Time of your life

di uchiha_girl e bloodnyar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Hours ***
Capitolo 2: *** 02. Days ***
Capitolo 3: *** 03. Weeks ***
Capitolo 4: *** 04. Months ***
Capitolo 5: *** 05. Years ***



Capitolo 1
*** 01. Hours ***


Hours.

006. Ore



"Avrai un nuovo compagno di stanza." Roger aveva introdotto subito il discorso non appena Mello aveva messo piede nell'ufficio. Il vecchio direttore della Wammy's House fissava il biondino con serietà, non ammettendo repliche da parte sua.
Avrebbe avuto per la prima volta qualcuno con cui dividere la sua stanza e a dire il vero non ne era per niente contento. Che ne sarebbe stato della sua privacy?
E se il bambino in questione avesse invaso i suoi spazi? O peggio, gli avesse rubato il cioccolato che custodiva gelosamente per sè? La cosa lo irritava ancor prima di conoscere le vere abitudini del nuovo coinquilino, ancor prima di vederlo in faccia.
I pensieri di Mello vennero interrotti da un leggero bussare alla porta, che venne aperta dopo il consenso di Roger. Da dietro di essa apparve un bambinetto alto su per giù quanto l'altro bambino e indossava una larghissima maglietta a righe colorate.
Mentre si apprestava a raggiungere la scrivania del vecchio direttore, teneva lo sguardo basso e si poteva intravedere il rossore che colorava le sue gote, probabilmente per l'imbarazzo.
"Lui è Matt. Mi raccomando a te Mello, non fare niente che non dovresti, o sarò costretto a metterti in punizione e questo non ti piacerebbe." il bambino appena entrato nella stanza deglutì, il ragazzino che aveva di fianco non sembrava molto rassicurante data l'espressione irata che spiccava sul suo volto.
Quando Roger gli disse di seguirlo Matt non si oppose, restando comunque a distanza di sicurezza durante il tragitto che li avrebbe portati alla sua nuova stanza.


Mello imprecò nell'osservare il nuovo coinquilino. Da quando erano entrati in quella stanza -ore ormai- non aveva spiccicato parola e questo per lui era snervante. Lui era abituato a parlare come una macchinetta e quel moccioso era proprio l'opposto di lui.
Certo che Roger non era proprio bravo ad assegnare i compagni di stanza.
Con la coda dell'occhio osservava i movimenti del bambino silenzioso, intento a sistemare le sue cose all'interno dell'armadio e provò un moto di stizza nei suoi confronti.
Mello pensava che essendo lui il nuovo arrivato poteva anche degnarsi di cominciare un dialogo. Dato che però questo non accadeva decise di intervenire lui per primo, nonostante fosse convinto che era sbagliato.
"Insomma, com'è che ti chiami tu?" il ragazzino che ora si trovava chino sulla sua borsa, sussultò sorpreso. Si era sentito gli occhi dell'altro puntati su di sè tutto il tempo e non si aspettava che si rivolgesse a lui.
"Matt... m-mi chiamo Matt." Mail Jeevas era un bambino molto timido e diffidente ad un primo incontro, era fatto così, acquistava fiducia e coraggio dopo un po' di tempo.
"Io sono Mello e questa stanza resta comunque la mia, ti avverto." vedendo che aveva annuito, il biondino proseguì "Ah, non toccare la mia cioccolata -e tutto ciò che mi appartiene- e non provare a salire sul mio letto.".
Il bambino si sentiva molto spaesato da quando aveva messo piede in quel grande edificio che era la Wammy's House ed il suo nuovo compagno di stanza non lo aiutava certo ad ambientarsi.
Mello era stato il primo bambino che gli aveva rivolto parola da che aveva ricordo, per cui gli sembrava giusto annuire e fare ciò che diceva. Qualcosa dentro di lui gli assicurava che nonostante il carattere difficile e dispotico del biondino sarebbero andati d'accordo, diventando successivamente amici.
Dopotutto erano compagni di stanza, avrebbero dovuto passare molto tempo insieme.
Matt sorrise timidamente senza farsi vedere. Era lì da qualche ora soltanto e già aveva il presentimento che quel bambino sarebbe diventato indispensabile per lui, proprio per la diversità dei loro caratteri.
Aveva il sentore che lo avrebbe aiutato ad essere più forte, più deciso, ma soprattutto a non sentirsi solo.


