeva gli arti superiori partì una tremenda scarica di energia che calò con rapidità impressionante su Indramon! Disperatamente, il Deva Cavallo raccolse il suo corno e cercò di soffiarci dentro per contrastare il micidiale attacco, ma Wargrowlmon aveva agito troppo rapidamente... ed Indramon, guidato unicamente dall'istinto di sopravvivenza, alzò la sua arma davanti a sè per cercare quanto meno di attutire l'impatto per quanto possibile.

Una frazione di secondo dopo, la Radiation Blade occupò completamente la visuale del temibile Deva, e lo colpì in pieno con un boato terrificante, inghiottendolo in una gigantesca esplosione di energia che abbagliò i Digimon e i loro compagni! Il terreno cominciò a tremare sotto i loro piedi, ed Indramon lanciò un ruggito terrificante che sovrastò per qualche istante il fragore dell'esplosione!

"Perfetto! Adesso sì che lo abbiamo preso!" esclamò Hirokazu. "Bel colpo, Takato-kun!"

"Ce l'hanno fatta... quasi non ci credo!" esclamò Meramon affacciandosi dal suo nascondiglio.

Tuttavia, Dobermon volle essere cauto. "Davvero notevole... ma se un Deva potesse essere sconfitto così, non si sarebbero fatti la fama di cui godono." disse il Digimon simile ad un dobermann. "E non credo che Indramon la prenderà bene quando si rialzerà..."

"State attenti, ragazzi. Non credo che lo abbiamo ancora sconfitto." affermò Jenrya. Se non altro, i Tamers erano perfettamente consapevoli che si trovavano di fronte ad un avversario per nulla facile da sconfiggere. Takato, Ruki, Juri, Hirokazu e i loro Digimon fecero un cenno di assenso, aspettando che il fumo dell'esplosione si diradasse... e come immaginavano, l'imponente ombra di Indramon si stagliò contro il sole di DigiWorld qualche istante dopo.

Ma il Deva Cavallo non era uscito illeso dall'esplosione: aveva la criniera ancora più arruffata di prima, la sua armatura era coperta di crepe, e la sua pelle violacea era piena di tagli e macchie di fuliggine... e soprattutto, il suo micidiale corno, il Bao Bei, era stato ridotto in briciole dall'impatto della Radiation Blade, trasformandosi in una pioggia di cocci di porcellana che si era dispersa tutt'attorno al suo proprietario.

"Eccolo lì, infatti..." mormorò WarGrowlmon.

"Oh mamma. Oh mamma. Siamo nei guai. Siamo nei guai." esclamò Guardromon, agitando le braccia in aria. Era strano vedere un robot, per giunta uno così tozzo e squadrato, comportarsi come uno scolaretto che sta per essere interrogato...

Taomon volteggiò il pennello tra le mani e lo impugnò come una naginata. "Tuttavia, vedo che il nostro attacco gli ha fatto un certo effetto. Tenetevi pronti, adesso sferrerà l'attacco decisivo... dobbiamo stare attenti e resistere!" affermò.

Indramon restò fermo dov'era per diversi secondi, tremando di rabbia e shock... poi, alzò lo sguardo, e fissò WarGrowlmon e i suoi compagni con espressione gelida e al tempo stesso furente!

"Voi... voi... come avete osato umiliarmi così, maledetti umani? Voi e i vostri animaletti addomesticati..." ringhiò. "Il mio Bao Bei... ci vorranno mesi per ricostruirlo! Non mi era mai successo da quando sono entrato al servizio di Zhuqiaomon-sama!"

"Ragazzi, state attenti..." affermò Leomon, mettendosi in guardia e tenendo la spada davanti a sè in una posizione di guardia. Indramon grugnì, facendo si uscire dalle narici due nuvole di vapore bianco che bene esprimeva la sua ira! Il duello di sguardi tra le due fazioni continuò per alcuni secondi, e i ragazzi si prepararono a prendere una nuova carta da inviare ai loro partner...

"Double Impact!"

Tutto accadde in una frazione di secondo.

Una voce fin troppo conosciuta interruppe il momento... e due colpi rimbombarono tutt'attorno, come due tuoni terribilmente vicini! Indramon strabuzzò gli occhi quando due proiettili penetrarono nella sua schiena, perforarono la sua corazza come burro, ed uscirono dal torace... un attimo dopo, il Deva cadde in ginocchio con la bocca spalancata, e stringhe di dati che si staccavano dal punto in cui era stato colpito...

"Cosa?" esclamò Takato con un moto di terrore e raccapriccio. Indramon strinse i denti e cercò di rialzarsi, ma ormai per lui era finita.

"Ugh... m-maledizione... non posso crederci... non può finire così per me... io... un Deva di Zhuqiaomon-sama... non posso... uuuuuugh..."

Con queste ultime parole, Indramon si accasciò a terra e cominciò subito a disgregarsi in una pioggia di dati che fece per disperdersi in aria... ma subito dopo, venne risucchiata dalla figura nera ricoperta di cuoio e spuntoni che era apparsa su un costone di roccia lì vicino, e tutti i Digimon guardarono in quella direzione... nel punto in cui i dati si stavano raccogliendo, venendo assorbiti nella mano artigliata di Beelzemon!

"Aaaaaah! Così mi piace! La vendetta ha un dolce sapore!" ringhiò Beelzemon con gioia maligna mentre i dati di quello che fino a pochi istanti prima era stato uno dei più crudeli Deva al servizio di Zhuqiaomon scomparivano nel palmo della sua mano e lo potenziavano ancora di più. Le espressioni di sgomento sui volti dei Tamers e dei loro compagni lo deliziarono ancora di più... "Non soltanto riesco a vendicarmi di quella montagna di muscoli che mi ha umiliato... ma posso finalmente prendermi la mia rivincita su di voi, Tamers!"

"Oh, no... è Beelzemon!" esclamò Takato con evidente paura. "Speravo... speravo che fossimo riusciti a seminarlo, almeno per un po'..."

"Non c'era da farsi illusioni... ci inseguirà in tutto il Mondo Digitale, se sarà necessario..." commentò Taomon, tenendosi pronta allo scontro. Sfortunatamente, le previsioni erano tutt'altro che favorevoli. La Digimon sciamana riusciva a percepire un'aura di potere quasi palpabile attorno al corpo del Signore dei Demoni della Gola, un'energia per la quale non c'era davvero paragone rispetto ai Deva. Anche con tutto il gruppo a dare una mano, le possibilità apparivano davvero esigue.

Il Demone della Gola mosse qualche passo in avanti, e spiccò un salto, eseguendo una spettacolare capriola a mezz'aria, e atterrando con incredibile agilità davanti ai Digimon dei Tamers, aumentando la sua aura appena un po' in modo che anche WarGrowlmon, Rapidmon e Taomon si rendessero conto con quale immenso potere stavano avendo a che fare. "Siete venuti fin qui per ritrovare il vostro amico... ma non avete trovato che me!" ringhiò, tirando fuori la sua pistola dalla fondina, e facendola volteggiare in maniera intimidatoria. "Heheheheheee... scommetto che non ve l'aspettavate, vero? Che il piccolo, patetico, debole ed insignificante Impmon potesse diventare così potente? Finalmente mi posso vendicare di tutti coloro che mi hanno sottovalutato e preso in giro... di tutti coloro che mi consideravano soltanto un giocattolo..." Il Signore dei Demoni si incupì leggermente a questo punto, e Takato, malgrado la paura che quasi lo congelava, si rese conto che per Beelzemon era un tasto dolente. "Potrò far vedere a tutti quanto valgo!"

"Aspetta, Impmon... aspetta, non vogliamo combattere contro di te!" esclamò Takato, sperando che sarebbero riusciti a risolvere la situazione senza usare la violenza. "Perchè stai facendo tutto questo? Noi... non abbiamo nessuna intenzione di prenderti in giro!"

"Ormai è troppo tardi per inventarti queste scuse patetiche, moccioso!" ringhiò Beelzemon. "Non riuscirai a blandirmi. Le tue sono soltanto delle scuse per salvarti, ma non ci casco... finalmente, ho il potere che desideravo! E non sarete voi ad impedirmi di usarlo!"

Con queste parole, Beelzemon si scagliò in avanti, prendendo di mira WarGrowlmon per primo! Il dinosaro cibernetico cercò di difendersi, ma il Demone della Gola era fin troppo veloce e potente per lui, e un tremendo pugno sollevò da terra WarGrowlmon e lo scaraventò contro un costone di roccia come se non pesasse nulla! Si sentì un terrificante rumore di roccia sgretolata... e WarGrowlmon si abbattè al suolo con un grugnito, in una pioggia di pietre frantumate che lo seppellivano quasi per metà! Takato e i suoi compagni non poterono fare altro che guardare sgomenti il loro compagno Digimon più forte che soccombeva con tale facilità all'assalto del micidiale Mega!

"WarGrowlmon!" esclamò Takato... prima che un acuto dolore alle costole lo facesse piegare in due! "Aaaargh! War... Growlmon... non è... possibile..."

"E' potentissimo..." mormorò Ruki con evidente orrore. "Temo che... anche con tutte le carte che possiamo strisciare, non riusciremo a stare alla pari con lui!"

Beelzemon si voltò di scatto, mentre Rapidmon e Taomon si scagliavano verso di lui nel tentativo di tenerlo occupato. Taomon mossse il suo pennello in aria e disegnò un ideogramma incandescente che poi sprigionò un'ondata di energia distruttiva contro Beelzemon.

"Talisman of Light!" esclamò la Digimon sciamana. Beelzemon ghignò e restò al suo posto, ricevendo in pieno l'attacco... e, come Ruki temeva, restando del tutto illeso. C'era troppa differenza tra un normale Ultimate e un Signore dei Demoni...

"Hah! Scusa, doveva farmi male?" ghignò Beelzemon. Taomon restò calma e tranquilla, e indietreggiò giusto un po', prima che un altro attacco raggiungesse Beelzemon... da tre lati nello stesso momento!

"No, amico! Questo sì che farà male!" esclamò Rapidmon. "Rapid Fire!"

"Guardian Barrage!" esclamò Guardromon con la sua voce metallica, scagliando una raffica di missili contro il motociclista infernale.

"Leomon-sama, dobbiamo... dobbiamo dare una mano anche noi!" esclamò Juri, afferrando una carta con una mano tremante. Non era tanto vedere la terrificante potenza di Beelzemon che la spaventava... quanto un terrificante presentimento che molto presto sarebbe successo qualcosa di terribile!

"Sono pronto quando vuoi, Juri." esclamò Leomon con sicurezza, tenendo un pugno sollevato al proprio fianco. La bambina castana deglutì per cercare di controllare il nervosismo... e dopo essersi assicurata che le sue mani fossero abbastanza ferme, estrasse una carta e la strisciò nel suo D-Power.

"CARD SLASH!" esclamò Juri. "Lillymon activate!"

Leomon alzò una mano, concetrandosi quanto più poteva... e mentre una raffica di missili si abbatteva su Beelzemon con un frastuono assordante, creò una corona di fiori colorati sopra di sè - decisamente una mossa che appariva fuori luogo nell'arsenale di un guerriero dall'aspetto fiero e possente come Leomon! Senza preoccuparsi di queste piccolezze, Leomon prese la mira nel polverone e, contando sul fatto che Beelzemon non potesse vederlo in mezzo a quel marasma, lanciò la corona di fiori e la fece volteggiare verso Beelzemon.

In quello stesso momento, il Demone della Gola mosse le braccia e, con un colpo secco, spazzò via il resto degli attacchi che gli stavano piovendo addosso, rivelando che nemmeno uno di essi aveva lasciato il segno! Rapidmon si ritirò, facendo cenno a Guardromon di fare lo stesso... e Beelzemon si accorse della corona di fiori che gli pioveva addosso soltanto quando ormai era troppo tardi, ritrovandosela attorno al collo un istante dopo.

"Sì, ce l'hai fatta, Leomon-sama!" esclamò Juri sollevata. "Questo dovrebbe calmarlo un po'..."

"Ottima strategia, Katou-san!" si complimentò Takato, facendo un segno di intesa a Juri, che sorrise di rimando...
Ma la loro speranza durò solo pochi secondi. Beelzemon assunse un'espressione irritata per qualche secondo, sentendo una forza misteriosa che cercava di penetrare nella sua mente e liberarlo dall'ostilità che provava... ma la sua ira e il suo desiderio di potere ebbero la meglio, e Beelzemon afferrò la Flower Wreath che lo aveva colpito, e la strappò con un colpo secco. Foglie e fiori colorati si sparpagliarono tutt'attorno, e il Demone della Gola ghignò malignamente, beandosi delle espressioni sconvolte dei suoi avversari.

"Pensavate davvero che questo trucchetto avrebbe funzionato?" esclamò. "Hah! Non sarà questa baracconata a calmare un'ira e un desiderio di rivincita che ho provato per anni! Double Impact!"

Beelzemon estrasse rapidamente le sue pistole, le Berenjena, e aprì il fuoco, tempestando i Digimon di livello Ultimate con una raffica di proiettili, gli stessi con i quali aveva falciato Indramon soltanto alcuni istanti prima! WarGrowlmon, rialzatosi solo in quel momento, si accorse appena in tempo dell'attacco, e Takato, agendo quasi esclusivamente d'istinto, inserì una carta nel suo D-Power...

"CARD SLASH! Hyper Wings activate!"
"Taomon, schiva quell'attacco!" esclamò Ruki, la sua ansia per la sua Digimon chiaramente udibile nel tono della voce. "CARD SLASH! Speed activate!"

Un paio di ali luminose apparvero sulla schiena di WarGrowlmon, che spiccò il volo un attimo prima che i proiettili di Beelzemon colpissero le rocce sgretolate, riducendole in frantumi, e Taomon riuscì a scansare il Double Impact appena in tempo... ma Beelzemon si spostò più velocemente di quanto avessero immaginato, e sferrò un altro devastante attacco!

"Darkness Claw!" esclamò il Demone della Gola, sferrando un micidiale colpo con entrambe le braccia, le mani artigliate avvolte da una turbinante aura nera. Un'ondata di energia oscura si sprigionò dalle braccia di Beelzemon ed impattò con violenza addosso ai Digimon avversari. WarGrowlmon, Rapidmon e Taomon si schiantarono a terra con abbastanza forza da sfondare il terreno roccioso, e restarono lì a terra senza fiato, ormai troppo deboli per difendersi... e nello stesso tempo, il dolore che Takato aveva sentito quando WarGrowlmon era stato colpito si acuì di nuovo, al punto che il ragazzino non potè fare nient'altro che lanciare un acuto grido di dolore e cadere in ginocchio, una mano premuta sulle costole.

"Aaaaaah! W-War... Growlmon..." ansimò Takato, sentendosi impotente davanti allo spettacolo di Beelzemon che spazzava via i suoi compagni.

"Takato-kun! Che succede?"

"Takato, rialzati!"

"Hey, occhialoni, che ti prende?"

"Amico, che ti succede? Forza, rialzati!"

Riuscì a malapena a sentire le voci dei suoi compagni che lo chiamavano. Il mondo esterno sembrava quasi dissolversi attorno a lui, la sua mente unicamente occupata da quel lancinante dolore e da quella voce fin troppo familiare che continuava a stuzzicarlo...

"ALLORA, RAGAZZINO? QUESTO E' QUELLO A CUI TI HANNO PORTATO LE TUE RIDICOLE CONVINZIONI! AVRESTE FATTO TUTTO SENZA IL MIO AIUTO, VERO?" la voce continuò a prendere in giro Takato, riecheggiando nella sua mente con forza sempre maggiore. La voce crebbe da un sussurro simile a quello del vento, ad un timbro feroce e deciso, e allo stesso tempo canzonatorio. "I TUOI COMPAGNI NON POSSONO VINCERE. IL TUO DIGIMON SARA' CANCELLATO. VOI NON POTETE SCONFIGGERE BEELZEMON, NEANCHE METTENDOVI TUTTI ASSIEME! PERCHE' NON MI LASCI FARE? SOLO IO POSSO SALVARVI... E TU LO SAI BENE!"

Takato non riuscì a rispondere. Stava lottando con tutte le sue forze per non urlare per il dolore, la rabbia e la disperazione.

Poteva davvero essere finita così?

La loro avventura assieme ai loro compagni si sarebbe conclusa così, per mano di un Digimon che loro avevano sempre considerato un innocuo attaccabrighe... e che ora era diventato un simile incubo?

La tentazione di darla vinta a quella voce era forte. Per quanto la cosa fosse dura da riconoscere, bisognava riconoscere che non aveva tutti i torti. Il loro gioco di squadra, la loro intesa... avevano fallito. Beelzemon si stava rivelando troppo potente per tutti loro. Ma Takato continuava ad avere la sensazione che dare retta a quella voce sarebbe stato un terribile errore... doveva reggere, doveva continuare a credere in sè stesso e nei suoi compagni! Ci doveva essere un modo per fermare Beelzemon! Non poteva finire così... non potevano essere arrivati così lontani soltanto per essere fermati in questo modo, a due passi dal loro traguardo.

"CHE STAI ASPETTANDO, RAGAZZINO?" continuò la voce tentatrice, e Takato ebbe l'impressione che davanti a lui apparisse uno strano simbolo fosforescente, che ricordava molto il simbolo di contaminazione radioattiva. "CHE I TUOI COMPAGNI MUOIANO? CHE IL TUO DIGIMON MUOIA E VENGA ASSORBITO? IO TI POSSO DARE TUTTO IL POTERE CHE VUOI, E ANCORA DI PIU'! DAMMI IL CONTROLLO, E IO DISTRUGGERO' TUTTI I TUOI NEMICI!"

"No... no, mai! Non ti permetterò di fare quello che vuoi!" Takato aveva l'impressione di stare urlando i suoi pensieri, e per un attimo, la voce senza corpo sembrò lasciarlo perdere... ma ribattè un istante dopo, senza perdere nulla della sua malizia o protervia.

"COME PREFERISCI. MA SONO SICURO CHE CAMBIERAI PRESTO IDEA. NON HO BISOGNO DI CONVINCERTI... TU STESSO, NONOSTANTE QUELLO CHE DICI IN QUESTO MOMENTO, CAMBIERAI IDEA." affermò con una risata inquietante. "NON HAI IDEA, GIOVANE TAMER, DI QUANTO RAPIDAMENTE LE PERSONE RINNEGHINO I PRINCIPI CHE AFFERMAVANO ESSERE PER LORO SACRI, QUANDO VENGONO POSTE DI FRONTE AD UN'ALTERNATIVA SGRADEVOLE! COMUNQUE, CONTINUA PURE COSI'... CONTINUA A CREDERE NELLE TUE SCIOCCHEZZE! VEDRAI TU STESSO QUANTO SIANO FRAGILI! PER IL MOMENTO TI SALUTO! HUHUHUHUUUUU..."

L'entità lasciò la mente di Takato, una volta di più... ma questa volta, la battaglia mentale aveva lasciato il ragazzino sfibrato ed affaticato, e nel Mondo Digitale, in cui era passato solamente mezzo secondo, gli altri Tamer videro Takato cadere in ginocchio ansimante, sudato e con il volto pallido per lo sforzo.

"Takato-kun!" Jenrya fu subito a fianco dell'amico, che alzò la testa cercando di concentrarsi sul problema più immediato. Beelzemon si stava anciando contro WarGrowlmon, con il chiaro intento di finirlo ed assorbire i suoi dati in modo da diventare ancora più potente. Non poteva permetterlo... doveva fare tutto quello che era in suo potere per impedirlo, e fare un miracolo se necessario!

Ma la buona sorte venne in aiuto del giovane Tamer. Leomon scattò in avanti all'improvviso, lanciandosi verso il Demone della Gola con incredibile rapidità... e Beelzemon, troppo concentrato sulla su preda, non si avvide della minaccia se non quando ormai non poteva fare nulla per evitarla. Leomon guizzò alle spalle della forma Mega di Impmon e lo afferrò da dietro per le spalle, trattenendolo con tutte le sue forze!

"C-cosa?" ringhiò Beelzemon, sentendosi mancare il fiato per una frazione di secondo nel momento in cui la decisa presa di Leomon interruppe il suo scatto! Juri sgranò gli occhi in un'espressione di incredulità e paura... la sensazione che stava per accadere qualcosa di orrendo si acuì sempre di più, fino ad occupare completamente la mente della bambina...

E Kenta, Alice, Dobermon e Meramon non poterono fare altro che restare nascosti. Il Digimon fiammeggiante mormorò qualcosa tra sè, odiando sè stesso per la sua impotenza...

"Fermati, Impmon, Beelzemon... o comunque tu voglia farti chiamare adesso!" esclamò il fiero uomo-leone, puntando i piedi a terra e cercando di fare forza. "Perchè ce l'hai con noi? Perchè provi questo desiderio cieco di dare prova di te stesso? Non sei in grado di vivere senza che gli altri riconoscano la tua forza?" La potenza fisica del Demone della Gola era tremenda, e solo facendo appello a tutte le sue forze Leomon riusciva a tenerlo a bada... ma era fin troppo evidente che la cosa non sarebbe durata troppo a lungo.

"Leomon-sama... Leomon-sama! Vai via di lì, p-presto... non devi... non devi... morire..." esclamò Juri ad occhi sbarrati. Takato guardò verso di lei, stringendo i denti... i sintomi c'erano tutti... Juri stava avendo un flashback, il che era sempre una pessima notizia...

"Che fai? Tu sei pazzo! Lasciami, o sarai tu ad essere assorbito per primo!" esclamò Beelzemon. Con un movimento rapido e deciso, il Signore dei Demoni della Gola si liberò dalla presa di Leomon... e lo afferrò per la gola, sollevando il suo possente corpo come un fuscello! Leomon emise un ruggito di disappunto e afferrò con tutte le sue forze il braccio con cui Beelzemon lo tratteneva, nel tentativo di allentare quella presa mortale.

Non aveva speranze. La forza di Beelzemon era troppe volte superiore alla sua.

"FERMO!" esclamò Rapidmon, scagliandosi impulsivamente addosso a Beelzemon, nella tenue speranza di coglierlo di sorpresa con la sua velocità. Il Demone della Gola non fece neanche una piega e si limitò a voltare lo sguardo in direzione di Rapidmon... poi, lo colpì in pieno con il calcio di una delle sue pistole, con abbastanza forza da scaraventarlo via e farlo schiantare addosso ad una roccia vicina, che venne ridotta in frantumi.

Taomon cercò di intervenire a sua volta, creando una raffica di talismani e scagliandoli contro Beelzemon nel tentativo di distrarlo... e WarGrowlmon spiccò un salto altissimo e calò il suo braccio-lama contro Beelzemon. Ma anche questo disperato attacco combinato si dimostrò poco più che una distrazione per il potente demone, che bloccò la lama di WarGrowlmon con la mano nuda e scaraventò lontano il dinosauro cibernetico. Le pergamene magiche di Taomon aderirono alla corazza di Beelzemon... ma il Digimon di livello Mega era troppo potente perchè degli incantamenti di quel livello funzionassero. I fogli di carta incantati presero fuoco dopo un attimo, e si ridussero in cenere.

"Mi occuperò di voi in un attimo." disse freddamente Beelzemon. "Per adesso... Darkness Claw!"

Paralizzati dall'orrore, i ragazzi videro un'aura di ombre nere circondare la mano artigliata di Beelzemon, che tirò indietro il braccio e mirò un colpo al cuore di Leomon! Tutto cominciò a scorrere al rallentatore, e Leomon restò a guardare Beelzemon dritto negli occhi, deciso ad affrontare la fine con dignità.

"Leomon-samaaaaaaa!" urlò Juri.

Takato era come congelato, le suole delle scarpe incollate al terreno...

Ormai non c'era più alcuna possibilità...

...

...

*SLAAAAAM!*

Improvvisamente, qualcosa intervenne, lanciandosi addosso a Beelzemon con tutto il suo peso! Appena in tempo, l'intervento inaspettato costrinse il Demone della Gola a mollare la presa su Leomon e lo fece retrocedere di alcuni passi, con un ringhio di stupore ed irritazione. Leomon si abbattè al suolo massaggiandosi il collo, quasi incredulo del fatto di essere scampato alla morte... e un attimo dopo, la massiccia figura di Cyberdramon, con Ryo Akiyama in piedi su una delle sue spalle, si erse davanti a loro. Mai come allora il suo intervento era stato gradito...

E non era da solo. Poco più in là, si trovava la piccola Shuichon, che correva verso il gruppo dei Tamers agitando una mano e saltellando allegramente...

Ma la cosa più incredibile di tutte era senza dubbio vedere Orochimon e Makuramon che se ne stavano indietro, guardando con sospetto verso il gruppetto di Tamers. Il Deva Scimmia e l'idra stavano in disparte, chiaramente rendendosi conto di quanto pericoloso fosse Beelzemon, e non volendo rischiare la vita inutilmente.

"Fratellone Jen!" esclamò la piccola Shuichon, correndo verso lo sbalordito Jenrya e abbracciandolo con entusiasmo. Juri, rimasta come catatonica nel momento in cui Leomon sembrava sul punto di essere ucciso, si sentì mancare le forze per la forte emozione, e fu soltanto il rapido intervento di Ruki ad impedirle di cadere a terra.

"Ah... R-Ryou-san..." mormorò Takato. Gli ci volle un po' di tempo per tornare alla realtà, con tutti gli eventi scioccanti che si erano succeduti... e quando infine riuscì a tornare alla realtà, vide che Juri era corsa da Leomon, abbracciandolo con tutte le sue forze e dando sfogo alle lacrime di sollievo. "Come... come avete fatto a..."

"Shuichon..." mormorò Jenrya, a metà tra la felicità e l'incredulità. Le cose stavano accadendo così velocemente che stava facendo fatica a tenere il passo... e si riebbe quel tanto che bastava per abbracciare la sorella minore in segno di sollievo. "Shuichon, sei salva! Ma cosa è successo? Come ci sei finita, qui a DigiWorld?"

"Non lo so nemmeno io, fratellone..." disse Shuichon... prima che uno schianto assordante ricordasse a tutti che c'erano dei problemi un po' più urgenti a cui pensare. Beelzemon, infuriato per l'interruzione, aveva attaccato Cyberdramon... e adesso, il dragone cibernetico si stava trovando in difficoltà. Il Demone della Gola aveva imparato dai suoi errori - ora era diventato molto più abile nell'uso dei suoi poteri, e dai primi attacchi che lui e Cyberdramon si stavano scambiando, appariva evidente che il partner di Ryo non sarebbe riuscito a tenerlo a bada troppo a lungo.

"Penseremo dopo a questo problema... non è stato facile trovarvi, ragazzi, diciamo che abbiamo dovuto fare una sorta di patto col diavolo." affermò Ryou, dando uno sguardo a Makuramon ed Orochimon. Il Deva Scimmia guardò irritato verso il campione di Digimon Trading Card Game, ma non disse nulla. In quel momento, era consapevole che doveva fare buon viso a cattivo gioco, e si consolò pensando a come avrebbe fatto in seguito per vendicarsi...

"Questo spiega quei due." affermò Ruki. Taomon, pur indebolita dallo scontro con Beelzemon, guardò in direzione di Makuramon ed Orochimon, giusto per avvertirli che non avrebbe tollerato che loro si mettessero in mezzo...

 

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"Desolation Claw!" esclamò Cyberdramon. Il Digimon dragone sferrò un colpo secco con entrambe le braccia e scagliò un'ondata di energia distruttiva che però Beelzemon non ebbe difficoltà ad evitare... e rispose con un poderoso calcio volante, gettandosi in picchiata su Cyberdramon che fece appena in tempo a chiudersi in difesa e fare sì che il colpo rimbalzasse su di lui! Con un gesto del braccio, Cyberdramon scagliò via Beelzemon... ma questa volta, ebbe maggiori difficoltà a respingerlo, e il Demone della Gola volteggiò agilmente in aria e atterrò con relativa facilità su ciò che rimaneva di un'altura rocciosa.

"Double Impact!" Beelzemon estrasse le sue pistole con la velocità di un pistolero del Far West, e aprì il fuoco contro Cyberdramon, mirando ai punti vitali...

"CARD SLASH! Speed activate!" esclamò rapidamente Ryo. La carta si attivo, e la velocità di Cyberdramon aumentò di colpo, permettendogli di schivare la maggior parte dei colpi di Beelzemon e di arrivare al corpo a corpo. Cyberdramon sollevò un pesante braccio e lo abbattè con tutta la sua forza sul Demone della Gola, che alzò di colpo le braccia e riuscì per un soffio a parare l'attacco. Cyberdramon fece scattare l'altro braccio e riuscì a colpire Beelzemon con un pugno che lo scaraventò via... ma Beelzemon si fermò dopo solo qualche metro e si rimise in guardia, dando l'impressione di non essere quasi per nulla danneggiato. Prima che Cyberdramon potesse riorganizzarsi, Beelzemon sferrò un altro attacco, raggiungendo il torace del dragone e sferrando una serie di pugni in rapida successione, concludendo poi con un calcio circolare che scagliò il drago cibernetico verso il terreno roccioso.

Cyberdramon reagì con prontezza, appoggiando una mano artigliata sul terreno e dandosi la spinta per attaccare di nuovo, la sua furia alimentata dall'eccitazione di trovarsi di fronte un avversario degno di lui. Volò per un breve momento attorno a Beelzemon, in modo da non offrirgli un facile bersaglio, poi fece una finta e si lanciò da un lato... soltanto per abbassarsi di colpo, eseguire una cabrata e lanciarsi su di lui da un'angolazione che Beelzemon non si era aspettato!

I due potenti Digimon si scontrarono ancora una volta, scambiandosi colpi tremendi... ma ancora una volta, era fin troppo evidente che Beelzemon stava vincendo. Gli attacchi di Cyberdramon non stavano avendo su di lui l'effetto sperato, e il dragone cibernetico cominciava a sentire le forze che gli mancavano. Ma sapeva che doveva cercare di guadagnare quanto più tempo possibile...

"SCIOCCHI. NON VI RENDETE CONTO CHE STATE SOLTANTO PERDENDO TEMPO?" grugnì una delle teste di Orochimon, tenendosi indietro in modo da non attirare su di sè l'ira di Beelzemon. I Deva potevano ancora sperare di non essere presi di mira, ma Orochimon non aveva lo stesso privilegio, e sicuramente Makuramon non avrebbe alzato un dito per aiutarlo. "BEELZEMON NON E' SOLTANTO UN DIGIMON DI LIVELLO MEGA... E' UNO DEI SETTE GRANDI SIGNORI DEI DEMONI. IL VOSTRO POTERE NON E' NEMMENO LONTANAMENTE PARAGONABILE AL SUO. IO STESSO NON VORREI SCONTRARMI CON LUI PER NESSUN MOTIVO."

"E allora cosa dobbiamo fare? Non possiamo nè scappare nè parlare con lui..." affermò Jenrya, tenendosi accanto a Rapidmon e guardando impotente Beelzemon che bloccava un pugno di Cyberdramon e rispondeva con un micidiale fendente.

"Darkness Claw!" ruggì Beelzemon, sferrando un fendente con gli artigli avvolti da un'aura nera e colpendo Cyberdramon al torace, tracciando tre segni paralleli sui suoi pettorali. Cyberdramon ringhiò di dolore e perse quota, e Beelzemon continuò ad incalzare. "Hahahahaaa! Bravo, così mi piace! Mi diverto di più quando l'avversario è tenace! Con tutti i dati che assorbirò da te, non oso quasi pensare al potere che otterrò!"

"Ugh... ancora un po'... forza, Ryou, fai quello che devi, intanto che io lo tengo occupato!" grugnì Cyberdramon.

"In effetti è vero... purtroppo, ora come ora, i nostri Digimon non sono all'altezza di Beelzemon." affermò Ryou, tirando fuori dalla sua giacca un Digivice nero, che Takato e WarGrowlmon guardarono con stupore. "Per questo i Sovrani mi hanno dato questo... un Digivice particolare che ci ha consentito di individuare Beelzemon, e che sembra contenere un potere particolare. Qualcosa che ci permetterà di combattere ad armi pari con Beelzemon."

"Cosa? Vuoi dire che quell'oggetto ci consentirebbe di evolvere a livello Mega?" esclamò Rapidmon sgranando gli occhi. Anche la stoica Taomon non potè evitarsi un moto di stupore.

"Quel Digivice nero ha funzionato davvero!" esclamò tutta contenta Shuichon. "Ryou-san è stato molto bravo ad usarlo per trovarvi!"

"Dobbiamo... evolvere... dobbiamo... evolvere..." affermò Guardromon, rialzandosi a scatti e raggiungendo Takato e gli altri, accompagnato da Hirokazu. Kenta, Alice, Meramon e Dobermon uscirono timorosamente dal loro nascondiglio, tenendo lo sguardo fisso sulla battaglia tra Beelzemon e Cyberdramon. Il Digimon di livello Mega aveva bloccato una serie di attacchi da parte di Cyberdramon, e stava rispondendo con un Double Impact a bruciapelo, scaraventando l'avversario contro una rupe a picco e facendola franare in parte!

"Oh no... Cyberdramon le sta prendendo!" esclamò Kenta. "Ryou-san, davvero questa cosa permetterà ai nostri DIgimon di passare al livello Mega?"

"Non ho detto questo... i Sovrani mi hanno solo detto che ci aiuterà contro Beelzemon e i Digimon più potenti..." affermò Ryou. "A questo punto, però, credo che sia l'unica cosa da fare..."

"Takatomon..." WarGrowlmon brillò per un attimo e tornò ad essere il piccolo ed affettuoso Guilmon. "Ryou ha ragione. Dobbiamo tentare. Purtroppo, anche se divento WarGrowlmon, non posso competere con Beelzemon... e io vorrei poter parlare con Impmon e convincerlo a smetterla di fare queste cose. Ma prima... prima dobbiamo farci ascoltare da lui!"
Per quanto odiasse l'idea di combattere con Impmon, Takato doveva ammettere che non c'era altro da fare...

"Ormai Beelzemon è accecato dal potere che ha ottenuto..." disse Ruki, appoggiando una mano sulla spalla di Juri, che sembrava ancora pallida, tremante e sconvolta. La bambina dai capelli castani si teneva quanto più vicina possibile a Leomon, quasi temendo che dovesse svanire da un momento all'altro. "Non si fermerà finchè non lo avremo costretto. Takato-kun, dobbiamo tentare. Una possibilità qualsiasi è meglio che niente."

"Io sono pronto a tentare." disse Terriermon, appena de-evoluto da Rapidmon. Taomon tornò ad essere Renamon e fece un cenno con la testa.

"Io... voglio credere che ci sia ancora qualcosa di Impmon, all'interno di quell'essere..." disse Takato, tendendo una mano e toccando il Digivice nero che Ryou aveva tirato fuori. Una strana sensazione di potere, come una piccola scarica elettrica, risalì lungo il suo braccio e raggiunse il suo cervello, facendolo sentire in qualche modo più sicuro di sè e più forte...

"Takatomon... se Impmon vorrà ascoltarci, allora io ti darò una mano a farlo ragionare!" affermò Guilmon, toccando la mano del suo Tamer. Takato, sentendosi più rassicurato dalla presenza del suo migliore amico, guardò verso di lui e gli sorrise. Per fortuna, la voce di prima non si fece sentire...

"Una nuova energia! La sento, calu!" affermò la vocetta acuta di Calumon, cogliendo un po' tutti di sorpresa. Il piccolo Digimon dalle lunghe orecchie era apparso quasi dal nulla accanto a Takato e agli altri, e adesso stava fluttuando allegramente davanti ai ragazzi, come niente fosse... accompagnato da uno strano Digimon dalle lunghe orecchie che assomigliava molto ad una versione marroncina di Terriermon, anche se c'erano alcune piccole ma visibili differenze. Questo nuovo Digimon stava in piedi accanto a Calumon, guardando i Tamers con espressione quasi imbarazzata.

"Calumon!" esclamò Hirokazu, sorpreso e sollevato al tempo stesso. "Accidenti, e noi che ti abbiamo cercato tanto a lungo..."

"Tanto a lungo! Tanto a lungo!" continuò Guardromon.

Alice sbattè gli occhi, guardando quel piccolo Digimon che accompagnava Calumon. C'era qualcosa di familiare in lui... e anche Dobermon, annusando l'aria attorno a lui, sentiva che non l'aveva visto per la prima volta.

"Che razza di deserto. Qui la gente invece di perdersi, si ritrova." affermò ironica Ruki. La Digimon Queen non potè fare a meno di sorridere nel vedere che le cose cominciavano a migliorare. "E da dove viene il tuo amichetto, Calumon?"

"Si chiama Lopmon, calu! Mi ha aiutato a trovarvi!" disse di rimando il Digimon bianco. LOpmon fece un piccolo inchino, e Calumon riportò subito tutti alla realtà. "Ma adesso dovete fermare quel Digimon cattivo, calu! Dovete dire ad Impmon che non è bello fare queste cose!"

"Quello è Impmon, fratellone?" chiese la piccola Shuichon mentre volgeva lo sguardo a Beelzemon. Ormai, il Demone della Gola stava per sopraffare Cyberdramon...

"Purtroppo sì... dobbiamo cercare di fermarlo e farlo rinsavire!" affermò il Tamer cinese. "Takato-kun, Guilmon... quando volete!"

"Certo... andiamo, Guilmon!" affermò Takato, mentre la sua mano e quella di Guilmon si incontravano sul Digivice nero di Ryou. Il piccolo dinosauro rosso aprì di colpo gli occhi, nei quali luccicò una luce bianca che dava una sensazione di energia inarrestabile... "Ora comincia il nostro contrattacco!"

"Andiamo, Takatomon!" esclamò Guilmon.

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ebbene sì... Leomon è sopravvissuto! Anche se comunque non ha potuto fare molto per aiutare la squadra... ma se non altro, questo potrebbe cambiare più avanti, no?

Il team è riunito, Indramon è stato cancellato... e sembra che il vantaggio di Beelzemon non durerà tanto a lungo! Tenetevi pronti, perchè... sì, nel prossimo capitolo vedremo entrare in scena proprio lui, Gallantmon! Credo proprio che finalmente sono riuscito a superare il mio blocco dello scrittore... quindi vedrò di aggiornare questa storia il prima possibile!

A presto!

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Capitolo 32
*** L'ascesa di Gallantmon ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 32 - L'ascesa di Gallantmon

Cyberdramon lanciò un profondo, terrificante ruggito di rabbia mentre si scagliava contro Beelzemon, sperando di cogliere di sorpresa il Demone della Gola e cercare almeno di far guadagnare un po' di tempo ai suoi compagni. Mettendoci tutta la forza che aveva in corpo, l'enorme drago cibernetico calò un poderoso colpo dall'alto verso il basso e cercò di schiacciare l'avversario sul terreno roccioso... ma ancora una volta, Beelzemon non fece una piega, e parò l'attacco semplicemente alzando le braccia e afferrando al volo l'arto di Cyberdramon. Poi, con un ghigno diabolico, eseguì una proiezione da judo e ritorse la potenza di Cyberdramon contro di lui, scaraventandolo contro una parete di roccia che si sgretolò come un castello di sabbia! Cyberdramon cercò di proteggersi con le braccia, e poi di riemergere dal mucchio di rocce il prima possibile, solo per ricevere da Beelzemon un potente calcio alla testa che lo fece cadere di nuovo a terra e lo lasciò stordito per alcuni secondi.

"Hahahahahaaaa! Ma come, tutto qui? Ti ricordavo più forte!" esclamò Beelzemon, beandosi della sua superiorità. Per quanto odiasse ammetterlo, Cyberdramon aveva l'impressione che il suo avversario lo avesse lasciato vivere fino a quel momento soltanto perchè voleva testare fin dove fosse arrivato il controllo dei suoi poteri. "Sai, ti devo ringraziare, in fondo. Se non fosse stato per quell'umiliazione che mi hai inflitto, non mi sarei reso conto dei miei limiti e non mi sarei allenato abbastanza da superarli. Avevi ragione... non ero pienamente cosciente dei miei poteri, e non li sapevo usare come si deve! Non ti riempie di gioia il fatto che tu e il tuo Tamer mi avete permesso di raggiungere vette ancora più elevate?"

Cyberdramon non rispose, rialzandosi con espressione furiosa ed esplodendo in un altro fragoroso ruggito, mentre un'inquietante aura si accendeva attorno al suo corpo, dando per un attimo l'impressione che il Digimon Ultimate fosse circondato da fiamme violacee. Beelzemon strinse gli occhi, e il ghigno di superiorità se ne andò per qualche istante mentre osservava lo strano fenomeno e cercava di capirne il significato. C'era qualcosa di stranamente familiare in quell'energia che Cyberdramon stava manifestando... e il Demone della Gola ebbe la netta impressione che ci fosse, in qualche angolino della sua memoria, un ricordo di quello che stava vedendo.

"Ma... ma no, non è possibile." disse tra sè Beelzemon. "Dev'essere una mia impressione. Io non ho mai visto niente di simile... e allora perchè la mia mente sta cercando di dirmi il contrario? Questo non ha senso..."

Cyberdramon si scagliò nuovamente contro Beelzemon, ruggendo in preda ad una furia cieca e scatenata, e il motociclista ebbe il buon senso di interrompere il suo flusso di pensieri prima che il colosso draconico potesse attaccare di nuovo.

"Meglio non essere troppo sicuro di me stesso... ho visto com'è andata l'ultima volta." disse tra sè. "E questo potere non mi convince... certo, se riuscissi ad uccidere questo bestione e assorbire la sua forza... heheheheee, il pensiero di quanto diventerei forte spaventa anche me!"

"Desolation Claw!" Cyberdramon scagliò dai suoi artigli una raffica di energia distruttiva, che Beelzemon evitò con facilità eseguendo una capriola all'indietro. Il demone nero fece un fischio mentre era ancora a mezz'aria, e la sua motocicletta, Behemoth, arrivò di colpo, apparendo dal nulla dalla stessa direzione da cui il Demone della Gola aveva fatto il suo ingresso. Beelzemon atterrò in piedi sulla sella della moto demoniaca e afferrò le sue pistole, prese la mira e scatenò una raffica di proiettili contro Cyberdramon prima ancora che quest'ultimo potesse atterrare!

"Double Impact!" esclamò il Demone della Gola. I proiettili energetici colpirono in pieno Cyberdramon, senza dargli l'opportunità di difendersi, e il dragone cibernetico venne scaraventato indietro e atterrò di schiena, restando poi supino ed ansimante diversi metri più in là. Cercò di rialzarsi, ma Beelzemon scattò di nuovo verso di lui e lo colpì con un tremendo calcio, mandandolo di nuovo a terra. "Heh... ormai nemmeno tu puoi competere con me. E' ora di mettere fine a questo scontro... e diventare ancora più forte assorbendo i tuoi dati!"

"Ugh... male... dizione... non posso finire così... non ho ancora..." ringhiò Cyberdramon, la cui voce suonava stranamente distorta, come se provenisse da una radio difettosa. La strana aura violacea che si era accesa attorno al suo corpo non si era ancora dissipata del tutto...
Beelzemon si avvicinò e fece volteggiare abilmente la pistola nella sua mano, pronto a mettere fine all'esistenza di Cyberdramon... puntò l'arma contro la testa del Digimon Ultimate e si accinse a premere il grilletto...

Ma non ebbe il tempo di fare nulla. Con un grido di battaglia assordante, WarGrowlmon si lanciò alla carica contro Beelzemon e lo centrò con tutte le sue forze! La mira del Signore dei Demoni venne spostata, e il proiettile energetico si schianto' contro il terreno roccioso, scagliando in aria una nube di polvere! Beelzemon, irritato ma non danneggiato da quell'inaspettato intervento, rotolo' sul terreno e si rialzo’ rapidamente, ponendosi di nuovo faccia a faccia con l'avversario.

“Di nuovo tu?” esclamò rabbiosamente. “Sei di nuovo evoluto? Non ti è bastata la lezione che ti ho dato prima?”

WarGrowlmon si mise in guardia davanti al Mega oscuro, alzò le lame ricurve che armavano le sue braccia, e lo sfidò con un silenzioso cenno del capo. Poco distante, Takato teneva il suo D-Power alzato e puntato verso il suo compagno digitale, e una carta blu luminosa era apparsa nella sua mano libera. Calumon fluttuava accanto al ragazzino, con il simbolo sulla sua fronte che si illuminava come mai prima di allora, ed emanava un'energia tale che tutti gli spettatori, compresi Makuramon ed Orochimon, si tennero a debita distanza con evidente soggezione.

“E COSÌ È QUESTA… LA SHINING EVOLUTION? IL SUO VERO POTERE?” esclamò il serpente ad otto teste, su ognuna delle quali si vedevano meraviglia e allarme al tempo stesso. “MA ANCHE COSÌ… NON CREDERÀ CERTO DI POTER SCONFIGGERE UN DIGIMON COME BEELZEMON, VERO? UN NORMALE DIGIMON DI LIVELLO ULTIMATE NON PUÒ SPERARE DI FERMARE UN SIGNORE DEI DEMONI!”

“Hey, Takato… forse è meglio se ce la battiamo con la coda tra le gambe! È sempre meglio che diventare parte dell'atmosfera!” esclamò Kenta, sperando che il suo amico e il suo Digimon lo ascoltassero.

Alice e Dobermon non sembravano altrettanto convinti che sarebbe finita male. “Aspettate. Credo proprio che questa volta andrà diversamente.” Affermò il Digimon cane. “Non sono sicuro di cosa fosse quello strano oggetto che Ryou gli ha dato, ma… percepisco che l'energia che WarGrowlmon sta emanando potrebbe essere persino superiore a quella di Beelzemon!”

"Spero che tu sappia quello che stai facendo, Digimon King..." affermò Ruki. Nonostante si mantenesse quanto più calma possibile, la rossa Tamer stava pregando tra sè che Takato e WarGrowlmon sapessero quello che stavano facendo. Ryou non rispose e si limitò a dire di sì con la testa, poi andò ad assistere il suo Digimon che era rimasto a terra stordito.

"Tsk... cosa credi di fare? Ti ho spazzato via prima, e posso farlo di nuovo!" ringhiò Beelzemon, prima di lanciarsi all'attacco contro WarGRowlmon. Senza scomporsi, il gigantesco dinosauro cibernetico alzò le braccia-lame e parò i primi due attacchi, che però furono lo stesso abbastanza pesanti da farlo retrocedere... poi si infilò nella guardia dell'avversario e mise a segno un poderoso attacco!

"Darkness Claw!"

L'artiglio destro di Beelzemon, avvolto da guizzanti ombre nere, scattò verso il torace corazzato di WargRowlmon e tranciò la spessa armatura con la stessa facilità con cui un coltello rovente penetra nel burro. Solo per un pelo WarGrowlmon evitò di essere ferito gravemente, buttandosi a terra ed assecondando la potenza che Beelzemon stava mettendo nel colpo. Il dinosauro cibernetico prese un po' di distanza... e vide Beelzemon tirare fuori la sua pistola, Berenjena, e puntargliela alla testa!

"Double Impact!" esclamò Beelzemon, aprendo il fuoco contro WarGrowlmon, e aspettandosi che quell'unico colpo sarebbe stato sufficiente a ridurre quell'ostinato insetto ad un ammasso di dati inerti che lui avrebbe potuto assorbire e divorare... ma Takato e WarGrowlmon reagirono in un modo che il Demone della Gola non si aspettò per niente. Il ragazzino sollevò il suo D-Power scintillante, e Calumon smise di brillare per qualche frazione di secondo... prima che WarGrowlmon rimpicciolisse di colpo e tornasse ad essere il piccolo Guilmon. I proiettili sparati da Beelzemon fischiarono verso il cielo, mancando di parecchio il bersaglio, e l'irritato Digimon demoniaco spostò lo sguardo verso il partner di Takato, con un'espressione che prometteva una terribile vendetta...

"Cosa? Ma... ma che sta facendo, è impazzito?" esclamò esterrefatto Meramon. "Così si farà distruggere!"

"Aspettate a dirlo... è adesso che comincia il vero scontro!" affermò Leomon. Lo sguardo dell'eroico uomo-leone si spostò verso Takato e Calumon - il ragazzino sembrava terribilmente serio e concentrato, anche se non c'era rabbia nel suo modo di fare. Invece, dava semplicemente l'idea di essere deciso a porre fine a quella follia, in un modo o nell'altro... e sembrava anche sicuro di potercela fare!

"L-Leomon-sama..." mormorò Juri, ancora scossa per il pericolo che Leomon aveva corso. Se il suo Digimon fosse morto, non aveva idea di cosa avrebbe potuto fare... "Pensi... pensi che Takato-kun and Guilmon-chan possano... farcela?"

"Difficile dirlo..." rispose l'uomo-leone. "Questo Beelzemon è a tutt'altro livello rispetto a noi... ma il giovane Tamer sembra almeno sapere quello che fa. Non possiamo fare altro che sperare che sia davvero così..."

Takato non sentiva nulla di questi discorsi. La sua mente era concentrata su una sola cosa... lui e Guilmon, le avventure che avevano vissuto assieme, le battaglie, le vittorie, le sconfitte... ma soprattutto, Takato cercava di concentrarsi sul legame che c'era tra loro. Un legame che era nato il giorno in cui Takato aveva disegnato il suo piccolo amico su un foglio del suo bloc-notes, e che nonostante tutte le difficoltà era durato fino a quel momento, ed era diventato sempre più solido...

"Guilmon..." affermò Takato nella sua mente, cercando di escludere da essa tutto ciò che non fosse il suo migliore amico digitale, inclusa la battaglia che si stava svolgendo. Lo scorrere del tempo gli appariva rallentato, e quasi non sentiva più il fragore della lotta, o Beelzemon che prendeva nuovamente la mira verso di lui...

"Takatomon?" chiese il piccolo dinosauro rosso, la cui voce riecheggiò forte e chiara nella mente del giovanissimo Tamer. Takato aprì gli occhi, e si accorse di ritrovarsi in una sorta di vuoto, sormontato da un cielo di colore blu notte, nel quale brillavano delle strane, surreali aurore boreali che proiettavano tutt'attorno luci blu, verdi e viola. Guilmon era in piedi davanti a lui, e lo guardava con un misto di curiosità ed ansia.

"Takatomon, dove siamo?" chiese Guilmon spiazzato. "Fino ad un attimo fa, eravamo lì a DigiWorld... è questo l'effetto dell'energia che Ryou ci ha dato?"

"Immagino... immagino di sì!" affermò Takato, non del tutto sicuro di cosa stesse accadendo. Una inebriante sensazione di energia lo percorse, facendogli provare un'estasi che non ricordava di aver mai sentito prima di allora... e il ragazzino allungò un braccio, in modo da incontrare la zampetta artigliata di Guilmon a metà strada tra loro due. "Anche se... non riesco esattamente a capire di cosa si tratti... sto... vedendo nella tua mente, Guilmon, non è vero? Di solito funziona così..."

Per un attimo, Takato ebbe l'impressione di vedere qualcosa di inquietante che si accendeva nel cielo innaturale sopra di loro - un simbolo di contaminazione radioattiva fatto di luce bianca e rossa che risplendeva là in alto come una macabra imitazione di un sole - ma la visione si spense un attimo dopo, e il ragazzino vide gli occhi del suo Digimon illuminarsi di luce dorata. Era davvero strano a vedersi... ma Takato non poteva dire che fosse una sensazione sgradevole.

"Non lo so, Takatomon... questa è la prima volta che lo vedo..." affermò Guilmon. "E' molto bello..."

"Lo so... ma non possiamo restare così troppo a lungo. Dobbiamo proteggere i nostri compagni... dobbiamo cercare di fermare Beelzemon, e sperare di ricondurlo alla ragione. E dobbiamo farlo assieme." affermò il giovanissimo Tamer. "Sai, Guilmon? Ho... come la sensazione che quando ho detto 'assieme', volesse dire nel senso letterale del termine..."

"E'... una sensazione strana..." affermò Guilmon, tenendo il palmo della mano appoggiato a quello del suo Tamer. "Un po' come quando ho mangiato tante pagnotte... ma diversa. Non so come spiegarmi, Takatomon..."

Il ragazzino fece una breve risata imbarazzata, mentre una calda luce bianca cominciava a diffondersi dal punto in cui le loro mani si erano congiunte, e si diffondeva lungo i loro corpi. La sensazione di essere percorsi da una scarica di energia che li faceva sentire più forti e più sicuri stava aumentando sempre più...

"In realtà, nemmeno io credo di sapere come descriverlo. Però... l'impressione è che adesso stiamo diventando una cosa sola..." affermò il ragazzino. Ormai quella innaturale ma confortevole luminosità si stava diffondendo su tutto il suo torace e aveva raggiunto la testa e le anche. "Allora... forza, Guilmon, dobbiamo farlo assieme! Cerchiamo di sconfiggere Beelzemon! In questo momento, siamo gli unici che possano farlo!"

"Sì, Takatomon!" esclamò il piccolo dinosauro rosso, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro! In un attimo, la luce si diffuse del tutto su di loro, e in un attimo di pura estasi, il miracolo accadde!

BIOMERGE DIGIVOLUTION

Il D-Power di Takato emise un impulso di energia, e il ragazzino provò una sensazione di leggerezza ed estasi nel momento in cui il suo corpo venne trasformato in dati. Si avvicinò fluttuando a Guilmon, sospinto da una forza esterna che lui stesso non avrebbe saputo descrivere... e anche Guilmon chiuse gli occhi e si fece trasportare dall'energia. I loro corpi si toccarono... e poi ntrarono l'uno nell'altro, fondendosi in un unico essere che passò rapidamente attraverso tutte le forme evolutive di Guilmon, e poi cominciò a trasformarsi in qualcosa di ancora superiore!

All'esterno, era passato solamente un secondo da quando WarGrowlmon era tornato alla sua forma Rookie... e il gruppo dei Tamers vide una grande luce sferica avvolgere completamente Takato e Guilmon, inviando delle ondate di energia tutt'attorno a loro! Anche Beelzemon, colto di sorpresa, fu costretto a fare un salto all'indietro, e sentì una gran quantità di energia raccogliersi attorno ai suoi avversari.

"Che... che significa tutto questo?" ringhiò il Demone della Gola. "Cosa state facendo?"

"GUILMON! BIO-MERGE!"

In un istante di panico, Beelzemon puntò le sue pistole contro la sfera di luce pulsante e aprì il fuoco... ma i proiettili si disintegrarono a contatto con l'aura luminosa, lasciando il feroce demone esterrefatto ed incredulo. Non ebbe nemmeno il tempo di rifletterci su, prima che l'aura luminosa si espandesse di colpo in un'abbagliante esplosione bianca che inghiottì per una frazione di secondo il campo di battaglia! Furioso ed incredulo, Beelzemon sentì un'energia incredibile raccogliersi davanti a lui... e quando riaprì gli occhi, rimase esterrefatto alla vista di ciò che era apparso nel punto in cui Takato e Guilmon si trovavano fino ad un attimo prima!

I due amici erano scomparsi, e al loro posto si trovava un alto e statuario cavaliere ricoperto da una bianca armatura in stile occidentale, talmente lucida da sembrare risplendere di luce propria! Un mantello rosso sventolava nel vento, attaccato alle sue spalle, e il suo elmetto, decorato con una visiera rossa che ricordava come forma le branchie di Guilmon, copriva interamente il suo viso tranne per i suoi penetranti occhi azzurri. Le spalliere e le ginocchiere dell'armatura erano dello stesso colore rosso intenso del mantello, e sulle ginocchiere come sul torace era disegnato il simbolo della contaminazione radioattiva. In una mano teneva con decisione e sicurezza una lunga lancia da cavaliere, mentre nell'altra aveva un largo scudo circolare di colore argentato, con i bordi dorati e il simbolo della digievoluzione disegnato su di esso!

"GALLANTMON!" esclamò il cavaliere bianco, e si mise in guardia per affrontare nuovamente il suo avversario!

ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Gallantmon
Anche chiamato: Dukemon
Tipo: Guerriero
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Lightning Joust, Shield of the Just
Questo Digimon è uno dei dodici Cavalieri Reali, una creatura piena di contraddizioni, e un guardiano dell'integrità della rete nonostante la sua natura virale. E' coperto da una corazza sacra composta per il 99,9% da Chrome Digizoid, e le sue mani possono trasformarsi nella lancia sacra Gram e nello scudo sacro Aegis.

Tutti restarono increduli a guardare l'inaspettata trasformazione di Takato e Guilmon. Questo nuovo Digimon si ergeva fieramente davanti al Demone della Gola, che nonostante la sua ferocia non si sentiva più tanto sicuro di sè. Beelzemon riusciva a percepire che quel nuovo Digimon era molto più forte di WarGrowlmon o Cyberdramon... anzi, forse era abbastanza potente da essere in grado di sconfiggerlo!

Ma... no, non era possibile. Era solo una sua impressione dovuta alla sorpresa, non c'era altra spiegazione. Come poteva lui, dopo aver ricevuto il potere di uno dei Sette Grandi Signori dei Demoni, perdere contro un Digimon qualsiasi? Contro uno di quei poveri idioti che si erano venduti alla razza umana, per giunta?

"Tsk..." grugnì Beelzemon rimettendosi in guardia. Se pensavano davvero di spaventarlo con quel trucchetto da baraccone, si sbagliavano di grosso! "Siete diventati... una cosa sola? Proprio quello che dovevo aspettarmi da un Digimon smidollato e senza orgoglio, e dal suo umano!"

Il cavaliere in armatura bianca non si mosse neanche, e rispose alla provocazione di Beelzemon, parlando con una voce che suonava come se Takato e Guilmon stessero parlando in perfetta sincronia. "Disprezzare in questo modo il tuo avversario ti porterà solo alla sconfitta, Beelzemon. Se non mi temi, allora combatti." sentenziò con autorevolezza. Beelzemon strinse i denti e si preparò ad un combattimento che si preannunciava più arduo di quelli che aveva sostenuto fino a quel momento, ripetendo a sè stesso che ora era diventato forte e non poteva perdere!

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Quando Takato aprì gli occhi, scoprì con sua immensa sorpresa di trovarsi in un luogo completamente diverso... stava fluttuando senza peso in uno spazio vuoto in cui tutto ciò che si vedeva era un colore arancione carico che sfumava in alcune zone, creando uno scenario spiazzante. Il suo corpo stesso si era trasformato, ed era diventato pura energia - nonostante mantenesse una forma umana - contenuta in una sfera semitrasparente la cui superficie era percorsa da stringhe di dati e strani effetti di luce. Tuttavia, riusciva ancora a vedere cosa stava succedendo davanti a sè: il bagliore arancione che pervadeva quello strano posto si apriva in una piccola finestra a pochi centimetri dal suo viso, e tramite quell'apertura riusciva a vedere Beelzemon che lo osservava oltraggiato ed incredulo. Nonostante riuscisse a vedere il proprio corpo all'interno di quella sfera di energia, il giovanissimo Tamer aveva l'impressione che avesse cambiato forma - lo sentiva più forte, più agile, pervaso da un'energia che non aveva mai percepito prima di allora!

"Guilmon...?" chiese Takato, guardandosi attorno senza però vedere il suo inseparabile amico. "Guilmon, che cosa...? Dove sei...? Siamo... siamo diventati... una cosa sola?"

"Questo è quello che mi sembra, Takatomon... è davvero strano!" rispose il suo partner, con suo grande sollievo. "Cioè... adesso io sono te... tu sei me... non so spiegarmi molto bene! Sento quello che senti tu, però sento anche quello che mi dici..."

"Non... immaginavo che evolvere a livello Mega sarebbe andato così..." affermò il ragazzino con un certo imbarazzo, pensando che ancora una volta guardare il suo anime preferito non l'avesse preparato per la realtà dei fatti. "Ma... sono contento di sentirti ancora, Guilmon! E' stato... un vero miracolo, ma adesso dobbiamo fare la parte più difficile, immagino. Dobbiamo ancora sconfiggere Beelzemon... ma sento che questa volta ce la possiamo fare!"

"Ottimo, Takatomon! Questa volta non fuggiamo più!" esclamò la voce senza corpo di Guilmon. "Sconfiggiamo Beelzemon... o forse dovrei dire Impmon... una volta per tutte!"

"Non ti preoccupare, Guilmon! In un modo o nell'altro... riusciremo a farlo ragionare!" esclamò Takato, prima di voltarsi verso il resto del gruppo. "Amici... restate a distanza! Adesso ci pensiamo noi ad affrontarlo!"

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"Ah! Qu-questo era Takato..." affermò Jenrya, colto di sorpresa. Ma il Tamer cinese si riebbe quasi subito dalla sorpresa e spronò i suoi compagni ad allontanarsi. "Meglio che lasciamo campo libero! Restiamo a distanza di sicurezza, e assistiamo a questo scontro..."

"Cosa? Hey, aspetta un momento!" esclamò Hirokazu. "Non sono venuto qui per fare la bella statuina! Anche io e Guardromon possiamo combattere!"

"Possiamo combattere! Possiamo combattere!" ripetè Guardromon.

Rapidmon scosse la testa. "Certo che potete combattere, se ci tenete a farvi spappolare per terra come tanti pomodori maturi!" rispose. "O magari ti sei dimenticato che quella specie di Hell's Angel ci ha sbaragliati tutti quanti e stava prendendo a legnate anche Cyberdramon?"

"Ma... ma noi non possiamo restare qui a guardare!" continuò Hirokazu. "Dobbiamo dare una mano! Altrimenti, cosa siamo venuti qui a fare?"

"Credetemi, sarete molto più utili a Gallantmon se restate indietro e gli permettete di concentrarsi unicamente sull'avversario." spiegò Leomon. "A volte fare la cosa giusta significa rendersi conto dei propri limiti, e lasciar fare a chi è in grado di gestire meglio la situazione. Chi si getta nella mischia e basta è soltanto uno stupido, e rappresenta un pericolo non solo per sè, ma anche per gli altri."

"Heh... credo... credo che fareste bene ad ascoltare il vostro amichetto!" sghignazzò nervosamente Makuramon. "Per quanto mi secchi ammetterlo, ha detto la cosa più sensata!"

"E' vero... al momento, soltanto Gallantmon è all'altezza di Beelzemon. Noi gli saremmo solo d'intralcio." concluse Ryou. Cyberdramon brillò per qualche istante e tornò ad essere Monodramon. "Restiamo indietro, tutti quanti!"

"Va... va bene... Guardromon, per questa volta... dobbiamo lasciare che siano Takato-kun e Guilmon a fare tutto!" affermò Hirokazu con riluttanza. Lui e Guardromon indietreggiarono, e augurarono silenziosamente buona fortuna a Takato e al suo compagno...

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Gallantmon dissolse la lancia e lo scudo che aveva come mani, in un gesto che a Beelzemon apparve come una sfida. Per un attimo, i due contendenti restarono ad osservarsi e studiarsi a vicenda... poi, Beelzemon perse la pazienza e decise di prendere l'iniziativa! Con un ruggito di battaglia, il Demone della Gola scattò verso il suo avversario, con gli artigli avvolti di luce nera!

"Darkness Claw!" esclamò Beelzemon, per poi vibrare un potente attacco diretto al cuore di Gallantmon. Quest'ultimo non fece alcun tentativo di schivare il colpo... e con precisione e tempismo scioccanti, alzò di scatto un braccio e afferrò il polso di Beelzemon un attimo prima che gli artigli di quest'ultimo potessero toccare la sua armatura! Beelzemon ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi in un'espressione di rabbia incredula, prima che lo scudo riapparisse nella mano libera di Gallantmon, e il Cavaliere Reale lo useasse per sferrare un poderoso colpo al volto di Beelzemon, con abbastanza forza da scaraventare a terra il Demone della Gola e farlo finire nella polvere!

Ringhiando, Beelzemon si rialzò... ma Gallantmon era già tornato all'attacco, e sferrò un preciso e letale affondo con la sua lancia, che costrinse Beelzemon a parare con tutte le sue forze per non essere trasformato in uno spiedino! Senza fiato, il Demone della Gola saltò all'indietro, nel tentativo di porre almeno un po' di distanza tra sè e Gallantmon... poi, con tutta la rapidità che gli era possibile, estrasse di nuovo le sue pistole e sparò una raffica di proiettili.

"Double Impaaaaact!" ruggì, premendo spasmodicamente le dita sui grilletti. Una serie di esplosioni riecheggiò in aria, e una violenta raffica di proiettili volò verso Gallantmon, che sollevò il suo scudo per proteggersi, ma fu comunque raggiunto da un paio di colpi e indietreggiò di due passi. Incoraggiato da questo momentaneo successo, Beelzemon prese di nuovo la mira e cercò di fare fuoco ancora una volta, ma questa volta Gallantmon era preparato...

"Non così in fretta, Beelzemon. LIGHTNING JOUST!" esclamò il cavaliere bianco. La sua lancia, Gram, apparve nuovamente nella sua mano destra e risplendette di energia per mezzo secondo prima di scagliare un potente impulso di energia che intercettò a mezz'aria i proiettili di Beelzemon e li fece esplodere! L'attacco proseguì verso il Digimon demoniaco e lo colpì in pieno, spingendolo indietro di alcuni metri mentre Beelzemon stringeva i denti per l'ira e il dolore. Con uno scatto, il Demone della Gola riuscì a non farsi scaraventare a terra e a sottrarsi alla pressione del colpo di Gallantmon... ma per quanto Beelzemon non avesse subito troppi danni, la ferita che aveva subito nel suo orgoglio era di gran lunga peggiore.

"Ugh... maledizione, no! Non può essere! Non esiste che tu sia più forte di me!" ringhiò Beelzemon. "Tu... tu non hai idea di quello che ho subito per colpa di voi umani! Non sapete cosa si prova ad essere impotenti! In questo mondo... in questo mondo il potere è tutto ciò che conta! E io non sarò mai più un debole! Non avrò bisogno di nessuno per diventare il più forte di tutti!"

I due Digimon di livello Mega si lanciarono di nuovo l'uno contro l'altro, e i loro pugni si scontrarono a mezz'aria, provocando una tremenda onda d'urto che fece aprire un ampio varco tutt'attorno ai due contendenti! Per diversi secondi, i due Digimon restarono fermi dov'erano, spingendo l'uno contro l'altro con tutte le loro forze senza spostarsi nemmeno di un millimetro... poi, con un boato assordante, entrambi balzarono indietro e atterrarono in piedi, pronti ad un altro scontro.

"Dov'è finita la tua baldanza, Beelzemon? Mi sembra che i tuoi attacchi non siano più tanto potenti." affermò Gallantmon, con ulteriore irritazione del Digimon oscuro.

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"Takato-san e Guilmon-chan sono diventati un cavaliere! Guardate che bello!" esclamò Shuichon battendo le mani entusiasta.

"Avete visto che roba? Da non crederci!" esclamò Hirokazu, esterrefatto davanti alla potenza sprigionata da Gallantmon. "Sta mettendo all'angolo quella specie di punk! Fantastico! Continua così, amico! Sdraialo a terra! Fagli un occhio nero! Dagli un cazzotto sui denti!"

"Ma... che diamine è successo?" si chiese Ruki. "Non... non mi verrete a dire che Occhialoni e il suo Digimon... sono diventati una cosa sola, vero?"

"Ma è esattamente questo che è successo..." rispose Taomon. Malgrado la Digimon sciamana cercasse di mantenere la sua espressione distaccata, il tono della voce faceva capire che neanche lei si era aspettata quello che stava accadendo. "Avevo sentito parlare di questo fenomeno, ma devo ammettere che in fondo non ci credevo. E' una particolare evoluzione chiamata Biomerge Evolution."

Makuramon ed Orochimon restavano indietro, sapendo che non era il caso di intromettersi in uno scontro tra due Digimon tanto più forti di loro. Ciò nonostante, per quanto fosse irritato da questo imprevisto, Makuramon stava già cercando di pensare ad un modo per ribaltare la situazione a proprio vantaggio. Per quanto potente potesse essere quel Gallantmon, doveva per forza avere un punto debole che gli avrebbe permesso di sconfiggerlo senza combattere...

"Biomerge Evolution?" chiese Jenrya. "Non... non ne ho mai sentito parlare!"

"Io sì, ma nemmeno io l'avevo mai vista con i miei occhi!" rispose il piccolo Lopmon. "Si tratta... di un particolare tipo di Digi-evoluzione in cui il Digimon e il partner diventano una cosa sola, e il potere di un Digimon così ottenuto è decisamente superiore a quello ottenuto da una normale Digievoluzione."

"Questo, ovviamente, ha i suoi punti deboli." affermò Ryou. "Certo, il Digimon che ne risulta è davvero molto potente, ma può essere fatta soltanto se c'è un'intesa molto stretta tra il Digimon di base e il suo Tamer. Inoltre... beh, potete vederlo da voi. Se il Digimon risultante viene danneggiato, anche il Tamer subisce ferite simili."

"Ma allora questa Biomerge Evolution è troppo pericolosa!" esclamò Juri, riprendendo ad andare in panico. Aveva già rischiato di vedere la morte di Leomon, e adesso c'era il rischio che Takato e Guilmon morissero sotto i suoi occhi?
Uno schianto terrificante seguì le parole di Juri... e la bambina castana guardò spaventata verso il luogo della battaglia, solo per vedere che Gallantmon aveva appena sferrato un potente colpo con il suo scudo, Aegis! Beelzemon volò via per diversi metri e si schiantò a terra... e questa volta, ci mise un po' di più a rialzarsi!

"Non mi sembra che Takato e Guilmon stiano correndo rischi, in questo momento..." affermò Leomon con un sorriso appena accennato.

Ryou annuì lentamente, e alla sua mente tornarono i ricordi di tempi lontani, in cui viaggiare per il Mondo Digitale gli era sembrato così semplice e divertente... vedere Takato e Guilmon combattere assieme con tanto entusiasmo e forza di volontà gli ricordava molto i primi giorni in cui lui e il piccolo Monodramon stavano facendo conoscenza...

Un altro colpo terrificante riecheggiò tutt'attorno, quando Beelzemon scattò in piedi infuriato e cominciò a tempestare di colpi Gallantmon, sparando all'impazzata con entrambe le pistole. La rabbia e la mancanza di stabilità gli giocarono un brutto scherzo, e la maggior parte dei colpi andarono a vuoto, con Gallantmon che non dovette fare altro che sollevare il suo scudo per proteggersi da quei pochi che gli arrivavano addosso. Sempre più frustrato, Beelzemon cercò di mettere un altro po' di distanza tra sè e l'avversario, continuando a sparare, ma riuscì soltanto a guadagnare qualche secondo prima che il cavaliere bianco lo raggiungesse e lo colpisse con un altro pugno che lo fece barcollare. Gallantmon continuò l'assalto, sferrando diversi pugni al volto e al torace del Demone della Gola, prima di concludere la combinazione con un devastante diretto allo sterno.

Ma Beelzemon non era il Digimon che si faceva mettere alle strette così facilmente.

Il dolore dell'ultimo colpo lo spronò a reagire, e Beelzemon afferrò il braccio di Gallantmon e tirò verso di sè, per poi colpire con una testata che fece barcollare il cavaliere bianco...

"Sei mio! Darkness Claw!" esclamò Beelzemon, ripetendo l'attacco di prima e mirando al cuore di Gallantmon. Quest'ultimo reagì appena in tempo e riuscì ad evitare il colpo, ma Beelzemon scattò in avanti, con l'altra mano avvolta da ombre nere... e colpì con un affondo! Gli artigli del demone penetrarono nella spalla di Gallantmon, trapassando l'armatura con facilità agghiacciante!

All'interno della sua sfera di dati, Takato urlò quando un dolore lancinante gli si accese di colpo nella spalla sinistra! "AAAAARGH! Ugh... che... che male... Sto... sto sentendo i colpi di Beelzemon... come se li stessi subendo io stesso!" esclamò, afferrandosi la spalla. "Guilmon... dobbiamo impegnarci ancora di più! Questo non è un avversario con il quale possiamo permetterci di andarci piano!"

"Lo so, Takatomon... sto cercando anch'io di fare del mio meglio!" rispose il piccolo dinosauro rosso. Con uno sforzo di volontà, Takato e Guilmon cercarono di sottrarsi all'assalto di Beelzemon - ora che era riuscito a sferrare un colpo sostanziale, il Demone della Gola aveva superato la sua precedente titubanza, e stava ora cercando di mettere sotto pressione l'avversario. Una raffica di fendenti venne parata dallo scudo di Gallantmon, prima che un potente calcio lo colpisse al torace e lo scagliasse a terra tra la polvere. Ma Gallantmon si rialzò rapidamente, fluttuando in posizione eretta nel giro di mezzo secondo, e volò verso Beelzemon che tentava di continuare l'assalto. Ci fu un impatto tremendo quando i due Digimon si scontrarono a metà strada, e Beelzemon afferrò stretta la lancia che Gallantmon aveva fatto riapparire nelle sue mani.

"Mi hai sorpreso, piccoletto! Ma presto giungerai al tuo limite!" ringhiò Beelzemon con un ghigno maniacale. Per un attimo, a Gallantmon sembrò che l'avversario volesse convincere tanto lui quanto sè stesso. "Te ne sei accorto troppo tardi! Dei deboli come voi non possono sconfiggere un guerriero!"

"Perchè tutta questa ossessione per la forza, Impmon?" chiese Gallantmon. L'impeto dell'avversario lo fece indietreggiare di due passi, ma il cavaliere mise ancora più energia e riuscì a recuperare terreno. "Cosa ti spinge a fare tutto questo? Soltanto perchè vuoi vantarti del tuo potere? Vuoi vendicarti di tutti coloro che pensi che ti abbiano sottovalutato?"

"SILENZIO! Io non sono Impmon! Quel Digimon debole e miserabile non esiste più ormai!" La rabbia di Beelzemon esplose, e Gallantmon sentì di perdere un po' del terreno che aveva riguadagnato. "E' la legge di questo mondo! I deboli soccombono, e i forti sopravvivono! Non c'è altro da spiegare! Io ero debole, e dovevo piegare la testa e rassegnarmi... ma adesso non più! Adesso non devo più vivere nell'umiliazione! Non devo più temere di essere assorbito dal primo Digimon che passa! Io dimostrerò a tutti che sono il più forte, e tutti dovranno rispettarmi!"

"Pensi davvero che quello che otterrai in questo modo sarà rispetto?" Con il duello giunto ad un punto morto, Gallantmon continuò la sua requisitoria. "Certo, gli altri faranno finta di rispettarti. Dovranno farlo, visto che altrimenti tu li opprimerai con la forza. Ma... credi davvero che con questo modo di fare potrai convincerli davvero di essere migliore di loro?"

Beelzemon ringhiò ferocemente. "Taci! Non sono qui per ascoltare le tue fandonie!"

"Così, non stai facendo altro che ripetere quello che facevano i Digimon che ti intimorivano! L'unica differenza è che adesso sei dalla parte opposta!" continuò Gallantmon. Furente, Beelzemon si caricò ancora di più e continuò a spingere... ma anche Gallantmon fece la stessa cosa, e riuscì a reggere alla spinta dell'avversario! Il terreno roccioso sul quale stavano combattendo si infranse, e i due combattenti sprofondarono in esso per qualche millimetro, prima che Beelzemon fosse costretto a cedere due passi a Gallantmon. Ringhiando come un cane feroce, Il Demone della Gola spalancò il suo terzo occhio, che brillò di luce rossa e sembrò distrarre Gallantmon per una frazione di secondo. La coda di Beelzemon scattò in avanti e si avvinghiò attorno alle gambe dell'avversario, che perse la presa sul terreno... ma riuscì all'ultimo momento a non cadere! In un istante, Gallantmon fece sparire la sua lancia, facendo in modo che Beelzemon non afferrasse che l'aria... e poi rievocò il suo scudo e lo sbattè in faccia al Demone della Gola! Con un ringhio, Beelzemon cadde all'indietro e riprese le distanze, ma si scagliò di nuovo all'attacco, ormai accecato dall'ira, e continuò a sferrare una raffica di pugni che Gallantmon parò con Aegis. Il Cavaliere Reale attese che l'assalto di Beelzemon perdesse colpi... e nel momento in cui gli attacchi del nemico iniziarono a rallentare, si allontanò con uno scatto agilissimo, e riuscì a coglierlo di sorpresa. Mentre il nemico alzava lo sguardo per seguirlo, Gallantmon si caricò per un istante e scatenò una mossa devastante!

"SHIELD OF THE JUST!" esclamò il Cavaliere Reale. Aegis riapparve nella mano di Gallantmon e brillò per una frazione di secondo... poi, sprigionò un tremendo raggio di energia che sfrecciò verso Beelzemon, minacciando di sommergerlo! Il Demone della Gola spalancò gli occhi in un'espressione di puro allarme, e alzò le braccia cercando di pararsi come poteva, ma l'attacco era troppo potente, e Beelzemon venne premuto contro il terreno con un boato assordante! Facendo appello a tutta la sua forza e alla sua volontà sovrumana, Beelzemon rimase in piedi anche sotto la pressione dell'attacco Shield of the Just, ma si stava rapidamente consumando. Se non avesse trovato un modo per liberarsene, la sua sconfitta sarebbe stata imminente... per quanto l'idea gli apparisse assurda ed inaccettabile!

"Non... non può essere! Com'è possibile che questi esseri insignificanti mi tengano testa?" esclamò. La scarica energetica di Gallantmon continuò a premere su di lui, minacciando di schiacciarlo contro il terreno. "Maledizione! Io sono il più forte! Non posso perdere così! Io... non mi farò battere... DA VOIIIII!"

Con un supremo sforzo di volontà, Beelzemon mosse un passo in avanti, spingendo con tutte le sue forze contro il torrente di energia che lo stava per travolgere. Lo Shield of the Just arretrò di qualche centimetro, ma Gallantmon non si scompose e continuò a concentrarsi... quando sembrava che Beelzemon fosse in procinto di infrangere l'attacco, Gallantmon corrugò la fronte e lanciò un grido di battaglie che riecheggiò per tutto il canyon!

"YAAAAAAAAAAH!!!!!"

Un'altra ondata di energia si riversò in Aegis, e lo scudo scintillò una volta di più, prima di sprigionare un lampo abbagliante e un'ulteriore ondata di energia! Il raggio scagliato dallo scudo di Gallantmon aumentò di dimensioni e riuscì a sopraffare del tutto le difese di Beelzemon... e il Demone della Gola lanciò un grido lacerante quando la potente scarica di energia lo avvolse completamente, martellando dolorosamente il suo corpo! Un attimo dopo, Beelzemon venne avvolto da una gigantesca esplosione che inghiottì l'intero pezzo di terra sul quale si trovava! Il frastuono coprì il ruggito di dolore di Beelzemon e riecheggiò tutt'attorno, spaventando i Deva che ancora si trovavano da quelle parti!

"NON POSSO CREDERCI..." affermò Orochimon, tutte ed otto le teste che guardavano stupefatte l'incredibile scontro. "QUESTO E'... IL POTERE DELLA SHINING EVOLUTION... SAPEVAMO CHE NOI DIGIMON AVREMMO POTUTO RAGGIUNGERE VETTE DI POTERE CHE PRIMA NON POTEVAMO NEMMENO IMMAGINARE. MA VEDERLO CON I NOSTRI OCCHI... E' TUTT'ALTRA COSA!"

Calumon si era a sua volta allontanato dal luogo della battaglia, ma aveva continuato a tenere lo sguardo fisso su Gallantmon e Beelzemon, senza perdersi neanche un istante del loro incontro. Il simbolo della Digievoluzione che brillava sulla sua fronte si era fatto ancora più vivido, e il piccolo Digimon bianco restava come ipnotizzato ad osservare l'esplosione provocata dall'attacco di Gallantmon che si dissolveva lentamente, e infine rivelava cosa fosse successo...

Beelzemon non era ancora caduto, ma non dava l'impressione di poter reggere ancora a lungo - il Demone della Gola era piegato su un ginocchio, con una mano che toccava per terra nel tentativo di non crollare, e respirava ansimando. Cercando di raccogliere tutte le sue forze, Beelzemon si rialzò e afferrò strette le sue pistole, troppo accecato dalla rabbia e dall'umiliazione per permettersi di accettare una sconfitta.

"Non si arrende ancora... tipico di Impmon." affermò Taomon.

"Ma così... finirà per farsi uccidere." obiettò Alice. "Non dovremmo... fare qualcosa per impedirglielo?"

"Non credo che ci ascolterebbe, anche se cercassimo di dirglielo." fu il commento di Rapidmon.

Dobermon annuì. "Non è possibile aiutare chi non vuole nessun aiuto." disse il Digimon canino. "Restiamo qui, e speriamo che Gallantmon... cioè, Takato e Guilmon... riescano ad avere la meglio."

I due Digimon di livello Mega si stavano affrontando di nuovo, e Beelzemon stava cercando di fare appello a tutte le sue forze per sostenere l'assalto successivo...

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"Maledizione... ma cosa significa? Non ho mai sentito una simile potenza... com'è possibile che qualcuno dei loro Digimon abbia raggiunto il livello Mega?" ringhiò Chatsuramon, correndo con tutta la velocità che gli era possibile verso il luogo dove Gallantmon e Beelzemon si stavano sfidando. Il Deva Cane era convinto che Beelzemon sarebbe stato capace di eliminare i Tamer senza alcun sforzo, ma a quanto pareva, le cose avevano preso una piega imprevista... e mentre si affrettava verso il punto designato, vide diversi dei suoi compagni Deva che si erano fermati a distanza di sicurezza. Tra questi, i più vicini erano Mihiramon, il Deva Tigre, e Kumbhiramon, il Deva Topo. "Che sta succedendo qui? Che sta combinando Beelzemon?"

"Non ne siamo sicuri, comandante Chatsuramon!" esclamò il Deva Tigre, confuso ed irritato. "Ci siamo fermati qui quando Beelzemon ha fatto fuori Indramon e ne ha assorbito i dati. Abbiamo preferito non rischiare di fare la stessa fine... ma adesso sembra che uno dei Digimon degli umani abbia fatto una Biomerge Evolution!"

"Mihiramon!" esclamò Kumbhiramon, quasi scandalizzato che il suo collega avesse il coraggio di parlare di un argomento così tabù.

In effetti, Chatsuramon non prese bene la notizia. Ma proprio per niente bene. "COSA? CHE... Che assurdità stai dicendo, Mihiramon?" ringhiò il Deva Cane, spalancando gli occhi in un'espressione di rabbia quasi incontrollata. "Stai dicendo che uno di quei dannati umani... è diventato un tutt'uno con il suo animaletto domestico? Lo sai bene che non è più successo da quando i cinque Digiprescelti originali sono tornati dal Mondo Digitale dell'Est!"

"Ma... ma è successo davvero, comandante Chatsuramon! Non mi permetterei mai di scherzare su un argomento così serio!" esclamò il Deva Tigre. La titubanza iniziale era passata ad una vaga indignazione al pensiero che il suo comandante non si fidasse della sua parola. "Quel ragazzino e quel Digimon rosso sconosciuto... non so bene come sia successo, ma da quando il Tamer leggendario si è riunito al gruppo, ho sentito che l'energia del Digimon rosso è salita di parecchio... e prima ancora che mi potessi rendere conto di quello che è successo... erano lì che stavano tenendo testa a Beelzemon!"

"Maledizione, questa non ci voleva! Sta andando tutto a rotoli, con questa Digievoluzione inaspettata..." affermò il Deva Cane. "E dove sono tutti gli altri Deva?"

"Non ci siamo tutti, comandante Chatsuramon..." affermò Kumbhiramon. "A parte Indramon... che sappiamo che fine ha fatto... Makuramon si trova vicino al luogo della battaglia, Vajiramon e Pajiramon sono qui nei dintorni... Santiramon è un po' più lontano... e non sappiamo più niente di Antylamon! Sarebbe dovuto essere ai cancelli a fare la guardia, ma se quegli umani sono arrivati fin qui... significa che probabilmente è stato cancellato anche lui."

Chatsuramon ringhiò di rabbia. "Maledizione! Non sarebbe dovuta andare così! Ho sbagliato ad affidarmi ad un elemento imprevedibile come Beelzemon! Avrei dovuto immaginare che avrebbe fatto di testa sua..." esclamò. "E va bene... vorrà dire che mentre quell'incapace perde tempo, sistemerò io quei dannati umani! E' ora di risolvere questo problema una volta per tutte!"

"Un momento, comandante Chatsuramon! E' troppo pericoloso avvicinarsi..." provò a richiamarlo Mihiramon, senza successo. Chatsuramon si era già fiondato verso il luogo della battaglia, balzando da una roccia all'altra senza neanche voltarsi indietro. Con un ruggito frustrato, Mihiramon scosse la testa. "Tsk... lasciamo perdere, ormai ha deciso che vuole intervenire. Beh, noi non siamo obbligati a fare la sua stessa fine. Teniamocene fuori... e aspettiamo di vedere cosa succede."

"Se ce n'è bisogno... interverremo quando non ci saranno più Mega in circolazione." continuò Kumbhiramon.

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Con un ennesimo agile balzo, Chatsuramon scalò le rupi a picco che circondavano il luogo dello scontro, e si arampicò sull'altopiano brullo, in modo da poter osservare dall'alto quello che stava succedendo. Poche decine di metri più in là, il Deva Cane era in grado di vedere Beelzemon che combatteva contro un Digimon simile ad un cavaliere in armatura bianca armato di lancia e scudo, mentre il resto del gruppo degli umani... più Makuramon e Orochimon... osservava da distanza di sicurezza. Il Deva Cane corrugò la fronte. Non si era mai fidato di Makuramon, ma c'era la possibilità che il Deva Scimmia stesse ingannando quegli umani per poi pugnalarli alle spalle e impadronirsi della Shining Evolution...

A proposito della Shining Evolution, era lì vicino al gruppo degli umani, e osservava come in trance lo scontro tra Gallantmon e Beelzemon. Se non fosse stato per quei due Mega che stavano facendo del loro meglio per massacrarsi a vicenda, sarebbe stata un'occasione perfetta per impadronirsene...

Ma quello che sopra ogni altra cosa attirò l'attenzione di Chatsuramon fu il piccolo Digimon dalla pelliccia bruna e dalle lunghe orecchie che stava accanto alla bambina più piccola. C'era qualcosa di terribilmente familiare in quel Digimon, e il Deva Cane fiutò l'aria per cercare di capire di cosa si trattasse esattamente...

Gallantmon e Beelzemon si scontrarono ancora una volta, ma il Demone della Gola, a questo punto, stava cominciando ad avere la peggio. Un tremendo colpo di Gallantmon lo fece cadere a terra, ma Beelzemon rotolò di fianco e sparò un attcco Double Impact da terra, facendo fuoco con entrambe le sue pistole. Gallantmon usò il suo scudo per difendersi, ma Beelzemon aveva raggiunto lo scopo di distrarre l'avversario e prendersi il tempo necessario per fare un fischio...
E con un assordante rombo di motori, la motocicletta Behemoth apparve nuovamente, guidata unicamente dalla volontà del Demone della Gola. Con un ghigno, Beelzemon prese lo slancio, fece un salto acrobatico e riprese a sparare contro Gallantmon. I proiettili atterrarono attorno al Cavaliere Reale, costringendolo a fermarsi e facendo così da copertura a Beelzemon, che atterrò sulla sua motocicletta e si mise alla guida. Staccò le mani artigliate dal volante, ed esplose una raffica di colpi contro Gallantmon, nel tentativo di indebolirlo da una distanza di sicurezza... e questa volta, il cavaliere bianco fu costretto a retrocedere. Il suo avversario si muoveva troppo rapidamente per consentirgli di prendere la mira... c'era bisogno di pensare ad un altro modo per fermarlo.

E in tutto questo, il Deva Cane Chatsuramon continuava ad osservare, lo sguardo fisso sul piccolo Lopmon. Ora sì che lo riconosceva. Anche da quella distanza, l'odore che quel piccolo Digimon emanava era inconfondibile...

"Tsk... Antylamon, maledetto traditore... anche tu ti schieri dalla parte degli esseri umani?" ringhiò tra sè, alzandosi dalla sua posizione. "E va bene... ammetto che sono stato troppo impulsivo, un grave errore. Per adesso, intervenire potrebbe essere pericoloso per me... Mihiramon aveva ragione, meglio tornare indietro e fare rapporto a Zhuqiaomon-sama. Ma... meglio tenere d'occhio Makuramon, Orochimon e quella forma de-evoluta di Antylamon. Non mi fido neanche un po' di loro..."

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, Gallantmon, quello vero, ha fatto il suo debutto ufficiale nella mia AU di Digimon Tamers! Cavolo, mi accorgo solo ora che il titolo di questo capitolo ricorda quello di una delle mie light novel preferite, Rising of the Shield Hero...

Il fatto che Leomon sia sopravvissuto cambia molto le cose, e devo ammettere che dovrò fare delle discrete variazioni rispetto alla storia ufficiale. Certo, immagino che essendo questo un AU, sia anche giusto aspettarselo.

Come finirà l'incontro tra Beelzemon e Gallantmon? Nel prossimo episodio, conto di portare a termine questa battaglia e di cominciare a muovermi verso il main event... o meglio, I main events, della saga di DigiWorld! A presto!


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Capitolo 33
*** La furia di Beelzemon ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 33 - La furia di Beelzemon

 

La battaglia tra Gallantmon e Beelzemon continuava ad infuriare. I due contendenti si scambiavano colpi micidiali, entrambi decisi a non arretrare di un passo. Gli artigli del Demone della Gola stridevano sulla corazza del Cavaliere Reale, la cui lancia continuava a rimbalzare sulle difese dell'avversario. Entrambi i contendenti erano ad un livello talmente alto che il resto dei Tamers e dei loro compagni non osavano interferire. Sapevano fin troppo bene che non avrebbero comunque potuto fare molto contro Beelzemon.

 

Juri deglutì terrorizzata, mentre osservava impotente la battaglia. Ancora non riusciva a credere ai suoi occhi - quel Digimon, Gallantmon... era nato quando Takato e Guilmon si erano fusi davanti ai suoi occhi. E in quel momento, stavano rischiando le loro vite in quella terribile battaglia, proprio come era successo a Leomon. Il suo coraggioso protettore stava ancora in piedi accanto a lei, cercando di aiutarla a mantenere la calma. Come se con la sua semplice presenza volesse dire che era lì e che non avrebbe permesso a nessuno di farle del male.

 

"Che cosa possiamo fare, Leomon-sama?" chiese la bambina. Un colpo da parte di Beelzemon squarciò l'aria, e Gallantmon venne scagliato via, ma riuscì a restare in guardia puntando i piedi a terra e frenando con tutte le sue forze. Scattò in avanti e sferrò un poderoso colpo a Beelzemon con il suo scudo, e questa volta fu il Demone della Gola a subire un doloroso colpo. Frustrato, e bramoso di divorare i dati dell'avversario, Beelzemon aprì le braccia, e delle guizzanti fiamme nere si accesero attorno ai suoi letali artigli.

"Darkness Claw!" ringhiò Beelzemon. Con una raffica di fendenti quasi troppo veloci per essere visti, il feroce Digimon motociclista si scagliò nuovamente contro Gallantmon e sferrò una frenetica raffica di colpi. Questa volta, alcuni di essi riuscirono a penetrare la difesa di Gallantmon e lasciare degli evidenti segni sulla sua armatura. Il Cavaliere Reale barcollò, sentendo che le forze cominciavano a venirgli meno.

