One Sky, One Destiny

di Hima
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Groups ***
Capitolo 2: *** Ovviamente ***
Capitolo 3: *** Color Pomodoro ***
Capitolo 4: *** Show Time! ***



Capitolo 1
*** Groups ***


One Sky, One Destiny

 

 

Di malavoglia si alzò dal cumulo di coperte, strascicando i piedi fino alla porta del bagno, con uno sbuffo assonnato.

-Potresti dimostrare almeno un po’ più di entusiasmo, né Sora?-

Gli chiese l’amico appoggiato sulla stipite della porta.

-Entusiasmo? Perché dovrei? A differenza di te, Roxas, io odio andare a scuola-

Sottolineò le ultime parole con astio, mentre adoperava con lo spazzolino da denti.

Accigliato, Roxas si allontanò borbottando.

Con poca enfasi uscì dal bagno, per andare a vestirsi. Buttò un occhio sulla sveglia. Le 7:50. Rimase a guardare l’orario, imbambolato, per innumerevoli secondi, giusto il tempo che il suo cervello ancora addormentato si risvegliasse. E con un’imprecazione, iniziò a smuoversi per fare in tempo.

Dal piano di sotto Roxas sospirò rassegnato al trambusto dell’amico.

Era così ogni mattina.

Sia Roxas, che Sora, si erano trasferiti –solo da un anno e mezzo- dall’Inghilterra, in quella piccola cittadina confinante con Tokyo. Avevano deciso di condividere una piccola villetta, per risparmiare, dal momento che i genitori –contrari al loro trasferimento- si erano rifiutati di passargli denaro. Così, si erano trovati alcuni piccoli lavori part-time, che gli aiutavano a pagare affitto, e retta scolastica. Tutto ciò, semplicemente perché avevano scelto il liceo “Shadow of Oblivion” vicino alla loro città natale. Già, perché Roxas e Sora erano nati a Tokyo insieme, si erano trasferiti insieme, e adesso erano tornati lì, insieme. Loro non erano migliori amici, possedevano gelosamente un legame che andava oltre l’affetto fraterno. Non erano innamorati, o robe simili. Semplicemente, erano parte di una stessa anima. Le persone non sono mai come appaiono. Generalmente in pubblico mostrano il loro lato migliore, ma in privato sono tutt’altro. Ma Sora e Roxas, no. Perché loro posseggono solo un lato della medaglia ciascuno. Sora era il lato più aperto e innocente, e Roxas quello più timido e serio. E così, fin dai ricordi più lontani, si completavano.

Quasi rotolando giù dalle scale, Sora scese, con il suo perenne sorriso infantile stampato sul volto.

-cos’hai da sorridere? Sono le otto meno cinque, e anche oggi - grazie a te – faremo tardi!-

Lo riprese il biondino scocciato.

-Ma non lo faccio a posta. . .-

Rispose Sora assumendo un’aria da cagnolino bastonato. Ottenendo un altro sbuffo scocciato dall’amico.

Uscirono di casa percorrendo velocemente il breve tragitto che li separava dalla scuola.

Varcarono gli imponenti cancelli neri, concedendo uno sguardo fugace all’edificio. La struttura era decorata ed intagliata in stile barocco, avvolta da un maestoso giardino, verde smeraldo, con vai tipi di alberi, e fiori coloratissimi.

Dopo essersi scambiati un “ci vediamo dopo” abbastanza veloce, Sora e Roxas si diressero verso i loro rispettivi amici, comodamente posizionati su due panchine ai due estremi del gradino.

Non avevano amici in comune. O meglio, i loro amici non avevano proprio nulla in comune! Senza sapere come,erano finiti in un “conflitto studentesco”, alleati l’uno contro l’altro. Ovviamente i loro amici sapevano che avevano una relazione di amicizia col “nemico” ma avevano lasciato correre.

Semplicemente il conflitto tra i due gruppi consisteva nelle “regole” che la scuola imponeva.

Il primo, era il gruppo ribelle: niente divisa, saltavano quasi tutte le lezioni, studiavano e partecipavano alle attività scolastiche raramente. Questo era il gruppo di cui faceva parte Sora. Non che lui fosse cattivo, probabilmente, era finito lì solo per divertimento. Adorava fare scherzi ai professori o semplicemente non sopportava la divisa.

Il secondo gruppo, costituito per lo più da gran parte del corpo studentesco, e da alcune persone a cui dava fastidio il semplice fatto che qualcuno infrangesse le regole, era il gruppo buono. Di cui faceva parte Roxas, che era stato trascinato lì dopo che avevano notato quanto bravo e “santarellino” fosse a scuola, e trovandosi bene, ci era rimasto.

Così un gruppo odiava l’altro, e viceversa. In ogni contesto, trovavano occasioni per sfidarsi, e per “far prevalere il migliore” nonostante finissero sempre in parità.

 -Yo-

Salutò un Sora già pimpante di prima mattina.

-Sora!!!-

Rispose felice e sorridente Demyx.

-Come mai in ritardo? Da te non me lo sarei mai aspettato!-

Lo punzecchiò Axel, facendogli mettere un tenero broncio infantile.

All’assordante suono della campanella, il gruppo si alzò e si diresse verso il tetto dell’edificio.

-Roxas, hai finito la relazione per martedì?-

Il ragazzo parve pensarci un po’ su.

-Si, Hayner, mi pare. . .di averla finita l’altro gior-

Ma si bloccò, perché senza accorgersi, era andato a sbattere contro qualcosa, e con l’impatto stava per cadere a terra, ma una mano lo afferrò per il polso, sorreggendolo.

Aprì gli occhi, che aveva chiuso poco prima di andare a sbattere, e scorse la muscolosa e snella figura di Axel che lo guardava divertito.

-Eh, piccolo, fai più attenzione!-

Rispose divertito dall’immediato arrossamento di guance del biondino. Axel si divertiva parecchio a prenderlo in giro, trovava le sue reazioni parecchio bizzarre. Generalmente arrossiva, ma qualche volta si era anche messo a balbettare e a sudare freddo.

Dal canto suo, Roxas, era tremendamente a disagio con la sola figura di Axel accanto. Quel ragazzo gli incuteva timore, soggezione, eppure lo trovava alquanto carismatico, e particolare. . .

-Axel. . .anche oggi salterete le lezioni?-

La voce fredda e impassibile di Riku, bloccò quel flusso di pensieri, riportandoli alla realtà.

-Shut Up! Tanto, qualsiasi cosa dirai, non riuscirai a imporci nulla!-

Gli rispose Rikku puntandogli contro un dito accusatorio.

E con uno “Tzè” appena udibile, da bravi ragazzi, Riku e gli altri, si allontanarono dirigendosi in classe.

-Rikku, usare parole inglesi con pronuncia stroppiata, non ti renderà più figa. . .-

Aveva mormorato una Yuna ormai rassegnata alle bizzarre trovate dell’amica.

-Però nei videogiochi funziona!-

Aveva replicato la biondina euforica, ma bastò un

-Baka*-

Di Pain a farla calmare.

E si diressero sul il terrazzo.

 

Passavano la maggior parte delle ore scolastiche sonnecchiando o guardando le nuvole.

Anche quel giorno il pretesto era lo stesso, ma verso la seconda ora Sora decise di tornare in classe.

Quando si era alzato dal pavimento duro del terrazzo esclamando

-Neh, Minna**, io vado in classe!-

Mentre si stiracchiava sorridente, tutto il gruppo lo aveva guardato a dir poco allibito.

Ogni volta che saltavano le lezioni, non erano mai tornati in classe, nemmeno coi rimproveri degli insegnanti!

Eppure Sora, quel giorno né aveva voglia.

Rientrò in classe, e perfino i suoi compagni furono sorpresi dal comportamento del ragazzo.

Ma naturalmente Sora, non vi badò, o meglio non se né accorse.

