A Memory Of A Life

di LoVe_JuBiBi_DeAtH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inzio ***
Capitolo 2: *** Camera 483 ***
Capitolo 3: *** Parigi: Due Calamite ***
Capitolo 4: *** Una Notte Indimenticabile ***
Capitolo 5: *** Un Nuovo amco e nuove confidenze ***
Capitolo 6: *** Ascoltami! ***
Capitolo 7: *** Lacrime e trasferimenti ***
Capitolo 8: *** L'incidente ***
Capitolo 9: *** In Ospedale ***
Capitolo 10: *** Il risveglio ***
Capitolo 11: *** Mi butto e spero di non fallire ***
Capitolo 12: *** Ritorno a "casa" e ritorno al passato ***
Capitolo 13: *** All'aereoporto : ***
Capitolo 14: *** Il viaggio e il sogno ***
Capitolo 15: *** Casa dolce casa e una sorpresa inaspettata ***
Capitolo 16: *** L'incontro ***
Capitolo 17: *** Il concerto e la stanza di Bill ***
Capitolo 18: *** Il Blackout ***
Capitolo 19: *** Lasciami andare, io lo amo! ***
Capitolo 20: *** Il ritorno dei suoi ***



Capitolo 1
*** L'inzio ***


A Memory Of A Life

Eccola li. Sta fissando la loro foto. La foto più bella in assoluto, quella in cui si abbracciano.
Si erano appena visti ma lui già le mancava, come l’ossigeno che si respira ogni giorno.
E di questo fatto, Giulia, non si spiegava il motivo.
Dopotutto lui era solo il suo migliore amico,niente più. Ma forse una risposta a tutto c’era.. Lui per lei era sempre stato qualcosa in più. Lui,l’idolo delle teenegers. Lui,Bill Kaulitz. Erano migliori amici da due anni e mezzo, anche se sembrava si conoscessero da sempre.
Si erano incontrati a Parigi, la città dell’amore. Si erano conosciuti ad un concerto,il 22 settembre,il giorno del suo compleanno. Lei era in prima fila,lui l’aveva notata e l’aveva invitata a salire sul palcoscenico. Quella era diventata la loro canzone: “ICH BIN NICH’ICH”. Dopo il loro incontro erano cambiati. In meglio,naturalmente. Dopo il concerto lui l’aveva portata nel backstage e si erano conosciuti. A quel tempo lei era follemente,completamente ed incondizionatamente innamorata di lui,e questo la stava distruggendo. Ma continuamo con la storia.  Quell’amore, con il tempo, si era trasformato in una stupenda amicizia,da parte di entrambi,o meglio,così credevano.
Torniamo al presente. Lei stava osservando quella foto nei minimi particolari e lui era appena uscito con la sua ragazza: Elisa. Elisa era l’ex-migliore amica di Giulia. Non lo erano più da quando.. Lei era cambiata. Elisa faceva tutto per il proprio tornaconto,pensando sempre a se stessa,senza pensare alla sofferenza di chi favoriva i suoi sogni. Così avevano litigato,mettendo fine alla loro amicizia ormai secolare. Dalla finestra vide Bill che la baciava. Ogni volta era come se un milione di spilli le stessero attraversando il corpo,da una parte all’altra. 
Non riusciva a spiegarsi il perché. Dopotutto erano migliori amici.
 Erano solo le nove. Sentì da ogni parte del corpo il bisogno di dirgli tutto. Tutta la verità, come si erano promessi all’inizio. Ma quella verità… gli avrebbe fatto più male di qualunque altra cosa. Non sapendo quale decisione prendere, chiamò Jessica e Giada, le sue migliori amiche.
Pochi secondi dopo aver composto il numero..
*-Pronto?- La voce di Jessica squillò al telefono.
- Jè?- chiese in attesa di risposta.
- Ju!!tutto bene?? Dove sei?? – chiese Jessica preoccupata.
- Sono a Berlino, Je!Dove vuoi che sia!comunque…non molto…avrei…bisogno di voi! - 
La linea andava e veniva.
- Alloggiamo all’Estelle. Raggiungici lì ti aspetteremo in camera. Nella solita. A dopo! – *
Esclamò riattaccando il telefono.
Ok, dall’hotel distano solo 2 chilometri. Potrei farli di corsa…-pensò .
Improvvisamente apparve sul cellulare l’icona del messaggino.
*Se hai intenzione di uscire dimmelo..e comunque.. NIENTE CORSE!capito? un bacio a fra poco. TI voglio Bene, Bill.*
Che dolce!-pensò.
Sorrise. Si preparò e uscì di fretta,senza correre,dimenticandosi di avvertire Bill.


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Capitolo 2
*** Camera 483 ***


Capitolo 2°- Camera 483

 
Eccola davanti all’hotel. Sa qual è la camera. La fatidica camera: 483. Come il secondo album dei Tokio Hotel. Le sue amiche avevano poca fantasia quando si trattava di camere d’alloggio. Sorrise a questo pensiero correndo per le scale.

Dopo qualche minuto: Camera 483 l’insegna sembrava gigantesca. Faceva quasi paura.

Bussò. TOC-TOC.  Dopo un secondo le due amiche aprirono entusiaste.

-Eccot..- non finirono la frase che cominciò a parlare.

- Ragazze..ragazze!!!cosa devo fare??...-

- Se ci spieghi,ti consigliamo..- aggiunse Giada che intanto era rimasta in disparte,dopo l’abbraccio dell’amica, e silenziosa.

Iniziò a raccontare tutto ciò che era successo in loro assenza. Senza tralasciare i dettagli e le sensazioni percepite nei determinati momenti.

Jessica durante il racconto intervenne con qualche domanda, invece Giada era rimasta per tutto il tempo in disparte e muta, interessata al racconto.

- Qualcuno una volta mi ha detto : “menti agli altri ,se proprio devi, ma mai a te stessa, è l’errore più

  grande!”. – sussurrò Giada alla fine del racconto.

- EH? Mentire? Su cosa? – chiese Giulia.

- Su quello che provi per Bill! Sappiamo tutti,meno che lui, quello che senti. Sii sincera,almeno con te stessa!!- rispose Jessica.

- Ma io gli voglio bene! E basta!!forse troppo…è un mio amico,forse uno dei più importanti!- esclamò Giulia.

- Jù….100 vite, un solo amore. Ricordi per chi l’avevamo coniata? E quando? – chiese Jessica interrompendo i pensieri di Giulia.

- Si,lo ricordo bene. L'ho detta per Bill,quando...-

- Quando dovevamo andare a Parigi.- concluse Jessica.

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Capitolo 3
*** Parigi: Due Calamite ***


CAPITOLO 3°- Parigi : Due calamite

 Il 22 settembre di un anno fa Giulia compiva 15 anni. Jessica, Giada e i suoi genitori decisero di regararle il concerto dei Tokio Hotel nella città dei suoi sogni. A tempo erano ancora amiche con Elisa. Ma lei non contribuì al regalo e poi scoprirete perchè. Appena arrivarono Jessica si impossessò del termometro e si misurò la febbre. 37 e mezzo. Si mise a letto prendendo un’aspirina così il giorno seguente era già guarita. Il mattino seguente fu così,ma al pomeriggio, dopo lo shopping si accorsero che Giulia aveva un brutto colore…aveva preso l’influenza. PANICO. Le due amiche la portarono subito a casa in modo che la mattinata successiva,alle prime luci dell’alba, sarebbero potute correre nel luogo in cui si trovava il regalo per Giulia : Il concerto.

All' alba,esattamente alle quattro, fu svegliata dalle due amiche che euforiche l’abbracciarono forte.

- Buon compleanno!!!- esclamarono in coro.

- Grazie.. ma proprio adesso dovete farmeli?? Sono le quattro del mattino!!- sussurrò ancora mezza addormentata.

- Povera.. non sa dove la stiamo portando.. come potrebbe mai immaginarsi una cosa simile?- rispose sarcastiche.

- Ah ah… perché, pensavate anche che mi sarei alzata dal letto senza una ragione? No, no e no! – esclamò girandosi verso le ragazze.

- Bene, Jade.. mi sa che ci toccherà vendere il biglietto per il concerto dei TOKIO HOTEL! Eh si…- disse Jessica.

- Mi sa proprio di si.. credo avremo molti acquirenti..- rispose Giada alla constatazione di Jessica.

- Biglietto? Concerto? Tokio hotel?? –

Le ragazze annuirono. Giulia afferrò il biglietto,lo mise sul comodino e corse a farsi una doccia.

Non posso crederci.. vedrò i miei idoli!!!- pensò. Fece un respiro profondo e uscì dal bagno perfettamente vestita: mini a scacchi , costume a due pezzi arancione , maglietta bianca e scarpe dell’Adidas bianche e nere. I suoi occhi erano contornati di una linea di kajal insieme a del mascara sulle ciglia e una leggera linea di eyeliner sulle palpebre. Le due amiche rimasero a bocca aperta.

Era proprio bella e quando voleva essere femminile sapeva come fare.

Corse ad abbracciare le due amiche per lo splendido gesto. Ricambiarono l’abbraccio e corsero nel luogo in cui si sarebbe svolto l’evento. Erano in cinque.

- Prima fila… arriviamo! – esclamarono le tre ragazze in coro.

Alle cinque del pomeriggio entrarono nello stadio. Si posizionarono sotto palco in modo da essere sotto i loro amati beniamini .

- Grazie ragazze!!!Oh mein gott!!! – esclamò Giulia.

Le due ragazze le sorrisero e annuirono. Un rombo assordante riecheggiò tra il pubblico. Il concerto stava per iniziare. Tutto iniziò con “Break Away”. La voce di Bill rendeva ,e rende , perfetta qualunque tipo di canzone o melodia. Dalla più Rockeggiante alla più dolce. Giocava sulle note, si arrampicava su di esse ,senza alcuna difficoltà ,come fossero le sue compagne di vita.