Note dell'autrice:
Ed ecco qui l'inizio della raccolta sulle varie frazioni di tempo, a partire dal prompt 006. Ore. Naturalmente questa fan fiction è interamente MattMello e sì, lo so che dovrei scrivere anche su altri personaggi... ma l'ispirazione mi viene soprattutto per questi due!
In ogni caso spero vi sia piaciuta e il prossimo capitolo, essendo già scritto verrà pubblicato entro breve! ;D
See Ya, vostra Cami.

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Capitolo 2
*** 02. Days ***


Days.

007. Giorni



Da pochi giorni Matt era entrato a far parte di quella grande famiglia che era la Wammy's House e sebbene gli piacesse come posto ancora non era riuscito ad apprezzarlo del tutto.
I bambini se ne stavano tutti sulle sue, nessuno di loro si era interessato a lui nonostante fosse la novità di cui tutti parlavano. Lui di certo, timido com'era non era il tipo che avrebbe fatto il primo passo, per cui ogni giorno lo passava da solo a scrutare i ragazzini che giocavano.
Aveva già inquadrato abbastanza bene che tipo fosse il suo comagno di stanza, era un leader e nessuno osava contraddirlo. Tutti -nessuno escluso- si faceva in quattro pur di giocare con lui.
Matt sospirò, gli sarebbe davvero piaciuto avere una parte, anche minima, del suo carattere; non avrebbe certo avuto problemi di socializzazione.
Scosse la testa e pensando che non ne valeva la pena di perdersi in desideri irraggiungibili estrasse il Game Boy dalla tasca della sua felpa e lo accese. Era l'unico modo che aveva per divertirsi.
Quando giocava a Super Mario, Kirby, o a qualsiasi altro gioco, si rinchiudeva in un mondo tutto suo. Un luogo senza divieti, doveri, pensieri. Lì non c'era bisogno di avere amici, non c'era motivo di sentirsi soli o ignorati, perchè nel mondo dei videogames Matt era un eroe.
Prendeva le sembianze dei personaggi e li guidava in avventure fantastiche nelle quali si immedesimava ed era felice, essendo lui il padrone della situazione.
Da lontano Mello osservava il nuovo arrivato con curiosità, senza capire perchè se ne stesse sempre in disparte. Era anche curioso di sapere che cosa faceva per tutto il giorno con quell'oggetto strano che aveva sempre in mano dato che lo vedeva sorridere.
Come poteva un bambino divertirsi senza avere amici?
Miahel cominciò a correre verso di lui e gli si fermò a pochi centimetri di distanza, accostando lentamente il volto al suo per guardarlo negli occhi. Matt non si era accorto della sua presenza e continuava a muovere velocemente le dita schiacciando i tasti della consolle.
Il bambino incuriosito abbassò lo sguardo sullo schermo del Game Boy e osservava una piccola pallina rosa -Kirby- che spiccava il volo e tornando a terra ingurgitava gli eventuali nemici. Non capiva che divertimento ci trovasse il compagno di stanza in tutto ciò.
"Beh? Posso sapere cosa ci trovi in questo?" a quelle parole Matt si spaventò e lasciò cadere la consolle a terra.
Quando capì che si trattava di Mello assunse un espressione contrita, lo aveva spaventato a morte e quel che è peggio gli aveva fatto perdere il controllo di Kirby che era finito in una buca, perdendo così una vita.
"Perchè lo hai fatto? Ora devo ricominciare." gridò indispettito mentre Mello raccolse la consolle da terra, porgendogliela.
Non gli chiese scusa, ma lo sguardo che rivolse a Matt celava perdono. Non voleva davvero farlo arrabbiare e tanto meno spaventare a quel modo. Appena il ragazzino dai capelli cremisi afferrò il gioco, Mihael gli pose nuovamente la stessa domanda di poco prima.
"È divertente, posso diventare il protagonista di ogni avventura!" spiegò Matt con occhi sognanti.
"E non puoi farlo con noi? Possiamo inventarci delle storie e giocare insieme!" il bambino abbassò lo sguardo, non avrebbe mai avuto il coraggio di unirsi ai loro giochi e fare la parte dell'eroe. Un eroe era un leader e lui non aveva affatto il carattere per essere un tipo del genere.
"Non voglio, non capirebbero. Credo." Mello comprese la difficoltà dell'altro, aveva capito qual era il suo problema e perchè ancora non si era mai avvicinato a loro, chiedendogli di poter giocare. Il suo carattere non glielo permetteva, semplicemente.
Il biondino allora riprese la consolle e l'appoggiò al suolo. Prendendo le mani di Matt fra le sue, rivolse al ragazzino un sorriso sincero.
"Matt... vieni a giocare con me!" chiaramente non era una richiesta, Mello non ne era capace, lui imponeva e basta. Questo però bastò a far sorridere Matt, che annuendo con un cenno della testa seguì il suo nuovo amico che lo stava trascinando da qualche parte, lontano da tutti gli altri bambini.
Aveva visto giusto, Mello sarebbe diventato importante per lui, perchè era stato il primo a coinvolgerlo e a voler giocare insieme a lui.