-Ma come. . .sei sicuro di sentirti bene, Sora?-

Chiese la voce divertita di Riku alle sue spalle.

-Vuoi che ti poti in infermeria?-

Continuò, ghignando.

E come al solito, Sora, non si accorse del tono ironico ed intimidatorio che Riku stava usando

-Oh, no! Sto bene, grazie, Riku!-

E il sorriso sincero ed innocente che gli rivolse, lasciò Riku parecchio interdetto. Possibile che quel ragazzo fosse tanto stupido da non accorgersi nemmeno di un insulto? Dopotutto Riku non amava prendere in giro Sora. Lo vedeva più come un innocente creatura da proteggere, e molto spesso lo avrebbe volentieri fatto, difendendolo persino dagli insulti giornalieri che i loro gruppi si scambiavano. Ma lui era il “freddo e impassibile Riku” e questo non poteva farlo.

Quando entrò il professore Riku si accomodò su uno dei banchi in prima fila, mentre Sora su uno infondo all’aula.

E tutto era andato come previsto. Da un po’ di giorni Sora preferiva passare il tempo nascosto in un angolo ad osservare Riku, piuttosto che continuare a scherzare con i suoi amici. Cos’era cambiato rispetto a pochi giorni fa? Non lo sapeva. Semplicemente, era quello il motivo per cui era a lezione. Voleva semplicemente rimanere seduto agli ultimi banchi, per osservare il volto pallido e concentrato di Riku. Forse lo ammirava. . .non lo sapeva neppure lui, però questo sarebbe dovuto rimanere un segreto.

-Questo è davvero shockante. . .La tua presenza alle lezioni è una cosa da annotare sul calendario uhuhuh. . .-

Aveva affermato allegramente Marluxia-sensei*** il loro professore di economia, di cui gli alunni si chiedevano ancora se era un uomo o una donna. . .

-Sora-kun****, sono davvero felice che tu abbia preso parte ad una mia lezione.-

Continuò.

-Proprio al momento giusto direi. . .dal momento che il corpo docenti è venuto a conoscenza della terribile situazione conflittuale qui a scuola, abbiamo deciso di organizzare una gita!!!-

Esclamò allegro e solare.

-Andremo su un’isola infestata dai fantasmi <3 non siete contenti?-

Chiese entusiasta.

Sora fece uno sguardo disgustato, che raramente si poteva osservare sul suo volto fanciullesco.

-E questo cosa centra coi conflitti a scuola?-

Chiese educatamente Riku alzandosi in piedi.

-Bhè, Smisteremo noi i ragazzi nelle camere doppie, e poi ogni coppia dovrà cooperare in un’attività differente! Ovviamente, le coppie le creeremo a seconda della rivalità tra i due alunni: più si odiano, più saranno vicini <3- [okkey, ho resistito fino ad adesso senza replicare, ma. . .Che ragionamento idiota, è____é Nd Autrice]

Rispose ingenuamente il professore, mentre un Riku shockato ricadeva a peso morto sulla sedia, ed un Sora allarmato iniziava a sudare freddo.

 

 

*Baka= “Stupido”

**Minna= “Ragazzi, tutti”

***Sensei= “Professore/Professoressa”

****-Kun= ”E’ un suffisso che generalmente viene usato con i nomi maschili, in forma di rispetto, cortesia.”

 

Note di una inutile Autrice:

Ho finalmente capito, che i miei futuri compiti di italiano devo farli dopo la mezzanotte. A quanto pare l’ispirazione arriva nei momenti più improbabili XD. . . In ogni caso è la prima fic yaoi che scrivo *_* non so se sono all’altezza, ma né ho lette così tante, che spero di aver almeno imparato qualcosa [ebbene si, passo intere giornate immersa nello yaoi, lo vedo ovunque ù___ù]

Non sono sicurissima che il titolo centri qualcosa con la storia. . .però è tanto figo =ç= me lo ha suggerito la mia migliore amica/consulente/altra metà della mia reiatsu, dal momento che non avevo idea di come chiamarla, e così ho pensato che, se proprio non va bene, lo modifico U_U ma dopotutto, io sono capace di trovare un filo logico anche tra una scarpa e un piatto di pasta asciutta! XD

E il filo logico che ho inventato sul momento è:

I due gruppi nonostante siano così diversi, condividono lo stesso cielo, e provano le stesse emozioni, perciò prima o poi i loro sentimenti si incontreranno, è destino XD

Ho scoperto -grazie all’anime di Monochrome Factor- che destino si dice Humme o Umme, non ho ancora capito se con l’acca o senza, o meglio potrebbe essere sia senza acca che senza emme. . .in ogni caso, seguendo un ragionamento logico privo di logica, la traduzione giapponese del titolo sarebbe “Ichi Sora, Ichi Humme” ma è ovvio che è tutto sbagliato -__- dopotutto di giapponese so poco e niente -__-“

Penso di aver scritto troppo **

Ja ne <3

 

 

Hima

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Capitolo 2
*** Ovviamente ***


Nuova pagina 1

Ovviamente

 

Il gruppo assonnato trasportava faticosamente le valigie lungo il vialetto.

La partenza -che era stata annunciata solamente due giorni prima- per questa famigerata isola piena zeppa di fantasmi, doveva ovviamente essere alle 5:00 del mattino, orario indiscutibile per i poveri alunni.

Eppure sbadigliando, imprecando mogiamente, tentando invano di non inciampare nelle proprie valigie, erano tutti lì, di fronte al pullman blu scuro a due piani che gli avrebbe portati fino al porto.

O meglio, erano quasi tutti lì.

-Ohi! Ma dov’è Sora?!?-

Chiese Tidus, che probabilmente era il più sveglio del gruppo.

E in risposta alla sua domanda, un Sora carico di valigie e borsoni, per poco non li travolse.

-Scusate il ritardo. . .-

Disse ansimando per la corsa.

-Non ci stiamo mica trasferendo, Sora-

Aveva commentato un divertito Axel, notando le innumerevoli valige che il ragazzo trasportava.

-Lo so, ma Roxas mi ha fatto portare anche le sue, dopo che gli ho accidentalmente, bruciato la relazione di martedì!-

Disse assumendo un’aria imbronciata, alla quale il gruppo scoppiò a ridere.

-Ma dai! E’ talmente dolce e carino, che non me lo sarei aspettato così vendicativo!-

Aveva detto -senza neppure rendersene conto- Axel tra una risata e l’altra.

E al commento tutto il gruppo aveva smesso all’istante di ridere per fermarsi serio a fissarlo.

-Cioè, tu lo trovi. . .dolce e. . .carino?-

Aveva azzardato Demyx.

Alla domanda Axel sbiancò.

-N-no io. . .intendevo, che. . .cioè. . .-

Ma a salvarlo da quella situazione la voce del professore Xaldin, li invitò a “smuovere quelle chiappe, fin troppo grasse per i suoi gusti, e salire in fretta sul pullman” -Perché ovviamente i professori più strani dovevano averli tutti loro-

Axel emise un piccolo sospiro di sollievo, per poi raggiungere il suo gruppo che si era già avviato verso il pullman.

I movimenti rilassanti e ritmati del veicolo, venivano ripetutamente interrotti da forti scossoni. Perché ovviamente il loro autista doveva essere un pirata malformato con una benda sull’occhio, che oltre ad imprecare sempre, sapeva anche sbandare e prendere in pieno tutte le buche in strada.

-Sono alquanto preoccupato-

Disse Hayner smovendo il silenzio del gruppo

-Per le coppie?-

Chiese Olette, che aveva già capito a cosa si riferiva l’amico. Il gruppo era accomodato nei primi posti del pullman, ben distanziati dai posti infondo, dove risiedevano i loro rivali.

-Bhè, si. . .dopotutto staremo in camera con i nostri peggiori nemici

Continuò Hayner assumendo un’aria corrucciata.