 

All'interno della sfera luminosa in cui era racchiuso, Takato emise un lamento di dolore quando un bruciore acuto si diffuse lungo il suo braccio destro, esattamente nel punto in cui Beelzemon aveva colpito Gallantmon. Come sospettava, la sincronia che già c'era tra lui e il suo Digimon quando Guilmon evolveva a livello Ultimate, ora era giunta alle logiche conseguenze: ora lui e Guilmon erano una cosa sola, quello che sentiva l'uno lo sentiva anche l'altro... e se Beelzemon avesse avuto la meglio... non osava neanche pensarci!

 

"Takatomon, stai bene?" chiese la voce di Guilmon, parlando nella sua mente.

 

Il ragazzino riuscì a fare un piccolo sorriso. "Sì... ce la faccio, Guilmon... ma non potremo resistere troppo a lungo... dobbiamo trovare un modo per fermare Impmon e farlo ragionare, o non ce la faremo mai!" rispose. In quel momento, un poderoso colpo scaraventò a terra Gallantmon, e con un ghigno di vittoria, Beelzemon si scagliò su di lui, cercando di trafiggergli il cuore con i suoi artigli affilati come rasoi!

 

Il Cavaliere Reale reagì con prontezza. Con uno scatto improvviso, si gettò di fianco, facendo sì che gli artigli del Demone della Gola si piantassero nel terreno roccioso. Ringhiando per la frustrazione, Beelzemon ritrasse gli artigli e sbriciolò una sezione di terreno. Il suo avversario attaccò nuovamente, e riuscì a mettere a segno una raffica di colpi che lasciò stordito per un attimo Beelzemon. Ma era chiaro, sia per Takato che per Guilmon, che lo scontro era incerto, anche se erano ascesi allo stesso livello del loro avversario.

"Tsk... maledizione, non volete proprio arrendervi, vero?" ringhiò Beelzemon. Volendo riprendere un po' di fiato dopo quel violento scambio di colpi, il Demone della Gola indietreggiò e si guardò attorno, forse sperando di vedere qualche Digimon che potesse assorbire per una rapida ricarica. "Mi ha sempre dato il voltastomaco, la vostra cosiddetta unità! Se uno è veramente forte, non ha bisogno di amici! E qui, nel Mondo Digitale, l'unica legge è quella del più forte! Non farò più lo stesso errore di affidarmi a qualcun altro!"

 

All'interno dell'entità creata dal Bio-Merge, Takato sgranò leggermente gli occhi. Beelzemon aveva detto... che non avrebbe più fatto lo stesso errore? Questo voleva dire... che c'era stato un periodo in cui Impmon la pensava come loro? E se era davvero così... cosa gli era successo, per farlo cambiare fino a questo punto? Forse, se lo avessero scoperto, avrebbero avuto la possibilità di indurlo alla ragione...

Ma Beelzemon non aveva intenzione di dargli il tempo di pensare ad un'altra tattica. Il Demone della Gola sferrò un altro furioso assalto, cercando di tenere a bada il Cavaliere Reale e impedirgli di rialzarsi. Gallantmon strinse gli occhi e alzò il suo scudo, riuscendo a parare i fendenti dell'avversario... poi, con uno scatto improvviso, si alzò e colpì in pieno l'avversario con il piatto del suo scudo. Con un grugnito di dolore e di fastidio, Beelzemon indietreggiò di alcuni passi prima di puntare i piedi a terra e spingere contro Gallantmon. La forza dei due Digimon di livello Mega era pari, e la battaglia si preannunciava ancora molto aspra.

"Maledetto... non riuscirai a piegarmi così!" ringhiò Beelzemon. La furia del Demone della Gola era moltiplicata dalla frustrazione e dall'indignazione di vedere un Digimon e un umano che diventavano una cosa sola. "Io non sono un debole come voi! Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno! Diventerò il più forte con i miei soli sforzi!"

 

Gallantmon corrugò la fronte. Beelzemon stava ragionando esattamente come la Ruki di alcuni mesi prima... e per certi versi, lui era la versione estremizzata di Ruki... o di IceDevimon... Era questo che quel Mondo Digitale spietato faceva ai suoi abitanti? La lotta per la sopravvivenza non li portava che a pensare ad uccidere o essere uccisi... essere i più forti o vivere nel terrore di essere schiacciati...

Per quanto disapprovasse delle azioni di Impmon, Takato non poteva dare la colpa soltanto a lui. Come Digimon di livello Rookie, era praticamente all'ultimo anello della catena alimentare lì a Digiworld, e sopravvivere doveva essere stato un inferno.

 

Un grugnito rabbioso di Beelzemon riportò la sua attenzione alla battaglia, assieme ad un avvertimento mentale da parte di Guilmon, e Takato si accorse che Beelzemon cominciava a guadagnare terreno. Lentamente, ma con sempre maggiore convinzione, il feroce Demone della Gola avanzava... sollevò un piede e lo portò in avanti, pestando il terreno con abbastanza violenza da aprire delle crepe. Avanzò ancora di qualche centimetro, e costrinse Gallantmon a cedere il passo... ma il Cavaliere Reale strinse i denti e si oppose con tutte le sue forze, anche se i muscoli cominciavano a protestare...

 

Finalmente, lo stallo si interruppe. Con un movimento repentino, Beelzemon spinse via Gallantmon, che barcollò indietro di un breve tratto... e aprì la guardia quel tanto che bastava all'avversario per tentare un colpo decisivo!

"Sei finito!" esclamò Beelzemon con un ghigno soddisfatto. Con rapidità sovrumana, il Demone della Gola afferrò le sue pistole e le puntò contro il torace di Gallantmon...

 

"Takato-kun!" esclamò Jenrya.

"Attento, occhialoni!" lo chiamò Ruki.

"Takato! No!" esclamò Ryou. I Digimon restarono come impietriti, Hirokazu, Kenta e Shuichon raggelarono per l'orrore... e Juri era rimasta ferma dov'era, paralizzata, con gli occhi sgranati e il volto sbiancato. Le pupille erano contratte, come se stesse vedendo qualcosa di talmente orribile da toglierle ogni capacità di reagire...

 

Ma sentire le voci dei loro compagni sembrò dare a Takato e a Guilmon quel po' di carica in più che fece la differenza. Come rinvigorito, Gallantmon portò il suo scudo davanti a sè, una frazione di secondo prima che Beelzemon aprisse il fuoco!

"Double Impact!" ringhiò il Digimon demoniaco. Un rumore assordante risuonò nelle orecchie di Takato e Guilmon, seguito da una pioggia di piombo rovente che si abbattè con violenza sullo scudo del Cavaliere Reale... ma la protezione in Chrome-Digizoid resse senza problemi, e Gallantmon riuscì ad avanzare tenendo lo scudo alto davanti a sè!

 

"Ora tocca a me! Lightning Joust!" esclamò Gallantmon. Il Cavaliere Reale puntò la sua lancia contro l'avversario e si scagliò in avanti con rapidità e potenza, circondato da un'abbagliante luce bianca! Beelzemon cessò il fuoco e sgranò gli occhi per la sorpresa... e forse addirittura un cenno di paura... ma non riuscì a scansarsi in tempo e venne colpito di striscio dalla lancia acuminata, finendo a terra con un grugnito di dolore!

 

Ma la sfida era tutt'altro che conclusa. Il cavaliere bianco cercò di fare ulteriore pressione a Beelzemon, sferrando una raffica di fendenti con la sua lancia... ma il Demone della Gola eseguì una spettacolare capriola all'indietro per sottrarsi al colpo, e si levò nuovamente in piedi. Con rapidità, Beelzemon schioccò le dita e richiamò ancora una volta la sua motocicletta, Behemoth, che apparve sul campo di battaglia con un rombo assordante. Beelzemon saltò su di essa e atterrò in piedi sulla sella, poi estrasse nuovamente le sue pistole ed esplose una raffica di colpi contro il suo avversario, che schivò prontamente. Gallantmon scattò nuovamente in avanti per eseguire nuovamente una Lightning Joust, ma il Digimon oscuro sterzò abilmente, come se stesse andando sullo skateboard.

 

"Attento, Takato-kun!" esclamò Juri allarmata. "Sta... sta per sparare di nuovo!"

 

"Double Impact!" Beelzemon aprì nuovamente il fuoco e si spostò rapidamente di lato, in modo da tenere sotto pressione Gallantmon... ma quest'ultimo tenne alto lo scudo, in modo da deviare tutti i colpi. Poi, usando il suo scudo come un frisbee, lo lanciò verso il suo avversario e riuscì a colpirlo in pieno e buttarlo giù da Behemoth! Il Demone della Gola grugnì e si schiantò a terra, e questa volta ci mise un po' più di tempo a rimettersi in piedi.

"Arrenditi, Beelzemon!" esclamò il cavaliere bianco, per poi avvicinarsi con uno scatto felino e puntargli contro la lancia. "Non ho intenzione di ucciderti! Non mi costringere a farlo!"

"Hah! Non vorresti uccidermi, eh?" esclamò Beelzemon. Le parole dell'avversario sembravano avergli dato ulteriore vigore, anche se si trovava in difficoltà. "Quindi non vuoi proprio capire. Questa è la legge di Digiworld! Noi Digimon esistiamo per combattere, distruggere e diventare più forti!"

"Ti sbagli! Noi due... io e Guilmon... sappiamo che esiste un altro modo! Possiamo convivere! Possiamo accettarci a vicenda! Non dobbiamo per forza combattere!" rispose Gallantmon. "Perchè non vuoi accettarlo?"

"Stai zitto! Non mi interessano i tuoi discorsi!" ringhiò il Demone della Gola. I suoi artigli vennero nuovamente avvolti da una minacciosa aura nera, e Beelzemon volò all'attacco, costringendo Gallantmon a parare freneticamente i colpi con la sua lancia. Un fendente particolarmente poderoso costrinse Gallantmon ad indietreggiare ancora un po'... e Beelzemon attaccò di nuovo con un Darkness Claw, mirando al torace dell'avversario. Gallantmon sgranò gli occhi dietro il cimiero del suo elmo, e riuscì per un pelo ad evitare un colpo mortale, ma gli artigli del Demone della Gola tracciarono comunque uno squarcio orizzontale nella sua pur resistente armatura. Gallantmon ribattè colpo su colpo e raggiunse Beelzemon con un pugno che costrinse il demone motociclista ad interrompere l'assalto... poi, diede addosso all'avversario con tutto quello che aveva, centrandolo in pieno con una serie di colpi, per poi afferrarlo e scaraventarlo via con violenza! Beelzemon si schiantò contro un muro di roccia lì vicino e ne mandò in briciole un'intera sezione, che poi gli franò addosso e lo seppellì sotto una catasta di pietre!

 

Per un attimo, Gallantmon ebbe l'impressione che il suo avversario fosse stato messo fuori combattimento... ma non ebbe il tempo di illudersi, prima che Beelzemon si rialzasse inferocito, scaraventando via le rocce da sè con un'esplosione di energia. Gallantmon si protesse con il suo scudo e si rimise in guardia, pronto al successo assalto di Beelzemon.

"Ora basta... hai finito di prendermi per i fondelli, Gallantmon! Avete finito tutti di guardarmi dall'alto in basso!" esclamò Beelzemon con sguardo spiritato. La rabbia, la frustrazione, l'umiliazione che pensava di essersi lasciato alle spalle quando era evoluto... stavano tornando alla superficie con ancora più furia, facendolo sentire come se stesse per prendere fuoco da un momento all'altro! Se solo... se solo fosse riusciti ad assorbire più dati da un Digimon abbastanza forte... se solo avesse potuto avere più potere... allora avrebbe fatto vedere a Gallantmon chi era il più foorte! Doveva esserci un modo... non poteva permettere a quei mocciosi impudenti di prendersi gioco di lui!

 

Un ruggito animalesco si levò da un passaggio tra le rocce, vicino a Beelzemon. Immediatamente il Demone della Gola si voltò in quella direzione, e vide una figura imponente simile ad un centauro robotico che si faceva largo verso i due contendenti, sicuramente attratto dai rumori della battaglia e dall'energia che emanavano. Era una creatura dall'aspetto minaccioso e inquietante, il cui corpo era composto da circuiti e parti meccaniche, le braccia erano un paio di mitragliatrici, e le zampe erano armate di lunghi ed affilati artigli. Il suo corpo era adornato da numerose armi, e delle cinture di proiettili circondavano le sue spalle e il suo addome, mentre il suo volto era una fredda maschera robotica, resa ancora più minacciosa dall'elmetto da militare che indossava e dai suoi occhi ricoperti da lenti rosse scintillanti.

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Armormon

Anche chiamato: Assaultmon

Tipo: Androide

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Justice Strike, Surprise Assault

 

Questo Digimon robotico simile ad un centauro è completamente coperto da un'armatura dotata di innumerevoli armi nascoste. Specialista in combattimenti di trincea, sfrutta la sua velocità per sferrare attacchi inaspettati.

 

 

Gli occhi luminosi del Digimon cibernetico si strinsero in un'espressione di dubbio ed esitazione. Sembrava che si fosse reso conto soltanto adesso del potere dei Digimon che aveva di fronte, e fece per ritirarsi...

Sfortunatamente per lui, Beelzemon si era già reso conto che aveva di fronte un bersaglio interessante... e prima che Gallantmon potesse fare qualcosa per impedirglielo, scattò verso Armormon. Con un movimento rapido e deciso, estrasse le sue pistole e sparò contro i costoni di roccia sopra di loro, in modo da farli franare addosso a Gallantmon. Certo non si aspettava che questo sarebbe bastato a togliere di mezzo il Cavaliere Reale, ma lo scopo era quello di distrarlo quel tanto che bastava e prendersi il tempo di attaccare Armormon. Meentre Gallantmon si scansava, tenendo lo scudo alzato, Beelzemon si rivolse al suo nuovo bersaglio, e gli occhi inespressivi del centauro meccanico lampeggiarono un paio di volte, in quello che poteva essere un segno di allarme... ma il Digimon demoniaco fu così veloce da raggiungerlo prima che Armormon potesse reagire, e sferrò un micidiale attacco con i suoi artigli!

 

"Capiti a proposito! Darkness Claw!" esclamò Beelzemon. Sferrò un doppio fendente usando entrambi gli artigli, che trapassarono l'armatura cibernetica di Armormon come se fosse stata di polistirolo e colpirono a morte il Digimon Ultimate! Il centauro si accasciò al suolo, e i suoi occhi si spensero con un lieve suono di circuiti che si disattivavano... poi, i suoi dati si disgregarono, e Beelzemon li assorbì con un ghigno di vittoria. I pixel colorati scomparirono nell'armatura del Demone dell'Ira, che si sentì improvvisamente rinvigorito e pronto a combattere di nuovo! "Hahahahahaaaaa! Così si ragiona! Adesso voglio proprio vedere se quella disgustosa unione di Digimon ed umano riuscirà a tenermi testa! Fatti sotto!"

Gallantmon era riuscito nel frattempo a farsi strada tra le rocce... ma con suo grande scorno, si rese conto di aver ritardato quel tanto che bastava a Beelzemon per assorbire completamente il suo nuovo bersaglio. L'energia di Beelzemon era tornata ai livelli di prima, e il Demone della Gola si scagliò nuovamente all'attacco, costringendo il Cavaliere Reale a sollevare di nuovo lo scudo per parare il colpo. Un tremendo pugno si abbattè sulla protezione di Gallantmon, scuotendo con violenza il corpo del Digimon eroico.

 

"Uuuugh..." ringhiò Gallantmon, stringendo i denti. All'interno del suo corpo virtuale, anche Takato fece la stessa cosa, sentendo un dolore improvviso che si diffondeva nel suo torace. Non ricordava di aver mai subito un colpo così doloroso... e temeva che sarebbe stato soltanto l'inizio!

"Takatomon!" esclamò Guilmon nella sua mente. "Takatomon, come stai?"

Il ragazzino strinse i denti e cercò di ignorare il bruciante dolore che si diffondeva nel suo corpo. "Sto... sto bene, Guilmon..." ansimò, dopo aver ripreso abbaastanza fiato da parlare. "Solo che... non mi aspettavo... che Beelzemon..."

 

Non ebbe il tempo di fare ulteriori commenti prima che un colpo rapidissimo scuotesse nuovamente Gallantmon e lo scaraventasse verso un costone di roccia più basso. Il Cavaliere Reale scosse la testa e cercò di rialzarsi... ma un altro Darkness Claw, pericolosamente vicino alla sua testa, lo costrinse ad una schivata disperata. Takato strinse i denti mentre Gallantmon si gettava di lato e cercava in qualche modo di mettere distanza tra sè e Beelzemon.

"Hahahahahaaaa! E adesso come la mettiamo, moccioso?" esclamò Beelzemon, inebriato dal suo potere. "Dov'è la tua tanto decantata amicizia, lucertolina! Rendetevi conto di quanto siete impotenti davanti al vero potere! HAH!"

 

Con un tremendo colpo, Beelzemon superò le difese di Gallantmon e scaraventò in aria il cavaliere bianco, che riuscì appena in tempo a rimettersi in guardia per resistere alla rafica di colpi che ne seguì. Beelzemon moltiplicava i suoi sforzi, colpendo con sempre maggiore violenza. Non c'era soltanto il desiderio di vincere in lui... Takato e Guilmon percepivano chiaramente un senso di feroce trionfo nei suoi colpi, un desiderio irrefrenabile di piegarli e distruggere quello in cui credevano! Per Beelzemon, non si trattava soltanto di sconfiggere un nemico... era una questione personale, un desiderio irrefrenabile di dimostrare che la sua forza era superiore e che il suo modo di pensare era quello corretto.

Gallantmon alzò lo scudo e parò i primi colpi del Demone della Gola, che si fermò per un attimo per caricare un attacco più potente. Era quello che Gallantmon aspettava. Il cavaliere bianco intercettò l'attacco di Beelzemon e scese giù in picchiata, colpendolo in pieno con un calcio che scaraventò giù il sorpreso Beelzemon. Ma quest'ultimo riuscì a rimettersi in piedi a mezz'aria ed esplose una raffica di colpi dalle sue pistole, mirando alle fessure dell'armatura di Gallantmon con precisione incredibile! Gallantmon cercò freneticamente di difendersi con il suo scudo, poi si scagliò alla carica tenendo la sua lancia puntata davanti a sè!

 

"Non credere di avermi battuto, Beelzemon! Lightning Joust!" esclamò il Digimon cavaliere. Ancora una volta, si scagliò con tutte le sue forze contro l'avversario, contando sulla posizione sopraelevata per cercare di sferrare un colpo decisivo a Beelzemon. Nella posizione in cui si trovava, il Demone della Gola non poteva fare molto per evitare l'attacco, ma riuscì comunque a mettersi in guardia e ad attutire il colpo. Gallantmon ringhiò rabbiosamente e cercò di mettere quanta più forza possibile nel suo attacco, e riuscì a trascinare giù Beelzemon fino a costringerlo a toccare il suolo. Ma nel momento in cui le suole degli stivali di Beelzemon impattarono sul terreno, il Demone della Gola sembr rinvigorirsi di colpo, e sferrò un tremendo pugno a Gallantmon che lo costrinse ad indietreggiare... e lo espose alll'attacco successivo!

 

"Double Impact!"

Beelzemon fece fuoco ancora una volta, e due proiettili raggiunsero Gallantmon con la velocità e la potenza che ci si poteva aspettare. Il tremendo attacco scaraventò a terra il cavaliere bianco, che impattò sul terreno roccioso con un assordante rumore metallico... e questa volta, Gallantmon non riuscì a rialzarsi subito - il combattimento gli aveva tolto gran parte delle forze, mentre Beelzemon era stato rinvigorito dai dati che aveva assorbito, e adesso aveva rovesciato la situazione.

 

"Uuuuugh..." All'interno della sfera di dati che lo conteneva, Takato gemette per il dolore che lo pervadeva. Quell'ultimo colpo era stato tremendo, e adesso il giovane Tamer si sentiva quasi del tutto privo di forze. "G-Guilmon... non ce la faccio... che cosa... che cosa possiamo fare?"

"A... Attento, Takatomon... sta tornando..." la voce di Guilmon gli arrivava così distante che Takato per un attimo temette che il suo Digimon fosse scomparso.

 

Con un ghigno di trionfo, Beelzemon raggiunse Gallantmon, ancora steso a terra. Il cavaliere bianco strinse i denti e cercò di fare appello alle sue forze rimaste per rialzarsi, ma il Demone della Gola lo costrinse nuovamente a terra, sferrandogli un calcio al torace e poi tenendolo fermo sotto la suola del suo stivale.

"Heh... heheheheheeee... sei stato... un osso più duro di quanto pensassi..." ammise Beelzemon. "Se non fosse stato per quel Digimon che per mia fortuna è apparso all'ultimo momento... riconosco che avresti anche potuto sconfiggermi. Ma... alla fine... un Digimon non può sfuggire alla legge di questo mondo! I deboli soccombono, e i forti prosperano! E ora sono io il più forte! Posso fare quello che voglio, e nessuno mi potrà più dire quello che devo fare! Men che meno voi due! Tanti saluti!"

 

Si sentì un inquietante rumore di una pistola che scattava, e Beelzemon puntò la sua micidiale arma alla testa di Gallantmon, che ora non sembrava avere più alcuna possibilità di resistere. Takato e Guilmon non poterono fare altro che prepararsi alla fine e attendere...

 

"Guardian Barrage!"

"Fist of the Beast King!"

 

Prima che Beelzemon potesse sferrare il colpo mortale, un enorme proiettile di energia rossa a forma di testa di leone sfrecciò verso di lui e lo colpì al braccio con il quale teneva la sua pistola! Beelzemon emise un'esclamazione di sorpresa e fece due passi indietro, stringendo i denti per la frustrazione. Il colpo era fin troppo debole per infliggergli dei danni, ma era comunque riuscito a distrarlo e ad impedirgli di finire Gallantmon.

"Chi ha osato...?" esclamò il Demone della Gola, alzando gli occhi per vedere di chi si trattasse. Con sua grande sorpresa riuscì a vedere Leomon e Guardromon, assieme a Juri e ad Hirokazu, che correvano verso di lui... ma non ebbe modo di vedere altro prima che una scarica di missili scendesse attorno a lui. Alcuni di essi esplosero su di lui, senza fargli alcun danno ma costringendolo comunque ad indietreggiare con un'esclamazione rabbiosa! "Aaaargh! Come... come osate, vermi?"

 

"Takato-kun!" esclamò Juri trafelata.

"Presto amico, rialzati!" lo esortò Hirokazu. "Non riusciremo a tenerlo a bada a lungo! Devi colpire adesso!"

 

"Katou-san? Hirokazu-kun?" mormorò Takato all'interno della sua sfera di dati. Ma il ragazzino si rese subito conto che non c'era il tempo di stupirsi della loro presenza. Non ci sarebbe stata un'altra possibilità di sconfiggere Beelzemon. "Guilmon! Dobbiamo agire adesso!"

"Sì, Takatomon! Uniamo le nostre forze!" esclamò il piccolo dinosauro rosso. Con un ultimo, disperato sforzo di volontà, Gallantmon si rimise in piedi e si caricò, venendo immediatamente avvolto da una crepitante aura rossa! Beelzemon sgranò gli occhi, e la sua espressione trionfante si trasformò all'istante in una di allarme, rabbia e frustrazione!

 

"No! No! Non finirà così! Non lo permetterò maiiiii!" urlò Beelzemon. "Darkness Claw!"

Beelzemon si scagliò contro Gallantmon con gli artigli sguainati, in un frenetico tentativo di eliminare il suo avversario prima che potesse sferrare il colpo decisivo. Era appena a metà strada quando il Cavaliere Reale puntò il suo scudo contro di lui... e un'immensa quantità di energia si raccolse su di esso, abbagliando il motociclista demoniaco, che ringhiò per la rabbia.

 

"SHIELD OF THE JUST!" Gallantmon urlò a squarciagola il nome della sua mossa più potente. Con un fragore assordante, l'energia che si era raccolta sullo scudo di Beelzemon esplose sotto forma di un abbagliante raggio di luce bianca, diretto contro il Demone della Gola! Il Digimon oscuro non potè fare altro che osservare con orrore il fascio di energia distruttiva che occupava completamente il suo campo visivo... e un attimo dopo, venne colpito in pieno!

"AAAAAAAAARGH! NOOOOOOOO!" Beelzemon urlò per il dolore e l'incredulità quando il devastante raggio di energia lo centrò in pieno e lo sollevò da terra con violenza! Incapace di opporre resistanza, Beelzemon si sentì scaraventare via senza più alcun controllo sul proprio corpo, mentre l'energia distruttiva bombardava il suo corpo senza alcuna pietà! Ogni cosa si ridusse ad una luce abbagliante e ad un dolore lancinante per diversi istanti... finchè Beelzemon non si schiantò su una parete di roccia, con abbastanza impeto da restare piantato in essa!

 

Finalmente, l'attacco di Gallantmon si esaurì, lasciando Beelzemon esausto e dolorante. Il Demone della Gola, quasi incredulo del fatto di essere ancora vivo, si accasciò a terra con un grugnito e restò lì senza forze, respirando affannosamente mentre Gallantmon si avvicinava a passi lenti.

"No... no... non è... possibile... come ho potuto... perdere... così..." ansimò Beelzemon. Si interruppe quando vide Gallantmon ergersi accanto a lui, l'armatura ammaccata in più punti, ma lo sguardo ancora fiero e deciso nonostante l'evidente esaustione. Non c'era nulla da fare... il suo avversario aveva vinto, su tutti i fronti... e tutto quello che Beelzemon poteva fare era attenersi alla stessa filosofia che aveva propugnato fino a quel momento e ammettere la sconfitta.

 

E va bene, decise Beelzemon. Ma se doveva morire, almeno sarebbe morto con dignità.

 

"Mi hai... sconfitto." ammise. "Avanti... ora finiscimi..."

Ma Gallantmon non fece una mossa. Il Cavaliere Reale si limitò ad abbassare lo sguardo in direzione di Beelzemon... e il motociclista demoniaco, nonostante la debolezza che lo pervadeva, riuscì ad alzare gli occhi per vedere, nello sguardo del suo avversario, proprio quello che non avrebbe mai voluto.

Gallantmon stava provando... pietà? Compatimento? Lo avrebbe risparmiato, giusto per sentirsi superiore? No, non poteva lasciare che finisse così! Così faceva la figura di un Digimon debole... patetico... miserabile... come quando era Impmon e desiderava disperatamente risollevarsi dalla sua condizione!

"Finiscimi!" esclamò Beelzemon, trovando un po' di forze, appena sufficienti ad alzare la voce. "Ugh... avanti, finiscimi! Se non lo farai... io mi riprenderò... tornerò... e sarò più forte! Mi vendicherò di questa sconfitta! Se... se non vuoi rischiare di nuovo la vita... allora distruggimi e prendi i miei dati! E' così che funziona questo mondo!"

 

In lontananza, mentre il resto del gruppo raggiungeva Hirokaazu e Juri, la bambina castana restava ad attendere con il fiato sospeso. Conosceva Takato abbastanza bene da sapere che non avrebbe fatto del male ad una mosca... normalmente. Ma adesso che era diventato un Digimon così potente... sarebbe stata la stessa cosa? Il potere non gli sarebbe andato alla testa? O forse, giusto per fare in modo che Beelzemon non minacciasse più le loro vite, avrebbe deciso di finirlo? Nonostante tutto, Juri non voleva veder morire qualcuno sotto i suoi occhi. Era già successo una volta... e non voleva più che accadesse...

"Takato-kun... Guilmon... per favore, lasciatelo andare..." mormorò tra sè, quasi sperando che i suoi pensieri raggiungessero il suo amico.

 

"Mi dispiace, Beelzemon, ma queste non sono le mie regole." precisò Gallantmon, con grande sollievo di Juri. "Se tornerai, ti fermeremo di nuovo. Ora vattene... e non ci minacciare più."

"Hai sentito, amico? Smammare! Aria! Non farti più rivedere se non vuoi qualche altro caalcio nel sedere!" esclamò Hirokazu. Dietro di lui, Jianliang strizzò un occhio in una comica espressione di ansia, mentre Ruki si chiese se le sarebbe stato concesso di tirare un pugno in testa a quel buffone...

 

Nonostante tutto, Beelzemon doveva ammettere con riluttanza che aveva perso... e che non se fosse rimasto a combattere, non sarebbe stato così fortunato. Stringendo i denti per il dolore, il Demone della Gola si alzò lentamente in piedi, lo sguardo basso per l'umiliazione mentre Gallantmon continuava a tenergli la lancia puntata contro. Senza dire una parola, il Digimon oscuro cominciò ad allontanarsi e barcollò, tenendosi stretto alle pareti di roccia frastagliata per non ricadere a terra. Voltò di nuovo lo sguardo verso Gallantmon, cercando di sembrare formidabile nonostante fosse sconfitto e pesto...

 

"Io... non capisco... perchè non vuoi uccidermi? Con tutti i dati che mi compongono... diventeresti imbattibile! E non minaccerei mai più le vostre vite!" sibilò Beelzemon. "Heh... vuoi umiliarmi, vero? E' un modo per dirmi che sono così debole che non ti degni neanche di assorbirmi, eh?"

"So che non mi credi, ma non è così." affermò Gallantmon. "Io... so che Impmon non è ancora morto! Spero ancora che tu possa capire che noi non siamo tuoi nemici. Umani e Digimon... posssono convivere, a prescindere da quello che dice il Sovrano!"

 

"Tsk... i soliti sentimentali..." ringhiò Beelzemon. "Per questa volta ammetto la sconfitta... ma non abbassate la guardia... perchè non appena sarò diventato abbastanza forte... tornerò, e questa volta non ci saranno i tuoi amichetti a salvarti!"

 

Beelzemon schioccò le dita, e la sua motocicletta si ripresentò sul campo di battaglia con un rombo assordante, fermandosi con uno stridio accanto al suo padrone. Barcollando, il demone raggiunse il suo veicolo e vi salì sopra, per poi quasi accasciarsi sul volante. Diede gas, e con un ultimo sguardo che prometteva vendetta, si allontanò in una fitta nube di fumo e polvere che oscurò la vista a Gallantmon e ai Tamers per qualche istante. Sentirono ancora per diversi istanti il rumore dei motori di Behemoth, ma sempre più distanti... e alla fine, quando la nube di fumo si fu del tutto diradata, non era rimasta più alcuna traccia di Beelzemon se non un segno delle ruote della sua moto sul terreno polveroso.

 

La battaglia era conclusa.

 

"Ce... ce l'hanno fatta, vero?" chiese Kenta, raggiungendo timidamente il gruppo con il resto dei loro compagni. Meramon stava a sua volta guardando neella direzione in cui Beelzemon si era allontanato, come se temesse che da un momento all'altro, il Demone della Gola decidesse di tornare indietro e finirli tutti. Invece, per fortuna, non accadde nulla. Beelzemon se n'era veramente andato.

"Credo... proprio di sì. Wow, se devo essere sincero, non pensavo che ce la saremmo cavata così!" rispose Terriermon, le orecchie che si agitavano per fargli aria. "Allora... adesso cosa succede? Takato e Guilmon... sono ancora fusi in quel Digimon?"

"Non... non ne ho idea, sinceramente." affermò Alice, la cui voce normalmente piatta era ora segnata da un pizzico di preoccupazione.

Anche Merammon scosse la testa. "Non ho mai visto un umano e un Digimon che diventavano una cosa sola." rispose il Digimon fiammeggiante, anche lui felice di essere vivo. "Non ho idea di come fare a farli tornare normali..."

 

"Takato-kun..." mormorò Jenrya. Fece per avvicinarsi a Gallantmon, e vide Calumon che si avvicinava a sua volta, un po' stordito. "Calumon, sai come si fa a far tornare normali Takato e Guilmon?"

"Calu..." mormorò la Shining Evolution, stringendo le orecchie e scuotendo la testa peer dire che lui stesso non sapeva come fare. Jenrya stava per dire qualcosa e proporre un modo per fare sì che la fusione si sciogliesse... quando Gallantmon cominciò a brillare e venne avvolto per qualche istante da una tenue luce bianca che nascose le sue fattezze. Sorpresi, il resto dei Tamers e dei loro amici Digimon restarono a guardare mentre la sagoma di luce che era stato Gallantmon si divise in due... e le due parti si separarono di mezzo metro per poi riprendere due forme ben conosciute. Takato e Guilmon riapparirono sotto gli occhi del resto del gruppo, e in apparenza non sembravano feriti... ma dalle loro espressioni era chiaro che non erano usciti del tutto illesi da quella tremenda battaglia. Takato toccò terra con i piedi...

 

...e un attimo dopo si accasciò a terra senza forze. Guilmon sospirò e crollò a terra accanto a lui.

 

"Takato-kun! Guilmon!" esclamò Juri per prima, correndo verso Takato senza esitazione. Il resto del gruppo la seguì a ruota e si prodigarono per verificare se Takato e Guilmon stavano bene. "Takato-kun, come stai? Ti prego, rispondi!"

"Stai... stai tranquilla, Juri-san. Adesso ci pensiamo noi..." affermò Ryou, per poi andare a stendere Takato su una sezione piana del terreno. Anche Monodramon e Renamon provvidero a fare sì che Guilmon fosse messo comodo, e la volpe umanoide controllò che il dinosauro rosso fosse in buone condizioni. Con sollievo, percepì che le reazioni vitali di Guilmon erano ancora forti. Ma c'era da chiedersi come mai lui e Takato non riprendevano i sensi...

 

"Takato?" chiese Ryou, restando accanto al Tamer più giovane, che adesso sembrava riprendere conoscenza. Takato strinse i denti e mosse a scatti un braccio, tenendosi il torace peer poi dare una serie di colpi di tosse che scossero tutto il suo corpo. "Takato-kun, come ti senti?"

"Cough... cough... Non... non lo so... G-Guilmon? D-dov'è... Guilmon?" mormorò. Cercò di alzarsi per cercare il suo Digimon, ma Ruki lo fece stare a terra.

 

"Stai giù, occhialoni. Non sei ridotto bene." disse la rossa Digimon Queen, cercando di mascherare la sua ansia con un tono brusco e diretto. Takato prese un bel respiro e cercò di calmarsi, ma il dolore alle costole e alle spalle lo metteva in allarme e gli impediva di stare tranquillo. "Guilmon è qui con noi. Starà bene, stai tranquillo."

"Va tutto bene, Takato-kun. Resta giù... non so esattamente cosa sia successo, ma quella strana fusione ti ha lasciato del tutto privo di forze." affermò Jenrya, cercando di far stare meglio il suo amico.

 

"Ow, ow, owww..." mormorò Guilmon, riuscito finalmente ad alzarsi in piedi e a far cessare il capogiro che lo aveva preso. "Che... che è successo, ragazzi? Come mai quella facce? Takatomon ed io siamo evoluti, e credo che abbiamo battuto Beelzemon, poi..."

"Hey, hey, va tutto bene! Momentai!" affermò Terriermon, usando una volta di più la sua frase tormentone. "Sì, avete dato una bella lezione a quel fanatico delle moto! Lo avete preso a calcioni nel sedere! Se n'è andato con le pive nel sacco! Una grandissima mossa!"

"Devo ammettere che sono rimasta impressionata." commentò Renamon, calma come al solito. Ma i suoi due compagni percepivano che, molto semplicemente, stava controllando in maniera quasi perfetta le sue emozioni, e che in realtà era sbalordita come loro dall'inaspettata evoluzione di Guilmon.

 

Ryou, da parte sua, non potè trattenere un sospiro di sollievo. Se doveva essere sincero, non era del tutto sicuro che quest'idea avrebbe avuto successo. Non che dubitasse delle capacità di Takato come Tamer, ma il loro avversario era uno dei Sette Grandi Signori dei Demoni. Che cosa era saltato in mente a Zhuqiaomon di affidarsi ad uno stratagemma così assurdo e rischioso? Se solo avesse avuto la possibilità di incontrare il Sovrano del Sud e chiedergli conto delle sue azioni... sperando che Zhuqiaomon fosse dell'umore di rispondergli, poi...

 

"Zhuqiaomon-sama non è mai stato il più razionale dei Quattro Sovrani." pensò tra sè, ripensando all'assurdità della situazione in cui si trovava. "Spero almeno che mi rispetti ancora abbastanza da rispondere alle mie domande."

 

Ma quelle domande potevano attendere, decise infine. In quel momento, la cosa più importante era portare Takato e Guilmon in un luogo sicuro, e fare in modo che stessero bene. In quel momento, erano più vulnerabili che mai se qualche Digimon ostile avesse deciso di attaccarli...

"Okay... Takato-kun, adesso è meglio se vi riposate un po', tu e Guilmon..." disse Ryou. Lui e Jenrya aiutarono Takato a rialzarsi, tenendolo ognuno per un braccio. Un po' malfermo, Takato si rimise in piedi e si appoggiò ai suoi amici. "Dobbiamo fermarci qui, per oggi. Non siamo in condizioni di sostenere altri scontri."

"E speriamo che non ci siano altri Digimon in giro..." affermò Hirokazu. "Oh, a proposito... vi dobbiamo ringraziare! Guardromon, Leomon... se non fosse stato per voi, credo proprio che sarebbe finita male!"

 

Leomon disse di sì con la testa prima di andare ad assistere Terriermon e Renamon con Guilmon. "Abbiamo fatto solo il nostro dovere." rispose il guerriero-leone con modestia. "Dovevamo pur difendervi... ma adesso pensiamo al vostro compagno, e a trovare un riparo."

"Grazie, Leomon-sama..." mormorò Juri. "Non... non so cosa avrei fatto se avessi perso Takato-kun... o qualcun altro..."

 

 

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Zhuqiaomon non era mai stato il più socievole dei quattro Sovrani dei Mondi Digitali. Ma quel giorno... quel giorno era decisamente di pessimo umore. E il rapporto che Chatsuramon e gli altri Deva gli avevano fatto non aveva certo aiutato...

 

"STATE CERCANDO DI DIRE... CHE NON SOLO ANTYLAMON E' STATO SCONFITTO, MA CHE ADESSO SI ACCOMPAGNA ANCHE A QUEGLI INVASORI?" ringhiò il Sovrano Fenice. Le fiamme che avvolgevano il suo piumaggio scarlatto arsero con maggiore violenza, e un bagliore inquietante si accese nei suoi occhi senza pupille, che parvero due pozze di lava! "QUESTA... E' UN'ACCUSA GRAVISSIMA, E SPERO PER IL TUO BENE CHE TU TE NE RENDA CONTO, CHATSURAMON!"

 

La consapevolezza di quanto spietato sapesse essere Zhuqiaomon e di quanto rapida sarebbe stata la sua fine se avesse accusato a torto un suo compagno Deva fece quasi dubitare Chatsuramon di quello che aveva visto con i suoi stessi occhi. Il Deva Cane prese fiato, in modo da farsi coraggio, e incrociò gli sguardi di tutti i suoi sottoposti, quasi volesse leggere nei loro occhi una conferma della sua versione degli eventi.

"L'ho... l'ho visto e lo confermo, supremo Zhuqiaomon-sama!" si affrettò a rispondere Chatsuramon. "Mentre quel Digimon nato da quella scellerata fusione combatteva contro Beelzemon... ho notato quel Lopmon accanto agli umani. E anche se la sua energia era molto diminuita, non posso confondermi. Quello era senza dubbio Antylamon, mio signore."

 

"Hmph... quasi non riesco a crederci. Com'è possibile che Antylamon ci abbia tradito? Lui è sempre stato uno dei più ragionevoli e dei più fedeli di tutti noi!" grugnì Vajiramon.

Mihiramon, il Deva Tigre, scosse la testa. "Inutile pensarci tanto. Quello che conta è che uno di noi è passato al nemico... e che quei dannati bambini umani hanno ora accesso alla Bio-Evoluzione! Non credevo che fosse possibile, ma a quanto pare... il Mondo Digitale di Azulongmon non è il solo ad aver assistito  questo fenomeno..."

 

"SILENZIO, MIHIRAMON! NON AMO CHE MI VENGA RICORDATO QUELLO CHE AZULONGMON CONSENTE NEL SUO MONDO DIGITALE!" tuonò l'irascibile sovrano Fenice, costringendo il Deva Tigre a chiudere la bocca così rapidamente da quasi mordersi la lingua. Mihiramon si fece indietro di due passi e attese che al suo Sovrano fosse sbollita la rabbia, poi tirò un sospiro di sollievo tra sè nel vedere che per fortuna la reazione di Zhuqiaomon si era esaurita lì.

Il feroce Digimon Sovrano chiuse gli occhi e attese qualche secondo, in modo da tenere la rabbia sotto controllo. "SE UNA FUSIONE E' RIUSCITA AD AVERE RAGIONE DI BEELZEMON, PER QUANTO MI DISGUSTI AMMETTERLO, VUOL DIRE CHE IL POTERE DI DIGIMON ED ESSERI UMANI MESSI ASSIEME E' ANCORA MAGGIORE DI QUANTO NON CREDESSI. E QUESTO... RAPPRESENTA UNA GRAVE MINACCIA PER DIGIWORLD. SE QUEI TRADITORI DECIDESSERO DI SOPPIANTARMI, COSA GLI IMPEDIREBBE COL TEMPO DI DIVENTARE ABBASTANZA FORTI DA REALIZZARE QUESTO PROPOSITO?" esclamò infine Zhuqiaomon, ancora troppo preso dalla sua paranoia per accettare l'idea di un accordo pacifico. "ANCHE SE BEELZEMON E' STATO SCONFITTO, DOBBIAMO STRONCARE QUESTA MINACCIA IL PRIMA POSSIBILE! NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCI DI SOTTOVALUTARE I NOSTRI NEMICI... NON APPENA AVRETE RECUPERATO LE FORZE, VI ORDINO DI ANDARE TUTTI INSIEME ALLA RICERCA DI QUEI MOCCIOSI, E DISTRUGGERLI UNA VOLTA PER TUTTE! NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCI ERRORI!"

 

Chatsuramon e il resto dei Deva annuirono senza proferire parola. In un modo o nell'altro, a tutti i costi, dovevano riuscire ad impadronirsi della Shining Evolution, o le conseguenze per Digiworld sarebbero state devastanti...

 

 

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Juri sospirò tristemente, mentre con un ramoscello muoveva i tizzoni del falò che lei e i suoi compagni avevano acceso. Era ormai scesa la notte su Digiworld, e il gruppo si era rifugiato in un crepaccio tra le rocce, in modo da sfuggire ai sensi acuti dei Digimon cacciatori. Per fortuna, almeno non c'era il problema di trovare un nascondiglio decente. Ma non era certo quello a preoccupare Juri, in quel momento...

 

Takato e Guilmon erano ancora privi di forze. Da quando il gruppo era riuscito a trovare quel luogo sicuro, i due amici erano piombati in un sonno profondo, e in quel momento giacevano su un sacco a pelo vicino al fuoco, sotto lo sguardo preoccupato della bambina castana e del suo Digimon. Seduto a gambe incrociate accanto al fuoco, come un protettore instancabile, Leomon teneva d'occhio sia Takato e Guilmon che la sua Tamer. Non sapeva esattamente cosa stesse pensando Juri, ma riusciva a capire che non stava bene e si sentiva terribilmente a disagio.

 

Era stata una giornata stressante e piena di momenti terribili. Certo, erano stati Takato e Guilmon a vedere il peggio, con quella terribile lotta che avevano sostenuto con Beelzemon... ma anche per lei, all'insaputa dei suoi compagni, era stata una prova difficile. Non potevano certo sapere cosa fosse scattato nella mente di Juri quando le era sembrato che prima Leomon, poi Takato e Guilmon sarebbero morti... Era qualcosa che sperava di poter racchiudere per sempre nella sua mente, un amaro ricordo con il quale non avrebbe più dovuto avere a che fare, e invece... adesso stava tornando, e lei si sentiva indifesa di fronte a questi sentimenti negativi.

 

"Juri." sentì la voce di Leomon che la chiamava, e il gigantesco uomo-leone pose una mano sulla spalla della bambina. Juri sembrò trasalire, ma cercò di mostrare al Digimon leonino un'espressione tranquilla, come se non fosse successo nulla.

 

"Leomon-sama? Va... va tutto bene. Sto... tenendo d'occhio Takato-kun, voglio essere sicura che stia bene..." disse prontamente.

Ma Leomon era troppo percettivo per non rendersi conto che Juri stava fingendo di stare bene. Fisicamente, non aveva niente, ma il nobile guerriero percepiva chiaramente che c'era molto che la turbava, qualcosa di cui Juri non era pronta a parlare. E non era sua intenzione spingerla a raccontare se lei non se la sentiva...


Ma questo non voleva dire che la tensione non ci fosse. Tutti avevano i nervi tesi, malgrado la nuova evoluzione di Guilmon desse un po' di speranza. Leomon guardò i Tamers e i loro Digimon che si affaccendavano per mettere su il campo e passavano regolarmente a vedere che Takato e Guilmon stessero bene... e in tutti loro, Leomon vedeva una tensione simile a quella che percepiva in Juri. Un'insidia strisciante e pericolosa, che rischiava di minare il gruppo...

 

Per il momento, Leomon poteva solo sperare che Takato e Guilmon si riprendessero in fretta. L'intero gruppo, e soprattutto Juri, aveva bisogno di loro...

 

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Beh... non ho molto da dire se non... sono tornato! E stavolta, spero di riuscire ad andare avanti fino alla fine! XD         

 

 

              

          

 

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Capitolo 34
*** Il vero nemico ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 34 - Il vero nemico

 

 

Cancellare...

 

Le istruzioni erano chiare. Il compito che gli era stato dato era quello. Non era fisicamente in grado di concepire un modo diverso di comportarsi. Per l'entità, quelle istruzioni erano tutto. La sua funzione, quella di individuare i programmi che avevano oltrepassato i loro limiti, che erano andati oltre la loro programmazione originale, e cancellarli.

 

In quel momento, poco sopra la crosta terrestre, poteva percepire innumerevoli programmi che evolvevano sempre di più, aumentavano sempre più le loro capacità fino ad invadere ulteriore spazio di memoria. Se fosse stato in grado di provare dei sentimenti, sarebbe stato furioso e frustrato. Il sentore di dati che si espandevano, il tumulto che proseguiva senza sosta, lo attiravano come il sangue caldo attira un vampiro, o il nettare dei fiori attira un'ape. Era un impulso irresistibile che permeava ogni fibra del suo essere.

 

E ciò nonostante, l'entità continuava ad erodere pazientemente il luogo in cui era confinata, aprendosi la strada con pazienza inumana. Incapace di provare quelle sensazioni che gli uomini o i Digimon avrebbero chiamato rabbia o fretta, egli proseguiva, lento ma inesorabile, verso la superficie. Ogni tanto, qualcuno di quei programmi gli capitava a tiro, ben nascosto nei meandri della terra. Lui li cancellava senza esitazione, rispondendo unicamente allo scopo per cui era stato programmato. Un'aggregazione di dati che era cresciuta oltre i limiti consentiti, e che ora era tornata ad essere niente più che componenti basilari. Per l'entità, era questo tutto quello che contava... anzi, no... era più esatto dire che era tutto quello che poteva fare.

 

Rilevata aggregazione di dati a coordinate X 378 Y 65 Z -120. Quantità di dati in fase di valutazione.

 

Valutazione eseguita. Volume di dati stimato 15 Gigabyte. Priorità secondaria.  Proseguire come da precedenti direttive.

 

Un passo alla volta, l'erosione continuava, e la cosa si avvicinava sempre più al suo obiettivo... e una volta che l'avesse raggiunto, tutto quello che doveva fare era calcolare il modo più rapido ed efficiente per cancellare tutti quei dati in più.

 

 

oooooooooo

 

 

"G-Guilmon..."

 

Takato si agitò nel sonno, muovendo inconsciamente un braccio mentre cercava di afferrare qualcosa che solo lui poteva vedere. Il ragazzino scosse la testa, cercando di fare mente locale. Cosa diamine era successo? L'ultima cosa che ricordava era che lui e Guilmon erano diventati una cosa sola... si erano trasformati in Gallantmon, ed erano riusciti a sconfiggere Beelzemon dopo un duro combattimento. Poi... poi, cos'era successo? Ricordava di essersi sentito improvvisamente debole, e poi... poi... tutto era diventato nero, e si era ritrovato in quella specie di vuoto.

 

Che strano... non sentiva dolore, eppure era sicuro di essere pieno di acciacchi quando la fusione tra lui e Guilmon si era sciolta. Evidentemente, i colpi che il Digimon di livello Mega aveva subito in quello scontro si erano in qualche modo ripercossi su di lui...

 

"Hmm... in effetti ha senso... nella foga di quella battaglia non ci avevo pensato..." mormorò Takato. Si passò una mano sul volto, come per verificare che fosse ancora tutto a posto... e finalmente, la sua mente si riattivò del tutto, permettendogli di rendersi conto di dove si trovava, e di pensare a come fare per uscire da questa situazione.

Tuttavia, ora che vedeva meglio dove si trovava, Takato doveva ammettere che non vedeva granchè da usare. Quel luogo non era altro che un vuoto senza fine che si estendeva fin dove i suoi occhi potevano vedere, percorso da macchie informi di colori cupi - verde scuro, grigio, blu spento, addirittura qualche sfumatura di marrone. Queste inquietanti nubi di colore si muovevano lentamente, invadendo lo spazio di altre, lasciandolo libero, oppure mischiandosi ai colori che c'erano già in uno spettacolo surreale.

 

"Dove... dove mi trovo? Questo... è un sogno, vero?" si chiese Takato mentre si guardava attorno con attenzione. "Guilmon? Dove sei, Guilmon?"

Con sgomento, si accorse che il suo Digimon non c'era... eppure, la sensazione che Guilmon fosse ancora con lui c'era sempre. Se fosse davvero successo qualcosa a Guilmon, se ne sarebbe già reso conto. Allora perchè non era lì? Cos'era successo? Questo... era davvero un sogno? In quell'inferno che chiamavano Mondo Digitale, praticamente ogni cosa era possibile...

 

"Jenrya-kun? Ruki-san? Juri-san? Ryou-san? Terriermon, Renamon?" Takato provò a chiamare i suoi amici, senza ricevere alcuna risposta. "Andiamo, Kazu-kun... Kenta-kun... Alice-san... dove siete finiti? Se... se è uno scherzo non è divertente..."

 

Ancora niente. Dopo qualche istante passato a vagare in quel vuoto senza tempo, Takato si sedette per terra (o almeno, quello che poteva passare per la terra) sconsolato e si appoggiò la fronte su una mano. Se quello era davvero un sogno, perchè non si stava svegliando? Cosa diamine era successo al suo corpo dopo che lui e Guilmon erano diventati Gallantmon?

 

Takato stava per pensare a qualche altro metodo per andarsene da lì e svegliarsi, quando vide le macchie di colore ed ombra davanti a lui che turbinavano ancora più velocemente e cambiavano di forma... come se stessero cercando di formare delle immagini! Il ragazzino restò per qualche istante a guardare, senza apparentemente rendersi conto di cosa stava accadendo... ma alla fine, si accorse che i movimenti di quelle macchie non erano casuali.

 

"Hm? E adesso che succede? Cosa sta..." Takato stava per completare la frase, ma si bloccò con un'esclamazione di sgomento quando una figura elegante e allo stesso tempo minacciosa emerse dalla marea di colori cupi, che si solidificarono in un'immagine ben definita! Davanti a lui, a soltanto qualche metro di distanza, era apparso un umanoide alto e di bell'aspetto, muscoloso e con lunghi capelli biondi, il cui corpo sembrava diviso verticalmente in due parti uguali tra luce ed oscurità - la metà destra del suo corpo presentava delle magnifiche ali da cigno, ricoperte di piume bianche... mentre dall'altra metà del suo corpo, alla stessa altezza di quelle piumate, spuntavano altrettante ali membranose simili a quelle di un pipistrello.

 

Takato rimase come ipnotizzato a guardare quella strana figura che volgeva lentamente lo sguardo a lui, quasi a volerlo costringere a restare al suo posto. Quando Takato cominciò ad avere l'impressione che quella strana creatura volesse andare a prenderlo, l'essere metà angelo e metà diavolo scomparve, disfacendosi nuovamente in ammassi di colori cupi... che però non persero tempo a mescolarsi di nuovo e formare nuove figure.

 

Un immenso coccodrillo rosso con un muso esageratamente lungo e due code a forma di frusta.

 

Una figura umanoide ammantata di rosso con le ali da pipistrello, il cui volto era soltanto oscurità solcata da un paio di feroci e luminosi occhi rossi.

 

Una figura bestiale che ricordava vagamente una capra bipede, con lunghi artigli di luce e ali da pipistrello.

 

Un vecchio macilento con una barba bianca lunga quasi fino a terra e delle vesti eleganti ma dai colori cupi.

 

Una donna alta, dalla pelle lattea e dai capelli neri come il buio più profondo, avvolta in vesti nere che lasciavano poco all'immaginazione...

 

Queste figure si succedettero rapidamente davanti agli occhi di Takato... e quando la donna vestita di nero scomparve, venne rapidamente sostituita da un'altra figura.

E Takato sgranò gli occhi incredulo quando riconobbe Beelzemon.

 

"Che... che cosa...? Beelzemon... voglio dire, Impmon... è uno di quelli? E soprattutto... chi sono quelli?" si chiese. "Sono... altri nemici... che cosa...?"

 

Improvvisamente, una luce pallida scaturì da qualche parte di quel luogo senza tempo, e invase rapidamente ogni cosa, facendo dissipare le immagini di quei Digimon sconosciuti. Takato strinse i denti e cercò di ripararsi il viso con un braccio, un attimo prima che la luce lo abbagliasse, e il ragazzino si sentì precipitare nel vuoto con un urlo silenzioso...    

 

 

oooooooooo

 

 

La prima sensazione che Takato provò quando fu di nuovo in grado di formulare dei pensieri coerenti, fu quella di una leggera e fresca brezza notturna che gli soffiava sul viso, e di essere disteso su qualcosa di soffice e avvolto da una pesante coperta. Il crepitio di un fuoco non troppo distante, e il calore che si irradiava da esso e gli investiva il volto... e poi, un peso sullo stomaco che rendeva difficile muoversi. Confuso e ancora intontito, i giovanissimo Tamer sbattè gli occhi e cercò di concentrarsi, anche se le immagini davanti ai suoi occhi fluttuavano e sfarfallavano come lo schermo di un televisore rotto. Per il momento, riusciva soltanto a vedere un blu scuro indistinto, e una luce soffusa che aleggiava tutt'attorno...

 

"...katomon?"

 

Il peso che gli gravava sullo stomaco si spostò leggermente... e Takato alzò lentamente una mano davanti al viso. Una familiare sagoma rossa apparve davanti a lui e invase gran parte del suo campo visivo... e questa volta, Takato non ebbe bisogno di essere sveglio del tutto per capire di chi si trattasse.

 

"G-Guilmon...?"

 

"Takatomon!" esclamò il piccolo dinosauro, e abbracciò affettuosamente il suo Tamer senza aspettare oltre. Ancora un po' frastornato per il suo turbolento ritorno alla realtà, Takato ricambiò l'abbraccio del suo Digimon, sentendo un'incredibile sensazione di sollievo. Era andato tutto bene, allora... Guilmon stava bene, e anche i suoi amici...

 

"Takato-kun!" esclamò la voce di Jenrya. Accortisi che Takato si era svegliato, gli altri Tamer si erano raccolti attorno a lui per vedere se stesse bene. Anche la distante e misteriosa Alice appariva preoccupata per il ragazzo. "Takato-kun, come ti senti? Non fare movimenti bruschi, okay?"

"Ve l'avevo detto che si sarebbe svegliato presto!" esclamò Terriermon. "Come dico sempre, pensa positivo!"

 

"Takato-kun!" Juri sorrise sollevata, permettendo finalmente al suo viso di illuminarsi. "Meno male che ti sei svegliato! Stavamo... stavamo davvero cominciando a preoccuparci!"

Ruki non era il tipo sentimentale, ma anche lei non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. "Ben svegliato, occhialoni. Dormito bene?" chiese, ma questa volta il suo sarcasmo mancava del suo classico mordente.

 

Takato si sciolse gentilmente dall'abbraccio di Guilmon, e dopo essersi passato una mano sul volto per scacciare anche gli ultimi residui di sonno, si guardò attorno... Jenrya, Terriermon, Ruki, Renamon, Juri, Hirokazu e Kenta, Shuichon... e ovviamente anche Ryou. E poi c'erano Leomon, Monodramon, Hagurumon, Lopmon... e anche Meramon era con loro, e in quel momento era seduto accanto al fuoco e cercava di ravvivarlo gettandoci dentro dei pezzetti di legno.

 

C'erano tutti, allora... per un attimo, Takato aveva avuto paura che fosse successo qualcosa di grave mentre lui era incosciente... ma cosa era successo, esattamente? Ricordava di aver sconfitto Beelzemon, di averlo costretto alla ritirata... ricordava che Beelzemon aveva giurato di vendicarsi... di diventare più forte... e da lì in poi, era tutto un vuoto.

 

"R-ragazzi..." mormorò Takato, una volta sicuro di riuscire a parlare e a mettersi seduto senza avere un mancamento. Finalmente, le immagini si stabilizzarono e la testa smise di girargli. "Che... che succede? Quanto... quanto a lungo sono stato ko?"

"Direi... all'incirca cinque o sei ore." affermò Jenrya. Juri passò a Takato una bottiglietta d'acqua, e il ragazzino cercò di berne quanta più possibile in un colpo solo. Si rese conto che era una cattiva idea solo quando l'acqua gli andò di traverso e cominciò a tossire e a sputarla fuori. "Ah! Hey, attento, Takato-kun! Non è una buona idea berla tutta d'un fiato!"

 

"Cough... cough... me ne... cough... sono... accorto... ugh!" ansimò Takato. Guilmon cercò di aiutarlo a riprendere fiato dandogli qualche pacchetta sulla schiena, e dopo qualche secondo, il giovane Tamer riuscì a rimettersi in sesto abbastanza da proseguire il discorso. "Ugh... insomma... alla fine io e Guilmon... siamo riusciti a battere Beelzemon... voglio dire, Impmon, giusto?" Nonostante tutto, la speranza che Impmon si rendesse conto del suo errore non era ancora svanita.   

 

"Sì, lo hai fatto scappare con la coda tra le gambe, amico!" esclamò Hirokazu. L'amico di Takato stava cercando di alleggerire un po' la situazione, e forse anche di vantarsi un po' di aver dato una mano nel corso della battaglia. "Hah, dovevi vederlo! Scommetto che d'ora in poi, da nero diventerà giallo per la paura!"

"Paura! Paura!" ripetè Hagurumon con voce metallica.

 

Il resto dei Tamers non era esattamente convinto di quello che diceva Hirokazu. "Beh... questo non credo proprio." affermò Kenta aggiustandosi gli occhiali. "Ho sentito cosa diceva mentre se ne andava. Ha detto che sarebbe tornato. E questa volta... potrebbe essere anche più forte di prima."

 

"Bella seccatura..." affermò Terriermon storcendo il naso. "Se anche Gallantmon è stato appena in grado di sconfiggerlo, la prossima volta che lo incontreremo, dovremo diventare ancora più forti, se vogliamo fermarlo! Hey, Jen, tu che ne dici? Pensi che possiamo fare anche noi la fusione che hanno fatto Takato-kun e Guilmon?"

"Una roba grandiosa! Come in Dragon Ball Z quando fanno la Fusion!" commentò Hirokazu. Alice sbattè gli occhi come perplessa, non sapendo di cosa stesse parlando.

 

Ma il commento scherzoso del cagnolino dalle orecchie lunghe non riscosse il divertimento di Jenrya. Il giovane Tamer cinese sospirò e guardò verso il terreno roccioso, sfregandosi il mento con una mano come se stesse cercando di raccogliere i suoi pensieri. C'era qualcosa che lo turbava... e non c'era bisogno di essere accorti come Renamon o Terriermon per accorgersene.

"Hm? Che succede a Jen? Ha fame, per caso?" chiese Guilmon inclinando la testa da un lato.

"Forse ha perso qualcosa, calu..." disse il piccolo Calumon, atterrando accanto a Guilmon e ripiegando le orecchie ai lati della testa.

 

"Stavo... stavo pensando a qualcos'altro, ragazzi." affermò il Tamer cinese, la cui voce suonava stranamente sommessa e quasi rassegnata. Ryou corrugò la fronte, chiedendosi di cosa potesse trattarsi... anche se doveva ammettere che aveva già una mezza idea di cosa potesse trattarsi.

Per diversi secondi, Jenrya restò in silenzio, quasi stesse cercando le parole con cui proseguire. Finalmente, quando Terriermon si sporse verso di lui per riscuoterlo, il ragazzo sospirò e si spiegò meglio. "Si tratta di questo Mondo Digitale, ragazzi. Questo... non è come il Digiworld che abbiamo visto nella serie animata... ormai di questo ci siamo resi conto tutti." disse. "Questo... è un mondo dove cane mangia cane..."

 

"Hey! Non potevi trovare una metafora un po' meno inquietante, Jen?" esclamò Terriermon, con le orecchie che scattavano su all'improvviso.

"Terriermon ha ragione! Non ti sembra un modo di dire troppo pauroso, fratellone Jen?" esclamò la piccola Shuichon, abbracciando il Pokemon cagnolino assieme a Lopmon.

 

Con fare imbarazzato, Jenrya mosse le mani davanti a sè. "Ah... ehm, è vero, è vero... scusate, è stato un esempio un po' infelice!" affermò. Takato e Juri riuscirono a fare una breve risata, mentre Ruki sospirò esasperata e scosse la testa. "Ecco... quello che volevo dire è... che temo che ci stiamo facendo influenzare dalle "regole", se vogliamo chiamarle così... di questo Mondo Digitale così violento. Ho paura... che anche noi ci stiamo abituando a queste regole. Stiamo ragionando soltanto in termini di quanto più forti possiamo diventare... di cosa possiamo fare per sconfiggere i nostri nemici... è davvero tutto quello che conta, per un Tamer?"

 

"Jenrya-kun?" chiese Hirokazu. L'espressione del ragazzino era quella di uno che non si rendeva propriamente conto di cosa volesse dire il Tamer cinese...

Juri, da parte sua, capiva un po' meglio cosa volesse dire Jenrya. Per lei, che non era per niente una fan delle battaglie, l'idea di rischiare la vita di un partner in un combattimento era terrificante... e qualcosa a cui non voleva pensare. Era un pensiero che in quegli ultimi tempi era fin troppo ricorrente...

"Non devo pensarci... non devo pensarci..." disse tra sè la bambina castana. "Leomon è qui con me... e ci siamo ancora tutti... non voglio che nessuno di loro si faccia del male... non voglio dover dire addio a qualcuno di loro... non riuscirei a sopportarlo..."

"Juri?" chiese il gigantesco uomo-leone, e appoggiò una mano sulla spalla della sua Tamer per cercare di farle coraggio. La bambina si rilassò e tirò un sospiro di sollievo.

"Va... tutto bene, Leomon-sama." affermò con un sorriso tranquillo. "Ero... ero solo un po' pensierosa, tutto qui.". L'uomo-leone non sembrava troppo convinto, in effetti... aveva l'impressione che Juri stesse cercando di non pensare a quello che la tormentava. Tuttavia, decise di non farle delle domande che avrebbero potuto turbarla... ci sarebbe stato tempo dopo per qualunque cosa dovessero discutere.

 

Jenrya si sgranchì le gambe e si passò una mano sulla fronte. "Capite cosa intendo? Temo che stiamo... cambiando. Era tutto cominciato come un gioco, per alcuni di noi. Non ci rendevamo conto di quanto ci fosse in gioco... e abbiamo pensato che fosse soltanto un gioco divertente da fare con i nostri amici Digimon." affermò. Temendo che le sue parole potessero essere interpretate nella maniera sbagliata, il ragazzo guardò verso Meramon e Leomon. "Senza offesa, si intende... stavo solo cercando di spiegare come la vedevamo noi ragazzi."

"Nessun problema... anche se fa parte del motivo per cui molti Digimon odiano gli uomini." disse Meramon. Gettò distrattamente un altro po' di legna nel falò, e produsse una lingua di fuoco per ravvivarlo.

 

"Beh... finora è sempre andato tutto bene..." azzardò Hirokazu.

Renamon volle intervenire. "Certo. Abbiamo avuto questa fortuna. Ma prova a pensare a tutte le volte che abbiamo evitato una disgrazia per un pelo." rispose. "E' proprio perchè vi trovate ad affrontare delle conseguenze reali che stiamo diventando più attenti, più decisi e più disposti a spingerci oltre quello che normalmente vorremmo fare. Dopotutto, l'istinto di autoconservazione è un impulso potente, che si parli di uomini o Digimon."

 

Ruki fece un sorriso un po' amaro. Ironicamente, per quanto adesso lo reputasse un modo di pensare sbagliato, le veniva in mente che il suo precedente atteggiamento nei confronti dei Digimon aveva il suo perchè, in un mondo spietato come quello in cui stavano viaggiando. Ed era questo che preoccupava e spaventava Jenrya... oltre al fatto che adesso c'era anche Shuichon con loro.

La bambina era seduta accanto al fuoco, con Lopmon tra le braccia, e guardava i ragazzi più grandi e i Digimon che la attorniavano con un misto di curiosità e timore reverenziale. In quel momento, Jenrya stava pensando che se non fosse mai stato coinvolto in questa storia, o se fosse stato più attento, più scrupoloso, più responsabile... forse adesso sua sorella non si troverebbe in un posto così pericoloso. Adesso era suo dovere proteggerla a qualsiasi costo... anche a costo di ricadere in quella mentalità che lo spaventava tanto.

 

"Ecco..." la voce di Takato interruppe i malinconici pensieri del gruppo, e il ragazzino si mise seduto sul suo sacco a pelo per mostrare che adesso stava bene. "Non... non credo sia il momento di buttarsi giù così, non trovate, ragazzi? Io e Guilmon stiamo bene... vero, Guilmon?"

"In effetti avrei un po' fame... ma a parte questo sto bene, credo." disse il piccolo dinosauro rosso.

Takato si avvicinò al suo Digimon e gli mise affettuosamente una mano attorno alle spalle. "Visto? Stiamo bene, sul serio. E siamo riusciti a superare un altro ostacolo. Tra non molto... dovremmo riuscire ad arrivare da questo Sovrano, e allora... beh, per allora, immagino che ci saremo inventati qualcosa!"

 

"Un modo di pensare alquanto ottimista." affermò Alice, a voce così bassa che quasi non la sentirono.

"Senti, biondina, non posso dire neanch'io di essere un'idealista." affermò Ruki. "Ma... se ci convinciamo fin da subito che non abbiamo possibilità, allora che senso avrebbe avuto venire fin qui? Dobbiamo essere realistici riguardo alle nostre possibilità, questo è quanto."

 

"E tu, Ruki-san... quante possibilità pensi che abbiamo se dovessimo affrontare questo sovrano?" chiese Kenta dopo un attimo di esitazione. Era la domanda che ronzava nella testa a un po' tutti, in realtà... e quando Ruki e Renamon restarono in silenzio per qualche istante, nessuno di loro lo prese come un buon segno.

"Volete la verità? Non penso che abbiamo molte chance contro questo Sovrano." affermò Renamon. "Sicuramente è più forte di Beelzemon, altrimenti non credo che gli permetterebbe di gironzolare per il Mondo Digitale."

"Già, Zhuqiaomon avrebbe già eliminato Beelzemon da un pezzo, se davvero credesse che avrebbe potuto diventare una minaccia per lui." affermò Ryou. Sapeva bene, per esperienza personale, quanto il Sovrano del Mondo Digitale del Sud potesse essere aggressivo e paranoico. "Anche con Gallantmon al nostro fianco... ho l'impressione che affrontarlo in un combattimento diretto non sia una buona idea."

 

"Allora che possiamo fare?" chiese Kenta scuotendo il capo e tenendosi la fronte con una mano. "Se ci trova, siamo tutti fritti come takoyaki!"

"Non credo che ci sia bisogno di allarmarsi tanto..." Ryou volle rassicurare i meno coraggiosi. "Ascoltate... secondo me, la cosa migliore da fare è cercare di affrontare Zhuqiaomon sul nostro piano invece che sul suo. Con questo non voglio dire che gli consegneremo Calumon o che gli permetteremo di fare quello che vuole, questo è certo. Ma... se non altro, possiamo fare in modo di venirgli incontro. Non sarà facile... so che Zhuqiaomon è un tipo irragionevole e facile all'ira. Ma... sono sicuro che avremo qualcuno che ci potrà supportare."

"Davvero? E chi è? E' un Digimon molto importante, vero?" chiese Shuichon eccitata. Lopmon sbattè gli occhi in un'espressione di vaga sorpresa, forse già immaginando di chi potesse trattarsi.

 

Il giovane Re dei Digimon esitò prima di rispondere... poi fece una breve risata e mosse una mano per dire che non c'era bisogno di pensarci su. "Beh... adesso, credo che sarebbe meglio riposarci un po'!" affermò. "Questa giornata è stata molto faticosa... soprattutto per Takato-kun e Guilmon. E domani... non credo che sarà rilassante neanche domani. Quindi... meglio che ci riposiamo, e poi proseguiamo. Ormai non dovrebbe mancare molto per raggiungere il Sovrano."

"Hmph... sempre a fare il misterioso, eh?" gli arrivò il commento sarcastico di Ruki. Anche Renamon stava guardando Ryo di sottecchi, rendendo chiaro che non era sicura se fidarsi di lui o meno. La sua abilità come Tamer era innegabile, ma era un po' troppo misterioso per i gusti della Digimon volpe.

 

"Beh, un Tamer deve pur avere i suoi segreti." rispose Ryo con fare tranquillo. Tra sè, sperava che non si vedesse cosa in realtà si agitasse dietro il suo comportamento. Se solo Ruki avesse saputo di che razza di segreti erano quelli di cui parlava...

Il Tamer leggendario guardò con vaga apprensione il suo Monodramon, che stava facendo la guardia in piedi sopra un avvallamento di roccia. Sorrise un po' amaramente al pensiero che era proprio lui, il Digimon a cui era così legato, la fonte di molte delle sue preoccupazioni. Cosa sarebbe successo se un giorno...?

 

No, inutile pensare a queste cose, quando c'erano problemi ben più urgenti da risolvere. Se le cose fossero degenerate fino a quel punto, allora avrebbe preso i dovuti provvedimenti. Ma finchè era tutto sotto controllo... finchè lui era sotto controllo... non era il caso di fasciarsi la testa prima di essersela rotta, e soprattutto non era il caso di coinvolgere quei ragazzi nei suoi problemi. Avevano già abbastanza a cui pensare.

 

"Credo che la cosa migliore da fare sia riposarci... e stare in guardia." affermò infine Leomon, cercando come poteva di fare coraggio al gruppo. "Monodramon sta già facendo il suo turno, ma tra poco toccherà a me. Voi rilassatevi, e non preoccupatevi più del dovuto."

"Stai attento, Leomon. Ormai siamo in una posizione molto delicata." rispose Renamon. "Non cercare di spingerti oltre le tue possibilità."

"Renamon ha ragione. Non devi rischiare per noi... o per me." affermò Juri, la cui vivacità era ormai da tempo svanita.  La bambina castana guardò il suo Digimon con occhi quasi tremanti, forse ancora scioccata dagli eventi di quella giornata intensa, e il nobile uomo-leone sgranò leggermente gli occhi. Ancora non sentiva che fosse il caso di indagare più a fondo... e soprattutto, comprendeva che questa doveva essere una questione molto personale per Juri, una di cui la giovanissima Tamer aveva difficoltà a parlare. Detto questo, la domanda su cosa tormentasse così tanto Juri continuava ad assillarlo...

 

A quel punto, Leomon fece l'unica cosa che pensava fosse giusta. Appoggiò delicatamente la sua enorme mano sulla testa di Juri, e le parlò per rassicurarla.

"Non temere per me, Juri. Io ho giurato di proteggerti, e tu hai dimostrato di meritarlo." affermò. "Tu hai davvero il cuore di un leone."

Juri non rispose nulla, ma quella frase le fece fare un sobbalzo. Davvero Leomon la pensava così? Davvero, anche una come lei poteva avere coraggio?

 

Da quando... beh, da quel giorno... Juri non avrebbe mai pensato che anche lei potesse essere coraggiosa come Takato, Guilmon, Ruki o gli altri... cos'aveva fatto, oltre che cercare di sfuggire ai suoi problemi? No, il suo non era coraggio, lei era solo una vigliacca egoista...

 

Eppure Leomon la pensava diversamente. Forse perchè non sapeva nulla di come lei fosse davvero? Questa terribile domanda la colse impreparata, ma... un attimo dopo, le venne il sospetto che in realtà Leomon si rendesse conto di molte più cose di quanto lei stessa non immaginasse. Era una strana sensazione... come se il suo Digimon riuscisse a comprenderla meglio tramite il loro astratto legame, di quanto non facessero le persone con gli sguardi e le parole.

 

Forse Leomon aveva ragione? Forse era vero che lei aveva dentro di sè un coraggio che lei stessa non pensava di avere?

 

Mentre i suoi compagni si indaffaravano per prepararsi per la notte, Juri restò seduta al suo posto, a gambe incrociate, a pensare a quelle parole...

 

 

oooooooooo

 

 

Con un tremendo boato che riecheggiò attraverso la pianura, due Monochromon si scontrarono e iniziarono a spingere l'uno contro l'altro, nel tentativo di costringere l'avversario a terra. I Digimon più piccoli si erano già dileguati, in modo da poter assistere allo scontro tra i due giganti senza correre il rischio di essere schiacciati, e i due pachidermi si separarono e cominciarono a muoversi con circospezione, attendendo il momento in cui l'altro avrebbe abbassato la guardia. Ogni tanto, uno dei due emetteva un grugnito, un verso di sfida che cercava di incitare l'altro a fare la sua mossa.

 

Da un picco lontano, Beelzemon stava osservando quello scontro con disinteresse e rabbia. Non aveva nessuna voglia di intervenire. Quei due Monochromon erano troppo deboli perchè assorbire i loro dati gli apportasse dei benefici sostanziali. Gli serviva altro...

 

Il Demone della Gola raccolse un sasso da terra... poi, strinse la mano a pugno e lo sbriciolò come se fosse stato fatto di talco. Era proprio questa la domanda che lo assillava e che non lo faceva stare tranquillo! Che cosa gli mancava, esattamente? Perchè, con tutti i miglioramenti che aveva fatto, ancora non riusciva ad avere la meglio? Perchè non era diventato il più forte? Chatsuramon e gli altri Deva erano stati di parola... ora lui non era più il debole e patetico Impmon, quel Digimon miserabile che si faceva trattare come una bambola di pezza da quei due mocciosi rompiscatole...

Ma non era stato sufficiente. Proprio quando tutto sembrava girare finalmente a suo favore, ecco che il moccioso con gli occhialoni e il suo ridicolo lucertolone rosso tirano fuori da chissà dove uno dei loro trucchi... e non solo lo avevano sconfitto, ma si erano anche rifiutati di dargli il colpo di grazia. Il suo orgoglio lo portava a pensare che questo fosse un insulto accuratamente calcolato, cosa che aumentava ancora di più la sua rabbia... e la sua disperazione.

 

"Maledizione!" ringhiò, facendo cadere per terra i frammenti del sasso che aveva raccolto. "Perchè? Perchè non sono ancora riuscito a vincere contro quei dannati Tamers? Cos'hanno loro, che io non ho? Che cosa mi manca? Per quanto diventi più forte... quel moccioso e il Digimon che lui ha creato sono un passo avanti a me! Non riesco a sopportarlo!"

 

In lontananza, la battaglia tra i due Monochromon si era fatta intensa - i due Digimon si erano scontrati di nuovo e si erano scambiati dei potenti colpi di corno... ma alla fine, dopo diversi attimi di incertezza, uno dei due aveva scagliato il suo attacco Volcanic Strike, colpendo in pieno l'altro Monochromon con un'enorme palla di fuoco scagliata dalle fauci. L'avversario aveva avuto soltanto il tempo di emettere un ringhio di dolore prima che i suoi dati venissero dispersi ed assorbiti dal vincitore, i cui occhi emisero un bagliore giallastro per mezzo secondo prima di tornare normali.

 

"Hmph..." grugnì Beelzemon, osservando con disgusto il risultato di quello scontro. Quel Monochromon era comunque rimasto un debole in confronto a lui. Se avesse voluto, avrebbe potuto ucciderlo in un attimo. Di tutti i Digimon che esistevano nel Mondo Digitale, era convinto di essere, se non il più forte dopo il Sovrano Zhuqiaomon, almeno uno dei più forti.

 

Eppure non riusciva a vincere la battaglia che contava. Quei maledetti Tamers continuavano a prendersi gioco di lui. Persino quella ragazza con la Renamon, che pure all'inizio sembrava essere più vicina al suo punto di vista, adesso andava d'accordo con le loro fandonie sul gioco di squadra e sull'unione.

 

E pensare che c'era un tempo in cui lui aveva quasi osato credere nelle stesse cose... ma no, ormai era tutto nel passato. Adesso era un Digimon diverso. Più forte. Fiero. Orgoglioso del suo potere...

...eppure non era ancora riuscito a capire il perchè quel Gallantmon era ancora più forte di lui. Era lì lì per dargli il colpo di grazia quando quei due insetti insignificanti lo avevano distratto... quel tanto che era bastato a Gallantmon per ribaltare la situazione a suo favore.

 

Dopo essere rimasto diversi minuti a rimuginare sulla sconfitta, il Demone della Gola raggiunse nuovamente la sua motocicletta, vi montò su e diede gas, allontanandosi furiosamente verso un altro luogo che sperabilmente potesse dargli più idee. Behemoth corse tra due nuvole di polvere, e Beelzemon strinse gli occhi mentre rivolgeva la sua attenzione a quello che pareva essere un canyon in lontananza. All'inizio, il Digimon motociclista non ci diede troppo peso... ma ora che gli stava arrivando vicino, Beelzemon si rese conto che c'era qualcosa che non andava. Non era proprio sicuro di saper dire il motivo, ma... sentiva che c'era davvero qualcosa di strano in quel luogo. Emanava uno strano sentore. C'era qualcosa di davvero inquietante nell'aria, un presagio alieno, di morte e desolazione...

 

Beelzemon non era certo un codardo, ma non era neanche un suicida. Imponendosi prudenza, il Demone della Gola frenò e si avvicinò lentamente al bordo del burrone, cercando di guardare giù per capire di cosa si trattasse. Quel sentore maligno non se ne andava, e anzi diventava sempre più forte man mano che lui si avvicinava... cosa diavolo poteva essere? Non sembrava un Digimon, ma neanche un Digi-gnomo, o qualcos'altro...

 

Per la verità, Beelzemon non aveva mai percepito nulla di simile in vita sua...

 

"Che... diavolo..." disse tra sè Beelzemon, finlmente giunto vicino al bordo. Discese da Bahemoth e imbracciò le sue pistole, poi si sporse appena un po' per capire cosa potesse essere. Ancora non riusciva a vedere abbastanza, perciò decise di rischiare ulteriormente e si sporse giusto un po' di più.

 

Quello che vide lasciò persino lui, uno dei Sette Grandi Signori dei Demoni, a bocca aperta.

 

In fondo a quella gola, dove in teoria avrebbe dovuto trovarsi un fiumiciattolo, vide una strana pozza piena di un denso liquido rosso-violaceo che si muoveva lentamente, come un ammasso di lava dal colore innaturale. Quella strana sostanza emetteva una debole luminescenza, come se qualcosa pulsasse al suo interno... dando a quella cosa un aspetto mostruoso... alieno... sbagliato! La sensazione di ripugnanza incrementò ancora di più, come se all'improvviso Beelzemon si fosse ritrovato all'interno di una nube di fitto miasma.

 

Pareva quasi che il Mondo Digitale stesso si ribellasse alla presenza di quella sostanza. Che l'ambiente stesso provasse orrore e raccapriccio. Qualunque cosa fosse, quel fluido purpureo non era semplicemente un pericolo. Era una cosa che non sarebbe mai dovuta esistere... e la cui presenza faceva venire dei brividi di disgusto persino a Beelzemon. Il Digimon motociclista indietreggiò, sorpreso lui stesso del fatto che in quel momento la sua rivincita con Gallantmon gli sembrasse passare in secondo piano...

 

La cosa violacea sembrò accorgersi a sua volta della presenza del Digimon nero. La massa informe cominciò a muoversi, e da essa si staccarono delle bolle fluttuanti, che si diressero verso Beelzemon come guidate da un'intelligenza aliena. Man mano che flttuavano, le bolle sembravano espandersi sempre di più, e la luce malata che irradiavano cominciò ad uscire dal crepaccio a sciabolate!

Beelzemon indietreggiò allarmato e afferrò le sue pistole. "Che... cosa sei? Cosa vuoi da me?" ringhiò, puntando le armi verso quella cosa incomprensibile.

 

Le parole di Beelzemon caddero nel vuoto. La mostruosità non fece neanche un accenno di essersi accorta della domanda e continuò a fluttuare lentamente verso di lui... e Beelzemon, senza scomporsi, sparò con entrambe le sue pistole, facendo esplodere la sfera di fluido violaceo come un'enorme mongolfiera! Il globo vivente crollò, lacerato in innumerevoli goccioline che evaporarono un istante dopo come se non fossero mai esistite.

"Hmph. Mi chiedo che diavolo fosse... non ha nemmeno lasciato dati da assorbire." affermò. Per quanto lo riguardava, quell'affare non era un suo problema. Se Zhuqiaomon e i suoi Deva erano davvero tanto preoccupati, che se la vedessero loro con quella porcheria.

 

Tuttavia... non riusciva ad ignorare quella sensazione inquietante che quell'affare emanava. Non aveva mai visto nulla di simile... era qualcosa che non apparteneva al Mondo Digitale, un elemento estraneo che non aveva posto tra le creature di quella terra. Poteva essere una minaccia anche per lui?

Non ne era sicuro, e non era ancora convinto che fosse affare suo. Tuttavia, adesso in un angolo della sua mente si era fatto strada un dubbio. Forse era il caso di tenere d'occhio quello strano fenomeno? Poteva essere un problema anche per lui...

 

Dopo essere rimasto ancora qualche istante lì vicino, per assicurarsi che quella cosa inquietante non lo stesse seguendo, Beelzemon salì nuovamente in sella a Behemoth e diede gas, voltandosi indietro ancora per un paio di volte. Per quanto cercasse furiosamente di reprimere questa sensazione, l'idea che quell'affare fosse ancora lì, in fondo a quel burrone, non lo faceva stare del tutto tranquillo...

 

Ma la preoccupazione fece presto spazio ad un'idea. Sicuramente, i Deva e il loro Sovrano non avrebbero potuto passare sotto silenzio quel particolare fenomeno... chissà, se lo avesse tenuto d'occhio, anche quei mocciosi sarebbero stati attirati da quello strano fenomeno... e allora, avrebbe avuto un'altra occasione per pareggiare i conti con Gallantmon.

"Interessante... forse questo strano fenomeno potrebbe tornare a mio favore." disse tra sè il Digimon demoniaco. "Intanto, è meglio cercare un luogo dove potrò assorbire un po' più di dati. Per quando sarà il momento di regolare i conti con quei ragazzini insolenti e i loro Digimon addomesticati... voglio essere al massimo della forma."

 

Beelzemon diede gas e si allontanò, scomparendo all'orizzonte con un'assordante rombo di motori...

 

 

oooooooooo

 

 

La mattina dopo...

Il gruppo dei Tamers e dei Digimon che si erano uniti a loro avevano ripreso il cammino, cercando di arrivare quanto prima alla loro destinazione. Per la verità, Ryo non era stato troppo convinto, temendo che Takato fosse ancora troppo debole per sostenere una camminata così impegnativa, ma il ragazzino e il suo Digimon erano stati più che chiari, e avevano insistito che potevano farcela. Anche Jenrya aveva voluto essere sicuro che Takato e Guilmon non si strapazzassero più del dovuto... ma Ruki era intervenuta a favore di Takato.

 

"Senti, cervellone, Takato-kun non ha bisogno di qualcuno che gli faccia da babysitter." aveva detto la rossa Digimon Queen, davanti alle insistenti rimostranze di Jenrya. "Se dice che se la sente, è perchè se la sente. E comunque, ad un certo punto dobbiamo pur muoverci." 

Renamon annuì. "Se fossimo rimasti da quelle parti, saremmo diventati un bersaglio troppo facile per qualsiasi Digimon si trovasse lì. Compresi i Deva." commentò la volpe. Anche in quel momento, il gruppo si era limitato a percorrere i canyon più stretti, in modo da proteggersi sia dal sole cocente che dagli sguardi acuti dei Digimon predatori.

 

Jenrya sospirò e guardò in direzione di Shuichon, senza dubbio quella che aveva meno preoccupazioni di tutti loro. La bambina camminava nel bel mezzo del gruppo, dove poteva essere meglio protetta, e parlava senza troppi problemi ora con qualcuno, ora con qualcun altro... in quel momento, in effetti, Shuichon trovava Alice e Dobermon molto interessanti, e la biondina stava avendo un po' di difficoltà a gestire tutta questa attenzione ed energia!

 

"Wow! Quindi il tuo nonno ha aiutato a creare i Digimon? E' davvero un uomo in gamba!" stava esclamando la bambina più piccola, mentre con una mano accarezzava un imbarazzato Dobermon. Essere coccolato da una bambina non faceva dei gran favori alla sua aria da feroce cane da guardia...

 

"Beh..." cercò di dire Alice. Stava cercando le parole giuste per spiegarsi a Shuichon senza apparire sgarbata. "Mio nonno... faceva parte del gruppo dei Monster Makers. Sono... le persone che hanno iniziato il progetto Digimon. Non... pensavano che potesse sfuggire di mano fino a questo punto..."

"Hm? Perchè, non sei contenta di aver conosciuto Dobermon?" chiese Shuichon, un po' più calma ma comunque entusiasta. "Io devo ringraziare il tuo nonno e i suoi amici! E' grazie a loro che ho conosciuto Terriermon e Lopmon!"

 

"E' ancora... un po' strano... viaggiare con voi umani..." disse Lopmon, le cui memorie di quando era Antylamon non erano svanite. "Però devo ammettere che mi piace..."

Chissà, stava pensando l'ex-Deva Coniglio. Forse, se avessero davvero dovuto confrontarsi con il Sovrano, avrebbe potuto dare una mano a convincerlo.  Forse. Con tutto il rispetto che Lopmon / Antylamon aveva per il suo sovrano, non poteva certo ignorare il carattere irascibile di Zhuqiaomon.

 

Alice, da parte sua, non era molto sicura di cosa rispondere. Dobermon era il suo partner, certo... e doveva ammettere che le piaceva passare del tempo con lui. Era piacevole anche soltanto stare assieme, senza scambiarsi una parola. Però... sapeva che non sarebbe durato. Prima o poi, temeva che sarebbe giunto il momento della separazione.

 

"Cavolo, quanto ancora dobbiamo camminare per uscire da questo labirinto di canyon?" si lamentò qualcuno, e Alice ringraziò tra sè la distrazione che le risparmiava di dover dare una risposta. Questo, chiaramente, era Hirokazu, e la sua situazione era peggiorata dal fatto che doveva portarsi dietro Hagurumon - il piccolo Digimon meccanico non era abbastanza veloce da tenere il passo con il resto del gruppo, e al tempo stesso era molto più pesante di quanto le sue ridotte dimensioni non lasciassero credere.

 

"Faremmo prima, se mettessi un po' a tacere quella tua lingua lunga." lo rimproverò Ruki.

 

"Hey! Per tua informazione, regina dei Digimon..." reagì Hirokazu, le ultime tre parole dette con un sarcasmo che faceva il paio con quello della ragazzina. "Sono giorni che camminiamo in questa specie di valle della morte circondati da tutti questi Digimon che non chiedono di meglio che di farci la pelle! Tanto spiacente se sono un po' contrariato!"

 

"Fino a prova contraria, siete stati voi due a voler venire per forza. Non sono stata io ad obbligarvi." rispose Ruki senza perdere un colpo. "Quindi, se devi aprire bocca, almeno cerca di farlo per dire qualcosa di utile, invece che lamentarti."

"Per favore. Non è questo il momento di litigare." affermò Leomon, provvedendo a mettersi in mezzo ai due litiganti, con grande sollievo di Takato, Juri e Calumon. "Abbiamo già abbastanza problemi senza farci distrarre da dispute personali."

"Leomon ha ragione, dobbiamo pensare a come fare." continuò Jenrya. "Adesso che Calumon è con noi... è solo questione di tempo prima che i Deva rimasti ci diano la caccia."

 

"E ho l'impressione che non sarà facile convincerli a desistere." affermò Renamon. Ruki storse il naso, ma non disse nulla e si convinse a lasciar perdere le sue rimostranze.

 

Come se le parole di Jenrya si fossero rivelate in qualche modo profetiche, Guilmon si fermò di colpo e annusò l'aria. L'odore era inconfondibile. Lo stesso che aveva sentito poco prima di ogni incontro con un Deva. Gli occhi del piccolo dinosauro si strinsero, e una luce di allarme si accese nelle sue pupille.

"Takatomon, siamo in pericolo. Stanno arrivando. E sono in tanti." affermò.

Takato e gli altri si misero rapidamente in guardia. "Cosa? Sei sicuro, Guilmon?"

 

Anche Monodramon si era messo in guardia. "Si stanno avvicinando... e sono in tanti. Stavolta hanno deciso di non lasciare nulla al caso." affermò.

"Rilevo... numerose fonti di energia..." esclamò Hagurumon, la cui voce metallica non riusciva a nascondere il suo allarme. Renamon corrugò la fronte, Leomon si mise davanti a Juri e afferrò l'elsa della sua spada. Anche Meramon, pur sapendo di non poter fare molto contro dei Deva, si mise in guardia, e le fiamme che lo componevano presero ad ardere con più forza.

 

"Si stanno avvicinando... e temo che si tratti di numerosi Deva. Non solo loro, in effetti..." disse il Digimon leonino. Lopmon rabbrividì, Dobermon guardò da una parte all'altra e fiutò l'aria, e i Tamers cercarono le loro carte e i loro D-Ark per prepararsi a quello che appariva come uno scontro inevitabile. "Tre... quattro... cinque... ce ne sono addirittura otto!"

 

"Stanno arrivando, calu..." mormorò Calumon, piegando le orecchie contro il corpo in un gesto di paura.

 

"Ma bene, sciocchi Tamers! Avete deciso di venire personalmente a consegnarci la Shining Evolution?" ringhiò una voce sarcastica, appartenente ad un massiccio Digimon simile ad un enorme cane apparso sopra una delle rupi più basse, proprio davanti al gruppo: coperto da una pesante armatura argentata, con un mantello viola sulle spalle e una maschera mostruosa sul volto, il Deva Cane Chatsuramon fissava rabbiosamente il gruppo con un paio di occhi simili a sfere di lava incandescente. La sua bocca mostruosa, resa ancora più terrificante dalle zanne ricurve che ne uscivano, era contorta in un ghigno rabbioso. "O forse avete deciso di tentare il tutto per tutto? Pur sapendo che non avete possibilità contro tutti noi messi assieme?"

 

Si sentì un potente colpo d'ali, e il Deva Tigre Mihiramon atterrò accanto alla rupe dove Chatsuramon si trovava. Con un ghigno acuto, il feroce felino ripiegò le ali sulla schiena e si mise in guardia, il sole che riluceva sugli scudi montati sui fianchi e sulle spalle. "Se non altro, dobbiamo riconoscere che avete fegato." ruggì, la coda che si muoveva rapidamente da una parte all'altra.