Note dell'autrice:
This is the 2nd part! Come vi sembra? Questa raccolta sui momenti di Matt e Mello, espressi in frazioni di tempo è bellissima, adoro scrivere ogni shot!
Spero che vi appassioni come ha appassionato me mentre la scrivevo... e mentre la scriverò datò che mi manca un capitolo per terminarla del tutto! :D
Ringrazio moltissimo chi mi ha recensita e chi ha letto.
redspearl: Ciao! Sono contenta di sapere che sono riuscita a rendere Matt e Mello IC. Ho sempre paura di andare fuori personaggio -cosa che odio fra l'altro!-. Grazie ancora per la recensione.
Per quanto riguarda la domanda, ti ho risposto tramite il "contatta autore", spero ti sia arrivata la mail! :D
Puce16: Grazie per i complimenti! E che dire, sono davvero contenta che anche tu mi rassicuri con l'IC dei personaggi! ^^ Grazie!
Lexie__o: Lè! Tesoro, che bello averti qui! *_* Nipotina cara, sono davvero felice che ti sia piaciuto questo primo capitolo.
Non esagerare comunque, grandioso non mi si addice affatto, nè a me, nè ai miei lavori! XD
Comunque eccoti qua l'aggiornamento, spero ti piaccia!
Ti adoro ghiro-chan! :**
Orbene,

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Capitolo 3
*** 03. Weeks ***


Weeks.

008. Settimane



"Certo che sei noioso Matt!" disse irritato Mello in direzione del compagno di stanza, intento a premere i tasti giusti della consolle, guidando attentamente Super Mario alla fine del livello.
Da qualche settimana Matt aveva fatto il proprio ingresso alla Wammy's House e aveva incontrato Mello che non aveva tardato a farsi conoscere per il ragazzino capriccioso che era. Non gli dispiaceva quel suo carattere bizzoso, Mail già si era affezionato al suo modo di fare.
"Perchè?" sapeva a cosa si riferiva il biondino con l'affermazione irata di poco prima: detestava quando Matt considerava il giochino più di lui. Si sentiva trascurato e messo in disparte e questo non era un bene per uno come Mihael che voleva stare perennemente al centro dell'attenzione.
"E lo chiedi anche? Mi ignori, ecco cosa c'è. Sono solo poche settimane che sei qui e già ti prendi troppe libertà!" esclamò mentre scartava una barretta al cioccolato con la faccia imbronciata.
Detestava il fatto che fosse solo Matt a divertirsi con quello stupido aggeggio che lui si ostinava a chiamare Game Boy. Poteva essere quello che voleva, restava il fatto che era tanto piccolo quanto invadente e a Mello non andava giù.
Il bambino dai capelli rossi allora spense la consolle, appurato che era già troppo tempo che stava ignorando l'altro e che ben presto sarebbe scoppiato un putiferio se non lo avesse calcolato.
Scese dal letto e raggiunse il biondino. Si meravigliò per come in pochi giorni già lo conosceva così bene, ma Mello stava pian piano diventando un libro aperto per lui. Covava un grande interesse nei suoi confronti, per questo motivo l'aveva osservato a lungo e aveva compreso molti lati del suo carattere.
Matt si trovava ora di fronte al biondino che continuava a guardarlo con un'aria imbronciata.
"Beh? Non volevi che smettessi?" Mello annuì. Voleva anche che l'amico capisse che non gli piaceva affatto quando giocava con il Game Boy e glielo disse schiettamente, matenendo sempre l'espressione contrita di poco prima.
"Non voglio che giochi con quello." e indicò la consolle sopra il comodino. Matt restò basito, non poteva chiedergli una cosa simile. Tutto ma non quello! Per lui giocare con i videogames era come la cioccolata per Mello e oltertutto era convinto che facendo ciò avrebbe allenato i suoi riflessi e avrebbe aumentato la sua capacità intellettiva.
E poi, non riusciva a comprendere perchè l'amico ci tenesse così tanto ad avere sempre la sua attenzione e al fatto che fosse sempre presente per lui. Se lo ignorava per un po' non era mica la fine del mondo.
"Perchè non vuoi che giochi col Game Boy?" chiese Matt dopo qualche minuto di riflessione che aveva speso cercando di rispondersi da solo alle domande che gli ronzavano nella testa.
"Non mi piace essere ignorato da te." quella frase trapelava gelosia, ma Mello non voleva che l'altro capisse, per cui corse ai ripari aggiungendo dell'altro "E poi, se tu giochi io non ho niente da fare, dato che ci sei solo tu qui.".
Reputava stupido essere geloso di un oggetto, però in fondo si era accorto di volere Matt tutto per sè. Si sentiva bene quando giocava con lui, la sua presenza lo rasserenava.
Il bambino dai capelli rossi sorrise. Non era stupido, aveva capito perfettamente che dietro a quella frase si celava qualcosa di più che semplice rabbia provocata dalla noia. Fece però finta di niente, tenendosi per sè le sue constatazioni. Andava bene così, gli bastava.
"Va bene, ci giocherò quando tu non ci sei." poteva essere accettabile anche per Mello da quel punto di vista, infatti il biondino non ebbe niente da dire. Finchè lui non c'era andava bene, non l'avrebbe di certo ignorato.
Mihael improvvisamente si chiese come mai la presenza di Matt fosse diventata così significativa per lui, lo aveva conosciuto da poco e nonostante questo provava fastidio quando lui lo ignorava.
Il loro incontro era stato qualcosa di assurdo, si domandò com'era la situazione quando ancora Mail non era arrivato all'orfanotrofio, ma non se lo ricordava più. Provò a spremersi le meningi, ma nonostante tutto proprio non riusciva a ricordarsi com'era stare senza Matt. Che cosa gli aveva fatto? Non si riconosceva più.
Mello era sempre stato un po' menefreghista nei confronti di tutto ed era strano per lui provare interesse per qualcuno, era la prima volta che gli succedeva.