Era meraviglioso. Tutti e quattro attribuivano un diverso significato alla diversa melodia. A ruota seguirono tutte le canzoni : “Raise Your Hands” ;” Scream “; “ Don’t Jump” ,dove Giulia e Jessica si guardarono negli occhi e videro le loro guance rigate dalle lacrime, per loro aveva un significato speciale, ma poi sorrisero e si riconcentrarono sul concerto; “Monsoon”; “Live Every Second” ; “Rescue Me” ; “ Final Day”; “On The Edge” ; “ Ready Set Go” ; “ Sacred “ ,Bill si giro verso Giulia, come attirato da una calamita e le sorrise. Il suo cuore stava per esplodere. Com’era potuto accedere a lei? Non si diede risposta e si riconcentrò sul concerto. E Poi : “ Forgotten Children” ,canzone preferita di Giulia; “ Ich Bin Nich’ Ich “…

- Stop! Vorrei far salire qualcuno sul palco..- Esclamò Bill con il suo microfono trattenuto tra le mani. Sembrava che quell’oggetto pendesse dalle sue labbra e non il contrario.

Tom in quel momento si volto verso Jessica e fece un accordo per poi sorriderle.

Jessica ricambiò il sorriso e per un momento pensò di svenire , poi si riconcentrò su Bill che intanto cercava “un ‘aiutante”.

- TU!!!con la maglietta bianca. Vieni.. vieni da me...- disse con voce quasi suadente.

Sapeva giocare con la voce e nessuno poteva rimanergli del tutto indifferente.

Stava segnando lei, Giulia . Con l’aiuto di Saki salì sul palco, ancora incredula per ciò che era accaduto. Il suo cuore batteva all’impazzata , sembrava non volesse rallentare.

- Ciao! Come ti chiami? Sai come va avanti la canzone?– chiese Bill.

- Ehm.. Giulia e certo!- rispose timidamente mentre lui la prendeva per mano.

Sorrise e tutto cominciò.

*ICH BIN NICH’ICH..WENN DU BIST….*

Poi la canzone finì, come in un battito d’ali. Si sorrisero ,si abbracciarono forte e lei gli stampò un bacino sulla guancia.

- G-Grazie..! – rispose Bill impacciato.

- N-no..grazie a voi!- rispose vicino alle sue orecchie in modo da far sentire solo lui.

Il concerto continuò con “ In die Nacht” e “ By Your Side”.

Ormai Gli urli divennero più pacati e tutte le fans cominciarono a sventolare i loro cuori di carta al ritmo della canzone, insieme alle mani.

- Danke Schon!!Per noi…voi sarete per sempre sacri! Fate un buon ritorno a casa! A presto!- concluse Bill lasciando sul palco Gustav. Ora era il suo momento.

Giada si avvicinò al palco e seguì l’ola insieme alle sue amiche,forse ancor più interessata.

Gustav lanciò le bacchette e le prese al volo, come avevano fatto Jessica e Giulia con gli asciugamani di Bill e Tom .

Dopo qualche minuto finito il concerto le fans cominciarono ad uscire.

Prima di uscire Giulia diede un’occhiata al backstage dove vide una mano che le diceva di andare lì.

- Ragazze torno subito..- disse mentre si avviava al Backstage.

Appena arrivata davanti alla porta Saki la fermo ma qualcuno disse :” lasciala passare”.

Così le aprì la porta e la salutò con cortesia. Il ragazzo le afferrò la mano e l’attirò dentro.

- Ciao!! Come stai ? –disse Bill sorridendo.

- Ciao!Ehm.. Benissimo .Tu? –rispose impacciata.

- Benissimo.. adesso. – Sorrise.

- G-grazie per avermi notata e avermi fatta salire sul palco!-. Arrossì.

- Bè..diciamo che è impossibile non notarti.. Lanciavi alcuni urli..! Non ho la minima idea di cosa tu possa aver urlato, spero che siano complimenti. –

- Certo!-

La prese per mano e la fece accomodare sul divanetto del Backstage chiedendo come fosse arrivata fino in Francia, visto che era italiana.  Lei rispose raccontando ciò che sapeva e aveva capito di quelle giornate.

- Vuoi venire a prendere qualcosa da bere.. con me?? – chiese imbarazzato.

- Con te?- chiese incredula.

- C’è qualche problema? Non ti piaccio? –

Lei scosse la testa. – Tutt’altro! Mi sembrava solo impossibile che lo stessi chiedendo proprio a me.. oddio..certo che si!-

- Bè cosa c’è che non va in te? Sei molto bella, simpatica e hai un bello stile. Altro non posso dire, devo , purtroppo soffermarmi alle apparenze..-

Lei sorrise. – Grazie.- Ricambiò il sorriso e si fece accompagnare al bar più vicino.

- Quello è il mio hotel! Non pensavo si vedesse anche da qui!- esclamò Giulia.

- Non è possibile.. A che stanza sei? – Era incredulo.

- 256…anche se le mie amiche volevano la 483…-

- Quella è la mia…- Sorrise.

Si accomodarono in un tavolo , lontano da tutto e da tutti.

- Allora… cosa vuoi da bere? -

- Ehm.. sono indecisa.. facciamo.. una coca cola, ok? –

Lui annuì e prese anche lui una coca.

- Ehm.. sai il francese?-

- Faccio io..- Così ordinò lei in lingua.

- Sai anche il francese? Mi devo spaventare?? –

Le scappò un risolino. – No! Parlo l’inglese, il francese e un po’ di tedesco. –

- Che brava! Io invece solo il tedesco e un po’ d’inglese.-

- Va bene così. Perché no? – sorrise.

- Quanti anni hai ? – domandò lui curioso.

Si morse il labbro. Però non aveva mai detto una bugia e non ne era neanche in grado!Quindi optò per la verità.

- ehm..15 anni.-

- Perché quella faccia triste?  Non è mica la fine del mondo! -

- Abbiamo 4 anni di differenza! E solo per 21 giorni 5!!..-

Sorrise. Cos’aveva di quella ragazza che lo tratteneva così tanto? Come lo sguardo e il sorriso durante la performance. Com’era possibile?.

I suoi occhi erano per lui come una calamita. Inspiegabile.

Dopo pochi minuti si ritrovarono lì a ridere come due bimbi. Poi i loro sguardi si incontrarono. Due calamite. I loro cuori battevano all’impazzata e li costrinsero a distogliere lo sguardo.

Il barista accese la radio : “Ich Bin Nich’Ich”. Sorrisero e lui le strinse forte la mano.

Guardarono l’orologio.

- Oddio! Sono le due!! È tardissimo!- esclamarono in coro.

La prese per mano, pagò e corsero fuori.

L’accompagnò davanti alla stanza.

- Mi daresti il tuo numero? -

- Vuoi il mio numero? – chiese incredula.

- Per favore.. smettila di essere così sorpresa! Poi mi emoziono e…-

- E..? –

Le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente, appoggiando le labbra sulle sue. Le mani di lui le scivolarono sui fianchi.

- Ehm.. si. Ecco il mio numero. –  Tolse le mani dai suoi fianchi.

- Vado. Sono in ritardo. Buonanotte.-

- Buonanotte e grazie.-

La baciò sulla guancia e prima di voltarsi le disse:  Buon compleanno!.

Bill tornò in stanza con un sorriso stampato in faccia e con la testa tra le nuvole. L’avrebbe richiamata e lo sapeva.

Giulia entrò in stanza e si appoggiò alla porta per non cadere, per non lasciare che gli attimi appena vissuti prendessero il controllo della sua mente.

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Capitolo 4
*** Una Notte Indimenticabile ***


Capitolo 4°: Una notte indimenticabile

Le ragazze ridevano come matte, dopotutto il ricordo era stupendo e lasciava sempre in bocca un sapore dolce.
- ..E pensare che ce l’hai raccontato dopo 2 mesi! – disse Jessica dopo il ricordo.
- Lo so.. e per questo mi scuso!...Comunque, cosa mi consigliate? –
- Sinceramente, non so cosa consigliarti. Ah, a proposito.. Come sta Marco? – rispose e chiese Giada.
- Marco? Marco… Chi? – chiese Jessica curiosa.
- Ehm.. il mio ragazzo. Non ricordi? – rispose Giulia.
Jessica annuì. Si ricordava e anche bene.
- Ju.. ci stai nascondendo qualcosa? - chiesero le due ragazze in coro.
- Ehm.. Ricordate la festa di Marco? –
Le due amiche annuirono.
-..E ricordate quando sono sparita? -
Annuirono nuovamente.
- Ero.. da Bill..-
La guardarono incredule.
- Scusa da chi eri? Cos’hai fatto? Hai lasciato Marco quando stava male per andare da Bill? - dissero in coro le altre due.
Annuì. – Bill stava male.. aveva bisogno di me! – disse in conclusione.
Jessica scosse la testa. – Non è una giustificazione. –
- Secondo me, devi aspettare a dire ciò che provi a Bill, e soprattutto a chiudere la tua storia con Marco.. - intervenne Giada.
- Io non sono d’accordo. Secondo me, devi essere sincera come lo sei sempre stata. Con tutti. Così stai male e basta, non credi? – intervenne Jessica.
Giulia continuava ad annuire e scuotere la testa. Era indecisa.
- Sono in ritardo!Cavolo, poi Bill si preoccupa!Comunque vedrò.. grazie ragazze!Vado! – esclamò Giulia guardando l’ora.
Salutò e corse in fretta a casa. Bill la stava aspettando ed era molto preoccupato.
- Jù.. Ma dove sei stata? Sono le undici e mezza! MI hai fatto preoccupare!- esclamò Bill vedendola.
- Ecco, sono andata a trovare la Jessy e la Jade.. – rispose Giulia.
- Ah, ok. Però bastava dirmelo.. Comunque, andiamo a dormire. – disse abbracciandola.
Lei annuì, corse in camera a prendere i suoi vestiti ma girandosi andò completamente addosso a Bill che nel frattempo l’aveva rincorsa.
- Jù! Che disastro!...-
Lei lo guardò minacciosa.
- Ok, chiedo scusa! -
- Non ti preoccupare!Ora prendo i vestiti e vado sotto la doccia…-
Cominciarono a raccogliere i vestiti, così l’occhio di Bill cadde sul reggiseno nero di Giulia.
- Bill…?-
Lui scosse la testa come per scacciare via alcuni pensieri.. Che gli era preso?
- Dovrei fare la doccia… posso passare?-
Bill ostruiva il passaggio tra lei e la stanza .
- Ehm.. si scusa. -  disse spostandosi.
Scostò Bill, aprì la porta, la chiuse e accese l’acqua. Scorreva imperterrita, sembrava potesse spazzare via ferite mai marginate, ferite profonde, forse troppo.
Sperava potesse chiudere le ferite, ma era convinta che avessero scavato solchi, dentro di lei, troppo profondi.
Si buttò sotto l’acqua. Socchiuse gli occhi, le scese una lacrima.
Uscì, dopo dieci minuti, si asciugò, si vestì e corse in camera.
Aprì la porta e..
Bill era in boxer, con il petto scoperto. Mostrava addominali non scolpiti ma visibili, scapole forti, corpo snello, non aveva muscoli sulle braccia, gambe snelle e… ed era alto. Molto alto.
Era bellissimo.
Lei indossava una camicia da notte arancione e nera, che le arrivava all’inizio coscia.
Si girò e la guardò allibito.
- Sei proprio… stai bene.-  concluse imbarazzato.
- Anche tu… -
Lei accennò al suo capo vestiario come per avere spiegazioni.
- AH! Ecco.. io dormo sempre così. Ti da fastidio? -
Lei scosse la testa , anche se non era molto convita.
- Ah, hai presente il caro divano dove hai dormito ieri? -
Lei annuì.
- Ecco.. è occupato. C’è anche Andreas stanotte… -
- Ehm.. quindi dove dormo? –
Lui indicò il suo letto.
- Ma..?-
-Ti da fastidio se dormiamo insieme? Certo che non ti da fastidio, che domande!- Sorrise.
 Bill alzò le coperte e vi s’ infilò. Fece segno di raggiungerlo, lo fece.
Lui le passò una mano sopra il braccio.. un brivido la percorse.  
L’abbracciò forte per scaldarla. Il suo corpo era a dir poco bollente. Lei sorrise immersa in quell ’ abbraccio. Lei voltò lo sguardo e i loro occhi s’incontrarono. Sempre più vicini, sempre più vicini…
Tom aprì la porta e la richiuse subito. I due amici scoppiarono a ridere, era un po’ che non si vedevano ed era un po’ che non ridevano di gusto.
- Sei un angelo! Ora ho caldo!-
Sorrisero. Continuarono a ridere per un pò e in poco tempo arrivarono le tre. Spensero le luci e si misero sotto le coperte.
- Bill.. posso farti una domanda? -
Lui annuì.
- Cosa provi per Elisa? -
Era sorpreso dalla domanda. – Mi piace molto e anche io a lei. –
Lei annuì, non era così e lei lo sapeva.
Pregò affinché non si innamorasse. Non voleva stesse male oppure… Voleva che si innamorasse di lei?
Scosse la testa, non era una persona del genere.
- Perché questa domanda? –
- Niente. Volevo solo sapere se.. se.. –
- Se..?-
- Se ti rende felice. –
Il silenzio calò per alcuni secondi.
- Speravo non fosse per questo..- pensò.
La strinse forte a sé. Adorava il profumo dei suoi capelli, era una delle tante cose che gli erano mancate di lei.

