harry e la strega protettrice

di lele_evin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap. 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 4: *** Cap 3 ***



Capitolo 1
*** cap. 1 ***


Harry e la strega protettrice

 Harry e la strega protettrice  

…. .. zzzzz …. mmmmm ….. zzzzzzzzzz …... mmmm ………. zzzzzzzzzzzzz ……..
<>sbottò Harry. Era sdraiato nel giardino perfettamente tenuto , come del resto tutta la casa,dei Dursley per potersi godere almeno per un po’ quello splendido spettacolo di stelle e poter pensare con nostalgia a quei pochi ma piacevoli momenti passati con Sirius. Ma a quanto pareva gli animaletti che popolavano quella siepe non gradivano la sua presenza,così Harry rassegnato si alzò ed entrò in casa facendo ben attenzione a fare il meno rumore possibile in modo da passare inosservato. Era tornato a Private Drive solo da pochi giorni e già ne aveva la nausea. Ogni mattina sperava che Edvige tornasse con la risposta di Ron che gli annunciava che sarebbero andati a prenderlo. Ma ancora non era arrivata nessuna nuova né da Ron né da Hermione.
Sgattaiolò su per le scale e si chiuse in camera sua. Non aveva per niente sonno e infondo era ancora presto per andare a dormire, quindi decise di rileggere per la centesima volte I magnifici sette e vedere se riusciva a distrarlo dal pensare a Sirius.Ma la cosa non funzionò. Era ancora troppo difficile da accettare. Harry si era sforzato di non pensarci,di farsene una ragione ma invano. Ogni volta non poteva far altro che dirsi <<è colpa mia!>>. Era caduto come un novellino dritto nella trappola di Voldemort nonostante tutti gli avessero detto di non ascoltare più i suo sogni,di chiudere la mente all’Oscuro Signore. Harry si ritrovò a pensare che anche se avesse imparato l’Occlumanzia ormai era troppo tardi. Con la mente distratta da questi cupi pensieri e con un senso di colpa sempre maggiore che gli stringeva lo stomaco si addormentò.

Quando si voltò era in un cimitero. Davanti a lui le tombe dei suoi genitori brillavano alla luna e una candida rosa bianca era dolcemente china vicino al nome di sua madre. “ Dove sono?” pensò subito guardandosi intorno. Poi, come per essere sicuro che fosse reale, sfiorò le fredde lapidi e calde lacrime cominciarono a rigargli il volto. Per la prima volta dopo tanto tempo Harry riuscì a sfogare il dolore che da anni custodiva gelosamente nel suo cuore. Quando si fu calmato un po’ guardò di nuovo quella candida rosa e si domandò chi mai l’avesse portata; infondo a quanto ne sapeva nessuno conosceva il luogo dove erano stati sepolti i suoi genitori. Poi pensò che però almeno una persona doveva saperlo: Silente, sicuramente era stato lui a portare quel fiore a Lily.
Perso in questi pensieri e ancora scosso dal pianto non si accorse che in quello stesso momento qualcuno stava parlando non molto lontano da lui. Una voce fredda e acuta, che Harry conosceva fin troppo bene, stava imprecando contro qualcuno. Sorpreso e spaventato allo stesso tempo si nascose dietro le lapidi dei genitori e tirò le orecchie più che mai per sentire il loro discorso.Ma un’altra cosa destò subito l’attenzione di Harry: la cicatrice. Nonostante Voldemort si trovasse a non più di 10 metri da lui, la cicatrice era perfettamente normale, neanche il minimo prurito o bruciore. Non capiva cosa stesse succedendo ma pensò subito   “ appena torno a casa devo scrivere a Sirius della cicatrice!Forse lui sa che sta succedendo!” ma non fece in tempo a finire la frase che un’onda di tristezza lo invase lasciandolo inerme. Decise di distrarsi ascoltando le urla di Voldemort che a quanto pareva era piuttosto arrabbiato. Qualcosa era andato storto, non era riuscito ad ottenere ciò di cui aveva bisogno, “la profezia!” pensò subito Harry, ma in quel momento due fredde mani lo braccarono al collo e lo trascinarono dritto verso il suo nemico.Quando lo lasciarono Harry era ai piedi di Voldemort e dietro di lui c’era una soddisfatta Bellatrix che orgogliosa mostrava il suo bottino al padrone. Se fosse possibile Harry giurò di aver visto sul volto di Voldemort un sorriso trionfante, ma subito quei freddi occhi rossi lo portarono alla realtà e Harry si alzò, bacchetta alla mano, pronto a combattere. Bellatrix e i mangiamorte presenti si misero a ridere e Harry pensò che tutto questo era già accaduto un anno prima, ma stavolta come ne sarebbe uscito?
Vide Voldemort aprire la bocca e pronunciare la maledizione che avrebbe messo fine a tutto ma non sentì   alcuna parola. Era come se qualcuno avesse messo il “mute”, non   sentiva nessun suono. Era nel silenzio più totale. Poi da dietro di lui arrivò una luce abbagliante e calda. Una luce che lo chiamava a cui Harry non seppe resistere, come trascinato da una forza benefica ma ignota , si girò e prese a camminare verso la fonte di quella luce. Stordito   da quel bagliore ma incredibilmente tranquillo si trovò ben presto stretto tra le braccia di una ragazza di cui non vedeva il volto, una ragazza che gli accarezzava la testa dolcemente bisbigliandogli << Non avere paura. Non temere ci sono io a proteggere i tuoi sogni. Lui qui non verrà più!>>.