Note dell'autrice:
Ecco anche la terza parte della raccolta, che ve ne pare? ^^ Davvero, trov o divertente scrivere queste piccole shots su Matt e Mello! *___*
Ma comunque dato che non ho molto tempo, passo ai ringraziamenti subito e a rispondere alle recensioni.
redspearl: Grazie mille per i complimenti. Anche io trovo carinissimo Mello che porta via Matt. Allora, per risponderti, non mi sono ispirata a quella doujinshi, nonostante io la conosca.
Quindi è proprio una coincidenza! XD
Spero che anche questa shot ti sia piaciuta! ^^
Daughter_of_Hurin: Grazie! ^_^
Lexie__o: Tesoro mio bello! Grazie per le tue recensione sempre così piene di complimenti! *__* Per irngraziarti le tue porzioni di cioccolato aumenteranno! Mi fa piacere che ti sia piaciuta la shot precedente e spero che anche questa sia di tuo gradimento! *_*

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Capitolo 4
*** 04. Months ***


Dedicata a Lè, la mia nipotina ghirosa che mi delizia sempre con le sue recensioni adoranti! **


Months


Una giornata solare era l'ideale per i giochi all'aperto ed i bambini della Wammy's House avevano deciso di comporre due squadre per giocare a calcio. Dei due gruppi i capitani erano rispettivamente Matt e Mello, che si erano sempre dimostrati molto bravi in quello sport.
Il primo era molto agile e veloce, mentre il secondo aveva una buona tecnica e riusciva a capire la tattica avversaria in pochi minuti di gioco.
Erano ormai passati otto mesi da quando Matt aveva fatto la sua comparsa all'orfanotrofio e sebbene inizialmente fosse molto timido nei rapporti interpersonali, col tempo era riuscito ad aprirsi, divenendo un bambino molto allegro e socievole.
Questo suo cambiamento lo doveva soprattutto alla vicinanza di Mello, che col suo carattere irruente aveva penetrato il muro che l'altro aveva eretto di fronte a sè. Lo aveva invitato a giocare con gli altri bambini e nonostante all'inizio fosse titubante, con il passare del tempo era riuscito a farsi conoscere per quello che era.
Matt era un bambino speciale, non negava a nessuno la propria gentilezza e ogni suo sorriso era prezioso, anche se di questo Mello ne era geloso. I primi tempi quelle rare dimostrazioni di affetto erano esclusivamente dedicate a lui, adesso non più.
La situazione che era venuta a crearsi era diventata insostenibile per Mihael. Diveniva irascibile quando si toccavano le sue cose e Mail era parte di quella "collezione" che custodiva gelosamente, sebbene non l'avesse mai dato a vedere.
Durante la partita era stato molto distratto e gli avversari erano riusciti ad oltrepassarlo e sfondare la difesa, facendo successivamente goal. La rete era stata segnata da Jordan, un ragazzino gracile dagli occhi verdi come smeraldi. C'era riuscito grazie al passaggio perfettamente calcolato di Matt, che adesso stava esultando con tutta la squadra.
Gli occhi infuocati di Mello osservavano la scena con particolare attenzione, non gli piaceva quella situazione. Decise che la prossima partita che avrebbero giocato, Matt avrebbe fatto squadra con lui, così si sarebbe evitato quelle scene penose.
Al termine della partita i bambini si divisero, andando ognuno per la sua strada. I due amici avevano deciso di restare su quel prato, sdraiati a riprendere fiato e riacquisire le forze.
Il biondino estrasse dalla tasca dei pantaloncini una barretta al cioccolato. A detta sua le forze le avrebbe riacquistate gustando il prezioso cimelio, il dolce sapore gli dava sempre la carica.
"È stata una bella partita, non trovi?" con quella constatazione Matt interruppe il silenzio, guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amico. La sua squadra aveva perso e non aveva alcuna intenzione di stare a sentire i commenti esaltati dell'altro sulla palese vittoria.
