Una nuova casa

di LauraMomiji
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I coniugi Fujiwara ***
Capitolo 2: *** Natsume Takashi ***
Capitolo 3: *** Casa ***



Capitolo 1
*** I coniugi Fujiwara ***


Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Celare, Lista pumpNIGHT
I coniugi Fujiwara
 

"E' un ragazzo problematico, non lega con i suoi coetanei
"Sembra sempre sul chi va là, sicuramente nasconde qualcosa; non fa che mentire e inventarsi storie."

Le frasi che gli affidatari di Natsume Takashi avevano ripetuto più volte a Shigeru gli risuonavano in testa.
Eppure...
Natsume gli era semplicemente sembrato una persona molto sola. Era poco più di un bambino e lo aveva salutato con gentilezza e una certa dose di diffidenza, cosa più che normale, visto che, dalla morte dei suoi genitori, il ragazzo non aveva fatto altro che cambiare casa. Quello che più colpiva del suo volto erano i grandi occhi grigi, che sembravano perennemente alla ricerca di qualcosa.

La moglie di Shigeru, Touko, era una lontana parente di Natsume Takashi. I due non avevano figli e si stavano interessando alla possibilità di prenderlo in adozione. 
Touko si era subito mostrata entusiasta dell'idea del marito.
Anche lei aveva incontrato Takashi, una sera quando, curiosa, si era diretta verso l'abitazione del ragazzo, per provare ad incontrarlo.
Si era quasi scontrata con lui che correva, come se cercasse di scappare da qualcuno, o da qualcosa. Era una sera fredda e il poverino era uscito senza una giacca o un cappotto. Le era sembrato così spaventato, perso. Si erano parlati ben poco, ma l'incontro le aveva lasciato una sensazione insolita, come se Natsume avesse fretta di congedarsi da lei per evitare che accadesse qualcosa; le sembrò quasi che volesse proteggerla...
Lei, una perfetta sconosciuta che si era appena presentata.

Adesso i coniugi Fujiwara erano in una stanza di ospedale, il ragazzo giaceva disteso su un lettino, reduce da una brutta caduta. La famiglia che al momento si stava occupando del ragazzo si era arresa, non se la sentivano più di avere n affidamento Natsume Takashi: sembrava attirare problemi come una calamita. 
"Dorme così profondamente" osservò ad alta voce Touko. 
"Non parlare, lo sveglierai!" la interruppe Shigeru.
E in effetti Takashi si svegliò.
L'uomo non perse tempo, prese coraggio e gli propose di seguirli, di andare a vivere con loro. 
Sentiva che quella era la cosa giusta da fare.
Takashi si alzò, non senza fatica, sussurrando tra le lacrime la sua risposta: "Voglio venire con voi! Vi prego..."
Chissà quale segreto celava quel ragazzo gentile, adesso non era importante. Per la loro famiglia il cammino era appena iniziato. 

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Questa volta non ho scusanti, è veramente ben poca cosa questa specie di flashfic. Continuo con il Writober e chiedo venia per errori e poca fantasia. ^^;

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Capitolo 2
*** Natsume Takashi ***


Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Secret Identity, Lista pumpFIC
Natsume Takashi

 