-Ma è un buon modo per fare amicizia.-

Aveva contestato Naminè, accomodata sul sedile accanto a Kairi.

-Non che ci tenga molto a fare amicizia con loro. . .-

Giunse la voce sprezzante di Riku

-Tutto okkey, Riku?-

Aveva chiesto Roxas notando lo sguardo assente dell’amico.

-Io. . .-

Il volto sorridente e solare di Sora si fece strada nei suoi pensieri, facendolo arrossire involontariamente.

-C-certo!-

Si era affrettato a rispondere. Risposta che però, non aveva soddisfatto il gruppo, incuriosito dallo strano comportamento del ragazzo.

-Uhuh. . .allora Riku, chi è?-

Aveva ammiccato Selphie

-Non so di cosa tu stia parlando. . .-

Rispose lievemente rosso, girando la testa dal lato opposto agli sguardi indagatori dei suoi amici.

-Woooh! Questo è un evento memorabile! Riku che si innamora!-

Olette cacciò la macchinetta fotografica, immortalando di sfuggita, un Riku rosso e imbarazzato, che nonostante tutto tentava di mantenere il suo solito sguardo freddo. Scena davvero buffa che fece scoppiare a ridere l’intero gruppo, mentre Riku si dimenava tentando di recuperare la macchinetta con le prove incriminate.

Nel fondo del pullman Sora stava animatamente conversando con Axel e Demyx, quando il baccano dell’altro gruppo lo fece voltare.

Si fermò a contemplare il volto arrabbiato e leggermente rosso di Riku, chiudendosi in un mutismo insolito.

-Ohi, sei morto?-

Gli aveva chiesto Demyx sventolandogli una mano di fronte agli occhi, riportandolo alla realtà.

-Ah. . .eh? si, scusa!-

Si affrettò a rispondere

-Cavolo, in questo periodo se parecchio distratto!-

Lo aveva rimproverato Yuffie

-Bhè, ma non lo è sempre?-

Lo aveva preso in giro Tidus

-Però è vero, ultimamente lo è più, no, troppo, spesso-

Aveva detto Axel, parlando come se il diretto interessato non fosse presente.

Sora emise un leggero sbuffo scocciato, per poi tornare a parlare con Demyx.

Le ore in pullman passarono  velocemente, finché arrivati al porto, dovettero scendere per imbarcarsi sul traghetto.

-Sto morendo. . .-

Giunse la voce flebile di Sora, dal sedile vicino al finestrino

-Sora, è solo un mal di mare. Non è mai morto nessuno!-

Aveva sospirato rassegnata Yuna.

-Vorrà dire che sarò il primo!-

Aveva risposto

-Forse è meglio che esca-

Per poi mormorare velocemente , e prima di poter sentire replicare, era già sul ponte del traghetto.

Si avvicinò alla sbarra e iniziò a fissare il mare, che portava lievi scossoni regolari al veicolo.

Dietro di lui, silenzioso e spettrale, Riku si stava avvicinando sempre di più.

-Tutto okkey?-

Aveva sussurrato ormai a pochi millimetri dalla schiena di Sora, che sentendo il respiro del ragazzo sul suo orecchio, si voltò cacciando un urlo terrorizzato.

La mossa azzardata che aveva involontariamente fatto, lo stava per ribaltare giù dal traghetto.

Ma per fortuna Riku lo aveva afferrato in tempo, stringendolo a se e allontanandolo dalla sbarra.

Sora si concesse un sospiro di sollievo, ma dopo essersi reso conto di trovarsi ancora fra le braccia del ragazzo, si ritrasse arrossendo.

-G-grazie. . .-

Aveva mormorato distogliendo lo sguardo, ma troppo imbarazzato, si affrettò a rientrare, senza attendere alcuna risposta dall’albino.

-Ma faccio così tanta paura. . .?-

Aveva mormorato in risposta Riku, sconsolato, osservando la schiena di Sora allontanarsi.

 

 

 

Note di una improbabile Autrice:

Ho modificato l’introduzione dopo aver creato il secondo capitolo. E’ uscita un obbrobrio lunghissimo, ma va bene così. Dopotutto, nelle introduzioni sono pessima, perciò mettendo parte del secondo capitolo, rendo l’idea che avevo in mente XD

Questa volta, il capitolo l’ho finito abbastanza presto, verso le 2:40. Il che probabilmente è una cosa buona, così avrò il tempo di giocare a Kingdom Hearts fino alle 5:00 del mattino ù____ù

Sto cercando un nuovo titolo, più adatto alla storia, ma non mi viene in mente nulla ç^ç Perciò ho pensato che se magari vi veniva in mente qualcosa che potesse andare...fatemelo sapere!

Giusto per chiarimenti, il titolo potrebbe sembrare non centri nulla, però quando l’ho riletta ci ho trovato tanti “ovviamente” che, volevo eliminare, ma poi ho pensato che sarebbe stato un buon titolo per il capitolo XD

Ma prima di chiudere, trovo giusto rispondere alle bellissime recensioni che mi avete lasciato!

 

Yuuki90: Non sembra, tu sei troppo buona. Ma dubito che questo possa definirsi un difetto. Sono felice che la storia ti piaccia, e soprattutto mi lusinga il fatto che non trovi difetti. Spero che il secondo capitoli sia all’altezza del primo, nonostante sia più corto di quasi una pagina. So che continuerai a recensire quindi, grazie^^

 

MagikaMemy: O_________________O non mi aspettavo una tua recensione! Memy-senpai, io

adoro le tue fan fiction, soprattutto Summer Time, è una delle mie preferite tra tutte quelle di Kingdom Hearts! >w< Diciamo che sono alquanto onorata XD

Probabilmente, la tua recensione porta troppi complimenti XD *<--persona super modesta*

E mi ha fatto molto piacere che ti stia piacendo ù___ù

Grazie Mille^________^

 

Fexy: Grazie del suggerimento! ^^ Come vedi ho deciso di non utilizzare più i suffissi o le parole giapponesi XD E’ molto importante ricevere questi consigli, aiutano a migliorare e te ne ringrazio. Ti ringrazio anche per i bei commenti e per il fatto che segui i miei obbrobri XD

 

Dark Roku: Grazie per aver recensito la mia fontana XD Non so bene se scriverò qualcos’altro…cioè potrei trovare un’insana ispirazione per scrivere una One-shot, ma né dubito fortemente. Soprattutto perché quando inizio qualcosa penso sempre che sia meglio terminare il lavoro già iniziato prima di crearne un altro ed incasinarsi XD L’altra te mi sta parecchio simpatica XD spero continuiate a seguirla! 

Ja ne <3

 

Hima

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Capitolo 3
*** Color Pomodoro ***


Nuova pagina 1

Color Pomodoro

 

Una mezzaluna dalle verdi sfumature s’innalzava nel blu scuro dell’alto mare.

Sulla piccola spiaggia che precedeva la fitta boscaglia, si era appena fermato un traghetto bianco.

Numerosi ragazzi, eccitati o sfiniti, erano appena scesi dall’imbarcatura.

-Ragazzi!-

La voce imperiosa di Xemnas richiamò l’attenzione di tutti gli alunni.

-C’è stata una svolta inaspettata! A quanto pare tutto il corpo docenti è impegnato, perciò noi torniamo a casa! Divertitevi, le vostre residenze si trovano immerse nella boscaglia.-.

Mentre i visi dei ragazzi passavano dallo stupito al terrorizzato, Xemnas continuava allegro il suo monologo –senza dare tempo a nessuno di replicare-, quasi gli facesse piacere non poter rimanere sull’isola. E ai ragazzi venne il dubbio che la “svolta inaspettata” cui aveva accennato, non fosse altro che una scusa per non restare lì.