Harry si svegliò più tranquillo e riposato che mai. Non ricordava il tempo infatti di aver dormito così bene! Completamente dimentico dello strano sogno di quella notte scese in cucina per la colazione e poi uscì per una lunga passeggiata. Trascorse così una giornata serena all’aria aperta non pensando a nulla; pranzò con un gelato ,lesse la Gazzetta del Profeta senza trovarci nulla di interessante e tornò a casa giusto in tempo per la cena. Benché la sua incredibile tranquillità turbò perfino i Dursley , Harry non ci badò e andò dritto a letto desiderando intensamente di dormire senza avere in realtà un gran sonno.

Di nuovo un freddo e umido cimitero lo accolse. Di nuovo era di fronte alle tombe dei suoi genitori e di nuovo una candida rosa sopiva sulla lapide di sua madre. Harry stavolta si voltò di scatto a cercare Voldemort e lo trovo poco dietro di lui che lo osservava, lo stava aspettando. Di nuovo estrassero le bacchette pronti al duello quando una calda luce abbagliante li illuminò. <> disse una dolce voce di ragazza e a quelle parole la figura di Voldemort svanì come bruciata da fiamme invisibili lasciando dietro di se un urlo che fece gelare il sangue ad Harry. Ma anche stavolta la cicatrice non aveva dato alcun segno. E di nuovo si trovò tra le braccia di questa fanciulla senza capire chi fosse, senza vederle il viso ma incredibilmente felice e consapevole che nessuno al mondo avrebbe potuto fargli del male finché era con lei.

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


Harry e la strega protettrice

Cap. 2

La mattina dopo Harry si svegliò con un sorriso ebete stampato in faccia,come il suo amico Ron gli fece notare appena lo svegliò!Harry ci mise un attimo a focalizzare la situazione. Ron era lì in camera sua con suo fratello Bill, entrambi lo guardavano con dei gran sorrisi..
<> disse allegro Ron. <> e così dicendo lui e Bill scoppiarono a ridere. Anche Harry sorrise,scese dal letto,si vestì di gran fretta mentre Ron e Bill raccoglievano tutte le sue cose nel baule. Dopo meno di un’ora dal suo risveglio Harry faceva il suo ingresso alla Tana festeggiato dai gemelli,Fred e George, da Ginny e da << Percy?!>> esclamò Harry nel vederlo,<< allora sei tornato!be, sono felice di vederti.>>
<< Em…anche io Harry!>>disse timidamente Percy << mi dispiace molto per non averti creduto e…>> ma Harry non lo lasciò finire. Era più che evidente che tutto questo costava uno sforzo enorme all’orgoglio di Percy e lui era troppo felice per voler ferire un amico ritrovato.
Passò una giornata stupenda con tutti i Weasley a giocare a Gobbiglie ma soprattutto a Quiddich in una sfida all’ultima pluffa 3 contro 3: Harry,Ron e Ginny contro Bill e i gemelli con Percy a fare da arbitro.
Alla sera la signora Weasley aveva organizzato una piccola festicciola per l’arrivo di Harry e per il ritorno di Charly, arrivato verso sera esausto dalla Romania. Con le pance stracolme di ogni leccornia pensabile, Harry e gli altri andarono a letto stanchi ma felici e un po’rassegnati perché l’indomani era Lunedì e tutti sarebbero tornati al lavoro.