Hanno ascoltato la sua richiesta di aiuto, li ha supplicati di portarlo via con loro.
Nemmeno lui capisce davvero cosa gli sia preso, vuole solo questo adesso: seguire Shigeru e Touko.
Shigeru gli ha promesso una tranquillità che lui non ha mai avuto, ma che ha cercato con tutto se stesso.
Dovrà ancora nascondere il suo segreto, si sente già in colpa, ma non c'è altra soluzione. Una specie di "identità segreta" che lo perseguita come una maledizione.
Lui è in grado di vedere creature, gli Yokai, che normalmente non sono nemmeno percepite dalle persone comuni. Il solo fatto di vederle lo porta ad interagire in qualche modo con loro e a diventare il bersaglio del loro interesse. Spesso ha provato ad avvertire gli altri della presenza di alcuni spiriti ostili e invisibili, ma non è stato mai creduto. "Sei solo un bugiardo in cerca di attenzioni!" lo hanno accusato.
Ora dovrà sforzarsi ancora di più, ma non intende rinunciare a questa occasione che gli stanno offrendo i Fujiwara.
Ha bisogno di loro con tutto il cuore. 
Sente che non dovrebbe affezionarsi troppo; è rischioso, visto i suoi trascorsi con le altre famiglie con cui è stato; anche i Fujiwara potrebbero arrendersi di fronte ai problemi che lui si porta dietro; un'altra delusione sarebbe davvero troppo grande da sopportare. Si impone di provare a farsi trascinare dall'ottimismo di quelle persone, presto avrà di nuovo una casa in cui tornare, forse c'è ancora speranza.

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Anche in questo caso ho fatto un po' di forzature ed errori. 
Chiedo scusa. Grazie ancora per aver letto questa "drabble un po' più lunga". ^^;

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Capitolo 3
*** Casa ***


Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Scale, Lista pumpINK

 
Casa
 


Una valigia di medie dimensioni e uno scatolone, quelli erano tutti i suoi averi, le foto, i documenti, alcuni libri e i vestiti di un orfano ormai abituato a continui trasferimenti.
Shigure gli aveva anticipato che la sua stanza sarebbe stata al piano superiore, la casa era una villetta semplice, a due piani, con un ampio giardino. Era tutto così tranquillo che Natsume Takashi sembrò quasi di essere arrivato in un luogo irreale.
Quella sarebbe diventata veramente casa "sua"?
Shigeru lo aveva preceduto, portando la valigia del ragazzo al piano superiore.
Takashi appoggiò lo scatolone all'ingresso e si tolse le scarpe per poter entrare.
Il corridoio dell'ingresso aveva una piccola deviazione dove si trovavano le scale verso la sua stanza.
I suoi passi sul parquet fecero affacciare Touko dal soggiorno.
"Oh, ma no! Aspetta!" esclamò la donna andandogli incontro "Lascia che porti io quello scatolone, sei uscito da poco dall'ospedale, non ti devi sforzare troppo!"
"No, non occorre" si affrettò a dire il ragazzo "non si deve preoccupare!"
"Chiamami per nome e dammi del tu, Takashi." lo corresse lei. "Sei di famiglia, lascia stare le formalità, non hanno senso di esistere tra noi!"
Natsume abbassò leggermente il capo e annuì, non senza un po' di imbarazzo.
In cima alle scale si affacciò Shigure "Scendo io a prendere le ultime cose, non server faticare in tre!"
Il ragazzo iniziò a salire le scale, chiedendosi quando sarebbe diventato un gesto familiare andare in camera "sua" al piano di sopra. 
La sua stanza era arredata nello stile classico, con armadio a muro e tatami una piccola scrivania e delle mensole facevano capolino da un lato. 
Era decisamente molto spaziosa, almeno rispetto alle precedenti camere in cui aveva alloggiato.
Restò sulla soglia della porta, come ipnotizzato. La finestra era aperta e una leggera brezza entrava dentro la camera. Si poteva vedere il giardino di casa. 
"Ti piace?" gli domandò Shigure mentre si avvicinava con il suo scatolone.
"Sì!" si affrettò a rispondere Takashi, "E' anche troppo grande per me! Grazie!"
L'uomo poso l'ultimo bagaglio, si voltò verso il ragazzo e gli appoggiò entrambe le mani sulle spalle.
"Non mi devi ringraziare! Siamo una famiglia e tutti vogliamo starci bene in questa casa! Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure senza problemi. Ti lascio sistemare le tue cose, prenditi tutto il tempo che vuoi."
"Va bene." Natsume entrò in camera sua. Forse le cose erano davvero cambiate, forse aveva davvero trovato un posto dove stare.

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