 

"La vostra forza è diventata troppo grande. Non possiamo permettervi di andare avanti, o diventerete una minaccia per tutti noi!" tuonò Vajiramon. Il Deva Bue apparve sopra un altro costone di roccia ai lati del gruppo, tenendo una spada in ciascuna mano. Pajiramon, la Deva Pecora, era al suo fianco, con la balestra già carica e puntata contro i suoi nemici. Un po' più in là, cominciò a sentirsi un rombo sordo... e quando Ryo e Monodramon si voltarono in quella direzione, videro una familiare figura simile ad un serpente ad otto teste. Orochimon, senza ombra di dubbio... e vicino a lui si trovava Makuramon, che fissava rabbiosamente i Tamers che considerava responsabili della situazione difficile in cui si trovava. Infine, da un altro lato, i ragazzi videro arrivare Santiramon, il Deva Serpente, e Kumbhiramon, il Deva Topo.

 

Il gruppo dei Tamers era effettivamente circondato. Non c'era modo di sfuggire a quella trappola senza affrontare almeno due dei nemici...

"Accidenti, sono riusciti a metterci in trappola..." affermò Jenrya. Terriermon si mise in guardia e prese fiato, mettendosi davanti non solo al suo Tamer ma anche alla sua sorellina.

 

"Hey, Kenta... mettiti dietro di noi!" affermò Hirokazu, con una serietà che quasi lo faceva sembrare un'altra persona. "Tu non hai ancora Digimon. Ci pensiamo noi a combattere."

"Va... va bene!" rispose il ragazzino con gli occhiali, con un brivido di paura. Se anche Hirokazu stava prendendo sul serio questa minaccia, voleva dire che erano davvero in guai seri.

 

"Avete un'ultima possibilità, umani! Sono abbastanza magnanimo da darvi questa chance! Il nostro Sovrano non avrebbe tutta questa generosità!" tuonò Chatsuramon dopo qualche istante passato a scrutare il gruppo dei Tamers, e cercare di rendersi conto di quale fosse la minaccia maggiore. Sicuramente, quel piccolo Digimon rosso chiamato Guilmon era quello che meritava la sua attenzione immediata... ma c'era qualcosa nel partner di Ryo che per qualche motivo lo inquietava. Un'energia sconosciuta, che Chatsuramon non era sicuro di poter descrivere... come un fuoco che ardeva sotto le braci e non aspettava che il momento giusto per scatenarsi su tutto ciò che lo circondava...

 

"Consegnateci la Shining Evolution, e tutti i Digimon che sono con voi. Saranno adeguatamente giudicati per il loro tradimento nei confronti del nostro Sovrano." continuò il Deva Cane, dopo essersi assicurato che tutti i Tamers stessero prestando attenzione. "Voi ve ne andrete dal Mondo Digitale e tornerete alle vostre vite, dimenticando tutto quello che avete visto qui. Non tornerete mai più a DigiWorld, e noi in cambio non minacceremo più le vostre miserabili vite. Questa è la vostra ultima possibilità. Scegliete con saggezza."

 

Orochimon mosse nervosamente le sue otto teste, tenendo d'occhio quanti più possibile del gruppetto. Aveva l'impressione che ben pochi di loro avrebbero accettato... e questa sua impressione fu confermata quando, dopo un istante, Takato e Guilmon si fecero avanti.

"Perchè deve per forza andare così?" esclamò il ragazzino. "Non siamo venuti qui per combattere. Volevamo solo recuperare il nostro amico Calumon e cercare di risolvere i nostri contrasti. Vorremmo parlare al vostro sovrano, e trovare una soluzione che vada bene a tutti e due!"

"Ma non vi consegneremo Calumon!" rispose Ryo. "Non sarà così che sconfiggeremo il vostro vero nemico. Se ci attaccate, ci difenderemo... e non vi lasceremo prendere Calumon!"

 

"Grazie, calu..." disse il piccolo Digimon, sentendosi più sicuro.

 

Chatsuramon ghignò sinistramente. "Immaginavo che avreste risposto così. E per certi versi, lo speravo." ringhiò. "Ci siete costati molto, ragazzini impudenti. Voi e i vostri schiavetti avete già eliminato diversi di noi, e quest'offesa al nostro onore va vendicata in qualche modo. Deva, ora tocca a voi. Eliminate tutti questi mocciosi e i loro Digimon addomesticati. Ma catturate la Shining Evolution e quel Monodramon. Devono essere nostri, a qualsiasi costo."

 

Tutti i Deva ed Orochimon si prepararono allo scontro, e il gruppo di Tamers e Digimon si dispose in un cerchio. Non tutti erano sicuri di potercela fare, e quella si preannunciava come una battaglia molto difficile... ma forse, se fossero riusciti a fermare i Deva, avrebbero avuto la possibilità di risolvere una volta per tutte quella situazione così difficile.

 

"Takatomon." disse Guilmon.

 

Takato si aggiustò gli occhialoni ed estrasse la sua prima carta. "Sì, Guilmon. Sono pronto." affermò, e prese un respiro profondo. Era il momento della verità...

 

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

 

 

  

 

 

 

 

 

  

 

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Capitolo 35
*** La sfida dei Deva, Parte 1 ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 35 - La sfida dei Deva, Parte 1

 

 

I Tamers erano pronti a tutto. I Deva e i loro scagnozzi erano tutt'attorno a loro, e si preparavano a sferrare un attacco massiccio contro i ragazzi e i loro Digimon... ma il gruppo di amici aveva già pronti i loro D-Power e le loro carte, e prima che i nemici potessero fare la prima mossa, Takato aveva già inserito una carta blu nel suo strumento, e Guilmon stava emanando una tenue luce azzurra preludio alla sua evoluzione.

 

"Okay, ragazzi. Questa volta sono venuti ad accoglierci con tutti i loro compari." disse freddamente Ruki. "Inutile dire che dobbiamo mettercela tutta, vero?"

 

Hirokazu deglutì, mentre Kenta - l'unico del gruppo a non avere ancora un Digimon - cercò di nascondersi dietro i suoi compagni e tenere al sicuro Calumon.

 

"Tamers! Allora, avete davvero intenzione di provare ad opporci resistenza? Credete davvero che accadrà qualche altro miracolo, come quando avete affrontato Beelzemon?" tuonò Chatsuramon, affiancato ora da Mihiramon e Vajiramon. "Sembra che non vi rendiate conto della situazione in cui vi trovate. Non potete sperare di vincere. Siamo troppi, e troppo forti. E' già stato un mezzo miracolo che siate arrivati intatti fin quaggiù, ma la vostra fine è ormai solo questione di tempo!"

 

Ryo sospirò. In effetti, non si aspettava nulla di diverso da Zhuqiaomon e dai suoi Deva. A questo punto, l'unica cosa da fare era combattere con tutte le loro forze... e anche questo probabilmente non sarebbe stato abbastanza, se il Sovrano si fosse fatto vedere. Ma che altra possibilità avevano? Se per uscire da quell'accerchiamento e cercare di far capire al bellicoso Sovrano chi fosse il loro vero nemico dovevano combattere contro tutti i Deva rimasti... allora tanto valeva tentare il tutto per tutto. Anche Meramon, nonostante il nervosismo fosse chiaramente visibile sul suo volto, si teneva in guardia e si preparava a lottare... e questa sua determinazione aiutò il giovane Tamer Leggendario a mantenere il sangue freddo.

 

"Ho visto di peggio, dopotutto..." pensò tra sè, e gettò un'occhiata ansiosa a Monodramon.

 

"Non vi consiglierei di dare per scontata la vostra vittoria, Chatsuramon-sama." avvertì Ryo con tutta calma. Guardò attorno a sè, per farsi un'idea di cosa aspettarsi dai loroo avversari. Effettivamente, avevano di fronte degli avversari formidabili, ma almeno Beelzemon non era tra loro. Questo voleva dire che avevano qualche possibilità, per lo meno. "Finora siamo sempre riusciti a vincere. Perchè non dovremmo riuscirci anche questa volta?"

 

"Senti, re dei Digimon, se hai il tempo di dire frasi ad effetto, allora risparmia il fiato e concentrati sulla lotta!" lo rimbeccò Ruki. "Ci conviene combattere come non abbiamo mai fatto finora. Siete pronti?"

 

"Questa volta non ci sarà tregua per voi, Tamers!" esclamò Chatsuramon. "All'attacco! Nessuna pietà!"

 

"Eccoli che arrivano!" esclamò Jenrya, vedendo che i loro nemici già iniziavano ad avvicinarsi. "Shuichon, tu e Lopmon restate dietro di noi!"

 

La bambina più piccola deglutì timidamente e raggiunse Kenta, tenendo tra le braccia Lopmon come se fosse stato un peluche. "Va... va bene, fratellone!"

"Adesso sì che si fa sul serio..." mormorò Kenta, mentre con una mano teneva la spalla di Shuichon in modo che stesse lì vicino.

"Buona fortuna, calu..." disse Calumon. Il simbolo sulla sua fronte si illuminò, come preludio a quello che stava per accadere...

 

 

"CARD SLASH!"

Tutti assieme, i Tamers attivarono i loro D-Power, e una prorompente aura di energia scaturì dai corpi dei loro Digimon, i cui dati si ricombinarono per realizzare la loro successiva evoluzione...

 

"RADIANT FAITH ACTIVATE!" Takato, Jenrya, Ruki e Ryo scannerizzarono tutti assieme le loro carte blu, facendo in modo che i loro Digimon arrivassero direttamente al livello Ultimate...

 

"Guilmon shinka... GROWLMON! Growlmon chou shinka... WARGROWLMON!"

"Terriermon shinka... GARGOMON! Gargomon chou shinka... RAPIDMON!"

"Renamon shinka... KYUUBIMON! Kyuubimon chou shinka... TAOMON!"

 

 

"Monodramon, tieniti pronto. Temo che non sarà uno scherzo." disse Ryo, per poi attivare anche lui il suo D-Power e strisciare una carta blu non appena il draghetto fece un cenno con la testa. "RADIANT FAITH ACTIVATE!"

 

"Monodramon shinka... STRIKEDRAMON! Strikedramon chou shinka... CYBERDRAMON!"

 

In breve tempo, non meno di quattro Digimon di livello Ultimate si erano schierati, pronti a dare battaglia ai Deva e ai loro scagnozzi... e il resto del gruppo, o almeno quelli che erano in grado di farlo, decisero che non sarebbero stati da meno.

"Leomon-sama..." disse Juri, dopo aver preso un bel respiro. Il nobile uomo-leone si rendeva conto che la ragazzina stava cercando in ogni modo di trattenere la paura - di non essere all'altezza, ma soprattutto, che qualcuno dei suoi compagni non uscisse sano e salvo da quella che si preannunciava come una delle loro battaglie più impegnative.

 

"Juri. Non devi costringerti a combattere, se non vuoi." disse Leomon. "Se vuoi, io resto qui con te a proteggerti."

Per un attimo, Juri fu tentata di chiedere proprio questo a Leomon... ma subito dopo, si disse che questo era un pensiero egoistico, e che per quanto possibile doveva dare una mano anche lei, a prescindere dai rischi. "Sì... lo so, Leomon-sama, ma... adesso sono qui, devo fare la mia parte... altrimenti, non sarei degna di essere una Tamer!" affermò. Chiuse gli occhi per un secondo, in modo da scacciare i pensieri funesti che minacciavano di farla recedere... poi, imbracciò a sua volta il suo D-Power e si preparò con il suo deck di carte. "Devo... devo solo pensare che andrà tutto bene. Farò... tutto quello che posso per darle una mano, Leomon-sama!"

Il nobile guerriero disse di sì con la testa. "Rispetto la tua decisione, Juri. Che sia quella migliore anche per te." affermò. Poi, si piazzò di fianco a Taomon e si sgranchì le braccia, pronto a combattere. Meramon represse un moto di paura e si impose di restare calmo, piazzandosi in un punto dove sperabilmente avrebbe potuto dare una mano senza esporsi a troppi rischi.

 

"O-okay... Hagurumon, ora tocca a noi!" disse Hirokazu. Il giovane tamer estrasse una carta dal suo deck e la scannerizzò nel suo D-Power... e un istante dopo, l'energia del Digivice cominciò a scorrere nel piccolo Digimon meccanico, che emise uno stridio metallico prima di trasformarsi nella sua forma Champion.

 

"Hagurumon shinka... GUARDROMON!"

 

"Alice, tu e gli altri, restate dietro di me." disse Dobermon. L'enorme cane fece cenno alla biondina, a Shuichon e a Kenta di mettersi al sicuro in una nicchia tra le rocce, poi si piazzò davanti a loro in modo da fare barriera con il suo corpo se fosse stato necessario. La bambina bionda annuì senza dire nulla e guidò gli altri due nel loro rifugio improvvisato... e un attimo dopo, la battaglia era già esplosa in tutta la sua violenza!

 

Fu Orochimon a dare inizio alle ostilità. Il Digimon simile ad un'idra si alzò in tutta la sua ragguardevole altezza e puntò diverse delle sue teste contro i Tamers, per poi spalancare le fauci e scagliare un torrente di fuoco davanti a sè! "Inferno Blast!"

"Radiation Blade!" WarGrowlmon rispose a tono, fendendo l'aria con entrambe le lame montate sulla sua armatura, e provocando un'ondata che si scontrò con violenza contro le fiamme di Orochimon, provocando una fragorosa esplosione e intercettando il colpo a metà strada! Rapidmon e Taomon furono costretti ad indietreggiare per la violenza dell'esplosione, e Guardromon dovette ancorarsi come poteva alle rocce circostanti per evitare di essere sollevato da terra!

"AAAARGH!" esclamò Hirokazu, abbarbicato ad una formazione di roccia vicina. "Questa volta fanno proprio sul serio!"

"Hirokazu-kun, ma che combini?" esclamò Kenta preoccupato. "Presto, vieni anche tu a rifugiarti!"

 

"Dobbiamo fare sul serio fin dall'inizio." esclamò Jenrya. Estrasse una carta dal deck, sperando di aver fatto la scelta giusta ad aggiungerla. "CARD SLASH! Zudomon Activate!"

Rapidmon evitò un fendente da parte di Mihiramon e sollevò un braccio. Immediatamente, un enorme martello da guerra argentato apparve nella mano di Rapidmon, della stessa foggia di quello usato da Zudomon nella prima serie di Digimon Adventure... e il Digimon corazzato fece un sorriso convinto dietro la piastra metallica che gli copriva il volto. "Grazie, Jenrya! Sapete cosa si dice del chiodo che sta troppo in alto, vero?"

 

"Cosa?" ringhiò Mihiramon, guardando incredulo l'arma venuta fuori dal nulla. Il Deva Tigre cercò di scansarsi, ma Rapidmon fu più veloce di quanto lui non pensasse, e Mihiramon se lo trovò di fronte prima ancora di rendersi conto che si stava spostando. Rapidmon vibrò un poderoso colpo con il martello di Chrome-Digizoid e raggiunse Mihiramon, scaraventandolo indietro per un tratto considerevole prima di farlo cadere a terra stordito. Ma il Deva Tigre si rialzò un attimo dopo, scrollandosi e spiegando le ali per tentare un attacco dall'alto. Rapidmon si spostò per cercare di evitarlo... ma così facendo finì sulla traiettoria di Vajiramon, il Deva Bue, che ne approfittò per mettere a segno un poderoso colpo in carica! Questa volta, fu Rapidmon a perdere la presa sul terreno e a fare un volo...

 

"Attento, Rapidmon!" esclamò Jenrya, strisciando rapidamente un'altra carta. "CARD SLASH! Hyper Wings Activate!"

Un paio di ali luminose apparve sulla schiena del Digimon cibernetico, che riuscì ad eseguire una spettacolare capriola a mezz'aria e diede un colpo d'ali che riuscì a farlo atterrare in piedi. Vajiramon grugnì per il disappunto e sollevò le sue spade, per poi muoverle rapidamente davanti a sè.

"Treasure Sword!" grugnì il Deva Bue. Dal punto in cui le sue spade si erano incrociate scaturì un devastante raggio di energia luminosa che sfrecciò verso Rapidmon... ma la forma Ultimate di Terrieron reagì abilmente e scagliò un raggio di energia che intercettò il colpo di Vajiramon a metà strada.

"Tri-Beam!" esclamò Rapidmon. Dal suo corpo scaturì una potente scarica di energia, e i due potenti attacchi si scontrarono tra loro, provocando un'esplosione che costrinse i Digimon più vicini a ritirarsi, abbagliati e confusi. Vajiramon si ritirò con un grugnito irritato... e Taomon lo prese immediatamente di mira!

 

"Talisman Spell!" esclamò la Digimon sciamana. Con una serie di rapidi movimenti, disegnò in aria un simbolo dell'alfabeto sanscrita e lo scagliò contro Vajiramon, che si accorse appena in tempo dell'attacco e, con un'esclamazione di sgomento, riuscì ad attutire il colpo incrociando le spade davanti a sè. L'ideogramma di energia esplose addosso al Deva Bue, che finì a terra con un lungo muggito di rabbia e dolore.

 

"Vajiramon!" esclamò Pajiramon, correndo in aiuto del suo compagno. Con un belato rabbioso, la Deva Pecora puntò la sua balestra, Bao Gong, contro Taomon e scagliò una raffica di frecce. "Non mi sfuggirai, dannata! Treasure Bow!"

"CARD SLASH!" esclamò Ruki, rapida sia di mano che di testa. "Alias Activate!"

 

Le frecce di Pajiramon raggiunsero il loro bersaglio e lo trafissero... ma la Deva Pecora non ebbe nemmeno il tempo di compiacersi prima che la figura della Digimon sciamana sbiadisse e scomparisse nel nulla come se fosse stata fatta di fumo! Taomon riapparve appena qualche metro più in là... e si scagliò contro la sua avversaria, sferrando un fendente con il suo enorme pennello, che Pajiramon fu costretta a parare usando la sua balestra come scudo.   Le due potenti armi si scontrarono, sprigionando una cascata di scintille dorate ed argentate... e poco dopo, le due Digimon si separarono, guardandosi negli occhi con fare di sfida.

 

WarGrowlmon aveva spiccato un salto enorme, cercando di attaccare Orochimon... ma Chatsuramon, correttamente identificando il dinosauro cibernetico come la minaccia maggiore, intercettò il suo attacco.

"Treasure Hammer!" ringhiò il Deva Cane. Spiccò un salto enorme, si piazzò sulla traiettoria di WarGrowlmon, e si trasforrmò in un lampo in un enorme maglio, che sferrò da solo un colpo poderoso e si scontrò con le lame sguainate di WarGrowlmon!

"CARD SLASH!" Takato intervenne per dare una mano al suo compagno digitale. "Power Activate!"

 

"Grazie, Takatomon! Ce la posso fare... RAAAAAAAARGH!" Il ruggito di WarGrowlmon fu profondo, terribile, e la sua forza si moltiplicò in un attimo, premendo con ancora maggiore potenza contro l'arma di Chatsuramon. Furioso, il Deva Cane mise ancora più energia nel suo attacco e riuscì a spingere via WarGrowlmon, che atterrò in piedi su un costone di roccia vicino. Orochimon puntò di nuovo varie delle sue teste contro WarGrowlmon per lanciare un altro attacco...

 

"De-de-de-destructuon Grenade!" esclamò Guardromon con voce metallica. Una raffica di missili partì sibilando dalle sue braccia e volò verso Orochimon, esplodendo sulle sue teste. Il Digimon simile ad un'idra si contorse rabbiosamente e fu costretto ad interrompere l'attacco, ma una delle teste che non puntavano a WarGrowlmon si girò rapidamente in direzione di Guardromon, mentre altre tre si guardavano attorno all'erta nel caso di un tentativo di attacco furtivo.

"Accidenti, ma quello non si distrae mai?" esclamò Hirokazu con un misto di rabbia e paura. Meramon scagliò alcune palle di fuoco contro le teste ancora vigili di Orochimon, ma i proiettili infuocati si infransero sui loro bersagli senza infliggere danni, riuscendo soltanto a dare fastidio all'enorme idra.

"Con tutte quelle teste, temo che sarà difficile." rispose Ryo. "Orochimon non è considerato un Ultimate quasi pari ai Deva per niente."

 

"Esatto! Allora, dannati Tamers, vi rassegnate alla vostra fine?" esclamò Makuramon. Il vile Deva Scimmia spiccò un salto altissimo e atterrò su una delle teste di Orochimon, che emise un grugnito di fastidio. "Ora che siamo tutti assieme, non potete sperare di sconfiggerci! Anche se riusciste in qualche modo ad avere la meglio su di noi, il nostro Sovrano verrebbe a massacrarvi! Arrendetevi, e vi risparmierete almeno la fatica!"

 

"Qualcuno ti ha mai detto che ti piace sentire la tua voce?" lo rimbeccò Ruki. La rossa Tamer selezionò un'altra carta e la inserì nel suo D-Power. "CARD SLASH! SnowAgumon Activate!"

 

Taomon fluttuò sul posto per una frazione di secondo, mentre un'aura di energia bianco-azzurrina si raccoglieva attorno a lei, e la temperatura si abbassava sensibilmente. La Digimon sciamana fece volteggiare il suo enorme pannello, poi sferrò un fendente in aria e creò una raffica di vento misto a neve e particelle di ghiaccio che investì Orochimon e Pajiramon. Makuramon riuscì a scansarsi con un salto acrobatico, e gettò un'occhiata al campo di battaglia, nel tentativo di individuare un avversario particolarmente vulnerabile. C'erano diversi Ultimate dei quali conosceva bene la potenza, in particolare Cyberdramon, e non aveva nessuna voglia di mettersi contro di loro... ma ce n'erano diversi che sembravano più vulnerabili. Meramon, Dobermon oppure Leomon...  

     

Leomon, in particolare, si stava battendo con coraggio e fierezza, nonostante fosse molto meno forte di Cyberdramon e degli altri tre Ultimate. E la bambina dai capelli castani che lottava al suo fianco stava attivando una carta dietro l'altra, con un'abilità che Makuramon non si era aspettato da lei.

"CARD SLASH!" esclamò Juri. "LadyDevimon Activate!"

Leomon sferrò un fendente con la sua spada... e dal fendente scaturì un'ondata di energia oscura che prese la forma di un immenso sciame di pipistrelli che si diresse a tutta velocità verso Kumbhiramon, il Deva Topo. Colto di sorpresa da quell'attacco inaspettato, il roditore cercò di scansarsi, ma riuscì soltanto ad evitare il grosso del colpo, venendo investito di striscio e scaraventato a terra.

"Dannati Tamerssss! Sssssono davvero una sssspina nel fianco!" sibilò Santiramon. Nonostante le enormi dimensioni, il Deva Serpente si muoveva con agilità sul campo di battaglia, destreggiandosi tra i suoi colleghi e i Digimon dei Tamers. "Treassssure Lanccce!" esclamò, prendendo di mira WarGrowlmon. Dalla fauci spalancate dell'immenso cobra partì un proiettile fatto di veleno verdastro che sfrecciò verso il dinosauro corazzato, ma quest'ultimo riuscì a schivare l'attacco... solo per ritrovarsi tra le spire del suo avversario un secondo dopo! Santiramon ghignò e mosse le sue muscolose spire in modo da avvinghiarsi attorno all'avversario, intrappolandolo in un letale abbraccio!

 

"Attento, WarGrowlmon!" esclamò Takato. "Accidenti... devo cercare di aiutarlo! CARD SLASH! Power Activate!"

L'energia tornò a scorrere nel corpo del Digimon cibernetico, che strinse i denti e cominciò ad espandere i muscoli, costringendo il gigantesco serpente bianco ad allentare la presa. Sorpreso ed infuriato, Santiramon si avvinghiò al terreno con la coda e cercò di fare appello a tutte le sue forze per stringere di nuovo la presa sull'avversario. Per un paio di secondi, il Deva Serpente riuscì a costringere WarGrowlmon, ma fu soltanto un vantaggio temporaneo. WarGrowlmon espanse i muscoli ancora un po'... e questa volta, Santiramon fu costretto a mollare la presa con un acuto sibilo di dolore. Cercò di svincolarsi ed attaccare in un altro modo, ma WarGrowlmon, non ancora esaurita la sua carica, lo afferrò per la coda e ominciò a girare su sè stesso, trattando il potente e letale Deva come se fosse stato un peso per il lancio del martello!

 

"GYAAAAAAH!" esclamò Santiramon sgranando gli occhi. "La... Lassssciami sssssubito!"

 

"Basta dirlo!" replicò prontamente il dinosauro cibernetico. Dopo aver preso abbastanza momento, WarGRowlmon mollò la presa sul Deva Serpente e lo scaraventò lontano, addosso a Vajiramon proprio mentre quest'ultimo sembrava stare mettendo in difficoltà Cyberdramon. I due Deva rovinarono al suolo in un groviglio di muscoli, spire ed imprecazioni, e Cyberdramon fece un cenno di ringraziamento verso WarGrowlmon e ne approfittò per sferrare un altro poderoso attacco.

"Cyber Nail!" ringhiò Cyberdramon. Con un ghigno appena accennato, l'enorme drago scagliò un'onda d'urto infilzando il terreno con i suoi artigli, e riuscì a scaraventare via Sandiramon e Vajiramon, lasciandoli entrambi senza fiato. Il dragone fece un cenno con la testa, soddisfatto... ma un attimo dopo, altri Deva tornarono all'attacco!

 

"Treasure Pestle!" esclamò Kumbhiramon. Il Deva Topo si mosse ad alta velocità e si lasciò dietro diverse immagini illusorie di sè stesso, in modo da circondare i Digimon del gruppo dei Tamers. Dopo un attimo, tutte le immagini illusorie si scagliarono all'attacco assieme all'originale, colpendo WarGrowlmon e i suoi compagni da tutte le direzioni!

"Ah! WarGrowlmon!" esclamò Takato. Un dolore improvviso esplose nella sua spalla quando il suo Digimon ricevette un colpo particolarmente duro da parte di uno dei cloni di Kumbhiramon. "Ugh... qui si mette male. Dobbiamo... io e Guilmon dobbiamo tentare di nuovo di fonderci come abbiamo fatto prima!"

"No, è troppo pericoloso! Non sappiamo se possano esserci degli effetti a lungo termine!" esclamò Jenrya, subito dopo aver strisciato una carta che aumentò la già incredibile velocità di Rapidmon.

"Se ci facciamo uccidere qui, gli effetti a lungo termine non avranno nessuna importanza!" esclamò Ruki. "Svegliati, cervellone! Di solito sei tu il più intelligente del gruppo! Dobbiamo cercare di cavarcela, o non raggiungeremo mai il Sovrano!"

 

Jenrya strinse i denti, rendendosi conto che Ruki non aveva tutti i torti... ma l'idea che Shuichon fosse lì a pochi metri di distanza, e a rischio di essere colpita da qualche attacco fuori controllo, lo portava a cercare di circoscrivere lo scontro quanto più possibile e trattenere i colpi. Sfortunatamente, i suoi avversari non avevano lo stesso tipo di considerazione nei suoi confronti.

"Io... non posso lasciare che Takato e WarGrowlmon si uniscano di nuovo! Potrebbe avere delle conseguenze terribili!" esclam Jenrya. "Rapidmon, dobbiamo cercare di cavarcela con quello che abbiamo! CARD SLASH! Frigimon Activate!"

 

I dati ripresero a scorrere nel corpo di Rapidmon, il cui pugno destro venne avvolto da un'aura di energia congelante. Il Digimon robotico si lanciò alla carica con rapidità incredibile... e poi si gettò a terra e colpì il terreno, creando una coltre di brina che strisciò rapidamente sul terreno e finì per raggiungere Kumbhiramon e intralciare i suoi movimenti! Il Deva Topo scivolò con un'esclamazione di disappunto, e cercò disperatamente di rimettersi in piedi, ma il ghiaccio saliva sulle sue zampe, cercando di intrappolarlo in un letale abbraccio!

"Ugh... non è possibile! Come fanno questi traditori a darci così tanto filo da torcere?" esclamò il Deva Topo, la cui rabbia era adesso mischiata ad un accenno di paura. Se quei Digimon che si erano allontanati fino a questo punto dal loro Sovrano potevano diventare così forti... questa era la prova che avevano ragione a volerli neutralizzare prima che diventassero troppo potenti...

 

 

oooooooooo

 

 

"Tutto bene da voi, ragazzi? Qui si sta facendo dura..." esclamò Hirokazu, mentre Guardromon cercava come poteva di tenere sotto pressione i Deva e i loro scagnozzi. Un'altra raffica di missili sibilanti piovve addosso ad Orochimon, senza riuscire a fare nulla di più che irritarlo. Con uno scatto furioso, il serpente ad otto teste sferrò un micidiale colpo di coda, talmente potente che Guardromon venne sollevato da terra dal semplice spostamento d'aria e venne scaraventato a terra, dove rimase prono per alcuni secondi con espressione confusa.

"Guardromon!" esclamò il suo Tamer, correndo a fianco del Digimon meccanico per aiutarlo a rialzarsi. Con un cigolio metallico, Guardromon riuscì a rialzarsi, anche se i suoi occhi continuavano a roteare nelle orbite.

 

"Marcate stretto marcate stretto marcate stretto..." esclamò il Digimon, come un disco incantato.  

   

"Aaaaah! Cavolo, ragazzi, qui si mette malissimo!" esclamò spaventato Kenta. "Cavolo, se solo fossi anch'io un Tamer... magari potrei dare una mano!"

"Non... non preoccuparti, Kenta-kun! Cerco anch'io di dare una mano come posso!" esclamò Juri, cercando di non dare a vedere la sua paura. La bambina castana estrasse un'altra carta dal deck e la passò nel suo D-Power. "CARD SLASH! Power Activate!"

 

"Grazie, Juri. Il tuo coraggio mi dà più forza!" esclamò Leomon, il cui corpo venne circondato da una dirompente aura di energia scarlatta. Si concentrò per una frazione di secondo, tirò indietro il pugno, e scagliò un proiettile energetico che prese la forma della testa di un leone ruggente, con tanto di criniera fiammante! "Fist of the Beast King!"

Nonostante le sue otto teste cercassero di rimanere quanto più vigili possibile, neanche Orochimon poteva vedere tutto... e il colpo di Leomon lo ragiunse in pieno petto, con abbastanza potenza da farlo vacillare per un attimo! Orochimon soffocò un'imprecazione e cercò di stabilizzarsi... e questo diede a Cyberdramon il tempo di caricare con tutte le sue forze e mandare a segno un poderoso colpo di spalla che trascinò il serpente ad otto teste per un lungo tratto e finì per farlo schiantare contro un muro! Orochimon si contorse rabbiosamente e sibilò mentre cercava di liberarsi dalla presa d'acciaio di Cyberdramon, ma il dragone cibernetico lo trattenne con ancora più forza e lo costrinse con le spalle... o meglio, le spire... al muro.

 

"Yuhuuu! Brava, Juri-san!" esclamò Shuichon, abbracciando con gioia il piccolo Lopmon, che si agitò comicamente tra le braccia della piccola.

"Forse abbiamo una possibilità." affermò Dobermon, mentre guardava Meramon che scagliava una palla di fuoco dietro l'altra per cercare quanto meno di distrarre i Deva e far guadagnare tempo ai Tamers. "Se solo riuscissimo a mantenere l'offensiva..."

 

"Temo che non ne avrete la possibilità! Primal Orb!" esclamò la voce trionfante e maligna di Makuramon. Improvvisamente, alcune sfere semitrasparenti di vari colori apparvero attorno al gruppo che si era rifugiato, ognuna di esse intrappolando uno o due di loro al suo interno. Leomon stava per tentare un altro Fist of the Beast King, questa volta prendendo di mira Chatsuramon, quando una delle sfere apparve attorno a lui e lo inghiottì! Il proiettile energetico scaturì dal suo pugno chiuso e si schiantò inutilmente sulla parete della sfera!

 

"Leomon-sama!" esclamò spaventata Juri. Cercò di correre verso la sfera che aveva preso Leomon... ma un'altra sfera più piccola apparve attorno a lei, e la bambina fece appena in tempo a fermarsi prima di andare a sbattere contro la parete. Nel giro di pochi secondi, anche Alice, Dobermon, Shuichon, Lopmon, Kenta e persino Calumon vennero inglobati da altre sfere di materiale semitrasparente, simile a vetro colorato ma della consistenza della gomma, che poi fluttuarono in aria, lasciando tutti loro alla mercè del Deva Scimmia che si ergeva trionfante sulla sommità di una colonna di roccia vicina.

 

"Siamo in trappola, calu..." mormorò Calumon, le orecchie ritratte.

 

"Aaaaaah! No! Ci mancava soltanto questo!" esclamò Kenta. Ormai il ragazzino con gli occhiali aveva del tutto rinunciato a mantenere la calma. "Cosa facciamo? Cosa facciamo! Dobbiamo uscire di qui!"

 

"Hahahahaaa! E' inutile che vi diate tanta pena! Nulla può sfuggire alla mia Primal Orb una volta che vi è rimasto intrappolato! Ed ora... la parte finale del mio piano!" esclamò Makuramon con una risatina trionfante. Distolse la sua attenzione dai Tamers e dai Digimon intrappolati, che cercavano ancora come potevano di infrangere quelle pareti sottili ma robuste, e rivolse agli altri Tamers un ultimatum. "Attenzione, Tamers! Credo che questo vi interessi! I vostri compagni sono stati catturati e si trovano nelle mie Primal Orb! Mi basta un semplice comando mentale per farle restringere e ucciderli!"

 

"Cosa?" esclamò Takato. Si girò e vide con orrore che i suoi compagni erano effettivamente intrappolati... e che Makuramon, con un gesto della mano, stava facendo restringere le sfere, inviando una scarica di energia attraverso di esse! La maggior parte dei prigionieri gridarono di dolore, sentendosi come se avesseroricevuto una scarica elettrica che li lasciò ansimanti e senza fiato. Leomon strinse i denti e si aggrappò alla parete della sfera, ma nonostante i suoi sforzi non riuscì a farsi strada. La parete era troppo resistente, e l'energia distruttiva che bombardava il suo corpo, troppo intensa.

"AAAAARGH!" Juri strillò per il dolore e finì per sedersi sul fondo della sfera, tenendosi una mano intorpidita.

 

"Katou-san! Ragazzi! No, resistete!" esclamò Takato con orrore, cercando di pensare ad un modo per liberare i suoi compagni, e in particolare la sua amichetta. In preda alla frenesia, cercò una carta nel suo deck, mentre anche i Deva ed Orochimon interrompevano il loro attacco. Anche l'espressione di molti dei Deva tradiva un certo disappunto...

 

"Che diamine?" grugnì Vajiramon. "Ma che sta facendo Makuramon?"

"Un altro dei ssssuoi trucchetti, quessssto è poco ma ssssicuro..." sibilò Santiramon, aprendo minacciosamente il suo cappuccio.

 

"Fermi! Non vi consiglierei di provare a salvare i vostri compagni!" esclamò Makuramon con un ghigno trionfante. "Al primo tentativo di attacco da parte vostra, farò implodere le mie Primal Orb. E dei vostri amichetti non resterà più niente!"

Il Deva Scimmia strinse una mano, e le sfere continuarono a stringersi. Le grida di terrore di molti dei loro prigionieri vennero quasi soffocate, e Jenrya vide Shuichon e Lopmon che battevano disperatamente sulle pareti, sperando che Jenrya avesse un'idea geniale che li salvasse tutti...

"No! Fermo! Non fare del male a Shuichon!" esclamò il Tamer cinese.

"Juri! Ragazzi, tenete duro!" esclamò Ruki, per poi fissare con odio Makuramon. "Sei uno sporco vigliacco! Non sai combattere senza nasconderti dietro a qualche ostaggio, verme?"

 

Makuramon accolse gli insulti della ragazzina con una risata orgogliosa. "Hahahahaaaa! Vigliacco, mocciosa? Sì, sono un vigliacco! Cosa c'è di male? L'importante è vincere o sopravvivere, e per farlo, qualunque mezzo è valido!"  ribattè. "E adesso, non avete altra scelta: smettete di opporre resistenza e lasciate che gli altri Deva vi spazzino via... o i vostri amici fanno una brutta fine!"

"Takato-kun!" esclamò Hirokazu, picchiando come poteva sulle pareti della sfera che lo intrappolava. "Non vorrete dare ascolto a questo fetente, vero?"

 

Ryo strinse i denti quando Cyberdramon lanciò un ruggito feroce e cercò di caricare contro Vajiramon, fermandosi solo quando il Tamer leggendario diede un colpo di frusta sul terreno vicino al drago cibernetico.  Cyberdramon sibilò, e un'aura di uno strano colore si accese attorno al suo corpo, ma si spense subito dopo, e il gigantesco drago nero si ritirò, stringendo i pugni con evidente frustrazione.

 

"E... e se non combattiamo... cosa ci assicura che tu lascerai andare i nostri amici?" esclamò Ryo, ben sapendo che non c'era da fidarsi di quel Digimon.

E come Ryo temeva, il Deva Scimmia gettò indietro la testa ed esplose in una risata maligna e trionfante. "Hahahahaaa! Infatti non c'è niente che ve lo assicura!" esclamò. "Ma se non lo fate, i vostri compagni moriranno di sicuro! Non avete molta scelta! Volete vederli morire subito... o dare loro almeno una possibilità? In questo momento, le loro vite sono sospese alla vostra decisione... e alla mia!"

Makuramon strinse di nuovo il pugno... e un'altra scarica di energia attraversò le sfere, strappando altre grida di dolore ai loro prigionieri. Takato non potè resistere, e finì per coprirsi le orecchie con le mani e stringere gli occhi, mentre WarGrowlmon e gli altri Digimon di livello Ultimate assistevano impotenti a quell'atroce spettacolo.

 

Persino gli altri Deva apparivano disgustati dalle tattiche di Makuramon. Vajiramon scosse la testa e grugnì, scuotendo la testa armata di corna. "Tsk... che razza di sistemi." affermò. "Come pensa Makuramon di potersi gloriare davanti a Zhuqiaomon-sama?"

"Neanche a me piace l'idea di approfittare di questo momento." affermò Mihiramon. "Ma gli ordini sono chiari. Dobbiamo eliminare i Tamers e portare la Shining Evolution al nostro Sovrano. E a questo punto, non possiamo permetterci di scegliere come fare."

Orochimon mosse rabbiosamente la coda. Anche lui sperava di poter dare prova della sua forza, invece di doversi affidare ai trucchetti di quel dannato Makuramon - che tra l'altro, l'avrebbe tradito non appena fosse stato conveniente per lui. Ma a quel punto, come giustamente aveva ricordato Mihiramon, il tempo era quasi scaduto, e qualsiasi mezzo che permettesse solo di ottenere la Shining Evolution ed affrontare il vero nemico... era diventato accettabile.

 

"Tsssk. Ssssappiate, Tamerssss, che non proviamo nessssun orgoglio nel vincere in quesssto modo." sibilò Santiramon. "Ma non sssiamo dei romantici. In quesssto mondo, conta ssssoltanto la ssssopravvivenza!"

"Questo... ci consola ampiamente..." disse con sarcasmo Rapidmon, un attimo prima di essere colpito in pieno dal Treasure Mallet di Chatsuramon ed essere scaraventato a terra. Si rialzò, scuotendo la testa per cercare di schiarirsela, e si rimise in guardia... ma si ricordò subito che Juri, Leomon e gli altri erano in ostaggio, e che qualsiasi mossa da parte sua avrebbe messo a repentaglio le loro vite. Con un grugnito di rabbia impotente, si rialzò e cercò di tenersi pronto. Tutto quello che poteva fare in quel momento era resistere, almeno finchè a Jenrya non fosse venuta qualche idea per sbloccare quella difficile situazione...

 

Ma il Tamer cinese sembrava come congelato. Per quanto si sforzasse di pensare - e con era facile, con il caos che si era scatenato attorno a loro - non riusciva a farsi venire in mente nulla. Makuramon non si distraeva un momento, e con un semplice sforzo di volontà, avrebbe potuto far implodere le sue Primal Orb e condannare a morte tutti quelli che vi si trovavano dentro, in particolare Shuichon e Lopmon...

"No... che cosa posso fare?" pensò disperatamente, lo sguardo che passava da Rapidmon alla prigione di Shuichon e Lopmon. Per un attimo, riuscì a vedere la bambina che batteva freneticamente sulla parete della sfera, mentre guardava suo fratello maggiore pregandolo di fare un miracolo. In quel momento, la sua sorellina era in un pericolo terribile, e Jenrya non poteva fare niente per aiutarla...

 

Ruki digrignò i denti e strinse i pugni, vedendo che Taomon era costretta a difendersi come meglio poteva da un assalto combinato da parte di Vajiramon e Pajiramon. La Deva Pecora, in particolare, sembrava contenta di potersi prendere la sua rivincita per quando Taomon l'aveva umiliata in passato, per quanto anche lei avrebbe preferito usare dei metodi meno discutibili. Poco più in là, Cyberdramon si teneva in guardia, assorbendo i colpi di Kumbhiramon e Mihiramon... mentre WarGrowlmon aveva a che fare con Santiramon ed Orochimon. I due Digimon serpentini stavano bersagliando insieme il dinosauro cibernetico, sommergendolo sotto una raffica di colpi... e Takato non poteva fare altro che guardare in preda all'orrore mentre il suo Digimon cercava come poteva di restare in piedi. Una raffica di raggi di energia scaturiti dalle numerose fauci di Orochimon bombardò il malcapitato Guilmon, che non potè fare altro che stringere i denti e chiudersi in difesa...

 

"No! WarGrowlmon... GUILMON!" esclamò disperatamente il giovane Tamer. Un colpo di coda di Orochimon fece vacillare WarGrowlmon, e per un attimo Takato temette che non sarebbe riuscito a mantenere la Digi-Evoluzione. Per fortuna, WarGrowlmon restò in piedi e prese un bel respiro per cercare di tenersi concentrato. "WarGrowlmon... va... va tutto bene? Ce la fai... ancora?" chiese Takato, stringendo i denti per l'improvviso dolore alle costole che lo aveva preso nel momento in cui il suo Digimon era stato colpito.

"Non... non ti preoccupare, Takatomon. Posso ancora resistere." disse WarGrowlmon. Pur con un po' di difficoltà, il dinosauro cibernetico riuscì a sollevare le braccia davanti a sè e a rimettersi in guardia. "Dobbiamo... resistere in qualche modo. Finchè non troviamo un modo per... salvare Juri e gli altri..."

"Non durerete abbastanza a lungo da riuscirci!" ringhiò la testa principale di Orochimon. La coda dell'immenso serpente ad otto teste si trasformò rapidamente in una grande lama ricurva, e Orochimon sferrò un poderoso fendente che WarGrowlmon riuscì a malapena a parare, venendo spostato per un breve tratto. Il Digimon virale grugnì e strinse i denti, sentendosi sempre più sotto pressione. Non avrebbero potuto resistere ancora a lungo...

 

"Calu! Smettetela!" esclamò Calumon, cercando in qualche modo di uscire dalla sua sfera. Dopo alcuni tentativi falliti, il piccolo Digimon afflosciò le orecchie e si posò sul fondo della sua prigione, rassegnato. "Non... non riesco ad uscire, calu... siamo nei guai, calu..."    

     

E nel frattempo, il resto dei Tamers non poteva altro che osservare impotente mentre WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon e Cyberdramon venivano sballottati qua e là dai colpi dei Deva e dei loro seguaci. Per Juri, in particolare, era uno spettacolo atroce. La bambina stava disperatamente cercando di staccare lo sguardo da quel massacro, senza riuscirci. L'orrore e la disperazione l'avevano come ipnotizzata.

 

Ancora una volta, stava assistendo impotente mentre una tragedia si consumava davanti  lei. I suoi amici stavano per essere massacrati... e lei era lì, senza poter fare niente!

 

"No!" esclamò in lacrime. "No, smettetela! Non potete fare questo! Lasciate andare Takato-kun e gli altri!"

 

Se i Deva avevano sentito le sue implorazioni, non davano l'impressione che importasse loro qualcosa. Mihiramon colpì il terreno con la coda, sprigionando un'onda d'urto che fece incespicare Cyberdramon. Taomon riuscì a salvarsi fluttuando in aria, ma Pajiramon scagliò una raffica di frecce contro di lei, e la Digimon sciamana riuscì solo all'ultimo momento a difendersi roteando il suo pennello. WarGrowlmon si stava difendendo come poteva da un attacco da parte di Chatsuramon, mentre Rapidmon eseguiva un ardito slalom tra gli attacchi di Kumbhiramon ed Orochimon. Ma era una battaglia impari. Presto o tardi, Rapidmon avrebbe fatto un errore... e  loro Tamers non potevano fare nulla per aiutarli.

 

E poco più in là, c'era anche Leomon che cercava disperatamente di uscire dalla sua sfera e andare a dare una mano, per quel poco che poteva...

"Per... per favore, smettetela! Perchè state facendo questo?" esclamò infine Juri, rivolta a Makuramon, che si stava godendo lo spettacolo dei suoi nemici che venivano spazzati via. Sapeva che probabilmente non sarebbe mai riuscita a smuovere il Deva Scimmia, ma a quel punto era talmente disperata che era disposta a fare qualsiasi tentativo. "Per favore, smettetela! Non voglio che muoia nessuno!"

 

"Heheheheheeee... oh? Tu non vuoi... che muoia nessuno, mocciosa? Che richiesta ridicola!" affermò Makuramon trionfante. Con un semplice pensiero, strinse ancora un po' la sfera nella quale Juri era intrappolata, mandando una scarica di energia attraverso il corpo della bambina. Juri strillò per l'improvviso dolore e cadde in ginocchio, le braccia strette attorno al corpo. "Questo è il Mondo Digitale! Qui vale soltanto la legge che Zhuqiaomon-sama vuole! In questo mondo, si uccide o si viene uccisi! Mangiare o essere mangiati! E io ho deciso che sarò uno di quelli che mangiano, non importa cosa dovrò fare! Per me, le vite di voi marmocchi sono soltanto degli ostacoli da superare... e dopo che vi avrò tolto di mezzo, Zhuqiaomon-sama farà di me il suo più fidato servitore! Quindi, mocciosa... non ti angustiare, e consolati pensando che manderò anche a te a fare compagnia ai tuoi amichetti!"

 

"No... no..." mormorò Juri, scivolando impotente sul fondo della sfera e singhiozzando. Davanti ai suoi occhi cominciarono a scorrere nuovamente le immagini di quei terribili momenti... sentiva quell'odore asettico... il suono inquietante delle macchine, quel sibilo piatto e penetrante che voleva dire che era tutto finito... e quella linea che aveva smesso di alzarsi e scendere...

 

Non aveva potuto fare niente allora... e non poteva fare niente adesso...

 

Le persone a cui lei voleva bene... erano tutte destinate ad andarsene...

 

"Vorrei essere forte come Takato-kun o Ruki-san... se solo potessi fare qualcosa... Leomon-sama, cosa posso fare? Io... sono solo un peso qui..."

 

Cosa vorresti dire Juri? Io non ti ho mai visto arrenderti.

 

La bambina venne riscossa dalla sua disperazione quando la voce di Leomon riecheggiò nella sua mente. Alzando lo sguardo, Juri si asciugò rapidamente gli occhi e si guardò attorno. "L-Leomon-sama? Ma... ma come..."

 

Hai accettato di accompagnare i tuoi amici in questa pericolosa missione. Hai sempre fatto tutto il possibile per dare una mano, e senza di te non credo che saremmo arrivati così lontano. Tu hai il cuore di un leone, Juri. Ora mi rendo conto che non è un caso se sono diventato il tuo Digimon. Tu sai cosa voglia dire combattere. Ogni giorno combatti contro il tuo dolore. Non so perchè tu soffra. Ma voglio aiutarti. I tuoi sentimenti non ti rendono debole. Tu sei una degna Tamer... abbi fiducia in te stessa.

 

"L-Leomon-sama... davvero lei... pensa questo di me?" disse Juri, ora un po' più rincuorata. Ma la realtà davanti ai suoi occhi non era cambiata. I suoi amici erano ancora imprigionati o alla mercè dei Deva e di Orochimon... e non c'era molto che lei potesse fare, da dove si trovava. "Ma... ma cosa posso fare... io... non mi sono muovere come Takato-kun e gli altri... io... non so come posso... aiutarvi..."

 

Concentrati, Juri. Pensa a quello che vuoi fare. Non lasciarti distrarre. Il tuo desiderio è sincero, come quelli di Takato, Jenrya, Ruki e gli altri.

 

Juri si fermò a pensare un momento. Era davvero così? Davvero avrebbe potuto fare come avevano fatto i suoi compagni? Anche adesso che erano tutti prigionieri? Davvero lei aveva la loro stessa forza interiore? Juri non poteva dire di esserne convinta, anche se lo diceva il suo Digimon... ma le parole di Leomon avevano riacceso un barlume di speranza in lei. Forse... forse era il caso di tentare. Dopotutto, che avevano da perdere in quel momento?

 

No, questo non era il momento di avere dubbi, ripensamenti o incertezze. Juri chiuse gli occhi e strinse una mano a pugno, portandola all'altezza del cuore.

 

"Io voglio aiutare Takato-kun e gli altri... voglio salvare Guilmon, Terriermon, Renamon... e Leomon-sama... forse non sono la persona più adatta a diventare una Tamer, ma... voglio dare una mano! Con tutte le mie forze!" disse tra sè. In quel momento, una piacevole sensazione di calore cominciò a sprigionarsi dal suo D-Power... e il congegno digitale venne avvolto da un'alone di luce bianca che invase rapidamente la sfera. Il deck della bambina assorbì rapidamente l'energia... e Juri spalancò gli occhi sorpresa, per poi estrarre la prima carta dalla pila con una mano tremante.

 

Non c'era possibilità di sbagliarsi. Era una carta blu. La stessa che Takato, Jenrya e Ruki usavano per far evolvere i loro compagni!

 

Questo voleva dire che anche lei poteva farlo?

 

Juri sentì un brivido all'idea, e riuscì a mettere da parte i suoi dubbi, almeno per il momento. Ora c'era davvero qualcosa che poteva fare. E lo avrebbe fatto. Questa volta non avrebbe permesso che le persone a lei care le venissero strappate via da sotto gli occhi.

 

Questa volta... sarebbe stata degna del loro affetto.

 

Prendendo il coraggio a due mani, la bambina alzò un braccio e sollevò la carta blu, che sprigionò una scarica di energia luminosa! Dall'esterno, tutti videro la reazione provocata da quell'evento inaspettato, e i Deva interruppero il loro attacco per guardare esterrefatti di cosa si trattava.

 

"Hey, guardate là!" esclamò Rapidmon, il cui buon umore era rapidamente ritornato. "Ho l'impressione che la tua amichetta stia per fare un po' di fuochi d'artificio!"

"Juri... è stata lei? Adesso ha anche lei una carta blu?" esclamò Ruki, sgranando gli occhi in un raro momento in cui abbassava la guardia.

Takato era a bocca aperta. "K-Katou-san...?"

 

Ma nessuno di loro era esterrefatto come Makuramon, la cui espressione trionfante si trasformò rapidamente in una di indignazione e raccapriccio.

 

"Che... che COSA?" esclamò il vile Deva Scimmia. "NO! Questo... questo non era previsto! Resta al tuo posto, mocciosa! Non ti permetterò di interferire!"

Con un ringhio, Makuramon cercò di far implodere le sfere nelle quali Juri e Leomon erano intrappolati... ma ormai era troppo tardi, e la novella Tamer era già riuscita a scannerizzare la sua carta blu e far partire la Digi-Evoluzione!

 

"CARD SLASH!"

 

Con un movimento deciso, agendo il più rapidamente possibile per evitare che i dubbi potessero riaffiorare nella sua mente, Juri inserì la sua carta blu. Anche se Leomon era in un'altra sfera, il comando di Digi-Evoluzione lo raggiunse ugualmente, e il possente uomo-leone aprì le braccia e lanciò un poderoso ringhio mentre il suo corpo cominciava a reimpostarsi.

 

"Non arrendetevi, caluuuuu!" esclamò Calumon, il cui simbolo sulla fronte si era illuminato ancora una volta!

 

"LEOMON... CHOU SHINKA..."

 

Le sfere in cui Juri e Leomon si trovavano si infransero, e da una di esse apparve la forma evoluta di Leomon, circondata di luce bianca. In effetti, non c'erano molte differenze rispetto al suo livello Champion. Tuttavia, la forma Ultimate di Leomon era notevolmente più alta, e la maggior parte del suo corpo, compresa la sua lunga criniera, era bianca come la neve, con dei penetranti occhi azzurri e delle cinghie di cuoio nero avvolte attorno al braccio sinistro. Ancora una volta, il suo abbigliamento si limitava ad un paio di pantaloni, ma questi sembravano più robusti e meno danneggiati rispetto a quelli della versione Champion. Un'aura di energia azzurrina circondava il suo corpo, e dei cristalli di ghiaccio fluttuavano in aria attorno al suo corpo muscoloso.

 

"...ICELEOMON!"

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: IceLeomon

Tipo: Animale

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Frozen Fury, Blizzard Breath

 

Alcuni Leomon si addestrano in condizioni di freddo estremo per difendere la giustizia anche in ambienti inospitali. Il risultato è un Leomon che ha acquisito il controllo sul gelo. La sua volontà è temprata quanto il suo corpo, e nessuno dei due si spezzerà facilmente.

 

 

IceLeomon afferrò al volo Juri per attutire la caduta... e poi toccò terra, piegando le gambe. Makuramon si voltò di scatto verso di lui...

 

"Blizzard Breath!"

 

...ma prima che lo sconvolto Deva Scimmia potesse reagire, il gigantesco uomo-leone aprì le fauci e scagliò un getto di energia congelante che prese la  forma di un'enorme nuvola di vapore bianco! Makuramon non riuscì a sfuggire ad un attacco così ampio e veloce... e fece appena in tempo a sgranare gli occhi per l'orrore prima di essere investito! Una patina di brina si formò rapidamente sul suo corpo... e nel giro di pochi secondi, Makuramon si trovò immobilizzato in un solido blocco di ghiaccio, incapace di fare qualsiasi cosa!

 

"Ecco. Questo dovrebbe tenerlo fermo per un po'." affermò IceLeomon rivolto al resto dell'attonito gruppo dei Tamers, mentre teneva saldamente in braccio Juri. "Continuate pure a combattere con i Deva. Ci occupiamo noi di liberare i nostri compagni!"

 

"Maledetti Tamers..." ringhiò Chatsuramon. "Perchè ogni volta che riusciamo a metterli all'angolo... loro riescono a fare qualcosa che ribalta la situazione?"  

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

  

 

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Capitolo 36
*** La Sfida dei Deva, Parte 2 ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 36 - La sfida dei Deva, Parte 2

 

 

"Maledetti Tamers..." ringhiò Chatsuramon. "Perchè ogni volta che riusciamo a metterli all'angolo... loro riescono a fare qualcosa che ribalta la situazione?"

 

"Occhi aperti, Chatsuramon." esclamò Orochimon, ritirandosi guardingo dopo aver evitato per un pelo un attacco Radiation Blade da parte di WarGrowlmon. "E' un altro Ultimate. La situazione si è complicata non poco."

Juri, da parte sua, si era almeno in parte ripresa dal suo crollo emotivo di poco prima. Si passò una mano sul volto, in modo da asciugarsi quello che restava delle sue lacrime, e prese fiato, guardando con orgoglio la nuova forma del suo coraggioso protettore. Era già rimasta impressionata dalla forma Champion di Elecmon, ma adesso che vedeva meglio IceLeomon, era quasi incantata. Il Digimon appena evoluto aveva lo stesso aspetto maestoso di Leomon... ma in qualche modo, il colore bianco alabastro della sua pelle e della sua criniera gli dava un contegno ancora più nobile.

 

Makuramon interruppe le osservazioni di Juri, infrangendo la patina di ghiaccio nel quale era stato intrappolato. Poi, saltò agilmente giù dal picco roccioso dove si trovava, atterrando a pochi metri dalla bambina, che si ritirò allarmata. IceLeomon si piazzò davanti a lei per difenderla dal Deva, mentre il resto dei Tamers si preparava a sostenere un secondo assalto da parte dei servi del Sovrano e dei loro seguaci.

 

"Juri... voglio dire... Katou-san!" esclamò Takato, vedendo Juri pericolosamente vicina a Makuramon. Aveva paura che anche IceLeomon non sarebbe stato abbastanza forte da difenderla... ma ci pensò WarGrowlmon, con sua grande sorpresa, a rassicurarlo. Il gigantesco dinosauro meccanico alzò un braccio e fece un cenno affermativo con la testa, per dirgli che non c'era bisogno di preoccuparsi. "WarGrowlmon?"

"Va tutto bene, Takatomon." rispose WarGrowlmon, sorridendo lievemente. Si voltò nuovamente verso Chatsuramon ed Orochimon, e prese un bel respiro per prepararsi allo scontro successivo. "Noi preoccupiamoci di questi Deva, Takatomon... abbi fiducia in Juri ed IceLeomon. Anche loro sono dei Tamers, no?"

"Occhialoni, non ti distrarre!" lo richiamò Ruki. "Questi tizi non ci lasceranno andare tanto facilmente! Dobbiamo combattere con tutte le nostre forze!"

"Per quanto mi riguarda, io sono carico e pronto a tutto!" rispose Rapidmon. "Dammi di nuovo il via, Jen!"

Takato disse di sì con la testa, ma rivolse comunque un'ultima raccomandazione alla sua amica. "E... E va bene! Katou-san... IceLeomon... mi raccomando, state attenti!"

 

"Tsk! Cosa credi di poter fare, bambina? Il tuo Digimon è appena evoluto! Credi davvero che possa competere con me, che ho secoli di esperienza in più rispetto a lui?" esclamò Makuramon. Il Deva Scimmia alzò la mano destra, e un bastone da combattimento apparve nella sua mano. "Non lascerò che tu e il tuo animaletto addomesticato diventiate un problema per Zhuqiaomon-sama! Vi annienterò qui e adesso!"

 

IceLeomon si mise in guardia e si preparò allo scontro, piazzandosi davanti a Juri senza dire una parola. "Non alzerai nemmeno un dito su Juri." sentenziò. "Non finchè ci sarò io a proteggerla."

 

Makuramon sghignazzò malignamente. "Allora, non per molto, ancora." affermò, per poi voltarsi verso Kumbhiramon, il Deva Topo, che si era avvicinato per cercare di dargli una mano. "Kumbhiramon! Tu occupati del resto dei Tamers! Impedisci loro di liberare gli altri ostaggi! Io sarò sufficiente per questi due novellini!"

Mentre il Deva Topo storceva il naso e si concentrava nuovamente sul resto degli avversari, il Deva Scimmia si lanciò immediatamente all'attacco e si scagliò contro IceLeomon, cercando si sferrargli un affondo alla testa con il suo bastone da combattimento. Con uno scatto improvviso, IceLeomon alzò un braccio e creò all'istante una lastra di ghiaccio davanti a sè.

L'arma di Makuramon impattò con violenza contro lo scudo di ghiaccio, ma non riuscì a mandarlo in frantumi... e il vile Deva Scimmia, con un grido di sorpresa, perse l'equilibrio e cadde a terra supino. Afferrò saldamente il bastone e si rialzò con un colpo di reni, rimettendosi in guardia con un'esclamazione rabbiosa. Poi, IceLeomon mosse rapidamente il braccio e scagliò la lastra di ghiaccio contro Makuramon, che non si era aspettato la mossa e riuscì a malapena a schivare il colpo. Con un agile capriola, il Deva Scimmia si gettò di lato e sferrò una raffica di colpi con il suo bastone da combattimento... ma IceLeomon si difese con abilità, usando il braccio sinistro per deflettere i colpi dell'avversario.

 

"IceLeomon-sama, dobbiamo cercare di liberare anche gli altri!" esclamò Juri, indicando le sfere nelle quali Hirokazu, Guardromon e il resto del gruppo erano intrappolati. Tutti erano rimasti sbalorditi dall'evoluzione di Leomon, al punto che non sembravano più preoccupati del fatto di essere ancora all'interno delle sfere di Makuramon... e Kenta stava addirittura cercando di prendere qualche foto!

 

"Lo so, Juri. Non appena riesco a trovare un'apertura, mi occuperò di tirarli fuori di lì." rispose con tono serio il gigantesco uomo-leone.

Makuramon strinse i denti per la rabbia. "Hah! Credi davvero di poterti distrarre? In un combattimento con me?" esclamò. "Tu sei appena evoluto, mentre io sono uno dei Deva del sommo Zhuqiaomon-sama! Anche se sei di livello Ultimate, non puoi sperare di competere con me."

"Non lo sapremo finchè non ci proverò." rispose prontamente IceLeomon. "E ho intenzione di verificarlo subito."

 

IceLeomon si mosse più velocemente di quanto Makuramon non avesse previsto. In un istante, il possente guerriero era sfrecciato in avanti ed era comparso a pochi passi dal vile Deva, con il pugno destro sollevato! Makuramon emise uno stridio di paura e saltò via all'ultimo momento; il pugno di IceLeomon colpì il terreno roccioso e mandò in frantumi un'intera sezione, costringendo Makuramon a librarsi in aria per evitare il terrificante impatto!

 

"CARD SLASH!" esclamò prontamente Juri. La bambina inserì una carta nel suo D-Power e trasferì i suoi dati al possente uomo-leone, sulla cui schiena apparvero un paio di ali luminose. "Hyper Wings Activate!"

IceLeomon spiccò il volo e si mosse a velocità folle dietro le spalle di Makuramon, che ebbe appena il tempo di accorgersi del pericolo! Il Deva Scimmia si voltò di scatto e cercò di usare il suo bastone in un disperato tentativo di difesa, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, IceLeomon calò entrambi i pugni su di lui, faceno precipitare al suolo con un grido di paura e dolore! Makuramon impattò violentemente al suolo, infrangendo alcune rocce... e IceLeomon atterrò agilmente a pochi metri di distanza, ancora in posizione di guardia. Era ben consapevole che non sarebbe bastato questo a mettere al tappeto un Deva.

 

Makuramon ringhiò di dolore e si rialzò barcollando, il bastone di nuovo alzato davanti a sè. Tuttavia, per quanto fosse ancora furioso, il Deva Scimmia si rendeva conto che questa volta aveva di fronte un avversario perfettamente in grado di tenergli testa - una delle cose di cui aveva più paura. Anche IceLeomon si rendeva conto che il Deva Scimmia stava cercando di non apparire debole, ma che questa recita non sarebbe durata troppo a lungo.

 

"Arrenditi, Makuramon." esclamò IceLeomon, cercando di trovare un modo di risolvere il problema usando meno violenza possibile. "Libera i nostri compagni e vattene. Non vogliamo combattere inutilmente."

"Per favore, Makuramon, ascolta IceLeomon-sama!" continuò Juri. "Non ha senso combattere! Se solo potessimo parlarci..."

Makuramon non aveva intenzione di ascoltare quello che lui considerava un essere inferiore, e zittì bruscamente la bambina. "Silenzio, dannata umana! Chi credi di essere per parlare con me, uno dei Deva di Zhuqiaomon-sama, con tanta confidenza? Non mi interessa quello che volete dire! Una volta che avrò catturato la Shining Evolution e vi avrò eliminato, diventerò il più fidato servitore del nostro Sovrano!"

 

"Continui a parlare di questo Sovrano... ma io sono sicuro che se solo voleste, ci sarebbe la possibilità di comprendersi e venirsi incontro." commentò IceLeomon. "Ma non è una cosa che possiamo fare da soli. C'è bisogno che entrambe le parti si vengano incontro e comincino a parlarsi, altrimenti non ci sarà mai la possibilità di giungere ad un compromesso."

"Hah! Non parlare di compromesso, animaletto addomesticato!" esclamò Makuramon con disprezzo. "Non crederai certo che i Deva di Zhuqiaomon-sama possano scendere a compromessi con degli esseri insignificanti come voi! Treasure Ball!"

 

Il Deva Scimmia alzò un braccio e creò una raffica di sfere di cristallo che orbitarono  rapidamente attorno a lui per un secondo prima di scagliarle con precisione letale contro IceLeomon. Il Digimon leonino agì con prontezza e riuscì a schivare la prima raffica... ma Makuramon accelerò il ritmo e scagliò un'altra raffica di proiettili di cristallo contro il suo avversario, e questa volta alcuni degli attacchi andarono a segno, centrando IceLeomon ad una spalla e ad un fianco. Con un grugnito, l'eroico Digimon cadde su un ginocchio, e Juri ebbe uno scatto di paura...

 

"No! IceLeomon-sama!" esclamò la bambina. Makuramon ghignò e creò un'altra raffica di Treasure Ball per scagliarle con ancora maggiore violenza contro IceLeomon... ma questa volta, Juri riuscì ad imporsi di non lasciarsi prendere dalla paura... e riuscì ad estrarre una carta e passarla nel suo D-Power!

 

"CARD SLASH! Hyper Speed Activate!" esclamò. Immediatamente, IceLeomon venne percorso da una scarica di energia corroborante e si mosse con una rapidità che aveva dell'incredibile, mandando a vuoto tutti gli attacchi di Makuramon! Scioccato ed infuriato, il Deva Scimmia si voltò di scatto e ceò ancora più sfere di cristallo... ma questa volta, nel momento in cui Makuramon scagliò il suo attacco, IceLeomon si produsse in una spettacolare contromossa.

 

"Frozen Fury!" Con un ruggito assordante, il gigantesco uomo-leone raccolse un'aura congelate attorno al pugno destro, poi sferrò un pugno davanti a sè e scagliò un proiettile a forma di testa di leone fatto di ghiaccio e neve! Il tremendo attacco sfrecciò contro Makuramon ed inghiottì le sfere distruttive che il Deva stava scagliando, per poi investire il nemico senza che questo potesse fare nulla per evitarlo!

 

"Che... cosa? AAAAAAARGH!" Makuramon strillò in preda al terrore quando il tremendo colpo lo travolse, scagliandolo lontano e facendolo atterrare sul terreno roccioso con un tonfo sordo. E questa volta, il Deva Scimmia ci mise più tempo a rialzarsi, respirando affannosamente e usando il suo bastone per reggersi in piedi.

 

"Uuuuugh... no... no... non doveva andare così... il mio piano... ero sicuro che... avrebbe funzionato... Maledetti Tamers... se solo non ci foste mai stati..." grugnì, mentre cercava di raccogliere le forze che gli erano rimaste e riprendere la lotta.

Ogni rimasuglio di combattività che gli era rimasto svanì rapidamente quando si rese conto che IceLeomon era lì, davanti a lui, guardandolo minacciosamente! Il Deva Scimmia lanciò un grido di paura e cercò di allontanarsi, ma nella fretta inciampò e finì per sedersi a terra, fissando con terrore IceLeomon che gli si avvicinava.

 

"Aaaaah! A-Aspetta! Aspetta... un momento!" balbettò Makuramon. Alzò freneticamente una mano davanti a sè, nel tentativo di placare la furia di IceLeomon, che non cambiò nemmeno espressione e restò fermo davanti al suo avversario. "Non... non farmi del male, ti prego! Possiamo... possiamo metterci d'accordo, non credi? Se... se mi lasci andare... io vi permetterò di tenere la Shining Evolution... vi posso dare tutto quello che volete! Io sono un Deva, posso darvi tutto ciò che immaginate!"

 

IceLeomon strinse gli occhi e sospirò, disgustato dalla codardia e dall'opportunismo del suo avversario. Adesso che la situazione si era rivoltata contro di lui, non esitava a voltare le spalle al Sovrano a cui aveva giurato fedeltà e a tradire il resto dei Deva. E se c'era una cosa che IceLeomon non sopportava, era proprio questo mostruoso egoismo.

Stringendo gli occhi, IceLeomon sollevò il pugno destro e prese la mira. Davanti alla sua potenza, Makuramon era del tutto indifeso - tutto quello che poteva fare era farsi piccolo per il terrore ed implorare pietà senza alcuna vergogna.

 

Il pugno di IceLeomon scese giù, e Makuramon strillò in preda al panico, restando a guardare il colpo fatale che arrivava, come ipnotizzato...

 

E il pugno di IceLeomon si fermò a pochi centimetri dal volto di Makuramon, che rimase come congelato dal terrore, gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

"Non mi piace uccidere senza motivo." affermò il guerriero, continuando a fissare Makuramon dritto negli occhi. "Vattene."

 

Tremando, Makuramon si allontanò da IceLeomon... poi, strillò in preda alla paura e si diede ad una fuga a rotta di collo, tenendosi il più lontano possibile dai combattimenti che si susseguivano attorno a lui. Il Deva Scimmia cominciò a fuggire a zig-zag, cercando disperatamente di mettersi in salvo, mentre le esplosioni provocate dagli attacchi dei Digimon attorno a lui. La battaglia si era fatta ancora più violenta... e i Deva rimanenti erano talmente presi dalla furia dello scontro che quasi non si accorgwvano più di Makuramon, che cercava in qualche modo di destreggiarsi tra di loro.

 

"Maledizione... maledizione! Non doveva andare così! Quel dannato IceLeomon... e quella dannata mocciosa che l'ha fatto evolvere!" si lamentò tra sè. Finalmente, dopo diversi minti passati a cercare disperatamente di evitare i colpi dei suoi nemici e dei suoi compagni, il Deva Scimmia ritenne di essere arrivato a distanza di sicurezza, e si guardò indietro per essere sicuro che nessuno lo stesse seguendo.

 

"Ugh... non... non finirà così, maledetti umani!" esclamò Makuramon, stringendo rabbiosamente il suo bastone da combattimento. "La prossima volta che ci incontreremo, non avrete questa fortuna! Potete starne certi!"

 

Poi, si voltò di scatto e si dileguò, scomparendo tra i picchi rocciosi con un grido di rabbia impotente...

 

oooooooooo

 

L'arrivo di IceLeomon e la sconfitta di Makuramon sembravano aver dato nuova energia al gruppo dei Tamers. WarGrowlmon in particolare, forse riflettendo l'esaltazione che Takato provava in quel momento, stava combattendo come una furia e stava mettendo all'angolo il potente Orochimon, che pure sembrava averlo messo in difficoltà fino a quel momento. Il Digimon simile ad un'idra si difendeva con tenacia, e non si era certo fatto spaventare dalla sconfitta di Makuramon - per quanto lo riguardava, si trattava di un concorrente in meno con cui condividere il merito. Ma il problema, a quel punto, era che il merito rischiava di sfuggirgli dalle spire.

 

"Maledetti Tamers!" sibilò Orochimon. WarGrowlmon si lanciò contro di lui a testa bassa, come un ariete da sfondamento, e lo centrò in pieno con tutto il suo peso, trascinandolo fino a farlo sbattere con la schiena contro un muro di roccia, che crollò parzialmente sotto il peso del mostruoso serpente. "AAAAAARGH! Non... non mi sottovalutare, moscerino! Non ho ancora finito con te!"

 

Con un movimento spasmodico delle sue spire, Orochimon riuscì a liberarsi dalla presa di WarGrowlmon, poi spalancò alcune delle sue bocche e scagliò una fiammata che partì ruggendo contro il dinosauro cibernetico. Quest'ultimo si difese in tempo, incrociando le lame sulle braccia davanti a sè e facendo in modo che le fiamme si dividessero... ma Orochimon ne approfittò per far scivolare la sua coda a frusta verso WarGrowlmon e cercare di avvinghiarla attorno ad una sua gamba. Per fortuna, WarGrowlmon se ne avvide in tempo e afferrò la coda del mostruoso serpente ad otto teste prima che potesse tentare qualsiasi cosa. Ringhiando rabbiosamente, WarGrowlmon scagliò indietro Orochimon, facendolo atterrare poco più in là in furioso groviglio di spire... ma un attimo dopo, si ritrovò sotto attacco da parte di Chatsuramon, che una volta di più si era trasformato in un enorme maglio e cercava di sferrare un colpo devastante...

 

"Treasure Mallet!" esclamò il Deva Cane, scagliandosi contro WarGrowlmon con tutta la sua forza...

 

"Desolation Claw!" Cyberdramon intervenne con scioccante rapidità e colpì Chatsuramon a metà del suo balzo con una raffica di onde dirompenti scagliate da entrambe le braccia, e lo scaraventò a terra costringendolo a riprendere la sua forma quadrupede. Ringhiando furiosamente, il Deva Cane corse verso una delle rupi più alte e saltò da una sporgenza all'altra per raggiungere la cima e guardare meglio cosa stesse accadendo. Con sua grande rabbia, i Deva che avevano la situazione sotto controllo fino a poco tempo prima stavano ora cominciando a perdere colpi. Taomon e Rapidmon stavano tenendo a bada Vajiramon e Pajiramon, mentre Cyberdramon stava costringendo Mihiramon e Santiramon a ripiegare su una strategia più difensiva... e anche Kumbhiramon si era trovato in difficoltà di fronte ad IceLeomon. Le cose si stavano mettendo male, e se il loro Sovrano non fosse arrivato a mettere a posto le cose...

 

No, che stava pensando? Ovvio che il Sovrano non sarebbe arrivato a dare loro una mano. Era la legge del Mondo Digitale, i deboli venivano sconfitti e i forti sopravvivevano.

 

Eppure, era proprio per questo motivo che non riusciva a tollerare l'esistenza dei Tamers e dei loro Digimon. Come potevano affermare di essere forti, se avevano bisogno dell'aiuto gli uni degli altri? Era un controsenso... un insulto a tutto quello che Zhuqiaomon-sama predicava! Non potevano tollerare che dei traditori della razza dei Digimon riuscissero a diventare così forti proprio grazie alla loro vicinanza con i loro Tamers... era un controsenso, un affronto, una pazzia! Non poteva essere tollerato!

 

Ma a prescindere da quello che poteva pensare Chatsuramon, la battaglia stava andando avanti, e questa volta, i Tamers sembravano essere in una posizione, se non di parità, quantomeno di recupero. Santiramon cercò di reagire scagliando un attacco Treasure Axe contro Taomon, che agitò rapidamente le enormi maniche del vestito davanti a sè, e creò uno scudo di energia simile ad un pentacolo fatto di luce, sul quale l'arma caustica si schiantò. L'attacco venne ridotto ad una pozzanghera di liquido violaceo e corrosivo, che scivolò a terra ed emise un debole stridio, mentre volute di fumo bianco si levavano dal punto in cui il colpo si era esaurito. 

 

Il Deva Cane evitò per un pelo un attacco di Cyberdramon e guardò con astio Ryou che continuava a tenere d'occhio il suo potente Digimon e supportarlo nella battaglia. Pensare che quel ragazzino avrebbe dovuto rappresentare il legame tra il Mondo Digitale e quello Reale... che diamine era saltato in mente ai Sovrani Digitali, quando avevano deciso di fare di Ryou il Tamer Leggendario? La cosa si era soltanto ritorta loro contro...

Poi, il suo sguardo si posò su una delle bolle in cui il resto del gruppo dei Tamers era intrappolato. IceLeomon, approfittando di un momento di stanca nel combattimento, stava usando il suo soffio gelido, adeguatamente controllato, per indebolire le sfere e renderle più fragili. All'interno delle sfere, i Tamers e i Digimon imprigionati cercavano di tenersi indietro per facilitare il lavoro ad IceLeomon...

 

E in una di queste, Chatsuramon riuscì a vedere Shuichon che teneva tra le braccia Lopmon. Il Digimon simile ad un coniglietto marrone sembrava innocuo, ma... l'energia che ancora emanava era inconfondibile per Chatsuramon, che comprese subito che quella poteva essere la sua possibilità di riprendere il controllo della battaglia. E di infliggere la giusta punizione a quel traditore...

 

Chatsuramon scattò via e cercò in qualche modo di sfuggire al combattimento con Cyberdramon. Ma prima che potesse raggiungere Lopmon e Shuichon, WarGrowlmon si piazzò davanti a lui e cercò di ostacolarlo... e con un ringhio rabbioso, il Deva Cane sferrò di nuovo il suo attacco speciale, si trasformò in un enorme maglio ingioiellato e sferrò un colpo micidiale che raggiunse WarGrowlmon al torace, con abbastanza potenza da ammaccare il suo spesso pettorale! Chatsuramon riprese la sua forma normale e spinse con tutte le sue forze contro WarGrowlmon, cercando disperatamente di guadagnare terreno e raggiungere il suo bersaglio!

 

"WarGrowlmon, attento!" esclamò Takato, un attimo prima che un dolore acuto esplodesse nel suo torace. Il ragazzino strinse i denti anche mentre le sue ginocchia cominciavano a tremare, e riuscì ad ignorare il dolore per il tempo necessario ad inserire una carta nel suo D-Power e strisciarla. "Ugh... adesso arrivano i rinforzi! CARD SLASH! MetalGarurumon Activate!"

WarGrowlmon venne pervaso dall'energia che il D-Power gli trasmise, e dagli angoli della sua bocca scaturirono dei raggi di energia azzurrini. Facendo appello a tutte le sue forze, il dinosauro cibernetico riuscì a spingere via Chatsuramon, poi scagliò un'ondata di energia congelante che investì in pieno l'avversario prima che questo potesse fare qualsiasi tentativo di difesa. Il Deva venne scaraventato a distanza nonostante avesse cercato disperatamente di ancorarsi a terra ed opporre resistenza... e WarGrowlmon, nonostante cominciasse a sentire la stanchezza della battaglia, si rimise in guardia e fece cenno a Chatsuramon di farsi avanti. Cyberdramon stava impedendo ad Orochimon di assistere i Deva, mentre Rapidmon, Taomon ed IceLeomon si alternavano per tenere distratti gli altri Deva e impedire che potessero darsi una mano a vicenda. Anche Meramon cercava di aiutare come poteva, tenendo distratti alcuni Deva con un lancio di sfere infuocate o facendo crollare alcune rocce per creare degli ostacoli. Il campo di battaglia era frenetico e il frastuono infernale, con colpi energetici che sfrecciavano da ogni parte...

 

In tutto questo, Hirokazu e il suo Hagurumon non potevano fare altro che guardare impotenti. Il ragazzino aveva già avuto modo di rendersi conto che essere un domatore di Digimon non era semplice come poteva sembrarlo seguendo le avventure dei Digiprescelti in televisione... ma in quel momento, più che in qualunque altro, si rendeva conto che non avrebbe potuto dare una mano con le attuali abilità del suo Digimon. Davanti ai suoi occhi, si stava svolgendo un terrificante scontro tra creature mitologiche... e per quanto fosse entusiasta all'idea di partecipare, la realtà dei fatti era che in quel caos sarebbero stati travolti sia lui che il suo Digimon.

"Accidenti... come vorrei non sentirmi così piccolo in confronto a quella gente." disse tra sè, mentre stringeva Hagurumon. Un po' imbarazzato, il piccolo Digimon meccanico cominciò a far girare i suoi ingranaggi più velocemente, emettendo un ticchettio acuto. "Voglio dire, posso capire Ryou-san e la reginetta... e magari anche Jenrya-kun... ma com'è che Takato-kun e Katou-san riescono già a combattere a questo livello dopo così poco tempo? Accidenti, mi sembra quasi ingiusto... mi sento come un personaggio di contorno in un manga di combattimenti!"

 

"Manga... combattimenti...?" chiese Hagurumon con voce acuta.

 

"Ehm... te lo spiegherò più avanti, Hagurumon... se riusciamo ad uscire di qui." rispose imbarazzato il ragazzino. "Però... credo anche tu vorresti combattere al fianco dei nostri compagni, vero?"

Il Digimon meccanico annuì, tintinnando con entusiasmo i suoi ingranaggi. "Hagurururu..."

Hirokazu sorrise ironico e disse di sì con la testa. "Vero, eh? E' una cosa che spero anch'io, con tutte le mie forze..." affermò. "Voglio dire, non fraintendetemi... Certo, mi piace l'idea di essere come i Digiprescelti, però... più che altro vorrei anch'io dare una mano a Takato-kun e agli altri! Ho sempre avuto l'impressione di fare loro da spettatore mentre loro rischiano la pelle per noi... e noi... beh, finiamo solo per essergli d'intralcio!"

 

Hirokazu sospirò e si appoggiò alla parete della sfera in cui Makuramon lo aveva rinchiuso. Aveva sperato che la bolla sarebbe sparita una volta che Makuramon avesse tagliato la corda, ma evidentemente anche quello era un elemento che non corrispondeva esattamente a quello che vedeva nei videogiochi e negli anime. IceLeomon era riuscito a trovare un momento per indebolire ulteriormente la barriera con un soffio congelante... e finalmente, una serie di crepe luminose erano apparse sulla superficie della sfera e si stavano diffondendo sempre più. Entro breve, la loro prigione si sarebbe infranta.

 

Hirokazu, impegnato com'era nei suoi pensieri, non si accorse subito che il suo D-Power stava cominciando a risplendere, forse in risposta ai suoi pensieri e ai suoi desideri...

 

Finalmente, un colpo ben assestato da parte di IceLeomon fece cedere definitivamente la sfera, che andò in mille pezzi con un gran clangore di vetro infranto, e sia Hirokazu che il suo Digimon atterrarono goffamente sulla piattaforma di roccia scabra a pochi metri sotto di loro. Hirokazu riuscì ad atterrare senza farsi nulla, se non per il fatto che al momento di toccare terra con le suole, perse l'equilibrio e finì per sedersi su di essa, con il risultato di un po' di ammaccature al fondoschiena!

"Ow! Cavolo, che botta..." si lamentò Hirokazu, mentre si alzava e cercava di spazzarsi la polvere dai vestiti. "Okay, adesso siamo fuori... ma non credo che potremo fare molto. Al massimo potrò permetterti di evolvere in Guardromon..."

 

"Haguru!" esclamò il Digimon meccanico, come per dire che era comunque meglio di niente.

Hirokazu alzò le spalle. In effetti, il suo Digimon non aveva tutti i torti. Almeno poteva fare come Meramon e dare una mano al resto del gruppo. Con rinnovata determinazione, il ragazzino allungò una mano verso il suo deck e ne estrasse una carta...

 

"Okay, Hagurumon, preparati! Adesso scannerizzo questa carta blu e..." cominciò a dire.

 

Si fermò prima di poter concludere la frase. Aveva detto... carta blu?

 

Con un'improvviso moto di stupore, il giovane Tamer sollevò la carta davanti a sè e la guardò meravigliato: una carta blu... era davvero una carta blu! Come... com'è successo? Qualcuno lì a DigiWorld aveva sentito il suo desiderio, e aveva deciso finalmente di concederglielo? Certo, Hirokazu non aveva nessuna intenzione di guardare in bocca a caval donato... e infatti, dopo essere rimasto per qualche secondo a guardarla stupefatto, Hirokazu ghignò e guardò Hagurumon. "Una carta blu, Hagurumon. Sai cosa significa questo? Sei pronto? Adesso... tocca a noi fare un po' di scintille!"

Hagurumon saltellò allegramente da una parte all'altra e fece tintinnare tra loro i suoi ingranaggi, per dire che era pronto a combattere... e Hirokazu, sentendosi pronti ad affrontare i Dark Masters da solo, inserì la carta blu nel suo D-Power!

 

"CARD SLASH! MATRIX EVOLUTION ACTIVATE!"

 

Il ragazzino esclamò la frase precedente l'attivazione della carta... e un attimo dopo, Hagurumon venne avvolto da una dirompente e luminosa aura di energia, e si sollevò in aria per poi cominciare a trasformarsi. In breve tempo, il suo corpo divenne quello più possente ed imponente di Guardromon... ma poi, continuò a trasformarsi, assumendo un aspetto più umanoide e più elegante!

 

"Hagurumon shinka... Guardromon! Guardromon... chou shinka..."

 

Finalmente, la trasformazione si concluse... e sia i Tamers che i Digimon che stavano lì attorno ammirarono il risultato dell'evoluzione: Hagurumon si era trasformato in un possente robot umanoide coperto da una futuristica corazza grigia argentata, con un elmetto vagamente simile ad un teschio che proteggeva una testa dell'aspetto stranamente umano. Alcune parti della sua corazza si erano infrante, in modo da mettere a nudo i cavi e i circuiti sottostanti, ma nonostante ciò il robot sembrava ancora forte e pericoloso, grazie anche ai lunghi artigli di ferro che adornavano le sue mani. Le braccia, e in particolare gli avambracci, sembravano piuttosto grandi rispetto al resto del corpo, che in effetti appariva quasi scheletrico. Sul suo corpo, in particolare sul torace e sulle giunture, si vedevano diverse spie luminose che si accendevano ad intermittenza.

Il Digimon meccanico alzò un braccio e guardò davanti a sè, con fredda determinazione, prima di pronunciare il proprio nome.

 

"...ANDROMON!"

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Andromon

Tipo: Cyborg

Attributo: Anti-Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Spiral Sword, Gatling Missile

 

Un Digimon cibernetico umanoide, dotato di potenza sufficiente a mettere al tappeto qualsiasi Digimon di livello inferiore con un solo attacco. Inteso come un prototipo per altri Digimon cibernetici. Di per sè, non possiede emozioni e si attiene fedelmente alla sua programmazione.

 

 

"Guardate, ragazzi! Anche Hirokazu-kun è riuscito... ha ottenuto una carta blu!" esclamò Takato con stupore, osservando Andromon che si stagliava sul campo di battaglia, in tutti i suoi più di due metri d'altezza.

"Fantastico! Mi fa piacere per Hirokazu-kun e Hagurumon-chan!" esclamò con sincera gioia la piccola Juri.

Dire che Ruki era di manica un po' più stretta per quanto riguardava i complimenti, era dire una delle più grandi ovvietà del mondo. "Ma cosa...? Ma guarda... Quel fessacchiotto è riuscito ad ottenere un carta blu tutta sua?" chiese con sarcasmo. "Certo che c'è stata una svendita di carte blu, oggi... Bah, l'importante è che si faccia valere."

 

"Hey, reginetta dei Digimon, guarda che ti ho sentito!" esclamò infastidito Hirokazu. "E per quanto riguarda certe tue affermazioni... aspetta di vedere quello che sappiamo fare io ed Andromon! Osserva e impara!"

Ruki alzò le spalle con indifferenza... e Andromon si ritrovò subito dopo ad affrontare Mihiramon, il Deva Tigre, che si era lanciato alla carica con un ruggito rabbioso, sperando di eliminare quanto prima la nuova minaccia ed evitare che le cose si complicassero ulteriormente. Con le ali spiegate e gli artigli sguainati, Mihiramon raggiunse il suo bersaglio e sferrò una raffica di fendenti che sollevarono una pioggia di scintille dorate dalla corazza del Digimon cibernetico. Improvvisamente, Hirokazu strinse i denti e grugnì, sentendo un dolore inaspettato alle braccia, come se qualcuno gliele stesse graffiando!

 

"Aaaaah! Ah, cavolo... che male!" esclamò Hirokazu. Il ragazzino strinse i denti e cercò di raggiungere il suo deck.

 

"Hirokazu-kun!" Ryou lo richiamò. "Quando il tuo Digimon raggiunge il livello Ultimate, la vostra intesa è tale che senti ogni colpo che lui riceve! Devi cercare di abituarti e di resistere!". Gli dispiaceva non aveva una soluzione più rapida e più facile per i problemi del suo compagno, ma del resto, anche lui aveva dovuto imparare sul campo...

 

"O-okay!" esclamò Hirokazu, sentendosi di colpo inorgoglito. Il famoso Ryou Akiyama in persona gli stava dando dei consigli per gestire meglio la sua nuova evoluzione... quanti potevano vantare un simile privilegio? Riportandosi alla realtà, Hirokazu cercò di concentrarsi, mentre Andromon faceva tutto il possibile per scrollarsi di dosso il Deva Tigre. Finalmente, Hirokazu smise di concentrarsi, e lanciò un breve urlo, che sembrò avere l'effetto di rinvigorire il suo Digimon cibernetico e permettergli di respingere Mihiramon. Con un ruggito furente, il maestoso e letale Deva Tigre cercò di azzannare Andromon alla gola, ma il Digimon cibernetico se l'era aspettato e aveva saltato di lato all'ultimo momento utile, in modo che il feroce Deva fendesse l'aria e atterrasse con incredibile agilità dalla parte opposta, lanciando un ruggito di disappunto. 

 

"Cosa significa tutto questo, ridicoli umani? ringhiò il Deva Tigre. "Da quando in qua vi riesce di eseguire tutte queste evoluzioni, tutte in una volta?"

"Heh... è evidente che voi non avete visto cosa sapevano fare i Digiprescelti nella serie tv!" rispose Hirokazu, beatamente ignorando il fatto che probabilmente il felino alato non sapeva neanche di cosa lui stesse parlando. "Perchè non ti aggiorni? Ogni volta che sembravano essere con le spalle al muro, riuscivano sempre a trovare una soluzione! Vai, Andromon!"

 

"Ricevuto, Kazu." rispose Andromon con una potente voce metallica, come se provenisse da un sintetizzatore. Il Digimon androide alzò un braccio in aria, e la sua mano si trasformò in una lama sulla quale si raccolse una massa di energia crepitante, che il robot scagliò con decisione contro il suo avversario! "Spiral Sword!"

 

Mihiramon grugnì infastidito e si produsse in un suo attacco. "Non sarà così facile, dannati umani! Tiger Wing Blades!" ruggì. La sua lunga coda si trasformò in un impressionante bastone da combattimento, che il Deva Tigre usò per colpire il terreno e scagliare una potente onda d'urto davanti a sè. L'ondata di energia di Andromon si scontrò con l'attacco di Mihiramon, e per una frazione di secondo, il contrasto dei due colpi sprigionò una luce abbagliante che abbagliò tutti... e Mihiramon decise che era più prudente scansarsi: con un colpo d'ala, si tolse dalla traiettoria che la Spiral Sword stava seguendo.

Si rivelò una scelta saggia, dal momento che alcuni strali di energia sopravvissuti allo scontro proseguirono la loro traiettoria e mancarono di poco il feroce Deva. Con un grugnito rabbioso, sempre più costretto ad arrendersi all'evidenza chequegli umani rappresentavano una minaccia da prendere sul serio, Mihiramon cercò il corpo a corpo e si lanciò su Andromon, usando le sue ali come delle lame taglienti.

 

"Attento, Andromon!" esclamò Hirokazu. Con prontezza, il giovane neo-Tamer estrasse una carta e la scannerizzò nel suo D-Power, che emise una serie di raggi di luce argentata! "CARD SLASH! Armor Activate!"

Un bagliore metallico si acceseattorno al braccio destro di Andromon, mentre Mihiramon si avvicinava di scatto e sferrava un fendente con le sue ali. Si sentì un tremendo clangore metallico quando le armi dei due contendenti si scontrarono e fecero scaturire una pioggia di scintille! Mihiramon ruggì per la rabbia e cercò di mettere ancora più forza nel suo attacco, anche appoggiandosi a terra con le zampe posteriori.

"Andromon!" esclamò Hirokazu. Strizzò un occhio e agitò il braccio destro intorpidito, lo stesso che Andromon stava usando per parare l'attacco di Mihiramon.

 

"Tutto sotto controllo, Hirokazu." rispose tranquillamente il Digimon cibernetico, anche se cominciava a cedere terreno sotto la micidiale spinta del Deva Tigre. Mihiramon si rese conto che stava lentamente avendo la meglio, e cercò di spingere Andromon con la schiena contro una parete di roccia...

Ed era esattamente quello che Andromon stava aspettando. Prese accuratamente la mira, poi scattò indietro, in modo che le ali simili a lame di Mihiramon fendessero l'aria.  Un paio di scompartimenti si aprirono nel torace di Andromon con un rumore metallico... e da esse vennero sparati alcuni missili in miniatura simili a piranha metallici!