Anche quella notte Harry sogno' di un cimitero,di Voldemort pronto ad ucciderlo e sul più bello di una dolce luce che veniva a salvarlo portandolo via da lì. Questa sequenza si ripeté ogni notte per tutta l’estate e ogni mattina Harry si svegliava sereno e tranquillo senza ricordare apparentemente nulla di ciò che aveva sognato.Finché un giorno, dopo essere tornato da una riunione dell’Ordine, il signor Weasley gli chiese di parlargli in privato. Andarono in camera di Ron e si sedettero sui due letti uno di fronte all’altro. Il signor Weasley era molto serio e preoccupato, quando parlò la sua voce suonò terribilmente cupa.
<< Harry devo farti alcune domande. Vorrei che tu mi rispondessi sinceramente. Ho incantato la stanza in modo che nessuno a parte noi 2 possa sentire ciò che mi dirai.>>. Harry annuì anche se un po’ perplesso dalla situazione e si preparò ad ascoltare la prima domanda .
<< Harry vorrei sapere se ultimamente fai dei sogni,o meglio un sogno ricorrente?>> chiese seriamente il signor Weasley.
Harry pensò subito “no!” ma poi si fermò a riflettere e l’immagini del cimitero e di tutto il resto cominciarono a scorrergli di fronte agli occhi…
<> disse piano Harry abbassando la testa. Ora fissava accanitamente le stringhe delle sua scarpe.
<< E in questo sogno dove sei?>>
< >
<< E c’è qualcuno con te?>>
<> chiese Harry come se non avesse capito la domanda,<< No,non c’è nessuno con me.>>
Il signor Weasley fece un respiro profondo e chiuse gli occhi,stava pensando…..
<>
<< Guardo le tombe dei miei genitori…. C’è una bellissima rosa bianca che veglia sulla mamma…. e….>> ma Harry era sempre più triste e confuso e non riusciva ad andare avanti.
<< E?>> lo incoraggiò il signor Weasley
< lei e mi salva portandomi al sicuro.>> poi Harry aggiunse, più a se stesso che per altri<< Lei mi protegge, lei non gli permetterà di farmi del male!>>
A queste parole il volto del signor Weasley si fece ancora più teso e pensieroso…
<< E tu non sai chi sia questa ragazza? >>
Harry scosse la testa sempre guardando con interesse i suoi lacci e non aggiunse altro. Senza capire il perché si rese infatti conto di non voler raccontare nulla di quella ragazza al signor Weasley,anzi a nessuno. Lei era solo per lui,era lì solo per proteggere lui,Harry,e nessun altro.
Il volto del signor Weasley si faceva sempre più buio e questo faceva sentire in colpa Harry anche se non sapeva dirsi perché. Dopo un respiro profondo il padre di Ron aggiunse << Va bene Harry. Vorrei solo che tu mi promettessi di dirmelo se scoprissi qualcosa su questa ragazza. Me lo prometti?>>
<< Va bene….. ma perché?>> chiese Harry che finalmente aveva alzato la testa e ora guardava il signor Weasley con aria interrogativa. Come al solito sentiva che stava accadendo qualcosa e nessuno aveva intenzione di metterlo al corrente.
<< Non preoccuparti Harry non è nulla di grave. Solo vorremmo essere sicuri che non fosse un’altra trappola di Tu-Sai-Chi.>> ma qualcosa nel tono di voce tradiva la disinvoltura del signor Weasley. Harry era già pronto a ribattere ma il mago non gliene diede il tempo. Si alzò e si diresse verso la porta, prima di uscire aggiunse << Harry…. ascolta, lo so che tu ti senti protetto ma pensa a ciò che sta rischiando lei. Si sta mettendo contro Tu-Sai-Chi per te…. pensaci.>> e detto questo uscì.

Harry rimase lì da solo, confuso dai troppi pensieri che affollavano la sua mente. “ Lui sa chi è?!” si chiese. “ Come fanno a sapere del mio sogno?”. “ Cosa sta succedendo? Perché non dovrei sognarla?”.Ma ovviamente non trovò risposta alle sue domande.
In quel momento entrò Ginny sbuffando, rossa in volto scaraventò una pila di vestiti puliti sul letto di Ron e si sedette << Uf! Voglio dire ha 7 figli perché devo sempre essere io a fare le scale su e giù? E gli altri possono pure smaterializzarsi !!! Ma ti sembra giusto?>> e guardò Harry dritto negli occhi aspettando,ovviamente, una risposta negativa.
<< Em….em…>> balbettò Harry preso alla sprovvista << credo di no!>> ma non suonò abbastanza deciso per Ginny che lo guardò torvo. Harry aggiunse in fretta << No, intendevo che non è assolutamente giusto!! Voglio dire le gambe ce le hanno anche loro!>> sperando che nessuno dei fratelli Weasley fosse in ascolto.
Ginny gli fece un bel sorriso,si alzò e andò a sedersi accanto a Harry.
<< Hai una strana faccia, è successo qualcosa?>> chiese Ginny in tono amabile.
<< Em…..No. Niente!>> disse Harry nel modo più disinvolto possibile.
<< Non ti preoccupare..>> rispose lei abbassando un po’ la voce e mettendogli una mano sulla spalla << Qui lui non verrà!>> e sorridendogli se ne andò.

