Stars And Dreams.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cucciole. ***
Capitolo 2: *** Bene. ***
Capitolo 3: *** All'asilo. ***
Capitolo 4: *** A Scuola. ***
Capitolo 5: *** Study. ***
Capitolo 6: *** Friendship. ***
Capitolo 7: *** Goodbye party. ***
Capitolo 8: *** Back Home. ***
Capitolo 9: *** I Know Now. ***
Capitolo 10: *** Planning. ***
Capitolo 11: *** Safety. ***
Capitolo 12: *** Vivere. ***
Capitolo 13: *** Con te ***



Capitolo 1
*** Cucciole. ***


Era una bellissima giornata a LA e, a bordo della loro auto, un fuoristrada dai vetri oscurati, Eliza e Jeremiah Danvers, assieme alla figlia Alex, di tre anni, si stavano dirigendo all'orfanotrofio della città.

Infatti, visto che erano molto benestanti, avevano avviato le pratiche per l'adozione di piccole abbandonate dalla famiglia di origine, visto che il posto avrebbe chiuso.

Una volta a destinazione, i due scesero dalla loro auto, Eliza prese per mano Alex e suonò il campanello.

"Salve! Siete qui per le bambine?"

"Esatto." Rispose gentile Jeremiah.

"Venite..." Offrí la donna sui cinquant'anni "Sono le ultime che ci sono rimaste."

"Non parli così di loro, per favore..." Se ne uscì Eliza "Sono creature sfortunate, non oggetti d'arredamento!"

L'altra donna si scusó e li condusse in una stanza nella quale vi erano quattro neonate, ciascuna in un seggiolino per auto.

"Eccole... Sono sei piccole Alpha, hanno dieci giorni. Non abbiamo dato loro un nome visto che, a volte, alle famiglie adottive, la cosa non piace."

I due coniugi, assieme ad Alex, si avvicinarono alle piccole, con cinque che riposavano, col ciuccio in bocca, ma non la sesta che, nonostante il ciucciotto, era sveglia e guardava i tre coi suoi occhioni azzurri.

"Ciao, amore!" Disse piano Eliza, avvicinandosi al tavolo con le mani sul viso per la meraviglia "Ma quanto sei bella..."

La bimba, nonostante il ciuccio in bocca, sorrise alla donna di trentatré anni, che la prese in braccio, mentre Jeremiah sollevò Alex, affinché potesse vedere la bimba.

"Quale volete adottare?"

"Tutte e quattro!" Rispose Eliza senza dubbio "Io mi rifiuto di lasciarle qui... Le avete messe in quattro seggiolini su un tavolo, manco fossero soprammobili! Perciò no, non le lascerò qui."

"Come volete... Vi faccio firmare i documenti da portare in Municipio per la registrazione." Offrí l'altra donna, mentre Jeremiah scriveva a Jack Garrett, un suo caro amico, affinché venisse ad aiutarli a portare a casa le piccole.

I due firmarono i documenti e Jack arrivò nel mentre, assieme alla moglie Karen, grande amica di Eliza.

"Guardale... Non sono adorabili?"

Karen e Jack le fissavano "Eccome!"

I due amici presero quattro seggiolini e li sistemarono sulla loto auto, cercando di non svegliare le piccole, mentre Jeremiah sistemó sul suo SUV gli altri due ed Eliza allacciava la cintura a quello di Alex.

Karen, mentre i due amici sarebbero andati in Municipio, si offrí di aiutarli guardando le piccole ed Alex, dal momento in cui i due dovevano fare ulteriori acquisti.

Avevano infatti arredato due delle ben sei camere degli ospiti della loro grande casa, perciò dovevano adoperarsi in questo senso.

Karen avrebbe guardato Alex e le piccole, mentre Jack era a casa coi loro due figli.

"Vuoi qualcosa per merenda?" Rivolse la donna ad Alex, che aveva invece uno sguardo triste "Cosa c'è?"

Alex non guardava Karen, che si era inginocchiata davanti a lei, ma teneva gli occhi bassi "Aessho mami e papi non guaddano puu me?"

"Oh no no no, tesoro!" Rispose la donna, abbracciando la piccola, carezzandole i corti capelli rossi "La tua mamma ed il tuo papà ti vorranno bene sempre! Capito?"

"Shi." Se ne uscì Alex, sedendosi sul tavolo per mangiare il suo yogurt e guardare la tv, mentre Karen teneva d'occhio le piccole Alpha, adesso tutte addormentate.

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Capitolo 2
*** Bene. ***


Eliza e Jeremiah tornarono a casa poco prima di mezzogiorno e, dopo aver ringraziato e congedato Karen, che aveva preparato un po' di pasta per Alex, si dedicarono a costei ed alle sei piccole Alpha.

I due coniugi, in attesa degli addetti del mobilificio ove avevano comprato le prime due camerette, che sarebbero venuti a montare anche le quattro appena acquistate, diedero alla figlia un grande orso di peluche.

Alex era felice per il regalo e andò a portarlo nella sua cameretta per giocarci, contenta di vedere che anche le sue sorelle ne avevano ricevuto uno uguale.

Arrivarono gli addetti del mobilificio che, portando tutto dentro poco alla volta, si misero al lavoro.

Inutile dire che le piccole, appena i quattro uomini si misero al lavoro, si svegliarono ed iniziarono a piangere.

"No no, amori!" Disse la donna, avvicinandosi loro, distese sul divano in precedenza da Karen, così da carezzarle sui pancini.

"A proposito, tesoro, dobbiamo iniziare a chiamarle per nome... Sono sicuro che li adoreranno!"

"Vero." Sorrise la donna "Maggie... Amelia... Melanie... Eva... Clara... E lei, col sorriso sulle labbra, Kara!" Ammise e subito la bionda cucciola sorrise alla madre.

"Le piace!" Notò felice Jeremiah.

Visto che le carezze non funzionavano, Jeremiah le prese in braccio una alla volta per provare a calmarle, mentre Eliza andò a mettere un pentolino col latte sul fuoco, così da metterlo nei sei biberon e dare loro da mangiare.

Quando il latte fu pronto, Jeremiah si mise un panno sulla spalla e prese delicatamente Melanie, per darle il biberon ed Eliza, messo il panno a sua volta, prese invece Clara.

Presto le piccole ricevettero tutte il biberon, ma a Kara non bastava, così Eliza gliene preparò dell'altro e poi glielo diede.