-Ah! Riku! Di te mi posso fidare, no? Questo è il foglio con le varie suddivisioni. . . -

Disse consegnando una cartellina gialla in mano al ragazzo.

-Se solo provate a imbrogliare- aveva iniziato con voce calma e gentile –Vi uccido- concluse con un’aura omicida che fece rabbrividire i gruppi.

-Bhè con questo noi andiamo-

Aveva detto riassumendo in poco tempo un’aria allegra.

-No! Aspetta Xemnas!-

Lo aveva fermato Saix, per poi voltarsi per parlare con gli alunni ancora sconvolti.

-I cellulari non prendono, quando volete tornare a casa, chiamateci con questo!-

Aveva detto lanciando un piccolo Walk-Toki a Riku.

Ma i ragazzi erano ancora sconvolti. Probabilmente non avevano ancora compreso bene il pazzo discorso dei professori, che ne approfittarono per andarsene prima di fare una brutta fine per mano dei loro stessi alunni.

-Non intendo restare su quest’isola un minuto di più!-

Aveva commentato sprezzante Rikku, sottraendo maleducatamente il Walki-Toki a Riku.

-Ehi! C’è nessuno?! Veniteci immediatamente a riprendere!-

Urlava indignata nell’apparecchio, dal quale non proveniva alcuna risposta.

Con un movimento fulmineo, Pain glielo sottrasse, studiandolo attentamente.

Aprì con timore il cassettino delle pile, mentre tutti la osservavano. Deglutì a vuoto prima di aprirlo completamente, per notare che era vuoto.

Nessuno fiatò per tempo indefinibile. Finché un Tidus più che incazzato, non prese il piccolo apparecchio gettandolo in mare.

-Tidus!-

L’aveva ripreso Olette con sguardo demoniaco.

-Tanto mancavano le pile, non sarebbe servito a niente!-

Rispose all’ovvia minaccia che si celava dietro l’aura demoniaca della ragazza.

-Brutto Idiota!-

Aveva sussurrato Olette, che pareva avere tutte le intenzioni di porre fine alla vita di Tidus.

-Potevamo usare le pile della mia macchinetta fotografica-

Continuò avvicinandosi pericolosamente al ragazzo.

-Calmati Olette. Per prima cosa cerchiamo i rifugi. Poi vedremo il da farsi-

L’aveva bloccata Riku, con voce fin troppo calma per quella situazione.

Si addentrarono nella boscaglia e con non poca facilità, giunsero in una piccola radura.

I rifugi di legno scuro erano sparsi lungo il prato verde acceso, sul quale erano ricamati migliaia di fiori colorati.

-Whaa! è bellissimo-

Aveva commentato entusiasta Kairi.

Riku dette uno sguardo veloce alla radura, per poi studiare con attenzione i fogli che gli aveva consegnato Xemnas.

-Allora? Riku come sono le disposizioni delle coppie?-.

Aveva domandato impaziente Pance.

Dopo aver dato un’altra fugace occhiata Riku voltò il foglio –Che riportava senza dubbio un programma arrangiato e poco elaborato, tipico dei modi di fare dei professori- verso i compagni d’avventura.

Tutti si avvicinarono incuriositi.

 

 

 

 

Programma gita:

 

Gruppo uno: Axel, Roxas;

Gruppo due: Riku, Sora;

Gruppo tre: Demyx, Hayner;

Gruppo quattro: Tidus, Pance

Gruppo cinque: Rikku, Selphie;

Gruppo sei: Yuna, Naminè;

Gruppo sette: Pain, Olette;

Gruppo otto: Yuffie, Kairi

 

Dividere equamente varie mansioni essenziali tra i gruppi.

Xemnas

 

 

 

 

 

Dopo pochi minuti, Axel sbiancò, Roxas si affogò nella sua stessa saliva iniziando a tossire ripetutamente, Sora si morse la lingua in stato confusionale, gli altri ragazzi sgranarono gli occhi increduli, mentre le ragazze rimasero calme e composte a fissare il foglio con aria corrucciata.

-Si può sapere che vi prende?! Come fate a restare così calme dopo aver visto questo?-.

Chiese Sora con voce isterica.

Yuna si girò per rispondergli con voce calma, quasi annoiata.

-Dopotutto, sarebbe potuto andare peggio, no? Con i professori che abbiamo, saremmo potuti capitare in camere miste. E poi, Naminè non mi sembra una cattiva ragazza. . . -

Le altre ragazze annuirono.

-Direi di lasciare le valigie nei rispettivi alloggi, e vedere se c’è qualcosa da mangiare-

Disse Riku, con pacatezza. Precedendo gli altri negli alloggi.

Sora lo seguì silenzioso e un po’ impacciato. Presto i due gruppi si divisero e si diressero nei rispettivi alloggi.

La struttura presentava in tutto due stanze, che comprendevano un piccolo bagno e una camera con due letti affiancati.  L’arredamento, molto semplice appariva quasi spoglio.

Dopotutto, rispetto a come Roxas la immagina, aveva delle camere abbastanza grandi e spaziose.

Si sedette sospirando sul letto, dando le spalle ad Axel. Quel silenzio era imbarazzante, non sapeva cosa dire, si sentiva stupido. Iniziò a osservare di sottecchi Axel, mentre apriva la valigia e ne estraeva una maglietta nera senza maniche per la quale subito dopo iniziò a togliersi lentamente la divisa, lasciando trasparire la pelle nivea del torace.

-C-che stai facendo?!-

Aveva domandato Roxas assumendo il colore tipico dei pomodori maturi.

-Mi cambio, perché?-

Aveva domandato Axel ingenuamente, notando solo dopo il colore innaturale che aveva assunto il ragazzino. Acquisendo così un ghigno perfido.

-Dopotutto, siamo ragazzi no? O sei imbarazzato? Forse neppure tu riesci a resistere al mio fascino?-.

Aveva domandato maliziosamente, sorpassando i due letti e arrivando a pochi centimetri da Roxas.

-I-i-i-io. . . Vado a farmi un giro!-

Rimanere là era troppo imbarazzante, e ancora più rosso di prima, Roxas uscì violentemente dal rifugio, lasciando Axel con un sorrisetto compiaciuto stampato in volto.

Sora osservava sbigottito i due letti in sostanza appiccicati, mentre Riku guardava la sua buffa espressione con compiacimento.

-Qualcosa non va, Sora?-

Aveva chiesto quasi maliziosamente, tono che però non fu notato dal moro.

-Come “qualcosa non va?!” non vedi che se ci fosse stato un letto matrimoniale sarebbe stato in pratica la stessa situazione?!-

Aveva decretato puntando un dito accusatorio verso i due letti.

-E non è fantastico?-

Con voce suadente Riku gli si era avvicinato.

-Penso che andrò fuori!-

Si era sbrigato a raggiungere la porta Sora, leggermente rosso.

Riku si lasciò sfuggire uno sbuffo sconsolato dopo che Sora fu uscito.

Roxas si accomodò su un tronchetto poco distante dagli alloggi.

Il vento che accarezzava il prato, lo fece rabbrividire. Posò lo sguardo su un giglio che si lasciava accarezzare i petali pallidi dal vento.

Era strano. Tutte le sue reazioni con Axel erano strane. Infondo, vedeva Sora in boxer quasi tutti i giorni, eppure il pensiero di Axel anche solo senza maglia lo imbarazzava terribilmente. E trovava ancora più irritante sapendo che non né conosceva il perché.

-Uff, dubito di uscire vivo da questa gita. . . -

Senza che se ne fosse accorto, Sora si era seduto accanto a lui con voce sconsolata.

-Io. . .Non voglio stare in camera con Axel!-

Aveva risposto Roxas. Nonostante non l’avesse detto esplicitamente, sapeva benissimo che i problemi suoi e quelli di Sora trattavano lo stesso argomento.