Cominciarono a parlare di argomenti mai toccati, per paura o forse imbarazzo. Poi spensero le luci. Le diede un bacino sulla fronte, le cantò sottovoce “Ich BIn Da – An Deiner Seite”  e si addormentarono abbracciati.

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Capitolo 5
*** Un Nuovo amco e nuove confidenze ***


Capitolo 5° Un nuovo amico e nuove confidenze

Al mattino Bill si svegliò per primo, doveva andare al lavoro. Doveva registrare il nuovo album.
Le diede un bacio sulla guancia e la svegliò.
- ‘ giorno, dormigliona! – esclamò scherzoso.
- ‘giorno! – disse sbadigliando.
– Dove vai?-
- Vado al lavoro,allo studio di registrazione. – rispose felice.
- Mi porti con te?? –
- Allo studio? –
Lei annuì.
- No, tesoro. Oggi proprio no.-
- Ti prego!- supplicò facendo gli occhi dolci.
Non avrebbe resistito e lei lo sapeva, ma quel giorno no. Quel giorno non poteva.
- Tesoro mio, sai che sto per cedere, ma oggi proprio non posso. -
- Ok , mi prometti che me lo fai visitare, un giorno però? Lo sai che è uno dei miei tanti sogni!-
- Certo! Quando vorrai ti porterò, promesso! –
Lei sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.
Lui sorrise di rimando e uscì dalla stanza.
Qualche minuto dopo entrò Tom.
- Ehilà! Buongiorno!-
- ‘giorno Tom!-
Erano sempre andati d’accordo, anche se non avevano mai concluso una conversazione.
- Non devi andare allo studio? -
- Devo andarci fra mezz’ora. Prima Bill deve scaldarsi la voce..-
Lei annuì.
- Bè..ora sono le nove..-
- Cosa facciamo? – chiese lei.
- Un ‘idea l’avrei..-
- Tom!Ti avverto..-
- No.. cos’hai inteso?! Io pensavo allo shopping!!cosa vai a pensare? Mah…come sei maliziosa..-
- Io? Comunque..ok. –
Si alzò in fretta, fece una doccia veloce, si vestì e uscì con l’amico.
- Allora… Il ragazzo?? Ce l’hai? -
- Ehm.. si e no . –
- Si e no? Cosa significa? –
- Ehm ce l’ho ma.. mi sono accorta di essere innamorata di un’altra persona. –
Doveva ammetterlo. Lei era innamorata di lui, non c’erano dubbi.
- Il nome di entrambi..?-
Ora era lei a porsi una domanda : dire o non dire la verità a Tom?.
Non era in sé la persona, era suo fratello, per di più il suo gemello! Uno inizia una frase e l’altro la finisce. Uno pensa una cosa e l’altro la dice. La maiuscola e il punto.  
Prese coraggio e si confidò.
- Il mio ragazzo si chiama Marco invece sono innamorata..-
- Di…?.-
- Ehm.. come te lo posso far capire? Vediamo..
  È una parte di te. Migliaia di ragazze lo amano. È bellissimo, è una persona splendida..-
- Ehm… è egocentrico? –
Lei scosse la testa e poi annuì.
- Non ci credo..-
- Ci devi credere..-
- Ti sei innamorata… di mio fratello! –
- Eh, si..- Arrossì.
- Oh mein gott!-
Il silenzio calò tra loro. Era un po’, come dire, scioccato.
- Davvero ?-
- Si Tom.. e non mi guardare così..-
- Sono contento, invece..-
- Mi fa piacere che tu ti sia confidata.. ma cosa pensi di fare con lui? – continuò.
- Lui … chi?-
- Come chi…BILL!-
- Eh…Non lo so.. Hai qualche idea?-
- Ti fidi di me ? –
- Credo di sì. –
- Allora lascia fare a me..-
Oramai erano davanti allo studio. Salutò Tom e prima che potesse ribattere , lui era già sull’ascensore.
Era giusto lasciargli adito di intromettersi? Ma era davvero un intromettersi?
Mentre si poneva queste domande percorreva la via verso casa…

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Capitolo 6
*** Ascoltami! ***


CAPITOLO 6° Ascoltami!

Era giorni che voleva chiedere un consiglio a Bill, per sistemare le cose con Marco.
Ma lui ogni volta doveva uscire con Elisa. Ma oggi non sarebbe sfuggito.
Appena tornato dallo studio lo avrebbe preso da parte e avrebbero parlato. Aveva deciso.
Verso le 12.30 i ragazzi erano a casa, e mentre mangiavano la pasta (italiana) che Giulia gli aveva appena preparato, parlavano di come poteva essere la copertina.
- Nera!! Nera e arancione!- propose Bill.
- Bill ,caro fratellino, hai rotto con questo arancione e nero!!- concluse Tom sorridendo.
Bill mise il muso. – Bah.. solo perché non vi piacciono i colori…!-
Giulia, che nel frattempo era stata in disparte, scoppiò in una fragorosa risata.
- Cosa c’è da ridere? – chiesero tutti in coro.
- Siete buffissimi!!ahahah! –
Poi si ricompose e riprese : Secondo me dovreste farla di due colori a controsenso.
I ragazzi annuirono.
- Userete le mia idea?-
I ragazzi si guardarono e scossero la testa.
- No, però ci hai dato un’altra idea! Grazie – rispose Georg.
Sorrise compiaciuta.
Poi si ricordò il suo scopo quando Bill si alzò da tavola.
- Bill.. aspetta!-
Si fermò . – Dimmi. – Sorrise.
- Ecco, dovrei parlarti.. -
- Ehm.. devo uscire con Elisa.-
- Bill.. Ti prego! Ascoltami un attimo!-
Nel frattempo Tom si affacciò nella stanza, silenzioso, per ascoltare.
- Mi dispiace… sono già in ritardo! -
Così, senza accorgersene, gli spiegò tutto.
- Non ci credo..- era rimasto senza parole.
- Te lo giuro.. era la mia migliore amica. –
-  Ma non puoi chiedermi di odiarla!-
- Bill non ti ho chiesto questo! –
- Eh allora cosa vuoi? –
Non le aveva mai risposto così. Mai.
- Io vorrei solo che tu mi considerassi di più! Se è per il lavoro, lo sai , non mi lamenterei mai! Ma è per una persona!Una ragazza che, oltrettutto, conosci da neanche un mese! -
- Hai mai amato qualcuno? –
Era esterrefatta. Tom stava per intervenire, sapeva che quella frase la stava lacerando dentro, ma si trattenne.  
Bill si portò una mano davanti alla bocca e Giulia era senza parole, aveva la bocca aperta.
- Scusa..-
Lei gli fece segno si stare in silenzio.
- Ah, prima che corri da lei.. me ne vado. Vado a stare con Jessica e Giada. -
Lui era senza parole. Tom se n’era andato in camera sua. Erano rimasti soli.
Era arrabbiato, lei non aveva reagito! Ma l’unica cosa che gli venne in mente di fare fu: avvicinarsi, alzarle il viso, guardarla negli occhi e baciarla. Baciarla con passione , tanto da doversi imporre di staccarsi.
Si guardarono prima di lasciarsi. Lui uscì sbattendo la porta.