"Amore... Mangi davvero tanto!" Sorrise la donna, facendole le coccole, come fatto alle sorelline "Sei troppo bella."

La bimba sorrise e, una volta fatto il ruttino, Eliza le coccoló tutte, compresa Alex, uscita in quel momento dalla sua stanza, finché Jeremiah non sentí che Eva andava cambiata e la prese "Alex, che ne dici di venire con me in bagno? Così vedi come si cambiano i bambini..."

La bimba sorrise, con entusiasmo, così seguí padre in bagno ed osservò con attenzione l'uomo mentre faceva il bagnetto alla sorellina, asciugandola e mettendo poi talco e pannolino, buttando quello sporco nella pattumiera, infine la vestí e tornò di sotto, ove Eliza parlava con uno degli operai.

"Certo... Va bene! Se volete tinteggiare le pareti fate pure... Anzi, venga che le do degli stencil a forma di nuvola o animale da mettere sulle pareti."

"D'accordo!" Rispose l'operaio "Ha richieste sui colori?"

"Si... La parete bianca, ma gli stencil devono essere rosa."

"Bene! Vado a prendere la vernice e un utensile al nostro laboratorio e torno!" Disse e la donna annuì.

L'uomo se ne andò, lasciando i due coniugi alle prese con Alex e le piccole, con Jeremiah che cambiò anche Maggie ed Amelia.

"Fortuna che avevamo ancora qualche tutina di Alex..."

"Già!" Sorrise la donna, fissando poi la figlia, prendendola in braccio "Anzi, perché non andiamo a comprare qualche tutina e non solo?"

"Possho scelee io?"

"Certo che puoi scegliere tu! Andiamo." Disse Eliza, baciando Jeremiah ed uscendo poi, tenendo Alex per mano.

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Capitolo 3
*** All'asilo. ***


Passarono tre anni e, mentre Alex aveva iniziato la prima elementare, le sei piccole Alpha erano pronte per il primo giorno d'asilo.

Eliza e Jeremiah, dopo aver accompagnato Alex, s'incamminarono verso il vicino asilo, tenendo le sei piccole per mano.

Una volta lì, la famigliola venne accolta da una ragazza, che si avvicinò loro sorridendo.

"Buongiorno! Chi sono queste sei piccoline?" Chiese, gentile, inginocchiandosi.

"Loro sono Kara, Maggie, Amelia, Melanie, Eva e Clara!"

"Bene... Che ne dite di salutare mamma e papà, così vi porto dagli altri bambini e bambine? Poi giochiamo un po'!"

Le bimbe si voltarono verso i genitori, che si erano inginocchiati per abbracciarle e baciarle, con Kara che si strinse loro "Pappa?"

Eliza, Jeremiah ed anche la signorina Lisette sorrisero, così la donna diede una brioche alla piccola, scompigliandole i capelli biondi.

"Adesso noi andiamo... Ci vediamo a mezzogiorno! Voi fate le brave, d'accordo?"

Le bimbe annuirono e, dopo un ultimo abbraccio ai genitori, seguirono la signorina e, presto, la loro attenzione fu tutta per diversi giocattoli, così si persero a giocare.

Ma l'attenzione di Kara, presto, fu tutta per una bambina dai corti capelli mori, quasi tenuta a distanza dagli altri piccoli.

La bionda Alpha le si avvicinò e si sedette vicina a lei, dandole una caramella al latte che aveva in tasca "Pette!"

La mora Omega sorrise un poco e prese la caramella "Azzie!"

"Io Kaaa Davvess!"

"Io Eena Uttor."

Kara la invitò poi a seguirla, così da stare con lei e le sue sorelle, che avevano fatto amicizia con delle Omega a loro volta.

"Eei Eena!" Se ne uscì la bionda.

Le altre Alpha condivisero subito i loro Lego con Lena, che si dimostrò piuttosto abile, con le costruzioni, stupendole tutte.

"Tu bavva!" Sorrise Melanie.

Lena sorrise un poco, quasi con timidezza, non essendo abituata a tanti complimenti ed all'affetto.

Infatti la piccola veniva da una famiglia ricchissima, ancor più dei Danvers, ovvero i Luthor e viveva con le sue tre domestiche, visto che il padre era morto, così come la madre naturale, mentre la matrigna ed il fratellastro erano in prigione, condannati all'ergastolo per duplice omicidio ed altri crimini minori, con lei che si era ritrovata a gestire tutti gli affari di famiglia e, fino al raggiungimento dei quattordici anni, ci avrebbe pensato un amministratore delegato.

Dopo un'oretta buona passata a giocare, la signorina Lisette radunó tutti i piccoli e piccole affinché potessero presentarsi gli uni con le altre e, infine, prese una chitarra per intonare qualche canzoncina, facendo divertire tutti.

Verso le dieci e mezza, la signorina prese e mandò piccoli e piccole in bagno a lavarsi le manine, poi diede a tutti una brioche e poi mise a disposizione dei cuccioli tanti fogli bianchi, pastelli e pennarelli, affinché potessero disegnare.

E l'ultima ora e mezza vide tutti i piccoli impegnati e, quando arrivarono i genitori a prenderli, ognuno mostrò con orgoglio il proprio disegno o disegni.

Solo la domestica di Lena fece un sorriso di circostanza quando ricevette il disegno della piccola Omega che, prima di essere letteralmente portata via, ricevette in tenero abbraccio da Kara, col quale era già nata una bella amicizia.

Totalmente diversa fu la reazione di Eliza e Jeremiah, che ricevettero un disegno ciascuno dalle figlie, che ne avevano fatto anche uno per Alex perché, dopo un periodo in cui la rossa era un po' gelosa delle sorelline, avevano imparato ad andare d'accordo e si volevano molto bene.

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Capitolo 4
*** A Scuola. ***


Passarono un paio d'anni e le sei sorelline erano pronte per iniziare la prima elementare e, come sempre, erano accompagnate dai genitori.

I due coniugi e le piccole accompagnarono prima Alex, in terza elementare, alla sua classe e poi le sei piccole, che avrebbero iniziato alle nove e non mezz'ora prima.

"Ciao! Io sono la signorina Berens Tomsen e sarò la vostra maestra... Domani conoscerete le altre insegnanti."