-Ci è andata proprio male. . . -

Aveva commentato Sora. Roxas annuendo stava per aggiungere qualcos’altro, ma degli strani rumori lo bloccarono.

I due ragazzini si misero sull’attenti.

Il sole fu coperto da una nuvola cattiva, creando giochi di ombre terrificanti. La quiete della radura fu sovrastata da grida isteriche e rumori di catene.

Sora e Roxas, sentirono qualcosa sfiorargli la spalla. Si voltarono e un’ombra oscura e gigantesca stava avanzando. Roxas provò ad alzarsi ma i suoi piedi non si mossero, sbilanciandolo e facendolo cadere. Si sentì impotente e gli venne voglia di urlare, ma aveva paura di scoprire che non riusciva a fare neppure quello.

Tremando Sora si alzò e gli tese una mano, Roxas la afferrò e si rialzò a fatica.

Terrorizzati, dopo essersi scambiati uno sguardo veloce, corsero verso i rispettivi rifugi.

Appena le porte furono aperte, la radura tornò tacita e tranquilla.

Axel vedendo Roxas così spaventato si avvicinò.

-Ehi, va tutto bene?-

Chiese con voce sinceramente preoccupata.

Il ragazzino iniziò a tremare, e ad Axel si stinse il cuore.

-Cosa è successo?-

Domandò di nuovo.

-Ax. . .ng. . .Axel. . .Ho avuto tanta paura!-

Aveva risposto Roxas sull’orlo delle lacrime.

Notandolo Axel gli avvolse le spalle, facendogli posare la testa sul suo petto.

-Shh. . .Va tutto bene. . .-

Gli aveva sussurrato in un orecchio. E Roxas, nonostante la sorpresa per quel gesto inaspettato, ricambiò l’abbraccio iniziando a singhiozzare un po’ più forte.

Con occhi sconvolti Sora sbatté la porta dell’alloggio, catturando l’attenzione di Riku.

-Che succede?-

Chiese notando lo stato confusionale di Sora.

-Non hai. . .anf. . .sentito. . . anf. . . nulla?-

Domandò il moro affaticato per la corsa.

-No, nulla. Perché?-

Domandò Riku non capendo a pieno la situazione.

-Il cielo e. . . le catene. . .l’ombra . . .-

Aveva iniziato a farfugliare Sora, accasciandosi lentamente, con la schiena alla porta.

Riku sconvolto dal suo comportamento, gli si avvicinò.

-Ma che. . .-

Non terminò la frase, notando che il ragazzo tremava notevolmente.

Si piegò raggiungendo il suo volto, e lo sollevò con due dita. Lentamente gli posò dolce bacio sulla punta del naso, iniziando ad accarezzargli i capelli. Sora alzò gli occhi umidi verso il ragazzo, smettendo di tremare, rincuorato da quello sguardo così freddo ma allo stesso tempo così dolce.

 

 

Note di un incavolata autrice:

Ci sono tante ingiustizie nel mondo. La fame, la povertà, l’egoismo. . .ma quella che più odio è l’assenza di internet! È da più di una settimana che va a singhiozzo, per due secondi ti illudi che sia tornato, ma sparisce per il restanti 5 minuti! E con i nervi a fior di pelle, l’unica cosa che mi rimane da fare è scrivere il terzo capitolo!

Okkey, devo ammettere che scrivere la scena dei fantasmi all’una di notte fa davvero paura. Ma non ho intenzione di mettere “Horror” tra gli avvisi. Perché dopo quella scena, non accadrà nient’altro. . .e poi mi serviva solo per approfondire le varie relazioni! Cioè, io che scrivo un Horror e come chiedere a un ornitorinco di preparare una torta nuziale XD Dopo che ho visto il film “Nascondiglio” ho ancora il terrore dei condotti dell’aria >__> 

Anche il titolo di questa storia è dovuto ad un motivo stupido. Perché, naturalmente sto iniziando a chiedermi se il colore naturale di Roxas non sia il color pomodoro.

 

 

Yuuki90: Non penso che sia solo il tuo computer ad essere fesso >__> *<--incazzata nera con qualsiasi apparecchio elettronico* Credevo non si capisse che l’autista fosse Xigbar ** ho pensato di metterlo a causa della sua “benda”. Cioè, a mio avviso è il meno indicato per guidare un pullman stracolmo di alunni ò.ò 

Effettivamente, Axel è Axel, quindi il solo immaginarlo con un qualsiasi altro carattere è davvero impossibile XD

Ti ringrazio perché segui, e seguirai sempre i miei lavori ^^

 

Fexy: Povero xD In effetti mi sarei spaventata anch’io. Dopotutto Sora era sovrappensiero, chiunque al suo posto si sarebbe spaventato! E invece qui è venuta voglia persino a me di uccidere Tidus è___é cioè, è talmente idiota! Non so neanche come faranno a tornare XD moriranno sull’isola? XDDD

 

Dark Roku: Chissà come fai, ma le tue recensioni mi fanno sempre ridere xD Probabilmente sono i tuoi diverbi con l’altra te, e devo dire che ti ammiro perché riesci sempr a scrivere recensioni lunghe *_* io a volte non so che scrivere, neppure nelle risposte! (per questo mi piacciono le tue recensioni, trovo sempre cosa dire XD)

Deve essere stato davvero terrificante svegliarsi alle quattro si mattina *_*

Ma almeno non avevi Xigbar come autista. . .se fosse stato per lui non sareste mia arrivati ò_o

E dire che questo capitolo l’ho scritto con ben poca ispirazione. . .si nota? Senza pensare a ciò che volevo che accadesse, ho semplicemente messo insieme le prime parole che mi venivano in mente, perciò non sono molto sicura di come sia venuto ç_ç bhè, se fa così schifo. . .spero potrai perdonarmi XD

 

MagikaMemy: Ma no! Non puoi essere così baka *annuisce* e a dire il vero, ha sempre sognato di poter chiamare qualcuno Senpai XD E dopotutto, Summer Time è davvero una bella fanfition, sono sicura che ci sono moltissime persone che la seguono senza che tu lo sappia XDDD

E che dire. . .spero di aver avuto tutta quella fortuna che mi hai augurato con questo capitolo. . .in genere io sono soddisfatta dei miei lavori solo quando sono apprezzati, quindi, per decidere se è orribile o passabile devo aspettare il tuo giudizio XDD

 

Axellina: Anche tu adori Axel? Cioè, è talmente figo! XD Ogni volta che appare nel gioco inzio a sbavare, prossima allo svenimento! Ha degli occhi. . .ed è così. . .così. . .focoso! *<--battuta idiota*

Non sono abituata a tanti complimenti °° Mi rende così felice il fatto che ti sia pieciuta! Ed ecco il terzo capito, anche se credo di essere un po’ peggiorata qui. . .In ogni caso, grazie dei complimenti ^///////////////^

 

 

Ja ne <3

 

Hima

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Capitolo 4
*** Show Time! ***


Nuova pagina 1

Show Time!

 

L’irritante scricchiolio dei pop-corn sotto i denti riempiva la sala, provocando non poca irritazione.

-Xigbar!!-

Urlò di scatto Xemnas voltandosi alla sua destra.

-Staremmo tentando di se-gui-re.-

Disse scandendo l’ultima parola come se stesse rimproverando un bambino di quattro anni. Xigbar, dal canto suo, non aveva notato l’atmosfera di tensione che si era creata nella sala.

-Ma non è la stessa cosa senza pop-corn!-

Rispose con faccia innocente e tono offeso.

-Certo, non è la stessa cosa, ma nei momenti cruciali come quello…-

Si intromise Xaldin indicando lo schermo enorme, unica fonte di luce della stanza buia.

-…è un crimine! Voglio dire, dovrebbero rinchiuderti in galera!-

Xemnas sospirò e si riaccomodò sul lungo divano rosso che ospitava tutti i professori.