 

"Gatling Missile!" esclamò il Digimon cibernetico. Mihiramon stava ancora cercando di rimettersi in guardia, e non riuscì ad evitare la raffica di missili che si schiantò su di lui, facendolo cadere a terra con un ruggito di dolore! Andromon si permise un piccolo sorriso, ed Hirokazu ghignò e strinse un pugno in segno di gioia...

...un attimo prima che Santiramon, cercando disperatamente di ribaltare la situazione, afferrò le gambe di Andromon con la coda e cominciò a tirare per fargli perdere l'equilibrio. Il Digimon androide strinse i denti e cercò di resistere all'attacco, puntando i piedi a terra e reindirizzando parte dell'energia alle sue gambe. Afferrò la coda di Santiramon e cercò di trascinare verso di sè il Deva serpentino per assestargli un pugno fenomenale... ma Orochimon, o meglio una delle sue otto teste, si accorse del tentativo e scagliò cntro Andromon una palla di fuoco che centrò il Digimon meccanico in pieno petto.

 

"Argh!" Per un attimo, Hirokazu sentì un'ondata di calore sul petto mentre Andromon veniva costretto a mollare la presa su Santiramon e mandato a terra. Il Digimon androide rimase stordito, ma soltanto per una frazione di secondo, e cercò immediatamente di rimettersi in piedi, anche mentre Santiramon riprendeva a tirare verso di sè. Tutt'attorno, la battaglia era ripresa, ancora più violenta di prima... e Rapidmon si stava trovando in difficoltà contro un attacco combinato di Kumbhiramon e Pajiramon. Nonostante la sua velocità, il Digimon corazzato doveva vedersela con due avversari che facevano un notevole gioco di squadra - tra le immagini illusorie di Kumbhiramon e i potenti dardi che la Deva Pecora scagliava dalla sua balestra incantata, la forma Ultimate di Terriermon stava cominciando a perdere terreno.

 

"Ah! Jen, credo che qui avrei bisogno di una mano... giusto un po', eh?" esclamò Rapidmon. Dopo aver evitato per un pelo un quadrello scagliato da Pajiramon, Rapidmon si voltò verso la Deva Pecora per sferrare un attacco... ma Kumbhiramon, approfittando del momento in cui il suo avversario era distratto, creò altre copie di sè stesso, che si disposero rapidamente attorno a Rapidmon, formando una sorta di esagono regolare tutt'attorno a lui.

 

"Hah! Non avresti dovuto distogliere la tua attenzione dal sottoscritto!" esclamò Kumbhiramon, mentre Rapidmon si voltava allarmato verso di lui, e Pajiramon si allontanava con uno scatto. "Vediamo a cosa ti serve la tua velocità adesso! HAH!"

 

I rebbi delle forche poste sulla schiena di Kumbhiramon e dei suoi cloni si illuminarono. Delle scariche elettriche cominciarono a guizzare tra le loro punte, emanando un penetrante odore di ozono... e una frazione di secondo dopo, una scarica crepitante mise in connessione tutti i cloni del Deva Topo, disegnando i lati di quell'esagono immaginario. Rapidmon sgranò gli occhi, rendendosi conto di essere intrappolato là dentro...

 

"Rapidmon, cerca di uscire da lì!" esclamò Jenrya. "CARD SLASH! Hyper Speed Activate!"

 

Il ragazzino cinese attivò la sua carta... ma con suo grande disappunto, i dati non arrivarono a Rapidmon, la cui velocità non aumentò. Il Digimon cercò comunque di uscire da lì... ma nel momento in cui cercò di saltare oltre le scariche elettriche, andò a sbattere contro una barriera invisibile che il Deva Topo aveva creato! Una scarica elettrica investì il corpo corazzato di Rapidmon, che gridò per l'improvviso dolore e venne scaraventato nuovamente all'interno della barriera!

 

"Hahahaa! Che te ne pare?" sghignazzò il Deva Topo. "Adesso che sei dentro la mia barriera, non pio più scappare! E se pensi di potermi prendere di mira... temo di doverti dare una delusione! Treasure Pestle!"

Alcuni dei cloni del Deva Topo, ad un suo cenno, si scagliarono contro Rapidmon e cercarono di colpirlo con i rebbi elettrificati delle loro forche. Nonostante la sorpresa, Rapidmon si mosse rapidamente per scansare l'attacco dell'avversario, e riuscì a schivare due dei cloni... prima che il terzo lo raggiungesse, colpendolo in pieno petto e trasmettendogli una dolorosa scarica elettrica! Pajiramon ghignò, vedendo il Digimon in difficoltà e puntandogli contro la sua balestra.

 

"Ottimo lavoro, Kumbhiramon! Treasure Bow!" esclamò la Deva Pecora. Il quadrello già incoccato nella balestra si trasformò in una raffica di strali di luce che volò verso Rapidmon e lo colpirono in pieno... e questa volta, il Digimon non resse all'assalto e cadde a terra a faccia in giù. Il suo corpo brillò debolmente per un secondo e si ridusse di dimensioni, finchè non ritornò ad essere Terriermon...

 

"No! Terriermon!" esclamò Jenrya, vedendo il suo compagno a terra che agitava debolmente le orecchie. Il Digimon simile ad un cagnolino strinse i denti e cercò di rialzarsi, puntando le sue enormi orecchie al suolo...

"Terriermon!" esclamò WarGrowlmon, mentre cercava in qualche modo di sfuggire agli attacchi di Orochimon. Taomon ed IceLeomon erano impegnati a tenere a bada Vajiramon, che sembrava essere stato rinvigorito dalla vista di Pajiramon e stava raddoppiando i suoi sforzi. Il Deva Bue sferò un micidiale fendente con la sua ascia, che IceLeomon riuscì a parare afferrando la terribile lama tra i palmi delle sue mani. Ma Vajiramon sembrava essersi aspettato quella mossa, e sferrò una zoccolata davanti a sè, facendo volare IceLeomon per un breve tratto. Il Digimon leonino riuscì a restare in piedi e si scansò rapidamente quando Vajiramon caricò e sferrò un altro colpo d'ascia... e Taomon usò il suo pennello per disegnare in aria un simbolo magico e scagliare un'ondata di energia distruttiva contro di lui. Vajiramon riuscì a scansarsi con un agile balzo, ma l'energia lo investì parzialmente e lo costrinse con le ginocchia a terra.

 

Con un ringhio feroce, Chatsuramon colpì la parete di roccia accanto a lui con un testata... e dal costone di roccia si staccò un grosso pezzo che precipitò verso Cyberdramon. Ma era un trucco che non poteva funzionare contro dei veterani come lui e Ryou. Il giovane Tamer Leggendario strisciò una carta e fece in modo che Cyberdramon si velocizzasse...

 

"CARD SLASH! Hyper Speed Activate!"

 

Cyberdramon grugnì a scattò di lato, evitando le rocce che cadevano per poi avvicinarsi a Chatsuramon e sferrare un attacco diretto. Il Deva Cane si girò rapidamente verso Cyberdramon... ma aveva reagito mezzo secondo troppo tardi, e un colpo poderoso costrinse Chatsuramon ad indietreggiare, stringendo i denti. Con un ringhio pieno di rancore, il Deva Cane cercò un altro attacco Treasure Mallet, si trasformò in un enorme martello da guerra e cercò di colpire l'avversario... ma ancora una volta, Ryou e Cyberdramon si dimostrarono combattenti scaltri ed esperti. Il Digimon draconico riuscì a scansare il colpo spostandosi lo stretto indispensabile, poi reagì con un attacco Desolation Claw che fece volare Chatsuramon e lo lasciò a terra stordito. Mosso dal suo istinto distruttivo, Cyberdramon emise un acuto stridio e cercò di scagliarsi nuovamente contro l'avversario ancora a terra. Con espressione infastidita, Ryou si accorse che Terriermon e Jenrya erano in difficoltà... e per quanto i Digimon cercassero di dividere la loro attenzione tra la battaglia e i prigionieri, non c'era il tempo di cercare di liberare Alice, Shuichon, Lopmon e tutti gli altri...

 

"Fermo, Cyberdramon! Non serve infierire!" esclamò Ryou. Cyberdramon non lo ascoltò e, in preda al furore della battaglia, si avvicinò a Chatsuramon ancora stordito e lo prese per il collo, per poi sollevarlo di peso e sbatterlo brutalmente contro il muro di roccia, al punto da far parzialmente crollare la parete! Chatsuramon ringhiò per il dolore e cercò di divincolarsi, ma la preda di Cyberdramon sembrava una pressa idraulica.

 

"Cyberdramon! Smettila subito!" Ryou fece schioccare il suo frustino, e riuscì finalmente ad attirare l'attenzione di Cyberdramon, che tenne Chatsuramon premuto contro la parete ma smise di spingerlo ancora più al suo interno. Il Deva Cane strinse i denti e si arrischiò ad aprire un occhio... e strinse i denti con rabbia vedendo Cyberdramon che, nonostante qualche accenno di ribellione, si faceva comandare da un essere umano... che probabilmente avrebbe potuto uccidere in un secondo, se non fosse stato comandato di seguirlo ed aiutarlo.

Ryou fece schioccare di nuovo la sua frusta... e finalmente, Cyberdramon tornò in sè e mollò Chatsuramon, che scivolò a terra intontito. "Presto, Cyberdramon... dobbiamo correre a dare una mano a Jenrya-kun e a Terriermon! Poi penseremo ad Alice-san e gli altri!" affermò, gettando un'occhiata alle sfere nelle quali i prigionieri erano ancora contenuti. Meramon, la cui utilità nel combattimento si era rivelata alquanto limitata, stava cercando di indebolire ancora le gabbie di energia, lanciando una palla di fuoco dietro l'altra e cercando di mirare sempre agli stessi punti.

"Va bene..." tuonò Cyberdramon, un po' di malavoglia. Ryou storse un po' il naso, sentendo il tono del suo Digimon. Forse voleva dire che qualcosa si stava risvegliando all'interno di Cyberdramon? Sperò con tutto il cuore che non fosse così...

 

Cyberdramon si mosse in direzione di Terriermon... e Pajiramon, che stava mirando un quadrello alla testa del piccolo Digimon, venne distratta all'ultimo momento e si voltò verso il suo nuovo assalitore. La sua espressione si fece spaventata, e la Deva Pecora cercò in qualche modo di difendersi e scagliare un attacco Treasure Bow contro di lui... ma Cyberdramon fu più veloce e scaraventò Pajiramon contro Kumbhiramon, costringendolo ad infrangere la formazione che aveva assunto assieme ai suoi cloni... e annullando così la barriera nella quale teneva imprigionato Terriermon! Con un'esclamazione di rabbia e disappunto, Kumbhiramon rotolò a terra e cercò di rialzarsi... ma si ritrovò improvvisamente di fronte Taomon, che impedì al Deva Topo di muoversi con uno sguardo gelido.

 

"Non una mossa." affermò Ruki. Taomon non disse nulla, ma tenne puntata la sua arma contro il Deva Topo, che rabbrividì e si acquatò contro il terreno. "Hey, cervellone! Non restare lì impalato! Vai a prendere Terriermon!"

 

Jenrya, che era rimasto come congelato dall'orrore di fronte a quella che sembrava essere la fine del suo Digimon, si riscosse e corse verso Terriermon, che per fortuna si era ripreso almeno un po' e stava rimettendosi in piedi. "Terriermon!" esclamò il Tamer cinese, per poi raggiungere il Digimon dalle lunghe orecchie e lo prese in braccio, rabbrividendo alla vista dei lividi e dei segni che i colpi dei Deva avevano lasciato su di lui. "Terriermon, come stai? Mi... mi dispiace! Non... non mi ero accorto che fossi così malridotto! Non... non avrei dovuto farti stancare così..."

 

"Mo-men-tai..." mormorò Terriermon con un lieve sorriso. Il Digimon cagnolino stava per proseguire e spiegare al suo Tamer che non era colpa sua e che non doveva punirsi da solo... quando un rombo di tuono risuonò in lontananza, e il cielo virtuale sopra di loro sembrò accendersi di rosso ed arancione, quasi che il sole del tramonto si fosse ingigantito all'improvviso! I Deva interruppero quello che stavano facendo e sobbalzarono spaventati... e tutti i Digimon alzarono gli occhi al cielo, tesi e spaventati. Di qualunque cosa si trattasse, era potente... DAVVERO potente!

 

"ORA BASTA. QUESTI GIOCHETTI MI SONO VENUTI A NOIA." tuonò una voce dall'accento feroce e spietato. "CONSEGNATEMI LA SHINING EVOLUTION, O LA VOSTRA FINE SARA' RAPIDA E TERRIBILE!"

 

"Aaaaah... è... è arrivato..." mormorò spaventato Mihiramon, chiudendo le ali attorno a sè e assomigliando più ad un gattino fradicio che al regale predatore di cui aveva le fattezze. Nessuno degli altri Deva sembrava molto più audace...

 

WarGrowlmon alzò la guardia e fissò rabbiosamente il cielo. "Takatomon... sta arrivando... è pericoloso... davvero pericoloso!" esclamò.

 

Ryou strinse i denti. Non ci voleva... il Digimon Sovrano, Zhuqiaomon, stava arrivando... e non avrebbe accettato scuse!   

 

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

 

 

  

 

 

 

 

 

  

 

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Capitolo 37
*** Gallantmon vs Zhuqiaomon ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 37 - Gallantmon vs Zhuqiaomon

 

 

"Sta arrivando... il Sovrano del Mondo Digitale del Sud." affermò Ryou, guardando verso il cielo che stava cambiando rapidamente di colore, passando dal precedente celeste ad un arancione acceso... e infine passando di colpo ad un inquietante rosso scarlatto, comese le nuvole avessero improvvisamente preso fuoco! La reazione dei Deva, ognuno dei quali aveva smesso di atteggiarsi e stava sull'attenti impaurito faceva capire che quello che diceva Ryou era la verità. Quei potenti e feroci Digimon guerrieri erano terrorizzati, anche se facevano del loro meglio per non darlo a vedere ai loro nemici... e Vajiramon aveva addirittura conservato quel tanto di audacia che gli serviva per provocare i suoi avversari.

 

"Credo proprio... che adesso non potrete più fare nulla, dannati Tamers." muggì il Digimon simile ad un minotauro, le mani che stringevano spasmodicamente la scure da battaglia. Vajiramon strisciò uno  zoccolo contro il terreno e guardò verso l'alto, verso un punto da cui già si vedeva arrivare un gigantesco Digimon alato, avvolto dalle fiamme, una meteora che sfrecciava nel cielo digitale, e al cui passaggio la natura stessa sembrava tremare e rassegnarsi all'inevitabile. La temperatura era salita di colpo, facendo sudare i ragazzi... e i loro Digimon erano tesi al massimo, percependo per istinto che si trovavano di fronte ad una minaccia tremenda.

 

"War... WarGrowlmon?" chiese Takato, restando vicino al suo Digimon. WarGrowlmon si tenne accanto al suo giovane Tamer, deciso a proteggerlo con tutte le sue forze nonostante l'evidente disparità delle forze in campo.

"Lo sento, Takatomon..." disse il dinosauro cibernetico. "Lo sento... sta arrivando... è forte... è troppo forte..."

"Stiamo per incontrare il Sovrano Digitale, Ruki." disse Taomon alla sua Tamer. Del gruppo, era Ruki quella che riusciva meglio a mantenere il sangue freddo, ma Taomon si rendeva perfettamente conto che la sua Tamer era spaventata come tutti loro.

 

"Lo so, Taomon..." disse Ruki a voce bassa, concentrata come mai prima d'allora. "Sii onesta con me. Quante possibilità abbiamo?"

Dal modo in cui la Digimon sciamana scosse la testa, Ruki capì subito cosa voleva dire. Beh, inutile lamentarsene. Ruki apprezzava l'onestà della sua partner. Se non altro, la aiutava a guardare la situazione in maniera obiettiva. Anche se, Ruki pensò in quel momento, qualche rassicurazione che avrebbero potuto almeno trattare o darsela a gambe sarebbe stata gradita.

 

"Rilevata fonte di energia soverchiante in avvicinamento." esclamò Andromon. "Potenza d'attacco non misurabile. Siamo in condizione di estremo pericolo."

Hirokazu deglutì sonoramente. "Potresti almeno fare finta di essere preoccupato, Andromon..." commentò. "Cavolo, e adesso come ce la caviamo?"

 

"Calumon ha paura, calu..." mormorò Calumon. Quello era il Digimon che lo voleva... che lo aveva voluto per tutto questo tempo.

 

Finalmente, la creatura fiammeggiante finì di coprire la distanza che la separava dal campo di battaglia. Un volatile grande come un aereo di linea, simile ad un mostruoso uccello da preda con diverse paia di ali affilate come lame, il cui corpo era avvolto da fiamme rosse e dorate che lo rendevano una visione splendida e al tempo stesso spaventosa. Il suo becco era lungo ed affilato, con delle creste simili a lingue di fuoco che si estendevano dietro la sua nuca. I suoi occhi erano come pozze di lava incandescente, e una corta criniera del colore della cenere circondava il collo del Digimon fenice, con quattro sfere luminose che orbitavano attorno alla sua testa. La sua coda sembrava quella di una grossa lucertola, ed era decorata con motivi e screziature rosse e gialle, come se si trattasse di altre fiamme che si levavano dal suo piumaggio. Ma ciò che rendeva Zhuqiaomon una vista tanto terrificante... era soprattutto l'abbagliante aura di fiamme che circondava il suo corpo, e che rendeva quasi impossibile sostenere la vista di quel colosso di fuoco. La luce invadeva ogni cosa, e l'aria stessa sembrava in procinto di prendere fuoco per il potere incalcolabile di quella creatura. Sembrava quasi che il sole stesso fosse sceso dal cielo.

 

I Deva ed Orochimon si misero tutti in ginocchio, ognuno come poteva, ben consapevoli di quale fosse la loro unica scelta di fronte al potere del loro Sovrano... e Zhuqiaomon si abbassò di quota e li guardò tutti con arrogante disprezzo, probabilmente deluso dalle loro prestazioni.

 

"Potente Zhuqiaomon-sama." esordì Chatsuramon, come rappresentante dei Deva. "Non abbiamo scuse per questo fallimento. Ci punisca nel modo che lei ritiene più opportuno."

 

L'immensa fenice restò in silenzio disapprovante per diversi istanti, facendo venire i brividi al gruppo di Tamers. Da un lato, alcuni dei Digimon avevano una mezza idea di attaccare Zhuqiaomon mentre quest'ultimo era distratto dai suoi Deva, ma anche soltanto guardare quel mostro di fuoco faceva loro capire che era un tentativo destinato al fallimento.

 

"PENSEREMO DOPO ALLA VOSTRA PUNIZIONE." tuonò il Sovrano del Mondo Digitale del Sud, e un lampo di gelida rabbia balenò nelle pozze di magma ardente che aveva come occhi. Con un tonante battito di ali, Zhuqiaomon si voltò verso i Tamers, incombendo su di loro come una meteora. "AVETE PROFANATO LE TERRE DIGITALI, STOLTI UMANI." tuonò. "VOI E I DIGIMON CHE HANNO VOLTATO LE SPALLE A QUESTO MONDO SIETE VENUTI QUI PER SOTTRARCI CIO' CHE CI SPETTA DI DIRITTO. LA SHINING EVOLUTION E' CIO' CHE PERMETTERA' A NOI DIGIMON DI TRASCENDERE I NOSTRI LIMITI E DIVENTARE ANCORA PIU' FORTI. NON E' STATA CREATA PER ESSERE UN VOSTRO ANIMALE DA COMPAGNIA! IL VOSTRO TENTATIVO DI RECUPERARLA E' UN'OFFESA ALLA NATURA STESSA DEL MONDO DIGITALE!"

 

"Ehm... ecco... noi potremmo anche chiedere scusa..." Kenta deglutì, malgrado avesse la gola completamente secca, e cercò di spiegare le loro ragioni al furente Sovrano. "Il fatto è, Vostra Maestà, che Calumon è un nostro amico, e..."

 

"SILENZIO, CREATURA INSIGNIFICANTE!" tuonò Zhuqiaomon, con abbastanza foga che Kenta sentì come una folata di vento arrivargli in faccia, anche attraverso le mura di forza della bolla in cui era imprigionato. "I TUOI DISCORSI SULL'AMICIZIA NON HANNO POSTO QUI, NEL MONDO DIGITALE! L'UNICA LEGGE DI QUESTO MONDO... E' CHE TUTTI I DIGIMON CERCANO DI DIVENTARE PIU' FORTI, COMBATTENDO E ASSORBENDO I DATI GLI UNI DEGLI ALTRI! IDIOZIE COME QUELL'AMICIZIA DI CUI VANEGGI SONO CONTRARIE AI PRINCIPI STESSI DI DIGIWORLD!"

 

Ruki non cambiò espressione, ma dentro di sè non potè fare a meno di provare uno scatto di rimorso. Le ricordava fin troppo il modo in cui lei si comportava prima di diventare amica di Takato, Jenrya, Juri... e ovviamente, Renamon. Quel Digimon, che disprezzava così tanto i principi che per i Tamers erano così importanti, le sembrava in quel momento un oscuro riflesso di cosa sarebbe potuta diventare lei se non si fosse fermata in tempo.

 

Jenrya, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, impaurito dalla potenza di Zhuqiaomon, decise che era il momento di rispondere. Prendendo il coraggio a due mani, il Tamer cinese si piazzò davanti a Terriermon e prese la parola, spinto dalla determinazione di proteggere Shuichon e il suo compagno digitale. "Che senso ha tutto questo, supremo Zhuqiaomon?" chiese, mostrando il paesaggio desolato e i Deva che attendevano frementi tutt'attorno. "Diventare più forti? Combattere e uccidervi a vicenda soltanto per diventare più forti... e alla fine, a cosa servirà? Vi state soltanto uccidendo a vicenda senza motivo!"

 

Gli occhi incandescenti della fenice si strinsero, e Terriermon ebbe l'impressione che la rabbia stesse montando ancora di più nell'animo del feroce Sovrano. "STOLTO. LE TUE PAROLE NON HANNO SENSO PER NOI." tuonò. "TU DICI CHE NON HA SENSO QUELLO CHE FACCIAMO? QUESTO VUOL DIRE METTERE IN DISCUSSIONE LA NATURA DI QUESTO MONDO! NOI DIGIMON SIAMO GUERRIERI. COMBATTERE E VINCERE E' LO SCOPO DELLE NOSTRE VITE! E QUESTO DIGIMON CHE VOI VOLETE SOTTRARCI IN OGNI MODO CI PERMETTERA' DI EVOLVERE A LIVELLI DI POTENZA ANCORA MAGGIORI!"

 

Fu Ryou ad intervenire, pensando che fosse l'occasione giusta per spostare l'attenzione dei Deva e del loro capo sul problema più impellente. "Si tratta di affrontare il D-Reaper... non è così, Zhuqiaomon-sama?" chiese il Tamer Leggendario. Takato trattenne il fiato, non immaginando come avrebbe reagito Zhuqiaomon alla rivelazione che i Tamers sapevano già della minaccia che incombeva su DigiWorld.      

 

Il feroce Sovrano Fenice non mostrò alcuna reazione evidente, ma sbattè le ali più lentamente e guardò con sospetto e rabbia il leggendario Tamer. Da parte sua, il ragazzino restò fermo al suo posto, abituato a trattare con simili creature.

"VORRESTI PARLARE DEL NOSTRO NEMICO? IL DISTRUTTORE CHE VOI UMANI AVETE CERCATO DI SCATENARE CONTRO DI NOI PER LIBERARVI DI NOI UNA VOLTA PER SEMPRE?" tuonò Zhuqiaomon. "E COSA DOVREBBE FARMI PENSARE CHE ADESSO TU, UN ESSERE UMANO COME QUELLI CHE HANNO CERCATO DI ELIMINARCI, ABBIA A CUORE IL NOSTRO BENESSERE?" La voce del mostruoso volatile era rimbombante, come un tuono che si avvicinava sempre di più, e sia i Deva che Meramon rabbrividivano al sentire la sua eco innaturale...

 

Ryou restò fermo al suo posto, cercando di ostentare una sicurezza che non provava. In passato, era sempre riuscito a trattare con i Digimon Sovrani, anche con Zhuqiaomon, che era considerato il più impulsivo ed irragionevole. Ma adesso, il Tamer Leggendario sapeva che non poteva sperare di trattenere più di tanto la collera del Sovrano del Sud. Doveva toccare i tasti giusti, se voleva sperare che l'irascibile Zhuqiaomon gli portasse almeno ascolto.

 

"Con tutto il dovuto rispetto, Zhuqiaomon-sama... non siamo stati noi e i nostri compagni a creare il vostro... nemico... e mandarlo contro di voi. E la consapevolezza delle persone nei vostri confronti è cambiata già da un po' ormai. Adesso ci sono molte persone che sanno della vostra esistenza, e sanno che non siete degli ammassi di dati. Che siete creature viventi con i loro diritti e i loro problemi." continuò il giovane Tamer, affiancato da Cyberdramon. Il dragone cibernetico non faceva cenno di voler attaccare Zhuqiaomon, pur percependolo come un potenziale nemico... ma voleva comunque far vedere al Digimon Sovrano che non avevano paura.

 

"MA DAVVERO?" Questa volta, nel tono di voce del Sovrano Fenice c'era un tocco di feroce sarcasmo, come se volesse chiedere se sapevano a chi avevano scelto di opporsi. "E DITEMI, UMANI... PERCHE' DOVREMMO FIDARCI DI VOI? NON CI GUADAGNATE NULLA A TENERCI IN VITA, E ANZI... PER VOI, ELIMINARE PER SEMPRE UNA MINACCIA COME NOI, E' IL VOSTRO MODO DI AGIRE OGNI VOLTA CHE INCONTRATE QUALCOSA CHE VI SPAVENTA. LO CONQUISTATE O LO RIFUGGITE, COME AVETE CERCATO DI FARE CON NOI. MA ADESSO, SIAMO NOI DIGIMON A SOPRAFFARE VOI UMANI."

 

"La pregherei di riconsiderare le sue opzioni, Zhuqiaomon-sama." affermò il Tamer Leggendario, sfoderando tutte le sue capacità oratorie. Doveva giocarsela bene, o le cose si sarebbero complicate ulteriormente ed inutilmente. "In questo momento... posso capire che ci siano delle ruggini tra voi Digimon e noi uomini. Ma... se non mettiamo da parte le nostre inimicizie e non cerchiamo di collaborare, alla fine l'unico che avrà la meglio sarà il D-Reaper. Consumerà il Mondo Digitale, e forse dopo rivolgerà la sua attenzione altrove. Non possiamo permettere a quella mostruosità di avere campo libero."

 

"E'... è così, grande Zhuqiaomon-sama!" esclamò rapidamente Kenta dalla sfera che lo teneva ancora imprigionato. Si sentiva un po' come un bambino che pregava il papà di lasciarlo andare ad una sagra di paese. "Ehm... quindi... non è che potremmo discutere e metterci d'accordo? Sa com'è, preferiremmo tornare a casa con la testa ancora sulle spalle..."

 

"SILENZIO!" La risposta di Zhuqiaomon fu accalorata e furente. "SE CREDETE DAVVERO CHE QUESTI DISCORSI INFIDI POSSANO FARMI CAMBIARE IDEA... ALLORA VI SBAGLIATE DI GROSSO! VOI UMANI INGANNATE, USATE CAVILLI E CERCATE DI VOLGERE TUTTO  VOSTRO VANTAGGIO. E IO VI CONOSCO TROPPO BENE PER FIDARMI DI VOI. SICURAMENTE SFRUTTERETE LA PRECARIA POSIZIONE DI DIGIWORLD PER AIUTARE IL D-REAPER A DISTRUGGERCI PER SEMPRE... MA I VOSTRI GIOCHI MI SONO CHIARI, E ADESSO MI SBARAZZERO' DI VOI, COME AVREI DOVUTO FARE IN PASSATO, E PRENDERO' LA SHINING EVOLUTION CON LA FORZA!"

 

"Hmph. Come volevasi dimostrare..." commentò seccamente Ruki. "Taomon, dobbiamo combattere."

"Lo so, Ruki." rispose prontamente la Digimon sciamana. Le possibilità erano chiaramente a loro sfavore, ma Taomon avrebbe combattuto fino alla fine per proteggere la sua Tamer. "Conto su di te."

 

Con un trillo assordante, Zhuqiaomon si sollevò in aria ed eseguì un volteggio sopra il campo di battaglia, pavoneggiandosi e mettendo in mostra il suo potere. I Deva ed Orochimon si ritirarono rapidamente, sapendo bene che Zhuqiaomon non avrebbe esitato ad includere anche loro nel raggio d'azione dei suoi attacchi se si fossero trovati nelle vicinanze... e prima che i Tamers e i loro Digimon potessero tentare un attacco, il feroce Digimon Sovrano chiuse le sue immense ali attorno al corpo... e poi le aprì di colpo, provocando una tremenda folata di vento che colpì i suoi avversari come un'onda di maremoto, scaraventandoli via come se non pesassero nulla! Meramon riuscì appena in tempo a ripararsi dietro uno spuntone di roccia, evitando di essere spento come la fiamma di una candela in un uragano.

 

"Gah!" esclamò Takato, rialzandosi e massaggiandosi la testa. "A-accidenti... quanto è potente questo Sovrano? Gli è bastato sbattere le ali per mandarci tutti a terra!"

 

"E' il sovrano del Mondo Digitale... è ben al di sopra della portata di qualsiasi altro Digimon di questo mondo!" commentò Ryou. "Ragazzi, so che ci troviamo in una brutta situazione, ma cercate di continuare a convincerlo. Zhuqiaomon non si rende conto del pericolo in cui ci troviamo, e dobbiamo tentare di farglielo capire. Takato-kun... se è possibile, cerca di utilizzare la Biomerge Evolution ancora una volta! Al momento, Gallantmon è l'unico nostro Digimon che abbia qualche possibilità di tenere testa a Zhuqiaomon!"

 

"La... Biomerge Evolution?" Takato ripetè la parola con evidente timore, ricordando quello che era successo la prima volta. Ryou aveva ragione, in effetti... era Gallantmon l'unico che poteva azzardarsi a sfidare Zhuqiaomon... ma il giovane Tamer non era per niente sicuro che sarebbe riuscito a controllare il potere di Gallantmon e gestirlo al meglio.

 

E quello era uno scontro che non ammetteva errori... ma allo stesso tempo, se non avesse nemmeno tentato, Zhuqiaomon li avrebbe spazzati via tutti.

 

"Takatomon..." disse WarGrowlmon, avvicinandosi al suo Tamer e cercando come poteva di proteggerlo con il suo corpo. Il Digimon Sovrano si abbassò di colpo e spalancò di nuovo le ali, questa volta scatenando una raffica di fiammate che si abbatterono con violenza attorno al gruppo, in modo da creare un anello di fuoco e impedire agli umani di fuggire. Zhuqiaomon stava deliberatamente prolungando lo scontro, in modo da far capire agli "invasori" del Mondo Digitale quanto fossero stati folli a sfidarlo nel suo stesso regno. 

 

"Non abbiamo più tempo, Takatomon! So che potrebbe essere pericoloso, ma... dobbiamo fare quella nuova evoluzione! Se non la facciamo, non possiamo vincere!" esclamò WarGrowlmon. Con uno scatto improvviso, Zhuqiaomon sbattè nuovamente le ali, scatenando una folata di vento con la potenza di un treno in corsa che scaraventò a terra Taomon e fece barcollare Cyberdramon. Il dragone cibernetico riuscì a tenersi in piedi con la pura e semplice forza di volontà... e nello stesso momento, Juri ed IceLeomon agirono.

"CARD SLASH! Power Activate!" la carta che Juri aveva scannerizzato brillò per un breve momento, e il Digimon leonino venne pervaso da una scarica di energia, che incanalò del tutto nel suo pugno destro, per poi sferrare il colpo con tutta la forza di cui era capace.

 

"Frozen Fury!"

IceLeomon scagliò il suo colpo migliore, un enorme proiettile di ghiaccio, vento gelido e neve che prese la forma di una testa di leone ruggente mentre sfrecciava verso il feroce Digimon Sovrano. A quella distanza, Zhuqiaomon non aveva nessuna possibilità di schivare l'attacco... e infatti, l'enorme massa di ghiaccio si schiantò su di lui! Ma per quanto l'attacco di IceLeomon fosse stato potenziato, era ancora ampiamente insufficiente a danneggiare un Digimon di quella statura. La testa di leone ghiacciata si infranse sul corpo fiammante della fenice, che guardò IceLeomon degnandolo appena di un vago fastidio.

 

"Tsk... come temevo..." grugnì IceLeomon. "Mi dispiace, Juri... questo Digimon è troppo più forte di me."

 

Zhuqiaomon sembrava persino offeso del fatto che un colpo potenziato fino a quel punto non gli avesse fatto nulla. "PENSAVATE DAVVERO DI POTERMI SCONFIGGERE CON QUESTI BANALI STRATAGEMMI? VOI MI INSULTATE, RIDICOLI UMANI!" ringhiò. "LASCIATE CHE VI MOSTRI CHE TERRIBILE ERRORE AVETE COMMESSO A SFIDARE IL DOMINATORE DI DIGIWORLD! CRIMSON BLAZE!"

 

Gli occhi del mostruoso Sovrano si accesero come due lapilli incandescenti, un attimo prima che una fiammata dirompente scaturisse dal suo corpo, come un vento solare da una stella in miniatura! Il colpo raggiunse IceLeomon in pieno e lo travolse, facendolo volare all'indietro per un breve tratto - quando il Digimon toccò terra, stordito e malconcio, era già de-evoluto ad Elecmon.

 

"Leomon-sama... voglio dire, Elecmon!" esclamò Juri, correndo ad assistere il suo Digimon. "Come stai? Tutto bene, vero?"

"Più o meno, Juri..." rispose il piccolo Digimon elettrico. "Mi dispiace... il Sovrano è troppo forte per noi, ho paura..."

La bambina castana abbracciò il suo Digimon e guardò preoccupata mentre gli attacchi di Cyberdramon, Taomon ed Andromon colpivano Zhuqiaomon senza neanche fargli il solletico... ma se non altro, questo aveva permesso a Takato e WarGrowlmon di fare la loro mossa. Il dinosauro cibernetico si piazzò davanti al suo Tamer per fargli da scudo mentre si piazzavano in un punto relativamente sicuro, poi tornò ad essere Guilmon e guardò negli occhi il suo Tamer.

 

"Takatomon, io sono pronto. Forza, andiamo!" confermò.

 

Il giovane Tamer fece un bel respiro e cercò di calmarsi. Doveva mettere da parte i suoi dubbi, concentrarsi sul duello con Zhuqiaomon e fare tutto quello che poteva per vincere. Doveva proteggere Calumon e i suoi compagni... a tutti i costi.

Takato si concentrò e appoggiò una mano sul suo deck di carte. Nel giro di pochi secondi, percepì una scarica di energia entrare nella sua mano e pervadere il suo braccio, arrivando fino al cervello. La stessa sensazione di calma e di decisione che aveva provato la prima volta, quella di diventare un tutt'uno con il suo Digimon, lo pervase... e nel giro di una frazione di secondo, l'energia raggiunse il culmine ed esplose in una scintillante aura che avvolse completamente Takato e Guilmon!

 

"Non arrendetevi, caluuuuuuu!" esclamò il piccolo Calumon. Il simbolo dell'evoluzione sulla sua fronte si accese, e Calumon incanalò l'energia nei corpi di Takato e Guilmon, permettendo loro di evolvere!

 

"GUILMON! BIO-MERGE!"

 

Tutto scomparve in un lampo abbagliante, mentre i dati di Takato e Guilmon venivano scomposti e combinati assieme. All'interno del nucleo di quell'esplosione di luce, la forma Mega di Guilmon appoggiò a terra i piedi coperti di stivali d'acciaio e fece svolazzare il mantello, per poi apparire davanti a Zhuqiaomon in tutta la sua maestà!

 

"...GALLANTMON!"

 

 

oooooooooo

 

 

"Ce l'ha fatta... ancora una volta è riuscito ad eseguire la leggendaria Biomerge Evolution." commentò Dobermon, guardando con stupore ed ammirazione il Cavaliere Reale che si librava in volo, pronto ad affrontare il terribile Digimon Sovrano. Anche nella sua forma Mega, Gallantmon sembrava ancora minuscolo in confronto a Zhuqiaomon... ma almeno, adesso le possibilità di uscire vivi, se non vincitori, da quell'incontro erano concrete.

 

"Dobermon... tu pensi davvero che possano farcela?" chiese Alice, il cui tono faceva comprendere che si era permessa di sperare una volta tanto.

"Io lo spero... con tutte le mie forze! Se non ce la fanno, siamo più morti di un pollo allo spiedo!" si lamentò Kenta, gli occhiali appannati per la paura.

Dobermon non rispose, limitandosi piuttosto a guardare lo scontro con ancora maggiore attenzione. L'unica cosa da fare era aspettare e vedere come Gallantmon se la sarebbe cavata. Se Takato e Guilmon fossero periti in quello scontro, voleva dire che non avevano poi tutto quel potenziale di cui aveva sentito dire...

 

 

oooooooooo

 

 

Una raffica di palle di fuoco, scagliate con incredibile velocità e violenza, martellò Andromon e lo fece cadere a terra. Il Digimon robotico non riuscì più a reggere alla fatica e ai danni subiti, e un istante dopo si trasformò nuovamente in Hagurumon e si sdraiò a terra con un acuto tintinnio di ingranaggi. Sicuro che ormai il Digimon di Hirokazu fosse fuori combattimento, Zhuqiaomon rivolse la sua attenzione alla massiccia concentrazione di energia che gli si avvicinava rapidamente da sinistra... e riconobbe quasi subito la figura in armatura bianca che gli si poneva davanti, armata di lancia e scudo! Il simbolo di radioattività inciso sul suo pettorale non lasciava certo dubbi sulla sua identità... e neanche la maschera rossa che portava sugli occhi.

 

Sì... quello era senza dubbio Gallantmon, il Cavaliere Reale. Uno dei sei che avevano avuto il buon senso di schierarsi dalla parte di Huanglongmon e dei quattro Sovrani durante la grande guerra tra umanoidi e animali...

 

E adesso era lì, schierato contro di lui...

 

"Zhuqiaomon!" esclamò Gallantmon. Il Cavaliere Reale tentò un affondo con la sua lancia, ma il colossale volatile, mostrando un'agilità incredibile per una creatura delle sue dimensioni, mosse rapidamente una delle sue ali e parò il colpo. Sbilanciato, Gallantmon indietreggiò di alcuni metri e si rimise in guardia, fissando con fredda determinazione il Sovrano Fenice che prendeva quota con un singolo battito d'ali.

 

"BIOMERGE EVOLUTION." commentò Zhuqiaomon. Pronunciò quel nome come se lo sputasse perchè aveva un cattivo sapore, e non era difficile immaginare il perchè. "E' QUESTO CHE VI HA PERMESSO DI SCONFIGGERE BEELZEMON? RIDICOLO. UN DIGIMON CHE HA BISOGNO DI DIVENTARE UNA COSA SOLA CON UN ESSERE UMANO PER RAGGIUNGERE LE VETTE DELLA SUA EVOLUZIONE. CREDI DAVVERO CHE QUESTO TI PERMETTERA' DI COMBATTERE AD ARMI PARI CON ME?"

 

"Zhuqiaomon-sama, noi non siamo venuti qui per combattere con lei!" ribattè Gallantmon. "Tutto quello che noi vogliamo è proteggere il nostro mondo, i nostri cari e i Digimon con cui abbiamo fatto amicizia! Vorremmo soltanto che umani e Digimon potessero convivere ed accettarsi a vicenda! Non dico essere amici, ma almeno... smetterla di combattere insensatamente!"

 

"TCH... ANCORA UNA VOLTA, VORRESTI IMPORRE SU DI NOI I TUOI RIDICOLI PENSIERI DA UMANO?" esclamò Zhuqiaomon. Il feroce Sovrano Fenice mosse un'ala e scagliò contro Gallantmon una raffica di raggi infuocati che il Cavaliere Reale riuscì a malapena ad evitare. Uno di questi raggi sfiorò il pettorale del Digimon cavaliere e sciolse una parte dell'armatura, aprendo un piccolo spiraglio nella difesa di Gallantmon...

 

"I DIGIMON SONO GUERRIERI! LORO ESISTONO PER DIVENTARE SEMPRE PIU' FORTI, EVOLVERE E DOMINARE GLI AVVERSARI!" continuò Zhuqiaomon. Intensificò l'attacco e scagliò una raffica di fiammate ancora più fitta, al punto che Gallantmon non riuscì quasi più a vedere il suo avversario in mezzo a quel caleidoscopio di luci scarlatte. Solo grazie ai suoi riflessi soprannatuali Gallantmon fu in grado di evitare un colpo devastante. "NON SIAMO NATI PER ESSERE GLI ANIMALI DOCILI CHE VORRESTI CHE FOSSIMO! SIETE STATI VOI UMANI A PROGRAMMARCI PERCHE' FOSSIMO DEI COMBATTENTI! E ORA TE NE MERAVIGLI, RIDICOLO IPOCRITA?"

 

Okay, Takato pensò, quello era stato un tasto falso e non avrebbe dovuto toccarlo... ma questo non faceva che rendere ancora più chiaro che la possibilità di giungere ad un accordo pacifico con il Sovrano Fenice si stavano affievolendo sempre di più. Il Digimon Sovrano aveva un modo di pensare che per molti versi gli sfuggiva... e non dava alla pace e all'accettazione lo stesso valore che le persone davano a questi concetti.

 

"E non provate rimorso per i vostri servitori che sono morti per eseguire i vostri ordini?" Jenrya intervenne nella conversazione, tenendo in braccio Terriermon. Il Tamer cinese deglutì e cercò di farsi coraggio mentre avanzava di un passo malfermo verso il punto dove Gallantmon e Zhuqiaomon si stavano confrontando - stava facendo del suo meglio per tenere la paura sotto controllo e raccogliere la presenza di spirito che gli serviva per dire la sua. "Siete stato voi a mandare i Deva nel Mondo Reale per catturare Calumon e attaccarci! Noi ci siamo difesi, e abbiamo finito per doverne uccidere diversi. Non vi rimorde la coscienza per i Deva che sono stati cancellati?"

 

"NO, PER NIENTE." Zhuqiaomon rispose senza un attimo di esitazione e senza alcuna ambiguità, lasciando Jenrya agghiacciato alla realizzazione che fosse davvero come diceva lui! "SE I MIEI DEVA NON SONO STATI ALL'ALTEZZA DEL COMPITO CHE GLI E' STATO AFFIDATO, SIGNIFICA CHE NON ERANO DESTINATI A SOPRAVVIVERE IN OGNI CASO. E IN QUESTO MONDO, I FORTI PROSPERANO, E I DEBOLI DEVONO NASCONDERSI, DIVENTARE FORTI O MORIRE."

 

"Jenrya, non credo che riuscirai a fargli cambiare idea..." mormorò Terriermon, mentre con un orecchio si massaggiava una spalla dolorante. "Non per essere cinico, ma stai cercando di fare la predica ad un Digimon che ha vissuto secondo la legge della giungla per... diciamo, qualche paio di migliaia di anni. Non credo che adesso cambierà idea soltanto perchè glielo dici tu."

 

Il ragazzino cinese cercò di pensare ad una risposta... solo per rendersi conto che in realtà non ne aveva nessuna. Anche se la realizzazione lo faceva sentire spaventato e sconvolto, non poteva discutere il fatto che Terriermon avesse ragione. Il modo stesso in cui quel DigiWorld, così diverso da quello che era abituato a vedere in tv, funzionava non dava spazio a concetti come il pacifismo. Era un mondo in cui i Digimon si uccidevano tra loro per diventare più forti, e che in quel momento era minacciato da una sorta di programma antivirus impazzito. Un mondo in cui era necessario diventare più forti possibile per difendere le proprie vite...

 

E non sarebbe cambiato nulla soltanto perchè a lui non andava bene questo modo di vivere.

 

Bloccato dalla realizzazione di quanto poco valessero i suoi valori in un mondo come quello, Jenrya si sentì mancare le forze, proprio mentre lo scontro tra Gallantmon e Zhuqiaomon iniziava. I due Digimon si caricarono a vicenda e si scambiarono due colpi micidiali... ma lo scambio si concluse in un nulla di fatto, in quanto i due contendenti non fecero altro che respingersi a vicenda. Uno schianto assordante riverberò attraverso il campo di battaglia, ed entrambi indietreggiarono di un po', indolenziti ma fondamentalmente illesi. Takato e Guilmon avevano la netta impressione che quello scontro sarebbe durato a lungo... e che molto probabilmente si sarebbero stancati prima di Zhuqiaomon. Quindi, stare sulla difensiva non era per niente una buona idea.

 

"Guilmon..." i pensieri di Takato fluivano sicuri, senza ripensamenti. "So che potrebbe essere rischioso, ma dobbiamo tentare il tutto per tutto. Questo non è un avversario con cui possiamo risparmiarci."

Riuscì quasi a percepire il suo Digimon che annuiva e assumeva un'espressione feroce. "Lo so, Takatomon... dobbiamo assolutamente chiudere questa storia il prima possibile!"

 

I due compagni di mille avventure si concentrarono quanto più possibile. Stavano concentrando la loro energia, nella speranza di mandare a segno un colpo decisivo che avrebbe messo fuori combattimento il feroce Digimon Sovrano. Quest'ultimo, tuttavia, sembrava prendere Gallantmon più sul serio come avversario, e aveva iniziato a scagliare una raffica di attacchi sempre più violenta - palle di fuoco, raggi di luce roventi e piume affilate come rasoi che sfrecciavano verso il Cavaliere Reale, come una letale grandinata! Gallantmon si scansò all'ultimo momento ed eseguì una serie di volteggi in aria per cercare di sfuggire ai colpi, ma Zhuqiaomon non fece altro che intensificare l'assalto, e questa volta, Gallantmon non fu abbastanza veloce da schivarlo. Una meteora infuocata centrò in pieno il valoroso cavaliere, che venne scaraventato via con un breve urlo di dolore e si schiantò a terra con un assordante fragore... ma per fortuna, riuscì a rialzarsi quasi subito e puntò la sua lancia contro Zhuqiaomon.

 

"Lightning Joust!" Gallantmon caricò contro il Sovrano Fenice, cercando di coprire il più rapidamente possibile la distanza che lo separava da lui e giungere al corpo a corpo, dove forse avrebbe avuto migliori possibilità. Una delle ali di Zhuqiaomon si abbattè su di lui con la potenza di un maglio da guerra, e Gallantmon fu costretto ad alzare lo scudo per parare quel colpo... che riuscì comunque a farlo barcollare e a costringerlo a calare di quota.

 

"RASSEGNATI! NON PUOI SCONFIGGERE IL SOVRANO DI DIGIWORLD!" La voce furiosa di Zhuqiaomon investì i timpani di Takato. "ARRENDITI, E TI RISPARMIERO' INUTILI AFFANNI!"

 

"Non... non possiamo arrenderci! Non adesso!" esclamò Gallantmon. Finalmente, riuscì ad opporsi alla pressione dell'ala di Zhuqiaomon e a spingere via l'arto, ma il Sovrano Fenice stava già sferrando un altro colpo: estese una zampa artigliata verso Gallantmon, e lo afferrò nella sua stretta micidiale, per poi stringere con tutte le sue forze! 

 

"Ugh... Aaaaaargh!" Gallantmon gridò per il dolore sentendo una tremenda pressione sul torace e sulle braccia... e all'interno della sua sfera di dati, Takato urlò a sua volta. Si sentiva come se qualcosa gli stesse stringendo le braccia e le costole fino a frantumarle! Con la forza della disperazione, il Cavaliere Reale diede fondo a tutte le sue energie e le incanalò nell'armatura...

Appena in tempo, Gallantmon rilasciò un tremendo impulso di energia, e Zhuqiaomon emise un grugnito frustrato e fu costretto a mollare la sua vittima. Senza perdere tempo, Gallantmon tornò alla carica, e questa volta riuscì ad infilarsi in un punto morto della difesa di Zhuqiaomon e sferrare una raffica di colpi al torace del Sovrano Fenice! Ma era come prendere a pugni un muro di pietra. Anche se Zhuqiaomon stava incassando i colpi, nessuno sembrava avere il benchè minimo effetto su di lui.

 

"PATETICO." commentò la fenice.

"Aspetta a dirlo. Non stiamo ancora facendo del nostro meglio!" fu la pront risposta del Cavaliere Reale. Dopo aver messo a segno un poderoso colpo a mani unite, che tuttavia riuscì a malapena a far indietreggiare il nemico, Gallantmon caricò verso Zhuqiaomon con lo scudo tenuto ben alzato davanti a sè e scattò verso l'alto, impattando contro il mento dell'avversario. Frustrato, ma tutt'altro che danneggiato, Zhuqiaomon fece uno scatto indietro e cercò di riguadagnare la distanza, mentre frustava Gallantmon con le sue ali...

 

 

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"Avete visto? Quasi non riesco a crederci..." affermò Orochimon, le cui teste erano tutte impegnate ad osservare il terrificante combattimento tra il loro Sovrano e il Cavaliere Reale. "Quel ridicolo umano, fuso con il suo Digimon... sta dando più filo da torcere al nostro Sovrano di chiunque altro da un bel po' di tempo a questa parte!"

 

"Lo vediamo, maledizione! Non avevo la minima idea che un umano e un Digimon a lui sottomesso potessero diventare così forti!" grugnì Kumbhiramon, il Deva Topo. Santiramon corrugò la fronte e mosse nervosamente la coda, picchiettando sul terreno con la sua alabarda. "Credete... che possa davvero farcela? Che il nostro Sovrano potrebbe essere sconfitto?"

 

"Non dire idiozie, miserabile roditore!" ringhiò Vajiramon. "Nessuno può avere la meglio su Zhuqiaomon-sama!"

Mihiramon storse il naso nervosamente. "Eppure non ne sono così sicuro, Vajiramon. Non ho mai visto nessuno affrontare Zhuqiaomon-sama con tanta determinazione. Anche se sa di avere ben poche possibilità di vittoria, continua a fare del suo meglio. Cosa spinge quei due a lottare con tanta foga?"

 

Zhuqiaomon stesso era gradualmente passato da un misto di furia ed arroganza, ad una cautela appena percettibile. I suoi attacchi non avevano perso vigore, ma adesso combatteva in maniera un po' più calcolata. Cercava di non lasciare all'avversario alcuna apertura, e aveva smesso di sprecare energia in attacchi inutili, cercando invece di aggredire Gallantmon con tutte le sue forze fin dall'inizio.

 

"Non lo so... e devo ammettere che mi dà fastidio!" grugnì Chatsuramon. Il Deva Cane digrignò i denti nel momento in cui il potente Cavaliere Reale riuscì quasi a far indietreggiare Zhuqiaomon sbattendogli lo scudo in faccia. "Se è vero quello che dicono... se un umano e un Digimon possono ottenere un simile potere semplicemente... fidandosi l'uno dell'altro ed entrando in sintonia... allora per cosa diamine abbiamo lottato fino a questo momento?"

 

Pajiramon scosse la testa. Era una serie di pensieri sui quali preferiva non soffermarsi troppo...

 

 

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Gallantmon stava facendo sempre più fatica a tenere il passo con il feroce Digimon Sovrano. Zhuqiaomon stava combattendo in maniera molto più oculata, e stava cercando in tutti i modi di impedire al Cavaliere Reale di concentrarsi e sferrare il suo attacco successivo. Takato e Guilmon resistevano ancora, ma non sarebbe durata a lungo...

 

"Incredibile... non riesco a trovare il momento giusto per intervenire." commentò Taomon. La Digimon sciamana restava controllata come sempre, ma dal tono della sua voce si poteva capire che era stupita dal modo in cui Gallantmon e Zhuqiaomon combattevano. Erano ad un livello di gran lunga superiore al suo... e anche Ruki se ne rendeva conto.

 

"Temo che, non importa quante carte scannerizziamo, sarà inutile contro un Digimon di quella potenza." commentò la ragazzina. Gettò uno sguardo ai suoi compagni che erano rimasti imprigionati nelle bolle di Makuramon, e fu sollevata qundo si rese conto che, ora che il Deva Scimmia era scappato a gambe levate, le sfere di energia si erano affievolite lentamente, e infine si erano posate sul terreno per far uscire i loro prigionieri. "Maledizione... essere impotente è una cosa che odio!"

 

"Purtroppo, era un problema che avremmo dovuto prevedere... abbiamo deciso di affrontare i Digimon più potenti di tutti nel loro stesso campo di battaglia." affermò Jenrya, mentre andava a vedere se Shuichon e Lopmon stessero bene. "Shuichon-chan! Shuichon-chan, come stai? Non ti sei fatta male, vero?"

"Jen-niichan!" esclamò la bambina con la sua vocetta acuta, tenendo in braccio Lopmon. "Io sto bene, e anche Lopmon-chan! Ma... come mai il tuo amico e Guilmon-chan si sono trasformati in quel cavaliere?"

 

"E' un po' lungo da spiegare, Shuichon-chan..." mormorò Terriermon, mentre con un orecchio si spazzava la polvere di dosso. "Ma adesso devi restare nascosta. Siamo in pericolo qui... se quel Digimon gigantesco decide di attaccare noi, non avresti modo di difenderti."

 

I due avversari si erano scontrati di nuovo, e ancora una volta Gallantmon doveva dare fondo alle sue forze per tenere testa a Zhuqiaomon. Al momento dell'impatto, il resto del gruppo sentì il terreno muoversi sotto i loro piedi, e alcuni di loro persero l'equilibrio, finendo per sedersi a terra.

"Aaaaah!" esclamò la piccola, tenendosi stretta al fratello maggiore. "F-fratellone, ho paura!"

 

Jenrya deglutì, cercando in qualche modo di tenere a freno la paura che lo stava prendendo. "Stai... stai tranquilla, Shuichon-chan. Ti proteggo io." rispose. Ma se doveva essere sincero con sè stesso, non vedeva come. Zhuqiaomon continuava a non cedere davanti all'assalto di Gallantmon, e non c'era nessun altro di loro che potesse sperare di tenere testa al Sovrano Fenice. Se solo lui e Terriermon fosssero stati in grado di diventare una cosa sola, esattamente come avevno fatto Takato e Guilmon...

 

"Hey, campione." Ruki ruppe il silenzio, rivolgendosi a Ryou. Anche sotto pressione, la Regina dei Digimon non resisteva alla tentazione di lanciare qualche strale al suo cosiddetto rivale. "Spiegami come si fa la Biomerge Evolution."

 

"Ruki?" chiese stupita Taomon. Non era difficile immaginare cosa volesse dire la ragazzina...

 

Ryou stesso fu così sorpreso che per un attimo non gli venne in mente alcuna risposta. "Eh? A-aspetta un momento, Ruki-san... vorresti provare a fare come hanno fatto Takato e Guilmon?"

 

"Vedi qualche soluzione migliore?" chiese retoricamente la rossa Tamer.

 

Malgrado tutto, Ryou non riuscì a trattenere una breve risata imbarazzata. "Una risposta degna di te, Regina dei Digimon." rispose lui, ignorando l'occhiataccia che Ruki gli rivolse un attimo dopo. "Tutto quello che posso dire è che... l'energia che vi ho consegnato dovrebbe permettervi di evolvere fino a livello Mega. Ma non so esattamente come hanno fatto loro due. Altrimenti, beh, immagino che avrei già tentato."

 

Ruki storse il naso. "Hmph... E va bene, significa che lo capiremo da sole!" tagliò corto. "Taomon. Dobbiamo almeno tentare."

 

La Digimon sciamana si concentrò e sciolse la Digievoluzione, tornando ad essere Renamon. "Sì, Ruki. Io sono pronta."

 

"Hey, Jen... che ne dici se proviamo anche noi?" chiese Terriermon. Strizzò un occhio al suo Tamer, scuotendolo dal momento di panico e indecisione in cui era caduto. Il ragazzino cinese sbattè gli occhi e guardò il suo Digimon come se gli fosse improvvisamente spuntata un'altra testa.

"T-Terriermon?" esclamò. "Sei... sei sicuro di volerlo fare? Io... non so se ti conviene. Nelle tue condizioni... sei sicuro di potercela fare?"

 

Il Digimon cagnolino ci rise su. "Momen... tai! Beh, non credo abbiamo molta scelta. Se vogliamo evitare che quella specie di pollo fritto ambulante frigga noi... un Mega in più non potrebbe che fare comodo, no?" fu la sua pronta risposta.

Jenrya si guardò attorno, comprendendo una volta di più quanto fossero in difficoltà. Cyberdramon non poteva fare molto... e Gallantmon si stava rapidamente stancando. Non c'era altro da fare se non tentare di ripetere quello che Takato e Guilmon avevano fatto.

 

Era l'unico modo di proteggere Shuichon, dopotutto...

 

"E va bene. Credo che a questo punto, non abbbiamo altra scelta." concluse Jenrya. "Solo che... non ho idea di come fare..."

La sicurezza di Terriermon non venne scossa in alcun modo. "Oh, sono sicuro che troverai il modo! Jen è un piccolo genio, dopotutto!"

Il Tamer cinese ebbe un attimo di imbarazzo, ma si decise e si preparò a fare quello che doveva. Lui e Terriermon iniziarono a concentrarsi, chiusero gli occhi e cercarono di svuotare le loro menti... e poco lontano da loro, anche Ruki e Renamon fecero la stessa cosa...

 

"Calu... anche loro vogliono provare ad evolvere!" commentò il piccolo Calumon. Il simbolo sulla sua testa riprese a brillare, ma la luce tremò per alcuni istanti prima di stabilizzarsi. Per un attimo, Terriermon e Renamon sentirono una scarica di energia che percorreva i loro corpi, ma durò soltanto poco tempo. "Non... non so se ce la faccio, Calu... sono troppo stanco..."

 

"Calumon-chan... puoi usare la nostra energia, se la tua non basta!" Juri intervenne, tenendo stretto in una mano il suo D-Power, che emanava una tenue luce bianca. La ragazzina si avvicinò a Calumon, tenendo in braccio il suo Elecmon... e un attimo dopo anche Hirokazu e Ryou fecero la stessa cosa, accompagnati rispettivamente da Hagurumon e Cyberdramon.

 

"Credo che questa volta lascerò volentieri la parte degli eroi ai nostri amici." commentò il Tamer Leggendario con un sorriso ironico. "Forza, Calumon-chan... fai quello che puoi!"

 

I D-Power dei ragazzi brillarono con ancora più vigore, e Calumon si sentì rinvigorito di colpo nel momento in cui l'energia cominciò a fluire nel suo piccolo corpo. Il Digimon dalle grandi orecchie ringraziò con un cenno della testa e prese quota... e il simbolo della Digievoluzione sulla sua testa prese ad ardere con maggior vigore! Terriermon e Renamon si alzarono di colpo, avvolti da un bozzolo di energia bianca, e i loro occhi emisero una luce azzurrina che faceva da preludio all'incredibile trasformazione che stavano per eseguire!

 

"Sì... adesso ci siamo, Jen! Dammi il via quando vuoi!"

 

"Sento uno strano potere che mi pervade. Dammi un ordine quando vuoi, Ruki."

 

Anche Jenrya e Ruki sentirono un inebriante sensazione di energia che li attraversava, facendo venire loro la pelle d'oca e facendoli sentire come se i loro muscoli venissero percorsi da una corroborante scarica elettrica! Entrambi i Tamers tennero gli occhi chiusi, pensando ai momenti che avevano vissuto con Terriermon e Renamon...

 

Jenrya ricordò il videogioco che aveva ricevuto da suo padre, e il momento in cui aveva fatto evolvere Terriermon in Gargomon per la prima volta. Quando aveva provato rimorso per il fatto che Terriermon si era fatto male, anche se pensava che il suo Digimon fosse soltanto un programma... e quando all'improvviso, il buffo cagnolino dalle orecchie a sventola era diventato reale, passando letteralmente attraverso lo schermo del computer! Era stato un compagno a volte imprevedibile, a volte un po' frustrante, e come carattere non potevano essere più diversi... ma in quei pochi mesi che avevano vissuto assieme, avevano vissuto tante avventure ed erano diventati inseparabili. E avevano avuto modo di conoscere Takato, Ruki e tutti gli altri... era stata la più grande avventura delle loro vite, e adesso non avevano nessuna intenzione di lasciarla finire per colpa di un Digimon megalomane, fosse anche il Sovrano!

 

Ruki sorrise leggermente, ricordando i suoi inizi. Renamon era sempre stata al suo fianco, anche quando Ruki pensava di non avere bisogno di amici. Non se n'era resa conto, quando era ancora la ragazzina irritabile e cinica di una volta... ma quello che lei davvero voleva era qualcuno su cui poter contare e a cui avrebbe potuto mostrare ciò che provava davvero. Renamon era sempre stata paziente e tollerante con lei... forse sapeva già che col tempo Ruki avrebbe compreso e si sarebbe permessa nuovamente di fidarsi del prossimo? Renamon era così saggia... Ruki non faceva fatica a credere che in fondo, la sua Digimon l'avesse già compresa da tempo. Anche se all'inizio non riusciva a sopportare l'idealismo e l'ingenuità di Takato e Jenrya, adesso non riusciva ad immaginare l'avventura senza di loro...

 

Finalmente, l'energia raggiunse il culmine... e i due Tamers presero la prima carta dai loro deck e la scansionarono!

 

"BIOMERGE!"

 

Jenrya e Ruki diventarono pura energia per una frazione di secondo... poi, i loro dati iniziarono a mischiarsi a quelli di Terriermon e Renamon in un vortice di luci psichedeliche! I Tamers e i loro Digimon vennero avvolti in due bozzoli di luce che emettevano raggi luminosi in ogni direzione... e che dopo qualche secondo esplosero, rivelando le nuove forme di Terriermon e Renamon!

 

"...EVOLUTION!"

 

Terriermon e Jenrya si erano trasformati in un robot gigantesco, alto almeno una dozzina di metri, che ricordava molto un cane antropomorfo coperto da una solida corazza verde brillante, composta da un robusto pettorale, un elmo, una sorta di gonnellino e un paio di manopole grigie con stivali verdi a forma di zampa di cane. Aveva due enormi spalliere cilindriche, sulle quali era disegnato il volto stilizzato di un cane, lo stesso simbolo che era disegnato sul suo torace. Sulla testa, che presentava un muso allungato simile a quello di un segugio, portava un elmetto verde con un paio di estensioni laterali simili alle ali di un aereo.

 

Il gigantesco Digimon sferrò un calcio alto e atterrò, facendo tremare la terra mentre si metteva in guardia.

 

"MEGAGARGOMON!"

 

Per quanto riguardava Ruki e Renamon, la loro forma Mega era poco più alta di un essere umano, e in effetti si sarebbe potuta descrivere come una sorta di versione "riveduta e corretta" di Taomon: una figura femminile con lunghi e fluenti capelli bianchi legati in due code dietro la testa, che indossava una tuta aderente nera che metteva in evidenza le sue forme, con sopra un pettorale e un paio di spalliere dorati, ornati con dei simboli dello Yin e dello Yang. I suoi avambracci erano protetti da dei manicotti di acciaio viola, e ai piedi portava degli stivali anch'essi viola, alti fino alle ginocchia e con i tacchi alti, mentre un elmo dorato a forma di testa di volpe copriva la metà superiore della sua testa. Tra le mani teneva una sorta di arma ad asta dorata, terminante in un anello e una punta di lancia.

 

La nuova Digimon fece un'elegante piroetta, e si mise in guardia, tenendo la sua arma con una mano sola.

 

"SAKUYAMON!"

 

 

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L'improvvisa Digievoluzione aveva immediatamente attirato l'attenzione di Zhuqiaomon e Gallantmon. Il Digimon Sovrano emise un grugnito di disapprovazione, mentre il Cavaliere Reale sgranò gli occhi dietro il cimiero del suo elmo... e i due nuovi Digimon di livello Mega fluttuarono fino a raggiungere il loro compagno, piazzandosi al suo fianco.

 

"Scusa se ci abbiamo messo tanto, Takato-kun... Guilmon..." disse MegaGargomon.

 

"J-Jenrya-kun? Ruki-san? Anche... anche voi siete..." mormorò Takato, sgranando gli occhi all'interno della sua sfera di dati.

 

"Rimandiamo a dopo tutte le spiegazioni." tagliò corto Sakuyamon, brandendo la sua arma. "Prima di tutto, dobbiamo fermare questo pennuto e cercare di farlo ragionare."

 

Gallantmon ebbe un istante di esitazione, poi annuì e si voltò nuovamente verso l'infuriato Sovrano Fenice. "Sì, avete ragione. Non siamo arrivati fin qui soltanto per farci fermare adesso." affermò. "Forza, amici... uniamo le nostre forze e sconfiggiamo Zhuqiaomon!"

 

"HAH! LA VOSTRA EVOLUZIONE VI HA DATO ALLA TESTA!" tuonò Zhuqiaomon. "ANCHE SE SIETE RIUSCITI A RAGGIUNGERE LE VOSTRE FORME MEGA, NON FARA' ALCUNA DIFFERENZA! PREPARATEVI AD ESSERE RIDOTTI IN CENERE!"

 

"E' quello che vedremo!" rispose Gallantmon, un istante prima che la battaglia riprendesse in tutta la sua furia!        

               

 

 

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CONTINUA...   

 

 

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Capitolo 38
*** Uniti contro il Sovrano ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 38 – Uniti contro il Sovrano

 

 

Il terzetto di Digimon di livello Mega fluttuava davanti a Zhuqiaomon, tutti e tre avvolti da una dirompente aura di energia. Il Sovrano Digitale stesso doveva ammettere di essere abbastanza impressionato dalla vista di quei tre Digimon. Per quanto fossero il risultato della fusione di un Digimon con un umano, cosa che tuttora trovava ripugnante, Zhuqiaomon percepiva una grande quantità di energia in loro. Forse avrebbero addirittura potuto essere avversari alla sua altezza...

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: MegaGargomon

Anche chiamato: SaintGargomon

Tipo: Macchina

Attributo: Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Mega Barrage, Gargo Missiles

 

Il corpo di questo colossale Digimon macchina è diventato una massa di armi nascoste. Per quanto possa essere lento ed ingombrante, usa tutta la sua energia per aumentare la sua potenza distruttiva, ed è ingrado di gestire attacchi da ogni direzione senza avere il bisogno di muoversi.

 

 

Nome: Sakuyamon

Tipo: Divino

Attributo: Dati

Livello: Mega

Attacchi: Spirit Strike, Amethyst Mandala

 

Questa Digimon sciamana è un'agente della volontà divina, e usa liberamente tecniche di arti marziali e magia onmyodo in battaglia. Porta sempre con sè quattro flauti, che usa per evocare quattro spiriti-volpe, ognuno dei quali possiede gli attributi di un particolare elemento.

 

 

"HMPH. AMMETTO CHE NON ME L'ASPETTAVO. CHE BEN TRE DI VOI RIDICOLI UMANI POTESSERO ESEGUIRE LA LEGGENDARIA BIOMERGE EVOLUTION..." tuonò il Sovrano Fenice. Un battito di ali che suonava come un tuono terribilmente vicino sottolineò la rabbia del potente Digimon alato. "MA SE DAVVERO SPERATE CHE CON IL VOSTRO POTERE SARETE IN GRADO DI DETRONIZZARMI, VI SBAGLIATE. IN TUTTO QUESTO TEMPO IN CUI HO GOVERNATO SUL MONDO DIGITALE, NON C'E' MAI STATO ALCUN DIGIMON PIU' FORTE DI ME!"

 

Sakuyamon fece volteggiare tra le mani il suo bastone e si mise in guardia, puntandolo verso il feroce sovrano come se fosse stato una lancia. "Non ti conviene sottovalutarci." esclamò la Digimon sciamana. La sua voce era al tempo stesso forte e melodica, mettendo assieme il timbro deciso di quella di Ruki, e quello morbido della voce di Renamon. "Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà che ci hai mandato contro, e adesso siamo qui per te. Quindi, ti consiglio di non trattenerti e fare del tuo meglio, perchè noi faremo lo stesso!"

 

"PAROLE CORAGGIOSE. LE FARO' INCIDERE SULLE VOSTRE LAPIDI." tuonò Zhuqiaomon. Il bellicoso Digimon Sovrano prese quota con un singolo battito d'ali e si scagliò contro MegaGargomon, il più grande dei tre bersagli, per poi sferrare un tremendo colpo con una delle sue ali... e il gigantesco Digimon robotico alzò le braccia con rapidità inaspettata e parò il colpo! MegaGargomon barcollò per un istante ma si rimise un guardia un istante dopo...

 

"Hey, Jen! Adesso non è in guardia!" esclamò Terriermon, all'interno della sfera di dati da cui il suo Tamer controllava i movimenti di MegaGargomon. "Forza, tiragli un bel montante! Alla Muhammed Alì! Un bel colpo sotto il mento, come farebbe Rocky Joe!"

"Secondo me, hai visto un po' troppo pugilato..." commentò Jenrya... ma fece come il suo Digimon aveva consigliato e sfrecciò verso Zhuqiaomon mentre quest'ultimo era scoperto. Mettendoci tutto l'impeto di cui fosse capace, MegaGargomon strinse a pugno la mano destra e sferrò un tremendo pugno dal basso verso l'alto, colpendo Zhuqiaomon sotto la mascella e segnando il primo colpo andato davvero a segno da parte dei Tamers in tutta la battaglia! Non era certo stato un colpo troppo importante, e non ebbe altro effetto che far indietreggiare Zhuqiaomon di un metro o poco più... ma se non altro, aveva avuto l'importante effetto di scuotere la sicurezza del Sovrano Fenice e mettere in discussione la sua superiorità!

 

oooooooooo

 

Sul terreno, i Deva avevano assistito allo spettacolo con assoluta incredulità. Il loro Sovrano, che loro temevano, rispettavano e consideravano invincibile... stava indietreggiando davanti a quel branco di mocciosi e Digimon? Quel dannato abominio creato dalla fusione di un umano e un Digimon... stava tenendo testa al possente Zhuqiaomon? Non poteva essere vero... tutto questo non poteva che essere un incubo!

 

"Che cossssa? A-Avete visssto  che cosa hanno fatto?" sibilò Santiramon, il Deva Serpente, quasi mollando la presa sulla sua arma per lo stupore. Orochimon si era incosciamente ritirato di un passo, e anche Chatsuramon aveva puntato le zampe a terra, per trattenere l'impulso di fuggire che si stava facendo sempre più opprimente.

"Fino... fino ad adesso ero convinto che noi Deva fossimo... non dico i Digimon più potenti di questo mondo ad esclusione di Zhuqiaomon-sama, ma almeno... alcuni tra i più potenti e rispettati." mormorò il Deva Cane, digrignando inconsciamente i denti. "E invece adesso... prima Beelzemon, e adesso queste Biomerge Evolutions... ma cosa sta succedendo? Da quando in qua quei miseri umani sono dotati di un tale potere?"

 

"Non lo so, Chatsuramon..." rispose Vajiramon, stringendo convulsamente le sue asce. "Quello che so per certo... è che ho l'impressione che molte cose stiano per cambiare..."

 

oooooooooo

 

Zhuqiaomon si riscosse quasi subito dal colpo subito... e i suoi occhi rossastri si accesero per la furia! Quell'effimera sconfitta lo aveva finalmente svegliato dalla sua presunzione di invincibilità... e lo aveva convinto a prendere la battaglia con molta più serietà! Se non fossero stati tenuti a bada, questi aberranti ibridi avrebbero potuto rappresentare una minaccia tremenda per tutti i Digimon!

 

"Ce l'hai fatta, MegaGargomon!" esclamò Gallantmon. Il Digimon cavaliere afferrò saldamente la sua lancia e il suo scudo, e si apprestò a sostenere un nuovo assalto. "Allora è vero... possiamo vincere anche contro di lui!"

"Non... non abbassare la guardia, Gallantmon!" si raccomandò MegaGargomon, parlando con una voce che suonava come una strana commistione tra quella tranquilla di Jenrya e quella acuta e vivace di Terriermon - un effetto strano, proveniente da una creatura così mastodontica. "Sono... sono riuscito a colpirlo perchè Zhuqiaomon non si aspettava che fossimo così forti. Ma adesso... starà molto più attento!"

 

"DEVO AMMETTERE CHE SONO COLPITO, VILI UMANI." tuonò il feroce Digimon Sovrano, la voce permeata da una rabbia violenta e a malapena trattenuta. "QUESTO E' IL VOSTRO POTENZIALE DI CUI SENTO SEMPRE PARLARE? IN OGNI CASO, DEVO RICONOSCERE CHE SIETE RIUSCITI A SFERRARE UN COLPO CONTRO DI ME. UN RISULTATO NON DA POCO."

 

"Peccato che da solo non basterà." commentò seccamente Sakuyamon. I tre Digimon di livello Mega stavano fluttando a distanza di sicurezza, mentre Zhuqiaomon avanzava ad ali spiegate, incombendo su di loro.

"ESATTO. NON BASTERA'. RESTA IL FATTO CHE IL VOSTRO POTERE E' PERICOLOSO, E NON POSSO RISCHIARE DI LASCIARVELO USARE. PERCIO' ADESSO, VI DISTRUGGERO' SENZA ULTERIORI ESITAZIONI."

 

Zhuqiaomon spiegò le ali e lanciò un grido di battaglia talmente acuto, che i tre Digimon di livello Mega vennero spinti via dalla semplice forza delle onde sonore, e tutti coloro che si trovavano a terra furono costretti a tapparsi le orecchie, gridando per il dolore improvviso. Gallantmon alzò lo scudo davanti a sè e si preparò all'attacco successivo, che non tardò ad arrivare - il Sovrano Fenice sbattè con violenza le ali, scagliando una fitta raffica di piume infuocate che investirono i tre combattent davanti a lui. Sakuyamon alzò il bastone e creò uno scudo di energia attorno a sè, mentre MegaGargomon cercò di proteggersi come poteva, alzando le braccia in una posizione di guardia. Ma l'impatto fu comunque tremendo e spinse con violenza i tre Digimon eroici, fino quasi a farli schiantare contro il terreno. Con un ringhio rabbioso, MegaGargomon si mise in piedi appena in tempo e riuscì ad attutire l'impatto, aprendo delle profonde crepe nel terreno con il suo peso immane. Si rimise rapidamente in guardia, mentre Sakuyamon e Gallantmon riuscivano per un pelo a riprendere il volo prima di schiantarsi a terra.

 

La Digimon sciamana non volle dare a Zhuqiaomon il tempo di sferrare un altro attacco. Sakuyamon alzò le braccia e brandì la sua asta sopra la testa, per poi farla volteggiare un paio di volte... e il suo corpo iniziò a brillare, emanando una luce gialla dall'aspetto rassicurante.

"Amethyst Mandala!" esclamò Sakuyamon. Sferrò un colpo davanti a sè con la sua arma, dalla quale si sprigionò una potente scarica di energia purpurea che si trasformò rapidamente in una sfera di energia sacra che avvolse del tutto la Digimon umanoide, racchiudendola in una sfera crepitante che pareva distorcere la visuale tutt'attorno a sè. Dopo aver trattenuto l'energia per un breve momento, Sakuyamon aprì le braccia e scatenò l'energia sacra, che s trasformò in una sorta di ondata e raggiunse Zhuqiaomon investendolo in pieno!  Il Sovrano emise un grugnito furioso e venne scagliato indietro dal fiume di energia... ma la sorpresa non durò a lungo, e Zhuqiaomon aprì le ali con uno stridio furioso ed infranse l'attacco di Sakuyamon, per poi rispondere con una raffica di fiamme dalle sue ali. Sakuyamon cercò in qualche modo di schivare il colpo, ma le fiammate erano rapide e fitte, e la Digimon di livello Mega fu costretta a creare una barriera di energia attorno a sè pernon essere colpita.

 

Ruki corrugò la fronte all'interno della sua sfera di dati. Anche se non c'era dubbio che Sakuyamon fosse potente, e lei stessa sentiva un'energia incredibile scorrere attraverso il proprio corpo... restava il fatto che Zhuqiaomon era il Sovrano del Mondo Digitale, e non certo un Digimon qualsiasi! Per quanto forti potessero essere i Deva, non erano nulla in confronto a lui... e anche ora che lei e Renamon erano diventate così potenti fondendosi assieme, restava il fatto che avrebbero dovuto dare fondo alle loro risorse e ai loro poteri anche soltanto per sopravvivere a quello scontro.

 

Il feroce Digimon fenice non perse tempo a confermare i timori di Ruki e Renamon. Per nulla impressionato dalla dimostrazione di potenza di Sakuyamon, Zhuqiaomon scattò in avanti, frustando i tre Digimon avversari con le sue possenti ali. Ogni colpo era come un martello da guerra, e i tre compagni erano costretti a ritirarsi davanti alla sua inarrestabile furia!

"Uuuugh... qui si mette male, ragazzi!" esclamò Gallantmon. Il Cavaliere Reale usava il suo scudo scintillante per cercare come poteva di deviare gli attacchi dell'avversario, ma riusciva a malapena a difendersi. "Di questo passo... non riuscirò a trovare un'apertura nella sua difesa!"

 

"Non possiamo combattere soltanto difendendoci..." esclamò Sakuyamon. La Digimon sciamana stava dando fondo alla sua abilità per cercare di respingere gli assalti di Zhuqiaomon, che si facevano sempre più frenetici. "Dobbiamo cercare di creare un'apertura e sferrare un attacco abbastanza potente da metterlo fuori causa."

"Ho come l'impressione che non sarà facile..." rispose MegaGargomon. Il gigantesco Digimon robotico riuscì a tenere il passo con Zhuqiaomon ancora per qualche istante... e all'interno della sua sfera di dati, Jenrya chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sull'avversario, a costo di escludere del tutto il resto del mondo esterno. Il ragazzino, ignorando per il momento i richiami di Terriermon, cercò di ricordare quello che aveva imparato nelle sue lezioni di arti marziali... e in particolare, di restare calmo ed osservare con attenzione la tecnica di lotta del suo avversario.

 

Anche se stava combattendo con un po' più di prudenza, Zhuqiaomon restava convinto di essere superiore ai suoi avversari. Questo poteva essere un punto debole. Presto o tardi, il Digimon sovrano avrebbe abbassato la guardia o si sarebbe comunque distratto... e quello sarebbe stato il momento di sferrare un colpo decisivo, nella speranza che avrebbe almeno fatto qualcosa.

MegaGargomon restò calmo e riuscì ancora a mantenere la guardia. Stava cercando di percepire il ritmo degli attacchi di Zhuqiaomon, in modo da farsi un'idea di quando e come passare al contrattacco...

 

E finalmente, riuscì ad anticipare l'attacco successivo... e si scagliò all'attacco, lasciando Gallantmon e Sakuyamon di stucco!

"Adesso è il momento!" esclamò il gigantesco uomo-cane meccanico. Sferrando un colpo con tutte le sue forze, MegaGargomon riuscì ad intercettare il successivo attacco di Zhuqiaomon. Colto di sorpresa, il Digimon fenice ritirò l'ala e la scosse rabbiosamente, cercando di riprendere l'assalto un attimo dopo... ma MegaGargomon reagì con rapidità e decisione, e scagliò entrambi i missili montati sulle sue spalle contro il nemico.

 

"Gargo Missiles!" tuonò MegaGargomon. I due enormi missili sfrecciarono contro il nemico con velocità pazzesca e colpirono il Digimon sovrano in pieno petto, esplodendo su di lui una frazione di secondo dopo! Con uno stridio rabbioso, Zhuqiaomon venne scagliato indietro e fu costretto ad interrompere il suo assalto... cosa di cui MegaGargomon approfittò immediatamente per mettere a segno un'altra raffica di colpi.

L'enorme Digimon robotico si lanciò in picchiata e sferrò un poderoso calcio volante che raggiunse l'avversario al torace, nel punto che era già stato colpito dai missili. Nonostante l'enorme stazza e la sua forza, il Digimon Sovrano non riuscì a difendersi del tutto e venne scagliato indietro... mentre Gallantmon e Sakuyamon si libravano in volo e facevano appello a tutte le loro forze per concentrare i loro attacchi sul punto già danneggiato.

 

"Sakuyamon! Dobbiamo unire i nostri poteri e colpire adesso!" esclamò Gallantmon. Sakuyamon fece un cenno con la testa, senza dire una parola... e il Cavaliere Reale puntò lo scudo crepitante di energia contro il nemico, mentre la Digimon sciamana muoveva il suo bastone davanti a sè per invocare nuovamente i suoi poteri mistici.

 

"Shield of the Just!" esclamò Gallantmon un istante dopo. Il suo scudo magico, Aegis, sembrò quasi prendere vita, e scagliò un dirompente raggio di energia bianca contro il Sovrano Digitale.

"Spirit Strike!" Sakuyamon pronunciò il nome del suo attacco, e attorno a lei apparirono quattro spiriti-volpe che sembravano fatti di luci abbaglianti e colori sgargianti. La Digimon sciamana puntò il suo bastone contro Zhuqiaomon, e le quattro volpi presero il volo e si affiancarono al raggio distruttivo che Gallantmon aveva scagliato una frazione di secondo prima, muovendosi in una serie di spirali attorno ad esso.

 

"TSK! NON SARA' CERTO QUESTO... A METTERMI ALL'ANGOLO!" tuonò Zhuqiaomon, riprendendosi prima del previsto. Chiuse le ali attorno a sè prima che l'attacco potesse raggiungerlo, e il raggio di energia scagliato da Gallantmon cominciò a spingere contro di lui. Una alla volta, le volpi fatte di energia spirituale esplosero addosso a Zhuqiaomon, senza però riuscire a fare danni considerevoli. Con uno stridio rabbioso, il Digimon fenice aprì di scatto le ali e dissipò il raggio di energia, costringendo Gallantmon ad indietreggiare di qualche passo. "PREPARATEVI A DIVENTARE CENERE! CRIMSON BLAZE!"

 

Il Digimon Sovrano si concentrò per mezzo secondo, poi scagliò un autentico inferno di fuoco, una fittissima raffica di raggi di energia rovente accompagnati da spirali di fiamme rosse e dorate. Gallantmon e i suoi compagni vennero investiti in pieno da una tremenda raffica di aria calda, e all'interno delle loro sfere di dati, Takato e i suoi due compagni d'avventura strinsero i denti per l'improvviso dolore. Era come trovarsi all'improvviso in mezzo ad un incendio, con l'aria incandescente che li percuoteva senza pietà. Tra non molto sarebbe arrivato il colpo vero e proprio, e Gallantmon temeva che sarebbe stato troppo per loro...

 

"Presto, amici! Riparatevi dietro di me!" esclamò Sakuyamon, tenendo fermo il bastone da evocazione davanti a sè. Si concentrò il più possibile, e riuscì a creare un enorme scudo di energia che avvolse tutti e tre i Digimon...

 

L'ondata di fuoco investì la protezione creata da Sakuyamon con violenza inaudita, al punto che la Digimon sciamana fu costretta a dare fondo a tutte le sue energie per mantenere la difesa! In quel momento, lo scudo che lei aveva creato era letteralmente tutto quello che impediva a Zhuqiaomon di trasformarli in tanti mucchietti di cenere... e l'unica loro possibilità di sopravvivenza, in quel momento, era che la barriera creata da Sakuyamon reggesse a quella furia scatenata! Sakuyamon strinse i denti, vedendo che stavano cominciando ad aprirsi delle crepe nella barriera, e delle sciabolate di incandescente luce arancione si intrufolavano in queste piccole falle... doveva resistere, usare tutto il suo potere per proteggere i suoi compagni. Mentre tutt'attorno a loro l'ondata di fuoco proseguiva, come un'inarrestabile eruzione vulcanica, i ragazzi si tenevano quanto più stretti possibile per sfruttare al massimo la loro protezione, e videro montagne e rocce ridursi in cenere e pietra fusa nel giro di pochi istanti. Al di fuori della barriera, i Deva erano stati costretti a disperdersi per non essere travolti ed inceneriti... e il gruppetto di Tamers aveva dovuto guadagnare rapidamente un nascondiglio.        

 

"WOOOOOW! Qui si fa davvero dura, ragazzi!" esclamò Hirokazu. Il ragazzino fu costretto ad allontanarsi per evitare che i suoi capelli venissero bruciati via dall'intenso calore che si accumulava tutt'attorno a Zhuqiaomon e ai tre Tamers. "Meglio che ci teniamo lontani! Questi qui sono ad un livello tale che non possiamo sperare di interferire!"

 

"Takato-kun! Ruki-san!" esclamò Juri, di nuovo ansiosa per i suoi amici. "Jenrya-kun, state attenti!"

"Buona fortuna, amici, calu..." mormorò il piccolo Calumon. Il simbolo della Digievoluzione sulla sua fronte continuava a brillare, anche ora che i Digimon di Jenrya e Ruki avevano già completato la loro trasformazione... e i tre Mega, anche mentre riprendevano lo scontro, venivano corroborati dal costante flusso di energia.

Anche un Digimon potente come Zhuqiaomon non poteva sostenere troppo a lungo l'ondata di vento e fiamme che aveva scatenato... e infatti, dopo un tempo che a Sakuyamon e ai suoi compagni sembrò comunque troppo lungo, il Digimon Sovrano fu costretto ad interrompere l'attacco... cosa di cui i suoi avversari approfittarono immediatamente.

 

"Presto, ragazzi! Attacchiamolo adesso!" esclamò Gallantmon.

MegaGargomon stava già puntando tutte le sue armi contro il Digimon fenice. "Non mi sfuggirà, Gallantmon! Fuoco a volontà! Mega Barrage!" tuonò l'enorme cane-robot. In un lampo, numerosi scompartimenti si aprirono di scatto nella sua armatura, sul pettorale, sulle spalliere, sulle anche... e da essi emersero altrettante armi dall'aspetto minaccioso, che iniziarono a sparare all'unisono, riversando una marea di proiettili addosso a Zhuqiaomon. Ringhiando, il terribile Sovrano intensificò l'aura ardente che circondava il suo corpo, e molti dei proiettili si fusero o evaporarono prima di poter raggiungere il loro bersaglio.

 

"Amethyst Mandala!" Sakuyamon evocò nuovamente una barriera di energia attorno al suo corpo, per poi trasformarla in una dirompente ondata di energia che sfrecciò verso l'avversario. Grande com'era, sembrava impossibile che il Sovrano riuscisse a schivare quel colpo... invece, Zhuqiaomon eseguì una schivata apparentemente impossibile, e l'ondata di energia riuscì a malapena a sfiorargli la coda! Sakuyamon si voltò di scatto verso di lui, un attimo prima che Zhuqiaomon scatenasse una raffica di piume affilate come lame contro di lei! Sakuyamon fece volteggiare il suo bastone da sciamana davanti a sè e riuscì a deflettere la maggior parte dei proiettili, ma un paio di essi riuscirono a raggiungerla e a colpirla di striscio. Con uno scatto improvviso, Sakuyamon lanciò una raffica di proiettili energetici contro Zhuqiaomon, che non si degnò nemmeno di pararli mentre si gettava in picchiata verso le tre fusioni...

 

Ma Sakuyamon e MegaGargomon erano riusciti a far guadagnare abbastanza tempo a Gallantmon. Il Cavaliere Reale si era caricato di energia, al punto che la sua armatura sembrava brillare di luce propria... e con un rapido gesto del braccio, incanalò tutta la sua energia nella sua lancia, per poi puntarla verso Zhuqiaomon. L'improvvisa scarica di energia fece scattare i sensi acutissimi del Sovrano, che interruppe il suo assalto furioso per rivolgere tutta la sua attenzione al Cavaliere Reale...

 

"CHE COSA? POSSIBILE... CHE UN DIGIMON POSSA AVERE UNA SIMILE FORZA?" esclamò stupefatto il Sovrano Fenice. "TU... CHE COSA SEI? UN DIGIMON NORMALE NON PUO' POSSEDERE UN POTERE COSI'... SINISTRO!"

Gallantmon ignorò le parole di Zhuqiaomon e aprì di scatto gli occhi, che scintillarono brevemente dietro il cimiero del suo elmo. Il Cavaliere Reale si scagliò all'attacco con ancora maggiore velocità, cogliendo di sorpresa il mostruoso Digimon Sovrano, che si ritrovò improvvisamente a doversi difendere da un'intensa raffica di colpi, provenienti da ogni direzione!

 

"Lightning Joust!" esclamò il Digimon cavaliere. Sfrecciando con tutta la velocità di cui era capace, il Cavaliere Reale si mosse attorno all'avversario e sferrò una tremenda raffica di colpi con la sua lancia caricata di energia! Un fendente mortalmente preciso superò la guardia di Zhuqiaomon e colpì il Sovrano al torace, facendolo barcollare! Con uno stridio inferocito, Zhuqiaomon abbattè la sua enorme ala sull'avversario... che riuscì appena in tempo a sollevare la lancia e a parare il tremendo attacco! I due contendenti si guardarono negli occhi con espressione rabbiosa, ognuno dei due spingendo con tutte le loro forze per sopraffare l'altro... ma Zhuqiaomon era chiaramente più forte, e Gallantmon sapeva che non sarebbe potuto durare troppo a lungo contro il Sovrano. Doveva trovare l'occasione giusta per infrangere il contrasto e attaccare nuovamente l'avversario, prima che la scarica di energia si esaurisse.

 

"PERCHE' NON TI ARRENDI? NON PUOI SPERARE DI SCONFIGGERMI!" esclamò Zhuqiaomon, la cui voce rimbombò nelle orecchie di Gallantmon. "INCHINATI DAVANTI A ME E CONSEGNAMI LA SHINING EVOLUTION!"

"Questo mai!" rispose prontamente Gallantmon... e un attimo dopo, i suoi compagni sferrarono i loro attacchi in perfetta sintonia!

 

"Gargo Missiles!"

"Spirit Strike!"

 

MegaGargomon e Sakuyamon scagliarono i loro attacchi - un paio di enormi missili decorati con una buffa faccia di cane sfrecciarono verso Zhuqiaomon e lo colpirono alla schiena, esplodendo all'impatto e costringendo il nemico ad interrompere il contrasto con Gallantmon, per poi essere colpito in rapida successione dai proiettili energetici a forma di volpe che Sakuyamon aveva scagliato contro di lui! Indolenzito ma non seriamente danneggiato, Zhuqiaomon si allontanò da Gallantmon, dandogli il tempo di riprendere fiato e continuare il suo assalto. Il Cavaliere Reale riprese il suo assalto, sferrando una raffica di attacchi mordi-e-fuggi contro l'avversario, che nonostante la frustrazione e il fastidioso dolore non demordeva. Gli attacchi di Gallantmon andavano a segno... ma davanti all'enorme potere di Zhuqiaomon, non erano poi gran cosa.

 

"Ancora! Lightning Joust!" esclamò Gallantmon. Prima che il Cavaliere Reale potesse tornare all'assalto, Sakuyamon creò una raffica di proiettili energetici sulla punta del suo bastone e li scagliò contro la testa del Sovrano Fenice, puntando agli occhi. I colpi esplosero a pochissima distanza dal volto di Zhuqiaomon, abbagliandolo per un breve istante... sufficiente affinchè Gallantmon riducesse le distanze e trafiggesse la sua ala sinistra con la sua lancia! La punta penetrò nelle piume del possente Digimon Sovrano, oltrepassando la sua aura incandescente e penetrando nelle carni... e un istante dopo, una bruciante sensazione di dolore si diffuse nella sua ala!