Piccoli e piccole erano emozionati e, mentre Berens illustrava ai genitori il programma di studi, le sei sorelle erano felici di trovare in classe con loro le amichette dell'asilo, ovvero Isobel Castille, Franzi Jung, Jasmin Jonas, Mae Jarvis ed Arizona Robbins.

Mancava solo Lena, mandata in una scuola privata dalla matrigna, Lillian Luthor, uscita di prigione.

E la piccola Omega mancava molto a Kara che, quando i genitori l'abbracciarono prima di andarsene, pianse, stretta ad Eliza.

"Amore... Che succede?" Chiese la donna, carezzandole i capelli biondi, cercando di calmarla.

"Mi macca Eena... Lei no qui..." Rispose, tra i singhiozzi.

La donna immaginava che fosse quello, il motivo delle lacrime di Kara, visto che nei tre anni d'asilo lei e Lena erano diventate amiche inseparabili.

"Su... Non piangere! Vedrai che avrai modo di rivedere Lena..." Disse la donna e, pian piano, Kara si calmó.

Eliza e Jeremiah se ne andarono, come fecero gli altri genitori e le piccole, assieme agli altri bambini, iniziarono il primo giorno di scuola.

I due coniugi, invece, nell'andare a casa, videro Lillian Luthor camminare accanto a Lena senza tenerla per mano, mentre entravano nel cortile della scuola privata scelta dalla donna.

"Povera piccola..."

"Sai, molte volte credo di capire Kara, quando piange per lei... Chissà che vita fa con la matrigna..."

"Non oso immaginarlo!" Rispose Jeremiah "E Kara lo sente perché ha un gran cuore ed è preoccupata per la sua amica..."

"Se avessi potuto avrei adottato anche lei!" Ammise Eliza e Jeremiah le carezzó le spalle.

Intanto, a scuola, Berens aveva fatto mettere piccoli e piccole in fila per due e li portó a vedere la scuola, fermandosi in palestra.

"Venite, giochiamo un po' a calcio... Che ne dite?" Propose Berens, trovando l'approvazione dei piccoli e piccole, che erano sua Alpha, che Omega e Beta.

Berens prese una palla e, dopo aver fatto mettere piccoli e piccole in cerchio, iniziò a fare dei passaggi, dopo aver spiegato loro come giocare.

Inutle dire che tutti si divertirono molto durante l'ora passata a giocare, anche se poi Berens dovette portarli in classe per il cambio d'ora.

Meno divertente fu l'ora seguente, quella di matematica, in cui la signora Clancy li fece contare più volte fino a dieci, oltre che dare loro la lista del materiale da comprare.

E l'ultima ora, invece, vide i piccoli e piccole fare la conoscenza con Elise Valon, la compagna di Verena, insegnante di Educazione Fisica, che li portò di nuovo in palestra, ove li fece correre e giocare un po' tra di loro.

E, finita la giornata scolastica, le piccole si riunirono con Alex, che le abbracció e poi coi genitori, raccontando loro con entusiasmo il primo giorno di scuola.

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Capitolo 5
*** Study. ***


Passarono dieci anni e le piccole Alpha, ormai cresciute, frequentavano tutte il terzo anno di Liceo e, per la gioia di Kara, Lena faceva parte stabilmente del loro gruppo di amici ed amiche.

La giovane Omega, dopo l'arresto e la condanna all'ergastolo della matrigna e del fratellastro, non solo aveva preso la guida, tre anni prima, dell'azienda di famiglia, ma era entrata alla MIT, diplomandosi dopo solo due anni, tanto era intelligente.

E non erano le sole novità. Infatti i Danvers avevano comprato un appartamento a ciascuna figlia e tutte, mentre studiavano per diplomarsi, studiavano anche per essere ammesse all'Accademia di Polizia.

Alex vi era entrata l'anno prima e non vedeva l'ora di avere lì con sé le sue adorate sorelline.

Negli appartamenti, le giovani ospitavano anche amici ed amiche, mentre Maggie conviveva con Isobel, con la quale si era creato un rapporto molto forte sin da piccole.

Solo Melanie ed Eva soffrivano un po', visto che le rispettive fiamme, ovvero Jasmin Jonas e Franzi Jung, erano tornate in Germania alla fine delle medie per uno scambio Erasmus e mancavano moltissimo alle due Alpha.

"Buongiorno!" Disse Isobel, entrando in cucina "Sono le nove di Domenica mattina... Come mai già sveglia?"

"Buongiorno... Niente, ho fatto un po' di jogging e poi mi sono messa a studiare!"

"Sarai preparatissima all'esame di ammissione!"

"Lo spero! Domani avrò l'esame online e poi, se tutto va bene, a fine Agosto parto per Washington!"

"Capisco... E già so che mi mancherai molto!" Ammise la mora "Io vado... Mi trovo con Lena e le altre al solito cafè per fare colazione insieme..."

"Ok! Io dopo vado a fare la spesa con Kara ed Amanda."

Isobel le sorrise ed uscì di casa, con Maggie che fece altrettanto qualche minuto dopo, chiudendo a chiave l'appartamento.

La castana si trovò con le due amiche alla fermata dell'autobus di fronte al palazzo in cui era ubicato l'appartamento della stessa Maggie.

"Ehi... Eccoti!" La salutò Amanda Rollins "Andiamo?"

"Certo!"

Le tre ragazze salirono sul pullman non appena arrivò ma, alla seconda fermata, prima di quella dei grandi magazzini, Maggie vide Isobel fuori dal loro solito cafè con un ragazzo.

"Maggie..." Disse Kara "Non guardare."

"So che ti piace, ma appena ne avrò l'occasione, le farò un mazzo incredibile!" Se ne uscì Amanda.

Maggie chinò il capo "Tranquilla... Sto bene. Starò bene!"

Ma Kara ed Amanda sapevano che non era così, visto che la castana era rimasta in silenzio per quasi tutta la durata dello shopping.

E, una volta tornata a casa, entrò in ascensore dopo aver salutato con un abbraccio la sorella ed Amanda poi, una volta al suo appartamento, vide che la porta era aperta.

Entrò in casa e sgranò gli occhi nel vedere il tipo seduto sul divano ed Isobel seduta a cavalcioni su di lui.

"Oh... Maggie..."

Per tutta risposta, la castana andò in cucina a sistemare la spesa e poi si sedette alla scrivania che aveva in soggiorno, per riprendere a studiare e mise le cuffie per non sentire i due.