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Capitolo 7
*** Lacrime e trasferimenti ***


Capitolo 7° Lacrime e traferimenti

Lei cadde sulle ginocchia, scossa per ciò che era successo.
Tom uscì dalla stanza ,sentendo che le urla erano finite.
- Ehi, ehi..-
- Se ti chiedessi un abbraccio? –
Lui l’attirò a sé e l’abbracciò forte.
- Tom perché? Cos’ho fatto di male per innamorarmi di lui? -
Ma lui le diceva di stare in silenzio, di sfogarsi e basta.
- Devo andare..-
- No, aspetta. Prima ti sfoghi, vedo che è tutto a posto e poi puoi andare.-
- Come sei dolce!Grazie!- disse buttandosi tra le sue braccia.
Si staccò e si mise a guardarlo negli occhi.. erano così diversi da quelli di Bill..erano così uguali… lo baciò.
Lasciò le labbra di lui mortificata per ciò che aveva fatto. Aveva pensato di baciare Bill…
-Scusa!.. Io non so che mi è preso!.. IO davvero non lo so..-
- Hai visto Bill mentre mi baciavi,giusto?-
- Scusa..-
Sospirò. – Non ti preoccupare. OK? Come se non fosse successo nulla.Tutto per un…un’amica?-
Lei annuì. Abbracciandolo forte forte.
- Mi accompagneresti in hotel dalle mie amiche?-
Lui annuì. – Certo!-
Presero la Cadillac e i bagagli, che avevano preparato frettolosamente, e partirono.
Appena arrivata in hotel, disfò le valige.
Non voleva piangere davanti alle sue compagne di vita, ma era quasi più forte di lei.
Tom ,di tanto in tanto ,  si avvicinava ad aiutarla...con scarso successo.
-Lascia, grazie. Faccio da sola..-
- Come preferisci.-
Si girò e gli accennò un sorriso.
Tom e Jessica nel frattempo non si toglievano gli occhi di dosso.
- Ehm..piacere Tom. -
- Piacere Jessica.-
Dopo qualche minuto...
- Cos'è successo?- chiese Giada sottovoce.
- Hanno litigato. -
-Raga vi sento!Comunque.. -
- Per quale motivo? Non sarà per ...-
- Si è per lei. La mia ex migliore amica. La ragazza per cui avrei fatto di tutto. Le volevo bene, e voi lo sapete...e voi lo sapete!-
disse scoppiando in una pianto isterico.
Tutti l'abbracciarono, per la prima volta nella sua vita Tom era davvero arrabbiato con Bill, o forse non era rabbia solo un pò di delusione..
Ed era l'unica cosa che Giulia non voleva che accadesse.

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Capitolo 8
*** L'incidente ***


CAPITOLO 8°-  Incidente

Passavano i giorni e Giulia rimaneva chiusa in quella stanza d' hotel senza uscire.
Non mangiava da due giorni e le sue amiche dovettero persino cominciare ad obbligarla.
Quella mattiva si era alzata presto, verso le cinque e ammirava l'alba.
Era confusa e oramai l'unica cosa che la distraeva era il paesaggio.
Alle undici si alzarono anche le sue amiche che la lasciarono sola poco dopo, verso le due, per andare a fare shopping, come gli aveva chiesto lei.
Si stese sul letto e si obbligò a non pensarlo.
Nel frattempo Bill..
- Bill...Bill? MI stai ascoltando? Bill!- disse Elisa strattonandolo.
- Ehm..si? -
- Cosa ti succede? -
Lui scosse la testa. - Niente. -
La verità è che stava pensando a Giulia. Non voleva perderla. Aveva sbagliato a trascurarla...ne sentiva la mancanza adesso.
- Bill non è possibile. La stai pensando!!-
- N- no!-
- Se ne senti così la mancanza torna da lei!E smettila di rompere a me se ti tradisco o no...dovrei dirlo io a te!-
- Eli non schiacciare questo tasto. Sono una persona sincera e lo sai! -
- No! Non è vero! Se davvero lo fossi mi diresti : Sono innamorato di lei! E invece no! Non lo ammetti!-
- Non sono innamorato di lei! Se sto con te ci sarà una ragione non credi?!?-
- Bill..Va al diavolo!- disse attraversando la strada.
- Aspetta! Elisa aspetta!-
Ma mentre attraversò una macchina arrivò sparata e...
Giulia cadde a terra, come se fosse stata colpita. Un forte dolore all'addome.
Intanto Bill giaceva a terra con il sangue tutto intorno.
Fu portato di corsa all'ospedale, dove chiamarono subito Tom.
I genitori non c'erano quindi decise di chiamare Giulia. Ma per fortuna, o sfortuna, il cellulare di Giulia lo avevano ancora nella borsa Jessica e Giada.
Squillò. Riconobbero la suoneria: Reden. Poi lessero il nome: Tomi. Jessica rispose al volo.
* Pronto?*
* Hallo...Giulia?*
* Ehm.. no sono Jessica. *
* Scusa è urgente...MI passeresti Giulia?*
* Ecco non c'è..è in albergo e ha lasciato il suo cellulare a noi. Devi dirle qualcosa?*
* Si! Bill è in ospedale!*
Riattaccò, lasciando Jessica esterrefatta.
Intanto Giulia era sul tappeto ansimante che continuava ad urlare il nome di Bill.
Le due ragazze ,che avevano appena appreso la notizia, corsero in hotel dalla loro amica.
La trovarono a terra, ansimante.
Lei, dal canto suo, in quel momento , sentiva un dolore all'addome fortissimo.
- Ju..Ju..JU!!!Alzati!!- urlò forte Jessica.
Appena fu in grado di prestare attenzione alle sue amiche, si prepararono a dirle l'accaduto.
- Dobbiamo dirti una cosa su.. su .. su Bill.-
Lei annuì e fece segno di continuare.
- Bill è..- iniziò Jessica.
-.. è in ospedale.- concluse Giada.
Si alzò di colpo dal pavimento, rischiando di perdere l'equilibrio, si mise le scarpe e corse in ospedale.

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Capitolo 9
*** In Ospedale ***


Capitolo 9° In Ospedale
 
Appena entrata all’ospedale prese contatto con la realtà e il ginocchio cedette.
Il dolore al ginocchio divenne più acuto di quello all’addome tanto che ad un certo punto cacciò un urlo. Alcuni i medici arrivarono e la misero su una barella.
- Lasciatemi!Lasciatemi...-
- Ragazza... il tuo ginocchio si gonfia sempre più. Dobbiamo fare degli accertamenti..-
- No! Dopo!Prima devo..-
Non riuscì a finire la frase che una fitta le trapassò il ginocchio, senza respirare saltò giù dalla barella, corse dalla receptionista e chiese dove lui si trovasse.
- Seconda porta a sinistra, giovane..-
- Grazie.-
Strisciò fino alla sua camera e lo vide dormire.
- ..è in coma e si è rotto 2 costole..- disse il dottore, che nel frattempo l’aveva seguita.
Lei scoppiò a piangere. –  E’ colpa mia.. Mia!!Solo mia..-
- Ora si vuole far curare, signorina? – chiese il dottore un po’ inalberato .
Lei annuì e , appena fece per muoversi, un dolore ancora più acuto la oltrepassò.
Zoppicando, riuscì a spostarsi in un’ altra stanza, dove avrebbe fatto gli esami dovuti.
Dopo un’ ora..
-  Signorina abbiamo rischiato che i legamenti crociati si rompessero. Per fortuna non è successo. -
   concluse il dottore.
Le diede le istruzioni per diminuire il male e le disse di portare per una settimana le stampelle.
Uscì dalla stanza con le stampelle e si avviò verso la stanza di Bill. Era ancora vuota.
Entrò senza fare rumore e si sedette di fianco al letto.
- Bill.. lo so che puoi sentirmi.  Ti prego svegliati! Alzati da quel letto.. Ho bisogno di te! Mi dispiace tanto. Scusa, scusa e ancora scusa!Ti prego..-
Scoppiò in lacrime e si addormentò appoggiata con la testa a lui e strinse forte forte la sua mano.
Si trovava in una stanza. Ma al centro la stanza era divisa da un vetro. Da una parte lei e dall’altra c’era Bill.
- Bill.. Bill alzati! Sono qui!-
Lui si alzò e si diresse verso di lei.
Mise la mano sul vetro proprio nel punto in cui c’era quella di lei.
- Scusa per il mio comportamento. Sono stato una merda . No, peggio. Perdonami. -
Lei scosse la testa.
- Bill..-
Ma non potè finire la frase che si svegliò.
La mano di Bill si mosse ,così l’afferrò e strinse forte.
- Puoi farcela.. Puoi farcela! -
Ma si immobilizzò poco dopo.
Si alzò e uscì nella sala d’aspetto.
Vide Tom e le altre. Tentò di sorridere alle sue amiche e si sedette vicino a Tom .
Aveva i rasta che gli cadevano sulle spalle, la testa bassa e le mani giunte.
Chi conosceva bene Tom Kaulitz avrebbe capito subito che stava male. Molto male.
- Ehi..-
Lui rispose con un cenno.
- Se lui dovesse.. dovesse… oddio, Ju! Che farei? -
- Sono convinta che ce la farà. E’ forte, lo sai. –
Lui annuì e l’abbracciò forte. Non aveva mai visto Tom in quel modo. In quel momento dopo tanto tempo si accorse della somiglianza con il gemello. Non se n’era mai accorta così come in quel momento.
Ma in quel modo non fece che farle sentire ancor più la mancanza del ragazzo.
Ricambiò l'abbraccio.
Poi lo prese per mano e lo accompagnò nella stanza, lo lasciò lì e si sedette vicino alle sue amiche.
Scoppiò in lacrime.
Le due ragazze l’abbracciarono, confortandola. Ma, a parte tutto, sapeva che ce l’avrebbe fatta. Ne era convinta. Lo sapeva.