Harry non mangiò quasi niente a cena, ma la signora Weasley era troppo presa dell’acconciatura di Bill per accorgersene. Andò a letto presto borbottando che non si sentiva bene e ringraziò che Ron fosse troppo occupato in una partita a scacchi con Charly per fare domande. Quando si fu finalmente infilato nel letto fece un respiro profondo. “ Voglio incontrarla!” pensò, ma poi gli tornarono in mente le parole del signor Weasley << … ma pensa a ciò che sta rischiando lei. Si sta mettendo contro Tu-Sai-Chi per te…>> .“No. Non voglio che qualcuno altro muoia per me!” pensò Harry e obbligandosi, come se fosse possibile, a non sognarla si addormentò.

Di nuovo una candida rosa bianca lo guardava dalla tomba di sua madre. “Voldemort deve essere qui!” ma stavolta non si girò. “Devo concentrarmi su qualcosa. E’ solo un sogno. Decido io cosa deve accadere. ” Pensò accanitamente e se lo ripeté più volte per convincersene. Fece un bel respiro profondo a occhi chiusi per calmarsi e quando li riaprì notò qualcosa a cui non aveva mai fatto caso. La rosa bianca ogni volta era in una posizione diversa. Ma cosa significava?. << Non è sempre la stessa notte!>> esclamò Harry. Il che significava che qualcuno veniva ogni notte a portare un fiore a sua madre…” impossibile,non ha senso!” pensò. Si sedette di fronte alla tomba e cominciò a guardarla attentamente. Qualcos’altro catturò la sua attenzione << Ma non ci sono le foto?!>> disse accigliato. Ed era vero,le lapidi dei suo genitori riportavano i loro nomi e le date di morte ( non quelle di nascita) ma non c’erano le fotografie. “ Be ma non sempre ci sono le fotografie sulle lapidi.” Si rispose Harry..” E magari non sapevano le loro date di nascita”… ma questo era poco probabile se, come aveva supposto Harry la prima volta, era stato Silente a provvedere al funerale.
Ma Harry non ebbe più il tempo per riflettere perché un rumore alle sue spalle lo fece scattare. Voldemort era di nuovo davanti a lui ,bacchetta in mano, pronto a ucciderlo. “Stavolta me la devo cavare da solo!” pensò e si preparò al duello. Ma di nuovo una calda luce illuminò l’ambiente e lo invitò a seguirla. “Stavolta no!Non devo andare.” Ma nonostante la fermezza delle sue parole stava camminando nella direzione della luce. Si voltò per vedere che fine avesse fatto Voldemort e si accorse che lo stava guardando incuriosito e piuttosto contrariato. Ma tutti i suoi dubbi e timori svanirono all’istante appena quelle due calde braccia lo accolsero in un tenero abbraccio. “Chi sei?” pensò intensamente Harry ma non riuscì a dirle nulla. Fu lei a parlargli,bisbigliandogli all’orecchio << Va tutto bene Harry. Lui non può farci del male!>>.