-Io non ho capito…cosa ha detto Axel a Roxas prima di abbracciarlo?-

Domandò tornando a guardare lo schermo.

-Che “andava tutto bene”-

Rispose Marluxia, stringendo il fazzoletto di stoffa fra le dita ed emettendo qualche sospiro innamorato.

-Sono così dolci!-

Commentò asciugandosi qualche lacrima di commozione.

-Xemnas, in trent’anni di insegnamento, questa è la prima volta che hai un’idea così geniale. Anzi, meglio dire che in trent’anni di insegnamento questa è la prima volta che hai un’idea.-

Lo sfotté sorridente Luxord, ghignando malvagio, e guadagnando un’occhiata omicida da parte del preside.

Larxene si intromise pimpante:

-Oh, no, Luxord ha ragione! Finanziare la scuola vendendo i diritti di un  reality show su degli alunni che ignari dovranno passare un mese su un isola deserta a stretto contatto col loro peggior nemico, facendogli credere che l’isola è infestata dai fantasmi…è geniale! Avresti dovuto fare il regista…voglio dire, è solo la prima puntata ma la casa televisiva continua a chiamarci e ringraziarci! E’ uno dei programmi più seguiti!-

 

Si rigirò nel letto per la terza volta in tre minuti. Continuando così, pensò, le doghe avrebbero ceduto. Però non riusciva a togliersi quell’immagine dalla testa. Lui, stretto ad Axel, quelle parole rassicuranti, quelle mani calde sulla sua schiena… era come un bel sogno. Sentiva ancora lo stomaco pieno di farfalle, i brividi lungo la schiena e il cuore gli sussultava al solo ricordo. Era stato così bello, che non avrebbe più voluto staccarsi. Non sapeva, cosa significava, perché si sentiva in quel modo, cosa rappresentasse Axel per lui…ma dopo che gli aveva placato la paura con un sussurro così dolce, lo sentiva indispensabile. Si girò ancora una volta nelle coperte.

CRASH!

Con un suono sordo le doghe del letto si spezzarono in due, facendo cadere il corpo delicato del povero ragazzo, per terra.

-Mmh?-

Axel si svegliò dal suo sonno beato e lentamente si portò a sedere. Dopo essersi stiracchiato e con un enorme sbadiglio osservò Roxas a terra e il letto distrutto. Ci vollero alcuni secondi prima che riuscisse a connettere.

-Ma che è successo?!-

Domandò allarmato.

-Il letto...ha ceduto…-

Rispose Roxas ancora frastornato dall’accaduto.  E ora come avrebbe dormito? Affranto spostò il lenzuolo e il cuscino, e si accomodò affianco al legno spezzato.

-Che stai facendo?-

Domandò Axel confuso.

-B-bhè…mi preparo per la notte?-

Rispose Roxas, decisamente incerto, e forse anche più confuso di Axel, tanto da porre la risposta sottoforma di domanda, come per cercare una conferma.

Axel sospirò, mettendosi di lato e scostando le coperte.

-Su vieni.-

Disse pacato, battendo la mano due volte sul materasso affianco a lui.

-Come?-

Roxas era a dir poco allibito.

-Vieni qui, dormi con me. Non puoi certo dormire sul pavimento freddo e lercio di questa baracca!-

Si giustificò Axel facendogli capire l’ovvio.

Roxas in risposta, rimase immobile, scrutando Axel come se si aspettasse che da un momento all’altro uscisse un uomo da sotto al letto gridando “Congratulazioni sei su scherzi a parte!”

-Ti devo pregare, per avere l’onore di dormire con te?-

Chiese, ironico Axel con un sorriso di rassegnazione. Roxas si alzò.

-Davvero posso?-

Domandò sussurrando incerto.

Axel in risposta si limitò a sospirare, e afferrare il polso del ragazzino più piccolo, attirandolo vero di sé. Roxas cadde sul materasso, e vide Axel rimettersi tornare a stendersi. Lentamente si coricò su un fianco, osservando il letto rotto in terra. Sentì un braccio di Axel cingergli la vita, e in breve la sua testa era attaccata la petto del rosso.

-Così non cadiamo…-

Gli sussurrò malizioso ad un orecchio il ragazzo più grande.

Roxas arrossì, ringraziando il fatto che la stanza fosse troppo buia perché Axel lo vedesse. Eppure era quasi sicuro di essere talmente fosforescente in quel momento da essere risaltare anche nel buio. Cullato dal respiro rilassato dell’altro, e dai battiti decisi del suo cuore, lentamente si assopì.

 

Dalla piccola finestra di fronte ai due letti, non filtrava ancora neanche un raggio di sole. Eppure Riku di era svegliato, infastidito da qualcosa. Dal canto degli uccellini, forse? No, a quello era abituato, abitava vicino a un parco. Dal freddo, magari? Eppure la coperta era ancora lì, e lo avvolgeva morbida e soffocante. Allora da qualche malore? Sembrava essere ancora tutto intero. Lui sapeva cosa l’aveva svegliato, o meglio cosa gli aveva impedito di dormire più di quindici minuti di fila durante tutta la notte. Sora. Quell’incosciente, infantile, idiota, ed ingenuo ragazzo che in quel momento –dopo avergli assestato qualche calcio ben congegnato sulle gambe- dormiva con una gamba poggiata pesantemente sul suo stomaco, quasi mozzandogli il respiro. Con due grosse occhiaie -che sembravano tre strati di matita nera sotto gli occhi- rivolse all’ignaro ragazzino un occhiata omicida, decidendo di lasciar perdere ancora. Ma, infine, non contento, Sora fece l’ultima mossa azzardata che gli sarebbe stata permessa nella sua vita: tirò via la coperta. E Riku, rannicchiato nel suo materasso, con l’irritante sospirare-russare del coinquilino, la botta di freddo improvvisa, il mal di testa dato dall’assenza di sonno, e il piede di Sora che gli premeva sulla schiena, non ci vide più. Si voltò, e spinse il povero ragazzino facendolo rotolare lontano da lui, finché non cadde a terra con un tonfo pazzesco.

Sora si svegliò di colpo spaventato.

-Ma che…?-

Non riusciva in alcun modo a capire cosa fosse successo. Finché non vide Riku seduto sul letto, con due grosse occhiaie e uno sguardo omicida.

-Riku, ma quanta matita ti metti?-

Domandò stranito il moretto.

Riku si alzò dal letto avvicinandosi a Sora.

-Tu!-

Lo indicò con un dito accusatorio, urlando con tono incazzato.

-Tu sei un animale! Ma come fai a dormire in questo modo?! Pance che balla il tango con una scimmia farebbe meno casino!!-

Grosse vene pulsavano sulla sua fronte.

Dal canto suo, Sora, un po’ confuso ma ugualmente offeso, mise su un tenero broncio.

-Non è colpa mia! Sono incosciente mentre dormo!-

Si giustificò con un tono lagnoso.

-Sia il tuo conscio che il tuo subconscio sono dei veri casinisti.-

Sospirò affranto Riku, con l’arrabbiatura di poco prima scemata all’improvviso, nell’esatto momento in cui Sora aveva assunto quel broncio tremendamente tenro. Sedendosi di nuovo sul letto, si lasciò sfuggire un altro sospiro rassegnato.

Sora voltò il viso di lato, chiudendo gli occhi, offeso. Una luce penetrò fra le sue palpebre chiuse. Quando si accorse, che fuori dalla finestra il sole aveva appena iniziato a svegliarsi, sorrise. Un sorriso sincero, felice, naturale, ingenuo, euforico. Come un bambino che vede per la prima volta il cielo infinito. Riku sentì il cuore tremare a quella vista.

-E’ l’alba!-

Esclamò Sora entusiasta.