E la mora tentò invano di comunicare con castana, toccandole ad esempio le spalle, ma Maggie non le dava retta.

Ribolliva semplicemente di rabbia.

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Capitolo 6
*** Friendship. ***


Finalmente era arrivato il giorno dell'esame di ammissione all'Accademia di Polizia, che si sarebbe tenuto online e le nostre Alpha non vedevano l'ora che iniziasse, nonostante la normale tensione.

Sarebbe iniziato alle dieci precise.

"Ciao... Pronta? È il grande giorno..."

Maggie ignorò Isobel e si mise le cuffie, ripassando le ultime cose.

La mora le si avvicinò, carezzandole le spalle e la castana si irrigidì ma, quando Isobel le diede un bacio sulla guancia, Maggie scattò in piedi.

"Vuoi lasciarmi in pace?? Vattene dal tuo ragazzo e non avvicinarti più a me!" Gridò la castana, lanciando il bicchiere con l'acqua verso Isobel, rimasta spiazzata e spaventata dalla reazione, ferita dalle parole.

Senza che se ne rendesse conto, le scesero le lacrime per la paura e Maggie andò nella stanza dell'Omega, prese qualche vestito e prese poi la ragazza per il polso, trascinandola fino alla porta.

L'aprì, spinse fuori la mora e le lanciò i vestiti "Maggie..."

"Sparisci! Non voglio più vederti... Ti odio. Mi hai spezzato il cuore!" Ringhiò, prima di chiuderle la porta in faccia e chiudere poi a doppia mandata.

Si versò un altro bicchiere d'acqua e lo posò sulla scrivania, quindi si preparò all'esame, che iniziò puntuale.

Dopo una rapida spiegazione dell'esaminatore, le venne inviato il questionario di dieci pagine, con tutte le domande.

C'erano tre ore di tempo ed i risultati sarebbero arrivati nel tardo pomeriggio.

Maggie, così come le sue sorelle, ed ovviamente gli altri candidati, si mise all'opera, ma era ben certa dei suoi mezzi e del suo sapere.

Invece Isobel era ancora fuori dalla porta, spaventata e scioccata, quando il suono del cellulare la riportò alla realtà "L-Lena... Lena..."

"Isobel! Che ti succede?"

Tra le lacrime, la mora spiegò all'amica quanto accaduto e Lena rimase scioccata dal sentire ciò che era successo "Io... Io..."

"Aspettami lì, vengo subito col mio autista. Ti ospiterò a casa mia..." Disse la mora, riattaccando e chiamando il suo autista, per farsi accompagnare al palazzo in cui era ubicato l'appartamento di Maggie, che era lo stesso in cui vivevano le altre sorelle.

Una volta arrivata a destinazione, Lena prese l'ascensore e si trovò davanti Isobel in lacrime, che subito l'abbracciò.

"Lena..."

"Sssh, adesso ci sono io... Vieni, andiamo." Disse la mora, aiutandola a prendere i vestiti che Maggie le aveva lanciato quando l'aveva spinta fuori.

Quando furono a casa di Lena, ovvero un attico super lusso, costei prese per mano Isobel, che teneva i suoi vestiti, facendola entrare e le mostrò la camera degli ospiti e tutto il resto.

"Grazie..."

"Di nulla... Ma dimmi, perché Maggie si è comportata così?"

"Io... Io non lo so..." Singhiozzò la mora "Io volevo solo farle l'in bocca al lupo e l'ho baciata sulla guancia... Ed è scattata... Non so perché..."

Lena la strinse a sè per consolarla ed Isobel pianse, poi arrivò Mae "Scusate, la porta era socchiusa..." Disse la castana "Ma cosa è successo?" Chiese e le venne raccontato tutto.

Anche lei rimase incredula, ma non più di tanto.

"Appena sarà finito l'esame, Maggie mi sentirà!" Disse Lena.

Invece Mae fissava Isobel "Davvero non hai mai capito il suo problema?"

"No... Tu sai qualcosa?"

"Il tuo ragazzo è il problema!" Rivelò la castana "Hai vissuto un anno con Maggie... Come hai fatto a non capire che è sempre stata innamorata di te?"

E queste parole fecero sgranare gli occhi ad Isobel.

Fu come se qualcosa, in lei, si fosse svegliato.

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Capitolo 7
*** Goodbye party. ***


Il giorno dopo, le ragazze e gli altri candidati, ovviamente ciascuno a casa loro, erano in attesa di conoscere i risultati dell'esame di ammissione all'Accademia di Polizia.

E le giovani Alpha passarono l'esame a pieni voti.

Motivo per cui Eliza e Jeremiah avrebbero organizzato una bella festa in loro onore.

La festa sarebbe iniziata alle otto e, già verso le sette, le Alpha andarono a casa dei genitori per aiutarli coi preparativi e si portarono tutte un cambio d'abiti, così da farsi la doccia e prepararsi una volta finito.

Le ragazze portarono i due tavoli fuori in giardino, sotto il gazebo, poi Eliza le mandò tutte a fare la doccia, visto che c'era da aspettare solo che pizze e stuzzichini venissero consegnati.

Le ragazze, a turno, non ci misero molto a lavarsi e solo Maggie, che andò per ultima, ci mise più delle altre.

Troppi pensieri occupavano la sua mente.

E, una volta iniziata la festa, Maggie stessa cercava di stare il più lontana possibile da Isobel, che la guardava speranzosa, ma allo stesso tempo con timore, dopo quanto accaduto.

"Vai da lei... Vengo io, con te." Offrì Lena, sorridendole un poco. Isobel deglutì e tremò un po' "No... Io... Io ho paura..."

"Non accadrà nulla, vedrai. Diremo a Kara di venire con noi..."

Isobel annuì e, titubante, si avvicinò a Maggie, con Kara che le raggiunse, visto che ovviamente le sorelle avevano saputo quanto accaduto.

"Ciao..."

Maggie si voltò, mascella serrata e pugni stretti "Cosa vuoi?"

Isobel deglutì, spaventata e si portò le mani davanti al viso, per proteggersi "Io..."

"Calmati, ok?" Avanzò Lena "Calma."

"Va bene... Che si sbrighi, a parlare. Lei, per me, non esiste più."