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Capitolo 4
*** Cap 3 ***


Harry e la strega protettrice

Cap. 3

La mattina seguente si svegliò più confuso che mai,ma cercò di non darlo a vedere e anzi si preparò in fretta per andare a Diagon Alley con tutti gli altri. All’ingresso della Tana il signor Weasley lo stava aspettando insieme a Bill e Charly:sarebbero stati la sua scorta. La giornata trascorse abbastanza tranquilla e Harry riuscì anche a dimenticarsi della misteriosa ragazza del sogno. Lui e Ron si incontrarono con Hermione davanti al Ghirigoro e, dopo aver giurato alla signora Weasley che avrebbero fatti i bravi, ottennero il permesso di girovagare da soli. Andarono a prendere un gelato, studiarono attentamente la vetrina di Tutto per il quiddich , risero davanti a degli strani animaletti colorati simili a pappagalli che canticchiavano filastrocche e alle 6 si ritrovarono con tutti gli altri al Paiolo Magico per il ritorno. Ma quella sera non cenarono alla Tana bensì al Quartier Generale dell’Ordine e vi sarebbero rimasti anche a dormire,come annunciò loro il signor Weasley, ma non volle dire il perché.
Arrivati in Grimmauld Place ritrovarono il professor Lupin, che aveva una pessima cera, Moody,la sbadatissima Tonks e ,cosa che lasciò un po’ stupiti tutti,Silente. << Per una volta vorrei cenare con un buon piattino dei tuo Molly!>> disse sorridendo il preside di Hogwarts, << ho sentito dire che la tua cucina è…..magica!>> e così dicendo fece l’ occhiolino alla signora Weasley che sorrise e arrossì un po’.
La cena fu davvero piacevole oltre che squisita; Tonks mostrò alle ragazze una vasta gamma di acconciature multi color per avere consigli mentre Moody e Lupin insieme al signor Weasley stavano discutendo su alcune nuove leggi che sarebbero state introdotte nei rapporti maghi-babbani. L’unico che non parlò molto ma che osservò tutti attentamente per tutta la durata della serata fu Silente. Harry se ne accorse subito e si preoccupò quando notò che il profondo sguardo scrutatore del preside era posato su di lui, ma i suoi timori diventarono presto curiosità quando lo vide fare lo stesso con tutti gli altri commensali. Quando ormai gli sbadigli avevano preso il posto delle parole la ciurma si diresse ai piani superiori per un meritato riposo, ma Harry fece in modo di restare per ultimo per scambiare due parole con Silente.
<< Em …signore? Mi scusi, posso parlarle?>> chiese piano in modo che nessun altro lo sentisse.
<> gli rispose sorridendo Silente e lo invitò a sedersi lì in cucina.
<< Allora dimmi,cosa c’è Harry?>>
<< E’ che ho notato, signore,che stasera durante la cena … si insomma…sembrava che ci stesse studiando…>> disse con un filo di imbarazzo Harry,ma Silente gli regalò uno dei suoi sorrisi complici e disse << Mi hai scoperto! Si, vi stavo osservando perché sto cercando una persona.>>
<< Chi?>> disse subito stupito.
<< Oh è strano che sia proprio tu a chiedermelo quando dovresti essere la persona che la conosce meglio.>>
<< Non capisco. Ma di chi parla?>>
<< Sto parlando di Lei, Harry. Della ragazza che protegge i tuoi sogni.>>
Harry rimase senza parole a guardare gli occhi del suo preside con gli sorridevano tranquilli. In un attimo mille domande lo sommersero, << Allora è stato lei a chiedere al signor Weasley di farmi quelle domande?! >>.
<< Si>> disse tranquillamente Silente, sempre guardandolo dritto negli occhi.
<< Ma lei come fa a sapere del mio sogno? Come fa a ….. perché vuole sapere chi è?>> le domande uscivano a raffica della bocca di Harry senza che lui riuscisse a fermarle , << Perché la cicatrice non mi fa più male anche se Voldemort è vicino? Chi porta la rosa bianca alla mamma ? Perché le loro tombe sono così spoglie ma soprattutto dove sono? E poi….>>
<< Harry, Harry calma! Se vuoi delle risposte dovrai fare parlare un po’ anche me!>> lo interruppe sorridendo Silente. << Dove si trova quel cimitero non posso dirtelo Harry,e non perché non voglio che tu ci vada ma perché, come hai visto, Voldemort sarà li ad aspettarti. Quelle tombe in realtà sono solo di apparenza,i tuoi genitori sono stati sepolti in un cimitero “riservato”, diciamo, lontano da occhi indiscreti per evitare che qualcuno si vendicasse di loro.>> Harry ascoltava rapito ogni singola parola, ma non potè fare a meno di stupirsi della loquacità di Silente. << Per quanto riguarda il sogno, Harry, sono felice che tu ne abbia parlato perché speravo di poter affrontare l’argomento con te.>> e dopo un respiro profondo riprese << Vedi, dopo ciò che è accaduto a Giugno ho deciso che sia giusto parlare con te di ciò che ti accade anche se a volte significherà darti cattive notizie. Sono convinto Harry che qualcuno a te molto vicino stia tentando di proteggerti. >> Silente fece un’altra pausa come per vedere l’effetto delle sue parole su Harry, che però rimase impassibile e attentissimo al discorso. << Quella giovane ragazza che viene a salvarti sta rischiando molto e noi vorremmo evitare che azioni generose come questa finissero in tragedia.>> a queste parole Harry ebbe un tremito << Come il sacrificio dei miei genitori o quello di Sirius?>> chiese piano distogliendo lo sguardo e fissandosi malinconicamente le mani. << Devi capire Harry che per quanto questa strega sia evidentemente dotata non basta per fronteggiare un mago come Voldemort. Io stesso non credo di conoscere tanti incantesimi quanti ne ha scoperti lui. >> . Di nuovo Silente fece una lunga pausa prima di ricominciare a parlare, << Harry tu hai idea di chi possa essere questa strega?>>
<< Cosa?>> fece Harry stupito. Allora nemmeno Silente in realtà sapeva niente di lei! << No,signore, non so proprio chi sia! Ma sembra che lei mi conosca bene.>>
<>
Harry si sentì arrossire violentemente. A quanto pareva il Preside doveva sapere dell’abbraccio. << No no .. niente.>> balbettò in risposta.
<< Va bene Harry. Vorrei solo che tu mi promettessi di riflettere bene sul grande pericolo che questa tua amica sta correndo.>> e così dicendo si congedò e lo mandò a dormire.