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Capitolo 10
*** Il risveglio ***


Capitolo 10° Il risveglio

Erano passate due settimane e Bill non dava ancora segni di recupero. Nel frattempo Giulia era tornata in hotel con le sue amiche che non le avevano ancora permesso di tornare da Bill.  
Ma quella notte Jessica e Giada stavano dormendo e lei non vedeva l’ora di andare a vedere come stava.
Prese un taxi e si fece portare all’ospedale, dove trovò Tom .
Stava meglio dall’ultima volta che l’aveva visto.
- Ehi ciao. Ci sei mancata qui. -
- Anche voi mi siete mancati.- 
- Vi lascio soli. – concluse Tom .
Ed erano lì in quella stanza, da soli.
- Ehi. Che fai non torni da me? Appena ti svegli , vedi!Perchè tu hai intenzione di svegliarti, vero?
Anche perché se non vuoi ti obbligo io…-
Le scese una lacrima e lo guardò. Era così tenero, vederlo così immobile le stringeva il cuore in una morsa.
Si mosse e cominciò ad aprire gli occhi.
- Mmm… Giulia…Ju...-
Era incredula. Saltò sul letto e lo abbracciò.
Aprì gli occhi.
- Giuro che non pensavo quelle cose…- disse lui a fatica.
- Lo so. Non ti affaticare. Capito? –
Lo baciò sulla fronte e corse a chiamare Tom. Anche lui si sedette sul letto del gemello e gli sorrise.
Era davvero felice di vederlo. Gli era mancato.
Lei li lasciò soli.
- Mi sei mancato. -
Bill sorrise. – Anche tu,fratellino.-
- Ma che è successo? -
- Sei stato investito. –
- Ah.-
- Puoi spiegarmi una cosa? – chiese Tom.
- Certo. –
- Perché quando eri a terra.. urlavi il nome di Giulia? –
- Io ..u –urlato.. il suo n- nome..?-
Tom annuì.
 Intanto Giulia era fuori ad aspettare che Tom uscisse, ma dopo qualche minuto decise di tornare a casa, aveva già fatto preoccupare abbastanza le sue compagne di viaggio così ed oltretutto aveva già sentito ciò che non avrebbe dovuto sentire.
Perchè urlare il mio nome se..- pensò.
Tornò in hotel. Le sue amiche nel frattempo si erano alzate e si erano accorte dell’accaduto.
Appena entrata in stanza si sentì addosso degli sguardi furtivi e minacciosi.
- Ehm.. Ciao …- disse sventolando la manina.
- Dove sei stata? – chiesero le due ragazze.
- Ehm.. da Bill.-
- Da Bill …lo dice pure.. da Bill!!.. Come sta?- Jessica era allibita.
- SI è svegliato!- disse euforica.

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Capitolo 11
*** Mi butto e spero di non fallire ***


Capitolo n 11°- MI butto e spero di non fallireh

Erano passate due settimane e Bill era tornato a casa. O meglio, in hotel da Elisa.
Era arrivato il momento di riprendersi la cintura.
Tom accompagnò Giulia nel loro hotel. Nel frattempo era diventato il suo migliore amico e il ragazzo di Jessica.
L’accompagnò fino alle scale..
- Ok. Ti devo accompagnare? -
- No. Devo andare da sola. Mi butto.. e spero di non fallire. –
Lui sorrise e la guardò avviarsi verso la stanza.
La porta si aprì dopo aver bussato, qualche secondo dopo.
Bill aprì la porta e la guardò sorpreso.
- Ciao.. -
Ricambiò il saluto e la invitò ad entrare.
- Siediti pure. Come mai qui? – chiese gentilmente.
- Se vuoi che me ne vado, dimmelo..-
- No.. Mi fa piacere che sei qui.. ma non capisco come mai. Scusa..-
- Non sei mai stato bravo a chiedere spiegazioni..Ahah! Comunque.. Sai, mi sono accorta di non trovare più la mia cintura, quella che abbiamo comprato insieme e..-
- … e vorresti chiarire. Esatto? –
Lei annuì.
Le fece segno di sedersi sul divano accanto a lui.
- Bill mi dispiace, te lo giuro… Io.. Non so cosa mi è preso, non avrei dovuto..-
Lui sentì di nuovo quella sensazione del primo incontro. Il suo sguardo era tornato, per lui, una calamita. Appoggiò delicatamente un dito sulle sue labbra facendole segno di stare in silenzio.
L’attirò a sé e la baciò dolcemente. Dapprima appoggiò le labbra delicatamente alle sue e poi unirono le loro lingue come in una lotta, o meglio, un abbraccio. I loro corpi aderivano perfettamente l’uno all’altro. Stesi sul divano,dimenticarono tutto.
Poi dopo un quarto d’ora bussarono alla porta.
- Chi è ? –
- Come chi è? Sono io ,scemo! Sono tornata dallo shopping!.. Aprimi!- urlò Elisa.
- Arrivo!-
Diede l’ultimo bacio a Giulia, si ricomposero e aprì la porta.
- Amore! E tu cosa ci fai qui? – disse riferendosi a Giulia.
- Io.. vorrei chiarire. –
- Fuori!-
Questo è troppo – pensò. Aprì la porta, uscì e la chiuse con foga.
- Eli! -
- Cosa c’è?-
- Ti sembra il modo? –
- Cosa ti interessa? Non era il tuo passato? Bill mi fai incavolare quando fai così e lo sai! –
- Ma ti sembra il modo di trattare una persona? –
- Il problema non è il modo.. è chi ho trattato male!-
- Eli stai esagerando.. Non tirare troppo la corda. – concluse la discussione e uscì
appena in tempo per fermare Giulia, che oramai era quasi tornata da Tom .
- Aspetta! Giuly aspetta!-
- Non mi hai mai chiamata così..-
- Ti piace? –
Sospirò. - Bill.. perché mi hai rincorso?..-
- Io.. non lo so.-
- Finchè non trovi una risposta, non posso rimanere qui. –
- Cosa? –
- Bill sto per tornare in Italia.-
- Ti prego… Io non posso lasciarti andare..-
- Allora prendi una decisione!-
- Io .. non so..-
- PRENDI UNA DECISIONE! Ti prego..-
Lui era zitto. Immobile. Abbassò lo sguardo.
- Bill.. io non posso più essere solo tua amica..-
- Per quale motivo? –
- Come fai a non capirlo?.. Oh, santi numi!.. Io sono innamorata di te! –
Non sapeva cosa rispondere. Come poteva dirle che lo stesso era per lui quando aveva in testa ancora Elisa? Si sentiva sempre più in colpa.
Tom aveva ragione. Tom sapeva chi mi avrebbe reso felice e tutto il resto. Perché non mi ha detto niente? Cosa posso risponderle, adesso? Ci sono degli attimi in cui la vorrei solo come amica e altri..- pensò.
- Io non posso dirti cosa sento.-
- Perché? Almeno adesso vorrei la verità. –
- Perché soffriresti!-
- Non mi importa di soffrire! La vita va vissuta giorno per giorno! A costo di soffrire..-
- Tu non capisci che se soffrirai lo farò anche io? –
- Bill , ti prego, non essere egoista. La verità . Una parola. Una frase. Un pensiero. Ti prego.-
Lui scosse la testa.
Lei si voltò. – Ciao Bill. Ci si vede in giro..-
- Oh, caspita!Non capisci? Io ti penso sempre, tutto il santo giorno! -
- Io non capisco… -
- Ma io sto con Elisa!- disse continuando.
- Tu sei contorto nei ragionamenti. Scusa, ma non ti seguo!-
- Mi piaci tu e mi piace lei!-
Abbassò lo sguardo.
Cosa cambia sapere adesso i suoi pensieri? Non ha preso una decisione. Sto ancora peggio!  – pensò.
- Lo sapevo: stai soffrendo!-
- Bill è anche normale,  non credi? Dopotutto sono sempre una ragazza e tu il ragazzo che mi piace..- rispose lei.
Lui sorrise. - A volte mi dimentico la tua vera età. Perdonami.-
Fece una risata sarcastica. - Hai preso la tua decisione. Ciao Bill.- Si voltò con le lacrime agli occhi.
Si diresse verso Tom.
- Com'è andata? -
- Abbracciami!- disse scoppiando in lacrime.
- Tomi.. Io parto.-
- EH? Cosa? Per dove?-
- Torno di Italia. -
- No.. -
- Tomi sto male qui..-
- Che strano..MI stai chiamando Tomi..-
-Adoro chiamarti così, perchè?-
- MI chiama così anche Bill..-
Lei rimase impassibile.
- Comunque..Tom ,quando sarò via, ti prenderai cura di Jessica,vero? - Sorrise.
- Come.. Come lo sai?-
- I vostri sguardi fanno di tutto per incontrarsi e nascondersi. Ti chiedo solo di prenderti cura di lei e di non farla soffrire. -
- Te lo prometto. E se vorrai mi prenderò cura anche di Giada. -
Lei annuì. - Soprattutto, lei non ha ancora incontrato la persona giusta. Grazie.-
L'abbracciò forte.
Sulla macchina..
- Ah, Tom..-
- Si?-
- Ho fallito.-
Lui la guardava con aria interrogativa.
Gli raccontò tutta la storia. - Era solo.. solo..-
- ..Solo un bacio? -
Lei distolse lo sguardo.
- Ok, forse per me non è stato così..-
Sorrisero.