"Nh, solo perchè non ho giocato al massimo delle mie forze. Altrimenti avreste perso." il suo volto assunse un'espressione imbronciata, accadeva ogni volta che qualcosa non gli tornava.
Matt sorrise per un istante, tornando serio subito dopo.
"Ho visto che eri strano... mi sembravi assente oggi." Mello non potè far a meno di imprecare mentalmente, possibile che quel ragazzino si accorgesse sempre quando qualcosa non andava in lui? Spesso gli diceva di essere un libro aperto per lui e il biondino non l'aveva preso sul serio. Adesso stava cominciando a ricredersi.
"Ti preferivo qualche mese fa. Quando sei arrivato eri più sopportabile." Matt inarcò un sopracciglio con fare perplesso, non capiva cosa intendesse l'amico con quelle parole.
"Dici? Non eri tu che volevi a tutti i costi che non stessi zitto?" in effetti Mello alle volte risultava un enigma, per quanto potesse capire i suoi stati d'animo, Matt a volte non comprendeva le sue improvvise uscite.
"Nh, forse. Ma mi sto rimangiando quello che ho detto." addentò un cubetto di cioccolato e continuò la frase a bocca piena "Almeno prima eri così solo con me.".
"Così come, scusa?" era arrivato il momento delle confessioni, ogni volta che Mello cercava di dire qualcosa non ci riusciva e doveva essere Matt stesso a tirargli fuori le parole dalla bocca.
"Così come sei adesso, prima lo eri con me. E basta." ed ecco che nuovamente la solita gelosia si faceva sentire nell'aria, quella volta però era più evidente del solito. Se ne sarebbe accorto chiunque, non solo l'occhio ormai esperto di Matt.
Decise di tentare, mettendo il discorso sull'ironia, dopotutto Mello non poteva certo ucciderlo per un'ovvia constatzione, no?
"Noto una punta di gelosia nelle tue parole." il biondino udendo quella frase si infervorò, cercando di nascondere il lieve rossore che pian piano stava colorando le sue guance solitamente pallide.
"Non dire assurdità Matt!" ringhiò voltandosi dal lato opposto per non far scorgere all'amico la verità che mostrava i suoi occhi.
"A me non sembra assurdo..." rispose con nonchalance Mail, divertito dalla piega che stava prendendo la situazione. Era Mello che lo divertiva, non lo aveva mai visto così in imbarazzo e un momento del genere era alquanto divertente.
Improvvisamente si trovò l'altro sopra di lui, che cercava di strattonarlo. Odiava essere contraddetto e soprattutto detestava quando Matt si prendeva gioco di lui. Il rossino si rese conto che l'amico era proprio furioso a giudicare dallo sguardo irritato che gli stava rivolgendo.
Cercò di sopprimere la risata, mentre con le mani cercava di bloccare la furia dell'altro.
"Ehi, stavo scherzando. Non prendere sul serio le mie parole!" a quel punto il biondino si fermò, scostandosi dal corpo del compagno. Forse aveva esagerato a reagire a quel modo, ma le parole di Matt avevano messo in evidenza i suoi pensieri.
Si alzò da terra continuando a fissare Mail, poi si voltò e si allontanò in direzione dell'edificio, senza invitare l'altro a seguirlo. Anche se per la verità quella era una richiesta muta, ma avrebbe dovuto capirlo da solo.
Ogni passo che faceva verso l'orfanotrofio desiderava che l'altro si alzasse per seguirlo, ma questo non accadeva. Matt era troppo occupato a godersi la mini vittoria e non gli avrebbe dato la soddisfazione di farlo vincere, pareggiando i conti, neppure in quell'occasione così stupida. Tanto Mello avrebbe ceduto e gli avrebbe ordinato di seguirlo.
"Insomma ti muovi o no?" e infatti fu così.
Matt si alzò con un ghigno sulle labbra, quella piccola vittoria lo aveva soddisfatto perchè aveva ottenuto una risposta alle sue ipotesi, Mello era effettivamente geloso. Questo lo rendeva felice, perchè in fondo era ciò che sperava.