Negli occhi di Isobel si formarono piccole lacrime e chinò il capo, prima di tornare a fissare Maggie "Volevo solo farti i complimenti... Hai passato l'esame col massimo dei voti..."

"Grazie. Finito?"

La mora annuì e fece per andarsene, ma tornò sui suoi passi "Io... Lo so che mi ami. E mi spiace di non averlo capito... Io... Anch'io..."

"Ti amavo prima. Adesso non to amo più. Quindi, per favore, goditi la festa e lasciami in pace!"

Isobel, così come anche Lena ed un po' Kara, si stupirono nel vedere il lato freddo di Maggie, solitamente dolce, così le due Omega si allontanarono.

"Stai bene?" Le chiese Kara.

Maggie annuì "Si... Devo stare bene. Anche perché lei ha fatto la sua scelta... E non posso permettermi di stare male."

Kara le carezzò le spalle, poi tornò a godersi la festa, con Maggie che si sedette sul divano, ove la raggiunse la madre "Tesoro..."

La donna capiva perfettamente le sue figlie ed abbracciò Maggie, che aveva gli occhi lucidi "Mamma..."

"Va tutto bene, tesoro..." Disse la donna, carezzandole i capelli castani "Magari la lontananza ti aiuterà a stare meglio e curerà il tuo cuore ferito."

La giovane Alpha piangeva, abbracciata alla madre, che la carezzava e cercava di farle forza.

"Grazie..."

"Su, vai a goderti la festa... Domani sarai lontano e non penserai più tanto a lei..."

"Lo spero..."

"Ne sono certa." Sorrise Eliza, prendendole il viso tra le mani e dandole un bacio sulla guancia.

E Maggie tornò a dedicarsi alla festa.

Alla fine di questa ci furono baci, abbracci e saluti, con Maggie ed Isobel che si guardarono da lontano.

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Capitolo 8
*** Back Home. ***


Erano passati due anni e le nostre Alpha, ormai diciottenni, avevano finito l'Accademia, diplomandosi a pieni voti ed il Tenente J'onnz della Polizia di LA, aveva subito fatto richiesta per averle ai suoi ordini, come accaduto per Alex.

E, all'aeroporto, Eliza e Jeremiah le stavano aspettando, assieme a Jasmin e Franzi che, tornate dalla Germania, si erano messe rispettivamente con Melanie ed Eva.

Finalmente il volo da Washington atterrò e, qualche minuto dopo, le giovani uscirono dal terminal, abbracciando i genitori, tutte felici e commosse, quindi Melanie ed Eva concessero un bacio alla rispettiva fidanzata.

"Andiamo... Alex mi ha detto che il Tenente J'onnz vuole parlarvi..."

Le Alpha annuirono, quindi salirono sul pullmino anni 80 dei genitori, che si diressero verso la stazione di Polizia.

Una volta lì, le ragazze vennero accolte da J'onn J'onnz, che fece la loro conoscenza e, soprattutto, da Alex, felicissima di rivedere le sorelle.

"Voleva parlarci?" Chiese Maggie.

"No... Solo conoscervi." Sorrise l'uomo di colore "Sono lieto, di avervi con noi! Sostituirete i miei Agenti, che sono andati in pensione o sono stati trasferiti."

Le ragazze annuirono, poi arrivò una chiamata per un caso di rapina e un'Alpha dai lunghi capelli mori si avvicinò loro "Alex, una chiamata... Andiamo!"

"Certo! Ah, loro sono le mie sorelline... Ragazze, lei è Maggie Sawyer, la mia partner."

La mora sorrise e fece la loro conoscenza, poi andò via con Alex.

"Tornando a noi... Oggi è Venerdì. Ci vediamo qui Lunedì mattina alle nove precise..."

Le giovani annuirono, salutarono e uscirono dall'edificio, salendo sul pullmino dei genitori.

"Andiamo a casa!" Disse Jeremiah.

Il tragitto durò qualche minuto, dato che non c'era molto traffico e, una volta a casa, le giovani presero il rispettivo trolley e scesero dal pullmino.

"Starete qui almeno per stanotte... Domani tornerete al vostro rispettivo appartamento!"

Le giovani annuirono e, davanti a casa, c'erano le loro amiche ad aspettarle e si abbracciarono, tutte felici.

"Clara!!" Gridò Mae, saltandole in braccio e la castana la prese al volo.

Kara ritrovò Lena e Amelia rimase abbracciata ad Arizona e Maggie vide da lontano Isobel, che stava accanto ad Andrea, la ragazza di Alex.

La mora la guardava e sembrava spaventata, ma non solo.

Maggie la guardava senza avvicinarsi e lo stesso faceva Isobel, che le sorrideva, quasi timidamente.

"Scusami..."

Maggie fermò Lena "Dimmi..."

"Isobel... Ha ancora paura di me?"

Lena sospirò "Devi chiedere ad Alex, lei saprà darti più dettagli. Ma... Non sta bene."

"Capisco..."

"Vuoi salutarla? A lei farebbe molto piacere..."

Maggie annuì e, con Lena, si avvicinò ad Isobel, con l'Alpha che notò il ventre rigonfio della mora.

Senza nessuno davanti si vedeva molto bene e questo le fece male.

"Ciao..."

"Maggie..." Sussurrò l'Omega, abbracciandola, ma la castana non ci riusciva e si allontanò un poco.

"Sei incinta..."

"Si... Ma non l'ho voluta... E... E se vorrai, poi ti spiegherò..."

"Va bene..." Rispose la castana, notando i comportamenti, i movimenti, della mora, quasi simili a compulsioni.

Maggie si allontanò poi, senza dire nulla ed Isobel sospirò "Mi odia ancora... E ora forse ancor di più."

"Quando saprà la verità capirà."

E Maggie, allontanatasi un poco dal gruppo, prese il cellulare e chiamò Alex "Ciao, sono io... Riguarda Isobel. Vorrei sapere cosa le è successo in questi due anni!"

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Capitolo 9
*** I Know Now. ***


Il giorno dopo, Maggie si svegliò presto, fece la doccia, si vestì e salutò la madre, che si era svegliata alle prime luci dell'alba, perché aveva appuntamento con Alex, prima di tornare a casa sua.

Così, borsone in spalla, aveva preso e si era diretta verso un bar in centro, ancora senza troppi clienti a quell'ora del mattino.