Recensite!Grazie=)

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Capitolo 12
*** Ritorno a "casa" e ritorno al passato ***


CAPITOLO 12° Ritorno "a casa" e ritorno al passato

Tornò in hotel a preparare le valige e a dare la notizia alle sue amiche, che però non la presero bene.
- Non puoi farlo!-
- Ragazze tanto devo tornare a casa per dare l'esame di latino..-
- Quel brutto..- disse Giada, facendo finta di non averla sentita, senza finire la frase.
- Basta ragazze! Non è colpa sua... è solo colpa mia!-
- Dai..Ragazze preparatevi e andate in aereoporto ad aspettarci, ok?Noi..ehm, torniamo a prendere la tua cintura..a casa. - intervenne Tom.
Salirono sulla Cadillac e si avviarono verso la meta. Sapeva dove trovarla adesso, o forse lo aveva sempre saputo.
Entrò In casa: Qualcosa era cambiato.
Si sentiva la sua mancanza, era tutto sottosopra.
- Sembra che sia passato un uragano..- disse scoppiando a ridere.
- Ehm..forse un pochino.-
Scoppiarono a ridere entrambi.
Salirono nella stanza di Bill, e Giulia , facendosi largo tra i vestiti, arrivò davanti all'armadio.
Aprì e un ' ondata di vestiti la sommerse. A fatica si rialzò e scavando vi trovò la sua cintura.
Ma.. ma guardando verso il muro vide una foto.
La foto in cui si abbracciavano.
Sulla foto c'era una dedica: "Meine Ju und Mich <3.".
Una lacrima le percorse il viso. Sfiorò la foto subito le riportò alla mente quel momento.
Erano seduti nel giardino di casa Kaulitz, la prima volta che era venuta a trovarlo.
- Facciamo delle foto? - chiese Bill.
- Certo! Ma non eri contrario? - rispose Giulia.
- Bè, ma tu sei la mia migliore amica!Ti prego..Ti prego...Ti prego!-
Lei annuì. - Certo! Non devi neanche chiedermelo.-
Presero la macchina, l'apoggiarono al tavolo e misero l'autoascatto.
Click.Click.Click.
Ricordando il flash si svegliò di colpo.
Si accorse che le lacrime non riuscivano più a smettere, che era con le ginocchia a terra e che Tom l'abbracciava.
-Non è giusto!Non è giusto! Salvami, ti prego!-
- Come? Tu dimmi come..-
Lei scosse la testa e lo guardò come per dire: Non puoi farci niente, ma grazie.
- Tom...-
- SI?-
- Cosa faccio con Marco?-
- Bè, forse dovresti dirgli la verità.-
- Ma..-
- Lo so.-
Poi, con la luce al punto giusto si intravide qualcosa dietro la foto.
Tom la prese e con un gesto fulmineo riuscì ad alzarla e a prendere l'oggetto. Era un foglio. Un disegno.
Era lei. Era un vestito fatto apposta per lei. Sorrise,ma le lacrime non volevano smettere.
Uscirono dalla stanza e dalla casa. Si avviarono verso L'aereoporto.

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Capitolo 13
*** All'aereoporto : ***


CAPITOLO 13° All'aereoporto : Perdonami,ti prego!

Tom e Giulia corsero in macchina per andare all'aereoporto. In dieci minuti erano già là, meno del tempo previsto.
Le ragazze erano già là ad aspettarli.
- Ehi.. eccovi! Ci stavamo preoccupando..- urlò Jessica.
Giulia vide il modo in cui Jessica stava guardando Tom, prese Giada e la portò al bar, per lasciarli soli.
- Geme..Non partire!Ho bisogno di te..-
- Oh,tesoro.. No. Io partirò e nessuno mi farà cambiare idea. -
Non l'aveva mai vista così determinata, perse le speranze.
- Mi raccomando, tratta bene Bill. Non lo insultare. Prenditi cura di Jessica e Tom. Se hai bisogno chiedi a Tom..-
- Ju, non sono idiota..-
Scoppiarono a ridere.
- Mi mancherai, Ju.-
- Anche tu, Jade.-
NEl frattempo Tom e Jessica.
-Tom.. ma tu.. hai la ragazza?-
Scoppiò a ridere. - Penso tu abbia sentito le voci: io non ho una ragazza fissa.-
- Ehm, si..-
- Tu? cioè..intendevo il ragazzo..-
- L'avevo capito. Comunque no.-
Sorrise. - Jessica..-
-Si?-
- Vorresti uscire con me?-
- Tom, mi piaci da un anno.. come ti dico di no? -
Sorrise. Sentiva che sarebbe stata sincera. Per la prima volta sentiva un sentimento mai provato.
Era geloso di tutti i ragazzi che le lanciavano occhiate da lontano. Per lui era bellissima..era era.. era lei.
La prese per mano e tornarono dalle due ragazze che stavano parlando di musica.
- Disturbiamo? -chiese Tom.
- Certo che no! - Sorrisero le due ragazze.
- Ju.. perchè non mandi un messaggio a Bill e gli dici a che ora parti? -
Scosse la testa. Ma poi lo fece.
(Ciao Bill. Ascolta, parto alle 11...ora scusa raggiungo gli altri. Ciao .) Premette invio.
Passavano le ore. Undici meno un quarto. Era scattata l'ora X.
- Ehi, devo andare.. hanno gia chiamato il mio volo. A presto. -
Abbracciò forte Tom e gli stampò un bacino sulla guancia.
- Prenditi cura di te. Qualsiasi cosa, chiama! D'accordo? -
Lei annuì con le lacrime agli occhi. Berlino era la sua casa. Era il luogo in cui si sentiva veramente a casa. Ma era giusto così.
Abbracciò le sue amiche, che la lasciarono con le lacrime agli occhi.
Si sedette davanti all'imbarco. Erano venti persone, tra le quali riconobbe Andreas.
- Ehi.. Anche tu parti? - chiese curiosa.
- Ehm.. si. Dove vai? -
- Torno in Italia, te?-
- Anche io. Ci vediamo sull'aereo, ok? Ciao.-
Mosse la mano in segno di saluto , e si sedette in attesa che chiamassero il suo volo.
Da lontano vide un ragazzo incappucciato, con i rasta che gli volavano da tutte le parti.
- Aspettami!Ti prego non partire!- Urlò .
Corse e si sedette di fianco a lei.
- Ti prego, perdonami!-
- Bill, cosa ci fai qui?-
- Il tuo messaggio.. mi ha fatto pensare..a noi..-
- Bill..-
- No.. ti prego. Lasciami finire. Credo di essere innamorato di te, non di Elisa!-
- Bill pensaci bene...-
- Ne sono certo. Cioè sono certo che non mi sei indifferente.. so che ti penso sempre e so che ti sogno sempre. Aiutami!-
- Ma.. come posso aiutarti? -
- AhAh...-
Non finì la frase che la baciò. Gli altoparlanti misero la musica: "Geh".
- Non è un addio, vero? - chiese Bill staccandosi.
- No, Bill. Non sarà mai un addio. Ma scegli e pensaci bene.- Lo baciò, lasciandolo basito. Sorrise.
Lo salutò con la mano e salì sull'aereo, dove l'aspettava Andreas.

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Capitolo 14
*** Il viaggio e il sogno ***


CAPITOLO 14° : Il viaggio e il sogno reale

Prese posto vicino ad Andreas.
- Come va?- chiese lui.
- Insomma..te?- Le scese qualche lacrima. E se Bill l'aveva detto solo per farla sentire meglio? No. Bill non l'avrebbe mai fatto.
 Bill era una persona sincera, non le avrebbe mai mentito.
- Lasciamo perdere...-
- Che succede? -
- Mi sono innamorato, è per questo che sono andato in "vacanza"...Ascolta..potresti ospitarmi?-
- Si, e quando vorrai mi spiegherai tutto.-
Mise l'i-pod. Sentì il cellulare vibrare. 8 chiamate perse : Marco. Che fare?
Gli spiegherò tutto appena torno..- pensò.
Si lasciò cullare dalla voce di Bill, dalle note che uscivano dalla chitarra di Tom, dai suoni dal basso di Georg e dai piatti di Gustav.
Si addormentò.
Si trovava in una strada buia. Vide una panchina, c'era seduto un ragazzo. Aveva già fatto quel sogno, ma c'erano cambiamenti nel ragazzo.
Dei capelli in piedi, che prima sarebbero sbucati sal cappuccio, non c'era traccia. Avevano lasciato posto a dei rasta, che sbucavano sulle spalle.
Si sedette accanto a quel ragazzo misterioso. Sapeva,o almeno credeva di sapere, cosa sarebbe successo.
- Ciao..-
- Ciao..- rispose il ragazzo misterioso.
- Ehm.. Chi sei?-
Deviò la domanda. -Guarda quelle stelle, lassù... Non sono bellissime? - disse indicando il cielo.
Lei annuì. - Incantevoli, davvero. -
- Giulia..-
- Come sai..?-
- Ti sogno da secoli, oramai...-
- Ma tu sei.. Bill! -
Scoppiò a ridere. - Strano che tu non abbia detto anche il cognome. -
- Bill.. ma è un sogno? -
- No. Cioè è un sogno. Ma tu posso assicurare che è reale. -
- Bill io...-
- Si?-
- Visto che non credo sia reale, voglio dirti che...che... -
- Che...?-
-.. Sono innamorata di te.-
- Oh, credo tu me lo abbia già detto, tesoro. Vuoi la verità? Sono innamorato di te dal primo momento che ti ho vista.- Sorrise.
Si chinò su di lei e la baciò. Appoggiò delicatamente le labbra cu quelle di lei. Un brivido le percorse la schiena, ma si fermò.
- No, ecco io.. Non p- posso... Devo andare.. -
- Angelo della notte non fuggire, ti prego, rimani.-
- Non p- posso...-
Le schioccò un bacio sulla fronte e corse via.
Si svegliò di colpo da urla, che riconobbe come la voce di Andreas.
Erano arrivati.


Recensiteeee vvb

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Capitolo 15
*** Casa dolce casa e una sorpresa inaspettata ***


CAPITOLO 15° Casa dolce casa e una sorpresa inaspettata

Erano tornati. SI, erano arrivati a casa. I suoi non c'erano: erano alle Maldive, per 3 settimane niente problemi.
Sistemarono le valige e si stesero sul divano, con pop corn caldi e un buon film.
- Ju...-
- Si?-
- Ecco, io sono andato via perchè mi sono innamorato..-
Stoppò il film. - Dimmi.-
- Lei però, dopo una storia durata due mesi, mi lasciò. Mi lasciò per il mio migliore amico.-
- Tom?-
- No, Bill.-
- Ma se è Bill allora..-
- Si. Esatto. Proprio lei: Elisa. -
- Io.. Io.. Mi dispiace.-
- Perchè? A me no. L'ho amata, davvero. Anche se poi.. non è andata come speravo.-
- Andre, ma lei ti ha usato..-
- Lo so. Ma no ho rancori. Mi spiace solo di non riuscire a guardare in faccia uno dei miei migliori amici..-
- Io non riuscirei a dire così..-
- Giulia..tu ami Bill! Dovresti capirmi!-
Rimase zitta. E' vero. forse  poteva capirlo. Ma..era vero dopotutto che lo amava...  o era solo una cotta?
Forse aveva davvero ragione.. Si, decisamente.
Sono fregata...- pensò.
Suonarono alla porta. Giulia aprì la porta.
- Amore mio!Sei tornata!- esclamò Marco gioioso.
L'abbracciò forte, tanto che la constrinse a smettere di respirare.
- Mi sei mancata..-
Sorrise. Marco non si meritava questo, doveva spiegargli tutto...
Non ebbe il tempo di pensare che la prese in braccio, a causa della sua altezza, e cominciò a baciarla.
Non riusciva a fermarlo e la cosa che più la spaventava e che cominciava a spogliarla. La adagiò sul letto della sua stanza. Per fortuna, non si accorse di Andreas.
-  Marco... Cosa pensi di fare?-
- MI sei mancata..-
- Si, e allora vuoi farlo subito? Sei impazzito?-
- No, scusa. Hai ragione, come sempre. Comunque ti ho portato un regalo.-
- Era questo? -
- Dai , amore non ti arrabbiare. E' che pensavo che, siccome eri rimasta lontano..-
- Muoviti. Che regalo?-
Le passò una busta: 2 biglietti per il concerto dei Tokio Hotel a Milano.
Da uccidersi...- pensò.
- Ora scusa, ma i compiti mi chiamano.. Ci sentiamo dopo ok? - La baciò con passione e se ne andò.
Uscì, lei tornò da Andreas , naturalmente totalmente rivestita.
- Ehi.. che velocità! già fatto tutto?-
- Stai zitto e non ridere...-
- Stai bene, vero? -
Annuì. - Marco mi ama, non è quello. E' solo che è da quattro mesi che vuole portare il nostro rapporto ad un livello superiore.-
- Non l'ho mai chiesto così. Succedeva e basta.-
- Si, ma io...-
- Ah scusa.-
Scosse la testa. - Niente.- Sorrise.
- Allora.. andiamo al concerto?- chiese vedendo i biglietti tra le sue mani.
- E così sia.-