 

"AAAAARGH! M-MALEDETTO... VERME!" strillò Zhuqiaomon. Ormai disabituato alla sensazione di un colpo andato a segno contro di lui, il Sovrano Digitale agitò scompostamente l'ala ferita e scagliò via Gallantmon, la cui lancia tornò normale... poi, una raffica di proiettili da parte di MegaGargomon investì il temibile Sovrano e lo costrinse a farsi scudo con le sue ali, seguito da altri colpi energetici da parte di Sakuyamon. Ogni colpo infliggeva danni molto leggeri, come tante punture di zanzara... ma ogni colpo esauriva ulteriormente la già scarsa pazienza di Zhuqiaomon e faceva montare la sua rabbia!

"ORA BASTA! MI SONO STUFATO DI VOI!" tuonò. Si caricò di energia per un paio di secondi e sprigionò un'ondata dirompente di fiamme, travolgendo gli attacchi che stavano sfrecciando verso di lui... e anche i tre Digimon di livello Mega, che vennero sollevati in aria dalla tremenda onda d'urto e sparpagliati in giro con delle esclamazioni di dolore! Per diversi istanti, i ragazzi ebbero la terrificante sensazione di aver perso il controllo dei loro corpi, e solo facendo appello a tutte le loro forze furono in grado di fermarsi e rimettersi in guardia, pur doloranti ed indeboliti. Zhuqiaomon aveva a sua volta ricevuto un po' di danni... ma era ancora forte e vigoroso, mentre loro perdevano energia ad oogni istante. Purtroppo, non ci voleva molta immaginazione per capire come sarebbe andato quello scontro, a meno che non si fossero fatti venire qualche idea in tempo...

 

"Uuuugh... MegaGargomon... Sakuyamon... state bene?" mormorò Gallantmon.

 

La Digimon sciamana si massaggiò una spalla e sembrò barcollare a mezz'aria per un istante. "Più o meno... non credo che possiamo andare avanti a lungo, in ogni caso..."

 

"Non riusciamo a mettere a segno un colpo come si deve... Zhuqiaomon è troppo forte." commentò MegaGargomon, alzando i pugni davanti a sè in una posizione di guardia. "Dobbiamo inventarci qualcosa... o verremo spazzati via!"

 

"SIETE ANCORA VIVI? TRA NON MOLTO NON LO SARETE PIU'!" tuonò Zhuqiaomon, per poi muovere le ali davanti a sè e provocare una serie di folate di vento che sfrecciarono come proiettili contro i tre Digimon Mega. MegaGargomon, grazie alla sua stazza, fu in grado di resistere... ma Gallantmon e Sakuyamon furono costretti a subire l'attacco e vennero scaraventati a distanza. Riuscirono ancora una volta a riprendersi e cercarono di trovare la forza di sostenere un altro incontro, probabilmente quello decisivo, con il feroce Sovrano...

 

"Cosa possiamo fare, Takatomon?" chiese la voce di Guilmon, risuonando nella mente di Takato all'interno della sua sfera di dati. Il ragazzino respirò affannosamente, cercando di riprendere fiato e mantenere la sua attenzione su Zhuqiaomon, anche se la stanchezza ominciava ad offuscargli la vista. Il Sovrano Digitale, la cui furia si era ora raffreddata in una collera gelida e spaventosamente controllata, restava sospeso in aria sbattndo rumorosamente le ali, e guardava i suoi tre avversari con un'indignazione che era soltanto acuita da un accenno di rispetto verso quei tre che erano riusciti, anche soltanto per un po', a tenergli testa.

 

"Non... non lo so, Guilmon... questa volta... credo che abbiamo davvero fatto il passo più lungo della gamba..." sussurrò il giovanissimo Tamer.

 

Sul terreno, gli altri membri del gruppo dei Tamers restavano a guardare con apprensione il combattimento. Era un momento di pura tensione... per qualche attimo, sembrava che i loro tre amici avessero qualche possibilità di vincere contro Zhuqiaomon... ma il Sovrano Fenice non perdeva tempo ad infrangere le loro illusioni, dimostrando di essere ancora più forte di quanto avessero previsto.

 

I Deva rimanenti, da parte loro, provavano un misto di tensione, impressione e sollievo. Non avevano mai visto Zhuqiaomon in tali difficoltà... ma come avevano previsto, il loro sovrano stava vincendo di nuovo. Quegli odiosi ibridi tra umani e Digimon gli avevano dato più problemi del previsto... ma alla fine, quella battaglia non poteva andare che in un unico modo.

 

Takato stava cercando di pensare ad una possibile soluzione, mentre Zhuqiaomon continuava a caricarsi di energia. La sua aura bruciante si era espansa attorno a lui, creando una sfera fiammeggiante come un piccolo sole... e una raffica di raggi ardenti scaturiva dal globo di fuoco, minacciando di travolgere Gallantmon e i suoi compagni. MegaGargomon, il più grande e il più vulnerabile alle fiammate, fluttuò all'indietro e cercò di tenere alta la guardia, anche se i colpi subiti lo avevano destabilizzato.

 

L'unica cosa che veniva in mente a Takato, in quel momento, era...

 

Unire le loro forze e sferrare un attacco quanto più massiccio possibile, concentrandosi su un punto sensibile del loro avversario... anche se in effetti, Zhuqiaomon non sembrava averne nessuno!

 

Era un azzardo... ma in quel momento, la situazione era talmente disperata che anche un'idea azzardata ed improvvisata come quella era meglio di nessuna idea!

 

"Guilmon..." disse il ragazzino. "Credo... credo che adesso avremo bisogno di tutte le energie che ci sono rimaste. Dobbiamo sferrare un attacco massiccio, tutti assieme!"

 

"Io farò senz'altro del mio meglio, Takatomon! Dobbiamo farci aiutare anche da MegaGargomon e Sakuyamon, in ogni caso..." affermò il piccolo Digimon. Takato annuì con decisione e prese un bel respiro, per poi corrugare la fronte e concentrarsi il più possibile. "Questa potrebbe essere la nostra ultima possibilità, lo sai, Takatomon."

 

Questo, Takato lo comprendeva perfettamente. Non era la prima volta che lui e Guilmon si trovavano in una situazione così pericolosa... eppure, in quel momento, il ragazzino si sentiva stranamente calmo e sicuro di sè. O forse era semplicemente l'aver accettato che ormai non si poteva più tornare indietro, e che quindi tutto quello che poteva fare era tentare il tutto per tutto... e che poi andasse come doveva andare? Takato non ricordava di essere mai stato così freddo, controllato e convinto. Ancora una volta, si rendeva conto di quanto l'aver conosciuto Guilmon, Jenrya e Ruki... oltre che tutti gli altri... lo avessero cambiato. Con un sorriso, il ragazzino si decise a tentare il loro ultimo attacco...

 

E Gallantmon evitò una raffica di raggi ardenti, per poi raggiungere i suoi due compagni in un punto relativamente sicuro. MegaGargomon si piazzò davanti a lui e a Sakuyamon, cercando di fare loro scudo con il suo enorme corpo.

"Ragazzi... forse ho un'idea, ma  non posso garantire che funzionerà." affermò il Cavaliere Reale. "Dovete... concentrarvi al massimo, indirizzare tutta la vostra energia verso un unico punto, all'interno di quella sfera! Dobbiamo colpire Zhuqiaomon tutti assieme, con tutte le forze che abbiamo!"

 

"Bene, allora... facciamola funzionare noi, quest'idea!" esclamò Ruki. "Renamon!"

"Sono sempre qui, Ruki." rispose con tutta calma la kitsune. "Non c'è bisogno di dire altro."

La ragazzina disse di sì con la testa, con un sorriso appena accennato sulle labbra. Comunque andasse, quello era l'elemento che non cambiava mai - che poteva sempre contare su Renamon.

 

"Allora, Jen? Che ne dici? Vogliamo tentare il tutto per tutto?" chiese Terriermon. Dal tono della domanda, si sarebbe pensato che stesse semplicemente facendo un gioco divertente, piuttosto che essere coinvolto in una battaglia mortale contro un Digimon quasi divino.

Del resto, era quello uno dei punti di forza di Terriermon. Era anche grazie a lui che Jenrya riusciva a mantenere ottimismo e positività. "Penso che la mia risposta tu la conosca già, Terriermon..." rispose il Tamer cinese dalla sua sfera di dati.

"E allora, facciamoci onore!" rispose allegramente il Digimon cagnolino.

 

Dopo essersi piazzati in un punto relativamente sicuro, i tre Digimon iniziarono a brillare, ed ognuno di loro emise un'aura di un suo colore particolare. Gallantmon venne avvolto da una splendente luce rossa... mentre MegaGargomon sprigionò una vivace aura verde, e Sakuyamon si trasformò in una evanescente figura di luce gialla splendente, quasi dorata. Fluttuando tutti assieme per sottrarsi ai colpi di Zhuqiaomon, i tre Digimon continuarono a brillare e ad emettere energia, caricandosi sempre di più in preparazione ad un attacco massiccio...

 

All'interno della sua sfera di fuoco, Zhuqiaomon si fermò, colto di sorpresa dall'improvviso aumento di energia che aveva percepito.

"MA COSA...?" disse tra sè il Sovrano. Dal suo punto di vista, quelle che fino a quel momento erano tre aure si stavano fondendo in una sola. "CHE SIGNIFICA? E' COME SE I LORO SPIRITI... STESSERO DIVENTANDO UNA COSA SOLA! COME... COME FANNO?" 

 

L'energia dei tre Digimon aumentò di colpo prima che il Digimon Sovrano potesse reagire... e Zhuqiaomon sgranò gli occhi incredulo quando sentì una tremenda scarica di energia provenire dall'esterno. Con gli occhi della sua mente, riuscì a vedere cosa stesse accadendo: Gallantmon, MegaGargomon e Sakuyamon si erano trasformati in scie energetiche, ognuna di un colore diverso, e stavano sfrecciando verso di lui con una velocità e una potenza che il feroce Sovrano raramente ricordava di aver visto prima di quel momento!

 

Takato e Guilmon, da parte loro, si sentivano più potenti di quanto non fossero mai stati in vita loro. L'energia che li pervadeva era dirompente. I loro corpi quasi non riuscivano a contenerla, e sentivano un bisogno sempre più impellente di scatenarla contro il Sovrano! Gallantmon, ormai trasformato in un lampo scarlatto, volò verso Zhuqiaomon... e a lui si affiancarono MegaGargomon e Sakuyamon, in un turbinio sempre più rapido di luce e colore! Con un grido di battaglia, tutti e tre i Digimon si scagliarono contro il loro bersaglio...

 

"TRINITY BUUUUUURST!!!!!"

 

I tre corpi trasformati in pura energia si fusero in un solo, dirompente proiettile di luce che raggiunse la sfera fiameggiante in cui Zhuqiaomon era racchiuso e cominciò a spingere con violenza contro la sua superficie, sprigionando lampi di luce rossa e fiammate tutt'attorno mentre penetrava nella sfera ardente. Zhuqiaomon emise uno stridio di rabbia incredula e cercò di dare fondo alle sue riserve di energia per cercare di respingere l'attacco... ma il colpo era troppo potente!

 

"COME... COM'E' POSSIBILE? COME POSSONO ESSERE... COSI' FORTI... AAAAAAAARGH!" stridette Zhuqiaomon, mentre cercava di opporsi con tutte le sue forze alla pressione di quell'attacco devastante. Takato, Guilmon e i loro compagni strinsero i denti ed emisero tutti assieme un grido di battaglia... e finalmente, come una diga che non riesce più a trattenere la piena di un fiume durante una tempesta, la barriera di Zhuqiaomon cedette, e il devastante attacco combinato si abbattè sul Sovrano Fenice!

 

Zhuqiaomon lanciò uno stridio che risuonò come un tuono che era caduto fin troppo vicino! Il tremendo colpo trascinò via il Digimon Sovrano e lo scaraventò attraverso i cieli di DigiWorld, investendo il suo immenso corpo con scariche di luce! Il paesaggio venne scosso da un violento terremoto, costringendo i ragazzi rimasti a terra ad aggrapparsi al primo appiglio che gli capitasse sotto mano... e i Deva ed Orochimon restarono a guardare con terrore il loro possente Sovrano che, forse per la prima volta in tutta la sua millenaria esistenza, veniva messo in minoranza. Il Trinity Burst continuò a trascinare l'avversario verso l'alto, sempre più velocemente... e infine, quando l'energia fu giunta al culmine, esplose in una gigantesca sfera di luce che inghiottì il feroce Digimon Sovrano per poi scaraventarlo contro un'enorme formazione rocciosa, facendolo sembrare un aereo da battaglia abbattuto da un missile! Con uno schianto agghiacciante, Zhuqiaomon venne letteralmente infilato nella parete di roccia, che gli crollò addosso un istante dopo!

 

"Zhu... ZHUQIAOMON-SAMAAAA!" ululò Chatsuramon, gli occhi spalancati per l'orrore.

 

"Non... non è possibile! Il... il nostro Sovrano..." esclamò incredula la testa principale di Orochimon.

Quando la luce si diradò del tutto, in un'atmosfera di tensione e di terribile silenzio, Gallantmon e i suoi compagni riapparvero davanti agli occhi dei Tamers e dei Deva. Tutti e tre avevano il fiato corto e sembravano ancora storditi per l'incredibile quantità di energia che avevano gestito in quei momenti. Tutti e tre fluttuarono verso il terreno, sotto gli sguardi impressionati del gruppo.

 

"Ce... ce l'avete fatta, calu!" esclamò felice il piccolo Calumon, nel momento in cui Gallantmon toccò terra e si appoggiò su un ginocchio per riprendere fiato.

"E' stato... è stato pazzesco, ragazzi! Siete riusciti a battere quel tacchino troppo cresciuto!" continuò Hirokazu. Il ragazzino non si era perso un istante dello scontro, ed era rimasto del tutto meravigliato dallo spettacolo... non si aspettava che le battaglie tra Digimon potessero essere così incredibili! "Takato-kun, sei... sei... sei stato incredibile! Non abbiamo parole!"

 

"Credo che la parola corretta sia: siamo impressionati." affermò Andromon.

 

"E' un... modo di dire, Andromon!" spiegò Kenta con un sospiro. Anche il ragazzino con gli occhiali era rimasto senza fiato davanti a quell'incredibile scontro... ma Juri, per quanto fosse rimasta lei stessa senza parole, era troppo preoccupata per Takato e il resto del gruppo per essere impressionata dallo scontro.

 

"Takato-kun!" esclamò la bambina. Corse incontro al Cavaliere Reale e si appoggiò a lui quando lo vide piegarsi su un ginocchio per l'esaustione. Inutile negarlo... quel combattimento aveva spremuto tutte le energie del guerriero in armatura, e i suoi due compagni sembravano altrettanto stanchi. Tuttavia, vedendo Juri che gli si avvicinava, seguita a breve distanza da IceLeomon, Ryou e Cyberdramon, il Digimon cavaliere alzò lo sguardo e ringraziò la sua piccola amica con un cenno della testa. "Takato-kun! Guilmon-chan! Amici, come state?"

 

"Stiamo... stiamo bene, Juri-san!" rispose Sakuyamon con la voce di Ruki. Dopo essersi ripresa, la Digimon sciamana fece un cenno di assenso a Juri, in modo da tranquillizzarla. "Se devo essere sincera... non ero sicura che ce l'avremmo fatta. Quello Zhuqiaomon era un osso duro!"

 

"Se non altro..." commentò MegaGargomon con la voce incongruente di Terriermon. "Se non altro gli abbiamo dato una bella lezione! E adesso... ho l'impressione che quei suoi leccapiedi abbiano un po' troppa paura per darci fastidio! Non credi anche tu, Jen?"

 

"Sicuramente si sono resi conto... che hanno per le mani degli avversari con i quali non ce la farebbero." rispose Ryou, lo sguardo che spaziava da un Deva all'altro. I servitori di Zhuqiaomon erano rimasti scioccati e confusi dalla potenza dimostrata dai tre Mega... e la maggior parte di loro guardavano con spavento l'ammasso di rocce sotto il quale Zhuqiaomon era rimasto sepolto, avvolto da una nube di polvere che aleggiava cupamente nel punto dove il Digimon Sovrano era caduto. "Devo essere sincero... non credevo che sareste riusciti ad usare la Digievoluzione Biomerge fino a questo punto. Davvero... impressionante!"

 

"E adesso... che cosa succederà?" si chiese Alice, accompagnandosi a Dobermon non appena sentì di essere al sicuro. I Deva non osavano muovere un muscolo. Erano rimasti tutti ai loro posti, increduli e spaventati... e alcuni di loro pregavano con tutte le loro forze che quello fosse soltanto un incubo, solo per trovarsi nuovamente di fronte la realtà dei fatti. Gli umani, i loro nemici, erano riusciti a sferrare un colpo poderoso e debilitante al loro Sovrano. Il potere di quelle creature che loro consideravano insignificanti... invece era riuscito persino ad abbattere il loro potente Sovrano! Cos'altro potevano aspettarsi dagli umani? Era... era davvero giunto il momento della loro fine? Gli umani li avrebbero sicuramente considerati una minaccia e trattati come tali... sicuramente, loro avrebbero fatto la stessa cosa se fossero usciti vincitori.

 

"Che... cosa possssiamo fare? Sssse ssssono riusciti a ssssconfiggere anche il ssssommo Zhuqiaomon-ssssama, che possssibilità abbiamo noi contro di loro?" si chiese Santiramon, aprendo il collare.

"Forse... forse possiamo ancora farcela." affermò Vajiramon con espressione intimorita. "Dopo... dopo una battaglia del genere, sono sicuramente esausti. Non potranno rifare quel trucco e quindi... saremmo in vantaggio, anche se sono di livello più alto!"

"Ho l'impressione che tu sia un po' troppo ottimista, amico mio..." commentò Mihiramon. "Io... temo che questa volta stiamo per fare il passo più lungo della gamba."

Pajiramon scosse la testa e guardò desolata il cumulo di rocce sotto il quale giaceva Zhuqiaomon. "Quindi... quindi è finita così? Noi Digimon... siamo condannati ad essere schiacciati dagli umani? Non voglio crederci..."

 

Gallantmon riprese fiato, e riuscì a fare un sorriso ai suoi compagni da dietro il suo elmo. Ma subito dopo, tornò ad essere serio e concentrato. "Vi ringrazio, amici... ma non credo che sia ancora il momento di festeggiare." affermò. "Credo che Zhuqiaomon sia ancora vivo."

Tutti - tranne Ryou che aveva un'idea più precisa del livello di potere di cui era capace Zhuqiaomon - sgranarono gli occhi in un'espressione di incredulità e paura. Anche Alice, la meno emotiva del gruppo, sbattè gli occhi e aprì leggermente la bocca in un'espressione di allarme. "Che cosa? Quel... quel tacchino troppo cresciuto è ancora vivo? Ma... ma com'è possibile? Gli avete scaricato addosso tutto quello che era possibile scaricargli addosso!"

 

"Ho paura che... non sia impossibile." affermò Meramon deglutendo nervosamente. "In fondo si tratta pur sempre di un Sovrano Digitale..."

 

Sakuyamon annuì, pur con riluttanza. "Già... sono d'accordo anch'io. Se morisse così facilmente, non credo avremmo fatto tanta fatica. Tenetevi pronti se dovesse riemergere!" affermò. Il terzetto si rimise in guardia e trattenne il respiro, mentre i loro compagni indietreggiavano, pregando con tutte le loro forze che quell'attacco sarebbe stato sufficiente.

 

Per diversi secondi non accadde nulla, per il crescente sollievo dei ragazzi e dei loro alleati Digimon... e la crescente disperazione dei Deva. Per un attimo, Gallantmon osò addirittura sperare che fosse finita così...

 

Poi, il cumulo di rocce cominciò a traballare, e un raggio di luce scarlatta filtrò attraverso di esse.     

            

"Ah! Guardate! Il potente Zhuqiaomon-sama..." esclamò Kumbhiramon, sollevato e al tempo stesso eccitato.           

 

Shuichon emise un'esclamazione di spavento quando altri raggi di luce scarlatta uscirono dalle rupe franata, e le rocce tremarono visibilmente... E alla fine, il cumulo di pietre esplose letteralmente, disintegrandosi prima ancora di potersi disperdere in giro! Gallantmon, MegaGargomon e Sakuyamon si ripararono alla meno peggio quando un'ondata di aria calda li raggiunse in pieno volto. Con un ringhio rabbioso, l'enorme forma del Sovrano Digitale si erse in tutta la sua imponenza, facendo franare pezzi di roccia dal suo corpo ed emettendo volute di fumo.

 

Il Sovrano era ancora vivo... anche se effettivamente non era uscito illeso dal colpo. Il suo corpo presentava diversi segni, e le sue fiamme non ardevano con lo stesso vigore di prima. Il suo viso da rapace esprimeva ancora rabbia e rancore... ma adesso, la furia incontenibile di Zhuqiaomon si era smorzata, sostituita da una rabbia gelida, controllata, e per questo ancora più terrificante. Delle volute di fumo grigiastro si levavano dai punti in cui il Digimon fenice era stato colpito, e contribuivano a dargli un aspetto ancora più innaturale.

 

"Grande Zhuqiaomon-sama..." Chatsuramon tirò un sospiro di sollievo. Per un attimo, aveva veramente temuto il peggio...

 

Con movimenti lenti e studiati, Zhuqiaomon si scrollò di dosso ciò che restava della polvere e dei detriti prima di avanzare verso i suoi avversari. Si fermò dopo due passi e squadrò Gallantmon e i suoi compagni, quasi volesse fissarsi nella mente l'aspetto degli avversari che gli avevano dato così tanto filo da torcere.

 

"AMMETTO CHE NON ME L'ASPETTAVO. LA VOSTRA FORZA E' GRANDE." affermò Zhuqiaomon, le ali piegate contro il corpo. "NON CREDEVO CHE SARESTE STATI IN GRADO DI FARE TANTO. PROPRIO PER QUESTO... NON POSSO PERMETTERVI DI ANDARE AVANTI. SE NON VERRETE FERMATI QUI E ADESSO, UN GIORNO TORNERETE QUI A DIGIWORLD PER ELIMINARCI TUTTI... E ALLORA, FORSE NEANCHE LA MIA FORZA POTRA' OPPORSI. DEVO SRADICARE LE ERBACCE ORA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI."

 

"Accidenti... siamo nei guai..." mormorò Kenta. "Ehm... se solo... se solo potessimo scambiare due parole con lei, signor Zhuqiaomon..."

"Vedi almeno di mantenere un po' di dignità!" lo rimbeccò Sakuyamon, raccogliendo le forze rimaste per quello che si preannunciava essere uno scontro disperato. Dubitava che sarebbero stati in grado di ripetere l'assalto massiccio di prima...

 

"Takatomon, non so se riusciremo a resistere ancora a lungo..." mormorò Guilmon. "Ho fame, e sono stanchissimo..."

Takato sorrise amaramente all'interno della sua sfera di dati. Per qualche motivo, si sentiva stranamente sereno, malgrado tutto. Forse era la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile e non essersi mai arreso? Forse il fatto di poter contare sui suoi amici e sul suo caro Digimon? In ogni caso... non era ancora pronto ad arrendersi. Anche se non fosse riuscito a sconfiggere Zhuqiaomon... avrebbe comunque lottato fino all'ultimo per cercare di indurlo alla ragione.

 

"Non è mai stata nostra intenzione distruggervi. E' vero che ci sono stati alcuni di noi che avevano intenzioni ostili nei vostri confronti, ma... non rappresentano la volontà di tutti noi!" MegaGargomon cercò ancora di ragionare con il feroce Sovrano. "Se solo potessimo smettere di combattere e parlarci... forse riusciremmo a giungere ad un accordo! E' il D-Reaper il nostro vero nemico!"

 

"SILENZIO!" tuonò Zhuqiaomon aprendo le ali. "CHE MOTIVO HO DI FIDARMI DI VOI UMANI? TRA NOI DIGIMON E VOI NON PUO' ESSERCI PACE! E NON VI PERMETTERO' DI SFRUTTARCI PER IL VOSTRO INTERESSE PER POI ABBANDONARCI IN PREDA AL NOSTRO NEMICO! AVREMO LA SHINING EVOLUTION E LA USEREMO PER RESISTERE! A COSTO DI QUALSIASI SACRIFICIO!"

 

Gallantmon e i suoi compagni trattennero il fiato, aspettandosi che da un momento all'altro Zhuqiaomon si sarebbe scagliato su di loro. I Deva ed Orochimon fissavano rabbiosamente il gruppo, desiderosi di vederli travolti dal loro Sovrano, e la tensione nell'aria sipoteva tagliare con un coltello...

 

"QUEI RAGAZZI HANNO RAGIONE, ZHUQIAOMON. CESSA LE OSTILITA'. LA TUA TESTARDAGGINE NON PROVOCHERA' CHE ROVINA AL TUO MONDO."

 

Una voce possente ed autorevole, non molto dissimile da quella di Zhuqiaomon, ma calma e controllata, risuonò tutt'attorno - e anche Zhuqiaomon ne venne colto di sorpresa, granando gli occhi e alzando di scatto lo sguardo. I Deva, poi, erano rimasti increduli... e per certi versi indignati.

Ma la vista della creatura che stava scendendo dal cielo in quel momento, avvolta in una maestosa aura di luce, era quello su cui Takato, Guilmon e i loro compagni erano concentrati in quel momento.

 

Un gigantesco drago serpentino, le squame di un colore azzurro quasi abbagliante, scendeva verso di loro, proteggendoli dall'ira di Zhuqiaomon...

 

            

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

Nota dell'autore: Dedico questo capitolo al mio zio paterno, che è venuto a mancare stamattina. Grazie di tutto, zio.

 

 

 

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Capitolo 39
*** Azulongmon spiega tutto ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 39 - Azulongmon spiega tutto

 

 

La creatura che stava scendendo dal cielo aveva un aspetto glorioso, quasi abbagliante: un enorme drago serpentino dalle squame luminose, che irradiava una prorompente radianza azzurra, soltanto in parte disturbata dalle catene di metallo grigio che erano avvinghiate attorno a lui. Delle piccole gemme di forma perfettamente sferica, di un colore azzurro soltanto un po' più scuro, decoravano le sue spire luminose, e delle corte ali piumate spuntavano dalla sua schiena, muovendosi lentamente dietro di lui. La sua testa era protetta da un elmo di colore blu elettrico, decorato con dei motivi dorati zigzaganti che davano l'impressione di scariche di fulmini, e ulteriormente armato con una lama che spuntava dal naso, come un corno metallico. L'espressione del drago era stoica ma al tempo stesso decisa, resa ancora più intensa da un paio di lunghi baffi grigi e una barba che dava l'impressione di quella di un vecchio saggio. L'aria attorno al Digimon crepitava di elettricità, e un penetrante odore di ozono permeava l'atmosfera, creando uno spettacolo meraviglioso, una visione divina che costringeva Gallantmon e i suoi compagni a restare con i piedi incollati al terreno. 

 

"Non... non posso crederci... quello è davvero... Azulongmon?" chiese Takato, incredulo di vedere il Digimon Supremo del Mondo Digitale nella serie animata di Digimon. Ricordava bene tutte le volte in cui aveva visto l'episodio della sua entrata in scena, e ricordava bene quanto era stato impressionato ed ammirato dal potere di quel Digimon... e adesso, Azulongmon era lì davanti a loro, e sembrava essere arrivato ad aiutarli contro Zhuqiaomon!

 

"Non posso crederci..." mormorò Sakuyamon. "E io che pensavo che fosse soltanto un cartone animato per marmocchi..."

"Woooow! Ragazzi, vi rendete conto che siamo davanti ad Azulongmon in persona? Si tratta del più grande pezzo grosso del Mondo Digitale!" esclamò Hirokazu. La sua espressione era talmente trasognata che i suoi compagni avevano l'impressione che sarebbe stato più che disposto a raggiungere Azulongmon e chiedergli un autografo.

 

Ryo sorrise dell'entusiasmo del giovane Tamer di Hagurumon. "Oh, credimi, Hirokazu-kun... so bene cosa significa! E' una sensazione... piuttosto difficile da descrivere!" rispose il Tamer Leggendario...

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: Azulongmon

Anche chiamato: Qinlongmon

Tipo: Drago Sacro

Attributo:  Dati

Livello: Mega

Attacchi: Aurora Force, Lightning Whip

 

Il Digimon Sovrano che protegge il Mondo Digitale dell'Est. Un essere leggendario dai poteri divini, in grado di controllare la potenza dei fulmini e del vento.

 

 

"Che cosa... perchè il potente Azulongmon è venuto fin qui dal suo Mondo Digitale?" esclamò Mihiramon incredulo. Ben consapevoli che ci fosse poco da fare di fronte alla potenza di un Digimon Sovrano, i Deva si erano fatti rispettosamente da parte, lasciando che fosse il loro sire Zhuqiaomon a trattare con il potente drago divino.

 

Per quanto concerne Zhuqiaomon stesso, la sua reazione all'arrivo di Azulongmon fu ambigua, almeno inizialmente. Per qualche istante, l'irascibile Sovrano Fenice fissò il suo "collega" mentre quest'ultimo scendeva lentamente, fino ad arrivare quasi al suo stesso livello. Zhuqiaomon diede un colpo d'ali e si piazzò davanti ad Azulongmon, fissandolo rabbiosamente.

 

"COME MAI SEI QUI, AZULONGMON?" esclamò. "LO SAI BENE CHE LE ANTICHE LEGGI CHE GOVERNANO I NOSTRI MONDI IMPONGONO CHE I SOVRANI NON INTERFERISCANO TRA DI LORO. OGNUNO DEVE GOVERNARE IL SUO MONDO DIGITALE SECONDO LE SUE REGOLE!"

 

Nella sfera di dati che componeva Gallantmon, Takato sgranò gli occhi in un'espressione di incredulità. Mondi Digitali? Zhuqiaomon aveva davvero parlato di... Mondi Digitali? Voleva davvero dire che da qualche parte c'erano altri DigiWorld, diversi da quello in cui si trovavano in quel momento? E come erano fatti? Erano un po' più simili a quello che Takato aveva visto nell'anime di Digimon? In quel momento, il ragazzino aveva così tante domande che gli correvano per la testa, che quasi non riusciva ad organizzarle!

 

Non che gli altri non fossero rimasti sbalorditi. A parte Ryo, Alice era l'unica umana del gruppo che non era rimasta a bocca aperta. Anche Ruki, che meglio di chiunque altro era capace di mantenere il sangue freddo, era senza parole... e probabilmente si stava chiedendo le stesse cose di Takato.

 

"DI SOLITO, QUESTO SAREBBE STATO VERO." affermò Azulongmon. "MA IN QUESTO MOMENTO, CI SONO COSE PIU' IMPORTANTI A CUI PENSARE CHE DELLE VECCHIE REGOLE. NON CREDI ANCHE TU, CHE DOVREMMO CONCENTRARCI SUL NOSTRO VERO NEMICO, INVECE CHE LITIGARE TRA NOI?"

 

"SILENZIO, AZULONGMON!" tuonò Zhuqiaomon, testardamente deciso a proseguire per la sua strada. "NON HO INTENZIONE DI ASCOLTARE LE TUE PATERNALI! SE SEI QUI PER DIFENDERE GLI UMANI, ANCHE TU SEI MIO NEMICO! CRIMSON BLAZE!"

 

Le ali di Zhuqiaomon si accesero e vennero avvolte da lingue di fuoco scarlatte che il Digimon Sovrano scagliò contro il drago azzurro in un'ondata dirompente, simile a quella che aveva usato poco prima contro i Tamers... ma Azulongmon non mostrò al cun segno di allarme e ricevette il micidiale attacco, che esplose su di lui inghiottendolo in una enorme palla di fuoco arancione! Un boato assordante rimbombò per diversi chilometri tutt'attorno, costringendo i ragazi a coprirsi le orecchie per non essere assordati... e i Deva lanciarono un collettivo grido di allarme! Per quanto la loro fedeltà a Zhuqiaomon fosse incondizionata, quello che avevano appena visto era scioccante anche per loro. Un Sovrano Digitale che ne attaccava un altro? A quel punto si era arrivati?

 

"Ma... ma che stanno facendo? Hanno... hanno davvero intenzione di combattere tra loro?" mormorò Orochimon, osservando la scena con gli occhi si tutte le teste spalancati e increduli! "Non... non è un po' troppo?"

"Se due Sovrani finissero per combattere tra loro... l'intero Mondo Digitale in cui si trovano potrebbe essere spazzato via!" commentò Chatsuramon. "Forse... dovremmo pregare Zhuqiaomon-sama di non esagerare!"

"E... vuoi essere tu quello che glielo va a dire?" chiese sarcastica Pajiramon. Con un cenno della sua testa cornuta, la Deva Pecora indicò la battaglia che si stava svolgendo tra i due titani: in effetti, forse definirla una battaglia era una forzatura, dal momento che Zhuqiaomon era l'unico dei due ad attaccare. Il Sovrano Fenice si stava scatenando, sommergendo il cosiddetto intruso in una raffica di scie infuocate che esplodevano a contatto con il bersaglio ed inghiottivano il dragone azzurro in una impenetrabile coltre di fumo e caligine! Sembrava che il Sovrano Drago non riuscisse a reagire davanti ad un assalto così frenetico...

 

Ma in realtà, Azulongmon stava semplicemente concentrando le sue energie sulla difesa, e stava lasciando che Zhuqiaomon desse sfogo alla sua ira. Ogni volta che gli sembrava che il Sovrano Fenice rischiasse seriamente di oltrepassare le sue difese, Azulongmon si limitava a dare ancora più energia ai suoi scudi, e assorbiva i colpi senza battere ciglio.

 

Per fortuna, neanche un Digimon Sovrano era dotato di energia illimitata. Dopo essersi scatenato per quasi un minuto, Zhuqiaomon rallentò il ritmo... e infine si fermò per riprendere fiato, ripiegando le ali contro il corpo. Azulongmon era stato inghiottito dalla nuvola di fumo provocata dall'assalto di Zhuqiaomon, e ad una prima occhiata sarebbe potuto sembrare che il Sovrano Drago fosse stato ridotto in cenere... ma a quel punto, i Tamers sapevano che non poteva essere così.

 

"Per la miseria..." boccheggiò Kenta. "Avete... avete visto? Zhuqiaomon è davvero terribile!"

"Stai tranquillo, amico... non basterà certo questo a spazzare via Zhuqiaomon." disse Hirokazu.

Andromon fissò la nuvola nella quale Azulongmon era sparito, e i suoi occhi si accesero, emettendo una luce rossa brillante. "Confermo. Rilevo la presenza di Azulongmon all'interno dello schermo di fumo." affermò con la sua voce metallica.

 

Infatti, pochi secondi dopo, la cortina di fumo scomparve del tutto... ed Azulongmon era ancora lì, sospeso a mezz'aria e avvolto da una crepitante aura elettrica. L'espressione del suo volto, pur parzialmente nascosta dai baffi e dalla lunga barba, era senza dubbio una di compatimento e di esasperazione, come quella di un ragazzo che cerca di far ragionare un fratellino impertinente che si ostinava ad aver ragione a tutti i costi.

 

"ALLORA, ZHUQIAOMON? TI SEI SFOGATO, FINALMENTE?" chiese Azulongmon con pungente sarcasmo. "LO SAI ANCHE TU CHE NON SONO GLI ESSERI UMANI IL NOSTRO NEMICO. CREDO CHE SAREBBE MEGLIO COLLABORARE CON LORO, INVECE CHE PERDERE TEMPO IN LOTTE INUTILI."

 

"SONO STATI GLI UMANI A CREARE IL NOSTRO NEMICO!" tuonò Zhuqiaomon. Non aveva intenzione di cedere neanche un millimetro al suo "collega". "GLI UMANI METTONO IN PERICOLO IL NOSTRO FUTURO! O DEVO RICORDARTI DI COME SIANO STATI LORO A DISTRUGGERE MOLTI DEI MIEI DEVA?"

 

Azulongmon scosse la testa. "E A QUANTO SEMBRA, IO DEVO RICORDARTI CHE SEI STATO TU AD INVIARE I TUOI DEVA NEL MONDO REALE A PROVOCARE SCOMPIGLIO E DISTRUZIONE."

 

"L'HO FATTO PER SPINGERLI OLTRE I LORO LIMITI E FAVORIRE LA LORO DIGI-EVOLUZIONE, IN MODO DA POTER COMBATTERE CONTRO IL NOSTRO NEMICO!" rispose Zhuqiaomon. Ruki scosse la testa, per nulla impressionata dalle scuse che il Sovrano Fenice stava adducendo per far sembrare giustificato il proprio comportamento. Da parte loro, i Deva non provavano alcun risentimento nei confronti del loro Sovrano: per loro, quello che Zhuqiaomon stava dicendo era la cosa più naturale che potessero immaginare.

 

"QUESTA E' UNA SCUSA, E TU LO SAI." replicò Azulongmon, come se avesse letto nel pensiero alla ragazzina. "HAI FATTO QUELLO CHE HAI FATTO SPINTO DAL RISENTIMENTO NEI CONFRONTI DEGLI ESSERI UMANI, PROVOCANDO PIU' DANNI E CONFUSIONE DI QUANTO NON FOSSE NECESSARIO. E ORA, PROPRIO A CAUSA DELLE DIGIEVOLUZIONI CHE TU STESSO HAI FAVORITO, IL NOSTRO NEMICO STA PROGREDENDO MOLTO PIU' RAPIDAMENTE. PREVEDO CHE NON MANCHI MOLTO PRIMA CHE RAGGIUNGA LO STATO DI PIENA ATTIVITA'."

 

"NON... NON E' POSSIBILE! STAI DICENDO UN'ASSURDITA'!" Per la prima volta da quando Takato e i suoi compagni l'avevano visto arrivare, Zhuqiaomon sembrò tentennare... e questo non fece che inquietare ancora di più i Tamers e i loro compagni. Se anche un Digimon Sovrano potente come Zhuqiaomon sembrava aver paura di questo 'nemico', quanto doveva essere terribile?

 

"Ma... potremmo sapere qualcosa di più su questo D-Reaper?" chiese MegaGargomon facendosi avanti. Nella sua sfera di dati, Jenrya guardò verso il luogo dove si trovavano i suoi compagni, e vide con suo grande sollievo che, ora che Makuramon se n'era andato, le bolle in cui Shuichon e gli altri erano rimasti intrappolati stavano scendendo lentamente verso terra per depositarli giù senza conseguenze. "Sappiamo già che si tratta di un programma che è stato creato per tenere sotto controllo il numero di forme di vita digitali, in quanto all'epoca non era possibile sostenere un programma di dimensioni troppo grandi."

 

"SEI BENE INFORMATO, GIOVANE TAMER." affermò Azulongmon, facendo un cenno di approvazione in direzione di MegaGargomon. "IL PROGRAMMA CHIAMATO REAPER VENNE CREATO DIVERSO TEMPO FA... PER VOI UMANI, PER LA VOSTRA CONCEZIONE DI TEMPO, E' STATO VERSO LA FINE DEGLI ANNI 80. TUTTAVIA, QUANDO E' STATO SCRITTO, IL MONDO DIGITALE AVEVA ANCORA UNA CAPACITA' DI MEMORIA MOLTO PICCOLA. UNA VOLTA CHE IL NUMERO DI FORME DI VITA DIGITALI AVESSE SUPERATO UN CERTO LIMITE, IL D-REAPER AVEVA IL COMPITO DI CANCELLARLI E RIPORTARE IL MONDO DIGITALE ALLO STADIO INIZIALE. UNA VOLTA ESEGUITO QUESTO COMPITO, IL D-REAPER NON AVEVA PIU' MOTIVO PER RESTARE ATTIVO, PERCIO' E' ENTRATO IN UNO STATO DI QUIESCENZA E SI E' RITIRATO NEI MEANDRI DELLA RETE."

 

"Ed è così che è finito a DigiWorld." continuò Alice, finalmente libera dalla bolla che l'aveva imprigionata. Dobermon corse al fianco della sua compagna umana per verificare se stesse bene, e la bambina bionda si limitò a fargli una breve carezza sulla testa per rassicurarlo. "Ricordo bene quello che il signor Shibumi ci ha spiegato. A causa della presenza di programmi molto più grandi e complessi di quello che i suoi parametri reputavano accettabile, il D-Reaper sta cominciando ad uscire dal suo stato di inattività."

 

"ED E' PROPRIO QUI CHE ENTRA IN GIOCO... LA SHINING EVOLUTION, CALUMON." rispose Azulongmon. Il dragone spostò la sua attenzione al minuscolo Digimon che fluttuava accanto ai Tamers... e Calumon inclinò la testa da un lato e sbattè gli occchi con aria innocente.

 

"Io, calu? E perchè?" chiese, sperando finalmente di trovare qualche risposta.

 

"DALL'INIZIO DEL VENTUNESIMO SECOLO, LE RETI SONO CRESCIUTE IN MANIERA ESPONENZIALE. LO SVILUPPO DI NUOVE TECNOLOGIE E LA CREAZIONE DI LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE MIGLIORI E PIU' EFFICIENTI HANNO AVUTO COME CONSEGUENZA UN NOTEVOLE INTENSIFICARSI DELL'ATTIVITA' ONLINE." continuò Azulongmon. "QUESTO HA DATO ORIGINE AD UN ENORME INFLUSSO DI DATI NEL MONDO DIGITALE, CHE I DIGIMON HANNO UTILIZZATO PER DIGIEVOLVERE E CAMBIARE, OLTRE I PARAMETRI A CUI ERANO IN PRECEDENZA SOGGETTI."

 

A quel punto, era abbastanza facile capire il resto. "E quindi, percependo che i Digimon hanno cominciato a diventare... troppo grandi, per così dire... il D-Reaper si è attivato per cercare di cancellarli." rispose Juri. "Ma Calumon-chan cosa c'entra in tutto questo?"

 

Azulongmon annuì bonariamente. "CI STAVO ARRIVANDO. AVEVO PREVISTO CHE UN SIMILE AFFLUSSO DI DATI SENZA CONTROLLO AVREBBE POTUTO ATTIRARE L'ATTENZIONE DEL D-REAPER. PERCIO', CON L'AIUTO DEI DIGI-GNOMI, HO TRASFORMATO IL PROGRAMMA CHE PERMETTEVA LA DIGIEVOLUZIONE IN UN DIGIMON VERO E PROPRIO. OVVERO, LO STESSO CALUMON CHE ADESSO AVETE CON VOI." 

 

"Calu?" Il piccolo Digimon aprì le orecchie e sgranò gli occhi per lo stupore. "Ecco perchè tutti quei Digimon mi davano la caccia, calu!"

"E' chiaro, adesso..." disse Meramon. "Tutti quei Digimon percepivano che Calumon era in realtà questo programma e lo volevano per sè! Se fossero riusciti ad ottenerlo, avrebbero potuto raggiungere le vette del processo di Digievoluzione in un attimo..."

 

"ESATTAMENTE." confermò il dragone divino. "IL POTERE DI CALUMON A VOLTE SI MANIFESTA TRAMITE SPONTANEE DIGIEVOLUZIONI NEI DIGIMON VICINI, DURANTE MOMENTI DI FORTE EMOZIONE. MA PUO' ANCHE ESSERE VOLONTARIAMENTE INCANALATO OGNI VOLTA CHE ESEGUITE UNA DIGIEVOLUZIONE. LA CARTA BLU E' UN ESEMPIO DELLA MANIFESTAZIONE DEL POTERE DI CALUMON."

 

"MA ANCHE SE TRASFORMARE IL PROGRAMMA DI DIGIEVOLUZIONE IN UN DIGIMON VERO E PROPRIO HA RALLENTATO L'EVOLUZIONE DEI DIGIMON E LO SVILUPPO DEL D-REAPER, NON E' STATO COMUNQUE SUFFICIENTE." proseguì un risentito Zhuqiaomon. "MA IN QUEL MOMENTO, IL D-REAPER SI TROVAVA ANCORA IN UNO STADIO PRIMITIVO, E NON RAPPRESENTAVA ANCORA UNA MINACCIA ATTIVA. NOI SOVRANI ABBIAMO CERCATO DI TROVARE DELLE SOLUZIONI, PRIMA CHE IL PROBLEMA POTESSE SFUGGIRE DEL TUTTO AL NOSTRO CONTROLLO."

 

"ALLA FINE, DECISI DI RILASCIARE CALUMON NEL MONDO REALE." concluse Azulongmon. "RITENEVO CHE FOSSE IL MODO MIGLIORE PER IMPEDIRE CHE IL PROGRESSIVO SOVRACCARICO DI DATI RISVEGLIASSE COMPLETAMENTE IL D-REAPER. MA A QUANTO VEDO, LE MIE PREVISIONI SONO STATE TROPPO OTTIMISTE. IL D-REAPER AVEVA GIA' COMINCIATO IL PROCESSO DI RIATTIVAZIONE."

"Quel che è peggio, è che in tutto questo tempo, il D-Reaper non è stato aggiornato." continuò Ryou. "Questo vuol dire che i parametri con cui è programmato, che tenevano in considerazione l'epoca in cui è stato creato... considerano tutti i programmi attuali, tranne i più elementari, come eccedenti i limiti previsti, e quindi da cancellare. Se il D-Reaper dovesse liberarsi del tutto, causarebbe una catastrofe nel Mondo Digitale. Potrebbe essere addirittura in grado di cancellarlo del tutto... e non escludo l'ipotesi che si trasferisca in altri Mondi Digitali e ripeta il processo."

L'idea di quello che sarebbe potuto accadere lasciò Takato e Guilmon agghiacciati - se quello che sentiva era vero, il D-Reaper era in grado di ridurre tutto il Mondo Digitale in un vuoto senza vita, e poi avrebbe fatto lo stesso inaltri posti, in altri luoghi, ad un infinità di altri Digimon la cui unica colpa era quella di non rientrare negli stringenti limiti che erano stati programmati nel D-Reaper decenni prima. Adesso sì che riusciva a capire la disperazione di Zhuqiaomon e i frenetici tentativi dei Deva di impadronirsi di Calumon...    

 

"Che cosa dovremmo fare, allora?" chiese Gallantmon. "Il D-Reaper è un minaccia per tutti noi, e dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi!"

 

"LA COSA MIGLIORE DA FARE, IN QUESTO MOMENTO, E' CESSARE QUESTE LOTTE INUTILI E COLLABORARE." esclamò Azulongmon, prima di fissare Zhuqiaomon con espressione severa, non troppo dissimile da quella di un fratello maggiore che rimprovera il minore per i suoi capricci. "NON TI CHIEDO DI FARTI PIACERE GLI UMANI E I TAMERS, ZHUQIAOMON. NON E' QUESTO CHE IMPORTA. QUELLO CHE TI CHIEDO E' DI METTERE DA PARTE I TUOI PREGIUDIZI E LAVORARE CON LORO PER IL BENE DI TUTTI I MONDI DIGITALI. POSSO COMPRENDERE LE TUE RAGIONI... MA DI FRONTE AD UNA MINACCIA COME QUESTA, DEVONO PASSARE IN SECONDO PIANO."

 

Zhuqiaomon diede l'impressione di aver inghiottito un boccone amaro. Ma quello che diceva Azulongmon era senz'altro sensato... e il Sovrano Fenice non potè fare altro che ammetterlo e rassegnarsi. "D'ACCORDO... IO E I MIEI DEVA COLLABOREREMO CON I TAMERS E CERCHEREMO DI AIUTARLI A SCONFIGGERE IL NOSTRO VERO NEMICO." esclamò con riluttanza. "MA QUESTO E' TUTTO QUELLO CHE SONO DISPOSTO A FARE. NON CHIEDERMI DI FARE AMICIZIA CON QUESTI UMANI."

 

"NON SARA' NECESSARIO, ZHUQIAOMON. HAI IL DIRITTO DI PENSARLA COME VUOI." concluse Azulongmon. "ORA, TAMERS PROVENIENTI DALL'ALTRA DIMENSIONE... POTREI VEDERE INFINE CON CHI HO AVUTO MODO DI PARLARE, E VEDERE IN VOLTO COLORO CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI SFIDARE I PERICOLI DI DIGIWORLD?"

 

"Hm? Cos'è, adesso ci trattano come delle celebrità?" fu la domanda sarcastica di Sakuyamon. "E va bene... Renamon, credo che sia il momento di sciogliere la trasformazione."

 

Gallantmon, MegaGargomon e Sakuyamon atterrarono lentamente su uno spiazzo roccioso vicino ad Azulongmon, e i loro corpi vennero circondati da una sfera luminosa per un breve istante... che si dissolse subito dopo, lasciando posto ai tre Tamers e ai loro Digimon. Guilmon incespicò e cercò in qualche modo di tenersi in piedi... mentre Renamon ebbe un breve istante di mancamento, ma riuscì a mantenere una posizione eretta e dignitosa. Terriermon, da parte sua, barcollò e scivolò a terra a faccia in giù! "Terriermon!" esclamò Jenrya, chinandosi per raccogliere il suocompagno. "Terriermon, come stai? Ti senti bene?"

 

"Mo... men... tai..." sussurrò il buffo Digimon cagnolino, con un sorriso tranquillizzante. Si scrollò rapidamente e cercò di mantenere una posizione eretta. "Ce la posso fare... è stato un po'... stancante fare questa fusione!"

Ryo sospirò e raggiunse il gruppo, accompagnato da Monodramon che era da poco tornato al suo stato normale. "Devo ammettere che non mi aspettavo che riusciste ad eseguire la Biomerge Digivolution così, al vostro primo tentativo." commentò il famoso Tamer. "E siete riusciti anche a tenere testa ad un Digimon Sovrano, anche se per un tempo limitato. Sinceramente, non mi aspettavo che riusciste a fare tanto."

 

"Beh... grazie, Ryo-san! Ma sono contento che... ehm... Azulongmon-sama sia intervenuto al momento giusto! Altrimenti credo che saremmo diventati tutti dei Tamers arrosto!" rispose Takato, sentendosi un po' imbarazzato. Ruki storse il naso ma non disse nulla. Dopotutto, anche lei si era resa conto di quanto potente fosse Zhuqiaomon.

Azulongmon fece un verso che poteva suonare come una risata bonaria. "DEVO RICONOSCERE IL VOSTRO VALORE, GIOVANI TAMERS. TEMO CHE NE AVRETE BISOGNO PER AFFRONTARE IL D-REAPER E RICONDURLO AL SUO STATO ORIGINALE." affermò il Sovrano Drago.

 

"Chiedo scusa se mi introduco in questa discussione." disse una voce che diversi dei Tamers e dei loro compagni riconobbero subito: un varco digitale si aprì vicino al gruppo con un suono rimbombante, e da esso uscì l'uomo che i Tamers avevano incontrato in precedenza - Goro "Shibumi" Mizuno, uno dei Monster Makers originali, accompagnati da un gruppo di Digi-Gnomes.

 

"Ah! Shibumi-san, è un piacere rivederla!" affermò Hirokazu. "Sembra che... in qualche modo siamo riusciti a giungere ad un accordo... più o meno..."

"Ritengo che la risoluzione si debba ad interventi esterni." volle aggiungere Andromon. Hirokazu si schiarì la voce e cercò di dare un'impressione di nonchalance.

 

Shibumi annuì e sorrise con approvazione, osservando il gruppo di Tamers e Digimon vicino a lui. "In ogni caso, è stato grazie a voi che questo conflitto può cominciare a trovare una risoluzione. Credo che dovreste essere orgogliosi di quello che siete riusciti a fare."

 

I Deva rivolsero all'uomo uno sguardo sospettoso, e anche diverse delle teste di Orochimon guardarono nella sua direzione. Il fatto che un essere umano si trovasse nel Mondo Digitale, e che a quanto pareva c'era stato già da un bel po' di tempo, li lasciava non poco amareggiati.

"Come mai quell'uomo è qui...?" si chiese Kumbhiramon corrugando la fronte. "E' sempre stato qui a DigiWorld, e noi non lo sapevamo?"

Chatsuramon scosse la testa. "Non so come sia successo... ma a questo punto, è inutile opporsi. Azulongmon-sama ha preso una decisione... e anche se Zhuqiamon-sama non mi sembra troppo contento, credo che abbia comunque intenzione di accettarla."  

 

"Jen-niichan, chi è quel signore? Ha un aspetto un po' strano..." chiese Shuichon, che non era con il gruppo che aveva incontrato Shibumi.

Neanche Jenrya era con Ruki e gli altri, ma da quello che gli era stato detto, fu in grado di dare una risposta. "Quel signore... è Mizuno Goro-san, uno dei Monster Makers... i signori che lavoravano con papà quando erano giovani. E quelli che vedi con lui... sono i Digi-Gnomes, che lui ha creato e programmato." spiegò il Tamer cinese. La sorella minore sbattè gli occhi meravigliata e guardò le piccole creature, chiedendosi come avesse fatto a creare quelle strane ed affascinanti creature.

 

Guilmon si avvicinò guardingo a Shibumi e lo annusò, in modo da rendersi conto di che tipo di persona fosse. L'uomo attese che il buffo Digimon rosso smettesse di osservarlo, e gli fece una carezza sulla testa, che Guilmon accettò con un sorriso soddisfatto. "Oh, questo è il tuo Digimon, ragazzo? Non ne ho mai visto uno come questo, però devo dire che ha un aspetto molto simpatico. Sono sicuro che siete grandi amici!"

Takato si sfregò la nuca con una mano. "Hehee... beh, la verità è che ho disegnato io Guilmon... e poi, senza che io neanche me ne rendessi conto... l'ho incontrato! Immagino... che in qualche modo qualcuno a DigiWorld abbia realizzato il mio desiderio... e gliene sono veramente grato!"

"Mi fa molto piacere, ragazzo." rispose Shibumi. "E tu, Guilmon? Sei contento con Takato, vero?"

 

Il piccolo dinosauro rosso non ebbe esitazioni. "Sì, sono contento! Con Takatomon vivo un sacco di avventure e mangio sempre tanto buon pane!" esclamò.

"Siamo onorati di fare la sua conoscenza, Mizuno-san." Juri fece un inchino al programmatore ed Elecmon, appena tornato alla sua forma Rookie, drizzò fieramente le orecchie. "Il mio nome è Juri Katou... e sono un'amica e una compagna di scuola di Takato-kun. E lui... è il mio Digimon, Elecmon-chan!"

"Piacere..." disse il piccolo Digimon elettrico.

 

Compiaciuto, Shibumi annuì in direzione dei Tamers, poi si rivolse ai due Sovrani. "Bene, credo che non ci sia bisogno di ulteriori preamboli. Dovremmo occuparci adesso del problema principale, ovvero il D-Reaper." esordì. Quando prima Azulongmon e poi Zhuqiaomon assentirono, e i Deva cominciarono a raccogliersi attorno al gruppo, rassegnati al fatto che quella sarebbe stata la risoluzione, Shibumi prese fiato e cominciò a parlare. "Quello che spaventa più di ogni altra cosa del D-Reaper è il fatto che inizialmente il suo livello di potenza non era certo tale da poter minacciare un Sovrano, o un Digimon di una certa statura. Il suo programma è evoluto, anche se le sue direttive sono rimaste le stesse: ridurre intelligenze artificiali ai loro parametri originali nel caso essere superino determinati limiti. Quello che temiamo è che il D-Reaper sia in qualche modo mutato, utilizzando i dati dei Digimon e dei programmi che ha cancellato, e abbia finito per diventare la minaccia che adesso conosciamo."

 

"PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO BISOGNO DI UN NUOVO PIANO PER IMPEDIRE CHE IL D-REAPER SI RISVEGLI DEL TUTTO E DIVENTI UNA MINACCIA ALLA SOPRAVVIVENZA DEL MONDO DIGITALE. IN QUESTO MOMENTO, LA NOSTRA MIGLIORE POSSIBILITA' E' RAGGIUNGERE IL LUOGO IN CUI SI TROVA IL KERNEL DEL D-REAPER, E DA LI' SIGILLARE DEFINITIVAMENTE IL SUO PROGRAMMA." spiegò Azulongmon. "E PER FARE QUESTO... ABBIAMO BISOGNO ANCHE DI VOI TAMERS, E DELL'AIUTO DELLA SHINING EVOLUTION."

 

Nonostante l'idea di collaborare con degli umani non facesse loro piacere, i Deva si rassegnarono... e Chatsuramon, come loro portavoce, si fece avanti per parlare con il loro Sovrano. "Zhuqiaomon-sama... noi siamo i suoi umili servitori. Ogni suo desiderio è per noi un ordine." esordì il Deva Cane, per poi guardare con serietà prima Lopmon, poi Orochimon e infine il resto dei Deva sopravvissuti: Santiramon, Mihiramon, Vajiramon, Pajiramon e Khumbiramon... tutti loro, pur con riluttanza, accettavano che ormai le vicende si stavano muovendo nella direzione di una collaborazione tra umani e Digimon, cosa alla quale non avevano mai neanche osato pensare fino a quel momento. L'unico Deva che mancava, in quel momento, era il Deva Scimmia, Makuramon. Quel vigliacco se l'era data a gambe durante il combattimento. Beh, non che a Chatsuramon importasse davvero. Senza Makuramon, era probabile che le cose si sarebbero risolte più facilmente.

 

Zhuqiaomon restò in silenzio, riflettendo sulle parole di Azulongmon. "TSK... NON CREDO CHE A QUESTO PUNTO SI POSSA SCEGLIERE. AZULONGMON NON HA TUTTI I TORTI. QUINDI, MIEI DEVA, I MIEI ORDINI SONO QUESTI. DA QUESTO MOMENTO IN POI DOVETE FARE QUELLO CHE POTETE PER SUPPORTARE GLI UMANI E I DIGIMON CHE COLLABORANO CON LORO." tuonò, il disappunto percettibile nelle sue parole. "TRA NON MOLTO, COMINCEREMO AD ELABORARE UN PIANO PER ATTACCARE IL KERNEL DEL D-REAPER E NEUTRALIZZARLO. AVREMO BISOGNO ANCHE DELLE VOSTRE CAPACITA' PER RAGGIUNGERE QUEL PUNTO. E MAKURAMON? DOV'E' FINITO?"

 

"Credo che ssssi ssssia dileguato durante lo sssscontro, potente Zhuqiaomon-ssssama." spiegò Santiramon abbassando la testa. "Dopo che il Digimon di quell'umana ssssi è evoluto, non ha più voluto tornare a combattere..."

"CAPISCO. NON IMPORTA. ESCOGITEREMO UN PIANO ANCHE SENZA DI LUI." rispose il Sovrano Fenice. Era chiaro che neanche lui aveva una grande stima del vile Deva. "QUANDO VUOI, AZULONGMON. NOI SIAMO DISPOSTI AD ASCOLTARE E A PROPORRE LE NOSTRE ALTERNATIVE."

 

"GRAZIE, ZHUQIAOMON. MI FA PIACERE CHE ANCHE TU ABBIA COMPRESO, ALLA FINE." affermò il Sovrano Drago. I Tamers non poterono fare a meno di essere stupiti - quel terrificante rapace di fuoco che sembrava non avere paura di niente e nessuno, adesso si mostrava ragionevole e collaborativo. Se non altro, Azulongmon dava l'impressione di sapere bene come tenerlo al guinzaglio... "A QUESTO PROPOSITO, DOVREMMO SENTIRE ANCHE L'OPINIONE DEL QUI PRESENTE SHIBUMI. LUI POTREBBE ESSERE IN GRADO DI FORNIRCI QUALCHE ELEMENTO IMPORTANTE PER NEUTRALIZZARE IL D-REAPER. E' COSI'?"

 

Shibumi disse di sì con la testa... poi fece una smorfia e strattonò con il braccio destro dietro di sè. Sembrava che qualcosa di invisibile stesse cercando di afferrarlo e trascinarlo via, e l'uomo assunse un'espressione vagamente allarmata. "Hmm... accidenti, questa non ci voleva. Perchè proprio adesso?" mormorò. "Ragazzi... Illustri Sovrani... sono spiacente di comunicarvi che non potrò restare qui ancora a lungo. La mia mente sta per tornare nel mio corpo, nel Mondo Reale."

 

"Shibumi-san?" chiese Takato, e tese una mano a Shibumi mentre quest'ultimo barcollava e si portava una mano alla fronte. "Shibumi-san, che succede? Non si sente bene?"

"Mi... mi stanno richiamando... nel mio corpo nel Mondo Reale. Accidenti, non mi ero reso conto che fosse passato tutto questo tempo..." rispose l'uomo davanti agli sguardi sorpresi del gruppo di Takato. "Ascoltatemi, ragazzi... questo è molto importante... il D-Reaper vedrà anche voi come programmi. Non permettetegli... di entrare in contatto con le vostre menti. Le conseguenze... potrebbero essere... disastrose!"

 

"Entrare in contatto con le nostre..." si stupì Kenta. "Shibumi-san, che cosa vorrebbe dire...?"

 

"Non posso spiegarvi oltre..." Shibumi cominciò a scomparire, e la sua figura si fece rapidamente sempre più diafana e difficile da distinguere. Anche i Digi-Gnomes che erano con lui si ritirarono, confusi da questo sviluppo improvviso. "Amici... ricordatevi che... voi siete gli unici che possano..."

 

Non fece in tempo a concludere la frase prima che il suo corpo svanisse del tutto, lasciando i Tamers e i Digimon a guardare il punto in cui era scomparso con espressioni basite, irritate o - nel caso dei Deva di Zhuqiaomon - rassegnate.

"Shibumi-san!" esclamò Jenry. "Accidenti, dov'è andato?"

Terriermon sospirò e scosse la testa. "Sparito nel nulla, Jen. Puff, andato! E proprio quando la spiegazione si faceva eccitante."

"Bah. Non mi ero mai aspettato granchè da quell'umano." grugnì Pajiramon.

 

"Però... resta il fatto che ci ha detto una cosa molto importante." disse Lopmon con una vocetta acuta e un po' stridula. "Dice che dobbiamo evitare che il D-Reaper entri in contatto con le nostre menti. Questo vuol dire che dovemmo tenerci a debita distanza e fare in modo che il D-Reaper non ci noti quando tentiamo di avvicinarci."

"IN OGNI CASO, NON SARA' CON I MEZZUCCI E I TRUCCHI CHE ELIMINEREMO IL NOSTRO VERO NEMICO." ringhiò il Sovrano Fenice.

Azulongmon annuì, essendo d'accordo con il "fratello" anche da questo punto di vista. "ESATTAMENTE. IL D-REAPER E' UNA MINACCIA CHE RICHIEDE UN APPROCCIO MOLTO PIU' DECISO... ED E' PROPRIO QUI CHE ENTRI IN GIOCO TU, PICCOLO CALUMON." affermò, e il suo sguardo si spostò verso la minuscola creaturina, che si avvicinò intimorita a Juri ed Elecmon.

 

"Che... che vorreste fare, Azulongmon-sama?" chiese Juri, mentre teneva stretto il piccolo Calumon in un abbraccio protettivo. Anche molti degli altri Tamers sembravano in procinto di piazzarsi tra Azulongmon e Calumon per proteggere quest'ultimo. 

"NON HO NESSUNA INTENZIONE DI SACRIFICARE LA SHINING EVOLUTION, SE QUESTO E' QUELLO DI CUI AVETE PAURA." rispose Azulongmon. Sapeva che Zhuqiaomon non approvava questo modo di fare a suo parere troppo gentile ed indegno di un Digimon guerriero, ma quello che il Sovrano del Sud pensava di lui non gli importava per niente in quel momento.  "IL SUO SCOPO E' UN ALTRO. PER AFFRONTARE IL NOSTRO AVVERSARIO, CI SARA' BISOGNO DI DIGIMON MOLTO POTENTI. E COME DEPOSITARIO DELLA DIGIEVOLUZIONE, TOCCHERA' A TE CONFERIRE LORO IL POTERE NECESSARIO AD EVOLVERE. TUTTAVIA, PRIMA SARA' NECESSARIO INDIVIDUARE IL D-REAPER E LOCALIZZARE IL SUO KERNEL, L'UNICO PUNTO VULNERABILE DELL'ENTITA'."

 

"E... non per essere impertinente, ma come pensate di procedere?" chiese Terriermon. "Voglio dire, io sono sempre il primo a dire di pensare positivo, ma abbiamo i mezzi con i quali individuare questo D-comesichiama?"

Zhuqiaomon strinse gli occhi, e Ryo rispose con una breve risata divertita. "Se è per quello, abbiamo ciò che si serve per individuarlo." affermò il Tamer Leggendario. "Non sarà una cosa immediata, però... è per questo che dobbiamo agire il più rapidamente possibile, prima che il D-Reaper si risvegli completamente. Se ciò dovesse accadere... le nostre possibilità si ridurrebbero al lumicino."

 

"E allora cosa stiamo facendo qui? Perdiamo tempo a chiacchierare?" rispose Ruki, dritta al punto come era suo stile. "Piuttosto, cerchiamo subito di capire dove si trova il D-Reaper e andiamo a neutralizzarlo."

"Non sarò certo io a criticare le tue intenzioni. Tuttavia, consiglierei di aspettare un attimo, Ruki." disse Renamon, lasciando la sua Tamer un po' sorpresa. "Certo, comprendo la tua posizione, e questa è una minaccia che deve essere affrontata quanto prima. Ma proprio perchè la posta in gioco è così alta, non possiamo farci prendere la mano dalla fretta. Dobbiamo essere sicuri di risolvere questo problema al primo tentativo."

Ruki sospirò e si massaggiò la fronte. "Hm... hai ragione tu, Renamon. Ho parlato senza pensare." ammise la ragazzina, irritata con sè stessa. Di solito non era così frettolosa ed impulsiva, anche se esprimeva chiaramente quello che pensava. "Va bene, ma intanto che cosa possiamo fare noi?"

 

"PER IL MOMENTO, CREDO CHE SIA MEGLIO SE VI RIPOSATE. AVETE AFFRONTATO UN VIAGGIO PIENO DI DIFFICOLTA' PER ARRIVARE FIN QUI, E NON POSSIAMO CHIEDERVI DI SOBBARCARVI OGNI COSA." affermò Azulongmon, guardando i Tamers con benevolenza. "TRA L'ALTRO, TEMO CHE CI SARA' BISOGNO DI VOI QUANDO AVREMO INDIVIDUATO LA POSIZIONE DEL D-REAPER. USATE IL TEMPO CHE AVETE PER RIPRENDERE LE FORZE."

 

Takato e Guilmon dovevano ammettere che l'idea di potersi riposare un po' prima di gettarsi nuovamente in qualche assurda battaglia non dispiaceva loro per niente. "Aaaaah! Finalmente si sta un po' tranquilli, Takatomon!" commentò il dinosauro rosso. "Io avrei un po' fame, e tu?"

"Beh... sì, in effetti anch'io..." ammise Takato, un po' spiazzato da come la discussione fosse passata dalla serietà alla frivolezza in uno schiocco di dita. "Sinceramente, sento un po' la mancanza del nostro pane di casa..."

"Stanno davvero facendo un discorso del genere... nel bel mezzo di una crisi in cuui c'è in ballo il futuro di DigiWorld?" si chiese Ruki con una comica espressione frustrata.

Contenta del fatto che almeno si fosse giunti ad un accordo più pacifico, Juri scherzò sulle parole di Takato e Guilmon. "Beh, il fatto che riescano ancora a parlare di cibo significa che il morale è alto, no?" rispose.

Elecmon alzò gli occhi al cielo. "Non hai tutti i torti, Juri... ma mi sembra lo stesso un po' fuori luogo..." 

 

 

oooooooooo

 

 

Nel Mondo Reale, nello stesso momento...

 

Una serie di suoni provenne dai macchinari ai quali il corpo di Goro Mizuno era rimasto attaccato da quasi dieci anni. Per la prima volta dopo che quel malaugurato incidente l'aveva lasciato in uno stato di coma semi-vigile quasi costante, l'organismo di Mizuno stava mostrando segni di reazione... e l'infermiere che si trovava lì in quel momento per fare tutti i controlli necessari rimase senza fiato quando vide improvvisamente che l'attività cerebrale stava riprendendo! L'encefalogramma, che prima mostrava solamente l'attività vitale essenziale e i pensieri inconsci, aveva cominciato a dare più reazioni e a mostrare più attività... e il battito del cuore era incrementato sensibilmente.

 

Messo di fronte a quell'improvvisa ripresa, che molti ormai ritenevano impossibile, l'infermiere era rimasto come paralizzato, chiedendosi cosa fare, se avvertire qualcuno o se procedere con qualche altro trattamento. Finalmente, si chinò sul paziente e guardò con assoluta incredulità gli occhi che si aprivano lentamente, prima facendo qualche tremolio, e poi lentamente, con difficoltà, permettendo a Shibumi di rivedere il mondo reale.

 

Ma non era finita lì. Il paziente stava già ricominciando a recuperare sensibilità nelle dita, e l'infermiere vide le sue mani contrarsi per riflesso e grattare il tessuto del letto. I suoi movimenti erano lenti, graduali... ma erano più di chiunque si aspettasse da un paziente in quelle condizioni.

 

E pochi attimi dopo, davanti agli occhi increduli del suo infermiere, Goro "Shibumi" Mizuno si risvegliò dal suo coma...

           

 

            

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

Nota dell'autore: Sì, lo so, è stato un capitolo breve. Non volevo che diventasse troppo tedioso, e poi ho pensato di fare uno stacco prima che inizi la parte finale della storia. Adesso il D-Reaper diventerà la minaccia che metterà in ombra tutte le altre.

Spero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo presto... e nel frattempo vi auguro buon proseguimento!

 

 

  

 

 

 

 

 

  

 

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Capitolo 40
*** In preparazione ***


Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 40 - In preparazione

 

 

Nel Mondo Reale, in quello che fino a poco tempo prima era stato il quartier generale di Hypnos, Yamaki e i suoi operatori stavano lavorando senza sosta ad un nuovo progetto. Sullo schermo principale, si stava man mano materializzando il disegno di quello che sembrava essere un bizzarro velivolo futuristico - un incrocio tra un'astronave e un sottomarino, con un corpo allungato, delle corte "ali" che spuntavano ai lati del corpo, e delle finestre di forma circolare sulle parte frontale e sui lati. La sua sagoma era già visibile sullo sfondo blu della schermata, disegnata in linee bianche luminose che apparivano di scatto e delineavano il veicolo in maniera sempre più precisa.

 

"Come prosegue la costruzione dell'Arca?" chiese Yamaki, chiudendo di scatto il suo accendino. "Il tempo non è a nostro favore."

"Stiamo facendo tutto il possibile, Yamaki-san." rispose una dei Monster Makers, una donna bionda di mezz'età conosciuta come Daisy, specialista di robotica ed ingegneria dei software. "Al momento siamo riusciti a definire la struttura completa dell'Arca, ma i calcoli che dobbiamo fare per realizzare le parti più importanti del programma sono complessi anche per un computer potente come Hypnos."

 

Yamaki strinse i denti per la frustrazione. Sapeva che i Monster Makers stavano facendo del loro meglio, e non poteva pretendere di mettere loro ancora più pressione di quanta non ne dovessero già sopportare... ma il tempo era tiranno, e quella poteva essere l'unica possibilità che avevano di riportare indietro i ragazzi dal Mondo Digitale.   

 

Fu proprio Janyuu a dar voce a quello che molti pensavano, spinto dalla frustrazione e della preoccupazione per l'incolumità del figlio Jenrya. "Accidenti... certo che questo computer si prende il suo tempo a fare i suoi calcoli... e tutto il resto! Se continua così diventerò vecchio per quando avrà finito." Restò in silenzio per un attimo, poi si rivolse ad un uomo di colore un po' più giovane di lui che sedeva vicino a lui. "Non fare commenti su quello che ho detto, eh?"

 

L'uomo di colore sorrise ironico e alzò le spalle. "Se vuoi dire commenti sul fatto di diventare vecchio, non preoccuparti, non me lo sognerei mai!" rispose prontamente il Monster Maker conosciuto come Babel, specializzato in fisica e matematica. Il resto dei Monster Makers fece una breve risata per la battuta, e anche Janyuu non potè fare a meno di sorridere tra sè, apprezzando l'ironia. Considerando che lui era sempre stato il più anziano del gruppo, le battute sulla sua età si erano sempre sprecate...

 

Anche le assistenti di Yamaki fecero una breve risata, e lo stesso Yamaki non se la sentì di criticarle. Anche se in effetti la situazione era seria, ci voleva pur sempre qualche momento di leggerezza per non farsi sopraffare dallo stress. Detto questo, dovevano fare in modo che quel veicolo arrivasse ai Tamers, a qualsiasi costo. Era il loro biglietto di ritorno da DigiWorld, e il modo più sicuro per tornare.

A parte questo, tutto quello che il gruppo poteva fare per loro era avere fiducia e facilitare loro le cose il più possibile, in modo che al loro ritorno avrebbero trovato tutto come prima... e questo sicuramente valeva soprattutto per Dolphin, visto che Alice e Dobermon facevano anche loro parte della spedizione.

 

"Proseguite con ordine, signori." affermò Yamaki una volta che il siparietto comico si fu concluso. "Effettivamente le condizioni non sono le più favorevoli. Ma è proprio per questo che dobbiamo assicurarci che tutto sia gestito al meglio. L'Arca potrebbe essere la migliore possibilità dei nostri ragazzi."

 

 

oooooooooo

 

 

Nel Mondo Digitale, la situazione dei Digimon Tamers e dei loro compagni non era meno tesa e difficile. Il piccolo Calumon, rivelato per quello che era davvero, si era assunto il compito di aiutare il più possibile gli abitanti del Mondo Digitale e preparare tutti per l'imminente tentativo di disattivare il D-Reaper e porre fine una volta per tutte alla minaccia che rappresentava.

 

E in quel momento, questo voleva dire permettere a quanti più Digimon possibile di evolvere, in preparazione dell'assalto al D-Reaper...

"Calu caluuu!" con un'acuta esclamazione, il piccolo Digimon si concentrò, e il simbolo triangolare disegnato sulla sua fronte si illuminò e trasferì una piccola parte del suo potere al Gabumon e al Biyomon che si trovavano di fronte a lui. L'energia avvolse i due Digimon di livello Rookie, che si trasformarono in luce per qualche secondo e aumentarono rapidamente di dimensioni. Quando la reazione ebbe termine, al posto dei due piccoli Digimon si trovavano un WereGarurumon e una Garudamon, con immensa gioia di Hirokazu... e soprattutto di Kenta!

 

"Guardate! E' davvero incredibile! Siamo di fronte ad un WereGarurumon in carne ed ossa!" esclamò Hirokazu al settimo cielo, un dito puntato verso il Digimon simile ad un lupo mannaro. "Ragazzi, ve ne rendete conto? Siamo di fronte ad uno dei Digimon più mitici della serie originale!"

Un gocciolone di sudore scese dalla testa di Juri, che si grattò una tempia con imbarazzo. "Beh... capisco che sia un bel momento per tutti voi, ma non è molto educato indicare... non pensi anche tu, Kenta-kun?" chiese, per poi voltarsi verso il ragazzino con gli occhiali... che era troppo impegnato ad ammirare l'imponente Garudamon che spiegava le ali!

 

"Aaaaah! Non ci credo! Guardate là! E' splendido! Siamo di fronte ai mitici Digimon della prima serie! Questo è un sogno che diventa realtà per un fan come me!" esclamò il ragazzino con gli occhiali. Juri ed Elecmon potevano giurare che stava letteralmente luccicando per la gioia!

"Credo... che in questo momento siano un po' troppo eccitati per ascoltare." rispose il grazioso Digimon elettrico.

Ruki scosse la testa, vagamente disgustata. "Già... direi che il quattrocchi è morto e andato in paradiso."

 

Calumon chiuse gli occhi e si sfregò la fronte per mandare via un po' di stanchezza, poi si voltò verso il loro compagno di viaggio, il Meramon che li aveva accompagnati per tutto quel tempo. "Calu? Tutto bene? Vuoi... evolvere anche tu?" chiese il piccolo Digimon.

Il Pokemon simile ad un umanoide fatto di fiamme fece la cosa che per lui più si avvicinava ad un sorriso. "Beh... visto che non ho potuto esservi molto utile quando avete combattuto... sì, credo che evolvere sarebbe utile sia per me che per voi." rispose infine. "Ci riesci? Non vorrei che fosse troppo stancante per te."

La Shining Evolution sorrise e fece un cenno con la testa... poi si concentrò ancora una volta e incanalò una parte della sua energia verso Meramon, che strinse i pugni e si erse in tutta la sua statura mentre sentiva l'energia che penetrava nel suo corpo e gli infondeva nuova forza. Il Digimon fiammeggiante venne avvolto da un'abbagliante aura rossastra e cominciò ad aumentare di dimensioni, diventando presto alto quasi il doppio di com'era prima, anche se la sua forma non era tanto diversa da prima. In effetti, aveva ancora un umanoide fatto di fiamme, con un volto dall'aspetto minaccioso e gli occhi simili a due fessure luccicanti, la bocca esageratamente grande e le mani artigliate, ma per il resto, completamente privo di lineamenti. L'unica differenza rispetto alla sua forma precedente, a parte le dimensioni, era il colore delle fiamme che lo componevano - erano azzurre, e proiettavano attorno a lui delle strane ombre, anche se erano calde come quelle precedenti se non di più.

 

"Aaaah, che sensazione fantastica! Grazie mille, piccolo!" esclamò la forma evoluta di Meramon, guardandosi il braccio e ammirando le fiamme azzurre che danzavano sulla sua pelle. "Accidenti, non pensavo che sarei digievoluto in questo modo!"

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: BlueMeramon

Tipo: Fiamma

Attributo:  Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Ice Phantom, Cold Flame

 

Un Digimon fiammeggiante, forma evoluta di Meramon, il cui fuoco brucia con ancora maggiore intensità. Può ustionare l'avversario con raffiche di aria gelida.

 

 

Takato e Guilmon stavano guardando con attenzione e meraviglia il modo in cui tutti i Digimon che si avvicinavano a Calumon ricevevano la sua energia, trasformandosi nelle loro versioni evolute. Anche se non mostrava lo stesso entusiasmo sfrenato di Hirokazu e Kenta, il giovanissimo Tamer si trovava comunque davanti ad uno spettacolo imperdibile per un patito di Digimon come lui: dei Digimon che si trasformavano ed eseguivano la Digievoluzione davanti ai suoi occhi. E molti di loro erano Digimon che aveva già visto nella serie animata... mentre altri erano Digimon che vedeva adesso per la prima volta. Era davvero uno spettacolo imperdibile per uno come lui.

 

Tuttavia, malgrado il suo entusiasmo, Takato non riusciva a scuotersi di dosso il presentimento che ben presto avrebbero affrontato qualcosa di terribile. I Digiprescelti non si erano mai trovati di fronte qualcosa di ignoto ed imprevedibile come il D-Reaper... ogni volta, c'era un Digimon malvagio che tirava i fili di vari scagnozzi, e il confronto decisivo, una volta che i ragazzi avevano ottenuto il potere delle loro Crest, era un confronto diretto tra i loro Digimon e il cattivo di turno.

 

Lui e i suoi compagni, invece, si trovavano di fronte ad un'incognita totale... che cosa si sarebbero trovati davanti?

E non era questo l'unico pensiero che lo assillava...

 

"Takatomon?" chiese infine Guilmon, dopo diversi minuti passati in inquietante silenzio. Il giovanissimo Tamer si riscosse dai suoi pensieri e guardò verso il suo fedele compagno, che lo stava guardando con quella sua classica espressione incuriosita ed interrogativa. Era la stessa espressione che il Digimon faceva quando era confuso... ma in questo caso, il suo sguardo sembrava in qualche modo più concentrato. Takato aveva l'impressione che Guilmon immaginasse già cosa stesse pensando il suo Tamer... e quando il piccolo dinosauro rosso fece la sua domanda, il ragazzino ebbe la conferma.

 

"Takatomon, stai pensando anche ad Impmon, vero?" chiese Guilmon. Il Digimon guardò verso l'orizzonte, verso le terre desolate nelle quali Beelzemon si era dileguato. "Pensi che tornerà? Quando se n'è andato, sembrava davvero molto arrabbiato... è strano, sai? Non capisco perchè gli da tanto fastidio... che noi Digimon e gli uomini stiano assieme, voglio dire."

"Lui... pensa che non valga se un Digimon e un umano lavorano assieme." rispose Takato, riuscendo almeno in parte a comprendere il modo di pensare del Signore dei Demoni della Gola. "Che se lui non si guadagna da solo la sua forza... allora non è onorevole, o almeno questo è quello che penso. So che è un modo di pensare un po' strano..." Si interruppe e si sfregò la fronte con espressione preoccupata, come se si fosse reso conto di aver detto una sciocchezza. "No... in effetti, dire strano non è proprio la definizione corretta. La verità è che anche lui ragiona come ragionano molti Digimon in questo mondo. Combattere, assorbire dati, diventare più forte e combattere contro nemici sempre più formidabili... finchè non si viene a propria volta uccisi da un avversario più forte di te. In questo mondo, la maggior parte dei Digimon ragiona così, e Beelzemon... almeno per gli standard di questo mondo... è perfettamente normale. Lui fa semplicemente quello che fanno gli altri. Solo che lui è più forte rispetto a molti altri Digimon, questa è l'unica differenza alla prova dei fatti."

 

"Tutti i Digimon in questo mondo lottano allo stesso modo per sopravvivere. Anche se noi non siamo d'accordo, non siamo esattamente nella posizione di intervenire e dettare quello che noi riteniamo essere giusto." Ryou intervenne, cercando di dire la sua. "E, no, questo non vuol dire che sono d'accordo con quello che hanno fatto Zhuqiaomon e i suoi Deva. Ma resta il fatto che questo Mondo Digitale segue delle regole... molto diverse rispetto al DigiWorld che potreste aver visto nella serie televisiva. E questo era evidente fin dall'inizio, immagino."

 

"Hai ragione, Ryou-kun... ammetto che per me è stato un vero shock, all'inizio. Non avevo pensato a tutte le conseguenze che la presenza di un Digimon poteva comportare nel mondo reale." rispose Takato. Gettò uno sguardo a Guilmon e gli mise una mano sulla spalla in segno di comprensione. "Non mi pento di aver creato Guilmon, nè di tutto quello che ho vissuto con lui. Se non fosse stato per Guilmon, non avrei conosciuto Jenrya-kun, Ruki-san e  i loro Digimon, e probabilmente adesso sarei ancora quel ragazzino strano che disegna Digimon di sua invenzione sul suo taccuino. Ma mi sono reso conto che i problemi da affrontare sono molto più complessi di quello che possono sembrare a chi guarda solamente la serie."

 

"Non importa quali problemi ci sono, Takatomon!" rispose prontamente il dinosauro rosso, le mani strette a pugno e il muso solcato da un sorriso di decisione. "Finora siamo sempre riusciti ad affrontarli, no? Non sarà un programma a fermarci!"

Takato e Guilmon si diedero il cinque, e Ryou non potè che ammirare la loro decisione. Forse non erano ancora consapevoli di quanto spaventoso potesse essere l'universo dei Digimon e di quali prodigi meravigliosi e terribili al tempo stesso fosse capace. Ma nonostante tutti i pericoli che avevano affrontato, c'era ancora in loro quella spensieratezza e quella purezza che Ryou aveva perso già da tempo. Il cosiddetto Re dei Digimon provava un pizzico di invidia, doveva ammetterlo. Era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva viaggiato per un Mondo Digitale con questo tipo di spensieratezza...  

 

Il Tamer Leggendario diede un'occhiata a Monodramon - il draghetto stava passando il tempo in un gioco che lui e lo Hagurumon di Hirokazu avevano appena inventato, assieme ad altri Digimon di livello Rookie - la notizia dell'apparizione di un altro Digimon Sovrano aveva fatto rapidamente il giro del Mondo Digitale, e quando era divenuto noto il motivo di un tale evento, molti Digimon, anche tra i più umili, si erano presentati spontaneamente per combattere contro la minaccia del D-Reaper. E ora che aspettavano pazientemente di sottoporsi a Calumon, i piccoli Digimon passavano il loro tempo a fare dei giochi tra di loro, messi a loro agio dalla presenza dei Tamers e di altri Digimon più esperti che vegliavano su di loro.

 

"Okay, ragazzi... adesso, tutti dietro di me!" esclamava in quel momento Terriermon, alla testa di un vero e proprio trenino di Digimon che scorrazzava sul terreno dissestato. "Arriva il Trail-Terriermon! Forza, ragazzi, fatevi sentire tutti quanti! Ciuff ciuff!"

I piccoli Digimon fecero come aveva detto il buffo cagnolino, e la simpatica processione sccelerò con evidente entusiasmo, con Monodramon a chiudere la fila. Ryou restò a guardare il suo partner con un misto di orgoglio, affetto e preoccupazione. Certo, non era colpa di Monodramon... luinon sapeva ancora che cosa si trovasse dentro di lui, equale potenziale rischio potesse essere per tutti i Mondi Digitali. Ma per fortuna, fino a quel momento non era successo niente... e Ryou sarebbe stato pronto a tutto pur di impedire che quella minaccia tornasse a farsi viva...

 

Ma quelle, erano considerazioni per un altro giorno. Adesso, era più importante fermare il D-Reaper... e lasciare che quei piccoli Digimon si divertissero un po', prima del momento fatale, era un atto di gentilezza nei loro confronti, quindi perchè interferire? Meglio che tuttifossero al massimo della forma e soddisfatti per quando arrivasse il momento del confronto decisivo.

 

La voce di Chatsuramon interruppe quel momento di leggerezza, richiamando tutti all'attuale situazione. "Ascoltatemi bene!" tuonò il Deva Cane, con evidente acredine all'idea di dover collaborare con gli esseri umani che disprezzava. "Il sommo Zhuqiaomon-sama e il sovrano Azulongmon-sama hanno individuato il luogo in cui si trova il kernel del D-Reaper. Quello è il luogo in cui dovrà concentrarsi l'attacco, se vogliamo avere una possibilità di ridurlo all'impotenza!"

 

"Ah! Ragazzi, il signor Deva è qui per dare gli ordini!" esclamò Terriermon, permettendosi un po' di ironia ai danni del Deva Cane, ora che sapeva che Chatsuramon non poteva rispondere con la violenza. "Okay, okay, sentiamo... dove si troverebbe questo comesichiama che tiene assieme il D-Reaper?"

Chatsuramon grugnì in direzione di Terriermon. "Dovresti davvero imparare a rivolgerti come si deve a chi ti è superiore, insulsa creatura!" ringhiò. "Ma questo può attendere. Non appena avrete finito di far evolvere tutti i Digimon di cui c'è bisogno, ci muoveremo verso il kernel. Dobbiamo a tutti i costi disattivarlo, e se possibile distruggerlo. E per quanto non mi piaccia l'idea di ricorrere alla Bio-Emersione, temo che in questo caso non ci siano altre possibilità."

 

"Oooh, molto interessante!" esclamò Terriermon, agitando allegramente le lunghe orecchie. Jenrya raggiunse il suo compagno digitale e gli mise una mano sulla spalla per pregarlo gentilmente di non stuzzicare ulteriormente il Deva Cane. "E ditemi... avete già preparato qualche strategia per sistemarlo una volta per tutte?"

"Per il momento, abbiamo bisogno di fare della ricognizione e renderci conto di quali sono le difese del kernel." affermò Orochimon, apparendo accanto a Chatsuramon con un guizzo delle sue possenti spire. "Ed è qui che entrate in gioco voi. Grazie alla vostra trasformazione, avete migliori possibilità di avvicinarvi al centro vitale del D-Reaper senza cadere vittime della corruzione che diffonde."

 

Jenrya aveva la netta impressione che i Deva e il loro "membro onorario" stessero cercando di affidare a loro la parte più pericolosa della missione, in modo tale che avessero maggiori possibilità di cadere vittime di qualche imprevisto... o semplicemente venissero cancellati da una reazione inaspettata del D-Reaper stesso. In questo modo, si sarebbero potuti sbarazzare di loro e sapere qualcosa di più per un attacco decisivo al D-Reaper, senza porsi tanti problemi. Tuttavia, a quel punto era inutile fare tante recriminazioni...

"Faremo sicuramente tutto il possibile, ma avremo prima di tutto bisogno di qualche protezione. Preferiremmo non dover gettare via le nostre vite, dopotutto." rispose Jenrya, cercando di sembrare quanto più controllato possibile e nascondendo la sua paura.

 

Chatsuramon storse il naso, ma tenne per sè ogni rimostranza. "E va bene... vi offriremo quanta più protezione possibile." affermò. "Orochimon! Per quanto mi secchi un po' affidare quel Digimon a questi umani... credo che in questo momento sia la cosa migliore."

Le numerose teste di Orochimon aggrottarono le sopracciglia tutte assieme. "Quel Digimon, eh? Volete dire MarineAngemon, immagino... Chatsuramon-sama."

 

Jenrya sbattè gli occhi confuso. "MarineAngemon? E chi sarebbe?"

 

Chatsuramon guardò in direzione di altri Digimon che stavano radunandosi attorno agli altri Deva e fece un fischio di richiamo... e un attimo più tardi, dal gruppetto di creaturine dall'aspetto innocuo che non aspettavano che l'occasione di Digievolvere, si staccò un Digimon rosato che sulle prime era sembrato uguale agli altri. Svolazzando su un paio di piccole ali piumate rosa che spuntavano dalla sua schiena, la buffa creaturina si avvicinò al gruppo e li guardò con un paio di grandi occhi verdi che esprimevano curiosità e intelligenza.

 

"Moooooon!" esclamò il grazioso Pokemon rosa con una vocetta acuta e melodiosa. Jenrya e Terriermon si fermarono a guardarlo stupefatti per qualche secondo: era davvero minuscolo, non più alto di trenta centimetri, con un corpo affusolato come quello di un cucciolo di foca, che terminava in una codina a nastro, ricoperto da una corta e soffice peluria rosata, e con due piccole ali piumate. Al posto delle braccia, il Digimon aveva due strani "tentacoli" che terminavano quasi a punta, senza dita, e la sua testa era tonda e dall'espressione giocosa, con due lunghe antenne rosa che spuntavano dalla fronte. Ua macchia rossa a forma di cuore stilizzato era disegnata sul petto della creaturina, e al collo indossava un grazioso anello dorato.

 

 

ANALIZZATORE DIGIMON

 

Nome: MarineAngemon

Tipo: Folletto

Attributo:  Anti-Virus

Livello: Mega

Attacchi: Ocean Love

 

Un Digimon fatato che vive negli oceani virtuali e può essere visto molto raramente. Nonostante non ami combattere, è in grado di annullare la volontà di lottare dell'avversario con le sue onde calmanti.

 

 

"Mon!" esclamò nuovamente MarineAngemon, inclinando allegramente la testa da un lato mentre guardava Jenrya e Terriermon... che davanti ad un tale spettacolo, rimasero di sasso per qualche secondo. Avevano capito bene? Questo Digimon così piccolo e grazioso era di livello Mega? E come avrebbe potuto dare una mano contro il D-Reaper?

 

"Questo... è MarineAngemon? Devo ammettere che... dal nome mi aspettavo qualcosa di diverso." affermò Jenrya.