Note dell'autrice:
Mi ero proprio dimenticata di avere la fan fiction "Months" già pronta! XD Ieri avevo aperto il documento di Word e mi son detta "Controlliamo che non l'abbia già scritto..." e infatti c'era già, dovevo solo revisionarlo.
Beh, adesso sto scrivendo "Years" ed è quasi pronto, con essa si concluderà questa piccola raccolta, anche se mi dispiace moltissimo, mi piace molto scrivere utilizzando i prompr sul tempo, ma sono questi qui soltanto, quindi con "Anni" finirà la raccolta. T^T
Beh, che dire... chiaramente i ringraziamenti sono d'obbligo a chi ha letto, a chi ha recensito e chi ha messo la storia tra i seguiti [Puce16].
Puce16: La gelosia di Mello si è fatta più evidente ogni capitolo che passa... o meglio, ogni mese a questo punto! XD Ti rigrazio molto e sì, si può essere soddisfatti leggendo le fan fiction, a me succede spesso! ^^
Grazie per le tue recensioni e non importa se ti era sfuggito il capitolo due! XD Spero che anche questo sia stato di tuo gradimento. Baci!
Leixie_o: Tesoro ghiroso e morbidoso! *_* Mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto l'altro capitolo, come vedi per ringraziarti, questo è interamente dedicato a te. Te lo devo, dato che è anche grazie alle tue affettuose recensioni che mi sale la voglia di scrivere! *_* Beh, spero ti piaccia questo capitolo dedicato al prompt "mese" e sì, Mello è geloso di uno stupido Game Boy, ma Mello credo sia geloso di qualsiasi cosa "gli appartenga"! XD Bacioni <3

Concluso il giro di ringraziamenti, vi saluto e vi rimando al prossimo aggiornamento, nonchè l'ultimo della raccolta.
See Ya!
Anzi... [carenza Gossip Girl] XOXO Cami. <3

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Capitolo 5
*** 05. Years ***


Years.