Harry dormì molto male quella notte. Continuava a svegliarsi perché non voleva addormentarsi abbastanza profondamente da sognare. Quando la mattina arrivò in cucina per la colazione fu davvero difficile nascondere le occhiaie e ancora di più lo fu convincere la Signora Weasley che andava tutto bene.
Il ritorno alla Tana fu abbastanza tranquillo. Appena arrivati Harry si congedò e si chiuse in camera, sdraiato sul letto a pensare come affrontare questa situazione. Qualche ora dopo Ron si infiltrò piano piano nella stanza quasi a voler saggiare il terreno. << Ciao!Come va?>> disse cercando di sembrare disinvolto.
<> rispose Harry sdraiato sul letto a fissare, non curante, il soffitto.
<> e anche Ron si distese sul letto a guardare il soffitto. Un profondo silenzio scese tra i due amici finchè Ron, visibilmente in imbarazzo per la situazione, si schiarì la voce e tentò un nuovo approccio.
<< Bill e Charly vogliono organizzare un torneo di quiddich interno alla famiglia, giocheremo a coppie e alla fine i vincitori avranno addirittura una coppa!Ho pensato che potremmo fare coppia!>> dall’altro letto rispose solo silenzio.<< Be sai Fred e George ovviamente giocheranno insieme e così anche Bill e Charly mentre Percy preferisce fare l’arbitro….ma solo perché vola da schifo!>> e si mise a ridere anche se il freddo silenzio di Harry lo fece subito smettere. Era come se il suo migliore amico non lo stesse proprio ascoltando, come se fosse perso in un turbinio di pensieri solo suo a cui nessuno poteva accedere neanche per disturbare.
<< Ginny?!>> esordì d’ improvviso Harry tanto da far sobbalzare l’amico che ormai aveva rinunciato a una risposta.
<< Ginny cosa?>> disse Ron che nel frattempo si era seduto per osservare Harry che invece continuava imperterrito a guardare il soffitto.
<>
<< Veramente….. be se io sto con te non c’è nessuno che faccia coppia con lei.>> rispose Ron abbassando lievemente la voce come imbarazzato dal torto che evidentemente stava facendo alla sorella.
<> chiese Harry con un tono di voce pacato, quasi assente.
Ron rimase stupito dalla domanda ma non voleva che ricadesse il silenzio tra loro quindi rispose
<< Certo….. voglio dire, è una ragazza è normale che abbia la sua stanza….neanche quando eravamo piccoli mamma ha mai voluto che Ginny dormisse con noi.>> Sempre più stupito e incuriosito dalla strana domanda Ron attese una qualche risposta dall’amico che però non disse nulla. Harry era sempre fisso sul soffitto evidentemente assorto nei suoi pensieri. Così Ron cercò di cogliere l’attenzione dell’amico dicendogli in tono di scherno << Perché?...Volevi forse dormire con lei?!>> e si mise a ridere. Una risata nervosa che lasciava trasparire il disagio del ragazzo. Harry a queste parole distolse finalmente lo sguardo dal soffitto e, guardando ora l’amico dritto negli occhi rispose, con voce assente << Si>>.

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