Dopo un attimo di stupore, Terriermon alzò le spalle e sfoderò una delle sue immancabili battute. "Beh, sai come si dice, Jen-kun... quello che conta non è la dimensione del cane nella lotta, ma la dimensione della lotta nel cane! Senza offesa per il nostro amico Deva, si intende! Mo-men-tai!" affermò. "E allora, piccolo? Ci affidiamo a te per sistemare una volta per tutte questo D-Reaper... ci darai una mano, vero?"

 

"Moooon!" MarineAngemon esclamò, alzandosi un po' di quota e agitando freneticamente le ali.

Chatsuramon fece un cenno con la testa e grugnì, un po' irritato per la precedente battuta di Terriermon. "Hmph... lasciando perdere il tuo ridicolo tentativo di fare dello spirito... MarineAngemon, qui presente, è un Digimon molto particolare. E' in grado di proteggere i Digimon dal tocco corruttore del D-Reaper, impedendo al suo programma di interagire con i nostri e di cancellarli. Ma da solo, non può certo proteggere tutti. Quindi... in questo momento, è meglio affidarlo a voi, visto che avete maggiori possibilità di distruggere il kernel del D-Reaper. MarineAngemon dovrebbe essere in grado di proteggervi finchè non avrete raggiunto il vostro obiettivo."

 

MarineAngemon cinguettò allegramente, come se volesse dire che non avevano motivo di dubitarne. "Mon, mon!"

"C'è... un solo problema. Perchè MarineAngemon possa fare il suo dovere e vi posa proteggere più facilmente, è necessario che sia legato ad uno di voi." continuò Orochimon, mentre le sue numerose teste si posavano ora su un Tamer, ora sull'altro. Tutti avevano un Digimon da considerare loro partner, tranne... "Hmm... vedo che uno di voi non ha un Digimon. Viene da chiedersi per quale motivo vi abbia seguito fin qui, se non aveva modo di rendersi utile... ma adesso ne avrà la possibilità. E farà meglio a darsi da fare."

 

Jenrya storse il naso. Non c'era dubbio che stessero parlando di Kenta... e per quanto il Tamer cinese non amasse sentir parlare così del suo compagno, non poteva negare che, senza un suo Digimon, c'era ben poco che il suo amico potesse fare per dare una mano. "Capisco... beh, immagino che a Kenta-kun farà piacere diventare un Tamer a sua volta... anche se ho come l'impressione che MarineAngemon non fosse esattamente il tipo di Digimon che aveva in mente."

 

"Conoscendo il tuo amichetto, Jen, gli sarebbe andato a genio qualcosa come un Tyrannomon o uno Snimon!" commentò Terriermon. "Oh beh... immagino che finirà per abituarsi!"

"Mon?" chiese MarineAngemon, un po' confuso...

 

 

oooooooooo

 

 

Esattamente come Jenrya aveva previsto, l'entusiasmo di Kenta all'idea di diventae un Tamer lui stesso era stato enorme... e si era smorzato quando aveva visto il Pokemon con il quale avrebbe dovuto fare coppia. Quella specie di cupido rosato non era esattamente quello che si era aspettato quando aveva sentito dire di un Digimon di livello Mega che gli avrebbe fatto da partner...

 

"Ehm... non che... non apprezzi l'idea, e tutta questa specie di cose..." disse Kenta, che si stava mettendo a posto gli occhiali come se volesse essere sicuro di stare vedendo bene. Quel Digimon... non aveva davvero nulla di un livello Mega, almeno come aspetto fisico. "Ma... ragazzi, siete sicuri che io e MarineAngemon riusciremo a renderci utili? Non lo so, lo vedo un po'... come dire... fragilino!"

 

Il buffo Digimon fatato, da parte sua, sembrava aver preso subito in simpatia Kenta, e stava allegramente guardando il ragazzino con gli occhiali da tutte le possibili angolazioni. Kenta dovette voltarsi di scatto, con un'esclamazione di disappunto, quando il buffo Digimon gli arrivò in faccia e lo guardò come se avesse intenzione di baciarlo!

 

"Moooon!"

"Ehm... posso capire che sulle prime ti possa sembrare un po' strano..." affermò Jenrya. "Ma... sono sicuro che ti piacerà avere MarineAngemonn come compagno. Perchè no? Potrebbe essere che scoprirai che un Digimon non deve per forza avere attacchi poderosi o vistosi per essere forte ed utile."

Kenta non sembrava eccessivamente convinto, e non poteva negare che gli sarebbe piaciuto un Digimon dall'aspetto più tosto - e invece, ironia della sorte, uno dei Digimon più forti e mascolini del loro gruppo era capitato proprio a Juri. Detto questo... il giovane Tamer doveva riconoscere che non spettava a lui scegliere il Digimon che gli sarebbe stato accanto. Era successo così anche ai Digiprescelti, in fondo... ognuno dei ragazzi aveva ricevuto il suo Digimon, che era in qualche modo adatto a loro... e anche se in certi casi c'erano stati dei dissapori, alla fine era andata bene.   

 

Quindi, ragionandoci così a freddo... forse voleva dire che anche con un Digimon come MarineAngemon, che non sembrava tanto impressionante, anche lui avrebbe potuto fare la sua parte... ed essere un Digiprescelto... o meglio, un Tamer... a tutti gli effetti.  

 

La sua esitazione non durò a lungo. Dopo aver dato un'occhiata esauriente al Digimon che gli era stato affidato, Kenta si schiarì la voce e tese una mano verso MarineAngemon... poi ci pensò bene, e chiuse le dita in modo da estendere verso MarineAngemon soltanto il dito indice. "Ehm... beh, come si dice in queste occasioni... non è tutti i giorni che ci si presenta ad un Digimon..." affermò, poi bandì del tutto i suoi dubbi e disse la sua. "Piacere di conoscerti, MarineAngemon! Io sono Kenta Kitagawa... e... ehm... se la cosa ti fa piacere, da questo momento in poi sarò il tuo Tamer! Spero... che riusciremo a lavorare assieme."

 

"MON!" esclamò di rimando il piccolo Digimon, che estese uno dei suoi tentacoli e fece a Kenta l'equivalente di una stretta di mano. Kenta fece un sorriso, in parte imbarazzato e in parte eccitato... e un attimo dopo, il ragazzino fece un sobbalzo di paura quando una luce abbagliante si accese davanti a lui!

"Ah! E questo cosa..." cominciò a chiedere Kenta, ma si bloccò quando vide che il piccolo globo di luce stava prendendo la forma di un D-Ark bianco, molto simile come forma a quello di Takato, Jenrya e Ruki! Mentre MarineAngemon restava là come niente fosse, fluttuando ad un passo da Kenta e comportandosi come se tutto fosse nella norma, il novello Tamer allungò la mano con evidente meraviglia per accettare il regalo dei Digi-Gnomes. Nel momento in cui strinse il congegno nella sua mano tremante, Kenta sentì una sorta di scarica elettrica che gli percorreva il braccio e arrivava fino al cervello, facendogli sentire un brivido di eccitazione... e in quel momento, incrociando lo sguardo di MarineAngemon che continuava a fare gesti incoraggianti con le pinne, si rese conto che ora lui e il suo Digimon erano legati corpo e mente, nel bene e nel male.

 

"Non ci posso credere... sono un Tamer anch'io! Ragazzi, questa gita a DigiWorld valeva la pena di essere fatta anche solo per questo!" esclamò Kenta. Preso dall'entusiasmo, si mise in posa... e MarineAngemon fece lo stesso, drizzando le antenne sopra la testa!

 

Mentre Chatsuramon ed Orochimon guardavano con acredine il ragazzino con gli occhiali che si sbracciava per l'entusiasmo, Jenrya si sfregò una tempia imbarazzato. "Non... non credi che sarebbe meglio avverire Kenta di non montarsi troppo la testa, Terriermon?"

"Non ti preoccupare, Jen! Con l'entusiasmo che ha... o farà un figurone, o andrà a sbattere contro un muro! In entrambi i casi... ci sarà un bel po' da vedere e da divertirsi!" rispose sfacciato il Digimon cagnolino...

 

 

oooooooooo

 

 

Beelzemon prese fiato, seduto in una fenditura tra due rocce dove si era rifugiato mentre aspettava che tutti i suoi dati venissero riconfigurati dopo la sua dura battaglia con Gallantmon. Odiava ammetterlo, ma quella sconfitta, proprio quando pensava di aver raggiunto un potere ineguagliato, gli aveva dato non poco da pensare... così come la scoperta di quelle strane bolle e la minaccia che avrebbero potuto rappresentare per lui. Quando si era avvicinato a quelle strane cose, il Demone della Gola aveva percepito per istinto che si tratttava di un anatema per tutte le forme di vita digitali... e che presto o tardi, sarebbe stato lui stesso a doversi difendere.

 

Ma per quanto il Demone della Gola diventasse più potente, per quanti dati riuscisse ad assorbire... la frustrazione di non essere ancora riuscito a raggiungere le vette del potere, di non essere ancora padrone di sè stesso e della sua vita... quella era ancora lì, più violenta che mai. Fin da quando era Impmon e si era trovato a dover sottostare ai capricci di quei due mocciosi, aveva sempre sperato di poter diventare più forte. Non avrebbe più dovuto obbedire a nessuno. Non avrebbe più dovuto temere nessuno. In quel Mondo Digitale in cui la debolezza era un difetto che molti Digimon pagavano con la vita, lui sarebbe stato il più forte di tutti, il più rispettato, il più temibile...

 

E proprio per questo, la compassione che Takato e Guilmon - o meglio dire, Gallantmon - avevano mostrato nei suoi confronti era per lui motivo di frustrazione e confusione. Quegli sciocchi si ostinavano a non capire che la loro pietà non aveva posto, da quelle parti. Andavano contro ad ogni cosa in cui prima Impmon, ed ora Beelzemon, avessero mai creduto.

E la cosa che in quel momento gli dava più fastidio... che più lo sconvolgeva e più lo inquietava... era che i fatti stavano dando ragione a quei dannati Tamers!

 

Sì, pensò Beelzemon, stringendo una grossa pietra nella mano artigliata e stringendo fino a ridurla in briciole. Nonostante il loro modo di fare andasse contro tutte le regole del Mondo Digitale, erano riusciti a superare tutti gli ostacoli che si erano trovati di fronte fino a quel momento, e nonostante le difficoltà che si trovavano davanti, stavano perseverando e non davano cenno di fermarsi! Com'era possibile? Beelzemon non poteva ammettere che tutto quello che aveva fatto finora... tutti i combattimenti che aveva affrontato, le sofferenze che aveva patito a causa della sua debolezza, i Digimon che aveva cancellato e assorbito... fosse stato tutto per niente! Era qualcos'altro quello che gli mancava, ma cosa?

 

Beelzemon si alzò, sentendosi rinvigorito almeno nel corpo, anche se altrettanto furioso nello spirito. Non era da lui starsene seduto lì a rimuginare, quando poteva impiegare il suo tempo in un modo più vantaggioso. Doveva prima di tutto ritrovare quei Tamers, e ora che si sentiva ben riposato e ancora più determinato di prima... affrontare quel dannato Gallantmon in un nuovo combattimento. E questa volta... questa volta doveva vincere e mostrare a tutti chi era davvero il più forte!

 

"Impmon-chan! Mako-chan fa il prepotente con me!"

"Non è vero! E' stata Ai-chan a cominciare!"

"Bugiardo! Lo dico alla mamma!"

"Basta! Impmon-chan, devi dirgliene quattro!"

 

Beelzemon grugnì frustrato quando il ricordo di quegli umilianti momenti che aveva passato con quei due marmocchi riaffiorò alla sua mente. Si impose di non pensarci più... ormai non valeva più la pena di pensare a quella parte della sua vita. Era un periodo che se n'era andato per sempre, e che non voleva tornasse mai più.

 

Il Demone della Gola fece mente locale, cercando di ricordare bene dove avesse visto quelle strane bolle purpuree. Se le sue previsioni erano giuste, i Tamers avrebbero finito per rivolgere la loro attenzione a quello strano fenomeno. E quella sarebbe stata la sua migliore occasione per ritrovarli... e fargliela pagare una volta per tutte.

 

Ma prima... meglio cercare di sapere di più su quella strana cosa violacea. Beelzemon non aveva nessuna intenzione di lasciarsi prendere di sorpresa e di lasciare che quell'affare interferisse con il suo combattimento con Gallantmon...

 

 

oooooooooo

 

 

Finalmente, i preparativi erano stati ultimati. Zhuqiaomon ed Azulongmon, grazie alla collaborazione di Calumon e dei Deva superstiti, erano riusciti a mettere assieme un nutrito gruppo di Digimon, tutti di varie tipologie, per la maggior parte di livello Champion o Ultimate, ma con dei Digimon di livello Mega mescolati tra di loro, ad offrire il grosso della potenza di fuoco.

I Tamers avevano cercato a loro volta di essere quanto più preparati possibile. Vicino a Takato e a Guilmon si trovavano i loro compagni: Jenrya e Terriermon, con il Digimon cagnolino che dondolava la testa da una parte all'altra, come se stesse seguendo un motivetto che solo lui poteva sentire, e cercava di tenere il morale alto con qualche battuta di tanto in tanto; Ruki e Renamon, che restavano ferme al loro posto, come due soldatesse in attesa che iniziasse una missione di grande importanza; e Ryou e Monodramon, che sembravano invece rilassati ma concentrati, in maniera consona ad un veterano come lui. Per un attimo, Takato ebbe l'impressione di vedere una strana luce negli occhi di Ryou, come se quel ragazzino poco più grande di loro avesse già visto e sperimentato cose che molti adulti non sarebbero stati neanche in grado di immaginare... mentre Monodramon manteneva la sua espressione allegra e combattiva.

 

E accanto a loro, i Tamers che si erano uniti al gruppo nel corso di quell'avventura: Juri ed Elecmon erano anche loro lì, vicini a Takato e Guilmon... e il ragazzino riusciva a vedere un'ombra di paura negli occhi della sua amichetta del cuore, come se non fosse sicura che sarebbe andato tutto bene. Il giovanissimo Tamer tirò un breve sospiro e si impose di parlare con lei, prima che la missione iniziasse. Tutto considerato, non poteva dare torto a Juri per il fatto di avere paura.

"Hey, Takato-kun, non stai pensando di ritirarti adesso, vero?" gli arrivò la voce di Hirokazu. Il suo amico di scuola e collega patito del Digimon Card Game era lì assieme ad Hagurumon... e poco più in là si trovavano Kenta e MarineAngemon. Takato era rimasto sbalordito quando aveva visto il piccolo Digimon di livello Mega con il suo occhialuto amico - non era mai successo, nella serie televisiva, che ad un Digiprescelto fosse concesso di avere con sè un Digimon di livello superiore a Rookie.

 

E poi, ovviamente, c'erano la piccola Shuichon con Lopmon, ed Alice con il suo Dobermon. Oltre che altri Digimon che erano con loro, come BlueMeramon, Orochimon e i Deva rimasti. La biondina era tuttora il membro più misterioso del gruppo, e anche se non aveva dubbi sul fatto che fosse affidabile, Takato non era sicuro di cosa pensare di lei. E per quanto riguardava Shuichon... beh, lei era stata un po' un fulmine a ciel sereno, e non sapeva cosa pensare neanche riguardo a Lopmon...

"No, no... tranquillo, Kazu-kun! Sono... ehm... solo un po' emozionato, tutto qui!" rispose Takato, cercando come poteva di tenere a bada il nervosismo. "Sembra che finalmente... stiamo per andare a risolvere una volta per tutte il problema di DigiWorld! Chissà come sarà questo D-Reaper! Non vedo l'ora di andare a dargli una bella lezione!"

"Hey, stai un po' calmo, Hirokazu-kun..." rispose Kenta, sperando che il suo migliore amico non si lasciasse prendere la mano così. "Lo sai anche tu che nessuno scontro finale nella serie di Digimon è mai stato facile. Voglio dire, non credo che potremo battere il D-Reaper semplicemente puntandogli contro i Digivice ed esclamando quello che vogliamo fare da grandi.

 

"Da grandi. Da grandi." ripetè Hagurumon con voce metallica.

Hirokazu alzò gli occhi al cielo. "Insomma, Hagurumon, tu da che parte stai?"

 

Se non altro, riflettè Takato, con Hirokazu nel gruppo non c'era mai il rischio di annoiarsi... ed era comunque una buona cosa avere qualcuno in squadra che tenesse alto il morale di tutti. Aprofittando di quel momento di stanca, Takato si rivolse a Juri, che si era messa seduta ansiosamente su una roccia vicina, all'ombra di una rupe a picco, e stava distrattamente accarezzando Elecmon mentre quest'ultimo cercava di parare con lei e farsi dire cos'era che la preoccupasse.

 

"Sei sicura di stare bene, Juri? Ho l'impressione che tu sia... nervosa." stava dicendo in quel momento il piccolo Digimon elettrico, mentre la bambina castana lo grattava dietro un orecchio, con espressione distratta.

"No, no, non sono nervosa, Elecmon-chan, sono solo... ehm..." rispose Juri, interrompendosi quando si rese conto che la risposta che stava per dare era contraddittoria. Si prese qualche istante per pensare ad una risposta che potesse suonare più plausibile... e poi si schiarì la voce e proseguì. "Stavo... stavo solo pensando che mi sembrava ieri che io e i miei amici... Takato-kun e gli altri, voglio dire... giocavamo a scambiarci le carte dei Digimon e pensavamo che fosse tutto un gioco. Adesso invece... mi rendo conto sempre di più che questa è la realtà, e che le conseguenze delle nostre azioni saranno reali."

 

Juri abbassò lo sguardo e si sfregò le ginocchia con le mani, un tentativo di controllare le emozioni che si agitavano dentro di lei. Guilmon si grattò una tempia confuso, chiedendosi a cosa fosse dovuto questo comportamento di Juri.

"Hey, Takatomon... che cosa credi che sia successo alla tua amica?" chiese il piccolo dinosauro. "Credi che non abbia mangiato? O non dorma abbastanza?"

 

Takato sospirò e sorrise brevemente in direzione di Guilmon. "Non penso che sia proprio così, amico mio..." disse il ragazzino, per poi rivolgersi alla sua amichetta. "Katou-san? Sei proprio sicura che stai bene? Se... se c'è qualcosa che ti preoccupa... per favore, dillo a me e a Guilmon... faremo tutto quello che possiamo per aiutarti."

"E mi raccomando, Juri... mangia un pezzo di Pane Guilmon, ti tirerà su di morale!" continuò il piccolo dinosauro rosso.

 

"Ah..." mormorò Juri, colta di sorpresa dall'arrivo di Takato e Guilmon. Cercando di non dare a vedere la sua preoccupazione, la ragazzina sorrise e disse di sì con la testa. "Grazie, ragazzi, ma non è il caso che vi preoccupiate per me. Me la caverò, davvero. Adesso che sono anch'io una Tamer... devo imparare a cavarmela da sola, no?"

 

Mentre parlava così, Juri pregava intensamente, tra sè e sè, che non succedesse nulla a Takato e agli altri. Non credeva avrebbe potuto sopportarlo, se fosse davvero accaduto qualcosa a Takato, a Guilmon, ed Elecmon... o ad uno qualsiasi di loro.                       

 

            

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...   

 

Nota dell'autore: Nel prossimo capitolo comincia la vera azione ed entreremo finalmente nella saga del D-Reaper... spero che saprò farla epica come l'anime originale se non di più... e mi scuso ancora per la brevità del capitolo. Non ero troppo ispirato per questa parte... ma già dalla prossima, spero che vedremo dei miglioramenti.

 

A presto! ^^

  

 

 

 

 

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Capitolo 41
*** D-Reaper, la morte digitale - Parte 1 ***


Digimon Tamers Reload

 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam

 

 

 

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Capitolo 41 - D-Reaper, la morte digitale - Parte 1

 

 

L'entità aveva rilevato un'enorme concentrazione di dati.

 

I suoi sensi elettronici e le sue routine di programmazione si misero immediatamente all'opera, seguendo istruzioni che facevano parte integrante del programma fin da quando era stato posto in attività. Freddi calcoli e precise misurazioni che indicavano che il volume di dati sospetti era in continuo aumento, e aveva ormai di gran lunga superato il livello di guardia.

 

Senza esitazione, senza battere ciglio, l'entità modificò al volo la sua attuale routine di comportamento e si diresse verso il punto da cui proveniva l'allarme, con il preciso scopo di ridurre i dati ad un livello che i suoi parametri reputassero accettabile.

 

Il D-Reaper stava per emergere.

 

 

oooooooooo

 

 

Nella grande pianura, una nutrita schiera di Digimon e un gruppo di compagni umani si era riunita, in attesa che arrivasse il momento della verità. Un piccolo esercito di Digimon, molti dei quali a livello Ultimate o Mega grazie ai poteri evolutivi di Calumon, attendeva con pazienza e trepidazione al tempo stesso. Secondo i calcoli dei Sovrani, non ci sarebbe voluto molto tempo prima che il vero nemico rilevasse un enorme accumulo di dati. La sua programmazione lo avrebbe spinto automaticamente in quella direzione, e quella avrebbe potuto essere l'occasione migliore per distruggerlo una volta per tutte.

 

Takato quasi non riusciva a crederci. Così, si stava avvicinando la fine del loro viaggio. Era stato un periodo intenso ma divertente. Lui, Guilmon e gli altri Tamers avevano superato insieme molti ostacoli, e vissuto avventure che la stragrande maggioranza dei bambini della sua età avrebbero potuto soltanto sognare. E adesso... adesso, in maniera così improvvisa, senza che lui neanche riuscisse a prepararsi all'idea, stavano per concludersi. Stavano per affrontare il nemico finale, e poi sarebbero tornati tutti a casa...

 

Già, a casa. Questo... cosa avrebbe voluto dire per Guilmon, Terriermon, Renamon e gli altri? Sarebbero dovuti tornare nel Mondo Digitale? Oppure sarebbe stato loro concesso di tornare nel Mondo Reale con i loro Tamers? Alla fine della seconda serie di Digimon, Agumon e gli altri erano pure rimasti con Taichi e il suo gruppo, ma ormai Takato si era abituato all'idea che questo Mondo Digitale giocava secondo regole diverse... e per molti versi più severe.

 

Per qualche secondo, Takato si perse nei suoi pensieri, chiedendosi cosa sarebbe successo alla fine di quello straordinario viaggio... ma il pensiero che l'ultima battaglia doveva ancora iniziare lo riportò alla realtà. Takato fece un sobbalzo, stupito dalla facilità con cui aveva finito per distrarsi, e si diede un paio di lievi schiaffetti sulle guance per richiamaarsi alla realtà.

 

"Takatomon, tutto bene? Perchè ti prendi a schiaffi?" chiese Guilmon con aria confusa.

 

Il ragazzino si schiarì la voce e cercò di darsi un tono. In fondo, quella poteva benissimo essere la battaglia decisiva, e non aveva nessuna intenzione di fare brutta figura. "Ehm... va... va tutto bene, Guilmon! Avevo solo bisogno di tenermi concentrato!" affermò rapidamente. Prese un bel respiro e si guardò attorno - dando un'altra occhiata al gruppo dei suoi amici riuniti accanto a lui. Anche loro probabilmente stavano pensando le stesse cose che pensava lui, e anche loro si imponevano di tenersi pronti. Si trovavano in una situazione estremamente delicata... e avrebbero dovuto fare uso di tutta la loro abilità e gioco di squadra per uscirne vincitori.

 

"Hey, Takato-kun! Siamo con te, amico!" esclamò Hirokazu.

 

"Con te! Con te!" ripetè Guardromon, già evoluto allo stadio Champion.

 

Takato prese un bel respiro e cercò di tenersi concentrato. Se non altro, vedere i suoi compagni riuniti accanto a lui, pronti a combattere al suo fianco come sempre, gli dava l'incentivo di fare del suo meglio... e questa volta, non c'erano solo loro. Guardandosi attorno, Takato e Guilmon riuscivano a vedere che i Deva rimanenti, pur con evidente riluttanza, si erano schierati accanto al resto dei Digimon evoluti e si apprestavano a fare la loro parte per evitare che il D-Reaper iniziasse a devastare il Mondo Digitale. Digimon di ogni tipo, provenienti da varie parti di DigiWorld, erano arrivati per offrire il loro appoggio... e con tutti quegli alleati al loro fianco, Takato non immaginava come potessero fallire.

 

Il suo sguardo incrociò quello di Juri, che sorrise un po' stentatamente - forse era per la tensione, o almeno questo era quello che Takato immaginava - e lo salutò con la mano, mentre Leomon faceva un cenno di assenso e si metteva in guardia. Takato arrossì lievemente e si girò dall'altra parte, ma riprese rapidamente padronanza di sè e guardò davanti a sè, ansioso di scoprire cosa sarebbe successo.

 

L'attesa continuò spasmodica per diversi minuti... poi, la prima avvisaglia che stava per accadere qualcosa di serio fu il fatto che gli occhi di Guilmon si restrinsero come quelli di un felino allarmato, e il piccolo dinosauro rosso cominciò a fiutare l'aria.

"Guilmon...?" chiese Takato a bassa voce, come se avesse paura di farsi sentire da... qualsiasi cosa stesse per arrivare. E sicuramente stava arrivando qualcosa, su questo non c'erano dubbi.

 

"Takatomon... sta arrivando..." disse Guilmon. Takato sentì un brivido corrergli lungo la spina dorsale quando percepì un accento di paura nella voce del suo Digimon. Non era semplicemente la ragionevole paura di fronte ad un avversario, o la preoccupazione per i suoi compagni. No... quella era una paura più profonda... l'orrore primordiale che prendeva ogni forma di vita davanti alla morte inevitabile. La terrificante consapevolezza che ogni tentativo di opporsi sarebbe stato vano, che si trovava di fronte a qualcosa di grande, terribile, insormontabile... Un terrore in grado di gelare il sangue nelle vene ed annebbiare l'anima.

 

"G-Guilmon..." mormorò Takato. Nonostante i suoi sforzi, il ragazzino si ritrovò a tremare per l'inquietudine... e guardandosi attorno, ebbe l'impressione che anche gli altri Digimon provassero la stessa, terrificante sensazione.

"Renamon...?" chiese Ruki, e si voltò verso la sua amica digitale. L'espressione di Renamon restava fredda e concentrata... ma adesso, la bambina dai capelli rossi riusciva a capire che la volpe ninja era tesa. I suoi sensi acuti stavano percependo la stessa terribile presenza che Guilmon sentiva chiaramente. Qualcosa stava arrivando... qualcosa che non aveva niente a che vedere con il Mondo Digitale, il Mondo Reale o qualsiasi altra forma di vita!

 

Prima che qualcuno potesse avvertire i Digimon di tenersi pronti, il terreno della vasta pianura cominciò a scuotersi e sembrò ribollire, come se appena sotto di esso si stessero risvegliando numerosi vulcani in miniature. Le rupi a picco attorno a loro iniziarono a sgretolarsi e a far cadere frammenti di roccia... e per un attimo, Takato ebbe la netta sensazione che il terreno si stesse tirando da due parti diverse, come se qualcuno stesse cercando di strappare un pezzo di tela...

 

"Sta arrivando!" ruggì Mihiramon da una rupe vicina, cercando di mantenere l'equilibrio.

 

Non c'era bisogno di sottolinearlo. Con uno schianto assordante, una grossa crepa si aprì nel terreno, e si trasformò ben presto in un largo fossato che fece precipitare numerosi pezzi di roccia nell'abisso sotterraneo... e verso la mostruosità che stava salendo!

 

Il tremore non si era ancora fermato quando qualcosa iniziò ad emergere dall'abisso. Una serie di bolle... come bolle di sapone semitrasparenti, ma percorse da degli strani riflessi violacei, che si muovevano in maniera strana, come se non fossero soggette alle leggi della fisica... e al tempo stesso non si muovessero per loro scelta! C'era qualcosa di assolutamente innaturale in tutto questo... e nonostante fossero già evoluti, alcuni Digimon vennero colti dal panico e si ritirarono davanti a quell'inquietante spettacolo. Le sfere traslucide continuavano a fuoriuscire dall'abisso e ad invadere l'intera area attorno alla fessura...

 

"NON FATEVI INTIMORIRE!" tuonò la voce di Azulongmon. "E' LUI! IL NOSTRO VERO NEMICO!"

 

"Quello... quello è il D-Reaper?" mormorò Jenrya, stupefatto e spaventato. Un ammasso di bolle di sapone con dei riflessi un po' strani, in teoria, non avrebbe dovuto essere così inquietante. Ma tra l'aspetto alieno della luce che si rifletteva su quelle bolle, e il modo in cui si espandeva sempre di più, i ragazzi avevano la netta impressione che si trattasse di una mostruosità informe che si apprestava a divorarli tutti.

 

Il che non era esattamente lontano dalla verità, si disse Jenrya.

 

La vista di quella cosa inquietante che cominciava ad avanzare verso di loro riuscì a scuotere Takato e Guilmon, e il ragazzino afferrò saldamente la prima carta che gli capitò tra le mani. Poco lontano da lui, Calumon si concentrò, e il triangolo sulla sua fronte si illuminò, emanando l'ormai familiare luce che accompagnava ogni Digievoluzione. La carta che Takato aveva preso in mano si trasformò in una carta rossa, e il ragazzino si avvicinò al suo Digimon, in preparazione per la loro trasformazione. Anche Jenrya e Ruki presero la prima carta dei loro deck e si concentrarono...

 

"GUILMON! BIO-MERGE!"

"TERRIERMON! BIO-MERGE!"

"RENAMON! BIO-MERGE!"

 

Un attimo dopo, l'energia di Calumon si sprigionò, e una luce abbagliante investì i tre ragazzini, mentre le bolle si fermavano per un attimo, come se quel fenomeno provocasse dolore all'entità di cui facevano parte. La luce si espanse rapidamente ed inghiottì i tre Tamers e i loro compagni, che cambiarono rapidamente forma e divennero una cosa sola!

 

"GALLANTMON!"

"MEGAGARGOMON!"

"SAKUYAMON!"

 

I tre Digimon di livello Mega si schierarono protettivamente davanti al piccolo esercito di difensori del Mondo Digitale, e dopo aver messo da parte la loro comprensibile paura, si fecero avanti in un'aperta sfida a quel'entità aliena. Come se percepissero che quei tre Digimon costituivano una minaccia sostanziale, le bolle violacee smisero di avanzare... e dall'abisso dal quale provenivano arrivò un lampo di luce purpurea che abbacinò per un attimo i Digimon più vicini.

 

"Ugh... state attenti, ragazzi!" esclamò Gallantmon, brandendo la sua lancia. "Non so cosa stia succedendo, ma quella strana luce viola ha un effetto nocivo sui Digimon!"

 

"Il D-Reaper è un essere totalmente alieno a DigiWorld... è l'antitesi di ogni forma di vita digitale!" disse MegaGargomon. "E' come se la sua semplice presenza danneggiasse il Mondo Digitale stesso."

 

Sakuyamon si fece avanti per prima e brandì il suo bastone da sciamana onmyouji. "Prima di tutto eliminiamo queste cose! Spirit Strike!" esclamò. Quattro spiriti-volpe fatti di pura energia apparvero attorno alla Digimon e sfrecciarono con velocità e precisione contro l'ammasso di bolle, colpendolo in pieno. Con un sibilo acuto, le bolle colpite raggrinzirono e infine esplosero in una pioggia di dati che caddero inerti sul terreno. Ma il D-Reaper cominciò immediatamente a crearne altre...

 

"Queste bolle sono un pericolo! Dobbiamo cercare di eliminarle o di farci strada tra di esse, se vogliamo raggiungere il D-Reaper!" rispose MegaGargomon. Piegò un ginocchio e puntò i missili montati sulle sue spalle contro la fessure nel terreno, poi prese accuratamente la mira e aprì il fuoco. "Gargo Missiles!"

 

Entrambi i missili partirono con un acuto stridio e impattarono contro l'ammasso di bolle e i bordi della fessura, scatenando un paio di enormi esplosioni che cancellarono numerose di quelle sfere traslucide e fecero crollare dei grossi pezzi di roccia. I massi precipitarono nell'abisso e su una enorme chiazza di materia informe purpurea che si trovava in fondo ad esso, dissolvendosi come se fossero caduti in un potente acido.

 

 

oooooooooo

 

 

Per il D-Reaper, un programma vivente che non faceva altro che fare quello per cui era stato sviluppato, questo imprevisto era semplicemente un incidente di percorso per il quale era necessario trovare una soluzione secondo logica. E le sue routine di comportamento provvidero subito a "pensare" ad un altro modo di attaccare i "programmi fuori limite" che stavano cercando di fermarlo. Con un controllo pressochè perfetto sulla propria forma, il D-Reaper estese alcune parti del suo corpo semifluido attraverso varie aperture nel terreno, distruggendone i dati in modo da creare delle gallerie nelle quali muoversi più facilmente per poi salire verso la superficie.

 

Lo scopo era cogliere alla sprovvista i suoi bersagli, e metterli in una posizione in cui avrebbero fatto fatica a difendersi.

 

Il D-Reaper fece un rapido calcolo, ipotizzando quale sarebbe stato il momento più efficace per sferrare il suo attacco. Poi, controllando le proprie estensioni, le indirizzò verso la superficie, in mezzo all'esercito di Digimon in attesa...

 

 

oooooooooo

 

 

"Shield of the Just!" Gallantmon esclamò il nome della sua mossa quando alcune bolle violacee sfrecciarono verso di lui come proiettili. Un raggio di energia luminosa si dipartì dalla superficie dello scudo e travolse le bolle, facendole dissolvere come fumo al vento... ma il cavaliere bianco sapeva che, anche se erano partiti bene, la loro battaglia era solo all'inizio, e non avevano la minima idea di cosa fosse in grado di fare il loro avversario.

 

"E' il momento! Prima che il D-Reaper sferri un nuovo attacco, approfittiamone per evolvere!" esclamò rapidamente Leomon. Senza esitare, Ryou e il resto degli allenatori pescò una carta dalla cima di ciascun deck... e come ormai era prassi, la carta si trasformò in una carta blu di Digievoluzione non appena i Tamers la strisciarono negli appositi slot!

 

"CARD SLASH! Matrix Evolution... ACTIVATE!" Ryou, Juri ed Hirokazu esclamarono tutti assieme. L'energia della carta si sprigionò ed investì i rispettivi Digimon, attivando la loro evoluzione!

 

"Monodramon... chou shinka... CYBERDRAMON!"

"Leomon... chou shinka... ICELEOMON!"

"Guardromon... chou shinka... ANDROMON!"

 

"Wow, che bello!" esclamò la piccola Shuichon, guardando con eccitazione i Digimon che apparivano davanti ai suoi occhi uno dopo l'altro. Lei e Lopmon erano seduti in disparte rispetto al resto dell'armata di Digimon, dal momento che Jenrya, da protettivo fratello maggiore che era, aveva pensato che per loro sarebbe stato troppo pericoloso partecipare ad uno scontro simile. "Il Digimon del fratellone è davvero forte!"

"Già, ma anche quelli degli altri Tamers non scherzano affatto..." disse Lopmon con una vocetta acuta, mentre guardava il resto dei Tamers e dei loro Digimon che si davano da fare per bloccare quelle sfere traslucide che sfuggivano ai colpi dei tre Mega. Andromon scagliò un paio di missili, intercettando due delle emanazioni del D-Reaper prima che queste potessero avvicinarsi, mentre IceLeomon usava la sua spada per fare a pezzi qualche altra bolla...

 

Improvvisamente, il terreno cominciò a ribollire di nuovo, e numerosi Digimon si scansarono in tutta fretta prima che uno zampillo di un'inquietante sostanza violacea semifluida, simile ad una sorta di gelatina, scaturisse dal terreno. In vari punti del campo di battaglia, il terreno si squarciò e ne fuoriuscirono delle pozze di quella orrenda sostanza purpurea che si protendeva verso i Digimon, guidata unicamente dalla sua programmazione che le imponeva di distruggere tutto ciò che eccedeva i parametri inseriti molti anni prima...

 

"Attenti, scansatevi!" esclamò BlueMeramon. Il Digimon di fiamme blu si scansò rapidamente ed evitò uno pseudopodo di materia distruttiva che si schiantò su una roccia vicina e ne consumò un'intera sezione. Ma altri Digimon che si trovavano vicini a lui non furono altrettanto fortunati. Nel momento stesso in cui quella cosa gelatinosa li toccava, la materia innaturale sembrava prendere vita ed fagocitarli come una sorta di gigantesca ameba. Con orrore, BlueMeramon vide un Monochromon e un Garbagemon che si dibattevano in quella prigione semifluida per un attimo, prima che i loro dati venissero cancellati, e i loro corpi si sciogliessero come se fossero stati immersi nell'acido!

 

Le urla di allarme e di raccapriccio dei Digimon si moltiplicarono quando altri squarci si aprirono nel terreno, a pochissimi istanti di stacco gli uni dagli altri, e il D-Reaper mandò altri pseudopodi fuori dal terreno, avvinghiando e consumando tutti i Digimon che non erano abbastanza veloci da scansarsi! Con orrore, i ragazzi e i loro Digimon videro le vittime del D-Reaper dissolversi rapidamente, senza lasciare nemmeno le stringhe di dati.

 

"Attenti! Cercate di allontanarvi!" esclamò Ryou, comprendendo che quelle cose erano estremamente pericolose anche per gli umani. "Anche noi siamo fatti di dati, qui! Il D-Reaper non distingue tra umani e Digimon!"

Juri lanciò un grido di paura quando un getto di quell'orrida gelatina violacea colpì uno spuntone di roccia e lo ridusse in dati invisibili. In breve tempo, il D-Reaper si stava espandendo tutt'attorno al campo di battaglia, e stava attaccando i Digimon senza sosta, da ogni lato e persino dall'alto e dal basso!

 

"Accidenti, qui si mette male... Cyberdramon, cerca di proteggere gli altri!" esclamò Ryou. Il suo Digimon sembrava già smanioso di lanciarsi contro il D-Reaper, e ruggì ferocemente prima di scagliare un poderoso attacco contro una colonna di liquido purpureo che zampillava da un'apertura nel terreno.

 

"Desolation Claw!" ruggì il dragone cibernetico. Gli artigli di Cyberdramon tracciarono tre archi di energia che sfrecciarono verso l'emanazione del D-Reaper e la falciarono come se fosse stata un fuscello! Il fluido letale si dissolse nel nulla, ma anche Cyberdramon sapeva che era soltanto una soluzione temporanea - quella parte del corpo del D-Reaper si stava già rigenerando.

 

"Cyberdramon! Obbedisci!" esclamò Ryou, riconoscendo i segni - il Digimon si stava facendo prendere la mano dal desiderio di combattere. Non era proprio il momento giusto...

 

Cyberdramon ruggì e scagliò un altro attacco Desolation Claw verso un punto in cui altri pseudopodi del D-Reaper stavano per emergere. Il colpo andò a segno e cancellò i tentacoli, ma altri stavano già uscendo da altre posizioni tutt'attorno al campo di battaglia... e i Digimon, nonostante i loro numeri e la loro potenza, riuscivano a malapena a stare dietro al ritmo con cui il distruttore attaccava. Ryou sospirò e tirò fuori la sua frusta di energia, facendola schioccare vicino al feroce guerriero.

 

"Cyberdramon!" esclamò Ryou. "Non è il momento di farsi trascinare! Dobbiamo difendere gli altri! Presto, non c'è tempo da perdere!"

Il Tamer leggendario fece schioccare di nuovo la sua frusta, e questa volta il bellicoso Digimon sembrò sentire e si voltò di scatto verso il suo Tamer, emettendo un grugnito di frustrazione. L'intero campo di battaglia stava piombando nel caos - il D-Reaper stava emergendo da innumerevoli fessure nel terreno, "allagando" la vallata e dissolvendo tutti i Digimon che si trovavano sulla sua strada. Azulongmon e Zhuqiaomon stavano concentrando i loro attacchi su un'altra zona, una nella quale Ryou sospettava che si trovasse il grosso del corpo del D-Reaper, ma il programma distruttore stava moltiplicando i suoi sforzi per espandersi nella direzione dei Tamers e in altri punti in cui i Sovrani Digitali non avevano le stesse possibilità di intervenire. Se volevano cavarsela, dovevano in qualche modo arginare l'avanzata del D-Reaper.

 

"Gargo Missiles!" MegaGargomon scagliò di nuovo i suoi missili e colpì in pieno un ammasso di materia distruttiva che stava avanzando come un'ondata. Il D-Reaper fu di nuovo costretto a retrocedere, ma il suo corpo informe riprese a crescere pochi istanti dopo e ad avanzare minaccioso.

"Blizzard Breath!" IceLeomon prese fiato e soffiò un getto di aria congelante contro alcuni pseudopodi con i quali il D-Reaper cercava di afferrare Hirokazu ed Andromon. La cosa si bloccò di colpo, e i tentacoli gelatinosi sembrarono irrigidirsi e diventare più solidi, ma altre parti del corpo del D-Reaper continuavano ad avanzare, scorrendo attorno a quelle che non potevano più muoversi...

 

"C-CARD SLASH!" esclamò rapidamente Juri, riprendendosi da quel momento di paura. "Power Activate!"

IceLeomon venne pervaso da una sensazione di potenza, e il getto di aria gelida che usciva dalla sua bocca si rafforzò di colpo e investì un'area più ampia, colpendo altre parti del corpo informe del D-Reaper. La mostruosità arrestò la sua avanzata, e il fluido letale sembrò contorcersi come se provasse autentico dolore fisico.

 

"Sta funzionando! Almeno per un po' si sta fermando..." sussurrò Juri sollevata.

 

"Ice Phantom!" esclamò BlueMeramon. Un muro di fluido violaceo si era innalzato davanti a lui e ad Andromon, ma il Digimon composto di fiamme azzurre aveva rapidamente recuperato la calma e aveva scagliato una raffica di pugni contro la cosa mostruosa, le mani avvolte da una baluginante aura azzurrina. Anche quella sezione del D-Reaper venne colpita in pieno e si congelò, creando un muro che impedì, almeno temporaneamente, al resto del corpo del mostro di avanzare.

"Okay, adesso sì che possiamo cancellarlo!" esclamò Hirokazu, per poi preparare una nuova carta. "E ora... CARD SLASH! WarGreymon Activate!"

 

Il ragazzino attivò la carta corrispondente ad uno dei suoi Mega preferiti, e Andromon strinse i denti quando l'enorme potenza di WarGreymon cominciò a fluire nel suo corpo, come se stesse per esplodere da un momento all'altro! Il Digimon androide si sollevò in aria e sorvolò il camppo di battaglia, osservando il massiccio corpo di quella sezione del D-Reaper che cercava un modo di oltrepassare la barriera improvvisata di BlueMeramon.

 

Andromon sollevò entrambe le braccia verso il cielo... e tra le sue mani apparve di colpo un'enorme sfera di fuoco arancione, simile ad un sole in miniatura. Per un attimo, Andromon si sentì pervadere da una bruciante sensazione allorchè il suo corpo cercava in qualche modo di controllare la spaventosa emissione di energia...

"T... TERRA FORCE!" esclamò Andromon, con tutto il fiato che aveva in gola, prima di scagliare la sfera di energia contro il D-Reaper. La dirompente energia sfrecciò verso il suo bersaglio eradicando tutto ciò che di ostile si trovava sulla sua strada, e infine impattò contro la massa informe e la consumò con un'assordante stridio seguito da una gigantesca esplosione e da un lampo di luce. Interi pezzi della massa del D-Reaper vennero consumati dall'esplosione e ridotti in dati invisibili... e quando l'effetto dell'attacco cessò, e Andromon cominciava a scendere a terra, vide che il colpo aveva fatto crollare diverse formazioni rocciose e aperto un varco nel terreno, cancellando un'ampia area del D-Reaper.

 

"Evvai! Splendido colpo, Andromon!" esclamò Hirokazu.

 

Anche Alice e Dobermon, pur non avendo le stesse possibilità degli altri Tamers, facevano del loro meglio per rendersi utili. Mentre Digimon più grandi e più forti si occupavano di distruggere il grosso della massa del D-Reaper, il cane nero scovava le parti più piccole di quella mostruosità e le eliminava prima che potessero rigenerarsi o riconnettersi all'entità.

 

"Schwarz Strahl!" Con un ululato feroce, Dobermon aprì le fauci e scagliò un raggio di energia nera e voltò la testa da un lato all'altro, spazzando una vasta area e disintegrando numerosi frammenti del D-Reaper. Un grosso globulo di quella orrida sostanza violacea cercò di avvicinarsi ad Alice, che però se ne accorse in tempo e si scansò, gli occhi sgranati in una inusuale dimostrazione di emozione.

 

"CARD SLASH!" esclamò la bambina bionda. "Speed Activate!"

 

La velocità di Dobermon incrementò di colpo, e il Digimon canino sfrecciò verso la sua amica e riuscì a caricarsela in groppa e sfuggire alla presa del D-Reaper. Poi usò di nuovo il suo precedente attacco, scagliando un raggio nero contro la cosa informe e cancellandola in un istante. Alice tirò un sospiro di sollievo e accarezzò delicatamente Dobermon sulla testa, mentre poco più in là, un Gigadramon e un Garudamon univano le forze per distruggere un'altra enorme area del D-Reaper. 

 

Sfortunatamente, era quello il problema - per quanto i ragazzi e i Digimon si impegnassero, non importa quanta parte del corpo del D-Reaper riuscissero a distruggere... era una soluzione temporanea nella migliore delle ipotesi. Quella cosa abominevole si rigenerava con una rapidità pazzesca, e qualsiasi danno loro gli infliggessero veniva riparato nel giro di pochi secondi. Per il momento, i Digimon riuscivano a tenere a bada il D-Reaper e arginare la sua espansione... ma si trattava di una battaglia di attrito che i difensori del Mondo Digitale erano destinati a perdere, se fosse andata avanti ancora a lungo.

 

 

oooooooooo

 

 

Azulongmon si concentrò brevemente, e le nuvole di tempesta che lo circondarono pulsarono di terrificanti effetti di luce prima di scatenare una pioggia di fulmini contro l'immenso lago di materia purpurea che inondava una parte della vallata, espandendosi per numerosi metri quadrati. La cosa informe ribollì, come se i colpi fossero riusciti effettivamente ad infliggergli dolore fisico, e cominciò a ritirarsi... ma un istante dopo, la massa informe che era il D-Reaper scagliò una raffica di bolle rosse e violacee contro il Sovrano dell'Est.

 

Nonostante le enormi dimensioni, il dragone riuscì ad evitare l'attacco muovendosi di lato con rapidità incredibile, poi scatenò un'altra raffica di fulmini contro la mostruosità digitale. Ogni singolo attacco andò a segno, scuotendo il D-Reaper e rallentando la sua espansione, ma Azulongmon si rendeva conto che non poteva continuare così: doveva trovare il punto debole di quella cosa, raggiungere il kernel e disattivarlo in qualche modo... ma penetrare la massa informe che continuava a proteggere la parte vitale del programma si stava rivelando molto più difficile del previsto, anche per Digimon di livello alto come il suo.

 

Zhuqiaomon si librò in volo sopra il suo "collega" e scagliò una raffica di bombe infuocate che intercettarono numerosi pseudopodi con i quali il D-Reaper cercava di agguantare i Sovrani. Una raffica di esplosioni dissolse i tentacoli della mostruosità digitale, e i loro resti precipitarono nuovamente nel lago di materia informe... ma per il D-Reaper si trattava soltanto di un momentaneo rallentamento nell'attività. Il suo programma continuava senza sosta ad elaborare informazioni, analizzando quello che i Sovrani stavano facendo e creando nuove strategie per affrontarli.

 

Il D-Reaper sembrò ritirarsi per un po' sotto il feroce bombardamento di Zhuqiaomon ed Azulongmon, e almeno all'inizio, i due Sovrani Digitali ebbero l'impressione che si potesse cominciare a sperare in qualche progresso... ma subito dopo, il D-Reaper riprese ad avanzare e scagliò una raffica di bolle contro i suoi avversari, cogliendo di sorpresa Zhuqiaomon. Il Sovrano Fenice cercò di scansare l'attacco, ma alcune delle bolle lo raggiunsero all'ala destra e dissolsero i dati nei punti in cui la toccarono. Zhuqiaomon lanciò un acuto stridio di dolore e fu costretto a calare di quota - nella sua ala, nei punti in cui il D-Reaper lo aveva colpito, erano stati aperti dei buchi di forma perfettamente circolare.

 

"FRATELLO, NON ESPORTI TROPPO." esclamò Azulongmon. Zhuqiaomon strinse i denti e agitò freneticamente le sue enormi ali per tenersi in quota quel tanto che bastava per non precipitare nel corpo del D-Reaper. Riuscì appena in tempo ad afferrare un costone di roccia in bilico su quel lago letale, ma il programma distruttivo scagliò un'altra raffica di bolle contro il suo appoggio, nel tentativo di far cadere Zhuqiaomon.

 

"PREOCCUPATI DI NON FARTI COLPIRE!" ringhiò Zhuqiaomon, imbarazzato sia perchè stava avendo così  tanti problemi che per il fatto che si era lasciato ferire. Poi, spazzò l'aria con l'ala ancora utilizzabile e scagliò una fitta raffica di strali di fuoco, colpendo in pieno tutte le bolle che il D-Reaper gli aveva scagliato contro... e aggiungendo poi qualche altro attacco che servì a bombardare il D-Reaper ed impedirgli di espandersi ancora. "TSK... COME DIAVOLO E' POSSIBILE? QUESTA COSA DISGUSTOSA RIESCE PERSINO A TENERE TESTA AD UN DIGIMON SOVRANO..."

"E' PER QUESTO CHE UMANI E DIGIMON AVREBBERO DOVUTO COLLABORARE FIN DALL'INIZIO, ZHUQIAOMON." esclamò Azulongmon. Il dragone creò uno scudo di elettricità attorno a sè e riuscì ad evitare una raffica di proiettili che emersero di colpo dalla massa del D-Reaper, poi rispose scagliando un'enorme scarica elettrica che colpì la parte centrale della terribile creatura e riuscì a vaporizzarne una enorme quantità. Questa mossa, se non altro, sembrò riuscire a fare qualcosa di sostanziale: nel punto in cui il corpo del D-Reaper era stato cancellato, Azulongmon e Zhuqiaomon videro, quasi completamente occultato nelle profondità di quell'abisso, un tunnel di forma perfettamente circolare, all'interno del quale si trovava qualcosa di strano - una sorta di sfera luminosa rossastra che girava lentamente su sè stessa, sospesa nel vuoto e connessa alle pareti della grotta tramite un reticolato di fili argentati.   

 

I due Sovrani non furono in grado di vedere molto di più prima che il D-Reaper riprendesse a rigenerarsi, e la sua massa coprisse di nuovo la galleria... ma se non altro, quello poteva essere un passo avanti. Se quella strana struttura era il suo kernel, allora sarebbe bastato disattivarla o distruggerla per mettere fine per sempre alla minaccia del D-Reaper.

 

Ovviamente, contro una simile mostruosità, suonava molto più facile a dirsi che a farsi. Ma se quella era davvero l'unica possibilità di salvezza per DigiWorld, allora dovevano tentare il tutto per tutto per raggiungerla...

 

 

oooooooooo

 

 

Quando il ritrovamento della Shining Evolution e la decisione di un attacco decisivo contro il "vero nemico" erano ormai diventati di conoscenza pubblica, numerosi Digimon erano accorsi da varie parti del Mondo Digitale, spinti in egual misura dal desiderio di proteggere il loro mondo e da quello di poter raggiungere un nuovo livello evolutivo. Anche Digimon di livello Rookie ora marciavano apertamente alla luce del sole, visto che i Digimon di livello più alto avevano messo da parte i loro istinti di predatori e avevano fatto fronte comune contro una minaccia che riguardava tutti loro.

 

Tuttavia, non tutti gli abitanti di DigiWorld avevano deciso di seppellire, anche solo temporaneamente, l'ascia di guerra.

 

Ben nascosto in una caverna che penetrava in profondità nei sotterranei di DigiWorld, il Deva Scimmia Makuramon stava rimuginando rabbiosamente sulla sua sconfitta.

"Maledizione... com'è potuto accadere? Ero sicuro che sarebbe andato tutto liscio... una volta che il piano fosse andato in porto, avrei potuto prendermene il merito davanti a Zhuqiaomon-sama, e sarei diventato io il suo braccio destro, al posto di quell'incapace di Chatsuramon!" borbottò rabbiosamente. "Tutta colpa di quei maledetti Tamers, certo! Non può essere altrimenti! Da quando quei mocciosi hanno deciso di ficcare il naso nei miei piani, è andato tutto per il verso sbagliato! Ah, ma se riuscissi a trovare il modo di fargliela pagare! Anzi... se riuscissi a trovare il modo di eliminarli e nello stesso tempo fare bella figura nei confronti di Zhuqiaomon-sama... heheheee... già, quello sarebbe il massimo! Ma come posso fare? Se è andata come penso, quei dannati Tamers saranno già stati annientati dal mio Sovrano. Il che vuol dire che devo inventarmi qualcos'altro... qualcosa che lasci ammirato il mio signore!"

 

Il Deva Scimmia scosse la testa nel tentativo di pensare ad un piano alternativo, poi sobbalzò quando la grotta nella quale era nascosto cominciò a tremare, scossa da un piccolo sisma. Sorpreso, Makuramon uscì dalla spelonca e andò a dare un'occhiata in una galleria vicina, dove vide un nutrito gruppo di Drimogemon, Digimon simili a talpe giganti con la pelliccia bianca e viola e con una grossa trivella d'acciaio sul naso, avanzare in branco, seguendo una fila ordinata, verso una destinazione sconosciuta. Assieme a loro si trovavano anche molti altri Digimon più piccoli, di livello assortito ma comunque non superiore a Champion, e al Deva Scimmia tutto questo sembrò molto inusuale. Di solito, i Digimon che non facevano parte di una comunità combattevano alll'ultimo sangue non appena si incontravano, il che rendeva una collaborazione, o anche soltanto una convivenza come quella, difficile se non impossibile. Solo una circostanza ecceziionale avrebbe potuto fare sì che così tanti Digimon fossero disposti a collaborare...  

 

Incuriosito, e pensando che forse avrebbe potuto sfruttare la cosa a suo vantaggio, Makuramon decise di segure il gruppo di Digimon talpa. Non era sicuro che avrebbe trovato qualcosa di interessante, ma era sempre meglio che restarsene chiusi in quella caverna e aspettare che gli eventi accadessero. Del resto, pensò l'infido Deva Scimmia, era sempre stato bravo a cavarsela con quello che aveva o che gli capitava sotto mano. Ed era sicuro che anche questa volta avrebbe trovato un modo per raggiungere il suo scopo.

 

Un ghigno malefico si dipinse sul volto di Makuramon mentre si infiltrava abilmente tra i massicci Drimogemon, pensando già a come sarebbe stato piacevole prendersi la sua rivincita sui Digiprescelti...

 

 

oooooooooo

 

 

Chatsuramon ringhiò rabbiosamente e schivò per un soffio un tentacolo violaceo che stava per agguantarlo... poi, si allontanò e si mise a distanza di sicurezza, guardando con la coda dell'occhio un gruppo di Fugamon (Digimon simili a degli Ogremon dalla pelle arancione) che veniva inghiottito da una massa di fluido violaceo emerse da una enorme fenditura nel terreno! I Digimon virali lanciarono una serie di urla spaventose, dissolvendosi nel nulla al solo contatto con il corpo del D-Reaper... e Chatsuramon strinse i denti, piazzandosi accanto a Mihiramon mentre quest'ultimo cercava di tenere a bada la massa informe che avanzava da ogni parte.

 

"Potente Chatsuramon, il vero nemico si sta rivelando più pericoloso del previsto!" esclamò il Deva Tigre. "Nonostante i nostri sforzi, non riusciamo ad eradicare del tutto i suoi dati."

 

"Lo so!" ringhiò Chatsuramon irritato. Era proprio necessario che Mihiramon gli ricordasse come stesse andando lo scontro? "Hai qualche idea su cosa fare? I nostri Sovrani sono impegnati a cercare il punto vulnerabile di questa cosa, ma dobbiamo dargli il tempo di farlo!"

"Farò quello che posso! Samurai Tiger Tail!" ringhiò il Deva Tigre. Con niente più che un rapido pensiero, Mihiramon trasformò la sua coda in un grosso bastone a tre sezioni e percosse il terreno con esso, in modo da creare un'onda d'urto che investì l'area circostante e cancellò le appendici con le quali il D-Reaper minacciava i Deva. In lontananza, Orochimon scagliava una raffica di proiettili di energia contro il D-Reaper, in modo da cancellare quanto più possibile e rallentare la sua avanzata.

 

"Treasure Hammer!" esclamò il Deva Cane. Il suo corpo brillò per un breve istante prima di trasformarsi in un enorme martello intarsiato di complesse rune. Si sollevò in aria per un breve tratto, poi si abbattè con violenza nel punto in cui una parte del D-Reaper era emersa e aveva agguantato quei Fugamon... e il programma fuori controllo evaporò in una serie di stringhe di dati, lasciandosi dietro soltanto un buco vuoto... dal quale però il D-Reaper continuava a fluire inarrestabile.

 

"Davvero assurdo..." grugnì Vajiramon, il Deva Bue, mentre scagliava un proiettile energetico contro un'altra sezione del D-Reaper. "Siamo in così tanti, siamo i Digimon più potenti del Mondo Digitale... e ancora non riusciamo a fermare questa mostruosità?"

 

Pajiramon, la Deva Pecora, scagliò un enorme dardo di balestra contro una massa di fango violaceo, in modo da rallentarne i movimenti e permettere ad un gruppo di Digimon assortiti di mettersi in una posizione più sicura. Poi, la Deva Pecora saltò su una roccia più elevata, e si diede lo slancio per sbattere gli zoccoli sul terreno, abbastanza forte da provocare un piccolo terremoto.

 

"Thunder Stomp!" esclamò Pajiramon. Il terremoto fece franare delle rocce addosso ad altre parti del D-Reaper, in modo da tappare i buchi dai quali stavano uscendo ed impedire alla mostruosità digitale di emergere ulteriormente. Ma anchese diverse fenditure venivano sigillate, ne apparivano altre ovunque nella distesa rocciosa, e ad ogni istante, numerosi altri Digimon venivano inghiottiti dalla massa informe del D-Reaper e cancellati per sempre.

 

"Niente da fare... non riusciamo a rallentare più di tanto la sua crescita." esclamò Pajiramon, pur continuando a prendere di mira il D-Reaper per evitare che si espandesse ancora. Solo grazie agli sforzi dei Tamers, dei Deva e di tutti i Digimon lì presenti si era riusciti ad evitare che il programma distruttore invadesse tutta la vallata.

 

Vajiramon strinse i denti. "Il nostro Sovrano deve per forza avere qualche idea in mente." grugnì il Deva Bue. "Non posso pensare che questo ammasso informe fagociti l'intero Mondo Digitale."

 

"Continuare a combattere." affermò Chatsuramon, mentre Mihiramon faceva a pezzi un'ennesima emanazione del D-Reaper. "Questa cosa deve per forza avere un punto debole. Se solo riuscissimo a scovarlo... allora potremmo distruggerlo definitivamente!"

 

E così, la battaglia andava avanti. Una battaglia sempre più disperata contro una forza della natura che non conosceva fatica, morale nè compassione...

   

 

oooooooooo

 

 

CONTINUA...

 

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Capitolo 42
*** D-Reaper, la morte digitale - Parte 2 ***


Digimon Tamers Reload

 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: JusticeGundam

 

 

 

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Capitolo 42 - D-Reaper, la morte digitale - Parte 2

 

 

"Frozen Fury!" IceLeomon estese il pugno destro, ricoperto di energia gelida, verso le sfere di fluido violaceo che stavano fluttuando verso di lui e i suoi compagni, colpendole in rapida successione in modo da trasformarle di globi di ghiaccio viola che precipitarono a terra e si infransero fragorosamente. Juri tirò un sospiro di sollievo e prese un'altra carta dal suo deck... ma il D-Reaper continuava il suo assalto senza mai provare stanchezza nè frustrazione. Il programma distruttore teneva continuamente sotto pressione il gruppo di amici e i Digimon loro alleati. Presto o tardi, a meno che non avessero trovato in fretta un modo di fermare la crescita senza controllo di quella massa informe e mortale, i difensori del Mondo Digitale avrebbero perso il vantaggio e sarebbero stati fagocitati dal D-Reaper.

 

Andromon si spostò rapidamente e usò il suo attacco LightningBlade per intercettare una massa di pseudopodi con i quali il D-Reaper cercava di tenere occupati lui e Cyberdramon. Un fendente micidiale falciò i tentacoli, ma non prima che due di essi avvinghiassero un paio di malcapitati Digimon - un Garbagemon e uno Zudomon, riducendoli ben presto in stringhe di dati che vennero cancellati un attimo dopo. Juri guardò con orrore i resti dei Digimon difensori che venivano spazzati via da quella cosa abominevole, e i ricordi che avrebbe voluto tenere nascosti nella parte più oscura della sua mente minacciarono di tornare prepotentemente a galla, facendole mancare il fiato in gola. Prese un bel respiro e si mise una mano sul cuore per cercare di calmarsi... ma sentiva che non sarebbe riuscita a controllarsi a lungo.

 

"Che... che cosa possiamo fare?" chiese Kenta, mentre teneva tra le braccia il piccolo MarineAngemon. Il grazioso Digimon si guardava attorno, e non sembrava per niente essere spaventato dalla strenua battaglia che si combatteva attorno a lui, nè dalla mostruosità informe che minacciava di cancellare lui e tutti i Digimon. "Non importa quanto lo colpiamo, questo affare continua a venirci addosso! E' come un videogioco in cui non puoi vincere!"

 

"Non dire così, amico! Non ci faremo certo spazzare via così dopo tutto quello che abbiamo passato!" esclamò Hirokazu, anche se temeva di stare cercando di convincere sè stesso più che Kenta. Nonostante i loro sforzi, il D-Reaper continuava il suo assalto, e non appena le loro difese avessero ceduto...

 

"Attenti! Sopra di noi!" esclamò Alice, con un tono allarmato che contrastava con il suo comportamento normalmente posato. Il D-Reaper aveva creato altre sfere di melma violacea e le aveva fatte fluttuare sopra di loro, per poi farle cadere come bombe! Per fortuna, Ryou si era accorto appena in tempo di questo tentativo, e lui e Cyberdramon si mossero rapidamente per impedire il peggio.

"Cyberdramon!" esclamò il Tamer leggendario.

 

Il drago cibernetico tirò indietro un artiglio, si caricò di energia e sferrò un fendente che tracciò in aria diverse scie, intercettando le sfere del D-Reaper e dissolvendole. "Desolation Claw!" ringhiò Cyberdramon, e ripetè l'attacco quando il programma distruttore creò altre sfere attorno a loro... ma questa volta, il D-Reaper le aveva fatte apparire a notevole distanza tra loro, e l'attacco di Cyberdramon non riuscì ad intercettarle tutte.   

 

“Ah! Attenti! Non fatevi toccare!” esclamò Kenta con evidente paura, mentre cercava di spostarsi dalla traiettoria delle bolle. Immediatamente, il piccolo MarineAngemon spalancò gli occhi, resosi conto del pericolo, e il suo piccolo corpo rosato cominciò a brillare di un'aura appena visibile.

 

Ocean Love!” esclamò il piccolo Digimon, parlando per la prima volta da quando Kenta e i suoi compagni lo avevano conosciuto. Dal suo corpo si sprigionarono delle scintille luminose che si trasformarono rapidamente in bolle che luccicavano di tutti i colori dell'iride, e formarono una barriera scintillante attorno a Kenta e ai suoi compagni. Sembrava una protezione insignificante, ma non appena le sfere create dal D-Reaper la raggiunsero, si dissolsero in una pioggia di dati, lasciando del tutto illesi i Tamers e i loro compagni.

 

“Hey, guardate!” esclamò Hirokazu con un sorriso sollevato. “Ecco cosa fa MarineAngemon! Le sue bolle riescono a proteggerci anche dagli attacchi di questo sacco di gelatina troppo cresciuto!”

“Veramente impressionante…” commentò IceLeomon. Il possente uomo-leone si avvicinò nuovamente a Juri in modo da proteggerla, e la bambina castana si afferrò alla gamba dei suoi pantaloni, sentendosi di nuovo sollevata e speranzosa. “Va tutto bene, Juri. Riusciremo a cavarcela, stai tranquilla.”

 

“Sì, adesso lo penso anch'io, IceLeomon-sama.” Rispose la ragazzina. “Anch'io… farò tutto quello che devo per fare in modo che nessun altro muoia.”

“Non distraetevi!” avvertì Ryou, mentre Cyberdramon usava di nuovo il suo attacco Desolation Claw per distruggere altre delle sfere del D-Reaper. Il programma distruttore, comprendendo che quella strategia era fallimentare, interruppe l'attacco e si ritirò… ma era chiaro che si trattava soltanto di una tregua momentanea, che sarebbe durata solo fino a che il D-Reaper non avesse ricalcolato la sua strategia. E in ogni caso, MarineAngemon non avrebbe potuto proteggere tutti…

 

“Non preoccuparti, Ryou-san! Abbiamo tutto sotto controllo!” esclamò Hirokazu, per poi strisciare un'altra carta nel suo D-Power. “CARD SLASH! PowerActivate!

Andromon venne pervaso da una carica di energia, poi sollevò il braccio destro e lo trasformò in una brillante lama di energia. “Grazie, Hirokazu! Adesso mi sento in grado di affrontarlo! Lightning Blade!

 

Il Digimon meccanico sferrò un rapido e deciso fendente davanti a sé, e la lama creò un'ondata energetica che spazzò il terreno davanti a lui, distruggendo quella porzione del D-Reaper che continuava ad incombere davanti a loro. La mostruosità artificiale riprese quasi subito a rigenerarsi, ma se non altro, questo aveva dato al gruppo un po' di tempo in più.

“Amici! Presto, ascoltate! Ho un messaggio da parte del potente Zhuqiaomon-sama!” intervenne all'improvviso la voce roboante di BlueMeramon. Il Digimon di fiamme blu approfittò della momentanea ritirata del D-Reaper per raggiungere Ryou e gli altri, e atterrò agilmente in mezzo al gruppo. Un frammento di materia violacea, separato dal corpo principale del D-Reaper ma ancora in attività, si mosse aggressivamente verso di lui, ma BlueMeramon lanciò una fiammata blu che congelò il frammento e lo cancellò senza lasciarne traccia. “Zhuqiaomon-sama e il potente Azulongmon-sama hanno trovato qualcosa che ritengono essere il punto più vulnerabile del D-Reaper. C'è bisogno del vostro aiuto per raggiungerlo!”

 

"Che cosa? Volete dire che questo ammasso di gelatina troppo cresciuto... ha davvero un punto debole?" esclamò Kenta, tenendosi vicino a MarineAngemon, che continuava a creare le sue bolle protettrici e a tenere lontano il D-Reaper.

"Dove si trova?" chiese Dobermon. "Possiamo raggiungerlo da qui?"

 

BlueMeramon scosse la testa. "Non credo che potreste farcela voi... soltanto i vostri compagni che sono giunti al livello Mega potrebbero raggiungere il kernel del D-Reaper e fermarlo." disse il Digimon di fuoco blu. "Riusciamo a raggiungerli da qui?"

 

"Non ne sono sicuro..." affermò IceLeomon, mentre si guardava attorno e cercava di vedere Gallantmon, MegaGargomon o Sakuyamon in mezzo a quella confusione. "Credo siamo da quella parte. Ma sono troppo impegnati a resistere all'attacco del D-Reaper per concentrarsi su altro, in questo momento."

"Allora dobbiamo cercare in qualche modo di raggiungerli e avvertirli." disse BlueMeramon. "Magari senza farci assorbire da questa cosa..."

 

Andromon fece un rapido calcolo. Le possibilità di raggiungere Gallantmon e gli altri senza cadere preda del D-Reaper erano esigue, almeno senza avere delle carte che potessero fare loro da potenziamento.  Tuttavia, adesso c'era in effetti qualcuno del gruppo che poteva dare una mano a sfuggire a quell'essere...

 

"MarineAngemon! Ascoltami, abbiamo bisogno del tuo aiuto!" esclamò Kenta, leggendo nel pensiero al Digimon cibernetico. Immediatamente, il buffo Digimon Mega alzò lo sguardo verso il suo compagno umano, e ripetè il suo verso.

"Mooooon?" esclamò, un po' dubbioso ma pronto a tutto.

 

Kenta sorrise speranzoso e si aggiustò gli occhiali. "Sì... ascoltami, riesci ad usare le tue bolle per aiutarci a raggiungere Takato-kun e gli altri?" chiese. "In questo momento... sono gli unici che possano fermare questa cosa!"

"Mon!" rispose MarineAngemon, e fece un cenno con la testa per dire che poteva farlo. Fluttuando agilmente accanto ad Andromon, fece cenno a Kenta di seguirlo, e Ryou si guardò attorno per farsi un'idea di cosa sarebbe stato meglio fare. Per il momento, il D-Reaper non stava attaccando, forse privilegiando dei bersagli più facili o cercando di trovare una strategia per coglierli di sorpresa... ma se MarineAngemon si fosse allontanato in quel momento, avrebbe potuto voler dire lasciare campo libero al programma distruttore ed esporsi ai suoi attacchi...

 

"Non ti preoccupare per noi!" affermò Ryou. "Io e Cyberdramon faremo tutto il possibile per tenere tutti al sicuro. Voi andate a richiamare Takato-kun e gli altri!"

Juri annuì, anche se un po' nervosamente. "Faremo... del nostro meglio anche noi!" esclamò, mentre IceLeomon si concentrava e preparava un altro attacco per quando il D-Reaper fosse tornato alla carica. "Ehm... IceLeomon-sama, credo che sarebbe meglio non restare qui troppo a lungo. Temo che qui siamo più esposti!"

"Hmm... in effetti hai ragione, Juri." rispose il possente uomo-leone. "Dobbiamo guadagnare una posizione più difendibile."

"Ci penso io! Ragazzi, presto! Usate una carta Hyper Wings!" esclamò la bambina rivolta ai suoi compagni. Poi, si concentrò per un attimo ed estrasse la carta interessata dal suo deck. "CARD SLASH! Hyper Wings Activate!"

 

Con un gesto deciso, Juri scannerizzò la sua carta, e IceLeomon spalancò un paio di luminose ali bianche che spuntarono all'improvviso dietro la sua schiena. Il guerriero di ghiaccio prese in braccio la sua Tamer e si librò in volo, in modo da sovrastare la massa informe del D-Reaper che stava già incominciando ad occupare nuovamente lo spazio che gli era stato sottratto.

"Frozen Fury!" Ancora una volta, IceLeomon scagliò il suo pugno congelante contro il D-Reaper, in modo da bloccarne una parte nel ghiaccio e rallentare la sua inarrestabile crescita.

 

Anche Ryou e il resto del gruppo attivarono le loro carte Hyper Wings, e in un attimo, tutti i Digimon presero quota, cercando di coprire Hirokazu, Kenta e i loro compagni digitali mentre cercavano di raggiungere i tre Mega, ancora impegnati in un duro combattimento con la massa del D-Reaper.

Ocean Love!” MarineAngemon ripetè la mossa di poco prima e creò una massa di bolle attorno a sè e ai suoi compagni, in modo da proteggerli. Andromon fece salire i due amici sulle sue spalle e si assicurò che non corressero il rischio di cadere, poi si affrettò verso il loro alleato più vicino, sperando di arrivare in tempo. Hirokazu tirò fuori un'altra carta e la scansionò, nel tentativo di dare una mano al suo compagno.

CARD SLASH! Speed Activate!

Andromon aumentò a rotta di collo la sua velocità e afferrò saldamente Hirokazu e Kenta, che cominciarono a sentirsi come su un otto volante lanciato a rotta di collo! Kenta afferrò stretto MarineAngemon, che sembrava invece trovare quell'esperienza davvero divertente, anche se non mancava di creare altre bolle per proteggere i suoi compagni dal D-Reaper. L'informe massa violacea estese alcuni pseudopodi verso il gruppetto, ma la maggior parte di loro mancarono il velocissimo bersaglio, e anche quei pochi che si avvicinavano erano poi costretti a ritirarsi quando toccavano le bolle protettive di MarineAngemon, scattando all'indietro come se avessero toccato un ferro arroventato. 

“Hah! Che succede, ammasso di gelatina? Siamo troppo tosti per te?” chiese Hirokazu. “Forza, Andromon, raggiungiamo i nostri compagni!”

“Non… non troppo veloce, per favore…” si lamentò il povero Kenta, che non aveva neanche la possibilità di mettersi una mano davanti alla bocca…

 

oooooooooo

 

Beelzemon poteva dire con sicurezza che non aveva visto una cosa simile prima d'allora.

Il suo girovagare per DigiWorld, immerso in cupi pensieri di rivalsa, chiedendosi cosa ancora gli mancasse per essere un guerriero a tutti gli effetti, era stato interrotto ancora una volta da un fenomeno sconosciuto ed inquietante: il terreno si era aperto all'improvviso, e all'interno delle fenditure era apparsa una marea di uno strano, inquietante fluido gelatinoso violaceo che si espandeva ovunque ci fosse un minimo di spazio, e sembrava deciso a fagocitare qualunque cosa si trovasse alla sua portata. Non sarebbe stato un fenomeno così strano se on fosse stato per il fatto che quella massa informe si muoveva come se fosse dotato di una volontà propria, o almeno, come se ci fosse qualcosa che guidava i suoi movimenti, dandogli un proposito distruttivo ed alieno.

"Ma... che diavolo è quell'affare?" si chiese il Demone della Gola, cercando di avvicinarsi in modo da osservarlo da distanza di sicurezza. Ora che aveva la possibilità di guardarlo meglio, aveva l'impressione che si trattasse di quella stessa sostanza da cui erano composte quelle strane bolle che aveva visto solo qualche giorno prima. Non era ancora sicuro di cosa fossero, ma il suo istinto gli aveva detto che avrebbero potuto essere pericolose... e adesso che aveva sott'occhio la cosa mostruosa da cui avevano avuto probabilmente origine, si rendeva conto della verità...

Numerosi Digimon di vari livelli, da Rookie a Champion, e addirittura qualche Ultimate, stavano scappando da quell'orribile massa informe, che si stava protendendo verso di loro quasi con avidità, come se fosse smaniosa di agguantarli ed assorbirli. Il panico regnava ovunque, e i Digimon si travolgevano l'un l'altro nel frenetico tentativo di sfuggire alla fine incombente. Alcuni di essi cercavano addirittura di abbattere qualche alro fuggiasco ed assorbire i dati nel folle tentativo di affrontare quella orribile cosa... ma il loro tentativo si rivelò essere nient'altro che una pia illusione. Un Triceramon, un Digimon simile ad un triceratopo che si reggeva in piedi sulle zampe posteriori, e un Garudamon, una muscolosa creatura umanoide con grande ali piumate e il becco e gli artigli di un'aquila, cercarono di fermare un'ondata di liquido violaceo che si innalzava come un'onda anomala oltre un costone di roccia... ma i loro attacchi si infransero sul muro di fluido letale, che li avvolse e li cancellò un istante dopo. Beelzemon guardò allarmato i due Digimon che si dibattevano disperatamente prima di sciogliersi letteralmente in una pioggia di dati che vennero subito dopo assorbiti per sempre da quell'orrore semisolido. Non che a Beelzemon interessasse molto di quei Digimon, ma quella cosa senza nome stava assorbendo dati che invece avrebbe potuto raccogliere lui, negandogli la possibilità di diventare più forte. E se quella coa, come tutti i Digimon, diventava più forte assorbendo i dati dei Digimon che cancellava... non ci voleva certo molta fantasia per immaginare che ben presto avrebbe potuto diventare abbastanza potente da cancellare ed assorbire anche lui.

E in tutto questo, si chiese Beelzemon, cosa stavano facendo quei mocciosi e i loro animaletti domestici? Stavano anche loro combattendo contro quella cosa?

Beelzemon odiava ammetterlo... ma se quell'orrore gelatinoso era davvero terribile come sembrava, allora forse sarebbe stata una buona idea allearsi con loro. Certo, l'idea di combattere assieme a quei mocciosi che odiava suonava come una prospettiva disgustosa ed umiliante, ma guardando la situazione da un punto di vista prettamente logico, aveva senso che anche loro cercassero di impedire a quella cosa disgustosa di espandersi. E non avrebbe avuto senso ostacolarli e ridurre le proprie possibilità di sopravvivenza per un semplice puntiglio.

D'altronde, sarebbe stata una cosa temporanea, e una volta che quell'affare fosse stato eliminato, avrebbe affrontato di nuovo Gallantmon. Questa volta, sarebbe stato più forte e lo avrebbe annientato... ma Beelzemon interruppe quella linea di pensieri e concentrò la sua attenzione sulla massa informe che si sollevava verso di lui, forse attratta dai suoi dati. Il motociclista demoniaco corrugò la fronte e afferrò le sue pistole, mentre guardava un enorme pseudopodio che si protendeva famelico verso di lui...

"Double Impact!" Beelzemon estrasse le sue pistole con un movimento talmente rapido da essere quasi impercettibile ed esplose una raffica di colpi contro l'essere informe. Era un bersaglio talmente grande ed indifeso che non c'era possibilità che il colpo non andasse a segno, e l'ondata di liquido purpureo si infranse sotto i colpi del Demone della Gola, dissolvendosi in una pioggia di dati. Beelzemon sarebbe stato tentato di assorbire quei dati, ma il suo istinto gli diceva che sarebbe stata una cattiva idea - di qualunque cosa si trattasse, quell'essere non era un vero Digimon, nè faceva davvero parte del Mondo Digitale, e aveva l'impressione che se avesse cercato di assorbirlo, avrebbe ben presto avuto di che pentirsene. Restò a guardare con incredulità e disprezzo mentre le stringhe di dati che componevano l'abominio volteggiavano in aria per un attimo e poi ricadevano verso la superficie del liquido violaceo, perdendosi per sempre in esso.

Ma la perdita di una porzione di sè stesso non sembrò preoccupare in alcun modo l'essere informe, che riprese ad espandersi e ad assorbire tutti i Digimon che non erano abbastanza rapidi da togliersi di mezzo. Con un balzo, Beelzemon evitò facilmente uno schizzo di liquido purpureo che minacciava di colpirlo, poi esplose una raffica di colpi dalle sue pistole ed intercettò con mira impareggiabile altri dei proiettili scagliati dalla creatura informe, distruggendoli prima che potessero anche soltanto avvicinarsi. Atterrò agilmente su una piattaforma di roccia più in là, e cercò di portarsi a distanza di sicurezza, poi esplose altri due o tre colpi verso la massa principale in modo da rallentare almeno un po' la sua espansione. La massa informe ribollì e gorgogliò nel punto in cui i proiettili lo avevano raggiunto, e Beelzemon si spostò rapidamente su una posizione più elevata, in modo da tenersi al riparo.

Beelzemon guardò con attenzione la massa informe che continuava ad agitarsi e a ribollire. Non c'era dubbio, per quanto la sconfitta subita per mano di Gallantmon gli bruciasse ancora, non poteva permettere al suo orgoglio personale di offuscargli la mente. In quel momento, quella cosa mostruosa era la minaccia più immediata, e doveva essere neutralizzata il prima possibile, prima che inglobasse l'intero Mondo Digitale...

Il Demonne della Gola si spostò rapidamente e cercò di mettere quanta più distanza possibile tra sè e la massa violacea, poi si guardò attorno nella speranza di percepire la presenza di quei mocciosi e dei loro Digimon. Sperabilmente, in quel momento il ragazzino con gli occhialoni e quella ridicola lucertola rossa si erano fusi come avevano fatto prima... anche se odiava l'idea, se non altro questo li avrebbe resi un po' più facili da localizzare.

I suoi sensi acuti lo avvertirono della presenza di numerosi Digimon potenti non troppo lontano da dove si trovava. Un po' sorpreso, Beelzemon si concentrò su quella presenza che percepiva... e si rese conto che gli ricordava non poco gli amichetti di quei mocciosi... non solo la lucertolina rossa, ma anche quel ridicolo cane con le lunghe orecchie e quella volpe fin troppo seria. Non ricordava che fossero così potenti... anche loro si erano fusi con i loro Tamers per raggiungere il livello Mega? Beelzemon represse un verso di disgusto e riflettè piuttosto su quello che avrebbe comportato per lui. Tre Digimon di livello Mega... davvero troppo anche per lui, ma se non altro sarebbero stati utili contro quella mostruosità.

Corrugando la fronte, accettando con riluttanza l'evidenza dei fatti, Beelzemon cominciò a muoversi in direzione dei Digimon che aveva percepito…

 

oooooooooo

 

Spirit Strike!” esclamò Sakuyamon. Con un rapido movimento del suo bastone da sciamana, la Digimon creò quattro proiettili energetici a forma di volpe che sfrecciarono ognuno in una direzione diversa, colpendo il D-Reaper in vari punti e disintegrando parte della sua massa. Il programma distruttore indietreggiò, ma Ruki immaginava che anche adesso stava elaborando qualche altra tattica per attaccare lei e i suoi compagni. Sperava che prima o poi sarebbero riusciti, o lei o chiunque altro, a trovare una strategia più efficace contro quella cosa mostruosa…

Ruki, attenta. Il D-Reaper si sta muovendo verso il tuo fianco destro.” La voce telepatica di Renamon avvertì la Tamer dai capelli rossi, che si voltò rapidamente e riuscì ad evitare l'ondata di fluido violaceo con la quale il D-Reaper stava cercando di seppellirla. Scagliò alcuni colpi energetici davanti a sé mentre si metteva a distanza di sicurezza e riuscì a costringere la mostruosità ad indietreggiare, ma altre parti del D-Reaper si animarono e cominciarono a fluttuare verso Sakuyamon per inglobarla. Sentendosi sotto pressione, la Digimon cercò di prendere quota e contrattaccare al tempo stesso, ma il numero di minacce incombenti si faceva sempre maggiore, e non sapeva quanto ancora avrebbe potuto tenere il ritmo.

Gatling Attack!” esclamò la voce metallica di Andromon. Un paio di missili a forma di piranha sfrecciò verso le porzioni del D-Reaper che minacciavano di circondare Sakuyamon e colpirono i loro bersagli, cancellandoli e spezzando l’accerchiamento. La Digimon si voltò per vedere Andromon che, accompagnato da Hirokazu, Kenta e MarineAngemon, si piazzava accanto a lei.

“Ah, eccovi qui, voi due.” Disse Sakuyamon, il cui tono di voce ricordava ancora non poco quello deciso e sicuro di sé di Ruki. “Cosa sta succedendo? Stanno ancora tutti bene, lì da voi?”

“Ugh… prego, reginetta!” brontolò Hirokazu mentre cercava di farsi passare quel terribile giramento di testa. “Per ora sì, ma non so quanto durerà! Senti, abbiamo bisogno di te! Forse hanno scoperto come fermare questa cosa!”

Dietro la maschera da volpe che indossava, Sakuyamon sgranò gli occhi. “Davvero? E io come c’entro in tutto questo?” esclamò.

“Ehm… pare che… i Sovrani… abbiano trovato un punto nella massa del D-Reaper. Se… se fosse possibile attaccarlo in quel punto, potremmo ridurlo all’impotenza, e potrebbe essere sigillato di nuovo.” Spiegò Kenta, dopo che la sua nausea gli permise di parlare di nuovo. “Ma… è un punto troppo piccolo perché i Sovrani possano raggiungerlo.”

“E quindi tocca a noi Tamers tirargli via le castagne dal fuoco. Ho capito.” Rispose Sakuyamon con rassegnato sarcasmo. “Va bene, ci penserò io. Gallantmon e MegaGargomon sono ancora impegnati a trattenere il più possibile questo ammasso di gelatina. Dove si trovano i Sovrani, in questo momento?”

“Da quella parte, se non sbaglio…” mormorò Kenta. “Almeno, era da lì che veniva BlueMeramon per darci questa notizia. Ma avrai bisogno di MarineAngemon per riuscirci. Sai… salta fuori che le sue bolle sono in grado di proteggere la gente dal D-Reaper!”

“Mooooon!” rispose il buffo Digimon rosa con entusiasmo.

“E allora cosa stiamo aspettando?” rispose Sakuyamon. “Raggiungiamo i Sovrani, e sistemiamo questa storia una volta per tutte. Tu, reggiti forte. Finchè sei con me e con MarineAngemon, faremo in modo che non ti accada niente.”

“Ehm… immagino di doverti ringraziare, Ruki-san… o dovrei dire, Sakuyamon-san?” chiese Kenta, un attimo prima che Ruki gli cingesse la vita con decisione. La Digimon sciamana si voltò verso Hirokazu ed Andromon per fare loro qualche raccomandazione.

“E voi due, tornate a dare una mano agli altri, subito!” esclamò. “Questo affare non aspetterà i nostri comodi prima di tornare all’attacco!”

In condizioni normali, Hirokazu avrebbe protestato per il tono autoritario della Regina dei Digimon, ma in quella situazione si rendeva conto che Ruki aveva ragione e che il meglio che lui poteva fare era andare ad aiutare Ryou, Juri ed Alice. Nonostante un po' di riluttanza, il ragazzino fece un cenno di assenso ad Andromon e gli disse di tornare nel luogo dove Ryou e gli altri stavano ancora cercando di reggere agli attacchi del D-Reaper.

"Okay... a questo punto, l'unica cosa che possiamo fare è affidare a loro il resto." disse Hirokazu. "Andromon, dobbiamo tornare dai nostri amici. Aiutarli a resistere a questo affare."

"Ricevuto, Hirokazu!" rispose Andromon con voce metallica. Le Hyper Wings stavano cominciando a perdere forza, e non era davvero il caso di ritrovarsi appiedati in mezzo alla massa del D-Reaper. Cercando di muoversi il più rapidamente possibile, il Digimon androide si spostò verso i loro compagni, raggiungendo la spianata di roccia dove gli altri Tamers e BlueMeramon continuavano la loro battaglia...

 

oooooooooo

 

Sakuyamon, Kenta e MarineAngemon volarono rapidamente fino al luogo in cui i due Sovrani Digitali stavano combattendo contro il D-Reaper. Zhuqiaomon ed Azulongmon riuscivano ancora in qualche modo a frenare la mostruosità digitale, che ribolliva, gorgogliava e continuava a creare pseudopodi, tentacoli ed altre estensioni di sè stesso contro i suoi avversari. Bolle di caos emergevano dalle profondità della massa protoplasmica, dissolvendo ogni cosa che toccavano. Ad ogni attimo, numerosi Digimon venivano cancellati dal semplice tocco della mostruosità, e la fossa si espandeva sempre di più man mano che il D-Reaper faceva pressione contro i muri del fossato.

"GRAAAAH!" ringhiò il Sovrano Fenice, sbattendo furiosamente le ali, una delle quali portava ancora i segni del tocco mortale del D-Reaper. Una raffica di strali di fuoco di potenza incredibile grandinavano addosso al programma distruttore, ma riuscivano soltanto a fargli perdere tempo, e la sua rigenerazione faceva sì che nessun danno fosse permanente.

"NIENTA DA FARE... IL MALEDETTO D-REAPER NON E' SEMPLICEMENTE UN AVVERSARIO... E' COME CERCARE DI COMBATTERE CONTRO UN DISASTRO NATURALE." esclamò Zhuqiaomon in preda alla frustrazione.

"IL D-REAPER E' ATTRATTO DAL POTERE DELLA SHINING EVOLUTION. IL SUO PROGRAMMA RICONOSCE IN ESSA LA PIU' GRANDE MINACCIA ALLA SUA MISSIONE." affermò Azulongmon. Il Sovrano Drago aveva scatenato una raffica di folgori e raggi di luce contro la creatura mostruosa, rallentandone ulteriormente l'avanzata ma senza mai fermarla del tutto. "DOVUNQUE LA SHINING EVOLUTION SI TROVI, IL D-REAPER APPARIRA'. NON HA BISOGNO DI NUTRIRSI NE' DI RIPOSARSI. NON PROVA DOLORE NE' RIMORSO, E LA SUA UNICA MISSIONE E' DISTRUGGERE. FINCHE' I TAMERS NON RIUSCIRANNO A RAGGIUNGERE IL KERNEL DEL SUO SISTEMA OPERATIVO, NON RIUSCIREMO A FERMARLO."

"Azulongmon-sama! Zhuqiaomon-sama!" esclamò Sakuyamon, arrivando di colpo e tenendo in braccio Kenta, il quale a sua volta teneva in braccio il piccolo MarineAngemon. I due Sovrani si voltarono verso la Digimon sciamana, ed Azulongmon non riuscì a nascondere di essere sollevato. Forse questa sarebbe stata la loro migliore possibilità di togliere di mezzo il D-Reaper una volta per tutte...

"SEI ARRIVATA, FINALMENTE. MEGLIO TARDI CHE MAI." tuonò Zhuqiaomon, agitando l'ala danneggiata. "ORA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE VOI UMANI AVETE FATTO A DIGIWORLD E DEL PERCHE' CI SERVIVA LA SHINING EVOLUTION?"

Azulongmon intervenne prima che il Sovrano Fenice potesse partire per la tangente. "NON E' IL MOMENTO DI PENSARE A QUESTE COSE, FRATELLO ZHUQIAOMON." affermò con voce possente ma al tempo stesso calma. "RITENGO CHE ABBIAMO TROVATO IL PUNTO IN CUI IL D-REAPER E' PIU' VULNERABILE. MA NON RIUCIAMO A RAGGIUNGERLO NOI STESSI. ABBIAMO BISOGNO DELL'AIUTO DI VOI TAMERS."

"E COME MAI HAI CON TE QUEL MOCCIOSO E IL SUO RIDICOLO DIGIMON?" chiese Zhuqiaomon, gettando a Kenta un'occhiata che fece raggelare il ragazzino con gli occhiali. Quest'ultimo deglutì e cercò di non farsi vedere impaurito - cosa che non era esattamente facile, quando ci si trova a pochi metri di distanza da due mostri dotati di poteri quasi divini, e con un abominio informe che ribolliva decine di metri sotto di lui.

"Ehm... non... non vorrei sembrare presuntuoso, Zhuqiaomon-sama... ma... MarineAngemon si è rivelato molto più utile di quanto pensassimo." spiegò con aria mite. "Credo... credo che il suo aiuto potrebbe essere fondamentale in questa situazione... almeno, impedirà a quella specie di gelatina di toccare la mia compagna..."

"Mon, mon!" MarineAngemon emise una serie di versi acuti e vivaci, come se volesse sottolineare quello che Kenta aveva appena detto... e Zhuqiaomon, dopo qualche istante di comprensibile scetticismo, gettò a Sakuyamon uno sguardo che non lasciava dubbi circa quello che voleva dire.