Sette anni sono tanti, ma non bastano mai per chi vorrebbe che alcuni momenti durassero in eterno. Matt avrebbe voluto questo, anche se purtroppo si sa che niente è per sempre.
Aveva la sensazione che presto Mello se ne sarebbe andato e che tutto quello che avevano costruito in sette anni si sarebbe dissolto nel nulla. Sarebbe rimasto solo un ricordo, indelebile ma pur sempre un ricordo.
Se ne stava seduto sotto l'ombra di un ciliegio nel cortile della Wammy's House a cercare di non pensare, ma tutto era inutile, quella brutta sensazione non lo abbandonava da qualche giorno e si era fatto piuttosto silenzioso.
Neppure il Game Boy riusciva a distrarlo da quei brutti pensieri. Solitamente gli bastava accenderlo per entrare in sintonia col gioco e lasciare che la tecnologia lo avvolgesse, facendogli vivere avventure che lo portavano via dal mondo reale, ma quella volta era diverso.
Il pensiero fisso che gli ronzava in testa riguardava sempre la stessa cosa, aveva il terrore che presto Mello se ne sarebbe andato per la sua strada, lasciandosi alle spalle Matt e con lui, i sette anni che avevano passato insieme.
Inizialmente la loro era un'amicizia, erano gelosi l'uno dell'altro ed il primo a manifestarla era stato Mihael, con il passare del tempo poi si era trasformata in qualcosa di più. Entrambi si erano resi conto che il desiderio morboso che provavano l'uno nei confronti dell'altro andava ben oltre l'amicizia e comprendeva anche il rapporto fisico.
Il primo bacio che si erano scambiati era stato un gesto infantile, dettato dall'istinto: Mello stava mangiato del cioccolato e si era sporcato le labbra con essa, istintivamente Matt lo baciò, togliendo il cioccolato dalla bocca dell'altro. Era durato poco e forse non poteva definirsi neppure bacio ma... da quel momento cambiò tutto. Quei baci furono più frequenti e a poco a poco divennero meno casti.
Cominciarono ad esplorarsi a vicenda, toccandosi e accarezzandosi, fino a quando non compresero che quel momento di intimità che si ritagliavano quando erano soli, era diventato indispensabile.
Non era solo una cosa fisica ovviamente, era qualcosa di molto grande e molto intenso; era indescrivibile a parole.
E adesso Matt, pensando a tutto quel tempo e quelle esperienze condivise con Mello, aveva paura che entro breve tempo sarebbero svanite, non sapeva come, nè perchè, ma presto sarebbe accaduto.
"Ah, sei qui. Finalmente, sono ore che ti cerco." Matt sussultò, non si era accorto della presenza di Mello. Ormai accadeva spesso che lui lo riportasse alla realtà, interrompendo momentaneamente i suoi pensieri. Forse era un bene che lo facesse.
"Beh? Mi spieghi che ci fai qui?" esclamò il biondino irritato dal silenzio dell'amico che non si era nemmeno degnato di rivolgergli la parola. Anche lui aveva notato che qualcosa non andava. Non era più lo stesso da un po' di tempo.
"Mah, niente. Pensavo." rispose Matt accendendosi una sigaretta a tempo record, aveva bisogno di rilassare i nervi e solo così ci riusciva. La nicotina era un'ancora di salvezza per lui, aveva bisogno di riempire i polmoni con essa per calmarsi.
"La pianti di farti paranoie?" Mail lo guardò stranito per qualche istante, irritando ancor di più il compagno "E non guardarmi con quella faccia da idiota, guarda che me ne sono accorto che sei strano. Ora vorresti dirmi che cavolo ti passa per la testa?".
Come sempre il tono di Mello pretendeva una risposta, che sarebbe arrivata anche se avesse dovuto ottenerla con la forza.
Matt continuava a guardarlo a bocca aperta, era rimasto perplesso dal fatto che l'amico si fosse accorto del suo stato d'animo e di conseguenza si era interessato a lui. Non che Mihael non avesse un cuore, ma in ogni caso non mostrava mai interesse e non era solito informarsi su come si sentiva qualcuno.
Decise comunque di rispondergli, anche se vagamente. Non aveva voglia di esporsi apertamente su quell'argomento, non voleva che Mello lo considerasse uno stupido sentimentale.
"Tu come ti sentiresti se avessi la certezza di perdere qualcuno di importante?" la buttò lì, cercando di non far capire al biondino che quella domanda riguardava quello che aveva in testa da giorni.
"Non è carino rispondere con una domanda." disse il ragazzo passandosi una mano fra i capelli con fare annoiato "E poi, perchè mi chiedi una cosa tanto stupida?" Mail si irrigidì, non era una domanda stupida, non lo era affatto.
Possibile che Mello fosse sempre così cinico? Beh, era anche vero che non poteva sapere che significato avesse per lui quella domanda, ma in ogni caso non gli era piaciuto affatto come si era posto.
Gli rispose tranquillamente, cercando di nascondere che l'aveva ferito.
"Oh beh, curiosità. Allora?" Mello sbuffò, spesso non comprendeva le domande fuori luogo che l'amico gli poneva. Volle comunque accontentarlo, anche se dovette pensare un po' prima di rispondere.