Recensiteeee! Grazie a tutte! Baci..

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Capitolo 16
*** L'incontro ***


CAPITOLO 16° L’incontro

La mattina seguente Marco venne alle sei del mattino a prendere Giulia e… l’inaspettato amico.
Andreas. Scese Andreas e per poco Marco, alla sua vista, non svenne.
Dopo cinque minuti scese anche Giulia vestita di tutto punto. Indossava una gonna a balze nera , una maglietta rossa con una piccola scollatura che cadeva sui fianchi. Stava bene, molto bene.
Scese dalle scale e si trovò di fronte ai due ragazzi. Erano stupiti , non l’avevano mai vista così femminile. Marco le corse incontro e la baciò, Andreas salì in macchina.
- Ti ho pensata tutta la notte..-
Anche io ho pensato tutta la notte ad una persona, ma non a te…- pensò Giulia.
Sorrise.
Salirono in macchina e Andreas le disse in tedesco che avrebbe dovuto incontrare un suo amico e a lei annuì.
Arrivarono mezz’ora dopo.  Si misero in fila, con un po’ di fortuna ci sarebbe stata la terza fila ad aspettarli, e poi erano solo le otto.  Verso le dieci Andreas uscì dalla fila, per incontrare il suo amico dietro lo “stadio”.
- Ciao!- esclamò Andreas.
- Ciao Andreas! Cosa ci fai in italia? – chiese un Bill kaulitz completamente incappucciato.
- Io.. Avrei tante cose da spiegarti..-
- Abbiamo tutto il tempo. La nostra amicizia è più importante. –
Andreas annuì. – Bill, Io amo Elisa..-
Sgranò gli occhi. – Cosa? –
- E’ questo il motivo per cui..-
- Bill anche se sta con te..-
- Ma…-
- Bill lei sta con te!-
- Ok, te lo concedo. Domani due mesi, ma ha usato tutti ,è  evidente! Sta con me e guarda altri ragazzi e poi mi parla spesso di come danza ottimamente e di come vorrebbe sfondare.-
- Elisa non farebbe mai questo!-
- Dammi ascolto.. lasciala perdere. –
- E tu? Dovrei dare ascolto a te. Ah si, ad un ragazzo che lascia andare l’unica persona che riuscirà ad amare davvero.. Complimenti! Solo tu puoi riuscirci.-
Il tono era provocatorio, ma scoppiarono, comunque, entrambi in una risata.
- La ami? - chiese Bill preoccupato.
- Si, davvero.-
- E tu? Ami Giulia?-
- Ehm.. si può aver paura di qualcosa che succederà?-
- Bill ,di cosa hai paura?-
- Sai, sono convinto di essere innamorato di lei. Sono convinto che sarà l’unica a potermi rendere realmente felice, ma so anche che sarebbe l’unica a potermi distruggere. Capisci?-
Andreas annuì. –Completamente. Bene, la vuoi vedere? –
- Se lei vuole, da morire.-
Nel frattempo Giulia e Marco..
- Sai è un sogno essere qui. Qui con te. – sussurrò Marco all’orecchio di Giulia.
Lei annuì.
- Amore, io ti amo!- esclamò Marco.
Cosa gli avrebbe potuto rispondere?
E’ il momento giusto..- pensò.
- Marco io..-
- Si ?-
Di corsa arrivò Andreas che le disse di andare dove prima si trovava lui, senza dire chi ci sarebbe stato.
Uscì dalla fila e si avviò nel retro, dove incontrò il ragazzo. Si avvicinò.
- Rieccoti…-

- N-no..-
- Fermati!N-no..-
L’afferrò per un polso e attirò a sé. Si stavano guardando negli occhi. Dal tanto erano vicini potevano sfiorarsi le labbra e così lui fece.
La baciò con dolcezza. Le era mancata.
- Mi sei mancata.-
- A- anche tu…-
La baciò ancor più con decisione.
- Resta con me.. Il concerto..- Non riusciva ad articolare ancora una frase, era bramoso di quelle labbra.
- Non posso… Marco è lì e mi aspetta… Scusa.-
Lui annuì. – Dopo..?-
Lei annuì e sorrise.
Lo baciò e lo salutò con la mano.
Ora rimaneva solo un problema : Marco.
Tornò in fila e poco dopo entrarono.
Il concerto stava per iniziare e il suo cuore batteva ancora più forte di prima.

Recensiteee!!

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Capitolo 17
*** Il concerto e la stanza di Bill ***


CAPITOLO 17° Il concerto e la stanza di Bill

Iniziò con le note di BreakAway.. I ragazzi non erano mai stati così carichi. Bill aveva davanti Giulia, e Tom aveva nel Backstage Jessica.
Il concerto fu un tripudio di emozioni, un tripudio di suoni. In "Ich Bin Nich' Ich" fece salire una ragazza...
- Stop!Tu vieni..- disse indicando Giulia. Lo sapeva, se lo aspettava.
Sorrise e salì, con l'aiuto di Saki.
Sembrava che si fossero invertiti i ruoli: Bill scattava fotografie e lei teneva il microfono.
Alla fine del brano si abbracciarono.
- Non voglio lasciarti..-sussurrò Bill.
- Continua il concerto..- disse di rimando lei sorridendo.
Mentre scendeva lui la guardava. Le sarebbe mancata in quel lasso di tempo, anche se avrebbe fatto tutto ciò che aveva sempre sognato.
Durante "By Your Side" si voltò e le sorrise. Quel sorriso che lei amava tanto, da bambino e da grande allo stesso tempo, Innocente e malizioso nel medesimo tempo. Sorrise di rimando. Il concerto finì con un boato dalla fans e i ringraziamenti del gruppo.
Stava per uscire quando vide la mano che le faceva segno di entrare. Sapeva come sarebbe andata, l' aveva già vissuto.
Entrò, Saki non si intromise, anzi la salutò con cordialità, una mano come sempre l'afferrò.
Marco sarebbe rimasto fuori con Andreas, come al solito Bill e Andreas avevano programmato tutto.
- Eccoti..-
- SI eccomi..-
Erano vicini tanto che avrebbero potuto baciarsi, ma ci abbracciarono e basta.
Le sue amiche le corsero incontro.
- Ci sei mancata..-
- Anche voi ragazze..- disse abbracciandole.
Tom prese per mano Jessica e si avvicinò a Giulia, l'abbracciò e si schiarì la voce.
- Noi... Stiamo insieme..- disse Tom timidamente.
- Sono contentissima per voi!-
Poi si avvicinò a Giada e cominciò a fare battutine contro di loro, ma Jessica e Tom ridevano comunque.
Poi Bill la prese per mano e le mostrò l'intero Backstage.
Si fermò davanti alla sua stanza.
- Prego..- disse Bill aprendo la porta.
Lei entrò. La stanza era piccola, con un divanetto , un mobiletto e un tavolino, nient'altro.
Lei entrò e si sedette. Erano passati due secondi da quando si erano tenuti per mano, ma già le mancava.
Si sedette di fianco a lei e la baciò. La baciò appassionatamente. Si stese sopra di lei..Le mani vagavano sul suo corpo..e andò via la luce.
Si sentì un "BLACKOUT" e qualcuno che chiudeva a chiave la porta.

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Capitolo 18
*** Il Blackout ***