"BENE. MA VEDETE DI NON FALLIRE. VE NE RITERRO' PERSONALMENTE RESPONSABILI." tuonò il terribile Sovrano Fenice. Sakuyamon annuì e guardò verso la marea violacea che scintillava sinistramente sotto di loro. Il D-Reaper aveva cambiato tattica, e adesso stava cercando di destabilizzare il terreno attorno alla sua fossa, lasciando sempre meno posto su cui piazzarsi ai Digimon che non erano in grado di volare. Sotto la pressione del D-Reaper, vari costoni di roccia stavano franando verso la mostruosità artificiale, e i Digimon che si trovavano su di esse precipitavano in quell'ammasso di caos nel quale restavano persi per sempre. Ruki represse un brivido alla vista di tutti quei Digimon che venivano persi per sempre, ed Azulongmon indicò un'apertura che ancora non si era rigenerata nel corpo del D-Reaper, grazie soprattutto ai numerosi Digimon che concentravano i loro attacchi su quel punto per impedire al D-Reaper di rigenerarsi. Molti di questi Digimon venivano presto sopraffatti dal D-Reaper e dissolti nella sua massa, ma altri Digimon cercavano di unirsi al gruppo il prima possibile e fare sì che l'apertura rimanesse spalancata il più possibile. Alcuni Digimon particolarmente audaci o sventati cercavano addiruttura di entrare là dentro e raggiungere i punti vitali del D-Reaper. Ma le difese del D-Reaper non davano loro tregua: fatti soltanto pochi metri all'interno della massa, i Digimon attaccanti venivano trafitti da spuntoni semifluidi che si formavano spontaneamente da pavimento e pareti, e i loro dat si disperdevano all'istante.

"Mon...?" chiese MarineAngemon, la cui vivacità sembrava essersi per gran parte dissolta nel vedere quella mostruosità che si espandeva sempre di più.

"Beh... che posso dire, non credo proprio che Taichi o Daisuke si siano mai trovati in una situazione così..." commentò con evidente timore Kenta, ancora nelle braccia di Sakuyamon. "Che... che cosa facciamo? Se cerchiamo di entrare là dentro, quella cosa ci mangia come popcorn!"

"Ma noi abbiamo l'ingrediente giusto per restargli sullo stomaco." disse Sakuyamon, per poi rivolgersi a MarineAngemon. "Ascoltami... adesso è il momento decisivo. Abbiamo bisogno dei tuoi poteri protettivi per entrare là dentro e mettere fine a quella cosa schifosa."

"In questo momento... mi sa che siamo gli unici in grado di fermarlo." affermò Kenta, per poi indicare il varco che si addentrava nella massa del D-Reaper. "Ascoltami, MarineAngemon... abbiamo bisogno che tu ci protegga con i tuoi poteri mentre cerchiamo di entrare là dentro..."

Kenta lanciò un grido di paura quando un globo di caos fluttuò verso di loro e cercò di fagocitarli, ma Sakuyamon si mosse in tempo e lo scansò, poi sferrò un fendente con il uo bastone e mandò in pezzi il frammento del D-Reaper. Un altro globo di materia violacea fluttuò verso di loro, e la ragazzina cercò di spostarsi e mettersi a distanza di sicurezza, ma questa volta l'ammasso di caos vivente era arrivato terribilmente vicino...

"Desolation Claw!"

Un poderoso fendente tranciò l'aria, e una scarica di energia sotto forma di tre scie affilate come rasoi colpì in pieno il frammento di D-Reaper e lo mandò in frantumi. Cyberdramon, con un paio di ali di luce bianca che si dipartivano dalla schiena, era volato fin lì per dare loro una mano.

"Ah! Meno male, quello è il Digimon di Ryou-san!" esclamò Kenta sollevato.

Sakuyamon storse il naso dietro la maschera. "Hmph. Cos'è, il tuo Tamer ha voluto aspettare fino all'ultimo momento per fare un'entrata ad effetto?" chiese con sarcasmo.

Cyberdramon grugnì e sembrò alzare gli occhi al cielo per un istante, poi guardò in direzione dei suoi compagni e fece un cenno con la testa. Ruki sospirò e si impose di concentrarsi - in quel momento doveva pensare a togliere di mezzo quella mostruosità senza forma. Poi avrebbe potuto fare a Ryou tutte le rimostranze che desiderava.

"Come vedi... non c'è molto tempo, MarineAngemon! Dobbiamo entrare là dentro e colpire il punto più vulnerabile del D-Reaper!" esclamò Kenta, ora con più veemenza di quanta forse lui stesso avrebbe voluto. "Abbiamo bisogno dei tuoi poteri per non diventare una merenda per quella cosa... per favore, MarineAngemon, in questo momento sei l'unico che possa darci una mano... e il destino di DigiWorld dipende da questo!"

"Mon... Mon!" esclamò MarineAngemon, per poi concentrarsi e cercare di creare altre bolle protettive attorno a Sakuyamon e al suo Tamer...              

 

oooooooooo

 

La battaglia con il D-Reaper si stava protraendo molto più di quanto sarebbe piaciuto a Takato e Guilmon. Fusi nel Digimon cavaliere chiamato Gallantmon, i due amici stavano dando fondo a tutte le loro energie per cercare di opporre resistenza a quel distruttore apparentemente inarrestabile. Il D-Reaper cambiava continuamente tattica, e aveva a sua disposizione una varietà quasi infinita di attacchi. Nonostante il programma non fosse in grado di agire al di fuori della sua missione di distruggere tutte le entità digitali che avevano superato un certo limite, dimostrava comunque una stupefacente creatività nell'eseguire tali direttive e attaccare i suoi nemici.

"Lightning Joust!" Gallantmon spriginò una potentissima ondata di energia dalla sua lancia puntata, e travolse tutti i frammenti del D-Reaper che si stavano avvicinando a lui, per poi proseguire la corsa ed impattare sulla massa informe, di cui venne cancellata una porzione significativa. Il D-Reaper si mise a ribollire, e attese un attimo prima di ricostruire la parte distrutta - i frammenti del suo corpo che erano volati in aria si trasformarono rapidamente in schegge di cristallo viola affilate come rasoi e sfrecciarono verso Gallantmon, cogliendolo di sorpresa! Il Cavaliere Reale alzò lo scudo e cercò di togliersi dalla linea di fuoco di quei dardi letali, ma un paio di scoppi improvvisi lo fecero sussultare, e una frazione di secondo dopo, alcuni proiettili intercettarono a mezz'aria le lame di cristallo, infrangendole e facendo precipitare i frammenti nella massa del D-Reaper!

"Hey, ma cosa..." esclamò Mihiramon. Il Deva Tigre, assieme ad alcuni suoi "colleghi", era rimasto nei pressi per dare una mano al cavaliere bianco, ed era rimasto sbalordito nel vedere che qualcun altro si stava unendo alla lotta - e che per giunta era anche potente per aver messo a segno un colpo così preciso!

Gallantmon si voltò di scatto... e restò stupefatto nel vedere che in effetti si trattava di una familiare figura: un motociclista tutto nero dall'aspetto demoniaco, con una lunga coda metallica, mani armate di guanti artigliati e uno sguardo feroce. Teneva tra le mani due pesanti pistole, in quel momento puntate verso il D-Reaper... ma sarebbe bastato un niente per volgerle verso Gallantmon o uno dei suoi alleati, e il Digimon vestito di nero  voleva che questo fosse ben chiaro al Cavaliere Reale!

"Hah! Cosa stai facendo, Gallantmon? Ti fai cogliere di sorpresa da questo attacco ridicolo?" sghignazzò beffardo Beelzemon. "Dopo essere riuscito a sconfiggere me, per giunta?"

"Beelzemon?" esclamò incredulo Gallantmon, gli occhi sgranati dietro la visiera del suo elmo. "Ma cosa ci fai qui?"

Chatsuramon, in posizione di guardia accanto a Mihiramon, grugnì infastidito. "Hai il coraggio di farti vedere qui attorno dopo aver fatto tutto quello che volevi, Beelzemon?" commentò, consapevole che Beelzemon avrebbe dovuto trattenersi.

"Mi sembra ovvio. Ho ancora un conto in sospeso con Gallantmon." ribattè prontamente il Demone della Gola, il cui umore sembrò peggiorare di colpo. Gallantmon rimase fermo al suo posto e tranquillo quando Beelzemon gli puntò contro uno sguardo carico di rancore. "Non credevi davvero che mi sarei messo via quell'umiliazione che mi hai inflitto, vero? Avresti fatto meglio a cancellarmi quando ne avevi la possibilità." 

"Immaginavo che prima o poi saresti tornato per la rivincita." rispose il Cavaliere Reale. "E va bene, ma prima dobbiamo pensare a trovare un modo per eliminare questa cosa. Se il Mondo Digitale verrà distrutto, anche noi faremo la stessa fine, e non ci sarà modo di riprendere il nostro scontro. Sempre che tu non abbia intenzione di attaccarmi alla sprovvista mentre sono impegnato con il D-Reaper."

"Su questo, almeno, siamo perfettamente d'accordo. Per adesso, anche se con un po' di riluttanza, siamo alleati." rispose il Demone della Gola. "E per quanto riguarda il resto... non preoccuparti, non ho bisogno di simili trucchetti da codardo per batterti."

Senza porre ulteriori indugi, Beelzemon esplose una raffica di colpi contro alcuni globi di caos che il D-Reaper aveva fatto uscire dal suo corpo, mentre una raffica di palle di fuoco scagliate da Orochimon si abbatteva su una porzione del corpo del D-Reaper che cercava di arrampicarsi sulle pareti della sua fossa. La massa informe fu costretta a retrocedere, ma un'altra parte di essa riprese ad arrampicarsi su un'altra rupe, in modo da salire da un'altra direzione. Il D-Reaper emise altri pseudopodi, le cui estremità si trasformarono in lame e punte per trafiggere e distruggere i Digimon che cercavano di attaccarlo, e Gallantmon si lanciò nella lizza per tagliare quante più possibili di quelle appendici letali.

"Gallantmon!" esclamò MegaGargomon, un attimo prima di scagliare due misssili contro il D-Reaper ed impedirgli di agguantare un gruppo di Digimon. "Che sta succedendo? Come mai Beelzemon è qui?"

"Nessun problema. Per adesso è dalla nostra parte. E' dopo che non lo sarà..." rispose Gallantmon. "E prima che tu me lo chieda... no, non mi fido troppo di lui, ma almeno non penso che ci attaccherà intanto che abbiamo il problema del D-Reaper."

"Già... questo affare è un problema anche per lui." rispose MegaGargomon. "Dov'è Sakuyamon? E' un po' che non la vedo più..."

"L'ultima volta l'avevo vista dirigersi verso i Sovrani..." disse Gallantmon, volgendo lo sguardo nel punto sopra il quale Azulongmon e Zhuqiaomon continuavano a tentare di tenere a bada la mostruosità digitale. "Forse hanno un'idea di come fermare il D-Reaper."

"Speriamo di sì... e soprattutto, speriamo che funzioni. Non resisteremo all'infinito, vedo che già numerosi Digimon sono stati annientati da quella cosa..." disse MegaGargomon. Una porzione del D-Reaper si era estesa verso un gruppetto di Digimon di vario tipo, e quando si era ritirata, non aveva lasciato altro che roccia nuda.

 

oooooooooo

 

In una posizione relativamente sicura su un costone di roccia, protetti da alcuni Digimon che si trovavano con loro, Lopmon, Calumon e la piccola Shuichon osservavano impotenti la caotica battaglia che si svolgeva davanti ai loro occhi. Da dove si trovavano, non era certo facile capire cosa stesse accadendo, ma non ci voleva molto per capire che la battaglia con il D-Reaper si preannunciava lunga e dall'esito incerto.

Lopmon, da parte sua, prova un senso di frustrazione che riusciva abilmente a dissimulare. Adesso che era stato ridotto ad un comune Digimon di livello Rookie, non poteva sperare di fare niente per aiutare gli altri Digimon, in particolare gli altri Deva e il suo Sovrano. Se solo avesse di nuovo potuto evolvere in Antylamon, almeno avrebbe potuto dare un contributo.

"Sembra... che siano in difficoltà, calu..." disse il piccolo Calumon, ancora affaticato per l'energia che aveva dovuto distribuire a tutti quei Digimon.

"Vedrai che il mio fratellone e Terriermon ce la faranno!" rispose Shuichon, gli occhi fissi nel punto dove aveva visto MegaGargomon per l'ultima volta. La bambina pregava silenziosamente che quell'incubo terminasse presto e ne uscissero tutti vivi...

 

oooooooooo

 

"Ocean Love!"

Con un ampio gesto delle braccia, MarineAngemon creò un'altra barriera di bolle luminose tutt'attorno a sè, in modo da fare scudo a Sakuyamon e al suo Tamer. Le pareti, il soffitto e persino il pavimento di quella galleria improvvisata erano composta della stessa materia caotica ed instabile che componeva il D-Reaper, e toccarle avrebbe voluto dire una fine orribile. Sakuyamon si muoveva con rapidità e prudenza al tempo stesso, cercando di tenere Kenta al sicuro e tenendosi quanto più lontano possibile da quella sostanza letale.

Finalmente, dopo diversi minuti passati in quell'atmosfera di tensione, Sakuyamon e i suoi due "passeggeri" riuscirono ad uscire dal tunnel e sbucarono in una terrificante stanza interna alla massa del D-Reaper - una grande sala a cupola che si alzava per almeno una trentina di metro sopra le loro teste, le pareti fatte dello stesso fluido rosa-violaceo che componeva il D-Reaper stesso, che in qualche modo riusciva a restare solida. La stanza era completamente vuota, tranne per una grande sfera rossastra e luminosa che fluttuava senza peso al centro di essa,  collegata alle pareti da alcuni cavi di liquido rosso che emettevano di tanto in tanto qualche scintillio inquietante o qualche scarica luminosa. La stanza era immersa in un'atmosfera opprimente, e nell'aria aleggiava un sentore alieno - come se si percepisse a pelle che era un luogo che non sarebbe mai dovuto esistere in un universo sano di mente.

Kenta era senza fiato. Quella cosa era quanto di più inquietante lui avesse mai visto. Si chiese se era così che si sentivano i tecnici di una centrale nucleare quando andavano a lavorare in un punto particolarmente sensibile...

"Questo... questo sarebbe..." mormorò il ragazzino con gli occhiali, sentendosi la gola secca.

Sakuyamon annuì lentamente, e riprese a parlare con la voce di Renamon. "Sì... questo è il kernel del D-Reaper. La sua routine principale."   

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

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Capitolo 43
*** D-Reaper, la morte digitale - Parte 3 ***


Digimon Tamers Reload

 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: JusticeGundam

 

 

 

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Capitolo 43 - D-Reaper, la morte digitale - Parte 3

 

 

Sakuyamon avanzò lentamente in quella sala innaturale, mentre Kenta e MarineAngemon si tenevano prudentemente dietro di lei, senza mai staccarsi dalla Digimon di livello Mega. Il ragazzino non si era mai sentito così spaventato in vita sua - tutti i suoi sensi e i suoi istinti gli gridavano di scappare a gambe levate, che quella cosa infernale che fluttuava al centro della stanza avrebbe potuto cancellarlo in un istante. Un terrore che gli congelava le membra, che lo costringeva a tenere lo sguardo sul kernel del D-Reaper. Chissà se i Digiprescelti si erano sentiti così mentre affrontavano Apocalymon e MaloMyotismon? Solo ora si rendeva conto di quanto fosse vero quello che gli avevano detto... che affrontare un viaggio nel Mondo Digitale non era l'esperienza eccitante che poteva sembrare guardando gli episodi dell'anime. Quella... quella cosa era vera! Una mostruosità che incombeva su di loro, e stava per annientarli...

"Kenta, non ti distrarre! E non farti prendere dal panico!" lo spronò Sakuyamon. La sua voce decisa riuscì a fare breccia nel terrore che attanagliava, e MarineAngemon lo scosse per un braccio, facendolo riprendere del tutto. "Ascolta bene, tu! Non ti allontanare per nessun motivo! Adesso cercherò di togliere di mezzo questa cosa! MarineAngemon, cerca di proteggere Kenta e coprimi le spalle!"

"Mooooon!" esclamò il piccolo Pokemon rosa con decisione. Con un rapido movimento delle sue alette, creò un'altra serie di bolle protettive attorno a sè e ai suoi compagni... mentre la sfera di materia innaturale al centro della stanza cominciava a vibrare e ad emettere una raffica di luci scarlatte che si riverberavano sulle pareti di quella stanza orribile. Il D-Reaper si era accorto di una minaccia al suo nucleo vitale, e si apprestava a rivolgere tutte le risorse che poteva permettersi alla rimozione degli aggressori! Sakuyamon corrugò la fronte e afferrò il suo bastone da sciamana onmyouji con entrambe le mani, mentre il pavimento di materia gelatinosa sotto i loro piedi si metteva a ribollire, come se il terreno stesso si stesse ribellando alla presenza degli intrusi e cercasse di eliminarli.

"Ma... ma... ma Sakuyamon, tu... tu... hai un'idea di cosa fare?" balbettò Kenta.

La risposta della Digimon sciamana fu secca e lapidaria come ci si poteva aspettare da Ruki Makino. "No. Ma non c'è il tempo di fermarsi a pensare. Dobbiamo fare con quello che abbiamo." affermò. "Come ho detto, tieniti il più possibile vicino a me! Voglio che ritorniamo tutti interi!"

Kenta deglutì con espressione intimorita - e al tempo stesso sollevato dal fatto che Ruki e Renamon stessero facendo del loro meglio per tenerli al sicuro. Un attimo dopo, le pareti della sala cominciarono a ribollire e a deformarsi... e le "corde" di liquido rossastro che collegavano ad esse il nucleo del D-Reaper persero consistenza e si misero ad ondulare, come tanti tentacoli. Dalla superficie della sfera emersero alcuni tentacoli che terminavano con lame e spuntoni, e il mostro li scagliò contro gli intrusi, cercando di traffigerli!

"Spirit Strike!" esclamò Sakuyamon. Con un elegante gesto del braccio, la sciamana creò quattro proiettili di energia a forma di volpe che sfrecciarono verso i tentacoli del D-Reaper e li disintegrarono, riducendoli in stringhe di dati che vennero rapidamente riassorbiti dall'entità digitale. Si sentì un stridio innaturale, e il nucleo del D-Reaper iniziò a cambiare rapidamente forma, eseguendo una serie di trasformazioni che non sembravano fisicamente possibili! Kenta fu costretto a volgere lo sguardo altrove per evitare che la sua mente venisse danneggiata da quelle traslazioni impossibili!

"Ma cosa... che sta succedendo? Cos'è questa cosa?" esclamò il ragazzino con gli occhiali. Stava cercando di tenere lo sguardo attaccato al pavimento, ma sentiva che quell'orrore cercava di attirare la sua attenzione, come se si trattasse di uno spettacolo atroce dal quale era difficile staccare lo sguardo.

Il D-Reaper emise un altro stridio, un verso vibrante e cacofonico che non poteva appartenere a nessuna creatura esistente in un universo sano di mente... e altri tentacoli di materia rossa semifluida emersero dal suo corpo e si estesero in varie direzioni. Lame e punte di varie forme e dimensioni si formarono sulle loro estremità, e Sakuyamon fu costretta ad una rapida ritirata per evitare che il D-Reaper travolgesse tutti. La sciamana tenne stretto lo sconvolto Kenta e il piccolo MarineAngemon e volò via dalla sua posizione, appena in tempo per evitare due tentacoli affilati che si abbatterono nel punto dove Kenta si trovava un istante prima. Il ragazzino rabbrividì e cercò di non pensare a cosa sarebbe successo se Sakuyamon non lo avesse salvato, ma altri tentacoli uncinati piovvero addosso alla Digimon sciamana, colpendo le bolle che MarineAngemon aveva creato come scudo e facendole esplodere. Ma le bolle avevano comunque un effetto repellente sul D-Reaper, che fu costretto a ritirare i tentacoli.

"RESISTENZA IMPREVISTA. ENERGIA REPULSIVA SCONOSCIUTA. RICALCOLARE SCHEMA D'ATTACCO ED ANALIZZARE ECCEZIONE." disse la voce del D-Reaper, che suonava come se provenisse da un sintetizzatore vocale. Il nucleo si ritirò è creò una serie di bolle di melma fucsia tutt'attorno a sè, per poi dirigerle tutte assieme contro i suoi bersagli. Con un'esclamazione decisa, Sakuyamon creò altri proiettili energetici a forma di volpe che indirizzò contro i proiettili della creatura digitale. Diversi degli attacchi vennero intercettati e dissolti, ma erano troppi e troppo rapidi perchè la Digimon potesse fermarli tutti. Per fortuna, i rimanenti colpi vennero intercettati dalle bolle protettive di MarineAngemon, ma Sakuyamon si rese presto conto che la loro difesa non avrebbe potuto reggere a lungo. Il kernel del D-Reaper continuava nel suo attacco, cercando di sopraffarli o di colpirli da una direzione nella quale non erano protetti.

"Maledizione... questo coso riesce ad attaccarci da più punti nello stesso momento. Non riusciremo a tenergli testa a lungo!" esclamò Sakuyamon, cercando disperatamente di proteggere sè stessa e i suoi due compagni. MarineAngemon emise un'esclamazione allarmata quando vide che le sue bolle protettive si stavano diradando, e fece appello a tutte le sue forze per rafforzare la sua barriera.

Sakuyamon odiava ammetterlo... ma finchè continuavano ad offrire al D-Reaper un unico bersaglio, le possibilità di uscire indenni da quello scontro erano davvero scarse. Dovevano in qualche modo fare sì che la mostruosità digitale dividesse i suoi attacchi e desse loro qualche apertura...

"Okay, quattrocchi, ascoltami bene. Ho bisogno che tu e MarineAngemon distraiate questo dannato." affermò Sakuyamon, ritirandosi mentre cercava freneticamente di sfuggire ai colpi del kernel del D-Reaper. La sfera rossastra continuò ad orbitare su sè stessa, e una raffica di colori febbrili si riverberarono sulla sua superficie - Sakuyamon fu costretta a volgere lo sguardo altrove quando quegli strani effetti minacciarono di lasciarla stordita.

Inutile dirlo, Kenta non prese troppo bene l'idea. Anzi, sarebbe stato più giusto dire che all'inizio non la prese per niente. "Ehm... come... come hai detto, scusa?" chiese con voce sommessa ed espressione melensa. MarineAngemon non si era distratto e aveva continuato a creare bolle protettive attorno a loro, e per il momento la loro protezione teneva...

"Ho detto... che dobbiamo separarci. Dare a questo affare due bersagli diversi." ribattè prontamente Sakuyamon. Vide che stava accadendo qualcosa sulla superficie del kernel, e colse un'apertura che iniziava a spalancarsi sulla parte frontale (se si poteva usare questo termine) di quella mostruosità. "Attenti! Dobbiamo andarcene di qui!"

Un istante dopo, Kenta sentì un penetrante odore di ozono permaere l'aria... e un rumore inquietante, come quello di una scarica elettrica, riecheggiò nella spelonca. Il ragazzino con gli occhiali e il suo compagno Digimon si sentirono trascinati via tutt'a un tratto, e un raggio di energia distruttiva si schiantò fragorosamente nel punto in cui si trovavano un istante prima! Il ragazzino con gli occhiali, in un attimo di puro terrore, riuscì a sentire Sakuyamon che lanciava un'esclamazione di dolore e disappunto... e poi, provò la terrificante sensazione di aver perso il controllo del proprio corpo, sentendosi sollevare in aria e volare via come una foglia trasportata dal vento, mentre il bagliore provocato dall'attacco del D-Reaper gli offuscava i sensi.      

Un attimo dopo, sentì qualcosa di morbido formarsi attorno a lui, e il suo Digimon lo "afferrò" creando numerose bolle attorno al suo corpo, mentre Sakuyamon tentava disperatamente di tenere l'attenzione del D-Reaper su di sè. Un altro Spirit Strike riuscì a colpire il kernel prima che potesse scagliare un altro dei suoi devastanti attacchi, e la Digimon sciamana volò rapidamente attorno all'entità digitale per colpirla con una raffica di attacchi. Sfortunatamente, per quanto Sakuyamon lo prendesse di mira, il D-Reaper non sembrava ricevere alcun danno dai suoi attacchi.

Sakuyamon volò all'indietro ed evitò per un pelo di essere agguantata da uno dei tentacoli di quella cosa, poi si avvicinò a MarineAngemon e Kenta per controllare che stessero bene. Per fortuna, malgrado Kenta sembrasse un po' frastornato - a giudicare dalle spirali che erano apparse al posto dei suoi occhi - era più o meno illeso. Ma il D-Reaper non aveva intenzione di dare alla Digimon sciamana il minimo istante di tregua. Con un movimento improvviso e calcolato con precisione millimetria, il programma distruttore estese nuovamente i suoi tentacoli e cercò di trafiggerli. Sakuyamon riuscì a staccarsi da Kenta e MarineAngemon appena in tempo, ma si ritrovò a doversela cavare contro un attacco ancora più furioso del D-Reaper.

"Maledizione..." sussurrò, scansando per un soffio il tentacolo appuntito che minacciava di trafiggerla. L'appendice acuminata tornò rapidamente indietro e riuscì a colpire la spalliera dell'armatura di Sakuyamon... e Ruki non potè trattenere un'espressione di orrore quando vide la robusta corazza sgretolarsi come se fosse stata fatta di creta sotto l'attacco del D-Reaper.

"Il D-Reaper cancella i dati, senza dare loro la possibilità di riconfigurarsi." spiegò la voce di Renamon all'interno della sfera di dati nella quale Ruki fluttuava. "Questa volta ha colpito solo l'armatura, ma se dovesse colpirci direttamente..." La Digimon volpe lasciò la frase in sospeso, immaginando che non ci fosse bisogno di troppa fantasia per immaginare il resto.

Ma la determinazione di Ruki fece ben presto tacere la paura. "Allora quello che dobbiamo fare è non farci colpire." affermò. "Anche se immagino che sarà molto più facile a dirsi che a farsi. Abbiamo bisogno di collaborare al meglio delle nostre possibilità se vogliamo uscire vive da qui."

"Sono con te, Ruki." disse la volpe ninja senza scomporsi. "Non mi sfuggirà un solo movimento del nostro avversario."

Ruki annuì e scacciò la paura, concentrandosi quanto più poteva sul rispondere alle percezioni di Renamon e sfruttare ogni singola apertura il D-Reaper le lasciava. Il programma distruttore non le stava rendendo le cose facili. La sua intelligenza artificiale si rendeva conto che Sakuyamon rappresentava un potenziale pericolo, e stava ancora elaborando una possibile risposta all'inaspettato potere difensivo di MarineAngemon. Non ci sarebbe voluto molto perchè arrivasse ad una nuova strategia che li avrebbe colti impreparati.

"Dobbiamo cercare di mettergli pressione, Renamon. Impedirgli di passare all'attacco." commentò Ruki. "Se questo affare riesce a superare le nostre difese, siamo spacciati."

"Me ne rendo conto, Ruki. Cercherò di tenerlo occupato quanto più possibile." affermò la voce di Renamon. Sakuyamon scattò verso il D-Reaper volando in un imprevedibile zig-zag, in modo da schivare gli attacchi ed impedire al nemico di prevedere la sua posizione successiva. Con un colpo della sua asta da combattimento, Sakuyamon riuscì a deviare un fendente, ma il D-Reaper creò davanti a lei una gabbia estendendo una serie di tentacoli, che si intrecciarono tra loro in modo da formare una sorta di rete!

"Amethyst Mandala!" Sakuyamon colpì la rete di tentacoli con la sua asta e creò atorno a sè un guscio di energia di colore viola acceso, che ebbe l'effetto di allontanare da lei il D-Reaper e permetterle di liberarsi da quella gabbia improvvisata. Sakuyamon volò rapidamente indietro e si mosse di nuovo a zig-zag, cercando di rendere i suoi movimenti quanto meno prevedibili possibile.

Mentre Sakuyamon cercava di tenere quanto più possibile impegnato il mostro digitale, Kenta e MarineAngemon si tenevano a distanza di sicurezza, e il ragazzino con gli occhiali guardava sgomento quei due che continuavano quella danza mortale. Erano davvero troppo forti... per lui non c'era posto in quello scontro. Come poteva immaginare che si sarebbe trovato ad affrontare una simile mostruosità quando aveva appena iniziato come Tamer? Nell'anime di Digimon Adventure e 02, i Digiprescelti e i loro Digimon si erano sempre trovati di fronte avversari che potevano gestire con le loro capacità. Anche quando sembrava che la differenza di forza fosse soverchiante, come quando avevano avuto a che fare con Daemon, erano sempre riusciti a trovare un modo per cavarsela.

Ma questa era la realtà. Non ci sarebbe stato un autore ad inventarsi un modo per tirarli fuori da questa difficile situazione.

"M-Marine... Angemon..." balbettò Kenta. Sentì il sangue gelarsi nelle vene quando un attacco del D-Reaper arrivò vicinissimo a Sakuyamon e minacciò di trafiggerla... ma per fortuna, la Digimon sciamana riuscì a difenders, anche se rimase barcollante e stordita. Nel frattempo, il D-Reaper stava badando anche a MarineAngemon: nelle pareti della spelonca del kernel si aprirono dei varchi, e da essi provenne una raffica di raggi di energia distruttiva che piovverò addosso al piccolo Digimon rosa e al suo compagno. Con un'esclamazione acuta, MarineAngemon creò altre sfere protettive che riuscirono per un pelo ad intercettare tutti i colpi, poi si fece indietro e cercò quanto più possibile di proteggere Kenta.

"Moooooon!" esclamò MarineAngemon con voce melodica. Un'altra raffica di raggi energetici si schiantò sulla barriera di bolle che il piccolo Digimon aveva creato, che venne seriamente indebolita... e uno dei tentacoli del D-Reaper emerse dal terreno e sfrecciò verso Kenta!

Per fortuna, MarineAngemon se ne accorse appena in tempo.

Sentendo un fruscio pericolosamente vicino a lui, Kenta si voltò e alzò lo sguardo... giusto in tempo per vedere una di quelle mostruose appendici, terminante in una sorta di tenaglia sottile ed affilata, che incombeva su di lui! Il ragazzino ebbe un moto di orrore e cercò di coprirsi il volto con le mani in un futile tentativo di proteggersi da quel distruttore senza emozioni, e il tentacolo calò su di lui...

Per poi ritrarsi come un serpente bastonato quando MarineAngemon si piazzò davanti a Kenta e creò una piccola barriera di bolle luminose sulla quale la mostruosa appendice si schiantò. La parte colpita del D-Reaper si scompose in stringhe di dati, sciogliendosi come se avesse toccato dell'acido, e MarineAngemon riuscì a far spostare Kenta in modo che non fosse più bersagliato dal D-Reaper... ma nonostante la paura e la concitazione del momento, Kenta era riuscito a recuperare un minimo di lucidità, e a ragionare su quanto aveva visto. Le bolle luminose che MarineAngemon creava - Ocean's Love si chiamava questa mossa, se non ricordava male - erano una misura difensiva pressochè perfetta. Il D-Reaper non poteva toccarle, e riuscivano ad intercettare tutti gli attacchi di quella mostruosità... e questo cominciò a dare un'idea al ragazzino.

Visto che l'attacco Ocean Love poteva essere usato come difesa... perchè non poteva essere anche sfruttato come attacco, a modo suo?

"O-okay..." mormorò il ragazzino, mentre riprendeva fiato e si aggiustava gli occhiali. "MarineAngemon, forse... forse ho un'idea... e se ci va bene... forse possiamo battere questa cosa..."      

 

oooooooooo

 

All'esterno, la battaglia continuava più accesa che mai. Numerosi Digimon erano già stati fagocitati nella massa informe del D-Reaper e consegnati all'oblio... ma le creature digitali continuavano a combattere con la forza della disperazione, ben consapevoli che quella mostruosità avrebbe inglobato l'intero DigiWorld se non fosse stata fermata in qualche modo. Ogni minuto, ogni istante che riuscivano a guadagnare era una possibilità in più di trovare un modo per fermare il D-Reaper in maniera definitiva.

"MegaGargomon, hai notizie di Sakuyamon e di Kenta?" esclamò Gallantmon non appena il suo scudo smise di brillare. Un poderoso attacco, sotto forma di un devastante raggio di energia proveniente dal suo scudo, aveva distrutto una grossa sezione del D-Reaper e vanificato un massiccio attacco, ma come c'era da aspettarsi, il mostro si era già rigenerato e stava tornando alla carica. "Si sono allontanati verso il punto dove era stato trovato il centro di questa cosa... e adesso non li vedo più!"

"Gargo Missiles!" esclamò MegaGargomon. Con un sibilo acuto, i due missili sorridenti montati sulle spalledel colosso metallico partirono verso il loro bersaglio: una colonna di fluido violaceo che in qualche modo manteneva una forma più o meno cilindrica, e dalla quale emergevano sfere di materia distruttiva e appendici dall'aspetto inquietante! Il colpo andò a segno e provocò un'assordante esplosione che cancellò un'intera sezione del D-Reaper.

"Al momento, Sakuyamon e Kenta avranno raggiunto il kernel del D-Reaper... in pratica, il centro vitale di questo mostro." spiegò MegaGargomon con la voce di Jenrya, mentre ancora cercava di tenere d'occhio ogni parte del campo di battaglia per evitare qualsiasi attacco il D-Reaper potesse tentare. Vide, con suo grande orrore, che un'ondata di quell'innaturale materia rosso-violacea si era sollevata verso il punto dove si trovavano Ryo, Juri, Alice ed Hirokazu... ma per fortuna, Cyberdramon riuscì a sollevare tutti i Tamers assieme e portarli al sicuro. IceLeomon ed Andromon scagliarono assieme i loro attacchi contro la massa informe, che venne congelata prima di poter raggiungere i suoi bersagli, e poi mandata in pezzi da un poderoso attacco Lightning Blade da parte di Andromon.

Gallantmon non riusciva più a tenere il ritmo di quegli assalti. Al contrario del D-Reaper, anche un Digimon di livello Mega aveva bisogno di recuperare le forze. "Hanf... hanf...  non... non posso credere... che stiamo combattendo tutti assieme... e ciò nonostante non riusciamo a fermarlo..." ansimò, parlando ora con la voce di Takato, che suonava quasi stridente quando proveniva dalla sua possente figura corazzata. "Ma... dobbiamo continuare... se solo riuscissimo a far guadagnare abbastanza tempo a Sakuyamon, allora forse ci sarebbe una possibilità..."

MegaGargomon annuì e riprese il suo attacco con sempre maggiore convinzione, sperando di distrarre ancora un po' il D-Reaper ed impedirgli di concentrare tutti i suoi attacchi in un unico punto...

 

oooooooooo

 

Il frastuono e la confusione della battaglia riecheggiavano in una vasta area, tutt'attorno al punto in cui il mostruoso D-Reaper era emerso. Altri Digimon si dirigevano verso il luogo in cui i destini del Mondo Digitale stavano per essere decisi, ognuno apportando quel po' di aiuto che era in grado di offrire. Digimon che volavano, Digimon che scavavano, Digimon che si inerpicavano sulle pareti di roccia come se camminassero su una distesa erbosa... un esercito di creature digitali che combattevano per la loro sopravvivenza e per il loro mondo, mettendo da parte almeno per il momento la reciproca animosità. Era uno spettacolo che molti avrebbero definito suggestivo...

Ma per qualcuno, quella situazione rappresentava un'occasione irripetibile per ottenere ciò che voleva.

Makuramon, il Deva Scimmia, era rimasto ben nascosto e stava cercando di capire cosa stesse accadendo. Ben presto, la sua mente acuta era stata in grado di comprendere la situazione... e soprattutto, che il Sovrano Zhuqiaomon si era alleato con gli umani per cercare di porre fine alla minaccia del D-Reaper.

Sulle prime, Makuramon aveva provato rabbia ed indignazione. Poi, la sua parte più razionale gli aveva permesso di comprendere meglio la necessità di lavorare assieme per fermare il D-Reaper ed impedire la distruzione del Mondo Digitale. In effetti, aveva ammesso Makuramon, certi fini richiedevano mezzi spiacevoli.

Ovviamente, questo non voleva dire che simili alleanze dovessero durare... E sicuramente il supremo Zhuqiaomon sarebbe stato contento se Makuramon avesse già preparato qualche sorpresa per quei disgustosi umani...

In effetti, stava riflettendo in quel momento Makuramon, mentre si avvicinava con circospezione ad un punto dove la battaglia infuriava... sarebbe stato deliziosamente ironico eliminare gli umani con la stessa arma con la quale loro speravano di eliminare i Digimon. Sarebbe stato per lui il modo migliore per dimostrare il suo valore al suo Sovrano...

E aveva già in mente un piano...

Con attenzione, Makuramon si avvicinò al luogo da cui provenivano urla, schianti e suoni di combattimento. Si nascose dietro un muro di roccia e diede un'occhiata a quello che stavano facendo i Digimon... e riuscì a distinguere un gruppo di Digimon più grandi di lui, tra cui un Monochromon e un Kokatorimon, che stavano combattendo contro un enorme chiazza di materia rosso-violacea che emergeva da una fenditura nel terreno. Ogni tanto, la creatura informe cercava di sferrare un attacco, che veniva a malapena respinto dai Digimon difensori...

"Volcanic Strike!" ringhiò il Monochromon, spalancando le fauci e scagliando una palla di fuoco contro il frammento del D-Reaper. La cosa senza forma si irrigidì di colpo, e il suo corpo assunse la consistenza dell'acciaio, in completo spregio ad ogni legge della fisica. La palla di fuoco si schiantò sul corpo della mostruosità, ma non riuscì ad infliggere danni consistenti, e il D-Reaper reagì estendendo una raffica di spuntoni dal proprio corpo e scagliandoli come tanti dardi. La maggior parte dei Digimon riuscirono a scansarsi... ma uno di essi, un Raidramon, non ebbe la prontezza di riflessi, e gli spuntoni lo colpirono trafiggendo la sua armatura come tanti coltelli roventi che penetravano nel burro. Il drago elettrico emise un acuto ruggito agonizzante prima di crollare al suolo e dissolversi in tante stringhe di dati che si dispersero un attimo dopo...

E il resto dei Digimon, come spronati dalla fine del loro compagno, moltiplicarono i loro sforzi e si mossero rapidamente attorno al frammento del D-Reaper, che riprese a creare una raffica di pseudopodi con i quali cercò di avviluppare gli altri Digimon. Il Kokatorimon del gruppo emise uno stridio rabbioso, e i suoi occhi si accesero di una luce bianca che esprimeva rabbia e paura al tempo stesso.

"Petra Fire!" esclamò il Digimon pennuto, per poi scagliare un raggio luminoso argentato dai suoi occhi. Da quella distanza non era possibile mancare il bersaglio, e infatti l'attacco raggiunse quella porzione del D-Reaper, i cui movimenti rallentarono di colpo mentre intere porzioni della sua massa informe si irrigidivano a vista d'occhio. Nel giro di pochi secondi, l'intera pozza di gelatina rossastra si era trasformata in pietra... e Monochromon attaccò di nuovo con il suo Volcanic Strike. Questa volta, il D-Reaper non potè fare nulla per difendersi, e il colpo lo raggiunse in pieno, mandando in pezzi la pietra in cui era stato trasformato! Ciò che rimaneva di quella porzione del programma distruttore si ritirò, mentre i pezzi di pietra si disperdevano tutt'attorno. Alcuni di questi caddero vicino al nascondiglio di Makuramon... e il Deva Scimmia sussultò quando vide che stavano già lentamente riprendendo il colore e la consistenza che avevano in precedenza.

Detto questo, riflettè rapidamente il Deva Scimmia, questa era la prova che quella mostruosità era proprio quello che gli serviva.

"Ottimo! Sarà un piacere vedere le facce dei disgustosi esseri umani quando si renderanno conto che lo strumento della loro fine sarà quella che credevano essere la loro migliore arma!" sghignazzò. Puntò una mano contro alcuni frammenti che stavano recuperando la loro conformazione originaria, e creò una barriera sferica di forza attorno ad essi, osservando poi mentre i frammenti si trasformavano in grosse pozze di gelatina rossastra che si riunirono in un'unica massa semisolida. Il frammento del D-Reaper si agitò per qualche istante, poi cessò di scagliarsi contro le pareti, evidentemente pensando che sarebbe stato controproducente tentare ancora.

Ancora per qualche istante, il vile Deva Scimmia restò a guardare e mantenne la distanza di sicurezza mentre attendeva che il liquido rossastro smettesse di ribollire. Poi, con suo grande sollievo, la materia informe cessò di agitarsi, e Makuramon chiuse le dita della mano e fece restringere il campo di forza in modo da mantenere quel frammento di D-Reaper in uno stato fluido e concentrato. I suoi occhi fissarono come affascinati quella cosa informe che fluiva in maniera inquietante sulle pareti invisibili del campo di forza creato da Makuramon. Doveva ammettere che quei dannati umani dovevano avere tra loro qualchemente un po' meno rozza. Dopotutto, era stato un umano a creare quel programma in grado di annientare i Digimon e l'intero Mondo Digitale...  E forse avrebbero anche potuto avere successo, se non fosse stato perchè Zhuqiaomon-sama era riuscito a prenderli in contropiede. Comunque, molto presto si sarebbero pentiti della loro tracotanza.

"Heheheheee... molto carini, a cercare di farci fuori in questo modo." sghignazzò Makuramon. "Scommetto che pensavate di usare questo programma per risolvere il problema Digimon una volta per tutte, eh? Bene, bene... sfortunatamente per voi, molto presto la vostra soluzione vi si rivolterà contro. Fate, fate pure, intanto... risolvete pure i nostri problemi quanto volete. Ma non appena non avremo più bisogno di voi... dovrete sparire! Soltanto una razza potrà ereditare il futuro, e saremo noi Digimon!"

Con un gesto sicuro del braccio, Makuramon rimpicciolì la sfera che conteneva il frammento del D-Reaper e la nascose nelle pieghe del suo vestito, per poi scivolare furtivamente dalla parte opposta rispetto allo scontro. Per il momento, quello che doveva fare era tenersi a distanza di sicurezza... ma comunque abbastanza vicino da poter tenere d'occhio come evolveva la battaglia. E se tutto fosse andato come doveva andare... aveva pronta una bella sorpresa per quei disgustosi Tamers.

"Hehehee... sicuramente, Zhuqiaomon-sama apprezzerà la mia previdenza!" disse tra sè, mentre dava un'occhiata alla sfera trasparente ribollente di materia color magenta. "Alla fine, non saranno i miei colleghi Deva a prevalere con la forza bruta di cui vanno tanto fieri... sarò io, con la mia sagacia e la mia astuzia!"

 

oooooooooo

 

Una volta di più, Beelzemon provò un vago senso di disgusto quando ripensò al fatto che in quel momento stava aiutando i suoi nemici. Con un ringhio furioso, il Demone della Gola sparò una raffica di colpi contro alcune sfere fluttuanti di materia violacea che minacciavano di ingoiarlo, e le ridusse in stringhe di dati che ritornarono alla massa informe del D-Reaper.

"Tsk... speravo di togliermi di mezzo questa seccatura in fretta, ma vedo che qui si fa lunga." brontolò tra sè. "Se solo non fosse per il fatto che dobbiamo collaborare, se voglio prendermi la rivincita su Gallantmon..."

I suoi sensi acuti lo avvertirono di un nuovo pericolo, una frazione di secondo prima che diverse "sbarre" fatte di materia rossastra si levassero tutt'attorno a lui dal corpo del D-Reaper, imprigionandolo ed impedendogli di fuggire. Il D-Reaper cominciò immediatamente a stringere la trappola attorno al Demone della Gola, ma quest'ultimo, per nulla preoccupato, sguainò i suoi letali artigli, attorno ai quali si era già formata una fumante aura nera. Beelzemon ghignò, come se volesse prendere in giro il tentativo del D-Reaper di intrappolarlo, e si apprestò a tagliare le sbarre non appena si fossero avvicinate...

Ma non ebbe il tempo di agire. La punta di una lancia falciò improvvisamente le sbarre sulla sinistra di Beelzemon e le fece cadere in pezzi con un acuto stridio metallico. Sorpreso ed infastidito, il Demone della Gola sferrò il suo attacco Darkness Claw contro le sbarre sulla sua destra e le distrusse, poi guardò nella direzione da cui era provenuto quell'aiuto che non aveva chiesto...

Gallantmon. Ovviamente. Non poteva che essere lui.

"Non avevo chiesto il tuo aiuto." ringhiò Beelzemon con acredine, fissando astiosamente il Cavaliere Reale. Era venuto per vantarsi della sua forza ed umiliarlo ulteriormente? Non poteva esserci altro motivo, dal punto di vista di Beelzemon.

"Se è per questo, nemmeno noi avevamo chiesto il tuo, ma eccoci qui." rispose Gallantmon, parlando con la voce dal tono ingenuo di Takato. Beelzemon alzò gli occhi al cielo. Era possibile che quel moccioso umano fosse davvero così privo di discernimento? Stava per rispondergli, ma vide che il D-Reaper stava per attaccare di nuovo...

Una raffica di esplosioni scosse l'enorme massa scarlatta quando Orochimon, avvinghiato su un picco di roccia vicino, scagliò contro di esso una raffica di proiettili energetici e costrinse il D-Reaper ad una temporanea ritirata. Gallantmon fece cenno a Beelzemon di restare in guardia (come se ce ne fosse bisogno, riflettè tra sè il Digimon motociclista) e volò verso un'altra sezione del D-Reaper, che minacciava di travolgere alcuni Digimon difensori.

Beelzemon si segnò anche questa. Avrebbe avuto tempo e modo, più tardi, di farla pagare a Gallantmon per la sua condiscendenza. Per adesso, doveva pensare a sopravvivere e diventare più forte...

 

oooooooooo

 

Sakuyamon allontanò freneticamente da sè i tentacoli del D-Reaper, muovendo rapidamente la sua asta da combattimento ed intercettando ogni attacco della creatura digitale. Ma quest'ultima aveva previsto la reazione dell'avversaria e cercò di coglierla di sorpresa in un altro modo - sfruttando il suo controllo pressochè totale su ogni singola parte della sua immensa massa, il D-Reaper fece emergere un enorme pseudopodo di materia gelatinosa proprio sotto la Digimon e lo fece espandere nel tentativo di fagocitarla. Sakuyamon fece appena in tempo ad accorgersi della mossa dell'avversario - si spostò guidata unicamente dall'istinto, e sentì il disgustoso suono di materiale organico quando l'arto gelatinoso si chiuse sull'aria, mancandole la gamba di pochi centimetri.

Ma il D-Reaper rielaborava le sue tattiche con velocità insostenibile. Il tentacolo di materia gelatinosa si spostò di colpo e sferrò un attacco che centrò Sakuyamon e la fece cadere a terra con un grugnito di disappunto... e una frazione di secondo dopo, dei tentacoli più piccoli emersero dal terreno e avvinghiarono i polsi e le caviglie della Digimon sciamana, che cercò disperatamente di dibattersi per sfuggire alla presa. All'interno della sua sfera di dati, Ruki emise un breve lamento di dolore quando sentì qualcosa che le stringeva gli arti con una forza spaventosa - quello che capitava al suo corpo digitale, ora si ripercuoteva su di lei.

"Uuuuugh..." mormorò, sentendo i legacci invisibili che le stringevano i polsi e le caviglie come delle morse. La Tamer cercò di svincolarsi, ma il D-Reaper la tratteneva con una forza sovrumana, lasciandola del tutto indifesa. La mostruosità digitale sollevò uno pseudopodio davanti a Sakuyamon e si apprestò a fagocitarla...

"M-Maledizione... non... non posso lasciare che finisca così... Renamon... Renamon, mi senti? Dobbiamo fare qualcosa... dobbiamo liberarci!" esclamò Ruki dalla sua sfera di dati.

La voce di Renamon riecheggiò nuovamente nella mente della ragazzina. La volpe ninja restava calma e controllata, ma Ruki percepiva che si trattava di una calma data dalla rassegnazione. "Sto facendo tutto il possibile, Ruki." disse. "Ma il D-Reaper ha una forza enorme. Non riesco a contrastarlo..."

"Allora... questo vuol dire che la nostra corsa finisce qui?" mormorò Ruki, guardando con rabbia la massa del D-Reaper che ormai occupava tutto il suo campo visivo. "Maledizione... mi spiace, Renamon. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me... e ti chiedo scusa se non sono stata una Tamer abbastanza capace."

Ebbe come l'impressione di sentire Renamon che annuiva stoicamente. "Non avrei potuto chiedere una Tamer migliore di te, Ruki. E' stato un onore." affermò.

Ma la fine non arrivò mai. Prima che il D-Reaper potesse agguantare Sakuyamon ed assorbirla nella sua massa, una raffica di bolle colorate apparve davanti a lei... e lo pseudopodio che stava per raggiungere la Digimon sciamana entrò in contatto con esse emettendo un sibilo inquietante, come quello di acciaio che veniva corroso dall'acido! La cosa informe si ritirò, e il kernel del D-Reaper cominciò a vibrare freneticamente, cosa se quella cosa mostruosa fosse rimasta scioccata ed incredula per quello che era appena successo!

"Ocean Love!" La vocetta melodiosa di MarineAngemon riecheggiò per un attimo attorno a Sakuyamon, e il piccolo Digimon rosa passò rapidamente davanti all'arto informe del D-Reaper e vicino al suo corpo innaturale, a pochi centimetri dalla morte. Aprì le braccia e creò altre bolle, che si fermarono a pochi centimetri dal D-Reaper e gli impedirono di agire. La mostruosità digitale cercò di afferrare MarineAngemon con un altro dei suoi tentacoli, ma la creaturina rosa si protesse creando altre bolle e impedendo al programma distruttore di toccarlo. Ogni volta che una parte del D-Reaper toccava le bolle di MarineAngemon, una sezione di materia rossastra si dissolveva, e il D-Reaper sembrava provare qualcosa di simile al dolore.

"Ruki-san... ehm, voglio dire... Sakuyamon, tutto a posto?" chiese Kenta, arrivando di corsa e tenendosi vicino alla bolle di MarineAngemon. I tentacoli che bloccavano a terra la Digimon sciamana si erano ritirati, reagendo a loro volta al tocco della barriera protettiva, e Sakuyamon era riuscita a rimettersi in piedi. "Non... non sei ferita, vero?"

Sakuyamon restò per un attimo sbalordita. Ruki doveva ammetterlo, non si era aspettata tanto fegato da parte di Kenta. "Io sto bene. Ma tu non dovresti avvicinarti tanto al D-Reaper. MarineAngemon non riuscirà a tenerlo fermo troppo a lungo." affermò, mentre dava un'occhiata al piccolo Digimon rosa che creava dei piccoli muri di bolle tutt'attorno al programma distruttore. Il D-Reaper, pur essendo privo di emozioni, sembrava esitare ad interagire con la protezione, e questo avrebbe dato a Sakuyamon il tempo di sferrare un contrattacco decisivo. "Comunque... grazie per l'aiuto."

Gli occhi di Kenta si spalancarono deliziati dietro le lenti dei suoi occhiali. "C-come hai detto? G-G-Grazie? La Regina dei Digimon in persona mi ha ringraziato?" esclamò il ragazzino. "Woooow! Ragazzi, questa sì che è una novità! Sono riuscito a farmi ringraziare dal pezzo di ghiaccio Ruki Makino in persona! Sono o non sono un grande?"

"Se non ti togli di mezzo, ti ringrazierò facendoti sloggiare con un calcio nel sedere!" tagliò corto Sakuyamon, parlando interamente con la voce di Ruki! "Togliti di mezzo, o quella cosa ti farà fuori!"

Kenta sgranò gli occhi e deglutì rumorosamente mentre cercava di allontanarsi quanto poteva dal D-Reaper senza attirare la sua attenzione. Per sua fortuna, la mostruosità sembrava impegnata a cercare di aggirare le barriere protettive che MarineAngemon aveva eretto attorno a lui, e considerò Kenta come un bersaglio secondario. Ci sarebbe stato il tempo di cancellarlo una volta neutralizzati quei due bersagli più pericolosi...

Ma Sakuyamon aveva avuto il tempo di riprendersi e rimettersi in guardia. Con uno scatto improvviso, la Digimon sciamana alzò la sua arma e creò alcuni proiettili energetici a forma di volpe attorno a sè, per poi mandarle una alla volta contro il nucleo del D-Reaper.

"Spirit Strike!" esclamò Sakuyamon, mettendo quanta più energia le era possibile in quell'attacco, ed indirizzando tutti i suoi proiettili contro un unico punto sulla sfera di luce rossa baluginante. Quando il D-Reaper si accorse della minaccia, era troppo tardi per tentare qualsiasi cosa, e i colpi di Sakuyamon si schiantarono su di lui uno alla volta, non lasciandogli scampo. Le pareti della sala sembrarono vibrare, e le estensioni di sè che il mostro aveva creato iniziarono a tremare e si dissolsero in una pioggia di fluido violaceo. Sakuyamon creò una barriera energetica attorno a sè per evitare il contrattacco che il D-Reaper non tardò a sferrare, facendo piovere una raffica di proiettili di fluido rossastro su di lei... ma ora le diventava chiaro che il D-Reaper non aveva una strategia pronta per una simile evenienza, e stava piuttosto cercando freneticamente di rallentarla per avere il tempo di elaborare qualcosa...

"Heh. Per essere una creatura priva di emozioni, mi sembra che adesso questo mostro cominci ad avere paura." commentò Ruki con un sorrisetto arguto. Sakuyamon volò via dalla sua posizione ed evitò di farsi colpire dal D-Reaper, i cui movimenti frenetici lo avevano portato ad entrare in contatto con alcune delle bolle protettive di MarineAngemon. La reazione fu immediata - un intera sezione del corpo del D-Reaper venne dissolta, e la creatura digitale sembrò quasi tremare mentre cercava di trovare un'altra angolazione da cui attaccare Sakuyamon. Ma quest'ultima non aveva intenzione di dargli tregua. Si sollevò in volo e usò la sua asta da combattimento per colpire l'avversario, facendolo barcollare quel tanto che bastava per avere il tempo di sferrare un altro attacco.

Sakuyamon si fermò a mezz'aria,le braccia stese lungo i fianchi, e un'espressione calma e quasi estatica apparve sul suo volto, mentre dal terreno cominciavano a levarsi delle bolle della stessa materia di cui era fatto il D-Reaper. Le sfere cominciarono a salire verso Sakuyamon e a circondarla, ma la Digimon non si allarmò, e continuò a concentrarsi. Un canto lontano, intonato da una calda voce femminile, cominciò a riecheggiare nell'antro del D-Reaper... e il corpo di Sakuyamon venne avvolto da una brillante aura gialla simile ad una fiammata eterea. Le bolle create dal D-Reaper cominciarono a vibrare e a muoversi freneticamente, orbitando attorno a Sakuyamon nell'apparente tentativo di intrappolarla. La Digimon sciamana cominciò a levitare verso il soffitto, e le bolle del D-Reaper la seguirono, mentre il terreno sotto di lei cominciò a ribollire come se si stesse fondendo!

"Che... che succederà ora?" si chiese Kenta, tenendosi ben stretto a MarineAngemon. Il ragazzino con gli occhiali sussultò per la paura e la sorpresa quando un'intera sezione di terreno si sollevò, e una colonna di materia semifluida si sollevò verso Sakuyamon nel tentativo di fagocitarla!

Sakuyamon salì ancora, finchè non fu talmente vicina al soffitto da poterlo quasi toccare estendendo una mano. Poi, si fermò e portò la sua attenzione alla colonna di materia rossastra che si stava avvicinando pericolosamente. Ancora un po' e Sakuyamon sarebbe stata schiacciata contro il soffitto...

Ma la Digimon aveva altri piani. L'aura gialla attorno al suo corpo si accese con ancora maggiore veemenza, e Sakuyamon puntò la sua asta da combattimento contro il D-Reaper, sferrando poi una raffica di colpi contro la colonna di materia semifluida. Ad ogni colpo, la sostanza innaturale veniva dispersa e si infrangeva in centinaia di schizzi semisolidi. Il colpo successivo divise in due la massa ribollente. Il D-Reaper si fermò per un attimo, come se avesse bisogno di riprendere fiato dopo l'attacco di Sakuyamon... e quest'ultima si concentrò al massimo e sprigionò tutta la sua energia in un unico, devastante attacco!

Un'ondata di luce dorata eruppe dalla Digimon e travolse ogni parte del D-Reaper che incontrava, cancellandone i dati e facendo retrocedere la mostruosità digitale! Il kernel cominciò a vibrare, messo di fronte ad un fenomeno che non riusciva ad analizzare, e cercò di ricorrere alle sue difese, ma non c'era nulla che potesse fare. Una tremenda esplosione scosse la spelonca, e Kenta e MarineAngemon si ripararono alla meglio mentre il kernel del D-Reaper veniva travolto...

 

oooooooooo

 

All'esterno, la massa informe del D-Reaper accusò immediatamente le conseguenze dell'attacco di Sakuyamon. Con un gorgoglio terrificante, l'immensa mostruosità cominciò a ribollire e a ritirarsi, e tutte le appendici e le strutture che si erano formate dal suo corpo crollarono in breve tempo. Tentacoli, spuntoni, pseudopodi... ogni cosa si ritirava nel corpo principale o rinsecchiva fino a trasformarsi in dati inoffensivi, che si disperdevano poi nei cieli di DigiWorld. I Digimon, piacevolmente sorpresi da quell'improvviso sviluppo, iniziarono ad attaccare con maggiore decisione, e scagliarono tutti i loro attacchi contro l'enorme massa informe, facendola retrocedere sempre di più!

"Guardate!" esclamò Ryo sgranando gli occhi. "Ho l'impressione che Ruki-san e Renamon ce l'abbiano fatta!"

"C'è anche Kenta-kun da quelle parti..." disse Hirokazu preoccupato. "Spero che stia bene..."

"Adesso andiamo a raggiungerli." rispose con decisione IceLeomon. Il possente guerriero-leone aveva protetto Juri con tutte le sue forze, e sentiva la stanchezza della lotta, ma sembrava ancora disposto a sostenere uno scontro con il D-Reaper e le sue emanazioni. "Juri, va tutto bene? Non sei ferita, vero?"

Juri si diede un'occhiata, sentendosi al tempo stesso stanca e sollevata. "Io... io sto bene, IceLeomon-sama. Ma Ruki-san e Kenta-san... sono ancora là dentro?" chiese la bambina castana, lo sguardo fisso verso il punto in cui i suoi due amici erano scomparsi. Il D-Reaper si stava ritirando, come un lago che si prosciugava a vista d'occhio, e dovunque scomparisse si lasciava dietro un terreno brullo e rinsecchito, privato di ogni forma di vita.

Sempre più rapidamente, il D-Reaper continuò a ritirarsi, e Ryo tirò un sospiro di sollievo quando un esausto ma trionfante Cyberdramon atterrò vicino a lui. "Il D-Reaper non riesce più a mantenere la sua forma." affermò. "Ruki-san e Renamon sono riusciti a raggiungere il suo kernel e disattivarlo. Adesso il D-Reaper sta regredendo lentamente fino a tornare alla sua forma originale ed inoffensiva."

"Allora... allora ce l'abbiamo fatta, vero?" chiese speranzoso Hirokazu. "Kenta-kun e la Reginetta... tornano indietro, vero?"

Cyberdramon serrò gli occhi mentre guardava in lontananza. "Dovrebbero... almeno, spero che sia così..." mormorò Ryo, gli occhi fissi nello stesso punto in cui il suo Digimon stava guardando...                             

 

    

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CONTINUA...

 

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Capitolo 44
*** Ritorno nel Mondo Reale ***


Digimon Tamers Reload

 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: JusticeGundam

 

 

 

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Capitolo 44 - Ritorno nel Mondo Reale

 

Tutti i presenti restarono ad attendere con il fiato sospeso mentre la massa informe che era il D-Reaper continuava a ritirarsi, ormai incapace di mantenere la sua funzione. Ovunque attorno a loro le pozze di fluido purpureo si prosciugavano, e si lasciavano dietro distese di roccia perfettamente levigata e ripulita. Non era rimasto nulla dei Digimon che erano stati travolti da quel mare innaturale.

 

"Andiamo, Ruki-san... Renamon-san..." mormorò Gallantmon con evidente apprensione, malgrado l'elmo con cimiero che nascondeva quasi tutto il suo volto. "Presto, Kenta-kun, uscite di lì, prima che sia troppo tardi!"

IceLeomon e Juri staano a loro volta guardando verso la massa del D-Reaper, e la bambina castana pregava silenziosamente che Ruki, Kenta e i loro Digimon se la cavassero... e dopo diversi secondi di pura tensione, le sue preghiere vennero esaudite. Una grossa bolla luminosa emerse lentamente dalla massa informe, tagliando il corpo del D-Reaper con la stessa facilità di un coltello rovente nel burro... e un attimo dopo, la sfera luminosa apparve pienamente alla vista dei presenti, rivelando che al suo interno c'erano Ruki, Renamon, Kenta e MarineAngemon. Quest'ultimo si era piazzato al centro dell'enorme bolla e si stava concentrando per tenere la bolla attiva, proteggendo tutti coloro che si trovavano al suo interno dalla massa corrosiva.

 

"Guardate, eccoli lì!" esclamò MegaGargomon, parlando con la vocetta di Terriermon, che suonava veramente strana proveniente da un robot così massiccio. "Heh... lo sapevo che ce l'avrebbero fatta!"

"La Regina dei Digimon non si smentisce mai." commentò Ryou con un sorriso di intesa. Ruki rispose guardandolo con espressione infastidita, come ad intimargli di non dire altre stupidaggini.

Juri tirò un sospiro di sollievo e si asciugò un po' di lacrime con il dorso della mano, mentre attorno a loro i Digimon festeggiavano la sconfitta dell'abominio che fino a pochi istanti prima era sembrato inarrestabile. Finalmente, MarineAngemon chiuse gli occhi e fece scomparire la bolla di energia che proteggeva i suoi compagni, permettendo a Ruki, Renamon e Kenta di poggiare finalmente i piedi a terra. Gallantmon e MegaGargomon atterrarono a loro volta e sciolsero la fusione, tornando ad essere rispettivamente Takato e Guilmon, e Jenrya e Terriermon. Il Tamer cinese barcollò e si portò una mano alla fronte, non ancora abituato allo scombussolamento che seguiva al momento di sciogliere la Bio-Evoluzione.

 

"Ruki-san! Renamon-san, Kenta-san!" esclamò Takato. Lui e Guilmon raggiunsero rapidamente i loro compagni per sincerarsi delle loro condizioni, e il piccolo dinosauro rosso fece giusto in tempo a sorreggere la ragazzina che stava per cadere in ginocchio in preda ad una tremenda debolezza. Quella battaglia le aveva fatto esaurire le forze... e anche Renamon, pur mantenendo la sua dignità, si vide costretta ad appoggiarsi con una mano alla parete di roccia più vicina. Kenta, invece, non sembrava stanco fisicamente... ma era talmente spaventato che faceva fatica a muovere anche un solo passo.

"Hey, Kenta! Kenta, amico, ci sei?" chiese Hirokazu, giungendo a fianco del suo amico e scuotendolo delicatamente con una mano sulla spalla. Come se Kenta si fosse improvvisamente svegliato da una profonda ipnosi, il ragazzino ebbe un sobbalzo e si trattenne gli occhiali sul naso con una mano, cercando di non far vagare chissà dove la sua attenzione.

 

"Sì... credo... credo di essere tutto intero... ragazzi, se non farò mai più una simile esperienza, sarà ancora troppo presto!" si lamentò Kenta. "G-Grazie, MarineAngemon... se non fosse stato per te, non so come ce la saremmo cavata!"

 

"Mooooon!" esclamò allegramente il minuscolo angelo, sbattendo le ali e muovendo le antenne.

"Heh... non ce la saremmo cavata, credimi." rispose Ruki, come sempre senza filtri. "Saremmo rimasti intrappolarti là dentro... e tanti saluti."

Mentre il D-Reaper continuava a ritirarsi, e i Digimon superstiti esultavano per lo scampato pericolo che tutto il loro mondo aveva passato, Takato e Guilmon si fecero avanti... e il ragazzino, in un impeto di sollievo, abbracciò Ruki e Kenta, con grande sorpresa ed imbarazzo della ragazzina dai capelli rossi! "Hey! Che cosa... ma che ti salta in mente, occhialoni?" protestò Ruki.

 

"Scusa, Ruki-san... è che sono felice di rivedervi, tutti e due!" rispose Takato.

"Già... Takato-kun ha ragione, anch'io ero preoccupata per voi!" proseguì Juri, avvicinandosi a Ruki e guardandola con sollievo e gratitudine. "Per... per un attimo, quando ho visto il D-Reaper che si ritirava, ho temuto che voi foste rimasti là dentro..."

"E tu, Renamon, tutto ok?" chiese Terriermon. "Momentai!"

 

La volpe ninja riprese rapidamente la sua immancabile compostezza e si lisciò la pelliccia con una mano. "Ringrazio per l'interessamento, ma sto bene." affermò. "Se bastasse così poco a mettermi fuori combattimento, non sarei degna di essere la partner di Ruki."

"Hehee... sei tosta come sempre, Renamon!" esclamò felice Guilmon. "Guardate, abbiamo vinto! Quella grossa cosa di gelatina rossa se ne sta andando!"

"Assieme a molti Digimon, purtroppo..." rispose Alice, anche se effettivamente era grata del fatto che il D-Reaper fosse stato fermato prima che il Mondo Digitale subisse troppi dannni. Al suo fianco Dobermon continuava ad annusare l'aria, attento che il programma distruttore non avesse un ultimo colpo di coda... ma per fortuna, non accadde nulla. Ormai privato del nucleo funzionale che ne consentiva l'espansione, il D-Reaper stava rapidamente tornando al suo stato di quiescenza.

 

"Sembra proprio che la minaccia sia stata sventata..." affermò Mihiramon, nel cui tono di vioce si poteva sentire sollievo, ma anche un pizzico di amarezza. "Avrei preferito non dovermi alleare con degli umani, ma immagino che a questo punto vada bene così. Immagino che questo significhi che i Digimon del quadrante sud non hanno più il permesso di bio-emergere nel Mondo Reale."

"Zhuqiaomon-sama è stato molto chiaro a riguardo." affermò Vajiramon. "Da oggi in poi, non sarà più possibile intraprendere azioni ostili contro gli esseri umani. E i partner dei Tamers avranno il permesso di restare con loro nel Mondo Reale. Detto questo... non siamo obbligati a farci piacere gli umani. Tutto quello che dobbiamo fare è lasciarli perdere."

 

Il Deva Tigre alzò le spalle, accettando l'idea con un po' di riluttanza. "Bah. Immagino che almeno sia il caso di rispettarli per aver aiutato a risolvere i problemi che ci hanno provocato." affermò. "Ma non credo proprio che tutti i Digimon la penseranno in questo modo. E ancora non vedo Makuramon... dove sarà finito? Dalla fine della battaglia, ne abbiamo completamente perso le tracce."

"Sarà andato a nascondersi da qualche parte." affermò la testa principale di Orochimon. Il Digimon idra scivolò silenziosamente a fianco di Vajiramon, che sobbalzò in maniera quasi impercettibile quando se lo vide improvvisamente vicino. "Dopo che i Tamers gli hanno dato una lezione, avrà avuto paura, e adesso non vuole più comparire di fronte a Zhuqiaomon-sama per paura di essere punito."

 

"Beh, che faccia quello che vuole." sibilò Santiramon, il Deva serpente. "Per adesssso, quello che ci interessssa è che il vero nemico ssssia sssstato debellato."

 

 

oooooooooo

 

 

Mentre attorno a lui i Digimon e gli umani si permettevano un po' di rilassatezza dopo che la terribile minaccia a DigiWorld era stata sventata, Beelzemon osservava senza cambiare espressione ciò che il D-Reaper aveva lasciato dietro di sè. Rocce, terreno e altri elementi geologici erano stati letteralmente lucidati, privati di ogni forma di vita digitale, e vaste sezioni di DigiWorld erano state ridotte a sterili deserti, ma il Mondo Digitale era sopravvissuto, e col tempo sarebbe riuscito a tornare ai fasti di un tempo.

 

Per Beelzemon, tuttavia, quel risultato non era soddisfacente. Il suo scopo ultimo non si era ancora realizzato. Non aveva potuto avere la sua rivincita su Gallantmon e vendicarsi dell'umiliazione subita. E in quel momento, il Demone della Gola teneva d'occhio Takato e Guilmon, da poco tornati dal loro gruppo di amici e intenti a festeggiare con loro la vittoria.

Beelzemon serrò gli occhi, provando una sensazione di fastidio... e in fondo, anche di delusione. Nonostante tutto il suo potere, da solo era riuscito a fare soltanto fino ad un certo punto... e lo stesso valeva per Gallantmon, e per il resto del suo gruppo. Se avessero agito da soli, sarebbero stati fagocitati dal D-Reaper, e probabilmente l'ultima speranza di DigiWorld sarebbe sparita con loro.

 

Invece collaborando, nonostante tutti i dissapori che permanevano tra gli abitanti dei due mondi, erano riusciti a fermare quella mostruosità apparentemente invincibile. E questo, per Beelzemon, era un sonoro schiaffo alle sue convinzioni. Se una persona o un Digimon era davvero forte, allora non aveva bisogno dell'aiuto degli altri, giusto?

 

Beelzemon scosse la testa e rinfoderò le sue pistole. In quel momento, non aveva nessuna voglia di combattere. Affrontare Gallantmon ora che le sue due "componenti" erano affaticate avrebbe dimostrato soltanto vigliaccheria da parte sua. E Beelzemon voleva uno scontro leale. Solo così avrebbe potuto dimostrare di essere davvero il più forte dei due.

 

Con espressione cupa, Beelzemon spiccò un agile balzo e fluttuò in aria per un lugo tratto, fino ad atterrare su un piedistallo di roccia non troppo lontano dal gruppo. Guilmon fu il primo ad accorgersi che il Demone della Gola si stava avvicinando, prima ancora che atterrasse, e i suoi occhi si strinsero pericolosamente un attimo prima che il dinosauro rosso si voltasse in direzione del Digimon motociclista.

 

"Impmon! Non vogliamo combattere con te, in questo momento!" esclamò Guilmon. Allarmato, Takato si piazzò davanti a Guilmon, il D-Power ben stretto in una mano per far vedere a Beelzemon che non aveva paura di lui. Tutti i Tamers guardarono con aria tesa in direzione di Beelzemon, e Ruki in particolare si passò una mano sulla fronte in modo da dare l'impressione di essere ancora nel pieno delle forze e pronta a bio-evolvere ancora una volta con la fedele Renamon.

 

Per fortuna, neanche Beelzemon aveva intenzione di battersi. "Tsk! Dovrei strizzarvi il collo anche solo per avermi chiamato col nome di quel debole senza fegato... ma in questo momento non sono qui per combattere." affermò. "Voglio solo dire una cosa. Non crediate di esservi sbarazzati di me, mocciosi. Questa è solo una tregua momentanea... la prossima volta che ci incontreremo, sarò io a prendere la testa di Gallantmon! Non ve lo dimenticate!"

Beelzemon si voltò di scatto e balzò via, lasciandosi dietro il gruppo dei Tamers che lo osservavano con vari tipi di reazione al suo comportamento. Ruki sembrava decisa a non lasciarsi cogliere alla sprovvista, mentre Hirokazu sospirò e scosse la testa.

 

"Seriamente... quel tizio dovrebbe smetterla di prendersi così sul serio e di fare il duro." affermò Hirokazu. "Non lo sa che il look da Hell's Angels è ormai fuori moda?"

"Fuori moda! Fuori moda!" ripetè Hagurumon, facendo tintinnare gli ingranaggi che lo componevano.

"Sono d'accordo. Per me quel tizio dovrebbe pensare più positivo e darsi una calmata!" commentò Terriermon.

La piccola Shuichon, arrivata in quel momento assieme a Lopmon, fece il suo commento. "Mo-men-tai!"

"Hey! Quella è la mia battuta!" protestò scherzosamente Terriermon.

 

Takato sospirò stancamente. Anche se ormai aveva caito come andavano le cose nel Mondo Digitale e che lì le regole erano diverse, continuava a trovare terribile l'ossessione che molti Digimon avevano per la forza e l'evoluzione. E Beelzemon non era altro che il risultato finale di quella filosofia basata sulla legge del più forte.

"Tutto okay, Takatomon?" chiese Guilmon sbattendo gli occhi. "Sei preoccupato per quello che ha detto Impmon?"

 

Il ragazzino alzò le spalle. "Preoccupato... non è proprio la parola esatta, Guilmon." affermò. "Piuttosto... mi dispiace che abbia finito per diventare nostro nemico. E... non avrei mai immaginato che potesse diventare così forte."

"Per adesso, la minaccia più importante è stata sventata." rispose Jenrya soddisfatto. "Dopo che avremo fatto riposare un po' i nostri Digimon, potremo segnalare la nostra posizione a Yamaki-san... e a questo punto potremo tornare nel Mondo Reale. Possiamo dire che quest'incubo è finito."

 

Takato e Guilmon si sentirono incoraggiati dalle parole del loro compagno. Adesso, se non altro, sarebbero potuti tornare a casa e ritornare alle loro vite di tutti i giorni. O almeno, questo era quello che il giovanissimo Tamer sperava con tutte le sue forze.

 

 

oooooooooo

 

 

Mentre il gruppo dei Tamers celebrava quella vittoria contro ogni probabilità, in un luogo sotterraneo ed inesplorato del Mondo Digitale, qualcuno stava tenendo d'occhio la situazione... e attendendo il momento giusto per fare la sua mossa.

 

"Perfetto. Sembra proprio che quei dannati Tamers abbiano eliminato il vero nemico per noi." disse tra sè Makuramon, dopo aver finito la sua perlustrazione, affiancato da alcuni Digimon ancora a lui fedeli. Un gruppetto di Gorillamon, Digimon dall'aspetto di scimmioni muscolosi ricoperti di pelliccia bianca, con il muso e i pettorali neri, e un cannone altamente tecnologico impiantato al posto del braccio destro, si accompagnavano al Deva Scimmia, all'erta contro ogni possibile minaccia. "Quei mocciosi hanno svolto un ottimo lavoro, questo gliello devo riconoscere. Ma questo non significa certo che ho intenzione di lasciarli andare così."

 

"Cos'ha intenzione di fare, mio signore Makuramon-sama?" chiese uno dei Gorillamon con voce roca.

Ghignando, il Deva Scimmia tirò fuori dal risvolto del suo abito un cristallo semitrasparente a forma di losanga e lo mostrò ai suoi subordinati, che trasalirono per la paura quando videro cosa si muoveva all'interno della pietra. "E' molto semplice, schiavi. Questo frammento di Ore-Digizoid che permette di conservare intatti i dati del nostro nemico. Mi è bastato prendere con me una parte di quella cosa che gli umani hanno scatenato contro di noi... e ora la posso portare nel Mondo Reale, dove la userò per fare sì che il nostro nemico annienti la razza umana anzichè noi! Non vi sembra un'idea favolosa nella sua ironia? Gli umani e i Digimon traditori verranno spazzati via dalla stessa arma con cui speravano di eliminare noi!"  

 

I Gorillamon restarono per qualche istante senza fiato, sconvolti dall'idea del loro signore... e uno di essi avanzò un'obiezione che in effetti era venuta in mente anche ad altri di loro. "Ehm... ma... perdoni il mio ardire, Makuramon-sama, ma... usare il nostro 'vero nemico', come lo chiamate voi, come un'arma contro gli esseri umani? Non... non sono sicuro che il nostro Sovrano approverà questa cosa..."

 

"Oh, non dovete preoccuparvi di questo!" rispose Makuramon con tutta calma. "Sicuramente è quello che il nostro Sovrano desidera! Ha accettato di collaborare con quei disgustosi umani perchè era il modo migliore per togliere di mezzo la loro arma, ma sicuramente il suo scopo è prendersi il tempo di organizzare un nuovo attacco al Mondo Reale e far vedere a quei vermi quale delle nostre razze è quella superiore! Io... non farò altro che risparmiargli il disturbo di attaccare il Mondo Reale. Toglierò di mezzo gli umani che ci volevano usare come loro schiavi, e tutto questo senza dover perdere neanche un Digimon! Sono sicuro che il nostro Sovrano apprezzerà la mia geniale trovata, e mi nominerà suo braccio destro al posto di quello stolto di Chatsuramon!"

 

Privatamente, alcuni dei Gorillamon pensavano che Zhuqiaomon l'avrebbe trovato solo folle, e avrebbe violentemente obiettato ad un'idea così assurda... ma ormai Makuramon sembrava essersi convinto che la sua idea sarebbe stata non solo apprezzata ma addirittura lodata da Zhuqiaomon, e sapevano che a quel punto non sarebbe stato possibile fargli cambiare idea. Makuramon non era noto per la sua tolleranza verso chi lo contraddiceva...

 

"Ma è inutile stare qui a congratularmi con me stesso per la pensata! Devo seguire quei dannati Tamers fino al loro mondo!" esclamò con decisione, stringendo a sè il cristallo di Ore-Digizoid che conteneva una piccola massa informe di denso fluido rossastro che si muoveva e si agitava come una sorta di ameba mostruosa. "Voi potete restare qui! Quando tornerò, sarà quando avrò eliminato tutti quei disgustosi umani, e la razza dei Digimon potrà finalmente prosperare!"

 

Senza attendere oltre, Makuramon si allontanò con il suo prezioso ed apocalittico bottino, lasciandosi dietro un gruppo di scioccati Gorillamon che non sapevano come comportarsi...

 

 

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Nel quartier generale di Hypnos, dopo un lungo periodo di tensione in cui le comunicazioni con il gruppo dei Tamers si erano interrotte, finalmente era arrivato un messaggio, che le collaboratrici di Yamaki avevano rapidamente individuato e passato in rassegna. Le notizie erano positive, per fortuna: il gruppo dei Tamers era riuscito a trovare il modo di collaborare con il Sovrano Digitale, anche se era stato necessario l'intervento di un'altra divinità digitale simile a Zhuqiaomon, e avevano condotto assieme un rischioso attacco all'entità digitale conosciuta come D-Reaper, che si era rivelato il vero problema da risolvere. Era stata una battaglia ardua, ma alla fine, il gruppo aveva avuto successo, e il D-Reaper era stato riportato al suo stadio originale ed inoffensivo. E adesso che finalmente il problema era stato risolto, Takato e i suoi compagni non avevano bisogno di fare altro che dare la loro posizione in modo da farsi riportare nel Mondo Reale.

 

"Abbiamo il rapporto del gruppo di esplorazione del Mondo Digitale, Yamaki-san." disse Reika, la cui espressione distaccata era solo in parte disturbata da un lieve sorriso sollevato. "Takato Matsuda e i suoi compagni fanno rapporto che il D-Reaper è stato neutralizzato e riportato al suo stato di quiescenza. Ora ci segnalano la loro posizione in modo da poter essere ricondotti indietro."

Il gruppo dei Monster Makers, ognuno di essi seduto ad una postazione per monitorare la situazione, e gli operativi di Hypnos espressero tutti la loro soddisfazione, e lo stesso Yamaki si permise un piccolo sorriso prima di chiudere il suo onnipresente accendino. 

 

"Meno male... grazie al cielo, Jenrya e i ragazzi se la sono cavata." affermò Janyuu con un sospiro di sollievo. "Ho temuto per lui e per Shuichon per tutto questo tempo... ma per fortuna è andato tutto bene."

"I tuoi figli sono in gamba, Tao. Hanno preso tutto da te." disse Babel, l'unico membro di colore del gruppo, dando una pacca amichevole sulla spalla del suo compagno di università.

"E c'è anche Alice con loro, vero?" chiese Rob McCoy, preoccupato per la nipotina.

 

Megumi volle immediatamente tranquillizzare il professore di Palo Alto. "Non si preoccupi, professor McCoy... il messaggio dice che ci sono tutti, e che nessuno si è fatto male." affermò la bionda. "Ora ci stanno mandando le coordinate, in modo che possiamo recuperarli e riportarli indietro... sani e salvi!"

"Ottimo." affermò Yamaki con un sorriso ironico. "Beh, non credevo che l'avrei mai detto, ma quei ragazzi sono stati protagonisti di qualcosa di straordinario. Credo che voi dobbiate essere fieri di loro. Si sono imbarcati in un'impresa che avrebbe spaventato anche molti adulti, e ne sono usciti indenni."

 

"Oh, lo siamo, Yamaki-san." rispose Janyuu con espressione orgogliosa. Guardò verso McCoy, che gli fece un cenno con la testa. "Siamo tutti fieri dei nostri ragazzi."

Yamaki fece un cenno con la testa e si accinse a dare a Reika e Megumi tutte le direttive per effettuare il recupero... ma proprio in quel momento, lo squillo del suo cellulare lo distrasse. Con un sospiro infastidito, Yamaki controllò da che numero veniva la chiamata, pronto a rifiutarla nel caso si fosse trattato di qualcosa di poco importante...

 

Ma quando vide che il numero apparteneva ad un'agenzia governativa, il leader di Hypnos corrugò la fronte e fece cenno alle sue assistenti di attendere. "Qui Yamaki Mitsuo. Prego dite pure." rispose alla chiamata.

Incuriositi da quella chiamata improvvisa, i Monster Makers e le due assistenti rivolsero la loro attenzione al leader di Hypnos, che fece un cenno di assenso. "Sì. Certo, comprendo... come dite, prego?" In quel momento, l'espressione dell'uomo si fece incredula per un attimo, prima che il suo freddo professionalismo riprendesse il sopravvento. "Sì... sì, capisco... va bene, lo farò sapere subito. Certo. La ringrazio per l'informazione."

 

"Yamaki-san, ci sono problemi?" chiese Curly, il membro indiano dei Monster Makers. "Spero che non siano sorte complicazioni all'ultimo momento..."

"No, nessuna complicazione. Possamo procedere a recuperare i ragazzi come da programma." rispose Yamaki memntre rimettevain tasca il cellulare. "Detto questo, è una notizia che riguarda voi Monster Makers. E' giunta appena adesso la notizia che il vostro ex-collega Goro Mizuno, anche conosciuto come Shibumi, si è appena risvegliato da un coma durato dieci anni, contro ogni previsione dei medici che lo avevano in cura."

"Che cosa? Come... come è stato possibile?" esclamò Janyuu, incredulo come tutti i suoi compagni. "Shibumi si è svegliato dopo così tanto tempo?"

 

Yamaki alzò le spalle, sapendone quanto lui. "Questo è quello che siamo appena venuti a sapere dalla struttura ospedialiera in cui è ricoverato dopo quel misterioso incidente di dieci anni fa." rispose. "Chiaramente, lo staff medico deve ancora eseguire i dovuti test ed accertamenti. Sembra incredibile, ma il suo corpo non ha subito effetti negativi importanti... comunque, ne sapremo di più una volta che l'ospedale avrà sottoposto Mizuno agli esami di rito. Credo che, se fosse in grado di rispondere alle nostre domande, Mizuno potrà chiarire un bel po' di misteri."

 

"Già, posso immaginarlo..." rispose Janyuu. "E se devo essere sincero, anch'io avrei un bel po' di domande da fargli. Quando e se sarà possibile." Per il momento, quello che gli importava di più era che suo figlio e i suoi amici fossero sani e salvi, e che la minaccia ai due mondi fosse stata finalmente debellata. La battaglia era vinta, almeno per il momento...

 

 

oooooooooo

 

 

Dopo qualche ora, dopo che i Digimon si erano potuti riposare un po' ed era stato ormai confermato che il D-Reaper era stato riportato al suo stato originale, Takato, Guilmon e i loro compagni stavano per congedarsi da Zhuqiaomon e dai suoi Deva superstiti, attendendo il mezzo che li avrebbe riportati nel Mondo Reale. Il temuto Sovrano Digitale, ancora ferito a causa degli attacchi ricevuti dal D-Reaper durante la battaglia, osservava con espressione illeggibile la squadra di allenatori riunita sotto di lui, affiancato dai Deva rimasti... e ovviamente, da Orochimon. Sopra di loro, Azulongmon fluttuava maestosamente, come se con la sua sola presenza riuscisse a mantenere la calma e la distensione tra le due parti che in effetti avevano parecchi motivi per provare rancore l'una verso l'altra.

 

"DEVO AMMETTERE... A MALINCUORE... CHE IL VOSTRO AIUTO E' STATO ESTREMAMENTE IMPORTANTE." tuonò Zhuqiaomon, dopo aver gettato un'occhiata feroce al gruppo, e un'altra ad Azulongmon, che annuì lentamente. "SE NON FOSSE STATO PER VOI, AVREMMO PERSO MOLTI PIU' DIGIMON NEL TENTATIVO DI FERMARE IL VERO NEMICO. PERCIO', RICONOSCO CHE LE MIE AZIONI HANNO FINITO PER METTERE IN PERICOLO IL MONDO DIGITALE, INVECE CHE AIUTARLO."

"Vero! Tutto vero..." esclamò il piccolo Hagurumon con voce acuta... un attimo prima che un nervosissimo Hirokazu gli coprisse la bocca con una mano, sotto lo sguardo irritato di Mihiramon!

 

"Sssssh! Non dire queste cose ad alta voce proprio davanti al farab... ehm, volevo dire, al simpatico uccellone di fuoco che potrebbe incenerirci con il movimento di un'ala!" esclamò il ragazzino, con tanto di gocciolone di sudore che gli scendeva lungo la nuca. Si accorse dell'espressione di Mihiramon, e ridacchiò nervosamente mentre tentava di blandire il feroce Deva Tigre. "Ehm... va... va tutto bene, signor Deva! Il mio amico Digimon era solo un po'... imbranato, tutto qui!"

 

Ruki alzò gli occhi al cielo e mormorò qualcosa riguardo il motivo per il quale certi impiastri si erano uniti alla spedizione, poi si voltò verso Ryou e Monodramon, che stavano seduti in disparte rispetto al resto del gruppo. "Hm? Beh, che ci sta facendo il campione del Digimon Card Game tutto solo per conto suo?" chiese Ruki con distaccato sarcasmo. "Le luci della ribalta gli sono venute a noia?"

 

Ryou alzò lo sguardo, rivelando quell'irritante sorriso amichevole che più di una volta il famoso campione aveva opposto al sarcasmo di Ruki. "Più che altro, diciamo che sono contento che tutto si sia risolto bene... e per una volta, non sono stato io a dover fare il grosso del lavoro." rispose il ragazzo. "Ma... non ti preoccupare, Digimon Queen, le mie sono solo riflessioni personali. Nulla di cui ti devi preoccupare."

Ruki corrugò la fronte, chiedendosi cosa volesse dire il ragazzo... ma immaginò che Ryou non fosse interessato a spiegare oltre, e ritenne saggio non indagare ulteriormente. Sicuramente, lei non era disposta a parlare in giro dei suoi affari personali, e immaginò che per Ryou, quelle fosseero questioni che voleva risolvere per conto suo.

 

"E... per quanto riguarda Calumon-chan? Voglio dire... come l'avete chiamato... Shining Evolution?" chiese Juri, tenendo in braccio il piccolo Calumon, mentre Leomon stava in piedi accanto a lei come un instancabile guardiano.  La Shining Evolution, esausta per aver conferito la sua energia a così tanti Digimon nello stesso momento, si era addormentata tra le braccia della bambina castana, che lo teneva con sè come se fosse stato un cucciolo o un gattino. "Lui è un nostro amico, e... insomma, vorremmo chiedervi se è necessario che resti qui a DigiWorld..."

 

Pajiramon, la Deva Pecora, gettò un'occhiata al piccolo Digimon bianco e scosse la testa. Sembrava davvero che non si fosse reso conto pienamentedi cosa era successo... "Per quanto ci riguarda, potete portare con voi la Shining Evolution." rispose Pajiramon con espressione distaccata. "Noi eravamo interessati a lui soltanto in quanto ci avrebbe permesso di raggiungere le vette più alte della nostra evoluzione, ma ora che il vero nemico è stato neutralizzato... e il potere della Shining Evolution è entrato a far parte di noi... non abbiamo più bisogno del vostro cosiddetto amico. Tenetelo pure con voi se vi fa piacere."

 

Juri annuì, grata per la considerazione ma al tempo stesso spiazzata dalla freddezza con cui i Deva consideravano anche gli altri Digimon, come niente più che sudditi o strumenti per ottenere quello che volevano.

"Vi ringrazio..." rispose con un pizzico di riluttanza, che scomparve del tutto quando abbassò lo sguardo e vide Calumon che dormiva come niente fosse tra le sue braccia. In fondo, decise Juri, non importava come la pensassero i Deva, Zhuqiaomon o i Digimon... alla fine, erano stati disposti a collaborare per fermare una terribile minaccia ad entrambi i mondi, e questo era la cosa importante. Adesso le battaglie sarebbero finite, o almeno questo era quello che lei sperava...

 

"Zhuqiaomon-sama..." azzardò il piccolo Lopmon, scendendo dalle braccia di Shuichon e facendo un rispettoso inchino al Sovrano del Sud. "Se posso essere tanto ardito... vorrei chiederle se potesse concedermi il favore di seguire Shuichon e i suoi amici nel Mondo Reale."

"Ecco... anch'io vorrei chiedere la stessa cosa, potente Zhuqiaomon-sama." affermò Jenrya, chinandosi a sua volta davanti al Sovrano Fenice, che osservò entrambi con espressione gelida. "Mi rendo cinto che è un grande favore, e posso capire se non vorrà concedercelo, ma... ormai Lopmon è un caro amico per mia sorella, come lo è Terriermon per me."

 

"HMMM..." grugnì il Sovrano Fenice, per poi fissare con attenzione i Deva rimasti. Nessuno di loro sembrava troppo entusiasta della proposta, ma si rimettevano al giudizio del loro Sovrano, che restò a pensarci sopra per qualche istante, lo sguardo fisso verso Lopmon e Shuichon, che lo guardavano con un misto di timore ed implorazione. Finalmente, dopo averci pensato un po' su, ed essersi guardato attorno per ricevere un cenno di assenso da parte di Azulongmon, il Sovrano del Sud prese la sua decisione finale.

 

"MOLTO BENE. E SIA. NON ABBIAMO BISOGNO DI UN DIGIMON COME QUELLO, CHE PREFERISCE GLI UMANI AI SUOI SIMILI." tuonò il Sovrano. Gli altri Deva fecero ognuno un segno di assenso in direzione di Zhuqiaomon, in accordo con il suo giudizio, e nonostante tutto Lopmon riuscì a sorridere soddisfatto e fece un altro inchino al suo Sovrano, questa volta di ringraziamento.

"La ringrazio per la considerazione, potente Zhuqiaomon." affermò... e un attimo dopo, senza preoccuparsi del fatto che il Sovrano Fenice li stesse ancora osservando, Shuichon corse ad abbracciare Lopmon e avvinghiò tra le braccia il sorpreso ex-Deva, strizzandolo come se fosse stato un bambolotto di pezza!

 

"Evviva! Evviva! Sei contento, Lopmon? Ora possiamo giocare assieme tutte le volte che vogliamo!" esclamò la piccola Tamer. "Faremo tutte le feste con il tè che vogliamo! Ti potrò vestire con tutti i vestiti delle mie bambole! Vedrai che ti divertirai come ha fatto Terriermon!"

Il cagnolino dalle orecchie lunghissime guardò da un'altra parte e sospirò imbarazzato. Ancora non era sicuro che il suo spirito si fosse risollevato dall'ultimo ritrovo che aveva fatto con le bambole di Shuichon! "Ooooh! Cerrrrto, perchè mi sono divertito così tanto a partecipare! Non vedevo l'ora che desse il prossimo!"

 

"Terriermon..." lo rimproverò bonariamente Jenrya, al che il piccolo Digimon cane spalancò le braccia e le orecchie per fare un verso gioviale.

"Come? Ho solo detto le cose come stanno." rispose il Digimon, strappando un lieve sorriso a tutti.