"Sicuramente non starei a lagnarmi, perderei solo del tempo prezioso," fece una pausa, poi riprese il discorso "che utilizzerei per passarlo con la persona che so di non rivedere più." concluse con aria scocciata, guardando Matt dritto negli occhi.
Cominciava a comprendere perchè il compagno gli avesse posto quella domanda, aveva capito i suoi timori e per questo provava un leggero fastidio. In quegli ultimi giorni era rimasto sempre in disparte, tenendo perennemente un'espressione pensosa e triste al contempo.
Aveva sprecato tutto quel tempo a farsi assurde e inutili seghe mentali piuttosto che passare le giornate assieme a lui. Alle volte era proprio stupido quel ragazzo.
È vero che Mihael gli aveva confidato di volersene andare dall'orfanotrofio al compimento dei suoi quindici anni, ma non era un buon motivo per crearsi tutte quelle paranoie.
Non se ne sarebbe andato senza Matt, quello era certo e credeva lo sapesse anche se non glielo aveva mai detto, pensava fosse palese. Mello non riusciva a pensare ad un futuro senza l'altro, era troppo abituato ad averlo intorno e poi, non avrebbe resistito un solo minuto alla mancanza di quello schifosissimo odore di nicotina nell'aria.
Lo infastidiva, ma allo stesso tempo si sentiva confortato perchè sapeva dove si trovava Matt.
No, era impensabile andarsene senza di lui, avrebbe dovuto saperlo.
Ritornò alla realtà, rendendosi conto che il ragazzo seduto vicino a lui non aveva ancora proferito parola, probabilmente anch'esso perso in pensieri. Mello si avvicinò al suo volto, posando un bacio sulle sue labbra che sapevano di sigaretta.
"Posso ribadire il concetto? Smettila di farti paranoie, idiota! E sì, questo è un ordine." esclamò puntando un dito sul suo petto.
Dopo qualche attimo di silenzio Mello riprese il discorso.
"Sì, io me ne andrò presto da qui." Matt fece per rispondere, ma il biondino non gli dette il tempo. Voleva evitare di ascoltare stupide scenate senza senso da parte dell'altro che evidentemente, vista l'espressione da ebete che troneggiava sul suo volto, non aveva capito un tubo di quello che voleva far intendere Mello.
"E fammi finire! Dicevo, me ne andrò da qui e tu, stupido che non sei altro, verrai con me. Ti è chiaro adesso il concetto?" Matt spalancò gli occhi, sorpreso da ciò che aveva detto il compagno.
Mai si sarebbe aspettato una cosa del genere, aveva sempre creduto che il loro rapporto dovesse finire proprio dov'era cominciato e che una volta fuori dalla Wammy's House, Mello si sarebbe lasciato tutto alle spalle.
Sapeva che quel che avevano creato era importante anche per lui, ma non credeva lo fosse a tal punto di portarlo avanti anche al di fuori dell'orfanotrofio.
Mentalmente si dette dell'idiota, tutti i pensieri di quegl'ultimi giorni erano stati inutili, senza senso.
Mello aveva ragione, aveva sprecato del tempo prezioso, del tempo che poteva passare insieme a lui anzichè spenderlo a farsi stupide paranoie. E se ne avesse parlato con lui tutto sarebbe finito in breve tempo. Aveva pensato molte volte di farlo, ma non ne aveva avuto il coraggio.
Ripensando alle parole di Mello -che conoscendolo gli era costato molto dirle, dato che lui detestava dire frasi tanto sentimentali- Matt sorrise. Era un sorriso pieno di gratitudine.
"Ho davvero sprecato del tempo prezioso." disse il ragazzo a voce bassa, mortificato per aver fatto irritare il compagno.
"Oh sì, e lo hai fatto a mie spese!" esclamò alzandosi in piedi, trascinando l'altro con sè. Per giorni Mello aveva dovuto sopportare i silenzi di Mail, tenendo a freno i suoi istinti.
Per tutto quel tempo aveva sentito l'impulso di avere un contatto fisico con lui, aveva bisogno dei loro momenti di intimità, ma vedendo il ragazzo con la testa altrove aveva voluto evitare.
"E non azzardarti a protestare. Me lo devi Matt!" e chi protestava? Il rossino era ben felice di assecondarlo, in fondo, anche a lui erano mancati quei momenti.
Finalmente Matt aveva riacquistato il suo solito modo di essere, le parole di Mello lo avevano davvero reso felice. Adesso sapeva di non avere niente di cui preoccuparsi, con quella frase gli aveva dimostrato quanto fosse importante per lui. La sua felicità sarebbe rimasta tale per molto tempo.
Presto Mello se ne sarebbe andato a seguito della morte di L, senza mantenere la promessa fatta a Matt, ma questa è un'altra storia.

[Fine.]

Note dell'autrice:
Ebbene, questo era l'ultimo capitolo della raccolta. Mi sono divertita molto a scriverla e devo dire di esserci affezionata! *_*
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, in primis chi ha commentato, mi ha fatto molto piacere!
E devo dire un grazie speciale a Uchi, la mia collega senza la quale non avrei mai partecipato alla BDT, ma lei mi co ha trascinata e per questo la devo ringraziare un sacco [mi raccomando, leggete anche le sue storie eh! Sono tutte nel nostro account.]! <3
Alla prossima allora.
See Ya,
Cami

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