-Andiamo a vederla, ne, Riku?-

Si voltò con tono implorante verso l’albino che poté solo sospirare dolcemente e alzarsi, per avvicinarsi alla porta. Sora lo seguì silenziosamente e felice.

Quando uscirono, si sedettero sul tronco della radura con le spalle rivolte verso i rifugi. Il sole saliva lentamente sovrastando la fitta boscaglia, fondendo il giallo del giorno col blu della notte. Gli alberi, gli alloggi, i fiori, il prato perfino i loro volti, si tinsero di rame fuso. Sora vide la chioma dell’albino acquistare colore, e sorrise fra sé e sé.

-Riku, coi capelli biondi saresti ridicolo.-

Constatò sghignazzando. A quell’affermazione il ragazzo sollevò un sopracciglio infastidito.

-E adesso che c’entra?-

Grugnì in risposta.

-Niente, pensavo solo che mi piaci così!-

Sorrise ingenuamente, per poi accorgersi di quella pseudo dichiarazione ed arrossire imbarazzato.

-N-nel senso che…coi è u-un bel colore e…c-cioè, se lo cambiassi non saresti più tu!-

Si affrettò a giustificarsi.

Riku che dapprima era rima sorpreso e spiazzato sorrise maliziosamente, tornando a guardare l’alba, seguito subito dopo dal moretto.

 

7:30 del mattino. Un coro di assordanti sveglie penetra le pareti dei rifugi, espandendosi nella radura. Un gruppo di quattordici alunni esce, assonnato e confuso, dai propri bungalow.

-Dove siamo? Chi siete? Chi sono?-

Domandò assonnata Rikku con gli occhi ancora semichiusi.

-Rikku, sveglia? Ricordi? Gita, professori, woki toki, diviosene delle camere…-

La prese in giro Yuna sventolandogli una mano davanti agli occhi.

-Vorrei tanto essere al suo posto e dimenticare questo incubo-

Sospirò affranto Hayner.

-Non so come fai ad avere il coraggio di lamentarti a prima mattina Hayner. Io, in questo momento ho solo tanta fame.-

Disse Pance mettendosi una mano sulla pancia nel momento esatto in cui questa aveva iniziato a lamentarsi. In quel momento Riku si alzò dal tronco raggiungendo il gruppo, seguito poco dopo da Sora.

-Bene, allora, direi di iniziare a cercare qualcosa da mangiare.-

Decretò assumendo quell’aria responsabile che lo caratterizzava tanto.

-Credo che la cosa più ragionevole sia cercare frutta nella foresta, e magari qualcuno potrebbe pescare, o cacc-

Venne interrotto improvvisamente dagli sguardi truci delle ragazze.

-Non dirlo nemmeno!-

Iniziò Kairi.

-Non cacceremo, cucineremo, e tantomeno mangeremo un povero animaletto indifeso!-

Ulrlacchiò Selphie. Naminè, Rikku, Paine, Olette, Yuna e Yuffie sembravano sull’orlo della disperazione al solo pensiero.

-Cosa? Ma non siete mica vegetariane! Perché dovrebbe darvi fastidio?-

Domandò shockato Tidus.

-Ma non è la stessa cosa! Un povero coniglietto, dal muso tenero e dolce…riuscireste mai ad ucciderlo?!-

Domandò agitata Yuffie a nome di tutte le ragazze. La restante parte del gruppo composta da componenti maschili, distolse lo sguardo imbarazzata iniziando a canticchiare con nonchalance.

-Waaah! Mostri! Siete senza cuore!!-

Li sgridò Olette con le lacrime agli occhi.

Riku sospirò rassegnato, tentando di riprendere il mano la situazione.

-Dividiamoci secondo le coppie prestabilite. Le ragazze andranno a cercare frutta in zone differenti della foresta restando però unite, non si sa mai, i ragazzi andranno in varie zone della spiaggia a pesare.-

Disse con tono serio che incuteva soggezione.

Mezz’ora dopo, tutti pronti ed euforici si apprestarono a partire.

-Secondo voi, chi ce la faranno mai?-

Domandò Paine scostando qualche ramo per passare.

-Uh?-

Fu la risposta del gruppo, confuso da quella domanda senza soggetto.

-Si,bhè… Sora e Riku, e Axel e Roxas.-

Annuì convinta. Kairi si illuminò di colpo.

-Oh, allora non era solo una mia fantasia!-

Gridò entusiasta.

-Certo che no, è così palese!-

Ammiccò Yuna.

-Non li trovate dolcissimi?-

Sospirò Naminè saltando qualche pozzanghera di fango.

-Però sono così tonti…passerà un secolo prima che si accorgano dei loro sentimenti!-

Ridacchiò Olette.

-Impossibile…io ancora non ci credo che quattro ragazzi, così maledettamente sexy, siano gay. Oh. Banane.-

 

-Waah! Che bello, ne, Riku?-

Sora sorrideva osservando l’acqua del mare brillare sotto i raggi del sole. I duo dei ragazzi erano sparpagliati per la lunghissima spiaggia, uno lontano dall’altro.

Riku grugnì in risposta, cercando con lo sguardo qualche bastone per improvvisare una canna da pesca.

Sora incuriosito da un oggetto anomalo vicino alla riva si allontanò silenziosamente.

-Aiutami a cercare un bastone appuntito, Sora.-

Nessuno rispose.

-…Sora?-

Riku sollevò lo sguardo, notando infastidito che il compagno di sventure l’aveva ignorato lasciandolo a parlare da solo come un idiota. Si avvicinò anche lui alla riva.

-Riku! Guarda!! Questo scatolone è pieni di roba da mangiare!-

Esclamò il moretto entusiasta, come se un pacco colmo di prelibatezze, sulla riva di un’isola deserta, fosse la cosa più normale del mondo. Riku guardò la scatola di legno sospettoso, per poi notare un foglietto nascosto.

 

Non siamo irresponsabili.

Non sempre.

Bhè, si, diciamo la maggior parte delle volte.

Eccovi qualcosa per sopravvivere. Ne arriverà una cassa ogni tre giorni, fatene buon uso.

 

con tanto tanto tanto affetto,

Il corpo docente <3

 

 

Per quanto avrebbe voluto spaccare la faccia Xemnas in quel momento, poteva permettersi solo di essergli grato.

-Richiama gli altri, ed aiutatemi a trasportarla fino ai rifugi.-

 

-Cooosa? E noi avremmo girato mezza foresta, caricandoci di banane mentre voi eravate comodamente seduti qui ad aspettare?!-

Yuffie era a dir poco furiosa.

-Lascia perdere Yuffie.-

Disse mogiamente Yuna accomodandosi di fronte ai ragazzi.

-Cosa c’è dentro?-

Domandò ormai esausta dalla scarpinata e decisamente affamata.

-Tramezzino?-

Domandò Hayner a bocca piena, porgendoli una piccola bustina triangolare.

Forse era stata l’unica mossa decente da parte dei professori in tutta quella faccenda.

 

-Ci odiano.-

Constatò sconsolata Larxene.

-Tanto ci odiavano anche prima.-

Rispose convinto Marluxia, mentre gli altri annuivano.

Xigbar, folgorato da un’idea geniale, si alzò in piedi euforico.

-Apriamo un giro di scommesse! Chi si dichiarerà prima?-


Note di una latitante autrice:

Che dire…dovrei prostrarmi in ginocchio per questo non ritardo, perché più che un ritardo è un abbandono vero e proprio! E mi dispiace, davvero! çAç Non mi piace molto trovare scuse, infatti queste le definirei più che altro motivazioni: all’inizio non avevo neanche un briciolo di ispirazione…così rimandavo di giorno in giorno finché non mi sono dimenticata dell’esistenza della fic. Poi con la scuola le cose sono diventate più complicate, avevo anche gli esami –e scusatemi se è poco- e sono arrivata addirittura a cancellare la fic dalla mia cartella! (per sbaglio ovviamente). Me ne sono ricordata stanotte, e così ho pensato di aggiornarla, o meglio di riprenderla! Perciò adesso uccidetemi pure, lo trovo più che giusto ùwù

Ora, però passiamo a un po’ di note personali >w< Come potete vedere questo capitolo e leggermente più lungo degli altri, e, nonostante tutto, non serve a niente =_= Cioè, sul serio, non si conclude nulla! çAç Spero di portare a termine qualcosa nel prossimo!