CAPITOLO 18° Il blackout e il pulmino

- Bill..credo ci abbiano chiusi dentro..-
- Hai paura? -
- Se ci sei tu no. Non avrò mai paura di niente con te accanto.-
L'abbracciò forte poi prese il cellulare e mandò un messaggio a Tom per dirgli ciò che era accaduto.
Più i minuti passavano più voleva toccarlo, voleva sentirsi il suo corpo sopra il suo.
Più i secondi passavano era desideroso del suo respiro contro il suo.
Prese coraggio e si avvicinò, di nuovo.
La baciò appassionatamente, le mise una mano sotto la t- shirt, lei con una mano sul suo viso e una mano sul suo petto.
Gli tolse la maglietta e si mise a cavalcioni su di lui.
- Ferma...-
 Lei lo guardava con un punto interrogativo stampato in faccia.
- Ti pentirai...-
- Bill, ma cosa stai dicendo? -
- Ti pentirai, domani io non potrò essere qui..-
- E allora viviamo questa notte come se fosse l'ultima. - disse baciandolo.
Dapprima solo appoggiando le labbra le une sulle altre, poi le loro lingue si unirono in unico abbraccio, in un unica lotta.
Le mani di lui cominciarono ad esplorare il corpo di lei sotto i vestiti, quando...
La porta si spalancò e una luce li accecò.
- Eccovi!- esclamò Jessica.
- Tesoro ferma.. non vedi in che posizione sono? - le disse Tom.
- Je svegliati!- urlò di rimando Giada spiritosa.
La ragazza su mise una mano davanti alla bocca.
- N- no.. Noi non stavamo facendo nulla.. N-noi..- dissero in coro cercando di salvarsi dell'orrenda figura.
- Si, come no.. Dicono tutti così!- Tom scoppiò a ridere.
Giulia si alzò e si sistemò e Bill si rimise la maglietta.
Giulia cominciò a camminare con le sue amiche e Bill fu preso dai suoi amici.
- Allora ?-
- Cosa? -
- Come cosa? Cos'è successo?-
- Tomi..-  Non stava ascoltando il fratello,stava cercando lo sguardo di Giulia, che non tardò ad arrivare.
- Va da lei..- Tom era in vena di consigli.
Le ragazze le consigliarono lo stesso.
Bill passò avanti e la prese per mano.
- Bill..lascierò Marco.-
Bill sorrise. - Vorrei dirti che mi dispiace, ma non è così.-
Lei voleva sapere se lui avrebbe fatto lo stesso, e la risposta non tardò ad arrivare.
- Amore.. Io voglio solo te. La lascierò. Voglio te, solo te..-
Si commosse.
Non mi aveva mai chiamata amore..- pensò.
- Bill, Io..-
- Si? - Sapeva benissimo dove voleva arrivare, ma voleva che fosse lei a dirlo.
- Ti.. Ti... Ti voglio bene..-
Lui annuì ,sorridente. - Anche io, amore mio.-
La baciò e salì sul pulmino, i suoi amici lo stavano aspettando.
- Mi mancherai.-
- Anche tu.-
Quando il pulmino scomparve alla sua vista, si accorse che le sue amiche erano rimaste.
Avrebbe tanto voluto dirgli cosa provava davvero,ma il coraggio in quei momenti veniva a mancare.


Recensiteee!!!

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Capitolo 19
*** Lasciami andare, io lo amo! ***


CAPITOLO 19° Lasciami andare, io lo amo! Uscendo le tre ragazze scoppiarono a ridere. Un anno prima non avrebbero mai pensato che sarebbe potuto accadere tutto quel macello! Tornando alla macchina le ragazze riconobbero Andreas e Marco. - Dove sei stata? - chiese Marco a Giulia. Lei si voltò verso le ragazze, era giunto il momento. Iniziò a parlare ma la interruppe subito. - No, non voglio saperlo. Non voglio, nel caso sia negativa, che mi rovini questa stupenda giornata! Ah, quanto l'ho sognata..- riprese Marco. Prese il viso di lei e la baciò con passione, la sua stretta era talmente salda che non sarebbe mai riuscita a liberarsi. Poi si staccò e si misero in macchina. Il clima era silenzioso e nervoso allo stesso tempo. L'unico, stupendo," rumore" era il nuovo cd dei Tokio Hotel : Humanoid. Non trovarono traffico, così in mezz'ora arrivarono a casa. Nel frattempo i Tokio Hotel.. - Ora spiegami ancora una volta perchè ti sei bloccato...- - Te l'ho gia detto Tom! Insomma non ci saremmo più visti..- rispose per la quarta volta Bill con un tono incerto. - AhAh! Bill, vuoi che me la beva? Sono il tuo gemello.. Sono te!Eheh...Non mentirmi.- Il suo tono era passato dapprima spiritoso e poi serio. Annuì, capendo a che punto voleva arrivare. Si avvicinò al gemello. - Ecco.. vedi io...- Il gemello fece segno di continuare. - Io credo di amarla Tom.- - Hai già provato questo sentimento. Dove sta il problema?- - Non è come nessuna delle altre volte.. Io l'amo davvero, e se dovesse finire bè.. Forse non saremmo qui a parlarne.- - Non dire cazzate!- disse dandogli una botta sul collo. - Vedi lei potrebbe distruggermi con un solo battito di ciglia, o con un solo sorriso o con una sola carezza. Ma non lo sa, non ne è cosciente.- - Forse dovrebbe essere così, non credi? - rispose il gemello un pò preoccupato. Bill annuì, come al solito suo fratello aveva sempre ragione sulle sue questioni. Un lampò di genio attraversò la mente di Bill. - Autista! Si fermi!Faccia inversione, devo fare una piccola deviazione..- Si avvicinò e gli disse la via di Giulia. Torniamo a Giulia & co.. Scesero dall 'auto. I ragazzi, tranne Marco e Giulia, salirono in casa. La prese per una mano e l'attirò a sè. La fissava negli occhi, lei distolse lo sguardo. La prese in braccio e la portò in casa,tutti erano nelle stanze che si erano assegnati durante il viaggio. La buttò sul letto della sua stanza. - Ti voglio..- sussurrò all'orecchio di lei. - N- no...Fermati.. Fermati, ti prego!..Lasciami!- Urlò spaventata. - Cosa succede? Pensavo lo volessi anche tu!- Lei scosse la testa. - No..- Lui le fece segno di continuare. - Io ho conosciuto Bill Kaulitz.- - Ah. Questo è il problema? Mi hai tradito? Ti perdono amore mio..- Scosse la testa. -No! Io lo amo! e toglimi le mani dal corpo!Non mi toccare!- Ma lui non voleva darle ascolto, le tolse la maglietta e ignorò ciò che aveva detto. - Aiuto! Lasciami!Lasciami!- Si mise a cavalcioni su di lei. Suonò, nessuna risposta a parte gli urli provenienti dalla sua stanza,che non aveva mai visto. Scavalcò l'inferiata e corse verso la porta. L'aprì e corse nella stanza da dove provenivano gli urli. Spalancò la porta. - Ti prego ,lasciami..- Cominciò a piangere e la sua voce divenne quasi un sussurro. - Lasciala!- urlò Bill spostandolo. Gli diede un pugno sul naso e corse da lei. La prese in braccio e l'abbracciò forte. - Piccola mia è tutto a posto, adesso ci sono io qui.- Lanciò uno sguardo minaccioso a Marco che corse via. Stavolta era davvero finita e lui era lì con lei. Si sentiva protetta, a suo agio. - Bill.. Devi andare? - - Amore,non ti mentirò: Si. Ma finché non ti addormenterai, non me ne andrò. - Sorrise. - Sei tutto ciò che ho e non ti lascerò andare.- La baciò dolcemente. - Hai gli occhi lucidi.. successo qualcosa?- chiese preoccupato. - No.. Sei solo splendido. Sei un angelo.- Sorrise. L'abbracciò ancor più forte. - Sono qui, ora dormi. Si è fatto tardi, piccola mia.- Le diede un bacio sulla fronte. Si addormentò mentre lui le canticchiava "Hilf Mir Fliegen"... - Solo tu puoi aiutarmi a volare, dolce angelo..- Ma purtroppo non sentì, si era già addormentata ed era tempo che lui se ne andasse. Uscì, salì sul pulmino e partì verso la Francia, dove li aspettavano più di sei concerti. Grazie Per aver letto! Recensite!

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Capitolo 20
*** Il ritorno dei suoi ***


Il ritorno dei suoi Due giorni dopo Giulia si svegliò verso le dieci e alle undici tornarono i suoi dalle vacanze. Andreas aveva preso un aereo alle sei del mattino ed era tornato in Germania, le sue amiche erano andate a stare da Giada... era rimasta sola. - Ciao tesoro!- disse sua madre abbracciandola forte. - Ehm.. Ciao mamma.- Sistemarono le valige e verso le due si misero a tavola , tutti sistemati e composti. I due genitori a capotavola e lei al centro di un lato. - Allora, com’è andata la vacanza? – era davvero curiosa. - Cara, il gomito.. Comunque bene, tesoro. Il mare era stupendo, peccato che tu non abbia voluto venire. – Rispose la madre accorgendosi del mancato portamento della figlia. Quei due mi hanno diseducato, pensò con un risolino soffocato. - Tesoro, ho parlato con la signora Clara e dice che non ti ha mai vista in casa.. Come mai? – Si morse il labbro. – Ehm, guardava in orari sbagliati.. e poi sono stata a dormire dalle mie amiche..- - Allora dovrò chiamare i loro genitori per ringraziarli..- - No! – Sua madre le rivolse uno sguardo interrogativo. - Nel senso che.. Lo sanno già! Sono in vacanza i loro genitori adesso..- Sua madre annuì. – Oh, d’accordo. – - Esci con qualche ragazzo? - - Mamma! – - Scusa, volevo interessarmi alla tua vita. A proposito, perché non esci con quel Marco? è così un bravo ragazzo e di buona famiglia. Ha la tua età giusto? – Lei annuì e le immagini della sera prima la invasero. Quel livido era rimasto,ed era un miracolo che Bill non l'avesse visto. Il ricordo di Marco le lasciò un sapore amaro in bocca, fece una smorfia. Poi, arrivata al punto in cui sarebbe arrivato Bill,un sorriso la invase completamente. Sparecchiò e si vestì per andare da Giada, dove si trovava anche Andreas. Passò la notte con loro all’insegna delle risate e dei ricordi. Alle dieci della mattina successiva si vestì e tornò a casa. Appena incrociò la via il suo cellulare squillò. *Komm Hilf Mir Fliegen… * Era la suoneria che aveva impostato per Bill. Sorrise e rispose. * Ciao! *rispose. *Amore mio! Come stai? * rispose lui gioioso. Sentirla chiamare con quell ’appellativo e da quella voce era la cosa più dolce del mondo. * Bene, amore mio. Ora benissimo. Tu? * * Ora si. Mi Manchi tanto!* * Anche tu.* * Tesoro, sabato ti passo a prendere per una festa ,ti va?* * Certo, ma dove di preciso?* * TI passo a prendere alle nove. Ehm… Ju?* * Si?* * Torneremo molto tardi..* * Dormo a casa della Jade, ma in realtà dormo da te? * * Brava, amore. Tu capisci sempre tutto.* Entrambi sorrisero. * Ma Bill.. che tipo di festa è? * * è una festa in maschera!Tom ha già pronto il vestito per te, ok? * * Si , ma..* * A sabato! Ti voglio bene!* Non ebbe il tempo di rispondere che lui aveva già riattaccato. Fra due giorni ci sarebbe stata la festa e sua madre ancora non lo sapeva. Corse a casa e le disse che sabato sarebbe rimasta a dormire dalla Giada. Ora rimaneva solo avvertirla del piano.

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