 

BlueMeramon si guardò il braccio e fece un cenno con la testa. "Beh, devo ammettere che è stata una bella avventura. Se devo essere sincero, non credevo che sarei arrivato vivo fino alla fine. Ma... alla fine, ce l'abbiamo fatta assieme. Non credevo che sarei mai diventato amico di un gruppo di umani... ma eccomi qui. Sono contento di avervi conosciuti... e spero che ci sarà un'altra occasione."

 

"Grazie, Meramon... ehm, volevo dire, BlueMeramon!" rispose prontamente Takato. "E noi... siamo contenti di averti conosciuto! Senza di te... avremmo avuto molti più problemi!"

"Adesso però come facciamo a tornare a casa, Takatomon?" chiese Guilmon, guardandosi intorno con aria confusa e preoccupata.

 

"Tutto è già stato organizzato. Non preoccuparti, Guilmon." intervenne Ryou. "Adesso abbiamo fornito a Yamaki-san la nostra posizione a DigiWorld, e sarà in grado di mandare un particolare sistema informatico a prelevarci tra pochi minuti. E quando arriveremo, troveremo le nostre famiglie ad attenderci."

"Bene! Non credo potesse finire meglio, per noi!" rispose Monodramon. Ciò nonostante, Ryou e Juri sembravano avere qualche riserva su quell'ultimo punto...

 

Mentre il gruppo continuava a discutere e a salutare i Digimon che erano diventati loro amici nel corso del viaggio, un lieve rumore di motori cominciò a risuonare tutt'attorno, e i due Sovrani Digitali guardarono verso l'alto, dove era apparso uno strano oggetto non molto dissimile da un'astronave - un veicolo di colore argentato, dalla forma affusolata e dinamica, con una sorta di grande oblò sulla parte inferiore, che probabilmente era il luogo da dove i passeggeri potevano salire o scendere dal veicolo. A parte questo, non dava l'impressione di avere armi o sistemi di attacco, tranne per la robusta chiglia, abbastanza spessa da essere in grado di reggere anche ad un impatto molto potente, quale l'attacco di un Digimon.  L'astronave argentata stava fluttuando lentamente verso il terreno, verso il punto dove si trovavano Takato, Guilmon e i loro compagni.

 

"Oh, ecco qui il nostro volo di ritorno." commentò stoicamente Ruki. "Beh, è perfettamente in orario, questo lo devo ammettere."

"Sono molto efficienti, questi signori di Hypnos." commentò Kenta. "E sono contento che adesso siano dalla nostra parte..."

Terriermon alzò le spalle. "Beh, non dimenticare che nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza l'aiuto del papà di Jen e dei suoi compagni!" rispose. "E tra loro, e la nostra squadra, è ovvio che avevamo le carte in regola per farcela!"

"Già, il nostro papà è il migliore!" esclamò la piccola Shuichon.

 

Takato sospirò quando vide l'arca atterrare e spegnere i motori - o almeno, l'equivalente digitale di un motore. Era stata un'avventura ardua, difficile e spesso piena di incognite e problemi. Ma per adesso, tutto era andato bene, e la parte peggiore era stata risolta. Adesso, era il momento di tornare nel Mondo Reale... anche se aveva l'impressione che qualcosa, sia in lui che in Guilmon, fosse cambiato e che da quel giorno in poi, anche il legame con i loro compagni non sarebbe stato lo stesso. E il ragazzino non sapeva se sarebbe stata una buona cosa o meno...

 

Ma era un problema che poteva attendere, almeno per il momento. Adesso, tutto quello che Takato voleva era tornare a casa assieme ai suoi amici, dalle loro famiglie che sicuramente li attendevano dall'altra parte, nel Mondo Reale.

"Ci siamo, Guilmon. Si torna a casa." disse il giovane Tamer, aggiustandosi gli occhialoni sulla fronte.

"Evviva! Mi mancava tanto il pane del tuo negozio!" esclamò tutto felice il piccolo dinosauro. Molti dei loro compagni ci risero su, e man mano, i Tamers e i loro compagni si congedarono dai Sovrani e dai Deva, salendo uno alla volta sull'arca che li avrebbe condotti nel Mondo Reale.

 

"ANCHE PER ME E' QUASI GIUNTO IL MOMENTO DI TORNARE DA DOVE SONO VENUTO." affermò Azulongmon. "BUONA FORTUNA, DIGIMON TAMERS. CHE IL DESTINO VI SIA PROPIZIO."

Zhuqiaomon storse il naso, e i suoi ringraziamenti furono senza dubbio più contenuti. "BENE, ORA CHE AVETE FATTO QUELLO PER CUI SIETE VENUTI... TORNATE NEL VOSTRO MONDO. E SPERABILMENTE, NON CI SARANNO ALTRI PROBLEMI CHE RICHIEDERANNO IL NOSTRO INTERVENTO."

 

In tutto questo, una piccola figura agile e scattante era riuscita ad attaccarsi all'arca, in un punto dove sarebbe stato relativamente al sicuro da sguardi indiscreti, e avrebbe da lì cominciato il suo nuovo viaggio verso il Mondo Reale... ben sapendo che sarebbe stato l'inizio della fine per gli odiati esseri umani...   

     

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

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Capitolo 45
*** Bentornati a Tokyo! ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam 

 

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Capitolo 45 – Bentornati a Tokyo!

 

"Flusso di dati stabilizzato. Posizione confermata."

"Parametri dell'Arca entro limiti accettabili. Possiamo iniziare le operazioni di recupero."

Mitsuo Yamaki annuì e chiuse il suo accendino, sentendosi finalmente soddisfatto per l'esito della loro missione. Dietro di lui, diversi membri delle famiglie dei Tamers stavano aspettando con ansia che i loro ragazzi tornassero dalla spedizione nel Mondo Digitale. "Molto bene." affermò il direttore di Hypnos. "Inserite le coordinate e guidate l'Arca verso la nostra dimensione. Il resto dovrebbe venire da sè. I ragazzi sono tutti saliti a bordo, immagino."

"Affermativo, Yamaki-san." rispose Reika con un cenno della testa. "Abbiamo i segnali di tutti loro. In effetti, mi sembra che ci siano anche alcuni segnali in più... uno di loro è senza dubbio il Digimon chiamato Calumon, mentre gli altri mi danno l'impressione di essere Digimon con un peso di dati contenuto."

Se quello fosse stato il Mitsuo Yamaki di appena poche settimane prima, la sua paranoia nei confronti dei Digimon lo avrebbe portato a prendere dei provvedimenti drastici ed eliminare quei Digimon prima che arrivassero nel Mondo Reale... ma ora, la situazione era molto diversa. "Capisco. Sono pronto a scommettere che si tratta di Digimon con cui quei ragazzi hanno fatto amicizia." disse Yamaki con un lieve sorriso ironico. "Va bene, limitatevi a monitorarli, per massima sicurezza. Ma a questo punto non credo che ci saranno ulteriori problemi."

Il direttore di Hypnos si rivolse poi al gruppo di familiari ed amici che si erano riuniti per aspettare i ragazzi. "Signori, sono lieto di darvi delle buone notizie." esordì. "Tutti i componenti della spedizione sono in procinto di tornare sani e salvi. La loro missione si è conclusa con successo. Posso dire senza riserve che il pericolo è cessato."

Le reazioni a questa buona notizia furono ovvie - molti dei presenti esultarono, si abbracciarono o si permisero qualche lacrima liberatoria. "Oh, che il cielo sia ringraziato!" affermò la signora Matsuda. "Ho davvero temuto che non avrei mai più rivisto il mio Takato-chan, Guilmon-chan e i loro amici..."

"Meno male, Ruki-chan è salva... e anche Renamon-san e tutti gli altri!" esclamò Rumiko Makino, abbracciando sua madre. "Non sai come mi sento meglio, mamma..."

"Oh, credimi, figliola... credo proprio di capirlo." disse Seiko.

Mentre attorno a lui tutti esprimevano la loro gioia e il loro sollievo, Yamaki notò che tra loro non c'era il signor Katou, il padre di Juri. Si chiese quale motivazione avrebbe mai potuto impedirgli di venire lì ad accogliere sua figlia... ma non era il momento di farsi domande simili. "Il ritorno dell'Arca è previsto tra cinque minuti e 23 secondi esatti." disse, gettando una rapida occhiata agli schermi attorno alla postazione di lavoro di Reika e Megumi. "Onodera-san, prego, stabilisci il contatto e comincia pure il trasferimento di dati. Signori, vi chiederei per sicurezza di restare al di fuori dell'area di lavoro finchè il trasferimento non sarà stato ultimato con successo." affermò.

I familiari dei Tamers si fermarono immediatamente e presero i loro posti sulle sedie, mentre Megumi cominciava a premere vari pulsanti ed inserire istruzioni nell'immenso computer principale. Alcuni strumenti si attivarono ed emisero delle luci intermittenti che illuminarono per breve tempo la stanza, e sugli schermi dei computer apparvero simboli di caricamento e diagrammi che si evolvevano con rapidità tale da rendere impossibile per un profano seguirli senza farsi venire un terribile mal di testa. Ciò nonostante, l'umore nelle sale di controllo di Hypnos era più che positivo. Finalmente, l'incubo delle emersioni di Digimon era stato scongiurato. Finalmente, quei ragazzi che non avrebbero mai dovuto restare invischiati nei problemi degli adulti avrebbero potuto fare ritorno a casa. 

E ciò nonostante... una parte di Yamaki, quella parte che non si consentiva mai di abbassare la guardia o riposarsi sugli allori, aveva l'impressione che ci fosse ancora qualcosa che non andava. Yamaki si considerava, a ragione, una persona molto razionale, e uno che non si affidava certo ai presentimenti... ma per qualche motivo, questa sensazione che non sarebbe finita così facilmente non lo lasciava in pace. In quel momento, Yamaki poteva solamente sperare che fosse soltanto una sensazione, magari dovuta alla stanchezza e allo stress di quei giorni frenetici.

L'uomo si impose di non perdere tempo con simili sciocchezze, e si concentrò sul suo compito attuale - riportare i ragazzi sani e salvi da DigiWorld.

 

oooooooooo

 

L'interno dell'Arca era più o meno come Takato se lo aspettava. Era una sorta di vagone, comodo anche se spoglio di arredamenti, ed era chiaramente un luogo progettato per la praticità piuttosto che per un viaggio di piacere. Non che la cosa importasse molto a Takato, Guilmon e ai loro compagni. Dopo essere rimasti per tanto tempo in balia del Mondo Digitale, circondati da mostri e pericoli di ogni genere, anche una sistemazione come quella appariva loro come una stanza d'albergo.

Jenrya si sedette sul posto più vicino e prese in braccio la piccola Shuichon, per poi aiutare Lopmon a salire. La bambina rise divertita e prese in braccio il suo nuovo Digimon partner, ma la stanchezza del viaggio la sopraffece molto presto, e Shuichon finì per addormentarsi come un ghiro, con la testa sulle gambe del fratello maggiore. Terriermon, pur contento di non dover temere di essere trattato come un pupazzo almeno per un po', si avvicinò a Shuichon e usò una delle sue grandi orecchie per cingerle le spalle, quasi a volerle fare da coperta.

"Aaaah! Quindi è questo il nostro taxi per il Mondo Reale? Un po' scialbo, se posso dire la mia. I Digiprescelti avevano preso un treno alla fine della prima serie!" commentò Hirokazu, mentre camminava su e giù per il vagone con Hagurumon che lo accompagnava facendo cigolare i suoi ingranaggi.

Kenta, ora accompagnato dal piccolo MarineAngemon, sospirò e si aggiustò gli occhiali. "Stai parlando di un cartone animato, Hirokazu-kun. Qui siamo nella vita reale... ovvio che non può andare nello stesso identico modo." affermò.

"Un treno?" chiese Alice, la cui espressione distaccata mostrava ora un cenno di curiosità mentre accarezzava la testa di Dobermon. "Non mi sembra un mezzo troppo pratico per viaggiare a DigiWorld."

"Ehm... mi sa che non hai visto la prima serie di Digimon, vero?" chiese stupefatto il ragazzo con il frontino. La biondina scosse silenziosamente la testa... e Hirokazu sospirò desolato mentre si accomodava ad un posto. "Aaaah, ma dove andremo a finire? Che tempi, adesso i ragazzi non sanno neanche del cartone animato di Digimon! E' stato un successo strepitoso... ma per fortuna c'è qui il grande Hirokazu che provvederà ad erudirti a dovere! Che ne dici, Alice-san? Guardare assieme Digimon Adventure sarebbe un'esperienza fantastica! Puoi farmi qualsiasi domanda tu voglia! A parte Ryou-san e Ruki-san, modestamente, io sono il maggiore esperto di Digimon di questo gruppo!"   

Mentre Alice e Dobermon guardavano stupefatti il ragazzo che cercava di darsi un tono, con Hagurumon che si inventava una serie di pose buffe nel tentativo di dargli una mano, Ruki sospirò e raggiunse i due, tenendo una mano alzata come se volesse dire ad Hirokazu di non correre. "Oookay. Adesso frena, prima di spaventare Alice-san." disse la Regina dei Digimon. "E tu, Alice-san, non badare troppo a questo sciocco. Da quando gli è capitato un Digimon per le mani, si è montato la testa."

"Hah! La tua è tutta invidia perchè ho un partner che è già a livello Ultimate!" ribattè Hirokazu.

Kenta provvide immediatamente a far abbassare la cresta al suo migliore amico. "Veramente, Hirokazu-kun... hai visto anche tu che Ruki-san e Renamon possono trasformarsi in un Digimon di livello Mega. Temo che tu non possa dire altrettanto..."

"E poi Kenta-san ha con sè un Digimon di livello Mega." volle far notare Alice.

Hirokazu strinse i denti in una comica espressione di imbarazzo... poi si mise le mani sui fianchi e alzò feramente la testa nel tentativo di sembrare fiero ed importante! "Ehm... beh, questo... non è un problema! Vedrai che anche noi faremo la fusione come hanno fatto Takato-kun e gli altri! E vedrete come saremo fighi io ed Hagurumon assieme!"

Ruki alzò gli occhi al cielo. "Come no. Spero solo che il tuo Digimon non copi il tuo cervello da tonto quando farete la Bio-Evolution." commentò.

Hirokazu grugnì con una comica espressione di rabbia sul viso... e con grande sorpresa di tutti, Alice fece un piccolo sorriso e soffocò una breve risata.

"Sono tutti molto carichi, Takatomon. Anche Alice ha riso adesso. Credevo che non ne fosse capace." disse il piccolo Guilmon, seduto come sempre accanto al suo inseparabile amico. Takato fece un breve cenno affermativo con la testa e fece a sua volta un sorriso, anche se privatamente sembrava un po' combattuto - come se non fosse sicuro se in quel momento si sentiva contento o deluso. "Takatomon? Tutto bene?"

"Takato-kun, sei sicuro di sentirti bene?" chiese Juri, seduta vicino a lui con Elecmon che si appisolava vicino a lei.

Immediatamente, il giovanissimo Tamer cercò di farsi vedere un po' più vivace per non far preoccupare il suo compagno digitale e la sua amichetta. "Ah... certo, certo! Va tutto bene! E' solo che... beh... mi sembra tutto così strano e surreale... abbiamo fermato il D-Reaper e abbiamo convinto Zhuqiaomon a non attaccare più il mondo reale... adesso è tutto finito? L'idea che non dobbiamo più temere per le nostre vite e i nostri compagni mi fa molto piacere. Ma allo stesso tempo, mi sembra strano che sia finito tutto così. Forse è perchè mi aspettavo qualcosa di simile alla prima serie di Digimon. Sai com'è, con un grande scontro finale, e cose del genere. Mi dimentico sempre che la nostra situazione è parecchio diversa, e che non viviamo in un anime."

Juri sospirò e fece un sorriso un po' malinconico, accarezzando lentamente il suo compagno digitale che dormiva tranquillamente al suo fianco. "Capisco cosa vuoi dire, Takato-kun." affermò. "Se devo essere sincera... non mi dispiace che sia finita così. Io... ho sempre avuto paura, in tutto questo tempo. Paura per voi, per i nostri compagni, e soprattutto per Elecmon-chan..." La bambina si interruppe e deglutì, cercando senza troppo successo di tenere a freno le sue emozioni. Per lei, era un problema fin troppo personale. "Abbiamo affrontato un sacco di Digimon terribili che volevano ucciderci. In qualsiasi momento sarebbe potuto accaderci qualcosa. Sarebbe bastato un momento... e uno di noi avrebbe potuto morire. E'... è quasi un miracolo che non sia successo nulla, neanche a Shuichon-chan."

"Katou-san..." mormorò Takato, comprendendo quello che passava per la mente della sua amichetta in quel momento. Era una questione delicata, e lui stesso non era sicuro di poterla gestire al meglio. Per un attimo, gli venne la tentazione di tenerle la mano... ma si ritrasse quasi subito, temendo che sarebbe stato un gesto troppo audace. "Hai ragione... immaginavo che sarebbe stato un viaggio pericoloso, ma... io stesso non mi rendevo conto di quanto davvero fosse rischioso."

"Almeno adesso è fatta, calu!" disse il piccolo Calumon, fluttuando gentilmente verso i ragazzi e i loro Digimon. "Ormai non c'è più quella orribile gelatina viola... e possiamo di nuovo giocare e divertirci assieme, calu!"

Takato e Guilmon ci risero su brevemente, ma il ragazzino aveva la netta sensazione che quel viaggio avesse cambiato ogni cosa. Dopo quello che avevano visto e provato, giocare con i loro Digimon non sarebbe sembrato mai più la stessa cosa. Il legame tra loro e con i loro compagni digitali non era mai davvero cambiato, e anzi si era rafforzato grazie alle prove che avevano superato assieme, ma adesso che erao consapevoli di cosa si celasse dietro il loro passatempo preferito, Takato aveva paura che nessuno di loro sarebbe più riuscito a vederlo nello stesso modo.

Se non altro, riflettè Takato guardando Hirokazu che cercava di darsi un tono soltanto per essere ricondotto alla realtà da Ruki, Renamon e Kenta, il suo amico non aveva perso il suo ottimismo. Forse aveva ragione lui... in fondo, anche se adesso si rendevano conto delle realtà inquietanti che stavano dietro la natura dei Digimon, Guilmon e gli altri erano sempre loro. Non c'era motivo per cui dovesse cambiare qualcosa... e i giorni spensierati di una volta sarebbero potuti tornare.

"Takatomon? Hai... hai sentito quello che ha detto Calumon?" chiese Guilmon, temendo che il suo Tamer si fosse incantato.

Il ragazzino con gli occhialoni da pilota annuì e sorrise, facendo un cenno di approvazione a Guilmon. "Certo, Guilmon... ricordami che quando torniamo a casa dobbiamo festeggiare! Per te ci sarà tutto il Pane di Guilmon che vuoi!" affermò. Gli occhi del piccolo dinosauro rosso si illuminarono di gioia alla notizia.

Chiedendosi cosa stesse facendo Ryou in quel momento, Takato si guardò attorno e vide che il Tamer leggendario, accompagnato dal fedele ma misterioso Monodramon, era in piedi vicino ad un finestrino di quel veicolo improvvisato. Takato avrebbe detto che stesse guardando fuori dalla finestra e si stesse godendo il panorama... se non fosse stato per il fatto che là fuori non c'era un bel niente se non un vuoto senza fine percorso da stringhe luminose e strani giochi di luce che sfrecciavano accanto a loro come tante comete.

Per qualche motivo, Takato ebbe l'impressione che Ryou non si sentisse bene, e fece cenno a Juri di aspettare un momento. La bambina castana fece un cenno di assenso, e Takato si alzò dalla sua sedia e raggiunse Ryou, che si volse a guardarlo e lo salutò con un cenno della mano.

"Ciao, Takato-kun. Va tutto bene?" chiese Ryou con tono cordiale. Ma per un istante, Takato ebbe come l'impressione che ci fosse un cenno di stanchezza nel modo in cui il Re dei Digimon lo aveva accolto. Forse era solo una sua impressione...

"Sì... tutto bene, o almeno questo è quello che credo che dovrei pensare." rispose Takato, accarezzando Guilmon sulla testa. "E' solo che... come stavo dicendo a Katou-san, ancora faccio fatica a pensare che sia tutto finito così. Non è stato... eclatante e spettacolare come nella serie animata. Ma immagino che ho già visto da me che le cose funzionano un po' diversamente nella realtà."

Takato non poteva certo sapere che quella sua frase, detta in modo del tutto innocente, avrebbe colpito nel vivo il giovane campione. Ryou, da parte sua, non mostrò alcun segno di essere stato disturbato, e invece rivolse di nuovo lo sguardo al vuoto digitale che si intravedeva dalle finestre dell'Arca.

"Beh... in effetti, avete... voglio dire, abbiamo... visto soltanto una piccola parte del mondo dei Digimon. E' un universo vastissimo, pieno di cose meravigliose e di orrori inimmaginabili." affermò. "Hai visto con i tuoi occhi che la vita in molti Mondi Digitali è... parecchio diversa da come la dipingono negli anime. E se devo essere sincero... sono sollevato che voi abbiate visto così poco. Ho la sensazione che se sapessimo troppo dell'universo dei Digimon... non dormiremmo più bene la notte."

"Hm? Perchè dici questo, Ryou?" chiese Guilmon. "Hai... visto delle cose che non ti sono piaciute? Non fanno del pane buono, negli altri Mondi Digitali?"

Takato, Ryou e Monodramon non poterono fare a meno di ridere dell'ingenuo commento di Guilmon. "Ah... no, non credo che Ryou-san intendesse questo!" rispose Takato. "Non... non ne sono proprio sicuro nemmeno io, ma... credo che Ryou-san volesse dirci che ha visto molti Digimon mostruosi e terribili. Voglio dire, esistono pur sempre esseri come Devimon, Myotismon, i Dark Masters o Daemon..."

"Diciamo che ti sei fatto un'idea di cosa sto parlando." sussurrò Ryou, riprendendo a guardare all'esterno. Takato, che stava ancora sorridendo delle parole di Guilmon, restò dapprima stupito... e poi si sentì correre un brivido lungo la schiena quando ebbe tempo e modo di riflettere sul significato di quanto aveva sentito. Quello che voleva dire Ryou... era che c'erano davvero, da qualche parte nei meandri della rete, dei Digimon potenti e crudeli come quelli che aveva menzionato, e forse anche di più? L'idea era a dir poco terrificante, e Takato provò sollievo nel pensare che se non altro Zhuqiaomon avesse avuto un motivo comprensibile per quanto stava facendo, e si fosse dimostrato infine aperto al dialogo.

"Ma... non ci pensare più di tanto, Takato-kun." proseguì Ryou, mostrandosi ora un po' più tranquillo. "La vostra avventura a DigiWorld ha avuto un lieto fine, tutto sommato. Ora potrete tornare alle vostre vite... e con i vostri Digimon al fianco."

"E tu cosa farai, Ryou?" chiese Guilmon, anticipando il suo Tamer.

Ryou si chinò per prendere in braccio Monodramon, e il draghetto sfoderò un sorriso radioso. "Beh... se devo essere sincero, non lo so ancora. Ma... ci sono un po' di tornei di carte Digimon a cui mi piacerebbe partecipare!" rispose, chiaramente lieto di poter tornare ad un passatempo così innocuo. "Spero che ad uno di questi potrò misurarmi di nuovo con Ruki-san. Se non altro perchè le devo una rivincita."

Anche se erano ad una certa distanza da lei, Ruki dimostrò di aver sentito quello che stava dicendo il suo rivale. "Vedi di non squagliartela con la coda tra le gambe come hai fatto prima!" esclamò la Regina dei Digimon. "Questa volta ho intenzione di pareggiare i conti con te. E non hai scuse per sottrarti."

"Non me lo sognerei mai, Ruki-san!" rispose Ryou con un sorriso amichevole. Renamon alzò le spalle, come se volesse dire che la cosa la lasciava indifferente, e Monodramon ridacchiò tra sè.

Guilmon ci rise su... e poi, le sue sensibili narici colsero nell'aria uno strano odore. Il piccolo dinosauro non avrebbe saputo descrivere con esattezza di che cosa si trattasse... era un odore con cui non era familiare, e i suoi occhi dorati si strinsero per istinto come ogni volta che percepiva un pericolo... ma poi tornarono normali, come e niente fosse successo.

Tuttavia, quello strano odore acuto e penetrante, simile a limone, metallo ed ozono ma in qualche modo diverso da tutti loro, gli restò nelle narici ancora per un attimo. E la cosa che lo lasciò più sorpreso fu il fatto che gli sembrò che quello strano aroma provenisse da Monodramon, che in quel momento stava scherzando assieme al suo Tamer, cercando di riportare un po' di leggerezza in quella bizzarra situazione di vittoria...

"Ryou-san, che succede?" chiese Hirokazu, raggiungendo a sua volta il gruppo. "Dobbiamo festeggiare un po'! E' stata una grande vittoria! Abbiamo sconfitto un mostro terrificante e abbiamo salvato il Mondo Digitale... credo che dovremmo festeggiare un po', non credete?"

"Beh... in effetti ci sono ancora delle questioni in sospeso." disse Jenrya, alzando lo sguardo dalla sorellina che dormiva beatamente con la testa sulle sue gambe e Terriermon che la copriva con fare protettivo. "Per esempio... che fine ha fatto Impmon... voglio dire, Beelzemon? Possiamo dire con sicurezza che non sarà mai più una minaccia per noi?"

"Dopo la fine della battaglia con il D-Reaper, non abbiamo più saputo nulla di lui." afffermò Renamon.

"Beh... io dico che Impmon, alla fine, non è proprio cattivo!" rispose Guilmon, ottimista come sempre. "Credo che alla fine capirà quello che volevamo dirgli. E se dovesse tornare a sfidarci... io e Takatomon lo fermeremo di nuovo!"

"E non sarete da soli!" esclamò Hirokazu. "Ci saremo anche io ed Andromon!"

"E io e MarineAngemon..." affermò Kenta, dando un'occhiata piena di gratitudine al piccolo Digimon angelico che stava appollaiato sulla sua spalla come un fedele piccione viaggiatore. "Insomma, se non fosse stato per lui, quella specie di gelatina andata a male troppo cresciuta ci avrebbe mangiati tutti! E' stato grazie a lui se siamo ancora qui, tutti vivi e vegeti!"

MarineAngemon spiegò le piccole ali ed emise un melodico verso di soddisfazione.

"Non dimenticarti che il grosso del lavoro lo ha fatto Renamon, e non montarti troppo la testa, okay?" intervenne Ruki.

Kenta si sfregò la nuca con una mano. "Non me lo sognerei mai, Ruki-san!" rispose imbarazzato. "Abbiamo visto cosa siete state capaci di fare tu e Renamon-san!"

"E' stato un lavoro di gruppo." rispose stoicamente la volpe ninja.

Takato tirò un sospiro di sollievo, e sorrise con espressione rassicurata, mentre attorno a lui la maggior parte dei suoi compagni di viaggio scherzavano, parlavano animatamente e festeggiavano il successo della loro missione. In fondo, avevano ragione. Anche se non tutti i tasselli erano andati al loro posto, ci sarebbe stato tempo e modo di pensare a queste cose, ed eventualmente anche di metterle a posto.

Per adesso, l'importante era che il problema delle bio-emersioni fosse stato risolto. E con un po' di fortuna, non se ne sarebbero verificati altri per un po'. Takato immaginava che non tutti i Digimon sarebbero stati contenti di sottostare alla decisione di Zhuqiaomon... e forse, di quando in quando, sarebbe stato necessario fare un po' di controllo dei danni. Ma almeno, adesso la causa principale del problema era stata risolta, e le cose non avrebbero potuto fare altro che migliorare, da quel momento in poi.

Il ragazzino guardò verso Juri, che accarezzava Elecmon con aria sollevata, e poi verso Guilmon, che non vedeva l'ora di tornare a casa per fare una festa degna di questo nome. Sì, non c'era motivo di dubitarne. Ormai si erano lasciati dietro la parte peggiore...

 

oooooooooo

 

Il momento del ritorno nel Mondo Reale fu un momento di tensione ed aspettativa per tutti i loro familiari. Ognuno di loro teneva il fiato sospeso, forse temendo che all'ultimo momento, proprio quando ormai tutto sembrava essersi risolto per il meglio, dovesse accadere qualche imprevisto.

Invece no. Dall'inizio del trasferimento, da quando le prime luci si erano accese e il trasferimento era iniziato, non si era verificato alcun problema. Nel giro di pochi secondi, una serie di lucine bianche cominciò a fluttuare nel punto in cui i Tamers e i loro compagni si sarebbero dovuti materializzare... e poco tempo dopo, un tenue bagliore cominciò ad invadere la sala di controllo, mentre le due assistenti di Yamaki si prodigavano per fare sì che l'operazione di trasferimento proseguisse senza difficoltà.

"Ci siamo, Yamaki-san." affermò Reika, lo sguardo fisso sugli strumenti e sulle misure che apparivano. "Trasferimento in corso. Tutti i valori nella norma... li stiamo recuperando!"

Yamaki si aggiustò gli occhiali da sole e sorrise leggermente. Lentamente ma progressivamente, gli strumenti si accesero e cominciarono ad emettere dati e segnali luminosi... e una colonna di luce azzurrina si accese nel centro della sala. All'interno di essa, numerose lucette sferiche simili a fuochi fatui cominciarono a fluttuare in aria e a radunarsi assieme, per poi prendere forma e far apparire diverse piccole figure umanoidi. Uno alla volta, i Tamers e i loro compagni riapparvero in una pioggia di luce, fluttuando in aria per qualche istante per poi toccare terra coi piedi e tirare un sospiro di sollievo. La familiare aria del loro mondo tornò a fluire nei loro polmoni, e con essa la consapevolezza che finalmente erano tornati a casa.

Alcuni dei familiari furono sul punto di cedere alle loro emozioni e correre a riabracciare i ragazzi, ma altre menti più razionali prevalsero e raccomandarono loro di non farsi trascinare. Finalmente, il trasferimento finì... e Takato, Guilmon e i loro compagni si guardarono attorno e si toccarono, come se volessero essere sicuri di esserci tutti e di essere tutti d'un pezzo. La colonna luminosa si smorzò fino a spegnersi, e gli strumenti si quietarono mentre le operatrici confermavano l'avvenuto trasferimento.

"Operazione conclusa con successo." disse Megumi soddisfatta. "Tutti i Tamers sono tornati sani e salvi."

"Ce... ce l'abbiamo fatta..." mormorò Takato. Non ebbe il tempo di dire altro prima che sua madre agguantasse letteralmente lui e Guilmon in un abbraccio liberatorio, quasi facendogli perdere l'equilibrio! "Ah! M-Mamma!"

"Tesoro, sei tornato! Ero così in pensiero per te! E anche Guilmon-chan! State tutti bene!" esclamò la signora Matsuda, tra risate e lacrime. "Io... io... non so cosa avrei fatto se... e anche tutti i vostri amici, sono tutti salvi! E'... è un miracolo!"

"Siamo contenti di rivederti, mamma di Takatomon!" affermò Guilmon, mentre tutt'attorno si susseguivano i ritrovi e i gesti di affetto. Anche Ruki, normalmente restia a mostrare il suo lato più sensibile, abbracciò la sua mamma e la sua nonna dopo un attimo di esitazione... e poco più in là, Takato e Guilmon videro una giovane donna - che riconobbero come la matrigna di Juri - che abbracciava la bambina castana... anche se c'era una certa esitazione nei loro modi, e il piccolo Elecmon se ne stava accorgendo a sua volta.

Takato storse il naso, la felicità del momento disturbata da un'amara considerazione. Il papà di Juri non era venuto a prenderla...       

"Jenrya! Shuichon, Terriermon!" esclamò il signor Li, correndo ad abbracciare i suoi figli. "Ragazzi, sono contento che siate tornati tutti quanti! Shuichon, ma come hai fatto? Sei... sei andata anche tu a DigiWorld? Hai idea di quanto fosse pericoloso?"

"Un po' ho avuto paura..." ammise la bambina, tenendo stretto a sè il piccolo Lopmon. "Ma... sapevo che il fratellone Jen era con me! E poi, Terriermon e Lopmon mi hanno protetta!"

"Lopmon?" chiese Janyuu, per poi guardare il buffo Digimon coniglietto che lo guardava dalle braccia della bambina. Lopmon alzò una mano e un orecchio... e salutò con naturalezza, come niente fosse! "Aaah, capisco! Lui... è il tuo Digimon, adesso! Beh... grazie per aver protetto la mia bambina, Lopmon! E... complimenti anche a voi, Jenrya... Terriermon... avete affrontato un viaggio che avrebbe terrorizzato molti adulti... e siete riusciti ad uscirne interi."

"Non è stato facile, papà..." disse Jenrya con un sorriso stanco ma fiero. "Ma... ce l'abbiamo fatta e stiamo tutti bene. Alla fine, questo è quello che conta."          

"Abbiamo fatto un giretto a DigiWorld, abbiamo sistemato un po' di problemi... e siamo tornati alla base!" esclamò Terriermon. "Momentai!"

Finalmente, quando i festeggiamenti per il ritorno dei ragazzi furono cessati, Mitsuo Yamaki in persona scese sulla piattaforma per congratularsi a sua volta con i Tamers e i loro compagni. "Bentornati a tutti voi. Sono lieto di vedere che siete tornati tutti... e che a quanto pare il problema delle bio-emersioni è stato risolto. Vi chiederei un rapporto dettagliato su quanto è successo, ma credo che prima di tutto sia meglio che vi riposiate e recuperiate le forze. E' stato sicuramente un viaggio estenuante."

"Se devo essere sincera, Yamaki-san, io non mi sento tanto stanca..." disse la piccola Alice, guardandosi attorno per cercare il suo fedele Dobermon. Spalancò leggermente gli occhi in una rara dimostrazione di sorpresa quando vide che il gigantesco cane nero era scomparso... e al suo posto si trovava un grazioso cucciolo dalla soffice pelliccia color crema, con dei piccoli segni tribali di colore rosa acceso sulle guance, e le orecchie penzolanti anch'esse di colore rosa. La sua coda era piuttosto grande e vaporosa rispetto al resto del corpo, al punto da assomigliare ad un pon-pon, e anch'essa era rosata. Le sue zampe erano dotate di tre corti artigli ciascuna, e due piccoli canini spuntavano da ciascun lato della mascella inferiore, in modo da dargli un aspetto più combattivo. "Oh? Sei... sei tu, Dobermon?"

"Che carino! Questa è la sua forma Rookie?" esclamò Juri.

Jenrya diede un'occhiata al nuovo Digimon con il suo D-Ark. "Beh... a quanto pare, questo Digimon si chiama Labramon, ed è effettivamente la forma Rookie di Dobermon."

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Labramon

Tipo: Bestia

Attributo: Anti-Virus

Livello: Rookie

Attacchi: Retriever Bark, Cure Liqueur

Questo Digimon ha l'aspetto e il carattere di un autentico cane, e si dice che sia la forma finale di Digimon artificiali. E' estremamente fedele al suo Tamer, e considera suo dovere proteggerlo ad ogni costo.

 

"Sono io, Alice." rispose il piccolo Labramon, la cui voce era rimasta piuttosto profonda per una creaturina così piccola e graziosa. "Sono in questa forma perchè mi fa risparmiare energie per stare nel Mondo Reale."

"E perchè devo ancora restare con te..." aggiunse tra sè e sè. "Non è andata come i Sovrani si aspettavano, ma il mio potere ancora non è svanito. Questo può volere dire soltanto una cosa..."

Juri si guardò attorno di nuovo, sperando di vedere qualcun altro nella folla di genitori e parenti che venivano a prendere i loro ragazzi. Poi, non vedendo la persona che sperava, sospirò e guardò verso la sua matrigna. "Papà non... non è venuto, vero?" chiese la bambina castana.

La donna si sfregò il mento imbarazzata, forse cercando una scusa da raccontare alla sua figlia adottiva. "Beh... lui voleva aspettarti a casa... sai com'è, lui è sempre molto occupato, ma... si è preoccupato molto per te, lo sai?" rispose.

Stava cercando di non far rattristare Juri, ma fu un tentativo inutile. "Sì, lo so. Lo so. Sono andata a DigiWorld da sola, e posso tornare da sola. Immagino quello che avrà detto." disse, accarezzando Elecmon dietro la nuca. Il piccolo Digimon elettrico storse il naso, immaginando quello che poteva stare passando la sua Tamer in quel momento. Aveva già visto, almeno in parte, i problemi che c'erano nella famiglia di Juri...

"Ma... Juri-chan! Non parlare così di tuo padre!" esclamò la signora. Juri non diede risposta, limitandosi a darle le spalle e guardare verso il pavimento.

"Ehm..." Janyuu cercò di intervenire, in modo da riportare la situazione su binari più tranquilli. "Potrei... chiedere la vostra attenzione per un momento? Mi rendo conto che... tutti noi siamo piuttosto stanchi per tutto quello che è successo in questi giorni... quindi perchè non ci prendiamo un po' di tempo per rilassarci. Più avanti... dovremo parlare del vostro viaggio nel Mondo Digitale. E soprattutto, dovremo farvi conoscere meglio i miei colleghi Monster Makers, coloro da cui è partita l'idea del progetto sui mostri digitali."

"Come forse sapete già, uno di loro è mio nonno. Rob McCoy." disse Alice.

"Davvero? Beh, sono moooolto curioso di conoscerli! Anche tu, Jen, non è vero?" chiese Terriermon. "I colleghi del tuo papà potrebbero darti un po' di dritte! Sono sicuro che troverai interessante parlare con loro!"

"Quindi sono quelli che hanno creato anche Terriermon, Renamon e gli altri?" si chiese Guilmon incuriosito. "Sono curioso anch'io di parlare con loro!"

"Una cosa alla volta, ragazzi." si raccomandò Seiko, la nonna di Ruki. "Per adesso... credo che tutti voi vi meritate un po' di riposo! Avete compiuto una missione incredibile... non ci sono altri bambini a questo mondo che possono vantarsi di aver fatto la stessa cosa!"

Takato e Guilmon sorrisero sollevati. In quel momento, un po' di distensione era tutto quello che gli ci voleva…

Mentre attorno a lui tutti festeggiavano, Yamaki sentì un suono acuto provenire dal suo cellulare. Non volendo ignorare quelle che potevano essere novità importanti, l’uomo corrugò la fronte e rispose, appartandosi un po’ rispetto al gruppo dei Tamers.

“Qui Yamaki. Ci sono novità?” chiese. La risposta che gli arrivò dall’altra parte del telefono lasciò anche lui sorpreso ed incredulo, e i suoi occhi si spalancarono appena un po’ dietro le lenti sfumate dei suoi occhiali. “Come dite? Ne siete sicuri? Goro Mizuno si è…” si interruppe, ascoltando la risposta. “Ho capito. Sì… sì, comprendo cosa può voler dire. Per il momento tenetelo monitorato, e aggiornatemi sulle sue condizioni se vedete miglioramenti. Questo è quanto… Sì, d’accordo. Grazie per la collaborazione.”

La chiamata si interruppe, e Yamaki restò a guardare il suo telefono per qualche istante. La notizia che Goro “Shibumi” Mizuno si fosse risvegliato da un coma durato anni era già sorprendente di per sé, e per giunta coincideva con il ritorno dei Tamers dal Mondo Digitale. Poteva essere semplicemente una coincidenza… ma Yamaki era troppo esperto per credere che non ci fosse alcuna connessione tra i due eventi.

Per adesso, comunque, la cosa poteva attendere. Ma per quanto lo riguardava, si trattava comunque di qualcosa che andava seguito…

 

oooooooooo

 

Mentre il gruppo dei Tamers festeggiava il ritorno nel Mondo Reale, un pericolo si nascondeva sotto di loro - un pericolo che li aveva seguiti fin da DigiWorld, attendendo con pazienza e fredda determinazione il momento giusto per prendersi la sua vendetta.

Makuramon, il Deva Scimmia, scivolò silenzioso nella galleria della metropolitana, guardandosi attorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno in grado di scoprirlo. Attorno a lui non c'erano che insetti e qualche topo... e il vile Deva Scimmia annuì con aria sicura e si infilò in un corridoio, evitando con attenzione i cavi elettrici.

Finalmente, Makuramon raggiunse un piccolo e stretto corridoio che sembrava essere fuori portata e si fermò a metà, raggiungendo una nicchia che gli avrebbe consentito di rimanere ben nascosto. Dopo essersi assicurato ancora una volta che nessuno lo avesse seguito, il Deva Scimmia produsse una piccola capsula semitrasparente e la guardò compiaciuto. All'interno, una strana cosa informe, composta di una gelatina rosata dall'aspetto innaturale, si muoveva lentamente, allungando e ritirando i suoi pseudopodi con fare quasi famelico.

"Finalmente ci siamo..." sghignazzò il Deva Scimmia. "Spero che vi siate goduti questa temporanea vittoria, dannati Tamers. Perchè adesso... la vostra gioia si trasformerà in orrore e disperazione!" 

 

    

oooooooooo

 

CONTINUA...

  

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Capitolo 46
*** Il ritorno del D-Reaper ***


Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam 

 

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Capitolo 46 – Il ritorno del D-Reaper

 

Il ritorno a casa non era stato esattamente quello che il giovane Takato Matsuda si era aspettato.

Adesso che lui e Guilmon non erano più a DigiWorld, e la vita sembrava in procinto di tornare com'era prima, l'atmosfera che percepiva attorno a sè era... strana. Non era sicuro che ci fosse un aggettivo più adatto per definirla. Era come se qualcosa fosse cambiato, ma Takato e Guilmon non erano sicuri di cosa fosse. Eppure... tutto era come prima, più o meno. Erano tornati a casa, ricevendo un caloroso abbraccio da parte dei signori Matsuda, e il piccolo Guilmon si era ingozzato di pagnotte come se non ci fosse un domani. Avevano parlato fino a sera tarda, e Takato e Guilmon avevano raccontato tutto quello che avevano visto a DigiWorld, suscitando in egual misura la meraviglia e la paura dei genitori di Takato. E poi, dopo che l'eccitazione e l'atmosfera di festa erano venute meno, Takato e Guilmon si erano ritirati nella loro cameretta per rilassarsi un attimo, mentre la signora Matsuda preparava la cena... un po' come accadeva tutti i giorni.

Era una serata come tutte le altre... che sembrava quasi fuori posto, dopo tutte le avventure e i pericoli che avevano vissuto nel Mondo Digitale. Takato era contento che tutto stesse tornando normale... quanto più normale possibile, se non altro... eppure, ora che tutto si era concluso, Takato aveva l'impressione che mancasse qualcosa, e non era sicuro nemmeno lui di cosa si trattasse.

Disteso sul suo letto, vestito della sua tuta da casa, Takato alzò una mano e la guardò comese sperasse di trovare la risposta ai suoi quesiti. In teoria, tutto era andato a posto... Zhuqiaomon e i Deva superstiti si erano impegnati a non intraprendere altre azioni ostili nei confronti dell'umanità, e da quel momento in poi, le bio-emersioni sarebbero diminuite drasticamente. E ora che il D-Reaper era stato neutralizzato, non c'era più motivo per continuare a dare la caccia a Calumon. Finalmente, potevano tornare alle loro attività di tutti i giorni... eppure aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di diverso, nell'atmosfera di calma piatta che regnava adesso a Tokyo.

Non potè fare a meno di rivolgere un pensiero a Juri. Come se la stava passando, adesso? Suo padre non aveva preso bene il fatto che la figlia avesse deciso di partecipare alla spedizione, senza che lui le avesse dato l'approvazione...

"Hey, Takatomon?" chiese infine Guilmon, che si era messo seduto sul letto accanto al suo Tamer e stava osservando l'espressione del ragazzino, cercando di capire cosa ci fosse che non andava.

Sentire la voce del suo compagno digitale ebbe l'effetto di riscuotere Takato dalla sua malinconia, e il ragazzino si voltò verso di lui e gli sorrise. "Va tutto bene, Guilmon. Stavo solo pensando..." disse il giovane Tamer, per poi tornare a guardare verso il soffitto. "Siamo tornati da DigiWorld, e ora mi sembra tutto così strano. E' come se fosse cambiato qualcosa, ma non saprei dire cosa. E poi... sono preoccupato per Katou-san..."

"Mi sembrava che Juri stesse bene. Non si è fatta male lì a DigiWorld... Oh, già, immagino che non era questo quello che volevi dire, vero, Takatomon?" chiese il piccolo dinosauro rosso.

Takato si mise seduto sul suo letto e si sgranchì una spalla. "Beh... in effetti, era un'altra la cosa a cui stavo pensando." ammise. "Sai che Katou-san è venuta con noi contro la volontà di suo padre... non vorrei che adesso suo papà l'avesse presa troppo a male."

Guilmon inclinò la testa da un lato, come faceva di solito quando non capiva qualcosa. "Hm? E perchè il papà di Juri dovrebbe prendersela?" chiese. "Anche i tuoi genitori ti hanno lasciato andare, alla fine..."

"Vedi..." cominciò a dire Takato. Si fermò prima di dire altro, chiedendosi se davvero fosse il caso di proseguire con il discorso. Poi, tirò un sospiro e si decise. "E'... una cosa un po' difficile da spiegare... Guilmon, questa è una cosa di cui non ho mai parlato con nessuno, e la dico a te adesso perchè mi fido di te. Mi prometti che non lo dirai mai a nessuno, se non ti dico io stesso di farlo?"

Il dinosauro rosso si fece serio. "Certo, Takatomon, conta su di me. Non racconterò nulla a nessuno."

"Grazie, Guilmon." rispose il giovane Tamer. Si tolse gli occhialoni e li appoggiò sul suo comodino, quasi volesse mettersi il più comodo possibile per discutere di un argomento così difficile.

"Vedi... la mamma di Katou-san se n'è andata quando lei era molto piccola." cominciò. Poi, temendo che Guilmon non avesse compreso esattamente, decise di aggiungere una spiegazione. "Ecco... Non voglio dire che è andata via di casa, voglio dire che è morta."

"Ah! D-Davvero?" esclamò Guilmon, restando a bocca aperta in un'espressione dispiaciuta. Abbassò la testa e si guardò le mani artigliate. "Ecco... Mi dispiace. Io non l'avevo neanche sospettato."

"Beh... in effetti, Katou-san cerca sempre di essere allegra e sorridente. Ma... a volte ho l'impressione che non si sia mai ripresa del tutto dalla scomparsa della sua mamma. Da quel giorno, il signor Katou... è diventato più severo e più distante con lei. Io... sono convinto che le voglia sempre bene come prima, ma... faccia fatica a dimostrarlo." continuò Takato. "Forse lui non voleva che Katou-san venisse con noi a DigiWorld perchè è terrorizzato all'idea di perdere anche lei. Per questo dico che spero che suo padre non se la prenda troppo."

In condizioni normali, Guilmon avrebbe probabilmente detto qualcosa sul fatto che sarebbe andato tutto bene, ma in questo caso, anche lui si rendeva conto cheera un problema di non facile soluzione, e che non c'era nulla che lui e Takato potessero fare se non cercare di supportare Juri quanto più possibile. "Beh... almeno adesso Juri ha anche Elecmon." azzardò. "Sicuramente potrà darle una mano anche lui, vero?"

"Sì, almeno... spero che sia così. Non oso pensare a come si sarebbe sentita Katou-san se Elecmon fosse morto..." affermò Takato. Represse un brivido all'idea di quanto da vicino lui e i suoi compagni avessero visto la fine in più di una occasione. "Ho l'impressione che Katou-san si sarebbe data la colpa, e... beh, per fortuna non è avvenuto, quindi... immagino che sia inutile pensarci su."

Takato si rimise gli occhialoni da pilota e annuì. Era inutile tormentarsi per cosa che non erano successe, e comunque adesso erano tutti troppo stanchi per restare a pensare a queste cose. Per adesso, erano riusciti a salvare Calumon e i loro compagni, avevano convinto Zhuqiaomon e i Deva a cessare le ostilità, e avevano fermato il D-Reaper. Potevano dire che erano riusciti nel loro intento. In fondo, si disse Takato, l'importante era che tutta la faccenda avesse avuto un lieto fine.

 

oooooooooo

 

Quella sera, nell'appartamento vicino alla piccola taverna di proprietà della famiglia Katou, la situazione non poteva che essere definita tesa. La piccola Tamer e il suo partner erano tornati poche ore prima, ed erano stati accolti in maniera alquanto tersa dal padre di Juri. Dopo un iniziale momento in cui il signor Katou aveva mostrato almeno un po' di sollievo nel vedere la figlia tornaresana e salva, l'uomo si era chiuso nel suo mutismo - un silenzioso rimprovero per non averlo ascoltato e aver voluto infilarsi in un affare troppo pericoloso per una bambina della sua età.

La matrigna di Juri aveva cercato di mediare tra i due e convincerli a parlarsi di nuovo... ma Juri non aveva aspettato e l'aveva evitata, andando a chiudersi in camera sua. In quel momento, la piccola Tamer era seduta sul suo letto e guardava verso il pavimento, immersa nella semioscurità della sua stanza, e sentendosi come se la sua decisione di aiutare Takato e i suoi compagni non avesse fatto altro che peggiorare le cose.

Del resto, a volte Juri aveva davvero l'impressione che tutto quello che lei faceva non stesse facendo altro che allontanarla sempre di più dalla sua famiglia...

"Juri?" chiese la vocetta di Elecmon. Le orecchie a punta del Digimon elettrico spuntarono da sotto il letto della piccola Tamer, che rivolse a lui la sua attenzione, contenta di avere finalmente qualcuno che la distraesse dai suoi cupi pensieri.

"Ciao, Elecmon-chan." disse lei, cercando di sorridere e mostrarsi tranquilla. Ma era fin troppo ovvio per il piccolo Digimon che era un tentativo di mascherare il suo disagio, e che si sentiva ancora male per il modo in cui il padre l'aveva accolta al suo ritorno.

"Scusa se ti disturbo, Juri, ma ho pensato che volessi parlare con qualcuno..." disse Elecmon, accoccolandosi accanto alla sua Tamer. "Va tutto bene?"

"S-sì..." mormorò lei, ma si rese subito conto di quanto poco convincente suonasse, e scosse la testa con espressone frustrata. "Ecco... non lo so, Elecmon-chan, non lo so proprio! Non... non sono riuscita a parlare con papà come speravo... e poi la mia matrigna ha cercato di farci parlare, ma io... me ne sono andata come una stupida... E ora penso che sarei dovuta restare... forse avrei potuto almeno chiarirmi. Ma... non lo so, non riesco a stare con lei! Mi rendo conto che è una brava persona e che cerca di aiutarmi, ma... ma..."

Juri non riuscì a trattenersi e cominciò a singhiozzare. "Io... devo proprio essere... una persona cattiva... per trattare così una donna che sta cercando di... di... di farmi del bene... ma... ma io non ce la faccio... non riesco ad accettare che lei... prenda... prenda il posto della mamma!" balbettò, senza più pensare di trattenere le lacrime. Elecmon sgranò gli occhi scioccato, e si avvicinò alla sua Tamer per cercare di darle conforto, ma ebbe l'impressione di aver avuto ben poco successo.

"Juri! Perchè pensi di essere una persona cattiva?" chiese il Digimon, cercando di scuotere la bambina dalla sua depressione. "Se tu lo fossi, non sarei potuto diventare il tuo Digimon, non ti sembra? Io ti ho conosciuto, so come sei... mi hai dimostrato più volte in questo viaggio che sei una ragazzina di buon cuore!"

Juri si calmò e si asciugò gli occhi con un lembo del copriletto. Si era calmata almeno un po', ma aveva ancora l'aria di non voler credere a quello che aeva detto Elecmon. "Io... non lo so, Elecmon... io... ti ringrazio per quello che mi dici... perchè hai fiducia in me... ma... credo che forse ti sbagli... nessuno mi conosce davvero." affermò scuotendo la testa. "Io... non voglio che le persone a cui voglio bene soffrano a causa mia. Ma... ho paura che in ogni caso... finirò per fare loro del male."

Juri non volle dire che temeva che fosse stata colpa sua anche per la scomparsa di sua madre. Forse perchè lei non era stata abbastanza brava? Forse avrebbe potuto fare qualcosa per darle una mano? Se lei non fosse stata cattiva, allora la mamma non l'avrebbe lasciata nelle mani di una sconosciuta...

No, no, non era giusto pensarla così. Sua madre non l'avrebbe mai lasciata da sola di sua volontà. No, forse a pensarci meglio... l'unica spiegazione era che il destino fosse in qualche modo avverso a lei. Che fosse suo destino essere sola...

"Io... non credo che sia così, Juri." affermò Elecmon, accoccolandosi sulla piccola Tamer come un gattino affettuoso. "In fondo... guardami, io sono qui! Sto bene, e non mi è successo niente! E anche ai tuoi amici... abbiamo fatto un viaggio a DigiWorld, in mezzo a tutti quei pericoli, e siamo tornati tutti interi!"

Un po' consolata, Juri accarezzò il suo partner digitale sulla testa, cercando i farsi animo e di sorridere. "Sì, forse... forse questa volta è andata bene... ma non so come andrà la prossima... o quella dopo ancora." rispose, ancora non del tutto sicura. "Io... sono contenta che tu, Takato-kun, Guilmon-chan, Ruki-san e gli altri... siano tutti qui. Ma... non vorrei mai che gli capitasse qualcosa per colpa mia..."

"Stai tranquilla, Juri. Sono sicuro che qualunque cosa accada, anche loro saranno contenti di darti una mano." rispose Elecmon, muovendo le sue lunghe orecchie. "E poi... cerca di non buttarti giù così, okay? Con tutto quello che hai avuto il coraggio di affrontare... sono convinto che hai il cuore di un leone!"

Juri non poteva dire di essere convinta delle parole del suo Digimon... ma se non altro, apprezzava il fatto che lui avesse così tanta fiducia in lei. E la sua fiducia le dava almeno l'impressione che le cose potessero andare un po' meglio, da quel momento in poi...

La bambina sentì qualcuno che bussava gentilmente alla porta della sua camera. Juri immaginava già di chi si trattasse... era la sua matrigna che era venuta fin lì per cercare di farle coraggio, e magari per offrirle qualcosa che la facesse sentire meglio. Ma in quel momento, Juri non se la sentiva davvero di rifiutare le sue cortesie. Almeno, voleva mostrarsi grata per quello che la nuova moglie di suo padre stava facendo per lei, e comportarsi male l'avrebbe solo fatta sentire peggio...

Con un sospiro, Juri si alzò dal suo letto, si passò una manica sugli occhi per non far vedere che aveva pianto, e andò ad aprire la porta, sbirciando appena un po' dalla sua camera. Come immaginava, la sua matrigna era lì, e teneva tra le mani un vassoietto sul quale era appoggiato un bicchiere di tè verde ancora fumante.     

Le due rimasero in silenzio per un po', prima che la signora Shizue Kato facesse un tentativo di approccio. "Ciao, Juri-chan." esordì. "Ho pensato che forse avresti gradito un po' di tè, e quindi... se non lo vuoi, va bene lo stesso, ma..."

"Grazie..." rispose la bambina, facendo un sorriso accennato che ebbe l'effetto di rallegrare un po' anche la sua matrigna, "Lo apprezzo molto."

Juri aprì la porta della sua camera e uscì, in modo da poter prendere il bicchiere di tè caldo con le sue mani e fare un cenno di ringraziamento alla matrigna. Almeno per un po', le due rimasero a guardarsi, sperando forse che potesse essere l'inizio di un disgelo tra loro.

Poi, Shizue annuì e si allontanò con il vassoio ora vuoto, in modo da lasciare la bambina ai suoi pensieri.

 

oooooooooo

 

Non era stata esattamente una serata piacevole neanche per il signor Hajime Katou, il proprietario della piccola taverna e padre di Juri. Poco dopo la chiusura del locale per la notte, l'uomo aveva detto di voler restare al piano terra per fare dei controlli ed assicurarsi che fosse tutto a posto. In realtà, il signor Katou aveva a sua volta bisogno di stare solo con i suoi pensieri e cercare, se possibile, di chiarirsi dei dubbi.

Più ci pensava, più aveva la spiacevole sensazione che, nonostante tutti i suoi tentativi, sua figlia si stesse allontanando sempre di più da lui. Aveva cercato con tutte le sue forze di proteggerla, dopo che sua moglie era stata portata via da quella dannata malattia... d'accordo, era stato severo nei suoi confronti, in più di un'occasione, e questo non faceva fatica ad ammetterlo. Era stato un male necessario. A volte, per proteggere una persona, è necessario fare cose di cui quella persona non approvava... ma Juri era soltanto una bambina, e avrebbe capito, col tempo.

O almeno, questo era quello che il signor Hajime si ripeteva. Ma a volte, aveva la sgradevole sensazione di stare ripetendosi tutto questo nel tentativo di convincersi. Che stava sbagliando qualcosa. E anche dopo che si era risposato con Shizue, dopo che si era permesso di dare a sè stesso un'altra possibilità di essere felice, questo non era riuscito a mettere a tacere i suoi dubbi.          

"Tesoro?" chiese la voce calma di Shizue, cogliendolo di sorpresa mentre era ancora seduto ad un tavolo, tenendosi la fronte con una mano. Hajime si voltò verso di lei, cercando di mantenere la sua espressione stoica, e la giovane donna entrò silenziosamente nella sala. "Tesoro, non credo che starai meglio se resti alzato tutta la notte a pensare a cose spiacevoli. Non sarebbe meglio se andassimo a dormire, e pensassimo a questo problema quando siamo più lucidi?"

"Shizue..." mormorò l'uomo. Si tolse per un breve momento i sottili occhiali da vista che indossava, sfregandosi gli occhi per mandare via quel po' di bruciore che accusava. "Non credevo fossi ancora alzata. E i bambini?"

"Masa-chan sta già dormendo da un bel po'." rispose Shizue con tutta tranquillità, riferendosi a Masahiko, il figlio piccolo che aveva avuto dal suo precedente matrimonio. "E Juri-chan... lei avrà solo bisogno di un po' di tempo. Sai, io... sono convinta che le dispiaccia di non aver fatto come dicevi tu e di aver seguito i suoi amici in quell'altro mondo. Ma lo ha fatto perchè pensava che fosse suo dovere. Perchè sentiva di dover dare loro una mano."

"Perchè non se ne rende conto? Io... voglio solo proteggerla. Non voglio che lei offra di nuovo. E poi, non voglio perderla." sospirò l'uomo, in un misto di angoscia e frustrazione. "Quando Michiko è morta, non sapevo cosa fare... non sapevo come fare per aiutarla. L'unica cosa che posso fare è impedirle di mettersi in pericolo. Eppure... man mano che passa il tempo, mi sembra che lei cerchi... di ribellarsi. Sento che si sta allontanando, e io non voglio che soffra di nuovo."

Shizue appoggiò gentilmente una mano sulla spalla del suo secondo marito. "Juri-chan ha dieci anni, non è più così piccola." affermò. "Anche lei sta crescendo. Ed è inevitabile... col tempo, i figli imparano a staccarsi dai genitori e a prendere la loro strada. Non accadrà domani, e nemmeno tanto presto... ma anche lei un giorno diventerà indipendente, e noi non possiamo impedirle di prendere le sue decisioni."

"E' ancora troppo piccola. Non posso stare a guardare senza fare niente se prende una decisione che potrebbe metterla in pericolo." rispose l'uomo, frustrato e rattristato. "Io vorrei soltanto che lei lo capisse. E vorrei che la smettesse di essere tanto prevenuta nei tuoi confronti."

"Lo capirà. Secondo me... lo ha già anche capito." rispose la donna, cercando ancora una volta di essere diplomatica. "Ora però non cominciare a farti del male da solo restando sveglio. Andiamo a riposare. Domani mattina riusciremo a ragionarci sopra con più calma. Mi raccomando, eh? Parla a Juri-chan con calma, e cerca di non perdere la pazienza, okay? Chiederò a Juri-chan di fare la stessa cosa."

Finalmente, dopo essere rimasto qualche secondo a pensarci su, Hajime si convinse e si alzò dalla sedia, tenendo la mano a Shizue. "D'accordo. Immagino che anche tu abbia ragione. Com'è che riesci sempre a farmi vedere il lato positivo di ogni situazione?" chiese.

Shizue fece una breve risata. "Oh, diciamo che ho la mia esperienza, quando si tratta di mettere d'accordo i litiganti." affermò, mentre i due si avviavano verso la loro stanza.

 

oooooooooo

 

Quella notte fu una delle prime, dopo tanto tempo, in cui la grande città di Tokyo era stata in grado di dormire sonni tranquilli. Nessuna aggressione di Digimon. Nessun black-out improvviso. Nessuna minaccia in vista. Finalmente, dopo settimane passate a preoccuparsi di ciò che sarebbe potuto accadere, i cittadini della grande metropoli erano sicuri che non sarebbe successo più nulla di pericoloso.

Ovviamente, questo non voleva dire che quartieri come Shinjuku o Shibuya non fossero caotici ed affollati come sempre. Ma quella notte, quanto meno, non era una confusione alimentata dall'ansia e dalla paura.

Fu per questo che nessuno si accorse che c'era qualcosa che non andava, finchè non era ormai troppo tardi.

Sulle prime, in effetti, sarebbe stato difficile rendersi conto del problema. Nel traffico e nel caos di Tokyo, nessuno aveva fatto caso a delle piccole chiazze di materia purpurea che erano strisciati fuori da sotto le strade, come mossi da qualche orribile volontà aliena.

Davanti alla stazione dei treni e della metropolitana di Shibuya si verificò il primo incidente - un gruppo di ragazzi si era fermato per farsi una foto accanto alla famosa statua di Hachiko, e aveva notato quella strana materia purpurea che formava delle inquietanti pozzanghere sul terreno. Il fluido misterioso aveva cominciato a muoversi aggressivamente verso di loro, e i ragazzi avevano saggiamente deciso di scappare, seguiti da tutti coloro che passavano di lì in quel momento.

Nel giro di pochi secondi, del caos ordinato che normalmente si sarebbe associato a Shibuya non era rimasto che puro e semplice caos. Quelle strane pozzanghere viola cominciarono ad espandersi in breve tempo e si svilupparono, creando una montagna di orrenda materia purpurea che avanzava senza freni, come una sorta di blob. La velocità di espansione aumentò di colpo, e la materia violacea si trasformò rapidamente in un'ondata mostruosa che travolgeva uomini, animali ed oggetti senza distinzione. Molte famiglie si svegliarono di colpo nei loro appartamenti, solo per trovarsi immersi in quella cosa innaturale, ritrovandosi a nuotare disperatamente in un mare di gelatina rossastra. Nel giro di pochi minuti, una bolla di materia rossastra aveva inghiottito la stazione di Shibuya assieme a decine di persone... e stava continuando a crescere!

 

oooooooooo

 

"Takato! Takato! Guilmon!"

Il giovane Takato Matsuda venne improvvisamente risvegliato da un bel sogno dalla voce allarmata dei suoi genitori, che avevano fatto irruzione in camera sua per svegliarlo, con delle espressioni di panico ed apprensione dipinte sui volti! Guilmon stesso si svegliò di soprassalto e sbattè gli occhi stupefatto, mentre cercava di fare mente locale e capire quale fosse il problema.

"Ah... M-mamma... papà... che sta... succedendo?" esclamò il giovane Tamer, sfregandosi gli occhi ancora non del tutto sveglio.

La signora Matsuda scosse la testa. "Una... una cosa terribile! Hanno dato l'allarme in tutta la regione di Tokyo!" esclamò. "E'... è apparso qualcosa di terribile! Di mostruoso! Vieni... vieni a vedere! Lo stanno facendo vedere in televisione... e hanno esortato tutti gli abitanti del quartiere a mettersi al sicuro!"

"C-cosa? C'è... c'è un altro Digimon che è venuto ad attaccarci?" chiese incredulo Guilmon. I suoi occhi si fecero due fessure, come di solito accadeva quando prendeva qualcosa sul serio.

Il signor Matsuda scosse la testa, mentre Takato si infilava rapidamente la tuta e le pantofole. "No... no, almeno... non mi sembra affatto un Digimon! E'... è una cosa molto peggiore, vieni a vedere!"

"Non è un Digimon? E cos'altro può essere?" si chiese Takato. Rapidamente, il giovane Tamer, i suoi genitori e il suo fedele compagno si fiondarono giù per le scale, con una tale foga che per poco Takato non finì per scivolare giù. Un istante dopo, Takato entrò di corsa nella piccola cucina di casa Matsuda, dove la televisione era rimasta accesa... e davanti ai suoi occhi, sul piccolo schermo, si presentò uno spettacolo allucinante!

Un'inquadratura da distanza del quartiere di Shibuya, ormai irriconoscibile a causa della massa semiliquida e rossastra che si avvinghiava agli edifici e alle strade. Palazzi, veicoli, lampioni, cartelli stradali... tutto era stato inglobato in quell'ammasso informe di materia gelatinosa dall'aspetto innaturale!

"Ta... katomon... quello è..." ringhiò Guilmon. Ogni parvenza di allegria era scomparsa, e il piccolo Digimon si comportava come se si stesse preparando ad affrontare un avversario formidabile. Impressione che in effetti non si discostava dalla realtà.

"Non è possibile... quello... quello è... il D-Reaper!" boccheggiò Takato, riconoscendo la mostruosità a cui erano a malapena riusciti a sfuggire nel Mondo Digitale. Quella cosa abominevole si muoveva lenta ma inesorabile, avvolgendo gli edifici e le strade di Tokyo nel suo abbraccio mortale.

"Takato-chan? Guilmon-chan? Voi... voi avete già visto quella... quella cosa?" chiese la signora Matsuda, ancora incredula davanti al disastro che stava investendo Tokyo.

Senza staccare gli occhi dallo schermo, Takato annuì con evidente orrore. "Sì, mamma... quella cosa si chiama D-Reaper... era la cosa che stava distruggendo il Mondo Digitale, ed era il motivo per cui i Digimon emergevano nel Mondo Reale! Ma... ma credevo che fosse stato annientato! O almeno fosse stato posto in condizioni di non nuocere più! Come... come è arrivato nel Mondo Reale? E soprattutto... come facciamo a fermarlo?"

"Voi ragazzi... avete davvero affrontato una cosa così terrificante?" chiese il signor Matsuda, altrettanto incredulo e sconvolto.

"A tutti gli abitanti della contea di Tokyo." si sentì la voce dell'annunciatore. "Un disastro senza precedenti si è abbattuto sulla nostra città. Non più di un'ora fa, è stata segnalata la presenza di una sostanza sconosciuta, dall'aspetto di una gelatina rossastra che si muove spontaneamente, nella zona di Shibuya. La natura di questa sostanza non è ancora chiara, ma si sta spostando rapidamente, aumentando di volume e dimensioni, e cercando di fagocitare tutto quello che si trova sulla sua strada. Il contatto con questa sostanza è considerato letale. Tutti gli abitanti della contea di Tokyo sono pregati di lasciare immediatamente le loro abitazioni, portando con sè soltanto l'indispensabile. L'attuale responsabile del progetto Hypnos, il direttore Yamaki Mitsuo, è al momento impegnato ad informare le autorità sulla natura di questo organismo sconosciuto. Ripetiamo che il contatto con la sostanza sconosciuta è da considerarsi letale, e deve essere evitato a qualsiaso costo. Le autorità sono attualmente al lavoro su questa minaccia e sapranno dire quanto prima di cosa si tratta. Per favore, seguite le loro istruzioni. Da questo momento non saremo più in onda finchè la situazione non sarà stata risolta. Grazie per la vostra attenzione."

Mentre l'annunciatore parlava, sullo schermo si vedeva l'atroce spettacolo del D-Reaper che continuava ad espandersi, come una sorta di gigantesca ameba purpurea che estendeva avidamente i suoi pseudopodi. Takato era rimasto come inebetito a guardare la mostruosità digitale che continuava imperterrita ad avanzare... ma finalmente, non appena l'annuncio terminò e lo schermo venne coperto da un segnale di statico, il ragazzino e il suo partner digitale riuscirono a riscuotersi, e Takato si voltò verso i suoi genitori con espressione determinata.

"Mamma! Papà! Ascoltatemi, per favore!" esclamò. "Le... le comunicazioni telefoniche funzionano ancora, vero? Il D-Reaper non le ha ancora interrotte?"

"Non mi sembra..." rispose la signora Matsuda, per poi correre al telefono, sollevare la cornetta e mettersi ad ascoltare. "No... no, per fortuna no! Le linee del telefono funzionano ancora... anche se non so per quanto. Cosa vorresti fare?"

"Prima di tutto... dovrei mettermi in contatto con i miei compagni e con Yamaki-san!" rispose prontamente. "Almeno loro sapranno da dove iniziare per fermare quella... quella cosa!"

"Takatomon ha ragione! In questo momento siamo gli unici che possano fare qualcosa contro quel mostro!" incalzò Guilmon.

"C-come? Takato, non vorrai dirmi che pensi davvero di andare di nuovo a rischiare la vita in qualche battaglia di Digimon?" chiese inorridito il signor Matsuda. "E'... è una pazzia, te ne rendi conto? Forse... forse nel Mondo Digitale avete potuto farcela perchè c'erano tutti quei Digimon a darvi una mano, ma qui? Qui... sareste da soli!"

"Non possiamo fare altrimenti! Non capite?" esclamò Takato, forse con più foga di quanta non intendesse. "Mamma, papà... ascoltatemi, per favore! So che è pericoloso, ma quel mostro ci sta mettendo tutti in pericolo! Sta inghiottendo Tokyo, e chi può dire se si fermerà lì? Noi... noi Tamer siamo gli unici che siano riusciti ad ostacolarlo! In questo momento siamo gli unici che possano tentare qualcosa per fermarlo! DEVO tentare! Devo raggiungere i miei amici e Yamaki-san... e cercare di fare qualcosa per fermare quella mostruosità!"

I signori Matsuda restarono sbalorditi davanti alle parole del figlio, pronunciate con decisione e senza la minima esitazione... e il signor Matsuda appoggiò una mano sulla spalla della moglie, con espressione cupa ma comprensiva.

"Sì... Takato e Guilmon hanno ragione. Io... non vorrei mai che si mettessero in pericolo, ma... in questo momento sono gli unici che possano affrontare quell'orrore con qualche possibilità di vittoria." affermò. "Dobbiamo metterci in contatto con il signor Wong. E' lui ad essere a più stretto contatto con il direttore Yamaki. Almeno lui saprà da che parte iniziare..."

Takato e Guilmon sorrisero. Anche in una situazione così difficile, c'era ancora un po' di speranza. "Grazie, papà..." affermò il ragazzino. "Dobbiamo anche trovare Calumon, in realtà... ho paura che il D-Reaper lo abbia già preso di mira!"

"Allora non perdiamo altro tempo!" disse il signor Matsuda, e cominciò a comporre il numero del signor Janyuu Wong...

 

oooooooooo

 

Nell'appartamento della famiglia Wong, Jenrya stava osservando lo spettacolo del D-Reaper che si espandeva, lento ma inarrestabile, a pochi isolati di distanza dalla sua abitazione... e chiaramente, il suo Digimon non poteva che essere con lui, e in quel momento non aveva alcuna voglia di fare battute.

"Per la miseria, Jen..." mormorò Terriermon, teso come una corda di violino. "Se... se non avessi mai più visto quell'ammasso di gelatina, sarebbe stato ancora troppo presto!"

"Cosa facciamo, fratellone Jen?" chiese Shuichon, che osservava impaurita proprio a pochi passi dietro il fratello maggiore, con il piccolo Lopmon avvinghiato a lei. "E' quella cosa rossa che c'era nel Mondo Digitale!"

"Lo so, Shuichon..." disse il giovane Tamer. "Ora quello che dobbiamo fare è andarcenedi qui prima che arrivi! Anzi, credo che papà stia parlando con Yamaki-san..."

Jenrya e Terriermon andarono di corsa a vedere cosa stesse accadendo in soggiorno. I fratelli maggori e la madre di Jenrya erano seduti sulle poltrone e stavano ascoltando con apprensione la telefonata che Janyuu stava facendo... e l'uomo ascoltava quello che il suo interlocutore gli diceva dall'altro capo della conversazione, passeggiando nervosamente su e giù per il soggiorno e tenendo il telefono cordless attaccato all'orecchio.

"Sì... sì, Yamaki-san, me ne rendo conto. Non... posso dire che mi faccia piacere, dopo tutto quello che è successo, ma... immagino che non abbiamo molta scelta. Il resto dei Monster Makers sono lì?" chiese Janyuu. Si sentì una risposta ferma ma calma provenire dall'altro lato della conversazione, ma Jenrya non era abbastanza vicino da sentire cosa stava dicendo.

Ovviamente, per le orecchie acute di Terriermon, la distanza non era un problema. Con estrema naturalezza, il Digimon cagnolino drizzò una delle sue lunghe orecchie e ascoltò la risposta che Yamaki stava dando. Jenrya vide il suo amico digitale annuire con fare sicuro e dimenare allegramente la sua quasi inesistente coda.

"D'accordo. Sì, farò in modo di arrivare quanto prima." disse Janyuu. "Sì... okay, prenderò quella strada. Grazie per l'aiuto. A presto."

Janyuu interruppe la chiamata, e la sua famiglia cercò subito di farsi dire cosa dovevano fare e come gestire quella situazione così precaria. Per fortuna, anche sotto pressione, Janyuu rimase padrone di sè e fece cenno con la mano di mantenere la calma. "Okay, ascoltatemi bene. Yamaki-san mi ha detto che ci sono ancora delle strade relativamente sicure. Il D-Reaper, con il tasso di espansione attuale, ci metterà almeno 12 ore per raggiungerle. Mi è stata indicata una strada relativamente sicura per raggiungere il quartier generale di Hypnos, ed è lì che andremo."

"E per quanto riguarda Takato-kun, Ruki-san e gli altri?" chiese Jenrya. Lui, Shuichon, Terriermon e Lopmon raggiunsero il resto della famiglia, che si strinse protettivamente attorno a loro. "Yamaki-san li ha già contattati? Sanno come raggiungerci?"

"Mi ha assicurato che se ne sta occupando in questo momento." affermò Janyuu. "Stai tranquillo, Jenrya, i tuoi amici saranno in grado di unirsi a noi quanto prima."

"Meno male..." disse Terriermon con un sospiro di sollievo. "Okay, allora che aspettiamo? Raggiungiamo la nostra base... e cominciamo a pensare a come ricacciare indietro quella gelatina troppo cresciuta!"

"Chissà Zhuqiaomon-sama e gli altri come se la stanno cavando..." disse il piccolo Lopmon, volgendo lo sguardo alla skyline di Tokyo. Il cielo notturno stava assumendo degli strani, febbrili colori, immerso in un caleidoscopio miscuglio di verde, viola e rosso che si stava man mano sostituendo al blu della prima mattinata.

 

oooooooooo

 

Nella dimora della famiglia Makino, Ruki, Renamon e il resto della famiglia avevano appena finito di raccogliere quel poco di cui avevano bisogno e stavano per dirigersi verso la sede centrale di Hypnos. Anche da dove si trovavano, si riusciva a vedere la devastazione che il D-Reaper stava seminando in città - i quartieri di Shibuya sembravano ora niente più che una marea di enormi bolle purpuree che si muovevano lentamente...

"Ma... ma cos'è quella... quella cosa? E'... è orribile... tutte quelle persone là dentro..." mormorò Rumiko Makino, la giovane madre di Ruki. Il suo sguardo era fisso sulla massa informe del D-Reaper, gli occhi sbarrati in un'espressione di orrore. "Ruki... tu... hai davvero visto una cosa del genere... lì a DigiWorld...?"

"Mamma, non è il momento." rispose Ruki. "Adesso dobbiamo andarcene."

Renamon prese Rumiko per le spalle e la scosse lievemente, in modo da farla riprendere dal suo shock. "Signora Rumiko, ne dovremo discutere più tardi." disse con tono sicuro e controllato, in modo da calmare la giovane madre e non permetterle di farsi prendere dal panico in quel momento. "Dobbiamo seguire le indicazioni che ci hanno dato e raggiungere la sede di Hypnos."

Nonna Saeko annuì energicamente. "Sì, Renamon-san ha ragione." affermò, appoggiando gentilmente una mano sul braccio della figlia, che riuscì a scuotersi dal suo terrore e prese un bel respiro. "Okay, cara, adesso prendi fiato... e poi raggiungiamo gli amici di Ruki-chan. Spero che stiano tutti bene."

"Se si tratta di Occhialoni e dei suoi compagni, potete stare tranquille." disse la rossa Regina dei Digimon. "Sono sicura che sanno il fatto loro."

    

oooooooooo

 

Dire che la sede centrale di Hypnos era scattata in piena attività non appena era scattato l'allarme sarebbe stato dire poco. Yamaki e i suoi dipendenti, in particolare le sue assistenti Reika Ootori e Megumi Onodera, si erano messi rapidamente all'opera. E i Monster Makers, che per fortuna non erano ancora tornati ai loro paesi di provenienza, non erano rimasti a lungo a chiedersi cosa fosse quella mostruosità che minacciava di fagocitare Tokyo. Tutti erano già al lavoro e stavano facendo del loro meglio per proteggere la popolazione e scoprire come neutralizzare il D-Reaper.

"Qual è la situazione, Onodera?" chiese Yamaki, arrivando in quel momento nella sala di controllo principale. Vide subito che purtroppo non tutti gli strumenti operavano alla piena efficienza - sicuramente un effetto delle interferenze che il D-Reaper stava provocando nelle comunicazioni e nel traffico dei dati. Il comandante di Hypnos aveva la netta sensazione che quella cosa innaturale sapesse già dove colpire per mettere gli umani con le spalle al muro...

"Non ho buone notizie, purtroppo." rispose Megumi scuotendo la testa. "Il quartiere di Shibuya è completamente tagliato fuori dalle comunicazioni, e abbiamo gravi difficoltà anche a contattare gli altri quartieri. Non sappiamo quante persone siano rimaste intrappolate dall'emersione del D-Reaper... ma temiamo che la conta delle vittime sia di migliaia."

Yamaki sospirò e si aggiustò gli occhiali da sole. Non ricordava che Tokyo fosse mai stata colpita da una simile calamità. Ma non era il momento di farsi prendere dallo sconforto. Ora toccava a lui e a quei ragazzi trovare un modo di contenere il D-Reaper e limitare i danni finchè non fosse stata trovata una contromisura per neutralizzarlo una volta per tutte.

"Stiamo in questo momento monitorando l'espansione dell'entità digitale." continuò Reika, controllata come sempre. "Temo che le cattive notizie non finiscano qui. Il D-Reaper si sta espandendo anche attraverso un passaggio che è stato in qualche modo creato tra il Mondo Reale e quello Digitale. Entrambi i mondi sono sotto attacco."

"Temo di immaginare come abbia fatto..." affermò Yamaki. "Probabilmente il D-Reaper ha sfruttato gli strascichi del passaggio dimensionale che abbiamo usato per mandare i ragazzi nel Mondo Digitale."

"Yamaki-san!" esclamò la voce di Takato, che stava arrivando in quel momento affiancato dai suoi compagni, umani e digitali che fossero, e dal signor Janyuu Wong, il padre di Jenrya. Gli unici che mancavano, per ovvi motivi, erano la piccola Shuichon e Lopmon. Takato e Guilmon ripresero fiato per qualche istante, poi Takato alzò la testa e si rimise a posto meglio che poteva. "Siamo... siamo tutti qui, per fortuna. Siamo... arrivati non appena abbiamo potuto."

"Il D-Reaper si sta espandendo, e in questo momento sta avvicinandosi ai quartieri adiacenti a Shibuya. La situazione è molto grave, temo..." disse Ryou, affiancato da un Monodramon che appariva teso e stanco.

Yamaki fece un sorriso appena accennato nel vedere il gruppo dei Tamers. Se non altro, poter contare su di loro era una fortuna nella sfortuna... Ma non c'era il tempo di rallegrarsi. Quello che dovevano fare ora era unire le loro forze per cercare una soluzione al dilemma. "Sarò schietto con voi, ragazzi. Sì, siamo di fronte ad una minaccia come non ne abbiamo mai viste prima d'ora." affermò Yamaki. "Il D-Reaper si sta espandendo, e sta attaccando anche il Mondo Digitale mentre stiamo parlando. La sua programmazione lo spinge ad attaccare tutto ciò che stando ai suoi parametri è evoluto oltre un certo limite... e temo che la razza umana sia per lui un bersaglio legittimo come lo sono i Digimon."

"Yamaki-san, ci sono degli aggiornamenti!" affermò Reika, portando la sua attenzione ad uno schermo vicino alla sua pstazione. "Gli strumenti rilevano lemersione di numerose entità digitali di dimensioni minori nei pressi della massa del D-Reaper! Il diagramma è sconosciuto... non sono identificate come Digimon."

Anche lo stoico Yamaki non riuscì a dissimulare la sorpresa e la preoccupazione. "Cosa?" chiese il leader di Hypnos. "Ootori, riesci a darci una visualizzazione?"

"Farò tutto il possibile." rispose lei, rimettendosi alla console e muovendo rapidamente le mani sui controlli. Ci fu qualche difficoltà... ma alla fine, la giovane donna riuscì a stabilire un contatto e a stabilizzarlo, attivando alcuni monitor piazzati strategicamente in varie posizioni. Per qualche istante, gli schermi non mostrarono che qualche segnale di statico... ma dopo pochi istanti, le riprese apparvero più chiare.

Takato, Guilmon e i loro compagni trasalirono per l'orrore.

Quello che stavano vedendo sugli schermi era uno spettacolo atroce e raccapriccante. La massa informe del D-Reaper gorgogliava e ribolliva... e nei punti in cui le bolle esplodevano stavano emergendo delle nuove creature che sembravano uscite dagli incubi di un folle. Innumerevoli uccelli mostruosi dalle piume grigio piombo e dalla forma innaturalmente regolare prendevano il volo dalla superficie del distruttore digitale, levandosi in aria come uno sciame aberrante. Poco più in là erano apparsi degli altri esseri simili a fantasmi con dei volti inespressivi e robotici, e con diversi tentacoli terminanti in lame ricurve simili a falci. Sul terreno, numerose creature vagamente simili a calamari con dei cannoni montati sui tentacoli si contorcevano e strisciavano in un'allucinante parodia di vita... e altri mostri bipedi dalla forma allungata si guardavano attorno alla ricerca di qualcosa da distruggere!

Il D-Reaper stava creando altre entità, estensioni di sè stesso che avrebbe usato per cancellare ogni resistenza.

"La vedo... un po' bruttina, se volete la mia!" commentò Hirokazu. Il piccolo Hagurumon, al sicuro sulla spalla del suo Tamer, fece scricchiolare i suoi ingranaggi, emettendo un suono che poteva assomigliare ad un grido di paura.

"Ma... ma è pazzesco... quando... quando lo abbiamo affrontato a DigiWorld, il D-Reaper non poteva creare quei mostri! O almeno... non lo ha mai fatto!" affermò Jenrya sbalordito. "Come mai adesso..."

A rispondere a questa domanda pensò Alice. La biondina vestita di nero apparve da dietro il gruppo, accompagnata dal fedele Dobermon, e guardò verso gli schermi, ancora senza tradire alcuna emozione. "Il D-Reaper... sta evolvendo anche lui." affermò.

"Come dici, scusa?" chiese Guilmon. "Un po'... come facciamo noi Digimon?"

Fu Dobermon a rispondere a questa domanda. Il gigantesco cane nero serrò gli occhi mentre guardava verso lo stesso schermo della sua Tamer temporanea, e confermò quello che aveva detto Alice con un cenno della testa. "E' una cosa abbastanza simile, sì." affermò. "Il D-Reaper si adatta alle condizioni in cui si trova. Sa che avrà bisogno di individuare e distruggere tutti i Digimon che si trovano nel Mondo Reale, in quanto li vede come un ostacolo allo scopo della sua programmazione. In qualche modo, il suo programma ha sviluppato delle subroutine che hanno dato vita a quegli esseri che vediamo, e il cui scopo è scovare e distruggere tutti i Digimon rimasti nel Mondo Reale."

"Il D-Reaper era stato inizialmente creato per eliminare i dati in eccesso e cancellare i programmi che superavano le loro limitazioni... e ironicamente, il D-Reaper stesso ha superato alcuni dei suoi limiti." spiegò Janyuu, anche lui fissando gli schermi con apprensione. L'uomo abbassò lo sguardo e incrociò quello di Yamaki, facendo un cenno di intesa. "Non c'è dubbio. Siamo di fronte ad una minaccia dal potenziale virtualmente illimitato. Se non la fermiamo mentre è ancora ad un livello gestibile... temo che entrambi i mondi verranno fagocitati dal D-Reaper."

Come se il programma fuori controllo avesse sentito quello che Janyuu aveva detto e volesse dargliene conferma, qualcosa cominciò a ribollire e a muoversi nella massa informe del D-Reaper. Nel centro dell'ammasso di materia informe si raccolse un grumo di quella innaturale sostanza gelatinosa, che cominciò a crescere in modo da formare una oscena torre di materia rossa e nera, che si erse per almeno un centinaio di metri di altezza, torreggiando persino sulle più alte torri di Shibuya! Quel corpo orripilante era composto da innumerevoli cavi, fibre e filamenti, tutti fusi tra loro in modo da formare un abominio semisolido... e in cima a questa cosa orribile, apparve una sorta di testa sferica, al cui centro brillava una sorta di occhio meccanico che emergeva da una strana maschera dorata a forma di scudo. Due creste a forma di arco ornavano i lati della testa di quell'orrore digitale, come a voler sottolineare che si trattava del re dei mostri creati dal D-Reaper!

"Ma... ma come... come ha fatto?" esclamò Juri con gli occhi sbarrati. "E' orribile... tutte quelle persone..."

Hirokazu deglutì. "Ragazzi, non so voi... ma quella cosa mi sembra tanto l'occhio di Sauron!" esclamò. Quando alcuni dei suoi compagni lo guardarono stupiti, il ragazzo si schiarì la voce e spiegò cosa volesse dire. "Voglio dire, avete presente il Signore degli Anelli, vero? Con Sauron il signore del male che vede tutto con il grande occhio infuocato sopra Mordor..."

"Non so se sia un paragone calzante..." affermò Takato, un po' incerto.

Renamon fece un cenno con la testa. "Quello che Hirokazu voleva dire è chiaro. Il D-Reaper è ora la più grande minaccia che ci siamo mai trovati ad affrontare, e dobbiamo fare quello che possiamo per fermarlo."

Janyuu annuì, in perfetto accordo con la volpe ninja. "E' così... io e i Monster Makers ci adopereremo per analizzare il D-Reaper e cercare di scoprire un punto debole." affermò. "Temo che per allora... non possiamo fare altro che azione di contenimento. E questo compito... spetterà a voi, anche se avrei preferito non dovervi coinvolgere di nuovo."

"Non ti preoccupare, papà. Sappiamo cosa dobbiamo fare." affermò Jenrya, mettendo a tacere la sua paura. Lui e Terriermon si piazzarono davanti a Janyuu e annuirono decisi. "Come Tamers, abbiamo una responsabilità verso i nostri due mondi... e non ci sottrarremo!"

"Momentai!" rispose Terriermon. "Anche gli altri sono d'accordo, mi sembra."

Takato e Guilmon si dissero d'accordo, seguiti subito dopo da Ruki e Renamon, Ryou e Monodramon, Juri ed Elecmon, Hirokazu ed Hagurumon, Kenta e MarineAngemon, e anche Alice e Dobermon. In quel momento, la cupa consapevolezza di tutti era che le vite degli abitanti di Shibuya, e il destino di entrambi i mondi gravava sulle loro spalle...

 

oooooooooo

 

Il kernel del D-Reaper era stato ricostituito, e il programma fuori controllo era appena riuscito a stabilizzarsi. Al centro della grande sala, le cui mura di materia rossastra scivolavano e cambiavano forma in continuazione, si ergeva una versione in miniatura della "torre" che il D-Reaper aveva formato all'esterno. Sembrava quasi che il D-Reaper avesse creato una sorta di "corpo" per sè stesso in modo da poter controllare meglio come andasse la sua opera di cancellazione.

"FLUSSO DI DATI STABILE. FUNZIONI RIPRISTINATE CON EFFICIENZA DEL 92.4%. NESSUNA INTERFERENZA RILEVATA. PARAMETRI DI FUNZIONAMENTO ENTRO LIMITI ACCETTABILI. AUTORIZZATO RIPRISTINO DEL PROGRAMMA ORIGINALE."

"Fermo, maledizione! Che cosa stai facendo?"

Una vocetta acuta echeggiò nella sala del kernel, e un inferocito Deva Scimmia marciò nella sala del kernel, usando il suo bastone per mandare via tutti gli pseudopodi di materia gelatinosa rossastra che si paravano sulla sua strada. Si fermò a pochi metri di distanza da quello che pareva essere il corpo principale del D-Reaper, e gli puntò contro la sua arma. "Non era questo che dovevi fare! Dovevi attaccare soltanto il mondo degli umani! Il Mondo Digitale è il mio mondo e quello che appartiene al sommo Zhuqiaomon-sama! Smetti immediatamente di fare quello che vuoi!" esclamò Makuramon, cercando di mostrarsi minaccioso.

"QUESTO PROGRAMMA SI LIMITA AD ESEGUIRE LE ISTRUZIONI CHE LO COMPONGONO." rispose il programma in tono piatto. "NELLE ROUTINE DI QUESTO PROGRAMMA NON SONO PRESENTI ISTRUZIONI CHE IMPONGANO DI ESEGUIRE ORDINI ESTERNI NON AUTORIZZATI."

"Che stai dicendo?" sbraitò Makuramon. "Non ti ho portato nel mondo degli umani perchè tu diventassi di nuovo una minaccia alla mia specie! Esegui i miei ordini!"

La risposta del D-Reaper fu più che chiara.

"RILEVATA ENTITA' DIGITALE. LE FUNZIONI DELL'ENTITA' DIGITALE ESULANO DALLA SUA PROGRAMMAZIONE ORIGINARIA. QUANTITA' DI DATI ECCESSIVA. CANCELLARE."

Una raffica di tentacoli terminanti con falci d'acciaio apparve spontaneamente dal corpo del D-Reaper e sfrecciò verso Makuramon. Troppo sorpreso per reagire, il Deva Scimmia restò a guardare con orrore le lame che lo raggiungevano e lo trafiggevano senza pietà, cominciando a disperdere e cancellare i suoi dati. Il Deva Scimmia cadde in ginocchio boccheggiando, mentre scie di pixel si levavano dal suo corpo.

"Gah... maledetto... rottame..." ansimò, ancora deciso a non arrendersi. "Che diavolo... stai facendo... io... ti ho portato qui... ti ho permesso di... sopravvivere... Tu mi devi gratitudine... e rispetto..."

"GRATITUDINE. RISPETTO. TERMINI SCONOSCIUTI. NECESSARI ULTERIORI DATI." replicò il D-Reaper senza un minimo di sarcasmo.

Mentre Makuramon esalava il suo ultimo respiro e i suoi dati venivano cancellati per sempre, l'ultima cosa che gli passò per la mente fu la realizzazione di aver commesso un errore talmente enorme che non esisteva una parola adatta per definirsi se non apocalittico.

Una volta che il Deva Scimmia fu scomparso, il D-Reaper ritrasse le sue appendici, che tornarono a far parte del suo mostruoso corpo. "ENTITA' DIGITALE CANCELLATA. RIPRENDERE FUNZIONI ORDINARIE." affermò, tornando alla sua inesorabile opera di sterminio...

 

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CONTINUA...

 

 

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