Ho tante cose da dire, eppure non mi sono appena dimenticata tutto. Ho azzerato completamente, così sono sicura che quando avrò postato il capitolo mi tornerà tutto il mente e mi darò dell’idiota per essermene dimenticata. Oh, l’unica cosa è che senza accorgermene scrivo di Marluxia parlando al femminile (ma dico, vi sembra normale? =____=) Perciò addirittura, se mi è capitato in qualche punto mi scuso per non essermene accorta!, e so che vi state chiedendo, ma no. Non troverò mai un titolo decente!

 

Rubrica: “Facciamoci un po’ di fatti miei”

Leggersi anche: Se la notte dormissi sono sicuro che le guerre nel mondo cesserebbero.

 

Rubrica inutile.

Mi sono data ancora una volta ai giochi di ruolo. Ho appena finito di postare una ruolata, e ogni volta cerco titoli in inglese, che fa più figo. La prima volta era una citazione sul tempo (ebbene si, pioveva ù_ù), invece stavolta me ne sono uscita con un

Welcome Home!" The destiny grinned like a cheshire cat, citazione originale di cui vado molto fiera, e che, povera, la ragazza che ruola con me deve sopportare ogni volta XDDD Che poi non che centri molto ò-o cioè, il mio personaggio è stato appena adottato e ora sono arrivati a casa >_> Hey, però vi sfido a dire che non è un titolo figo! (solo per questa storia non trovo nulla di decente! çAAç) Io farei una statua a quella santa che mi sopporta in queste uscite di ispirazione! Fa pg meravigliosi, cos play meravigliosi, e addirittura fic meravigliose! Per non parlare dei disegni! °A° E’ una grande ùwù Mi ha fatto leggere una bozza per una fanfic (originale, yaoi) che è qualcosa di incredibile o_o Originale, e molto intrigante! Passando ad un altro argomento, sono sicura non vi fregherà nulla che gli esami li ho passati, con un voto decente. In ogni caso sono ancora traumatizzata dal sorriso sadico del mio professore di Religione il penultimo giorno degli orali *rabbrividisce* Ieri sono andata in una località balneare “vicina” (per modo di dire =_= E’ a un ora da casa mia se si fa la strada interna, altrimenti tre ore e mezza con la litoranea) ed il mare era agitato. Niente bagno. Ma porca paletta è__é E…notiziona…Ho un nuovo computer!! Si, è stupendo con windows 7 e tutto il resto ma…non c’è front page >_> Ora mi toccherà riscaricarlo in qualche modo, altrimenti addio fic *sospiro affranto*

Post scriptum: AAA Cercasi persona particolarmente insistente e ostinata da rompermi le scatole finché non avrò completato il capitolo!  XDDDD

 

 

 

 

Axellina: Incomincio col dire che per scrivere l’ultimo capitolo mi sono praticamente dovuta rileggere tutta la storia, e sono caduta dalla sedia una paio di volte…voglio dire, mi sono messa a ridere anche se non ho capito il perché, sarà che la notte mi fa scemare? Comunque sia, ho anche riletto le recensioni, e adesso mi vergogno come un cane. Mi si stringe lo stomaco a pensare che sono sparita, dopo che mi hai lasciato una recensione così dolce! Posso solo dire grazie e…scusami! Davvero sono un idiota…mi sento male. Mi hai fatto dei complimenti gentilissimi, e leggendoli mi sembra quasi di sentire il tono di voce, la sincerità di quelle parole, l’espressività e ciò che volevi trasmettere quando li hai scritti. Niente da fare, mi sento un verme…no, sono un verme çAç

 

 Silly_Lawliet : Che dire…hai recensito un capitolo che sembrava non avere seguito. Ho intenzione di riprendere a postare regolarmente! Spero di riuscirci, e se non ci riesco troverò qualche addetto che rompa le scatole finché esasperata non scriverò un altro capitolo! Grazie, davvero, per quei complimenti. Non sai quanto faccia piacere sentirsi dire cose del genere. E davvero, spero tu possa continuarmi a seguire…a meno che ora non mi odi a morte –molto probabile- in questo caso sei liberissima di uccidermi *annuisce convinta* (Ps. Bel nome! >w< Anch’io adora L! XDD)

 

Fexy: Continuo con queste scuse infinite, ho intenzione di prostrarmi di fronte ad ogni utente che segue la fic implorando perdono. Se non fosse stato per le vostre recensioni non avrei mai trovato il coraggio di continuare. Invece eccomi qui, di nuovo con la penna –metaforicamente- in mano. Mio Dio, quasi mi commuovo a pensare a tutti i tuoi complimenti, e al fatto che ho abbandonato tutto così! Spero che anche questo capitolo sia stato accettabile. E grazie, grazie davvero.

 

Dark Roku: Dio, come mi sono mancate le tue recenzioni çAAAç Cioè, soprattutto “l’altra te”, che mi fa tanto crepare XDDDD E come vedi credo tu ora non abbia più problemi a starmi al passo, perché sono una cretina completa =__= Anche a te chiedo umilmente scusa, e se mai potrai perdonarmi ti farei santa! Sai che alla fine, in qualche modo sono finita con l’amare gli horror? O_O Cielo, è successo da un giorno all’altro. Mi diverte vederli XDDD In un certo senso mentre li guardo penso ad una parodia…o alle cose assurde che fanno! XDD E così, un altro capitolo è andato, non è granché me ne rendo conto…ho sfruttato molto delle frasi, rendendole forzatamente ad “effetto”. Sai, quei punti in cui uno parla, con un affermazione e poi subito dopo si cambia scena…era per dare enfasi alla frase, ma dubito sia andata bene XDDD Dunque mi inchino, ringrazianti e sperando di incontrare ancora L’altra Te! çwwç

 

 Esmeralda La Fenice Assassina: CaraH! Grazie per questa recenzione e… purtroppo non esiste luogo nel mondo in cui internet sia decente =_= Sai, anch’io chiamavo i miei gestori di internet al loro Call Center molto, molto, moooolto spesso. Perché qui la rete già va lenta, poi capita addirittura che non c’è, e io senza non sopravvivo. Fatto sta, che gli ho rotto talmente le scatole che hanno chiuso il Call Center!! çAAAç Mi inginocchio a te, per questo ritardo disumano, quando mi avevi addirittura detto che attendevi il quarto capitolo…scusa, scusa, scusa! E grazie mille!

 

Yuuki90: Ahhh *sospiro affranto* rispondo anche alla recensione della mia sorellina, che probabilmente non tornerà mai su queste pagine, e non saprà mai che ho aggiornato! Ma va bene così, non l’avvertirò neanche sotto tortura che sono tornata all’opera. Yuu-chan Arigatou, e non ho altro da aggiungere perché sei il supporto morale più moraloso che conosca! >www<

 

 LittleKairi14: E così, grazie. Davvero! Mi riempie il cuore sapere che ti sia piaciuta. Non sembra, ma tutti in queste situazioni sono fondamentali, importanti. Perché forse, se non fosse stato per te non avrei mai aggiornato. Diciamo che è un po’ opera di tutti! Perciò mi scuso, sinceramente dispiaciuta. Sei stata così gentile! <3 E’ la prima volta che rispondo alle recensioni in una maniera così seria. Però sono dispiaciuta oltre ogni immaginazione! Perciò grazie, grazie, grazie.


 

Ja ne <3

 

Hima



 

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