"Alex!" Chiamò Maggie e la rossa si alzò, abbracciando poi la sorella minore.

Le due si sedetteto e Maggie prese una croissant ed un cappuccino.

"Allora dimmi..."

Alex prese un fascicolo e lo mise sul tavolino, così Maggie lo aprì e sgranò gli occhi, incredula.

Al suo interno vi erano verbali e foto di Isobel ferita, con lividi ed escoriazioni, oltre ad un'ecografia.

"Il suo ex ragazzo, che ora è in prigione, l'ha picchiata e maltrattata molte volte, l'ha stuprata... E l'anno scorso le ha fatto perdere un bambino."

"Entrambe le gravidanze..."

"Sono frutto delle sue aggressioni."

Maggie chiuse il fascicolo, con gli occhi lucidi e le mani sul volto "Mi sento male..."

La castana si alzò e raggiunse il bancone, facendosi indicare il bagno ed Alex la seguì.

Maggie diede di stomaco e la rossa le carezzava la schiena "Va meglio?"

"Sono una persona orribile... Ho maltrattato ed ignorato una persona che già subiva abusi..."

"Tu non hai maltrattato nessuno. È stato quel bastardo! E comunque, ora puoi rimediare, se vuoi..."

"Si... È quello che ho intenzione di fare! Anche se non so quanto possa esserle d'aiuto..."

"Le farai bene, vedrai." Sorrise la rossa, quindi tornarono al loro tavolino e finirono la colazione, poi pagarono e se ne andarono.

"Grazie per avermi detto come stanno le cose..."

"Di nulla... Se vuoi andare da lei, abita con Lena." Disse Alex e Maggie annuì, salutò la sorella e se ne andò, col borsone in spalla.

Maggie si incamminò per le strade della città e presto arrivò al palazzo nel quale era ubicata la L-Corp e nell'attico all'ultimo piano abitava Lena.

L'Alpha suonò e Lena le aprì, quindi la castana prese l'ascensore per salire all'ultimo piano e, una volta lì, suonò alla porta.

"Maggie... Come mai qui?"

"Ho saputo tutto da Alex..." Iniziò la castana, con gli occhi lucidi "Lei c'è?"

La mora sorrise un poco e si spostò per far entrare la castana "Praticamente se non con me o con le altre, non esce mai... Sta facendo colazione."

Maggie la ringraziò e, appena entrò in soggiorno, Isobel balzò subito in piedi "Maggie..."

"Isy, ho saputo... Mi... Mi dispiace tanto..."

La mora, tremante ed in lacrime, si avvicinò all'Alpha con passo titubante e poi lasciò che Maggie la stringesse ed Isobel si perse in quella stretta.

Si aggrappò al collo della castana e si lasciò andare ad un pianto liberatorio e disperato, con Lena che, commossa e vicina alle lacrime, andò a farsi la doccia e prepararsi per il lavoro.

"Mi sei mancata tanto..."

"Anche tu mi sei mancata e mi dispiace... Mi dispiace per come ti ho trattata quella volta, a casa mia..."

"Avevi ragione... Se avessi scelto subito te, tutto questo non mi sarebbe successo e... E la mia prima gravidanza..."

Isobel iniziò a piangere e la castana la strinse a sè, carezzandole la nuca "Perché non torni a vivere con me? Compriamo una bella casa, vicina all'oceano... La sceglierai tu! Che ne dici?"

"Mi piacerebbe... Ma non sono più me stessa..."

"Ti riprenderai, perché tu sei forte! Io ti conosco. E sarò sempre con te! Con voi."

"Grazie..."

"A proposito... Maschio o femmina?" Chiese la castana, posando la mano sul ventre della mora.

"Non lo so... Domani ho l'ecografia."

"Posso venire con te? E... Se tu lo vuoi, vorrei riconoscere come mio il piccolo o piccola..."

"Lo faresti davvero?"

"Certo! Non ti lascerò più." Disse soltanto Maggie, prima che Isobel l'abbracciasse di nuovo, lasciandosi andare alle lacrime.

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Capitolo 10
*** Planning. ***


Maggie andò poi a casa sua per portare il borsone, lasciando Isobel da Lena, con la mora che aveva il compito di cercare una casa vicina all'oceano che le piacesse.

"Ho io, una casa per voi, se volete..." Disse Lena "È vicina alla mia ed è quasi in riva all'oceano!"

"Davvero?"

"Si! Se vuoi, chiami Maggie e, a mezzogiorno, mi prendo un paio d'ore per pranzare con voi e ve la mostro..."

"Va bene... Chiamo Maggie..."

Lena le sorrise e si abbracciarono, quindi la giovane Luthor se ne andò, con l'altra mora che prese il cellulare.

Maggie rispose alla chiamata e, in meno di cinque minuti, grazie all'autobus, fu a destinazione e, entrata nel lussuoso palazzo, salì in ascensore nell'attico in cui abitava Lena.

Una volta aperta la porta, Isobel si fiondò tra le sue braccia "Ehi..." Sorrise la castana, abbracciando la mora e facendole le fusa.

"Mi sei mancata..."

"Anche tu!" Disse Maggie, sorprendendo Isobel, prendendola in braccio a mo di principessa.

"Lena mi ha detto di avere una casa per noi e che ce la mostrerà a mezzogiorno... Pranzeremo insieme e poi ce la mostra."

"Perfetto!" Sorrise la castana "Facciamo un giro? Chiedo a Lena se è arredata, altrimenti andiamo a guardare un po' di negozi..."

Isobel annuì e Maggie scrisse a Lena, che le rispose poco dopo "Ti ha risposto?"

"Si... Dice che è di recente costruzione, come quella che divide lei con Kara e va arredata. Quindi... Ti va di vedere i negozi d'arredamento?"

"Si... Va bene..."

Maggie, però, notò che Isobel tremava, come se temesse di uscire "Non devi avere paura... Ci sono io, con te! Ok?"

"Ok..."

Le due ragazze uscirono dall'attico di Lena e, appena Isobel ebbe chiuso la porta, prese subito per mano Maggie e non la lasciò nemmeno in ascensore.

Ovviamente fuori dal palazzo strinse maggiormente la mano della castana e si incamminarono verso un mobilificio non molto distante.

Entrarono e la ragazza alla cassa le salutò, così le due risposero e fecero un giro, guardandosi intorno, visto che il posto era vasto.

"Vedi qualcosa che ti piace?"

"Vuoi che scelga io?" Chiese la mora, che non aveva mai smesso di tremare.

"Certo! Voglio che tu sia a tuo agio... E non badare al prezzo."

Isobel annuì e si guardò attorno, puntando dei mobili in legno di cedro "Mi piacciono questi..."

"Bene!" Disse Maggie, facendo cenno alla commessa "Ci sono anche cucine e camere da letto, i cui mobili siano in legno di cedro?"

"Certo!" Rispose la ragazza, mostrando loro il catalogo "Guardate pure..."

Maggie prese il catalogo e Isobel lo sfogliò "Si... Mi piacciono. Questa camera è molto bella... E anche questa cucina, perché gli elettrodomestici sono bianchi..."

"Molto bene!" Sorrise Maggie "Avete la consegna a domicilio?"

"Certo!"

"Se mi da un biglietto da visita, oggi le mando l'indirizzo per la consegna e pago agli addetti."

"Perfetto... Ecco a lei il biglietto."

Maggie ringraziò, poi lei ed Isobel se ne andarono, prendendosi ancora per mano "Ho fame... Andiamo a mangiare qualcosa?"

"Si... In effetti ho un certo appetito..."

"Hai voglia di qualcosa in particolare?"

"Un bel gelato con panna montata e fragole..."

"Perfetto! Andiamo alla mia gelateria preferita!"

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Capitolo 11
*** Safety. ***


Come promesso, Lena scrisse a Maggie il luogo dell'incontro, ovvero un ristorante in centro, un locale molto rinomato in cui era difficile trovare posti liberi.

"Ciao!" Disse la mora e le due amiche, accompagnate da un cameriere alla saletta privata presa da Lena, risposero.

"Siamo state al mobilificio..."

"Davvero? Mandatemi il conto dei mobili..."

"Tu ci regali già una casa..." Disse Maggie "Non sarebbe giusto!"

Lena sorrise alla castana "Come vuoi..."

Vennero servite col menù del giorno, tutto a base di cucina francese e si deliziarono tutte il palato.

Quando ebbero finito di pranzare, Lena pagò il conto e chiamò la limousine, sulla quale salirono tutte e tre, con la mora che diede l'indirizzo al suo autista, che guidò verso la direzione indicata.

A causa del traffico per via di alcuni lavori in corso, servì una buona mezz'ora, per arrivare a destinazione, che era ad un centinaio di metri dalla spiaggia.

Lena aprì la porta della casa in questione, ovvero una villa molto grande, così come il giardino, su tutti e quattro i lati.

"Buongiorno, signorina Luthor!" Salutò uno dei muratori che stava sistemando la facciata esterna, oltre che dipingerla.

Anche dentro gli imbianchini stavano lavorando e Lena mostrò la villa alle due amiche.

C'erano quattro camere da letto e due bagni, oltre ad una mansarda e uno scantinato, mentre nel giardino, sul retro, vi era una grande piscina interrata ed una siepe, oltre ad un muro, su tutti e quattro i lati garantiva privacy e tranquillità.

"Che ne dite? Vi piace?"

"Molto!" Risposero assieme le due ragazze e Lena sorrise.

"Bene... Oggi finiranno di sistemare tutto e domani potrete già entrare!" Disse la mora, dando le chiavi ad Isobel, spiegando cosa aprisse ognuna.

"Allora chiamo il mobilificio, così domani verranno a consegnare i mobili e ad assemblarli!" Se ne uscì Maggie, prendendo il telefono e allontanandosi un poco.

"Pronta a vivere qui con lei?" Chiese Lena ed Isobel deglutì.

"Io... Si... Insomma..."

"È Maggie! Lei non ti farà mai del male..."

"Si... Lo so. Ma..." "Niente ma! Lei ti ama, Isy!"

Proprio Maggie ritornò dalle due Omega "Gli addetti consegneranno domani alle nove!"

"Perfetto!" Sorrise Lena "Torniamo... Tra mezz'ora ho una riunione." Disse e le due amiche annuirono.

L'autista accompagnò Maggie ed Isobel a casa della prima, che scesero dalla limousine, ringraziando e salutando Lena, che sorrise loro.

Una volta in casa, Maggie abbracció Isobel "Non vedo l'ora andare a vivere con te!"

La mora si strinse alla castana "Si... Anch'io..."

"Non sembri molto convinta... Se non vuoi..."

"No no, voglio! Solo che... Quando sarò sola io... Io..."

"Prometto che non ti lascerò mai sola!"

"Ma... Hai il tuo lavoro..."

"Non preoccuparti! Troverò qualcosa che mi permetta di stare con te. Ho promesso di non lasciarti sola e non ho intenzione di farlo!"

Ad Isobel vennero gli occhi lucidi e si strinse a Maggie "Se... Se non fossi così, ti bacerei..."

"Prima o poi mi bacerai tutte le volte che vuoi!" Sorrise la castana, carezzando il viso di Isobel, che quasi si mise a piangere.

Le erano mancati affetto e tenerezza, anche derivanti da piccoli gesti, ma sapeva che con Maggie avrebbe potuto rinascere e ritrovare tutto ciò che le era mancato in quei due anni.

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Capitolo 12
*** Vivere. ***


Nel giro di una settimana, Maggie ed Isobel si trasferirono nella nuova casa, con la castana che faceva la poliziotta e, alle sette, era sempre a casa.

"Sono a casa!" Disse la castana, entrando e chiudendo la porta alle sue spalle, appendendo la giacca di pelle all'attaccapanni vicino alla porta.

"Ciao... Bentornata!" Rispose Isobel, uscendo dalla cucina, abbracciando la castana, che le diede un bacio.

I loro occhi si trovarono e, a quel semplice tocco, ne seguirono altri, molto teneri e le due restarono poi abbracciate.

"Com'è andata la tua giornata?"

"Bene! Ho fatto una passeggiata ed un po' di shopping con Mae... Tu?"

"Giornata piena... Abbiamo arrestato tre tizi che hanno devastato un locale per futili motivi..."

"Capisco... Vuoi fare la doccia? La cena è quasi pronta."

Maggie le sorrise e le diede un dolce bacio "D'accordo..."

Anche Isobel le sorrise e la guardò salire le scale, incapace di toglierle gli occhi di dosso, tanto le piaceva.

Tanto l'amava.

Quando Maggie ridiscese, qualche minuto dopo, Isobel stava portando la cena in tavola e le si avvicinò "Ho quasi fatto..."

"Ok... Come posso aiutarti?"

Isobel guardò in cucina "Se ti va puoi prendere bicchieri e bottiglie..."

Maggie le sorrise e aiutò la sua amata, che servì poi i nidi di rondine, ovvero un tipo di pasta con prosciutto e formaggio.

"Sono deliziosi! Accidenti... Sappi che dopo prenderò io bis!"

"Mi fa piacere!"

"Sei una cuoca eccellente, amore mio!"

Isobel arrossì, così come ogni volta che Maggie la chiamava in quel modo e, quasi senza rendersene conto, si alzò e fece il giro del tavolo, sedendosi in braccio a Maggie e, dopo averle cinto il collo con le braccia, le diede un bacio molto dolce.

Maggie la strinse a sè e la corrispose, carezzandole la schiena "Grazie..."

"Per cosa?"

"Per l'amore che mi dai... Per essere tu... Per tutto!"

L'Alpha le sorrise e le carezzò il viso "Io ti amerò sempre, amore mio! Sei bellissima e tanto dolce..."

"Ti amo, Maggie... Ti amo tanto!"

"Anch'io ti amo, piccola!"

Le due ragazze si baciarono ancora e poi l'Alpha si alzò, tenendo in braccio la mora, così da portarla in bagno e fare la doccia insieme.

Si spogliarono lentamente, senza smettere di baciarsi e coccolarsi, con Maggie che, dopo averla presa, la teneva in braccio e la coccolava, con la mora che gemeva e corrispondeva ogni effusione, mettendoci tutto ciò che aveva nel cuore e che voleva donare all'altra.

E la castana non voleva altro, così prese e, dopo aver chiuso l'acqua ed essersi asciugate, portò la sua amata in camera, così da potersi amare appieno.

Si stesero e l'Alpha prese le lenzuola, per coprire i loro corpi nudi, tornando poi alla sua dolce attività.

"Maggie..."

"Sei così bella... Non vorrei mai smettere di amarti."

"Fosse per me, anch'io vorrei restare per sempre qui, in questo letto... Con te..."

Maggie le sorrise e la prese di nuovo, muovendosi con forza e vigore, raggiungendo presto il culmine del piacere.

Stanche ed appagate, rimasero unite, strette l'una all'altra "È stato bellissimo... Non avrei potuto desiderare altro!"

"Già... Ed io voglio stare con te per sempre!" Disse Isobel, stesa sopra Maggie, con costei che le cingeva la vita.

E si addormentarono così.

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Capitolo 13
*** Con te ***


Passarono un paio di giorni e Maggie aveva preso la mattina libera per andare dal dentista e non solo.

Infatti, dopo la prima notte d'amore passata con Isobel, aveva le idee ben chiare sul loro futuro. Ed era passata a comprare una certa cosa.

Prima di andare al lavoro per il turno pomeridiano, la castana prese e passò a casa dalla sua amata.

"Isy!"

"Maggie!" Rispose la mora, uscendo dalla cucina "Tutto bene dal dentista?"

"Si." Disse la castana, dandole un dolce bacio "Ho una cosa per te..."

"Mi hai fatto un regalo?"

"Esatto! Ma prima pranziamo... Ho una fame incredibile!"

Isobel sorrise e le diede un altro bacio "Se vuoi, puoi andare a fare la doccia..."

"Volentieri." Rispose l'Alpha, salendo e le scale ed Isobel tornò in cucina.

Maggie fece la doccia e si rilassò, anche perché voleva fare tutto nel migliore dei modi.

E, dopo aver finito, si asciugò e andò in camera per vestirsi, scendendo poi di sotto.

"Eccoti... Ho preparato le lasagne!"

"Che profumino... Saranno deliziose!"

Isobel le sorrise e poi si sedettero a tavola, iniziando a pranzare, chiacchierando di questo e quello, apprezzando la rispettiva compagnia.

"Sai che Clara ha fatto la proposta di matrimonio a Mae?"

"Davvero?" Chiese stupita Maggie "Anche Kara l'ha fatta a Lena."

"Fantastico!" Sorrise l'Omega "Immagino la felicità di Lena... Non aspettava altro!"

Maggie sorrise e, finito di pranzare, aiutò Isobel a lavare i piatti e poi la fissò, seria.

"Isy..."

"Maggie... Tutto bene?"

La castana prese una scatolina dalla tasca destra dei pantaloni ed Isobel sgranò gli occhi per la sorpresa, restando a bocca aperta.

L'Alpha si mise in ginocchio ed aprì la scatolina "Isobel Castille, forse è prematuro perché non stiamo insieme da molto... Ma io ti amo. Ti amo tantissimo, più della mia stessa vita... E sarei onorata di averti al mio fianco per sempre. Mi vuoi sposare?"

L'Omega era a bocca aperta ed aveva le lacrime agli occhi, colpita dalle bellissime parole del suo amore.

"Si... Si! Certo che voglio sposarti."

Maggie sorrise felice e le mise l'anello al dito, poi si alzò e si abbracciarono, scambiandosi un bacio appassionato.

"Ti amo tanto!"

"Anch'io ti amo tanto."

Restarono abbracciate, con la promessa di continuare il tutto quella stessa sera.

Ed il matrimonio, o meglio, i matrimoni vennero celebrati il mese successivo, tutti nello stesso giorno, visto che l'idea proposta da Mae venne apprezzata da tutte ed il ricevimento si tenne nella tenuta fuori città dei Luthor, ora proprietà della sola Lena.

E, dopo otto mesi, più o meno, le varie coppie videro la nascita dei primi o prime eredi, o entrambi.

Infatti Cara e Kahlan avevano avuto una bambina, Rose, Clara e Mae un maschietto chiamato Casey e le coppie che ebbero i gemelli furono Kara e Lena e Maggie con Isobel.

Le prime chiamarono i loro piccoli Lukas e Kayla, mentre Maggie ed Isobel optarono per Julian e Chelsea.

"Non ci fermeremo a due, vero?" Aveva chiesto Kara a Lena, mentre era in ospedale al suo fianco, ottenendo un'occhiataccia da parte della compagna.

Per ora era meglio accantonare il discorso, ma di certo l'idea non sarebbe mai tramontata.

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